QMSM - Viva la Gravidanza!

di _Elthanin_Riddle_
(/viewuser.php?uid=309060)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Natale ***
Capitolo 2: *** Narcissa- 4* mese ***
Capitolo 3: *** Hermione- 5* Mese ***
Capitolo 4: *** Narcissa - 6* mese ***



Capitolo 1
*** Prologo - Natale ***


 
                                                                               QMSM: Viva la Gravidanza!
 
 
 
 
Mi ero auto-convinta del fatto che, dopo il matrimonio, Narcissa non avrebbe potuto ferirmi e/o umiliarmi in nessun modo, visto che, oramai, portavo lo stesso cognome del figlio e, in un certo senso, il suo.
 Ovviamente, mi sbagliavo. Come si sbaglia quel tonto che dice che la Gravidanza è qualcosa di fenomenale.
 Perché la Gravidanza e Narcissa non vanno mai prese sotto gamba. Mai.
 
 
 
 
 
 
-         Draco…
-         Dopo…
-         Draco…!
-         Mmm…
-         Draco…!!!
-         … no, Professoressa McGranitt… coff… le giuro che non sono stato io… yawn… a mettere le ortiche nelle muta-ande di P-pott… pott… pot…
-         Draco!!!
-         Altri cinque minuti, mamma…
Mamma?!
 Mamma?!
 Mi aveva paragonata a sua madre?!
-         Malfoy!!! - urlai, e finalmente si svegliò. No, okay, non si svegliò, diciamo solo che cadde giù dal letto con un tonfo sordo e un rumore del tipo crack, simile a quello di un naso che si rompe… ma va be’, son dettagli.
-         Hermione? -, disse, come se mi vedesse per la prima volta, mentre si passava una mano sul viso e poi tra i capelli, - C-che ore sono?-, chiese, strizzando gli occhi alla tenue luce dell’alba. Era così tenero che quasi mi dimenticai l’affronto subito. Poi vidi che era atterrato sul modellino del suo campo da Quidditch e mi dissi ‘vendetta è fatta’
-         Le sei.
-         Oh. E perché sono sveglio?
-         Draco, devi sapere una cosa…
-         Mi hai tradito?
-         Eh? – chiesi, perplessa, mentre lui mi guardava con degli occhi grandi quanto palline da tennis.
-         Mi hai tradito con Blaise, vero? Sì, dopotutto lui è così…
 Ma che stava farneticando?
-         Ehm, Draco, io non ti ho tradito con Blaise.
-         Con Potter?
-         Draco, io non ti ho tradito e basta! Devo dirti una cosa.
-         Ah! Che bello! Pensavo che mi evitassi questa settimana per questo… ma non mi hai tradito… -, disse lui, con una faccia a dir poco estasiata, mentre si rimetteva a letto e mi accarezzava i capelli.
-         Aspetta… ma se non mi hai tradito e non ti sei rotta le scatole di stare con me perché mi hai svegliato? -, chiese lui dopo un po’, fermandosi di botto.
-         Beh… ti ricordi il bambino che ho perso prima del matrimonio, no?
 Lo vidi annuire, teso. Quanto lo voleva, quel bambino.
-         Beh… Sono incinta, Draco.
Lo sentii irrigidirsi di botto, così mi voltai a guardarlo. Era terribilmente buffo, gli occhi vitrei, la bocca semi-aperta e i capelli sparati da tutte le parti.
 Dopo un po’ diventò preoccupante. Lo scossi e lo chiamai, ma lui rimase immobile.
 Mentre stavo pensando a cosa dire al giudice al tribunale (“Io non l’ho ucciso, signore. Gli ho solo detto che sono incinta!”) , lo vidi espirare, finalmente, e divenne iperattivo:
-         Quanti mesi? Secondo te è maschio o femmina? Hai delle voglie? La nausea? Ti do un altro cuscino? Da quanto lo sai? Perché non l’ho saputo prima? – lo guardai perplessa. Troppe domande.
-         Oddiosonocosìfelicechenonriescoafermarmi! – e qui non ci capii niente.
-         Draco…
-         Oh, scusa. Tutto apposto?
Annuii, stanca. Era il venticinque e avremmo passato Natale dai miei, con Lucius e Narcissa in aggiunta. Ero terribilmente nervosa.
-         Diciamo… è di tre mesi, infatti ho la pancia un po’ gonfia. Volevo solo dirtelo, credevo fosse giusto. -, risposi e aggiunsi mentalmente così puoi tenermi lontana la pazza isterica di tua madre.
-         Oh, Herm, volevo dirti che verrà anche zia Bella. L’hanno dimessa e questo sarà un test.-
 Zia Bella? E va bene che era stata sotto Imperio per circa 25 anni e che la sua follia era dovuta al desiderio di ribellione, ma dovevano proprio testare la sua sanità mentale sui miei genitori?
 Ma, d'altronde, era stata per così tanto tempo isolata che non me la sentii di ribattere. Un paio d’anni prima avevano usato me come test ed andò tutto bene, era anche una tipa alquanto simpatica, finché non mi è saltata addosso dicendomi che lui stava tornando e che voleva regalargli la mia testa, o almeno questo capii mentre tentava di strangolarmi.
-         Okay.
-         Sai, per me zia Bella è molto importante. È una delle cinque persone che compongono la mia famiglia ancora vive.
Ahi. Ed io che speravo di poterla chiudere in un sottoscala!
-         Sì… come lo diciamo ai tuoi? E ai miei? . chiesi, indicandomi la pancia.
-         Si farà.
 
 
L’unica che ha reagito bene alla notizia è stata Bellatrix.
 Beh, non proprio bene. ha iniziato a litigare con mio padre affinchè si chiami come lei, il bambino.
-         E se è maschio?
-         Bellum!
-         Che razza di nome è?
-         Un Babbano certe cose non può proprio capirle!! -, aveva risposto lei, irritata.
-         Draco, sei sicuro sia tuo? Da lei potrei aspettarmi di tutto… -, diceva nel frattempo Narcissa a Draco.
 Gli unici abbastanza normali erano mia madre e Lucius, che discutevano su quanto tempo ci avrebbero messo i rispettivi consorti per tornare ad attaccare la nuora o il genero, a seconda del caso.
 La cosa bella è che, in questo amorevole quadretto familiare, venivo del tutto ignorata.
 Infine Bellatrix mandò a farsi benedire mio padre e venne a sedersi vicino a me sul divano, mentre lui andava da Draco per divertirsi un po’ e Narcissa difendeva a spada tratta il figlio.
-         Io odio le riunioni in famiglia. -, sbuffò la donna accanto a me, mentre osservava la flute che aveva in mano come se fosse radioattiva – E non è neppure al completo. Immagina se ci fossero stati Andromeda e il marmocchietto arcobaleno.
-         Mm-mm.
-         Oh, non fare così! Anche la madre di  Lucius ce l’aveva con Cissy. E Cissy ce l’avrebbe con te anche se fossi una Purosangue. È gelosa del figlio. Come so fosse chissà quale tesoro. – e qui scoppiò a ridere, versando un po’ di champagne sul pavimento. Poi si alzò e andò a fare chissà cosa e chissà dove, mentre io mi alzavo.
Almeno, Narcissa non avrebbe attentato alla mia vita.
-         E’ di Draco il bambino? -, mi chiese la su citata Narcissa, minacciandomi con una bacchetta. E come ci eravamo arrivate nel corridoio del piano superiore?
Annuii stancamente, con la vista che non ne voleva sapere di mettersi a fuoco.
-         Sì. E spero sia biondo biondo! – poi aggrottai le sopracciglia – E che non sia stronzo quanto lei! – e scoppiai a ridere. Poi iniziai a piangere: - Lei mi odia! E a causa del suo odio perderò il mio bambino e Draco mi lascerà perché l’ho già perso una volta. – poi tornai a ridere, - E morirò sola! Ma lei morirà sola proooprio come me! –
Ripensandoci forse ero leggermente brilla e certe cose non avrei dovuto dirle ma stavo avendo un tracollo emotivo!
-         Certo, anche io morirò sola! Anche se volessi non riuscirei a farti lasciare da Draco… Ti ama troppo! Come Lucius amava me! -, era ubriaca anche lei, va bene.
 Quando riuscii a scendere le scale mi trovai davanti a Bellatrix che tentava di strangolare mio padre con l’osso di un pollo poiché aveva ‘truccato le carte sudicio babbano!’, mentre mia madre rideva così forte che mi tappai le orecchie.
-         Oh, Hermione! Hermione? Ma che hai? Sei verde… mica hai bevuto?
No, non ho bevuto. Mentre tu parlavi con tutti e io facevo il soprammobile mi è entrato un Pixie nel naso! Certo che ho bevuto, genio!
A giudicare dalla sua faccia l’avevo detto ad alta voce. Cazzo.

 
 
 
 
 
*Angolino dell’Autrice*
 
Salve! Come vedete ho fatto un Sequel di ‘
Quel Mostro di Suocera - Mangiamorte e spero sia carino come il primo!
 Ho messo Bellatrix poiché l’adoro e… lo scoprirete, tranquilli ;)
Baci,
Elthanin.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Narcissa- 4* mese ***


                                                          QMSM: Viva la Gravidanza!

Ho deciso di far sentire anche Narcissa, per vedere cose che altrimenti sarebbero non viste. Questo capitolo è una prova, ditemi cosa ne pensate :)



Ci sono cose che non si possono evitare. Chiamatelo Fato, Destino o come vi pare, e illudetevi pure di poterlo cambiare. Tanto, se le Parche hanno deciso, non potete fare nulla per fermarlo. E, ahimè, era Destino che quella Mezzosangue facesse parte della mia famiglia. Ma nulla m’impediva di strapazzarla un po’.
 
 
Mi ero presa una sbronza solo una volta, anzi due. La prima quando quel mostro senza-naso era tornato, la seconda quando Lucius era stato ad Azkaban.
 Quella sera, il 25 Dicembre, presi la terza.
 Inutile dire che non era preventivata! Avevo solo riempito le bottiglie d’acqua e gli analcolici di pilloline sbronza-astemi e, dimenticandomene, avevo bevuto l'acqua della bottiglia che stava a tavola.
 Eh, sì, sono un fottuto genio.
 In realtà non volevo far ubriacare tutti, volevo solo sballare la Granger – mi rifiutavo ancora di pensare fosse una Malfoy – in modo che confessasse il tradimento.
 Perché lo sapevo, lo sapevo, che lei l’aveva tradito. E così a fine serata mi ritrovai a cantare stupide canzoni natalizie sul tavolo e per di più scalza. Il giorno dopo, Draco, che, chissà come, era rimasto sobrio, scoprì le mie pilloline.
 Ed io, ovviamente, finsi di non saperne niente. Avevo un vago ricordo della Granger che mi chiamava stronza, ma non ne ero sicura. Anche perchè, se fosse stato vero, voleva dire che io avevo ammesso che Draco l'amava. E non era prorpio possibile.
 Okay, lo ammetto, ne ero sicura. Sempre il 26, Draco m’informò che, secondo i calcoli, Hermione era entrata nel quarto mese.
 ‘E sai che me ne fotte, il bambino non è mio nipote!’, avrei voluto dirgli, ma non ero e non sono una persona volgare – a sua differenza –, quindi rimasi impassibile.
-         Cissy! Mi hanno ufficialmente dimessa, il che vuol dire che starò qui. Lucius ha detto che va bene!
Trillò mia sorella saltando sul letto, e facendomi tornare il mal di testa. Ci misi qualche secondo a capire ciò che aveva detto e una manciata di minuti per notare due cose: non stava avendo la fase post-sbronza e avevo un’alleata.
 Mi avvicinai a lei e sussurrai, con sguardo da folle: - Mi aiuterai a far confessare alla Granger che ha mentito?
Lei mi guardò storto.
-         E dai, Bella! Non posso chiederlo a ‘Dromeda.
-         Il bambino è di Draco.
-         No che non lo è! Si può sapere che avete tutti! Quella lì è una subdola arrampicatrice sociale! Ne rimanete tutti incantati, si può sapere che vi fa?! Solo io la vedo per quello che è!
-         Se solo tu la vedi per quello che è allora solo tu puoi ‘smascherarla’! Io me ne vado. Chiamami se ti passa.
Era troppo. Saltai giù dal letto, mi vestii in tutta furia e mi precipitai a casa di mio figlio.
 
 
-         Q-quindi vuole andare a fare shopping per il bambino?
-         E’ maschio? -, chiesi, innocentemente. Lei alzò le spalle:
-         Non lo so ancora.
-         Andiamo, compreremo qualcosa per te, allora!
La presi a braccetto e ci smaterializzai. Dovevo ricordarmi di far disinfettare gli abiti, non volevo che quella me li infettasse con la sua… ‘Narcissa! Smettila di pensare parole così orribili! Lei è anche peggio!’, mi ripresi da sola.
 Le comprai un paio d’abiti davvero orrendi, tutti piumette e colori bruciati, e la vidi mordersi le labbra per non protestare.
-         Ahi!- esclamò, quando le tirai un capello.
-         Come, cara? – avevo la voce così mielosa che dovetti trattenermi dal vomitare.
-         Io… devo averlo immaginato.
-         Oh. Ci vediamo domani! - 'Ma anche no'
 
 
 
-         Ora vedrai! Vedrai che io avevo ragione! E voi tutti vi ricrederete…! -, canticchiavo allegramente, mescolando il calderone con Bella che mi guardava male, dal suo posto sul tavolo.
Ero un po’ fuori, lo ammetto.
Ero riuscita a corrompere il ginecologo affinché prendesse un po’ di liquido amniotico della Granger, durante la visita, convincendola che era indispensabile.
E, inoltre, lei ci sarebbe stata male.
 Due piccioni con una fava.
 Misi qualche goccia del liquido, un capello di lei e uno del mio adorato bambino.
Dopo il risultato del test avrebbe chiesto il divorzio.
E sarebbe stato tutto mio.
-         E lui la lascerà sola-sola-sola… E dalla mammina tornerààà! –
-         Cissy… sta bollendo!
 Veloce spensi il fuoco sotto al paiolo e riempii una boccetta. Aspettavo con ansia il verde, ma divenne blu.
-         Ci vuole un po’… inoltre il verde si fa con blu e giallo… -, borbottai, speranzosa. Passarono cinque minuti e iniziai a scuotere l'ampolla.
-         Qui c’è scritto che se è blu il test è positivo. -, disse Bellatrix leggendo le istruzioni dal libro che avevo comprato. Mi guardava con un sopracciglio inarcato e un mezzo sorriso in volto.
-         NON PUO’ ESSERE POSITIVO! -, urlai, mettendo la boccetta su una credenza e lanciandomi verso mia sorella.
E facendo la cazzata del secolo.
 Lei era molto più forte e alta di me e riuscì a bloccarmi. Io le morsi una mano e lei cadde all’indietro, contro il tavolo. Mi si scagliò contro e finii in uno dei pentoloni allineati contro il muro, stordita. Quando mi ripresi le diedi un calcio e lei ricambiò con tanto amore. Caddi a terra e mentre lei si allontanava, trionfante, le afferrai la caviglia e ci ritrovammo a rotolare per terra, con i capelli di una nelle mani dell’altra.
 - Ammettilo… non vuoi perdere tuo figlio… - , ansimò lei mentre ci tiravamo i capelli a vicenda e rotolavamo sul pavimento della stanzetta nei sotterranei adibita per le pozioni. Mi ritrovai in piedi senza sapere come.
- Io non lo perderò mai! – sbottai, tentando di darle uno schiaffo.
- Bella questa! -, rise lei.
Smisi di fare forza e lei si sbilanciò all’indietro, così mi ci gettai contro. Atterrò con un tonfo sul pavimento, di schiena e mi ci lanciai addosso, ma mi sollevò facendo forza con le gambe e le braccia e mi ritrovai io con schiena al pavimento. Impegnata a graffiarle il volto con una mano, allungai l’altra sul tavolo e, cercando qualcosa da darle in testa, feci rovesciare il calderone. Continuammo a picchiarci, come non avevamo mai fatto da bambine.
 Fu così che Lucius ci trovò. Mentre ci  tiravamo i capelli e coperte di pozione blu.
 Non appena lo vide, Bellatrix mi lanciò di nuovo in un calderone e corse a prendere la boccetta, rimasta, chissà come, intera.
- Guarda! -, rantolò, senza fiato, - Vero che se un test – capisci tu che test – è blu è positivo?! -
Mio marito guardò alternativamente me e lei, ricoperte di rivoltante pozione vischiosa blu, e annuì.
-         La mia vita è finita! -, rantolai, nascondendomi nel calderone come meglio potevo.
E non immaginavo di avere ragione.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hermione- 5* Mese ***


QMSM: Viva la Gravidanza!

 
Se c’era una cosa che avevo capito di Narcissa il giorno del matrimonio – oltre al fatto che odiava il rosa pesca – era che odiava a morte gli imprevisti. Aveva un’agenda in cui segnava tutto ciò che si doveva fare in un determinato giorno, da 8.31-Colazione a 22.57-Bagno a 13.34-Strigliare gli elfi a… insomma-avete-capito. Mezzo secondo di ritardo e s’infuriava come una Banshee. Onestamente, attribuivo la cosa alla vecchiaia imminente, ma se qualcuno provava a dirglielo lei sputava fuoco. E se accadevano tutt’e due le cose contemporaneamente…
 
 
 
Il 20 Gennaio avrei dovuto svegliarmi con calma, fare colazione, una doccia veloce, incontrarmi con le amiche a Diagon Alley, aspettare fino alle quattro e andare con Draco dal ginecologo.
Invece, mi svegliai al rumore di un battente che batteva un po’ troppo forte.
Abbastanza forte.
Decisamente forte.
Immensamente forte.
Assordantemente forte.
 Visto che Draco non accennava a muovere un muscolo, dal piano di sotto – riuscivo a sentirlo litigare con il telefono chiedendogli di comporre il numero dell’idiota di Zabini – andai io ad aprire. Era il giorno libero di Tixie, l’elfo domestico che lavorava per noi, con tanto di salario e vacanze. Comunque, mi ritrovai davanti al mio Incubo. Più sorella.
-Buongiorno.
-Salve.
Ci scambiammo due battute, fissandoci con astio. L’odiavo ancora per quell’orribile abito color cacca di drago con le piume verde acido che mi aveva comprato – e costretto ad indossare. Visto che ero laureata in Magisprudenza ero assolutamente certa del fatto che, da qualche parte, ci dovesse essere una regola che vietava il maltrattamento delle nuore, obbligandole a indossare abiti orribili. Il problema era che non riuscivo a trovarla da nessuna parte!
-Draco, amore, la mamma è qui!-, disse, superandomi e andando dal figlio nella sala da pranzo. Bellatrix alzò gli occhi al cielo ed io la seguii.
 Trovammo Draco con della marmellata appiccicata al viso, in mutande e canottiera, un cornetto in una mano, mentre l’altra tentava di allontanare la madre e il suo fazzoletto.
-Mamma vattene! So farlo da solo!
Guardai il telefono, rotto. Era il decimo che rompeva in un mese, perché non seguiva i suoi “ordini”.
-… E poi la mamma ti porterà al parco! Felice? Uh, siamo in ritardo!
-Mamma, hai programmato la mia vita fino alla morte. Mi spieghi che vuol dire questo “13.04 ordinare il primo”? Secondo me sono i segni di una vecchiaia imminente.
 Bellatrix mi lanciò un’occhiata ammonitrice, poi saltò fuori dalla finestra. O meglio, ci provò, perché era chiusa e ci si spiaccicò sopra. Doveva far male. Indietreggiai, nascondendomi dietro lo stipite, mentre Narcissa gonfiava il petto come un tacchino e Bellatrix si riparava nel frigorifero, anche se era un po’ ammaccata e ferita nell’orgoglio.
 Sì, avete letto bene, nel frigorifero. Era un po’ buffa, in effetti, incastrata tra la porta e i ripiani, ma non ci riderei su, al vostro posto. Narcissa faceva davvero paura.
 Neanche Voldemort mi aveva spaventata tanto, il che è tutto dire.
-Draco-, la sua voce era calmissima, il che mi spaventò ulteriormente; Bellatrix si incastrò ancora di più, comprimendosi contro una ciotola di insalata, -Come hai osato parlar male di tua madre e dell’agenda?! È solo grazie a lei se tutti questi anni siamo sempre stati a dir poco puntualissimi a tutti i nostri appuntamenti e precisissimi nei nostri doveri!-, pian piano la sua voce saliva di varie ottave, fino a superare la linea “spacca-timpani”.
-Mamma…
-E tu parli male di me! Vecchiaia imminente-, lo scimmiottò, -Sei un figlio scriteriato e degenere! Oh, ma io lo so di chi è la colpa! Eccome se lo so! Prima non ti saresti mai rivolto a me così!
-Mamma…-, tentò di nuovo Draco, ma Narcissa ormai era partita. E con chi poteva mai avercela? Ma con me! Mica con il figlio? Per carità, lui era tremendamente perfetto, solo per colpa mia la appellava – sì, aveva detto che lui l’appellava- in quel modo, perché io ero una donna cattiva che voleva solo portarglielo via, come ci teneva a ribadire ogni maledetta volta che la vedevo. Il che equivaleva a ogni-stramaledetto-giorno-della-mia-stramaledetta-vita. È una cosa deprimente, in effetti.
Mi passai le mani prima sul volto e poi tra i capelli, mentre mi investiva con una serie di epiteti che avrebbero fatto invidia a un gruppo di scaricatori di porto.
 E volete sapere qual’era la cosa più carina? Draco non faceva niente. L’ascoltava e nel frattempo mordicchiava il cornetto, con una faccia da ebete soddisfatto dalla vita, perché la cara mamma non stava più urlando contro di lui.
 Bellatrix, invece, si era praticamente rinchiusa nel frigo, abbracciata alla scodella d’insalata quasi a rassicurarla, “Andrà tutto bene… oh, ma come sei bella verde, sei andata dall’estetista? No, non sto cercando di distrarti da ciò che dice Cissy, no, no, no…”, la sentivo sussurrare, poi iniziò a cantarle una canzoncina.
-E neanche mi ascolta!-, sbottò Narcissa, incrociando le braccia sotto al petto.
-Certo che non l’ascolto! Parla solo male di me! È tutto un ‘Hai sbagliato qui, Sei incompetente lì, Oh Santo Merlino, non dirmi che…!’, c’è un limite alla sopportazione umana ed io il mio l’ho superato da un pezzo!-, strillai e per darmi supporto il bambino che avevo nella pancia mi diede un calcio. Non era il massimo come tifo però mi sarei accontentata, -Non è mai stata felice di me, né tantomeno della scelta che ha compiuto Draco! Se davvero gli vuole bene come dice dovrebbe cercare di capirlo, non cercare prove per screditarmi e convincerlo a chiedere il divorzio!-, la vidi impallidire e deglutire a vuoto, mentre Draco si voltava a fissarmi:
-Cosa?
Ha-ha! Mia cara Cissy, ti ho in pugno!, pensai, -Oh, semplicemente è convinta che il bambino non sia tuo, così ha fatto un test.
-Come… come lo sai?-, mi chiese la strega, senza neanche cercare di smentire ciò che aveva fatto.
-Oh, mi è bastato raddoppiare la cifra che aveva dato al ginecologo… sa, tra i babbani si controlla il liquido amniotico solamente nei casi in cui la donna sia un po’ più grande o su richiesta della stessa. Mi sembrava leggermente strano, ecco tutto-, Hermione 1, Narcissa 0.
-Mamma…-, Draco sembrava a dir poco furente, ma mantenne una calma glaciale, -Esci subito di qui.
-Ma… ma Draco…
-Ho detto SUBITO! Come osi pensar male di mia moglie quando l’unica persona cattiva in questa stanza sei tu?! E dire che ha insistito affinché diventassi parte attiva della nostra vita nonostante tutto ciò che le hai fatto passare!-, e dove si era nascosto questo Draco per tutto quel tempo?
-L’ho fatto per te! Tu non puoi farcela senza me!-, sembrava quasi una dichiarazione romantica, ma Narcissa non era la bella ragazza di una soap opera scadente, era una mamma in lacrime e leggermente indispettita. E Draco non era il ragazzo di turno che le dichiarava eterno amore, era un figlio adirato.
-Non posso farcela senza te? Questa la dice lunga su quanto mi ritieni adulto e responsabile. Ora, come ho già detto, esci di qui.
Narcissa abbassò lo sguardo, sconfitta, e mi sfilò accanto in silenzio, dimenticando del tutto me, la sorella e qualsiasi altra cosa. Esistevano solo lei, cacciata dalla casa del suo unico figlio, e il suo dolore.
-Sembra che abbia vinto tu, Granger-, era un sussurro sottilissimo, ma lo sentii chiaramente, mentre chiudeva la porta pronta a lasciarsi alle spalle una parte della sua vita.
Mi misi seduta su una sedia, toccandomi distrattamente la pancia.
Strano a dirsi, ma non era quello che volevo.

 

*Angolino dell'Autrice*
Ebbene sì, sono ancora viva! Spero che mi perdoniate per l'immenso ritardo (è passato più di un anno... Oddio!) ma se vidicessi da quanto tempo ho pronto questo capitolo mi picchiereste, quindi eviterò di farlo. Il problema è che quando finisco di scrivere qualcosa vado in paranoia: 'E se non piacesse? Questo mi sembra stupido, meglio cancellare. Aspetta, la mia idea dov'è finita? Ispirazione?', sono convinta di poterlo riscrivere meglio, ma faccio solo casini, così finisco di accontentarmi della prima versione (che è la migliore xD) leggermente modificata, con idee nuove. Tipo, il capitolo non doveva finire così, c'era un dialogo finale che ho deciso di mettere nel nuovo capitolo... Il fatto che questo 'chiudesse' con Hermione presa dai sensi di colpa mi piaceva troppo ^.^
Penso che pubblicherò il prossimo capitolo tra due settimane, con PoV Cissy, ovviamente. Ora vado, fatemi sapere che ne pensate. 

Baci,
Elthanin

P.S. Accetto le critiche e i pomodori.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Narcissa - 6* mese ***


QMSM: Viva la Gravidanza!


 
 
Una volta, un tale Babbano di cui non ricorderò mai il nome, disse che il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono*. Peccato che nessuno abbia mai accennato al perdono nei confronti di una madre da parte di un figlio, forse perché alle persone normali non accadono cose come quelle che accaddero a me. E di certo non come quelle che capitarono in un secondo momento.
 
 
Sorridi.
Tira indietro i capelli.
Hai una ciocca fuori posto.
Poco rossetto.
Metti una fetta di pomodoro su una guancia… una fetta di pomodoro su una guancia?!
Fulminai con lo sguardo Bellatrix, prendendo la fetta di pomodoro che mi aveva passato e mettendola su un portagioie, cercando poi un fazzoletto per togliere il succo ed i semi di quell’orribile ortaggio dalla guancia.
-Certo che proprio non ci stai con la testa-, commentò Bella, ancora abbracciata alla ciotola con l’insalata. Quella ciotola con l’insalata. Aveva fatto un incanto di tempo alla verdura, facendo in modo che non si deteriorasse; credevo che l’avessero dimessa dalla clinica perché era ormai guarita, ma mi resi conto che mi sbagliavo: era più svitata di un tappo.
 A proposito di tappi, mi dissi, dov’è la mia bottiglia di vino?
-Cacchio Cissy, cosa stai cercando, adesso? Come minimo mi aspettavo una minaccia di un Crucio, per il pomodoro!-, chiese la mia amabile sorella.
Sospirai alla sua osservazione, senza trovare la bottiglia, così mi voltai nuovamente verso lo specchio e presi il mascara, di McTwisp, una linea di cosmetici favolosa.
-Secondo me dovresti parlarci-, mi illuminò Bella.
-Con il pomodoro?-, chiesi scettica: era svitata fino a quel punto?
-Ma no! Con Draco ed Hermione-, m’illuminò.
-Mh… no. Se mi avessero voluto, mi avrebbero cercata loro. Io non ho nulla da dire-, ribattei, cercando di fermare il tremore della mano.
 E, mannaggia alle mutande di Merlino!, iniziai a lacrimare.
 Non era per loro, no, no, no, mi ero solo messa il pennellino del mascara nell’occhio!
-Be’, Hermione ti ha cercata. E neanche poco. Mangiamo fagiano da due settimane, vorresti farmi credere che non ti è arrivata neanche una lettera con tutta quella sottospecie di pollame?-, chiese, guardandomi, -E si può sapere perché piangi?!
-Non sto piangendo! Mi è andato il mascara nell’occhio!-, dissi, cercando di mantenere un contegno e di trovare uno stramaledetto fazzoletto, visto che avevo ancora il succo del pomodoro in faccia e stavo completamente piangendo.
-Certo, ed io sono la reincarnazione di Morgana-, in effetti in quel modo si sarebbero spiegate molte cose, -E comunque non hai risposto!
-Amo il fagiano. Fa bene alla pelle ed è molto nutriente-, dissi atona, trovando finalmente un fazzoletto ricamato di Lucius. Uno di quelli che costano quanto un auto Babbana… nonché il preferito di mio marito.
-E basta mentire! Ammettilo, hai paura!
-E di cosa avrei paura, Bella? Tanto mio figlio l’ho già perso del tutto! Ed è tutta colpa della Gra…
-Fermati prima di dire idiozie! Lo sai anche lei che non c’entra niente. È stata forse lei a torturare te? O a mettere le pilloline sbronza-astemi nelle bibite a Natale? Ad avvelenare il tuo risotto? O a corrompere il ginecologo? O a…
-Basta!-, urlai, le mani sulle orecchie, scuotendo la testa come una bambina.
-E no, Cissy! Ora si fa come dico io! Luuucius!
Oddio no, no, no! Non avrà mica intensione di chiamare mio marito?, mi chiesi, perché, andiamo, non poteva farlo. Cioè, lui non ne sapeva niente di tutta questa storia.
 Del fatto che avessi litigato con Draco fino a quel punto, intendo.
Acciuffai il pomodoro e glielo misi in bocca, vedendola strabuzzare gli occhi e cercare di mandarlo fuori, tossendo e dandosi pacche sullo sterno.
Neanche a dirlo, mio marito arrivò subito: -Cosa c’è?!
-Lucius, Bella non si sente bene! Stava mangiando l’insalata ed ora…-, dissi, dandole pacche sulle spalle mentre mia sorella mi guardava male. Ti odio, mi dicevano i suoi occhi, tra un colpo di tosse e l’altro.
-Mangiava l’insalata-, ripetei, -Ma poi ha iniziato a tossire!
Lucius si unì a me nel darle le pacche sulle spalle, poi si posizionò dietro di lei e, con le mani giunte sotto al suo sterno, iniziò a fare pressione e a dare piccoli colpi, eseguendo una manovra unicamente Babbana.
Bellatrix, invece, cercava di mandarci via e, assestata una gomitata a Lucius sul naso, si lasciò cadere in avanti sul tappeto e prese un lungo sorso di vino rosso, nascosto sotto la sedia della toeletta. Ecco dov’era!
-Cavolo, ho visto la vita scorrermi davanti-, disse con la voce arrochita, stringendosi l’insalata al petto, -Lucius, lascia che te lo dica da cognatina adorabile quale sono: meno male che non sei un Medimago, perché come soccorritore fai a dir poco schifo! E tu-, aggiunse voltandosi verso di me, - che ti è saltato in mente a…?-, le lanciai uno Stupeficium colpendola in pieno, e si accasciò sulla sedia come una marionetta a cui erano stati tagliati i fili, mentre Lucius mi guardava allibito.
-Che fissi?! Delirava!-, sbottai, andandomene e sbattendo la porta alle mie spalle.
E tenendomi il fazzoletto.
 
Erano tre giorni che evitavo Bellatrix, Lucius e qualsiasi altro essere vivente che volesse parlarmi, rifugiandomi sempre più spesso nella sala da tè di Madama Piediburro, certa del fatto che a nessuno che mi conoscesse minimamente fosse passato per la testa di trovarmi lì, era così volgare.
Ordinai un tè e dei biscotti e mi misi a sorseggiare la bevanda con calma, cercando di riordinare i pensieri.
Non sono più arrivate cene via posta… cioè, posta via cena… non sono più arrivati volatili gustosi con carta utile solo per accendere il fuoco nel camino… Cissy, che cavolo pensi?, mi rimproverai e addentai un biscotto a torma di cuore per la frustrazione, tranciandone di netto la metà.
Mentre mi crogiolavo nella mia bolla di tristezza e, perché no?, di lieve depressione, il campanello che stava sulla porta iniziò a suonare allegramente. Ed io ovviamente alzai lo sguardo per fonderlo, a cosa servivano i campanelli? Così inutili, così chiassosi, così volgari, come il locale, d’altronde. Avrei potuto fare una forchetta con quell’oggettino. E invece lo sguardo mi cadde su chi era entrato e raggelai nel riconoscervi la causa di tutte le mie sventure.
Che cavolo ci faceva da Madama Piediburro? Lei odiava Madama Piediburro e lo sapevo poiché ce l’avevo trascinata un paio di volte a quello scopo, prima che si sposasse con… Non pensarci, mi dissi.
Per mia somma fortuna ero nell’angolino più appartato e nascosto del locale, era impossibile che mi vedesse lì. Ed invece una pallina rosa confetto,  grande quanto un mio pugno, che pendeva dal soffitto, decise di ingrandirsi ed esplodere in quel momento, facendo un baccano infernale (simile a quello di una trombetta) e inondandomi di petali rosa e giallo fluo.
 E facendola voltare nella mia direzione, ovviamente.
 Ed io l’ignorai fingendo di non averla vista, ovviamente.
Continuai a far finta che non esistesse anche quando si mise seduta di fronte a me ed ordinò un tè, servito nell’immancabile tazza con i cuoricini.
-Sapevo di trovarla qui-, disse.
Dannazione!
Mi sfuggì un gemito alquanto patetico, ma continuai a sorseggiare il mio tè.
-Non ha risposto alle mie lettere, così ho deciso di venire a cercarla e, sapendo che trova questo posto volgare quasi quanto io lo odio è stata la mia terza scelta.
E ‘fanculo all’ignorarla: -Cosa vuoi?
-Parlarle.
-E di cosa? Tu hai vinto, io ho perso e vivrete tutti fott… felici e contenti-, mi corressi sul finale, certe parole non si addicono ad una signora, anche se ferita, umiliata e incazzata.
Non mi chiesi quali fossero gli altri due posti, né come mi conoscesse così bene, mi limitai a studiarla
Notai la sua pancia a dir poco enorme e come la sua pelle avesse assunto un colorito più… vivo, più vero, che stonava con le occhiaie violacee mal nascoste dal correttore. Anche io quando aspettavo Draco ero come lei. Ero… com’era quella parola? Non lo sono da tempo, quasi non ricordo quale sia. Com’ero un mese fa?
-Non voglio che lei esca dalla mia –nostra- vita. Vorrei solo che la smettesse di essere così…
-…Stronza?-, suggerisco, e ‘fanculo anche a cosa si addiceva a una signora.
Prima ero…
-Anche-, sorrise e notai solo in quel momento come sorridesse bene, come facesse sentire bene.
Era tutto ciò che volevo per Draco, il mio unico problema era che era vera, non il suo sangue: era vera. Non doveva essere vera. Se fosse stata vera avrei dovuto ammettere che Draco mi poteva abbandonare.
-Vorrei vederla spesso –non tutti i giorni-, vorrei che litigassimo perché vizia troppo i nipotini o perché non gli ho regalato ciò che volevano. Quando l’ho conosciuta, questo – e fa un gesto come ad abbracciare me, il locale e i petali, - non era nei miei piani.
Quando ti ho conosciuta io c’erano di mezzo una fossa molto profonda e una pala, non lo dissi, però nel ricordarlo arricciai le labbra in un mezzo sorriso. Ah, era un grande piano, quello!
Prevedeva, ovviamente, un…
-… E neanche Draco vorrebbe questo. Sa come sono gli uomini, no? Si è arrabbiato ed è troppo ottuso per chiederle scusa.
Lo immaginavo, lo conosco, non dissi neanche questo. Poi ricordai una cosa: nipoti. NipotI.
-Gr… Her… hai detto nipoti, con la I?-, dissi dopo aver tentato di darle un nome, ma non ci riuscii.
Annuì: -Non so se sono maschi o femmine, non ho voluto saperlo, ma sono due.
Avrei avuto dei nipotini.
 Due adorabili nipotini.
 Due miei nipotini.
Né di Lucius o dei genitori di Hermione. Miei.
Una volta ero felice.
Cercai di darmi un contegno: -Be’, credo di poter perdonare te e Draco. Ma voglio che uno dei bambini abbia il mio nome.
-Come secondo nome, sì-, disse Hermione con un sorriso.
-Non provocarmi. Posso diventare il tuo peggiore incubo.
-Come se non lo sapessi!
 
Ricapitolando, in un mese avevo perso mio figlio e la fiducia che riponeva in me, la dignità, la sanità mentale di mia sorella (di nuovo), la finezza e la possibilità di  migrare in Albania, ma avevo guadagnato due cose: dei nipotini!
Sarei diventata nonna!
Quando lo comunicai a Bella lei mi disse un “Ma davvero?!” a dir poco ironico, ma non poteva capire!
-È un po’ come il tuo rapporto con l’insalata-, le dissi, per farla ragionare.
-Verdy ed io ci amiamo-, aveva ribattuto.
-Verdy? Chi è Verdy?
-Lei!-, aveva sollevato la scodella con l’insalata e, davanti alla mia faccia stupita e a dir poco allibita aveva riso: -Scherzo! Ti pare che potrei mai amare dell’insalata? Mi limito a rispettarla e lei lo fa con me! Comunque sei un po’ ritardata, eh.
Bene. La ritardata ero io. Be’, se essere normali significava chiudersi nelle scatole babbane (fregofiri,  ferofrogi o come cavolo si chiamavano) ero contentissima di essere ritardata.
Ma be’, che importava? Avrei avuto due nipotini!
Me lo ripetevo mentre andavo verso casa di Draco ed Hermione, ma ogni passo che facevo sentivo la mia forza interiore vacillare sempre di più.
Bussai al campanello così delicatamente che quasi non lo sentii, poi risi nervosamente: -A quanto pare non ci sono!-, dissi, voltandomi, ma Lucius si attaccò al campanello e Bella mi voltò nuovamente verso la porta. Perché erano venuti con me? Perché?
Aprì Hermione, a dir poco radiosa, e finse di esser stupita di vedermi: -Draco, amore! Non immaginerai mai chi è venuto!-, disse.
Chi è venuto? Mi chiesi mentalmente, guardandomi attorno, speranzosa. Insomma, non si riferiva a me… o sì?
No che non si riferiva a me! Era chiaramente un riferimento alla vecchietta che stava attraversando la strada all’isolato successivo e che non avevo mai visto in vita mia!
E per fortuna, pensai, vedendo quel vestito orribile azzurro e rosa a fiori con merletti, cuoricini e pois… ma chi le disegnava, certe cose?
Spingeva anche un coso a dir poco osceno, bianco e nero, che usava come sostegno.
 Feci una smorfia disgustata e tornai ad osservare Hermione… trovandomi faccia a faccia con Draco.
-Madre-, disse, stupito e con un sopracciglio inarcato.
Mi morsi il labbro inferiore, rovinandomi il rossetto, limitandomi a guardarlo.
-Cielo, Draco, ma non ti ho insegnato proprio nulla? Ti pare il caso di far sostare tua madre fuori casa tua costringendola a vedere certe cose?-, dissi infine, incrociando le braccia al petto, -Sono pentita, ma non credo di…
Bella mi spinse in avanti, facendomi finire tra le braccia del mio bambino, che sorrise e mi abbracciò, sussurrandomi: -La prossima volta che lo fai ti Schianto
-Tienimi ancora fuori la porta e ti Crucio-, risposi, a voce bassissima. Gli altri non potevano né dovevano sentirci, -Ah, e per la cronaca: il nero e il blu scuro non si abbinano, mai.
Lo sentii ridere.


 

*Angolino dell'Autrice*
Questa volta neanche mi scuso... sono una persona orribile D:
Però tra i miei propositi per il nuovo anno ho anche QMSM, qualche OS, magari altre mini-long... Ehi, Elthanin, calma! Prima bisogna finire questa e... siamo agli sgoccioli. Giusto un altro mesetto, poi nasceranno i piccini *-*, ma mica finisce qui! Cissy e Hermionr non hanno seppellito del tutto l'ascia... né lo faranno mai, mi sa. Il tipo di cui Cissy non ricorda il nome è Honoré de Balzac... e vorrei ringraziare chi ha continuato a leggere e recensire per tutto questo tempo :3

Ah, ho cambiato il carattere. Dal cellulare non si vedevano le parti in corsivo :/

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2018008