Per amore di mia figlia

di katy1991
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Yvaine ***
Capitolo 2: *** the storm out of our window ***
Capitolo 3: *** a cold may wind ***
Capitolo 4: *** vuoi davvero rischiare? ***
Capitolo 5: *** departures ***
Capitolo 6: *** voglio che mi prometti.... ***
Capitolo 7: *** incontri/scontri ***
Capitolo 8: *** riflessioni ***
Capitolo 9: *** me la riporti zio ? ***
Capitolo 10: *** time to go ***
Capitolo 11: *** devo dirti una cosa... ***
Capitolo 12: *** la resa dei conti ***
Capitolo 13: *** illusioni d'amore ***
Capitolo 14: *** perchè io e lei non avremo mai un legame ***
Capitolo 15: *** rivelazioni ***
Capitolo 16: *** la possibilità per dimostrartelo ***
Capitolo 17: *** gli occhi di papà ***
Capitolo 18: *** When the truth comes out ***
Capitolo 19: *** La vita che ho sempre voluto ***
Capitolo 20: *** always my dady ***



Capitolo 1
*** 1. Yvaine ***


19/3/2016
 
“Dai piccola.. metti la boccuccia così e soffiaci sopra, ”  il buffo tentativo di  Caroline di far spegnere la candelina di compleanno a mia figlia mi fece sorridere ,
era  diventato raro vedermi sorridere o addirittura ridere. Quelle rare volte che mi concedevo di farlo era merito di mia figlia Yvaine o, come in questo caso, una visita di Caroline .
Non ci vedevamo quasi mai da quando avevo lasciato Mystic  falls , era troppo rischioso, ma la mia amica bionda trovava sempre il modo di venirci
a trovare almeno per i compleanni o gli avvenimenti importanti.
La testolina di mia figlia si girò vero la mia amica
“Ma zia Caroline il mio compleanno è già passato da un bel po’ ..io non capisco.. mamma dice sempre che il compleanno si fa solo una volta ogni anno ..ora ho 5 anni? ”
Caroline sorrise alzando gli occhi al cielo, a volte non sapevo chi fra le due fosse la bambina di 4 anni.
”Lo so sciocchina! Ma la zia Caroline non è potuta venire per il tuo compleanno quindi  lo ri-festeggiamo adesso  ..non è fantastico piccola?”
Caroline batté le mani entusiasta indicando con un gesto plateale la festicciola che aveva organizzato in meno di due ore, non mancava proprio niente !
C'era tutto: dalla torta ai regali, per finire con le decorazioni! Yvaine sorrise ..chiuse gli occhi e poi spense la candelina reclamando un pezzo di torta …
A volte  l’entusiasmo e la forza pari ad un uragano  di Caroline mi spaventavano … ma era una delle poche, anzi l’unica amica con cui avevo mantenuto i
contatti, che mi ha aiutata nei mesi successivi alla nascita di Yvaine e  che mi ha trasformata quando la situazione si era fatta pericolosa e non avevo potuto fare altro
che diventare un vampiro per proteggere mia figlia e me stessa.
Sì, sono una vampira. Per un attimo lasciai che gli orribili ricordi che mi avevano costretta a prendere questa decisione mi passassero per la testa, ma li schiacciai subito
… non volevo ripensarci, non oggi.
Vidi Caroline porgermi un piatto con una fetta di torta …lo accettai con un sorriso, ma avrei preferito di gran lunga una sacca di 0 positivo .
“Mamma, guarda cosa mi ha regalato la zia! Woaaaaw ” mia figlia corse verso di me sventolandomi  davanti al viso la scatola con la
nuovissima “Barbie in vacanza” con tanto di camper e accessori!! Uno di questi giorni dovremmo uscire noi dall'appartamento per far spazio ai suoi giocattoli .
“E' bellissima amore, hai ringraziato Caroline?” mia figlia corse verso di lei e gli si buttò fra le braccia dandole un sonoro bacio sulla guancia.
“Grazie mille zia!! Vado subito a giocarci!” ed eccola correre verso la sua stanza ..non mi preoccupavo più di tanto quando ero sola .
.era una bambina abbastanza attenta e raramente combinava casini  … sentivo che stava spacchettando il suo nuovo regalo e mi rilassai un po’
concentrandomi su Caroline che seduta sul divano era intenta a trafficare col suo cellulare , mi sedetti vicino a lei
“Hey Care , grazie per oggi , Yvaine si è davvero divertita tanto ” Caroline depositò il cellulare in borsa e mi sorrise.
“Di niente Elena, sai che l’adoro …. piuttosto ..per te va bene se resto qui per altri due giorni? Non mi va di andarmene ora, non ci vediamo quasi mai! , … poi….”
La vidi irrigidirsi e diventare nervosa e seppi già che stavaper nominare una persona  che in passato era stata il mio punto di riferimento o come dice lei il mio "epic love”
ma per cui oggi nutrivo solo un grande affetto. 
" Poi….ho detto a ..Stefan… che andavo a trovare mia madre a Mystic Falls, se mi vede ritornare già domattina si insospettisce.“ Le poggiai una mano sulla spalla e
cercai il suo sguardo, che aveva abbassato non appena aveva nominato il nome di Stefan. Caroline e Stefan stavano insieme da 2 anni ormai , e io ero felicissima per loro,
anche io come Caroline avevo creduto che Stefan fosse il mio amore epico … ma poi quando avevo scoperto cos’era realmente l’amore, mi ero resa conto che
quello che mi legava a Stefan non era altro che un sincero affetto e un'immensa gratitudine per essermi stato vicino in un momento difficile come quello della perdita dei miei genitori,
Miranda e Grayson. Sbuffai sonoramente e finalmente Caroline mi guardò negli occhi, lei al contrario di me , si sentiva ancora a disagio a
parlarmi di Stefan e di lei come coppia, quante volte avrei dovuto ripeterle che per me non era un problema?
“Certo che puoi restare! E poi ti ho detto mille volte che non devi sentirti così a disagio quando parli di Stefan, lo sai che a me non fa più effetto
..beh..effetto in  senso “amoroso”… hai capito no? Piuttosto, raccontami come va fra di voi e cosa state combinando!”
La vidi illuminarsi e sfoggiare il suo sorriso smagliante alla NON-VEDEVO-L’ORA-DI-RACCONTARE-TUTTO-A-QUALCUNO! Si sistemò meglio sul
divano sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e io mi preparai psicologicamente ad almeno 2 ore di monologo interminabile. Le sorrisi. Dopo tutto mi era mancato anche questo.


Misi mia figlia a letto, oggi per via di una manicure forzata/collettiva si era fatto più tardi del solito. Sistemai meglio le coperte e vidi mia figlia
scrutarmicon quei suoi occhioni color del  cielo estivo. Le accarezzai i lunghi capelli, identici ai miei e le sorrisi. Questo era il nostro rituale serale e io sapevo già cosastava per chiedermi.
“Mamma resti con me finché non mi addormento?”  mi sdraiai vicino a lei e iniziai ad accarezzarle i capelli finché non si addormentò.
Yvaine aveva compiuto 4 anni due mesi fa, e nonostante fosse così piccola era già una piccola donna indipendente. Non aveva mai voluto dormirenel letto matrimoniale con me,
“Io non sono una neonata che ha paura del buio” mi aveva risposto quando una sera le avevo chiesto se avesse  voluto dormire con me. Quando però la notte
fuori c'erano i temporali, veniva a rifugiarsi tra le mie braccia, troppo orgogliosa per ammettere che aveva paura dei tuoni. Sotto questo aspetto era tale e quale a lui … Damon …
anche lui era troppo orgoglioso e testardo per ammettere le sue debolezze e le sue paure, sempre troppo occupato a volersi dimostrare forte a tutti i costi in tutte le situazioni,
ma io sapevo che in fondo anche lui era fragile … o almeno un tempo ne ero convinta.
Tornai con la mente a quel giorno in cui cambiò tutto.

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Busso alla porta e nell'esatto istante in cui lo faccio mi sono già pentita di aver chiesto a Stefan di mettere K.O
Damon per permettermi di parlare con Esther.
So per certo che Damon non mi avrebbe permesso di essere qui adesso e non posso biasimarlo, v
enire qui senza protezione alcuna è davvero da sciocchi,
ma devo sapere perché Esther vuole vedermi, non ho altra scelta. In un certo senso l’iper protezione che Damon ha nei miei confronti mi fa
sentire al sicuro e a casa . Non capita  spesso che io e Damon abbiamo dei contatti fisici, Damon tende sempre a mantenere la facciata da
duro che non ha bisogno di niente e di nessuno ma, ultimamente, anche per via dell’ assenza di Stefan, qualcosa era cambiato, io ero cambiata,
quando le nostre mani si toccano … è come se niente più potesse succedermi, è come se quando incontro il suo sguardo avessi
finalmente ritrovato quel senso di  “casa”, che avevo perso quando i miei genitori erano morti. Sento dei passi avvicinarsi alla porta e quello
che presumo sia il maggiore dei fratelli originali mi apre, facendo un passo di lato così da permettermi di entrare
“Sei venuta da sola … scelta saggia”.

Una donna dai capelli biondo scuro mi da il benvenuto facendo uscire suo figlio, e dopo pochi  convenevoli e qualche domanda da parte mia,
Esther arriva al perché di questo incontro da lei voluto.
“Gli spiriti mi puniscono da centinaia di anni per quello che ho creato dai miei figli ….. e ora grazie al tuo aiuto vorrei rimediare agli obrobri che ho creato."
Non riesco a capire, abbiamo cercato in ogni modo di uccidere Klaus, ma abbiamo fallito ogni singola volta ritrovandoci al punto di partenza.
“In verità Elena, la tua amica Bonnie e sua madre non avrebbero potuto riportarmi indietro in un momento migliore” fa una pausa inspirando e riprende a parlare
"Esattamente allo scoccare della  mezzanotte, qui a Mystic Falls, esattamente 1006 anni fa, Vampiri capeggiati dall' immensa follia di mio
Figlio Nicklaus ricattarono delle streghe, affinché riuscissero a riunire con l’inganno più di 100 altre streghe. Quest’ultime, giunte a Mystic Falls
mosse dalla compassione per via della disperata richiesta d’aiuto delle loro sorelle, offrirono alle streghe locali i propri poteri, affinché
riuscissero nel giro di 12 ore a sconfiggere l’afflusso di vampiri che stava portando nella loro città morte e distruzione.
Ma una volta terminato l’incantesimo che permise alle streghe di Mystic Falls di incanalare tutti i poteri delle streghe venute loro in soccorso,
Klaus non esitò ad appiccare il fuoco nella casa in cui erano rimaste chiuse le streghe ormai prive di ogni protezione.”
Esther si alza e va verso il grande tavolo presente nella stanza.
“Con il tuo aiuto io oggi posso legare le vite dei miei figli l’una all’altra, oltre ciò a mezza notte calerà un incantesimo su Mystic Falls che
farà tornare tutti i vampiri ad essere dei semplici esseri umani fino al mezzogiorno di domani …. Elena …. ”
Esther muove dei passi verso di me e una volta che mi ha raggiunta mi prende le mani guardandomi dritta negli occhi.
“Se tu mi aiuterai entro un paio di ore tutto sarà finito, potrete riprendere le vostre vite senza dovervi mai più preoccupare della nostra
famiglia, permettimi di cancellare questi errori che ho creato più di mille anni fa.”

La guardo perplessa, non so se fidarmi o meno.”Come fai ad essere sicura che funzionerà?  E come farai ad ucciderne almeno uno di loro? Ho capito
bene quando hai detto che  è sufficiente ucciderne uno per farli morire tutti?”
Esther sorride
“Si mia cara , è esatto,  non temere..terrò fede alla mia promessa, mio figlio maggiore Finn sarà cosi coraggioso da offrirsi in sacrificio,
come già detto, necessito solo un po’ del tuo sangue da doppelganger. Riunisci poi i tuoi amici e nascondetevi in luogo sicuro finché
tutti non avranno riacquistato la loro natura attuale.”

Adesso mi è tutto chiaro, ma c’è anche una reale possibilità che questa sia una trappola, senza le loro forze Damon, Stefan e il resto dei
miei amici sarebbero in serio pericolo, ma se riesco a riunirli tutti abbastanza in fretta e riuscissimo ad arrivare sulla casa al lago dei miei genitori,
tutto questo potrebbe finire e senza che nessuno delle persone che amo si faccia del male. Non so che fare.

“Elena devi decidere adesso, manca solo un'ora alla mezzanotte” fa una pausa, poi si volta e va verso l’altro capo della stanza dove vi è
un quadro appeso al muro, lo sposta e ne estrae qualcosa da dietro. Vene poi verso di me
“Voglio darti una prova della mia buona fede e del fatto che sto dicendo il vero". Esther mi consegna due paletti di un legno chiaro.
La guardo incredula.  Sono davvero due paletti di quercia bianca quelli che mi sta consegnando?
“Paletti di quercia bianca? ” chiedo confusa. 
“Esatto Elena, questi sono fatti dall' unico legno rimasto sulla terra in grado di uccidere i miei figli. Prendili sono tuoi.
Voglio però avvisarti Elena. Una volta attivato l’incantesimo i tuoi amici non potranno lasciare Mystic Falls fino allo scoccare della mezza
giornata di domani o sarà una morte certa per loro … inoltre questo incantesimo una volta pronunciato riprenderà vita una volta ogni 5 anni.... 
e anche in questo caso i tuoi amici dovranno trovarsi qui se vogliono sopravvivere.” Sono più confusa di prima, ma credo di avere capito
quello che intende dire. Faccio un respiro profondo e decido. L’aiuterò.

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“Elena stai dormendo?” la voce di Caroline mi riportò alla realtà. Yvaine dormiva già profondamente. Io mi alzai lentamente
e andai in soggiorno sedendomi vicino alla mia amica.
 “Pensavo ti fossi addormentata” mi disse sorridendomi … mi passò una bottiglia di liquore..lei si che sapeva cosa mi serviva veramente,bevvi un sorso.
“Sei sicura che questa volta Klaus non ti abbia seguita?” le chiesi, lei a sua volta diede un lungo sorso alla bottiglia e poi rispose
“No, da quando ti ho trasformata non più! Che senso avrebbe? Non può più creare ibridi col tuo sangue..”
..intanto ..chiamatelo istinto materno ..chiamatelo sesto senso ..l
a sensazione di essere perennemente osservata da quel schifoso paio di occhi non mi abbandonava mai, quando Caroline veniva a farmi visita.



 
 
 ciao ragazze e ragazzi , questa è la mia prima fan fiction in assoluto, come avrete già capito questa storia è  situata nel 2016 , ma ;vi sono presenti fashback/ricordi che partono dal ballo a casa Mickelson nella 3x05. mi sono chiesta cosa sarebbe successo se le cose sarebbero andate mooolto diversamente ed ecco a voi il risultato. I flashback aiuteranno a capire gli avvenimenti che hanno portato Elena a lasciare Mystic falls e a prendere determinate decisioni . più avanti i pezzi torneranno al suo posto e tutto avrà un senso. spero che continuerete a seguire la mia storia e spero che attraverso un commentino mi aiuterete a migliorare e a darmi consigli . Questa fic nasce principalmente dal mio desiderio di esprimermi e di migliorare il mio italiano , mi sono trasferita 5 anni fà dalla Germania e visto che scrivere mi  sempre piaciuto ho voluto unire la mia passione alla possibilità di migliorare grammaticalmente proprio per questo ci tenevo a ringraziare tanto la ragazza che mi fa da beta rider e  che quindi mi aiuta a capire quali sono i miei sbagli. mi ha aiutata tantissimo  e le sono veramente grata grazie  sheeshee . un bacio a tutti! Katy

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Capitolo 2
*** the storm out of our window ***



20/3/2016
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Cerco di scendere le scale più in fretta possibile, ma il vestito nero che ho scelto di indossare
stasera mi è d’intralcio. Mi trovo a casa Mickelson e la folla di persone che è qui questa sera
per via dello stesso ballo a cui anche io sono stata “invitata”, non mi aiuta affatto a individuare
il minore dei fratelli Salvatore. Dovevo trovare Stefan e Caroline per dirgli di recuperare Damon e
di andarcene via alla svelta.  Sto quasi per raggiungere l’uscita quando mi sento chiamare da Damon.
Mi giro nella sua direzione, è visibilmente arrabbiato.
” Hai ottenuto quello che volevi?” Accidenti! Non è questo il luogo in cui ne dovremmo parlare.
Lo guardo dritto negli occhi.
“A dire il vero sì”, rispondo.  Non capisce che il mio colloquio con Esther, era di vitale importanza
per capire cosa sta succedendo? 
“Bene me lo racconterai mentre torniamo a casa, ce ne andiamo, dai!” mi prende per il braccio ma io lo scanso…
devo prima assicurarmi che Stefan, Caroline e Matt escano da questa casa e vadano alla casa sul l
ago dei miei genitori finché tutto non sarà finito.
“Lasciami andare Damon!” devo cercare di calmarlo, non posso parlare qui del piano che mi ha rivelato Esther,
ma sento che la pazienza mi sta abbandonando, l’ansia mi sta giocando brutti scherzi,
“Senti, mi dispiace di averti dovuto tagliare fuori dal piano”, non mi fa terminare il discorso.
“Non sarebbe dovuto esserci nessun piano. Non saresti dovuta venire!” proprio non riesce a capire!
“Credi che mi piaccia agire alla tue spalle?...non mi piace! Ma se non avessi chiesto aiuto a Stefan,
avresti cercato di fare l’eroe e avresti rovinato tutto.” manca poco alla mezzanotte, dobbiamo andarcene,
stiamo perdendo tempo!
“Scusa se cerco di farti restare viva. E’ chiaro che a Stefan non gliene frega più niente”
questa discussione sta prendendo una piega completamente diversa da quella che mi aspettavo.
“Sei arrabbiato con me perché ho coinvolto Stefan?” ...tra meno di una mezz’ora sarà mezzanotte, non riesco
a non guardare l’orologio di continuo.
“No, sono arrabbiato con te perché ti amo”
“Beh, forse è proprio quello il problema” quella frase mi esce dalla bocca senza pensarci e me ne pento all’istante ...
Mi si blocca il respiro in gola, gli ho appena spezzato il cuore e sento il mio andare in
frantumi insieme al suo, forse è il terrore ...o peggio ancora la consapevolezza di averlo perso dopo questo,
non sonoancora pronta a lasciarlo andare, non lo sarò mai, non ora che ho capito di amarlo anche io.
La delusione gli cambia lo sguardo e vedo che sta rimettendo su quel muro di ghiaccio che avevo
scalfito con tanta fatica, e come biasimarlo? come ho fatto a dirgli questo? Damon dice sempre di essere
un mostro ma la verità è che l’unico mostro qui presente sono io.Lui è stato la mia ancora di salvezza,
sarei impazzita se mi avesse abbandonata anche lui.Ho cercato più di una volta di reprimere i sentimenti
che ho iniziato a provare per lui...o che forse ho sempre provato, ma ignorato e proprio ora che ho capito,
proprio ora che non posso più negare di aver iniziato a provare qualcosa per lui senza nemmeno accorgermene,
con la mia infinita stupidità l’ho ferito di nuovo. Glielo leggo negli occhi, non volevo dirgli questo, “
No…Damon senti non volevo...” 
“No, ho capito Elena, ci tengo troppo a te,sono un ostacolo.” Apro la bocca per ribattere quando vengo
interrotta da Caroline. 
” Avete visto Matt?” ci chiede, Damon si allontana e si dirige verso l’uscita, no devo fermarlo.
Non può andarsene in giro quando chiunque potrebbe fargli del male
“Damon dove vai? Dobbiamo parlare!” mi viene da piangere, ho rovinato tutto, di nuovo!
“Affari miei!” risponde scomparendo nella notte. Prendo Caroline per un braccio.
Devo stare calma e mantenere il sangue freddo se voglio riuscire a cacciare i miei amici
fuori da questa carneficina preannunciata. “
Cerca Stefan, chiama Matt, dobbiamo andarcene subito!” “
Ma Elena stavo giusto per …” la interrompo con un gesto della mano prendendo il mio cellulare
dalla pochette e digitando un breve messaggio, qui non posso parlare liberamente e
non abbiamo più tempo! Le faccio vedere il cellulare
–TUTTI VIA, ORA! O FRA 20 MINUTI SAREMO TUTTI MORT I… NON PARLARE. CI SENTONO.
CERCA TUTTI E VEDIAMOCI A CASA SALVATORE-  vedo l’espressione di Caroline cambiare,
poi annuisce e io ritrovo la mia voce
“Stefan dov’è?” 
“Lo chiamo io! Tu vai a prendere Matt! E’ laggiù lo vedi?” annuisco e faccio come lei mi dice.
In men che non si dica mi ritrovo fuori con Matt. Saliamo sul suo furgone e ci dirigiamo verso casa Salvatore,
io gli riassumo brevemente il piano di Esther e una volta giunti davanti a casa lui mi saluta,
dicendomi che si sentirebbe più sicuro a casa sua. Scendo dal furgone e corro verso l’entrata, bussando,
Stefan mi viene subito ad aprire e io entro chiudendomi bruscamente la porta alle spalle quasi
come se il pericolo fosse proprio dietro di essa. Caroline ci raggiunge, io dò uno sguardo al grande
orologio a pendolo, mancano 5 minuti alla mezzanotte, l’adrenalina mi scorre nelle vene e mi rende
ancora più ansiosa e nervosa di quello che già sono.
“Dobbiamo trovare Damon alla svelta! Tra meno di 5 minuti tornerete tutti umani fino al mezzogiorno
di domani.Non ho tempo per spiegarvi nei dettagli quello che sta per succedere, ma Esther
ha fatto un incantesimo grazie al quale ha legato le vite dei suoi figli l’una a l’altra,” Caroline mi guarda confusa
“Nel senso che se muore uno muoiono tutti? È impossibile anche se ha fatto questo, loro sono troppo forti, non si lasceranno uccidere facilmente, specialmente Klaus”la blocco prima che lei possa aggiungere altro.
“Si, invece! Ha fatto sì che per 12 ore ogni vampiro a Mystic Falls torni umano. Finn, il fratello
maggiore si offrirà come sacrificio! E’ d’accordo con sua madre! Se qualcuno a cui non state
simpatici lo viene a sapere andrà a finire molto male. Damon...ora dobbiamo solo trovare Damon
e poi andare tutti via da qui!” Mi gira la testa ...e il fiato inizia a mancarmi,
dov’è Damon??DOVE’? sentiamo una voce provenire dall’altra parte del corridoio …


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Mi sveglio di soprassalto. Un tuono ha squarciato il cielo, meglio cosi, quando torna Caroline irrimediabilmente
porta con sé nella sua valigia anche tutti i miei vecchi ricordi legati a lui. Sento mia figlia spostare le coperte e
dirigersi verso la mia camera che è comunicante con la sua, il materasso si abbassa un po’ e la sento accoccolarsi contro di me.
L’accolgo fra le mie braccia e le bacio la testa richiudendo gli occhi.
“Dormi tesoro della mamma, ti proteggo io.” sento mia figlia stringersi più a me.
“Ti proteggo anche io mamma, ci proteggiamo a vicenda” poco dopo cado in un piacevole dormi veglia privo di sogni.

 
Sono le 6 e 30 di un martedìpiovoso, alzarsi presto la mattina non mi pesa più, ci sono abituata, ormai.
È la mattina presto che mi nutro, lontana dallo sguardo di mia figlia, lei non sa che sono un vampiro, come fai a far
mantenere un segreto del genere a una bambina di 4 anni? Lei sa solo che la mamma è un po’… speciale!
E che ci sono un paio di regole che si devono rispettare se vogliamo rimanere in questa città, e di conseguenza
se non vogliamo essere costrette a trasferirci lasciando i suoi tanto amati compagni d’asilo.
Ho reso questo appartamento a prova di vampiro, ho soggiogato una mia vicina di casa affinché l’appartamento
fosse intestato a lei. Mi sono procurata dei documenti falsi. Non posso permettermi di farmi trovare da Klaus,
lui adesso non ha più motivo di cercarmi, col mio sangue ormai non può più creare ibridi, ma non voglio che
venga a conoscenza di mia figlia potendola cosi usare per qualche suo sporco ricatto. Mia figlia indossa un
braccialetto con della verbene che non deve togliersi mai almeno che non sia io a chiederle di farlo e non le è
permesso rispondere al telefono o aprire la porta, lo so, sono delle regole e delle precauzioni forse troppo
esagerate ma dopo quello che ho passato voglio tenermi più lontana possibile da quello schifo. Klaus è stata la
causa per cui mi sono fatta trasformare da Caroline. Dopo aver lasciato Mystic Falls mi ero trasferita in Virginia
dove un convento di suore mi accolse, riuscì con mia immensa fortuna a trovare un lavoro come segretaria che
mi permise di trasferirmi in un piccolo monolocale,non era il massimo, ma almeno era un inizio.Non mi sentivo più
con nessuno, avevo deciso di tagliare i ponti col passato e fino ad allora ci ero riuscita benissimo.  
Sapevo che se fossi rimasta in contatto con Jeremy…Bonnie o anche Caroline loro mi avrebbero cercatae sarei
stata costretta a tornare in quella città piena di brutti ricordi, per me. Damon mi aveva illusa.
Come si usa dire – sedotta ed abbandonata- ero devastata e Klaus mi voleva come sacca umana vivente,no,
tornare a Mystic Falls era fuori da ogni logica. Mi sentivo continuamente male, i capogiri e la nausea erano
diventati i miei più cari amici, non mi abbandonavano mai. Attribuì questi malesseri all’immenso stress e al
dispiacere con cui stavo vivendo ma quando un giorno dopo essere svenuta in ufficio fui portata al pronto
soccorso, scoprìdi essere incinta.
” Buongiorno Elena” la mia amica bionda fa il suo ingresso in cucina riportandomi
con la testa al presente. Fresca come una rosa e sistemata dalla testa ai piedi viene ad abbracciarmi.
Ma come fa? A volte penso la notte no dorma! E’già truccata, ogni mattina!
“Buongiorno Care …caffè? cappuccino?  O magari la buona e classica sacca?” Caroline mi fa una linguaccia e si
siede al bancone che divide la cucina dalla zona giorno
“Un caffè va benissimo grazie,lo sai che ormai ho adottato la dieta di Stefan da più di un anno”.
Le sorrido porgendole una tazza fumante.
“Incubi stanotte?” mi chiede tutto ad un tratto con nonchalance. Piego la testa di lato, come fa a saperlo?
Care alza le mani in segno di resa giustificandosi dicendo
“ti ho sentita fare più volte il nome di Damon, tutto qui, ma se non ne vuoi parlare, fa niente”.
Mi giro verso il frigo frugandoci dentro più del dovuto per poi estrarne gli avanzi della torta di ieri,
non voglio che veda che espressione mi si è dipinta sul volto, non voglio la sua compassione, poi mi decido e la guardo il faccia,
sospiro, cercando di buttare fuori con l’aria anche tutto lo stress che ho in corpo,è mia amica dai tempi del liceo...
con lei posso confidarmi.
“E’ che quando sei qui mi vengono in mente tutti i bei ricordi di un tempo …ma insieme a quelli arrivano
anche quelli a cui non vorrei pensare.” Poso il piatto sul bancone ed estraggo una forchetta dal cassetto delle posate.
Non mi piacciono tanto i dolci, ma adesso mi serve qualcosa che non mi obblighi a guardare Caroline.
Inizio a mangiucchiare qualche pezzetto.
“E a cosa pensavi esattamente? Sempre se posso saperlo ovviamente.”
“A Esther...a Damon…alla nostra ultima discussione, alla sua partenza poi alla mia di partenza, a Klaus, ma più
che altro pensavo a cosa avrei potuto fare, alle soluzioni che avrei potuto adottare contro Klaus per rimanere umana,
Care come farò con Yvaine?” Caroline si alza dallo sgabello fa il giro del bancone e mi mette le mani sulla spalle.
” Hey, Elena guardami!” Alzo lo sguardo incontrando il suo azzurro…ma non è la stessa tonalità d’azzurro dei SUOI occhi.
“Non puoi piangere sul latte versato, sei stata costretta a farti trasformare … anche per via della mia imprudenza…
non me lo perdonerò mai.” Adesso è lei ad abbassare gli occhi…lascia andare le sua braccia lungo
i fianchi e si gira intenta a tonare al suo posto.”
Se fossi stata più attenta mi sarei accorta che Klaus mi stava seguendo…ma quando mi hai telefonato
dopo un eternità che non ti sentivo … dicendomi che dovevo aiutarti, che era questione di vita o di morte …
mi dispiace Elena avrei dovuto essere più prudente ma… sentirti piangere in modo cosi disperato al telefono
mi ha fatto scattare come una molla...sono partita come una pazza non controllando se fossi seguita, non potevo immaginare.”
la blocco immediatamente
“Care basta! E’ stata una mia decisione! Chi si aspettava che Klaus ti seguisse? ... Come hai già detto tu è
inutile piangere sul latte versato”.
“La zia ha versato del latte da qualche parte?” a volte mia figlia sa muoversi più silenziosamente di un vampiro stesso,
ne io ne Caroline l’avevamo sentita arrivare.
“No amore, è solo un modo di dire, dai siediti, ti preparo subito la tua colazione” lascio andare Caroline e mi chino per
dare un bacio a mia figlia che mi trattiene un attimo abbracciandomi
“mami posso mangiare un po’ di torta?” alzo mia figlia da terra sistemandola sullo sgabello vicino a quello su cui è seduta Caroline “amore di mattina? La torta non scappa, la potrai mangiare anche oggi pomeriggio” vedo mia figlia adottare la sua
strategia anti rifiuto, cavolo, ricordoche una volta anche Damon l’ha usata, Yvaine sporge il labbro inferiore in
avanti e inizia a guardarmi con occhi da cucciola bastonata giungendo le mani in avanti
“daiii mamiii ti prego… Solo questa volta,promesso! ”ovviamente non riesco a dirle di no e sistemo una
fetta di torta su un piattino mettendoglielo davanti, Yvaine si illumina battendo le mani entusiasta
“Dai, mangia la torta cosi poi ci prepariamo e si va dritte all’asilo.” Sto per girarmi per dire una cosa a Caroline che
però dimentico nel esatto istante in cui vedo l’espressione di mia figlia cambiare radicalmente. 
Tutt’ad un tratto diventa di ghiaccio, posa la forchettina che aveva impugnato e incrocia le braccia.
” Mi dispiace per voi, signore ma oggi potete andarci da sole all’asilo, io non vengo.” È proprio uguale a suo padre.
Sono senza parole,Yvaine non si era mai comportata cosi.Caroline le accarezza la testolina.
” Piccola perché non vuoi andarci? La mamma mi ha detto che ti piace tanto!”
“Non mi piace più, ieri ho litigato!”
“E con chi hai litigato? Cos’è successo? Dimmelo che la zia Caroline stacca la testa a chiunque sia stato.”
Le chiede la mia amica con forse troppa enfasi,mia figlia mette il broncio e gli occhi le diventano leggermente lucidi.
La maestra non mi ha detto niente ieri! “Ho litigato con Rebecca! Ieri abbiamo fatto dei lavoretti per la festa del papà
e lei mi ha detto che era inutile che io finivo il mio perché tanto un papà non c’è l’ho.”
Caroline balza dallo sgabello come se fosse stata colpita da uno schiaffo, io d’altro canto resto pietrificata,
sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe fatto qualche commento stupido, o che comunque mia figlia avrebbe
iniziato a fare qualche domanda in più, solo che non mi aspettavo che sarebbe successo cosi presto.
“MA ALLORA E’ IL NOME CHE PORTA LE PERSONE AD ESSERE STRONZE!! E tu tesoro che le hai risposto?”
Caroline e fuori di sé e io con una mano la invito a risedersi.Mia figlia che intanto aveva iniziato a
singhiozzare tira su col naso e poi risponde.
”Le ho tirato i capelli e poi le ho dato un morso sul braccio...infine le ho detto che doveva farsi gli affaracci suoi,
perché io un papà c’è l’ho, e mi ama tanto! Solo che per motivi di lavoro non è con me e con la mamma.”
Io sgrano gli occhi e temo che la mascella mi sia appena caduta a terra in pieno stile Disney.
Che sta succedendo a mia figlia? Lei non si era mai comportata in maniera cosi violenta e non ha mai risposto in questo modo!
Mi passo una mano fra i capelli e faccio una bella ramanzina a mia figlia su come ci si comporta in questi casi …
sono quasi sicura che all’asilo ci sarà una mamma piuttosto alterata ad aspettarmi.




Ciao a tutti, eccomi qua con il secondo Capitolo spero  che vi piace!  ringrazio tantissimo la mia Beta che corregge
i miei "orrori grammaticali" come già detto questa fic nasce non solo per esprimermi ma anche per capire quali sono gli
errori che commetto più frequentemente quando scrivo . quindi grazie mille davvero. detto questo mi farebbe davveropiacere sapere
cosa ne pensate della fic? mi lasciate un commentino? sarebbe davvero gentile e mi aiuterebbe a capire se devo
continuare a scrivere o meno. un bacio alla prossima.
Katy

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Capitolo 3
*** a cold may wind ***





20/03/2016
 
Ho  appena lasciato Yvaine all’asilo e dopo aver chiarito con la mamma della compagna di classe  
sono corsa a recuperare la macchina per non arrivare in ritardo al lavoro. Sono la segretaria di uno
studio medico e mi trovo abbastanza bene con i miei colleghi e con il mio capo . mi è dispiaciuto aver dovuto
lasciare Caroline sola a casa ma non ho potuto prendermi dei giorni liberi . sono bloccata nel traffico .
Ha iniziato a piovere nuovamente, solo una pioggia leggera però. Sento il mio cellulare squillare,è Caroline.
Premo il pulsante del vivavoce .
“Hey Care già ti annoi?” le chiedo.
“ELENAA NON MI AVEVI DETTO CHE SI ERA APERTA UNA BOTIQUE GUCCI PRATICAMENTE DIETRO L’ANGOLO!!” ora ne sono certa,
non si annoierà affatto. 


La giornata oggi è fiacca, poco impegnativa il che per me è un problema, quando non ho niente da fare inizio a pensare.
Faccio accomodare una giovane ragazza, avrà più o meno 17 anni , sembra impaurita e spaesata,
le chiedo cosa desidera e mi risponde che deve fare un prelievo di sangue per un test di gravidanza. Le sorrido
e la faccio accomodare . Quando vedo delle ragazze cosi giovani che sono in dolce attesa, non posso fare
 alto che ritornare con la mente ad un paio di anni fà, quando dopo un malore un infermiera scortese ed
estremamente insensibile mi ha comunicato che aspettavo un bambino, mi ha subito indicato qual era il
reparto e come si chiamava il dottore a cui dovevo rivolgermi per abortire, come se lei già sapesse quale
fosse la mia scelta. In quel momento cosi delicato avrei voluto qualcuno che mi tenesse la mano, qualcuno che
mi rassicurasse e che mi dicesse che tutto sarebbe andato bene in un modo o nel altro. Ricordo bene che dopo
essere stata dimessa sono rimasta seduta in una sala d’attesa all ospedale per delle ore pensando a come è potuto succedere
e a cosa avrei fatto. Era sera inoltrata quando decisi cosa fare . presi il cellulare dalla borsetta che mi era stata restituita .
Vi era solo un messaggio da parte di una mia collega  che chiedeva come stessi e che  si scusava per non essere rimasta con me.
Cercai il nome nella rubrica e schiacciai il pulsante per avviare la chiamata verso l’unica persona di cui  avevo
veramente bisogno in quel momento …. Damon.. non ostante le cose orribili che mi aveva detto durante la
nostra ultima discussione lui doveva sapere..e in cuor mio speravo che sarebbe corso da me rassicurandomi,  
dicendomi che non dovevo preoccuparmi di niente perché adesso c’era lui a pensare a me e a suo figlio.
 Mentre il cellulare componeva il numero avevo immaginato me e Damon stesi in un letto mentre mi
accarezzava la pancia ..avevo iniziato a fantasticare su un futuro che forse non sarebbe stato cosi brutto come temevo,
avevo immaginato un maschietto identico a lui, magari con il mio carattere, gli avrebbe insegnato a orientarsi
in un bosco o magari l’avrebbe allenato quando sarebbe stato più grande, magari sarebbe stata una femmina,
anche questa idea mi piaceva, immaginavo Damon geloso e troppo protettivo nei confronti di una piccola
principessa dagli occhi celesti come i suoi, si, se fosse stata una bambina avrei voluto che fosse la cocca di papà.
Quando una voce fredda e impersonale  però mi comunicò che il numero da me chiamato non era più attivo
il mondo mi crollò addosso. Iniziai a piangere come una bambina  abbracciandomi le ginocchia .
Quella notte non ci fù nessuna parola di conforto per me , nessun sorriso compassionevole ..solo una follata di vento gelido
che mi colpi il viso  quando alle 5 del mattina mi decisi a tornare a casa  un vento cosi freddo che non sembrava
nemmeno maggio inoltrato.
Quando la ragazza esce ha gli occhi lucidi, presumo che il test non sia andato come lei desiderava,
d’istinto mi alzo e le vado incontro, vorrei abbracciarla ma mi blocco, non sarebbe per niente professionale ,
le chiedo se vuole un bicchiere d’acqua ma quando prova a rispondermi scoppia a piangere.
La faccio sedere e le vado a prendere dell’acqua . Le prendo una mano e le regalo un sorriso .
“Non è andata come speravi” la mia non era una domanda ma un affermazione, lei annuisce
“il tuo ragazzo lo sa?” le chiesi , lei scoppiò nuovamente a piangere e dopo un minuto  riuscì fra un singhiozzo
e l’altro a rispondere .
“Appena glie l’ho detto ha iniziato ad urlarmi contro, non ne vuole sapere”  mi viene un groppo alla gola ,
poi decido, non mi piace farlo , ma questa volte è a fin di bene, la guardo dritta negli occhi soggiogandola
“Sai quali sono le scelte che puoi prendere..tenere il bambino.. abortire .. o darlo in adozione …
valuta bene, fai la tua scelta ma qualunque essa sia falla con coraggio, non avere paura … tutto andrà a finire per il meglio.
. hai una famiglia? ” lei annuisce in trans
“Confidati con loro, non sai che fortuna hai ad avere una mamma e un papà a cui appoggiarti in
un periodo cosi delicato”  mi alzo . lei sbatte un paio di volte le palpebre e si alza anche lei
“stai bene?” le chiedo.
“Si … sto davvero bene ..grazie per le sue parole ..è stata davvero gentile.. lei ha figli?” mi chiede, è visibilmente
rilassata e questo non può che farmi piacere.
“Si ho una bellissima bambina” le rispondo accomodandomi ala mia scrivania .
“L’ho cresciuta da sola , è stata dura ma lo rifarei altre 1000 volte ” lei mi sorride toccandosi la pancia e poi mi saluta. 
”La ringrazio ancora, seguirò il suo consiglio ,grazie … dico  davvero ” lascia lo studio dopo essersi messa
la sciarpa e aver preso l’ombrello, controllo l’ora , fra un po’ avrò finito anche per oggi, non mi resta
che andare a prendere la mia piccola peste e andare a prendere una  pizza  famigliare che capulterà Yvaine al settimo cielo. 
La serata  trascorre molto tranquillamente, Caroline mi mostra tutti gli acquisti che ha fatto durante la giornata
e mia figlia come previsto è uscita fuori di testa appena ha visto la pizza, la mangerebbe ogni giorno ,
la sua unica risposta alla domanda  – cosa vorresti per Cena?-  è -la pizza-, Yvaine quando si tratta di mangiare pizz
e è un pozzo senza fondo, non si direbbe proprio che mangia cosi tanto dato la sua costituzione molto magra. 
Dopo un po’ di resistenza finalmente sono riuscita a far addormentare mia figlia. Dopo una breve doccia e una
chiacchierata con Care mi corico anche io, sono stanchissima, Caroline mi ha costretta a provare tutti i vestiti
che ha deciso di comprarmi . piove ancora , sento le gocce di pioggia battere contro il vetro della finestra i tuoni
pero sono cessati gia da stamattina .chiudo gli occhi nella speranza di non svegliarmi fino a domattina  e di non sognare nulla,
ma la fortuna non è dalla mia parte, ecco che come un film che hai messo in pausa , il sogno/flash back della scorsa
notte che  riprende a scorrere nella mia mente  proprio da dove mi ha lasciata. 

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Mi gira la testa ..e il fiato inizia a mancarmi dov’è Damon??DOVè? sentiamo una voce provenire dall’altra parte del corridoio.
“Grazie mille cara  Elena” dice con tono  soddisfatto una voce che  riconosco essere la fastidiosa di Rebecca .
Scende dalle scale che portano alle stanze da letto del piano superiore aggiustandosi il vestito sgualcito, dietro di lei
compare un Damon senza camicia e io faccio 2 più 2 , sono andati a letto insieme, sento un sonoro crack all’interno
del mio petto, probabilmente è stato il mio cuore ma non posso fare altro che pensare che questa me la sono meritata!
L’ho portato io fra le sue braccia, e come se la serata non fosse già andata male abbastanza adesso lei ha sentito quello
che sta per succedere. Scende gli ultimi gradini aggiustandosi i capelli.
“Come sempre il tuo contributo è stato di vitale importanza ” aggiunge poi malignamente, ho mandato all’aria tutto,di nuovo.
Vedo Stefan scattare nella sua direzione nel tentativo di afferrarla, e subito dopo scatta anche Damon per aiutare
suo fratello ma Rebecca è troppo veloce , non è uno grande sforzo per lei divincolarsi dalla presa dei due fratelli.
Caroline gli si para davanti afferrandola per il vestito ma lei con una mossa repentina le afferra i capelli biondi sbattendole
la testa contro il muro  . Succede tutto cosi velocemente che i miei occhi umani non riescono a stare dietro a tutta la scena
..tutto quello che riesco a vedere è una porta rimasta aperta e un piano andato a monte .
”FANCULO!!” esclama Damon che in un attimo di ira scaglia una lampada a terra mandandola in frantumi.
Sto per dire qualcosa ma i suoi occhi pieni di rabbia mi fanno morire la voce in gola.
“Sei soddisfatta? ” mi chiede con voce glaciale.
“Non potevo sapere che era qui, mi dis..”
“OHHH ELENA NON DIRE CHE TI DISPIACE..non sai dire altro !! tu e mio fratello siete proprio fatti l’uno
per l’altra ..riuscireste a mandare a puttane anche il più perfetto dei piani”
Stefan sta per dire qualcosa ma improvvisamente Damon e Caroline si prendono la propria testa fra le mani iniziando ad urlare.
.pochi secondi dopo anche Stefan viene colpito da quel malessere, guardo l’orologio , è mezzanotte esatta, sta iniziando!  
Caroline si accascia a terra svenuta e poco dopo anche i due fratelli rimangono privi di senso .
Devo fare qualcosa . uno ad uno li carico sulla macchina di Damon con immensa difficoltà per via dei loro pesi e
del mio ingombrante vestito . inserisco le chiavi e parto . arrivo alla casa in tempo record , ci ho impiegato solo 30 minuti .
Sono ancora tutti privi di coscienza e con mio grande rammarico mi tocca trascinarli tutti dentro con le mie forze.
Parcheggio la macchina nel garage in modo che non sia visibile ad occhi di ospiti indesiderati.
Chiudo le porte a chiave e chiudo tutte le tende ,Stefan e Caroline hanno ripreso conoscenza e a quanto pare a
parte una grande stanchezza stanno bene, mi aiutano a spostare dei grossi mobili davanti a finestre e porte
 una volta terminato vado al piano di sopra e mi tolgo questo vestito sostituendolo con dei comodi jeans ,
una maglia blu scura, un cardigan e degli stivali,entro nella cabina armadio della stanza dei miei genitori e racimolo
le armi che vi trovo dentro portandole di sotto.
”Elena non c’è la faccio proprio più devo andare a dormire ” si scusa Caroline
 dice caroline con un espressione di sincere scuse,
so che si sente impotente e frustrata
 . Le indico una stanza degli ospiti e lei si dilegua augurando una buona notte
e  raccomandandomi di chiamarla in caso di emergenza . 
Anche Stefan dopo un po’ brandendo un paletto
e una bomba alla verbena si ritira nella stanza affianco a quella di Caroline . é visibilmente in disagio, ricontrollo
che è tutto chiuso e che tutte le tende siano chiuse. Nascondo un paletto di quercia bianca nella mia biancheria.
L’altro lo metto sotto il letto in cui dormirò stanotte, nella stanza dei miei genitori. è tutto automatico, non sto pensando a
nulla ma è come se il mio corpo sapesse quello che devo fare . sono azioni automatiche che fanno si che io non
debba pensar alla mia immensa sfortuna e stupidità . una volta ritornata al piano  di sotto vedo Damon muoversi leggermente  
, gli vado vicino e mi inginocchio davanti al divano su cui l’ho steso al nostro arrivo  “Damon” tento di chiamarlo ma non si muove più.
Gli passo una mano fra i capelli ,
“Ho paura..ti prego Damon dimmi che stai bene” continuo ad accarezzargli i capelli e il suo volto passa dall
essere tormentato al essere tranquillo e beato,  piego la mia testa poggiandola sulla  sua mano che è poggiata
al lato della sua testa ,continuo a parlargli  a bassa voce nella speranza di farlo svegliare
“Damon mi dispiace per quello che ho detto oggi al ballo … non volevo dire che il fatto che mi ami sia un problema
..avevo paura per quello che stava succedendo..non sapevo come trascinarti fuori da li senza che nessuno ci
sentisse..eri cosi risoluto a voler chiarire la faccenda subito e sul posto  ” lo stress della giornata si fa sentire e calde
lacrime iniziano a scendere silenziosamente dai miei occhi.
“La verità è che ho chiesto a Stefan di escluderti dal piano solo perché non volevo che ti succedesse qualcosa …
Damon ti prometto che non sarò mai più cosi stupida se ti svegli … te lo prometto …. tu mi proteggi sempre ..per una
volta sono stata io a voler proteggere te ”, chiudo gli occhi e quando li riapro vedo quelli azzurri suoi guardare quelli miei.
“Però la devi mantenere la promessa!” mi dice sorridendomi debolmente. Gli butto le braccia al collo e inizio a piangere più forte di prima.
“Si Damon te lo  prometto!! ” sta per dire qualcosa ma non lo faccio parlare , mi avvicino alle sue labbra lentamente
finché lui si sporge in avanti e cattura quelle mie labbra con le sue, è un bacio molto dolce che pieno d’amore ,
Damon mi accarezza la guancia col dorso della mano cancellando cosi le ultime lacrime che vi erano rimaste ,
mi stacco un attimo accarezzandogli il volto.
“Come ti senti?” gli chiedo .
“Bene” taglia corto lui riprendendo a baciarmi con sempre più foga.
“Dico davvero come ti senti?” dico io mentre lui scende a baciarmi il collo.
Lui si stacca un attimo guardandomi negli occhi , si è fatto maledettamente serio
”Cosa significa questo bacio per te Elena?”mi chiede a bruciapelo. Questa volta non esito, è il mio cuore a suggerirmi le parole giuste.
“Che sono una testa di cavolo! Che mi dispiace per quello che ho detto al ballo , che nel momento esatto in cui  sono
entrata a parlare con Esther avrei voluto averti al mio fianco, Damon sei l’unica persona con cui mi sento veramente a
casa dopo tanti anni … mi dispiace se ho impiegato tutto questo tempo per capre di amarti ”lui resta senza parole ..non so
quanto tempo restiamo a guardarci senza proferire una parola ..secondi..forse addirittura minuti o ore …
“Adesso si,…. adesso sto bene” risponde infine lui baciandomi nuovamente . questo bacio ha un sapore
diverso dagli altri, ha il sapore del cielo estivo dopo un lungo inverno pieno di piogge e temporali, ha il sapore di una
boccata d’aria dopo essere stati rinchiusi in una prigione per anni ..ha un sapore di lacrime represse per troppo tempo,
lacrime di un ragazzo che per tutta la vita ha solo voluto essere amato ma che non è mai stato scelto da nessuno
rimanendo sempre e solo la seconda scelta .  Damon mi fa alzare conducendomi in quella che una volta è stata la
stanza dei miei genitori. Chiudiamo la porta a chiave. Per stanotte non importa più niente al di fuori di noi due, per stanotte  
il mondo la fuori può anche farsi a pezzi, niente è più importante adesso se non me e lui . mi sfila la maglietta
continuando a ricoprirmi di baci e io perdo la testa .
“Questo è il posto in cui voglio  stare per sempre, ti amo!” gli sussurro all’orecchio mentre lui mi stende sul letto a due piazze
“Ti amo anche io, ma se torni indietro anche sta volta non ti perdono” mi dice lui serio dandomi un bacio a stampo.
“Solo se non torni indietro anche tu ” gli rispondo “sarei un pazzo ” mi dice rituffandosi sulle mie labbra .
Poi un pensiero mi sfiora la mente mi stacco da lui e lo colpisco forte alla spalla. Lui mi guarda confuso e io metto il broncio
“So di essermela cercata però … prima dici di amarmi e dieci minuti dopo vai a letto con la bionda vogliosa di uccidermi?!”
lui mi attira a se catturando nuovamente le mie labbra .
“Scusami, sappi però che sei arrivata appena in tempo a interrompere il nostro incontro hot..e comunque
sarebbe solo stato sesso” mi bacia una spalla risalendo poi lungo il collo facendomi venire i brividi,
Bastardo!, sa come prendermi. Scaccio Rebecca nel angolo più remoto della mia testa,I miei pantaloni e la
sua maglia raggiungono la mia maglia chissà dove in giro per la stanza, dire che è bellissimo non rende l’idea,
inizio a baciargli il petto e lo sento sospirare, adesso so cosa significa la parola amore,  
“Non sarebbe stato niente paragonato a questo”  anche il resto dei nostri  vestiti trovano presto il loro posto
sul pavimento mentre  dolci gemiti  d’amore riempiono la stanza  .
“Elena non lasciarmi mai , ti amo”
“Mai Damon, promesso”.

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21/03/2016 6.29
 
Elena!!..Elena svegliati cazzo siamo nella merda fino al collo ELENA!!”



 
 
Buongiorno a tutti, ecco a voi un altro capitolo, spero lo gradirete. vorrei ringraziare le 19 persone che hanno inserito la fic tra le seguite, ne sono lusingata =)
e un grazie speciale anche alle persone che l'hanno inserita tra le preferite, sinceramente non me lo aspettavo . 
Un Grazie particolare và alle persone che hano recensito, fà davvero piacere leggere dei commenti sopratutto se sono cosi positivi e carini come
i vostri quindi grazie grazie grazie spero continuerete a seguirmi. Come sempre un grazie va alla mia beta rider elli2998 che rende la mia storia leggibile =) .
Dal prossimo capitolo in poi si entra nel vivo della situazione quindi stay tuned =) a presto 
Katy

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Capitolo 4
*** vuoi davvero rischiare? ***



21/03/2016


Sono le 6 e 30 del mattino e una furia bionda mi sveglia, imprecando e farfugliando qualcosa,
che il mio cervello ancora annebbiato dal sonno non riesce ad elaborare.
Mi metto seduta sul letto e cerco di connettere con il mondo. Caroline è visibilmente scossa e questo fa risuonare
tutti i campanelli d’allarme presenti nel mio cervello.
“Elena.”  Dice soltanto con occhi pieni di orrore, ma io non posso più stare ad ascoltarla, temo il peggio,salto giù dal letto
precipitandomi a velocità vampiresca nella stanza accanto alla mia notando con immenso sollievo che mia figlia sta
ancora dormendo beata nel suo letto... Mi sento più leggera,ora.
“Care…” dico rientrando nella mia camera con una mano sul cuore.
“So di essere una vampira adesso, ma ti giuro che per un momento ho davvero pensato di essere prossima ad
un infarto. Non svegliarmi mai più cosi se non è un emergenza. Per un attimo ho pensato che qualcuno avesse preso Yvaine…
Cos’è successo?” dico col cuore in gola, buttandomi sul letto in attesa di una risposta...Lei apre la bocca un paio di volte senza
emettere alcun suono e questo non è proprio da Caroline. Poi la vedo prendere fiato, chiudere un attimo gli occhi per poi riaprirli.
“Che giorno è oggi?” mi chiede infine. Che domanda è mai questa?
“Oggi è mercoledì” rispondo automaticamente. Lei scuote la testa come se quello che cercasse di dirmi fosse palese
e io non riuscissi a capire l’ovvio, ritento
“Non lo so, la svendita della collezione passata di Chanel?” ma l’espressione di Caroline è troppo seria, qualcosa non va.
“No Elena, pensaci, che giorno è oggi?”
“Oggi è il 21 marzo 2016, Care cosa c’è che non va?” lei ispira bruscamente, si passa le mani fra i capelli e poi mi guarda con  impazienza e determinazione.
“Tu ricordi il giorno in cui te ne andasti da Mystic Falls?” Mi sta prendendo il panico, non riesco a capire dove voglia andare a parare. “Si,23 marzo 2011. Cavolo Care dimmi che diamine sta succedendo!” Caroline si sistema meglio sul letto torturandosi le mani.
“E ricordi anche il giorno in cui siamo stati umani per mezza giornata? E quanti anni sono passati da allora?” Faccio un rapido calcolo mentale e dalla mia espressione Caroline capisce che ho capito dove voleva arrivare.
“23 marzo…Yvaine ha 4 anni e tre mesi, più nove mesi di gravidanza fanno 5 anni esatti.” Vedo Caroline buttarsi sul letto e
prendersi la testa fra le mani.
“Dio Elena! Ti rendi conto che per una dimenticanza stavamo tutti per morire? Abbiamo 2 giorni per rintracciare tutti
e allo stesso tempo tornare tutti a Mystic Falls.” Caroline è intenta a inspirare e ispirare lentamente cercando di calmarsi,
passano ben 3 minuti prima che lei riapra gli occhi e giri il capo verso di me.
“Fai le valigie, si torna a casa.”
“No care. Questo discorso vale per voi, non per me, quando mi hai trasformata vivevo ancora in Virginia ricordi?
Ed è stato quasi un anno dopo quella faccenda.” Care si alza mettendosi le mani sui fianchi, ha gli occhi lucidi. 
“Sei proprio sicura di quello che stai dicendo? Vuoi davvero rischiare Elena?” la voce gli si è alzata di alcune ottave
nel tentativo di reprimere le lacrime.
”Non abbiamo già perso troppe persone quel giorno? Tyler, Alaric. Vuoi essere la prossima solo perché sei troppo
orgogliosa per tornare a Mystic Falls? No, mi dispiace ma non te lo lascerò fare!” Sono senza parole. 
Caroline, la persona che per tutti questi anni è stata la mia roccia, la persona che si è dimostrata più forte, determinata, e che
non si è mai data allo sconforto nemmeno durante le situazioni più critiche, è crollata cosi.
Mi sento come se fossimo ritornati ai nostri 15 anni, come se fosse ritornata la Caroline fragile e sensibile di un tempo.
Ma probabilmente è successo solo quello che era prevedibile, una persona dopo essere stata forte per tanto tempo, forse troppo tempo,
e dopo aver fatto finta di nulla per così tanto,prima o poi viene travolta dai sentimenti repressi...e si sa...quando le paure,
i pensieri negativi e le ansie si mettono a urlare nel tuo cuore…non c’è nessun rumore che può coprire quelle urla...non puoi
ignorarle perché quest’ultime ti divorerebbero col tempo. La vedo piangere come una bambina, è scossa dai singhiozzi
ma io non riesco ad alzarmi da questo letto per andare ad abbracciarla.
“Sei una testarda! Non vuoi capire! Si è vero, ti sei trasformata dopo tutta quella merda ma adesso sei una vampira,
e quando è stato lanciato l’incantesimo tu eri a Mystic Falls! Dio Elena, e se ti succedesse qualcosa mentre sei qui sola?
Chi spiegherebbe a tua figlia il motivo per cui sua madre si è accasciata improvvisamente a terra diventando nera come
il carbone, DIO!! non voglio nemmeno pensarci!" la vedo alzarsi dal letto e iniziare a camminare avanti e inditro per la stanza.
"Qual è il problema? Damon? Non lo vediamo da quasi 5 anni Elena! E spero in Dio che quella testa calda abbia il buon senso
di ricordarsi di tornare a casa per quel giorno, e non perché gli voglio bene, ma perché vorrei strozzarlo a morte
per aver abbandonato te e di conseguenza anche sua figlia…sono 12 ore Elena...solo 12. Puoi inventare 1000scuse,
io ti darò 1000 e uno motivi per tornare a Mystic Falls.Non farmi morire di paura quel giorno...ti prego non voglio perderti.”
Riesco finalmente ad alzarmi dal letto e vado ad abbracciarla, Caroline si lascia andare contro la mia spalla singhiozzando e
io le accarezzo i capelli sperando di calmarla almeno un po’. Sento dei passi correre verso la mia stanza e due secondi
dopo vedo mia figlia scrutare con occhi curiosi e preoccupati, me e Caroline.
“Mamma perché la zia piange?” mi chiede mentre si guarda i piedini scalzi.
“Non preoccuparti tesoro mio, la zia Caroline ha solo battuto la testa e si è fatta male, per questo piange...ora le passa.”
Dico cercando di rassicurarla con un sorriso, nel frattempo Caroline ha smesso di piangere e sorride anche lei alla bambina
asciugandosi le lacrime che le erano rimaste sul viso.
“Buongiorno Yvaine, ti ho svegliata amore? Scusami, come ha detto mamma mi sono fatta solo male ma ora mi passa.”
Vedo mia figlia correre verso la sua stanza. Poco dopo la sento trafficare in cucina,
”Yvaine che stai facendo?” chiedo con tono abbastanza alto cosi da farmi sentire da lei.
“Arrivo mami!” mi risponde...la sento ritornare nella sua stanza per ricomparire poi di nuovo nella mia stanza da letto,
mi scappa un sorriso mia figlia è unica nel suo genere, si precipita verso Caroline e le appiccica un cerotto di barbie sulla fronte,
Caroline la fissa senza proferire parola, poi Yvaine le porge un biscotto con le gocce di cioccolato che Caroline accetta
con un sorriso, infine le deposita un bacio sulla guancia e conclude l’opera dandole una delle sue barbie in mano.
“Ecco zia ora la bua ti passa subito! Al massimo ti resterà un bernoccolino.” Caroline l’abbraccia di slancio e Yvaine ride di gusto.
“Grazie mostriciattolo.” le dice Caroline.
“Zia sai che somigli tanto alla mia barbie sposa? Posso chiamarti zia barbie?” Io scoppio a ridere e non so se è per via del déjà-vu
che ho appena vissuto o se è più una risata isterica, Caroline mi segue a ruota mentre mia figlia non sa più che pesci prendere.
” Dai amore vai in cucina che ora ti preparo la colazione.” Le dico infine dopo essermi ripresa.
Yvaine schizza in cucina immediatamente e sento che sta trafficando con qualcosa che presumo sia il telecomando.
” Buon sangue non mente,eh?” Mi dice Care asciugandosi una lacrima.
“Non posso credere che l’abbia detto scusa Care, a volte mi sembra proprio lui! Non ha peli sulla lingua...davvero scusami.”
Cerco di ritrovare un contegno, vedo la mia amica scompigliarmi i capelli e poi imboccare il corridoio per raggiungere la cucina.
“Erano anni che nessuno mi chiamava più barbie...credo che glielo lascerò fare." la sua espressione poi  però torna seria.  
"Elena dobbiamo sbrigarci, avvisa al lavoro che stai male e accompagna tua figlia all’asilo...il giorno in cui qualcuno potrà
dire di no a Caroline Forbes deve ancora arrivare.” Conclude poi scomparendo definitivamente dalla mia vista.
 Perché mi sento come se stessi andando dritta al patibolo?. Guido nervosamente verso l’asilo di mia figlia ripensando a quello che mi ha detto Caroline. Al momento del lancio dell’incantesimo io mi trovavo a Mystic Falls. Ora sono un vampiro, l’idea di poter morire per via di una mia stupida assenza a Mystic Falls mentre l’incantesimo riprende vita mi spaventa a morte.
“Chi spiegherebbe a tua figlia il motivo per cui sua mamma si è accasciata improvvisamente a terra diventando nera come il carbone?” Diamine! finché Caroline non ha pronunciato l’ipotesi di quello che potrebbe succedere l’idea di essere coinvolta in questa faccendaad alta voce, non mi ha mai sfiorato la mente.
“Va tutto bene mamma?” Mi chiede mia figlia, incontro il suo sguardo guardando nello specchietto retrovisore e mi sforzo di sorriderle. “Si tesoro, è tutto apposto” mento. Arriviamo a destinazione e prima di lasciare mia figlia l’abbraccio forte e le dò un bacio sulla fronte “Mamma sta succedendo qualcosa, vero?” Mia figlia mi conosce troppo bene, ha un sesto senso per situazioni del genere.
“Si piccola, ma tu non ti devi preoccupare, lo sai che la mamma è speciale no? Risolverò tutto, forse però per un paio
di giorni dovremmo fare un piccolo viaggetto.” Vedo mia figlia annuire con espressione seria
“Yvaine, piccola, andrà tutto bene, te lo prometto, lo sai che la mamma ti proteggerà sempre da tutto e tutti, no?”
Annuisce senza dire niente, es e ha perso l’uso della parola vuol dire che è spaventata sul serio.
"Andremo solo a conoscere il fidanzato della zia Caroline.” Vedo il volto di mia figlia rilassarsi.
“Lo zio Stefan?”
“Si amore, lo zio Stefan, lui ancora non ti conosce e per questo forse gli faremo una sorpresa, non è sicuro però,
tu pensa solo a divertirti e mi raccomando comportati bene, non litigare con nessuno.”
“Sarò un angioletto mamma.”
Torno a casa e Caroline ha già preparato le sue valigie insieme alle mie e quelle della piccola, non si è nemmeno accorta
che sono rientrata in casa, la sento parlare al telefono con Stefan.
“Si tornaci immediatamente! Non posso credere che siamo stati così imprudenti… si,no, si, stiamo arrivando anche noi,
si Stefan noi, ti spiegherò tutto quando saremo arrivati…no, non sono a Mystic Falls,
si scusa se ti ho mentito, non posso dirti dove sono, scusa amore ora devo staccare ciao, e fammi sapere quando
parti e quando arrivi, baci, si ti amo anche io ciao.” Stacca il telefono sbuffando e riportandosi i capelli dietro l'orecchio. 
“Caroline io non posso venire.” le dico arrivando dritta al punto.  
“Si che puoi, siediti!” mi dice lei prendendomi per mano per poi condurmi sul divano.
“Parlami, qual è il problema?” la guardo e poi pongo le mie condizioni affinché io sostenga questa conversazione.
“Devi promettermi però che mi ascolterai fino alla fine senza interrompermi.” vedo Caroline annuire dandomi il via libera.
“Voglio solo ricordarti che il fatto che io potrei morire se non vado a Mystic Falls è solo una tua ipotesi, poi il problema più
grande, Klaus, voglio rinfrescarti la memoria senza che tu però ti senta in colpa. Un bel giorno di 4 anni e due mesi fa
ti chiamai al telefono piangente e urlante dopo 10 mesi che non ci vedevamo, ti dissi che mi trovavo in Virginia e che avevo
bisogno del tuo aiuto, ti diedi il mio indirizzo e tu da buona amica che sei, ti sei precipitata qui, una volta arrivata io ti accolsi
nel mio appartamento dicendoti che dovevamo andare subito in un posto e tu mi seguisti senza chiedere nulla.
Ti portai all’ ospedale e ti raccontai che avevo dato alla luce una bellissima bambina, che però adesso stava male e che
i medici non le davano più tanto tempo, ti chiesi se potevi darle qualche goccia del tuo sangue affinché guarisse e tu per
la buona riuscita del piano mi mandasti a casa, dicendomi che ci avresti pensato tu e che avrei solo destato sospetti se
fossi stata lì a notte fonda. Io ti ascoltai e fui accolta nel mio vecchio appartamento da un Klaus munito di vari aghi per fare dei prelievi.”
La prendo per mano e la guardo negli occhi, ricordare quei momenti di terrore non è mai bello e cerco per quanto mi è
possibile di non pensarci mai, chiamare Caroline è stata una scelta disperata, Yvaine avevadei problemi seri ai polmoni e
i medici oltre ad essere menefreghisti mi sembravano pure impreparati, ero terrorizzata, vedevo la mia piccola peggiorare
giorno dopo giorno, se avessi perso lei lo so per certo… mi sarei tolta la vita anche io.
“Caroline io quel giorno ho davvero pensato di morire dissanguata, ho pensato che la mia bambina sarebbe
cresciuta senza un padre e senza una madre, un orfana, il solo fatto di essere così debole e di non poter combattere per
starle vicino mi ha cambiata per sempre,  ed è solo grazie al tuo intervento se mi sono salvata. Hai scongiurato Klaus affinché
la smettesse e lui ci lasciò con la promessa di ritornare. Poi io ti ho chiesto di trasformarmi e di organizzarmi in
seguito un incontro con Klaus affinché vedesse ciò che ero diventata. ”
Vidi Caroline annuire ancora.
“Ricordi anche cosa gli diedi in cambio della mia libertà e alla promessa che non mi sarebbe più venuto a cercare?”
“Si, gli hai dato uno dei paletti di quercia bianca che ti aveva dato Esther quella notte.” Risponde Caroline,
“Esatto Care, ora pensaci, se io torno a Mystic Falls e Klaus mi vede arrivare con una figlia che per 5 anni gli ho tenuta
nascosta come il più prezioso dei tesori, lui verrà a prendersela. Verrà a prendersela per via del suo sangue,
vorrà il suo sangue Care capisci? Il solo pensiero che possa fare del male alla mia bambina non solo mi uccide ma mi terrorizza.
Se lui la vedesse… io… io...non saprei cosa fare e quella sera sarei un umana priva di ogni potere mentre lui resterà
comunque un licantropo come è successo già 5 anni fa quando ha fatto a pezzi sua madre … è troppo rischioso.”
Restiamo in silenzio non sò per quanto...Caroline dopo un po prende un respiro profondo e mi guarda dritta negli occhi.
“Elena.... e più rischioso che stare qui nell’incertezza di morire? Elena ti sei fatta trasformare affinché potessi essere
forte per tua figlia, affinché lei non dovesse crescere senza una madre, manderesti tutto all’aria così?
Sono solo 12 ore, oltre a stare attenti che nessuno ci veda prenderemo tutte le precauzioni possibili,
ci muniremo di strozza lupo, paletti e tu porterai il tuo paletto di quercia, poi abbiamo una cosa che gioca
a nostro vantaggio,” la guardo perplessa.
“Quale sarebbe questa cosa?” le chiedo .
“Come hai detto tu allora non eri una vampira, Klaus crederà che tu non sia a Mystic Falls,
crederà che non sei coinvolta in questo incantesimo,” annuisco, sotto questo punto di vista ha ragione.
“Chiamo Jeremy e lo avviso del tuo arrivo?”
“NO!” dico forse con troppa enfasi, non sento mio fratello da 5 anni, con quale faccia mi presento alla sua porta
dopo così tanto tempo?
“No Care, voglio lasciarlo fuori dalla discussione, poi casa Gilbert sarebbe il primo posto in cui Klaus andrebbe a cercarmi.
” Caroline capisce la mia motivazione e mi chiede poi.
“Allora si torna a casa Salvatore?” chiudo un attimo gli occhi, non posso credere a quello che sto facendo,
è cosi surreale, come se non stessi vivendo io quei momenti ma stessi osservando tutto come una spettatrice estranea alle faccende.
“Si, si torna a casa Salvatore......” Credo di non aver mai visto Caroline cosi seria,mai.
“Allora è deciso, si parte stasera, vi ho già preparato le valigie.”
 
 
Non so il perché di questo aggiornamento flash … semplicemente mi andava =) buon giovedì a tutti.
5 recensioni nel ultimo capitolo ? wow grazie davvero ! spero che continuerete a farmi sapere cosa pensate dei miei capitoli..
leggere le vostre risposte cosi carine e positive non può che ispirarmi .  
Grazie anche a chi ha inserito la FF tra le seguite/preferite/ricordate ma anche a chi legge in silenzio =) .
un abbraccio e un ringraziamento va anche alla mia beta rider veloce come il vento elli2998 .
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto…se vi và fatemi sapere cosa ne pensate inserendo un commento ..
alla prossima
Katy  

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Capitolo 5
*** departures ***




21/03/2016 17:00

 
Siamo in auto, dirette all’asilo di mia figlia, è tutto pronto per la partenza, la cosa più difficile è stata ottenere una
settimana di permesso al lavoro, non mi piace soggiogare le persone al fine di ottenere quello che desidero,
preferisco guadagnarmelo con le mie forze e con la sincerità, ma per fortuna Caroline non si fa tanti scrupoli al riguardo,
ha sistemato tutto lei dal lavoro ai biglietti aerei. Non smetterò mai di ringraziarla.
La vedo seria sul sedile del passeggero accanto a me, sta rimuginando su qualcosa oppure lo stress della situazione è riuscito ad ammutolire anche lei. Sono concentrata a pensare a cosa dire alla maestra di mia figlia quando ad un tratto…
” ELENAAAAA!” urla Caroline facendomi frenare di botto, il tizio dietro di me suona il clacson imprecando come il migliore dei camionisti. “CAZZO CARE!!, che c’è?” chiedo leggermente irritata e spaventata riprendendo a guidare dopo essermi
accertata che non stessi investendo qualche nonnina innocente.
“Elena sono un genio, dimmi, perché hai chiamato tua figlia Yvaine?” la guardo di traverso, sta scherzando spero!
Per questo stava quasi per farmi fare un incidente di massa?
“Care ti sembra questo il modo di urlarmi contro facendomi credere di essere perseguitata da uno sciame di vampiri?
Stavo quasi per fare schiantare il tizio dietro di me!” Care mi fa segno con le mani di stare zitta,voglio proprio vedere che ha da dire.
“No Elena credimi, dimmi perché hai dato a tua figlia questo nome.” questi continui indovinelli vanno avanti da 2 giorni
e mi snervano non poco! Non potrebbe direttamente arrivare al punto senza fare tanti giri di parole?
Sbuffo concentrandomi nuovamente sulla guida.
“Sai benissimo perché, mi è piaciuto da morire il nome della protagonista del film che siamo andati
a vedere anni fa al cinema con Bonnie, Stardust mi pare che si chiamasse, l’ho trovato un nome unico e
davvero molto bello, ecco te l’ho detto, contenta ora? ” vedo Caroline chiudere un attimo gli occhi come a ricordare
qualcosa che è avvenuto tanto tempo fa.
“Cercala pure,sarai incapace di vedere la stella, toccarla o udirla, non ne percepirai la presenza neanche se te la troverai davanti...
Elena l’incantesimo che fece la strega malvagia affinché la strega mendicante non trovasse la stella... ” un nome passa per
la mia mente nello stesso istante in cui è passato nella mente della mia migliore amica.
“Bonnie” diciamo all’unisono. Ho riconosciuto all’istante la battuta del film e mi chiedo come possa
essere stata così stupida da non averci pensato prima. Mi dispiace dover coinvolgere la mia amica Bonnie
ma pur di proteggere mia figlia e me farei di tutto, spero solo che lei sia in grado di farlo e che soprattutto voglia aiutarci.
Caroline estrae immediatamente il cellulare dalla borsetta e io non la fermo, so già chi sta chiamando
e le sono estremamente grata per avermi tolto questo compito, sono sicura che Bonnie mi avrebbe attaccato
il telefono in faccia e non posso biasimarla.
”Bonnie, ciao sono Caroline ho bisogno di un grossissimo favore, forse il più grosso che ti abbia mai chiesto”
Sento chiedere Bonnie cos’è successo ma Caroline la interrompe.
”Bonnie ti prego non posso spiegarti adesso, devi venire subito a Mystic Falls, ho bisogno che tu faccia un incantesimo
per me quindi porta i tuoi grimori, ti prego Bonnie, so che chiedo tanto ma è un emergenza, non devi parlarne
con nessuno specialmente con Jeremy e devi fare attenzione a non farti vedere da nessuno ci vediamo
stanotte alle 2.00 nelle vecchie sotterranee dei Lookwood nei boschi. Prima non c’è la faccio. C’è la fai ad arrivare in tempo?“
Sento l’agitazione nella voce di Bonnie, accetta subito di aiutare Caroline e spero che non appena mi vedrà resterà
di questo parere non negandomi questo aiuto per me vitale, le chiede nuovamente cosa fosse successo ma Caroline è irremovibile. “Scusami Bonnie, non posso dirtelo, posso dirti però che è di vitale importanza che nessuno sappia dove tu stai andando e che soprattutto tu non ti faccia vedere e seguire da nessuno mentre vai al punto di incontro… Bonnie fidati di me, non ti chiederei tanto se non fosse davvero necessario.”
 
 
23.00


Siamo sedute all’aeroporto in attesa che ci facciano salire sul aereo che ci porterà dritte a quella che un tempo consideravo casa.
Yvaine è seduta sulle mie ginocchia e mette in bocca soddisfatta l’ultimo pezzettino di pizza, sembra euforica.
L’ultima volta che abbiamo preso un aereo lei era troppo piccola per ricordarselo, adesso non vede l’ora di volare,
ma sono sicura che appena l’aereo decollerà lei cadrà in un sonno profondo. Caroline sembra la pace in persona,
sorride leggendo un sms che presumo provenga da Stefan, vederla così felice per un attimo riempie anche il mio di cuore,
se c’è qualcuno che si merita di essere felice allora è proprio Caroline. Chiamano il nostro volo e possiamo finalmente imbarcarci.
Mia figlia mi stringe la mano sfoggiando il suo sorriso a 32 denti, le sorrido anche io.
Ci accomodiamo ai nostri posti e allaccio prima la cintura a mia figlia poi la mia. L’aereo decolla e Yvaine è in estasi.
” Wow” esclama piena di sorpresa guardando fuori dal finestrino.
” Stiamo volando mamma!” aggiunge poi guardandomi con occhi spalancati come se quello a cui sta assistendo fosse
una cosa surreale, dopo nemmeno 30 minuti di viaggio però mi chiede se può avere un po’ di coccole e da
lì capisco che sta per addormentarsi. Inizio ad accarezzarle i capelli mentre lei poggia la testa sul mio braccio e
dopo nemmeno 5 minuti crolla. Man mano che passa il tempo quasi inconsciamente inizio a pensare a tutti gli
avvenimenti principali che successero durante quelle 12 ore di incantesimo, le 12 ore che mi portarono a lasciare tutto e tutti.
Io che in preda al panico rivelo il piano di Esther a Care e Stefan, ignara della presenza di Rebecca che ha sentito tutto.
Io che trascino in casa i miei amici svenuti, allora pensavo davvero di non farcela. Ricordo il terrore di perdere
le persone che amavo e la speranza che Esther riuscisse nel suo piano. Poi ancora ricordo me e Damon mentre facevamo l’amore,
quella notte nonostante fuori stesse succedendo il finimondo, io ero la persona più felice sulla terra, il modo in
cui mi guardava e il modo in cui mi accarezzava mi davano speranza... Mi facevano pensare che non importa quante
cose brutte sarebbero potute succedere, finché eravamo insieme tutto sarebbe andato nel modo giusto. 
“Dovresti riposare anche tu Elena.” mi dice Caroline e decido di seguire il suo consiglio, chiudo gli occhi e cerco di
rilassarmi il più possibile. Sarà l’alta pressione, sarà per via della tensione, ma anche io poco dopo cado tra le braccia di Morfeo.
________________________________________________________________________________________________________________________________________

Siamo quasi allo scadere delle interminabili 12 ore che annullano la natura vampiresca dei miei amici e niente è andato
com’è sarebbe dovuto. Rebecca come temuto era riuscita a raccontare tutto il piano ai suoi fratelli Klaus, Elijah e
Kohl e nessuno di noi avrebbe mai pensato che sarebbe andata a finire così. La contromossa dei fratelli originali
era stata semplice e maledettamente efficace. Rinchiusero il fratello maggiore Finn e dopo Klaus pensò a
concludere l’opera massacrando sua madre dopo che si era trasformato in Licantropo…
Nessuno di noi aveva ritenuto un pericolo la seconda natura di Klaus, soprattutto perché tutto si sarebbe
dovuto svolgere in poche ore, ancora prima che loro venissero a conoscenza di quello che stava succedendo.
Quando stamattina abbiamo ricevuto una telefonata dal cellulare di Alaric, non potevamo quasi credere che a
rispondere era stato un Elijah pieno rancore per il tradimento ricevuto da noi.                                                                                            “Vi aspetto alle 11 nei pressi dei sotterranei dei Loockwood.” Aveva solamente detto,senza aggiungere altro.
Ma qualcosa nella sua voce nascondeva una terribile promessa. Non avevamo altra scelta. Muniti delle armi
che avevamo trovato, alle 11 in punto eravamo nel posto stabilito e lo spettacolo che ci si parò davanti era a dir
poco nauseabondo. I fratelli originali erano in piedi l’uno accanto all’altro in attesa di completare il loro piano di vendetta.
Lo si poteva intravedere dalle loroespressioni divertite e maligne. Inginocchiati di fronte a loro vi erano Alaric e Tyler,
quest ultimo però sembrava svenuto. Alaric era girato nella nostra direzione guardandoci con occhi di chi sa già
cosa stesse per succedere, con occhi di chi si è già arreso. Dietro gli originali si intravedeva un corpo,
che presumo sia quello di Esther per via del colore dei capelli, fatto a pezzi senza pietà per quella che è stata la donna
che li ha messi al mondo e che per anni li ha cresciuti con amore.  Riporto il mio sguardo su Alaric e cerco di
individuare il suo anello, ma ha le mani dietro la schiena e non riesco a capire se lo indossa o meno.
“Cerchi questo Elena?” chiede Elijah aprendo il palmo della sua mano. Metto a fuoco l’oggetto,  ed è proprio quello che temevo,
l’anello. Elijah lo lancia nella mia direzione e io lo prendo al volo.                                                                                                                   “Sai Elena non dovrei usare tutta questa gentilezza, ma dopo tutto appartiene alla tua famiglia no? Spero che funzioni
anche con te perché ho un messaggio da parte di Klaus da riferirti” guardo il licantropo dritto negli occhi ma distolgo
subito lo sguardo. Da lupo incute ancora più inquietudine di quanto non faccia già da umano.
“Non abbiamo particolarmente gradito il tuo tramare alle nostre spalle con nostra madre, io in particolare non l’ho gradito affatto!”
lo vedo gesticolare e fare qualche passo.
“Noi due eravamo legati da un patto di lealtà, lealtà che da parte tua è venuta a mancare…ma non temere, non sarai
tu a pagarne il prezzo. Mio fratello ha ancora intenzione di ricavare tanti ibridi da te, gli sarai ancora
utile...ma qualcuno deve pur rispondere di questa immensa offesa.” lo vedo avvicinarsi ad Alaric e a Tyler e
vedo Caroline correre nella direzione del suo ragazzo urlando ma Stefan l’afferra in tempo e cerca di tenerla ferma.
” Cosa volete in cambio dei nostri amici?” chiede poi con tono distaccato. Rebecca scoppia a ridere ma viene
zittita da un occhiata di Elijah.
“Avreste dovuto pensarci prima, questo scherzetto ha il suo prezzo” dice poco prima di estrarre un coltello
da un tronco d’albero e infilzarlo alla velocità della luce nella schiena di Alaric e poi in quella di Tyler.
Sembra che il mondo per un attimo si fermi. Nessuno riesce a credere a quello che è appena successo,
ma i nostri respiri affannosi e gli occhi pieni di lacrime di Stefan mi confermano che quello a cui abbiamo
appena assistito non è un brutto sogno ma la cruda realtà. Damon è pietrificato e ha gli occhi sgranati,non stacca
gli occhi dal corpo di Alaric. Caroline inizia ad urlare e Damon corre nella direzione degli originali con l’intento
di buttarsi su Elijah ma Klaus fa un balzo in avanti sfoggiando i suoi denti. Siamo impotenti. Damon si blocca
così come Caroline un istante dopo. Vedo la mia amica piangere disperata e Damon tremare dalla rabbia.
“Klaus non esiterà a farvi a pezzi se solo voi osate fare un altro passo avanti, non finisce qui, siamo stufi
del vostro volerci perennemente metterci il bastone fra le ruote, questo vale come avvertimento,
alla prossima non avremo pietà nemmeno per voi...” Elijah ci volta le spalle incamminandosi verso non so
dove, anche Kohl e Klaus lo imitano dopo un ultima occhiataccia nei nostri confronti.
Rebeca mi rivolge un sorriso divertito.                                                                                                                                                               “Elena mio fratello mi ha chiesto di riferirti che vi vedrete domani… magari così anche io e Damon
potemmo rivederci mentre voi due siete occupati.” dice poi rivolgendo uno sguardo malizioso a un
Damon che sembra non riuscire a sentire niente, semplicemente continua a fissare il corpo di Alaric.
Infine Rebecca alza la mano in segno di saluto per poi incamminarsi anche lei insieme ai suoi fratelli. Caroline si
divincola dalla presa di Stefan e riesce finalmente a raggiungere il corpo di Tyler, Io mi avvicino ad Alaric,
magari non è ancora morto, forse c’è ancora speranza, dio ti prego fa che sia vivo ti prego ti prego!
Mi inginocchio accanto a Damon che ha iniziato a scuoterlo con gli occhi pieni di lacrime, prendo la mano di Alaric
e gli infilo l’anello. Ma anche questo anello non può fare miracoli. Anche questo anello
non li può riportare indietro, è troppo tardi. Scoppio a piangere e d’istinto prendo una mano di Damon e
la stringo fra le mie. Vorrei dirgli che andrà tutto bene, che il suo migliore amico tornerà presto da lui per
poi passare una serata al grill prendendo una sbronza ma non posso,
questa volta lui non tornerà da noi.                                                                                                                                                                   “Allontanati da me Elena!” è solo una frase, ma il modo glaciale in cui Damon l’ha pronunciata mi
fa mortificare non poco. Cerco di mettermi nei suoi panni,è devastato e di certo avermi attorno adesso non
è il suo primo pensiero. Torniamo a casa dopo aver aspettato lo sceriffo Forbes e averle fornito una versione
rivisitata del accaduto. A parlare è stato Stefan, l’unico che in quella situazione ha mantenuto i nervi saldi.
Vedere i corpi dei nostri amici essere messi dentro a quei tipici sacchi che si usano sulle scene dei crimini
è stato straziante. C’è voluto un bel po’ per far calmare Caroline che non riusciva a smettere di urlare
dalla disperazione. Una volta saliti in macchina un silenzio doloroso regnava, nessuno sapeva che
dire o meglio nessuno riusciva a dire niente, la perdita di Alaric e Tyler è cosi surreale che non
riesco ancora a capacitarmene, silenzio che ogni tanto è interrotto dai singhiozzi di Caroline, che è appoggiata al
mio braccio e io cerco per quanto mi è possibile di consolarla, ma si sa in situazioni del genere ogni
parola detta sarebbe banale, scontata e davvero priva di ogni significato. Guardo nello specchietto
retrovisore per incontrare lo sguardo di Damon, vorrei tanto sapere come sta e cosa sta provando
ma i suoi occhi sono freddi e concentrati sulla guida. Arriviamo a casa Salvatore e non appena varchiamo
la soglia i 3 vampiri iniziano come la sera precedente a sentire dolore alla testa perdendo nuovamente coscienza.
Io nella attesa del loro risveglio li sistemo sui divani. Mi sento sola e mi sistemo sulla poltrona accanto al divano su
cui ho steso Damon e mi abbraccio le ginocchia.Il primo a riprendere conoscenza stavolta è proprio lui,
il maggiore dei Salvatore. Lo vedo alzarsi lentamente dal divano e io non posso che essere sollevata che
almeno lui stia bene. Gli corro incontro abbracciandolo di slancio. “Sono così felice che tu stia bene, come ti senti?” gli chiedo.
Ma lui mi stacca bruscamente da se.
“Mi pare di averti già detto di starmi lontana.” Risponde lui glaciale.
“Damon so che stai male per tutto quello che è successo ma...” non termino la frase lui si gira verso di me furente.
“SI ELENA STO MALE e indovina di chi è la colpa! TUA! Per via della tua boccaccia e per via del tuo
voler ad ogni costo salvare tutto e tutti adesso 2 amici non ci sono più! GRAN BEL LAVORO” mi urla contro.
Io rimango pietrificata, non può dire sul serio. Mi sta davvero incolpando per la morte di Tyler ed Alaric?
Mi sembra tutto così assurdo, quello che ho di fronte non mi sembra nemmeno il Damon di ieri sera.
Nessuno di noi poteva aspettarsi che se la sarebbero presa con i nostri amici.
“Damon...ti prego non dire così...nessuno poteva aspettarsi una mossa del genere. Parliamone, vederti così mi
fa male lo sai che ti amo.” lui mi interrompe alzando una mano nella mia direzione come se volesse fermarmi
“Non dire così, tu non mi ami, non mi hai mai amato! Non appena il fratellino riprenderà la sua dieta a
base di conigli tu correrai nuovamente da lui, ma sai cosa ti dico? Non me ne frega niente Elena!
Questa volta sono io quello che si tira indietro…me ne lavo le mani! Sarò fuori da qui entro un’ora...sono stufo
di tutta questa merda!” Lo vedo scomparire su per le scale. E’ davvero tutto finito? 12 ore possono davvero
fare una così grande differenza? In cuor mio so la risposta. Vedo Damon scendere le scale con un
borsone sulle spalle, si dirige verso la porta ma lo blocco.
“Damon fermati..... dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme
finisce tutto qua? Te ne vai? Se non resti per me almeno resta per tuo fratello Stefan” gli dico.
Le lacrime oramai hanno preso il sopravvento, non riesco più a bloccarle. Lui non si gira nemmeno nella mia direzione,
continua a fissare la porta d’uscita.
“E per cosa? Per vedervi condurre la vostra vita felice insieme? No grazie, ho davvero di meglio da fare.”
Fa un altro passo verso la porta ma io gli parlo nuovamente fermandolo.
“Damon io non lo amo, almeno non lo amo tanto quanto amo te, io ci tengo a lui e ci terrò sempre
ma non è la stessa cosa, pensavo che dopo ieri notte…” mi interrompe nuovamente il che mi rattrista
ancora di più, il tono con cui si rivolge a me mi spezza il cuore, sembra distante anni luce dal Damon di ieri sera.
“Dimentica ieri sera, per me non ha significato niente, vivi la tua vita vicino a Stefan e non cercarmi più, capito?
Chi sta vicino a me non ha altro che morte e sofferenza.” Queste parole mi devastano completamente,
tutte quelle parole, tutti quei gesti che avevano fatto impazzire il mio cuore ieri notte non erano altro che bugie ?
Non voglio crederci. Eppure lui esce dalla porta lasciandomi lì da sola. Mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciata
e adesso non c’è più. Valgo davvero così poco per lui? Una vocina della mia testa mi suggerisce la risposta.
Si, vali davvero cosi poco per lui, questa è la punizione che meriti dopo aver giocato così a lungo con
il suo cuore illudendolo di essere amato per poi correre fra le braccia di Stefan.
Non aspetto nemmeno che Stefan e Caroline riprendano conoscenza, corro a casa mia mentre raccolgo
in una valigia i miei vestiti, i miei documenti, e  i soldi che avevo da parte. Chiamo un taxi,voglio solo andarmene da quì.
Quando l’autista arriva e mi chiede dove volessi che mi portasse un'unica risposta vortica nella mia testa.
“Via da qui, all’aeroporto per favore.” appoggio la testa al finestrino e non mi importa se l'autista mi veda piangere mentre
nella mia testa rimbombano le parole di Damon e forse ha davvero ragione ! E' colpa mia se i nostri amici sono morti,
come è colpa mia che i miei genitori sono morti e jenna e john e io devo solo andarmene da qui,
nessun altro morirà per causa mia.


__________________________________________________________________________________________________________________________________

“Elena svegliati... devi allacciare la cintura, stiamo per atterrare.” Mi desto dal mio sonno e dopo un attimo di
smarrimento riconosco dove sono e per quale ragione sono qui.
“Si, grazie Care.”






Ringrazio tutti , ho davvero poco tempo per i ringrazziamenti, fatemi sapere cosa ne pensate .
capitolo betato da : 
elli2998. scusate ma sono di frettaaaaaaaaa =) baci 
katy 

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Capitolo 6
*** voglio che mi prometti.... ***




22/03/2016  1.00


Vedo gli alberi sfrecciarci attorno mentre ci avviciniamo sempre più a Mystic Falls, alcune cose mi sono famigliari,
come il locale fast food che faceva quei yogurt così buoni. Altre cose non le riconosco per niente. È assurdo come
in 5 anni possano cambiare così tante cose, eppure io stessa ne sono una prova vivente.
Mia figlia è ancora tra le mie braccia.Mentre dorme serena, le accarezzo i capelli e questo gesto oltre a dipingerle
un sorriso sulle labbra, riesce a rilassare anche me. Spero con ogni fibra del mio corpo che questo giorno e mezzo
che resterò a Mystic Falls passi in fretta e soprattutto senza che qualcuno si faccia male.
Non appena saranno le 12 e un minuto di domani, prenderò le valigie e sfreccerò all’aeroporto anche a
costo di correre a piedi con mia figlia e i bagagli caricati in spalla.                                                                                 
“Ansiosa?” mi chiede Caroline a bassa voce così da non svegliare Yvaine.Mi sistemo meglio gli occhiali da
sole che indosso nonostante sia notte fonda, prendo un respiro profondo per poi rispondere.         
“Non immagini quanto.Senti Caroline devo dirti una cosa” Lei mi guarda per un attimo per poi riportare gli
occhi sulla strada, è tesa anche lei, lo noto dai muscoli contratti e dalle nocche bianche per via dell’eccessiva
forza con cui sta tenendo il manubrio, forse ha intuito quello che sto per dirle, ma non posso rivolgermi
a nessun altra persona se non a lei. Non ha risposto alla mia affermazione ma so
che ho la sua totale attenzione.                                                                                                                                                         
“Caroline … vorrei che mi facessi una promessa” Lei continua a non dire una parola e io mi sento a disagio. 
“Se dovesse succedermi qualcosa mentre siamo qui...” Sento la voce di Caroline interrompermi a un volume eccessivo,
“NO!” urla lei, iniziando a scuotere la testa. Yvaine per fortuna non si è svegliata.                              
“No Elena, non lo dire nemmeno! Non succederà niente! Stiamo prendendo tutte le precauzioni possibili! Non ti prometterò niente! L’unica cosa che posso prometterti è che allo scadere delle 12 ore io vi riaccompagnerò all’aeroporto e
che continuerò a farvi delle visite ma non farmi promettere cose che supporrebbero il fatto che tu potessi …
dio non riesco nemmeno a dirlo!” conclude poi con disgusto.      
“NO Care, ascoltami! Sono una madre! E come madre il mio primo pensiero è Yvaine, non sarei qui altrimenti.
Ma devo assicurarmi che lei abbia protezione e che abbia un futuro anche se a me dovesse capitare qualcosa,
questa è MisticFalls dannazione! Città in cui il numero di vampiri supera quello degli umani, città in cui gente
innocente scompare per non fare più ritorno a casa … Caroline Forbes guardami!” Lei rallenta la macchina fino
a farla fermare, si gira verso di me e ha gli occhi lucidi, occhi che negli ultimi giorni hanno pianto anche troppo.
Le prendo la una mano e lei resta in silenzio nel tentativo di non scoppiare nuovamente in lacrime.
“Devi promettermi che se qualcosa andrà storto … tu e Stefan prenderete mia figlia e scapperete … la voglio
dall’altra parte del mondo rispetto a Klaus.” Non so come ho fatto a concludere la frase visto l’enorme nodo che
mi si è formato in gola, dire queste cose … formulare ad alta voce la possibilità di un ipotetico futuro di mia figlia
senza di me, costretta a una perenne fuga, mi distrugge l’anima e il cuore.
“E Damon? Lui non deve sapere in caso …?” dice poi Care con un filo di voce che le è rimasto.
La frase rimane in sospeso ma io ho capito cose vuole dire. Scuoto la testa energicamente, no, non posso rischiare
di farla abbandonare da lui dopo il primo ostacolo che incontrerebbero, e soprattutto non voglio che il
cuoricino di mia figlia si spezzi una volta scoperto che suo padre l’ha abbandonata, sarebbe troppo crudele.
“No Care, Damon non saprà mai che lei è sua figlia, tu e Stefan dovrete mantenere il segreto ok?”.Lei annuisce nuovamente
e una lacrima le sfugge. Poi slaccia la cintura e mi abbraccia forte.
“Perché ho la terribile sensazione che questo sia un addio Elena?” Mi sussurra tra i capelli non volendo sciogliere
l’abbraccio, poi prosegue.
“Sei la mia migliore amica, non voglio perderti.”
“Nemmeno io Care.... nemmeno io.”
 

22/03/2016 2:00

 
Siamo arrivate alle sotterranee dei Lookwood da circa 10 minuti. Bonnie non c’è ancora. Io e Yvaine siamo
sedute dietro a una parete di rocce. Caroline dice che è meglio che sia lei a parlare Bonnie prima di farmi vedere con mia
figlia da quest’ultima. L’arrivo della Strega che per anni è stata la mia migliore amica non tarda,
sento i suoi passi e l’ansia di un possibile rifiuto mi invade. Mi concentro per poter sentire meglio quello che dicono.
” Caroline!” dice Bonnie abbracciandola, probabilmente anche loro due non si vedevano da un po’.
“Caroline, mi hai fatta preoccupare al telefono, vuoi dirmi che succede?” chiede Bonnie.                                   
“Bonnie, ti devo chiedere davvero un grosso favore …” La sento prendere un respiro, è ansiosa.                     
“Domani … cioè oggi visto che sono già le due del mattino … a mezzanotte l’incantesimo che fece
Esther 5 anni fa riprenderà vita … io e Stefan, che è già arrivato al pensionato, diventeremo nuovamente
umani per 12 ore” Bonnie la blocca
“Non posso spezzare l’incantesimo che ha lanciato, lo sai …”Caroline la interrompe a sua volta
prima di farle finire la frase. Il non fare finire le frasi alle persone, interrompendole, è sempre stato un brutto
vizio che negli anni non è andato perso, ma ora ne sono felice, non abbiamo tempo da perdere.
“Lo so Bonnie non è questo quello che volevo chiederti. Vorrei che facessi un incantesimo su due
persone.Affinché loro per 12 ore non possano essere visti, sentiti o percepiti dagli originali.
Come in quel film che abbiamo visto anni fa ricordi? Una strega mendicante che con l’inganno ha estorto
alla strega malvagia che una stella era caduta.” Sento Caroline iniziare a raccontare la trama del film ma
ad interromperla stavolta è Bonnie con un gesto della mano.                                                                                    
“Si Care ho capito cosa intendi … ma da quando stupidamente l’anno scorso c’è stato quel
periodo in cui ho sperimentato l’espressione, i miei poteri sono limitati. Funzionerebbe al massimo solo su
un piccolo- medio oggetto ma non di più.Mi dispiace ma sicuramente non funzionerebbe su due
persone adulte.” In cuor mio sapevo che qualcosa non sarebbe andato come dovuto ma devo tentare il tutto per tutto.
Esco allo scoperto con mia figlia in braccio che si sta svegliando, vedo Bonnie sgranare gli occhi,
vedermi qui era l’ultima cosa che si aspettava.
“E su una piccola persona?” dico io avanzando lentamente verso di lei. Bonnie continua a fissarmi quasi
come fossi un fantasma. Poi avanza anche lei iniziando a correre nella mia direzione.
Mi abbraccia di slancio scoppiando in lacrime, non mi aspettavo una reazione del genere da lei.
L’abbraccio anche io con il braccio con cui non reggo mia figlia. Dopo qualche minuto lei si calma staccandosi da me.
” Bonne ti prego, hai detto che su un oggetto di piccole-medie dimensioni avrebbe funzionato …
su una piccola persona potrebbe funzionare l’incantesimo?” la vedo ancora sotto shock, probabilmente non ha nemmeno
sentito quello che le ho chiesto. Alza un braccio e tocca la mia mano quasi a voler verificare che io sia davvero lì,
che non fossi solo frutto della sua immaginazione.
“Oddio Elena ma sei una …”
“SHHHHHHHHHHHHHHHT!!” le facciamo subito io e Caroline all’unisono agitando le mani, lei per fortuna
non prosegue e con gli occhi guardo Yvaine facendole capire che davanti a lei non possiamo parlare.
Lei annuisce capendo al volo quello che cercavo di comunicarle.
“Ne parliamo dopo Bonnie, dopo quando saremo sole potrai farmi tutte le domande che vuoi, ma adesso ti
prego di rispondere alla mia di domanda.” La guardo speranzosa e lei dopo qualche attimo di riflessione decide
di voler provare ad aiutarmi. Accarezza la testa di mia figlia e lei le sorride timidamente.
“Come ti chiami piccola?” le chiede poi. Ancora un po’ assonnata mia figlia si stropiccia gli occhi.
“Il mio nome è Yvaine Miranda Gilbert, signora” risponde poi. 
” Dammi del tu tesoro, io sono Bonnie” replica la mia amica porgendo la sua mano verso quella di mia figlia,
lei la stringe un po’ diffidente.  Decidiamo di spostarci a casa Salvatore per effettuare l’incantesimo poiché 
 per l’incantesimo è necessaria un po’ di cenere di quercia bianca, elemento che accomuna i 5 originali.
Caroline ha detto che Stefan se la porta sempre dietro insieme a uno dei pugnali.
Arriviamo presto davanti a casa Salvatore e una nuova ondata di agitazione mi pervade.
Ora dovrò affrontare anche Stefan oltre che a Bonnie che durante tutto il viaggio in macchina mi ha bombardata
con sguardi pieni di domande. Scendiamo dalla macchina e io dopo essermi guardata attorno
avvolgo mia figlia in un lenzuolo coprendola dalla testa ai piedi e me la metto in braccio, lei mi guarda con occhi
dubbiosi e io rispondo alla sua domanda muta.
“Solo finché non siamo in casa” le dico.Non posso rischiare che qualcuno al di fuori delle persone in
casa Salvatore la vedano. Attraverso velocemente il vialetto tenendo la testa bassa.
Sento Stefan salutare Caroline e Bonnie, poi entro anche io chiudendomi la porta alle spalle. Mi tolgo il berretto che
teneva imprigionati i miei capelli al suo interno e gli occhiali da sole.
Vedo Stefan sgranare gli occhi, ovviamente non se lo aspettava, un silenzio imbarazzante cade su di noi e io non
so che dire. Tolgo il lenzuolo in cui avevo avvolto Yvaine e la faccio scendere a terra.
Adesso tutta l’attenzione di Stefan è per mia figlia.Vedo dalla sua espressione che non ci sta più capendo niente
e vorrei davvero sapere che sta pensando.
“Ciao.” Dice mia figlia sventolando la mano in segno di saluto verso Stefan. Lui a sua volta alza la mano.
“Ciao.” risponde lui infine, confuso e disorientato. Mia figlia fa qualche passo verso di lui.                            
“Tu sei lo zio Stefan? Il fidanzato della zia Caroline?”Lo vedo annuire ancora senza parole, cavolo lo abbiamo
sorpreso per bene!Lo vedo abbassarsi sulle ginocchia così da essere alla stessa altezza di Yvaine.
“Si sono il fidanzato di Caroline, e tu piccola chi sei?” gli domanda poi lui con un sorriso timido.
“Io sono Yvaine, grazie per la barbie che tu e la zia mi avete regalato. Mi piace tanto”. Risponde quella lingua biforcuta di mia figlia. Stefan gli sorride nuovamente e gli passa una mano tra i capelli.
“Non c’è di che …” gli risponde poi.Si alza e poi rivolge la sua attenzione su di me,guardandomi.
“Elena … sono felice che tu stia bene. Bentornata a Mystic Falls.” Gli sorrido, cavolo non mi aspettavo che
fosse tutto cosi imbarazzante.                                                                                                                                                 
 “Grazie Stefan, ti prometto che ti spregerò tutto, datemi solo il tempo di metterla a dormire … posso usare il divano?” Gli chiedo.
Lui fa un passo di lato indicandomi il soggiorno. Prendo per mano mia figlia e la sistemo sul divano e
nonostante abbia dormito per circa 2 ore, provo a farla riaddormentare dopo aver chiuso le tende del salotto.
Le accarezzo i capelli lentamente e lei non oppone resistenza, è ancora stanca.
Sento Stefan chiedere  a Caroline in maniera abbastanza alterata cosa diavolo stia succedendo e sono felice del
fatto che mia figlia ritorni nel mondo dei sogni dopo solo 5 minuti.  Cosciente del fatto che loro mi sentano
li chiamo tutti in salotto. Ci sediamo tutti al tavolo dall’altra parte della stanza . È abbastanza distante da non far
svegliare Yvaine con le nostre voci, ma riesco comunque a vederla dormire, non voglio perderla d’occhio.                     
“Allora, si può sapere che cavolo avete confabulato voi 3 per tutti questi anni?”.È Stefan ad aprire il dibattito.
Bonnie alza le mani davanti a se come a dire – ah non guardate me! io non ne so niente-  prendo un grosso respiro.
È inutile mentire a loro, so che non mi tradiranno e decido di dire la verità raccontando la mia storia.
Non tralasciò niente, voglio essere sincera con loro. Gli racconto della notte con Damon, della discussione il giorno dopo,
di come mi sentivo dopo la morte di Tyler e Alarick, della mia immensa paura per via della minaccia di Klaus.
Gli racconto della mia fuga e della scoperta della mia gravidanza, di come ho dovuto affrontare da sola tutto e
della disperazione che avevo nel cuore quando i medici mi dissero che Yvaine aveva dei seri problemi ai polmoni.
Termino il mio monologo spiegando le ragioni che mi hanno portata alla decisione di tornare a Mystic Falls e
spiego a Bonnie il motivo per cui ho bisogno del suo incantesimo.  Il racconto durò la bellezza di 1 ora e 35 minuti.
1 ora e 35 minuti in cui nessuno osò interrompermi, c’era talmente tanto silenzio in quella stanza che si poteva
benissimo pensare che stessi parlando da sola. Vedo uno Stefan davvero provato e shockato mentre Bonnie era già
scoppiata in lacrime durante la parte in cui ho iniziato a raccontare della mia gravidanza.
Caroline d’altro canto ha un espressione rilassata come chi si è appena tolto un peso dal cuore non dovendo
più mantenere un segreto cosi grande.
” Non prendetevela con Caroline vi prego, le ho fatto giurare di non dire una parola a nessuno.
Non avrei mai pensato di dover tornare qui come già detto prima, ma non posso rischiare.
Non quando si tratta di Yvaine. Ragazzi quello che vi ho appena detto però deve restare dentro queste 4 mura.
Promettetelo vi prego.Nessuno deve sapere di Yvaine … soprattutto Damon.”
Vedo Bonnie annuire e Stefan prendersi la testa fra le mani.                                                                                                                       “Cazzo Elena!”  Imprecare in questo modo non è proprio lo stile di Stefan, ma è sconvolto e lo capisco.
“Non vedo Damon da quel giorno ma come fai a chiedermi di mantenere un segreto del genere? Soprattutto con mio fratello?!
 E’ sua figlia! ha il diritto di sapere …” mi alzo di scatto e la sedia cade a terra per fortuna senza fare troppo
rumore per via del tappeto. Sono così furiosa, proprio lui mi dice che non può mantenere un segreto del
genere quando io anni fa ho mentito a tutti pur di mantenere il suo? Batto le mani sul tavolo e
lo guardo negli occhi fulminandolo.                                                                                                                                                                   “No Stefan, non ha nessun diritto, ha perso quel diritto nel momento in cui ha varcato la soglia di questa casa
andandosene e lasciandomi sola. Ha perso questo diritto cambiando il numero di cellulare così da non poter
più essere contattato. Se ne è fregato di me e di voi tutti, perdonatelo pure se volete ma io proprio non ci riesco!
Se fosse per lui potremmo pure essere tutti morti e sepolti! L’ha dimostrato chiaramente comportandosi così!
Se avessimo avuto un REALE bisogno. Se fosse stata una reale urgenza, una questione di vita o di morte che
solo grazie al suo aiuto si sarebbe potuta risolvere … beh… a quest’ora non saremmo qui a parlare, saremmo tutti nell’aldilà.
Quindi non dirmi che lui ha il diritto di sapere! Mia figlia ha il diritto di mantenere il suo cuore integro
risparmiandosi la delusione di un padre che la abbandonerebbe o che addirittura la rifiuterebbe dopo
un nano secondo.E se speri di farmi cambiare idea ci vuole ben più di una semplice conversazione Stefan.
Ci vorrebbe un miracolo!!” Forse ho esagerato. Lo capisco dall’espressione sgomenta di Stefan.
Non riesce a chiudere la bocca. Dopo un attimo si ricompone e si alza a sua volta, a differenza mia però lui
lo fa con molta calma.
“Va bene Elena manterrò il segreto, in cambio però voglio chiederti una cosa.”
Continuo a guardarlo nel attesa di quello che sta per dire.
Qualsiasi cosa pur che io riesca a mantenere mia figlia lontana da delusioni.
“Dopo la vostra partenza voglio mantenere i contatti con voi, è pur sempre mia nipote,
fa parte della famiglia! Voglio venire con Caroline quando lei viene a farti visita e soprattutto voglio che mi
chiamate se mai dovreste essere nei guai. Per tutti questi anni periodicamente Caroline scompariva inventando
scuse assurde e solo adesso capisco. Io vi avrei protette Elena, sono suo zio! Tanto dolore vi sarebbe potuto
essere risparmiato e tu non saresti stata costretta a trasformarti. Ci sarei stato per voi.”
conclude poi. Questo è tipico di Stefan, e gli voglio un gran bene proprio per questo. Ma avrei voluto sentire
quelle parole da Damon, avrei pagato per sentire quelle parole quando ero incinta, avrei voluto una vera famiglia per Yvaine
.Ma col passare degli anni ho abbandonato questa immagine nella mia testa provando solo rabbia e un
immensa delusione nei confronti del padre di mia figlia. Gli occhi iniziano a pizzicare e io odio quando
la rabbia si trasforma in lacrime. non lo sopporto!
“Lo so …. Lo so Stefan e ti ringrazio. Ma non spettava a te esserci per noi.Chi aveva il vero dovere di
farlo se né sbattuto di me e di conseguenza di sua figlia...ti ringrazio. Tu e Caroline sarete i benvenuti a
casa nostra quando volete.” Gli porgo la mano ma lui mi coglie di sorpresa abbracciandomi,
 sento Caroline scoppiare in lacrime e aggiungersi un attimo dopo all’abbraccio.                                                                         
“Cavolo è tutto così commovente!” dice fra un singhiozzo e l’altro. E’ Bonnie ad interrompere questo simpatico
e alquanto imbarazzante abbraccio di gruppo.
“Io sono pronta per fare l’incantesimo, quando vuoi Elena.”




AGGIORNAMENTO FLASH E COMUNICAZIONE (DI SERVIZIO):
Ciao ragazze, aggiornamento super veloce, come sempre grazie a tutti quelli che leggono e che hanno inserito la FF tra le seguite/preferite. Ma sopratutto grazie sempre e comunque a chi lascia una recensione ..vi amo *_* 

Piccola comunicazione: credo che farò una piccola pausa estiva con la FF (non perchè io non abbia ispirazione , ho già scritto i prossimi capitoli ) ma semplicemente perchè ho la sensazione che sono andati tutti in vacanza. i commenti e il numeri di chi  ha letto gli ultimi capitoli è diminuito e credo sia perchè semplicemente sono tutti al mare =) ..... siccome vorrei che più persone possibili leggessero e sopratutto mi facciamo sapere cosa ne pensano, credo mi prenderò una piccola pausa ritornando quando le vacanze sono terminate.... ma non sono ancora sicura ..può pure essere che mi vedrete postare il nuovo capitolo la settimana prossima .. semplicemente se ci siete fatemelo sapere inserendo un commento cosi che io sappia se devo continuare a postare o se riprendere dopo le vacanze.  un bacio a tutte ..  
ps: nel prossimo capitolo arriva questo signore per niente bello....

                           


Katy 











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Capitolo 7
*** incontri/scontri ***


 

22/03/2016 9.30


“Mamma…” sento mia figlia accarezzarmi i capelli. Quando è lei a svegliarmi in questo modo capisco che ho fatto tardi,
di solito sono io quella che si alza prima. Apro gli occhi e le sorrido. Subito sei sfoggia il suo
sorriso al 32 denti e mi bacia una guancia.
“Mamma ci alziamo?” mi chiede poi impaziente, io annuisco e le dico di aspettarmi un attimo nel letto.
Vado in bagno e socchiudo la porta. Mi sistemo a velocità vampiresca, non mi va di lasciarla troppo tempo sola. 
E’ raro che io mi addormenti a quest’ora, ogni tanto capita anche questo. Scendo con mia figlia al piano di sotto.
Lei è ancora in pigiama. Troviamo già tutti seduti in cucina. Stefan sta trafficando con dei pancake mentre
Caroline e Bonnie stanno parlando di qualcosa a me ignoto.
“Buongiorno a tutti!!” dice allegra mia figlia una volta entrata. E’ felice di essere qui! Effettivamente non abbiamo
mai fatto delle lunghe gite in cui era previsto dormire da qualche altra parte. Questo per lei è una novità. 
Va verso Caroline abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.
“Buon giorno Zia Caroline” Caroline l’abbraccia a sua volta, poi Yvaine si stacca e va verso Stefan invitandolo
ad abbassarsi per potergli dare il buongiorno, ma lui la prende in braccio e lei riesce a baciargli la guancia.
“Buongiorno zio Stefan” dice lei abbracciandolo brevemente. Stefan le bacia una guancia a sua volta.
“Buongiorno Yvaine, ti ho fatto dei pancake … la zia Caroline mi ha detto che ti piacciono”. Stefan l’adora di già, gli si
legge negli occhi e questo non può che farmi piacere, Yvaine annuisce energicamente, è entusiasta.
Stefan la fa poi scendere e Yvaine va verso Bonnie, la guarda dubbiosa e poi le tende una mano
“Buongiorno Signora” le dice. Oddio! Rieccoci! Yvaine ha due tipici modi di approcciarsi alle persone.
Se una persona gli piace a primo impatto allora lei si mostra subito amichevole e molto affettuosa, come con Stefan.
Se una persona però le fa antipatia a prima vista allora lei diventa distaccata e incredibilmente formale
come sta succedendo adesso con Bonnie, E’ non c’è modo di farle cambiare idea!
“Piccola ti ho già detto che puoi chiamarmi Bonnie … o zia Bonnie se preferisci …. Non mi abbracci?”. Che imbarazzo!
Vedo mia figlia irrigidirsi e guardarmi mentre Bonnie l’abbraccia.Perché non le piace?
“Va bene Bonnie” dice infine Yvaine tornando poi verso di me, mi tende le braccia affinché io possa sistemarla su
uno dei sgabelli troppo alti per lei. Stefan le mette davanti un piatto con dei pancake al cioccolato.
“Wow Zio!!  Ma sono al cioccolato! I miei preferiti!! Grazie!” La voce di Yvaine sarà salita all’ incirca di 2 o 3 ottave
mentre esprime il suo entusiasmo. Inizia subito a mangiare senza guardare più in faccia a nessuno. 
“Di niente, Yvaine” gli risponde suo zio. Caroline mi sorride versandomi del caffè in una tazza e io tendo una mano per prenderla,
ma prima che io riesca ad afferarla sentiamo la maniglia della porta principale abbassarsi, qualcuno sta
tentando di entrare e tutti i miei campanelli di allarme iniziano a suonare, per fortuna ho insistito affinché tutte
le porte fossero chiuse a chiave ieri sera.  Questa casa è stata disabitata negli ultimi 4 anni.
“Klaus” sussurròs concertata, Stefan e Caroline mi guardano con orrore, suonano alla porta e Stefan si porta l’indice
davanti alla bocca facendoci capire di non dire niente. Io ripeto il gesto verso mia figlia e lei annuisce
posando lentamente la forchetta sul piatto. Stefan va verso la porta di ingresso e io senza fare nessun
rumore prendo mia figlia in braccio e ci chiudo nel piccolo sgabuzzino presente nella stanza.
Ho il cuore in gola, le 12 ore d’incantesimo iniziano a mezza notte! Che mi abbiano vista ieri notte?
Non ci sto capendo più niente. Sento Stefan aprire la porta, non dice una parola. Poi sento dei passi tornare in
cucina e sento l’altra persona fermarsi in soggiorno. Perché nessuno parla ?!                                                                    
“Potete uscire, non è Klaus” dice Stefan con tono duro. Io tiro un sospiro di sollievo.
Apro la porta e rimetto mia figlia sullo sgabello, lei riprende a mangiare senza fare nessuna domanda.
Rivolgo la mia attenzione su Stefan, sembra arrabbiato ma allo stesso tempo sollevato.
Caroline gli tocca un braccio mimando con la bocca la frase
– Ma chi è? - vedo Stefan aprire bocca ma prima di poter formulare una risposta lui fa il
suo ingresso e io credo di essere prossima a un attacco di cuore. Look immancabilmente Totalblack,
il solito bicchiere di bourbon in una mano e quegli occhi di un blu che conosco fin troppo bene.                                
“Vedo che l’allegra banda è ancora al completo” dice lui con il suo solito tono sarcastico. Fa qualche passo.
“Cavolo streghetta sei invecchiata. Guarda un po’ che rughe intorno agli occhi!!” continua lui poi posando il bicchiere
ormai vuoto nel lavello. Immerge il dito nella pastella di pancake e infila il dito in bocca.       
“Grazie ragazzi anche io sto bene! Davvero! No grazie Stefan! Non scomodarti a prepararmi la colazione ho già
mangiato strada facendo, era bionda e deliziosa hhmmmm…” conclude con un sorriso soddisfatto.                
“Damon che vuoi?” gli chiede poi Caroline senza nemmeno guardarlo, il suo tono è abbastanza alterato.
Tra lei è Damon non c’è mai stata una particolare simpatia anzi. Damon fa qualche passo verso l’uscita della
cucina e il suo sguardo per un attimo si sofferma prima su di me e poi su Yvaine. Un brivido mi corre lungo la schiena.
Rivolge il suo sguardo nuovamente verso la porta e sta per uscire.
“Non preoccupatevi, non sono qui per guastare il vostro quadretto di felicità. Passate le 12 ore io scomparirò”. 
Conclude poi uscendo definitivamente dalla stanza, lo sentiamo salire le scale e poi una porta si chiude,
probabilmente quella della sua stanza. Yvaine mi guarda dubbiosa e penso stia per pormi qualche domanda
a cui non vorrei rispondere poiché sicura che lui ci sentirebbe. Poi piano sussurra.
“Mamma puoi chiedere allo zio Stefan se ha dello sciroppo d’acero, io mi vergogno.” per la seconda volta oggi
faccio un sospiro di sollievo. 


22/03/2016 16:00


Sono seduta al grande tavolo dei Salvatore in soggiorno, anche se oggi non sono andata a lavoro posso pur sempre
sistemare alcune cose da qui lavorando con il portatile. Yvaine è seduta all’altro capo del tavolo e sta colorando
non so cosa su dei fogli di carta che Stefan le ha dato. Bonnie sta leggendo un libro seduta sul divano mentre
Caroline guarda il tg locale. Stefan è seduto a un'altra scrivania e scrive quello che presumo sia il suo diario.
Dopo un po’ Yvaine si alza e mi mostra il disegno realizzato. .Riconosco un essere umano abbastanza brutto
e deformato nell’immagine e dai capelli corti, presumo sia un uomo. Non è proprio un capolavoro, anzi, ma le
accarezzo i capelli e le dico che è bellissimo. Poi la vedo correre verso Stefan, diventa rossa e poi gli porge il foglio.
Stefan lo accetta e lo osserva prima sorpreso poi divertito.
“Te lo regalo zio, questo qui sei tu vedi?” mia figlia indica qualcosa sul foglio e Stefan ride divertito.
“Ah grazie piccola, sono bellissimo! E questi cosa sono?” mia figlia osserva quello che Stefan le indica.
“Questa è una padella e questi sono i pancake che mi hai fatto stamattina” anche io rido adesso.
Stefan da un bacio in fronte a mia figlia, piega il foglio per poi conseervarlo nel suo Diario.
Yvaine torna al tavolo iniziando una nuova opera d’arte. La giornata sta trascorrendo abbastanza tranquillamente
e non posso che essere felice di questo, ma non appena riprendo a lavorare sento dei passi che scendono
lungo le scale e poco dopo  vedo Damon entrare in salotto e sedersi su una poltrona a 3 metri da mia figlia.
Fantastico! mi sento un pò a disagio ma faccio finta che sia tutto normale . Lo ignoriamo tutti inclusa
mia figlia per fortuna, ma Damon è Damon è non resta a lungo con la bocca chiusa.
“E tu chi sei?” chiede poi a Yvaine. Yvaine  stacca un attimo gli occhi dal foglio, lo fissa e poi risponde
“Mi è proibito parlare con gli estranei!” lo liquida lei riportando la sua attenzione sul foglio. A me scappa un sorriso
di quelli extra large e extra soddisfatti, ho educato bene mia figlia e quando vedo lo sguardo scocciato di Damon
per il modo in cui è stato liquidato da una bambina di 4 anni, devo trattenermi per non ridere come una deficiente.
Vedo anche Caroline trattenere un risolino e ci guardiamo complici.
Damon si gira con aria contrariata .
“Hey Strega…” dice poi quest'ultimo girando la testa in direzione di Bonnie. Lei lo guarda alzando un sopracciglio.
“Dovresti insegnare a tua figlia a tenere a bada la lingua… sennò ti diventa maleducata. ahhhh I ragazzi d’oggi!!”
Replica il vampiro poi scuotendo la testa . Yvaine riporta lo sguardo su Damon.
“Quella non è mia mamma!  Poi la mamma dice sempre che quando si entra in una casa e si conoscono persone
nuove si deve essere educati e presentarsi dando o la mano o dando un bacino e tu non l’hai fatto.
Quindi quello maleducato sei tu mentre io sono solo intelligente!” 2-0 per mia figlia. Mi sto divertendo tantissimo.
Vedo Stefan chiudere il diario e ridere a crepapelle. Damon lo fulmina e poi si alza andando verso mia figlia.
Io scatto in piedi e mi frappongo tra lei e lui che intanto si era avvicinato ancora. “NON OSARE TOCCARLA o ti giuro che ti stacco qualche arto!” gli dico guardandolo dritto negli occhi e mostrandogli i miei denti.Lui fa un passo indietro sgomento. L’ultima cosa che si aspettava è che fossi una vampira. Un attimo dopo però ritrova la sua espressione giocosa mettendo le mani avanti.
“Okay calmati leonessa! Volevo sono rimediare alla mia grande maleducazione, non la tocco promesso! Permettimi solo dipresentarmi” conclude poi guardandomi dritto negli occhi. Ci penso un attimo su, non posso essere troppo protettiva,
questo lo insospettirebbe parecchio. Faccio un passo di lato e lui si inginocchia davanti alla sedia su cui è seduta la piccola.
Lei lo guarda curioso. Occhi blu contro occhi blu.
“Scusa se sono stato maleducato, io sono Damon piacere” gli dice sfoggiando il suo mezzo sorriso porgendole la mano.
Aspetto la reazione di mia figlia, da li capirò se lui gli piace o meno. Yvaine gli sorride e gli stringe la mano entusiasta, cazzo!
Questa non ci voleva!
“Io sono Yvaine, tanto piacere. Posso disegnarti?” le chiede lei entusiasta.  Damon annuisce.
“Si certo, devo mettermi in posa? Sono il modello perfetto!” le dice  con sarcasmo risedendosi sulla poltrona. 
Poggia il mento su una mano e resta immobile, sta cercando di irritarmi e ci sta riuscendo.
“Quanti anni hai Yvaine?” gli chiede mentre mia figlia lo sta disegnando, io faccio finta di niente ma mi sto agitando
non poco, Damon non è stupido! Vedo mia figlia pensarci un attimo su e poi gli fa vedere la sua mano con 4 dita
alzate indicando così la sua età.                                                                              
“4 anni,wow” lo sento dire leggermente alterato. Cavolo forse ha capito.Sento i suoi occhi addosso.
“E dov’è il tuo papà piccola?” gli dice poi con voce che sotto intende tante altre cose. Dalla risposta di Yvaine dipende tutto
e io mi sto già preparando una bugia d’emergenza.
“Io ho un papà che mi ama tanto ma non può stare con me e la mamma perché lavora lontano” risponde lei non
staccando gli occhi dal foglio. Spero che questo basti per zittirlo ma io lo conosco troppo bene…
“E che tipo è il tuo papà? Che aspetto ha?” chiede lui. E’ incazzato da morire ma cerca di mantenere un tono calmo con lei.
Lo fulmino con gli occhi ma vedo che anche lui lo sta facendo.
“Non lo so, non me lo ricordo” Damon scatta in piedi e vedo Stefan alzarsi dalla sedia.
“Possiamo parlare … Elena?” mi chiede lui con ira. Io guardo verso Caroline e lei risponde alla mia domanda inespressa,
annuisce, si alza e va verso Yvaine. La terrà lei d’occhio. Arriviamo in cucina e Damon si gira di scatto verso di me.
Ma non gli permetterò di invertire le parti, SONO IO quella incazzata nera.        
“Beh si può sapere che vuoi?” dico io acida nei suoi confronti, lo vedo fumare di rabbia, si sta trattenendo.
“Dimmi la verità e non osare mentirmi…Non sono uno stupido Elena, quella làdentro.Yvaine è mia figlia?”
Lo guardo alzando le sopracciglia. Ora più che mai devo risultare credibile, scoppio a ridere.
“Yvaine tua figlia?, stai scherzando spero! Non sei tu suo padre ringraziando il cielo.” gli dico dandogli le spalle,
voglio tornare in soggiorno ma lui mi afferra per la spalla girandomi.Io gli afferrò il polso girandolo.
Lo prendo per le spalle anche io spingendolo verso il frigo della cucina. Lui si ricompone e fa qualche passo verso di me.
Io ho i canini scoperti in segno di sfida ma lui non si fa certo intimidire.
“ELENA QUELLA BAMBINA HA 4 ANNI! 4!! Aggiungici 9 mesi di gravidanza e siamo quasi a 5 anni,
CAZZO HA GLI OCCHI IDENTICI AI MIEI NON SONO CIECO!”Lo guardo con disprezzo, chi si crede di essere?,
crede davvero di poter rivendicare adesso i suoi diritto?
Troppo tardi! GLI STACCO LA TESTA CON LE MIE MANI!                                                                                     “
Beh mio caro Damon, hai perfettamente ragione, sono rimasta incinta 5 anni fa … i conti li so fare anche io.
Ma non sei l’unico che riesce a consolarsi con il sesso. Anche io ne sono stata capace dopo che te ne sei andato...
dopo avermi sedotta e successivamente incolpata della morte dei nostri amici,
gli occhi che vedi non sono quelli tuoi. Ma quelli di Matt. E questa scenata è stata alquanto patetica!”
concludo dandogli nuovamente le spalle. Sto per uscire ma mi volto un attimo. L’ho schokato per bene!
“Ah per la cronaca Yvaine non sa dell’esistenza di vampiri, streghe,ecc.… ecc....quindi sei pregato non solo di
assumere un linguaggio non volgare, ma anche di tenere a freno quella tua fogna quando devi parlare di queste cose.
Sei avvisato, non sono più l’Elena di una volta... ed è anche merito tuo!”
Wow che scossa di adrenalina! Mi sento energica! Ritorno in soggiorno e sento una porta al piano di sopra sbattere. 
 
 

Ciao ragazze e soprattutto buon ferragosto!! Aggiorno soltanto ora perché non ho proprio avuto tempo! Per fortuna scrivo sempre un paio di capitoli in anticipo. Detto ciò volevo dire :WOW 14 RECENSIONI ?? allora ci siete eccome!! Mi scuso per non aver risposto ai vostri commenti cosi carini e incoraggianti e soprattutto kilometrici  non posso spiegarvi a parole come questi mi rendono felice perché significa che qualcuno apprezza quello che posto.  Ringrazio a chi ha inserito la ff tra i preferiti/ricordati/seguiti ma ma un grazie di vero cuore va a: CabbyCam_  Juliet Lily Potter TVD2330  chia87   Lucrezia_2   delena 233  Sayuri Narajima  sarawooh  team _ damon kiaracmc  rufykiller  petty231  Ny91 e cucciola1cucciola2 spero davvero che continuerete a leggere la mia ff e che mi farete sapere anche attraverso un piccolo commento cosa ne pensate =) un abbraccio a tutte voi .ci vediamo alla prossima . ps: se vi va seguitemi su twitter (ovviamente ricambio ) https://twitter.com/katy_teddy

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Capitolo 8
*** riflessioni ***



22/03/2016 17:00

POV Damon


Fisso il soffitto della mia stanza, si è ingiallito parecchio dalla mia ultima visita. Sono sdraiato sul letto di
quella che una volta consideravo la mia stanza da letto e un vortice di pensieri e di domande mi incasina la testa.
Elena ha una figlia! E la cosa mi fa incazzare parecchio e la cosa che mi disturba ancora di più è che questa cosa
non dovrebbe toccarmi minimamente, ma non riesco a non pensarci e soprattutto a non infuriarmi come una bestia!
Io stesso l’ho lasciata 5 anni fa dopo essermi reso conto che con me avrebbe solo avuto una vita difficile e
piena di dolore. Come fa un vampiro a poter stare con un umana? per di più una Petrova il cui sangue e
ricercato come il più raro dei diamanti? Non doveva andare così. Io non l’ho lasciata andare per poi
farle condurre una vita del genere. Avrei voluto una vita umana per lei, una vita lontana da Mystic falls e soprattutto
una vita senza vampiri! avrebbe dovuto sposarsi con un ragazzo che stravede per lei e dopo aver sfornato 2 o 3 marmocchi
avrebbe dovuto invecchiare felice e serena osservando i suoi figli crescere e avere a sua volta figli.
Ma a quanto pare tutto è andato storto e questo non può che farmi infuriare ancora di più perché cosi tutto il dolore represso..
tutto quel sangue bevuto da vittime innocenti per poterci annegare dentro la mia disperazione e la mia solitudine è stato vano
ed inutile. Mi chiedo pure che fine abbia fatto il quaterback , l’idea che quel essere ignobile ha approfittato di Elena in
un momento di disperazione mi fa venir voglia di alzarmi da questo letto e andarlo a cercare, se poi penso che l’ha anche
ingravidata per poi non riconoscere la figlia mi fa davvero venire in mente ogni possibile modo di infliggere dolore esistente.
Yvaine… quella piccoletta ha carattere! È riuscita a zittirmi con una semplice frase. È identica a Elena a parte gli occhi chiari,
Occhi che mi avevano fatto pensare per un nano secondo che lei potesse essere mia. Schiaccio subito questo pensiero
insieme al fastidio e alla delusione che ho provato quando Elena mi ha detto che non era mio ma di Matt.
Per un attimo ci ho davvero creduto, infondo sarebbe stato possibile. Quella notte di 5 anni fa, quella notte in cui ho
concesso alla mia anima di trovare la felicità più assoluta e pura per quelle poche ore, sarebbe potuto succedere e forse
tutto sarebbe andato diversamente. Stefan mi avrebbe chiamato sul mio numero d’emergenza che non ho cambiato e io sarei
tornato a Mystic Falls in un batter d’occhio mi sarei ripresa la mia donna e l’avrei portata in cima al mondo insieme a nostra figlia.
Io l’avrei protetta e amata come ho sempre fatto e come tutt’oggi continuo a fare silenziosamente…
Le avrei protette e amate entrambe! Invece quel bastardo di Matt le ha voltato le spalle probabilmente spaventato dal
eccessivo impegno finanziario che una bambina gli avrebbe portato. Pezzente! Nessun Bambino dovrebbe mai crescere
con un solo genitore… io sono cresciuto senza una madre e i risultati si sono visti no? Uno stronzo che ha lasciato la sua
donna solo per paura di non essere abbastanza. Un’ altra domanda mi martella in testa insistentemente:
perché Elena è diventata una vampira? Cosa è successo? Sento dei passi avvicinarsi per poi fermarsi davanti alla mia porta.
Io mi metto a sedere in attesa. Vedo un piccolo foglietto bianco che viene spinto lentamente dentro la mia stanza
da sotto la porta chiusa. Mi alzo e vado ad aprire. Trovo Yvaine accovacciata a terra intenta a spingere il foglio
dentro la mia camera. Alza gli occhi guardandomi , sembra leggermente sentirsi in colpa e io la guardo perplesso poi
mi porge il foglio.
“Scusa zio, la mamma mi ha detto di non disturbarti, ma io volevo darti questo ”.
Prendo il foglio e lo apro, all’interno ci trovo un qualcosa di deformato e contorto che però riconosco essere un essere umano.
“Grazie, ma cos’è? ”le rispondo, lei scuote la testa spazientita e mi fa segno di abbassarmi. Ie obbedisco.
“Ma si vede subito no? Sei tu! Vedi? ti ho pure fatto gli occhi azzurri” dice lei indicando un punto sul foglio.
“Poi questo è …..” Veniamo intercorri da dei passi e subito dopo Elena spunta dalle scale.
“Yvaine , ti avevo detto di non allontanarti da me e poi ti avevo detto di non disturbarlo, Vieni!”. Yvaine abbassa gli occhi a terra,
dalla sua reazione capisco che Elena non è solita rimproverarla e il fatto che lo abbia fatto per colpa mia un po’
mi dispiace per la piccola. Decido di intervenire con il mio solito sarcasmo.
“Suvvia Elena… non la mangio mica! Io e tua figlia siamo solo facendo amicizia… d’altronde in questa casa è l’unica
con un po’ di senso dell’umorismo… siete tutti diventati cosi noiosi negli anni… ” concludo con un mezzo sorriso .
Vedo l’espressione di Elena rilassarsi un po’.
“Possiamo parlare un attimo?” le chiedo poi. Un’espressione dubbiosa le si dipinge sul volto, sta valutando se accettare
la mia richiesta o meno, poi annuisce. Si inginocchia di fronte a sua figlia che è ancora prossima alle lacrime,
le alza il volto con una mano e Yvaine finalmente la guarda .
“Tesoro mio mi dispiace averti sgridata però lo sai che a me non piace quando ti dico di fare una cosa e tu fai l’esatto opposto !
quando ti dico di non disturbare o di non dare confidenza alle persone c’è sempre un motivo no? ”. Vedo Yvaine annuire e poi abbracciare la mamma. Elena mi lancia un’occhiata divertita e poi aggiunge.
“Damon ha un po’ la testa matta tesoro, a volte è davvero stronzo! per questo non voglio che lo disturbi.” Yvaine si stacca
da sua mamma e la guarda dubbiosa , poi rivolge i suoi occhi celesti verso me.
“Come lo zio malvagio di Simba? Skar del re leone? ”. Domanda infine guardandomi. Sia a me che ad Elena scappa un sorriso.
Decido di rispondere io stavolta.
“Hey! Sono d’accordo sul fatto che in questa casa il cattivo sono io, ma paragonarmi addirittura a Skar è shockante! ”
Vedo Elena alzare un sopraciglio per poi rialzarsi.
“No Damon, la cosa veramente shockante è che tu abbia visto il Re leone!” Replica Elena divertita e io purtroppo mi sono
tradito con le mie mani. Anni fa quando il cartone è uscito al cinema ho deciso che avrei trovato “mangiare facile ”
nel buio della sala, c’erano molti genitori che accompagnavano i loro bambini a vedere il film e io non ebbi problemi a
passare inosservato, ma una volta finito il mio “pranzo” un po’ per noia e un po’ per pigrizia sono rimasto a vedere il film…
cavolo che imbarazzo!
“Yvaine la zia Caroline e lo zio Stefan ti aspettano di sotto… vorrebbero sapere cosa ti va per cena. ”
Vedo la piccola spalancare gli occhi e poi sussurra come in preda ad un’ estasi, talmente tanto piano che anche con il
mio udito vampiresco faccio fatica a capire, la parola “pizza!” inizia a correre verso le scale, ma poi si blocca e fa retromarcia,
ritorna verso di noi e con mia grande sorpresa mi abbraccia le gambe.
“Tanto lo so che tu non sei cattivo!” Mi dice guardandomi per poi scappare nuovamente verso il piano inferiore.
Io sono ancora leggermente sconvolto, ma anche divertito, quella ragazzina è tutto pepe.
“Tua figlia è tutta matta Elena! ” Lei sorride e mi si blocca il cuore, ma poi mi punta il dito divertita .
“Non offendere mia figlia! Si possono dire tante cose di lei… drogata di pizza? Si! A volte capricciosa? Sicuramente!
Ma matta …? No questo no. È solo molto vivace … comunque di cosa vuoi parlarmi?” Ritorno serio per un attimo e
noto che anche lei ha intuito che voglio parlare di qualcosa di serio.
“5 anni fa…. prima di andarmene… ti ho detto che era stata colpa tua se Alaric e Tyler sono stati uccisi.”
La vedo annuire e serrare la mascella, ma non dice una parola. Io prendo un respiro e continuo.
“Beh volevo chiederti scusa per questo… non lo pensavo veramente, ero solo preso dalla rabbia e dal dolore,
questo è tutto. Non avrei voluto dirtelo, ma so che ti dovevo delle scusa per questo . ” Lei annuisce.
“Non è stato molto bello! in futuro stai attento a quello che dici Damon, le parole a volte sono più taglienti di una lama
affilata e di conseguenza fanno più male e ti lacerano fino nel profondo .” Conclude Elena dandomi poi le spalle.
Sta per scendere le scale, ma io la blocco parlando nuovamente.
“Ah per la cronaca... ” le dico, lei si gira nella mia direzione. Io afferro la maniglia della mia stanza e la apro.
“Il Re leone è un gran bel cartone animato! Scommetto che anche Stefan l’ha guardato !” concludo poi.
Elena scuote la testa divertita e riprende a scendere le scale mente io rientro nella mia stanza.

 

22/03/2016 21:00

Io e il Il resto della gang del bosco siamo seduti intorno al tavolo del salotto intenti a guardare la Tv e a mangiare della
pizza ordinata a grande richiesta di Yvaine. L’atmosfera non è delle più allegre e questo è dovuto alla mia presenza ,
ma non ho potuto evitare di aggregarmi a loro. Yvaine sembrava profondamente offesa, quando dopo avermi
invitato a mangiare la pizza con lei le ho risposto che la pizza non mi piaceva. La sua espressione era un mix di disgusto e
indignazione .
“Come puoi vivere su questo pianeta e non amare la pizza?” mi aveva detto puntandomi il dito.
Quindi adesso eccomi qui e questo silenzio è decisamente imbarazzante. Osservo Caroline e Stefan da quanto ho
capito quei due stanno insieme e anche da un bel po’! Chi lo avrebbe mai detto? Ma osservandoli adesso
mi rendo conto di quanto siano perfetti insieme: sono proprio fatti l’uno per l’altro.
“hey barbie, hai già iniziato a organizzare le nozze?” le chiedo continuando a mangiare il mio pezzo di pizza.
Lei mi fulmina con lo sguardo .
“No Damon, e comunque non saresti invitato. ” Sputa la bionda tagliando corto. Io fingo un grosso dispiacere
e mi porto la mano al cuore con espressione dolorante. Sento Yvaine ridacchiare per poi ritornare a concentrarsi sul suo cibo.
“ahhhi questo si che fa male, che ho fatto per meritarmi questo? Fratello intervieni! Dammi manforte!” replico con tono divertito.
Stefan termina la sua cena pulendosi con un fazzoletto di carta che poi posa sul piatto.
”Fratello eh? È strano che ti appelli alla nostra fratellanza quando ti fa comodo.
I fratelli prima di un lungo viaggio si salutano... cazzone! ” dice Stefan terminando la sua frase con un bel lancio
di un bordo di pizza nella mia direzione. Io mi scanso e il povero bordo di pizza va a finire sul tappeto.
“Davvero tu e lo zio Stefan siete fratelli?” chiede la figlia di Elena incredula. Stefan le rivolge un sorriso divertito.
Io cerco di prendere l’ultimo pezzo di pizza, ma quella piccola impertinente mi tira lo scatolo su cui era poggiato
la pizza da sotto il naso. Mi guarda con occhi da cucciola bastonata .
“Zio Damon Io devo crescere, ho bisogno di mangiare ” dice lei con voce dolce .
“non essere ingorda Yvaine!” la riprende Elena, il suo tono però è divertito .
“Hai ragione tu hai bisogno di crescere, ma io sono il padrone di casa quindi l’ultimo pezzo spetta a me”
replico io con un mezzo sorriso, voglio proprio vedere cosa mi risponde ora.
“Damon lascia perdere, con lei non l’avrai mai vinta, specialmente se si tratta di pizza ” risponde poi Caroline seccata.
Riporto la mia attenzione su Yvaine.
“Hai ragione tu sei il padrone di casa… ma io sono un ospite e gli ospiti vanno trattati bene ..quindi l’ultimo pezzo è mio…
poi tu hai detto che non ti piaceva la pizza quindi …”. Termina lei prendendo l’ultimo pezzo di pizza.
Azzittito da una bambina di 4 anni per la seconda volta! Sentiamo un forte rumore provenire dal piano superiore e
subito diventiamo tutti seri.
“Klaus ” Sussurra Elena visibilmente spaventata a Stefan e Caroline. Prende Yvaine in braccio e sparisce nello sgabuzzino.
“Chiama Bonnie ora!” sussurra Stefan a una altrettanto shockata Caroline che afferra il cellulare.
Stefan e io ci alziamo e molto silenziosamente andiamo al piano superiore... il rumore proviene dalla Stanza di Elena e Yvaine…
ci avviciniamo lentamente e poi sia io che Stefan entriamo in stanza con un balzo trovando davanti a noi il nulla,
Solo una finestra aperta e una lampada frantumata rimasta a terra.
Stefan mi fa segno di perquisire la stanza e l’armadio mentre lui si avvia a controllare il bagno.
Faccio come mi dice e quasi quando sono convinto che non ci sia nessuno nella stanza sento uno strano lamento da sotto il letto.
Mi chino e alzo la trapunta per poter vedere di cosa si tratta. Un Gattino o una gattina piccolo è raggomitolato su
se stesso tremante. Lo prendo e lo osservo, è una gattina di pochi mesi , ha il pelo completamente bianco e zuppo di pioggia…
falso allarme a quanto pare. Chiamo Stefan e gli faccio segno che è tutto ok. Scendiamo nuovamente al piano di sotto e
io vado ad aprire lo sgabuzzino. Elena emette un piccolo grido di terrore, ma appena mi vede mi da un pugno sulla spalla
“almeno avvisa che stai arrivando! Dio che spavento!” dice Elena allentando la presa su sua figlia.
“Falso allarme ragazze. Abbiamo solo un amica che cercava rifugio dalla pioggia ” dico guardando Yvaine che ancora si stringe
a sua mamma, ma appena le faccio vedere il gattino le si spalancano gli occhi e salta giù precipitandosi verso l’animaletto.
“O mio dio è un gattino!! Woooaw ! posso prenderlo?” mi chiede guardandomi con entusiasmo. Io le metto l'animaletto
in braccio e lei si gira verso sua madre
“mamma guarda cos’ha trovato lo Zio Damon! Possiamo tenerlo?” vedo Elena prendersi la testa fra le mani per
poi riportare lo sguardo su di me
“Grazie Damon!” dice colpendomi nuovamente , poi si rivolge a sua figlia
“amore l’appartamento è troppo piccolo per un gattino come faremo? ” cerca di spiegarle Elena accarezzando i
capelli di sua figlia
“Nella mia stanza! Buttiamo i vecchi giocattoli che non mi piacciono più a facciamo posto mamma ti prego ”
“vedremo ok? Vediamo come và finche siamo qui poi decido ” conclude Elena. Yvaine sfoggia un sorriso smagliante e
corre verso Caroline chiedendole degli asciugamano e del latte.

 

22/03/2016 22.00

Bonnie è arrivata . abbiamo deciso che lei resterà qui stanotte in caso dovessimo essere colti nuovamente
dallo stesso malore di 5 anni fa. Yvaine ha sistemato una piccola cuccia improvvisata nella Stanza in cui
dorme dopo aver accudito il gattino nel migliore dei modi. Io e Stefan abbiamo barricato finestre e porte
e abbiamo deciso che a turno staremo di guardia. Sto per andare a spegnere la Tv, ma Yvaine salta prima sul divano
e poi addosso a me. Mi butta le braccia al collo e mi da un bacino sulla guancia “grazie per il gattino zio Damon,
vado a dormire buona notte ” dice concludendo. Corre verso sua madre che è appoggiata allo stipite della porta.
I nostri sguardi si incrociano per un attimo e vedo che smette di respirare
“Buona notte Elena ”
le dico regalandole il mio mezzo sorriso.
“Buona notte Damon” mi risponde lei incamminandosi verso il piano superiore .






ciao ragazze! scusate tanto se non aggiorno più cosi frequentemente ma da quando ho iniziato a lavorare non ho proprio tempo @__@ ... ringrazio tutti per aver commentato siete dolcissimi e mi aiutate a scrivere non ostante la stanchezza e l'assoluta assenza di voglio di mettermi al pc ...inoltre ringrazio che segue la mia ff e chi l'ha inserita tra le preferite/seguite/ricordate...fatemi spere cosa ne pensate ok? ci tenngo davvero tanto... un abbraccio a tutte voi siete dolcissime ..alla prossima .
Katy

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Capitolo 9
*** me la riporti zio ? ***



23/3/2016  4:00


POV Damon


Vengo svegliato da un forte tuono che rimbomba nella stanza. Cavolo! Speravo che almeno da umano non avrei
avuto un udito così sensibile! Guardo l’orologio sul comodino vicino al mio letto.
Sono solo le 4, ho dormito solo mezz’ora. Come era successo 5 anni fa allo scoccare della mezzanotte
ci siamo sentiti male svenendo, e con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che anche Elena è diventata
umana come noi. Mio fratello mi ha dato il cambio di guardia circa un’ora fa, ma prima di andarmene a dormire l’ho costretto
a raccontarmi cosa fosse successo di cosi grave da terrorizzare Elena in questo modo. All’inizio ha cercato di cambiare
discorso ma io sono stato risoluto e lui alla fine ha ceduto, raccontandomi quello che Klaus aveva fatto ad Elena dopo
la nascita di sua figlia, mi ha spiegato le ragioni che le hanno fatto decidere di diventare un vampiro e mi ha
raccontato dell’ipotesi azzeccata di Caroline sul fatto che l’incantesimo avrebbe colpito anche lei.
Ringrazio chiunque abbia dato a quella barbie un potere di convincimento così forte.
Quando ho chiesto a Stefan cosa ne fosse stato del quarterback ha cambiato argomento dicendomi solo che non
vedeva Elena da 5 anni come me, e che non c’è stato tempo per tutte le spiegazioni.
Sento dei passi dietro la mia porta e io schizzo dal letto mettendomi sul attendi.
Sento la maniglia abbassarsi leggermente e afferro il paletto i legno che avevo sotto il cuscino.La porta si apre leggermente
e vedo una piccola figura entrare nella mia stanza. Ci metto un po’ a mettere a fuoco ma poi riconosco chi è. Yvaine.
Stringe fra le braccia una barbie e sta singhiozzando sommessamente.Accendo l’abat-jour e le vado incontro
abbassandomi così da essere alla sua stessa altezza. Lei scoppia a piangere e butta le sue piccole braccia intorno al mio collo
e io non posso fare altro che abbracciarla a mia volta cercando di consolarla.
“Yvaine cos’è successo? Elena dov’è?” le chiedo quando si è leggermente calmata e a dire il vero ho
avuto bisogno di un momento per calmarmi anche io, vedere questa piccola ragazzina solitamente così
allegra e attiva piangere in questo modo mi ha scosso non poco.
“Zio Damon…” inizia lei, una serie di singhiozzi però non le permettono di terminare quello che intendeva dire.
Le accarezzo i capelli come ho visto fare ad Elena e lei si calma leggermente
“La mamma non c’è, zio….La mamma non mi lascia mai sola quando ci sono i tuoni …” dice la piccola tra un
singhiozzo e l’altro, copiose lacrime le scendono lungo le guance e iniziaanche tremare tutta, prosegue con il suo discorso
“invece ho aperto gli occhi e la mamma non c’era più….Dov’è la mia mamma zio?” conclude poi scoppiando nuovamente
in lacrime, mi poggia la testa sulla spalla e io la circondo con le braccia alzandomi poi mettendomela in braccio.
La stanza di Elena e Yvaine è proprio quella vicino alla mia mail breve tratto di corridoio non mi è mai sembrato così lungo.
E dopo quello che Stefan mi ha raccontato, un solo nome mi passa per la mente…Klaus.
Accarezzo la schiena della piccola che si è aggrappata a me come un polipo, deve essere stato uno shock per lei,
e io non nascondo di avere il cuore in gola.Apro la porta e tutto ciò che vedo è una finestra spalancata
e una sedia rovesciata a terra. Corro al piano di sotto cercando di non far agitare Yvaine più di come è già. RaggiungoStefan.
“Elena …ha ricevuto visite da un’originale” dico a mio fratello facendogli capire con lo sguardo di non poter dire
di più per via della presenza di Yvaine.
“CAROLINE!! BONNIE!!” Urla mio fratello camminando da una parte all’altra e racimolando non so cosa sul tavolo del salotto,
forse armi. Vedo Caroline scendere di fretta e furia e poco dopo anche la strega fa la sua apparizione.
Caroline lancia uno sguardo dubbioso prima verso di me poi verso Stefan, credo abbia capito.
“Care Elena è a casa Mickelson probabilmente…Bonne potresti dirci se ci sbagliamo?” dice Stefan con sguardo eloquente,
tutto questo parlare in codice mi confonde ma credo che abbia appena chiesto a Bonnie di fare un incantesimo di
localizzazione visto lo sguardo che mio fratello ha lanciato alla borsa della strega che contiene i suoi rimorsi.
Bonnie annuisce, afferra la sua borsa e va a preparare tutto in soggiorno.
“Caroline tu prendi Yvaine e andate sulla casa al lago …” la bionda lo interrompe
“Ma Elena ha detto chenon dovevamo muoverci d…” Stefan la blocca asua volta e il suo tono stavolta non ammette repliche.
“Si fa come dico io, portala lì e restateci finché non torniamo! Portatevi anche Bonnie a ricordatevi di chiudere
porte e finestre. Vi raggiungeremo lì!” Vedo la bionda annuire e venire verso di me per prendere la piccola ma
lei inizia ad urlare e ad aggrapparsi ancora più forte di prima. Inizio nuovamente ad accarezzarle i capelli e poi le
parlo all’orecchio così che solo lei possa sentirmi
“Hey piccola va tutto bene, vai con la Zia Caroline” la sento scuotere la testa. Cavolo che situazione!
“Tu dove vai zio?” mi chiede poi con voce tremante
“Non ti preoccupare …io e lo zio Stefan andiamo a prendere a pugni un lupo cattivo e poi arriviamo subito.”
La sento staccarsi da me per poi guardarmi negli occhi, i suoi sono pieni di lacrime e io per un motivo a me
sconosciuto mi sento dannatamente male a quellospettacolo.
“Mi riporti la mia mamma?” mi chiede lei, un'altra piccola lacrima le scende lungo il viso e io prontamente l’asciugo con la
mia mano libera.
“Si piccola ti riporto la tua mamma, promesso … tu nel frattempo fai la brava e prenditi cura del tuo gattino”
Yvaine mi abbraccia nuovamente eio la stringo a me brevemente prima di consegnarla a Caroline.
Vedo la bionda e la piccola andare al piano di sopra.
“Qual è il piano? Entriamo là e ci facciamo massacrare? Perché mi sembra proprio quello che hai in mente di fare.”
mi chiede Stefan appoggiandosi con braccia incrociate allo stipite della porta. Io alzo un sopracciglio e lo guardo perplesso. 
“Oh  fratello, io a differenza tua non vivo in un mondo fatto di nuvole e unicorni! Sai, il fatto che hai una così bassa
opinione di me mi ferisce. Credo che andrò a scriverlo sul mio diario!” sorrido sarcasticamente ruotando gli occhi al cielo.
Mi dirigo a mia volta al piano superiore per rispolverare l’unico oggetto che mi è rimasto del mio
amico di bevute e di avventure Alaric, oggi se tutto va bene vendicherò anche lui. Entro in camera mia seguito
a ruota da Stefan che curioso si limita ad osservare. Apro un cassetto e dopo averci rovistato dentro un po’ ne estraggo
un cofanetto di legno, lo poggio sulla scrivania e poi lo apro permettendo così a Stefan di vederne il contenuto.
Una pistola munita di proiettili un po’ speciali.
” Il tuo piano è quello di sparargli? Seriamente? Delle pallottole non lo fermeranno Damon, al massimo lo
rallenteranno qualche secondo.” dice Stefan perplesso. Uomo di poca fede! 
“Credi davvero che io vada nella tana del lupo con delle semplici pallottole?” chiedo pregustando il momento in cui
avrei sparato a quel bastardo
“Non credo proprio, ti svelo un piccolo segreto. Le pallottole sono fatte di legno intriso in strozza lupo…
Non credo lo uccideranno ma sai come si dice, no? Se non ti uccide …ti spacca il culo di brutto!”
Stefan sembra ritrovare il buon umore
“Beh … non era proprio così il famoso detto ma penso che il piano potrebbe funzionare.” 
“Scherzi?” gli chiedo con finta aria offesa
“Entriamo a casa sua dalla piccola finestra che conduce nella cantina, troviamo Klaus, tu lo distrai con una granata
al strozza lupo e io approfitto dell’effetto sorpresa e gli sparo … Bang!! Qui giace Klaus Mickelson,
vampiro, cane rabbioso e spasimante della ragazza bionda di mio fratello!”
Stefan annuisce e si dirige verso il corridoio ma prima di uscire si blocca.
“Tutto come ai vecchi tempi allora,eh?"  annuisco .
"Bentornato a casa fratello.Tra 2 minuti giù. Vado a chiedere a Bonnie cosa ha scoperto e poi partiamo.”
Esce dalla stanza e io sorrido, in fin dei conti anche lui è mancato a me.
 
23/3/2016  5:30


Siamo in casa Mickaelson e dire che la scossa di adrenalina che sta attraversando il mio corpo è potente è dire poco.
Sembra passata un’eternità dall’ultima volta che io e Stefan siamo stati complici di un piano per salvare Elena.
Alcune cose proprio non cambiano mai. Stefan sembra sentire un rumore e mi fa segno di seguirlo verso quello
che mi ricordo essere il soggiorno dell’ibrido. Camminiamo lentamente per non far rumore e dalla porta a vetro
riesco a scorgere Elena legata ad una sedia, sembra debole e confusa. Scorgo quelli che presumo siano degli
aghi per prelievi conficcati nelle vene, quel bastardo la sta prosciugando. 
Klaus entra nel soggiorno osservando divertito la scena che gli si presenta.
“Oh  tesoro, perché quel broncio? E’ cosi ospitale qui non credi anche tu?” Elena lo guarda con disprezzo,
è incredibilmente pallida, sembra così piccola e vulnerabile e io vorrei entrare subito in azione.
“Brucia all’inferno!” gli risponde lei con disprezzo. Stefan raggiunge lentamente, attento a non farsi vedere,
l’altra entrata della stanza, dobbiamo aspettare che Klaus si sia allontanato un po’ da Elena per non coinvolgerla nell’eminenterissa. Stefan sa cosa dire e come muoversi, speriamo solo che non mandi a monte il piano.
Klaus attraversa la stanza arrivando al mobiletto degli alcolici. Questo è il momento giusto,
Stefan esce allo scoperto con estrema lentezza, sembra tranquillo e sereno ma so che fa tutto parte della recita.
Klaus non l’ha ancora notato quindi Stefan si schiarisce la gola tossendo così da attirare la sua attenzione.
“Non si offre da bere ad un vecchio amico Klaus?” chiede andando incontro all’originale con passi sicuri.
Klaus sorride e io vorrei volentieri riempirgli quel visto di pugni fino a fargli passare la voglia di farlo.
“Stefan!!, amico mio!” dice luientusiasta andando incontro a Stefan a braccia aperte come se rivedesse un amico
d’infanzia dopo tanto tempo. Si stringono la mano amichevolmente e Stefan finge un sorriso.
Klaus si gira per ritornare al mobiletto degli alcolici dando le spalle a mio fratello
“Allora, cosa posso fare per te? ...ahhhh” si interrompe nel bel mezzo della frase alzando un dito al cielo e assumendo una finta espressionedi sorpresa come se si fosse appena ricordato qualcosa di importante.
Si gira nuovamente verso Stefan sorridendo ancora e a me viene il voltastomaco. Poi continua la sua frase
“Dimenticavo …  Ha Ha immagino che tu sia qui per la nostra dolce Elena, non è così?” Stefan annuisce e Klaus non
perde occasione per fare uno dei suoi commenti fuori luogo
“Dopo tutti questi anni!!  Tieni ancora a lei, eh? Elena è in pericolo e i fratelli Salvatore corrono …
mi chiedo cosa ne pensa la dolce Caroline di questo …” Conclude lui guardandolo divertito come qualcuno che la sa lunga.
“Aproposito, come sta la tua  compagna?” chiede poi, Stefan si avvicina un po’ a lui facendo qualche passo
“Caroline sta bene … a dire il vero è un tantino furibonda in questo momento. Puoi benissimo immaginare il perché.”
Conclude mio fratello indicando Elena
“Avevi dato la tua parola Klaus, avevi promesso che non l’avresti più cercata …consegnamela e concludiamo
questa faccenda in modo civile.” Klaus scoppia in una fragorosa risata sembra sinceramente divertito poi però
la sua espressione cambia drasticamente dall’estrema ilarità alla minaccia in persona.
“Sennò cosa farai Stefan? Tu vieni qui a casa mia a minacciare me? Tu non puoi fare assolutamente niente per contrastarmi ….Niente!” Conclude poi l’ibrido avvicinandosi minacciosamente a mio fratello.
Lui fa qualche passo indietro e continua a recitare le sue battute.
“Beh non credo sia così Klaus….Stanotte io e te siamo sullo stesso livello,tutti e due siamo umani.
Siamo alla pari, cosa vorresti fare tu contro di me?” Klaus riprende a ridere e avviene quello che tutti e due speravamo.
Klaus scopre i canini e inizia a trasformarsi nell’intento di spaventare Stefan,
“Non avresti dovuto sfidarmi amico mio …” dice l’ibrido piegandosi su se stesso. Sento da qui il rumore di ossa che
si spezzano. Sta quasi per completare la trasformazione e mio fratello inizia ad agire, gli scaglia la bomba allo strozza
lupo addosso e Klaus si scansa con un balzo e io faccio la mia mossa, ho solo 4 proiettili, devo almeno centrarne uno.
Prendo la mira e gli sparo. Con mia grande fortuna la pallottola colpisce una zamba e Klaus guaisce.
Leggo la sorpresa e l’ira negli occhi del lupo. Ho altri 3 colpi a disposizione …ma prima di puntare al suo cuore così
da ucciderlo voglio farlo soffrire.Anche se la sofferenza che proverà non sarà paragonabile alla sofferenza che abbiamo
provato tutti noi da quando lo conosciamo. Gli sparo in un fianco e lo sento nuovamente guaire
“Questo era per Alaric” dico al lupo che dolorante è steso a terra. Non c’è giorno in cui il mio amico non mi manca e
una semplice pallottola in un fianco non è una punizione sufficiente per quello che ha fatto.
Sparo nuovamente e quest’altra pallottola gli va a finire nella schiena
“Questo era per Tyler” mi avvicino al lupo puntandogli la pistola alla testa e leggo il terroreneisuoi occhi.
“E questa è per Elena,bastardo” sto per premere il grilletto ma vengo afferrato da 4 braccia che mi trascinano via da quel cane.
Il mio sguardo va verso Stefan e vedo che anche lui sta facendo a pugni con quello che riconosco essere Kohl, il fratello
più piccolo degli originali. Cerco di divincolarmi dalle braccia che tentano di bloccarmi e ci riesco solo parzialmente,
vedo il maggiore degli originali cadere a terra e io cerco di dare un pugno a colui che poi riconosco essere Elijah,
schiva facilmente il colpo per poi colpirmi a sua volta, il suo pugno mi arriva dritto al labbro,
spaccandomelo e io ricambio il favore colpendolo allo stomaco. Afferro una bottiglia e la rompo puntando
poi il manico restante nella direzione dei due fratelli. Stefan nel frattempo ha steso Kohl e recupera la pistola che
mi era caduta precedentemente. Elijah alza le mani in segno di resa ma il mio compito qui non è ancora finito.
“Non deve finire così signori, possiamo trovare unaccordo” dice Elijah, ma io non lo ascolto, prendo la pistola dalle mani
di mio fratello e la punto nuovamente in direzione di Klaus. Elijah cerca di fare un passo avanti ma
Stefan lo blocca minacciandolo col manico scheggiato che tiene fra le mani.
“Un accordo dici. Come quello che aveva tuo fratello con Elena e che stanotte ha prontamente infranto?
Fammi pensare: la risposta è NO!” gli dico fuori di me.
“E invece ti conviene rivalutare la sua proposta mio caro Damon” mi giro verso la persona che ha appena pronunciato
questa frase. Vedo mio fratello sgranare gli occhi e un secondo dopo scopro perché. Rebecca è
posizionata dietro Elena tenendole un coltello puntato alla gola e il mio cuore si blocca.
Elena ha iniziato a piangere silenziosamente, fissa il pavimento e il mio primo impulso mi porta a
fare un passo avanti per andare a toglierle quei maledetti aghi dalle vene e di prendere quella vipera
per i capelli e buttarla dall’altra parte della stanza. Rebecca però cogliendo il mio movimento avvicina ancora
di più la lama a Elena e io mi arresto. Elijah fa un passo avanti tenendo le braccia in avanti, ha i palmi aperti in segno di tregua.
“Come ho già detto possiamo concludere questa faccenda senza che nessuno si faccia male” dice lui poi molto lentamente.
“Prima di raggiungere qualsiasi accordo dì a quella schizofrenica di tua sorella di allontanare quella lama dalla sua gola.”
Dico io interrompendo l’originale. Elijah fa un cenno con la testa a Rebecca ma lei non si accinge ad allontanarsi il che mi
irrita ancora di più.
“REBECCA!” gli urla contro suo fratello e lei si allontana leggermente divertita. L’originale riporta nuovamente la
sua attenzione su di noi e io sento Klaus guaire ancora per le ferite riportate.
“Voi lasciate in pace Klaus,e noi vi lasciamo Elena. Usciti da questa casa vi do la mia parola d’onore che non rivedrete
nessuno di noi, mai più”propone l’originale. Io mi pulisco il sangue che mi esce dal labbro e sto per rispondere ma
mio fratello mi precede.
“Beh Elijah potrebbe anche andare bene ma chi ci garantisce che manterrete la parola data?”
Stefan gira leggermente la testa verso Klaus e poi continua
“Come abbiamo appena visto tuo fratello non è molto bravo a mantenere le promesse” Elijah alza una mano verso
Stefan e risponde con tono risoluto
“Beh questa volta a darvi la parola non è lui ma sono io … a voi la scelta se fidarvi o meno” conclude portandosi le mani
dietro la schiena. Stefan annuisce e Elijah con un gesto del braccio ci indica Elena dandoci così via libera.
Mio fratello fa qualche passo ma io lo precedo dandogli la pistola in mano
“Ci penso io.” Gli dico. Mi avvicino a Elena e lei mi guarda ancora con gli occhi pieni di lacrime.Io le tolgo gli aghi
dal braccio e le sposto i capelli da davanti al viso per poi accarezzarle una guancia
“Hey,come ti senti?” le sussurro e lei annuisce facendomi capire che sta bene ma è troppo pallida, devo portarla fuori da qui.
“Quindi mi dai la tua parola d’onore? Non voglio vedere le vostre facce mai più” Sento mio fratello parlare e presumo
che stia parlando con Elijah.
“Si Stefan, una volta terminate queste 12 ore lasceremo la città e sarà mia responsabilità tenere Nicklaus sotto controllo.”
Stefan recupera il sangue che Klaus ha prelevato ad Elena mentre quest’ultima tenta di alzarsi ma vedo che le gira
la testa e che non si regge in piedi così la prendo in braccio.




“Grazie Damon” dice lei con voce talmente flebile che fatico a sentirla. La porto fuori mentre Stefan ci segue a
qualche metro di distanza in silenzio
“Non ringraziarmi Elena, sono stato obbligato da una persona alta meno di un metro, ha i capelli castani e gli occhi celesti.
Non so se la conosci” dico io facendola sorridere leggermente.
“Mi gira la testa” dice lei portandosi una mano alle tempie
“E’ normale hai perso un sacco di sangue, ora ti portiamo all’ospedale” la sento irrigidirsi all’istante
“No! Portatemi dalla mia bambina vi prego, portatemi da Yvaine” Elena inizia a piangere e io istintivamente la stringo di più a me.
Stefan ci apre la portiera della macchina e io, con Elena ancora sulle ginocchia, mi siedo nella parte posteriore della macchina.
Elena continua a piangere iniziando poi a singhiozzare.
“Sarà spaventatissima, non voglio nemmeno immaginare cosa ha pensato quando si è sveglia e non mi ha visto.
Devo andare da lei” è agitata e tesa e io sento il dannato bisogno di consolarla.
Chiude gli occhi e poggia la testa sulla mia spalla, è stremata ma non posso farla addormentare non dopo che
ha perso così tanto sangue.
“Hey Elena guardami. Dai apri gli occhi” le poggio una mano sulla guancia scuotendola un po’ e con mio grande sollievo
lei riapre gli occhi
“Non addormentarti ok? Ora chiamiamo la dottoressa Fell e la facciamo venire a casa ma tu devi resistere un altro po’ ok?”
vedo Elena annuire e poi poggia nuovamente la testa sulla mia spalla. Mentre Stefan telefona all’ospedale per
cercare Meredith io cerco di far parlare Elena così da farla rimanere cosciente.
“Come ha fatto Klaus a rapirti senza che tu svegliassi Yvaine?” le chiedo, lei dopo un attimo di esitazione risponde. “
E’ entrato dalla finestra, in forma di licantropo, io ero sveglia ma stavo riposando gli occhi,
così appena ho sentito un ringhio ho aperto gli occhi. L’incantesimo di Bonnie per fortuna ha funzionato,
Klaus non ha minimamente notato mia figlia, sono scattata giù dal letto, volevo raggiungere la portama sono
inciampata nella sedia che poi è caduta a terra, come me d’altronde” Tossisce un paio di volte e poi continua
“Ho visto Yvaine muoversi un po’ nel letto. Forse il rumore della sedia che cadeva l’ha disturbata e poi ho pensato
che me ne sarei dovuta andare con Klaus in silenzio. Se Yvaine si fosse svegliata vedendo un grosso lupo nella stanza
sarebbe morta della paura. Avevo il cellulare in tasca.Ho pensato che una volta fuoriavrei chiamato qualcuno
senza farmi scoprire da Klaus, ma non mi è andata bene …Damon come sta mia figlia?”
mi chiede poi, sento che sta nuovamente per scoppiare a piangere così inizio ad accarezzarle i capelli.
Vederla così debole e indifesa mi spezza il cuore.
“Calmati Elena. Va tutto bene.” Parlo lentamente e il mio tono di voce e basso.
“Lei sta benissimo stai tranquilla, lei, la strega, Caroline e Frankenstein sono andati alla casa sul lago”
sento che si sta calmando leggermente e con lei mi calmo anche io un po’.
“Damon…?” mi chiede lei, ha la voce stanca.
”Dimmi Elena,sono qui” le rispondo.
“Ma chi è Frankenstein?” mi chiede infine e io sorrido leggermente.
” E’ il nome che tua figlia ha dato alla gattina che le ho trovato nella vostra stanza.” Passa qualche secondo poi Elena risponde
“Ah, ma non è un nome femminile …” io sorrido nuovamente e con mio grande sollievo manca poco ad arrivare alla casa sul lago.



Hallo my sweethearts ,
come state? ecco il nuovo capitolo ! fatemi sapere in tanti cosa ne pensate ok? ringrazio la mia beta rider e tutti quelli che hanno
commentato e hanno inserito la ff tre i preferiti/ricordati/seguiti..e grazie anche a chi legge soltanto =)  tra un paio di
capitoli credo ci sarà una piccola pausa dovuta al fatto che ho poco tempo per scrivere =( ispirazione 0 ..un bacione a tutti siete fantastiche ...love you girls 
katy 


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Capitolo 10
*** time to go ***



23/03/2016 8:00


POV ELENA


La macchina finalmente si arresta davanti alla vecchia casa sul lago, che una volta apparteneva ai miei genitori.
Damon esce dalla macchina e io non mi oppongo al fatto che lui mi stia ancora portando in braccio.
La testa mi gira troppo e mi sento stanca. Stefan ha detto che Meredith sta arrivando e questo mi tranquillizza un po’. 
Ci avviciniamo all’entrata e sento Stefan chiamare Caroline ad alta voce, dopo qualche attimo la porta si apre e vedo mia figlia scrutarmi dall’interno dellacasa, sembra spaventata e fra le mani tiene la sua gattina. Damon mi porta dentro e sale le scale portandomi poi in quella che era la stanza dei miei genitori, mi adagia sul letto e una specie di déjà-vu mi attraversa la mente. Esattamente qui 5 anni fa abbiamo concepito Yvaine. Oltre a sentirmi male adesso mi sento
pure in imbarazzo, fantastico!
"Come ti senti?” mi chiede nuovamente Damon dandomi un bicchiere di succo d’arancia,
ne bevo un sorso e una bevanda così fresca è un vero tocca sana per me adesso.
“Un po’ meglio … Damon io ti volevo ringraziare per oggi ….Stavolta ho davvero pensato che…”
ma lui mi interrompe prendendomi una mano non permettendomi di finire la frase
“Non lo dire nemmeno.” Mia figlia entra nella mia stanza e mi osserva attentamente, Damon mi lascia la mano e
il fatto che per un attimo mi sia dispiaciuto mi fa incavolare di brutto.Yvaine non dice una parola e io cerco
di rassicurarla sorridendole. Si avvicina e poi sale sul letto, mi guarda con espressione triste e spaventata e a
me si stringe il cuore. Vedo le sue labbra curvarsi all’ingiù e i suoi occhietti riempirsi di lacrime
prima di abbracciarmi iniziando a piangere .Io la abbraccio a mia volta accarezzandole la schiena iniziando a mia volta a piangere . Avere mia figlia qui,fra le mie braccia dopo tutto quello che è successo oggi mi sembra un autentico
miracolo, mentre Klaus mi prelevava sempre più sangue il mio unico pensiero era rivolto a lei.
Piangevo, non perché avevo paura o perché mi sentivo male, ma perché mia figlia sarebbe dovuta crescere
senza di me. Mia figlia continua a piangere sulla mia spalla e io la stringo forte a me, anche se ho
ancora le braccia doloranti. Vedo Damon allungare una mano verso Yvaine iniziando ad accarezzarle
i capelli e questa immagine mi provoca dolore. Mi provoca dolore perché è quello che ho sempre voluto in cuor mio
anche se ho cercato di auto-convincermi che non avere Damon nella nostra vita sia la cosa migliore,
sento dolore perché so che ormai è troppo tardi per dirgli la verità e per avere la famiglia unita che ho sempre sognato. Sento dolore perché lo amo ancora e non potrò averlo con me una volta terminate queste 12 ore,
non potrò avere quelle piccole attenzioni che  mi fanno sentire bene, non mi prenderà più per mano,
non mi sposterà più i capelli dal volto e non mi sorriderà più come solo lui sa fare e questo mi devasta
perché le cose sarebbero potute andare diversamente  e sento dolore perché mia figlia non potrà
avere un padre solo perché sono stata troppo  protettiva nei suoi confronti e troppo prevenuta nei confronti di Damon. “Ragazze ora basta!! Se entra Stefan e vi vede così si mette a frignare pure lui e poi dovremmo uscire di qui.
Causa: allagamento casa” dice Damon col suo solito tono ironico. Yvaine si stacca da me e poi abbraccia Damon
che la stringe a sua volta fra le braccia,sorridendo.
“Visto piccola? La tua mamma è sana e salva” gli dice e Yvaine si asciuga una lacrima
“Grazie zio Damon, io e Frankenstein eravamo tanto preoccupati” vedo Damon fare una smorfia divertita
e poi sistema Yvaine seduta sul letto e lei mi stringe la mano sorridendomi.
“Amore perché hai chiamato la gattina Frankenstein?”  Yvaine alza le spalle per poi rispondere
“non lo so, mi piace” sto per replicare alla sua affermazione ma l’entrata di Meredith ci interrompe.
Yvaine si stringe nuovamente a me.
” Amore non ti preoccupare, la dottoressa vuole solo farmi stare meglio, tu scendi giù dalla zia Caroline.
Hai già fatto colazione?”Lei scuote la testa e si stringe maggiormente a me.
“No resto con te mamma” mi dice infine. Vedo Damon prenderla in braccio e lei è un po’ riluttante
“No zio mettimi giù!!”  Piagnucola ma Damon è determinato a fare di testa sua
“Ti porto a fare colazione in un posto che ti piacerà. Mettono la nutella su tutto” le dice.
Mia figlia sembra dubbiosa ma poi annuisce e si tiene alle sua spalle ma a questo punto sono io a non
essere d’accordo. Dove vuole portarla? Sento di nuovo l’ansia impadronirsi di me
“No, no, no, no!Dove la stai portando? Lei non esce da qua se non con me e non prima del mezzogiorno.” 
Vedo Damon scuotere la testa e farmi segno di calmarmi
“Elena relax, prenditi una pausa. La porto solo a fare colazione al grill. Non voglio certo che mi accusi
di aver lasciato una povera bambina di 4 anni morire di fame! Sarebbe un peso troppo pesante
per la mia coscienza. Hai detto che quei 5 fratelli imbecilli non possono vederla no? Allora dov’è il problema? 
Stai tranquilla porto la strega cattiva dell’ovest così in caso di emergenza lei può far apparire un coniglio da
un cilindro distraendoli …” Vedo Bonne spuntare appoggiandosi allo stipite della porta con sguardo seccato
“Posso fare molto peggio Damon, lo sai!” replica la mia amica con aria di sfida e Damon alza una mano assumendo
una finta espressioneda scandalizzato.
“Bonnie, per l’amor del cielo c’è una bambina nella stanza! Yvaine andiamo. Poi ti racconto di come lo
zio Stefan ha conosciuto Bambie e Cip e Ciop” Vedo mia figlia entusiasta farmi –ciao ciao – con la manina mentre
io casco dalle nuvole
“HEYYYY VOI DUE TORNATE INDIETRO IMMEDIATAMENTE!” urlo nel tentativo di fermarli,
sento Damon rispondermi in lontananza
“MI DISPIACE ELENA NIENTE UDITO SUPERSONICO … NON TI SENTIAMO! RILASSATI SENNO’ TI VENGONO LE RUGHE!”
Cerco di alzarmi ma la testa mi gira ancora e sono costretta a stendermi nuovamente.
“SignorinaGilbert si rilassi” mi dice Meredith e io guardo Bonnie che si sta infilando una giacca.
“Stai tranquilla Elena chiamo sul cellulare di Caroline appena arriviamo e ti manderò un messaggio lì ogni 5 minuti, ok?” immagino che non mi possa opporre, annuisco rassegnata e lascio che la dottoressa faccia il suo lavoro.
 
23/03/2016 11:00

Sto uscendo fuori di testa, mia figlia manca da 3 ore e io sto perdendo la pazienza. La dottoressa Fell se ne è
andata già da un bel pezzo e io mi sento molto meglio. Caroline è seduta sul letto e mi aggiorna man mano
che Bonnie manda messaggi.Sembra essere tutto a posto ma io sarò in ansia finché non avrò mia figlia di nuovo qui. Caroline mi prende una mano e io la guardo negli occhi.
“Elena,Damon ha ragione. Smettila con quella espressione corrucciata o ti verranno le rughe”dice finendo di limarsi le unghie. Osserva il suo lavoro soddisfatta per poi aprire la boccettina di smalto rigorosamente rosa.
Mi osserva con un espressione che conosco fin troppo bene, vuole dirmi qualcosa ma per qualche motivo non lo fa, io faccio finta di niente. Dopo qualche secondo però i nostri sguardi si incrociano nuovamente e io mi sto esasperando.
“Che c’è Care? Sputa il rospo” le dico infine seccata incrociando le braccia.Lei continua a passarsi lo smalto
ma il suo tono di voce troppo alto la tradisce.
“NienteElena che vuoi che ci sia? È tutto a posto” risponde la mia amica bionda.
Ma il fatto che non mi sta guardando negli occhi concentrandosi eccessivamente sullo smalto non la rende convincente. “Care non mentirmi! Cosa ti frulla in quella testa matta?”Caroline chiude lo smalto e lo deposita sul
comodino, si risiede nuovamente sul letto e prima di iniziare il suo discorso chiude un attimo gli occhi
respirando profondamente, quando riapre gli occhi quest’ultimi brillano di determinazione e a me
non sembra un buon segno.
“Va bene … sputo il rospo ma non ti piacerà” dice lei alzando un attimo le mani,poi continua il suo discorso
“Premetto che sono TUA amica e che sono dalla TUA parte …. Ma credo che dovresti dire a Damon di Yvaine.”
Non credo alle mie orecchie, Caroline ovvero l’anti- Damon in persona mi consiglia di dire la verità a lui?
Quando succedono queste cose sono quasi sicura che una forza distruttiva stia per colpire il mondo.
“Caroline è troppo tardi … andrebbe su tutte le furie. Poi che vuoi che cambi? Credi davvero che lui metterà la
testa a posto e farà parte della vita di sua figlia? Magari solo all’inizio, ma poi?”
Scuoto la testa sconsolata, anche io vorrei dirgli la verità ma ho troppa paura di essere nuovamente delusa e con
me stavolta pure mia figlia. Caroline mi prende una mano e io alzo lo sguardo.
“Io non so perché …. Ma credo di sì Elena. Li hai visti insieme? Sono bellissimi per quanto mi costi ammetterlo.
È come se tutti e due fossero consapevoli che qualcosa li lega. È una cosa che non riesco a spiegare a
parole ma è così …  La notte scorsa Yvaine non è venuta a cercare me  o Stefan é andata dritta da Damon
e ti giuro, vederli insieme è stato qualcosa di troppo toccante...” dice lei portandosi le mani al cuore. Io abbasso nuovamente lo sguardo e credo che per l’ennesima volta in questa giornata sono prossima alle lacrime.
Ho un groppo in gola che non mi permette di parlare perché so che infondo Caroline ha ragione,
Yvaine e Damon hanno legato fin da subito nonostante si conoscano solo da 24 ore.  Caroline continua il suo
discorso e io la ascolto in silenzio.
“Elena, non è solo per Yvaine che dovresti dirglielo, tu non hai mai smesso di amarlo, datti un'altra possibilità
di essere felice anche se con lui.” Scuoto la testa energicamente. No, non posso ammetterlo ad alta voce,
non voglio nemmeno ammetterlo a me stessa.
“No Care ti sbagli, io non lo amo più, non dopo quello che ha fatto” vedo Caroline spazientirsi e leggo
anche un po’ di rabbia nei suoi occhi. Si alza dal letto mettendosi le mani sui fianchi esasperata
“DIO ELENA AMMETTILO! Sei ancora innamorata del fratello cattivo con tutto l’ammasso di neuroni morti che
porta con sé! Lo vedo da come vi guardate! Lo vedo da come vi parlate e soprattutto vedo che effetto
vi fa toccarvi anche solo accidentalmente! E dopo 5 anni che delle persone non si vedono queste non 
sonoreazioni normali amica mia! Il solo fatto che tu sia ancora, dopo così tanto tempo furiosa con lui significa qualcosa, no? Altrimenti non te ne fregerebbe niente non credi?”Termina Caroline portandosi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio. Io mi prendo la testa fra le mani, come faccio a sopportare tutto questo, non pensare è molto più facile ma purtroppo o per fortuna Caroline mi mette davanti agli occhi la verità dei fatti
“Come posso ammetterlo Caroline? Come posso se l’ultima volta che l’ho fatto il mio cuore è stato
calpestato come se niente fosse? Io non voglio più soffrire.Mi sono sentita così sporca quando lui se né andato.
Come un giocattolo che è stato desiderato per così tanto tempo e poi quando lo si ha fra le mani non
c’è più gusto nell’averlo, sono stata abbandonata così …. E fa male. Fa male ancora oggi.
Ti prometto che ci penserò ma non posso prometterti niente” dico infine alzandomi dal letto.
Mi sento già meglio e devo recuperare le poche cose che mi ero portata da casa.
Caroline annuisce ma dopo un po’ la vedo nuovamente arrabbiarsi
“Che c’è stavolta?” le chiedo. Lei mi fa vedere le mani, ha lo smalto tutto rovinato.
” Tutta questa agitazione mi ha fatto dimenticare lo smalto fresco … fantastico!” Prende la boccettina dello smalto
e và di sotto, almeno questa volta non è stata colpa mia. Sento la porta aprirsi e dei passi avvicinarsi alla
mia camera. Dopo un po’ mia figlia entra entusiasta abbracciandomi e io le bacio il capo.
“Divertita?” le chiedo e lei annuisce entusiasta iniziando poi a gesticolare freneticamente raccontandomi
della sua piccola gita.VedoDamon appoggiarsi allo stipite della porta sorridendo
“Sono andata con lo zio Damon e Bonnie in un posto troppo bello, mamma!
Ma siccome c’eravamo portati dietro Frankenstein e gli animali non potevano entrare,
l’abbiamo nascosta nella borsa di Bonnie.Ho mangiato un cornetto gigante pieno di nutella e poi un
muffin ai mirtilli …. Però poi ho dato un pezzo di muffin a Frankenstein e lei si è strozzata.
Allora lo zio Damon l’ha fatta uscire dalla borsa e le ha fatto vomitare il muffin.
Abbiamo lasciato i soldi sul tavolo e siamo scappati perché tutti ci stavano guardando male.
E’ stato troppo divertente!”Scuoto la testa divertita e richiudo la valigia. Yvaine vedendomi compiere quel
gesto si rabbuia
“Ce ne andiamo di già?” mi chiede triste e vedo che anche Damon ha cambiato espressione.
” Tra un paio d’ore amore. Puoi ancora giocare un po’” le rispondo.
“E Frankenstein? Può venire con noi?” mi chiede e io non so davvero che fare. Il nostro appartamento
è cosi minuscolo e io sono tutto il giorno al lavoro.
“Amore come facciamo? Casa nostra è piccola poi io sono tutto il giorno al lavoro e tu sei all’asilo.
Chi le terrà compagnia?Io non so fare vomitare i gatti quando si strozzano”
le dico sinceramente dispiaciuta. La vedo annuire anche se le leggo negli occhi la delusione.
Damon fa qualche passo verso di lei e si mette in ginocchio prendendo la gattina fra le mani
“HeyYvaine facciamo così…mi prendo cura io di Frankenstein, quando poi ritorni a MysticFalls te lo faccio
trovare qui, che ne dici?” le chiede lui. Lei sembra aver ritrovato un po’ il buon umore ma non del tutto.
“Zio non puoi venirci a trovare qualche volta? Così ci vediamo e mangiamo la pizza insieme,
potresti anche portare Frankenstein!” gli chiede Yvaine e vedo Damon diventare incredibilmente triste per
un’istante poi però la sua solita maschera sarcastica torna sul suo viso e lo vedo sorridere verso mia figlia
“Vedrò cosa posso fare” le risponde e Yvaine si illumina.  Vengo colta nuovamente da un incredibile mal di
testa e sento che sto per perdere i sensi
“BONNIEEEEE!” urlo prima di precipitare a terra e l’ultima cosa che vedo prima di perdere del tutto la
conoscenza è un orologio che segna le ore 12.

 
23/03/2016 13:30


Il malore che ci ha colpiti, facendoci nuovamente diventare vampiri per nostra fortuna non è durato molto e Io sono pronta per lasciare la città.Il tassista dovrebbe essere qui a momenti. Stefan ha insistito molto affinché fosse lui a portarci all’aeroporto ma io ho preferito così. Siamo riuniti davanti alla porta di casa Salvatore ed è arrivato il momento di salutarci. Vedo Caroline che ha già gli occhi lucidi tendermi le braccia
“Niente lacrime!” la rimprovero e dopo un abbraccio stritola-ossa lei mi lascia abbracciando poi la piccola.
” Mi raccomando amore della zia, se quella Rebecca fa ancora l’antipatica ti dò il permesso di
appiccicarle una chewin- gum in testa, vedrai come si toglie il vizio di essere perfida
quando
dovrà rasarsi i capelli a zero!” le dice tra un singhiozzo e un altro. Sgrano gli occhi ma che razza di consiglio è! Vedo mia figlia staccarsi da
Caroline per poi precipitarsi fra le braccia di Stefan.
“Sei il miglior cuoco di pancakes del mondo, zio Stefan” le dice mia figlia dandogli un sonoro bacio sulla guancia.
Stefan sorride e la stringe un po’ di più a se prima di lasciarla andare.Poi lui si alza e abbraccia anche me.
“Fate buon viaggio e ti ricordo la promessa che mi hai fatto, quando sarete arrivati, per qualsiasi cosa,
chiamate e noi saremo lì in un batter d’occhio.” Mi viene quasi da piangere ma mi dò un contegno
“Grazie Stefan lo faremo! Tu tratta bene Caroline, ok?” vedo Stefan annuire, staccandosi da me e
mettendo poi il braccio intorno alla mia amica che nonostante le lacrime ci sorride.
E poi rieccoci, io divento fuxia dalla vergogna. Bonnie tende le braccia a mia figlia ma lei prontamente le
una mano.
“È stato un piacere Bonnie” le dice con gentilezza ma anche con distacco.
Che ha fatto quella povera donna? Damon reprime una risata così come Stefan mentre io sono
terribilmente imbarazzata. Bonnie stringe la mano a mia figlia e quando si staccano io abbraccio
la mia vecchia amica.
“Scusala, grazie di tutto Bonnie, con l’incantesimo che hai fatto mi hai tolto un peso enorme dal cuore”
le dico.Lei mi stringe un po’ di più
“Di niente Elena, ho fatto un ulteriore incantesimo al braccialetto di tua figlia …cosi l’incantesimo su di lei
arà efficace finché lo porterà con se, nessun originale la vedrà mai.”
” Grazie Bonnie grazie mille, abbi cura di te” le dico. Vedo mia figlia avvinghiata a Damon e mi si stringe il cuore.
Non devo piangere. Non devo piangere!
“Stai attento a Frankenstein Zio e vienici a trovare super presto!”Damon la stringe a se chiudendo per un
attimo gli occhi, Caroline ha ragione. È come se quei due in un modo o in un altro fossero consapevoli
di essere legati.
“Vedrò cosa posso fare piccola, non preoccuparti per Frankenstein la terrò d’occhio io,
niente più muffin ai mirtilli! Tu fai la brava all’asilo e stai attenta alla mamma, ok?”
Yvaine annuisce e si stacca andando a salutare Frankenstein. Damon si alza e con mia grande sorpresa
mi tira a se abbracciandomi stretta
“Stai attenta a quel peperino di tua figlia, l’hai cresciuta bene Elena, e stai attenta anche tu,
prenditi cura di te mi raccomando.” Mi dice stringendomi forte al petto.
Io annuisco e non riesco a proferire parola. E mentre sono fra le sue braccia per un attimo
mi permetto di essere felice, per un attimo permetto al mio cuore di amarlo liberamente e per un
attimo permetto alla mia anima di sentirsi completa. Voglio essere felice solo per un minuto non chiedo di più.
E per un attimo desidero con ogni mia fibra del corpo che il tempo si fermi qui e adesso,
perché io non voglio essere da nessuna parte se non qui.
“Grazie Damon, per tutto. Stai attento anche tu, vedi di non farti ammazzare da nessuno o mia figlia
si infurierà da morire se non troverà il suo gatto!” Gli dico con voce tremante, trattenere le lacrime è cosi dura.
Suonano alla porta e Damon mi lascia andare, abbassa lo sguardo e per un secondo desiderò che anche lui
si senta così male come mi sento io, perché significherebbe che anche a lui importa di me.
Prendo mia figlia in braccio mentre Stefan apre la porta al tassista. Ma appena la porta si apre
una sorpresa ci attende
“Klaus” sussurrò terrorizzata mentre quest’ultimo si avventa sul collo di Damon mordendolo.
E’ successo tutto maledettamente in fretta e io ancora non realizzo. Klaus si lecca le labbra
“Ora siamo pari Damon Salvatore … ci vediamo all’inferno” dice prima di riscomparire.
Elijah compare sul ciglio della porta sembra affannato e io mi faccio prendere dal panico
“Elijah prendilo! L’ha morso abbiamo bisogno del suo sangue!” Stefan si mette a correre nella speranza
di raggiungere Klaus.
“Mi dispiace Elena, ti giuro che lo prenderò e ti porterò quello che ti serve. Ti dò la mia parola d’onore,
aspettateci qui.”Aggiunge l’originale prima di scomparire a sua volta. Intanto il mio sguardo terrorizzato va
a Damon che si tiene il collo dolorante.


Holla belle! come state? ecco un altro capitolo (il mio preferito non chiedetemi perchè) ringrazio come
sempre tutti quelli che hanno inserito la ff tra i preferiti/seguiti/ricordati ma sopratutto un mega
grazie a chi ha commentato . questa settimana pultroppo non sono riuscita a rispondere alle vostre
stupende recensioni perchè ho lavorato come una matta e in più si è rotto il mio smart phone=( (disperazione time )
ma visto che adesso sono un pochino più libera (devo studiare per gli esami -.-)
prometto che risponderò a tutto quello che mi chiederete . spero che recinserete in tanti facendmi
sapere cosa ne pensate e dandomi la carica per riprendere a scrivere (sono ferma da 3 settimane =S)siete
sempre super carine e io vi adoro tantissimo .Damon è stato morso e klaus è scappato, cosa succederà adesso?
la perfida autrice lo farà morire miseramente o avrà un minimo di buonsenso ?
scopritelo nel prossimo capitolo kiss kiss
katy 

 

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Capitolo 11
*** devo dirti una cosa... ***



23/03/2016 16:30

Sono passate 3 ore e di Klaus ancora nessuna traccia. Stefan ed Elijah dopo un primo momento di inseguimento
sono stati seminati e adesso stanno cercando indizi per capire dove potrebbe essere scappato .
Bonnie sta disperatamente cercando di individuare l’ibrido ma senza un’oggetto personale che
appartiene al diretto interessato è molto difficile. Io invece non so che fare, cammino avanti e indietro
per la stanza di Damon mentre mia figlia è giù in salotto mentre guarda per la centesima volta il cartone della DisneyMulan, ignara della condizioni di Damon e di quello che sta succedendo.
Per la prima volta in vita mia ho dovuto chiederle di togliersi il braccialetto alla verbena così da
poterla soggiogare affinché dimenticasse l’orribile momento in cui Klaus ha morso Damon.
Non l’avevo mai vista così fuori di se piangeva e tremava come una foglia, ora è semplicemente
felice di poter trascorrere un altro po’ di tempo con Frankenstein.Sento Caroline al piano di sotto
riattaccare furiosamente il telefono per l’ennesima volta dopo aver provato a chiamare l’originale
che nonostante siano passati 5 anni sembra ancora avere una cotta per lei. Prendo un panno pulito e
mi siedo sul letto asciugando la fronte madida di sudore di Damon, lui apre gli occhi quel poco che basta
per mettermi a fuoco e di colpo mi sembra di essere tornata indietro nel tempo di 6 anni.
Anche allora Damon era in fin di vita per via di un morso di licantropo ma alla fine tutto si era risolto.
Sono successe talmente tante cose nel frattempo, che quell’episodio mi sembra lontanissimo, quasi come
se non l’avessi vissuto realmente ma come se fosse il ricordo di un incubo sbiadito.
Tento di alzarmi dal letto per andare a vedere cosa combina mia figlia ma una mano blocca il mio polso.
“Elena.Sei tu…?” mi chiede con occhi increduliDamon come se non mi vedesse da anni e io
annuisco senza proferire parola.  I suoi occhi si spalancano con espressione sorpresa e felice e la
presa ferrea intorno al mio polso si allenta diventando poi una carezza, chiude un attimo gli occhi
sospirando per poi riaprirli.
“Sei tornata!” mi dice con voce serena e da lì capisco che sta delirando.
Continua il suo discorso e l’espressione del suo volto si rabbuia nuovamente così come anche i suoi occhi
“Non volevo Elena…non ho mai voluto dirti quelle cose ieri…” mi dice con voce stanca e implorante e io
non capisco a cosa si riferisca.
“Cosa intendi Damon?” gli chiedo mentre porto il panno nuovamente al suo volto.
“Mi dispiace averti lasciata sola ieri Elena, ma ero confuso e arrabbiato per la morte di Alaric e ho sfogato la mia frustrazione su di te…. “ Sotto sforzo si solleva a sedere tossendo due volte, respira a fatica e
io cerco di rimetterlo sdraiato ma la determinazione brilla nei suoi occhi, mi abbraccia cogliendomi
alla sprovvista e quando inizia a piangere silenziosamente sulla mia spallasconsolato io non posso fare
altro che cercare di calmarlo, non ho mai visto Damon in questo stato, nemmeno 6 anni fa e vederlo
piangere mi turba profondamente. Cosa sta ricordando di così orribile ? Scotta da morire e io temo che
gli resti davvero poco tempo. Questa volta non ci sarà nessuna Kathrine a sbucare dal nulla
portando con se il sangue di Klaus. Damon stringe la presa intorno al mio corpo quasi come se
temesse che io scappassi da un momento all’altro.
“Scusami se non ho mantenuto la promessa che ti ho fatto ieri notte mentre facevamo l’amore.” conclude lui, poi tossendo rumorosamente e io improvvisamente capisco.
La mente di Damon è confusa e da come si comporta e da quello che dice sospetto che lui in
qualche modo creda di essere ancora nel 2011…
“Quando sono tornato al pensionato, e c’era solo Stefan che ti cercava, mi sono sentito così solo….
Ma tu sei tornata e mi hai perdonato vero Elena?” io porto una mano ai suoi capelli iniziando ad accarezzarli,
mentre lui continua a respirare con affanno.Sentiamo bussare alla porta e Damon si stacca da me
nuovamente scosso dalla tosse. Mia figlia entra timidamente in camera e alla sua vista è come se
Damon fosse tornato in se, sgrana gli occhi prima di sussurrare il nome di mia figlia.
Mi alzo dal letto e vado verso Yvaine, anche se lei non è consapevole che lui sia suo padre non
voglio che lo ricordi in questo modo.
“Yvaine, non dovresti essere qui, lo zio Damon non sta tanto bene e ha bisogno di riposarsi per riprendersi.
Tesoro vai dalla zia Caroline,okay? Io scendo tra un po’ per vedere come stai.” Le dico baciandole una guancia lei
annuisce dubbiosa abbracciandomi ma vedo che lei con la coda dell’occhio osserva Damon preoccupata
per poi scappare in cucina.
“Non… le avrei… fatto del male …” Dice Damon debolmente guardandomi fisso negli occhi.
In questo momento sembra un bambino bisognoso di cure. Sembra dispiaciuto di non aver avuto la
possibilità di parlare con la piccola. Io mi siedo nuovamente sul letto prendendogli una mano.
Vederlo così mi fa male da morire
“Lo so.” gli dico mentre gli occhi iniziano a pizzicarmi
“Nonostante i problemi …” inizia nuovamente Damon ricambiando la mia stretta di mano
“Sei diventata esattamente quello che io speravo tu diventassi, a parte qualche dettaglio,”
sorride debolmente e io temo di scoppiare a piangere.
“Sei una mamma stupenda Elena, tua figlia ti venera, e ti ama. Con me al tuo fianco non avresti
mai ottenuto una gioia del genere …” io mi porto una mano alla bocca nel tentativo di reprimere
un singhiozzo ma fallisco miseramente iniziando a piangere.

“Quando ti ho lasciata,me ne sono pentito amaramente … e quando dopo sono ritornato non trovandoti,
è stato ancora peggio. Ho dovuto spegnere le mie emozioni perché il senso di colpa e il dolore era troppo.
Ma vedendoti ora, con Yvaine, penso che tutto quel dolore in un certo senso sia stato necessario affinché tu fossi felice.”  Io scuoto la testa in senso di negazione e con la mano libera mi asciugo una lacrime
“Non è come dici tu Damon, amo mia figlia, lei è tutta la mia vita. Ma non sono felice, non lo sono affatto,
saremmo potuti essere felici anche insieme ma tu hai fatto perdere ogni traccia di te…”
Damon porta una mano in direzione del mio viso appoggiando la sua mano sulla mia guancia
e anche questo semplice gesto gli costa una gran fatica.
“Non piangere…” Mi dice e io tiro su col naso, mi sento proprio come Yvaine a volte, una bambina di 4 anni
bisognosa di attenzioni.
“Voi ragazze Gilbert, siete dannatamente pericolose, non vi si può restare lontane. Siete come un magnete per me.”
dice Damon cercando di sorridere ma una smorfia di dolore gli fa riporre il braccio nuovamente sul materasso.
La porta della stanza si apre nuovamente e ad entrare è di nuovo mia figlia.
Ha gli occhi pieni di lacrime e fra le mani stringe una barbie e qualcos’altro.
“Yvaine amore cos’hai?” Le chiedo io un po’ allarmata, lei si arrampica sul lettone di Damon.
Quest’ultimo allunga una mano poggiandola sulla testa di mia figlia mentre lei gli appiccica un cerotto
di Hello Kitty sulla fronte. Damon la guarda dubbioso ma divertito nonostante le sue condizioni.
Yvaine gli dà la sua barbie fra le mani e poi si china in avanti per dare un bacio sulla guancia
a suo padre ma la sua espressione rimane comunque triste e questo mi spezza il cuore.
Yvaine si sdraia vicino al vampiro e quest’ultimo con grande fatica le circonda le spalle con un braccio.
“Non so se la magia della mamma per farti stare meglio funziona zio…”
dice mia figlia mentre calde lacrime le rigano le guance e io mi sento morire,
la asciugo una lacrima con la mia mano e lei continua
“Manca l’ingrediente principale, ma la zia Caroline ha detto che in casa non abbiamo biscotti con gocce di cioccolato …
mi dispiace tanto…” dice scoppiando poi definitivamente a piangere.
Damon la stringe a se cullandola e io non ce la faccio più, sento l’incessante bisogno di dire a Damon
la verità almeno adesso, vorrei fargli godere almeno un’istante felice con sua figlia anche se sarà l’ultimo …
vorrei fargli capire che anche lui è amato da Yvaine nonostante la sua assenza.
Quei pochi gesti d’affetto nei suoi confronti l’hanno fatta innamorare di lui.
Prendo Yvaine dalle braccia di Damon, e per la seconda volta in questa giornata l’espressione di
mia figlia è di quella di una bambina devastata, distrutta e io non posso sopportarlo,
so che è sbagliato, che non posso far vivere mia figlia in eterno sotto una campana di vetro ma non ho altra scelta.
“Yvaine togliti il braccialetto.” Le dico e lei obbedisce all’istante.
Le accarezzo i capelli guardandola dritta negli occhi
“Voglio che tu dimentichi di aver visto lo zio Damon malato. Lo zio Damon sta bene e
sta solo riposando, lui è forte come un leone.” lei annuisce smettendo quasi immediatamente di piangere
“Vorrei che tu andassi di sotto e che ci rimanessitesoro, vai a giocare con la gattina, ok?
Lo zio Damon sta bene. Non c’è nessun motivo per essere tristi …” le parlo lentamente e con tono di voce
basso, quasi come se stessi parlando ad un animale ferito e la vedo annuire nuovamente
sbattendo poi le palpebre, mi abbraccia per poi uscire dalla stanza e scendere le scale con un sorriso sulla labbra.
Mi giro nella direzione di Damon e ho preso la mia decisione.
“Damon devo dirti una cosa …” Gli dico sedendomi di nuovo vicino a lui.
“Prima io Elena…non ho più, molto tempo.” Replica lui stanco e con gli occhi ormai chiusi.
Gli tendo una mano e lui col suo pollice segna forme a me sconosciute sul dorso della mia mano.
“Elena, io ti amo…” Mi dice lentamente e questo non fa che farmi piangere ancora di più.
Perché mi dice queste cose se sa che non potremmo avere un futuro insieme? Perché con queste parole
lui mi rimette in moto il cuore se poi sa che morendo lo ucciderebbe nuovamente? 
Io come precedentemente ha fatto mia figlia mi sdraio accanto a lui piangendo,

non mi vergogno più delle mie lacrime, perché dovrei?  Le ho trattenute per cosìtanto tempo e a che scopo poi?
Questo dolore è troppo forte per tenermelo dentro neltentativo di soffocarlo. 
“Ti amo anche io Damon” gli sussurro e sulle sue labbra compare un flebile sorriso.
“Damon devo dirti una cosa importante, voglio che tu sappia” Damon dischiude leggermente i suoi bellissimi
occhi che adesso però sembrano spenti e io a mia volta sollevo un po’ la testa per guardarlo dritto negli occhi.
“Ero troppo arrabbiata,e delusa,per dirtelo prima… tu te ne sei andato così lasciandomi sola e
io egoisticamente ti ho punito,Yvaine, lei è…”La porta si apre e Bonnie si precipita nella stanza con
in mano uno dei suoi grimori.Vedendoci in quella situazione si blocca un attimo ma io mi
ricompongo alzandomi dal letto e sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Scusatemi, Elena c’è un incantesimo che potrebbe rallentare il diffondersi del veleno nel corpo di Damon,
possiamo recuperare un po’ di tempo così.” Io annuisco e la mia amica dispone un paio di candele
intorno al letto in cui giace Damon.  Io scendo un attimo al piano di sotto dove trovo un salotto
sommerso di scatoloni e vecchi oggetti sparsi per il salotto e una Caroline leggermente isterica
intenta a rovistare in un vecchio scatolone.
“Care che diavolo stai fa …”  Lei mi interrompe con un gesto della mano
“Non riesco a credere di non averci pensato prima, credo che ci siamo quasi.”mi dice non degnandomi
però di un suo sguardo continuando a rovistare fra vecchi cimeli. Io vado verso mia figlia che è
intenta a osservare Frankenstein mentre beve un po’ di latte versatole apposta in un piattino. Accarezzo Yvaine
e lei mi sorride nuovamente spensierata un attimo dopo però una Caroline con un sorriso a 32 denti si
precipita nella nostra direzione come se avesse vinto alla lotteria sventolando non so cosa fra le mani,
metto a fuoco l’oggetto che scopro essere il bracciale che Klaus ha regalato a Caroline anni fa.
E insieme, come se fossimo sincronizzate, urliamo il nome di Bonnie. Quest’ultima due minuti
dopo scende e scale assicurandoci sul fatto che l’incantesimo fosse andato bene
” Bonnie devi fare un nuovo incantesimo di localizzazione, questa volta però usando questo braccialetto,
non è proprio di Klaus ma è lui che me lo ha regalato anni fa. Potrebbe funzionare, no?”
chiede la mia amica bionda speranzosa.Bonne annuisce nonostante tutta quella magia le costi
un sacco di energia e io non posso che esserle riconoscente.
Mentre mia figlia ha iniziato a fare un puzzle noi ci spostiamo in cucina dove B
onnie concentrandosi inizia nuovamente a formulare parole a noi incomprensibili.
Versando della cera calda sulla cartina di Mystic Falls, dopo un attimo di attesa la cera
però inizia a spostarsi sul foglio di carta per poi fermarsi su un punto che io ben conosco
.Adesso so dove andare.Mi precipito verso la valigia che avevo preparato in vista della
nostra partenza e ne estraggo l’unico oggetto capace di tirarci fuori da questa situazione.
Caroline mi guarda un attimo dubbiosa e poi una lampadina sembra accendersi nella sua testa.
Viene verso di me con passi lunghi e decisi.
” TU sei pazza e fuori di testa…non andrai a cercare Klaus, specialmente ora che ha riacquistato
tutte le sue facoltà da killer psicopatico!” Dice la mia amica incrociando le braccia.
Ha alzato il sopracciglio eun’espressione di rimprovero che non ammette obbiezioni le si è
dipinta sul viso, ma io stavolta sono determinata tanto quanto lei.
“Glielo devo Caroline, lui ha salvato la mia vita e adesso è arrivato il mio turno per sdebitarmi.”
lei chiude gli occhi alzando la mano
No Elena, non hai capito! Se io ti lascio uscire da questa porta Stefan come minimo non mi parlerà per me
si
 quindi per amore della tua incolumità e della mia relazione tu dovrai passare sul mio cadavere e ti avverto,
ho appena limato le unghie e non ho paura di usarle.” diceinfine. Io vado verso di lei e le prendo
le mani guardandola negli occhi
“Caroline. Io lo amo!” le dico infine e lei in un primo momento sta per dire qualcosa
ma poi probabilmente realizza quello che ho appena detto e resta a bocca aperta non riuscendo ad emettere suono.
“Sì, l’ho ammesso lo amo! E lui sta morendo, non potrei sopportarlo Care, l’ho già perso una volta
non voglio perderlo di nuovo. Nonadesso.” Vedo l’espressione di Caroline rabbuiarsi,
ci sta pensando su alla fine annuisce e acchiappa uno dei miei foulard avvolgendosi il collo.
“Bene allora andremo insieme.” Sto per ribattere ma lei punta in dito nella mia direzione e
i suoi occhi diventano due fessure
“Non ci provare nemmeno signorina, io vengo con te che tu voglia o no.
Yvaine resterà con Bonnie.” annuisco e mi precipito da Bonnie per spiegarle la situazione.
Lei accetta di tenere d’occhio mia figlia e io raggiungo quest’ultima
“Yvaine ascoltami tesoro mio,” le dico accarezzandole la testa e lei per un attimo smette di
accarezzare Frankenstein e mi rivolge tutta la sua attenzione
“la mamma deve uscire un attimo a comprare una cosa,okay? Torno presto e fai la brava con Bonnie!”
l’attiro a me abbracciandola e l’ansia sta di nuovo per invadere il mio corpo. Caroline mi
raggiunge e insieme ci avviamo verso l’uscita con una sola meta … la Mistic Falls High School.



Aggiornamento super rapido per ringraziarvi delle numerose e sopratutto carinissime recensioni che avete lasciato,
siete riuscite a sbloccarmi facendomi scrivere capitolo dopo capitolo senza interruzione, quindi ho pensato perchè non aggiornare subito per ringraziarle del loro magnifico e costante supporto? vi ringrazio tantissimo ragazze! spero mi facciate sapere anche questa volta cosa ne pensate di questo capitolino . ringrazio anche la mia beta che è super veloce nella correzione =) un bacio a tutte voi alla prossima 
katy 

 

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Capitolo 12
*** la resa dei conti ***



23/03/2016 19:00

Parcheggio la macchina di Stefan davanti alla scuola e vedo Caroline depositare il suo cellulare nella
borsettina dopo aver avvisato Stefan dell’accaduto tramite un messaggio.
Caroline sa benissimo che se gli avesse telefonato lui avrebbe cercato di impedirci di andare dritte fra le braccia dell’originale. La mia amica sembra furibonda senza nessun apparente motivo,
esce dalla macchina sbattendo la portiera e io dopo aver richiuso la mia di portiera con un po’ più di delicatezza,
le lancio uno sguardo dubbioso.
“Care c’è qualcosa che non va? Sembri fuori di te.” le chiedo infine. Lei si mette le mani
sui fianchi alzando un sopracciglio
“Mi sembra ovvio, no? Ci siamo Elena! Questa è la resa dei conti! Mi sento come l’eroina di qualche telefilm
poco prima della battaglia finale, credo di non essere mai stata così carica e pronta a prendere a calci qualcuno.”
annuisco senza proferire parola, infondo so che la mia amica ha ragione. Questa è la resa dei conti e l’elettricità
nell’aria è quasi palpabile. Ci incamminiamo a passo spedito verso l’entrata di quella scuola che
ci ha visto crescere e che è stata luogo di molteplici avvenimenti per noi importanti e una volta entrati,
è come se sapessimo dove andare esattamente. Nessuna di noi proferisce parola e l’adrenalina che
mi scorre nelle vene mi rende determinata e stranamente senza paura.
Arriviamo di fronte all’entrata di quella che ricordo essere la palestra e Caroline apre la porta
violentemente facendola sbattere contro il muro e l’eco del tonfo che ha procurato lo schianto
della porta si propaga per tutta la palestra subito seguito dal eco della voce di Caroline.
“KLAAUSSSSSSS! VIENI FUORI SUBITO!!!!”  L’eco dopo qualche secondo svanisce del tutto e noi ci
guardiamo intorno circospette intente a captare ogni possibile minimo movimento.
Vedo Caroline spazientirsi battendo un piede a terra come una ragazzina capricciosa e io le
prendo un braccio catturando la sua attenzione
"Care andiamo non è qui evidentemente.”  Le dico ma lei si scansa da me e rivolge il
suo sguardo nuovamente verso chissà quale punto della palestra.
“KLAUUUUUUUS DANNAZIONE!!”  Urla lei nuovamente. Equasi come se l’originale fosse in
qualche modo costretto ad obbedirle una follata di vento ci sposta i capelli indietro,
segno che qualcuno ci è appena passato vicino ad un alta velocità. Metto a fuoco la palestra e davanti
a noi ecco comparire l’originale tanto odiato quanto temuto sorriderci in maniera amichevole.


 “Elena...che bello rivederti, Caroline mia cara, ti ho mai detto quanto tu sia deliziosa quando sei in preda alla collera?
Ma sei ancora più affascinante quando mi sorridi spensierata quindi … dimmi …
c’è qualcosa che io possa fare per rallegrare la tua giornata?”
Caroline assume un’espressione contrariata e io non so perché ma sento di essere
quasi il terzo incomodo in questa situazione.
“Seriamente? Spero che tu stia scherzando, sono arrabbiata. Anzi no scusa, SONO FURIOSA.”


Vedo Klaus sbattere le palpebre in modo perplesso e Caroline continua il suo monologo.
“TU! Niklaus Mikaelson sei solo un uomo senza un briciolo di dignità e soprattutto sei senza onore!
Un tempo pensavo che ci fosse del buono in te, sai? Pensavo che se in fondo tu sei diventato così,
meschino e senza scrupoli, ci saranno stati degli avvenimenti che ti hanno portato ad essere in questo modo,
pensavo che io non sono nessuno per giudicarti perché solo tu sai quello che hai provato e solo tu sai
quello che hai vissuto e i motivi che ti hanno portato ad essere quello che sei.
Ho pensato che nessuno ha il diritto di giudicare qualcun’altro perché anche io nella mia vita ho
commesso degli errori ma sai che ti dico...” 
Caroline muove dei passi nella sua direzione spostandosi i capelli dietro la schiena e con la mano
mi fa un segno a me incomprensibile ma immagino sia un modo per dirmi di tenermi pronta con il
paletto che stringo nella tasca della mia giacca.
“Ti dico che tu sei solo malato e assetato di potere e come tale tu morirai solo, ogni persona può
cambiare, prendere in mano la sua vita e decidere di diventare migliore e di cercare di rimediare
agli errori commessi diventando così degna di ricevere amore …ne sono convinta sai?
Ogni tipo di persona è in grado di cambiare...... tranne te Klaus, tu sei pieno di te stesso,
non ti importa di niente, nemmeno di infliggere dolore e morte alle persone solo per soddisfare un
tuo stupido capriccio, e quello che hai fatto oggi ne è un’ulteriore prova...e se ti è rimasto un minimo
di buon senso e di umanità allora consegnaci la cura per salvare Damon.”
Klaus sembra essere rimasto spiazzato dal discorso di Caroline. Per un attimo sul suo volto riesco
perfino a intravedere un velo di tristezza e di umanità. Possibile che la mia amica abbia un tale
ascendente su di lui? Klaus si ricompone immediatamente riassumendo la sua maschera di
noncuranza e di ghiaccio. Ci volta le spalle iniziando a camminare a passi spediti verso il bidone della
spazzatura presente alla fine della palestra e qualche secondo dopo è nuovamente di fronte a noi
con una lattina vuota tra le mani. Si morde il polso e fa gocciolare il suo sangue all’interno del piccolo recipiente.
“Ogni tuo desiderio è un ordine dolcezza.” Dice lui con finta gentilezza ma i suoi occhi pieni di ira e anche
di tristezza lo tradiscono. Poggia la lattina su uno scalino che porta agli spogliatoi e poi ci indica la lattina
con un gesto delle braccia
“Eccola lì la vostra cura. E’ tutta vostra!” Io e Care ci guardiamo un attimo negli occhi dubbiose sul da farsi.
E’ una trappola lo sento e io non posso permettermi di cascarci c’è il ballo la vita di Damon e anche
se Bonnie ha rallentato il diffondersi del veleno nel suo corpo il tempo stringe. Caroline infine muove
dubbiosa un passo avanti guardando negli occhi Klaus, quest’ultimo ha le braccia incrociate dietro la schiena.
Caroline muove un altro passo e questa volta anche io mi muovo avvicinandomi di un passo ma man mano
che mi avvicino avverto l’ansia impadronirsi sempre più di me. So benissimo che questa calma apparente
non è normale, Klaus non è un tipo che mostra pietà. La mia amica azzarda un altro passo e allunga la
mano per afferrare la lattina mentre io sono tesa come un arco pronta a piantargli questo paletto nel cuore al
minimo movimento sbagliato. Caroline sta quasi per afferrare la lattina ma Klaus con una mossa repentina le
afferra il polso scoppiando a ridere, le libera la mano dopo pochi secondi e la mia amica bionda si
massaggia il polso guardando l’ibrido in cagnesco. Era troppo bello per essere vero.
Klaus smette finalmente di ridere e giunge le mani un attimo davanti alla bocca prima di iniziare a parlare
“Caroline, Caroline, Caroline…sempre fiduciosa! Ammiro questa tua qualità! Ammiro anche il tuo coraggio
e la tua sfacciataggine, queste tue qualità insieme al tuo incantevole sorriso ti rendono una perla assai rara,
mia cara dovresti sapere che TUTTO nella vita ha un prezzo.”  Improvvisamente il cuore inizia a martellarmi
in petto dalla paura e non so perché, Caroline si gira nella mia direzione, anche sul suo volto è scomparsa quella determinazione che vi leggevo fino a poco fa, il suo sguardo è dubbioso e da esso capisco che anche
lei è stata presa in contropiede dalla mossa di Klaus.
“Cosa vuoi Klaus?” gli dico io avvicinandomi a Caroline.
“Non ti è bastato già tutto quello che ci hai tolto? Alaric? Tyler?” concludo poi guardandolo dritto negli occhi.
Ogni qual volta io penso ai miei amici un’incredibile rabbia monta dentro di me. Klaus incrocia le braccia e
alza leggermente il mento per poi sorridere
“Cara mi sembra abbastanza ovvio quello che voglio…voglio imparare a prendere la mia vita in mano e
ad essere una persona migliore, voglio imparare a diventare una persona degna d’amore,
la cura sarà vostra …ma in cambio, tu Caroline verrai con me.” Sono pietrificata, non riesco a credere
alle mie orecchie, e anche stavolta come 6 anni fa Klaus ha formulato l’esatta richiesta in cambio del
suo sangue, solo che stavolta al posto di Stefan, Klaus vuole Caroline, scuoto la testa e con me anche Caroline
“Puoi scordartelo, questo non accadrà mai.” rispondo io riacquistando un po’ di coraggio facendo un passo avanti.
Klaus stringe gli occhi fino a farli diventare due fessure e si volta con l’intento di raggiungere la lattina che
contiene il suo sangue, ma io e Caroline scattiamo nello stesso istante nella sua direzione.
Care riesce ad atterrarlo e io a mia volta mi butto su di lui con tutta la forza che possiedo.
La mia amica bionda cerca disperatamente di tenere ferme le braccia dell’originale e so che non
ci riuscirà per molto.
“ELENA ORAA!!!!” mi urla e io estraggo il paletto di quercia bianca alzando il braccio per infliggere il colpo finale.
Vedo il terrore puro negli occhi di Klaus, ovviamente non si aspettava una cosa del genere,
cerca di dimenarsi ancora di più
“NOOOOOO” urla lui e io muovo il braccio per colpirlo mirando dritto al cuore, ed è come se tutto andasse a
rallentatore, come se non fossi realmente io quella che sta compiendo questo gesto,
Klaus ha gli occhi lucidi prossimi al pianto mentre Caroline tiene gli occhi chiusi.
Sento come poco fa nuovamente il tonfo della porta della palestra che sbatte contro il muro,
non ci bado più di tanto maqualche secondo dopo sia io che Caroline veniamo scaraventate non
troppo lontane del corpo di Klaus da una forza a noi sconosciuta.
Klaus inizia a tenersi la testa in preda a qualche dolore e il mio sguardo va verso l’entrata della palestra.
Vedo Bonnie con le braccia tese verso di noi formulare non so quale incantesimo,
mentre Stefan, Elijah e un terzo uomo a me sconosciuto seguono la mia amica a pochi passi. 
Stefan ed Elijah vanno verso Klaus e mentre Elijah tiene fermo il fratello,
Stefan gli trafigge il cuore conun paletto di legno.
Non capisco più niente. Stefan sa che un normale paletto di legno non può uccidere Klaus!
Vedo Bonnie sistemarsi a terra  mentre il terzo uomo si distende a sua volta, la mia amica
inizia a formulare nuovamente un incantesimo e questo a differenza dell’ incantesimo di poco 
fa sembra  costarle un’immensa fatica,
“PERDONAMI FRATELLO, PERDONANI.“ urla Elijah  disperato  abbastanza forte da coprire le urla di Klaus
e abbastanza forte da coprire per un attimo il rumore dei  tuoni che hanno iniziato a farsi sentire sui cieli di Mystic Falls, per un attimo il pensiero va a mia figlia, lei dov’è? Con chi è?
Bonnie si sta impegnando tantissimo, dei segni neri le appaiono sulle braccia e sul viso e vedo che
Klaus diventa sempre più debole assumendo un colorito verdastro quasi come se stesse per essiccarsi
per via di un prolungato periodo senza sangue. Bonnie intanto inizia a perdere sangue dal naso, sembra al
limite delle sue forze. Io vorrei urlarle di smetterla, cosi finirà per ammazzarsi!
Ma il mio corpo è come pietrificato e il mio cervello è in piena confusione
“CI SIAMO QUASI BONNIE, CONTINUA!” Urla Stefan fisicamente provato, nella direzione della strega.
Un forte vento inizia a scompigliarci i capelli e le luci della palestra si sono spente,
Bonnie è sempre più presa dal suo incantesimo e io temo che possa succederle qualcosa da un momento all’altro
ma finalmente Klaus, si accascia tra le braccia di Elijah apparentemente pivo di vita.


Bonnie termina l’incantesimo dopo qualche secondo e I ‘uomo di cui ignoro l’identità che fino a pochi
secondi fa sembrava svenuto riprende conoscenza,la mia amica strega ne sembra rincuorata,
si porta una mano al cuore facendo un respiro profondo. Stefan si alza e viene verso di noi con espressione
ancora incredula, forse non ha ancora realizzato quello che è successo, come me e Caroline d’altronde,
non abbiamo ancora idea di quello che è appena accaduto.
“State bene?”  Ci chiede mentre poggia una mano sulla guancia di Caroline,
lei annuisce ancora visibilmente spaventata. Stefan l’attira a se abbracciandola forte.
Io dopo un attimo di smarrimento recupero le mie facoltà fisiche e mi accingo alrecupero del paletto
di quercia bianca e alla lattina che fortunatamente non si è rovesciata durante tutto questo trambusto.
“Ma cos’è successo?  Che gli avete fatto?” sento chiedere Caroline rivolta a Stefan,
quest’ultimo si passa una mano fra i capelli e apre bocca per rispondere alla sua compagna ma viene preceduto.
“Abbiamo fermato il cuore di mio fratello.” Esclama Elijah con aria colpevole
“Non volevo arrivare a tanto, ma è stato un gesto necessario “dice poi rivolgendo il suo sguardo verso
il fratello inerme
“Mi dispiace Klaus, mi dispiace davvero tanto fratello.” conclude poi lui.
Stefan aiuta Bonnie a rialzarsi e credo proprio che lei abbia bisogno di una bella dormita
“Yvaine,dov’è Yvaine con chi l’avete lasciata?” chiedo poi io, volevo mantenere la calma ma non sapere
con chi è mia figlia mi angoscia da morire.
“E’ con Jeremy, Elena, ho dovuto chiamarlo mi dispiace, non potevo stare tranquilla sapendovi qui da sole. “
Risponde debolmente Bonnie che nel frattempo è stata presa in braccio dal minore dei fratelli Salvatore.
Anche io mi rilasso notevolmente, so che Yvaine andrà d’accordo con mio fratello,
volevo tenerlo lontano da tutta questa storia ma in fin dei conti adesso sono pronta a dire la verità a tutti...
a lui e finalmente anche a Damon, sono stufa di tutti quei segreti ma fino ad oggi erano necessari per la
mia sicurezza e per quella di Yvaine, con Klaus fuori dai giochi posso finalmente iniziare a sperare e pensare
ad un futuro migliore.
“Elijah spero vivamente che questa sia DAVVERO l’ultima volta che ci vedremo,
cosi come confido nel fatto che tuo fratello resterà in questo stato per molti centinaia d’anni.” Elijah annuisce
“Avete la mia parola d’onore e vi prego di accettare nuovamente le mie scuse.” Dice l’originale prima
di prendere in spalla sua fratello per poi voltarci le spalle, prima di uscire definitivamente dalla palestra si ferma
di fronte all’individuo che è stato parte dell’incantesimo e lo soggioga affinché dimentichi tutto quello che
è successo, probabilmente è meglio per lui dimenticare.
“Facciamo presto, a Damon non resta più tanto tempo.” Dico io attirando l’attenzione di tutti quanti.
Stefan annuisce e insieme ci dirigiamo verso il parcheggio della scuola.

23/03/2016  20:30

Vedo Stefan entrare frettolosamente in casa Salvatore, con se porta la lattina che contiene la cura,
penserà lui a somministrarla a suo fratello, io invece adesso dovrò vedermela col il mio di fratellino.
Entro in casa e Yvaine mi si fionda fra le braccia
“Mi sei mancata tanto mamma! Però ho conosciuto lo zio Jeremy!!” bacio il capo di mia figlia e la stringo a me
inspirando il suo profumo ad occhi chiusi. Col mio cuore le faccio una promessa muta.
La promessa che proverò a darle la famiglia unita che lei si merita.
Adesso qualcosa dentro di me mi suggerisce che quello che ho sempre sognato possa effettivamente diventare realtà. Quando riapro gli occhi davanti a me vedo un paio di gambe abbastanza lunghe,
alzo lo sguardo e incontro gli occhi nocciola così simili ai miei di Jeremy. Mi alzo in piedi e gli sorrido.
È cresciuto parecchio, ha le spalle più larghe i capelli un po’ più lunghi e i tratti del viso più maturi.
Faccio un passo avvicinandomi a lui nell’ intento di abbracciarlo, mi è mancato da morire ma lui a sua volta
ne fa uno indietro incrociando le braccia.
“Dio Elena, sono cosi arrabbiato con te...non puoi nemmeno immaginarlo.”
Trema dalla rabbia però vedo anche i suoi occhi che diventano lucidi nel tentativo di reprimere le lacrime.
“Jeremy mi dispiace, io non potevo dirvi la verità, ero fuori di me dalla rabbia,
dalla delusione e soprattutto dalla paura. Jeremy se potessi tornare indietro rifarei tutto diversamente.”
Faccio un altro passo nella sua direzione e lui come aveva già fatto prima ne fa uno indietro spezzandomi il cuore.
-Te lo sei meritata – mi suggerisce la vocina nella mia testa ma io non le do ascolto.
Mi pizzicano gli occhi, ma stavolta non voglio piangere. L’ho già fatto troppe volte oggi.
“Sono TUO FRATELLO, Elena, avevo il diritto di saperlo, e di aiutarti.” Abbasso gli occhi a terra,
“Lo so Jer…fammi spiegare, ti prometto che tutto sarà più chiaro dopo, solo, ti prego fatti abbracciare,
non hai idea di quanto mi sei mancato.” gli dico prossima alle lacrime e lui finalmente mosso forse dalla
compassione mi abbraccia stringendomi forte a se e finalmente dopo tanti anni,
nel mio cuore si accende un sentimento di cui avevo dimenticato l’esistenza.
La speranza in un futuro migliore.


Ciao ragazze,
Eccomi con un nuovo capitolo. 
Scrivere questo capitolo non è stato affatto facile. Non credo di essere tanto brava a descrivere scene di azione e di combattimenti. =S spero di essere riuscita a non farne uscire un disastro. Insomma fatemi sapere se ha fatto tanta pena. Un altra difficolta che ho riscontrato è il fatto di klaus...insomma non so se lo sapevate ma .....


Ok io non sono Barack Obama ma anche io amo il klaroline  e amo klaus in particolare!
All'inizio volevo farlo fuori (anche se il mio cuoricino piangeva) ma le mie dita si rifiutavano di farlo morire ,
Cosi ho optato per l'incantesimo che abbiamo visto nella 3x21 (quello in cui Bonny usa l'espressione facendo per un attimo "morire" jeremy)  almeno cosi non è morto del tutto . Come sempre vi ringrazio tutti tantissimo . non smetterò
mai di farlo . Vi adoro ! Grazie alla mia beta ! Grazie a chie legge solamente ma sopratutto grazie a
chi con i suoi commenti mi fà sapere quello che pensa di questa ff spronandomi a continuare a scrivere .
Un bacio a tutte voi.
Katy
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** illusioni d'amore ***



23/03/2016     21:00
 
“Cavolo Elena capisco che ti sono mancato però adesso basta! E’ da mezz’ora che mi stritoli,
vorrei anche rientrare e se non ti dispiace, devo riportare Bonnie a casa,
queste due giornate l’hanno molto provata. “ Termina mio fratello divertito cercando di liberarsi
dalle mie braccia che da più di dieci minuti continuano a stringerlo ossessivamente. 
Ci troviamo nel giardino dei Salvatore, lontani da orecchie indiscrete.
Con mio grande sollievo Jeremy è stato molto comprensivo e ha ascoltato la mia storia
senza interrompermi, quando poi infine ho terminato il mio racconto e lui ha minacciato scherzosamente di ficcarmi un paletto di legno nel cuore nel caso io e Yvaine dovessimo
sparire nuovamente senza lasciare tracce, siamo scoppiati tutti e due a ridere abbracciandoci e piangendo come se fossimo nuovamente tornati bambini. Ci alziamo e ancora abbracciati ci incamminiamo verso casa Salvatore.
Una volta entrati Yvaine mi viene incontro a braccia aperte, sbadigliando
“Mammi ho mangiato tutto quello che la zia Caroline mi ha messo nel piatto ora possiamo andare a dormire?” mi chiede con espressione stanca. Io annuisco e la prendo in braccio accarezzandole la schiena. Prima di mettere mia figlia a letto saluto Jeremy e stringo nuovamente a me
Bonnie ringraziandola per tutto quello che ha fatto per noi. Non mi sembra ancora vero che
ci siamo sbarazzati di Klaus, credo mi ci vorrà ancora un bel po’ per capacitarmene. 
Rimbocco le coperte a Yvaine e le do un bacio sulla fronte
“La mamma va a parlare un attimo con la zia Caroline e poi ti raggiunge ok?”
le chiedo e lei annuisce sorridendomi. Prima che però io riesca a uscire dalla stanza mia figlia
cattura la mia attenzione parlandomi
“Mamma?” mi chiede e io mi giro nuovamente nella sua direzione
“Dimmi amore” le dico incoraggiandola a proseguire
“Mystic Falls mi piace un sacco, mi piace lo zio Jeremy! E’ spiritoso!  Poi mi piace
stare qui con gli zii.” un sorriso mi attraversa le labbra
“Lo so amore, ora dormi okay? Buonanotte piccola” le dico spegnendo la luce
“Buonanotte mami” replica lei sorridendomi, socchiudo la porta e scendo al piano inferiore.
Vorrei vedere come sta Damon ma prima devo parlare di una cosa con Caroline.
La trovo sul divano ad amoreggiare con Stefan e presi come sono a baciarsi non si sono
nemmeno accorti della mia presenza. Mi schiarisco la voce tossendo, loro finalmente si staccano
l’una dall’altro guardandomi imbarazzati.
“Ciao Elena” dice Stefan grattandosi la testa e io a fatica reprimo una risata
“Scusate l’interruzione, ma ho bisogno di parlare un attimo con Caroline” dico e Caroline come una
molla scatta in piedi raggiungendomi, con la testa le faccio cenno di seguirmi e lei senza
esitazioni mi segue nel giardino di fronte alla imponente casa. 
“Qualcosa non va Elena? Damon sta male?” mi chiede la mia amica apprensiva ma io la rassicuro
con un segno della mano
“Non ho ancora visto Damon, ci andrò a parlare dopo, sai con tutta la storia
di Klaus, Jeremy ecc… ecc… non ho ancora avuto tempo.” Caroline annuisce e io le faccio
segno di sedersi con me sulla panchina un po’ più in là, così saremo abbastanza lontane da
non farci sentire da Stefan o da Damon. Proseguo
“Volevo chiederti, tu e Stefan che piani avete? Ve ne andrete da qui? Voglio dire, ora che Klaus non
c’è più non correte nessun pericolo.” Vedo l’espressione di Caroline farsi pensierosa e dopo
qualche attimo di esitazione risponde
“A dire il vero non ne ho ancora parlato con Stefan,mi piacerebbe molto rimanere qui,
potrei vedere più spesso mia madre e Bonnie …ma perché vuoi saperlo?”
Chiede lei sistemandosi i capelli dietro l’orecchio.
Io le prendo le entrambe le mani e le stringo fra le mie, non riesco a credere a quello
che sto per dire
“perché forse, e sottolineo la parola FORSE, sto pensando di restare qui anche io, voglio dire…” “AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH”
vengo interrotta da un urlo assordante emesso dalla mia amica bionda che è scattata in
piedi saltando come una matta. Vedo Stefan spalancare la porta e correre nella nostra
direzione allarmato, ma appena vede che si tratta solo di una eccessiva esternazione di
felicità da parte della sua fidanzata lo vedo passarsi le mani sul volto per poi rientrare.
“Care calmati, per l’amor del cielo!” esclamo io facendola nuovamente sedere, ha un sorriso
a 32 denti stampato sul volto e non riesce a stare seduta composta
“Ho detto -forse –care, non ne sono ancora sicura, insomma…se le cose con Damon si sistemano
non so se ce la farò ad andarmene da qui. Staremo a vedere ok? Fammi prima parlare con
quella testa matta.” le dico alzandomi ma lei mi attira a se abbracciandomi
“Elena non posso crederci,credo che il mio cuore stia per scoppiare dalla felicità,
tornerà tutto come prima, io tu e Bonnie unite come prima, potremmo vederci ogni giorno!”
la stringo anche io a me e sospiro. Si. Sento che potrebbe davvero andare bene questa volta,
è come se ogni pezzettino del puzzle stia andando al suo posto.
Mi stacco dalla mia amica e prima di correre in direzione della stanza di Damon le sorrido.
A velocità vampiresca mi precipito su per le scale ma prima di aprire la porta prendo un grande
respiro per darmi coraggio. Spero che Damon non reagisca troppo male quando gli dirò di Yvaine.
Apro la porta e entro, ma lui non c’è. Forse si sta facendo una doccia ma dal bagno non proviene
nessun rumore. Mi avvicino al letto e noto un foglio piegato in 3 posato sul cuscino.
Un brutto presentimento si fa strada nel mio cuore ancora prima di conoscere il contenuto di quel foglio. Allungo una mano afferrando la lettera e automaticamente una volta aperto inizio a leggere.

Cara Elena, 
non posso rendervi felici, non sono l’uomo giusto per te. Ti prego, sii felice.                                              
Damon                                                                                                                                                                                                                                                                                    
Un ondata di umiliazione mista a della rabbia e ad un senso di immensa solitudine si fa spazio in me.
Le mie gambe cedono e io cado sulle mie ginocchia, una sola domanda si fa spazio nella mia testa
–Perché?- . Mi ha abbandonata…di nuovo… ed è come se mi fosse venuto a mancare il terreno
da sotto i piedi,improvvisamente sento freddo ma probabilmente è solo la sensazione di solitudine,
mi sento nuovamente una piccola bambina di 5 anni che ha bisogno dell’abbraccio della mamma.
Ma neanche lei non è qui con me, anche lei mi ha lasciata. Calde lacrime iniziano a scendermi
lungo le guance e con una mano mi tappo la bocca così che néCaroline néStefan sentano
i miei singhiozzi. Sono una stupida…stupida, stupida, stupida, non imparo davvero mai!
Sono stata usata per l’ennesima volta! Illusa e poi abbandonata.
Mi alzo da terra e l’unica cosa che voglio fare è andare ad abbracciare mia figlia mentre
sfogo le mie lacrime. Esco da quella stanza e a passo lento mi dirigo nella stanza in
cui dorme Yvaine. Entro in camera e davanti al letto di mia figlia c’è LUI che le accarezza di capelli. “Volevo vederla un ultima volta.” mi dice, ma appena mi vede in queste condizioni, col viso inondato dalle lacrime resta pietrificato e sembra anche dispiaciuto.
Bene. Se sente anche solo un quarto del dolore che sto provando
io in questo momento a me basta.  
“Allontanati da mia figlia!” gli dico gelida e lui si allontana di qualche passo.
Io mi avvicino al mio letto a testa alta, non mi vergogno del fatto che sulle mie guance
ci siano ancora lacrime che scendono. La mia espressione è dura e piena d’ira mentre il
mio cuore si sta sgretolando pezzo dopo pezzo.Mi avvicino di più fino ad arrivare a
mezzo metro da lui, siamo occhi negli occhi.
“Spero che tu sia felice Damon, mi hai dato il colpo di grazia.” gli dico e vedo i suoi occhi sgranarsi.
Non posso più tenermi dentro tutti questi sentimenti, voglio che lui sappia.
“Ti racconto un piccolo segreto, un segreto che non ho mai raccontato a nessuno visto
il mio troppo orgoglio e il continuo volermi dimostrare forte.” Faccio un'altra pausa,
Damon ha smesso di respirare, l’ho preso alla sprovvista, bene!
“Mi hai annientata.Sono stata abbastanza divertente per i tuoi gusti? Mi chiedo quanto tu abbia riso quando come una ragazzina di 13 anni mi sono fatta abbindolare da due parole romantiche!
Ti amo Elena.....perdonamiElena..... E tutto solo per la cura non è così?”
lui sta per aprire bocca ma io gli do un ceffone.  
“Non osare interrompermi Damon,voglio che tu sappia quello che mi hai fatto,
voglio che tu sappia la devastazione che ho dentro!,
mi hai portata a letto illudendomi di amarmi,mi hai fatto credere che saremo stati insieme
per sempre, il giorno dopo mi hai abbandonata, dicendomi che quello che era successo non
aveva avuto nessun significato per te e dicendomi che era colpa mia se i nostri amici erano morti.
Il mio cuore quel giorno è andato in frantumi, le tue parole rimbombavano nella mia testa perseguitandomi notte e giorno fino a farmi credere che fosse stata realmente mia la colpa della
loro morte,il senso di colpa notte dopo notte mi faceva svegliare piangendo e urlando,
ho implorato il perdono di Alaric e Tyler non so quante volte.  
Non sono mai più stata la stessa da quel momento. Mi hai trattato come della spazzatura,
continuavo a ripetermi che non valevo niente. Che non ero degna di essere felice e di essere
amata,non dopo tutto il dolore che avevo causato. Mi hai fatto sentire una nullità,
mi hai buttata via con una tale semplicità che mi ha fatto piangere e disperare per giorni.
Ho pensato -ma a che vivo a fare? Vengo inseguita da un vampiro millenario che mi vuole morta,
sono la responsabile della morte dei miei amici, l’uomo che amo non mi vuole,
perché non la faccio finita? Che vivo a fare?- sono stata a così poco dal buttarmi dalla finestra
del mio appartamento Damon, hai ridotto la mia autostima a questo punto.
Hai ridotto ME a questo punto.Ringrazio il cielo di non averlo fatto, altrimenti mia figlia
non sarebbe mai nata, è adesso eccoci qui, punto e a capo!
Ma stavolta sono io che me ne vado, non è necessario che vai via tu,
e nonostante tutto quello che mi hai fatto, ti amo ancora, la stupida sono io.
Non dovevo cascarci, non di nuovo. Ma il mio stupido cuore mi ha fatto prendere
come sempre le decisioni sbagliate, sono stata una schiocca a permettermi di amarti ancora.
Ti auguro con tutto il cuore che il senso di colpa che dovresti provare non ti logori dall’interno
come è successo a me, il dolore è cosi forte da toglierti il respiro, non puoi nemmeno immaginarlo,
non lo augurerei nemmeno al peggiore dei miei nemici, non ti azzardare mai più ad avvicinarti a me
o a mia figlia. Addio.”Damon continua a guardarmi pietrificato, io mi asciugo una lacrima e prendo
mia figlia in braccio. Lei apre un attimo gli occhi ma li richiude immediatamente posando la sua
testolina sulla mia spalla. Tiro su col naso, apro la porta e mi giro un attimo per prendere con la
mano libera la mia valigia.
Ti prego fermami,fermami e dimmi che era tutto uno scherzo,fermami e dimmi che mi ami,
ecco che ci risiamo, ecco riaffiorare puntualmente la parte di me che nonostante tutto
continua a sperare, odio me stessa immensamente! Odio questa parte di me.
Perché ho un così disperato bisogno di essere amata da lui?
Perché non riesco a lasciar andare quell’immagine della famiglia unita che ho nel mio cuore, perché?
Ho provato a soffocarla in ogni modo ma è sempre lì, pronta a farmi male con la consapevolezza
che non riuscirò mai ad averla. Mentre scendo le scale mi lascio andare alle lacrime e ai
singhiozzi, non mi importa più che qualcuno possa vedermi o sentirmi,
spero solo di non svegliare mia figlia, la mia ancora di salvezza.
Arrivo finalmente al piano terra dove trovo una Caroline piangente e singhiozzante a sua volta
“Ti prego non andartene.”

mi dice portandosi le mani alla bocca, io scuoto la testa sconvolta. Non posso più stare qui,
è come se mi mancasse l’aria, devo solo andarmene da qui! Devo andarmene il più lontano possibile!  Cerco di raggiungere la porta ma Stefan mi si para davanti
“Ti prego Elena dormiteci su. Non andatevene adesso, non adesso che ci siamo ritrovati tutti.”
Ma come fa a non capire? Il groppo alla gola mi rende difficile respirare, figuriamoci parlare.
Guardo Stefan negli occhi mentre dai miei continuano a scendere lacrime amare, lacrime di delusione.
“Stefan, ti prego sto morendo,mi sento morire lasciami andare,ti prego.”
Stefan esita un attimo ma poi si allunga per prendere un oggetto dal comodino e poco dopo
mi da le sue chiavi della macchina
“Grazie,” mormoro poco prima che lui mi abbracci
“Stefan ti prego,devo uscire da qui.” gli dico staccandomi.
Vedo Caroline sedersi sul primo scalino della rampa che conduce ai piani superiori e la
vedo prendersi il viso fra le mani mentre numerosi singhiozzi la percorrono,
ma non posso curarmene adesso. Devo solo scomparire da qui!

Arrivo non so come alla macchina e butto la valigia sui sedili posteriori. 
Sistemo mia figlia sul sedile vicino al mio abbassandoglielo un po’.
Chiudo la portiera e mentre mi precipito per arrivare dall’altra parte della macchina sento
solo le urla di Stefan e il rumore di mobili che vengono spaccati
“QUELLA è LA TUA DONNA DANNAZIONE, VATTELA A PRENDERE!!DAMON!!”
urla lui e io sedendomi sul sedile del guidatore scoppio definitivamente a piangere.
No non verrà a prendermi, non ne valgo la pena.
Metto in moto la macchina e mi dirigo verso l’aeroporto.


Ciao ragazze,
Non odiatemi vi prego, questo capitolo era necessario per gli eventi che avverranno in futuro .
Damon si è comportato abbastanza da stronzo, ma si sa! ogni comportamento ha le sue raggioni. il prossimo capitolo sarà un POV Damon e spero che riuscirò a fare un pò di luce sul perchè dell accaduto. comunque come state? è iniziata la scuola? avete già ricevuto dei compiti per casa? . mi fate sapere cosa ne pensate del capitolo con un commento? (occhi da cucciolo ) fatemi anche sapere come è stato il rientro a sucola !Ringrazio come sempre la mia beta e chi segue la mia storia . ringrazio chi ha inserito la ff tra i preferiti/seguiti/ricordati ma sopratutto un mega grazie a chi mi lascia delle recensioni facendomi cosi sapere la propria opinione.  un bacio alla prossima.
katy  
 
 

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Capitolo 14
*** perchè io e lei non avremo mai un legame ***



23/03/2016   23.30

POV Damon

E’ da circa mezz’ora che Stefan continua ad inferire su di me, ma le mie orecchie non sentono
una singola parola di quello che esce dalla sua bocca.
Con un pugno mi colpisce alla mascella ma io non reagisco, non sento dolore.
Lei se neè andata di nuovo, e anche stavolta la colpa è solo mia.
Non ho il diritto di sentirmi male solo perché sono stato io a lasciarla ma non riesco ad ignorare
quel freddo e quella solitudine che ho dentro. Stefan mi colpisce nuovamente e stavolta il colpo è talmente forte da farmi accasciare sul letto, un sapore metallico mi invade la bocca,
mi ha spaccato il labbro. Lo guardo negli occhi e vedo che è furente.
“MA CHE PROBLEMA HAI? L’AVEVI FRA LE TUE MANI DAMON! LEI ERA GIA’ TUA!”
mi urla contro lui e improvvisamente una sensazione di pura rabbia mista alla disperazione
mi fa scattarein piedi colpendolo a mia volta. Si è vero, l’avevo tra le mie mani e per un
momento ho anche permesso a me stesso di immaginare come sarebbe potuta andare la nostra vita insieme. Ma poi la realtà mi ha colpito investendomi con la forza di un uragano.
” No Stefan, è troppo tardi.”replico io con tono calmo e pacato.
Ma dentro di me la tempesta impazza. Amo Elena e per quanto folle possa sembrare la cosa,
amo anche Yvaine, ma non sono l’uomo che meritano, non sono io l’uomo a cui spetta stare al loro fianco. Yvaine ha già una madre non umana, l’ultima cosa che le servirebbe nella vita è una figura maschile come me. Un vampiro pazzo e impulsivo che non sa fare altro che mandare a puttane tutto quello che tocca. Yvaine non è mia figlia e la consapevolezza mi logora dall’interno.
Yvaine è di Matt Donowan, un rifiuto umano che non l’ha voluta! Abbandonando così entrambe al
loro destino! E all’improvviso è come se dentro di me si fosse accesa una lampadina, è come se un pezzetto del puzzle fosse andato al suo posto, un pezzo che spiega la mia ira cieca nei
confronti di quel quarterback da quattro soldi. Io sono geloso! Io sono follemente geloso di
quello che ha Matt e che invece io non ho! Lui ha Yvaine, una bambina sangue del suo sangue,
e anche se lui non è con lei,anche se lui non la ama come la amo io, loro due avranno sempre e comunque qualcosa che lei non potrà mai avere con me. Qualcosa che non è visibile agli
occhi umani ma che è comunque così forte e indissolubile da farmi stare male.
Loro due hanno e avranno sempre un legame.Stefan mi afferra per il
colletto della camicia e punta i suoi occhi verdi in quelli miei
“CHE CAZZO DICI DAMON? NON E’ TROPPO TARDI! VATTELE A RIPRENDERE, RAGGIUNGILE!”
mi urla contro nuovamente lui. Lo prendo a mia volta per il colletto e lo
sbatto contro il muro dietro di lui.
“No ti sbagli, ho perso la mia possibilità con lei 5 anni fa’ …” abbasso lo sguardo per poi
lasciarlo andare. Mi precipito nella mia stanza a testa china per recuperare quelle poche cose
che mi ero portato dietro ma vedo Stefan che mi scruta con aria dubbiosa. Afferro il borsone nero e sento che mio fratello mi ha seguito, anche se sono occupato a recuperare un paio di jeans
qua e là nella stanza dandogli le spalle sento comunque i suoi occhi puntati su di me.  
Sto per lasciare la mia stanza ma mio fratello è li pronto a bloccarmi davanti alla porta
“Quale è il vero problema Damon? C’è qualcosa che non mi stai dicendo.”
È ancora furioso ma si sta trattenendo dall’urlarmi contro.
“Non sono affari tuoi, levati.” Gli dico cercando di passare ma lui mi spintona e io sto per perdere la pazienza. L’espressione di Stefan è severa ma stavolta non l’avrà vinta.
Non mi farò fare una delle sue prediche.
“Qual è il problema fratello?” mi chiede nuovamente con tono più minaccioso,
ma io scuoto la testa e cerco di passare nuovamente,Stefan non me lo permette, e
stavolta perdo la pazienza!  Lo spintono costringendolo a fare qualche passo indietro
per non perdere l’equilibrio. Gli vado incontro lasciando cadere il borsone a terra.

“VUOI SAPERE QUAL’E’ IL PROBLEMA? IL PROBLEMA E’ CHE NON SARANNO MAI REALMENTE MIE.
POSSO ANCHE AVERE IL CUORE DI ELENA MA NON POSSO AVERE QUELLO DI YVAINE E CREDIMI
QUANDO TI DICO CHE LA COSA MI FA IMPAZZIRE DALLA GELOSIA.
DENTRO DI ME SENTO UN’IRA CIECA, INNARESTABILE! E TUTTO CIO CHE VORREI FARE è SPEGNERE
TUTTO QUELLO CHE SENTO! SEI FELICE ADESSO?”Stefan mi fissa con occhi sgranati, l’ho ammutolito. Recupero il mio borsone e sto per scendere le scale,ma mi ricordo di una promessa che ho fatto e almeno questa voglio mantenerla. Mi precipito nella stanza in cui ho visto crollare la donna che
amo e recuperò Frankenstein che stava dormendo tranquillamente nonostante tutto questo
trambusto.  Scendo le scale velocemente senza guardare mio fratello che sembra combattere un conflitto interiore, sto per uscire definitivamente da casa Salvatore quando vengo colpito in
testa da quella che poi riconosco essere una scarpa con tanto di tacco. Mi giro e di fronte a me c’è la Barbie in lacrime, le sue guancie sono totalmente immerse di qualche cosmetico nero che le è colato.Punta un dito nella mia direzione con uno sguardo stravolto.
“TU DAMON SALVATORE, TU ROVINI SEMPRE TUTTO! NON RICONOSCERESTI L’OVVIO
NEMMENO SE CI SBATTESSI CONTRO! SEI SOLO UN RITARDATO!” 
Mi urla contro, sta letteralmente tremando dalla rabbia ma non posso curarmi anche di lei adesso.
Esco da casa sbattendo la porta. L’unica cosa di cui ho bisogno adesso è del bourbon.
 
24/03/2016    0.15


Arrivo al grill e mi siedo sul mio solito sgabello, sullo sgabello vicino a me sistemo Frankenstein.
“Hey amico mi dispiace ma sto chiudendo, ripassa domani” mi dice il cameriere di turno
mentre è intento a ripulire il bancone con uno straccio,con una mossa repentina gli prendo un bracciostringendolo fino a fargli male e lui mi guarda con occhi circospetti e anche spaventati.
Siamo soli qui al locale, non c’è il pericolo che qualcuno possa notare qualcosa di strano
“No, non è vero, non stai chiudendo.” gli dico io persuasivo soggiogandolo,lui annuisce sbattendo
poi le palpebre e sorridendomi professionalmente
"Cosa posso servirle?” mi chiede con un tale buon umore da farmi venire il voltastomaco
“bourbon…offre la casa” gli dico io, sento un miagolio vicino a me e vedo che
Frankenstein sta tentando di catturare la mia attenzione. Che abbia fame?
“Anche un bicchiere di latte.” ordino poi.
“Bourbon e latte ...che strana combinazione” dice il cameriere mentre mi riempie il bicchiere
che ha poggiato di fronte a me. Ma io lo trattengo prendendo la bottiglia intera,
lo osservo nuovamente negli occhi soggiogandolo ancora. Oggi non è proprio giornata! 
“Poca confidenza cameriere! Dimmi piuttosto tutto quello che sai su Matt Donowan,
lavorava qui un paio di anni fa.” Concludo io bevendo il liquido nel mio bichiedere tutto d'un fiato.

“Ahh si Matt Donowan! Mi ricordo di lui!” dice entusiasta mente sistema un bicchiere di latte
sul bancone. Io afferrò un posacenere pulito e ci verso dentro un po’ di latte,
prendo poi Frankenstein e la metto sul bancone, quest’ultima inizia a bere avidamente.
“Ha lavorato qui fino a due anni fa, ma poi si è sposato e ha iniziato a lavorare come asfaltista
se non sbaglio…ha anche avuto un figlio di recente.” Continua il camere mentre la mia rabbia
sale a livelli mai raggiunti. Lui si è sposato, lui ha avuto un figlio. Un figlio che sta crescendo con un padre mentre Yvaine è costretta a farne a meno! Faccio un respiro profondo cercando di calmarmi per non spezzare l’osso del collo al cameriere che non c’entra davvero niente con questa storia.
“Dove abita?” chiedo io con voce glaciale. Non posso credere a quello che ho appena sentito,
quel verme si è rifatto una famigliola felice mentre Elena e Yvaine sono abbandonate a se stesse,
quanto vorrei avere quell’essere nelle mie mani adesso!!
“Abitano sempre nella vecchia casa dei Donowan credo, almeno l’ultima volta che l’ho visto era là.” replica il barista. Io annuisco a prendo in braccio Frankenstein precipitandomi verso la mia macchina. Qualcuno stanotte si farà molto male.

 
24/03/2016  0.45

POV ELENA

Siamo all’aeroporto in attesa del volo che ho prenotato poco fa. Fortunatamente non
dovremmo aspettare tanto, il prossimo volo è tra meno di un’ora.Sono seduta in sala d’attesa
con mia figlia in braccio,lei dorme ancora e in un certo senso la invidio. Non ha visto o sentito
niente di tutto quello casino che è successo.Il suo cuore a differenza del mio è ancora integro
per fortuna. Mi sento stanca …in un certo sensocome svuotata e spero che questa sensazione
rimanga a lungo dentro di me, preferisco di gran lunga sentirmi così piuttosto di riprovare la disperazione e la solitudine che provavo fino a poco fa. Cerco di non pensare a niente, di
concentrarmi solo su cose futili perché se con la mente torno anche solo per un secondo a poco
fa temo di spezzarmi di nuovo e non posso permettermi di essere debole.
Devo essere forte, lo devo essere soprattutto per mia figlia. La stringo un po’ più a me
nascondendo il mio viso fra i suoi capelli.
“Perdonami se non sono riuscita a darti la famiglia che ti meriti amore mio, è solo colpa mia.
Non ci sono riuscita. La mamma ci voleva provare veramente tanto ma a quanto pare non è stata abbastanza brava.” le sussurro nell’orecchio mentre cerco di reprimere nuovamente le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi. Non pensarci Elena, non pensarci! Faccio un lungo respiro nel tentativo di calmarmi un poco ma i suoi occhi blu sono sempre lì nella mia testa pronti a ricordarmi che lui non mi vuole. Faccio unaltro respiro ma non serve a niente, una lacrima riga nuovamente il mio viso. Muovo la mia mano verso il mio viso per asciugarla ma un'altra mano mi si para davanti,
qualcuno mi sta porgendo un fazzoletto. Il cuore mi balza in gola e il primo pensiero che
mi passa per la testa è –Damon!- alzo lo sguardo e con mio immenso dispiacere vedo che
a porgermi il fazzoletto non è lui ma un anziano signore che mi sorride con compassione.
Accetto il fazzoletto cercando di sorridere a mia volta, non so se ci sono riuscita bene.
Odio la parte di me che ancora spera in un suo ritorno. Quante volte dovrò farmi ancora
male prima di perdere la speranza? E soprattutto mi chiedo come si fa a desiderare di venire
abbracciate e consolate proprio dalla persona che è la causa del tuo dolore?
Perché è proprio questo che desidero disperatamente. L’unica cosa che adesso potrebbe
impedirmi di cadere definitivamente nel baratro della mia immensa solitudine,
l’unica cosa che potrebbe impedire alle ultime briciole del mio cuore di sbriciolarsi a loro
volta è proprio lui. Impongo a me stessa di interrompere l’immagine che si stava
creando nella mia testa, Damon non correrà da me come nel migliore dei film, non mi dichiarerà
il suo amore e soprattutto non mi darà quell’amore di cui io ho un disperato bisogno per curare
le ferite del mio cuore. Come sempre quelli che dovranno andare avanti in questa situazione
saremo solo io… e la maschera che sarò costretta ad indossare per non fare preoccupare
nessuno per me.



ciao ragazze, 
come ho già detto ad alcune ragazze che hanno recensito il mio ultimo capitolo volevo scusarmi per il ritardo con cui horisposto ad alcune delle vostre recensioni , e mi voglio scusare per il ritardo con cui sto pubblicando ! purtroppo un virus bello pesante mi ha stesa da almeno 5 giorni togliendomi voglia e forza di alzarmi dal letto e collegarmi al pc per vedere come procedevano le cose , ancora adesso mi sento una piccola caccina ma mi sono costretta ad alzarmi anche perché come già dettosono in ritardo con la pubblicazione del nuovo capitolo e io odio essere in ritardo!! non so quando arriverà il prossimo capitolo perchè stare al pc mi causa ancora un immensa nausea ( ho dovuto staccare 3 volte e fare una pausa per pubblicare sto benedetto capitolo) fatemi comunque sapere cosa ne pensate ok? mandatemi tanta energia positiva =) un bacio katy 

 
 

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Capitolo 15
*** rivelazioni ***



24/03/2016 1.00   

POV DAMON


Spingo il piede sul pedale del gas facendo scattare la macchina in avanti.
Un miagolio infastidito dal sedile vicino a me mi fa capire che a Frankenstein non è particolarmente piaciuta la mia partenza a tutto gas. Si è raggomitolata su se stessa probabilmente sperando di non finire ammazzata.  Riporto gli occhi sulla strada deserta e accelero ancora.
Un mare infinito di pensieri e domande mi vortica in testa, ma un pensiero in particolare prevale su tutti… raggiungere Matt Donovan nella speranza di riuscire a procurarli anche sono un po’
del dolore che sento io. Mi chiedo come faccia quell’essere a dormire tranquillo la notte!
Mi chiedo come  faccia a non essere divorato dal senso di colpa che dovrebbe provare notte e giorno
per aver abbandonato sua figlia. Dannazione Lui non sa niente di Yvaine!
Come può vivere non sapendo come sta il sangue del suo sangue?
Arrivo a davanti casa Donovan e freno bruscamente, ero cosi preso dai miei pensieri
che stavo quasi per tirare dritto senza vedere la casa.
Un altro miagolio strano mi fa pensare che nemmeno l’arrivo  è stato di gradimento alla gattina,
se deve stare con me credo che mi toccherà rivestire i sedili!
“Aspettami qui Frankenstein e non toccare niente! se vuoi accenditi la radio” dico alla gatta prima di uscire dalla macchina sbattendo bruscamente la portiera, scuoto la testa perplesso.
Ho appena detto ad un gatto che se vuole può accendersi la radio? Sono proprio messo male!
Arrivo davanti alla porta e inizio a bussare con poca delicatezza. 
“MATT!!”  urlo io abbastanza alterato. Sento dei rumori dall’interno della casa, probabilmente sto svegliando tutti ma non me ne può fregare di meno!
“MAAATT!” urlo nuovamente e sento che finalmente quell’ammasso di ossa presto spezzate sta trascinando i suoi piedi avvicinandosi sempre più alla porta.  Pregusto il momento in cui lo sentirò implorare di smettere di spezzargli le gambe!  Quando poi ne avrà abbastanza lo soggiogherò affinché lui cerchi sua figlia dandole ciò che le spetta e che fin dalla nascita le è stato negato: l’amore di un padre... e perché no, anche gli alimenti!! Pochi secondi dopo una luce si accende e la porta  davanti
a me viene aperta mostrandomi un Matt assonnato e in disordine.
Appena mi vede spalanca gli occhi, ovviamente non se lo aspettava!
“ Damon ….” Io sorrido amichevolmente. Devo riuscire a farmi invitare in casa o
almeno a fare uscire fuori lui. 
“Matt amico! Ciao!!” dico io gioioso, ma dentro di me vorrei solo strangolarlo.
Una figura femminile dai capelli lunghi corvini compare dietro di lui, è avvolta in una orribile
vestaglia da notte rosa con i conigli, ha le braccia incrociate, ma riesco comunque a vedere che
ad una mano ha la fede nuziale, stessa fede che indossa anche Matt.
Quindi il barista non stava mentendo!!
“ tesoro è tutto apposto? chi è alla porta?” chiede lei , Matt si gira un attimo rassicurandola.
“Tranquilla April, torna a dormire! é un vecchio amico, io vi raggiungo tra un attimo!”
April mi lancia uno sguardo dubbioso e di canto mio le sorrido,
Si! Va pure a dormire April! Io e tuo marito ci divertiremo parecchio!! 
Dopo qualche secondo infine lei se ne va lasciando la stanza e Matt riporta la sua attenzionesu di me. “Damon che ci fai qui? Che vuoi?” Mi chiede il biondo in tono abbastanza brusco.
Io alzo le mani davanti a me cercando di dimostrare la mia buona fede che in realtà è andata a
farsi una vacanza alle Hawaii!
“Hey hey hey…  cos’è questo atteggiamento negativo?? Non mi inviti nemmeno ad entrare?
Ma che modi sono!!” dico io ironico. Matt incrocia le braccia al petto come la moglie poco prima
facendo un passo indietro
“No, non credo proprio che ti inviterò ad entrare , capirai il motivo…..-AMICO-”
dice l’ex quoterback marcando particolarmente l’ultima parola. Io inizio ad alterarmi, non
mi aspettavo che le cose si complicassero cosi. Faccio un passo indietro anche io mostrando con un gesto delle braccia il tavolino con le sedie presenti nella piccola veranda, sorrido nuovamente.
“Allora che ne dici se ci sediamo fuori eh? Del Burbon sarebbe Fantastico se non c’é l’hai anche
due birre vanno bene!” dico io in modo ironico. Ma lui scuote la testa
“ Damon, ti ripeto la mia domanda…che vuoi?”  conclude con tono duro .  
Non ce la faccio più! Scatto in avanti  sfoggiando i miei canini nel tentativo di afferrarlo e
di strappargli la gola a morsi, ma inevitabilmente vengo arrestato da qualche forza a me sconosciuta. Matt scatta indietro spaventato appoggiandosi sulla sedia dietro di lui mi guarda con occhi sbarrati
da puro orrore. Io sono fuori di me e il fatto che non posso entrare in quella
casa mi fa infuriare ancora di più.
“Esci fuori subito se non vuoi che io dia fuoco alla casa con voi ancora all’interno, vigliacco!”
sputo io a bassa voce . Non so come ho fatto  formulare una frase di
senso compiuto visto il modo in cui mi sento.
“MA CHE PROBLEMA HAI EH?? SI PUO’ SAPERE?” urla adesso Matt che nel frattempo si è ricomposto, ha riacquistato un po’ di coraggio  forse anche grazie alla certezza che io non posso entrare!
“Fai la voce grossa eh? Vieni qui fuori a fare il coraggioso! Fai semplicemente schifo!
Chissà cosa penserebbe tua bella mogliettina , scommetto che non sa niente di lei!”  dico io con un sorriso maligno stampato sul viso, se non posso distruggergli le ossa almeno voglio distruggerli la vita! “Ma di che cazzo stai parlando? Sei ubriaco per caso? Non ti vedo da cinque anni e adesso sbuchi dal nulla e blateri un sacco di cose insensate... per l’ultima volta Damon….CHE VUOI?” ho raggiunto il massimo della sopportazione per oggi! Non tollero che mi si vengano dette altre stronzate! Adesso fa pure il finto tonto? Perché buttare altra benzina su un fuoco già acceso? Vuole davvero morire? Perché è proprio quello che mi sta dimostrando! Mi avvicino nuovamente allo stipite della porta
“Come fai a essere in pace con te stesso sapendo che hai abbandonato tua figlia? Non sai se è viva o morta, non sai se ha bisogno di cure mediche, non sai se ha un tetto sopra la testa e una coperta che la tiene calda la notte… come hai fatto a continuare la tua patetica vita dopo che cinque anni fa hai
sedotto Elena in un momento in cui era disperata per poi abbandonarla quando ti ha detto che era incinta? Non ti fai schifo come uomo?”

gli parlo molto lentamente affinché lui riesca a capire il disgusto e la rabbia che provo nei
suoi confronti  e a quanto pare il mio discorso ha sortito il suo effetto.
Matt sbianca restando per un attimo a bocca aperta, assume un’ espressione dubbiosa ed infine
scuote la testa indignato. Mi osserva come si osserva un malato di mente.
“Ma che cazzo dici?” sputa infine visibilmente alterato, ma qui il vero incazzato sono io!
“FAMMI IL PIACERE!! VUOI FARE FINTA DI NIENTE ADESSO? VUOI NEGARE ? NO TE LO CHIEDO COSI…..TANTO PER SAPERE QUANTO È ALTO IL TUO TASSO DI DESIDERIO DI MORTE PERCHÉ
COSĺ MI STAI FACENDO INFURIARE SEMPRE DI PIÙ E CREDIMI QUANDO TI DICO CHE SONO A
TANTO COSĺ DA RENDERE REALE LA MIA MINACCIA DI APPICARE IL FUOCO…
TI STAI SCAVANDO LA FOSSA DONOVAN! PERCHÉ HAI ABBANDONATO TUA FIGLIA?
”Matt sembra visibilmente scioccato, ma allo stesso tempo sembra confuso, tentenna un attimo
prima di rispondere
“è semplice… perché io non ho una figlia con Elena… non ci ho fatto sesso 5 anni fa e
tantomeno l’ho abbandonata dopo che mi ha detto di essere incinta per un semplice motivo…
non mi ha mai detto di essere incinta ” sto per ribattere, ma mi si blocca il respiro nei polmoni….
non può essere… sta mentendo!
“Non dire cazzate tu sei andato a letto con Elena esattamente cinque anni fa e
l’hai messa incinta e…” Ma Matt mi interrompe non lasciandomi finire quello che stavo farfugliando
“No Damon… non sto mentendo! Io sono uscito dalla vita di Elena –in quel senso- da quando
tu e tuo fratello Stefan siete arrivati in città. Non sono l’uomo che cerci ..
non sono andato a letto con Elena, non la vedo dalla notte del ballo alla casa di quei
psicopatici originali e dopo quello che è successo a Rick e Tyler mi sono ripromesso che
non avrei più permesso a nessuno di voi di far parte della mia vita…
quindi se adesso permetti io tornerei a quella che tu chiami la mia – patetica vita- …ma almeno
nella mia patetica vita la sera dormi sonni tranquilli senza temere che tu o qualche altro
pazzo vampiro facciate del male alle persone che amo… mi dispiace solo che avete tirato in
mezzo Elena, lei non meritava questa vita…. Tornatene a casa… sei ubriaco, buona notte Damon ” conclude il biondo sbattendomi la porta in faccia e io non posso fare altro che rimanere a bocca aperta…. Yvaine non è figlia di Matt.  Allora chi è il padre? Perché Elena mi ha mentito…..
e mentre queste domande intasano il mio cervello tutto si ferma per un attimo…
non riesco più a sentire niente ne a muovere un singolo muscolo, tutto quello che riesco a fare è starmene li impalato sul primo gradino della veranda Donovan con la bocca spalancata mentre vengo investito da qualcosa di dannatamente forte… la verità…
il mio cervello lavora in maniera frenetica e io non mi rendo conto che avevo tutti i
tasselli del puzzle a mia disposizione ….
 
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“Quanti anni hai Yvaine?” Vedo Yvaine  pensarci un attimo su e poi gli fa vedere la sua mano con 4 dita alzate indicando così la sua età.                                                           
“4 anni,wow…E dov’è il tuo papà piccola”                                                                                                
“Io ho un papà che mi ama tanto ma non può stare con me e la mamma perché lavora lontano”
“E che tipo è il tuo papà? Che aspetto ha?”
 Non lo so, non me lo ricordo” 
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Una bambina che non ha mai visto suo padre                                
 
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Beh mio caro Damon, hai perfettamente ragione, sono rimasta incinta 5 anni fa …
i conti li so fare anche io.
Ma non sei l’unico che riesce a consolarsi con il sesso. Anche io ne sono stata capace dopo che te ne sei andato...
dopo avermi sedotta e successivamente incolpata della morte dei nostri amici,
gli occhi che vedi non sono quelli tuoi. Ma quelli di Matt.

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Una donna ferita


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"Ma vedendoti ora, con Yvaine, penso che tutto quel dolore in un certo senso sia stato necessario affinché tu fossi felice.” 
“Non è come dici tu Damon, amo mia figlia, lei è tutta la mia vita. Ma non sono felice, non lo sono affatto, saremmo potuti essere felici anche insieme, ma tu hai fatto perdere ogni traccia di te…”
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Un segreto non svelato

 
 
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“Ti amo anche io Damon…….Damon devo dirti una cosa importante, voglio che tu sappia….
Ero troppo arrabbiata, e delusa, per dirtelo prima… tu te ne sei andato così lasciandomi sola e io egoisticamente ti ho punito, Yvaine, lei è…”

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Una donna pentita…una donna innamorata
 

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“TU DAMON SALVATORE, TU ROVINI SEMPRE TUTTO! NON RICONOSCERESTI L’OVVIO
NEMMENO SE CI SBATTESSI CONTRO! SEI SOLO UN RITARDATO!”

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 La rabbia…..La promessa di non tradire un segreto


 
E all’improvviso è tutto chiaro, vengo investito dalla consapevolezza come un surfista
inesperto viene investito da un onda di almeno cinque metri.
“Porca puttana” è l’unica cosa che mi esce dalla bocca mentre analizzo tutte quelle frasi e
tutti quegli avvenimenti nella mia testa. Yvaine è MIA FIGLIA. Non posso essere sicuro di quello
che penso, ma c’è un unico modo per scoprirlo al 100%. Devo tornare a casa da mio fratello e dalla Barbie sperando che la bionda non utilizzi qualche scarpa tacco 12 come paletto per trafiggermi. Riacquisto le mie facoltà motorie e mi precipito in macchina,
mi siedo sul sedile facendo un gran fracasso chiudendo la portiera. Frankenstein che stava
serenamente dormendo balza in aria dallo spavento per poi guardarmi storto, anche io la fulmino.
“Non guardarmi cosi bella! Se tutto è come penso andiamo a riprenderci le nostre ragazze
quindi non lamentarti se ho interrotto il tuo sonnellino di bellezza!”
quest’ultima miagola non so cosa in risposta e io avvio il motore partendo nuovamente a tutto gas!
La strada da casa Donovan al pensionato non è tanta ma non mi è mai sembrata cosi lunga.
Devo rimanere con i piedi per terra! La mia testa inizia a fabbricare un quadretto di felicità
dopo l’altro a velocità stratosferiche. Immagini di me Elena e Yvaine insieme  sotto lo stesso tetto.
o che accompagno MIA figlia a scuola, io che la porto al parco.
Me ed Elena insieme a fare l’amore, a vivere la nostra storia finalmente senza più minacce
o incomprensioni, io che uccido i fidanzati di mia figlia, sarà tutto perfetto!
Impongo con tutta la mia forza alla fabbrica di arcobaleni e unicorni che mi si si è formata in testa
di smetterla! Non devo illudermi! Non devo fantasticare prima di esserne certo!
perché se quello che penso non è reale sono sicuro che cadrei nuovamente in un baratro fatto di
sangue e sentimenti spenti! Spengo il motore e faccio per scendere, ma Frankenstein mi salta addosso. “Vuoi venire pure tu?” le chiedo e lei miagola
“Allora sbrigati che non abbiamo tempo da perdere!” prendo Frankenstein in braccio e una volta raggiunta  casa la metto a terra.
“STEFAN!”  urlo io così da farmi sentire, mio fratello compare nel atrio dopo pochi secondi,
sembra allarmato, di sicuro non si aspettava che ritornassi così in fretta. Il cuore mi martella
forte in petto a tal punto che sento le pulsazioni anche nella mia testa, sono agitato sto per scoprire
se le mie supposizioni sono reali o solo frutto dei miei desideri. Prendo fiato e formulo la mia domanda “Stefan, sei mio fratello e ti chiedo in nome del nostro legame di sangue di non mentirmi…..”
vedo Stefan annuire ancora sgomento
“Yvaine … è mia figlia? ” Stefan resta ammutolito e non proferisce parola
“rispondimi !” dico io duro, Stefan sembra pietrificato ogni tanto boccheggia, ma dalla sua bocca
non proviene un singolo suono. Vedo Caroline spuntare dalle scale è ancora arrabbiata, ma tra le
mani ha un block notes e sta scarabocchiando non so che
“HALELULIA!!!” urla alterata, ha i capelli tutti arruffati e gli occhi lucidi e gonfi,
probabilmente dovuto al precedente pianto.
“Che hai detto?” le chiedo alzando un sopraciglio. Sembra abbastanza buffa in questo stato,
come se fosse appena uscita dal reparto psichiatrico .
“Riformula la tua domanda Damon Salvatore ” ma che razza di gioco è questo? È impazzita?
“Ti ho chiesto che hai detto barbie” ribadisco, ma lei alza una mano e mi blocca
“Non quello, razza di  imbecille che non sei altro! Quella prima!” io tentenno un attimo prima di farlo, sento che Caroline per qualche assurdo motivo mi dirà la verità. Prendo coraggio e ripeto la domanda più importante che io abbia mai fatto nella mia vita
“Yvaine è mia figlia?” vedo Caroline alzare le braccia al cielo rivolgendosi non so a chi
“GRAZIE!! GRAZIE SIGNORE! IL MIRACOLO SI è COMPIUTO DAMON SALVATORE è RIUSCITO A
CAPIRE L’OVVIO, HALLELULIA! domenica tutti in chiesa!” Conclude la bionda portandosi poi le mani
sui fianchi , io mi sono ammutolito, non so che dire. semplicemente resto qui immobile non sapendo
che fare. Yvaine è mia figlia ed io non riesco ancora a realizzarlo. Non provo nessuna emozione sono bloccato nel mio limbo personale.
“WOW” mi esce soltanto dalla bocca mentre il fiume di sentimenti man mano sta rompendo l’argine
che lo teneva imprigionato, un sorriso mi si dipinge sul volto mentre 
la consapevolezza finalmente mi colpisce 
“Yvaine è mia figlia” sussurro piano a me stesso come se questo lo rendesse  reale e ufficiale
“si Damon è tua figlia” ribadisce la bionda ora finalmente divertita.
 “lei..è..MIA!” ripeto nuovamente guardando adesso mio fratello con un sorriso a 32 denti lui mi sorride a sua volta con le braccia incrociate .
“si Damon è tua ! e ora vatti a riprendere lei e la donna che ami e vedi di farlo per bene!”
vado incontro a mio fratello urlando per poi abbracciarlo  forte, lui rimane intrappolato visto
che ho circondato le sue braccia 
“Grazie Stef” gli dico . Poi mi precipito verso la bionda e la prendo in braccio facendola volteggiare
in aria, lei urla divertita, non se lo aspettava e sinceramente nemmeno io mi sarei mai aspettato un gesto del genere da me stesso. Le metto a terra è le bacio una guancia
“ grazie barbie! VADO A RIPRENDERMI LE MIE DONNE!” urlo mentre mi precipito fuori come un
ragazzino di cinque anni ma la voce di Caroline mi blocca
“DAMOOOOON!”  mi arresto e torno indietro
“che c’è? ho fretta!” dico io. Caroline alza un sopraciglio e incrocia le braccia
“ah si? E dimmi dove saresti andato esattamente visto che non hai lo straccio di un indirizzo?”
ora si che mi sento un imbecille! ma non posso farci niente! Sono troppo euforico e troppo su di giri “Giusto!” farfuglio mentre accetto da Caroline in foglietto che mi sta porgendo
“Allora io vado!” dico incamminandomi nuovamente. Apro la porta di casa Salvatore, ma nuovamente vengo richiamato , stavolta da Stefan
“DAMONNNNNNNNN!” urla quest’ultimo, torno indietro spazientito
“Stef che c’è ancora?”  chiedo, non sto più nella pelle devo sbrigarmi anche perché per raggiungerle devo prendere un volo!
“Vuoi presentarti da tua figlia senza la sua gattina? ” chiede mio fratello indicando il pavimento.
Abbasso lo sguardo ed una Frankenstein mi guarda con espressione triste, Dio! Presentarmi senza Frankenstein sarebbe  come sbattermi da solo la porta in faccia!
“Grazie fratello!” gli dico mentre recupero la micetta. Una volta uscito da casa mi fermo un attimo per riprendere fiato, ho una figlia!

La mia mente corre subito ad Alarick, chissà cosa ne penserebbe.
un sorriso mi spunta sulle labbra e una muta preghiera solca i miei pensieri -fà che mi perdoni,
fà che andrà tutto bene- .Corro in macchina sperando di trovarle ancora all’aeroporto o per lo
meno di trovare un volo il più presto possibile. Sistemo Frankenstein sul sedile del passeggero
e metto in moto la mia macchina
“Frankenstein ” dico io e la gattina miagola in risposta.
“Andiamoci a riprendere le nostre ragazze”
 


Buongiorno ragazze! =)
Come state? tra un paio di giorni finalmente la nostra agonia è finita! ritornano i nostri amati personaggi!
sono solo io che non sto più nella pelle per la season 5?
Ecco per voi un nuovo capitolo ! Vi ringrazio tutti per i continui incoraggiamenti e per i
complimenti cosi carini! davvero grazie grazie grazie
Non finirò mai di stupirmi della vostra infinita dolcezza.
Ringrazio la mia amica  Chiara che mi ha betato questo capitolo (love you sweetheart )
e come sempre un mega grazie va anche a voi che continuatae a leggere e a commentare
questa fan fiction nata dalla mia mente malata =P .
Adesso Damon sa di Yvaine e ora? sarà tutto rose e fiori o ci saranno altre complicazioni?
Stay tuned alla prossima un mega kiss
Katy 

 

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Capitolo 16
*** la possibilità per dimostrartelo ***



24/03/2016     6.00  

POV ELENA


Con non poca difficoltà riesco finalmente ad aprire la porta di casa mia. 
Nonostante la vista da vampiro trovare la serratura al buio e con mia figlia in braccio non è
stata cosa facile. Riprendo in mano la valigia e la trascino dentro per poi abbandonarla nel bel
mezzo del  salotto, per oggi va bene così, voglio solo andare a letto e abbandonarmi fra le
braccia di Morfeo nella speranza che quest’ultimo mi mostri un po’ di pietà e mi faccia precipitare
in un sonno profondo e soprattutto privo di sogni! Entro nella mia camera da letto e  sistemo
Yvaine sotto le coperte togliendole le scarpe, fuori  non  piove, non ci sono i tuoni e lei non
ha bisogno di qualcuno a cui stringersi per non avere paura, oggi sono io quella che ha
bisogno di non sentirsi sola, oggi sono io quella che ha bisogno di stringerla a me per
non aver paura del domani. La copro con la trapunta  e vado ad alzare un po’ i riscaldamenti,
fa freddo qui, ma mentre mi tolgo gli stivali mi chiedo se ho fatto bene ad alzare la temperatura, probabilmente il freddo che sento è solo dovuto al mio stato d’animo. Non mi va di cambiarmi,
mi sdraio anche io sotto le coperte coprendomi, attiro mia figlia a me abbracciandola ,
le accarezzo i capelli e questo gesto riesce a rilassarmi un po’ e quasi senza rendermi conto
scivolo nell’ oblio.

 
24/03/2016     10.00  

 Vengo bruscamente riportata alla realtà da mia figlia, mi sta strattonando il braccio in preda al panico, appena apro gli occhi vedo la sua espressione smarrita e anche spaventata 
“Mamma svegliati! ma che  sta succedendo?” mi chiede agitata. Io mi alzo leggermente
sostenendomi col gomito, guardo l’orologio, quattro  ore di sonno sono decisamente troppo poche!
“amore siamo dovuti tornare a casa”  Yvaine scatta in piedi sul letto, sembra infuriata ma allo stesso tempo gli occhi le si stanno riempiendo di lacrime,
“MA PERCHÈ?” urla lei, io mi alzo del tutto e le prendo un braccio per attirarla a me,
lei oppone un po’ di resistenza, ma poi riesco ad abbracciarla, lei  inizialmente cerca di divincolarsi
dalla mia presa, ma dopo qualche secondo scoppia in un disperato pianto e per la prima volta in
vita mia non so come consolarla, 
“amore mio, non piangere , dovevamo tornare a casa prima o poi….”
Le dico accarezzandole la schiena, ma questo gesto che di solito riesce a calmarla
sembra non sortire alcun effetto stavolta, Yvaine continua ad essere scossa dai singhiozzi
“ LO SO!” Urla nuovamente , il tono di voce le è salito di due o tre ottave .
“ dai amore non essere triste, se vuoi possiamo chiedere alla zia Caroline di venirci a
trovare presto ..magari viene pure lo zio Jeremy se lo invitiamo “
Lei scuote energicamente le testa e si stringe di più a me
“NON LI VOGLIO! NON VOGLIO NESSUNO DI LORO!”  risponde mia figlia nuovamente infuriata  nascondendo il suo volto nel mio incavo del collo, non riesco a capire questo suo
comportamento, mi aspettavo che avrebbe fatto delle domande, che avrei dovuto sopportare
qualche capriccio, ma questo mi ha preso in contropiede
“tesoro perché? ” le chiedo stringendola di più a mia volta. Lei inizia a piangere ancora di più disperatamente e a me si spezza il cuore! Non posso vederla cosi! Yvaine cerca di rispondere
alla mia domanda un paio di volte ma i singhiozzi non le permettono di articolare anche una sola parola. La prendo in braccio facendola sedere sulla mie ginocchia per poi iniziare a cullarla dolcemente,
come facevo quando era più piccola. Cerco di trattenere le lacrime a mia volta , ma non è facile,
faccio dei respiri profondi  e Yvaine  appoggia la sua testa sul mio petto , molto lentamente inizia
a calmarsi. Dopo qualche minuto infine, risponde alla mia precedente domanda 
“ perché nessuno di loro mi ha salutata, dicevano tutti che mi volevano bene e invece erano solo
bugie ….a nessuno di loro importa qualcosa di me !”
Questa volta a scuotere la testa sono io
“ non è vero amore! Ti vogliono un gran bene tutti! Ti adorano ! ma quando siamo partiti ……”
non so che pesci prendere, lascio vagare il mio sguardo per la stanza in cerca di qualcosa a cui appigliarmi ma non trovo niente
“c’era Frankenstein che stava dormendo e siccome non volevamo che piangeva per la nostra
partenza abbiamo tutti fatto silenzio, quindi non ti sei svegliata nemmeno tu …
erò tutti ti hanno dato un bacino prima che ce ne siamo andati solo che tu non te ne sei accorta …
amore non dubitare mai del fatto che ti vogliamo tutti bene, io più di tutti .”
spero di essere stata convincente , cavolo non potevo inventarmi qualcosa di più credibile?  
Mia figlia alza il capo facendo incontrare i suoi occhi celesti con quelli miei color cioccolato
“davvero?” mi chiede con espressione più serena. Io annuisco convinta, in fin dei conti non
sto dicendo una bugia, o almeno non del tutto, Yvaine è riuscita a conquistare tutti in pochissimo tempo . “certo tesoro, ne sono più che sicura”
rispondo infine. Lei mi regala un timido sorriso e poi mi abbraccia
“ allora avete fatto bene a non svegliarmi ,  non volevo che Frankenstein piangeva per me”  
le sorrido anche io e poi con ancora lei in braccio mi alzo
“dai signorina, andiamo a lavarci, vestirci e poi ti porto fuori a fare colazione … beh sono le 10…
più che una colazione sarà un brunch … sbrighiamoci o diventerà un pranzo ”
Yvaine si asciuga gli ultimi residui delle lacrime e poi si precipita in bagno. Uscire le farà bene,
farà bene a tutte e due.
 
24/03/2016     15.00 


Yvaine è letteralmente  distrutta, ma ha un sorriso a trentadue denti stampato in viso,
Il lato positivo di essere una mamma vampira è che riesco a stare dietro a mia figlia senza
stancarmi troppo.  E adesso dopo un abbondante colazione a base di ciambelle al cioccolato,
due ore al parco a rincorrerci, una pizza a pranzo  e infine una sessione di shopping al negozio di giocattoli anche io sono più che pronta per tornare  a casa e rilassarmi un po’.
Tutte queste attività mi hanno aiutato a non pensare  e l’aria aperta mi ha tolto un po’ di quella sensazione di ansia  e angoscia che provavo allo stomaco da ieri notte.
“Mi sono divertita tanto mamma! Poi questo peluche assomiglia veramente tanto a Frankenstein ” osservo mia figlia e sorrido , appena ha visto quell’animaletto di stoffa al negozio le sono
letteralmente usciti fuori gli occhi  fuori dalle orbite, non ho potuto che accontentarla quando con
occhi da cucciola bastonata mi ha chiesto se potevamo comprarlo.
“si amore, sembra proprio lei! Anche io mi sono divertita, mi ci voleva proprio.”
Lei mi sorride nuovamente stringendo Frankenstein 2.0  a se 
“ più tosto  dimmi, sei pronta a tornare all’asilo? da domani si torna alla solita routine”  
le chiedo mentre apro il portone che ci conduce alle scale .
“credo di si…. Mi manca un po’ Mystic Falls …chissà se lo zio Damon si ricorda di dare a mangiare a Frankenstein, mamma secondo te posso telefonargli per ricordarglielo e per chiedergli come sta?  ”
mi si blocca il respiro in gola, Non mi aspettavo che sentire pronunciare il suo nome ad alta voce  
mi facesse questo effetto, improvvisamente è come se mia figlia anche  solo nominandolo avesse riaperto il vaso di pandora, quello che avevo cercato di richiudere così disperatamente,
quello che contiene tutti il mio dolore. Non rispondo alla sua domanda anche perché sento  la mia gola  improvvisamente stringersi, e mi viene male anche solo respirare, Yvaine  mi guarda un attimo
perplessa e io cerco di sorriderle per rassicurarla. Mi concentro eccessivamente sul salire le scale sperando che  mia figlia non insisti sul argomento,
“mamma mi hai sentita? possiamo telefonare allo zio Damon per chiedergli di Frankensein?”
insiste lei , come immaginavo la testardaggine che probabilmente ha ereditato da suo padre si
fa sentire nei momenti meno opportuni, continuo a salire le scale boccheggiando , non so che risponderle mentre i suoi occhi curiosi e sospettosi mi scrutano con insistenza. Finalmente trovo l’ossigeno necessario per rispondere, ma vengo anticipata dall’ultima persona che mi aspettavo di vedere , dall’ultima persona che volevo vedere!
 
POV DAMON       15.00 

È da 3 ore che sono qui come un cretino ad aspettare che qualcuno apri questa maledetta porta
e l’irritazione che provo è alle stelle. inizio seriamente a pensare che la bionda mi abbia fatto
qualche scherzo cretino per vendicarsi! Dentro l’appartamento che mi è stato indicato non c’è
nessuno, non vi proviene nessun rumore dall’interno e nessuno dei vicini sembra conoscere Elena o Yvaine, che razza di imbroglio è mai questo?  Appena tornerò a Mystic Falls sarà meglio per
la Barbie che  non si faccia trovare perché sono furioso. Mi sento abbastanza imbecille qui,
solo con una gatta ad aspettare qualcosa che probabilmente non avverrà  …
mi sento come una pizza che è stata prenotata e che nessuno ha ritirato … appunto , un completo imbecille! Mi sono stufato, prendo il telefono e scorro la rubrica per dirgliene 4 a quella razza di
bionda ossigenata, ma la sfortuna non mi abbandona, una voce registrata mi avvisa che lei è occupata
e che posso lasciare un messaggio. Riattacco bruscamente e Frankenstein mi guarda con aria divertita?
I Gatti possono ridere di qualcuno? A me sembra proprio cosi
“ beh? che cavolo guardi tu?” le dico acido! La prendo in braccio a faccio per andarmene,
ma sento che qualcuno sta aprendo il portone giù al piano terra e mi sembra di aver sentito
parlare qualcuno, forse Elena? o forse la mia immaginazione che mi gioca brutti scherzi ?
sento i passi di due persone e il mio cuore accelera, che siano loro? . 
“credo di si…. Mi manca un po’ Mystic Falls …chissà se lo zio Damon si ricorda di dare a
mangiare a Frankenstein, mamma secondo te posso telefonargli per ricordarglielo e per
chiedergli come sta? ” Il respiro mi si blocca in petto, quella è la voce di mia figlia!
E sta parlando proprio di me, sento quella che sicuramente  è Elena trattenere il respiro, non
risponde , loro si avvicinano sempre di più e il mio cuore minaccia forse per la prima volta in
vita mia di uscirmi dal petto. Per la prima volta ho paura di affrontare qualcuno,
non so che dirle, non so come comportarmi:  mi sento come uno scolaretto che non ha studiato
per il più importante degli esami. dopo qualche secondo Yvaine domanda nuovamente ,
“mamma mi hai sentita? possiamo telefonare allo zio Damon per chiedergli di Frankenstein?”
Elena ancora non proferisce parola, ma non è necessario, sono arrivati e io sono
li ad attenderle in cima alla rampa
“credo non sia necessario telefonare piccola”  le rispondo e una morsa mi stringe lo stomaco
da quando Yvaine è nel mio campo visivo. Solo adesso forse sto realizzando del tutto..
lei è mia figlia! Lei è il mio miracolo personale! Spalanca gli occhi e subito dopo inizia a correre
nella mia direzione con un sorriso smagliante  
“ZIO DAMOOOON” urla poco prima di buttarsi a capofitto fra le mie braccia.
Io la sollevo da terra e le stringo forte a me inspirando il suo odore
“mi sei mancata tanto piccola” le dico, sento che gli occhi mi diventano insolitamente umidi.
E’ ufficiale! Mia figlia mi ha rammollito! Continuo a stringerla a me tenendo gli occhi chiusi,
non voglio che questo momento finisca .
“ma ci siamo visti solo ieri!” ribatte Yvaine , io annuisco e poi a malincuore  la deposito a terra
“lo so, ma a me sembra di non vedervi da una vita” rispondo . Alzo lo sguardo e finalmente incontro
gli occhi duri di Elena, si gira dandomi le spalle per poi aprire la porta
“ Yvaine! Vai dentro! Se vuoi puoi portare Frankenstein con te” le dice con tono severo,
ma so che in realtà lei è in collera con me e non con lei! Yvaine prende in braccio la gattina
ed entusiasta inizia ad accarezzarla mente entra in quello che posso intravedere essere un piccolo
e modesto appartamento. Non si è accorta del cambiamento d’umore della madre,
probabilmente troppo eccitata per la nostra inaspettata visita.
“che diavolo ci fai qui?” mi chiede Elena fulminandomi con lo sguardo ,sta tremando e si stringe le braccia intorno al corpo in una sorta di gesto di auto protezione. La capisco!
ho davvero sputtanato tutto! E adesso devo cercare di rimediare mettendo per una volta
da parte il mio orgoglio, il mio sarcasmo ed il mio ego,
vado dritto al punto, niente giri di parole ….non stavolta.
“Elena mi dispiace … mi dispiace per tutto… Io non volevo dirti quello che ho scritto in quella lettera!
Mi dispiace per tutto il male che ti ho fatto e mi odio per tutto il dolore che ti ho inflitto cinque
anni fa … se potessi tornare indietro rifarei tutto diversamente “ le dico prendendole un braccio,
cerco di guardarla negli occhi per trasmetterle in qualche modo la verità delle mie parole,
ma lei tiene il suo sguardo abbassato. Fa un passo indietro liberando il suo braccio dalla mia presa
e sento che mi sta sfuggendo dalle mani come della sabbia. devo tentare il tutto per tutto!
Non posso farmi sfuggire anche questa occasione.
“Elena ti prego guardami, non intendevo dire niente di quello che ho scritto, 
ero troppo spaventato …. si io Damon Salvatore ero spaventato  di non essere abbastanza per te
e soprattutto di non essere un esempio per Yvaine … insomma siamo d’accordo tutti e due sul
fatto che non sono uno stinco di santo, io mando a monte i piani Elena, dico cose che non intendo dire
e ferisco le persone a volte solo per allontanarle da me perché non ho il coraggio di scegliere la
strada più difficile … ” io non so più che dire il cuore mi martella nel petto e il fatto che lei
non dica niente mi sta consumando .
“Elena di qualcosa, per favore …. io ti amo … e non me ne andrò più … non stavolta …”
ecco ! finalmente l’ho detto, lei continua a non parlare e io trattengo il respiro. E’ davvero la fine?
dopo tutto quello che abbiamo passato finisce cosi? Una vocina nella mia testa mi urla contro
che me lo sono meritato, che l’ho portata io a quel punto e in fondo so che è la verità.
Dopo un tempo che mi è sembrato infinito Elena  alza lo sguardo  puntando i suoi occhi umidi
dritto nei miei, quello che vedo è il ritratto di una donna che ha sofferto troppo
e sapere che la causa di tutto questo sono io mi logora.
“non ti credo.” Dice infine  lei tutto ad un fiato e talmente piano che ho faticato a sentirla ,
mi prende il panico, no no no non può finire cosi ! le prendo le mani fra le mie ,
lei cerca di tirarsi indietro, ma io la trattengo
“ Elena , sto dicendo la verità, IO TI AMO! IO RESTERÒ CON TE! RESTERÒ CON VOI … ti prego credimi!”
la imploro mentre con il pollice le accarezzo il dorso della mano, non posso perderla !
“solo adesso mi rendo conto di quello che ti ho fatto, ti prego fammi rimediare, dammi un’ultima possibilità! Concedi a me e a te di essere felici, smettiamo di farci del male ti prego …”
le sussurro disperato, sento che la sto perdendo e questa sensazione mi sta distruggendo !

“non posso più fidarmi di te Damon…. Non posso farlo anche per rispetto verso me stessa!
Ogni volta che mi sono permessa di farlo, ogni volta che ho permesso a me stessa di sperare
che potesse andare tutto bene tu mi hai annientata….. ed io non c’è la faccio più… non più!”
conclude  lei scuotendo ripetutamente la testa, tiene gli occhi chiusi probabilmente nel tentativo di
non far uscire le lacrime, ma delle gocce salate le scendono giù per le guancie ugualmente.
“Elena … non so che fare …. Dimmi cosa come posso  dimostrarti che non sto mentendo e io lo farò…” le  alzo il mento affinché lei mi guardi
“non lo so Damon, io sto ancora male”
risponde,  annuisco e mi porto le sue mani alla bocca depositandovi un rapido bacio
“lo so Elena, lo so, ma permettimi di dimostrarti che ci sono, che non me ne vado…
ti chiedo solo questo , permettimi di dimostrarti che non mento ” Allungo una mano nella sua direzione e le sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio .

Lei sembra dubbiosa, come se stesse combattendo un conflitto interiore. Ti prego di di si, ti prego non sbattermi la porta in faccia,
ti prego per una volta permettimi di renderti felice ….
chiude gli occhi e prende un respiro profondo e io credo di morire, sento un peso enorme sul cuore .  “una sola possibilità” dice lei infine e io come una molla scatto abbracciandola, la stringo  
forte a me  come se potesse scappare da un momento all’altro. Sospiro, ed è come se tutto lo stress
che avevo in corpo fosse uscito insieme all’ossigeno
“grazie ,grazie,grazie “ le sussurro tra i capelli, la sento abbandonarsi per un attimo contro il mio corpo, ma  dopo qualche secondo si ricompone prendendo le distanze
“ti ho detto che ti do la possibilità di dimostrare che le tue non sono solo parole, non ti ho detto
che ti ho perdonato ” precisa lei, ma la sua espressione è totalmente diversa da quella distrutta
di poco fa. Elena sospira a sua volta e poi entra nel suo appartamento io faccio per seguirla,
ma rimango bloccato all’entrata , fingo un colpo di tosse per attirare la sua attenzione.
Cerco di assumere un espressione seria , in fin dei conti dovrò ancora penare parecchio prima
che lei mi perdoni , ma non riesco a cancellarmi dalla faccia questa espressione da ebete  che ho ,
non riesco a smettere di sorridere. lei si gira dubbiosa nella mia direzione 
“posso entrare?” le chiedo io e lei sorride divertita, ritorna sui suoi passi ed esce dal appartamento,
non capisco, che sta facendo?  Suona  alla porta della sua vicina, attende qualche secondo e poi finalmente la porta si apre
“ciao Elena” la saluta con entusiasmo la vicina di casa che fino a poco fa sosteneva di
non conoscere nessuna Elena .
“ciao Beth potresti invitare il mio amico a entrare a casa mia?” le chiede  soggiogandola,
Beth annuisce e poco dopo riesco ad entrare nell’appartamento
“bel trucchetto quello con la tua vicina, davvero furbo soggiogarla affinché nessuno si ricordi di te almeno che non sia  tu stessa a parlare con loro ” mi complimento, a quanto pare Elena ha reso
la sua abitazione sicura contro ogni possibile invasione vampiresca.
“grazie, negli anni mi sono dovuta arrangiare come potevo ” risponde lei con finta aria di superiorità
ed il fatto che riesca a scherzare mi rincuora. sono felice che abbia ritrovato in parte il suo buon umore. “dobbiamo parlare di una cosa Elena” le dico mentre lei è indaffarata ad aprire la sua valigia
“ti prego Damon, non abbiamo già affrontato abbastanza drammi per oggi?”
risponde lei senza staccare i suoi occhi dalla valigia, questo comportamento è tipico di Elena, quando qualcosa la mette a disagio o la imbarazza lei finge di essere particolarmente impegnata in
faccende futili che possono tranquillamente  aspettare
“non si tratta di quello, credo dovremmo sederci ” le dico calmo.
“Damon … a meno che Klaus non sia stato risvegliato e sta venendo qui a prenderci..
puoi dirmi qualsiasi cosa…credo che ho raggiunto la soglia massima di stress per oggi  ”
termina  estraendo un paio di vestiti dalla valigia. Allora mi decido ,
c’è un solo modo per avere la sua totale attenzione e io non posso più rimandare questo argomento
“so tutto.......so di Yvaine”
un jeans le sfugge dalle mani, va a finire a terra silenziosamente .
 



Ciao ragazze, come state? anche voi come me siete totalmente uscite fuori di senno venerdi pomeriggio?
Io dopo aver visto la puntata di TVD 
ero il ritratto della felicità..tutte quelle scene delena mi hanno completamente rincitrullita. voi che ne pensate della puntata ? vi è piaciuta? passando al capitolo... Finalmente quei due hanno avuto il fatidico incontro è per un secondo sembrava tutto tranquillo , sembrava che tutto si sarebbe risolto per il meglio...appunto SEMBRAVA  :) ecco pronto un altro dramma ! altri problemi e altre discussioni in arrivo? voi che dite? 
se vi va fatemi sapere con un commento le vostre impressioni e le vostre supposizioni per quanto riguarda il prossimo capitolo Ok? come sempre ringrazio tutti quelli che commentano e quelli che hanno inserito la storia fra i preferiti/seguiti/ricordate ...un mega kiss a tutte voi un grazie grande come una casa va come sempre alla mia beta nonchè super amica kiaracmc . alla prossima spero un bacione 

katy 

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Capitolo 17
*** gli occhi di papà ***



Dedicato a te che continui a essermi amica da tutti questi anni non ostante devi subirti i
miei momenti di autentica pazzia . Dedicato a te che riesci a capirmi come poche persone su questa terra.
Dedicato a te amica mia senza la quale non avrei avuto il coraggio di pubblicare questa fanfiction.
Dedicato a te sei e rimarrai sempre mia sorella. Buon compleanno Chiara....







24/03/2016 15.15

POV Elena

Damon è dietro di me, sento il rumore della porta che si chiude. E adesso? Che gli dico?
Forse gliel’ho data vinta troppo in fretta! Improvvisamente sento lo strano impulso di dover disfare la valigia,
mi precipito nella sua direzione e la apro forse con troppa accuratezza. Tutto pur di non doverlo guardare negli occhi. Cerco di concentrarmi sulla valigia cos da riuscire a reprimere il sorriso idiota che prepotentemente cerca
di farsi largo sulle mie labbra, ma non posso farci niente, ho appena avuto tutto ciò che ho sempre desiderato.
Ho sentito finalmente le parole di cui per anni ho avuto un disperato bisogno e devo ammetterlo …
mi sento finalmente felice. Mi sento così felice che delle lacrime minacciano di uscire, così felice da avere paura
che tutto possa finire in un lampo. È per questo che voglio andarci piano…
per quanto il desiderio e il bisogno di stare con lui è quasi doloroso questa volta devo essere cauta e obiettiva.
Non posso permettermi di guardarlo solo ed esclusivamente con gli occhi dell’amore perché essi a volte abbagliano
e fanno apparire tutto più bello, sembrano promettere un lieto fine che poi alla fine non si presenta lasciando
l’amaro in bocca e un immenso vuoto nell’anima.Q uesta volta sarà diverso, deve essere diverso!
Non posso più permettermi di buttarmi a capofitto tra le sue braccia senza pensare alle eventuali conseguenze…
non posso più farlo non solo per me ..ma anche per Yvaine.
È cosi strano vederlo nel mio soggiorno, lui è qui, e venuto solo per me …. mi ha detto che mi ama …
mi ha promesso che non se ne andrà…. ma Il sorriso che stavo tentando di reprimere con scarsi risultati
scompare dal mio volto, si, lui è qui, ma fino a che punto posso fidarmi delle sue parole?
Il cuore mi martella in petto gridandomi di buttarmi fra le sue braccia , di dirgli di sua figlia e di essere finalmente felice, ma fatico a fidarmi anche del mio stesso cuore, com’è possibile che sia cosi felice e gonfio di gioia se fino a
poco fa era a pezzi proprio a causa sua? NO! Ho deciso, Non posso permettermi di farmi catturare con cosi tanta
facilità da quei suoi occhi celesti, ma nel medesimo istante in cui prendo questa decisione le immagini di poco fa affiorano nella mia mente quasi a volermi convincere che le parole di Damon siano sincere,
che non devo preoccuparmi ma solo lasciarmi andare, ed è quasi come se sentissi ancora
le braccia e la mani di Damon stringermi a se con così tanta forza e dolcezza da spiazzarmi.
Per un attimo ringrazio il cielo di non essere più in grado di arrossire . Resistergli sarà una dura impresa!
“Dobbiamo parlare di una cosa Elena”
la voce di Damon interrompe il mio monologo interiore , il suo tono sembra leggermente meno
giocoso di poco fa , ma io non oso staccare il mio sguardo dagli indumenti che dovrei sistemare,
mi sento in imbarazzo, come una ragazzina di 13 anni di fronte alla sua prima cotta.
“Ti prego Damon, non abbiamo già affrontato abbastanza drammi per oggi?”
Gli chiedo cercando di sviare ogni possibile argomento che potrebbe
potenzialmente mettermi ancora di più a disaggio.
“Non si tratta di quello , ma credo che dovremmo sederci ”
Nella sua voce sento una nota di urgenza ,una strana ansia sta iniziando ad impadronirsi di me.
“Damon … almeno che Klaus non sia stato risvegliato e stia venendo qui a prenderci..puoi dirmi qualsiasi cosa …
credo che ho raggiunto la soglia massima di stress per oggi ” ribadisco io , cerco di sembrare calma e di non
dar a vedere il mio imbarazzo e il mio crescente nervosismo , ma non so se ci sono riuscita,
sono curiosa di sapere di cosa vuole parlarmi , ma allo stesso tempo ho paura che possa trattarsi nuovamente
di qualcosa di catastrofico, qualcosa che come tre giorni fa con Caroline, ci costringerà a una nuova fuga
verso Mystic falls o Dio sa dove. Damon prende un profondo respiro e io mi preparo al peggio
stringendo fra le mani un jeans come se fosse la mia ancora di salvezza .
“So tutto …. so di Yvaine”
Ed è come se il mondo si fermasse … il jeans che stringevo con cosi tanta forza mi scivola dalle mani e
io resto bloccata con lo sguardo fisso nei suoi occhi color ghiaccio. Non riesco ad articolare un singola parola,
ma nella mia testa è appena scoppiato il putiferio, ci sono talmente tante domande e paure che si
intersecano tra di loro che non riesco a distinguere un pensiero dall’altro, è tutto confuso e caotico,
non so che dire ! non so che fare! Semplicemente resto immobile, continuo a fissarlo e lui mi scruta come se
mi stesse studiando, come se stesse esaminando un animale ferito, ma io non lo sono!
Tutto ad un tratto un dubbio si fa strada nella mia mente, un dubbio che si trasforma quasi in una certezza,
credo che sto per sentirmi male.
“Tu me la vuoi portare via….sei tornato per portarmela via ”
Mormoro a bassa voce più a me stessa che a lui, è come se si fosse accesa una lampadina.
Il lato masochista che sta dentro di me mi suggerisce che deve essere cosi! Non c’è altra spiegazione,
se lui è qui è solo per questo motivo, lui non mi ha mai voluta quindi perché tornare proprio adesso ?
lo vedo camminare verso di me con le mani bene in vista e per ogni passo che lui compie nella mia direzione
io ne faccio uno indietro. Ma ben presto mi ritrovo con le spalle contro al muro, non posso crederci,
sono stata una stupida a credere anche solo per un attimo che lui mi abbia detto la verità,
lui è qui solo per prendersi mia figlia .
“Dovrai uccidermi prima di averla ” sussurro nuovamente.
Damon allunga una mano nella mia direzione e io chiudo gli occhi. Non voglio vedere! Non voglio sentire!
La sua mano sfiora il mio mento e così infine, dopo qualche secondo ri apro gli occhi , li pronti a perforarmi l’anima
ci sono quelli suoi profondi come l’oceano .
“Credi davvero che io ti farei mai questo? ” chiede lui con tono sorprendentemente dolce.
Sono confusa, Dov’è la rabbia? Dov’é la sua furia?
“Elena , appena dieci minuti fa ti ho detto che ti amo, ti ho promesso che non me ne andrò mai più,
ti ho promesso che riconquisterò la tua fiducia e tu adesso credi che io ti voglia uccidere? ”
Conclude lui alzando un sopraciglio.
“Non sei arrabbiato? Non ti ho detto di Yvaine quando ne ho avuto l’occasione ” gli chiedo trattenendo il respiro .
Sento la mano di Damon spostarsi dal mio mento alla mia guancia accarezzandola, piega la
testa leggermente di lato assumendo una finta espressione pensierosa per poi tornare serio e rispondere.
“Si sono arrabbiato...ma allo stesso tempo so di non potermi permettere di esserlo …. Non con te almeno …
sono arrabbiato con me stesso perché so che se ho perso te e i primi 4 anni di vita di mia figlia è solo stata colpa mia.” Sento come se un enorme masso mi sia appena caduto dal cuore, mi sento leggera come una piuma
forse anche perché adesso dopo anni e anni non devo più mantenere nessun segreto,
niente più depistaggi e bugie, niente più sofferenza , lui sa! Ma come?
“Elena respira ….” dice scherzosamente e io obbedisco, senza rendermene conto avevo smesso di respirare .
“Damon io volevo dirtelo, solo che…”
“Si lo so, ho sputtanato tutto, come sempre d’altronde….ma da adesso in poi non sarà più cosi …
voglio stare con te… voglio stare con Yvaine e voglio staccare la testa a chiunque osi avvicinarsi alle mie donne
e voglio essere padre… voglio essere il padre che Yvaine merita…ma per tutto questo ho bisogno del tuo aiuto….
ho bisogno di te al mio fianco ” mi interrompe lui .
“Damon è più complicato di così…credimi..” gli prendo le mani fra le mie e faccio una breve pausa
per cercare le parole giuste, non voglio ferirlo, ma non voglio nemmeno affrettare i tempi
“Davvero…. ti prego di credermi quando ti dico che non ho mai voluto qualcosa così tanto e così disperatamente
nella mia vita come questo: io te e Yvaine insieme..è sempre stato il mio più grande desiderio ,
piangevo notti intere per via della consapevolezza che non avrei mai avuto la famiglia unita che sognavo …..
e adesso eccoti qui! Pronto a offrirmi tutto ciò che ho sempre desiderato….
ma le cose non si ottengono semplicemente volendole , le cose si guadagnano piano piano, passo dopo passo ….”
Lo vedo annuire lentamente, ma nei suoi occhi leggo chiaramente la delusione. Tenendo le sue mani sempre
strette tra le mie mi dirigo verso il divano facendomi seguire da lui ci sediamo e io proseguo
“Io non posso semplicemente dire a mia figlia –Yvaine ecco tuo padre- senza la certezza che tu non sparirai
da un momento all’altro..non posso permettere che qualcuno spezzi il suo cuore…
io non so come tu abbia fatto ma... lei è pazza di te!”
Prendo un respiro profondo passandomi una mano fra i capelli, ho la sua totale attenzione e il fatto che
mi stia ascoltando senza interrompermi mi rende più tranquilla e in grado di trovare le parole
che riescano ad esprimere in pieno quello che io sento dentro di me .
“è come se in un certo senso abbia percepito che c’è qualcosa che ti lega a lei”
Un sorriso nasce in maniera spontanea sulle mie labbra mentre sto rievocando i pochi momenti
che quei due hanno passato insieme e osservo con piacere che il mio sorriso ha anche contagiato Damon ”
Non è una cosa che riesco a spiegare … Yvaine adora Stefan , si diverte un sacco con Caroline ma non è la stessa
cosa che si è creata con te in poco più di 24 ore, se io adesso le dico di te , il vostro legame si
rafforzerà inevitabilmente ancora di più… e se lei già adesso, dopo cosi poco tempo ti ama..
dopo quella rivelazione stravedrà letteralmente per te … nostra figlia ama Damon …  
ama incondizionatamente e in un modo puro e innocente come non ho mai visto ….
Aspettiamo un paio di giorni e vediamo come va ok? Non me la sento di dirglielo adesso ”
Concludo sperando di essere stata in grado di trasmettergli le paure e i ragionamenti che mi hanno
portata a prendere quella decisione .
“Non voglio negarti un rapporto con lei…non sarebbe giusto . anche se Yvaine non ha mai
espressamente detto che le manca un padre, io l’ho capito … certi suoi comportamenti..
certe sue domande me lo hanno confermato” Dopo qualche secondo Damon annuisce e io sono sollevata,
ha reagito in modo del tutto diverso di quello che mi aspettavo , temevo che avessimo entrambi iniziato a urlarci contro , temevo che qualche mobile sarebbe stato fatto a pezzi ma con mia grande sorpresa lui è stato calmo
e mi ha fatto spiegare il mio punto di vista. sembra così diverso in questo momento li seduto di fronte a me,
ha messo da parte il suo sarcasmo e il suo aver sempre la battuta pronta, sembra finalmente rilassato..
come se finalmente potesse essere libero di essere se stesso senza il bisogno di nascondersi dietro qualche atteggiamento che lo faccia sembrare l’eterno duro, quello intoccabile, allo stesso tempo però sembra
che qualcosa dentro di lui lo stia logorando, sembra …tormentato. Non proferisce parola, ma di tanto in
tanto annuisce silenziosamente come se stesse riesaminando quello che gli ho appena detto nella sua testa ,
io non so che fare, mi limito a continuare a fissarlo in silenzio nell’attesa di qualche sua reazione.
Dopo qualche momento -che a me è sembrato infinito- riporta il suo sguardo su di me, come ho fatto io prima ,
prende le mie mani fra le sue .
“Per me va bene Elena. Capisco le tue ragioni e sono anche cosciente del fatto che se tu volessi avresti
il pieno diritto di sbattermi fuori e di non dirle niente, io ti giuro che riconquisterò la tua fiducia..
e voglio che tu sappia una cosa … ” non dico una parola, aspetto che lui prosegui con quello che ha da dirmi.
Damon non è mai stato un tipo che esprime i suoi sentimenti quindi capisco che questa situazione è del
tutto nuova per lui e capisco che non è affatto facile ,così come non è facile per me.
“Io voglio che tu sappia che..se io avessi saputo che tu eri incinta io sarei tornato da voi...
sarei tornato in un batter d’occhio …e non per senso del dovere credimi! ma semplicemente perché ti amo,
avrei spostato mari e monti per raggiungervi se solo avessi saputo. Il pensiero che in tutti questi anni hai
dovuto affrontare tutto da sola mi fa provare odio verso me stesso. Avrei dovuto esserci per proteggerti da Klaus ,
avrei dovuto esserci quando è nata e soprattutto avrei dovuto esserci per amarvi. Se io ti ho lasciato quel giorno
è stato solo perché avevo paura di non essere abbastanza. Io volevo una vita migliore per te.
Volevo che ti innamorassi di qualche banchiere super ricco, che ti sposassi e che avessi una vita serena
e invece ho rovinato tutto …io voglio solo che tu sappia che se potessi tornare indietro rifarei tutto diversamente …
ma non posso..quello che posso fare è prometterti che da adesso in poi non vi lascerò mai più sole. ”
Questa volta sono io quella che annuisce senza proferire parola , semplicemente mi limito a sorridergli
nel tentativo di trattenere le lacrime, prendo un respiro profondo e apro bocca per dire qualcosa che
non mi faccia sembrare stupida o sciocca ma l’ingresso di Yvaine mi blocca. Entra sorridente e a passo
spedito subito seguita da Frankenstein.
“Zio sono felice che sei qui!” dice a Damon mentre allunga le braccia nella sua direzione,
quest’ultimo la prende in braccio e nei suoi occhi posso leggere qualcosa che non vedevo da molti anni.
È lo stesso sguardo con cui mi guardava mio padre, uno sguardo pieno di ammirazione e adorazione,
uno sguardo pieno di amore incondizionato e infinito. Damon le bacia una guancia e Yvaine ride,
quei due insieme sono bellissimi da vedere .
“Anche io sono felice di essere qui , quella palla di pelo non la smetteva più di infastidirmi così non
ho potuto fare altro che venire qui , poi mi avevi promesso che mi facevi assaggiare la pizza che fanno
da queste parti ” risponde lui sorridendole.
“Mi dispiace zio, ma oggi la pizza l’ho già mangiata” risponde Yvaine con meno entusiasmo di prima.
“Beh c’è sempre domani, dopodomani ….” Tutto ad un tratto lei si illumina e con lei anche io ,
sta davvero succedendo tutto questo?
“QUINDI RESTI QUI PER UN PO’?” Urla lei sgranando gli occhi di sorpresa ,
Damon scoppia per un attimo in una fragorosa risata.
“Solo se riesci a convincere tua mamma a farmi stare qui e magari a farmi dormire sul divano ”
risponde lui ancora divertito, è il ritratto della felicità.


24/03/2016         22.15

POV DAMON


“Zio, lasciatelo dire, sei negato a giocare a monopoli ! ” mia figlia mi sorride con sguardo sarcastico,
mi sta prendendo in giro!
“Beh tu parti avvantaggiata! Io non ci ho mai giocato, dammi un paio di giorni e ti straccio ”
ribadisco assumendo una finta espressione minacciosa.
“Signorina, per oggi lo hai umiliato abbastanza…vai a sistemare Frankenstein e poi doccia e a letto che
domani devi alzarti presto. ” afferma Elena spuntando dalla sua camera da letto con un paio di
lenzuola tra le mani.

Nemmeno mezz’ora dopo mi ritrovo appoggiato alla porta della stanza di mia figlia mentre
Elena sta finendo di asciugarle i capelli. Yvaine ha una bella stanzetta color rosa confetto,
giocattoli e peluche di ogni tipo la fanno da padrone qui dentro. Azzardo qualche passo al suo interno
e mi sento fuori luogo, come se non meritassi si essere qui. Scaccio subito questo sentimento,
per colpa di esso ho perso tutte le fasi più importanti di mia figlia,
quelle che un genitore non dovrebbe mai perdersi … già ..genitore … io sono un genitore, ma non mi sento tale.
Spero che questo col tempo cambi. Mi avvicino di più a una parete piena di foto ,l’ho notata solo adesso.
Mi avvicino ancora di qualche passo e mi fermo ad osservare, ci sono un sacco di fotografie di Elena e Yvaine insieme..Yvaine da neonata..lei e Elena al suo primo compleanno..in qualche fotografia c’è anche Caroline.
Mi si chiude lo stomaco … io tutti questi momenti me li sono perso .
“Ero carina da piccola, non credi? ” distolgo lo sguardo e vedo che mia figlia è proprio vicino a me,
non l’ho proprio sentita arrivare !
“No, non eri carina ”rispondo io. Vedo la sua espressione cambiare repentinamente nel giro di qualche secondo,
ma io non ho ancora finito di parlare, la prendo in braccio e continuo.
“Eri bellissima, stupenda….lo sei tutt’ora..e sempre lo sarai … una piccola principessa ” concludo.
Lei torna nuovamente a sorridere e stringe le sue esili braccia intorno a me.
“Sei identica a tua madre …sei la sua fotocopia....siete bellissime ” riprendo poi.
Yvaine appoggia la sua testa sulla mia spalla e sbadiglia sonoramente, credo che una bambina cosi
piccola non dovrebbe stare sveglia fino a quest’ora.
“Non è vero…” ribadisce lei , credo di aver perso il filo
“Cosa non è vero? ” le chiedo con tono di voce basso riportando il mio sguardo nuovamente sulla parete.
“Gli occhi li ho presi da papà ”
Credo di essere prossimo a uno svenimento, il mio cuore ha perso un colpo, non era certo la risposta
che mi aspettavo, cerco di sembrare il più disinvolto possibile, ma dentro di me
un mix micidiale di sensi di colpa sta prendendo vita.
“Come lo sai piccola ? Mi hai detto che non ti ricordi che aspetto abbia” Le chiedo col cuore in gola,
sento gli occhi pizzicarmi e un groppo formarsi nella mia gola.
Chissà con quale opinione di me è cresciuta, penserà che sono un bastardo a cui non importa nulla di lei,
un uomo estraneo che non la ama, non ci sono mai stato quando lei aveva paura, non l’ho mai portata al parco…
se mi odia non posso biasimarla … .
“La mamma una volta mi ha detto che papà mi ha regalato i suoi occhi affinché io non dimentichi
mai che mi ama tanto e che mi pensa sempre, e che un giorno tornerà da me .”
Okay, non ce la faccio più….la deposito sul letto e lo do un veloce bacio in fronte.
“Buona notte piccola , ora viene tua mamma a darti la buona notte!”
le dico velocemente dandole le spalle, devo uscire da qui, mi sento soffocare.
Sono un bastardo, non mi perdonerò mai per quello che ho fatto!.
attraverso la cucina con lunghe falciate e mi precipito nel balcone respirando a pieni polmoni
….calmati Damon …calmati…


24/03/2016        23.00

POV Elena
Do il bacio della buona notte a mia figlia rimboccandole le coperte e vado alla ricerca di Damon.
Yvaine mi ha detto che non stava tanto bene il che mi sembra davvero insolito e strano.
Dopo qualche secondo lo vedo attraverso la porta-finestra seduto per terra nel balcone, lo raggiungo e mi
siedo a mia volta a terra vicino a lui. Il suo sguardo è rivolto verso il vuoto, non dice una parola.
Decido di stare in silenzio anche io, se c’è qualcosa di cui vuole parlarmi sa di poterlo fare. Mi alzo e vado
a prendere due birre dal frigorifero, le apro e poi mi siedo nuovamente vicino a lui porgendogli una
bottiglia che lui accetta dando subito un lungo sorso.
“Grazie….” Dice lui girandosi finalmente nella mia direzione.

“Di nulla” rispondo io.
“Non ti stavo ringraziando per la birra” adesso sono confusa.
“E per cosa allora?” gli chiedo curiosa, stare dietro ai suoi ragionamenti a volte è estenuante.
Damon inizia a fissare di nuovo non so cosa e io lo imito, dopo qualche secondo
e un altro sorso alla sua birra infine risponde.
“Per non averla cresciuta facendole credere che di lei non mi frega niente … mi ha raccontato quello
che le hai detto a proposito del suo colore d’occhi” Annuisco e do il primo sorso alla mia birra,
mi sa che dovevo prendere qualcosa di più forte .
“Te lo ha detto Care? ” gli chiedo cambiando argomento, non mi va di vederlo struggersi per
qualcosa che non può più cambiare, ora bisogno soltanto guardare avanti
“No, la barbie mi ha dato solo la conferma”. Un mezzo sorriso gli si dipinge sulla labbra, vorrei tanto sapere a cosa pensa . “E come l’hai scoperto allora?” Adesso si che sono curiosa. Damon reprime una risata.
“Beh….ho quasi appiccato il fuoco a casa Donovan …” Risponde con nonchalance ,
la birra che avevo in bocca mi va di traverso facendomi iniziare a tossire nel tentativo di non soffocare,
Damon mi batte una mano sulla schiena e non appena mi sono ripresa un
po’ esclamo con tono di voce forse troppo alto
“COSA?? “ lui mi guarda divertito e alza le mani di fronte a se quasi a volersi difendere iniziando poi a ridere

“Ah ah Elena è anche colpa tua, mi hai detto che era di Matt! Volevo solo dargliele di santa ragione ”
Gli do un pugno sulla spalla e lui si sdraia a terra fingendo di essere in preda a un dolore atroce allo
stesso tempo però non riesce a smettere di ridere.
“Non è divertente Damon! E smettila di ridere! Povero Matt!! ” Dio che imbarazzo! Vorrei scomparire in questo momento , chissà cosa ha pensato di me . Il telefono di casa squilla permettendomi di sfuggire a questa situazione catastrofica,
mi sento mortificata ai massimi termini, faccio il giro del muretto per raggiungere il telefono e con la coda dell’occhio vedo che anche Damon è rientrato. Sarà Caroline che curiosa come sempre vuole sapere come è andata con Damon,
devo comprarmi un nuovo cellulare domani! Alzo la corrnetta e rispondo.
“Si ? pronto ” Una voce fredda come il giaccio risponde dopo qualche secondo, no, non è Caroline.
“Ciao Elena” ......Oddio! Sono nella merda!




Ciao ragazze! Scusate il ritardo con cui pubblico ma sono stata aggredita da una pigrizia demoniaca . 
Non ho avuto molta ispirazione negli ultimi giorni ma per voi persone stupende mi sono sforzata un pò e ho scosso i miei neuroni in letargo. Mi fate sapere cosa ne pensate di questo capitolo? ( sguardo da cucciola ) lasciatemi un commento se vi va. Ringrazio immensamente dal profondo del mio cuore le persone che mi seguono e che spendono del tempo per me facendomi sapere la loro opinione. Non smetterò mai mai e poi mai di dirlo! siete voi che state mandando avanti la fan fiction non io . Ringrazio anche chi ha aggiunto la mi ff tra i preferiti / seguite/ricordate grazie davvero.  Infine ringrazio la persone a cui è dedicato questo capitolo, la mia beta rider non che amica di mille avventure kiaracmc , senza di lei non solo non avrei mai pubblicato questa fan fiction, ma vi sarebbe toccato leggere i miei capitoli pien di errori ( o come dico io ORRORI) un bacio e alla prossima . 
katy
  

 

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Capitolo 18
*** When the truth comes out ***



24/03/2016 23.15

POV ELENA


Alzo la cornetta e rispondo.
“Si? pronto?” Una voce fredda come il ghiaccio risponde dopo qualche secondo, no, non è Caroline.
“Ciao Elena” Oddio! Sono nella merda! Non ho minimamente pensato a lui…
il dolore e il dispiacere di ieri mi hanno scombussolato la testa , non ho pensato ad altro se non
al fatto che volevo mettere più kilometri possibili tra Mystic Falls, me e a mia figlia.
“ O mio Dio! posso spiegarti! Non è stata colpa mia” rispondo in preda al panico,
Damon mi osserva curioso e allo stesso tempo preoccupato.
“Spero per te che hai in serbo una scusa più che convincente perché sono furioso…di nuovo”
il mio sguardo cerca nuovamente quello di Damon e lui con la bocca mima la domanda –chi è?- ,
un idea mi attraversa la mente e inizio a sorridere pregustando la scena che mi si sta per presentare.
“Si c’è l’ho, ma non sarò io a dartela. Ti faccio parlare con il diretto responsabile..io ti chiamo domani , buona notte ti voglio bene ”rispondo io. Lancio il cordless nella direzione di Damon e
quest’ultimo con sguardo perplesso avvicina la cornetta all’orecchio
“Pronto?” chiede curioso e appena riceve una risposta dall’altra parte della linea, la sua
espressione cambia repentinamente mutando da curiosa a in preda al panico.
“Piccolo Gilbert ciao! …si colpa mia amico .. fammi spiegare..si un attimo” allontana la cornetta dall’orecchio e la nasconde dietro la schiena per un attimo
“ Ma che cavolo Elena!!” bisbiglia contrariato e in difficoltà, io rido di gusto!
che se la veda lui con l’ira funeste di mio fratello !
“Buonanotte Damon!” gli dico avviandomi verso la stanza mentre lo sento spiegare a Jeremy il
motivo per cui me ne sono andata da Mystic Falls nonostante la mia promessa di non farlo.
Chiudo la porta della mia stanza da letto e apro quella che comunica con la stanza di mia figlia.
Quante cose possono cambiare in un giorno! Dopo un occhiata a Yvaine finalmente mi butto sul mio letto e sospiro,

un sorriso non accenna a sparire dalle mia labbra .
Damon è qui..Damon ci ama …


31/03/2016 6:30 

Riemergo lentamente dal mondo dei sogni, vorrei ancora stare sotto le calde coperte a poltrire e sognare, ma la sveglia che ho puntato sul cellulare non la smette di infastidirmi. Ancora ad occhi chiusi allungo un braccio e stacco quella tortura acustica. Sbuffo sonoramente e appoggio la mia testa nuovamente sul mio caldo e morbido cuscino ….cuscino diventato eccessivamente caldo e accogliente nell’ultima settimana, ora è tutto chiaro! Apro lentamente gli occhi e come succede ormai da sette giorno trovo un Damon sorridente e perfettamente in ordine li ad attendermi .

“Buongiorno principessa ” esorda lui con una faccia da schiaffi.
“Fuori dal mio letto, quante volte te lo dovrò ripetere ancora?” replico io.
Va avanti cosi da quando è arrivato. La sera lo spedisco nella camera degli ospiti vietandogli categoricamente di venire a coricarsi nella mia stanza e la mattina al mio risveglio lui
è lì felice di aver fatto di testa sua.
“Ritira le unghie Buffy, non sembravi cosi dispiaciuta quando mi hai stretta a te a mo di peluche bisognoso d’amore …” gli do un leggero pugno sulla spalla,
ma subito dopo sorrido, è bello non svegliarsi da sola la mattina .
“Damon ti ho spiegato le ragioni per cui non voglio! Ci tieni davvero così tanto a traumatizzare
nostra figlia?” chiedo alzandomi e lanciando un cuscino che lui prontamente lo acchiappa ,
mi regala uno dei suoi mezzi sorrisi che tanto adoro e mi dirigo nella cabina armadio che Caroline ha riorganizzato con cosi tanta cura durante la sua ultima visita. Scelgo i capi da indossare per questa giornata in meno di due minuti, Care ha ordinato e abbinato tutto davvero in
modo straordinario, dopo il lavoro la chiamo!
“Si si lo so, nostra figlia e la paura dei tuoni, tranquilla Elena! appena sento che un temporale
sta anche solo per avvicinarsi sparisco alla velocità della luce” risponde lui poi.
Mi dirigo in cucina e prelievo due sacche di sangue e poi una volta entrata nella mia camera
mi butto di nuovo sul letto, oggi non mi va proprio di andare al lavoro..anzi,
oggi non mi va di fare proprio niente! Porgo una sacca di sangue a Damon che la accetta ben
volentieri e inizio a nutrirmi .
“ Wow colazione al letto! che ho fatto per meritarmi tanto?” Chiede Damon guardandomi con curiosità, “Non hai fatto niente, la colazione al letto è dovuta alla mia voglia di vivere inesistente di oggi,
non mi va di fare nulla!” Damon porta un braccio dietro la sua testa sdraiandosi nuovamente,
con l’altra mano sorregge la sacca di sangue, è l’immagine del relax!
“Beh se non ti va di fare niente allora non fare niente! ” La fa facile lui!
“Devo andare a lavorare Damon, le bollette non si pagano da sole” rispondo io terminando poi di bere. Faccio per alzarmi, ma lui mi trattiene per un braccio
“Non c’è bisogno che tu vada a lavorare lo sai vero?” mi chiede lui improvvisamente serio.
Mi tira di più a se e io glielo permetto , avvicina il suo viso pericolosamente a me e man mano
che la distanza tra di noi diventa sempre di meno il mio cuore accelera i suoi battiti. Sono pronta a questo? Trattengo il respiro e chiudo gli occhi, ma con mio immenso dispiacere sento la sua fronte appoggiarsi a quella mia, per un attimo la delusione si fa spazio in me, ma essa viene spazzata via non appena apro gli occhi e incontro quelli suoi così celesti da perdersi dentro .
Sento una sua mano posarsi sulla mia guancia per poi iniziare ad accarezzarla con dolcezza .
“ Elena tu sai che potrei mantenervi io senza alcuno sforzo vero? Lo farei e voglio farlo con
immenso piacere .“ Non riesco a dire niente , credo di essermi rimbecillita nel esatto istante
in cui ho incontrato i suoi occhi.
“ Perché ti ostini a dover fare tutto da sola? Io voglio prendermi cura d te, voglio prendermi
cura di voi … So che è quello che hai fatto negli ultimi 5 anni, ma adesso non
è più necessario Elena … adesso ci penso io a voi …” Il mio cuore riprende nuovamente a
martellarmi in petto, alzo una mano senza nemmeno accorgermi del movimento che sto compiendo e inizio ad accarezzargli i capelli. Damon passa un braccio dietro la mia schiena e così la distanza fra di noi si accorcia ulteriormente, troppo vicini!
“Voglio pagare le bollette e voglio accompagnare mia figlia all’asilo e dannazione voglio che lei sappia!...ti prego Elena diciamoglielo ! io sto impazzendo …. ti prego!”
le parole di Damon mi hanno completamente rapita: è come se lui riuscisse a leggere la mia anima, come se conoscesse le mie paure e i miei desideri, è come se mi leggesse dentro le parole che ho sempre voluto sentire. Per anni mi sono fatta carico di ogni singolo problema che mi si parava
davanti: le difficoltà economiche, i momenti in cui Yvaine non si sentiva tanto bene, la sete di sangue
nel primo periodo della mia non vita … ho fatto sempre tutto da sola …
durante tutti quei momenti ho sempre desiderato che lui mi stringesse a se e che mi rassicurasse dicendomi che in un modo o nel altro tutto sarebbe andato bene , che non dovevo caricarmi
da sola tutto il peso dei problemi sulle spalle e adesso finalmente lui è qui.
Non mi lascerò sfuggire di nuovo la possibilità di essere felice, non stavolta.
Credo di non riuscire ad articolare una frase di senso compito, cosi semplicemente sussurro
forse con tono di voce troppo basso un
“Si..” il sorriso che si sta facendo largo sulle labbra di Damon mi da la conferma che mi ha sentita,
ma soprattutto mi da la conferma che ho preso la decisione giusta.
“Sicura?” Chiede lui allontanandosi un po’ da me, forse teme che l’eccessiva vicinanza di
poco fa mi ha confusa e che potrei avere qualche ripensamento, ma ormai sono sicura,
non tornerò sui miei passi .


“Si..sicu..”due labbra che si sovrappongono alle mie non mi permettono di terminare la frase, ma non mi importa. Lui ha capito e io per un istante non voglio più pensare a niente,



non voglio più pensare al passato, al dolore o alle mie paure, tutto è scomparso e l’unica cosa
che riesco a percepire è il tocco delicato dell’uomo che amo che mi accarezza teneramente la schiena “Mi hai fatto penare per questo bacio Gilbert, sappi che intendo recuperare tutto incluso gli interessi”
mi sussurra sulla labbra prima di catturarle nuovamente. Io sorrido e finalmente dopo 5 anni
permetto a me stessa di essere pienamente felice, permetto a me stessa di lasciarmi andare.
Mi abbandono completamente appoggiandomi contro il suo corpo e lui mi stringe a se quasi come
se dovessi scappare da un momento all’altro ma io no me ne andrò.
Le nostre labbra adesso si cercano con sempre più bramosia e con sempre più urgenza e io
mi sento andare in fiamme. La testa inizia a girarmi vorticosamente e mi costringe a buttargli le
braccia intorno al collo in cerca di più stabilità nonostante siamo sul letto.
Mi lascio trasportare dalle magnifiche sensazioni che sto provando mentre le sue labbra
hanno abbandonate le mie per depositare dei baci sul mio collo.
Dopo qualche minuto però si sente un gran fracasso provenire dal soggiorno.
Mi stacco velocemente anche se a malavoglia da Damon .
Nei suoi occhi vedo riflessa la stessa domanda mia. Che sta succedendo la fuori?


POV DAMON

31/03/2016 7.00

“Mi hai fatto penare per questo bacio Gilbert, sappi che intendo recuperare tutto incluso gli interessi”
le sussurrò sulle labbra prima di riprendere a baciarla. Abbiamo sprecato troppo tempo durante
questi anni e io intendo tenere fede alle promesse che le ho fatto. Starle lontano durante questa settimana è stata una tortura! Averla li a portata di mano ma non poterla sfiorare,
non poterle fare nemmeno una carezza è stato atroce. Inizialmente quando l’ho baciata l’ho
sentita un po' rigida … quasi diffidente ed ho avuto quasi paura che potesse cambiare idea
ma adesso che la sento abbandonarsi contro di me in questo modo ho la certezza..
non si torna indietro. Approfondisco il bacio e sento che non ne avrò mai abbastanza di lei,
è qui il mio posto e pensare che da adesso in poi sarà sempre così manda il mio cuore a mille.
Lascio le sue labbra per dedicarmi al suo delizioso collo che avrei voluto baciare centinaia
di volte mentre la osservavo dormire nel corso di questa settimana .
Elena stringe le sue braccia intorno al mio collo e io a mia volta rafforzo la presa attorno alla sua
vita…non la lascerò per nessun motivo al mondo…non permetterò a niente e a nessuno di mettersi
fra di noi . improvvisamente Elena si stacca da me , dal soggiorno provengono dei rumori
abbastanza forti . Mi alzo dal letto dandole le spalle e vado ad aprire la porta.
“Vai a controllare nostra figlia..io vado a vedere ..qualunque cosa fate, non venite di la”
Mi giro per darle un ultimo sguardo prima di uscire ma lei non è più nella stanza
“Elena?” la chiamo ma non sento nessuna risposta ,sto iniziando ad preoccuparmi ma due
secondi dopo la vedo ritornare correndo ..la sua espressione non mi piace ..è terrorizzata
“Non c’è Damon! Non è nella sua camera! Fammi passare!! ”
è in preda al panico e non oppongo resistenza, la faccio passare e insieme ci precipitiamo
In soggiorno, Elena arriva poco prima di me.
“Yvaine che stai facendo?” chiede stranita, io mi avvicino ulteriormente e vedo mia figlia intenta a
buttare le mie cose fuori dalla casa in mezzo alle scale , appena si gira mi si gela il sangue nella
vene. Ha il volto inondato di lacrime
“TU! SEI INNAMORATO DI MIA MAMMA?” mi urla contro buttando il mio cellulare giù per le scale .
Elena la raggiunge e cerca di prenderla in braccio ma lei è furiosa e la scansa.
Non ci sto capendo più niente
“Yvaine Miranda Gilbert smetti immediatamente di buttare la roba di Damon fuori!”
ordina Elena con tono più autoritario , Yvaine smette all’istante ma i suoi occhi pieni di autentica
ira mi fissano in attesa di una risposta .
“TI HO CHIESTO SE SEI INNAMORATO DI MIA MAMMA!! L’HAI BACIATA ! TI HO VISTO!”
mi sento male , non voglio ferire mia figlia e non so quale risposta vuole sentire, non so quale
risposta le farebbe più male. Elena si inginocchia accanto a lei e cerca nuovamente di afferrarle
una manina e Yvaine questa volta glielo permette , è scossa dai singhiozzi e trema visibilmente,
sua madre le sistema una ciocca di capelli prima di provare a dire qualcosa
“ amore ascolta…”
“STO PARLANDO CON DAMON!” urla di nuovo mia figlia puntandomi un dito contro e
nuove lacrime affiorano dai suoi occhi, sono terrorizzato..pietrificato ma devo darle una risposta ..
“Si Yvaine..amo tua mamma” Mia figlia scoppia in lacrime urlando disperatamente e io rischio
di scoppiare a piangere a mia volta , che devo fare ? Yvaine si fionda tra le braccia di Elena e io
non so se provare a consolarla o meno, non so cosa abbia fatto di male? Non so cosa prova,
cosa pensa .
“ amore calmati, non è successo niente!” prova nuovamente Elena ma non c’è niente da fare ,
se possibile mia figlia si dispera ancora di più
“SE NE DEVE ANDARE VIA!! MANDALO VIA! TE NE DEVI ANDARE VIA!” faccio qualche passo ,
chiudo la porta che conduce alle scale e la chiudo , poi mi inginocchio a mia volta vicino alle mie
ragazze tutte e due in lacrime ,ho il cuore a pezzi io non capisco questa sua reazione estrema .
Allungo una mano per accarezzarle i capelli, ma lei si allontana come scottata e questo mi fa
ancora più male.
“ Yvaine , ti prego dimmi perché sei cosi arrabbiata con me …e ti prometto che cercherò di
rimediare ..ma ti prego parlami !” Yvaine punta il suo sguardo dritto nel mio ,
è lo stesso sguardo che avevo io quando mori mia madre…
“TU TE NE DEVI ANDARE! TE NE DEVI ANDARE SUBITO!! , MIO PAPÀ NON MI VORRÀ Più….
NON VORRÀ Più VEDERMI SE VEDE CHE LA MAMMA SI È INNAMORATA DI UN ALTRO UOMO,
TU DEVI SPARIRE IMMEDIATAMENTE” Ed è come ricevere un pugno in pieno stomaco ,
mi accascio a terra senza riuscire a dare nessuna spiegazione , e se poi peggioro la situazione ?
Questo non me lo aspettavo, lei mi odia! Mia figlia mi odia!
Elena le poggia le braccia sulle spalle e cattura l’attenzione di Yvaine, io non riesco a dire
niente. Semplicemente sono a pezzi .
“Yvaine ora basta, calmati amore….ora tu vieni di la con me , è ora che io e te ci facciamo una
piccola chiacchierata ..è ora che tutti questi misteri e questi equivoci finiscano!”


ciao ragazze ,
scusate il mio immenso ritardo! lo so sono imperdonabile ma ho avuto 0 tempo e 0 ispirazione.
ecco a voi un nuovo capitolo , fatemi sapere cosa ne pensate ok? il prossimo capitolo arriva fra una settimana , massimo 2 promesso ! ringrazio cme sempre tutti quelli che mi seguono e che
commenatno la mia ff ... vi adoro ,grazie  anche alla mia beta chiara . scusate se i ringraziamenti sono cosi piccoli ma ho davvero poco tempo =( mi perdonate?  mi farò perdonare !

. un bacio Katy 

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Capitolo 19
*** La vita che ho sempre voluto ***



31/03/2016 7.20

POV ELENA

Sono mortificata, mi odio per aver ridotto mia figlia in questo stato. Se solo fossimo stati più attenti le avremo
risparmiato tutto questo e avremo potuto spiegarle tutto con calma e serenità, ma ormai il danno è fatto e tutto
ciò che poso fare è cercare di rimediare e di dirle la verità in modo da non turbarla ulteriormente.
La prendo in braccio e mi dirigo verso la sua cameretta, Damon ancora visibilmente sconvolto si alza a sua
volta dal pavimento e fa per seguirci, ma con un cenno della testa gli faccio capire che forse è meglio se
prima parlo da sola con nostra figlia, lui annuisce
“vi aspetto qui!” aggiunge sottovoce affinché solo io possa sentirlo. Si siede sul divano buttando la testa
indietro e stato un duro colpo anche per lui! Mia figlia si stringe a me continuando a piangere
continuando a ripetere come un preghiera che Damon se ne deve andare. Arrivate nella cameretta chiudo
la porta alle nostre spalle e con lei ancora in braccio mi siedo sul letto, appoggia la sua testa sulla mia spalla e
ancora singhiozzando inizia ad attorcigliarsi una ciocca dei miei capelli intorno al suo ditino e io prima di iniziare
a parlare inizio ad accarezzarle i capelli e a cullarla un po', queste carezze sono sempre stata una cosa personale
tra me e lei, una sorta di rifugio segreto, un piccolo rituale che sera per sera prima di andare a dormire ci
concedevamo facendo il bilancio della giornata. Sento mia figlia respirare profondamente,
finalmente si sta calmando! purtroppo quando qualcosa la turba o la fa arrabbiare lei reagisce in maniere
estremamente impulsiva ed inaspettata, il suo lato calmo e ragionevole la abbandona molto velocemente quando
ha paura e posso tranquillamente affermare che questo aspetto del suo carattere non l’ha ereditato da me.
“ Mamma ti prego se ne deve andare… mandalo via” finalmente Yvaine si è decisa a rompere il silenzio, segno che
adesso è abbastanza calma da sostenere una conversazione, ma soprattutto di ascoltarmi con chiarezza,
le bacio il capo e la stringo di più a me cercando la forza per dirle di Damon nel modo più cauto possibile .
“ Amore….. per prima cosa voglio che tu sappia che niente al mondo, niente! potrebbe impedire a tuo padre di amarti
e di volerti con lui ….io so che tu gli vuoi bene Yvaine, so che ti manca, l’unica cosa che non capisco è perché non
me lo hai mai detto espressamente ....tu sai che puoi dirmi qualunque cosa no? ”
mia figlia ci pensa su un attimo, ma poi annuisce
“ Si ,lo so, e mi dispiace ,ma non ti ho detto niente perché non voglio che tu sia triste , lo diventi sempre
quando parli di papà” un sorriso amaro si fa spazio sul mio viso mentre le lacrime minacciano di uscire di nuovo,
ma non voglio piangere, non di nuovo, non davanti a lei. L’allontano leggermente da me per poterla guardare
negli occhi, ancora arrossati per via del precedente pianto e la osservo meglio accarezzandole una guancia,
è cosi piccola eppure così perspicace, lei è la mia piccola donna.
“Amore, tu non ti devi preoccupare di me…. Tu devi dirmelo quando sei triste…. Devi dirmi quando qualcosa ti fa arrabbiare o quando qualcosa ti preoccupa …. In un modo o nel altro mamma troverà il modo di risolvere il tuo problema….va bene essere tristi Yvaine… va bene sentire la mancanza di qualcuno …e soprattutto va bene
esprimere tutti questi sentimenti piccola, non devo tenerti tutto dentro ok?” continuo ad accarezzarle la guancia
mentre un timido sorriso si fa strada sul suo viso. una sua manina si posa sulla mia guancia e anche lei inizia ad accarezzarmi imitando i miei gesti ,
“ Se la mamma diventava triste ogni volta che si parlava di papà era solo perché mancava tanto anche a lei …”
aggiungo poi. Yvaine piega leggermente la testa stringendo un po’ gli occhi quasi come se stesse cercando di mettere
a fuoco qualcosa che non riesce a vedere bene , mi osserva qualche momento in silenzio aprendo un paio di volta la
bocca per poi richiuderla, quasi come se fosse combattuta se dirmi qualcosa o no
“ Yvaine, ti ho appena detto che puoi dirmi qualsiasi cosa, non mi arrabbierò e non diventerò triste,
te l’ho promesso no?” cerco di incoraggiarla, capire quello che le passa per la testa in questo momento è davvero difficile.
“Hai detto che papà ti mancava….. adesso non ti manca più perché Damon si è innamorato di te?” mi chiede infine abbassando il capo come se temesse di essere sgridata, le accarezzo i capelli e la stringo a me baciandole una guancia , lei mi guarda con occhi pieni di stupore, spero di averle fatto capire che non deve temere di parlare con me ..
qualunque sia l’argomento
“ Ti ricordi quando una volta di nascosto hai preso dal mio porta gioie la collanina della nonna miranda ?”
le chiedo. Lei alza leggermente in capo facendo incrociare i nostri sguardi
“ Si , me lo ricordo mami” questa volta sono io ad annuire .
“ Ti ricordi perché mi hai nascosto che poi si è rotta?” Yvaine ci pensa un attimo su scrutandomi con aria interrogativa, probabilmente si sta chiedendo perché adesso ho tirato fuori questo vecchio episodio.
“Perchè avevo paura che ti arrabbiassi e perché non sapevo come dirtelo ..avevo paura di essere sgridata”
risponde infine. Chiudo per un attimo gli occhi e prendo un grosso respiro..è arrivato il momento,
non posso e non voglio più rimandare … devo dirglielo..
“ Sai Yvaine anche la mamma ti ha nascosto una cosa perché non sapeva come dirtelo … e spero davvero tanto
che tu non ti arrabbi con me” le dico guardandola negli occhi. Yvaine mi allaccia le braccia dietro al collo e mi
stringe forte a se dandomi poi un bacio sulla guancia
“ Non mi arrabbio promesso mamma.” Mi sussurra poi lei all’orecchio e io spero vivamente che sia così!
La stringo forte a mia volta ispirando l’odore di fragola dei suoi capelli.
“Se ho detto che papà mi -mancava- non era perché adesso non mi manca più…ma è perché adesso non ho
più bisogno di sentire la sua mancanza….” Yvaine si stacca leggermente da me lasciando però le sue braccia
allacciate al mio collo, mi osserva con grande curiosità e io proseguo
“Tu hai già conosciuto papà Yvaine… lo hai conosciuto a Mystic Falls … ma avevamo paura che te e lui non
andaste d’accordo così abbiamo deciso di aspettare un pochino prima di dirtelo ..” gli occhi di mia figlia si
spalancano all’improvviso come se fosse sotto shock. O dio!! Non è questo l’effetto che volevo ottenere!
si stacca bruscamente da me e spalanca la porta della sua stanzetta iniziando a correre.
Mi alzo dal letto alla velocità della luce e la seguo arrivando in soggiorno, è li ferma impalata e non dice
una parola…continua a osservare Damon che a sua volta non abbassa lo sguardo
“ Damon, sei tu il mio papà?”


POV DAMON

Sono seduto in salotto concentrandomi al massimo per poter sentire tutto quello che Elena e
Yvaine si stanno dicendo nella stanza alla fine del corridoio …non sto più nella pelle e credo di non essere
mai stato cosi agitato, nervoso e terrorizzato in tutta la mia vita..è cosi che si sentono i padri aspettando in
sala d’attesa che le proprie mogli partoriscono? tutto ad un tratto qualcosa mi salta addosso e io preso
alla sprovvista mi alzo di scatto facendo precipitare quella che poi riconosco essere Frankenstein a terra
– meno male che i gatti hanno 7 vite-. La raccolgo da per terra e lei mi guarda contrariata,
sono sempre più convinto del fatto che questa gattina mi odi profondamente, mi siedo nuovamente sul divano e inizio ad accarezzarla usandola come una sorta di pallina anti stress.
“ Cavolo Frankenstein! Ti sembra questo il momento di giocare brutti scherzi? Sto per diventare padre!”
ma sembra che non gliene fregi più di tanto del mio rimprovero... 
“Se ho detto che papà mi -mancava- non era perché adesso non mi manca più…ma è perché adesso non ho
più bisogno di sentire la sua mancanza…” sento la voce di Elena e mi concentro nuovamente sulla conversazione ..
non ha ancora terminato la sua frase e a me iniziano a sudare le mani..trattengo il respiro e dentro di me faccio
un piccolo fioretto, se andrà tutto bene non berrò mai più sangue umano direttamente dalla vena..
mi accontenterò delle vecchie e classiche sacche di sangue.
“Tu hai già conosciuto papà Yvaine… lo hai conosciuto a Mystic Falls … ma avevamo paura che te e lui non
andaste d’accordo così abbiamo deciso di aspettare un pochino prima di dirtelo ..” ecco ci siamo quasi …
l’attesa è snervante è una vera e propria tortura, come reagirà mia figlia sapendo di me? Gli piacerò? Mi odierà?
Questa incertezza mi logora ,aspetto che Elena arrivi al dunque, ma al posto di sentire la sua voce
sento una porta che viene aperta e dei piccoli passi che si avvicinano velocemente nella mia direzione correndo.
Metto Frankenstein da parte e dopo qualche secondo davanti a me compare un Yvaine con gli occhi lucidi,
tira su col naso forse nel tentativo di reprimere le lacrime
“Damon sei tu il mio papà?” chiede poi infine con voce flebile ..una semplice domanda..
una domanda la cui risposta cambierà per sempre il mio rapporto con lei ,
per la seconda volta da quando la conosco sento che sono sul punto di piangere, ma non me ne vergogno …
ho aspettato questo momento per troppo tempo.
“Si piccola, sono io il tuo papà!” rispondo alzandomi dal divano e inginocchiandomi di fronte a lei,
cerco di trattenermi e di ricacciare in dietro le lacrime a differenza di Elena che è già un fiume in piena.
Yvaine mi osserva per un attimo e poi smette di combattere e lascia libero sfogo alle sue lacrime,
ma le sue non sembrano lacrime di gioia..sembra avere paura “
Scusa se ho buttato il tuo telefono dalle scale…non volevo dirti che te ne dovevi andare… ma tu lo farai vero?
te ne andrai … ” chiede infine scoppiando definitivamente a piangere , si porta un braccio davanti agli occhi
forse troppo orgogliosa per farsi vedere scossa dai singhiozzi da me, ma io l’attiro in un abbraccio
stringendola forte tra le mie braccia, solo adesso mi rendo conto di quanto male ho fatto a questa bambina
con la mia assenza, solo adesso capisco che mi ci vorrà un bel po di tempo per riuscire a sradicare
la paura di essere abbandonata nuovamente  dal suo cuore. Ma io ci riuscirò, costi quel che costi
“No che non me ne andrò! Non me ne andrò mai più” le sussurro all’orecchio. Mia figlia nasconde il suo viso nel
incavo del mio collo sfogando le sue lacrime, stringe con tutta la forza che possiede la mia maglietta tra
le sue piccole mani forse per paura che io possa non tenere fede alla mia promessa e questo gesto fa si
che una lacrima sfugge infine anche dai miei occhi..ohh al diavolo l’orgoglio ..oggi me ne infischio!

“Non me ne vado amore, promesso, non vi lascio più” le sussurro nuovamente e lei cerca di dirmi qualcosa,
ma i singhiozzi non la fanno riuscire nel suo intento. Elena che era rimasta in piedi vicino al muretto ad
osservare la scena in silenzio infine si avvicina asciugandosi le guancie e io tendo un braccio verso di lei
invitandola ad unirsi a questo primo abbraccio di famiglia, lei sorride e si avvicina inginocchiandosi a sua
volta per poi lasciarsi abbracciare da me. Così ora stringo tutte e due le mie donne fra mie braccia e non posso
desiderare di più! Questa è la perfezione! Questo è Il nostro lieto fine dopo centinaia d’anni di sangue morte e sofferenza. Yvaine riprova a dirmi quello che non era stato in grado di dirmi poco prima e dopo qualche tentativo
riesce a esprimersi
“ Damon …tu sei il mio papà no?”mi chiede staccandosi un po’ per potermi guardare negli occhi, è ancora
scossa da qualche singhiozzo , e tiene ancora la mia maglia fra le mani.
“Si Yvaine, sono il tuo papà, dimmi cosa c’è principessa” rispondo sorridendole
“ se sei il mio papà..posso chiamarti papà?” chiede timorosa. Io l’attiro nuovamente a me e dopo averle dato un bacio
sulla guancia le do la risposta che le devo
“ Niente, è ripeto niente in questo mondo mi renderebbe più felice ! certo che puoi chiamarmi papà..
non smettere mai di chiamarmi così ..mai mai mai .” inizio a darle dei piccoli bacini sulla guancia e sento che le
ho strappato un piccolo sorriso, mi giro un attimo verso quel ritratto di felicità che è Elena in questo momento e le do
un veloce bacio a stampo sulle labbra. 
“Dai smettila di piangere, è andato tutto bene no?” le dico io baciandole poi il capo , anche lei come sua…
anzi..come nostra figlia tira su col naso.
“Non ci sperare, sono cosi felice che credo continuerò a piangere per almeno i prossimo tre giorni” risponde
 catturando una nuova lacrima che le scende dagli occhi. Yvaine con la sua manina mi accarezza una guancia
catturando così la mia attenzione.
“papà , mi vuoi bene anche se ti ho rotto il cellulare?” chiede timidamente con sguardo basso , credo che ci metterò
un bel po’ anche per riuscire a convincerla al 100% che non me ne andrò più e che il mio amore per loro è infinito..sproporzionato, ma il tempo non ci manca, affronteremo tutto giorno dopo giorno .
“Io ti vorrò bene sempre e comunque Yvaine ..qualsiasi cosa accada. Non mi perderò un giorno in più della tua
vita ..ho già perso troppo. Il cellulare si ricompra non ti preoccupare” Elena allunga una mano e accarezza i capelli di Yvaine attirando la sua attenzione. 
“ Allora sei felice che è Damon il tuo papà?” le chiede sorridendo, è tutto così surreale …è tutto perfetto..è tutto dannatamente perfetto. Yvaine sta per rispondere, ma qualcosa mi salta nuovamente addosso, stavolta atterrando
sulla mia testa
“DANNAZIONE FRANKENSTEIN!” impreco per la seconda volta in questa giornata cercando di togliermi quel affare
peloso dalla testa , Frankenstein sembra proprio determinata a voler rovinare questo momento
“Frankenstein scendi!” ordina Yvaine e quella creatura apparentemente angelica, ma che secondo me è coalizzata
con la famiglia Mikealson per renderci la vita un inferno , obbedisce scendendo .
“Ragazzi vi va la colazione? O volete stare li sul tappeto tutto il giorno?” domanda infine Elena alzandosi .
“Mamma , posso rimanere a casa oggi con papà?” chiede mia figlia cercando di fare gli occhi dolci, curva le
sue labbra all’ingiù facendo sporgere il labro inferiore leggermente in avanti, decido di darle man forte
“Si Elena, può rimanere a casa oggi con me?” chiedo anche io imitando lo sguardo di mia figlia .
Elena sembra combattuta, ma alla fine guardandoci butta lo strofinaccio che aveva tra le mani sul bancone e
sospira pesantemente
“Così non è giusto! Ora siete in vantaggio numerico!!” esclama con finta espressione contrariata ma due secondo
dopo eccola che sorride con noi….


22:00


La giornata di oggi non poteva trascorrere in maniera migliore. Yvaine non mi ha mollato un secondo facendomi vedere tutti i suoi album fotografici e presentandomi tutti i suoi giocattoli e io spero che sia così per sempre, spero che
non arrivi mai quell’età in cui –i padri sono sfigati- o quell’età in cui si smette di chiedere il bacio della buonanotte ..voglio che rimanga così per sempre! La mia bambina di 4 anni.
Elena le sistema le coperte e si siede vicino a lei accarezzandole i capelli, è cosi bella mentre lo fa, sembra rilassata
e serena e non c’è qualcosa che potrebbe essere più bella di lei in questo momento
“Domani si torna all’asilo piccola, oggi abbiamo fatto un eccezione, ma domani mattina non si discute okay?”
le chiede dolcemente col sorriso ancora stampato sulle labbra.
“Può accompagnarmi anche papà all’asilo domani?”
mi siedo sul lato libero del letto e inizio ad accarezzarle i capelli anche io.
“ Se ti fa piacere certo che vengo con voi” rispondo io . Yvaine mi sorride e quel sorriso è una cosa di cui non
mi stancherò mai! Voglio che mia figlia sia felice sempre ,24 ore su 24 , non voglio mai più vedere delle lacrime
nei suoi occhi e chiunque osi farle del male se la dovrà vedere con me . Elena si china nella sua direzione e le da
un bacio sulla fronte
“sogni d’oro amore, dormi bene” le bisbiglia regalandole un ultima carezza prima di alzarsi .
“buonanotte papà, ci vediamo domani” dice Yvaine allungando le braccia nella mia direzione, io non me lo
faccio ripetere due volte e la stringo a me dandole il bacio della buona notte
“buonanotte principessa, fai bei sogni” se sussurro al orecchio , lei sorride e poi chiude gli occhi…e se
questa da ora in poi sarà la mia vita ho solo una richiesta: che non finisca mai..


 

POV ELENA 1/04/2016 2:00

“Wow…..” esclama Damon con un sorriso molto soddisfatto sul volto
“e pensare che ora lo potremo fare ogni volta che vogliamo, preparati Gilbert non ti darò tregua”
aggiunge poi attirandomi con un braccio a se per poi baciarmi ..

“Beh..non è stato tutto questo –woow- che dici tu, mi sei sembrato un po’ arrugginito Salvatore”
gli dico con tono serio fingendo poi di sbadigliare, l’espressione di Damon cambia repentinamente diventando preoccupata
“ Ma che dici? ” esclama quasi offeso alzandosi un po’
“Pesce d’aprile amore, e ora andiamoci a lavare e poi a letto VESTITI ! c’è un temporale in arrivo” rispondo divertita dandogli un bacio a stampo sulle labbra prima di alzarmi e sfuggire alle sue grinfie,

questo scherzetto me lo farà pagare senza ombra di dubbio! Mentre apro il caldo getto della doccia sorrido,
si ..sono felice, dopo tutti questi anni…dopo tutte quelle lacrime adesso ho tutto quello che ho sempre desiderato ..e combatterò con unghie e denti per tenermelo stretto ..con Damon al mio fianco sento che posso affrontare
qualsiasi cosa. Sento le mani di quest’ultimo sui miei fianchi e poi delle labbra posarsi sul mio collo
“ti sono mancato?” mi sussurra all’orecchio . si eccome se mi è mancato mi è mancato ogni singolo giorno da
quando ho lasciato Mystic Falls nel 2011, mi è mancato come l’ossigeno ogni notte quando stringevo a me il
cuscino immaginando e sperando che al mio risveglio avrei trovato lui , mi è mancato ogni volta che vedevo la
tristezza negli occhi di mia figlia..ma adesso non voglio pensarci più. Lo bacio e metto in quel bacio tutto l’amore
e la felicità che provo da quando è qui con noi , lo bacio con passione e con urgenza, non voglio passare nemmeno
un singolo giorno lontano da lui, mai più!
“ Si , mi sei mancato…non mi scappi più. Ti Amo” Damon mi accarezza una guancia e sembra aver capito il
significato di quel bacio
“ti amo anche io Elena,non scapperei per niente al mondo, il mio posto è con voi” e mentre Damon mi
cattura trasportandomi in un nuovo bacio sento che non ho più paura….non ho più paura del futuro


 

POV DAMON 1/04/2016 2:45

Dopo aver fatto nuovamente l’amore con la donna che amo l’avvolgo in un caldo asciugamano baciandole
brevemente le labbra
“ Basta ora Damon! Vai a vestirti , tra non molto nostra figlia ci piomberà nella stanza “ mi ammonisce
scherzosamente, vorrei continuare a punzecchiarla e a farla arrabbiare, ma ha ragione e così indosso velocemente
una tuta e una t-shirt aspettandola a letto .Elena mi raggiunge poco dopo e mio malgrado anche lei ha dei vestiti addosso. Il primo tuono rimbomba nel cielo e come previsto dopo qualche secondo Yvaine entra in camera nostra
“ mamma?” chiama con voce bassa per non -svegliarci- Elena fingendo di svegliarsi le chiede cos’è che non va
“ papà si arrabbia se dormo con voi?” le chiede e allora decido di intervenire anche io
“vieni qua piccola” le dico allargando le braccia . Mia figlia però si tuffa tra le braccia di Elena e io ci resto un po’
male “scusa papà, ma devo proteggere la mamma, lei ha paura dei tuoni”
mi spiega sottovoce
“capito piccola, allora io proteggerò tutte e due” bisbiglio abbracciandole entrambe .

Elena mi sorride abbracciando quella meraviglia di bambina e io non posso che ricambiare
“ Ti saresti mai aspettato che sarebbe andata a finire così fra noi quando ci siamo incontrati per la prima volta?
Il grande Damon Salvatore in versione papà affettuoso?” mi chiede a bassa voce. Sorrido nuovamente.
No , ero un'altra persona allora , prima di incontrare lei la mia vita era buia e triste , priva di ogni senso .
Ero arrabbiato col mondo intero combinando un casino dopo l’altro e uccidendo persone solo per il gusto di farlo.
Ma adesso sono cambiato , Elena ha portato la luce dentro di me
“No, no me lo sarei mai aspettato..ma questa vita mi piace Elena, mi piace la vita con te e Yvaine ,
mi piace fare il fidanzato e il padre..non mi costa nessuna fatica anzi..farei questo
e altro per te e per amore di mia figlia "
mi sporgo leggermente e do un ultimo bacio alla mia donna che regalandomi un ultimo sorriso chiude gli occhi
e sento che non potrebbero esserci parole più vere
…farei qualsiasi cosa per amore di Elena e per amore di mia figlia.


 

Fine (forse)


Buongiorno ragazze , 
Beh che dire , sono un pò emozionata..non volevo nemeno scriverla questa fan fiction e adesso eccomi a scriverci la parola "fine" di sotto . In realtà ho un altro capitolo in serbo ma non sono troppo convinta se postarlo o meno. fatemi sapere voi se vi va di leggerlo, se sarete abbastanza da convincermi poi lo posto... Ci tengo davvero a ringraziarvi come si deve . vorrei abbracciare ognuno di voi per farvi capire quanto ho apprezzato il vostro sostegno capitolo dopo capitolo. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno inserito la ff tra le seguite, siete quasi 100! per qualcuno questo può sembrare un numero piccolo ma per me è una grandissima gioia sapere che tutte queste persone leggono quello che scrivo ! voglio ringraziare quelli che hanno inserito la ff tra i preferiti/da ricordare anche voi siete tanti e io vi adoro, io stessa provabilmente non avrei mai inserito la mia stefssa ff tra i "preferiti" =) Grazie a Anna , elisa e chiara che hanno betato i miei capitolo subendosi i miei errori grammaticali , senza di voi questa ff sarebbe illegibile! e infine il grazie più grande ...va a voi persone stupende che non avete mai smesso di incoraggiarmi con i vostri commenti .... leggendoli . ho riso come una matta, ho sorriso e qualche volta mi sono pure commossa . come ho già detto le volte precedenti non sono stata io a mandare avanti questa ff ..ma siete stati voi con il vostro calore e con il vostro affetto.... (ora basta sembra che io abbia vinto un oscar XD) ..vi mando come sempre un grosso bacio e spero che mi facciate sapere in tanti cosa ne pensate attraverso un commento ..ci tengo eh! fatemi sapere pure se volete leggere il capitolo extra. un mega kiss

Katy
 

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Capitolo 20
*** always my dady ***



POV Damon          20/07/2030             11:00

“Papà sei uno schianto!” esclama mia figlia abbracciandomi di slancio, la stringo forte a me baciandole una guancia.
Adesso ha 18 anni, è cresciuta e solo io so quante volte mi sono incazzato come una bestia per gli sguardi
poco casti che riceve dai ragazzi per via della sua bellezza.
“Grazie principessa, anche tu sei stupenda, mi raccomando, durante la cerimonia e il rinfresco se tua zia
Barbie inizia a dare i numeri sai cosa fare no?” Yvaine ruota teatralmente i suoi occhi verso il cielo
“Papà, non le inietterò della verbena! Non metterò K.O la testimone della mamma ” dice poi ridendo e
sistemandomi il papillon. Eh già! Oggi io e Elena dopo molti anni di persuasione da parte di mia figlia ci sposiamo.
Io inizialmente non volevo, non mi serve un dannato anello al dito per amare la mia donna e per esserle fedele,
ma Yvaine ha ribadito più volte che –vuole vedere i suoi genitori sposati prima di sembrare più vecchia di loro –
e allora eccomi qui, vestito come un pinguino in attesa della cerimonia.
“Non ti preoccupare Damon, se Yvaine si fa scrupoli, la stendo io la bionda”
Esclama Adam entrando nella mia stanza mostrandomi una bottiglia di burbon
“ Goccetto ?” mi chiede scherzosamente posando la bottiglia sul comodino. Anche lui è cresciuto molto ,
ricordo ancora quando l’ho incontrato la prima volta al grill sette anni fa, aveva solo quattordici anni …


 

/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Flashback

“Stefan va bene il fatto di farti da testimone, va bene anche il fatto che casa nostra è diventata il quartiere
generale “preparativi di matrimonio” della tua fidanzata psicopatica, ma puoi dire a quella pazza bionda che
se lo scorda! Non mi vestirò di rosa solo per abbinarmi al suo bouquet” termino la frase con determinazione
fissando mio fratello seduto di fronte a me. Siamo al grill e non usciremo da qui prima che io gli abbia ficcato
questo fatto in testa! I preparativi di questo matrimonio stanno sfiorando il ridicolo!
“Cercherò di parlarne con Caroline, sai com’è no? Vuole che sia tutto perfetto !” esclama passandosi le mani sulla
faccia, si vede che è stanco ! Estraggo il cellulare della tasca e leggo il messaggio che mi è appena arrivato ,

-Adoro la zia Caroline, ma se mi fa provare un altro abito giuro che do di matto, aiutami papà =,( Yvaine -
adesso si che sono contrariato, per portare Yvaine all’esasperazione ce ne vuole! Digito velocemente una risposta
–il tuo principe verrà a salvarti tra 10 minuti, tieni duro principessa papà-
“Andiamo fratello, devo andare a salvare mia figlia dalle grinfie della tua promessa “
dico alzandomi, ma lui mi trattiene per un braccio
“ L’ultimo giro..un ultimo giro e andiamo …dai non puoi negare un ultimo short ad un uomo quasi sposato”
mi implora
“ L’ultimo e poi andiamo, vado io” dico prendendo i due bicchieri e avviandomi verso il bancone dove il
barista sta discutendo animatamente con un ragazzino.
“Ti ho già detto che non so chi sia! adesso fuori di qui moccioso” dice il barista seccato.
Cosa ci fa un ragazzino di questa età qui dentro?
“ Almeno posso lasciarle questa foto? Magari può farmi il favore di chiedere ad un paio di clienti
se l'hanno visto” risponde il piccoletto..avrà ad occhio e croce quindici anni e mentre allunga una fotografia
sul bancone a me viene quasi un colpo! Blocco il braccio del ragazzo e gli tolgo la foto dalle mani per osservarla meglio.
È lui senza dubbio.....
“Perché stai cercando questo tizio? Tu chi sei?” gli chiedo punto dalla curiosità, ma osservandolo bene un
dubbio si insinua in me.
“Mia mamma è morta 4 mesi fa signore...e io sono scappato dalla comunità in cui mi hanno messo per cercarlo,
il suo ultimo indirizzo risulta qui .” Il mio dubbio si sta man mano trasformando in una certezza
"Ragazzino perché lo cerchi?” chiedo nuovamente risultando forse troppo arrabbiato
“Perché è mio padre, lui non sa della mia esistenza ..ma è l’unico parente che mi è rimasto,
non voglio andarci in orfanotrofio e non voglio nemmeno vivere in quella comunità …”
mi passo le mani sulla faccia , lo sapevo!
“Hai dove dormire stanotte?” gli chiedo esasperato
“ No signore” risponde lui in soggezione. Non ci posso credere anche da morto quel imbecille continua a darmi rogne! "Vieni con me piccolo Saltzman io e te abbiamo parecchio di cui parlare.”

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sorrido ripensando al primo incontro con quello che adesso è quasi un uomo, io e Elena abbiamo deciso
quasi subito e di comune accordo di chiederne l’affidamento . Ci sono voluti parecchi documenti falsi e
qualche soggiogamento, ma alla fine ci siamo riusciti e lui ne è stato più che felice.
Mi sarei sentito in colpa per sempre se avessi lasciato in mezzo a una strada l’unico figlio del mio migliore amico (morto). Gli abbiamo raccontato tutto quello che c’era da sapere su suo padre e successivamente quando abbiamo
ritenuto che Yvaine era pronta abbiamo rivelato a entrambi la nostra natura raccontando anche del hobby
di cacciare vampiri di Alarick, da li in poi Adam mi ha chiesto di allenarlo per onorare la memoria di suo padre
 devo ammettere che è diventato abbastanza bravo. Quando Adam è arrivato Yvaine aveva 11 anni ed è stata
felicissima di accogliere in famiglia quella specie di – Fratello maggiore- ma adesso che entrambi stanno
crescendo ed hanno 21 e 18 anni inizia a starmi stretto.
“Possa quella bottiglia idiota” esclamo scherzosamente.
“ Yvaine tua mamma chiedeva di te” dice Adam catturando l’attenzione di mia figlia, ma il suo sguardo
indugia troppo a lungo Sulla figura della mia bambina . Yvaine mi bacia la guancia e poi si allontana
uscendo dalla stanza e mentre lo fa gli occhi di Adam non la abbandonano
“ Adam DANNAZIONE devo spezzarti il collo? RICORDATI LA REGOLA NUMERO UNO?” urlo una volta che la porta si è chiusa .
“Hey hey calma , non indosso l’anello dei Gilbert! So qual è la regola numero uno, ma voglio dirti una cosa..
non potrai proteggerla per sempre , presto andrà al college ” Ohh si che posso!! Sono un vampiro centenario
posso questo e altro! Sto per rispondere, ma lui è più veloce di me
“E comunque non le farei mai del male… so che Elena mi ama come un figlio ma so anche che mi staccherebbe
la testa se le facessi qualcosa che non si deve….. tu ed Elena siete la mia figlia Damon..credi davvero che io
vi farei qualche torto? E che farei un torto proprio a Yvaine? Sono troppo grato per tutto quello che mi
avete dato per farlo ” Momenti come questi sono molto rari tra di noi e quando
succedono pensare ad Alarick è inevitabile.
“So che non te l’ho mai detto , ma grazie….grazie di tutto è solo merito vostro se sono diventato quello
che sono oggi. Io ti considero un padre a tutti gli effetti …..ma non montarti la testa e sbrigati!
Elena sarà pronta fra poco !” esclama dandomi un pacca sulla spalla , fa per uscire ma lo blocco
“Adam” lui si gira e sembra un po’ in imbarazzo probabilmente per vie delle cosa che mi ha appena detto
“ Anche io ti considerò come mio figlio, ma fai del male a Yvaine e ti spezzo il collo sul serio ..allora...
questo bicchierino ce lo dobbiamo fare o no?” sfoggia un sorriso a 32 denti
“ si Damon, alla salute! ”



POV ELENA       20/07/2030         11:05

Sono nervosa! Non avrei mai pensato di poterlo esserlo dopo così tanti anni insieme, eppure eccomi qui
a torturarmi le mani mentre Bonnie finisce di arricciarmi i capelli e Caroline osserva soddisfatta il trucco che
ha creato sul mio viso
“sei perfetta Elena! Non potresti essere più perfetta di cosi!” esclama poi battendo le mani con il suo
ineguagliabile entusiasmo da bambina di 4 anni.
“ Avevi qualche dubbio zia? Mia mamma è SEMPRE bella! Qualunque cosa indossi o con qualunque make-up …”
esorda mia figlia facendo il suo ingresso. E’ bellissima! ogni volta che la guardo non posso fare altro che pensarlo!
La mia bambina sta crescendo … con indosso questo vestito celeste poi è ancora più magnifica!
Mi alzo dalla sedia e vado ad abbracciarla , nonostante gli anni passino questi attimi di immotivata dolcezza
sono una cosa che tra noi due non è mai cambiata e io spero che non cambi mai.
“ Comunque ha ragione la zia Caroline , sei stupenda mamma, a papà usciranno gli occhi di fuori appena ti vedrà!”
mi sussurra lei stringendomi forte a se
“ Beh non sarà l’unico a cui usciranno gli occhi fuori dalle orbite..anche ad Adam prenderà un accidenti
quando ti vedrà così” le sussurro a mia volta . Sento i battiti del suo cuore accelerare e sorrido, è da tempo che ho
notato che il modo in cui quei due si guardano è cambiato
“Mamma smettila!” mi sussurra imbarazzata e io le bacio una guancia divertita.
“ELENA IL ROSSETTO DANNAZIONE!” urla Caroline fuori di se e Yvaine sbuffa sonoramente
“Zia calmati, comunque dovresti scendere giù credo che il fioraio stia facendo un po’ di confusione con
le composizioni”dice mia figlia sorridendole angelicamente, conosco troppo bene questo sorriso,
è il sorriso delle menzogne! Caroline sgrana gli occhi e a velocità vampiresca scompare dalla nostra visuale
imprecando contro il povero fioraio che probabilmente non sta facendo nient’altro che il suo lavoro. 
“ Yvaine!” la rimproverò cercando di mantenere un’espressione autoritaria ma fallisco miseramente
sorridendo dopo qualche secondo
“Che c’è? A mali estremi estremi rimedi ! l’adoro lo sai! Ma quando la sua mania di controllo arriva a
questi livelli sarei davvero tentata di seguire qualche suggerimento di papà” risponde aggiustandomi
il retro del abito ... sia io che Bonnie sorridiamo e quest’ultima dopo qualche momento ci lascia da sole
accorrendo in aiuto di mio fratello che non riesce più a gestire i gemelli da solo .. sono cambiate così tante
cose in questi 14 anni … Bonnie e Jeremy si sono sposati così come Stefan e Care.. abbiamo accolto Adam
nella nostra famiglia … 3 anni fa sono diventata zia..mia figlia giorno dopo giorno cresce diventando sempre
più bella e tra un po’ inizierà il college … L’abbraccio nuovamente e lei sorride
“Ti va se ti faccio i capelli ?” le chiedo
“Ma tra un po’ inizia la cerimonia” replica staccandosi un po’ per guardarmi negli occhi.
“ Si lo so, ma la sposa sono io, quindi senza di me non inizia un bell’niente” rispondo mentre la faccio
accomodare sulla sedia per poi iniziare il lavoro.
“Sai, papà non lo ammette ma è teso come una corda di violino, non l’avevo mai visto così !
nemmeno quando mi avete detto che siete vampiri”
Yvaine ride brevemente ripensando a poco fa e contagia anche me  
“Quel giorno era terrorizzato e pronto a soggiogarti a ogni reazione falsa, invece voi sembravate tranquilli
come se niente fosse” Arriccio un'altra ciocca di capelli fermandola poi con una forcina e osservo attraverso
lo specchio il sorriso di mia figlia
“Sarai sempre la mia piccola bambina lo sai vero? Non importa quello che succederà,
quello che diventerai o quanti anni avrai io e tuo padre per te ci saremo sempre e potrai sempre
confidarti con me…“ dico mentre spengo l’arricciacapelli . Yvaine per un attimo rimane in silenzio con lo
sguardo fisso non so dove assorta nei suoi pensieri…sento il suo cuore accelerare e dopo qualche
secondo si alza e accende lo stereo per poi girarsi,
“Troppi vampiri che possono sentire” si giustifica venendo poi di nuovo nella mia direzione
riaccomodandosi sulla sedia
“Mamma lui mi piace …da morire! ci sono volte in cui vorrei davvero buttarmici a dosso e baciarlo,
ma ho davvero paura che papà gli stacchi la testa …letteralmente !!” ammette in fine sconsolata ,
lo sapevo! Sapevo che quei due si piacciono! Mi siedo a mia volta vicino alla poltrone vicina alla
sedia su cui si trova mia figlia e le prendo una mano.
“Credi davvero che io permetterei a tuo padre di staccare la testa a quello che considero un figlio
a tutti gli effetti? ” le chiedo alzando le sopraciglia e lei finalmente alza lo sguardo incontrando quello mio.
“Yvaine se davvero Adam ti piace… se credi che sia quello giusto allora provaci… la tua felicità è anche la mia ”
e accarezzo una guancia e lei chiude per un attimo gli occhi.
“E se non gli piaccio io?.. sono troppo confusa ..non lo so…a volte quando siamo soli mi guarda e si
comporta con me come se io gli piacessi …altre volte invece mi tratta con sufficienza …
quando siamo al grill poi non fa altro che flirtare e questa cosa mi fa stare male perché vorrei avere io
tutte le sue attenzioni …non so che pensare” ho sempre voluto che mia figlia si sentisse libera di
potermi dire tutto … soprattutto perché a me è sempre mancato il consiglio di una mamma negli
anni più importanti della mia vita, mi sporgo un po’ così da poter abbracciare quel fascio di nervi che è Yvaine
e lei dopo qualche secondo inizia a rilassarsi.
“Piccola mia…. Non avere paura di rivelare ciò che provi .. anche se a volte si soffre poi alla fine ne
vale la pena credimi…. E comunque detto tra me e te io penso proprio che anche tu piaci a lui …
il suono dei suoi battiti cardiaci sembrano quasi quelli di un uomo prossimo ad un infarto quando
siete nella stessa stanza..per non parlare del modo in cui ti guarda! “
Yvaine si stringe più a me annuendo e io continuo
“Non preoccuparti per il suo essere freddo a volte, credo sia colpa delle minacce di morte
che gli manda tuo padre con gli occhi ogni tanto”
Adesso Yvaine ride di gusto e questo suono è qualcosa di celestiale per me . dopo qualche secondo lei
scoglie la presa per poi precipitarsi verso lo stereo per poi spegnerlo.
“Grazie mamma…” dice con un sorriso sincero sul volto, la vedo più serena forse per via delle
piccole rassicurazioni che le ho appena dato riguardo alla frequenza cardiaca di Adam .
”Ora se mi permetti devo accompagnare papà all’altare .. Ti mando zio Jeremy …ci vediamo tra poco ! ”
aggiunge poi scoccandomi un bacio sulla guancia prima di sparire. Sospiro andando a controllare il cellulare
che mi avvisa dell’arrivo di un messaggio , sorrido leggendo il nome di chi lo ha mandato
– Futura signora Salvatore , mi stai facendo preoccupare ! cos’è questo ritardo? Non mi vuoi più sposare?
Non provarci nemmeno a scappare ti troverei anche dall’altra parte del mondo…ti amo infinitamente
l tuo futuro marito ( che non vede l’ora di sposarti per poi toglierti il vestito di dosso )
Damon –

sorrido digitando rapidamente una risposta
– corro da te ! ci vediamo all’altare mio futuro marito =)
 PS: ti amo infinitamente anche io …
PPS: sarò quella vestita in bianco … la tua futura signora Salvatore
(ansiosa a sua volta di denudare il destinatario di questo SMS)-

invio il messaggio sorridendo mentre mio fratello fa il suo ingresso.
“Dio santo sei bellissima Elena ….pronta sorellina?” dice dopo un attimo di iniziale stupore …
nella mia vita ho indossato parecchi abiti eleganti, ma devo ammettere che questo abito bianco di pizzo
a sirena li supera tutti.
“Hey sorellina a chi? Fino a prova contraria sono io la più grande !”
esclamo con finta espressione di rabbia, ma scoppiamo a ridere tutti e due dopo nemmeno due secondi.
Jeremy si diverte un sacco ad interpretare il ruolo di fratello maggiore, lui afferma che il suo aspetto
fisico gli dia questo titolo, ma si sbaglia di grosso!
“Papà e mamma sarebbero orgogliosi di te ..e lo sono anche io” esclama poi abbracciandomi e a me diventano
gli occhi leggermente lucidi, vorrei davvero tanto averli qui oggi, è in giorni come questi che mi mancano
più del solito, ma cerco di scacciare via la tristezza, oggi mi sposo! Ed è questo semplice pensiero a stamparmi nuovamente il sorriso sulle labbra
“Grazie Jer… adesso andiamo, pronto ad accompagnarmi all’altare ?” gli chiedo e lui annuisce prendendomi a braccetto.
“ Mai stato così pronto in vita mia” esclama conducendomi giù per le scale . Caroline vedendoci arrivare avvicina
un walky talky alla bocca sussurrando un frettoloso
“Ci siamo!! iniziate a suonare!” per poi schizzare al suo posto . Non ci posso credere, la sua ossessione per il
controllo a volte sfiora il ridicolo ma adesso non posso fare a meno di ridere. La marcia nuziale inizia e io a
passo lento e con le gambe leggermente tremanti mi dirigo verso il giardino dove si svolgerà la cerimonia.



POV YVAINE       20/07/2030           11:55

Osservo mio padre sorridere leggendo un messaggio e allungando leggermente in collo riesco a leggere il mittente
–mia madre- sorrido scuotendo la testa! Quei due si comportano tutt’oggi come dei teenager nei primi giorni
di un nuovo amore e io in cuor mio spero di riuscire a trovare un giorno una persona con cui condividere
lo stesso legame che hanno i miei genitori. Mio padre ripone il cellulare nella sua tasca per poi
guardarmi e abbracciarmi.
“Grazie per accompagnarmi all’altare principessa” mi sussurra baciandomi i capelli.
Mi è sempre piaciuto che lui mi chiamasse così, tra le sue braccia mi sono sempre sentita al sicuro ed ho
sempre sentito che niente e nessuno potesse farmi del male. Col passare degli anni è capitato che lui ogni tanto
si arrabbiasse con me per via di qualche casino che ho combinato e viceversa anche io a volte mi sono arrabbiata
con lui, ma non è mai capitato che passasse un giorno in cui non ci siamo abbracciati almeno due o tre volte.
Ricordo ancora quando due anni fa mi sono arrabbiata da morire con lui perché non volevo più indossare il mio
bracciale alla verbena, poiché ritenevo che non si abbinasse con l’abbigliamento di quella sera e ricordo come
poi con le lacrime agli occhi dopo una serata in cui mi sono sentita male per essermene andata urlandogli contro
- ti odio!!- nel bel mezzo della notte sono andata da lui a chiedere scusa accoccolandomi
al suo petto nonostante i 16 anni che avevo !
“ Di niente papà, resterò la tua principessa anche se adesso sposi la tua regina?”
sussurro stringendolo un po’ di più
“ Tu resterai la mia principessa per sempre! Anche se un giorno non vorrai più esserlo tu lo sarai comunque.”
Mi alzo sulle punte per baciarli la guancia e subito dopo la marcia nuziale risuona per tutto il giardino.
Ci siamo . Prendo mio padre a braccetto e entrambi ci sorridiamo prima di avviarci verso l’altare.
Poco dopo noi anche Zio Stefan e zia Caroline ci seguono visto che entrambi ricoprono il ruolo di testimoni per
poi essere seguiti dai miei cuginetti di tre anni Grayson e Sheila che spargono petali di fiori qua e la sul tappeto.
Poi arriva lei, mia mamma più bella che mai! Mio padre la osserva sfoggiando un sorriso a trentadue denti
sussurrando a bassa voce un
“Sei uno schianto amore” sicuro che lei può sentirlo. Mia mamma sorride a sua volta rispondendo qualcosa
che io però non sono in grado di udire, zio Jeremy arriva di fronte a noi e affida la mano di mia madre a mio padre
e io a stento trattengo le lacrime andando a sedermi


, sono belli insieme, belli da morire e mentre li osservo una muta preghiera parte del mio cuore
– Ti prego se mai troverò l’amore voglio che sia così – istintivamente osservo Adam che è seduto vicino a
me e non posso che sorridergli . sorriso che viene ricambiato scaldandomi il cuore .



17:00

“Zio Stefan non sapevo sapessi ballare così bene !!” esclamo sorpresa ! quest’ultimo mi fa fare una giravolta
che per poco non mi fa perdere l’equilibrio.
“Mia bella nipotina ! negli anni 50 ero il re della pista!” mi confessa facendomi ridere.
Adoro mio zio Stefan ! tra tutti i parenti lui è il mio preferito! e confesso di essere stata innamorata di lui
quando avevo sei o sette anni!
“zio Stef cambiando argomento, visto che per il periodo in cui i miei genitori saranno in luna di
miele io starò con voi potresti insegnarmi a cucinare qualcosa di italiano?” gli chiedo continuando a ballare.
“ Certo!” si intromette mio padre che sulla pista sta facendo volteggiare mia mamma
“ Insegnale a cucinare la carne di bambi!” urla poi abbastanza forte che io possa sentirlo ,
zio Stefan scuote la testa e io mi tappo le orecchie, non voglio sentire!
bambi era il mio cartone animato preferito da bambina, quando poi una volta scoperta la vera natura dei miei mio
padre ironicamente mi ha detto che lo zio uccide dei cerbiatti innocenti ho pianto per una buona mezz’ora.
Sorrido a mio zio tranquillizzandolo! Quella volta si è sentito talmente tanto in colpa che ha quasi
iniziato a piangere! chi si aspettava che una ragazzina di 15 anni fosse abbastanza forte da riuscire a superare
il fatto che i propri genitori bevano sangue umano donato, ma non il fatto che qualcuno facesse del male a bambi!
Mio zio si rilassa visibilmente tornando a sorridere a sua volta
“Stefan posso rubartela?” mi volto riconoscendo all’istante la sua voce e il mio cuore inizia a martellare.
“ Certo” risponde mio zio facendomi compiere un' ultima gira volta. Adam mi afferra a metà giro e io non
posso che restare ammagliata di quei suoi bellissimi occhi nocciola.
“Tu non eri quella che detestava ballare?” mi chiede mentre mi cinge un fianco e io inevitabilmente arrossisco ,

dannazione perché devo essere così ? odio il fatto che tutto quello che provo e tutto quello che mi passa
dalla testa è facile da capire per chi mi osserva.
“Si, ma oggi è il matrimonio dei miei quindi… oggi mi do alla pazza gioia ” rispondo abbassando lo
sguardo cercando probabilmente con scarsi risultati di concentrarmi sul non cadere .
“Non ti faccio cadere tranquilla ” mi rassicura lui quasi leggendo i miei pensieri
“Sarà meglio per te ….come va al college? Quando parti?” gli chiedo cercando di trovare un argomento
che non mi metta a disagio
“Dopodomani, comunque è uno spasso , quando verrai anche tu dopo l’estate ti porterò a
tutte le feste.” Risponde lui sorridendomi per poi schiacciarmi l’occhio e guardare in direzione mi mio padre…
questa è una brutta abitudine di Adam, ogni tanto gli piace provocarlo . Quest’ultimo abbracciando
stretta mia mamma col pollice gli fa il segno di tagliarli la gola e così scoppiamo entrambi a ridere seguiti
a distanza da mio padre
“Non verrei comunque alle feste con te .” rispondo con tono più serio e lui si acciglia leggermente
stringendomi un po’ più forte la mano
“e perché mai ? è per Damon? Tranquilla ormai sono ben allenato , non corri nessun rischio” Decido di essere onesta,
non mi importa se c’è una squadra di vampiri che può sentirci.
“Non è per mio padre, e comunque io so difendermi da sola, è solo che non mi va di andare insieme a
una festa e poi passare tutti il tempo ad aspettarti mentre flirti con il 50% delle ragazze presenti ”
Adam ruota un attimo gli occhi al cielo facendomi girare, ma a metà giro mi attira contro di se facendo
scontrare la mia schiena contro il suo petto, lo sento avvicinarsi al mio orecchio e credo che mi prenderà
un colpo seduta stante
Come devo farti capire che ho occhi solo per te? Delle altre non mi frega niente”
mi sussurra a bassa voce e io se non fosse per il fatto che mi ha nuovamente preso tra le braccia
continuando a volteggiare come se niente fosse sarei cascata a terra sicuramente.
“Cosa?” sussurro io , sono leggermente sotto shock e temo di non aver capito bene, ovviamente i miei
sentimenti per lui mi hanno fatto recepire sicuramente un messaggio completamente diverso da quello
che lui invece ha realmente detto.
“Hai capito bene!” risponde sorridendomi in quel modo che dovrebbe essere dichiarato illegale,
ma io devo rimanere lucida, Yvaine Miranda Salvatore Gilbert DATTI UN CONTEGNO!
Mi rimprovero mentalmente e stranamente il rimprovero non risuona con la mia voce ma ben si con quella
di mio padre , andiamo bene!
“ No, ripeti quello che hai detto” gli ordino e lui esasperato sbuffa passandosi una mano fra i capelli.
“Cavolo Yvaine, mi vuoi morto? Non lo vedi che non indosso l’anello dei Gilbert?! Hai capito bene,
non fammelo ripetere più!” mi sussurra a denti stretti .
“ Almeno non in presenza di tuo padre e di tuo zio !” continua poi e allora li capisco, non ho capito male anzi !
Ho capito proprio bene! Anche se non vorrei mostrarmi troppo entusiasta, un' espressione da ebete mi si
dipinge sul volto e Adam sorride iniziando ad accarezzarmi il dorso della mano col pollice
“ Lo prendo come una risposta affermativa” prosegue lui poi visto che da me non ha ottenuto risposta.
“Si, direi che è una risposta più che affermativa ” rispondo poi quando finalmente il mio cervello
mi permette di mettere insieme una frase di senso compiuto. L’abbraccio di slancio e vedo mia mamma
alzare il pollice in segno di approvazione e io non posso fare altro che sorridere .
“ Non vedo l’ora che l’estate finisca !” esclamo mentre mi sciolgo dall’abbraccio anche se non vorrei
“Scusami, devo andare a ballare con un vampiro estremamente geloso” Adam mi bacia una guancia
“se hai bisogno d’aiuto chiama, mi precipiterò con tanto di paletto” risponde poi guardando mio padre con
ironia ma quest’ultimo non sembra tanto in vena di scherzare.
“ Non tirare troppo la corda!” gli intima e Adam si allontana tenendo le mani ben in vista e scrollando
le spalle. Io abbraccio mio padre e sento che è un po’ rigido , decido di provare ad ammorbidirlo un po’

“Tanto sei e resterai sempre TU l’uomo della mia vita” un sorriso spunta sulle sue labbra anche se vedo chiaramente
che sta cercando con tutte le sue forze di rimanere serio, missione fallita papà! mi stringe a se baciandomi i capelli.
Non sono necessarie parole, lui sa di potersi fidare di me e io so di potermi sempre fidare di lui e della mamma . Appoggio le testa sul suo petto e mi lascio cullare come quando ero piccola e sento le sue braccia stringermi
un po’ di più . So che lui ci sarà sempre e so che ogni tanto davanti alla finestra della mia stanza al college
troverò un silenzioso corvo nero ad osservarmi per accertarsi che vada tutto bene , ma lui è fatto così è geloso e possessivo ma è anche per questo che lo amo.
“Ti voglio bene papà, per sempre non dimenticarlo” sussurro ad occhi chiusi.
“ Ti Voglio bene anche io piccola mia , per sempre. non dimenticarlo nemmeno tu”.


Fine



Ragazze spero davvero che questa volta riesco a postare questo benedetto capitolo ,
scusate questo estremo ritardo ma davvero non è stata colpa mia , tra il poco tempo ho pure
problemi col computer che come ogni anno nel periodo prenatalizio decide di morire ..infatti mi sispegne
ogni 5 minuti, non avete idea di quante volte ho provato invano di aggiornare e puff...mi si spegneva questo
reperto del era preistoica che io chiamo PC ... scusatemi pure se non ho risposto ai vostri commenti ...
oltre ad avere il c rotto sono pure senza smarphone (mandato inassistenza per la seconda volta consecutiva
perchè non funzionava -.-) 
.. ho letto tutti i vostri commenti e davvero vi ringrazio una ad uno per la vostra dolcezza e per il vostro affetto...
vi abbraccio tutte! ecco l'epilogo di questa ff spero di non avervi deluso ..come sempre mi farebbe piacere sapere
cosa ne pensate quindi se vi va lasciate un commento.. di nuovo un enorme grazie a tutte voi un mega bacio 
katy 

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