Memories longer than the road that stretches out ahead

di Roxanne Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lucy in the sky with diamonds (Beatles) ***
Capitolo 2: *** Who loves the sun (Velvet Underground) ***
Capitolo 3: *** Respectable (Rolling Stones) ***
Capitolo 4: *** Liquor&Love Lost (Bring Me The Horizon) ***
Capitolo 5: *** I was made for loving you (Kiss) ***
Capitolo 6: *** Welcome to my life (Simple Plan) ***
Capitolo 7: *** The God That Failed (Metallica) ***
Capitolo 8: *** I want to hold your hand (Beatles) ***
Capitolo 9: *** Asleep (The Smiths) ***
Capitolo 10: *** Take it or leave it (The Runaways) ***



Capitolo 1
*** Lucy in the sky with diamonds (Beatles) ***


-Allora, Paul? Com'è che mi vedi?
John è su di lui, è accanto a lui, è tutto intorno a lui: ovunque si giri, Paul incontra i suoi occhi sgranati e brillanti, il suo sorriso forse un po' folle.
John indossa una sottile corona dorata sui capelli scombinati e il suo corpo è avvolto in un mantello rosso scarlatto. Sembra il re del mondo, un re che ha completamente preso possesso della sua mente.
-Ti vedo come un re dell'universo.- ride Paul, abbandonando la testa sul cuscino.
E per un attimo riesce a comprendere cosa sta succedendo veramente: si trova disteso sul letto e John è sopra di lui, John è in acido come lui, gli tiene i fianchi stretti con le ginocchia e sta facendo scorrere le mani sul suo petto.
-Tu invece sai come mi appari?- dice John, chinandosi verso di lui. -Hai gli occhi azzurri, Paul, non mi sembrava di ricordare che avessi gli occhi azzurri. Di un colore troppo acceso per essere reale. E il tuo viso continua a sdoppiarsi davanti a me, a confondersi e... pare che ti esca sangue dalle labbra. Posso assaggiarlo?
John non aspetta una risposta. Inizia a leccare le labbra di Paul e a morderle leggermente, e Paul si ritrova a rabbrividire di puro piacere. Morde anche lui un labbro di John, la lingua si unisce alla sua, e in breve il loro è diventato un bacio folle, avido e quasi disperato, un bacio che forse entrambi hanno aspettato da molto, troppo tempo e che sono riusciti a scambiarsi solo ora, con le menti alla deriva, perse in un mondo di occhi troppo azzurri, mantelli scarlatti e visi sdoppiati.
-Senti il sangue, John? Lo senti?- sussurra Paul con un sorriso malizioso, quando le labbra dell'altro si allontanano dalle sue.
-Lo sento. Ed è la cosa più dannatamente deliziosa che io abbia mai assaggiato in vita mia. Mi permetterai di prenderne altro?
E John lo bacia di nuovo. Per tutta la notte, distilla il sapore paradisiaco delle labbra di Paul, quelle labbra che gli sembrano troppo piene e troppo belle e troppo rosse, macchiate di un sangue che esiste solo nella sua mente.
E Paul si abbandona a lui: lascia che il re, il suo re, il re di quel mondo che gli gira intorno, prenda ogni cosa di lui, e le loro labbra si separano per iniziare a scorrere lungo i corpi, le mani si liberano dei vestiti, i corpi bruciano e si uniscono.
Per Paul, il mondo è diventato solo sangue, solo passione che esplode, solo umidità sulla sua bocca e su ogni angolo del suo corpo: e John ne è il suo bellissimo re.

Note.

Prima che me lo chiediate: sì, ero anche io in acido quando ho scritto questa roba. Ecco perché ne è uscita questa flashfic così folle e assurda.
In teoria le regole di questo tipo di raccolte sarebbero "Ascolta la canzone solo una volta, scrivi la drabble/flash tutta d'un fiato e quando finisce la canzone terminala senza esitazioni, non importa quanto sia scombussolata", ma naturalmente io non ho fatto così.:,) Quando usciva una canzone che mi ispirava, mettevo la ripetizione finché non avevo terminato di scrivere il capitolo. (Sì, le ho già tutte pronte.) Altrimenti non sarei riuscita proprio a scrivere, lol.
La cara Lucy mi ha ispirato semplicemente lo scenario di John e Paul che per la prima volta si fanno di acido insieme. (La primissima volta di Paul, insomma.) No, io credo che il titolo della canzone sia stato preso dal disegno di Julian, dico davvero, ma è inevitabile che la canzone faccia pensare all'LSD, agli acidi con visioni annesse e così via. Perciò ho partorito questa cosa folle.
Spero vi sia piaciuta, ci si legge alla prossima.:3

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Capitolo 2
*** Who loves the sun (Velvet Underground) ***


Come si fa ad amare il sole? Come si fa a rallegrarsi di uno stupido e insignificante cielo luminoso, dei raggi che ti scaldano la pelle?
A Paul non importa più che, al suo risveglio, il sole splenda o no. Non gli importa più di uscire di casa e trovare un piacevole tepore ad accoglierlo nell'aria del mattino. E non gli importa neanche di vedere il cielo scurirsi e rannuvolarsi, di sentire il freddo pungente e le gocce d'acqua che cadono giù fitte e scorrono tra i suoi capelli e sul suo viso scoperto, come lacrime.
Non gli importa più, non da quando John l'ha lasciato.
Il filo che li univa si è rotto e ha lasciato spazio a un gelo che nessun sole potrà mai riscaldare, che lo scuote e lo spaventa più di qualsiasi temporale.
Paul si lascia cadere su una panchina nei pressi di Abbey Road e chiude gli occhi, combattendo contro il tornado di emozioni che preme in lui e sembra soffocarlo.
Freddo, freddo, freddo.
Tutto quello che sente dentro è un freddo doloroso, il freddo della tristezza e dell'abbandono.
La giornata di oggi è torrida e il sole lo fa sudare leggermente, ma quando alza lo sguardo al cielo e strizza gli occhi contro la luce non riesce a trovare nessuna felicità, nessun conforto.
Come può amare il sole che splende sopra di lui, quando il vero sole della sua vita se n'è andato spezzandogli il cuore?

Note.

Lo so che sono in un ritardo mostruoso perché ho pronta questa flash da sempre, ma ultimamente non ho avuto né tempo né voglia di andare a cercare la password per usare il wi-fi. (Causa scadenza chiavetta.) Alla fine però ho superato la pigrizia e mi sono decisa ad aggiornare, da oggi in poi niente più ritardi, (Certo, come no.) ho pronti tutti i capitoli.
Spero che la flash vi sia piaciuta, è ispirata parecchio al testo della canzone e naturalmente parla di quando Paul e John iniziano ad allontanarsi perché quest'ultimo ha conosciuto Yoko. A presto.;D

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Capitolo 3
*** Respectable (Rolling Stones) ***


-Ogni tanto potresti anche sforzarti di avere un aspetto rispettabile, sai?
Dalla poltrona dove è sprofondato con un libro tra le mani, John interrompe la sua lettura per rivolgere uno sguardo seccato a Mimi.
-Io ho un aspetto rispettabile.- replica, in tono deciso ma un po' ironico.
-Con quei capelli in disordine e quei jeans da teddy boy? Mio Dio, John, se solo ti decidessi ad andare in giro vestito come un bravo ragazzo...
-Non mi deciderò mai, è inutile che provi a convincermi.
-Potrei sapere almeno perché ti ostini a conciarti così?
John abbassa lo sguardo sulle pagine del libro mentre una risposta si fa strada nella sua mente, insieme ad un ricordo: Paul che gli sorride e si china su di lui per sfiorargli le labbra con un bacio.
-Non mi interessa affatto se sembri un teppista di periferia e non ti vesti mai in modo rispettabile, sai?- è quello che gli ha detto Paul qualche giorno fa. -Tu mi piaci così, quindi vedi di rimanere così.
-Perché mi piace.- risponde John senza poter trattenere un sorriso, anche se vorrebbe poter dire tutt'altro, e torna tranquillamente alla lettura del libro.
È solo quando Mimi sbuffa e dice: -Sappi che così non ti troverai mai una brava ragazza fissa.- che John scoppia a ridere, sotto lo sguardo perplesso della zia.
-Si può sapere perché ridi, ora?
-Una battuta del personaggio.
Rido perché proprio grazie al mio aspetto non rispettabile ho un “bravo ragazzo fisso.” Se solo sapessi, Mimi...

Note.

Ovviamente la flash non c'entra un emerito cavolo con la canzone, ma semplicemente guardando il titolo mi è venuta in mente una scena con Mimi che rimprovera John di vestirsi come un Teddy Boy e quindi non in modo "rispettabile". Non mi convince molto, almeno non quanto le altre, ma ditemi voi.
Quando l'ho cercata per incollarla su Nvu mi è venuto un dannato colpo, perché non riuscivo a trovare più la storia sul pc. Cercavo il titolo nella barra di ricerca e non mi usciva nulla. Cercavo nel cestino, in tutte le barre di ricerca possibili, ma niente. Mi sono messa a piangere come una deficiente convinta di aver perso tutto, poi mi sono ricordata di aver salvato questa raccolta sul computer non con il vero titolo ma con un banalissimo "Raccolta McLennon." Viva la mia intelligenza, alè.
Lo so che non ve ne frega nulla, ma volevo raccontarlo. Ci si legge alla prossima flash (La prossima sarà particolarmente triste e deprimente, non odiatemi.) e ricordate che giorno è oggi: tanti auguri, Ringo, peace and love for all.c:

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Capitolo 4
*** Liquor&Love Lost (Bring Me The Horizon) ***


Riccioli di fumo dell'ennesima sigaretta si levano nell'aria. Paul li fissa senza quasi vederli, mentre i suoi occhi stanchi e lucidi di lacrime si chiudono lentamente.
John non c'è più, John è morto, John è morto. Gli hanno sparato. John è morto. John non c'è più.
Sul tavolo davanti a lui sono ammucchiate bottiglie di birra, bottiglie che stasera lui si è ritrovato a vuotare freneticamente. Ha perso lucidità ormai da molto, perciò afferra senza ragionare un'altra bottiglia e manda giù quel poco di liquore che ne è rimasto: l'alcol che scorre nella sua gola brucia, brucia quanto il suo dolore.
Non è la prima notte in cui Paul si ritrova così, ubriaco e con una sigaretta tra le mani, nel tentativo di affogare e occultare la sua sofferenza.
Ma la sofferenza lo tormenta ad ogni secondo, fa scorrere lacrime sul suo viso stanco e sconvolto; perché John è sempre lì, i suoi occhi sorridenti fanno capolino tra i fili di fumo che si intrecciano nell'aria, la sua voce ride o piange o canta le parole delle loro canzoni e gli ricorda che lo ama, che lo ama, che l'ha sempre amato fino all'ultimo respiro esalato in quella dannata sera di dicembre.
Paul si lascia sfuggire un urlo soffocato, lascia cadere la sigaretta sul tavolo e si porta le mani al volto: questa è solo l'ennesima delle sue notti di fantasmi, di occhi che si sono trasformati in cenere, di voci che non esistono più.
E lui darebbe di tutto pur di non incontrare più, nelle sue farneticazioni mentali, lo spettro di quei bellissimi occhi che tante volte hanno visto la sua anima messa a nudo, pur di non udire la voce che gli ha giurato di amarlo.
John ormai è morto. John è un fantasma. E questa è solo una delle tante notti in cui Paul lascerà che il fantasma di John continui a tormentarlo, a tormentarlo finché non gli sembrerà di morire.

Note.

Vi giuro che la prossima è molto più tranquilla e meno deprimente. ... Ok, forse no, considerato che noi sappiamo come sono andate le cose.
Comunque, questa flash è completamente ispirata al testo della canzone, si capisce se lo leggete. La sto ascoltando proprio in questo momento, mentre scrivo le note.:3 Domani aggiorno e sempre domani, oppure stasera se trovo un titolo, dovrei iniziare a postare il primo capitolo di un'altra raccolta che ho scritto. Una George/Pattie. La mia prima het nel fandom dei Beatles, lol. (Quindi vi invito a farci un salto quando la pubblicherò, solo se volete ovviamente.)
Spero che questa vi sia piaciuta, a presto.;D

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Capitolo 5
*** I was made for loving you (Kiss) ***


-Paul, tu dici che noi siamo fatti per amarci?
Paul alzò lo sguardo dal giornale che stava distrattamente sfogliando e rivolse a John un'occhiata divertita.
-Cos'è tutto questo romanticismo stasera, Lennon? Non è da te.
John pizzicò le corde della chitarra acustica che teneva poggiata sulle ginocchia, con un sguardo pensieroso e più serio che mai.
-Guarda che non sto scherzando. A volte penso a noi come due persone che si completano a vicenda e che sono semplicemente perfette per stare insieme. Come se il destino le avesse fatte incontrare, perché era giusto che fosse così. Due anime gemelle. Se non ti avessi conosciuto, Paul, non so come sarei ora.
Paul si alzò, lasciando il giornale sul tavolo, per avvicinarsi a John e sfiorargli delicatamente il viso.
-Forse ho capito cosa intendi.- mormorò, chinandosi per poggiargli un bacio sulle labbra. -A volte ci penso anche io, sai? Il nostro legame mi sembra qualcosa di perfetto, come se fossimo nati proprio perché ci incontrassimo. Qualcosa di troppo forte per essere spezzato, che non può concludersi per un semplice litigio o stupidaggini del genere.
-Quindi tu non mi lascerai mai?- disse John, afferrando una mano di Paul. Sorrideva, ma erano evidenti la paura e l'insicurezza nei suoi occhi.
-Mai.
-E se succedesse qualcosa?
-Non succederà.
Il sorriso di John si allargò ancora di più.
-Ti amo, Paul, più di quanto ami Chyntia e di quanto io possa amare qualsiasi altra donna. E ti giuro che non ti lascerò mai neanche io.

Note.

Mi odio per aver scritto quell'ultima frase perché poi sappiamo tutti come va a finire. Voglio prendere John a sprangate.ç___ç
Crisi depressive McLennoniane a parte, spero che questa flash sia di vostro gradimento, anche se a me non convince tantissimo. La prossima sarà molto più positiva, ve lo assicuro. Comunque approfitto di questo spazio per ringraziare Kia85, The Edge e Mrs_McCartney per le loro recensioni ad ogni capitolo, visto che li recensite tutti (Almeno per ora.xD) credo che da oggi risponderò alle vostre recensioni solo per eventuali domande, altrimenti finirò per intasare la vostra casella di posta ogni giorno ripetendovi sempre le stesse cose.xD
A presto!

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Capitolo 6
*** Welcome to my life (Simple Plan) ***


A volte John si sente stanco della vita che conduce ogni giorno. Non può fare a meno di guardare con disprezzo le persone che lo circondano, i suoi insegnanti convinti di doverlo rimettere in riga perché “lui non va bene così com'è”, i suoi compagni di classe quasi tutti uguali nelle loro vite così noiose e prive di sogni.
Non può fare a meno di fremere di rabbia quando qualcuno gli dice cosa deve fare o lo critica per le sue ambizioni, quando sua zia Mimi butta via i fogli di poesie che lui ha nascosto nel cassetto o gli ricorda, piccata, che dovrebbe studiare e pensare a farsi un futuro invece di perdere tempo dietro a quella stupida chitarra.
Ci sono giorni in cui John si sente sanguinare dentro. Non ne può più di sentirsi dire che i suoi sogni sono solo le illusioni di un ragazzino che non conosce nulla della vita. Non ce la fa più ad ascoltare i rimproveri di zia Mimi su ogni singola cosa, sui suoi vestiti, sul suo nuovo taglio di capelli, sulla disposizione dei mobili della sua camera. Non vuole svegliarsi al mattino e sapere che, quando scenderà in cucina per la colazione, non troverà i suoi genitori a dargli il buongiorno con un sorriso come succede in tutte le famiglie normali: perché sua madre è morta e non tornerà più, mentre un padre non l'ha mai avuto.
John vorrebbe solo chiudere gli occhi e urlare, urlare con tutto il fiato che ha in gola, mentre dalla sua piccola radio esplodono a tutto volume la voce di Elvis Presley e il ritmo di qualche canzone rock, mentre suona freneticamente la sua chitarra acustica e sogna, sogna di essere qualcuno, di presentarsi su un palco con una chitarra elettrica tra le mani e cantare davanti a un pubblico in delirio, di vedere la sua faccia stampata su giornali che parlano di lui come il nuovo re del rock n' roll, di essere riconosciuto dai fan quando cammina per strada.
Ma John è solo un qualsiasi ragazzo di Liverpool, un ragazzo troppo sognatore e troppo ribelle, che riesce a sorridere davvero solo quando scrive una poesia o impara a suonare sulla chitarra una melodia identica a quella originale.
E quando c'è Paul.
Perché forse la musica non è l'unica capace di salvarlo dalla gabbia della sua vita.
John si sente dannatamente bene quando Paul gli sorride di quel suo sorriso bellissimo, quando gli solleva il mento e lo bacia dolcemente, quando dopo che hanno finito di fare l'amore accosta le labbra al suo orecchio e, con una voce che gli fa correre i brividi lungo la schiena, gli dice che lo ama.
E allora, anche se per pochi istanti o per un'ora, non importa più che Mimi gli urli contro esasperata che è un buono a nulla. Non importa che Julia se ne sia andata per sempre e che Alfred l'abbia abbandonato, non importa che il suo gruppo non riesca a trovare un buon contratto per incidere un disco.
Finché la chitarra tra le sue mani continuerà a suonare, John starà bene.
Finché Paul continuerà a dirgli che lo ama, John sarà la persona più felice del mondo.

Note.

Questa è una delle flash che mi piace di più in tutta la raccolta, anzi, forse è proprio la mia preferita. Naturalmente è ispirata al testo della canzone. Spero che sia piaciuta anche a voi, a dopodomani!

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Capitolo 7
*** The God That Failed (Metallica) ***


-Spiegami come può esistere un Dio quando... quando... Stuart...
Una nuova serie di singhiozzi costringe John a interrompersi. Il ragazzo affonda il viso tra le mani, come a voler nascondere a Paul le sue lacrime, il corpo in preda a tremiti incontrollabili.
Paul odia vederlo così. È forse la seconda o la terza volta in vita sua che John piange davanti a lui e la cosa gli fa dannatamente male, come se fosse lui ad aver appena perso il suo migliore amico.
-Vieni qui.- mormora Paul, e si alza per avvolgere le braccia intorno al corpo di John.
Per un attimo lo sente irrigidirsi, ma alla fine John si lascia andare e accetta che Paul lo stringa e gli accarezzi dolcemente i capelli, come farebbe un genitore col suo bambino.
-Voglio sapere come è possibile credere in Dio.- inizia John, sforzandosi di mantenere la voce ferma, il volto affondato sulla spalla di Paul. -Stuart è morto, capisci? Aveva poco più di venti anni, era giovane, aveva talento, lui... non si meritava di morire. Se un Dio esiste, come può permettere una cosa del genere? Come può?
-Non lo so, John.- sospira Paul, con una stretta dolorosa al petto. Vorrebbe fare di più che abbracciarlo e accarezzarlo e sussurrargli parole che non possono essergli di alcun conforto, ma l'unica cosa che renderebbe John davvero felice è completamente al di fuori della sua portata.
-Tu almeno ci sei, vero?
La voce di John è rotta, spezzata, ferita. La voce di un ragazzo solo e spaventato che teme di vedersi scivolare davanti la sua vita e quella delle persone che ama.
-Ci sono. Certo che ci sono.
Paul si china per baciare John, e in breve entrambi sono persi nel contatto avido e umido tra le loro bocche che si assaggiano, si cercano, si reclamano. John si aggrappa a lui avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena, stringendolo come se non volesse lasciarlo più andare, gli bacia le labbra un'ultima volta, poi affonda il viso contro il suo petto e piange, per la prima volta dopo molto tempo piange senza vergogna davanti a un'altra persona.
-Ti prego, Paul, dimmi solo che mi ami.
-Ti amo.- gli risponde Paul e, per un attimo, sulle labbra di John compare un sorriso debole quanto sincero.

Note.

Lo so, sono in ritardo. Tanto in ritardo. Ma non ho potuto accendere il pc per un po' di giorni causa mancanza del caricatore. *Cose che non importano a nessuno.*
Spero vi sia piaciuta la flash, naturalmente la situazione è ispirata al testo della canzone. A dopodomani!;D

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Capitolo 8
*** I want to hold your hand (Beatles) ***


-Sei sicuro di stare bene oggi?
Paul lanciò un'occhiata distratta a John e annuì lentamente, per poi tornare a giocherellare col foglio di carta appallottolato che continuava a rigirarsi tra le mani. Sul tavolo davanti a loro, erano dispiegati altri fogli fitti di scrittura su cui per tutta la mattina avevano appuntato testi per le loro canzoni.
-Oh, smettila. È da quasi un'ora che hai un'aria cupa e stanca, come se non volessi parlare con nessuno, me compreso.
-Non è vero.- ribatté Paul, alzando su John uno sguardo accigliato.
In tutta risposta, John afferrò la mano dal ragazzo e la strinse; notò con piacere il modo in cui Paul sgranava un po' gli occhi e arrossiva talmente tanto che le sue guance sembravano essere andate a fuoco.
-Non è la prima volta che ti vedo così, in questi giorni.- iniziò John. -Lo sai che se c'è qualcosa che non va me ne puoi parlare?
-Io, cioè, sì...- balbettò Paul, senza riuscire ad articolare una parola sensata.
Si sentiva imbarazzato, agitato e al tempo stesso estremamente lieto per la mano di John che stringeva affettuosamente la sua, ma non era solo gratitudine verso un amico che si preoccupa per te. Gli piaceva sentire la stretta calda e decisa di John; gli faceva ribollire qualcosa nello stomaco, lo faceva sentire al sicuro, quasi emozionato.
Emozionato di che? Recupera le tue facoltà mentali invece di pensare stupidaggini.
-Si può sapere che stai facendo?- riuscì a dire infine Paul, con un sorriso nervoso.
-Ti sto solo tenendo la mano.- rispose divertito John. -Non è una dichiarazione d'amore, non ti ho baciato e non ti sono saltato addosso, sto solo tenendo la tua mano. Ti dispiace?
A quelle parole Paul credette di non poter arrossire di più. Quando poi il pollice di John iniziò ad accarezzargli lentamente il dorso della mano, pensò che sarebbe esploso per come il cuore aveva preso a battergli forte.
Lo fa apposta. Sono dannatamente sicuro che lo fa apposta.
-No, non mi dispiace, figurati...
Non smettere. Continua a tenermi la mano.
John sorrise, di un sorriso un po' malizioso, poi gli lasciò andare la mano. Per Paul fu come essere strappati via da un sogno ad occhi aperti.
-Riprendiamo a scrivere, allora?- disse allegramente John, afferrando un foglio dal tavolo. -Non scusarmi se te lo dico, l'ultima rima che hai messo qui fa proprio schifo.
Paul non poté fare a meno di sorridere mentre avvicinava di più la sedia a quella di John. Ormai i suoi battiti cardiaci si erano calmati e la sua faccia non era più rossa come prima, almeno sperava.
Facoltà mentali recuperate. Chissà cosa diavolo mi era preso.
-Allora proponi tu qualcosa, genio.
John si voltò verso Paul e gli rivolse uno sguardo soddisfatto.
-Non hai più l'aria da incazzato cronico che vuole uccidere tutto e tutti e rimanere da solo per il resto della sua vita.- rise.
-Devo prenderlo come un complimento?
-No, perché è tutto merito mio. Vedi cosa sono capace di fare? Credo che un giorno scriverò una canzone chiamata I want to hold your hand per parlare di questo episodio.
Giusto la frase necessaria a far implodere definitivamente Paul.

Note.

Lo so, avrei dovuto aggiornare ieri, ma non ho trovato il momento. Perciò aggiorno oggi. Godetevi questa ventata di tranquillità, perché la prossima flash sarà abbastanza triste. (L'ultima invece no.) Spero che vi sia piaciuta, a me personalmente piace anche se temo che sia un po' stupida. Boh, non so, ditemi voi.
Visto che ho terminato di postare la George/Pattie potrò aggiornare direttamente domani. A presto.;D

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Capitolo 9
*** Asleep (The Smiths) ***


Gli occhi di John sono persi nel buio pastoso in cui è immersa la sua camera. Non vede nulla, sente solo la pressione morbida del letto su cui è disteso e il respiro di Chyntia che dorme accanto a lui.
Anche John vorrebbe dormire. Chiudere gli occhi e addormentarsi dolcemente, senza più pensieri, senza preoccupazioni, senza lacrime che combattono per sfuggirli dagli occhi. Senza che il viso di Paul e le sue parole sferzanti gli tornino in mente ogni volta che tenta di abbandonarsi al sonno.
Forse tra di loro è finita, è davvero finita. Forse c'entra quella donna che è entrata da poco nella sua vita e che sta sconvolgendo la sua mente e tutti i suoi punti di vista, Yoko. Forse no.
Forse, pensa John chiudendo gli occhi, non è il nuovo sentimento che prova per Yoko ad averlo allontanato così tanto da Paul.
Cosa si è spezzato tra di loro, in quell'unione così apparentemente perfetta? Chi l'avrebbe detto che prima o poi i loro litigi non si sarebbero conclusi con le solite scuse, ma che sarebbero andati avanti tra occhiate fredde e parole taglienti?
I diritti della Apple, le questioni burocratiche... fanculo a tutto questo. A lui non importa davvero di soldi e percentuali, anzi, non gliene importa per niente. Lo capisce solo la sera, quando cerca di addormentarsi e il pensiero di Paul arriva a stringerli il cuore in una morsa insopportabile di dolore: i loro sguardi distanti, gli insulti più pesanti che mai che si sono scambiati, le parole scostanti di due persone che non provano nulla l'una per l'altra.
Che fine ha fatto il loro amore? Che fine ha fatto quell'intensa perfetta?
Ogni volta che ci pensa, John si sente semplicemente male. Vorrebbe solo tornare indietro nel tempo, cancellare tutto, ricominciare daccapo con Paul e...
Yoko. John sente le sue mani tremare, la sua mente andare in pezzi in un vortice di confusione, indecisione e tristezza.
Affonda di nuovo il viso nel cuscino, si ripete di dormire, dormire, dormire. Vorrebbe così tanto aprire gli occhi e scoprire che al posto di Chyntia c'è un'altra persona, dal sorriso dolce e rassicurante, pronta ad accarezzargli il viso e a sussurrargli di lasciar andare, di dormire senza preoccuparsi più del futuro. Forse sua madre, forse Yoko, forse addirittura Paul...
È quello che ripeti a Paul ogni giorno. Tu ora hai Yoko. Vuoi Yoko. Smettila di pensarci, John, falla finita.
Scegliere Yoko. Lasciar andare via anni e anni di risate, di baci rubati, di un amore che si traduceva in canzoni e musica. Lasciar andare Paul.
È così che dev'essere.
Passano pochi minuti prima che John, con le lacrime ancora trattenute dietro gli occhi chiusi e le mani strette intorno alla federa del cuscino, si addormenti, immaginando il tocco delicato di una donna che gli sussurra che tutto va bene, che deve solo dormire e che quando riaprirà gli occhi lui sarà una persona diversa, libera, in una vita diversa.
Hai scelto Yoko.
Ma, un attimo prima di scivolare nel sonno, John sa che la figura immaginaria china sul suo letto che gli sta mormorando dolcemente di dormire è quella di Paul.

Note.

Dovevo aggiornare ieri, ma EFP non mi ha fatto entrare nel mio profilo. Comunque eccomi qui. Spero che vi sia piaciuto il capitolo, vi giuro che il prossimo (L'ultimo.ç_ç) sarà più allegro e spensierato. A domani!

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Capitolo 10
*** Take it or leave it (The Runaways) ***


-Senti, John, io ora devo andare. Ci vediamo domani in studio, ok?
La mano di John, che da qualche minuto non faceva che accarezzare leggermente il viso di Paul, si bloccò a mezz'aria.
-Cosa vuol dire che te ne vai già?- disse John, mettendosi a sedere sul letto e lanciando un'occhiata contrariata al ragazzo disteso accanto a lui con le braccia incrociate sopra la testa.
-Beh, noi abbiamo finito di scrivere le canzoni, quindi il nostro incontro in teoria doveva concludersi un quarto d'ora fa.- rispose Paul. -E poi io ho delle cose da fare a casa, quindi se permetti...
Paul fece per sollevarsi, ma John lo trattenne spingendolo nuovamente sul letto e posizionandosi su di lui.
-No, non permetto.- disse serio, poggiando le mani sulle spalle di Paul. -Avevamo appena iniziato.
-Iniziato cosa? Dai, John, sono di fretta...- ribatté il ragazzo, tentando inutilmente di divincolarsi.
-Credi che mi sarei accontentato di starmene in un letto insieme a te per altri dieci minuti senza fare niente?- ridacchiò John. -Se vuoi però ti lascio andare.
-Ottimo. Lasciami.
-Prima ti faccio una proposta.
Paul non seppe se sorridere o se sbuffare esasperato e mollare un pugno che avrebbe piegato ancora di più il naso non esattamente dritto di John. Alla fine optò per la via della diplomazia.
-Sentiamo questa proposta.
In tutta risposta, John poggiò la bocca sul collo di Paul e iniziò a leccarlo e succhiarlo leggermente, facendogli correre dei brividi lungo la schiena. Poi accostò le labbra al suo orecchio e mormorò: -Fai l'amore con me adesso e dopo potrai andartene. Prendere o lasciare.
Paul quel giorno andava davvero di fretta. Ma, complice la mano di John che si era infilata sotto la sua maglietta e gli accarezzava il ventre, Paul iniziava anche a sentire l'eccitazione che gli contorceva lo stomaco.
-Allora? Prendi o lasci?- mormorò John in una voce troppo dannatamente invitante per non cederle.
-Prendo.- rispose Paul, e un attimo dopo la sua lingua si era fatta strada nella bocca di John.
Alla fine, rifletté mentre le mani del ragazzo gli afferravano e sfilavano la maglietta, avrebbe sempre potuto dire a Jane che era tornato tardi a casa perché lui e John erano stati impegnati a concludere una canzone un po' complicata.
E lei non avrebbe sospettato niente, perché non poteva neanche lontanamente immaginare che tra le tante ragazze con cui Paul la tradiva di continuo ci fosse anche un certo John Lennon.

Note.

Grazie alla riproduzione casuale, posso lasciarvi con una flash allegra e tranquilla senza morti, litigi e blablabla.<3
Beh, la raccolta è finita, temo che mi mancherà. Ringrazio Kia85, Mrs_McCartney e The Edge per aver recensito tutti i capitoli, vi adoro tutte, e anche chi ha semplicemente letto. Per curiosità, potrei sapere quale flash avete preferito di tutta la raccolta?
Tornerò con la 30 Days OTP challenge, con una Starrison oppure con una semplice McLennon che mi è venuta in mente oggi, devo provare a scriverla. (Lo so, sono secoli che voglio scrivere una Starrison e ancora niente.) A presto!;D

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