L’albero rosso

In una sola notte,

di un legno di scuro fuoco copre

silente e lenta

l’ombra caldi ricordi.

E scorre,

su pietre lontane l’acqua,

scure

per sbiadite stelle.

Il teatro

 

Aureo cordone all’ingresso

E lunghi capelli di tende

Rosse che celano avare

Paesaggi e scene di sogni,

Con luci di fate e di maghi

Che creano mondi migliori

Di amori giganti e di fanti:

sono sogni di piccoli autori

lodati nel mondo, per sempre,

e custodi di grandi tesori.

 

 

 

Sogno.

 

In una vita costruita sui sogni,

per cui vale lottare,

per cui vale correre,

per cui bisogna andare avanti.

Sogni che ti tengono in vita,

assassini ora che sono uccisi.

Sogni che vengono a mancare e

tu li hai visti svanire, ceco dei dolori,

tra le nere righe in un foglio bianco

(firmando la tua condanna a morte).

E ora che tutto è finito, che farai?

Ti aggrappi ad una nuova cosa, ad una nuova gioia,

felicità del momento fin quando tutto del mondo ti annoia.

Cosa fai? Muori?

 

                                     

Soleil levant (il sole che sorge)

 

Su lente e liquide ombre,

e su onde allontana la barca

quell’uomo

nascosto dall’ombra del pino

e svelato dal sole che sorge

Rosso e nascosto al mattino

Da notti non troppo lontane

E misteri di un cuore vicino

Che un mare annegare fa in se.

Vuoto

 

Vuoto…

…

Vedi niente?

Solo il vuoto:

davanti agli occhi di un bambino,

non più bambino.

Davanti gli occhi di un attore

o di un falso: solo il vuoto di un attore e di un falso.

Senza vita.

Il nulla della menzogna e del falso che butta giù

e uccide.

Come e più della spada si sente

e duole e la ferita non smette di sanguinare.

Ma dentro e fuori:

il vuoto.

Profondo e nero e infinito e oscuro.

 

Nike

 

Sogni e pensieri

Volano

Su ali librate

E un corpo

Vestito di panni bagnati

Leggero

S’innalza dal mondo.

Vittoria ottenuta

Di un viaggio profondo.