CUORI ALLA DERIVA

di elisan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 - I fratelli Salvatore ***
Capitolo 3: *** 3 - IL RITORNO DI YUKI ***
Capitolo 4: *** 4 - Baci e altro.. ***



Capitolo 1
*** 1 ***



CAP.1

I pallidi raggi lunari venivano catturati dalle ciocche ramate della donna che si agitava nel letto in preda a incubi tremendi, il lenzuolo era scivolato a terra nei suoi movimenti frenetici mentre la sua fronte s'imperlava di sudore e le sue mani stringevano convulsamente il cuscino.

'Ryo la fissò con uno sguardo gelido, uno sguardo pieno d'odio che non le aveva mai rivolto in quei otto lunghi anni. Accanto a lui, una donna si stringeva appassionatamente ma Kaori non riusciva a distinguere il suo volto anche se sembrava una figura familiare.
"Ti ho sopportato per tutti questi anni ma ora è giunto il momento di dividerci, me ne vado Kaori.. me ne vado con lei!".
"No aspetta Ryo.. RYO!!".
Ma lui le aveva voltato le spalle mentre la risata acuta della donna risuonava nell'aria.
"Ora Ryo è mio"'

"NOOOOOOOOOO!".
Kaori si alzò a sedere sul letto ma era sola in casa, Ryo era andato a bere in uno dei locali che abitualmente frequentava e non aveva idea di quando sarebbe tornato. In quel momento si accorse di aver fatto un'incubo ma era stato talmente intenso da sembrare vero e un brutto presentimento le attanagliava il cuore.
Corse al telefono per chiamare Miki o Kazue ma poi si accorse che sarebbe stato ingiusto nei confronti delle loro amiche che probabilmente dormivano o sicuramente, nel caso di Kazue, stava facendo l'amore con Mick.


Quella mattina, alla centrale di polizia, l'ispettore Saeko Nogami era impegnata in una telefonata piuttosto importante. La sua voce trapelava un certo disagio dettato soprattutto dall'incarico che stava per affidare a Ryo e sapeva che la cliente, in passato, aveva fatto soffrire Kaori. Tuttavia non poteva negare che difendere la principessa Yuki era un'enorme privilegio.. e una serie infinita di guai!
Uscì dal suo ufficio e si diresse verso il Cat's Eye sapendo già che Ryo le avrebbe chiesto diversi mokkori per quell'incarico, rivolse un pensiero a Maki di proteggere la sua sorellina prima di uscire dal suo ufficio.

"Allora come vanno le cose con Saeba?" chiese Miki porgendo il caffè alla sua amica.
"Come vuoi che vada, fa le ore piccole ai night ubriacandosi e ci prova continuamente con tutte le donne che vede" sospirò Kaori "Ah io non so più cosa fare".
Kazue appoggiò la tazzina sul bancone e la guardò teneramente "Kaori dovresti fare la stessa cosa, esci con qualcuno".
"Ha ragione Kazue, solo così lo renderai geloso" disse Miki.
"Figuriamoci se quello è geloso di me, gli sono del tutto indifferente" rispose Kaori.
"Non credo, ricordati che quando Angel ha cercato d'infilarsi nel tuo letto gli ha sparato" le rammentò la mercenaria.
"Se fosse per lui lo farebbe ancora" brontolò la dottoressa gettando un'occhiataccia al suo compagno che stava discutendo al solito con Ryo e Umi.
"Kazue lo sai che ti ama" disse Kaori.
"Sì anche perchè l'ho minacciato di andare a letto con un'altro se lo scopro ad allungare le mani su di te".
"Vedi Kaori devi fare come lei, minaccia Saeba e si renderà conto dello sbaglio che sta facendo" rispose Miki.
Mentre la barista diceva queste ultime parole, la porta si aprì e la donna entrò nel locale ancheggiando verso gli sweeper. Subito Ryo e Mick sbavarono facendo scivolare i loro sguardi sulle curve provocanti dell'ispettore.
"Guai in vista" brontolò Miki.
Saeko si parò davanti allo sweeper e disse "Ryo tesoro ho un favore da chiederti".
"Un'altro? Guarda che ancora mi devi pagare gli arretrati!" urlò, srotolando una lista lunga un chilometro.
"E questa è la mia, quand'è che mi fai dare una botta?" fece Mick.
"Te la do io la botta brutto pervertitooooooo!" gridò Kazue scaraventandolo contro il muro con un martellone prestato da Kaori.
Ryo deglutì e chiuse gli occhi ma stranamente non arrivò nessuna martellata così diede uno sguardo alla sua socia ma lei sembrava indifferente alle avance che aveva fatto a Saeko.
"Allora quale altra gatta da pelare ci hai rifilato questa volta" disse Ryo seccato più che altro dall'indifferenza di Kaori.
"Tra pochi giorni ci sarà un summit internazionale alle Hawaii e dovreste fare da guardia del corpo a una persona importante. Viaggerete con lei sulla nave che parte dal porto oggi pomeriggio e la proteggerete durante il viaggio" rispose Saeko.
"E chi sarebbe questa cliente?" chiese Kaori "Perchè si tratta di una donna, vero?".
"La principessa Yuki".
Kaori impallidì a quel nome e si aggrappò al bancone con mani tremanti pensando che il suo incubo si stava materializzando. Ryo la fissò stranito chiedendosi cosa avesse provocato il pallore del suo angelo.
"Miki ma questa Yuki non è la tipa che aveva chiesto a Saeba di partire con lei?" sussurrò la dottoressa.
"Sì Kazue e c'è poco da stare tranquille" bisbigliò l'amica.
"Ehi tesoro va tutto bene? Sei pallida" chiese Mick appoggiando una mano sulla spalla di Kaori.
Kaori si voltò e non riuscì a trattenere le lacrime "Mick!" urlò, fiondandosi tra le sue braccia.
Kazue s'irrigidì ma non disse nulla perchè sapeva che la sua amica aveva bisogno del conforto che solo Mick poteva darle in quel momento. Ryo invece s'incupì e drighignò i denti, stringendo i pugni sulle ginocchia mentre una gelosia feroce lo dilaniava. Kaori era la sua donna e non avrebbe permesso a nessun uomo di toccarla con un dito anche se si trattava del suo migliore amico.
"Scusami Kaori, so che è dura ma se non te la senti affiderò a Mick l'incarico" fece Saeko.
"No, noi siamo City Hunter e se è importante che Yuki vada al summit l'accompagnerò anche se non mi farà piacere rivederla" rispose Kaori asciugandosi le lacrime.
"Noi verremo con voi" disse Miki.
"Non ho bisogno del tuo aiuto lucciolone" brontolò Ryo.
"Tsè, non sapresti fare niente senza di me".
"Che ne dici Darling andiamo con loro?" chiese Mick alla sua compagna.
"Sì amore, vorrei stare vicino a Kaori eppoi non ho mai visto le Hawaii" esultò lei.
L'americano cominciò a sbavare guardando le curve sensuali della sua donna "Non vedo l'ora di vederti con il gonnellino!".
"Sapevo che avreste accettato tutti quanti così vi ho prenotato quattro cabine a meno chè Ryo e Kaori non vogliate dormire insieme" disse Saeko sorridendo maliziosamente.
"Preferisco affogare piuttosto che dividere il letto con questo schifoso maiale!" urlò Kaori.
Ryo le rivolse un sorriso gelido "Non dormo con gli uomini".
L'anima di Kaori s'infiammò e il suo coraggio prese forza, avrebbe fatto vedere al suo socio di che pasta era fatta e se lui voleva veramente Yuki, lei si sarebbe cercata un'uomo come si deve.. un'uomo che non si sarebbe mai tirato indietro e che l'avrebbe amata.



Continua...
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Capitolo 2
*** 2 - I fratelli Salvatore ***


CAP.2 Mick si avvolse un asciugamano intorno ai fianchi e uscì dalla doccia, si strofinò i capelli con una salvietta e andò in camera a vestirsi. I suoi occhi azzurri si addolcirono fissando teneramente la donna nuda che dormiva nel letto. Le curve voluttuose celate appena dal lenzuolo risvegliarono il desiderio in lui e, come se sentisse di essere osservata, lei aprì gli occhi. Gli sorrise, allungando le braccia verso il suo uomo mentre Mick scostava il lenzuolo e si toglieva l'asciugamano. Kazue fremeva eccitata mentre Mick la stringeva a sè impossessandosi della sua bocca con una fame esplicita. Quella reazione la travolse come un’onda anomala, impadronendosi del suo corpo. La lingua di Mick esigeva la sua, esplorandole con impeto le labbra. Kazue gemette quando le sfiorò il capezzolo e ancora di più quando, catturandolo tra pollice e indice, iniziò a stuzzicarlo rendendolo turgido e teso. Senza sapere cosa stesse facendo, Kazue mosse i fianchi contro di lui mimando i movimenti delle loro lingue. "Stai ferma Darling altrimenti perderò subito il controllo". "Ma io ti voglio!" protestò Kazue. "E mi avrai ma non subito" rispose Mick abbassando nuovamente la testa. Catturò tra le labbra un capezzolo turgido, assaporando la sensazione del liscio rigonfiamento dei seni e lentamente disegnò con la punta della lingua dei delicati cerchi che la stavano facendo impazzire. Incapace di fermarsi, Kazue si allungò a toccare la sua erezione. Il suo membro era gonfio e duro e le dita le tremavano come il corpo. Lei lo stava aspettando, moriva di desiderio. Strinse a sè la testa di lui e lasciò scivolare le dita tra i suoi capelli mentre si inarcava, incapace di arrestare i selvaggi impeti di piacere che le provocava. Le sue gambe si aprirono, i muscoli le si contrassero quando la mano calda di Mick la sfiorò fermandosi poi sul suo sesso. Mick sentì sotto la mano tutto il calore sprigionato dal suo corpo mentre il desiderio di lei pulsava nel punto in cui l'aveva accarezzata. Sentì il pollice di Mick esplorare la sua femminilità, un gemito di supplica le esplose dalle labbra e si sollevò verso di lui, scossa da selvaggi tremori mentre l’accarezzava. Una divorante lussuria la travolse, la sua testa ricadde inerte sui cuscini poi il suo corpo si contrasse sotto le dita di lui che indugiavano volutamente sul suo clitoride. Nessuna donna si era mai abbandonata offrendosi a lui in quel modo, realizzò Mick. Non sapeva quanto ancora sarebbe riuscito a controllarsi. "Voglio vederti mentre ti posseggo e mi supplichi per avere le mie carezze". Quelle parole le suggerivano di incitarlo, pregandolo di continuare poi sentì che l’accarezzava ancora ma questa volta, scossa da violenti spasmi, si rese conto che erano le sue labbra a sfiorare il centro della sua femminilità. Con la lingua accarezzò la sua umida intimità e la sentì gemere poi la penetrò adagio con un dito. Subito i muscoli di lei gli si chiusero intorno catturandolo e il suo corpo reagì con una spinta selvaggia di maschile urgenza. Sentiva il cuore battere come impazzito, il sudore gli imperlava la fronte ma si sforzò di procedere lentamente. Un dito, poi due, aspettando che il corpo di Kazue si adattasse a lui. Eccitata e impaziente, si allungò e strinse il suo membro accarezzandolo ritmicamente. Mick la mise sotto di sè, penetrandola adagio, con i muscoli contratti per la pressione che stava esercitando per non cedere alle sue richieste di spingersi più a fondo. Lei si contrasse facendolo fremere allora Mick la penetrò con maggior forza mentre Kazue affondava le unghie nelle sue spalle in preda all’impellente bisogno di avere di più. Incapace di controllarsi, Kazue diede voce a quell’urgenza. Le parole le uscirono roche dalle labbra implorando affannosamente: "Ancora Mick.. di più..." accompagnando le parole con il movimento del corpo. "Quanto di più? Così?". Lei ansimava sotto le sue spinte "Sì così.. ancora... di più...". Quella convulsa litania di richieste e approvazioni stordiva ed eccitava Mick come una canzone erotica che i loro respiri, all'unisono, suonavano in un sensuale duetto. Il bisogno di andare più a fondo, di possederla completamente lo sopraffece. Le spinte si fecero sempre più intense e li portarono al vertice. Kazue gli baciò il collo, le spalle e gli graffiò la schiena, travolta da una passione selvaggia. I muscoli di Mick gli si irrigidirono mentre cercava di ritardare l’orgasmo ma era troppo tardi, il suo corpo stava già reclamando l'appagamento. Kazue gridò parole di febbrile piacere mentre gli affondi pulsanti e violenti di Mick la portavano con lui all’apice del piacere, i corpi avvinti in un'esplosione di estatico sollievo. I loro vestiti erano abbandonati in disordine sul pavimento della camera da letto. Loro due erano distesi pelle contro pelle, le mani di lui la modellavano lentamente mentre lei giaceva appagata. "Sei silenziosa" osservò Mick baciandole l'incavo del collo. "Sto pensando a quanto sia perfetto tutto questo, a quanto sono felice e come vorrei che lo fosse anche per Kaori" ammise Kazue. "Qualcuno darà del filo da torcere a Ryo e lui si pentirà dell'occasione persa". Nuvole di vapore nero sbuffarono dalla ciminiera dell'Artemide mentre attraccava alla banchina del porto di Tokyo. La nave era un vero e proprio palazzo galleggiante con le sue piscine, i suoi campi da tennis e le immense sale. Vi era pure un cinema e addirittura una sala operatoria per le emergenze. Nell'ala est, destinata agli alloggi della principessa Yuki, due uomini stavano sfogliando dei dossier nella sala principale. "I fascicoli sugli sweeper sono completi?" chiese l'uomo dagli intensi occhi azzurri versandosi del whisky nel bicchiere. "Si e devo dire che sono interessanti. Non si sa nulla del passato di Saeba nè di Falcon tranne che i due erano mercenari nel Sud America, poi Ryo si è trasferito a Los Angeles dove ha incontrato Mick Angel. Anche il passato di questo biondino è avvolto nel nulla". "Stefan che mi dice delle ragazze?". "Miki è stata trovata da Falcon quando ancora era una bambina, l'ha allevata e poi si sono innamorati". "La bella e la bestia!" rise l'uomo. "Quella che mi ha colpito di più e Kaori Makimura, la socia di Ryo Saeba. E' una donna assolutamente normale e avrebbe fatto altro nella vita se suo fratello, che era il precedente socio di Saeba, non fosse stato ucciso" rispose Stefan "E' così bella e ha uno sguardo dolce". "Oh oh tu che interessi a una donna dopo tanti anni". "Piantala Damon" brontolò Stefan "Questa è Kazue Natori, biologa e partner di Mick Angel". Damon prese in mano il fascicolo e rimase folgorato dalla bellezza della dottoressa "Di lei me ne occupo io". "Sta con Angel perciò non è una donna libera". "Ancora per poco" sogghignò Damon. Kaori finì di preparare la valigia e si chiese se portare il bikini che le avevano regalato Miki e Kazue in occasione del suo compleanno. Era rosso e molto audace, con una profonda scollatura e sgambato maliziosamente. Ryo entrò nella sua stanza e s'incupì alla vista dell'indumento che aveva in mano. "Non avrai intenzione di portarlo, cosa te ne fai.. tanto sei un'uomo" disse Ryo bruscamente roso dalla gelosia che altri uomini l'avrebbero vista con quel minuscolo pezzo di stoffa. "Per te sarò un'uomo ma per gli altri sono una donna" rispose Kaori gelida. Ryo non rispose e, silenziosamente, si mise alle sue spalle. Le accarezzò i polsi lentamente assaporando la sericità della pelle mentre il respiro di Kaori le si mozzava in gola e un brivido di piacere le attraversava il corpo. Ryo inspirò il dolce profumo dei suoi capelli e, innavertitamente, si avvicinò a lei. I loro corpi ormai si sfioravano e il desiderio a lungo trattenuto minacciava di esplodere tra di loro. Il cuore di Kaori batteva furiosamente nel petto mentre attendeva con il fiato sospeso una mossa da parte del suo socio che però non avvenne. Quando si staccò, lui la fissò con occhi gelidi "Muoviti, abbiamo del lavoro da fare". Kaori provò un dolore indescrivibile ma decise che non avrebbe permesso mai più di fargli capire quanto lo amava così gli passò accanto e uscì dalla casa. Fuori, Mick e Kazue li stavano aspettando accanto alla mercedes dell'americano. La dottoressa notò subito il pallore della sua amica e chiese: "Kaori va tutto bene?". Lei si impose di sorridere "Certo non vedo l'ora di salire sulla nave e conoscere qualcuno.. oppure potremmo fare le cose a tre con Mick, che ne dici Kazue?". Kazue rimase a bocca aperta, Mick boccheggiò e Ryo sentì il sangue salirgli alla testa al pensiero del suo amico che toccava la sua Kaori. Vide che la sua socia lo guardava sperando in sua reazione e si sforzò di mostrarsi indifferente. "Kaori sei sicura di sentirti bene?" chiese Kazue posando una mano sulla sua fronte. L'immaginazione di Mick prese il suo corso su pensieri erotici e l'uomo cominciò a sbavare "Però avere Kaori e Kazue.. nude.. nello stesso letto.. gheeeeee..". "Scordatelo Angel!" gridò la sua compagna sotterrandolo sotto un martellone di parecchie tonnellate. Quando arrivarono al porto la tensione nella macchina era insostenibile, Ryo si era seduto davanti mentre Mick guidava ma con la coda dell'occhio rivolgeva degli sguardi furtivi alla sua socia. Umi e Miki li aspettavano già sul molo e stavano parlando con due uomini mentre una donna corse incontro allo sweeper. "Ryoooooooooooo!" urlò la principessa Yuki fiondandosi tra le sue braccia. L'uomo dai capelli corvini colse l'occasione al balzo e guardando un'attimo Kaori le rivolse un sorriso crudele prima di voltarsi verso Yuki e baciarla con trasporto. Continua...

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Capitolo 3
*** 3 - IL RITORNO DI YUKI ***


CAP.3 Il cuore si frantumò in mille pezzetti, il respiro le si mozzò in gola mentre osservava Yuki baciare appassionatamente l'uomo che amava. Il suo incubo peggiore si stava avverando e ora non le rimaneva altro da fare che guardare quella donna portarsi via il suo Ryo. "Che gran puttana!" sibilò Kazue disgustata. "Mi hai tolto le parole di bocca" disse Miki. Kaori era impallidita visibilmente e le sue amiche lo avevano notato come avevano visto l'uomo che si stava avvicinando a lei. La sweeper non ci aveva fatto caso finchè una calda mano non si posò sulla sua spalla. "Stai bene?" chiese l'uomo. "Chi sei?". "Sono una dei consiglieri della principessa, mi chiamo Stefan Salvatore" rispose, rivolgendole un sorriso che le scaldò il cuore. Avvampò sotto il suo sguardo "I- io sono Kaori Makimura, la socia di Ryo Saeba". "Ho sentito parlare di te e sei ancora più bella che nelle foto" disse Stefan, il suo sorriso si allargò ancora di più vedendo il suo rossore aumentare. "Già ci provi fratello?". "Fratello?" chiese Kaori. "Lui è mio fratello Damon". Ryo s'irrigidì sentendo le voci dei due uomini e si staccò da Yuki, vide l'uomo baciare la mano di Kaori e lei sorridergli dolcemente. Una furia omicida s'impadronì di lui e il suo primo istinto sarebbe stato quello di rompere la faccia a quel tizio se Yuki non lo avesse fermato. "Perchè lei è ancora qui, pensavo che l'avessi allontanata". Lo sweeper percepì l'odio nella voce della principessa e si chiese il motivo "Lei è la mia socia" rispose bruscamente allontando la mano dal suo braccio. "Davvero c'è un casinò su questa nave?" chiese Kaori. "Ti va di fare una puntatina con me stasera?" disse Stefan. "Lei con te non farà proprio nulla!" ringhiò una voce brusca dietro di loro. Kaori e Stefan si voltarono e l'uomo potè vedere il lampo omicida che balenava negli occhi neri dello sweeper. Sorrise dentro di sè perchè quello che lui amava di più erano le sfide e aveva già deciso che Kaori doveva essere sua. "Ryo non devi proteggere Yuki?" chiese Kaori freddamente. "Che significa Kaori". "Che quello che faccio con un'altro non ti riguarda, andiamo Stefan". Ryo la fissò impotente mentre la sua socia prendeva la mano di Stefan Salvatore e si faceva condurre sulla nave. Una feroce gelosia gli dilaniò il petto mentre l'unica cosa che voleva fare era sparare a quel bell'imbusto. Aveva baciato Yuki per farla ingelosire e quindi allontanarla da lui ma sembrava che il suo piano gli stesse ritorcendo contro, minacciandolo di perdere per sempre il suo angelo. "Sei un'idiota! Quando ti convincerai che facendo così perderai Kaori?" disse Mick. Ma Ryo non l'ascoltò e s'incamminò con Yuki sulla passerella della nave. L'americano sbuffò infastidito non capendo cosa fosse preso all'amico, se lui non si fosse innamorato perdutamente della sua Kazue non si sarebbe fatto scrupolo a rubargli Kaori. "Cosa possiamo fare Kazue" disse Miki. "Non lo so ma credo che Kaori stavolta non lo perdonerà". "Anche perchè la vostra amica piace molto a mio fratello" fece una voce alle loro spalle. Kazue si voltò e rimase senza fiato. Due splendidi occhi azzurri la fissavano bramosi e un sorriso sensuale aleggiava sulle labbra dell'uomo affascinante e seducente che la stava guardando. L'uomo le prese la mano e le depose un bacio "Damon Salvatore ai tuoi ordini mia bella dottoressa". "Kazue Natori" avvampò lei. "Kazue.. un nome bellissimo per una donna stupenda, posso invitarti a fare un giro della nave con me?" chiese Damon con voce roca e sensuale. "E-ecco io...". Mick prontamente si parò davanti alla sua donna e ringhiò contro il viso del tipo "Stai lontano da lei se ci tieni alla tua salute" la voce era gelida. Damon sbuffò "Stavo solo facendo amicizia con lei". Mick gli rivolse uno sguardo tagliente come la lama di un rasoio "Chiariamo subito una cosa: lei mi appartiene e se ti becco solo a guardarla ti strappo le palle!". "Amore ti prego, lascialo stare" disse Kazue. Mick le prese la mano e la trascinò sulla nave. Un sorriso malizioso si dipinse sulle labbra di Damon che già pregustava la vittoria e il corpo voluttuoso della dottoressa. "Ryo mi sei mancato tanto" disse Yuki avvinghiandosi al suo braccio. Lui le rivolse un sensuale sorriso "Dolcezza con me non ti succederà niente". Il ristorante era situato al centro della nave, la mattina i passeggeri potevano fare tranquillamente colazione godendosi il viaggio. Ryo accompagnò la principessa nella sala ma si bloccò all'ingresso guardando due persone sedute a un tavolo. La donna era chinata verso l'uomo, i loro visi erano vicinissimi e sembrava che si stessero per baciare. Una furia selvaggia irrigidì il suo corpo che si mosse involontariamente verso di loro, deciso a separare quei due. Kaori rideva alla battuta di Stefan, ignara di quello che stava per accadere, finchè un brivido non le percorse la schiena. Non aveva bisogno di girarsi perchè sapeva che lui era alle sue spalle. "Ti diverti invece di sorvegliare Yuki? Sei o non sei la mia socia?" chiese una voce metallica dietro alla sua schiena. Kaori si voltò verso il suo socio e gli rispose freddamente "Sei tu lo sweeper, no? E poi credo che ha Yuki non dispiaccia che io non stia in mezzo. D'altronde tu sei bravo a fare da guardia del corpo alle clienti, soprattutto a chiedere il loro corpo in cambio". Ryo drighignò i denti e serrò i pugni ai fianchi. Aveva una voglia tremenda di schiaffeggiare la sua partner e prenderla per le spalle e scrollarla, gridare che da quando lei era entrata nella sua vita non aveva toccato nessun'altra donna perchè l'unica che desiderava era lei e non riusciva più ad andare con le altre. Anche se faceva il cretino con le clienti, anche se la denigrava, voleva solo lei. Ma non poteva dirglielo, non poteva rovinarle la vita. Così le voltò le spalle e si allontanò da lei. 'Scappa Ryo, è quello che sai fare meglio.. ma io ne ho abbastanza di vederti scappare da me' pensò Kaori. Continua....

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Capitolo 4
*** 4 - Baci e altro.. ***


CAP.4 La nave era partita già da un'ora. Il sole splendeva e un piacevole vento rinfrescava la pelle d'avorio della donna seduta al bordo della piscina. La brezza scompigliava i suoi capelli ramati e molti uomini presenti le lanciavano occhiate seducenti ammirando le sue morbide curve. Il suo sorriso però era solo per l'uomo sdraiato nel lettino accanto al suo. "Sai non è stata una buona idea venire in piscina, tutti gli uomini presenti ti stanno mangiando con gli occhi" disse Stefan. Kaori rise davanti alla sua gelosia, felice perchè finalmente qualcuno si era accorto di lei al contrario di Ryo. Il sorriso le svanì dalle labbra guardando il suo socio vicino a Yuki. La sua bocca era deformata nella solita espressione da maniaco mentre spalmava la crema solare sulla spalle della principessa. Ad un tratto Ryo sollevò gli occhi verso di lei ma Kaori gli rimandò uno sguardo glaciale. Con un sorriso sensuale, si voltò verso Stefan e disse: "Mi sto bruciando tutta". "Vuoi che ti spalmi la crema sulla schiena?". Con un'audacia che non le apparteneva, Kaori si stese sul lettino a pancia in giù e slacciò il reggiseno del bikini. La mano di Ryo si fermò in aria, le pulsazioni dell'uomo aumentarono e il sangue scorreva veloce nelle sue vene mentre una furia omicida gli annebbiava la vista. Si avvicinò al rivale, che non si accorse di quello che stava per accadere, e lo tirò su. "E' l'ultima volta che tocchi ciò che è mio!" tuonò Ryo, assestandogli un pugno sulla mascella e facendolo finire in piscina. "Ryo ma sei impazzito, io non sono tua!" gridò Kaori maneggiando un martellone e scaraventando il suo socio nell'acqua. Lo sweeper sputò l'acqua e vide Kaori correre via, piangendo. Si tirò fuori dalla piscina e la rincorse lungo il dedalo di corridoi della nave. Alla fine la raggiunse e la bloccò contro il muro. Lei era bellissima con gli occhi che luccicavano di lacrime di rabbia e le guance arrossate come se avesse appena fatto l'amore. Kaori si divincolò "Lasciami andare brutto pervertito!" disse ma quando vide l'ardore negli occhi di Ryo, smise di lottare. Trattenne il fiato mentre lui le accarezzava dolcemente la guancia e si avvicinava maggiormente schiacciandola tra la parete e il suo corpo. Inconsciamente, Kaori si umettò le labbra attirando così lo sguardo di Ryo. "P- perchè mi stai guardando così? Ryo cosa fai?". "Apri la bocca Kaori, voglio assaggiare il tuo sapore". "A- assaggiarmi?". "La tua bocca è rossa come una fragola". Allungò una mano e le prese il mento tra le dita mentre con il pollice le accarezzava il labbro inferiore. La strinse a sè cercando la sua bocca. Kaori sentì quelle forti labbra premere contro le sue e chiuse gli occhi per gustarne il calore e la dolcezza. Quando Ryo cercò di baciarla più profondamente, involontariamente s'irrigidì. "Fatti baciare" mormorò Ryo sfiorandole con la bocca la base del collo e tormentandola dolcemente. Le labbra di Kaori si schiusero e la lingua di Ryo vi penetrò per esplorarla, assaporarla, stuzzicarla con una intimità che lei non aveva mai accettato da nessun altro uomo. Ryo aveva reso quel bacio un piacere quasi insopportabile, una carezza così sensuale che Kaori gli prese il viso tra le mani per tenerlo ancora più vicino. Ryo si chinò per stringerla più forte a sè così da sentire ogni curva di quel morbido e caldo corpo. "Ryo..." sussurrò Kaori. Lui si allontanò per riprendere il respiro e i suoi occhi ardenti incontrarono quelli di lei. "Piccola strega non farmi più incantesimi". Mentre parlava si staccò dalla donna, girò sui tacchi e uscì dal corridoio. Kaori si toccò le labbra gonfie con dita tremanti. Anni di attesa, di speranze, per sentire quella dura, arrogante bocca sulla sua. Finalmente era successo: Ryo l'aveva baciata. E la cosa più bella era che la realtà superava di molto la fantasia. "Lucciolone, sei sicuro che questi condotti siano puliti? Qualcuno potrebbe infilarci benissimo un bomba" disse Mick. "Non chiamarmi lucciolone, damerino dei miei stivali! Sì li ho controllati prima che tu e quel mandrillo del tuo compare arrivaste al porto. Io so farlo il mio lavoro, al contrario di voi due che pensate solo alle donne". Miki e Kazue sospirarono osservando i loro uomini litigare come due bambini. Continuarono a seguirli nelle stive mentre i due sweeper controllavano ogni angolo della nave. "Speriamo che Kaori stia bene" disse Kazue "Quella Yuki mi è antipatica, più di Reika!". "Ma si può sapere cosa ti ha fatto? E' da qualche giorno che ce l'hai con lei" esclamò Miki. "Tu sai che abita vicino a noi, no? Ebbene, ha deciso di approfondire la conoscenza con Mick.. prima però deve passare sopra di me!" urlò Kazue. "Sei gelosa?" chiese Miki. "Certo che sono gelosa! Mick è un'uomo troppo sexy e affascinante e io lo amo pazzamente". "Darling davvero mi ami da impazzire?" chiese l'americano alla sua donna. Kazue arrossì "Lo sai che è così". Mick sorrise e afferrò la mano della dottoressa "Ehi scimmione, continua tu qui. Io ho da fare". "Brutto scansafatiche, tutto il lavoro sporco lo lasci a me!" ringhiò. "Lasciali andare tesoro, ho visto un posticino dove potremmo stare soli" disse Miki, accarezzando il torace del marito. Umi avvampò e si fece trascinare in un'angolo buio della stiva. Miki si allungò verso di lui e gli allacciò le braccia al collo mentre lui si chinava verso la moglie e la baciava appassionatamente. "Mick sei ancora arrabbiato con me per Damon?" chiese Kazue mentre si fermavano davanti all'ascensore. Lui si voltò e vide l'ansia negli occhi scuri della donna. Sorrise e le accarezzò una guancia assaporando la morbidezza della sua pelle di seta. "No amore, non è colpa tua se sei così bella e altri uomini ti desiderano. E' lui che mi fa imbestialire". "Ma io non voglio nessun'altro Mick. Sei solo tu quello che voglio". Mick premette un bottone e le porte scorrevoli dell'ascensore si chiusero alle loro spalle, separandoli dal mondo esterno. L'uomo pigiò un pulsante e l'ascensore si arrestò. "Ma cosa...". "Darling mi è venuto in mente che non abbiamo mai fatto l'amore in ascensore". "Sei matto, non possiamo...". "Sì che possiamo" esclamò con voce roca. I loro occhi s'incontrarono e gli ultimi brandelli di autocontrollo evaporarono dalla consapevolezza sessuale che avvampò tra loro. Mick la spinse contro la parete dell'ascensore, poi la bocca esigente e famelica scese su quella di Kazue in un bacio esplosivo. Mick emise un brontolio di soddisfazione virile e, senza staccare le labbra dalle sue, le sollevò la gonna lasciandole scivolare le mani sui glutei. La strinse a sé con foga e Kazue boccheggiò, sentendo contro il proprio corpo la spinta della sua erezione. Il suo corpo pulsava, esigendo soddisfazione, mentre il cuore batteva all'impazzata. Con uno strattone, gli estrasse la camicia dai pantaloni e infilò le mani sotto l'indumento, spronata dalla necessità di un contatto più intimo. Le sue dita smaniose trovarono pelle calda e muscoli compatti e Kazue sospirò di piacere contro la bocca di lui mentre il suo corpo si risvegliava. Sentì ogni centimetro mascolino di Mick premuto contro di sè, poi le mani di lui le strapparono le mutandine e lui la sollevò, schiacciandola contro la parete. Il campanello dell'ascensore suonò ma lui premette un pulsante con la mano impaziente senza mai staccare la bocca da quella di Kazue. Stordita dall'eccitazione, lei gli cinse la vita con le gambe spinta da un'urgenza incomprensibile. "Mick per favore..." sussurrò il suo nome sulle labbra di lui e mosse il bacino nella spasmodica ricerca dell'appagamento. Mick emise un brontolio soddisfatto e le premette l'erezione tra le gambe. Kazue esplose immediatamente in un orgasmo così intenso che riuscì a stento a respirare. Mick continuò a baciarla, intrappolando con le labbra le sue urla mentre faceva scivolare il membro nel suo corpo avanti e indietro, il tocco tanto intimo ed esperto che gli accarezzava i turgidi capezzoli. Kazue lo accolse dentro di sè, completamente, profondamente finchè non furono più un uomo e una donna ma qualcosa di unico e inscindibile. L'inevitabile esplosione fu tanto intensa che lei rimase spaventata dall'incredibile energia sessuale che avevano scatenato. Con un'ultima spinta, Mick venne spargendo il suo seme nel ventre caldo della donna. Poco dopo, quando i respiri tornarono normali, Mick la guardò negli occhi. "Dio, ogni volta è sempre meraviglioso fare l'amore con te". "Tu sei pazzo Mick Angel" rise Kazue. "Sì perdutamente, inesorabilmente, pazzo di te". Continua...

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