Sweet & Bitter.

di foreverwithyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***




Capitolo 1

Dei timidi raggi di sole filtrano attraverso la mia finestra, stamattina. E’ un’ottima giornata per iniziare il cammino verso l’indipendenza totale ! Da oggi le cose cambieranno … Indosso il mio tailleur rosa, riservato proprio per questa occasione, mi pettino delicatamente la mia chioma bionda e prendo la cartellina con all’interno tutti i documenti necessari e la metto in borsa. Esco dalla stanza e mi incammino nel corridoio. Mi blocco sull’uscio della porta del salotto.
« Come mai sei qui ? » domando sbalordita vedendo mia nonna seduta sul divano.
Si alza e mi si avvicina.
« Non potevo non augurarti “buona fortuna” per oggi ! » mi risponde sorridendo.
« Grazie, sei stata gentile ! Ma il nonno ? Dov’è ? » domando curiosa.
« Oh, quel pigrone è a casa ! La pensione gli ha dato alla testa. Ha detto che non alzerà più un dito finchè campa ! » risponde per poi scoppiare in una fragorosa risata.
« Lavorare in fabbrica per oltre cinquant’anni l’ha stremato. Ha tutta la mia comprensione, nonna ! » le dico sincera annuendo.
« Hai ragione … Oh, non posso ancora credere che tu abbia rinunciato ai tuoi viaggi per ristrutturare il mio negozio, anche se adesso è tuo … » mi dice cambiando discorso quasi commossa.
« Il piacere può aspettare, nonna … il lavoro no ! E poi sono contenta di riportare in vita il tuo ristorante, anche se adesso è mio … » le dico sorridendo.
« Hai faticato tutta l’estate per rimetterlo in piedi e oggi, finalmente, puoi dare inizio alla tua carriera ! » mi dice quasi incoraggiandomi.
« Al mio sogno, nonna ! » la correggo per poi abbracciarla forte.
« Lily, sei ancora qui ? » mi domanda mia madre uscendo dalla cucina e venendoci in contro con una tazza di the in mano. Sciolgo l’abbraccio con la nonna e la guardo.
« Sì … ho incontrato la nonna e ci siamo messe a chiacchierare ! » le rispondo.
« Comunque io non ho molto tempo … devo essere a lavoro tra venti minuti quindi sbrigati e prendi tutto l’occorrente … ti do’ un passaggio ! » mi dice posando la tazza sul tavolino per poi recandosi alla porta d’ingresso.
Prendo il cellulare dalla mensola e lo metto in borsa per poi raggiungere mamma alla porta.
« Madre, volete un passaggio anche voi ? » dice mia mamma rivolgendosi alla nonna.
« Sì, mia cara. Grazie ! » le risponde sorridendo.
Usciamo di casa e ci rechiamo in garage. Una volta salite in macchina sfrecciamo per le strade semi-trafficate di Busan.
« Seung-Su è andato a pesca ? » domanda improvvisa la nonna riferendosi a mio padre.
« Ormai è un’abitudine : ogni martedì all’alba esce di casa per andare in spiaggia a pescare. » risponde mia madre soddisfatta.
« Mio figlio è sempre stato appassionato dal mare e da tutti ciò che ne dipende ! » esclama mia nonna.
« Non per questo ha frequentato l’accademia navale, da giovane. » dico ironica procurando la risata di mamma e nonna.
Mamma ferma l’auto davanti al
ristorante. Scendo e guardo l’insegna con su’ scritto “Sweet & Bitter”. Sorrido soddisfatta davanti al mio lavoro andato a buon fine !
« In bocca al lupo, Lily ! A stasera ! » mi dice mia madre.
Mi giro per guardarla e le faccio un cenno con la mano per  salutarla. Sfreccia e va via di nuovo. Mi rigiro e mi incammino verso la porta del mio negozio. Entro e sento ancora l’odore della vernice fresca … la penombra lascia intravedere i caratteristici arredi del locale. Poso la borsa sul bancone e inizio ad aprire, una ad una, tutte le finestre. Metto la lavagna fuori al negozio :

“Colloqui di lavoro fino alle 14:00. Ho un bisogno disperato di gente !”
- Yoon Lily


Mi siedo dietro al bancone : che i colloqui abbiano inizio !


Yoon Lily.


Spazio autrice, che sarei io :
come promesso eccomi con una nuova, nuovissima fanfiction.
Questo è il primo capitolo, sebbene sia breve. Spero vi appassionerete.
E, dopo aver visto e rivisto e rivisto ancora il trailer ecco il video
originale, realizzato interamente da me con l'aiuto della mia Fede.

Cliccate qui per vederlo. ♡
 
E con questo vi saluto. Al 2° capitolo, gente.
Komawoyo.
foreverwithyou

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




Capitolo 2

Sono tre ore che sono seduta su questo sgabello. Le scarpe comprate da mamma al mercato si stanno rivelando scomode. Inizio a sudare per il nervosismo e mi sfilo velocemente la giacca rimanendo coperta solo dalla camicia bianca. Poco dopo mi accorgo che la gonna è stretta e che i capelli sciolti mi provocano un fastidioso solletico sulle spalle.
« Tutto a me ! » sbraito alzando la voce.
Invoco un Dio qualsiasi che mi faccia apparire al più presto qualcuno degno del posto da cameriere.
« No, ditemi che non sta succedendo ! » dico tra me e me lamentandomi.
Tutto questo mi fa ricordare la nonna : lei mi raccontava che tra queste mura non ha mai visto il Sole. Da quando aveva comprato questo locale e aveva iniziato a lavorarci nulla è mai andato al meglio, c’è sempre stato qualcosa che ha impedito al ristorante di accelerare l’innovazione. In questa meravigliosa zona balneare di Busan, negli anni ’70, c’erano pochissimi negozi e il primo ristorante che si aprì fu questo … poi con il passare degli anni iniziarono a stabilirsi altri piccoli imprenditori che iniziarono a comprare e, alcuni a costruire degli altri ristoranti e quello di mia nonna iniziò pian piano ad indietreggiare. Gli altri ristoranti erano al passo coi tempi, moderni e la luce tradizionalista che avvolgeva il ristorante della nonna iniziò a spegnersi e, verso l’inizio degli anni ‘90, prima della mia nascita, la nonna abbandonò il locale chiudendolo al pubblico e a se stessa. Non voleva più perdere, non voleva più indietreggiare e decise di cucinare per la famiglia e per nessun’altro.
E’ una storia che mi rattrista sempre, ascoltare le parole semi-sofferenti della nonna quando me la racconta è brutto. Forse è per questo che ho deciso di riattivare il ristorante, perché non ne potevo più. Non volevo vedere mia nonna convivere ancora con la sofferenza e la sconfitta. Ma se nessuno si presenta al colloquio io non posso avviare la carriera e non posso essere l’orgoglio della nonna. D’un tratto sento la porta aprirsi. Scuoto la testa liberandola da quei pensieri opprimenti. Un mio futuro dipendente !
« Salve ! » mi dice timido un ragazzo mingherlino e dall’aspetto buffo.
« Buongiorno mio caro. Io e te faremo grandi cose insieme ! » gli dico con un gran sorriso.
Mi guarda perplesso. Credo sia normale, non si aspettava un tale schianto come capo. Sorride nervoso.
« Non essere timido, dimmi ! » gli dico alludendo al suo curriculum e alle sue qualità.
« Vorrei un’informazione … » inizia a dire.
Aggrotto le sopracciglia facendo sparire il sorriso smagliante.
« … vorrei sapere la strada per arrivare --- » continua ma non lo faccio nemmeno terminare che inizio a lanciare urla isteriche.
Scappa via impaurito lasciandomi sola ad urlare come una matta.
« Perché tutte a me ? » dico lamentandomi quasi in lacrime mentre mi accascio sul bancone con le braccia davanti al viso.
Guardo l’orologio sul mio polso che segna le 14:00. Con un’espressione a dir poco delusa mi alzo dallo sgabello e mi rimetto la giacca. Mi ricompongo per poi prendere la borsa e avviarmi alla porta d’ingresso. Guardo la grandezza del locale con occhi lucidi e affranti per poi iniziare a chiudere le finestre. Chiudendo la prima finestra sento la porta aprirsi alla mia sinistra.
« Yò ! » dice il tizio appena entrato.
Oh mio Dio ! Uno skater-boy nel mio ristorante ?
E’ un ragazzino snello e alto, molto alto con una chioma biondo platino che gli incornicia il suo visetto d’angelo...  E’ vestito in modo curioso e colorato.
« Non do informazioni su niente ! » gli dico acida dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi per poi continuare a chiudere la finestra.
« In verità sono qui per il colloquio. » mi dice con una vocina sottile.
« I colloqui sono finiti 5 minuti fa, ragazzino. » gli sputo ancora acida.
« Lo so, ma ero a scuola e non potevo venire prima. » dice giustificandosi.
« Quanti anni hai ? » gli domando curiosa guardandolo in viso.
« Diciassette. » mi dice sincero.
« E cosa vuoi fare in questo ristorante ? Accalappiarti una babysitter ? » gli domando ironica.
« Sono qui per lavorare, ho una grande passione per la cucina. » mi dice per poi sorridere.
« Salve a tutti ! » urla un altro tizio entrando nel ristorante.
Dovevo far iniziare adesso i colloqui.
« … E tu chi sei ? » domando stupita nel vederlo : è abbastanza alto anche lui, indossa un capello con la visiera e dei grossi occhiali da sole scuri. Anche lui è vestito in modo improbabile. Lasciamo andare …
« Bang Yong-Guk, tesoro ! » mi risponde questa sottospecie di fungo selvatico mentre si toglie gli occhiali e mi lancia uno sguardo seducente.
Alzo un sopracciglio allibita.
« E tu ? » domando allo skater.
« Kang Jun-Hong. Ma puoi chiamarmi Zelo ! » mi risponde sorridendo.
« E perché hai il collare ? Sei il cane di qualcuno, Zalo ? » gli domando sgranando gli occhi.
« Ma non ti chiamavi Zelo ? » domanda il terzo tizio.
« Sì, mi chiamo Zelo e comunque non sono il cane di nessuno. Questo non è un collare ! » risponde toccandosi quell’affare al collo e accennando una risata.
Scoppio a ridere di rabbia.
« Certo ! Io, comunque, mi chiamo Yoon Lily. » esclamo per poi recarmi dietro al bancone.
« Aspetta. Allora: mi assumi ? » domanda inseguendomi lo skater.
« Ovvio che no ! » gli rispondo rassegnata incrociando le braccia sul petto.
« Bionda … ti ricordo che la popolarità di un ristorante si basa sui suoi dipendenti e, dato che da stamattina non sei riuscita ad accaparrartene uno ti conviene assumerci senza fare storie ! » mi dice il moro ammiccando.
« E tu … tu come lo sai ?!? » domando terrorizzata sgranando gli occhi.
« Mi sei sembrata così carina e ho pensato che un po’ di protezione non ti avrebbe fatto male così sono rimasto di fronte al ristorante a sorvegliarti ! » risponde insolente.
« Grazie per il pensiero ma io non ho bisogno di un bodyguard, ho bisogno di un cameriere. » gli rispondo seccata con un falso sorriso accennato sulle labbra.
« Facci avere il lavoro … per favore ! » mi dice, quasi implorandomi, il biondo.
Lo guardo intensamente. Ha degli occhi davvero dolcissimi ! Accenno un sorriso intimidito … Se sorrido un altro po’ mi manderanno in carcere per pedofilia !
« Allora: ce la diamo una mossa ? » domanda spazientito il moro rovinando tutto.
« Aish ! Va bene. Vi metto in prova per qualche giorno e poi si vedrà … » dico seccata ma decisa.
« A tutti e due ?!? » domanda incredulo il moro.
« Sì, e devi ringraziare solo Zalo ! » gli dico velenosa.
« Mi chiamo Zelo ! » mi dice correggendomi per poi abbracciarmi.
« Ma cosa fai, idiota ?!? Lasciami. Accuccia, Zalo ! » gli dico stizzita mentre soffoco tra le sue braccia.
« Sì, abbraccio di gruppo ! Il team Sweet & Bitter si è formato ! » urla contento il moro venendoci addosso.
« Ora vi licenzio, stupidi ! » dico sottovoce per poi accennare un sorriso rilassato.



Bang Yong-Guk.


Kang Jun-Hong.


Spazio Autrice, sempre io :
Grazie per aver letto il secondo esilarante capitolo della mia fanfiction.
Spero che la storia stia catturando, a poco a poco, la vostra curiosità.
Vi aspetto nel terzo capitolo. Per vedere il video della FF fatto da me :

Cliccate qui. ♡


Komawoyo
foreverwithyou

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




Capitolo 3

Batto nervosamente la punta della matita sul blocchetto. Dove saranno finiti Bang Yong-Guk e lo skater ? Mi ero raccomandata sulla puntualità ma a quanto pare nessuno ascolta il capo. Sono le 15:35 , quei due sciagurati dovevano essere qui 5 minuti fa.
« Salve bellezza ! » mi dice più splendente che mai Bang Yong-Guk entrando nel ristorante.
« Salve ritardatario ! » gli dico lanciandogli un’occhiataccia.
« Oh, andiamo tesoro … non puoi prendertela per cinque minuti di ritardo. Non al primo giorno. » mi dice scavalcando il bancone per poi avvicinarsi a me.
« Sei un villano ! » gli dico ad un palmo da lui.
« Yò ! Sono arrivato. » dice bello pimpante il mio secondo dipendente.
« Oh, scusate ! Ho, forse, interrotto qualcosa ? » domanda bloccandosi.
« Certo che no ! » ammetto mentre spingo lontano da me quel fungo velenoso per poi appoggiarmi al bancone.
« Hai gli artigli ! Mi piace ! » mi dice in un orecchio Bang Yong-Guk.
« La finisci di filtrare, deficiente ?!? » gli domando per poi scuotere il capo disgustata.
« Infatti, Yong-Guk, finiscila ! » lo ammonisce mezzo divertito lo skater dal nome incomprensibile.
« Bravo Z… Z… » gli dico tentando di rammentarmi il nome.
« Zelo. » mi suggerisce Bang Yong-Guk quasi seccato accanto a me.
« Zeno, grazie ! » ammetto entusiasta.
« Non ci arriverai mai ! » dice tra i denti Bang Yong-Guk portandosi una mano alla fronte.
Una volta finiti i battibecchi inizio ad illustrare ai ragazzi come dovrà essere portato avanti il locale attraverso delle regole.
« Tutti i giorni si comincia alle 8:00, Zano è privilegiato perché va ancora a scuola quindi lui arriverà alle 15:00. Il lunedì è il giorno festivo. Per quanto riguarda gli incarichi : tu, Bang Yong-Guk, servirai ai tavoli e mi sostituirai alla cassa qualora io dovessi essere impegnata con la cucina; tu, Kang Jun-Hong, sarai il mio aiutante in cucina e adempirai anche ai compiti del moro quando lui non c’è.Domande ? » dico congiungendo le mani con il mio solito sorriso biricchino sulle labbra.
Alza la mano Bang Yong-Guk.
« Dimmi, Bang Yong-Guk. » gli dico affabile.
« Si possono avere rapporti intimi con il capo ? » domanda di getto.
« Bang Yong-Guk ! » urlo ammonendolo.
Sfodera il suo magnifico sorriso e mi guarda divertito. Sono rossa in viso quindi mi rintano in cucina imbarazzata.
« Scusalo capo. A volte non sa quello che dice. » mi dice avvicinandosi lo skater.
« Oh, è già passata. Non ti preoccupare ! Sono problemi dei grandi ! » gli dico accarezzandogli il morbido cespuglio biondo sulla testa.
« Ok. Chiama quel deficiente e digli di venire subito in cucina. Iniziamo a vedere cosa sapete fare ! » gli dico minacciosa alzando un sopracciglio.
Dopo delle ore a pasticciare in cucina deduco due cose :
1) Zano, Zelo o come si chiama è un ottimo cuoco. Ha l’arte culinaria nel sangue quel ragazzino … davvero strabiliante ! Ha preparato un tortino al cioccolato che poi ho assaggiato ed era la fine del mondo !
Zeno lo skater : assunto.
2) Bang Yong-Guk, per quanto possa sembrare ninfomane e perverso è un bravo cameriere. Forbito ed educato, non ha sbagliato la posizione di una ciotola ! E’ un ragazzo divertente ed ironico e credo che mi farò molti soldi su di lui … ho in mente due o tre cosucce da fargli fare per far sì che il mio ristorante diventi famoso e popolato.
Sunbae il belloccio : assunto.

Parlo ai ragazzi della festa di inaugurazione del ristorante che ho in mente di fare tra due giorni.
Sembrano entusiasti del nuovo lavoro e sembrano entusiasti anche del loro capo, specialmente Sunbae.
E’ terminato un altro giorno lavorativo anche se il locale non è ancora aperto al pubblico ho avuto modo di lavorare insieme ai ragazzi per confrontare i loro curriculum alle loro abilità. Usciamo dal ristorante, una volta rassettato, e io chiudo la porta a chiave.
« Bene ragazzi, ci vediamo domani per approfondire il “da farsi” durante il giorno dell’inaugurazione ! » dico sorridente.
« Bene, a domani. Yò ! » dice Zalo per poi salutarsi in modo strano con Sunbae e sfrecciare veloce sul suo skate allontanandosi.
« Buonanotte, Sunbae. » dico rivolgendomi a Bang Yong-Guk per poi incamminarmi.
« Come fai a sapere che sono un tuo Sunbae ? » mi domanda sconcertato.
Mi fermo, mi giro e lo guardo.
« Ho visto il tuo curriculum. Sei dell’anno 1990, hai tre anni più di me ! Sei vecchio. » gli dico ironica.
« Oh, ma davvero ? Hai vent’anni ? » mi domanda incredulo avvicinandosi.
« Lo so. Sembro molto più grande per la mia età. Sarà per tutta la maturità che dimostro ! » gli dico aggiustandomi egocentricamente i capelli biondissimi.
Scoppia in una fragorosa risata per poi guardarmi negli occhi.
« Ma hai visto quanto sei alta ? Sembri una studentessa delle medie. » mi dice per poi riprendere a ridere.
« Non è divertente ! Smettila di ridere. » lo ammonisco dandogli dei lievi colpi dietro la schiena.
« Sei tu ad essere troppo alto ! » dico fermandomi.
Si ferma anche lui, si gira e mi guarda.
Senza accorgercene abbiamo fatto un lungo pezzo di strada insieme. Chiacchierando il tempo è volato. Questo è il mio quartiere, sono arrivata !
« Tra una parola e l’altra mi ha accompagnata a casa. Ma tu dove abiti ? » gli domando guardandomi intorno.
Poso lo sguardo sconcertato di fronte a me dove vedo Bang Yong-Guk che si avvicina con le mani infilate nelle tasche dei jeans.
Si avvicina sempre di più ritornando a stare lontano un palmo da me. Abbasso lo sguardo imbarazzata. Questo ragazzo mi mette in soggezione. Si china leggermente per guardami in viso.
« Non potevo sperare di meglio : la mia datrice di lavoro è meravigliosa ! » mi dice guardandomi dritta negli occhi facendomi arrossire.
Mi da un bacio sulla guancia e poi si allontana. Brividi ovunque. Il calore si scontra col gelo dentro di me, è inspiegabile quello che mi sta succedendo.
« Ci vediamo domani ! » mi dice per poi incamminarsi.
Lo guardo scioccata per poi entrare in casa e gettarmi sul letto … wow, che giornata !










Spazio all'Autrice :
Annyeong Haseyo ! Non ho molto da dirvi quindi sarò breve.
Vi è piaciuto il terzo capitolo di S&B ? Recensite e fatemi sapere.
La gif del tortino di Zelo non era prevista però l'ho messa lo stesso,
mi piaceva troppo :3 . Ok, per vedere il video da me realizzato per la FF:
Cliccate qui. ♡


Continuate a seguirmi, yò !
Komawoyo
foreverwithyou

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***




Capitolo 4

« Buongiorno papà ! »dico stiracchiandomi mentre entro in cucina.
« Buongiorno Lily. » mi risponde piegando il giornale e posandolo accanto alla sua tazza di caffè.
Gli sorrido per poi sedermi a tavola e iniziando a mangiare il riso dalla mia ciotola.
« La mamma non c’è ? » domando con la bocca stracolma di riso.
« E’ già andata a lavoro. Pulisciti, tesoro … hai un chicco di riso proprio qui. » mi dice indicandosi il mento.
« Oh, grazie per avermelo detto. » gli dico per poi coprirmi con un tovagliolo e pulirmi.
« Ti do un passaggio al ristorante, se vuoi. » mi dice alzandosi per andare a riporre la tazza sul mobile.
« Oh, sì. Mi farebbe comodo ! Cinque minuti e sono pronta. » gli dico per poi svanire nel nulla.
Apro la porta della mia stanza e la richiudo una volta entratavi … apro l’armadio e prendo la prima cosa che capita : gonna color pesca, camicia bianca, giacca verde acqua.
« Sembro un pagliaccio ! » esclamo non tanto convinta del mio look.
Faccio le spallucce per poi infilarmi i miei tacchi vertiginosi e scaraventarmi fuori dall’appartamento. Papà mi sta aspettando all’angolo della strada con la macchina già pronta. Vi salgo e si parte …
« Eccomi qua. Di nuovo tra queste confortanti mura. Ne succederanno di cose qui dentro … tutto sta nell’inaugurazione di domani ! Sarà spettacolare … » inizio a dire guardandomi intorno.
« Parli da sola ?!? » domanda una voce possente alle mie spalle.
Mi giro e rimango sconvolta vedendo Sunbae infarinato mentre stringe tra le mani un mestolo e una ciotola. Scoppio a ridere sonoramente.
« Sembri mio nonno ! » gli dico tra le risate indicando i capelli coperti interamente di farina bianca.
Inizia a ridere anche lui.
« Come mai qui così presto ? Un momento … la vera domanda è : chi ti ha fatto entrare ? » gli domando frenando le risate per dare spazio ad un’aurea ostile e sconvolta.
« Io … » dice una voce uscendo dalla cucina.
Sposto lo sguardo e la vedo …
« Nonna ! » esclamo stupita.
« Questo ragazzo è davvero carino e gentile ! Hai fatto un’ottima scelta del personale, spero che anche l’altro ragazzo sia all’altezza delle tue aspettative, Lily. » dice fiera.
« Certo, l’altro è perfino meglio di lui. » dico per poi fare una linguaccia a Bang Yong-Guk mentre abbraccio la nonna.
« Volevo accertarmi che le cose stessero andando bene e, a quanto pare, stanno andando più che bene ! » mi dice la nonna sciogliendo l’abbraccio.
« Sì, dobbiamo solo organizzare l’inaugurazione del ristorante per poi iniziare a lavorare sul serio ! » le dico sorridendo.
« Che bella che sei, Lily ! Che tenacia e che grinta ! Sei la migliore. » mi dice la nonna sorridendomi quasi commossa.
« Già ! » dice sottovoce Bang Yong-Guk.
Lo guardo e aguzzo gli occhi, ricambia con un sorriso. E che bel sorriso !
« Cosa stavate facendo ? » domando curiosa.
« Yong-Guk mi ha detto che fa il cameriere perché in cucina è una frana e io l’ho incitato a preparare un dolce e, da come ho potuto notare, non è molto fluido nei movimenti e non è nemmeno veloce ! » mi risponde la nonna.
« Meglio che faccia il cameriere, allora ! » le dico facendo una smorfia a Bang Yong-Guk.
La nonna inizia a ridere spensierata.
« Oh, vado a vedere a che punto è il mio di dolce ! » esclama la nonna andando in cucina.
Rimaniamo io e Yong-Guk. Oltrepasso il bancone, mi metto seduta e inizio a prendere dei fogli dalla mia borsa.
« Sei carina vestita così. Mi ricordi l’estate ! » mi dice sincero.
« Non potevi farmi un complimento più osceno, credimi ! » dico per poi scoppiare in un’immensa risata.
Una volta finito di ridere vedo la faccia di Yong-Guk un po’ triste. Si è offeso ? Scendo dallo sgabello e mi avvicino a lui.
« Grazie, comunque ! » gli dico sorridendogli e accarezzandogli la guancia.
Ricambia il sorriso. Gli occhi gli brillano di nuovo. Che sollievo !
« Voilà ! Non è magnifico ? » dice allegra e fiera la nonna uscendo dalla cucina con un vassoio tra le mani con su’ un dolce.
Tolgo la mano dalla guancia di Yong-Guk velocemente per poi indietreggiare.
« Wow ! Davvero fantastico, signora. » le dice entusiasta Sunbae avvicinandosi a lei.
Mangiamo il dolce fatto dalla nonna e, poi, quello di Yong-Guk.
« Dovresti migliorare le tue abilità. Fatti aiutare dallo skater ! » gli dico incoraggiandolo.
Mi sorride annuendo.
Il moccioso ci raggiunge nel pomeriggio e, con lui iniziamo a discutere dell’inaugurazione di domani.
« Yong-Guk, gradiremmo la tua attenzione. Non dormire, per favore ! » gli dico scuotendolo.
« Sì, sto ascoltando ragazzi ! » dice passandosi una mano sul viso assonnato.
« Non hai dormito, hyung ? » domanda preoccupato il biondo.
« Esatto, Zelo. » risponde Sunbae.
« Come mai ? » domanda ancora.
«Ho lavorato ai volantini per l’inaugurazione dello Sweet & Bitter ! » spiega Yong-Guk cacciando dal suo zaino un foglio di carta azzurro per poi porgercelo.
 « Lo hai fatto senza che te lo ordinassi. Sei fantastico ! » gli dico sorridendo.
« Hyung, bel lavoro ! » esclama sorridente Zelo.
« Zelo ! » dico fiera.
« Cosa c’è, noona ? » domanda alzando il capo dal foglio.
« Ho detto bene il tuo nome. Non è così difficile. Zelo. ZE-LO. Z-E-L-O. E’ adorabile ! » dico per poi affondare le dita in quella massa bionda e invitante.
Sorride divertito il piccolo Zelo mentre la faccia di Yong-Guk è sempre più scura. Che ragazzo lunatico !
« Sono a casa ! » urlo aprendo la porta d’ingresso.
« Oh, Lily. Sei tornata ? Era ora ! » mi dice mamma venendomi in contro.
Annuisco mezza assonnata.
« Com’è andata la giornata ? » domanda curiosa.
« Bene ! Domani ci sarà l’inaugurazione … parteciperai ? » le domando porgendole il volantino.
« Oh, che bel volantino ! L’hai fatto tu ? » domanda curiosa.
Scuoto il capo.
« Un mio dipendente ! » ammetto sincera.
« Che ragazzo volenteroso ! Lo potevi invitare a cena in segno di ringraziamento ! » mi dice tutto d’un colpo mamma.
« Mamma, ma cosa dici ?!? E’ solo un volantino. Le fotocopie le ho fatte fare io. » dico per poi recarmi nella mia stanza.
« Ma cosa c’entra ? Lily … » urla mia madre fuori la porta.
Scuoto il capo dubbiosa. Raduno il necessario e vado in bagno per farmi una doccia. Col mio bel pigiama comodo e largo mi reco in cucina per cenare. A tavola si parla del più e del meno. Essendo solo io, mamma e papà non so davvero su quali argomenti iniziare un dibattito. Mi serve un coetaneo, un collega ... Bang Yong-Guk.
« No, no. Lui no ! » urlo per poi alzarmi da tavola e andare a rinchiudermi in camera mia.
« Tesoro, ma cosa ti succede ?!? » urla mio padre dalla cucina.
I lievi raggi del sole illuminano la mia stanza. E’ giorno, è il grande giorno ! L’inaugurazione inizierà tra qualche ora. Zelo mi aveva detto che a distribuire i volantini ci pensava lui e che io dovevo preoccuparmi solo di prepararmi al meglio per apparire bella e radiosa … veramente questo l’ha detto Yong-Guk … ma fa lo stesso ! Sono entrambi miei dipendenti !
Mi incammino verso il mio ristorante serena ed elettrizzata, avvolta nel mio abitino viola con sopra una giacca nera lucida. Ho davvero un gran buon gusto e, non lo dico perché sono io !
Arrivo davanti al mio bel ristorante. Sento qualcuno abbracciarmi da dietro.
« Come sei bella oggi, capo ! » mi dice in un orecchio.
« Bang Yong-Guk ! » dico voltandomi.
Mi sorride. Lo incenerisco con uno sguardo per poi trascinarlo dentro al negozio.
« Dobbiamo preparare tutto per le 10:00 ! » gli dico rimboccandomi le maniche.
« Perfetto ! » mi dice imitandomi.
Ci diamo un gran da fare e per le 9:30 ci raggiungono anche mia madre e mia nonna per dare una mano.
Mi dispiace che Zelo non sia qui. Aveva gli allenamenti di basket oggi e non poteva mancare. Pazienza !
La folla è impazzita di gioia nel rivedere il ristorante di mia nonna riaperto. Molte vecchie conoscenze sono venute all’inaugurazione e mi hanno raccontato degli anni ’70 e di come il locale, malgrado i suoi traballi, andasse forte. Anche tante belle facce nuove ho visto. Non nego che la giornata mi ha stremata … da domani, però, inizierà il vero lavoro. Spero che noi tre ce la faremo a mandare avanti il ristorante. Non credo di poter assumere altra gente, per il momento. I giorni di prova sono passati per i miei rampolli : ora sono parte integrante dello Sweet & Bitter !




Spazio Autrice, gente :
Annyeon Haseyo ! Quarto capitolo di Sweet & Bitter.
Spero che vi sia piaciuto e che lascerete qualche recensione.
Vi ringrazio per essere arrivati fin qui e per il sostegno che mi date leggendo.
Vi piace la gif ? L'ho fatta io :3 . Adesso, per vedere il video della FF realizzato da me :
Cliccate qui. ♡


In più :
ho realizzato anche questa per la FF :


Vi aspetto al quinto capitolo.
Komawoyo
foreverwithyou

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***




Capitolo 5

« Altro porridge di zucca per il tavolo otto ! » urla Bang Yong-Guk entrando in cucina e posando il vassoio sul bancone.
« Quanta gente c’è oggi ! Non è meraviglioso ?! » dico entusiasta guardando fuori dalla finestra che affaccia nel ristorante.
« Oh, sì, ovvio ! E’ meraviglioso non sentirsi più la mano destra a forza di scrivere infinite ordinazioni. » dice ironico.
« Ti pago per questo ! » gli dico con un grosso sorriso mettendo tre ciotole di porridge di zucca sul vassoio.
Yong-Guk si disintegra tra la folla di clienti e va a servire il porridge mentre io finisco di preparare gli zucchini fritti da mettere nei mandu.
« Scusa il ritardo capo. L’esame di matematica è stato più complicato del previsto ! » dice Zelo entrando in cucina e indossando l’apposito grembiulino bianco.
« Oh, fa niente ! L’importante è che i risultati siano positivi ! » dico sorridendogli.
L’orario di punta è passato da un pezzo. Sono le 15:00 e per il locale si vedono poche anime vaganti. Io e Zelo ci accasciamo sul bancone, stremati dal troppo lavoro.
« Siete già morti ? Ragazzi, andiamo ! Questo è solo l’inizio. Voi non sapete cosa vi aspetta ! » dice Yong-Guk lanciando acide frecciatine con il solito sorrisone sulle labbra mentre sparisce in cucina a fare chissà cosa.
« Ha-ha-ha. » dico schifata.
« E quella sarebbe una risata ? » dice ancora affacciandosi dalla finestra.
Mi volto e lo guardo con odio fulminandolo. Yong-Guk alza le mani in segno di resa e ritorna a sciacquare le stoviglie. Mi ricompongo alla vista di un cliente che si avvicina alla cassa per pagare. Attiro l’attenzione di Zelo con un pizzicotto. Alza il capo assonnato poi si scuote e riprende lucidità. Mentre Zelo fa lo scontrino al signore io mi allontano e vado in cucina da Bang Yong-Guk.
« Vuoi un mano ? » gli domando per poi prendere una spugnetta e iniziando a strofinarla sulle ciotole.
« Fai pure ! » mi risponde affabile.
Gli occhi mi si chiudono. Oggi è stata davvero una giornata dura e, purtroppo, ancora non è finita. Tiro un respiro stanco.
« Hey, posso finire io se vuoi. Non è necessario che ti stanchi ancora di più. » mi dice Yong-Guk tentando di togliermi la spugnetta dalle mani.
« Assolutamente no ! Non te lo avrei mai chiesto se fossi stata stremata … » gli dico allontanando la spugnetta da lui.
Dopo alcuni minuti consumiamo il nostro meritato pasto con gli avanzi del giorno.
« Kimichi per tutti ! » urla entusiasta Zelo porgendoci una ciotola a testa.
« Evviva ! » esclamo ironica posando uno sguardo schifato sul mio pasto.
Finita la “pausa-pranzo” do’ l’incarico a Zelo di sorvegliare il ristorante per un’oretta.
« Certo, vai tranquilla ! Te la meriti una bella passeggiata dopo tutta questa fatica ! » esclama rassicurante dietro al bancone.
« D’accordo ! » gli dico per poi sfilarmi il grembiule e raggiungendo la porta sul retro.
Il bello del mio ristorante è questo: l’entrata principale è sulla strada mentre quella secondaria è sulla spiaggia. In pochi sanno questa cosa. Io la so molto bene … mia nonna non ha segreti per me. Apro la porta ed inizio a respirare profondamente. Il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, i gabbiani che volano liberi nel cielo … è tutto così calmo e perfetto ! Non c’è nessuno, almeno non qui ! Mi tolgo i sandali e li stringo tra le mani mentre scendo i pochi gradini. Affondo i piedi in una calda e dorata sabbia …
« Che meraviglia ! » esclamo sollevata chiudendo gli occhi.
Li riapro rivolgendomi verso l’orizzonte. Inizio a passeggiare spensieratamente guardandomi intorno. Mi blocco alla visione di un corpo inerme a terra con un libro aperto sul viso. Oddio, è morto ! Inizio a correre sguaiatamente verso il corpo facendomi scivolare i sandali dalle mani. Arrivo, mi chino verso il corpo e deduco che è di un uomo. Accasciata sulle ginocchia con la sabbia che mi solletica la parte delle gambe lasciata scoperta dalla gonna mi avvicino al suo petto e tendo un orecchio.
« Batte ! » dico in un soffio. Tiro un respiro di sollievo risollevandomi.
« Ovvio che batte, sono un essere umano non un vampiro ! » dice improvvisamente l’uomo con la voce soffocata dal libro che ha in faccia.
« Mostrami il tuo volto. » gli dico minacciosa.
Pelle d’oca.
« Ta-Da ! » dice togliendosi il libro e sollevando leggermente il capo sorridendomi.
« Bang Yong-Guk ?!? » dico allibita.
Annuisce per poi poggiare di nuovo la testa sulla sabbia.
« Che ci fai qui ? » domando ancora accasciata sulle ginocchia.
« Vengo sempre a rilassarmi su questa spiaggia. E’ un’abitudine. » mi dice chiudendo il libro per poi poggiarlo accanto alla sua testa.
« Oh. Capisco ! Leggi ? Non ti vedo un tipo portato per la lettura ! » dico prendendo il libro e ammirandone la copertina.
Il titolo è in inglese. “… Lou … las …” . Ci rinuncio e ripongo il libro vicino alla testa di Yong-Guk.
« Infatti non leggo. Mi serve per ripararmi dal sole quando sono in momenti come questo ! » mi dice sincero con gli occhi chiusi.
« Mi pareva strano ! » esclamo alquanto divertita.
« Che ci fai qui ? » mi domanda ancora con gli occhi chiusi.
« Passeggio. » gli dico semplicemente.
« E soccorri i presunti morti ! » mi dice voltandosi verso di me aprendo un occhio.
Scoppiamo in una forte risata ...
« Che figuraccia che ho fatto ! » dico imbarazzata abbassando il capo.
« No … la vera figuraccia l’avresti fatta se avessi iniziato a sbraitare come una pazza. » mi dice mettendosi a sedere.
« E’ vero ! » gli dico sorridendogli.
Yong-Guk si avvicina sempre di più a me, la sua espressione è sempre più seria. E’ lontano davvero pochissimo.
« Dovremmo tornare. » dico di getto per poi alzarmi.
Lo lascio di sasso per poi tendergli una mano.
« Andiamo ! » gli dico sorridendo.
Yong-Guk prende la mia mano e, con l’aiuto di essa, si rialza.
Ci incamminiamo per ritornare al ristorante.
« Cagnolino … siamo tornati ! » dico entrando.
« Come sto ? » domanda Zelo sbucando dal nulla con indosso una favolosa divisa con tanto di targhetta.
« Wow ! Con il collare e la targhetta non ti manca proprio nulla. Sei un cane a tutti gli effetti ! » gli dico accarezzandogli la capigliatura più bionda della mia.
« Lascialo in pace, povero ragazzo ! » dice, a gran sorpresa, mia madre raggiungendoci con una scatola tra le mani.
« Mamma … che ci fai qui ? » le domando curiosa.
« Ho accompagnato la nonna. » mi dice.
« Oh, ci sei anche tu ! » dico rivolgendomi alla nonna.
« Esatto ! Io e tua madre, stamattina, siamo passate dal sarto e abbiamo ritirato le vostre divise ! » mi dice sistemando la camicia a Zelo.
« E come avete fatto con le taglie dei ragazzi ? » domando scioccata.
« Li ho visti un paio di volte ed è stato sufficiente ! » mi dice la nonna prendendo la scatola dalle mani di mia madre per poi porgermela.
« Grazie tante ! » esclamo quasi commossa.
« Cosa state aspettando ?!? Andate a provarvele. » ci dice imponente la nonna.
Io e Yong-Guk prendiamo le divise dalla scatola e corriamo nei bagni.
Esco dal bagno con indosso la mia divisa blu e bianca. I miei tailleur sentiranno la mia mancanza ! Il modello della divisa, però, è simile a quello di uno dei miei tailleur : gonna, camicia e giacca. Sì, è praticamente identico ! La targhetta rappresentativa è la migliore : “Responsabile Sweet & Bitter - Yoon Lily” . Inchinatevi a me, sudditi !
« Non mentitemi : sono uno schianto vero ? » domando a mamma, nonna e Zelo pavoneggiandomi.
« Sì, sei uno schianto ! » mi risponde mamma avvicinandosi.
Le sorrido per poi abbracciarla.
« Oh, Yong-Guk ! Non sapevo avessi questa bella stazza … le tue mega-felpe la nascondevano del tutto. » dice entusiasta la nonna catturando la nostra attenzione facendoci ammirare Sunbae.
« Hyung, sei davvero figo ! » esclama Zelo dandogli il cinque.
« Niente male, vero ?!? » dice Yong-Guk sorridendo.
« Che carino che sei ! » esclama la mamma.
« Avete la bava alla bocca ! » dico mezza schifata per poi ritornare nel bagno per cambiarmi.
Un’altra giornata allo Sweet & Bitter è terminata. E’ stata dura e stressante e ora mi godrò il mio meritatissimo riposo.








Spazio Autrice, pls :
Annyeon Haseyo. Quinto capitolo di Sweet & Bitter.
Spero vi sia piaciuto e che  lascerete recensioni :3.
Per vedere ancora una volta il video della FF :
Cliccate qui. ♡


Non ho altro da aggiungere.
Komawoyo.
foreverwithyou

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***




Capitolo 6

Ho aperto il ristorante solo da due settimane e già fa scalpore ! Tutto questo è così soddisfacente, ce la sto mettendo tutta e si vede. Anche i miei ragazzi si danno da fare per far sì che il ristorante progredisca e questo mi rende orgogliosa di loro. Ormai siamo come fratelli : ci diciamo ogni cosa, ci fidiamo l’uno dell’altra. Il cameratismo è al centro del mondo del lavoro ! Zelo oggi è venuto tutto contento a lavoro, ha detto che ha una notizia importante da darci e che ce la dirà solo stasera. Intanto i clienti entrano ed escono con gran fermento. L’ora di punta è passata da un pezzo e si avvicina sempre di più “l’ora del the” anche se il 60% dei miei clienti, da come ho potuto constatare, prende solo caffè in quella fascia oraria. Sinceramente non mi dispiace sentire la dolce aroma del caffè che mi inebria le narici ogni volta che Zelo lo prepara.
« Grazie mille signori, tornate a trovarci ! » dico facendo un rigoroso inchino agli ultimi due clienti della giornata.
« Anche oggi è andata ! » dico girandomi e rivolgendomi ai ragazzi intenti a giocare con i cellulari.
« Aish ! » borbotto tra me e me.
Mi reco in bagno e mi libero dell’uniforme per indossare dei comodi jeans con sopra una canotta semplice con sopra ancora una giacca fucsia particolare. Una volta uscita dal bagno mi reco da quegli impediti al bancone mentre parlano di sport, almeno credo.
« Ragazzi, dovremmo andare ! L’orario di chiusura è già passato, o volete rimanere qui ? » domando alzando un sopracciglio mentre controllo che nella borsa non manchi nulla.
« Assolutamente no ! Ho bisogno di un letto. » dice Bang Yong-Guk stiracchiandosi.
Usciamo dal locale e respiro finalmente un po’ d’aria fresca dopo un’intera giornata ai fornelli. Si sta davvero bene stasera !
« Bene, io vado ! Ci vediamo martedì ! » dico ai ragazzi facendogli un cenno con la mano.
« Aspetta, noona ! »  mi dice fermandomi Zelo.
« Cosa c’è ? » domando girandomi e guardandolo accigliata.
« Ho una cosa importante da dirvi, ricordi ? » mi dice sorridendo.
« Oh, sì. E’ vero ! Fai in fretta che non mi reggo in piedi. » gli dico nervosa.
« Sì ! Allora ... » dice per poi fare un bel respiro profondo.
Io e Bang Yong-Guk ci guardiamo allibiti. Cos’ha questo moccioso di così importante da dire ?
« Martedì pomeriggio ho la prima partita del campionato di basket a scuola … » dice di getto entusiasta.
« Oh, congratulazioni ! » dico mezza schifata.
« … e voglio che voi vi partecipiate ! » dice ancora fulminandomi.
« Martedì è un giorno lavorativo. Io non posso --- » dico per poi venire interrotta da Yong-Guk.
« Ci saremo ! » esclama sorridente.
I due si abbracciano e Zelo non fa altro che ringraziare Yong-Guk. Finito l’abbraccio mi guardano aspettando che io accetti di chiudere il locale martedì pomeriggio per andare a vedere una ventina di mocciosi in calzoncini pronti a fare goal.
« Aigoo ! Va bene, ci sarò anch’io ! » dico con una vena di fastidio.
« Sei grande, noona ! Grazie ! » mi dice Zelo per poi abbracciarmi forte.
« Credo sia sufficiente, mollami ! » dico con tono strozzato.
« Sì, scusa ! » mi dice Zelo facendomi respirare di nuovo.
Lascio i ragazzi in balìa al loro destino mentre mi incammino verso casa. La prossima volta vado a lavoro con le pantofole, i tacchi alti mi danno un fastidio assurdo ! Una volta arrivata a casa faccio un saluto veloce a mamma e a papà per poi fiondarmi nella vasca da bagno rimanendoci per un bel po’.
« Tesoro, ti ho portato gli asciugamani puliti. » dice mamma entrando in bagno facendomi sobbalzare.
« Mamma, mi hai fatto paura ! » esclamo mettendomi una mano sul cuore.
« Ti sei addormentata nella vasca ?!? » domanda allibita poggiando gli asciugamani sul mobile accanto alla vasca.
« No, ero sovrappensiero. » le rispondo guardando altrove.
« Tutto bene a lavoro ? » domanda sedendosi sul bordo della vasca.
« Mh. » emetto annuendo.
« Sei diventata così silenziosa da quando hai iniziato a lavorare. Esci di casa la mattina e torni la sera. Non ho più dialogo con te ! » mi dice intristita.
« Mamma, ma che dici ?!? Ogni volta che vuoi parlarmi sai dove trovarmi ! » le dico quasi ammonendola.
« Al ristorante indaffarata con i menù da preparare. Preferisco aspettare i momenti come questo piuttosto che intralciare il tuo lavoro, Lily. » mi dice seria.
Le sorrido.Quant’è carina la mia mamma ! Sono la sua unica figlia, è normale che tema di perdermi.
« I nonni stanno per arrivare, li ho invitati a cena quindi sbrigati. » dice per poi darmi un pizzicotto sulla guancia e uscire dal bagno.
Mi alzo, sebbene controvoglia, dalla vasca e mi asciugo a dovere. Indosso il mio bel pigiama bianco con delle ciliegie disegnate sopra. Molto carino ! Esco dalla stanza e mi reco in salotto dove vedo mio padre e i miei nonni seduti sul divano intenti a vedere il telegiornale.
« La vostra meravigliosa nipote è qui ! » urlo alzando le braccia al cielo e assumendo un espressione stupida.
« Oh, eccola qui ! » esclama mia nonna alzandosi dal divano e baciandomi la fronte.
« Vecchio, come stai ? » dico rivolgendomi a mio nonno per poi sedermi sulle sue gambe e abbracciarlo.
« Non tanto bene ora che ti sei seduta ! » mi dice ricambiando l’abbraccio.
Ridiamo tutti sonoramente. Una volta sciolto l’abbraccio mi alzo e vado in cucina seguita dalla nonna.
« So-Ra, vuoi una mano ? » domanda la nonna a mamma avvicinandosi al tavolo.
« No, ho quasi finito. Tranquilla ! » le risponde rassicurante armeggiando con le varie ciotole.
Lascio le due anziane donne a pasticciare in cucina e raggiungo gli anziani uomini seduti al tavolo in sala da pranzo. Per ingannare l’attesa dell’imminente cena ci mettiamo a chiacchierare. Il nonno mi domanda del ristorante, dice che sono ancora più carina dell’ultima volta che mi ha vista, che è fiero di me ecc … Amo troppo il nonno come amo tutto il resto della mia famiglia. Sebbene sia piccola è unita e affettuosa e non la cambierei con nessun’altra.
« La cena è servita ! » avverte mamma uscendo dalla cucina con un vassoio in mano facendomi trasalire.
Che abbuffata ! Dopo gli avanzi del ristorante a pranzo ci vuole proprio una buona cena che ti rimetta in forze. Mi alzo dal tavolo e do’ a tutti la buonanotte.
« Tu sei stato qui tutto il tempo ? » domando sconcertata rivolgendomi al mio chihuahua seduto sul mio letto.
Uno striminzito “bau” è tutto quello che sa dirmi. Stupido cane ! Scavalco l’esile figura di questo essere e mi infilo sotto le coperte. Inizio a sentire una cosa umida che va su e giù per la mia guancia. E’ Riri che mi lecca. Lo scaccio per poi guardarlo allibita.
« Non sei il mio tipo, Riri. Mi dispiace ! Vai a rosicarti un osso in giardino oppure cercati una bella cagnetta da corteggiare. » gli dico mettendolo giù per poi sdraiarmi di nuovo e cadere in un dolce sonno.
« Lily, svegliati ! Forza, dormigliona ! »
le urla di mamma mi risuonano nelle orecchie mentre sono ancora a letto con gli occhi serrati.
« Omo ! Lily, alzati ! » urla ancora scuotendomi.
« Guarda come dormi sguaiata ! Aish … » dice dandomi uno schiaffo sul sedere.
Apro gli occhi e cerco mamma nella stanza e la trovo ai piedi del letto. La guardo minacciosa/assonnata per poi richiuderli. Quando li riapro mamma non è più nella mia stanza. Con fatica mi metto a sedere e mi stiracchio sbadigliando. Il mio cellulare vibra. Mi giro e tendo il braccio raggiungendo il comodino e lo afferro.
« Pronto, parla Yoon Lily. » dico con voce ancora impastata dal sonno.
« Odio il giorno di chiusura del locale. » mi dice una voce maschile dall’altro capo del telefono.
« Bang Yong-Guk ?!? Sei tu ? » domando stranita passandomi una mano sul viso.
« Sì, sono proprio io. Come stai, bambolina ? » mi domanda felice.
« Sono assonnata, distrutta e frustrata. Tu ? » gli dico schifata.
« Preoccupato per te. Cosa ti succede ? » mi domanda.
« Voglio dormire ! » gli urlo per poi staccare il telefono e sbatterlo ai piedi del letto.
Mi rinfilo sotto le coperte e tento di riaddormentarmi. Oggi è il giorno in cui non lavoro e merito un po’ di pace e relax !



Spazio Autrice :
Buongiorno ! Ragazzi non è magnifico ? Siamo già al 6° capitolo di S&B.
Spero che la storia vi sia piaciuta fin qui. Oh, piccola anticipazione per voi :
tenetevi forte perchè tra qualche capitolo arriverranno  dei piccoli problemi
che il nostro Team dovrà affrontare. Quindi preparatevi ad affrontare il peggio !
Ci sarà anche l'introduzione di un nuovo personaggio. Basta, non dico più nulla.

Per il video realizzato da me appositamente per Sweet & Bitter :
Cliccate qui. ♡


Non ho nient'altro da aggiungere, ho detto già troppo.
Komawoyo.
foreverwithyou

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




Capitolo 7

Il lunedì di riposo è già passato. Sono nel mio ristorante, come sempre indaffarata con il menù del giorno. E’ un martedì mite e soleggiato a Busan. Papà, stamattina, è andato a pescare ; mamma è andata a lavoro e io sto preparando il kimichi da un’ora. Oggi pomeriggio chiuderò il locale : c’è la partita di basket di Zelo alle 16:00 e non possiamo mancare. Siamo nel bel mezzo dell’ora di punta e i clienti hanno fame, hanno preso le sembianze degli squali bianchi. Temo per Yong-Guk.
« Olio di semi di sesamo … » dico tra me e me frugando nella dispensa.
« Eccolo ! » dico afferrando la bottiglia dal colore incomprensibile.
Verso l’olio su alcuni piatti quasi pronti per essere serviti e aspetto che Sunbae li porti via.
« Jeon per il tavolo dieci. » urla Yong-Guk entrando in cucina.
« E’ proprio lì, sunbae. » gli dico indicando la ciotola davanti a lui.
La prende e corre via. L’ora di punta è quasi passata. Resisti, Lily.
« Finito ! » esclamo uscendo dalla cucina togliendomi il grembiule sporco per poi sedermi sullo sgabello.
Bang Yong-Guk è alle prese con gli ultimi scontrini. Lo guardo fiera, sta davvero lavorando sodo !
« Grazie e tornate a trovarci ! » dice facendo un mezzo inchino.
« Te la cavi bene ! » dico appoggiandomi con la testa sul bancone.
« A quanto pare sì ! » esclama sorridendo.
« Mi vado a cambiare e poi vado a casa. Ci vediamo fuori casa tua alle 15:30 per andare a scuola di Zelo. Ricordi, oggi c’è la partita ? » mi dice avviandosi nel bagno.
« Ovvio. Chiuderò il mio negozio per un intero pomeriggio. » dico con una flebile voce per poi accasciarmi ancor di più sul bancone.
Torno a casa … non ci sono segni di vita. Ne mamma e ne papà sono ancora tornati. Faccio le spallucce per poi scappare in bagno e farmi una doccia fredda, gelida che mi metta di nuovo in sesto. Sono una facile preda della stanchezza se qualcuno non l’avesse ancora capito. Una volta uscita dalla doccia mi reco nella mia stanza, ancora in accappatoio, dove il mio chihuahua regna su tutto. Lo guardo accigliata per poi afferrarlo e stritolarlo a dovere. Messa giù la bestia canina apro l’armadio e scelgo cosa mettere.
« Dovrei rimodernare un po’ questo guardaroba. E’ troppo vintage per i miei gusti ! » dico assumendo un’espressione che si divide tra il deluso e l’imbarazzato. Opto elegantemente per un paio di jeans blu scuro e una maglietta bianca. I miei graziosi piedini verranno coperti da un paio di bamboline che faranno pendant con i jeans. La borsa … mi manca la borsa ! Mamma, tu hai un mucchio di borse giovanili. Come una spia mi intrufolo nella camera da letto dei miei e apro l’anta dell’armadio dove ci sono le cose della mamma.
« Oh, eccoti qua ! » dico prendendo la borsa bianco latte con degli intarsi dorati.
« Sei mia ! » dico stringendola sul mio petto quasi per proteggerla da forze oscursconosciute.
Mi arriccio le punte dei capelli con la piastra e poi tiro indietro il ciuffo ingombrante e voilà.
« Sono perfetta ! Non trovi, Riri ? » dico guardandomi allo specchio per poi voltarmi e guardare il mio cane seduto dietro di me.
“Bau” continui invadono la stanza. Per una volta non mi da fastidio che abbai con la tua voce striminzita perché so che mi stai dando ragione ! I love you, Riri !
Gli do uno schiaffetto amichevole sul capo striminzito che si ritrova per poi uscire dalla mia stanza e recarmi all’ingresso. Scrivo un bigliettino a mamma e a papà in cui li avverto che sono alla partita e di non aspettarmi per cena. Una volta posato il bigliettino sul mobile dell’ingresso prendo le chiavi ed esco dall’appartamento. Sono le 15:25, Yong-Guk mi starà sicuramente aspettando. Infatti, eccolo lì che va avanti e indietro con le mani nelle tasche dei jeans sempre più larghi.
« Quando avevi intenzione di avvertire che eri venuto ? » gli domando quasi ammonendolo mentre apro il cancello che ci divide.
« Tra cinque minuti. So che ci tieni alla puntualità. » mi dice sorridendomi.
« “L’anticipo” è ben accetto ! » gli dico ricambiando il sorriso.
Ci incamminiamo verso la scuola di Zelo. Dopo una decina di minuti di cammino Bang Yong-Guk si ferma.
« Siamo già arrivati ? » domando guardandolo stranita.
« No, dobbiamo prendere un pullman. » risponde sedendosi su una panchina.
Effettivamente siamo alla fermata.
« Oh. » emetto annuendo.
Mi siedo accanto a lui e aspettiamo il pullman in silenzio. Ogni tanto ci lanciamo furtivi sguardi che mi congelano e mi imbarazzano un tantino. Non sono mai stata più cattolica : Dio, fa arrivare un pullman al più presto !
Dopo questa mia piccola preghiera ad occhi chiusi il bus arriva e dentro di me si riaccende la speranza che Dio esiste sul serio. Sorrido spontaneamente mentre vengo trascinata da Yong-Guk all’interno del mezzo. E’ strapieno, bene ! Non c’è un maledetto posto libero, sono tutti occupati da questi sederoni ingombranti di questa gentaglia anomala. Sono costretta a cercare uno spazio dove appoggiarmi o reggermi ma non lo trovo. Bang Yong-Guk è di fronte a me e si appoggia con la schiena ad uno spazio libero del bus. Che fortuna sfacciata ! Il bus parte a mia insaputa e io, non stando appoggiata a nulla, cado all’indietro. Niente panico : ad impedire la mia caduta c’è Bang Yong-Guk che mi tira per un braccio e mi fa appoggiare al suo petto. Oh, è imbarazzante ! Alzo il capo e lo guardo con occhi spalancati, lui mi risponde con un ghigno. Ma che cavolo ghigni, idiota ?!? Rimaniamo in quell’imbarazzante posizione per tutto il tragitto del bus a me infinito. Finalmente usciamo da quell’inferno e ci ritroviamo davanti ad una struttura gigantesca addobbata a festa. Guardo Yong-Guk.
« E’ questa la scuola ? » domando curiosa.
Annuisce sorridendo per poi incamminarsi verso l’entrata. Lo seguo. I corridoi sono semi-deserti, tutti sono radunati in palestra per quest’incontro di basket. E’ davvero eccitante … non respiravo quest’aria dal mio ultimo saggio di danza in palestra avvenuto tre anni fa.
« E’ qui ! » esclama Bang Yong-Guk tendendomi una mano.
Alzo un sopracciglio allibita.
« Non è mica il ballo di fine anno che dobbiamo entrare mano nella mano. » gli dico incrociando le braccia sul petto e guardando altrove.
Sento un ghigno. Mi giro e guardo Yong-Guk negli occhi accennando un falso sorriso. Si avvicina lentamente a me e scioglie le mie braccia prendendomi, poi, la mano sinistra e stringerla con la sua destra. Il cuore mi batte forte, non ho nessuna battutina acida, nessuno sguardo maligno, ho esaurito tutte le risorse … mi lascio semplicemente condurre da lui nella palestra piena di gente che urla e si dimena. Ci sediamo ai nostri posti e ritiro la mia mano dalla presa di quella di Yong-Guk alla vista di Zelo che entra in campo. Che carino Zelo nella sua divisa con quell’adorabile cespuglio sulla testa, è dolcissimo ! La partita inizia e Yong-Guk mi spiega un po’ le regole del gioco. L’80% della spiegazione non l’ho capita ma è il 20% che conta !
« Sì, vai Zelo ! Siamo tutti con te ! Wooh ! » urlo come una dannata alzandomi e agitando le braccia come un polipo.
Zelo, dal campo, mi guarda e mi sorride.
« Passa la palla, idiota ! » urlo riferendomi ad un compagno di Zelo, presuppongo.
« Io non ti conosco ! » dice Sunbae tra i denti coprendosi il volto con le mani.
« Certo che mi conosci ! » controbatto velenosa guardandolo.
« Vai Zelo, sei grande ! Sei --- Ahi ! » urlo venendo strattonata e riportata a sedere da Sunbae.
« Ma cosa fai ? » domando stranita.
« Cosa fai tu ? La gente guarda più te che la partita ! » esclama Yong-Guk incredulo.
« Non è colpa mia se sono così bella e radiosa ! Questa gente dovrebbe vedermi in tenuta lavorativa ! » dico pavoneggiandomi a dovere.
Sunbae  scuote il capo allibito. Continuiamo a vedere la partita. Yong-Guk mi impedisce di alzarmi … Sento improvvisamente la gente urlare.
« Che succede ? Un terremoto ? Un maremoto ? Un qualche fenomeno naturale che ci ucciderà tutti ? » domando nel panico.
« Zelo ha segnato. » mi dice Sunbae serissimo.
« Oh, davvero ? » domando tirando un respiro di sollievo mettendomi una mano sul cuore.
« Sei grande Zelo ! Ti darò un aumento, ovviamente scherzo ! » urlo alzandomi.
Sento i ghigni di sunbae alle mie spalle. Che ghigni pure ! L’importante è che non mi faccia sedere di nuovo. Il primo tempo è passato e la ripresa è iniziata. Guardando la partita assistiamo alla caduta violenta di un giocatore nemico.

« Oh ! » dico aggrottando le sopracciglia.
« Si sarà fatto molto male. Zelo sei un animale, non stai giocando a rugby ! » urlo ammonendolo.
Zelo fa le spallucce, dal campo.
« Cosa stanno a dire quelle spallucce, imbecille ? E’ quasi morto quel poveretto. » urlo ancora accigliata.
« Ehm, Lily … non credo sia la situazione adatta per iniziare un battibecco con Zelo ! » mi dice Yong-Guk mettendomi una mano sulla spalla. Lo guardo e annuisco arrendevole.
La partita è finita bene : la squadra di Zelo di cui non ricordo assolutamente il nome ha vinto. Io e Yong-Guk aspettiamo Zelo fuori la scuola. E’ sera inoltrata, in cielo si iniziano già a vedere le prime stelle.
« Li hai stracciati, moccioso ! » dico avvicinandomi a Zelo per poi affondare entrambe le mani in quel cespuglio biondo ancora umido.
« Già ! E’ stata una vittoria schiacciante ! » esclama entusiasta Yong-Guk avvicinandosi.
« Sono contento che siate venuti ! » ci dice Zelo sorridendoci.
« Non saremmo mancati per nulla al mondo ! » dice Yong-Guk abbracciandolo.
Tossisco davanti a quella insipida scena per attirare l’attenzione dei due.
« Oh, scusa Lily. Vuoi un abbraccio anche tu ? » mi domanda Yong-Guk avvicinandosi con le braccia spalancate.
« Non-provare-a-toccarmi. » lo ammonisco robotica per poi incamminarmi.
« Ci vediamo domani a lavoro capo ! » mi dice Zelo per poi inchinarsi.
Mi giro e lo guardo. Annuisco e gli faccio un cenno con la mano.
« Andiamo, testone ! » dico incitando Yong-Guk a seguirmi.
Il tragitto per tornare a casa è medesimo solo che, stavolta, il bus è quasi vuoto e posso sedermi dove voglio : lontana da Yong-Guk.
Una volta arrivata sotto casa saluto Yong-Guk e gli do appuntamento domani al ristorante.
« Sarò puntualissimo, bellezza ! » mi dice accarezzandomi i riccioli biondi.
« Lo spero per la tua salute ! » esclamo sorridendo ironica.
Lo guardo mentre si allontana e sorrido come un’ebete per poi accorgermi che si sono fatte le 19:20 e devo rientrare.







Spazio Autrice, pls :
Annyeong haseyo. Vi ringrazio per aver letto il settimo capitolo di S&B.
Inoltre, ringrazio chi ha aggiunto la storia nelle seguite/preferite/ da ricordare.
Ringrazio chi ha recensito fin'ora e anche chi si nasconde nel buio totale. ☺
Per vedere il video della FF realizzato da me, ancora una volta :
Cliccate qui. ♡


Vi aspetto nel prossimo capitolo speciale di S&B.
Komawoyo
foreverwithyou

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***




Capitolo 8

Il volume eccessivo della radio mi fa sobbalzare svegliandomi dal mio dolce sonno. Faccio fuoriuscire la testa dalle ingombranti coperte per poi dare un’occhiata alla sveglia sul comodino che segna le 7:10. Inizio ad urlare isterica mentre salto giù dal letto. Dovevo svegliarmi mezz’ora fa, sono in forte ritardo. Corro in direzione dell’armadio e, una volta aperto, prendo la divisa da lavoro e fuggo in bagno. Nel corridoio incrocio mamma intenta a passare l’aspirapolvere.
« Buongiorno, Lily. » dice spegnendo il rumoroso affare.
« Mamma, ma cos’è questo baccano ? Sono iniziate le pulizie di primavera in anticipo ? » domando ironica incrociando le braccia al petto con i vestiti stretti in una mano.
« Sto solamente pulendo la casa a ritmo di musica. Ne approfitto visto che ho il turno di pomeriggio a lavoro. » mi dice accennando un balletto agitando i fianchi.
« Mamma ! » urlo ammonendola.
Scoppia in un fragorosa risata mentre si avvicina a me scompigliandomi ulteriormente la chioma biondo platino. Aggrotto le sopracciglia furiosa. La respingo con fare seccato e fuggo in bagno. I ghigni di mamma risuonano per tutta casa insieme alla musica tradizionale.
« Che incubo ! » esclamo dando una mandata di chiavi nella serratura della porta del bagno.
Prendo il cellulare dalla tasca e lo poggio sul mobile. Mi sfilo velocemente il pigiama e mi getto sotto la doccia lasciando che l’acqua calda mi investi e mi faccia rigenerare. Inizio a canticchiare mentre mi passo il sapone sul corpo con una spugna rossa a forma di cuore. – Solo mamma può fare questi stravaganti acquisti. - . Con gli occhi insaponati afferro lo shampoo nel cestino appeso di fronte a me. Apro la bottiglia che ha una forma piuttosto strana. La bottiglia del mio shampoo all’essenza di cocco non ha questa forma, mamma ne avrà comprato uno sempre al cocco ma, forse, scontato e questo spiegherebbe l’improbabile forma della bottiglia. Ancora con gli occhi chiusi mi verso dello shampoo sulla mano destra e poso la bottiglia nel cestino per poi iniziare ad insaponarmi i capelli. Sento uno strano odore di fragole. Tiro su col naso quella strana flagranza per poi aprire gli occhi dubbiosa. L’odore proviene dai capelli. Sgrano gli occhi e con un gesto nervoso, afferro la bottiglia di shampoo nel cestino per poi leggerne l’etichetta.
“Shampoo delicato alle fragole per i bambini dai 5 ai 12 anni.” .
« Non può essere ! Mamma ! » urlo fuori di me.
Con un gesto rapido chiudo il rubinetto della doccia e salto fuori coprendomi con un accappatoio lasciando della schiuma rosa ancora tra i capelli. Esco dal bagno sbraitando come un’oca in cerca di mamma. Finalmente la trovo in cucina mentre lava delle tazze.
« Tesoro, la colazione è lì sul tavolo. » mi dice con nonchalance indicando il vassoio colmo di cibo sul tavolo.
« Mamma, mi hai comprato uno shampoo alle fragole. Io uso sempre quello al cocco, come hai potuto sbagliarti ? Per dar retta agli sconti dimentichi le mie esigenze. » urlo accigliata.
« Io li chiamerei vizi. Su’ , cocco o fragola non è lo stesso ? Ho solo sbagliato frutto, non è la fine del mondo ! » mi spiega tranquilla venendomi in contro.
« Lo è se parliamo di uno shampoo per mocciose di dieci anni. » le dico sgranando gli occhi.
« Ora l’ho comprato e si consuma. Vai a finirti di preparare che è tardi ! » esclama spingendomi fuori dalla cucina.
Scuoto il capo nervosa e torno in bagno e, una volta vestita, asciugo e piastro i capelli. Quell’odore nauseante di fragole non va via, persiste. E’ come se si fosse impregnato nella radice dei miei capelli. L’essenza di cocco dopo nemmeno dieci minuti inizia a non sentirsi più e questa persiste dopo mezz’ora. Assurdo !
Cerco di tranquillizzarmi, una volta salutata mamma esco di casa e mi reco al mio ristorante correndo.
« Eccola qui. Capo, ma che fine hai fatto ? » domanda preoccupato Bang Yong-Guk.
Ancora col fiatone domando scusa non so quante volte per il forte ritardo. Sono le 8:30 e il locale doveva essere aperto già da mezz’ora. Entriamo e ci mettiamo ai nostri posti. I primi clienti entrano domandandoci il perché del sentito ritardo, Bang Yong-Guk svia la cosa con fare rapido. Sono così sollevata, non ho dovuto nemmeno spiegare la verità ai miei ragazzi che loro mi difendono davanti a tutto. Li adoro ! Zelo oggi ha saltato la scuola, voleva stare un po’ con noi, la sua squadra preferita. Sta per arrivare l’ora di punta e io e Zelo ci riposiamo un po’ prima di riprendere a cucinare per la marea di clienti che arriverà tra un po’. Siamo poggiati sul bancone, accanto alla cassa e guardiamo l’andirivieni di alcuni furtivi clienti.
« Sembri sconvolta oggi. Sicura che va tutto bene ? » domanda il piccolo Zelo guardandomi.
Lo guardo a mia volta e faccio le spallucce.
« Con noi puoi parlare, fragolina ! » dice divertito Bang Yong-Guk appoggiandosi sul bancone capitando di fronte a me.
« Non chiamarmi in questo modo, fungo ! » gli dico ammonendolo velenosa.
I due scoppiano a ridere e io mi intristisco ancora di più.
« Non si ride per le disgrazie altrui. » urlo zittendoli.
« Oh, andiamo. Se vuoi profumare di fragole per me è ok. Adoro le fragole. » mi dice Yong-Guk avvicinandosi.
Indietreggio per poi guardarlo ammonitoria.
« Io non voglio profumare di fragole, nel modo più assoluto. Mamma ha sbagliato a comprarmi lo shampoo e ho dovuto adattarmi. » dico chinando il capo imbarazzata.
« Rimani sempre il mio capo preferito, Yoon Lily. » dice Zelo abbracciandomi.
« Che dolcezza fragolosa ! » dice ironico Yong-Guk per poi allontanarsi.
« Che spiritoso ! » esclamiamo in coro io e Zelo per poi guardarci e iniziare a ridere.
La porta d’ingresso si apre, improvvisamente. Io e Zelo ritorniamo seri e scrutiamo il nuovo cliente : non l’abbiamo mai visto da queste parti. E’ un uomo alto dall’espressione fiera di chi ha i soldi e lo sa. Ha i capelli di un castano ramato, gli occhi scuri e penetranti ed è vestito in modo elegante e signorile. Strabuzzo gli occhi davanti a tutto quello splendore. E’ davvero affascinante !
Bang Yong-Guk va accogliere il cliente e poco dopo mi indica. Aggrotto le sopracciglia. L’affascinante sconosciuto si avvicina al bancone. Zelo se la squaglia imbarazzato e rimango sola ad ammirare quel Dio greco che avanza con il passo felpato e sicuro con una mano nascosta nella tasca dei pantaloni in seta neri. Ho le vertigini ! Siferma, ci divide un metro e mezzo di bancone. Accenna un sorriso e si sbottona la giacca. Vuole già fare cose sconce ? Nemmeno lo conosco.
« Lei è la responsabile dello Sweet & Bitter ? » mi domanda con una voce calda e possente.
Adoro questo timbro di voce negli uomini. Li rende così sicuri e maschi.
« Sì. Mi chiamo Yoon Lily. » dico con una voce stridula da bambina di sei anni per poi tossire tentando di riacquistare il mio timbro originale.
Che fosse questo il mio timbro originale ? No, non ci voglio nemmeno pensare.
Accenna un sorriso, il belloccio, ad un paio di metri da me. Ricambio il sorriso un po’ imbarazzata.
« Io sono Lee Dong-Hae, un famoso imprenditore tornato a Busan dall’America qualche giorno fa. Avrà sentito parlare di me e delle miei famosi affari che, tante volte, hanno salvato il paese. » mi dice un po’ altezzoso della sua posizione.
Scuoto il capo sconcertata. Chi lo conosce a questo ?
« Questo nuovo Sweet & Bitter è basato sulle fondamenta di quello vecchio ? » mi domanda improvviso indicando il locale.
Scendo dall’Olimpo e assumo un’espressione alquanto seria. Che domanda inaspettata mi hai fatto Dio delle vertigini !
« Dipende da che cosa intende per vecchio. » gli dico seria.
L’uomo mi sorride tentando di sdrammatizzare ma non mi convince, sono più seria di prima. Inizio ad avere qualche dubbio.
« Questo ristorante è costruito sul più grande terreno della zona ed ha una vista mozzafiato, più degli altri. » mi dice guardandosi intorno.
« Vada al “dunque” . » gli dico di getto incrociando le braccia.
« Vorrei comprare il suo ristorante. » mi risponde fiero fissandomi con i suoi occhi scuri e intensi.
Spalanco la bocca e strabuzzo gli occhi allibita. Non mi aspettavo una simile risposta.
« P-prego ? » domando sperando di aver sentito male.
« Sì, voglio comprare questo posto per poi costruirci un gran condominio. Dei miei amici americani arriveranno a Busan l’estate prossima e vorrei riservare loro il meglio che c’è per concludere un grosso affare. Lei mi capisce, vero ? » mi spiega.
« I suoi affari non mi riguardano e, tantomeno, interessano. Se vogliamo parlare proprio di soldi allora parliamo di quelli che ho dovuto spendere per mettere su questo ristorante. Lei non ne ha idea ! Ho buttato sudore e fatica e non è nemmeno un mese che l’ho aperto quindi non se ne fa niente. Lo Sweet & Bitter non si vende a nessuno. » gli dico con una punta di veleno.
« Ne è sicura ? Guardi che la mia offerta è molto vantaggiosa. Con i soldi che le darò potrà recuperare ogni cosa, gliel’assicuro ! » mi dice ancora.
Mi tocco la fronte e tiro un respiro stanco e affannato.
« No, gliel’ho detto : lo Sweet & Bitter non si vende. » gli dico tentando di rimanere lucida.
« Capo, tutto bene ? » domanda preoccupato Yong-Guk.
Accenno un sorriso e faccio di sì col capo.
« D’accordo ! Lei è confusa dal troppo lavoro quindi passerò domani e ne parleremo con calma ! » mi propone allontanandosi dal bancone e raggiungendo la porta.
« Buon pomeriggio ! » ci augura per poi andarsene.
« Brutto figlio di papà viziato e arrogante ! Tz … viene a fare lo sbruffone nel mio ristorante ! Che vada al diavolo ! » dico tra me e me lasciando che le mie velenose parole arrivino all’orecchio di Yong-Guk che mi si avvicina.
« Cosa voleva esattamente ? » domanda accarezzandomi i capelli.
« Offrirmi dei soldi in cambio dello Sweet & Bitter. » gli dico guardandolo abbattuta.
« Lo voleva comprare ? Aish ! Che bastardo ! » esclama Yong-Guk abbracciandomi.
Mi faccio sorreggere e cullare dalle possenti braccia di Yong-Guk. Mi rilasso per un po’, è così bello avere qualcuno dalla tua parte.
« Ehm, ragazzi ! » Zelo si affaccia dalla finestra della cucina e attira la nostra attenzione.
Sciogliamo l’abbraccio e lo guardiamo straniti.
« Non in pubblico ! » esclama per poi ritornare a cucinare.
« Oh, è vero. Spostati ! » dico allontanando Yong-Guk da me che mi guarda ghignando.
Finita la giornata di lavoro torno a casa. Durante la cena non racconto nulla a mamma e a papà di quel Lee Dong-Ha/Hae quel che sia ... Mi ritiro in camera sovrappensiero e trovo consolazione in Riri che mi accoglie scodinzolando. Mi sdraio accanto a lui e cado in un profondo sonno.


New character : Lee Dong-Hae.


Spazio Autrice, pls :
Il capitolo speciale è arrivato ! Dong-Hae è tra noi.
L'ho inserito nella FF pensando alla mia cara Shally  ♥
Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Aspetto recensioni.
Grazie per il supporto e l'affetto che mi dimostrate. :3
Per vedere di nuovo il video della FF realizzato da me : 
Cliccate qui. ♡


Al prossimo capitolo.
Komawoyo
foreverwithyou

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***




Capitolo 9

Un’altra giornata mite si prospetta oggi a Busan. E’ davvero bello il tempo in questi giorni. Mi alzo con fatica dal letto … Riri mi ha svegliata leccandomi tutto il viso. Infilo le pantofole mangiucchiate ai bordi da quel chihuahua alieno ed esco dalla stanza. Mi reco in cucina con Riri ancora fra i piedi e, una volta entrata, saluto tutti con un “buongiorno” appena accennato. Mamma ripone tutto quello di cui  ha bisogno in borsa, saluta papà con un bacio e me con una pizzicotto sulla guancia per poi andare a lavoro. Mi siedo al tavolo e faccio colazione. Papà è troppo preso dalla lettura del suo quotidiano per ascoltare le mie lamentele e i miei guai quindi non parlo per niente, i nostri respiri sono l’unico rumore che si avverte in questa mattinata fresca e confortevole. La porta che accede al giardino e aperta e sento dell’inebriante vento che mi scorre per tutto il corpo e mi fa beare della sua presenza al massimo. Adoro questo periodo dell’anno ! Vedo il minuscolo sedere di Riri allontanarsi per poi sparire in giardino. Sarà sicuramente andato a bere dalla sua ciotola o a giocare con tutte quelle palle di gomma che gli ho comprato. Mi ricordo ancora quando Riri mi fu stato regalato, era il giorno del mio diploma.

« Oggi mi hai reso molto fiero, tesoro ! »
« E per questo io e tuo padre abbiamo deciso di premiarti con un regalo … »
Mia madre caccia dalla scatola uno striminzito essere a quattro zampe che abbaia con una vocina stridula ma dolce allo stesso tempo. Mi ricorda Deef, il mio vecchio cane morto per asfissia. Era un cavalier di appena 2 anni … il mio viso si incupisce ma è, allo stesso tempo, felice di vedere questo essere canino tutto orecchie. Dato che non ho ne fratelli e ne sorelle i miei genitori hanno sempre pensato di colmare questa mia solitudine con la compagnia di alcuni animali, molto spesso cani. I cani mi hanno sempre reso felice e appagata e io li amo tanto.
« Grazie, è bellissimo. Riri, sei davvero dolce e io ti darò tutto l’amore di cui hai bisogno ! »
I miei genitori rimangono un po’ scioccati dalle mie parole, loro credevano che i cani dovessero darmi amore e non il contrario … mh, se ne faranno una ragione.

Mio padre mi scuote ripetutamente facendomi trasalire. Ritorno sulla Terra, di colpo. I ricordi mi avevano attanagliata per un momento.
« Dov’eri, tesoro ? Su Marte ? » domanda mio padre sorridendomi.
Ricambio il sorriso per poi scuotere il capo. Finiamo la colazione e papà mi da un passaggio a lavoro. Arrivo al ristorante e non vedo Sunbae. Strano lui è sempre qui a quest’ora. Faccio le spallucce ed apro il locale. Spalanco tutte le finestre e corro in bagno per mettermi la divisa. Dopo mi  reco in cucina e inizio a frullare e ad impastare in attesa che arrivi Yong Guk. Canticchio qualcosa durante il lavoro … sento la porta sul retro aprirsi.
« Oh, sei già qui capo ! Scusa il ritardo, ero andato a fare jogging sulla spiaggia. » mi dice entrando in cucina un sudato e poco vestito Yong-Guk.
Sgrano gli occhi davanti a quello spettacolo : indossa dei pantaloncini scuri, super aderenti che gli arrivano al ginocchio, senza maglia con il torace di fuori scolpito e sudato, capelli spettinati e ribelli …
« Santo cielo ! » dico nell’estasi beandomi di quella visione.
Yong-Guk mi guarda stranito alzando un sopracciglio.
« Non fare quella faccia altrimenti mi fai morire. » dico quasi tra me e me guardando il mio impasto e continuando a mescolarlo.
Ghigna come al solito e sento il rumore dei suoi passi … si sta avvicinando. E’ dietro di me, mi scosta i capelli dalla spalla e ci si appoggia col mento cingendomi il ventre con le braccia. Mi stringe a se facendo quasi aderire i nostri corpi. Chiudo gli occhi involontariamente e lascio perdere il mio lavoro. Deglutisco con fatica, il mio cuore batte all’impazzata. Yong-Guk, non dovresti comportarti in questo modo !
E’ tutto inutile, mi sento impotente di respingerlo, di dirgli di smetterla, di allontanarlo … mi da un bacio sul collo improvviso facendomi rabbrividire. Quasi tremo a quel tocco dolce e mansueto che mi provoca, però, un leggero fastidio oltre alla scossa elettrica, dentro di me.
« Spero tu possa perdonarmi per l’increscioso ritardo, Lily. » mi sussurra in un orecchio.
“Lily”. Suona così bene detto da te. Annuisco lentamente dopodiché Yong-Guk si stacca da me e va in bagno a cambiarsi. Mi appoggio al bancone, alzo la testa e tiro lunghi respiri … Aish ! Yong-Guk, sei un vero pervertito !
La mattinata trascorre lentamente. Mantengo un comportamento freddo e professionale con Yong-Guk, non voglio che si monti la testa o cosa. Lui sembra sempre più naturale e questo mi preoccupa. Siamo nel bel mezzo dell’ora di punta e le ordinazioni mi accavallano. Sono stanca ma è solo questione di minuti, tra un po’ avrò finito di friggere o cuocere.
Tiro un lungo respiro di sollievo. Ho appena finito di cucinare, i clienti godono dei miei piatti e Yong-Guk è troppo indaffarato a servirli per potermi lanciare occhiatacce maliziose o altro. Mi accascio sul bancone e socchiudo gli occhi.
« Buongiorno, signorina Yoon. » una voce non sconosciuta mi sobbalzare.
« Signor Lee. » dico accigliata.
« Qualcosa mi dice che non è contenta di vedermi. » mi dice emettendo un ghigno.
Faccio le spallucce chiudendo gli occhi.
« Sono qui per lo stesso motivo di ieri in più, però, ho assaggiato la vostra zuppa di pollo e ne sono rimasto sorpreso. Davvero buona ! I miei complimenti al cuoco. » mi dice fiero.
« Sono io il cuoco. » dico aggiustandomi la chioma bionda.
Ghigna sotto i baffi che non ha il signor Lee. Quanto mi irrita questo tizio !
« Allora, parlando di affari … » inizia a dire.
« Io non ho nessuna voglia di parlare di affari anche perché i miei, da come può notare, vanno più che bene ! » gli dico stroncando le sue possibilità di convincermi sul nascere.
« Oh, però andrebbe ancora meglio se lei accettasse la mia vantaggiosa proposta. » mi dice intento a sedurmi con lo sguardo.
« Perché lei deve rompere le scatole proprio qui, scusi ? Vada a cercarsi qualcun altro da importunare. » gli dico iniziando a gesticolare per il nervosismo.
« Lei risiede sul più grande appezzamento di terreno dell’intera zona e, inoltre, la vista è a dir poco strabiliante ! » esclama sorridendo.
« Io non venderò mai lo Sweet & Bitter quindi se ne vada che devo riprendere il mio lavoro ! » gli dico acida.
« D’accordo. Allora potremmo parlare quando lei non lavora : a cena, magari ! » mi dice improvviso.
« Lavoro in un ristorante, le cene le preparo e le faccio servire. » gli dico alzando un sopracciglio.
Sorride divertito Lee Dong-Hae.
« Beh, per una sera potrebbe mettere ai fornelli uno dei suoi dipendenti e svestirsi del camice per trascorrere una sera da ospite, magari proprio allo Sweet & Bitter. Che ne dice ? Facciamo stasera ? » mi dice
« Ehm … » dico nel dubbio. Non so proprio che rispondergli.
« Perfetto ! Ci vediamo verso le 19:30 . A stasera ! » mi dice per poi farmi un occhiolino e andarsene.
Rimango per un po’ con gli occhi sgranati e fissi sulla porta d’ingresso … davvero mi ha chiesto un appuntamento ?
« Yò capo ! Tutto bene ? » mi domanda Zelo entrando con lo skate sorretto dalla mano destra.
Alzo il capo e incrocio gli occhi belli e limpidi del mio assistente.
« Zelo ! » dico piagnucolando scavalcando il bancone per poi gettarmi al suo collo.
« Cosa succede capo ? Hyung ti ha dato fastidio, di nuovo ? » domanda preoccupato.
« No, quel pivello è chissà dove. » dico ancora incollata a lui.
« Dietro di te. » mi dice una voce facendomi girare.
Una lacrimuccia mi percorre una guancia. Sono disperata. Yong-Guk si avvicina a me e mi accarezza la testa con fare amorevole. Ancora stretta a Zelo appoggio la testa sul torace di Sunbae. Ho bisogno di sentirmi protetta e sostenuta, adesso. Solo questo …
Finito il momento amoroso con i miei dipendenti chiamo mamma e, dato che il suo turno finisce alle 17:00, le chiedo di venirmi a prendere per portarmi a casa. Devo cambiarmi per questa sera anche se non ce ne sarebbe il caso, Zelo ha insistito. Lascio il locale ai ragazzi e mi avvio alla macchina, mamma è già arrivata. Un bel bagno caldo è quello che ci vuole per togliermi di dosso la tensione e la tristezza. Terminato il bagno entro in camera in accappatoio e con i consigli di Riri scelgo cosa indossare per l’imminente cena con Lee Dong-Hae. Dopo svariati look ecco quello perfetto : un mini dress aderente color pesca accompagnato da una pochette bianco latte e dei tacchi vertiginosi.
« Ci sono quasi ! » dico finendo di stendere la liner sull’occhio destro.
Mi do un ultima sistemata ai capelli lisci di un biondo accecante. Mi giro su me stessa un paio di volte prima di avviarmi fuori dalla stanza e salutare mamma e papà. Sto arrivando Dong-Hae, la resa dei conti è vicina.








Spazio all'Autrice che sarei io :
Piaciuto il nono capitolo di Sweet & Bitter ? Recensite, please.
Povera la nostra Lily, la tensione e lo stress non la mollano ! 
Per vedere il magnifico video della FF da me creato :
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 Al prossimo capitolo, gente.
Komawoyo
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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




Capitolo 10

Il ristorante è per metà vuoto, stasera. Meglio così, almeno se sbraito come una mucca farò poco scandalo. Entro ed inizio ad emanare una luce accecante che i clienti si coprono gli occhi. Quant’è reale quest’affermazione ? Mi escono certe stupidaggini dal cervello, ultimamente. Mi avvicino al bancone e vedo Yong-Guk indaffarato col cellulare.
« Ti ho colto in flagrante. Invece di servire i clienti stai qui a perdere tempo col cellulare ? Dovrei licenziarti. » urlo ammonendolo.
Alza il capo e mi guarda con occhi sgranati. Accenno un sorriso rilassato mentre lascio che Yong-Guk mi squadri da capo a piedi.
« Sei bellissima ! » esclama stupito.
« Lo so. » gli dico sfoderando un sorriso a 32 denti.
Rimaniamo per un po’ lì a fissarci negli occhi in attesa di qualcosa.Yong-Guk è un ragazzo tanto carino.
« Capo, sei arrivata ! Lee Dong-Hae ti sta aspettando, vieni. » dice Zelo uscendo dalla cucina interrompendo quel magico momento.
Annuisco e lascio Yong-Guk al bancone, da solo. Mi faccio condurre da Zelo al tavolo dove è seduto Dong-Hae.
« Cenare nel mio stesso ristorante. E’ ridicolo, davvero ! » continuo a borbottare durante il tragitto con Zelo che mi cammina davanti.
« Eccoci qui. Signore, la sua ospite è arrivata ! » annuncia Zelo.
Ma che fai, moccioso, mi sfotti ?
Si volta in tutto il suo splendore Lee Dong-Hae. Si alza e congeda Zelo. Mi fa accomodare di fronte a lui.
Vediamo chi emana più luce, Dong-Hae.
La mia espressione rimane ostile per tutto il tempo della cena mentre Dong-Hae sembra rilassato. Mi parla della sua vita, dei suoi immensi viaggi. Mi sono resa conto che abbiamo tanto in comune ! Lee Dong-Hae, figlio di un famoso imprenditore sud coreano si trasferisce negli Stati Uniti da Seoul dopo il suo diploma per continuare gli studi e rimane lì  per sei  lunghi anni. Gli anni della formazione che hanno portato Dong-Hae ad intraprendere la strada che intrapresero suo padre e suo nonno prima di lui diventando, così, un imprenditore di successo. Il suo duro lavoro ha portato tanti fruttuosi compensi all’economia coreana infatti l’imprenditore Lee Dong-Hae è molto venerato. E’ tornato qui con un grosso affare per le mani : dei suoi amici americani vogliono studiare la Corea del Sud per poi tappezzarla di casinò, sale bingo … tutto quello che in America spopola, più o meno e, per fare questo Dong-Hae deve mettergli a disposizione una palazzina super lussuosa che ha intenzione di costruire sul terreno delle Sweet & Bitter.
« … Questa è la mia avvincente vita, Lily. Posso chiamarti Lily, vero ? » domanda per poi sorseggiare del vino rosso dal suo calice.
« Certo, perché no ?!? » gli rispondo per poi iniziare a ridere in modo nervoso.
Una tosse mi fa sobbalzare. Mi giro e vedo Yong-Guk che mi guarda ammonitorio con un vassoio in mano.
« Ho portato altro porridge. » dice seccato porgendoci le ciotole in modo frivolo e impreciso.
Dong-Hae rimane meravigliato, io no. Yong-Guk si allontana e io lo guardo preoccupata. Cosa passa nell’anticamera del cervello di quel ragazzo, stavolta ?
« Parliamo di te adesso, Lily. Ti frequenti con qualcuno ? Hai un fidanzato ? » domanda accennandomi un sorriso.
« Sono troppo impegnata con il locale per pensare a queste cose e poi sono ancora troppo giovane per rovinarmi la vita con un uomo. » dico mentendo spudoratamente.
In cuor mio so che mi piacerebbe tanto avere una figura possente al mio fianco che mi sostenga e mi rassicuri ogni volta che ne ho bisogno, che mi veneri e mi stimi e che, soprattutto, mi ami … Quelle frequenti volte in cui Yong-Guk mi abbraccia e il mio cuore accelera mi rendo conto di quanto mi senta sola e incompleta. Lo so, ho solo vent’anni e la vita è lunga ma io devo dar retta alle mie esigenze e, le mie esigenze dicono che devo trovarmi un uomo.
Sorrido sforzatamente a Dong-Hae per poi guardarmi intorno imbarazzata.
« Non si è mai troppo giovani per l’amore ! » mi dice poggiando la sua mano sulla mia.
Tipico film romantico, mi sento davvero fuori posto.
I miei occhi si rattristano … penso a Yong-Guk e al male che gli sto facendo. Perché ho questo brutto presentimento ? Perché penso di star facendo del male a Yong-Guk ? Forse se gli vado a parlare mi sentirei meno in colpa.
Faccio per parlare ma Dong-Hae mi precede invitandomi a fare una passeggiata sulla spiaggia. Annuisco nervosa e, insieme usciamo dal locale sotto lo sguardo vigile di Yong-Guk. Passeggiamo per alcuni minuti in silenzio. Il vento che ci scompiglia i capelli, le onde rumorose del mare che si abbattono con velocità sulla riva … amo questo posto. Guardo la spiaggia che si estende per kilometri e kilometri e penso a Yong-Guk, di nuovo. Penso a quando credevo che fosse un naufrago quasi morto. Mi scappa un sorriso malinconico che non passa inosservato a Dong-Hae al mio fianco.
« Tutto bene ? » mi domanda fermandosi.
Mi fermo anch’io, mi giro e lo guardo.
« Sì e solo che questo posto mi fa ritornare tanti bei ricordi. » rispondo.
Non mentire Lily, è solo un ricordo e forse per te è anche il più lieto.
Gli accenno un sorriso spontaneo mentre lui ricambia con uno sguardo serio e intrigante.
« Sei davvero bella, Lily. » mi dice avvicinandosi.
Sbianco. Non credevo di essere bella per tante persone. Il nodo alla gola è sempre più stretto, quasi mi manca l’aria. Sgrano gli occhi e guardo Dong-Hae che si avvicina lentamente al mio viso. Le nostre bocche si sfiorano, mi mette una mano dietro alla schiena impedendomi di indietreggiare e l’altra me la pone sulla guancia. Chiudo gli occhi per la paura, non può succedere, no !


Spazio Autrice, gente :
Niente gif, niente foto, niente di niente sotto a questo cap.
Vi lascio tutta la suspance e tutti i dubbi per l'ultima scena. muhahaha.
Lily e Dong-Hae. Cosa succederà ? Si baceranno ? Il loro rapporto avanzerà ? 
Lo scoprirete solo nel prossimo capitolo, mie cari followers. Per il video :

Cliccate qui. ♡


Komawoyo
foreverwithyou

PS: Scusate per la striminzita lunghezza del capitolo, mi rifarò nel prossimo. xoxo

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***




Capitolo 11

Accarezzo il morbido pelo marroncino di Riri mentre penso a Dong-Hae, a quella sera in spiaggia, a quel bacio che non c’è stato. Fortunatamente sono stata scaltra e mi sono divincolata dalla sua presa che stava iniziando a diventare scomoda e irritante. Gli ho fatto capire che non ho nessuna voglia di concedermi a queste tipo di cose, per ora. Allora, perché mi sento come se fossi una traditrice ? Perché ho questo magone che non riesco a mandare giù ? Perché … perché ? Domande infinite senza risposta, è questo il mio destino : vivere di ipotesi e concetti allusivi. Chiudo gli occhi e li riapro dopo un po’ sperando che sia solo un sogno ma mi rendo conto che non è così. Questa è la dura realtà che mi circonda e che sono costretta a vivere con falsi sorrisi e frasi vaghe. Riri scappa da me e afferra un pupazzetto sotto la poltrona che inizia a mordere senza tregua. Mi alzo, sebbene con fatica, dal letto e, tra uno sbadiglio e l’altro, mi reco in bagno e mi guardo allo specchio mentre premo il tubicino del dentifricio affinchè fuoriesca.
« Fantastico ! Ho le occhiaie. » ammetto ironica.
Ho una pessima cera, la notte insonne inizia a farsi sentire. Non riesco nemmeno a reggermi in piedi. Lavo i denti con quella poca energia che mi rimane per poi gettarmi sotto la doccia come un sacco di patate per poi iniziare ad insaponarmi. Dopo alcuni minuti esco e mi avvolgo in un asciugamano. Mi siedo sulla cesta dei panni sporchi e mi guardo intorno speranzosa di qualcosa di nuovo, di positivo.
« Tesoro, sei in bagno ? » domanda mamma bussando alla porta.
« Sì, ci sono io, mamma. » rispondo urlando.
« Sei pronta ? Sono le 7:30. » mi dice.
« Quasi. » le rispondo con fatica.
Ho promesso a Dong-Hae che ci saremmo visti per un caffè prima del lavoro quindi devo sbrigarmi. Esco dal bagno e una volta in camera indosso la divisa. Asciugo e arriccio i capelli per poi prendere la borsa nell’ingresso e andare.
« A stasera, mamma. Ti voglio bene ! » urlo chiudendo la porta d’ingresso.
Mi incammino verso il caffè dove mi vedrò con Dong-Hae. Ho anche detto ai miei dipendenti che avremmo aperto un po’ più tardi per colpa di questo disguido che mi ha smosso tutta latabella di bordo.
« Ciao, hai trovato il posto. Stavo iniziando a preoccuparmi. » mi dice Dong-Hae avvicinandosi.
« Mi sono alzata tardi. » gli dico secca.
Ci sediamo e iniziamo a parlare davanti ai nostri caffè con doppia schiuma.
« L’altra sera non abbiamo proprio parlato del tuo locale, ci siamo solo soffermati sulle nostre vite private. » mi dice.
« Sulla tua vita privata. » gli dico correggendolo mentre sorseggio il mio caffè.
Strano che si comporti in modo così naturale dopo il mio rifiuto.
Dong-Hae inizia a ridere.
« Cosa c’è ? Ho qualcosa che non va ? » domando guardandolo accigliata distogliendomi dai miei pensieri.
« Aspetta. » dice prendendo un tovagliolo e avvicinandosi a me.
« Hai tutta la schiuma sulle labbra. » mi dice passandomi il tovagliolo in quella zona.
« Potevi dirmelo subito senza fare questa scenata ! » esclamo strappandogli il tovagliolo dalle mani per poi provvedere da sola.
« Ora devo andare. Grazie per avermi offerto il caffè. » dico alzandomi e prendendo la borsa appesa alla sedia.
« Aspetta, Lily. Potremmo vederci --- » inizia lui.
« No. Basta, sono un tantino stufa di vederti tutti i giorni. Non hai niente da fare ? » domando alzando un sopracciglio.
Inizia a ridere sonoramente.
« Ho tanto da fare ma se accetti di vedermi mi libero da tutto e da tutti. » mi spiega.
« Ah, allora io sono il tuo passaggio nella libertà ? » gli domando allibita.
« Diciamo di sì. » mi risponde sfacciato.
« Aish ! Buona giornata Dong-Hae. » gli dico facendogli un cenno con la mano per poi allontanarmi.
« Lo prendo come un sì ? » mi domanda urlando.
Mi giro e lo guardo velenosa per poi tornare sui miei passi e raggiungere lo Sweet & Bitter.

« Buongiono, Yong-Guk. » dico avvicinandomi.
E’ appoggiato al muro esterno del locale con delle enormi cuffie sulle orecchie. Ha lo sguardo basso, non mi ha ne vista ne sentita.
« Sunbae, sono qui. » urlo scuotendogli il braccio.
« Era ora ! » mi dice con tono seccato staccandosi dal muro e togliendosi quelle cose che gli tappano le orecchie.
« Scusa, la rottura si è rivelata più lunga del previsto. » gli dico aprendo la porta.
« Da come ridevi spensierata non credo si possa definire “rottura”. » mi dice entrando.
« Cosa ? » domando accigliata.
« Smettila di mentire e smettila di prenderci in giro. Io e Zelo abbiamo bisogno di lavorare e tu ci stai togliendo tempo e soldi per stare con quello sbruffone che ti sta raggirando solo per accalappiarsi il tuo terreno ad un prezzo scarso. » mi urla fuori di se.
« Ma cosa dici, Yong-Guk ? Di cosa stai parlando ? Dong-Hae --- » inizio a dire venendo, poi, interrotta da altre grida da parte di Sunbae.
« Dong-Hae ? Da quando lui, per te, è diventato Dong-Hae ? Da quando ti ha fatta vacillare con il suo fascino mezzo americano ? » mi domanda insistente.
« Smettila, adesso. Sono stufa, di te e anche di Dong-Hae. Nessuno capisce che sono confusa e ho bisogno di tempo per pensare. Non è colpa mia se Dong-Hae mi invita a cena o a prendere un caffè e, non è colpa mia se tu ti fai salire la rabbia per questo. Vai a schiarirti un po’ le idee in spiaggia, Yong-Guk. Me la caverò da sola oggi. » gli dico sorpassandolo e andando in cucina.
Yong-Guk ha ascoltato il mio consiglio e, fuori di sé, è uscito dal locale. Dove tutto è cominciato inizio a versare lacrime su lacrime. Sono davvero a pezzi … Dong-Hae non mi molla un secondo e Yong-Guk è arrabbiato con me. Uomini, chi li capisce è bravo!
« Lily. » qualcuno mi chiama.
Accasciata a terra alzo la testa.
« Nonna! » esclamo stupita tra le lacrime.
Senza nemmeno una parola si abbassa e mi stringe a se.
Le racconto di tutto quello che mi sta succedendo, delle mie preoccupazioni, delle mie paure e delle rogne che mi procura Dong-Hae con la sua proposta di comprare il locale.
« La vita non è nulla senza un po' di amarezza mischiata alla dolcezza.Il sapore dolceamaro rende i nostri momenti unici e indimenticabili. Ricordalo sempre, Lily. Dì sempre "grazie" ad ogni boccone, amaro o dolce che sia, che la vita ti offre.» mi dice la nonna accarezzandomi la fronte leggermente sudata.
Tiro su col naso e la guardo stranita.
« Io non ho mai ringraziato per i bocconi amari, ecco perché mi sono ritrovata in strada senza un lavoro ma, fortunatamente, ho avuto l’amore che mi ha risollevata e mi ha fatto credere di nuovo in me. » mi dice accarezzandomi la guancia ripulendola dalle lacrime.
Annuisco comprensiva per poi gettarmi, ancora una volta, al collo della nonna.
« Nel mio caso : sei tu quella che mi ha risollevato ! Grazie tante, nonna. Ti voglio bene. » le dico versando delle ultime pietose lacrime.
Nonna mi consiglia di chiudere il locale e di tornare a casa.

Io e nonna entriamo in casa. L’orologio al polso mi segna le dodici … mamma sarà ancora a lavoro e anche papà. Faccio per entrare in salotto.
« Bentornata! » mi dicono mamma, papà, nonno e, a mia grande sorpresa, anche il biondissimo Zelo.
« Cos’è il mio compleanno ? » dico sbalordita guardando la nonna.
« Stamattina hai detto che mi vuoi bene. Me lo dici solo quando qualcosa non va e hai bisogno di me e quindi ho chiamato la nonna perché ti venisse a controllare e ho chiamato anche il tuo dipendente più giovane per farmi aiutare a prepararti questa. » dice porgendomi una mega torta grondante di cioccolato.
« Omo, eravate tutti complici ! » esclamo aggrottando le sopracciglia per poi essere abbracciata da Zelo lo spilungone.
« Grazie. » dico sedendomi a tavola e iniziando ad ingurgitare uno, due, tre pezzi di torta.
« Ti è ritornato il sorriso, che bello ! » esclama la nonna seduta di fronte a me.
Le faccio un occhiolino mentre affondo i denti nel pezzo di torta stretto nella mano destra. Dopo la torta esco un po’ fuori in giardino e respiro un po’ d’aria fresca seduta sulla panchina in legno.
« Credevo vomitassi dopo tutta quella torta! » esclama Zelo facendomi sobbalzare per poi prendere posto accanto a me.
« No. Ho lo stomaco di ferro. » gli dico sorridendo.
« Ti aspettavi che lui ci fosse, vero? » mi domanda serio.
« Non so di chi parli. » gli rispondo scuotendo il capo.
Si volta e mi guarda.
« Parlo di hyun. So di stamattina, me l’ha detto lui al telefono. » mi dice.
« Oh, non è niente. Passerà. » gli dico accarezzandogli dolcemente l’albero biondo che ha in testa.
« Passerà a te, ma hyung sembrava determinato a rimanere arrabbiato per sempre. » mi dice spaventato.
« Non devi credere a tutto quello che ti dice Sunbae ! » gli dico incitandolo.
« Lo so ma era davvero credibile. » mi dice abbassando la testa.
Tiro un lungo sospiro. Non so davvero cosa dire a Zelo, sembra stare male quanto noi per questa spiacevole situazione. Spero di poter aggiustare le cose al più presto. Il team Sweet & Bitter è momentaneamente guasto.








Spazio all'Autrice, pls :
Buongiorno, miei cari. Undicesimo capitolo di S&B, spero vi sia piaciuto.
Lasciate una piccola recensione, please.
Ci tenevo a ringraziare chi ha messo la mia storia nelle seguite/preferite/ricordate.
Chi, come Shally99 e lollipop 2013, recensisce ogni singolo capitolo.
Chi si nasconde nel buio più totale non mostrando il suo volto. 
E grazie anche a chi recensisce di tanto in tanto! Vi adoro tutti indistintamente.
Per il video per Sweet & Bitter che ho realizzato io, ancora una volta :
Cliccate qui. ♡

Al prossimo capitolo, gente.
Komawoyo
foreverwithyou

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***




Capitolo 12

Oggi è una monotona giornata lavorativa allo Sweet & Bitter e, quel che è peggio è che Yong-Guk mi evita categoricamente e trovo consolazione solo in Zelo che, quando c’è, tenta di tirarmi su’ il morale. Guardo Sunbae servire ai tavoli, sembra calmo ma quando incrocia il mio sguardo diventa freddo e distaccato. Cosa ho combinato ? Mi sento davvero in colpa. Non bastavano le rogne che mi dà Dong-Hae adesso ho anche le bambinate di Yong-Guk da sopportare.
« Aigoo ! » urlo sbattendo il coltello sul mobile della cucina.
« Capo, tutto bene ? » domanda preoccupato il biondiccio al mio fianco.
« Continua a girare la zuppa, skater. » gli dico passandogli una mano nei capelli furtivamente.

La sera è calata e il locale sta per chiudere. Non sono riuscita a parlare un attimo con Yong-Guk. Tiro un respiro affannoso per poi recarmi in bagno a cambiarmi.
« Ragazzi, io vado. » dico incamminandomi.
Mi blocco e sgrano gli occhi.
« Dong-Hae ! » esclamo.
L’espressione di Yong-Guk è inspiegabile. Zelo sembra preoccupato.
« Cosa ci fai qui ? » domando.
« Volevo vederti. »
A questa risposta Yong-Guk afferra il suo zaino e va via dando –volontariamente-  uno spintone a Dong-Hae. Mi porto una mano sulla fronte e respiro profondamente. Cosa sta succedendo ?
« Non dovresti essere qui. » gli dico fredda.
« Cosa gli prende al tuo amico ? » domanda spolverandosi la spalla della giacca.
« Evidentemente non digerisce i volti nuovi. » gli risponde prontamente Zelo.
Non mi sarei mai aspettata una tale risposta dal piccoletto e neanche Dong-Hae se l’aspettava, me ne accorgo dalla sua espressione stupita.
« Forse ho fatto uno sbaglio a passare. » dice Dong-Hae.
« Troppo tardi. » continua velenoso Zelo guardandosi in torno con nonchalance.
Gli lancio uno sguardo ammonitorio. Non potrei sopportare altre battaglie, sono stanca.
« Bene. Ora mi hai vista Dong-Hae, puoi andare. » gli dico sforzando un sorriso.
Ghigna aggiustandosi il ciuffo ramato.
« Posso accompagnarti a casa ? » domanda.
« La accompagno già io, non c’è bisogno. » dice Zelo alzandosi dallo sgabello.
Qualcuno, per gentilezza, vuole spiegarmi cosa succede a questo benedetto ragazzo ? Sembra un licantropo durante la luna piena.
« Oh, d’accordo. Significa che sarà per un’altra volta. »
Detto questo Dong-Hae alza i tacchi e va via lasciandomi sola con Zelo.
« Si può sapere cosa balena in quel cervellino da criceto che hai ? » domando accigliata.
« A te, invece ? » mi domanda a sua volta.
« Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. Devi sottostare alle regole, Zelo. » gli dico.
Lo vedo abbassare il capo. No, no. Non voglio perdere anche Zelo, nel modo più assoluto.
« Oh, piccolo Zelo. Scusami. E’ che non ci sto con la testa, ultimamente. » gli dico mentre lo stringo forte a me come quasi per proteggerlo dalla mia stessa ira.
« Me ne sono accorto, noona. » mi dice ricambiando l’abbraccio.
« Mi perdoni ? » gli domando guardandolo in viso.
« Certo che sì. Aish. » mi dice per poi premere due dita sulla mia fronte.
« Ahi ! » esclamo toccandomi il punto dolente.
« Davvero mi accompagni a casa ? » domando con un sorriso.
« Se mi fai un altro sorriso sì. » mi dice accarezzandomi la guancia.
Sorrido ancora. Sono di nuovo in me e tutto grazie a Zelo.

« Sono arrivata. Casa mia è in questo palazzo. » gli dico indicando l’edificio recintato da un cancello in ferro.
« Che bel quartiere ! Sembra tranquillo. » mi dice guardandosi intorno.
« Lo è, te lo assicuro. Abito qui da una vita. » gli dico sorridendo.
« Quello è il tuo balcone ? » dice indicandone uno al secondo piano con delle luci che si intravedono dalle tende blu.
« Esatto ! Come lo sapevi ? » domando sbalordita.
« Mi sono buttato. »  mi dice sorridendo.
« Mi dispiace per la situazione con hyung. Comunque sappi che io sto dalla parte di entrambi. Sono neutro in situazioni come queste. » mi dice.
« Che consolazione ! » gli dico ironica.
Scoppia in una risata che camuffa con un espressione vagamente seria.
« Spero che hyung metta da parte l’orgoglio e che riprenda a parlarti. » mi dice.
« Non capisco davvero cosa frulli in testa a quel ragazzo. » dico grattandomi il capo pensierosa.
« Eh, io lo so. » dice tra se e se, peccato che io lo sento.
« Cosa sai ? » domando avvicinandomi.
« Eh ? Niente. » dice deglutendo sonoramente.
« Zelo. » dico minacciosa puntandogli il dito.
« Bene, noona. Sei arrivata sana e salva a casa quindi a domani ! » dice per poi scappare via sul suo skate.
« Aish ! Tanto lo verrò a sapere cosa nascondete tu e il tuo “hyung”. » gli urlo per poi tapparmi la bocca con le mani.
Che maleducata ! Sono le otto di sera e la gente a quest’ora desidera rilassarsi e non sentire le mie urla isteriche, sarà meglio che entro !

« Mamma, papà. Sono a casa. » urlo spalancando la porta d’ingresso per poi richiudermela alle spalle.
Riri mi corre in contro tutto pimpante con il muso sporco di … mousse ? Da quando i cani mangiano la “mousse” ? Gli accarezzo quel “boccino d’oro” che ha al posto della testa – con tanto di ali – ed entro in salotto.
« Papà. » dico sedendomi sul divano accanto a lui.
Lo guardo intensamente, legge … come sempre.
« Oh, ciao tesoro. Non ti ho sentita entrare. » mi dice una volta accortosi della mia imponente ma scarsa presenza per poi posare il libro sul tavolino di fronte a lui e togliersi gli occhiali da vista.
« Non importa. Mamma non c’è ? » gli domando.
« Sta stirando delle camicie in lavanderia. » mi dice.
Annuisco per poi recarmi di corsa in bagno che accede alla lavanderia.
« Mamma. » la chiamo affacciandomi nella lavanderia.
« Oh, ciao tesoro. » mi dice prendendo una camicia bianca dalla cesta affianco a lei.
« Come fai a stirare qui dentro ? Non si respira. » le dico appoggiandomi allo stipite della porta.
« Ci ho fatto l’abitudine, ormai. » mi dice passando delicatamente il ferro fumante sulla camicia.
« Capisco. » dico per poi uscire da quell’inferno.
« Oh, Lily. Potresti preparare tu la cena, per favore ? » mi domanda urlando.
« Ok. » le rispondo.
Prima di uscire dal bagno mi lavo il viso e poi mi lego i capelli in un frettoloso chignon per poi sparire in cucina.

Accendo la radio e inizio ad ascoltare il pezzo in onda. Un pezzo moderno di una band, presuppongo. Non mi piace molto la musica ma ogni tanto è gradevole ascoltarla. Metto pentole e scodelle sul tavolo insieme all’olio di semi di soia che non deve mai mancare e inizio a sfogliare il ricettario. Riri entra ed esce dal giardino, quel cane mi sta facendo congelare.
« Tesoro, potresti preparare del Gui con del pesce che ho pescato l’altra volta. E’ tutto in freezer. » mi suggerisce papà entrando in cucina.
Sì, la ricetta del Gui con il pesce. Potrebbe andare, però …
« Ma il Gui è più saporito con la carne, papà. » gli dico chiudendo il ricettario.
« Abbiamo un freezer colmo di pesce, non ci possiamo permettere di farlo andare a male. » mi dice togliendosi ancora una volta gli occhiali.
« Sissignore. » gli dico con aria militare causando la sua risata. E anche la mia.
La serata trascorre bene. Ho cucinato del Gui squisito anche se con la carne sarebbe stato ancora più squisito ma non importa, va bene lo stesso. Dopo cena vado a farmi una doccia e vado a letto. E’ stata una giornata durissima. Che il sonno mi aiuti !






Spazio Autrice, pls:
Annyeong haseyo! Dodicesimo capitolo di S&B.
La fine è vicina. Il 15° capitolo è quasi alle porte.
Non siate tristi che io ho una valanga di idee in testa.
Dovete solo essere pazienti e aspettare. So che lo farete.
Per il video della FF creato da me dovete semplicemente:
Cliccare qui. ♡


Al prossimo capitolo, gente.
Komawoyo
foreverwithyou

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***




Capitolo 13

Apro la finestra della mia stanza. Oggi Busan è ricoperta dalle nuvole. Riri dorme ancora disteso sulla sua brandina rigorosamente rosa. Non so perché ho comprato una brandina rosa ad un cane maschio, forse perché adoro il rosa. Sorrido a quella visione per poi recarmi in cucina.
« Tesoro, già lavata e vestita ? » domanda papà incredulo.
Sono solo le 7:10.
« Già. » rispondo con un mezzo sorriso prendendo posto a tavola di fronte a lui.
« La tua colazione, Lil. » mi dice mamma servendomi un vassoio.
« Grazie. » le rispondo schioccandole un bacio sulla guancia.
« Allora, come stai oggi ? » mi domanda papà ingannando l’attesa della mia risposta sorseggiando il suo caffè nero.
Annuisco facendo le spallucce per poi imboccarmi del riso.
« Seung-Su, nostra figlia ha problemi di cuore. Fatti gli affari tuoi. » lo ammonisce divertita mamma.
« Mamma! » urlo fuori di me sputando tutti il riso provocando la risata dei miei.

Che brutti genitori! Gli affari loro non se li fanno mai specialmente mamma.
Cammino lentamente dirigendomi al mio ristorante. Sento il mio cellulare squillare. Mi fermo e apro la borsa. Sposto e risposto le milleuno cose che vi sono e, alla fine, lo trovo spiaccicato dalla scatola di salviette umidificanti. Vedo curiosa chi mi chiama.
« Sarà sicuramente quella rompiscatole di mamma che mi vuole avvertire che ho dimenticato qualcos- »
“Lee Dong-Hae” .
Sgrano gli occhi sorpresa. Sono solo le 7:30 del mattino e questo già mi dà il tormento. Rifiuto categoricamente la chiamata e rigetto il cellulare in borsa.

Arrivata al locale adempio ai miei abituali compiti : apro le finestre, giro il cartellino con su scritto “Aperto”, approvo il menù del giorno e aspetto l’arrivo di Sunbae.
Eccolo che entra. Cuffie giganti sulle orecchie, camminata a boss … indossa già la divisa che gli mette in risalto tutta la sua bella e possente stazza come disse quella malata di mia nonna.
« Buongiorno Sunbae. » dico con una flebile voce. Manco stessi andando sul patibolo.
Si ferma e mi guarda negli occhi. Mi sento cedere le gambe. Che meraviglia che sei, Bang Yong-Guk!
Si toglie lentamente le cuffie che lo isolano dal modo esterno e ritorna a fissarmi.
« Buongiono. »
Riesco a sentire le schegge di vetro che mi trafiggono la carne. Non ho mai sentito una frase più distaccata.
Abbasso leggermente la testa e sento i passi di Yong-Guk che si dirigono in cucina. Tiro un forte respiro per tranquillizzarmi ma credo non basti.
Le ore passano velocemente, siamo nel bel mezzo dell’ora di punta. Mi arrivano una marea di ordinazioni. Mi servirebbe una mano, anche due. Dov’è Zelo quando serve? A scuola.
Io e Yong-Guk non abbiamo nemmeno il tempo per guardarci in faccia. Troppo lavoro, oggi.
« Vuoi una mano? » domanda improvviso posando il vassoio, ormai vuoto, sul bancone.
Lo guardo sbigottita interrompendo il mio lavoro. Neanche il tempo di rispondere …
« Yò, capo sono arrivato! »
La presenza inopportuna e la voce stridula di Zelo ci fa sobbalzare.
« A quest’ora ti presenti? » lo ammonisco seria.
Yong-Guk dà il cinque a Zelo per poi andarsene. Mi avvicino a Zelo con fare rabbioso.
« Vorrei ucciderti. » dico prendendolo per il colletto.
« Solo per un misero ritardo? Non credi di esagerare? » mi domanda.
« Non parlo del ritardo. » gli dico accigliata.
« Ah, ho capito! Perché ti ha detto qualcosa di dannatamente importante? » mi chiede.
« No, solo se volevo una mano per le ordinazioni. » gli spiego mollando la presa.
« E tu avresti commesso un omicidio per questo? Sei ridicola e poi Yong-Guk non sa cucinare perché mai ti avrebbe chiesto una cosa simile? » domanda confuso.
« E’ vero. Perché? » domando a mia volta.
Fa le spallucce Zelo prendendo, poi, la sua postazione ai fornelli dandomi il cambio. Mi rimetto a lavoro anch’io continuando a ripensare a Yong-Guk e  al perché della sua domanda.
Forse vuole riappacificarsi con me. Forse vuole gettarsi tutto alle spalle. Forse gli manco.
« Ma che cosa vado a pensare?! » domando dandomi dei colpetti sulla testa.
Zelo ha le cuffie nelle orecchie e non mi ha nemmeno sentita. Meglio così, non sopporterei di dare altre spiegazioni su una cosa così banale anche se Zelo sembra essere il mio unico sostenitore in questo momento.
Passata l’infernale ora di punta lascio a Yong-Guk il compito di lavare le stoviglie, come sempre. Zelo non si offre nemmeno di aiutarlo, preferisce starsene alla cassa. Io, invece, mi rilasso accasciata sul bancone.
Ho un mal di testa tremendo. Ogni tanto lancio degli sguardi a Zelo applicato su non so cosa. Socchiudo gli occhi, potrei addormentarmi.
« No. » dico alzandomi di scatto.
Zelo, stavolta, non ha le cuffie nelle orecchie eppure non mi ha sentita … è impegnato a guardare qualcosa.
Lancio un’occhiata nella direzione in cui guarda Zelo e vedo un ragazzo dai capelli castani, rasato da un lato mentre dall’altro pende un ciuffo lungo e ribelle. Molto particolare!
Alzo un sopracciglio maliziosa per poi tornare con gli occhi su Zelo.
« Cosa stai guardando? » gli domando vaga.
« Niente. » dice di getto sobbalzando per poi tornare con la testa sulla cassa.
« Ne sei sicuro? Perché se la vista non m’inganna tu stavi squadrando quel tipo laggiù. » dico indicando il ragazzo dai meravigliosi capelli seduto al tavolo.
Zelo mi tira il braccio impedendomi di indicarlo ancora a lungo. Quasi arrossisce. Inizio a sorridere.
« Perché non vai a parlargli? » gli domando cercando il suo sguardo nascosto dall’imbarazzo.
« Ma sei impazzita? E se lui non volesse parlarmi? » domanda terrorizzato.
« Chi non vorrebbe parlare con te?! Secondo me non sta aspettando altro. » gli dico mettendogli una mano sulla spalla.
« Tu approvi questa mia … diversità? » domanda serio.
« Quale diversità? » domando sgranando gli occhi.
Zelo mi tira a se e mi abbraccia forte.
« Grazie, Lily. Ti adoro! » mi dice.
« Si, si. Ora lasciami altrimenti potrebbe ingelosirsi. » gli dico.
Zelo molla la presa e inizia a camminare impacciato verso il tavolino dove è seduto quel ragazzo.
« Oh, il mio bambino innamorato! E’ così dolce! » dico dando sfogo ai miei pensieri.
« Lo è davvero. »
Sobbalzo per poi girarmi. Guardo Yong-Guk con occhi sgranati per la sorpresa per poi sorridergli. Anche lui ricambia un mezzo sorriso per poi riprendere il suo lavoro.
Mi rigiro e vedo Zelo ritornare con un’espressione seria, quasi triste. Gli vado in contro preoccupata.
« Cosa è successo? » domando.
« Si chiama Harry, è anglo-coreano e … questo è il suo numero. » mi dice mostrandomi un bigliettino.
Spalanco la bocca sorpresa per poi urlare come una matta.
« Shh … » mi dice Zelo portandosi un dito alla bocca per poi trascinarmi in cucina.
« Bang Yong-Guk, Zelo è fidanzato! » urlo saltellando.
« Non è vero! Non crederle hyung. » smentisce spudoratamente Zelo.
« Sei stato più rapido di me, bravo! » gli dice Yong-Guk sorridendo.
« Non è colpa mia se l’orgoglio ti sopraffae. » controbatte serio Zelo.
Io e Yong-Guk guardiamo Zelo scettici.
Ops! Tasto dolente, Zelo. Impara a tenere a freno la lingua se non vuoi che te la strappo.


New Character: Harry.


Spazio a me, pls:
Hello Gente. Come state stamattina? Grazie per aver letto il 13° cap. di S&B.
Lasciate qualche recensione e fatemi sapere. Avete visto il new character ?
L'ho battezzato Harry. Mi piace il nome Harry ♥. Credo sarà presente anche nei
prossimi capitoli ecco perchè ho messo la gif. Spero di non avervi deluso per quanto
riguarda la diversità di Zelo. Anyway, per vedere il video della FF fatto da me:
Cliccate qui. ♡


- Siamo arrivati a +100 visualizzazioni per il vedeo -
ESPLODO. Grazie tante!

Vi consiglio di dare un'occhiata anche al mio canale yt, voi appassionati dell'Oriente.

Cliccate qui. ♡

Al prossimo capitolo, gente!
Komawoyo
foreverwithyou

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***




Capitolo 14

Dopo la paralizzante affermazione di Zelo siamo ritornati tutti a lavoro con nonchalance cercando di dimenticarla al più presto. Io non ci sono del tutto riuscita.
Manca poco alla chiusura infatti la gente inizia a diminuire. Colgo l’occasione che Zelo non è fra i piedi e mi avvicino al tavolo di Harry.
« Salve. » dico interrompendo la sua lettura.
« Salve. » mi risponde sorridente inchinandosi con la testa leggermente.
« Posso sedermi? » domando sorridendo.
« Certo. » mi risponde togliendo la cartella dalla sedia per poi poggiarla a terra.

Harry è un ragazzo davvero dolce e pieno di valori. Gli piacciono tante cose interessanti tra cui la buona musica, il teatro e la lettura di romanzi gialli. E’ adorabile! Renderà il mio Zelo felice, ne sono sicura. Spero solo che non me lo porti via del tutto, io ho bisogno di quello skater dal nome assurdo.
Una volta finita la mia riflessione mi accorgo che il locale è chiuso e che Zelo è già andato via. Siamo rimasti io e Yong-Guk. Vado in bagno per togliermi la divisa mentre lui mette a posto le sedie.
Intenta a mettermi la maglietta sento delle voci provenire dalla sala. Tendo un orecchio e deduco che Yong-Guk ha appena intavolato una discussione con …
« Dong-Hae ?!? » mi domando allibita.
Mi sbrigo a rivestirmi per poi aprire leggermente la porta per ascoltare meglio le loro urla.
« Devi lasciarla in pace, lei non vuole assolutamente accettare la tua proposta quindi perché continuare ad inzuccarle cose non vere? » dice Yong-Guk.
« Sono attratto da Lily e tu non puoi intrometterti nella nostra vita privata come se avessi un qualche diritto. » dice Dong-Hae.
« Tu non sei attratto da Lily. La tua è solo una finzione, una recita che non sta riuscendo bene, a quanto pare.  Lily non è così stupida da piegarsi alla volontà di un ricco signorotto. » gli dice, ancora, Sunbae.
« Perché ti scaldi tanto, Bang Yong-Guk? » domanda incredibilmente calmo Dong-Hae.
« Perché io ci tengo a Lily, a differenza tua. » gli dice velenoso.
Ci tiene a me? Lo sapevo.
« Come sei pietoso! Ti stai piegando ad una donna e questo, gli uomini, non lo fanno. Mai. » gli dice Dong-Hae.
« Tu sei pietoso perché screditi le donne e non le fai risultare importanti come effettivamente sono. Sei un bastardo. »
Detto questo Sunbae tira un pugno in pieno viso a Dong-Hae. Mi sporgo e assisto a quella scena abbastanza raccapricciante. Inizio a correre verso di loro obbligandoli a smettere. Pugni, calci e insulti volano liberi nel locale. Nessuno ascolta le mie lamentele. Lampo di genio.
Corro in cucina e apro il mobile delle pentole prendendone una a caso. Prendo anche un cucchiaio gigante appeso su una parete insieme agli altri mestoli e forchettoni ed esco.
Aiutata dallo sgabello salgo sul bancone e vedo dall’alto questi due idioti che se le suonano di santa ragione.
Inizio a sbattere il cucchiaio gigante sulla parte piana della pentola e ad urlare come una mercante di datteri.
« Ok, ragazzi dateci un taglio! »
dico calma una volta riacquisita la calma e il silenzio.
I ragazzi si alzano e si ricompongono. Scendo dal bancone e poso i miei arnesi di rivolta su di esso.
« Ora mi toccherà anche medicarvi. » dico schifata scuotendo il capo.
Prendo la cassetta del pronto soccorso in bagno e faccio sedere i ragazzi ad un tavolo ed inizio a medicare per primo Dong-Hae che assume uno sguardo malizioso ogni volta che mi avvicino alle sue labbra per disinfettargliele.
Yong-Guk lo guarda ammonitorio come se fosse il mio bodyguard o una roba simile.
« Tocca a te! » dico avvicinandomi a Sunbae.
Medicato anche lui e riposo la valigetta.
« Meglio che vada adesso. » dice Dong-Hae alzandosi.
« Dove vorresti andare, stupido?! » domando dandogli uno spintone facendolo risedere.
Mi guarda terrificato.
« Noi tre dobbiamo parlare un po’. » dico guardando i due pivellini negli occhi colmi di paura mentre emetto ghigni malefici.
« Avete discusso, vi siete picchiati ora … fate pace. » dico camminando avanti e indietro a mo’ di soldato.
« Cosa? » domandano in coro.
« Avete capito bene. » dico fermandomi per guardarli in faccia.
I due si guardano sconcertati.
« Siamo uomini, Lily. » ammette Dong-Hae.
« Io non direi. Siete dei bambini stupidi che fanno a botte per una sciocchezza. » dico.
« Tu non sei una sciocchezza. » dice Yong-Guk guardandomi nel modo in cui mi guarda Riri quando vuole altri croccantini.
« Il motivo è irrilevante. Voglio che facciate pace, adesso. » urlo isterica.
Dopo svariati momenti di titubanza Dong-Hae, mezzo scocciato, tende una mano a Yong-Guk che solo dopo un po’ di secondi stringe nella sua.
« Evviva! » esclamo sorridendo.
« Ora posso andare? » domanda Dong-Hae.
« Non provare ad alzarti. Dobbiamo parlare di affari, adesso. » gli dico prendendo una sedia per poi sedermi di fronte a lui.
« Puoi andare Yong-Guk. A domani. » dico.
« Sei sicura? » domanda.
« Sì. » dico sorridendogli.
Yong-Guk, senza protestare, prende la giacca e va via con un cerotto sul sopracciglio e l’ego distrutto.
« Allora, Lee Dong-Hae … te l’ho detto già tante volte ma, a quanto pare, sei di coccio: io non venderò mai il mio locale, mai e poi mai. Mi dispiace ma i tuoi amici americani dovranno fare a meno di una casa con vista mare. Devi trovare un’altra soluzione che, personalmente, non mi riguarda nemmeno. Altra cosa: non so se ti piaccio oppure no comunque tu non piaci a me. Sei molto affascinante, non lo nego e, sia a me che a Zelo hai fatto venire le vertigini quando entrasti per la prima volta qui dentro poi ti abbiamo conosciuto meglio … » gli dico accennando un sorriso.
« Sei molto carina, Lily. Parli con una maturità che va al di là dei tuoi anni. Spero che Yong-Guk sappia renderti felice e che si adatti facilmente a te. » mi dice alzandosi toccandosi la mascella dolorante.
« Azzardati a dire di nuovo una cosa del genere e te la frantumo. » gli dico puntandogli il dito per poi scoppiare in una risata divertita.
Dong-Hae mi accarezza la testa biondiccia per poi andarsene.
Sono davvero felice, adesso. E’ bello quando ogni cosa torna al suo posto e il sole ritorna a splendere.








Spazio, pls:
Annyeong. Spero vi siate beati di questo capitolo perchè un aggiornamento lo avrete tra qualche giorno.
Adesso, voglio parlarvi della mia nuova FF. Tenetevi forte: la pubblicherò dopo le vacanze.
Il 15 agosto tolgo le tende e parto. Tornerò solo il 31 e, in quel periodo, anche se mi duole dirlo
non pubblicherò nulla ... quindi asciugate quelle lacrime tanto ci risentiamo a settembre con una nuova FF.
Per colmare il dolore della mia assenza vi lascerò una sorpresina sotto l'ultimo capitolo di S&B.

PS: Durante i miei 15 giorni di vacanza mandatemi messaggi e fatevi vivi.
Mi farebbe tanto piacere e io, come potrò, vi risponderò. ♥

Come sempre vi lascio il video della FF che ho relizzato io personalmente:
Cliccate qui. ♡

A presto, gente.
Komawoyo
foreverwithyou

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***




Capitolo 15

Il sole splende timido su Busan. Siamo già a Novembre. E’ passato un mese da quando Dong-Hae ha tolto le tende. In questo mese mi sono presa una pausa dalle relazioni sentimentali, ho riflettuto, ho meditato e mi sono gettata a capofitto nel lavoro facendo dello Sweet & Bitter il locale più popolare della zona.
Zelo sembra essere felice accanto ad Harry. Sono così teneri quando nello spacco escono per un caffè e ritornano più belli e raggianti di prima. Yong-Guk si è iscritto a un corso di cucina, era anche ora! Ha detto che vuole aiutare me e Zelo nell’ora di punta e non solo. Continua a corteggiarmi, non smette di sperare che un giorno io possa accettare il suo invito ad uscire. E’ così tenero! Però con gli uomini si deve fare così. Devi farli aspettare e vedere se sopportano l’attesa e se la sopportano allora sono degni di te. – Preziosi consigli della mamma. -
Anche la nonna ha le idee molto chiare ultimamente : farà un viaggio in Cina con il nonno e chissà se torneranno. Nel villaggio che vogliono visitare è rigorosamente rurale. La gente di lì vive di pesca, di “caccia” e di tranquillità. Al nonno piacerà di sicuro.
Papà ha cambiato la sua tabella di marcia : il martedì non va più a pesca ma si presenta al locale e adempie ai compiti di Zelo quando lui è a scuola.
Mamma, invece, continua il suo lavoro da infermiera con tanta dedizione. E’ stata, perfino, spostata ad un settore più importante che terrà impegnata la maggior parte del suo tempo.
Riri è felice, sta per diventare padre di una bella cucciolata. Quel disgraziato di un chihuahua ha ingravidato la cagnetta del giardiniere del palazzo … senza cervello questi giovani d’oggi. Una cosa positiva c’è: io mi terrò uno dei figli di Riri.
Per quanto riguarda Dong-Hae, siamo rimasti in buoni rapporti. Mi chiama, ogni tanto. Vaga per la Corea del Sud in cerca del terreno perfetto. Ci tiene tanto al suo accordo con gli americani e non vuole deluderli. Mi piace la sua dedizione nel lavoro e la sua testardaggine …

«Capo, vieni a vedere. » qualcuno mi chiama distraendomi.
« Cosa c’è? » domando confusa.
« Devi venire a vedere cosa ha fatto hyung. » mi dice Zelo sparendo, poi, in cucina.
Mi alzo dallo sgabello e vado anch’io in cucina. Vedo Yong-Guk infarinato, come l’ultima volta, trattengo una risata e mi avvicino a lui.
« Ta-Da! » mi dice incitandomi a guardare sul bancone.
Abbasso lo sguardo e vedo una torta ricoperta di panna con la scritta di cioccolata “Sweet&Bitter”.
« E’ davvero bella, Yong-Guk! Sono fiera di te. » gli dico mettendogli una mano sulla spalla.
Ci sorridiamo. Zelo ci abbraccia improvvisamente. Siamo una bella squadra affiatata!

Oggi c’è una marea di gente al locale. Papà ha creato una ricetta stramba:  tortini di pesce. – Uccidetelo, vi prego. -
E’ fissato con il pesce, il mare e tutta quella roba. Devo ammettere che, però, mi sta facendo guadagnare un bel po’ di soldi. Tutti ordinano sempre due o tre porzioni alla volta. E’ soddisfacente!
Anche Sunbae mi sta facendo guadagnare un sacco. Dato che abbiamo aggiunto, oltre ai tortini di pesce di papà, anche le strabilianti torte di Zelo nel menù ci serviva un po’ di pubblicità e Sunbae si è spontaneamente offerto di prestare il suo aiuto. Perciò lo metto saltuariamente fuori al negozio a dare baci alle donzelle che comprano una torta. La sua faccia, quando gli ho detto la mia idea, era spettacolare. Davvero indescrivibile!

E’ un martedì come tanti. Al ristorante ci siamo io, papà, Zelo e Sunbae … no, Sunbae non lo vedo da un po’. Dove sarà andato quel deficiente?
« Zelo, vado a fare una passeggiata. Badi tu al locale e … a mio padre? Non vorrei che preparasse altri tortini di pesce malefici. » gli dico nauseata.
Zelo ghigna abbassando il capo.
« Ci penso io capo! » mi dice sorridendo.
Mi incammino verso l’uscita sul retro. Mi tolgo le scarpe e le lascio sul pianerottolo per poi scendere le scale. Affondo i piedi nella fresca sabbia e tiro un respiro di sollievo. Che meraviglia!
Inizio a passeggiare spensierata godendomi il panorama. La città caotica e polverosa di Busan alla mia destra e il mare e la libertà alla mia sinistra. Io sono sulla strada intermedia che mi fa sognare e mi fa anche tenere i piedi per terra. Mi blocco di colpo alla vista di un corpo inerme a terra. In preda al panico indietreggio poi mi faccio coraggio. Quell’uomo potrebbe aver bisogno del mio aiuto. Mi fiondo sul corpo urlando.
« Cosa urli, stupida?! » domanda il corpo togliendosi il libro dalla faccia.
Aguzzo gli occhi e, tra i fastidiosi raggi del sole, riesco a vederlo.
« Yong-Guk?! » domando.
« Già. » dice sorridendo.
« Che ci fai qui? » domando.
« La mia abitudine, ricordi. » mi risponde.
Faccio le spallucce. Me n’ero dimenticata.
« Credevi fossi un altro naufrago moribondo? » domanda tirandosi a sedere.
Annuisco per poi coprirmi il viso con le mani per la vergogna. Sunbae inizia a ridere. La sua risata è forte che contagia anche la mia. Ridiamo come due idioti in riva al mare. Finita la risata Yong-Guk ritorna serio e mi scosta una ciocca di capelli più bionda che mai dal viso. Gli sorrido timidamente. Si avvicina lentamente a me.
« Dovremmo tornare. » gli dico. Come l’ultima volta.
« Dopo questo. » dice per poi baciarmi.
Rimango per un po’ con gli occhi sgranati mentre Yong-Guk imprigiona le mie labbra tra le sue in una morsa che diventa sempre più trascinante e piacevole. Chiudo gli occhi e lascio piena libertà ai miei impulsi, mi fido di loro.
Le mie braccia scorrono sulle spalle larghe di Yong-Guk e lo attirano sempre di più a me. Lui mi stringe il bacino. Questo è stato davvero un momento tanto atteso, sudato e lavorato con cura.
Mamma, credo che Yong-Guk abbia aspettato abbastanza. Lui sicuramente mi merita!

Fine.



Spazio ad un'abbattuta Autrice, pls:
Si conclude con questo capitolo Sweet&Bitter.
Lasciate qualche recensione e fatemi sapere.
Come vi ho già accennato tornerò a settembre
con una nuova FF. Ho bisogno di una vacanza.
Quando tornerò pubblicherò una nuova storia
e, per non lasciarvi a bocca asciutta, vi lascio una
piccola anticipazione: il video realizzato da me.

Cliccate qui per vederlo. ♡

A presto, mie cari. Fatevi sentire.
Vi auguro delle buone vacanze. 

Komawoyo
foreverwithyou

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