Yuujin no tou

di Kunikaya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Volantini ***
Capitolo 2: *** Casa ***



Capitolo 1
*** Volantini ***


Yuujin no tou

Yuujin no tou

(Friend’s party)

 

 

Volantini

La ragazza sorrise calorosa inclinando leggermente la testa di lato per dare il benvenuto a un cliente che stava entrando nel negozio di fiori. L’uomo, basso e tarchiato, con dei baffoni scuri e dei piccoli occhi vispi verdi la guarda e fa un piccolo inchino in segno di saluto accennando un minimo sorriso.

Ino: - ohayou

Il signore questa volta si lascia scappare un sorriso più naturale un po’ nascosto dai baffi, alla vista di quegli occhi azzurri cielo che lo fissavano. Quegli occhi che trasmettevano voglia di vivere.. pura giovinezza.

Ino: - Vuole dare un occhiata da solo?

Sig: - Si grazie..

Ino: - Bene.. se ha bisogno.. io sono qui..

Sig: - Certamente.. grazie..

Ino: - Si figuri..

La ragazza un po’ annoiata appoggia i gomiti al banco e schianta la testa sempre su esso.. cercando di non fare troppo rumore.

*Che noia.. non mi sono neanche portata il libro da leggere.. a parte che casa mia e qui sopra.. ma sono sola in negozio.. mia mamma non c’è..*

La ragazza alza di nuovo la testa dal banco e sbadiglia abbassando il volto sentendo poi la coda caderle davanti a una spalla.

 

Sakura camminava tranquilla per le vie di konoa dando occhiate furtive ai negozi e alle bancarelle.. che ormai conosceva a memoria.

Un venditore la guarda sorridendo: - Ohayou Sakura-chan!

La ragazza ricambia il sorriso: -  Ohayou!

Il sole mattutino la accecava un po’ illuminando i suoi dolci occhi verdi che riuscivano a mette allegria a chiunque sopra il suo sorriso ma allo stesso tempo facevano stringere il cuore quanto si colmavano di lacrime.

La ragazza raggiunse il negozio e vi entrò quasi ridendo al vedere l’amica mezza sdraiata sul bancone  che giocherellava con la sua coda bionda.

Ino subito alzò la testa e si voltò verso l’entrata tentando di sembrare il meno imbecille possibile, sperando che il cliente non l’avesse ormai vista.

Le preoccupazioni svanirono alla vista dell’amica.

Ino: - Ohh! Chi si vede?!

Sakura sorrise nuovamente: - Ohayou Ino-chan! Vedo che..- la ragazza non completa la frase notando che nel negozio si aggirava un cliente. Ino scoppiò a ridere immaginandosi Sakura che entra e la vede mezza sdraiata sul bancone che aggeggia i capelli come una mentecatta.

La ragazza dai capelli rosa viene trasportata dalla risata dell’amica e si mette a ridere pure lei allungandosi poi dall’altra parte del bancone scambiandosi due baci sulle guance con Ino.

Ino: - Vuoi venire di qua?

Sakura: - No grazie.. sto bene qui..- la ragazza si volta e scruta un secondo il signore tarchiato e tornando a guardare Ino si morde un labbro e fa un’espressione maliziosa ridacchiando.

Ino: - Belli i miei clienti vero?

Il signore baffuto si avvia verso l’uscita a passo tranquillo poi da un’ occhiata veloce alle due ragazze sorridendo al ricordo della sua gioventù.

Ino: - Sayounara!

Sig: - Sayounara..

Sakura: - Sayounara!

La porta a vetri si chiude alle spalle del baffuto e Ino apre la cassa.

Ino: - Uff.. oggi nessuno..

Sakura allunga il collo guardando nella cassa: - Cassa al verde!

Ino: - Già..- la ragazza da un’ancata al cassetto della cassa che si richiude – Che fai da queste parti?

Sakura: - Mah.. stavo andando a fare la spesa e passando qua davanti ho detto.. andiamo a salutare la mia vecchia amica Ino che starà sgobbando come una disperata.. Invece dormivi sul bancone ma sono particolari.. bene ora vado ciao..- la ragazza si volta e fa due passi sculettando verso la porta sotto la risatina di Ino poi si volta e la guarda sorridendo come una ritardata: - Ok.. la pianto..- e torna a passo veloce al bancone: - Sono qui perché.. sapevo che tua mamma non c’era.. e volevo vedere che facevi..

Ino: - Grazie mi hai salvata dall’abisso della noia..- la biondina nota che l’amica regge in mano un sacchetto allora si allunga in punta di piedi appoggiando la pancia al bancone e calandosi in avanti. – Fatto shopping?

Sakura: - Yes! Cioè.. chiamalo shopping..

Ino si spinge in dietro e ricade in piedi dietro il bancone: - Che cos’hai preso?

Sakura appoggiando il sacchetto sul bancone: - Calzettoni per la mammina..

Ino ridacchia leggendo sul sacchetto il nome del negozio di calzature di Konoa: - Uhh!! Hihi.. I calzettoni per la signora Haruno..

Sakura: - Ah senti! Quasi dimenticavo- la ragazza toglie il sacchetto dal bancone e lo appoggia in terra.

Ino: - Dimmi cara..

In quel momento entra nel negozio una signora alta e con una certa età.. un po’ nascosta dal capello rosso (ovviamente tinto): - Ohayou Ino-chan!

Ino: - Oh! Salve! È qui per le azalee?

Sig.a: - Si! Le avevo ordinate a tua mamma..

Ino: - Certo.. aspetti qui..

Ino scompare dietro una porticina e Sakura rimane lì.

Sig.a: - cof cof..- La signora scruta Sakura che fa finta di nulla ma si sente osservata: *ma che vuole questa?*

Sig.a: - Scusa..?

Sakura si volta: - Si?

Sig.a: - Ma non dirmi che tu sei.. sei la figlia di Miciyo Haruno.. (Scusate mi sono inventata il nome della mamma di Sakura perché non lo so NdA)..

Sakura sorridendo : - Si..

Sig.a: - No.. non ci posso credere.. sei cambiata un sacco.. che bella ragazza che sei.. cavolo.. ti ricordo a 4 anni..

Sakura arrossisce e cerca di sorridere imbarazzata da quella signora della quale non si ricordava neanche.. ed ecco appunto la domanda cruciale: - Ti ricordi di me?

Sakura: - .. em.. no..come si chiama scusi?

Sig.a: - Sono Cho Kafujia!

Sakura: - *chi?!*.. ahh!! Si certo! Ora mi ricordo.. hihi..

Cho sorride soddisfatta e Ino rientra mettendo fine alla tortura.  

Sakura sorride liberata mentre la signora si concentra su Ino e il vaso di azalee.

Cho: - Bene.. allora grazie!

Ino: - Si figuri signora Kafujia! Sayounara!

Sakura guarda quella strana donna sgambettare fino a fuori.

Ino: - Dicevi ?

Sakura: - em.. ah si.. dunque..

La ragazza si fruga nella borsetta e tira fuori dei volantini. O qualcosa del genere.

Sakura: - Tadà!

Ino: - … ooohhh!! Che sono?- la ragazza strappa di mano all’amica i “volantini” e li legge curiosa -… bla bla bla.. festa.. bla bla bla.. in casa di… bla bla bla..?! Ma che roba è?-

Sakura riprendendo i foglietti: - Diciamo che.. I nostri amici sono tutti fuori di testa.. Tenten ha voluto dare una festicciola tra amici.. noi sai? Però ha anche invitato i quattro di Suna.. ma temo che il Kazekage-sama non verrà.. ha ben altro da fare.. comunque a parte ciò.. C’è questa festicciola tra di noi.. nella casa in via Mahoutsukai.. hai presente che quelli che ci abitavano si sono trasferiti e la affittano per feste e cose del genere?

Ino: - Quella casa?.. A me mette i brividi..

Sakura: - O ti metteva i brividi la gente che ci viveva..?

Ino: - Beh.. in effetti non era una famiglia tanto normale.. ma.. Sakura.. non lo sai?

Sakura curiosa: - Cosa?

Ino si fa seria e un po’ spaventata e dice sussurrando: - Dicono che in quella casa.. un uomo.. ha ucciso moglie e figli.. e la madre della moglie.. e li ha murati vivi in salotto..

Sakura:  - Ma finiscila idiota!- Le due ridono

Ino: - Vabbè a parte gli scherzi.. e che cavolo sono questi?

Sakura: - Diciamo che Lee non ha niente di meglio da fare che esibire a tutti la sua nuova stampante per volantini e spot pubblicitari..

Ino: - E perché l’ha comprata?

Sakura: - Se fossi Lee ti saprei rispondere.. è una mente unica la sua..

Ino : -Beh..

Sakura: - Ok.. io vado.. Ci si vede!

Ino: - Ohi!

Sakura voltandosi sul ciglio della porta: - Che?

   Ino: - Quand’è la festa?

Sakura: - Uh scusa..- la ragazza torna in dietro e le appoggia un volantino sul bancone uscendo poi sculettante.

Sakura: - Sayounara Ino-chan! Ti voglio bene..

Ino: - Sayounara bella! Me too! (uhh!! Saimo poliglotte!..NdBo) (=_=… Ndtutti)

 

Sakura si incammina verso casa osservando un volantino.. poi le scappa da ridere immaginandosi Lee tutto fogato alle prese con la stampante che fa degli stupidi volantini penosi. Ovviamente non gliel’avrebbe mai detto che facevano proprio schifo... avrebbe continuato a dire “Belli Lee!” mentre dentro di lei Inner-Sakura avrebbe urlato come un isterica che erano schifosi. La ragazza accartoccia il volantino che aveva tra le per poi buttarlo nel cestino.

Chissà se Sasuke sarebbe andato alla festa se fosse stato ancora lì. Subito le si forma un nodo in gola e per non deprimersi scaccia il pensiero.

*Uff.. mi bruciano i polpacci.. non ho neanche corso oggi.. mah.. sarà la vecchiaia..*

…continua…

 

Ecco la prima chappy di questa FIC! Spero vi sia piaciuta! Un bacione  e recensite!!

Kunikaya!

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Capitolo 2
*** Casa ***


Yuujin no tou

Yuujin no tou

(Friend’s party)

 

Casa

-Tenten vai più pianoo!!- il ragazzo accelerò il passo per stare alla pari della compagna di squadra.

Tenten: - Scusa Lee.. è che ho fretta.. siamo.. in ritardo.

Lee: - Si cara di un minuto e mezzo..

Tenten: - Che il tempo di arrivare là sarà già diventato: 5 minuti..

Lee: - E mezzo..

Tenten: - E mezzo..- I due sfrecciavano tra la folla.

Lee cortesemente si infiltrava negli spazi che dividevano le persone prendendo bene le misure per non finire contro nessuno mentre Tenten avvolte sbagliava misure e urtava le spalle della gente o le borse delle signore girandosi subito a chiedere scusa frettolosamente per riprendere la sua camminata fulminea.

Dopo 3 minuti avevano quasi raggiunto la casa imboccando la via.

Tenten affannata: - hh.. uff.. ce l’abbiamo fatta.. in.. hhh.. tre minuti..

Lee: - E 43 secondi..

Il ragazzo si fermò per riprendere un po’ fiato mentre l’amica continuava a camminare però a passo lento.

Tenten sistemandosi il ciuffetto sulla fronte: - Veloce Lee.. sistemati! E non rimanere indietro..

Lee riprese a camminare raggiungendo la ragazza.

Lee: - Porca miseria.. quanta ansia..

Tenten: - Non ho ansia.. è che..

Lee: - Anche a te fa paura quel uomo?

La ragazza si voltò verso Rock-lee con gli occhi sgranati: - Perché a te fa paura?

Lee: - Un po’.. e non solo a me..

Tenten: - certo che sei strano.. pover uomo a me non fa paura.. anche se… non l’ho mai visto..

Lee: - Questo spiega tutto..

Tenten: - Ma ci ho parlato al telefono.. e non mi sembrava tanto lugubre..

Lee: - Io non ci ho mai parlato al telefono.. quindi non so che dirti..

Tenten: - Ecco la casa!

Davanti a loro una bella villetta color indaco con un giardino fiorito e munito persino di laghetto con ponticello. La staccionata appena ridipinta e il viottolo ciottoloso che conduceva alla porta ben tenuto.

Lee: - Uh..

Tenten: - dimmi te come fate ad avere paura di persone che abitano in un posto come questo..

Lee: - Lo so.. ma.. non sempre nella botte bella c’è il vino buono..

Tenten avanzando verso il cancellino e aggrottando la fronte: - E questa?

Lee: - Io riciclo i detto per farne uscire di nuovi..

Tenten suonando il campanello: - oppure hai le idee confuse e spari intrugli dicendo che sono ricicli di detti veri..

Lee: - Dipende dai punti di vista.

La porta della villetta si aprì di pochissimo e dal citofono al cancello uscì una voce:- Si? 

Tenten riconobbe il tono del signore col quale aveva parlato al telefono: - Salve signor Aka.. sono Tenten.. ho prenotato la casa..

Sig. Aka: - Ah.. certo

Dal cancello provenne un rumore improvviso e scattante. Rock lee sobbalzò e Tenten spinse per entrare.

I due camminarono per il vialetto scrutando il giardino fino a che arrivati all’uscio bussarono e questo si aprì subito.

Un signore sulla sessantina li guardò dall’alto al basso con un’ espressione disprezzante sul volto per poi accennare a un assenso col capo e farli entrare.

 

Toctoc.

Il ragazzo dal capello rosso alzò il capo dalle scartoffie e rivolse i suoi occhi azzurri alla porta del suo “ufficio”.

-Si?-

Dall’altra parte della porta Gaara sentì la voce della sorella maggiore: - Gaara sono io..

Il kazekage  si lasciò scappare un sorrisetto sentendosi rincuorato dal fatto che fosse lei e non un altro rompiscatole pronto a aggiungergli un problema alla giornata o fogli sulla scrivania.

-Ah.. vieni vieni..

Temari entrò con la sua solita sensualità da maschiaccio che non l’abbandonava mai. La cosa strana in lei era proprio quella: il suo essere maschiaccio si contrapponeva alla sua sensualità, ma Gaara era così abituato a vederla che ormai non ci faceva più caso mentre c’erano molte persone che se ne accorgevano eccome.

Temari: - Ti disturbo?

Gaara: - No no.. anzi.. mi distrai un po’ da tutti questi fogli.. dimmi..

Temari si avvicinò alla scrivania cominciando a parlare: - A Khonoa..

Gaara:  *No.. anche lei porta problemi oggi?*

Temari : - .. Naruto, Sakura, Ino, Tenten, Nara.. insomma tutti loro fanno una festicciola in una casa in affitto.. chiedono se andiamo anche io, te Kankuro e Matsuri.. ma vabbè a lei lo chiedo dopo..

Gaara: *..no a lei lo chiedo io..* .. no lascia stare.. faccio io..

Temari aggrottò le sopracciglia: - Che?

Gaara si rese conto della stupidità di quello che aveva detto.. aveva da fare un sacco di cose.. non poteva mollare lì tutti gli impegni e andare a avvertire la sua allieva di una festicciola a Khonoa.

Gaara: - No niente..

Temari appoggiando le mani sulla scrivania e chinandosi verso il fratello: - sai Gaara.. io credo che tu debba riposarti un po’..

Gaara: - In che senso..?

Temari: - Buttati sul letto 10 minuti.. dormi un po’.. vai sul tetto a ammirare il tuo villaggio.. passeggia.. una qualunque cosa che ti distolga un po’ dal lavoro.. è vero che essere Kazekage richiede molto.. ma nessuno ti viene lì con la frusta e ti porta a forza in ufficio se ti riposi un po’ ogni tanto sai? Ti farebbe bene..

Gaara guardò la sorella e sorrise: - Appena ho fatto qui.. andrò un po’ in giro..

Temari ridacchiò in quel modo che sembrava a presa in giro (..e non si capiva se lo sembrava o se lo fosse veramente) e si tirò su poggiando le mani sui fianchi: - Ok..

La ragazza si incamminò alla porta sotto lo sguardo confuso del fratello poi voltò la testa appena fu sulla soglia: - Comunque affrettati perché hai un po’ di occhiaie..- e si chiuse la porta alle spalle.

Il kazekage rimase a fissare la porta non sapendo se ridere o piangere: *.. occhiaie? Ma era una battuta o cosa?*

A questo punto tornò immerso nei suoi pensieri a firmare carte e compilare moduli chiedendosi come mai avesse tanta voglia di andare a dire a Matsuri della festa.

 

Tenten imboccò il viale frettolosamente seguita da Lee: - Mi rincuora il fatto che quest uomo non ci sarà alla festa..

Lee ridacchiò: - Vedi a non darmi ascolto? Io te l’avevo detto..

Tenten: - Sembrava che volesse uccidermi da un momento all’altro mentre parlavo.. mi fissava con uno sguardo da psicopatico..

Lee: - Non hai visto cosa fissava di te?

Tenten guardò l’amico disgustata: - Bleahh! Le tienitele per te queste constatazioni la prossima volta..

Lee: - Ma cosa capisci?.. Che schifo non intendevo quello..!

Tenten: - Ah.. grazie a Dio.. e cosa guardava allora?

I due non rallentarono di un secondo il passo sperando di allontanarsi il più possibile da quel uomo nel minor tempo raggiungibile.

Lee continuando a fissare la strada davanti a se: - Il collo..

Tenten spalancò gli occhi: - Che?!.. Oddio voleva succhiarmi il sangue!!

La ragazza accelerò il passo per poi mettersi a correre.

Lee: - ..=_=..* promemoria.. non dire più cose del genere a Tenten.. tienitele per te..*..

Il ragazzo si mise a correre per raggiungere l’amica e la trovò a metri di distanza che camminava tra la folla: - Uh.. grazie al cielo ti sei fermata..

Tenten con voce sarcastica: -.. sisi.. tanto ora non siamo più nella strada del “vampiro”- mentre disse “vampiro” fece con le dita i segni delle virgolette.

Lee ridacchiò: - hihi.. infatti.. chissà per quale motivo ti guardava il collo.. magari.. è un vecchietto pervertito..

Tenten si voltò verso Lee: - Ah ma me lo guardava davvero?

Lee in segno di assenso: - ah ah..

Tenten: - Che schifo..

Lee imitando la voce del proprietario della villa: - Hai un collo molto sexy..

Tenten lo spinse e proseguì per la via scuotendo la testa divertita senza più pensare al considerato “vampiro”.

 

Temari camminava tranquilla per le vie di Suna avvicinandosi alla casa della piccola Matsuri.

Passeggiava fischiettando col volto serio assorto nei pensieri. Lo sguardo le volò in alto soffermandosi sulle bianche nuvole che da piccola immaginava soffici come lo zucchero filato.

Ognuna aveva una forma sua che in pochi secondi mutava a causa del vento che le mescolava tra loro sopra il volo degli uccelli.

Temari si sentiva rilassata a guardare quel cielo che trasmetteva tranquillità e pace ma si rese conto dopo pochi minuti che stava assumendo un comportamento a lei familiare e subito aggrottò le sopracciglia e tornò a guardare la strada: *mamma mia.. ora mi metto anche a guardare le nuvole come quel piagnucolone..*- Senza che se ne accorgesse le guance le presero leggermente colore.

...continua...

 

grazie per aver letto anche questa nuova chappy..!Spero vi sia piaciuta! Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito la scorsa chappy e chi l'ha inserita tra i preferiti(scusate la proxima volta impiegherò + tempo per i ringraziamenti!).. un bacione e recensitttttteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

 

kunikaya!

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