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di key2690
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Povero Uppie ***
Capitolo 2: *** i'm Sorry ***



Capitolo 1
*** Povero Uppie ***


Ciaoooooooooooooo 

Oggi è il mio compleanno e mi è venuta in mente un FF.

Siate clementi almeno il gg del mio comple vi prego TT non uccidetemiiiiiiiii

Spero che la storia vi piaccia!!!

Key2690

POVERO UPPIE


La nostra vita da idols è appena iniziata e io ne sono già stufo, fantastico.
Non diciamo cavolate, la verità è che soffro, soffro come un cane nel vedere le persone che più mi piacciono stare insieme.
Lo so che è anormale, già il fatto che io sia attratto dai ragazzi e non dalle femmine è strano, in più ci aggiungiamo che mi piacciono due e dico DUE miei compagni… faccio proprio schifo.
 
Sono quasi sicuro che tra quei due ci sia una tresca, ma non ho le certezze, non li ho mai beccati in atteggiamenti…come dire… intimi.
Si vede da come si guardano che hanno un qualcosa, e io ci sto sempre peggio; sono stupido, forse il più stupido del gruppo, non sono bello come Chan e non ho la  voce di Dae, quindi mi continuo a chiedere… io cosa  ci faccio qui? Hanno sul serio bisogno di uno come me? Se io sparissi loro ne risentirebbero? Non se sono molto sicuro ma ne dubito, il mio posto lo potrebbe prendere Jello, sono molto bravo a ballare ma lui non è da meno e in più di me sa reppare!
 
Sinceramente non so più cosa fare, Jun-Dae-Jae formano una coppia e sono sicuro al 90% su Himchan e Guk, certe volte spero che si facciano influenzare dagli altri tre e che mi chiedano di unirmi a loro.
Mi sento veramente solo e vorrei tanto piangere, ma sono in stanza con i miei sogni proibiti e l’idea di mettersi a piangere non è delle migliori, no.
 
Sono le 2 del mattino e sono ancora qui a rigirarmi nel letto, splendida giornata di merda insomma.
Cerco di fare il minor rumore possibile, mentre mi alzo li vedo teneramente abbracciati nel letto matrimoniale che si sono fatti unendo i loro letti, altra fitta al cuore che mi fa capire di non avere molte speranze.
Apro piano la porta in modo da non farla cigolare, più che altro sto pregando che non decida di fare casino proprio ora facendomi scoprire.
Vago al buio in cerca della cucina, semmai in cerca di qualche alcoolico che mi faccia dimenticare tutti questi problemi e che mi permetta di dormire almeno un paio d’ore.
 
Presa una bottiglia di Sojuo, un bicchiere e mi siedo, oddio “sedermi” mi ci sono accasciato su sta sedia.
Prendo a bere, piccoli flash mi passano dalla mente, Bang e Chan che si abbracciano, Bang e Chan che si tengono per mano, Bang e Chan che si lanciano delle occhiate… Bang e Chan, Bang e Chan sempre e solo Bang e Chan! Perfino l’alcool non me li fa dimenticare.
Preso dalla disperazione butto  via il bicchiere e mi attacco direttamente alla bottiglia, mi alzo ondeggiando un POCHINO e mi butto sul divano, dove piano piano il sonno prende il sopravvento di me.
 
***
 
“Up…Up! Up sveglia dai!”
Sento qualcuno muovermi dolcemente la spalla, svegliatomi apro leggermente un occhio per capire chi fosse… Jae… non è né Chan né Bang, perché non si sono svegliati per primi come è loro solito fare?
“Ma cosa è successo? Perché ti sei bevuto tutta la bottiglia! Lo sai che ti fa male! Perché lo hai fatto?” L’ultima frase la pronuncia con più delicatezza, forse si è accorto dei miei sentimenti e vuole stare vicino a me.
Non dico niente e lo abbraccio soltanto, non mi interessa se i suoi ragazzi pensano male, non mi interessa se poi mi vengono a parlare pensando male, ora voglio solo un po’ di calore la mio fianco, è chiedere troppo anche per uno come me? Non merito forse anch’io un po’ di amore?
Sento le sue braccia intorno alle mie spalle, grazie Jae tu si che  mi capisci, forse perché ci sei passato pure tu? Ma ora non importa… sto così bene qui.
 
Fino a quando non lo sento irrigidire e non sento la mia pelle trafitta da due lame di ghiaccio, beh… devono averci visto, d'altronde siamo sul divano della sala, difficile non vederci.
 “Pe…Perché sei li abbracciato con lui invece di essere a letto con noi? Oggi è il nostro giorno libero perché ti sei alzato così presto, senza tornare poi!”
 Ecco perché non si sono svegliati… si deve essere solo per quello si.
“Dae non cominciare a pensare male ora! Anzi aiutatemi a portarlo in camera nostra!”
“Scusa perché non nella sua?”
Comincio a scuotermi fortemente, non voglio tornare in camera mia! Non voglio vederli ancora insieme! Mi fa male tutto quello!
“Ora capisci perché sono qui? È successo qualcosa e l’ho trovato con la bottiglia di alcool in mano qui addormentato!”
Non sento nessuno ribadire, anzi della mani mi afferrano e, aiutate da Jae, mi portano nella loro stanza facendomi sdraiare nel loro letto, per poi abbracciarmi e rimettersi a dormire.

 
***
 
“AIUTOOOOOOOO! MI E’ SPARITO MIO FIGLIO! DOVE SEI UPPIIIIIIIIEEEEEEE! BAMBINO MIO DOVE SEI ANDATO!”
“Penso che lo hyung abbia notato la tua assenza hyung!”
Zello si era appena svegliato,  con tutto il casino combinato da Chan era impossibile continuare a riposare.
La porta della loro camera viene brutalmente aperta, presentando un preoccupato Chan intento a cercare il “figlio”. Poteva aspettarsi di vederlo in quella camera, anche se ne dubitava fortemente, ma non si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti a quella scena.
Il diretto interessato era abbracciato da Jae e Dae, con Zello che praticamente gli faceva da coperta, fu una scena orribile.
 
Neanche tre secondi che la porta venne chiusa fortemente facendo vibrare i vetri della camera.
Up, che cercava invano di svegliarsi, cercò di capire bene la situazione.
“Co…Cosa è successo? Perché ha avuto quella reazione?”
“Non lo so hyung” disse mentre si alzava dal corpo sotto al suo.
 Sentendo la porta sbattere anche gli altri due si svegliarono di soprassalto, non capendo bene la situazione se la fecero spiegare, anche se nemmeno gli altri l’avevano capita molto.
“Sarà geloso!”
“Ma se sta con YongGuk!” Dae certe volte vorrebbe prendersi la testa e spaccarsela mille volte contro il muro più vicino.
Ma perché cazzo non penso mai prima di parlare! Jae mi sta fissando in maniera strana e  Zello vorrebbe strangolarmi… bene! Provo a fare i miei occhioni dolce e il labbro tremulo e questo, SEMBRA, aver calmano il loro animo, meno male…pfuuuuuuu
 
“Non prendetevela con lui, infondo lo so pure io che stanno insieme”
Stava cercando di ricollegare i fatti della sera precedente, nel vano tentativo di trovare una scusa abbastanza plausibile, dal motivare la sua presenza in mezzo a quei tre.
“Grazie ragazzi… e mi dispiace che abbiate equivocato prima, ma sul serio non…”
“Tranquillo… erano solo le 6 del mattino e in quel momento non ho collegato bene il cervello e sono saltato subito alla conclusione sbagliata!”
“Solo alle 6 del mattino non lo “colleghi”?” gli venne lanciata la frecciatina dal suo ragazzo più piccolo
Con una faccia offesissima , brontolando qualcosa sull’avere fame, decise di recarsi a fare colazione.
 
L’aria in cucina non era delle migliori, il Visual continuava a guardare fisso il suo piatto, senza lamentarsi di chi metteva i gomiti sul tavolo, o di chi si sbrodolava.
Il leader passava lo sguardo sui quattro “colpevoli” cercando di capire se fosse successo QUELLO con il suo Uppie li in mezzo, pregando in aramaico che non fosse successo niente.
 
“Puoi spiegarmi il perché vi siete bevuti la bottiglia? E Perché tu non eri nel tuo letto, ma con loro?”
“Ecco io…veramente me la sono bevuta da solo”
“Hyung!!!”
“COSA? E perché!”
“IO…ecco vedi io.. ero triste e…”
“E perché non ci hai semplicemente svegliati se avevi bisogno di qualcuno?”
“Ma stavate dormendo così bene che… mi dispiaceva ecco” Abbassò il volto in segno di scusa e vergogna, la verità è che non osava guardarli nemmeno.
“Ma… non è successo niente no? Cioè insomma… ora fate le cose a quattro? Vi siete già presi uno dei miei bambini… NON VORRETE PRENDERVI PURE JONGUP VERO?”
“E se fosse? U.u”
Le bacchette che teneva tra le mani caddero al suolo, quello fu l’unico rumore che si poté sentire in quel momento. Il più grande, con estrema calma, le raccolse andandole a sciacquare per pori riportargliele.
“Hyung! Non è successo niente! Anche se poi vorrei capire cosa ve ne frega a voi se noi abbiamo una storia a quattro o che so io!”
Nel silenzio più totale Chan si alzò dalla sedia dirigendosi velocemente in camera , chiudendocisi dentro.
Il suo ragazzo, dopo essersi scusato con gli altri, lo seguì subito.
 
***
 
TOC TOC
“Chan…dai Chan sono io… apri, giuro che sono da solo…dai Chan”
La chiave nella serratura venne girata, permettendogli di fare la sua entrata.
Si era messo sul letto, la schiena era appoggiata alla spalliera, le gambe strette al petto, la testa china su di esse e le braccia tenevano le gambe.
Sembrava un bambino piccolo dopo che gli veniva tolto un giocattolo o che veniva messo in castigo.
 
“Chan dai… non piangere… lo sai che non mi piace vedere i tuoi occhi pieni di lacrime!”
Lo abbracciò di slancio, poggiando il suo viso sulle spalle larghe dell’altro, versando lacrime su lacrime.
“Guk… io non ce…ce la faccio più! Prima quando…quando l’ho visto nel letto con quei tre… mi è salito il sangue al cervello! Io lo amo capisci? Io non ce la faccio!”
“Shhh so come ti senti… vorrei dirgli tutto anch’io, ma ho paura della sua reazione.  Siamo in due, non è proprio normale come cosa.”
Continuò a cullarlo fino a quando non si addormentò.
 
Quando up entrò in camera li trovò così, abbracciati e con le lacrime agli occhi. Per quanto non volesse stare da solo con loro erano pur sempre i suoi “migliori amici”, i suoi fratelli, la sua famiglia, se qualcuno di loro soffriva, soffriva lui stesso!
Preoccupato si avvicinò al letto guardando da vicino il volto addormentato del suo amato
“Cosa gli è successo? Perché stava piangendo?”
“Non è niente.”
Era stufo… era sinceramente stufo di essere trattato come un bambino piccolo, non poteva mai sapere niente perché sennò si sarebbe potuto impressionare… ma che palle!
“Bang adesso basta! Io non ce la faccio più! Cazzo se state insieme e se litigate ditemelo! Così mi faccio da parte e vi lascio soli! Ma basta che me le dite le cose!”
“perché stai piangendo?”
 
Up sorpreso da quella domanda si toccò le guance prendendo una lacrima tra le dita, dire quelle parole gli era costato molto e non si era nemmeno reso conto che i suoi occhi stavano parlando per lui.
“IO… Niente lascia stare… non potresti mai capire”  fece per voltarsi, ma il pronto intervento di Himchan, che snetendo la voce del più piccolo si era svegliato,  lo bloccò.
“Ora… ora ci dici cosa hai. Ti prego… io… - cosa devo fare? glielo devo dire? Cosa faccio.. aiutami Gukkie! Lo vedo fare un cenno affermativo, un po’ incerto per i miei gusti…ma pur sempre affermativo. –“ Up io ti amo cazzo! Sto male se piangi, sto male quanto ti trovo a letto con altri ragazzi, sto male quando sei triste, sto male se non sei con me, anzi, con noi!”
Up in quel momento non stava capendo più niente, le persone alle quali teneva più che alla sua stessa vita… lo ricambiavano? Entrambe? Non era possibile dai.
 
 
“Moon Jong up… può sembrare strano, ma noi…tutti e due… siamo innamorati di te!”
La sua espressione era uno spasso, dall’incredulo passò al felice, poi di nuovo all’incredulo, fino a quando non si precipitò tra le loro braccia piangendo dalla gioia.
“Ehi..ehi  ma che…” Erano tutti e due impreparati a quella reazione, si sarebbero aspettati un insulto, un’occhiata schifata, ma di certo non quello.
“Vi amo anch’io! Qua…quando vi ho visto questa notte abbracciati io… mi sono sentito tanto solo e sono andato a bere… poi mi sono addormentato e mi ha trovato Jae, alla fine non mi ricordo .. sono finito nel loro letto!”
Non ci fu bisogno di altre parole, ora erano li, tutti insieme, tutti felici e contenti.
 
***
 
Erano passati più o meno dieci mesi dall’inizio della loro storia, furono dei mesi bellissimi, andavano sempre d’accordo, non litigavano mai, e se lo facevano tempo tre secondi ed erano sotto le lenzuola a fare la pace, non c’è che dire dei mesi splendidi.

Ma tutto cominciò a finire quando una sera, Chan, tornò a casa pieno di lividi. 


 

SCUSATE PER GLI ERRORI... ma è tardiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii TT
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando!!!
Alla prossima XD

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Capitolo 2
*** i'm Sorry ***


Ciaoooooooooooooooooo eccomi tornata ^^
Spero che questo capitolo vi piaccia TT 




Da un mese a quella parte Chan si comportava in maniera strana, era scontroso contro i suoi compagni, ma per di più lo era con i suoi amanti.
Non voleva più farsi toccare, niente sesso, niente toccatine, solo dei piccoli baci.
Per gli altri due la situazione cominciava a diventare stancante, sembrava che non li amasse più, non li guardava nemmeno con gli stessi occhi di prima, nel suo sguardo c’era solo tristezza e dolore.
Inutile dire che provarono in mille modi di farlo parlare, ma non ci fu verso, ogni qualvolta si presentava l’argomento, lui se ne tirava fuori dicendo che doveva cucinare o che doveva andare a fare la spesa.
 
Due mesi, due mesi che Himchan usciva durante la notte fonda, dopo aver controllato che i suoi ragazzi dormissero profondamente e usciva, usciva e andava ad allenarsi.
Si sentiva il più inutile di tutti, l’unica cosa che gli era venuta in mente era quella di fare degli allenamenti extra per migliorare da solo.
 
Non poteva parlarne con Bang, si sarebbe opposto in mille modi, figuriamoci se lo faceva uscire da solo durante la notte; Up lo avrebbe preso di peso e inchiodato a letto, dicendo che lo avrebbe allenato lui stesso. Non voleva disturbarlo, aveva già da studiare, ci mancava pure allenare lui… non avrebbe più avuto un attimo per se.
Quindi decise di non dire niente a nessuno, pensando che non ci fosse niente di male ad andare ad allenarsi.
Peccato che non fu così semplice.
 
 
 ***
 
Arrivò il giorno libero, Chan decise di passarlo fuori casa, pensando bene di non dire niente a nessuno. Non voleva sentire lamentele e piagnistei, voleva solo starsene un po’ per i fatti suoi, quindi appena si svegliò prese la sua roba e uscì corsa.
Bang e Up al loro risveglio, non trovandolo nel letto si spaventarono.
Era da qualche giorno che si comportava in maniera strana, non stava mai con loro due, anzi non stava mai con nessuno, non si univa con loro la notte, e ultimo ma non meno importante non rideva.
Le uniche cose che faceva erano: alzarsi, andare a lavorare, lavarsi, fare da mangiare e andare a dormire.
Questa cantilena veniva ripetuta ogni singolo giorno.
Ormai erano preoccupati sopra ogni limite, e questo ora sparisce.
Dopo svariati minuti passati al telefono, che suonava vuoto, si vestirono con l’intento di trovarlo, ma niente, la giornata era bella che passata e di lui, nessuna traccia.
Stanchi decisero di tornare a casa,  un profumo di cibo li stava aspettando. L’unico in grado di cucinare decentemente è Chan, questo  passò per le loro menti.
Le loro preghiere di trovarlo furono esaudite, ma dopo l’infarto mattutino, il diretto interessato non poteva di certo passarla liscia. Si precipitarono in cucina più incazzati che mai.
“Chan! Ma che cazzo hai fatto! Ti abbiamo cercato tutto il giorno!”
Non mosse un muscolo, rimase concentrato sui fornelli, non distogliendo mai lo sguardo da essi.
“Non vi ho mandato un messaggio? Non deve essere arrivato! Scusate!”
YG incazzato più che mai non tanto per quello che era successo, ma per il fatto che dopo tutta la preoccupazione, l’ansia, il suo ragazzo non lo guardava nemmeno, lo prese per le spalle facendolo bruscamente girare, non preparato, Chan, fece cadere il mestolo che aveva in mano per terra.
 
“Mi prendi per il culo? Ma dove sei stato per tutto il giorno!”
“Ecco… io…” non sapeva che scusa inventarsi.
“Se…Sei stato da un ragazzo?”
Il suo silenzio creò una spiacevole incomprensione.
“Da chi cazzo sei stato! Hai un altro? Noi non ti bastiamo? Eh? Rispondi!!!” Up, che per tutto quel tempo era rimasto zitto, prese l’iniziativa avvicinandoglisi, posandogli una mano sul suo pallido viso in modo da girarlo verso di lui.
“Channie che hai? Ci hai fatti preoccupare! E’ da giorni che sei strano! Se hai dei problemi perché non ce ne parli? A cosa serviamo se quando hai bisogno di aiuto non ci chiami?”
“io… io sono… sono stato da Yongnam!”
Per un millesimo di secondo, Guk, ebbe la convinzione che non si stesse parlando di suo fratello, infondo mica solo lui si chiamava così, poteva tranquillamente essere un altro.
“Non… non mi guardare così… si è tuo fratello!” le gambe cominciarono a tremare –si.. infondo è meglio così-
“Tu… Tu hai una storia con mio fratello?”
“Anche se non fosse tuo fratello sarebbe un altro! Sono così stufo di voi!” detto ciò spense il fuoco e si diresse fuori dal dormitorio.
 
Ad Up venne quasi un mezzo infarto… Chan… il suo Chan, che ha faticato così tanto ad avere, gli stava dicendo di avere un altro! Aveva bisogno di sedersi… barcollò contro Guk, che lo prese prima che si sfracellasse per  terra. Aveva gli occhi spalancati, il viso rigato da calde lacrime e il corpo che tremava come una foglia, grazie a dio con lui c’era il leader che lo fece sdraiare sul divano abbracciandolo, cercando di farlo calmare un pochino, ma niente. Li trovarono così gli altri tre, Zelo si precipitò subito sul suo migliore amico, mentre Dae e Jae si diressero verso Bang, che riusciva a trattenere le lacrime a  stento.
 
“Cosa è successo?” chiese Dae preoccupato
“Io… io non ..non lo so.  Chan ci ha appena detto di avere una relazione con mio fratello!  Mio fratello capite? Io… da un po’ non sta più con me e Up, la sera va a dormire prestissimo e per tutto il giorno ci considera poco, ma non avrei mai, MAI pensato ad un suo tradimento!” rimasero un pochino li… senza capire bene le parole appena sentite. Come era possibile che una persona come lui li potesse tradire? E non con una persona qualunque ma con il fratello di uno dei suoi amanti? Non è possibile, ci deve essere una spiegazione per questo.
“io ti consiglio di parlarne con tuo fratello e vedere cosa dice. Ci pensiamo noi a Up, tu vai a parlare con lui” detto questo, Jae, si diresse verso Up, che non aveva ancora smesso di versare una sola lacrima, cercando di tirarlo su di morale.
 
***
 
Bang sfrecciava veloce per le strade di Seoul, dirigendosi verso casa sua.
Sperava solo di non trovare li il suo…ragazzo? Ex? Insomma sperava solo di non trovarlo li!  Mere speranze le sue.
Appena aprì la porta li trovò teneramente abbracciati, il viso di Him era nascosto nell’incavo del collo dell’altro.
Appena sentì la porta aprirsi, Nam, sapeva già chi si sarebbe presentato dinnanzi a loro, non era nato ieri.
Alzò piano il collo, notando lo sguardo sconcertato su di se.
“Guk…non… aspetta! Posso spie…”
“Spiegare? Stavi per finire la frase così? Cosa cazzo vuoi spiegare eh? Che ti scopi il mio ragazzo? Eh?”
“Eh? Ma che cazzo dici!”
“Sto solo dicendo quello che ha confermato lui prima di scappare qui! Da te!” La sua pressione continuava davvero a salire alle stelle… non solo aveva perso una delle due persone che amava più della sua stessa vita, ma quella persona se la faceva perfino con il suo gemello!
 
“Non ti farei mai questo e lo sai! Come puoi accusarmi!”
“Penso che la scena alla quale mi stai facendo assistere possa bastare e avanzare!”
YongNam allora prese a muovere un pochino Chan, cercandolo di farlo svegliare leggermente, ma da lasciarlo nel dormiveglia.
“Guk… cosa c’è….amore ho sonno” Appena si sentì muovere, cercò di sistemarsi meglio su quel corpo caldo.
“Vedi quello che dice? Vede te al posto mio!”
Era sempre più confuso, se erano così i fatti allora perché… perché gli aveva detto tutte quelle cose prima!
 
Senza svegliare il bel addormentato, il gemellino gli fece segno di avvicinarsi proponendo uno scambio, preso alla sprovvista e nel buio più totale cominciò a pensare –perso per perso… tanto vale dare ascolto a mio fratello- che sembrava l’unico in grado di capirci qualcosa.
Con delicatezza lo scambio avvenne, ma l’intento di non svegliarlo no.
Aprì i piccoli occhietti a mandorla infastidito da tutto quel movimento, ma ancora intontito dal sonno si accoccolò tra le braccia di Guk, senza pensare a cosa stava realmente facendo.
“Gukkie” fu solo un sospiro. 
“Non lasciarmi solo…”
 
Ora, davvero, era senza parole.
Alzò lo sguardo su suo fratello chiedendo delle spiegazioni, ma lo notò indeciso sul da farsi.
Non sapeva se cantare fosse un bene o un male, oddio tanto male non direi… conosceva il fratello come le sue tasche e non sarebbe successo niente di tragico. Prese un grande respiro e cominciò a raccontare.
“Mi…mi ricordo delle tue grida un mesetto fa… quando Chan tornò a casa a quell’ora del mattino.”
Anticipò la chiara domanda che stava per fargli.
“Si… eravamo insieme, l’ho accompagnato io fino a casa”
“Perché era con te. Perché tu lo hai riaccompagnato a casa! Perché tu…”
“Perché l’ho salvato. Guk.. lo stavano per…”
La mano del leader si alzò facendolo bloccare.
No… tutto ma non questo. Preferirei che mi dicesse che lui e Chan hanno una storia segreta. Preferirei sentire delle parole del genere. Ma non quello. No.. non può essere.
 
***
 
Un MESE PRIMA
 
Stava camminando tranquillamente per le vie di Seoul, erano le due del mattino e si stava dirigendo verso le loro sale da ballo.
Era da un po’ di tempo che faceva aventi e in dietro a quella maniera, la stanchezza cominciava a farsi sentire, tutto il giorno allenamenti, tornare a casa, “riposarsi” e poi aspettare che quei due si addormentassero per poi riuscire e riandare ad allenarsi.
Il suo fisico non era nemmeno abituato a tutto quel movimento, infatti aveva perso altri chili e le sue occhiaie facevano paura a un panda.
 
Si fecero le 5.30, aveva appena finito i suoi allenamenti extra, quando venne preso per la collottola e portato in un vicolo buio.
I suoi occhi non riuscivano a vedere niente, la paura cominciava a impadronirsi del suo corpo.
Co…cosa mi vogliono fare? oddio…Guk…Up..aiuto…
Uno lo aveva imbavagliato e l’altro lo stava spogliando velocemente.
Chan era terrorizzato, non riusciva a muoversi, sinceramente non pensava che una cosa del genere gli potesse mai accadere.
Sentì una mano che si stava intrufolando dentro i suoi pantaloni, cominciò a scalciare, a provare ad urlare, ma era tutto inutile non poteva sentirlo nessuno.  Si stava per dare per vinto, quando a un certo punto i due uomini vennero sbattuti contro la parete, spaventati, raccolsero i loro vestiti e scapparono via.
 
Chi… chi mi ha salvato? Chiunque tu sia… grazie
Non riusciva nemmeno a muovere un muscolo, era talmente spaventato.
“Chan! Chan ehi sveglia! Vuoi che ti porti all’ospedale? Ehi Kim Himchan!”
Alzò lo sguardo e si ritrovò davanti Bang.
“Guk… Guk…oddio grazie io…” continuò a versare lacrime per una buona mezzora fino a quando non lo guardò bene in faccia…
“Co…Yongnam? Scusa…io…ti ho scambiato per tuo fratello…”
“In quelle condizioni mi stupisco che tu mi abbia riconosciuto, altro che!”
Lo prese per il braccio riaccompagnandolo  fino a casa, il viaggio lo passarono in totale silenzio, solo quando arrivarono a destinazione il più piccolo parlò
“Ti…ti prego.. non dire niente a Guk… ti prego…”
“Come vuoi tu, non gli dirò niente, ma in cambio devi promettermi che mi chiamerai, ogni volta che vorai andare da qualche parte a quest’ora della notte, chiamami.” Detto ciò gli fece segno di rientrare in casa, di stare tranquillo che lo avrebbe controllato lui.
 
Appena entrato in casa si ritrovò tutto il gruppo in salotto, aspettavano tutti il suo rientro, erano le 6.30 del mattino e lui era sparito, erano tutti più agitati che mai.
“MA DOVE CAZZO SEI STATO! MA TI RENDI CONTO CHE CI E’ VENUTO UN INFARTO QUANDO NON TI ABBIAMO TROVATO?”
“Guk…io...scusate ma avrei voglia di riposare”
Sotto tutti gli occhi increduli sei suoi amici, si ritirò nella sua stanza, si spogliò e si fece un bel bagno caldo. Doveva pulirsi… si faceva schifo, anche se quelle persone non le aveva mai toccate, si sentiva veramente uno schifo.
 
Si mise a letto provando a prendere sonno, senza riuscirci. Gli eventi di poco prima gli continuavano a tornare in mente, si conficcò addirittura le unghie nella carne per provare a non pensarci, ma tutto fu vano.
Prese il cellulare e chiamò l’unica persona in grado di consolarlo.
 
***
 
Si ricordava quelle parole, come aveva potuto gridare in quel modo? Come poteva sapere quello che il suo amatissimo ragazzo aveva appena subito?
Mentre si stava dando dell’imbecille, mille e mille volte, il corpo stretto al suo cominciò a muoversi.
Inizialmente si stava stiracchiando, poi cominciò ad agitarsi e a cercare di divincolarsi da quel corpo.
“Bang Yongguk! Cosa ci fai stretto a me! Ti ho detto che non ti voglio più mi sembra! Capisci quello che di..”
Non lo lasciò finire di parlare che gli tappò la bocca con la sua.
Fu un bacio violento inizialmente, colpa anche del più piccolo che non “voleva”,  poi però rinunciò a ribellarsi e il bacio divenne leggero e dolce, pieno d’amore.
 
“Quello…quello che ti è successo è vero? Io… Chan amore io… è tutta colpa mia… perché non me ne sono mai accorto… io” stava piano piano cominciando a piangere. Al solo pensiero del male che gli aveva causato indirettamente si sentiva morire.
“Co..cosa dici! Non è colpa tua!!! IO ho deciso di uscire a quell’ora! Non mi ha obbligato nessuno!!! Io volevo solo.. non volevo che vi vergognaste di me… quindi io… ho provato a migliorare, ma…ecco…io…” al ricordo di quelle mani sul suo corpo… gli venivano i brividi dallo schifo.
“Shhhhh….piccolo… dovevi dircelo… cosa pensavi… che ti avremmo messo da parte? Sciocco! Ora ce ne torniamo a casa da Uppie, che appena te ne sei andato ha avuto un attacco respiratorio e… cazzo devo vedere come sta!”
Si era per un momento dimenticato dell’altro ragazzo!
Si ma qui impazzisco…
Cercò il cellulare nella sua tasca del jeans, maledicendola, per un momento, per la sua troppa larghezza.
Trovandolo e leggendo il messaggio di Jae trasse un sospiro di sollievo.
 
Da JAe
A Guk
 
Up si è finalmente addormentato! Ora sta bene sta tranquillo! Torna presto a dopo.
 
“Uppie ora sta riposando… sono riusciti a cal…” nel mentre era intento a leggere il cellulare, Kim, si era alzato, messo la giacca, la sciarpa e si stava preparando per uscire.
Classica scena di un anime, Guk che abbassa lo sguardo per cercare Chan, ma non trovandolo si formano le lucette a forma di sagoma del ragazzo che lampeggiano.
 
“Su andiamo? Up… io non volevo che gli succedesse questo! Io… è sempre colpa mia!!!”  era così preoccupato che a stento si ricordava il perché era scappato via.
Voleva solo riavere i suoi ragazzi, non voleva farli stare male, o peggio farli quasi morire di infarto!
Ma quello che gli era successo lo aveva segnato nel profondo… ok non era successo alla fine niente, ma era pur sempre una brutta cosa che, il suo cervello,  non accennava a voler dimenticare.
Salutato Nam e tornarono a casa.
 
Aperta la porta di casa si trovarono i restanti membri in salotto ad attendere il loro rientro.
Nemmeno si fermò a salutarli, si fiondò in camera sua alla ricerca del suo piccolino.
Bang era rimasto dagli altri cercando di spiegargli un pochino la situazione; Zello, che in tutto quel tempo aveva fanculizzato Chan, ora si stava pentendo  miseramente.
Aveva fatto soffrire il suo migliore amico e quindi non aveva sentito ragioni, era colpa sua punto, Beh si… era colpa sua… ma non intenzionale, almeno non troppo.
“Vai da lui e state insieme… uniti come sempre”
“Non ho nessuna intenzione di lasciarlo”
 
Fatto il suo dovere da leader seguì il suo ragazzo e si chiuse in camera.
Era sdraiato su un fianco, il volto addormentato con ancora le lacrime agli occhi.
Tutta colpa mia, tutta colpa mia…
Si ripeteva dentro di se… sentì la mano di Bang sulla sua spalla, facendogli segno negativo, non doveva dispiacersi… non doveva! Era tutta colpa loro… e appena Up sarebbe venuto a conoscenza dei fatti… si sarebbe incolpato ancora di più.
 
Lasciarono dormire Up… decisero che era meglio così, intanto loro si sarebbero accoccolati ai suoi lati, per fargli una sorpresa appena sveglio.
Sorpresa che gli costò un secondo piccolo infarto.
Non si aspettava di certo lui di fianco a se, dopo quello che gli aveva urlato contro!
In un primo momento pensò di stare sognando, ma era certo che quella fosse la realtà.
 
“Co…come mai sei qui..”
“Uppie io… mi dispiace così tanto…io… ti amo così tanto che…ho avuto paura capisci? Io… non riuscivo a guardavi e…”
“Piano piano… cosa mi sono perso? Non avevi detto di avere una relazione con suo fratello? Cosa aveva paura di dirci? Comincia dall’inizio!”
“Chan calmati… noi non ti abbandoneremo mai! Quindi ti prego, di la verità a Jongup… la deve sapere anche lui..”
Con una grande forza di volontà, che non pensava di avere, raccontò tutto, senza tralasciare niente.
La faccia di Up era tra lo stupito, lo schifato e l’incazzato nero. Non si capiva molto bene ma di certo si percepiva  la sua aura nera.
“Sai chi sono?”
“No..e non voglio nemmeno rivederli mai più in tutta la mia vita. Ho avuto così tanta paura..io..”
“Devo scoprire chi sono” disse mentre si stava alzando dal letto, tutto concentrato su cercare un modo per trovare quei due bastardi.
“Up…dai calma… sto bene infondo! Solo che non riuscivo più a stare con voi… ma sto bene!”
“Si…si è visto..”
“Guk non ti ci mettere pure tu ora. Questo vuole combinare casini!”
“Non lo trattengo di certo… la porta se la apre da solo e se ha bisogno sa dove trovarmi”
“Ma ti rendi conto di quello che dici?” ora si stava preoccupando lui, in quelle condizioni erano in grado di fare le cose più impensabili, avevano uno sguardo talmente incazzato che faceva paura.
“NO.. TI RENDI CONTO TU DI QUELLO CHE HAI RISCHIATO? COSA? NON VOLEVI DISTURBARMI?  Da domani piuttosto non dormo, ma ti alleno io giorno e notte. Non starai mai da solo, MAI!!!”
 
Come aveva temuto il leader, il piccolo Up, riprese ad andare in iperventilazione.
Non ci posso credere… dopo tutto quello che ha subito… ha continuato a non dirci niente.
Non voleva farci preoccupare…ah beh ora in effetti sono tranquillo come …non so cosa… guarda come respiro bene…cazzo non riesco di nuovo a respirare!!!
Non voleva farmi preoccupare un cazzo!
 
“Calmati Jong ti prego… non fare niente! Non è successo niente ok? Se solo fossi riuscito a reagire meglio… forse tutto questo non sarebbe mai successo… ora però calmati, ti prego Uppie”
Sotto le  sue preghiere cominciò a rilassarsi, il respiro tornò regolare.
“Tu da ora in poi non ti allenerai più di notte intesi? Non ci pensare minimamente di uscire da questa camera a quell’ora! Vuoi allenarti? Bene mi chiami e ti alleno io! Piuttosto che rischiare di ritrovarti mezzo morto e stuprato nei vicoli di Seoul preferisco non dormire!”
 
Chan si continuava a maledire, sapeva che era meglio non dirgli niente, ma era sul serio arrivato alla frutta.
Non dormiva più per colpa degli incubi e non poteva continuare ad andare da Nam per sempre.
“Io…Mi dispiace avervi fatto preoccupare ma… ecco non riuscivo più a guardavi negli occhi… la sera quando vado a dormire… ho gli incubi…sento ancora le loro mani sul mio corpo e..” le lacrime cominciarono a scendergli veloci, con le unghie cominciò a stringere forte i polsi…  tanto forte da farli sanguinare…
“Chan..Chan calma… ti prego calmati.. ci siamo noi ora! Hai degli incubi? Svegliaci, ti coccoleremo e così potrai tornare a dormire tranquillo.”
“IO… mi dispiace così tanto… vi amo moltissimo, grazie per stare con me”
Non ci fu bisogno di altre parole, si addormentarono l’uno tra le braccia dell’altro, Chan si poteva definire “tranquillo e felice” anche se non rispecchiava molto la tranquillità, ma era con le persone che amava e questo poteva considerarlo un miracolo. 

FINEEEEEEEEEEEEEEEE 
Spero davvero che vi sia piaciuto!
Non ho avuto molto tempo per scriverlo, sono stata sempre in vacanza :p
Alla prossima ragazze/i(?)
Bye byeeeeeee Key2690

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