Memories longer than the road that stretches out ahead di Roxanne Potter (/viewuser.php?uid=115588)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lucy in the sky with diamonds (Beatles) ***
Capitolo 2: *** Who loves the sun (Velvet Underground) ***
Capitolo 3: *** Respectable (Rolling Stones) ***
Capitolo 4: *** Liquor&Love Lost (Bring Me The Horizon) ***
Capitolo 5: *** I was made for loving you (Kiss) ***
Capitolo 6: *** Welcome to my life (Simple Plan) ***
Capitolo 7: *** The God That Failed (Metallica) ***
Capitolo 8: *** I want to hold your hand (Beatles) ***
Capitolo 9: *** Asleep (The Smiths) ***
Capitolo 10: *** Take it or leave it (The Runaways) ***
Capitolo 1 *** Lucy in the sky with diamonds (Beatles) ***
-Allora, Paul? Com'è che mi vedi?
John
è su di lui, è accanto a lui, è tutto
intorno a lui: ovunque si
giri, Paul incontra i suoi occhi sgranati e brillanti, il suo sorriso
forse un po' folle.
John indossa una sottile corona dorata sui
capelli scombinati e il suo corpo è avvolto in un mantello
rosso
scarlatto. Sembra il re del mondo, un re che ha completamente preso
possesso della sua mente.
-Ti vedo come un re dell'universo.-
ride Paul, abbandonando la testa sul cuscino.
E per un attimo
riesce a comprendere cosa sta succedendo veramente: si trova disteso
sul letto e John è sopra di lui, John è in
acido come
lui, gli tiene i fianchi stretti con le ginocchia e sta facendo
scorrere le mani sul suo petto.
-Tu invece sai come
mi appari?- dice John, chinandosi verso di lui. -Hai gli occhi
azzurri, Paul, non mi sembrava di ricordare che avessi gli occhi
azzurri. Di un colore troppo acceso per essere reale. E il tuo viso
continua a sdoppiarsi davanti a me, a confondersi e... pare che ti
esca sangue dalle labbra. Posso assaggiarlo?
John
non aspetta una risposta. Inizia a leccare le labbra di Paul e a
morderle leggermente, e Paul si ritrova a rabbrividire di puro
piacere. Morde anche lui un labbro di John, la lingua si unisce alla
sua, e in breve il loro è diventato un bacio folle, avido e
quasi
disperato, un bacio che forse entrambi hanno aspettato da molto,
troppo tempo e che
sono riusciti a scambiarsi solo ora, con le menti alla deriva, perse
in un mondo di occhi troppo azzurri, mantelli scarlatti e visi
sdoppiati.
-Senti il sangue,
John? Lo senti?- sussurra Paul con un sorriso malizioso, quando le
labbra dell'altro si allontanano dalle sue.
-Lo sento. Ed è la
cosa più dannatamente deliziosa che io abbia mai assaggiato
in vita
mia. Mi permetterai di prenderne altro?
E John lo bacia di nuovo.
Per tutta la notte, distilla il sapore paradisiaco delle labbra di
Paul, quelle labbra che gli sembrano troppo piene e troppo belle e
troppo rosse, macchiate di un sangue che esiste solo nella sua mente.
E Paul
si abbandona a lui: lascia che il re, il suo re,
il re di quel mondo che gli gira intorno, prenda ogni cosa di lui, e
le loro labbra si separano per iniziare a scorrere lungo i corpi, le
mani si liberano dei vestiti, i corpi bruciano e si uniscono.
Per Paul, il mondo
è diventato solo sangue, solo passione che esplode, solo
umidità
sulla sua bocca e su ogni angolo del suo corpo: e John ne è
il suo
bellissimo re.
Note.
Prima che me lo chiediate: sì, ero
anche io in acido quando ho scritto questa roba. Ecco perché
ne è uscita questa flashfic così folle e assurda.
In teoria le regole di questo tipo di raccolte sarebbero "Ascolta la
canzone solo una volta, scrivi la drabble/flash tutta d'un fiato e
quando finisce la canzone terminala senza esitazioni, non importa
quanto sia scombussolata", ma naturalmente io non ho fatto
così.:,) Quando usciva una canzone che mi ispirava, mettevo
la ripetizione finché non avevo terminato di scrivere il
capitolo. (Sì, le ho già tutte pronte.)
Altrimenti non sarei riuscita proprio a scrivere, lol.
La cara Lucy mi ha ispirato semplicemente lo scenario di John e Paul
che per la prima volta si fanno di acido insieme. (La primissima volta
di Paul, insomma.) No, io credo che il titolo della canzone sia stato
preso dal disegno di Julian, dico davvero, ma è inevitabile
che la canzone faccia pensare all'LSD, agli acidi con visioni annesse e
così via. Perciò ho partorito questa cosa folle.
Spero vi sia piaciuta, ci si legge alla prossima.:3
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Capitolo 2 *** Who loves the sun (Velvet Underground) ***
Come si fa ad amare il sole? Come si fa
a rallegrarsi di uno stupido e insignificante cielo luminoso, dei
raggi che ti scaldano la pelle?
A Paul non importa più che, al
suo risveglio, il sole splenda o no. Non gli importa più di
uscire
di casa e trovare un piacevole tepore ad accoglierlo nell'aria del
mattino. E non gli importa neanche di vedere il cielo scurirsi e
rannuvolarsi, di sentire il freddo pungente e le gocce d'acqua che
cadono giù fitte e scorrono tra i suoi capelli e sul suo
viso
scoperto, come lacrime.
Non gli importa più, non da quando John
l'ha lasciato.
Il filo che li univa si è rotto e ha lasciato
spazio a un gelo che nessun sole potrà mai riscaldare, che
lo scuote
e lo spaventa più di qualsiasi temporale.
Paul si lascia cadere
su una panchina nei pressi di Abbey Road e chiude gli occhi,
combattendo contro il tornado di emozioni che preme in lui e sembra
soffocarlo.
Freddo, freddo, freddo. Tutto
quello che sente dentro è un freddo doloroso, il freddo
della
tristezza e dell'abbandono.
La giornata di oggi è torrida e il
sole lo fa sudare leggermente, ma quando alza lo sguardo al cielo e
strizza gli occhi contro la luce non riesce a trovare nessuna
felicità, nessun conforto.
Come può amare il sole che splende
sopra di lui, quando il vero sole della sua vita se n'è
andato
spezzandogli il cuore?
Note.
Lo so che sono in un
ritardo mostruoso perché ho pronta questa flash da sempre,
ma ultimamente non ho avuto né tempo né voglia di
andare a cercare la password per usare il wi-fi. (Causa scadenza
chiavetta.) Alla fine però ho superato la pigrizia e mi sono
decisa ad aggiornare, da oggi in poi niente più ritardi,
(Certo, come no.) ho pronti tutti i capitoli.
Spero che la flash vi sia piaciuta, è ispirata parecchio al
testo della canzone e naturalmente parla di quando Paul e John iniziano
ad allontanarsi perché quest'ultimo ha conosciuto Yoko. A
presto.;D
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Capitolo 3 *** Respectable (Rolling Stones) ***
-Ogni tanto
potresti anche sforzarti di avere un aspetto rispettabile, sai?
Dalla
poltrona dove è sprofondato con un libro tra le mani, John
interrompe la sua lettura per rivolgere uno sguardo seccato a Mimi.
-Io ho un
aspetto rispettabile.- replica, in tono deciso ma un po' ironico.
-Con quei capelli in disordine e quei
jeans da teddy boy? Mio Dio,
John, se solo ti decidessi ad andare in giro vestito come un bravo
ragazzo...
-Non mi deciderò
mai, è inutile che provi a convincermi.
-Potrei sapere
almeno perché ti ostini a conciarti così?
John abbassa lo
sguardo sulle pagine del libro mentre una risposta si fa strada nella
sua mente, insieme ad un ricordo: Paul che gli sorride e si china su
di lui per sfiorargli le labbra con un bacio.
-Non
mi interessa affatto se sembri un teppista di periferia e non ti
vesti mai in modo rispettabile, sai?- è quello che gli ha
detto Paul
qualche giorno fa. -Tu mi piaci così,
quindi vedi di rimanere così.
-Perché mi piace.-
risponde John senza poter trattenere un sorriso, anche se vorrebbe
poter dire tutt'altro, e torna tranquillamente alla lettura del
libro.
È solo quando Mimi
sbuffa e dice: -Sappi che così non ti troverai mai una brava
ragazza
fissa.- che John scoppia a ridere, sotto lo sguardo perplesso della
zia.
-Si può sapere
perché ridi, ora?
-Una battuta del personaggio.
Rido perché proprio grazie al mio
aspetto non rispettabile ho un “bravo ragazzo
fisso.” Se solo
sapessi, Mimi...
Note.
Ovviamente la flash non c'entra un
emerito cavolo con la canzone, ma semplicemente guardando il titolo mi
è venuta in mente una scena con Mimi che rimprovera John di
vestirsi come un Teddy Boy e quindi non in modo "rispettabile". Non mi
convince molto, almeno non quanto le altre, ma ditemi voi.
Quando l'ho cercata per incollarla su Nvu mi è venuto un
dannato colpo, perché non riuscivo a trovare più
la storia sul pc. Cercavo il titolo nella barra di ricerca e non mi
usciva nulla. Cercavo nel cestino, in tutte le barre di ricerca
possibili, ma niente. Mi sono messa a piangere come una deficiente
convinta di aver perso tutto, poi mi sono ricordata di aver salvato
questa raccolta sul computer non con il vero titolo ma con un
banalissimo "Raccolta McLennon." Viva la mia intelligenza,
alè.
Lo so che non ve ne frega nulla, ma volevo raccontarlo. Ci si legge
alla prossima flash (La prossima sarà particolarmente triste e deprimente, non odiatemi.) e ricordate che giorno è oggi: tanti
auguri, Ringo, peace and love for all.c:
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Capitolo 4 *** Liquor&Love Lost (Bring Me The Horizon) ***
Riccioli
di fumo dell'ennesima sigaretta si levano nell'aria. Paul li fissa
senza quasi vederli, mentre i suoi occhi stanchi e lucidi di lacrime
si chiudono lentamente.
John non c'è più, John
è morto,
John è morto. Gli hanno sparato. John è morto.
John non c'è più.
Sul tavolo davanti
a lui sono ammucchiate bottiglie di birra, bottiglie che stasera lui
si è ritrovato a vuotare freneticamente. Ha perso
lucidità ormai da
molto, perciò afferra senza ragionare un'altra bottiglia e
manda giù
quel poco di liquore che ne è rimasto: l'alcol che scorre
nella sua
gola brucia, brucia quanto il suo dolore.
Non è la prima
notte in cui Paul si ritrova così, ubriaco e con una
sigaretta tra
le mani, nel tentativo di affogare e occultare la sua sofferenza.
Ma
la sofferenza lo tormenta ad ogni secondo, fa scorrere lacrime sul
suo viso stanco e sconvolto; perché John è sempre
lì, i suoi occhi
sorridenti fanno capolino tra i fili di fumo che si intrecciano
nell'aria, la sua voce ride o piange o canta le parole delle loro
canzoni e gli ricorda che lo ama, che lo ama, che l'ha sempre amato
fino all'ultimo respiro esalato in quella dannata sera di dicembre.
Paul si lascia
sfuggire un urlo soffocato, lascia cadere la sigaretta sul tavolo e
si porta le mani al volto: questa è solo l'ennesima delle
sue notti
di fantasmi, di occhi che si sono trasformati in cenere, di voci che
non esistono più.
E lui darebbe di
tutto pur di non incontrare più, nelle sue farneticazioni
mentali,
lo spettro di quei bellissimi occhi che tante volte hanno visto la
sua anima messa a nudo, pur di non udire la voce che gli ha giurato
di amarlo.
John ormai è
morto. John è un fantasma. E questa è solo una
delle tante notti in
cui Paul lascerà che il fantasma di John continui a
tormentarlo, a
tormentarlo finché non gli sembrerà di morire.
Note.
Vi giuro che la prossima è molto più tranquilla e
meno deprimente. ... Ok, forse no, considerato che noi sappiamo come
sono andate le cose.
Comunque, questa flash è completamente ispirata al testo
della canzone, si capisce se lo leggete. La sto ascoltando proprio in questo momento, mentre
scrivo le note.:3 Domani aggiorno e sempre domani, oppure stasera se
trovo un titolo, dovrei iniziare a postare il primo capitolo di
un'altra raccolta che ho scritto. Una George/Pattie. La mia prima het
nel fandom dei Beatles, lol. (Quindi vi invito a farci un salto quando
la pubblicherò, solo se volete ovviamente.)
Spero che questa vi sia piaciuta, a presto.;D
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Capitolo 5 *** I was made for loving you (Kiss) ***
-Paul, tu dici che
noi siamo fatti per amarci?
Paul alzò lo sguardo dal giornale che
stava distrattamente sfogliando e rivolse a John un'occhiata
divertita.
-Cos'è tutto
questo romanticismo stasera, Lennon? Non è da te.
John pizzicò le
corde della chitarra acustica che teneva poggiata sulle ginocchia,
con un sguardo pensieroso e più serio che mai.
-Guarda che non sto
scherzando. A volte penso a noi come due persone che si completano a
vicenda e che sono semplicemente perfette per stare insieme. Come se
il destino le avesse fatte incontrare, perché era giusto che
fosse
così. Due anime gemelle. Se non ti avessi conosciuto, Paul,
non so
come sarei ora.
Paul si alzò,
lasciando il giornale sul tavolo, per avvicinarsi a John e sfiorargli
delicatamente il viso.
-Forse ho capito
cosa intendi.- mormorò, chinandosi per poggiargli un bacio
sulle
labbra. -A volte ci penso anche io, sai? Il nostro legame mi sembra
qualcosa di perfetto, come se fossimo nati proprio perché ci
incontrassimo. Qualcosa di troppo forte per essere spezzato, che non
può concludersi per un semplice litigio o stupidaggini del
genere.
-Quindi tu non mi
lascerai mai?- disse John, afferrando una mano di Paul. Sorrideva, ma
erano evidenti la paura e l'insicurezza nei suoi occhi.
-Mai.
-E se succedesse
qualcosa?
-Non succederà.
Il sorriso di John
si allargò ancora di più.
-Ti amo, Paul, più
di quanto ami Chyntia e di quanto io possa amare qualsiasi altra
donna. E ti giuro che non ti lascerò mai
neanche io.
Note.
Mi odio per aver scritto quell'ultima frase
perché poi sappiamo tutti come va a finire. Voglio prendere
John a sprangate.ç___ç
Crisi depressive McLennoniane a parte, spero che questa flash sia di vostro
gradimento, anche se a me non convince tantissimo. La prossima
sarà molto più positiva, ve lo assicuro. Comunque
approfitto di questo spazio per ringraziare Kia85, The Edge e
Mrs_McCartney per le loro recensioni ad ogni capitolo, visto che li
recensite tutti (Almeno per ora.xD) credo che da oggi
risponderò alle vostre recensioni solo per eventuali
domande, altrimenti finirò per intasare la vostra casella di
posta ogni giorno ripetendovi sempre le stesse cose.xD
A presto!
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Capitolo 6 *** Welcome to my life (Simple Plan) ***
A volte John si
sente stanco della vita che conduce ogni giorno. Non può
fare a meno
di guardare con disprezzo le persone che lo circondano, i suoi
insegnanti convinti di doverlo rimettere in riga perché
“lui non
va bene così com'è”, i suoi compagni di
classe quasi tutti uguali
nelle loro vite così noiose e prive di sogni.
Non può fare a
meno di fremere di rabbia quando qualcuno gli dice cosa deve fare o
lo critica per le sue ambizioni, quando sua zia Mimi butta via i
fogli di poesie che lui ha nascosto nel cassetto o gli ricorda,
piccata, che dovrebbe studiare e pensare a farsi un futuro invece di
perdere tempo dietro a quella stupida chitarra.
Ci sono giorni in
cui John si sente sanguinare dentro. Non ne può
più di sentirsi
dire che i suoi sogni sono solo le illusioni di un ragazzino che non
conosce nulla della vita. Non ce la fa più ad ascoltare i
rimproveri
di zia Mimi su ogni singola cosa, sui suoi vestiti, sul suo nuovo
taglio di capelli, sulla disposizione dei mobili della sua camera.
Non vuole svegliarsi al mattino e sapere che, quando
scenderà in
cucina per la colazione, non troverà i suoi genitori a
dargli il
buongiorno con un sorriso come succede in tutte le famiglie normali:
perché sua madre è morta e non tornerà
più, mentre un padre non
l'ha mai avuto.
John vorrebbe solo chiudere gli occhi e urlare,
urlare con tutto il fiato che ha in gola, mentre dalla sua piccola
radio esplodono a tutto volume la voce di Elvis Presley e il ritmo di
qualche canzone rock, mentre suona freneticamente la sua chitarra
acustica e sogna, sogna di essere qualcuno, di presentarsi su un
palco con una chitarra elettrica tra le mani e cantare davanti a un
pubblico in delirio, di vedere la sua faccia stampata su giornali che
parlano di lui come il nuovo re del rock n' roll, di essere
riconosciuto dai fan quando cammina per strada.
Ma John è solo un
qualsiasi ragazzo di Liverpool, un ragazzo troppo sognatore e troppo
ribelle, che riesce a sorridere davvero solo quando scrive una poesia
o impara a suonare sulla chitarra una melodia identica a quella
originale.
E quando c'è Paul.
Perché forse la
musica non è l'unica capace di salvarlo dalla gabbia della
sua vita.
John si sente
dannatamente bene quando Paul gli sorride di quel suo sorriso
bellissimo, quando gli solleva il mento e lo bacia dolcemente, quando
dopo che hanno finito di fare l'amore accosta le labbra al suo
orecchio e, con una voce che gli fa correre i brividi lungo la
schiena, gli dice che lo ama.
E allora, anche se
per pochi istanti o per un'ora, non importa più che Mimi gli
urli
contro esasperata che è un buono a nulla. Non importa che
Julia se
ne sia andata per sempre e che Alfred l'abbia abbandonato, non
importa che il suo gruppo non riesca a trovare un buon contratto per
incidere un disco.
Finché la chitarra tra le sue mani continuerà
a suonare, John starà bene.
Finché Paul continuerà a dirgli che
lo ama, John sarà la persona più felice del mondo.
Note.
Questa è una delle flash che mi piace di più in
tutta la raccolta, anzi, forse è proprio la mia preferita.
Naturalmente è ispirata al testo della canzone. Spero che
sia piaciuta anche a voi, a dopodomani!
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Capitolo 7 *** The God That Failed (Metallica) ***
-Spiegami come può
esistere un Dio quando... quando... Stuart...
Una nuova serie di
singhiozzi costringe John a interrompersi. Il ragazzo affonda il viso
tra le mani, come a voler nascondere a Paul le sue lacrime, il corpo
in preda a tremiti incontrollabili.
Paul odia vederlo
così. È forse la seconda o la terza volta in vita
sua che John
piange davanti a lui e la cosa gli fa dannatamente male, come
se fosse lui ad aver appena perso il suo migliore amico.
-Vieni qui.-
mormora Paul, e si alza per avvolgere le braccia intorno al corpo di
John.
Per un attimo lo
sente irrigidirsi, ma alla fine John si lascia andare e accetta che
Paul lo stringa e gli accarezzi dolcemente i capelli, come farebbe un
genitore col suo bambino.
-Voglio sapere come
è possibile credere in Dio.- inizia John, sforzandosi di
mantenere
la voce ferma, il volto affondato sulla spalla di Paul. -Stuart
è
morto, capisci? Aveva poco più di venti anni, era giovane,
aveva
talento, lui... non si meritava di morire. Se un Dio esiste, come
può
permettere una cosa del genere? Come può?
-Non lo so, John.-
sospira Paul, con una stretta dolorosa al petto. Vorrebbe fare di
più
che abbracciarlo e accarezzarlo e sussurrargli parole che non possono
essergli di alcun conforto, ma l'unica cosa che renderebbe John
davvero felice è completamente al di fuori della sua portata.
-Tu almeno ci sei,
vero?
La voce di John è
rotta, spezzata, ferita. La voce di un ragazzo solo e spaventato che
teme di vedersi scivolare davanti la sua vita e quella delle persone
che ama.
-Ci sono. Certo che
ci sono.
Paul si china per
baciare John, e in breve entrambi sono persi nel contatto avido e
umido tra le loro bocche che si assaggiano, si cercano, si reclamano.
John si aggrappa a lui avvolgendo le braccia intorno alla sua
schiena, stringendolo come se non volesse lasciarlo più
andare, gli
bacia le labbra un'ultima volta, poi affonda il viso contro il suo
petto e piange, per la prima volta dopo molto tempo piange senza
vergogna davanti a un'altra persona.
-Ti prego, Paul,
dimmi solo che mi ami.
-Ti amo.- gli
risponde Paul e, per un attimo, sulle labbra di John compare un
sorriso debole quanto sincero.
Note.
Lo so, sono in ritardo. Tanto in ritardo. Ma non ho potuto accendere il
pc per un po' di giorni causa mancanza del caricatore. *Cose che non
importano a nessuno.*
Spero vi sia piaciuta la flash, naturalmente la situazione è
ispirata al testo della canzone. A dopodomani!;D
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Capitolo 8 *** I want to hold your hand (Beatles) ***
-Sei sicuro di
stare bene oggi?
Paul lanciò un'occhiata distratta a John e annuì
lentamente, per poi tornare a giocherellare col foglio di carta
appallottolato che continuava a rigirarsi tra le mani. Sul tavolo
davanti a loro, erano dispiegati altri fogli fitti di scrittura su
cui per tutta la mattina avevano appuntato testi per le loro
canzoni.
-Oh, smettila. È da quasi un'ora che hai un'aria cupa e
stanca, come se non volessi parlare con nessuno, me compreso.
-Non è vero.-
ribatté Paul, alzando su John uno sguardo accigliato.
In tutta risposta,
John afferrò la mano dal ragazzo e la strinse;
notò con piacere il
modo in cui Paul sgranava un po' gli occhi e arrossiva talmente tanto
che le sue guance sembravano essere andate a fuoco.
-Non è la prima
volta che ti vedo così, in questi giorni.- iniziò
John. -Lo sai che
se c'è qualcosa che non va me ne puoi parlare?
-Io, cioè, sì...-
balbettò Paul, senza riuscire ad articolare una parola
sensata.
Si sentiva
imbarazzato, agitato e al tempo stesso estremamente lieto per la mano
di John che stringeva affettuosamente la sua, ma non era solo
gratitudine verso un amico che si preoccupa per te. Gli piaceva
sentire la stretta calda e decisa di John; gli faceva ribollire
qualcosa nello stomaco, lo faceva sentire al sicuro, quasi
emozionato.
Emozionato di che? Recupera le tue
facoltà mentali invece di pensare stupidaggini.
-Si può sapere che
stai facendo?- riuscì a dire infine Paul, con un sorriso
nervoso.
-Ti sto solo
tenendo la mano.- rispose divertito John. -Non è una
dichiarazione
d'amore, non ti ho baciato e non ti sono saltato addosso, sto solo
tenendo la tua mano. Ti dispiace?
A quelle parole Paul credette di
non poter arrossire di più. Quando poi il pollice di John
iniziò ad
accarezzargli lentamente il dorso della mano, pensò che
sarebbe
esploso per come il cuore aveva preso a battergli forte.
Lo fa apposta. Sono dannatamente
sicuro che lo fa apposta.
-No, non mi
dispiace, figurati...
Non smettere. Continua a tenermi la
mano.
John sorrise, di un
sorriso un po' malizioso, poi gli lasciò andare la mano. Per
Paul fu
come essere strappati via da un sogno ad occhi aperti.
-Riprendiamo a
scrivere, allora?- disse allegramente John, afferrando un foglio dal
tavolo. -Non scusarmi se te lo dico, l'ultima rima che hai messo qui
fa proprio schifo.
Paul non poté fare
a meno di sorridere mentre avvicinava di più la sedia a
quella di
John. Ormai i suoi battiti cardiaci si erano calmati e la sua faccia
non era più rossa come prima, almeno sperava.
Facoltà mentali recuperate.
Chissà
cosa diavolo mi era preso.
-Allora proponi tu
qualcosa, genio.
John si voltò
verso Paul e gli rivolse uno sguardo soddisfatto.
-Non hai più
l'aria da incazzato cronico che vuole uccidere tutto e tutti e
rimanere da solo per il resto della sua vita.- rise.
-Devo prenderlo
come un complimento?
-No, perché è tutto merito mio. Vedi cosa
sono capace di fare? Credo che un giorno scriverò una
canzone
chiamata I want to hold your hand per parlare di
questo
episodio.
Giusto la frase necessaria a far implodere
definitivamente Paul.
Note.
Lo so, avrei dovuto aggiornare ieri, ma non ho trovato il momento.
Perciò aggiorno oggi. Godetevi questa ventata di
tranquillità, perché la prossima flash
sarà abbastanza triste. (L'ultima invece no.) Spero che vi
sia piaciuta, a me personalmente piace anche se temo che sia un po'
stupida. Boh, non so, ditemi voi.
Visto che ho terminato di postare la George/Pattie potrò
aggiornare direttamente domani. A presto.;D
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Capitolo 9 *** Asleep (The Smiths) ***
Gli occhi di John
sono persi nel buio pastoso in cui è immersa la sua camera.
Non vede
nulla, sente solo la pressione morbida del letto su cui è
disteso e
il respiro di Chyntia che dorme accanto a lui.
Anche John vorrebbe
dormire. Chiudere gli occhi e addormentarsi dolcemente, senza
più
pensieri, senza preoccupazioni, senza lacrime che combattono per
sfuggirli dagli occhi. Senza che il viso di Paul e le sue parole
sferzanti gli tornino in mente ogni volta che tenta di abbandonarsi
al sonno.
Forse tra di loro è
finita, è davvero finita. Forse c'entra quella donna che
è entrata
da poco nella sua vita e che sta sconvolgendo la sua mente e tutti i
suoi punti di vista, Yoko. Forse no.
Forse, pensa John
chiudendo gli occhi, non è il nuovo sentimento che prova per
Yoko ad
averlo allontanato così tanto da Paul.
Cosa si è spezzato
tra di loro, in quell'unione così apparentemente perfetta?
Chi
l'avrebbe detto che prima o poi i loro litigi non si sarebbero
conclusi con le solite scuse, ma che sarebbero andati avanti tra
occhiate fredde e parole taglienti?
I diritti della Apple, le
questioni burocratiche... fanculo a tutto questo. A lui non importa
davvero di soldi e percentuali, anzi, non gliene importa per niente.
Lo capisce solo la sera, quando cerca di addormentarsi e il pensiero
di Paul arriva a stringerli il cuore in una morsa insopportabile di
dolore: i loro sguardi distanti, gli insulti più pesanti che
mai che
si sono scambiati, le parole scostanti di due persone che non provano
nulla l'una per l'altra.
Che fine ha fatto il loro amore? Che fine
ha fatto quell'intensa perfetta?
Ogni volta che ci pensa, John si
sente semplicemente male. Vorrebbe solo tornare indietro nel tempo,
cancellare tutto, ricominciare daccapo con Paul e...
Yoko. John
sente le sue mani tremare, la sua mente andare in pezzi in un vortice
di confusione, indecisione e tristezza.
Affonda di nuovo il viso
nel cuscino, si ripete di dormire, dormire, dormire. Vorrebbe
così
tanto aprire gli occhi e scoprire che al posto di Chyntia
c'è
un'altra persona, dal sorriso dolce e rassicurante, pronta ad
accarezzargli il viso e a sussurrargli di lasciar andare,
di
dormire senza preoccuparsi più del futuro. Forse sua madre,
forse
Yoko, forse addirittura Paul...
È quello che ripeti a Paul ogni
giorno. Tu ora hai Yoko. Vuoi Yoko. Smettila di pensarci, John, falla
finita.
Scegliere Yoko.
Lasciar andare via anni e anni di risate, di baci rubati, di un amore
che si traduceva in canzoni e musica. Lasciar andare Paul.
È così che dev'essere.
Passano pochi
minuti prima che John, con le lacrime ancora trattenute dietro gli
occhi chiusi e le mani strette intorno alla federa del cuscino, si
addormenti, immaginando il tocco delicato di una donna che gli
sussurra che tutto va bene, che deve solo dormire e che quando
riaprirà gli occhi lui sarà una persona diversa, libera,
in
una vita diversa.
Hai scelto Yoko.
Ma, un attimo prima
di scivolare nel sonno, John sa che la figura immaginaria china sul
suo letto che gli sta mormorando dolcemente di dormire è
quella di
Paul.
Note.
Dovevo aggiornare ieri, ma EFP non mi ha fatto entrare nel mio profilo.
Comunque eccomi qui. Spero che vi sia piaciuto il capitolo, vi giuro
che il prossimo (L'ultimo.ç_ç) sarà
più allegro e spensierato. A domani!
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Capitolo 10 *** Take it or leave it (The Runaways) ***
-Senti, John, io
ora devo andare. Ci vediamo domani in studio, ok?
La mano di John,
che da qualche minuto non faceva che accarezzare leggermente il viso
di Paul, si bloccò a mezz'aria.
-Cosa vuol dire che
te ne vai già?- disse John, mettendosi a sedere sul letto e
lanciando un'occhiata contrariata al ragazzo disteso accanto a lui
con le braccia incrociate sopra la testa.
-Beh, noi abbiamo
finito di scrivere le canzoni, quindi il nostro incontro in teoria
doveva concludersi un quarto d'ora fa.- rispose Paul. -E poi io ho
delle cose da fare a casa, quindi se permetti...
Paul fece per
sollevarsi, ma John lo trattenne spingendolo nuovamente sul letto e
posizionandosi su di lui.
-No, non permetto.-
disse serio, poggiando le mani sulle spalle di Paul. -Avevamo appena
iniziato.
-Iniziato cosa?
Dai, John, sono di fretta...- ribatté il ragazzo, tentando
inutilmente di divincolarsi.
-Credi che mi sarei
accontentato di starmene in un letto insieme a te per altri dieci
minuti senza fare niente?- ridacchiò John. -Se vuoi
però ti lascio
andare.
-Ottimo. Lasciami.
-Prima ti faccio
una proposta.
Paul non seppe se
sorridere o se sbuffare esasperato e mollare un pugno che avrebbe
piegato ancora di più il naso non esattamente dritto di
John. Alla
fine optò per la via della diplomazia.
-Sentiamo questa
proposta.
In tutta risposta, John poggiò la bocca sul collo di
Paul e iniziò a leccarlo e succhiarlo leggermente,
facendogli
correre dei brividi lungo la schiena. Poi accostò le labbra
al suo
orecchio e mormorò: -Fai l'amore con me adesso e dopo potrai
andartene. Prendere o lasciare.
Paul quel giorno
andava davvero di fretta. Ma, complice la mano di John che si era
infilata sotto la sua maglietta e gli accarezzava il ventre, Paul
iniziava anche a sentire l'eccitazione che gli contorceva lo stomaco.
-Allora? Prendi o
lasci?- mormorò John in una voce troppo dannatamente
invitante per
non cederle.
-Prendo.-
rispose Paul, e un attimo dopo la sua lingua si era fatta strada
nella bocca di John.
Alla fine, rifletté
mentre le mani del ragazzo gli afferravano e sfilavano la maglietta,
avrebbe sempre potuto dire a Jane che era tornato tardi a casa
perché
lui e John erano stati impegnati a concludere una canzone un po'
complicata.
E lei non avrebbe
sospettato niente, perché non poteva neanche lontanamente
immaginare
che tra le tante ragazze con cui Paul la tradiva di continuo ci fosse
anche un certo John Lennon.
Note.
Grazie alla riproduzione casuale, posso
lasciarvi con una flash allegra e tranquilla senza morti, litigi e
blablabla.<3
Beh, la raccolta è finita, temo che mi mancherà.
Ringrazio Kia85, Mrs_McCartney e The Edge per aver recensito tutti i
capitoli, vi adoro tutte, e anche chi ha semplicemente letto. Per
curiosità, potrei sapere quale flash avete preferito di
tutta la raccolta?
Tornerò con la 30 Days OTP challenge, con una Starrison oppure
con una semplice McLennon che mi è venuta in mente oggi,
devo provare a scriverla. (Lo so, sono secoli che voglio scrivere una
Starrison e ancora niente.) A presto!;D
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