Air

di Atena95
(/viewuser.php?uid=144600)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
                                                                                                                             Prologo


 Secoli fa, quattro famiglie erano le più potenti di Forks, si diceva che le discendenti  di queste famiglie avessero il potere di  controllare i quattro elementi:Fuoco,Aria,Acqua e Terra.

Esse venivano chiamate guardiane,i loro nomi erano: Rosalie Lillian Hale Guardiana del Fuoco,Mary Alice Brandon Guardiana dell’ Acqua,Esme Anne Platt Guardiana della Terra e
Tanya Denali Guardiana dell’ Aria. Il loro compito era quello di lottare contro i maghi delle tenebre  che volevano regnare su tutti gli uomini.

Le quattro ragazze essendo semplici umane furono affidate per volere del Fato a delle creature della notte,questi avevano il compito di proteggerle e trasformarle,queste creature della notte erano i quattro componenti della famiglia Cullen: Carlisle Cullen protettore della Guardiana della Terra, Edward Anthony Masen Cullen protettore della Guardiana dell’ Aria,Emmett Dale  McCarty Cullen protettore della Guardiana del Fuoco e Jasper Whitlock Cullen protettore della Guardiana dell’ Acqua.

I protettori erano anche destinati ad innamorarsi delle Guardiane e di rimanere per sempre con loro.

Purtroppo la guerra scoppiò e la guardiana dell’aria non essendo ancora stata trasformata non era pronta per utilizzare a pieno i suoi poteri per questo morì,ma grazie al suo sacrificio il male venne soprafatto.

Le altre guardiane fuggirono con i loro compagni, spostandosi da un paese all’altro aspettando la nascita della loro nuova sorella.
 

Spero vi sia piaciuto,me la lasciate una recensione,anche piccola piccola?
Un bacio,Atena.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Uno ***


Capitolo uno
(Sedici  anni prima)

(Pov Edward)

Stavo cacciando, dovevo nutrirmi di sangue animale considerando che la mia compagna, la mia adorata Tanya era morta duecento anni prima.

Il sangue animale non era gran che, i vampiri si nutrivano del sangue delle loro compagne e viceversa, per lo meno i vampiri che avevano ancora una compagna, la scelta era tra il sangue umano e quello animale, non volevo essere un assassino così mi accontentavo degli animali che trovavo nelle foreste del Canada.

Una folata di vento portò con sé l’odore dolciastro di un cervo, i miei sensi si risvegliarono e inizia a correre seguendo l’odore che mi avrebbe dissetato.

Il cervo aveva sentito la mia presenza, la presenza di un predatore, e iniziò a fuggire ma io ero più veloce,lo raggiunsi e quando stavo per morderlo una scossa partì dal mio cuore e si diffuse in tutto il
corpo,per un attimo mi immobilizzai e il cervo scappò,ma non mi importava ora stavo correndo nella direzione opposta.

Stavo tornando a casa, con un solo pensiero.

È nata.
 

(Sedici anni dopo)

(Pov  Bella)

Stavo sognando né ero consapevole anche perché mi trovavo in una stanza buia dove c’ erano due persone,una delle quali era sollevata a tre metri da terra, era una ragazza lo capivo da i suoi lunghi capelli biondo-fragola che scendeva a boccoli sulle spalle,l’altro era un ragazzo mi dava le spalle riuscivo a vederlo solo che era molto alto e il colore strano dei suoi capelli uno strano castano ramato,all’ improvviso iniziarono a parlare:Tanya, scendete!-.

La ragazza atterrò con grazia sulle punte e si avvicinò al ragazzo e così riuscì a vederla meglio era bellissima,indossava una vestito lungo che aderiva perfettamente alle suo forme,il colore si intonava perfettamente a quello dei suoi occhi,un azzurro ghiaccio.

 -Edward-. Mormorò solamente lei,prima di baciarlo sulle labbra.

Poi  entrambi sparirono e le tenebre mi avvolsero ,una voce  fredda e crudele disse:-E così saresti tu?!Beh sarà un piacere ucciderti,come ho fatto con l’ altra-.

Mi  alzai di scatto dal letto con una mano sul cuore che batteva velocissimo, alzai lo sguardo  e notai per la finestra era spalancata,anche se la sera prima ero convinta di averla chiusa. Scollai le spalle per dimenticare  gli ultimi frammenti del  sogno e guardai l’orario decidendo di alzarmi per prepararmi al primo giorno di scuola nella mia nuova città.
 

(Pov Esme: Guardiana della Terra)

Io  e Carlisle eravamo appena stati a caccia e ci stavamo concedendo una passeggiata mano nella mano, quando all’ improvviso un breve e potente scoppio di energia mi investì facendomi girare la testa e cadere all’ indietro,prima di toccare il terreno  sentì due braccia afferrarmi.

-Esme,tesoro, che ti succede?-.Mi domando preoccupato, i vampiri non svenivano mai.

-Sto bene!L’ hai sentito?-Gli chiesi.

-No. Che  cosa avrei dovuto sentire?-

-Quello scoppiò di energia,era molto potente.-Spiegai ,mentre un idea si faceva largo nella mia mente.

-No,non ho sentito niente forse erano Rosalie e Alice che si stavano allenando-. Suppose confuso,ma io scossi la testa.-No, non era questo, era qualcosa di diverso-spiegai.

-Torniamo a casa,sentiamo cosa ne pensano gli altri-. Dissi.

Carlisle come al solito mi sorprese,prendendomi in braccio.-Sto meglio sai?-Gli chiesi.

-Si lo so,ma mi piace  tenerti tra le mie braccia-. Rispose facendomi girare,i risi contenta e gli baciai il mento.-Ti amo- gli dissi. Sorrise dolcemente e cominciò a correre.

Quando arrivammo a casa ancora non c’era nessuno,ma la porta si aprì di botto mostrando Rosalie,Emmett,Alice,Jasper e per ultimo Edward con la sua solita espressione cupa,ma i suoi occhi mostravano una luce speranzosa.

Ci riunimmo attorno al tavolo.-L’avete sentito?-Domandò Alice la guardiana dell’ Acqua.

Tutte,compreso Edward,annuimmo.

-Dobbiamo trovarla-Disse deciso Edward.

-Un’ attimo di cosa state parlando?E perché noi tre non abbiamo percepito  niente?-Domandò Jasper il compagno di Alice.

-Perché solo le guardiane e il suo protettore possono percepire il potere di un’ altra guardiana.-Spiegai io.

-Allora si trova qui,se avete percepito il suo potere così chiaramente-Ipotizzò ancora Jasper.

-Dobbiamo trovarla,non possiamo permettere che la nuova guardiana corra dei pericoli,la scarica di potere c’ è stata forse perché era in pericolo-. Edward,non si era mai perdonato,per la morte di Tanya lei era morta per una serie di eventi concatenati.

-Edward che intenzioni hai? Vuoi chiedere ad ogni sedicenne della città se ha dei poteri che le permettono di controllare l’ aria-Gli domandò Emmett con una vena sarcastica.

Edward si arrabbiò- Non siete stati voi a fallire il vostro compito,non siete voi che ogni volta che chiudete gli occhi sentite le urla di Tanya… ma stavolta non fallirò,agirò in modo completamente diverso,non mi innamorerò di lei.-

Tutti lo guardammo  sconvolti,ogni guardiana aveva il suo protettore per essere protetta,amata e trasformata quando lei avrebbe deciso,e ciò avveniva in base all’età  del proprio protettore,era  impossibile che un protettore non si innamorasse della sua protetta.

-Ok,il sangue animale glia ha dato alla testa-. Emmett spezzò la tensione con quella battuta e tutti ci rilassammo un po’.

-Edward ma sei impazzito?!Sai benissimo che non puoi non innamorarti di lei-. Okok non eravamo tutti così calmi,Rosalie stava per dare fuoco al tavolo.

-Mi dispiace,ma è stato il mio amore per lei a farmi sbagliare e a causare la sua morte non commetterò due volte lo stesso errore.-Spiegò.

-Va bene fai come vuoi…. ma comunque hai ragione dobbiamo trovarla-Disse Jasper.

Tutti annuimmo.-Ma come facciamo a trovarla?-Chiesi.

-Vi siate iscritti al liceo,bene, partiamo da qui,se è un adolescente ,la troveremo.-Carlisle era sempre il più razionale.

(Pov Bella)

Quando scesi a fare colazione mio padre era già  a tavola.-Buongiorno papà-salutai.

Mio  padre  alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo e mi osservò:-Stai bene vestita così.- commentò.

Io arrossì non ero abituata a complimenti di mio padre,i miei avevano divorziato quando ero molto piccola,avevo vissuto fino a quel momento con mia madre nella calda e soleggiata Phoenix ,poi lei si era risposata allora avevo deciso di trasferirmi da mio padre le sua piccola e piovosa cittadina.
Forks aveva il più alto tasso di giornate piovose di tutto lo stato di Washington a considerato questo quel giorno avevo indossato una maglia a maniche lunghe blu, dei jeans scuri e dei stivaletti neri per completare il tutto,avevo anche applicato un velo di matita sotto  gli occhi.  Feci colazione con una tazza di latte e cereali poi quando mio padre uscì con l’ auto della polizia decisi di andare anch’io.

Aprì la portiera del pick-up che mio padre mi aveva regalato appena arrivata ed entrai in macchina e partì per andare a scuola,sapevo dove andare perché tutto a Forks si trovava vicino l’ autostrada.

Davanti alla scuola c’ erano moti ragazzi,alcuni li avevo visti in giro qualche volta,ma non conoscevo nessuno perciò andai direttamente in segreteria per ritirare l’ orario delle lezioni.

Quando entrai ,notai la segretaria era già occupata con dei altri studenti,stava dando loro gli orari  e uscirono dall’ ufficio in tutto erano due ragazze e tre ragazzi tutti straordinariamente belli.

Delle due ragazze,una sembrava una modella,alta con le forme al punto giusto dei lunghi capelli biondi che le scendevano sulle spalle,aveva anche un viso perfetto con le labbra piene e gli occhi di uno strano castano-dorato e aveva un incarnato pallido;l’ altra ragazza era altrettanto bella e altrettanto pallida,ma era molto diversa dall’ altra sembrava una specie di folletto basso e minuto la cosa era accentuata dai suoi capelli corti sparati in tutte le direzioni,si muoveva con la grazia di una ballerina di danza classica e anche lei aveva gli occhi dello stesso colore dell’ altra ragazza. Provai una fitta di invidia per le loro bellezze così diverse anche se  molto simili.

Anche i ragazzi erano straordinariamente belli:uno era grande quando un’ armadio i muscoli possenti si vedevano anche attraverso la maglia che indossa,metteva quasi paura se non fosse stato per il sorriso giocoso che aveva su volto,aveva i capelli neri così come i suoi occhi,anche lui era molto pallido;l’ altro ragazzo era altrettanto alto ma meno muscoloso rispetto al primo, aveva i capelli ricci biondi e gli occhi castani-dorati solo più scuri rispetto alle due ragazze,ma guardandolo meglio vidi che somigliava molto alla ragazza biondo;quando vidi l’ ultimo ragazzo il mio cuore si fermò,la sua bellezza superava di gran lunga quella degli altri due,era molto alto e muscoloso anche  se di meno rispetto agli altri,sembrava più giovane rispetto agli altri,aveva una groviglio di capelli castano ramati-che mi sembravano stranamente familiari- totalmente ribelli che ti facevano venire voglia di immergerci le mani,gli occhi erano castano scuro, il naso dritto e le labbra piene.

A coppie  e presero strade diverse:la bionda con il ragazzo gigante e la ragazza con i capelli neri con il ragazzo biondo,quando l’ ultimo ragazzo,l’ unico da solo,passò davanti a me si irrigidì e si voltò a fissarmi e in quel momento notai  che il colore  dei suoi occhi era ancora più bello visto da vicino:erano castani quasi neri con delle pagliuzze dorate vicino all’ iride e man mano che lo sguardo  si faceva più intenso sembravano scurirsi.

Arrossì ma continuai a sostenere il suo sguardo fino a quando lui fece un respiro profondo come per calmarsi e se ne andò senza dire una parola.

Io continuai a guardarlo finché non scomparve.

Angolo Autrice (se così posso definirmi)

Allora eccoci qua alla fine del primo capitolo spero vi sia piaciuta,la situazione generale è:Edward non si vuole innamorare me saprà resistere?

Per scoprirlo dovremo andare avanti con la storia,il prossimo capitolo lo aggiungerò quando avrò raggiunto le tre recensione,quindi recensite numerosi :D.
Poi avrei una domandina:vi piacciono gli accostamenti di potere-persona?
Le motivazioni del perché ho fatto questo scelte le spiegherò del prossimo capitolo.

Ed ora è giunto il momento dei ringraziamenti:
Grazie a  Yue_Jie, Hurt_Dolore per aver recensito la storia;

Grazie  a 1717,Edward4ever96 ,Sara JB,Sayuri Narajima,vampira97cullen ,Yue_Jie  per averla aggiunta tra le seguite;

E grazie anche a tutti i lettori silenziosi.

Baci,Atena.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo Due ***


Capitolo Due

(Pov Edward)

Sbuffai aspettando che la segretaria si sbrigasse a darci i nostri orari, non sopportavo quella donna, si poteva dire che avesse una particolare attenzione verso di me.
“cosa gli fare se non fosse una studente”. Inorridii, più o meno questi erano i sui pensieri.

La signorina Cope era una donna bassa e robusta,sulla cinquantina con i capelli  biondi molto poco naturali,portava  gli occhiali che sembravano dei fondi di bottiglia.
 Guardai Alice e Rosalie che la fissavano inorridite la donna e per poco non scoppiai a ridere, i loro pensieri erano simili :“ma ce l’ ha uno specchio in casa” questa era Alice; mentre Rosalie “Forse dovrebbe fare una visita dall’ oculista,ma come si veste!?”

Uscimmo dalla segreteria e prendemmo strade diverse a seconda delle lezioni e a seconda delle coppie, Rose con Emmett e Alice con Jasper, avrei anch’io io una compagna se non fosse morta, a volte Tanya mi mancava incredibilmente,sospirai forse era meglio non pensarci.

Mentre andavo nell’ aula di spagnolo passai davanti  ad una ragazza che aspettava il suo turno per entrare in segreteria, quando sentì un odore delizioso di lavanda e    mi voltai verso l’ unica persona presente nel corridoio: era davvero bellissima, occhi color cioccolato,capelli color mogano che scendevano a boccoli sulle esili spalle, ma non mi  importava più di tanto del suo aspetto , quanto del suo profumo delizioso che continuavo a respirare profondamente per coglierne ogni sfumature, mi venne voglia di assaggiarlo, ma qualcosa mi diceva di non farlo.

Guardai di nuovo il suo viso e mi accorsi che era arrossita, forse per colpa del mio sguardo insistente,allora respirai profondamente un’ ultima volta per potare con me una parte di quel profumo,mi voltai e me ne andai.

Lontano dal suo sguardo presi il cellulare dalla tasca dei miei jeans per avvertire gli altri della reazione che il profumo di quella ragazza aveva suscitato in me.

 

“Forse l’ho trovata”.

Selezionai i loro numeri e lo inviai.
Il mio telefono vibrò quasi subito, mostrandomi quattro messaggi non letti, tutto con lo stesso messaggio: ”Chi è?”.
La campanella suonò così mi sbrigai a raggiungere l’aula di spagnolo, rispondendo a tutti con: ”Ne parliamo a pranzo”.

Entrato in classe, occupai il primo posto libero che trovai, la professoressa Goff - una donna dalla corporatura robusta e i tratti tipicamente ispanici- iniziò ad illustrare il programma che avremo svolto quell’ anno quando la porta si aprì di scatto ed entrò una ragazza,che io ignorai continuando a guardare la professoressa.

-Signorina Stanley le sembra questa l’ora di arrivare in classe!-Fu rimproverata.

-Scusi signora Goff – Sbuffò una voce avrei riconosciuto tra mille, alzai lo sguardo e non potei far altro che spalancare gli occhi dallo stupore,quella era Tanya.

La prof. disse qualcosa che ignorai completamente,cioè era impossibile che quella ragazza le somigliasse cosi: gli stessi capelli biondi,lunghi fino alle spalle,gli occhi azzurro cielo,il suo fisico con le forme un po’ abbondanti perfino lo stesso odore di menta.

La ragazza si sedette vicino a me, dove c’ era l’ unico posto libero.

-Ciao io sono Jessica Stanley, tu sei uno dei Cullen,vero?-Si presentò la ragazza.

“Mmh ma che bello che sei,che ne dici di passare mezz’ ora con me”I suoi pensieri erano più tosto espliciti.

Mi ripresi dallo shock  iniziale e mi presentai anch’ io:-Si,sono Edward Cullen.-Dissi.
 
( Pov Alice)

Quell’ anno avevo deciso di inscrivere  tutti al liceo, eravamo arrivati a Forks da tre anni e tutti erano convinti che noi cinque, studiassimo a casa, mentre nostro padre adottivo Carlisle lavorava all’ ospedale  di Forks e nostra madre faceva la casalinga, ovviamente erano tutte bugie Carlisle e Esme passavano per i nostri genitori adottivo solo perché erano più grandi di aspetto.

Comunque avevo deciso di iscriverci al liceo,perché avevo avuto una strana sensazione.

Come Edward che leggeva nel pensiero e Jasper  che era un empatico anch’io avevo un potere: prevedevo il futuro ma  purtroppo il futuro delle guardiane mi era escluso, ma dal quasi svenimento di questa mattina ero più che sicura che la ragazza fosse qui  dopotutto erano passati quasi diciassette anni da quando Edward  aveva percepito la sua nascita.

Mentre stavo andando a lezione di storia con Jasper che mi stava accompagnando, vibrarono i nostri cellulari,forse Edward aveva trovato la nuova guardiana.

-Allora ci vediamo dopo, sapevo cha avremo dovuto fare in modo di avere tutte le lezioni in comune, già mi manchi-. Disse Jasper prima che io lo baciassi.

-Dai, non temere due ore passano in fretta-. Lo consolai- E poi avremo tutta la notte per stare insieme-continuai maliziosa.

-Non vedo l’ ora-. Disse e con uno sguardo malizioso, andò a lezione, mentre io entrai in classe andando a presentarmi al professore.

Notai  che c’ era già una ragazza seduta tra in banchi in prima fila e se non sbagliavo era la ragazza che avevo intravisto fuori dalla segreteria.

-Salve professor  Bale, io sono Alice Cullen -.  Dissi dandogli il foglio  da far firmare.

-Salve signorina Cullen,prego si accomodi-.

Presi posto accanto alla ragazza e mi presentai:-Io sono Alice Cullen,sono nuova tecnicamente.-

-Io sono Isabella Swan, ma preferisco essere chiamata Bella e anch’ io sono nuova-. Si presentò lei stringendo la mano che le avevo porsi.

-Ecco dove ti ho vista,eri in segreteria prima di me-. Disse Bella arrossendo vistosamente,doveva essere  tremendamente timida.

-Si esatto ,anch’io ti ho vista in corridoio-. Confermai annuendo,quella ragazza sembrava davvero simpatica.

La campanella suonò, gli studenti cominciarono  ad entrare in classe  e ci girammo entrambe  verso la lavagna,il professore iniziò a spiegare ed io ad annoiarmi,quel periodo storico l’ avevo vissuto.

Sbuffai.-Noioso,vero?-. Domandò Bella,se era noioso per lei  figuriamoci per me.

Bella iniziò a guardare il mio anello.-Che bel anello!Che pietra è?- Domandò.

-Un’ acquamarina-Risposi,ogni guardiana aveva un anello che era il simbolo del suo potere e siccome ero la guardiana  dell’ acqua era un acquamarina,molto fantasioso.

La campanella suonò  e noi cominciammo a raccogliere le nostre cose.

-Sembra molto antico-. Annuì  per essere antico era antico,risaliva più o meno al tempo degli dei dell’ Olimpo.

Uscimmo  dalla classe  e trovai Jasper appoggiato al muro, parlando di dei.

-E’ un cimelio di famiglia, comunque Bella, lui è Jasper Hale, il mio ragazzo; Jasper, lei è Bella Swan -. Lì presentai.

Jasper sorrise e Bella arrossì.-Io devo andare ci vediamo in giro?-Domandò Bella un po’ titubante.

-Si,certo-confermai.

-Allora,ciao-. Detto questo si voltò e se ne andò.

-Allora chi è?-Mi chiese Jasper.

-Non lo so,ma voglio diventare sua amica-. Jasper sorrise mettendomi un braccio sulle spalle e andò insieme alla prossima lezione.
 
(Pov Bella)

Per  tutta  la mattinata non avevo fatto altro che pensare allo strano ragazzo incontrato nel corridoio,poi a lezione di storia avevo conosciuto una delle ragazze che avevo visto quella mattina in segreteria, quella che somigliava ad un folletto, era davvero simpatica.

Stavo andando alla lezione di letteratura inglese quando due ragazzi mi si pararono davanti.

-Ciao!Tu sei Bella Swan la figlia di Charlie?Io sono Jessica Stanley,mentre lui è Mike Newton -. Si presentò la ragazza che diceva chiamarsi Jessica.

-Si io sono Bella-Confermai.

Jessica era un po’ più bassa del mio metro e sessantacinque,con folti capelli ricci e gli occhi azzurri, Mike era un ragazzo carino, i capelli biondo cenere raccolti in punte ordinate gli donavano un aria da bambino, e mi sorrideva con aria amichevole.

-Che lezione hai ora?-Mi chiese Jessica, che aveva l’ aria della solita pettegola  a caccia delle novità.

-Letteratura inglese,voi?-. Domandai a mia volta,la miglior difesa è l’ attacco.

-Io ho storia-. Disse Mike guardandomi con aria dispiaciuta.

-Io invece ho algebra-. Rispose Jessica lanciando un occhiataccia a Mike.

-Bella che ne dici di pranzare con noi?-.Chiese Mike speranzoso.

- Emh, ok mi farebbe piacere-. Mormorai arrossendo.

-Bene allora ti aspettiamo davanti la mensa-. E così se ne andarono,mentre io mi affrettai a raggiungere la classe, prima di arrivare tardi.

Angolo della pazza scatenata dell’ autrice.

Grazie per aver letto questo capitolo,allora vi è piaciuto?Se avete domande non esitate.

Edward e Bella si sono incontrati!Ma sorge un dilemma:la somiglianza tra Jessica e Tanya farà sorgere qualche problema?Per saperlo dovrete aspettare il prossimo capitolo, che metterò sempre al raggiungimento delle tre recensioni.

Ringrazio:
Per le recensioni
-Sayuri Narajima 
- bellissimaparsona
-Edward4ever96
- Yue_Jie
-Hurt_Dolore
- imane_avo, grazie per il messaggio privato.

Per l’ aggiunta tra le seguite:
  -anto32 
 -bellinaC 
 - bellissimaparsona 
giadinacullen 
-miky 483
 - robesten 
 - T13_l 
 - wolf1975 

Per  l’ aggiunta tra le preferite:
-xsarah 

Per l’ aggiunta  tra ricordate:
 anto32
- 1717

Ecco ho finito,baci Atena.

P.s. Non so quando posterò il prossimo capitolo mio zio, domenica si sposa ed ho un sacco di cose da fare.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo Tre ***


                   Capitolo Tre

(Pov Edward)

Era impossibile! Quella ragazza era identica a Tanya, ma non mi attraeva,non mi veniva  voglia mi assaggiare il suo sangue come in passato.


Infatti quella mattina non avevo pensato ad  altro al profumo di lavanda che aveva  quella ragazza in corridoio se fosse stata lei la guardiana, avrei avuto   serie difficoltà a controllarmi.

-Edward-.Mi chiamò una voce maschile.

-Emmett -. Mormorai  senza voltarmi.

-Allora l’hai trovata?-Domandò.

-Non lo so, stamattina ho incontrato una ragazza, aveva un profumo dolcissimo, pensavo fosse lei…-

-Ma?-Domandò Emmett.

Feci un respiro profondo e parlai:-Ma durante l’ ora di spagnolo è arrivata in ritardo e…-. Mi  fermai ripensando a Jessica.

-E?! Forza Edward non voglio diventare vecchio-Mi incitò a parlare.

-Idiota tu non puoi invecchiare,comunque la ragazza era identica a Tanya-. Conclusi.

-Cosa?-Disse sconvolto.

-Io non so come fare, una delle due è la guardiana e se io sono con una della due, e l’altra è in pericolo-Mormorai disperato.

-Non ti preoccupare,troverai una soluzione, ma ora andiamo a pranzo, voglio vedere la mia Tigrotta mi è mancata-. Disse, mentre io pensavo a come avrebbe
reagito Rose se avesse sentito Emmett chiamarla in quello modo.

Entrammo in mensa e trovammo gli  altri seduti al tavolo più isolato.

-C’ è un problema,ci sono due ragazze che potrebbero  essere la futura guardiana, una è quella ragazza che stamattina era in corridoio,l’altra l’ho incontrata a
lezione di spagnolo.- Spiegai,sedendomi al nostro tavolo.

-Aspetta la prima ragazza era a lezione di storia con me-. Sbottò Alice all’improvviso.

-Allora?-Domandai dopo un minuto di silenzio.

-Allora cosa?-Alice mi guardò come se fossi pazzo.

-Come si chiama la ragazza?-Domandai sbrigativo.

-Si chiama Isabella Swan,ma preferisce essere chiamata Bella e si trasferita qui da poco-.

-Tutto qui!Non le hai chiesto altro?-Chiesi sorpreso.

-No,non le ho chiesto altro.-Possibile che un impicciona come lei non le avesse chiesto altro.

-Comunque dicci perché ci potrebbero essere due ragazze potrebbero essere la guardiana-. Jasper mi invitò a spiegare meglio la situazione.

-Emmett spiega tu,io ho bisogno di fare due passi-. Sbottai alzandomi e andandomene.

Non ne potevo più, di quello voci dentro la mia testa il più delle volte cercavo di ignorare tutto, ma era tremendamente difficile.

Uscì dalla scuola e mi addentrai nel bosco,all’ inizio non l’avevo riconosciuto ma quello era il bosco dove i trovava la radura in cui passavo il tempo,quando
vivevamo tutti qui prima che morisse Tanya.

Iniziai a correre volendo raggiungere quel posto,quando il mio cellulare vibrò, il messaggio diceva:

“So che non ti interessa la questione della guardiana, vuoi solo proteggerla e basta. Ma Alice ritiene che tu debba saperlo, Bella  è seduta ad un tavolo da sola con un ragazzo.”

Dentro di me si scatenarono diverse emozioni, immaginando quella ragazza con un altro, che preferì non analizzare, il più velocemente possibile ritornai indietro e quando entrai in mensa vidi Rose indicarmi con aria compiaciuta.

-Dov’è?-

-Ed, pensavo che non ti interessasse.-Disse Alice facendomi perdere la pazienza.

-Alice,dimmi dov’è?-Domandai con un ringhio, beccandomi  un’ occhiataccia da parte di Jasper.

Alice mi indicò un tavolo dove un ragazzino era praticamente incollato a Bella.

Un moto di rabbia mi invase, avrei voluto rompere qualcosa, possibilmente la mano che quel ragazzino poggiava sulla mano di Bella, cercai di calmarmi ma continuavo ad emettere un ringhio basso e cupo.

 -Eddy, pensavo non ti interessasse-. Ero così infuriato che ignorai perfino il sopranome che Emmett mi aveva dato, e comunque non mi interessava volevo
soltanto rompere qualche arto a quel deficiente.

-Edward siediti stai dando spettacolo-Disse Rosalie cominciando ad arrabbiarsi, feci come aveva detto, Rose era pericolosa quando si arrabbiava, una volta aveva dato fuoco alla macchina di una ragazza solo perché ci aveva provato con Emmett.

-Chi è quel tipo seduto con lei?-Domandai continuando a guardarlo male.

-Si chiama Eric Yorkie  , ma perché ti interessa così tanto?-Mi chiese Jasper.

-Infatti non mi interessa sono solo … ehm  preoccupato , si sono solo preoccupato che lui possa essere una spia di Aro-. Mormorai , si era solo preoccupazione non mi sarei innamorato di lei convinsi me stesso.

-Comunque ora siamo sicuri chi sia la guardiana-. Disse sicura Alice.

-Perché?-Domandai confuso.

-Perché appena hai visto  Bella con quel ragazzo ti sei ingelosito, mentre sono dieci minuti che l’ altra ragazza si sta baciando con un ragazzo e tu non li hai
minimamente considerati-Spiegò  indicando una coppia che più che baciarsi sembravano risucchiarsi, e comunque il suo ragionamento

La campanella suonò e tutti gli studenti uscirono dalla mensa, io aspettai che lei uscisse e andai alla mia lezione di educazione fisica.

Andai nello spogliatoio a indossai la tuta senza aspettare nessuno.

Il professor Clapp, iniziò a fare le squadre, la ragazze avrebbero giocato a pallavolo, mentre i ragazzi a basket.

All’ improvviso mi sentì male, non so cosa successe , mi sentì debole, forse era dovuto al fatto che non mi nutrivo da due settimane, sapevo che Alice avrebbe visto che mi stavo sentendo male, problema a infatti:-Professore,mio fratello deve uscire abbiamo avuto un problema a casa e dobbiamo ritornare-.

Ritornai nello spogliatoi, presi le mie cose e  uscì dallo spogliatoio dove trovai Emmett ad aspettarmi.

-Ma che ti è successo?Hai un aspetto orribile-. Commentò Emmett con molto tatto.

-Non che dirti sarà il fatto che non mi nutro da un po’ di tempo-. Spiegai io.

-O forse il fatto che ora hai trovato la tua guardiana e ora i tuo copro reclama il suo sangue.-Mi spiegò.

-Forse-. Mormorai.

Stavo rischiando di nuovo di sentirmi male,per questo Emmett mi riaccompagnò a casa.

Tornati a casa trovammo Esme in giardino.

-Edward, Emmett,cosa succede?-. Domandò subito  preoccupata.

-Niente,Esme ho solo bisogno di nutrirmi-. Spiegai.

Salutai entrambi e mi inoltrai nel bosco deciso a nutrirmi.
 
Angolo Autrice
Allora vi piace il capitolo?
Lo so forse è un pò corto,ma ho dovuto taglaire diverse parti dalla storia originale.
Poi volevo chiedervi un grandissimo favore: Io e mia sorella abbiama fatto una scommessa,se io avessi ragiunto le cinque recensioni a questo capitolo  sarei stata esonerata dal lavare i piatti per una settima.
Mi aiuterete,vero?(Occhi dolci stile gatto con gli stivali di Sherk).
Baci,Atena.

Ora è il momenti dei ringraziamenti.
Ringrazio chuinche abbia recensito e aggiunto tra le preferite,le ricordate e le seguite la storia.
Grazie.


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo Quattro ***


 
                                                                            Capitolo Quattro
(Pov Bella)
 
Il Primo giorno di scuola era passato, per fortuna , avevo fatto davvero degli incontri strani: come il ragazzo che avevo incontrato nel corridoio quella mattina, appena ripensavo al suo sguardo mi correvano dei brividi lungo la schiena.

Una volta tornata a casa, mi ero cambiata, indossando abiti più comodi e soprattutto impermeabili, presi il mio mp3 e andai al parco cittadino prima che venisse a piovere.

Arrivata, iniziai a passeggiare  con le cuffie nelle orecchie, guardando il parco dove mio padre mi portava da piccola quando trascorrevo le vacanze a Forks,quando iniziò a piovere invece di tornare a casa mi rifugiai sotto una grande quercia, e probabilmente feci la cosa più stupida che mai potessi fare:mi addormentai.

Mi svegliai quando mi sentì scuotere, aprì gli occhi leggermente intontita e mi ritrovai lo stesso ragazzo che avevo incontrato nel corridoio, era sempre bellissimo ma aveva un sorriso preoccupato sul volto, tolsi le cuffie.

-Scusami, ma pensavo che non ti sentissi bene,mi dispiace di aver disturbato il tuo sonno-. Disse prima che riuscissi a connettere il cervello.

-No,non ti preoccupare hai fatto bene a svegliarmi, non  avrei dovuto addormentarmi-. Risposi  arrossendo.

-Comunque io sono Edward Cullen-. Disse porgendomi la mano pallida, appena la strinsi avverti una scossa percorrermi la mano.

-Bella Swan-.Risposi lasciando la  sua mano.

-Senti, volevo chiederti scusa per questa mattina, ti ho guardato in quello modo perché mi ricordi una persona … ti sarò sembrato parecchio strano-Mi guardò sorridendo,sedendosi accanto a me, nel frattempo la pioggia si era calmata.

-No-. Risposi un po’ troppo in fretta.

Edward alzò un sopraciglio facendomi capire di aver capito la mia piccola bugia.

-D’accordo,forse solo un po’-.Dissi facendolo ridere.

-Per caso sei il fratello di Alice?-Chiesi rendendomi conto che avevano lo stesso cognome.

-Si, l’hai conosciuta?Mi dispiace per te-. Disse  sorridendo e portandosi una mano nei capelli, scompigliandoli ancora di più.

Sorrisi anch’io-Sembra una ragazza molto simpatica-.

-Da quando ti sei trasferita?-.Mi chiese.

-Da Agosto,mia madre si è risposata e io volevo lasciarle un po’ di privacy-. Dissi abbassando  lo sguardo.

Rimanemmo in silenzio fino a quando non mi accorsi che si stava facendo tardi e dovevo tornare a casa.

-Io devo tornare a casa si sta facendo tardi-. Dissi iniziando  ad alzarmi,anche lui si alzò con me.

-Posso accompagnarti?-Rimasi stupefatta dalla sua proposta, nessuno sarebbe stato così gentile.

Iniziammo a camminare in silenzio fino a quando a causa della mia goffaggine inciampai in un sasso e mi sbilanciai , chiusi gli occhi preparandomi  a sentire l’ impatto con il terreno, ma ciò non avvenne infatti mi scontrai con qualcos’ altro.

Aprii gli occhi e mi resi conto che ero stretta al petto di Edward, evidentemente si era accorto che stavo per cadere  e mi aveva afferrato per le spalle prima che cadessi infatti il suo braccio era stretto intorno alle mie spalle.

Alzai lo sguardo e  trovai le labbra di Edward vicinissime alle mie, sentivo il suo respiro fresco e profumato  sulle mie labbra e per un’ attimo desiderai che mi baciasse

-Stai bene?-Mi chiese fissandomi le labbra e svegliandomi dai miei pensieri.

Mi allontanai un po’ a malincuore e gli risposi.

-Si, grazie per avermi salvato dalla caduta.-Lo ringraziai arrossendo.

Riprendemmo a camminare senza dire una parola, fino a quando non arrivammo nel vialetto di casa mia.

-Grazie per avermi accompagnata e per non avermi fatto cadere-. Mormorai guardandolo imbarazzata .

Lui sorrise.- E’ stato un piacere, non avrei mai permesso che ti accadesse qualcosa-. Disse serio, guardandomi negli occhi come se quella fosse una promessa.

-Bhe allora io vado ci ve-vediamo domani-. Non potei evitare di far tremare  la mia voce.

Lo guardai negli occhi  e rimasi incantata dalla bellezza del suo viso, non so quanto tempo rimasi  a fissarlo ma quando lui si schiarì la voce colsi una nota di divertimento, arrossì.

-Ciao-. Dissi scappando dentro casa, mi appoggiai alla porta cercando di calmare i battiti accelerati del mio cuore.

-Bella, tutto bene?Sei tutta rossa-. Mi domandò mi padre appoggiato alla porta dell’ ingresso con una lattina di birra in mano.

-Si papà sto bene, ehm vado un attimo a cambiarmi e scendo  a preparare la cena.-Dissi scappando di sopra prima che potessi farmi altre domande.

La mia stanza era buia, mi voltai per cercare l’ interruttore quando sentì un respiro freddo sul mio collo trattenni un brivido, rimasi immobile sentendo ancora  quel fiato gelido.

Presi un respiro profondo  e decisi a voltarmi ed accendere la luce, non c’ era nessuno, eppure mi sentivo ancora osservata , guardai le tende gonfiarsi a causa del vento, rabbrividì pensando che era solo suggestione e chiusi la finestra.

Il bussare alla porta mi fece spaventare.-Bella per te  va bene se ordiniamo una pizza, stasera c’è una partita e mi piacerebbe guardarla mangiando la pizza-.

-Certo papà, per me va bene-. Annui sorridendo.

Il resto della serata passò tranquilla mangiammo la pizza davanti la Tv, poi rimasi molto tempo sotto la doccia, indossai il pigiama e mi misi a dormire.

Angolo Autrice
Buon Natale, vi piace come regalo un capitolo nuovo?
Mi dispiace, sul serio, per non aver aggiornato prima, ma quest’ anno è il mio ultimo anno di liceo e questo vuol dire una sola cosa  “MATURITA’”.
Spero vi sia piaciuto, anche se un po’ corto, i prossimo sarà più lungo promesso.
Mi lasciate qualche recensione anche piccola,piccola?
Ancora auguri.
Baci,baci Atena.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2032847