A steps of love

di whitedeer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A steps of love- Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** A steps of love- Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** A steps of love- Cap. 3 ***



Capitolo 1
*** A steps of love- Cap. 1 ***


A sterps of love - Cap. 1

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Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.                            

                                                  Capitolo 1

<< Ehi piedi d’anatra, sei troppo lenta a correre! >> 
Scarlett una bambina con poco più di dieci anni, sapeva che non era veloce a correre, non lo era mai stata. Per questo motivo quando le chiedevano se voleva partecipare a qualche gara scolastica rifiutava sempre. Lo sapeva, non c’era bisogno che il suo vicino di casa, un ragazzino dai capelli biondo cenere con gli occhi sul verde scuro, glielo ricordasse sempre ogni volta che tornavano a casa dopo aver finito le lezioni scolastiche.
Roteando gli occhi cercò di accelerare ma non c’era nulla da fare. Quel marmocchio spavaldo come lo chiama lei, poco più grandi di lei con l’età, era più veloce e agile in tutti i sensi.
Quando arrivò sotto il cancelletto di casa sua, Scarlett si piegò sulle ginocchia e prese quanta più aria possibile cercando di far tornare il suo respiro normale. Quando si ricompose, alzò lo sguardo e lo vide proprio lì. Sul cancello di casa sua, appoggiato con la schiena alla ringhiera, braccia incrociate al petto, gambe incrociate e il suo solito ghigno da spavaldo. Non aveva affatto l’aria di aver corso, anzi sembrava fosse appena uscito da casa.
<< Ma come fai!? >> sbuffò Scarlett incrociando le braccia al petto per non urlare ai quattro venti che lo odiava quando faceva così.
<< Mi alleno! E poi a me piace correre. >> fece spallucce il ragazzo scostandosi dal cancello per lasciarla entrare. Scarlett fece una piccola smorfia e lo superò senza dire altro.
<< Ci vediamo oggi pomeriggio anatroccolo? >> beffeggiò il ragazzino ridacchiando.
<< Non oggi marmocchio. >> fece la linguaccia lei indietreggiando verso la porta di casa sua. Il ragazzo di fronte a lei la guardò triste e chiese il motivo e lei gli rispose: << Ho danza oggi pomeriggio, devo allenarmi per il saggio.. >> fece spallucce la ragazza con un mezzo sorriso.
Il ragazzo le sorrise dolcemente come solo lui sapeva fare e con un cenno di capo si allontanò in direzione di casa sua poco più distante da quella della compagna.
Scarlett entrò in casa senza troppi preamboli e quando si chiuse la porta alle spalle, il suo cuore prese a martellarle in petto forte. Le succedeva sempre quando lo salutava. All’inizio non ci pensava e incolpava il fatto che lo odiasse per il suo comportamento. Poi le guance diventavano sempre più rosse pensando al suo sorriso e dovette ammettere a se stessa che la verità era un’altra. Si era presa una cotta per il suo vicino di casa, e il suo migliore amico dai tempi dell’asilo!

Mario percorse l’ultimo tratto di strada correndo e tenendo ben stretto il suo skateboard sotto braccio poiché quella parte di strada era brecciata  e le ruote si sarebbero potute rompere. Percorreva spesso quella strada e arrivò a quello che da fuori poteva sembrare un comune capannone, in realtà però dentro vi era un vero e proprio istituto di danza classica.
C’erano alcuni scatoloni appoggiati al muro, lui era alto ma quelli gli furono utili per alzarsi ancora di più e porsi verso la finestra che dava dentro la sala da ballo dove Scarlett si allenava quasi tutti i pomeriggi.
Era un posto isolato lì nessuno poteva vederlo, nessuno avrebbe mai visto che stava spiando Scarlett mentre si allenava, neanche la ragazza stessa.
La finestra era semiaperta e con una leggera spinta riuscì ad aprirla maggiormente e quindi anche a sentire cosa dicessero nella sala. Come ogni pomeriggio che Scarlett si allenava, con lei c’erano altre tre ragazze e l’insegnante di danza. La signora Wood. Una vecchia megera scorbutica e acida, magra come uno stecchino e dai capelli grigio-bianco che raccoglieva sempre in uno chignon perfetto, impeccabile.
Non gli aveva fatto nulla di cattivo quella vecchia, ma a Mario non piaceva e basta. 
<< Scarlett stiamo lavorando da un’ora su questi passi e tu sbagli ogni santissima volta!! >> gridò la signora Wood alla ragazza che si accasciò a terra per la stanchezza. Ma nonostante tutto, la vecchia non cercò di aiutarla ad alzare, anzi continuò a rimproverarla.
<< All’inizio pensavo fosse colpa del tuo compagno. Ma Michael non sbaglia i passi, sei tu che sei un nulla facente!! >> E portandosi due dita alla congiuntura del naso, chiuse gli occhi e si massaggiò.
<< Ragazze per oggi abbiamo finito. Potete andare. Alla prossima settima! >> parlò la vecchia alle ragazze poi rivolse uno sguardo a Scarlett e aggiunse: << E tu.. ti conviene allenarti duro se vuoi avere il ruolo di protagonista nel balletto. >> 
Le ragazze e la signora Wood uscirono dall’istituto dopo pochi minuti, Scarlett invece si accasciò a terra e chiuse gli occhi.
Entrambi i ragazzi conoscevano Nicolas, il signore anziano che aveva il compito di chiudere l’istituto quando tutti se ne fossero andati perciò i due ragazzi non avevano timore a rimanere chiusi dentro. Mario entrò nell’istituto e dopo essersi scambiato uno sguardo con Nicolas, si avvicinò verso la sala dov’era Scarlett. Qualche passo prima di entrare Mario udì una musica soft provenire dalla sala e sbirciando vide Scarlett riscaldare i muscoli prima di iniziare a riprendere l’allenamento. Mario la vedeva ogni sera rimanere e continuare ad allenarsi da sola ma non era mai entrato fin nella sala insieme a lei.
Quando Scarlett alzò lo sguardo verso lo specchio di fronte a lei, vide alle sue spalle una figura che conosceva bene. Era Mario.
Si alzò di scatto e si ritrovarono faccia a faccia.
<< Ehi. >> salutò la ragazza mentre il cuore le martellava forte in petto, lui le sorrise senza dire una parola e prima di aggiungere altro Scarlett abbassò il volume della musica.
<< Che.. cosa ci fai qui? >> domandò Scarlett incontrando i suoi occhi. Si stava agitando per nulla. Datti una calmata Scarlett!! 
<< Ti stavo guardando. In realtà lo faccio ogni pomeriggio quando ti alleni. Da lì. >> indicò lui la finestra da dove la guardava.
Scarlett si fece paonazza per l’imbarazzo e non poté credere a quello che aveva udito. Come poteva dirle che la spiava ogni volta che lei si allenava? 
<< Grazie tante. Adesso non riuscirò più a concludere molto sapendo che tu mi spii! >> borbottò la ragazza accigliata.
Lui rise fragorosamente e si avvicinò a lei posando lo skateboard ai suoi piedi. Scarlett rimase dov’era osservandolo.
<< Sta tranquilla anatroccolo, questo è l’ultimo pomeriggio che ti guardo. >>
<< Perché dici questo? >> 
<< Perché i miei si vogliono trasferire a Las Vegas, parto tra qualche giorno.. >> La voce di Mario si abbassò quasi in un sussurro per la tristezza di quelle parole. 
<< Quindi non verrai a vedere il saggio questo sabato? >> deglutì Scarlett sperando in cuor suo che la risposta non fosse negativa. Perché Mario c’era sempre stata per lei durante i saggi. Lei era così agitata che non riusciva a calmarsi e solo Mario, solo lui, era in grado di farla ridere e non pensare a nient’altro che a dare il meglio sul palco.
<< Certo che ci sarò, non posso mancarmi una tua caduta davanti a tutte quelle persone! >> ridacchiò il ragazzo e anche lei sorrise dandogli una leggera spinta sulla spalla. Ma c’era comunque tristezza nell’aria per quella notizia inaspettata e Mario se ne accorse, così decise di cambiare  argomento.
<< Allora anatroccolo, come mai quella vecchia megera urlava tanto prima? >> 
<< Perché sbaglio un passaggio.. >>.
<< Quale? Forse posso aiutarti! >> disse serio lui.
<< Ma tu odio la danza classica! >> parlò Scarlett sorpresa quando Mario si offrì di aiutarla.
<< E la odio ancora, credimi. E’ roba da femminucce, ma per te questa volta farò un’eccezione. >> sorrise il ragazzo portando le mani ai fianchi.
<< D’accordo. >>
<< Allora dimmi cosa devo fare. >> cominciò serio. Era così sicuro di potercela fare che Scarlett stava quasi per ridere, divertita per quella scena.
<< Tu non devi fare granché. Devi solo prendermi e sollevarmi in aria senza farmi cadere. >> aggiunse lei con nonchalance e Mario sbatté più volte le palpebre sorpreso e aggiunse: << Roba di niente in pratica! >>
Scarlett rise e dopo qualche piccolo stiramento di muscoli, lei gli spiegò dove avrebbe dovuto afferrarla per alzarla.
Ci voleva una piccola corsetta prima che la afferrasse e più volte poco prima che Mario la prendesse, lui urlava STOP-STOP perché non era sicuro di potercela fare. Ci volle qualche minuto, poi finalmente, Mario riuscì a sollevarla del tutto e Scarlett stupita di non aver perso l’equilibrio per quei pochissimi secondi sorrise e aggiunse: << Ci siamo riusci.. >> Ma la frase si bloccò a mezz’aria perché Mario perse le forze e la lasciò cadere sul suo corpo.  Così entrambi si ritrovarono sdraiati sul pavimento a ridere. Lui sotto e lei sopra. 
Certo Mario non era pratico, non era allenato a sollevare in aria ragazze per un determinato tempo, ma sapeva che ci sarebbero riuscito. Era un ragazzino per nulla minuto e fragile, anzi tutto il contrario, era leggermente più alto di lei e anche con quei pochi muscoli che si stavano sviluppando, era comunque un ragazzo forte. << Io lo sapevo!! >> rise la ragazza.
<< Cosa? Che ti avrei fatto cadere? >> rise anche lui tenendola stretta a sé.
Senza dargli retta Scarlett continuò la frase e aggiunse: << Michael non riesce a tenermi è troppo fragile! Tu sei riuscito a tenermi per sette secondi esatti.. ma siamo caduti perché anche tu sei fragile. >> sorrise divertita la ragazza guardandolo diritto negli occhi. 
<< Beh sono contento per te anatroccolo, ma io .. non sono fragile! >> spiegò il ragazzo facendole il solletico.
<< Ok. Ok. Hai ragione non sei fragile.. >> rise lei scostandosi dal ragazzo per allontanarsi e poi aggiunse: << .. sei una pappa-molla! >> e iniziando a correre sapendo che lui prima o poi l’avrebbe acchiappata, afferrò il suo zaino e uscì dall’istituto salutando Nicolas in fretta.
Quando arrivarono sotto casa di Scarlett i due ragazzi stavano ancora sorridendo, anche se avevano il fiato corto. Ma quel momento di felicità durò poco. Scarlett stirò le labbra e abbassò lo sguardo ripensando al fatto che il suo migliore amico di sempre, la sua spalla, se ne sarebbe andato. 
<< Ehi piccolina, non fare così! >> la consolò Mario prendendole il mento con due dita per incontrare il suo sguardo. << Sai che torno a trovarti per le vacanze. Mi vedrai ancora in giro a darti fastidio.. >> ammiccò il ragazzo e riuscì a strapparle un sorriso, anche se una piccola lacrima rigò il volto di Scarlett.
Mario la strinse a sé e lei nascose il volto nel suo petto, lasciando che le lacrime continuassero a scendere silenziose e bagnandogli la maglietta.
<< Mi mancherai, spavaldo che non sei altro! Ti vorrò sempre bene! >> disse Scarlett tirandogli un piccolo pugno sul petto mentre cercava di fermare quelle lacrime che scendevano imperterrite.
<< Anche tu mi mancherai, piccolina. Ti vorrò sempre bene anch’io. >> concluse Mario lasciandole un bacio sulla fronte prima di allontanarsi da lei e asciugarle le lacrime con i pollici. Più la chiamava “piccolina” e più lei non riusciva a lasciarlo andare. Non era la prima volta che la chiamava così anzi, lo diceva spesso soprattutto quand’era triste e sapeva che la faceva arrabbiare quel nomignolo perché lei odiava essere chiamata piccolina.
<< Dai anatroccolo! Lo sai che questo non è un addio! Ci rincontreremo.. magari a Las Vegas e quando mi rincontrerai sarà come rivedere il tuo incubo peggiore! >> ammiccò divertito il ragazzo tornando quello di sempre e cercando di farla ridere per un’ultima volta.
O il migliore.. pensò Scarlett sorridendo. E quando ti rincontrerò sarà come vedere un anatroccolo sbocciato in un magnifico cigno ed è allora che mi metterò in mostra sperando una buona volta che i tuoi occhi mi guardino come guardi le altre ragazze che consideri più mature per stare con un quindicenne! 
Riuscito nel suo intendo, ovvero farla sorridere almeno per un’ultima volta prima di voltarsi e andare via, Mario la lasciò lì e senza voltarsi si avviò verso casa sua. Le sarebbe mancata quella ragazzina che più volte gli aveva fatto battere il cuore come se fosse un uomo totalmente innamorato. Perché partendo non lasciava solo la sua migliore amica, la sua aiutante nei complotti.. lì lasciava lei, Scarlett e con lei qualcosa di molto più importante.

 

Era a Las Vegas ormai da qualche giorno. Scarlett aveva lasciato Londra quasi a malincuore, ma doveva partire per imparare ancora di più. Aveva abbandonato la danza classica quando aveva dodici anni, continuava a ballarla certo ma adesso si dedicava anche ad altri balli come quelli di coppia, balli di gruppo. Il suo sogno era aprire una scuola di danza tutta sua, magari a Londra, dov’era cresciuta e per farlo voleva conoscere tutti i generi di ballo possibili. Era partita per Las Vegas oltre che alla sua scuola di ballo anche con una delle sue amiche più strette che aveva conosciuto iniziando a ballare balli lisci, come il tango, quello che le piaceva di più tra tutti. Diane era la sua compagna e insieme frequentavano lo stesso corso di balli lisci mentre il suo fedele compagno dai tempi della danza classica era sempre lui. Michael. Il ragazzo che alla fine quel sabato sera di moltissimi anni prima, al saggio di danza classica, per fortuna l’aveva afferrata bene senza farla cadere, anche se la presa non era stata delle migliori. Con il tempo aveva imparato ad avere una presa forte e adesso riusciva a sollevarla con molta facilità. 
Si trovavano nella sala da ballo per i  soliti allenamenti in tutto erano tre coppie che si allenavano quel pomeriggio. Lei e Michael, Diane e Simon e un’altra coppia più anziana rispetto a loro.  Stavano facendo i loro riscaldamenti quotidiani con della musica come sottofondo quando Diane parlò: << Non l’hai ancora visto? >> 
<< Chi? >> sollevò il capo Scarlett non capendo cosa volesse dire l’amica.
<< Come chi? Il ragazzo che ti ha abbandonato il giorno del saggio di fine anno quando avevi dieci anni! >> alzò un po’ la voce Diane rimproverandola quasi.
Si stava riferendo al suo migliore amico, alla sua spalla, il suo aiutante. Lui che la faceva sempre ridere quand’era nervosa e quando era triste. Mario.
Scarlett distolse lo sguardo da Diane che la osservava attentamente e scosse il capo in segno negativo, con un’espressione cupa in volto. 
Non aveva più sue notizie da anni ormai. Erano riusciti a mantenersi in contatto per quasi due anni e poi tutto si era interrotto. Il fuso orario e i chilometri di mare che li separavano, rendevano la comunicazione impossibile. Riuscivano a sentirsi solo durante le feste, ma anche quello durò  poco.
Non sapeva perché non si era presentato al saggio quel sabato sera di dodici anni prima. Glielo aveva promesso. Il loro era un rituale, lui riusciva a superare la sicurezza con una scusa e si presentava dietro le quinte per rassicurarla ma quella sera non si presentò. Era andato tutto liscio come sempre ma avrebbe voluto comunque il suo appoggio.. e lui non si era presentato.
<< Sì beh, ormai fa parte del passato. Non ci sentiamo da tantissimi anni. Non so se abita ancora a Las Vegas o si è trasferito da qualche altra parte, non so che lavoro fa.. non so nulla di lui! >> parlò Scarlett assumendo un tono serio e deciso ma sapeva di non esserci riuscita perché Diane le rivolse un sorriso rassicurante. 
Fortuna che quel momento terminò lì. La coppia di anziani decisi a ballare  aprirono le danze e così Scarlett si avvicinò a Michael e iniziarono ad allenarsi sulle note di un tango argentino.

 

<< Siamo davvero felici di averla qui signor Stevens. >> Si presentò una signora sulla cinquantina stringendogli la mano. Era arrivato a Las Vegas qualche ora prima per una questione di lavoro. Era tornato nella città dove si era trasferito da ragazzino. Era diventato un fotografo famoso, lavorava a Londra e pubblicava le sue foto sulle migliori riviste e sui migliori siti del mondo. Viaggiava spesso ma dopo essere tornato a vivere a Londra, dov’era cresciuto da bambino, non aveva più messo piede a Las Vegas. Adesso era lì e ci sarebbe rimasto  per ben due mesi e mezzo. Oltre a vagare per la città immortalando tutta la sua bellezza in ogni singolo scatto, Mario avrebbe dovuto anche lavorare per una scuola di ballo e scattare alcune foto per pubblicizzare la scuola.
<< Avete una scuola molto grande. >> costatò Mario girando per i corridoi e osservando le singole aree di ballo.
<< Oh sì, ma contiamo su di lei per delle ottime fotografie. >> ammiccò la donna conducendolo in altre stanze poi aggiunse: << Ora le mostro i ragazzi che principalmente deve fotografare. Sono ottimi ballerini, i più bravi direi, molti ragazzini in questo istituto li ammirano e vorrebbero diventare come loro.. hanno la loro popolarità anche al di fuori della scuola e scattando principalmente foto a loro, che poi pubblicheremo sulla nostra pagina .. beh forse l’anno prossimo le iscrizioni aumenteranno. >> annuì decisa la donna portandolo verso le ultime stanze.
<< In questo momento si stanno allenando ma penso che riusciremo a rubarli qualche minuto per le presentazioni. >> disse la donna avvicinandosi alla porta dove proveniva un suono quasi melodioso. Mario annuì e aspettò che la donna aprì la porta e finalmente vi entrarono.
Le tre coppie che erano nella stanza non lo notarono erano presi nel loro ballo, ma la prima figura che fu evidente del ragazzo fu una. 
Gli rivolgeva le spalle ed era di fronte al suo compagno di ballo. 
<< Cosa stanno ballando? >> domandò con un sussurro Mario alla donna.
<< È un tango argentino.. >>
I due ragazzi che stavano ballando poco prima si avvicinarono all’angolo per lasciare lo spazio all’ultima coppia. Mario li osservava affascinato dai movimenti leggiadri dei due ragazzi. Lui non ne capiva molto di danza pur avendo frequentato per qualche anno balli di coppia, anche se controvoglia sotto costrizione della madre che tanto ci teneva, e per quel poco che aveva fatto, capì che i due ragazzi che aveva di fronte erano dei veri professionisti. L’avevano nel sangue quel ballo, il ritmo, la musica, tutto. I movimenti della donna erano così sensuali che gli rizzarono i peli dietro la nuca e anche qualcos’altro in quel momento. Ondeggiava quei fianchi vicino al ventre del ragazzo che solo una fidanzata poteva fare vicino al suo compagno. Così come le mani del ragazzo percorsero il suo corpo con tanta sensualità che l’aria intorno a Mario si stava surriscaldando. Era tutto così sensuale che a ogni singolo momento gli veniva voglia di prendere la macchina fotografica e immortalare la scena. 
E anche l’ultima coppia finì di ballare e ancora un po’ ansante la ragazza si avvicinò allo stereo e abbassò la musica. 
Scarlett voltandosi vide chi stava disturbando il loro allenamento e i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo che gli era di fronte e spalancò la bocca non credendo a ciò che stava vedendo.
La reazione del ragazzo fu la medesima. 
Entrambi non potevano credere a quello che stavano vedendo e a chi avevano l’uno di fronte l’altro.
<< Ragazzi siete magnifici come sempre! >> batté euforica le  mani la donna che era al fianco di Mario. La donna raggiunse le altre coppie per congratularsi ma i due ragazzi rimasero lì dov’erano a fissarsi senza dire neanche una parola.
<< Tu? >> fiatò Scarlett con gli occhi che le brillavano.
Per Mario fu un bene che a parlare fosse lei per prima perché non sapeva davvero che cosa dire, come comportarsi. Lo avrebbe abbracciato per la felicità o gli avrebbe tirato un grosso pugno in faccia per non essersi presentato al saggio dodici anni prima?
Decisamente la seconda, pensò Mario triste sapendo in cuor suo che se lo meritava.
<< Bene ragazzi prima che ve ne andiate volevo solo informarvi che il signor Stevens rimarrà qui con noi per qualche giorno per scattarvi delle foto che verranno pubblicate sulla nostra pagina per pubblicizzare la scuola. Voi continuerete ad allenarvi come sempre solo che da domani in poi avrete anche il signor Stevens che vi terrà compagnia. >> 
Il tuo incubo peggiore.. pensò Scarlett con un sorriso amaro. Le aveva lasciato quasi una sentenza quella sera.Congratulazioni Mario sei riuscito nel tuo intento! 
<< Bene ragazzi ora siete liberi di ritirarvi. Con lei Signor Stevens per oggi abbiamo finito, può iniziare il suo lavoro domani pomeriggio alle tre in punto. >> 
Mario annuì sorridente facendo capire alla donna che aveva afferrato. Tutti i ragazzi che erano nella sala uscirono mentre Scarlett stava ancora finendo di prendere le sue cose. Quando tutti uscirono Mario chiuse la porta alle sue spalle e si voltò verso la ragazza.
<< Ciao anatroccolo. >> parlò lui con quel tono che a Scarlett vennero i brividi sulla pelle. Non lo pronunciò affatto come un insulto o con sfacciataggine come faceva sempre da piccolo quando la chiamava in quel modo. In quel momento il suo tono era dolce e melodioso con una voce profonda.
<< Solo perché da piccola ho interpretato il brutto anatroccolo a scuola, questo non significa che tu debba chiamarmi ancora così! >> sbuffò Scarlett voltandosi verso il ragazzo. 
<< Ti da fastidio? >> domandò lui alzando le sopracciglia sorridente.
<< Beh.. sì. >> annuì Scarlett seria incrociando le braccia al petto.
<< D’accordo, non ti chiamo più così. Promesso.. 
piccolina. >> sorrise lui pronunciando l’altro nomignolo che tanto le dava sui nervi.
Scarlett roteò gli occhi esasperata. Non era cambiato affatto, il solito marmocchio spavaldo che aveva conosciuto anni prima se lo ritrovava adesso, solo più altro, più muscoloso e più.. affascinante.
Scarlett scosse il capo per quello che aveva pensato e iniziò a camminare per uscire dalla stanza ma quando arrivò vicino a lui, intenta a superarlo, Mario le afferrò il braccio e la bloccò, posizionandosi dietro di lei.
<< Ehi perché fai così? Non mi dirai che sei arrabbiata con me perché non mi sono presentato a quel saggio? >> chiese il ragazzo curioso afferrandole i fianchi con entrambe le mani. 
Non la riconosceva affatto. Il volto era quello di sempre, ma il corpo della ragazza era totalmente cambiato, pieno di curve e forme. Aveva un top a bretelle larghe e una culottes per danzare che lasciava intravedere tutte le curve dei glutei. Era una bomba sexy e inoltre vederla ballare in quel modo così sensuale lo aveva eccitato da morire.
Scarlett si voltò di scatto con gli occhi lucidi e uno sguardo arrabbiato.
<< Me lo avevi promesso! >> disse puntandogli l’indice contro il petto minacciosa.
<< E’ vero.. ma i miei non mi lasciavano venire, il giorno dopo sarei dovuto partire subito e non avevo via libera. >> mentì Mario. In realtà poteva andare al saggio, i suoi genitori sapevano quand’era importante la sua presenza per Scarlett ma lui aveva deciso di non andarci perché quella sarebbe stata l’ultima sera che l’avrebbe vista e sapeva che vedendola non sarebbe più voluto partire.
<< Ormai è passato.. sono qui adesso e ci resterò per un bel po’ di tempo. >> ammiccò il ragazzo prendendole il volto con le mani, lei sorrise imbarazzata e quindi lui continuò: << Perché non ceniamo insieme stasera, come ai vecchi tempi, parliamo di tutti questi anni e di cosa c’è capitato di tanto imbarazzante.. ci stai? >> 
Scarlett annuì sorridente e poi disse divertita: << Proprio il mio incubo peggiore. >> 
Mario rise fragorosamente e aggiunse: << Te l’avevo promesso che ci saremmo incontrati a Las Vegas prima o poi. >> ammiccò lui stringendola a sé e circondandole una vita con braccio.
Quello che Scarlett si domandava era.. si sarebbe presentata all’invito di Mario?

 

NOTE FINALI
Buon pomeriggio ragazze :D eccomi tornata anche con l’ultima mini storia dei personaggi secondari di Falling in love! :D Scarlett e Mario ^^
Per i due ragazzuoli avevo in mente di fare qualcosa di diverso non il solito primo incontro che ti cambia la vita, ma qualcosa che legasse i due ragazzi da sempre e quindi mi è venuta in mente l’idea di farli migliori amici da sempre anche se poi come capita alcune volte uno dei due parte e le comunicazioni vengono troncate.. ma per Scarlett e Mario non è finita qui ;D spero di avervi incuriosite almeno un po’  e per chi vorrà lasciarmi il suo pensiero io sono sempre a disposizione, se vi va ovvio ;) 
Grazie in anticipo a tutte le ragazze che leggeranno la storia e a chi lascerà una piccola recensione ^^ vi mando un bacio
Betta <3

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Capitolo 2
*** A steps of love- Cap. 2 ***


A steps of love- cap.2
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Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.
 

          Capitolo 2               

  

<< Non ti sei presentata? Scarlett, perché? >>
Quel giorno Diane si era presentata a casa di Scarlett all’improvviso mentre lei stava facendo il suo solito spuntino prima di andare alle prove. Volle sapere ogni singolo dettaglio dell’appuntamento con Mario, dopo che era riuscita a storcere l’informazione alla compagna e pronunciò quella frase con tristezza quasi.
<< Senti Diane, ti avevo detto che non ne volevo parlare! Adesso ti prego non fare altre domande. Sono già preoccupata di mio che dovremo passare un intero pomeriggio insieme per quelle dannate foto! >> Voleva chiudere l’argomento “appuntamento con Mario” in quel momento sempre che la compagna glielo permettesse.
In realtà non sapeva neanche lei perché non si fosse presentata la sera precedente all’indirizzo che Mario le aveva lasciato, per la cena. Aveva cambiato pensiero fino all’ultimo secondo ma alla fine semplicemente non ce l’aveva fatta. Non sarebbe riuscita a passare una semplice serata con Mario, non con lui, non dopo quello che avevano passato tanti anni prima. Durante la serata sarebbe uscito l’argomento fidanzato o ex e lei proprio non ci teneva a sapere con quante ragazze fosse stato a letto. Poteva solo intuirlo con il corpo che si era ritrovata!
No, proprio non ci teneva.
<< Va bene, scusami. >> parlò Diane con una punta di acidità poi aggiunse: << Ma sai bene che non ti lascerà in pace questo pomeriggio, vorrà delle spiegazioni sul perché non ti sei presentata e allora che farai, che dirai?? >>
Gli occhi verdi di Scarlett vagarono ovunque nella stanza e parve pensare alla risposta da dare quando disse: << Gli dirò che avevo la terza opzione. >> fece spallucce la ragazza con un sorriso divertito in volto.
<< La terza opzione? Di che si tratta? >> corrugò le sopracciglia Diana non capendo a cosa si riferisse l’amica.
<< Te lo spiego mentre andiamo a scuola di danza. >> rise Scarlett.

 

<< Salve Adelle, come sta oggi? >> esordirono le ragazze entrando nella scuola. La vecchia, che poi tanto vecchia non era, si voltò nella direzione delle ragazze e sorrise calorosamente con sguardo curioso.
<< Oh non mi sentivo così arzilla da quando ho incontrato per la prima volta quel pezzo d’uomo di mio marito! >> rise la donna poi aggiunse sistemando dei fiori appena sbocciati in una brocca d’acqua: << Dolcezze siete in anticipo oggi, lo sapete? >> 
<< Sì lo sappiamo siamo venute a riscaldarci in totale tranquillità. >> sorrise gentilmente Diane.
<< Che bei fiori, chi gliel’ha regalati? >> domandò Scarlett annusandoli.
<< Ammiratore segreto. >> esordì Mario sorridente alle loro spalle. Poi rivolse un occhiolino ad Adelle e aggiunse: << Grazie per avermi fatto usare il bagno, Adelle. >>
<< Figurati splendore. >> aggiunse la vecchia con nonchalance e ricambiando con un occhiolino malizioso.
Scarlett sentì solo il suo cuore battere all’impazzata in quei lunghi minuti tra lo scambio di battutine dei due.
<< Ragazze se non vi dispiace vado a sistemare la mia attrezzatura, quando siete pronte raggiungetemi in sala. >> parlò Mario osservando Diane e Adelle. Le due ragazze annuirono sorridenti e Mario con un’ultima occhiata rivolta interamente a Scarlett andò via.
Le era apparso freddo e distaccato ma conosceva il motivo e capiva.
Si diresse nello stanzino, dove lasciava sempre la borsa e tutte le sue cose e poi si diresse nella sala, dove la stavano aspettando tutti gli altri.
<< Ciao Scarlett! >> la salutò il suo compagno di ballo raggiungendola.
<< Micheal ciao. Ti sei già riscaldato? >>
<< Certo, iniziamo? >>
Scarlett annuì e non notando Mario nella stanza prese Micheal per il braccio e lo portò a centro pista per iniziare  a ballare mentre Diane e il suo compagno si riscaldavano.
Aveva detto che aspettava in sala da ballo mentre si cambiavano.. ma dov’era finito? Starà sicuramente con qualche ragazzina del livello inferiore intento a corteggiarla..
<< So che quest’idea del fotografo è strana e sinceramente non piace molto neanche a me.. ma puoi evitare di pestarmi i piedi con il tacco? >> sussurrò divertito e dolorante Micheal all’orecchio di Scarlett dopo pochi minuti di ballo.
<< Sì giusto, scusami tanto e solo che.. sto pensando ad altro.. perdonami. Riprendiamo! >>
<< Se ti stai domando dov’è finito Mario.. allora è nella stanza affianco, ha ricevuto una chiamata e doveva rispondere per forza.. >> fece spallucce il ragazzo.
<< Oh.. beh sì mi stavo domandando proprio quello. Usare il telefono mentre si lavora, noi lo paghiamo per fare le foto no per parlare al telefono! >> aggiunse Scarlett con una punta di acidità.
<< So come fare il mio lavoro, anatroccolo. >>
Scarlett rimase immobile mentre alle sue spalle udì la voce seria di Mario. Si voltò nella sua direzione e cercò di nascondere l’imbarazzo che provava in quel momento e aggiunse: << Ah sì e allora perché parlavi al telefono anziché fare le foto per cui noi ti paghiamo? >>
Mario non ci pensò due volte e rispose: << Perché il padrone della casa dove alloggio ha trovato degli acquirenti interessati all’immobile. Ho ventiquattro ore per fare i bagagli e trovare un altro posto dove alloggiare. >> Le parole di Mario rimbombarono nella sala dov’era piombato un silenzio tombale.
Scarlett volle sprofondare o meglio ancora sparire totalmente dalla faccia della terra, per sempre! Stupida! Come hai potuto immaginare anche solo per un minuto che Mario era a conquistare ragazzine o a perdere tempo?
Scarlett spalancò la bocca intenda a scusarsi ma si accorse tardi che non usciva alcun suono dalle labbra. Sentiva gli occhi inumidirsi e abbassò il capo con forza non riuscendo più a sostenere il suo sguardo. Si sentiva una tale idiota!
<< Allora ragazzi iniziamo con le foto! >> urlò Mario per farsi udire anche dall’altra coppia e in un batter d’occhio diventò freddo e professionale per tutto il pomeriggio di prove!

 

<< Sh! Sh! Micheal. Non è nulla.. è solo una lieve distorsione alla caviglia. Ora ci metto un po’ di ghiaccio e non appena arriva Jodie andiamo in ospedale per un controllo! >> la voce di Adelle era molto confortante e anche se Micheal stringeva i denti per nascondere il dolore che provava in quel momento, Adelle riuscì comunque a confortarlo.
Era stata tutta colpa sua. Mario aveva iniziato a fare le foto disturbandoli il meno possibile e non dicendo alcuna parola, c’era solo il rumore della macchinetta e il flash a dare la conferma che stava scattando le foto, ma lei si era distratta per il tutto il pomeriggio e non riusciva a trovare la concentrazione giusta per fare bene ciò che amava. Involontariamente la  sua distrazione portò Micheal a reggerla per non farla cadere e nel fare quella mossa il ragazzo si slogò la caviglia.
<< Mi dispiace.. >>
<< L’hai già detto Scarlett. Un centinaio di volte! >> la ribeccò Micheal con un sorriso tirato. << Hai sentito Adelle è tutto ok. Solo per oggi non potrò ballare.. >>
<<  E la colpa è tutta mia! >>
<< Se lo dici di nuovo, giuro che ti schiaffeggio! >> la minacciò Adelle con tono serio ma anche un po’ divertito poi aggiunse: << Ecco fatto. Adesso Micheal rimarrà qui seduto con il ghiaccio sulla caviglia mentre voi altri tornerete a fare quello che stavate facendo. >> ordinò.
<< Ed io come faccio con le prove? Micheal non può ballare! >> parlò Scarlett agitandosi. Adelle fece spallucce non sapendo come rispondere e uscì dalla sala.
Bene! Quell’incidente proprio non ci voleva. La gara era ancora lontana ma lei non poteva permettersi di saltare degli allenamenti! Quell’incidente era tutta colpa sua, vero, ma a lei chi l’aveva distratta? Mario. E com’era stato in gamba a occupare posto nella sua mente tanto da provocare quell’incidente ora avrebbe sistemato la situazione.
Lo vide sul ciglio della porta appoggiato con le spalle al muro e braccia incrociate al petto, aspettando che gli dicessero cosa fare, e lei sapeva bene cosa fargli fare.
Si avvicinò a grandi falcate al ragazzo, gli afferrò una mano e parlò: << Tu. Ti alleni con me oggi! >> Il volto di Mario era stupefatto. Non sapeva come controbattere mentre la ragazza lo trascinava al centro della pista lasciando che tutti gli altri prendessero posto vicino a Micheal per farli spazio. << Che hai intenzione di fare? >>
<< Diane la musica per favore! >> ordinò Scarlett alla compagna e poi si girò verso Mario con un ghigno in volto e parlò con voce sensuale: << Hai sempre avuto una memoria di ferro imparando subito i passi quando mi osservavi dodici anni fa, ricordi? Ho combinato un guaio a causa tua e adesso sarai il mio compagno di ballo! >>
Aveva vagamente afferrato il concetto della ragazza ma non gli diede neanche il tempo di riflettere che questa posò una mano poco più sopra del suo fondoschiena e bruciò tutta la distanza tra i loro corpi spalmandosi sul suo.
Fortuna che aveva  una memoria di ferro. Ok piccolina vuoi giocare con il fuoco..? Giochiamo.
Mario prese il controllo, le afferrò le mani portandole sulle sue spalle e gli divaricò le gambe con il ginocchio.
Tango argentino, il suo preferito, pensò Mario.
Scarlett mosse la parte di gamba inferiore con un movimento deciso mentre i loro corpi si separavano di scatto. Stava facendo una pazzia se lo sentiva.
La musica iniziò a travolgerla e si mosse nella sua direzione con passo felpato e sicuro, girò intorno a colui che per quel pomeriggio sarebbe stato il suo compagno e quando si ritrovò di fronte al viso del ragazzo, lui con un gesto la fece voltare su sé sessa e Scarlett si ritrovò nuovamente spalmata sul suo corpo, le sue spalle contro il suo petto, il suo fondoschiena contro il suo ventre. Le mani di Mario percorsero lentamente il bacino della ragazza mentre con la mano sinistra la avvolgeva quasi in un abbraccio da dietro e questa si fermò quasi sul punto più basso del ventre della ragazza. Avvicinò il viso contro i suoi capelli che si erano scompigliati girandola su se stessa e passò le labbra sulla spalla e sul collo in una carezza che le fece venire la pelle d’oca. La fragranza della ragazza inebriò i suoi sensi.
I loro movimenti erano un miscuglio di tensione e sensualità.
A Scarlett scappò un piccolo sorriso malizioso e poi mosse il bacino contro il suo ventre e si allontanò nuovamente riuscendo a sentire per un breve tempo l’intensità del corpo di Mario. Scarlett dovette ammettere che Mario oltre ad avere una memoria di ferro ci sapeva davvero fare con il ballo. Sembrava portato per quel genere di cose peccato che a lui non andasse proprio a genio la danza.
Certo non poteva dire che i movimenti erano puliti come quelli di Micheal non aveva il portamento che era richiesto a un ballerino ma per un principiante, per lui che odiava la danza, ci sapeva proprio fare.
Ad un certo punto quando il ballo richiedeva più contatto del corpo, Scarlett però sembrò essere titubante, non sapendo come agire. Ma Mario sembrava avere le idee molto chiare. Sapeva che in quel punto la gamba destra di Scarlett avrebbe dovuto circondargli il fianco mentre l’altra sarebbe  dovuta rimanere dov’era, ma vedendo che Scarlett non faceva quel movimento, lasciò scendere la mano lungo la schiena della ragazza fino ai glutei  si fermò qualche secondo per poi afferrargli la coscia saldamente e portare la gamba dove avrebbe dovuto essere. Una piccola giravolta fece unire i corpi in quella posizione ed entrambi sentirono la tensione dei loro corpi ansanti. Riuscivano a sentirla e Scarlett deglutì timorosa.
Il tutto stava diventando serio, Mario era serio mentre ballava tanto che non esitò un solo istante nel lasciarla andare in un piccolo casche e passarle la punta del naso lungo il petto fino a fermarsi poco vicino ai seni della ragazza rimanendo fermo per qualche secondo esitante nell’alzare lo sguardo.
Il cuore di Scarlett che batteva frenetico già di suo per quei movimenti con Mario, in quei momenti sentì esplodergli nel petto. Durante quel movimento non si accorse neanche che stava stringendo i capelli di Mario in una morsa nella sua mano desiderando ardentemente che le sue labbra la toccassero.
C’era troppa tensione e non erano soli nella stanza, Mario doveva darsi una controllata o sarebbe successo di tutto. Doveva chiudere quella danza sensuale così la sollevò dai fianchi di qualche centimetro da terra e dopo poco lasciò che scivolasse contro il suo corpo fino a quando le loro labbra non si sfiorarono. La musica terminò ed entrambi i ragazzi rimasero nella stessa posizione. Naso contro naso e le loro bocche a pochissimi centimetri di distanza. Il contatto c’era stato ed entrambi sentirono il desiderio di riprovare quella sensazione delle loro labbra unite.
<< C’è una forte tensione sessuale nell’aria.. mmh-mmh.  E non sono l’unica a sentirla! >> esordì Diane quando i due ragazzi si fermarono.
Mario sorrise a quella battuta senza staccare gli occhi da Scarlett. Ma la ragazza non riuscì neanche a pensare alla frase della compagna che era troppo occupata a fissare quello splendido sorriso.
<< Perdonami piccolina, le mie conoscenze di ballo si fermano a questo. Spero di averti soddisfatto. >>
Eccome se lo aveva fatto! Eccome!

<< Ehi.. >> Scarlett entrò nella sala da ballo subito dopo aver salutato tutti gli altri. Vide Mario intento ad aggiustare i suoi attrezzi da fotografo in una sacca e quando la vide, alzò lo sguardo sorridente.
<< Che cosa ci fai ancora qui? >> domandò sorridente e curioso Mario osservandola torturarsi le mani.
<< Io mi chiedevo.. se… Senti mi dispiace per prima non volevo che anche gli altri sapessero dello sfratto. >>
<< Sta tranquilla troverò un modo.. >> Mario le rivolse un sorriso tirato per poi prendere la sacca e incamminarsi per uscire dalla sala quando Scarlett esordì nuovamente: << Non devi, ho trovato già io un modo. Vieni a stare da me.. >>
Mario si fermò così com’era, dando le spalle alla ragazza, posò il borsone ai suoi piedi e solo dopo un interminabile tempo che a Scarlett parvero lunghi minuti si voltò e la fissò serio. Non sembrava essere felice all’idea di andare a vivere in casa sua, così aggiunse cercando di persuaderlo il più possibile. << Davvero Mario è il minimo che posso fare, infondo siamo amici, no? E gli amici servono  a questo. >> sorrise.
Mario sbuffò il che era buon segno e annuì con il capo accettando l’idea di andare a vivere  con Scarlett fino a quando non sarebbe ritornato a Londra, ovvero due mesi.

Scarlett gli aveva mostrato l’intero appartamento e anche la stanza dove avrebbe dormito. Gli disse che era la stanza dove dormiva Diane quando la invitava a casa sua e, in effetti, si chiese il perché ci fossero alcuni vestiti e altri indumenti intimi nell’armadio.
Si erano riuniti sul divano e avevano ordinato cibo da asporto.
<< Alla fine stiamo cenando insieme.. >> esordì Scarlett con un piccolo sorriso imbarazzata per aver uscito quell’argomento. << Mi dispiace di non essere venuta. >>
<< Me l’hai fatta pagare scuse accettate. >> rise divertito Mario.
Non era sua intenzione fargliela pagare ma ormai era acqua passata, ora avrebbe condiviso moltissime cene con Mario e non sapeva dire se quella era fortuna o sfortuna.
La parte più difficile della cena non fu udire con quante ragazze Mario era andato a letto ma uscire il discorso “ballo” di quel pomeriggio.
<< Non sei andato poi così male oggi in sala.. >>
<< Mi sono divertito. >> ghignò lui osservandola di sottecchi.
Se quello era il suo modo di divertirsi avrebbe voluto unirsi a lui un’altra volta, pensò Scarlett.
In un lampo tutta la scena del ballo le percorse la mente con ogni singolo movimento, chiaro come la luce e provò un brivido intenso per quello che era accaduto. Il corpo di Mario era così diverso da quello di Micheal, così virile e possente che riusciva a sentire ogni singolo muscolo contrarsi quando i loro corpi si avvicinavano. E non poteva negare di aver provato piacere durante alcuni movimenti.
<< Pensi anche tu.. a quello.. che ha detto Diane quando abbiamo smesso di ballare? >>
C’è una forte tensione sessuale nell’aria.
E come darle torto? La sentiva ancora in quel momento e i loro corpi non si erano sfiorati per tutto quel tempo.
Mario ricordò e le rivolse un ghigno. << Perché mi domandi questo? >> lui si porse leggermente in avanti osservandola diritto negli occhi aspettando che la ragazza rispondesse, ma non disse nulla se non osservalo.
C’era solo un modo per vedere se anche lui provasse quello che provava lei ormai da molto tempo. Tutti quelli che conoscevano Scarlett perfino le sue migliori amiche Kate, Paige e Laurel e infine anche Diane, sapevano quand’era impulsiva e quando amava il rischio e le sfide.
C’era tensione sessuale tra loro mentre ballavano, ora voleva solo vedere se c’era anche in quel momento.
Colmò la distanza tra i loro volti e le sue labbra toccarono quelle di Mario. Un bacio con le labbra leggermente dischiuse che durò qualche secondo poi il volto di Scarlett si allontanò un po’ da quello di Mario che la osservava leggermente confuso ma desideroso di ribaciarla. Ecco che tornava la stessa tensione della sala da ballo quando i loro corpi si univano, le labbra erano così vicine ma così lontane dal potersi divorare a vicenda. Una tensione che li torturava nella sala da ballo ma in quel momento sapevano che potevano andare oltre.
La mano di Mario fu veloce, un istinto animale che avvertirono entrambi e le loro labbra si ritrovarono unite questa volta il bacio fu più rovente e profondo. Si erano letti nella mente e i loro movimenti erano sincronizzati, presero a spogliarsi nella foga del momento e la camicia di Mario fu gettata sul divano, dove seguì anche la maglia di Scarlett. Si alzarono e i corpi si spalmarono l’uno sull’altro. Lasciarono una scia di vestiti che andavano a finire diritti nella camera da letto di Mario la più vicina da raggiungere. Ansanti e solo con l’intimo, Scarlett si ritrovò gettata sul letto e Mario la raggiunse sovrastandole il corpo ma senza farle del male. Il reggiseno cadde giù dal letto e Mario non poté che venerarla di baci anche il seno.
<< La sentivi anche tu.. ? >> parlò ansante Mario tra un bacio e l’altro mentre la sua mano raggiungeva il punto di piacere di Scarlett.
Scarlett gemette quando sentì le sue dita torturarla e quando ebbe il tempo di prendere fiato parlo: << Sì.. >>
Tolti anche gli ultimi indumenti entrambi furono travolti dal piacere di quell’amplesso che tanto avevano desiderato e che ora aveva superato il limite.
Stremati fino all’ultimo quando anche l’ultimo briciolo di forza li abbandonò dopo una notte di puro piacere, sprofondarono in un sonno verso le prime ore del mattino.
Quando Scarlett si svegliò qualche ora dopo, un sorriso beato si stampò in volto e ricordò le braccia di Mario che la afferravano per stringerla a sé prima di sprofondare nel sonno. In quel momento invece quando aprì gli occhi vide solo un vassoio con un cornetto al cioccolato e un cappuccino fumante appena fatto. Si tirò su, prese il cappuccino ne bevve un sorso e udì dell’acqua provenire dal bagno, dopo qualche minuto rientrò nella stanza Mario con un asciugamano bianco avvolto in vita mentre con un altro si asciugava i capelli per poi gettarlo ai piedi del letto e rivolgerle un caldo sorriso che la fece sciogliere.
<< Buongiorno. >>  parlò lui raggiungendola a letto per lasciarle un bacio a fior di labbra.
<< Buongiorno. Grazie per la colazione, non dovevi. >> convenne Scarlett bevendo un altro sorso del cappuccino e poi aggiunge: << Ma scommetto  che sarai abituato a questo genere di cose.. >> tenendo comunque testa alta osservandolo.
<< Che tu ci creda o no, non l’ho mai portata a nessuno la colazione a letto. Tu sei la prima. >>
<< Tua madre non approverebbe quello che stiamo facendo. >> Sentire quella frase non fece altro che innescare nuovamente la stessa bomba che l'aveva portata a letto con lui la notte precedente perciò decise di cambiare argomento. Sorrise e pensò alla madre di Mario che più volte le aveva detto che per lei era come una figlia che non aveva mai avuto e che non ce la vedeva a perdere tempo con il figlio.
<< Mia madre ti adora proprio come ti adoro io! >> disse serio Mario intrecciando le dita della mano con quelle della ragazza per poi baciarne il dorso.
<< Va bene, ma quello che è successo ieri sera non deve accadere mai più. >> esordì Scarlett sciogliendo l’intreccio delle dita e indossando la prima cosa che le capitò sotto mano ovvero l’asciugamano che aveva gettato prima Mario sul letto; si coprì il corpo e si alzò di scatto dal letto e lo stesso fece il ragazzo ponendosi dinanzi a Scarlett.
<< Sì hai ragione. >> parlò Mario.
<< Sì lo so che ho ragione. È stato una pazzia pura, fortuna che prendo la pillola.. era la tensione del ballo, ci siamo lasciati andare.. >>
<< Allora è deciso. >> disse Mario fissandola diritto negli occhi con sguardo sicuro sapendo come sarebbe andata a finire.
Scarlett si avvicinò di qualche passo a lui e si ritrovò a pochi centimetri da quel corpo coperto solo da un asciugamano e poi dopo averlo squadrato aggiunse: << Sì.. è deciso.. l’ultima. >> pronunciò l’ultima parola con decisione più per auto convincersi che per convincere lui, perché entrambi sapevano che non sarebbe stata l’ultima.
Si lessero nuovamente nella mente e le loro bocche si ritrovarono unite in una danza e in un miscuglio di sapori. Entrambi i teli bianchi che coprivano i loro corpi scivolarono a terra e questa volta fu la doccia il campo dove si svolse l’amplesso di piacere.
La prospettiva di Mario quando era arrivato a Las Vegas giorni prima era quella di passare qualche mese a lavorare, girare la città incontrare vecchi amici.. ma quando in quella sala aveva incontrato lei, Scarlett, quella bambina che ne pensava una più del diavolo che era diventata la sua migliore amica, di cui aveva perso la testa da ragazzino com’era accaduto nuovamente rincontrandola, tutti i suoi piani si erano stravolti. Ora avrebbe passato solo moltissimo tempo con lei.. almeno fino a quando sarebbe rimasto a Las Vegas.

 

NOTE FINALI
Buon pomeriggio ragazze :D
Eccomi tornata con il secondo capitolo della mini storia. Questa volta ho stravolto totalmente le solite regole delle altre due mini storie, mi sono sbizzarrita un po’ poiché la coppia me lo permetteva ^^ spero vi sia piaciuto questo capitolo come anche il primo.. non ho avuto recensioni e spero vivamente che non vi stia e non vi stiate annoiando nel leggere quest’ultima storiella .. ^^ ripeto come sempre che per chi vorrà lasciarmi anche un piccolo commento a riguardo io sarò davvero felice, perché così capisco se la storia vi piace.
Grazie in anticipo a chi passerà a leggere il capitolo e a chi lascerà una recensione, sempre se volete ovvio :3
Vi mando un grosso bacio
Betta <3
P.s.: riguardo la terza opzione è una cosa che hanno inventato le mie migliori amiche e si tratta semplicemente di avere un forte mal di pancia ;)

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Capitolo 3
*** A steps of love- Cap. 3 ***


A steps of love- Cap. 3
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Questo capitolo parla di Scarlett e Mario :) premetto che non aggiunge nulla alla storia e non seguirà i periodi di
 Falling in love ma avrà propri periodi, propri cicli.
 

          Capitolo 3          

Il primo mese di convivenza trascorse in un batter d’occhio per i due ragazzi. Mario e Scarlett passavano molto tempo a fare ciò che amavano di più, quasi la maggior parte della giornata e quando avevano qualche ora a disposizione la passavano a letto, sotto la doccia o in cucina tra un boccone e l’altro. E così passarono anche le prime due settimane del secondo mese. L’ultimo.
I giorni passavano troppo in fretta, Mario avrebbe voluto bloccare il tempo e rimanere con lei per sempre, così abbracciati nel letto dopo aver fatto per la millesima volta l’amore con lei. Abbandonarla di nuovo era come staccarsi di nuovo dal suo profumo, dal suo corpo, dai suoi baci.. una vera e propria tortura. Quando qualche ora prima che s’incontrassero quella sera, aveva ricevuto la chiamata dal suo capo che lo avvisava, che la permanenza a Las Vegas stava per terminare, rimase di sasso. Non aveva contato i giorni, non aveva voglia di contare quanto tempo fosse passato da quando si era trasferito a casa di Scarlett, ma costatò che non fu sufficiente quel breve tempo e i giorni continuavano a trascorrere velocemente, rimanevano le ultime due settimane e poi avrebbe abbandonato tutto.. di nuovo. E inoltre doveva trovare il coraggio di dire a Scarlett la verità.
<< Usciremo mai da queste quattro mura per cenare insieme? >> convenne Scarlett aprendo leggermente gli occhi e con voce ancora impastata dal sonno, cercò lo sguardo di Mario che era al suo fianco e quando lo trovò, gli rivolse un piccolo e dolce sorriso.
<< Non ceniamo già insieme? >>
<< Dico sul serio, spavaldo. >> lo rimbeccò Scarlett con un leggero pugno sul petto.
Mario fece una smorfia e voltandosi su un fianco si alzò sul gomito, fissando i suoi occhi, sorridendo. Era bellissima. << Vuoi uscire per andare a cena? >> propose sorridente lui.
<< Che gentile da parte tua aver pensato PER PRIMO a invitarmi a cena, ma sì credo che vorrei andare a cena. >> beffeggiò Scarlett. Mario buttò la testa indietro e rise, una risata profonda e melodiosa  per le orecchie di Scarlett che nell’udirla dovette mordersi il labbro inferiore per non essere contagiata anche lei.  
<< Allora si prepari fanciulla perché la porterò in un magnifico ristorante italiano, come piace a lei per trascorrere una magnifica serata. >> sussurrò Mario avvicinandosi al volto della ragazza per rubarle un altro bacio, leggero e dolce. Un bacio che Scarlett voleva approfondire ma Mario si staccò lentamente dal suo volto e aggiunse con sorriso furbo: << Ah-ah. Così non faremo in tempo per uscire, piccola. >> E detto questo Mario si alzò dal letto per infilarsi sotto la doccia.

Las Vegas come New York era considerata la città che non dorme mai. Quando i due ragazzi raggiunsero il ristorante dove avrebbero passato la serata, Scarlett alzò lo sguardo e vide le migliaia di luci che illuminavano Las Vegas.
<< È incredibile.. >> si lasciò sfuggire la ragazza  osservando il tutto.
<< Lo so è magnifica. Vieni ti mostro il locale. >> parlò Mario con entusiasmo. Entusiasmo che non contagiò Scarlett nel vedere il locale alla moda che Mario aveva scelto per quella sera e così aggiunse con un mugolio: << No che non mi piaccia eh.. però non è qui che voglio passare la serata. >>
Mario corrucciò il volto pensieroso, cercando di capire perché avesse cambiato idea all’ultimo momento. Credeva avesse detto ‘uscire a cena’, così aveva prenotato un tavolo in quel lussuoso ristorante e poi.. non voleva più cenare? Nessuna ragazza con cui era uscito aveva rifiutato una cena galante in ristoranti come quelli, ma doveva intuirlo che non usciva con una ragazza qualunque, ma con Scarlett, sorrise diverto.
<< E va bene, anatroccolo. Dove vuoi andare allora? >>
<< In un posto dove ci si diverte di più. >> sorrise maliziosa trascinandolo letteralmente poco più avanti del ristorante lussuoso, in una traversa poco trafficata dove si sentiva provenire della musica. Non appena i due si trovarono di fronte all’entrata del locale Scarlett fu travolta da alcuni amici della scuola di danza. Mario li osservò e solo quando notò molti altri ragazzi cui aveva scattato foto, capì che quel luogo era come un punto d’incontro per tutti quei ballerini. Un luogo ben isolato dove, mangiare, divertirsi e ballare tutto ciò che volevano, in compagnia.
<< Ciao Diane! Non pensavo di trovarti qui! >> convenne Scarlett avvicinandosi al bancone verso la compagna.
<< Ciao bellezza! >> Le due ragazze fecero un saluto strano con le mani e poi si abbracciarono calorosamente. E quando Diane incontrò gli occhi di Mario, il ragazzo alzò leggermente il capo in segno di saluto.
<< Che ci fai qui ragazzone? Ti sei perso? >> beffeggiò Diane dandogli un buffetto sulla spalla.
<< Gli faccio vedere come passo le serate. >> aggiunse Scarlett ammiccando alla compagna.
<< Ma non mi dire.. la stavi portando in un ristorantino qualunque eh? >> Il tono presuntuoso di Diane fece irritare un po’ Mario che alzò le mani in segno di resa e aggiunse: << Beccato. >>
Le ragazze scelsero un posto idoneo dove accomodarsi e poi ordinarono da bere ma Mario non capì perché scelsero proprio quel posto così chiese: << Questa mi è nuova, con tanti tavoli vuoti al centro della pista, perché avete scelto questo che è così nascosto? >>
<< Scalett mi avevi detto che era in gamba il ragazzo. Così mi stupisce! >> beffeggiò ancora Diane con un sorriso malizioso. Mario roteò gli occhi poi rivolse lo sguardo a Scarlett per avere una risposta da lei che convenne col dire: << Tra qualche minuto vedrai il perché. >>
Non disse altro. Ammiccò, si scambiò uno sguardo complice con Diane e poi si alzò avviandosi verso una stanza dove vi era scritto Area di Servizio, entrò e sparì completamente.
<< Ma dov’è andata? >>
<< Tranquillo Sherlock, si sta solo cambiando, tra un po’ sarà pronta.. >>
Ma Mario continuava a non capire. Le luci nella sala abbassarono e c’era solo un lungo neon a illuminare il centro della pista. Mario allungò lo sguardo e vide un ragazzo con delle cuffie avvicinarsi alla console e prendere il microfono in mano per dare il benvenuto a tutta quella gente in sala.
<< Vieni abbiamo i posti in prima fila per vedere! >> Diane lo afferrò e lo strattonò fino ad arrivare in prima fila tra tutta quella gente che si era riunita in cerchio, lasciando tutta la pista da ballo vuota.
<< Ok ragazzi, siete pronti? >> urlò il Dj alla console e poi aggiunse: << Via con le danze! >>
Un luogo d’incontro dove ballare tutti insieme e forse anche per sfidarsi l’uno contro l’altro. Era come vedere America’s best dance crew dove il pubblico erano i ballerini stessi! Ecco cos’era quel posto e finalmente in quel momento quando vide i ragazzi della scuola di ballo arrivare al centro della pista, vide anche Scarlett con dei bermuda corti da danza neri e una maglia larga a maniche corte color panna e delle scarpe da ginnastica alte. Gli rivolse un sorriso malizioso e il gruppo, formato da cinque tra ragazzi e ragazze, iniziò a ballare su musica rap e hip-pop. Mario sorrise divertito per l’intera scena perché tutti i ragazzi che ballavano su un pezzo dei ‘LMFAO- I’m sexy and I know it’ interpretavano l’intera canzone con scene buffe e divertenti che gli fecero venire la pelle d’oca.
<< Ci sa fare la tua ragazza! >> convenne Diane al suo fianco divertita.
<< Già. >> ma il volume della musica era troppo alto perché Diane potesse sentire la risposta di Mario. O forse era stato il ragazzo stesso a pronunciarlo quasi tra sé e sé  costatando lui stesso quanto Scarlett fosse brava in tutti i generi di balli che si presentavano.
Ci sa fare la tua ragazza. La sua ragazza.. Scarlett? Non gli era passato per la mente considerare Scarlett come sua ragazza, ma ripetendoselo suonava piuttosto bene.
Quando il dj fece partire il ritmo di una salsa ogni ragazzo prese la propria compagna e iniziò a ondeggiare al centro della pista. Mario perse di vista per qualche secondo Scarlett poi se la ritrovò sotto gli occhi con quello sguardo malizioso stampato in volto ed ecco che lo trascinò nuovamente in pista come fece la prima volta, quando Micheal si ferì la caviglia.
<< Scarlett non so ballare la salsa! >> sorrise dispiaciuto Mario cercando una via di fuga per sfuggire perché era completamente negato per quei generi di balli. Pur avendo frequentato danza per qualche anno le sue conoscenze si riunivano a una ristretta cerchia di balli, come il tango e qualche mossa di hip-pop.
<< Qui nessuno sa ballare, seguono solo il ritmo, i passi vengono da soli! >> ammiccò Scarlett.
Arrivati al centro della pista, Scarlett fece un segno d’intesa al dj che subito fece partire una musica adatta a un ballo di salsa e merengue.
<< Segui il ritmo.. >> sussurrò Scarlett avvicinandosi al suo corpo fino a quando non fu talmente vicina da sentirlo.
<< Lasciati andare.. >>
Mario le circondò la vita con una mano mentre l’altra afferrava la sua e si postavano all’altezza dei loro volti. Tutti i ragazzi intorno a loro iniziarono a battere le mani a tempo della canzone per incitare gli unici ballerini rimasti al centro della pista. Loro due.
Iniziarono a ondeggiare su quel ritmo, piccoli movimenti, piccole giravolte, come riscaldamento. Quando il ritmo iniziò ad aumentare Mario prese il controllo della situazione, aveva capito come agire, ora doveva metterlo in pratica.
Sempre in quella posizione Scarlett iniziò a ondeggiare il bacino mentre i loro piedi s’incrociavano danzando.
Quando Scarlett si allontanò da Mario di qualche centimetro iniziò  a ondeggiargli introno in modo sinuoso e malizioso facendo combaciare i loro bacini quando si scontravano.
<< Sai un vecchio saggio una volta disse.. >> convenne Scarlett. Si voltò di scatto posando il suo corpo contro quello di lui; schiena contro petto, ventre contro il suo sedere, poi prese le mani di Mario e in una carezza se le fece scendere lungo il corpo fino a posarseli sui fianchi e quindi aggiunse sempre con tono basso ed eccitante: << Il compito dell’uomo è rendere la donna meravigliosa, farla brillare, così da rendere tutti gli altri uomini solo invidiosi. La vogliono ma non possono averla.. >>
<< Tutti ti vogliono.. >> fece eco Mario continuando a farla volteggiare in modo meraviglioso.
<< .. ma nessuno può avermi. >> continuò Scarlett dopo aver fatto una piccola giravolta ed essere finita nelle sue braccia. I loro visi erano a pochissima distanza, i loro nasi si sfioravano mentre entrambi erano ansanti.
<< Perché sei mia. >> Mario pronunciò quell’ultima frase con tono possessivo, ma a Scarlett non diede fastidio, anzi.. sorrise lasciandosi trascinare in cache mentre la sua gamba sinistra aveva circondato la vita di Mario.
Un boato riempì la sala e tutti i ragazzi che erano rimasti a osservare quella scena senza fiatare per tutto il tempo esplosero quando i due ragazzi ebbero finito di ballare. Si ritrovarono di nuovo in quella posizione, viso contro viso, quando il dj cambiò di nuovo musica ritornando all’hip-pop urlando al microfono: << Scusate ragazzi, ma devo spegnere questo grosso fuoco che avete acceso! >>
I due ragazzi si voltarono verso il dj e videro al suo fianco Diane che fece un cenno di capo ai ragazzi che ricambiarono con un sorriso divertito.

I giorni non smettevano di trascorrere e mancava ormai l’ultima settimana e Mario non aveva ancora detto a Scarlett del suo ritorno a Londra, senza di lei. Intanto i due ragazzi avevano incontrato per caso Paige, Laurel e Kate alcune amiche di Scarlett. Avevano trascorso qualche giorno tutti insieme e aveva sentito più volte parlare Scarlett alle ragazze e dire quanto fosse felice di tornare a Londra con lui per vivere insieme. E più sentiva quella frase e più lui si sentiva una vera merda.
Quel pomeriggio Scarlett fu chiamata dalla signora Jodie la sua istruttrice personale e rimase colpita non capendo il motivo.
Arrivò lì nell’orario stabilito e quando entrò nell’ufficio se la ritrovò a braccia conserte con sguardo serio in volto. E Scarlett si preoccupò.
<< Jodie.. c’è qualcosa che non va? >> convenne la ragazza.
<< Volevo parlare qualche minuto con te Scarlett, siediti ti prego. >> E Scarlett ubbidì accomodandosi di fronte a lei. E quindi Jodie iniziò: << Allora Scarlett ho saputo che stai ospitando il signor. Mario a casa tua per il tempo che resterà qui a Las Vegas.. >> e Scarlett annuì. << Spero non sia fonte di distrazione. Questa settimana dovrai allenarti il doppio per il saggio di questo sabato all’hotel Bellagio di Las Vegas. Il ragazzo sta facendo un ottimo lavoro con le sue fotografie, sono bellissime, peccato che non potrà rimanere qualche altro giorno in più.. >>
Scarlett corrucciò la fronte non capendo. Jodie l’aveva chiamata per risolvere delle questioni importanti e ora si ritrovavano a parlare della partenza di Mario?
<< In che senso? >> Intervenne la ragazza cercando di fare chiarezza.
<< Nel senso che il suo lavoro è finito, ha fatto le foto che ci servivano, ora deve tornare a Londra entro domani per altri lavori importanti. >> Punto, pensò la ragazza allargando le braccia.
Tornare a Londra entro domani? Scarlett credeva avessero a disposizione un’altra settimana per stare insieme.. non credeva dovesse tornare così presto. Sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi per quella notizia che Mario non le aveva detto, godendosi solo quelle bellissime notti di follia.
Fonte di distrazione.. per questo Jodie le aveva chiesto di non distrarsi perché aveva intuito che la partenza di Mario avrebbe potuto in qualche modo danneggiare la sua carriera.
Abbassò lo sguardo e si sforzò di assumere un comportamento serio e quindi aggiunse: << Non si preoccupi Jodie, la partenza di Mario non graverà sul saggio. >> E detto quello Scarlett si alzò e uscì dall’ufficio diretta verso casa sua, sperando che la sua voce non le avesse tirato un brutto scherzo inclinandosi verso la tristezza e l’amarezza per quella notizia.

Quando entrò in casa a sguardo basso non riuscendo ancora a capire perché Mario non le avesse detto della partenza sentì un rumore dinanzi a lei. Alzò lo sguardo e ritrovò una valigia caduta a terra e Mario in piedi con aria dispiaciuta. Si lessero entrambi negli occhi. Entrambi sapevano quello che era accaduto e più di tutti, Mario era dispiaciuto!
<< Scarlett.. >> parlò piano lui, ma Scarlett divenne cupa in volto e parlò: << Non dire neanche una parola. >>
La sua voce era tagliente come la lama di un coltello e Mario si sentì trafiggere nel profondo. L’aveva scoperto da qualcun altro qualcuno cui lui stesso l’aveva detto.
<< Scarlett volevo dirtelo. >> Parlò Mario cercando di farla calmare seguendola con lo sguardo mentre raggiungeva la sua camera, poi la ragazza si bloccò di scatto davanti a lui e lo osservò diritto negli occhi. << Volevi. Ma non l’hai fatto. >>
<< Non mi andava di farti soffrire un’altra volta. Pensavo che partire senza che tu lo sapessi avrebbe aiutato in qualche modo. Dovrai ballare al Bellagio un hotel importante, c’è in gioco la tua carriera se riuscirai a colpire i migliori manager in quel campo potrai tornare a Londra e coltivare il tuo sogno quello di aprire una scuola di danza tutta tua. >> Potrai tornare a Londra da me e così potremo vivere insieme.. ma questo Mario non lo disse ma avrebbe tanto voluto dirlo. << Non volevo essere la causa della tua ritirata. >>
<< Lo sai bene anche tu che non sei un bravo attore. Piantala perché non convinci nessuno. >>  Scarlett sapeva che mentiva e che la sua era solo una scusa dell’ultimo minuto. << Io non capisco. Tutto quello che c’è stato tra noi, tutto quello che sentivo per te.. credevo le sentissi anche tu. >> e nel pronunciare quella frase Scarlett non riuscì più a controllarsi. Un mare di lacrime le bagnò il volto facendola sentire come una stupida in quel momento ma più cercava di fermarle e più non ci riusciva.
<< Quando balliamo c’è quella forte alchimia tra noi.. io non capisco.. >>
Certo che la sentiva Mario. Non capiva neanche lui come fosse possibile che solo Scarlett riuscisse a essere il centro del suo pensiero ogni volta, che riuscisse a provocargli tutte quelle sensazioni. Non capiva perché lei.
<< Stavamo solo ballando.. >> Avrebbe voluto tagliarsi la lingua in quel momento per aver pronunciato quelle parole, ma era la cosa giusta da fare, lo aveva promesso anche alla signora Jodie che ci teneva molto a quel saggio. E poi lui non era in grado di amare Scarlett come lei desiderava, come avrebbero vissuto la loro vita, a distanza?
Scarlett rimase di sasso, con il respiro in gola come se una lama affilata le avesse lacerato il cuore, come se l’amore della sua vita le avesse sbattuto in faccia la realtà. Non poteva davvero dire quelle parole. Non dopo quello che avevano passato in quei due mesi.
<< Ti prego perdonami. >> Per non averti amato come desideravi. Quelle furono le ultime due parole e mentre le lacrime continuavano a scendere e il cuore si Scarlett era ormai rotto in mille pezzi, Mario le ridiede le chiavi che per quei due mesi erano state le sue, le diede un bacio sulla fronte e andò via. Senza più rientrare.

Mario si sentiva una vera merda per quello che aveva fatto alla donna che amava con tutto il cuore. Non ci credeva ancora che per la seconda volta stava partendo senza salutarla dopo averle promesso mari e monti. C’era solo una definizione che gli veniva in mente in quel momento: era solo un lurido bastardo.
Alla fine però dopo lunghi ripensamenti prese la decisione più giusta da fare. Chiamò il suo direttore e dopo una lunga conversazione di botta e risposta vennero entrambi a una conclusione più ovvia.
<< Grazie per avermi ospitato Adelle. Non sapevo proprio dove altro andare.. >> Convenne Mario sorseggiando del buon caffè appena preparato dall’anziana che gentilmente si era offerta per ospitarlo a casa sua.
<< Hai una brutta cera ragazzo mio. Che ti è successo? >> domandò Adelle accomodandosi al suo fianco pronta a subirsi un lungo discorso disperato e a dare consigli.
<< Di tutto. >>
<< In questa storia centra qualcosa Scarlett? >> chiese curiosa l’anziana pur sapendo già di cosa si trattasse.
<< Credevo che partire senza che lei lo sapesse l’avrebbe aiutata ad andare avanti. Ha un’importante saggio questo sabato ed io dovrò partire il giorno prima, non potevo lasciarla un’altra volta proprio prima del suo saggio. Non di nuovo.. >> Adelle non disse nulla, aveva un metodo tutto suo, a lei piaceva ascoltare fino in fondo e poi giudicare e dare consigli. Così Mario continuò: << Credevo che così si sarebbe dimenticata presto e tutto si sarebbe sistemato in tempo per il saggio. >> Mario si chinò leggermente, posò entrambi i gomiti sulle ginocchia e la testa sulle mani, osservando lo schermo nero della televisione.
<< Ora mi rendo conto che ho sbagliato di nuovo. Non sono in grado di amarla come lei desidera, sono sempre stato in giro per il mondo alla scoperta di luoghi da fotografare, ma ora mi rendo conto di non essere nulla senza di lei. Mi rendo conto che la sua presenza è tutto per me. Non sono passate neanche tre ore da quando l’ho lasciata e già mi manca! >>
Ora toccava ad Adelle trarre le sue conclusioni. << Ti sei innamorato di lei? >>
<< E non in due mesi, ma da quando la conosco che sono innamorato di lei! >>
Adelle sorrise intenerita per quelle parole. << È la prima volta che sento una cosa del genere da un ragazzo. Di solito sono le ragazze della scuola che mi riferiscono queste cose. >> rise la donna.
<< E lei cosa risponde? >>
<< Dico loro di tentare ma non troppo perché per quanto mi riguarda se è il maschio a volerti deve essere lui a venire da te! >> ammiccò la donna.
<< Quante probabilità ho che non sia un maschio a venire da me, ma Scarlett? >> beffeggiò Mario facendo ridere la donna.
<< A te invece dico che se vuoi davvero una ragazza devi tentare il tutto per tutto, fare anche la cosa più folle che tu abbia mai fatto in tutta la tua vita e dimostrarle quanto la ami oltre che con le parole anche con i fatti. >>
Mario rifletté sulle parole della donna e socchiuse gli occhi pensando, poi disse: << Ha qualche suggerimento? >>
<< Conosco Scarlett come le mie tasche. Una volta mi disse che avrebbe tanto voluto un corteggiatore segreto, essere venerata da una persona che non conosce! Stupiscila ragazzo, osa il tutto per tutto, so che ne sei in grado! >> E le parole di Adelle gli fecero venire una brillante idea.

 

Quel sabato sera tutto andò a buon fine. Com’era ovvio d'altronde. Scarlett non capiva perché la partenza di Mario avrebbe potuto in qualche modo influenzare lo spettacolo. Quando scese dal palco, si diresse a grandi falcate dentro il suo spogliatoio e si chiuse dentro. Si svestì e indossò una vestaglia prima di rimettere i vestiti, quando bussarono alla porta.
<< Non sono in vena di parlare con nessuno! >> urlò di rimando Scarlett rimanendo seduta al suo posto.
<< Emh.. signorina Scarlett, ci sono dei fiori per lei! >> parlò qualcuno da dietro la porta. Scarlett corrugò le sopracciglia e pensò che forse quei fiori fossero stati mandati da qualche fan che aveva visto lo spettacolo così con nonchalance aprì la porta, prese i fiori e ringraziò il fattorino.
Un grosso mazzo di rose rosse e un biglietto. Posò le rose su un tavolino e aprì il biglietto per leggere cosa vi era scritto.
<< Smetti di cercare un finanziatore per coronare il tuo sogno. P.s.: il tuo ammiratore segreto. Uh ammiratore segreto, chi è? >> Diane parlò alle sue spalle facendola spaventare per quell’entrata in scena inaspettata.
<< Diane! Come sei entrata? >>
<< La porta era aperta. Allora chi è quest’ammiratore segreto? >> curiosò la ragazza osservando le rose.
<< Non lo so. Se lo sapessi non ci sarebbe scritto ‘ammiratore segreto’, no? >> ribatté Scarlett accigliata.
<< Oh! Nervosa per qualcosa in particolare? >> alzò un sopracciglio Diane osservandola. << Non mi piace questa storia. Tutto qua! >> aggiunse Scarlett con un broncio dispiaciuta per aver risposto in quel modo alla compagna.
<< Non ti piace? Ma se vai matta per gli ammiratori segreti! >>
<< Forse una volta. Ora non più. Non mi piace punto e basta, perciò getterò via queste rose! >> Afferrò il mazzo di fiori e li gettò in un secchio della spazzatura alle sue spalle. Si voltò e osservò Diane con sguardo soddisfatto e quindi la compagna aggiunse: << Tu sei tutta matta! >> e detto quello la ragazza uscì dallo spogliatoio chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Scarlett sola.
Scarlett roteò gli occhi esasperata, poi il suo sguardo cadde sui fiori nella spazzatura e le osservò con aria dispiaciuta e aggiunse in un sussurro: << Non sono un mazzo di rose e un biglietto scritto da chissà chi che volevo stasera! >>
Ma la storia dell’ammiratore segreto sembrava non avere fine. Senza spiegare come, Scarlett ricevette dei messaggi da un numero sconosciuto, dove c’era scritto che a breve si sarebbero incontrati  a Londra.
Non riusciva a capire come quell’ammiratore segreto sapesse che aveva prenotato un volo per Londra e sapesse anche dove si sarebbe tenuto il prossimo spettacolo.
Era tutto così strano. Chiese a chiunque conoscesse se fosse l’inventore di quello scherzo, ma tutti le rispondevano che non avevano idea di chi fosse il numero che lei mostrava.
Arrivata a Londra aveva un mare d’impegni ad aspettarla e nonostante fosse nel suo vecchio quartiere dove aveva vissuto da bambina, non riusciva a trovare qualche minuto da poter dedicare ai suoi genitori che tanto desideravano una sua visita, per fortuna sarebbero stati presenti allo spettacolo.
<< In bocca a  lupo per stasera. >> c’era scritto nel messaggio che le era appena arrivato, ma stufa di tutta quella messa in scena scrisse per la prima volta al suo ammiratore segreto. << Chi sei? Ti conosco? >>
<< Sì, ma non ti dirò chi sono fino alla tua premiazione dello spettacolo. >> le rispose l’ammiratore.
<< Come fai a sapere che sarò premiata io? >>
<< Non vorrai deludermi proprio ora spero! >>
<< Mi sto stancando, dimmi chi sei! >> Scarlett non ricevette risposta con quel messaggio perciò provò in un altro modo sperando di ricevere qualcosa. << Posso sapere almeno il tuo nome? >>
<< Mich. >>
<< Altro? >> e con quell’ultimo messaggio Scarlett non ricevette più risposta.
Iniziava davvero a stancarsi di tutto quel giochetto, anche se sapeva quello che poteva sembrare un nome, era stanca, poteva anche aver confessato a qualcuno che amava essere corteggiata da un ammiratore segreto, adesso però che le sue fantasie stavano diventando realtà non lo sopportava. Ma ora che ci rifletteva, Scarlett ricordò che oltre a Diane a sapere di questa sua fantasia segreta c’era solo un’altra persona. Adelle. Digitò subito il numero dell’anziana e questa rispose: << Dimmi tutto Scarlett! >>
<< Adelle ha per caso detto a qualcuno del mio segreto? >>  chiese Scarlett socchiudendo gli occhi.
<< Di quale segreto stai parlando? >> La voce della vecchia non trasudava alcuna sfumatura era perfettamente seria. Era impossibile scoprire se avrebbe detto la verità o no, ma valeva la pena tentare.
<< Adelle sa perfettamente di cosa sto parlando! >>
<< Ragazza cara, se stai parlando della tua fantasia erotica del tuo corteggiatore segreto.. allora stanne certa non l’ho detto a nessuno. Sarò anche vecchia ma so mantenere un segreto! >>
Come immaginava, quella donna poteva essere anche colpevole ma non avrebbe parlato mai.
<< È successo qualcosa? >> domandò poi la donna dall’altro capo del telefono, curiosa. << Qualcuno ti sta corteggiando come sognavi? >>
<< Qualcuno che non vuole dirmi chi è! >>
La donna rise e poi aggiunse: << Ragazza mia, lo scopo del corteggiatore segreto è proprio questo! >> Scarlett fece una smorfia pur dando ragione all’anziana.  << Sono certa che alla fine ne sarai molto più che soddisfatta quando saprai chi è il corteggiatore! >>  E detto questo Adelle salutò la ragazza e terminò la chiamata, lasciando comunque senza una risposta Scarlett.
Non le rimaneva che aspettare a quella sera quando dopo lo spettacolo finalmente avrebbe scoperto chi fosse il suo folle e pazzo corteggiatore  che le aveva comprato addirittura un locale per la sua scuola di ballo!
Lo spettacolo stava per concludersi. << Finalmente vedrò chi sei, Mich! >> digitò Scarlett al suo ammiratore che però non rispose. Purtroppo quella sera non andò tutto nel verso giusto. Quando Scarlett e Micheal erano a metà dell’ultimo ballo che doveva chiudere le gare per dare il via alle premiazioni, il suo compagno avvertì delle forti fitte alla caviglia che si fratturò due mesi prima.
<< Micheal riesci ancora a ballare? >> domandò il presentatore dello spettacolo al ragazzo che si era accasciato massaggiandosi. Ma Micheal negò con il capo per troppo il dolore. << Mi dispiace ragazzi, a meno che non ci sia un sostituto, dovete ritirarvi dalla competizione! >>
Ritirarsi?? Era fuori discussione per Scarlett. Quella sera tra il pubblico c’erano anche i suoi genitori che erano riusciti a essere presenti cancellando mille impegni e non si sarebbe ritirata proprio all’ultimo minuto. Però non avevano un sostituto.
<< Ballerò io, al posto di Micheal! >> Scarlett voltò il capo nella direzione della voce e del ragazzo che si era offerto di ballare con lei l’ultimo ballo. E quando i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo, si spalancarono come la bocca e Scarlett rimase interdetta. Era Mario. Il ragazzo si avvicinò a lei e si fermò a qualche centimetro di distanza afferrandole la mano. << Ottimo. Allora possiamo andare con la musica? >> domandò il presentatore.
<< No. >> urlò Scarlett tra i volti del pubblico sbalordito. << Io non voglio ballare con te! >> disse osservando Mario diritto negli occhi. Mario chiese al presentatore qualche minuto per convincere la ragazza e così la portò giù dal palco lontano da occhi indiscreti. << Scarlett lo sai anche tu che non hai altra scelta! >>
<< Bene. Allora mi ritiro dalla competizione! >> fece per allontanarsi ma Mario la afferrò saldamente la vita avvicinandole il corpo al suo. I loro occhi erano così vicino come le loro labbra, ma lo sguardo di Scarlett era duro quindi Mario aggiunse: << Ok. Allora non farlo per me, fallo per i tuoi genitori, fallo.. fallo per Mich! >>
Scarlett sbarrò gli occhi e deglutì, non riuscì più a parlare aveva solo il cuore a mille e un sorriso stampato in volto, e Scarlett capì tutto. Sorriso che anche Mario ricambiò e capì che era un sì così le prese la mano e tornarono sul palco. La musica iniziò come iniziarono i loro movimenti leggiadri come il vento, non era il solito tango o salsa e merengue il loro ballo ma era qualcosa di diverso e speciale, le scene del ballo raccontavano un po’ la loro vita, il loro incontro, il loro amore nato con il tempo, poi le due separazioni e infine il finale con l’incontro decisivo e duraturo. Mario afferrò Scarlett dai fianchi la sollevò in aria e la fece volteggiare poi quando delicatamente la riappoggiò a terra, fece qualche passo indietro, come a simboleggiare la loro unione prima e poi la distanza dopo, quindi Scarlett si voltò corse incontro a Mario che la afferrò in braccio. Lei gli circondò la vita con le gambe e lo abbracciò interamente come fece anche Mario, subito dopo qualche secondo le fece fare un piccolo cache mentre le gambe di Scarlett gli circondavano sempre la vita e quando anche le ultime note suonarono, Scarlett tornò a cingergli il collo con le mani. Occhi contro occhi, nasi che si sfioravano, respiri ansanti e le loro bocce che si sfioravano senza mai toccarsi definitivamente. Mario mimò con le labbra un ‘perdonami’ e Scarlett annuì.
<< Ti amo. >> sussurrò Mario contro le sue labbra.
<< Ti amo anch’io. >> sussurrò Scarlett con il cuore in gola per l’emozione.
Un grosso applauso partì dal pubblico e tutti si alzarono in piedi fino alla giuria che era rimasta con la pelle d’oca per tutta la durata dell’esibizione.
Scarlett e Mario quella sera avevano vinto.

<< Posso aprire gli occhi?? >> domandò la ragazza scocciata di tenere una benda sugli occhi.
Una settimana dopo Scarlett e Mario si trovarono a vivere insieme a Londra, proprio nel quartiere dov’erano cresciuti da bambini. Dopo l’esibizione, i due ragazzi fecero l’amore e poi parlarono di Mich e di molte altre cose, come l’acquisto di un locale che Mario aveva regalato a Scarlett per aprire la sua scuola di danza.
<< Ancora un secondo! >> convenne Mario trascinandola verso il locale, << Ecco apri gli occhi! >>
Mario le tolse la benda e Scarlett aprì gli occhi  e rimase stupita di quanto fosse grande quel locale, ed era tutto suo.
<< Oh mio dio! Ma è grandissimo!! >>
<< Il nome che c’era prima non mi piaceva perciò lascio tutto nelle tue mani, puoi chiamarlo come vuoi questo posto, perché da oggi in poi è tutto tuo! >>
Scarlett si commosse e abbracciò Mario ringraziandolo per la millesima volta e lui rise.
<< Ti ho già detto che ti amo? >> convenne Scarlett guardandolo diritto negli occhi e Mario corrugò le sopracciglia, divertito, negando con il capo così Scarlett aggiunse con tono dolce: << Ti amo. >>
<< Anch’io. >> rispose lui rubandole un dolce e tenero bacio.

 

NOTE FINALI
*tanti lacrimoni* ahahah ok, torno normale! Wow. Posso solo dirvi questo, Wow. Non credevo che scrivere una storia con tanto di mini storie a parte mi durasse anche più di un anno di lavoro! È stato davvero duro scrivere l’intera storia, da Falling in love.. Take me.. You make me complete.. fin qui A steps of love :3 Dopo la prima storia non credevo neanche di finire con questo risultato! Ogni ragazza che mi ha lasciato anche un piccolo commento è stata fondamentale per andare avanti, continuare e conclude la storia intera perciò il primo GRAZIE  va tutte voi ragazze :’3 grazie per avermi sostenuto, grazie per aver detto le vostre opinioni, grazie anche per quelle negative perché comunque vadano fanno crescere e fanno capire i proprio sbagli! Grazie per aver seguito tutte le storie, nonostante Falling in love sia conclusa continuo a vedere quei numeri crescere di poco in poco e rimango sbalordita, nel senso buono ovvio ahaha lol, e mi emoziono! Spero che per quel poco che sia riuscita a concludere con questa piccola “saga” se la si può chiamare così ahah, vi sia piaciuto e saperlo mi renderebbe molto felice :3
Ringrazio anche le mie tre migliori amiche perché siete sempre state le mie muse per i personaggi secondari spero vi sia piaciuto e spero di aver fatto almeno un buon lavoro ;D Grazie per avermi sostenuto ma soprattutto grazie per avermi sopportato per un anno intero *-* vi voglio bene!!!
Non amo molto fare i monologhi perciò concludo in fretta. GRAZIE ancora a tutte voi splendide ragazze e se vi va di lasciare anche un piccolo commento io sono qui :3 sempre se vi va e se vi è piaciuto questo capitolo!
Vi mando un grosso bacio! Spero di rivedervi tutte in una futura storia se dovessi decidere di pubblicare qualcos’altro ahaha :D
Un bacio e grazie ancora!!!
Peace.
Betta <3

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