Abito Da Sposa Cercasi

di Beauty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Emma ***
Capitolo 2: *** Aurora ***
Capitolo 3: *** Regina ***
Capitolo 4: *** Ruby ***
Capitolo 5: *** Belle ***



Capitolo 1
*** Emma ***


Angolo Autrice: Ehm…allora, non so se qualcuno ha mai visto Abito da sposa cercasi, ma se è così allora saprete come funziona. Quanto a come mi è venuta questa idea…è il caldo che mi fa brutti scherzi. Giuro.
Questa storia è una AU dalla prima all’ultima riga, e sarà divisa in cinque episodi. Nell’ordine: Emma, Aurora, Regina, Ruby e Belle.
Se l’idea vi fa schifo, per favore, ditelo.
Quanto al nome delle due commesse…no comment. Solo…se la diretta seconda interessata leggerà, sono certa che capirà tutto. Cognomi compresi. Nel caso si sia offesa, le assicuro che cambierò nome. Eventualmente, la invito a metterci d’accordo per il giorno in cui intende massacrarmi.
Per il resto…buona lettura!
 

Emma

 
Andrea Perry e Gloria Rush erano due assistenti del Kleinfeld Bridal, a New York, ed erano molto brave nel loro lavoro. Erano ancora molto giovani, ma in poco tempo si erano conquistate la fiducia dei loro capi grazie alla loro bravura e capacità nel gestire le clienti che si recavano al negozio per scegliere il loro abito da sposa. Entrambe ritenevano che ogni sposa, quale che fosse la sua età, la sua altezza, il suo peso, o tratti e forma del viso, meritava di avere l’abito perfetto.
E nella maggior parte dei casi riuscivano sempre ad accontentare le loro clienti, sebbene la loro giornata lavorativa fosse solitamente densa di impegni.
Quel giorno era un normale pomeriggio di luglio, molto caldo, tanto che al Kleinfeld Bridal avevano dovuto azionare l’aria condizionata al massimo.
- Quanti appuntamenti ci mancano, oggi?- chiese Andrea, passandosi una mano sulla fronte; soffriva molto il caldo e non vedeva l’ora di tornarsene a casa. Per di più, invidiava tantissimo la sua collega, che pareva essere immune a quell’afa.
- Solo uno…- rispose Gloria, dando una breve scorsa alla cartelletta.- Il cognome è Nolan. Ci aspettano di là.
- Va bene. Sbrighiamoci e facciamola finita alla svelta, sto morendo dal caldo…
Quando le due ragazze giunsero nella sala, videro un gruppetto di persone sedute su un divanetto e intento a chiacchierare. Erano in tutto quattro donne, più un bambino sui dieci anni, dai capelli castani e l’aria profondamente annoiata e imbronciata.
- Buona sera - salutò Gloria con un sorriso.
- Salve!- Andrea la imitò, avvicinandosi al gruppetto.- Benvenute al Kleinfeld Bridal. Chi di voi è Emma Nolan?
A rispondere all’appello fu una giovane donna sui ventotto o ventinove anni, abbastanza alta e snella; Gloria e Andrea la guardarono. Aveva un viso grazioso e un fisico invidiabile, e anche gli occhi scuri e penetranti non erano male. Ma i tratti del volto erano duri e severi, e aveva l’aria di una che non sorrideva molto. Aveva i capelli biondi e mossi, lunghi fino alla vita, pratici se eri il tipo che la mattina sistemava il tutto con una coda di cavallo, ma che contribuivano ben poco a valorizzarle il viso.
Andrea pensò che forse, se avesse messo un po’ di trucco, il suo volto si sarebbe illuminato. Emma Nolan era una donna graziosa, per certi versi, ma dava l’idea di essere un po’…maschiaccio.
Sarà dura trovare il vestito adatto per lei!
Emma si alzò in piedi, stringendo la mano prima ad Andrea e poi a Gloria.
- E’ un piacere fare la tua conoscenza!- disse quest’ultima.- Io mi chiamo Gloria, e lei è Andrea. E loro sono…?
Emma fece un piccolo sorriso, voltandosi in direzione del bambino e delle sue accompagnatrici.
- Lei è mia madre, Mary Margaret - disse, indicando una donna abbigliata con una gonna verde scuro e una camicetta bianca sotto un golf appena più scuro. Mary Margaret Nolan era ancora tutto sommato abbastanza giovane, il suo incarnato era pallido e portava i capelli neri tagliati molto corti. La madre di Emma le salutò con un sorriso, stringendo a sua volta la mano a entrambe.
- Lui è mio figlio Henry…- proseguì Emma, accennando al bambino.- E loro sono le mie damigelle: Ruby e Belle.
Andrea e Gloria guardarono le due ragazze. Apparivano un poco più giovani della sposa, dovevano avere all’incirca ventiquattro o venticinque anni. Quella che individuarono come Ruby era una specie di top model, dal momento che anche stando seduta si poteva notare il suo fisico snello, le gambe lunghe e accavallate sensualmente tradivano la sua altezza – circa un metro e settantacinque con l’aiuto dei tacchi, pensò Andrea; Ruby era molto più bella di Emma, con il viso incorniciato da lunghi capelli castani striati qua e là da qualche méches rossa, le labbra cariche di rossetto e gli occhi ricoperti pesantemente da ombretto e kajal.
Belle, invece, era di una bellezza più delicata e per certi versi anche un po’ infantile, sicuramente nulla a che vedere con quella sensuale e provocante di Ruby, ma comunque più fine. Era la meno alta delle quattro, e sebbene fosse magra non era snella quanto la sposa o l’altra damigella. Aveva una bella pelle dal colorito roseo, un volto ovale e gentile incorniciato da una cascata di capelli castani e mossi, e due occhi bellissimi blu vivaci e penetranti.
- Bene. Voi, signore, potete accomodarvi di là. Emma, noi invece ci trasferiamo nel salottino per fare quattro chiacchiere…- le due ragazze sorrisero, guidando la futura sposa nel piccolo salotto adibito ai colloqui preliminari prima di iniziare il tour de force fra gli abiti da sposa.
Fecero accomodare Emma su una poltroncina foderata di velluto rosso, mentre Gloria e Andrea si sedettero su un divanetto di fronte a lei.
- Allora, Emma - esordì Andrea, sporgendosi un poco in avanti.- Ti abbiamo portata qui per parlare dell’abito che desideri. Hai già qualche idea in mente?
- Beh, non saprei…- mormorò Emma, agitandosi nervosamente sulla poltroncina.- La mia situazione è un po’ complicata…
- In che senso?- fece Gloria.
- Vedete…beh, molte persone che non mi conoscono pensano che sposi il padre di mio figlio…- proseguì la bionda.- Ma non è così. Ho avuto Henry a diciotto anni e suo padre ha dato forfait non appena l’ha saputo. Un paio di anni fa ho incontrato Graham, il mio fidanzato, ed è con lui che mi sposo. Mi ama e vuole bene a mio figlio, ma…ecco, le male lingue esistono da sempre…
- Certo. Certo, capiamo perfettamente…- disse Andrea, scambiandosi un’occhiata d’intesa con Gloria.
- Non voglio che sia una cosa troppo appariscente - fece Emma. - Niente pizzi e perline, niente gonne troppo ampie, idem per la scollatura. E, piuttosto che bianco, lo vorrei più sul color crema. Penso che sia meglio, nella mia situazione…
- Qualcosa di semplice, quindi…- mormorò Gloria, scribacchiando sul taccuino.
- Sì, esatto.
- Bene. Troveremo certamente qualcosa che fa al caso tuo - sorrise Andrea.- Un’ultima cosa: hai preferenze su uno stilista, o un budget da mantenere?
- Non me ne intendo molto di moda, quindi per me lo stilista è indifferente - rispose Emma. - Quanto al budget…se possibile, non vorrei superare i tremila dollari.
 
- Okay, vediamo di trovare tre vestiti senza…beh, senza niente!- sbuffò Andrea, rovistando fra i capi di abbigliamento di uno dei camerini del Kleinfeld Bridal.- Anche se sembra paradossale, gli abiti semplici sono i più difficili da scovare, non trovi?
- Già…- concordò Gloria, prendendo in mano un vestito protetto da della carta trasparente ed esaminandolo con aria critica.- Gli stilisti in genere riempiono gli abiti da sposa di ogni tipo di fronzoli, trovarne uno semplice è un’impresa…
- Proprio così. Credo che sia perché si suppone che il giorno del matrimonio una donna voglia assomigliare a una principessa. E invece, ci sono di quelle che la pensato tutto il contrario.
- Secondo me, dipendesse da lei, Emma andrebbe all’altare in jeans e maglietta…- commentò Gloria.
- Sì, anche secondo me. Per di più, i suoi gusti in fatto di abiti non le saranno di molto aiuto, se vuole brillare almeno un po’, il giorno delle nozze…- Andrea guardò la sua collega.- Che ne dici, Gloria? Come facciamo per farla…come dire…illuminare un po’?
- Qualcosa ci inventeremo. Ora pensiamo a trovare i vestiti.
Alla fine, si risolsero per tre abiti: uno di seta dal bustino stretto e aderente, poca scollatura e senza spalline, mentre la gonna ricadeva mollemente fino ai piedi, e il cui orlo era decorato con graziosi ma semplici e poco appariscenti ricami; il secondo era un abito a sirena, con una breve striscia di strascico e un nastro di seta a formare le maniche, lasciando appena scoperte le spalle; il terzo, invece, era un vestito anch’esso di seta, dalla gonna con un po’ di strascico e le spalline trasparenti.
Su quest’ultimo, Andrea e Gloria avevano parecchi dubbi, dal momento che, pur essendo molto bello, le spalline e i ricami sulla gonna erano di pizzo, cosa che Emma aveva espressamente richiesto di non avere. Ma infine, dando una scorsa agli altri modelli e al budget fissato dalla sposa, si decisero a portarle quello.
 
Mary Margaret, Ruby, Belle e Henry erano tutti seduti in attesa di vedere Emma con addosso il primo abito. Andrea e Gloria l’aiutarono a indossarlo nel camerino, quindi la accompagnarono fuori.
Mary Margaret emise un sospiro deliziato quando Emma salì sul piedistallo.
- Oh, tesoro! Questo! Prendi questo! Ti sta benissimo!
Emma fece un piccolo sorriso, ma il suo sguardo critico non suggeriva molta convinzione. In effetti, neanche le due ragazze lo erano. La sposa aveva rivelato avere delle spalle molto più larghe di quanto avessero notato, e metterle così in mostra la rendeva più goffa e sgraziata. Tanto più che quel modello non metteva per niente in risalto le sue forme.
Anche lo sguardo di Ruby e Belle tradiva un pensiero non molto lontano dal loro. Henry fece una smorfia contrariata.
L’unica che pareva affetta da cecità, lì, era Mary Margaret.
- Sul serio, Emma, devi prendere questo!- insistette.- Sei meravigliosa!
- Ehm…forse sarebbe il caso di vedere anche gli altri modelli, Mary Margaret…- azzardò Belle.
- Perché? Questo è perfetto!- rispose l’altra, perplessa.
- E’ meglio non essere troppo affrettate…- ritentò Belle.
- Vediamo come ti stanno gli altri!- intervenne Gloria, facendo scendere Emma dal piedistallo.
Mary Margaret aprì la bocca per obiettare, ma si zittì non appena sua figlia varcò la porta del camerino.
 
Con il secondo abito andò un po’ meglio.
Andrea aiutò Emma a salire sul piedistallo, ma stavolta nessuno vide l’espressione estasiata di Mary Margaret. Piuttosto, la donna non si curò di tradire uno sguardo pieno di delusione.
Emma lo notò, e abbassò lo sguardo. A quel punto, sebbene quell’abito le stesse molto meglio rispetto al precedente, Andrea e Gloria si sentirono sicure di dire che sarebbe stato escluso. Emma dava l’idea di tenere molto all’opinione della madre. Anche se, speravano, non così tanto da prendere in considerazione il primo vestito.
Ruby si alzò dalla poltrona, avvicinandosi a Emma.
- Potresti fare un giro su te stessa, per favore?- le chiese.
Emma ubbidì, girando lentamente sul piedistallo. Quando tornarono a guardarsi negli occhi, Ruby fece una smorfia.
- E’ un po’ troppo…semplice - commentò. Si sporse verso Andrea e Gloria.- Non ci sarebbe qualcosa di più appariscente?
- Emma ci ha richiesto questi modelli - rispose Gloria.
- Che intendi con appariscenti?- fece Belle.
- Che so, qualcosa di sexy…- Ruby sollevò un lembo dell’abito con aria critica.- Più che una sposa, sembri una suora. Lo vogliamo accendere un po’, il tuo Graham?
- In chiesa?!- fece Andrea, esterrefatta.
- Ruby!- Mary Margaret si gettò verso Henry, tappandogli le orecchie.- Ti rendi conto che c’è un bambino piccolo, qui?
Emma fece uno sbuffo divertito.
- Ruby, mi sposo con un poliziotto!- esclamò.- Dovrò pur mantenere un po’ di decoro, no?
- Perversioni a parte, anch’io credo che questo non sia l’abito giusto per te - dichiarò Belle, alzandosi in piedi.- Non ti valorizza molto…
- No, in effetti…- Emma scosse il capo, quindi si voltò verso Andrea e Gloria.- Proviamo l’ultimo modello, che dite?
Andrea annuì, mentre Gloria l’aiutava a scendere, stando bene attenta che lo strascico non si strappasse. Intanto che la conducevano al camerino, le due ragazze si scambiarono un’occhiata. Avevano visto lo sguardo sconsolato di Emma: evidentemente era sconsolata, non riusciva a piacersi.
- Che facciamo?- bisbigliò Andrea.- Qui rischiamo di finire con nulla di fatto.
- Vediamo come va con l’ultimo modello…- le sussurrò Gloria di rimando.- Vedrai che troveremo quello adatto…
 
Emma aveva accolto l’ultimo abito con una smorfia incerta, dovuta – le due ragazze ci avrebbero potuto giurare – al pizzo in eccesso, ma alla fine erano riuscite a convincerla.
- Tu provalo!- l’aveva incitata Gloria.- Se poi non ti piace, vorrà dire che cambieremo…
Mary Margaret, Ruby e Belle avevano sgranato gli occhi quando Emma aveva fatto il suo ingresso con addosso il terzo abito. Perfino Henry era sembrato risvegliarsi dallo stato catatonico.
Andrea e Gloria si scambiarono un’occhiata soddisfatta: sebbene fosse un po’ lontano da quanto richiesto dalla sposa, quel vestito era esattamente quello che faceva per lei. Le spalline trasparenti nascondevano l’ossatura troppo ampia delle scapole, la scollatura non era esageratamente ampia e quel pizzico di decorazioni risaltava la sua figura.
- Fossi in te, fuggirei con questo addosso!- dichiarò Ruby. - E’ perfetto, Emma.
- Davvero, sei stupenda!- rimarcò Belle.
- Tu che ne pensi, Henry?- chiese Emma, mordendosi il labbro inferiore.
- Sei bellissima, mamma!- rispose il bambino, entusiasta.
- Mary Margaret?- Ruby voltò il capo in direzione della donna.
- Uhm…non male - rispose Mary Margaret, piattamente.
Questo parve stroncare anche la parziale convinzione di Emma.
Andrea guardò Mary Margaret, desiderando solo di prenderla a schiaffi.
Emma volse tristemente lo sguardo verso uno degli specchi, guardando la sua figura riflessa.
- La scelta spetta a te, Emma - intervenne Gloria.- Quale dei tre abiti preferisci?
La donna non rispose.
- Possiamo farti vedere degli altri modelli, se vuoi…- propose Andrea.
- No, grazie, non serve - sospirò Emma, tristemente.- Se dovessi scegliere, questo sarebbe l’abito perfetto…- indicò il vestito.- Ma…
- Ma?- incalzò Andrea.
- Ecco…non so…- Emma giocherellò con una ciocca bionda.- Credo di essere io a non andare bene…
- Ma che dici?!- sbottò Belle, alzandosi e andandole incontro.
La ragazza le scostò alcune ciocche di capelli dal viso, gettandoglieli dietro alle spalle.
- Sei bellissima, Emma…- disse.- Basta solo sistemare qualche dettaglio…che so, magari un’altra acconciatura…
A quella frase, Andrea sentì come una lampadina che si accendeva nella sua testa. Si avvicinò a grandi passi a Emma.
- Gloria, vieni a darmi una mano…- chiamò la sua collega.
Andrea, con l’aiuto di Gloria, raccolse i capelli di Emma in una coda, quindi glieli alzò sopra la nuca a formare uno chignon. Il volto di tutti si illuminò: pettinata in quel modo, Emma faceva tutta un’altra figura.
- Ma è geniale!- esclamò Ruby.
- Visto?- ammiccò Gloria.- Aggiungeteci un bel velo da sposa e qualche perlina…
- …e una lieve spruzzata di trucco…- sorrise Belle.- …e il gioco è fatto!
- Potrei occuparmi io del make-up!- si offrì Ruby.
- Senza offesa, Ruby, ma…meglio di no - scherzò Belle.
Emma ridacchiò, tornando a guardare la sua figura riflessa nello specchio. Gli occhi le si illuminarono, e il volto si distese in un sorriso.
- E va bene. Mi avete convinta. E’ questo il mio abito!
 
- Beh, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta…- sorrise Andrea, rivolta a Gloria, mentre osservavano il gruppetto uscire da Kleinfeld Bridal.
- Già…- rispose Gloria.- Ehi! Guarda lì!- disse d’un tratto, indicando Belle.
Andrea capì al volo, ed entrambe corsero incontro alla ragazza.
- Belle!- chiamò Andrea; la damigella si voltò, sorpresa.
- Noi…noi volevamo ringraziarti…- disse Gloria.- Per quello che hai fatto con Emma.
- Già, avevamo proprio bisogno di una mano…Grazie - aggiunse Andrea.
Belle rivolse loro un sorriso.
- Di niente, è stato un piacere. Beh, io vado…Spero di rivedervi presto…
Anche noi…, pensarono le due ragazze, salutandola.
 
 
 
Angolo Autrice: Qui ci sono gli abiti da sposa scelti per Emma:
 
http://cdn2.stbm.it/pianetadonna/gallery/foto_gallery/matrimonio/tendenza-vestiti-sposa-piu-belli-2013/abito-da-sposa-de-rigueur.jpeg?-3600
 
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http://d3071so08cwu1j.cloudfront.net/wp-content/uploads/2012/08/Monique-Lhuillier-2013-abiti-da-sposa-14.jpg
 
Nel prossimo capitolo, Aurora…e, per inciso, contrariamente a quanto ci si aspetta, non sarà Filippo lo sposo…;).
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Capitolo 2
*** Aurora ***


Aurora

 
Mesi come ottobre erano ben poco gettonati per i matrimoni, sicché al Kleinfeld Bridal non c’era molto da fare, data la scarsità di appuntamenti. Anche per Andrea Perry e Gloria Rush la noia si faceva sentire, e furono quasi sollevate quando, quel pomeriggio abbastanza presto, giunse l’ora del loro ultimo appuntamento.
- Chi abbiamo adesso?- chiese Gloria, appoggiandosi a una parete.
- Il cognome è Wood…- rispose Andrea, leggendo il nome scritto sulla cartelletta.- Ci aspettano di là…
Il gruppetto indicato sotto il nome di Wood era abbastanza ben fornito; ancora prima di avvicinarsi, le due ragazze erano riuscite a contare ben sei persone.
- Salve a tutti!- salutò Gloria; stava per chiedere chi di loro fosse la sposa, quando lo sguardo le cadde su due volti familiari. Si scambiò una rapida occhiata con Andrea, ricevendo la conferma che anche lei le aveva riconosciute.
- Che piacere rivedervi!- salutarono le due ragazze, mentre Emma e Belle sorridevano e si alzavano in piedi per abbracciarle.
- Questa è davvero una bella sorpresa!- disse Andrea; si rivolse a Emma. - Beh, deduco che a quest’ora ti sarai sposata…
- Sì, infatti. E’ stato un matrimonio splendido!- confermò Emma.
- Bene, ora dedichiamoci alla sposa…- Andrea sorrise, giungendo le mani in grembo.- Chi è Aurora Wood?
Una ragazza molto giovane – non poteva avere più di vent’anni –, snella e con lunghi capelli ondulati color castano chiaro e occhi nocciola si alzò in piedi, stringendo la mano a entrambe le ragazze.
- Eccomi, sono io - sorrise Aurora.- Beh, Emma e Belle già le conoscete…- ridacchiò.- Emma sarà una delle mie damigelle, mentre Belle è qui perché…beh, mi hanno raccontato che è stata molto utile nella scelta dell’abito, e poi è un’amica di famiglia…- sorrise nuovamente.- Lei invece è mia sorella, Michelle.
Che le due ragazze fossero sorelle, Andrea e Gloria l’avevano già capito prima ancora che la sposa la indicasse. Aurora e Michelle Wood si somigliavano come due gocce d’acqua, sebbene alcuni tratti del viso suggerissero che Michelle fosse più vecchia di qualche anno; l’unica caratteristica evidente che le distingueva, comunque, erano i capelli, castani per l’una e biondi per l’altra.
- Lei, invece, è mia nipote Grace. Anche lei sarà una damigella…- proseguì Aurora, indicando una bambina sui nove o dieci anni, con un visetto angelico incorniciato da una chioma di capelli biondi.
- Ehi, ciao, piccola!- salutò allegramente Gloria, sporgendosi verso di lei e sorridendole.
- E lui, invece, è il mio fidanzato…Killian Jones.
Entrambe le ragazze voltarono lentamente lo sguardo nella direzione indicata da Aurora. Erano abbastanza sorprese, dal momento che i più sembravano ancora rispettare la tradizione secondo la quale lo sposo non deve vedere la sposa fino al giorno del matrimonio. Era ben raro che al Kleinfeld Bridal si presentasse anche il futuro sposo.
Futuro sposo, in questo caso, che se ne stava beatamente stravaccato sul divanetto come se si trovasse in un centro benessere, invece che in un negozio. Killian Jones possedeva una naturale espressione che Gloria avrebbe solitamente definito come faccia da schiaffi.
Non si poteva negare che fosse un uomo piacente, di poco meno di trent’anni, con capelli neri tagliati corti e una barba scura ben curata. Era vestito completamente di nero, stile punk di provincia, con una camicia dalle maniche svasate, pantaloni consunti e stivali sporchi di fango.
- Salve, bellezze!- salutò con fare strafottente.
 Andrea e Gloria si sarebbero aspettate che Aurora lo fulminasse con uno sguardo assassino; invece, la sposa scoppiò a ridere di una risata genuina. Un po’ più forzato, invece, era il sorriso di Michelle, Emma e Belle.
- Bene…- esordì Gloria.- Aurora…vogliamo trasferirci nel salottino, così possiamo chiacchierare un po’?
La ragazza le seguì con un sorriso sulle labbra.
 
Le due assistenti fecero accomodare Aurora Wood sulla solita poltroncina nel salotto privato, sedendosi a loro volta sul divanetto di fronte a lei.
- Aurora, tu sei molto giovane…- osservò Gloria.- Quanti anni hai, se posso chiedere?
- Ne farò ventuno il mese prossimo…- sorrise la sposa.- So che sono forse un po’ giovane per sposarmi, ma…beh, io amo Killian e voglio stare con lui.
- L’importante è che tu lo voglia…L’età non ha importanza, dico bene? - sorrise Andrea.- Parliamo ora del tuo abito da sposa…hai già qualcosa in mente?
- Beh, ecco…- Aurora si scostò una ciocca di capelli dietro a un orecchio, un po’ imbarazzata.- Vedete, ho sognato il giorno del mio matrimonio sin da piccola, e…Insomma, vorrei qualcosa di speciale. Ho sempre sognato un abito da favola…
- Quindi, se non ho capito male, saresti più orientata verso un modello romantico, giusto?- fece Andrea, scribacchiando sul taccuino.
- Sì, esatto. Mi piacerebbe una gonna ampia, ma poca scollatura…Non ho molto da mostrare…- ridacchiò Aurora.- Per il resto, va bene tutto…pizzo, fiocchi, perline, per me è perfetto…
- Hai una particolare preferenza per quanto riguarda lo stilista?- chiese Gloria.
- No, è indifferente.
- E il budget?
- Non ho un budget…Saranno Killian e i miei genitori a pagare il matrimonio, e mi hanno detto che posso scegliere quello che voglio senza preoccuparmi della spesa.
- Molto bene, allora. Vedremo che cosa possiamo fare…- assicurò Gloria.
 
Il camerino del Kleinfeld Bridal era pieno di abiti come aveva richiesto Aurora. Alla fine, Andrea e Gloria optarono per tre modelli: il primo era molto semplice eppure molto elegante, con la gonna ampia e un poco di strascico, senza spalline e il bustino ricamato con ghirigori decorati di perline; il secondo era in classico stile impero, con la gonna di taffettà e le maniche lunghe e svasate, mentre sugli orli e sul bustino erano ricamati fiori e figure romboidi color rosa e argento; il terzo, invece, aveva la gonna a palloncino con dei risvolti di pizzo che si sollevavano sul davanti, il bustino stretto e le maniche di seta che arrivavano fino ai gomiti, mentre la parte che ricopriva gli avambracci era anch’essa di pizzo.
 
La prima prova fu uno dei rari casi in cui l’abito perfetto veniva trovato al primo colpo. Aurora stava d’incanto con addosso il primo abito, e questa opinione era confermata anche dagli sguardi e dalle parole di approvazione di Michelle, Emma, Belle e Grace.
Killian, invece, si lasciò sfuggire solo un debole sorriso.
- Fossi in te, sorellina, prenderei questo!- disse Michelle.- Non riuscirei a vederti con nessun altro abito…
- Sì, concordo - confermò Emma.
Grace annuì con fare entusiasta.
- Killian?- fece Aurora, scoccando al fidanzato un’occhiata interrogativa.
L’uomo si grattò il mento con fare teatrale, inclinando le labbra all’ingiù.
- Tu saresti stupenda anche con addosso un sacco della spazzatura, amore…- dichiarò infine.
Ti prego, digli che è un cretino. Fallo per me!, implorò mentalmente Gloria, ma si morse la lingua prima di farsi uscire il pensiero a voce alta.
- Ma prima di prendere decisioni affrettate, forse è il caso di vedere anche gli altri vestiti - concluse Killian.
- Sì, se non altro puoi avere un’idea delle alternative - concordò Belle.
Aurora annuì, e Andrea e Gloria l’aiutarono a scendere dal piedistallo, conducendola di nuovo nel camerino.
 
Il secondo abito non riscosse il successo del precedente.
Andrea si unì alla smorfia della sposa e delle damigelle nel vedere il vestito addosso alla ragazza. Era decisamente troppo antico, e c’erano troppi ricami. Troppe decorazioni. Troppo tutto. Con addosso quello, Aurora sembrava più una di quelle bambole di porcellana che si vedono nelle vetrine dei negozi di antiquariato che una sposa.
- No, decisamente no - Michelle fu la prima a rompere il silenzio.
- Senza offesa, ma sembri un pupazzo - fece Emma.
- In effetti, non mi sta molto bene…- mormorò Aurora; si volse verso Andrea e Gloria.- Che ne dite, proviamo l’altro?
- Io ho un’idea migliore!
Sotto lo sguardo esterrefatto di tutti, Killian si alzò in piedi e raggiunse la promessa sposa, squadrandola con aria critica.
- Se tutti gli abiti sono così, allora finiremo con l’andarcene a mani vuote - dichiarò.- Potrei suggerire io qualcosa?
- E sarebbe?- fece Gloria, senza curarsi di nascondere l’ironia, incrociando le braccia al petto.- Te ne intendi, per caso?
- No, ma so cosa va bene per Aurora - ghignò l’uomo. - Dove sono i camerini?
 
Le due ragazze acconsentirono alla richiesta di Killian di malavoglia, rimanendo a guardare imbronciate mentre frugava fra gli abiti, spostando e sostituendo senza alcun ritegno.
Infine, dopo aver esaminato un bel po’ di vestiti per almeno un quarto d’ora, Killian ne scelse uno, mollandolo in mano a Gloria con un soddisfatto ecco, questo è perfetto!, prima di tornarsene nell’altra sala insieme agli altri.
Gloria rimase a fissare l’abito con espressione critica e vagamente inorridita, prima di dare una scorsa all’etichetta.
- Beh?- fece Andrea, sporgendosi verso di lei.- Che ha scelto?
- Andrea…- boccheggiò Gloria.- Non ci crederai…
- Che cosa?
- Quel…quel bellimbusto…è un pninaista!
 
Si trattava di nientemeno che un abito con gonna a voulant, senza spalline, con il bustino trasparente.
Quando Aurora indossò il vestito scelto dal fidanzato, questi lasciò trapelare tutta la sua ammirazione.
- Oh, tesoro! Sei un sogno!
Più che un sogno, un incubo!, pensò Andrea, e sia lei sia Gloria trovarono conferma del loro pensiero nei volti per niente convinti della sorella e delle altre due ragazze. Perfino Grace, che essendo una bambina andava matta per ogni tipo di abito da sposa, si lasciò sfuggire una smorfia.
- Ehm…voi che ne dite?- mormorò Aurora.
- Io dico che sei bellissima, amore mio!- saltò su Killian.
- Aurora…- intervenne Michelle, pacifica.- Io ci penserei molto bene, prima di prendere questo…
- Perché?- fece Killian.
Questo ha bisogno di farsi vedere da uno psichiatra, e anche bravo!
- Beh, mi sembra…poco pratico - intervenne Belle, cauta.- Insomma, Killian, non dimenticare che vi sposate su una nave…
- Su una nave?- fece eco Andrea.
Aurora annuì, con un gran sorriso.
- Sì. Killian è il capitano della Jolly Roger, una nave da crociera. Abbiamo deciso di celebrare le nozze a bordo, mentre attraverseremo il Mar dei Caraibi.
- Tu che dici?- bisbigliò Gloria, rivolta alla collega.- Che sia parente di Schettino?
Andrea le allungò una gomitata, soffocando una risatina.
- Proviamo l’ultimo abito, che ne dici?- intervenne, prima di scoppiare a ridere.
 
Il terzo abito non le donava per niente. Non era perverso come il modello disegnato da Pnina Tornai, ma le dava ancora di più l’aria di una bambolina. Tutti quanti se ne resero conto, Killian compreso.
- Okay, direi che è il momento della verità - dichiarò Gloria.- Aurora, cosa vuoi fare? Vuoi vedere altri modelli, o hai già scelto?
- No…- soffiò la sposa.- No, io…credo di sapere già cosa voglio…- guardò i suoi accompagnatori, rivolgendosi in particolar modo alla sorella.- Io credo che il primo abito sia adatto a me. Voi che ne dite?
- Io sono d’accordo!- dichiarò Michelle.
- Idem - fece Emma.
- Sì - dissero una dopo l’altra Belle e Grace.
- Killian?
Lo sposo si massaggiò il mento con una mano, concedendosi diversi istanti prima di rispondere.
- Se ti piace, allora devi prenderlo - disse alla fine.
Fosse dipeso da Gloria, la conversazione si sarebbe conclusa in quel momento, ma Aurora non la pensava così; sospirò, scendendo dal piedistallo e andando incontro al fidanzato.
- Killian…- mormorò.- Killian, è vero che l’abito dovrò indossarlo io e che quindi spetta a me la decisione ultima, ma…questo è il nostro matrimonio - disse. Gli prese una mano. - Voglio anche la tua opinione. Non deve piacere solo a me. Se non sei d’accordo, allora continueremo finché non…
Killian non le diede il tempo di finire, alzandosi in piedi.
- Non ho mai detto che non mi piace…- sussurrò con fare malizioso.- Se fossimo soli, ti direi anche quanto l’apprezzo…
Presto! Una bacinella! Ho una nausea tremenda!, pensarono all’unisono Andrea e Gloria.
- Eri bellissima, tesoro. E abito numero uno sia!
 
- Beh, è stato più semplice del previsto…- commentò Andrea, dopo aver salutato Aurora Wood.
- Tu dici?- ironizzò Gloria.
- Non è stato poi così male, dai…
- Quello è un pervertito.
- E’ solo un uomo innamorato.
- Un pervertito uomo innamorato!
- Umpf!
- Comunque, bella coincidenza…
- Che cosa?
- Il fatto di aver rivisto per la seconda volta Emma e Belle. A proposito di quest’ultima, chissà come starebbe con un vestito da sposa. Dubito che sia già sposata.
- Infatti, non ha la fede al dito. Chissà, magari la rivedremo.
- Già. Chissà…
 
 
 
Angolo Autrice: Allora, non so se qualcuno conosce Pnina Tornai, ma vi assicuro che i suoi abiti da sposa lasciano ben poco all’immaginazione. Comunque questa stilista tornerà, nel corso degli altri capitoli.
By the way, qui ci sono i vestiti provati da Aurora:
 
http://www.our-dress.com/images/dress/Ravishing-Princess-White-Satin-Gown-of-Beaded-Bodice-and-Ruched-Skirt-WA-0041.jpg
 
http://blog.felicementesposati.it/wp-content/uploads/2013/05/abiti-da-sposa-economici-da-principessa.jpg
 
http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/845027698/2012-wedding-tube-top-wedding-dress-sweet-princess-bride-wedding-dress-bandage.jpg
 
E questo è quello scelto da Hook:
 
http://static.tuttogratis.it/628X0/donna/tuttogratis/it/wp-content/uploads/2013/07/Vestito-con-gonna-vaporosa-Pnina-Tornai-2014.jpg
 
Ringrazio chi legge e chi recensisce :).
Nel prossimo capitolo sarà la volta di Regina…vi avverto che sarà una Regina molto più giovane di quella che conosciamo. La Regina di The Stable Boy, per intenderci. E questo comporterà la presenza della madre che nessuna di noi vorrebbe avere, con tutto ciò che questo comporta…signore e signori…Cora Mills!
Ciao, al prossimo capitolo!
Beauty

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Capitolo 3
*** Regina ***


Regina

 
- E anche questa è andata!- commentò Gloria, soddisfatta, dopo aver concluso l’appuntamento con la sposa precedente.- E ora, chi abbiamo?
- Il cognome è Mills. Regina Mills - specificò Andrea, leggendo il nome sulla cartelletta.
 
La sposa e le sue accompagnatrici le attendevano nella sala d’aspetto del Kleinfeld Bridal; quando scorsero la loro prossima cliente, Andrea e Gloria tirarono un sospiro di sollievo quando si accorsero che questa si era portata dietro solo due persone. Avevano abbastanza esperienza alle spalle da sapere che, in una scelta delicata, spesso sofferta, e ricca di contraddizioni come lo era quella dell’abito da sposa, in genere un numero minore di persone che giudicavano era direttamente proporzionale al tempo e alla facilità impiegata nel concludere l’acquisto.
Ma, come è vero che ogni regno prima o poi è destinato a crollare, anche quella loro certezza venne abbattuta nel momento in cui si avvicinarono abbastanza per scorgere in viso una delle accompagnatrici.
La prima cosa che pensarono fu che, se anche non l’avessero mai incontrata, non si sarebbero perse nulla.
Si trattava di una donna che doveva avere all’incirca cinquantacinque o cinquantasei anni, che se ne stava seduta su divanetto con la schiena dritta e le gambe accavallate, rigida e impettita come se si trovasse su di un trono. Da quel che potevano vedere sembrava abbastanza alta, all’incirca un metro e settantacinque; sebbene non fosse più molto giovane, dovevano ammettere che portava molto bene i suoi anni, ma questo era dovuto anche alla quantità di trucco con cui si era dipinta il volto. Aveva un’espressione seria e anche vagamente altezzosa, che ispirava istintivamente antipatia; aveva i capelli castani e mossi, lunghi fino alle spalle, e indossava un tailleur nero che – come Andrea scorse scritto su un’etichetta – apparteneva quasi sicuramente all’ultima collezione disegnata da Armani.
A completare il quadro si aggiungeva l’espressione del suo viso: quella donna aveva l’aria di chi avrebbe preferito trovarsi anche in una fossa piena di ragni e serpenti velenosi, piuttosto che lì.
Il moto di istintiva repulsione – unito anche a uno strano istinto di autodifesa – che aveva provocato loro la sola occhiata a quella donna, venne immediatamente sostituito dalla piacevole incredulità che caratterizzò la vista della seconda accompagnatrice.
- Belle!- esclamarono insieme Andrea e Gloria, mentre la ragazza con i boccoli color cioccolato e gli occhi azzurri si alzava per salutarle. Belle le abbracciò entrambe, evidentemente felice di rivederle.
- Santo cielo…tu vuoi ucciderci!- esclamò Gloria.- E’ la terza volta che vieni qui! Beh, possiamo confidare che uno di questi giorni il tuo nome comparirà sulla lista delle spose?
- Chissà…forse, un giorno…- ridacchiò Belle.
Andrea le sorrise, prima di rivolgersi alla terza e ultima persona del trio.
- Deduco che tu debba essere Regina Mills…- sorrise, mentre la sposa si alzava in piedi e stringeva la mano prima a lei e poi a Gloria.
- Sì, sono io - confermò Regina.- Belle, la mia damigella, già la conoscete. Lei invece è mia madre, Cora…- aggiunse, indicando la donna vestita di nero.
Cora fece loro un breve cenno del capo, prima di riprendere la sua postura altezzosa.
- Sono qui per assicurarmi che mia figlia scelga l’abito giusto - disse, sfoderando un sorriso tanto freddo che avrebbe potuto far gelare un pinguino.- Confido che mi darete questa soddisfazione…
Le due ragazze pensarono che, invece, avrebbero volentieri voluto avere la soddisfazione di dare a quella donna un meritato calcio nel fondoschiena, ma la professionalità veniva al primo posto, quindi si limitarono a sorridere e a non dire nulla.
- Bene, Regina. Se vuoi seguirci nel salotto…- la invitò Gloria, facendole strada.
 
Andrea si sedette di fronte a Regina, osservando attentamente la sua figura. Non doveva avere più di ventiquattro o venticinque anni, anche se i tratti del viso rotondo e pulito la facevano sembrare più giovane. Non era molto alta, circa un metro e sessantacinque, ma in compenso aveva un fisico snello e una chioma di capelli neri e lisci che le ricadevano sulle spalle.
Si trattava senza dubbio di una ragazza graziosa, ma era altrettanto evidente che non se ne rendeva conto. Nel giro di due minuti Regina non aveva fatto altro che sistemarsi nervosamente le pieghe della maglietta e dei jeans, attorcigliandosi una ciocca di capelli con l’indice. Andrea le osservò attentamente le mani ben curate: all’anulare sinistro portava, come molte altre spose, un anello di fidanzamento.
Andrea lo osservò per un breve istante; una sua amica lavorava da Tiffany, e le aveva dato un’infarinatura riguardo a gioielli e ornamenti preziosi. L’anello che Regina portava al dito era semplice ed elegante, non troppo appariscente ma comunque grazioso…ma si vedeva lontano un miglio che era a buon mercato. Mille dollari, al massimo. Chi gliel’aveva regalato – il fidanzato, certamente – doveva aver scelto basandosi su una via di mezzo: qualcosa di carino ma che non costasse troppo.
E molto probabilmente doveva anche essersi ammazzato di straordinari per regalarglielo.
Tutto questo, posto in contrasto con l’abbigliamento della ragazza e di sua madre, e all’atteggiamento di quest’ultima, poteva condurre a una sola conclusione.
Restava solo la prova del nove.
- Parlami del tuo matrimonio…- esordì Andrea.- C’è uno stile che preferisci?
- Ehm…ecco…- esordì Regina, non poco imbarazzata, scostandosi una ciocca di capelli dietro a un orecchio.- Io e Daniel…il mio fidanzato…ci sposiamo in campagna, il maggio prossimo. Mia madre non ne è molto contenta, ma…beh, è un posto molto carino…molto romantico, ecco…e vorrei mantenermi su questa linea, se possibile…
- Quindi, ci stai chiedendo qualcosa di classico…- fece Gloria.
- Sì, ecco. Se possibile, eviterei troppi fronzoli, ma mi piacerebbe qualcosa di romantico…
- Va bene. C’è uno stilista che prediligi?- incalzò Gloria.
- No, non importa. Va bene tutto.
- E il budget?- fece Andrea.
Regina si torse nervosamente le mani.
- Ehm…vedete…- mormorò.- La verità è che…Daniel si è offerto di pagarmi l’abito, e mi ha detto di non preoccuparmi, che potevo spendere quanto volevo, ma…beh, diciamo che lui non naviga esattamente nell’oro - ammise Regina.- Perciò, preferirei tenermi su una cifra contenuta…diciamo millecinquecento dollari.
 
- Millecinquecento dollari? Che cavolo pretende di comprare, con millecinquecento dollari? Al massimo, riesce a rimediare una sottogonna…- sbuffò Gloria, armeggiando fra gli abiti del camerino mentre passava al pettine tutti i cartellini con il prezzo.
- Poveretta, in fondo mi dispiace per lei…!- commentò Andrea.- In genere, il matrimonio è un evento in cui le persone non badano a spese, e lei invece si preoccupa di non mettere in difficoltà il fidanzato. Cerchiamole qualcosa di carino, se lo merita…
- Lei, però, mi da l’aria di una che ha i soldi che le escono da tutte le parti - disse Gloria.- Insomma, non dico che se la tiri, ma…hai visto la madre?!
- Ho una mia teoria, in proposito…- fece Andrea.- Regina è di famiglia ricca, ma si è innamorata di un uomo che, presumibilmente, non se la passa troppo bene in termini economici. Motivo per il quale la madre ha la faccia di una a cui hanno appena infilato un cactus nel…
- Sono certa di averla già vista da qualche parte, quella là. Era senza trucco…
- Davvero? E dove?
- Al liceo, durante una gita in Inghilterra. Era esposta insieme alle mummie del British Museum.
- Tutankhamon o meno, ho paura che ci darà parecchi problemi.
- Non preoccuparti, frequento un corso di kickboxing.
- Oh, beh, in tal caso…
 
Scovare tre abiti da millecinquecento dollari alla fine si era rivelato possibile, ma Andrea e Gloria si erano trovate nella spiacevole e imbarazzante situazione di dover spiegare a Regina che, proprio a causa del budget ristretto, i vestiti scelti appartenevano alla collezione dell’anno precedente.
La sposa rispose che non gliene importava nulla e che gli abiti erano meravigliosi, così si diede inizio alla sfilata.
Il primo abito che Regina indossò era un modello molto semplice, senza spalline e dalla gonna stretta, di seta; sul bustino era ricamata una fantasia a fiori con delle perline argentate.
Quando la sposa salì sul piedistallo in modo che Belle e Cora potessero vederla, le reazioni non poterono essere più differenti. Se da un lato ci fu approvazione e dei sinceri complimenti, dall’altro non si videro altro che obiezioni mascherate da un sorriso gelido.
- Sei sicura che sia il caso di scoprire così le spalle?- fece Cora, con un sorriso suadente.- Non mi sembra molto appropriato, in chiesa…
- Ma…mamma, è un abito da sposa, è normale che sia un po’ scollato…- protestò debolmente Regina. Gloria la guardò attentamente: era evidente che il vestito le piaceva, ma l’obiezione della madre era stata in grado di stroncare il suo entusiasmo.
- Ma non vogliamo fare la figura della ragazzina di provincia, vero?- incalzò Cora, sempre senza togliersi dalle labbra quell’irritante sorriso di cera. - Insomma, già dovrai fare i conti con le parenti di…Daniel, non vedo il motivo di mescolarci a…
- E’ un modello molto elegante!- intervenne Andrea; aveva notato che Regina era sull’orlo delle lacrime.- Non c’è nulla di volgare o di poco raffinato, ed è all’ultima moda…
- All’ultima moda?- fece eco Cora.- Ne è sicura, signorina? Perché poco fa mi è parso di sentire che…
- Mi scusi…ha per caso origliato?- ringhiò Gloria, intervenendo in aiuto della collega, ma la sposa si voltò nella loro direzione.
- Vorrei provare l’altro modello, per favore…- soffiò Regina, parlando molto lentamente per nascondere la voce rotta.
- Regina, se ti piace, allora devi…- provò a dire la damigella, ma la ragazza la bloccò.
- No, Belle. Non ce n’è bisogno. Davvero, proviamone un altro.
 
- Quella rompiscatole già non la sopporto più!- ringhiò Gloria a mezza voce, senza staccare gli occhi da Cora mentre Regina saliva per la seconda volta sul piedistallo.
- Beh, se il problema erano le spalline, allora adesso non dovrebbe avere niente da ridire…- bisbigliò Andrea di rimando.
- Le spalline non c’entrano niente, fidati! Quella sta facendo di tutto per far uscire sua figlia con quello che vuole lei…o peggio, a mani vuote!
- Mi sa che hai ragione…stiamo a vedere che succede…
Il secondo abito era altrettanto semplice, molto romantico, con la gonna stretta di seta e le maniche lunghe interamente di pizzo. Esattamente come il precedente, a Regina stava d’incanto, e la sposa dimostrò tutto il suo entusiasmo.
Entusiasmo che venne immediatamente stroncato da sua madre.
- Troppo banale!- commentò Cora con aria annoiata.
- A me piace, mamma…- mormorò Regina.
- Infatti le sta molto bene…- rimarcò Belle.
- Ripeto: troppo banale!- continuò Cora, imperterrita.- Beh, ma d’altronde c’era da aspettarselo. Con quello che può permettersi quel morto di fame, non…
- Mamma! Daniel fa del suo meglio!
- E nonostante questo tu sei ancora costretta ad andartene in giro con questi stracci! Santo cielo…se almeno per una volta mi avessi fatta contenta e avessi indossato il mio abito da sposa…- sospirò Cora, abbandonandosi contro lo schienale della poltroncina.- Proprio non capisco perché non hai voluto indossarlo…
- Forse perché temeva che la scambiassero per una delle bomboniere…- ringhiò Belle, sottovoce.- Ehm…ma, signora Mills…se non ricordo male…- la punzecchiò.- Il suo abito da sposa era molto più scollato di quello che lei ha criticato prima…
- E va bene, va bene!- Cora alzò le braccia al cielo in segno di resa. - Vedo che vi siete messe d’accordo per farmi fare la figura della cattiva…
- Ma no, mamma!- intervenne Regina.- E’ solo che…beh, io vorrei solo un abito che…
- Oh, ma tu non sai cosa vuoi, tesoro. Io sì.
Gloria si sporse verso Andrea.
- Se non l’ammazzi tu, lo faccio io!
- Cosa è meglio, secondo te? Una morte rapida così ce la leviamo di torno subito, oppure la facciamo fuori fra atroci sofferenze?
Regina sospirò, stavolta visibilmente con le lacrime agli occhi.
- Io…io tornerei in camerino…
 
Non appena rimise piede nel salotto, Regina si lasciò cadere sulla poltroncina, scoppiando in lacrime.
Gloria e Andrea si avvicinarono per tentare di calmarla.
- Su, non fare così…- provò a dire Gloria.
- Io non capisco perché fa così!- singhiozzò Regina.- Sapevo che Daniel non le piaceva, ma pensavo che…Niente di quello che faccio va mai bene! Mi critica sempre, non mi lascia mai decidere della mia vita!
- Regina, ascoltami!- Andrea la costrinse a guardarla negli occhi.- Questo è il tuo matrimonio, va bene? E’ tuo, e tua madre non ha nessun diritto di…
La frase venne interrotta a metà da dei colpi sulla porta; Regina si asciugò le lacrime, mentre le due ragazze andavano ad aprire.
Si ritrovarono di fronte una Belle preoccupata e anche decisamente innervosita.
- Scusatemi se vi disturbo, ma ho ritenuto opportuno avvertirvi - soffiò.- Cora si è messa a girare da sola per il negozio. Vuole trovare da sé l’abito per Regina.
- Che cosa?!- sbottò Gloria.
- Oh, mio Dio…scusatemi, mi dispiace tanto…- mormorò Regina, imbarazzata.
- Gloria…Belle…voi restate con lei…- sussurrò Andrea.- A quella pazza isterica ci penso io…
- Va bene…e ricordati di non avere pietà!           
Al commento di Gloria, Belle soffocò una risatina. La ragazza stette a guardare la sua collega uscire dalla stanza come una furia, prima di tornare a rivolgersi alla damigella.
- Scusami l’indiscrezione, ma…come fai a essere amica di questa famiglia?- le sussurrò.- Insomma, sei la damigella, presumo che…
- Beh, a dire il vero mio padre lavora per la famiglia Mills - spiegò Belle.- Io e Regina ci conosciamo sin da piccole. Avevamo avuto qualche screzio, in passato, ma…lei non ha molti amici…sai, sua madre…e così quando mi ha chiesto di farle da damigella, io…- non terminò la frase, e si strinse nelle spalle.
- Sei stata molto gentile - sorrise Gloria.- Ora, per favore, vorresti entrare e aiutarmi a tirare su di morale Regina? Credo che le servirà la compagnia di un’amica…soprattutto quando saprà che Andrea ha ammazzato sua madre…
 
Andrea sembrava l’ira di Dio mentre attraversava a passo di carica i corridoi del Kleinfeld Bridal; se c’era una cosa che non sopportava erano le persone che si permettevano di girovagare da sole per il negozio come se fosse stata casa loro, che toccavano e spostavano senza permesso.
Trovò Cora intenta a sfilare da una stampella due abiti. Uno era un modello disegnato da Giorgio Armani che passava i trentamila dollari, dal bustino stretto e senza spalline e la gonna di voulant svasata; l’altro era un modello con una sola spallina, più sull’argentato che sul bianco, e con la gonna interamente di piume.
- Cosa crede di stare facendo, signora?!- Andrea ringhiò letteralmente avvicinandosi a Cora.
La donna non ebbe neppure la decenza di scusarsi e cercare una giustificazione, ma anzi sostenne lo sguardo di fuoco dell’assistente alzando il mento in maniera superba.
- Dato che non ritengo adatti i modelli che lei e la sua collega avete proposto, ho pensato di scegliere personalmente l’abito più indicato per mia figlia.
Andrea si avvicinò ancora di più, e le strappò di mano gli abiti con una furia tale che Cora sbatté le palpebre guardandola sbigottita.
- Mi risponda, signora: chi si crede di essere, lei, per dire a me come faccio il mio lavoro?! Anche lei per caso è in questo ramo? S’intende di abiti da sposa? Oppure forse legge nel pensiero, dato che sa cosa vuole Regina?
- Sono sua madre, so cosa è meglio per lei!- ululò Cora.- Mia figlia è persa senza di me! Basta solo pensare alla sciocchezza che sta facendo! Lo sa con chi si sposa, quella stupida? Con tutti i rampolli che le abbiamo presentato io e suo padre, sa chi si è andata a scegliere? Lo stalliere della tenuta di mio marito! Un uomo che non è neanche degno di allacciarle le scarpe! E per di più ha scelto come damigella la figlia di un giardiniere…
- Lei dice che Regina non sa come fare senza il suo aiuto, ma da ciò che mi ha detto e da quello che ho potuto vedere, lei non ha fatto altro che mettere in difficoltà sua figlia!- ringhiò Andrea.- Spero veramente che, una volta sposati, Regina e suo marito si trasferiscano il più lontano possibile da lei!
- Ma…ma come osa?!- boccheggiò Cora.- Come si permette di parlarmi così?! Io la faccio licenziare, signorina!
- Ci provi. Anzi, facciamo così: scommetto che riesco a farla sbattere fuori prima io, se si azzarda ancora a gironzolare per il negozio senza permesso!- ribatté Andrea, per nulla intimorita.- Porterò questi abiti a Regina, ma lei ora veda di ritornare dov’era e soprattutto non tocchi più niente!
Andrea non aggiunse altro, girando i tacchi e lasciando dietro di sé una Cora immobile e attonita.
 
Esattamente come previsto, i due abiti scelti dalla signora Mills non andavano bene.
Regina li provò entrambi; il primo non le stava male, a dire il vero, ma oltre ad essere decisamente superiore al budget fissato, quel prezzo sarebbe stato da by-pass aorto-coronarico per chiunque. Mentre il secondo, beh, c’era ben poco da dire: la faceva sembrare un grosso struzzo.
Cora, ovviamente, approvò entrambi, ma mantenne sempre un’espressione fredda e impassibile, come una maschera di cera. Belle sembrava sempre più sul punto di mettersi le mani nei capelli, e Regina di scoppiare a piangere.
In effetti, anche Gloria e Andrea avrebbero volentieri fatto qualcosa di simile. La situazione pareva peggiorare a ogni secondo che passava. Era chiaro che Regina non ragionava a mente lucida, ma era sempre condizionata dall’opinione di sua madre; e soprattutto, sembrava che stesse cercando di fare piacere più a Cora che a se stessa.
Se andava avanti così, tutto si sarebbe concluso con nulla di fatto. O peggio, con un acquisto totalmente al di fuori dai desideri della sposa.
- Non possiamo permetterlo - dichiarò Gloria.- Dobbiamo trovare una soluzione…certo, ce ne sarebbero di abiti che fanno al caso suo, ma con millecinquecento dollari…
- Quello è il meno. Se scegliamo un vestito di uno o due anni fa, quel problema è presto risolto - disse Andrea.- Il guaio qui è quella strega che si è portata dietro. Regina non sceglierà mai un abito che lei non approva.
- E allora come possiamo fare?
Andrea ci pensò un po’ su.
- Vieni. Ho un’idea.
- E sarebbe?
- Io la chiamo…sincerità e parole dirette.
 
Trovarono Regina seduta nel salottino che singhiozzava, con Belle accanto che tentava di consolarla.
Gloria entrò facendo bene attenzione a non mostrare troppo l’involucro in cui era contenuto l’abito da sposa che avevano scelto.
- Regina - chiamò Andrea, al che la sposa alzò su di lei gli occhi arrossati. Guardò prima lei poi Gloria.
- Mi dispiace tanto, ragazze…- soffiò.- Vi ho fatto solo perdere tempo…
- No, non dire così. Puoi avvicinarti un attimo?
Regina si asciugò gli occhi con il dorso della mano, ubbidendo. Andrea le prese le mani nelle proprie.
- Regina, ascolta: sappiamo che sei in difficoltà, ma forse siamo riuscite a individuare il problema. Se vuoi veramente fare una scelta ed esserne contenta, allora devi avere più fiducia in te stessa…
- In…in che senso?
- Nel senso che devi dare retta ai consigli, sì, ma solo quando sono sensati. E, senza offesa, quelli di tua madre non lo sono. Non è lei che si deve sposare, Regina. Sei tu. E’ il tuo giorno, e sei tu che devi essere contenta. Quindi, se un abito ti piace, allora non dare retta a nessuno. Intesi?
- Intesi…- Regina annuì, facendo un piccolo sorriso; si sporse a guardare Gloria.- Che cos’hai lì?
- Qualcosa che abbiamo scelto per te. Ma se non ti piace, non devi fare altro che dirlo. Siamo disposte a stare qui tutta la notte.
- E’ un modello di due anni fa, ma spero che vada bene lo stesso…- aggiunse Andrea, mentre Regina scartava l’involucro.
Dal suo sguardo intuì che avrebbe potuto essere vecchio anche di cent’anni; ma a lei piaceva.
 
Cora naturalmente non approvò, ma Belle, Andrea e Gloria convennero che quell’abito senza spalline, con la gonna in tulle e una fascia rosa chiaro intorno alla vita, era perfetto per Regina.
- Credete che possa andare bene?- chiese la sposa, con lo sguardo pieno di speranza.
- Io direi che va più che bene - fece Belle.- Ma ricorda cosa ti hanno detto Andrea e Gloria: sei tu che devi scegliere.
Regina si rimirò ancora per qualche secondo nello specchio, infine si aprì un gran sorriso.
- Sì, mi piace. Ho deciso: questo è il mio abito.
Cora fece uno sbuffo contrariato, ma nessuno le badò.
 
- Beh, anche questa volta ce l’abbiamo fatta. Dopo lunga e penosa malattia, ma ce l’abbiamo fatta - commentò Gloria.
- Ne saremmo uscite molto prima e con molte meno ferite di guerra, se non fosse stato per quella megera - disse Andrea.
- A chi lo dici, spero veramente di non rivederla più. A proposito, che le hai detto mentre io non c’ero?
- Niente minacce di morte, tranquilla. Solo, ho messo in chiaro chi comandava qui.
- Mi stupisce non poco il fatto che tu non l’abbia uccisa.
- Ci sono andata vicino, in effetti. A proposito, mi hai detto di frequentare un corso di kickboxing.
- Sì. Perché?
- Potresti accompagnarmi alla tua palestra? Ho bisogno di smorzare la tensione…
- Anche io. Fingeremo di colpire Cora Mills, ti piace l’idea?
- Sarebbe meglio dal vivo, ma…l’adoro!
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Ecco qui il capitolo su Regina. Passiamo ora agli abiti da sposa.
Questi sono gli abiti provati da Regina:
 
http://img.thdress.com/it/strapless-wedding-dresses/strapless-wedding-dresses-89.jpg
                                                                                                                                               
http://static.tuttogratis.it/donna/fotogallery/628X0/91073/abiti-da-sposa-romona-keveza.jpg
 
http://www.iabiti.it/y/p-iknk-abito-da-sposa-formale-semplice-a-terra-da-principessa-con-bottone.jpg
 
Questi i due scelti da Cora:
 
http://www.cafeweb.it/wp-content/uploads/2012/05/abiti-da-sposa-2012-pronovias.jpg
 
http://www.thedress.it/wp-content/uploads/2012/12/foto-1.jpg
 
E questo quello scelto alla fine:
 
http://img192.imageshack.us/img192/4899/sposa2009inlove1.jpg
 
Nel prossimo capitolo…Ruby!

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Capitolo 4
*** Ruby ***


Ruby
 
- Chi abbiamo oggi?- s’informò Gloria, riemergendo dal camerino dove aveva appena terminato di indossare la propria divisa.
- Una certa Ruby Lucas, ci aspetta di là in sala…- rispose Andrea, prima di dirigersi nell’altra stanza insieme alla collega.
 
Non sempre bisognava fare di tutta l’erba un fascio o di un avvenimento una regola – tanto più che recentemente le due ragazze avevano avuto conferma del contrario –, ma generalmente le cose funzionavano in questo modo: più persone accompagnavano la sposa a scegliere l’abito, più sopraggiungevano necessità dovute al far felici tutti quanti, al sedare una discussione che sarebbe presto degenerata in rissa su quale fosse l’abito migliore fra due modelli, se ci fosse troppo pizzo o troppo poco, sì al velo oppure meglio una coroncina di fiori…?
Il tutto in genere si rivelava la pietra focaia per un gran casino.
Non c’era da stupirsi, quindi, che le due ragazze avessero avvertito un groppo in gola quando, individuato il gruppetto, si resero conto che questo contava la bellezza di nove persone.
Si sentirono un po’ più sollevate quando, una volta che si furono avvicinate, riconobbero diversi visi noti. Alla scelta erano presenti Mary Margaret, Emma e Belle.
Dopo che ebbero terminato i saluti con queste ultime, Andrea e Gloria passarono ad esaminare gli altri componenti: la maggior parte erano donne; una era una ragazza che non poteva avere più di diciotto o diciannove anni, con un viso a cuore e dei boccoli biondi. Una, invece, doveva avere circa quarant’anni, con un viso serio e lineamenti duri, non esattamente una bellezza, occhi scuri e una cascata di capelli neri e mossi. Una terza, invece, era una signora di circa settant’anni, robusta e ben piantata, con i capelli grigi acconciati in una semplice ma elegante crocchia e degli occhiali sul naso.
Seduti accanto a loro c’erano due uomini, presumibilmente padre e figlio, che se ne stavano in disparte, sulle loro.
Infine, Andrea Perry e Gloria Rush posarono lo sguardo su quella che doveva essere la sposa. Anche lei era un viso conosciuto: già quando avevano letto il nome sulla lista degli appuntamenti avevano sospettato che si trattasse di lei, e ora ne avevano ricevuto la conferma.
La sposa, Ruby Lucas, non era altri che la stessa Ruby che aveva fatto da damigella a Emma e che l’aveva accompagnata a scegliere il suo abito.
Ruby si alzò in piedi a salutarle; le due ragazze notarono che era un po’ cambiata, rispetto all’ultima volta. Tanto per cominciare, non indossava nessuna minigonna, top, o stivali a metà coscia che facessero pensare allo svaligiamento del guardaroba di Lady Gaga; in secondo luogo, Ruby non aveva più il pesante make-up con cui si era presentata loro la prima volta, ma un ombretto leggero e un po’ di lucidalabbra che le stavano infinitamente meglio; aveva ancora qualche mèches rossa, ma queste erano notevolmente ridotte in numero e meno marcate.
- E’ un piacere rivederti! Deduco che il nostro operato dell’ultima volta ti sia piaciuto…!- ridacchiò Gloria, abbracciandola.
- Sì, infatti. Ho deciso di affidarmi a voi per il mio matrimonio - confermò Ruby, con un gran sorriso.- Beh, alcune delle mie accompagnatrici già le conoscete: Belle ed Emma saranno le damigelle, mentre Mary Margaret ha accettato di farmi da testimone. Lei è Ashley, un’altra damigella - disse, indicando la ragazza bionda, la quale sorrise.
- Lei è mia madre, Anita - proseguì Ruby, indicando la donna dai capelli neri.- E lei invece è mia nonna, Granny. Loro, invece…- la voce della ragazza si fece un po’ più incerta, mentre accennava ai due uomini.- Sono il padre e il fratello del mio fidanzato…Alphonse Whale e suo figlio Gerhardt.
Andrea li squadrò: il padre era un uomo sulla sessantina, con una calvizie incipiente, un volto grassoccio e un’espressione che ispirava istintiva antipatia. Con il figlio andò un po’ meglio: Gerhardt era un ragazzo sui ventotto o ventinove anni, abbastanza affascinante, dall’aria gentile ed educata.
Come diamine potessero essere imparentati, quei due, il cielo solo lo sapeva.
- Siamo felici di fare la vostra conoscenza…- disse Gloria, rivolgendosi essenzialmente alla parte femminile del gruppo.- Ora, se volete accomodarvi di là, io e la mia collega dobbiamo scambiare due parole con Ruby…
 
Ruby si sedette sulla poltroncina del salotto privato, di fronte alle due assistenti. Andrea la guardò attentamente: quella ragazza aveva un fisico invidiabile e una grinta non da tutti. Trovare un abito che le stesse bene non sarebbe stato difficile…quello che la preoccupava, era il ricordo del matrimonio di Emma. Se la memoria non l’ingannava, era stata Ruby a dire di voler accendere un po’ lo sposo.
- Parlaci del tuo matrimonio…- esordì Gloria.- Dove ti sposi?
- Sarà un matrimonio in casa. Victor ha insistito affinché celebrassimo le nozze nella casa di famiglia di suo padre…cioè, a dire il vero è stato mio suocero a insistere…- mormorò.- Comunque, ho deciso di non farmi condizionare da questo - confermò subito dopo, con voce squillante.- Tutti mi ripetono che è il mio giorno, ed è vero, no?
- Assolutamente!- confermò Andrea.- E’ raro vedere una futura sposa così sicura di sé…deduco che tu abbia già un’idea di come vuoi che sia il tuo abito. C’è uno stile che preferisci?
Ruby annuì con decisione, anche se la sua risposta fu in grado di ridimensionare parecchio l’entusiasmo delle due assistenti.
- Voglio essere sexy - dichiarò.
Poco ci mancò che a Gloria non cascasse la mandibola.
- Ehm…bene…- mormorò Andrea, a fatica.- E…che tipo di abito vorresti?
- Ho già più o meno un’idea…- rispose Ruby. - Ho fatto alcune ricerche su Internet, prima di venire qui…Mi piacerebbe poter indossare un abito a sirena e uno con la gonna corta, se possibile…
- M-mh…- fece Andrea, scribacchiando sul taccuino. Gloria stava iniziando a pensare che la faccenda non sarebbe stata così semplice come avevano sperato.
- E poi…beh, il mio colore preferito è il rosso, quindi ne vorrei uno di questo colore.
- Va bene…- fece Andrea, richiudendo il taccuino con un colpo fin troppo secco.- C’è un budget entro cui vuoi rimanere?
- No, non ho un tetto.
- Okay…e…c’è uno stilista in particolare che prediligi?
- Oh, sì!- Ruby parve illuminarsi.- Grazie per avermelo ricordato, me n’ero completamente scordata…Per gli altri abiti, lo stilista è indifferente, ma mi piacerebbe provare anche un modello di Pnina Tornai, se possibile.
Andrea non ebbe il coraggio di voltarsi a guardare la sua collega, ma sentì ugualmente lo sguardo carico di odio e rancore che Gloria le stava puntando addosso.
 
- Perché cavolo le hai chiesto dello stilista?!- gemette Gloria, abbandonandosi contro i vestiti ammassati nel camerino.- Non ci posso credere…un’altra pninaista!
- Ehi, che ne sapevo io?- si difese Andrea, scegliendo gli abiti da portare a Ruby. - Okay, gli abiti di Pnina Tornai non piacciono nemmeno a me…ma dovevo pur chiederle dello stilista! Ho fatto il mio lavoro!
- E il tuo lavoro consisterebbe nel complicarci l’esistenza a entrambe? Già quando ti ha detto che voleva essere sexy avresti dovuto intuire che…
- Vuoi darmi una mano o no?- la bloccò Andrea.- E comunque, non mi sembra il caso di fasciarci la testa prima di rompercela. Magari, quando vedrà un modello della Tornai si renderà conto di cosa sta facendo e tutto questo sarà solo un brutto ricordo…piuttosto, io mi preoccuperei d’altro…
- E cioè?
- L’orda di parenti là fuori!
 
Trovare i modelli richiesti da Ruby non era stato difficile. Il primo era il modello a sirena richiesto, con una sola spallina e la gonna stretta e svasata verso le ginocchia, con una parte in seta e un triangolo a voulant. Sulla gonna e sull’unica spallina vi erano delle perline per decorazione. Il secondo era un vestito dalla gonna corta, appena sopra il ginocchio, molto semplice, con una cintura appena decorata e un copri spalle di pizzo semitrasparente.
Il terzo modello, invece, era anch’esso a sirena, senza spalline, e completamente rosso fatta eccezione per l’orlo della gonna e alcune decorazioni floreali all’altezza della cintura.
Sebbene Gloria avesse tentato di impedirglielo fisicamente, Andrea portò da Ruby anche il modello disegnato dalla Tornai che aveva richiesto: un abito argentate con la gonna a balze e il corpetto trasparente.
Ruby si dimostrò entusiasta della scelta, decidendo di indossare per primo quello corto.
Le reazioni non poterono essere più discordanti.
Ashley, Emma e Mary Margaret si dimostrarono entusiaste, così come anche la madre della sposa.
- Ti sta bene - dichiarò Anita.- Ti mette in risalto le gambe.
- Per l’appunto - borbottò Alphonse Whale.- Stiamo andando a un matrimonio o in un locale di malcostume?
- Scusi?!- saltò su Gloria, già con il sangue alla testa.
- Che intende dire con questo?- ringhiò Granny, guardandolo come se fosse stato nient’altro che un enorme tafano pronto solo ad essere schiacciato.
- Non s’è mai vista una sposa che si veste in modo così sconcio!
- Sconcio, dice lei?- fece Andrea, già innervosita.- Sta parlando di un modello all’ultima moda. Lo sa, questo, signore?
- Papà, lascia stare…- sussurrò Gerhardt, quasi implorando.
- No che non lascio stare! Ma ti sembra normale che una sposa si presenti all’altare con addosso un abito che la fa sembrare una…
- Una cosa?!- sibilò Anita, minacciosa.- Avanti, finisca la frase!
- Proviamone un altro!- intervenne Ruby, in fretta.
Andrea e Gloria rimasero interdette. In camerino, quando l’aveva provato, ne era stata entusiasta, e le due assistenti avevano per un attimo avuto la breve illusione che non si sarebbe lasciata condizionare troppo dall’opinione altrui. Invece, ora aveva le lacrime agli occhi.
Si costrinsero a fare buon viso a cattivo gioco.
- Va bene. Vieni, ti aiutiamo a indossare l’altro…
 
Ruby scelse di indossare l’abito rosso. Il suo entusiasmo si era parecchio smorzato, e le due ragazze ebbero un gran da fare a tenerle su il morale.
Morale che crollò nuovamente ai minimi storici quando mostrò il vestito alla parentela. Anche stavolta, le opinioni fecero a pugni l’una con le altre.
- Beh, che dire?- ridacchiò Belle.- Non ti smentisci mai, Ruby!
- E’ originale - commentò Emma.
- Un abito…rosso?- Mary Margaret inarcò un sopracciglio, scettica.- Sei sicura che sia il caso, Ruby?
- Tantissime donne si sposano in rosso - intervenne Ashley.
- Infatti - confermò Anita.- Per me è un sì!
- Idem - si unì Belle.
- Gerhardt?- chiese Ruby, rivolgendosi al suo futuro cognato.
Il ragazzo fece per rispondere, ma suo padre lo precedette, più veloce di una lince.
- Non avrai davvero intenzione di presentarti al matrimonio di mio figlio vestita così?!
- Se la memoria non m’inganna, di solito ci si sposa in due - intervenne Belle, guardandolo male.- Il matrimonio è di Victor e Ruby, signor Whale.
- E solo perché una cameriera intende ricoprire di ridicolo entrambi io dovrei starmene zitto?
- Cos’ha contro le cameriere, sentiamo?!- ruggì Granny, ma Alphonse non la degnò di attenzione, rivolgendosi direttamente a Ruby.
- Stammi a sentire, ragazza: o ti metti un vestito consono alla situazione a cui stai andando incontro e allo status che acquisirai grazie a mio figlio o io non mi presenterò al matrimonio!
- E che non si presenti!- sbottò Emma. - Ruby e Victor sopravvivranno benissimo anche senza di lei!
- No!- la bloccò Ruby. - No, va bene così. Ne…ne proverò un altro.
Andrea e Gloria erano perplesse e arrabbiate. Avevano avuto un caso del genere, non molto tempo prima: ma quella donna – Cora Mills, se non ricordavano male – era molto più subdola nel criticare. Quella grossa rana, invece, si scagliava senza pietà contro la sua futura nuora, senza farsi scrupolo ad offenderla e anche a insultarla, seppure in maniera velata.
Andrea si voltò appena per richiudere la porta del camerino alle sue spalle, quando vide che Belle si era alzata in piedi ed era a pochi centimetri da loro. Le fece cenno di entrare, e la ragazza sgattaiolò dentro insieme a loro.
 
Ruby si accasciò su una delle poltroncine, prendendosi il capo sulle mani. Gloria e Andrea la videro inspirare a fondo più e più volte, prima di asciugarsi rabbiosamente qualche lacrima. Belle le si avvicinò, circondandole le spalle con le braccia.
Andrea sospirò, appoggiandosi contro una parete.
- Rispondi a questa domanda - le disse.- Perché ti sei portata dietro quello stronzo, si può sapere?
- Ha insistito per venire - soffiò Ruby.- Ha detto che voleva assicurarsi che non facessi sfigurare suo figlio.
- Che bastardo!- commentò stancamente Gloria.
- Victor aveva previsto che avrebbe piantato grane, e così ha chiesto a Gerhardt di venire insieme a noi…- continuò Ruby. - Lui ha molta fiducia in suo fratello.
- Beh, per ora non è che sia stato molto d’aiuto - disse Gloria.
- Ma si può sapere perché è così accanito?- fece Andrea.
- Il problema è che…Il problema sono io - spiegò Ruby. - Io lavoro in un locale di proprietà di mia nonna. Sono una cameriera.
- E allora? Dov’è il problema?
- I Whale sono molto ricchi - intervenne Belle.- Ricchi sfondati, oserei dire. E poi, Victor è un medico. E il fatto che sposi una cameriera agli occhi di Alphonse…
- …è un disonore e un segno di arrivismo da parte mia - concluse Ruby, tristemente.- Crede che io sposi Victor solo per i suoi soldi.
- Sì, le solite idiozie e luoghi comuni da film - fece Gloria.- Comunque, non può più permettersi di insultarti così o di intervenire nella scelta dell’abito. E’ il tuo matrimonio.
- Sono d’accordo - convenne Belle.- Non ti sei mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno in vita tua, Ruby. Non lasciare che Alphonse lo faccia adesso.
- Avete ragione, ma il suo giudizio è comunque importante - rispose Ruby. - Avete sentito cos’ha detto prima? Ha minacciato di non venire al matrimonio! E’ il padre di Victor, se non venisse allora…
- Sai come si dice: can che abbaia non morde - Andrea le sorrise.- Comunque, se la cosa ti preoccupa, allora vedremo di trovare una soluzione anche a questo. Per ora, proviamo gli abiti che ci hai richiesto. Poi, si vedrà.
Ruby sorrise, un sorriso piccolo ma spontaneo, e annuì.
- Va bene - acconsentì, alzandosi in piedi.- Allora, il prossimo che voglio provare è…questo!
Belle si lasciò sfuggire una smorfia scioccata; in entrambe le menti di Andrea e Gloria si formò l’immagine dell’espressione di Alphonse Whale quando avesse visto l’abito di Pnina Tornai.
 
Inaspettatamente, quando Ruby si presentò ai suoi accompagnatori con addosso l’abito, non fu Alphonse ad aprire la bocca per primo. Beh, a dire il vero stava per farlo, ma Granny lo precedette.
- Mi auguro che tu stia scherzando?!- sbottò la nonna.- Sembri una…una…
- Un incrocio fra Pretty Woman e una ballerina di burlesque!- concluse Emma.
- Ragazza, se solo osi presentarti a casa mia vestita in quel modo, io ti…- attaccò Alphonse, ma stavolta Ruby non era affatto disposta a lasciar perdere.
- Ma insomma, non vi va mai bene niente!- sbottò.- E’ il mio matrimonio! Gloria…Andrea…vero?
- Ehm…sì…- rispose Gloria, cauta.- Ma ciò non significa che tu non debba accettare consigli…
- Ruby, io prima vedrei altre alternative…- azzardò Belle.
- Ci sono tanti altri vestiti - provò a dire Andrea.- Magari possiamo dare un’altra occhiata in camerino…
- Io ho un’idea migliore!
Alphonse Whale si alzò in piedi con fare imperioso, rivolgendosi alle due assistenti. Andrea e Gloria ricambiarono lo sguardo, a metà fra lo stupito e il diffidente.
- Vedo che in questo posto c’è parecchia gente che non sa fare il proprio lavoro…- esordì Alphonse.
- Come, prego?!- ringhiò Gloria.
- Come si permette?!- saltò su Andrea.
- …voglio scegliere di persona l’abito!- concluse l’uomo. Non era una richiesta. Anzi, aveva tutto il suono di un ordine. Le due assistenti sgranarono gli occhi. Ogni volta che qualche parente chiedeva di scegliere il vestito…beh, non andava mai tutto liscio. Anzi.
Senza neanche attendere risposta, Alphonse si diresse a passo spedito verso il camerino. Alle due ragazze non restò altro che seguirlo a malincuore.
 
Al termine della scelta, nel momento in cui Ruby indossò l’abito propinatole dal futuro suocero, Andrea e Gloria trovarono la certezza empirica del vecchio adagio: al peggio non c’era mai fine!
Alphonse aveva giustificato la sua scelta dicendo che tutte le donne che entravano a far parte della famiglia Whale avevano indossato abiti di quel genere. Se fosse una bugia campata lì su due piedi, non lo sapevano. Ma speravano con tutto il cuore di no, mosse da pietà nei confronti di quelle povere spose.
Ruby era praticamente a un passo dalle lacrime, mentre tutti la fissavano attoniti.
L’abito scelto era un modello di taglio visibilmente ottocentesco, nero – Gloria stentava a ricordare l’ultima volta in cui qualche pazzo scatenato aveva richiesto un vestito di quel colore per un matrimonio – con ricami vagamente gotici e un lungo velo che ricopriva capo, spalle e busto fino alle ginocchia.
- Ma lei è malato!- si lasciò sfuggire Andrea, vagamente conscia che insultare i clienti non era esattamente compreso nell’etica professionale. Ma, in fondo, aveva espresso il parere generale di tutti.
In capo a tre secondi, infatti, si scatenò il putiferio.
- Si faccia vedere da uno psichiatra, lei!- ringhiò nonna Granny, inferocita, rivolta ad Alphonse.
- Ruby, togliti quel coso, per l’amor del cielo…- gemette Mary Margaret.
- Quasi quasi preferivo il modello sconcio di prima…- commentò Emma, mentre Ashley si nascondeva il volto fra le mani.
- E’ un vestito consono alla sua nuova posizione!- ribatté Alphonse.- Voi ovviamente non lo potete capire…
- Forse no, ma io capisco benissimo che mia figlia quell’affare non lo metterà mai!- Anita giunse in aiuto di Granny.- Prima di farglielo indossare lei dovrà….
- …dovrà passare sul mio cadavere!- abbaiò Granny, avanzando minacciosamente in direzione dell’uomo.
- Non è colpa mia se lei e la sua famiglia non siete alla nostra altezza!
- Come si permette?! Non ha fatto altro che mortificare mia nipote per tutto il tempo!
- Stavo dando solo ciò che si meritava a un’arrampicatrice sociale!
- Si arrampichi lei su di un albero e poi s’impicchi!
- Come osa?!
- Oso nello stesso modo in cui oserò darle due ceffoni se non sta zitto, vecchio barbagianni!
- Che facciamo?! Qui tra poco si mettono le mani addosso!- bisbigliò Andrea.
- Hai i popcorn?
- Smettila! Sono serissima! Guarda questa poveretta!- Andrea indicò Ruby; la sposa non profferiva una parola, sembrava veramente la povera vittima della situazione. Le sfiorò il pensiero l’idea di provare a confortarla, ma subito si accorse di un’altra cosa: in mezzo a tutto quel macello, gli unici a essere rimasti tranquilli erano Belle e Gerhardt.
Si erano appartati un poco più lontano dagli altri, e stavano parlottando fittamente. Andrea vide il ragazzo annuire, quindi allontanarsi. Diede un buffetto su una spalla alla sua collega.
- Tu cerca di farli calmare, io torno subito!- le disse, prima di svoltare l’angolo.
Andrea abbandonò quell’ala del negozio, sentendo alle sue spalle Gloria che alzava la voce al massimo per farsi sentire e calmare le acque.
Raggiunse Gerhardt, che si era allontanato di pochi metri: stava parlando al cellulare.
- D’accordo…vieni subito, perché qui è un’emergenza…Ciao!
Il ragazzo chiuse la chiamata, e solo in quel momento si accorse di Andrea, rivolgendole un sorriso imbarazzato.
- Scusa, non volevo spiarti, ma…te ne sei andato all’improvviso…- si giustificò l’assistente.- Va tutto bene? Che vi stavate dicendo tu e Belle, se non sono indiscreta?
- Tranquilla, non lo sei affatto - disse Gerhartd.- Belle…beh, diciamo che mi ha dato un consiglio e io l’ho colto al volo.
- Riguarda la persona a cui stavi telefonando?
Gerhardt annuì.
- Se andiamo avanti di questo passo quella poveretta non uscirà viva da qui…ho chiamato mio fratello.
 
L’illusione che il futuro sposo avrebbe potuto calmare i bollenti spiriti svanì nell’istante in cui lo videro. Lui e la sua faccia da pervertito.
Gloria si chiese se non fosse il caso di chiamare il 911.
Comunque, non ebbero il tempo sufficiente di temere eventuali tempeste ormonali da parte di Victor Whale, che Ruby gli saltò subito al collo. Gloria era riuscita a sedare la nascente rissa, e aveva trascinato la sposa accompagnata dalla nonna e da Belle in camerino per riprendersi.
Aveva la sensazione che, se non avessero trovato una soluzione al più presto, quella storia si sarebbe conclusa veramente male.
Il modo in cui Ruby lo abbracciò stava a significare che era sul punto di crollare.
- Ma che ci fai qui?!- esclamò.
- Gerhardt mi ha detto che papà stava dando il meglio di sé…- Victor fece una smorfia. Ruby lo baciò; Granny roteò gli occhi, sbuffando.- Che succede qui?- tornò a chiedere Whale, rivolgendosi alle sue assistenti.
- Suo padre sta cercando di propinare alla sua futura moglie quest’affare!- Gloria indicò l’abito nero che Ruby aveva ancora addosso.- Lei ci ha richiesto tutt’altro genere di vestiti, ma il signor Whale continua a renderci la vita impossibile. Speravamo che la sua presenza potesse aiutare…
- Minaccia di non presentarsi al matrimonio, se non acquisto l’abito che vuole lui!- aggiunse Ruby, con una punta di disperazione. Victor sospirò.
- Lascialo parlare…fa sempre così, riempie di minacce tutti quanti ma alla fine stai pur certa che verrà, magari con il muso lungo, ma verrà - le rivolse un sorriso rassicurante, quindi si volse verso i vestiti.- Sono quelli gli abiti che hai scelto?- s’informò.
- Sì. Guarda…- Ruby si scostò in modo che potesse vedere meglio; Andrea si fece avanti, mostrandoglieli.- Quale preferisci?
Victor li esaminò tutti quanti con attenzione.
- Beh, quello è carino…- disse; neanche a dirlo, indicò l’abito disegnato da Pnina Tornai.
Gloria si sentì mancare per un attimo; Belle e Andrea fecero una smorfia rassegnata.
- E lo credo…!- borbottò Granny.- Non mi sarei potuta aspettare altro da te, razza di pervertito!
- E’ sempre un piacere parlare con lei, signora Lucas. La prego, non mi lusinghi troppo, potrei sentirmi in imbarazzo…!- ironizzò il dottor Whale.
- Un vizio di famiglia, immagino!
- Non sono tutti qui, però…- osservò Belle, dopo aver soffocato una malcelata risatina.- Ruby, mi avevi detto che ne avresti richiesto anche uno a sirena, se non ricordo male…
- Sì, infatti. Avrei voluto indossarlo per ultimo. Era quello che mi piaceva di più, a dire il vero…- mormorò Ruby. - Dov’è?- chiese poi, rivolta a Gloria e Andrea.
Le due assistenti sorrisero, prendendo l’abito a sirena.
- Direi che resta solo quest’ultimo ostacolo, vero?- Gloria le fece l’occhiolino.
 
Alphonse tentò di contestare anche l’abito a sirena, ma suo figlio smontò tranquillamente ogni sua obiezione: non era né eccessivamente provocante, né volgare, né rosso, a Ruby piaceva e le stava bene.
E vedi di tenere la boccaccia chiusa, adesso, rompiscatole!, pensò Andrea, trionfante.
Tutti furono entusiasti dell’abito, sposa compresa.
E fu così che Ruby disse all’abito a sirena.
 
- Sai, stavo pensando una cosa…- fece Andrea, quando tutto si fu concluso.
- Cosa?
- L’abito a sirena era il primo che avrebbe dovuto provare. Se così fosse stato, forse avremmo evitato tutto quel casino…
- Hai ragione. Si vede che io e te non andiamo molto d’accordo con il tempismo.
- No, proprio no…Comunque, l’arrivo del fidanzato pare averla rassicurata non poco.
- Non capirò mai questa mania di sposarsi con i pervertiti. Te lo ricordi quel parente di Schettino?
- Che c’entra, adesso?
- Anche lui era un pninaista!
- Piantala di fare la scema! Dai, andiamo a salutarli…
Andrea e Gloria fecero i loro auguri Ruby, e dopo aver salutato la sposa passarono a tutti gli altri, fino a che non rimase solo Belle.
- Come al solito, ci sei stata di grande aiuto…- le sorrise Gloria.- Ormai siamo quasi dipendenti da te. Grande idea quella di far chiamare il pervertit…ehm…il fidanzato di Ruby.
- Grazie, non c’è di che…
- A proposito…- Andrea ammiccò verso Gloria.- Non è che fra te e il fratello dello sposo c’è del tenero?
- Che?!- Belle si schernì.- No, Gerhardt è un amico, e poi è già fidanzato. Io…- arrossì vistosamente.- Io non sono innamorata di nessuno…
Andrea e Gloria le sorrisero, quindi la salutarono.
Quando anche lei se ne fu andata, Andrea si rivolse alla sua collega.
- Tu ci credi alla storia che non è innamorata di nessuno?
- Naaaaaaaaaaa….
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Credo di aver completamente toccato il fondo con questo capitolo, ma vi prego, non insultatemi! Prometto che nel prossimo farà del mio meglio (e, prima che qualcuno che me lo chieda…non so ancora se Rumpel ci sarà o meno!)!
Il prossimo e ultimo capitolo sarà dedicato a Belle (finalmente, direte voi! XD).
Passiamo agli abiti.
Questi sono i modelli indicati da Ruby (nel caso l’ordine confondesse, lei ha scelto il primo):
 
http://img.artofjesus.com/1/19/194/m/201106021812596565.jpg
 
http://d3071so08cwu1j.cloudfront.net/wp-content/uploads/2011/02/abito-sposa-corto-barca.jpg
 
http://d3071so08cwu1j.cloudfront.net/wp-content/uploads/2011/05/abito-sposa-rosso-Maggy-Sottero-Amara-Royale1.jpg
 
http://static.tuttogratis.it/donna/fotogallery/628X0/155345/abito-da-sposa-pnina-tornai-a-sirena-con-corpetto-trasparente.jpg
 
E questo quello scelto da Alphonse:
 
http://magazine.zankyou.com/it/wp-content/uploads/2010/05/pepe-nero-alessandro-couture1.jpg
 
Bene, grazie a tutti e ci vediamo con l’ultimo capitolo…e con Belle!
Ciao!
Beauty
 
P. S. Incrociate le dita per me, per l’abito e per la season 3!

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Capitolo 5
*** Belle ***


Belle
 
- Sapevo che sarebbe stato destino, prima o poi!
Andrea Perry trasalì all’urlo euforico della collega che era entrata nella stanza piombandole alle spalle. Gloria sembrava su di giri mentre le sventolava la cartelletta con i nominativi degli appuntamenti giornalieri sotto il naso. Andrea si voltò, sospirando.
- Che cosa c’è?
- Indovina qual è l’ultimo appuntamento di oggi…!
- Kate Middleton?- ironizzò Andrea. Gloria la guardò male.
- Ah-ha, divertente, cara, molto…- sbuffò, piantandole di fronte la cartelletta.- Leggi e rifatti gli occhi!
Andrea sospirò nuovamente, facendo scorrere lo sguardo su tutti i nomi delle clienti fino a giungere all’ultimo in fondo alla lista. A quel punto strabuzzò gli occhi.
- Belle French?!- puntò lo sguardo sulla sua collega; Gloria annuì, battendo le mani. - Sei sicura che si tratti di quella Belle?
- E di chi, se no?- protestò Gloria.- E’ venuta qui da noi ben quattro volte, e poi, quante altre persone conosci con questo nome?
- Beh, dopo aver fatto da damigella a ben quattro matrimoni, evidentemente si è decisa a indossare a sua volta l’abito bianco…- sorrise Andrea.- Beh, che aspettiamo? Andiamo di là…
 
Le due ragazze si avvicinarono alla futura sposa con l’intenzione di salutarla, ma prima ancora dovettero abbracciare le sue accompagnatrici: Emma Nolan, Aurora Wood, Regina Mills e Ruby Lucas. Tutte rigorosamente con una fede al dito. E, notarono le due ragazze, il poncho che indossava Regina non era sufficiente a nasconderle un lieve arrotondamento del ventre.
- Wow, tutte riunite!- esclamò Gloria, abbracciando Emma.
- E’ naturale!- rispose Regina, salutando Andrea.- Dopo essere stata parte attiva a tutti i nostri matrimoni, il minimo che potevamo fare era partecipare al suo, no?
- E poi, avevamo voglia di rivedervi…!- aggiunse Ruby.
Finalmente, quando anche Aurora le ebbe salutate, le due assistenti poterono rivolgere la loro attenzione alla sposa; Belle le salutò con una stretta di mano calorosa.
- Sapevo che stavi mentendo quando hai detto di non essere innamorata di nessuno…!- Gloria le fece l’occhiolino. Belle ridacchiò, arrossendo un poco.
Andrea si schiarì la voce.
- Bene, a chi appartengono i rispettivi ruoli?- chiese, indicando le quattro ragazze.
- Emma, Aurora e Regina saranno le mie damigelle, mentre Ruby è la mia testimone…- spiegò Belle. Andrea e Gloria sorrisero, per poi puntare l’attenzione su un altro accompagnatore, che fino a quel momento se ne era rimasto seduto in un angolo in silenzio e con un muso lungo fino a terra. Si trattava di un omaccione alto e massiccio, con un volto grassoccio e una calvizie incipiente, delle mani da lavoratore e con addosso dei vestiti sportivi. Belle si voltò a guardarlo, scostandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro un orecchio.
- Lui…lui è…- mormorò, tentando di spiegare.
- Suo padre - concluse per lei l’uomo, tra i denti.- Moe French. E non sono per niente soddisfatto di questo matrimonio…
Non l’avevamo capito, sa?, la sua espressione è di un’allegria tale…
- E allora perché è venuto qui?- lo sfidò Andrea, incrociando le braccia al petto. Moe non rispose, prendendo a fissare il pavimento. In un attimo, la tensione divenne tanto spessa da poter essere tagliata con un coltello. Andrea si schiarì nuovamente la voce, nel tentativo di alleggerire l’atmosfera.
- Bene, Belle, se vuoi seguirci…- la invitò, facendole strada insieme a Gloria verso il salotto.
 
Belle si sedette sulla poltroncina foderata di velluto di fronte alle due assistenti. Così come aveva fatto con Regina, Andrea notò che la futura sposa portava al dito un anello di fidanzamento non troppo appariscente, ma di certo molto prezioso. Belle, comunque, non si curava di esibirlo, e sorrideva loro timidamente.
- Bene, parliamo un po’ del tuo matrimonio…- esordì l’assistente.- Che stile preferisci?
- Ehm…beh, ecco…- Belle inspirò a fondo prima di parlare.- Devo confessare che io e il mio fidanzato abbiamo opinioni un po’ discordanti, su questo. Lui vorrebbe per me un matrimonio da principessa, ma a me non è mai piaciuto stare sotto i riflettori - spiegò.
- Beh, lo sarai, quel giorno…- disse Gloria.- E’ il tuo matrimonio, sei la sposa, è ovvio che gli occhi di tutti saranno puntati su di te, qualunque stile tu scelga.
- In effetti ho sempre sognato di sentirmi come una principessa, quel giorno - ammise Belle.- Ma non voglio che risulti troppo vistoso o di cattivo gusto. Vorrei qualcosa di romantico, come una vera sposa…
- Una via di mezzo, dunque…- osservò Andrea, appuntando il tutto sul taccuino.- Un abito romantico, rimandante a una principessa, ma non troppo pacchiano.
- Sì, esatto…Non sono contraria al pizzo, ai fiocchi e alle perline, ma vorrei che fossero contenuti…
- Okay. E…- Gloria si sporse verso di lei.- Un’ultima cosa: chiamala precauzione o prevenzione.
- C-che cosa?- Belle guardò Andrea, perplessa, ma l’assistente non poté fare altro se non scoccare alla sua collega un’altra occhiata.
- Tu hai accompagnato Regina a scegliere il suo abito, e hai anche assistito allo strazio che è stato per tutti noi la presenza di quella strega di sua madre, nonché con il suocero di Ruby - proseguì Gloria, esibendo infine un’aria supplichevole.- Ti prego, dicci che non dovremo sopportare lo stesso con tuo padre!
Andrea le sferrò una gomitata in un fianco, lanciandole un’occhiataccia.
- Ti sembra una cosa da dire?!
- Vuoi arrivare viva all’orario di chiusura, sì o no?
Belle sospirò, esibendo un sorriso di scuse.
- Hai ragione. Mi rendo conto che il modo in cui si è presentato non è stato dei più cordiali…- tentò di giustificarsi.- Ma non lo fa apposta…E’ difficile per lui, mia madre non c’è più da anni, e sono la sua unica figlia…e poi, beh, la storia del mio fidanzamento è stata un po’ complicata…
- Beh, quali fidanzamenti non lo sono?- fece Andrea.- Ogni storia d’amore ha i suoi alti e bassi…
- Nel mio caso, molti bassi…- Belle ridacchiò.- All’inizio, soprattutto…pensate che la prima a cui ho detto di essermi innamorata è stata Ruby, e lei per tutta risposta mi ha chiesto se avevo la Sindrome di Stoccolma…
- Okay, non ci sto capendo niente!- dichiarò Gloria, alzando le mani in segno di resa.
- Beh, vedete…- esordì Belle.- Mio padre è stato il giardiniere di casa Mills per anni...Poi, circa tre anni fa, ha deciso di mettersi in proprio e ha aperto un negozio di fiori per conto suo. Ora gli affari marciano bene, ma all’inizio le cose non andavano esattamente per il verso giusto, e per tirare avanti lui ha dovuto…insomma, chiedere in prestito dei soldi a una persona.
- Brutta cosa - commentò Andrea.- Specie se il creditore è la persona sbagliata.
- A dire il vero, non si trattava di vera e propria usura. Solo che mio padre non era in grado di restituire il denaro con gli interessi nei tempi stabiliti - spiegò la ragazza.- Avremmo perso tutto e così…a farla breve, mi sono dovuta arrangiare, e ho accettato di lavorare per Robert.
- Robert?- fece eco Gloria.
- Robert Gold, il creditore di mio padre.
- Il fatto che lo chiami per nome mi fa pensare…- ghignò Andrea.
Belle rise, arrossendo.
- Beh, sì, diciamo che ci hai azzeccato: è lui il mio fidanzato!
- Wow…- Gloria la guardò, tentennando il capo. - Altro che Sindrome di Stoccolma…!
- Ho iniziato a lavorare come assistente nel suo negozio per saldare il debito di papà…- proseguì Belle, trattenendo a fatica un sorrisetto sognante.- All’inizio non andavamo affatto d’accordo, anzi, ricordo che una volta mi aveva fatto un’osservazione e io gli avevo dato del bastardo per l’esasperazione, uscendo infuriata dal negozio…Me ne sono pentita un secondo dopo. Credevo di aver rovinato tutto, e invece il giorno dopo è stato lui a scusarsi, dicendo di aver esagerato. E poi…niente; abbiamo iniziato ad andare più d’accordo, siamo diventati amici, poi una sera mi ha chiesto di uscire e…e…tre mesi fa…- Belle non continuò, chinando il capo, rossa in volto, ma alle due ragazze non sfuggì l’occhiata sognante che scoccò al proprio anello di fidanzamento.
Andrea guardò Gloria: la sua collega teneva il capo appoggiato a una mano, gli occhi persi e un sorrisetto sulle labbra. Le diede uno scossone a una spalla per farla riprendere.
- E’ una bella storia…- commentò.- Molto dolce, devo dire…anche se immagino che tuo padre non abbia fatto i salti di gioia.
- Oh no…anzi, quando gli ho comunicato di essermi innamorata di lui mi ha accusata di essermi messa dalla parte del nemico e mi ha detto che in casa sua non ero più la benvenuta…Sono stata un po’ da Ruby, ma adesso sono tornata a casa…Pare che se ne sia fatto una ragione…
Dalla faccia che aveva, non si direbbe!
- Torniamo al matrimonio!- propose Gloria, per levarla dall’imbarazzo.- Ci hai detto che vorresti un abito da favola, da principessa ma senza che sia pacchiano…Per lo stilista?
- Non ho preferenze.
- E il budget?
- Beh, Robert ha detto che penserà lui a pagare tutto e di non preoccuparmi, ma non vorrei andare oltre i duemila e cinquecento dollari.
 
- Che bella storia…!- commentò Gloria, più tardi, mentre lei e Andrea cercavano gli abiti da portare a Belle.
- La penso anch’io così, ma non credo che ci convenga fare questo genere di apprezzamenti di fronte al padre della sposa…- ribatté Andrea.
- Se solo si prova a mettere i bastoni fra le ruote a noi, ma soprattutto a Belle, vedrà di che pasta sono fatta!
- Gloria, non ti stai elevando al livello di paladina dei deboli e degli oppressi, vero?
- No, ma a quello di paladina degli sposi deboli e oppressi, sì!
- Oddio, no, ti prego! Ricorda cos’è successo l’ultima volta!
- Perché mi devi sempre criticare?!
- Perché non va mai a finire bene quando parti lancia in resta con la sindrome del io ti salverò! Conosco il mio pollo!
- Abbi fiducia!
- Stendiamo un velo pietoso sull’argomento e cerchiamo i vestiti da portare a Belle, che ne dici?
- Va bene. Diamoci da fare…
 
Gli abiti scelti dalle ragazze furono in tutto cinque. Il primo era un modello disegnato da Monique Lhuillier, con la gonna ampia di seta e l’orlo di pizzo; un lembo della gonna era stato pieghettato e fissato all’altezza della vita, e il corpetto senza spalline era decorato con dei ghirigori di perline. Il secondo aveva la gonna stretta, aveva le maniche sbracciate e il corpetto di pizzo trasparente, ed era decorato con un motivo floreale. Il terzo incontrò qualche perplessità da parte di Gloria, dato che, come l’assistente ricordava, era molto simile a quello scelto da Regina, ma alla fine si risolse a proporlo: aveva il corpetto stretto e senza spalline, decorato con una cintura d’argento e la gonna a voulant. Il quarto presentava anch’esso un motivo floreale, ma era più sullo stile principesco, con la gonna ampia e le spalline di seta. Infine, l’ultimo abito scelto era molto semplice, dalla gonna di seta ampia e con un poco di strascico, il bustino appena decorato e le spalline anch’esse di seta.
Belle iniziò con il primo, che incontrò l’approvazione di tutti…tranne che di Moe.
Non che Gloria e Andrea si fossero aspettate diversamente, in ogni caso.
- Non ti piace, papà?- chiese Belle, innocentemente, notando l’espressione truce di suo padre.
- Quello che non mi piace è che tu lo debba indossare per sposare quel bastardo che mi ha rovinato…!- ringhiò Moe, senza guardarla. Emma gli lanciò un’occhiata di fuoco; Ruby si morse l’interno della guancia.
- Papà, lo sai che non è vero!- protestò Belle.- Ha cancellato il tuo debito, lui non ha…
- E a quale prezzo?- insistette Moe, fissandola con rabbia.- Cos’hai dovuto fare, per ottenere questo?
Il suo sguardo lasciava chiaramente e volutamente intendere che non si stava riferendo al fatto che un tempo fidanzato e sposa fossero stati capo e dipendente. Belle si fece rossa in volto; Andrea marciò verso di lei, aiutandola frettolosamente a scendere dal piedistallo.
- Vediamo gli altri abiti, che ne dici?
 
- Quel panzone già mi sta sull’anima!
- Gloria, calmati…
- Secondo te un padre insinuerebbe una cosa del genere?
- No, ma io e te non siamo nessuno per intervenire in questo tipo di cose…
- E questo dove sta scritto?
Andrea ignorò l’ultima domanda, guardando Belle che saliva sul piedistallo con addosso il secondo abito. Fece un giro su se stessa, in modo da potersi rimirare meglio negli specchi.
- Io lo adoro!- esclamò Aurora.
- E’ lei che si sposa, non tu…- fece Emma, squadrando il vestito con aria critica.
- Non mi sembra molto il tuo genere - commentò Ruby. - Sì, ti sta bene, ma…non so, io proverei anche gli altri.
- E’ carino, però…- disse Belle, guardando la gonna.- Magari, modificandolo…togliendo qualche fiore qua e là…
- Non credo che un modello così si possa modificare - interloquì Regina.
- No, infatti…- confermò Andrea.- Si potrebbe, ma non sarebbe possibile modificarlo di molto, e con ogni probabilità dovremmo aggiungere una sottogonna in più per compensare la mancanza di alcuni fiori e delle trasparenze…ti ingrosserebbe i fianchi, ma se vuoi si può sempre provare…
- No. Mi dispiace, perché è molto bello, ma credo che sia il caso di provarne un altro…
- Okay. Vieni con noi, allora…
Stranamente, Moe non aveva proferito parola.
 
Il terzo confermò le obiezioni di Gloria. Era troppo simile a quello indossato da Regina.
- Ehm…molto bello, ma rischierei di fare la figura della poco originale…- rise la sposa.
- Cielo, se ti vedesse mia madre…- Regina scosse il capo, nascondendosi il volto fra le mani. - Credo che andrebbe avanti a berciare per almeno un quarto d’ora. Ecco, hai visto, te l’avevo detto di non prendere quel vestito! Sei uguale alla figlia del giardiniere!- disse, parlando in falsetto. Si levò una risatina generale.
- Per carità, ha già fatto il diavolo a quattro quando tu e Daniel avete deciso di partecipare al mio matrimonio!- esclamò Ruby. - Classi sociali a tutta manetta…sembra di stare nel medioevo…
- Mia madre è sempre stata un po’ fissata. Ma non è vero che ha fatto il diavolo a quattro…a un certo punto ha smesso…
- Sì, quando ha saputo che mi accasavo con uno dei Whale!
- La signora Mills non ha del tutto torto - s’intromise Moe. Tutte le ragazze si voltarono a guardarlo.- Ho sempre pensato che fosse una donna realista, con i piedi per terra…- proseguì l’uomo, ben felice di aver trovato un argomento con cui rimpinguare la sua tesi.- Al giorno d’oggi, certe cose esistono solo nelle favole…Non è possibile che un nobile s’innamori di una cameriera, una principessa di uno stalliere…o che la bella del villaggio faccia sciogliere il cuore di una bestia…
- Papà!- saltò su Belle.- Papà, insomma! Robert non è una bestia!
- Ah, no?
- E, signor French, nel caso le sia sfuggito…sta tirando in ballo anche i nostri matrimoni!- ringhiò Ruby, con tutta l’aria di volerlo azzannare alla gola.
- Non le conviene, mi creda!- abbaiò Regina.
- Sta’ calma…- le disse Aurora, accennando al pancino.- Non ti devi agitare, lo sai…
- Proviamo il quarto abito!- intervenne Gloria, prima che la faccenda degenerasse in una rissa – ora che ci pensava, negli ultimi tempi il Kleinfeld Bridal era più volte stato sul punto di trasformarsi in un luogo adibito a incontri di lotta libera.
 
- Troppo simile a quello di prima!- dichiarò Aurora quando vide il quarto abito.
- A parte questo…sono tutti molto vistosi - osservò Emma. - Non sarebbe meglio qualcosa di più semplice? Un modello pratico, intendo…
- Emma, dipendesse da te tutte le spose potrebbero andare all’altare vestite con un sacco di juta…
- E dipendesse da te, Ruby, tutte le spose andrebbero all’altare in reggiseno trasparente e reggicalze…
- Un passo avanti nella direzione successiva, no?
- E quale sarebbe questa direzione?
- Quella che porta alla camera da letto…e anche a un bimbo…chiedilo a Regina, lei lo sa bene…
- Vi prego!- gemette Aurora, nascondendosi il volto fra le mani.
- Vuoi dirmi che uno come Killian non ti tiene sveglia la notte come neanche un caffè espresso?
- Ruby, per cortesia!
- Beh, che c’è di male? Sto solo dicendo ad alta voce ciò che tutte voi sapete accadrà a Belle dopo le nozze…In effetti, ho sempre creduto che Gold non fosse male in certi frangenti…
- Ruby!
L’urlata quasi isterica di Emma fu in grado di illuminare la cameriera su ciò che stava accadendo intorno. Belle era arrossita fino alla punta dei capelli, e teneva lo sguardo preoccupato su Moe…il quale era livido in volto e fissava Ruby a metà fra lo sconvolto e l’imbestialito. Regina ed Emma osservavano la scena a occhi sgranati.
Aurora gemette.
- Ops…- soffiò Ruby, prima di ammutolire del tutto.
Andrea boccheggiò, alla disperata ricerca di un modo per dare un taglio a quella situazione. Udì alle sue spalle gli sbuffi di Gloria che tentava di soffocare una risata.
- Proviamo l’ultimo!- quasi urlò nel dirlo.
 
L’ultimo abito trovò approvazione generale, ma c’era comunque qualcosa che non andava.
- A me piace…- dichiarò Emma.
- Sì, è il tuo genere, ma mi pare un po’ troppo semplice…- disse Ruby.
- Potremo tenere buono il primo e vederne anche altri…- propose Andrea.
- Così non usciremo più da qui!- Moe scattò in piedi, innervosito.- Ci penso io a scegliere l’abito per mia figlia, o voi quattro oche non la finirete più di criticare!
- Come?!- ringhiò Emma, ma l’uomo la ignorò, dirigendosi a grandi passi verso il magazzino del negozio.
- Ehi, non può entrare lì!- tentò di bloccarlo Andrea, ma Moe non le badò, ed entrò nella stanza. Gloria si sentì ribollire di rabbia, mentre seguiva la sua collega all’interno. L’uomo aveva iniziato a spostare abiti senza alcun ritegno, cambiando le stampelle e gettandone alcuni in terra.
Andrea digrignò i denti, cercando di fermarlo.
- La smetta subito!- gridò, raccogliendo un vestito da terra.
- Sono il padre della ragazza, ho il diritto di dire la mia!
- Ma non ha il diritto di venire qui e frugare dappertutto come se fosse a casa sua!
- Si levi di mezzo, signorina, o io la…
Moe non finì la frase; Andrea sollevò lo sguardo: l’attaccapanni su cui erano posti almeno una ventina di vestiti aveva iniziato a traballare pericolosamente. L’assistente si scansò appena in tempo prima che questo le cadesse addosso; Moe non fu altrettanto svelto, e si beccò l’intero mobile sulla testa, cadendo a terra con un tonfo accompagnato da un gemito.
Belle, Emma, Aurora, Regina e Ruby, che si erano affacciate sulla soglia, corsero ad aiutarlo.
Andrea lo liberò dai vestiti, borbottando qualche parola di scuse mentre Moe imprecava a mezza voce.
Quando finalmente riuscirono a rimetterlo in piedi, senza dire nulla, Regina lo prese sottobraccio e lo accompagnò fuori dal magazzino, sotto lo sguardo esterrefatto di tutti.
- Ma dove vanno?- boccheggiò Belle.
- Che t’importa? Magari è la volta buona che qualcuno riesce a farlo ragionare…- replicò Ruby.
Andrea si alzò da terra, guardando la marea di vestiti sparsi per terra e iniziando a comporre con il cellulare il numero di uno degli inservienti affinché venisse a rimettere in ordine. Si chiese che diamine fosse successo quando, poco distante da loro, incontrò il sorrisetto della sua collega.
Andrea guardò Gloria per un breve istante, giusto il tempo necessario per fare due più due. Il volto le si corrucciò, mentre andava incontro alla sua collega.
- Dimmi che non sei stata tu - sibilò; Gloria non rispose, esibendo un’aria innocente.
Andrea si sentì salire il sangue alla testa.
- Dimmi che non sei stata tu!- ripeté. Di nuovo, Gloria non disse nulla.- Ma sei pazza?!- gridò Andrea, esterrefatta.- Hai rovesciato una stampella addosso a un cliente!
- Quello yeti non è un cliente, e poi, razza di ingrata, volevo aiutarti! Non dirmi che non se lo meritava!
- Se ci licenziano sappi che m’installerò a casa tua!
- Beh, almeno ci divertiamo!
- Come no, sarà una goduria non avere i soldi per l’affitto!
- Quanto la fai lunga! Non ha visto nessuno…è stato un semplice incidente!
- Tu sarai la mia rovina…
 
Nessuno commentò il fattaccio, con somma felicità di Andrea – la quale ci mise un attimo a rabbonirsi dopo un’imitazione di Moe da parte di Gloria che la fece morire dal ridere. Il problema dell’abito, comunque, rimaneva.
- E se vi aiutassimo?- propose Aurora, entusiasta.
- Sì…- fece Ruby.- Potremmo cercare un abito a testa e poi proporlo a Belle. Che ne dite?
- Se mi sceglie un modello della Tornai, parola mia che la strozzo!- bisbigliò Gloria, rivolta ad Andrea. Le due assistenti si guardarono per un attimo, infine acconsentirono.
Regina e Moe non erano ancora tornati.
 
Andrea trovò Regina poco dopo, durante un giro nei corridoi volto a controllare che le ragazze non facessero danni, mentre Gloria teneva compagnia a Belle. L’assistente vide la ragazza chiudersi una porta alle spalle, girando velocemente il chiavistello.
- Che stai facendo?- le chiese.
- Nulla…stavo cercando un vestito per Belle…- Regina sorrise; Andrea ricambiò il sorriso, avvicinandosi a lei.
- Maschio o femmina?- le chiese, accennando al pancino.
- Femmina - rispose Regina, accarezzandosi il ventre.- Stiamo decidendo il nome…
Va bene tutto, purché non diate a questa povera creatura quello della nonna!
 
Alla fine, Belle si ritrovò con altri quattro abiti. Emma aveva scelto un modello di taffettà pressoché privo di decorazioni, senza spalline e con uno scialle di seta; Aurora aveva scovato un abito con uno strascico di tre metri; Regina aveva proposto un abito a sirena che si allacciava dietro al collo; Ruby, grazie al cielo, non aveva portato niente di pseudo sexy…in compenso, la sua scelta era caduta su un modello rosa fucsia in puro stile gypsy.
Tutti – a parte l’ultimo – incontrarono l’approvazione di Belle, ma era chiaro che non fosse ancora decisa. Sembrava quasi incerta, timorosa di sbagliare.
Alla fine, Andrea decise di porre fine a quell’impasse.
- Manchi tu, Belle - le disse.
- Come?- la sposa la guardò, perplessa.
- Tutte abbiamo scelto un abito per te, ma tu non hai ancora scelto niente…- Andrea le sorrise.- Vieni, ti accompagno in magazzino…
 
Di tutto si sarebbero aspettate, tranne che Belle scegliesse un modello come quello. Era un abito in stile impero, in cui bianco e oro si alternavano, decorato con un motivo floreale. Erano rose.
- Ci tenevo a trovare una cosa simile…- sorrise la sposa.- Una sera, abbiamo avuto un tremendo litigio, credevo che fra noi fosse finita. Ma poi, Robert è venuto da me per scusarsi, e mi ha regalato una rosa. E’ stato molto dolce…vorrei ricordare quel momento, ecco…
- Bene, allora - disse Gloria.- Vediamo come ti sta…
Le stava d’incanto. La scelta, infine, cadde su quell’abito.
 
- Bene, non ci resta che farti i nostri auguri…- sorrise Andrea, abbracciando prima la sposa e poi le altre ragazze, imitata da Gloria.
- Vi ringrazio. Ma…- Belle prese a guardarsi intorno.- Dov’è mio padre?
Poco più indietro, Regina sgranò gli occhi, mettendosi le mani nei capelli.
 
Il tempo necessario per tirare Moe fuori dalla stanza in cui l’aveva chiuso a chiave fu anche necessario a Regina per scusarsi con tutto il cuore per esserselo dimenticata là dentro, aggiungendo che non l’aveva fatto apposta o con cattiveria, voleva solo dargli una lezione per essere stato cattivo con Belle.
Le sue scuse, comunque, non bastarono a Moe, che fra mille imprecazioni lasciò il negozio lasciandovi lì le ragazze. Poco dopo, si sentì il rumore di un’auto che partiva.
- Perfetto. E ora che facciamo?- Emma incrociò le braccia al petto.- Ci ha accompagnate lui qui, e per la metropolitana ci vogliono almeno tre quarti d’ora di strada. In macchina.
- Mi dispiace tanto, ragazze…- pigolò Regina, piena di vergogna.- Davvero, Belle, scusami…
- Non fa niente. Gli passerà, come sempre…Piuttosto, ci occorre un passaggio.
- Aurora, tua sorella lavora a un’ora da qui - fece Ruby. - Puoi farle uno squillo e dirle di venirci a prendere. Può chiudere la farmacia per un po’, no?
- Scusate, ragazze, ma Michelle è al settimo mese di gravidanza. Non mi sento di far guidare una donna incinta.
- Nel caso te lo sia dimenticato, anche qui abbiamo una donna incinta! Che si è fatta due ore sballottata in un furgone pieno di vasi di fiori!
- Potrei chiamare Killian…
- No! Killian no!
- Perché no, Emma?
- Perché ho fatto voto di non salire mai più su quella dannata Porsche da quando abbiamo sfrecciato ai duecento all’ora sulla Quinta Strada! Di notte, e lui aveva pure gli occhiali da sole, il deficiente!
- Sì, Killian è il tipo…
- Ruby, tu che parli tanto, chi hai da proporre?
- Victor è di turno all’ospedale, Gerhardt è al lavoro, mia nonna non ha la patente e mia madre non è in città. Fate voi…
- Tuo suocero?
- Non lo chiamo neanche morta!
- Emma, tua madre?
- Sta badando a Henry. Per venire a prenderci dovrebbe portare anche lui, e in sette in auto non ci stiamo!
- Tuo padre non può venirci a prendere?
- Su un pick-up a due posti? E a voi dove vi metto? Nel cassone sul retro?
- Allora Graham!
- E’ in centrale.
- Ma può staccare. Può venire qui con l’auto della polizia…
- …e magari mettiamo pure la sirena, eh, Aurora?!
- Regina?
- Daniel è al lavoro. Ma potrei chiamare mia madre…
- Se lo fai, sappi che ti toglieremo il saluto.
- Chi resta?
- Forse…- si fece avanti Belle, timidamente.- Forse potrei chiedere a Robert…lui può lasciare il lavoro per un po’…
- E Gold sia!
- C’è un problema: come ci stiamo sulla sua Cadillac, se c’è anche lui?
- Stai proponendo di fregargli la macchina e lasciarlo sul marciapiede?
- Ci stringeremo. Tutt’al più…Regina, tu sei leggera: se te la senti, puoi sederti in braccio a Emma…
- Okay. Chiama Gold.
 
La prima cosa che pensò Gloria quando il futuro sposo entrò al Kleinfeld Bridal, fu che con ogni probabilità in chiesa la musica non sarebbe stata la marcia nuziale o l’Ave Maria di Schubert, bensì il Requiem di Mozart.
Belle gli gettò le braccia al collo, dandogli un bacio. Gold si schernì, ma ricambiò dolcemente. Le due assistenti non sapevano che cosa gli avesse detto la ragazza al telefono, ma evidentemente lui doveva aver capito di dover dare un passaggio solo alla fidanzata. La sua faccia quando scoprì di dover scarrozzare a casa anche le altre quattro fu impagabile.
- Mamma mia, che tipo lugubre…!- commentò Gloria, con un brivido, mentre il gruppetto usciva.
- Beh, ognuno ha il suo stile.
- Sai, stavo pensando a quello che ha detto il padre di Belle.
- Cioè?
- Farei anche a meno di ammetterlo, ma aveva ragione: quei due sembrano davvero la Bella e la Bestia.
 
FINE
 
 
Angolo Autrice: Eccoci arrivati all’ultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Un grazie alla mia collega di avventure, parveth, e a tutti coloro che hanno seguito e/o recensito questa storia…
Grazie anche a ctdg per avermi suggerito questa fugace apparizione di Gold ;).
Questi sono gli abiti scelti all’inizio:
 
http://3.bp.blogspot.com/-SxHxb7yVWu0/TaVgeR7deDI/AAAAAAAAABw/lMnanyFXzY0/s400/designer-bridal-dressjpges.
 
http://m5.paperblog.com/i/27/277449/for-the-royal-touch-bridal-gowns-from-reem-ac-L-zYCTDa.jpeg
 
http://kevinkok.com/wp-content/uploads/2012/07/beautiful-bridal-dresses-designs-1.jpg
 
http://images.dressale.com/images/320x480/201301/Y/hot-sale-stunning-princess-style-bridal-gown-with-fabulous-rosettes-embellishment_1358455777845.jpg
 
http://25.media.tumblr.com/tumblr_lpya7a8kT31qjmvcao1_500.jpg
 
Questi quelli scelti (nell’ordine) da Emma, Aurora, Regina e Ruby:
 
http://img2.nairaland.com/attachments/275754_wg18_jpgfd0ea532273eabed840ae31516eb1727
 
http://images.della.com/wc/fash/dressimages/Fashion_BridalGown_FADC_456_664.jpg
 
http://www.brides-love.com/image/wedding-dresses-gown-j-1162_1.gif
                                                                                               
http://w-weddinggowns.com/wp-content/uploads/2010/01/pink-wedding-gowns-3.jpg
 
E infine quello scelto da Belle (sono due immagini, la prima è del bustino):
 
http://www.simplelove2u.com/wp-content/uploads/2012/06/Corset-Wedding-Dresses.jpg
 
http://3.bp.blogspot.com/_V4dg0LMmSWE/TBsXuf2cQaI/AAAAAAAAACI/LIukbhPsLNI/s320/wedding-dress-vintage.jpg
 
So che potrebbe lasciare qualche perplessità, ma ho sempre visto Belle come una ragazza all’antica, e volevo fare un omaggio a Skin Deep e a Lacey.
Ciao a tutti…ci vediamo con la mia prossima follia, se vorrete ;)!
Un bacio,
Beauty

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