Omissis

di belongtomusic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** I. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Nota: Questa fanfiction non segue la trama del telefilm, eccetto per alcuni punti. Ad esempio: Roma e Firenze nemiche, l'incontro (già avvenuto) con il Turco ed i flashback. Per il resto è tutta di mio pugno, spero possa piacere. :) 





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Prologo.
"We were both young when I first saw you."
Taylor Swift - Love Story               

 
Leonardo sospirò afflitto. «Il nostro viaggio si ferma qui.» Annunciò, guardando il suo cavallo. «Per ora.» Aggiunse carezzando l'animale. «E se Riario scoprisse che siamo qui?» Domandò Nico, il braccio sinistro di Leonardo Da Vinci, mentre Zoroastro era il destro. Entrambi di vitale importanza, dato che il Maestro era ambidestro. «No, rilassati Nico.» Commentò placido Zoroastro, scendendo dal suo cavallo. «Credo che Riario avrà bel altro su cui pensare.» Asserì quest'ultimo.
«Che intendi?» Domandò Leonardo, piuttosto interessato su cosa tenesse occupato uno dei suoi -tanti- acerrimi nemici. Sistemarono i cavalli, «Non sa nulla Maestro?» Chiese Nico, alquanto stupito. Solitamente, Leonardo Da Vinci sapeva tutto, a volte ancor prima che qualcosa accadesse. 
Il Maestro scosse la testa, guardando il giovane allievo per incitarlo a parlare. «Domani Riario e i suoi simili saranno tirati a lucido per l'arrivo dei suoi genitori.» Raccontò Zoroastro pacato, stendendosi sull'erba.
«Credevo fossero morti.» Commentò Leonardo. «Tutti lo credono.» 
 
 
 
Quando arrivò la mattina, tutti e tre decisero di andare in città, per comperare -o meglio, rubare- qualcosa con cui fare colazione, prima di ripartire. Riuscirono a rubare quattro mele e due arancie. Furono però interrotti da una mastodontica folla. I tre si avvicinarono. «Stanno per arrivare!» Esclamò il giovane allievo. «Wow. Che carrozza!» Proruppe Zoroastro. La carrozza si fermò, attirando sempre più gente. 
«Deve essere una grande festa!» Dichiarò il Maestro, un po' spiazzato. Rimase a guardare le strade addobbate e piene di petali di rosa. Zoroastro ghignò, «andiamo! E' solo per arruffianarsi i genitori. Riario ha paura marcia di loro.» Commentò poi, provocando una leggera risata anche a Nico. Cercarono di farsi spazio tra la folla per vedere i volti di chi donò la vita a Riario. Ma il volto che apparse era il contrario di un uomo baffuto e vecchio. Era un volto celestiale, candido, pulito. «Chi è codesta bellezza?!» Domandò Zoroastro. 
Leonardo sentì le sue dita muoversi, disegnando nel vuoto i lineamenti di quella ragazza. I lunghi capelli biondi incorniciavano un viso delicato e fresco, con occhi blu e sinceri, forse un po' troppo ingenui.
Il corpo era avvolto da un lungo abito in raso, dello stesso colore del sole.
Leonardo aveva visto tante cose nei suoi 25 anni di vita, ma niente in quel momento poteva paragonarsi a lei
Tuttavia gli sembrò di aver già visto quel volto, quelle movenze così delicate, quegli occhi così profondi ed ingenui. Ma dove potrebbe averla incontrata? Eppure, una donna del genere non passa inosservata.   
«E se questa sera ci presentassimo alla festa?» Domandò Leonardo.
 
 
 
«Quand'è che smetterai di avere queste pessime idee Leonardo?» Inveì Zoroastro. «Eppure continuate a seguirmi.» Obiettò il Maestro, cercando un modo per entrare in quel palazzo. «Almeno puoi rammentarci il motivo per cui siamo qui? Non abbiamo ben altro su cui pensare? Ad esempio... un viaggio?» Replicò di nuovo. Leonardo non rispose, aveva un paio d'occhi blu mare su cui pensare. "Non capirò mai questo tale" pensò tra sé Zoroastro. Nico, li seguiva semplicemente, imparando tacitamente tutto quello che Leonardo Da Vinci avesse da insegnare. 
Dopo qualche altra domanda -senza alcuna risposta- di Zoroastro, qualche risata di Nico e qualche imprecazione di Leonardo, i tre riuscirono ad entrare. La sala era immensa e addobbata in ogni angolo. L'aria estiva cominciava a farsi sentire, difatti Leonardo stava cominciando a sudare. 
Si mescolarono con le numerose persone vestite in raso o con le brache. «Hai trovato la persona che stai cercando?» Domandò allusivamente Zoroastro. «Perché stiamo cercando qualcuno?» Chiese prontamente Nico.
«Si, la consanguinea di Riario.» Replicò, beccandosi un'occhiata contrariata da Leonardo. 
La musica echeggiò nell'aria, e un grande ballo coinvolse tutti i presenti. 
Leonardo si guardò intorno, finché non trovò lei.
Chiuse gli occhi per un secondo, quando un flashback fece capolino: c'era lei che lo guardava impaurita, atterrita, per poi scomparire nel buio della notte.
Riaprì gli occhi, strizzandoli. Non era la prima volta che la sua mente gli giocava quei brutti scherzi. 
Stava danzando con un uomo, di cui il suo sguardo faceva intendere tutto, eccetto intenzioni nobili. La guardò profondamente, catturando la sua bellezza e la sua familiarità, memorizzando tutti i suoi lineamenti che ben presto sarebbero diventati un'opera d'arte firmata Leonardo Da Vinci.
 
 




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Buonasera a tutti! :)
Sono nuova in questa sezione e mi sento alquanto... imbarazzata çwç 
Spero solo che vi piaccia, l'idea mi è venuta questa notte mentre, come al solito, non riuscivo a dormire.
Giusto per dire, no, non sarà una storia come Romeo & Giulietta, sarebbe troppo scontato. :/ 

Non mi dilungo molto, ad ogni modo grazie per aver letto. :)
Un bacione <3



 

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Capitolo 2
*** I. ***


Nota: Questa fanfiction non segue la trama del telefilm, eccetto per alcuni punti. Ad esempio: Roma e Firenze nemiche, l'incontro (già avvenuto) con il Turco ed i flashback. Per il resto è tutta di mio pugno, spero possa piacere. :) 





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Capitolo I.
"In dreams, I meet you in long conversation 
We both wake in lonely beds [...]
And you've got your demons and darling they all look like me."
Sad Beautiful Tragic - Taylor Swift 

 
«Non riuscite a ricevere un no come risposta, a quanto pare.» Asserì cordialmente lei. Una ciocca di capelli biondi le cadde davanti gli occhi. 
«A quanto pare no.» Replicò Leonardo, sorridendole. «Scusate la domanda inopportuna... Voi chi siete? Come vi chiamate?» Domandò ingenuamente, carezzando una rosa bianca. Leonardo poteva davvero dirle che era uno dei tanti nemici del suo consanguineo? No, non poteva. Lei sarebbe scappata via, e avrebbe ordinato alle guardie di uccidere quel fiorentino tanto disprezzato dal Conte.
«Avete la pelle baciata dalla luna.» Commentò soltanto, ma era vero. C'è chi aveva la pelle baciata dal sole, e Leonardo ne aveva viste tante. Ma poi, c'erano altre che avevano la carnagione bianca, candida, pura, come la luna. E lui le definiva "baciate dalla luna".
«Avete palesemente ignorato la mia domanda, buon uomo.» 
«Ha così importanza il mio nome?» Domandò il Maestro, avvicinandosi verso di lei. Erano nascosti in quel giardino, pieno di fiori e di mistero. Ma a lei sembrava piacere. Annuì, «voi mi conoscete molto bene, avete disegnato il mio viso, continuate a vedermi nei vostri flashback... Io non so nulla di voi.» Disse, con tanta semplicità e naturalezza. Leonardo rimase attonito, «a questo punto sono io a dovervi chiedere chi siete, e come fate a sapere di me? Dei miei flashback?» Replicò poi, ancora un po' turbato.
Lei abbozzò una tenera risata. «Volete già svelare il mistero?» Disse, «so che a voi piacciono le faccende complicate, quindi se io vi dicessi tutto, non sarei più un mistero per voi, non credete?»
 
Leonardo aprì gli occhi. Si mise a sedere, quell'erba era più scomoda di quanto ricordasse. Era solo un sogno, un arcano e inverosimile sogno. Ma se in parte quel sogno avesse svelato un po' di verità? Sì, ma quale verità dato che quel sogno non ha fatto altro che aprire altri dubbi?
Il Maestro sospirò afflitto, alzandosi. Poteva quella ragazza così innocente trovarsi coinvolta in un così maligno casino come quello? Ma esattamente, quale casino?
Eppure Leonardo non sapeva nemmeno il suo nome, sapeva soltanto che era la consanguinea del suo acerrimo nemico. Come poteva rispondere a quei quesiti se tutto quello che aveva era un sogno? «Credo sia ora di ripartire.» Asserì Zoroastro. «No. -disse, richiamando l'attenzione dei suoi amici- non ancora.»
«Che dobbiamo fare qui a Roma, Maestro?» Domandò Nico, «già Leonardo, che dobbiamo fare qui a Roma? Farci uccidere da Riario? -inveì Zoroastro, gesticolando come era solito fare- Abbiamo qualcos'altro su cui pensare, ricordi? Tipo... Un viaggio?»
«Calma, amico mio. Dobbiamo solo rinviare... Di qualche giorno.» Disse Leonardo, sparendo nel bosco. Doveva schiarirsi le idee, doveva risolvere quesiti insospesi, per ora. Poi avrebbe pensato al viaggio. O forse era quello il suo viaggio? Era già arrivato a destinazione? O forse la meta era proprio quella ragazza?
"Qualcuno, un giorno, tra secoli magari, riconoscerà tutti gli sforzi che sto facendo?" Pensò Leonardo tra sé, poi scosse la testa. Che pensiero assurdo. 
Si stese di nuovo sull'erba. Chi era in realtà quella ragazza? 
 
 




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Salve a tutti! :)
Eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitolo. E' più che altro un capitolo di passaggio, niente di importante se non per quel sogno un po' arcano (persino per me, dato che mi è venuto in mente questa mattina). E per l'appunto mi scuso per la misera pagina di Word che è venuta. 
Il prossimo capitolo sarà più lungo, prometto. Ahahaha D: 

Comunque non vi annoio e sparisco, ringraziandovi per aver letto questa piccola schifezza e per averla recensita, davvero. Ve ne sono immensamente grata çç
Un bacione, al prossimo aggiornamento. <3

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