Raccolta One Shot

di Hilarie Winfort
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The House ***
Capitolo 2: *** LONDON ***
Capitolo 3: *** HARRY E GINNY - Mi hai aspettato ***



Capitolo 1
*** The House ***


THE HOUSE

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Camminavo.
Continuavo a camminare senza sapere dove andare. Faceva caldo, era una di quelle giornate estive
che lasciano senza fiato. Ad un tratto mi fermai, incuriosita da una grande casa,
la prima che avvistavo da chilometri.
Presi fiato, prima di avvicinarmi appena.
Presi ad esaminare il prato cosparso di fiori dai mille
colori e di alberi che sembravano usciti da una fiaba.
A pensarci bene persino la casa sembrava quasi irreale.
Poggiai cauta un piede sul prato, facendo attenzione a
non pestare nemmeno uno di quei meravigliosi fiori.
Oltrepassai i cespugli e finalmente mi trovai di fronte alla casa.
Alzai la testa, socchiudendo gli occhi sotto raggi del sole.
Mi tolsi il golfino che riposi nella sacca, prima di bussare alla porta.
Prima delicatamente, quasi timorosa di distruggere il
silenzio e il senso di pace che aleggiava attorno alla casa.
Nessuno rispose. Forse chi ci abitava non era in casa in quel momento.
Presi a bussare più forte e ad un tratto una tenda si mosse, quella di una finestra al piano superiore.
Continuai a bussare ma poco dopo decisi di smettere,
non volevo disturbare. Chiunque ci fosse era chiaro che non voleva ricevere ospiti.
Tornai sui miei passi, chiedendomi perché avessi deciso di bussare.
Non sapevo dare una risposta.
Ormai lontana dalla grande casa mi voltai, attirata da
chissà quale forza e rimasi immobile per un secondo
cercando di realizzare ciò che stava capitando.
Della casa non c’era traccia.
Niente prato. Niente fiori dai mille colori.
Mi passai una mano sulla fronte e respirai profondamente.
Che mi fossi immaginata tutto?

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Capitolo 2
*** LONDON ***


LONDON

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Mi sedetti sul ponte, fissando l’acqua e ogni suo piccolo dettaglio.
Era incredibile come delle semplici goccioline potessero formare le forme più strane.
Sospirai.
Ero esattamente dove volevo essere.
Allora perché mi sentivo così sola?
Forse perché non avevo nessuno con cui condividere la bellezza di quella città che per anni avevo desiderato visitare.
Nessuno a parte il mio cane, mi ricordò prontamente quest'ultimo leccandomi una mano.
Sorrisi e presi ad accarezzargli la testa.
Aveva ragione.
Non ero sola.
E dopotutto non avevo un altro posto in cui rifugiarmi o comunque non migliore di quello.
Adesso era quella la mia città, era quella la mia vita.
Non era in quel modo che avrei voluto visitarla, non era così che avevo immaginato la mia visita a Londra.
Mi ci sarei dovuta abituare. Prima o poi.
Appoggiai la valigia a terra, non mi ero accorta di tenerla ancora tra le mani.
Sarei dovuta alzarmi alla ricerca di un posto dove stare.
Ma non riuscivo.
Volevo godermi il panorama.
Cercai di ignorare le lacrime.
Cercai di ignorare la sensazione che si faceva strada nella mia mente.
Cercai di ignorare tutto.
Solo per un secondo.

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Capitolo 3
*** HARRY E GINNY - Mi hai aspettato ***


HARRY E GINNY - Mi hai aspettato

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Mi avvicinai a lei, cercando di trovare le parole adatte.
Non avevo il coraggio.
Con quale coraggio mi sarei potuto avvicinare a lei?
Dopo tutto il tempo che era passato.
Dopo tutto quello che aveva passato.
Ginny Weasley, la sorella del mio migliore amico che
negli anni era entrata a far parte della mia vita, che
con coraggio e una determinazione mai vista prima aveva combattuto contro il signore oscuro.
Insieme alla sua famiglia.
E che adesso sorrideva.
Nonostante tutto.
Nonostante tutto quello che aveva perso nella battaglia contro Voldemort.
Nonostante la perdita di un fratello e dei suoi amici più cari.
Nonostante tutto quello che le avevo fatto passare lei era ancora lì.
Per me.
E mi sorrideva.
La salutai, cercando di non farmi tradire dal tremore della voce.
«Ciao Harry»,disse semplicemente.
Provai a sorridere.
Provai a non pensare a tutto quello che avevamo
perso e al tempo che era passato.
Non risposi, per un tempo che parve interminabile.
«Va tutto bene?», chiese posando dolcemente una mano sulla mia spalla.
Annuii, respirando profondamente.
«Posso fare qualcosa per te? Hai bisogno di qualcosa?»
Solo in quel momento mi accorsi che anche lei stava trattenendo le lacrime.
Non stava bene.
Nessuno di noi stava bene.
Provai a farmi coraggio, avanzando verso di lei.
«Abbracciami», sussurrai deglutendo.
Fu più una supplica che una richiesta.
Volevo dimenticare.
Volevo dimenticare la battaglia e tutto quello che era successo per un momento.
Volevo essere felice e rendere felice Ginny.
Non se lo fece ripetere.
Con uno slancio mi cinse il collo con le braccia e sorrise, lasciandosi sfuggire una lacrima.
Piansi anch’io.
Buttando fuori tutto quello che mi ero tenuto dentro.
Tutto quello che non ero mai riuscito a comunicare a nessuno.
Nessuno eccetto Ginny.
La strinsi forte cercando di prolungare quel momento il più possibile.
«Mi hai aspettato», sussurrai abbandonandomi sulla sua spalla.
Sorrise.
«E tu sei tornato»

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