And all I needed was a call.

di Wolfass_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue; First chapter; ***
Capitolo 2: *** Second chapter; ***
Capitolo 3: *** Third chapter; ***
Capitolo 4: *** Chapter four; ***
Capitolo 5: *** Chapter five. ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter seven; ***
Capitolo 8: *** Chapter eight; ***
Capitolo 9: *** Chapter nine, Epilogo. ***
Capitolo 10: *** EXTRA ***



Capitolo 1
*** Prologue; First chapter; ***





And all I needed was a call.


Prologue;

Un’ estate, era successo tutto in una sola estate.
Passata a lanciarsi sguardi, scambiarsi sorrisi, un’estate che non avrei mai potuto dimenticare.
Come non avrei mai potuto dimenticare i suoi occhi verdi, i suoi abbracci, i suoi baci, pieni d’amore e di passione.
E adesso? Adesso era tutto finito, ci eravamo lasciati alle spalle ricordi e momenti indimenticabili.
Non ero pronta a lasciare tutto così, calcolando che per me quel “Tutto” era lui..Harry.

___


First chapter;

Era già passato un anno, non avevo ricevuto nessuna chiamata, nessun messaggio da parte sua.
Forse voleva dimenticarsi di me e di tutti i bei momenti che abbiamo condiviso, forse si era fatto una nuova vita, senza di me.
Ma d'altronde, come dargli torto? Ne aveva tutto il diritto, forse io ero solo una tappa passeggera nella sua vita.
Già, detto così sembra facile ma la verità è che cercare di dimenticarsi una persona era estremamente complicato, se non anche impossibile.
Infatti io non c’èro riuscita, lui era ancora lì, nella mia mente e nel mio cuore.
Solo la sua immagine mi faceva venire i brividi, mi chiedevo come fosse possibile amare una persona così tanto? Tanto da star male, per davvero.
Eravamo una bella coppia, però.
Harry...il solo nome mi faceva tornare indietro con il tempo, a come ci siamo conosciuti.
Era la notte di Ferragosto, il campo estivo era illuminato da più di mille lucine colorate, le strade affollate di ragazzi e la spiaggia, quella dove ci siamo conosciuti, dove per la prima volta i nostri sguardi si sono incontrati.
Ci è bastata una piccola passeggiata sulla riva per capire che eravamo simili, che il destino ci aveva fatto incontrare, lo stesso che poi ha deciso di farci separare.
Ricordavo ancora il nostro primo bacio, quello che lui aveva sempre sognato.
Sotto la pioggia.
Pensavo che la nostra storia fosse come una favola, con un finale diverso però, non quelli con il solito “E vissero per sempre felici e contenti”.
Amavo tutto di lui, il modo in cui pronunciava il mio nome, il suo sorriso, i suoi baci,ma soprattutto il suo cuore, pieno d’amore.
Non avrei permesso a niente e nessuno di cancellare quei ricordi, ormai facevano parte di me.
Chissà se anche per lui era così, se nel profondo si ricordava ancora di me, se anche lui mi amava ancora.
Era il mio pensiero fisso, la ragione per cui piangevo ogni giorno nella speranza di rivederlo.
Piangevo anche al ricordo di quando ci siamo lasciati per l’ultima volta, faceva così male, era una ferita ancora aperta per me.

-E ora?Che succederà?- Gli chiesi, ancora stretta tra le sue braccia.
-Andremo avanti, senza dimenticarci ciò che abbiamo provato.- Rispose, stringendo ancora di più la presa, come per non farmi andare via.
-Quindi questo è un addio?- Non rispose, ma avevo comunque capito che la sua risposta era un si.
-Ti amo. – Dissi, staccandomi da lui quanto bastasse per lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.
-Ti amo anche io, Kimberly.-
___________________________


Ciao a tutti!

Ed eccomi qui, con una nuova storia, questa volta sui i One Direction.
Spero che l'inizio vi abbia convinto a seguire anche i prossimi capitoli.
Se vi va lasciate anche una recensione, vorrei sapere se è il caso di continuare o se è meglio elimarla.

-Un bacio, Wolfass.

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Capitolo 2
*** Second chapter; ***





And all In needed was a call.


Second chapter

-Kimberly, svegliati, devi ancora preparare la valigia.- Disse mia madre, dandomi dei piccoli colpetti sul braccio, nel tentativo di farmi alzare dal letto.
Dopo circa quindici minuti, in cui mi ero ribellata alle suppliche di mia madre, decisi di alzarmi e iniziare a prepararmi.
Dopo essermi fatta una bella doccia, mi misi il mio vestito preferito.
Era di un azzurro chiaro, con delle sfumature più chiare verso la fine.
Poi iniziai a fare le valige, cercando di metter dentro lo stretto indispensabile.

-Come vanno i preparativi, sorellina?- Chiese mio fratello, appoggiato con una spalla allo stipite della porta.

-Bene, anche se credo che non riuscirò a metterci dentro tutto quello che mi serve.-

-Mi stai dicendo che tutto quell’ammasso di vestiti non è abbastanza per te?-

-Più o meno, tu invece che farai mentre noi siamo al campo estivo?-
Chiesi, cercando di chiudere la valigia ormai strapiena e sul punto di scoppiare.

-Andrò al campeggio, insieme ad un gruppo di amici.- Disse, avvicinandosi a me e facendomi segno di sedermi sopra la valigia, in modo da riuscire a chiuderla.

-Beh, allora buon divertimento!-

Dopo esserci salutati, mi affacciai alla finestra e lo vidi allontanarsi con la macchina insieme ad altri tre ragazzi.

__

Dopo circa un’ora eravamo tutti pronti.
Papà stava già mettendo le valige in macchina, mamma era in preda al panico perché non riusciva a trovare le chiavi di casa e nonna era ancora seduta sul divano a guardare forum.
Io invece ero in camera mia davanti allo specchio, non potevo arrivare al campo estivo con una faccia da zombie, dovevo almeno rendermi presentabile.
Decisi di lasciare i capelli sciolti, gli occhi azzurri contornati da una leggera riga di eye-liner e un po’ di lucidalabbra rosa sulle labbra.
Ok, ero pronta.
Scesi le scale e la prima cosa che vidi era il caos più totale.

-Tesoro, non puoi esserti dimenticata dove hai messo le chiavi.- Diceva mio padre, anche lui ormai al limite della disperazione.

-Se sapessi dove le ho lasciate l’ultima volta, con ogni probabilità ora saremmo già in viaggio.-

-Se tu fossi più ordinata questo non sarebbe successo.-
Prima che mamma potesse rispondere, nonna si mise in mezzo, vantandosi di aver trovato le chiavi.

Insomma, tutto sommato eravamo una famiglia tranquilla.

-Kimberly, sei pronta?Sicura di non aver dimenticato niente?- Chiese mi madre.

-Si, sono più che sicura, ho messo tutto ciò che mi serviva nella valigia.-

-Bene, allora possiamo andare.-
Mi fece segno di uscire con la mano.

-Mamma, hai dimenticato la borsa sul tavolo della cucina.-

-Oh, giusto, che sbadata!-
Dopo aver recuperato la borsa, ci incamminammo verso la macchina.
Sapevo che quel viaggio sarebbe durato un’eternità per me.
Papà che non avrebbe spiccicato parola perché troppo impegnato a guidare, mamma e nonna che invece parlavano anche troppo e Theodor, il nostro cane, che..

-Fermi tutti, abbiamo dimenticato Theodor!- Dissi, pensando che le vacanze iniziavo davvero bene.

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Ed eccomi qui, di nuovo!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se un pò corto effettivamente.
Vorrei ringraziare la ragazza che ha messo la storia tra le preferite:
leeyumscheek

Detto questo vi saluto, al prossimo capitolo e se vi va lasciate anche una piccola recensione, mi farebbe piacere sapere la fanfiction vi piace o meno :)

-Un bacio, Wolfass.


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Capitolo 3
*** Third chapter; ***





And all I needed was a call.


Third chapter


Il viaggio durò circa un’ora, senza contare tutte le volte in cui ci siamo fermati perché mamma aveva fame o perché nonna doveva andare in bagno.
Se avessi potuto scegliere, avrei preferito di gran lunga andare a piedi, anche se odio camminare.
In macchina non si riusciva neanche più a respirare, nonostante il finestrino aperto, per via delle troppe valige.
Come se non bastasse, ero costretta a tenere Theodor sulle gambe, perché il suo posto era già occupato dalla borsa gigante di mia nonna.
Quando vidi in lontananza l’insegna del campeggio tirai un sospiro di sollievo, finalmente potevo scendere dalla macchina e respirare un po’ di aria pulita.
Iniziammo a tirar fuori le valige, trasportandole davanti la nostra nuova casetta, se così si poteva definire.

-Tesoro, guarda, c’è Ivy.- Disse mia madre.

Quando mi girai la vidi in tutto il suo splendore, capelli lunghi castani, occhi color cioccolato e un sorriso smagliante sulle labbra.
Ivy era una delle mie migliori amiche, la conoscevo da tre anni e per me era come una sorella, passavamo sempre le estati insieme, nello stesso camping.

-Non sai quanto mi sei mancata, Kimberly.- Disse, abbracciandomi forte.

-Lo posso immaginare.- Quando sciogliemmo l’abbraccio, mi aiutò a portare le valige in casa.
Ci raccontammo come avevamo passato l’anno scolastico e cosa avevamo scelto per le superiori.
Poi, una volta disfatte le valige, ci sedemmo sul letto, iniziando a confidarci l’una con l’altra.

- Harry?Lo ha più sentito?- Chiese, mettendosi in bocca una caramella gommosa.

-Ho provato a chiamarlo, ma non ha mai risposto..-

- Aspetta, mi stai dicendo che non lui non ti ha mai chiamato?Neanche una volta?-

-Già, neanche massaggiato.-
Dissi, abbassando lo sguardo per non fargli capire quanto, solo accennando all’argomento, potevo stare male.

-Mi dispiace, davvero.-

-Dispiace anche a me, però si sa “chiusa una porta, si apre un portone”.-
Bastava solo convincersi in fondo, no?

-Già, sai quanti bei ragazzi ci sono in giro? Ora devi pensare solo a divertirti.-

-E’ quello che farò, credimi.-


__

Il pomeriggio io e Ivy decidemmo di andare a fare una passeggiata al mare, il mio unico pensiero era passare più tempo possibile con lei.

-Allora? Spero che a te in amore vada meglio che a me.- Gli dico, dandole una piccola spintarella.

-Non molto, ho provato ad iniziare una relazione seria con un ragazzo che veniva a scuola con me, ma niente da fare, non sono portata per quel genere di cose. –

-Aspetta ,che intendi con “quel genere di cose”?-

-Beh, lo sai, tutte quelle frasi sdolcinate che si dicono quando si è innamorati, la gelosia che ti logora giorno per giorno e, infine, il cuore spezzato.-

-Non sarai un po’ troppo negativa?-

-Sono realista, è diverso.-
Dopo aver chiacchierato ancora un po’, ci sedemmo sugli scogli, ad ammirare il tramonto che faceva capolino da dietro il mare.

Ad attirare la mia attenzione, però, furono delle voci e delle risate in lontananza.
Cinque ragazzi si stavano divertendo a giocare con la palla e a rincorrersi per mezza spiaggia.

-E loro chi sono?- Chiedo ad Ivy.

-Ne conosco solo uno, quello biondo, è il mio “vicino”, si chiama Niall.-

-Capisco..-
Poi, ad un certo punto, uno di loro lanciò accidentalmente la palla verso di noi.

-Vai Kim, è il tuo momento, fai colpo!- Disse Ivy, incitandomi.

-Sicuro.- Dissi, mentre mi alzavo per riprendere la palla e restituirla ai proprietari.
Quando alzai gli occhi e lo vidi, il mio sorriso si spense.
Era davanti a me, ed io non ci potevo credere.
Era Harry.

-Credo che questa sia vostra.- Dissi.

-Si, grazie, Kimberly..-
_______________________

Ed eccomi qua con un altro capitolo!

Che ne pensate di Harry e Kimberly? Secondo voi sono stati una bella coppia? Mi farebbe piacere sapere il vostro parere.
Se vi è piaciuta lasciate una piccola recensione :)
Grazie a tutte coloro che hanno messo la storia nelle "seguite" o nelle "preferite"
Al prossimo capitolo!
-xx

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Capitolo 4
*** Chapter four; ***







And all I needed was a call.


Chapter four.

“Kimberly”

Si era ricordato il mio nome, non mi aveva dimenticato.
Sembrava felice di rivedermi, allora perché non mi aveva più scritto? Ero così confusa, i miei pensieri erano completamente annebbiati.
Ma lui era li, con me.
Anche se non mi avrebbe più voluto al suo fianco, anche se per me lui non provava più nulla, lui era li e poco mi importava se avrei sofferto ancora, perché per lui avrei dato tutto, anche dopo quello che era successo.
Era così estremamente perfetto, i suoi occhi verdi, il suo sorriso e la sua voce, quella che avrei riconosciuto anche se fossimo stati in una stanza affollata, sarei riuscita ugualmente a riconoscerla.
Quando tornai a casa mi chiusi in bagno e piansi, forse per la gioia o forse perché avrei tanto voluto odiarlo, dimenticarlo, avrei voluto buttarmi tutto ma non c’èro riuscita.
Era ancora lui il motivo per qui stavo ancora così male, ma nonostante tutto non riuscivo a fargliene una colpa.
Mi sentivo io quella sbagliata, che aveva mollato tutto senza neanche provare a combattere.
Ero stata troppo debole, fragile. Non sarei mai riuscita a perdonarmelo, lui si era allontanato per colpa mia.
Il giorno in cui ci siamo detti addio avrei dovuto fare di tutto per tenerlo con me, per non lasciarlo scappare.
Ma io lo amavo, con tutta me stessa.

__

Dopo aver cenato mi squillò il cellulare, era Ivy.

-Hey Kim, scusa se disturbo, volevo solo chiederti se volevi venire questa sera in spiaggia, sai c’è una festa.- Chiese.

-Veramente sono un po’ stanca, oggi è stata una giornata pesante.-

-Dai, avrai tutto domani per riposarti, vieni con me stasera, ti prego!-

-Ok, ma non voglio tornare troppo tardi.-
Dissi.

-Tranquilla e poi sono sicura che ci divertiremo.-

-Già, ora vado a prepararmi, a dopo.-
E attaccai.

Non avevo proprio voglia di uscire quella sera ma non volevo dire di no a Kim, lei c’èra sempre stata quando per me.
Mi sistemai un po’ i capelli e il trucco, misi un vestitino verde smeraldo e le ballerine bianche, che poi avrei tolto in spiaggia. Inviai un messaggio a Ivy per avvertirla che ero pronta e che ci saremo incontrate in piazza.
Quando arrivai Ivy era già seduta ad una delle panchina, stava parlando con Niall, il ragazzo di cui mi aveva accennato il pomeriggio.
Li raggiunsi e salutai entrambi.
Ci incamminammo subito verso la spiaggia, la musica era talmente alta che si sentiva da lontano.
Era strapiena di ragazzi e ragazze che ballavano, cantavano e si facevano il bagno a mare, tutti già un po’ alticci, ovviamente. Ci venne subito offerto un drink e vidi Ivy buttarsi immediatamente nella massa, era la solita ragazza che amava divertirsi, senza problemi per la testa e che reggeva davvero molto poco l’alchool.
Posai il bicchiere sul tavolo degli snack e mi allontanai un po’, non avevo proprio voglia di restare li.
Nessuno si sarebbe accorto della mia assenza, ero indifferente o meglio, letteralmente invisibile.
Mi sedetti sulla sabbia e iniziai a guardare le onde del mare infrangersi sugli scoglia, a pochi passi da me.

-Che c’è? La festa non ti diverte?- Chiese una voce alle mie spalle, era Harry.

-No, sono solo venuta per far compagnia ad Ivy.-

-Non credo che senta molto la tua mancanza
.- Disse, sedendosi accanto a me e sorridendomi.

-Già, l’ho notato anche io.- Il cuore mi batteva talmente forte che avevo paura potesse sentirlo.
Ma non potevo andare avanti così, a far finta di niente, come se non fosse successo nulla.
Avevo bisogno di risposte, di spiegazioni.

-Posso farti una domanda?- Chiesi, il vento che mi scompigliava i capelli.

-Certamente.-

-Perché non ti sei fatto pi sentire?-


-Perché dopo gli addii solitamente non ci si cerca più, o sbaglio?- Perfetto, il mio cuore si era appena spezzato, di nuovo.

-Come hai fatto a smettere di amarmi così facilmente?-
Chiesi, gli occhi lucidi.

-Non ho mai detto di aver smesso di amarti.-
Perché si stava comportando così? Come se non gli importasse nulla di come potessi sentirmi a sentire quelle parole?

-E allora perché non hai risposto a nessuna delle mie chiamate? Avevo bisogno di te più che mai e tu non ci sei mai stato.-
Dissi alzandomi in piedi e guardandolo dall’alto, con le lacrime che ormai scorrevano sulle mie guancie senza il minimo preavviso.

-Credi davvero che per me sia stato facile? Non averti più nella mia vita è stata la cosa peggiore che mi potesse accadere! Non ti ho mai voluto rispondere perché stavo cercando di dimenticarti, ma non ci sono mai riuscito.-
Era davvero troppo per me, non sarei riuscita a sopportare quella situazione ulteriormente.
Lo guardai un ultima volta e me ne andai, dandogli le spalle.

______________________________________________________


Ed ecco il quarto capitolo! 

Se devo essere sincera, scrivendo l'ultimo pezzo mi sono messa a piangere, forse anche perchè nel mentre stavo ascoltando "Skinny love- Birdy."
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e che lasciate una piccola recensione :)
Ah, e vorrei ringraziare Vika_  per aver messo la fanfiction tra le preferite :3

-Un bacio, Wolfass.

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Capitolo 5
*** Chapter five. ***




And all I needed was a call.

Tristezza. Confusione. Rimorso. Rabbia.
Ecco cosa si prova dopo aver discusso con una delle persone a cui si tiene di più.
Quelle discussioni che portano lacrime, troppe.
Quelle discussioni che la notte non ti fanno dormire, quelle che poi ti fanno sentire vulnerabile, debole e in torto.
"Avrei dovuto tenere la bocca chiusa." oppure "Dovevi solo stare zitta, non era difficile."
Voler tornare indietro e non dire nulla, annuire e basta Invece no, le parole mi uscivano di bocca senza che ci riflettesi sopra, riusci a combinare solo casini.
Se solo fossi stata abbastanza matura da ammetere i miei sbagli e chiedere scusa probabilmente non avrei pianto fino a star male.
Ma l'orgoglio prevaleva sempre su tutto, portandomi a fare scelte sbagliate.
Dopo aver guardato Harry un'ultima volta e essermene andata voltandogli le spalle, mi avviai verso casa.
Le strade buie erano illuminate solo dalla fioca luce di due o forse tre lampioni e le macchine che sfrecciavano con i fari accesi.
Infilai il cardigan e mi strinsi nelle spalle, non perchè avessi freddo ma perchè mi sentivo sola.
Quando arrivai a casa mi buttai sul letto, controllando il cellulare, nessun messaggio, nessuna chiamata.
"Con ogni probabilità Ivy sarà ubriaca e non si sarà neanche accorta della mia assenza." Pensai.
Guardai il soffitto, gli occhi iniziarono a pizzicare.
Tirai ancora più giù le maniche del cardigan bianco, fino a coprire quasi tutte e due le mani e posai i palmi sugli occhi, per fermare le lacrime.
Mi alzai in piedi, gettai la testa all'indietro e mi tolsi le scarpe.
Le labbra inizarono a tremare, mi sedetti sul letto a gambe incrociate e iniziai a piangere.
Erano inizate come semplici lacrime calde, per poi diventare singhiozzi.
Tremavo e mi mancava il respiro, mi guardai allo specchio e mi accorsi che ero un vero disastro.
Il mascara era colato, rigandomi le guance di nero. Gli occhi lucidi, il naso arrossato e il cardigan bianco era ormai sporco di fondotinta e lucida labbra.
Mi tolsi i vestiti e indossai una tuta grigia, abbastanza larga e accogliente.
Legai i capelli in una coda un pò scompigliata e mi lavai il viso, rinfrescandolo con un pò di acqua fredda.
Erano le due di notte ormai e i miei genitori dormivano, così come mia nonna.
Io, al contrario, non riuscivo proprio a prendere sonno, così decisi di guardare un film.
"Le pagine della nostra vita."
Già, della serie "Deprimiamoci ancora un pò, come se non fosse abbastanza per questa sera!"
A metà film circa, il cellulare vibrò.
E no, non era lui, ma..

-Ivy, sono le tre di notte, che succede?- Le chiesi.

-Credo di aver esagerato un pò con i drink alcolici questa sera, potresti venire in mio soccorso?

Era inevitabilmete ubriaca, ma da lei c'èra da aspettarselo.
Non è mai stata una ragazza tranquilla, persino all'asilo faceva disperare le maestre.

-Vabbene, dimmi dove sei che ti vengo a prendere.-

-Per tua fortuna non dovrai fare molta strada, sono sotto casa tua, apri la porta.- Disse, attacando.
Scesi le scale e feci come mi aveva detto, non si reggeva neanche in piedi.
La aiutai a fare le scale e a raggiungere il letto, per poi togliergli le scarpe e i vestiti.
Gli prestai uno dei miei pigiami e gli portai un bicchiere d'acqua.

-Le pagine della nostra vita? Ma fai sul serio? Sorella, fattelo dire, non ho mai conosciuto persona più deprimente di te.- Disse puntandomi il dito contro e scoppiando a ridere.
Avrei dovuto fare anche da babysitter quella sera, poteva andare peggio?
Per fortuna "Miss. Sono ubriaca da far schifo" si addormentò prima del previsto e io riuscì a vedere tutto il film.
Mi sdraiai di fianco a Ivy e la abbracciai, dopotutto era sempre mia sorella.
Verso le quattro del mattino, il mio sonno venne interrotto brutalmente dallo sbattere della porta del bagno.
Ed ecco che i postumi di una sbornia iniziavano a farsi sentire.
Passai una buona mezz'ora in bagno con Ivy, reggendole i capelli e accarezandole la schiena.
Quando ebbe finito la rimisi al letto, mentre io raggiungevo la cucina per preparargli un pò di caffè.
Mi rassegnai davanti al fatto che non sarei riuscita a chiudere occhio di nuovo.
Nel complesso, una serata di merda.

______________________________

*Esce dal nascondiglio e saluta imbarazzata con la manina*

Ehm, lo so, sono pessima.
E' da mesi che non aggiorno, anche se dubito fortemente che a qualcuno importi della mia fan fiction.
Però volevo scusarmi per quelle poche persone che mi seguono, vi prometto che pubblicherò il capitolo al più presto.
Mi farebbe piacere vedere se qualcuno ci tiene ancora un pò a questa storia, se vi va lasciate una recensione, anche piccolina va più che bene!
Mi scuso ancora, un bacione grande :*

-Wolfass.

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Capitolo 6
*** Chapter six ***




And all I needed was a call.

Erano passati due giorni dalla sera della festa.
Ivy era andati via poco dopo essersi svegliata, voleva tornare a casa prima che i genitori si accorgessero che quella sera era rimasta a dormire da me, senza preavviso e anche ubriaca.
Avevo passato la giornata in camera mia, guardando foto e video dell'estate precedente.
Le mie vacanze stavano andando di male in peggio, i miei occhi erano come spenti, il mio sorriso ormai quasi inesistente o, per la maggior parte del tempo, palesemente finto.
Poi, il secondo giorno, mi accorsi che non potevo continuare a recitare tutto il tempo.
Sarei crollata di lì a poco, sotto il peso di tutte le mie insicurezze e dei miei sbagli.
Non sarei riuscita a rialzarmi in piedi da sola, avevo bisogno di una mano.
Presi il cellulare e controllai la rubrica.
Avrei potuto chiamare Ivy, ma quasi sicuramente non vmi avrebbe ascoltata, troppo presa a organizzare feste e a rimorchiare qualche bel ragazzo.
Alla fine mi decisi a chiamare Ryan, mio fratello.
Due, tre squilli e poi rispose.

-Hey, Kim, che bello risentirti!- Disse, nella sua voce un velo di euforia.

-Sai com'è, avevo bisogno di parlarti..-

-E' successo qualcosa? Tu stai bene?-
Chiese, improvvisamente preoccupato.

-Aspetta, prima voglio sapere come stanno procedendo le tue vacanze.-

-Bene, ma ne riparleremo un'altr volta, ora mi interessa solo sapere che hai.-

Presi un bel respiro e iniziai a raccontargli tutto, di Harry, della festa e persino di Ivy ubriaca che si autoinvita a casa mia nel bel mezzo della notte.

-Ryan, io non ce la faccio più..-

-Sei più forte di così Kim, se davvero ci tiene a Harry allora combatti e non arrenderti davanti al primo ostacolo.-

-Vorrei solo che fossi qui che con me, vorrei un tuo abbraccio..-
Dissi, con la voce che tremava.

-Mi dispiace, dovrei esserti vicino in questo momento.-

-Mi manchi..-
Dissi, quando mi resi conto che le prime lacrime iniziavo a scendere dagli occhi.

-Anche tu a me.-
Dopo esserci salutati un'ultima volta attaccai e smisi di piangere.
Decisi di uscire a prendere un pò d'aria, mentre mamma e nonna pulivano la cucina e papà faceva zapping da più di quaranta minuti, alla fine si arrese e inizò a guardare una puntata vecchissima di C.s.i scena del crimine.
Mi chiusi la porta alle spalle, frugai nella borsa e presi il mio mp3, iniziando ad ascoltare Safe and Sound di Taylor Swift.
Arrivai fino in piazza, era quasi del tutto vuota.
Mi sedetti su una panchina, intenta ad ascoltare la mia canzone preferita e a guardare un gruppo di anatre che galleggiavano sul pelo dell'acqua.
Ero talmente persa nei miei pensieri da non accorgermi che qualcuno aveva posato la mano sulla mia spalla.
Alzai lo sguardo e incrociai quello di un ragazzo biondo, dagli occhi estremamente azzurri.
Tolsi le cuffiette.

-Niall, giusto?- Chiesi.

-Esatto e tu dovresti essere Kim, se non mi sbaglio.-  

-Non sbagli, siediti pure.-
Dissi, spostandomi per fargli posto.

-Grazie, ti ho disturbao per caso?-

-No, tranquillo, speravo in un pò di compagnia.-

-Ok, ehm, volevo solo chiederti se stasera ti va di venire a casa mia, ho invitato anche Ivy.-

-Sono sicura che non se lo è fatto ripetere due volte!-
Dissi, lo vidi annuire, segno che la mia affermazione fosse corretta.

-Ci saranno anche Liam, Louis, Zayn e Harry.-
Non sapevo cosa fare, Niall era un ragazzo così disponibile e gentile che non avrei voluto rifiutare, ma la mia mente continuava a ripetermi "Non andare, finirai per star male di nuovo."

-Allora?-

-Si verro, a che ora devo stare lì da te?-
Chiesi.

-Alle nove e mezza andrà più che bene.-

Sapevo di aver sbagliato ancora, ma quella sera a guidarmi sarebbe stato il cuore.
Infatti quando tornai a casa iniziai subito a preparami, erano la sette e mezza ma passai una buona mezz'ora sotto la doccia, quindi il tempo era come volato.
Indossai un vestito a balze nero, con dei fiorellini rossi e verdi stampati sopra e una cintura legata in vita.
Indossai le mie converse rosse leggermente consumate e passai al "trucco e parrucco".
Lasciai che i capelli biondi ricadessero morbidi lungo la schiena, ci avevo messo un pò per fare i boccoli e pensai che sarebbe stato un peccato legarli.
Gli occhi, invece, erano contarnati solo da una leggere linea di eyeliner nero, mascara e un ombretto perlato per far risaltare gli occhi azzurri.
Ero pronta.
Salutai i miei genitori e mi recai a casa di Niall che si trovava proprio accanto a quella di Ivy.
Quando arrivai mi fermai per un momento ad osservare la scena, Ivy era seduta sulle gambe di un ragazzo moro di cui mi aveva già parlato in precedenza, credo si chiamasse Zayn.
Niall, invece, stava cercando di far funzionare lo stereo insieme ad un altro ragazzo dai capelli castano chiaro.

-Liam, magari se attacchi la spina questa sera riusciremo ad ascoltare un pò di musica!- Disse Niall.
Ad un certo punto la porta principale si aprì e vidi Harry uscire in compagnia di Louis, stavano mettendo in tavola ciotole di patatine, pop corn e caramelle gommose a forma di orsacchiotti.
Decisi di farmi avanti e salutare tutti con due baci sulle guance.
C'èra qualcosa che non andava però, era come se nell'aria ci fosse una tensione quasi palpabile.

-Liam, ci siamo dimenticati di scegliere il film per stasera, che sbadati!- Disse Niall, trascinado l'amico in casa.
Anche Louis, Zayn e Ivy rientrarono con la scusa di dover prendere qualcosa da bere.
Così, era quello il piano, far rimanere me ed Harry da soli nella speranza di fare pace.

-Mi dispiace per l'altra sera, discutere con te non era nei miei piani.-Disse lui, avvicinandosi.

-Tranquillo, io ho già dimenticato tutto..-

-Non è vero, ti conosco e sono sicuro che ci sei rimasta male anche tu.-
Disse, cercando di incrociare il mio sguardo.

-Hai ragione, mi conosci abbastanza bene da capire quando mento.-

-Scusa se cambio discorso, ma devo chiedertelo
..- Disse, dandomi le spalle e sedendosi sugli scalini. 

-Cosa devi chiedermi?- Mi sedetti accanto a lui, aspettando che mi rispondesse.

-Cosa provi esattamente per me?-
Mi colse alla sprovvista, rimasi quasi a bocca aperta, non sapevo come rispondere.
Poi lo guardai negli occhi, erano lucidi e pieni di speranza, quegli occhi che non sarei mai riuscita a dimenticare e che credevo di non poter rivedere mai più.
Mi bastò guardarlo negli occhi per trovare le risposte a tutte le mie domande.
Mi avvicinai al suo viso e gli accarezzai una guancia, poi, trattenendo il respiro, lo baciai delicatemente sulle labbra per pochi secondi.
Avevo sognato quel momento per un anno intero, per me era diventato qualcosa di irrealizzabile.
Ma quella sera, con quelle poche stelle che brillavano in cielo, il mio sogno divenne realtà.
Quando mi staccai lo guardai negli occhi e a bassa voce gli dissi: "Ti amo ancora, Harry."

_____________________________

Ciao a tutti!
Come promesso questa volta ho aggiornato il prima possibile.
Sono super felice che qualcuno si sia ricordato della mia fanfictio e abbia recensito l'ultimo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche perchè mancano sono altri quattro capitoli alla fine :(
Accetto qualsiasi tipo di recensione, se ce ne saranno.

-Un bacio, Wolfass.
 

P.s. questo è Ryan, il fratello di Kim.
Nella realtà si chiama Drew Van Acker e ha recitato in Pretty Little Liars.

 

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Capitolo 7
*** Chapter seven; ***




And all I needed was a call.
 
La serata passò velocemente, tra una risata e un'altra.
Niall decise di fare un barbecue, con un po’ di carne da cuocere per cena, anche se a dire il vero non era molto pratico e Zayn corse in suo aiuto, prima che insieme alla carne bruciasse anche tutta la casa.
Liam e Louis giocavano con le applicazioni del cellulare, scambiandosi battutine scherzose e scoppiando a ridere di tanto in tanto.
Intanto Ivy passava accanto a Zayn, lanciandogli occhiate di fuoco che lui ricambiava senza sforzarsi troppo.
Io e Harry, invece, apparecchiavamo la tavola.
Dopo aver aspettato circa un ora, finalmente potemmo mettere qualcosa sotto i denti.
Quando finimmo di mangiare e di sparecchiare, entrammo tutti in casa, cercando di scegliere il film da vedere.
Alla fine optammo per "House of wax".
Ho sempre odiato i film di paura, ma in quello c'èra Jared Padalecki e quindi lo avrei guardato abbastanza volentieri.
Ivy, invece, era sempre stata una appassionata dell'orrore ma quella sera finse di aver paura per tuta la durata del film per attaccarsi a Zayn come una ventosa.
Io mi sforzavo di mantenere un certo contegno, anche se ogni volta che spuntava il serial killer psicopatico il mio cuore perdeva un battito, o forse anche due.
Fortunatamente per me mi addormentai neanche a metà film, seguita a ruota dalla mia migliore amica, che mi crollò letteralmente addosso.
La mattina seguente fui la prima a svegliarmi e, cercando di non fare rumore, mi avviai alla porta che mi chiusi subito dopo alle spalle.
Prima di tornare a casa, inviai un messaggio a mia madre avvisandola che stavo tornando a casa.
Il problema è che mi ero appena svegliata, stavo cercando di comporre un messaggio almeno leggibile e stavo scendendo i gradini senza guardare dove mettevo i piedi.
Quindi una caduta rovinosa era imprevedibile.
Mi sgrugnai le ginocchia e mani all'impatto con il terriccio e mi procurai anche un piccolo taglietto sulla guancia destra.
Senza accorgermene la porta principale si aprì e Harry mi aiutò ad alzarmi e a riprendere ciò che mi era caduto dalle mani.
"Tutto okay?" Chiese.
"Beh, avrei preferito che fossi arrivato pochi secondi prima."
"Già, mi dispiace." Disse, cercando di trattenere una risata.
"Sono stata così tanto comica?"
"Diciamo solo che se ti avessi ripreso e avessi postato il video su youtube, avrebbe sicuramente avuto più visualizzazioni del tizio problematico che balla S&M di Rihanna."
"Dio, sono un disastro!" Dissi, nascondendomi il viso tra le mani per l'imbarazzo.
"Cambiando discorso, ti andrebbe di cenare con me questa sera?" Chiese.
"Sarebbe una buona idea, così avremmo il tempo di parlare di tutte le cose che abbiamo evitato per un anno intero." Dissi.
Poi mi avvicinai per baciarlo su una guancia e andare via.
Quando arrivai a casa notai che le finestre erano ancora chiuse e le tapparelle abbassate.
Mi avvicinai alla porta e alzai lo zerbino per prendere le chiavi.
La casa era buia e io preoccupata iniziai a chiamare mia mamma.
Ad un certo punto le luci si accesero e vidi mio fratello, Ryan, poggiato allo al muro e con le mani in tasca.
"Sorpresa!" Disse, prima che potessi saltargli in  braccio proprio come fanno i bambini piccoli.
"Non ci posso credere, sei davvero qui!" Dissi, allontanandomi da lui quanto bastava per riuscire a guardarlo in viso.
I capelli castani gli incorniciavano perfettamente i lineamenti dolci del viso e gli occhi erano più azzurri e ipnotici del solito.
"Mi sei mancata, Kim!" Disse, mettendomi giù e scostandomi i capelli dal viso.
"Anche tu mi sei mancato, Ryan, davvero tanto."
Quando mi girai vidi anche papà, mamma e nonna, quest'ultime con gli occhi velati di lacrime.
"Cosa ti sei fatta?" Chiese, vedendo il taglietto sula guancia.
"Nulla, sono solo caduta."
Dopo aver pranzato e aver parlato con mio fratello decisi di andare a fare una doccia.
Quando uscii dal bagno, vidi Ryan seduto alla fine del letto, con le mani incrociate.
"Allora, hai programmi per stasera, Kim?"
"A dire il vero si, Harry mi ha invitato a cena fuori." Dissi, sedendomi davanti allo specchio e iniziando  pettinarmi i capelli.
"Ok, allora quando hai un po’ di tempo parliamo un po’, visto che sono vento solo perché quando ieri mi hai chiamato eri a pezzi."
"Lo so, mi dispiace, ma questa sera non posso proprio mancare."
Lo vidi alzarsi, sistemarsi al mio fianco e posare una mano sulla mia spalla.
"Ok, solo non ritornare a casa con le lacrime agli occhi, vederti star male e non poter fare nulla per aiutarti è l'ultima cosa che voglio."
Lo guardai e posai la mia mano sulla sua.     
"Tranquillo, non succederà." Dissi.
"Allora, hai già pensato a come di vestirai?"
"Ad essere sincera, non ne ho la più pallida idea."
Lo vidi aprire l'armadio e scegliere attentamente quale vestito mi sarebbe stato meglio.
"Che ne dici di questo" Chiese, mostrandomene uno con un corpetto color crema e una gonna bianca a balze che si fermava sopra i ginocchio.
"Dico che è perfetto, grazie Ryan." Dico, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
Dopo essermi cambiata, iniziai a sistemarmi i capelli, li lasciai sciolti e leggermente ondulati.
Il trucco leggero, un po’ di mascara e una matita bianca all'interno dell'occhio, blush rosa sulle guance e un lipgloss alla pesca.
"Sei bellissima." Disse mio fratello guardandomi dallo specchio.
"Beh, è tutto merito tuo."
"Io ti ho solo aiutato a scegliere cosa indossare, saresti stata perfetta comunque."Disse, accarezzandomi delicatamente una guancia con le dita.
"Ora vai, credo che il tuo cavaliere sia arrivato."
"Grazie ancora, Ryan, buonanotte." Dissi, abbracciandolo un'ultima volta prima di chiudermi la porta alle spalle.
A quel punto lo vidi, poggiato al cofano della macchina, girato di spalle.
Inizialmente non si accorse del io arrivo, poi mi avvicinai e gli posai una mano sul braccio.
"Hey, scusa se ti ho fatto aspettare troppo." Dissi, lasciando che la mano scivolasse giù, fino a sfiorare la sua.
"Tranquilla, sono arrivato pochi minuti fa. Comunque complimenti, sei bellissima."
"Grazie, anche tu non sei da meno." Dissi, sistemandogli lo smoking un pò sgualcito.
"Allora, che ne dici di andare?" Disse, aprendomi la portiera dell'auto e facendomi accomodare.
Il viaggio non fu particolarmente lungo, quando arrivammo al ristorante Harry mi fece sedere.
Il cameriere ci portò i menù aspettando le nostre ordinazioni.
La serata passò velocemente, l'argomento principale delle nostre conversazioni eravamo noi e il fatto che per un anno c'èravamo comportati come due bambini, non assumendoci le nostre responsabilità.
Dopo aver mangiato, salimmo di nuovo in macchina per ritornare a casa.
Arrivammo verso le undici e mezza.
"Grazie per stasera, sono stata davvero bene."
"Non devi ringraziarmi.." Disse, prendendomi una mano e attirandomi verso di lui.
Sorrisi involontariamente al pensiero di quello che stava per succedere.
Posai la mia mano sulla sua guanci e azzerai quella poca distanza che si era creata tra le mie labbra e le sue.
Quello fu un bacio dolce, delicato e tanto atteso.
Un bacio vero, di quello che non si dimenticano facilmente.
Il bacio della buonanotte.
____________________

Ciao a tutti!
Eccomi qui con il settimo capitolo, che spero vi sia piaciuto abbastanza da lasciare una recensione ;)
Devo dire che una delle mie scene preferite è la sorpresa che Ryan fa a Kim <3
Ho una domanda per voi: C'è una scena che vi ha colpito particolarmente di questa storia? Se si, quale?
Chiedo scusa per eventuali errori o peggio ancora "orrori"grammaticali, ma non ho avuto molto tempo per ricontrollare tutto il testo.
Detto questo vi saluto, fatemo sapere cosa ne pensate mi raccomando!
Ci tengo a ringraziare chi segue la mia storia, anche i lettori silenziosi <3

-xx

P.s. Se vi può interessare qui sotto c'è la foto del vestito che ha indossato Kim ;)

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Capitolo 8
*** Chapter eight; ***




And all I needed was a call.

La mattina seguente mi alzai verso le dieci e mezza.
Quando mi guardai allo specchio a momenti mi prese un infarto, sarei stata perfetta per partecipare a un film di Dario Argento, nel ruolo del mostro naturalmente.
I miei soliti capelli lisci quel giorno erano tutti annodati tra loro, come se la notte fossi stata attaccata da un procione con la rabbia e gli occhi erano ancora semi chiusi.
Per non parlare poi del maglione grigio di una taglia più grande che a malapena mi copriva il sedere.
Mi sciacquai velocemente il viso, nel tentativo di svegliarmi un po’.
Infine scesi in cucina per prepararmi la colazione.
"Buon Ferragosto, sorellina." Disse Ryan, baciandomi una guancia mentre io versavo il latte nella tazza.
"Giusto, l'avevo dimenticato! Buon Ferragosto anche a te."
Poi mi guardai intorno e mi resi conto che la casa era fin troppo silenziosa.
"Dove sono mamma, papà e nonna?" Chiesi.
"Papà è andato ad ordinare il tavolo al ristorante per questa sera e mamma e nonna sono andate a fare la spesa per cucinare il pranzo." Disse.
"Quindi questa sera andiamo a cena fuori?"
Sapevo che la mia era una domanda stupida, però avevo sperato fino all'ultimo minuto che quella sera sarei stata con i miei amici e non con i miei genitori a improvvisare conversazioni interessanti e a ridere a battutine squallide.
"Sembra proprio di si e credimi, farei di tutto anche io pur di evitare una noiosissima cena di famglia." Disse.
Scoppiammo entrambi a ridere e dopo aver finito di fare colazione ci sedemmo entrambi sul divano, pronti a guardare "The last song" (scelto rigorosamente da me) e a passare una mattinata nella più totale tranquillità.
Sapevo che per lui era una tortura guardare film cosi sdolcinati e pieni d'amore, ma non gli lasciai molte altre scelte.
Sistemai la testa sulla sua spalla, mentre lui si sistemava più comodamente sul divano.
Durante il film io mi sforzai di trattenere le lacrime, Ryan invece di non addormentarsi.
A volte lo vedevo chiudere gli occhi e per risvegliarlo gli davo dei piccoli colpetti sul braccio.
Più tardi, quando rientrarono anche papà, mamma e nonna, pranzammo tutti insieme.
Verso le tre del pomeriggio ricevetti un messaggio da Ivy:
"Hey, ascolta, io e gli altri avevamo pensato di passare Ferragosto in spiaggia, questa sera facciamo un falò e dormiamo lì, non puoi mancare!  Ti prego, vieni anche tu!"
Sentivo gli angeli cantare in sottofondo, a quanto pare qualcuno dai piani alti mi voleva davvero molto bene.
Mi precipitai subito in salotto e dissi a mamma e papà se quella sera potevo passarla con i miei amici.
Mi diedero il premesso solo dopo una lunga serie di domande e di raccomandazioni del tipo: "Chiamami quando sei arrivata in spiaggia e avvertimi se ti sposti."
Dopo aver ringraziato tutti con un bacio sulla guancia, andai a farmi una bella doccia e mi preparai per festeggiare la sera di Ferragosto.
Per la prima volta da quando ero arrivata al campeggio decisi di piastrarmi i capelli, che così sembravano già più lunghi.
Il trucco era semplice, giusto un po’ di bianco sfumato con del rosa chiaro e un po’ di mascara.
Sulle guance un po’ di blush e sulle labbra un lucidalabbra alla fragola.
Quella sera volevo fare bella figura, forse anche perché sapevo che Ivy si sarebbe impegnata al massimo per avere tutti gli occhi puntati su di sé.
Era la solita ragazza che adorava mettersi in mostra, voleva sempre essere al centro dell'attenzione.
Misi il mio vestito preferito, era rosa con delle piccole rondini nere stampate sopra ed estremamente corto, ma non per questo poco elegante.
Infine mi sistemai una cintura marrone chiaro sulla vita, abbinata alle scarpe alte che mi sarei tolta appena aver messo piede sulla sabbia.
Ci misi un'ora per prepararmi, dovevo raggiungere Ivy o avrei fatto tardi.
Dopo aver salutato tutti, mi chiusi la porta alle spalle e chiamai la mia migliore amica per avvertirla del mio arrivo.
Ci incontrammo tutti alla piazza vicino alla spiaggia e la mia attenzione si spostò immediatamente su Ivy, che come avevo previsto si era impegnata per rendersi più che presentabile.
Indossava un vestito nero che fasciava le sue curve alla perfezione, i capelli castani cotonati e portati all'indietro, i suoi occhi magnetici e truccati  pesantemente.
Dopo essermi avvicinata ed aver salutato tutti, ci avviammo verso la spiaggia, alla ricerca di un posto dove poter dormire la sera stessa.
Quando lo trovammo, Niall e Liam non esitarono nemmeno un secondo a scendere dalla macchina e iniziare a montare le tende (o almeno ci provarono).
Louis era rimasto in macchina a scegliere la musica per il falò e Zayn iniziava ad accendere il fuoco, visto che il sole stava già lasciando il posto alla luna.
Alla fine, dopo svariati tentativi, le tende erano pronte.
Io e Ivy avremmo dormito insieme, come Zayn e Harry.
Mentre Liam, Louis e Niall decisero di rannicchiarsi  in una tenda poco più grande delle nostre.
Ormai era calata la notte e stavamo arrostendo Marshmallow, visto che i ragazzi avevano iniziato già a lamentarsi di avere fame.
Verso le undici eravamo già tutti in acqua a schizzarci e a giocare con la palla, proprio come dei bambini piccoli, fatta eccezione per Zayn che era rimasto accanto al fuoco.
Ivy colse la palla al balzo e si precipitò da lui, invitandolo a fare una passeggiata romantica sulla riva.
"Secondo me finiscono al letto."Dissi io, non riferendomi a qualcuno in particolare.
"Non credo, lui è felicemente fidanzato con una ragazza di nome Perrie." Disse Harry, abbracciandomi da dietro e baciandomi sulla guancia.
"Davvero? Povera Ivy, quando lo scoprirà ci rimarrà di merda!"
Mi girai per guardarlo negli occhi, lui mi prese per i fianchi e mi attirò a sé.
I nostri nasi quasi si sforarono per quanto eravamo vicini, entrambi bagnati e con i vestiti attaccati alla pelle.
Gli altri si erano allontanati, in modo da lasciarci un po’ da soli.
Ci guardammo un'ultima volta prima di lasciarci andare completamente.
Mi aggrappai con forza alle sue spalle, ci baciammo con passione e trasporto.
Uscimmo dall'acqua e in pochi secondi mi ritrovai seduta sul cofano della macchina, mentre Harry continuava a baciarmi e io lo attiravo sempre di più a me, dimenticandomi per un attimo di tutto e di tutti.
Mi prese in braccio, mi portò nella tenda più grande e mi posò delicatamente sui sacchi a pelo.
Chiuse la zip e ritornò a guardarmi.
"Sei sicura di volerlo fare?" Chiese.
Non sapevo neanche io cosa volevo fare esattamente, ma in quel momento il cuore mi diceva che lui era quello giusto.
"Più che sicura." Sussurrai, mordendomi il labbro inferiore.
Lo vidi avvicinarsi e togliermi il vestito, mentre io gli sfilavo la maglietta.
E poi sapete cosa succede.
Una serie di baci sul collo, vestiti buttati malamente da una parte all'altra, respiri affannati e capelli scompigliati.
Avevo fatto l'amore con il ragazzo che amavo e che ricambiava i miei sentimenti.
In sottofondo i fuochi d'artificio, segno che era mezzanotte e la notte di Ferragosto per noi era appena cominciata.
Tra battutine stupide, risate e qualche drink di troppo crollammo tutti e sette verso le cinque del mattino.
Quella sì che fu la serata più stravagante e divertente di tutta la mia vita.

___________________________________

Ciao a tutti/e!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi scuso se avete notato qualche errore o se la parte in cui Kim e Harry fanno l'amore non vi soddisfa, ma è la prima volta che scrivo sull'argomento e mi imbarazzava spingermi oltre.
Vorrei anche avvisarvi che il prossimo capitolo sara l'epilogo, ho notato che la storia nell'ultimo capitolo non ha ricevuto recensioni (apparte quella della mia migliore amica) e devo ammettere che ci sono rimasta un pò male perchè le visualizzazioni non mancano, quindi che vi costa lasciare un piccolo commento?
Grazie comunue alle persone che mi seguono e che recensiscono di tanto in tanto.
Al prossimo e anche ultimo capitolo ;)

-Wolfass.

P.s. Come al solito qui sotto troverete la foto di come si è vestita la nostra Kim :)

 

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Capitolo 9
*** Chapter nine, Epilogo. ***




And all I needed was a call.

Epilogo



E’ passato esattamente un anno dalla notte di Ferragosto, da quel giorno cambiò tutto.
Fu un nuovo inizio per tutti, un’altra possibilità per riparare gli sbagli commessi in passato.
Kim e Harry decisero che non potevano dirsi addio di nuovo, quella volta si sarebbero impegnati per iniziare una relazione seria e duratura.
Anche se scelsero scuole diverse, trovarono comunque il modo di vedersi durante i weekend o nei giorni festivi.
Dopo circa tre mesi insieme, Harry portò Kim fuori a cene e le chiese se voleva essere ufficialmente la sua ragazza. Kim in quel momento era troppo in preda a emozioni contrastanti fra loro per riuscire a formulare una frase di senso compiuto, quindi lo abbracciò con forza e si limito a biascicare un flebile “Si, certo che lo voglio!”.
La loro relazione era ben salda, a volte bisticciavano nel decidere che programma guardare in T.V. e altre volte discutevano animatamente tirando fuori tutte le loro insicurezze e le loro frustrazioni.
Poi però bastava uno scambio di sguardi per far capire a entrambi che alzare la voce e dare di matto non sarebbe servito a nulla.
Quando Kim compì diciotto anni, Harry la rese la ragazza più felice di questo mondo mostrandogli la piccola casa in periferia che aveva comprato grazie all’aiuto economico di entrambe le famiglie.
Avevano iniziato una loro vita, erano cresciuti e con loro anche la loro relazione si era rafforzata.
Non facevano altro che fantasticare sul loro futuro, sul matrimonio perfetto che Kim aveva immaginato e su i figli che Harry avrebbe voluto.
E, anche se ormai vivevano una vita autonoma, i due non si erano di certo dimenticati delle loro amicizie.
Zayn e Perrie si facevano ancora sentire di tanto in tanto, chiamandoli per le feste e augurandogli tutto il bene di questo mondo.
Liam e Niall si erano organizzati per andarli a trovare una domenica di quelle, facendogli una bella sorpresa e facendosi trovare davanti alla porta di casa con tanto di pastorelle e torta gelato.
Infine, sembrava proprio che il cuore congelato di Ivy si stesse sciogliendo pia piano sotto le attenzioni di un Louis protettivo e pieno di risorse.
Non erano una vera e propria coppia, però uscivano spesso e anche se Ivy non l’avrebbe mai ammesso, stava scivolando lentamente nella trappola dell’amore.
Da quella notte di Ferragosto erano cresciuti molto, anche se dentro sarebbero rimasti eternamente giovani e sicuramente si sarebbero ricordati di tutte le cazzate che si fanno quando si è in compagnia.
Infatti a Capodanno, Liam si mise d’impegno e radunò tutti per passare una serata indimenticabile.
Allo scadere del tempo, quando ormai si era fatta mezza notte, il tappo di Champagne aveva colpito Ivy dritto in fronte, grazie alla mira infallibile di Niall.
Avevano brindato alla loro amicizia e al loro futuro.
Quella sera Zayn si era improvvisato dj e aveva deciso che dopo una serie di canzoni ritmiche e vivaci, ci voleva un ballo lento e romantico.
Harry invitò Kim a ballare e la ragazza accettò con molto piacere.
Intanto nella sala risuonavano le note di “Losing your memory-Ryan Star”.

“Remember the day,
Cause this is what dreams should always be.
I just want to stay,
I just want to keep this dream in me..”


Kim aveva le sue mani poggiate alle spalle del ragazzo, come se in qualche strano modo la facesse sentire al sicuro. Lui la stringeva tra le sue braccia con estrema delicatezza, come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai potuto appartenergli.
La testa di lei appoggiata al petto di Harry, in modo da poter sentire il battito del suo cuore leggermente accelerato. Intanto la canzone andava avanti, lasciando che le note li avvolgesse completamente.

“Wake up,it’s time little girl, wake up.
All the best of what weve done is yet to come.
Wake up, it’s time little girl, wake up.
Just remember who I am in the morning..”


Kim alzò la testa quanto bastava per poter guardare Harry negli occhi.
Lui le sorrise e le prese il viso tra le mani, baciandola dolcemente.
“Dio, Kim quanto ti amo!” Disse il ragazzo senza riuscire a trattenere l’euforia.
La ragazza sorrise nel bacio, prese le mani di Harry nelle sue e le strinse forte.
“Anche io, Harry, ti amo immensamente.” Disse, con la voce che tremava per via dell’emozione.
La canzone intanto faceva esplodere il ritornello, enfatizzando ancora di più la situazione e rendendola quasi inverosimile.

“Your losing your memory now..”

Prima che la canzone finisse, i due si guardarono negli occhi e capirono che quello era solo l’inizio di un’avventura che sarebbe durata una vita.
_______________________

Ciao a tutti/e!
Questo l'epilogo, ciò significa che la storia è finita..
Devo abituarmi ancora all'idea che non scriverò più di Kim e Harry :(
Spero che abbiate ascoltato la canzone che vi ho consigliato, perchè secondo me per il momento era perfetta!
Volevo comunque ringraziare tutte le ragazze che mi anno recensito, che hanno aggiunto la storia alle "preferite", "seguite" o anche semplicemente "ricordate".
Ringrazio anche i lettori silenziosi e tutti coloro che mi hanno sostenuta.
Mi farebbe piacere leggere un'ultima volta i vostri pareri, accetto recensioni di ogni genere <3
Vi voglio bene :)

-Wolfass.

P.s. vi lascio per l'ultima volta la foto del vestito che ha indossato Kim la notte di Capodanno:

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Capitolo 10
*** EXTRA ***



Leggete le note dell’autore!



 

And all I needed was a call.           
 
Era la vigilia di Natale, fuori faceva parecchio freddo e piccoli batuffoli di neve cadevano dal cielo, di un azzurro limpido, per poi posarsi sul prato, anch’esso bianco.
Il fuoco del camino riscaldava le mura della casa il più possibile, nell’aria aleggiava un leggero profumo di vaniglia e la musica, tenuta a basso volume ma comunque udibile, rendeva l’ambiente ancora più accogliente.
Kimberly scese in salotto, indossava dei semplici jeans neri a sigaretta e una camicia bianca, che solitamente indossava per andare a lavorare.
Raggiunse la finestra e, spostando la tenda, iniziò ad ammirare il paesaggio di fronte a lei.
Il giardino sembrava la tela bianca di un pittore, solo se si faceva molta attenzione si potevano vedere dei piccoli ciuffi di erba spuntare da sotto lo strato di neve.
La ragazza sorrise quando si sentì avvolgere da due braccia forti e dal profumo ormai fin troppo familiare dell’uomo che amava.
Harry posò delicatamente la testa sulla spalle della sua ragazza, mentre lei si lasciava andare a quell’abbraccio così inaspettato.
-Non hai freddo?- Gli chiese lui, baciandole una guancia.
-Giusto un po’, ma ora che ci penso meglio potresti riscaldarmi tu..-
-Molto volentieri!- Disse Harry, ridacchiando e prendendo Kimberly in braccio.
In quei momenti la ragazza aveva l’impressione di pesare davvero come una piuma, visto che lui riusciva a sollevarla come se fosse la cosa più naturale al mondo.
-Ho chiesto di riscaldarmi, non di torturarmi!- Disse lei, quando Harry la buttò a peso morto sul divano e si mise sopra di lei.
-Mi stai dicendo che il solletico è una tortura?- Chiese il ragazzo, iniziando a solleticarle la pancia e i fianchi.
-No, sto dicendo che il solletico non riscalda!- Rispose Kim, sforzandosi di formulare una frase comprensibile senza essere soffocata dalle risate.
Quando Harry smise di farle il solletico, la ragazza fece leva su i gomiti e si misi faticosamente a sedere, visto la posizione leggermente scomoda.
I loro visi erano così vicini che i loro respiri si fondevano a vicenda, si guardarono negli occhi per qualche istante e infine si baciarono.
Le labbra inizialmente si sfiorarono appena, poi si unirono e il bacio divenne mano mano sempre più passionale.
Harry misi le sue mani nei capelli setosi e sciolti della ragazza, intrecciandoli con le sue dita, mentre lei prese con forza le spalle del ragazzo, avvicinandolo a sé il più possibile.
Si staccarono solo per respirare, ma restando comunque vicinissimi.
-Ti amo- Sussurrò lui a pochi centimetri dalle labbra di Kim.
-Ti amo anche io- Disse lei, spostando lo sguardo sugli occhi sempre più verdi di Harry.
A quel punto ricominciarono a baciarsi, questa volta con più foga.
Il ragazzo afferrò delicatamente le cosce della ragazza, permettendogli di sedersi sopra di lui.
Kim posò la sue mani sulle guancie di Harry, mentre lui piano faceva salire sempre di più la sua mano sotto la camicia bianca di lei.
A quel contatto la ragazza venne percossa da un improvviso brivido, visto la mano fredda di lui sulla sua pelle calda.
Harry la prese nuovamente in braccio, mentre lei legava le sue gambe alla vita del ragazzo.
Salirono in camera da letto, dove faceva più caldo grazie ai riscaldamenti accesi.
Lui posò delicatamente la ragazza sul letto, mentre con un gesto repentino si tolse la felpa e si scompigliò involontariamente i capelli già ricci e quasi sempre fuori posto di loro.
Harry sbottonò la camicia di Kim lentamente e quando gliela sfilò del tutto iniziò a baciarle il collo.
Lei passò entrambi le mani sulla schiena nuda di Harry, che dal canto suo aveva preso a baciarle il petto, scendendo poi sulla pancia.
A quel punto Kim inarcò leggermente la schiena, in modo che lui potesse sfilargli i jeans senza troppi problemi.
Fece lo stesso anche lei con i pantaloni di lui e quando si ritrovarono entrambi in intimo, si infilarono sotto le coperte bianche.
Questa volta fu lei a ritrovarsi sopra di lui, iniziò a baciargli il petto e a percorrere gli addominali con le mani.
Harry si sollevò in modo da potere aderire perfettamente al corpo di lei e con un gesto un po’ impacciato riuscì a togliere il  gancetto del reggiseno e a sfilarglielo.
Iniziarono a baciarsi, i loro corpi attaccati, come a fondersi, mentre Harry aveva ribaltato la situazione a si era sdraiato sopra di lei.
Quando raggiunse le mutandine in pizzo di lei ridacchiò sommessamente e gliele tolse lentamente, gettandole via.
La passione li travolse e iniziarono a fare l’amore, respirando a fatica, ansimando e cercando di trattenere dei piccoli versi di eccitazione.
Quando finirono, lui si sistemò al suo fianco, accogliendola in un abbraccio.
Kim posò la sua mano all’altezza del cuore di Harry, il battito ancora accelerato, lui intanto le accarezzava amorevolmente i capelli.
-Questo si che è un bel modo per riscaldarsi!- Si lasciò sfuggire lei.
Lui prese a ridere e, quando lei alzo la testa per vederlo in viso, Harry gli posò un leggero bacio sulla fronte.

 
-Hai ragione, dovremmo riscaldarci così più spesso- Disse.
 
Ciao a tutti/e!
Ok, so che questo capitolo è totalmente inaspettato (sempre se qualcuno lo leggerà e ne dubito fortemente).
E’ solo che la coppia Harily mi mancava tantissimo e mi sono chiesta “perché non fare un capitolo extra?”
Spero comunque che vi sia piaciuto e mi farebbe davvero molto piacere se lasciaste una recensione.
Detto questo, vi saluto!
-xx
P.S. Volevo porvi una domanda: Vorrei scrivere un’altra ff su i One direction, chi vorreste vedere come protagonista dei 5?
P.P.S. Ho in corso un’altra storia originale, se vi va passate , a momenti inizierò a scriverne una anche su Supernatural se vi può interessare ;)  
 
 
 

 

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