Please don't let me alone

di simonadirectionerLT
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** again siblings ***
Capitolo 2: *** football and hospital ***
Capitolo 3: *** i think... i'm love with you ***
Capitolo 4: *** "... I wrote it for you..." ***
Capitolo 5: *** "...that love which the singer sing..." ***
Capitolo 6: *** Self-Harm ***
Capitolo 7: *** "...it's time to get up..." ***
Capitolo 8: *** Truly, Madly, Deeply ***
Capitolo 9: *** Menù ***
Capitolo 10: *** Secrets ***
Capitolo 11: *** "...Love is..." ***
Capitolo 12: *** Little things ***
Capitolo 13: *** "... now you tell me that because i love her..." ***
Capitolo 14: *** "Harry want to make love with me?" ***
Capitolo 15: *** A tiring afternoon ***
Capitolo 16: *** Jake ***
Capitolo 17: *** a suspicious message ***
Capitolo 18: *** Moments ***
Capitolo 19: *** the game of the bottle ***
Capitolo 20: *** Eleanor's flashbacks ***
Capitolo 21: *** Confession ***
Capitolo 22: *** Liberation ***
Capitolo 23: *** One Day at the maturity ***
Capitolo 24: *** Swimming Pool ***
Capitolo 25: *** Surprise ***
Capitolo 26: *** Travel and Shopping ***
Capitolo 27: *** Arrived to Verona ***
Capitolo 28: *** Marriage and breakfast ***
Capitolo 29: *** Don't let me go ***
Capitolo 30: *** "...Maybe she is pregnant..." ***
Capitolo 31: *** "... is the most beautiful pain i've tried..." ***
Capitolo 32: *** Return and Gifts ***
Capitolo 33: *** Dad's Family ***
Capitolo 34: *** "...Donut?!..." ***
Capitolo 35: *** "... me li asciughi?..." ***
Capitolo 36: *** Training Course ***
Capitolo 37: *** Lontananza ***
Capitolo 38: *** Melonie ***
Capitolo 39: *** Child ***
Capitolo 40: *** "...Spero che sia come il padre..." ***
Capitolo 41: *** Un bagno, Il sapone e Un cuore ***
Capitolo 42: *** Genitori ***
Capitolo 43: *** Dolore alla pancia ***
Capitolo 44: *** Corso ***
Capitolo 45: *** "Cime Tempestose" ***
Capitolo 46: *** "ora il destino è nelle nostre mani" ***
Capitolo 47: *** ...The End ***



Capitolo 1
*** again siblings ***


 

 

 

Quel bastardo di Harry Styles -ovvero mio fratello- ci ha gia provato con una decina di ragazze ed è solo il primo giorno di scuola.

Io dico: ma invece di provarci con tremila ragazze perchè cavolo non studia, lui è bravo, quando ero più piccola lui mi aiutava a fare i compiti qando mamma non c'era (quasi sempre) ma invece ora il voto più alto che ha è tre.

Tra me e lui c'è sempre stato un buon rapporto, noi siamo fratellastri: mia mamma ha sposato suo padre quando avevo 5 anni e lui 8, quando avevo 13 anni ho chiesto di prendere il cognome  di Des -nonchè mio patrignio.

 

**

"Puttana svegliati" mi urlò contro il mio 'adorato' fratellino

"smettila di chiamarmi così" gli ringhiai contro lanciandogli il cuscino appresso,

"e tu smettila  di chiamarmi 'morto di figa'"

"caro Harry -dissi io spavalda- io non sono una puttana, in tutta la mia vita ho avuto un solo ragazzo e sono ancora vergine, te invece? Tu sei stato con tremila ragazze e non sei più vergine e solo ieri ci hai provato con una decina di ragazze" lui mi ringhio contro ma poi ammise che avevo ragione andandosene con la coda tra le gambe.

Io non capivo perchè lui ce l'aveva contro di me, non gli ho mai fatto nulla di male, anzi io lo coprivo quando scappava di casa per andare da Louis, quando aveva la punizione a scuola, tutto questo odio verso di me partì quando mi inizia sviluppare fisicamente, lui mi guardava diversamente e poi mi iniziò ad odiare.

 

**

"ciao mamma, ciao papà" dissi scendendo in cucina

"ciao raggio di sole, come stai?" mi disse Des, con lui avevo un vero rapporto padre-figlia,

"bene, oggi rimango a scuola per il progetto ti ricordi mamma?" dissi rivolgendomi a mia madre

"si me lo ric..." non fini di parlare che quel troglodita intervenne

"Anne non mi preparare da mangiare che io non torno a pranzo" disse uscendo fuori casa, gli occhi di mamma si incupirono, prima che iniziasse ad odiare tutto e tutti lui la chiamava mamma e invece ora non più e non riusciva a capire il motivo.

"Tesoro non dargli peso, avrà qualche problema con qualche ragazza" disse papà abbracciando mia madre "quando ritorna ci provo a parlare"

"Mamma io vado che c'è Samantha che mi aspetta" dissi scoccandole un bacio sulla guancia e salutando Des con la mano.

 

**

"Sammy io non capisco che gli prende!" le dissi con gli occhi lucidi

"io nemmeno lo capisco, voi eravate la coppia sorella-fratello più invidiabile della scuola" rispose lei asciugandomi la lacrima che mi era caduta sulla mia guancia rossa.

Lungo il tragitto per arrivare a scuola ci fu un silenzio tombale e quando arrivammo ci separammo per andare alle lezioni.

 

**

"ragazzi io sono il nuovo professore di matematica" disse un ragazzo sui venticinque anni

"buongiorno professore, io sono Penelope Evans" disse una delle troie della scuola e io sbuffai visivamente

"lei signorina come si chiama?" mi disse indicandomi

"Charlotte Styles" dissi io non curante di niente

"signorina Styles sapete che non si sbuffa?"

"ma io.." mi interruppe

"niente ma!"

"professore ma non vede che la signorina Penelope ci sta provando esplicitamente con voi?"

"questo è troppo, vada in presidenza!" io uscii sbattendo la porta e andai in presidenza.

Da fuori si sentiva il preside urlare contro dei ragazzi che se avrebbero di nuovo sgarrato sarebbero stati espulsi definitivamente.

Mentre ero occupata ad ascoltare la conversazione del preside non mi accorsi che si stava avvicinando la bidella.

"Signorina le serve qualcosa? Perchè è fuori dalla classe?" mi disse lei impegnata a portare delle scartoffie al preside,

"Buongiorno -dissi io con fare gentile- il nuovo professore di matematica mi ha mandato dal preside perchè l'ho risposto male"

"ahh capisco, ora glielo dico al preside così magari la fa entrare prima"

"grazie mille" dissi io, perchè si sa che fare amicizia con i bidelli e buono..

Dopo cinque minuti usci dalla presidenza e mi disse se volevo entrare e io entrai perchè gia non mi andava di stare li.

Appena entrai vidi un ragazzo dai capelli ricci molto familiare seduto e di fianco a lui un ragazzo biondo con la faccia da angelo che si girò, mi vide e diede una gomitata al ragazzo dai capelli ricci ma se ne fregò.

"Ahh benissimo signorina Styles -mi disse il preside e il ragazzo dai capelli ricci si girò, era Harry- come posso notare lei inizia subito a dare fastidio in classe, proprio come suo fratello" Harry mi fulminò con gli occhi: ma che voleva?!

"mi dispiace signor preside, non era nelle mie intenzioni" dissi io 'dispiaciuta'

"eh lo so ma comunque deve avere una punizione" mi disse lui facendo l'apprensivo

"preside non oggi perchè ho il progetto di scienze" dissi io

"mi dispiace ma dovrai rimanere a scuola fino alle cinque insieme a suo fratello e Niall Horan, le ricerche le farà qui: vedrò di farle avere un computer o un ipad con la connessione ad internet"

"vabene signor preside"

"ora potete andare però signorina mi raccomando non prenda la strada di suo fratello" mi disse il preside congedandomi.

'meglio di così non si può'.

Ritornai in classe dopo un po' di tempo con gli occhi torvi di tutti quanti addosso ma poco me ne fregai, non dovevano rompere le palle che già ero scazzata di mio.

 

**

Finite le cinque ore di mattina andai in giardino a mangiare e telefonai mamma, la dovevo avvisare che sarei rimasta a scuola per la punizione

'glielo dovevo dire di Harry?'

"no, non farlo" sentii dire, una voce roca e calda, l'avrei riconosciuta tra mille... ERA HARRY

"Harry"dissi sorpresa

'come aveva fatto a capirmi?'

"ti prego non farlo, non dirgli di me"mi disse lui supplicandomi

"Harry io non glielo dirò ma tu non sgarrare più, porca puttana ti manca solo un anno!"gli dissi io incazzata e amareggiata

"io non ce la faccio più" prese un respiro

'cosa? Harry Styles si stava confidando con me'

 "non ce la faccio a stare nella stessa scuola sua, vederla ogni giorno" continuò

 'aveva ragione Des, aveva problemi di cuore, ma chi era lei?' lo abbracciai e lui sembrava tranquillarsi,

'stavamo forse ricreando il nostro rapporto fratello-sorella?'

"Harry posso farti una domanda?" chiesi io, volevo sapere chi era lei, lui annuì

"chi è lei? per questo mi tratti sempre male?" sul suo volto si creò un espressione incazzata,

"Lottie non sono cazzi tuoi" mi disse andandosene

'mi ero solo illusa'.

 

**

"Pronti per la punizione?" ci disse un professore tondo e basso entrando in classe  sorridendo, io abbassai lo sguardo in segno di pentimento ma in realtà lo volevo uccidere per l'afferma che aveva appena fatto.

'Harry e Niall ancora non arrivano'

"signorina il preside mi aveva avvertito che ci sarebbero stati tre alunni invece io vedo solo lei, sa dove sono gli altri?"

"no non lo so"

"ah vabbe" disse un po' amareggiato e mentre stava scrivendo l'assenza sul registro sentimmo dei picchi vicino alla porta

"avanti!" disse tenendo la penna in mano e quando si accorse che che erano Harry e l'amico la posò sulla cattedra.

"ci scusi per il ritardo" disse mio fratello,

'dio quando è bello'

"vi stavo per mettere la nota, avete fatto in tempo -prese una pausa- ah signorina mi ha detto il preside che non è riuscito a trovare un computer disponibile per lei, si dovrà accontentare dei libri" io sorrisi amaramente

'e che cazzo! non c'è un computer disponibile!'

"fa niente" dissi io, si prospettava un pomeriggio pallosissimo tra l'altro con mio fratello.

Passarono due ore, io leggevo mentre Harry e Niall facevano gli scemi. Harry mi guardava e questo mi dava piuttosto fastidio.

"Quando è bella tua sorella" disse il biondo a mio fratello che lo fulminò con gli occhi

'ma che gli prendeva? era geloso di me?!'

"geloso?" continuò

"no è solo mia sorella e la voglio proteggere da tutti" disse il mio fratellone

'quanto mi mancava il suo tono protettivo'

"Styles! Horan! silenzio la signorina -cercò sul registro il mio cognome e quando lo lesse fece una faccia strana- Styles? vorrebbe studiare" loro annuirono.

 

Passo una mezzoretta e mi sentii toccare una spalla, mi girai.

"Dopo devo dirti una cosa" mi disse Harry

"se devo essere trattata come prima in giardino le tue parole te le puoi tenere" dissi io girandomi,

"scusami"

'cosa?? Harry Styles che si scusava con me?!'

"io ti ho sempre perdonato."

"anche dopo tutto il male che ti sto facendo?" mi disse lui apprensivo

"tu non mi hai mai fatto male" dissi io tentando di non guardare i suoi occhi, quei bellissimi occhi

"Lottie tu non mi puoi mentire, forse è meglio che stiamo lontani" mi disse lui duro

'ma che gli prendeva?'

"io proprio non ti capisco" mi girai per non far vedere gli occhi lucidi

'perchè mi trattava male?'.

Arrivate le cique me ne scappai dalla classe, volevo solo non vedere Harry.

Quando fui a casa mi chiusi in bagno per farmi una doccia per togliermi tutti i pensieri di dosso.

Finita la docci mi rivestii e andai in cucina, sul tavolo c'era un biglietto:

Tesoro, io e Des andiamo a cena fuori

prepara qualcosa per te e tuo fratello e andate a dormire.

Mamma xx.

 

Benissimo, dovevo cucinare io, ma che avrei fatto?

Mentre pensavo a cosa cucinare senti le chiavi nella porta mi girai e vidi Harry

"cosa vuoi per cena?" dissi io ma lui se ne andò in camera sua. Optai per fare una carbonara.

Pronto tutto mangiai, poi preparai un piatto per Harry presi le posate e salii al piano di sopra, sentivo dei singhiozzi.

Picchiai alla porta di Harry ma non rispose e così entrai lo stesso.

"Vattene!" mi urò contro con la voce spezzata dal pianto e dai singhiozzi

"no io resto! tu sei mio fratello e non riesco a capire cosa ti prende, voglio che tu stia bene"

"tu non puoi capire!" mi ringhiò contro

"fammici provare" dissi io "ho bisogno di mio fratello, quello di una volta" lui mi prese per i polsi e mi fece andare a sbattere vicino al muro, mi strinse i polsi fortissimo, eravamo vicinissimi.

"io ti... ti odio!" mi disse ringhiandomi addosso,

"e io che ti volevo aiutare, vaffanculo Harry" dissi io arrabbia uscendo dalla camera.

Andai in camera mia piangendo, vidi i polsi pieni di lividi e li strinsi ancora di più. Andai in bagno e presi quel fottuto oggetto di metallo, lo passai sul braccio, vidi del sangue uscire e poi non ci capii più nulla.

NERO.

 

 

 

POV'S HARRY

Avevo sentito un botto, all'inizio non ci avevo dato peso

'se era una ladro?'

"Lottie Lottie!" la chiamai ma non rispondeva, aveva ragione ad odiarmi, per quello che le ho detto mi vorrei picchiare.

"Lottie ti prego rispondi!" urlai ma niente, andai in camera sua ma non c'era, vidi la porta del bagno schiusa e mi avvicinai.

Vidi delle goccioline rosse 'SANGUE?!' spalancai la porta e vidi Lottie, la mia Lottie stesa per terra per colpa mia.

Sul braccio c'erano diversi tagli, glieli pulii piano piano per evitare di farla male, le misi una fascia sul polso e la portai sul suo letto.

Andai in camera mia per prendere il cellulare per avvisare i miei amici che non sarei uscito e presi il mio diario per scrivere un po'.

Ritornai in camera di mia sorella e iniziai a scrivere.

 

Caro diario,

non so che mi sta prendendo, oggi stavo per perderla. Io la amo ma non posso dirglielo. Sento che lei da oggi in poi mi odierà sempre di più, la sto trattando male da quando aveva 15 anni ma io non voglio che capisca che la amo...

Da quando ho capito cosa provo veramente per lei ho inizato a non chiamare più Anne mamma, ho iniziato a rispondere a Papà e ai professori e a non studiare più.

Ho deciso di comportarmmi male per essere espulso definitivamente dalla scuola per non vedere più Lottie ma proprio ora mi sto rendendo conto che senza di lei sarei perso.

Ora si è appena ripresa quindi ti devo lasciare.

 

 

"Ehi sei sveglia" le dissi appena vidi che aveva aperto gli occhi e quando notò la benda vicino al braccio la ritirò sotto le coperte

"io ho visto tutto, c'è ne sono anche altri" continuai io

"Harry io..." disse Lottie con la voce spezzata

"quando me lo volevi dire?" dissi un po' arrabbiato

'che cazzo è mia sorella!'

"io... Harry" mi alzai dalla sedia e mi sedetti di fianco a lei

"io non ce la faccio più, non so che ti prende, non so perchè tu ce l'hai con me e mi odi, io ti... ti voglio bene" mi disse lei piangendo, l'abbracciai,

'però quello che prova lei non è lo stesso di quello che provo io'

"anche io ti voglio bene" dissi io stringendola forte stando attendo al polso,

"chi è lei? lo sa che sei innamorato di lei?" mi domandò lei

'è curiosa di sapere, è lei, è mia sorella'

"chi è non te lo posso dir.." mi interruppe

"la conosco" io annuii

"e poi non sa, almeno credo, che sono innamorato di lei" continuai, lei rimase delusa ma perchè?!

"ah capisco, anche a me piace un ragazzo sai?" mi disse lei con un sorriso bellissimo

'cosa?!'

"chi è?" domandai io,

'devo sapere  chi è così gli spacco il bel faccino che ha'

"lo conosci" disse lei

"quindi non te lo dico" continuò

'e che palle'

" e dai Lottie! sono tuo fratello maggiore, me le puoi dire queste cose" dissi io con la faccia da cucciolo

"io sono tua sorella minore e non me lo hai detto" ammisi la verità

"io devo andare" dissi amareggiato

" no rimani a dormire qui" disse lei, io accettai e mi misi sotto le coperte, come allungai il braccio sotto il cuscino senti un quaderno

'anche lei ha un diario'.

L'abbracciai e sentii che un brivido le percorse la schiena.

 

 

*il giorno dopo*

Mi svegliai molto presto, andai di sotto e c'erano Anne e Papà

"Ciao mamma, ciao papà" dissi abbracciando Anne, lei era visibilmente felice per l'affermazione che avevo appena detto

"figliolo sei felice?" disse papà

"più o meno" dissi io sorridendo

"dopo possiamo parlare?" io annuì

"Buon giorno mamma, buongiorno papà" disse una voce dolce, impastata dal sonno,

"buongiorno raggio di sole" dicemmo insieme io e papà, lei era inbarazzata e le sue guance si colorirono di un lieve rosso,

"Fratellone oggi sei di buon umore?" mi disse lei, io annuì sorridendo, fece una cosa che non mi aspettavo.

Corse ad abbracciarmi. Dopo tre anni di 'litigio' ci eravamo finalmente riappacificati.

Mamma e papà erano felici. Noi due eravamo felici.

"Io vado a farmi una doccia veloce" disse la mia Lottie

"va bene" disse mamma preparando le crepes per me e per mia sorella

"io vado un attimo sopra" dissi io

'devo leggere il suo diario, devo sapere chi è'

"okey però fate veloci che ho quasi finito" disse mamma.

Salii di sopra fortivo e mi diressi in camera di Charlotte, alzai il cuscino e trovai il diario aperto. Iniziai a leggere.

 

 

Caro diario,

io avevo solo dubbi ma ora ho certezze, non so che mi prende quando sto con lui, sono capace di perdonarlo sempre,

qualunque cosa mi faccia, ieri mi ha fatto male e io lo perdonato.

Io lo amo. Io amo

 

Che cazzo non aveva scritto il nome,

'io adesso come faccio a saperlo?!'.

Lottie aveva appena chiuso l'acqua, sarebbe uscita a momenti dal bagno e se mi avrebbe trovato? Era meglio uscire.

 

"io avevo solo dubbi ma ora ho certezze"

di che dubbi parlava?

 

"capace di perdonarlo sempre, qualunque cosa mi faccia, ieri mi ha fatto male e io lo perdonato."

chi è che le ha fato del male? io gli spacco la faccia.

 

Mentre esco dalla mia camera lei esce dal bagno, è solo in intimo, ha un corpo perfetto.

"Lottie?" la chiamo, ho bisogno di sentire la sua voce,

"si?" disse lei non curante di essere in intimo,

'in fondo è mia sorella',

"io.. beh, ti vorrei ringraziare, beh io, avrei voluto farmi espellere ma tu beh..." dissi io balbettando lei mi mise l'indice sulla mia bocca,

"shh" mi disse "io non ho fatto niente, ti ho aiutato a capire"

"io ti voglio bene, troppo, non riuscirei a stare senza di te, ti prego non lo fare più" le dissi indicando il polso,

"eh" rispose lei triste

"tu sei una ragazza meravigliosa, non meriti di essere triste" l'abbracciai e poi scesi sotto.

Mangiammo in silenzio, anzi divoramo perchè ravamo in ritardo.

"Harry posso scroccarti un passaggio?" mi disse Lottie

"certo"

"grazie" mi disse lei e mi scoccò un bacio sulla guancia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice

Salve, questa è la mia prima ff che credo porterò avanti perchè

tutte le altre le ho bloccate perchè non avevo idee.

Spero che vi piaccia *-*

Simona xx

 

p.s.: se volete commentate

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Capitolo 2
*** football and hospital ***


 

 

POV's CHARLOTTE

Arrivati a scuola lui mi fece scendere e chiuse la macchina.

"Piccola ti devo aspettare all'uscita?" mi disse lui abbracciandomi,

"uno non mi chiamare 'piccola' due si aspettami" dissi io contracambiando l'abbraccio,

"che permalosa che sei" mi disse lui sorridendo,

'dio quando è bello, io lo amo.'

"eh" continuai "io devo andare ciao" gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.

Alle prime tre ore c'era il mio caro professore di matematica, vedere Evans che ci metteva tutta la volontà per provarci con lui mi faceva ridere.

Poi educazione fisica, saremmo andati in palestra.

"ragazzi, oggi andiamo insiema alla 4B" annunciò la professoressa

'cosa?! 4B? c'è Harry'

"bene, in quella classse c'è quel figone di Styles" sussurrò Penelope a una sua compagna,

"oh sisi, e pure Niall" rispose lei,

'ci potete provare con tutti ma non con Harry, il mio Harry'.

Arrivati in palestra la quarta gia c'era, Harry stava giocando a calcio con i ragazzi di classe sua, mi cambiai velocemente e gli andai dietro,

gli altri capirono che non dovevano dire niente e gli coprii gli occhi,

"chi sono?" disse Niall al posto mio

"beh, Niall non sei tu perchè questa persona ha le mani ben curate" disse Harry, toccò la benda,

"oh cazzo" dissi io a bassissima voce,

"Lottie lo so che sei tu" gli liberai gli occhi e lui si girò, mi abbracciò e mi prese in braccio.

"qualcuno è riuscito a sciogliere il cuore di ghiaccio del nostro Harry" disse un ragazzo dai occhi color oro e la pelle ambrata,

'mi pare che si chiama Zayn, si Zayn'

"ehi! Zayn! Sono sua sorella!" dissi, lui arrossì e tutti si misero a ridere, anche Harry, era così bello e poi quelle fossette,

"oh scusa" disse lui ridendo.

Iniziammo a giocare, io da vero maschiaccio andai a giocare a calcio con i ragazzi più grandi.

La partita iniziò senza nessun problema fino a quando uno dei giocatori della squadra avversaria si incazzò che avevo fatto goal,

per ripicca diede un calcio fortissimo al pallone e mi colpì in faccia, io caddi per terra, non vedevo niente, mi faceva male il naso.

Qualcuno mi prese in braccio, dal tocco riuscii a capire, era Harry, mi portò in infermeria e li avvisarono mamma e papà e l'ambulanza.

Riuscii ad aprire gli occhi e vidi tanto sangue che usciva dal mio naso e la maglietta di Harry tutta rossa.

Mi aveva rotto il setto nasale.

Mamma e papà non potettero venire quindi il preside diede l'autorizzazione di accompagnarmi con l'ambulanza ad Harry.

Arrivati in ospedale subito mi portarono nel reparto di chirurgia, Harry mi era vicino. Aspettammo diverso tempo un dottore che quando arrivò iniziò a tastarmi il naso, io urlavo dal dolore.

"Deve essere operata urgentemente" disse il medico ad Harry.

 

POV's HARRY

"Deve essere operata urgentemente" mi disse il medico ma io non potevo fare niente,

"dottore, noi dalla scuola abbiamo chiamato i nostri genitori ma non sono potuti venire" dissi io,

"se mi dai il numero di uno dei tuoi genitori lo chiamiamo dall'ospedale che è più probabile che li facciano venire" mi disse il medico apprensivo. Io glielo diedi e lui chiamò.

Dopo una decina di minuti arrivarono.

"oh bambina mia, che ti è successo?" disse mamma a Lottie mentre papà parlava con il dottore. Poi lei venne da me,

"Harry grazie mille di esserle stata vicina" mi disse con le lacrime agli occhi,

"mamma, lei è mia sorella, e poi stavamo insieme quando l'è arrivata quella pallonata" le risposi abbracciandola. Arrivò papà.

"Anne ha detto il medico che si opererà tra mezz'ora e poi dovrà restare in ospedale minimo 4 giorni" disse mio padre,

"Lottie ti possiamo lasciare da sola? Dobbiamo andare a prendere i panni puliti" disse mamma

"si andate, non vi preoccupate. Harry vieni qui" e io mi avvicinai "sotto il mio cuscino c'è un quaderno, pendilo però non lo leggere" lui annui e se ne andarono.

Si fece l'una e mezza e ancora non mi avevano operata. Arrivò Samantha e un ragazzo.

"Ehi Sammy" disse Lottie salutandola, lei contracambiò

"chi è lui?" disse indicando il ragazzo,

"lui è Dylan, il ragazzo che ti ha colpito" disse lei,

"scusami, ti prego perdonami" li disse il ragazzo dai capelli castani.

"Dylan?" domandai "si?" rispose il ragazzo

"che ci fai qui?"

"eh, per sbaglio ho colpito tua sorella con il pallone, io l'ho ridotta così"

"ehi non ti preoccupare" disse Lottie a Dylan, lui sorrise.

Arrivò il medico e una portandina con una barrella,

"sei pronta?" le disse la donna, lei annuii.

Arrivò nell'anticamera della sala operatoria le fecero l'anestesia totale e così mentre parlava con un assistente si addormentò.

 

*dopo due ore*

 

POV's CHARLOTTE

Avevo appena riaperto gli occhi, sentivo una benda vicino al naso.

"si è svegliata?" sentii dire da una dottoressa,

"s-si" dissi io ma non riuscivo a parlare

"ehi, se non riesci a parlare non ti preoccupare perchè ti hanno intubata e quindi hai la gola secca" mi spiegò la ragazza che stava vicino a me, io annuii.

Mi riportarono in camera e li c'era solo Harry perchè i miei erano dovuti correre a lavoro.

"Lei ha un fratello bravissimo" mi disse il medico "è stato tutto il tempo qui ad aspettarti" continuò, Harry sorrise

'dio quelle fossette'.

"Se ti va di scrivere, il diario sta sotto al cuscino" mi disse mio fratello avvicinandosi a me,

"g-grazie" dissi io,

"ora riposati" mi disse dandomi un bacio sulla guancia.

Io mi addormentai.

 

 

*il giorno dopo*

"Buongiorno tesoro, come stai?" mi domandò mamma appena sveglia,

"bene, ma Harry?"

"è dovuto andare a scuola, ieri mi ha detto che si vuole rimettere a studiare per alzare la media" mi disse con il sorriso,

"come sono felice mamma, lui è mio fratello e il mio migliore amico" dissi io con gli occhi lucidi,

'io lo amo'

"eh... lo so, e quando avete litigato è stato brutto perchè lui è tutto per te" mi disse lei.

Arrivò il medico.

"Signora, sua figlia ha reagito molto bene all'intervento, molto probabilmente la dimetteremo domani" disse con un sorriso ebete,

'Finalmente sarei uscita da quell'ospedale che puzzava di pastina'

"grazie dottore" disse mia madre tornando dentro,

"Lottie tra poco arriva la visita medica e poi arriva il pranzo" continuò,

"ma come, è l'una meno un quarto!" protestai io

"questi sono gli orari".

Arrivò la visita medica e dissero che il giorno seguente sarei stata dimessa, di seguito arrivò il pranzo.

Il brodino.

'Bleaa'

Finito di mangiare andai a farmi un giro in reparto,

"Lottie lottie, ma che fai?!" mi disse mio fratello abbracciandomi,

"Harry mi sono operata il naso non l'appendicite" gli risposi ridendo e lui abbozzò un sorriso,

"mamma mi ha detto la tua decisione, sono felice per te, così mi aiuterai quando non capisco qualcosa" continuai

"come ai vecchi tempi" disse lui sorridendo e mettendo in mostra le sue fossette,

'dio quanto le amo'.

Lui mi riaccompagnò in camera.

"Ma come fate a stare tutto il giorno con sta puzza di brodino?!" disse rivolgendosi a me e mamma,

"devi chiedere a mamma, io sto tutto il giorno vicino alla finestra" dissi ridendo,

"Lotti sei la solita" continuò Harry poi arrivò papà.

"Tesoro come stai?" mi domandò preoccupato papà,

"bene, domani mi dimettono" dissi io sorridendo,

"finalmente, mi mancava la mia sorellina rompiscatole" mi disse Harry abbracciandomi.

Arrivò il dottore dicendo a mia madre che l'indomani doveva andare a prendere dei documenti in modo tale che mi avrebbero dimesso.

Io non ce la facevo più di stare li dentro anche se ci sono stata solo due giorni.

Per fortuna che i prof. hanno avuto la geniale idea di farci fare educazione fisica insieme alla classe di Harry, almeno mi ha aiutato lui e non mi hanno visto il polso.

Quando mamma andò a casa per lavarsi io rimasi da sola, così presi il diario e iniziai a scrivere.

 

Caro diario,

finalmente posso dirlo, HO RITROVATO MIO FRATELLO, però sta succedendo una cosa che non deve succedere,

me ne sto innamorando.

Io non so se si può andare avanti in questo modo, spero di si, infondo è il mio fratellastro.

 

 

SPAZIO AUTRICE

Salve, volevo ringraziare le persone che hanno letto il mio primo capitolo,

lo so ci sono un paio di errori di ortografia e

soprattutto i verbi che sono il mio punto debole.

Spero di non avere il blocco dello scrittore perche sto andando a gonfie vele.

Un bacio

Simona

 

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Capitolo 3
*** i think... i'm love with you ***


 

 

Il giorno dopo mamma andò a prendere i documenti per la mia dimissione e poi arrivò Des che ci avrebbe accompagnato a casa, ma non c'era Harry.

Chiesi a Des dove fosse ma non mi rispose.

'perchè Harry non mi è venuto a prendere?'

Durante il viaggio non volò una parola. Arrivata a casa c'erano le luci accese,

"Charlotte vai ad aprire tu" mi disse Des porgendomi le chiavi e io andai verso la porta.

Appena entrai in casa le luci erano spente, ma io sentivo dei respiri,

"Harry lo so che ci sei sento il tuo respiro, ti prego Harry non mi spaeventare, lo sai che ho paura del buio" dissi supplicandolo,

"SORPRESA!" urlarono tutti, c'erano Harry, Zayn, Louis, Niall, Samantha e Dylan.

"oh ragazzi, mi avete fatto mettere paura" dissi io abbracciandoli tutti e stando attenta al naso,

"una nuova cosa di Lottie che non sapevo!" disse orgogliosa Samantha, io la guardai interrogativa,

"hai paura del buio!" urlò lei e io le misi la mano sulla bocca per farla stare zitta e li intervenne Zayn,

"Lottie che le tappi a fare la bocca?! lo hai detto involontariamente a tutti" disse specchiandosi allo specchio,

'oh cazzo'

"Lottie ti fa male il naso?" mi domandò Dylan ancora preoccupato

"no Dylan, quante volte ti ho detto di non preoccuparti, e poi sono del parere che questo naso nuovo mi stia meglio di quell'altro" tutti si misero a ridere.

Dopo i saluti andai un minuto in camera a cambiarmi seguita da Harry che mi portava il trolley dell'ospedale.

"Lottie aspetta!" mi disse Harry appena posai la mano sulla maniglia della camera,

"Harry che c'è" domandai io curiosa,

"ho messo una cosa in camera però non ti arrabbiare" mi rispose guardando il pavimento.

Appena aprii la porta vidi una foto di noi che stavamo abbracciati appesa alla parete di fronte al letto,

"una copia ce l'ho anche io in camera" mi disse Harry con un sorriso inbarazzato, io gli corsi ad abbracciarlo e poi ci guardammo negli occhi, mi persi nei suoi pozzi verdi,

"perchè mi sarei dovuta arrabiare?" domandai apprensiva io,

"io beh non lo so".

Ci guardammo negli occhi ancora, lui si stava avvicinando a me, le distanze si stavano azzerando, io mi allontai.

'che ho fatto?! sono una cretina'

 

 

POV's HARRY

Le distanze si stavano per azzerare, mi stavo per baciare con la ragazza che amo, ma poi lei si è allontanata.

'che ho fatto?! sono un cretino'

"dio Lottie perdonami" dissi io con gli occhi lucidi

"non ti preoccupare" rispose lei con fare dolce, dopo essersi cambiata mi prese la mano e uscimmo.

Arrivati al piano di sotto c'eran Zayn e Louis che litigavano per l'altezza del ciuffo del primo, Niall che stava vicino al mini buffet e Samantha e Dylan accocolati sul divano.

"Harry guarda" dissi indicando i due che stavano sul divano

"secondo me c'è qualcosa tra di loro" continuai,

"io domani chiedo a Dylan qualcosa"

"dobbiamo imparare a farci i fatti nostri" disse lei ridendo

'ah! quella risata che mi mette sempre il buon umore'

"si da domani" risposi io.

Lei mi lasciò la mano e andò da Zayn e Louis che litigavano,

'lei è la perfezione, perchè l'ho trattata male?!'

"Zayn il tuo ciuffo si sta abbassando sempre di più!" disse lei con tono drammatico,

"o mio dio no! deve essere alto!" rispose lui tastandolo ma poi capì che era tutto uno scherzo quando vide tutti ridere

"brutti stronzi ahahah" disse dopo che tutti finirono di ridere.

Dopo il mini buffet ci dovevamo vedere un film, io optai per un horror e così fu anche con la disapprovazione di Lottie, lei si mise vicino a me perchè aveva paura e quanda ne aveva di più mi stringeva forte a lei.

Louis ricevette un messaggio e andò in cucina e rimase li per tanto tempo, quando vidi che non ritornava andai da lui lasciando Lottie da sola.

"ehi fratello che succede" domandai al mio migliore amico

"niente"

"senti Louis sei il mio migliore amico da tanto tempo, dimmi che ti è successo!" gli dissi avvicinandomi a lui,

"hai presente Eleanor?" io annuii "lei mi piace e ci sono uscito insieme, io l'ho detto al fratello e lui lo ha detto alla sorella, e ora mi ha mandato questo" mi disse mostrandomi il cellulare:

 

Da: Eleanor

Sei un povero illuso,

secondo te io mi sarei messa con un pagliaccio come te?

mi fai pena.

 

"oh.. mi dispiace" dissi abbracciandolo,

"non ti preoccupare fratello" rispose lui,

"Larry venite" disse Niall con qualcosa in bocca che stava masticando,

"si veniamo" dissi io portandomi Louis per un braccio.

Finito il film se ne andarono tutti nelle rispettive e rimanemmo da soli io e Lottie.

"Harry possiamo parlare?" mi domandò lei, io annuii

'vorrà parlare del bacio'

"senti Harry, io non so che mi è preso" mi disse lei con gli occhi lucidi,

"non fa nien.." mi interruppe

"lasciami parlare" mi rimproverò "io non so che provo, so solo che provo qualcosa di veramente forte, quando sto con te mi batte forte il cuore e sento una strana sensazione, io credo di amarti Harry" disse lei tenendomi le mani,

"Lottie io...io" balbettavo si era appena dichiarata con me

"lo so, non provi le stesse cose che provo io" mi disse con gli occhhi lucidi,

"no Lottie! io provo il triplo delle cose che provi tu" risposi io abbracciandola.

Lei sorrise e mi baciò, era un bacio casto e puro, era il simbolo del nostro amore.

 

*SPAZIO AUTRICE*

 

Per la gioia di tutti Lottie e Harry si sono dichiarati!

volevo dirvi che forse domani non riuscirò ad aggiornare perche ho lo spettacolo,

vedo di scrivere qualcosa oggi, forò un'anticipazione del capitolo quattro se non ce la faccio con il tempo.

Ringrazio tutte le persone che mi seguono

Simona xx

 

 

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Capitolo 4
*** "... I wrote it for you..." ***


 

 

ATTENZIONE! Ci sono cenni di erotismo!

 

POV's CHARLOTTE

"no Lottie! io provo il triplo delle cose che provi tu" mi disse abbracciandomi.

Io gli sorrisi e lo baciai. Era un bacio casto e puro, era il simbolo del nostro amore.

"ti amo" sussurrai al suo orecchio e lui si morse il labbro.

"Harry, ma adesso che facciamo?" domandai io triste

"noi non possiamo stare insieme, siamo fratelli" continuai,

"piccola noi siamo fratellastri, e poi c'è il nostro amore. non ti preoccupare" mi disse abbracciandomi,

"per ora è il nostro segreto" gli dissi

"si il nostro bellissimo segreto" continuò lui.

"tesoro andiamo a dormire" mi disse prendendomi per la mano e avviandoci per le scale,

"buonanotte amore"dissi io dandogli un bacio a stampo

"buonanotte".

 

Mi misi il pigiama e vidi il mio iphone illuminarsi, era arrivato un messaggio.

Da: Ragione di vita

Quindi stiamo insieme?

 

risposi

 

A: Ragione di vita

credo di si.

 

Lui però non rispose, forse si era addormentato.

 

 

*il giorno dopo*

"Tesoro svegliati" mi disse una voce calda, sentivo un buon profumo di cornetti appena sfornati,

'colazione a letto!'

"aww grazie mille amore" dissi dandogli un bacio, lui chiese l'accesso e glielo diedi, le nostre lingue iniziarono a danzare, una coreografia che sapevano solo loro.

Era tutto troppo bello.

"ragazzi sbrigatevi!" urlò nostra madre dal piano di sotto rovinando il nostro momento dolce,

"si arriviamo" disse Harry.

Mangiai il mio cornetto e scesi di sotto, bevvi un sorso di latte e risalii per lavarmi e vestirmi, mi misi un filo di matita, la divisa scolastica e scesi.

Harry mi guardava così gli scrissi un messaggio.

 

A: Ragione di vita

Smettila di guardarmi altrimenti capiscono.

 

Non rispose, ma capii il motivo quando disse a mamma di fargli la ricarica.

'ahahah beota! Ha finito i soldi'

Arrivati a scuola ci separammo,

"appena suona la terza ora chiedi di andare in bagno" mi disse lui sorridendomi, io annuii e ci abbracciammo.

Alle prime ore c'rano le ore di matematica, io non le seguivo quasi mai perchè in pratica era la lezione di 'come far saltare il professore addosso ad una alunna'.

Alla terza ora uscii dalla classe e c'era Harry che mi aspettava.

'quando era bello, ed è mio'

Ci baciammo appasionatamente, io non volevo separarmi da lui ma poi arrivò la bidella,

"ragazzi che fate?! andate in classe!" noi annuimmo e come se ne andò ci mettemmo a ridere e poi entrammo nelle nostre rispettive classi.

Tutte le ore passarono velocemente e poi uscimmo, Harry mi aspettava in macchina, appena entrai mi diede un bacio a stampo e poi mise in moto.

Quando arrivamo a casa fummo accolti da un profumo di arrosto,

uscimmo in giardno e c'erano Anne e Des che facevano la carne alla brace.

"Buono!" disse Harry indicando le salsicce e le bistecche,

"ragazzi oggi io e Des andiamo a Bristol da dei nostri amici, venite pure voi?" vi domandò mamma ma noi rifiutammo.

Dopo pranzo partirono e rimanemmo io e Harry da soli,

"Amore mi fai un po' di coccole" mi disse Harry facendo la faccia da cucciolo

"dobbiamo prima studiare" risposi io andando a prendere i libri.

Dopo tre strazianti ore di studio io finii di studiare mentre ad Harry mancava ancora una materia.

"io vado a farmi la doccia" dissi dando un bacio sulla guancia di Harry che studiava

"no aspetta!" disse lui,

'che aveva intenzione di fare?'

"cosa?" domandai

"ci facciamo la doccia insieme" disse lui con il sorriso sulle labbra,

"io mi vergogno" dissi io abbassando la testa, lui l'alzò con un dito e mi costrinse a guardarlo negli occhi,

"tu non ti preoccupare, sei perfetta!" mi disse

"va bene, facciamoci questa doccia" dissi io sorridendo "però sbrigati".

 

 

POV's HARRY

"va bene, facciamoci questa doccia" disse lei sorridendo "però sbrigati".

Io cercai di fare i compiti il più veloce possibile e quando finii andai nella doccia, lei era già in intimo così mi spogliai e rimasi in boxer.

'se lo toglie l'intimo?'

Dopo un po' di tempo che ero entrato vidi Lottie mettere le mani ai lembi degli slip e se li calò, io mi avvicinai e gli sganciai il reggiseno e mi abbassai i miei boxer. Sentivo il mio attributo eccitarsi ma non potevo fare niente, lei si girò, era nuda.

"Harry però vedi di controllarti, io sono vergine e ho paura" mi disse lei, io l'abbracciai e sentii il mio membro indurirsi,

"non ti preoccupare" la rassicurai.

Entrammo nella doccia e ci lavammo, dopo lei fece una cosa che non pensavo facesse, prese il mio membro e iniziò a pomparlo, io però a lei non feci nulla, non era ancora pronta.

Finita la doccia ci avvolgemmo in due asciugamani e ci asciugammo, ci vestimmo e mano nella mano andammo in cucina e ci allungammo accoccolati. Dopo un po' di tempo di baci e carezze mi venne in mente di farle sentire la canzone che stavo scrivendo, così corsi in camera e presi la chiatarra, quando ritornai in cucina mi sedetti sul divano e iniziai a cantare e suonare.

 

"Your hand fits in mine
like it's made just for me
But bear this in mind
it was meant to be
And I'm joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
I know you've never loved
the crinkles by your eyes
when you smile, you've never loved
your stomach or your thighs
the dimples in your back
at the bottom of your spine
But I'll love them end lessly

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if I do It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you
Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

I've just let these little things
slip out of my mouth
because It's you, oh It's you, It's you
They add up to and I'm in love with you
And all these little things

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true, It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all your little things."

 

Lei mi guardava sorridendo.

"è bellissima" mi disse abracciandomi,

"ancora la devo ultimare, l'ho scritta per te..." le dissi prima di baciarla.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Lo so, è una cacata ma l'ho scritto di fretta,

domani non avrete pultroppo nessun capitolo.

Mi dispiace.

Simona xx

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Capitolo 5
*** "...that love which the singer sing..." ***


 

 

*un mese dopo*

POV's HARRY

E' passato un mese da quando io e Lottie ci eravamo dichiarati, dovevamo stare attenti a non farci vedere dai nostri genitori perchè altrimenti ci avrebbero separati e io non volevo perderla, di nuovo.

Di nuovo perchè? Perchè quando io da quando me n'ero innamorato non facevo altro che trattarla male, l'avevo persa, anche se lei mi aveva sempre perdonato, SEMPRE.

Io credo che Lottie sia la cosa migliore che mi sia capitata, il destino ci ha uniti fin da piccoli.

La odiavo perché non potevo far a meno di lei. La odiavo perché non riuscivo a fare altro che amarla.

Sapevo che era sbagliato quell'amore, ma non volevo lasciarla andare... Ero troppo egoista. La volevo tutta per me.

Odiavo quando dovevo lasciarla sola, avevo il terrore che qualcuno avrebbe potuto portarla via.

"Amore che fai?" mi disse una voce dolce, l'avrei riconosciuta tra mille,

"stavo pensando" dissi io sorrridendo,

"a che?"

"al destino che ci ha unito, all'amore che provo per te, che sei la cosa migliore che ho"

"aww amore" mi disse lei con gli occhi lucidi, mi diede un bacio, casto e puro.

"Ragazzi siamo tornati" urlò mamma dal piano di sotto, ci demmo un ultimo bacio e scendemmo

"come è andato il viaggio?" disse Lottie abbracciando la madre,

"dai andatevi a riposare" dissi io per liquidarli e loro andarono in camera loro.

"Lottie andiamo a prenderci un gelato con i ragazzi?" domandai io,

"ma loro lo sanno?"

"cosa?"

"di noi"

"solo Louis" dissi io dandole un bacio a stampo.

"va bene, andamoci a prendere il gelato" disse abbracciandomi,

"un giorno mi spiegherai perchè mi odiavi?" continuò lei

"un giorno" risposi io amareggiato.

 

**

Arrivati alla gelateria i ragazzi ci stavano aspettando,

"Harry, Lottie, lui è Liam" ci disse Zayn indicando un ragazzo alto e dai capelli castani chiaro,

"Piacere" rispondemmo in coro io e la mia ragione di vita

"se vi do fastidio non fa niente, me ne posso andare a casa tranqui..." disse Liam ma lo interruppe Zayn

"smettila di dire che dai fastidio, noi siamo diversi dai ragazzi della città dove andavi prima"

'Liam era vittima di bullismo'

"no, non dai fastidio" dissi io aiutando il mio amico. Alla fine Liam si convinse e ci prendemmo il gelato e verso le otto ritornammo tutti nelle rispettive case.

 

**

Io e Lottie cenammo da soli perchè i nostri genitori erano andati da amici, Lottie preparò un po' di pasta al pomodoro e dopo aver finito di cenare ci accolammo sul divano a vedere la tivù.

"quando si ama non si ragiona, non si pensa, non si fanno calcoli, ma si vive completamente l'emozione del momento, per la preziosità del dono che la vita ti ha dato" mi disse lei abbracciandosi a me sempre più forte

"Amore la nostra relazione è un qualcosa di indescrivibile. Da quando ti ho conosciuta sei diventata indispensabile per me. Sei il sole che riscalda il mio cuore, Sei la stella cometa che indica il cammino da seguire. Sei come il mare 'infinito' In poche parole sei la mia vita" lei mi diede un bacio, passionale, io mi feci prendere dall' istinto, iniziai ad accarezzarle la coscia, arrivai vicino alla sua intimità, piccoli gemiti uscivano dalla sua bocca che io soffocavo con dei piccoli baci,

"Ha-Harry no" disse lei, io mi fermai, seguii la sua volontà,

'non è ancora pronta'.

 

**

Ci addormentammo accoccolati sul divano e ci risvegliò un intensa luce bianca, un flash, appena aprii gli occhi vidi mamma che agitava la macchinetta fotografica davanti la faccia di papà il quale sorrideva.

"Ragazzi svegliatevi" sussurrò mamma nelle orecchie di Lottie

"ci ha già svegliato il flash" disse lei con la voce impastata dal sonno,

"eh lo so, lo dovevo togliere ma me ne sono accorta tardi" rispose mamma sorridendo.

Facemmo colazione e poi salimmo di sopra a prepararci per andare a scuola, prima che entrasse in camera sua scoccai un bacio sulla guancia della mia Lottie.

Dopo esserci preparati salimmo nella mia macchina e ci avviammo verso scuola.

 

**

Dopo dieci minuti arrivammo a scuola, lei mi diede un bacio a stampo e tentò di uscire ma io la presi per il polso,

"ma che fa.." la iterruppi

"saremo quel che tutti sognano, quell'amore che i cantanti cantano, tanto forte, potente, immenso che, sembra esagerato e impossibile, con il petto che sembra esplodere, che non serve altro più per vivere, che non c'è parola per descrivere, che non ti sceglie e che non si fa scegliere. Senza il quale non si può più vivere." lo dissi tutto di un fiato, lei aveva gli occhi lucidi.

"ti amo" mi disse dandomi un bacio, con la sua lingua chiese l'accesso per entrare e  io glielo diedi, fummo uniti per degli attimi che sembravano intermnabili. Suonò la campanella e dovemmo dividerci.

Ci saremmo rivisti alla terza ora.

 

 

*spazio autrice*

Ecco come promesso il quinto capitolo,

lo so è corto ma ieri sera ho fatto tardi e

questa mattina mi sono svegliata a mezzo giorno e trentotto.

ringrazio tutti quelli che mi seguono.

Simona xxx

p.s.: mettete una recensioncina *-*

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Capitolo 6
*** Self-Harm ***


 

 

POV's CHARLOTTE

Arrivata in classe mi sedetti al mio solito posto, questa volta la professoressa arrivo in anticipo, il tempo di fare l'appello e si mise a spiegare la lezione.

Io presi il mio quadernino e mi misi a fare degli scarabbocchi su di me, Harry e altre persone.

Io ed Harry ci stavamo cambiando a vicenda, lui mi stava migliorando e io stavo facendo lo stesso con lui.

Ogni volta che ci coccolavamo lui ci provava a fare l'amore ma io lo fermavo, non ero pronta si ma non potevo farmi vedere le gambe, io soffrivo di autolesionismo.

Avevo promesso ad Harry di smettere ma non ci riuscivo, non lo sapeva nessuno nemmeno Samantha che era la mia migliore amica.

Ora lei si è dimenticata di me, sta sempre e solo Dylan, per lei non esisto più, ogni volta che le scrivo non risponde. Ho paura della reazione di Harry se vedrebbe i miei tagli.

"Lottie ma che hai?" mi disse Samantha,

'come se non lo sa già'

"niente" risposi non curante che lei mi stesse difronte,

"guardami in faccia" mi riproverò, io strinsi i pugni.

"Da quando stai con Dylan non ti importa più di me, mi hai dimenticata, mi hai cancellata dalla tua vita! Non mi rispondi mai ai messaggi e alle chiamate" dissi tutto d'un fiato scappandomene dalla classe.

Fuori c'era già Harry che mi aspettava ma io non mi fermai, andai verso lo stanzino delle scope e mi chiusi dentro,

Harry picchiava alla porta supplicandomi di aprire ma io non lo feci, presi dal mio telefono la lametta e con un colpo decisivo mi feci un taglio profondo sul braccio sinistro e poi non vidi più nulla,

gli occhi mi si chiusero e io caddi atterra, non potevo parlare ma riuscivo a sentire a Harry che urlava da fuori di aprire la porta.

Sentii un rumore, come se avevano rotto qualcosa, qualcuno mi prese in braccio, era un tocco dolce, era Harry.

Mi portarono in infermeria e aspettarono che mi rimprendessi, sentivo Harry che mi accarezzava la guancia.

Appena aprii gli occhi vidi quelli di Harry rossi e gonfi,

'ha pianto per me'

"Harry non dovevi preoccuparti" dissi io abbracciandolo

"se io non mi preoccupavo tu a quest'ora saresti morta dissanguata nello stanzino e io non so cosa avrei fatto senza di te, mi avevi promesso che avevi smesso e quando ti ho tolto i panni per toglierti quelli sporchi di sangue ho visto sulle tue gambe tante cicatrici -vecchie e nuove- spiegami, perchè lo fai! Ci sono io che ti amo da impazzire, tu sei la mia ragione di vita!" io mi misi a piangere, lui ci teneva veramente a me.

Eravamo ancora in infermeria anche se erano le due e mezza, Harry aveva chiamato a casa dicendo che eravamo stati messi in punizione.

Appena riuscii ad alzarmi chesi di essere riaccompagnata a casa ma l'infermiera mi blocco,

"signorina la vuole il preside"

"sa cosa vuole da me?" le domandai,

"non lo so ma credo riguarda i tagli" i miei occhi si incupirono, Harry lo notò,

"io ci sarò" mi sussurrò nell'orecchio, io gli strinsi la mano.

 

**

Arrivati nell'ufficio del preside lui voleva cacciare Harry ma io insistetti a fallo rimanere.

"sa signorina quello che è sccesso oggi è molto grave" io annuì

"per fortuna che suo fratello l'ha seguita" continuò

"signor preside, ne avevo bisogno" dissi io stringendo la  mano ad Harry,

"a scuola c'è un gruppo di sostegno per i ragazzi con problemi, tutti i venerdì alle 18.30 nell'aula di psicologia" mi disse apprensivo,

"non lo so se riesco a venire" dissi io guardando Harry,

"signorina è per la sua salute, veda di venirci" disse il preside,

"vabbe poi vedo" dissi andandomene.

 

**

"Harry grazie" dissi dandogli un bacio sulla guancia,

"non ti preoccupare piccola, sono il tuo ragazzo/fratello" mi disse abbracciandomi

"perchè lo fai?" continuò lui con gli occhi lucidi,

"Non ne voglio parlare"

"tu non te ne rendi conto! Oggi potevi morire se io non ti seguivo! Ti potevo perdere per sempre!"

"Harry, promettimi che non soffrirai"

"e tu promettimi che smetterai di tagliarti"

"non posso"

"allora non posso neppure io" disse lui con gli occhi rossi e lucidi.

Il tragitto da scuola a casa fu silenzioso, molto silenzioso.

Io e Harry non ci guardavamo più, camminavamo a testa bassa.

 

**

Arrivati a casa ci accolsero i nostri genitori alquanto arrabbiati,

"che avete combinato?" urlò nostra madre

"io ho risposto al mio professore e Lottie è rimasta troppo tempo in bagno" disse Harry venendomi in soccorso, io annuivo solamente.

"starete in punizione tutti e due per tre settimane" noi annuimmo e andammo nelle rispettive camere.

Io presi il diario e iniziai a scrivere.

 

Caro diario,

Harry è la mia salvezza.

Sensa di lui sarei persa.

Lui mi ama come nessun'altro, lui mi protegge come nessun'altro.

Io ho paura di perderlo.

 

POV's HARRY

Dopo il rimprovero dei nostri genitori io e Lottie salimmo nelle nostre camere. Io presi il diario e iniziai a scrivere.

 

Caro diario,

Io senza di lei sarei persa, lei mi ama come nessun'altro,

io la proteggo come non ho mai protetto nessuno.

Credevo che la perfezione non esistesse ma poi l'ho vista ed ho cambiato idea, è perfetta in ogni sua imperfezone.

Il suo nome è il primo che mi viene in mente la mattina quando mi sveglio e il suo pensiero è l'ultimo pensiero che mi abbandona prima di andare a dormire.

 

 

 

*il giorno dopo*

Mi svegliai verso le 3 e mezza, siccome non riuscivo a riprendere sonno andai in camera di Lottie.

Lei dormiva beatamente, aveva il viso rigato dalle lecrime e il diario aperto sulla scrivania, non lo lessi.

Riandai in camera mia e presi la chitarra e iniziai a suonare,

 

"Am I sleep am I awake or somewhere in between?
I can’t believe that you are here and lying next to me
Or did I dream that we were perfectly entwined
Like branches on a tree, or twigs caught on a vine?

 

Like all those days and weeks and months I tried to steal a kiss
And all those sleepless nights and daydreams where I pictured this
I’m just the underdog who finally got the girl
And I am not ashamed to tell it to the world

 

Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you

 

Should I put coffee and granola on a tray in bed?
And wake you up with all the words that I still haven’t said
And tender touches just to show you how I feel
Or should I act so cool, like it was no big deal?

 

Wish I could freeze this moment in a frame and stay like this
I’ll put this day back on replay and keep reliving it
‘Cause here’s the tragic truth, if you don’t feel the same
My heart would fall apart if someone said your name

Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you"

 

"bella questa canzone" disse una voce impastata dal sonno

"grazie mamma" dissi io dandole un baco sulla guancia

"per chi è?"

"una ragazza..." risposi io arrossendo

"ahh capisco, è bello essere innamorati"

"ancora non è finita la canzone, secondo me diventerà un successo"

"si ma ora vai a dormire"

"certo, buona notte mamma" dissi mettendomi sotto le coperte.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

eccomi con un nuovo capitolo,

spero che vi piacerà.

A domani con il prossimo capitolo.

Simona xxx

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Capitolo 7
*** "...it's time to get up..." ***


 

 

POV's HARRY

"Harry la notte metti il silenzioso al cellulare" mi disse papà, mamma mi guardò e sorrise,

"a dir la verità mi sono messo a suonare perchè non riuscivo a dormire" risposi arrossendo leggermente,

"quando avevi intensione di farmela sentire?" mi disse Lottie abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sulla guancia

"quando l'avrò finita"

"va bene" disse giocando i miei capelli.

"Mamma posso rimanere a casa?" domandò lei speranzosa che le desse una risposta affermativa ma fu il contrario,

"perchè?" domandò lei supplicando mamma

"perchè stai bene e non mi sembra il caso di fare assenze inutili"

"va bene" disse Lottie sconsolata.

Salii in camera a vestirsi e io bussai alla sua porta.

"avanti" disse lei,

"posso entrare?"

"si certo, altrimenti ti avrei detto di aspettare"

"ah okey"

"come stai?" le dissi indicando il polso,

"normale" mi disse dandomi un bacio sulla bocca, chiesi l'accesso e lei me lo concesse, fu un bacio puro, simbolo del nostro amore proibito.

"vieni con me in macchina?" domandai io dopo che ci staccammo

"se posso si" disse lei sorridendomi

"allora muoviti" dissi io abbracciandola, lei annui.

Salutammo i nostri genitori e salimmo nella mia macchina.

Lungo il tragitto della scuola ci fù silenzio ma tra di noi ci furono occhiate fugaci e sorrissi maliziosi.

Arrivati a scuola mi diede un lungo bacio sulla bocca, le nostre lingue fecero una danza che solo loro sapevano, era tutto bellissimo da quando stavo con lei,

la mia vita era come se avesse uno scopo, proteggerla da tutti.

Appena scendemmo dalla macchina tutti la guardarono con occhi torvi,

io non sapevo che fare, la presi per mano e andammo all'entrata.

"La depressione fa fare brutte cose"

"Le autolesioniste mi stanno sul cazzo"

"chi si fa del male lo fa per farsi vedere".

Queste cose dicevano, speravo solo che lei non sentisse, io non volevo che fosse triste, lei è la mia vita.

"Per questo non volevi venire a scuola?" domandai a Lottie, lei annuii

"capisco"

"Lottie devi essere forte, non farti abbattere da loro, fregatene!" le sussurrai all'orecchio

"ci proverò".

Ci separammo per andare nelle rispettive classi.

"ragazzi, se incontrate Lottie non chiedetele come sta, per favore" dissi a Liam, Louis, Niall e Zayn, loro annuirono solamente.

Tirai fuori il materiale scolastico e mi misi ad ascoltare la lezione.

 

POV's CHARLOTTE

Tutti mi guardavano in modo strano, come se avessi ucciso qualcuno, presi il mio quaderno e mi misi a scrivere, la professoressa iniziò la sua lezione e io mi misi ad ascoltare.

Ogni professoressa che entrava mi chiedeva come stessi e io rispondevo sempre con 'meglio' e così continuavano felici la loro lezione.

Alla terza ora come routin uscii per incontrarmi con Harry, lui mi strinse forte a se facendo combaciare i corpi, io gli lasciai dei piccoli baci sul collo,

"come va?" mi domandò lui dopo esserci divisi spostandomi una ciocca dei miei capelli bondi dietro l'orecchio,

"male, tutti mi sparlano dietro e ogni professoressa mi chiede come sto" dissi mentre le lacrime mi rigavano il volto. Lui me le asciugò con il suo pollice,

"shh, non piangere, non dargli peso" mi disse lui, io annuii. Gli diedi un bacio a stampo e poi ritornai in classe.

"si sarà fatta altri tagli" disse Penelope ad una sua compagna, io non ce la feci e così mi arrabbiai,

"la devi smettere di parlare male della gente, di tutti, nessuno escluso!" dissi io puntandole il dito contro

"non mi sono ritagliata perchè ho promesso al ragazzo che tu chiami 'figone', 'bonazzo', 'schianto', nonchè mio fratello e migliore amico che avrei smesso, ma a differenza tua che prometti di non fare sesso con il primo che passa e poi lo fai lo stesso, io le promesse le mantengo" lei se ne scappò con la coda tra e gambe.

'Lottie ne hai dette troppe, aspettane di tutti i colori da una come lei'

Finite le cinque ore aspettai fuori scuola, vicino alla macchina, Harry. Dicevano tutte le cose possibili immaginarie che si potevano dire su di me. Harry mi ha difeso diverse volte ma poi gli scrissi un messaggio.

 

A: Harold <3

Non ti preoccupare per me, non rispondergli,

ignorali, non infagare la tua popolarità.

 

Da: Harold <3

Per te questo e altro!

 

A: Harold <3

Ti amo❤ ❤ ❤

 

Da: Harold

Io di più,

comunque oggi vengono a mangiare da noi Liam Louis Niall e Zayn

 

A: Harold <3

Va bene amore ❤ ❤

 

Da: Harold <3

Arrivo subito.

 

Alzai lo sguardo e vidi il mio ragazzo/fratello avvicinarsi con Niall che era l'unico a non avere la patente, lui mi diede un bacio sulla guancia e salì al sedile posteriore.

Arrivammo a casa e i ragazzi già ci aspettavano, siccome non c'erano i nostri genitori toccava a noi cucinare e siccome Harry era negato a cucinare mi aiutò Niall.

"Ragazzi perchè non rimanete a rimanete a dormire qui?" domandai io ricevendo da tutti in risposta un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro.

"Si certo" disse Louis scoccandomi un bacio sulla guancia,

"Lottie andiamo a preparare le crepes" mi disse tutto eccitato Niall

"mi dovrete fare santa" dissi sorridendo ai ragazzi e loro annuirono.

Io e Niall andammo a fare le crepes, lui mi mise della farina in testa e io feci lo stesso, mi stavo divertendo tantissimo, arrivarono i ragazzi che non capivano perchè io stessi ridendo,

appena videro la farina in testa a me e a Niall la presero pure loro,

"NO, DOPO TOCCA PULIRE A ME E A HARRY E ME NON MI VA DI PULIRE" urlai io, tutti si misero a ridere e rimisero la farina al suo posto.

Facemmo le crepes e ci vedemmo un film,scegliemmo cioè scelsero "Fast and Furios 6" io stavo accoccolata tra Harry e Niall e il primo ogni tanto mi accarezzava la testa.

Dormimmo tutti in soggiorno, io stavo tra Harry e Louis, ma poi mi ritrovai affianco Liam e Zayn.

Tutti stettero attenti a non farmi male il polso.

 

*il giorno dopo*

"Lottie svegliati" mi sussurrò Niall con la chitarra in mano e io così feci.

 

Iniziò a suonare:

"It's time, to get up, in the morning" Niall

"in the morning" Louis

"in the morning" Liam

"got McDonalds breakfast for you" Niall

"just for you" Liam

"or any other brand" Louis

"we drove two miles to get it" Niall

"so you better get up and eat it" Liam

"you don't wanna be a selfish lazy (crazy) boy" Liam e Louis

"so we gotta get up, (get) tme to get up! It's time to get up!" tutti

"it's time to get up" Niall

"it's time" Liam e Louis

"it's time to get up" Niall

"It's time to..." Liam

"Shh" Louis

"get up" Liam

"it's time" Louis

"doobie dooo" Liam

"waaaaake uuupp" Liam e Louis

"TIME TO GET UP!" Harry.

(http://www.youtube.com/watch?v=nSdDctdhIsI)

 

Zayn ancora dormiva ma Harry l'avevamo svegliato con tutto quel chiasso, io ridevo solo nel vedere la scena.

Saremmo stati anche quel giorno tutti insieme.

L'idea mi piaceva, mi piaceva stare con loro perchè io mi sentivo veramente felice.

Dopo che si svegliarono tutti facemmo colazione e ci riallungammo in soggiorno.

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Come promesso ecco il nuovo capitolo,

l'inizio è un po' drammatico ma finisce con un tono scherzoso.

Ringrazio tutti quelli che mi seguono e

mi incitano a continuare.

A domani con il nuovo capitolo.

Simona xx

 

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Capitolo 8
*** Truly, Madly, Deeply ***


 

POV's HARRY

Dopo diverse ore che stemmo allungati alla rinfusa sul divano ci alzammo e ci vestimmo.

Lottie oramai aveva solo noi perchè Samantha se n'è andata e dopo che lei si era fatta la doccia decidemmo di andare a fare un giro nel parco.

Lottie era bellissima (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=91852451&.locale=it), i capelli che le cadevano sulle spalle la rendevano perfetta.

Arrivati al parco ci sedemmo su una panchina di fronte al lago e ci mettemmo a parlare,

nessuno dei ragazzi domandò per fortuna a Lottie dei tagli e lei si stava divertendo veramente e vederle quel sorriso mi rendeva felice anche a me.

Quando sorrideva e io la guardavo mi imbambolavo e Louis mi doveva dare dei pugnetti sulle spalle,

lui lo sapeva che io e Lottie stavamo insieme e ci assecondava anche se eravamo fratelli e sorella, perchè in fondo noi eravamo fratellastri!

Era difficile portare avanti quella relazione segreta abitando nella stessa casa con i nostri genitori,

quando c'erano loro ci facevamo solo coccole ammissibili tra fratelli, e quando loro non c'erano ci davamo lunghi baci passionali.

L'amore mi aveva cambiato.

Lottie mi ha cambiato, dal bullo che ero ad ora che non uccido neppure una mosca.

Lei mi ha promesso che non avrebbe toccato più una lametta per tagliarsi, io ci credevo, avevo fiducia in lei.

"Harry fratello, che hai?" mi disse Niall

"no, niente, stavo osservando mia sorella" dissi sorridendo come un ebete

"è bellissima"

"e pensare che io l'avrei potuta trovare morta in quello stanzino" dissi io con gli occhi lucidi,

"capisco" disse lui dandomi una pacca sul braccio.

Liam ora si trovava bene con noi, usciva molto e si divertiva però ancora non gli chiedavamo il motivo del suo cambio scuola, lo sapeva ammalapena Zayn che era il suo vicino di casa.

Noi eravamo una squadra perfetta, nessuno riusciva a dividerci nemmeno le troie della squola che un giorno ci provavano con Zayn, una volta con Louis e via dicendo.

Noi eravamo perfetti insieme non separati.

Ci volevamo bene e vivevamo come fratelli, da parte di tutti c'era molta protezione perchè lei era la più fragile, tutti noi avevamo paura che qualcuno lei si facesse del male o glielo facessero.

Lei era tutto per me, lei era piccola, fragile, sensibile, qualunque cosa l'avrebbe colpita nel cuore.

"Harry vieni a giocare con noi" disse Lottie felice,

"si, adesso arrivo" le risposi sorridendo.

Le andai incontro, l'abbracciai da dietro, le diedi un dolce bacio sulle guance

"sono felice che tu sei felice" le sussurrai all'orecchio, lei mi diede un bacio sulla guancia,

"ehi separatevi, sembrate fidanzati disse Liam" e così facemmo, Louis ci guardava e rideva, io lo fulminai con gli occhi e smise.

Si fecero le otto e io e Lottie ritornammo a casa per mangiare, lei preparò un po' di pasta al pomodoro, dopo aver mangiato ci allungammo sul divano,

le diedi tanti baci sul collo mentre lei accarezzava i miei pettorali. Mi prese la faccia con le mani e mi diede un lungo bacio sulla bocca, io chiesi l'accesso e lei me lo concesse,

a un bacio innocente che avevamo iniziato a darci divenne violento e le morsi il labbro, le uscii del sangue che io le ripulii.

Le baciai di nuovo il collo, le presi un po' di pelle mordendola e succhiandola tanto da farci riimanere il livido.

Andammo a dormire perchè il giorno dopo sarebbe stato lunedì e dovevamo andare a scuola.

 

*il giorno dopo*

Mi svegliai alle sei e mezzae siccome non sapevo che fare mi preparai, alle sette ero già pronto.

Andai al bar sottocasa e comprai dei cornetti caldi per Lottie, presi un bicchiere di succo e glielo porta a letto.

Era ancora addormentata e per non svegliarla bruscamente andai a prendere la chitarra e iniziai a suonare e cantare la nuova canzone che avevo scritto per lei.

 

 

"Am I asleep, am I awake, or somewhere in between?
I can’t believe that you are here and lying next to me
Or did I dream that we were perfectly entwined
Like branches on a tree, or twigs caught on a vine?

Like all those days and weeks and months I tried to steal a kiss
And all those sleepless nights and daydreams where I pictured this,
I’m just the underdog who finally got the girl
And I am not ashamed to tell it to the world.

Truly, madly, deeply, I am
Foolishly, completely fallin’
And somehow, you caved all my walls in
So baby, say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you.

Should I put coffee and granola on a tray in bed
And wake you up with all the words I still haven’t said?
And tender touches, just to show you how I feel
Or should I act so cool, like it was no big deal?

Wish I could freeze this moment in a frame and stay like this
I’ll put this day back on replay and keep reliving it
‘Cause here’s the tragic truth if you don’t feel the same
My heart would fall apart if someone said your name.

Truly, madly, deeply, I am
Foolishly, completely falling
And somehow, you caved all my walls in
So baby, say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you.

I hope I’m not a casualty,
Hope you won’t get up and leave
I don’t mean that much to you
But to me it’s everything, everything.

Truly, madly, deeply, I am
Foolishly, completely falling
And somehow you caved all my walls in
So baby, say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you
In love with you
With you."

 

 

"aww amore è bellissima" disse Lottie con la voce impastata dal sonno

"è per te" dissi io dandole un bacio a stampo, notai il succhiotto che le avevo fatto,

"fa male?" domandai, lei non lo vedeva ancora e così andò vicino allo specchio,

"non tanto" rispose lei

"si vede" dissi io amareggiato

"un po' di fondotinta e va via" rispose sorridendo.

"vado un attimo a farmi una doccia arrivo subito" disse dandomi un bacio sulla gancia

"la colazione è già pronta" dissi io abbracciandola

"è di sotto" continuai

"okey, ti amo Harry"

"anche io Lottie".

Dopo che si fece la doccia scese, fece colazione e ci avviammo in macchina,

"Harry vedi, non si vede più" mi disse indicandomi il succhiotto

"ti ho fatto del male" dissi stringendo il volante,

"Harry non ti preoccupare, questo dimostra che io appartengo a qualcuno" disse dandomi un bacio sulla guancia, io mi calmai,

"Harry voglio dirlo a Liam, Zayn e Niall" continuò, io annuii

"però loro non devono dire niente a nessuno" disse lei un po' nervosa

"tranquilla, loro li sanno mantenere i segreti".

 

Appena arrivati a scuola i ragazzi aspettavano vicino al parcheggio di Harry.

"Ragazzi, io e Harry dobbiamo comunicarvi una cosa" disse Lottie, Louis mi guardo negli occhi e io annuii

"spara" risposero all'unisono i ragazzi sorridendo

"io e Lottie stiamo insieme" dissi io sorridendo, i ragazzi reagirono molto bene,

"però non dovete dirlo a nessuno, altrimenti ci dividono" continuò lei con gliocchi lucidi.

"non ti preoccupare piccola" disse Niall abbracciandola

"noi non diremo niente a nessuno" disse Liam e Zayn annuii.

"a proposito di amore, Niall dopo dobbiamo parlare" dissi al biondo che annuì.

"perchè dovete parlare dopo, parlate ora. Ragazzi venite" disse Lottie prendendosi abbraccietto a Liam Louis e Zayn.

"Niall dopo domani è il nostro mesiversario, io sono negato in cucina, mi puoi aiutare, vorrei organizzare qualcosa di tenero" dissi al ragazzo che era felice di cucinare, lui annuii con un sorrisso che andava da un orecchio ad un altro.

Raggiungemmo Lottie e i ragazzi, si avvicinò una di classe sua

'Penelope si dovrebbe chiamare, si Penelope'

"Styles" disse indicando mia sorella "chi ti ha fatto quel succhiotto?" disse sorridendo maliziosamente.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Eccomi con un nuovo capitolo,

spero che vi piaccia.

Ringrazio tutti quanti, chi ha la mia storia tra le preferite,

le ricordate e le seguite.

A domani con un nuovo capitolo.

Simona xx

p.s.: recensite :)

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Capitolo 9
*** Menù ***


 

POV's LOTTIE

"Styles" disse indicandomi "chi ti ha fatto quel succhiotto?" disse sorridendo maliziosamente.

"emh" dissi, non riuscivo a rispondere, non sapevo che dire "Louis"

"ah, Louis, ma il nostro amichetto non stava con la Calder?" disse lei orgogliosa,

"senti io sono libera di fare quello che voglio!" dissi a Penelope

"il tuo succhiotto non è niente in confronto al mio" disse scostandomi i capelli, c'era una macchia viola sul suo collo,

"a me non importa di quello che fai tu, tu sei una puttana" dissi con disprezzo, Harry mi prese la mano e mi trascinò.

Lei sogghigno con quella faccia che si ritrovava e ma io la lasciai perdere.

Appena arrivati dentro Harry mi abbracciò,

"Lottie lasciala perdere" disse

"ma me le tira!"

"tu non te ne fregare!"

"io non ci riesco!" dissi abbracciandolo

"tu ci devi riuscire" mi disse dandomi un bacio sulla guancia.

Suonò la campanella e andammo nelle nostre rispettive classi

 

POV's HARRY

"Amico scusami per quello che ha detto Lottie ma non poteva dire che glielo avevo fatto io" dissi dando una pacca sulla spalla di Louis,

"Non fa niente, ho spiegato il motivo di quella risposta ad Eleanor e ha capito" rispose lui sorridendo.

"Ragazzi silenzio" urlò la professoressa di scienze entrando e così facemmo.

Scienze mi era sempre piaciuta, fin da piccolo, la studiavo sempre e amavo ricordarla soprattutto i fatti riguardanti i terremoti e i vulcani,

poi la professoressa era brava e ogni lezione la faceva diventare piacevole.

"Harry oggi vengo a casa tua" mi disse Niall

"perchè?"

"per decidere il menù" disse lui sorridendo, io annuii

"grazie amico" gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.

L'ora di scienze a malincuore terminò e vennero duo ore di storia, la professoressa parlava, parlava, non si spegneva più, mentre io e i ragazzi giocavamo a tremila giochi.

Alla terza ora uscii per andare in bagno e trovai Lottie appoggiata al muro che mi aspettava, era bellissima.

I capelli che le scendevano su una spalla la facevano sembrare più elegante.

Appena mi vide mi abbracciò, mi prese per mano e mi trascino nello stanzino delle scope.

"Lottie ma che fai?"

"Penelope ha spie da tutte le parti"

"ah capisco".

Le diedi un bacio sulla bocca, chiesi l'accesso e me lo concesse, durò pochi attimi che per me furono infiniti.

Uscimmo dallo stanzino, lei sorrideva e quando lei sorrideva io iniziavo a rivivere, era una sensazione bellissima.

Ci dividemmo per andare nelle nostre classi e le dissi di non arrabbiarsi con Penelope, lei annuì.

Le ultime due ore che rimanevano erano di matematica, il professore non faceva altro che interrogarmi perchè ce l'aveva contro Lottie e di conseguenza anche con me,

ma io sapevo tutto della matematica e di certo non mi metteva paura.

Finita scuola andai alla macchina e già c'era Lottie, stranamente era silenziosa, ma non diedi peso.

"Lottie oggi devi uscire o con Liam o con Zayn"

"perchè?" domandò lei curiosa

"perchè si" risposi io duro

"e dai, sono la tua ragazza" disse supplichevole

"proprio perchè sei la mia ragazza non lo devi spaere" le dissi dandole un bacio a stampo, le avevo fatto ritornare il buon umore.

Mangiammo le lasagne che aveva fatto mamma e poi salimmo a fare i compiti, alle quattro feci venire Zayn e Liam e feci trascinare Lottie al parco,

dopo dieci minuti arrivò Niall con il suo ricettarrio.

"Allora Niall, io non so niente di cucina" dissi io ridendo

"decidi tu" continuai

"allora, io avevo pensato a come primo un piatto di tagliatelle panna e funghi,

come secondo insalata e una bistecca e come dolce un pasticcino formato da tre strati di pan di spagna a fora di cuore al cacao diviso dalla panna e sopra un po' di panna con un cuoricino a forma di cuore. Allora va bene?" mi domandò lui, io annuii felice,

"Niall io devo studiare che domani scienze mi deve interrogare" dissi io per liquidarlo,

"Ma tu la studi pure scienze, è la materia in cui vai meglio!"

"Eh ma per andare bene devo studiare"

"vabbè io vado Harry, ma la porti alla casa in campagna?"

"si perchè dopo domani ci sono i nostri genitori in casa"

"ok! grazie per avermi chiesto a me di cucinare"

"grazie a te" dissi sorridendo, lui se ne andò portandosi la porta dietro.

 

"...un vulcano è una struttura geologica complessa, che si genera all'interno della crosta terrestre per la risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa formatasi al di sotto o all'interno della crosta terrestre..." dissi quando finì di ripetere scienze.

Bussarono alla porta.

"Lottie già sei ritornata?" dissi stupito vedendola alla porta,

"Harry ma sono le otto e mezza" rispose lei sorridendo

"oh mamma mia, ho studiato tutto il pomeriggio e ho perso la condizione del tempo"

"wau, domani prenderai un bel voto all'interrogazione" dissi dandogli un bacio a stampo

"sisi" dissi io dandogli un bacio, le chiesi l'accesso e lei me lo concesse, ci scambiammo un lungo bacio passionale.

Il simbolo del nostro amore.

Lottie andò a cucinare perchè i nostri genitori erano fuori per lavoro e dopo mangiato lei si sedette sul divano e iniziò a fare zapping.

"Tesoro come è andata?" le domandai abbracciandola da dietro,

"bene, Liam e Zayn mi hanno fatta divertire, Liam ha un carattere bellissimo, è sensibile, dolce. Mi ha raccontato la sua storia oggi" mi disse lei entusiasta

"okey" le dissi facendola allungare sul divano

"Harry che vuoi fare?" mi disse lei quasi preoccupata,

"niente" le iniziai a fare il solletico.

"ahahah Harry ahahahah sme-sme ahahahah smettila" disse lei ridendo,

'mi dissero che per farla innamorare dovevo farla ridere, ma ogni volta che lei ride io vivo'

"sono buono, ora mi fermo" dissi, lei rise

"ora tocca a me" disse tutta agguerrita, mi spinse sul divano e iniziò a farmi il solletico,

"ma tu non ridi" disse lei delusa

"non soffro il solletico" dissi io ridendo

"uffa" disse lei mettendo il broncio, io le diedi un bacio sulla guancia ma lei mi prese la facca con le mani e mi baciò, fu un bacio lungo, passionale,

che da casto che era partito divene violento.

Lei mi morse il labbro inferiore e uscii del sangue che poi ripulii con altri baci a stampo.

"Lottie vuoi andare oltre?" domandai per sicurezza

"Harry ancora no" disse lei con un velo di amarezza

"tesoro non ti preoccupare, ti capisco" dissi io per tranquillizzarla, lei era rimasta triste, io le iniziaii a baciare la spalla scoperta dalla maglia.

Passai lentamente al collo e poi alla guancia, dalla sua bocca uscivano dei lievi gemiti che mi facevano eccitare, mi dovevo controllare.

Questa relazione era diversa, niente sesso, ma anche le altre relazioni erano diverse, questa era seria.

Finimmo di ridere, abbracciarci e baciarci, e andammo a dormire.

Io diedi la buona notta a Lottie e andai in camera mia.

Iniziai ad organizzare la cena di due giorni dopo.

Si prospettava una serata bellissima, sotto le stelle, a lume di candele, musica classica e bassa, lei con tutta l'eleganza per me.

Aspettavo con ansia quella serata, per fortuna che c'è stato Niall che mi ha aiutato a scegliere il menù, il dolce già mi piaceva.

 <--il dolce del mesiversario

 

*SPAZIO AUTRICE*

Ecco il nuovo capitolo!

Lottie è tosta e Harry sta organizzando una cosa dolcissima

per il loro mesiversario awww, lo voglio pure io

un ragazzo come Harry.

Come al solito ringrazio tutti quelli che mi seguono e

mi spronano a continuare.

A domani con il prossimo capitolo.

p.s. recensite!

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Capitolo 10
*** Secrets ***


 

SCUSATEMI PER IL RITARDO

 

POV's LOTTIE

Il giorno dopo mi svegliai a causa dei rumori dei vicini che stavano traslocando.

Vidi la sveglia erano le 8:30, la sveglia non aveva suonato!

Andai in camera di Harry e vidi che anche lui dormiva beatamente, lo svegliai.

"Lottie che è successo?" domandò lui con la voce impastata dal sonno,

"e me lo chiedi pure?! Harry cazzo muoviti che sono le 8:30!" urlai io, lui si alzò di scatto andando a vedere l'orologio sul cellulare,

"oddio Lottie muoviti così facciamo in tempo ad entrare alla seconda ora" io annuii, uscendo dalla camera notai dei fogli sparsi sulla sua scrivania,

"Harry che sono quelli?" domandai indicandi, lui mi liquidò senza se e senza ma.

'Non me la contava giusta'

Pronti per uscire salimmo in macchina, Harry andava velocissimo ma riuscimmo ad arrivare in tempo prima che suonasse la seconda ora.

"Styles perchè siete in ritardo?" domandò la bidella, io non sapevo che rispondere e così intervenne Harry,

"signora ho dovuto accompagnare Lottie dal medico per una visita"

"ah capisco, muovetevi ad andare nelle vostre classi!".

Noi ci dividemmo per andare nelle nostre rispettive classe,

"alla quarta ora" mi mimò con la bocca prima di entrare in classe, io annuii ed entrammo nelle nostre rispettive classi.

Alla quarta ora uscimmo dalle nostre classi, andammo nello stanzino per non farci vedere,

"ti amo Harry" soffiai vicino al suo orecchio, lui si eccitò

"ei tieniti a bada" continuai sorridendo, lui annuii sorridendo.

Dopo una decina di minuti ci demmo un ultimo bacio e uscimmo dallo stanzino.

"Lottie aspettami alla macchina dopo" mi disse lui sorridendo,

"Okey" dissi io entrando in classe.

 

Ci fù un'altra ora di matematica e poi suonò la campanella che ci avvisò che finalmente ce ne potevamo uscire.

All'uscita di scuola c'era Harry che parlava con Niall, quando mi avvicinai alla macchina Niall se ne andò sorridendo e fece l'occhiolino a Harry.

"tu non me la conti giusta!" dissi con fare sospetto

"eheh" rise "non te lo posso dire" disse sorridendo.

Durante il viaggio ci furono solo risate, occhiate e cose del genere, mi piaceva stare in compagnia di Harry, il mio ragazzo/fratello.

Arrivati a casa c'era mamma che preparava da mangiare, Harry l'andò ad abbracciare e io andai da papà che leggeva il giornale.

"Come è andata a scuola?" di domandarono

"bene" dissi io,

"benissimo" disse Harry sorridendo,

"ah! come è andata l'interrogazione di scienze?"domandai

"si Harry come è andata?" domandò mamma

"benissimo, 9 e mezzo"

"aww complimenti!" dissi io scoccandogli un bacio sulla guancia

"bravo Harry" disse papà

"mamma" disse Harry "domani sera io e Lottie andiamo a mangiare da Niall"

'cosa??? perchè io non so nulla'

"sisi andate" disse lei sorridente.

Mangiammo e poi andamo a studiare, dovevamo studiare molto perchè il gorno dopo sia io che Harry dovevamo fare il compito di fisica e poi dovevamo fare anche i soliti compiti.

Harry andò in camera sua e iniziò a suonare 'truly, madly, deeply', adoravo quella canzone e sapere che era dedicata a me mi faceva essere felice.

Io mi andai a lavare i capelli e dopo una mezzoretta finii di asciugarli.

Mi misi dei panni vecchi e diedi da mangiare a Dusty, in poche parole iniziai a studiare dopo due ore.

Harry aveva smesso di suonare e quindi pensavo che avesse iniziato a studiare, ma quando sentii che aveva appena chiuso l'acqua mi resi conto che si era andato a fare la doccia.

 

*dopo due ore*

"Harry mi aiuti a fare questo esercizio perchè non riesco a risolverlo" dissi io andando in camera sua, lui stava studiando e sul letto c'erano dei fogli sparsi.

Come mi avvicinai al letto lui mi chiamò.

"Lottie fammi vedere l'esercizio" disse lui avvicinandosi, io glielo mostrai.

"allora devi fare così, poi così, questo devi moltiplicarlo per tre mentre questo lo devi dividere diviso cinque, hai capito?" disse lui speranzoso ma io annuii in senso negativo -per l'ennesima volta-

"ma dai è così semplice!" continuò lui

"senti Harry non ci riesco!" dissi io arrabbiata mentre stavo uscendo dalla camera,

"dai vieni qua che te lo rispiego" disse lui

"e fai bene"

"allora vedi questo, dei moltiplicarlo per quest'altro, questo devi moltiplicarlo per tre e questo diviso cinque"

"aaaaa" dissi io contenta che avevo capito

"capito?"

"si grazie Harry" dissi io scoccandogli un bacio sulla guancia

"e mi merito solo questo" disse facendo la faccia da cucciolo

"no, ora dobbiamo studiare, a me manca ancora tanto, a te?"

"idem" rispose lui con un tono di amarezza.

Alle otto e mezza circa finimmo di studiare, mamma non c'era e quindi toccava a me cucinare, siccome non ne avevo voglia preparai due toast.

"Dov'è la cena?" disse Harry dopo esser sceso dalla camera

"ecco, tieni" dissi io porgendogli il toast

"solo questo?"

"non mi andava di cucinare!" dissi io mettendo il broncio

"vabbe grazie" disse lui accettando il toast.

Finii di pulire la cucina e andai in camera mia, mi misi il pigiama e mentre mi cambiai notai una figura sullo stipite della porta, mi misi paura appena lo vidi.

"Harry ma che fai? mi hai fatto mettere paura" dissi io regolando il respiro

"no niente, ma che hai Lottie, è da questa mattina che sei silenziosa" disse lui triste

"niente, sono solo stanca"

"Lottie guardami negli occhi!" disse alzandomi il mento con il pollice, io avevo gli occhi lucidi.

"Mi vuoi spiegare che succede!" mi urlò contro

"Penelope mi sta tormentando, oggi ho aperto facebook e c'erano degli insulti, da parte sua e di altri, su ask invece c'erano tremila domande con offese e domande sul succhiotto" dissi io in lacrime,

"e quando volevi dirmelo?" mi ringhiò

"io... Harry..."

"mica ti sei ritagliata?!"

"no mah!"

"spogliati"

"Harry ma che hai? non ti riconosco! calmati"

"tu spogliati e io mi calmo!" disse lui con gli occhi che erano rossi dalla rabbia.

Così feci, miscrutò il corpo ma per fortuna non trocò niente.

"ora sei tranquillo?" damandai

"più o meno" rispose lui abbracciandomi

"Harry non fare niente, non voglio dargli importanza" dissi io stringendolo forte

"non so se ci riesco"

"promettimelo" dissi io

"non posso"

"devi" dissi io

"lo prometto" disse lui baciandomi.

Le nostre lingue si rincorrevano, si cercavano, danzavano, una coreografia che solo loro sapevano.

Pultroppo ci staccammo.

"Buona notte" mi disse lui accarezzandomi

"anche a te" dissi io mentre lui se ne andò.

 

*il giorno dopo*

Mi svegliai in orario così mi andai a fare una doccia.

Dopo una ventina di minuti sotto l'acqua calda uscii e mi avvolsi in un asciugamano.

Andai in camera e mi asciugai, mi misi l'intimo e aprii l'armadio, non c'era la divisa.

Andai nella veranda dove stava lo stendino e la trovai. La presi e ritornai in camera.

Me la misi e andai in cucina a fare colazione. Arrivo Harry.

"Buongiorno amore" disse lui baciandomi,

"come mai tutta questa dolcezza?" domandai sorridente,

"no niente, sei la mia ragazza/sorella e volevo essere dolce" disse lui un po' deluso ma non ne diedi peso,

"allora oggi andiamo a cenare da Niall" dissi

"eh? ah si certo"

'non me la conti giusta Harry, nono'

"ma perchè?"

"così, i nostri non ci sono e nemmeno i suoi genitori" io annuii.

Finimmo di fare colazione e salimmo in macchina per andare a scuola.

La mattinata fu normale e il compito andò piuttosto bene.

Alla terza ora ci fù la nostra uscita di routin e il nostro bacio, però c'era qualcosa che non andava, Harry era leggermente triste,

"Harry ma che hai?" domandai preoccupata,

"niente tesoro" disse il convincendomi man non ci riuscì

"vabe" dissi io amaramente, non mi convinceva, aveva qualcosa, e io non riuscivo a capirlo.

Ci separammo e ritornammo nelle nostre classi, io seguii la lezione pensando a Harry, a tutti quei segreti che si stavano creando tra di noi.

Le ore passarono e suonò la campanella di fine giornata.

Andai verso la macchina e si avvicinarono Harry, Zayn e Liam,

"Lottie oggi esci con loro" mi disse Harry

"no" risposi io

"perchè?" domandò lui curioso

"mi stai tenendo troppi segreti, non mi fai stare a casa, io non ti capisco" dissi con le lacrime

"aww piccola" disse abbracciandomi "non ti preoccupare, ti dirò tutto questa sera" disse lui accarezzandomi la testa, io annuii.

Salimmo in macchina, il viaggio fu silenzioso, io odiavo tutti quel silenzio, tutti quesi segreti.

Arrivati a casa scendemmo e come aprimmo la porta trovammo la tavola imbandita da mamma, che era ritornata prima da lavoro.

Mangiammo in silenzio poi salii in bagno a farmi la doccia e poi andai a studiare.

Alle quattro e mezza circa dovetti uscire con Liam e Zayn, questa volta andammo al luna park.

Mi divertii molto.

Verso le sette e mezza Harry chiamò sul cellulare Zayn dicendogli di riportarmi a casa e di dirmi di mettermi qualcosa di elegante e comodo.

Così fecero, mi riportarono a casa e sotto il porticato per congedargli gli diedi un bacio ciascuno sulla guancia,

"grazie" dissi io sorridente

"di niente" rispose Zayn e poi se ne andarono.

Andai in camera a vestirmi, non sapevo casa mettere, elegante e comodo.

Mi misi un vestito con una scollatura a cuore poco vistosa lungo fino a metà coscia color corallo, le scarpe mi misi un paio di tacchi neri comodissimi,

mi portai una pochette nera con un fiocco per il cellulare ed eventuali assorbenti,

mi misi la collana che Harry mi aveva regalato un paio di Natali fa,

un filo di eyeliner sugli occhi e poi i capelli li avevo legati in un tuppo scombinato.

(http://www.polyvore.com/lottie/set?id=92270167).

Alle otto ero pronta, alle otto e mezza Harry mi venne a prendere.

Appena aprii lo sportello lui rimase esterrefatto,

"Wow Lottie, sei bellissima" mi disse sorridendomi,

"anche tu" risposi io.

Lui aveva una camicia bianca sbottonata i primoo bottoni la quale lasciava intravedere i diversi tatuaggi e un completo giacca e pantalone.

"pensavo che andassimo da Niall" dissi io quando prese la strada opposta, lui sorrise,

"Harry ma dove mi porti" domandai quasi impaurita. Lui non rispose.

Dopo una ventina di minuti riconobbi la strada, mi stava portando alla casa in campagna che avevamo, ma perchè?!

Harry spense la macchina e mi venne ad aprire lo sportello.

Mi aiuto a salire li scalini del porticato aprì la porta. Rimasi stupita da quello che vidi.

 

 

 

-SPAZIO AUTRICE-

SCUSATEMI ANCORA PER L'IMMENSO RITARDO.

Eccomi con un nuovo capitolo.

Come richiesto da alcune lettrici ho messo una foto di Lottie,

non è proprio come me la immaginavo io però è simile dai.

E' arrivato il giorno del mesiversario!!

Non vi anticipo nulla muahahahahah.

io vado.

Simona xx

p.s.: recensiteeeee

 

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Capitolo 11
*** "...Love is..." ***


munitevi di fazzolettini... :')

 

POV's LOTTIE

Appena entrai in casa fui subito circondata dal profumo di rose, sul pavimento c'era una tappeto di petali di rose rosse che portavano fuori in giardino, io guardai Harry in segno di ringraziamento e lui sorrise, dio quanto era bello.

Mi bendò e mi portò in giardino.

Sentivo della musica leggera e soffusa, annusavo l'aria e sentivo profumo di candele.

"Al mio tre ti devi togliere la benda" mi disse con la sua voce roca, io annuii.

Sentii dei passi venirmi di fronte.

"uno- due- tre" mi disse, io mi tolsi la benda e vidi lui con un anello in mano, molto semplice, sembrava una fedina argentata,

"buon primo mesiversario amore!" disse lui con gli occi lucidi dall'emozione porgendomi quell'anello, io ero molto emozionata e soprattutto imbarazzata, coome avevo potuto dimenticare il nostro mesiversasrio?!.

"Harry oddio me n'ero dimenticata" dissi stringendomelo forte a me,

"me n'ero accorto questa mattina" disse lui sorridendo emozionato,

"io non so come ho potuto" dissi amareggiata

"non ti preoccupare amore" disse lui sorridendo, era felice e io non sapevo come facevo a renderlo così

"ora iniziamo a mangiare" disse lui e ci avviammo vicino ad un tavolino che aveva posizionato al centro del giardino.

Sul tavolino c'era una tovaglia blu -il mio colore preferito- con dei tovaglioli di stoffa di una sfumatura più chiara, le posate erano grigie scure brillantinate e i bichieri erano colorati di un leggero blu.

La tavola era inbandita con dei piatti coperti.

Ne aprii uno, c'erano le tagliatelle ai funghi,

"porzioni tu o io?" mi domando Harry ancora emozionato,

"ci penso io, per come sei emozionato tu rischi di far caderlo sulla tavola" dissi io sorridendo, lui annuii.

Misi le tagliatelle nei piatti anch'essi grigi e iniziammo a mangiare.

Dopo le tagliatelle Harry mi indicò un altro piatto coperto, io l'aprii e vi scovai per la mia felicità due bistecche, me ne presi una io e una la diedi a Harry e le mangiammo.

Dopo una decina di minuti finimmo, Harry mi fece alzare e mi prese per le mani e mi portò vicino alla piscina.

Nella piscina c'erano una decina di candele accese che calleggiavano trasportate dal poco di corrente creata da un piccolo soffio di vento che ogni tanto passava a rinfrescarci.

"L'amore è incondizionato.
L'amore non finisce mai.
L'amore non smette di crescere.
L'amore mi permette di vedermi nel meglio della luce.
L'amore è per imparare a compromettere e sacrificare.
L'amore è perdono e comprensione.
L'amore è quando si guarda indietro ai nostri bei ricordi e di vederti anche a te sempre li.
L'amore mi permette di guardare nel mio futuro e vederlo con la mia anima gemella accanto a me.
L'amore è fidarsi senza mai dubitarne.
L'amore è sentirsi liberi di essere me stesso ... e di voler 'mostrare' quel che sono veramente!
L'amore è quando si è vicini anche a chilometri di distanza.
L'amore è voler vederti avere successo e fare tutto quello che posso! (E fare in modo che accada)
L'amore è sentirti attraverso i tuoi occhi e di vederti attraverso i tuoi occhi.
L'amore è di lasciarti piangere, e per farti ridere .... per sentire tuo dolore .... e di gioire alla tua felicità.
Io mi illumino alla vista del tuo sorriso, e mi assicuro di farti sorridere almeno una volta ogni giorno!
L'amore è dire le cose giuste ... nei momenti "sbagliati" .... e di affermare la verità tutto il tempo!
L'amore è dedizione.
L'amore da soddisfazione.
L'amore dà.
L'amore è avventura.
L'amore è spontaneo.
L'amore è romantico.
L'amore sei tu.
L'amore è libertà.
L'amore crea.
L'amore deve essere la luce per vedti attraverso al buio.
L'amore è affidabile.
L'amore è vedere l'arcobaleno in una giornata nuvolosa.
L'amore è credere senza vedere.
L'amore è quando ... mi ritrovi a pestare i piedi per guardare tra la folla per trovarti. L'amore è avere nessuna preoccupazione.

L'amore mio sei solo tu." mi disse con le lacrime agli occhi, io mi misi a piangere lacrimi dolci, ero troppo felice. Lui mi accarezzava le spalle.

"Harry io ti amo, ogni attimo trascorso insieme è inciso indelebile nel mio cuore. Poter trascorrere del tempo con te, potermi perdere nei tuoi bellissimi occhi verdi, poterti tenere il viso tra le mani, poter accarezzare la tua pelle, poter sfiorare le tue meravigliose labbra, poterti vivere è per me un dono quotidiano.

Vederti andare via sarà sempre un dolore lancinante, ma so che comunque sei sempre con me, che questo sentimento che ci lega, questa passione, questo desiderio è qualcosa di unico e speciale, qualcosa che molta gente cerca per tutta la vita e spesso non trova.

Ci siamo cercati, ci siamo aspettati, ci siamo finalmente trovati e niente e nessuno ci potrà dividere.... solo noi possiamo farci del male, ma so che difenderemo e proteggeremo questo amore ogni giorno.

Con te rivivrei qualsiasi altro momento per l'eternità.

Tu che col tempo sei diventata una ragione di vita, facendo sì che la vita di chi ti ama sia sempre colma di gioia e serenità." dissi io piangendo ancora, gli bagnai tutta la camicia.

 

Ci guardammo negli occhi, quello che provavo non riuscirò mai a descriverlo, c’era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capivo, era qualcosa di strano, qualcosa, un misto tra mistero – dolcezza – paura – imbarazzo…
Inspiegabilmente, misteriosamente, improvvisamente, le mie mani cominciarono a pulsare, sentii il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo, le mie mani iniziarono a sudare, ero agitata, tremavo.

Mi sentivo il cuore a mille, mi sentivo la testa girare, non capivo più nulla.
Era come se il pvimento sotto di me non esistesse più, era come se nulla intorno a me esistesse, c’era solo il suo sorriso e la sua anima accanto alla mia.
Poi iniziarono a tremarmi le ginocchia, inspiegabilmente, non riuscivo a farle smettere, dei brividi gelidi mi percorsero tutto il corpo, dalla cime dei capelli fino ai piedi, sentivo freddo, poi avevo caldo, sudavo e tremavo.
La testa continuava imperterrita a girare mentre quel sorriso davanti a me illuminava l’atmosfera che mi circondava.
I miei pensieri prima si fermarono di colpo e poi ripresero a girare vorticosamente nella mia testa, non avevano logica ne senso compiuto,
Mi specchiai nella piscina la piccola Lottie con il suo orsetto, ora riuscivo a vedere me stessa, la vera Lottie diciassettenne.
Era quello l’amore?

Non lo sapevo non avevo mai provato tanta eccitazione, terrore, felicità, sgomento e paura tutte insieme.
Oramai non riuscivo a controllare nessuna parte di me stessa era come se la mia mente e il mio corpo si fossero bruscamente staccate una dall’altra. Quando il suo sorriso si spense e lentamente le sue labbra sfiorarono le mie, mi sentii come non ero mai stata prima, pensavo e mi chiedevo se lo volevo veramente, ero assalita dai dubbi, ma poi sentii in lontananza il suo cuore battere velocemente. era un suono magico, un suono dolce, un suono cullato dal vento autunnale.
Ora sentivo anche il mio cuore a mille, li sentivo battere insieme mentre lo nostre labbra giocavano armoniosamente l’una con l’altra.
La mia testa si ripeteva in continuazione "è questo l’amore?" ma ne il mio cuore ne quel bacio dettero una risposta.
Quando sentii la sua mano sfiorare la mia guancia rossa e bollente i dubbi svanirono, era come se quel tocco vellutato, quel contatto tra il mio corpo e il suo avesse trasformato in me qualcosa.
Guardammo entrambi sorridendo verso l’alto, il vento stava movendo le foglie dell’albero sopra di noi, facendogli suonare una dolce melodia naturale.
Lui mi sorrise e poi avvicinò le mie labbra alle sue accompagnandole con una carezza, le nostre bocche si unirono nuovamente, e io questa volta mi sentii più sicura di me stessa, risentii di nuovo quel brivido prima freddo poi caldo attraversare ogni cellula del mio corpo.
Mossi la mia mano, anche se la mia mente non aveva mai ordinato di farlo, accadeva tutto senza un perché, gli sfiorai il fianco e sentì le cuciture del mio vestito tra le mie dita.

Gli accarezzai la schiena e sentii il calore del suo corpo contro la mia mano.
Era bello sentire le nostre labbra giocare, era fantastico sentire le nostre lingue sfiorarsi gentilmente, era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente perfetto.

Quei baci furono diversi, sensazionali, emozionanti, mi fecero capire che Harry era l'amore della mia vita. La persona senza la quale non sarei riuscita a vivere neppure un giorno.

Harry mi fece smettere di pensare prendendomi la mano e riportarmi al tavolo, difronte sia al mio posto che al suo c'era un piatto coperto.

Harry mi fece segno di aprirlo e io così feci.

Appena alzai il coperchi rimasi sorpresa ed emozionata.

Sul piatto c'era un piccolo pasticcino formato da tre strati di pan di spagna al cacao a forma di cuore diviso dalla panna e con sopra un poco di essa che manteneva un cuore sempre di pan di spagna, tutto questo era contornato da una frase fatta con il cioccolato:

-tuo per sempre, perchè ti amo alla follia. H- .

Io mi comossi, tutto questo l'aveva organizzato mentre io dubitavo di lui, io sono un ingrata, mi ero dimenticata anche che era il nostro mesiversario.

Lui sorrise quando vide le mie lacrime solcare gli occhi e io feci lo stesso.

"Grazie" dissi ancora asciugandomi le lacrime, lui annuii.

Finimmo di mangiare il dolce e io iniziaii a mettere a posto.

"no ferma, ci penso io domani" mi disse sorridendo, io annuii in senso di negazione,

"io non ho fatto niente! Lascia che ti aiuti!" dissi andandogli incontro

"no, andiamo, mettiamo il tavolo dentro e ritorniamo a casa perchè altrimenti mamma si preoccupa" e così facemmo.

Mettemmo il tavolino dentro casa e andammo verso l'uscita.

"Harry grazie, grazie davvero" dissi io incastonando la mia mano nella sua, la mia mano stava nella sua come se fosse stata fatta apposta per me,

"ti amo" mi sussrrò all'orecchio e io rabbrividì a quelle parole.

Salimmo in macchina e mi tolsi i tacchi per stare comoda, Harry guidava e ogni tanto mi guardava per vedere se dormivo, ma io non ci riuscivo, come potevo riuscirci dopo tutto quello che era successo.

Dopo una mezz'oretta arrivammo davanti casa nostra,

"merda" imprecò Harry stringendo lo sterzo

"che succede?" gli domandai impaurita

"ci sono le luci accese" rispose

"o mamma"

"io ho paura Lottie! Se ci vedono? Ci dividono!" disse quasi in lacrime.

"Harry non ti preoccupare! Noi siamo perfetti insieme non separati, vai sul retro, parcheggia la macchina. Io ho lasciato la finestra aperta in camera e possiamo usare la scala che facemmo per uscire di nascosto di casa. Entriamo in casa, ci vestiamo meno eleganti e riusciamo usando la scala, prendiamo la macchina e fai il giro dell'isolato. Poi parcheggi davanti casa e entriamo dalla porta principale"

"Lottie sei un genio" mi disse sorridendo

"modestamente lo so" risposi ridendo

"ma quanto ti amo"

"tanto, anche io".

Andammo con la macchina dietro casa e andammo in giardino.

Salimmo la scala ed entrammo in camera sua. Ci cambiammo velocemente e riscendemmo.

Harry accese l'auto e si fece il giro dell'isolato e poi ritornammo davanti casa. Andammo ad aprire la porta e c'erano mamma e papà che ci aspettavano.

Harry mi guardò con gli occhi tristi.

"come è andata la cena?" domandò mamma.

 

 

-SPAZIO AUTRICE-

aww che bella cosa che ha fatto Harry

giuro che mentre scrivevo quello che pensa Lottie

(dopo la poesia di Harry) mi stavo per mettere a pinagere,

non credevo che sarei riuscita a scrivere una cosa così dolce.

Io mi sono emozionata molto mentre scrivevo questo

capitolo e spero che avete fatto pure voi mentre lo leggevate.

Recensite per favore perchè voglio sapere se vi è piaciuto.

Grazie mille.

Simona xx

 

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Capitolo 12
*** Little things ***


POV's HARRY

"bene" risposi cercando di essere  il più naturale possibile, mi tirò uno schiaffo.

Io la giardai stupita dal gesto che aveva fatto,

"sappiamo tutto, abbiamo chiamato da Niall e ha risposto la madre dicendo che voi non eravate li. Dove siete stati?!" disse papà, Lottie si girò verso di me, non sapavamo che dire.

Io me ne salii sopra, seguito da Lottie.

"eh no signorina, tu rimani sotto che dobbiamo parlare" disse mamma con Lottie.

Lei si girò e ritornò indietro mimandomi con la bocca di essere tranquillo, io rimasi dietro la porta ad origliare.

"Lottie ma che ti succede? stai cambiando, non ti riconosco più" disse mia madre urlandole contro, lei guardava in basso senza rispondere,

"rispondimi" disse alzandole il volto con un dito sotto al mento.

"i minuti passano e io mi sto adattando alle circostanze" rispose lei con fermezza andandosene, mamma la prese per il polso e come si girò vide le cicatrici,

"Lottie che sono?" disse mia madre indicando le cicatrici,

"merda" sussurrai sbattendo un pugno contro il muro,

"niente, Dusty mi ha graffiato" disse lei senza guardarsi il polso,

"impossibile perchè Dusty non caccia neppure i topi" disse lei

"come ti sei fatta quei tagli" continuò

"lasciami in pace" urlò Lottie scappandosene in camera. La lasciò andare, forse avrà capito.

Io andai da lei per consolarla e vidi che stava giocando con il gatto,

"Dusty perdonami per quello che ho detto ma tu eri l'unica salvezza" disse lei,

il gattino miagolava come se rispondesse era una scena bella ma anche triste, io stavo vicino allo stipite della porta di camera sua aperta,

"se vuoi entrare puoi entrare" mi disse lei di spalle seduta sul letto, io mi avvicinai e mi siedetti accanto a lei.

L'abbracciai e le baciai il collo perchè sapevo che quello era il suo punto debole,

"Harry cazzo lasciami in pace" mi ringhiò cacciandomi dalla camera.

Come uscii dalla porta sentii che la chiave girare nella serratura della sua porta.

Io non capivo che le prendeva, lei non si era mai comportata così ne con me, ne con mamma.

Lei era sempre gentile e garbata con tutti anche con chi non sopportava.

Io non riuscivo a capirla, questa volta. Tutti i miei pensieri furono interrotti da un tonfo, e dalle urla di mia mamma,

"Lottie apri questa porta" urlò lei,

"Ti prego Lottie" disse papà, io uscii fuori, non capivo nulla.

Vidi i miei genitori imprecare contro la porta.

Scappai fuori in giardino e salii la famosa scala, forzai la finestra ed entrai in camera di Lottie.

Non volevo vedere quello che stavo vedendo.

Lottie era stesa per terra circondata da una pozza di sangue che usciva dal polso e Dusty strusciava le zampine vicino alle porte.

Aprii la porta ai miei che chiamarono l'ambulanza urgentemente.

"Vedete che cazzo avete fatto?!" urlai ai miei genitori con le lacrime agli occhi, mia mamma piangeva anche lei e papà cercava di tranquillizzarla.

Prima combinano i guai e poi piangono.

Arrivò l'ambulanza molto velocemente, la misero sul lettino e chiesero di far andare qualcuno con lei, feci di tutto per andare io e così successe.

Fu trasportata d'urgenza nel reparto e arrivò il medico, le fecero delle flebo perchè aveva perso troppo sangue. Io piangevo vicino a lei stringendole forte la mano. Lei non si svegliava.

Non ho mai pianto come qando piansi per lei, lei la mia ragione di vita stava allungata su quel letto di ospedale e non si svegliava, avevo paura di perderla.

Però i medici avevano detto che lei era salva.

Io rimasi tutta la notte in ospedale per aspettare che si svegliasse e sarei rimasto fino a quando non si sarebbe risvegliata, volevo esserci quando sarebbe successo.

La bassai in bianco quella notte, con la speranza che si svegliasse. Scrissi una canzone.

La mattina dopo ancora non si svegliava.

Mi squillò il cellulare e risposi,

"Harry si è svegliata?" mi domandò mamma

"ancora no" risposi con la voce strozzata dai singhiozzi

"Harry calmati, si sveglierà. Ti devo portare qualcosa?" mi domandò lei

"Portami la chitarra"

"Certo".

Attaccai la chiamata e riandai nella camera di Lottie, lei dormiva.

Vedere il suo polso così conciato mi fece piangere.

"Ehi calmo" mi disse una voce,

"Louis non ci riesco" dissi abbracciando il mio migliore amico,

"lei ce la farà, è una ragazza forte"

"lo so, però vedi, ancora dorme da ieri sera"

"ha perso sangue, è il minimo" disse dandomi una pacca sulla spalla, io annuii.

"Harry io devo andare che tra poco suona la campanella" mi disse andandosene,

"io non vengo" dissi salutandolo con la mano, dopo cinque dieci minuti arrivò mamma con la chitarra, io le andai incontro e la presi.

"Harry io devo andare a lavoro" disse lei abbracciandomi

"stai calmo che lei si sveglierà" continuò e poi se ne andò.

Riandai in camera di Lottie le diedi un bacio a stamo.

Presi la chitarra e l'accordai per quel poco che era scordata e iniziai a suonare.

 

"Your hand fits in mine
like it's made just for me
But bear this in mind
it was meant to be
And I'm joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
I know you've never loved
the crinkles by your eyes
when you smile, you've never loved
your stomach or your thighs
the dimples in your back
at the bottom of your spine
But I'll love them end lessly

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if I do It's you (oh, It's you)
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you
Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

I've just let these little things
slip out of my mouth
because It's you, oh It's you, It's you
They add up to and I'm in love with you
And all these little things

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true, It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all your little things."

 

 

"complimenti ragazzo" mi disse una infermiera che passava per di li,

"grazie" dissi sorridendo

"Ha-Harry quan-quando hai scri-scritto questa canzone?" mi disse una voce dolce e seccha, non ci potevo credere, si era svegliata.

"amore mio finalmente ti sei svegliata, comunque questa notte" dissi andando verso di lei, lei sorrise, stavo andando in crisi senza quel sorriso.

Scrissi un messaggio a mamma:

 

A: Mamma

Lottie si è svegliata

 

 

Da: Mamma

Finalmente, scommetto che dopo hai cantato si è svegliata

 

 

A: Mamma

emm si :)

 

 

Da: Mamma

Tu le fai un bell'effetto. Ora devo lavorare un bacio

mamma xx

 

 

A: Mamma

Buon lavoro

Harry xx

 

 

 

"Harry io non dovevo rifarlo, non dovevo cacciarti dalla camer..." disse lei ma io la interruppi posando l'indice sulla sua bocca

"shh non fa niente, oramai è successo, ora riposa" le dissi aggiustandole il cuscino e così fece, si addormentò appena chiuse gli occhi.

Andai dai dottori e gli comunicai che Lottie si era svegliata e loro dissero che era buon segno.

Lottie dovette stare una settimana in ospedale e per stare con lei ci alternavamo io e mamma.

Io stavo quasi sempre con lei, non volevo lasciarla mai sola.

Le giornate erano le solite, si svegliava, faceva la colazione, andava in giro per il reparto, pranzava, si riposava e poi si andava a rifare un altro giro per il reparto, e dopo finalmente andò a dormire.

Aveva fatto amicizia con quasi tutti ma soprattutto aveva legato molto con una ragazza simpaticissima che aveva problemi come lei.

Si chiamava Perrie, aveva un paio di anni in più di lei ma lei era una sorta di 'eterna bambina', amava fare sempre faccie strane e aveva i capelli rosa.

"Ehi Harry Ehi Lottie!" dissero i ragazzi che erano venuti a trovarci,

"ehi ragazzi" disse Lottie sorridendo

"come va?" domandò Niall

"bene" rispose lei

"ti è piaciuta la mia cena?" domandà il biondo curioso,

"Harry ma tutto quel ben di Dio l' ha cucinato Niall?" mi domandò stupita io annuii.

"wow grazie, si mi è piaciuto, soprattutto il dolce" rispose lei, gli altri ci guardarono torvi,

"Lottie vieni a farti un giro?" domandò la rosa (?) che non aveva visto i ragazzi

"Perrie loro sono Niall, Liam, Louis e Zayn" disse presentandoglieli, lei rimase a fissare per attimi che sembravano infiniti gli occhi dorati del moro.

C'era già feeling già dopo dieci minuti,

io e Lottie ci demmo un'occhiata complice.

Si sarebbero messi insieme.

Al settimo giorno preciso Lottie uscì dall'ospedale ma non avrebbe perso i contatti con Perrie perchè si era fatta dare il numero.

 

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Capitolo 13
*** "... now you tell me that because i love her..." ***


 

POV' s LOTTIE

Ero ritornata dall'ospedale da un giorno, finalmente dormivo nel mio letto.

Quel giorno non sarei andata a scuola perchè volevo rimettermi un po' con lo studio.

Mi svegliò una vibrazione. Io mugugnai ma siccome il cellulare non smetteva di vibrare mi dovetti alzare e rispondere.

"Patataaa" disse una voce dall'altro lato della cornetta

"pronto?" damandai

"Lottie si vede che ti sei appena svegliata, sono Perrie" disse lei ridendo.

"Perrie! Come va?" domandai

"normale, beata te che sei uscita" disse lei con un velo di tristezza

"anche tu puoi, un problema l'hai fatto andare via, ora ne manca solo un altro" dissi io consolandola

"lo sai Lottie che il problema del cibo non se ne vuole andare" rispose quasi piangendo,

"no non piangere" dissi io

"appena finiamo di pranzare io e Harry ti veniamo a trovare... ok?" continuai

"ok.. fate venire anche Zayn?" domandò lei curiosa

"se vuoi..." risposi io titubante

"eccerto che lo voglio... però Lottie non dirgli della bulimia"

"non ti preoccupare" risposi io rassicurandola

"grazie Lottie"

"di niente, ieri ho visto che tra te e Zayn c'è un buon feeling" dissi io ridacchiando

"è dolcissimo, ha degli occhi stupendi, io credo di essermene innamorata" disse felice

"aww, ce ne siamo accorti io e Harry"

"si vede così tanto?"

"più o meno" dissi io

"e il tuo qual'è?" domandò

"Perrie mi devi promettere che non lo dici a nessuno"

"dimmi" rispose lei apprensiva

"Harry" dissi io sorridendo anche se lei non lo poteva vedere

"ma Lottie è tuo fratel" la interruppi

"fratellastro!"
"ma come fate in casa?! cioè ci sono i vostri genitori?" domandò lei

"Perrie stiamo insieme  da un mese e otto giorni!  e ancora non se ne accorgono" dissi

"basta che sei felice" disse

"Perrie io da quando sto con lui sono diventata la felicità fatta persona" dissi felice

"non sembra dopo quello che è successo otto giorni fa" disse lei tristemente,

"quello è un caso apparte" dissi io amaramente

"vabe" rispose Perrie,

"muoviti a guarire che mi devi accompagnare a farmi un tatuaggio" dissi io

"dove?"

"da un amico di mio fratello che fa i tatuaggi"

"no dove ti fai il tatuaggio!" disse ridendo

"aah, avevo capito male"

"me n'ero accorta"

"comunque credo sui polsi"

"okey" disse

"Lottie io ora devo andare che ci sono i miei genitori" continuò

"va bene Perrie ci vediamo dopo"

 

Per curiosità andai a vedere quando tempo eravamo state a parlare, wow 90 minuti.

Mandai un messaggio ad Harry.

 

A: Harry

fratello oggi dopo pranzo andiamo da Perrie.

 

Da: Harry

perchè mi hai chiamato 'fratello'

comunque si

 

A: Harry

così, avvisa Zayn

 

Da: Harry

certo ma ora devo spegnere perchè altrimenti la prof

fa storie

 

A: Harry

ok.

 

 

**

Passarono diverse ore e io invece di studiare giocai con Dusty, io e Harry adoravamo quel micetto, a modo suo riusciva a dimostrarci che ci voleva bene.

Pensai di fare le crepes per Perrie, andai a vedere nel frigorifero e non c'erano le uova, mi misi il cappotto e andai a prenderle in un negozietto vicino casa.

Arrivata nel negozio mi diressi subito dove c'erano le uova e presi una confezione e andai alla cassa,come cassiere c'era un ragazzo castano con gli occhi azzurri, lui fece una faccia strana,

"Charlotte Foster?" domandò lui, io annuì

"Ma come non ti ricordi di me?" domando io annuì in senso di negazione,

"sono Jake, Jake Smith, sono di tre quattro anni più grande di te, io e tuo fratello ti proteggievamo dai bulli" io pensai, mi venne in mente

"oh Jake, da quanto tempo!" dissi abbracciandolo

"come va?" mi domandò lui

"bene e te?"

"normale, a che ti servono le uova?"

"questa settimana sono stata ricoverata in ospedale e li ho trovato una ragazza che soffre di bulimia e ho pensato di fare le crepes" dissi tristemente

"ah capisco"

"io ora devo andare" dissi scccandogli un bacio sulla guancia.

Passò la confezione delle uova e mi fece pagare, presi lo scontrino e le uova e ritornai a casa, poco dopo ritornò Harry da scuola e mi abbracciò.

"Harry sai chi ho incontrato?" gli dissi e lui annì in senso di negazione

"Jake Smith, te lo ricordi?"

"ahh Jake, si me lo ricordo. Però Lottie stagli lontano, lui ti ha sempre girato intorno" disse lui serrando la mascella,

"sei geloso?" domandai

"si sono geloso perchè tu sei mia e basta, non voglio che tu stia tanto tempo insieme ad altri ragazzi" disse stringendomi forte a lui.

"io amo solo te" dissi baciandolo. E lui contracambiò.

 

Da quando aveva organizzato la cena ogni bacio che mi dava era un'emozione bellissima,

mi tremavano le gambe come se da un momento all'altro il pavimento potrebbe svanire, prima avevo freddo e poi avevo caldo, prima avevo brividi di freddo e poi sudavo.

Mi avvicinò a se facendo combaciare i petti e mi accarezzò la schiena, un brivido mi percorse la spina dorsale e lui se ne accorse.

"questo effetto ti faccio?" soffiò vicino all'orecchio per poi mordere il lobo,

io mi morsi il labbro e senti qualcosa indurirsi vicino alla mia gamba.

"Harry tieniti a bada" dissi io.

Lui si staccò per alcuni minuti. Io non capivo il motivo.

"Harry che succede?" domandai preoccupata,

"io non riesco a resisterti con le tue curve, con il tuo carattere, con il tuo modo di amarmi" disse lui quasi con le lacrime agli occhi.

"Harry non ti preoccupare, è solo che io non mi sento pronta, lo sai la prima volta per me è importante" dissi andando ad abbracciarlo, lui si calmò.

"Vogliamo mangiare?" domandò lui "così dopo andiamo da Perrie" continuò

"io le faccio le crepes" dissi io

"okey ma che ci mangiamo per pranzo?" domandò lui affamato.

"tagliatelle al pomodoro, io ho già mangiato così ho il tempo di fare le crepes per Perrie" gli dissi porgendogli il piatto, lui iniziò a mangiare.

Io presi il latte la farina e le uova e preparai l'impasto, poi presi la padella e ci misi del burro.

Il tempo che si fondeva  e misi l'impasto.

Feci undici crepes e una me la mangiai prima di uscire.

"Zayn lo troviamo già li o viene con noi?" domandai mentre lavavo i piatti

"viene con n.." non finì di parlare che suonò il campanello

"vado ad aprire io" continuò.

"Ehi fratello" disse Zayn dandogli una pacca sulla spalla e lui contracambiò il saluto.

"Lottie cos'è questo buon profumo?" mi domando venendomi a salutare

"Ho fatto le crepes per Perrie sperando che queste le mangia veramente.." dissi speranzosa ma non dovevo dirlo

"in che senso scusa?" mi domandò Zayn

"io non posso prioprio dirtelo" risposi sconsolata

"tu ora me lo dici perchè io la amo e non voglio che abbia problemi" mi disse minaccioso venendomi incontro,

"Zayn calmati" disse Harry portandolo vicino al tavolo per farlo sedere, io mi asciugai le mani vicino al grembiule e andai a sedermi vicino a lui,

"allora Zayn, io te lo dico ma non glielo devi dire" lui annuii, Harry mi guardava curioso perchè neppure lui lo sapeva

"Perrie soffriva di autolesionismo e bulimia, l'autolesionismo è riuscita a batterlo ma soffre ancora di bulimia, è in ospedale da tre settimane già,  ma lei si vede la pancia e i fianchi anche se io tutti i giorni che sono stata con lei glielo ripetevo ma lei non lo capisce" dissi sospirando, Zayn mi ascoltava con gli occhi lucidi.

"Sta guarendo, i progressi sono pochi ma ci sono" continuai per tirarlo su,

"dai andiamo" disse Harry e così uscimmo di casa.

Salimmo in macchina e non volò nemmeno una parola, dopo una decina di minuti arrivammo in ospedale, e andammo in camera di Perrie, ma non c'era.

Andai nei luoghi dove poteva essere ma non c'era.

 

La trovò Zayn che vomitava in bagno, subitò mi  chiamo mentre lui le manteneva i capelli rosa dietro la testa,

gli presi il posto perchè lui non riuscendo a vedere quella scena uscì in lacrime dal bagno.

Mentre aspettavo che Perrie si riprendesse sentivo Harry e Zayn parlare.

"Lo so che si prova vedere la persona che si ama soffrire" disse Harry "ci sono passato anche io con Lottie e quel giorno che svenne nello stanzino mi fece ricordare la volta che lo feci anche io"

'cosa Harry si tagliava anche lui?!"

"sarò egoista, ma io voglio solo che Perrie stia bene" disse Zayn

"no, non sei egoista, sei innamorato" disse Harry mentre noi uscivamo dal bagno.

Zayn subito di fiondò su Perrie e l'abbracciò.

Io andai vicino al riccio

"a casa dobbiamo parlare" gli mimai con la bocca e lui annuì.

Vedere Zayn e Perrie che si abbracciavano era bellissimo ma pultroppo li dovetti distrarre,

"sei la solita guasta feste" disse Zayn sbuffando,

"mi pare che tu quando sei entrato in casa ti sei fiondato vicino alle mie crepes" dissi ridendo,

"ah buone" disse Perrie sorridendo "da quando non ne mangio una" continuò

"infatti io le ho portate" risposi passandogliene una,

"no non posso, poi ingrasso e mi escono i brufoli" disse amaramente

"Perrie ma tu sei bellissima così" disse Zayn, lei arrossì e io e Harry ci scambiammo un'occhiata complice,

"se me lo dici tu mi convinci" disse Perrie prendendosi la crepes,

"Perrie non devi, beh hai capito" disse il moro e lei annuì in segno di negazione.

 

Dopo che avevamo finito dimangiare le crepes ce ne andammo ma ci bloccarono i medici,

"Lottie come stai?" mi disse una dottoressa che mi aveva seguito durante la settimana,

"bene, sono venuta a trovare Perrie" dissi sorridendo,

"sai che da quando ti ha conosciuta si vedono dei progressi maggiori" mi disse l'altro medico che c'era,

"sarà l'amore" dissi mentre Zayn arrossiva, i medici lo videro e sorrisero,

"ahh capiamo".

Salutai la dottoressa e uscimmo dall'ospedale e andammo in macchina.

Durante il viaggio Zayn parlò di quando era meravigliosa Perriee io e Harry ascoltavamo solo.

Arrivati a casa gli domandammo se voleva entrare ma rifiutò andandandosene.

Entrammo io ed Harry e io chiama Dursty per giocarci, ma prima che lui arrivava andai da Harry che stava vicino ad un'anta e gli alzai la manica della camicia.

Sul braccio c'erano tante cicatrici,

'allora è vero che Harry, il mio Harry, era autolesionista'

"ma che cazzo fai?!" mi ringhiò contro

"io.. io perdonami Harry" dissi scappandomene in camera, sul mio letto c'era il povero Dusty che se n'era riandato a dormire.

Come arrivai spaventai il povero micio sbattendo la porta, mi ci accasciai piangendo.

Harry mi seguì.

"Lottie, cazzo apri questa porta!" urlò lui tirandoci calci e pugni, io non aprivo.

Sentì i suoi passi allontanarsi,

'non gli importa di me, altrimenti avrebbe insistito'.

Le lacrime uscivano da sole, dopo cinque minuti vidi la testa del riccio fuori alla mia finestra.

Piano entrò in camera, io ritirai le gambe vicino al petto e con le braccia le strinsi.

Si avvicinò a me e mi abbracciò, mi diede tanti piccoli baci sul collo.

 

"Odio chi è ipocrita, odio chi non ama, odio chi fa l’amore senza amore.
Odio il mio corpo, odio quando ti deludo, odio dovermi truccare, odio il dover essere per forza bella.
Odio le penne che non scrivono, odio la pioggia, la neve.
Odio le briciole delle ciambelle, odio le tende che nascondono il sole, odio le nuvole, odio il calcio, odio i dizionari.
Odio Facebook, odio i computer.
Odio me.
Ma amo anche, forse troppo.
Amo la spiaggia, amo il mare, amo lo scrosciare delle onde sugli scogli, amo il sole, amo l’estate, amo i pantaloncini, amo il vento che spettina i capelli.
Amo le stelle, amo le serate passate abbracciati sdraiati sulle coperte a contarle, a guardarle, le stelle.
Amo la notte di San Lorenzo e i desideri.
Amo le storie, quelle belle, quelle brutte, quello che emozionano, quelle che ti fanno innamorare.
Amo le mani intrecciate, amo le passeggiate mano nella mano.
Amo ballare, amo i concerti, amo la danza, è la mia vita.

Amo stare sotto le coperte d’inverno, amo dormire.
Amo sognare, amo i sogni realizzati e quelli nel cassetto.
Amo giocare.
Amo le feste, amo la coca-cola.
Amo la liquirizia, il miele, le mele, quelle rosse, e un po’ quelle verdi.
Amo camminare scalza sull’erba.
Amo gli abbracci, soprattutto i tuoi.
Amo il caramello, amo la Nutella, amo la cioccolata calda e il tè caldo d’inverno e amo il tè freddo d’estate.
Amo la vita, amo correre nell’erba alta. Amo i cani.
Amo l’arcobaleno, amo la vita. Amo la libertà.
Amo il coraggio, amo le parole.
Amo i "ti amo", amo i "per sempre".
Amo le storie, quelle che durano, amo chi ama. Amo l’amore.
Ma soprattutto amo te. Sopra tutte queste cose ci sei tu.
Volevo dirti questo. Amo il coraggio, sì, ma non ce l’ho, non ce l’ho per dirti tutto questo.
In così poco tempo hai superato tutte queste cose. E io ti amo.
Ho i brividi quando mi guardi,
mi parli,
mi abbracci.
E io ti voglio abbracciare, sempre.
E sei così perfetto, e io sono così…così.
Ti amo, ti amo.
Ti prego, non te ne andare.

Voglio tenere questo arcobaleno. Tu, stai con me." dissi tutto di un fiato, mi uscirono delle lacrime che lui mi asciugo baciandole.

"Amo tutto di te, io ci sarò sempre, non me ne andrò, mai." disse lui.

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

awww, io amo Lottie ed Harry.

domani metto il nuovo capitolo,

ringrazio tutti quelli che mi seguono.

a domani

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Capitolo 14
*** "Harry want to make love with me?" ***


(cliccate sulle parole sottolineate)

 

 

POV's HARRY

Io e Lottie ci eravamo rappacificati, lei era sotto pressione per il nostro segreto, io la capivo perfettamente.

C'era sempre il rischio che i nostri genitori ci vedessoro mentre ci baciavamo.

Io la amo veramente, ho paura di perderla ma so che succederà, quando i nostri genitori lo scopriranno sicuaramente ci dividerannno.

Quando non sto con lei sento come un vuoto nel mi cuore e non so che succederebbe se ci dividessero per tutta la vita,

già mi sento che se ci dividono lei andrà lontano da me e si sposerà, avrà un bambino che mi chiamerà 'zio' invece di 'papà'.

Perchè ci siamo innamorati cavolo, ci stiamo facendo del male e ce ne faremo in futuro anche non essendo consapevoli di quello che facciamo all'altro.

Io non voglio farle del male,

ma se ci dividono io non posso rimanere triste, devo trovare una donna che mi ami come lo fa lei, che apprezza i miei difetti,

il mio caratteraccio.

Era da un'ora che avevamo chiarito,

non la sentivo così andai in camera sua a controllare picchiai ma non rispose così entrai ma lei non c'era, andai sotto e non c'era,

andai in bagno e nn c'era, mi stavo seriamente preoccupando ma poi notai un'ombra che camminava sul terrazzo, mi avvicinai e la vidi a telefono,

"con chi parli?" sussurrai

"Perrie" rispose lei

"ah Harry mi voglio fare un tatuaggio, puoi chiamare a Michele se me lo poù fare domani perchè Perrie può uscire per un'intera mattinata?" mi domando, io annuii e rientrai a telefonare a Michele.

"Pronto, La casa del tatuaggio, con chi parlo?"

"pronto Michele sono Harry" dissi io riconoscendo la voce

"ehi ragazzo come va? ti devi fare qualche tatuaggio?" domandò lui

"a me va tutto bene, no comunque non me lo devo fare io ma mia sorella, ti ho chiamato perchè praticamente l'accompagnerà oltre a me una sua amica che ha dei problemi psichici e domani ha la mattinata libera" dissi io tutto d'un fiato

"ah ho capito, ma più o meno quando tempo ci vuole?"

"non lo so perchè è il primo tatuaggio che si fa è quindi dovrebbe essere piccolino e poi mia sorella ha la soglia del dolore bassisima, credo che ci metterai meno di un'ora"

"allora, Harry ho un buco dalle dieci alle undici va bene?"

"sisi vabene, grazie Mick" dissi e ci salutamo.

Attaccai la chiamata e andai sul terrazzo da Lottie che ancora stava parlando con Perrie, ancora,

"Lottie, Michele ha detto che domani dalle dieci alle undici" dissi lei annuì,

"allora Perrie domani dalle dieci alle undici il tatuaggio" disse lei al telefono, io rimasi lì ad ascoltare il programma,

"domani dalle otto alle nove stai a casa mia, dalle nove alle dieci shopping sfrenato, dalle dieci alle undici il tatuaggio e poi dalle undici a mezzogiorno dovrai sopportare il dolore con me" disse sorridendo, poi me ne andai.

Lei e Perrie andavano molto d'accordo, era come se si completassero a vicenda, si aiutavano, si ascoltavano, stavano parecchio tempo insieme.

 

*il giorno dopo*

"Tesoro svegliati" mi disse una voce dolce,

"ancora dieci minuti mamma" mugugnai

"ma che mamma! Amore sono Lottie!" mi urlò lei nelle orecchie, io subito mi alzai impaurito,

"muoviti che dobbiamo andare in ospedale a prendere a Perrie" continuò, io andai a lavarmi e dopo tre minuti uscì dalla doccia, mi asciugai e mi misi i boxer per poi uscire a vestirmi, mi misi un paio di jeans e una maglia bianca e le converse bianche.

Lei invece era bellissima, come al solito. Lei aveva una camicia a righe blu bianco e rosso, un paio di shorts di jeans, un paio di sandali corallo e anche la borsa e gli occhiali a goccia della ray ban, i capelli li teneva legati in una coda e su gli occhi aveva un filo di eyeliner.

Salimmo in macchina e corsi verso l'ospedale, fuori già c'era Perrie che ci aspettava.

"Ciao Perrie" dissi io

"Ciao tesoro" disse vicino a Lottie, lei contracambiò il saluto

"vabè, io non esisto" dissi io facendo finta di mettere il broncio,

"ehi tesoro, non te la prendere" disse Lottie sorridendo

"non mi chiamare tesoro come fa mamma" dissi io sorridendo

"ecco perche quando ti ho chiamato oggi mi hai scambiato per mamma" disse lei ridendo e anche Perrie rise, io annuii.

Partimmo per il centro commerciale e entremmo in tremila negozi e da tutti uscimmo con tremila buste. Perrie fece tanti acquisti

e Lottie un po' di meno.

Alle dieci andammo da Michele.

"Ciao Michele" dissi appena entrando e lui contracambiò il mio saluto

"Lei si deve fare il tatuaggio?" disse indicando mia sorella e lei annuì

"che cosa vuoi?"

"una piuma sul polso" disse lei convinta

"ok vieni" disse portandola nella sala dove stava il lettino e la fece stendere sopra, nel frattempo fece il disegno,

"Signorina va bene?" domandò porgendogli il disegno

"mi chiami Lottie, è perfetto" disse.

Iniziò a fare il tatuaggio, Lottie aveva paura così io andai vicino a lei e le diedi la mano, quando le faceva male stringeva forte a me, tre quarti d'ora dopo aveva finito.

Le aveva fatto una piuma bellissima e non le bruciava più.

Le mise la pellicola e disse di andare a casa, non si fece neppure pagare perchè io andavo sempre li quando dovevao fare dei tatuaggi i miei amici.

"Ancora shopping?" domandò Perrie felice

"no basta" disse Lottie mettendoci una nota di catrastrofismo, lei ci rimase male

"Perrie che ne dici se chiamo Zayn e ci vai con lui?" dissi io, lei annuì sorridendo.

Ci facemmo trovare allo Starbucks vicino alla Hollister e appena arrivò Zayn lui e Perrie ci scomparirono dentro.

Io e Lottie ritornammo a casa, io mi allungai sul divano e lei andò sulla poltrona. Era silenziosa, strana. Era triste o frustata.

"Lottie che hai?" domandai

"posso farti una proposta?" disse lei, io annuì

"Harry vuoi fare l'amore con me?".

 

 

 

*Spazio Autrice*

Ecco la proposta da parte di Lottie,

secondo voi Harry accetterà?

Io non dico niene muahahahah.

Ringrazio:

37 persone che mi preferiscono,

53 persone che mi seguono e

16 persone che mi ricordano.

Per qualunque domanda venite su Ask.fm e domandate.

un bacio.

Simona

p.s.: recensite!

 

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Capitolo 15
*** A tiring afternoon ***


(leggete l'appello in fondo)

 

POV's LOTTIE

"Harry vuoi fare l'amore con me?" domandai un po' impaurita, mi sentivo pronta.

Lui mi guardava come se fosse stupito, io annuivo.

Mi prese la mano e la portò vicino al suo cuore,

"Lottie io posso aspettare" mi disse tranquillo,

"no! voglio fare l'amore con te!" dissi fermamente,

"Sei sicura?" mi chiese dopo un po’ quasi a cercare una conferma nelle mie parole.
"Sicura come non mai." risposi facendo mescolare i miei occhi azzurri in quelli suoi verdi.

Mi riprese la mano e corremmo verso camera sua.

In pochi istanti si sfilò dunque la maglia che aveva indosso apprestandosi prontamente a liberare dai vestiti che portavo.
Il silenzio che regnava tra quelle quattro mura era rotto solamente dalla melodia che i nostri cuori componevano battendo all’unisono.

Non si udiva altro suono.
Perfino il mondo attorno mi sembrò per un attimo essersi fermato.

Era come se per un istante avesse cessato il suo corso quasi avesse voluto assistere a quello spettacolo magnifico che era il nostro amore.

Il suo sguardo curioso cominciò quindi a viaggiare lungo tutto il mio corpo accompagnato da teneri baci che partendo dal mio petto iniziarono a scendere rapidi.

Le sue mani, nel frattempo, iniziarono ad armeggiare abili con i ganci del reggiseno fino al momento in cui riuscirono finalmente a slacciarli del tutto.

"Sei bellissima" sospirò ad un tratto allontanandosi e apprestandosi a sbottonarsi i pantaloni.

Mi soffermai ad osservarlo in silenzio per eterni ed infiniti istanti, ipnotizzata.

Era assolutamente incredibile come potesse conservare quell’immensa dolcezza che tanto adoravo anche a letto.

Era davvero un qualcosa di sensazionale.

"Sei tu ad essere bellissimo." sussurrai ad un tratto quasi senza rendermene conto.
"Mi vuoi quanto ti voglio io?" mi domandò tornando nuovamente sul mio corpo.
"Probabilmente di più, Harry."

I nostri bacini tornarono nuovamente a combaciare fino a diventare praticamente una cosa sola.
La sua intimità, ancora coperta dai boxer, iniziò dunque a premere incontrollabile contro la mia coscia, quasi volesse a tutti i costi essere tirata fuori.

"Ops! Scusami."
"Non hai bisogno di scusarti." risposi ponendomi a cavalcioni sulle sue ginocchia.

In pochi istanti, quindi, fu come se le posizioni si fossero rapidamente invertite e fui io a prendere in mano le redini dell’iniziativa.
Sfilai così i boxer dalle sue gambe afferrando il suo membro lievemente inturgidito e avviando dei lenti movimenti costanti.

"Accidenti, ci sai davvero fare." ansimò
"Avanti, Harry" sorrisi "Non prendermi in giro."

Continuai a massaggiare la sua crescente erezione, strofinandola ogni tanto contro il mio interno coscia, quasi a volerla stimolare ancora di più.
Un ingenuo sorriso si fece improvvisamente largo sul suo meraviglioso volto.

Era così bello sapere di essere il motivo del suo benessere.

Era davvero un qualcosa di assolutamente gratificante.

"Adesso tocca a me, però." bisbigliò ad un prendendomi le gambe e sfilandomo gli slip di dosso.

Continuammo ad esplorare l’uno il corpo dell’altra ancora per qualche istante fino al momento in cui accolsi la sua intimità all’interno della mia.
Per un attimo fu come se tutta la marea di pensieri che affollava la mia mente venne improvvisamente meno.

Eravamo solamente io e lui.

Ed eravamo al centro del mondo.

Ogni preoccupazione o paranoia passava automaticamente in secondo piano.

Tutto d’un tratto i movimenti regolari che accompagnavano quelle intense spinte cominciarono visibilmente ad intensificarsi, accompagnati dai nostri respiri affannati che sembravano quasi rincorrersi l’un l’altro.

"Ci siamo." mi avvertì ad un tratto estraendo rapidamente la sua intimità dalla mia.

Pochi secondi dopo, in effetti, venne sulle mie gambe preoccupandosi pressoché immediatamente di pulire delicatamente la mia pelle.
Lo seguii qualche istante dopo stendendomi dolcemente al suo fianco.
Gli sorrisi ancora del tutto incapace di aprir bocca.

Il mio corpo era praticamente esausto.

Nonostante non lo dessi a vedere, comunque, la gioia all’interno del mio cuore era veramente tanta.

Avrei davvero voluto saltare e gridare a squarciagola che ero la ragazza più felice del mondo.
E chissà, probabilmente se le mie gambe me l’avessero concesso, l’avrei fatto seriamente.

Indugiai ancora per qualche istante, dopodiché intrecciai le mie dita nelle sue fino a quando si persero le une nelle altre.

Era davvero incredibile come le nostre mani potessero combaciare in maniera tanto perfetta.

Sembrava proprio che fossero state create allo scopo di ospitarsi a vicenda, come se non avessero bisogno di altro per completarsi.
Continuammo a rimanere distesi l'uno accanto all'altro per lunghi ed intensi minuti, fino a quando la stanchezza cominciò inesorabile a velare i nostri sguardi.

Fino al momento in cui, ci addormentammo entrambi cullati dalla musica e dolce che aveve messo come sottofondo.

Per le otto e mezza mi risvegliai e per fortuna i nostri genitori ancora non ritornavano.

Mi alzai dal letto di Harry facendo in modo di non svegliarlo e andai in camera mia a prendermi l'intimo e i vestiti per farmi la doccia.

Nel tiretto però non c'era uno slip e così andai a prendermi un boxer di Harry e me lo mesi come un pantaloncino/slip.

Mi feci la doccia per togliere tutti i pensieri e per pulirmi bene le cosce dal seme di Harry.

Dopo una ventina di minuti ero lavata ed asciutta.

"sei bellissima con i miei boxer" disse Harry appoggiato allo stipite della porta, io sorrisi,

"non è colpa mia se mamma fa una lavatrice ogni morte di papa" dissi io sbuffando.

Lui mi abbraccio.

"Come ti senti?" mi domandò il riccio,

"bene, mi sento il corpo fremere, mi sento strana" dissi stringendogli la mano,

"è normale, è la tua prima volta" disse posando la mano tra il basso ventre e la mia intimità, un piccolo gemito uscì dalla mia bocca ma lui subito lo soffocò dandomi un bacio passionale.

Passarono pochi attimi che per me sembrarono infiniti e poi ci dividemmo.

Mano nella mano scendemmo al piano di sotto e come scendemmo l'ultimo gradino sentimmo la chiave girare nella serratura.

Io ed Harry subito ci lasciammo ed andammo incontro ai nostri genitori che avevano la spesa.

"questo da dove esce?" mi domandò papà indicando il mio polso,

"ve l'avrei detto ma non ci siete stati tutto il giorno" dissi imbarazzata,

"ci potevi chiedere almeno il permesso" disse mamma io anuii pentita e poi lasciarono il discorso.

"ti stanno bene i boxer di Harry" continuò lei, Harry rideva sotto i baffi

"non è colpa mia se non avevo mutande da mettere dopo la doccia" dissi incrociando le braccia sotto il seno, mamma si mise a ridere.

Mamma preparò da mangiare, io mangiai poco perchè ero veramente esausta, andai in camera e con i boxer di Harry mi misi a letto.

Lui venne in camera ma io stavo già dormendo.

 

 

HO UN APPPELLO DA FARE

un po' di tempo fa ho letto una ff diciamo surreale,

"la protagonista (di cui non ricordo il nome) poteva controllare gli elementi eleggere nella mente,

aveva dei occhi particolari, un viola mescolato con l'azzurro come la madre infatti il padre non li poteva vedere perchè gli ricordavano la madre.

Tutti i bambini avevano paura della protagonista per causa degli occhi, ed era la sorella di Liam

che era un licantropo ed era stato espulso dalla scuola per colpa dei due bulli.

La protagonista, Liam, la migliore amica della protagonista e Niall formavano una squadra

La protagonista e la sua migliore amica erano vittime di bullismo da parte di Louis

e Justin Bieber.

Un giorno mentre i bulli sono agli allenamenti di calcio la protagonista e

la sua migliore amica decidono di fare uno scherzo come vendetta.

La protagonista mette una tinta rossa nello shampoo di Louis mentre

la sua migliore amica mette qualcosa nello shampoo di Justin.

Scappando dalle doccie la protagonista viene trovata da un ragazzo, Zayn, che la porta fuori a parlare.

E' un vampiro.

Invece la migliore amica sente le voci dei bulli ritornare e non fa in tempo ad uscire così si sposta in una doccia, nella quale entra Harry.

Essendo anc'esso un vampiro legge nella mente della ragazza e capisce che non deve dire niente e l'aiuta ad uscire dalla finestra.

Il giorno dopo Louis ha i capelli rossi e Justin è mezzo spelacchiato."

Di qui in poi non so più nulla.

Vi prego che se sapete qualcosa di inviarmi il link della ff nei messaggi.

Io amavo quella ff ma qualcuno è entrato sul mio profilo e me l'ha cancellata dalle seguite.

Confido in voi tutti che mi aiutate a rirovarla.

Grazie mille

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

ECCO IL NUOVO CAPITOLO,

spero che vi piaccia.

Aiutatemi per favore nell'appello.

Commentateeeeeeee

un bacio simona :)

 

Ask.fm

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Capitolo 16
*** Jake ***


 

POV's LOTTIE

Erano passati due mesi da quando io e Harry avevamo fatto l'amore, da quel giorno non l'abbiamo più fatto.

Ogni tanto iniziavamo ma poi arrivavano i nostri gentori e dovevamo dividerci.

Per fortuna riuscivamo a mantenere il segreto anche se davanti a loro ci scappava qualche occhiata dolce ma loro non capivano o facevano finta, spero nella prima opzione.

A scuola andavamo bene tutti e due, entrambi con la media dell'otto e mezzo.

Lui mi aiutava a studiare quando non capivo qualcosa e li ci scappava qualche bacio.

Perrie era uscita dall'ospedale perchè finalmente era guarita, si era fidanzata con Zayn che l'amava più della sua vita e avrebbe fatto tutto per lei, in modo tale che stesse bene.

Lei veniva spesso da me e stavamo intere giornate compresa la notte insieme.

Era diventata la mia migliore amica.

Parlavamo ore al telefono e ci vedavamo ogni giorno.

Quando seppe che avevo fatto l'amore con Harry fù felicissima, anche io lo ero, e venne a casa a parlare con me delle precazioni.

Louis si era fidanzato con Eleanor, una ragazza fantastica si, ma fissata con l'aspetto.

Era brava e gentile ma quando facevamo le serate a tre c'era sempre o la manicure o la maschera al viso, io e Perrie la prendavamo a ridere ma per lei era un rituale fare quelle cose quasi ogni sera.

Harry con me era sempre più dolce, ogni mattina mi portava la colazione in camera e la sera aspettava che mi addormentassi per andarsene, mi aiutava a sopportare quelle troie.

Io avevo smesso di tagliarmi.

"tesoro buongiorno" mi disse Harry portandomi la colazione

"buongiorno" dissi dandogli un bacio sull'angolo della bocca.

Presi il bicchiere con il succo e lo bevvi tutto d'un fiato, lui mi guardò e rise, dio quelle fossette quando le amavo, mentre sorrideva con un dito le toccai, lui sorrise ancora di più.

Mi lavai, mi misi la divisa della scuola e scesi sotto.

Harry mi aspettava sul divano e come scesi si alzò.

"Lottie oramai sono tre mesi che stiamo insieme, quando vogliamo dirlo ai nostri genitori?" mi domandò ma io non volevo affrontare quell'argomento così salii in macchina, lui mi prese per un polso e mi fece rigirare verso di lui.

"Lottie dobbiamo affrontare la questione!" disse lui stringendomi la mano,

"Harry io ho paura" dissi con gli occhi che mi pizzicavano

"tu sei troppo importante per me" continuai e allora mi cadde una lacrima,

"nono non piangere" mi disse lui asciugandomi le lacrime,

"aspettiamo se non ti senti pronta, però sappi che dovremo affronare la situazione" disse lui.

Salimmo in macchina e andammo verso la scuola, ci demmo un bacio e ci dividemmo

 

 

**

Dopo scuola ritornai a casa a piedi per riflettere, mi scontrai con qualcosa, o meglio con qualcuno. Jake.

"ehi scusami" dissi

"oh Jake sei tu" continuai, lui mi schiocco un bacio sulla guancia

"come stai?" domandò

"bene te?"
"benissimo"

"dove vai così di fretta?"

"io lavoro in un negozio di alimenti e ho il frigorifero vuoto" disse ridendo

"perchè non vieni a mangiare da me?" lo invitai

"nono, non ti preoccupare"

"insisto" dissi facendo gli occhioni e labbruccio

"e vabene" disse.

 

 

**

Arrivati a casa c'era già Harry che stava scolando la pasta,

"Ehi Harry" disse lui andandogli incontro.

Harry mi fulminò con gli occhi e io abbassai lo sguardo per non sentirmi trafitta da quei smeraldi.

"Ehi Jake che piacere è vederti" disse lui ironico

"Lottie mi ha invitato a pranzo, spero di non essere un disturbo"

"nono siediti" disse gentile Harry.

Parlammo del più e del meno e alle quattro finimmo di mangiare, Jake se ne andò e io sparecchiai.

"Spiegami perchè cazzo lo hai invitato a mangiare con noi!" mi urlò Harry arrabbiato,

io abbassai lo sguardo e andai in camera mia a iniziare a fare i compiti.

Chiusi la porta e la finestra bene e davanti alla seconda chiusi la tenda in modo tale che ne poteva entrare e ne poteva vedere cosa stessi facendo.

Non mi sarei ritagliata, no, volevo stare da sola semplicemente.

Accesi lo stereo a tutto volume e misi le canzoni di Einaudi, un pianista italiano che era l'unico e solo che riusciva a farmi rilassare con le sue note.

Harry picchiò con il bugno vicino alla porta ma io non aprii, mi chiamò e mi mandò tremila messaggi ma io non risposi.

Io amavo solo lui e non capivo perchè non si fidava di me.

Mentre girovagavo su facebook sul telefono mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto.

 

Da: Sconosciuto

E' stato bello mangiare con te, voglio rivederti, parlarti,

guardarti. -J xx

 

A: Sconosciuto

Jake io sono fidanzata mi dispiace.

 

Da: Sconosciuto

E chi è questo? Gli spacco la faccia

 

A: Sconosciuto

Non te lo posso dire. Non spaccargli la faccia.

 

Da: Sconosciuto

indagherò

 

A: Sconosciuto

No, non lo fare.

 

Che cosa? Jake mi amava?!

Io stavo con Harry e sapevo che lui se voleva una cosa la otteneva o in un modo o nell'altro la otteneva.

Avevo paura che mi scoprisse, io ed Harry non potevamo essere scoperti perchè altrimenti ci avrebbero divisi.

La storia era sempre la stessa: se ci scoprivano ci avrebbero diviso.

"Lottie apri!" urlo Harry da fuori e io per pietà lo aprii.

"cazzo Lottie che ti è preso!" mi ringhiò contro.

"Avevo solamente voglia di stare da sola e riflettere"

"e a che cosa?" domandò lui

"a noi, a noi che siamo un errore" dissi con gli occhi lucidi

"perchè dici questo?" mi domandò anch'esso con le lacrime agli occhi

"perchè noi dobbiamo rimanere in segreto per sempre, per tutta la vita insieme e in segreto" lui annuì

"proviamoci" disse lui io lo abbracciai.

Harry mi prese il viso con una mano e mi baciò.

Io mi allontanai e lui non capiva.

"Harry facciamo l'amore" dissi io lui sorrise.

Facemmo l'amore, per la seconda volta.

Lui mi prese per le cosce e mi strinse a se, mi portò vicino al letto e mi ci fece allungare sopra.

Si tolse le scarpe e si calò i jeans.

Ritornò su di me, mi tolse la maglia che avevo e poi il jeans.

Ancora con l'intimo addosso strofinò due dita sulla mia intimità e io gemetti vergognosamente, armeggiò con i ganci del mio  reggiseno e poi dopo averlo sganciato mi liberò da quell'indumento intimo.

Iniziò a giocarci e in meno di cinque minuti i miei seni erano già duri e turgidi.

Con le mie mani facevo linee immaginarie sui suoi pettorali e lui rideva, arrivai vicino ai boxer e giocai con l'elastico.

Si stava eccitando perchè sentivo l'erezione fremere e spingere sulla mia intimità.

"certo che ti faccio qesto effetto solo quando gioco con l'elastico dei boxer se faccio questo che succede?" domandai infilando le mani nei boxer prendendo la sua erezione.

Lui gemette vergognosamente, mi sfilò gli slipe io i suoi boxer e con un colpo secco mi penetrò.

Io mi aggrappai alla sua schiena lasciandogli i segni delle unghie sulle spalle, lui dava delle spinte regolari che da lente diventarono sempre più veloci.

Gemevo vergognosamente e lui li soffocava baciandomi.

"HARRY!" arrivai al culmine urlando il suo nome, lui sfilò l'erezione e corse in bagno.

"Ora mi sento vuoto" disse quando ritornò ma io per la stanchezza mi ero già addormentata.

 

 

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

DOMANI NON PUBLICHERò

mi dispiace ma ho un spettacolo da fare questa

sera e non c'è la faccio a scrivere domani.

E poi le recensioni sono troppe poche.

A dopo domani.

Simona xx

recensite

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Capitolo 17
*** a suspicious message ***


 

POV's HARRY

"Siamo arrivati" urò mamma dal piano di sotto, io corsi in camera di Lottie ad aiutarla mettere il reggiseno e gli slip perchè dopo aver fatto l'amore lei si era addormentata profondamente e non mi andava di svegliarla.

"Harry ma che fai?" domandò lei con la voce impostata dal sonno,

"ti devi rivestire perchè sono arrivati mamma e papà!".

Lei sbarrò gli occhi e si alzò dal letto.

Quando si accorse che era nuda arrossì e si prese il lenzuolo,

"ehi piccola, non serve che ti copri perchè tanto oramai io ti ho vista" dissi io abbracciandola, lei si tranquillizzò e prese un paio di pantaloncini, uno slip e un top.

Dopo dieci minuti era pronta.

 

POV's LOTTIE

Scendemmo di sotto e c'era mamma intenta a cucinare qualcosa e papà che leggeva il giornale, salutammo e ci sedemmo sul divano a vedere la tivù.

"Harry come va a scuola?" domandò mamma

"bene" rispose

"e a te?" mi disse indicandomi,

"benissimo" risposi sorridendo.

Mangiammo e io mi risiedetti sul divano a vedere la tivù a vedere x-factor, intorno alle nove e mezza andai a dormire perchè ero troppo stanca.

Appena mi misi sotto le coperte mi vbrò il telefono.

Mi era arrivato un messaggio, pensavo che era Harry a darmi la buona notte ma non era lui.

 

Da: Sconosciuto

So TUTTO di te e Harry, oramai non potete nasconderlo.

 

Io corsi in camera di Harry con il telefono in mano e le lacrime agli occhi.

Lui non capiva poi lesse il messaggio e mi abbracciò forte.

"domani pomerigio faccio venire qui i ragazzi compresa Eleanor e Perrie e vediamo chi lo ha detto" mi disse lui tranquillizzandomi, io annuii.

Prima di andare a dormire lui mi prese la mano e la strinse forte,

"non ti preoccupare, risolveremo tutto" mi disse prima di darmi un bacio a stampo sulle labbra.

Io mi tranquillizzai e andai a dormire.

Il giorno dopo sarebbe stato pesante.

 

*il giorno dopo*

"Buongiorno amore" mi disse Harry dandomi un bacio a stampo,

"buongiorno" gli dissi accarezzandogli gli addominali, lui sorrise e mise in mostra quelle fossette che io adoravo.

"ti ho portato il cornetto" mi disse porgendomi un sacchetto, io lo presi e lo mangiai,

"grazie Harry".

Lui era gia vestito con la divisa della scuola e così presi la cravatta e la tirai verso di me, lui non opponeva resistenza e così ci ritrovammo a darci un lungo bacio passionale.

 

[...]

"come è andata a scuola?" mi domandò Harry venendo alla macchina,

"bene" dissi sorridendo,

"a te?" continuai,

"bene bene".

Arrivammo a casa e mangiammo la pizza che io ed Harry eravamo passati a prendere e poi mi andai a fare la doccia.

Tutti quei pensieri dei problemi che ci stavano, quel messaggio, se ne andarono con la doccia.

Dopo una ventina di minuti uscii e i asciugai, mi misi l'intimo e andai in camera mia a vestirmi.

 

[...]

Iniziai a farmi i compiti e non riuscivo a fare un esercizio così andai in camera di Harry, picchiai ma non mi aprii così entrai lo stesso, stava strimpellando qualcosa con la chitarra e non mi aveva sentito.

Mi avvicinai e lo abbracciai da dietro, lui era sorpreso e mi diede tanti baci sul collo e dei piccoli gemiti uscivano dalla mia bocca e lui sorrideva.

Dopo un po' ci staccammo, lui mi guardò sorridendo,

"Harry mi aiuti con questo esercizio?" dissi indicandoglielo sul libro, lui lo prese e lo lesse,

"è semplice"

"Harry io ci sono stata un quarto d'ora sopra ma il risultato che mi esce non è quello giusto" dissi io, lui prese un foglio ed una penna e iniziò a copiare la traccia dell'ersercizio.

 

[...]

"Hai capito?" mi domandò

"ehm... no" dissi abbassando la testa,

"te lo rispiego" disse lui e io annuii.

 

[...]

"vedi è così, poi così" disse lui

"ahh ho capito" dissi andandomene lui sorrise

"Lottie?" mi chiamò

"si?"

"ti amo"

"anche io" dissi correndogli incontro ad abbracciarlo, lui mi prese per i fianchi e mi fece distendere sul letto, mi inziò ad alzare la maglia,

"Harry no!" dissi io lui mi guardò,

"Perchè?" mi domandò triste,

"perchè tra dieci minuti vengono i ragazzi con le rispettive ragazze" dissi io, lui annuii.

Mi riabbassai la maglia e mi alzai, diedi un bacio a stampo a Harry e me ne uscii.

Andai in camera mia e presi il telefono, c'erano due messaggi.

 

Da: Perrie

Tesoro oggi io porto un po' di schifezze varie così facciamo un pigiama party? Va bene?

 

A: Perrie

Bella idea sorella, avvisa tutti.

 

Da: Niall

Mi ha detto Perrie che si fa un pigiama party vero? Si mangia!

 

A: Niall

Sisi, si mangia anche.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Scusatemi per il ritardo ma questa notte sono ritornata a casa alle cinque

e mi sono svegliata tardi e rincretinita.

Qualcuno sa di Harry e Lottie, ma chi sarà? boh

sto scrivendo una nuova ff, chi ci passa? Si chiama Daughter, non so se continuarla,

con una recensione me lo fate sapere? grazie

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Capitolo 18
*** Moments ***


 

Io e Harry stavamo in cucina quando picchiarono alla porta, andai io ad aprire però prima di farlo vidi chi era dallo spioncino e vidi dei capelli biondo cenere ed aprii perchè sapevo che era Perrie.

Li feci entrare e notai che erano tutti, gli abbracciai uno ad uno sotto lo sguardo un po' geloso di Harry e poi quando abbracciai Eleonor inaspettivamente lei mi diede un bacio sulla guancia, io sorrisi.

"allora ragazzi dobbiamo andare in sala" disse Harry, appena arrivammo lui chiuse tutte le tende e accese la luce,

"Harry che succede?" domandò Louis visibilmente preoccupato

"Qualcuno ha mandato un messaggio ha Lottie che sapeva di noi due" disse lui stringendomi la mano.

"oddio e chi è stato a dirlo?" disse Perrie.

Mi vibrò il cellulare, lo sbloccai e andai a vedere tra i messaggi.

 

Da: Sconosciuto

Perchè non hai fatto l'amore con il fratellino?

chi ti blocca?

 

Harry lo lesse insieme a me,

"Harry ci spiano!" dissi io piangendo, Harry mise il suo braccio sul mio collo,

"no amore non piangere" disse dandomi dei baci, passò il telefono a Perrie che quando lo lesse si mise la mano davanti alla bocca, poi lo fecero girare agli altri che rimasero alquanto shoccati da quello che leggevano.

"qualcuno di voi ha detto di noi?" domand Harry anch'esso con le lacrime agli occhi,

"non ci permettermmo mai" disse Liam e gli altri annuirono,

"ragazzi aiutateci" dissi io con le guance rigate dalle lacrime,

"certo, noi siamo una squadra" disse Louis.

"si una squadra" disse Niall.

 

 

[...]

"ci vediamo un film?" propose Eleanor che quel giorno stranamene non era ossessionata dall'aspetto,

"siii" dissi io sorridendo

"quale ci vediao?" disse Perrie,

"io proporrei qualcosa di horror" disse Zayn ricevendo un'occhiata da Perrie ma poi tutti i ragazzi erano pro la proposta di Zayn.

Scelsero il film "madre", io subito mi accoccolai vicino ad Harry e così fecero così anche Eleanor e Perrie.

Lui mi accarezzava i capelli e io gli stringevo la mano.

Spesso ci scambiavamo occhiate dolci mentre Niall se la rideva.

Durante l'intervallo io e lui andammo a preparare gli altri popcorn perchè gli avevamo finiti,

"Lottie ma avete pensato a quando dirlo ai vostri genitori?" mi domandò Niall intento a mettere i semi  nella padella,

"no, iio ho molta paura e non voglio che ci dividano perchè noi siamo perfetti insieme e non separati" dissi mentre delle lacrime solcavano i miei occhi,

"no Lottie non piangere, non ti preoccupare tutto si risolverà" disse abbracciandomi, io contracambiai perchè avevo veramente di un abbraccio di un amico,

"dai su" continò, io mi asciugai le lacrime con il dito e annuii sorridendo.

Fatti i popcorn ritornammo dai ragazzi e fecero partire il film.

 

 

[... ]

Finito il film ci addorentammo tutti alla rinfusa, io Perrie e Eleanor andammo in camera mia mentre i ragazzi in camera di Harry e si misero a suonare la chitarra mentre noi facevamo gossip.

Chiusi bene la finestra e la tenda e mandai il messaggio di fare lo stesso a Harry e lui rispose che lo aveva già fatto.

 

Da: Amore

La prossima canzone che sentirete sarà cantata da me, Louis e Zayn e sarà dedicata a voi.

 

"ragazze la prossima canzone che canteranno sarà dedicata a noi" dissi interrompendo le altre due che parlavano di gossip, loro annuirono e si avvicinarono vicino al muro.

 

"Shut the door, turn the light off

I wanna be with you, I wanna feel your love

I wanna lay beside you, I cannot hide this

Even though I try

Heart beats harder, time escapes me

Trembling hands touch skin

It makes this hard, girl

And the tears stream down my face

If we could only have this life for one more day

If we could only turn back time, you know I'll be

Your life, your voice, your reason to be

My love, my heart is breathing for this

Moment, in time I'll find the words to say

Before you leave me today

Close the door, throw the key

Don't wanna be reminded, don't wanna be seen

Don't wanna be without you, my judgement's clouded

Like tonight's sky

Undecided voice is numb

Try to scream out my lungs

It makes this harder And the tears stream down my face

If we could only have this life for one more day

If we could only turn back time, you know I'll be

Your life, your voice, your reason to be

My love, my heart is breathing for this

Moment, in time I'll find the words to say

Before you leave me today

Flashes left in my mind

Going back to the time

Playing games in the street

Kicking balls with my feet

Dancing on with my toes

Standing close to the edge

There's a pile of my clothes

At the end of your bed
As I feel myself fall

Make a joke of it all

You know I'll be Your life, your voice, your reason to be

My love, my heart is breathing for this

Moment, in time I'll find the words to say

Before you leave me today

You know I'll be Your life, your voice, your reason to be

My love, my heart is breathing for this

Moment, in time I'll find the words to say

Before you leave me today" io mi misi a piangere seguita da le altre due, poi ci addormentammo.

 

 

 

[...]

La mattina dopo ci svegliammo presto per preparare la colazione ai ragazzi, facemmo delle crepes alla nutella accompagnate da del succo.

Facemmo l'impasto e quasi un terzo della farina cadde accidentalmente sulle nostre teste mentre noi ridevamo.

Fatte una ventina di crepes saliamo in camera di Harry, appena entrammo ci mettemmo a ridere. Louis dormiva abbracciato a Zayn,

Liam usciva solo la testa da sotto al letto, Niall nella valigia e Harry dormiva tutto attorcigliato dalle coperte sul letto.

"CREPES!!" urlò Niall svegliandosi e tutti si svegliarono impauriti e noi ragazze scoppiammo di nuovo a ridere.

Tutti guardarono male Niall e noi continuavamo a ridere a crepapelle.

Eleanor si sedette vicino a Louis e Perrie vicino a Zayn, io vicino alla bionda e Harry vicno a me, Liam e Niall chiusero il cerchio.

Il piatto con le crepes era al centro del cerchio e la prima fu presa da Niall ma per fortuna non la prendemmo noi perchè era la più unta.

Finite le crepes andammo in cucina a mettere un po' a posto.

 

 

 

[...]

"Ragazze io non ce la faccio più" disse Eleanor poggiando la scopa e sedendosi sul divano,

"io credo che vada bene" disse Harry finendo di asciugare i piatti. Io annuii e così mettemmo tutti gli attrezzi al loro posto.

Dopo aver messo le scope, il mocho e tutti gli altri attrezzi nello stanzino ritornammo sul divano, io stavo mano nella mano con Harry e lui mi guardava e sorrideva.

"grazie per la canzone di ieri" dissi stringendo forte Harry, Eleanor e Perrie fecero la stessa cosa, Harry mi prese il viso con una mano e lo avvicinà al suo.

Io non feci resistenza perchè avevo bisogno di quel bacio ma quando stavamo per annullare le distanze sentii una strana sensazione alla pancia e sentii qualcosa come colasse.

Scappai in bagno seguita da Harry e Perrie, io mi chiusi la porte alle spalle e loro bussarono alla porta.

"se sei Perrie puoi entrare"

"si tesoro sono io" disse lei entrando

"che è successo?" continuò ma capì tutto quando vide la carta dell'assorbente per terra,

"di ad Harry che va tutto bene" le sussurrai

"Harry va tutto bene, puoi andare sotto" disse e poi sentimmo dei passi scendere.

Scendemmo sotto e i ragazzi ci guardarono male, io sorrisi

"ragazzi va tutto bene" disse Perrie ridendo.

Ci vestimmo e andammo a fare un giro in centro.

Ci divertimmo tantissimo e poi arrivata l'ora di pranzo andammo tutti nelle rispettive case,

io e Harry andammo a prendere la pizza e ritornammo a casa.

 

 

 

*spazio autrice*

ecco il nuovo capitolo.

spero che vi piaccia.

Recensiteeeee

questo è il link di Daughter

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Capitolo 19
*** the game of the bottle ***


 

Era passato oltre un mese dal primo messaggio che arrivò a Lottie e continuavano ad arrivare, lei era forte e non si lasciava abbattere.

La vita continuava, c'erano gli alti e i bassi, le sue crisi riguardo a quando dirlo ai nostri genitori ma subito la traquillizzavo dandole qualche bacio.

Purtroppo però avevo trovato dei nuovi tagli sulle cosce ma la capivo perfettamente anche se non volevo che si distruggesse, mangiava di meno e quel poco che mangiava era perchè io la costringevo.

Aveva perso 5 chili in un mese e tutto per colpa di quel coglione che la tormentava, aveva pure cambiato numero ma il tormentatore lo aveva avuto lo stesso non sapevo come.

 

Quel giorno ancora non arrivava nessun messaggio, stavamo insieme ai ragazzi e Eleanor perchè Perrie doveva andare ad una visita dallo psicologo per vedere se era guarita veramente.

"Con chi messaggi?" domandò Louis a Eleanor mentre giocavamo al gioco della bottiglia, lei subito bloccò il cellulare e lo mise in tasca.

"Ehm no con Chiara" disse lei titubante,

"ah capisco" disse Louis lanciandomi un'occhiata.

Non sapevo che vuol dire ma capii che mi doveva parlare.

"Harry mi ha scritto mi ha scritto Marcello" mi disse Lottie porgendomi il cellulare,

leggo il messaggio.

 

Da: sconosciuto

Ti stai dvertendo al gioco della bottiglia?

 

Guardai a Lottie e mi disse con gli occhi di non dire niente e io così faccio.

 

 

 

[...]

"Harry, Eleanor è diversa" mi disse Louis, io non capivo

"in che senso?" domandai

"non mi fa tenere il telefono, temo che c'entri qualcosa con i tormentatore di Lottie"

"non credo Louis" dissi per tranquillizzarlo

"io credo di si, a volte esce senza dirmi dove va, non mi dice niente"

"Harry scusami se ti ho detto di Marcello ma sto notando dei diversi comportamenti da parte di..." disse Lottie entrando e si interruppe quando vide Louis, lui la incitò a continuare

"Eleanor" disse guardando il pavimento.

"vedi! anche lei lo pensa!" disse Louis con gli occhi lucidi,

"io nn penso che sia Eleanor, io pensa che lei faccia da spia" disse Lottie

"anche io lo penso" disse Louis.

 

 

 

[...]

"Ho paura, se è Eleanor che mi tormenta?" disse Lottie venendomi ad abbracciare,

"non credo ma adesso ci penserà Louis a indagare" le dissi rassicurandola, lei mi strinse forte a se e poi, mano nella mano andammo a dormire.

Ci mettemmo il pigiama e poi andammo a dormire, avevo appena chiuso gli occhi quando sentii una mano che mi accarezzava  i pettorali, gli aprii e vidi degli occhi azzurri che con uno sguardo si mescolarono insieme ai miei.

Quando riuscii  a sbattere le palpebre lei mi sorrise,

"ehi Lottie che ci fai qui?" domandai stupito,

"ehmm... Harry, non riesco a dormire, posso dormire con te?" disse

"per favoreee" continuò facendo gli occhi dolci e il labbruccio,

"certo vieni" dissi alzando le coperte e spostandomi per farle spazio, lei si mise dentro il letto e mi abbracciò forte a se,

"grazie per tutto quello che fai" mi sussurrò nell'orecchio io sorrisi,

"ti amo" le risposi mordendole il lobo.

Ci addormentammo abbracciati.

 

 

 

[...]

Ci risvegliammo come ci eravamo addormentati, abbracciati.

Piano piano mi staccai da lei e andai a preparare la colazione per entrambi.

Prima di uscire dalla camera mi fermai vicino allo stipite della porta ad osservarla, la sua pelle candida, i auoi capelli biondi, tutto quando di lei era perfetto.

A volte pensavo che lei fosse la cosa più importante che mi fosse capitata, l'amavo più di qualunque altra cosa.

Scesi in cucina e preparai un po' di succo e una fetta biscottata con la nutella, quando salii in camera mia non c'era più, andai in camera sua e sentii che aveva sbattuto un tiretto in bagno e così ci andai.

Lei era li, con una lametta che stava per passare sulla coscia e le lacrime che le rigavano il viso.

Io subito le corsi vicino per fermarla e presi la lametta, lei si mise a piangere e io la strinsi forte a me,

"Harry ho paura!" mi disse bagnando la mia maglia,

"shh non ti preoccupare, ci sono io qui" le accarezzai la schiena e lei si tranquillizzò,

"io... Harry... non ce la posso fare"

"tu ce la farai, sei forte"

"io nn ce la faccio Harry, è più forte di me, tutto questo è un incubo" disse allontanadosi da me, io la presi per un polso e la tirai verso di me e le diedi un bacio, lei non lo negò e così le nostre lingue si iniziarono a rincorrere e danzare.

Si tranquillizzò e la riuscii a far uscire dal bagno, le porsi le fette biscottate ma lei rifiutò,

"Lottie devi mangiare" dissi imponendole la fetta biscottata,

"no altrimenti mi gonfio molto" disse lei andando in camera sua,

"in che senso?" domandai curioso,

"vaffanculo Harry" disse lei sbattendo la porta, non sarei mai riuscito a capire le donne.

Mandai un messaggio a Zayn,

 

A: Zayn

Ehi bro mi puoi dare il numero di Perrie?

 

Da: Zayn

Perchè ti serve? comunque è questo...

 

A: Zayn

Non so che le prende a Lottie e volevo saperlo un po' da lei visto che è la sua migliore amica.

 

Da: Zayn

ah capisco, ci vediamo dopo a scuola


A: Zayn

 

 

ok :)

 

"Harry non mi aspettare che non vengo con te" mi disse Lottie uscendo di casa andando verso la fermata del pulma, non feci in tempo a rispondere che lei già se n'era andata.

Mi finii di vestire e salii in macchina.

Le passai davanti e non le diedi retta perchè sapevo che mi avrebbe risposto male.

Arrivato a scuola mi diressi verso la mia classe e seguii le lezioni con attenzione.

 

 

 

[...]

Finite le lezioni andai verso la mia automobile, Lottie non c'era.

Misi in moto e me ne andai verso casa, la trovai intenta a cucinare.

Non mi avvicinai a lei e lei non si avvicinò a me.

Misi la tavola e poi lei mi mise il piatto e se ne andò in camera, sentii che accese l'acqua così capii che si sarebbe fatta la doccia.

Andai sul terrazzo e chiamai Perrie.

"Pronto?" domandò lei dall'altro lato della cornetta

"Perrie sono Harry"

"si Harry dimmi"

"sai che succede a Lottie, non mangia perchè dice che altrimenti si gonfia, cambia spesso umore" dissi io, lei annuiva sonoramente,

"Harry non so se posso dirtelo ma vedi di farla mangiare altrimenti sviene e poi quando state insieme accarezzale la pancia" disse

"ma perchè?" domandai

"eh Harry" disse lei attaccando.

Appena sentii l'acqua staccarsi andai in camera sua con il piatto di pasta, lei mi guardò arrabbiata ma io non me ne andai,

"devi mangiare" dissi con tono duro,

"non mi puoi costringere" disse lei quasi ringhiando,

"è per il tuo bene, per favore mangia" la supplicai e lei prese il piatto, mangiò la metà di quello che c'era dentro ma sempre meglio di niente.

Le andai incontro e l'abbracciai, lei era un po' tesa.

Le misi la mano sulla pancia e iniziai a fare dei movimenti circolari, lei sorrise e mi sussurrò un 'grazie' all'orecchio,

"ora ho capito tutto" dissi continuando ad accarezzare la pancia, lei mi guardò interrogativa.

"Hai le tue cose" dissi e lei annuì.

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

eccomi con un nuovo capitolo,

l'ho stravolto e per questo ringrazio Krylove88 che nel suo ignoto mi ha

dato un suggerimento.

Per chi volesse publicità non serve altro che mandarmi il link della storia nei messaggi privati.

Passate da Daughter :)

Recensiteeeeeeee

Grazie mille a tutti <3 <3 <3

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Capitolo 20
*** Eleanor's flashbacks ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POV's ELEANOR

 

#flashback

"Eleanor è tutto un malinteso!" mi disse Louis venendomi incontro,

"ah si?" domandai io da sopra il balcone,

"non ci credo" continuai

"ci devi credere, fammi entrare e ti spiego" mi supplicò

"tu mi hai tradito" gli dissi ringhiando contro,

"lei doveva solo proteggere il loro segreto!" mi disse lui da sotto il balcone.

 

Lo feci entrare vicino alla porta, lui era tutto trafelato e sudato,

"spiegami questo segreto"

"posso entrare" mi domandò lui

"no" risposi io seccata da quella situazione

"spiegami il segreto e poi ti faccio entrare se mi convinci" continuai

"Lottie e Harry stanno insieme e siccome lui gli aveva fatto un succhiotto abbastanza visibile glielo hanno visto, lei il primo nome che gli girava per la testa disse ed era il mio" disse gesticolando, io non riuscivo a guardarlo in faccia, non sapevo se mi diceva la verità

"è la verità ti giuro" continuò lui

"io non ci riesco a credere" dissi alzando lo sguardo, nei suoi occhi c'era tristezza, malinconia, rabbia e soprattutto verità

"El guarda i miei occhi" disse prendendomi il viso, io di soppiatto lo baciai.

Mi stava dicendo la verità, lui non mi aveva tradito.

"El mi perdoni?"

"certo" risposi abbracciandolo forte a me, non volevo che risuccedesse, che avremmo rilitigato.

#fine flashback

 

"Pronto?" risposi al telefeono che pochi secondi fa aveva iniziato a squillare,

"bel lavoro piccola El" mi disse, quella voce.

"io non ci sto più" dissi tutto d'un fiato,

"cosa?" domandò lui

"io non farò più la spia per te, lei è mia amica e sta soffrendo anche per colpa mia" dissi trattenendo le lacrime.

"sei una lurida puttana" disse prima di attaccare la chiamata.

Io mi misi a piangere buttandomi sul letto.

Avevo fatto una cazzata solo per vendetta.

 

#flashback

Andai a sbattere contro qualcosa o meglio, contro qualcuno.

"ehi Eleanor" mi disse il ragazzo con il quale mi ero scontrata

"EHI!"dissi io abbracciandolo.

"Come va con Louis?" domandò, io abbassai lo sguardo ricordandomi quello che era successo il giorno prima,

"bene, più o meno" risposi

"vuoi parlarne" mi disse sedendosi sulla panchina di pietra che stava li vicino.

 

 

 

[...]

"capito!? Lei per proteggere la sua relazione mi stava rovinando la mia" dissi con gli occhi che mi pizzicavano

"chi è lei?" mi domandò

"io non posso dirtelo" risposi alzandomi, lui mi prese il polso e non mi fece muovere,

"tu cerchi vendetta, dimmelo" disse lui, io annuii

"Lottie" dissi tra un sospiro ed un altro.

"Chi è lui?" domandà ancora

"il fratello" risposi

"Da oggi inizia il tormento" disse sogghignando.

Io non lo fermai, volevo vendetta.

#fine flashback

 

 

 

Chiamai Louis, dopo due squilli rispose,

"Ehi El" disse lui,

"Lou ho bisogno di te" dissi piangendo,

"ehi tesoro non piangere, dammi tre minuti e sono li"

"ti aspetto" risposi e attaccai la chiamata.

 

Dopo tre minuti arrivò, io lo aprii e subito mi venne ad abbracciare.

"dimmi che succede" mi disse guardandomi negli occhi,

"io... Lou ho fatto una cosa grave"

"dimmi"

"io facevo da spia" dissi tutto d'un fiato lui serrò la mascella.

"spiegami meglio" disse lui.

 

 

 

[...]

"quindi tu avresti fatto tutto questo per vendetta?" mi domandò, io annuii abbassando lo sguardo,

"sei arrabbiato?" domandai, lui sorrise.

"no non sono arrabbiato, temo che Harry e Lottie lo saranno" mi disse stringendomi la mano,

"andiamo? voglio togliermi questo peso" dissi.

"si" disse lui aiutandomi ad alzare.

 

 

[...]

Eravamo davanti la casa di Harry e Lottie, non avevo il coraggio di picchiare e così lo fece Louis, ad aprirci venne un Harry sorridente.

"Eleanor vi deve parlare" disse Louis a Harry, mi strinse forte la mano,

"prego accomodatevi" disse Harry facendoci andare in soggiorno e dopo un po' di tempo Lottie.

 

-SPAZIO AUTRICE-

scusate il ritardo ma il sito dava dei problemi

tutto questo lo hanno combinato El e l'innominato per vendetta :(

Eleanor però si è pentita, come reagirà Lottie?

non vi anticipo nulla.

vi ricordo di passare da Daughter

p.s.:recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

 

 

-Spazio Publicità-

allora, ho creato questo spazio per aiutare le nuove ff,

mi dovete mandare il link delle vostre ff e io le buplicizzerò una al giorno.

Oggi è il turno di........ *rulloditamburi*

My Best Friend Is My Boyfriend

è veramente bella e sta solo al terzo capitolo.

 

 

l'ultima cosa e me ne vado.

Allora se è possibile mi potete mandare

i nominativi di chi devo avvisare?

grazie mille

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Capitolo 21
*** Confession ***


POV's LOTTIE

"Io ti perdono El ma mi devi dire chi è lui" le dissi abbracciandola,

"io... non... posso" rispose lei singhiozzando

"ma perchè?" le domandai io accarezzandole la schiena

"ho paura Lottie, lui me la farà pagare" mi disse abbracciandomi forte,

"ci siamo noi" le dissi indicandole Luis e Harry.

Le arrivò un messaggio, sbloccò il cellulare e andò tra i messaggi.

 

 

 

Da: J.

Sei solo una lurida puttana,

me la pagherai sappilo.

 

 

 

"El è lui?" domandai, Louis subito gli prese il cellulare e lesse il messaggio,

"El dimmi immediatamente chi è!" ringhio lui, Harry gli mise una spalla per farlo sedere ma lui lui fece in modo che la mano scivolasse.

"Louis, Harry, è Jake" dissi io stringendo la mano a Eleanor, lei abbassò lo sguardo e uscirono delle lacrime dagli occhi,

"Io lo ammazzo" urlò Louis con gli occhi pieni dalla rabbia,

"no Lou, ti prego non farlo" la implorò Eleanor,

"poi lui ti tormentrà" disse lui con le lacrime agli occhi

"e io lo denuncerò" rispose lei abbracciando, lui si calmò.

Uscimmo a prendere un gelato e dopo un'oretta tornammo nelle nostre rispettive case.

 

 

 

 

[...]

"Finalmente si è chiarito tutto" mi disse Harry stendendosi su di me e mettendo i pugni ai lati della mia testa per mantenersi,

"si" rispondo io poggiando le mie sul suo petto ben delineato, lui mi iniziò a baciare il collo e dalla mia bocca uscivano dolci e delicati gemiti.

"Harry" dissi io allontanandolo,

"mmm"

"non qui" dissi io secca andandomene.

 

Lui rimase un po' allibito dal gesto che avevo fatto.

Me ne andai in camera e misi un po' di musica classica, lui mi seguì.

Come suo solito si appoggiò sullo stipite della mia porta e mi guardò mentre mi cambiavo.

"Lottie che ti è preso?" mi domandò lui sedendosi sul mio letto, io mi sedetti sulle sue ginocchia,

"io? Niente" risposi mettendo il braccio intorno al suo collo,

"Lottie non mi mentire" mi disse stringendomi forte.

"Harry uno sbalzo d'umore" risposi io, lui mi misela mano sulla pancia e iniziò ad accarezzarmela,

"ancora non passano?" mi domandò io annuii in senso negativo e mi infilò la mano sotto la maglietta, faceva dei movimenti circolari e il dolore non dava tanto fastidio.

"grazie Harry" gli sussurrai all'orecchio,

"di niente Lottie, sei mia sorella/ragazza e io amo proteggerti" mi disse prendendomi la mano, io gli bacia il collo.

 

Ci allungammo sul letto guardandoci negli occhi. Lui giocava con le ciocche dei miei capelli biondi attorcigliandole attorno alle dita.

"Ti ho cercato tante volte, tra mille volti che, indifferentemente, correvano verso la vita. Poi ho incontrato i tuoi occhi, e li mi sono persa per sempre"gli dissi stringendogli le mani, una lacrima mi scese sulla guancia, lui con il suo pollice me l'asciugò.

"Harry... io non saprei che fare senza di te, ti prego non mi lasciare mai"continuai, lui sorrise in modo tale da mettere in mostra quelle fossette nelle quali ci passai il mio dito indice. I suoi occhi brillarono e credo che anche i miei.

"non lo farò, noi siamo perfetti insieme non separati" rispose lui abbracciandomi.

Io mi strinsi tra le sue braccia, amavo quel suo tocco, sensuale, dolce, lui mi avrebbe protetto da tutto e da tutti.

Mi passò la mano schiena e un brivido me la percorse,

"questo effetto ti faccio io?"mi domandò,

"si" soffiai vicino al suo lobo che dopo morsi, lui sorrise.

 

Appoggiai la testa nell'incavo tra il collo e la spalla e con la sua mano mi accarezzava la testa.

Ogni tanto mi lasciava dei soffici e teneri baci sulla nuca.

Stretta a lui, con i riccioli che mi solleticavano sul collo e il suo profumo nel naso, mi addormentai.

 

 

-Spazio autrice-

eccomi con il nuovo capitolo,

spero che almeno a voi piaccia perchè a me non piace tanto.

Oggi l'ispirazione non voleva venire e per scrivere questo capitolo ci ho messo

ieri pomeriggio e questa mattina. Ma quanto è bello Harry nella gif ?!

L'avete visti gli spot di 'Our Moments' non vedo l'ora che escono anche gli altri tre ragazzi,

ho chiesto a Waliyha ma mi ha detto che neppure lei lo sa :(

Vabbè vi saluto, un bacione

Simona xx

recensiteeeeee

 

p.s.: Per chi vuole essere avvisato, se è possibile mi mandate un messaggio privato?

grazie mille

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Capitolo 22
*** Liberation ***


 

POV's LOUIS

Erano le tre di notte, mi squillava il cellulare ma io non volevo rispondere, volevo dormire!

Tre chiamate perse, alla quarta chiamata lo presi, Eleanor.

"Louis Louis" disse lei impaurita,

"tesoro che succede?" domandai io preoccupato,

"c'è qualcuno appoggiato sull'albero difronte al mio balcone da questa sera, per favore vieni!" mi disse lei supplicandomi,

"avverto Harry così viene con me"

"tesoro fai presto" mi disse lei e poi attaccai la chiamata.

 

Mi vestii e chiamai a Harry,

"pronto?" rispose una voce femminile,

"scusatemi, sto interrompendo qualcosa?" domandai

"no stavamo dormendo, che succede?" domandò Lottie

"sveglia a Harry dobbiamo andare a casa di El che c'è qualcuno di sospetto sotto casa sua" dissi io tremando, il solo pensiero che qualcuno potrebbe far del male alla mia ragazza mi faceva salire il crimine.

"Louis viene a vivere da noi per un po' di tempo, così sarà al sicuro" disse Harry,

"che dirai ai tuoi?"

"che a casa di Eleanor stanno facendo dei lavori al pavimento"

"grazie fratello" dissi io

"fra dieci minuti passo, fatevi trovare pronti"

"noi siamo già pronti" rispose lui

"noi?"

"si viene anche Lottie"

"non voglio farle correre qualche pericolo" dissi io

"non ti preoccupare, lei è forte" disse e poi attaccò la chiamata.

 

Salii nel mio suv nero e misi in moto, dopo tre minuti ero difronte casa di Harry e Lottie così picchiai il clacson e loro uscirono.

Lotti si mise in uno dei posti dietro mentre Harry si mise davanti,

"ragazzi grazie" dissi stringendo il volante,

"è un piacere" disse Harry.

 

Dopo dieci minuti ravamo davanti casa di Eleanor.

Lottie ed io entrammo dal retro mentre Harry andò davanti l'uomo.

"grazie al cielo tesoro, io non ce la faccio più" disse lei con gli occhi lucidi,

"ci siamo noi ora" disse Lottie sbucandomi da dietro, El sorrise.

"Allora ragazze andate di sopra, chiudete bene le tende e preparate bene i bagagli" dissi io e la mia ragazza quando dissi 'bagagli' fece una faccia curiosa,

"andrai a vivere da Harry e Lottie" continuai, lei girò lo sguardo verso Lottie che annuiva per chiedere conferma,

"Lottie grazie" disse abbracciandola,

"di nulla El" rispose lei prendendola per mano e salendo le scale.

 

Da: Harry

Lou io sto qui fuori quando vuoi uscire?

 

A: Harry

Arrivo

 

Aprii la porta e l'uomo incappucciato alzò lo sguardo, due occhi color ghiaccio mi perforarono.

"AHAHah la puttana ha chiamato i rinforzi" disse ridendo maliziosamente,

"non chiamare 'puttana' la mia ragazza" dissi ringhiando,

"perchè senno che mi fai?" disse, io non resistetti così gli tirai un pugno sul naso, non fece in tempo a schivarlo perchè Harry gli bloccò le mani dietro alla schiena, lui si sentì in trappola.

"Così ti impari a tormentare le nostre ragazze" dissi io tirandogli un calcio nelle parti basse, lui si piegò in due dal dolore,

"vedi il dolore che provi? Immaginalo psicologico, fa male?" domandai, Jake non rispose,

"la mia ragazza e Lottie hanno sofferto il doppio di quello che stai provando" dissi sputandogli addosso,

"tu le hai tormentate per tanto tempo, per colpa tua Lottie stava cadendo in anoressia" disse Harry tirandogli calci e pugni perchè tanto oramai non poteva più scappare.

"è bello essere fidanzati con la propria sorella?" domandò lui con un ghhigno malefico sulla faccia,

"è bello fare l'amore con la propria sorella?" continuò, Harry non ci vide più e iniziò a tirargli calci e pugni ancora più forti,

"quello che faccio con mia sorella non sono cazzi tuoi! voglio farci l'amore? ci faccio l'amore" ringhiò lui

"lei è mia, non tua" continuò tirandogli i calci ancora più forti, Lottie vide tutta la scena da sopra il balcone e quando vide che aumentava la potenza corse verso di noi.

"Harry!" disse lei dal porticato, lui la guardò e poi continuò a tirare calci e pugni a Jake,

"smettila così lo uccidi" urlò lei e Harry si fermò, si avvicinò al fratello e gli prese la mano, si scambiarono delle occhiate e sorrisero.

"tu ora te ne vai, perchè altrimenti, te lo giuro, io ti uccido" disse Harry sputandogli contro e lui zoppicando zoppicando se ne andò.

 

Rientrammo dentro casa e c'era El con un trolley,

"grazie Harry" disse andandolo ad abbracciare,

"ehi sono geloso!" dissi separandogli.

 

Salimmo in macchina e misi in moto, Eleanor ancora impaurita stringeva forte la mano a Lottie che le sorrideva,

"Amore è tutto finito" dissi io guardandola dallo specchietto, lei sorrise e mi diede un bacio.

Arrivati a casa di Harry la portarono nella camera degli ospiti,

"allora El i miei genitori ora non ci sono ma forse ritorneranno tra cinque giorni, se tu in questo tempo non ti senti sicura di tornare a casa puoi rimanere, ma quando ci sono mamma e papà se ti chiedono qualcosa tu stai qui perchè stanno facendo dei lavori al pavimento" disse Harry e lei annuii.

Lottie rimase in camera con lei quella notte e Harry mi accompagnò all'uscita,

"grazie Harry" dissi abbracciandolo, lui sorrise

"di niente fratello" disse chiudendo la porta.

Risalii in macchina e tornai a casa, finalmente potevo dormire sogni tranquilli.

 

 

-spazio autrice-

Jake voleva pedinare Eleanor ma non ci è riuscito

muahahahah.

mi dispiace per il ritardo ma oggi sono andata a mangiare dai miei nonni e sono uscia verso le 10,

in compenso però vi dico che mio zio mi ha regalato il samsung galaxy tab 2 con sopra un programma tipo

word così quando andrò a far gli spettacoli me lo posso portare e scrivere.

Adoro mio zio.

Passate dalla mia prima os? ecco qui My Weakness caused you Pain

recensiteeeee

Simona x

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Capitolo 23
*** One Day at the maturity ***


...Leggete lo spazio autrice...

 

Caro diario,

da quanto tempo che non parliamo eh!

Prima parlavo con te per sfogarmi da quello che succedeva con Harry, ma adesso è cambiato, è dolce, è innamorato... di me e io lo amo.

Lo amo da impazzire. Da quando c'è lui ho smesso di tagliarmi, mi ha protetto da Jake.

Il sesso o l'amore lo facevamo poche volte per la paura dei nostri genitori, e del fatto di dirglielo non se ne parlava anche se noi ci amavamo tanto.

Harry ha fatto l'esame di maturità, io lo sapevo che se studiava sarebbe uscito con ottimi voti e infatti è uscito con 100 e lode.

Ora tocca a me la maturità, domani avrò l'orale, sono la terza della giornata.

Sono preoccupata caro diario, io ho studiato, so tutto ma ho paura di bloccarmi e farmi prendere dall'ansia.

Anche Harry lo sa quello che porterò per quante volte gliel'ho ripetuto.

Des voleva che lui andasse all'università ma mio fratello e 'coccia tosta', ha creato una band con i ragazzi.

Si chiamano i One Direction.

Mi ha detto Harry che lo ha scelto lui il nome, per tre ragioni:

1) suona bene

2) indica la direzione da intraprendere musicalmente

3) indica la direzione da prendere se ci divideranno.

Tra i loro pezzi ci sono anche: Little Things, Truly Madly Deeply e Moments.

Io adoro Moments, ce la cantarono Harry Zay e Louis quando rimanemmo a dormire tutti a casa mia e ce la dedicarono a me, Perrie e Eleanor.

Loro che fine hanno fatto?

Beh Perrie è andata a Londra non'appena ha fatto la maturità e li sta continuando gli studi di psicologia perchè ha detto che come gli psicologi l'hanno aiutata a lei, lei pure vuole aiutare gli altri.

Eleanor invece ha fatto il provino per fare la modella in una pubblicità e l'hanno presa, mi fa' uno strano effetto vederla in tivù per la Hollister o altre cose.

Liam si vede con una ragazza, Danielle, è una ballerina quasi professionale, spesso è fuori città per corsi di formazione o cose del genere, a me non piace molto, ha sempre la puzza sotto il naso e a me ed Eleanor ci guarda sempre male ma noi ce ne freghiamo totalmente.

Ti starai chiedendo di Jake?

Dopo tre settimane che Eleanor stava da me lei ritornò a casa sua, c'erano di nuovo gli appostamenti ma questa volta c'erano anche sotto casa mia allora Louis e Harry decisero di denunciarlo e così fecero.

Lui non si poteva avvicinare ne a me ne a lei.

Ora sta in galera. Si era fidanzato con una ragazza ma quando si stavano per lasciare lui la stava per ammazzare mi botte e lei subito lo denunciò, la polizia non fece niente e lei fu ritrovata 'accidentalmente' in coma all'ospedale.

Dopo due settimane si risvegliò e raccontò tutto, il passo decisivo fu fatto, Jake Smith: colpevole di tentato omicidio è punito con la pena della galera per 15 anni.

Noi donne dobbiamo essere così, forti e nessun uomo ci deve picchiare.

Harry su di me non lo farebbe mai, lui non è capace di picchiare le donne.

Ricordo ancora la notte in cui picchiò Jake, lo stava ammazzando e io non lo avevo visto mai in quello stato.

Fù solo quella sera.

Io ora devo andare.

Ciao diaro :)

 

 

"amore hai finito di ripassarre?" mi domandò Harry picchiando alla porta, io rimisi il diario nel cassetto e mi avvicinai a lui,

"si, ho paura Harry, e se non vado bene?" domandai, lui mi strinse tra le sue braccia e mi diede un bacio tra i capelli,

"tesoro andrai benissimo, non come me però" disse sorridendo, io gli tirai uno schiaffetto sulla spalla,

"sei modesto eh!"

"no sono Harry"

"beota!" dissi dandogli un bacio a stampo,

"ehi!" mise il broncio

"sei il mio beota preferito" continuai lui mi prese a mo di sacco di patate e mi buttò sul letto.

Io ridevo, lui si mise sopra di me e poggiò le mani ai lati della testa, con le mie dita disegnavo cerchi immaginari.

Come arrivai all'ombellico lui gemette.

"sei in astinenza?" domandai, lui abbassò lo sguardo arrossendo.

Prese una ciocca dei miei capelli che con il tempo erano diventati castano chiaro e iniziò ad attorcigliarla vicino all'indice.

"Harry facciamolo" dissi poggiando le mani su i suoi pettorali, lui fece una faccia interrogativa,

"Harry voglio fare l'amore con te" dissi di nuovo, lui sorrise, amavo quel sorriso.

Facemmo l'amore, di nuovo.

 

 

 

[...]

"Dopo l'amore fortunato c'è anche la cena fortunata" mi disse Harry appena sveglio, io sorrisi dandogli un bacio a stampo,

"ti amo" gli soffiai vicino all'orecchio e sorrise.

"Dai andiamo" mi disse allacciandomi il reggiseno, io annuii e mi presi la maglia che aveva prima che facessimo l'amore,

"ehi e io mo che mi metto" disse mettendo il broncio, io gli diedi un bacio a stampo e risposi,

"vai in camera e ti prendi un'altra maglia"

"ah io!"

"si tu!"

Mi misi un paio di leggins e iniziai a scendere, Harry mi prese la mano e mi avvicinò a se, iniziò a giocare con i capelli.

"Harry io ho bisogno di te, sempre" dissi mettendomi sulle punte per avvicinarmi a lui,

"e io ci sarò" disse dandomi un bacio a fiordi labbra.

 

 

 

[...]

Dopo aver mangiato andai subito a letto a ripasassarmi gli argomenti, io sapevo di aver studiato ma avevo paura, di solito in quelle circostanze l'ansia mi giocava brutti scherzi.

Mi addormentai con la tesina tra le braccia, sentii dei passi vicino la porta ma non aprii gli occhi.

Mi dispiaceva per Harry, lo stavo trasqurando ma lui sapeva come ero fatta e sapeva che l'ansia mi giocava brutti giochi, sempre.

 

 

 

-spazio autrice-

allora, scusatemi se ieri non ho aggiornato ma sono stata tutto il giorno da amici e

quando sono ritornata internet si staccava e riattaccava.

Aggiornerò domani mattina se mi sveglio presto.

Grazie di cuore a tutti e recensite :)

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Capitolo 24
*** Swimming Pool ***


 

POV's HARRY

Era il giorno in cui Lottie discuteva gli orali, erano semplici ma lei non lo capiva.

Io ci ero già passato e non mi ero fatto tutti quei problemi.

Scesi in cucina e feci colazione, dopo dieci minuti scese Lottie.

Era bellissima, aveva un jeans nero stretto con sopra una maglietta blu, un paio di decoltè nere.

Aveva gli orecchini che le avevo regalato ai diciott'anni e un bracciale che le aveva regalato il padre.

Fece colazione e poi risalì in camera a truccarsi ed aggiustarsi.

Quando ritornò aveva il solito filo di eyeliner e i capelli mossi dietro la schiena.

 

"Tesoro sei agitata?" le domandò mamma dandole un bacio sulla guancia,

"un po'" rispose guardandami

"Lottie andai bene" dissi io alzandomi e prendendo le chiavi, l'avrei accompagnata io a scuola.

"Mamma noi andiamo" dissi uscendo dalla porta, lei ci salutò con la mano e poi ci chiudemmo la porta alle spalle.

 

In macchina c'era il silenzio, Lottie ripassava la sua tesina e io la guardavo mentre lo faceva, dopo dieci minuti arrivammo davanti a scuola, non c'era ancora nessuno così noi ci trattenemmo un po' in macchina.

"Dai Lottie, andrai bene" le dissi prendendole i fogli dalle mani,

"Harry ho paura, e se mi blocco?" domandò lei,

"tu andrai benissimo" le baciai la fronte,

"questo è un bacio fortunato?" domandò facendo gli occhi dolci,

"no questo lo è" dissi avvicinandomi alle sue labbra, le misi la mano dietro il collo e l'avvicinai a me, come sempre sentii quella strana sensazione nello stomaco, non lo sapeva nessuno.

 

Come se uno zoo mi saltasse nello stomaco, io l'amavo veramente e non l'avrei mai persa.

Rimanemmo uniti per qualche minuto che mi apparvero infiniti.

Erano le otto e mezza, Lottie doveva entrare a scuola.

Aprii lo sportello ed uscii poi andai da lei e le aprii la porta come un cavaliere.

Sorrise e scese. L'accompagnai e le stampai un bacio sulla guancia.

La bidella mi salutò con un sorriso che andava da una guancia all'altra e io feci la stessa.

Chiamarono la prima della giornata ed entrò, Lottie mi stringeva forte la mano.

Dopo due ore chiamarono Lottie, lei era agitatissima e io per non farla agitare ulteriormente non entrai.

Sentivo da fuori che parlva ma non capivo cosa dicesse, ogni tanto si bloccava ma poi si riprendeva.

 

 

[...]

Dopo un'oretta lei uscì. Era tutta rossa in viso, non sapevo se era triste o felice.

"Allora?" le domandai avvicinandomi, lei abbassò lo sguardo.

"Lottie rispondi" le dissi mettendo il pollice sotto il suo viso. Come riuscii a guardarla nei suoi occhi subito sorrise.

"Harry ho preso 99" disse saltandomi al collo e io le presi sotto le cosce,

"brava tesoro mio!" le dissi baciandole il collo

"Harry ricordati che siamo fratello e sorella" gli dissi io mordendogli il lobo

"si giusto" risposi io mettendola a terra.

Mandai un messaggio.

 

A: Mamma

99

 

Da: Mamma

Temporeggia a portarla a casa perchè ancora non arriva la torta.

 

A: Mamma

Ok. Fammi uno squillo quando avete fatto.

 

Da: Mamma

Certo.

 

"Lottie andiamo in macchina?" domandai  lei annuì.

Ci avvicinammo vicino a dove avevo posteggiato e lei mi fermò.

"Harry grazie mille per avermi ascoltata quando ti ripetevo la mia tesina" mi disse sorridendo,

"di nulla, infondo a me importava sapere la privacy nella musica, nella storia, nella letteratura e in tutte le altre materie" dissi ridendo, lei mi tirò un leggero schiaffo sulla spalla e poi salimmo in macchina.

 

Siccome dovevo temporeggiare con Lottie decisi di portarla alla casa in campagna.

"Harry ma dove andiamo, la strada giusta non è questa" disse Lottie quando non imboccai la via che portava alla casa in campagna,

"lo so" dissi io sorridendo maliziosamente.

 

 

[...]

"Oggi che ricorenza è?" mi domandò scendendo dall'auto.

"niente perchè?" domandai a mia volta

"l'ultima volta che mi hai portato qui era il nostro mesiversario"

"nono, sono solo voluto venire in campagna" dissi ridendo,

"Lottie vatti a cambiare" le dissi facendola dirige verso la sua camera e lei annuii un po' contrariata.

 

Ritornò con un paio di shorts rosa e una maglia monospalla anch'essa rosa.

La presi in braccio e la misi a mo' di sacco di patate e mi tirava dei pugni sulla schiena ma tanto non la lasciavo e mi avvicinai alla piscina.

"No Harry non lo vorrai fare mica eh?" disse lei preoccupata, io non risposi  poi la buttai in piscina,

"sei uno stronzo!" urlò lei mentre si agitava per non affondare. Io risi.

"Ora ti tutffi anche tu!" disse

"si, e secondo te io mi tuffo pure?! Mah" dissi girandomi.

Lei usci dalla piscina e mi venne a dare un bacio.

Un bacio strano, mi prese la mano e mi avvicinò vicino a lei, le misi una mano dietro alla schiena e, anche se bagnata, l'avvicinai a me facendo combaciare i nostri corpi.

Tutto questo non mi fece accorgere che mi stava per buttare in piscina.

In tre secondi mi ritrovai anche io fradicio, lei rideva da fuori alla piscina.

 

 

[...]

"Haz ti sta chiamando mamma" disse lei porgendomi il celluare.

"Attacca" dissi io asciugandomi i capelli con il fono.

Dopo dieci minuti eravamo asciutti e ci mettemo in macchina.

 

 

[...]

"Tra quanto arriviamo?" disse Lottie sbuffando

"eccoci" dissi aprendole lo sportello, arrivammo alla porta e picchiai.

Venne ad aprirci mamma e mi porse una benda che misi sugli occhi a Lottie.

 

 

 

-SPAZIO AUTRICE-

 SCUSATEMI PER IL RITARDO

ho avuto diversi problemi di famiglia e di salute.

Vi avverto: questo capitolo non mi ispira però una recensioncina, piccolina piccolina,

lasciatela pls >.<

Grazie mille.

Simona xx

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Capitolo 25
*** Surprise ***


 

POV's LOTTIE

Arrivati a casa scesi dalla macchina, andai verso il porticato e siccome mi ero dimenticata le chiavi dovetti aspetare a Harry.

Stranamente le tende erano chiuse.

"Muoviti Harry che voglio entrare in casa" gli urlai mentre faceva retromarcia, lui mi fece cenno di aspettare e io annuii.

Dopo dieci minuti venne verso di me che stavo vicino al porticato, prese le chiavi e aprì la porta.

In casa c'era molto buio anche se erano appena le dodici.

 

Ad un tratto si accesero le luci e vidi i ragazzi, Eleanor e mamma.

"COMPLIMENTI" urlarono tutti sorridendo, si avvicinò mamma.

"brava tesoro mio, te lo dicevamo io ed Harry che saresti andata bene! E per questo io ho pensato di farti una sorpresa" mi disse abbracciandomi.

Io non riuscivo a capire la sorpresa, mi guardavo intorno e non vedevo niente, mamma sorrideva ad Harry che guardava tutti gli altri complici.

Il gruppo si divise in due gruppetti per far uscire una chioma bionda, Perrie.

"tesoro mio complimenti" mi disse venendomi incontro ad abbracciarmi, io mi misi a piangere, tutto quello era per me.

Ero felice, troppo.

"Lottie ma che vuoi fare visto che hai passato la maturità?" mi domandò Zayn stringendo la mano a Perrie,

"sinceramente? Non lo so, mi piacerebbe studiare psicologia a Bradford, dove sta papà, ma non me ne voglio andare di qui, io oramai mi sono legata a voi, perfino a Danielle!" dissi guardando il pavimento,

"ah, capisco" disse Zayn.

Il discorso finì li, ci avviammo in soggiorno dove c'era un piccolo buffet con dolci e rustici.

Niall subito ci si avvicinò vicino ai dolci e iniziò a mangiare, io e Harry ci guardammo e ci mettemmo a ridere poi andai da Perrie che non vedevo da quando era  partita per Londra.

"come va a Londra?" le domandai,

"bene" rispose cercando qualcosa nella borsa.

Dopo due o tre minuti la trovo, era un piccolo pacchettino che mi diede.

Lo aprii e dentro c'era un braccialetto d'oro bianco con un ciondolo del Big Ban e poi due lettere, una P e una L.

"così ti ricorderai di me e io di te" disse mostrandomi il suo uguale al mio,

"grazie Perrie, grazie mille" le dissi abbracciandola,

"di nulla patata" rispose lei sorrodendo.

Arrivò la torta, una millesfoglie con panna e crema con scritto sopra un 99 al cioccolato.

Finì molto velocemente e per fortuna che mamma mise un pezzo da parte per papà altrimenti lui non la trovava.

 

 

 

[...]

Finita la festa andai in soggiorno da Harry che faceva zapping sulla televisione.

"grazie per la festa, è stato tutto perfetto, non dovevate" gli dissi avvicinandomi, lui posò il telecomando e mi fece segno di sedermi vicino a lui e così feci.

Andai vicino a lui e ritirai le gambe in modo che le ginocchia erano vicino al petto, lui mi mise il braccio sulla spalla e mi avvicinò a lui.

Con l'altra mano mi prese una ciocca di capelli e ci inziò a giocare,

"guarda tesoro che non abbiamo fatto niente, abbiamo solo comprato da mangiare e la torta" mi disse, avvicinò la sua bocca al mio collo e lo iniziò a baciare, io gemevo vergognosamente mentre lui sorrideva.

 

Io mi girai in modo che stavo davanti a lui e misi le mani sul suo petto, presi la maglietta in due pugni e lo avvicinai a me, tra di noi in quel momento non c'era distanza.

Le nostre labbra si cercavano, come se volevano un abbraccio le une dalle altre, le nostre lingue si rincorrevano come molti anni prima io e Harry sulla spiaggia.

Io gli morsi il collo, lui emise un piccolo gemito che soffocò dandomi dei baci sul collo e la mascella.

Misi la mia testa nel suo incavo tra il collo e la spalla mentre lui mi accarezzava la testa.

"Se vuoi andare a Bradford ci puoi andare, io non te lo impedisco" mi disse tra un bacio e l'altro,

"io non voglio stare lontana da te" risposi guardandolo negli occhi,

quei occhi verdi in cui ogni volta mi ci perdo, lui mi strinse in un abbraccio e io respirai in pieni polmoni il suo profumo.

"piccola io capisco ma è il tuo futuro, non puoi rinunciare agli studi per me"

"tu sei il mio futuro!" dissi con le lacrime agli occhi.

"vai a Bradford, ti laurei e poi ritorni da me" continuò,

"io non lo so Harry" dissi, lui mi strinse forte a lui.

"Dai andiamo a dormire che oggi è stata una giornata pesante" mi disse prendendomi per la mano,

"da domani c'è libertà anche per te! Siamo liberi entrambi" continuò ridendo, io sorrisi e lo abbracciai.

Mi prese sotto le gambe e dietro la schiena, io misi il braccio intorno il suo collo per reggermi e mi portò in camera come una sposa.

 

Arrivati in camera accesi la luce.

Lo guardai negli occhi e come al solito mi ci persi, lui si avvicinò a me e mi baciò.

Io non lo rifiutai, era un bacio puro.

Schiusi piano le labbra in modo tale da dare l'accesso ad Harry e le nostre lingue si unirono.

Mentre mi baciava mi posò sul mio letto, io mi sedetti mentre lui rimase all'impiedi piegato verso di me.

Io posai una sua mano sulla sua guancia e l'accarezzai, feci dei cerchi immaginari con un dito mentre lui sorrise,

con l'altra mano prima tracciai la fossetta che si era creatae poi la misi dietro al collo per avvicinarlo ancora di più.

Mi allungai e Harry mi seguì poggiando le ginocchia sulle coperte color crema, prese con le mani la mia maglietta blu e me la tolse.

Iniziò a dare dei piccoli baci su tutta la parte superiore del corpo lasciandomi leggeri succhiotti,

gli tolsi la maglietta e passai le dita nei suoi pettorali.

Mi slacciò i jeans neri e li tirò via lasciandomi in intimo, mi accarezzò l'interno coscia,

io gemetti vergognosamente ma lui li soffocò con dei baci violenti.

Si slacciò i jeans e se li tolse rimanendo in boxer, si vedeva palesemente la sua erezione eccitata.

Infilai le mani nei suoi boxer e la presi, lui gemette quando inziai a pomparla.

Mi tolse l'intimo lasciandomi dei baci in tutto il corpo, mi accarezzò il clitoride e poi infilò un dito,

io mi alzai curvando la schiena per il dolore, mise sotto la schiena un braccio per avvicinarmi a lui, poi infilò un'altro dito.

Io urlai per il dolore.

Gli calai i boxer e vidi la sua erezione che era diventata enorme e dura, lui sorrise maliziosamente e poi la prese in mano.

Me la infilò delicatamente nella mia intimità, io gemetti ma lui li soffocò baciandomi.

All'inizio spingeva regolarmente poi divennero sempre più veloci, sentivo dei brividi percorrermi il corpo.

Stavo per venire e lui insieme a me.

Dopo dieci minuti di spinte venimmo insieme urlando i nostri nomi.

Appena sfilò la sua erezione perse del seme, mi guardò preoccupato.

"Lottie il preservativo" mi disse lui visibilmente preoccupato,

"e quindi?" domandai,

"me lo sono dimenticato Lottie!"

"Harry che faccio?" domandai preoccupata,

"Allora, domani ti prendi una pillola di mamma perchè so che le ha, loro potrebbero spostarti il ciclo, se fa ritardo la prossima volta immediatamente fai il test di gravidanza e vediamo i risultai" disse cercando di mantenere la calma ma non ci riusciva,

"e se io rim..." dissi io ma lo interruppi,

"lo terremo, sveleremo il nostro segreto ma io non voglio che tu abortisca, è il nostro bambino!" io annuii.

 

Mi rivestii e andai in camera di mamma a prendere la pillola in modo tale che il giorno dopo l'avrei presa appena sveglia, quando ritornai in camera c'era Harry rivestito seduto sul mio letto, gli andai vicino e alzai il suo viso, vidi i suoi occhi rossi e pieni di lacrime.

"Harry non ti preoccupare, andrà tutto bene"

"Sono un cretino, mi sono dimenticato il preservativo"

"dai, capita" dissi accarezzandoli il viso, un sorriso apparve sul suo volto triste,

"io vorrei tanto diventare mamma con l'uomo che amo" dissi sorridendo,

"e io diventare papà con la donna che amo" disse lui prendendomi la mano

"però ancora non si sa niente"

risposi aiutandolo ad alzare e lo diressi verso la porta.

Ci demmo un bacio a stampo e poi lui si diresse verso camera sua.

Mi misi il pigiama e misi la pillola sul comodino.

Mi addormentai con difficoltà pensando a tutto quello che era successo la sera.

 

 

SPAZIO AUTRICE

Eccomi con il nuovo capitolo,

questo mi piace di più di tutti gli altri lo ammetto.

Spero che vi piaccia e se si mettte una recensioncina

Grazie >.<

Simona x

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Capitolo 26
*** Travel and Shopping ***


 

Quella mattina mi sveglia di soprassalto, fuori pioveva a dirotto con fulmini e lampi.

Mi rimisi nel letto e cercai di riaddormentarmi ma ogni tentativo fu vano.

Mi rialzai, presi la pillola da sopra il comodino e andai in camera di Harry che dormiva beatamente.

L'osservai.

I suoi riccioli scompigliati gli scendevano sulla fronte, le labbra socchiuse e le guance leggermente rosse.

Dormiva nella sua solita posizione: con la pancia all'insu, una mano sotto la schiena e una sotto il cuscino.

Non avrei mai capito come faceva.

Mentre ero assorta dai miei pensieri non mi accorsi che Harry si era svegliato.

"ehi tesoro, come mai stai qui?" domandò lui con la voce impastata dal sonno,

"io... Io non riuscivo a dormire" risposi singhiozzando,

"no piccola non piangere" mi dise Harry facendomi segno di andarmi a sedermi affianco a lui e così feci.

"devi essere forte, non devi piangere, vedrai che con la pillola si rimetterà tutto bene. Non diventeremo genitori, non ora." mi disse mettendo un braccio intorno alle mie spalle, asciugai le mie lacrime e abbracciai Harry, posai una guancia sul suo petto e lui mi accarezzò la testa lasciandomi dei piccoli baci sui capelli.

Mi addormemtai cullata dai suoi baci e dal suo profumo.

 

 

 

[...]

"tesoro svegliati" mi sussurrò Harry vicino all'orecchio, io mugulai.

"devi prendere la pill...." continuò ma io lo interruppi.

"non me la nominare, passami il bicchiere che hai sul comodino" lui me lo porse, ne bevvi un sorso, mi misi la pillolina rosa in bocca e la ingoiai.

Harry mi abbracciò e io contracambiai.

"Lottie allora quando hai il prossimo ciclo?" mi domandò,

"io... Beh" dissi arrossendo,

"Lottie sono tuo fratello e il tuo ragazzo, dai su, non ti preoccupare"

"io.. Dopo domani"

"benissimo così sappiamo subito se sei inci..." lo interruppi bruscamente,

"non lo dire nemmeno!" gli urlai contro.

Harry abbassò lo sguardo e si diresse vicino al comò, prese un paio di boxer e una maglietta nera e si diresse verso il bagno.

In quei giorni eravamo scossi, molto.

La paura di diventare genitori ci assaliva, noi eravamo troppo giovani per avere bambini e poi eravamo fratelli.

Sentii che Harry aveva aperto l'acqua allora andai in camera mia a prendere il cellulare.

Stranamente non c'erano messaggi.

Ritornai in camera sua per scusarmi, il suo cellulare vibrò.

Andai a leggere i suoi messaggi anche se sapevo che non o dovevo fare.

 

Da: Louis

Che succede Harry, sei diverso.

 

A: Louis

No niente.

 

Da: Louis

Ti conosco troppo bene Harry.

 

A: Louis

Ho fatto l'amore con Lottie, sono venuto dentro di lei e ho perso dello sperma dentro di lei.

Mi sono dimenticato il preservativo.

 

Da: Louis

Le hai fatto prendere la pillola?

Se si non ci saranno problemi.

Pure con El è successo, le ho fatto prendere la pillola e il ciclo è arrivato, regolare.

 

Quello era stato l'ultimo messaggio arrivato da Louis, anche Eleanor aveva rischiato di rimanere incinta.

Ma perchè se lo dimenticano quel fottuto preservativo, almeno se lo usano non c'è il rischio di diventare padre, io non sopporto questa frivolezza degli uomini.

"Lottie che ci fai qui?" mi domandò Harry entrando, io guardai il pavimento e arrossii,

"io... Io volevo scusarmi per prima, sai io sono molto agitata" dissi, lui si avvicinò a me e mi alzò il mento e mi guardò negli occhi e notai i suoi verdi spenti,

"ti capisco perfettamente, io pure ho paura, siamo giovani, troppo. Siamo fratelli e io non so come possono reagire mamma e papà, tutto è successo per colpa mia." disse lui mentre una lacrima amara gli percorse il viso, io gliela asciugai con il pollice e gli accarezzai la guancia con il palmo, lui sembrò rilassarsi e i suoi occhi ripresero un po' di luminosità.

Amavo quel verde smeraldo, mi metteva felicità, spensieratezza.

"Harry se io rimango, beh, hai capito, non mi lascerai sola giusto?" domandai mentre le nostre fronti combaciavano perfettamente,

"non lo farei mai" rispose lui, mi strinse la mano e io sorrisi ancora più felice.

"Questa sera Zayn da una festa a casa sua, ci ha invitati, ci vogliamo andare?" mi domandò, io annuii sorridendo.

"come ti senti?" continuò

"bene perchè?"

"beh, la pillola potrebbe darti fastidio" disse poggiandomi la mano sulla pancia e facendo dei cerchi immaginari, io sorrisi e misi la mia testa nell'incavo del suo collo.

"Harry ho paura" dissi prendendogli una mano,

"ti capisco, non ti preoccupare, c'è una bassissima percentuale che succeda" mi rispose, io chiusi gli occhi e lo strinsi forte, respirai a pieni polmoni il suo profumo e poi gli riaprii.

 

"ragazzi siamo ritornati!" urlò mamma dal piano di sotto, noi subito ci alzammo e scendemmo al piano di sotto, non vedavamo Des da più di due settimane e questa mattina mamma era andata all'aereoporto a prenderlo.

In mano aveva due lettere, una verde e una azzurro, ce le consegnò a seconda del colore dei nostri occhi, io esitai ad aprire e quindi aprii prima Harry.

Appena lesse il contenuto del bigliettino nella busta strabuzzò gli occhi, io mi affrettai ad aprirla e rimasi sorpresa, dentro c'era un biglietto da Londra all'Italia, precisamemte Verona.

Ohh Verona, la città degli innamorati, la città di Romeo e Giulietta.

Subito andai ad abbracciare Papà e con le lacrime agli occhi lessi la data di partenza, due giorni dopo.

 

Subito presi il cellulare, composi il numero e chiamai a Perrie.

"pronto!" rispose felice

"Perrie preparati che fra un quarto d'ora ti passo a prendere" dissi io agitata,

"ehi patata cos'è tutta questa agitazione?" domandò lei ridendo,

"papà ci ha regalato un viaggio di due settimane a Verona a me e a Harry, vorrei andare a fare shopping"

"vorrei?! DEVI!" urlò dall'altro lato della cornetta, io rosi ancora di più.

In quel momento non pensai alla possibile grazidanza, ero felice, papà mi aveva resa la donna più felice del mondo, e poi quella vacanza con l'amore della mia vita.

Era tutto perfetto.

"Harry deve assolutamente venire con noi!" mi raccomandò Perrie,

"perchè?" domandai curiosa,

"beh semplice, l'Italia è il paese dei bei ragazzi e non puoi comprarti cose da far girare la testa altrimenti Harry s'ingelosisce e rovina la vacanza"

"ah capisco" risposi, coprii il cellulare e mi rivolsi ad Harry,

"Harry oggi, cioè ora, tu vieni a fare shopping con me" lui mi guardò interrogativo,

"perchè Zayn accompagna Perrie almeno così non si annoia" continuai sparando balle, lui arreso annuì.

 

Corsi di sopra per prepararmi e in due minuti ero lavata, vestita e truccata.

Mentre Harry parlava con mamma e papà io scesi di sotto, lo presi per il braccio e lo trascinai fuori casa in macchina. Lui mi guardava e rideva alle mie mosse, gli tirai un leggero schiaffetto su una spalla e così mise il broncio, mi avvicinai vicino al suo orecchio e gli morsi il lobo,

"allontaniamoci da casa e faccio in modo che tu togli il broncio" dissi e lui mi sorrise maliziosamente ma non pensava che l'avrei solamente baciato.

Arrivammo davanti casa di Perrie che in quei giorni era in pausa dall'università, Harry fece suonare il clacson e dalla porta uscì una Perrie con un sorriso che partiva da un orecchio all'altro salii on macchina ai sedili posteriori.

"ciao Perrie" disse Harry rimettendo in moto,

"ciao Lottie" disse lei, io mi girai e sorrisi,

"io non esisto" disse Harry rimettendo il broncio,

"ma Zayn?" continuò

"beh, lui non viene" rispose la bionda, Harry mi fulminò con uno sguardo, io sorrisi e feci spallucce,

"l'ho detto in modo tale che tu ci accompagnassi e ci aiuti a scegliere i vestiti, così non ti ingelosisci a Verona" lui rise e poi mi mise una mano nell'interno coscia, io emisi un piccolo gemito che Perrie sentii,

"ragazzi io voglio arrivare al centro commerciale intera" disse prendendo il braccio di Harry e mettendolo sul cambio.

 

Ci mettemmo tutti a ridere compresa lei.

Arivati al centro commerciale subito ci fiondammo da h&m, Perrie mi lanciò una decina di vestiti striminziti e Harry si sedette su una poltroncina vicino al camerino.

Li dovetti provare tutti e per fortuna Harry trovò un difetto su ognuno di essi, o erano troppo corti o troppo scollati.

Perrie riandò alla ricerca di vestiti ma io l'ammonii dicendo di fare solo completi con pantaloni e maglie lei triste non cercò più vestiti.

 

 

[...]

Passarono die ore di shopping assoluto, io e Harry eravamo stanchissimi mentre Perrie poteva andare ancora in 4 centri commerciali.

Avevamo preso: 2jeans attillati neri, 2 jeans attillati neri, un paio di jeans a vita bassa larghi sulle cosce e stretti sulle caviglie, 4 paia di shorts blu neri bianchi e rosa, canotte abbinate agli shorts, un paio di converse bianche e un paio di nike blazer nere e grigie; tutti questi vestiti li portava il povero Harry.

Lui, con l'appoggio di Perrie, mi costrinse a provare un vestito celeste chiaro, avava un corpino che comprendeva il seno fatto con delle fasce e poi sotto era a palloncino, aveva la scpllatura a cuore, le preferite di Harry.

"provalo, vedi, ha lo stesso colore dei tuoi occhi" disse per convincermi e io per farlo felice lo provai, era bellissimo e così lo comprai.

Sotto ci abbinai un paio di tacchi blu.

La mia valigia era piena, se poteva avrebbe sputato vestiti.

 

 

 

 

 

 

-SPAZIO AUTRICE-

Ecco il nuovo capitolo,

scusatemi gli errori ma con il tablet è più complicato scrivere.

Ho fatto di tutto per non lasciarvi in sospeso,

e vi dico che per colpa di questo problema la storia durerà più

capitoli.

Spero che vi piaccia,

ci sono molti lettori silenziosi, come mostro nelle immagini seguenti.

Recensiteeeeeeeee :)

Simona x.

 

 

 

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Capitolo 27
*** Arrived to Verona ***


 

Erano le cinque del mattino,

in meno di tre ore io e Harry saremmo partiti verso Verona.

La mia valigia era strapiena,

Perrie aveva fatto in modo di far entrare tutti i vestiti che avevavo comprato due giorni prima più altri vestiti e scarpe.

Mi feci una doccia e mi misi in intimo, andai in camera di Harry e mi presi una sua maglietta dei ramones e me la misi, mi arrivava fino a metà coscia e sotto mi misi un paio di leggins dai colori pazzi abbinati alla maglia.

Riandai in camera e presi il cellulare.

Mi era arrivato un messaggio.

 

Da: Perrie

Buon viaggio tesoro e mi raccomando,

niente sporcizie.

 

A: Perrie

Grazie mille.

Non ti preoccupare riusciamo a mantenerci.

 

Non rispose.

Harry era pogiato sullo stipite della porta e mi fissava.

"quella maglia me la volevo mettere io" disse venendomi incontro,

"sei arrivato troppo tardi" risposi dandogli un bacio a stampo.

Mi mise una mano sotto la maglia e mi accarezzò provocandomi dei brividi lungo la spina dorsale, iniziò a giocare con l'aggancio del reggiseno ma io lo bloccai,

"Harry no, sono ancora molto scossa" dissi io allontanandomi e lui annuì, poggiai la mia testa nell'incavo del suo collo e delle leggere lacrime mi scivolarono dagli occhi.

 

Lui mi alzò il viso e me le asciugò con dei piccoli baci a stampo.

"ragazzi dai andiamo" disse papà interrompendo il nostro momento dolce, io presi la mia valigia e il mio beauty case e mi avviai per le scale, papà mi raggiunse e mi aiutò a far scendere la pesantissima valigia nera.

Poco dopo ci raggiunse Harry in macchina, mise la valigia nel cofano e partimmo.

 

Come al solito io stavo ai posti dietro e lui avanti, dallo specchietto mi guardava e mi sorrideva, quella situazione non mi piaceva molto, io arrossivo e c'era papà che poteva vederlo.

 

Dopo mezz'ora arrivammo all'aereoporto.

Salutai papà con un abbraccio e poi se ne andò, io e Harry rimanemmo seduti sulle panchine per la restante mezzora.

Appena papà se ne andò lui mi prese il viso e mi baciò, era un bacio passionale, casto.

Durò pochi attimi ma per me furono infiniti.

 

 

[...]

"preghiamo ai gentili passeggeri del volo diretto verso Verona di andare a fare il check-in perchè tra un quarto d'ora l'aereo decollerà" annunciò la voce metallica dell'alto parlante, subito io e Harry ci alzammo.

 

Passammo il check-in e ci avviammo verso l'uscita che ci portava al nostro aereo mano nella mano.

 

Salimmo, cercammo i nostri posti e ci sedemmo.

Eravamo capitati al lato, vicino all'ala destra e davanti a noi capitò un'arzilla signora anch'essa inglese.

 

Era sulla sessantina, aveva un paio di piccoli occhi azzurri contornati dalle rughe e lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia che le cadeva sulla spalla destra.

"ragazzi siete in viaggio di nozze?" ci domandò girandosi verso di noi, io arrossii e così feci rispondere a Harry,

"beh, no, noi siamo fratelli e i nostri genitori ci hanno regalato questo viaggio" disse lui stringendomi la mano,

"io la prima volta che sono andata a Verona avevo appena 21 anni, ero in viaggio di nozze con il mio sposo, ero giovane ed innamorata." disse prendendo un respiro.

"eravamo nel hotel 'Miraggio' dove concepii i miei due figli, un maschio ed una femmina, due gemelli. Si chiamano Caterine e Max." continuò mentre noi ascoltavamo interessati.

"mio marito è morto una settimana fa e sul letto di morte mi ha chiesto che in occasione del nostro cinquantesimo anniversario di ritornare, anche da sola, a Verona, in modo tale che lo ricordassi" disse con le lacrime agli occhi.

 

Io mi commossi, non esistevano più le coppie come prima, sempre fedeli ed innamorati.

Harry mi asciugò una lacrima che mi era caduta e la signora ci guardava sorridendo,

"spero che anche tu troverai l'amore della tua vita" mi disse la signora, mi voltai verso Harry e gli sorrisi.

 

La conversazione finì li, sulle spalle dei posti davanti c'era un televisorino con dei film ma fungeva anche da lettore multimediale.

 

Infilai la mia penna usb e scelsi la canzone.

Iniziai a sfogliare la play list con il dito fino a quando trovai una canzone di Enya, una cantante irlandese con un timbro particolarissimo.

Chiusi gli occhi e poggiai la testa su una spalla di Harry.

 

 

[...]

"Lottie svegliati" mi disse Harry squotendomi, io mugolai.

"dai Lottie siamo arrivati" continuò lui, come pronunciò la parola 'arrivati' spalancai gli occhi e mi affacciai al finestrino dell' aereo, Harry rise.

"dobbiamo ancora atterrare" disse ridendo, io sbuffai e gli tirai una pacca sulla spalla sorridendogli.

 

Dopo dieci minuti atterrammo, scendemmo e andammo a prendere le nostre valigie.

 

Fuori mentre aspettavamo il taxi ritrovammo la signora dell'aereo.

"ragazzi divertitevi" ci disse sorridendoci, noi annuimmo.

 

Arrivò il taxi, il tassista mise le valigie nel cofano e poi partimmo.

Dopo venti minuti arrivammo all' hotel che mamma e papà avevano prenotato.

 

Entrammo nella hall e ci dirigemmo alla reception,

"voi siete?" domandò il ragazzo mettendo apposto delle scartoffie,

"Harry Styles e Charlotte Styles" disse Harry

"eccovi le chiavi, camera 69, secondo piano quinta porta a sinistra" appena nominò il '69' io e Harry ci guardammo negli occhi accennando una risatina.

"grazie mille" dissi io prendendo le chiavi e le misi in tasca.

Arrivati davanti alla porta della camera infilai la chiave nella toppa,

"chisà cosa hanno fatto in questa camera" disse Harry sorridendo maliziosamente,

"porco" dissi dandogli uno schiaffo sulla spalla e poi ci mettemmo entrambi a ridere.

 

Appena aprii la porta rimasi senza fiato,

Le pareti erano color panna tutte affrescate con delle fantasie floreali.

Appoggiato al muro c'era un enorme letto a baldacchino da due piazze e mezza a baldacchino, le coperte erano bordeux con le lenzuola nere e relativi cuscini.

Il tessuto che formava il baldacchino era bordeux tendente al rosso con sfumature nere ai lati.

C'era un balconcino molto carino, la ringhiera era costituita da tante colonnine ricoperte d'edera.

Andai in bagno a vedere in che condizioni stavo e appena entrai notai che era enorme, c'era una doccia e una vasca idromassaggio, il lavandino era doppio con uno specchio altrettando enorme attaccato alla parete.

 

Appena riandai in camera accesi il computer e mi collegai alla rete wi-fi dell' hotel e mi collegai su skype, c'era Perrie collegata e così feci la videochiamata mentre Harry chiamava a mamma e papà.

"ehi sei arrivata!" disse lei sorridendo

"si e qui è tutto bellissimo" dissi mostrandole il letto che era alle mie spalle,

"mi fai fare il giro della camera?" mi domandò lei facendo gli occhioni e il labbruccio io annuii prendendo il computer tra le mani.

 

 

[...]

"wow Lottie i vostri genitori vi hanno sistemato bene" disse lei appena appoggiai il computer sulla scrivania in noce che era in camera,

"si qui è tutto bellissimo"

"vabbè Lottie ti devo salutare che dopo domani ho un esame" disse lei triste,

"vabbene, ciao e buona fortuna" le dissi io prima di attaccare.

"Lottie c'è qualcun'altro collegato?" mi domandò Harry, io controllai e gli feci no con il dito.

 

Mi andai a buttare sul letto e poi mi seguì Harry,

"qui è tutto bellissimo" mi sussurrò all'orecchio, io annuii e mi rialzai dirigendomi verso la valigia e trasportandola vicino al grande armadio anch'esso in noce.

Iniziai a svuotarla mettendo tutti i vestiti nell'armadio quando sentii una strana sensazione alla pancia

Corsi in bagno, mi calai il pantalone e gli slip e notai una macchia rossa su di essi,

"merda" urlai e così venne Harry,

"che succede?" domandò lui visibilmente preoccupato, io gli indicai gli slip e lui sorrise,

"non diventeremo genitori" disse felice, io sorrisi,

"Harry mi porti il beauty case e una mutanda?" gli domandai facendogli occhi dolci e uscì.

Dopo cinque minuti ritornò porgendomi lo slip, io mi cambiai ed aprii il beauty case, presi un assorbente e me lo misi.

 

Uscii dal bagno sorridendo come un'ebete e a sua volta sorrideva Harry, mi avvocinai a lui che era seduto sul letto e mi allungai.

"Hai visto? Non è successo niente" mi disse accarezzandomi la pancia,

"Harry oggi possiamo rimanere in albergo, non mi sento molto bene" domando io e lui annuì,

"chiamo il servizio in camera così ci portano loro la cena" mi disse e io annuii, accesi la tivù e misi un canale qualunque ma non capivo niente dato che era in italiano.

 

Ci accolammo sul letto e mi mise un braccio sulle spalle,

"Dio solo sa quanto ti amo" mi disse, io sorrisi arrossendo,

"sei ancora più bella quando arrossisci" continuò lui.

Mi avvicinai delicatamente a lui e posai le mie labbra sulle sue morbie.

 

Con la lingua mi chiese delicatamente l'accesso e io glielo concessi.

Ci baciammo e ci facemmo coccole tutto il tempo, spesso lui mi accarezzava la pancia prcurandomi un po' di piacere dal dolore che provavo in quel momento.

 

 

[...]

Bussarono alla porta, Harry si alzò ed andò ad aprire.

"ecco la cena" disse il cameriere cimentandosi a parlre in inglese

"grazie mille" rispose Harry con una pessima pronuncia in italiano, il cameriere sorrise.

"vi volevamo avvertire che domani sera c'è un ballo, per le coppie, amici come voi, fratello e sorella. Se volete venire l'entrata è gratis" ci disse il cameriere.

"verremo" dissi avvicinandomi alla porta.

Se ne andò lasciandoci soli.

 

Mangiammo un po' di pasta e la bistecca e poi ci addormentammo abbracciati.

Tutto era perfetto se c'era lui.

Io lo amavo più della mia stessa vita e se mi avrebbe lasciata io non sapevo che avrei potuto fare.

Semplice, sarei impazzita.

 

-spazio autrice-

eccomi con un nuovo capitolo,

spero che vi piaccia e che recensite.

vi ricordo di passare da Daughter.

Poi, se volete potete passare da My Weakness caused you Pain.

vabbè ora mi dileguo.

un bacione.

simona :)

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Capitolo 28
*** Marriage and breakfast ***


 

POV's HARRY

Mi svegliai dalla luce soffusa dei raggi di soli che delicatamente entravano dalle tapparelle, la mia mano era poggiata sulla pancia di Lottie e lei mi stringeva il polso.

Piano piano mi liberai dalla sua presa e andai a farmi una doccia.

Dopo cinque minuti uscii lavato e vestito.

Erano le nove e venti, alle dieci dovevamo andare a fare a fare colazione così decisi di svegliare la mia amata.

Dormiva con le labbra socchiuse e i suoi capelli mossi sparsi sul cuscino.

"amore svegliati" le sussurrai vicino all'orecchio, lei mugolò facendomi ridere,

"dai tesoro tra poco dobbiamo andare a fare colazione" continuai.

Lei si stiracchiò e aprii gli occhi, si alzò e andò vicino all'armadio.

Faceva caldo così si mise gli shorts rosa con sopra la maglia del medesimo colore, andò in bagno e legò i suoi capelli in uno chignon disordinato.

Ritornò in camera e si mise le all star bianche.

Erano le dieci meno cinque così decidemmo di uscire per andare nella sala colazione.

Arrivammo alla hall e li c'era il ragazzo della sera precedente.

Sopra al bancone c'era il classico campanello degli hotel, io per sfizio lo suonai ricevendo uno schiaffetto da Lottie, anche il ragazzo rise.

"ditemi" disse il ragazzo in inglese ma con una pessima pronuncia,

"la sala per le colazioni?" domandai,

"è li" rispose indicando un corridoio ampio,

"troverete una targhetta" continuò io annuii,

"grazie mille" disse Lottie in italiano un po' impacciata,

"allora questa sera sarete al ballo?" ci domandò il ragazzo e Lottie annuì,

"dovete mostrare questo alla discoteca al piano di sotto. Non serve a niente, è solo una formalità" disse porgendoci un cartoncino rosso sangue scuro, lo prese Lottie e poi andammo verso il corridoio.

 

 

[...]

Arrivammo in una sontuosa sala dal pavimento nero e le pareti color panna, al soffitto erano appese delle farfalle bianche che dondolavano grazie alla leggera corrente.

I tavolini erano tondi e ricoperti da una tovaglia nera, le sedie erano imbottite e ricoperte da della stoffa bordeux.

Sopra ai tavolini c'erano dei bigliettini con i cognomi scritti a mano così cercammo il nostro.

 

Lo trovammo, era un po' più piccolo degli altri dato che eravamo in due.

Era vicino ad una enorme vetrata che ci permetteva di vedere il bellissimo paesaggio di Verona.

Prendemmo i piatti e ci avvicinammo vicino al buffet, Lottie mi diede il suo e prese la macchinetta fotografica,

"questa la mandiamo a Niall" disse facendomi vedere la foto che aveva appena scattato, io sorrisi ridendo.

Lei fece una colazione a base di frutta invece a me era all'insegna dei dolci.

Dal mio piatto trasbordavano dolci.

 

 

Dopo aver finito di fare colazione ritornammo in camera e ci lavammo i denti.

"mi piace molto qui" disse Lottie sciacquandosi i denti

"a me piace stare qui con te" dissi io prendendole un fianco, lei mi scoccò un bacio sulla guancia e uscì dal bagno.

Prese la borsa e le chiavi della stanza e uscimmo.

Consegnammo le chiavi alla hall e uscimmo.

 

Camminammo per una decina di minuti fino a quando arrivammo difronte ad una maestosa cattedrale, entrammo e facemmo molte foto,

"qui ci verremo a sposare" dissi io abbracciandola e dandogli un bacio tra i capelli, lei annuì sorridendo.

Era una chiesa stile '800, tutta affrescata e adornata da arazzi.

Ci facemmo una foto insieme sulle scale del sagrato e poi andammo nel centro storico.

 

 

[...]

"questo è il balcone di Giulietta" disse lei con gli occhi sognanti, c'erano molte coppie che si baciavano o che scrivevano lettere da infilare nelle fuge delle mattonelle.

Lottie fece molte foto ad ogni cosa.

"scusa ci può fare una foto?" domandai ad un ragazzo italiano che però mi capì.

Ci mettemmo davanti al balcone e ci baciammo, il ragazzo ci scattò una foto e poi ci ridiede la macchinetta, lo ringraziai e poi continuammo a farci il nostro giro.

"questa foto la metterò come sfondo del cellulare" dissi io mostrandogliela, lei sorrise.

"anche io" disse prendendomi la mano.

Era mezzoggiorno e il caldo si faceva sentire, ci prendemmo una granita e ritornammo all' hotel.

 

 

[...]

"sono stanchissima" disse Lottie buttandosi sul letto, io stavo vicino alla scrivania ad accendere il pc.

"qual'è la passworld?" domandai,

"Harry" rispose,

"si?"

"no dico la passworld è Harry" disse ridendo, io sorrisi.

"ah" risposi.

 

Su skype c'erano tutti così avviai una videochiamata di gruppo, Lottie si alzò e si venne a sedere sulle mie gambe.

"ehi ragazzi!" disse Eleanor che stava con l'account di Lou e poco dopo venne anche lui,

"ciao, come va li?" domandai

"tutto bene" Zayn

"che fate?" ci domandò Niall e io gli mandai la foto del buffet della colazione e rimase imbambolato,

"e questa era solo la colazione" dissi io divertiti,

"vengo subito" disse.

"oggi che fate" domandò Perrie,

"non lo so, credo che usciamo, vero?" domandai a Lottie,

"no! Io devo andare dal parrucchiere, anzi devo andare ancora a prenotarmi" rispose,

"il parrucchiere? Perchè?" Eleanor

"oggi c'è un ballo dedicato a Giulietta e Romeo nella discoteca dell' hotel" spiegò lei inviando la foto dell'invito.

"wow, siete fortunati, siete in una delle città più belle del mondo, due settimane, nell'hotel più bello del mondo" Liam,

"si" disse Lottie con gli occhi sognanti,

"Louis comunque è tutto apposto" dissi io riferendomi alla mancata gravidanza e lui annuì sorridendo.

"Perrie oggi mi metterò il vestito che mi avete costretto a comprare tu e Harry" disse lei sorridendo,

"hai visto che hai fatto bene a comprarlo?" rispose la bionda mentre io annuivo.

Gli mandammo la foto del nostro bacio sotto il balcone e tutti sorrisero,

"li dov'è?" domandò Eleanor,

"li è sotto il balcone di Giulietta" rispose Lottie stringendomi la mano, io sorrisi.

"Lou mi ci portì in viaggio di nozze" gli domandò facendo gli occhioni,

"viaggio di nozze?" domandai io

"beh si, io e El abbiamo deciso di sposarci, fra tre o quattro mesi" rispose Louis stringendo visibilmente la mano della ragazza, io sorriso mentre Lottie si commosse,

"io farò il testimone!" dissi io alzando la mano, Louis sorrise.

"ve lo volevamo chiedere quando ritornavate, comunque si e Lottie vuoi fare insieme a Perrie la testimone a El" domandò lui e Lottie annuì visibilmente.

"e quando me lo volevate dire, il giorno del matrimonio?!" disse la bionda interrompendo la mia ragazza.

"no il giorno prima" rispose Louis prendendola in giro, ci mettemmo tutti a ridere.

"noi dobbiamo andare a mangiare" dissi guardando l'orologio,

"ciao e buon appetito" Lou e El,

"grazie" risposi,

"a domani, Lottie dimmi tutti i particolari del ballo eh!" Perrie,

"certo, anzi ti mando anche le foto" rispose Lottie

"miraccomando eh! Fatemi la foto di ogni pranzo e ogni cena" Niall, noi ci mettemmo a ridere

"non fate cose ambigue eh!" Liam,

"non possiamo" dissi ricevendo una occhiata fulminate da Lottie,

"ritornate presto eh!" disse Zayn,

"due settimane sono" risposi io.

"ragazzi ora dobbiamo andare veramente un bacione!" disse Lottie prima di attaccare.

 

Uscimmo e riandammo nella sala dove abbiamo fatto colazione, allo stesso tavolo.

 

Facemmo la foto al buffet per Niall e ci prendemmo un piatto di pasta con le vongole, finito passammo nella hall per prenotare l'appuntamento dal parrucchiere e ritornammo in camera a riposarci.

 

 

spazio autrice***

Ecco il nuovo capitolo.

Spero che vi piaccia e che lasciate una recensioncina.

Eleanor e Louis hanno annunciato il matrimonio.

e appproposito di matrimoni, avete sentito?

Zayn e Perrie si sposeranno, a me l'ho confermato la sorella di lui, Waliyha.

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Capitolo 29
*** Don't let me go ***


 

Lottie mi aveva proibito di andare con lei perchè voleva farmi una sorpresa.

Ci saremmo visti quella sera direttamente davanti alla discoteca dell'hotel.

Andai nella sala relax dell'hotel dove c'erano diversi ragazzi che giocavano alla wii, mi avvicinai ad un divanetto e mi sedetti.

Presi un giornale e lo sfoglia guardando le immagini dato che era scritto in italiano.

La vita in Italia era tranquilla, in Inghilterra era tutta un'altra cosa, corse frenetiche per arrivare a lavoro in orario o non perdere la metro.

"Ehi" disse un ragazzo ma non mi girai,

"Ehi tu" continuò, io mi girai verso di lui,

"si tu" disse indicandomi

"scusa ma io sono inglese" dissi e lui annuì,

"vuoi giocare con noi" disse lui nella mia lingua, io annuii avvicinandomi a quei ragazzi.

Mi diede il telecomando della wii e impostò il gioco, Mario Kart.

Non sapevo giocare molto infatti spesso andavo fuori strada ma poi mi riprendevo.

Erano dei ragazzi molto allegri e ogni cosa che dicevano tra di loro Mark, il ragazzo che mi aveva chiamato, me lo traduceva dato che aveva vissuto 4-5 anni in inghilterra.

 

"Mark voi che fate questa sera?" domandai io, lui lo tradusse agli altri e fecero spalluccie,

"non andate al ballo?" continuai,

"no, non abbiamo un'accompagnatrice" disse uno dei ragazzi, io annuii.

"te?" domandò, io annuii arrossendo,

"io ci vado con la mia sorellastra" dissi sorridendo come un ebete,

"ehi amico, non ce la dai a bere" disse Mark dandomi una gomitata.

"lei è anche la mia ragazza, portiamo avanti questa situazione da oltre due anni, in segreto dai nostri genitori" dissi mostrandogli lo sfondo del mio iphone, c'era il nostro bacio sotto il balcone di Giulietta, loro sorrisero.

"è bellissima" disse uno di loro, io sorrisi annuendo.

 

Ci rimettemmo a giocare ma giocammo a Just Dance, io me la cavavo bene.

Scelsero 'Cotton Eye Joe' dove io feci tutte le stelle sotto lo sguardo stupito degli altri ragazzi.

Erano simpatici, Mark mi faceva da traduttore, Luca era bassino e un po' sovrappeso, aveva i capelli biondi e gli occhi neri, Giorgio era alto con molti muscoli, aveva la carnagione scura e i capelli scuri, assomigliava a Zayn e Michele aveva i capelli rossi e le lentiggini su tutta la faccia, aveva l'altezza media e un corpo magro.

 

Venivano dal sud dell'Italia, precisamente dalla Sicilia.

Erano venuti a Verona perchè la sorella di Mark si sarebbe sposata li.

Erano le sette e mezza così andai in camera a prepararmi.

Mi misi uno smoking gessato infilando nel taschino della giacca un fazzoletto dello stesso colore del vestito della mia ragazza.

Scesi sotto senza fretta e andai alla hall,

"come siamo belli signor.... Styles?" disse il solito ragazzo,

"la prego, mi chiami Harry" dissi porgendogli la mano e lui me la strinse.

"io sono Simone piacere" disse lui sorridendo,

"dov'è la discoteca?" domandai, in grandi linee Mark e i suoi amici mi avevano insegnato l'italiano,

"aspetta che ti accompagno" disse lui prendendo il telefono per chiamare un suo collega che dopo due minuti arrivò.

Andammo verso l'ascensore e lui pigiò il pulsante con scritto sopra '-2' e partimmo,

"da dove vieni?" mi domandò lui un po' intimidito,

"io? Da Holmes Chapel, un piccolo paesino dell'Inghilterra" risposi avvicinandomi,

"quanti hanni hai?" domandai a mia volta

"26 te?"

"22 compiuti a febraio" risposi, l'ascensore si aprì e noi uscimmo, percorremmo un lungo corridoio dalle pareti rosso sangue scuro e arrivammo davanti ad una porta.

 

C'era un uomo enorme dalla pelle scura,

"ciao Micheal" disse Simone salutando e lui rispose facendo un cenno con la testa.

Simone se ne andò e rimanemmo io e Micheal,

"non entri?" mi domandò l'uomo e io mi girai

"devo aspettare la mia ragazza" risposi camminandogli avandi e dietro.

"eccomi" disse Lottie venendo a passo veloce verso di me dato che non poteva correre per via dei tacchi blu.

Era a dir poco bellissima, il parrucchiere le aveva fatto uno chignon

 con delle trecce che partivano da dentro e uscivano fuori.

Gli occhi erano messi in risalto da un trucco leggero.

Al polso sinistro aveva un bracciale con dei fiori bianchi, era bellissima.

Salutai Micheal facendogli vedere l'invito ed entrammo.

 

La presi per mano e poi fummo accolti da un flash,

"passate dopo alla Hall che ci sarà la foto stampata" ci disse il fotografo, io annuii e andammo verso un dei divanetti.

 

La discoteca era molto semplice, le pareti erano nere come il pavimento, e tutti gli angoli spuntavano luci e altre cose.

 

Ci avvicinammo a uno dei divanetti e ci sedemmo,

"tu sei tutto per me" le dissi avvicinandomi a lei, lei sorrise.

"io... io Harry, sento come se senza di te sarei persa, ho paura che ci dividano, questo mi sta lacerando dentro" disse con gli occhii lucidi.

Misi una mia mano sulla sua guancia e l'avvicinai a me,

"non succederà, non ci divideranno" le sussurrai a pochi millimetri dalle sue labbra.

Mi prese il volto e annullò la distanza, le nostre labbra erano come se si volessero abbracciare e a quel contatto sentii una strana sensazione, nello stomaco milioni di farfalle mi volavano e andavano a sbattere contro le pareti.

Con delicatezza lei mi chiese l'accesso e io glielo concessi, iniziarono a cercarsi, ballare e rincorrersi.

 

Quando ci staccammo lei mi fece un sorriso a fior di labbra e si alzò a prendere un drink.

"Lottie non esagerare, sai che non lo reggi l'alchool" dissi togliendole il bicchiere di vodka dalle mani, lei annuì e mi prese una mano.

Andammo al centro della pista da ballo e mi mise le braccia dietro al collo, io misi le mie mani sui suoi fianchi e inziammo a muoverci quando partì la musica,

era un lento.

Ondeggiavamo come le onde del mare, eravamo gli unici per me.

Lei mi sorrideva, quel sorriso che mi faceva rivivre.

 

Appoggiai la mia fronte alla sua facendo toccare i nostri nasi.

"ti amo Charlotte Marie Styles" dissi baciandola, il pavimento pareva non esistere più come tutta la gente che ci circondava.

Eravamo solo io lei e le nostre farfalle, strise le braccia in torno al mio collo e piano piano si separò da me,

"anche io ti amo Harold Edward Styles" mi sussurrò lei sulle labbra sorridendo.

Finì la canzone e noi andammo verso il buffet.

Mi era venuta in mente un'idea.

"Lottie io vado un attimo in bagno" dissi, lei annuì bevendo l'ennesimo drink.

 

 

POV's LOTTIE

"Lottie io vado un attimo in bagno" mi disse, io annuii e bevvi il mio ennesimo drink.

 

Dopo dieci minuti non ritornava e io presi un po' di noccioline.

"ehm, scusate, vorrei dedicaare questa canzone  alla mia ragazza" disse una voce roca, io mi girai e lo vidi con la chitarra in mano mentre si sedeva su uno sgabbello.

Io subito andai verso di lui sotto gli occhi di tutti che mi scrutavano.

Iniziò a suonare, le sue mani passavano delicatamente sulle corde della chitarra mentre mi guardava con gli occhi lucidi

 

"Now you were standing there right in front of me
I hold on, it's getting harder to breathe
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be

I saw in the corner there is a photograph
No doubt in my mind it's a picture of you
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two

I'll keep my eyes wide open
I'll keep my arms wide open

Don't let me
Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of feeling alone

Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of feeling alone

I promise one day I'll bring you back a star
I caught one and it burned a hole in my hand oh
Seems like these days I watch you from afar
Just trying to make you understand
I'll keep my eyes wide open yeah

Don't let me
Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of feeling alone
Don't let me
Don't let me go

Don't let me
Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of feeling alone

Don't let me
Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of feeling alone

Don't let me
Don't let me go
'Cause I'm tired of sleeping alone"

 

 

I miei occhi pizzicavano, non sapevo se sarei riuscita a trattenere le lacrime.

Camminai velocemente verso il palco e appena finì io salii.

 

Mi avvicinai a lui e come mi vide mi abbracciò,

"Ti amo, tanto, troppo, all'infinito" dissi mentre lui teneva le sue mani sui miei fianchi.

Piano mi avvicinai a lui e annullai le distanze, era un bacio delicato, tutte le altre persone ci fecero un applauso.

 

Scendemmo dal palchetto mano nella mano e una signora mi fermò,

"hai un ragazzo adorabile" mi disse, io sorrisi guardando negli occhi Harry,

"grazie mille, lo so, lui è fantastico" risposi stringendogli la mano.

 

 

-spazio autrice-

Scusatemi per il ritardo ma l'altro ieri ho litigato con

il bastardo che ERA il mio migliore amico e non avevo voglia di scrivere e

poi oggi mi ha colpito il blocco e non riuscivo a scrivere ma ce l'ho fatta.

Vabbè, ecco il ballo,

io amo Harry e le sue sfaccettature.

Avete visto questa mattina i VMA? io no

perchè i miei odiano le mie ragioni di vita e fanno di tutto per ostacolarmi

e quindi mi hanno staccato internet ma questa sera me lo vedo e dopo domani mattina

collego il pc alla tv e me lo rivedo per vendetta.

Ma avete visto ke ha fatto la Swift? mentre parlava Harry ha detto una parolaccia contro i 1D a Selena ma....

questo 'ma' mi piace.

L'HANNO INQUADRATA LE TELECAMERE E L'HANNO VISTA TUTTI muahahahah.

Vabbè ora mi dileguo.

Aggiornerò quando arriverò ad almeno cinque recenioni perchè ho l'impressione che non

piace più.

Un bacione

Simona

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Capitolo 30
*** "...Maybe she is pregnant..." ***


Finita la festa ritornammo in camera, lei mi guardava e sorrideva.

"grazie Harry" mi disse stringendomi la mano,

"di nulla" mi avvicinai a lei e le diedi un dolce bacio a stampo sulle labbra.

 

 

[...]

Mi svegliai alle undici, Lottie non era accanto a me così mi alzai per andare a vedere se era in bagno ma niente.

La chiamai ma niente.

La cercai sul piano ma niente.

Ritornai in camera e ripresi il cellulare tra le mani e la richiamai.

"Buongiorno dormiglione" mi disse entrando in camera con un vassoio enorme e un sorriso raggiante, tirai un sospiro di sollievo e mi avvicinai a lei.

"cos'è?" domandai dandole un bacio sulla fronte,

"apri" disse poggiando il vassoio sul letto e io mi avvicinai.

 

Lo aprii e vidi al centro del vassoio una mini torta tonda, ricoperta di pasta di zucchero bianca con sopra scritto un fregio 'HL', il contorno era tagliato a rombo e ai vertici c'erano delle perle bianche, alla base c'era poi un nastro nero che la contornava.

"wow Lottie, dove l'hai presa?" domandai curioso,

"l'ho fatta fare io, perciò non mi hai trovata" disse sorridendo.

"wow Lottie" dissi sbalordito, prese il coltello e la tagliò in due parti,

"ah, mi ha fatto una sorpresa" disse sorridendo,

"che cosa" domandai, lei girò la torta e mi fece vedere le due parti tagliate,

"non mi aveva detto Renato che lo avrebbe fatto" disse indicando il centro della fetta, c'era un cuore di pan di spagna al cacao.

"wow".

Dopo aver tagliato la torta me la mise su un piatto e io ne presi un po' con la forchetta, gliela diedi a lei che sorrise.

 

 

[...]

"grazie per la torta, non dovevi" dissi accarezzandole un braccio, lei sorrise mettendo in mostra una piccola fossetta,

"ormai l'ho fatta" disse ridendo.

"dobbiamo chiamare mamma e papà" continuò, io annuì.

Prense i piatti e li mise sul vassoio,

"vatti a vestire che quando ritorno usciamo" disse uscendo dalla porta,

"ok" risposi andando in bagno.

Mi vestii e quando arrivò uscimmo dalla nostra camera.

 

 

[...]

"tieni Simone" gli dissi dandogli le chiavi,

"grazie Harry, oggi dove andate?" mi domandò,

"non lo so ci andiamo a fare un giro, dobbiamo prendere dei regali per i nostri amici e altre cose" dissi uscendo,

"vabè, ciao" disse facendo cenno con una mano.

 

Entrammo in diversi negozietti, a Eleanor prendemmo una sciarpa con delle fantasie in bianco e nero e un paio di scarpe tacco 15 nere mentre a Perrie, Lottie scelse un vestito floreale tutto colorato.

Le ragazze non erano un problema, piuttosto i maschi lo erano quindi decidemmo che il pomeriggio avremmo fatto una videochiamata e ce lo avremmo chiesto.

 

 

[...]

"ah finalmente siamo ritornati in camera!" disse Lottie buttandosi sul letto che le signore dalla pulizia avevano appena rifatto.

"sei stanca?" le domandai andandole vicino, le accarezzai una guancia,

"si e poi mi fa male la pancia" disse mettendo il broncio,

"ah, povera la mia piccolina" dissi prendendola in braccio, incrociai le gambe a mo di 'fior di loto' e lei le allungò vicino ai miei fianchi.

"ti amo" le dissi baciondole il naso, lei arrossì,

"anche io" rispose lasciandomi dolci baci sulla mascella e il collo.

"ancora arrossisci quando ti dico che ti amo" le dissi intrecciando una sua ciocca vicino al mio dito, lei arrossì ancora di più e io sorrisi.

"Harry, ti amo troppo" disse lei riprendendo il colore naturale,

"anche io" dissi abbracciandola e dandole dei baci sul collo, il suo punto debole.

 

Squillò il mio cellulare così mi dovetti alzare per andarlo a prendere vicino alla scrivania.

"ei ragazzi come va?" domandò la voce all'altro lato del telefono,

"ehi mamma qui tutto bene, da voi?" risposi facendo cenno a Lottie di avvicinarsi,

"qui tutto bene però Des si sta disperando perchè due settimane sono troppe,gli mancate" disse ridendo, io passai il cellulare a Lottie e io andai ad accendere il computer.

 

Mentre lei parlava con la madre io andai sul sito dell'arena di Verona per vedere che concerti si sarebbero fatti, Max Pezzali, Nek e i Muse.

Per i Muse i biglietti c'erano ma costavano molto quindi non li comprai.

Dopo dieci minuti ritornò Lottie che aveva appena finito di parlare al telefono,

"che fai?" mi domandò andando a cambiarsi,

"stavo cercando dei biglietti per l'arena di Verona, ci saranno i Muse domani ma i biglietti costano molto" disse aprendo Skype,

"ma tanto a me i Muse non mi piacciono" disse lei mettendosi la maglia e avvicinandosi.

"vabbè, su Skype ci sono solo Liam, Niall e Zayn" dissi mentre avviavo una videochiamata di gruppo,

"e chiamali" disse sedendosi sulle mie gambe,

"lo sto facendo".

La risposta non arrivò molto tardi,

"ciaoooo" disse Niall urlando, noi ridemmo e contracambiammo il saluto a tutti e tre,

"sentite ragazzi, noi alle ragazza abbiamo già preso il regalo ma a voi non sappiamo proprio che prendervi" dissi spiegandogli la situazione,

"per me qualcosa da mangiare" Niall,

"non lo so, vedete voi" Liam e Zayn,

"vabbè" rispose Lottie,

"e Perrie e Eleanor e Louis?" domandai,

"Perrie ha un esame domani" disse Zayn

"e Eluanor stanno nella casa al lago" continuò Liam,

"quindi è ufficiale" dissi io riguardo il matrimonio,

"in teoria si ma i genitori di El non vogliono perchè dicono che sia troppo presto anche se noi abbiamo pensato una cosa" disse Zayn,

"cioè?" domandò Lottie,

"secondo noi è incinta, ogni volta che organizziamo una cena o non vengono o viene solo Lou e povera Perrie sta sempre da sola" disse Zayn,

"cosa?! Io non ci credo, Eleanor è sempre stata attenta su queste cose!" disse lei strabuzzando gli occhi,

"noi non sappiamo che pensare" disse Liam,

"iuhuhuh ci siete" disse Perrie collegandosi alla videochiamata,

"ehi Perrie!" disse Lottie salutandola visto che si era appena collegata,

"guarda!" continuò inviando le foto del ballo, tutti rimasero stupiti.

"questa è la mia preferita" dissi inviando l'ultima.

 

Ce l'aveva fatta il fotografo, c'ero io sul palco mentre suonavo e guardavo Lottie e lei al centro della pista.

 

"si è bellissima" commentò Perrie,

"che fate questa sera?" ci domandò Niall,

"credo che rimaniamo tutto il giorno in Hotel, magari andiamo nella sala relax perchè lei non si sente molto bene" dissi indicando Lottie, lei annuì.

"io devo andare che devo continuare a studiare" disse Perrie e si scollegò.

"noi dobbiamo scollegarci che dobbiamo pranzare, ciao" dissi e poi ci scollegammo.

 

Andammo a mangiare e dopo una ventina di minuti ritornammo in camera, ci allungammo sul letto per riposare ma Lottie si addormentò, era così bella.

Le diedi un bacio sulla fronte e mi andai a fare un bagno caldo.

 

 

 

-spazio autrice-

scusatemi per il ritardo,

ma il blocco si fa sentire,

sono riuscita a scrivere il capitolo

anche se è un po' strimisito,

spero che vi piaccia e che lasciate una recensione.

a 10 recensioni continuerò.

vi ricordo di passare da Daughter

e da My Weakness caused you Pain

al secondo vi chiedo di mettere ua recensione se vi piace o se non

vi piace xke è il mio primo OS e vorrei scriverne altri.

Grazie mille.

Simona x.

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Capitolo 31
*** "... is the most beautiful pain i've tried..." ***


 

Era passata una settimana da quando stavamo a Verona, il tempo non passava mai.

"Harry che facciamo oggi?" mi domandò Lottie uscendo dal bagno in accappatoio,

"non lo so, vogliamo andare all'arena?"

"sisi" rispose lei vestendosi.

[...]

"Simone noi andiamo a farci un giro e poi andiamo all'arena, qualche ristorante elegante per cenare?" domandai al ragazzo nella Hall mentre consegnavamo le chiavi,

"beh credo 'l'aida'" rispose mettendo apposto delle scartoffie,

"per che ora ritornate?" domandò poi,

"non lo so, per le undici e mezza" dissi sorridendo a Lottie,

"ah capisco" disse poi andando dentro l'ufficio.

 

Io e Lottie uscimmo dal Hotel e ci avviammo verso il centro storico.

Dopo un po' che camminammo a Lottie facevano male i piedi perchè l'era venuta in mente l'idea di mettersi i tacchi sui sanpietrini veronesi.

Ci sedemmo sulla cornice di una fontana e lei si tolse le scarpe per un attimo.

"ti fa male la pancia?" le dissi poggiandoci la mano sopra,

"Harry è finito" rispose sorridendo,

"bene" disse maliziosamente,

"Harry solo rapporti protetti ok?"

"certo"

"dai andiamo, dobbiamo andare a vedere la famosa arena" dissi prendendola per mano e farla alzare.

 

 

[...]

"dai Lotie andiamo" dissi io prendendola per mano,

"no Harry voglio rimanere ancora qui!" disse impuntando i piedi e mettendo il broncio,

"dai non fare la bambina, manca ancora una settimana" dissi io trascinandola.

Era rimasta colpita dall'arena e le aveva fatto tre milioni di foto, ma in quel momento non se ne voleva andare.

 

 

[...]

"Eccoci" dissi io trascinando ancora Lottie,

"wow" continuò lei imbambolata dalla vista.

Il ristorante era molto elegante, le pareti erano color giallo sporco mentre il pavimento nero, c'erano dei quadri appesi che ritraevano la rappresentazione del'Aida di Verdi, e alcune frasi di libri.

"voi siete gli Styles?" ci domandò un cameriere noi annuimmo,

"Simone vi ha prenotato un tavolo" continuò, io sorrisi.

Quel ragazzo era davvero un angelo.

Ci portò al nostro tavolo, era all'angolo, ma molto carino.

"Cosa volete?" ci domandò lo stesso cameriere dopo che ci aveva datò il menù.

"beh... io direi un po' di carbonara e per secondo una bistecca" disse Lottie ridandogli il libretto,

"e tu?" mi domandò mentre scriveva l'ordine di Lottie,

"non lo so, che mi consigli?" dissi io guardandolo in faccia,

"io ti direi i cavatelli alla matriciana" disse,

"e poi per secondo un'insalata di carne" continuò,

"ok è perfetto" dissi dandogli il menù, lui se ne andò scrivendo e ci lasciò da soli.

"devo dire che la luna di miele in anticipo è carina come idea" disse Lottie sorridendo e versandosi dell'acqua nel bicchiere,

"si"

"vuoi un po' di vino?" mi domandò mettendolo dentro al suo bicchiere con già l'acqua,

"no ma Lottie perchè in questo periodo come ne hai l'occasione bevi? Lo sai che non reggi l'alcol" dissi io, i suoi occhi s'incupirono,

"io... sto valutando delle cose"

"che tipo di cose?" domandai io preoccupato

"stiamo da tre anni insieme e siamo riusciti a tenerlo nascosto, ma se ci scoprono i nostri genitori?" disse con le lacrime agli occhi,

"no Lottie, non piangere, riusciremo ad andare avanti. Non ci separeranno e se lo faranno io verrò con te e tu verrai con me" dissi prendole la mano, sorrise.

"Harry è una promessa?"

"quale?" domandai confuso,

"se ci separano io verrò con te o tu con me" disse,

"si è una promessa"dissi sorridendole.

Arrivarono i nostri piatti e mangiammo, la cucina italiana era ottima.

 

 

[...]

"grazie" dissi pagando il conto e andandomene mano nella mano con Lottie che sorrise,

"sono le dieci e mezza, che facciamo?" domandai,

"ho sonno e mi fanno male le scarpe" disse la ragazza alzando un piede,

"andiamo in albergo?" dissi, lei annuì.

 

 

[...]

"grazie Simone" dissi al ragazzo alla hall, lui sorrise.

"di nulla" rispose.

 

Ci diede le chiavi e salimmo in camera,

"è simpatico il ragazzo" disse Lottie mentre stavamo dentro all'ascensore,

"ei sono geloso" dissi mettendo il broncio,

"lo sai Harry che io ho occhi solo per te" disse lei cingendomi i fianchi con le braccia, le diedi un bacio sul naso e lei sorrise,

"lo so" risposi.

Arrivammo alla camera e Lottie aprì dato che aveva le chiavi.

 

Appena entrai mi buttai sul letto accendendo la televisione, mi spogliai rimanendo in boxer e mi misi sotto le lenzuola perchè faceva caldo,

"io mi faccio una doccia veloce" disse Lottie spogliandosi e rimandendo in intimo,

"ok ma fa' veloce, voglio coccolarti un po'" dissi facendo gli occhi da cucciolo,

"se me lo dici così ci metterò ancora meno tempo" rispose lei andando in bagno.

 

Dopo due minuti ritornò lavata e profumata, si buttò su di me ma io mi scansai in modo tale che andò a finire sul letto,

"ehi!" disse lei mettendo il broncio,

"tu mi volevi uccidere!" dissi rotolando verso di lei,

"scusa" disse abbassando lo sguardo,

"non ti preoccupare" dissi rialzandoglielo con due dita,

"infatti io non mi preoccupo" disse ridendo, io misi il finto broncio,

"e dai amore, sai che io scherzo" disse lei lasciandomi una scia di baci umidi sul collo,

"ora me la paghi!" dissi mettendomi a cavalcioni su di lei,

"che vuoi fare?" domandò preoccupata,

"ora lo vedrai" dissi avvicinandomi a lei facendo finta di baciarla e alzarle la maglietta,

"Harry no, non voglio" disse lei, ancora non capiva il tranello,

"ma guarda che io ti sto alzando la maglia solo per farti questo" dissi inziando a farle il solletico.

"no Harry!" disse lei ridendo, ma io non mi fermavo,

"non mi fermo" la canzonai io, dai suoi occhi scendevano giù delle piccole lacrime per le troppe risate.

 

Appena mi fermai lei capovolse le situazioni, io stavo allungato sul letto e lei era accavallata su di me.

Iniziò a farmi il solletico ma io non ridevo,

"perchè tu non ridi?" mi domandò mettendo il broncio, io feci spallucce,

"ma così non è giusto, tu non soffri il solletico" continuò lei stendendosi affianco a me.

"non è colpa mia" dissi accarezzandole le braccia, lei si sorrise e ci mettemmo ognuno sul fianco, eravamo l'uno difronte all'altro.

Le posai una mano sulla schiena e gliel'accarezzai, un brivido le passo la spina dorsale e sorrise.

"Tu sei la stella più bella, grande e luminosa nell'universo della mia vita. I tuoi occhi brillanti come gemme mi guideranno nelle notti più buie. Il tuo sorriso mi scalda il cuore anche nelle giornate più fredde quando compare sul tuo dolce viso"

dissi accarezzandole una guancia, lei sorrise e fece unire le nostre labbra.

 

Un dolce e delicato bacio ci travolse, lei si aggrappò a me come se il pavimento stesse per creparsi.

Io la strinsi per rassicurarla e lei sembrò tranquillarsi.

Delicati baci le lasciai sul collo e lei mi accarezzava i pettorali.

"Lottie vuoi andare avanti? io mi posso ferm" dissi ma lei mi interruppe posandomi un indice sulle labbra,

"Harry lo voglio" mi disse.

Le sfilai la maglietta baciandole la spalla, lei faceva uscire dalle sue labbra piccoli gemiti.

Giocai con il gancio del suo reggiseno e lei rideva perchè le facevo il solletico.

La liberai da quell'indumento e baciai i suoi seni, giocandoci mentre lei mi baciava i pettorali.

Le sganciai i bottoni del jeans e piano glieli calai, strofinai due dita sull'intimità e la sentivo gemere vergognosamente. La baciai e mi sorrise sulle labbra.

Le tolsi anche l'ultimo indumento che le era rimasto e piano le infilai un dito e lei affondò le unghie nella mia schiena.

Feci dei cerchi nella sua intimità e infilai un altro dito, feci avanti e indietro e toccai più volte il suo punto, dei forti brividi le percorrevano il corpo, segno stava per essere preda di un orgasmo.

"Harry!" urlò lei sfinita dopo cinque minuti arrivata al culmine.

Mi fermai e estrassi le dita. Lei si riaggrappò a me conficcandomi per l'ennesima volta le unghie sulla schiena, un ghigno di dolore si dipinse sul mio volto e lei lo notò,

"ti ho fatto male?" domandò lei allargando la presa,

"è il più bel dolore che ho mai provato" dissi soffiando sui suoi seni

Mise le suei mani sull'elastico dei miei boxer, io gemetti a quel contatto.

Giocò con la stoffa del indumento e poi ci infilò le mani, un ennesimo gemito uscì dalla mia bocca ma lo soffocai baciandola.

Prese il mano il mio membrò e lo iniziò a massaggiare,

"ti piace?" mi domandò maliziosa,

"non sai quanto" risposi baciandola,

"e se faccio questo?" iniziò a pompare. Dio che bellezza.

"ble" disse ad un certo punto, ero tutto sporco e anche le sue mani,

"sei arrivato troppo subito" continuò.

Andai in bagno a svuotarmi e dopo due minuti ritornai,

"Lottie vuoi" domandai ma lei mi interruppe per l'ennesima,

"si ma protetto" rispose, presi nel mio borsello una bustina argentata e l'aprii.

Appoggiai il contenuto sul mio membro e lo srotolai.

Riandai sul letto dove c'era lei e mi misi sopra di lei però posai i gomiti ai lati della testa per non pesargli.

Con una spinta secca penetrai in lei facendola urlare, ma subito la baciai per non far preoccupare l'hotel.

Diedi delle spinte regolari che man mano divennero sempre più forti. Lei tremava e anche il suo corpo.

"Harry sto per rivenire" disse lei ansimando, anche io, me lo sentivo.

"HARRY" "LOTTIE" urlammo all'unisono in preda all'orgasmo.

Mi tolsi il preservativo e lo gettai dentro la pattumiera, mi accasciai su di lei e le diedi dei baci delicati.

Mi abbracciò e io la strinsi forte, nessuno me l'avrebbe portata via.

Nessuno.

Ci addormentammo sfiniti l'uno nelle braccia dell'altra sorridendo.

 

 

 

 

-SPAZIO AUTRICE-

ecco il nuovo capitolo,

scusate il ritardo ma non avevo modo di caricarlo.

Spero che vi piaccia e vi volevo dire una cosa:

quando ci sono i rapporti sessuali scusatemi se non sono precisi ma io non ne

ho mai avuto modo di sapere come si fanno.

Ci ho messo l'anima in questo capitolo perche non voleva uscire.

A dieci recensioni continuo.

Vi ricordo di passare da

Daughter

e

My Weakness caused you pain

un'ultima cosa, preferite un finale bello

o brutto?

Rispondete in tanti eh!

un bacio

Simona x.

 

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Capitolo 32
*** Return and Gifts ***


 

"grazie Simone" dissi consegnandogli l'ultima volta le chiavi della nostra camera,

"ci rivedremo?" mi domandò segnandò la liberazione della stanza,

"spero"

"dai Harry andiamo altrimenti perdiamo l'aereo" disse Lottie mentre giocava con il suo iphone,

"si, ciao e grazie ancora" dissi prendendo la mia valigia e uscendo fuori dove stava già il taxi ad aspettarci.

 

Caricammo le valigie e salimmo in macchina, direzione: aereoporto.

"Lottie perchè hai gli occhi lucidi?" domandai alla mia ragazza,

"non me ne voglio andare"

"eh! nemmeno io ma siamo stati due settimane" dissi prendendole la mano, lei sorrise.

"ci ritorneremo" continuai, mi stampò un bacio a stampo e io sorrisi.

 

Arrivammo all'aeroporto giusto in tempo, passammo il check in e salimmo sull'aereo.

Lei posò la testa su una mia spalla e chiuse gli occhi, io mi misi un film sul piccolo schermo di fronte e lo vidi.

 

 

[...]

"si avvisano i gentili passeggeri che tra deci minuti l'aereo atterrerà" annunciò la voce metallita dall'altoparlante.

"Lottie svegliati" dissi squotendola leggermente, ma niente,

"Lottie!" riddissi spostano la spalla,

"ma che caz?" urlò lei, io ridevo.

"bastardo"

"ti amo anche io amore" dissi dandole un bacio a stampo.

"comunque tra dieci minuti arriviamo" dissi spegnendo lo schermo, lei sgranchì le braccia e annuì.

 

 

[...]

"ben tornati ragazzi!" disse mamma a braccia aperte, Lottie le corse incontro,

"grazie, è stato tutto bellissimo" dissi io portando le nostre valigie,

"mai più due settimane" borbottò papà, io e Lottie ci guardammo negli occhi e ridemmo.

"Dai andiamo" disse mamma prendendo per mano Lottie.

 

 

[...]

"Finalmente ragazzi! ci mancavate" disse Liam appena arrivati a casa,

"anche voi" risposi abbracciandoli,

"ma Eleanor, non viene?" domandò Lottie,

"più tardi, deve andare dal medico" disse Louis prendendo qualcosa da mangiare,

"per i regali aspettiamo a lei?" mi domandò poi a me, io feci spallucce,

"nono, ha detto di non aspettarla" disse Louis che ci aveva sentito.

"allora vai a prenderli" dissi a Lottie che andò in camera a prendere le buste,

"non avete speso molto vero?" mi domandò Liam,

"non proprio" dissi io.

 

Arrivò Lottie e diede le buste ai ragazzi.

A Liam una cd di Jovanotti che ama.

A Louis una maglia che aveva scelto Lottie e che non sapevo nemmeno com'era.

A Niall una chitarra calamita con la bandiera dell'Italia.

A Zayn un porta sigarette fatto a mano.

A Perrie un vestito floreale nel suo stile che le piaceva molto.

Arrivò Eleanor e Lottie le corse incontro,

"ehi come stai?" le domandò la ragazza,

"bene, per una gastrite ci ho messo un'ora e che mi ha detto? che posso mangiare solo in bianco" disse sbuffando, quindi non era incinta.

"tieni" le disse porgendole la sua busta, appena l'aprì rimase incantata,

"oddio non dovevate" disse ringrazandoci.

"ah! e poi ci sono questi" disse Lottie caccendo tre braciali in argento con delle farfalle,

"li ho comprati uguali per noi tre" disse dandoli a Eleanor e Perrie, si abbracciarono e io le scattai una foto,

"ehii!" disse Perrie,

"ma dai siete bellissime" dissi mostrandole la foto.

Ci mettemmo tutti a ridere.

"Oggi dormite da noi?" domandò Lottie ridendo.

"ok" risposero i ragazzi all'unisono.

 

 

[...]

"No Harry ho paura!" disse Lottie stringedosi a me mentre guardavamo un film horror,

"mamma quando sei paurosa" disse Louis scherzando, ci mettemmo a ridere e poi ci rimettemmo a vedere.

"io vado a fare i pop corn, molti pop corn" disse Lottie alzandosi e dirigendosi in cucina perhè aveva paura, noi ci rimettemmo a ridere e ci vedemmo il film.

 

Quando ci fù la pausa ci recammo in cucina che aveva fatto cinque o sei ciotole di pop corn e una quindicina di crepes alla nutella.

"Lottie ti voglio bene" disse Niall abbracciandola, ci mettemmo tutti a ridere e poi mangiammo.

"grazie" disse Liam prendendo la crepes.

"Ma dovete per forza vedere quel film?" domandò lei e tutti gli altri annuirono.

"e dai, io ho paura!" disse incrociando le braccia,

"Lottie ma dai c'è Harry" disse Perrie indicandomi,

"si ci sono io" dissi sorridendo,

"meglio mi sento" disse Lottie,

"che vuol dire?" dimandai,

"che comunque ho paura!" disse scoccandomi un bacio sulla guancia.

"e dai" dissi facendo gli occhioni dolci.

"ok ma è l'ultima volta che vediamo un film horror" disse

"promesso" rispose Zayn mangiando la crepes.

 

 

[...]

"oh finalmente è finito!" disse Lottie alzandosi.

"si tesoro è finito" dissi abbracciandola da dietro, lei sorrise e mi diede un bacio sulla mascella.

"dai andiamo a dormire" disse lei prendendomi per mano.

"ragazzi dormiamo tutti insieme o in due camere separate?" domandò,

"insieme si può?" domandò Perrie,

"si ma si sta un po' stretti" rispose dato che saremmo stati in camera mia.

"fa niente" rispose lei facendo spallucce.

Andammo tutti in camera mia e ci buttammo per terra come degli accampati.

Parlammo del più e del meno e verso l'una ci addormentammo.

 

 

-spazio autrice-

scusatemi per il ritardo :(

e anche se il capitolo è corto.

Spero che vi piaccia e che mi mettiate

una recensioncina piccola piccola

(almeno dieci parole)

passate da Daughter?

Grazie mille

Simona x.

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Capitolo 33
*** Dad's Family ***


 

"Allora ragazzi, ho deciso, andrò a studiare a Londra psicologia!" dissi portando la colazione ai ragazzi,

"viene a vivere da me" continua Perrie sorridendo,

"e quando me lo volevi dire?!" mi disse Harry riducendo gli occhi a due fessure,

"Perrie mi aveva fatto la proposta e ho chiesto di pensarci, io ci ho pensato" dissi abbassando lo sguardo,

"e quanto tempo dovresti stare li?" mi domandò di nuovo,

"cinque anni" dissi abbassando lo sguardo,

"ma te ne rendi conto, starai fuori cinque anni e ritornerai una volta al mese" disse lui stringendo i pugni,

"Harry calmati" dissi avvicinandomi,

"no, non mi calmo" rispose allontanandosi,

"la metti così?! io non posso andare a studiare fuori, cioè a Londra che tu hai un attacco gi gelosia, ma vaffanculo Harry" dissi prendendomi un paio di pantaloni e una maglia, me li misi di fretta e furia e me ne uscii prendendo la borsa e le chiavi della macchina.

Non sapevo dove andare, me ne volevo andare da quella casa, almeno quel giorno.

"dove hai intenzione di andare?" mi urlò da vicino al porticato, io non mi girai e non gli risposi.

 

Entrai in macchina e misi in moto, mentre giravo per Holmes Chapel nella mia mente mi balenò l'idea di andare da papà, a Bradford.

Guardai il mazzo di chiavi e notai che avevo la chiave di casa sua, non ero molto felice però dovevo andarci.

Presi il cellulare e mandai un messaggio a mamma,

 

A: Mamma

Sto andando da papà, non mi cercate e soprattutto

non dire dove sono ad Harry.

 

Da: Mamma

Avete litigato? Non ti preoccupare non glielo dirò.

 

Misi il cellulare sul sedire al lato guida e mi diressi verso Bradford.

Delle amare lacrime mi scivolavavano dagli occhi, perchè si era arrabbiato in quel modo?

Prima mi aveva detto che se volevo studiare fuori lo potevo fare e poi come gli ho comunicato che sarei andata a Londra mi si è rivoltato contro.

Sarei ritornata ogni fine settimana come faceva Perrie ma lui mi fece arrabbiare talmente tanto che non gli avevo spiegato la situazione.

Dopo un'ora e mezza arrivai a destinazione, la casa era sempre la solita come l'ultima volta che ci ero andata tanti anni prima.

Bussai ma niente, ribussai e nessuno mi venne ad aprire, presi la chiave e provai ad infilarla ed entrò. Era fatta.

"papà!" lo chiamai, ma niente.

Salii al piano di sopra e mi diressi verso la mia porta color panna e l'aprii, entrai in camera mia, l'arredamento l'aveva comprato quando ero piccolina e spesso passavo le vacanze di Natale da lui.

Era uno stile classico, principesco.

Mi tolsi le scarpe per indossare un paio di piccole ciabatte che stavano dentro un tiretto di un mobiletto vicino alla porta.

Mi sedetti sul letto ed iniziai a ricordare il giorno in cui mio padre mi mostrò la camera.

 

 

#flashback

"Posso aprire gli occhi?" domandai per l'ennesima volta a papà che mi portava in braccio con gli occhi bendati,

"ancora un attimo" disse e poi rise.

 

Sentii la maniglia della mia porta cigolare e poi mi mise giù.

"ecco ora puoi aprirli" disse slegandomi la cravatta che mi aveva messo come benda, misi a fuoco le immagini e mi buttai contro il letto,

"questo è il mio regalo di Natale" disse venendomi incontro,

"ti piace la tua nuova cameretta?" mi domandò sedendosi su un puffo a forma di cuore,

"l'adoro grazie papà!" dissi abbracciandolo,

"devi ringraziare anche la nonna che mi ha aiutata a sceglierla" disse dandomi dei piccoli bacetti sulle mie guancie paffute.

#fine flashback

 

Sorrisi ricordandomi quel giorno, guardai le mie ciabattine, mi allungai sul letto e me le tolsi.

Se c'erano le ciabatte vuol dire che c'erano anche i miei vestiti, e infatti fu così.

Presi un vestito fucsia, lo adoravo, me lo aveva regalato una zia ad un Natale e me lo mettevo sempre, lo strinsi e ci appoggiai il naso annusando l'odore di casa.

Sentii dei rumore di chiave così capii che era arrivato papà.

Salì nel suo studio senza vedere che la porta della mia camera era socchiusa, come chiuse la porta io uscii dalla camera e mi diressi verso di esso.

 

Picchiai alla porta.

"avanti!" disse lui, io non aprii

"aspetta un attimo ma chi sei? come hai fatto ad entrare?" disse, io sentivo i suoi passi avvicinarsi e dopo due secondi aprì la porta con uno dei suoi trofei di baseball.

"papà sono io" dissi abbracciandolo, lui si ammorbidì,

"ecco perchè mi sembrava di riconoscere la macchina nel vialetto" disse lui approfondendo l'abbraccio.

"quanto mi sei mancata piccola mia" disse stringendomi forte,

"anche tu papà, pensavo di vederti al mio compleanno" dissi sciogliendo l'abbraccio,

"ero a New York per lavoro, volevo farti una videochiamata a sorpresa ma non sono riuscito a chiamare tua madre per avvisarla" disse con un velo di amarezza,

"non fa niente" dissi sorridendo,

"allora, occhio luminoso ma triste, problemi di cuore?" mi disse lui prendendomi per mano,

"eh" risposi triste,

"ti va di raccontarmi cosa è successo davanti ad un bicchiere di the?" domandò lui portandomi in cucina,

"si però non devi dirlo a mamma" dissi io ammonendolo,

"promesso" rispose facendo una croce sul cuore.

Andammo in cucina e mi sedetti al mio solito posto, papà prese due bicchieri e mi versò il thè.

"allora dimmi tutto" disse lui guardandomi negli occhi,

"hai presente il figlio del marito di mamma, Harry?" dissi e lui annuì,

"noi stiamo insieme da circa tre anni e mezzo, è difficile non baciarsi in casa se ci sono i nostri genitori ma siamo riusiti a portare avanti una relazione alquanto stabile" continuai,

"quindi tu e il ragazzo dai capelli ricci e il sorriso ebete state insieme mmm, l'avete fatt?" si intromise ma lo interruppi,

"papà!!" dissi ridendo, "comunque si l'abbiamo fatto" continuai,

"Lottie ricordati sempre i pres"

"ci pensa lui a questo" dissi ferma.

"ok, continua"

"io mi sono diplomata quest'anno e mi voglio iscrivere all'università, prima avevo pensato a qui ma poi una mia amica che studia a Londra mi ha proposto di andare da lei e io questa mattina che abbiamo fatto un pigiama party l'ho confermato e l'ho comunicato a tutti ma lui mi si è rivoltato contro senza lasciarmi spiegare." dissi con le lacrime che mi cadevano dagli occhi,

"capisco e quindi sei venuta qui a parlarne con il tuo papà" disse lui accarezzandomi una guancia, io annuii,

"perchè non lo hai detto a mamma?"

"e se ci dividono?" domandai a mia volta,

"vieni da me e vi spalleggio però dovete prima risolvere la situazione" disse io annuii,

"è l'una meno un quarto ti porto ad un ristorante dato che io qui ho solo pasti precotti" mi disse,

"ok".

 

Prendemmo le nostre giacche e salimmo nella sua macchina.

Mi portò ad un ristorante molto carino.

Harry mi chiamava ma io non rispondevo.

 

 

POV's HARRY

"cazzo dove è finita?" dissi camminando per la stanza, erano rimasti Perrie, Louis, Liam e Niall.

Eleanor doveva andare a casa che c'erano ospiti e Zayn doveva andare dai nonni.

"Harry ci sei andato giù pesante" mi disse Perrie prendendomi per le spalle e facendomi fermare,

"Ha ragione la ragazza" disse a sua volta Liam e lei sorrise.

"Voi non sapete che vuol dire non vedere la propria ragazza per molto tempo" dissi mettendo la testa tra le mani, Perrie mi mise una mano sulla spalla e mi fece raddrizzare la schiena e mi guardò negli occhi,

"se l'avresti lasciata parlare ti avrebbe detto che aveva trovato il modo di fare lezione solo il lunedì, il martedì e il mercoledì, tutte le volte di pomeriggio e sarebbe partita da qui il lunedì mattina e sarebbe ritornata il mercoledì sera" disse lei, che cazzata avevo fatto,

"perhè sono così impulsivo?!" dissi con le lacrime agli occhi,

"perchè la ami e non vuoi che sia lontana da te però Harry devi capire che, ogni essere e soprattutto le donne vogliono un po' di libertà" disse lei sorridente.

Io annuii e sentimmo bussare alla porta,

"avanti" dissi e Anne entrò,

"Harry ho parlato con Lottie e mi ha detto che sta bene e che non vuole parlare con nessuno" disse gesticolando con le mani,

"quando ritornerà?" dissi alzandomi,

"forse domani mattina" rispose e se ne andò.

Almeno stava bene.

 

 

POV's LOTTIE

Papà aveva appena pagato il conto e uscimmo da quel ristorantino delizoso che mi scontrai contro qualcosa, o meglio qualcuno. Appena lo vidi sgranai gli occhi,

"Lottie?" mi domandò lui,

"Zayn ti prego non dire ad Harry che sono qui" dissi io implorandolo,

"vabene ma sappi che lui è a casa disperato" disse lui triste,

"Zayn doveva pensarci due volte prima di aggredirmi in quel modo e non dirlo nemmeno a Perrie" dissi arrabbiata, dopo tutto quello che mi aveva fatto lo proteggeva?!

"non ti preoccupare" rispose dandomi un bacio sulla fronte,

"io devo andare, ciao" dissi andando verso papà che mi aspettava vicino alla macchina,

"chi era?" mi domandò,

"Zayn un mio amico nonchè fidanzato della ragazza dove andrò a stare tre giorni a settimana a Londra" risposi,

"è di Holmes Chapel, non sapevo che avesse parenti qui" continuai, Papà fece spallucce e io mi allacciai la cintura,

"Papà posso dormire qui questa notte?" domandai facendo gli occhioni,

"certo tesoro, per il pigiama chiediamo qualcosa alla zia dato che Claudia e più o meno grande come te o andiamo a fare shopping?"

"andiamo dalla zia perchè quando faccio shopping è difficile farmi uscire da un negozio con meno di 100 buste, te lo dico per la sanità della carta di credito" risposi e lui rise,

"allora andiamo da zia" disse.

 

 

[...]

Bussai alla porta e mi venne ad aprire una ragazza un po' più bassa di me ma con la mia stessa rubustezza e gli occhi chiara,

"tu saresti?" mi domandò confusa, come non si ricordava di me? Mia zia si affacciò dalla porta della cucina e come mi vide si emozionò,

"tesoro mio!" mi disse venendomi incontro,

"zia!" dissi io abbracciandola,

"Lottie?" domandò Claudia che due minuti prima non mi aveva riconosciuto,

"si Claudia sono io" dissi abbracciandola,

"vieni che ti offriamo qualcosa" disse zia tirandomi per la mano,

"no zia ho appena finito di mangiare" dissi io gesticolando con le mani,

"ok, come mai da queste parti?"

"eh" dissi con gli occhi che mi luccicavano,

"problemi di cuore?" disse mettendomi un braccio sulla spalla, io annuii,

"chi è?" mi domandò nuovamente, io presi il cellulare e gli mostrai due foto: quella mentre ci baciavamo sotto il balcone di Giulietta e una che gli avevo fatto in giro per Verona.

"questo ragazzo ha un non so che di familiare" disse mia zia sfogliando per vedere altre foto,

"zia lui è il mio fratellastro" dissi io abbassando lo sguardo,

"capisco, perchè avete litigato?"

"perchè oggi ho comunicato di andare a studiare a Londra per cinque anni ma avrei fatto avanti e dietro e sarei stata li solo il lunedì, il martedì e il mercoledì, ma lui non mi ha fatto spiegare e si è rivoltato contro di me, io mi sono arrabbiata e sono venuta" dissi piangendo,

"stellina dai non piangere" mi disse abbracciandomi,

"i vostri genitori lo sanno, intendo il tuo patrigno" io annuisci in segno di dissenso,

"oddio, è difficile" mi disse ancora,

"io non ci voglio pensare, credo che i miei amici ci abbiano parlato" dissi alzandomi,

"Claudia siccome rimango a dormire qui, cioè da papà mi puoi dare un po' di vestiti?" domandai poi, lei annuì e mi portò in camera sua.

 

 

[...]

"Grazie di tutto ciambellina" dissi abbracciandola,

"di niente bon bon" mi disse lei ridendo,

"Claudia siccome è da tanto tempo che non stiamo insieme per l'estate che ne dici se domani vieni con me a Holmes Chapel?" domandai appena sciogliemmo l'abbraccio,

"devo chiedere a mamma ma lo vorrei tanto"

"allora che aspettiamo" dissi sorridendole.

Scendemmo al piano di sotto e c'era zia che guardava la tv,

"mamma posso passare due o tre settimane a casa da Lottie?" domandò mia cugina, zia la guardò strana,

"Lottie non è che da fastidio?" mi domandò a me,

"nono zia, anzi gliel'ho proposto io" dissi andandole vicina,

"ok ma ti devi comportare bene" disse lei,

"grazie mamma, ti voglio bene" disse Claudia andanola a baciare,

"lecchina" rispose lei ridendo.

"Vado a preparare la valigia così domani sono pronta" disse lei e salimmo di nuovo sopra,

"ah ragazze, mi ha chiamato tuo padre" disse riferendosi a me, "oggi si va a mangiare da nonna" continuò, io annuii felice.

 

 

[...]

"Oddio Claudia questa valiggia è più pesante della mia di quando sono andata a Verona!" dissi cercando di trasportare il bagaglio al piano di sotto,

"lo so, è un po' piena ma non voglio essere presa alla sprovvista" disse lei aiutandomi.

"Allora sono le sette e mezza e alle otto dobbiamo andare da nonna, vicino casa sua c'è un parco perchè non ci andiamo e ci facciamo due chiacchiere e poi andiamo a cenare?" disse lei mentre stavamo bevendo una coca cola ghiacciata,

"per me va bene" dissi prendendo la borsa.

Ci avviammo al parco.

 

 

[...]

"da quando tempo va avanti questa storia con questo Harry" mi domanda lei guardandomi negli occhi,

"tre anni e mezzo, circa" dissi pensando mentre eravamo sedute su una panchina

"wow e tutto questo tempo lo avete nascosto a zia?" domandò lei stupita, io annuii

"wow" continuò.

Prese il suo iphone e controllò l'orario, erano le 7.55 p.m.

"che ne dici di avviarci" mi domanda lei alzandosi,

"si andiamo" dissi prendendo la borsa che avevo poggiato affianco a me.

 

 

[...]

"Tiffany ma quando arriva Claudia?" domandò mia nonna a mia zia mentre noi entriamo,

"nonna eccomi" disse Claudia entrando,

"oh tesoro" disse abbracciandola "e tu chi sei?" mi domanda inarcando un sopracciglio,

"sono cambiata così tanto nonna?" dissi andandole incontro, lei si emozionò,

"beh si, l'ultima volta che ti ho visto eri uno scricciolo di sette anni" disse abbracciandomi,

"come sei bella" continuò,

"grazie" risposi arrossendo,

"Mark sei un cretino, perchè non me lo hai detto" urlò mia nonna minacciandolo con un mestolo, io e Claudia ridavamo sul divano,

"volevamo farti una sorpresa, non l'ho detto neppure a Tiffany!" disse in sua difesa,

"adesso non posso darle neppure un regalo" disse lei andando a girare la pasta,

"nonna ma io non voglio niente" dissi per difendere papà,

"sarà per la prossima volta, e ditemelo!" disse lei arrendendosi,

"ok, nonnina cara!" dissi andandole a darle un bacio sulla guancia.

 

 

[...]

"mmm nonna è stato delizioso, tutto!" dissi mangiando l'ultima briciola del dolce dal piatto,

"mi fa piacere che ti è piaciuto tesoro" disse iniziando a togliere la tavola,

"allora domani a che ora partite?" continuò

"non lo so, a che ora ti alzi signorina?" dissi rivolgendomi a Claudia

"alle dieci ma domani mi posso svegliare anche alle otto" disse impostando la sveglia,

"e fallo" dissi io mentre papà e nonna non capivano nulla, Claudia sorrise,

"siccome io e Claudia ci siamo allontanate per un po' di tempo ho pensato di passare due o tre settimane a Holmes Chapel" spiegai e loro sorrisero,

"ah bene, bella idea" disse papà,

"Lottie ti sei diplomata?" mi domandò nonna, io annuii,

"e cosa vuoi fare adesso?"

"andrò a studiare a Londra psicologia" dissi ricordando che per colpa di quel'annuncio io e Harry avevamo litigato,

"ah bene" disse lei sorridendo,

"Dai Lottie andiamo che domani devi fare un viaggio" disse papà,

"ma dai, sono solo due ore!" dissi protestando,

"si ma devi essere riposata che se fate incidente e vi fate male?" si intromise zia,

"ok" dissi prendendo la borsa.

"ragazze aspettate" disse nonna venendo incontro con due buste delle lettere,

"questi li usate per comprarvi un gelato" disse porgendocele,

"ma nonna non dovevi" dissi io abbracciandola,

"ora ve li posso dare, io sono vecchia e non so quanto tempo resisterò" disse lei,

"non lo dire nemmeno" intervenne Claudia.

"allora domani ti passo a prendere alle otto e mezza" dissi dando un a Claudia,

"mi troverai pronta" disse lei sorridendo.

 

 

[...]

"buona notte tesoro" disse papà dandomi un bacio sulla fronte,

"buona notte papà" dissi mettendomi sotto le coperte.

 

Quella giornata fu bellissima, impossibile da dimenticare.

Prima di addormentarmi presi il mio iphone e lo controllai: 6 chiamate perse e 17 messaggi da parte di Harry.

Ne lessi solo alcuni:

'ti prego perdonami. Torna qui, tra le mie braccia'

'ho reagito d'impulso e non ti ho fatto spiegare, perdonami'

'ritorna qui, ti supplico!'

'ti amo'

'perdonami'.

Non risposi e spensi il cellulare, caddi tra le braccia di morfeo.

 

 

 

-Spazio autrice-

ho scritto il nuovo capitolo che non so

come sono uscite 11 pagine.

Wow.

Oggi su un canale hanno fatto due servizi sui ragazzi,

uno sul backstage di this is us e uno sul Red Carpet della premiere americana.

Come al solito io sono partita a piangere dall'emozione :')

Poi hanno parlato anche dei vma e hanno fato vedere la Swift che diceva la parolaccia verso

i ragazzi e hanno faotto una sorta di riassunto.

Io ancora non ci riesco a credere, il primo capitolo ha superato le...

4400 visualizzazioni!

Grazie a tutti però io vorrei qualche recensioncina in più.

Vi adoro e questa notte ho pensato che  tra poco finirà e non ho più le 'mie' fan e che vorreitanto non finirla mai :/

Questa ff è iniziata per scherzo, perchè non sapevo che fare allora così ho pensato di

scriverla ma poi come ho visto che era apprezzata da molti l'ho continuata fino ad essere arrivata al

33esimo capitolo e arriveremo credo intorno ai 45 capitoli.

Sembra il discorso di chiusura ma siate felici,

NON LO E'.

Sono solo al capitolo 33 e ho ancora tanto da scrivere!! :D

Mi lasciate qualche recensione pls.

Fatemi vedere che i miei sforzi siano utili!

 

Ma solo io non ho mai notato i piedoni enormi di Harry -.- cioè boh.

 

Ringrazio chi:

mi segue (109)

mi ricorda (28)

mi preferisce (108)

 

e naturalmente chi recensisce.

Ho un desiderio, quello di far arrivare un capitolo almeno a 15 recensioni,

lo fate avverare? Se non volete non fa niente :')

Vi rcordo di passare da Daughter

Ok ora basta, mi dileguo ma vi lascio questa gif che è dedicata a TUTTI <3

Un Bacio

Simona x.

 

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Capitolo 34
*** "...Donut?!..." ***


 

"Tesoro svegliati" mi disse papà io mugolai e mi girai dal lato opposto,

"e dai Lottie fra mezzora devi partire!" continuò lui smovendomi, io strabuzza gli occhi e mi drizzai in due secondi, papà rideva a quella scena.

 

Presi il cellulare e lo controllai, altri e 11 messaggi.

Mi alzai dal letto andando a prendere dalla borsa i vestiti che mi aveva prestato Claudia e corsi in bagno inciampando con il tappeto che stava vicino alla porta e lo maledissi ad alta voce.

"Lottie non serve che maledici il tappeto" disse papà uscendo dalla mia camera ridendo.

Mi misi il pantaloncino bianco e il top fucsia che mi aveva prestato Claudia, mi lava la faccia e mi sciolsi i capelli dato che la notte avevo dormito con uno chignon e li lasciai mossi.

Con il trucco esitai un po' non mettendo la solita linea di eyeline bensi feci una cosa un po' più colorata. Mi misi le mie all star bianche e una collana che mi aveva dato zia, scesi sotto e trovai papà intento a preparare la colazione.

"Ho fatto un nuovo record!" dissi scendendo,

"cioè?" domandò lui mentre mi versava un po' di caffè nella tazzina,

"un quarto d'ora!" dissi io alzando le braccia trionfante e mio padre mi applaudiva.

"grazie grazie" dissi inchinandomi e poi io e mio padre ci mettemmo entrambi a ridere.

 

Bevvi con calma il mio caffè e risalii in camera perchè mi ero dimenticata la pochette con i trucchi in bagno, scesi sotto e la misi in borsa, dalla quale estrassi i miei occhiali a goccia.

"Papà io vado" dissi dandogli un bacio sulla guancia,

"stai attenta per strada e si prudente" disse lui abbracciandomi,

"certo" risposi contracambiando l'abbraccio.

Presi il cellulare dalla borsa e mandai un messaggio a Claudia

 

A: Ciambellina

Sto partendo da casa

 

Da: Ciambellina

Sono già pronta

 

Presi le chiavi ed uscii di casa. Misi in moto mentre papà mi salutava dal porticato e io suonai il clacson.

Arrivai davanti casa di mia zia e scesi. Picchiai al campanello e mi vennero ad aprire, Claudia aveva un paio di shorts di jeans con sopra un top che si legava dietro al collo verde acqua marina, un filo di eyeliner metteva in risalto i suoi occhi chiari e i capelli erano sciolti, ai piedi aveva un paio di tacchi di raso del medesimo colore della maglia e la borsa uguale.

"sì prudente" mi disse zia,

"si certo, ci vediamo fra due settimane" dissi abbracciandola,

"ciao mamma" disse poi Claudia dandole un bacio sulla guancia.

Caricammo la pesante valigia e salimmo,

"buon viaggio" disse zia salutandoci e anche questa volta suonai il clacson.

"non vedo l'ora di passare un po' di tempo con te" disse la ragazza sorridendo,

"anche io, ora però mi devi fare un favore" dissi dandole il telefono, lo sblocco.

"mamma quanti messaggi, 22" disse lei stupita,

"sono di Harry, aprili leggili ad alta voce e cancellali" dissi, lei annuì e iniziò.

"'raggio di sole chiamamai' wow è dolce"

"cancella" dissi io ridendo

"'ti amo ti prego perdonami"

"ho reagito d'impulso"

"ritorna presto"

 

 

[...]

"pen'ultimo messaggio questo è di una certa Perrie" disse lei, con le dita che si muovevano da sole,

"che dice"

"'tesoro dove sei finita? Harry si sta disperando ti prego torna presto anche per essere sicura io' chi è Perrie?" domandò

"la mia migliore amica" dissi  sorridendo,

"ultimo messaggio! 'ho bsogno di averti qui, sono pentito ti prego torna! ho bisogno delle tue labbra e delle tue mani tra i miei ricci' questo è il più bello" disse lei,

"cancellalo" risposi,

"ci vuole tempo?" domandò,

"un dieci minuti" risposi dirigendomi verso casa.

"oh finalmente, mi si sono addormentate le gambe" disse Claudia scendendo dalla macchina,

"tu ti sei messa i tacchi!" dico ridendo aprendo il cofano

"guarda Bon bon che queste sono le scarpe più comode che ho!" disse lei prendendo la valigia e trascinandola davanti al porticato.

 

Infilai le chiavi nella serratura ma non feci in tepo che mi venne ad aprire Harry con due enormi occhiaie e gli occhi spenti,

"oddio Lottie finalmente, ti prego perdonami, sono stato un ingenuo. Ho pensato a me e non al tuo futuro, ho reagito d'impulso non vole..." lo interruppidandogli un dolce bacio sulle labbra, i suoi occhi si riaccesero e mi posò le mani sui fianchi,

"io ti amo Harry, non ti lascerei mai. Avevo solo bisogno di sbollire la rabbia" dissi perdendomi nei due pozzi verdi. Claudia si schiarì la voce.

"ehm ragazzi io sarei qui" disse lei porgendo la mano a Harry,

"io sono Claudia, tu dovresti essere Harry" continuò,

"si ma tu chi sei?" domandò lui confuso,

"lei è mia cugina, la figlia della sorella di mio padre biologico" dissi aiutandola a portare la valigia dentro

"e perchè è qui con questa valigia?" domandò ancora,

"siccome è da quando avevo sette anni che non la vedevo per riallacciare i rapporti verrà a stare da noi due o tre settimane" dissi

"la valigia la porti tu in camera mia" continuai,

"va bene" rispose lui pensando che fosse leggera ma come la prese gli scivolò dalle mani,

"ma che ci hai messo dentro? i sassi?" disse lui

"no un paio di vestiti" rispose Claudia ridendo.

Aiutai a portare la valigia in camera mia e feci un po' di spazio nell'armadio.

 

"Wow il tuo letto è enorme" disse lei,

"no, è da una piazza e mezza" risposi aiutandola a svuotare la valigia.

"grazie Lottie" disse lei buttandosi sul letto,

"di nulla Ciambella" risposi mettendomi a lei.

"ma zia?" disse alzandosi,

"sta a lavoro, ritorna a mezzoggiorno"

"ok"

"oddio Lottie sei ritornata finalmente, ci hai fatti stare tutti in pensiero! dove sei andata?" disse Perrie entrando e venendomi incontro ad abbracciarmi,

"non dovevate stare in pensiero perchè mamma lo sapeva e io le avevo detto di non dirlo ad Harry, comunque sono stata a Bradford da papà" risposi contracambiando,

"pure Zayn ieri è andato a Bradford" disse lei ma io lo sapevo,

"ah?" dissi io e lei annuì,

"Zayn? Quel Zayn Malik che conosco io, quello che è fissato con gli specchi e l'aspetto?" s'intromise Claudia,

"si lui, ma come lo fai a conoscere?" disse Perrie curiosa,

"mi presento prima, sono Claudia la cugina Lottie, io sono di Bradford e Zayn è stato il mio vicino rompiscatole per una decina di anni, si è trasferito e non sapevo dove fosse andato e a casa sua sono venuti a vivere i nonni, viene raramente" disse lei.

"wow" disse Perrie,

"ma dov'è ora? voglio salutarlo!" disse Claudia e Perrie fece spallucce.

"andiamo a farci un giro al parco?" proposi e loro annuirono.

 

 

[...]

"Claudia ma quanti hanni hai?" le domandò Perrie,

"18 da compiere" rispose lei,

"ah e quanto tempo starai qui?"

"due o tre settimane, dipende da zia"

"capito, un'attimo ragazze che mi sta chiamando Zayn" disse lei allontanandosi, noi annuimmo,

"mi sembra un po' gelosa" mi sussurrò Claudia e io risi,

"lei e Zayn sono fidanzati"

"ma quel ragazzo non è il mio tipo! cioè è bello ma secondo me sta troppo davanti allo specchio"

"si infatti" dissi facendo spallucce.

"ragazze oggi si va da Zayn, i genitori fanno 25 anni di matrimonio e ci hanno invitati a prendere un pezzo di torta, poi gli ho detto che sarebbe venuta un'altra persona ma non gli ho detto chi è così tu" disse Perrie rivolgendosi a Claudia "gli fai una sorpresa" e lei annuì.

"Perrie rimani a mangiare da me?" domandai ma lei rifiutò,

"devo andare dallo psicologo" disse triste,

"ancora?!"

"si, ha detto che manca poco alla guarigione ma devo continuare ad andarci perchè io, secondo lui, avrò degli istinti a rifarlo" disse lei triste.

"capito, tu ce la farai" dissi abbracciandola e lei annuì.

"a Londra con delle amiche abbiamo fatto un gruppo, le Little Mix, per ora facciamo cover" disse lei felice,

"no ora mi sento un pesce fuor d'acqua, i ragazzi hanno i One Direction, tu hai le Little Mix e io non so neppure cantare" dissi mettendo il broncio,

"Lottie nemmeno io so cantare" disse Claudia ridendo,

"vieni qui cugina" dissi abbracciandola,

"ragazze io devo andare" disse Perrie ridendo,

"ci vediamo dopo a casa di Zayn, ma a che ora?" domandai,

"alle cinque, ci vediamo un film e poi festeggiamo con i genitori"

"niente horror eh!"

"nono perchè anche Zayn ha paura" mi confessò Perrie ridendo.

"uno a mio favore yeee" dissi dandole un bacio sulla guancia,

"dai io devo andare, ciao Claudia"

"ciao Perrie" disse Claudia abbracciandola e poi se ne andò.

"è mezzoggiorno e mezzo, vogliamo andare a casa?" proposi io e lei annuì

 

 

[...]

"Mamma siamo ritornate!" dissi mettendo le chiavi nella borsa,

"Claudia! come stai! da quando tempo" disse mamma andandole incontro,

"eh da molto tempo, zia per quanto tempo posso rimanere?" domandò poi a sua volta,

"per me tutta l'estate"

"do fastidio tre settimane?" disse lei esitando,

"te l'ho detto! Per me anche tutta l'estate va bene"

"tutte l'estate non posso perchè ho il debito in diritto" disse lei mettendo il broncio,

"ahh dimmi un po' di cose" disse mamma sedendosi sul divano e facendo cenno anche a noi di sederci,

"a che scuola vai?" domandò,

"devo fare il quinto anno dell'industriale" disse lei andandole vicina,

"wow, quante ragazze siete in classe"

"beh,io sono l'unica ragazza di tutte le quinte" disse lei ridendo,

"non è difficile?"

"no perchè io le ragazze le conosco tutte e poi i ragazzi mi vogliono bene e mi difendono, tipo in classe mia c'è un tipo maschilista che dice che io non posso stare in quella classe e un giorno mi ha buttato il diario dalla finestra, i ragazzi gli hanno preso il suo astuccio e lo hanno buttato anche per la finestra dicendogli che se lo avrebbe rifatto avrebbero buttato lui per la finestra" disse Claudia ridendo e mia mamma sorrise.

"e mamma che fa?"

"lei insegna alle scuole elementari, come da sempre!"

"e nonna?"

"beh nonna niente di che, spesso minaccia zio con il mestolo quando andiamo tutti da lei, anche ieri lo ha fatto!" disse lei, io mi misi a ridere ricordando la sera prima.

"si evero!" dissi io stringendomi la pancia dalle risate,

"nonna è sempre stata una tipa curiosa" disse mamma sorridendo,

"a Claudia prima che inizi a cucinare, hai qualche intolleranza al cibo?" domandò azandosi e andando in cucina,

"si, il latte ma non è un problema" disse lei,

"ok" disse mamma mettendosi il grembiule,

"vieni che ti faccio fare il giro della casa" dissi dando una mano a Claudia per farla alzare ed annuì.

"camera mia già sai qual'è quindi passiamo oltre, questa e camera di Harry" disse bussando alla porta,

"avanti" disse lui e noi entrammo,

"come puoi ben notare Harry ha il bagno in camera mentre io no" dissi mettendo il broncio,

"ma tu sei una donna, mentre noi uomini abbiamo bisogno di farci le" disse lui ma io lo ammutolii con una occhiata, Claudia rideva,

"bella la collana amore" mi disse alzandosi da sopra il letto e tirandomi per i fianchi,

"me l'ha regalata zia" dissi prima di mordergli il lobo, qualcosa mi premeva sulla coscia così risi,

"tieni a bada Ed" dissi ridendo, lui arrossì.

"è colpa tua" disse mettendo il broncio,

"ragazzi io sarei qui!" disse Claudia alzando la mano,

"si andiamo" dissi uscendo dalla camera di Harry,

"questa è la camera di mamma e Des" dissi mostrandogliela "e anche loro hanno il bagno in camera"

"questo è uno dei bagni, poi c'è il salotto e le scale per la soffitta" dissi indicandoglieli uno ad uno,

"sono enormi le case qui" disse lei,

"si, a Bradford le case sono quasi tutte piccole"

"ragazzi è pronto" urlò mamma dal piano di sotto e noi scendemmo.

 

 

[...]

"grazie zia" disse Claudia pulendosi le labbra con il fazzoletto,

"di nulla tesoro è un piacere" rispose lei sorridendo.

Io e Harry ci scambiavamo sorrisi e occhiate fugaci stando attenti a mamma.

 

Andai in giardino e mi misi sopra la vecchia e cigolante altalena, mi dondolavo appena con un piede fisso per terra che mi faceva muovere delicatamente, il vento mi scompigliava i capelli ed era una sensazione bellissima.

Il mio occhio cadde sopra una cicatrice che mi ero fatta quando avevo sette o forse otto anni.

 

 

#flashback

"Harry più in alto!" dissi ridendo mentre lui spingeva la mia altalena,

"Lottie ti farai male!" mi disse lui non spingendo di più

"e dai!" dissi mettendo il broncio, in un secondo caddi sbattendo la coscia vicino ad un ramo che stava per terra.

"Lottie ti sei fatta male?" mi disse lui venendomi incontro.

Mi prese a mo' di sposa e io allacciai le braccia vicino al suo collo. Mi portò in casa dove mamma preparava un dolce e papà leggeva,

"tesoro che è successo?" mi domandò mamma venendomi incontro, Harry piano mi allungò sul divano,

"mi chiedeva di farla andare più in alto ma io non volevo per evitare di farla fare male ma poi ha incrociato le braccia e non si maneneva così è caduta" disse lui con il volto rosso e faceva avanti e indietro,

"Harry tranquillo" disse mamma prendendolo per la spalla,

"è stata colpa mia"

"no, ho lasciato io le catene" disse alzandomi, lui si tranquillizzo e mi diede un bacio sulla fronte.

"tra poco arriva il dottore" disse papà, io annuii.

Da quel giorno non sarei riandata mai più sull'altalena.

#fine flashback

 

 

"2 settembre" disse Harry venendomi incontro,

"eh?" domandai,

"quando tu caddi dall'altalena era il 2 settembre" rispose lui venendosi a sedere sull'altalena di fianco,

"te lo ricordi quel giorno" dissi io incredula, neppure io me lo ricordo,

"io mi ricordo tutti i tuoi giorni importanti" rispose lui guardandomi fisso negli occhi.

"il primo giorno che ci siamo incontrati?"

"24 agosto" rispose lui sicuro,

"che pensavi di me?" domandai curiosa,

"che eri una bambina viziata e che volevi prendere i miei spazi" rispose ridendo

"io invece pensavo che tu fossi un bambino con gli occhiali e l'apparecchio" dissi mettendomi anche io a ridere.

"ah si?" domandò lui facendomi il solletico,

"si"

"e quando mi hai visto che è successo?"

"beh, sono rimasta incantata dai tuoi occhi" dissi mettendogli una mano sulla guancia,

"e tu cosa hai pensato quando mi hai visto?" domandai a mia volta,

"che era meglio che ti stessi lontano perchè ti avrei fatto soffrire, poi mi sono legato a te e quando mi sono allontanato perchè ho capito che mi ero innamorato di te ti ho fatto soffrire ancora di più" disse lui con gli occhi lucidi,

"Dio quanto ti amo" dissi prendendogli la mano,

"io non so che succederebbe se ci dividessero"

"non succederà" risposi dandogli un bacio sulla guancia.

Ci guardammo negli occhi per attimi infiniti, quei rubini verdi si mescolarono con i mei azzurri.

"ehm ragazzi scusatemi se vi disturbo" disse Claudia schiarendosi la voce per farsi notare,

"ho appena pestato accidentalmente la coda ad un gatto, mica mi si rivolterà contro?" disse terrorizzata,

"nah Dusty è buona" dissi ridendo,

"Vogliamo iniziarci a preparare?" dissi guardando l'orologio, lei annuì.

"ci vediamo dopo amore" dissi lasciando un bacio a stampo sulle labbra di Harry.

 

 

[...]

"che ti metti?" mi domandò Claudia quando usciii dalla doccia.

"non lo so credo quel vestito" dissi indicandoglielo nell'armadio,

"ma è bellissimo, se l'abbini con questo paio di scarpe" disse prendendo con due dita un paio di laboutin grigie "sarei bellissima"

"proviamo!" dissi asciugandomi.

"e tu?" cintinuai,

"io non mi vestirò molto elegante, infondo Trisha sa che da quando ero piccola non ho mai amato essere elegante con vestiti e cose del genere, io preferisco i pantaloni" disse cercando nell'armadio.

Prese un paio di jeans aderenti con sopra una canotta grigia, al polso aveva i soliti bracciali con le due rondini e l'infinito.

"sei legata molto a quei bracciali?" domandai asciugandomi i capelli, lei sospirò,

"me li ha regalati il mio ex ragazzo" disse con gli occhi lucidi,

"non ti fanno male vederli?" dissa andandole vicino,

"no, anzi me lo fanno ricordare, lui è morto in un incidente stradale" disse mentre una piccola lacrima le cadeva dall'occhio,

"oh mi dispiace" dissi abbracciandola,

"eravamo andati al mare con la sua moto, lui aveva cinque anni in più di me, mentre ritornavamo una macchina è sbucata dal nulla e ci ha travolti, lui per proteggere me si è buttato in modo tale che io mi salvassi" disse mentre un mare di lacrime le cadevano dagli occhi,

"ancora rivedo quella scena" disse infine,

"non posso dir ti capisco perchè a me non è mai successo, io non sarei viva se succedesse ad Harry" dissi abbracciandola,

"dai vogliamo provare il mio outfit?" dissi alzandomi lei annuì

"ah mi presti le tue di laboutin, quelle azzurre"

"sisi" dissi io prendendo il vestito, mi tolsi le spalline dal reggiseno e mi misi il vestito, poi presi le laboutin di Claudia e mi misi davanti allo specchio.

"sei uno schianto!" disse lei sorridendo.

"se non fosse per le tue scarpe" dissi io e lei sorrise.

"oh bella quella collana" disse indicandola mentre mi mettevo una collana con due cuori,

"un regalo di Harry" dissi sorridendo,

"lui tiene molto a te, l'ho visto dalla luce nei suoi occhi" disse lei sorridendo,

"tu ti porti la borsa?" mi domandò,

"non lo so credo di si" dissi mettendomi la linea di eyeliner nero,

"solo quella ti metti come si vede che non ti sai truccare molto bene" disse ridendo, prese dell'ombretto grigio e me lo misi,

"bene e adesso ai capelli" mi disse mentre mi faceva sedere, mi fece una treccia francese che partiva da un lato e finiva più o meno al cento della testa con una coda.

Lei si mise una linea di eyeliner e un  po' di ombretto marrone e poi si piastrò i capelli.

"andiamo?" domandò staccando la presa della piastra,

"si" dissi prendendo la solita borsa grigia e uscimmo dalla camera, per le scale, seduto, c'era Harry che giocava con Dusty. Erano le quattro e quarantacinque ma io dissi di andare lo stesso,

"wow ragazze siete stupende" disse ancora a bocca aperta,

"lei lo è" disse Claudia indicandomi,

"no tu lo sei" risposi io cacciandole la lingua,

"Ragazze siete stupende entrambe" disse salendo in macchina, mise in moto e partimmo.

 

 

[...]

"Mettiti tu d'avanti così vediamo se ti riconoscerà" dissi ridendo a Claudia che annuì.

Suonò al campanello e i vennerò ad aprire Zayn e Perrie,

"tu saresti?" domandò il ragazzo inarcando un sopracciglio,

"tu sei il ragazzo che quando si aggiustava il ciuffo se lo prima phonava, poi ci passava il gel, lo riphonava e ci metteva la lacca. Tu hai ancora il vizio di aprire la finestra mentre ti guardi il ciuffo?" domandò lei divertita, Zayn annuì e poi le venne il colpo di genio,

"Ciambella?!" disse lui,

"Forchetta!" disse Claudia abbracciandolo,

"Forchetta?!" dicemmo io e Perrie all'unisono,

"quando usciva di casa e non poteva controllarsi il ciuffo puntualmente come se lo toccava si divideva in tre parti e sembrava una forchetta" spiegò Claudia e io e Perrie ci mettemmo a ridere,

"ma-ma che ci fai qui?" domandò il ragazzo stupito,

"beh ieri mia cugina e venuta a Bradford e mi ha proposto di venire qui tre settimane" disse indicandomi e il ragazzo annuì.

"Dai entrate!" disse lui facendoci spazio, io presi per mano Harry e lo seguii.

"Mamma papà vedete chi c'è!" disse Zayn chiamando i genitori che sbucarono dal soggiorno,

"Claudia piccola come sei cresciuta!" disse Trisha,

"e sempre elegante anche con i pantaloni" continuò la donna abbracciando mia cugina.

"Grazie Trisha" rispose lei arrossendo.

"come mai stai qui? Hai un appoggio?"

"si sto da mia cugina" disse Claudia indicandomi e lei annuì.

"dai venite, Lottie tu sei sempre bellissima" disse poi a me dandomi un bacio sulla guancia.

Nel soggiorno c'erano già Lou, El e Niall ai quali presentammo Claudia.

"e Liam?" domandò Harry mentre mangiava un pezzo di crostata.

"arriva a momenti" disse Zayn ma appena finì di parlare suonò il campanello.

"tempismo perfetto" continò andando ad aprire.

Il ragazzo arrivò nel soggiorno e guardò dall'alto al basso mia cugina,

"piacere io sono Claudia, la cugina di Lottie" disse la ragazza avvicinandosi e porgendogli la mano, Liam arrosì e tutti lo notammo.

"io Liam" disse balbettando e stringendo la mano alla ragazza "devo dire che la bellezza è una caratteristica del vostro dna" disse indicandoci, in quel momento arrossì invece Claudia.

 

 

[...]

"guarda come sono belli Liam e Claudia" dissi a Eleanor e Perrie,

"secondo me nel giro di una settimana si metteranno insieme" disse Eleanor e io annuii

"secondo me staranno bene insieme, le devo chiedere dove ha preso il bracciale" disse Perrie dirigendosi verso la ragazza ma io la bloccai prendendola per il polso costringendola a risedersi,

"no, non glielo chiedere" dissi io ma lei non capiva "quel bracciale glielo ha regalato il suo fidanzato prima che morisse in un incidente stradale dove lui si è buttato davanti per proteggerla" dissi io e le due ragazze si misero una mano davanti alla bocca,

"oddio" disse Eleanor, io annuii.

La festa andò avanti così, io stavo con le due ragazze, Claudia con Liam e Harry con gli altri ragazzi.

 

 

[...]

"certo che devo dire che tra te e Liam c'è feeling" dissi mentre tornavamo a casa,

"secondo me ti piace" intervenne Harry, Claudia arrossì,

"si, mi piace, è dolcissimo, assomiglia a Winnie Pooh" disse sorridendo.

 

Scendemmo dalla macchina ed entrammo in casa,

"volete qualcosa?" domandò Harry aprendo il frigorifero,

"io voglio dormire" disse Claudia ridendo,

"idem" dissi salendo per le scale.

Ci mettemmo il pigiamae ci allungammo nel letto, appena chiusi gli occhi sentii un puno vicino al muro,

"che è successo?" domandò Claudia preoccupata,

"Harry ci ha dato la buona notte" dissi io alzandomi e andando verso la parete, diedi due pugni,

"e questo?"

"significa 'ti amo'" dissi rimettndomi nel letto,

"come siete dolci" rispose la ragazza girandosi verso l'altro lato.

Cademmo subito tra le braccia di Morfeo.

 

 

Ok. Sono fiera di me,

3596 parole in due giorni anche se non sono stata bene.

Spero che vi piaccia e che mi lasciate qualche recensione.

Dopo tanto tempo di pensamenti,

ho capito perchè Little Things fosse in bianco e nero.

Con tutti quei primi piani ci avrebbero uccise una ad una,

almeno a me si,

e senza fan cosa farebbero loro?!

Che cazzata che ho appena detto.

34esimo capitolo, siamo arrivati così lontani.

Ieri mi sono depressa: sono andatas a vedere una storia,

e solo il prologo aveva 29 recensioni.

Io mi chiedo,

perchè i miei non arrivano nemmeno a 15?

Depressione time.

Fantasmini vi prego fatevi sentire!

Voglio sapere il parere di tutti!!!

Mi dileguò però prima passate da

queste tre storie che vi scrivo in

sottimpressione.

Io le adoro!!!

 

 

-SPAZIO PUBBLICITA'-

 

 
-Non potrà più esserci niente. Potremmo sempre avere una relazione segreta, ma non mi andrebbe a genio essere fidanzata con un uomo che è legato dal matrimonio con un'altra donna, che non sia io- Quelle parole così veritiere colpirono al cuore sia Harry che Hayley, non aveva parlato lei, ma bensì il suo cuore, per la prima volta esso era d'accordo con il cervello. Harry si avvicinò, ma lei lo fermò con la mano.
-Bene, Harry, scegli, o io o la fama- Harry si ritrovò in una situazione bruttissima.

Secondo voi che cosa sceglierà Harry? passate: A Difficult Love

 

 

 

...Un bacio Melody.' “ Un bacio anche a te, piccola Mel. 

Sono in lacrime. Mi mancano terribilmente tutti e ora, all’altezza del cuore, sento un peso che non posso più sopportare. Digito immediatamente una risposta e chiudo tutto, andando a dormire.  

  • Mel?? Il Pc lampeggia!-
  • Mamma, non urlare. Sono qui. Ora vedo, grazie.-

  Apro fb e vedo che Harry mi ha risposto. Oddio, HARRY MI HA RISPOSTO??

Mi manchi Mel. Aiutami. Cercami.   Ok. Calmi. Se prima supponevo che Harry fosse pazzo, ora ne ho la più totale certezza. Ma ciò nonostante lo voglio aiutare. Se quel ragazzo chiedeva aiuto a me, c’era un motivo ben preciso.

Certo Harry, ti cercherò. Domani parto e vengo.

Passate da: Richieste d'aiuto

 

 

Rileggo per l’ennesima volta la sua lettera ormai sgualcita. Rileggo ogni frase, parola per parola, sillaba per sillaba,lettera per lettera cercando almeno un pizzico di ironia, ma invano. Mi mordo il braccio, magari è solo un brutto sogno. Chiudo gli occhi e li riapro velocemente, ma sono ancora nel nostro salone che ormai è diventato solo mio. I miei occhi si spostano di nuovo sulla lettera.

Vi avverto, questa storia non è per i cuori deboli! Passate da: Una Settimana Senza di Te

 

 

Ok, mi dileguo.

Un bacio a tutti!!

-S.

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Capitolo 35
*** "... me li asciughi?..." ***


"buongorno ragazze" ci disse Harry sorridendoci,

"vi ho portato la colazione" continuò mstrandoci il vassoio con sopra due cornetti e due bicchieri con del succo di frutta "io volevo il caffè" dissi mettendo il broncio, "tesoro no, troppa caffeina ti fa male"

"se lo dici tu" risposi prendendo il succo, "Harry ti adoro!" disse Claudia mordendo il cornetto, noi ci mettemmo tutti a ridere.

 

[...]

"Harry ma voi come fate a stare insieme senza che i vostri se ne accorgono? Cioè mia mamma quando mi sono fidanzata subito se ne accorse" domandò Claudia mentre svogliava una rivista sul divano,

"semplice, non ci guardiamo, parliamo poco e il gioco è fatto. Quando invece non ci sono facciamo l'amore e ci coccoliamo" disse sorridendo e lei annuì.

 

POV's HARRY

Io e Claudia stavamo sul divano mentre Lottie si preparava, mi fece una domanda su come facevamo in casa con i nostri genitori, risposi e lei annuì con gli occhi lucidi. "Claudia vuoi parlare con me?" le domandai accarezzandole il braccio, lei annuì abbracciandomi.

"mi manca troppo il mio ragazzo e vedendo tutta la dolcezza tra te e Lottie me lo fa ricordare, e come se avessi un buco qui" disse lei indicando il cuore,

"questo bracciale me lo ha regalato lui prima dell'incidente, ci rappresentava. Due rondini libere che staranno insieme per l'eternità. Ma invece no, per colpa di quel maledetto incidente che me lo ha portato via, per sempre, io dovevo essere al suo posto, io" mi disse lei piangendo, la strinsi a me lei prese la mia maglietta in due pugni e la tirò nervosa,

"calmati Claudia" dissi accarezzandole la testa,

"avrei preferito morire io, lui ce l'avrebbe fatta senza di me ma io senza di lui non riesco a vivere"

"shh Claudia, non ci pensare" dissi cullandola,

"ancora rivedo l'incidente, io ero stretta a lui sulla moto ma all'improvviso una macchina sbucò dal nulla e ci travolse, lui per proteggermi mi coprì col suo corpo in modo da attutire la caduta" disse bagnandomi la maglia, all'improvviso suonarono al campanello.

Piano mi sciolsi da lei e andai ad aprire e trovai a Liam, lui subito corse da Claudia e l'abbracciò.

"vogliamo uscire, magari ti porto a prendere un gelato e ti svaghi un po'" disse il ragazzo e lei annuì. Claudia salì di sopra per sciacquarsi e lasciò soli me e Liam,

"come fai a sapere che Claudia non stava bene?" domandai curioso,

"mi ha mandato un messaggio Lottie"

"amo quella donna" dissi sorridendo.

Claudia scese così uscirono, salii al piano di soprae trovai la mia Lottie che si asciugava, "amore" dissi appoggiandomi allo stipite, lei sussultò dato che stava girata e si avvicinò a me dandomi un bacio a stampo,

"hai fatto bene a chiamare a Liam" dissi sorridendogli sulle labbra,

"Claudia ha sofferto parecchio per il fidanzato e Liam è l'unico che può aiutarla di più" disse mettendosi l'intimo, io annuii.

"adesso devi stare qui mentre mi vesto?" disse cacciandomi dal bagno,

"sono sempre il tuo ragazzo" dissi dando due pugni sulla porta che significava 'ti amo'. Lottie era la cosa migliore che mi fosse capitata, il mio momdo girava intorno a lei, era il mio sole.

Sono stato un lurido bastardo a lasciarla sola a soffrire quando io ero troppo orgoglioso per ammettere che ero innamorata di lei, mia sorella.

Ogni giorno che passava io mi rendevo conto di amarla sempre di più, con tutte le altre era solo sesso invece con lei era amore, amore puro.

Lei era una sorta di angelo, mi era sempre stata vicina

Ci tenevo a lei,

Le volevo bene,

le volevo troppo bene,

L'amavo.

Con lei tutta la mia vita aveva un filo logico, uno scopo, finalmente.

Tutto era perfetto.

Lei era mia e io ero sua.

Due corpi ed un'anima.

Lei era tutto.

"amore a che pensi" disse lei avvicinandosi a me, mi lasciò un dolce sulla guancia e mi fissò negli occhi.

"a noi" risposi sorridendogli, lei mi accarezzò una guancia e mi abbracciò.

"grazie per essere entrato nella mia vita, non lo dimenticherò" disse intrecciando le gambe intorno al mio bacino e mettendo le mani tra i miei ricci,

"io non ho fatto niente, tu mi hai fatto innamorare" dissi mentre scrutavo la sua anima tramite i suoi occhi.

Eravamo vicinissimi, a pochi centimetri di distanza, ci guardavamo negli occhi e lei giocava con i miei riccioli.

Annullai la distanza facendo incontrare le nostre labbra, ci stavamo scambiando un dolce e casto bacio che si trasformò in uno violento, lei mi morse il labbro tanto da farmi uscire del sangue che poi succhiò.

Iniziai a toglierle la maglia ma lei so irrigidì, mi guardava con lo sguardo perso,

"Lottie che succede?" domandai preoccupato, lei si riprese,

"niente, non voglio fare l'amore" disse alzandosi, io la presi per un polso,

"Lottie dimmi che hai" insistetti stringendola,

"Harry ho paura, ora ci sono due donne in casa" disse lei con gli occhi lucidi,

"io ho occhi solo per te, io amo solo te" dissi stringendola in un abbraccio, appoggiò la sua testa nell'incavo del mio collo e lasciò cadere delle lacrime, le alzai il volto e gliele asciugai con il dorso della mano,

"non piangere" le sussurrai e lei annuì

"che ne dici di fare le crepes" domandai alzandole il volto per l'ennesima volta.

Lei annuì e ci alzammo.

 

[...]

"ed ecco come il cuoco più rinomato della terra prepara un'ottima crepes per la sua ragazza" dissi autoaclamamdomi, Lottie rideva a crepapelle,

"attento che si brucia" disse riedendo,

"naaa" dissi sorridendo, sentii una puzza di bruciato.

"o cazzo" dissi girando la mia creazione e notando lo strato inferiore coperto di una crosta marrone, Lottie rideva piegata in due.

"è un nuovo tipo do crepes" dissi giustificandomi, Lottie cadde atterra per le risate, per farla smettere le tirai un po' di farina in faccia.

"bastardo!" urlò alzandosi,

"si anche io ti am..." non mi fece finire di parlare che mi ruppe un uovo in testa,

"che schifo" dissi toccandomi i capelli, lei rise ancora di più.

"ora me li lavi!" dissi mettendo il broncio,

"non ci penso nemmeno" disse incrociando le braccia.

La presi come un sacco di patate e la porti in bagno , chiusi la porta e la feci scendere.

"ora me li lavi" dissi aprendo l'acqua, lei ormai si arrese, mi fece mettere la testa sotto l'acqua e delicatamente me li lavò.

Dopo una decina di minuti chiuse l'acqua e mi mise un asciugamano in testa.

"me li asciughi tu?" domandai facendo gli occhi da cucciolo, lei sorrise.

"devo andare a pulire la cucina" e se ne andò.

-spazio autrice-

eccomi con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia.

Perdonatemi se è corto o ci sono gli errori ma l'ho scritto con il tablet.

È veramente complicato e come avete potuto vedere non c'è formattazione, o quasi niente.

Vi mando un bacione.

-S xx.

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Capitolo 36
*** Training Course ***


 

Facemmo l'amore quella sera,

l'ultima sera che saremmo stati insieme.

Lottie aveva vinto un concorso in Italia e sarebbe stata li per 8 mesi.

Lei non voleva neppure parteiparci ma io e il suo professore di psicologia avevamo insistito perchè era

la più brava del corso e si meritava quel concorso.

Aveva solo venti anni e ne mancavano tre per finire l'università,

faceva sopra e sotto Londra e viaggiava molto per stages e corsi di formazione ma,

non era mai stata così tano tempo lontana da me.

8 mesi.

8 lunghi mesi.

8 lunghi mesi lontana da me.

 

Nel frattempo Lottie si era addormentata,

i capelli castani chiari le scivolavano lungo il cuscino e il petto faceva sopra e sotto lentamente.

Le accarezzai la guancia sudata e le scoccai un sulla fronte.

 

 

[...]

"Lottie amore svegliati" dissi accarezzandole i capelli, lei pianò aprì gli occhi e si alzò.

"Harry mi mancherai, tutto questo tempo lontani" disse lei mettendosi il reggiseno e lasciando cadere una lacrima dagli occhi,

mi avvicinai a lei stringendola in abbraccio,

"noi siamo forti non cadremo in debolezze, io ti aspetterò qui come ti ho aspettato quando stavi fuori per un fine settimana o un mese" dissi lasciandole dei baci sul collo.

"Dio quando ti amo, io senza di te non resisto, io ho bisogno di te, ho bisogno di essere tua, delle tue carezze, delle tue mani, dei tuoi baci. Dei tuoi occhi" disse mettendomi le mani tra i ricci,

"anche tu mi mancherai, mi mancheranno le tue mani tra i miei ricci, mi mancheranno i pugni sulla parete per dirmi che mi ami, mi mancheranno i tuoi periodi no quando hai le tue cose. Mi mancherà tutto di te" mi lasciò un dolce bacio sulle labbra e si alzo per andarsi a fare la doccia.

 

 

[...]

"Allora tesoro, non dare chiacchiera agli sconosciuti, non fare tardi la sera e divertiti" disse mamma a Lottie prima di uscire di casa con la valigia che sorrise e l'abbracciò.

Uscimmo di casa e  io e lei ci dirigemmo con la macchina verso l'aereoporto. Lei era triste ma io no, non ero triste, anzi ero felice.

Lei stava per realizzare il suo sogno.

"Harry ti amo, ricordatelo sempre!" disse prima di andare a fare il check-in, piangeva, io non volevo che stesse male.

L'abbracciai forte a me e la lasciai andare.

Mi salutò con la mano e se ne andò e me ne andai anche io.

Dovevo essere forte, per me.

Per lei.

Per NOI.

 

 

 

 

-my corner-

eccomi il nuovo capitolo!

finalmente ho il pc!

Scusatemi se è breve ma non

avevo ispirazione e poi questo è una specie di passaggio

per il prossimo.

Ci sarà un colpo di scena che molti di voi si

aspettano da mooolto tempo ma non anticipo nulla.

Come va a scuola,

purtroppo è riniziata. :( Recensiteee mi raccomando!

a kiss :)

 

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Capitolo 37
*** Lontananza ***


LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE

 

“Salve io sono Charlotte Styles” dissi avvicinandomi vicino all'ente inglese del concorso che avevo vinto,

“ah si Charlotte, queste sono le tue chiavi e la tua compagna di casa è una di poche parole” disse scrivendo delle cose al computer dandomi poca importanza.

Scrissi l'indirizzo su un pezzo di carta e mi rigirai prendendo le valigie.

 

 

[…]

Infilai le chiavi nella toppa ed entrai.

Sul divano bianco in pelle, in soggiorno, c'era una ragazza dai tratti orientali che faceva dei giochi di logica sull'ipad.

“Ciao io sono Lottie, condivideremo la casa per un po' di tempo” dissi avvicinandomi a lei che alzò gli occhi e poi si riconcentrò sul gioco.

'poche parole' pensai.

“vabbè io vado a farmi il giro della casa” dissi prendendo le valigie e salii per le scale.

 

C'erano molte porte verniciate di bianco, vicina ad una c'era scritto 'Dana' e pensai che era il nome della ragazza.

Andai più avanti e trovai una porta aperta con una camera.

Entrai e posai le valigie sul letto, le aprii e le svuotai.

Da dentro il beaouty case presi il mio portatile e lo accesi poggiandomi sull'enorme letto a baldacchino.

Mi collegai su Skype e vidi chi era connesso ma nessuno,

'ti prego Harry connettiti' pensai e poi uscì una casella.

Harry Styles si è collegato

Non ci pensai due secondi e lo chiamai. Uno squillo, due squilli, tre squilli. Ma niente, non rispondeva.

Ma poi mi richiamò lui.

“scusami, stavo in bagno” mi disse e io risi, come lo amavo.

“ah capisco, mi manchi tanto amore”

“anche tu, ma come va lì? Com'è Torino?”

“è normale, l'uomo che mi traduce è sgorbutico mentre la ragazza con cui vive sta solo per conto suo” risposi mettendo il dorso della mano sotto mento,

“che hai amore?” mi domandò,

“no niente, mi manchi troppo, tantissimo” dissi sospirando,

“anche tu amore ma questi mesi passeranno” rispose,

“sento qualcosa qui” dissi indicando lo stomaco,

“che mi tiene legata a te” continuai,

“è l'amore” disse lui triste,

“Harry sicuro che non mi tradirai in questi mesi?” domandai preoccupata,

“come posso fare del male alle persone che amo?” rispose lui,

“sai, Harry, la tua nominata al liceo era 'il puttaniere'”

“da quando ho te sono cambiato”

“ci siamo cambiati a vicenda” continuai e lui annuì.

“ma come funziona li?” domandò,

“allora, io sono impegnata nel centro psichiatrico adolescenziale e li mi pagano una somma che mi permetterà di comprarmi da vivere e poi fra otto mesi mi daranno un attestato che mi manderà dritta ad un ospedale di li”

“ah wow, dai, otto mesi lontani serviranno per il tuo futuro” disse sorridendo.

“mi hanno chiesto se volevo andare dagli adulti, dagli adolescenti o dai bambini, ma so che i ragazzi hanno più problematiche di tutti come è successo a me” dissi con un filo di malinconia,

“sarai una psicologa perfetta” disse lui e io sorrisi,

“quando inizi?” domandò,

“oggi vado per fare un giro, ma come lavoro inizierò la settimana prossima perchè devo imparare la lingua”

“ah capisco” risponse lasciandosi cadere sulla sedia girevole dallasua camera,

“io devo finire di sistemarmi, ci sentiamo questa sera?” dissi alzandomi, mi piegai per scollegarmi e mi si vide dallo scollo il seno,

“Lottie vestiti più accollata” mi disse Harry geloso,

“geloso?” domandai ridendo,

“si da morire, mi sei lontana, e per molto tempo, questo permettimelo” disse con gli occhi lucidi,

“Harry, no, io non ti tradirei mai, tu sei tutto per me!” dissi mandandogli un bacio,

“io ora devo andare, ci sentiao dopo” dissi prima di staccare,

“ti amo” disse lui e poi staccai.

 

 

HARRY's POV

“Lou io non ce la posso fare” dissi piangendo,

“Harry non dire così, tu ce la devi fare”

“usciamo?” continuò,

“si ho bisogno d'aria”

“tu hai bisogno di non pensare, che ne dici questa sera discoteca, birra e qualche ragazza, che ne dici?”

“noi siamo fidanzati!” dissi ridendo,

“ma Liam e Niall no!”

“avvisiamoli allora” dissi per farli felice. Sorrise e prese il cellulare per avvisare gli altri e se ne andò.

 

 

[…]

“tu sei?” mi domandò una ragazza dai capelli ricci mentre bevevo un drink alcolico,

“fidanzato” risposi con ribrezzo,

“nono, non mi interessa il tuo stato sentimentale, e comunque so che sei fidanzato”

“da cosa lo capisci?” domandai curioso,

“sei venuto con il gruppo di amici però sei qui da solo a bere un drink” rispose io annuii,

“beh la mia ragazza è partita, starà otto mesi in Italia. Comunque piacere Harry”

“Danielle” rispose lei stringendomi la mano.

“lavori qui?” domandai,

“nono, sono venuta con delle amiche”

“anche tu però sei qui da sola”

“io mi sono lasciata ieri con il mio ragazzo” disse con un filo di amarezza, io annuii.

“Harry eccoti!” disse Liam dandomi una pacca sulla spalla,

“ragazzi non preoccupatevi, comunque lei è Danielle” dissi presentandogliela, la ragazza arrosì quando incontrò lo sguardo di Liam, io sorrisi vedendo la scena.

“che vi prendete ragazzi?” domando io per rompere la tensione e Danielle mi ringrazia guardandomi.

Dopo aver preso da bere ci sedemmo su un divano in pelle bianca e parlammo del più e del meno, Danielle era una ballerina che girava Londra per fare clip musicali ma che come poteva tornava a Holmes Chapel.

 

 

[…]

“Allora Danielle ci vediamo qualche giorno?” domandai alla ragazza,

“si certo!” disse felice, dalla bocca di Liam spuntò un sorriso a 32 denti che inbarazzò la ragazza.

“a presto” disse lui mentre ci diregevamo verso la sua macchina.

Entrammo e ci sedemmo, c'era un silenzio che io ruppi.

“grazie ragazzi”

“di nulla!” urlarono insieme venendomi addosso, io sorrisi.

Era bello avere dei fratelli come loro.

 

 

-my corner-

salveeeee.

Scusate il ritardo, ma tra studio, concorso,

e altre cose non ho avuto tempo per scrivere.

Non vedo l'ora che esca midnight memories!!

io pultroppo non ho il biglietto ma forse è

stata una fortuna. Non prendetemi per pazza, ora vi spiego.

Mio zio di Milano il 28 giugno si sposa a Milano.

Certamente andremo li e io costringerò i miei ad andare

in giro per Milano perchè vorrei incontrare i miei idoli e incontrare una mia amica a distanza.

Quindi se avrei comprato il biglietto non sarei mai potuta andare a vederli.

Giuro che ieri quando mio zio me lo ha detto mi stavo mettendo a piangere e

non ci credevo. Come sono felice!

Comunque avete sentito? Louis avrà altri e due fratelli, gemelli. Famiglia in grande!

Perchè non mi adottano? :(

Comunqe vorrei sapere se qualcuno vuole che lo avvisi perchè dato che non scrivo da molto e mi sono dimenticata di chi vuole che lo avvisi.

Un bacione.

Simona (passate da Daughter)

 

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Capitolo 38
*** Melonie ***


“tu saresti?” mi domandò una ragazza dai capelli lunghi e castani, i lineamenti erano delicati e con I suoi occhi marroni era perfetta.

“Charlotte Styles” rispondo porgendole la mano che poi mi strinse,

“io sono Nina” disse sorridendo,

“allora il tuo primo caso si tratta di una ragazzina anoressica, vieni è nella 204” mi disse dirigendomi in una stanzetta bianca, sul letto c'era una ragazzina che riposava, aveva si e no 15 anni e al braccio era infilata una flebo.

“Nina ma lei chi è?” domandò la ragazzina aprendo gli occhi

“lei è Charlotte e ti seguirà”

“chiamami Lottie” dissi io sorridendole, nei suoi occhi c'era rabbia e paura,

“un'altra?! Io sto bene” disse scandendo le parole,

“calma, calma” dissi,

“forse io posso aiutarti” continuai.

“e come? Costringendomi a mangiare? No grazie” disse rossa dalla rabbia.

“io pure sono stata in ospedale, li vedi questi?” dissi indicandole il braccio con le cicatrici,

“una volta feci più forte perchè avevo dei problemi in famiglia, pensa che il mio migliore amico-fidanzato era ed è il mio fratellastro, e ti dico non è semplice essere fidanzata con il proprio fratellastro quando ci vivi insieme e ci sono I nostri genitori” dissi mentre una lacrimuccia mi cadeva dagli occhi ricordandomi di Harry.

“io... scusa” disse la ragazza abbassando lo sguardo,

“no scusami tu” dissi sedendomi sul suo letto.

“perchè non vuoi mangiare?” domandai prendendo dalla borsa una quaderno degli appunti,

“devo essere perfette, tutte lo sono” rispose tirandosi le ginocchia vicino al petto,

“tutte chi?”

“quelle della mia scuola lo sono, io sono la più grassa” disse tirando tirandosi la pelle da vicino I fianchi ossei.

“tu non puoi farti del male per piacere agli altri, devi piacere a te stessa”

“li è il punto, come faccio a piacere agli altri se non mi piaccio io?”

“non è che c'entra qualcuno?” domandai scrivendo, la ragazza abbassò lo sguardo arrossendo,

“capisco” dissi ridendo,

“ma questa è una seduta psicologica?” domandò la ragazza,

“no, voglio conoscerti” risposi ridendo.

“quindi tu ti chiami?” domandai dato che non glielo avevo chiesto,

“Melonie”

“ah bel nome” risposi facendo degli schizzi sul mio quaderno,

“allora Melonie ci vediamo domani?” domandai alzandomi, lei annuì allungandosi sul letto,

“però mangia qualcosa, non puoi vivere di flebo” dissi prima di uscire dalla porta, la ragazza sbuffò.

 

[…]

“allora come è andata?” mi domandò Nina mentre manteneva delle cartelle con i nomi dei pazienti,

“bene”

“attenta Lottie, Melonie ha fatto saltare due ragazzi che tirocinavano qui”

“io credo di riuscirla ad aiutare” dissi,

“la mia migliore amica soffriva di anoressia e bulimia e anche io sono stata in ospedale a causa dell'autolesionismo” dissi sospirando,

“ah” uscì dalla flebile bocca di Nina,

“sono del parere che solo chi ci passa può aiutare gli altri” dissi aprendo la porta,

“si” disse Nina rimanendo dentro l'edificio, le diedi un bacio sulla guancia e la salutai,

“a domani” dissi e poi presi un taxi.

 

 

[…]

Andai a casa, la luce della cucina era accesa quindi c'era la mia compagna di casa.

Aprii la porta e mi precipitai in cucina.

“sai vorrei sapere il tuo nome” dissi alla ragazza che stava mangiando

“Magdalina” rispose,

“piacere, io sono Lottie” dissi porgendole la mano, la ragazza mugugnò qualcosa e poi riabbassò lo sguardo sul suo piatto. Almeno sapevo il suo nome.

Salii in camera e accesi il computer, feci delle ricerche per dei negozi a Torino e poi mi collegai su Skype, non c'era nessuno così decisi di andare a fare una doccia.

Andai nel bagno della mia camera e accesi l'acqua per farla uscire calda, mi spogliai e legai i capelli in uno chignon disordinato.

Entrai nella doccia e mi insaponai, cantai qualche melodia di Harry e mi sciacquai.

Mi asciugai e mi misi il pigiama, saltai sul letto e presi il pc, controllai su skype e vidi che c'erano 3 chiamate perse da Harry.

Mi arrivò una chiamata e senza esitare l'accettai, Harry aveva gli occhi arrossati.

 

 

POV's HARRY

Era la terza volta che la chiamavo ma niente, cosa diavolo era successo?! Mi stavo veramente preoccupando e qualche lacrima di nervoso uscì.

Rifeci partire la chiamata e nemmeno due secondi Lottie rispose. Tirai un sospiro di sollievo.

“ehi amore” dissi,

“ehi Harry”

“dove eri?” domandai preoccupato,

“mi stavo facendo la doccia” rispose,

“ah, hai parlato con la tua coinquilina?”

“so che si chiama Magdalina, niente di più” rispose lei sospirando.

“deve essere difficile la convivenza con una mummia” dissi io ridendo, lei mi fece la linguaccia.

“hai mangiato?”

“no, mi sono dimenticata” disse Lottie ridendo,

“ma come? Non farlo succedere mai più” dissi severo, lei annuì cacciando una scatola con dei spaghetti,

“li ho presi in un negozio di fronte l'ospedale” disse prendendo una forchetta di plastica, io annuii, si alzò di corsa e andò da qualche parte. La sentii tossire sforzandosi,

“Lottie!” urlai preoccupato ma niente. Dopo un quarto d'ora ritorno la ragazza con i capelli scompigliati e la faccia stanca,

“Amore che è successo?!” domandai preoccupato,

“No, niente, un po' di vomito, ho una nausea pazzesca. Però strano, prima stavo benissimo”

“forse sarà l'influenza” risposi tranquillo,

“domani vado a fare le analisi” rispose lei, io sorrisi.

“bene, così mi fai stare sicuro, qui, tanti chilometri da te” risposi malinconico.

“Harry il tempo sta passando veloce”

“per te, ma per me no. Il tempo è troppo lento” dissi quasi urlando,

“calmati amore” disse lei con gli occhi lucidi,

“e che mi manchi così tanto” dissi sedendomi sulla poltrona,

“anche tu”

“io devo andare” dissi triste,

“vado a prepararmi un te, magari mi passa la nausea. Un bacio amore” mi disse e poi mi scollegai.

 

 

 

-my corner-

allora, scusatemi per il ritardo.

Ma proprio con lo studio non ce la faccio.

Per coloro che devono scegliere la

scuola vi assicuro che gli industriali

non sono per nulla facili.

Vabbe, dopo questo preambolo vi volevo annunciare

una cosa.

Ho pensato di scrivere capitoli più corti ma più spesso, che ne dite?

Aspetto una vostra risposta in una recensione.

Ah poi, la storia -come voi sapete- sta per finire e non vi volevo lasciare

da sole quindi ho già in mente due storie:

-una sovrannaturale (ma corta e ispirata da un film)

-una verosimile (un po' più lunga e ispirata da un libro).

A VOI LA SCELTA, SCRIVETE NEI COMMENTI.

Poi seguendo la maggioranza vi aggiornerò.

Un bacio e siate clementi con i miei ritardi,

Simona :*

 

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Capitolo 39
*** Child ***


Erano le 2:30 del mattino quando mi svegliai a causa della terribile nausea. Presi il termometro e lo misi sotto l'ascella. Dopo dieci minuti lo presi e lo controllai, 38.8, era altissima.

Presi una vivincin e mi preparai. Per le tre partii e andai all'ospedale più vicino, aspettai il mio turno e mi chiamarono.

“allora dai sintomi direi che è una banale influenza ma adesso vi faccio fare un'analisi” disse il medico, Dott.Rossi lessi sulla targhetta, mi infilarono l'ago nel braccio e prelevarono un po' di sangue,

“dovrete aspettare un po' di tempo” mi disse, io annuii e lui se ne andò lasciandomi sola sul lettino.

La nausea non se ne andava, qualunque odore mi faceva venire un conato di vomito ma mi dovevo trattenere, mi distesi sul letto e chiusi gli occhi per riposarmi.

 

 

 

[…]

C'erano delle persone che parlavano così aprii gli occhi, il medico sorridente mi porse la mia cartella indicando un punto,

“avevo ragione, una banale influenza” disse lui, io annuii

“che devo prendere” domandai alzandomi,

“oh nulla, per le sue condizioni non può prendere nulla”

“quali condizioni?” domandai allarmata,

“signorina, ma come non lo sa?! Lei è incinta” disse lui, dai miei occhi uscì una lacrima, di sconforto.

Non ci voleva, si io amavo Harry ma rimanere incinta proprio no, non sapevo che sarebbe successo con i nostri genitori.

“e da quanto?” domandai alzandomi,

“due mesi circa, ma non lo sapeva?” domandò a sua volta il dottore,

“no altrimenti non venivo qui dall'Inghilterra” dissi adirata,

“signorina si calmi, non le fa bene, soprattutto al suo bambino” disse il medico, aveva ragione.

“posso andare ora?” domandai,

“si ma stia attenta, niente medicinali” disse, io me ne andai lasciando tutto alle spalle, ora eravamo solo io e il mio bambino.

Andai in un parchetto li difronte, mi sedetti su una panchina e mi posai una mano sul mio addome leggermente gonfio,

“ora non ci volevi ma io già ti amo” dissi accarezzandomi la pancia,

“papà ti adorerà sai?” domandai sorridendo ma sapevo che il mio piccolino non poteva rispondere ma i tranquillizzai.

“dai andiamo a casa” dissi e mi alzai.

Arrivai a casa e subito corsi in camera tra le coperte, avevo sonno e mi sarei addormentata.

 

[…]

“Charlotte c'è posta per te!” mi urla Magdalina dal piano di sotto, io sbatto gli occhi e mi alzo, scendo al piano di sotto e c'è un postino con in mano una raccomandata, firmo e la prendo.

Mi butto sul divano facendo attenzione al piccolino e la apro.

 

 

A Charlotte Marie Styles,

come nostro dovere di giudici del concorso dobbiamo sapere tutti I suoi spostamenti e abbiamo saputo che lei questa notte è stata in ospedale.

La preghiamo di venire a prendere in ufficio I soldi per il volo perchè

lei deve ritornare a casa, in un ospedale psichiatrico non si può essere

incinta perchè ci si potrebbe innervosire molto e di conseguenza avere problemi

con il bambino.

Distinti saluti.

 

 

Stroppicciai la lettera per il nervoso e dai miei occhi uscirono delle lacrime salatissime.

Mi vestii semplicemente e andai in ospedale, all'ufficio.

“le è arrivata la lettera” disse il signore riferendosi al pezzo di carta,

“io non me ne posso andare” dissi ferma, il signore mi guardava interrogativo,

“io devo far uscire dall'ospedale quella ragazza, dopo di lei io posso andarmene pure in capo al mondo ma ora ho uno scopo” dissì poggiando I palmi sulla scrivania.

Il signore prese il telefono fisso e farfugliò qualcosa rigurado il mio stato.

“allora signorina, lei puù stare fino a quando la ragazza non esce dall'ospedale poi se ne deve immediatamente andare, intesi?” disse, io annuii e me ne andai soddisfatta.

 

 

A: Nina

Vi devo parlare, ci troviamo tra cinque minuti nella 204

 

percorsi l'ospedale e andai nella camera di Melonie, Nina era già li che mi guardava interrogativa.

“che succede?” domandò Melonie preoccupata,

“io... sono incinta” dissi guardando la mia pancia,

“non te ne andare” mi disse Melonie abbracciandomi,

“no non lo farò ma voi dovete aiutarmi” dissi guardando Nina,

“dicci tutto” rispose lei,

“io ti curerò questo è chiaro” dissi a Melonie,

“però visto che tu controlli e fai le cartelle dei pazienti devi modificare la sua” dissi a Nina. Lei annuì,

“io non me ne andrò presto” dissi e l ragazze mi abbracciarono,

“ops” uscì dalla bocca di Melonie che si era buttata un po' troppo forte su di me,

“non ti preoccupare, lui è forte” dissi ridendo.

Nina se ne andò e io rimasi da sola con la ragazza, lei sorrise,

“posso?” domandò poggiando le mani sulla mia pancia,

“non si sente nulla, è ancora piccolissimo” dissi ridendo, la ragazza mise il broncio,

“dai fra qualche settimana si sentirà” dissi prendendole la mano,

“hai fatto colazione?”

“si” rispose lei sorridendo,

“bene... io ora devo andare, devo dire al mio ragazzo la notizia” dissi e mi alzai, lei mi salutò con la mano e si allungò sul letto.

Non sapevo come dire la notizia ad Harry, non sapevo che sarebbe successo.

 

 

-my corner-

Allora.... mmmm colpo di scena che tutti si aspettano:

LOTTIE CHE RIMANE INCINTA. (se lo aspettavano tutti)

Un piccolo Styles, però lei non sa se dirlo a Harry.

Questo capitolo è un po' corto ma spero che vi piaccia.

Mi lascate una recensioncina? per favore ve lo chiedo, ho bisogno di sapere il vostro parere.

Vi ricordo di passare da Daughter

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Capitolo 40
*** "...Spero che sia come il padre..." ***


 

allora che hai?” mi domandò Harry preoccupato, io sorrisi amaramente e mentii.

una banale influenza”

qualcosa mi dice che non lo è” disse il ragazzo cercando di leggermi negli occhi,

no Harry veramente” dissi sorridendogli, lui annuì.

Sei pallida”

sarà un calo di zuccheri, il sonno, le preoccupazioni” dissi stiracchiando le braccia,

come va in ospedale?”

bene, la ragazza che mi hanno affidato sta iniziando a mangiare, poco, però le hanno tolto le flebo” dissi soddisfatta e sorridente,

bene!” disse lui alzando le braccia in aria colpendo la mensola, caddero dei libri e uno gli colpì il naso, io risi alla scena coprendomi la pancia con le mani, lui guardò il mio gesto con modo apprensivo,

riguardo il gesto che hai appena fatto” disse, oddio aveva capito,

si?!” domandai agitata,

che ne dici se quando ritorni mettiamo alla luce la nostra storia e ci sposiamo?” disse sospirando, io sorrisi dolcemente,

Dio Harry!” dissi, sul suo volto si dipinse un sorriso mettendo in mostra le sue fossette,

certo, certo e certo! E ora vorrei stare li per mettere le dita vicino le tue fossette” dissi quasi piangendo,

ti amo” rispose lui commosso.

amore ho sonno posso staccarmi?” dissi sbadigliando,

certo, riposati” disse e poi staccò.

 

 

*due mesi dopo*

 

Io, la sottoscritta Charlotte Marie Styles,

con l'ausilio della assistente di reparto, Nina Torres,

dichiaro la paziente Melonie Blanc totalmente guarita.

 

Firmai la lettera da consegnare ai genitori di Melonie e mi diressi fuori dall'ufficio che mi avevano dato.

La ragazza era impaziente davanti alla porta della sua camera con in mano il cellulare, i genitori stavano svuotando la sua stanzetta, la ragazza mi notò.

Lottie!” disse correndomi incontro, poggio l'orecchio sul mio pancione, il mio piccolino diede un leggero calcetto che rese felice Melonie.

sei felice che esci?” domandai entrando nella camera, la madre si avvicinò porgendomi la mano,

grazie” disse con le lacrime agli occhi,

di nulla signora, dopo che avrò partorito ritornerò a fare quello che amo fare, aiutare gli altri” dissi poggiando una mano sulla pancia,

sono sicura che sarà una madre perfetta” disse e mi abbracciò.

Finirono di prendere i vestiti e uscirono, consegnai la lettera e me ne uscii con loro.

All'uscita Melonie saltava di contentezza e corse verso la macchina, io me ne rientrai dentro e andai in ufficio.

Il mio caro ufficio mi sarebbe mancato, lo avevo personalizzato con foto di me e Harry, ecografie e altre cose, presi una cartellina e misi tutto li dentro. Una lacrima uscì nuovamente dai miei occhi,

nono non piangere” disse Nina venendomi ad abbracciare,

io non so che succederà a casa” dissi contraccambiando l'abbraccio,

sarai forte” disse, io annuii e presi le chiavi.

Andai all'ufficio generale e consegnai le chiavi,

 

ooh Lottie” disse l'uomo, io sorrisi amaramente,

salve, le ho riportato le chiavi” dissi posando le chiavi sulla scrivania,

come va la gravidanza?” domandò io annuii,

bene” risposi,

ecco, questo è il suo biglietto aereo, è programmato per domani pomeriggio” disse. Io mi alzai e me ne andai, dovevo preparare le valigie.

Grazie per la collaborazione” disse ma io già ero fuori. Iniziai a piangere, asciugavo le lacrime ma loro riuscivano, il trucco era tutto sbavato.

Tutto per questa maledetta gravidanza capitata per caso, io avevo partecipato ad un concorso, lo avevo vinto ma non mi sono potuta godere il premio.

Assorta dai miei pensieri arrivai a casa, la luce era accesa. Infilai le chiavi nella toppa e la girai.

Entrai e me ne salii in camera a preparare le valigie, avevo moltissimi vestiti dato che qualche volta ero andata a fare shopping per prendere qualche maglia che mi andasse perchè il pancione si faceva vedere.

Prima di addormentarmi accesi il computer e mi collegai su skype, c'era Perrie che avviò la chiamata. Risposi.

ehi tesoro!” disse lei sorridendo, io sorrisi a forza ma lei lo notò,

che hai?” domandò lei,

niente” risposi, lei roteò gli occhi e gli alzò al cielo,

perchè hai le valigie?” domandò indicandole, oh cazzo,

io devo ritornare a Londra” dissi malinconica,

che hai combinato?!” disse lei interrogativa,

nulla” dissi,

se non hai combinato nulla perchè ti rimandano qui” disse quasi urlando, io abbassai lo sguardo e siccome non sapevo come dirglielo mi alzai mettendomi di profilo, Perrie spalancò la bocca.

mi rimandano a casa per evitare danni alla salute del bambino” dissi risiedendomi e poggiando una mano sulla pancia.

Harry lo sa?” domandò, io annuii negativamente,

e perchè non glielo dici” domandò lei, io feci spallucce,

glielo voglio dire faccia a faccia” dissi. Lei annuì.

glielo devo dire io?” domanda,

nono, vienimi piuttosto a prendere all'aereoporto” dissi accennando un sorriso, lei annuì.

ora vado, il piccolino o la piccolina ha fame” dissi sorridendo e attaccai la chiamata.

Scesi di sotto e c'era Magdalina che guardava la televisione, senza darle importanza andai in cucina e mi preparai un po' di pasta. Il mio piccino amava il pomodoro. Mi girai e vidi la ragazza dietro di me.

mi mancherai” disse venendomi incontro,

anche tu” dissi abbracciandola, la ragazza mise una mano sul pancione,

secondo me sarà maschio”

spero che sia come il padre” dissi e poi se ne andò. Mangiai e poi me ne riandai in camera a controllare se avevo preso tutto.

Mi allungai e mentre pensavo mi addormentai.

 

 

_my.corner_

eccomi con il nuovo capitolo.

per il banner ringrazio sempre Sara che è stata gentilissima,

scusate i miei ritardi ma la scuola mi sta uccidendo, domani controllo del quaderno di chimica - consegna della relazione di scienze e di fisica,

che pizza!!

vabbè, torniamo alla storia,

ma non vi piace più? sto ricevendo pochissime recensioni...

mi fate sapere se vi piace???

ve ne prego!

Ricordatevi di passare da Daughter :)

un bacio :*

Simona

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Capitolo 41
*** Un bagno, Il sapone e Un cuore ***


 

Posai il bagaglio a mano sul pavimento grigio dell'aereoporto e presi il cellulare per cambiare l'orario e mettere un'ora indietro.

Il viaggio fu molto tranquillo apparte un po' di vertigini e nausea ma era normale.

Vidi la chioma platinata di Perrie e mi avvicinai, appena mi notò fece un sorriso compassionevole e io abbassai lo sguardo sul mio pancione.

Ci posò una mano e con l'altra mi alzò il mento,

“va tutto bene ok?” affermò guardandomi, io annuii e l'abbracciai. La ragazza contraccambiò e come la mia pancia sfiorò il suo ventre magro lei mi sorrise,

“ha tirato un calcetto” disse lei, io annuii,

“lo fa con le persone a cui vuole bene” dissi. Perrie mi aiutò a recuperare gli altri bagagli e andammo verso la sua Giulietta bianca, mettemmo le valigie nel cofano e io con un po' di difficoltà mi misi al sedile del lato passeggero.

“perchè non lo hai detto a Harry” disse la bionda guidando, io feci spallucce,

“non sapevo come avrebbe reagito” dissi.

 

Dopo una decina di minuti arrivammo a casa, scendemmo lasciando le valigie in macchina.

Picchiai un po' intimorita ma Perrie mi teneva la mano.

“Perrie che succ” disse Harry quando aprì ma appena mi vide fece scivolare il bicchiere di vetro dalle mani per terra, io d'istinto coprii la pancia e Harry subito si abbassò per raccogliere alla meglio i pezzi più grandi.

“Lottie quando me lo volevi dire” disse Harry amareggiato, io abbassai lo sguardo e mi uscì dagli occhi, con il pollice me l'asciugò e io sorrisi,

“sai che succede ora?” disse io annuii,

“dobbiamo essere pronti a tutto ma se ci dividono io vengo con te e nostro figlio, perchè si, io lo voglio questo bambino” disse posando una mano sulla pancia, io sorrisi e l'abbracciai.

“vi aiuto a prendere le valigie e me ne vado ok?” domandò Perrie, Harry annuì e prese le mie valigie.

Dopo che Perrie se ne andò io e Harry ci sedemmo sul divano e ci mettemmo a parlare,

“Come è andata in Italia?” mi domandò il ragazzo accarezzandomi delicatamente la pancia,

“bene più o meno” risposi sorridendo, Harry mi guardava sorridendomi,

“ora dobbiamo dirlo per forza ai nostri” disse alzandomi la maglia e lasciandomi un bacio sulla pancia, appena appoggiò le labbra il mio piccino tirò un calcio forte che sentì pure Harry,

“già ti adora” dissi prendendo un riccio e intrecciandolo vicino al mio indice,

“per me è una femmina” disse Harry,

“dobbiamo scegliere il nome”

“se è femmina la chiameremo Darcy, che ne dici?” propose il ragazzo, io annuii,

“mi piace” dissi,

“e se è maschio?” continuai,

“non lo so, penseremo più in la” disse Harry dandomi un bacio a stampo,

“quando sapremo il sesso?” domandò il ragazzo mettendo le mani sul mio pancione, io feci spallucce,

“non ho voluto fare nulla in Italia, ho fatto qualche ecografia per sapere la salute del mio piccino ma poi per sapere queste cose ho voluto che ci fosti tu” dissi, Harry sorrise e mi strinse la mano,

“ah ecco che dimenticavo!” dissi alzandomi di scatto,

“attenta a questi movimenti bruschi” disse lui rimproverandomi, io sorrisi e aprii il beauty case, presi le stampe del mio piccolino. Le diedi a Harry e indicò il piccolo puntino cercando mille risposte, io annuii dolcemente.

“Dio, già lo amo” disse con le lacrime agli occhi, gli stampai un bacio sulle labbra e lui lo approfondì, quando mi mancavano quelle labbra, il mio piccino era irrequieto nella pancia o forse stava vedendo le farfalle.

“come lo diciamo ai nostri?” domandò il ragazzo, io feci spallucce, Harry mi guardò triste, mi faceva male il cuore vederlo in quello stato, mi avvicinai a lui e gli misi una mano vicino alla sua guancia liscia,

“papà è nostro fan, male che va andiamo da lui” dissi rincuorandolo e lui mi sorrise,

“credo comunque che mamma accetterà la nostra storia” dissi alzandomi per andare in camera, Harry mi seguì tenendomi per mano,

“devo farmi il bagno, posso avere un po' di privacy?” dissi scherzando,

“te lo posso fare io?” domandò,

“non credo che tu voglia vedere tutte le smagliature che ho sui fianchi e sulla pancia”

you're perfect to me mi disse prima di darmi un bacio sulle labbra,

“e poi sei la madre di mio figlio” continuò, sorrisi all'idea di noi due e il bambino.

“ti amo” dissi andando in bagno per aprire l'acqua calda,

“ma ci pensi Lottie? Cioè noi due e il nostro bambino, in inverno alla casa in montagna di papà davanti al camino con noi due abbracciati e il nostro bambino che gioca con Dusty” disse lui alludendo al futuro.

Mi spogliai e mi immersi nella vasca con l'acqua calda, Harry mi venne vicino, prese del sapone con il dito e disegnò sul mio pancione un cuore,

“siete tutta la mia vita” sussurrò e lasciò un delicato bacio sulla parte asciutta della mia pancia, sorrisi a quel gesto, era tutto così bello. Un sogno.

Mi aiutò a sciacquarmi e mi fece alzare mettendomi l'accappatoio,

“sei troppo dolce” dissi baciandolo e lui mi sorrise a fior di labbra.

Mi aiuto ad asciugarmi e mi misi un tutone grigio topo e largo che mi faceva sentire magra.

 

[…]

POV's HARRY

“Harry sono ritornata, cosa vuoi per cena?” urlò mamma entrando in casa, io scesi lasciando Lottie al piano di sopra che cercava qualche cosa su internet.

“non ho molta fame” dissi agitato, era arrivato il fatidico momento,

“che hai?” domandò venendomi vicino, presi due secondi per pensare e Anne mi guardava preoccupata,

“ecco che ha” disse Lottie scendendo dalle scale, la madre la guardò stupita e le corse vicino ad abbracciarla, la ragazza per istinto coprì la pancia con le braccia.

“tesoro mio, come stai? Perchè già sei ritornata?” domandò velocemente, Lottie non sapeva che dire e mi guardava impaurita, prese il cursore della felpa della tuta e lo abbassò aprendo la felpa.

Da sotto il reggiseno si notava un rigonfiamento abbastanza pronunciato per la sua magrezza,

“cos'è quello?!” urlò la madre indicando la pancia,

“mio figlio” disse la ragazza richiudendo la felpa, non potevo lasciarla prendere il rimprovero da sola perchè era anche colpa mia, anzi solo colpa mia se lei era in quello stato. Annuii con la testa ma Lottie mi fece segno di no ma non  l'ascoltai.

“mio figlio” dissi fiero avvicinandomi a lei. Poggiai una mano sulla schiena e notai che tremava dalla paura,

“non avere paura, ci sono io per voi” le sussurrai all'orecchio, sorrise.

“da quanti anni va avanti questa storia” domandò la donna scandendo le parole, Lottie alzò le spalle e mi guardò,

“quattro, cinque, o forse di più, noi ci amiamo e il nostro amore è incondizionato” dissi, Anne si avvicinò a me e mi tirò uno schiaffo sulla guancia lasciandomi il segno della sua mano,

“mamma!” urlò Lottie avvicinandosi ma io la presi per un polso,

“ha avuto ragione tirandomi questo schiaffo” dissi massaggiandomi la guancia,

“ma..” disse lei, io la interruppi,

“pensa alla salute del tuo bambino” dissi accarezzandole il polso,

“Harry ma ti rendi conto, hai messo incinta la mia bambina” disse la donna con gli occhi rossi dalla rabbia,

“mamma ho venti anni” intervenne la ragazza, io la fulminai con gli occhi ma lei abbassò lo sguardo con una lacrima che le asciugai con un pollice.

“tu sei piccola, adesso la tua carriera è andata in fumo, quando finirai di studiare con un bambino che piange le notti, te lo porterai a Londra?! No perchè povero poi farà avanti e indietro sul treno e quindi lo terremo noi qui, tu non ci sarai quando piangerà” disse dura Anne rossa di rabbia,

“ci sarò io” dissi mentre la ragazza mi stringeva forte la mano,

“tu non basti Harry, il bambino ha bisogno soprattutto della mamma” rispose,

“a te la scelta Lottie, la carriera o il bambino” continuò,

“il bambino” rispose con la voce piena di coraggio la mia ragazza, la donna chiuse un attimo gli occhi per pensare a cosa dire e poi presse un respiro,

“ti stai rovinando con le tue mani” disse “anzi l'hai rovinata” disse poi correggendosi verso di me,

“non puoi dire così di lui, io lo amo e amo questo bambino che porto nella pancia” disse Lottie con le lacrime agli occhi,

“le cose si fanno in due” continuò prima di andarsene in camera, lanciai un'ultima occhiata ad Anne con disdegno e la seguii nella sua camera.

La trovai che piangeva sul letto con il cuscino tra le braccia, le andai vicino e l'abbracciai, lasciai un bacio sulla sua pancia e le asciugai le lacrime con i dorsi delle mani,

“aspettate che arrivi vostro padre e poi prenderemo provvedimenti” urlò mamma dal piano di sotto,

“lasciala perdere” le sussurrai nell'orecchio, annuì e tirò su col naso.

Come poteva una donna arrabbiarsi per una gioia del genere, un bambino tutto nostro, un loro nipote.

Mentre pensavo Lottie si era addormentata tra le mie braccia, delicatamente l'allungai sul letto e me ne uscii dalla camera.

Scesi in cucina e c'era Anne con gli occhi pieni di lacrime che si teneva la testa con le mani,

“non può, è troppo giovane” disse a se stessa,

“è la sua felicità” dissi andandole vicina, la donna si girò e mi concesse un sorriso amaro,

“che ne sai della sua felicità” mi disse quasi urlando,

“in questi anni abbiamo dovuto imparare i gesti, ognuno quelli dell'altro, per non farci scoprire, e quindi io l'ho capita” dissi sedendomi vicino a lei, le posai una mano sulla spalla per farmi guardare,

“voi siete così giovani” disse, io annuii,

“ma ci amiamo” dissi, Anne mi abbracciò d'impulso e io contraccambiai,

“falla soffrire e ti ammazzo, oramai siete uniti dalla creatura che ha in grembo”

“non lo farò” dissi sorridendo,

“non credo che la reazione di Des sarà positiva, infondo è un colpo al cuore” continuò,

“devo uscire, Anne ricordati, non lascerò mai sola Lottie” dissi in camera a prendere il cellulare e impostai un messaggio.

 

A: Claudia; Eleanor; Perrie

Ho bisogno di te, fatti trovare davanti ad Hollister.

 

La loro risposta fu istantanea.

 

Da: Eleanor

Certo Hazz

 

Da: Perrie

Ovvio

 

Da: Claudia

Sto da Liam aspetta due minuti

 

Uscii di casa lasciando Lottie che dormiva e mi diressi verso il negozio.

 

 

-my corner-

eccomi con un nuovo capitolo,

piuttosto veloce vero?! E poi è pure pieno di storia

e abbastanza lungo,

il gesto di Harry (quello mentre Lottie faceva il bagno)

non so come mi è venuto ma è dolciosissimo!

Vi piace il capitolo?

Me la lasciate una recensione?

Vi ricordo di passare da Daughter (la quale aggiornerò prestissimo)

un bacio,

Simona :*

 

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Capitolo 42
*** Genitori ***


 

Harry era uscito da una mezz'oretta senza darmi spiegazioni, facevo finta di nulla ma la gelosia mi stava corrodendo dentro così lo chiamai.

“pronto?” rispose lui titubante,

“Harry ma dove sei?” dissi preoccupata,

“ehm in un posto, non ti preoccupare amore” disse vago, qualcosa non mi quadrava: si sentivano delle voci di donne che parlavano di qualcosa.

“con chi sei?” domandai gelosa,

“con nessuno”

“Harry cazzo, io pensavo ti fidassi di me e te ne vai con qualcuno e da qualche parte senza dirmi nulla” dissi sbottando,

“tesoro tranquilla, pensa al bambino, tra poco ritorno” disse rassicurandomi, qualunque cosa mi diceva mi tranquillizzava,

“ok, tra quando arriva Des?” domandai rilassandomi,

“tra poco però tu non fare nulla, rimani in camera anche se arriva, voglio essere con te quando glielo diremo” disse,

“ok però torna presto” dissi prima di attaccare.

Mi allungai sul letto e accarezzai la pancia,

“che ne dici di chiamare lo zio?” dissi al mio pancione riferendomi a Niall, lui era come Harry però lui non era mio fratello e non ero innamorata.

Presi il cellulare e composi il numero,

“Lottie?! Come mai mi chiami, è successo qualcosa li in Italia?” mi domandò il ragazzo preoccupato,

“Niall vieni a casa mia? Ho bisogno di un amico” dissi invitandolo a casa,

“perchè sei tornata? Vengo subito” disse attaccando.

 

Aspettai dieci minuti e sentii bussare alla porta, dei passi pesanti si facevano spazio nel corridoio e si fermarono quando qualcuno bussò alla porta,

“avanti” dissi flebilmente, la porta si aprì e fece capolinea la testa del biondo sorridente,

“Lottie!” disse entrando a braccia aperte, io mi alzai sorridendo,

“Niall” dissi e lo abbracciai,

“come mai già di ritorno?” disse,

“diventerai zio” dissi alzandomi la maglia, sul suo volto si dipinse un sorriso ebete,

“ma come è successo?” domandò poggiando le mani sulla mia pancia,

“secondo te Nì?” dissi ridendo, lui arrossì imbarazzato,

“ma almeno è di Harry?” disse continuando a posare le mani sulla mia pancia,

“si è suo”

“l'ha presa bene?”

“si benissimo, però oggi ad un certo punto se n'è uscito, non mi ha detto dove è andato, con chi è andato e quando l'ho chiamato si sentivano delle voci di donne” dissi quasi piangendo, Niall mi abbracciò stretta accarezzandomi i capelli,

“shh, non ti preoccupare, Harry ti ama più della sua vita... soprattutto visto che sei la madre di suo figlio” disse, guardai negli occhi oceanici del ragazzo e tirai su con il naso annuendo,

“grazie per essere venuto” dissi, lui sorrise.

“che hanno detto i vostri genitori?”

“mamma all'inizio non l'ha presa molto bene ma poi tutto ok, papà ancora non lo sa” dissi.

“piccola non ti preoccupare, la prenderà bene” disse continuandomi ad accarezzarmi i capelli,

“grazie Nì” dissi scoccandoli un veloce bacio sulla guancia.

Il ragazzo si alzò e se ne andò lasciandomi con una convinzione, volevo quel bambino e volevo stare tutta la vita con Harry.

 

[…]

“amore” disse Harry scrollandomi le spalle, io mugolai,

“amore dobbiamo cenare” continuò.

Mi alzai sgranchendo le braccia e diedi un bacio a stampo sulle sue morbide labbra,

“è arrivato papà?” domandai facendomi uno chignon disordinato,

“si”

“sa già qualcosa?”

“no, ha domandato perchè mamma ha apparecchiato per quattro ma non sa nulla di te” rispose dandomi un bacio sulla fronte.

Eravamo arrivati quasi alla fine della scala e lui si fermò,

“sei pronta?” domandò guardando dritto nei miei occhi,

“si” risposi un po' intimorita,

“Harry!” dissi prendendolo per un polso, lui si girò verso di me,

“dimmi amore”

“ma tu lo vuoi questo bambino?” domandai, Harry mi guardò un po' sconvolto,

“ovvio che lo voglio, amo il mio bambino e amo la madre del mio bambino” disse prendendomi la mano.

 

 

“Papà ti devo dire una cosa” disse il ragazzo avvicinandosi a Des,

“dimmi figliolo”

“ehm vieni” mi disse Harry, i piedi non volevano camminare velocemente,

“sarà un'altra delle tante ragazze” disse papà a mamma ridendo.

Appena mi vide gli andò di traverso la saliva, presi la mano di Harry e lui mi diede un bacio tra i capelli per rassicurarmi,

“papà diventerai nonno” dissi toccandomi la pancia,

“hai sentito Harry? Diventerai zio. Chi è il padre?” disse sorridendo, l'aveva presa bene.

“a dir la verità sono io il padre e non sai che gioia ho nel diventarlo” disse tutto in un fiato il mio ragazzo, Des si alzò e si avvicinò a Harry, dopo nemmeno due secondi il ragazzo si ritrovava con la guancia rossa per l'ennesima volta per colpa mia,

“e le precauzioni Harry?! Le hai lasciate nel portafoglio?” urlò l'uomo, Harry non sapeva come reagire,

“e poi con tua sorella?!” continuò,

“papà io lo amo” mi intromisi per fermare le urla contro il ragazzo che amavo,

“e ora che volete fare?!” disse lui che ormai aveva perso le speranze contro il nostro amore,

“ecco cosa voglio fare” disse Harry andando verso l'attaccapanni, vicino al cappotto.

 

Venne verso di me con in mano una scatolina di velluto rosa pesca, l'aprì e ne fece uscire un anello con incastonati tre diamantini,

“Lottie vuoi sposarmi?” disse il ragazzo cercando di infilarmelo all'anulare e io feci in modo di annullare le sue difficoltà.

Non ci potevo credere, quello che era mio fratello si era innamorato di me e io mi ero innamorata di  lui, avevamo viaggiato insieme verso Verona e ci eravamo giurati amore eterno, ora nel mio grembo c'era nostro figlio e a breve ci saremmo sposati.

Presi il respiro ma qualcosa andò storto, le mie gambe cedettero, stavo quasi per cadere a terra senza coscienza ma due forti e possenti braccia mi presero prima che toccassi il pavimento, dal tocco gentile ma forte dedussi che era Harry, il mio Harry.

Mi posò sul divano, mamma corse a sventolarmi qualcosa per fare aria e Harry mi teneva la mano.

Dopo alcuni minuti mi risvegliai, Harry mi guardava negli occhi e il mio respiro era un po' affannato,

“si, voglio sposarmi con te” dissi prima di dire altre cose, Harry mi diede un delicato bacio sulla bocca e poi mi alzò la maglia dandomi anche un bacio sulla pancia.

“amore ti porto in camera e chiamo il medico ok?” mi domandò il ragazzo, io annuii desiderosa di essere ripresa tra le sue braccia.

“mamma chiama il medico” impartisce Harry a mamma e mi prende in braccio portandomi in camera.

Mi posa sul letto e mi rimbocca le coperte, gli sorrisi e lui contraccambiò il sorriso.

“tra poco arriva il dottore” mi dice tenendomi la mano destra dove stava l'anello giocherellandoci.

“Harry?” lo chiamai, lui mi guardò curioso,

“ti amo papà” dissi facendolo sorridere,

“anche io mamma” disse facendomi un po' di solletico,

“apparte l'irresponsabilità che ci hanno attribuita non l'hanno presa poi molto male” disse, io risi all'idea dei due schiaffi e lui mi lesse dentro.

 

 

[…]

“Allora, è stato un calo di zuccheri, nulla di preoccupante per la salute del tuo bambino però devi fare una nuova ecografia” disse il medico rimettendo i suoi attrezzi nella borsa da lavoro,

“grazie mille” dissi al dottore e presi per mano ad Harry,

“già domani posso andare?” domandai al dottore e lui annuì,

“più presto è meglio è, e poi domani credo che possiate sapere il sesso del bambino” disse il dottore e sul viso di Harry si dipinse un sorriso che partiva da un orecchio arrivava all'altro,

“sarò nonna” disse mamma sorridendo,

“e voi sarete dei genitori perfetti” disse Des sorridendo.

Il dottore ci guardò un po' stranito ma poi sorrise e se ne andò.

L'indomani avremmo saputo il sesso del nostro bambino.

 

 

-my corner-

eeeccomi!!!

zan za! Harry ha chiesto a Lottie di sposarla e lei ha accettato!

i genitori non l'hanno presa molto bene ma poi hanno accettato il bellissimo destino che gli si sarebbe prospettato :)

e poi ho fatto rientrare anche Niall perchè era l'unico che, a mio parere, era il meno considerato D:

ho aggiornato prima e spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile (spero in questa sera)

vi piace il capitolo? me la lasciate una recensioncina?

mmm vi fareste un piacere, passate per questa storia: "Let It Be", è bellissima, forse un po' triste ma vi assicuro che ne vale la pena.

L'unica cosa è che la ragazza che lo ha publicato (mia cugina) è 'giovane' qui e non sa trasferire in html perciò è tutto attaccato.

vi volevo avvertire che la storia sta quasi per terminare e sta vincendo la storia verosimile, mi dispiace ma tutti i libri hanno un fine pultroppo.

Ma voi avete letto il libro "La Solitudine dei Numeri Primi"? Se no ve lo consiglio vivamente però è tristissimo, io l'ho trovato in pdf su internet :)

Mi dileguo

un bacio

Simona

p.s.: qualcuno è stato fortunato da vedere già Story of My life? io no D:

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Capitolo 43
*** Dolore alla pancia ***


“con chi eri ieri?” domandai mentre eravamo nella sala d'aspetto,

“sono andato a comprarti l'anello” disse lui prendendomi la mano e mettendo l'anello contro luce,

“te lo avrei comprato più in la ma poi sei arrivata con questa bellissima sorpresa” continuò accarezzandomi la pancia,

“non hai risposto alla mia domanda” dissi poggiando la mia mano sulla sua,

“con tua cugina, El e Perrie” rispose lasciandomi un bacio sull'angolo della bocca.

“Styles?” domandò la segretaria chiamandoci, ci alzammo ed entrammo nello studio,

“lei è?” domandò la segretaria ad Harry portandoci verso il lettino, lui sorrise come un ebete prima di parlare,

“il padre del bambino” disse poggiando una mano sulla mia pancia.

La dottoressa mi indicò il lettino, io mi allungai e alzai la maglia nell'attesa che mi mettesse quel gel per facilitare l'ecografo.

“allora” disse e girò lo schermo verso di noi,

“il bambino sta bene solo che ancora non è ben sviluppato” disse, io annuii un po' dispiaciuta,

“quindi non possiamo sapere se è maschio o femmina?” domandò Harry malinconicamente,

“no, venite qui fra due settimane e si saprà” disse la dottoressa dandomi dei fazzoletti per pulire quella schifezza, stampò le foto e me le diede in una busta delle lettere gialla.

“Signorina vuole fare il corso preparto?” domandò la signora e io annuii,

“allora queste sono vitamine che vanno prese due volte al giorno, non fanno male” disse passandomi la ricetta da portare in farmacia. Mi aggiustai i vestiti e io e Harry uscimmo recandoci alla farmacia.

Dopo aver timbrato la ricetta la dottoressa mi consegno il tubetto con delle pasticche e mi congedò con “congratulazioni per la gravidanza” e ce ne andammo.

 

[…]

“allora?” domandò mamma che era eccitata sulla porta, io feci spallucce e parlò Harry,

“ancora non si forma bene, però ha detto la dottoressa che sta ottimamente” disse chiudendosi la porta dietro. Mi tolse la giacca e l'appese all'attaccapanni prima di prendermi per mano e accompagnarmi in cucina,

“mamma questa sera che fate?” domandai mentre lei cucinava,

“a me e Des ci hanno invitato ad una festa” disse tagliando la cipolla,

“io non posso mangiarla” dissi riferendomi al bambino,

“e che cosa vuoi?”

“il piccolo va pazzo per il pomodoro” dissi ridendo e lei annuì

“comunque” dissi ritornando al discorso di prima,

“potrei fare una rimpatriata dato che sono ritornata?” domandai accarezzando lentamente la pancia,

“certo! Basta che non fate molta confusione” annuii e me ne salii sopra a cambiarmi.

“Harry?” dissi entrando in camera sua, lui stava facendo delle ricerche su internet,

“ehi!” disse chiudendo le pagine,

“che stavi facendo?” domandai avvicinandomi a lui,

“no niente” disse arrossendo,

“non mi piacciono i segreti” dissi poggiando la testa nell'incavo del suo collo,

“io... non so nulla di gravidanze e volevo essere un po' più esperto” disse con gli occhi da cucciolo, io gli risi in faccia e lui mi tirò uno schiaffetto sulla schiena,

“guarda che al corso vieni pure tu” dissi guardandolo negli occhi,

“no, mah! Tutte quelle donne incinte” disse spegnendo il computer,

“e dai, mica ci sarai solo te” dissi accarezzandogli la nuca e lui annuì convinto.

“chiamo i ragazzi e li invito a casa” dissi uscendo dalla camera di Harry e appoggiandomi con le mani vicino allo stipite,

“ti amo” disse e me ne andai.

 

[…]

“vai tu ad aprire?” domandai ad Harry riferendomi al campanello appena suonato, si alzò dal divano -da vicino a me- e andò ad aprire,

“Ehi!” dissero tutti quando entrando e si buttarono addosso,

“attenzione” disse Harry dandomi una mano per alzarmi, abbracciai tutti un ad uno.

“maschio o femmina?” domandò Zayn mentre metteva il pacco di sigarette nella borsa di Perrie, io feci spallucce,

“volete una sorpresa?” domandò Claudia felice,

“ancora non si forma bene” dissi abbracciandola,

“Harry sei un idiota” disse poi la ragazza che oramai si era stabilita a casa di Liam,

“infatti” commentò Eleanor,

“vi volevo fare una sorpresa” disse lui difendendosi,

“ho preso le pizze!” disse Niall portandole alte, le presi e le portai in cucina, come le aprii un profumo di formaggio fuso mi invase le narici e poi qualcosa accadde nel mio stomaco, mi venne una nausea terribile accompagnata da conati di vomito, mi legai i capelli e iniziai a tagliare la pizza.

La saliva mi risalì nella gola e dovetti correre in bagno, feci in tempo ad alzare la tavoletta del water e poi iniziai a vomitare.

Harry venne di corsa, mi mise una mano sulla fronte e una sul seno in modo da reggermi mentre rimettevo tutto quello che avevo mangiato, dopo minuti interminabili mi rimisi dritta e mi lavai i denti per togliere l'amaro dalla bocca.

“come ti senti?” mi domandò Harry preoccupato, feci spallucce,

“a tuo figlio non piace il formaggio” dissi e lui sorrise mettendo in mostra le sue adorabili fossette.

“Mi dispiace”

“oh non è colpa tua”

“no mi dispiace per te perchè devi mangiare la pasta avanzata di oggi” disse ridendo,

“ma Niall ha preso solo la pizza al formaggio?!” dissi un po' turbata e lui annuì.

“vada per la pasta” dissi poi avviandomi per le scale.

 

“come va?” domandò Perrie venendomi vicino,

“bene, al piccino non piace il formaggio” dissi e tutti sorrisero,

“oh mi dispiace” disse Niall,

“non fa nulla Nì!”

“che ti mangi allora?” domandò Claudia,

“la pasta al pomodoro di oggi” dissi piegando un po' il collo,

“Lou, El, voi quando vi sposate?” domandai ricordandomi di quando ce lo dissero,

“ci abbiamo ripensato, siamo giovani e abbiamo pensato di prenderci altro tempo” disse il ragazzo addentando la pizza mentre Eleanor lo guardava sorridendo.

“che film guardiamo?” domanda Claudia prima di scoccare un bacio sulla guancia di Liam,

“mentre tu non c'eri loro si sono fidanzati e ora lei vive con lui perchè la madre di Liam le ha preparato la camera degli ospiti per evitarla di farle fare sopra e sotto con l'auto” mi sussurrò nell'orecchio Harry mentre io prendevo le penne al pomodoro dal piatto con la forchetta,

“non lo so” dissi mandando giù un boccone di pasta,

“perchè al posto di vederci un film non ci sediamo tutti per terra e parliamo di noi?” disse la mora mangiando la pizza, io annuii con entusiasmo.

 

Dopo aver mangiato andammo tutti nella camera di Harry visto che era più grande della mia e ci sedemmo per terra in cerchio,

“Lottie come hai saputo che eri incinta?” domando Zayn curioso e Perrie gli tirò una gomitata,

“lo chiedo così se avrai i suoi stessi sintomi capisco che sei incinta” disse alla ragazza in sua difesa,

“beh avevo nausea, vomito e giramenti di testa, e poi non mi veniva il ciclo ma di quello non me n'ero accorta” dissi facendo spallucce,

“e tu che mi dicevi che era una semplice influenza” disse Harry poggiando una mano sulla pancia,

“volevo dirtelo in faccia” dissi e Harry mi rubò un delicato bacio dalle labbra, tutti sorrisero a quell'azione e io arrossii mentre Harry mi diceva quando mi amava nell'orecchio.

“Ciambella come ti trovi da Liam?” domandai mentre accarezzavo la pancia,

“bene, sua madre è adorabile” rispose la ragazza mentre lo guardava negli occhi e sorrideva.

Ci addormentammo così, parlando del più e del meno.

 

Il giorno seguente mi risvegliai con la testa sulle gambe di Harry e le sue mani erano tra i miei capelli che durante il sonno si erano sciolti, mi alzai delicatamente per non svegliare gli altri e mi diressi in cucina prendere un po' di latte. Sul bancone della cucina c'erano delle pesche e così ne presi una, mentre prendevo le vitamine sentii delle fitte alla pancia. Erano così forti che mi cadde il tubetto dalle mani e mi inginocchiai per terra gridando.

“Lottie” disse Harry che si era svegliato, avevo le lacrime agli occhi,

“aiutami, ho un dolore pazzesco e non mi riesco ad alzare” dissi urlando, nel frattempo arrivarono gli altri e piano Zayn e Harry mi alzarono facendomi sedere su uno sgabello.

“Lottie ma dove ti fa male?” disse Harry preoccupato, strinsi il pancione.

“Harry andiamo in ospedale” disse Eleanor prendendo i miei documenti,

“almeno le fanno un controllo e non ci sono problemi” continuò,

“Harry non voglio perdere il bambino” dissi mentre lui mi prese in braccio, appoggiai la testa sul suo petto e le lacrime gli bagnarono la maglia,

“shh non succederà” disse rassicurandomi.

“andiamo con la mia” disse Zayn prendendo le chiavi dalle tasche.

Mi portarono in macchina e Harry mi accarezzava i capelli e il moro sfrecciava tra le macchine con il clacson sempre premuto.

Dopo una decina di minuti arrivammo e mi misero su una sedia a rotelle, fecero entrare solo Harry con me e mi fecero un'ecografia, mi portarono in una camera del reparto maternità e dopo un po' arrivò il dottore con in mano l'ecografia.

“allora, il bambino sta bene” appena disse 'il bambino sta bene' io e Harry cacciammo un sospiro di sollievo mentre il ragazzo mi asciugava il sudore sulla fronte.

“però oggi e domani rimarrà qui per accertamenti” continuò l'uomo sulla cinquantina, io annuii.

“basta che il mio bambino stia bene e qui posso rimanerci anche una vita” dissi stringendo una mano di Harry.

“tesoro vado a prenderti dei vestiti, rimarranno con te le ragazze, ok?” domandò Harry dandomi un bacio sulla fronte e io annuii.

“Lottie ci hai fatto prendere uno spavento!” disse Perrie entrando,

“come stai?” continuò,

“per fortuna bene, ho temuto il peggio” dissi passando le mani sulla pancia,

“non pensarlo nemmeno!” mi ammonì Eleanor che si venne a sedere sul letto bianco d'ospedale.

“avete deciso la madrina e il padrino?” domandò Perrie, io feci spallucce.

“siamo indecisi, abbiamo paura che vi offendiate”

“ma guarda che non ci offenderemo perchè comunque lo spupazzeremo tutte il bambino” disse con gli occhi sognanti di una bambina che ha appena vinto un peluche enorme. Io risi alla scena.

“io non la voglio fare, è una responsabilità enorme” disse Claudia sospirando.

“siamo indecisi tra Louis e Niall per gli uomini e tu e tu per le donne” dissi indicando prima Eleanor e Perrie,

“posso darti un consiglio?” disse Eleanor e io annuii,

“non farlo fare da Lou perchè altrimenti ti esce un bambino scalmanato come lui” disse la ragazza sorridendo mentre noi ci mettemmo a ridere.

“sarete dei genitori perfetti” disse Eleanor accarezzando la pancia,

“lo spero” risposi con le lacrime agli occhi.

 

-my corner-

aaaaaaaaaaaaaaaa avete visto Story of My Life?!
Oh my fucking God!

E' bellissimo!!

Giuro che ogno volta che lo vedo mi sto mettendo a piangere.

Comunque, tornando al capitolo, il sesso ancora non si sa perchè il piccino non

è ancora formato. Povera Lottie, non può mangiare la cipolla, il formaggio e tante altre cose.

Poi non si è sentita bene, questa gravidanza è leggermente sfortunata.

Comunque, dato che sto ricevendo poche recensioni vi avverto che aggiornerò quando questo capitolo arrivera a....

10 recensioni.

Ci metto molto impegno nello scrivere ma non so se vi piace o no perchè non mi lasciate recensioni :'(

Vabbè, mi dileguo.

Un bacio,

Simona :*

p.s: ricordatevi di Daughter

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Capitolo 44
*** Corso ***



“allora, gli accertamenti sono tutti positivi. Poi, secondo alcune misure che abbiamo preso durante l'ecografia il bimbo pare un maschio però non è sicuro dato che è non è ancora ben sviluppato. Potete andare” disse il medico consegnandoci l'ennesima stampa del piccolino che prese Harry.

Piegò un po' i lati bianchi e la infilò nel portafoglio mentre dagli occhi gli uscivano delle lacrime, sorrisi vedendo la scena.

“dopo domani inizia il corso venite?” domandò una ostetrica che girava per il reparto,

“certo!” dissi alzandomi e mettendomi le scarpe.

“la può accompagnare anche lo zio o l'amico” disse guardando il riccio vicino a me che mi aiutava,

“a dir la verità lui è il padre” dissi ridendo, la signora si mise una mano vicino alla bocca e emise un flebile 'ops' al quale Harry rispose con un sorriso.

 

 

due giorni dopo

Mi sveglia con un po' di nausea e mi andai a sciacquare, delle orribili borse stavano sotto i miei occhi, mi girai e trovai Harry con un vassoio con sopra dei cornetti e un bicchiere con del succo alla pera,

“buongiorno amore” disse dandomi un bacio,

“come stai?” domandò poggiando il vassoio sul letto mentre io mi ci sedevo sopra,

“bene ma il piccolino mi fa avere la nausea” dissi mettendo il broncio,

“e dai, tra poco finisce tutto e noi saremo le persone più felici di questo mondo” sorrisi alle sue parole, presi il bicchiere e come lo avvicinai alla bocca mi vennero su dei conati di vomito. Mi alzai e corsi in bagno mettendomi di fronte al water, Harry mi seguì e prese i miei capelli con una mano mantenendoli,

“tutte le mattine è così?” domandò preoccupato, io annuii.

“ecco perchè stai dimagrendo Lottie” disse lui poggiando una mano sul ventre.

“ma al piccolo non piacciono” dissi ancora fissando l'acqua del gabinetto. Alzai lo sguardo, mi avvicinai al lavandino e sputai per togliermi l'acido dalla bocca. Mi accarezzo il braccio e sorrise,

“e questi due mesi in Italia come hai fatto?”

“dormivo con i capelli legati così che quando mi svegliavo non ne avevo problemi, non facevo colazione e sia a pranzo che a cena mangiamo a base di pomodoro. Almeno non avevo problemi” risposi prendendo il cornetto alla crema, lo addentai e per fortuna non ebbi la nausea, Harry mi guardò compiaciuto.

“almeno la crema non gli da fastidio” disse ridendo, mi unii a lui e scesi in cucina dove c'era mamma.


“come hai dormito?” domandò,

“bene, però il piccolo mi fa sempre avere la nausea” dissi io, mamma sorrise.

“anche tu, ad ogni ora del giorno” disse e io risi. 'Chissà Harry?' pensai.

“non hai avuto nessun rancore?” domandai triste “riguardo me e Harry” continuai,

“non pensavo che vi foste innamorati, si c'è una bella intesa fra di voi ma non me lo sarei mai aspettata” disse sedendosi difronte a me.

“non si può comandare all'amore” risposi poggiando le mani sulla pancia,

“suvvia Lottie! Mi fate diventare nonna! E poi preferisco Harry a tutte le altre persone” disse ridendo poggiando anch'essa le mani sul pancione e il mio bambino tirò un calcio che fece scendere una lacrima dalla guancia di mamma.

Riandai in camera e mi misi un paio di leggings e un top grigio con sopra una maglia dallo scollo largo -in modo tale che se ne calasse su una spalla- e mi misi un paio di scarpette abbinate.

Andai in bagno e mi feci una treccia a spina di pesce che mi cadeva su una spalla.

“sei bellissima” disse Harry lasciando dei baci umidi sulla spalla, mi girai e posai una mano sulla sua guancia liscia e appoggiai le labbra sulle sue carnose lasciandoci trasportare da un bacio passionale, incrocio le gambe con difficoltà vicino al suo bacino e lui mi mantenne sotto le cosce per tenermi in braccio. Mi portò sul letto, mi fece sedere alzandomi la maglia e mettendo le mani sul pancione.

“andiamo” dissi fermandomi e togliendogli le mani dalla pancia.

“che è successo?” domandò visibilmente preoccupato.

“no nulla, è che già sono incinta e non voglio altri problemi” risposi abbracciandolo,

“ti amo” disse accarezzandomi i capelli.

 

[…]

“lei è?” domandò una donna bassina ad Harry,

“il padre del bambino” disse Harry sbuffando, io risi alla scena, la donna stampò dei fogli che poi ci fece firmare.

“cosa sono?” domandai,

“sono dei documenti per attestare la tua partecipazione” disse e io firmai.

Andammo in una saletta con per terra dei tappeti per yoga e musica rilassante.

“prendete posto” disse una donna con la tuta della Legea. Io e Harry ci sedemmo vicini e tutte le donne, con i rispettivi parenti, ci guardavano. Harry arrossì.

“sono gelosa” gli sussurrai nell'orecchio,

“io ho occhi solo con te” disse e io sorrisi.

“come primo giorno faremo solo esercizi di respirazione per prepararvi al parto” disse indicandoci come fare.

 

 

Dopo un'ora straziante di respirazione la donna ci congedò con un 'ci vediamo alla prossima lezione' e noi ce ne andammo.

“mai più” disse Harry prendendomi la mano, io gli risi in faccia.

“e dai Harry!” dissi aggiustandomi la maglia.

“non vedo l'ora di sapere se è maschio o femmina”

“e se non ce lo facciamo dire, che ne dici di una sorpresa?”

“no, se è femmina inizio a preparare il discorso per il suo ragazzo e se è maschio sul sesso sicuro”

“Harry!” dissi dandogli un pugno sul pettorale, lui rise.

“è importante per me, non vedo l'ora di prendere in braccio il bambino o la bambina”

“anche io” dissi con commozione.


Arrivammo a casa e ci buttammo letteralmente sul letto.

“ragazzi è pronto il pranzo!” urlò mamma dalla cucina e noi scendemmo dalle scale.

“tesoro come è andata?” domandò la donna mettendomi la pasta nel piatto.

“per me bene”

“io non ci andrò mai più” disse Harry incrociando le braccia sul petto mentre metteva il broncio,

“perchè?” domandò mamma sedendosi a tavolo con noi,

“abbiamo respirato tutto il tempo e poi tutte le donne mi fissavano” disse e io mi misi a ridere ripensando alla scena.

“siete così belli insieme”

“grazie Anne” disse Harry sorridendo.

“ti posso fare una domanda?” domandò il ragazzo e la donna annuì,

“non è un problema che la sposo?” disse tutto in un fiato.

“ovvio che no, basta che siate felici e che il mio nipotino abbia una famiglia stabile” rispose. Io sorrisi e Harry mi prese la mano.


-my corner-

scusatemi per l'enorme ritardo ma ho avuto problemi di famiglia,

poi non mi funzionava l'editor di html e ringrazio una degli amministratori del sito che mi ha risposto subitissimo.

Il capitolo lo so che è corto ma le idee scarseggiano.

Quante di voi hanno letto la mia nuova os?

Per chi non l'ha fatto vi metto il link: 'We'll Be Angels'.

Chi lo avrebbe detto, Louis un angelo!

Chi ha sentito Midnight Memories?

Io si, modestamente poche canzoni amo veramente (sono tutte bellissime) ma poche mi hanno colpito.

Non insultatemi però.

A giorni aggiornerò (scusate il gioco di parole) 'Daughter'

Spero che mi lasciate tante recensioni, accetto anche meno di dieci parole :*

UN BACIONE ENORME A TUTTI VOI!

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Capitolo 45
*** "Cime Tempestose" ***



Dopo quattro mesi.

 

Mi svegliai con dei doloretti alla pancia, oramai il parto era vicino e avevo imparato a sopportarli ma visto che mi ero svegliata ne approfittai per andare a prendermi un bicchiere d'acqua in cucina.

Amore dove vai?” domandò Harry ancora con gli occhi chiusi,

“vado un attimo in cucina, dormi” dissi e lui si rigirò dall'altro lato del letto matrimoniale.

Scesi lentamente le scale con la mano sulla schiena, oramai il peso del bambino o della bambina si faceva sentire.

Dopo tutte e analisi che avevo fatto e varie ecografia decidemmo di non voler sapere il sesso del piccino. Era tutto una sorpresa.

Io e Harry dormivamo nello stesso letto, un letto matrimoniale in camera sua e camera mia sarebbe stata adibita per il bambino. Non se ne parlava di fare traslochi dato il mio stato. Papà veniva quasi un giorno si e uno no da Bradford per vedere come andava la gravidanza.

Appena arrivai in cucina sul tavolo c'erano dei muffin alla fragola e d'istinto iniziai a grattarmi sul collo, sotto l'orecchio. Finito il dolce presi un bicchiere d'acqua e riandai in camera.

Harry dormiva e russava leggermente, sorrisi vedendolo. Povero, passava quasi le notti in bianco perchè più o meno dal settimo mese in poi oltre ad avere le nausee di mattina anche di notte e quando le mie dimensioni si ingrandirono lui mi aiutava. Mamma era felice, ad ogni sua amica che incontrava diceva sempre 'ragazze diventerò nonna' e loro sorridevano chiedendo chi era il padre e quando faceva il nome del mio uomo sorridevano e si giravano. A questa scena io rimanevo sempre male, ma lei mi diceva sempre 'tesoro, loro invidieranno tuo, vostro, figlio perchè non potranno mai avere un nipote come lui' sorridevo sempre a questa affermazione anche se dentro rimanevo sempre un po' turbata. Mi misi sotto le coperte e mi avvicinai ad Harry che mi dava le spalle, lo abbracciai e lui si svegliò,

“tesoro che hai?” domandò accarezzandomi le braccia e girandosi verso di me,

“nulla, lo sai che amo essere abbracciata e abbracciare” risposi scrollando le spalle.

“ok” disse lasciandomi un delicato bacio sul naso.

“ti amo” gli sussurrai all'orecchio e lui sorrise chiudendo gli occhi.

Ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altra e nello stesso modo ci risvegliammo.

 

“Buongiorno Lottie!” disse Harry felice, io mi alzai leggermente e allungai le gambe,

“sei di buon umore eh?” domandai sorridendogli e lui annuì.

“oggi che libro pensi di leggere?” domandò il ragazzo andando verso le mensole che avevo riempito di libri con favole di tutti i generi. Quando sarebbe nato il bambino gli avremmo spostati in camera sua ma per ora passavo la maggior parte del tempo in camera mia.

“mmh non lo so, credo 'L'incantesimo del Lago' risposi alzandomi e prendendo una salopette di jeans. Harry prese il libro e lo posò sulla cassettiera ai piedi del letto.

Mi vestii e ricoprii il letto alla meglio.

“Harry?” lo chiamai e lui si girò,

“sai che ti amo?” dissi sedendomi sul letto.

“si amore, lo so. E tu sai che io amo te?” domandò a sua volta, io annuii e mi appoggiai a lui che stava seduto di fianco a me.

“scendiamo che ho fame” dissi alzandomi e tirando Harry per la mano.

“Lottie non devi fare sforzi!” disse lui rimproverandomi io feci spallucce e me ne iniziai a scendere di sotto.


Sul tavolo c'erano altri muffin e mamma li guardava come se fossero oro,

“perchè fissi i muffin?” domandai sedendomi a tavola e prendendone uno,

“qualcuno gli ha presi questa notte e lo sapete che questi sono per i futuri ospiti del piccino” disse poi mettendo lo zucchero nella tazza.

“a dir la verità l'ho preso io uno questa notte” dissi mordendo quello che avevo in mano. Mamma sorrise e a me rivenne il prurito sotto l'orecchio,

“questi mi fanno allergia” dissi posandolo e grattandomi sotto l'orecchio,

“tesoro ma tu li prendi per fame o perchè li desideri?” domandò mamma allarmata,

“per tutte e due, un po' più per la seconda” dissi io bevendo il the verde che ogni mattina mi preparava Harry.

“Lottie per l'amor del cielo! Quando ti prude grattati sul sedere e non dove ti prude!” disse lei,

“perchè?” domandai a mia volta allarmata.

“perchè il punto esatto dove ti gratti potrebbe uscire una voglia” disse lei.

Io tirai un sospiro di sollievo, mia mamma aveva tutte delle teorie strane sulla gravidanza, per esempio se portavo in grembo un maschietto avrei dovuto avere in volto molti brufoli e bolle mentre se era femmina avrei dovuto avere un viso bellissimo.

Lei infatti quando era incinta di me ha detto che era bellissima e me lo confermò anche papà mentre Des mi disse che quando la moglie era incinta di Harry aveva molti brufoli e bolle.

Io a queste credenze non ci davo peso perchè altrimenti dovevo preoccuparmi, avevo un po' di brufoli sul naso e sulla fronte ma non eccessivi.

“oggi vengono le ragazze” dissi alzandomi e posando la tazza nel lavandino,

“io vado dai ragazzi” disse invece Harry.

Salii di sopra e mi sedetti su una poltrona con il libro tra le mani e lo iniziai a leggere.

“amore vado!” disse Harry passando davanti alla porta,

“aspetta” urlai alzandomi e lui rivenne verso di me,

“che c'è?” disse lui,

“visto che le pareti le abbiamo pittate di bianco che ne dici di scrivere qualcosa li?” dissi indicando la parete sulla testa del letto, Harry mi guardò un po' perplesso ma poi annuì,

“sentiamo un po', che vorresti scriverci?” domandò abbracciandomi,

“Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono le stesse” dissi con fare d'attrice.

“dove l'hai presa questa bella frase?” domandò facendomi leggermente il solletico,

“da cime tempestose” dissi lasciandogli un delicato bacio sul collo.

“amore non devi leggergli questi libri al piccolo”

“ma l'ho letto prima di rimanere incinta!” dissi sulle difensive,

“hai una memoria di ferro, comunque la possiamo scrivere” disse lui poggiando sul mio ventre la mano, il bambino iniziò a scalciare e Harry sorrise.

Mi abbassò la salopette e alzò la maglia lasciando un bacio sopra all'ombelico.

“dai vai!” dissi aiutandolo ad alzarsi, mi sorrise e scese verso la porta.

“Lottie non sforzarti!” disse e poi sbatté la porta.

 

 

 

[…]

“allora Lottie a quando il matrimonio?” disse Perrie sedendosi sul letto, io feci spallucce.

“voglio prima partorire così non ho problemi con il vestito” dissi chiudendo il libro.

“beh io non vedo l'ora che nasca” disse Claudia spostando il puffo e sedendoci su.

“si così diventerete tutte zie del piccino”

“già! Hai deciso chi lo deve battezzare?” domandò Eleanor che stava appoggiata allo stipite della porta,

“ancora no, non decidiamo nemmeno il nome” dissi alzandomi e andando verso le mensole.

“cavolo Harry ha la mania dell'altezza!” dissi prendendo uno sgabbello e salendoci.

Mi venne un mancamento e subito corse Eleanor a prendermi, mi allungarono sul letto e Perrie mi mise una mano sulla pancia.

“Lottie ma sei stupida?!” disse lei ad alta voce.

“io chiamo Harry” continuò poi Claudia prendendo il cellulare.

“nono” dissi bloccandola per un braccio.

“niente se e niente ma” disse prima di comporre il numero del mio ragazzo.

 

allora Harry, a quanto il matrimonio?” disse Zayn mentre giocavamo a fifa,

non lo sappiamo, gliel'ho chiesto già un paio di volte a Lottie ma vuole prima partorire” risposi facendo goal.

non vedo l'ora che nasca” disse Louis con gli occhi felici.

io gli insegnerò a mangiare!” disse Niall mettendo in bocca un po' di pop corn.

tutti gli insegnerete qualcosa sia se sarà maschio sia se sarà femmina” dissi io pensando a me che ho tra le mani una bambina.

Vabbè dai, concentriamoci sulla partita” dissi indicando lo schermo della tv.

Misi in pausa il gioco e gli altri mi guardarono torvi.

Liam metti dove prende il telefono” dissi al castano che prese il cellulare.

Harry prende!” disse lui “ma perchè?” continuò.

Boh mi sta chiamando Claudia” risposi mentre glielo passavo.

rispondile, sicuramente vorrà parlare con te” disse lui passandolo a me e così feci.

Pronto Claudia che succede?” domandai e lei con la voce impaurita rispose.

puoi venire a casa, Lottie non si è sentita bene” disse lei,

cosa è successo?” domandai alzandomi,

nulla di grave ma vogliamo che tu stia qui con noi” disse lei. Attaccai la chiamata e subito mi diressi verso la porta.

Harry che succede?” domandò allarmato Liam,

Lottie non si è sentita bene, devo andare da lei”,

veniamo con te” disse Niall seguito da tutti.

 

 

“Claudia non era importante” dissi alzandomi dal letto ma subito le altre mi fecero riallungare.

“adesso viene” disse lei sedendosi accanto a me e dopo una decina di minuti arrivarono tutti e cinque i ragazzi che cercavano di tranquillizzare Harry.

“Lottie, amore che è successo?” domandò preoccupato,

“nulla” dissi e lui si guardò intorno.

“ma lo devo nascondere quel maledetto sgabello?! I libri te li prendo e te li metto a posto io” disse quasi urlando.

“sono incinta non malata” dissi urlando,

“e perciò mi preoccupo di te”

“tutte queste attenzioni mi stressano, non riesco a combinare nulla!” urlai con le lacrime agli occhi, Harry mi aiutò a farmi alzare e mi abbracciò.

“tranquilla amore, ci sono io qui” mi sussurrò all'orecchio stringendomi forte, io annuii e lo strinsi ancora più forte.

“Lottie il bambino” disse lui,

“lo so che scalcia” dissi io ridendo,

“no lo stai stringendo troppo”

“oh e che palle, lo so quando faccio del male al mio bambino” dissi dandogli un leggero schiaffetto.

Tutti si misero a ridere e noi ci girammo verso di loro.

“che ne dite se rimanete qui da noi?” domandai ai ragazzi che annuirono,

“sappi che ti amo” disse Harry prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.


-my corner-

Salve...

lo so, vi avevo detto che in un paio di gironi avrei aggiornato ma non ce l'ho fatta.

Tra poco arrivano le pagelle e già so che avrò tre recuperi. Per storia e chimica non ci sono problemi ma diritto proprio non riesco a impararlo.

Poi mi stanno addossando di impegni, a scuola faccio teatro e ginnastica ritmica e un professore vuole che facciamo la squadra di rugby femminile (siamo 30 ragazze su 700 maschi).

Vorrei riuscire ad aggiornare il più presto possibile ma quando arrivo a casa proprio non ce la faccio, ho proprio sonno, mercoledì scorso a teatro mi distraevo una continuazione e non mi concentravo.

La storia ormai è quasi giunta al termine, un paio di capitoli, al massimo tre.

Adoro la coppia 'Hattie' sono dolcissimi *-*

Sto immaginando una famiglia felice e lo trascrivo, un uomo e una donna che si amano e fanno tutto in funzione del bambino che la donna porta in grembo.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ce non vi dimenticherete mai di me.

Grazie mille,

Simona.

 

Daughter

We'll be angels

My weakness caused you pain

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Capitolo 46
*** "ora il destino è nelle nostre mani" ***



Era una notte di luna piena. La notte tra il 6 e il 7 Marzo.
Intorno alla mezzanotte sento la prima contrazione, dentro di me avevo come la sensazione di sapere che stesse per succedere qualcosa, era un mix tra consapevolezza e tranquillità, forse perché dopo tutti i falsi allarmi ormai non ci credevo quasi più.

Ma quei dolori erano diversi dagli altri, sentivo un indurimento tutt’intorno alla pancia e poi il dolore che cresceva pian piano e andava via.

Ma era ancora troppo leggero ed io iniziai a contare ogni quanto arrivavano. Harry dormiva da un oretta ma si era svegliato nel giro di un quarto d’ora perché proprio quella notte lui aveva problemi di stomaco.
Io contavo le contrazioni: ogni 2-3-4 minuti al massimo, duravano 30 secondi, ma ancora erano lievi quindi aspettavo. Harry intanto era sempre in bagno.
Verso le 3 mi accorsi che già mi piegavo, forse era ora di andare in ospedale però aspettai ancora. Andai in soggiorno e scrissi un messaggio a Perrie.

 

A: Perrie

*Ho dei dolori ma probabilmente non nascerà prima della tarda mattinata*

 


Intanto decisi di vestirmi ed avvertire i miei,

ti porto io” affermò papà scattando dal letto,

torna a dormire, mi porta Harry” dissi preparando un paio di borse con l'occorrente.

Erano quasi le quattro e partimmo, in macchina iniziai già a contorcermi ma poi le contrazioni aumentarono.

finalmente potrò fare l'amore con la mia ragazza” disse Harry per farmi sciogliere l'ansia.
Prima delle 4.30 arrivammo all'ospedale. Mi visitarono e videro che ancora non ero pronta per il parto ma comunque mi portarono in sala travaglio.

voglio fare il parto in acqua” dissi all'ostetrica,

sappi però che rallenta il travaglio, potrebbe fermarsi e dovrai uscire”

io però sono convinta”

Lottie pensaci” disse Harry con la faccia pallida e una mano sullo stomaco.

Intanto le contrazioni aumentarono d'intensità.

Passò quella mezz’ora e io già sentivo dolori insopportabili: mi prendevano la pancia, la schiena e le gambe.

Mi sentii mancare le forze alle gambe così mi buttai sul letto per poggiarmi.

Ad ogni dolore chiesi il parto naturale ma quando la contrazione andava via chiedevo di riempire la vasca.

Aspetto che tu ti decidi” disse l'ostetrica.
Intanto mi decisi, volevo il parto naturale perchè non ce la facevo più.

Sapevo che quelle contrazioni erano solo la metà di quelle che avrei sentito dopo ma non mi reggevo in piedi.

 

mi dispiace che vai via” dissi all'ostetrica al cambio del turno,

ti sto lasciando in ottime mani” rispose lei rassicurandomi,

so chi viene al posto mio” continuò.

Arrivò l'ostetrica e dopo un po' mi visitò, la dilatazione era completa e io sentivo già da un po' una pressione verso il retto.

mi da fastidio” dissi in preda a una contrazione,

è la testa che preme che è già pronta per uscire, ma il sacco è integro” rispose lei.

Arrivò la ginecologa e provò a romperlo da un lato e ci riuscì, le acque erano chiare e tutto procedeva bene.

puoi iniziare a spingere” disse la donna con i capelli raccolti in uno chignon ordinato.

Fino ad all'ora ero stata tranquilla sul mio lettino in attesa degli eventi e adesso? Cosa dovevo fare?

Non sapevo come si spingeva, non volevo.

asseconda la pressione che senti, quando arrivi al picco devi spingere” disse lei anche se mi veniva naturale farlo. Spingevo con tutte le mie forze. Dopo mezz’ora di spinte il piccolo o la piccola era giù ma non riuscivo a farla uscire.

Ad ogni spinta con tutta la mia forza fallita mi demoralizzo e andavo in panico perché pensavo che spingendo forte uscisse subito e invece no.

stai tranquilla, stai andando bene. Devi concentrarti di più e non pensare a nulla” disse l'ostetrica tastandomi la pancia.

Intanto nel giro di pochi minuti la mia sala travaglio/parto, a cui avevano acceso le luci, si riempì di gente, tutti intorno a me a supportarmi: ginecologa, pediatra.

Mi guardai intorno e vidi tanto calore, come se mi conoscessero da sempre.
Ritornai a concentrarmi sulle spinte,
“se ti impegni riusciamo a farti partorire per le nove” disse la donna preparando tutto per il parto, dietro di me c'era l'orologio, lo guardai e vidi che erano le 8.50.

Ma come le 9? Ancora 10 minuti?” dissi,

adesso basta, voglio che esca da qui” continuai impegnandomi a spingere.

Lei per aiutarmi mi alzò il lettino lo trasformò in una sedia e mi disse di tirarmi su per spingere tenendomi alle sue braccia, che carina che era stata.
Ad un certo punto sentii un bruciore insopportabile,

eccola la testa è fuori! Aspetta la contrazione ed esce il corpo” urlò per farmi spingere e così feci.

 

Ed eccola, erano le 9 in punto,

è una bambina!” urlò l'ostetrica.

Io scoppiai a piangere,

perché non piange?” domandai preoccupata,

un momento” disse la pediatra e dopo un minuto sentii un suo vagito.

Poco dopo me la diedero in braccio, uno dei momenti più belli della mia vita, dentro di me sentivo il mio cuore pieno d’amore per lei.
Nel frattempo uscì la placenta, mi ero proprio dimenticata che non avevo ancora finito.

Mi sono lacerata?” domandai all'ostetrica,

Hai solo una piccola abrasione che se vuoi ti ci metto un punto” rispose calma,

non voglio punti”

quando farai la pipì ti brucerà tanto” rispose avvertendomi, ma non volevo punti quindi insistetti per non averne e lei mi accontentò.

 

Intanto fecero il bagno alla piccola ed io vidi tutto la vestirono e me la diedero in braccio, ed io l’attaccai al seno.

Harry era ancora pallido ma aveva gli occhi rossi di lacrime, non vedeva l'ora di prendere la piccina tra le braccia ma non poteva perchè doveva andare alla nursery.

*il giorno dopo*
Arrivarono mamma e Des e dopo un po' anche mio padre, mamma subito la voleva prendere in braccio ma Harry ne era gelosissimo, non la lasciava toccare nemmeno dai dottori.

In testa la piccolina aveva un peletto dalla forma riccia e aveva gli occhioni verdi curiosi di sapere come fosse il mondo.

Iniziò a lamentarsi allora Harry me la passò tra le braccia. Non capivo cosa voleva ma provai a metterla vicino al seno per allattarla e lei subito si agganciò, come sentì il latte nella boccuccia sorrise e lasciò intravedere una fossetta sul lato destro della bocca.

Era la copia di Harry, in miniatura.
Mi guardai intorno per capire come funzionava li in stanza, c'erano altre 2 ragazze che avevano partorito il giorno prima e in giro in reparto e scoprii che la doccia era in corridoio e chiesi se potevo usarla e mi dissero di si.
Mii fiondai nella doccia e mi feci anche lo shampoo, provai a fare pipi sotto il getto d’acqua

oddio come brucia, impossibile fare pipì, oddio me l’aveva detto!” dissi posando una mano sulla fronte.

Mi toccai sotto ed era tutto gonfio come un canotto, uscii dalla doccia e tornai in stanza. Mi misi il mio pigiamino e mi asciugai i capelli.

come va?” mi domandò l'ostetrica che mi aveva fatto partorire,

mi brucia tutto e sono gonfia” risposi mettendo apposto la mia roba,

la pipì falla con il getto del bidet e per il gonfiore mettici del giaccio” disse andandosene.

Lei intanto smise il turno e ritornò poi la mattina dopo dicendomi che la sera aveva telefonato alla collega per sapere se ero riuscita a fare la pipì e che avevo detto di si.

Passò per sapere come stavo e in quell’occasione le diedi i confetti per la nascita, se li era meritati proprio.

Era stata bravissima e mi aveva fatto sentire a casa.
Il giorno dopo chiesi la dimissione anticipata perchè mi sentivo bene. Mi trovavo benissimo in ospedale, erano stati tutti così attenti e premurosi e si trovava anche il tempo di scherzare ma mi mancava troppo la mia famiglia così anticiparono tutta la prassi.

La piccola si sarebbe chiamata Carlotta, il nome l'avevo scelto io in onore dell'ostetrica. Harry da quando l'aveva tenuta in braccio annuiva solamente ed era la persona più felice del mondo, dopo di me ovviamente.

 

*a casa*

 

spazio alla zia!” urlò Perrie entrando in camera, la piccolina dormiva tra le braccia del padre mentre io rimettevo apposto un po' di cosette.

shh” disse Harry fulminandola con gli occhi ma era troppo tardi, la piccola aveva spalancato gli occhi e iniziava a mugolare.

no piccola, dormi” diceva Harry cullandola, era una scena troppo bella. Una creatura così piccola tra le braccia forti del mio ragazzo.

ormai si è svegliata, non si riaddormenterà” dissi prendendola in braccio.

Perrie si avvicinò e tese le braccia per prenderla e io delicatamente gliela passai.

stai attenta” dissi scrutandola attentamente.

non ti preoccupare” rispose la bionda cullandola.

Carlotta si mise a piangere con tutta la voce che teneva in gola ma la zia riuscì a calmarla intonando una dolce melodia che la piccola ascoltava attentamente, Harry la guardava esterrefatto e io gli andai vicino prendendogli la mano.

ci sa fare con i bambini” gli sussurrai nell'orecchio e il ragazzo sorrise.

Dopo un po' arrivarono tutti: Louis, Niall, Zayn, Liam, Claudia e Eleanor.

di zio” diceva Louis tenendo la mano della piccolina e Eleanor gli diede uno schiaffo,

Lou ha solo tre giorni!” disse Eleanor prendendola in braccio,

è così leggera” disse con un sorriso in faccia,

due chili e mezzo” dissi osservando come si trovava tra le braccia degli altri.

una piuma” continuò Harry.

quindi papà ora si limitano le uscite” disse Niall sfottendolo,

si voglio stare con le mie due donne” rispose il ragazzo.

ora hai partorito, a quando il matrimonio” domandò Claudia, tutti ci fissavano e io mi sentivo terribilmente osservata.

aspettiamo che cresca un po' la piccola così da non avere interruzioni durante la cerimonia” rispose Harry al posto mio,

comunque visto che ci troviamo qui vi volevamo annunciare il padrino e la madrina della piccola e i nostri testimoni” dissi io,

per i padrini io credo che vadano bene Zayn e Perrie, vero Hazza?” domandai e lui mi annuì.

siamo felici di questa vostra scelta” disse il moro mentre Perrie annuiva,

i miei testimoni saranno Claudia Liam e Niall” disse Harry,

mentre i miei saranno Lou Eleanor e Perrie” dissi io,

scusami Zayn” continuai, lui sorrise e poi parlò,

mi basta essere il padrino di questa bellezza per essere felice” io sorrisi alla sua affermazione.

abbraccio di gruppo!” urlò Louis avvicinandosi a me e Harry, Eleanor posò delicatamente la piccola che dormiva nel lettino e si avvicinò a noi.

abbassate la voce che si è addormentata” disse infilandosi nell'abbraccio.

oh... come hai fatto?” domandai dato che con me faticava sempre ad addormentarsi,

non lo so, mi si è addormentata tra le braccia” rispose lei facendo spallucce,

wow” risposi stupita.

 

Dopo che se ne andarono tutti io mi allungai a letto con la piccina affianco poggiando la testolina sul cuscino, le presi le manine e iniziai a fare versi buffi per vederla sorridere, era una visione bellissima, era come far sorridere Harry.

Mi divertivo a fare la mamma, anche se era solo da pochi giorni e sarebbe stato per tutta la vita. Il solo pensiero mi faceva venire i brividi. Se non ero capace? Se non sarei riuscita a capire mia figlia? Nel frattempo arrivò Harry,

che fanno le mie donne?” domandò lui sedendosi accanto a me,

faccio ridere la piccolina, guarda quanto è bella!” dissi mentre continuavo a fare facce sceme,

cretina” disse ma poi sorrise vedendo la faccetta di Carlotta.

siete una bella famiglia” disse mamma entrando in camera e rimanendo sullo stipite.

grazie mamma” risposi girandomi verso di lei, Harry prese la piccola e gliela portò vicino, quella bambina le migliorava la giornata, d'altronde la migliorava a tutti.

Papà veniva spesso a Holmes Chapel e quando ci saremmo rimessi io e la piccola saremmo andati a Bradford da zia e da nonna. Era solo questione di tempo, quando la piccola avrebbe potuto affrontare un viaggio del genere saremmo andati.

Mamma ci ripassò la bambina e la mettemmo nel lettino. Harry piano la cullava per farla addormentare e dopo un paio di minuti e un paio di sbadigli della piccina si addormentò. Harry mi guardò sorridente e poi riposò lo sguardo sulla bambina.

ora il destino è nelle nostre mani” disse guardandola, mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulle labbra.

Aveva ragione, il destino era nelle nostre mani, come i nostri genitori si presero cura di me ed Harry così noi ci saremmo presi cura della nostra Carlotta.

Tutto era nelle nostre mani, come quando prendevamo in mano la piccola. Spettava a noi decidere la nostra vita e fino a quando potevamo quella di Carlotta, fino a quando lei non si sarebbe innamorata veramente di qualcheduno e avrebbe scelto lui a noi, sua madre e suo padre e già il pensiero mi terrorizzava, cioè ok si io ero andata con Harry ma chi lo sapeva con chi sarebbe andata il nostro fiorellino? Se sarebbe andata con qualcuno che l'avrebbe rovinata? Non dovevo pensare al futuro, altrimenti mi sarei rovinata il presente, quel bellissimo presente. Quel presente che mi si presentava davanti ai miei occhi: il ragazzo che amavo più della mia vita che cullava mia figlia. Cosa volevo di più dalla mia vita? Niente.

Mi bastava quello che avevo al momento e poi in futuro si sarebbe vista la continuazione delle nostre vite. Vite ormai intrecciate.

Vite intrecciate da un bellissimo errore.

Un errore fatto da piccoli piccoli gesti: abbracci, baci, carezze e da notti di passione.

Un errore che mi ha regalato una bellissima bambina dagli occhi verdi e dalle fossette ai lati della bocca, come il mio ragazzo e futuro marito.

Forse Carlotta ci unirà ancora di più, oramai lei è una certezza in più che ha dato alla longevità del nostro rapporto.

Carlotta, il mio fiore più bello, la mia stella più luminosa, la mia bambina.

Quella creaturina l'avevo tenuta in pancia per nove mesi, ha sopportato il viaggio di andata e ritorno in Italia, io l'avrei tenuta sempre e comunque.

Tutto sarebbe gravitato intorno a lei dal giorno della sua nascita, aveva sette zii che già l'amavano.

Mancava solo il matrimonio e la mia vita sarebbe stata perfetta, il parto era già passato.

La mia bambina per fortuna era sana, non aveva problemi. Ora toccava a me e Harry stare attenti a non farle succedere nulla.

Le nostre vite sarebbero state perfette se saremmo rimasti insieme e io ne avevo le certezze.

Noi saremmo rimasti insieme per molto tempo, per sempre.

 

 

 

 

 

-my corner-

la storia non è finita, manca ancora l'ultimo capitolo.

Vi piace questo? Spero di si, sono cinque pagine che ho scritto con l'anima e il cuore.

Me la lasciate una recensioncina? Grazie mille u.u

un bacione,

Simona xx

 

Daughter

We'll be Angels

My weakness caused you pain

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Capitolo 47
*** ...The End ***



Era arrivato il giorno del nostro matrimonio.

Come regola lo sposo non può vedere la sposa quindi mi cacciarono di casa, andai a dormire da Louis che aveva organizzato una piccola festa per il mio addio alla libertà.

Sinceramente non ne ero scontento, avevo una bambina a dir poco adorabile che mi regalava soddisfazioni ogni giorno e avevo una futura moglie che amavo più della mia stessa vita.

allora, oggi ultima notte libera fratello”, disse Louis prendendo i pop corn e si mise a giocare insieme a noi. Le ragazze erano andate ad una cena in un ristorante mentre noi ci ritrovavamo sul vecchio divano di casa Tomlinson.

Speravo vivamente che durante il giorno del nostro matrimonio tutto andasse bene visti i litigi dei giorni precedenti.

Eravamo tutte due stressati e volevamo tutti e due avere ragione.

Volevamo organizzare tutto noi senza l'aiuto di nessuno, la cerimonia, gli invitati, il ricevimento, tutto, e nel frattempo curare la piccola. La nostra certezza.

Dopo litigi, urla e pianti, finalmente ce l'avevamo fatta.

Carlotta cresceva ogni giorno, i suoi occhi che alla nascita erano tendenti al verde divennero azzurri, come quelli della madre.

 

[…]

erano le sei di mattina, il mio stato psicologico non mi permise di dormire per molto tempo. Il matrimonio era alle 12:00 ma io ero già sveglio, ero in soggiorno di casa di Louis dove ai pioli dei mobili c'erano i nostri 5 frac imballati nella plastica trasparente.

Mancavano sei ore all'evento più bello della mia vita dopo la nascita di mia figlia e io ero in agitazione.

Lottie stava a casa perchè la piccola aveva più bisogno di lei ma mi mancava moltissimo poterla prenderla in braccio e cullarla. Da cinque mesi mi regalava gioie e sorrisi.

 

 

 

[la sera precedente]

sorella dai che dobbiamo andare” disse Perrie venendo in camera, salutò Carlotta che stava nel box mentre cerava di alzarsi ma le sue gambette gracili glielo impedivano e ricadeva di sedere sul fondo morbido. Io ridevo ogni volta che la vedevo cadere e le andavo incontro ad aiutarla ma le dovevo mantenere il suo sederino con la mano.

che fai?” domandò la bionda mentre prendeva in braccio la piccola e la posava sul letto per giocarci.

...ti amo” sussurrai finendo di scrivere, poggiai la penna e chiusi la busta delle lettere.

niente” continuai andando nella cabina armadio dove c'era l'abito di Harry che si sarebbe venuto a prendere dopo che io ero uscita. Alzai la plastica e misi la lettera nella tasca interna della giacca.

Misi i tacchi e uscii dalla cabina, presi Carlotta in braccio e uscii dalla camera.

Lottie, wow. Sei bellissima” disse Perrie seguendomi. Era da tanto che non indossavo un vestito (http://www.vestiticerimonia.net/wp-content/uploads/2012/09/abito-cerimonia-ragazza.jpg) e un paio di tacchi (http://www.laboiteverte.fr/wp-content/uploads/2013/02/chaussure-semelle-rouge-louboutin-04.jpeg).

Diedi in braccio la piccola a mia madre che già aveva gli occhi lucidi.

non sarà troppo?” disse guardando il vestito un po' corto,

dai mamma lo ha scelto Harry” dissi abbracciando lei e Carlotta che si stava riattaccando a me.

no piccola, non puoi venire con mamma” dissi prendendole le manine,

di ciao alla mamma” continuò poi mia madre e lei mosse la manina sinistra.

mi raccomando ragazze” disse e ci lasciò andare.

pronta per la tua ultima notte di sballo” disse Perrie esaltata,

Perrie ho una figlia” dissi ridendo,

ma io scherzavo” disse mettendo il broncio.

Salimmo sulla sua nuova cinquecento e io mi affacciai al finestrino, vicino al portico c'erano mamma e Carlotta che ci osservavano mentre ce ne andavamo.

sta crescendo bene la piccola” disse Perrie intenta a cambiare le marce e io annuii,

voglio avere anche io un figlio, o una figlia, ma Zayn ha detto che siamo giovani” disse e io feci spallucce,

Carlotta è stata concepita per caso, noi non la volevamo ma è capitato. Però ora ci da soddisfazioni enormi” risposi controllando se in pochette avevo tutto.

 

Arrivammo al ristorante, uno dei più lussuosi di tutta Holmes Chapel. Aveva una guida rossa all'entrata e un portico tutto scolpito nel marmo con ricami floreali. All'interno aveva uno stile piuttosto classico, vicino alle finestre c'erano le tende beige con le mantovane di velluto verde, sul pavimento c'era la moquette blu e i tavoli avevano la tovaglia e i tovaglioli rispettivamente blu e bianchi.

wow” dissi estasiata, le ragazze erano già dentro che ci aspettavano eleganti. Mi commossi e con un dito tolsi le lacrime da sotto l'occhio,

non piangere che ti si rovina il trucco” disse Claudia venendomi incontro,

grazie di tutto ragazze, veramente” dissi abbracciandole e loro sorrisero.

 

[…]

hai sentito Harry?” mi domandò Eleanor tra una portata e l'altra e io mossi la testa in un cenno negativo,

ha fatto bene, puoi sentire e vedere Harry solo mentre vai all'altare” disse Perrie,

io non ci credo in queste superstizioni” risposi tagliando la bistecca che mi era appena arrivata e lei fece spallucce,

nemmeno io, ma è divertente” disse ridendo.

 

 

[la mattina dopo]

“dai Hazz manchi solo tu vestito” disse Niall mentre si metteva bene il fazzoletto, io presi l'abito con annessa stampella e andai in bagno. Mi lavai i denti e misi la camicia, la cravatta e il pantalone. La giacca l'avevo lasciata in camera per evitare di sporcarla, la misi e sentii qualcosa di rigido nella tasca interna, c'era una lettera.

 

Caro Harry,

probabilmente mentre stai leggendo mancherà poco più di un'ora al nostro matrimonio e ora stai sorridendo.

Sto qui, a buttare due righi sulla nostra storia mentre aspetto Perrie che mi viene a prendere per andare a cenare e mentre vedo il nostro frutto cercarsi di alzare in piedi ma non ci riesce.

Sinceramente? Amo ricordare tutto il nostro tempo, tutto. Niente escluso.

I nostri momenti, di odio, di passione, di amore, di dolore, e di fratellanza.

Chi lo avrebbe detto che due fratellastri, quelli che al liceo si odiavano, avrebbero avuto una figlia e si sarebbero sposati.

E vogliamo parlare dei nostri momenti segreti? Quando i nostri non potevano sapere di noi...

sto passando queste ultime ore in ansia di vederti e di pronunciare quel fatidico si davanti a tutti nella chiesa dove abbiamo battezzato anche Carlotta, con i nostri genitori, i nostri amici, tutti.

Io ora devo andare, la piccola ti ha cercato.

Ti amo...

 

Mi commossi, era una delle lettere più belle che avevo ricevuto.

Come dimenticarsi il mio momento da puttaniere, quando amavo mia sorella a tal punto da odiarla, quando ho scoperto dei tagli, il primo bacio, la prima notte d'amore.

 

**

Era li, con il suo abito bianco che camminava impacciata sui tacchi.

Guardò la madre con in braccio Carlotta che voleva andare da Lottie ma le braccia di Anne glielo impedivano.

 

Harry era li, ai piedi dell'altare. Io camminavo impacciata su quei tacchi che mi davano poca sicurezza.

Guardai mia madre per ricevere un rassicurazione e lei annuì, manteneva la bambina che voleva venire da me e questo mi fece sorridere.

 

 

**

'Vuoi tu, Charlotte Marie Styles, prendere come tuo sposo il qui presente Harold Edward Styles?' disse il sacerdote,

'si' risposi decisa, venne il turno di Harry,

'vuoi tu, Harold Edward Styles, prendere come tua sposa la qui presente Charlotte Marie Styles?'

'si lo voglio' disse Harry sorridendo.

'scambiatevi le fedi'.

 

 

**

'lo sposo può baciare la sposa'

Harry mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui, le sue mani mi davano sicurezza.

Annullò le distanze e tutto sembrò scomparire, eravamo solo io e lui, oramai uniti in tutto e per tutto.

Dopo interminabili secondi ci separammo e io mi girai verso mamma che piangeva. Carlotta che si era addormentata si risvegliò e visto che la funzione era finita corsi a prenderla in braccio.

'mama' disse lei piano piano.

Era la prima parola che aveva detto, mi misi a piangere e Harry mi raggiunse,

'amore che succede?' domandò,

'mi ha chiamata mamma' dissi e lui ci strinse a tutte e due tra le braccia.

'il giorno migliore della mia vita' mi sussurrò all'orecchio e io annuii in accordo.

 

 

[cinque anni dopo]

amore svegliati che devi andare all'asilo” dissi a Carlotta che dormiva nel suo lettino nella stessa mia posizione: con la pancia all'insù, una mano sotto la schiena e una sotto al cuscino.

Lei mugolò allora la presi in braccio e andammo in cucina.

amore mio” disse Lottie prendendola in braccio,

papà non mi fa dormire” disse lei protestando,

ma papà lo fa così non arrivi in ritardo dai tuoi amichetti” disse prima di darle il biberon con il latte caldo.

Harry la vesti tu?” mi domandò lei mentre metteva in ordine i suoi documenti e il portatile nella sua borsa e io annuii.

 

e dai piccola fatti vestire” dissi esasperato, lei si lamentava che non voleva andare all'asilo e faceva di tutto per non farsi vestire,

mi spieghi perchè non vuoi andare all'asilo? Li ti diverti, colori, giochi” dissi cercando di metterle le calze,

perchè Marco mi aggiusta il grembiule, mi lava i pennelli, mi apre il succo e gioca con i miei capelli” disse lei prendendo il suo orsacchiotto,

e tu amore che fai?” le domandai infilandole delicatamente il vestito rosa che avevo scelto,

voglio fare lo stesso ma lui dice che è un ometto e non vuole farsi aiutare” disse mordendo l'orecchio del peluche.

piccola, tra un po' di tempo sarà lui a chiederti di aiutarlo” dissi cercando di fare una coda con i biondi capelli ma si scioglieva perchè erano liscissimi.

dai andiamo piccola” dissi prendendole la manina.

Lottie era a lavoro e io dovetti accompagnare Carlotta all'asilo. Ci fermammo da Starbucks e le presi una ciambellina al cioccolato per la merenda e io presi un caffè per iniziare bene la giornata.

Le misi la ciambella nello zainetto, le scoccai un bacio sulla guancia e l'affidai alla maestra.

Dopo averla lasciata lì andai a lavoro e mi concentrai su tutte le scartoffie da firmare e roba varia.

 

 

[dodici anni dopo]

Tornò Carlotta sbattendo la porta e corse in camera, Harry mi guardò e mi fece cenno di andare da lei.

Quando salii al piano di sopra lei era li, che piangeva e singhiozzava sul suo cuscino.

piccola” dissi bussando alla porta,

non entrare” urlò lei, ma io comunque lo feci e le andai vicino. I capelli mossi e castani erano sparsi sul cuscino e i suoi occhi azzurri erano diventati rossi dalle lacrime.

piccola mia, che succede?” domandai sedendomi di fianco a lei che si girò di schiena a me.

su, sono tua madre” continuai mettendole le dita tra i capelli.

Lucas... ieri quando tornavamo dal bar io gli volevo dare un bacio sulla guancia ma poi lui ha girato la faccia e per sbaglio gli ho baciato l'angolo della bocca, poi dopo, quando ci siamo salutati mi ha provato a baciare ma io l'ho bloccato. Ci siamo ritrovati e in quel momento io mi sono lasciata andare. Ci siamo baciati! La cosa più bella che mi potesse capitare, lo stomaco in subbuglio, la poca attenzione. Mi ha preso la mano tutto il tempo...” disse lei singhiozzando e sospirando,

chi Lucas?” domandai curiosa, lei arrossì,

Lucas... Lucas Tomlinson” disse diventando a colore dei peperoni, io fui felice che lei bazzicava con il figlio di Louis e Eleanor.

poi?” domandai incitandola a continuare abbracciandola,

“oggi mi ha detto che lui non prova le stesse cose che io provo per lui” mi disse e iniziò di nuovo a piangere,

no piccola mia, non piangere” dissi accarezzandole la testa.

Lucas non sa che si perde, e visto che zia Perrie è in città la chiamiamo e andiamo io, tu, zia Perrie e Emily a fare shopping terapeutico” continuai e lei sorrise. Presi un fazzoletto dalla tasca del mio cardigan e le asciugai le lacrime.

grazie”

amore non devi ringraziarmi” dissi io alzandomi,

mamma ma papà è stato il tuo primo ragazzo?”

prima di lui ho avuto una storia di poco conto ma poi ho scoperto di amare tuo padre” dissi uscendo,

dai fatti una doccia e il tempo che viene zia e andiamo” continuai.

 

cosa è successo?” domandò Harry vedendomi scendere,

problemi di cuore” risposi,

capito”

io chiamo ai Malik, ti va una birra con Zayn?” domandai sorridendo,

va bene amore” disse sorridendomi e venendo verso di me,

ti amo” continuò lasciandomi un bacio sulle labbra.

 

**

grazie mamma, grazie per lo shopping” disse Carlotta mentre metteva i suoi nuovi vestiti nell'armadio, dopo quelle due ore di shopping il mio fiore aveva ripreso lucentezza.

di nulla piccola mia” risposi abbracciandola e lasciandole un bacio tra i capelli castani.

su mamma vai fuori” disse cacciandomi dalla camera.

cosa mi devi dire?” domandai indispettita, lei sorrise,

non ti preoccupare” disse ridendo e io me ne uscii.

Quando avrebbe voluto parlare me lo avrebbe chiesto.

 

Quando non vuoi parlare piccola mia vai su questo blog, http://iwilloveyounconditionally.tumblr.com/

era la mia pagina di quando avevo la tua età.

Baci, mamma

 

Scrissi su un bigliettino e glielo passai sotto la porta e lei mi rispose con un pugno sulla porta, il nostro linguaggio.

 

 

Allora come è andata con Zayn?” domandai a Harry mentre tornavo in soggiorno,

bene, domani andiamo a cena da loro, ha organizzato una rimpatriata” rispose alzandosi dal divano e venendomi vicino,

saremo tutti, con rispettivi figli”

verranno anche Liam e Claudia da Parigi?”

si, proprio per questo l'ha organizzata dato che dovrebbero arrivare questa sera” rispose abbracciandomi.

sono felicissima”

anche io amore” disse baciandomi,

risolto con Carlotta?” continuò poi,

si... sai, i soliti problemi adolescenziali. Somiglia a me alla sua età” dissi ricordando la mia vita,

no amore non ricordare quei periodi perchè poi io mi sento in colpa perchè io ti ho creato tante di quelle malinconie” disse accarezzandomi le braccia.

e ora mi stai creando tante gioie” dissi baciandogli lo spazio tra il collo e la spalla.

Lui mi prese in braccio e quella notte, come tante prime, ci concedemmo a una notte di passione e amore.

 

 

[…]

amore sei pronta?” domandò Harry picchiando fuori dalla porta del bagno,

un attimo” risposi pettinandomi i capelli,

su però amore, è pronta pure Carlotta” disse quasi esasperato.

Misi uno dei miei tanti vestiti (http://i01.i.aliimg.com/wsphoto/v0/965817793/free-shipping-2013-women-s-new-font-b-fashion-b-font-font-b-summer-b-font.jpg), e un paio di laboutin nere,

ohh finalmente” disse,

Carlotta?”

Carlotta è già in macchina, è bellissima” disse sorridendo,

come la madre” continuò poi, gli lasciai un bacio sulle labbra e uscimmo per andare in macchina anche noi.

 

Carlotta, mi raccomando, durante la cena spegni quel cellulare” disse Harry cambiando le marce,

si papà” rispose sbuffando,

e niente 'si papà', ci stai sempre attaccata”

non ti preoccupare amore, durante la cena non le servirà” dissi in sua difesa e lei mi sorrise.

voi non me la contate giusta” affermò Harry e io gli sorrisi. Carlotta si mise a ridere vedendo i nostri scherzi da quindicenni.

 

[…]

Allora Claudia quando nasce chiamami” dissi a mia cugina che era incinta, lei sorrise e si accarezzò la pancia,

certo” rispose abbracciandomi. Liam le venne incontro con il suo cappotto e la sua sciarpa, salutai anche lui e poi se ne andarono.

Niall e la sua ragazza se n'erano andati prima perchè lei non si era sentita bene, Harry e Louis stavano con Zayn a spegnere la brace ed eravamo rimaste io, Perrie e Eleanor in cucina a sparecchiare.

El, sai che tra Lucas e Carlotta c'è qualcosa” dissi lavando i piatti,

sono felice ma ora non mi sto preoccupando molto per lui, spero che non gli dia fastidio, ma Kim mi sta dando molte preoccupazioni, non esce mai, sta chiusa in camera sua giornate intere e non si confida nemmeno con il suo gemello” disse sconsolata, in effetti da quando era arrivata a casa Malik si era tolta gli auricolari solo per mangiare e poi se li era rimessi.

dai Eleanor le passerà”

mi sto preoccupando perchè Lucas si lamenta che gli pizzicano le braccia e i fianchi” disse quasi piangendo,

e lui sente tutto della sua gemella” continuò poi abbracciandomi. Mi girai verso il balcone e vidi Kimberly mentre guardava fuori con le cuffie nelle orecchie.

stalle vicina, non ti allontanare mai quando lei si confiderà con te e non giudicarla mai” disse Perrie mettendo le pentole negli scaffali.

io ho paura di perderla” disse lei piangendo,

non succederà El” la rassicurammo io e Perrie.

Lucas, Emily e Carlotta erano al piano di sopra a vedere la televisione, e mia figlia e Lucas durante la cena non si erano tolti gli occhi di dosso.

 

 

[…]

Harry non ti addormentare subito” mi disse Lottie mentre mi cambiamo per mettermi a letto,

perchè” domandai togliendomi i calzini,

perchè ti devo dare questo” disse dandomi una lettera.

L'aprii e presi la foto che c'era dentro.

Risaliva al nostro viaggio a Verona, quella scattata sotto il balcone di Giulietta, la girai e c'era scritto a mano con una penna stilografica, una frase.

'Please, don't let me alone'

Dai suoi occhi erano già iniziate a uscire le lacrime,

non lo farò mai, è una promessa con me stesso” dissi prima di annullare le distanze per un bacio che durò interminabili minuti.

ti amo” dissi accarezzandole la spina dorsale.

 

 

-my corner-

eccoci qui.

Ormai giunti al termine. Dio sto piangendo.

Mi dispiace di avervi fatto aspettare ma in questo periodo sono stata piena di compiti, interrogazioni e roba varia e poi avevo le tre materie da recuperare. Oggi mi hanno riconsegnato l'ultimo compito che ho fatto, ossia quello di diritto (avevo il recupero), e su 12 persone solo io ho recuperato. Quando il prof me lo ha detto mi sono messa a piangere!

Tornando all'epilogo, ho cercato di inserire un po' degli scorci della vita dei nostri protagonisti e la loro piccola.

Vi ho lasciato con un finale aperto perchè sto prendendo in considerazione l'idea di continuarla con un sequel ma se ne parla per l'estate, quando potrò dedicarmi appieno alla storia come ho fatto l'estate scorsa.

Beh...

I wanna say a massive massive thank you guys, you are so adorable(?).

Spero comunque che la storia vi sia piaciuta e che avete colto qualcosa di importante per la vostra vita(?).

Io con Harry e Lottie e voi sono cresciuta psicologicamente e ho imparato a scrivere meglio (non mi ritengo una brava scrittrice).

Mi sto mettendo a piangere perchè ho paura che dopo quest'ultimo capitolo io vada nel dimenticatoio e non mi piace essere dimenticata, spero che mi continuate a seguire!

Ora vi lascio amori miei.

Mi dispiace che la storia sia finita, tanto!

Un bacioneee

La vostra Simona.


p.s.: nella foto la seconda e la terza foto sono rispettivamente Carlotta a 17 e 5 anni.

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