Incidente d'amore . . .

di nywilliams
(/viewuser.php?uid=184117)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** COMUNICAZIONE ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tutti( :

questa non è solo la prima volta che pubblico una storia su efp ma è anche la prima volta che provo a scrivere qualcosa, spero che questo primo capitolo vi incuriosisca almeno un po'.
Lasciate qualche recensione e se avete qualche consiglio da darmi per migliorare qualsiasi cosa li accetto volentieri.
Sono ben gradite anche le critiche!
Mi sareste davvero di grande aiuto .. così se vedo che non piace questo genere di storia oppure proprio il mio genere di scrittura ritorno al profilo da lettrice xD
Ora vi lascio alla storia, anche perchè essendo il primo capitolo non ho molto da dire.. 
Buona lettura.
Nywilliams ( :


CAPITOLO 1



 

POV NICOLE

 
Era Freddo.
Era Buio.
Ed ero da sola.
Nelle sere d’inverno solitamente non si trova mai nessuno in giro soprattutto perché le strade erano quasi completamente ricoperte di ghiaccio.
In qualsiasi altro momento avrei avuto paura di trovarmi in quella situazione, sono abbastanza fifona, mi fa paura qualsiasi cosa… soprattutto il buio!
Ma non quel giorno, non in quel momento!
Ero talmente felice che tutto il resto passava in secondo piano.
Finalmente il mio sogno si sarebbe realizzato e niente e nessuno poteva impedirmi di godermi tutta la felicità che sentivo e che non vedevo l’ora di condividere con i miei amici e la mia famiglia.
Camminavo tranquillamente sul marciapiede diretta verso casa di ritorno dalla lezione di canto, cantare è la mia più grande passione, ho sempre frequentato lezioni private tre volte a settimana e ho studiato pianoforte e violino al conservatorio, un anno fa la mia insegnante di canto è andata in pensione e David ha preso il suo posto, un uomo sulla cinquantina dai capelli brizzolati, abbastanza alto e con un fisico asciutto e gli occhi celesti.
David ha sempre mostrato una grande passione per il suo lavoro, ama insegnare e condividere con gli altri la sua unica ragione di vita, ovvero la musica. Appena ho saputo che la vecchia insegnante, la signora Jefferson, avrebbe smesso di lavorare mi sono sentita persa, lei mi ha seguita sin da bambina, era diventata come una seconda mamma per me, la sento ancora spesso e ogni volta che mi esibisco la trovo in prima fila ad applaudire, devo dire comunque che con David mi sono trovata bene sin dal primo giorno, adoro il suo modo di insegnare e andiamo molto d’accordo.
Quel giorno ero andata normalmente alla lezione, ma una volta entrata nell’aula David non c’era, aveva lasciato un bigliettino sul piano forte in cui ha scritto che si trovava nel suo ufficio e di raggiungerlo lì.
 
Lo trovai comodamente seduto alla sua scrivania sepolto dalle scartoffie intento a compilare chissà che formulari, quando si accorse di me si aprì in un enorme sorriso e mi invitò ad accomodarmi nella poltroncina di fronte a lui…
“Ciao Nicole! Entra pure e accomodati, come stai?”
“Ciao David, sto bene grazie e tu? Non facciamo lezione in aula canto oggi?”
“Sto bene anche io grazie! No, oggi saltiamo la lezione… ho una cosa da proporti!”
“Niente lezione? Ma come… devo preoccuparmi ?”
Mi rivolse un sorrisetto divertito e mi disse “No, stai tranquilla non c’è bisogno di preoccuparsi, si tratta di una cosa bella, in realtà è una specie di regalo che voglio farti…”
Non riuscivo proprio ad immaginare che tipo di regalo avrebbe dovuto farmi e soprattutto perché volesse farmi un regalo…”regalo? E perché ?”
“Beh come sai io sono anche produttore discografico, e ho avuto a che fare con molti personaggi importanti… sono tanti anni che faccio questo lavoro, tanti anni che scopro nuovi talenti e li aiuto a farsi strada nel mondo della musica. Quando ti ho sentita per la prima volta ho subito capito che hai un talento enorme, quando canti hai la capacità di far provare tutte le tue emozioni anche a chi ti ascolta, e quello che sento quando canti tu è bellissimo. Vorrei che tutto il mondo possa provare queste emozioni, riesci a portare con te nel tuo mondo fantastico chiunque ti ascolti, e devo dire che sono stati i viaggi più belli della mia vita quelli che ho fatto con te! Ti ho chiamata nel mio ufficio proprio perché vorrei proporti un contratto discografico, lavoreresti comunque con me ma saresti in giro per il mondo a fare ciò che ti rende felice! Non mi vorrai dire che lavorare come contabile nell’azienda di tuo padre è il sogno della tua vita…”
Le sue parole mi lasciarono senza fiato… non sapevo cosa dire.. mi aveva offerto di realizzare il mio sogno più grande, non potevo assolutamente rifiutare, avrei prima aiutato mio padre a trovare qualcuno che avrebbe preso il mio posto in ufficio.
“Beh… io… oh cavolo! Sarebbe fantastico!! Dovrei solo trovare qualcuno che mi sostituisca al lavoro poi potrei partire subito! Oddio grazieeeee!!!”
E gli saltai in braccio, piangevo dalla contentezza e lui rideva felice assieme a me!
“Sono contento che ti piaccia quest’idea… faremo grandi cose assieme te lo prometto!”
 
Solitamente dopo le lezioni mi dirigevo direttamente a casa mia, vivevo da sola da un paio d’anni in una piccola casetta sul lago. Amavo la mia casa nonostante fosse piccola perché era mia, arredata a mio piacimento e nessuno poteva dirmi niente, mi sentivo nel mio mondo una volta dentro, come quando canto o suono, quel giorno però sarei andata direttamente dai miei genitori per avvisarli della bella notizia.
Casa dei miei non era lontana dal palazzo dove si svolgevano le lezioni di canto perciò decisi di andarci a piedi per farmi una passeggiata, ero troppo euforica per guidare.
Camminavo tranquillamente sul marciapiede pensando a come dare la bella notizia ai miei genitori e ai miei amici, quando improvvisamente un rumore di clacson mi fece voltare, un’automobile si stava dirigendo velocemente verso la mia direzione, mi parve di sentire anche qualcuno gridare “attenta! Spostati!” ma non feci a tempo a realizzare, l’ultima cosa che vidi furono i fari dell’auto che si facevano più grandi man mano che si avvicinavano e poi il buio.
 
 

POV RYAN

 
Era il compleanno della mia ragazza, avrei dovuto fingere di dimenticarmene per tutto il giorno e la sera mi sarei presentato di sorpresa a casa sua per portarla alla sua festa a sorpresa che avevo organizzato assieme ai nostri amici per lei.
Sarebbe stato un compleanno perfetto! Stavamo insieme da due anni ed io ero davvero innamorato… lei era bellissima, alta, magra con i capelli biondi ricci e due occhi verdi in cui ti ci potevi specchiare.
Avevo passato tutta la giornata al locale che avevamo riservato per la festa cercando di renderlo il più perfetto possibile, era tutto addobbato con i suoi colori preferiti, il giallo e l’arancione, ero persino riuscito a contattare il suo dj preferito per rendere la serata ancora più speciale. Volevo rendermi perfetto pure io ai suoi occhi quindi avevo passato tutto il resto del tempo davanti allo specchio a provarmi l’intero guardaroba per trovare gli abiti adatti. Dopo la festa l’avrei portata nell’hotel più lussuoso della città, avevo riservato esclusivamente per lei la suite più lussuosa e costosa e avevo chiesto di far trovare dello champagne in camera. Ero talmente felice e innamorato che avrei voluto chiederle di sposarmi.
Peccato che avessi fatto tutto per niente…
 
Ero in macchina diretto verso casa sua, ero tesissimo perché volevo fosse tutto perfetto ma avevo come la sensazione che qualcosa sarebbe potuto andare storto! Una volta arrivato sotto casa sua ho visto un’auto che non conoscevo, ho pensato che probabilmente era il regalo da parte dei suoi genitori, sembrava nuova al primo colpo d’occhio, ed era una gran bella auto sportiva!
Suonai al campanello ma nessuno scese ad aprire, cosi decisi di entrare comunque, magari era sotto la doccia e non ha sentito il campanello, i suoi genitori non erano in casa perché ci aspettavano al locale.
Salendo al piano di sopra sentivo degli strani rumori misti a delle risate… probabilmente si è arrabbiata perché non le ho fatto gli auguri e ha invitato qualcuno per festeggiare lo stesso… strano però dato che i nostri amici saranno tutti presenti alla festa.
I rumori provenivano dalla sua stanza, aprii la porta e quello che vidi mi fece raggelare il sangue.
“E tu chi cazzo sei? Che ci fai a letto nudo con la mia ragazza? Togliti immediatamente di li se non vuoi morire!! Rachel copriti! io e te parliamo dopo !! Allora? Mi hai sentito testa di cazzo? Muovi il culo e vattene da questa casa ADESSO!!”
Ero furioso come non mai, presi  la lampada dal comodino e gliela lanciai contro, dopo quel gesto il ragazzo capì che era meglio fare quello che dicevo cosi prse le sue cose e fece per andarsene … ma prima di uscire disse “Ci sentiamo Rachel…” non gli lasciai finire la frase che mi buttai addosso a lui e gli spaccai il naso con un pugno “Vattene da qui stronzo!!”
Quando ritornai in camera Rachel era ancora nuda nel letto coperta solo da un lenzuolo che mi guardava con gli occhi pieni di lacrime, era bellissima anche in quello stato ma non avrei ceduto al suo sguardo da cerbiatto, non questa volta!
“Hai qualcosa da dirmi Rachel?”
“Ryan… io.. non è come pensi”
“ah no? Bene allora spiegami com’è… “
Lei non sapendo come rispondere scoppiò a piangere e disse “cosa vuoi che ti dica eh? Oggi è i mio compleanno, non mi hai fatto nemmeno gli auguri oltre a non esserti fatto sentire né vedere per tutto il giorno … cosa avrei dovuto pensare? Pensavo volessi lasciarmi … “
“Ah ecco .. allora hai pensato bene di tradirmi giusto? Il tuo ragionamento fila liscio come l’olio… non che tu ti sia disperata molto a cercarmi durante il giorno vedendo che io non mi facevo sentire… capisco che puoi esserci rimasta male perché non mi sono fatto sentire tutto il giorno, mi va bene se vuoi farmela pagare.. ma cazzo Rachel, dovevi proprio andare a letto con un altro? Da quanto va avanti questa storia?”
Lei abbassò lo sguardo e non rispose… mi avvicinai e le feci alzare lo sguardo verso di me “Guardami Rachel, rispondimi ti prego… da quanto va avanti?”
“Due mesi … “ mi rispose e riabbassò lo sguardo sul letto.
Mi alzai di scatto, non potevo credere a ciò che mi aveva appena detto.
“COSA? DUE MESI? Oddi non ci credo… Dio dimmi che sto sognando… cos’ho fatto di male? Credevo che tra di noi funzionasse… io ti amo Rachel!! Stavamo bene insieme… io non capisco…”
“ Ero confusa  Ryan, non capivo più cosa provavo… ho cercato qualcuno che potesse farmi capire se ti amavo ancora oppure no… non volevo prnderti in giro..”
“Ti sono serviti due mesi per capirlo? Ti credevo piu intelligente.. la vuoi sapere una cosa? Mi hai preso in giro lo stesso… potevi parlarmi .. dirmi che non sapevi cosa provavi… ci saremmo presi una pausa o che so io .. L’avremmo comuque superata insieme! E la tua conclusione qual è stata?”
“questa sarebbe stata l’ultima volta che ci vedevamo .. ho capito di amare solo te e sono stata una stupida a dubitarne… “ si alzò e venne verso di me, si alzò sulle punte per baciarmi ma io la respinsi. “No Rachel, con me hai chiuso… non posso tollerare due mesi di prese in giro, non riuscirei a sopportarlo. Vestiti e vai al Gold.. avevamo riservato una sala per il tuo compleanno … ti stanno tutti aspettando lì. Di che mi sono sentito male, inventa un scusa o di la verità .. non mi importa io torno a casa manderò Logan nei prossimi giorni a riprendere la mia roba.. non voglio più vederti per un po’. Dicendo questo non voglio che tu intenda un periodo di pausa perché tra noi è proprio finita. Non farti più sentire.” Mi voltai per andarmene ma prima di uscire dalla porta di casa la guardai un ultima volta e le dissi “Buon compleanno” e salii in auto.
 
Stavo andando all’hotel per annullare la prenotazione poi me ne sarei tornato a casa… a breve Logan mi avrebbe chiamato per sapere come mai non ero alla festa. Logan era il mio migliore amico, gli avrei raccontato sicuramente tutto ma non in quel momento, avevo ancora le immagini impresse nella mente di Rachel a letto con quello. Ma chi cazzo era? Non l’avevo mai visto prima.
“Maledizione ci mancava pure il ghiaccio, è sempre così quando sei di fretta!!” Non sono il tipo che oltrepassa il limite di velocità ma in quel momento volevo assolutamente andarmene a casa, ma il tempo non era dalla mia parte quella sera, probabilmente sarebbe anche venuto a nevicare.
Assorto nei miei pensieri non mi ero nemmeo accorto che stavo andando più veloce del limite consentito, ma quando provai a rallentare la macchina scivolò su una lastra di ghiaccio e persi il controllo! Mi accorsi di una ragazza che camminava sul marciapiede, abbassai il finestrino e le dissi di spostarsi ma non mi sentiva suonai il clakson ma quando si girò era ormai troppo tardi, l’ultima cosa che vidi fu il suo sguardo spaventato e poi il buio totale.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Rieccomi ( :
ho pensato di pubblicare subito anche il secondo capitolo in modo da rendere più interessante il tutto.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ciaaooooo
Nywilliams



CAPITOLO 2

 

POV RYAN

 
Mi svegliai con un forte dolore alla testa e al torace, non capivo dove fossi, c’erano tre persone attorno a me una delle quali era mia madre. Mi guardai attorno spaesato e mi accorsi di essere in un ambulanza, improvvisamente mi tornò alla mente l’immagine della ragazza spaventata e ricordai dell’incidente.
“Dove stiamo andando.. dov’è la ragazza?” feci per alzarmi ma un dolore lancinante al petto mi fece ristendere.
“Stia sdraiato, ha probabilmente delle costole rotte, la stiamo portando in ospedale.”
“Ryan, piccolo mio come ti senti?”
“Sto bene mamma non ti preoccupare, dov’è la ragazza? Come sta?”
“Quale ragazza?” a questa domanda non sapevo se tirare un sospiro di sollievo, magari non si era fatta niente ed è andata subito via oppure era successo qualcosa di grave.
“C’era una ragazza sul marciapiede, le ho detto di spostarsi ma non so se abbia fatto in tempo, indossava un cappotto rosso e ricordo la sua faccia spaventata… io voglio sapere se sta bene”.
“Io non ho visto nessuna ragazza Ryan, probabilmente te la sei immaginata”
Cercai di incrociare lo sguardo con uno dei medici per capire se mi fossi immaginato tutto oppure no, uno di loro mi guardò e mi disse che era stata trovata anche una ragazza e che la stavano portando in ospedale con un’altra ambulanza.
“Come sta? Vi prego ditemi che non ha niente di grave”
“Quando l’abbiamo trovata era priva di sensi, purtroppo al momento non le posso dire di più, ci sono altri medici che si stanno occupando di lei”.
Mi rassegnai al fatto che non avrei saputo di più fino all’arrivo in ospedale, magari non aveva niente di grave, anche io sono stato trovato privo di sensi, ho qualche costola rotta ma e un forte mal di testa ma tutto sommato poteva andarmi peggio. Appena sceso da qui andrò subito a scusarmi con lei, anche se è successo tutto a causa del ghiaccio, ero io al volante dell’auto e mi sento terribilmente in colpa.
 
Una volta arrivati mi fecero scendere dall’ambulanza ma ero sempre sdraiato sulla barella e non mi lasciavano alzare, chiedevo in continuazione di poter vedere la ragazza ma nessuno mi dava retta e appena arrivò la seconda ambulanza mi portarono dentro prima di veder scendere anche lei. Di quello che successe dopo non mi ricordo più niente, solo che mi portarono in sala operatoria e mi addormentarono.
 
Sentii chiamare il mio nome più volte, aprii gli occhi e vidi Logan seduto accanto a me.
“Hei amico, finalmente ti sei svegliato! Come ti senti?”
“Ciao Logan, mi sento un po’ intontito ma sto abbastanza bene grazie”
“Tu mi devi raccontare un po’ di cose sai ?? Cos’è successo con Rachel?”
“Sei sempre il solito, non mi dai nemmeno il tempo di riprendermi dopo un intervento che vuoi già sapere tutti i pettegolezzi” lui rise in risposta e si mise comodo per ascoltare il racconto. Stavo per cominciare a raccontare quando entrò un medico in stanza seguito dai miei genitori “Oh Ryan caro, sei sveglio finalmente, ho avvisato anche Rachel verrà presto a trovarti”.
“Oh no, mamma questo non dovevi farlo… ti prego richiamala e dille di non passare.”
“Ma perché? Vorrà sicuramente sapere come sta il suo fidanzato.. sarà preoccupatissima per te”
“No mamma! Non voglio che venga, per favore richiamala!”
“C’è qualcosa che non va tra voi due?”
A questo punto intervenne il medico interrompendo la discussione “Scusate se interrompo la discussione ma Ryan ha appena subito un intervento e dovrebbe riposare, dovrà rimanere ricoverato qui ancora un paio di giorni, sarebbe meglio se nella stanza durante gli orari di visita non entrino più di due persone alla volta, troppo caos potrebbe fargli male”.
Logan invitò i miei genitori a tornare a casa dicendo che sarebbe rimasto lui a farmi compagnia per un po’, e loro accettarono, così mia madre avrebbe potuto preparare la borsa con le mie cose da portarmi il giorno dopo.
Nella stanza rimanemmo solo io, Logan e il dottore. “Bene Ryan, non ci siamo ancora presentati, io sono il dottor Smith, sono stato io ad operarti, mentre dormivi sono passato a controllare la ferita e per ora va tutto bene, ogni due ore passeranno anche le infermiere a vedere come procede. Rimarrai qui ancora un paio di giorni, ma una volta dimesso dovrai tornare qui 3 volte a settimana per la fisioterapia, ti sei rotto due costole e hai un braccio fratturato, inoltre vorremmo continuare a tenere sott’occhio la testa perché hai preso una forte botta”.
“Certo dottore, nessun problema. Senta… non è che sa per caso qualcosa della ragazza che è stata ricoverata con me?”
“Una ragazza? Ohoh qui la storia si fa interessante caro il mio Don Giovanni!!”
“Smettila di dire cazzate Logan, l’ho investita, a causa del giaccio ho perso il controllo dell’auto e lei era sul marciapiede dove mi sono schiantato. Allora dottore sa dirmi qualcosa? Come sta?”
“Mi dispiace Ryan, ma non posso dirti molto, non sono io che mi sono occupato di lei, so solo che si trova nella stanza qui accanto e che era in condizioni critiche, tu sei stato fortunato”.
“Che significa che era in condizioni critiche? Io non mi sono fatto niente non può essere.. voglio andare a vedere come sta..” feci per alzarmi ma il dottor Smith mi bloccò “non puoi alzarti, devi rimanere a letto almeno fino domattina, non puoi fare sforzi”
“Ma io mi sento terribilmente in colpa devo andare a scusarmi, per favore mi faccia andare da lei!”
“Ryan il dottore ha detto che non puoi, riposati vado io a vedere come sta e torno a dirtelo ok?”
“Uff va bene, grazie Log!”
 
Detto ciò il dottore lo accompagnò fuori dalla stanza e mi lasciarono da solo. Se fosse successo qualcosa di grave a quella ragazza non sarei riuscito a perdonarmelo, questi ultimi due giorni sono proprio da dimenticare! Guardai il cellulare e trovai 20 chiamate perse, erano quasi tutte dei miei genitori e di Logan, e un paio di Rachel e 5 messaggi, 3 erano tutti di Logan che mi chiedeva dove fossi e perché non rispondessi al telefono, probabilmente era alla festa quando me li ha scritti, gli altri due erano di Rachel e dicevano:

 

-Ti prego Ryan rispondi al telefono,
 dobbiamo parlare non possiamo troncare i rapporti in questo modo!-

 
 

- Dove sei? Tua madre mi ha chiamata tutta preoccupata, ti prego rispondi-

 
Decisi di non rispondere a nessuno dei due, tanto aveva già saputo da mia madre dell’incidente, e non mi importava di sentire ciò che aveva da dirmi, per quanto mi riguardava avevamo già parlato abbastanza e non c’era più niente da dire. Un tradimento di una notte avrei anche potuto perdonarlo, ma due mesi di prese per il culo no grazie!!
Mi sentivo a pezzi, e di certo la notizia che mi ha dato il dottore sulla salute della ragazza dal cappotto rosso non aiutava a sentirmi meglio, chissà perché Logan ci metteva così tanto! Avevo bisogno di sapere come stava, avevo bisogno di sapere che era viva! Nel frattempo mi chiamò mia madre per chiedermi se mi serviva qualcosa di particolare che me lo avrebbe portato il giorno dopo. Mia madre è una donna molto precisa, aveva bisogno di mantenere il controllo su tutto e tutti altrimenti si sentiva persa, e mio padre la lasciava fare, lui era spesso impegnato con il lavoro e mancava spesso da casa. Era a capo di una grande catena di Hotel quindi era costretto a viaggiare spesso, lui e mia madre si sono conosciuti proprio per questo, lei era la receptionist nell’hotel di New York. Mio padre era in visita a New York per effettuare dei controlli in quell’hotel e conobbe mia madre, si frequentarono per un po’, poi mia madre lasciò il lavoro si trasferì qui a Vancouver per stare con mio padre. Si sposarono e dopo poco tempo nacque mia sorella Kate. Lei ha 24 anni, due più di me, e si trova a Londra, studia per diventare insegnante di letteratura. Esteticamente non ci somigliamo molto, lei è bassina e di corporatura normale, non troppo magra ma nemmeno grassa, ha i capelli di un castano chiarissimo e gli occhi verdi come quelli di mia madre. Io invece sono abbastanza alto, non troppo muscoloso ma nemmeno flaccido, ho i capelli di un castano scuro, quasi nero e gli occhi azzurri. Caratterialmente però siamo molto simili, siamo sempre andati molto d’accordo e ora che è così lontana sento spesso la sua mancanza. Molte volte la invidio perché ha trovato un mestiere che la appassiona a tal punto da essersi allontanata così tanto da casa, io invece non sono ancora sicuro di quello che voglio fare nella vita, ho finito la scuola lo scorso anno con il massimo dei voti ma Diritto e Giurisprudenza non mi sono mai piaciute come materie, è mio padre che mi ha indirizzato verso quel ramo di studi, io sono sempre stato affascinato dal mondo del cinema, la recitazione ma anche la scrittura sono mondi che mi affascinano tantissimo, mi piacerebbe scrivere un film, magari una volta uscito da qui posso cominciare a buttare giù qualche idea. Devo dire a mio padre che ho intenzione di smettere questo stage nello studio giuridico del suo amico George. Gli avvocati sono così noiosi, e quella non è la vita che fa per me. Io sono un sognatore, e il mio compito è quello di far sognare la gente magari con un film scritto e diretto da me, chi lo sa : ).
 
Dopo più di mezz’ora Logan finalmente tornò nella mia camera a testa bassa e con uno sguardo triste. “Logan che hai? È successo qualcosa?”
Lui si sedette accanto a me e cominciò dicendo “È carina sai? Solo che c’era di la anche suo fratello, appena mi soffermavo a guardarla un po’ più del dovuto cominciava a ringhiare” e alzò gli occhi verso di me per vedere la mia reazione.
“Ahaha sempre il solito, nemmeno in ospedale tieni a freno gli ormoni eh? Allora sta bene? Le hai parlato? Sono tutti arrabbiati con me vero?”.
“No Ryan, non ho potuto parlarle. Comunque ho parlato con i suoi genitori e non sono arrabbiati con te, sanno che non è colpa tua, passeranno sicuramente a trovarti presto”.
“Oh meno male, mi scuserò anche con loro, comunque… perché non hai potuto parlarle? Il fratello ti teneva alla larga?”
“Ehm no.. diciamo che, ecco vedi… aveva ragione il dottore, sta messa parecchio male, tu sei stato fortunato, ho parlato anche con il medico che l’ha operata e mi ha detto che ha picchiato la testa, si è rotta una gamba e ha qualche costola fratturata. Ha avuto un forte trauma cranico, l’hanno operata d’urgenza e l’intervento è andato bene, solo che ora è in coma e possono solo aspettare che si risvegli.”
Rimasi senza parole, non pensavo stesse tanto male, addirittura in coma e non sanno quando si sveglierà! Oddio sono un mostro, ho distrutto la vita a quella povera ragazza che non centrava niente con quello che era capitato a me! Rimasi così, immobile per non so quanto tempo a fissare il vuoto, incapace di spiccicare parola finché la voce del mio amico non mi risvegliò dai miei pensieri.
“Ryan di qualcosa per favore, mi fai paura così”.
“Mh?”
“Stai bene?”
“Ah, ehm si sto bene… solo… Dio, mi dispiace cosi tanto! Avrei dovuto esserci io in coma al posto suo, non lei. Mi sento così male, così inutile, non posso fare niente per farla stare meglio… “.
“Non dire così, vedrai che si riprenderà presto, ora riposati, io vado a casa e torno domani, mi raccomando non fare cazzate! Resta a letto! Domattina arrivo presto così se vuoi ti accompagno a trovarla”.
“Ok, grazie per essere andato a vedere come sta. Passa a prenderle dei fiori prima di venire qui, non voglio presentarmi a mani vuote.”
Lui si mise a ridere e fece un cenno di assenso con la mano “A domani!”
“A domani Logan.”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

Ecco qua il capitolo 3... fatemi sapere che ne pensate!
Buona lettura
Nywilliams ( :



CAPITOLO 3

 

POV RYAN

 
Quella notte non dormii per niente. Appena provavo a chiudere gli occhi mi appariva davanti l’immagine della ragazza dal cappotto rosso, del suo volto spaventato e gli occhi spalancati, i suoi capelli lunghi color cioccolato e quel sorriso che aveva appena si è voltata verso la mia direzione, prima di capire cosa stesse per accadere. E non riuscivo a non pensare al fatto che quel sorriso gliel’avessi tolto io, che ora era in coma a causa mia e chissà quando e se si sarebbe risvegliata. E tutto questo mi faceva male! Un dolore più forte di quello dei danni fisici che mi ha causato l’incidente. Questo senso di rimorso mi perseguiterà per sempre. Non riuscivo ad accettare il fatto che stesse così male a causa mia, avrei dovuto essere io al suo posto, lei non aveva fatto niente, non aveva nessuna colpa.
 
Ero ancora immerso nei miei pensieri quando sentii la porta della stanza aprirsi, era mia madre che mi aveva portato la colazione e la borsa con l’occorrente per la permanenza in ospedale. Aveva preparato un borsone talmente grande che sarebbe stato troppo anche per stare in vacanza una settimana.
“Buongiorno figliolo! Come stai oggi? Che faccia pallida…”
“Ciao mamma, sto bene grazie, non ho dormito granché questa notte.. tutto qui. Papà è già partito?”
“Sì, è partito questa mattina presto, l’hanno chiamato da Miami ed è dovuto andare. Come mai non hai dormito? Stavi male? Hai chiamato il medico?”
“No, non stavo male, semplicemente non riuscivo a dormire non ti preoccupare”.
“Oh.. ok, beh allora forse è il caso che ti lasci riposare, torno questa sera a trovarti quando magari sarai più in forma va bene? Se hai bisogno per qualsiasi cosa chiamami”
“Va bene mamma, grazie.”
Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Pochi istanti dopo arrivarono a portarmi la colazione ma non mangiai quasi niente, avevo un nodo allo stomaco che mi impediva di mandare giù qualunque cosa, aspettavo impaziente l’arrivo di Logan, avevo assolutamente bisogni di parlare e scusarmi con i famigliari e gli amici della ragazza di cui ancora non conoscevo il nome. Avrei promesso loro che una volta svegliata mi sarei preso cura di lei finché non fosse guarita e che avrei pagato io le spese mediche, volevo essere loro d’aiuto e sistemare il danno che avevo combinato.
Ero stanco di aspettare, così decisi di chiamare Logan per vedere che fine avesse fatto… Dopo ben 5 squilli una voce fin troppo assonnata mi rispose:
“Pronto… “
“Logan sono io! Non starai ancora dormendo spero!!”
“Oh Ryan, sei tu… mhh n-no non sto dormendo, stavo proprio per partire ora da casa… ehm ti serve qualcosa?”
“Non sei bravo con le bugie e lo sai… volevo solo sapere dov’eri… non ce la faccio più ad aspettare.”
“Tranquillo amico arrivo subito, scusa ma non ho sentito la sveglia suonare, mi faccio una doccia veloce e arrivo!”
“Ok, grazie! Ti devo una marea di favori! Ricordati i fiori!”
“Oh giusto, i fiori… eheh si passo a prenderli mentre vengo li”
“Sei un disastro Log! A dopo”
“Ok Arrivo subito !!” e riappese.
È sempre stato uno smemorato, ogni volta bisogna ricordargli tutto, ma non lo fa apposta, l’avrei portato fuori a cena per un mese per sdebitarmi di tutti i favori che mi stava facendo in quel momento.
 
Dopo poco più di mezzora arrivò con il mazzo di fiori in mano e si scusò per il ritardo. Mi aiutò ad alzarmi dal letto – mentre lo aspettavo è arrivato il medico a dirmi che avrei potuto alzarmi – e pian piano mi accompagnò verso la stanza accanto.
“Vuoi che entri con te?”
“Lo faresti?”
“Certo! Se non te la senti di andare da solo ti accompagno, non c’è nessun problema!”
“Ok, grazie”
“Smettila di ringraziarmi, bussa alla porta!”
Presi un lungo respiro e avvicinai la mano alla porta per bussare ma non ce la feci.
“Ehi, che ti prende? Perché non bussi? Vuoi che bussi io?”
“No, ora lo faccio… solo… ho paura! E se non volessero parlarmi? Se mi mandassero via? Io voglio aiutarli e scusarmi.. “
“Ti ho già detto ieri che non ti devi preoccupare di questo ok? Non sono arrabbiati con te, hanno capito che hai perso il controllo dell’auto a causa del ghiaccio, non hai nessuna colpa… sei solo stato sfortunato!”
Finalmente presi coraggio e bussai, una voce femminile mi disse di entrare, dev’essere stata la madre.
Aprii la porta e lentamente entrai nella stanza, Logan dietro di me la richiuse. Appena vidi i genitori e il fratello della ragazza seduti attorno al letto, il nodo allo stomaco tornò più prepotente di prima, non riuscivo a spiccicare parola, alzai lo sguardo e la vidi, con gli occhi chiusi e un sacco di tubicini attaccati, probabilmente anche per aiutarla a respirare, era piena di lividi e io volevo solo uscire da quella stanza. Feci per dirigermi verso la porta ma Logan mi bloccò:
“Ryan coraggio, hai insistito tanto per venire a trovarla, ora calmati e respira tranquillamente. Buongiorno signori Parker, lui è Ryan Evans, il ragazzo di cui vi parlavo ieri, quello che guidava l’auto…”
“Piacere signori, sono Ryan e mi dispiace così tanto per quello che è successo, voi non immaginate nemmeno…” la signora Parker non mi lasciò finire di parlare che mi venne in contro, mi abbracciò e scoppiò a piangere, e nemmeno io riuscì a trattenere le lacrime..
“Signora Parker mi dispiace così tanto, io non volevo, lei non lo meritava, avrei dovuto esserci io al suo posto …”
“Ryan stai tranquillo, sono contenta che tu stia bene. E chiamami pure Danielle, loro sono mio marito Max e Jason, il fratello di Nicole”
“Oh allora è Nicole il suo nome, non lo sapevo. Beh io volevo scusarmi con voi, e appena potrò lo farò anche con lei, e volevo dirvi che vorrei assumermi io i costi delle cure mediche e degli interventi che ha subito, è colpa mia se ora si trova in questo stato perciò è giusto che vi aiuti come posso, e io voglio farlo davvero! Se c’è qualsiasi cosa che io possa fare vi prego di dirmelo, voglio starvi vicino almeno finché non sarà passato tutto e assumermi la responsabilità per qualsiasi conseguenza possa comportare questo incidente. Verrò a trovarla tutti i giorni, le porterò tutto ciò di cui ha bisogno, ho sentito dire che se si parla con una persona che è in coma può essere d’aiuto… beh allora le parlerò tutto il tempo. Voglio davvero essere sempre presente finché mi sarà possibile.”
“Oh caro, sei tanto un bravo ragazzo, ma non occorre che ti preoccupi così tanto, ci siamo già divisi gli orari e a turno uno di noi sarà qui, quindi non sarà mai da sola, io verrò la mattina, Max il pomeriggio e Jason verrebbe la sera dopo il lavoro quando ne ha la possibilità perciò pensa a rimetterti, e per le spese non occorre davvero che ti prenda carico di tutto”
“Io mi sono preso un anno sabatico, quindi non ho impegni importanti durante il giorno, potrei sempre essere qui, potrei aggiornarvi io in caso di novità, anche se mi dice che non serve io verrei tutti i giorni a trovarla quindi non cambierebbe nulla, e poi dovrei tornare in ospedale 3 volte a settimana per la fisioterapia…non è giusto che manchiate dal lavoro voi o vostro figlio, io posso sempre essere qui!”
Detto questo il signor Parker prese la parola “Ryan non serve che tu ti prenda questo disturbo, sei giovane e avrai sicuramente di meglio da fare, apprezziamo il fatto che tu ti sia offerto per aiutarci così tanto ma non devi sentirti obbligato a fare nulla, soprattutto pagare tu tutto questo, sono titolare dell’azienda per cui lavoro e mia moglie lavora con me, quindi possiamo fare a turni per assentarci dal lavoro e non sarebbe un problema.”
“Chiedo scusa signor Parker ma mi permetto di insistere, non avrei in testa nient’altro se non vostra figlia finché non starà bene voglio davvero prendermi cura di lei io starei qui tutto il giorno perciò qualcuno ci sarebbe sempre. Starò qui, fino a quando non starà bene! E per quanto riguarda le spese mediche beh… i soldi non sono un problema per me e non lo sono mai stato, mio padre è proprietario di una catena di Hotel e ce la passiamo abbastanza bene, ne ho già parlato con lui ed è pienamente d’accordo…”.
La discussione proseguì ancora per un po’ finché il signor Parker non si arrese, decisero comunque di mantenere, almeno i primi giorni, i turni che avevano stabilito per le visite, io sarei rimasto anche durante la notte, in modo da poterli avvisare in caso di novità. Nessuno di loro era d’accordo su questo, anche perché alle 20.00 finiva l’orario di visita, ma io avrei parlato con i responsabili del reparto per vedere se erano disposti a fare un’eccezione, non avrei combinato niente, le avrei solo fatto compagnia.
Logan rimase con me tutto il tempo in silenzio, ogni tanto scambiava qualche battuta con Jason, per il resto del tempo ascoltavano in silenzio la discussione. Verso l’ora di pranzo i signori Parker uscirono a prendere qualcosa per il pranzo, Logan tornò a casa perché nel pomeriggio aveva lezione all’università e io rimasi nella stanza di Nicole, mi misi seduto sulla poltroncina affianco al letto, sistemai i fiori che le avevo portato in un vaso, le presi la mano e cominciai a parlarle…
“Ehm… Ciao, so che probabilmente non mi sentirai, ma passerò parecchio tempo qui con te, perciò credo sia giusto che mi presenti no? Ehm… si… beh ecco io sono Ryan Evans, l’imbecille che ti ha investita, io non so davvero come scusarmi per quello che è successo, probabilmente lo farò in 100 modi diversi nell’arco di questi giorni, cominciando da quello più semplice e banale ma.. beh… scusami, scusami ti prego, dovrei esserci io al tuo posto…” un singhiozzo mi fece bloccare, non mi ero nemmeno accorto delle lacrime che avevano cominciato a scendermi, presi un lungo respiro e continuai… “dicono che parlare con le persone in coma può essere d’aiuto, ti giuro che parlerò talmente tanto che appena ti sveglierai mi pregherai di smetterla! Ti racconterò di tutto, ti leggerò qualche libro, voglio chiedere a tua madre che genere di riviste leggi, ti leggerò anche quelle, e voglio sapere che musica ascolti, porterò il pc e preparerò una playlist di tutti i tuoi brani preferiti, voglio davvero fare tutto ciò che mi è possibile. Sei molto carina sai? Anche se sei un po’ palliduccia e ricoperta di lividi sei bella comunque, aveva ragione Logan, se vorrai te lo presenterò quando starai meglio, probabilmente ti parlerò molto di lui. È il mio migliore amico, siamo praticamente cresciuti assieme, è come un fratello per me… ah! Ho anche una sorella, lei è a Londra per motivi di studio, siamo molto legati io e lei, e ho un cane, e anche un gatto, ti farò conoscere anche loro. E poi vediamo … cos’altro potrei dirti … cavolo è difficile parlare con qualcuno che non ti può rispondere, beh dopo chiederò ai tuoi genitori cosa ti piace, così andrà meglio vedrai… altrimenti può essere noioso ascoltarmi…” Sentii una leggera risatina dietro di me, mi voltai e vidi Danielle, non mi ero nemmeno accorto che fosse entrata, da quanto era li?
“Scusami Ryan non volevo ascoltare, quando sono entrata non te ne sei accorto e non mi andava di interromperti… sei molto dolce, apprezzo molto quello che stai cercando di fare e beh.. visto che ho sentito l’ultima parte del discorso posso già dirti che le piace la musica di ogni genere, il suo cantate preferito è Michael Bublè, dice che la sua voce riesce a tranquillizzarla e a farla star bene, poi beh legge molto, qualsiasi genere di libro, non credo abbia preferenze sul genere.. va un po’ a periodi, se ti va posso portarti qualcuno dei suo libri. Suona piano forte e violino, quindi ascolta spesso anche musica classica e ama cantare, il suo insegnante è venuto a trovarci ieri e ha detto che le aveva offerto un contratto discografico proprio il giorno dell’incidente… credo che stesse per venire a dircelo… “
“Non si preoccupi Danielle non stavo raccontando niente di importante, stavo solo pensando ad alta voce… la ringrazio per le informazioni… vedrò di organizzarmi al meglio per i prossimi giorni, ora devo ritornare nella mia stanza per il pranzo, più tardi ho la fisioterapia quindi non potrò passare, da domani sarò più presente.”
“Va benissimo Ryan, ti ho già detto che non serve che ti disturbi così tanto… ora vai a pranzare, ci vediamo domani!”
La salutai con un abbraccio e me ne tonai nella mia stanza, avevo investito una futura promessa della musica? Spero di non aver rovinato la sua possibile carriera!! Abbiamo in comune la passione per la lettura, sono curioso di vedere che generi di libri legge, magari scopro qualche libro che potrebbe piacere anche a me! Chissà se le piace anche scrivere…
 
Pranzai con la testa piena di tutti questi pensieri, e dopo la fisioterapia passai il resto del tempo al computer, ascoltando alcune delle canzoni che piacciono a lei, e con mia madre che tornò a trovarmi verso sera. Danielle mi aveva detto che a Nicole piaceva anche il teatro e che spesso andava a vedere dei musical, quindi mi documentai anche su quelli, non mi sono mai interessato al mondo del teatro e mi sorpresi di esserne piacevolmente attratto. Dev’ essere proprio una ragazza interessante, non vedo l’ora di poter parlare un po’ con lei… sperando che una volta sveglia me lo permetterà.
 
Quella notte mi addormentai molto tardi tra musical e canzoni varie… e sognai quel sorriso, quei lunghi capelli color cioccolato e quel cappotto rosso…
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Rieccomi qua con il capitolo 4... 
ringrazio chi ha inserito la mia storia tra le seguite e tra le ricordate e chi ha recensito i capitoli.
Poco a poco comincia a prendere forma ( : sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate anche voi!!
Buona lettura.
Nywilliams :D




CAPITOLO 4

 

POV RYAN

 
Quella notte, a differenza della notte precedente, riuscì a dormire un po’, ma fu un sonno tormentato, mi svegliai di soprassalto con le lacrime agli occhi… questa volta non più per l’incidente o per  la salute di Nicole ma per quello che era accaduto con Rachel, dopo il giorno del suo compleanno e dell’incidente non avevo ancora avuto modo di raccontare tutto a Logan e sfogarmi come si deve. Mi sorpresi però di non averci pensato nemmeno una volta nei due giorni precedenti, beh non c’era molto di cui sorprendersi dopotutto, avevo altro a cui pensare di ben più importante!
Logan arrivò presto fortunatamente, mi aiutò ad alzarmi e uscimmo a fare due passi nel giardino..
“Ryan caro… dopo tutto quello che è successo non mi hai più raccontato com’è andata con Rachel e perché non c’eri alla festa…”
“Non chiamarmi Ryan caro, sai benissimo che mi da fastidio anche quando lo fa mia madre!! Comunque è per questo che ti ho chiesto di uscire, stanotte l’ho sognata ed avrei proprio bisogno di parlane con qualcuno…”
“Oh Ryanuccio preferisci se ti chiamo così? Ahahah, mi piacciono troppo i nomignoli che ti affida tua madre, non te la prendere lo fa in modo affettuoso. Comunque… sputa il rospo, avanti…”
“Se… lo so che lo fa in modo affettuoso ma lascia che lo faccia solo lei ok ?... Beh in poche parole l’ho lasciata perché l’ho sorpresa mentre mi tradiva…”
“Coosaa? L’hai scoperta mentre ti tradiva? Con chi? Quando? Come? Dove e perché? Non puoi dirmi solo questo … raccontami tutto dai … “
Parlarne mi faceva ancora male, ma sapevo che avrebbe continuato finchè non gli avessi raccontato tutti i dettagli, perciò mi feci coraggio e raccontai tutto quanto…
 
 
POV LOGAN
 
Ascoltavo incredulo ogni parola che mi diceva, non potevo credere che Rachel avesse fatto una cosa simile, da quando stava con Ryan avevo instaurato anche con lei un rapporto di amicizia e non l’avrei mai pensata capace di un atto simile. Ryan era innamorato perdutamente di lei, addirittura mi aveva accennato che le avrebbe voluto chiederle di sposarlo proprio dopo la festa del suo compleanno, non aveva ancora comprato l’anello e non sarebbe stata una proposta ufficiale ma glielo avrebbe chiesto comunque…
Io già mi immaginavo come sarebbe stato il loro matrimonio, sarebbe stata una festa con i fiocchi e io avrei fatto da testimone ovviamente!!
Ero immerso nei miei pensieri che non mi accorsi nemmeno che aveva ormai finito di raccontare cos’era successo…
“Logan ma mi hai ascoltato? Ho finito da 5 minuti e non hai ancora detto niente.. “
“Oh si scusami ero solo sovvrapensiero, il tuo racconto mi ha sconvolto, non mi sarei immaginato una cosa simile, pensavo che non sarebbe mai finita tra di voi, eravate la coppia perfetta. Lei bella, ricca, simpatica e determinata… Tu: bello, ricco, simpatico, innamorato perso, sognatore, un po’ sulle nuvole a volte ma con un gran cuore e grandi sogni sia per il tuo futuro lavorativo sia per il tuo futuro con lei… eravate davvero perfetti e non so spiegarmi il perché di quello che sia successo! Ma tu in due mesi non hai mai sospettato niente? Non hai notato niente di diverso in lei?”
“No! Non mi sono accorto di niente, lo sai che mi fidavo ciecamente quindi credevo che non mi avrebbe mai mentito, invece guarda un po’… ho scoperto che ha un futuro come attrice!!”
“E ora che hai intenzione di fare?”
“Niente, la dimenticherò e basta, non sono un tipo che si vendica e lo sai.. ha detto che ha capito di amare me, ma io non me la sento di perdonarla, ha fatto una cazzata e ora ne paga le conseguenze!”
“Hai ragione, fai bene a pensare così… hai intenzione di perdonarla più in la?”
“Non lo so, non credo che sarei mai in grado di perdonarla, avrei preferito che non fosse mai successo, sarebbe stato tutto più semplice.. ora non so più niente, so solo che non ho voglia di vederla o sentirla!”
“Ok, ieri sera mi ha chiamato… era disperata e continuava a chiedermi cosa poteva fare per farsi perdonare, io non avevo idea di cosa dirle anche perché non conoscevo tutta la storia, quindi le ho semplicemente detto che ne avrei parlato con te… ha detto che prova a chiamarti spesso e tu non rispondi mai…”
“È vero, mi chiama in continuazione ma non ho voglia di sentire la sua voce quindi non rispondo, e non rispondo nemmeno ai messaggi che mi manda. Beh dille che non può fare niente adesso, per il momento non ho voglia né di vedrela né di sentirla!”
“Va bene glielo dirò… e con la ragazza dell’incidente?”
“La ragazza dell’incidente ha un nome… si chiama Nicole!! Comunque niente, oggi pomeriggio vado da lei, sua madre mi ha portato qualcuno dei suoi cd e dei suoi libri e un dvd che aveva appena comprato e non ha ancora visto. Mi inventerò qualcosa.. pensavo di farle ascoltare un po’ di musica e leggerle qualcosa. Ormai finchè non si sveglia posso fare ben poco. Ieri sera prima di addormentarmi mi sono guardato Grease e il Fantasma dell’opera, sua madre mi ha detto che le piacciono i musical…”
“AHAHHAHAHAHAHA non ci credo!! Ti sei guardato Il fantasma dell’opera? Mia mamma mi ha portato a vederlo quando ero piccolo e sono ancora traumatizzato adesso! È solo musica classica e tante canzoni mi mettono ansia ancora adesso, non farmici pensare che è meglio! E Grease non è quello con John Travolta 50 chili fa?”
“Sì è quello! Hai ragione… penso che avrò incubi per tutta la vita su quel fantasma ahahah… ma a lei piacciono e ero curioso di conoscere i suoi gusti”
“Senza subirti tutto il film bastava che mi chiamassi!”
“Ma come facevo io a sapere che lo conoscevi? Era la prima volta che lo sentivo nominare pure io!!”
“Ahahah vabbè la prossima volta documentati prima… e quando andrai da lei? Vuoi che ti accompagni?”
“Andrò dopo pranzo, non serve che mi accompagni, grazie per averlo chiesto comunque. Ieri sera ho parlato con il responsabile del reparto per vedere se potevo fermarmi la notte una volta dimesso dall’ospedale. All’inizio mi ha detto di no, ma quando gli ho detto che ero disposto ad offrire una grossa somma ha cambiato improvvisamente idea.”
“Il potere dei soldi… bene sono contento! E quando ti dimetteranno?”
“Avrebbero dovuto dimettermi domani ma probabilmente starò qui ancora un paio di giorni, il dottor Smith dice che vorrebbe farmi altri esami ma oggi era occupato in sala operatoria quindi non ne aveva il tempo.“
“Tanto da quello che ho capito saresti rimasto qui lo stesso giusto?”
“Esatto ;) “
Ero felice di come aveva deciso di reagire alla situazione, voleva dimenticare Rachel, cosa che avrei fatto anche io al suo posto, Ryan l’ha sempre trattata come una principessa e non si meritava un atteggiamento del genere in cambio. Per quanto riguarda la faccenda Nicole beh è tutto un altro discorso, ha deciso di rincitrullirsi tra musical e violini, ma non commento la sua scelta, sembra così determinato che avrei paura di rovinare tutto e poi ognuno ha i suoi gusti, chi sono io per permettermi di giudicare? Basta che non diventi una femminuccia e che l’anno prossimo invece che prendere due biglietti per andare assieme a vedere il Superbowl non prenda due biglietti per Broadway!!
“… Logan!! Ma oggi non mi ascolti proprio eh?”
“Mh? Oh si scusa oggi ho la testa tra le nuvole… dicevi?”
“Dicevo che avevi ragione su Nicole, è davvero carina, le ho detto che una volta che starà meglio potrei farvi conoscere…”
“Ahaha pensavi mi fossi inventato tutto? Certo perché no, mi farebbe piacere conoscerla!”
“Bene, ora dovrei tornare dentro, tra poco passano con il pranzo! Grazie della chiacchierata, mi sento molto meglio ora che te ne ho parlato”
“Figurati, è a questo che servono gli amici no? Ok allora io torno a casa che oggi ho qualche commissione da fare. Ci vediamo domani…”
“Va bene, a domani!”
 
 
RYAN POV
 
Dopo aver salutato Logan tornai nella mia stanza per il pranzo, mi sentivo molto meglio dopo averne parlato con qualcuno, il pensiero di Rachel mi faceva stare male ma lei non mi mancava al momento.
Una volta in stanza iniziai a preparare il computer i libri e i cd che avrei portato a Nicole dopo pranzo.
Il cibo dell’ospedale non è molto saporito, perciò non mangiai granchè, ammetto che lontano dalla cucina di mia madre sono un po’ schizzinoso, non nel senso che ho schifo del cibo dell’ospedale, ma proprio perché sono un forse un tantino viziato. Durante le estati seguivo spesso mio padre nei suoi viaggi di lavoro e ho sempre avuto difficoltà con il cibo, a differenza di Logan che, dato che a volte veniva con  noi, mangiava anche quello che io lasciavo nel piatto. Mi sono sempre chiesto come faccia a rimanere così in forma nonostante mangi tantissimo. Lui è alto poco piu di me ma è decisamente più muscoloso, tempo fa passava ogni minuto libero che aveva in palestra, poi ha capito che così facendo ne risentiva la sua vita sociale, così ora ha diminuito gli allenamenti a due volte a settimana, ha i capelli di un castano chiaro e gli occhi azzurri. Ha posato per diversi servizi fotografici di famose agenzie di moda, ed è spesso ricosciuto dalle ragazze per strada, da tempo non ha una relazione fissa perché molte sono attratte da lui fisicamente, si sa, un bel faccino e un fisico muscoloso come il suo fanno impazzire le fanciulle, il fatto è che fa fatica a trovare qualcuna a cui piaccia per quello che è e non solo per il suo aspetto fisico. Inizialmente si lasciava abbindolare dalle ragazze che incontrava in discoteca e si accontentava di storielle di poco conto, una notte e via, credo che quella che sia durata di più è stata di un mesetto circa. Ha avuto solo una relazione seria, quando aveva 16 anni ed è durata per 2 anni, poi lui si è stancato e l’ha lasciata.  Studia per diventare insegnante, gli piacerebbe insegnare matematica, è sempre stato un fanatico dei numeri. Ci conosciamo da sempre, i nostri genitori erano amici prima che nascessimo.
Mentre preparavo le cose sentii bussare alla porta, mi girai per vedere chi fosse, era Danielle che era passata per dirmi che lei tornava al lavoro e che Nicole sarebbe stata sola tutto il pomeriggio, la sera sarebbe arrivato il fratello.
“Salve Danielle, stavo giusto per arrivare, grazie per avermi avvisato!”
“Figurati, grazie a te che le tieni compagnia, ti lascio il mio numero di cellulare, vorrei che mi chiamassi in caso ci fossero novità su Nicole… tu come stai?”
“Io sto molto meglio grazie, ho ancora qualche dolore alle costole ma mi hanno già avvisato che ci vorrà un po’ prima che passi, basta evitare di fare sforzi o movimenti strani e non sento dolore, lei come sta?”
“Bene grazie, ora devo proprio scappare però ho una riunione a cui non possiamo mancare né io né mio marito altrimenti sarebbe venuto lui..”
“Ho già detto che non vi dovete preoccupare.. io ci sono sempre! Vado subito da Nicole, buon pomeriggio Danielle.”
“Grazie mille, sei un tesoro, buon pomeriggio anche a te.. aspetta ti aiuto a portare le cose nella sua stanza, non puoi fare sforzi.”
Cosi prese i libri e il mio computer e li posò sul tavolino nella stanza accanto e se ne andò.
Mi misi seduto sulla solita poltroncina affianco al letto e cominciai a parlare…
“Ciao Nicole, oggi rimango a tenerti compagnia, possiamo ascoltare musica, leggere qualche libro, io ne ho uno mio che ho cominciato da poco, posso tenerlo da leggere quando sono con te se vuoi, oppure possiamo guardare un film.. tua madre mi ha portato un paio di tuoi dvd SISTER ACT 1 e 2 che adoro anche io, li guardavo quando ero piccolo con mia sorella, Whoopi Golberg mi è sempre piaciuta, mi ha anche portato qualche CD non ho ancora guardato cosa siano… aspetta li prendo e te lo dico…”
Mi alzai a prendere i CD che erano sul tavolino e cominciai…” allora ce n’è uno di Michael Bublè, mi ha detto che è il tuo cantante preferito e che ti rilassa, io sono già rilassato quindi meglio ascoltarlo in un altro momento, poi ha portato questo che non ha la copertina, magari dentro c’è scritto cos’è… “
Lo aprii e mi accorsi che era un DVD e non un cd, sopra c’era scritto a mano con un pennarello indelebile “MIX CONCERTI NICOLE”… Danielle mi aveva portato un DVD con i concerti di Nicole? Ma perché? Mi accorsi che dietro c’era un bigliettino, lo presi e lessi cosa c’era scritto;
“Ciao Ryan,
questo DVD raccoglie alcuni spezzoni di concerti
in cui ha cantato Nicole, da quando era piccolina fino al più recente che
è di un paio di mesi fa,
l’ho fatto questa notte così che mia madre potesse portartelo oggi.
Spesso quando ci ritroviamo a casa dei nostri genitori a Nicole piace
riguardare i vecchi filmati dei suoi concerti, quindi ne
ho creato uno che contiene un po’ di tutto che puoi farle vedere
qualche volta.
Mi farebbe troppo male guardarlo con lei accanto che non può sentire
niente, perciò ti chiedo di farlo al posto mio.
Ti ringrazio.
Jason”
Gentile, lascia a me il lavoro più brutto! Vabbè è quello che mi merito dopo averla investita, devo restare a guardare cosa non può fare a causa mia!
Così sistemai il computer sul letto accanto a lei rivolto anche verso di me in modo che lo schermo fosse rivolto verso entrambi, inserii il DVD, regolai il volume e mi misi comodo. Sullo schermo apparve l’immagine di una bambina che avrà avuto 5 o 6 anni seduta su uno sgabello in centro al palco, c’era solo lei con in mano un violino più grande di lei. Era adorabile, tutta la gente del pubblico applaudiva ancora prima che lei iniziasse e si sentiva la voce del signor Parker che gridava “Brava piccola, fai sentire a tutti quanto sei bravaa!!” poi una donna uscì da dietro le quinte per zittire il pubblico e calò il silenzio, partì una melodia dolce e allegra allo stesso tempo, era lei che suonava quel violino che riusciva a malapena a tenere in mano, ma era bravissima, le sue piccole ditine si muovevano sulle corde del violino senza mai sbagliare una nota e io rimasi incantato a guardare quella bambina che suonava come se fosse la cosa più semplice al mondo, aveva due occhioni verdi con cui comunicava tutto l’amore che metteva mentre suonava quello strumento. Non avevo mai visto niente di simile e quello era solo l’inizio, poco dopo partì un filmato che riprendeva sempre Nicole ma un po’ più grande, avrà avuto 9 o 10 anni sempre da sola sul palcoscenico che suonava il pianoforte e cantava New York State Of Mind, questa volta il signor Parker ha ripreso anche Danielle che commossa guardava la figlia che si esibiva. Era tutto un susseguirsi di esibizioni, ed erano una più bella dell’altra, ogni volta mi strappava un pezzettino di cuore, mi sentivo così male per quello che era successo, lei aveva un talento incredibile e spero solo che non sia costretta a smettere a causa mia. Dopo quasi un’ora sembrava che il film fosse finito.. così mi avvicinai per spegnere il computer ed estrarre il DVD ma proprio mentre stavo per schiacciare il tasto ESC partì una dolce melodia in sottofondo e apparve una donna ad annunciare che la prossima a cantare sarebbe stata Nicole e che avrebbe cantato All By My Self di Celine Dion, la donna uscì dal palco e apparve lei, indossava un abito rosso lungo fino alle ginocchia, i capelli lunghi e castani ricadevano mossi sulle spalle e sulla schiena e quegli occhioni verdi rivolti verso il pubblico, sorrideva a tutti quanti, non sembrava per niente nervosa, tutto d’un tratto partì la musica e lei cominciò a cantare. Era la voce più bella che avessi mai sentito, dolce ma forte allo stesso tempo. Rimasi incantato, non capivo se era più bello guardarla o sentirla mentre cantava, faceva sembrare tutto così semplice e si vedeva che era felice e quanto amasse quello che faceva, quegli occhioni verdi mi facevano impazzire, solo guardandola riuscivi a capie tutto quello che ti voleva comunicare ed era bellissima. Bellissima e felice, e io non potei fare a meno di sorridere perché trasmetteva felicità pure a me. Quella fu l’ultima esibizione che vidi perché poi finì il filmato.
Mi lasciò senza parole, non sapevo pù che dire, ero lì per parlare con lei ma non riuscivo più a dire niente, cosi presi il mio libro e cominciai a leggere, ogni tanto alzavo lo sguardo, la guardavo e sorridevo senza motivo… continuai a leggere finchè non arrivò Jason a trovarla. Lo salutai e gli dissi che avevo visto il suo DVD quel pomeriggio, gli dissi anche che vederlo inizialmente fu straziante, perché vedere le immagini di quella bambina dolcissima ti scalda il cuore, ma il pensiero di averle fatto del male è insopportabile, ma gli dissi che la parte finale mi fece emozionare ancora di più e mi lasciò senza parole.
“Ho messo quell’esibizione alla fine apposta, il mio intento non era quello di farti star male ancora di più te lo giuro, il filmato l’ho fatto apposta per lei, perché so quanto le piace riguardarli, ho messo alla fine un pezzo dell’ultimo concerto a cui ha fatto parte perché è stata la sua esibizione migliore, anche se la canzone non era delle più allegre era lei che ti metteva il sorriso, questo posto è tanto triste, perciò volevo che anche tu sorridessi un po’. Grazie per averle fatto compagnia oggi!”
“Figurati Jason, è stato un piacere, torno nella mia stanza allora, purtroppo questa notte non posso ancora rimanere qui… porteranno un letto anche per me domani. Buona serata Jason, a domani Nicole.”
 
Tornai nella mia stanza, cenai e mi addormentai subito, mi sentivo bene e sentivo che sarei riuscito a dormire senza incubi, infatti sognai due occhioni verdi per tutta la notte.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ciao a tuttii ( :
rieccomi con il capitolo 5... non vi anticipo niente... dico solo... FINALMENTE :D
recensite, recensite ( :
buona lettura

Nywilliams



CAPITOLO 5

 
 
RYAN POV

 
Nei giorni successivi Jason mi portò altri filmati da guardare con Nicole, guardammo un sacco di film di ogni genere e scoprii che avevamo gusti molto simili in tante cose, specialmente nei libri, leggevamo praticamente le stesse cose e fui piacevolmente sorpreso dell’effetto che mi faceva la musica classica. Non avevo mai ascoltato quel genere di musica prima ma mi piaceva, mi dava una sensazione di pace e tranquillità mai provata prima. Passavo le giornate a parlare con Nicole, oramai non sapevo più cosa raccontarle, le avevo già raccontato tutto di me: le ho parlato della mia passione per il cinema e la lettura, le ho raccontato di mia sorella e di Logan, dei miei genitori, della mia infanzia, del mio cane e del mio gatto. Le ho anche raccontato di tutti i viaggi che ho fatto con mio padre e dei miei progetti per il futuro. Le ho chiesto scusa un innumerevole quantità di volte e le ho fatto anche i complimenti per la sua bravura a suonare e cantare. E infine le ho raccontato anche di Rachel.
I giorni passavano ma le sue condizioni non cambiavano, era come se il tempo si fosse fermato per lei, i dottori tutti i giorni le facevano innumerevoli controlli ma non c’era nessun cambiamento. Aveva una gamba ingessata, e la testa fasciata, i lividi che le ricoprivano il volto poco a poco scomparivano, questa era l’unica cosa che migliorava in lei.
Passavo tutte le notti nella sua stanza cercando di rimanere sveglio il più possibile per potermi accorgere di un eventuale risveglio ma niente. La notte ero sempre con lei e spesso anche durante il giorno, a volte la mattina e a volte il pomeriggio, quando c’era qualcuno dei suoi famigliari me ne tornavo a casa. I miei amici insistevano sul farmi uscire la sera con loro ma rifiutavo sempre, di solito mi portavo qualcosa da casa e cenavo in ospedale perché spesso durante l’orario di cena i suoi genitori o i suoi amici erano già andati via.
 
Era ormai passato quasi un mese, quella sera cenai a casa perché Danielle si sarebbe fermata di più in ospedale. Dopo cena mi preparai come al solito per dirigermi in ospedale, presi il mio libro che stavo leggendo con Nicole in quel periodo e uscii di casa.
Una volta arrivato, parcheggiai la mia auto e mi diressi verso l’entrata, proprio in quel momento incrociai Danielle che stava ritornando a casa…
“Salve Danielle!”
“Ehi, ciao Ryan, ti trovo in forma oggi”
“Sì, oggi mi sento davvero in forma, sono quasi completamente guarito, lei come sta?”
“Sto bene grazie, oggi sono molto stanca, appena arrivo a casa mi metto a letto. Cosa farete stasera tu e Nicole di bello?”
“Beh niente di particolare, ho portato il libro, magari questa sera lo finiamo, le racconterò di come è andata la mia giornata e aspetterò che si svegli, nessuna novità dai dottori?”
“Purtroppo no, ancora niente ma sono fiduciosa, sento che presto accadrà qualcosa!”
“Lo spero tanto Danielle…”
“Grazie ancora per tutto Ryan, se sai qualcosa chiama a qualsiasi ora mi raccomando.”
“Certo non si preoccupi! Buonanotte Danielle!”
“Buona notte anche a te.”
 
Appena entrai nella stanza poggiai il giaccone sulla poltroncina e mi sedetti, presi la mano di Nicole e cominciai a parlare…
“Ehi, sono tornato, senti come sono fredde le mie mani, oggi fuori è veramente freddo… tua madre dice che è fiduciosa, che sente che presto ti sveglierai o ci darai qualche altro segnale, spero tanto che sia così. Mi dispiace di non essermi potuto fermare molto questa mattina ma avevo l’ultima seduta di fisioterapia, poi ho promesso ai miei amici che sarei uscito con loro visto che non li vedo molto ultimamente. Il mio braccio è quasi guarito al 100%, devo continuare a fare qualche esercizietto a casa ma niente di così impegnativo. Prima di andare dai miei amici mi sono fermato a comprarti un regalo,ma non ti dico di cosa si tratta, quando ti sveglierai te lo darò e vedrai. Ho passato un pomeriggio tranquillo con i miei amici a casa di Logan, niente di particolare.. qualche pettegolezzo un paio di partite alla play, tutto qui. Mia madre mi ha preparato le lasagne, sa che sono il mio piatto preferito quindi mi sono goduto la cena a casa. Non ti preoccupare, so che il cibo qui non è il massimo quindi quando ti sveglierai chiederò a mia madre di preparare una porzione in più e porterò qui qualcosa anche per te, sempre se mi permetterai di venirti ancora a trovare… I lividi che avevi sul volto sono praticamente spariti sai? Ora sei ancora più bella, un po’ palliduccia ma sicuramente una volta ripresa non lo sarai più.”
Una volta finito di raccontarle la mia giornata presi il libro e ricominciai a leggere ad alta voce.. “magari questa sera riusciamo a finirlo, mancano pochi capitoli…”
Come pensavo riuscì a finire di leggerlo, per fortuna anche Danielle ne aveva portato qualcuno, così ricominciai da capo con un altro libro, questa volta però non leggevo più ad alta voce ma leggevo unicamente per me. Ogni tanto alzavo lo sguardo per vedere se c’era qualche reazione da parte di Nicole, tenevo ancora stretta la sua mano per farle sentire che non era sola.
Era ormai passata un ora da quando avevo cominciato a leggere il nuovo libro e i miei occhi faticavano a restare aperti, così decisi di chiuderlo e avrei continuato il giorno dopo. Feci per alzarmi per poggiarlo sul tavolino quando sentii qualcosa muoversi sulla mia mano. Mi girai di scatto convinto che fosse qualche insetto, io odio gli insetti!! Ma non c’era nessun animaletto, era il dito di Nicole che si muoveva. “Oddio sta muovendo un dito!! Magari si sta svegliando!! Ok calmati Ryan probabilmente non è niente, non farti false speranze, a può essere solo un movimento insignificante capita a volte no? Probabilmente non è nemmeno la prima volta ma non me ne sono mai accorto.” Ma il dito non smetteva di muoversi, così mi avvicinai di più a lei e dissi “Nicole, mi senti? Se è così picchia due volte con il dito sulla mia mano” E lei in risposta picchiò due volte… “Oddio si mi senti… ehm… riesci a stringermi la mano?” E lei ci provò, si vedeva che provava a farlo con tutta se stessa e dopo un paio di tentativi ce la fece, mi strinse la mano!
Nicole si stava svegliando! Ero felicissimo, aspettavo da un mese questo momento e ora che era arrivato non sapevo come comportarmi, dovevo chiamare i medici o un’infermiera ma non sapevo se fosse il caso di lasciarla sola.
“Resta qui tranquilla un secondo, esco a vedere se trovo qualcuno, rimango qui vicino e tengo la porta aperta, faccio il più veloce possibile.”
Le lasciai la mano e corsi fuori dalla stanza. Era notte quindi c’era poca gente in giro. Mi guardavo attorno ma non riuscivo a trovare nessuno, corsi su e giù per il corridoio sperando di incrociare qualcuno ma niente. Poi mi ricordai del pulsante attaccato al letto di Nicole, quello da premere in caso di emergenza o anche solo per chiamare qualcuno. Così ritornai nella sua stanza…
“Che stupido, ho corso in giro per tutto il reparto quando potevo chiamare qualcuno semplicemente da qui!”
Premetti il pulsante con la speranza che fosse arrivato subito qualcuno. Mentre aspettavo mi sedetti affianco a lei sul letto e le presi di nuovo la mano. Non aveva ancora aperto gli occhi… “Nicole, mi senti ancora? Riesci ad aprire gli occhi?”
In risposta lei fece una smorfia con la faccia e provò a dire qualcosa, muoveva la bocca ma la voce non usciva… “Stai tranquilla, arriverà presto un dottore, prova solo ad aprire gli occhi se ci riesci…”
Nel frattempo arrivò il medico seguito da un infermiera..
“Avete chiamato? C’è qualche problema?”
“Dottore credo che si stia svegliando!”
“Ne sei sicuro? È normale che ogni tanto faccia qualche piccolo movimento, è dovuto al sistema nervoso”
“L’ho pensato anche io, ma ho provato a parlarle, le ho chiesto di stringermi la mano se mi sentiva e lei l’ha stretta, le ho chiesto di aprire gli occhi e ha fatto una smorfia con la faccia, non so cosa significasse ma comunque si muove”
“Ok provo a controllare allora”
Mi spostai e feci spazio al medico e all’infermiera, cominciarono a fare qualche domanda a Nicole, le chiedevano di provare a muovere le gambe o le braccia e lei rispondeva a tutte le richieste così il medico si girò verso di me e mi disse:
“Avevi ragione, si sta proprio risvegliando, ci vorrà un po’ prima che si riprenda completamente ma ci siamo…”
“Non poteva darmi notizia migliore, chiamo subito i suoi genitori!”
“Sì chiamali pure, ma non farli venire in ospedale, al momento Nicole ha bisogno di stare tranquilla e sei già qui tu. Dì loro di venire domani mattina.”
“Certo, va bene, chiamo subito!”
Corsi fuori dalla stanza con il cellulare in mano e chiamai subito Danielle, che dopo 4 o 5 squilli rispose con voce assonnata…
“Pronto?”
“Danielle, sono Ryan”
“Ryan? Che è successo? Va tutto bene?”
“Sì Danielle, va tutto a meraviglia, Nicole si sta svegliando!”
“Coosaa? Dici sul serio? Oddio che bella notizia, arriviamo subito!”
“No, non venite, il medico mi ha detto di chiedervi di venire domattina, ora Nicole ha bisogno di stare tranquilla, non può sforzarsi troppo, resto io a farle compagnia, e domattina con calma potete venire a trovarla!”
“Oh, okay, allora a domani! Non ci credo ancora, sono così felice, non riuscirò a dormire più stanotte!”
“Lo sono anche io! Si riposi, ci vediamo domattina.”
“A domani Ryan, Grazie!”
Chiusi la chiamata, rimisi il telefono in tasca e mi diressi di nuovo verso la stanza di Nicole. Una volta davanti alla porta però avevo quasi paura di entrare. Mi sentivo strano, quasi agitato o nervoso non lo so, avevo di nuovo quel nodo allo stomaco, aspettavo questo momento da quando ho saputo che era in coma, e ora che si era finalmente risvegliata non sapevo cosa fare. Non sapevo cosa avrei potuto dirle, come mi sarei dovuto comportare. Come avrebbe reagito lei sapendo di essere li a causa mia? Avrebbe accettato la mia presenza o mi avrebbe mandato via? Questi pensieri mi tormentavano, sudavo nonostante non facesse caldo, così invece di entrare andai verso il bagno, avevo bisogno di rinfrescarmi e riprendermi prima di vederla.
Mi bagnai il viso con l’acqua fredda e mi sentii subito meglio, poi alzai lo sguardo e rimasi a guardare il mio riflesso nello specchio.
Avete presente quando dovete fare un esame a scuola? Magari uno di quelli più importanti, tipo quelli di maturità, quella sensazione di agitazione, insicurezza e paura tutte mischiate assieme che vi avvolge? Ecco, io mi sentivo così, come se stessi per svolgere uno degli esami più importanti della mia vita, e avevo un’incredibile paura di fallire. Ma dovevo farmi coraggio, il dottore non sarebbe rimasto lì con lei tutta la notte e lei aveva bisogno di compagnia, quindi dovevo andare. Uscii dal bagno e andai da lei, il medico era già uscito quindi eravamo soli nella stanza. Mi sedetti accanto a lei, le presi la mano, la guardai, aveva ancora gli occhi chiusi ma sapevo che poteva sentirmi, le chiesi di nuovo scusa e non riuscii a trattenere qualche lacrima.

 
NICOLE POV

 

Mi sentivo strana, come intorpidita e facevo fatica a muovermi. Sentivo una voce vicino a me ma non riuscivo a capire di chi fosse, provai più volte ad aprire gli occhi ma senza riuscirci. Era una voce maschile, mi sembrava di averla già sentita prima, ma non riuscivo ad associarla ad un volto, ed era strano perché di solito mi ricordavo delle persone, avevo una buona memoria, specialmente con i volti e i nomi delle persone e mi ricordavo sempre dove le avevo già viste prima. Quella voce era familiare ma non riuscivo a ricordare di chi fosse. Sembrava una voce leggermente rotta dal pianto, chiedeva scusa in continuazione ma non capivo di cosa stesse parlando, e mi stringeva la mano. Provai a dire qualcosa ma la voce non uscì, allora feci appello a tutte le mie forze e riprovai ad aprire gli occhi ma senza risultato, non mi arresi e continuai a provare, dopo svariati tentativi finalmente ci riuscì ma la luce mi dava fastidio così fui costretta a chiuderli di nuovo. Poco a poco provai a riaprirli, lasciando che si abituassero alla luce, e quando riuscii a tenerli aperti vidi il ragazzo di cui sentivo la voce, che continuava a chiedere scusa, era seduto sulla poltrona affianco al letto, mi teneva la mano e aveva la testa poggiata al materasso del mio letto. Sembrava giovane, aveva i capelli scuri, indossava dei jeans e una felpa grigia, non riuscivo proprio a capire che fosse, così riprovai a parlare, volevo sapere chi fosse…
“C – Chi sei?”
La voce mi uscì molto bassa e appena parlai sentii un forte mal di testa, nonostante parlai a bassa voce lui parve sentirmi, e alzò lo sguardo verso di me.
Mi sentivo i suoi occhi puntati contro, erano di un azzurro intenso, non avevo mai visto degli occhi così sembravano quasi blu, e il fatto che fossero lucidi per il pianto li faceva brillare ancora di più. Mi fissava così intensamente che mi sentii quasi in imbarazzo, così distolsi lo sguardo da lui e mi guardai attorno, non capivo bene dov’ero… sembrava un ospedale, ma come ci ero finita li?
Ritornai a guardarlo cercando una risposta a tutte le domande che mi balzavano per la testa. Lui non mi aveva tolto gli occhi di dosso un momento, era snervante, non mi piaceva quella sensazione di sentirmi osservata, ma continuava a fissarmi senza dire niente… ad un certo punto si accorse che non capivo dove mi trovavo e il perché fossi li e finalmente parlò:
“Ciao… ehm te ne sarai accorta probabilmente.. sei in ospedale e sei stata in coma per un mese più o meno a seguito dell’incidente…”
Incidente? Quale incidente? Cercavo di sforzarmi a ricordare ma il dolore alla testa era troppo forte, perciò provai a fargli qualche domanda..
“Q-quale incidente? N-noi c-ci conosciamo? N-on riesco a ricordarmi di te”
“No, non ci conosciamo, beh io ti ho raccontato tutto di me ma tu non potevi sentire quindi no, non ci conosciamo. Circa un mese fa hai subito un incidente, sei stata investita, e .. beh .. io ero al volante dell’auto, la strada era ghiacciata, ho perso il controllo, ho provato ad avvisarti ma era troppo tardi, non hai fatto a tempo a spostarti e ti sono venuto addosso. Io non ho riportato gravi problemi, ma tu hai picchiato forte la testa, e quando ti hanno operata sei rimasta in coma.”
Quelle parole mi fecero rimanere di stucco, ebbi come un flash back, e ricordai improvvisamente tutto, quella voce ora la ricordavo, mi aveva urlato si spostarmi quando si è accorto che mi stava venendo addosso, e ricordavo i fari dell’auto farsi sempre più vicini, poi il buio. A quel ricordo scoppiai a piangere, nonostante il dolore alla testa non riuscii a trattenere le lacrime, ricordavo l’offerta di David, e ricordavo che stavo andando a dirlo ai miei genitori. Ero rimasta addormentata per un mese senza rendermi conto di quello che mi accadeva attorno. Sarebbe rimasto tutto come prima? L’offerta di David era ancora valida?
“Ehi Nicole non piangere ti prego, io ti chiedo scusa di nuovo, non volevo farti del male te lo giuro.”
“Come sai il mio nome? E perché ci sei tu qui invece dei miei genitori?”
“Mi ricordavo che nell’incidente era stata coinvolta anche una ragazza, e quando ho saputo che eri nella stanza affianco alla mia ho voluto venire a vedere come stavi, io sono rimasto qui solo qualche giorno e mi hanno dimesso subito, ma ho parlato con i tuoi genitori, sono stato qui tutti i giorni e ho passato qui tutte le notti nell’attesa che ti svegliassi. Mi sono offerto di starti accanto finché non ti fossi ripresa, voglio rendermi utile davvero, sono così dispiaciuto che non so davvero come farmi perdonare. I tuoi genitori sono a casa, i medici dicono che devi stare tranquilla visto che ti sei appena svegliata perciò ho dovuto chiedere a loro di venire domani mattina.”
“Davvero sei rimasto qui tutte le notti?”
“Sì…”
“Mi potresti dare un bicchiere d’acqua per favore? Mi sento la gola secca, come se non bevessi da mesi. Anche se beh, si è un mese che non bevo… che stupida.”
“Certo, ecco tieni. Ti aiuto ad alzarti un po’?”
“No, ce la faccio.”
Provai ad alzarmi leggermente, ma un forte dolore al torace mi fece ristendere.
“Ah, che male!”
“Hai picchiato anche le costole, è normale che ti faccia male, a volte fanno ancora male anche a me. Lascia che ti aiuti, alziamo la testiera del materasso ti va?”
“O-Ok, grazie.”
Mi aiutò ad alzare un po’ il letto e mi passò il bicchiere d’acqua, tremavo ancora un po’, forse per il pianto, o per lo spavento al ricordo dell’incidente, e bevvi tutto d’un fiato, una volta finito gli chiesi di darmene ancora, avevo una sete pazzesca.
“Non mi hai detto come ti chiami…”
“Oh, si me ne sono dimenticato… Io mi chiamo Ryan, piacere!”
E mi porse la mano che strinsi leggermente, non avevo ancora ripreso completamente le forze. La sua mano era calda, a differenza delle mie che erano gelide, e stringergliela mi diete una piacevole sensazione.
“E tu come stai? Non ti sei fatto niente? “Devi aver preso un gran colpo anche tu…”
“Beh, a me è andata molto meglio che a te, ho battuto la testa ma niente di grave, un braccio fatturato in fase di guarigione e qualche costola rotta, ho ancora le fasce attorno al petto ma il dolore è sopportabile, non lo sento quasi più… E tu come ti senti? Dovresti tornare a riposare…”
“Mi sento molto stanca e confusa, la testa mi fa molto male, e anche le costole… ma per il resto sto bene credo”
“Ora dormi, devi riprendere forze. Io resterò qui, quindi per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi. È normale che tu sia confusa, domani o nei prossimi giorni avremo tempo di parlare, ti potrò spiegare meglio come sono andate le cose e risponderò a ogni tua domanda. E ti chiedo per favore, permettimi di aiutarti. Vorrei continuare a passare le giornate qui finché non sarai guarita. La notte posso tornare a casa se non vuoi che resti, ma almeno durante il giorno, visto che i tuoi genitori non possono esserci sempre permettimi di restare.”
“È così importante per te? Non ci conosciamo nemmeno! Sarebbe strano averti sempre qui!”
“Sì, lo è, impareremo a conoscerci, ti ho già raccontato tutto di me… ma posso ripeterti qualche cosa… e io conosco già qualcosa di te. So che può sembrare strano, lo è anche per me a dire il vero, mi abituato al fatto che tu fossi sempre addormentata, e ora parlarti da sveglia è diverso, ma visto che ti ho investita io mi sembra il minimo restare a farti compagnia.”
“O-ok, va bene. Ora resti qui?”
“Sì questa notte resto ancora qui, da domani se non vorrai che resti tornerò a casa. Ora riposa, abbiamo bisogno entrambi di dormire.”
“Sì, scusa se ti ho tenuto sveglio. Buona notte.”
“Buonanotte Nicole”.
Chiusi gli occhi e mi addormentai quasi subito.. ma non fu un sonno tranquillo.

 
 
RYAN POV

 
Sì addormentò quasi subito, e anche per me fu così, ero davvero stanco, tutta la tensione accumulata da quando lei si è svegliata mi aveva sfinito.
Poco dopo però mi svegliò un urlo, e non fu l’unico della nottata, Nicole continuava ad avere incubi sull’incidente. Diceva che ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva i fari dell’auto avvicinarsi a lei sempre di più. Mi faceva male vederla così impaurita e fragile. Avrei fatto di tutto per far smettere questi incubi. Si agitava nel sonno e piangeva. Ad un certo punto mi alzai dal letto e mi sedetti sulla poltrona e le presi di nuovo la mano…
“Shh, non piangere, non aver paura, io sono qui vicino a te, non mi sposto. Non ti accadrà più niente, te lo prometto.







Finalmente si è svegliata ( :
Cominciamo ad entrare nel vivo della storia :D
Ciaoooo














 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Buona sera ( :
in questo capitolo non accade niente di speciale, semplicement i due protagonisti iniziano a conoscersi... so che non è molto lungo ma è comunque un capitolo importante...  
spero vi piaccia, cercherò di pubblicare il prossimo molto presto.
Fatemi sapere i vostri pensieri... 

un bacione!
buona lettura

NYwilliams ( :


 

CAPITOLO 6

 

NICOLE POV

 
Quella mattina mi svegliai molto presto, non so dire che ore fossero, ma era ancora buio mi sentivo ancora un po’ intorpidita e per niente riposata a causa della notte insonne passata per gli incubi. Mi voltai e mi accorsi che Ryan era ancora lì, si era addormentato sulla poltroncina con la testa poggiata al materasso e mi teneva ancora la mano. Non volevo svegliarlo, nonostante fosse in una posizione parecchio scomoda, ma non aveva dormito praticamente per niente, per colpa mia.
Così rimasi immobile nel letto e cominciai a guardarmi in giro, non era notte perché dalla finestra arrivava una leggera luce, ma era ancora molto presto. Quel po’ di luce che entrava in stanza mi permetteva di vedere cosa mi circondava. C’erano molti fiori, un computer che non sapevo di chi fosse, diversi CD e DVD di ogni genere e tanti libri. Solitamente quando si va a far visita a qualcuno che è in ospedale si portano fiori o cioccolatini, tutto il resto mi sembrava parecchio strano che potessero essere dei regali, e non avevo idea di chi potesse averli portati. Ryan ha detto che è stato sempre con me, tutti i giorni e le notti, si sarà sicuramente annoiato a morte, non è che ci si possa divertire molto con una persona in coma.
Fin da piccola sono sempre stata molto curiosa, volevo sapere tutto quello che era accaduto in quel mese in cui non ero cosciente. Di chi erano tutte le cose sparse per la camera? Perché erano li? Perché Ryan è rimasto in ospedale tutto il tempo, e soprattutto come ha fatto ad avere il permesso di rimanere anche la notte? Di solito dopo gli orari di visita a nessuno è permesso di fermarsi nelle stanze. Volevo alzarmi per vedere cosa fossero tutti quei CD ma non potevo, prima di tutto perché non volevo svegliare di nuovo Ryan, e poi avevo una gamba ingessata quindi non avrei potuto camminare.
Tutte queste domande e questi pensieri mi tormentavano, appena risvegliata non ricordavo quasi niente dell’incidente, ma durante la notte, a causa degli incubi, pian piano mi è ritornato in mente tutto…
Ricordo che stavo andando a casa dei miei genitori a piedi subito dopo la lezione di canto, che quel giorno non avevo fatto perché David mi aveva offerto di firmare quel contratto discografico. Ero euforica, non vedevo l’ora di raccontare tutto ai miei genitori e ai miei amici, peccato che Claire, la mia migliore amica fosse a Parigi, ha sempre avuto una grande passione per la Francia e uno dei suoi sogni più grandi era proprio quello di imparare il francese, quindi aveva deciso di partire per un soggiorno linguistico di sei mesi.
Era via da ormai 4 mesi, e mi mancava tantissimo, la sentivo almeno un paio di volte a settimana con skype, chissà se era stata informata dell’incidente… avevo assolutamente bisogno di usare quel computer anche se non sapevo di chi fosse. Peccato però che non potessi alzarmi. Non ho mai avuto moltissimi amici, io e Claire ci conoscevamo da sempre, i nostri genitori erano grandi amici ancora prima che nascessimo, anche se gli studi ci hanno fatto prendere strade diverse siamo rimaste amiche comunque. Siamo inseparabili e ci raccontiamo sempre tutto. Lei è bassina, al contrario di me che sono alta 1.75 lei arriva a malapena al metro e 55 cm, ed è molto magra. Ha i capelli di un biondo dorato lunghi fino alle spalle e due occhi grandi color nocciola. Caratterialmente andiamo molto d’accordo anche se non siamo molto simili… io sono parecchio timida, specialmente con le persone che non conosco, ho sempre avuto difficoltà a trovare qualche argomento di cui parlare, e questo mi ha causato qualche difficoltà con i ragazzi. A differenza mia lei non ha mai avuto di questi problemi, il suo aspetto fisico e il suo caratterino ribelle piace molto ai ragazzi. L’ho spesso invidiata, sia per il suo aspetto fisico che per il suo carattere, specialmente nel periodo dell’adolescenza, quando si fanno le prime esperienze amorose o le prime uscite di sera… Lei a differenza mia era abbastanza ribelle fin da bambina. Se i suoi genitori non le permettevano di fare qualcosa che lei voleva tanto lo faceva comunque, ricordo che ogni tanto sua madre chiamava a casa mia per chiederci se fosse da noi, perché era scappata dalla sua stanza e non la trovava più. Il più delle volte quando scappava veniva da me o andava a giocare con gli altri bambini nel piccolo parco vicino a casa sua. Ed è sempre stata così anche crescendo, disobbediva spesso ai genitori ed era spesso fuori casa. Io il più delle volte non ero con lei, ho sempre obbedito ai miei genitori, questo li ha portati ad avere una grande fiducia in me, quindi anche da ragazzina mi permettevano di uscire senza problemi, la maggior parte delle volte ero io che non volevo uscire, e spesso succede ancora. Non sono una grande amante della vita notturna, io sono una tipa tranquilla, non amo il caos. Odio le discoteche, non mi ci sento a mio agio, la musica troppo forte che rimbomba nelle orecchie e tutta quella gente attorno mi fanno mancare l’aria e mi sento male. Spesso è capitato che per non restare a casa un sabato sera uscissi con le mie amiche nonostante volessero andare in posti affollati, con la speranza che magari quella volta sarei riuscita a divertirmi, ma il risultato non è mai stato quello sperato, sono sempre tornata a casa da sola prima di tutti gli altri. Non che non mi piacesse divertirmi, anzi, il problema era proprio il caos, discoteche e pub affollati non facevano per me. E Nonostante la mia passione per la musica odio ballare, non sono per niente sciolta nei movimenti e mi sento una stupida. Claire si era decisa a partire per Parigi a seguito della rottura con il suo ragazzo con cui stava da 5 anni. È stata dura da superare, nonostante sembri una ragazza sicura e determinata, quando sta con un ragazzo diventa come una dipendenza per lei, sente il bisogno di averlo accanto in ogni momento, le sono stata accanto per tutto il periodo finché non ha deciso di partire, diceva che voleva proprio staccare la spina e vivere in un'altra realtà per un po’. Inizialmente ha fatto fatica ad abituarsi alla frenesia di Parigi, la prima settimana mi chiamava ogni giorno piangendo, ma ora si è decisamente ripresa da tutto. È ritornata la Claire allegra e spensierata di sempre. Il suo ex ragazzo si chiama Nicholas, si erano conosciuti una sera in discoteca, si sono scambiati i numeri e non si sono più separati per i seguenti 5 anni. Poi però si sa come vanno le cose, si sono messi insieme che erano ancora molto giovani, e con il tempo la gente cambia, erano arrivati al punto di non avere più niente che li teneva uniti, così hanno rotto. E nonostante fosse una decisione in comune Claire ha sofferto molto. Io invece sono single da più di un anno, per la precisione un anno e 5 mesi. Il suo nome è Liam, aveva un paio d’anni più di me e ci siamo conosciuti durante le lezioni di musica al conservatorio. Nonostante fosse di poco più grande di me, io avevo 16 anni e lui 18, era il mio insegnante di pianoforte, ha sempre suonato fin da quando era un bambino, e suo padre era il direttore dell’istituto e gli aveva chiesto se poteva dargli una mano con alcune lezioni private. Così capitò a me, ricordo che inizialmente ero un po’ scettica, appena lo vidi gli scoppiai a ridere in faccia, non potevo credere che un ragazzo che aveva più o meno la mia età potesse essere il mio insegnante, ma ci misi poco a ricredermi. Vista la mia reazione si sedette al pianoforte e cominciò a suonare, era bravissimo, pian piano mi avvicinai e mi sedetti affianco a lui, mi innamorai subito delle sue mani, vedere come si muovevano sui tasti mi faceva impazzire. E poco a poco mi innamorai anche di lui. Era un bellissimo ragazzo, ma non uno di quelli belli che sanno di esserlo, lui era bello e basta, dolcissimo e anche molto simpatico, ricordo che mi divertivo molto durante le sue lezioni. Era molto alto, sarà stato 1 e 90, biondo e con due occhi verdi simili ai miei, aveva un sorriso che era in grado di farmi sciogliere ogni volta. Inizialmente abbiamo iniziato a frequentarci come amici, uscivamo qualche volta ma non succedeva mai niente tra noi, per paura di rovinare quel bel rapporto che avevamo e l’armonia che si creava ogni volta che entravo in classe da lui. Poi però una volta ci è scappato un bacio durante una lezione, e quello fu il primo di una lunga serie di bellissimi baci. Siamo stati assieme per quattro anni, con lui feci l’amore per la prima volta. Nonostante la mia timidezza in compagnia di Liam mi sentivo sempre a mio agio, era dolcissimo e quando vedeva che mi sentivo in imbarazzo cercava sempre di farmi sentire meglio. Ero convinta che un giorno ci saremmo sposati, eravamo follemente innamorati l’uno dell’altra, un giorno però suo padre gli propose di iscriversi ad una grande accademia di musica a New York e lui accettò perché era il suo sogno. Io lo incoraggiai ad andare nonostante lui fosse un po’ incerto perché diceva che non voleva lasciarmi, gli dissi che sarei andata a trovarlo ogni volta che mi sarebbe stato possibile e lui mi disse che avrebbe fatto lo stesso, per i primi periodi la cosa funzionò, ma poi la lontananza ci fece separare. Non ci siamo mai lasciati ufficialmente, abbiamo semplicemente perso i contatti con il passare dei mesi, e recentemente ho visto sul suo profilo di facebook delle foto in cui bacia un’altra ragazza, li ho capito che il capitolo era da considerarsi chiuso definitivamente. Ripensarci mi faceva ancora male, ma era passato ormai parecchio tempo e ormai era troppo tardi per volare a New York a chiedere spiegazioni. Un anno e 5 mesi sono passati da quando Liam è partito per New York, se devo invece calcolare dall’ultima volta che l’ho visto è passato circa un anno. Da quel momento mi sono immersa completamente nel lavoro e nella musica, specialmente da quando Claire è partita, so che è passato un sacco di tempo e che avrei già dovuto dimenticarlo ma è più forte di me, infondo so di amarlo ancora, nonostante lui abbia già trovato qualcuno con cui consolarsi, Claire mi ha sempre detto di comportarmi allo stesso modo e trovare qualcuno con cui sostituirlo, ma non ci sono mai riuscita. Non perché non ne ho mai avuta l’occasione, anzi, durante le uscite tra amiche mi è capitato di conoscere qualche ragazzo, ma al momento in cui mi invitava ad uscire ho sempre rifiutato perché avevo come la sensazione di tradire Liam, anche se già sapevo che tra noi era finita.
E ora mi ritrovo in un letto d’ospedale con accanto un ragazzo che non ho la più pallida idea di chi sia, non l’ho mai visto in tutti i miei 21 anni e vengo a sapere che nel mese scorso ha passato ogni giorno e ogni notte qui con me! L’avrei mandato via molto volentieri, ma d’altro canto è stato così premuroso nei miei confronti che non sarei riuscita a cacciarlo. Sono troppo buona, l’ho sempre detto!! Devo convincerlo ad andarsene, ora sono sveglia e non mi serve che lui resti qui a controllarmi. Sono grande abbastanza per poter dormire in una stanza da sola, non ho bisogno del baby-sitter. Mi ha detto di avermi raccontato tutto di lui mentre ero in coma, e probabilmente pure lui sapeva molte cose di me, il problema era che io non potevo ricordare niente, quindi mi riusciva difficile stargli vicino, è uno sconosciuto per me dovrei fidarmi di lui? Non vedo l’ora che arrivino i miei genitori o qualcuno che conosco, mi sento tremendamente a disagio con lui qui. Mentre ero in coma sarà rimasto qui a guardarmi tutto il tempo, e io odio quando la gente mi fissa, e l’ha fatto anche ieri notte quando mi sono svegliata! Anche se devo ammettere che è davvero carino, quegli occhi blu come l’oceano mi sono rimasti impressi… Oh avanti Nicole, che vai a pensare!! Ti ha investita e pensi che sia carino? Va bene che non l’ha fatto apposta e che non è stata colpa sua per quello che mi è accaduto ma mi ha comunque investita!! Magari sarà qualche effetto collaterale del coma che mi fa pensare certe cose.
Istintivamente posai di nuovo lo sguardo su di lui che stava ancora dormendo, era passato un po’ di tempo da quando mi ero svegliata, e tra un pensiero e dalla finestra si vedeva molta più luce di prima… Non avevo ancora idea di che ore fossero ma decisi che era meglio svegliarlo, così, se fossero arrivati i miei genitori non l’avrebbero trovato a dormire sulla poltroncina. Avrebbero sicuramente cominciato a fare mille domande e sinceramente non mi andava di raccontar loro degli incubi… si sarebbero preoccupati inutilmente, prima o poi sarebbe passato tutto.
Gli posai l’altra mano sulla spalla e cominciai a squoterlo delicatamente, ma aveva il sonno talmente pesante che non servì a niente. Così cominciai a squoterlo più forte e a chiamare il suo nome, prima a bassa voce e man mano sempre più forte…
“Ryan!... Ryan svegliati! Eddai non fare finta di dormire adesso… RYAAAN!!”
“Mh… cosa c’è? Lasciami dormire ancora un po’… “
“No, non ti lascio dormire ancora un po’, tra poco arriveranno i miei genitori, devi svegliarti! Su, muoviti!”
Alzò lentamente la testa dal materasso, si sfregò gli occhi ancora assonnati e puntò insistentemente lo sguardo su di me, proprio come aveva fatto la sera prima… Dio che fastidio!!
“Hai finito di fissarmi? Mi da fastidio che la gente mi fissi!”
“Buongiorno anche a te carissima! Ti sei svegliata di cattivo umore questa mattina? Non dovrei essere io quello incazzato visto che proprio quando stavo dormendo profondamente sono stato svegliato e in modo anche abbastanza brusco?”
“Che c’è? Ti lamenti adesso? Non ti ho chiesto io di fermarti, potevi andare a casa tua a dormire! Non ti conosco nemmeno, per quanto ne so potresti essere un maniaco!”
“Ok, scusa hai ragione! Comuque credimi, non sono un maniaco. E scusa anche se mi sono soffermato a guardarti più del dovuto, devo ancora abituarmi a trovarti sveglia, è strano per me visto che non ti conosco, parlarti mentre dormi è un conto, ma quando sei sveglia è completamente diverso, devo abituarmi al fatto che tu reagisca a quello che ti dico e poi i tuoi occhi, sono così grandi e così verdi, sembrano finti. Avevo visto già nei filmati che erano belli, ma vederli dal vivo è tutta un’altra storia… scusa.”
“Filmati? Di cosa stai parlando?”
“Tuo fratello ha detto che quando andavi a casa dei tuoi genitori spesso ti fermavi a riguardare i video delle tue esibizioni di quando eri bambina, così ha fatto un paio di dvd con all’interno diversi spezzoni dei tuoi concerti  di quando eri piccola fino a quelli più recenti e mi ha chiesto di guardarli con te perché lui  non sarebbe riuscito a guardarli avendoti di fianco in coma.”
“Non ci posso credere… tu hai visto i miei filmati di quando ero bambina? Perché? E cosa sono tutte queste cose che ci sono in giro per la stanza?”
“Te l’ho detto il perché.. me lo ha chiesto Jason, ho passato molto tempo con te in questo mese, ogni giorno e ogni notte, tuo fratello lavorava e i tuoi genitori pure, quindi mi sono offerto di stare io con te. Mi hanno portato alcuni dei tuoi dvd e libri, mi hanno detto che musica ti piace e mi hanno dato qualche altra informazione. Io ogni giorno ti raccontavo la mia giornata, e ogni singola cosa che mi veniva in mente te la dicevo, teoricamente tu sai tutto di me… abbiamo guardato parecchi film e ti ho letto un sacco di libri. Capisco che tu possa essere arrabbiata con me, ma te l’ho già chiesto ieri, mi sento terribilmente in colpa e ti chiedo di nuovo per favore, permettimi di aiutarti. I tuoi genitori me lo hanno permesso, quindi fallo anche tu.”
“Quindi queste cose sono tutte tue?”
“Beh .. quasi, alcune sono le cose che mi portava tua madre o tuo fratello, il computer è mio e anche alcuni film. I fiori te li hanno portati diverse persone che venivano a farti visita e c’è anche una scatola di cioccolatini di una marca francese, se non sbaglio ha detto tua madre che te li ha mandati la tua migliore amica da Parigi…”
“Claire? È stata informata?”
“Sì, l’ha chiamata tuo fratello poco dopo l’incidente…”
“Volevo prendere il tuo computer per provare a contattarla prima ma non volevo svegliarti visto che hai dormito poco per colpa mia. Scusa se ti sono sembrata acida, io non sono arrabbiata con te… è solo che non ti conosco e mi sento parecchio a disagio. Faccio fatica a conoscere gente nuova e tu sei sempre qui e io non so come comportarmi davvero. Sei stato molto gentile anche se mi da un po’ fastidio che hai guardato i miei filmati ma visto che te lo ha chiesto mio fratello non te ne faccio una colpa. Ti ringrazio per tutto ma non credo sia il caso che tu continui a venire qui, credo di potercela fare meglio da sola e poi avrai sicuramente di meglio da fare.”
“Non dire sciocchezze, tu non sai se ho di meglio da fare, perciò non ti preoccupare. E nessuno in questi momenti vorrebbe stare da solo, non comportarti da dura. So benissimo che non lo sei, ho imparato molte cose di te in questo mese. Dai filmati, dalla musica che ascolti e dai libri che leggi mi sono fatto un’ idea di che tipo di persona sei. E sicuramente non può farti altro che piacere che qualcuno ti aiuti.”
“Sì, ok mi fa piacere che qualcuno mi aiuti … ma perché proprio tu?”
“Perché io voglio farlo! E posso farlo, ho tutto il tempo da dedicare a te, mi sono preso un anno di pausa dagli studi e dal lavoro per capire cosa volessi fare realmente nella vita quindi non ho impegni, potrei essere qui in ogni momento. E se vuoi prendilo pure il mio computer, non mi arrabbio mica se lo usi anche tu, dovrebbe esserci dentro ancora uno dei tuoi filmati.. l’abbiamo guardato l’altro giorno. Ti faccio i complimenti per il tuo talento, sei incredibilmente brava a suonare e hai una voce pazzesca!”
Odiavo i complimenti! Certo mi faceva piacere riceverli, a chi non piace ricevere complimenti? Ma io non sapevo mai come reagire, mi mettevano in imbarazzo e mi facevano arrossire… infatti sentivo un forte calore espandersi sul mio viso.
“Sei diventata tutta rossa … ti imbarazzano i complimenti per caso?“
Disse Mr. Ovvio con un ghigno stampato in volto.
“Non prendermi in giro!! E non prenderti troppa confidenza, non siamo due amiconi…”
“Ahahah ok messaggio ricevuto! Come ti senti oggi?”
“Meglio di ieri sera, ma ho un dolore allucinante alla testa, e di certo il fatto che tu mi abbia fatta innervosire non ha migliorato le cose.. “
“Sei tu che ti innervosisci per niente, io non ho fatto nulla!”
“Come fai ad essere così tranquillo anche se non hai dormito?”
“Non ho dormito per una buona causa, avevi bisogno di me e se ora stai meglio sto meglio anche io”
“Scusa… “
“Hai finito di chiedere scusa? Sono io che dovrei scusarmi… non tu”
“Ti chiedo scusa in anticipo… sai che finchè starò qui, se ci sarai anche tu ti farò passare le pene dell’inferno vero? Quando sto male sono molto irritabile!”
“Non vedo l’ora!”
Era ritornato a guardarmi con un enorme sorriso stampato in faccia… era veramente contento perché gli ho praticamente permesso di restare? Questo è tutto matto!!
 
Poco dopo arrivarono i miei genitori con mio fratello, mia madre non smetteva di piangere e ringraziare Ryan, che se ne andò dopo il loro arrivo. Riuscii a fare una video chiamata con Claire e le raccontai tutto. Raccontai dell’incidente e di Ryan e lei aveva già cominciato a fantasticare e diceva che non vedeva l’ora di conoscerlo. Mi aveva praticamente pregato di fare una video chiamata assieme a lui. Fu una giornata stressante, dovetti chiedere ai dottori di darmi un antidolorifico per la testa perché la presenza di tutta quella gente in camera non mi era d’aiuto. Era ormai pomeriggio e l’infermiera chiese ai miei parenti di tornare a casa perché avrei dovuto riposare, non raccontai degli incubi della notte precedente e ringraziai mentalmente Ryan per non aver detto niente. Per cena mi portarono una zuppa che aveva un gusto terribile quindi non mangiai quasi niente. Verso le 21 tornò Ryan con in mano un sacchettino…
“Buona sera, ti ho portato una porzione delle lasagne di mia madre, so quanto può essere terribile il cibo qui dentro, ho letto il menù e quella zuppa hanno cercato di farla mangiare pure a me, non ho mai mangiato niente di peggiore!”
“Oddio grazie, sto morendo di fame!”
Erano deliziose, gli dissi più volte di fare i complimenti a sua madre perché mi ero innamorata delle sue lasagne, non avevo mai mangiato niente di più buono in vita mia.
“Ahaha sono il mio piatto preferito, e oggi l’ha cucinato apposta per te, le dirò che ti sono piaciute. I dottori hanno detto che oggi non sei riuscita a riposare quindi ora cerca di dormire, questa notte mi fermo ancora, ho notato che non hai voluto dire niente ai tuoi genitori degli incubi, se dovesse capitarti anche questa notte almeno non sarai da sola.”
“Va bene, grazie Ryan! Ma tu cosa farai mentre dormo?”
“Ho portato un paio di film da guardarti, comunque ti ricordo che ho dormito poco anche io la notte scorsa, quindi presumo che mi metterò a dormire.”
“Ok, buona notte allora”
“Buonanotte a te, e fai sogni d’oro!”
“Speriamo…”
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7 :D
Non dico niente.. si entra nel vivo della storia!!
Un grazie speciale a chi ha inserito la storia tra le seguite, tra le preferite e le ricordate!
Buona lettura.
Besitoss ( :

NYwilliams








 
CAPITOLO 7
 
 
 
NICOLE POV
 
Sebbene odiassi restare in ospedale i giorni successivi passarono abbastanza velocemente, diciamo che non ho mai avuto il tempo di annoiarmi… Passavano spesso i diversi medici a controllare che tutto andasse bene, i miei genitori e mio fratello appena potevano passavano a trovarmi, e per il resto del tempo c’era sempre Ryan, che non aveva smesso di passare la notte in ospedale, perché gli incubi c’erano ancora, molto meno frequenti dell’inizio ma capitava ancora a volte quindi per sicurezza rimaneva con me anche la notte.
Erano ormai passate due settimane e non ero rimasta nemmeno un momento da sola, ero riuscita qualche volta a mandare i miei genitori al bar a prendersi qualcosa in modo da poter chiamare Claire senza essere disturbata, ogni volta che ci sentivamo mi chiedeva di Ryan e insisteva sul fatto che lo voleva conoscere, ma fortunatamente riuscivo a chiamarla sempre mentre lui non c’era. Sarebbe stato imbarazzante presentarglielo, non ci conoscevamo molto.. cosa avrei potuto dirgli? Claire ti presento il mio nuovo amico Ryan?
Non so dire se fossimo amici o solo conoscenti, in quelle due settimane parlammo molto e di tante cose, gli chiesi se gli andava di raccontarmi ciò che mi aveva raccontato quando ero ancora in coma, e lui lo fece. Mi raccontò della sua ex-ragazza Rachel, del suo migliore amico Logan, e un giorno me lo presentò pure. Era un gran bel ragazzo pure lui e molto simpatico, Ryan ci disse che appena sarei uscita dall’ospedale saremmo usciti a cena tutti e tre assieme. Mi raccontò di sua sorella Kate e di quanto fossero legati, e che non si vedevano da parecchio tempo perché lei era a Londra per motivi di studio. Mi raccontò che aveva viaggiato molto perché durante le estati suo padre lo portava spesso con lui nei suoi viaggi di lavoro quindi aveva visto diversi posti.
Ogni giorno parlavamo di qualcosa di diverso e alle sedute di fisioterapia mi ci accompagnava sempre lui. Io gli avevo raccontato di Claire, della mia passione per il canto e la musica e scoprii che lui era un appassionato di cinema e che gli sarebbe piaciuto diventare attore o regista, quando gli dissi che recitavo da diversi anni in un gruppo di teatro mi riempii di domande, anche se recitare a teatro e recitare in un film sono due cose completamente diverse mi ascoltò comunque con molto interesse. Parlammo molto dei nostri libri e scrittori preferiti e scoprimmo di avere gusti molto simili perciò mi consigliò qualche libro che io non avevo letto e io feci lo stesso con lui.
Non c’era più imbarazzo tra di noi, era molto piacevole parlare con lui ed ero tranquilla in sua compagnia, ho sempre odiato stare da sola.
Non gli raccontai però tutta la storia di Liam, sapeva di un ex ragazzo ma non raccontai i dettagli, parlarne mi faceva ancora un po’ male e non mi andava di farlo al momento, lui non ha insistito per sapere niente e questo mi fece piacere.
 
Solitamente dopo pranzo arrivava mia madre a farmi visita, quel giorno però arrivò la mattina perché nel pomeriggio aveva un’importante riunione di lavoro, Ryan rimaneva la mattina e la notte, a volte veniva già nel tardo pomeriggio, altre invece arrivava dopo cena con una porzione di cibo preparato da sua madre anche per me.
Approfittai di quell’unico momento di solitudine per chiamare Claire, così presi il computer e mi collegai in Skype, avevo scambiato qualche sms con la mia amica in mattinata ed eravamo d’accordo di trovarci online a quell’ora, così avviai subito la videochiamata.
“Buongiorno donzella! Ti trovo in forma oggi… come stai?”
“Buongiorno a te carissima Claire, sono davvero in forma oggi, mi sento molto bene! E tu come stai?”
“Da favola! Parigi è davvero il massimo! Sul serio, sei raggiante oggi, di solito sei più pallida… hai qualcosa di diverso…”
“Mh no, non saprei… ho appena fatto una doccia.. oggi la fisioterapia è stata più faticosa del solito, magari il calore dell’acqua e dell’asciugacapelli mi fanno sembrare meno pallida, vedrai che tra un attimo torno come al solito.. “
“Forse si… avvicinati di più con il viso alla webcam….”
“Perché?”
“Non fare domande, avvicinati.. voglio solo vedere una cosa…”
Non capivo perché volesse che mi avvicinassi alla webcam ma la accontentai, quando chiede qualcosa è sempre meglio fare ciò che dice..
“Aspetti qualcuno oggi?”
“No, te l’ho detto stamattina, dovrei essere sola fino a stasera. Perché me lo chiedi?”
“ Super Ryan non viene a farti visita?”
“Non credo, di solito non viene mai il pomeriggio… “
“Ma sa che saresti stata sola oggi?”
“Sì, credo che lo sappia. Ma perché tutte queste domande? Dove vuoi arrivare Claire?”
“Ti sei truccata! Chi si trucca per stare sola in ospedale?”
“N-no ti sbagli, non sono truccata”
“E sei anche arrossita! Non mi freghi sai?!? Chi stai aspettando?”
“Nessuno, te l’ho detto!!”
“Ah, ho capito!”
“Cosa?”
“Super Ryan sa che sei sola, e sbaglio o ti ha detto che non ti avrebbe mai lasciata da sola e che ogni volta che i tuoi genitori non sarebbero potuti venire sarebbe rimasto lui? Ti sei truccata perché oggi, visto che è tornato a casa per pranzo, hai avuto tutto il tempo di farlo con calma e anche di sistemarti i capelli! Avanti!! Ammetti che speri che arrivi da un momento all’altro!!”
Beccata!
Effettivamente mi ero leggermente truccata, ma poco poco, solo un po’ di Phard per darmi un po’ di colore e il mascara! Cavolo Ryan mi vedeva sempre nei momenti peggiori, in pigiama la sera prima di andare a dormire senza trucco, e la mattina sempre in pigiama e senza trucco e in più con i capelli scompigliati!! Ora sono comunque in pigiama ma almeno un pochino più presentabile. Non ero sicura che Ryan sarebbe venuto nel pomeriggio… ma almeno ero pronta.
“Ecco, infatti, hai abbassato lo sguardo e sei arrossita di nuovo… ho centrato il punto vero? Bene ora resto in linea finché non arriva! Questa volta me lo presenti!! E non hai scuse!”
“Dai Claire, lo sai che mi imbarazzano queste cose… quando arriva, sempre SE arriva, ti saluto e ci sentiamo un’altra volta. Tanto è inutile che te lo presento, una volta uscita dall’ospedale non lo vedrò più quindi… “
“Quindi cosa? Lui ti ha presentato il suo amico, e non si è sentito in imbarazzo… non vedo perché dovresti esserlo tu… poi scusa hai detto che siete amici… perché pensi che non lo vedrai più?”
“Non lo so se siamo amici Claire, so solo che andiamo d’accordo e mi piace parlare con lui, sembrerebbe che per lui sia lo stesso ma non posso saperlo con certezza…Pensaci su! Se non mi avesse investito ma fosse stato coinvolto in un normalissimo incidente non avrebbe passato tutto questo tempo con me! Lo fa perché si sente in colpa!”
“E tu ti sei truccata! Magari all’inizio lo faceva perché si sentiva in colpa… sono passate due settimane da quando ti sei svegliata, se non gli piacesse passare il tempo con te sicuramente verrebbe a trovarti meno frequentemente! Smettila di farti tutti questi problemi… “
“Preferisco andarci con calma… non voglio farmi false aspettative, vivo la giornata, e mi piace quindi va bene così!”
“Togliti Liam dalla testa Nicole! Vai avanti con la tua vita, stai conoscendo una persona nuova e a quanto pare è anche un gran bel ragazzo, che ti fa ridere e ti piace stare in sua compagnia. Non frenarti! Sii te stessa e lasciati andare… è solo una nuova amicizia…per il momento…  di che ti preoccupi?”
“Cosa intendi con PER IL MOMENTO? Claire non farti strane idee!!”
“Fammelo conoscere allora no? Che ti costa? Mica te lo rubo!! Voglio solo vedere se è carino come hai detto!!”
Non feci in tempo a risponderle che sentii bussare alla porta…
“Eccolo! È qui! Non vedo l’ora di vederlo!!!”
“Stai un po’ zitta??”
Mentre battibeccavo con la mia amica Ryan entrò in stanza con in mano un piccolo sacchettino …
“Ciao! Nervosetta oggi? Sono passato nel momento sbagliato? Se vuoi torno più tardi…”
“Ciao Ryan, no entra pure stavo chiacchierando con Claire…”
“La tua amica parigina?”
“Sì proprio lei… “
“Ehi!! Io sono ancora qui!!”
“Sì, scusa… Ehm Ryan vieni pure qui! Te la presento…”
Si tolse il giaccone, lo posò sul suo letto, venne a sedersi sulla sua solita poltroncina e poggiò sul comodino il piccolo sacchettino. Avvicinai il computer anche a lui, e mentre lo spostavo vidi di sfuggita che Claire si stava sistemando i capelli allo specchio, sempre la solita! Anche Ryan era fresco di doccia a quanto pare, al suo passaggio ha lasciato una scia di profumo buonissimo, non che di solito puzzasse sia chiaro!
“Claire.. ti presento Ryan”
 
 
RYAN POV
 
“Ciao Claire, è un piacere conoscerti… Nicole mi ha parlato molto di te… e i tuoi cioccolatini erano deliziosi!”
“Oh, cavolo! Ciao! Il piacere è tutto mio!”
Ma che fa? Ci prova? Nicole arrossì improvvisamente e le disse:
“Dio Claire smettila!! Ti avevo avvisata!!”
“Sì scusa non volevo e che.. cavolo non ero pronta ad una cosa simile”
“Smettila! Sei così imbarazzante!!”
Mi facevano ridere, ma ero distratto dallo sguardo indagatore di Nicole che passava dallo schermo del computer, al sacchettino che avevo posato sul comodino, e quando pensava che non me ne accorgessi guardava anche me. Questo mi faceva ridere ancora di più, io facevo finta di niente e lei era tremendamente curiosa! Era diversa quel pomeriggio, sembrava ancora più bella del solito, anche i capelli erano diversi.
“Carissima Nicole, Liam non regge proprio il confronto”
Quell’affermazione mi distolse dai miei pensieri…
“Scusate, ho perso parte del discorso … ero distratto… Liam?”
“Oh, non ti sei perso niente di importante Ryan non ti preoccupare, Claire ha la boccaccia larga, oggi più del solito!!”
“Ah, ok!” Ritornando ai miei pensieri la situazione mi faceva ancora più ridere di prima… voleva sapere cosa fosse il sacchettino ma non osava chiedere e arrossiva ogni volta che incrociava il mio sguardo…
“C’è qualcosa che vorresti chiedermi Nicole?”
E le rivolsi uno dei miei migliori sorrisi… questo la fece arrossire ancora di più…
“Io ho capito! Te lo chiedo io per lei… non la trovi diversa dal solito oggi? Sembra più in forma del solito non credi?”
“Sì, ho notato qualcosa, ma non capisco cosa sia, è diversa da stamattina!”
“Fa caldo qui dentro.. non pensate anche voi?”
“Qui a Parigi è ancora pieno inverno, non so da voi.. ma io in camera con il maglione e i riscaldamenti sto bene… Tu però Nicole sei rossissima, sicura di star bene?”
Se avesse potuto sotterrarsi l’avrebbe sicuramente fatto! La stavamo mettendo parecchio in imbarazzo, e Claire ci andava pesante!
Un po’ mi dispiaceva vederla così, ma mi stavo divertendo troppo…
“Come fai ad avere caldo? Fuori nevica!! Comunque non mi riferivo a quello Claire.. anche se hai ragione! È diversa!”
“Smettetela!! Non sono diversa!! E cosa dovrei chiederti di grazia?”
Non glielo dissi in modo esplicito, mi limitai a guardare il sacchettino per poi passare lo sguardo su di lei…
“E va bene, non volevo passare per la curiosona… ma visto che insisti… Cos’è quello?”
“È un regalo”
“Un regalo?”
“Sì!”
“E per chi è?”
“Per te!”
“Perché mi hai preso un regalo?”
“Perché mi andava di farlo, in realtà te l’ho comprato quando eri ancora in coma…”
“E perché?”
“Dio Nicole smettila di fare domande! Apri quel regalo che sono curiosa! E poi sposalo! Un altro così, che ti fa i regali senza motivo non lo trovi in giro facilmente!”
“Ahahahah simpatica la tua amica!”
Lei in risposta mi fece una smorfia…
“Su.. non fare l’offesa… sei simpatica anche tu!”
“Grazie per il complimento Ryan! Nicole vuoi aprire quel regalo prima che faccia notte? Io tra poco ho un impegno.. “
Non sapeva come comportarsi… era terribilmente a disagio…
“Vuoi aprirlo?”
“Non fare domande inutili.. sai che voglio aprirlo! E tu non vedi l’ora che lo apra!!”
“Effettivamente hai ragione, quindi aprilo!”
Ero un po’ nervoso anche io… non sapevo se le sarebbe piaciuto… l’ho comprato d’impulso .. senza pensarci .. inizialmente avevo pensato di non darglielo nemmeno … ma poi ho cambiato idea… Il fatto che ci fosse anche Claire a vedere mi rendeva ancora più nervoso… se le avessi regalato qualcosa di sbagliato me l’avrebbe sicuramente fatto notare, da quello che ho capito non è una che ha peli sulla lingua.
Le tremavano le mani mentre lo apriva, aveva tolto la scatolina dal sacchettino e Claire guardava fisso lo schermo del computer in attesa di sapere cosa fosse…
Finalmente riuscì ad aprirlo, e l’espressione che fece appena lo vide mi bastò! Le piaceva! E feci un sospiro di sollievo, felice di aver fatto la scelta giusta…
 
 
NICOLE POV
 
“Ryan… “
“Uhm?”
“È bellissimo!”
“Sono contento che ti piaccia… onestamente ero un po’ preoccupato.. “
“Non hai motivo di preoccuparti, mi piace tantissimo! Grazie!! Posso abbracciarti?”
“Certo! Però mi alzo io, tu resta sdraiata, stamattina hai fatto parecchi sforzi…”
“Guarda che posso alzarmi .. non mi fa male! Non..”
“Zitta!”
Si avvicinò e mi abbracciò, amavo il suo profumo e sentirlo così vicino mi destabilizzava… Non so dire per quanto rimanemmo abbracciati… so solo che quella sensazione di calore che mi trasmetteva mi piaceva anche troppo…
“Grazie Ryan, non dovevi comunque!”
“Figurati, ne ho visto uno simile nella vetrina del negozio per caso… e ho subito pensato a te, così te ne ho preso uno personalizzato… “
“Ehi piccioncini, siete carinissimi ma dimenticate che io sono ancora qui… posso sapere cosa ti ha regalato?”
Mi aveva regalato uno splendido braccialetto in oro bianco con dei ciondoli attaccati. Ogni ciondolo rappresentava qualcosa, 6 erano le lettere del mio nome, e tra una lettera e l’altra c’era in mezzo un ciondolo diverso: davanti alla lettera N c’era un cuoricino, tra la N e la i c’era invece un piccolo violino, tra la I e la C uno a forma di microfono, tra la C e la O un piccolo pianoforte… li toccavo uno a uno man mano che li facevo vedere a Claire… tra la O e la L c’era un quadrifoglio, e tra la L e la E una stellina. Infine dopo la lettera E c’era una piccola R di carattere diverso rispetto alle altre lettere e un po’ più luminosa, non ero sicura di aver capito il significato di quella letterina… e Ryan lo capì dal mio sguardo… infatti ancora prima che potessi porgergli la domanda mi spiegò…
“Quella magari non ti piace… puoi sempre cambiarla, vale anche per tutti gli altri ciondoli naturalmente, o scelto la lettera R perché è l’iniziale del mio nome, è un po’ come se fosse la mia firma. Sai, di solito quando fai un regalo a qualcuno lasci quasi sempre un bigliettino con la tua firma, in questo caso non ti ho fatto il bigliettino e la firma l’ho messa direttamente sul bracciale. Se vuoi cambiarlo non mi offendo, l’ho scelto alla fine quel ciondolo perché non sapevo cos’altro mettere… puoi comunque cambiarlo, aggiungere o togliere ciondoli a tuo piacimento”
“Non sarà necessario, mi piace tantissimo così com’è! Grazie, Grazie Grazie!!”
Mi avvicinai per abbracciarlo di nuovo ma qualcuno mi interruppe… indovinate chi??
“Oddio siete così carinii!! Bravissimo Ryan hai scelto un regalo stupendo! Nicole sposalo!! Dove lo trovi un altro così? È bello, dolce, premuroso, simpatico e sa fare i regali, sono in pochi gli uomini in grado di scegliere qualcosa di decente da regalare ad una donna sai? Non fartelo scappare!! Ora però devo scappare io, i miei compagni di corso mi aspettano. Ciao Tesori, vi mando un bacio enorme!”
E senza nemmeno lasciarmi il tempo di ribattere chiuse la video chiamata.
“Oggi a quanto pare nessuno mi lascia parlare!”
“Ahahah su dai, non te la prendere.. “
“Vorrei mettere subito il bracciale, mi aiuti ad allacciarlo?
“Certo, dammi qua!”
Mentre mi allacciava il braccialetto calò il silenzio tra noi… è possibile che Claire non riesca a tenere chiusa quella boccaccia larga? Deve sempre dire tutto quello che le passa per la testa… e adesso io che gli dico? Odio quando mi mette in queste situazioni imbarazzanti io poi non so mai come comportarmi … ma fu lui a spezzare il silenzio…
“Così… dovresti sposarmi eh?”
Cosa?!?
“Ehm… si a proposito di quello .. non farci caso.. Claire dice un sacco di fesserie… dovrebbe imparare a contare prima di parlare a volte… “
“Stavo scherzando, non l’ho presa sul serio!”
“Sì, ho capito, volevo solo precisare che ogni tanto lei è un po’ fuori dalle righe.. “
“È divertente…”
“Sì, lo è!”
“Liam è il tuo ex ragazzo?”
“Come scusa?”
“Prima ho sentito nominare un certo Liam ma non ho seguito il discorso … è il tuo ex ragazzo?”
“Oh, ehm… si è lui… vedi io non … “
“Non sei obbligata a parlarmene… ti ho solo fatto una domanda.. “
“No, va bene… voglio raccontarti di lui… tu mi hai raccontato di Rachel quindi… “
“Se non te la senti non devi raccontarmi niente.. non ti ho raccontato di Rachel perché volevo sapere i fatti tuoi … “
“Non te ne parlo per quello .. mi sono espressa male… ho voglia di parlartene… magari mi sento meglio se ne parlo con qualcuno no?”
“Stai ancora male per lui?”
“Non lo so sinceramente… Ho scoperto da poco che lui ha trovato un’altra.. e mi ha fatto male vedere quelle fotografie… ma so anche che è giusto così, e sono contenta che lui sia riuscito ad andare avanti… ha fatto bene! Io però non ci sono riuscita.. “
“Non sei più stata con nessuno dopo di lui?”
“No… non che non ne abbia avuto l’occasione perché negli ultimi periodi ho conosciuto qualche ragazzo… il fatto è che ho come un blocco… non riesco a lasciarmi andare… dal momento che mi chiedevano un appuntamento non riuscivo ad accettare… mi sentivo in colpa..”
“Perché ti sentivi in colpa?”
“Beh perché non è che ci siamo ufficialmente lasciati… Diciamo che abbiamo perso i contatti poco a poco e siamo finiti col non sentirci più…”
“No, scusa non ti seguo… come avete fatto a perdere i contatti? Abitava lontano da qui?”
“Giusto, non ti ho raccontato tutto… praticamente l’ho conosciuto al conservatorio, durante le lezioni di pianoforte, lui era il figlio del direttore dell’istituto, ed era molto bravo a suonare, perciò a volte dava una mano con le lezioni private e io me lo sono ritrovata come insegnante. Andavamo molto d’accordo e abbiamo iniziato a frequentarci anche fuori dalle lezioni… e ci siamo messi insieme… io avevo 16 anni e lui 18.. eravamo innamoratissimi l’uno dell’altra, tra l’altro a lui ho concesso la mia prima volta, ma vabbè questo è solo un dettaglio… beh in poche parole all’incirca un anno e mezzo fa suo padre gli ha proposto di trasferirsi a New York per frequentare delle lezioni di musica in un istituto prestigioso e lui ha accettato. Inizialmente io andavo da lui e lui veniva da me ogni volta che ne avevamo l’occasione e ci sentivamo ogni giorno… con il tempo però abbiamo iniziato a sentirci sempre meno e a vederci ancora meno … ed infine abbiamo perso i contatti.. quindi non è che ci siamo proprio lasciati.. “
“Però hai visto le sue foto e hai capito che è proprio finita giusto?”
“Esatto…”
“Non dev’essere stato facile da superare allora… è meglio se si mette la parola fine ad un rapporto… lasciare che si concluda cosi è più difficile da sopportare… Hai capito che era finita quando hai visto le foto?”
“No, l’avevo capito prima … solo che vedere le foto mi ha fatto male comunque… “
“Beh abbiamo entrambi molta fortuna con le chiusure dei rapporti devo dire.. “
“Già.. anche la tua non è stata una bella esperienza… pensi ancora a lei?”
“No, stranamente no! Sono rimasto molto deluso… ma ora sto bene.. È stato un periodo piuttosto pieno quindi non ho avuto il tempo di deprimermi… e ora non ci penso più… probabilmente se fosse successo in un altro periodo avrei sofferto di più…”
“Si può dire che ti ho aiutato a dimenticare allora… “
“Ahaha non l’avevo mai vista a questo modo, ma effettivamente è così! Grazie di esserti fatta investire… “
“Oh .. per così poco… Ho solo dormito per un mese“
La sua espressione passò da divertita a triste in un momento…
“Mi dispiace… “
“Ehi, stavo scherzando… non dispiacerti… scusa non volevo farti intristire…”
“Tranquilla.. Claire quanto tempo resta ancora a Parigi?”
“Un mese e mezzo ancora circa.. perché?”
“Potremmo posticipare la cena con Logan e aspettare che torni .. così inviteremmo anche lei no? Credo che potrebbe andare molto d’accordo con Logan… “
“Già lo credo anche io! È una bella idea… Stai cercando di formare una nuova coppia cupido?”
“Ho già la freccia pronta da lanciare!”
“Ahahah! Non vedo l’ora di uscire di qui… Il medico mi ha detto che se tutto va bene tra una settimana posso tornare a casa!”
“Davvero? Che bella notizia, quando l’hai saputo?”
“Poco prima che arrivassi.. “
Non riuscivo a smettere di sorridere, la notizia del medico mi aveva messo di buon umore, poi la chiacchierata con Claire e il regalo di Ryan avevano migliorato ulteriormente la situazione. Nonostante fossi in ospedale ero felice e mi sentivo bene!
“Sei davvero più bella del solito oggi! E molto sorridente…”
Sapeva che questi complimenti mi mettevano in imbarazzo, e lo faceva apposta lo stronzetto… voleva vedermi arrossire… ma cercai di contenermi e gli risposi semplicemente con un grazie, senza distogliere lo sguardo dal suo.
“Sto cercando di capire cosa possa esserci di diverso in te… i capelli sono diversi .. ma non puoi essere andata dal parrucchiere…”
“Ahah, no decisamente non sono andata dal parrucchiere… non ho fatto niente ai capelli.. solo che di solito sono raccolti… oggi li ho lavati e ho deciso di lasciarli naturali… “
“Sono belli così!”
“Grazie!”
“Ho capito…. “
“Cosa?”
Invece di rispondere mi accarezzò lo zigomo con il pollice, lo ritrasse e lo guardò, poi lo girò verso di me…
“Ti sei truccata!”
Merda! Se n’è accorto… l’arma migliore è fingere indifferenza no? Per quanto mi sarà possibile perché è ancora terribilmente vicino a me…
“E allora?”
“Aspettavi qualcuno di importante?”
“Direi di no…”
“Volevi essere più bella per Claire?”
“Forse…”
“Mi stai per caso facendo un interrogatorio? Dove vorresti arrivare?”
Dopo questa domanda si avvicinò ancora di più a me… era pericolosamente troppo vicino! Ma non mi tirai in dietro… non volevo passare ancora per la debole..
“Ti sei fatta bella per me?”
Inutile dirlo… anche questa volta non feci in tempo a rispondere perché mi squillò il telefono … era mia madre così risposi… E Ryan si allontanò..
“Ciao Mamma!”
“Ciao Nicole come stai? Com’è andata oggi?”
“Sto bene grazie, è andata bene, ho sentito Claire ed è arrivato Ryan…”
Nel frattempo arrivò anche l’infermiera a portarmi la cena, la ringraziai con un cenno del capo e uscì…
“Davvero è venuto anche questo pomeriggio? È proprio un tesoro quel ragazzo… “
“Già… senti mamma ora ti lascio.. mi hanno portato la cena.. “
“Va bene tesoro, a domani!”
“A domani mamma!”
Una volta aperto il vassoio della cena Ryan mi guardò con un espressione disgustata…
“Hai qualcosa da dirmi?”
“Io scendo al bar a prendermi qualcosa per cena… vuoi che prenda qualcosa anche per te? Quella strana zuppa non ha né un bell’aspetto né un buon odore… “
“Oh come sei schizzinoso! Però accetto la proposta… mia madre ha detto che hanno degli ottimi tranci di pizza.. me ne prenderesti uno? Io adoro la pizza e non la mangio da troppo tempo..”
“Agli ordini capitano!”
“Grazieeee !”
“Torno subito!”
 
Tornò dopo 20 minuti con 2 tranci di pizza per me e altri due per lui, nel frattempo erano già passati a ritirare il piatto praticamente ancora pieno con la zuppa… Mi sentivo già piena dopo il primo pezzo ma era talmente buona che mangiai a fatica anche il secondo!
“Sono pienissima!!”
“Dopo due fette di pizza?”
“Erano grandi!!”
“Sì va bene… guardiamo un film? Dev’essere rimasto ancora qualche DVD che non abbiamo ancora visto…”
“Ok, va bene … “
 
Mi addormentai dopo pochi minuti di film… Mi sentivo talmente piena che non riuscivo a tenere gli occhi aperti…
Quando il film finì, Ryan mi svegliò delicatamente…
“Ehi, svegliati, vieni, ti accompagno in bagno, ti strucchi, ti lavi i denti e poi torni a dormire…”
“Riesco ad andare in bagno da sola… “
“Ma se tieni a stento gli occhi aperti… non fare la difficile dai!”
Effettivamente ero ancora mezza addormentata e non sarei riuscita ad andare in bagno senza sbattere da qualche parte…
Mi aiutò ad alzarmi e mi accompagnò al bagno…Aspettò fuori dalla porta finché non ebbi finito e mi riaccompagnò a letto.
“Ora puoi continuare a dormire…”
“Mhh si… “
Mi sdraiai di nuovo nel letto e mi aiutò a coprirmi, io avevo già gli occhi chiusi quindi non mi accorsi di niente… Mi diede un dolce bacio sulla fronte, sentii solamente le sue morbide labbra posarsi sulla mia fronte e lasciare un delicato bacio.
“Buonanotte dolce Nicole”
“Buonanotte…”
 
 
RYAN POV
 
Andai in bagno a prepararmi per la notte con una strana sensazione in corpo… non capivo cosa fosse… era una sensazione che sentivo da quando l’ha chiamata sua madre prima di cena… eravamo così vicini… potevo sentire il suo respiro vicinissimo…
Quando uscii dal bagno lei dormiva già… così mi misi a letto… quando poggiai la testa sul cuscino capii…
Presi il cellulare e mandai un messaggio a Logan…
 
Ho voglia di baciarla…
 
La risposta non tardò ad arrivare..
 
Allora baciala… cosa ti frena?
 
Già cosa mi frenava? Forse il fatto che mi aveva raccontato di Liam… o forse il fatto che fossimo in ospedale..
 
Non qui, non adesso. Ho già in mente qualcosa
domani ci vediamo e te ne parlo… avrò bisogno del tuo aiuto!
 
 

 
Puoi contare sul mio aiuto Don Giovanni dei miei stivali…
A domani!
p.s. lo sapevo che non saresti riuscito a resistere!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

 

RYAN POV

 
Quella notte non riuscii a chiudere occhio.
Improvvisamente mi sentivo pericolosamente attratto da Nicole, non che prima non mi piacesse, anzi, l’ho sempre giudicata una bellissima ragazza, ma ora non capisco proprio cosa mi prende, non è una cosa solo fisica, mi piace tutto di lei. Se non avesse chiamato sua madre prima l’avrei baciata, o almeno avrei provato a baciarla, magari non ci sarebbe stata, magari non gli interesso in quel senso e non vede l’ora di uscire da questo ospedale per non avermi più tra i piedi. Era così felice quando mi raccontava che tra una settimana sarebbe potuta tornare a casa che onestamente non so cosa pensare. Ero felice per lei, ero felice che finalmente potesse uscire da questo postaccio, ma allo stesso tempo ero triste perché non avrei più potuto trascorrere le giornate in sua compagnia, forse è per questo che mi sento così attratto, mi sono accorto che potrei sentire la sua mancanza, anzi, mi mancherà sicuramente!
Io non voglio perdere questo bel rapporto che si è creato tra di noi… vorrei frequentarla anche fuori da qui, quindi da una parte non vedo l’ora che la facciano tornare a casa, frequentandola fuori da qui imparerei a conoscerla veramente, e non vedo l’ora. Mi piacerebbe solo sapere quali siano le sue intenzioni… vorrà ancora vedermi? Anche lei in queste settimane si è affezionata a me tanto quanto io mi sono affezionato a lei? Penserà ancora che io ho continuato a venire solo per il senso di colpa nell’averla investita?
Mi sento come un ragazzino con la sua prima cotta, non ho idea di come comportarmi, non sono mai stato così insicuro con le ragazze, ho sempre pensato “O la va o la spacca!”, ora con lei non riesco a buttarmi come ho sempre fatto. Avevo assolutamente bisogno di parlarne con Logan, per fortuna ci saremmo incontrati a pranzo. Erano ormai le tre del mattino e mi ero arreso all’idea di provare a dormire… Così decisi di uscire a fare due passi… giusto un giretto attorno all’ospedale… per prendere una boccata d’aria e rinfrescarmi le idee.
Mi alzai lentamente e senza far rumore e mi avvicinai piano a Nicole per assicurarmi che stesse dormendo tranquilla, erano un paio di giorni che non aveva più incubi ma mi chiedeva comunque di rimanere la notte per sicurezza. Aveva il volto rilassato, segno che stava dormendo sonni tranquilli, le carezzai delicatamente i capelli e posai un delicato bacio sulla fronte, i suoi capelli profumavano di pesca, lei non lo sapeva, ma la pesca è il mio frutto preferito, potrebbe essere un’altra cosa che abbiamo in comune…
La passione per le pesche? Ma si può sapere che cazzo mi prende? La passione per le pesche… Dio mio mi sto rincitrullendo del tutto… mi ha quasi sfiorato la mente l’immagine di noi due sorridenti seduti in un prato che mangiamo delle pesche… molto virile come cosa vero? Mi sono completamente bevuto il cervello, ho proprio bisogno di uscire, e di dormire!!
Mi infilai i jeans e il giaccone e uscii dalla stanza cercando di fare meno rumore possibile, se si fosse svegliata e mi avesse visto con la giacca avrebbe sicuramente pensato che fossi pazzo.
 
Appena oltrepassata la porta d’entrata mi colpì una ventata d’aria freddissima, e fui tentato di ritornare dentro, ma mi feci coraggio e rimasi fuori. Cominciai a camminare senza una meta precisa, avrei fatto solo qualche giro attorno all’ospedale giusto per schiarirmi le idee.
Iniziai facendo il punto della situazione di quello che era accaduto negli ultimi due mesi… Rachel mi aveva tradito, l’ho scoperta e ho deciso di chiudere con lei, la stessa sera ho investito Nicole e siamo entrambi finiti in ospedale. Lei è rimasta in coma per un mese e io sono stato con lei tutti i giorni ed è stato così anche quando si è svegliata.
E ora mi sono accorto che mi piace. Ma non so se per lei è lo stesso.
Ecco fatto! Due mesi piuttosto intensi! Ricchi di situazioni che mi hanno cambiato, mi rendo conto solo ora di quanto sia importante rincorrere i propri sogni e godersi la vita, perché ne abbiamo una sola, ed è meglio viverla senza rimpianti.
 
Immerso nei miei pensieri non mi resi conto che era trascorsa più di un’ora, così decisi di rientrare con la speranza di riuscire a prendere sonno.
Entrai in camera senza far rumore e trovai Nicole che dormiva nella stessa posizione di prima, segno che non ha fatto incubi ma ha dormito tranquillamente, mi tolsi il giaccone e mi intrufolai sotto le coperte per recuperare un po’ di calore… e nel giro di pochi minuti finalmente mi addormentai…
 
 

NICOLE POV

 
Il rumore della porta della stanza che si chiudeva mi svegliò, era l’infermiera che passava a portare la colazione.
“Buongiorno signorina Parker, le ho portato la colazione. Ho cercato di far piano per non svegliarla ma la porta mi è scappata di mano… vedo che il suo amico ha il sonno pesante!”
“Non c’è problema, grazie l’appoggi pure su quel tavolino, tra poco mi alzo!”
“Perfetto! A più tardi.”
E se ne andò.
Ero immersa in un sonno profondo, ed era la prima volta da quando mi ero svegliata dal coma che riuscivo a dormire così, quella notte non feci incubi riguardanti l’incidente, anzi mi sorpresi di aver sognato Ryan e se non fosse stato per l’infermiera probabilmente starei ancora continuando quel sogno in cui ero già uscita dall’ospedale, ero a casa e stavo aspettando che Ryan mi venisse a prendere per uscire a cena, ma non era la cena che vuole organizzare con Logan e Claire, eravamo solo io e lui. Come in una specie di appuntamento... indossavo un vestito nero senza maniche lungo fin sopra alle ginocchia, stretto in vita con una finissima cintura dorata che divideva dalla gonna che ricadeva più larga, delle semplici decolletè nere, un leggero copri spalle e pronto da indossare il mio immancabile cappottino rosso, trucco leggero e rossetto rosso. Avevo scelto tutto con cura per apparire al meglio…
Un momento… un appuntamento? Perché stavo sognando di avere un appuntamento con Ryan? E perché mi sento così arrabbiata con quell’infermiera che ha interrotto il mio sogno?
Mi soffermai un momento su quel pensiero e decisi di alzarmi e far colazione, magari con qualcosa nello stomaco sarei riuscita a schiarirmi le idee.
Mi diressi verso il tavolino e mi accomodai sulla sedia, da quella posizione potevo vedere il volto rilassato di Ryan che dormiva, e mi soffermai a guardarlo…
Che fosse un bel ragazzo non lo mettevo sicuramente in dubbio, e dalla reazione che ha avuto ieri Claire deduco che l’abbia notato anche lei.
La prima cosa che mi ha colpito di lui sono stati i suoi occhi, di un blu talmente intenso che è impossibile da dimenticare, poi le sue mani sempre calde che stringevano le mie nei momenti difficili, la notte quando avevo gli incubi o appena risvegliata dal coma quando avevo spesso dolori alla testa, o al torace, lui era lì e mi stringeva la mano.
I suoi capelli neri, e la pelle chiara, che facevano risaltare ancora di più i suoi occhi. E il suo profumo buonissimo. La sua voce, così piacevole da ascoltare mentre mi leggeva qualche capitolo di un libro, da quando mi ha raccontato che mentre ero in coma leggeva spesso per me gli ho chiesto se gli andava di continuare a farlo anche se ero sveglia, mi piaceva starlo ad ascoltare e mi rilassava.
Le sue labbra carnose ma non troppo, perfettamente delineate, e tremendamente morbide, il suo sorriso e i denti bianchi e perfetti.
E il corpo asciutto e leggermente muscoloso nonostante non fosse un grande sportivo o amante della palestra.
Ed io sono una stupida, perché mi sono accorta di provare dei sentimenti troppo forti per il ragazzo che mi ha investita e che probabilmente non vede l’ora che io esca da qua per togliersi il peso di venirmi a trovare tutti i giorni. Lo sapevo che non avrei dovuto dargli troppa confidenza, e sapevo che non avrei dovuto permettergli di passare così tanto tempo in ospedale, avrei dovuto tenere le distanze, invece no! Gli ho raccontato tutto di me, gli ho permesso di aiutarmi, ha conosciuto la mia famiglia e la mia migliore amica, io ho conosciuto sua madre e Logan, mi ha raccontato un sacco di cose su di lui, del suo passato e dei suoi progetti futuri, ma non so cosa aspettarmi da questo futuro così vicino.
Una settimana, solo una settimana e mi avrebbero dimessa… e poi? L’avrei rivisto? La famosa uscita con Claire e Logan ci sarà davvero? Non voglio insinuare che lui mi abbia mentito per tutto il tempo, ma tra una settimana le cose cambieranno io sarò a casa mia e non potrò più passare tutte le giornate in sua compagnia. Dovrei parlargliene, dovrei esprimergli i miei pensieri, ma se poi lui non dovesse essersi affezionato a me quanto io mi sono affezionata a lui farei solo la figura dell’idiota. Meglio non dire niente, e vedere cos’ha in serbo il destino per noi.
Tra un pensiero e l’altro mi dimenticai di fare colazione, l’infermiera passò a ritirare il vassoio e mi lasciò qualcosa da mangiare più tardi nel caso mi fosse venuta fame. Non mi alzai però dalla sedia, rimasi ancora seduta a contemplare il volto rilassato di Ryan che dormiva. Solitamente si svegliava prima di me, era la prima volta che lo trovavo ancora addormentato.
Improvvisamente il suo cellulare iniziò a vibrare e mi distolse dai miei pensieri, l’aveva appoggiato sul tavolino dov’ero a fare colazione, non volevo che si svegliasse così, senza guardare chi fosse risposi.
“Pronto?”
“Ryan?”
“No! Sono Nicole… “
“Oh ciao Nicole! Come stai? E perché parli a bassa voce?”
“Sto bene grazie! Ryan sta ancora dormendo e ho risposto perché non si svegliasse…”
“Dorme ancora? Strano, di solito si sveglia prima che passi l’infermiera no? Potresti solo dirgli che lo aspetto per pranzo?”
“Certo, appena si sveglia glielo dirò!”
“Grazie mille! Sveglialo tu! Digli pure che te l’ho detto io se si arrabbia …”
“Lo lascio dormire ancora un po’, sta dormendo così profondamente…”
“Ahahah ok come non detto! Chissà che avrà fatto stanotte per essere così stanco! Passo a trovarti nel pomeriggio con Ryan! Buona giornata!”
“Ok va bene, grazie, buona giornata anche a te!”
Chiusi la chiamata e riposi il cellulare sul tavolo, la tentazione di svegliarlo era forte ma non sapevo se si sarebbe arrabbiato, e non mi andava di litigare.
Perciò ritornai nel mio letto, presi il mio libro e cominciai a leggere, per tenere la mente occupata.
 
Era ormai passata un’ora e Ryan ancora dormiva, così decisi di andare a svegliarlo, magari non stava bene…
Mi avvicinai piano al letto e provai a chiamarlo, ma non dava nessun segno… così mi avvicinai di più al suo orecchio, poggiai una mano sulla sua spalla e riprovai a chiamarlo…
“Ryan!”
Niente.
Allora alzai un po’ il tono della voce “Ryan! Svegliati!”
Si girò di scatto, io ero ancora abbassata per essere vicina al suo orecchio, e improvvisamente mi ritrovai i suoi occhi puntati nei miei, era talmente vicino che potevo sentire il suo respiro sul mio volto, anche lui era sorpreso di trovarmi così vicino, aveva gli occhi spalancati, feci per spostarmi ma mi trattenne dalla mano che posavo sulla sua spalla.
“Ciao”
Io non potevo stargli così vicino ancora per molto… quindi feci finta di niente, e pian piano mi sollevai…
“Buongiorno! Non pensavo fossi un dormiglione, ti sei sempre svegliato prima di me… Mi stavo quasi preoccupando. Stai bene?”
Detto ciò spostai la mano dalla spalla alla sua fronte per sentire se avesse la febbre.
“Sì sto bene, tranquilla! E tu sei in piedi senza le stampelle! Cosa ti ha detto il fisioterapista?”
“Di non mettere tutto il peso sulla gamba, ma io sono appoggiata al letto! Perché hai addosso i Jeans? Non ti sei cambiato ieri sera per dormire?”
“Ehm… si ecco… io sono uscito a fare due passi …”
“Stanotte?”
“Sì… “
“Ma ti sei completamente bevuto il cervello?”
“Non riuscivo a dormire, avevo troppi pensieri per la testa, mi serviva una boccata d’aria…”
Gli feci segno di farsi un po’ in la e lasciarmi un pochino di spazio sul letto, mi misi seduta accanto a lui, presi la sua mano e la carezzai delicatamente, come lui faceva con me…
“C’è qualcosa che non va? Se vuoi parlarne puoi farlo con me…se ti va…”
Si alzò a sedere sul letto anche lui in modo da potermi guardare bene negli occhi…
“Va tutto bene davvero! Non pensare che io non voglia parlare con te, anzi! È solo che non vorrei farlo adesso, ti vorrei dire tutto ciò che mi passava per la testa stanotte… ma non adesso…”
“Ok, quando ti sentirai pronto me ne parlerai, non devi sentirti in obbligo però… magari preferisci parlarne con Logan o qualcun altro… “
“Ne parlerò sicuramente con te! Ma non oggi… “
“Va bene. Ehm prima Logan mi ha chiesto di dirti che oggi ti aspetta per pranzo…”
“Quando l’hai visto? È venuto qui?”
“Ehm, a dire il vero no… spero che non ti arrabbierai … ma mentre dormivi il tuo telefono ha iniziato a vibrare, e io non volevo che ti svegliassi così ho risposto… scusa!”
“Hai fatto bene! Grazie! Non avrei potuto richiamarlo perché è a lezione… Sbaglio o mi sembri un po’ triste?”
“N-no ti sbagli, non sono triste! Guarda, non vedi come sorrido?”
E cominciai a fare smorfie per far sorridere anche lui…
“ahahah ok, va bene, diciamo che ti credo! Se vorrai, io sarò qui…”
“Ehi ma che stai dicendo ?!? sei tu quello pieno di pensieri, sono io che dovrei consolare te, non il contrario!”
“Allora vieni qui, ho bisogno di un abbraccio!”
Non me lo feci ripetere due volte, lo abbracciai subito…
“Che profumo usi? Lo voglio comprare anche io, anche se è da uomo non mi importa… mi piace comunque“
Lo sentii sghignazzare… uomini!! Si montano subito la testa…
“Non ho addosso nessun profumo adesso… “
Mi staccai subito da lui…
“Dici sul serio?”
Lui annuì! E io lo abbracciai di nuovo…
“Beh, hai un buon profumo…”
“Grazie. Anche tu! Profumi di pesca…”
“È lo shampoo per i capelli… io adoro le pesche!”
“Sono il mio frutto preferito!”
“Vedi di non mangiarmi i capelli!”
“Ahahah la tentazione c’è, farò il possibile per resistere..”
Non mi sarei più staccata da lui, ma dovevo farlo. Sciolsi l’abbraccio e prima di staccarmi completamente gli diedi un leggero bacio sulla guancia.
Lui spalancò gli occhi e inizialmente mi guardò con un espressione che sembrava stupita… per poi regalarmi uno dei suoi più bei sorrisi.
“Grazie, ora mi sento meglio!”
“Figurati, se basta così poco…”
“Fidati, hai fatto molto più di quello che credi… “
 
 

POV RYAN

 
Il resto della mattinata passò velocemente, la aiutai a camminare un po’ senza le stampelle, e le lessi qualche capitolo del solito libro.
Mentre mi stavo preparando per uscire e andare da Logan arrivò Danielle, che avrebbe passato la pausa pranzo assieme a Nicole.
“Oh Ciao Ryan, non credevo di trovarti ancora qui…”
“Salve Danielle, stavo giusto per uscire… “
“Buon appetito allora!”
“Grazie! Anche a voi! A più tardi Nicole…”
“Ciao Ryan, a dopo!”
La guardai un istante prima di uscire, avrei voluto darle almeno un bacio sulla guancia prima di uscire ma la presenza di sua madre mi metteva un po’ in soggezione, sapevo di piacerle, ma non sapevo se sarebbe stata d’accordo che tra me e sua figlia ci fosse qualcosa di più intimo oltre alla semplice amicizia che si era creata, dopotutto l’avevo pur sempre investita, quindi non sapevo come l’avrebbe presa…
Una volta uscito dalla stanza, corsi verso l’uscita principale, avevo bisogno di nuovo di un po’ d’aria fresca…
Fuori dall’ospedale feci un respiro profondo e mi avviai verso la mia auto, sarei andato a prendere Logan all’uscita dell’università e saremmo andati a mangiare in un pub li vicino, come ci era solito fare.
Quando arrivai sotto l’università lo trovai già fuori ad aspettarmi..
“Hei! Sono in ritardo?”
“Ciao! No, sono uscito qualche minuto prima…”
Senza dire più niente partimmo per andare a pranzo. Il pub era vicino all’università quindi il viaggio in auto durò poco, rimanemmo in silenzio finché non entrammo nel locale e fu Logan a rompere il silenzio…
“Ha risposto Nicole stamattina al tuo telefono… “
“Sì lo so, me l’ha detto… “
“Non sei riuscito a dormire vero?”
“Sono uscito a fare due passi perché non riuscivo a dormire, poi una volta rientrato finalmente mi sono addormentato ma era tardi, quindi quando hai chiamato dormivo ancora..”
“E con lei com’è andata stamattina?”
“Come al solito…”
“Non pensi sia il caso di parlarle?”
“Non lo so Logan.. lei mi piace davvero, e stamattina mi ha chiesto se c’era qualcosa che non andava visto che stanotte sono uscito perché non riuscivo a dormire.. ma io le ho detto che va tutto bene…”
“Cosa ti blocca Ryan? Non hai mai avuto problemi a parlare con le ragazze”
“Lo so ma stavolta è diverso, la situazione è diversa… io non so se anche lei prova lo stesso per me! È questo che mi blocca!”
“Solitamente quando ti dichiari ad una ragazza non sai mai se lei prova lo stesso per te, non è una novità questa… “
“Le ho detto che le vorrei parlare, che vorrei dirle tutto quello che mi passa per la testa ma non ora… “
“E quando? Non sono cose che devi programmare, lo fai quando ti senti di farlo! Non ti capisco, quando ieri ti ho scritto ALLORA BACIALA e tu mi hai risposto che hai già in mente qualcosa da organizzare, stentavo a riconoscerti! Tu non sei così, tu hai sempre colto al balzo le occasioni.. e ora hai paura di essere respinto?”
“Sì, ho tremendamente paura di essere respinto, è una situazione strana Logan, lei è in ospedale, e sinceramente vorrei dirle tutto una volta uscita da li per rendere le cose più reali, perché una volta uscita sarà tutto diverso. Ma allo stesso tempo vorrei dirle tutto adesso, per paura che magari non riuscirò più a vederla una volta uscita. Quando ti ho detto che ho in mente qualcosa stavo pensando di “festeggiare” il suo ultimo giorno in ospedale, chiaramente non posso portarla fuori, ma potrei organizzarle una cena diversa, far portare qualcosa di diverso dal cibo della mensa dell’ospedale, come una specie di appuntamento, e farle capire che vorrei vederla anche fuori.”
Nel frattempo passò la cameriera per le ordinazioni…
“Non è meglio se aspetti che esca e la porti a cena in un posto come si deve?”
“E se non accetterà? Se organizzo qualcosa in ospedale sono sicuro che non scapperà!”
“Oddio Ryan che pensieri contorti fai? Se lei non dovesse accettare e tu la trattieni comunque in ospedale sarebbe peggio! Parlale, non fare lo stupido! Dille semplicemente che ti piacerebbe uscire con lei e che non vuoi smettere di vederla… è così difficile? Se non vuoi baciarla in ospedale perché la cosa non ti sembra “reale” puoi aspettare, la bacerai quando uscirà. E poi non penso proprio che rifiuterebbe il tuo invito!”
“Perché non dovrebbe rifiutare?”
“Perché dovrebbe rifiutare?”
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda!!”
“Non evitare il discorso, perché pensi che dovrebbe rifiutare? Non devi dichiararle il tuo amore subito, devi semplicemente invitarla a cena e dirle che non vuoi perdere i contatti con lei. Dovrebbe rifiutare una cena con un amico?”
“Ecco appunto! Un amico!! Se lei volesse solo un’ amicizia da me?
“Lo scoprirai quando uscirete. Non possiedo ancora una palla di cristallo…”
“Uff… “
“Non sbuffare con me Ryanuccio! Sembri un bambino che non ha ricevuto il giocattolo che desiderava!”
“Vaffanculo Logan!”
“Ecco! Ora ti riconosco!”
Mentre mangiavamo cambiammo discorso, le accennai qualcosa di Claire e lui parve subito curioso di conoscerla…
 
Una volta usciti dal pub mi chiese a che ora sarei tornato in ospedale…
“Pensavo di andare per l’orario di cena, volevo prima tornare a casa, stare un po’ con mia madre visto che mio padre è ancora via, farmi una doccia e andare … perché?”
“Volevo venire anche io a farle visita, è diverso tempo che non vengo più…”
“Se vuoi allora andiamo un po’ prima, ti vengo a prendere e poi…”
“Non ti preoccupare, stai pure con tua madre, vado solo io, tanto non mi fermo per molto tempo… volevo solo vedere come sta… Tranquillo non le dirò niente.”
“Ok, come vuoi… “
“Bene, ci sentiamo più tardi allora… “
“Ok, ciao Logan, grazie per la chiacchierata… “
Mi fece un cenno con la mano segno che non c’era bisogno di ringraziarlo e se ne andò… Il fatto che andasse da solo a trovarla mi preoccupava, e non poco, non sapevo cos’avesse in mente, speravo solo che tenesse chiusa quella bocca!! Le avrei parlato io, aveva ragione Logan, aspettare non avrebbe risolto niente, era martedì e sabato mattina l’avrebbero dimessa. L’avrei invitata a cena il sabato sera, e le avrei detto che mi piace!
Sperando che Logan tenesse la bocca chiusa…
 
 

LOGAN POV

 
Ero nel parcheggio dell’ospedale, appena sceso dall’auto, stavo andando a trovare Nicole.
Sicuramente non le avrei detto niente di quello che mi ha detto Ryan a pranzo, ma volevo capire quanto lei fosse coinvolta. Volevo sapere se Ryan avrebbe avuto qualche possibilità oppure no, soprattutto volevo capire perché era così insicuro, magari c’era la possibilità che a lei non interessasse nulla di lui. Non mi parlava molto del tipo di rapporto che c’era tra di loro, sapevo che erano diventati amici, che parlavano molto, leggevano, guardavano qualche film. Si divertivano insieme, non capivo però di cosa avesse paura, oggi avrei fatto chiarezza su questi miei dubbi e nel caso in cui a lei non interessasse avrei detto a Ryan di lasciare perdere, dopo la delusione avuta da Rachel non mi sembra proprio il caso di ricevere un rifiuto anche da Nicole… quindi gli avrei detto di aspettare, e non affrettare le cose.
Bussai alla porta della stanza, e Nicole rispose immediatamente…
“Avanti..”
“Permesso… Ciao Nicole!”
“Ciao Logan! Come stai? Sei qui solo?”
“Ti ho portato questi cioccolatini, dove te li lascio? Sto bene grazie e tu come stai? Ti vedo in forma! Sì sono solo, Ryan verrà più tardi e io preferivo venire nel pomeriggio…”
“Dalli pure a me i cioccolatini, ho proprio voglia di dolci.. grazie! Sto molto bene, non vedo l’ora di tornarmene a casa … siediti pure..”
“Non pensavo di trovarti sola… di solito c’è sempre qualcuno .. “
“Dopo pranzo sono venuti mio padre e mio fratello, sono andati via poco fa…”
Mi sedetti sulla poltroncina e mi fermai a guardarla un attimo…
“C’è qualcosa che non va? Perché mi guardi cosi?”
“No, va tutto bene, semplicemente ti trovo molto bene, l’ultima volta che sono venuto non stavi molto bene… sono felice di vederti così…” Era nervosa… lo vedevo… non aveva molta confidenza con me, ci eravamo visti solo un paio di volte quindi non potevo darle torto, non sapeva dove guardare o cosa dire. Mi faceva ridere, immagino come saranno stati i primi giorni in presenza di Ryan… continuava a giocare con il bracciale che indossava, forse per tenere occupata la mente o per risultare meno nervosa…
“Quello è il famoso braccialetto che ti ha regalato Ryan?”
“Sì, me l’ha regalato lui… è famoso?”
“Se è famoso? Tu non ti immagini nemmeno le seghe mentali che si è fatto prima di decidersi a dartelo!! Continuava a chiederci se fosse il caso di dartelo sul serio, perché lui l’ha comprato d’impulso, senza pensarci su, e visto che vi conoscete da poco non sapeva se dartelo o meno! E vedo che finalmente si è deciso!! Ha persino chiamato sua sorella a Londra per chiederle consiglio…”
“Me lo ha dato ieri…”
“Ti piace?”
“Tantissimo!”
“Bene, sono contento! Sai, di solito lui non è così, se ha in mente una cosa la fa e basta, siamo rimasti tutti un po’ stupiti di questa insicurezza con te… non sa come comportarsi…”
“Perché? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
“No, assolutamente. Non so nemmeno io sinceramente il perché… credo sia tutta la situazione.. sai l’incidente, l’ospedale… magari ha solo paura di come potresti reagire tu… “
“Effettivamente i primi giorni non l’ho trattato molto bene… però ultimamente mi sembrava che andasse bene… i-io mi sono affezionata davvero a lui, ha fatto molto per me dal giorno dell’incidente, e credevo che si fosse creato u-un buon rapporto tra noi…io non immaginavo che lui… “
“Ok ok, hai frainteso ciò che ho detto. Tra voi si è creato indubbiamente una bellissimo rapporto in poco tempo, solo che la situazione è un po’ diversa da una qualsiasi altra situazione in cui due persone si conoscono… e credo che questo lo terrorizzi un po’… io dall’esterno mi sono reso conto di quanto voi stiate bene in compagnia l’uno dell’altra… la domanda è: Voi ve ne rendete veramente conto?”
“Non ti seguo…”
“Intendo dire che non so se voi vi rendiate conto del fatto che questa può essere un’amicizia vera, nata in una situazione diversa… non ci dev’essere per forza una fine a tutto questo… “
“Intendi quando sarò dimessa?”
“Esattamente…”
“Questo non lo so… io sinceramente non so perché lui ha continuato a venire a trovarmi tutti i giorni. Inizialmente si sentiva in colpa… ma ora sto bene e sa che non ce l’ho con lui…”
“Sappi che il senso di colpa l’ha avuto per poco tempo… quando eri ancora in coma veniva per piacere e non per senso di colpa, chiaramente quando ti sei svegliata e stavi male può averti dato quell’impressione, ma lui si è affezionato a te ancora prima che tu sapessi della sua esistenza..”
“Ne sei sicuro?”
“Assolutamente!”
 
 

RYAN POV

 
Decisi di fermarmi direttamente a prendere le pizze, tanto ero sicuro che Nicole avrebbe mangiato più volentieri una pizza che il menu dell’ospedale…
Bussai alla porta e senza attendere risposta entrai come era d’abitudine, ormai sapeva più o meno quali erano i miei orari…
Una volta entrato mi trovai di fronte Logan intendo ad indossare la giacca…
“Hei Logan, come mai ancora qui?”
“Me ne stavo andando adesso… sono arrivato un pochino più tardi del previsto… come mai quelle pizze?”
“Io non ho ancora cenato, e visto che il cibo di qui fa schifo ne ho presa una anche per Nicole..”
“Capito… beh allora io tolgo il disturbo”
“Ciao Logan, grazie della visita e… della chiacchierata..”
“Ahaha sei la seconda che mi ringrazia per la chiacchierata oggi. Figurati, mi ha fatto piacere rivederti. Buon appetito a tutti e due…”
E con quelle parole uscì dalla stanza…
“Hai portato la pizza anche per me?”
“Sì, so che l’abbiamo mangiata ieri ma non ho avuto tempo di prendere altro, questa volta è della pizzeria però!”
“Va benissimo! Sai che la adoro… se mi aiuti ad alzarmi ti faccio compagnia al tavolo…”
“Sicura? Hai camminato parecchio stamattina…”
“Guarda che faccio solo pochi metri e mi siedo, dai aiutami.. sono stanca di stare a letto”
La aiutai ad alzarsi e la accompagnai fino alla sedia…
“Grazie!”
“Allora… Chiacchierata interessante con Logan?”
“Mh, si abbastanza. Sei tu l’altra persona che l’ha ringraziato?”
“Sì…”
“Chiacchierata interessante la tua?”
“Mh, si abbastanza.” Risposi facendole il verso.. e lei in risposta mi fece la linguaccia!
“Avete parlato di quello che ti turbava stanotte?”
“Sì, più o meno… però vorrei parlarne con te. Ho una domanda che mi tormenta…”
“Dimmi tutto…”
“A partire da sabato io e te ci vedremo ancora?”
La vidi trattenere una risata, che non riuscii ad interpretare…
“Ti faccio ridere?”
“No, è che me lo sono chiesta anche io..”
“E cosa ti sei risposta?”
“Che avevo paura di fare la figura dell’idiota se te l’avrei chiesto…”
“Quindi l’hai lasciata fare a me?”
“Ahaha sì, così è più divertente…”
“Per me non molto..”
“Suvvia, non fare il permaloso! Tu avrai ancora voglia di vedermi?”
“Sì! E tu… ?”
“Anch’io”
Non mi serviva uno specchio per capire che stavo sorridendo come un cretino…
“Allora sabato sera verresti a cena con me? Sempre che tu non abbia già altri impegni con la tua famiglia, in tal caso potremmo fare domenica, o lunedì, oppure martedì…”
“Ahahah non perdi tempo eh? Sabato sera va benissimo!”
“Bene!”
“Sarebbe un appuntamento per caso?”
“Beh, sì, cioè solo se anche tu vuoi che lo sia… insomma..”
“Ok, va bene! Ora mangia che si raffredda!”
Era andata meglio di quello che mi aspettavo… ed ero felicissimo, ora sarebbe stato difficile comportarmi normalmente nei prossimi giorni.
 
Dopo cena decidemmo di guardare un film, Nicole mi fece un po’ di spazio nel letto da parte a lei, solitamente rimanevo seduto sulla poltrona, ma diceva che così saremmo stati più comodi, ed effettivamente aveva ragione. Come al solito dopo pochi minuti di film lei si addormentò con la testa poggiata sulla mia spalla. Quella mattina aveva fatto sul serio più attività del solito quindi doveva essere parecchio stanca. Per stare più comodi le avvolsi un braccio dietro alla schiena e la strinsi di più a me, feci talmente piano che lei non si svegliò. Una volta finito il film non sapevo se fosse stato il caso di alzarmi e andare nel mio letto o se sarei potuto rimanere li con lei. Poi pensai che forse non era il caso di affrettare le cose, quindi lentamente lasciai quell’abbraccio e di malavoglia mi allontanai da lei. Le rimboccai le coperte e mi avvicinai per darle un bacio sulla fronte, ma senza rendermene veramente conto, cambiai direzione e le diedi un leggero bacio a stampo sulle labbra dolci e morbidissime.
Consapevole del fatto che lei stesse ancora dormendo e che quindi non se ne sarebbe ricordata, andai a cambiarmi e mi misi a dormire.
 
 

NICOLE POV

 
Non riuscivo a capire se stavo sognando oppure se era tutto vero, Ryan mi aveva appena dato il bacio della buonanotte. Mi aveva davvero baciata sulle labbra, probabilmente pensava che stessi dormendo, invece quando si è alzato nonostante abbia fatto tutto molto piano la mancanza del calore del suo abbraccio mi ha fatta svegliare. E per fortuna ho tenuto gli occhi chiusi…





Eccomiiii :D
so di essere un po' in ritardo rispetto alla pubblicazione degli altri capitoli...
Ma ho avuto un periodo un po' pieno... ho diverse cose per la testa quindi non ho avuto tempo di aggiornare prima.
Inoltre ero proprio a corto di ispirazione!
Ho scritto questo capitolo velocemente, e sinceramente non l'ho nemmeno riletto tutto... quindi potrebbe esserci qualche errorino all'interno e vi chiedo scusa.
Vi sembrerà che sia un po' fissata con quel cappotto rosso, e probabilmente lo sentirete nominare ancora... è che mi piace un sacco!! Ce l'ho anche io e non vedo l'ora che faccia freddo per indossarlo. Ultimamente vado pazza per tutto ciò che è rosso... passerà prima o poi xD
Ho deciso di lasciarvi le immagini del vestito che indossa Nicole nel sogno e del suo cappottino :D
Attendo con ansia qualche vostra recensione!!
A presto!

NYwilliams ( :

Questo è il vestito di Nicole :D


Vestito di Nicole :D

e questo è il cappottinooo :D il mio è diverso ma questo mi sembrava più adatto al personaggio di Nicole ( :

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9
 
 
 
POV NICOLE
 
I giorni seguenti passarono tranquillamente, come al solito Ryan passava la notte e la mattina con me, mentre il pomeriggio arrivavano mia madre, mio padre o mio fratello.
Ogni volta che mi trovavo sola con Ryan però, mi sentivo un po’ in imbarazzo, mi aveva baciata, ok era solo un bacio a stampo, ma lui credeva che dormissi e che quindi non me ne fossi accorta, invece ero sveglia e fingere che non fosse accaduto come faceva lui mi risultava un pochino difficile. Chissà se lo ha fatto altre volte mentre dormivo veramente.
Ad ogni modo, da quella sera il nostro rapporto cambiò un pochettino, se prima quando guardavamo qualche film o mi leggeva qualche pagina di un libro, io stavo sul letto e lui sulla poltroncina, ora si sdraiava accanto a me. Solitamente a dormire tornava nel suo letto, ma è anche già capitato che ci addormentassimo entrambi prima della fine del film e quindi è rimasto a dormire con me. Inutile dire quanto mi sentii in imbarazzo la mattina seguente quando mi svegliai praticamente abbracciata a lui.
Tengo a precisare che non è tanto il fatto di essere abbracciati che mi metteva in imbarazzo, non era sicuramente la prima volta che abbracciavo un ragazzo o che ci dormivo assieme, il mio “problema” era che non sapevo cosa dirgli quando si fosse svegliato anche lui, ero sdraiata su un fianco e lui stava dietro di me e aveva un braccio attorno alla mia vita, perciò non potevo togliermi dall’abbraccio senza che si svegliasse. Alla fine mi ero preoccupata per niente, probabilmente ha aiutato il fatto che fossi di spalle, perché appena mi accorsi che si era svegliato, chiusi di nuovo gli occhi e feci finta di dormire, lui approfittò del fatto che stessi ancora dormendo per coccolarmi ancora un po’, e io mi beai del calore di quell’abbraccio, della dolcezza di quelle carezze e della morbidezza di quei baci sui capelli che solo lui riusciva a trasmettermi. Continuai a far finta di dormire finché lui non si alzò, dai rumori riuscì a capire che si era vestito e che era uscito dalla stanza probabilmente per prendere la colazione, perciò decisi di aprire gli occhi e farmi trovare sveglia quando sarebbe rientrato.
Infatti, rientrò pochi minuti dopo con in mano, caffè, succhi di frutta e brioches presi al bar dietro l’angolo, e trovandomi sveglia mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli, che quella mattina, dopo il dolce risveglio, mi fece perdere qualche battito.
 
Quella mattina quando mi svegliai nella stanza non trovai nessuno, mi guardai attorno per cercare qualche segno che mi mostrasse che Ryan non se ne fosse già andato, ma non trovai niente, mi accorsi però che sul tavolino c’erano delle brioches e un succo di frutta, così mi alzai, guardai l’ora ed erano le 10.30…
Le 10.30?? Non ho mai dormito così tanto da quando sono qui, la mattina mi svegliavo sempre abbastanza presto.. non dopo le 8.30, non ricordavo di essermi addormentata particolarmente tardi la sera prima. Ad ogni modo mi sentivo particolarmente bene, e di buon umore, mi diressi verso il tavolo per assaporare la mia colazione, e trovai un bigliettino, mi soffermai a guardare la grafia ordinata e precisa, era una scrittura che non avevo mai visto, ero quasi sicura che fosse di Ryan e presa dalla curiosità lo lessi…
 
Buongiorno dolce Nicole,
speravo di poterti salutare di persona, ma stavi ancora dormendo
e non ti volevo svegliare. Questa mattina purtroppo non posso
tenerti compagnia, sono dovuto uscire presto per incontrare
Logan e aiutare mia madre con delle commissioni.
Ci vediamo questa sera, cercherò di arrivare il più presto possibile!
Passa una buona giornata.
Un bacio, o magari anche due.
Ryan
 
Mi dispiaceva di non poter passare la mattina con Ryan, mi ero talmente abituata alla sua presenza, che non trovarmelo in stanza appena sveglia mi creava un senso di vuoto. Anche se, devo ammettere che anche solo con quel semplice biglietto e la colazione mi fece sorridere e riuscì a mettermi di buon umore.
 
Non parlammo più dell’appuntamento, non che ci fosse molto da dire effettivamente, mi aveva invitata a cena, io avevo accettato e basta. Non sapevo però dove avesse intenzione di portarmi, eravamo ormai a venerdì e l’indomani sarei tornata a casa, l’indomani sarebbe stato quel sabato, il giorno in cui finalmente sarei potuta uscire da quell’ospedale, il giorno in cui avrei potuto respirare un’aria diversa, il giorno in cui sarei uscita con Ryan. E quel pensiero il cuore cominciava a battermi più velocemente, ero ansiosa, spaventata ed emozionata allo stesso tempo. Lo conoscevo ormai da un mese, e c’era una certa confidenza tra noi, eravamo diventati amici e parlavamo di un sacco di cose, ma al di fuori di quella stanza sarebbe stato tutto diverso, e nonostante ci conoscessimo mi sembrava di avere un primo appuntamento con un ragazzo appena conosciuto.
 
Decisi di non pensarci per il momento e di godermi il resto della mattinata, erano parecchi giorni che non sentivo più Claire, così le scrissi un sms per sapere se potevamo fare una videochiamata e chiacchierare un po’. Mi rispose subito che quella mattina non aveva lezione quindi la potevo chiamare.
Così presi il computer, mi collegai in skype ed avviai la chiamata…
“Heii Francesina!”
“Buongiorno Bella Addormentata! Come stai? Che ci fai ancora in pigiama?”
“Sto bene grazie, e tu come stai? Questa mattina mi sono svegliata tardi… e ho deciso di prenderla con comodo…”
“Non c’è Super Ryan a tenerti compagnia?”
“No, è uscito presto. E poi non capisco… perché continui a chiamarlo Super Ryan?”
“Mi piace chiamarlo così! E poi l’hai visto? Immagina che visione con la tutina di Supermann addosso!!”
“Grazie per avermici fatto pensare, ora quando lo vedrò non riuscirò a togliermi dalla testa quell’immagine. Sai che figura?!?
“Dio, Nicole ma l’hai visto quanto è bello? E che occhi ha? L’incidente ti ha fatto perdere la vista?”
“Sì, Claire ho visto tutto! E smettila di sbavargli dietro!!”
“Uh uh … noto un accenno di gelosia dietro a quell’affermazione… “
“Non sono gelosa!”
“Mh.. se lo dici tu! Come vanno le cose con lui? Racconta un po’… io sono rimasta al braccialetto, poi non mi hai più detto niente…”
“Bene, il braccialetto lo indosso sempre. E per il resto, sì va tutto bene. Ehm… domani sera andrò a cena con lui…”
“Coosaa? Domani ti dimettono giusto?”
“Esatto…”
“Quindi avete un appuntamento?”
“Ehm, s-sì, una specie di appuntamento…”
“Ti ha invitata lui?”
“Sì!”
“Allora non è una specie di appuntamento! È un appuntamento vero e proprio! Quando te l’ha chiesto? Come te l’ha chiesto? E tu come hai reagito? Avresti dovuto chiamarmi subito per raccontarmelo… da quanto tempo lo sai?”
“Me l’ha chiesto tre giorni fa. Il giorno dopo che ci siamo sentite e mi ha regalato il braccialetto. Semplicemente mentre stavamo cenando mi ha detto che vorrebbe vedermi ancora una volta dimessa e mi ha chiesto se mi andava di cenare con lui sabato sera. E io ho accettato.”
“Dovrei arrabbiarmi perché hai aspettato così tanto per dirmelo! Ma sono troppo eccitata all’idea che uscirai con lui. Quindi la prima sera che passi fuori da li, la trascorrerai con lui…”
“Perspicace…”
“Dove ti porta? Sai già cosa indosserai?”
“Non ho idea di dove mi voglia portare. Per quanto riguarda quello che indosserò ho già una mezza idea… ma magari non è adatto…”
“Devi assolutamente chiederglielo allora! E cosa indosserai?”
“Beh, qualche giorno fa ho fatto un sogno. Ero a casa e Ryan mi veniva a prendere per uscire a cena. E nel sogno indossavo quell’abito nero che ho comprato con te prima che partissi…quindi pensavo di mettere quello… che dici?”
“Dico che quell’abito di sta divinamente, e che sarebbe perfetto per farlo cadere ai tuoi piedi! Devi chiedergli dove ti vuole portare o per lo meno come ti devi vestire. Se vuole andare in pizzeria un abito del genere è un po’ esagerato. Naaa ma sicuramente non ti porterà in pizzeria, almeno lo spero!”
“A me piace la pizza… e lui lo sa… “
“Sì, anche a me piace la pizza, ma solitamente se hai un appuntamento non ti portano in pizzeria!”
“Mh, già… sono un po’ nervosa Claire. È da quando Liam è andato a New York che non esco con un ragazzo…”
“Non ti preoccupare, lo conosci già, quindi andrà tutto bene. Ad ogni modo chiamami prima che ti venga a prendere, voglio vedere come sarai bella!”
“Ti chiamerò sicuramente. Sai… l’altro giorno è venuto David a trovarmi…”
“Il tuo insegnante?”
“Sì, lui!”
“E che ti ha detto? Puoi continuare a cantare giusto? E per il contratto discografico?”
“Sì, posso continuare a cantare. Beh quello non è annullato, ma semplicemente rimandato. Dice che ha qualche progetto in mente ma che guarderemo con calma, ha parlato con i medici e dicono di non mettermi troppo sotto pressione perciò aspettiamo e facciamo le cose con calma.”
“Beh, è una buona cosa no?”
“Sì, sono felice di poter continuare. E fare le cose con calma va più che bene!”
“Bene, non vedo l’ora di sentirti alla radio! Sei pronta a tornare a casa? Andrai dai tuoi finché non ti sarai ripresa completamente?”
“Guarda che io mi sono ripresa! Sono prontissima! No, non credo che andrò dai miei, voglio provare a tornare a casa mia, se vedo che riesco ad arrangiarmi bene da sola allora rimango, altrimenti andrò da loro per un po’. Mi manca un sacco la mia casetta, e sai che potrai tornare a stare da me quando torni dalla Francia vero?”
Claire ha sempre voluto andare a stare per conto suo, ma i suoi genitori hanno sempre pensato che non fosse pronta ad una cosa del genere, così quando io mi sono trasferita le ho proposto di venire da me, così ci saremmo date una mano a vicenda.
“Certo! Non vedo l’ora di tornare da te. La Francia è bellissima e mi sto divertendo un sacco, ma tu mi manchi troppo, e poi voglio vedere Super Ryan di persona!!”
“Ahaha te lo presenterò sicuramente! Vuole già organizzare una cena per me, te, lui e il suo migliore amico.”
“Se è bello come lui considerami già li!”
“Sono diversi, ma è molto carino anche Logan!”
“Non vedo l’ora! Forse ora è meglio che torni a studiare, e che tu vada a cambiarti! Ci sentiamo domani sera ok?”
“Certo Claire, a domani! Un bacio.”
“Sono così eccitata che non so se riuscirò a studiare! A domani bellezza!”
E chiuse la chiamata.
 
Mi alzai dalla sedia, e siccome ero stanca di indossare sempre il pigiama presi un paio di leggins e una maglia un po’ lunga e andai a farmi una doccia, a breve sarebbe sicuramente arrivata mia madre perciò era meglio darsi una mossa. Decisi di lavarmi anche i capelli, così avrei avuto più tempo per prepararmi domani sera.
Li asciugai e li raccolsi in una coda alta, mi vestii e quando uscii dal bagno mi accorsi che mia madre era già arrivata e avevano anche già portato il pranzo.
“Ciao mamma, non ti ho sentita arrivare.”
“Ti stavi asciugando i capelli quando sono entrata… come stai? Pronta a tornare a casa? Ho pensato che potresti venire da noi all’inizio…”
“Sto bene grazie, non vedo l’ora di tornare a casa. No grazie, vorrei provare a tornare a casa mia, se poi vedo che non riesco da sola verrò da voi.”
“Sicura? Domenica a pranzo ho invitato un po’ di parenti per festeggiare il tuo ritorno… quindi potresti dormire direttamente da noi domani sera sarebbe più comodo…E pensavo che potremmo invitare anche Ryan, è stato così gentile con te che invitarlo a pranzo mi sembra il minimo…”
“Domani sera non posso… ho un impegno…”
“Che impegno? È il primo giorno che passi a casa e hai già un impegno?”
“Esco a cena con Ryan…”
“Ohh capisco…”
“Mamma togliti quel sorrisino dalla faccia!!”
“Ok, scusa… sappi solo che lui mi piace e hai la mia benedizione!”
“Oddio, usciamo solo a cena, non montarti la testa!”
“Lo so .. ma sai… da cosa nasce cosa…”
“Sì, vabbè. Devo invitarlo a pranzo allora?”
“Mi farebbe piacere che venisse, sempre se anche tu sei d’accordo e se lui non ha altri impegni”
“Non c’è problema, stasera quando arriva glielo chiedo e ti faccio sapere ok?”
“Perfetto!”
Mia madre rimase con me quasi tutto il pomeriggio, e mi aiutò a preparare tutte le cose e a sistemare un po’ in modo da non dover fare tutto l’indomani. E se ne andò quando arrivarono a portarmi la cena.
Inizialmente pensai di aspettare Ryan e cenare con lui, ma dopo mezz’ora non era ancora arrivato, perciò cominciai a mangiare guardando distrattamente qualche programma alla tv.
Quando ormai avevo già finito di mangiare sentii bussare alla porta ed entrò Ryan con il fiatone.
“Ehi! Stai scappando da qualcuno?”
“Ciao! No, è che ho cercato di arrivare il prima possibile, e ho corso dalla macchina fino a qui. Visto che non sono riuscito ad arrivare per la cena ho portato il dessert.”
“Mhh sei arrivato al momento giusto allora! Ho appena finito la cena. Cosa mi hai portato di buono?”
“Torta al cioccolato fatta da mia madre”
La posò sul tavolino, tagliò una fettina per me e una per lui. Feci per alzarmi e raggiungerlo ma mi disse di rimanere a letto e me la portò, lui si accomodò sulla poltroncina. Diedi un morso a quella bella fetta di torta dall’aspetto tanto invitante e rimasi senza parole…
“Oddio tua madre è una maga! È la torta più buona che abbia mai mangiato! Peccato che sia già sposata, altrimenti l’avrei sposata io!”
“Chi? Mia madre?”
“Mh mh. Mamma mia questa torta è così… mhhh non mi vengono le parole per descriverla…”
“… Orgasmica?..”
“Oh, non mi aspettavo una definizione così, però calza a pennello!”
“Già..”
“Oh si, prima che mi dimentichi… oggi è venuta a trovarmi mia madre. Domenica ha invitato qualche parente a pranzo per festeggiare il mio ritorno… e mi ha chiesto di invitare anche te. Sempre se non hai altri impegni, le farebbe molto piacere che venissi…”
“Domenica? Torna mia sorella da Londra… ma dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Può andare mio padre a prenderla all’aeroporto quindi sì, posso esserci per pranzo!”
“Bene! La avviso subito allora!”
Mi alzai per prendere il cellulare, Ryan provò a trattenermi dicendomi che me lo avrebbe portato lui ma non glielo permisi. Presi il cellulare e avviai la chiamata…
“Pronto?”
“Ciao mamma… aaaaaaahhh!!!”
“Nicole?!? Che è successo?”
Ryan indispettito dalla mia testardaggine mentre ero al telefono e mi stavo dirigendo verso il letto mi prese per i fianchi e mi mise seduta sulle sue gambe. Gli lanciai uno sguardo minaccioso e lui in risposta mi fece la linguaccia. Ma non mi lasciò andare, mi tenne lì in braccio a lui.
“Niente mamma… Ryan mi ha spaventata…”
“È li con te?”
“Sì, è arrivato da poco! Comunque ti chiamo per dirti che può venire a pranzo domenica!”
“Oh bene, sono contenta! Salutamelo tanto!”
“Certo lo farò, ti lascio finire di cenare allora!”
“Non abbiamo ancora cominciato a dire la verità, tuo padre è appena arrivato! Buona serata tesoro.”
“Anche a te mamma, ciao!
Poggiai il telefono sul comodino e mi rivolsi a Ryan..
“Ma sei scemo?!? Mi hai fatto prendere un colpo… mia madre ti saluta comunque…Ora puoi mettermi giù!”
“Te lo sei meritata! Quante volte ti ho detto che sono qui per aiutarti? Tu ti ostini a far sempre tutto da sola!”
“Da domani sarò a casa da sola! Devo arrangiarmi a fare le cose! E poi posso camminare devo solo evitare di fare troppi sforzi. Mettimi giù!”
“No! Oggi non ti ho vista tutto il giorno e stamattina me ne sono andato senza salutarti. Ora voglio tenerti un po’ qui con me!”
Beh.. se proprio insiste… chi sono io per rifiutare? Così mi rilassai e mi lasciai cullare dal suo abbraccio…
“Profumi ancora di pesca… mi viene voglia di mangiarti…”
“Risparmia l’appetito per domani sera… A proposito, dove hai intenzione di portarmi?”
“E tu ti aspetti davvero che te lo dica?”
“Perché non dovresti?”
“… preferisco farti una sorpresa…”
“Uffa!! Puoi dirmi almeno cosa devo indossare?”
“Qualcosa di elegante…”
“Mhh .. ok! E così torna tua sorella?”
“Sì, si ferma solo per una settimana però, a quanto pare vuole presentarci un ragazzo… Ci parla di lui da parecchio tempo e ora vuole presentarcelo.”
“Sei emozionato?”
“Per cosa? Per mia sorella o per il suo ragazzo?”
“Entrambe le cose…”
“Sì, un po’ si, non vedo l’ora di rivedere mia sorella. E poi sembra davvero innamorata, quindi voglio conoscere colui che la rende felice.”
“Non l’hai proprio mai visto?”
“Qualche volta in Skype… sembra simpatico. Al momento però sono emozionato anche per domani sera…”
“Davvero? Anche io un po’ lo sono… Soprattutto perché non so dove mi porti, e non so cosa aspettarmi…”
“Non ci pensare… goditi la sorpresa domani. Sei stanca?”
“Un po’… oggi ho aiutato mia madre a mettere assieme le cose così è tutto pronto domani.”
“Mettiti a letto allora. Ti leggo qualcosa finché non ti addormenti?”
“Sì, pensi che riusciremo a finire il libro?”
“Non manca molto, possiamo provarci.”
Di malavoglia mi alzai dalle sue gambe, andai in bagno a lavarmi i denti e rimettermi il pigiama, tornai a letto e lasciandomi trasportare dalla sua voce profonda, poco dopo mi addormentai.
 
Il giorno successivo passò molto velocemente, dopo la colazione arrivò il medico a farmi un’ultima visita per assicurarsi che potessi tornare a casa, poi arrivarono i miei genitori e mi aiutarono a prendere le mie cose. Mia madre si accordò con Ryan per il pranzo e l’orario, uscimmo tutti assieme poi Ryan si rivolse a me e mi porse il suo cellulare…
“Scrivimi il tuo indirizzo, così so dove passare a prenderti…”
Nel frattempo i miei genitori si diressero verso l’auto… presi il cellulare, gli scrissi l’indirizzo e glielo restituii…
“Ecco qua!”
“Perfetto, passo a prenderti alle 20.00 va bene?”
“Va benissimo!”
Ci guardammo entrambi un po’ imbarazzati, nessuno sapeva cosa dire o cosa fare… Mi avvicinai e lo abbracciai, lui inizialmente un po’ sorpreso poi si lasciò andare e ricambiò l’abbraccio.
“Grazie Ryan! Grazie per tutto quello che hai fatto per me e grazie per non avermi abbandonata nonostante i primi giorni ti abbia trattato male…”
“Non serve che mi ringrazi, è stato un piacere per me passare il mio tempo conte. E poi questo non è un addio, ci vedremo stasera e anche domani a pranzo … “
“Lo so che non è un addio ma è come se fosse un nuovo inizio, un ritorno alla realtà, e ci tenevo a ringraziarti.”
Sciolsi l’abbraccio, gli diedi un bacio su una guancia e lo salutai.
“A stasera!”
“Non vedo l’ora. Ciao Nicole.”
 
Quel giorno il tempo era nuvoloso e non troppo freddo, sembrava stesse per nevicare. Il rientro a casa fu strano, ma bello. Amavo la mia piccola casetta, e ritornarci dopo due mesi era una sensazione piacevole. Mia madre era passata qualche volta a fare un po’ di pulizie, e pochi giorni prima era venuta a riaccendere i riscaldamenti in modo che non fosse freddo al mio ritorno.
Appena entrata venni subito accolta dal mio dolce Totò che venne a fare le fusa attorno alle mie gambe.
“Ciao Totò! Come sei cresciuto! Mi sei mancato un sacco!”
“Sono passata a portartelo stamattina prima di venirti a prendere. Bene noi allora andiamo, se ti serve qualcosa chiama mi raccomando.”
“Certo mamma, grazie mille!”
Chiusi la porta alle mie spalle posai la borsa sul divano e mi accomodai a fare qualche coccola al mio Totò.
Totò era il mio gatto, un siamese dal pelo lungo e due occhioni azzurri, ce l’avevo da due anni, e quando l’ho preso era ancora un cucciolo.
Rimasi seduta coccolare il mio gattino per un tempo indefinito, mi persi a ripensare a quello che era accaduto negli ultimi due mesi… L’incidente, il contratto discografico, Claire a Parigi, Ryan… soprattuto Ryan.
Quel ragazzo è stato in grado di sconvolgermi, dalla rottura con Liam mi ero chiusa in una bolla in cui pochissime persone potevano entrare, e Ryan è riuscito a farla esplodere, è riuscito a farmi sentire bene come non succedeva da tempo con la sua testardaggine, la sua gentilezza, le sue parole dolci e il suo sorriso. Decisi di non perdermi ulteriormente in pensieri vari e cominciare a sistemare le mie cose, erano ormai le 16.00 e tra 4 ore sarebbe arrivato a prendermi.
Le stampelle mi mettevano un po’ in difficoltà, riuscivo a camminare anche senza ma non potevo sforzare troppo la gamba, perciò le usai in casa tutto il giorno, così per la cena avrei potuto lasciarle a casa.
Mi diressi in camera mia e presi dall’armadio i vestiti che avrei indossato quella sera:
un completino intimo blu notte, un paio di collant, l’abito nero e il copri spalle. Preparai le scarpe e scelsi una collana con un ciondolo a forma di cuore ricoperto di piccoli diamantini e degli orecchini abbinati.
Presi il completo intimo e mi diressi in bagno per farmi una doccia.
Una volta uscita chiamai subito Claire per farmi consigliare come acconciare i capelli.
“Hei bellezza, sei già pronta?”
“No, non ancora, non so come mettere i capelli…”
“Io fossi in te li lascerei sciolti, sono così belli e mossi al punto giusto…”
“Dici? Non sono meglio raccolti?”
“No, a Ryan piacciono sciolti, non ricordi?”
“Sì che mi ricordo ma non vorrei esagerare..”
“Infilati l’abito e fammi vedere
Infilai abito e collant, misi orecchini e collana e le feci vedere…
“Sei perfetta! Ora il trucco, non troppo pesante…”
“Non ti preoccupare sai che non è nel mio stile…”
“E mi raccomando.. ROSSETTO ROSSO!”
“Ovvio!”
“Bene ti lascio finire! Divertiti bellezza!”
“Farò il possibile, grazie Claire…”
“Figurati! Salutami super Ryan… Ciaaoooo”
 
Mancava mezz’ora alle 20.00, mi truccai con calma, misi qualche goccia di profumo, infilai il copri spalle e le scarpe e scesi a prendere il cappotto. Io non ero mai in ritardo, odiavo i ritardatari e odiavo essere in ritardo, ero sempre puntuale o qualche volta in anticipo, a quanto pare anche Ryan era della mia stessa opinione perché mancavano un paio di minuti alle 20.00 quando suonò il campanello. Andai ad aprire e me lo ritrovai di fronte in tutta la sua bellezza, sorridente e con una rosa rossa in mano, i suoi occhi sembravano più blu del solito, indossava il giaccone quindi non riuscii a vedere come fosse vestito, potevo vedere solo il pantalone nero che gli fasciava perfettamente le gambe, ma il suo profumo bastò ad annebbiarmi la mente e gli sorrisi incapace di fare qualsiasi altra cosa.
RYAN POV
 
Ero in anticipo di un paio di minuti, ma decisi di suonare ugualmente, se non fosse stata pronta l’avrei aspettata, non vedevo l’ora di vederla.
Parcheggiai accanto all’abitazione, abitava in una casetta molto carina vicina al lago, era davvero un bel posto e molto tranquillo, li attorno c’erano pochissime altre case. Suonai al campanello un po’ nervoso, non sapevo cosa sarebbe potuto accadere tra di noi dopo quella serata, sapevo cosa volevo che accadesse, ma non sapevo cosa si aspettasse lei e avevo paura di rovinare tutto.
Arrivò poco dopo ad aprire e appena la vidi rimasi incantato e senza parole. Era bellissima, aveva lasciato i lunghi capelli sciolti e ondulati che le ricadevano morbidi sulle spalle, indossava un semplicissimo abito nero con una cordina dorata, le gambe coperte unicamente da un leggero collant. Quegli occhi, truccati in modo da apparire ancora più grandi e profondi, quelle labbra rosse, che non mi permettevano di pensare ad altro che baciarla. Non so per quanto tempo rimasi imbambolato a guardarla, fu lei a rompere il silenzio…
“Ciao, sei in anticipo! Entra pure, prendo il cappotto e sono pronta.”
“Ciao. Sei… Sei bellissima stasera, cioè, non solo stasera, ma sei davvero… wow!”
“Oh, ehm… Ti ringrazio. Anche tu sei…ehm.. sì.. anche tu stai bene…”
Era così carina quando era in imbarazzo, arrossiva subito in volto e iniziava a balbettare e io volevo solo baciarla e tranquillizzarla! Dio!! Cominciava a fare caldo, ed eravamo solo a inizio serata.
“Grazie! Questa è per te…” e le porsi la rosa, lei la prese, inspirò il profumo e mi sorrise, e il suo era il sorriso più bello che avessi mai visto…
“Grazie. Accomodati pure, la metto in un vaso, prendo il cappotto e sono pronta. Posso offrirti qualcosa nel frattempo? Non ho molto a dire la verità, devo ancora fare la spesa.”
“Sono a posto così grazie. Non ti preoccupare, fai pure con comodo, non abbiamo fretta…”
Detto ciò mi lasciò in salotto e sparì prima in cucina e poi a prendere il cappotto…
 
 
NICOLE POV
 
Misi la rosa in un vaso e andai a recuperare il cappotto nell’armadio in fondo al corridoio.
Quando tornai in salotto trovai Ryan seduto sul divano che coccolava il mio gattone che per farsi carezzare meglio si era sdraiato a pancia in su. Nel frattempo si era tolto la giacca e potei notare che indossava un completo nero, con una camicia bianca e una cravatta. Mi fermai un attimo a contemplarli, non mi poteva vedere perché ero proprio vicino all’angolo tra il corridoio e il salotto. Quel completo gli stava divinamente, ero abituata a vederlo in tuta o con jeans e felpa, e stava bene comunque, mi venne in mente l’immagine di lui che indossava la tutina da Superman, e credo proprio che sarebbe stato divinamente anche con quella, anche perché il blu era in tinta con i suoi occhi… ok basta! Meglio farmi vedere o potrebbe insospettirsi….
“Vedo che hai conosciuto il mio Totò!”
“Si, è adorabile e così coccoloso…”
“Da quel lato ha preso da me, adoriamo le coccole vero Totò?”
E mi avvicinai anche io ad accarezzarlo. Ryan mi guardava intensamente e io non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, i suoi occhi erano in grado di ipnotizzarmi, quando mi perdevo a guardarli non capivo più niente, in questo momento avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa che glielo avrei permesso.
“È fortunato chi ti può fare le coccole…”
“Al momento non c’è nessuno che me le fa…”
“Pensi che potrei essere il prossimo?”
“Devi chiedere a Totò, è lui l’uomo di casa.”
“Non credo ci siano problemi, penso di essergli simpatico”
“Mhh, vedremo. Dovrai meritartelo.”
“Farò il possibile. Mi piace casa tua! È piccolina ma molto accogliente, ci vivi da sola?”
“Claire viveva con me prima di partire, penso che tornerà qui anche al suo rientro. Vogliamo andare?”
“Certo, andiamo! Niente stampelle stasera?”
“No, se mi aiuti e non mi fai correre dovrei riuscire anche senza.”
“Sicura?”
“Non ricominciare! Sì, sono sicura, le ho usate oggi a casa, cammino piano e vengo senza. Non si intonano con il vestito…”
“Ahaha ok non dico più niente!”
Mi porse il suo braccio in modo che potessi reggermi a lui e ci dirigemmo verso la sua auto.
 
Passai quasi tutta la durata del viaggio a cercare di convincerlo a dirmi dove mi stava portando, ma ogni tentativo fu vano, verso la fine mi arresi, e rimasi in silenzio finché non fummo arrivati.
Lui da perfetto galantuomo, scese per primo, venne ad aprirmi lo sportello e mi aiutò a scendere dall’auto.
Una volta entrati nel locale mi accorsi che se dall’esterno sembrava un normalissimo ristorante, all’interno invece era stupendo, probabilmente appena ristrutturato, elegantissimo ed in stile moderno. Ryan diede il nome della prenotazione, un cameriere ci prese i cappotti, e un altro ci accompagnò al nostro tavolo.
Il nostro tavolo non era nella sala principale, quella che avevo visto appena entrata, ma ci portarono nell’enorme terrazza, circondata da pareti di vetro. Fu Ryan ad interrompere i miei pensieri mentre ci accomodammo al nostro tavolo.
“Sì, questa è la terrazza, solitamente è per quando vuole mangiare all’aperto, ma visto il bel panorama d’inverno la chiudono con pareti di vetro in modo da potersi godere comunque la vista. Spero ti piaccia…”
Mi accorsi solo allora della visuale che grazie alle pareti di vetro potevamo ancora ammirare, la terrazza era in riva al lago, e c’era una passerella illuminata da piccole lucine per terra. Era uno spettacolo da togliere il fiato. Peccato che il tempo era nuvoloso, sarebbe stato perfetto vedere il riflesso della luna sull’acqua.
“È bellissimo, non ero mai stata qui. Tu ci vieni spesso?”
“Ci sono stato parecchie volte con la mia famiglia, questa volta però ho riservato tutta la sala solo per noi.”
Ordinò Ryan anche per me, dicendo che c’erano delle specialità che dovevo assolutamente assaggiare e lo lasciai fare, dopo due mesi in ospedale mi andava bene qualsiasi cosa che avesse un po’ di gusto.
Mentre i camerieri arrivarono a portarci da mangiare mi accorsi che aveva cominciato a nevicare…
“Ehi guarda, nevica!”
“Ti piace la neve?”
“Io Amo la neve!”
“Amante dello sci?”
“No, assolutamente no. Amo guardare la neve, e passeggiare mentre nevica ma non sono una sportiva..”
“Siamo in due, nemmeno io amo gli sport invernali…Scusami un secondo, devo fare una cosa…”
Si alzò e si diresse verso la reception a parlare con uno dei camerieri. Tornò dopo poco tempo con uno strano ghigno in faccia.
“Va tutto bene?”
“Certo, perché?”
“Hai un sorriso strano…”
“Ora vedrai.”
Improvvisamente abbassarono le luci, accesero solo dei piccoli lumini per terra, attorno alle pareti della sala e un paio di candele al nostro tavolo.
“Ryan, che sta succedendo?” feci preoccupata.
“La luce rifletteva sul vetro delle pareti e non ti permetteva di guardare la neve. Ora la puoi vedere meglio.”
Guardai fuori ed effettivamente, potevo vedere perfettamente i grossi fiocchi di neve che cadevano lentamente e si poggiavano a terra. E questo mi fece commuovere, non riuscii a frenare le lacrime ma nonostante ciò gli sorrisi, grata di quel piccolo regalo che mi rese immensamente felice. Sin da bambina la neve mi ha sempre messa di buon umore.
“G-grazie”
“Ehi, non volevo farti piangere, stai bene?”
“Sì, è solo che sai, dopo due mesi chiusa in una stanza vedere questo spettacolo mi ha fatta commuovere, tutto qui. Grazie, grazie davvero di tutto Ryan. Non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hai fatto.”
Ryan mi prese entrambe le mani e mi disse:
“Shh, smetti di ringraziarmi, goditi il panorama.”
 
Dopo cena uscimmo a fare una passeggiata sotto la neve lungo la passerella in riva al lago appena fuori dal ristorante. Continuammo a ridere e scherzare come se ci conoscessimo da sempre. Quando fummo completamente bagnati decidemmo di tornare a casa, per fortuna il viaggio in auto non fu lungo perché morivamo entrambi dal freddo.
Una volta parcheggiata l’auto, scese di nuovo lui per primo, ma stavolta, quando mi aiutò a scendere dall’auto mi prese in braccio e mi portò fino all’entrata di casa mia dicendo che per quella sera avevo già camminato a sufficienza.
“Vieni dentro ad asciugarti, ti ammalerai così!”
Mi rimise in piedi solo dopo aver varcato la soglia di casa, quando finalmente potei poggiare i piedi a terra gli dissi:
“Togliti pure la giacca, vado a prendere degli asciugamani…”
Mi girai per andare al piano superiore ma lui mi prese per un braccio e mi fermò.
“Aspetta…”
“Che c’è?”
Non mi diede nessuna risposta ma mi prese per i fianchi, mi trascinò verso di se, e non ebbi nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Inizialmente mi irrigidii a quel contatto perché mi colse di sorpresa, ma ci misi pochissimo a realizzare che quel contatto lo desideravo da troppo tempo, così mi lasciai andare e gli misi le braccia attorno al collo. Fu un bacio dolce, lento e pieno di passione, voluto terribilmente da entrambi, le nostre lingue si intrecciavano, i nostri sapori si mischiavano ed io non ne volevo sapere di staccarmi da lui.
Ci staccammo non so dire dopo quanto tempo per riprendere fiato, lui posò la sua fronte sulla mia e mi sorrise dolcemente.
“Non sai da quanto tempo volevo farlo…”
“Direi che è valsa la pena di aspettare, anche se le tue labbra mi sono mancate da morire…”
Lui rise e mi guardò e capii che aveva capito a cosa mi riferivo. Aveva capito che quella sera ero sveglia e che mi ero accorta di tutto. E mi baciò di nuovo … dolcemente… come mai nessuno mi aveva baciata.








Rieccomiii :D
Con un capitolo più lungo degli altri che spero sia di vostro gradimento.
Io non mi esprimo, l'ho scritto velocemente appena ho avuto un attimo di tempo.
Fatemi sapere le vostre opinioni, mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate, e mi aiuterebbe a capire come continuare la storia, vorrei sapere i vostri punti di vista e cosa pensate dei personaggi.

a presto!

un bacione
NYwilliams ( :

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Ciaaaaaooooo ( :
rieccomi con un nuovo capitolo... che vi posso dire... niente, ditemi voi che ne pensate.
Ci sarà qualche personaggio nuovo,  la storia tra Ryan e Nicole avanza... Kate ritorna da Londra con qualche sorpresa....
Buona lettura!
Bacioni
Nywilliams ( :



 

CAPITOLO 10

 

RYAN POV

 
Eravamo rimasti d’accordo che sarei passato a prenderla verso mezzogiorno per andare assieme a pranzo dai suoi genitori. Decisi però, di andare a prendere la colazione per entrambi e presentarmi da lei un po’ prima. Nonostante fossero passate poche ore da quando ci siamo salutati, sentivo l’impellente bisogno di vederla di nuovo, di abbracciarla, baciarla e coccolarla. Mi sarei anche accontentato di sentire solo il suo profumo.
La sera prima, tra baci, scherzi e dispetti impiegammo un po’ di tempo ad asciugarci…
Tornai a casa abbastanza tardi, ma avevo talmente voglia di rivederla che il pensiero di alzarmi presto non mi pesava.
Sapevo che non le piaceva restare a casa da sola, perciò mi dispiaceva andare via, era comunque un motivo in più per presentarmi prima da lei quella mattina.
Guardai l’orologio, erano le 10.30, suonai al campanello sperando che fosse già sveglia.
Venne ad aprirmi poco dopo, con addosso un pigiamone enorme con disegnati degli orsacchiotti, i capelli arruffati, gli occhi ancora mezzi chiusi e il naso un po’ rosso. Era talmente carina, ma allo stesso tempo anche buffa che invece di salutarla mi scappò una risata.
La sua espressione era un misto tra lo stupito, perché non si aspettava di trovarmi lì così presto, e l’arrabbiato proprio perché scoppiai a ridere.
“Ahahaha oddio scusami! Ti ho svegliata io?”
“Ti faccio così tanto ridere? Lo sai che di solito si avvisa prima di andare a casa delle persone? Non mi sarei fatta trovare in questo stato almeno!! Entra prima che mi veda qualcun altro!! Mi sono appena alzata, mi ha svegliata Totò pochi minuti fa. Tu come mai sei già qui?”
Nel dire quella frase starnutì almeno tre volte… deve aver preso freddo mentre passeggiavamo sotto la neve.
“Qualcuno si è preso un bel raffreddore mi sa!! Hai anche la febbre? Avevo voglia di vederti, così sono passato prima e ti ho portato la colazione. Hai già mangiato?”
“No, sono solo un po’raffreddata. Mi stavo preparando un thè, accomodati pure, vado a cambiarmi e rendermi un pochino più presentabile.”
Si era girata per andare al piano di sopra ma non glielo permisi, la presi per i fianchi e la avvicinai a me in modo da poterla abbracciare da dietro…
“Tu non vai da nessuna parte, resti qui, con me a fare colazione. Hai tutto il tempo per cambiarti” e le diedi un bacio su una guancia.
“Devo ricordarti la tua reazione appena mi hai vista? Mi sei scoppiato a ridere in faccia!! È inutile adesso che mi abbracci e mi baci. Oramai sono arrabbiata!”
“Non sei brava a fingere, lo so che non sei offesa sul serio! Sei bellissima anche così, e mi viene voglia di riempirti di coccole” dissi lasciandole una scia di baci lungo il collo, “Mi piace questo pigiamone, perché non ce l’avevi anche in ospedale?”
“Me lo ha regalato Claire, anche lei ne ha uno uguale, è comodo, morbido e tiene caldo, quindi non prendermi in giro! Altrimenti ne regalo uno anche a te e ti obbligo ad indossarlo!!”
“Ahaha ok, prometto che non ti prenderò in giro. Ora andiamo a mangiare, non ho fatto colazione nemmeno io!” dissi dirigendomi con lei verso il tavolo della cucina, ma lei mi fece cambiare direzione.
“Mangiamo sul divano, è più comodo! Siediti che preparo le tazze di thè e arrivo”
Mi accomodai sul divano dove la sera prima ero seduto ad accarezzare il piccolo Totò, poggiai il sacchetto con le brioches sul tavolino di fronte e ne presi una per me e una per lei, che arrivò dopo poco con due tazze di thè belle fumanti.
“Quale brioche preferisci? Crema o cioccolato?”
“Crema!” prese la sua e si mi se seduta a gambe incrociate rivolta verso di me.
“Stai continuando a sghignazzare sotto i baffi! Smettila!”
“Scusami, è che sto cercando di capire, perché mai Claire ti abbia regalato un pigiamone del genere, da quel poco che l’ho potuta conoscere non mi sembra affatto una ragazza che li indosserebbe…”
“Quando lei e Nicholas si sono lasciati ha avuto una specie di crisi depressiva, e un giorno è tornata a casa con un paio di questi pigiamoni anti sesso sia per me che per lei, diceva che avrebbe voluto trovare un ragazzo che l’avesse trovata bella anche con uno di questi addosso, Nicholas li detestava, e si sentisse attratto fisicamente da lei anche con questo pigiama. Era stanca di vestitini e completini sexy per far felice gli uomini, si riferiva al suo ex ovviamente, che a quanto pare negli ultimi periodi se lei non indossava qualcosa di provocante la serata si concludeva in bianco.”
“Che idiota! Scusa ma per quanto tempo hai detto che sono stati assieme?”
“Non l’ho detto, comunque 4 o 5 anni…”
“E lei per 5 anni si vestiva come voleva lui? Se un uomo è innamorato non gli importa che tipo di pigiama indossi la sua ragazza!”
“Nooo! Inizialmente era molto innamorato di lei, erano inseparabili, e andavano molto d’accordo, non solo sotto le lenzuola intendo. Però erano molto giovani quando si sono conosciuti, e con il tempo le persone cambiano, lui ha sviluppato interessi diversi da quelli di Claire, e ha finito con l’essere innamorato solo del suo corpo e non più della sua personalità… quindi lei si adeguava alle sue preferenze. Evidentemente non tutti la pensano come te!”
“Io sicuramente non mando a monte una serata con la ragazza che amo solo per un pigiama con gli orsetti.”
“Bravo! Tu si che hai un bel modo di pensare!”
“Adesso che hai finito di mangiare vieni qui…” la presi, la feci sedere sulle mie gambe e lasciai che si accoccolasse al mio petto.
“Non mi hai ancora dato un bacio stamattina…”
“Te l’avrei dato se non mi fossi scoppiato a ridere in faccia… i miei baci te li devi guadagnare! Poi ho pensato che magari non è il caso, ti attaccherei il raffreddore, è meglio che tu mi stia lontano…”
“Se tu pensi che un raffreddore mi possa tenere lontano da te ti sbagli di grosso! Ora fatti dare un bacio…” mi avvicinai e posai delicatamente le mie labbra sulle sue, quel contatto fece fremere entrambi, non mi sarei mai abituato alla morbidezza delle sue labbra, e non mi sarei mai stancato di baciarla. Cominciai a lasciare piccoli baci lungo il contorno della sua bocca, e mi lasciavo avvolgere dal calore del suo respiro che accelerava ogni volta che posavo le mie labbra sulle sue. Fu lei ad accorciare completamente le distanze, mettendomi le braccia attorno al collo e approfondendo il bacio.


NICOLE POV

 
I suoi baci e le sue carezze mi facevano perdere la cognizione del tempo, perciò dopo un tempo che non seppi quantificare mi staccai da lui di malvoglia.
“A che ora dobbiamo essere a casa dei miei genitori?” dissi accoccolandomi nuovamente al suo petto mentre lui attorcigliava le dita tra i miei capelli.
“Mi sembra tra mezzogiorno e mezzo e la una…”
“Che ore sono adesso?”
“Mezzogiorno meno un quarto.”
“Cooosaaaaa?? E me lo dici così tranquillamente? Io devo ancora farmi la doccia e prepararmi! Devo muovermi! Tu fai come se fossi a casa tua!”
Detto ciò lo lasciai in salotto e corsi, per quanto la mia gamba malandata me lo permettesse, al piano di sopra. Andai in camera, presi della biancheria pulita, e preparai un paio di jeans, una magliettina e un cardigan e li poggiai sul letto. Raccolsi i capelli alla bell’e meglio e mi fiondai sotto la doccia. Il più velocemente possibile mi insaponai e risciaquai, uscii, infilai la biancheria ed un accappatoio e andai in camera da letto per finire di vestirmi e prepararmi.
Appena entrai nella stanza mi accorsi che c’era Ryan sdraiato sul letto assieme a Totò che faceva le fusa.
“Ehi, non pensavo di trovarti qui…”
“Sono venuto a salutare Totò, spero non ti dispiaccia se sono entrato in camera tua. Solo che non ho pensato che saresti potuta entrare nuda con addosso solo un accappatoio… forse è meglio che esca.”
“Non sono nuda, indosso la biancheria. Se non guardi puoi anche restare, mi vesto in un attimo!”
“Prometto che non guardo!”
Detto ciò riportò l’attenzione a Totò che attendeva un po’ di carezze.
Velocemente feci cadere l’accappatoio a terra, e infilai jeans e maglietta… Mi girai per prendere il cardigan ma rimasi un attimo incantata ad osservare Ryan che accarezzava il mio Totò e che farfugliava, lui sa solo cosa, con quella vocina stupida, che, anche se non ho mai capito il motivo, ci ostiniamo a usare quando parliamo con bambini o animali. Erano talmente carini che presi il cellulare e scattai loro una foto, il flash fece però girare Ryan verso di me e sorridermi.
“Siamo venuti bene?”
“Benissimo, eravate troppo carini. Non ho resistito!”
“Vieni qui! Voglio vederla…”
Mi accomodai sul letto affianco a lui e gli mostrai la fotografia…
“Hai ragione, è proprio bella!”
“Ora la imposto come sfondo…”
“Addirittura? Sono talmente bello ed importante da meritarmi il posto sullo sfondo del tuo cellulare?”
Gli diedi un colpetto su una spalla e gli risposi:
“Non montarti troppo la testa, è solo perché c’è Totò!!”
Mi alzai e mi posizionai davanti allo specchio, i miei capelli quella mattina erano un disastro, non avrei potuto sicuramente lasciarli sciolti, perciò li legai in una coda alta, misi un po’ di mascara e di lucidalabbra, siccome avevo un leggero mal di testa decisi di mettere gli occhiali. Mentre finivo di truccarmi chiesi a Ryan se poteva prendermeli dal comodino.
“Da quando porti gli occhiali?”
“Da quando ho iniziato a lavorare in ufficio, sono occhiali da riposo, oggi ho un po’ di mal di testa, perciò preferisco metterli, così non sforzo troppo la vista e il dolore non peggiora.”
Mi diede gli occhiali, e rimase lì abbracciandomi da dietro e ci guardavamo entrambi riflessi nello specchio, essendo più alto di me poteva posare il mento sulla mia testa, e approfittando del fatto che anche io stavo guardando il nostro riflesso cominciò a fare facce buffe facendomi ridere.
Prese il cellulare e ci scattò qualche foto, alcune dove facevamo facce buffe, altre in cui sorridevamo e altre serie in cui ci guardavamo solamente.
“Ora posso cambiare anche io lo sfondo!”
Mi voltai verso di lui e gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
“Profumi di vaniglia. E le tue labbra sanno di pesca… l’hai messo apposta questo lucidalabbra?”
“Certo! L’ho messo apposta per te!”
Sorrise e mi diede un altro bacio.
“Sai… non è niente male quel completino verde che indossi, si intona al colore dei tuoi occhi, e poi con questi occhiali sembri una professoressa sexy…”
Disse con un sorrisino malizioso sulle labbra…
“Avevi promesso che non avresti guardato!” e gli diedi una leggera spinta per allontanarlo ma lui non si spostò di un millimetro.
“Ho dato solo una sbirciatina” continuò senza togliersi quel sorrisetto… del quale scoprii di essere terribilmente attrata.
“Sappi che non me ne dimenticherò! Ora dobbiamo andare!”
Uscii velocemente dalla stanza e lui mi seguii ridendosela beatamente.
 
Il viaggio in auto durò poco, e durante il tragitto gli parlai della mia famiglia in modo che si facesse un idea di chi avrebbe incontrato a pranzo.
“Bene, allora ci sono i miei genitori e mio fratello che conosci già! Poi ci saranno George e Mary che sono il fratello di mio padre e sua moglie, e mia cugina Lucy di 15 anni. Poi Andrew che è fratello di mia madre con sua moglie Margareth, la loro adorabile figlia Rose che ha la mia età e il mio cuginetto preferito Tom di 7 anni. So che ci sarà anche qualche amico di famiglia ma non ho ben capito chi, vedremo una volta arrivati.”
“È così antipatica Rose? Ahahah avresti dovuto vedere la tua faccia quando hai detto che è adorabile..”
“La detesto proprio, sin da piccole non siamo mai andate d’accordo, ora men che meno! È proprio odiosa, completamente l’opposto di quello che sono io, e in questo caso il detto – Gli opposti si attraggono – non funziona.”
“Eddai, non può essere così terribile se appartiene alla tua famiglia…”
“Tu non conosci sua madre! Sua figlia è sempre stata perfetta e io quella piena di difetti… dopo vedrai!!”
Parcheggiò l’auto sul vialetto davanti a casa dei miei genitori, si avvicinò, mi posò un delicato bacio sulle labbra e mi disse:
“Se non sei perfetta tu, non oso immaginare come sia tua cugina allora! Non farti condizionare dalle sue stupide idee.”
“Ahahah tu sei pazzo! Io non sono perfetta, sono piena di difetti che tu ancora non conosci…”
“Sì! Sono pazzo di te! Ora credo sia meglio andare, c’è un bambino davanti alla porta di casa che ci fissa in modo strano…”
“Oh si, quello è Tom, quando vede arrivare l’auto viene sempre ad aspettarmi fuori dalla porta.”
Gli diedi un altro bacio veloce, gli sorrisi e scesi dall’auto. Non appena Tom mi vide mi corse in contro e mi saltò in braccio.
“Ehi Tom! Piano non sono ancora completamente stabile! Come stai piccolo?”
“Sto bene! Mi sei mancata tanto!!!”
“Oh cucciolo mi sei mancato anche tu! Una di queste sere verrai a dormire da me ok? Ci beviamo una bella cioccolata calda e guardiamo la TV mangiando taaaaaaanti pop corn!”
“Sììì! Ho tanti nuovi dvd da farti vedere!!”
Nel frattempo Ryan ci raggiunse con in mano un enorme mazzo di fiori…
“E quelli per chi sono?”
“Per tua madre!” mi rispose facendomi la linguaccia. “E tu devi essere Tom giusto?”
“Sì!”
“Io sono Ryan!”
“Sei il suo fidanzato?”
Ecco! Lo sapevo che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata da qualcuno! Cosa avrebbe dovuto rispondere? Che è un amico? Ma gli amici non si baciano quindi non va bene! Avrebbe dovuto dire che è il mio ragazzo? Oddio! Sentivo un calore assurdo, probabilmente ero rossa come il cappotto!!
Ryan mi guardò, mi sorrise, e senza distogliere lo sguardo dal mio rispose.
“Sì! Direi di sì. No?”
Aveva detto di si! Quindi era ufficiale, stavamo insieme, avevo un ragazzo! E che ragazzo! Ancora con lo sguardo rivolto a lui sorrisi ed annuii semplicemente incapace di pronunciare qualsiasi parola, con il cuore che batteva all’impazzata.
Tom lo guardò con espressione seria.
“Se la farai piangere te la dovrai vedere con me capito?”
Non riuscimmo a trattenere entrambi una risata, poi Ryan gli scompigliò i capelli e gli disse di star tranquillo.
“Coraggio entriamo che qui prendiamo freddo e gli altri ci staranno aspettando!”
 
Una volta entrati fummo accolti dal profumino di cibo e dagli schiamazzi dei miei famigliari, mia madre ci venne subito in contro prendendo i nostri cappotti e Ryan le diede il mazzo di fiori.
“Oh caro grazie, sono bellissimi non dovevi!” e lo abbracciò. “Jason accompagna Ryan in salotto, tu Nicole mi daresti una mano con i cappotti per favore?”
La seguii in silenzio ma appena fummo sole le chiesi “Cosa mi vuoi chiedere? Non ti serviva veramente una mano, i cappotti sono due e non sono così pesanti!!”
“Com’è andato l’appuntamento di ieri?”
“Bene!”
“Tutto qui? Non mi racconti niente?”
“Ora non è il momento, ti racconterò tutto più tardi…”
“Ok, dimmi solo una cosa. Ti ha baciata?”
“Sì!”
“Aaahh lo sapevooo!! Sono così contenta!!”
“Ahahah ok mamma, ora fammi andare, l’hai lasciato in pasto a Rose e zia Margareth!!”
“Oddio! Hai ragione, vai a salvarlo!”
Mi diressi verso il salotto dove trovai tutti accomodati a chiacchierare o a guardare la partita, e trovai Ryan seduto in mezzo alle due arpie! Quelle non sono proprio capaci di farsi gli affari propri!
“Ciao a tutti!”
Appena mi videro zio Andrew, zio George e Mary mi vennero in contro abbracciandomi. Salutai Lucy e mi accomodai su una poltrona con Tom seduto sulle mie gambe. E ogni tanto lanciavo qualche sguardo al povero Ryan! Improvvisamente Margareth disse qualcosa che mi colpì…
“Così, Ryan tu sei figlio di Nathan Evans? Quello degli alberghi?”
“Mh sì, lui è mio padre!” rispose con tono un po’ scocciato.
“Ohh hai sentito Rose?”
“Certo che ho sentito! La cara Nicole non è così tonta, ha guardato bene chi c’era nell’auto prima di farsi investire!”
Ryan rimase allibito, e non sapeva cosa rispondere, così cercai di portarlo via.
“Vieni Ryan ti faccio vedere il resto della casa…”
“Arrivo!”
“Oh cosa vuoi che sia questa casa in confronto alla sua!! È abituato ad altro! In due minuti questa casa l’hai vista tutta!”
Non risposi e portai Ryan con me.
 
Senza pensarci su lo portai subito in quella che fino a qualche anno fa era la mia camera da letto. Non potevo credere che Rose avesse pronunciato davvero quelle parole. Ero abituata alle sue offese, sia lei che sua madre avevano sempre parlato male di me. Infatti nemmeno mia madre sopportava Margareth. Mi chiedo come facciano Tom e zio Andrew a viverci assieme. Probabilmente con loro non si comporta così! Lo fa solo con me, da quando siamo nate io e Rose si è messa in testa di creare una specie di competizione, quando eravamo più piccole passavamo molto tempo assieme ed andavamo d’accordo, ma crescendo lei è diventata stronza come sua madre.
“Ryan mi dispiace così tanto, non avrei dovuto lasciarti da solo in mezzo a quelle due! Non hai creduto a quello che ti ha detto vero?”
“Non dispiacerti, tu non centri nulla! No, non le ho creduto stai tranquilla.”
“I-io, devi credermi davvero, non ho mai pensato a chi potesse essere tuo padre. A me non importa. Scusami credevo che visto il fatto dell’incidente si fossero addolcite un po’. Lo sapevo io che non era una buona idea, ma mia madre ha insistito e…”
Continuavo a parlare senza rendermi veramente conto di quello che stessi dicendo, e senza accorgermi che le lacrime avevano cominciato a scendere. Ryan si avvicinò e mi abbracciò, accarezzandomi dolcemente i capelli.
“Ehi, va tutto bene! Io ti credo ok? Non ti ho mai parlato del lavoro di mio padre perché non ho mai pensato che potesse essere una cosa importante. È vero, i soldi non ci mancano, ma non ho mai pensato che tu potessi interessarti a me solo per quello. Tu non sei superficiale come loro. Lasciale perdere, sono solo invidiose!”
Rimanemmo abbracciati finché i singhiozzi non furono cessati. Poi si allontanò leggermente da me e mi guardò negli occhi.
“Va meglio?”
“Sì, grazie! Non faccio più caso a quello che dicono, sono abituata alle offese perciò non me la prendo mai più di tanto. Ma questa volta hanno messo in mezzo anche te e non avrebbero dovuto.”
“Sei molto forte. Io sicuramente non riuscirei a sopportare come fai tu, avrei già chiuso i rapporti. Non so come tu faccia a resistere ma ti ammiro per questo.”
“Lo faccio solo per Tom e zio Andrew. Comunque ci tengo a dirti che dei tuoi soldi non mi importa, se è per questo anche mio padre è a capo di un azienda, quindi siamo sempre stati più che bene, io ho cercato di rendermi indipendente, ho voluto trasferirmi in un'altra casa, e voglio mantenermi gli studi di musica da sola. Mi saresti piaciuto comunque.” Detto ciò gli diedi un veloce bacio sulle labbra, lo presi per mano e gli feci fare il giro del resto della casa.
 
Scendemmo in sala da pranzo, tutti erano già seduti a tavola, ma mi accorsi che i due posti liberi che erano rimasti non erano vicini. Non feci in tempo a dire nulla perché Rose mi anticipò:
“Ryan vieni qui, ti ho tenuto il posto.”
Il posto libero riservato a Ryan era in mezzo a Rose e mio fratello mentre io mi sarei dovuta sedere tra Jason e mia madre. Lui però capì che qualcosa non andava perciò scalò di un posto e mi disse:
“Vieni pure qui sorellina, ti lascio il mio posto.”
“Grazie Jason!”
Durante il pranzo Rose non ha smesso un secondo di punzecchiare Ryan, continuava a raccontargli di quanto fosse brava nel pattinaggio artistico, di quanto le piacessero i bambini e gli animali e di come partecipasse attivamente ad incontri di beneficienza. Tutte cose non vere tranne il fatto del pattinaggio artistico. Lei è sempre stata molto più sportiva di me. Io non parlai per tutto il tempo, mi limitavo a rispondere alle domande che mi venivano poste, sull’incidente, sulla degenza in ospedale, se sentivo dolore e così via. Quando non parlavo fissavo intensamente la mano di mia cugina che continuava a posizionarsi sulla coscia di Ryan e che lui puntualmente spostava. La mia pazienza non era mai stata così vicino al limite, ma ad un certo punto Rose e Margareth dissero qualcosa che non avrebbero dovuto dire…
“Sai Ryan, sto studiando psicologia all’università, e ho tutti ottimi voti. L’anno prossimo finalmente IO riuscirò a laurearmi. IO avrò un titolo di studio importante non uno stupido certificato del conservatorio!”
Ryan con tono un po’ scocciato rispose:
“Beh Rose, ognuno ha le proprie passioni ed è libero di scegliere cosa vorrà fare da grande. C’è chi scegliere di vivere di psicologia, e chi scegliere di vivere di musica.”
A questo punto intervenne Margareth:
“Oh Ryan ma per favore, anche a te ha raccontato questa storiella? Andiamo! Come vuoi che faccia a vivere di musica? Solo perché strimpella il pianoforte e prende lezioncine di canto crede di poter conquistare il mondo. Bisogna lavorare per guadagnarsi da vivere, giocare con gli strumenti musicali non ti aiuta!”
Ecco, ha toccato l’argomento sbagliato, non avrebbe dovuto farlo! La mia pazienza ha decisamente superato il limite ed esplodo. Mi alzo in piedi, sbatto le mani sul tavolo e le sputo in faccia tutto quello che avrei voluto dirle in questi anni.
“Adesso basta!! Sono stufa di ricevere insulti gratuitamente da te! Lucy per favore vai di sopra con Tom!”
La ragazza capì subito, prese il bambino e lo portò di sopra.
“Tu, Margareth, sei proprio l’ultima persona che può permettersi di dire che per vivere bisogna lavorare! Perché non hai mai fatto niente in vita tua! Hai sempre vissuto sulle spalle di tuo marito, che mi chiedo come faccia a sopportarti, dovrebbero fargli una statua! Hai sempre avuto da ridire su ogni cosa che facevo. Sul fatto che non ho fatto l’università, sul fatto che andassi a vivere per conto mio, sul fatto che studio musica da sempre, e non sei mai venuta a sentirmi. Lo sai che Tom e lo zio Andrew vengono sempre quando mi esibisco? Non ti va bene come mi vesto, non ti va bene che io non faccia sport invece tua figlia è campionessa a chissà che livello di pattinaggio, hai avuto da ridire persino quando ho fatto la patente, cos’avevi detto di preciso? Ah si le vere donne non guidano, si fanno portare in giro dal proprio uomo o pagano un autista. Quando stavo con Liam gli hai tirato fuori tutti i difetti possibili e immaginabili. Ma la tua bella figliola è mai riuscita a tenersi un ragazzo per più di una settimana? Te la do io la risposta… NO!! Si stancavano tutti del suo atteggiamento. Non ti permettere mai più di sputare sentenze su cose che non ti riguardano chiaro? E Tu Rose, allunga le mani un’altra volta su Ryan che ti faccio diventare bella a suon di schiaffi!”
“Non c’è mica scritto il tuo nome sopra…”
Nessuno osava dire qualcosa, ero talmente infuriata che sarei stata in grado di fare qualsiasi cosa mi dispiaceva solo per Ryan che si ritrovava di nuovo in mezzo, in tutti i sensi, a questa storia.
“Non ti permetterò di rovinarmi o portarmi via le uniche cose belle che mi siano capitate brutta stronza. Ryan è il mio ragazzo che ti piaccia o no, e se lo tocchi di nuovo, o anche solo se osi rivolgergli la parola ti spezzo le mani! Per quanto riguarda le mie scelte di vita… non sono cazzi vostri! Voglio fare musica lo faccio e basta! Non ho mai chiesto un vostro parere né mai lo chiederò. Perciò tenete chiuse quelle boccacce schifose!!” Feci scambiare di posto Ryan e Jason che senza dire una parola obbedirono. Nel frattempo mia madre cercò di rasserenare l’ambiente con la scusa del dessert.
Finimmo il dolce in assoluto silenzio… dopo un po’ chiesi a Ryan a che ora sarebbe arrivata sua sorella.
“Andava mio padre a prenderli in aeroporto, dovrebbero essere a casa tra poco…”
“Vai pure se vuoi andare da lei. Io resto ancora un po’ do una mano a mia madre e mi riaccompagna Jason a casa”
“Posso aspettarti se vuoi… “
“Non è necessario, so che muori dalla voglia di vedere Kate quindi vai pure.”
“Ok, vado a salutare gli altri allora.”
“Va bene, prendo le giacche che ti accompagno fuori.”
Tornò dopo poco, gli diedi il suo giaccone, infilai il mio cappotto e lo accompagnai fino alla sua auto.
“Scusa ancora per la sceneggiata di prima, è che ha davvero superato il limite e io non ce l’ho fatta…”
Non finii di parlare che lui mi avvicinò a sé e mi baciò con foga. Quando ci fummo staccati mi guardò intensamente…
“E questo a cosa lo devo?”
“Prima hai praticamente detto che sono una delle cose più belle che ti siano mai capitate…”
“È così. Forse è presto per dire una cosa del genere lo so ma io sento che è così.”
“Anche per me vale lo stesso. Anch’io sento che con te può nascere qualcosa di veramente meraviglioso.”
Lo baciai di nuovo ma questa volta più dolcemente, il cuore mi batteva talmente forte che ero sicura che anche lui lo potesse sentire.
“Mi è piaciuto quando hai detto a Rose che la fai diventare bella a suon di schiaffi ahhaha, ho fatto davvero fatica a trattenermi dal ridere. E poi mi piace che sei un po’ gelosa…”
“Solo un po’? io sono terribilmente gelosa!! Ciò che è mio non si tocca!!”
“Sono solo tuo. Tuo e di nessun altro! E tu sei mia e basta!”
“Non sono sempre così i pranzi di famiglia! Di solito sono normali!”
“È stato un po’ insolito ma sono stato bene.”
“Coraggio, vai ora che ti staranno aspettando.”
“Ti chiamo più tardi va bene?”
“Perfetto, a più tardi!”
Dopo un leggero bacio a fior di labbra entrò in auto, mi salutò con la mano e partì.
 
Poco dopo anche tutti gli altri tornarono a casa e io aiutai mia madre a sparecchiare e sistemare la cucina. Intanto le raccontavo di com’era andato l’appuntamento con Ryan. Lei era felicissima e continuava a dire che se lo sentiva che sarebbe nato qualcosa tra di noi. Quando Jason mi accompagnò a casa mi disse che anche lui era contento e che Ryan gli piaceva. Lui era appena uscito da una lunga relazione durata 5 anni, era stata lei a lasciarlo e stava ancora cercando di dimenticarla. Nonostante fosse un bel ragazzo e non facesse fatica a trovarsene un’altra, diceva che al momento preferiva starsene un po’ per i fatti suoi. Anche lui aiutava nostro padre nella gestione dell’azienda, il lavoro gli piaceva e non sentiva il bisogno di andarsene da casa dei nostri genitori, aveva in programma di trasferirsi prima che la sua ex lo lasciasse, stavano cercando un appartamento per andare a vivere assieme. Ora ci sta lei da sola e lui ha smesso di cercare qualcos’altro per lui.
Una volta arrivati, si fermò da me per un po’ a farmi compagnia. Chiamammo Claire, visto che ci conoscevamo da sempre aveva un buon rapporto anche con mio fratello, perciò non mi feci problemi a raccontarle dell’appuntamento e di quel pranzo disastroso…
 
 

RYAN POV

 
Feci appena in tempo ad aprire la porta di casa che venni accolto da mia sorella che prese la rincorsa e mi saltò in braccio…
“Ciao fratellinooooooo”
“Kate! Ciaoo, che bello rivederti”
“C’è qualcosa che mi devi raccontare vero?”
“Non ti sfugge niente eh?”
“Lo si capisce dalla tua espressione, vieni andiamo di sopra!”
“Ma il tuo ragazzo?”
“Tranquillo, sta guardando la partita con papà! Lo conoscerai dopo, ora ho voglia di chiacchierare con il mio fratellino”
Ci ritrovammo così, in camera sua, entrambi sdraiati sul suo letto, come sempre quando volevamo parlare da soli.
“Allora, raccontami della tua ragazza… com’è? Quand’è che me la presenterai?”
“È bellissima, dolcissima… perfetta! Perfetta per me! Te la presenterò in questi giorni visto che ti fermi solo una settimana.”
“Non vedo l’ora di conoscerla! Non hai una foto? Sono troppo curiosa!!”
Presi il cellulare e le feci vedere le foto che ci scattammo quella mattina davanti allo specchio nella sua stanza…
“Ecco, queste sono di stamattina…sono le uniche che ho”
“Caspita! È davvero bella! È molto diversa da Rachel, ma in senso positivo! Come siete carini insieme!”
“Lo so, è proprio l’opposto di Rachel, ma non solo fisicamente. E mi piace. Mi piace un sacco!”
“Si vede dai tuoi occhi! Non brillavano più così da parecchio tempo … Quindi ora state proprio insieme?”
“Sì!”
“L’hai già detto a mamma e papà?”
“Sanno che siamo usciti ieri sera e sanno che sono stato a pranzo dai suoi oggi…”
“Dobbiamo invitarla a cena da noi!”
“È quello che ha detto anche mamma! Siete proprio due pettegole!!”
“Lo sai quanto siamo curiose noi donne, non prendertela!”
“E con Michael come va?”
“Benissimo! Sto davvero bene con lui! Sai… ho paura che in questa settimana voglia chiedermi di sposarlo…”
“Coosa? E come fai a saperlo?”
“Perché me lo ha già chiesto… cioè, non una proposta ufficiale, però mi ha già chiesto se vorrei sposarlo un giorno…”
“E tu cosa gli hai risposto?”
“Di sì! So che è la prima volta che incontra i nostri genitori, ma io i suoi li conosco da parecchio visto che sono di Londra, e dopotutto anche se non si sono mai incontrati hanno parlato spesso in video chiamata quindi non è che proprio non si conoscono. E credo che voglia approfittare del fatto che li vede per parlargliene e farmi la proposta uno di questi giorni…”
“Non ne sei felice?”
“Sì, certo che sono felice, ma ho anche un po’ di paura…”
“Credo sia normale essere un po’ spaventati… ma non è una cosa che devi pensare… se lo ami e senti che vorresti passare il resto della vita con lui digli di sì, glielo hai già detto una volta no? Devi solo confermarglielo…”
“Lo so, lo so. Mi sei mancato un sacco Ryan!”
“Anche tu mi sei mancata sorellona!”
Dopo un lungo abbraccio decidemmo di tornare al piano di sotto, durante la cena mi chiesero di com’era andato il pranzo, e mia madre insistette per invitare a cena Nicole quel venerdì sera, così le dissi che appena l’avrei chiamata glielo avrei chiesto. Ero molto felice per Kate, se veramente Michael le chiedesse di sposarlo ne sarei contento. Lui mi piace, è simpatico, premuroso e si prende cura di Kate nel miglior modo possibile. Anche i miei genitori lo adorano.
 
Verso le 22.00 mi assentai per andare a telefonare a Nicole… ma Kate mi seguì!
“La chiami?”
“Sì!”
“Vengo anche io!”
“No, tu torni di sotto! Non starai lì ad ascoltare…”
“Eh dai, state insieme da poco… cos’avrai mai da dirle?”
“Non sono affari tuoi… vorrei un po’ di privacy..”
“Voglio solo essere sicura che la inviterai a cena!”
“Ok, allora resti finchè glielo chiedo, poi te ne vai!”
“Perfetto!”
 
Entrammo in camera mia, ci sdraiammo entrambi sul mio letto e la chiamai…
“Pronto?”
“Ehi, ciao!”
“Ciao Ryan, non ho guardato chi chiamava… come stai?”
“Bene grazie… tu piuttosto.. hai il fiatone, che facevi?”
“Totò si diverte a camminare sul bordo della vasca mentre mi faccio il bagno, e stavolta è caduto dentro, si è spaventato e ha cominciato a correre in giro per la casa tutto bagnato! Sono uscita immediatamente dalla vasca e ho cominciato a rincorrerlo per evitare che bagnasse dappertutto, ma è stato inutile…oramai ha lavato il pavimento…”
“Ahahah povero Totò!”
“Ma che povero Totò! Povera me!! Com’è andata con Kate?”
“Benissimo grazie… è qui con me in questo momento per assicurarsi che ti inviti a cena da noi venerdì sera… ci saresti?”
“Se cucina tua madre come posso dire di no?!?”
“Kate, ha detto di si!”
“Davvero?”
“Sì, verrà!”
“Non vedo l’ora di incontrarla!! Mandale un abbraccio da parte mia!”
“Sì va bene! Ora smamma!!”
“Uff! e va bene!”
E uscì sbuffando…
“Mia sorella non vede l’ora di conoscerti…”
“Ahah ho sentito!”
“Ora siamo soli… ho cacciato mia sorella. Che hai fatto oggi?”
“Niente di che, quando mio fratello mi ha riaccompagnata è rimasto a farmi un po’ di compagnia, e abbiamo chiamato Claire, che ti saluta tanto. È andato via da poco, poi sono salita a farmi un bagno per rilassarmi un po’, ed ora eccomi qua… al telefono con te mentre cerco un pigiama da indossare…”
“Che fine ha fatto quello con gli orsetti?”
“Totò l’ha usato come asciugamano…”
“Oh che peccato…”
“Smettila, lo so che non ti piace davvero!!”
“Non è vero! Te l’ho detto che eri carina con quel pigiama… ti vorrei anche con un sacco della spazzatura addosso, saresti splendida comunque.. anche se… con quel completino verde eri decisamente più sexy…”
“Altro che sbirciatina, tu mi hai fatto proprio la radiografia stamattina!!”
“Suvvia, se vuoi per pareggiare i conti mi faccio una foto in boxer e te la mando…”
“Ahahah no, grazie, non serve! Va bene così…”
“Quindi in realtà non ti dispiace che ti abbia guardata…”
“Ti avevo chiesto di non farlo, ma lo hai fatto lo stesso, comunque i tuoi apprezzamenti mi fanno piacere, non mi danno mica fastidio…arriverà anche il mio turno…”
“Ahahah sicuramente! Anche se tu sei molto più bella da guardare, sai in ospedale con addosso quei pigiamoni non ho potuto notare molto… ma oggi… sei proprio una favola!”
“Se sei bello o meno lascialo giudicare a me. Quello che ho visto fin ora mi piace, il tuo viso, i tuoi occhi, le tue mani, la tua voce… mi piace tutto, non può essere così terribile il resto…Oggi ho sentito che un po’ di muscoli li hai…”
“Allora non ti ho osservata bene solo io…”
“Direi proprio di no, solo che io so essere più discreta…”
“Oh, mi scusi!”
Ci punzecchiammo per un altro po’ finchè non la sentii sbadigliare …
“Ti sto annoiando?”
“No, scusa, è che sono un po’ stanca…”
“Ti lascio dormire allora, è stata una giornata pesante…domani che fai?”
“Una cosa che farò sicuramente domani è la spesa! Poi non so, pensavo di passare alla scuola di musica da David… tu?”
“La mattina credo che starò con Kate, e a pranzo mi vedo con Logan… poi se ti va posso passare da te…”
“Sì, va benissimo. Ti faccio sapere quando sono a casa… Salutami Logan!”
“Perfetto! Lo farò! Allora buona notte piccola mia, fai sogni d’oro…”
“Buona notte anche a te Ryan, un bacio.”
“Io ti riempirei di baci…”
La sentii sorridere, mi sentivo come uno di quegli adolescenti al primo amore, che non vogliono chiudere la chiamata e litigano su chi la deve chiudere per primo.
“Sognami…”
“Oh beh! Ti sognerò sicuramente con quel completino, sarà difficile togliermi quella visione dalla mente!
“Ahaha scemo! A domani!”
“A domani piccola!”

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

 

NICOLE POV

 
“Ryan! Ciao…”
“Ciao Piccola, come stai?”
“Sono esausta, ho passato tutto il pomeriggio a sistemare scartoffie con David, mi scoppia la testa! Tu come stai?”
“Io sto bene grazie, Kate continua ad assillarmi con questa storia della proposta di matrimonio… e tu mi manchi…”
“Mi manchi anche tu… questa settimana ci siamo visti poco… sono sempre stata occupata con David, ma ti prometto che da settimana prossima andrà meglio. Oramai con questa storia del contratto siamo stati parecchio impegnati, ma oggi abbiamo concluso e io ho firmato!”
“Wow! Davvero? Sono felicissimo per te…”
“Sì! Sono tanto felice anch’io!”
“Sei a casa adesso?”
“Sì, sono arrivata da poco… e tu?”
“Sono fuori in giardino, avevo bisogno di una boccata d’aria…”
Nel frattempo il campanello di casa suonò…
“Resta in linea, qualcuno ha suonato alla porta, vado ad aprire…”
“Aspettavi qualcuno?”
“No… non ho idea di chi possa essere…”
Aprii la porta e rimasi di stucco nel vedere chi fosse…
“Ryan! Sei qui!”
“Sorpresa! avevo troppa voglia di passare un po’ di tempo con te, spero di non disturbare…”
Non lo lasciai terminare che gli saltai letteralmente addosso, abbracciandolo e riempendolo di baci. Mi era mancato tantissimo, durante quella settimana ci siamo visti pochissimo, passavamo le serate al telefono ma trovarmelo davanti fu davvero una bella sorpresa. Improvvisamente la stanchezza mi passò, mi bastava sentire il suo profumo per sentirmi meglio. Morivo dalla voglia di sentire il suo sapore, la morbidezza delle sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo… e lo baciai…
Prima dolcemente, lui dischiuse immediatamente le labbra permettendo alle nostre lingue di incontrarsi, e pian piano il bacio diventò sempre più intenso e passionale. Affondai le mani nei suo capelli morbidi, mentre lui mi stringeva sempre di più a sé, sentivo le sue mani muoversi sulla mia schiena. Eravamo come dentro ad una bolla, in quel momento c’eravamo solo noi e nessun’altro attorno, si sentivano solo i nostri respiri e lo schioccare dei nostri baci. Dopo un tempo che sembrava sempre troppo corto ci staccammo per riprendere fiato, entrambi con il respiro affannato e le labbra arrossate. Posò la sua fronte sulla mia e mi guardò intensamente, con quegli occhi che se possibile in quel momento erano ancora più blu e lucidi, colmi di desiderio ed eccitazione… ed io mi sentivo accaldata ed attratta da lui come una calamita, come se mi avesse ipnotizzata sentivo di poter dipendere unicamente da lui. Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo, e nemmeno lui sembrava intenzionato a farlo. Avevo una voglia tremenda di baciarlo di nuovo, ma allo stesso tempo ero cosciente che se lo avessi fatto non sarei riuscita a fermarmi, dal suo sguardo capii che provava lo stesso anche lui. Ryan mi faceva stare bene come non accadeva da molto tempo, sapevo che prima o poi ci saremmo entrambi lasciati andare ed avremmo fatto l’amore, ed avevo voglia di farlo in quel momento, ma mi sembrava di bruciare le tappe, nonostante ci conoscessimo da più di un mese, ci frequentavamo solo da una settimana, e le cose fuori dall’ospedale erano diverse. Lui sembrò capire il mio pensiero perciò mi sorrise dolcemente, mi allontanai di malavoglia da lui e lo invitai ad entrare.
“Se ogni volta la ricompensa è questa, devo ricordarmi di farti più spesso qualche sorpresa!”
“Tu nemmeno ti immagini quanta voglia avessi di vederti! Questa settimana è stata davvero pesante!”
“Passato il mal di testa?”
“Mhh no…”
“Hai già cenato?”
“No, non ho le forze di prepararmi la cena…”
“Facciamo così, visto che non ho cenato nemmeno io, ci ordiniamo delle pizze, e mentre aspettiamo che le consegnino tu vai a farti un bel bagno caldo, così ti rilassi un po’ e ti togli di dosso la stanchezza, che ne dici?”
“Dico che è perfetto! Puoi farmi compagnia mentre aspettiamo…”
Sì, ok lo so, sono un contro senso vivente! Prima dico che voglio aspettare e poi lo invito a farmi compagnia mentre sono nella vasca da bagno… ma che ci posso fare? Ho voglia di stare con lui, e poi me ne vado a fare il bagno lasciandolo da solo a girovagare per casa? Non si fa! Non si lasciano gli ospiti da soli…
“I-in bagno?”
“Sì certo!”
“Sei sicura?”
“Sì che sono sicura! Aspetti che mi preparo ed entro in vasca, quando sono a posto ti chiamo ed entri… io riempio la vasca di schiuma… non si vedrà nulla!”
“Beh ecco, io non credo sia una buona idea. Insomma… io sono un uomo.. e tu sei bellissima e sarai nuda, non so se…è il caso ecco…”
“Metto il costume da bagno se ti fa sentire più a tuo agio. Eddai, non puoi venirmi a trovare e poi lasciarmi sola…”
“Va bene, metti il costume da bagno, cercherò di fare il bravo!”
“Bene! Tu ordina le pizze, io vado a prepararmi. Ti aspetto di sopra!”
 
Mentre lui telefonava, salii al piano di sopra, andai in bagno e aprii il getto dell’acqua calda, accesi qualche candela e le posizionai sul bordo della vasca. Presi il mio bagnoschiuma preferito e ne versai una dose abbondante nell’acqua, e mentre finiva di riempirsi, presi un accappatoio e mi diressi in camera per indossare il costume da bagno.
Ne scelsi uno verde, perché sapevo che gli piaceva il colore, lo indossai, infilai l’accappatoio, raccolsi i capelli e tornai in bagno. Uscendo dalla stanza incontrai subito Ryan che mi aspettava in corridoio.
“Eccomi! Sono pronta!”
“Ho chiesto di consegnarci le pizze tra un’oretta… così hai tutto il tempo per farti il bagno tranquillamente..”
“Perfetto! Meno male che ci sei tu che pensi sempre a tutto…”
Mi avvicinai a lui, mi alzai sulle punte per lasciargli un lieve bacio, ma quando stavo per allontanarmi lui non me lo permise, perché mi afferrò per il colletto dell’accappatoio, e fece scontrare di nuovo le nostre labbra questa volta per un bacio molto più lento e passionale. Senza smettere di baciarci ci dirigemmo verso il bagno, andando a sbattere più volte qua e la contro le pareti. Una volta entrati Ryan chiuse la porta alle sue spalle, spostò le mani dal colletto dell’accappatoio ai miei fianchi, mi alzò e mi fece sedere sul bordo del lavandino senza mai staccare le labbra dalle mie. Eravamo di nuovo in quella bolla, solo io e lui, attorno a noi non sentivamo nemmeno più lo scrosciare dell’acqua che cadeva a riempire la vasca. Solo i nostri respiri affannati, i gemiti, i baci e la sensazione delle sue mani sul mio corpo coperto dall’accappatoio, volevo sentirlo più vicino, perciò allargai le gambe e gliele avvolsi attorno alla vita spingendolo, per quanto fosse possibile, ancora di più contro di me. Stavo completamente perdendo il controllo delle mie azioni, tant’è che portai le mie mani al bordo della sua felpa, afferrai direttamente anche la maglietta che portava sotto, e li sollevai per toglierglieli. Lui non oppose resistenza e alzò le braccia e si staccò da me per aiutarmi. Prima di riprendere a baciarmi, allungò velocemente la mano verso il rubinetto dell’acqua e lo chiuse, per evitare che si allagasse tutta la stanza.
“Spiegami perché io sono più nudo di te anche se sei tu che devi fare il bagno…” disse ridendo maliziosamente.
“Dovevamo pareggiare i conti… tu hai già visto… io no…” e mi persi ad ammirare il suo corpo asciutto e muscoloso al punto giusto. Nonostante non fosse un amante della palestra, amava tenersi in forma, e i risultati erano ottimi.
Posai le mani sulle sue spalle larghe e le feci scorrere lungo le sue braccia e sul suo petto, mi soffermai sui suoi addominali non troppo vistosi, ma che si potevano sentire perfettamente al tatto. Potevo chiaramente sentirlo rabbrividire sotto il mio tocco delicato, e il suo respiro già irregolare farsi sempre più pesante.
Lui continuando a guardarmi intensamente negli occhi, lentamente slacciò la cintura dell’accappatoio, portò le mani sulle mie spalle e lentamente lo fece calare a terra…
“Dovresti fare il bagno…” la sua voce era bassa e roca, il solo sentirlo parlare in quel momento mi provocava scariche di piacere.
Al diavolo i buoni propositi, la mia razionalità andò a farsi friggere, le mie mani si muovevano da sole, senza darmi il tempo di rendermi veramente conto di quello che stava accadendo. Non mi importava se era passata solo una settimana, lui aveva ribaltato completamente la mia vita, e mi resi conto di essermene innamorata. Lo amavo, e non volevo allontanarmi da lui, non so da dove saltava fuori tutta questa sfacciataggine… ma mi ritrovai con le mani sulla vita dei suoi pantaloni intente a slacciare il bottone.
Lui mi guardò con sguardo interrogativo, non mi fermò, voleva solamente sapere quali fossero le mie intenzioni…
“Fallo con me!”
“C-come scusa?”
“Fai il bagno con me!”
“Nicole, stai giocando con il fuoco, sono buono e paziente, ma ricordati che sono comunque un uomo e io non so se sia il caso…”
“Non vuoi?”
“No, io voglio, solo che tu sei così bella, e indossi solo questo costumino… ti desidero troppo Nicole, e stare in vasca da bagno con te mezza nuda non aiuta a calmarmi…”
“E perché dovresti calmarti? Io non…”
“Perché muoio dalla voglia di fare l’amore con te! E non so se tu… cioè, non se anche tu lo vuoi, magari è troppo presto, e io lo capisco, solo devo uscire da qui…”
Stava per uscire dal bagno ma lo presi per un braccio e lo fermai…
Non dissi niente, semplicemente lo spinsi di nuovo vicino a me, e ripresi a baciarlo, con tutto l’amore che potevo trasmettergli. Volevo fare l’amore con lui, e non mi importava se fosse presto. Lo amavo e lo desideravo più di ogni altra cosa.
Lo aiutai a liberarsi completamente dei suoi pantaloni e delle calze, rimase solo in boxer ed era semplicemente perfetto, volevo baciare ed assaporare ogni singolo millimetro del suo corpo, e lui sembrava intenzionato a fare lo stesso con me perché, abbandonata la mia bocca era passato a lasciare una bollente scia di baci lungo il mio collo, fino alla spalla, mentre le sue mani continuavano ad accarezzarmi e stringermi sempre di più a lui.
Mi sollevò dal bordo del lavandino sul quale ero seduta, e senza lasciarmi andare entrò nella vasca da bagno, si mise seduto e io a cavalcioni sopra di lui, eravamo sommersi nel calore dell’acqua e circondati dalla schiuma. Eravamo di nuovo chiusi nella nostra bolla tra sospiri, gemiti, baci e carezze. Le sue mani che andavano lentamente a slacciarmi il costume e percorrevano ogni singolo millimetro del mio corpo, potevo sentire la sua eccitazione crescere e i battiti del suo cuore accelerare sempre di più. Poi ribaltò le posizioni e mi fece sdraiare sotto di lui, potevo capire dal suo sguardo che non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto e per me era lo stesso. Volevo sentirlo di più, lo volevo dentro di me. Lentamente cominciai a calargli i boxer mentre lui faceva lo stesso con la parte sotto del mio costume. Eravamo entrambi nudi, i suoi occhi incatenati ai miei, non avevamo bisogno di parlare, ci capivamo lo stesso, quando improvvisamente lo vidi rabbuiarsi..
“Ryan, che c’è?”
“Mi è appena venuto in mente che non ho preservativi con me…”
“Io prendo la pillola, non ti preoccupare…”
Lo vidi rilassarsi improvvisamente e riprese a baciarmi, sentivo che non sarei più riuscita a fare a meno di lui, era diventato il mio ossigeno. Allargai le gambe per fargli più spazio, lui so posò in mezzo, e lentamente, senza mai distogliere lo sguardo dal mio, entrò in me. E fu una sensazione bellissima, i nostri corpi intrecciati, i gemiti e i sospiri sempre più forti, il mio cuore che sembrava volesse esplodere ad ogni sua spinta, finché finalmente non raggiunsi il culmine urlando il suo nome e lui venne subito dopo di me. Appagati ed esausti volevamo solo poterci rilassare e farci cullare dal calore dell’acqua.
 
 

RYAN POV

 
Eravamo ancora nella vasca abbracciati a coccolarci e prenderci in giro giocando con la schiuma e schizzandoci un po’ d’acqua, che nonostante fosse calda cominciavo a sentire un po’ di freddo e la pelle che si raggrinziva, ma ero talmente felice di essere li con lei in quel momento che non ci davo tanto peso. Osservai di nuovo il corpo di Nicole, ancora nudo ricoperto solo da un lieve strato di schiuma, io ero seduto con la schiena poggiata al bordo della vasca, e lei era seduta tra le mie gambe con la schiena poggiata al mio petto, con le braccia intrecciate e cullati unicamente l’uno dal respiro dell’altra. Era semplicemente bellissima, i lunghi capelli color cioccolato raccolti che le lasciavano il collo e quelle spalle fini e morbide al tatto che tanto adoravo, completamente scoperti, sulla schiena, appena sotto al collo faceva bella mostra un tatuaggio che non avevo mai notato prima d’ora, rappresentava due chiavi musicali posizionate al contrario in modo da formare un cuore. La pelle chiara, ma dal tono leggermente dorato, i seni tondi e sodi, il ventre piatto, segnato ancora da qualche piccola cicatrice, e le gambe lunghe e lisce… mi piaceva da impazzire! Non solo per il suo splendido corpo, ma tutto nel suo insieme mi faceva impazzire, il carattere dolce e gentile, il suo essere seria e pacata nei momenti opportuni, e i suoi modi di fare da eterna bambina. Mi piace il modo in cui arrossisce e reagisce quando è in imbarazzo, e mi piace farla imbarazzare di proposito, proprio per vedere la sua reazione. Nonostante la timidezza mi piace che riesca sempre a trovare il modo per farti capire ciò che vuole dirti. Il suo sorriso, bello da togliere il fiato, le labbra morbide e carnose e quegli occhioni verdi, che mi hanno sconvolto sin dalla prima volta che li ho visti in quel filmato…Tutto ciò mi fa rendere conto che non mi fa impazzire, ma semplicemente sono già pazzo di lei. Completamente cotto, definitivamente innamorato.
Un brivido di freddo la percorre, e vengo distratto dai miei pensieri sentendola tremare contro il mio petto…
“Hai freddo?”
“Mh? Sì un po…”
“Usciamo di qui allora…”
“Sì, forse è meglio…”
Detto ciò si alzò in piedi, regalandomi una visione del suo corpo nudo da togliere il fiato, uscì dalla vasca, si avvolse nel suo accappatoio e mi passò un asciugamano che legai in vita.
“I tuoi boxer sono completamente bagnati…”
“Ehm sì, sai non ci ho pensato molto prima di entrare in vasca…”
“Ho notato…” sussurrò sorridendomi maliziosamente…
“Claire dovrebbe avere ancora nella sua stanza qualche indumento di Nicholas, dovrebbero andarti bene, vado a vedere…”
Mentre stava uscendo dal bagno però suonò il campanello di casa…
“Oh saranno le pizze… scendo a prenderle poi torno a cercare le cose per te…” disse lei.
“No, non se ne parla proprio, sei nuda, tu non scendi. Vado io… tu continua pure a fare quello che devi fare…”
“Tu sei più nudo di me, almeno io ho l’accappatoio. Conosco Gary, non lo turberò sicuramente…”
“Gary?”
“Sì, il ragazzo delle pizze…”
“Vabbè, hai comunque le gambe scoperte e quando ti sporgerai a prendere le pizze avrà una bella visuale della tua scollatura, e dubito fortemente che non gli farebbe nessun effetto. E a meno che questo Gary non sia gay io non dovrei fargli nessun tipo di effetto… perciò vado io…”
“Ahahaha no, Gary non è proprio gay…”
“Ecco appunto!”
Si avvicinò lentamente a me, posò le sue mani sul mio petto, e con il viso vicinissimo al mio sussurrò sulle mie labbra…
“Sei geloso per caso?”
“Non immagini quanto” ed eliminai la poca distanza facendo scontrare le mie labbra con le sue in un bacio dolce e pieno d’amore. Fummo però interrotti dal campanello che suonò di nuovo.
“Uff, Arrivo!! Faccio in un attimo piccola!”
Le scoccai un lieve bacio a fior di labbra e mi diressi al piano di sotto, mentre lei andava in camera di Claire.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti un ragazzo giovane, alto e muscoloso, con addosso una divisa con il logo della pizzeria…
Sul suo viso guizzava un sorriso a 32 denti che svanì non appena vide che dall’altra parte della porta c’ero io…
“Tu non sei Nicole…”
Ed ecco il vincitore del premio Nobel per l’intelligenza, un applauso a Gary delle pizze!!
“Mh no, direi di no!”
“Sono venuto a consegnare le pizze, lei è in casa?”
“Sì, è in casa ma le pizze le puoi consegnare a me, al momento è occupata.”
“Oh, ok. Ecco a te!”
“Tieni pure il resto, buona serata.”
“Grazie, buona serata a voi.”
Detto ciò si dileguò con un espressione delusa in volto… portai le pizze in cucina e incontrai Nicole in corridoio…
“Ehi, ho portato le tue cose in camera mia, puoi andare a vestirti anche tu, io intanto apparecchio la tavola…”
“Come mai conosci così bene il ragazzo delle pizze? Mi ha chiesto se eri in casa…”
“Siamo praticamente cresciuti assieme… abbiamo frequentato la stessa scuola per parecchio tempo, ora da una mano con le consegne alla pizzeria di suo padre, e quando le devono consegnare a me viene sempre lui, così facciamo quattro chiacchiere, e mi porta sempre uno dei miei dolcetti preferiti, non te l’ha dato?”
“No, ha cambiato espressione quando ha visto che c’ero io alla porta…”
“Uff, vabbè, niente dolcetto. La prossima volta apro io!!”
“Solo se sarai vestita!”
“Ahahah coraggio, vai a vestirti!”
 
Non c’era il solito imbarazzo che si crea in certe situazioni, eravamo tranquilli, come se ci conoscessimo da sempre, eravamo entrambi a nostro agio e felici. Ci volle un bel po’ prima che riuscissimo a finire le pizze, durante la cena ci raccontammo alcuni aneddoti divertenti della nostra infanzia e dell’adolescenza, ridevamo talmente tanto entrambi che a volte ci dimenticavamo che non riuscivamo a mangiare. Le raccontai che nonostante la mia poca attitudine allo sport ho sempre giocato a calcio, al contrario di lei che invece non ha mai fatto granché…
“Sai… vista l’altezza mi avevano proposto di entrare a far parte della squadra di palla volo della scuola, inizialmente non sapevo bene cosa fare.. ma poi ho pensato che anche se non ero molto brava, con l’allenamento avrei imparato bene… il risultato è stato che ero talmente scarsa che quando andavano in trasferta per i vari tornei mi lasciavano a casa, con la scusa che eravamo troppe in squadra, ed era vero, infatti non ero l’unica che non vi partecipava…”
“Ahahahahah oddio!! Non ci posso credere!”
“Invece è proprio così!! Non ridere!!”
Avevamo appena finito di sparecchiare la tavola e sistemare in cucina, quindi ci sistemammo sul divano accendendo la tv…
“Ahaha dai, non prendertela… sono contento di conoscere qualcosa in più su di te…”
“Mhh.. dato che siamo in vena di racconti e confessioni… dimmi del tuo primo bacio…”
“Avevo 11 anni, si chiamava Sally e l’ho baciata nel cortile dietro alla scuola… ora tocca a te…”
“Io invece avevo 14 anni, lui si chiamava Matthew, è stato molto imbarazzante, uscivamo da parecchio ma sempre con un gruppo di amici, e sapevamo di piacerci, solo che nonostante gli innumerevoli tentativi dei nostri amici di lasciarci soli non siamo mai riusciti a combinare niente… finché un giorno gli ho scritto perché lui sarebbe partito il giorno dopo per le vacanze, e gli ho detto che forse era meglio se lasciavamo perdere tutto, perché quando tornava lui, sarei partita io e non ci saremmo visti per diverso tempo.. lui invece non voleva, perciò quella sera ci lasciarono nuovamente da soli, eravamo in un parco giochi, sulle altalene, è stato difficile trovare la posizione perché le altalene si scontravano sempre… e alla fine ci siamo baciati ed è stato strano… quella è stata l’unica volta che ci siamo baciati perché poi non ci siamo più visti perché era ricominciata la scuola e pochi giorni dopo è finito tutto…”
“La tua prima volta?”
“È stata con Liam… te lo avevo già detto no?”
“Si ma non mi hai raccontato come è stato…”
“Beh, anche lì era una cosa che avevamo deciso… i suoi erano via per un week end, e una sera ero a casa sua, aveva sistemato candele ovunque e acceso il caminetto, per lui non era la prima volta ma è stato molto dolce, voleva che tutto fosse perfetto ed è riuscito nel suo intento… tu invece che mi dici ?”
“È stato imbarazzante, ero in vacanza con mio padre, per me era vacanza, lui era in viaggio per lavoro, ed eravamo a Miami, avevo conosciuto una ragazza e una sera eravamo sulla spiaggia, e una cosa tira l’altra ci siamo ritrovati mezzi nudi sulla sabbia. È stato terribile! Avevo sabbia ovunque, e, ciliegina sulla torta, la polizia ci ha visti ci ha cacciati….”
“Ahahahah completamente l’opposto di me allora… “
“Esatto…”
“Rimani con me questa notte, non voglio stare da sola…”
“Speravo che me lo chiedessi, sto talmente bene qui con te che non ho proprio voglia di tornare a casa e subirmi le paturnie di Kate sulla proposta di matrimonio…”
“Ahahah non vedo l’ora di conoscerla…”
“Domani la conoscerai!”
 
Quella notte, facemmo di nuovo l’amore, più dolcemente e più consapevoli del sentimento che ci univa, e fu fantastico, ci addormentammo abbracciati, cullati dai nostri respiri e dalle carezze.
 
 

NICOLE POV

 
Ero nel panico più totale. Non sapevo cosa indossare!! Ero in video chiamata con Claire da quasi mezzora ma non ero ancora riuscita a decidermi, un po’ perché non avevo idea di come fossero le sue cene di famiglia. Non conoscevo i suoi genitori e volevo fare una buona impressione, ma non conoscendo quale fosse il loro pensiero di ‘buona impressione’, mi risultava difficile scegliere. Avevo chiesto anche a Ryan cosa fosse più adatto, e lui in risposta scoppiò a ridere dicendo che non era importante cosa avrei indossato, perché per lui avrei fatto buona impressione anche con il pigiama con gli orsetti. Ovviamente non capiva quanto fosse reale questa mia preoccupazione! E Claire non aiutava molto perché ogni volta che provavo a chiederle qualche consiglio, mi interrompeva con mille domande sulla sera precedente con Ryan. Non riuscivo a nasconderle niente, le bastava uno sguardo per capire tutto. Infatti, appena avviata la chiamata, la prima cosa che mi ha detto è stata “Oddio! Sei andata a letto con Ryan!!”, e da li è stato un susseguirsi di domande da parte sua, non che mi desse fastidio raccontarle tutto, anzi, tra di noi non c’erano segreti, solo che in questo momento avevo bisogno di un consiglio, che non riuscivo ad ottenere.
“Claire per favore, ti prometto che se mi aiuti poi ti racconto qualsiasi cosa, risponderò ad ogni tua domanda. Solo ti prego, aiutami a trovare qualcosa da indossare, sono disperata!!”
“Dopo la notte che hai passato dovresti essere rilassata non disperata!”
“Sì, ero rilassata fino a poco fa! Ora questa cosa della cena a casa sua mi spaventa, non so che tipi siano i suoi.”
“E va bene, ti aiuto, poi rispondi a tutte le mie domande!!”
“Promesso!”
“Allora, scarterei tutte le due camicette che mi hai fatto vedere, sono eleganti, ma se indossi una camicia, sia con una gonna che con un pantalone sembrerai una segretaria o un avvocato che sta andando al lavoro. Devi indossare qualcosa che sia serio ed elegante, ma non troppo serio. Niente di troppo corto e provocante, e niente di troppo lungo ed elegante. Opterei per qualcosa di semplice, come te, qualcosa che ti rispecchi e ti faccia sentire a tuo agio. Qualcosa che si faccia notare, ma che non faccia incollare gli occhi di tutti su di te. Visto che è la prima volta che ti porta a casa avrai già gli sguardi di tutti addosso, almeno per i primi minuti. E a giudicare da come mi guardi direi che hai capito a cosa sto pensando…”
“Adoro il fatto che conosci il mio armadio meglio di me! Sei fantastica! Lo prendo subito.”
Mi diressi verso la mia cabina armadio e cominciai a cercare l’abito suggeritomi da Claire, era molto semplice, lungo fino a sotto il ginocchio, con le maniche lunghe e uno scollo a V non troppo profondo, e ricadeva morbido dalla vita in giù. E da ultimo, ma non da meno importante, il colore… era di un verde oliva non molto chiaro. Era la scelta perfetta, semplice ma elegante, non troppo corto ma nemmeno troppo lungo, la scollatura c’era ma non era esagerata, con un semplice nastro in vita da allacciare dietro e basta. Lo indossai e mi precipitai verso il computer per farlo vedere a Claire.
“Penso proprio che sceglierò questo!”
“È perfetto per l’occasione e ti sta benissimo!”
“Bene! Ora tocca ai capelli! Sciolti o raccolti?”
“Raccolti ma non del tutto!”
“Spiegati meglio…”
“Dietro li lascerei sciolti e mossi, mentre quelli davanti li sposterei dal viso.”
“Ok, ho trovato!”
“Quando li hai sistemati voglio una foto! Poi sei a posto direi, scarpe nere e cappotto nero!”
“Perfetto!! Grazie Claire sei la mia salvezza!”
“Figurati! Sai che mi piace sceglierti i vestiti! Ora non mi scappi però, hai un interrogatorio da affrontare!”
“Spara! Nel frattempo comincio a truccarmi..”
“Quante volte?”
“Tre.”
“Mhh non male! Dove?”
“La prima volta in vasca da bagno, le altre due a letto…”
“Ma tre volte di filato?”
“Noo, dopo la vasca da bagno abbiamo cenato, chiacchierato, guardato la tv…”
“Ahh ok, ho capito… e com’è stato?”
“Bello! Molto bello!”
“Wow, sono così felice per te! Ma raccontami un po’… in vasca da bagno? Com’è successo?”
“Volevo fare un bagno rilassante, gli ho chiesto di restare con me mentre lo facevo e che avrei messo il costume. E una cosa tira l’altra, ci siamo ritrovati entrambi in vasca…”
“Lo sai che voglio i dettagli vero?”
“Quelli li tengo per quando torni, te li voglio raccontare di persona…anche tu avrai un sacco di cose da raccontarmi… non voglio che parli solo tu!”
“Ahahah ok, te lo concedo!”
“Claire, credo proprio di essermi innamorata…”
“Finalmente l’hai capito!”
“Era così evidente?”
“Sai che a me non sfugge niente…”
“Sì, lo so…”
“Viene a prenderti lui?”
“Sì, gli ho detto che potevo andare io, ma ha insistito per venirmi a prendere quindi lo aspetto, dovrebbe arrivare tra poco…”
“Bene, allora fatti vedere un’ultima volta…”
Mi avvicinai di più alla webcam in modo che potesse vedere il trucco da vicino e come avevo sistemato i capelli. Avevo fatto un paio di piccole trecce che poi avevo fatto passare sopra alla testa come un cerchietto.
“Perfetto, quel trucco mette in risalto i tuoi occhi grandi e verdi, e i capelli stanno benissimo, farai sicuramente colpo!”
“Lo spero!”
“Stai tranquilla! Ti lascio andare allora! Mi raccomando fammi sapere come andrà!”
“Ti chiamerò il prima possibile! A presto Claire, un bacio!”
“Buona serata! Un bacioneeeee!”
 
 
Eravamo in auto e regnava il silenzio. Ero talmente nervosa che non riuscivo a spiccicare parola. Ryan era arrivato a prendermi puntuale come sempre, ma sfortunatamente non riuscii a farlo accomodare e togliersi il giaccone per un attimo perché diceva che altrimenti avremmo fatto tardi. Lui indossava un paio di jeans scuri, una semplicissima camicia azzurra e una giacca di colore simile a quello dei pantaloni ed era divino. Era semplicemente bellissimo. Anche lui apprezzava molto il mio vestito, infatti nonostante si fosse fermato per poco tempo in casa mia non perse l’occasione di squadrarmi da capo a piedi facendomi venire mille brividi.
“Piccola va tutto bene?”
“Sì, certo perché?”
“Non so, ti vedo strana..”
“Sono solo un po’ tesa ecco…”
“Ti ho già detto che puoi stare tranquilla, cosa ti preoccupa?”
“Non lo so, non c’è una cosa in particolare che mi preoccupa… forse tutto l’insieme. Non fraintendere, sono contenta di cenare da te, spero solo di fare buona impressione, tutto qui!”
“E perché non dovresti fare buona impressione scusa?”
“Non lo so Ryan! Sarà solo una mia fissazione. Tu mi prendevi in giro ma non sai quanta fatica ho fatto per decidere cosa indossare, ho dovuto chiedere aiuto a Claire. Non voglio che si facciano idee sbagliate su di me…”
Lui non rispose subito, ma appena trovò un posto in cui poteva fermarsi, si fermò, spense l’auto e si voltò verso di me rivolgendomi un dolce sorriso e prendendomi la mano.
“Ehi, non pensarle nemmeno queste cose. Tu a loro piaci già, a Katie è bastato origliare quelle poche parole al telefono e vedere un paio di tue fotografie e già impazzisce per te. Tu a loro piaci già perché vedono che io sono felice come non lo ero da tempo, parlo talmente tanto di te a casa che ti considerano già una della famiglia. E poi sei meravigliosa, ti avevo detto che potevi indossare anche il pigiama con gli orsi e saresti piaciuta lo stesso. Ogni volta mi stupisci, sembra quasi che da una volta all’altra mi dimentichi di quanto tu sia bella perché quando ti vedo rimango incantato e sono sicuro, anzi sicurissimo che farai lo stesso effetto anche a loro, non hai nulla di cui preoccuparti.”
Mi avvicinai lentamente, gli diedi un leggero bacio a fior di labbra e senza allontanarmi da lui gli dissi “Grazie, sto molto meglio ora.”
“Ho semplicemente detto la verità!”
Detto ciò ritornammo ai nostri posti e ripartimmo. Il resto del viaggio scorse tranquillamente, tra chiacchiere e battutine, e in men che non si dica ci ritrovammo fermi nel parcheggio di casa sua.
 
 
Ammetto che dovevo ricredermi su ogni minimo dubbio che mi era venuto prima di varcare la soglia di questa casa. Era una famiglia splendida, e Ryan aveva detto davvero la verità, a loro piacevo già, sono rimasta impressionata dalla facilità con cui sono riusciti a farmi sentire subito a mio agio, cosa alquanto difficile per me quando mi trovo assieme a gente che non conosco. Il fatto che il signor Evans fosse un importante uomo d’affari mi terrorizzava parecchio, prima di conoscerlo, era davvero una delle persone più semplici del mondo, come del resto tutta la sua famiglia. La madre di Ryan, Grace, era la persona più dolce e gentile del mondo, e si vedeva che aveva sposato Nathan perché ne era veramente innamorata e non solo per i soldi. Katie sprizzava energia e felicità da tutti i pori, si comportava con me come se fossimo amiche da sempre, e infatti sembrava così, non mi risultava per niente difficile parlare con lei, e continuava a ripetermi di quanto fosse felice di avermi conosciuta. Il suo fidanzato Benjamin, era quasi l’opposto rispetto a lei, molto più pacato e serio, ma allo stesso tempo era molto simpatico e socievole, anche con lui non ho avuto grandi problemi a socializzare, ed erano una bellissima coppia, si completavano alla perfezione. Ryan era perfettamente a suo agio, seduto accanto a me a tavola. La cena era squisita, sua madre era un’ottima cuoca, fui felice del fatto che durante la cena parlammo di diversi argomenti e l’attenzione non era concentrata esclusivamente su di me che ero la nuova arrivata. Grace, mi fece molte domande riguardo alla mia passione per la musica, mi chiese dove avevo studiato, quali strumenti suonavo e mi disse che le sarebbe piaciuto venire a sentirmi prima o poi. Quando era bambina anche lei aveva iniziato a prender lezioni di piano forte, poi per vari motivi smise di suonare ma era comunque rimasta una sua grande passione. Ryan mi aveva messa al corrente del sospetto di Katie sul fatto che Benjamin volesse chiederle di sposarlo, lui non sapeva niente di certo, sapeva che Benjamin parlava spesso con i loro genitori ma lui aveva il compito di tenere Katie lontana. Nonostante tutti i pensieri che le passavano per la testa però lei sembrava tranquilla, solare e stravagante, sempre con la battuta pronta. Mi ritrovai a pensare che un giorno mi sarebbe piaciuto sposarmi e avere una famiglia così, non che la mia non fosse bella, anzi, l’unico difetto erano Rose e zia Margareth, che impedivano di avere questa serena atmosfera durante le cene o gli incontri di famiglia. Io ho sempre pensato di volermi sposare un giorno, ma sono sempre stata un po’ contraria sui figli, non che non ne volessi, il fatto è che diventare mamma mi spaventava parecchio e mi spaventa tutt’ora, ma non ho mai detto di non volere una famiglia, credo semplicemente che quando trovi il compagno giusto viene tutto da se al momento giusto, e ci sarà un momento in cui sarò pronta anche io, almeno lo spero.
Ero seduta di fianco a Ryan, di fronte avevamo Katie e Benjamin e a capo tavola c’erano da una parte Grace e dall’altra Nathan. Ryan non perdeva mai l’occasione per farmi una carezza, prendermi la mano o semplicemente incrociare lo sguardo con il mio anche senza dirmi niente, ma di un’intensità che poteva penetrarmi l’anima. Agli altri presenti non sfuggivano questi nostri piccoli momenti e infatti si lasciavano sfuggire qualche sorrisetto complice, specialmente Katie. Eravamo giunti così, senza quasi accorgercene al momento del dessert, infatti Grace stava per alzarsi per andare a prendere il dolce quando Benjamin le disse di tornare a sedersi.
“Grace, scusa, ti chiedo solo se puoi aspettare ancora un momento per il dolce perché vorrei fare una cosa prima…”
“Certo Ben, fai pure..”
Ecco, il momento era arrivato, Ryan la pensava come me perché aveva aumentato la stretta alla mia mano. Benjamin si alzò in piedi, prese per mano Katie, fece alzare anche lei e incrociando lo sguardo con il suo cominciò a parlare…
“Sto pensando a questo momento da parecchio tempo, sai che io non sono il tipo che ama fare le cose in grande stile, preferisco le cose intime e semplici, ma ci tenevo a conoscere i tuoi genitori, a chiedere il loro permesso, e soprattutto ci tenevo a farlo qui, nel posto in cui sei cresciuta, con le persone che ami di più. Ne avevamo già parlato, ma solo in via ufficiosa, ora voglio fare le cose per bene, con la speranza che tu non abbia cambiato idea. Lo so che magari può sembrare affrettato, stiamo insieme da due anni e io ho conosciuto solo ora i tuoi genitori, ma tu hai conosciuto i miei, e tutti i mei amici e hai fatto colpo subito su di loro. Ti amano tutti, ma soprattutto ti amo io. Sinceramente non ci ho messo molto a capire che eri tu quella con cui avrei voluto passare il resto della mia vita, ci è voluto un po’ di più a decidermi a dirtelo, e ora è il momento. Katie Elisabeth Evans, sono qui, in ginocchio davanti a te e alla tua famiglia per chiederti di passare il resto della tua vita al mio fianco. Vuoi Sposarmi Katie?”
Aprì la piccola scatolina che nel frattempo aveva tirato fuori e apparve un bellissimo anello in oro bianco circondato da piccoli diamantini che luccicavano tantissimo. Era stupendo, ed io ho sempre amato le proposte di matrimonio, non era chiaramente così che sognavo la mia, ma era comunque un momento bellissimo. Katie aveva gli occhi lucidi, e non se lo fece ripetere due volte che gli saltò in braccio urlando un sonoro Sì!
Le mani le tremavano mentre lui le infilava l’anello e Ryan continuava a stringere la presa sulla mia mano, mi voltai verso di lui e rimasi incantata dal suo sguardo intenso, e dal sorriso che regnava sul suo volto. Mi mollò la mano solo per un breve momento, per applaudire a Ben e Kate, ma senza distogliere mai lo sguardo dal mio. Poco dopo portò la mano sul mio viso in una leggera carezza ad asciugarmi una piccola lacrima che non mi ero nemmeno accorta che fosse scesa. Ed ecco che la nostra bolla si ricreò, regnava il caos attorno a noi, applausi, urla, e abbracci, ma Ryan non si spostò da lì, avvicinò il volto al mio, poggiò la fronte contro la mia e dolcemente mi sussurrò…
“Ti amo…”
Ero al settimo cielo, anche io lo amavo, e il fatto di sapere che lui provava lo stesso mi riempiva il cuore di gioia.
In risposta mi fiondai sulle sue labbra, e lo baciai con tutto l’amore che potevo trasmettergli, un bacio a cui lui rispose prontamente stringendomi a se. Fummo interrotti da Katie che naturalmente non si era persa il momento…
“Credo che abbiamo qualcos’altro da festeggiare…”
Scoppiammo a ridere e ci alzammo anche noi ad abbracciarli e fare a entrambi le congratulazioni. Pian piano ognuno cominciava a tornare al proprio posto, mentre Grace si dirigeva in cucina a prendere il dolce aiutata dal marito, prima di risedermi però, sempre abbracciata a Ryan, approfittai del momento di distrazione di Katie, troppo presa ad abbracciare e baciare Ben, avvicinai la bocca al suo orecchio, e nel caso in cui la risposta di prima non fosse stata chiara, glielo dissi…
“Ti amo anch’io”.








Ciaaooo : )
Lo so, sono un disastro, sono in terribile ritardo e chiedo umilmente scusa!
È stato un periodaccio, un sacco di impegni e tante altre cose in ballo che il tempo per scrivere scarseggiava. Inoltre ho avuto un blocco, non mi piaceva niente di quello che scrivevo, e portare avanti il capitolo è stato parecchio difficile. Non sono completamente soddisfatta nemmeno ora ma se non lo pubblicavo così non l'avrei più pubblicato.
Spero che vi piaccia, accetto qualsiasi tipo di consiglio o critica! Fatemi sapere cosa ne pensate.

Tra l'altro, mentre scrivevo pensavo ad una cosa, magari anche un po' stupida...
In diverse storie che leggo, durante i primi capitoli in cui vengono descritti i personaggi io comincio ad immaginarmeli un po' come piacciono a me, seguendo comunque le caratteristiche descritte, poi magari, dopo qualche capitolo trovo le immagini dei personaggi come se li è immaginati la persona che ha scritto la storia. E io non mi ci trovo per niente, cerco di far finta di niente e continuare a leggere ma a volte mi cambia completamente la visione della storia...
Non so se è lo stesso per voi... per questo io ho pensato di non mettere nessuna immagine ma di lasciar decidere tutto a voi... ma a questo punto la curiosità mi assale... mi piacerebbe sapere come vi siete immaginate voi i miei personaggi. Se vi va di lasciare qualche recensione e magari lasciare qualche link di qualche immagine dei personaggi che vi siete immaginate voi mi farebbe piacere. Poi se vi interessa posso sempre farvi sapere come li ho immaginati io.

Attendo vostre critiche, commenti, complimenti o qualsiasi altra cosa fatele, vi prego perchè mi sareste di grande aiuto. Specialmente adesso che sono in questa fase di blocco da scrittrice.

buona lettura, a presto!

Nywilliams

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** COMUNICAZIONE ***


Ciao a tutte!!

So che probabilmente state aspettando il nuovo capitolo, e sono la prima ad innervosirmi quando aspetto un capitolo di una storia che mi piace e viene pubblicato in ritardo perciò chiedo umilmente scusa!!

Non sono scomparsa e non ho intenzione di abbandonare la storia!

Mi ero prefissata di aggiornare subito dopo le vacanze natalizie ma per una cosa e per l'altra non ce l'ho fatta, anche perchè sono rimasta a casa pochi giorni e poi sono ripartita e sono stata qualche giorno in Lapponia :), di conseguenza non ho avuto tempo di aggiornare.
Poi non sono stata molto bene, e ancora adesso mi sto riprendendo poco a poco,  inoltre per motivi che non sto ad elencare non sto attraversando un bel periodo.

In poche parole ultimamente la fortuna non è dalla mia parte...

Sicuramente prima di metà febbraio non riuscirò a pubblicare niente, il capitolo 12 è cominciato, lo sto ancora scrivendo, e ho qualche idea su come continuarlo, il problema è proprio la mancanza di tempo.

Spero vivamente di riuscire a pubblicarlo entro la fine del mese, farò il possibile per pubblicarlo anche prima.

Abbiate un po' di pazienza, la storia continuerà!

Gia che ci sono, anche se un po' in ritardo, auguro un buon anno a tutte quante, e vi ringrazio per la pazienza, per aver seguito la mia storia e per aver recensito i capitoli!

A presto!

NYwilliams

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Ciaaaaaaaaaaaaaaooo !!
Finalmente sono riuscita a terminare il capitolo, è un pochino più corto degli altri ma è comunque un capitolo importante.
Per chi non ricordasse cosa accade nel capitolo 11 consiglio di rileggerlo perchè sono collegati. Questo è semplicemente la continuazione, la storia riprende da li.
Spero vi piaccia!
Lasciatemi qualche recensione, sia positiva che negativa, accetto tutto, e fatemi sapere che ne pensate!
Un bacione

Buona lettura

NYwilliams.




 

CAPITOLO 12

 

NICOLE POV

 
I festeggiamenti continuarono fino a poco più di mezzanotte, tra i brindisi, le risate, e i simpatici racconti di Katie sull’infanzia sua e di Ryan il tempo volò. Dopo il dolce ci spostammo in salotto, dove continuammo a chiacchierare e ridere di gusto. Katie era davvero uno spasso, e nonostante Ben fosse quasi l’opposto di lei, assieme si completavano, ed erano una bellissima coppia.
La compagnia della famiglia Evans era molto piacevole, l’agitazione che avevo a inizio serata scomparì da sola quasi subito, mi sentivo davvero a mio agio con loro. Mi fecero sentire subito parte della famiglia, Grace e Nathan Evans erano persone deliziose, al contrario di quello che la gente tende a pensare sulle famiglie benestanti e la loro puzza sotto il naso, loro erano persone normalissime, e la loro capacità di farmi sentire subito bene mi impressionò notevolmente. Conoscere i genitori del proprio ragazzo è sempre una cosa che spaventa inizialmente, avevo paura di essere giudicata nel modo sbagliato, temevo di non essere alla loro altezza, e si sa, le mamme fanno sempre un po’ fatica ad accettare che il proprio figlio potrebbe allontanarsi da casa. Invece fu completamente l’opposto di quello che mi spaventava. In effetti avendo conosciuto Ryan non c’era molto da stupirsi che fosse venuto su in una splendida famiglia. Lui somigliava un po’ ad entrambi, al contrario di Kate che era la fotocopia della madre. Esteticamente Ryan somigliava molto a suo padre, avevano gli stessi occhi e molte espressioni del volto erano uguali, aveva preso da lui anche la pacatezza e i modi eleganti di comportarsi. L’infinita dolcezza veniva sicuramente da sua madre. Era un mix perfetto, e per me sarebbe stato impossibile non innamorarmi di lui.
 
Ad un certo punto, Grace si alzò in piedi, prese la mano del marito e lo fece alzare dal divano…
“Coraggio Nathan, andiamo a letto prima che ti addormenti sul divano…”
“Ehi, stavo solo facendo riposare gli occhi ma vi ascoltavo!”
“Hai lavorato tutto il giorno, hai bisogno di riposare, andiamo.”
Detto ciò anche il signor Evans si alzò, ci salutò e si diresse al piano superiore, prima di salire però Grace salutò di nuovo tutti uno per uno ed augurò la buona notte, fece di nuovo gli auguri a Kate e Benjamin e quando arrivò a me mi abbracciò.
“Sono felice di averti conosciuta, sei una ragazza deliziosa! Non mi stupisce che Ryan si sia affezionato così velocemente a te. Mi farebbe piacere se passassi anche la notte qui, si è fatto tardi e di notte in inverno, dopo l’incidente non riesco a sentirmi tranquilla pensandovi sulle strade.”
Ryan venne vicino a me e prima che potessi rispondere mi disse…
“Ti avrei chiesto io di rimanere, sempre se ti va…”
“È stato un piacere anche per me Grace, ho passato una bellissima serata in vostra compagnia! A questo punto credo di non poter rifiutare il vostro invito, grazie di tutto!”
“Oh ti prego, non serve che ringrazi, sei parte della famiglia ora, anche se ti abbiamo vista solo questa sera Ryan ci ha parlato talmente tanto di te che è stato come se ti conoscessimo già da tempo. Passate una buona notte ragazzi, a domani!”
Augurammo tutti la buona notte anche a lei e se ne andò a dormire, Benjamin e Kate ci salutarono e si diressero nella depandance per festeggiare un po’ da soli e anche per lasciare un po’ soli me e Ryan.
Rimasti soli decidemmo di accoccolarci un po’ sul divano. Restammo in silenzio beandoci unicamente delle nostre carezze e perdendoci nei nostri pensieri. Ero un po’ dispiaciuta del fatto che quando è venuto a pranzo dai miei genitori abbia conosciuto anche quelle streghe di Rose e zia Margareth, e potrebbe aver avuto un’impressione sbagliata sulla mia famiglia, anche se alla fine i miei genitori e mio fratello li conosceva già, quindi sapeva bene che non erano tutti così! Ero proprio curiosa di sapere se nella sua famiglia non esistesse qualche parente fuori dalle righe come nella mia. Tutti hanno quella zia, o quel cugino alla lontana che non sopportano no? La sua famiglia sembra così serena che sembra quasi impossibile che ci possa essere qualcosa che non vada.
“Mia madre ti adora…”
La voce di Ryan mi risvegliò dai miei pensieri, e solo in quel momento mi accorsi che aveva cominciato ad attorcigliare le dita tra i miei capelli, cosa che mi rilassava moltissimo. Mi girai verso di lui in modo da poterlo guardare negli occhi, quell’azzurro intenso mi mancava…
“E io adoro lei, hai davvero una bella famiglia…”
“Perché.. la tua non lo è ?”
“Sì, lo è anche la mia! Solo mi dispiace ancora per quello che è successo con Margareth e Rose… non vorrei che a causa loro tu ti sia fatto un idea sbagliata ecco…”
“Io non giudico mai alla prima impressione, poi i tuoi genitori li ho conosciuti, e so che sono persone splendide! Tua zia e tua cugina sono un discorso a parte… ad ogni modo non pensare queste cose… chiunque in famiglia ha qualche parente strano…”
“ohoh, allora ce li hai anche tu …”
“Ahahah ovviamente! Ma siccome sono più furbo di te, non te li faccio conoscere, a meno che un giorno non decideremo di sposarci, in quel caso li conoscerai solo il giorno del matrimonio…”
“Addirittura! Sono così tremendi? Hai paura che mi facciano scappare?”
“Peggio, fidati!! Margareth è un agnellino a confronto. Cerco di non farti scappare in tutti i modi possibili! Questo è solo l’inizio…”
“Al momento non ho nessuna intenzione di scappare…”
“Non mi scapperai facilmente, sappilo!”
“È una minaccia?”
“No, è una promessa!”
Non riuscii a trattenermi dal baciarlo, era tutta la sera che lo volevo fare, e ora che eravamo soli potevo baciarlo senza sentirmi in imbarazzo dalla presenza dei suoi famigliari. Fu un bacio lento e pieno di dolcezza e amore. Non ci servivano le parole, quel bacio esprimeva tutti i sentimenti che provavamo l’uno per l’altra. Cullati unicamente dal rumore dei nostri respiri, portai le braccia attorno al suo collo per sentirlo più vicino e affondai le dita nei suo morbidi capelli. E le sue mani sul mio volto che facevano delicate carezze sulle mie guance. Fummo però interrotti da Kate che senza fare rumore rientrò in salotto…
“Siete dolcissimiii!!”
Mi allontanai velocemente da Ryan senza rendermi conto di chi fosse entrato in casa, ero talmente assorta in quel bacio che la voce di Kate mi fece spaventare.
“Oddio sei tu! Che spavento mi hai fatto prendere…”
“Ahahahah eravate talmente presi che poteva esplodere una bomba qui dentro e non ve ne sareste accorti…”
“Che ci fai qui Kate?”
“Ti sembra questo il modo di parlare alla tua sorella maggiore Ryanuccio?”
“Oh dolce sorellina, qual buon vento ti porta da queste parti?”
“Ecco, così va meglio! Ben aveva dimenticato qui il cellulare così sono tornata a riprenderglielo. Ma me ne vado subito… fate finta che io non sia mai tornata di qua ad interrompere il vostro momento di intimità. Dopotutto ho un fidanzamento da festeggiare con il mio futuro maritino … non so se mi spiego …”
“Sì, Sì, ti sei spiegata, ora smamma che il tuo futuro maritino ti aspetta…”
“Ma come siamo sgarbati fratellino questa sera!”
“Non dovevi andare a festeggiare?”
“Ahahaha vabbè ho capito me ne vado. Non fate troppo rumore voi due…”
“Kate!! Ti conviene cominciare a correre!”
“Ahahaha scappooo!! Buona notte piccioncini!”
Appena Kate uscì non riuscii a trattenermi, e dopo aver assistito alla scena del loro insolito battibecco, scoppiai in una grossa risata. Sapevo che loro due avevano un bellissimo rapporto, e anche sin da piccoli sono sempre andati molto d’accordo, e vederli così uniti, nonostante il continuo battibeccare era uno spasso.
Divertito anche lui dalla mia reazione, e dalla comica situazione creatasi mimò un espressione disperata e si rivolse a me dicendo:
“Non c’è nulla da ridere! Kate mi farà impazzire prima o poi!”
“Ahaha andiamo su, non fare il melodrammatico, si vede che in fondo vi volete bene!”
“Sì, io le voglio tutto il bene del mondo, ma è una pazza impicciona! Ha la capacità di intromettersi sempre nei momenti meno opportuni!”
“Non è una dote che han tutti …”
“Per fortuna! Ti ho divisa con la mia famiglia tutta la sera, ora ti voglio un po’ per me…”
 
Rimanemmo accoccolati sul divano ancora un po’, tra battutine, carezze e baci il tempo volò, e decidemmo che forse era ora di andare a dormire, per il giorno dopo eravamo d’accordo che, dopo essere ritornata a casa a cambiarmi, avremmo trascorso la mattina con Kate e Ben in giro per negozi, visto che nel pomeriggio sarebbero ripartiti per Londra, avrebbero approfittato per fare gli ultimi acquisti.
“Mi porti a vedere la tua cameretta ora?”
“Sappi che non ho mai passato la notte con nessuna nella mia cameretta prima d’ora…”
“Oh, nemmeno Rachel?”
“No, nemmeno lei. Se passava la notte qui stavamo nella depandance. Anche da solo, spesso dormo li, la mia camera ultimamente la utilizzo come “sala hobby”, ho sistemato qui tutte le mie collezioni…”
“Anch’io quando vivevo con i miei ritenevo la mia camera come un luogo “sacro” sono sempre stata molto gelosa delle mie cose…”
“Anch’io in effetti…”
“Comunque… io non ho niente con me da indossare per la notte…”
“Puoi prendere qualcosa dal mio armadio…”
“Delle tue magliette non sei geloso?”
“Oh si che lo sono! Ma se sei tu ad utilizzarle non mi da fastidio!”
E mi depositò un dolce bacio su una guancia.
Felice delle sue confessioni, proseguii sorridente finché non arrivammo alla sua camera. Ryan aprì la porta e mi fece entrare per prima. Una volta entrata non trovai niente di particolarmente strano, era una camera come tante altre, arredata in modo semplice, c’era un letto a due piazze, con i comodini da entrambi i lati, una cabina armadio, che avevo sempre sognato anche io, e finalmente da quando mi trasferii per conto mio riuscii ad averla, qualche poster appeso di locandine di famosi film, una scrivania enorme con un computer e piena di libri sopra di essa. Un enorme finestra, che regalava la splendida vista dell’enorme piscina nel bellissimo giardino, ed un bagno personale.
“Allora? Che te ne pare?”
“Beh, è carina! Molto semplice e molto grande… non capisco dove nascondi le tue collezioni però…”
“Te la mostro, non prendermi per un maniaco collezionista però!”
“Ahaha ci proverò… dai sono curiosa!”
Durante la veloce ispezione che avevo fatto appena entrata non mi accorsi di un’altra porta, che lui aprì, e si spostò per farmi entrare nella stanza.
“Benvenuta nel mio mondo…”
Accese le luci e rimasi di stucco. Mi aveva parlato della sua passione per il cinema ma non avrei mai immaginato una cosa simile. L’enorme stanza era piena di scaffali, sui cui erano riposti in ordine quasi maniacale una quantità immensa di DVD e video cassette, in un altro scaffale un poco più in fondo c’erano un sacco di pellicole probabilmente di vecchi film e un vecchio proiettore, come quelli che si usavano nei cinema parecchi anni fa. Dall’altro lato della stanza, si trovavano librerie stracolme di libri di ogni tipo, divisi prima per genere, e poi per autore. Appoggiata ad un angolo c’era una chitarra, con un leggio e vari spartiti…
“Non sapevo suonassi la chitarra…”
“Beh non è che la suono, strimpello qualcosa ogni tanto… mi ha insegnato mio padre quando ero piccolo, l’ho ripresa in mano pochi giorni fa dopo parecchi anni che non la toccavo… sono un po’ arrugginito…”
“Oh, voglio sentirti una volta…”
“Fammi esercitare ancora un po’ prima… non sono sicuramente ai tuoi livelli come musicista…”
“Ahaha ma che centra! Qua dentro ci sono un sacco di cose…”
“Sì lo so…”
“Non fraintendere… mi piace! Anche a me piace collezionare le mie passioni… E quella scrivania? Stai lavorando a qualcosa? Vedo che ci sono un sacco di fogli, libri e palline di carta nel cestino…”
“Sì beh, stavo provando a scrivere la sceneggiatura per un film…”
“Davvero? E di cosa parlerebbe?”
“Di niente al momento! Hai visto anche tu le palline di carta nel cestino! ogni giorno mi svegliavo con un idea diversa… ma non mi piaceva più quella su cui lavoravo il giorno prima… quindi al momento ho deciso di fermarmi finché non trovo l’ispirazione giusta”
“Io non sono mai stata brava nella scrittura… e ho sempre invidiato chi era capace di farlo.”
“Davvero? Non ti vedrei male come scrittrice…”
“No, direi che non fa per me! Però vorrò leggere la tua sceneggiatura quando sarà scritta…”
“Vedremo se te lo meriti!”
Tra una battutina e l’altra, scelsi una T-Shirt dal suo armadio, e andai in bagno a cambiarmi e struccarmi, nel frattempo lui si era già cambiato quindi quando uscii lo trovai già sotto le coperte ad aspettarmi.
“Ti dona proprio quella maglietta!”
“Anche a me piace! Sai… credo proprio che domani mattina la infilerò nella mia borsa e me la porterò a casa…”
“Questo lo dici tu …”
In risposta gli feci la linguaccia e mi infilai sotto le coperte con lui.
“Vorresti sposarti un giorno?”
“Certo che vorrei sposarmi, perché me lo chiedi?”
“Così, semplice curiosità… prima ti sei emozionata quando Ben lo ha chiesto a Kate…”
“È da quando sono piccola che mi piace immaginare come sarà il mio matrimonio, e come il mio fidanzato me lo chiederà…”
“E come lo vorresti che fosse il tuo matrimonio?”
“Beh, vorrei una cerimonia all’aperto nel tardo pomeriggio, e una grande festa in un enorme gazebo sempre all’aperto. Mi piacerebbe sposarmi d’estate, e mi sono sempre immaginata con un abito da principessa, molto semplice senza troppi segni particolari ma dalla gonna ampia…”
“Ha l’aria di essere un gran bel matrimonio…”
“Già…”
“Hai mai pensato di sposarti con Liam quando stavate assieme?”
“Sì, pensavo che saremmo stati insieme per sempre. Ne ero convinta. Poi è andata diversamente, ma sono contenta, perché ho conosciuto te. E tu hai mai pensato di sposare Rachel?”
“La sera dell’incidente avremmo dovuto festeggiare il suo compleanno. E io avevo comprato un anello ed ero pronto a farle la proposta…”
“Oh…”
“Io credo nel destino Nicole, so che a volte è un gran bastardo, perché non è stato bello trovare Rachel a letto con un altro. Però credo sia destino che io e te ci siamo incontrati, anche se ho dovuto investirti perché questo accadesse, anche se entrambi abbiamo passato due mesi non proprio belli chiusi in quell’ospedale, tu soprattutto! Io spero solo che tu ora sia felice quanto lo sono io, perché tu mi hai stravolto la vita, e sarebbe stato inevitabile che mi innamorassi di te!”
“Credo anch’io nel destino, e sì, sono felice con te. Tu sei la mia felicità, hai fatto tornare in me quella serenità che non c’era da tempo…”
“Lo sai che ti amo vero?”
“Sì, ora lo so!”
E per fargli capire che anche io provavo lo stesso per lui mi avvicinai e gli diedi un leggero bacio a fior di labbra senza mai staccare gli occhi dai suoi.
“E di figli ne vuoi? Io sì, ne vorrei almeno due, vorrei portarli al parco ogni volta che sarebbe possibile e giocare con loro. Vorrei potergli insegnare un sacco di cose, dargli la buona notte. Diventare genitore credo sia l’emozione più bella in assoluto.”
Quella domanda mi spiazzò un pochino… vedere la luce nei suoi occhi quando parlava di cosa avrebbe voluto fare con i suoi figli mi riempiva il cuore. Ma allo stesso tempo mi metteva un po’ di paura…
“Beh, sì credo di sì. So che vorrei diventare mamma ma al momento la cosa mi spaventa, non mi sento ancora pronta, quindi non ci penso. Concordo sul fatto che sarebbe l’emozione più bella in assoluto ma mi mette paura. Io penso che non sia una cosa da programmare, quando sarà il momento giusto mi sentirò pronta… ora sinceramente no…”
“Capisco, beh si in effetti hai ragione, sarebbe un po’ presto.. siamo entrambi giovani con tutta la vita davanti.”
“Scusami, ma stiamo insieme da poco e tu pensi già a matrimonio e figli? Alla faccia dei progetti per il futuro ahahah”
“Ahaha no, beh non è che ci sto già pensando, semplicemente volevo sapere quali fossero i tuoi pensieri a riguardo… per conoscere qualcos’altro di te…”
“Mhh ok! Che ne dici se dopo tutte queste confessioni ci mettessimo a dormire?”
“Dico che va benissimo, vieni qui però voglio averti più vicina.”
Mi accoccolai a lui, e cullata dal suo respiro chiusi gli occhi…
“Buona notte amore mio”
“Buona notte anche a te mio dolce maniaco collezionista…”
Lo sentii ridacchiare, e poco a poco il suo respiro rilassarsi finché non ci addormentammo definitivamente.
 
Il mattino seguente fummo svegliati da Kate che irruppe nella stanza di Ryan per dirci che dovevamo muoverci altrimenti non sarebbe riuscita a comprare tutte le cose che le servivano prima di partire.
Così, con gli occhi ancora mezzi chiusi ci alzammo entrambi dal letto, ci vestimmo, scendemmo per la colazione, che tutti avevano già fatto tranne noi, mangiammo una brioche al volo e ripartimmo verso casa mia.
Detestavo che mi si mettesse fretta di primo mattino, per questa volta l’avrei perdonata visto che doveva partire. Durante il tragitto nessuno disse niente, Ryan al volate ancora immerso nel mondo dei sogni, al posto del passeggero c’era Benjamin anche lui ancora mezzo addormentato, e nei sedili posteriore c’eravamo io e Kate. Lei più sveglia e attiva che mai, io invece che faticavo a tenere gli occhi aperti. Avendo però capito la situazione non aprì bocca, ma mi rivolse uno sguardo di scuse al quale risposi con un lieve sorriso.
Una volta arrivati a casa mia feci accomodare tutti in salotto, mentre io corsi di sopra a farmi una velocissima doccia, con la speranza di svegliarmi un po’ e cambiarmi i vestiti.
Uscita dal bagno, mi diressi in camera mia per vestirmi e trovai Ryan sdraiato sul mio letto a coccolare Totò, proprio come il giorno in cui andammo a pranzo dai miei genitori.
“Ehi, non pensavo di trovarti qui, se sono in ritardo faccio velocissimo, devo solo vestirmi…”
“No, non sei in ritardo, sono venuto a vedere se stavi bene, in auto non hai spiccicato parola…”
“Oh beh, non è che tu abbia fatto grandi discorsi…”
“Sei arrabbiata?”
“No, scusa, è che la mattina se mi sveglio malamente tendo ad essere un po’ acida…”
“Spero che Kate si sia scusata anche con te…”
“Sì non ti preoccupare, ora ho fatto una doccia e mi sento meglio… tu come stai?”
“Ho sonno…”
“Dai su, andiamo a fare un po’ di shopping poi torniamo a dormire…”
“Ci sto!”
Infilai un paio di jeans, un semplice maglioncino con nero con scollo a V con sotto una camicetta azzurra, legai i capelli in una coda alta, indossai gli occhiali in modo che si notassero meno le occhiaie e un paio di stivaletti alla caviglia. Visto il freddo presi il giaccone un po’ più pesante, e feci segno a Ryan che potevamo scendere, lui rispose con uno sbuffo, si alzò dal letto, diede un piccolo bacio a Totò e mi seguì al piano di sotto.
“Ecco, scusate se vi ho fatto aspettare ma ora sono pronta! Possiamo andare!”
“Non ti preoccupare, sei stata velocissima! Scusami ancora se ti ho svegliata presto…”
“Non c’è problema, visto che dovete ripartire è giusto che vi prendiate il tempo che vi serve, e almeno puoi stare ancora un po’ con tuo fratello…”
 
Ritornammo all’auto e andammo in centro, vista la bella giornata, anche se fredda, era peccato chiudersi in un centro commerciale così avremmo fatto un giretto all’aperto.
Kate era uno spasso, mi piaceva passare il tempo con lei, non aveva peli sulla lingua, diceva tutto ciò che le passasse per la testa, inutile dire che ci facemmo delle grandi risate. Entrammo in qualsiasi tipo di negozio, anche in quelli più strani, giusto per riscaldarci un po’ prima di ritornare all’aperto. Mano nella mano con Ryan riuscii a godermi quella che era in realtà la nostra prima uscita come una coppia. La confessione che mi aveva fatto la sera prima su Rachel mi preoccupava un po’, se davvero era così innamorato al punto da chiederle di sposarlo, era possibile che l’avesse già dimenticata in così poco tempo? Non ho osato chiedergli se provasse ancora qualcosa per lei dopo che mi aveva detto che mi amava. Non volevo pensasse che non gli credessi. Non metto in dubbio che i suoi sentimenti siano reali o no, io gli credo e se io mi sono innamorata di lui in così poco tempo, credo che anche per lui possa essere lo stesso. Poi dopo il discorso che mi ha fatto sul destino, sul fatto che è felice di avermi incontrata anche se il modo in cui ci siamo conosciuti non è stato sicuramente dei migliori, non vorrei pensasse che abbia dei dubbi su di lui. Io lo amo e lui ama me, è questo ciò che conta no? Ma si sa, la curiosità è brutta… appena riusciamo a stare un attimo soli ci sono delle cose che voglio chiedergli. Mi ha detto di essere stato male per Rachel inizialmente, ma il fatto dell’incidente e di avermi conosciuta l’ha aiutato a dimenticare più in fretta. Non so se da quel giorno si sono più sentiti o incontrati. Come reagirebbe se dovessero vedersi? E la stessa cosa me la chiedo se dovesse mai capitarmi di incontrare di nuovo Liam. Io ci ho messo un sacco di tempo a dimenticarlo, e l’ho dimenticato definitivamente solo grazie a Ryan. Probabilmente se lo avessi conosciuto prima avrei dimenticato prima anche Liam, e magari è lo stesso per lui, se non mi avesse conosciuta starebbe ancora male per lei. Tutti questi pensieri mi danno il tormento, anche se cerco di mascherarlo per poter trascorrere una bella giornata senza problemi. Voglio stare con lui, voglio viverlo e godermi ogni singolo momento, ma finché questi punti non saranno chiariti non riuscirò a farlo. Io sono sicura di non provare più niente per Liam e di amare solo Ryan, ma lo stesso non saprei come mi comporterei se lo incontrassi di nuovo, siamo stati insieme per anni, e l’ho amato con tutta me stessa, e la nostra a differenza sua non è stata una rottura definitiva, ci siamo semplicemente allontanati perciò è più difficile da superare perché ci sono un sacco di domande senza risposta che mi hanno tormentata in questi ultimi tempi fino a quando non ho incontrato Ryan…
Eravamo fuori da un negozio di souvenir ad aspettare che Kate e Ben scegliessero qualcosa da portare ai loro amici di Londra. Abbracciati un po’ per superare il freddo, un po’ semplicemente per stare vicini.
“Tutto bene amore?”
“Mh? Si, va tutto bene…”
“Sembri pensierosa…”
“Oh, no sono solo ancora un po’ assonnata”
“Mmmh ok… sicura che non c’è qualcosa che vuoi dirmi?”
“In verità c’è qualcosa di cui vorrei parlare con te… ma non credo sia il momento giusto…”
“Ok, parleremo questa sera, dopo che li ho portati all’aeroporto mi fermo da te ok? Devo preoccuparmi?”
“Ok perfetto! No non ti devi preoccupare amore, ci sono solo un paio di domande che mi frullano per la testa, di cui vorrei una risposta.”
“Risponderò a tutte le domande che vorrai se ti farà sentire meglio.”
“Ti amo Ryan!”
“Anche io piccola.”
E proprio come la sera prima, ad interrompere il nostro bacio fu Kate…
“Bene piccioncini, direi che abbiamo finito… come ultima tappa andiamo a mangiare qualcosa?”
“Direi che è perfetto!”
 
Entrammo subito in un ristorantino lì vicino, e mentre il cameriere ci faceva strada verso il nostro tavolo qualcuno mi venne addosso facendomi perdere l’equilibrio. Riuscii a non cadere perché mi aggrappai subito al braccio di Ryan, che prontamente mi sorresse. Appena alzai lo sguardo notai l’occhiataccia che Ryan stava lanciando alla persona che mi era venuta addosso…
“Chiedo scusa, ero distratto e non vi ho visti…”
Quella voce mi fece girare di scatto… non appena lo vidi i miei dubbi furono confermati…
“Liam ?!?”


 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

 
 
Entrammo subito in un ristorantino lì vicino, e mentre il cameriere ci faceva strada verso il nostro tavolo qualcuno mi venne addosso facendomi perdere l’equilibrio. Riuscii a non cadere perché mi aggrappai subito al braccio di Ryan, che prontamente mi sorresse. Appena alzai lo sguardo notai l’occhiataccia che Ryan stava lanciando alla persona che mi era venuta addosso…
“Chiedo scusa, ero distratto e non vi ho visti…”
Quella voce mi fece girare di scatto… non appena lo vidi i miei dubbi furono confermati…
“Liam ?!?”
 
 
“Oh mio Dio! Non ci posso credere! Nicole, ciao!”
In men che non si dica mi trovai avvolta in un suo abbraccio, indecisa se ricambiare o meno, con gli occhi spalancati guardavo Ryan in attesa di un su gesto, un cenno o qualsiasi cosa ma sembrava più shoccato di me. Non ricambiai completamente l’abbraccio ma mi limitai a dargli delle piccole pacche sulla spalla, mi sentivo terribilmente in imbarazzo e a disagio in quella situazione.
“Ciao Liam”
“Come stai? È passato un sacco di tempo dall’ultima volta che ci siamo visti…”
“Eh già… sto bene grazie…e tu?”
“Bene grazie! Ho saputo che hai avuto un brutto incidente… ti trovo in gran forma però!”
“Si beh ora mi sono quasi completamente ripresa..”
Improvvisamente Ryan mi strinse più forte la mano, non capii se lo fece per farmi ricordare che anche lui era presente oppure se lo fece perché notò il mio disagio e per farmi capire che potevo star tranquilla perché lui era con me. Ad ogni modo approfittai di quel segnale per presentarlo a Liam che effettivamente continuava a lanciargli strane occhiate.
“Oh, ehm ti presento Ryan, il mio ragazzo.”
Inizialmente mi parve un po’ sorpreso, ma si ricompose in fretta e molto elegantemente si presentò stringendogli la mano.
“Io sono Liam, un vecchio amico di Nicole. Piacere.”
Ryan non disse una parola, ma lo squadrò in modo non tanto gentile. Non sapevo davvero come comportarmi. Rivedere Liam mi provoca una strana sensazione, non capisco se sono felice di rivederlo, se sono arrabbiata con lui o altro.. ho una gran confusione in testa. A distrarmi dai miei pensieri fu Kate che ci chiamò per dirci che si era liberato un tavolo.
“Oh scusatemi, non vi intrattengo oltre. Nicole avrei probabilmente cercato di contattarti perché c’è una cosa di cui ti vorrei parlare, possiamo vederci uno di questi giorni magari per un caffè?”
Inutile dire che Ryan lo fulminò con lo sguardo…
“Lei non beve caffè…non le piace.”
“Sì, lo so! Era così per dire! Possiamo trovarci per un te Nicole?”
“Ehm s-sì va bene.”
“Domani a quest’ora al solito bar in centro per te andrebbe bene?”
“Sì, va benissimo.”
“Perfetto! A domani allora, sono felice di averti rivista!”
Detto ciò si dileguò ed io e Ryan andammo a sederci al nostro tavolo.
Il pranzo passò tranquillamente, nessuno più accennò all’incontro con Liam, ma si vedeva che Ryan era parecchio nervoso nonostante Kate continuasse a parlare per cercare di ricreare la giusta atmosfera.
 
Al ritorno eravamo d’accordo che mi avrebbero accompagnata a casa e poi Ryan sarebbe andato a portarli all’aeroporto. Il viaggio in macchina fu silenzioso ed imbarazzante, non capivo perché Ryan se la fosse presa così tanto. Una volta arrivati a casa mia prima di scendere salutai Kate e Ben, anche se li avevo conosciuti solo il giorno prima mi ero affezionata molto a loro, specialmente a Kate e mi dispiaceva doverli salutare così presto.
“Sono davvero contenta di averti conosciuta Nicole, ci rivedremo per il matrimonio. Anzi no, sicuramente ci rivedremo prima, vorrei sposarmi qui quindi tornerò per i preparativi.”
“Sono contenta anche io Kate. Non vedo l’ora di passare ancora un po’ di tempo assieme a voi. A presto! Fate buon viaggio!”
Scesi dall’auto e Ryan scese con me.
“Esco un secondo anche io… torno subito!”
“Non ti preoccupare fratellino tanto siamo in anticipo!”
Mi accompagnò fino alla porta in religioso silenzio. Volevo dire qualcosa ma non sapevo cosa dire, così mi misi a cercare le chiavi nella borsa e fu lui a rompere il silenzio.
“Mi dispiace se ho risposto così a Liam prima. Non volevo farti sentire a disagio.”
“Non ti preoccupare, ero già a disagio comunque”
“Non mi aspettavo di incontrarlo così e non so… non mi ha fatto un impressione positiva…”
“Si è comportato male nell’ultimo periodo ma è una brava persona.”
“Immagini già il perché ti voglia incontrare?”
“Non ne ho la più pallida idea… ti ha dato fastidio che gli abbia detto subito di si vero?”
“Un pochino… ma va bene, è giusto che parliate tra di voi… qualsiasi sia la cosa che ha da dirti…”
“Andrà tutto bene Ryan non preoccuparti. Lo sai che io amo solo te!”
A quelle parole si rilassò, era rimasto teso tutto il tempo… e finalmente mi fece un leggero sorriso e mi abbracciò.
“Scusa piccola, non volevo comportarmi così.”
“Lo so Ryan, lo so. Quando torni in dietro ti fermi da me allora?”
“Sì, certo!”
“Ok, ora vai che quei due ti aspettano”
“Mh… vorrei stare ancora un po’ con te…”
“Anche io, staremo insieme dopo, ti preparo una bella cenetta e anche questa notte voglio che resti con me. Non accetto un no come risposta!”
“E chi sono io per dirti di no?”
“Bene, vedo che hai capito.”
“Ahahah! Allora vado… a più tardi amore!”
Mi diede un dolce bacio e si allontanò lentamente, sorridendomi e senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
“A dopo Ryan.”
 
 
RYAN POV
 
Una volta rientrato in auto mi sentivo più leggero, il fatto che Nicole mi avesse detto che ama solo me mi è stato di grande aiuto. Incontrare per la prima volta Liam in quel modo non è stato il massimo, non me l’aspettavo proprio! E mi ha fatto una brutta impressione, non solo perché si tratta del suo ex ragazzo di cui era follemente innamorata e che da un giorno all’altro ha smesso di farsi sentire, ma per il modo in cui la guardava, non le toglieva gli occhi di dosso se non per lanciare qualche occhiataccia a me. E il sorrisino che ha fatto quando mi ha detto “sono un vecchio amico di Nicole” mi ha dato un fastidio tremendo. Ma chi si crede di essere? Il re del mondo? Stupido musicista da quattro soldi!! Non vorrei essere geloso di lui, mi fido di Nicole e so che se mi dice che mi ama è la verità. Ma lui è così schifosamente elegante e composto, non un capello fuori posto, vestito di tutto punto e con quel sorrisino sempre stampato sulle labbra che mi fa sentire inferiore a lui. Mi ha dato l’impressione di essere completamente l’opposto di ciò che sono io, eppure si sono amati… a questo punto mi viene da chiedermi: Cosa troverà in me Nicole? Non mi sono mai posto questo genere di domande, ma quel Liam non mi piace proprio!!
“Va tutto bene tra di voi?”
“Eh? Scusa Kate non ho sentito che hai detto…”
“Ci credo, è da quando siamo entrati al ristorante che hai la testa altrove. Ti ho chiesto: va tutto bene tra te e Nicole?”
“Lo so scusa! Comunque si, va tutto bene perché me lo chiedi?”
“Anche lei sembrava giù di morale…”
“Oh, no tranquilla ora è tutto risolto.”
“Mh se lo dici tu! E chi era quel tipo che vi ha fermati al ristorante?”
Ecco… ci mancava anche Kate che non si faceva mai gli affari suoi…
“Chi?!?”
“Quel ragazzo alto e biondo che parlava con Nicole, gli hai stretto anche la mano…”
“Ah ho capito. Nessuno di importante…”
“Ryan non fingere con me per favore. È da quel momento che hai un broncio che tocca il pavimento… lo sai che voglio che tu stia bene e sia felice… non posso andarmene tranquilla se tu non stai bene! Fingi che Ben non ci sia e raccontami tutto come hai sempre fatto!”
“Non è Ben il problema poverino non c’entra niente lui!”
“Fate come se non ci fossi, infilo le cuffiette e ascolto la musica parlate pure voi!”
“Non ti preoccupare Ben puoi anche ascoltare non è niente di che..”
“Come vuoi…”
“Bene ora che il problema Ben è sistemato sputa il rospo! Chi era quel bel biondino?”
“Bel biondino?”
“Suvvia Ryan sarai anche un ragazzo ma non puoi non aver notato che in fondo non era niente male!”
“Mh … mi è passata la voglia di raccontarti tutto…”
“Non fare il bambino… spara!”
“L’ex ragazzo di Nicole…”
“E qual è il problema? Pensavi di essere il suo primo amore?”
“Assolutamente no! Nicole mi aveva già parlato di lui… solo che non mi aspettavo di incontrarlo così..”
“A giudicare dall’espressione nemmeno lei se lo aspettava…”
“Infatti era sorpresa pure lei.”
“Ryan arriva al punto per favore!!”
“Le ha chiesto se possono vedersi domani perché le deve parlare. E lei ha accettato! Poi continuava a lanciarmi occhiatacce… e io mi sono comportato come il fidanzato geloso quando stiamo insieme da nemmeno due settimane!”
“Non sai di cosa deve parlarle?”
“No, l’ho chiesto a Nicole ma anche lei non ne ha nessuna idea.”
“Senti Ryan io non so come siano andate le cose tra di loro… ma se vuole parlarle avrà i suoi motivi… finché devono solo parlare io non mi preoccuperei… lascia che si vedano domani, e poi vedi cosa ti dice lei. Sono sicura che te ne parlerà. Credo di aver capito che non si vedevano da parecchio tempo…”
“Sì, lui si è trasferito a New York quando stavano ancora insieme. Poi non ho capito bene perché hanno perso i contatti e non si sono più visti. Quindi sì, non lo vedeva da parecchio tempo.”
“Hai paura che le voglia parlare di quello? Cioè che le voglia chiedere di riprovarci?”
“Dalle occhiatacce che mi lanciava credo che non abbia in mente nulla di buono…”
“Vabbè magari le occhiatacce sono state solo una tua impressione…“
“No! Te lo giuro! Inizialmente non mi guardava nemmeno, da quando Nicole mi ha presentato ha cambiato notevolmente espressione.”
“L’unica cosa che ti posso dire è di non farti nessuna paranoia al momento. Lascia che prima si incontrino e che lui le dica quello che deve dirle. È inutile che ti preoccupi adesso che poi magari non è niente di rilevante”
“Hai ragione. Non dovrei pensarci al momento. Anche perché dopo mi fermo da lei e non vorrei rovinare la serata per colpa di quello li!”
“Non ci pensare, godetevi la vostra serata poi domani si vedrà!”
“Mi mancherai sorellona sai?”
“Mi mancherai anche tu fratellino mio”
Tra una chiacchiera e l’altra il viaggio trascorse molto velocemente, anche perché non dovevamo fare molta strada per arrivare all’aeroporto. Kate è una ficcanaso, irrompe sempre nei momenti sbagliati e non tiene mai la bocca chiusa. Ma è la mia sorellona, con lei sono cresciuto, con lei so di poter parlare di qualsiasi cosa e lei sa di poter fare lo stesso con me. Ho diversi amici, Logan soprattutto è sempre pronto a starmi vicino e ad ascoltarmi, e lo stesso vale per me nei suoi confronti… ma Kate mi fa proprio sentire la sua mancanza e lasciarla partire ogni volta è difficile.
Scesi dall’auto, li aiutai a prendere le valige e li accompagnai all’interno dell’aeroporto.
Salutai Ben per primo che poi si diresse verso il Check – in e mi lasciò un attimo da solo con Kate.
“Mi raccomando, attenzione a non fare scenate di gelosia. Nicole mi piace e voglio che te la tieni ben stretta!”
“Credevo che anche Rachel ti piacesse…”
“Mh non proprio. Non te l’ho mai detto perché tu eri molto preso… ma ho sempre avuto qualche dubbio su di lei.”
“Allora hai un sesto senso! Dovrò imparare a chiedere sempre il tuo parere quando si tratta di ragazze!”
“Non avrai mica già intenzione di cambiarla spero!!”
“No assolutamente no! Era per dire.. magari mi serve qualche consiglio per farla innamorare di me ogni giorno di più!”
“Non credo ti serviranno consigli per quello, ma ti ringrazio per il pensiero…”
“Non voglio che tu te ne vada…”
“Nemmeno io voglio lasciarti Ryan ma la mia casa, il mio lavoro e la mia vita sono a Londra ora. Puoi venire a trovarmi tu. Ti ricordo che da quando sono partita sei venuto una volta sola!! Porta anche Nicole, ci divertiremo! Oppure possiamo organizzarci una bella vacanza in un altro posto e andare tutti assieme… che ne dici?”
“Dico che sarebbe fantastico! Ora abbracciami che Ben ha quasi finito … non vorrei farlo aspettare troppo.”
Senza esitare mi saltò praticamente in braccio e mi strinse forte.
“A presto fratellino!”
“Chiamami quando arrivi ok?”
“Certo mamma! Fammi sapere come andrà la storia con l’ex fidanzato di Nicole…”
“Va bene, ti terrò aggiornata! Credo che tu debba andare, Ben ha finito con i biglietti…”
“Ok… allora… ciao…”
“Ciao Kate. A presto!”
 
 
Durante il viaggio di ritorno mandai un messaggio a Nicole per avvisarla che entro mezz’ora sarei stato da lei.
Mi fermai a prendere di dolcetti per il dessert e mi diressi spedito verso casa sua, avevo proprio voglia di passare un po’ di tempo con lei. Ma avevo una strana sensazione che non mi permetteva di essere completamente tranquillo…
 
 
Arrivato a casa sua suonai il campanello e lei invece di venire ad aprirmi si affacciò alla finestra e mi disse di entrare che lei si trovava in cucina.
Appena entrato fui accolto da un buonissimo profumino che arrivava dalla cucina, chissà cosa stava cucinando…
Poggiai la scatola con i pasticcini giusto il tempo di togliermi la giacca e appenderla nell’appendi abiti all’entrata, ripresi la scatola e mi diressi in cucina. Ciò che vidi mi lasciò letteralmente a bocca aperta.
“Wow!”
Lei si girò nella mia direzione e appena mi vide mi sorrise. Era una visione! Anzi no, meglio ancora! Aveva ancora i capelli raccolti e indossava ancora gli occhiali… ma ciò che più mi ha colpito è che indossava, oltre all’intimo, SOLO la mia maglietta che le avevo prestato la sera prima per dormire.
“Bentornato!”
Lasciai la scatola sul tavolo, mi avvicinai a lei, le posai le mani sui fianchi e poggiai la mia fronte sulla sua, e occhi negli occhi la guardavo in tutta la sua bellezza e semplicità lei era mia ed io ero l’uomo più felice del mondo.
“Ciao”
“Ciao” rispose lei facendo strusciare il suo naso contro il mio.
“Questa è la mia maglietta… hai approfittato del fatto che stamattina ero mezzo addormentato per rubarmela?”
“Non mi sembra di averti nascosto che me la sarei portata a casa… e poi mi piace!”
“Piace anche a me! Ma addosso a te la preferisco…”
“Allora non ti lamentare…”
“Non ho nulla di cui lamentarmi! Cosa mi stai cucinando di buono?”
“Scaloppine ai funghi spero ti piacciano…”
“Hanno un profumo delizioso e io sto morendo dalla fame… oggi qualcuno mi ha fatto passare la fame.. a pranzo non ho mangiato quasi nulla…”
“Ho notato… comunque non sei l’unico ad aver fame…”
“Ho fame di tante cose sai…”
Mi guardò e con un sorrisino malizioso e mi disse:
“Una cosa alla volta… abbiamo tempo…”
E dopo un veloce bacio a fior di labbra si staccò da me e ritornò ai fornelli…
“Ho portato il dessert.. sarebbe da mettere in frigo…”
“Oh perfetto! Mettilo pure nel frigo c’è spazio… e poi aiutami ad apparecchiare…”
“Agli ordini capo!”
Mentre io apparecchiavo Nicole preparava l’insalata e di tanto in tanto controllava la carne. Era bello stare così, mi faceva sentire bene, io e lei e nessun altro attorno era proprio quello che mi ci voleva. So che stiamo insieme da poco ma in queste situazioni sento che mi piacerebbe condividere tutto con lei, anche la casa.
“Sai prima Kate mi ha proposto di andarla a trovare a Londra, con te ovviamente. Oppure di organizzare una vacanza noi quattro…”
“Sarebbe stupendo, non sono mai stata a Londra… ma anche un po’ di mare non mi dispiacerebbe affatto. La cena è pronta… mettiti a tavola!!”
Una volta riempiti i piatti si accomodò anche lei e ci ritrovammo seduti uno di fronte all’altro felici e affamati.
“Buon appetito…”
“Buon appetito anche a te, ora però assaggia e dimmi come sono…”
Assaggiai un boccone ed erano deliziose… non servì dire nessuna parola perché dalla mia espressione capì tutto.
“Non vorrei rovinare la bella atmosfera… ma ti voglio dire una cosa… e poi se non sbaglio anche tu avevi delle domande da farmi no?”
“Oh, si è vero… dimmi pure…”
“Sono un po’ preoccupato per l’incontro che avrai domani con Liam…”
“Preoccupato?”
“Sì beh, ho paura che tenterà di portarti via da me…”
“Lascia che tenti… tanto non ci riuscirà. Niente e nessuno riuscirà a farmi allontanare da te ora che ti ho trovato.”
“Ma tra di voi ci sono un sacco di cose irrisolte… e vi siete amati tanto e per tanto tempo.. non credi che magari rivederlo ti possa fare un effetto diverso da quello che immagini? Non voglio dire che non mi fido di te perché sai che non è così… però non so.. ho questa paura…”
“È ovvio che mi abbia fatto un certo effetto averlo rivisto e se ci fossimo lasciati in un altro modo non sarebbe stato lo stesso. È solo che è una situazione un po’ diversa dal solito. Abbiamo molte questioni in sospeso e diverse cose di cui parlare… io non so cosa mi voglia dire domani. Ma anche io ho dei dubbi su cui voglio fare chiarezza e sicuramente approfitterò dell’incontro di domani per fargli alcune domande. Ma guardami Ryan… io sono tranquilla, qualsiasi cosa mi voglia dire non mi porterà via da te. Te lo assicuro.”
“Lui non mi ha fatto una buona impressione…”
“Se ti può consolare penso che nemmeno tu abbia fatto una buona impressione a lui…”
“Ahahah lo so … scusami ancora…”
“Non ti avevo mai visto in versione geloso sai?”
“È un brutto difetto… sono troppo geloso lo so…”
“Mi piace che tu sia un po’ geloso… basta solo non esagerare…”
“Farò il possibile!”
“Bravo!”
“Tu cosa mi volevi chiedere invece?”
“Beh più o meno l’argomento è lo stesso… ieri sono rimasta un po’ colpita quando mi hai detto che il giorno dell’incidente avresti voluto chiedere a Rachel di sposarti…”
“Immaginavo… ma poi cosa ti ho detto? Che io credo nel destino e credo che se è andata diversamente è proprio perché doveva andare così…”
“Sì ma la cosa che non riesco a capire è che se eri tanto innamorato al punto di volerla sposare. È possibile che tu sia riuscito a dimenticarla in così poco tempo?”
“Non so cosa mi hai fatto Nicole ma da quando ti ho conosciuta non mi è importato più niente di nessun altro. Mi ha fatto molto male il tradimento di Rachel non credere che sia stato subito bene. Ma tu sei riuscita a colmare il vuoto che si era creato in me. In un modo così naturale, così travolgente che ora per me è quasi come se lei non fosse mai esistita. Rachel è un capitolo chiuso della mia vita. Ho passato bei momenti con lei, sono stato bene e soprattutto sono stato innamorato. Ma ora è finita, lei fa parte del passato. Il mio presente sei tu, e spero tu possa essere anche il mio futuro.”
“L’hai più rivista o sentita?”
“Non l’ho più rivista… ma quando ero ancora in ospedale mi ha scritto qualche volta. Le ho detto di non farsi più sentire. E poi altre volte non le ho proprio dato risposta. Ha cercato di contattarmi anche tramite Logan, ma anche a lui ho semplicemente detto di riferirle che non mi andava più di parlare con lei né di vederla. Mi ha fatto molto male ma ora non mi importa perché con te sto ancora meglio.”
Le strinsi la mano per farle sentire la mia presenza e per farle capire che non avevo nessuna intenzione di andarmene.
“Questa mattina prima di incontrare Liam pensavo a come avrei reagito se l’avessi rivisto, e a come avresti potuto reagire tu con Rachel…”
“Beh come hai reagito tu lo sai. Nel modo migliore, non l’hai evitato e hai risposto alle sue domande come è giusto che sia. Io con Rachel non saprei. Credo dipenda dalla situazione… Probabilmente la saluterei… se dovesse chiedermi come sto le risponderei ma la conversazione per quanto mi riguarda si chiuderebbe li. Non credo si possano programmare questo tipo di reazioni.. dipende proprio dalla situazione e come ci si sente al momento”
Non rispose … si limitò a sorridere, si alzò, sbarazzò i piatti oramai vuoti, poi si diresse verso il frigorifero e ne tirò fuori la scatola con i pasticcini. Seguivo ogni suo movimento per cercare di capire cosa le stesse passando per la testa. Posò la scatola sul tavolo, ma questa volta invece che sedersi al suo posto si accomodò sulle mie gambe.
“Va meglio ora che abbiamo parlato?”
“Sì ora va molto meglio, grazie!”
E mi baciò, con quella dolcezza che solo lei aveva. Non volevo che si allontanasse più, così le posai le mani sui fianchi e la avvicinai ancora di più a me mentre lei mi portò le braccia al mio collo e continuò a baciarmi con ancora più passione. Aveva ragione Kate la sera prima… in quei momenti sarebbe anche potuta esplodere una bomba che noi non ce ne saremmo accorti. Le sue dita che giocavano con i miei capelli tirandoli e attorcigliandoli, le sue labbra così carnose e morbide e la sua lingua unita alla mia in una danza senza fine. Il tutto era quanto di più bello ed eccitante che potessi desiderare. E probabilmente se ne accorse perché il rigonfiamento nei miei pantaloni era più che evidente. Infatti si spostò per mettersi a cavalcioni su di me e sorrise sulle mie labbra.
“Non credevo di farti questo effetto così velocemente…”
“Oh piccola tu nemmeno ti immagini quanto ti desideravo…”
“Ora una piccola idea me la sono fatta”
Annullai nuovamente le distanze e la baciai ancora e ancora, e mentre lei lentamente cominciava a spogliarmi io facevo lo stesso con lei. E ben presto ci ritrovammo nudi a fare l’amore sul piano della cucina.
 
Inutile dire come trascorse il resto della serata… i pasticcini più che mangiarli ce li eravamo spalmati addosso, dalla cucina ci spostammo sul divano, poi sotto la doccia, ed infine a letto. Tanta era la voglia che avevamo l’uno dell’altra che non ci sentivamo mai stanchi. Trascorremmo il tempo tra coccole, chiacchiere, tante risate e tanto amore, felicità e spensieratezza. Tutti i nostri dubbi e paranoie erano completamente dissolti.
 
Il mattino dopo lo passammo praticamente tutto a letto a dormire per recuperare le energie perse la sera prima. Fui svegliato da un miagolio insistente era Totò che probabilmente aveva fame, ed aveva anche ragione a lamentarsi visto come l’abbiamo trascurato nelle ultime ore poverino. Non volevo che svegliasse anche Nicole, ma alzarmi senza che si svegliasse era impossibile perché era completamente avvinghiata a me. Non che la cosa mi dispiacesse, anzi! Ma prima che provai ad alzarmi si svegliò anche lei…
“Buongiorno piccola”
“Buongiorno a te amore”
“Credo che qualcuno abbia fame…”
“Mhh si direi proprio di si… vado a dargli qualcosa da mangiare.. sai che ore sono?”
Mi allungai a prendere il cellulare sul comodino e rimasi di stucco quando vidi l’ora..
“Ehm.. mezzogiorno e mezzo..”
“Coosaaa?!? Io tra poco più di un’ora devo incontrare Liam…”
“Ecco come rovinare un felice risveglio…”
“Ahahah oddio scusami, non era mia intenzione lo giuro!”
“Avrai molto da fare per farti perdonare sappilo…”

NICOLE POV
 
Rimasi nel letto ancora un po’ a riempirlo di baci e coccole per cercare di farmi perdonare ma il piccolo Totò aveva fame perciò dopo un po’ mi alzai di malavoglia. Ero stata talmente bene con Ryan quella sera che non volevo più lasciarlo…
Quando scesi al piano di sotto con Totò anche Ryan mi seguì con addosso solo i boxer, giusto per non farmi andare fuori di testa…
“Che ne dici di vestirti?”
“Perché? Ti vergogni a vedermi così? Anche tu indossi solo la mia maglietta..”
“No non mi vergogno ma mi sconcentri…”
“Anche tu mi sconcentri così sai?!?”
“Sì va bene ora però ho poco tempo.. quindi devo fare appello a tutta la mia forza di volontà. Che ne dici di rimanere qui mentre esco? Puoi aspettarmi qui e fare un po’ di compagnia a Totò.”
“Ok, va bene… sicura che te la senti di guidare? Non vuoi che ti accompagni?”
“Sì e poi ti chiamo per venirmi a prendere? No figurati.. tanto non devo guidare molto e prima o poi dovrò riprendere a farlo quindi meglio farlo ora no?”
“Va bene…”
Mangiai due fette biscottate al volo e corsi a vestirmi.. non persi molto tempo a scegliere l’abbigliamento perché non mi importava particolarmente di fare bella figura… perciò optai per un semplice paio di jeans, una camicetta e un cardigan, i capelli erano un disastro perciò li raccolsi, non mi truccai e misi gli occhiali. Ryan osservava ogni mio singolo movimento… e parve notare il motivo delle mie scelte perché ogni cosa che prendevo dall’armadio approvava con un cenno della testa.
“Forse nel frattempo torno a casa a prendere qualcosa di più comodo da indossare poi torno qui…”
“Ok come preferisci…”
Dire che ero agitata era ancora poco… mi tremavano le mani ero nervosa… nonostante tutto non vedevo Liam da un anno perciò non ero più abituata a dialogare con lui. Infilai degli stivaletti bassi, presi giacca e borsa e uscii di casa.
Ma una volta chiusa la porta mi accorsi di aver dimenticato qualcosa… infatti quando la riaprii e feci per rientrare trovai Ryan a braccia conserte che mi guardava con uno sguardo tra il divertito e l’irritato.
Mollai la borsa a terra, gli corsi letteralmente in braccio e lo baciai.
“Scusami scusami scusami!! Mi sono dimenticata di salutarti…”
“Mi sembri un po’ sbadata oggi! Nervosa?”
Mi rimise a terra ma non sciolse l’abbraccio... perciò non era arrabbiato..
“Un pochino…”
“Stai tranquilla, devi solo ascoltare quello che ha da dirti…”
“Ieri ero io a tranquillizzare te… oggi la situazione si è capovolta…”
“Sono un po’ nervoso anche io ma non voglio rovinarmi la giornata quindi cerco di non pensarci… tu fatti sentire ogni tanto e scrivimi qualche sms”
“Lo farò promesso!”
“Bene, ora vai altrimenti arrivi in ritardo.”
“A più tardi amore.”
“A dopo piccola.”
Il viaggio in macchina trascorse tranquillamente. Era bello poco a poco sentirsi di nuovo come prima. Arrivai in poco tempo di fronte al bar in cui eravamo soliti incontrarci tempo fa. Scesi dall’auto e molto lentamente entrai. Avevo le mani e le gambe che tremavano dall’agitazione. Intravidi subito il suo profilo, si era seduto al nostro solito posto. Lo raggiunsi e mi accomodai di fronte a lui, e fu strano ritrovarsi li come ai vecchi tempi.
“Ciao, scusa il ritardo…”
“Ehilà! Non ti preoccupare, sono arrivato da poco. Come stai?”
“Bene grazie e tu?”
“Bene grazie, sono contento che tu sia qui…”
Nel frattempo arrivò il cameriere a prendere le nostre ordinazioni, e mi accorsi che anche mentre ordinavo Liam non mi toglieva gli occhi di dosso. Mi fece sentire a dir poco a disagio.
“Di cosa mi volevi parlare?”
“Dritta al punto eh? Beh avrei una proposta da farti e poi volevo parlare un po’ di noi, penso siano rimaste alcune questioni in sospeso..”
“Sono qui per ascoltarti Liam! Dimmi pure tutto ciò che mi devi dire…”
“Mi dispiace di come sono andate le cose tra noi, i rapporti a distanza sono difficili da gestire e prima o poi c’era da aspettarselo che sarebbe successo qualcosa. Mi sei mancata negli ultimi periodi e rivederti è bellissimo, ma strano allo stesso tempo. Non ho mai preteso che tu rimanessi qui ferma ad aspettare un mio ritorno, però beh, quando mi hai presentato il tuo nuovo fidanzato mi sono sentito.. non so… strano. Non me lo aspettavo ecco…”
“Concordo sul fatto che sarebbe stata inevitabile una rottura perché la distanza era tanta. Ma avremmo potuto parlarne, so che ci sentivamo sempre meno, ma bastava un ultimo incontro per fare un po’ di chiarezza. Invece dal nulla ho trovato foto di te con un'altra ragazza. È questo che mi ha fatto male! Sarei stata male comunque perché sapevi bene ciò che provavo per te, ma sarebbe stato diverso. Io da quel momento ho cercato di andare avanti in tutti i modi, Claire continuava ad organizzarmi appuntamenti al buio. Ho conosciuto ragazzi fantastici, ma con nessuno di loro sono riuscita ad aprirmi completamente e a sentirmi del tutto a mio agio come mi sentivo con te. In tutti loro cercavo qualcosa di te che non trovavo e mi sentivo quasi in colpa al solo pensiero di uscire con qualcuno che non fossi tu. Non sono più riuscita a sentirmi veramente me stessa, e ad essere completamente serena come prima.”
Liam ascoltava ogni mia parola con particolare attenzione, e dalle sue espressioni riuscivo a capire che era davvero dispiaciuto per com’erano andate le cose.
“Poi c’è stato l’incidente. È stato un brutto incidente! Sono stata in coma per un mese e poi riprendermi non è stato per niente semplice. E ancora oggi ho parecchi dolori ma sono felice, perché ho conosciuto Ryan e con lui ho ritrovato quella serenità che non trovavo da tempo.”
“Oddio, sapevo che avevi avuto un incidente ma non pensavo così grave. Com’è successo?”
“Visto che lo sapevi avresti potuto almeno scrivere un’e-mail o chiedermi come stavo… Se davvero sono stata così importante per te come mi facevi credere non capisco come hai fatto ad essere così menefreghista.”
“Cos’avrei dovuto fare? Sai quanto è importante per me anche l’accademia che frequentavo, sapevi benissimo che era il mio più grande sogno. Dovevo mollare tutto? Io te e te non avevamo più nessun rapporto… con che coraggio avrei potuto scriverti anche solo per chiederti come stavi?”
“Ti ricordo che abbiamo perso i contatti ma non abbiamo mai litigato, non c’era rabbia tra di noi quindi non avevi nessun motivo per non farti sentire.”
L’atmosfera si stava scaldando, e anche il cameriere che ci portò le bibite parve notarlo, perciò molto velocemente si dileguò…
“E perché tu non ti sei fatta sentire o non mi hai semplicemente detto che sei rimasta male quando hai visto quelle foto?!? Perché non mi hai chiesto spiegazioni?”
“Forse perché avevo paura di sapere la tua risposta. Forse perché nonostante tutto ti amavo e speravo davvero che sarebbe tornato tutto come prima.”
“Abbiamo torto entrambi, è inutile che stiamo qui ad arrampicarci sui vetri. E soprattutto è inutile che litighiamo adesso. Tu ti sei buttata tutto alle spalle, sei andata avanti e sono felice per te. Io credevo di essere riuscito a dimenticarti ma invece mi sbagliavo, perché mi sono reso conto anche io che in tutte quelle ragazze cercavo di trovare te. Ero abituato a passare tutto il mio tempo con te visto che vivevamo praticamente assieme. E la distanza mi uccideva. Ho preferito fingere che andasse tutto bene perché non sapevo se sarei ritornato qui. E quindi non sapevo se ci sarebbe veramente potuto essere un futuro per noi. Abbiamo entrambi tutte le ragioni del mondo per essere offesi o arrabbiati ma credo sia inutile sfogarle adesso. Ora sono pentito di essermi comportato così, perché so che in gran parte è stata colpa mia, e averti qui difronte a me dopo così tanto tempo, ancora più bella di quanto mi ricordassi, mi fa sentire di nuovo le farfalle allo stomaco, ma non sono qui per supplicarti a ritornare con me perché vedo che sei felice e se lo sei tu lo sono anch’io. Sei innamorata di Ryan?”
“Sì!”
“Ok. Meglio cambiare discorso… non mi hai detto come è successo l’incidente.. sempre se ti va di parlarne.”
Ero senza parole, di tutto mi sarei aspettata meno che sentire ciò che mi ha detto, lui provava ancora qualcosa per me e non mi aveva dimenticata. Io invece ero andata avanti, questa volta non mi sentivo in colpa ma mi fa pensare a cosa sarebbe successo se non avessi conosciuto Ryan… probabilmente sarei stata qui ancora ad aspettare un suo ritorno e pronta ad accoglierlo a braccia aperte.
“Sì, scusa è che sono un po’ scombussolata ora…”
“Immagino. Ma fingi che non ti abbia detto niente…”
“La fai facile tu!”
“Lasceresti Ryan per tornare con me?”
“Noo! Ma che razza di domande mi fai !?!”
“Ecco vedi? Allora è semplice. Dimentica ciò che ti ho detto.”
“Oddio che situazione assurda!”
“Già!”
“Comunque sono stata investita…”
“Oh cavolo… da un’auto?”
“Sì, sono stata completamente travolta, e ho battuto la testa.”
“Porca vacca! Spero che quell’imbecille che era al volante si sia degnato di pagarti le spese mediche!”
“Ryan era al volante.”
“Coosaa? Il tuo fidanzato?”
“Sì…”
“Credo di non aver capito bene, tu ora stai con quello che ti ha investita e ti ha mandata in coma? Magari guidava pure ubriaco?”
“Non è come credi… non era ubriaco ha perso il controllo su una lastra di ghiaccio, ha provato ad avvisarmi ma non sono riuscita a spostarmi in tempo. E poi non ti devo spiegare niente. Ci siamo innamorati e basta.”
“Sì ok! Cambiamo discorso di nuovo però!”
Era geloso marcio glielo si leggeva negli occhi! Mi veniva da ridere, inutili furono i tentativi di trattenermi perché se ne accorse subito…
“Che hai da ridere?”
“Sei geloso!”
Un sorriso apparve sul suo volto, un sorriso sincero, quasi imbarazzato, un sorriso che non avevo ancora visto da quando ero seduta a questo tavolo…
“Non lo trovo così divertente sai? E poi anche tu eri gelosa quando hai visto le foto…”
“Ahaha ok, siamo pari! Però ora sono curiosa… che proposta è che avresti dovuto farmi?”
“Ah si… beh non sono tornato così senza motivo. Mio padre non sta bene…”
“Oddio, spero niente di grave!”
“Fisicamente sta bene, solo è un po’ depresso, sta prendendo parecchi psico farmaci che lo distruggono… non ha preso molto bene il fatto che due anni fa mia madre se ne sia andata di casa. Inizialmente lo mascherava bene ma ora non riesce più a sopportare i farmaci. Di conseguenza gli viene difficile continuare ad insegnare.”
“Non ne avevo idea. Ricordo che è stato molto male ma con il fatto che io ho smesso le lezioni di pianoforte non l’ho più visto, anche perché il mio insegnante eri tu…”
“Già… non sta passando un bel periodo, si sta facendo curare comunque. Sarà un percorso lungo ma ha voglia di guarire perciò sono convinto che con un po’ di forza di volontà riuscirà a tornare in forma come prima.”
“Lo credo anch’io, è sempre stato una persona forte.”
“Ti chiederai a questo punto quale sia la mia proposta…”
“In effetti…”
“Io sono tornato perché mi ha chiesto una mano per portare avanti i corsi di musica. Lui non riesce più a fare lezione in questo momento. Io ho accettato di aiutarlo ma non posso farlo da solo, perché ho ancora degli esami da dare all’accademia e quindi ogni tanto dovrò tornare a New York. Perciò ho pensato chi meglio di te potrebbe darmi una mano in questo? Ti dico subito che non sarebbe a tempo indeterminato ma sarà solo finché mio padre non si sarà ripreso. Essendo lui anche il direttore della scuola dovrò aiutarlo anche con le faccende burocratiche e quindi il tempo a disposizione per insegnare diminuirebbe ancora…”
“Dovrei lavorare con te a scuola?”
“L’idea sarebbe quella. Potresti darmi una mano durante le lezioni che io non posso seguire…non sarebbe un lavoro a tempo pieno quindi avresti ancora il tuo tempo per te. Ho saputo che non lavori più per tuo padre, per questo ho pensato di chiedertelo…”
“Ma a partire da quando?”
“Se puoi già da settimana prossima… altrimenti vedo di gestirmela io finchè non puoi cominciare anche tu…”
“I-io non so… ci dovrei pensare…vorrei parlarne con Ryan… non è una decisione semplice…”
“Lo so, infatti non ti dico di darmi una risposta adesso, tieni, ti lascio il mio numero di telefono… in questi giorni ci pensi e per fine settimana mi fai sapere qualcosa. Capisco che dopo quello che c’è stato tra noi può essere difficile lavorare assieme soprattutto per me a questo punto. Capisco che tu ne voglia parlare con Ryan e mi va benissimo. Voglio rassicurati sul fatto che terrò le mani a posto, non ci proverò con te e non tirerò più fuori il discorso che ti ho fatto prima. È difficile pensare di poter rimanere amici, quindi il nostro sarà un rapporto solo professionale. E che non durerà per sempre. Quando mio padre si sarà ripreso io probabilmente tornerò a New York perché ho diversi progetti li…”
“Ok, allora ci penserò su e ti farò sapere.”
 
Il nostro incontro non durò ancora molto, restammo ancora qualche minuto a discutere sulla proposta di lavoro giusto per sapere qualche dettaglio in più, poi ci salutammo e tornai a casa.
Una volta rientrata trovai Ryan seduto sul divano in salotto assieme a Totò che guardava un film.
“Ehi, hai fatto veloce…”
“Sì beh non avevamo molto da dirci. Tu non sei andato a casa?”
“No, questa sera torno per cena quindi per non fare avanti e in dietro due volte sono rimasto qui… spero non ti dispiaccia, se vuoi puoi venire anche tu, mia madre ne sarebbe felicissima…”
“Ti ringrazio ma credo rifiuterò l’invito, ti dispiace se ne approfitto per chiamare Claire e mia madre?”
“No figurati, immaginavo visto che Claire non la senti da qualche giorno… siediti qui dai raccontami un po’ com’è andata…”
Tolsi la giacca, appoggiai la borsa e le chiavi e mi accoccolai accanto a Ryan e Totò.
“Beh è stato strano… “
Gli raccontai tutto quello di cui parlai con Liam, e con tutto intendo proprio TUTTO, gli dissi che lui provava ancora qualcosa per me e la notizia non gli piacque per niente… infatti cominciò a dire frasi del tipo “ecco, io lo sapevo. Avevo già capito io cosa voleva. Me lo sentivo che c’era qualcosa sotto” poi gli raccontai della proposta di lavoro senza trascurare che mi ha promesso che il nostro sarebbe stato solo un rapporto professionale.
“E tu hai accettato?”
“No, cioè, gli ho detto che ci avrei pensato… volevo parlarne con te prima. Sentire un tuo parere. Se pensi che ti possa dare tanto fastidio gli dirò di no ovviamente. Io non ho bisogno di quel lavoro, lo farei solo per dargli una mano quindi la tua opinione conta molto per me.”
“È ovvio Nicole che mi dia fastidio pensare che passerai altro tempo con lui. Però ti ha promesso che ti sarebbe stato lontano. Io di te mi fido ciecamente. Mi hai raccontato tutto senza problemi quindi significa che non ti importa più di lui. Però ti ha chiesto un favore per suo padre, che è stato tuo insegnante e comunque è una persona che è stata spesso presente nella tua infanzia.”
“Io penso che in questo caso ti puoi fidare anche di lui. È sempre stato uno che mantiene la parola. Mi dispiace per suo padre e so quanto tiene a quella scuola perciò mi dispiacerebbe se la dovesse chiudere. Liam mi ha assicurato che una volta che suo padre si sarà ripreso lui tornerà a New York perché ha diversi progetti li, quindi sarà davvero una cosa che durerà solo qualche mese.”
“È la cosa giusta da fare. Finché il contratto con David non ti tiene troppo occupata approfittane e aiutalo. Lo dico per suo padre non per Liam ovviamente!”
“Potrai venire con me se vorrai durante alcune lezioni, potresti essermi d’aiuto!”
“Ahaha e in cosa scusa?”
“Non ne ho idea, se non mi servirai potrai guardare!”
“Vedremo. Lo terrò d’occhio però!”
“Ahaha va bene!”
 
Finimmo insieme di guardare il film, poi restammo ancora un po’ accoccolati sul divano finché non fu ora di andare per Ryan.
“Ti chiamo più tardi va bene? Dopo cena uscirò con Logan se non faccio tardi mi faccio ancora sentire…”
“Va bene. Salutamelo!”
“Certo piccola lo farò e tu salutami Claire. A più tardi allora”
“A più tardi.”
E dopo un dolce bacio mi salutò e se ne andò. Non avevo molto appetito perciò mi preparai un insalata, chiamai mia madre e le raccontai tutto, era un po’ sorpresa ma appoggiava la decisione di andare a dare una mano al padre di Liam.
 
Infine chiamai Claire, felicissima di sentirmi e soprattutto felicissima che tra una settimana sarebbe ritornata a casa. Era a dir poco sconvolta dal mio racconto…
“Caspita! Peggio di una telenovela brasiliana. Non vedo l’ora di tornare a casa e assistere di persona a certe scene, porterai anche me alle tue lezioni vero?”
“Forse, se mi prometti che non mi farai fare figuracce! E soprattutto che terrai la bocca chiusa in presenza di Liam!!”
“Prometto, sarò muta come un pesce! Mi manchi un sacco!”
“Anche tu mi manchi da morire. Fammi sapere a che ora arriverai che vengo io a prenderti in aeroporto!”
“Certo! Porta anche Super Ryan che lo voglio conoscere di persona!”
“Ahaha ok se è libero chiedo anche a lui di accompagnarmi!”
“Ti lascio andare ora, sono più di tre ore che parliamo…”
“Oh cavolo è volato il tempo.. vabbè allora ti saluto e ci sentiamo prima del tuo ritorno..”
“Sicuramente! Buonanotte dolcezza!”
“Buonanotte a te parigina mia!”
 
Mentre ero in video chiamata con Claire ricevetti anche una telefonata da Ryan che mi avvisava che sarebbe uscito con Logan. E verso le tre del mattino mi scrisse la buonanotte. Quando se ne andò da casa mia sembrava apparentemente sereno, ma ero sicura che il mio incontro con Liam l’aveva turbato e non poco. Feci fatica a prendere sonno tormentata da mille dubbi. Sarebbe stato davvero così semplice lavorare con Liam?!?

 









Eccomi quiii :)
finalmente sono riuscita ad aggiornare, mi scuso con chi ha aspettato questo capitolo per parecchio, anzi troppo tempo ma gli impegni sono troppi, i problemi non mancano mai e il tempo a disposizione è sempre troppo poco.

Cosa ne pensate? Lasciatemi qualche recensione, qualche consiglio o critica per poter migliorare li accetto sempre!

Grazie per la pazienza :)
A presto, almeno spero!

NYwilliams

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

 
 
La settimana passò velocemente, e finalmente era arrivato il tanto atteso sabato in cui la mia adorata Claire sarebbe finalmente tornata a casa! Non vedevo l’ora di abbracciarla, nonostante fossimo rimaste in contatto, durante quei mesi erano successe talmente tante cose che non poterle condividere con la mia migliore amica è stato brutto.
Dopo aver fatto una doccia ed essermi vestita, ero seduta sul divano con Totò, a guardare distrattamente un programma alla tv, mentre aspettavo che arrivasse Ryan per andare all’aeroporto a prendere Claire. Avevo preparato la pizza, dato che poi saremmo tornati a casa mia e di Claire per la cena e ci avrebbe raggiunti anche Logan.
Coccolando Totò pensai a ciò che era successo durante la settimana: avevo parlato con David della proposta di Liam, e gli avevo detto che per alcuni mesi non sarei quindi stata sempre disponibile, per fortuna non avevamo un termine di scadenza quindi potevamo lavorare con calma, anche perché, dopo l’incidente, avevo ancora qualche dolore alle costole perciò mantenere il diaframma contratto per cantare per troppo tempo mi risultava ancora un po’ difficile. Ero stata alla scuola di musica per comunicare a Liam che avevo deciso di aiutarlo, ed eravamo rimasti d’accordo che lunedì mattina ci saremmo di nuovo incontrati per organizzare le lezioni e dividerci i compiti. Avevo passato un’intera giornata con il mio adorato Tom, nella quale avevamo fatto i biscotti, guardato qualche cartone animato, e mi aveva aiutata nell’ardua impresa di fare il bagno a Totò! Infine avevo trascorso il resto del tempo con Ryan che passava quasi tutte le notti da me, e siamo usciti anche un paio di volte con Logan. Immersa nei miei pensieri non sentii il rumore dell’auto che si fermava nel vialetto, mi accorsi perciò che Ryan era arrivato quando suonò il campanello. Lasciai Totò sul divano ed andai ad aprire. Appena lo vidi il mio cuore perse un battito, ogni volta mi faceva lo stesso effetto, non mi sarei mai abituata alla bellezza del suo sorriso e all’intensità del blu dei suoi occhi. Inevitabilmente anch’io gli sorrisi e mi avvicinai per baciare dolcemente quelle sue morbide labbra.
Mi staccai leggermente da lui, lo guardai negli occhi e sorridendo lo salutai.
“Ciao”
Lui mi strinse in un abbraccio perché non prendessi freddo visto che eravamo praticamente fuori dalla porta di casa…
“Ciao piccola, sei splendida!”
Non indossavo niente di particolare, dei jeans, una t-shirt bianca e un cardigan celeste, i capelli raccolti in una coda alta, trucco leggero, e gli occhiali da vista perché quella mattina mi ero svegliata con un po’ di mal di testa.
“Anche tu lo sei! Ti aspettavo tra mezz’ora… mi hai fatto una bella sorpresa, mi annoiavo…”
“Sì, lo so, ma volevo stare un po’ con te prima di andare all’aeroporto..”
Mi staccai e lo feci entrare, cominciavo ad aver freddo sul serio, lui con un gesto automatico, si tolse il giaccone, lo appese all’appendi abiti e andò ad accomodarsi sul divano invitandomi a mettermi accanto a lui. Vedere come si sentiva a proprio agio anche a casa mia mi rendeva felice. Inizialmente non feci molto caso al suo abbigliamento perché ero troppo assorta nel guardarlo mentre si muoveva in casa mia, e mentre mi avvicinavo a lui, prima di sedermi, rimasi un momento incantata a guardarlo. Lui indossava dei pantaloni grigi che gli fasciavano alla perfezione le gambe, delle scarpe sportive ed una camicia color jeans con i primi bottoni aperti. I capelli un po’ scompigliati, e quel profumo che era diventato la mia droga. Non so pe quanto tempo restai impalata a contemplarlo, e probabilmente avevo anche un’espressione ridicola in volto perché lui scoppiò a ridere e mi riscossi subito…
“Ho qualcosa che non va?”
“Mh no, direi proprio di no, sei perfetto!”
“Perfetto addirittura?”
“Sì, ti ho mai detto che passerei ore a guardarti senza stancarmi mai?”
“No, non me l’hai mai detto… anche io amo guardarti, e memorizzare ogni tuo singolo movimento, ogni tua singola abitudine, voglio conoscere tutto di te, tutto quanto!”
“Ecco! Perché ogni volta che ti dico una bella cosa tu in risposta me ne dici una ancora più bella? Mi lasci sempre senza parole… mi imbarazza non saper cosa dire…”
“Mi diverte vederti quando sei in imbarazzo, sei così carina…”
“Mi prendi in giro anche?”
Lui scoppiò a ridere, una risata contagiosa che in poco tempo contagiò anche me, lanciai un urlo di spavento quando improvvisamente mi prese per la vita e mi trascinò accanto a lui sul divano. Portò il suo braccio attorno alle mie spalle e io mi accoccolai al suo petto.
Restammo così, accoccolati e in silenzio, con Totò accucciato in mezzo a noi, che ogni tanto alzava la testa reclamando qualche coccola, cullati dai nostri respiri, scambi di sguardi intensi e carezze. Non sentivamo più nemmeno la televisione, era come se fossimo completamente isolati dal mondo, talmente isolati che non ci accorgemmo nemmeno del tempo che passava, ed improvvisamente scattai in piedi guardando l’orologio, fu così, che si interruppe quel magico momento…
“Ryan!”
“Sì?”
“Siamo in ritardo, siamo rimasti sul divano quasi un’ora, sono le 18 passate tra poco atterrerà l’aereo, dobbiamo andare!”
“Cosa?!? Ma se sono appena arrivato!”
“Anche a me sembrava, ma purtroppo non è così! Perciò alza quelle tue belle chiappette e andiamo, che se arriviamo in ritardo dovremo sopportare una ramanzina di Claire, e fidati, non sono mai corte…”
Lui non disse niente, ma aveva una strana espressione divertita in volto che non riuscivo a spiegarmi. Infilai i miei stivaletti, la giacca e la borsa e mi preparai ad uscire. Lui lentamente dietro di me eseguiva gli stessi movimenti senza però togliersi quel furbo ghigno. Nel frattempo andai a dare un bacetto sulla morbida testolina di Totò per salutarlo, anche se saremmo stati fuori per poco tempo, avevo l’abitudine di salutarlo ogni volta che uscivo di casa.
Quando feci per uscire Ryan era già in auto ad aspettarmi, perciò chiusi velocemente la porta e salii in macchina. Lo guardai e lui ancora aveva quello strano sorrisetto…
“Si può sapere che hai?”
“Perché?”
“C’è qualcosa che ti diverte?”
“Sì! Nessuno mi aveva mai detto di alzare le mie BELLE CHIAPPETTE!”
“Oh mio Dio non ci voglio credere!”
Ero rossa di vergogna, con le mani sul viso che cercavo di coprirmi, improvvisamente sentivo caldo!
“Non te n’eri accorta?”
“Sì, che me ne sono accorta, è una cosa che si dice! Non devi analizzare sempre tutto!”
“Se è una cosa che si dice, perché sei diventata tutta rossa? Significa che lo pensi davvero!! E la cosa mi diverte da morire!”
“Ma che stai dicendo?!? Finiscila! Metti in moto che siamo in ritardo!”
Mise in moto e partimmo subito… ma quel ghigno non se lo toglieva più, si stava divertendo un sacco, e mi divertivo anche io, ma cielo! Non avevo dato più di tanto peso a quello che avevo detto perché è una frase che si dice così, senza pensarci… anche se effettivamente non aveva tutti i torti… aveva un di dietro niente male! Specialmente con quei pantaloni grigi che lo fasciavano alla perfezione…
“Stai pensando alle mie belle chiappette per caso?”
Non riuscii a rimanere seria e scoppiai a ridere…
“Per quanto tempo hai intenzione di continuare ancora?”
“Per molto, molto tempo! Specialmente perché l’altra notte mi ci hai lasciato un bel graffio!”
“Oddio! Non ci credo! Mi stai prendendo in giro!!”
“Assolutamente no! Ho ancora il segno… dopo posso fartelo vedere se non mi credi…”
A quel punto capii che era meglio mettersi l’animo in pace perché non se ne sarebbe dimenticato molto in fretta…
 
Arrivammo all’aeroporto giusto in tempo, e battibeccando con Ryan, mentre ancora ci stavamo dirigendo agli arrivi, notai una chioma bionda farsi spazio tra la folla…
“Eccola! La vedo!!”
“Dove?!?”
“È piccolina, si notano i capelli biondi, la vedi li in mezzo?”
“Ah, si! Ora si! Cavolo è davvero bassina!”
“Non farglielo notare troppo però! Altrimenti si offende!”
“Ricevuto capo!”
Cominciai a sbracciarmi per farmi notare
“Claire!! Siamo qui !!”
Non appena mi sentì alzò il volto e mi vide, si aprii in un enorme sorriso, mollò valige e borsoni e mi corse in contro, mi saltò letteralmente in braccio! Il dolore che sentii alle costole non appena si attaccò a me fu abbastanza forte da farmi perdere l’equilibrio, fortunatamente Ryan era pronto dietro di me per tenermi ed evitare che cadessimo entrambe!
Nonostante ciò non ci staccammo subito, fu un abbraccio lungo, pieno di affetto e di cose non dette. Finalmente la mia migliore amica era tornata dal suo lungo viaggio! Non so chi tra le due stringesse più forte l’altra, so solo che dovetti staccarmi perché il dolore cominciava ad essere troppo forte.
Non appena mi staccai vide sul mio volto un espressione contratta e si spaventò.
“Oddio Nicole, ti ho fatto male? Per un momento mi ero completamente dimenticata dell’incidente! Non sono proprio riuscita a trattenermi dal saltarti addosso scusa!”
“Stai tranquilla, sto bene! Una delle due stringeva un po’ troppo forte e ho sentito un po’ di dolore tutto qui! Come stai? Com’è andato il viaggio? Oddio ci sono cosi tante cose che mi devi raccontare!!”
“Sì, il viaggio è andato bene, è stato un po’ triste, sai il pensiero di dover tornare alla realtà, alla monotonia di tutti i giorni. Ma tu mi mancavi così tanto! Anche tu mi devi raccontare tantissime cose! Ti sei ripresa? Stai bene ora? Sei ancora più bella di quando sono partita. Ti vedo felice finalmente! I tuoi capelli sono cresciuti un sacco! Hai degli occhiali nuovi? E questo bracciale? Oh sì è quello che ti ha regalato super Ryan! È ancora più bello dal vivo…”
Ryan dietro di noi si schiarì la voce… e interruppe la raffica di parole di Claire. Ero talmente felice di rivederla che mi ero completamente dimenticata di presentarglielo.
“Oh! Ehm si… beh, l’hai già visto dallo schermo del pc… quindi l’avrai riconosciuto… comunque lui è Ryan”.
Lui fece per allungargli la mano ma lei non la strinse. Rimase ferma a guardarlo per un po’ come se volesse fargli una radiografia completa. E improvvisamente sorrise e saltò addosso anche a lui per abbracciarlo. Ryan fu colto di sorpresa ma a differenza mia riuscì a non cadere.
“Falla soffrire e ti massacro questo bel visino chiaro?”
“Non ho intenzione di farla soffrire tranquilla!”
“Perfetto! Oddio fatevi guardare! Siete bellissimi! I miei piccioncini preferiti in assoluto! Ryan ti chiedo scusa se sono stata un po’ brusca prima ma vederti dal vivo è diverso, volevo capire se quello che ho visto mentre stavo dall’altra parte del mondo fosse vero oppure tutta finzione. Ma mi sembri un tipo a posto! Sei riuscito a far tornare serena la mia migliore amica quindi non posso non volerti bene.”
“Non ho fatto niente di così speciale, è lei che mi ha stravolto la vita!”
“Oh quanta dolcezza!”
“Ehm ci sono anch’io qui! Ryan la aiuteresti con le valigie? Tra non molto arriverà Logan e non voglio che trovi la casa vuota…”
“Subito capo!”
 
Il viaggio di ritorno fu tutto tranne che silenzioso. Claire ci riempiva di domane in continuazione, voleva sapere tutto di tutti. Dopo sei mesi aveva paura di essersi persa qualche novità importante sui nostri amici o sulla gente del paese in generale, fortunatamente non accennò all’argomento Liam nemmeno una volta, Ryan non aveva ancora completamente digerito quel boccone amaro e lei sembrava averlo capito. Quando arrivammo la aiutammo a scaricare i bagagli e a riportarli di sopra nella sua stanza. Poco dopo arrivò Logan che fortunatamente aveva pensato a portare il dolce, cosa che mi era proprio sfuggita di mente.
“Ehi Logan! Accomodati pure, ho appena infornato le pizze”
“Mhh che buon profumino! Carino qui! Mi piace molto anche la zona…”
“Sì piace anche a me, è un posto molto tranquillo, io detesto i posti troppo affollati… Vieni, ti presento Claire, sta apparecchiando la tavola con Ryan!”
Andò subito a salutare Ryan mentre Claire non appena lo vide fece cadere le forchette che teneva in mano, ovviamente il fascino di Logan aveva fatto centro un’altra volta.
“Claire, lui è Logan, il migliore amico di Ryan…”
Logan le porse la mano, Claire si ridestò dallo stato di trance in cui era caduta e gliela strinse.
“È un piacere conoscerti Claire, Nicole mi ha parlato molto di te!”
“Il piacere è tutto mio!”
Fortunatamente andarono subito d’accordo, la cena tutti assieme fu fantastica e molto divertente. Logan era stato diverse volte a Parigi quindi ascoltava interessato i racconti di Claire e viceversa, e immancabilmente continuava a ripetere che se non fosse stato per lui tra me e Ryan non sarebbe ancora successo niente. Infatti ci accordammo per andare al cinema tutti e quattro il giorno dopo a vedere un film appena uscito nelle sale. Quando mi alzai per andare a prendere il dolce Claire decise di accompagnarmi per darmi una mano.
“Non mi avevi detto che fosse così sexy quel Logan”
“Ti avevo detto che era un bel ragazzo…”
“Sì beh non mi aspettavo che fosse così bello!”
“Ti piace? Lo sapevo io che sareste stati perfetti l’uno per l’altra. Sai credo proprio che..”
“Alt! Ferma! Non ho detto che mi piace! Ho detto che è un figo da paura e basta! Non penso che potrebbe andare bene per me, io cerco qualcosa di serio e penso che con uno come lui potrei semplicemente divertirmici per una notte… è simpatico e divertente ma non credo faccia al caso mio. E poi al momento non cerco nessuno!”
“Ma che stai dicendo? Non starai ancora male per Nicholas spero!!”
“No, sai che non è così! Solo che beh, a Parigi ho conosciuto un ragazzo e, sebbene sappiamo entrambi che ci sono troppi chilometri che ci separano ci siamo salutati con la promessa di rivederci presto e mi sembrerebbe di tradirlo…”
“Oh, beh non me ne avevi parlato… perché lo vengo a sapere solo ora?”
“Perché è stato tutto troppo bello con lui! Non sembrava reale e la cosa mi spaventava a morte. Avevo paura che dal momento in cui ne avessi parlato con qualcuno mi sarei trovata improvvisamente nella realtà e sarebbe finito tutto. Mi dispiace.”
“Questo cambia le cose, già sognavo te e Logan innamorati. Lui è un ragazzo fantastico, aldilà dell’aspetto fisico intendo. Ha un passato pieno di avventure di una notte ed è stanco ora, vuole trovare qualcuna a cui possa piacere sul serio, e fidati, se le ragazze che incontrasse si soffermassero a cercare di conoscerlo un po’ capirebbero che oltre ad essere un figo da paura è anche una bellissima persona.”
“Mi stai per caso dicendo che sono superficiale?”
“No! Non sto dicendo questo, solo ti sto facendo capire che se pensi che lui potrebbe andare bene solo per una notte ti sbagli. Comunque non dico più niente, se hai in testa qualcun altro è giusto che pensi a lui. Mi dici almeno come si chiama?”
“Si chiama Laurent! Ha un paio d’anni più di me ed è dolcissimo, mi riempiva di regali e di attenzioni, quando stava con me era come se al di fuori non esistesse nessun altro!”
“Ne sei innamorata?”
“Credo di si! Ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo perché poi sarei partita e non sapevo se l’avrei rivisto! Se tutto va bene il mese prossimo viene a trovarmi!”
“Davvero? Sono così felice per te!”
“Sìì!! Grazie Nicole, davvero scusami se non te ne ho parlato prima!”
“Non ti preoccupare, l’importante è che tu ora me ne abbia parlato! Ora è meglio tornare di la prima che vengano a cercarci!”
Dopo il dolce restammo ancora a lungo a chiacchierare e a raccontarci alcuni aneddoti divertenti del passato. Dopo un po’ Logan si alzò…
“Ragazzi, si è fatto davvero molto tardi, direi che è meglio se me ne torno a casa, oggi sono proprio esausto! Tu Ryan resti qui stanotte?”
“No, torno a casa ma mi fermo ancora un attimo! A domani Logan!”
“A domani ragazze, buona notte!”
Lo salutammo e Ryan lo accompagnò alla porta. Quando tornò da noi anche Claire ci salutò:
“Beh direi che è il caso che anche io vada a farmi una doccia e mi metta a letto, è stata una lunga giornata. Buona notte piccioncini!”
“Buona notte Claire a domani!”
Io e Ryan ci accoccolammo un po’ sul divano, eravamo entrambi stanchi ma volevamo goderci ancora un momento per noi.
“Credo che la nostra missione come cupido sia fallita!”
“Lo credo anch’io! Non siamo portati per creare coppiette…”
“Nemmeno a Logan piace Claire?”
“Dice che è carina e simpatica ma non è scoccata nessuna scintilla. Potrebbe crearsi una bella amicizia ma non crede che possa mai accadere niente di più.”
“È lo stesso che ha detto Claire, poi ho saputo che si è innamorata di un ragazzo che ha conosciuto a Parigi e che il mese prossimo verrà a trovarla.”
“Mhh la cosa non mi dispiace sai? Potresti stare da me e lasciare la casa a loro due mentre lui sarà qui…”
“Molto allettante come proposta!”
“Non vedo l’ora del mese prossimo allora, così potrò averti tutta per me!”
“Speriamo che si fermi qui per un bel po’ allora!”
Lui sorrise teneramente e mi baciò. Era tutta la sera che non mi baciava, perciò era tanto desiderato da entrambi. Il contatto con delle sue labbra con le mie mi destabilizzava sempre, oltre al suo profumo, anche i suoi baci erano diventati una droga per me. Ci separammo dopo un tempo indefinito, prima che la situazione cominciasse ad essere fuori controllo, con i respiri affannati e le labbra gonfie ed arrossate.
Ryan poggiò la sua fronte contro la mia e guardandomi intensamente mi disse
“È meglio se ci fermiamo, non siamo soli stasera…”
“Sì, è vero! Vorrei che restassi ancora qui!”
“Nemmeno io voglio andarmene, ma è giusto che domani passi un po’ tempo con Claire, oggi quando l’hai vista avevi gli occhi che brillavano”
“Sì mi è mancata da morire! Sono davvero felice di riaverla qui!”
“Mi accompagni alla porta o lasci che me ne vada da solo?”
Mi sedetti su di lui, incrociando le braccia al suo collo e le gambe dietro alla sua schiena come un coala.
“Ti accompagno, andiamo!”
Sì alzò in piedi senza mollarmi e mi tenne in braccio fino alla porta, dove mi posò per mettersi la giacca. Una volta indossata mi diede un ultimo dolce bacio e mi salutò.
“A domani piccola”
“A domani! Buona notte amore”
“Buona notte amore mio”
 
Non feci in tempo a chiudere la porta di casa e rientrare il salotto che c’era già Claire in cima alle scale che mi guardava con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“Siete la dolcezza in persona voi due!”
“Ci hai spiati per caso?”
“Sì, scusa è che sono uscita dalla stanza per andare al bagno e ti ho vista aggrappata a lui come un coala, non ho resistito ahahah!”
“Mi fa piacere che ti facciamo cosi tanto ridere!”
Non rispose, scese dalle scale, e ci sedemmo entrambe sul divano.
“Allora, com’è sentirsi di nuovo a casa?”
“Bello! Più bello di prima! Non è cambiato niente eppure è tutto così diverso. Beh apparte che ora tu stai con Ryan e sono così felice per voi. Vedervi assieme mi riempie il cuore sul serio! Io c’ero quando stavi male per Liam, c’ero quando hai visto le sue fotografie con altre ragazze, c’ero quando provavi ad uscire con altri ragazzi che ti facevo conoscere ma poi tornavi a casa in lacrime perché non riuscivi a lasciarti andare e continuava a tornarti in mente Liam. Eri sempre assente, ed era difficile vederti ridere di gusto. Ora invece sono tornata da poche ore e non ti ho vista ancora una volta senza il sorriso. Vederti così mi riempie di gioia, sei felice e serena come non lo eri da tempo. Ryan è davvero un tesoro, e si vede lontano chilometri che ti ama da morire. Ed è lo stesso per te.”
“Così mi commuovi!”
“Hai passato due mesi infernali per l’incidente, ma tu hai avuto la meglio su tutto! Per l’incontro con Liam di lunedì sei preoccupata?”
“No, non particolarmente! Ryan lo è ma cerca di non darlo a vedere. Io so quello che provo per lui, e anche lui lo sa. Il nostro sarà solo un rapporto di lavoro. Domani lo incontrerò per organizzarci, poi dal momento in cui comincerò a fare lezione lui non ci sarà quindi non penso ci vedremo spesso.”
“Sappi che se hai bisogno qualcuno che venga con te posso accompagnarti io!”
“Ti ringrazio ma non ce ne sarà bisogno. Si tratta solo di lavoro, niente di più!”
“Ok, come vuoi! Che effetto ti ha fatto rivederlo?”
“È stato strano! Beh quando l’ho incontrato per caso mentre ero con Ryan è stato un colpo al cuore! Mi mancava il respiro, non so come spiegartelo, da una parte ero contenta di rivederlo finalmente, ma dall’altra ero anche arrabbiata quindi non saprei dirti precisamente come mi sentivo! Ma quando ci siamo incontrati di nuovo è stato diverso, inizialmente ero arrabbiata, ma pian piano mi sono resa conto che non era cambiato niente, mi piaceva parlare con lui prima, e sinceramente mi piace parlare con lui anche adesso. Ma quando mi ha chiesto se avrei lasciato Ryan per lui non ho esitato un momento nel dirgli di no.”
“A me preoccupa questa cosa invece. Sai che io sono dell’idea che un ex deve rimanere ex e che rimanere amici come tanti dicono di fare è impossibile”
“Ma noi non siamo amici. Lavoriamo assieme e basta!”
“Ok, va bene, stai attenta però per favore!”
“Lo farò, stai tranquilla!”
Rimanemmo a chiacchierare ancora un po’ poi andammo entrambe a dormire. Dormire era un parolone, le parole di Claire mi avevano messa un po’ in agitazione… sarei stata davvero in grado di avere un rapporto professionale con Liam? Sia il mio cuore che la mia testa dicevano di si, ma allora cos’era questo senso d’agitazione che sentivo nello stomaco? Dopo più di due ore in cui continuavo a rigirarmi nel letto riuscii a prendere sonno. Ma non fu un sonno tranquillo.
Il giorno seguente aiutai Claire a disfare le valigie e sistemare le sue cose nella stanza. Nel pomeriggio lei andò a far visita ai suoi genitori mentre io rimasi a casa a prepararmi per quando sarebbero arrivati Logan e Ryan.
Verso le 18 arrivarono e andammo tutti assieme al cinema. Era una commedia divertente e fu uno spasso, e rischiammo di essere buttati fuori dalla sala perché Logan e Ryan continuavano a fare battutine durante il film. Al ritorno ci fermammo a mangiare qualcosa e poi tornammo ognuno a casa propria. Quella sera ebbi proprio la conferma che la mia sensazione era sbagliata. Claire e Logan no sarebbero mai potuti essere più che amici.
Anche quella notte il sonno tardò ad arrivare. Claire si offrì di nuovo di accompagnarmi alla scuola di musica l’indomani ma io rifiutai, anche perché sicuramente se quei due si fossero incontrati Claire non sarebbe stata capace di tenersi la lingua fra i denti e sarebbe sicuramente partita una gara d’insulti tra i due, che non erano mai andati molto d’accordo nemmeno prima.
 
Quel lunedì mattina il suono della sveglia fu traumatico. Mi svegliai di pessimo umore e ancora con quello strano senso di agitazione allo stomaco. Non feci colazione, bevvi un bicchiere di succo d’arancia e basta. Feci una doccia sperando di scrollarmi di dosso quel malumore ma non servì a nulla. Se solo avessi potuto dormire qualche ora in più sono certa che sarebbe stata una giornata migliore. La testa mi pulsava perciò presi una pastiglia e tornai a vestirmi. Indossai dei collant bordeaux e un vestito di lana lungo fino alle ginocchia di colore grigio. Presi la mia borsa e il cappotto, indossai degli stivaletti bassi e uscii di casa. Claire dormiva ancora e non mi andava di svegliarla solo per dirle che stavo uscendo, così le lasciai un biglietto.
Quando arrivai alla scuola fortunatamente almeno la pastiglia aveva fatto il suo effetto e il mal di testa era passato. Nel pomeriggio avrei dovuto incontrare David per sistemare alcune faccende burocratiche quindi non sarei riuscita a vedere Ryan. Era davvero una pessima giornata!!
Entrai nell’ufficio del padre di Liam dove ora stava seduto lui alla scrivania con la testa bassa intento a leggere scartoffie. Bussai alla porta e alzò subito lo sguardo verso di me. Anche questa volta vederlo mi provocò quella strana sensazione che non sapevo definire, quel suo sorriso che prima tanto mi piaceva e mi faceva sentire bene ora mi metteva ancora di più in agitazione. Ma che mi prendeva? Avevamo parlato e deciso che il nostro sarebbe stato un rapporto puramente professionale eppure quel sorriso mi sembrava tutto tranne che professionale!
“Ciao Nicole! Entra pure e accomodati!”
“Ciao Liam, grazie!”
“Come stai? Passato un buon week end?”
“Bene grazie. Sì ho passato un ottimo week end e tu?”
“Beh, sono stato chiuso qui dentro a sistemare le scartoffie arretrate che ha lasciato mio padre. Ora finalmente credo di esserne venuto quasi a galla.”
“Beh se c’è qualcosa che posso aiutarti a fare fammelo sapere.”
Nel frattempo tolsi il cappotto e mi accomodai sulla sedia di fronte a lui, feci finta di non notarlo ma mi sentii il suo sguardo puntato addosso, e la cosa non mi metteva propriamente a mio agio.
“Lo farò! Ti ringrazio!”
“Figurati!”
“So che è tutto un po’strano e imbarazzante ma non posso evitare di dirti che sei bellissima!”
“Ehm si, è piuttosto imbarazzante.. grazie comunque!”
“Direi che è meglio se parliamo di lavoro a questo punto che ne dici?”
“Direi che sarebbe meglio… hai già in mente qualcosa?”
“Sì ti propongo quello che ho pensato io poi mi dici se vuoi fare qualche cambiamento.”
“Ok perfetto!”
“Allora, ho pensato che potresti occuparti delle lezioni private di pianoforte per il livello intermedio e avanzato, mentre io mi occuperò dei principianti e delle lezioni di teoria per chi deve ancora cominciare la pratica. Per quanto riguarda gli altri strumenti, gli altri insegnanti sono ancora a disposizione. L’unica questione ancora in sospeso è per le lezioni di canto, delle due insegnanti che c’erano prima solo una mi ha confermato la sua disponibilità quindi se per te non è un problema, nel caso in cui mi dicesse che non c’è ti chiederei se ti andrebbe di sostituire anche lei, sai che il canto non è proprio il mio forte…”
Inevitabilmente sorrisi, mi ricordavo eccome che si limitava a cantare sotto la doccia e ogni volta era impossibile non scoppiare a ridere.
“Sì, me lo ricordo! Io penso che possa andare bene così! Avrei giusto bisogno di avere il programma e sapere gli orari delle lezioni in modo da potermi organizzare con gli altri impegni di lavoro.”
“Allora, le lezioni di pianoforte ti terrebbero occupata il martedì e il giovedì, ti stampo subito le tabelle con gli orari e i nomi degli alunni. Per il canto invece purtroppo non ti so ancora dire niente ma ti aggiornerò appena saprò qualcosa.”
“Perfetto! Quindi inizierei domani?”
“Esatto! È un problema?”
“No, va benissimo !”
“Ecco a te le tabelle. Grazie Nicole, grazie di cuore, non sai che grande aiuto mi stai dando. Mio padre faceva tutto da solo ma con gli esami che sto preparando per l’accademia io non ce l’avrei fatta senza di te.”
“Sarà un piacere lavorare qui. In questa scuola ci sono praticamente cresciuta, ed è sempre bello ritornarci”
“Già, anche per me queste mura racchiudono tanti ricordi…”
Mi guardò in modo di farmi capire cosa alludeva e non mi ci volle molto a capire che pensava a noi due. Non dissi niente, mi limitai ad alzarmi, mettere via le mie cose e salutarlo.
“Direi che siamo a posto allora, ci si vede domani Liam!”
“Sì! A domani!”
Feci un cenno con la mano e uscii da quell’ufficio. Quando uscii completamente dall’edificio fui colpita da una ventata d’aria fredda che mi fece provare subito una sensazione di sollievo. Li dentro mi mancava l’aria. Speravo vivamente che l’indomani sarei riuscita a non vederlo troppo spesso.
Mi diressi subito da David per comunicargli i miei nuovi orari e organizzai anche con lui un piano di lavoro. Eravamo riusciti ad organizzarci in modo da avere due mezze giornate libere a settimana. Il mercoledì mattina e il venerdì pomeriggio. Rimasi comunque con lui tutto il pomeriggio a concludere le ultime faccende burocratiche e firmare le ultime scartoffie.
Quella sera Claire sarebbe rimasta a dormire dai suoi genitori, mentre io passai la serata al telefono con mia madre e poi con Ryan a cui comunicai il mio nuovo programma di lavoro. Non mi nascose la sua preoccupazione, ma dopo un po’ riuscii a tranquillizzare anche lui. Il fatto che si trattava di fare lezioni private significava che nell’aula saremmo stati solo io e l’alunno perciò ero più tranquilla anch’io.
 
Quella notte dormii tranquillamente, e la sensazione di agitazione aveva lasciato spazio ad una nuova sensazione, diversa, ma più bella. Ero elettrizzata all’idea di tornare in quella scuola. Volevo che i nuovi alunni trascorressero bene quelle ore come succedeva a lei, che ogni settimana non vedevo l’ora di potermi andare a sedere a quel pianoforte e imparare cose nuove. La mia fame di musica non aveva confini e ogni volta era un piacere infinito.
Parcheggiai la mia auto nello stesso parcheggio del giorno prima. Quando scesi dalla macchina ogni movimento mi venne automatico, proprio come quando ero ragazzina, le mie gambe si muovevano praticamente da sole dirette verso la mia vecchia aula.
Arrivò poco dopo la prima ragazza a cui avrei dovuto fare lezione. Insegnare tutto il giorno a quei ragazzi fu una sensazione magnifica. Non solo mi faceva tornare in dietro nel tempo e ricordare tutti i bei momenti trascorsi li dentro, e non parlo solo di quelli con Liam, ma erano ormai quasi 4 mesi che non toccavo i tasti di un pianoforte, da prima dell’incidente, e poterlo rifare era bellissimo.
La giornata fu tutt’altro che lunga, trascorse velocissima e nel modo migliore, i miei alunni erano contenti e io ero soddisfatta del mio lavoro. Dopo l’ultima lezione presa da un attacco di malinconia, rimasta da sola in aula, mi sedetti di nuovo a quel pianoforte, chiusi gli occhi e cominciai a suonare. Mi lasciai trasportare da quella sensazione di benessere, in quel momento mi sentivo completa e felice. Avevo tutto, Claire era tornata, avevo trovato uno splendido ragazzo che mi amava almeno tanto quanto io amavo lui e poi c’era la musica a completare il tutto.
“Mi sembra di essere tornato in dietro nel tempo…”
Riconobbi subito quella voce che interruppe il mio momento di beatitudine, mi voltai e vidi Liam poggiato con una spalla allo stipite della porta.
“Già, anche a me…”
“La prima volta che ti ho vista era proprio tutto come in questo momento, tu non vedesti nessuno arrivare e cominciasti a suonare, e io prima di presentarmi rimasi rapito ad ascoltarti proprio su questa porta…”
“Oh già, non ci avevo pensato… stavo pensando a tutta la giornata in generale non ad un momento preciso…”
“Posso entrare?”
“Certo! Sei il direttore ormai… puoi fare quello che vuoi…”
“Non sarei mai entrato senza il tuo permesso”
Entrò nell’aula e si sedette sulla panchina accanto a me…
“Ti sei accorta che stavi proprio suonando anche la stessa melodia?”
“Davvero? No, non ci avevo pensato..”
“Era proprio come adesso, io ero seduto accanto a te, e tu mi guardavi con quegli occhi increduli, poi anche il nostro primo bacio è stato qui…”
“Già … me lo ricordo…”
“Nicole, so che ti ho promesso che ti sarei stato alla larga, ma è più forte di me… non ci riesco, specialmente ora che sei qui in questa scuola…”
“Liam io credo che dovresti fare appello alla tua forza di volontà e tornare a fare il tuo lavoro, abbiamo già discusso di come stanno le cose tra noi e vorrei che fosse chiaro per te quanto lo è per me…”
“Lo so, è solo che ho una domanda che mi tormenta da tutto il giorno…”
“Ovvero?”
Cominciarono a tremarmi sia le mani che le gambe quando notai che si stava avvicinando ancora di più a me…
“Liam io credo che non dovresti..”
“Shh”
Posò un dito sulle mie labbra ed io rimasi pietrificata.
“Mi chiedo come reagiresti se io facessi questo.. “
Avevo già capito dove voleva andare a parare, feci per alzarmi ma lui fu più veloce di me. Non mi accorsi di come successe, so solo che mi ritrovai con le sue labbra sulle mie …






Ciaaaaaaaaaaaooooo !!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Chiedo scusa per il ritardo ma ho passato davvero un brutto periodo e pieno di impegni, spero che questo capitolo vi possa piacere. L'ho scritto velocemente e sinceramente non l'ho nemmeno riletto e spero non ci siano troppi errori.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate... :)
a presto !
buona lettura
NYwilliams

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** CAPITOLO 15 ***


CAPITOLO 15

 
 
Avevo già capito dove voleva andare a parare, feci per alzarmi ma lui fu più veloce di me. Non mi accorsi di come successe, so solo che mi ritrovai con le sue labbra sulle mie …
 
Fu questione di un secondo, e appena riuscii a realizzare cosa stava accadendo lo spinsi immediatamente via, in istintivamente gli diedi uno schiaffo in pieno viso. Evidentemente non si aspettava una simile reazione da parte mia, perché con espressione a dir poco scioccata si portò una mano sul viso, proprio dove l’avevo colpito, gli avevo lasciato un bel segno rosso.
“Sì può sapere che ti è preso?”
 
“Cosa?!? Cosa è preso a me? sei tu che mi hai baciata, cosa ti è saltato in mente?!? Io mi sono fidata di te, ho scelto di aiutarti e tu in cambio ti comporti così? Liam non ti riconosco più, ti ritenevo una persona intelligente ma a quanto pare mi sbagliavo!”
 
Mi alzai e cominciai a sistemare le mie cose nella borsa, volevo andarmene al più presto da quel posto, e soprattutto volevo andarmene da Liam.
 
“Scusa, non avrei dovuto. È stata una tentazione più forte di me, mi dispiace. Poi quando sono entrato qui, ti ho trovata seduta al pianoforte a suonare la stessa melodia di quando ci siamo conosciuti, ingenuamente ho pensato potesse essere un invito da parte tua a provarci e ecco io … Dio che casino !”
 
“Un invito a provarci? Ma dico, ti sei fumato il cervello per caso? Ti ho spiegato chiaramente come stanno le cose. Avrei dovuto ascoltare Ryan, non avrei dovuto fidarmi di te.”
 
“Ancora con questa storia del fidanzato geloso? Non credi sia un comportamento un po’ infantile? Dopo tutto quello che c’è stato fra noi …”
 
“È proprio lo stesso pensiero che ho fatto io, dopo tutto quello che c’è stato fra noi… ingenuamente ho deciso di aiutarti, di farti rientrare nella mia vita. Sai quanto sei stato importante per me, sai quanto è stato difficile andare avanti da quando sei andato a New York. Ho spiegato a Ryan quanto per me fosse difficile cancellarti definitivamente dalla mia vita, sei stato il mio primo amore, la prima persona di cui mi sia mai fidata veramente. E ora che finalmente sono riuscita ad andare avanti, ad essere felice, arrivi tu a rovinare tutto? Perché? Perché vuoi farmi del male di nuovo?”
 
“Ma non l’hai capito? Io non voglio farti del male di nuovo, quello è proprio ciò che vorrei evitare. Vorrei semplicemente che tornassi a far parte della mia vita, ma è difficile pensare che hai già qualcun altro al tuo fianco che ti ama, come un tempo facevo io.”
 
“Non posso sentire altro, devo andarmene! Sono una persona di parola, perciò continuerò con le lezioni. Sappi che non lo faccio per te, ma per tuo padre! Spero di non incontrarti più nemmeno per sbaglio! Hai perso completamente la mia fiducia. Addio Liam!”
 
Senza lasciargli il tempo di rispondere, presi tutte le mie cose e senza nemmeno infilarmi la giacca uscì dall’aula lasciandolo li da solo. Presi un bel respiro, e trattenendo a fatica le lacrime percorsi il lungo corridoio e uscii dall’edificio. Aprii lo sportello posteriore dell’auto e gettai dentro in malo modo tutte le mie cose, presi posto, accesi il motore, e non appena fui fuori dal vialetto della scuola, le lacrime cominciarono a scendere da sole. Con lo sguardo appannato dal pianto, cercai di concentrarmi il più possibile sulla guida per quel breve tragitto che mi conduceva a casa. E una volta parcheggiata l’auto, non scesi, semplicemente mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, le lacrime scendevano abbondanti e i singhiozzi mi travolsero completamente.
Fu così che mi ritrovò Claire, era a casa ad aspettare che tornassi per sapere tutti i dettagli del mio primo giorno di lavoro con Liam. Aveva sentito il rumore della mia auto entrare nel cortile di casa, perciò spinta dalla curiosità uscì subito a cercarmi. Ma rimase stupita nel vedermi ancora chiusa in auto, con la testa poggiata al volante, distrutta dal pianto. Non esitò a corrermi in contro e aprire lo sportello e abbracciarmi..
 
“Nicole! Oddio che è successo?”
Invece di ricompormi, scoppiai in un pianto ancora più forte.
“Vieni, scendi dall’auto e andiamo in casa, qui prenderai freddo…”
E così feci, scesi dall’auto, Claire prese la mia borsa, e chiuse lo sportello alle mie spalle, per poi prendermi per mano e accompagnarmi in casa, dove ci accomodammo entrambe sul divano…
“Calmati ora, sono qui io con te! Ti va una cioccolata calda per calmarti un po’?”
 
“No grazie, non mi va…”
 
“Ok parli ancora, questo è un buon segno, stavo iniziando a preoccuparmi sul serio”
 
Non riuscii a trattenere un sorriso, Claire cercava sempre di farmi ridere anche nei momenti peggiori, e questo era il lato che più mi piaceva di lei.
 
“Allora, ti va di dirmi cos’è successo?”
 
“Liam mi ha baciata…”
 
“Cosa ha fatto quel grandissimo stronzo?!? Per fortuna non hai voluto la cioccolata calda altrimenti avrei sputato tutto! Ma cosa gli è passato per la testa? E tu che hai fatto?”
 
“Niente, l’ho spinto via subito, e gli ho chiesto cosa gli fosse preso… lui ha detto che non è riuscito a resistere alla tentazione e che forse aveva interpretato male i segnali…”
 
“Quali segnali?”
 
“Alla fine delle lezioni mi ha trovata nella stessa aula dove ci siamo conosciuti, seduta al piano forte a suonare la stessa melodia di quel giorno. Ma l’ho fatto senza pensarci, quella scuola è piena di ricordi e quella è la melodia che suonavo sempre, non volevo dargli nessun segnale. E poi ero sola, non mi sarei mai immaginata che sarebbe arrivato da un momento all’altro…”
 
“Io te l’ho sempre detto che è un imbecille! A me non è mai piaciuto… ma tu come stai?”
 
“Male! Sto da schifo! Avrei dovuto fidarmi di Ryan, lui me l’aveva detto che non gli aveva fatto una buona impressione, ma io come una stupida ci sono cascata…”
 
“Da una parte ti capisco, è stato parte integrante della tua vita, è normale che istintivamente tu abbia voluto fidarti di lui. Ti sei licenziata allora?”
 
“No, io mantengo la mia parola, ho firmato un contratto, ma gli ho detto che continuerò solo per fare un favore a suo padre e non per lui e non voglio nemmeno più incrociarlo per caso nei corridoi. Gli ho detto che ha perso per sempre la mia fiducia.”
 
“L’hai già detto a Ryan?”
 
“Non ancora, appena sono uscita dalla scuola sono venuta qui…”
 
“Hai intenzione di dirglielo?”
 
“Ovvio che glielo dirò!”
 
“E come pensi che reagirà?”
 
“Spero che mi capisca. Spero che mi creda e che non si arrabbi. Che non si arrabbi con me almeno…”
 
“Posso andare dai miei se vuoi stare un po’ da sola con lui…”
 
“No, non ti preoccupare, ora mi faccio una doccia e poi lo chiamo”
 
“Facciamo che io vi lascio soli almeno per cena, se poi hai bisogno più tempo da sola con lui me lo dici e io rimango dai miei ok?”
 
“No Claire questa è anche casa tua ed è giusto che tu ci resti. Magari vado io da lui, quando lo chiamo vediamo cosa fare…”
 
“Ok, ma se ci sono problemi non esitare a dirmelo ok?”
 
“Ok, grazie Claire! È bello riaverti qui.”
 
Lei non rispose ma mi abbracciò, un abbraccio che significava tanto per tutte e due. Mi alzai di malavoglia dal divano e mi diressi in bagno per una bella doccia che sicuramente mi avrebbe fatto bene. Avevo bisogno di essere un po’ più lucida per parlare con Ryan. Inutile dire che ero terrificata all’idea di parlargliene, non avevo la più pallida idea di quale sarebbe potuta essere la sua reazione. E avevo paura del peggio. Non potevo perderlo, non l’avrei sopportato. Presi i vestiti per cambiarmi e mi diressi verso il bagno. Il getto caldo dell’acqua era proprio ciò che ci voleva, riuscii a rilassarmi e liberare la mente anche se solo per pochi minuti, perché dal momento che spensi l’acqua, la paura tornò, e i muscoli che si erano rilassati con il calore dell’acqua, ricominciarono a tendersi. E sapevo che finché non avrei parlato con Ryan non avrei sentito un minimo di sollievo. Perciò mi asciugai e mi vestii velocemente, presi il cellulare e tornai nella mia camera da letto per telefonare a Ryan. Ero talmente nervosa che non riuscii nemmeno a stare seduta, continuavo a camminare avanti e in dietro.
... uno squillo…
… due squilli…
… tre squilli…
 
“Ehi Piccola!”
 
“Ehi, ciao! Spero di non disturbarti…”
 
“No, non disturbi affatto, aspettavo che mi chiamassi per raccontarmi com’è andata oggi…”
 
“Sì ho preferito farmi una doccia prima di chiamarti… ti va se ci vediamo? Magari facciamo due passi?”
 
“Qualcosa non va? Sembri preoccupata…”
 
“Vorrei parlartene di persona se non è un problema…”
 
“Sì, va bene, arrivo subito da te, dammi 10 minuti. Ti prego, dimmi almeno che stai bene…”
 
“Sto bene, tranquillo. Ti aspetto allora!”
 
“Faccio il prima possibile!”
 
“A dopo!”
 
Infilai una felpa pesante perché fuori era ancora abbastanza freddo, e scesi al piano di sotto ad aspettare che Ryan arrivasse.
 
“Tutto bene? l’hai chiamato?”
Raggiunsi Claire in cucina dove stava preparando la cena…
 
“Sì, l’ho chiamato, tra poco arriva e andiamo a fare due passi…”
 
“Due passi? Con questo freddo? Siamo ancora in inverno, non so se te lo ricordi…”
 
“Lo so, ma ho bisogno di un po’ d’aria…”
 
“Preparo la cena per tre?”
 
“Io al momento non ho fame… prepara pure per te, non so se Ryan resterà…”
 
“Non ti preoccupare dai, sono sicura che capirà!”
 
“Lo spero tanto!”
 
Furono i 10 minuti più veloci di sempre, purtroppo quando ti sembra di aver bisogno di un po’ di tempo in più vola sempre. Suonò il campanello e corsi ad aprire. Lo trovai li davanti, bello come al solito, anzi ancora più bello! Coperto dal giaccone pensante e una berretta. Con un’espressione indecifrabile, un misto tra preoccupato, felice, nervoso e arrabbiato?
Istintivamente gli corsi in contro e lo abbracciai forte.
Lui rispose immediatamente alla mia stretta.
 
“Va tutto bene vero?”
 
Sentivo di nuovo le lacrime pungermi gli occhi ..
 
“Facciamo due passi?”
 
“Sì, prendi la giacca però.”
 
Non riuscii a trattenere un sorriso, la sua premura nei miei confronti mi scaldava il cuore ogni volta. Gli diedi un leggero bacio sulle labbra, mi staccai da lui ed entrai a prendere la giacca.
Cominciammo a camminare in silenzio, io non sapevo da che parte cominciare a raccontare quello che era successo, e Ryan probabilmente aspettava che dicessi qualcosa io. Feci un respiro profondo e quando stavo per iniziare a dire qualcosa, Ryan mi anticipò.
 
“Allora, com’è andata oggi?”
 
“Beh, bene direi, è stato bello insegnare, è stato come fare un salto in dietro nel tempo, io ci sono praticamente cresciuta in quella scuola…”
 
“Sono contento, si vede dai tuoi occhi che hai passato una bella giornata. Ma si vede anche che c’è qualcosa che non va giusto?”
 
“Sì, beh è successa una cosa che purtroppo ha rovinato la bella giornata che avevo trascorso…”
 
“Per favore non tenermi sulle spine, dimmi che è successo.”
 
“Sto cercando il modo migliore per dirtelo, ma credo che non ci sia un modo migliore o peggiore perciò te lo dico. Liam mi ha baciata!”
 
Ryan si fermò di colpo. Avevo lo sguardo basso, avevo paura di guardarlo negli occhi per sapere quale fosse la sua reazione. Portò un dito sotto il mio mento e mi fece alzare lo sguardo verso di lui. Nei suo occhi lessi tristezza, rabbia e delusione.
 
“Ti prego, dimmi che ho capito male…”
 
Il tono era tranquillo, ma la voce gli tremava… non l’avevo mai visto così…
 
“Credo che tu abbia capito bene. Io però l’ho spinto subito via, è successo tutto in un secondo. Gli ho detto che non lo voglio vedere mai più e che ha perso tutta la mia fiducia. Gli ho dato anche uno schiaffo, gli ho lasciato il segno rosso…”
 
Quando ero nervosa parlavo a raffica, e più guardavo Ryan negli occhi, più il nervosismo aumentava…
 
“… avrei dovuto ascoltarti, ti chiedo scusa, per favore non ti arrabbiare…”
 
“Non ti arrabbiare? Mi spieghi come faccio a non arrabbiarmi? Cazzo quell’imbecille ti ha baciata e io non mi devo arrabbiare?”
 
Le lacrime avevano cominciato a scendere senza che me ne rendessi conto…
 
“Lo so, tu me l’avevi detto, ma non sono riuscita a dirgli di no. È stato una parte importante della mia vita, di lui ho sempre potuto fidarmi, come potevo sapere che era cambiato così?”
 
“Lui te l’aveva detto che era ancora attratto da te!”
 
“Ma io gli avevo spiegato che stavo con te e che ero innamorata quindi che tra di noi ci sarebbe stato solo un rapporto professionale…”
 
“È un uomo! Se un uomo ti dice che è attratto da te non gliene frega un cazzo del rapporto professionale, poi hai visto come si è comportato con me, lo sapevi che io non gli piacevo. Potevi immaginare che sarebbe andata così!”
 
“Lo so, sono una stupida ingenua. Spero sempre nel lieto fine, ma io ero sola nell’aula non potevo immaginare che sarebbe entrato lui da un momento all’altro…”
 
“Io lo ammazzo! Se mi capita a tiro gli faccio fare una brutta fine! Io mi fidavo di te!”
 
Quell’affermazione mi colpì come un secchio d’acqua gelida…
 
“Vorresti dire che non ti fidi più?”
 
“Sai Nicole, una sera ero fuori con Logan, e nello stesso locale c’era anche Rachel, non me ne sono accorto subito purtroppo, altrimenti non ci sarei nemmeno entrato. Ero al bancone del bar a ordinare qualcosa da bere, quando Logan mi dice di girarmi. Mi giro e la vedo che viene verso di me. Ho fatto finta di niente e ho continuato a parlare con Logan, poi lei mi picchia sulla spalla per farmi girare. Mi volto e lei mi saluta con un sorriso a 32 denti. Io per educazione la saluto, bevo il mio drink, lascio i soldi sul bancone e me ne vado. Anche per me lei è stata una parte importante della mia vita, e dentro di me avrei quasi voluto provare a fare quattro chiacchiere con lei, poi però ho pensato a te, ho pensato a quando mi hai confessato le tue preoccupazioni e mi sono reso conto che alla fine non mi importava di sapere come stesse Rachel o di chiacchierare con lei. Per rispetto nei tuoi confronti me ne sono andato. Non ho mai preteso che tu facessi lo stesso con Liam, anche perché le nostre sono storie diverse, ma ingenuamente ho pensato che non sarebbe accaduto niente, perché tu sei intelligente e non ti saresti fatta abbindolare facilmente. Invece è stato così, lui ti avrà fatto un paio di complimenti e tu ci sei ricascata come una sciocca. Avresti potuto mandarlo via, invece l’hai lasciato fare, e a quanto pare se ti ha baciata eravate anche parecchio vicini.”
 
“Ero seduta al piano forte a suonare qualcosa quando lui è entrato in aula, e mi ha detto che stavo suonando la stessa melodia di quando ci siamo incontrati la prima volta e che gli sembrava di essere tornato in dietro nel tempo, poi si è seduto accanto a me. Te l’ho detto non ho avuto il tempo di rendermi conto di ciò che stava accadendo, ero stordita dalla giornata, immersa nella musica perché era tanto che non suonavo più appena me ne sono accorta l’ho spinto via e gli ho dato uno schiaffo! Io non ho mai preteso che tu ti allontanassi completamente da Rachel, di te mi fido quindi avresti potuto parlarle tranquillamente, anche perché spero che me l’avresti detto dopo no? Io non posso credere che tu…”
 
“Non mi interessa, non ho voglia di sentire scuse…”
 
“Scuse? Ti sto dicendo la verità, non ci sono scuse! Hai detto che non ti fidi più di me, ti prego, dimmi che non è vero. Dimmi che non mi stai lasciando!”
 
“Ho bisogno di stare un po’ da solo.”
 
E d’improvviso si girò e cominciò a camminare verso casa mia, lasciandomi li sola, al buio a piangere. Era forse finita? Avevo pensato a diverse reazioni che avrebbe potuto avere, ma questa non me la sarei mai aspettata. Non avrei mai pensato che se ne sarebbe andato lasciandomi da sola in quel modo. Non tornai a casa, continuai a camminare senza meta, non mi importava del freddo e del buio, avevo bisogno di stare sola e soprattutto avevo bisogno di aria, mi sembrava che mi mancasse l’ossigeno.


RYAN POV
 
Avevo reagito nel modo sbagliato, me ne rendevo conto, la tentazione di tornare in dietro da Nicole era tanta. Non avrei mai pensato che l’avrei lasciata sola in quel modo, ma la rabbia ha avuto la meglio.
Il solo pensiero che aveva baciato me quella sera, e poco prima le sue labbra avevano toccato quelle di Liam mi mandava in bestia. Salii in macchina, accesi il motore e senza pensarci mi diressi verso la scuola di musica nella speranza di trovare quel verme schifoso.
Quando arrivai vidi che all’interno c’erano delle luci accese, non avevo idea di chi potesse esserci all’interno, ma senza pensarci due volte scesi dalla macchina ed entrai nell’edificio. Seguii la luce ed arrivai di fronte ad una porta con la targhetta con scritto “DIREZIONE”. Doveva essere l’ufficio di quell’imbecille. Bussai, attesi che mi invitassero ad entrare ed aprii la porta. Lo trovai seduto alla scrivania, con la cravatta allentata, intento a leggere chissà cosa. Quando alzò lo sguardo e vide chi era entrato nel suo ufficio cambiò subito espressione.
 
“Liam.”
 
“Ryan, posso aiutarti?”
 
“Lurido schifoso, hai anche il coraggio di chiedermi se puoi aiutarmi? Sai, ho appena saputo una cosa che non mi ha fatto molto piacere…”
 
“Spero anche che ti abbia spiegato che le ho chiesto scusa, e poi si è difesa abbastanza bene anche da sola!”
 
Dalla voce risultava essere abbastanza tranquillo, si girò di lato e mi fece vedere la bella manata rossa che aveva sul viso, trattenni a fatica un sorriso. La mia piccola e dolce Nicole gli aveva tirato un bello schiaffo, l’indomani l’avrei sicuramente chiamata e mi sarei scusato, ma al momento avevo altro a cui pensare.
 
“Sai, io non sono un tipo violento, ma credo che quel po’ di rossore non si nota abbastanza… che ne dici se gli diamo una bella ripassata in modo che tutti sappiano che razza di stronzo sei?”
 
“Non dirai sul serio spero…”
 
“Serissimo!”
 
Senza pensarci gli tirai un pugno in pieno viso, talmente forte che fece male anche a me. Il suo naso sanguinava, e pensai potesse bastare…
 
“Azzardati di nuovo a toccarla che non mi limiterò a spaccarti il naso, stanne certo.”
 
Lui non disse niente, ed io me ne andai con la mano dolorante e con una leggera sensazione di sollievo. Tornai immediatamente a casa e chiamai Logan, avevo bisogno di sfogarmi con il mio migliore amico. E lo aspettai mettendo un po’ di ghiaccio sulla mano dolorante.
Quando arrivò gli raccontai tutto, dalla telefonata di Nicole, al pugno sul naso di Liam.
 
“Hai intenzione di scusarti con lei vero?”
 
“Sì, pensavo di chiamarla domani, so che ho detto cose che non pensavo veramente ma sono ancora un po’ arrabbiato. Probabilmente dopo tutto quello che le ho detto non sarà felice di sentirmi e avrà anche lei qualcosa da dirmi. E la capisco perfettamente, ma ho paura che questa sera le potrei dire ancora qualcosa di sbagliato. Preferisco dormici su e calmarmi un po’ prima di parlarle.”
 
“Potevi limitarti al pugno sul naso a Liam, perché dovevi trattare cosi anche lei?”
 
“Ero accecato dalla rabbia te l’ho detto. Mi farò perdonare, non posso perdere anche lei, ci tengo troppo.”
 
Il mio cellulare squillò, era Claire che mi chiamava e risposi subito.
 
“Pronto?”
 
“Ryan sono Claire, dove sei?”
 
“Ciao Claire, sono a casa mia perché? È successo qualcosa?”
 
“Dimmi che Nicole è con te, ti prego!”
 
“No, non è con me io sono già a casa da un bel po’ ormai. Non è ancora tornata?”
 
“Sono le due del mattino e non è ancora a casa, di solito mi avvisa anche solo se si ferma con te mi scrive un messaggio. Ma questa volta niente. Non può nemmeno essere a casa dei suoi perché loro sono via per qualche giorno. Oddio dove potrà mai essere? Avete litigato?”
 
“Oh merda! Ehm più o meno, diciamo che me ne sono andato prima che finissimo la passeggiata… vado subito a cercarla potrebbe essere ovunque!”
 
“L’hai lasciata sola? Ma sei cretino?”
 
“Senti Claire non cominciare, ho mi bastano gli insulti di Logan! Ho detto che vado a cercarla, ti faccio sapere qualcosa quando la trovo, tu intanto resta a casa e informami se arriva…”
 
Chiusi la telefonata, informai Logan che si propose di darmi una mano a cercarla. Dio mio Nicole, dove sei?









Ciao a tutte :)
rieccomi con un nuovo capitolo, un pochino più corto del solito lo so, ma è comunque abbastanza intenso.
Spero veramente che vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione se vi va:)
buona lettura.
a presto.
Nywilliams

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2035154