Maya - Le 5 Apocalissi.

di lollipop 2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Onda Anomala. ***
Capitolo 3: *** Scossa Sismica. ***
Capitolo 4: *** Pioggia di insetti. ***
Capitolo 5: *** Tempesta Perfetta. ***
Capitolo 6: *** Vendetta Maya. ***



Capitolo 1
*** Introduzione. ***


P.S - Premetto che la storia avrà pochi capitoli, davvero pochi...
ma spero comunque di riuscire a snocciolarvi la storia al meglio, cercando di conquistare la vostra attenzione.
Detto questo, di seguito troverete un introduzione alla storia, vi farò anche conoscere in anteprima i quattro protagonisti,
spero vi piacciano... io già li adoro.   :)





Il calendario Maya prevede 18 uinal ovvero 360 giorni, seguito però da un 19esimo uinal, formato da soli 5 giorni durante i quali gli aztechi facevano i loro debiti scongiuri. Si rinchiudevano nelle loro case, nella speranza che nulla di oscuro potesse colpirli.
Negli anni il calendario e le credenze Maya hanno perso di credibilità. La fine del mondo tanto decantata non è mai arrivata.
            Il resto dell'umanità insulta la loro cultura indicandoli come ciarlatani, non si sono ancora resi conto che il mondo sta morendo lentamente.
            I 5 giorni uayeb stanno arrivando.
            L'intero pianeta è in pericolo, gli unici che possono scongiurare questa catastrofe sono i discendenti della stirpe Maya.


Ecco a voi i 4 protagonisti:
 

Chak - discendente del Dio del cielo.                        Kali - discendente della Dea del tempo.                Ixchel - discendente della Dea della medicina.

                                                           
 

Nacon - discendente del Dio della guerra.


       Spero di avervi incuriosito con questa breve introduzione...
            Aspetto qualche vostro commento, prometto che pubblicherò 
            il prima possibile.
            A presto, un abbraccio a tutti...


 

Kiss-Kiss. lollipop 2013

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Capitolo 2
*** Onda Anomala. ***



 

Capitolo 1.

 
I bagnanti ridono e scherzano sulle coste di Rio de Janeiro in Brasile, i bambini costruiscono sulla riva castelli di sabbia… c’è chi si rincorre, gioca con la palla.
Il tutto viene interrotto da urla isteriche, sirene dall’allarme.
I guardia spiaggia corrono, cercando di mettere in salvo i bagnanti sulla riva. Un surfista cade dalla sua tavola è circondato da squali, viene inghiottito da un vortice che sembra risucchiare l’oceano.
Un onda alta circa 15 metri si alza, sembra quasi toccare il cielo, per poi abbassarsi travolgendo tutto e tutti… Palazzi crollano sotto la potenza dell’acqua. Gente urlante cerca di scappare più lontano che può…



 
<< Maledetto incubo. >> Kali si sveglia in preda al panico, il suo respiro è affannato… sono giorni ormai che continua a fare questi sogni, non può più tenerseli per se…
<< Ciao Nacon sono io… No, questa volta il sogno era più vivido… sembrava quasi vero. Sei sicuro che da te sia tutto tranquillo? >>
Quattro sono i discendenti delle divinità Maya.
Perseguitati dal genere umano, sono stati costretti alla fuga… dividendosi.
In tre si conoscono sin da bambini, giocavano insieme e praticavano riti magici: Kali, Chak e Nacon, questi i loro nomi… ispirati a quelli delle divinità Azteche.
Kali vive ormai da anni in India, da quando ha lasciato il Mexico.
I suoi sogni, la preoccupano tenendola sveglia, anche perché ciò che di notte non la lascia dormire spesso si realizza. I suoi, sono sogni premonitori!
<< Chiama Chak, fallo venire da te… sto per arrivare anch’io. >> questa volta Kali non riesce a voltare pagina, a dimenticare ciò che ha sognato.
Decisa a smettere di avere paura, raggiunge suo cugino Nacon, da anni nascosto fra le favelas del Brasile…
Il suo sogno la porta a Rio, la città sarà spazzata via, da quella onda anomala che tanto l’ha spaventata.
Trema Kali, la sua gamba non cessa di muoversi… il suo piede frenetico, batte continuamente sul pavimento dell’aereo.
Atterra all’aeroporto del Brasile, il suo stato d’animo è diviso, da un lato è terrorizzata per ciò che sta per accadere, ma dall’altro è felice, perché rivedrà volti a lei familiari.
<< E’ bello rivederti Chack, hai messo su muscoli… >> Nacon abbraccia il suo vecchio amico, arrivato in Brasile dall’Inghilterra, dove si era rintanato per scappare dall’ira dei diffidenti.
<< Tu sei sempre il solito pagliaccio Nacon… >> i due si abbracciano.
Sembrano essere lontani i tempi, quando da bambini, litigavano per qualsiasi cosa… soprattutto per chi tra loro due doveva essere il leader, il capo dei discendenti Maya.
I due si dirigono in aeroporto, pronti ad accogliere l’altro pezzo della loro famiglia.
<< Piccola Kali… sono felice di rivederti. >> Nacon abbraccia Kali, sono anni che non si vedono… comunicano solamente tramite telefono o lettere.
<< Sei cresciuta tanto… >> fra Chak e Kali sono ancora scintille, come da bambini.
L’attrazione fisica che c’è tra loro è quasi palpabile.
Bando ai convenevoli, bisogna pensare al pericolo che incombe.
<< Cavolo Nacon, vivi in un tugurio. >> la dimora/nascondiglio di Nacon non è dei migliori, non si può, non pensare allo stile di vite a cui i ragazzi si sono dovuti adattare per poter sopravvivere.
<< Allora Kali, dicci cosa hai sognato. >> Chak, da vero leader riporta l’attenzione dei compagni su temi più seri.
Respira Kali, quel sogno la rende ancora nervosa, poi racconta…
<< Credi che possa davvero succedere? >> Nacon scuote il capo, non sembra convinto del racconto di Kali. Chak invece dà molto peso alle parole della ragazza, con un ultima domanda, al cenno positivo di Kali, si convince che qualcosa di oscuro sta per accadere.
Per tutta la notte si sfogliano libri antichi, possedimenti delle loro famiglie, in cerca di qualcosa che possa aiutarli a decifrare questi sogni “premonitori”.
Kali non riesce a chiudere occhio, il terrore di poter rivivere, anche solo nei suoi sogni, quella catastrofe… la inquieta.
<< Non dormi? >> anche Chak sembra non riuscire a chiudere occhio.
<< So che è difficile da credere…ma qualcosa si sta avvicinando… e non sapere cosa sia mi terrorizza. >> ha la voce tremante Kali, anni di fuga non l’hanno mai spaventata come lo è adesso.
<< Ti capisco. Quando Nacon mi ha chiamato dicendomi del tuo sogno, ho realizzato che anch’io nell’ultimo periodo ho avuto dei segnali… >>
<< Segnali?!? >>
chiede Kali confusa… Chak china il capo…
<< Come se qualcuno o qualcosa cercasse di avvertirmi. Di dirmi ciò che sta per accadere. >>
Comunicare col cielo non è una cosa da tutti, ma Chak può… e forse, quei segnali potrebbero arrivare da lì.
E’ l’alba, i ragazzi sono già in spiaggia… pattugliano la zona come se fossero dei poliziotti.
Sbuffa Nacon, per lui è tutto tranquillo… come al suo solito decide di gettare la spugna e dedicarsi al caldo sole.
Sfila la sua maglie, si stende accanto a delle ragazze venendo baciato dai raggi del sole.
Kali e Chak invece continuano a vegliare sulla sicurezza dei bagnanti. In attesa di qualcosa che non sanno neanche come fermare.
<< Forse non succederà niente, almeno oggi… >> dopo ore, sotto il sole cocente, anche Chak sembra voler arrendersi.
Kali continua a guardarsi intorno… ed ecco che un déjà vu la fa rabbrividire…
<< Chak… sta accadendo… >> i bambini sulla spiaggia che costruiscono castelli, i bagnanti sulla riva, con i soli piedi nell’oceano… e poi il surfista che fila veloce nelle onde, sulla sua tavola.
Chak guarda il viso pallido e spaventato di Kali… inizia ad urlare, richiamando l’attenzione del distratto Nacon.
Corre Chak verso la postazione del guardia spiaggia più vicino.
<< Dia l’allarme, un onda anomala ci colpirà a breve… >> il mare sembra essere calmo, nessuno dà retta alle parole di Chak.
Anche le urla di Kali e Nacon sembrano non sortire effetto tra i bagnanti.
Tutto inizia ad accadere, proprio come nel sogno di Kali, il surfista biondo viene inghiottito dall’oceano, gli squali si avvicinano alla riva ed un’ onda d’acqua ricopre l’intera città.
I più fortunati riescono a mettersi in salvo… anche i tre giovani aztechi, rimangono colpiti dall’anomalia.
<< Dov’è Kali? >> Chak e Nacon si ritrovano vicini, camminano a stento tra l’acqua, che aumenta sempre più di livello e tra i resti dei poveri malcapitati.
Si guardano affranti e con gli occhi lucidi, cercano tra i resti di Rio la loro amica mentre guardano intorno a loro, ciò che li aspetta…
<< Nacon, Chak… aiuto… >> la voce di Kali riporta i due giovani alla realtà…
Nacon salta sui rottami di auto capovolte e spazzate via dall’acqua, facendo attenzione a non incappare in zone pericolanti e la vede. Kali è intrappolata sotto una barra di ferro, non riesce a muoversi…
<< Tranquilla, arriviamo. >> i due riescono a liberarla.
I superstiti vengono portati in salvo dai militari accorsi sul luogo della catastrofe, e collocati in strutture che potessero ospitarle.
Il silenzio cala fra gli aztechi, nessuno di loro riesce a proferire alcuna parola.
Il più scettico dei tre, ora sembra essere il più spaventato…
<< Ora cosa facciamo? >> chiede Nacon, con voce tremante.
La sua domanda è rivolta a Chak, è l’unico a sembrare lucido.
<< Cerchiamo di sopravvivere… dovremo cercare risposte. >> sentenzia Chak, sibillino come al suo solito.
<< Risposte a cosa? >>
<< A ciò in cui credevano i nostri avi… alle loro profezie sulla fine del mondo. >>
si guardano affranti Chak e Nacon, guardano Kali, è silenziosa e stanca…
<< La fine del mondo è questa… non abbiamo scampo. I nostri antenati avevano ragione, moriremo tutti, nelle mani della natura. >> le lacrime rigano il viso di Kali, trema mentre parla… non riesce neanche a guardare i volti dei suoi amici… è terrorizzata da quello che li attende e dal non riuscire a fermare ciò che arriverà.


Kali.


Chak.


Nacon.


Eccovi il 1° capitolo di Maya - le 5 Apocalissi.
Chiedo scusa per l'attesa ma il lavoro occupa parecchio del mio tempo,
quindi credo che dovrete attendere un altro pò per avere il 2° capitolo.
Intanto vi rammendo che questa storia sarà breve, molto breve... quindi non mi linciate. xD
Spero comunque di riuscire a soddisfare la vostra lettura.
Vi confesso che sono molto ansiona per questa storia,
è la prima opera di genere fantasy/sovrannaturale che scrivo. 
Detto questo, attendo i vostri commenti, siate clementi con me vi prego.
Ora vi lascio, un abbraccio a tutti voi.

 

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Capitolo 3
*** Scossa Sismica. ***



 

Capitolo 2.

 
 
" Delle ragazze ammirano le vetrine degli stilisti più prestigiosi. Turisti Giapponesi scattano foto a tutto… I bambini rincorrono il loro pallone nei vicoli di Roma, indossando le maglie dei calciatori più famosi.
Quando… la terra inizia a tremare sotto ai nostri piedi...
La gente urla e si agita.
Nei vicoletti di Roma: donne, uomini e bambini stentano a restare retti ed in piedi. Sbandano urtando da un muro ad un altro...
Pezzi di intonaco cadono dai balconi che affacciano sulla capitale italiana. Voragini si aprono nelle strade, inghiottendo tutto e tutti...  
"

 

 
<< Oh no... ancora. >> Si agita nel letto Kali, una nuova premonizione catapulta lei e i suoi due amici in una nuova avventura, alla scoperta delle sue origini e del modo per fermare queste catastrofi. Chak e Nacon continuano a spulciare libri e reperti antichi.
<< Cavolo... non c' è niente in queste pagine... >> È furioso Nacon, lancia via i libri che da giorni ormai gli attanagliano la mente... Kali entra nella loro stanza, ha l'aria terrorizzata ed il respiro affannato.
 << Devo parlarvi... >> Chak la guarda, ha già capito tutto...
<< ... Mi dispiace >> Kali guarda Nacon... è rammaricata per lui, sà che è forte ma sà anche quanto è spaventato da questa situazione. Respira Kali e racconta il suo sogno ai ragazzi.
<< Che facciamo ora? >> chiede Kali, quasi ingenuamente...
<< Partiamo per l'Italia. >> Chak è deciso ad andare fino in fondo, vuole trovare risposte e forse l'Italia può dargliene.
Brasile-Italia, il viaggio è lungo e silenzioso per i tre aztechi. Approdati a Roma cercano un rifugio, un riparo dove poter pensare e meditare su ciò che sta per accadere…
<< Io vado a fare un giro… >> Nacon lancia la sua borsa sul letto, con fare stanco e fa per uscire…
<< Non credo sia una buona idea Nacon… >> Chak lo blocca afferrandogli il braccio…
<< Non ho voglia di restare qui con voi due… >> divincolatosi dalla morsa di Chak, Nacon abbandona l’alloggio…
Chak fa per seguirlo…
<< Lascialo andare, sa badare a se stesso… >> Kali conosce bene Nacon, le loro madri erano sorelle, sono cresciuti insieme… nessuno conosce Nacon meglio di lei…
<< Ha bisogno di tempo per adattarsi a tutto questo… Non sapere cosa stia succedendo lo innervosisce. Lo sai, Nacon è un maniaco del controllo… >>
<< Si, lo so… ma saperlo lì fuori, da solo mi preoccupa… >> Chak è il maggiore, quello che per primo ha visto e toccato la cultura maya. I suoi genitori, come quelli degli altri… sono morti d’avanti  ai suoi occhi. E’ dovuto crescere in fretta Chak, per occuparsi ed insegnare agli altri aztechi la cultura della loro specie.
La notte trascorre in fretta, niente incubi per Kali… proprio come l’ultima volta in Brasile.
Il risveglio però non è tranquillo come la notte appena trascorsa…
Chak continua a guardare il cielo dalla finestra della sua stanza… borbotta fra se e se:
<< Qualcosa non va… >>
Anche Kali ha degli strani presentimenti…
<< Ciao Chak… dov’è Nacon… >> Kali entra in camera dei ragazzi, ha intenzione di parlare un po’ con Nacon, prima che accada il peggio…
<< Credevo fosse da te… >> i due si guardano sconcertati…
Si vestono di corsa per catapultarsi fuori, per strada… Una catastrofe naturale sta per colpirli, rendendoli inquieti… inoltre non sapere dove sia finito Nacon li agita ulteriormente.
<< Dovremmo dividerci e cercarlo… >>
<< Scordatelo Kali, tu resti con me… qualcosa di oscuro sta per arrivare e  non so dove sia finito Nacon… non posso e non voglio che ti allontani da me. >> le parole dure e lo sguardo dolce di Chak convincono Kali… proseguiranno la ricerca insieme.
Giri su giri, su e giù per i vicoli di Roma…
<< Quanti turisti… >> Chak guarda uno per uno i volti delle persone che gli passano accanto, in cerca di vedere quello di Nacon.
<< … Già, troppa! >> Kali è spaventata… il suo sogno si realizzerà anche stavolta, ne è sicura. Ci sono troppe persone a Roma, come faranno a proteggerle tutte, a metterle in salvo…
Continuano a camminare Chak e Kali, urlano il nome di Nacon…
<< Continua a non rispondere al cellulare… >> gli squilli del telefono distraggono Chak.
Ciò che stavano aspettando… sta per arrivare.
Kali si guarda intorno spaventata, il suo sguardo si posa su delle ragazze che chiacchierano, fissando una vetrina del famoso stilista Valentino, nel centro di piazza di Spagna…
Una palla rotola sotto ai suoi piedi, a rincorrerla i bambini con indosso le maglie dei calciatori…
<< … Cos’è?!? >> qualcosa cade sui capelli nero pece di Kali. Si passa una mano fra i capelli, raccogliendo ciò che vi è caduto sopra…
<< Ma è… intonaco… >> alza lo sguardo Kali, pezzi di intonaco cadono dai rustici balconcini romani…
<< Oh no, sta per accadere… >> neanche il tempo di mormorare le poche parole che riesce a proferire, che la terra inizia a tremare…
La gente urla e scappa, rifugiandosi nei portoni dei palazzi, nei negozi… tutti accalcati vicino ai pilastri, alle colonne portanti…
<< Kali… >> Chak corre verso Kali, urlando. La trascina via, appena in tempo. Il balcone sotto cui Kali aveva trovato riparo dal forte e caldo sole, crolla… frantumandosi.
Correndo i due arrivano in uno dei vicoletti che conduce al Vaticano…
<< Mio Dio Chak, guarda… c’è un uomo a terra. >> il percorso dei ragazzi viene interrotto da una figura inerme, distesa sulla strada.
Si avvicinano a lui con cautela…
<< Oh cavolo, è Nacon… >> Chak riconosce quella figura e vi corre in contro, venendo seguito da una preoccupata Kali.
<< E’ ferito alla testa, deve essere stato colpito da questo mattone… >> Chak prende tra le mani un mattoncino, caduto da uno dei tanti palazzi che crollano sotto ai loro occhi.
I due cercano di far rinvenire Nacon, senza riuscirci… la sua testa è ferita e continua a perdere sangue…
<< Lasciate fare a me… >> una ragazza esile e dai lunghi capelli castani si avvicina a loro…
Tira fuori dalla sua borsa diversi barattoli, su ognuno vi sono delle etichette:
-        Cumino.
-       Agrimonia.
-       Ricino.
-       Ruta.
-       Equiseto.
Proprio quest’ultimo barattolo viene scelto: Equiseto…
<< Mi serve dell’acqua… >> Chak tira fuori dal suo zaino una bottiglina con dell’acqua e gliela porge… La sconosciuta fa per prenderla ma Kali strappa la bottiglia dalle mani di Chak…
<< Prima dicci chi sei… >> la terra non cessa di tremare e Nacon continua a perdere sangue… ma Kali è diffidente verso gli sconosciuti, lo è sempre stata…
Nella sua vita ha dovuto affrontare innumerevoli problemi e momenti tristi, dovuti in gran parte alla fiducia, che la sua famiglia riponeva, facilmente, in degli sconosciuti.
<< Mi chiamo Ixchel, sono cresciuta in Italia, ma sono originaria del Messico… >> al nome Ixchel, il volto di Chak si illumina…
<< Ixchel, come la Dea della medicina… >> la ragazza lo guarda, facendogli un cenno di intesa…
Kali sembra l’unica a non aver capito ma fiduciosa dell’istinto di Chak, porge la bottiglia contenente l’acqua a Ixchel, lasciandole così la libertà di curare Nacon.
Ixchel accende un fuoco con dei fiammiferi e dei rami di albero, raccolti per strada.
Vi poggia sopra una ciotola con dell’acqua, aspetta che essa bolli, per poi versarci dentro un po’ del contenuto del barattolo…
<< L’equiseto è una pianta curativa, è molto usata in Messico, per diversi scopi… Aiuta la diuresi, combatte l’osteoporosi e nel nostro caso, cicatrizza le ferite e ferma le emorragie. >> una volta tolto dal fuoco il composto, Ixchel ne spalma una gran quantità sulla nuca di Nacon.
L’effetto è immediato, come se fosse una magia. Il sangue cessa di fuoriuscire e la ferita sembra già richiudersi.
La scossa sismica sembra affievolirsi, ancora qualche leggera scossa di assestamento ma nulla di più preoccupante.
I giovani maya raggiungono il loro rifugio, portando con loro anche Ixchel… la giovane ha un po’ di cose da spiegare loro.
Chak poggia Nacon sul letto, la ferita è quasi completamente rimarginata ma Nacon non ha ancora ripreso i sensi.
Chak raggiunge poi le due ragazze…
<< Allora… parliamo… >> Ixchel osserva i due giovani che le siedono di fronte… Chak attende, è molto interessato, vuole sapere chi sia questa ragazza. Kali invece ha lo sguardo inquisitorio. Ixchel ha salvato la vita di suo cugino ma ancora non riesce a fidarsi di lei.
Ixchel fa un gran respiro, china il capo ed inizia a parlare…
<< Come vi ho detto mi chiamo Ixchel, sono messicana, una azteca originale. Sono una discendente della stirpe Maya… come voi… >> Kali e Chak si guardano perplessi… Come fa questa ragazza a sapere di loro?!?
<< Mi sono trasferita in Italia con la mia famiglia molti anni fa, ero solo una bambina. Non ho mai saputo chi fossi o cosa fossi… non so perché i miei genitori me l’abbiano nascosto, forse per proteggermi… >>
<< Proteggerti da cosa? >> anche Kali ora, sembra essere interessata al suo racconto…
<< Da questo… >> Ixchel tira fuori dalla sua borsa un libro… è della stessa collezione di quelli che hanno in dotazione i ragazzi. Sono i cimeli della stirpe Maya.
<< L’ho trovato tra le cose dei miei genitori, dopo la loro morte, purtroppo non ho potuto chiedere a loro cose fosse.
L’ho letto e riletto negli anni, studiando ogni singola pagina… ogni singola parola. Mancano dei pezzi per completare il puzzle ma ero sicura che voi mi avreste portato i pezzi mancanti… >>
Kali e Chak continuano ad essere confusi… Pezzi del puzzle?!?
<< I vostri libri completano il mio, come il mio completa il vostro. Ogni famiglia aveva un libro, una storia da tramandare… mettendoli insieme, unendo le varie storie… potremo avere un quadro completo, un intera enciclopedia della stirpe Maya. >>
Sorride Ixchel, il suo sorriso infonde sicurezza… ma qualcosa ancora turba Kali…
<< Non capisco, come facevi a sapere che saremmo arrivati, hai avuto una visione, una premonizione? >>
Ixchel sorride, il suo è un sorriso quasi divertito, forse dovuto alle parole di Kali…
<< Visioni, premonizione?!? Sei tu Kali, la discendente della Dea del tempo… non io. Io sono brava solo a curare persone, con le mie erbe e i mie intrugli… >> poggia il suo enorme libro sul tavolo Ixchel, lo sfoglia per poi soffermarsi su delle pagine…
<< Ecco, queste pagine preannunciavano la vostra venuta. Non sapevo che aspetto aveste avuto, non sapevo neanche come trovarvi… ma sapevo che un giorno, non molto lontano sareste arrivati e che aveste avuto bisogno del mio aiuto… >> si guadano intensamente i tre giovani, non riuscendo però a proferire altre parole… posano poi i loro sguardi sul libro che poggiato sul tavolo, ammirano quelle pagine polverose, ingiallite dal tempo…
<< Ora siamo in quatto, cos’ altro dobbiamo aspettarci… >> Nacon è in piedi sullo stipite della porta, guarda i suoi compagni e la nuova arrivata… ha ascoltato tutto, la sua mente è un continuo di domande… Cosa accadrà? Dove andremo? Cosa faremo?
Domande a cui solo il tempo potrà dare una risposta, o forse… bisogna solo attendere che cali la notte e che Morfeo doni altri dei suoi “scherzi” alla povera dormiente Kali.


Ixchel.


Il premuroso Chak.


Eccoci arrivati al 2° capitolo di Maya - Le 5 apocalissi.
Chiedo scusa per la lunga attesa, ma come vi ho già spiegato il lavoro mi occupa molto tempo.
Spero comunque che leggiate questo capitolo e che mi facciate sapere cossa ne pensate...
se vi è piaciuto oppure no.
Insomma aspetto qualche vostro "segnale".
Intanto vi rinnovo l'appuntamento alla prossima settimana con un nuovo capitolo. 
Grazie per la vostra pasienza. Un abbraccio.


 

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Capitolo 4
*** Pioggia di insetti. ***




Capitolo 3.
 

 
La gente ride e passeggia tra i mercatini di Nuova Delhi, c’è chi compera stoffe, chi assaggia cibi tipici… come cavallette e scorpioni. I turisti scattano foto, una ragazza acquista da una bancarella un bracciale d’oro, uno di quelli a schiava come le indossavano le guerriere medievali… Un forte improvviso vento scopre le bancarelle dai loro teli coprenti. Il cielo su tutta Delhi si scurisce, quasi diventa nero.
 Il vento aumenta diventato sempre più forte, la gente cerca di aggrapparsi a qualcosa, qualsiasi cosa riesca a reggerli… Dal cielo iniziano a cadere grossi e numerosi insetti… Calabroni, blatte, grilli e tanti altri. C’è chi si copre la testa, chi urla disgustata… da lontano si sente avvicinarsi un ronzio. La gente urla correndo ovunque, è uno sciame d’api.
 Ciò che prima la gente mangiava ora cerca di mangiare loro…”

 

 
 
Kali si sveglia di soprassalto ansimando. Si siede al centro del letto ha il viso sudato e le mani che le tremano.
Ixchel è già sveglia, ammira il cielo soleggiato di Roma dalla finestra della loro camera.
Sente il respiro affannoso di Kali alle sue spalle, si volta di scatto e la vede: sudata e tremante raggomitolata nel suo letto...
<< Un altro sogno? >>
Kali si volta e la guarda:
<< Dobbiamo andare in India. >> Kali indossa di corsa i suoi vestiti e si fionda nella camera dei ragazzi...
Nacon la vede entrare:
<< Non dire niente... Anzi no dimmi solo che aereo prendere stavolta. >> Nacon è irritato e stanco...
<< Che succede? >> Chak esce dal bagno, si strofina i capelli bagnati con un asciugamano...
<< Non l'ho immagini? Un altro incubo o premonizione... o quel che sia. >> Nacon batte il pugno contro il muro ed esce fuori dalla stanza, imbattendosi in Ixchel.
<< Che gli prende? >> chiede incredula Ixchel, toccandosi la spalla colpitale dal furioso Nacon.
Kali china il capo dispiaciuta... una lacrima riga il suo volto, si sente colpevole per tutto quello che sta capitando a lei e ai suoi amici.
<< Non prendertela Kali, lo sai che Nacon non c’è l’ha con te…>> Chak cerca di rincuorare Kali, aumentando però la curiosità di Ixchel.
<< Potete spiegare anche a me cos'ha che non va Nacon? >> chiede quasi timidamente Ixchel...
<< Molti anni fa il nostro villaggio in Messico fu attaccato da "forze oscure" che sterminarono le nostre famiglie... In quell’attacco Nacon scomparve... >> molto frettolosamente Chak riassume ad Ixchel il malessere di Nacon.
<< Come scomparve?>>
<< Fu catturato dalle stesse presenze che uccisero i nostri genitori.Alcuni saggi anziani del villaggio riuscirono a salvarlo. >> i tre restano per un pò in silenzio a guardarsi l'un l'altro...
<< Scusate, ma io continuo a non capire perchè reagisce così... si, quello che ha passato è terribile ma perchè trattare così male Kali, lei cosa centra... >> scuota la testa Ixchel, prova dolore e tristezza per Nacon, ma detesta il suo atteggiamento nei confronti della povera Kali. Ma è proprio lei a far ricredere Ixchel...
<< La notte prima che i nostri genitori furono uccisi e Nacon rapito, feci un sogno, il mio primo sogno premonitore. Io sapevo cosa sarebbe successo, ma non dissi niente, capisci ora Ixchel il perchè del comportamento di Nacon? >> parla a stento tra le lacrime Kali, sotto lo sguardo addolorato di Ixchel.
<< Dovremmo cercare Nacon, non è sicuro lasciarlo da solo... >> mormora asciugandosi le lacrime.
<< Tranquilla ci vado io. >> Chak fa per uscire ma Ixchel lo blocca...
<< Vado io a cercare Nacon, tu resta con lei è molto triste. >> Ixchel bisbiglia nell'orecchio di Chak, senza mai staccare gli occhi dal volto triste di Kali.
Al cenno di approvazione del ragazzo Ixchel esce a cercare Nacon, lasciando Kali tra le braccia di Chak.
<< Smettila di piangere, non hai più l'età per farlo. >> sorride Chak, il suo è un sorriso dolce e affettuoso, cerca di confortare Kali. Si siede accanto a lei e le accarezza i capelli...
<< Cosa ti fa stare tanto male... il comportamento di Nacon? Appena torna gli parlo e se le parole non dovessero servire, lo prendo a calci... >> scoppiano a ridere entrambi, il sorriso torna ad illuminare il volto di Kali.
<< Non essere sciocco lo sai che Nacon è più forte di te, sarebbe lui a prenderti a calcio... >> Chak ride calando il capo...
<< Non piango per Nacon, so che la sua è solo paura e non odio verso di me. Anche io ho paura... Non voglio più fare questi sogni, Chak. >> Chak prende le mani di Kali e le stringe fra le sue...
<< Ti prometto che capiremo il significato dei tuoi sogni e li faremo smettere. >> continuano a guardarsi intensamente negli occhi Kali e Chak, dandosi forza a vicenda. Ixchel continua ad andare su e giù in tutta Roma alla disperata ricerca di Nacon.
<< Dove si è cacciato quel ragazzo... >>
<< Chi stai cercando? >> una voce alle sue spalle fa raggelare il sangue di Ixchel.
La ragazza si volta lentamente nella direzione da dove proviene quella voce. Cammina Ixchel ma non riesce a vedere nessuno...
<< Psss, sono quì. >> in un vicoletto su delle scale c' è seduto Nacon, Ixchel lo vede e con fare inquisitorio gli propina una ramanzina, poi si siede accanto a lui...
<< Ti va di parlare? >> Nacon scuote il capo...
<< A che serve... Chak e Kali ti avranno già raccontato tutto... >> Ixchel china il capo in segno di consenso...
<< Devo comunque dirti che il tuo modo di trattare Kali è ingiusto... lei non c'entra niente con tutte queste sciagure. >>
<< Si lo so... sono stato uno stupido... >>
<< Bhe almeno ne sei consapevole.>> sorridono entrambi...
<< Andiamo... >> Nacon si alza dal gradino tendendo la mano verso Ixchel...
<< Dove andiamo? >> chiede sorpresa Ixchel...
<< In India, ma prima devo scusarmi con una persona. >>
Giusto il tempo di riappacificarsi con un abbraccio che sono già tutti in volo per l'India.
<< Casa dolce casa... >> mormora Kali con tono triste.
Kali si guarda intorno, riconosce i volti dei suoi vicini, le voci dei bambini che ogni mattina la svegliano giocando sotto la sua finestra...
<< Conosco questa gente... mi hanno cresciuta ed aiutata, non posso vederli morire... >>
<< Questa volta riusciremo ad evitarlo... >> negli occhi di Chak c'è rabbia, è stanco di vedere tutte queste persone morire.
I giovani aztechi girano per i mercatini di Nuova Delhi. Si guardano intorno nell'attesa che capiti il peggio...
Per ore non succede niente, il cielo è sereno, il vento è solo una leggera brezza... nulla di spaventoso o pericoloso.
<< Ho visto una bancarella di erbe laggiù, vado a fare rifornimento... >>
<< Io vado con lei, sono stanco di restare quì ad osservare il cielo. >> Ixchel si allontana, seguita da un annoiato Nacon. Kali e Chak continuano a guardare il cielo, fermi ed in silenzio. Entrambi sentono che qualcosa di oscuro si sta avvicinando.
Ixchel sceglie con cura le sue erbe, Nacon la guarda affascinato...
<< Come fai a sapere quali sono le erbe giuste? >>
<< Tu come fai a combattere con forza e coraggio contro qualsiasi cosa? >> sorridono complici...
<< Sono i nostri geni. Io guardo queste erbe, le tocco, le annuso e so già come e per cosa usarle, sono la discendente della Dea della medicina. Tu sei il discendente del Dio della guerra... fiuti le battaglie e sai come combatterle. Sei forte più di tutti gli altri, durante uno scontro la tua mente è lucida, non ti lasci ingannare. È una dote che solo i veri guerrieri hanno!>> Ixchel e Nacon raccolgono i loro sacchetti e tornano indietro, raggiungendo i loro amici.
 La quietudine di Kali e Chak viene interrotta... Kali si alza in piedi, ha gli occhi sgranati e spaventati...
<< Sta per succedere... >> i suoi occhi sono attirati da una ragazza e dal bracciale che ha appena acquistato da una bancarella, poco distante dei turisti mangiano i piatti tipici: scorpioni, scarafaggi e altro.
Il cielo inizia a scurirsi... Nacon urla mettendo in fuga molte delle persone che riempiono la stradina che accoglie il mercato.
Il vento inizia ad aumentare, bisogna reggersi per evitare di volare via.
Una bambina resta intrappolata in un telone, grida aiuto. Nacon e Chak vanno in suo soccorso riuscendo a metterla in salvo, giusto in tempo.
La pioggia di insetti inizia a cadere, animali stranamente carnivori, attaccano i giovani Maya e le poche persone rimaste nel mercato. In pochi secondi i lunghi capelli di Kali e Ixchel sono diventati comodi nidi per ogni tipo di insetto.
Si sente ronzare uno sciame d’api, si avvicina al mercato.
Chak e Nacon coprono le teste delle loro compagnie trascinandole al riparo.
In lontananza si sentono persone urlare, le loro grida disperate fanno rabbrividire i quattro giovani.
<< Devo andare ad aiutarli. >> Ixchel prende la sua borsa con le erbe, ha gli occhi lucidi. Non può ignorare il dolore e le invocazioni di aiuto dei poveri malcapitati.
Nacon blocca la porta impedendo il passaggio ad Ixchel…
<< Spostati Nacon. >> Ixchel inveisce contro Nacon…
<< Non posso lasciarti andare mi dispiace… >> con gli occhi lucidi Nacon accarezza le guancia umide di Ixchel.
<< Hanno bisogno di aiuto… >> piange Ixchel, si sente impotente.
Chak stringe fra le braccia una disperata Kali…
<< Non possiamo rischiare le nostre vite inutilmente… non riusciremo a salvare quelle persone. Non sappiamo contro cosa dobbiamo combattere. >> Chak cerca di essere forte, stringe sempre di più a se Kali. Trema la ragazza… ancora una volta ciò che ha sognato si sta realizzando.
Lo sgomento e il dolore sono dipinti sui volti dei giovani aztechi… hanno timore di parlarsi, anche perché le domande sono sempre le stesse: Cos’altro accadrà? Come fermare tutto questo? Perché la natura si sta rivoltando?
I Maya avevano ragione, la fine del mondo è vicina e avverrà per fenomeni naturali…
Può però, una pioggia di insetti essere definita un fenomeno naturale? O è un segnale, un avvertimento di una “presenza oscura” decisa a vendicarsi, giocando con i discendenti degli Dei aztechi?


Il furioso Nacon.


La dolce Kali.


Il leader Chak.


La tenera Ixchel.

 


Eccoci arrivati al 3° capitolo... ci avviciniamo alla fine, manca poco.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Aspetto i vostri commenti positivi o negativi che siano.
A presto. Un abbraccio.

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013


 

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Capitolo 5
*** Tempesta Perfetta. ***




Capitolo 4.

 
"Il tower bridge fa da sfondo ad una Londra stranamente soleggiata, il Big Bang scandisce le ore del giorno... l undergroun è strapiena.
C'è chi legge il giornale, chi ascolta musica e chi bacia la propria fidanzata.
 La metro inizia a traballare, le luci si spengono dando sfogo a quelle di emergenza.
I passeggeri impauriti aprono i finestrini per vedere cosa succede. I loro volti vengono colpiti da un ondata d'acqua, la metro è allagata.
Fulmini e tuoni risuonano, illuminando la piccola via di Baker street, luogo dove risiede la maestosa statua di  Sherlock Holmes.
Tombini esplodono, i semafori impazziscono, lasciando gli automobilisti alle mercè della tempesta. La gente urla, la piovosa Londra non è mai stata così bagnata. In pochi secondi sembra di essere a Venezia, le statue di cera provenienti dal museo di Madame Tussaud, galleggiano sulle acque che invadono la città.
 Le sirene dall'arme richieste dalla regina, suonano. Bisogna sgomberare la città."
 
 
Kali si sveglia di soprassalto, si porta le mani alla gola come se si sentisse annegare.
Guarda il letto accanto a se, meravigliandosi di trovarlo vuoto.
<< Dov’è Ixchel? >>
Si alza dal letto impregnato del suo sudore e della sua paura, dirigendosi alla finestra, attirata dalla voci esterne. Scosta la tenda e vede Ixchel e Nacon ridere e chiacchierare in modo intimo.
Kali li guarda, accenna un sorriso… i suoi amici sembrano essere due ragazzi normali. Una vena di tristezza incupisce il suo volto. Come può rovinare la loro giornata dandogli altre brutte notizie.
Si infila i suoi comodi jeans e la t-shirt e senza farsi notare, sguscia via dalla sua stanza, raggiungendo quella di Chak.
<< Posso? >> Kali si fa strada nella camera di Chak. Il ragazzo infila la sua maglia e la guarda.
L’espressione cupa e triste di Kali dice tutto…
Chak si avvicina a lei, facendola accomodare sul letto e con i suoi soliti modi dolci e premurosi la invita a parlare…
Kali racconta il suo sogno, senza omettere nulla… i momenti più vividi e i retroscena che fanno raggelare il sangue.
<< Londra è? >> Chak cammina nervosamente per la stanza… la città che lo ha ospitato, salvandogli la vita. La gente che lo ha cresciuto, educato e protetto sta per essere colpita. Ora capisce cosa hanno provato gli altri…
Kali guarda il volto dell’amico, non l’ha mai visto così spaventato e triste.
Si avvicina a lui poggiandogli una mano sulla spalla. Chak si volta verso di lei, i loro occhi sono inumiditi dalle lacrime.
Kali si getta al collo di Chak, ha bisogno di conforto e vuole darne a lui.
Il ragazzo la stringe forte a se…
<< Siamo di troppo? >> col suo solito sorrisetto malizioso Nacon entra nella stanza, seguito da Ixchel.
Chak e Kali si staccano, non riescono però a mascherare i loro visi tristi.
<< Che succede? >> Ixchel preoccupata, si fionda nella camera, raggiungendo Kali.
La ragazza in breve le racconta il suo sogno. Le due giovani si abbracciano, senza riuscire a frenare le lacrime.
<< Si va in Inghilterra. >> queste sono le uniche parole che Nacon riesce a proferire, anzi quasi le mormora, ingoia il magione che ha in gola e si fa forza.
Chak è a pezzi, tocca a lui adesso infondere coraggio agli altri.
Si avvicina a Chak dandogli una pacca sulla spalla per poi accennargli un mezzo sorriso.
<< Scopriremo cosa sta succedendo… vedrai c’è la faremo. >> le parole di Nacon sembrano confortare Chak, il ragazzo ricambia il sorriso dell’amico.
Arrivati all’aeroporto di Londra, i quattro giovani si dirigono nella vecchia casa di Chak, nella stradina di Baker street.
Chak saluta i vicini, tutti felici di rivederlo… è un bravo ragazzo, sempre disposto ad aiutare il prossimo.
Sistemate le loro cose, i giovani aztechi si recano nelle strade di Londra. Non sanno quando la natura colpirà, devono stare allerta.
Il freddo fa venire la pelle d’oca alla povera Ixchel…
<< Tieni… >> Nacon gli porge il suo giubbotto di pelle nero.
<< Grazie. >> Ixchel gli sorride dolcemente. I due sono molto complici, si conoscono da poco, eppure hanno una particolare affinità.
Etchù” anche Kali sembra non gradire il clima gelido di Londra.
<< Ti sei presa un bel raffreddore… >> Chak sorride di gusto, mentre guarda il naso rosso che colora il volto della dolce Kali.
<< Vieni con me… >> Chak prende la mano di Kali, trascinando la ragazza con se.
<< Hey Nacon, Ixchel… noi andiamo in quel bar, Kali si è raffreddata, ha bisogno di prendere qualcosa di caldo. Voi restate qui, appena ritorniamo vi diamo il cambio, così che anche voi possiate bere qualcosa che vi riscaldi il corpo. >> Nacon gli fa un cenno di intesa con la mano, per poi scomparire tra le milioni di persone che affollano Londra.
<< Una cioccolata calda per favore… >> Chak e Kali sono seduti al bancone del bar.
La ragazza si sfrega le mani, cercando così di scaldarsele.
Chak le porge la sua cioccolata.
<< Bevila finchè è calda, ti rimetterà in sesto… >> Gli anni trascorsi a Londra, per un Messicano come lui, non sono stati facili, il clima torrido della piovosa città, ha rappresentato uno degli ostacoli affrontati dal povero Chak.
Kali inizia a bere la sua cioccolata, intanto la tv del bar trasmette un’edizione straordinaria del telegiornale…
La gente ascolta con attenzione…

L’underground che collega il nostro paese è momentaneamente inagibile, a causa del feroce mal tempo che ci ha colpiti.
Raccomandiamo a tutti di restare nelle vostre case o in luoghi chiusi e sicuri.
Una feroce tempesta, rinominata dai meteorologi la ‘ Tempesta Perfetta ’ sta spazzando via intere cittadine londinesi…

Uno spaventoso lampo fa saltare il collegamento della televisione, gente terrorizzata urla…
Kali inizia a tremare, la tazza con la cioccolata le scivola via dalle mani.
Chak si volta verso di lei…
<< Sta per accadere vero? >> la guarda preoccupato Chak…
<< Nacon e Ixchel sono lì fuori… >> Kali scatta dalla sua sedia e si precipita fuori dal bar, seguita da Chak.
La pioggia inizia a bagnare Londra, i tuoni rimbombano feroci, i lampi illuminano la città.
La gente scappa, urla… Una ragazza scivola, i tuoi tacchi altri non sostengono la sua corsa. Cade a terra, le persone spaventate non si accorgono di lei. Resta inerme sul ciglio della strada, venendo travolta da una ressa di persone urlanti.
Trovare Nacon e Ixchel non è facile. I cellulari non funzionano, le linee telefoniche sono saltate.
Chak e Kali corrono sotto la pioggia, scansando ogni tipo di avversità.
Alberi crollano bloccando la strada, i tombini saltano e da essi fuoriesce dell’altra acqua.
Le sirene dall’arme ordinate dalla regina, risuonano… La città deve essere sgomberata.
Le forze dell’ordine arrivano in soccorso della popolazione.
Militari, protezione civile, medici e paramedici portano la popolazione al sicuro nei bunker antiatomici.
Chak e Kali si ritrovano con gl’altri superstiti, persone che hanno perso tutto: casa, parenti, amici.
<< Dobbiamo trovare Nacon e Ixchel… e se fosse successo loro qualcosa? >> Kali fa su e giù per il bunker, mangiucchiandosi le unghie per il nervoso.
<< Sta tranquilla, sono insieme e sanno come cavarsela. >> Chak poggia le mani sulle spalle di Kali, fermando la sua isterica camminata.
L’attenzione dei due giovani Maya, viene attirata da una voce proveniente dal fondo del bunker…

Lei capisce agente… se non fosse stato per questo ragazzo io sarei morto.
Questo giovanotto è corso verso di me per poi saltare in alto, molto in alto… sembrava che stesse per toccare il cielo. Poi si è catapultato su di me, lanciandomi via. Qualche secondo dopo e sarei sicuramente morto, schiacciato da quel palo della luce o peggio fulminato.

Un vecchietto che giace su di una branda racconta la sua disavventura ad un agente di polizia.
Chak e Kali si avvicinano a lui, restando sorpresi nel vedere ai piedi del suo letto, Nacon.
C’è anche Ixchel, indaffarata a medicare le ferite dei pochi superstiti.
<< Nacon, Ixchel… >> i quattro ragazzi si sono ritrovati e felici d essere sopravvissuti anche a questa catastrofe, si concedono un abbraccio non privo di lacrime.
L’indomani ciò che si presenta aghi occhi del mondo è una Londra ridotta a brandelli…
La tempesta ha spazzato via i tetti delle case, gli alberi sono spezzati a metà e le auto capovolte, galleggiano sull’acqua.
I giovani aztechi si guardano intorno terrorizzati…
<< Non potremmo mai fermare tutto questo! >> Nacon sembra aver gettato la spugna… e non è l’unico, anche le ragazze ormai sembrano essersi arrese.
<< Invece ci riusciremo, ora è tutto più chiaro. >> Chak sembra essere l’unico ad avere la situazione chiara. Gli altri aztechi lo guardano con area interrogativa…
Kali si avvicina a lui…
<< Cosa vuoi dire Chak, cosa ti è tutto chiaro? >>
<< Credevo fosse solo una coincidenza, che tutte queste apocalissi colpissero i paesi dove ci eravamo nascosti. Dovevo dar retta ai segnali, alle mie sensazioni.
Questi non sono "semplici" disastri naturali. Sono sicuro che qualcosa o qualcuno sta tramando contro di noi, per spingerci a combattere.
Trascinandoci nel passato e conducendoci dove tutto ha avuto inizio... in Messico.>>

I quattro giovani si guardano. Forse Chak ha ragione, forse questa è tutta una cospirazione contro di loro. Una strategia per riportarli in Messico.
Per esserne certi, bisogna aspettare solo un nuovo sogno di Kali. 


Chak.


Kali.


Nacon.


Ixchel.


Eccoci arrivati anche al 4° capitolo.
Nota dolente... ne manca soltanto uno.
Vi avevo avvertiti che si trattava di una storia molto breve.
Vi lascio però una chicca per risollevarvi il morale.
Una fan che è anche la mia adorata cugina, nonchè autrice della copertina...
Foreverwithyou
Ha realizzato per me e per tutti voi lettori un meraviglioso video per questa FF.

Clicca quì per vederlo
Come sempre attendo i vostri commenti, anche al video.
Vi saluto con un enorme abbraccio. A presto!

 

Kiss-Kiss. lollipop 2013


 

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Capitolo 6
*** Vendetta Maya. ***




Capitolo 5.

 

 

" I quattro Maya si dividono, cercano tracce del loro passato. Il cielo su Tolucasi incupisce, il vento inizia ad alitare forte, é caldo. Qualcuno li osserva, nell'ombra senza farsi vedere, guidandoli in diverse direzioni. Qualcuno o qualcosa governa il corpo del Dio del cielo, aizzandolo contro i suoi consanguinei. La Dea della medicina non è abituata a questa realtà, la sua emotività non regge. Crolla e si piega al volere di forze superiori... Le quattro giovani divinità dovranno combattere contro l'ignoto. "
 
 
Kali esce dalla sua camera in pigiama, trascinando una ancora dormiente Ixchel con se... Le due giovani raggiungono la camera dei ragazzi.
Ancora nervosa e impaurita Kali piomba nella stanza dei due senza neanche bussare...

<< Kali... >un sorpreso Chak, a petto nudo, intendo a fare flessioni appeso all'asse superiore della porta, guarda le due ragazze con aria interrogativa.
<< Ragazze, cosa fate qui... >> Chak si stacca dalla porta, poggiandosi un asciugamano al collo. Alle sue spalle una porta si apre, Nacon raggiunge gli altri nell'ingresso della stanza...
<< Cos' è... avete organizzato un pigiama party a mia insaputa... >> ride Nacon, alludendo alla tenuta da notte delle due sue amiche.
Kali però non ha alcuna voglia di ridere, tiene lo sguardo di Chak, continua a guardare il ragazzo in modo serio.

<< Avevi ragione... I Maya dovranno tornare in Messico. >>
Lasciata la cupa Londra i giovani Maya sono pronti a tornare a casa e ad affrontare una nuova apocalisse.
Kali, Chak e Nacon hanno abbandonato la loro città nativa da adolescenti, quando compresero che le credenze dei loro avi, avrebbero stroncato le loro vite.
I saggi aztechi spedirono i tre giovani in diverse parti del mondo, li divisero, per evitare che  trovandone uno, avrebbero trovato tutti.
Ixchel ha sempre vissuto a Roma, i suoi genitori lasciarono il Messico quando lei nacque, fiutavano il male e volevano proteggerla da esso.
Nella strage Maya del 2001 in Messico, donne, uomini e bambini vennero brutalmente uccisi da miscredenti che dubitavano delle loro parole, usanze e credenze.
Gli anziani del villaggio giurarono vendetta ma il tempo trascorreva e loro invecchiavano, fino a morire, senza mai riuscire a dimostrare agli umani che le loro non erano solo credenze ma fatti.
Neanche la loro vendetta arrivò, la morte li portò via prima che essa potesse compiersi.
Trema Kali, il timore di ritornare in Messico è tanto...

<Manchiamo da così tanto tempo, cosa troveremo lì? >> Chak le stringe la mano, per confortarla.
<< É casa nostra, qualsiasi cosa ci aspetti noi combatteremo e vinceremo. Ci riprenderemo le nostre vite. >>
Nacon é più combattivo che mai. Vuole arrivare al bandolo della matassa e concludere questa storia. Il guerriero che è in lui sta emergendo...
Il Messico non é come i ragazzi lo ricordavano.
La loro casa, calda ed accogliente è diventata un covo di criminali, alla ricerca di qualsiasi cosa possa arricchirli.
I giovani Maya si recano nel loro paese natale, Toluca.
Le persone che conoscevano li non ci sono più, le loro case sono abitate da estranei.
I quattro giovani si dividono in cerca di qualcosa o qualcuno che possa rispondere alle loro domande…

<< Mi scusi --- >> Kali cerca di avvicinarsi a qualche abitante del piccolo villaggio di Toluca, ma nessuno sembra intenzionato a voler parlare con lei…
Tutti gli voltano le spalle, ore ed ore di cammino, alla ricerca di risposte non hanno portato a nulla.
Nessuno sa niente o non vuole dire niente…

<< Questa gente sembra vivere nel terrore… >> Kali si guarda attorno incredula, i visi scavati e gli occhi malinconici le fanno quasi percepire la paura di quella gente.
<< Chissà se Nacon e Ixchel hanno avuto più fortuna di noi… >> Chak cinge la vita di Kali ed insieme si incamminano verso la pensione che li ospita.
Ormai è quasi buio.

<< Nacon dovremmo rientrare… >> la povera Ixchel spaventata ed infreddolita cerca di convincere il giovane discendente Maya…
<< E’ inutile che continui… questa gente non parlerà mai. Sembra quasi che abbiano paura di noi. >>
<< Gia, infatti sto provando a spiegare loro che noi siamo i buoni e che vogliamo sconfiggere i cattivi, ma abbiamo bisogno del loro aiuto…>> 
urla Nacon, nelle vie buie e desolate di Toluca, spera che almeno una di quelle persone esca dalla casa in cui si è rintanato e parli con loro…
<< Lascia perdere andiamo, inizia a farmi paura questo posto. >> Ixchel trascina via Nacon, tirandolo per un braccio.
La notte trascorre in fretta, nessuno dei quattro aztechi è riuscito a chiudere occhi, l’agitazione per la sciagura che incombe è tanta.

<< Buongiorno. >> Chak e Nacon si fanno strada nella camera delle ragazze
<< Bella cera ragazze… sembrate morte. >> Nacon trova la forza di scherzare anche in momenti del genere, riuscendo a trovare complicità in Ixchel…
<< Senti chi parla… Tu hai l’aspetto di un mostro con quelle occhiaie. >>
E’ il solito Chak a riportare l’ordine, attirando l’attenzione dei compagni su temi più seri.
<< Kali, so che quest’ultimo sogno ti ha spaventata molto e che non hai voglia di raccontarlo, ma noi dobbiamo sapere cosa ci aspetta per provare a salvare noi stessi e migliaia di persone… >> ciò che Kali ha visto stavolta è difficile da raccontare, come può spiegare a Chak che qualcuno prenderà possesso del suo corpo, servendosi di lui per attaccare gli altri?
Respira Kali, stringe i denti e sotto le richieste forzate degli amici, racconta la sua premonizione.

<< Che vuol dire che una presenza si impossessa di Chak… non ha senso. >> Nacon è scettico, tutta questa storia è troppo per loro, fino ad ora hanno dovuto affrontare inspiegabili fenomeni naturali, ma ora questo… presenze, entità sovrannaturali…

<< Come faremo ad affrontarli, a combatterli… >> Ixchel tempesta di domande i compagni, senza ottenere alcuna risposta.
Il sole è alto su Toluca, è tempo di uscire, ed attendere che i presagi di Kali si avverino.
Tutti sono in giro per il villaggio, Chak invece è seduto su di una panchina, ha la testa china sui libri. Spulcia pagina dopo pagina i vecchi cimeli di famiglia, cerca di trovare risposte fra quelle righe, qualcosa che forse gli è sfuggito sino ad allora.
“ 5 Uayeb ” queste parole ricorrono spesso tra le righe dei vari libri che trattano il calendario Maya…

<< 5 giorni di stragi, di catastrofi… Gli aztechi avevano paura in questi giorni… >> Chak borbotta fra se e se, il suo respiro è affannoso, deglutisce di continuo, forse ha capito, forse è arrivato alla conclusione di questa storia.
Infila i libri frettolosamente nella tracolla e corre via, in cerca dei suoi compagni.

<< Cosa stai cercando di dire Chak… che i nostri avi avevano ragione, che la fine del mondo sta arrivando e che tutto accadrà in questi 5 uayeb? >> Nacon scuote il capo, non è convinto delle scoperte di Chak.
 << Ascolta Nacon, forse dobbiamo sopravvivere a questo giorno e poi tutto sarà finito. Pensateci: l’onda anomala in Brasile, la scossa sismica in Italia, la pioggia di insetti in India, la tempesta perfetta in Inghilterra ed ora il Messico. Cinque catastrofi in cinque distinti giorni. Qualsiasi cosa accadrà oggi, sarà l’ultima. Dobbiamo solo resistere a questa giornata e poi ci butteremo tutta questa storia alle spalle. >>
<< 
Dimentichi una cosa Chak, oggi non ci colpirà alcuna catastrofe naturale. Qualcuno si aizzerà contro di noi, mettendoci l’uno contro l’altro. Come credi che riusciremo sopravvivere se ci ritroveremo a combattere ognuno per la propria sopravvivenza. >> le parole di Kali fanno rabbrividire tutti.
Cosa accadrà se ciò che lei ha sognato si realizza, come sopravvivranno se si ritroveranno a combattere su fronti opposti?

<< Non attaccherei mai uno di voi… siete la mia famiglia. >>
Tutti guardano Chak, credono alle sue parole, ma col tempo hanno imparato a fidarsi dei sogni di Kali e sanno che qualcosa di oscuro sta per arrivare e che presto Chak non sarà più lo stesso.
I giovani aztechi non devono attendere a lungo…
Spinti dal desiderio di capire, di trovare delle risposte, i quattro ragazzi si dividono. Forse singolarmente riusciranno a farsi dare qualche risposta dagli abitanti del villaggio.
Il cielo su Toluca inizia ad incupirsi. Il vento inizia ad alitare forte, é caldo.
Qualcuno osserva, nell'ombra i quattro Maya, che a loro insaputa vengono guidati verso i loro destini.

<< C’è nessuno? >> Kali si ritrova ad entrare nella sua vecchia scuola, ormai abbandonata.
<< Heyla… >> nessuna risposta, Kali continua a camminare, i suoi piedi sembrano trascinarla contro la sua volontà.
Chak continua a spulciare libri.
Nacon tenta ancora di parlare con qualcuno, si reca nella vecchia zone presieduta dai saggi del villaggio, cercando di incontrare qualche amico di vecchia data.
Ixchel è sola in una zona per lei ostica e sconosciuta, si reca in chiesa… pregare è l’unica cosa che essa possa fare in questo momento.
Senza che i quattro amici se ne accorgano, il clima intorno a loro inizia cambiare…
I tuoni risuonano come piccole bombe che esplodono, all’interno della chiesa di Toluca.
Ixchel si fionda all’esterno alza la testa al cielo, meravigliandosi di vederlo sereno, rientra in chiesa e si inginocchia sull’altare, serra gli occhi ed inizia a pregare.
Un lampo illumina la chiesa facendo riaprire gli occhi di Ixchel.

<< Ma cosa succede? >> la ragazza si fionda nuovamente all’esterno, ciò che le si presenta d’avanti è raccapricciante. Persone urlanti, c’è chi è ferito, chi disteso sul suolo esanime. La gente si ammazza a vicenda.
<< Fermi, cosa fate… Fermatevi. >> nessuno sembra udire la voce di Ixchel, la ragazza si getta sui feriti, cercando di curarli, una voce alle sue spalle però la fa rabbrividire, distraendola dal suo dovere.
<< Non riuscirai a salvarli, arrenditi Ixchel… >> sembra che quella voce volteggi nell’aria o che sia lontana anni luce.
Ixchel si volta, ma alle sue spalle non c’è nessuno.
Ritorna ad occuparsi dei feriti, ma uno dopo l’altro essi iniziano a morire.
Quella voce rimbomba nella mente di Ixchel, tutto quel sangue versato, tutte quelle vite spezzate, le rimordono l’anima.
Presa dall’angoscia e dal senso di colpa si accascia a terra, sorretta da una maestosa quercia.

<< Non sei come gli altri discendenti Ixchel, ciò che fai, le tue erbe… non salveranno nessuno. Nemmeno te stessa. >> quella voce continua a risuonare nella mente di Ixchel, la ragazza si lascia andare ad un pianto di sfogo…
<< Non servo a niente… non sono utile a nessuno. >>
Dall’altro lato di Toluca Kali cerca di capire come mai si è recata in quella scuola, cosa c’è in quella struttura che la attirata sino ad essa.
Un rumore la fa sobbalzare

<< Chi c’è? >> la scuola è deserta eppure sembra che qualcuno stia osservando Kali.
Con passo lento la ragazza si avvicina all’ingresso, li dove proveniva il rumore.
Sente il suo cuore battere ad una frequenza tutt’altro che normale.
Volta l’angolo ed eccola all’ingresso…
Una figura scura le si presenta d’avanti, ha il volto chino in basso…

<< Chi sei? >> la figura si incammina verso Kali, la ragazza indietreggia spaventata.
Quella persona alza il capo, permettendo a Kali di vederlo…

<Oh mio Dio, Chak… mi hai spaventata… >> Kali si avvicina a Chak…
<< Non ho trovato nulla qui, forse è meglio andare, raggiungiamo Nacon e Ixchel. >> Chak è immobile, non parla e non si muove…
<< Chak… >>Kali guarda il volto dell’amico, soffermandosi sui suoi occhi…

<< Cos’hanno i tuoi occhi… Oh no, sta accadendo… >> la premonizione di Kali si sta avverando, Chak sembra essere posseduto.
Muove la testa Chak, facendo scricchiolare il suo collo, sembra voler dare del vantaggio a Kali per farla scappare.
La ragazza inizia a correre e si rifugia negli spogliatoi della palestra, imbraccia la mazza di legno di una scopa… Dovrà difendersi da Chak se è intenzionata a sopravvivere a questo giorno.

<< Chak, ti prego… non sei in te… >> Kali sente avvicinarsi i passi di Chak, lo implora di tornare in se…
La porta dello spogliatoio si apre, lasciando entrare un inquietante Chak.
I suoi occhi rosso porpora fanno raggelare il sangue di Kali…

<< Ti prego Chak… torna in te, combatti… >> le parole di Kali non sortiscono effetto.
Chak si avventa contro di lei scaraventandola contro il muro, un urlo di paura è tutto ciò che Kali riesce ad emettere.
Nacon, se pur lontano, grazie ai suoi sensi sviluppati da guerriero, riesce a sentire le urla di Kali. Inizia a correre, verso la direzione di quella invocazione di aiuto.
Durante il percorso si imbatte in Ixchel.

<< Hey, Ixchel… cosa è successo stai bene? >>
La ragazza continua a piangere, tra le lacrime borbotta qualcosa a Nacon…
<< Guardali, sono morti tutti… >> Ixchel indica d’avanti a se, Nacon si volta ma non vede nulla.
<Di che parli, qui non c’è nessuno. >> Ixchel alza lo sguardo, ha gli occhi ancora gonfi per il pianto… Guarda la strada alle spalle di Nacon, meravigliandosi di non vedere nessuno.
<< Come è possibile, erano li… erano tutti li. >>
<< Hey, tranquilla… Qualcuno o qualcosa ha voluto destabilizzarti, proprio come diceva Kali. Niente era vero… >> 
le stringe la testa tra le mani Nacon, con fare quasi fraterno…
<< Kali… >> mentre abbraccia Ixchel, Nacon si ricorda di Kali e della sua invocazione d’aiuto…
<< Dobbiamo andare. >> stringe la mano di Ixchel nella sua ed insieme iniziano a correre alla ricerca della loro amica.
Nacon e Ixchel arrivano alla scuola e silenziosamente vi entrano, girano per un po’ finche dei rumori non li attirano negli spogliatoi…
I due vi entrano, Chak è disteso a terra, proprio sull’uscio della porta, privo di sensi…
Ixchel si china su di lui per sentirgli il polso…

<< E’ vivo!>> rassicura Nacon, bisbigliando sotto voce.
<< Resta con lui, io cerco Kali. >>
Nacon entra negli spogliatoi della scuola, vede Kali… la ragazza è riversa sul pavimento, su di lei una figura incappucciata, ha le mai sul ventre e sul petto di Kali…
<< Chi sei… Lasciala. >> la figura si volta verso Nacon, ha gli occhi neri come la pece ed il volto sfigurato.
La figura si alza, lasciando Kali e avvicinandosi a Nacon.

<< Chi sei… >> Nacon continua a fargli domande…
<< Non ti ricordi di me giovane Nacon…  Huracan, questo è il mio nome… Rammenti adesso? >>
Nacon scuote il capo, non rammenda il suo nome.
<Anni fa io ed i tuoi genitori eravamo molto amici, la nostra cultura era al di sopra di quella del genere umano, ma essi non riuscivano a capire e tu sai cosa è successo dopo… >>
<< L’incendio… >> 
Nacon ascolta attentamente le parole dell’uomo, vuole capire cosa sta accadendo.
<< Gia, in quell’incendio la tua famiglia, quelle dei tuoi amici e tante altre famiglie che conoscevo sono morti. Io sono sopravvissuto ma le fiamme hanno sfigurato il mio volto. 
Quel giorno giurai vendetta, contro tutti gli uomini miscredenti del mondo…
Col passar degl’anni ho rafforzato la mia tecnica e grazie ai libri antichi sono riuscito a ritrovare vecchi rituali che mi sono stati molto utili per spaventare l’umanità.>>
<< La pioggia di insetti, il terremoto, la tempesta e l’onda… sono tutte opere tue? >>
<< Ci ho messo un p0’ per crearle, ma alla fine c’è l’ho fatta. >>
<< Perché hai colpito proprio le nostre città? >> 
Chak rinviene, dolorante è aggrappato ad Ixchel…
<< Perché mi servivate qui e sapevo che questo era l’unico modo per avervi… Ho sfruttato i “poteri” di Kali, condizionando la sua mente per avervi tutti qui a lavorare con me. >>
Tutto è più chiaro ora… persino per Nacon.
<< Tu credi davvero che noi ci alleeremo con te… Che ti aiuteremo  a distruggere il mondo per vendetta… Sei un illuso. >>
Huracan discendente dello spirito creatore, che diete origine alla vita, si aizza contro ai giovani Maya, il rifiuto di Nacon è inaccettabile per lui.
<< Come puoi non voler vendicare la tua famiglia, come potete… Se non combatterete al mio fianco mi servirò di voi per vincere questa battaglia da solo. >>
Nacon si volta, guarda Chak e Ixchel, non ha idea di cosa ha in mente Huracan…
Chak invece ha già capito… Guarda il corpo inerme di Kali, ancora riversa sul pavimento…

<E’ questo che hai fatto a me e che stavi facendo a Kali… rubavi la nostra linfa per indebolirci e rafforzare te stesso? >> chiede con un filo di voce…
<< Sapevo che sia tu che Kali non avreste mai accettato un alleanza con me, ecco perché ho preso possesso del tuo corpo per indebolire lei… in questo modo ho preso la tua linfa e anche la sua. Nacon, mi aspettavo invece che tu capissi e mi aiutassi… ma a quanto pare, devo privare anche te della tua linfa.>>
Nacon si volta verso i suoi amici e con fare sicuro intima loro di mettersi al riparo…
Pochi istanti ed Huracan si scaraventa contro di lui.
Il ragazzo viene scaraventato contro gli armadietti, battendo ripetutamente il capo su di essi.
Nacon si rialza, incitato dai suoi compagni, corre verso Huracan, facendo emergere il Dio della guerra che è in lui. Sferra calci e pugni di una potenza inaudita… nulla però sembra scalfire l’uomo.
Un altro violento colpo scaraventa Nacon su delle panche, il ragazzo si ferisce ad un braccio… iniziando a sanguinare.
Ixchel ha il capo chino, sembra che la battaglia non sia di suo interesse.
Sfoglia i vecchi libri della sua famiglia. “Huracan” ha già letto quel nome da qualche parte…

 
Percepisce gran parte della sua forza da un vecchio cimelio donatogli da Hunab Ku, il Supremo Dio creatore dei Maya. Il suo potere è rinchiuso in un medaglione placcato d’oro, che Huracan porta sempre al collo…
 
Ixchel capisce che l’unico modo che Nacon ha di sconfiggere Huracan è strappargli quel medaglione.
Un altro duro colpo scaraventa Nacon oltre gli armadietti dove Chak e Ixchel si erano rifugiati…

<< Oh mio Dio, stai bene? >> Ixchel fissa il braccio di Nacon, che non cessa di sanguinare.
<< Starei meglio se riuscissi a capire come distruggere quell’essere… >>
Ixchel mostra a Nacon il libro, indicandogli il medaglione…
<< Hai visto questo al collo di Huracan? >> Nacon fa cenno di si col capo…
<< Strappaglielo, se gli porterai via il medaglione lo renderai vulnerabile e avrai più possibilità di sconfiggerlo… >>
Intanto Huracan torna a cibarsi della linfa di Kali, la ragazza è ancora priva di conoscenza alla mercè di quel demonio.
<< Ragazzi potreste risparmiare le chiacchiere per dopo… quel mostro si è nuovamente avventato su Kali. >> Chak ancora dolorante e privo di forze richiama l’attenzione dei compagni…
Con un balzo Nacon, scavalca gli armadietti scaraventandosi su Huracan, tra i due c’è una violenta colluttazione, forte come solo delle divinità sanno fare.
Con un colpo di mano Nacon riesce a strappare il medaglione ad Huracan, rendendolo così vulnerabile.
Gli occhi dell’uomo ritornano di un colorito normale, nocciola come lo sono sempre stati.
Nacon lancia il medaglione nelle mani di Chak, che sta lentamente riprendendo le sue forze.
Nacon tira fuori un pugnale dalla borsa di Kali, sta per colpire Huracan ma Chak lo ferma…

<< Non ucciderlo… se non ha questo non può fare più del male a nessuno… >> Chak lascia cadere il medaglione che ha tra le mani, lo calpesta con un piede riducendolo a brandelli…
<< Nooo >> Huracan urla, il potente cimelio donatogli da Hunab Ku ha cessato di esistere.
Nacon prende un inerme Kali fra le sue braccia e seguito dai suoi compagni fa per uscire…

<< Perché risparmiate la mia vita? >> chiede sorpreso Huracan…
Chak si volta, ha pietà per lui…
<< Capiamo il tuo dolore, è comune al nostro… Anni fa gli umani hanno distrutto le nostre vite, uccidendo la nostra stirpe…Volevi vendetta, ma i nostri avi ci hanno insegnato che non bisogna combattere il male con altro male… >>  
Huracan china capo insegno di rispetto…
<< Forse lui era assente durante quella lezione… >> borbotta ironico Nacon.
I quattro giovani Maya lasciano Huracan al suo destino, cercando di riprendersi il loro.
Il mondo è salvo, nessuna mai saprà che a salvarlo sono stati gli stessi che anni prima avevano predetto le catastrofi e per questo puniti con la pena di morte.
Donne, uomini e bambini sono stati tratti in salvo da quattro orfani, i quattro discendenti di quella stessa stirpe tanto perseguitata.
Chak, Kali, Nacon e Ixchel sono pronti a lasciarsi tutto alle spalle ed andare in contro ad un nuovo destino.

<< Abbiamo vinto? >> Kali riapre gli occhi, si è persa la battaglia finale, non sa ancora di quanto sia stato forte Nacon, il suo scettico cugino.
<< Il bene vince sempre… >> le sorride Nacon tenendola stretta fra le braccia.
I quattro giovani sia allontanato stretti l’uno con l’altro, con la consapevolezza che queste apocalissi li hanno riuniti, rendendoli più forti e ridando loro una famiglia.

Chak.


Kali.


Nacon.


Ixchel.


Chak & Kali.                                                                            Nacon & Ixchel.
     


Eccoci giunti alla fine di un'altra storia.
Spero che vi sia piaciuta, attendo i vostri commenti.
Vi lascio il video creato per questa storia dalla mitica 
Foreverwithyou.

Cliccate qui per vederlo. ♥

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito la mia storia, chi l'ha inserita tra le preferite/seguite/ricordate.
Chi ha sempre commentato come:
foreverwithyou, PoppyAnnie e YeLloWfloWeRs

e chi ha sempre seguito nascondendosi nell'ombra.  xD
P.S= Ecco a voi la mia nuova storia di genere romantico/drammatico:
Addict to you.
Anche per questa storia la mia dolce e tanto amata foreverwithyou ha creato un video.
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