Frenemies

di shadyrules
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Me ***
Capitolo 2: *** Primo giorno ***



Capitolo 1
*** Me ***



-"Ma mamma!"
Ed è così che inizia la mia storia. Giusto per farvi capire un po' di cosa sto parlando, torniamo indietro nel tempo, di qualche mese fa.
Era il 27 febbraio quando mio padre ci abbandonò per quell'italiana da quattro soldi e mia madre fu destinata a crescere tre figli in solitudine, qui Grand Prairie, in Texas. Fu così che circa quattro mesi fa conobbe Paul, il suo attuale fidanzato, con cui, a quanto pare, vuole legare stretti rapporti e trasferirsi con tutta la famiglia nella città natale di Paul, Washington.
Puntualizziamo, io non amo le grandi città e credo che trasferisci nella capitale degli Stati Uniti, non sia così d'aiuto.
Mi chiamo Samantha Collins ed ho quindici anni. Fisicalmente sono di altezza media, con una carnagione chiara e gli occhi verdi/marroni, mi presento sempre con una coda alta rossa naturale e il mio solito outfit: una camicia a quadri e un paio di jeans, accompagnato da un paio di vans nere e degli orecchini color argento. Non sono una di quelle che ama truccarsi ed esser sempre alla moda, ma non esco senza la matita nera, ormai sono abituata.
Caratterialmente sono una di poche parole, non amo vantarmi di me stessa e odio quelle che si comportano così.
Divido la camera con mio fratello Andrew, un ragazzo alto e della mia età, biondo e con gli occhi azzurri, un aspetto fisico ereditato da nostro nonno, nonchè genitore del nostro vero padre. Andrew è un po' come me, ama vestirsi in modo semplice, con una t-shirt e un paio di jeans.
Infine nella mia famiglia ci sono mia sorella Destiny, mia madre Katherine e si può intuire anche Paul.
Destiny è la nostra sorella minore. Ha undici anni ed è una ragazzina molto solare. Nacque in un ospedale di Miami, durante una vacanza al mare. Indossa spesso magliette color fluo, accompagnate da un paio di pantaloncini corti color jeans. Nel suo outfit non può mancare il suo braccialetto portafortuna, che le aveva fatto nostra nonna pochi giorni prima della sua morte.
Mia madre è una donna d'affari, riconosciuta dalla nostra cittadina per il suo passato di cantante nel gruppo delle "Kisses", composto da lei e da altre sua vecchie amiche del college. Spesso indossa una camicia bianca con una gonna nera, accompagnata da un paio di scarpe con tacco dodici, per il lavoro. Nel fine settimana invece, quando non lavora, indossa vestiti più semplici ed alla sua portata, insomma, si sente più libera. Probabilmente è per questo che Paul sta diventando l'uomo della sua vita. Anche lui è un uomo d'affari, anche se di serio non ha molto da offrirci, quando non lavora. E' un uomo semplice e simpatico, perfetto per nostra madre.
Da quando nostro padre ci ha lasciati nessuno credeva che mamma sarebbe riuscita a trovare un nuovo amore e invece eccolo lì. A volte mi sembra di essere la figlia di Paul e non del mio vero padre, abbiamo così tanto in comune!
Ad esempio lui ama la letteratura, come me, e in più gli piacciono molto gli animali, come del resto piacciono anche a me.

Bene, torniamo alla nostra storia.
-"Io non conosco nessuno lì!"- dissi a mia madre, correndo in camera.
-"Farai facilmente nuove amicizie, non preoccuparti"- mi rispose lei.
Intanto Paul assistiva alla scena e, quando iniziai un po' a calmarmi, salì in camera mia e mi tranquillizzò.
-"So che non ti piace molto l'idea di vivere in una grande città, ma questa è un'occasione di vivere insieme. Troverai sicuramente le amicizie che hai sempre voluto"- furono queste le parole che sottolinearono ciò che fin da subito pensavo di lui. Era davvero un uomo meraviglioso e non volevo che mia madre perdesse un'occasione così, soprattutto dopo quel che le successe.
I miei fratelli non erano così turbati dall'idea di cambiare casa, io ero l'unica spaventata qui, ma tutti seppero come calmarmi e quindi il viaggio fu semplicemente meraviglioso.
Appena arrivati, Paul ci fece vedere la nostra nuova casa. Era perfetta. Una meravigliosa villetta in periferia. Il solo soggiorno era grande quanto la nostra vecchia casetta. 
-"Che figata! Sai quante ragazze potrei invitare qui?"- disse mio fratello appena vise la villa.
-"Non pensarci proprio. Non voglio nè feste nè altro quando noi non ci siamo, è chiaro?" gli rispose nostra madre.
Destiny già immaginava la propria stanza, tutta lilla, piena zeppa di poster. Io invece speravo solo di avere una stanza tutta mia, almeno qui.
Infatti era così. La mia stanza era spettacolare.. Oh meglio, lo era nella mia mente. Ancora dovevamo sistemarla, dovevamo ancora dipingere le pareti e tutto. Vista così non era un gran che, ma era molto spaziosa e stra comoda.
Passammo infatti le prime ore della nostra giornata dipingendo e sistemando a nostro piacimento le proprie stanze, eravamo peggio degli architetti.

Era inizio settembre quando io e la mia famiglia ci abituammo alla nostra nuova casa. Ancora non conoscevamo nessuno, ma tra pochi giorni doveva iniziare la scuola e lì sì che avremmo trovato la nostra compagnia.
Dodici settembre, nonchè primo giorno di scuola.
Era un buon posto, anche se era diviso in "classi sociali". Questo perchè la scuola era divisa in due gruppi principali.
Il primo era il gruppo dei popolari, governato dalla regina delle streghe, Mandy Cruehl, e dalle sue migliori amiche, Lindsay Anderson e Lucinda Walker, chiamate anche le vipz del liceo.
Mandy era una ragazza assai vanitosa, si divertiva a far sentire tutte delle nullità ed era fidanzata con Matthew Morris, il capitano della squadra di football che, a differenza della fidanzata, era simpatico e spiritoso con tutti.
Il primo giorno di scuola aveva una maglietta rosa scollata e una minigonna, con delle scarpe coi tacchi e sette quintali di trucco. Lindsay era l'ingenua del gruppo. Era così carina che il solo aspetto fisico le faceva avere voti distinti a scuola. Il primo giorno vestiva con un vestitino blu elettrico, accompagnato da lunghi capelli biondi. Lucinda, infine, era la migliore amica di Mandy, dopo Lindsay. Anche lei vestiva con abiti firmati, ma era meno scollata delle amiche. Non è molto popolare con i ragazzi, questo perchè si dice abbia una cotta segreta per Josh, il migliore amico di Matthew, anche se lui non è attratto da Lucinda.
Il secondo gruppo è quello degli hippie, chiamato così da Mandy e le sue amiche. Il vero nome del gruppo è MCV, cioè "Mai come i vipz", perchè il loro patto era di non essere mai come Mandy e gli altri. A capo degli MCV c'erano Julia Sanchez e Rose Kennedy, due migliori amiche. Julia era vestita con una canotta nera e un paio di pantaloni color militare, più un rossetto rosso che si abbinava alla sua chioma nera. Rose, invece, aveva i capelli castani e una ciocca azzurra tra i capelli. Quel giorno era vestita con una camicia senza maniche a fiori, più un paio di jeans.
Poi nel liceo c'erano gruppi secondari: i secchioni, gli stranieri, gli artisti, gli atleti eccetera.
Sapevo che sia io che Andrew avremmo trovato il nostro gruppo, solo che non sapevamo quale.

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Capitolo 2
*** Primo giorno ***



-"Guarda là che fighe!"- disse mio fratello con tono spiritoso, non appena intravide Mandy e le sue amiche.
Io mi limitavo a camminare tranquillamente per i corridoi, non pensavo a nessuno, se non agli amici che avrei potuto avere. 
Era suonata la prima campanella. Io mi ero persa nel vuoto, non conoscevo perfettamente le aule, anche se in ogni piano c'era una mappa della scuola che aiutava i novellini come me ad avviarsi nella rispettiva aula. Io ed Andrew eravamo nella stessa aula, ci mancherebbe solo che ci dividessero fin dal primo giorno.
Premetto che non sono brava a fare amicizia e quindi avere fin da subito qualcuno che conosci al tuo fianco è meraviglioso.
Non appena entrammo, il professor di matematica ci presentò alla classe. Tutte le ragazze fissavano mio fratello. Sentivo Mandy sussurrare alle sue amiche "Secondo voi è bravo a letto?", "Guarda là che figo" e altre cose che non son riuscita a capire. Sinceramente me l'aspettavo da una come lei, perchè se una ragazza si veste così uno dei primi pensieri che ti vengono in mente sono questi.
Dopo un po' vidi il viso di Mandy pieno di gelosia e probabilmente anche di rabbia nei miei confronti. Era perchè Matthew, il suo ragazzo, mi guardava sorridendo. Aveva un sorriso bellissimo, era alto, coi capelli castani e con un'espressione a dir poco incantevole, ma non volevo avere rivali fin dal primo giorno e quindi mi limitavo a non fissarlo e a sorridere a tutti come se non fosse successo niente.
Dopo un'ora di matematica, ecco che arriva il cambio di lezione.
Dovevamo far italiano. La professoressa aveva ritardato per cinque minuti per prendersi un caffè all'entrata. Giuro. Quelli furono i cinque minuti più lunghi della mia vita. Tra le ragazze sembrava una gara a chi conquistava mio fratello. Avevo paura che se lo potessero portare via, lasciandomi definitivamente sola.
Forse mi sbagliavo. Quando iniziò l'intervallo, Mandy e le sue amiche si avvicinarono a me con un'aria apparentemente simpatica.
-"Quindi tu sei quella nuova? Sammy, giusto?"- mi disse Mandy, sorridendomi.
-"Preferisco Samantha, grazie"- le risposi con tono serio e soprattutto timido.
Mandy mi guardò male. Ma poi continuò a sorridere. -"Pazienza, preferisco Sammy."- mi disse, prendendomi a braccetto e portandomi a fare un giro turistico della scuola.
-"Tu sei nuova qui e noi non vogliamo che tu scelga la compagnia sbagliata."- mi disse Mandy guardandomi dritta negli occhi, mentre le sue due amiche annuivano seguendo il discorso.
-"Allora"- continuò guardando le MCV -"Quelle due sono ragazze da non frequentare. Sono così strane"-. In quel momento le stavo guardando anch'io, mentre loro fissavano noi. Sembrava che mi dicessero "Non diventare come loro, non sono buone compagnie". Io sinceramente non sapevo se credere a Mandy o a loro. Sapevo che questa cosa non sarebbe finita bene, perciò facevo il possibile per non farmi condizionare da entrambi i gruppi.
Io ho paura di cambiare, specialmente di cambiare per gli altri. Perchè se cambi per te stessa, riesci a riconoscerti, mentre se cambi per gli altri, non sai veramente cosa stai facendo e non sai se quel che stai facendo ti fa bene o male.
Mentre fissavo Julia e Rose, Mandy cambiò direzione facendomi girare di soppiatto.
-"Continuiamo il nostro giro turistico"- disse, facendomi vedere il resto delle aule e dei laboratori.
Arrivò la pausa pranzo e lì sì che avrei potuto conoscere perfettamente le classi sociali di questa scuola. Ovviamente di andai con il gruppo dei popolari, erano gli unici amici che fin'ora avevo e sapevo che con loro avrei potuto conoscere un po' di persone.
-"Questi sono i nostri tavoli, vieni a mangiare con noi? Oh, certo che vieni, Sammy!"- mi disse Lucinda trascinandomi in due tavoloni accanto alla finestra. Nel primo vi erano seduti gli atleti, nell'altro c'eravamo io, Mandy, Lindsay, Lucina, Matthew e Josh, il migliore amico di Matt.
Mi piaceva chiamare Matthew con quel diminutivo, era il mio primo giorno di scuola ed eravamo già amici. Era a dir poco magnifico.
Mio fratello invece era lì, isolato e mi sembrava orribile lasciarlo là così, tanto che chiesi a Mandy se poteva pranzare con noi. Lindsay senza esitare rispose al posto dell'amica dicendo di sì. Così andai a chiamare mio fratello.
Le ragazze non facevano che fissarlo, tanto che invitarono entrambi alla festa di compleanno di Mandy, sabato alle undici di sera.
Ricapitolando, dall'altra parte della mensa, c'era un altro tavolone. Lì c'erano sedute Julia, Rose e dei loro amici: Jess, una ragazza di colore con un carattere molto forte e Rick, un ragazzo fisicamente simile a me, con i capelli color rosso naturale e gli occhi verdi. Credevo di aver trovato il mio clone, finchè non lo fidi giocare con l'hamburger. Era un idiota.

Finita la scuola tornammo a casa.
Durante l'ora di cena, nostra madre e Paul ci chiesero com'era andata la nostra giornata. Destiny era molto felice del suo primo giorno di scuola. Ci aveva raccontato tutto nei minimi particolari.
-"Questa scuola è bellissima! Ho già tanti amici e sono tutti simpatici!"- lo urlò per tutta la casa allegramente.
-"E i professori? Come sono i professori?"- le chiese nostra madre vedendola felice.
-"Simpatici sì, ma a me non importano!"- rispose Destiny ridacchiando.
Poi nostra madre voltò lo sguardo verso di noi. -"E invece a voi? Com'è andata?"- ci chiese.
-"Oh bene, abbiamo già trovato la nostra compagnia e.."- non feci tempo di finire la frase che Andrew mi parlò sopra.
-"Ehi ma', sabato possiamo andare a una festa? Ci vanno tutti quelli fighi"- chiese a mia madre, parlando con la bocca piena.
-"Dov'è?"- gli chiese mia madre con un'aria affaticata.
-"A casa di un'amica, dai possiamo?"- chiese mio fratello, costringendo mia madre a dirgli di sì.
Solo che mia madre obbiettò. Una volta saputo l'orario pensò che non era appropriato mandarci ad una festa.
Finita la cena, io ed Andrew andammo nella mia stanza.
-"Che cosa ci fai qui? Ti sei dimenticato che noi adesso viviamo in stanze separate?"- dissi a mio fratello, cercando di farlo uscire dalla mia camera.
-"Ti va di collaborare per una buona volta?"- mi rispose.
-"Di che cosa stai parlando? Lo sai che non possiamo andare a quella festa."- gli dissi.
-"E invece ci andremo."- rispose a sua volta lui.
-"E come?"- gli chiesi, iniziando a interessarmi al discorso.
Andrew mi guardò. Anch'io lo stavo fissando negli occhi. Avevamo un sorriso maligno, tutti noi pensavamo alla stessa cosa. Così mi rispose sorridendo. -"Non lo so, ma ci andremo. In un modo o nell'altro"-.

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