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Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can see freedom {only through your eyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Verde Note:questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è
ambientata durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci
fosse la rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Fuoco di Bivacco}
I can see freedom {only through your eyes}
Fa freddo in quella cella, più di quanto si sarebbe
potuto mai immaginare. Nonostante siano così tanti in quella piccola grotta, il
fiato dei loro tanti respiri non riscalda per niente l’ambiente.
Se non fosse per delle piccole lampade ai bordi delle
pareti, sarebbero immersi nel buio più totale.
I bambini tremano, ma si trattengono dal piangere, perché
hanno visto che se faranno troppo rumore le guardie cattive andranno a picchiarli per farli stare zitti.
C’è una bambina con i capelli rossi che tenta di
incoraggiare i bambini intorno a lei, rassicurandoli che presto farà giorno e
non sentiranno più così freddo.
Il suo tono di voce si fa sempre più debole, perché la
notte sarà lunga e non sa quanto potranno resistere.
Poi, d’improvviso, un lieve picchiettare si sente, seguito
da borbottii infastiditi.
La bambina si alza, anche perché sente che se rimarrà
ancora ferma non sentirà più le gambe, e si avvicina al rumore.
Un bambino dai capelli blu sta tentando di accendere un
piccolo fuoco, grazie alle scintille prodotte dalle pietre che sta sfregando.
C’è della paglia secca ai suoi piedi, ma le mani del
bambino tremano così tanto che le pietre strofinano tra di loro senza produrre
nulla.
La bimba si abbassa, appoggiando le mani su quelle
tremanti di lui, inondandole di un calore inaspettato.
Il bambino si spaventa per il contatto e lascia cadere i
sassi sotto di lui, mentre alza lo sguardo intimorito.
Lei piega leggermente le labbra – perché sorridere in quel luogo è troppo
difficile – e raccoglie i piccoli massi, rimettendoli nelle sue mani.
Lui, con rinnovata energia, sfrega più forte e, aiutato
dalla bambina, riesce finalmente ad accendere quel piccolo fuoco.
Si volta entusiasta, sentendo subito i tenui benefici di
quel calore, mentre i bambini attorno si avvicinano per riscaldarsi.
«Grazie dell’aiuto. Mi chiamo Gerard.»
«Io sono Erza, hai avuto un’ottima idea.»
Il suo viso si distende, grazie al fuoco, e gli rivolge
nuovamente un altro sguardo sereno.
Gerard ricambia l’occhiata e, per un attimo, si confonde chiedendosi se il calore provenga dal fuoco o
dagli occhi di quella bella bambina dai capelli scarlatti.
Fine.
Salvee, ho iniziato una
nuova tabella!
Stavolta sulla coppia
Gerard/Erza che mi sta piacendo sempre più *__*
Ho deciso di intrecciarla
tutta nei momenti in cui si sono conosciuti – e innamorati <3
In fondo, Erza ha creato
legami solidi con tutti i bambini e con Gerard in particolare, quindi devono
aver passato insieme molto tempo in quel luogo :(
Questa fic narra, come si
sarà intuita, del loro primo ‘incontro’. Mi piacerebbe seguire un ordine
cronologico nelle sei fic, ma non garantisco nulla xD
Il fuoco di Bivacco
sarebbe il falò, ma può essere inteso anche come un fuoco acceso per riscaldare
– per esempio nei boschi o nelle grotte u.u.
Che dire, spero vi piaccia
e che mi seguiate anche in questa raccolta *_*
Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can see freedom {only through your eyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Verde Note:questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è
ambientata durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci
fosse la rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Capelli}
I can see freedom {only through your eyes}
«Scarlet, eh…?»
Erza osserva le ciocche rosse dei suoi capelli,
ripensando alla discussione avuta qualche giorno fa con Gerard.
«È il colore dei
tuoi capelli, in questo modo me lo ricorderò sempre.»
Arrossisce leggermente al ricordo, timida di fronte al
sorriso di quel bambino.
Da qualche settimana i bambini hanno imparato a
conoscersi tra di loro, uniti dalla sofferenza che il destino ha loro
riservato.
Erza ha subito intuito che i suoi primi pensieri su quel
bambino fossero esatti: Gerard è gentile, altruista e sempre pronto ad aiutare
tutti.
Spesso si prende lui qualche calcio in più, per
proteggere qualche bambino goffo e troppo spaventato.
È sempre lui la sera, al termine dei lavori forzati, che
tenta di risollevare gli animi dei bambini, inventandosi strane storie o
attirando la loro attenzione su vari argomenti, come quando ha deciso di
presentarsi e ha chiesto a tutti gli altri di farlo.
Gerard, in quel luogo buio e pieno di sofferenza, brilla
di speranza.
Quando il suo sguardo incontra quella di Erza, un sorriso
rassicurante è ciò che sempre le rivolge, badando a non farsi notare dalle
guardie.
Erza è ancora persa nei suoi pensieri – che ormai hanno
quasi sempre lo stesso volto -, quando una mano si poggia delicatamente sulla
sua spalla.
Pensando che siano Milliana o Shou, si gira
tranquillamente, sobbalzando quando incontra il viso di Gerard tanto vicino al suo.
«Gerard!» sussurra sorpresa, badando a non urlare. Devono
sempre stare attenti a non attirare l’attenzione.
«Scusa.» risponde lui, togliendo subito la mano e
allontanandosi da lei. «Non volevo spaventarti.»
«Non mi hai spaventato.» replica Erza. «Non mi potresti
mai spaventare.» conclude alzandosi.
Gerard le sorride, spiegandole perché l’abbia chiamata.
«Ci hanno portato quello che loro definiscono ‘cena’.»
dice indicando le guardie che stanno distribuendo ciotole di zuppa fredda,
contornate da tozzi di pane raffermo.
Erza lo ringrazia e si avvia con lui, per prendersi il
suo piatto.
Quando sono tutti seduti, intenti a consumare avidamente
quel misero pasto, il pianto di Shou inizia a riecheggiare nella cella.
I bambini intorno a lui comprendono subito che il motivo
sia l’assenza del pane. Capita spesso che le guardie facciano porzioni
incomplete, lasciandoli più affamati di quanto non siano sempre.
Shou sa che non può chiederlo a quegli uomini, perché
finirebbe per essere solamente picchiato; ma ha fame e quella zuppa è finita così presto.
Erza è già pronta per alzarsi e dargli il suo ancora
integro pur di non vederlo soffrire, ma Gerard l’anticipa, come sempre.
«Tieni Shou, prendi il mio.»
«Gerard-kun…» balbetta lui, incerto. Vorrebbe accettare,
ma non vorrebbe privare l’amico della razione di cibo.
«Prendilo.» interviene Erza, vedendo la sua indecisione. «Darò
il mio a Gerard.»
«No!» ribatte Gerard. «Mangialo tu Erza.»
Erza non risponde, limitandosi a lanciare il pane nella
ciotola di Gerard, seduto di fianco a lei e a rassicurare Shou di mangiare.
«Visto che non ti posso convincere,» dice poi Gerard,
prendendo il pane indurito e dividendolo in due pezzi. «faremo a metà.»
conclude, poggiando un pezzo nel suo piatto.
Erza è già pronta a protestare ma lui non glielo
permette: «Non voglio sentire altri ‘no’, mangia.»
Sentendo quel comando perentorio ed affettuoso, Erza
decide di cedere e gli sorride.
«Grazie.»
«Grazie a te, Erza Scarlet.» replica lui, accennando al
cognome che le ha trovato qualche giorno fa «Ti si addice proprio.» conferma
guardandole i capelli.
«Direi che funziona anche, visto che te lo sei ricordato.»
«Inizio a credere che per questo motivo sarebbe bastato
un nome qualsiasi.» risponde lui, intimidito e spostando lo sguardo a terra.
«Perché?»
Prima che possa rispondere, è la voce di Milliana ad
inserirsi tra di loro.
«Se non vi muovete a mangiare quel pane, me lo prendo io!»
dice, indicando i pezzi di cibo, ancora intonsi nelle ciotole dei due.
Entrambi negano con la testa e iniziano a mangiare,
finendo anche troppo rapidamente e con lo stomaco ancora affamato.
«Non…» sussurra Gerard imbarazzato, quando gli altri
bambini stanno parlando fra loro. «Non penso di potermi scordarmi qualcosa di
te.»
Erza sente le guance farsi più calde, non comprendendo
quella reazione e abbassando il viso che non accenna a diventare di tonalità
più rosea.
Sussurra un timido ringraziamento, indecisa se sia la
cosa giusta da dire.
Poi Simon e gli altri si avvicinano a loro, sciogliendo
il piccolo imbarazzo che si stava creando.
Poco dopo, mentre Gerard si è messo raccontare una delle
sue solite storie, Erza si culla nel tono della sua voce che narra sempre di
mondi liberi e pieni di speranza.
E osservandolo, è certa anche lei che non potrà mai scordarsi qualcosa di lui.
Fine.
E siamo alla seconda fic :D
Come si sarà intuito, il missing-moment è ambientato dopo l’episodio dei
capelli/cognome <3
Visto che si sono
presentati, ho immaginato che fosse successo abbastanza presto fra i bambini,
per cui ho utilizzato subito il prompt libero xD Anche perché gli altri li collocherei decisamente in
momenti più avanzati della loro storia, non agli inizi.
Mi sto perdendo in
sproloqui ç_ç
Vi ringrazio tantissimo
per le belle recensioni e spero vi piaccia anche questa :D
Mi hanno informata che è
la Gerza Week (grazie Mokona_
*_*) e ho pensato anche al primo prompt “Hope” nello scrivere questa one-shot,
perché Gerard è stato sicuramente la speranza per Erza. (e lo è ancora) ♥♥
Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can see freedom {only through your eyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Verde Note:questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è
ambientata durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci
fosse la rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Cuore}
I can see freedom {only through your eyes}
«Non capisco come possano esistere persone così.»
sussurra Gerard, nel buio della grotta, osservando le sentinelle che passano
davanti alla prigione, per il consueto giro di perlustrazione.
«Sono persone senza cuore.» replica Erza, stesa di fianco
a lui.
È ormai da molte sere che si addormentano vicini, uno
accanto all’altro, continuando a parlare oppure semplicemente stando in
silenzio finché il sonno non li coglie entrambi.
«Ma è impossibile che non abbiano un cuore.» risponde
lui, aggrottando la fronte.
«Fisicamente c’è, ovviamente.» dice Erza, con una leggera
sfumatura di rimprovero nella voce. «Io intendo dire che, però, hanno smesso di
ascoltarlo.»
Gerard annuisce, affascinato e allo stesso tempo
intristito da quella verità così ben espressa.
Dopo qualche minuto di silenzio, il bambino si è convinto
che Erza si sia addormentata – preferisce sempre aspettare che lo sia, prima di
dormire – lei gli rivolge nuovamente la parola.
«Ho paura che anch’io smetterò di ascoltarlo, continuando
a stare qui dentro.»
La voce s’incrina, tanto che Gerard ha paura di sentire
dei soffocati singhiozzi da un momento all’altro, ma Erza non piange e aspetta.
«Non succederà mai. I cuori puri si fanno sentire più
degli altri. E tu hai il cuore più puro che abbia mai conosciuto.» risponde,
riuscendo nell’oscurità che lo protegge a dire quella frase senza imbarazzo.
«Quindi neanche tu corri questo rischio.» dice Erza,
ricambiando implicitamente il complimento.
«Forse è meglio dormire ora.» aggiunge poco dopo,
chiudendo gli occhi e dandogli la buonanotte.
«Meglio.» conviene Gerard, girandosi su un fianco in
quello scomodissimo terreno. La guarda, disegnando il suo profilo con l’aiuto
della sottile luce della lanterna e si sorprende, notando come tanta determinatezza
e forza siano racchiuse in un corpo così piccolo e delicato.
E sente la voglia di proteggerla farsi ancora più forte.
«Non ti preoccupare, qualsiasi cosa succederà non ti
lascerò affrontarla da sola.» la rassicura, sapendo che non si è ancora
addormentata.
«E come mi potrai aiutare se non sentirò più il mio
cuore?»
«Lo ascolterò io
per te. E poi farò che lo riprenda a fare anche tu.»
Erza non risponde, limitandosi ad allungare timidamente
una mano poggiandola su quella di Gerard.
«Grazie.» bisbiglia in risposta, sentendo il suo cuore
che le batte più veloce del solito nel petto, tanto che teme realmente, per un momento, che Gerard possa
sentirlo davvero.
Fine.
Salve cari!
Ci sono, paura non abbiate
xD perdonate il ritardo ma, come preannunciato, avevo esami (il primo è volato
via con un bel 30 giusto ieri *_* quindi ho avuto modo di rimettere mano su
EFP).
Spero che la storia vi sia
piaciuta :3 non credo che Erza e Gerard facciano discorsi troppo “maturi”,
considerando che l’ambiente in cui vivono – in questa flash si conoscono e sono
imprigionati da diversi mesi ormai – li ha fatti crescere troppo in fretta e
con sofferenza ç_ç
Io sinceramente sono
ancora mezza distrutta dal capitolo di Fairy Tail (qui mi fermo per evitare
spoiler, chi ha letto mi comprenderà subito. Non nego che potreste vedere una
Gruvia spuntare a giorni perché ho necessità di riprendermi ç_ç)
Ringrazio f_naluST e Jeo
95 per le recensioni <3 e per il fatto che mi seguano sempre!
Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can see freedom {only through your eyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Giallo Note:questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è ambientata
durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci fosse la
rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Prima cotta}
I can see freedom {only through your eyes}
Il bambino dai capelli blu, fin troppo ribelle, tende a
proteggere tutti, in ogni modo che gli sia concesso, beccandosi molte più
punizioni di quante realmente meriti.
Tuttavia, c’è una bambina per cui il ragazzino si prodiga
molto di più, in gesti incauti e affrettati per di aiutarla.
Non passa molto tempo prima che le guardie notino questo
legame, nato in una situazione così dolorosa e disperata.
E non passano neanche molti giorni, prima che decidano
che questo debba essere spezzato.
La bimba viene picchiata e rimproverata più di prima,
cosa che fa arrabbiare il bambino che prende il doppio delle sue percosse.
«Sembra proprio che abbiamo trovato una coppia di
fidanzatini persino qui dentro!»
Ogni parola è scandita da un colpo di frusta, mentre il
silenzio degli altri si mescola all’attesa che quelle botte cessino – che quei
colpi smettano di vibrare sulla sua schiena.
Erza piange, costretta a guardare dalla guardia che le
tira i capelli e forza il suo sguardo verso Gerard.
Dopo qualche minuto, l’aguzzino smette di colpirlo e,
tirandolo dalla maglietta, lo lancia nella direzione opposta, annunciando a
tutti che, per quel giorno, il loro lavoro si è concluso.
Erza viene lasciata e corre immediatamente a soccorrere
l’amico, tra le risate malevole delle guardie e gli sguardi d’odio degli altri
prigionieri.
«Corri corri dalla tua piccola cotta!» grida un altro,
ridendo insieme a tutte le sentinelle.
Fortunatamente non restano che pochi altri minuti prima
di allontanarsi, facendo scendere la tensione e fermando i pianti.
«Se ne sono andati, se ne sono andati… Gerard, come ti
senti?» sussurra Erza, carezzandogli il viso.
«Sto bene… Tranquilla.»
Erza sa che è una delle sue solite bugie, quelle che
Gerard dice sempre per calmare gli animi degli altri bambini e non far perdere
loro la speranza.
Infatti, appena gli altri si allontanano da lui,
lasciandolo insieme ad Erza, si concede qualche lamentela per il dolore.
«Fa male, ma passerà.» spiega subito, vedendo lo sguardo
spaventato di lei.
«Mi dispiace… È colpa mia.» bisbiglia Erza, mentre alcune
lacrime si affacciano ai suoi occhi, scivolando poi sul viso di Gerard.
«Non dire sciocchezze!» dichiara lui, alzando il tono di voce.
«È colpa loro! Solo loro, Erza.»
La bambina non ribatte, asciugandosi leggermente le
lacrime, sapendo che finirebbe solo per farlo arrabbiare ulteriormente e che
questa è l’ultima cosa di cui ha bisogno.
Dopo qualche minuto, mentre è intenta nel tentativo di
curare le ferite, Gerard le chiede: «Ma cos’è la ‘cotta’?»
Erza s’imbarazza leggermente, ma gli risponde prontamente:
«È quando due bambini si vogliono molto bene.»
«In effetti, ti voglio molto bene.» ammette Gerard,
sorridendole.
Erza sa della sfumatura romantica che ha evitato di
spiegargli, ma è come se Gerard la avvertisse ugualmente, distogliendo poi lo
sguardo da lei.
«Anche io.» risponde timidamente, sorridendo a sua volta.
E, per qualche secondo, tra quei sorrisi timidi le ferite
di Gerard sembrano fare meno male e le lacrime di Erza sembrano meno amare.
Fine.
Ahhh ç_ç non odiatemi!
Al solito, esami (la
sessione estiva andrebbe cancellata o_o) e un po’ di impegni personali :)
Mi scuso davvero per
questi aggiornamenti poco frequenti, ma vi assicuro che è solo un periodo e che
comunque io ci sono e non lascio nulla di incompleto :)
Che dire della fic, niente
xD
Erza e Gerard sono di una
tenerezza unica e ce li vedo troppo che si sostengono uno con l’altro,
aiutandosi a vicenda e proteggendosi.
Grazie a Jeo 95 e f_naluST
che mi seguono e commentano sempre *_* love you <3
Lasciatemi dei commentino,
oh voi che leggete, anche per dirmi cosa non vi piace delle fic :D sono molto
interessata ai vostri pareri!
Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can seefreedom
{onlythroughyoureyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Giallo Note:questa fanfiction partecipa al
The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è ambientata
durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci fosse la
rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ San Valentino}
I can see freedom {only through your eyes}
«Ojii-san, ti aiuto io!» disse
Erza, avvicinandosi al vecchietto che divideva la cella con loro, per aiutarlo
a togliere le pietre da terra, di modo che potesse dormire meglio. Per quanto
dormire per terra concedesse di stare comodi.
Rattristata per non poterlo aiutare di più, Erza assunse
una cupa espressione di cui Rob si accorse subito.
«Non essere triste, Erza-chan.
Non per me. Il tuo sorriso è la cosa che più mi fa stare meglio qui dentro.» le
disse, carezzandole i capelli e sorridendole amorevolmente.
Aveva legato con quella bambina, vedendo la libertà
splendere nei suoi occhi e la determinazione del suo animo.
Aveva anche, fin da subito, visto il legame sempre più
stretto che lei aveva instaurato con Gerard.
Ciò che stavano creando era qualcosa di magico, della
magia più potente che potesse esistere.
Dopo qualche altro minuto, la bimba domandò: «Ojii-san, tu che sai tante cose, mi spieghi cos’è San
Valentino? Ho sentito le guardie che ne parlavano, lamentandosi dell’assenza di
donne nella Torre.»
Rob rise, incredulo per le
sciocchezze di cui discutevano le guardie, e poi iniziò la sua spiegazione.
«È la festa degli innamorati, in questa giornata gli
amanti si scambiano regali e doni per celebrare il loro amore, Erza-chan. Quando sarai fuori di qui, potrai festeggiarlo con
la persona a cui vuoi bene.»
La bimba si stupì, per poi mettersi a riflettere sulle
parole del vecchietto.
«Beh, però per Gerard sono sicuro che basterebbe un bel
sorriso come regalo!» aggiunse Rob, ridendo
leggermente.
«Cosa c’entra Gerard?» chiese agitandosi e distogliendo
lo sguardo da Rob-san.
Lui rise nuovamente, per poi guardarsi attorno ed
assumere un’espressione preoccupata.
«Ma dov’è Gerard?»
Lei non rispose subito, per poi mormorare: «L’hanno
portato di nuovo nella stanza delle punizioni… Spero
stia bene.»
Rob le poggiò una mano sulla
spalla, per confortarla.
«Starà bene. E poi sa che qui ci sei tu ad attenderlo.»
«E credi che questo possa farlo sentire meglio?»
«Ne sono convinto.» annuì Rob,
alzando il pollice e facendo spuntare un piccolo sorriso sulle labbra di Erza.
Passata un’ora, finalmente Gerard fu riportato nella
cella, pieni di tagli e graffi che sanguinavano.
Erza, come sempre, corse da lui e si prese cura delle sue
ferite, piangendo per non poter far nulla per aiutarlo.
«Sorridi Erza,
è il miglior regalo che tu possa darmi per farmi sentire meglio.» disse Gerard,
asciugando le sue lacrime e trovando rifugio nelle braccia di lei.
La bimba tentò di sorridere, alzando lo sguardo verso Rob che osservava la scena e annuì con il capo.
«Un giorno saremo liberi.» disse all’orecchio di Gerard,
pulendogli il viso.
«Liberi ed insieme.» aggiunse lui, convinto delle sue
parole e, nonostante tutto, felice di
essere riuscito a trovarla.
Fine.
Ecco il prompt “San Valentino”! xD so che
in molti erano curiosi di sapere come l’avrei utilizzato ed ecco a voi :3
Rob è, per chi non ricordasse, il vecchio di Fairy Tail
che protegge Erza durante la rivolta e con cui lei ha stretto amicizia durante
la prigionia.
Che dire, spero vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso
:3
Come già scritto nella raccolta Gruvia,
perdonatemi il ritardo ma mi son trasferita alla casa al mare (dove Internet
non ce n’è) e quindi ho potuto aggiornare solo ora :)
Ringrazio arimika, LastHope, Jeo 95 e f_naluST per le recensioni *_*
Autore:EclipseOfHeart Titolo: I can see freedom {only through your eyes} Fandom:Fairy Tail Pairing:Gerard/Erza Lunghezza:Flashfic Genere: Malinconico, fluff,
introspettivo Rating:Giallo Note:questa fanfiction
partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
Questa raccolta è ambientata
durante la prigionia a Torre Paradiso di Erza e Gerard, prima che ci fosse la
rivolta e il cambiamento di Gerard.
{The Itten Challenge
Tabella: Rosso ~ Primo bacio}
I can see freedom {only through your eyes}
Era da quando si erano conosciuti che Gerard parlava di
libertà, incoraggiandola a crederci sempre, nonostante le difficoltà che
continuassero a incontrare.
E un legame, sempre più intenso, era nato fra le mura
gelide di quel luogo impregnato di odio e sofferenza.
Erza e Gerard rappresentavano una speranza perpetua tra i
prigionieri: due bambini che avevano sviluppato un sentimento così puro e
delicato facevano credere a tutti che, prima o poi, sarebbero tornati alla
vita.
«Ti senti bene?»
«Ora che sei qui, sto bene.»
Ed Erza arrossiva, in un tenero e infantile imbarazzo,
prova di un amore che sembrava destinato a crescere per restare dentro i loro
cuori.
«Ti fa male?» chiese Gerard, medicando un graffio sulla
schiena di Erza con l’estremità della sua maglietta.
«Brucia, ma passerà.» rispose lei, girandosi verso di lui
e sospirando per la stanchezza.
Lui annullò la distanza tra loro, poggiando leggermente
la fronte contro la sua e tentando di sorridere.
«Bisogna combattere, Erza.»
«E se non ne avessimo la forza?»
«Tu hai più forza di quanto credi.» disse lui, chiudendo
gli occhi e beandosi della sensazione di pace che soltanto Erza riusciva a
trasmettergli.
La bambina non ne era convinta, anche se lui era solito
ripeterglielo spesso, ma le piaceva crederci, cullandosi nella tenerezza di quelle
parole.
Distaccando leggermente le fronti, si ritrovarono
incredibilmente vicini.
«Sembra che ci stiamo per dare un bacio.» disse lui,
arrossendo e balbettando.
Erza arrossì con lui, avvicinandosi impercettibilmente,
pronta a scambiare quello che sarebbe stato il loro primo bacio.
Ma una guardia più malevola delle altre, si accorse di
quel momento e si agitò, entrando nella cella e tirando Erza dalla maglietta.
La bimba urlò, mentre Gerard si era scagliato contro la guardia,
per poi essere picchiato dalle altre che erano entrate, attirate dalle grida.
«Credo che per la bambina sia necessaria la stanza delle
punizioni.» decretò con malcelato sadismo la prima guardia, uscendo e lasciando
Gerard a terra, coperto di lividi e contusioni e costretto a guardare la sua
Erza che veniva trascinata via nelle lacrime.
«Ti libererò! Ti libererò!» gridò, non sapendo se sarebbe
riuscita a sentirlo e sperando in questo, prima di scivolare nell’incoscienza a
causa del dolore.
Gerard riuscì a salvarla e, grazie a lui, scoppiò la
ribellione che avrebbe liberato Erza ma che avrebbe imprigionato la mente di
Gerard per molti anni, chiusa nell’odio dell’illusione di Zeref.
Ma, ignaro di tutto questo, quando il bambino la trova
nella stanza delle punizioni e la stringe sa benissimo che continuerà ad amare
quella bambina, non importa come finirà e quali difficoltà dovrà affrontare.
E lo sa anche Erza, che lo abbraccia e lo ringrazia per
averle fatto trovare la forza.
«Sapevo che mi avresti salvato.»
«Lo farò sempre.» sussurra prima che la guardia lo tiri e
lo rinchiuda.
Ed è un sorriso prima della fine, una promessa fatta con
gli occhi e sigillate nell’incertezza di un timido bacio, fuggevole come una
carezza ed eterno come il loro amore.
Fine.
Ed eccoci giunti alla fine
della raccolta Gerza! *_*
Devo dire che mi sento
soddisfatta di questa raccolta, credo di aver reso Erza e Gerard IC,
rispettando anche gli eventi del manga (quest’ultima flash avviene, infatti,
poco prima che scoppi la rivolta).
In fondo, chi dice che non
possa esserci stato un piccolissimo momento tra di loro? La scena della
spiaggia non precisa che quello sarebbe
potuto essere il primo bacio ù__ù
E quindi fantasia portami con te ♥
Ringrazio Wilwarind86,
Pluffa_, Mokona_, f_naluST, Jeo 95, R Takumi Dragneel, Last Hope, arimika e
Black Bang_ per le recensioni lasciate alla storia e tutti i lettori che si
sono fermata anche cinque minuti a leggere :D