La storia di due giovani principi

di MissPiratina97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'arrivo dell'Imperatore ***
Capitolo 3: *** Le pene di Thomas ***
Capitolo 4: *** Un segreto da condividere ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

La storia di due giovani principi


Prologo

Mi chiamo Billy Maximoff.
Sono il principe di Genosha William Magnus Maximoff.
La mia vita era perfetta. Poi ho incontrato un ragazzo. Mi ha dato tutto ciò che non ho mai avuto. Ma mi ha anche mostrato una parte del mio mondo che mi era sempre stata nascosta. Ricordo ancora quando lo incontrai la prima volta... 

***Note***
 

Salve a tutti! Eccomi ritornata (proprio ora che ritorna l'estate, ovviamente) a pubblicare una mia nuova fan fiction. In verità devo ancora finirne una ma avevo questa idea in mente e avevo una gran voglia di tornare a scrivere. Per ora ho solo il prologo ma sono già all'opera per ultimare il primo capitolo che spero di postare presto. Le recensioni sono ben accette! u.u A presto! <3 

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Capitolo 2
*** L'arrivo dell'Imperatore ***


"L'arrivo dell'imperatore"

Il sole era appena sorto su Genosha. La Terra dei mutanti. Il Regno di Magneto. Il giovane principe William dormiva ancora beato nella sua stanza. I drappeggi rossi e dorati, con lo stemma della casata di Magnus al centro, ricoprivano l'intera stanza. Il grande letto a baldacchino ricoperto da cuscini faceva la sua bella figura al centro della stanza. Una folata di vento spalancò la porta facendo rabbrividire il principe. Aprì gli occhi e davanti a lui si ritrovò suo fratello. Thomas Magnus Maximoff era un mutante anche lui, gemello di Billy. Il potere di Tommy era quello di andare alla velocità del suono, la stessa velocità di suo zio Pietro. Mentre Billy poteva alterare la realtà. Un bel potere, tanto da essere considerato un mutante di livello omega.

Il giovane Thomas sorrideva al fratello. Indossava una maglia larga di un verde acceso. I pantaloni sembrava fossero tenuti da una morbida cintura argentata.

- Che ci fai ancora qui, Billy? - sorrise appoggiando le mani sulle ginocchia per arrivare all'altezza del letto del fratello. Questo non rispose. Cacciò uno sbuffo per poi girarsi dall'altra parte. Detestava essere svegliato in quel modo. Ma Tommy non si perse d'animo e velocemente si spostò all'altro lato del letto.

- Dai su! Sei tu che devi essere presente all'incontro! - Disse mentre scuoteva vigorosamente il fratello fino a ricevere uno sbuffo ancora più sonoro del primo da questo.

- Basta! Vacci tu! -

- Sai che non posso. - La frase di Tommy era comunque nascosta da una piccola risatina. Da poco gli era stato proibito di partecipare ad occasioni fin troppo importanti. Aveva combinato troppi guai precedentemente. Non che fosse dispiaciuto da ciò. Quelle occasioni richiedevano un certo tipo di abito e soprattutto di comportamento. Billy sbuffò per l'ultima volta prima di alzarsi dal letto stiracchiandosi.

- Ah già, dimenticavo i "privilegi" dell'essere un bravo ragazzo... - Disse con sarcasmo al fratello minore, ma quello era già sparito dalla stanza. A volte aveva l'impressione che Tommy stesse in qualche modo abusando dei suoi poteri, ma entrambi erano cresciuti nella convinzione che in ciò non ci fosse nulla di male.

Il giovane principe si diresse verso il suo bagno privato, poteva anche essere tardi ma non avrebbe mai rinunciato ad un bel bagno caldo. L'acqua scorreva e i sali profumati inondavano la stanza di un piacere assoluto. Quando uscì dal bagno, i vestiti formali che avrebbe dovuto indossare quel giorno erano diligentemente sistemati sul letto. Dall'altra parte della stanza, una figura nobile ed elegante scrutava fuori dalla finestra il panorama. I lunghi capelli castani le ricadevano a ciocche sulle spalle. Il vestito rosso fasciava morbidamente i delicati fianchi della donna.

- Madre! - La donna si voltò, un dolce sorriso apparve sul suo volto.  - Che cosa ci fai qui? -

Nessuna risposta, quella si avvicinò al figlio e con fare protettivo gli accarezzò il volto. - Ci stavamo chiedendo dove fossi. Vestiti, tra non molto arriveranno i nostri ospiti. - E come era entrata, se ne andò. Instabile, stanca e silenziosa. Billy amava sua madre, ma spesso vederla in quello stato gli metteva una certa tristezza.

---

L'isola di Genosha non aveva mai visto giorno migliore. L'astronave degli Skrull occupava la maggior parte della spiaggia e due servi dalla pelle verde srotolavano un lungo tappeto rosso davanti a questa. Re Magnus, della casata di M, si ergeva regale di fronte all'astronave in attesa dei suoi ospiti. I suoi occhi azzurri e freddi scrutavano con sospetto il mare. Billy era solito tremare di fronte a quello sguardo ma, fortunatamente, sapeva che questa volta non era riservato a lui. Sguardo che cambiò radicalmente. Le labbra di suo nonno si contrassero in un rigido sorriso mentre l'Imperatore si avvicinava seguito dalla figlia Anelle e da un'altra figura che Billy non aveva mai visto.

- Erik! - la voce dell'alieno risvegliò il principe dai suoi pensieri. Vide i due governatori di Stato scambiarsi una stretta di mano seguita da un rapido abbraccio. E poi, successe l'inevitabile.

- Posso presentarti mio nipote Dorrek? - Un giovane Skrull dall'aspetto più umano affiancò il vecchio imperatore. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Dei bellissimi occhi azzurri che Billy non poté fare a meno di notare. Il giovane fece un inchino davanti al Re e dopo questo breve rituale, posò il suo sguardo sul principe William. Fu un attimo e il cuore di entrambi sobbalzò nel petto.

Billy avrebbe voluto prolungare quello sguardo per sempre, ma una fredda mano sulla sua spalla lo convinse a girarsi.

- William, va tutto bene? - Suo zio Pietro lo stava guardando freddamente mentre gli ricordava quanto fosse poco cortese osservare per troppo tempo un ospite. Peccato che Billy non lo stesse ascoltando, ora seguiva con lo sguardo i due re muoversi verso il palazzo, seguiti dal resto delle persone lì presenti. Probabilmente avrebbe dovuto camminare anche lui, difatti una leggera spinta da parte dello stesso zio lo convinse a seguire la regale parata diretta al palazzo.   

***Note***


Lo so, sono imperdonabile. T.T Ma la scuola è finita meno di una settimana fa e solo oggi ho avuto la briga di ultimare il primo capitolo. xD Non aspettatevi il secondo così presto. Fatemi sapere se vi piace! :D

*Pitì

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Capitolo 3
*** Le pene di Thomas ***


“Le pene di Thomas”
 
Lei era lì. Splendida, seduta su una poltrona viola, i capelli erano raccolti in un nastro color oro che si abbinava al vestito rosso della donna. Reggeva sulle gambe un libro, gli occhi erano puntati su di esso. La principessa Wanda, in quel momento, era in uno stato completo di trance. Era così ossessionata dalla lettura che sembrava non importargli altro. 
 
- Thomas, torna a leggere il tuo libro! – 
 
Dall’altra parte della stanza, uno dei suoi figli aveva appena tirato fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare e ci stava giocherellando da dietro un grosso volume sulla genetica quando la madre lo aveva richiamato. Era stressante come il fatto che lei sapesse sempre tutto. Eppure era solo una semplice umana. Sbuffò rumorosamente per poi riporre l’oggetto elettronico al suo posto. La madre lo guardò con la coda dell’occhio e accennò a un sorriso quando vide il ragazzo confuso. Voleva consolarlo dicendogli che se avesse continuato a studiare gli avrebbe permesso di utilizzare il telefonino, ma proprio in quel momento le porte della biblioteca si spalancarono rivelando una giovane donna dai capelli verdi e dal vestito coperto di lustrini. 
 
- Sono qui! – Urlò con gioia ma nella sua voce si poteva distinguere una nota di preoccupazione. 
 
- Wanda, gli ospiti sono arrivati. – La donna si rivolse con un largo sorriso alla sorella, ma quando si girò per osservare Thomas, che aveva approfittato del momento per smettere di studiare, gli occhi si ridussero a due fessure che lo scrutavano da capo a piedi. 
 
- E tu, se vogliamo che la pace tra la Terra e l’Impero Skrull rimanga tale, vedi di non combinare disastri. Dovrai essere puntuale, pulito e cordiale. Ci siamo intesi? – La donna chinò la schiena per osservare meglio il ragazzo in attesa di una risposta. 
 
- Sì, zia Lorna. – Disse questo abbassando il capo. Sua zia era sempre incredibilmente gentile con William, ma con lui questa gentilezza veniva meno. Non sapeva per certo da quando aveva cominciato a parlargli in quel modo. Forse quando, per sbaglio, fece esplodere la cravatta del suo promesso sposo proprio mentre si stavano per baciare. Fu una scena abbastanza imbarazzante. 
 
- Posso ritirarmi nelle mie stanze, madre? – La donna annuì concedendogli di andare. Thomas si alzò dalla sedia e si diresse fuori dalla biblioteca sotto lo sguardo attento di Lorna. Appena fu fuori, cominciò a correre alla velocità del suono. Gli era proibito utilizzare i suoi poteri nel palazzo. Per colpa della super-velocità avrebbe potuto spaccare un vetro o rompere qualcosa di altrettanto delicato. Peccato che Thomas non rispettava mai le regole e in quel momento aveva bisogno di correre. Correre lontano dalla tristezza di sua madre e dagli ordini di sua zia. Peccato che nel tragitto tra la biblioteca e le sue stanze, si era imbattuto nell’unica persona con la sua stessa mutazione: suo zio Pietro.
 
Suo zio era l’unico componente di quella famiglia che riusciva a capirlo, a volte. In verità non sempre. Oltre ad essere una persona molto fredda era anche severo e le sue urla erano ormai ben familiari alle orecchie di Thomas e William. Difatti, quel giorno non sembrava diverso dal solito. Pietro fermò il ragazzo prendendolo per un braccio, andando entrambi alla stessa velocità era come se per loro stessero camminando come due normali esseri umani.
 
- Thomas, dove corri? Sai che non puoi usare i tuoi poteri all’interno del palazzo. – Il ragazzo non riusciva ad alzare gli occhi verso l’uomo, sperava solo di liberarsene subito per gettarsi sul suo letto. 
 
- Thomas, mi ascolti? – Tommy a malincuore alzò gli occhi e rivolse uno sguardo dispiaciuto allo zio. 
 
- Sì, scusa… Non lo farò più. – 
 
- Lo spero. Dici così tutte le volte che fai esplodere qualcosa. – sospirò distogliendo il freddo sguardo dal ragazzo – Ricordati di comportarti bene questa sera. Non credo che il nonno sarà contento se gli Skrull decidessero di dichiarare guerra. – Disse l’ultima frase sorridendo al nipote e questo gesto riuscì a rallegrare almeno un po’ Tommy che scusandosi con l’uomo si incamminò nuovamente verso la sua camera. 
 
La camera da letto di Thomas non era molto diversa da quella del fratello. Due tende rosse adornate dallo stemma della casata di Magnus, coprivano l’enorme finestra e un letto a baldacchino era appoggiato ad una delle quattro pareti. Proprio su questo il principe si buttò sconsolato. La testa immersa nel cuscino. Era uno dei pochi momenti in cui il giovane principe poteva stare da solo. Senza i rimproveri della famiglia e i paragoni che questa faceva con il suo gemello. Senza stupidi tutor che si ostinavano ancora a insegnarli le buone maniere. Solo lui e i suoi pensieri. 
 
La porta si aprì. Come ho fatto a dimenticarmi di chiuderla? Pensò Thomas, ma il volto che si presentò ai suoi occhi quando alzò la testa non poté non farlo sorridere. La sua piccola cuginetta dai capelli biondi e gli occhi azzurri gli sorrideva dall’altra parte del letto. 
 
- Cosa vuoi, Luna*? – 
 
- Sapere come stavi. Ti ho visto parlare con papà. Nessuno dei due sembrava felice, e non lo dico perché ho utilizzato i miei poteri. Si vedeva. Dalle vostre espressioni. – 
 
La voce della bambina uscì come una cura contro la tristezza per Thomas. Alzando la testa si accorse anche che la bambina di 9 anni non era la sola ad essere entrata. Billy l’accompagnava al suo fianco. 
 
- Sì, ho sentito anche io. E ti consiglio vivamente di non combinare guai questa sera. – 
 
Ci mancava solo questa, era la goccia che fece traboccare il vaso. 
 
- Basta! Basta darmi consigli e ordini! – Ora si trovava in ginocchio sul letto a guardare William e Luna. Respirava con affanno e con la bocca spalancata emetteva lunghi sospiri che andarono ad affievolirsi quando il gemello cominciò a massaggiargli la schiena per calmarlo. La bambina continuava a fissare il cugino con sguardo assente, sembrava stesse pensando ad altro. 
 
- Su Thomas, qui ti vogliono tutti bene. Solo che nessuno vuole scandali o altro. – 
 
- Scandali… Will, non siamo mai usciti da Genosha. Ed è già tanto se a volte usciamo da questo palazzo e dai suoi giardini. – 
 
- No, siamo stati una settimana a New York con il nonno. Ricordi? – 
 
Una roca risata risuonò su per la gola del più giovane dei gemelli. 
 
- Vuoi dire cinque giorni in una suite di New York e due in giro per la città. Con ovviamente una scorta e nessuna libertà di vederla veramente New York. –
 
- E cosa vorresti fare? Andare dal nonno e dirgli “Non mi importa se metterò in ridicolo la famiglia. Voglio girare il mondo da solo a sedici anni”? Tu sei matto! Resta qui e soffri in silenzio, Thomas. – 
 
Un ghigno aveva attraversato il volto di Tommy. La bambina sbatté le palpebre e come una persona che sapesse già cosa stesse per accadere, se ne andò. Lasciando i gemelli da soli. 
 
- Non sarebbe male. – 
 
- Thomas… - 
 
- Va bene Billy, non intendo “girare il mondo” ma una visitina a New York da solo la potrei anche fare. – Si alzò di scatto dal letto e prese a cercare qualcosa dentro alcuni cassetti. 
 
- Thomas, non credo sia il caso. Se ti scoprono… - 
 
- Non lo faranno. Dai, solo per questa sera. E tu mi aiuterai. – Di colpo la tristezza aveva abbandonato il corpo del ragazzo che ora era entrato nel bagno per cambiarsi. Uscì prima che William potesse replicare. Indossava dei normali jeans e una t-shirt. Sembrava un semplice ragazzo di città. Il fratello lo guardò sconcertato. 
 
- Dove hai preso quelli? – 
 
- Beh, a New York non sono sempre stato con una scorta. E poi mica posso andarci in divisa o con gli abiti che vestiamo qui a Genosha. Capirebbero subito chi sono e finirei sul Daily Bugle o il The Pulse. – 
 
- Credi che non conoscano la tua faccia? Finirai comunque sui giornali! E stasera c’è la cena con l’imperatore Skrull! – 
 
- Oh sì, quella stupida cena. Vogliono tutti che non combini guai no? Quindi se non ci sarò nessuno se ne potrà lamentare. Tu coprimi, dì che sto male e chiudi la porta della mia camera a chiave. –
 
- Thomas sei sicuro? – 
 
- Billy, devo farlo o qui dentro rischio di scoppiare. Augurami buona fortuna! – E quello uscì dalla finestra sfrecciando alla velocità del suono nel giardino e poi sulla spiaggia, infine correva per il mare. Billy non riusciva più a vederlo. E sapeva che questa cosa avrebbe provocato al suo gemello più dispiaceri di quanti già non ne avesse. 

 
***Note***

*Il personaggio di Luna non vi è nel fumetto House of M ma io ho deciso di renderlo partecipe a questo storia perché non riesco a immaginarmi Pietro felice senza sua figlia. Wanda in House of M aveva cercato di rendere felici tutti, quindi perché non mettercela? E poi mi dispiace che questo personaggio sia così sottovalutato. Per chi non lo sapesse, Luna può percepire i sentimenti altrui.
 
Ora, mi scuso per il ritardo ma sono fatta così, spero che i capitoli non siano troppo corti e ringrazio chi recensisce e segue la storia. Al terzo capitolo!
 
*Pitì

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Capitolo 4
*** Un segreto da condividere ***


"Un segreto da condividere"

Il principe William si stava abbottonando l’uniforme quando la piccola Luna entrò dalla porta sfoggiando il suo vestito più bello e trotterellando fino al letto del cugino guardandosi intorno. Billy stava per chiederle perché non avesse bussato, ma tanto sapeva che non avrebbe ricevuto risposta alla sua domanda “sciocca”. 
 
- Cosa ci fai qui, Luna? Hai deciso di far visita a tuo cugino prima dell’ora di cena? –
 
La bambina squadrò il ragazzo con i suoi grandi occhioni azzurri, le piccole manine poggiate sulle gambe, i capelli biondi che le ricadevano a boccoli sulle spalle ondeggiavano leggermente per via dell’aria che entrava dalla finestra. Finalmente, dopo circa un minuto, si decise a rispondere.
 
- Thomas è andato a New York? – 
 
- Sì, ma tu come fai a saperlo? Ci spii dalla tua camera per caso? – 
 
La piccola non rispose nuovamente alla domanda di Billy, si limitò a fargliene una lei. 
 
- E come hai intenzione di coprire la sua scomparsa alla cena di questa sera? –
 
- Dirò che sta male. Tu mi aiuterai, vero piccola? – Un largo sorriso incoraggiante apparve sul volto del ragazzo. Non voleva coinvolgere veramente la cugina in quella faccenda. Avrebbe dovuto mentire e questo secondo i suoi criteri non era giusto, ma a Billy serviva veramente una mano in quel momento. 

La cena si sarebbe svolta come ogni sera al palazzo. Al lungo tavolo su cui mangiavano i reali erano stati apparecchiati altri tre posti per gli ospiti. Alle sette si trovavano già tutti intorno al tavolo. Le pietanze venivano portate dai servi che facevano avanti e indietro dalla cucina per soddisfare le richieste del re. Sarebbe stata una cena piacevole, ma un posto era vuoto e la tensione tra la casata di Magnus era opprimente finché Magneto non decise di darci un taglio rivolgendo la sua attenzione al nipote. 
 
- William, sai dirmi perché Thomas ha deciso di non onorarci con la sua presenza a cena stasera? – 
 
Billy sospirò e raccogliendo tutta la sicurezza possibile in quel momento rispose al nonno recitando ciò che aveva provato prima parecchie volte davanti allo specchio. 
 
- Maestà, l’ultima volta che l’ho visto non si sentiva bene e ha deciso di rimanere nelle sue stanze per il momento. – 
 
Dalle espressioni degli altri invitati a cena Billy ebbe l’impressione che nessuno ci avesse creduto sul serio, soprattutto Wanda, ma all’improvviso successe l’inevitabile. 
 
- È vero padre, ho notato anche io che Thomas aveva qualcosa di strano oggi. Sembrava stanco, probabilmente a causa di questo malore. – 
 
Suo zio Pietro lo stava aiutando? Billy non riusciva a capire se stesse mentendo o no. Dopotutto, Pietro li aveva sempre coperti con il nonno, ma questa volta come faceva a sapere che Tommy non si trovava nel palazzo? La cosa lo agitava parecchio, non sapeva più come comportarsi, e dire che aveva provato tutto prima in camera sua. Si era immaginato una possibile conversazione e aveva provato migliaia di battute da dire in tutte le occasioni. Non si sarebbe mai aspettato un’uscita del genere da parte dello zio. E non si sarebbe neanche mai aspettato che una persona in particolare seduta a quel tavolo sarebbe riuscito a distoglierlo da quei pensieri. Il giovane Skrull stava osservando il principe dall’inizio della cena e quello solo ora se ne era reso conto. Un semplice sguardo, un sorriso e quei due furono di nuovo divisi dalle loro famiglie. Difatti i due governanti di stato avevano indetto una discussione che riguardava anche i due principi presenti a cena. 
 
- … Allora, cosa ne dite? –
 
- Come nonno? –
 
- William, gradirei prestassi più attenzione alla conversazione. L’imperatore ha chiesto se potevi portare suo nipote a visitare Genosha. Ovviamente con una scorta. – 
 
Il dessert era già arrivato ma Billy aveva già esaurito la sua dose di dolcezza per quel giorno. Avrebbe passeggiato per Genosha con l’uomo che gli aveva rubato il cuore la prima volta che l’aveva visto. Era sicuro che tra loro sarebbe nata una forte amicizia, e chissà, forse anche qualcosa in più. 
 
- Certo sua maestà, per me sarà un grande onore fare da guida turistica all’imperatore Dorrek. – Disse con un ultimo sorriso. 
 
La sala da pranzo si svuotò quando gli adulti decisero di andare a chiacchierare di affari di Stato nel salotto vicino e i giovani tre principi furono licenziati nelle rispettive stanze. Billy, in particolare, stava per aprire la camera di Thomas per vedere se fosse già tornato ma fu interrotto dal giovane imperatore Dorrek. 
 
- Principe William. Volevo ringraziarla per aver accettato di farmi da guida domani.- Il suo sorriso. Che splendida visione per Billy! 
 
- Ah, certo Dorrek. Dammi pure del “tu”. Ora non siamo obbligati a comportarci dignitosamente, no? – Il biondo sembrava sorpreso da quelle parole e Billy sperava tanto di non aver corso troppo.
 
- Certo. Allora posso chiamarti Billy. Dimmi, questa è la tua camera da letto? – Ed indicò la porta bianca aperta vicino ai due. La cosa strana è che non aspettò la risposta di Billy per entrarvi, era sicuro fosse la stanza del principe. 
 
- No, veramente questa non è la mia… - 
 
Troppo tardi, Dorrek stava già osservando ogni particolare di quella stanza e si era buttato sul letto a baldacchino contemplando il colore rosso delle tende sopra di lui. 
 
- È davvero molto bella e regale. –
 
- Ah sì? Scommetto che ne hai una più bella e grande sul tuo pianeta natale. – 
 
- Beh, sì. Più o meno. – 
 
Entrambi scoppiarono a ridere. Quella conversazione stava risultando piacevole, nonostante il fatto che non si trovassero nella vera stanza di Billy. Fortuna che Tommy non è ancora tornato. Pensò il principe, ma quelle furono di certo le ultime parole famose di questo. Difatti dalla finestra aperta si alzò una folata di vento che si tramutò in un ragazzo dai muscoli scolpiti e i capelli bianchi. 
 
- Ah Billy, è stata l’esperienza migliore al mondo e… cosa ci fai tu qui? – 
 
Fu un attimo e Billy capì che la prima bugia che riuscì a dire in vita sua si era già frantumata al vento per colpa o sua o di Thomas, dipende da come la si vede. 
 
- Tu cosa ci fai nella camera del principe? –
 
- Questa è la mia camera, mostro verde! Sei tu quello fuori luogo qui. – 
 
- Volete calmarvi! – Finalmente Billy aveva trovato il coraggio di parlare, o quei due avrebbero attirato nella stanza tutta la servitù nelle vicinanze. 
 
- Teddy, ti presento mio fratello Tommy e questa è la sua camera da letto, non la mia. – 
 
- Oh, mi dispiace tanto. Credevo che fosse la camera di Billy, sul serio. Ma voi non eravate malato? –
 
- Malato? Ah sì! Coff! Coff! – La peggior interpretazione di tosse finta che Billy avesse mai visto. Tanto che arrivò a portarsi sconsolato una mano sul volto. Guardò per un attimo Dorrek e notò nei suoi occhi che neanche lui aveva creduto al finto malanno di Tommy. 
 
- Uff! Va bene, sono stato a New York. Ma tu tieni questo per te o finirò nei guai, ci siamo intesi? Questa storia non uscirà da queste mura. – Thomas guardò con sguardo accusatorio il biondo finché questo non si decise a parlare. 
 
- Non si preoccupi principe Thomas, il suo segreto è al sicuro con me. Comunque io sono Dorrek, ma potete anche chiamarmi Teddy. – 
 
- Uhm, mi stai simpatico Teddy. –
 
Billy non credeva ai suoi occhi, quei due avevano fatto amicizia in pochissimo tempo, e ora il giovane Skrull si trovava a condividere con i due principi più di un ala del palazzo, adesso tutti e tre custodivano un segreto. 
 
*** Note ***
 
Spero vi sia piaciuta, l'ho scritta tutta di getto stasera. L'spirazione che va e viene. xD Piccola curiosità: i capelli di Thomas sono bianchi per mia scelta personale, sinceramente non riesco a vedere i due gemelli uguali anche nei capelli e negli occhi, come erano i loro primi corpi, e come dovrebbero quindi essere in House of M. Quindi questa ff ospiterò un Billy dagli occhi azzurri e i capelli neri e un Thomas dagli occhi verdi e i capelli bianchi. 
 
*Pitì

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