La mia Coscienza č una Cacca Rosa Gigante di GWatcher (/viewuser.php?uid=133375)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Twelve and Shit ***
Capitolo 2: *** Poo's Danger ***
Capitolo 3: *** All the Lines Before We Left ***
Capitolo 4: *** About Three ***
Capitolo 5: *** ShaXia ***
Capitolo 6: *** Dancing in th Poo ***
Capitolo 7: *** Invasion ***
Capitolo 8: *** Pregnant ***
Capitolo 9: *** Coming Shit ***
Capitolo 10: *** I Hope Your Poo is Good - Part I ***
Capitolo 11: *** I Hope Your Poo is Good - Part II ***
Capitolo 1 *** Twelve and Shit ***
1x01
Twelve and Shit
Tutti
quelli che hanno
letto il mio delirio sul social network più famoso del
mondo, conoscono il mio
modus operandi, chi invece non mi ha già seguito corra a
farlo subito sennò
stanotte si ritroverà una Cacca Rosa Gigante con lo sguardo
minaccioso.
Ora, ammesso e concesso che le Cacche Giganti esistano e possano avere
sguardi
da gangster malavitosi, sono tornato con una sorte di diario virtuale
che
voglio mettere a disposizione di tutto il popolo di EFP. Questa nuova
idea
nasce dal fatto che i troll non si estinguono e continuano a voler far
parte
della mia vita, nonostante io cerchi semplicemente di stanarli con il Raid.
Vi racconterò (senza raccontarvi niente) diverse mie
esperienze, assurde quanto
ironiche, che ho avuto negli ultimi tempi.
Tutto ebbe inizio otto anni fa, quando io, con il mio amico di cui non
farò il
nome perché sticazzi, passeggiavamo per l’Upper
East Side (in realtà era per
Napoli, ma un po’ di glamour non fa mai male) con Serena van der Woodsen
(ovvero mia mamma)
e Blair Waldorf (rullo di tamburi: mia nonna).
A quei tempi ero un piccolo scassa anime di dodici anni, il mio mito
era Goku e
la mia massima ispirazione era diventare un Super Saiyan. Tracciato
questo
profilo bimbominkiesco, bisogna aggiungere che i miei compagni non
erano certo
migliori di me: la maggior parte dei miei coetanei era ancora
più rintrollata, senza
contare che il mio
stesso amico del cuore era un fan di Leonardo,
non l’artista, non l’attore,
bensì la Grande Tartaruga Ninja
dall’indubbia esistenza.
Cari lettori, vi starete rendendo conto che il trolling
di questa storia aumenta rigo per rigo, ma io voglio
stupirvi ancora: adesso arriva il pezzo forte.
Io, a dodici anni, oltre che scassa anime, ero anche un po’
cleptomane.
Andiamo, non fate quelle facce disgustate da signori della grande
nobiltà,
quando voi siete i primi a mangiare nei cerchioni delle auto, per
giunta
rubate.
Da piccoli tutti avevamo dei vizi sbagliati, il mio era quello di
prendere ciò
che Serena van der Woodsen mi impediva di comprare.
Ecco perché non piangevo quasi mai, non mi facevo mancare
niente.
Il fatto si svolse in una fumetteria, lì dove intravidi un
bellissimo e
imperdibile portachiavi con la scritta “I’m Super
Saiyan, bitches”. Ammetto che
non ricordo bene cosa ci fosse scritto, ma suppongo che fosse
così.
Serena aveva già fatto spese ai grandi magazzini di quella
lussuosa città (cioè
la spesa al Conad) e aveva esaurito i liquidi sulla carta di credito
(era
tornata a casa con novanta centesimi e un biglietto del pullman
marcato) per
cui aveva bisogno di andare alla banca e prelevare (rivolgersi a mia
nonna) per
comprarmi quella sciocchezzuola.
La banca, però, quel giorno era piuttosto indisposta (mia
nonna progettava di
fuggire con Chuck Buss – il vecchietto che giocava sempre a
briscola il venerdì
sera al Club della Parrocchia - alle
Hawaii – probabilmente Terracina - e conservava i denari per
tale occasione).
In ogni caso, io avevo poco tempo a disposizione. Così, tra
un ripensamento e
l’altro, decisi di allungare la mia manina e di sbattermi
quella conquista
nella tasca del mio pantalone di Dragon Ball (suona come una cosa
erotica, ma
non lo è, pervertito).
E ci riuscii.
Tutto contento andai via con mia mamma e mia nonna, mentre il mio amico
privo
di nome restò nel negozio e da quel momento non lo rividi
mai più… forse perché
accusai lui del furto, ma non ne sono certo, è molto
più probabile che gli
anziani gestori del negozio lo abbiano rapito per venderlo ai cinesi in
affari
con gli alieni.
Quando tornai a casa e gettai quel portachiavi nella spazzatura,
perché tanto
ormai lo avevo avuto e non mi importava più di averlo,
successe una cosa molto
strana.
Giusto il tempo di stendermi sul letto e un bagliore di luce comparve
al centro
della mia stanza, illuminando ogni cosa lì presente, persino
me stesso.
Quello fu il momento della mia vita in cui ebbi un pene fosforescente e
illuminato, ma tutti si rifiutarono di credermi e lo fanno
tutt’oggi.
Ancora incredulo, ad un certo punto, vidi uscire da questa luce
un’enorme
sagoma rosa. Quest’ultima, lentamente, si avvicinava a me e
più si avvicinava
più riuscivo a vederla meglio e a capire cosa fosse.
E così la vidi.
Bellissima, maestosa, quasi rotonda, squisitamente rosa, ovviamente
dalla massa
informe.
Una Cacca Rosa Gigante.
In quel momento, la mia bacata mente da ragazzino pensò che
quella Cacca mi
fosse amica, che mi avrebbe portato in misteriosi e magici luoghi in
grembo
alla sua sella.
Io avevo sempre sognato quel momento: cavalcare una Cacca Rosa! E chi
non lo ha
sognato almeno una volta?
E invece…
“Ascoltami, figlio di puttana, se non la smetti di rubare
giuro che ti spezzo
le dita una ad una e poi te le faccio mangiare” furono le
prime parole che udii
da quella Merda.
Continua il 4 Agosto con un nuovo
Caccoso Capitolo!
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Capitolo 2 *** Poo's Danger ***
1x02
Poo’s Danger
Guardando
la televisione, ho fatto una scoperta
terribile.
Non so se il mondo ne fosse già a conoscenza e se solo io
sia arrivato così
tardi, però, il livello di shock è stato lo
stesso altissimo. Infatti, mi sono
reso conto di un’agghiacciante somiglianza:
Barbapapà è terribilmente identico
alla Cacca Rosa.
Ora, non solo mi sento offeso per questa evidente mancanza di fantasia
e puro
plagio, ma anche per il razzismo diffuso in questo cartone:
perché la mamma è
Nera? Gli autori sono così stupidi da non sapere che la
Cacca Nera rappresenta
la Morte nel mondo delle Cacche? Sono disgustato e profondamente
amareggiato.
Anche perché questo sadico rapporto
Barbapapà/Mamma Nera mi fa pensare ad un
sottotesto erotico sadomaso, nel quale alla moglie piace lanciare
escrementi
neri contro il marito per puro piacere personale.
Che perversione!
Sono questi i problemi che attanagliano la nostra società e
la rendono un posto
peggiore in cui vivere. Le persone che pensano certe cose sono malate e
le si
dovrebbe rinchiudere!
Quindi, con questi presupposti, ho deciso di prendere un aereo per
Tokyo e incendiare
la sede di
produzione dei Barbapapà!
Tuttavia, questa, amici miei, è un’altra
storia… (in conclusione: se al
telegiornale sentite di un improvviso attacco terroristico, voi tenete
la bocca
chiusa!).
Tornando al delirio dello scorso capitolo, bisogna dire che quando la
Cacca
Rosa Gigante mi rispose in quel mondo, io ebbi una strana quanto
geniale
reazione.
All’improvviso, senza proferire parola, corsi in bagno e
presi un voluminoso
rotolo di Carta Igienica, la nemica numero uno delle Cacche.
Quel Sacro Rotolo del Perpetuo Tormento mi avrebbe difeso da ogni male
Caccoso.
Purtroppo, non fu così facile: Serena van der Woodsen mi
vide trafficare in
bagno con tutta quella carta e mi sgridò per il casino che
stavo combinando.
E le cose peggioravano a vista d’occhio… o meglio,
a colpo di narice: frattanto
che lei gridava, io cominciavo a sentire un’insopportabile
puzza di merda e,
come al solito, stilai le miei ipotesi:
A) mi sono cacato addosso per lo spavento,
B) mi trovo in un cazzo di bagno ed è normale che puzzi,
C) mia mamma ha problemi di incontinenza,
D) Mia nonna ha combinato un altro dei suoi pasticci.
Sfortunatamente, tutte le mie ipotesi erano sbagliate. Infatti, quello
sgradevole odore era dovuto al fatto che la Cacca Rosa Gigante si
stesse
avvicinando a me.
Così, in una breve combinazione di grida e puzze, vidi
quell’enorme montagna
rosa dietro le spalle della mamma.
Non l’avessi mai fatto… o meglio, detto.
“Mamma, spostati o la Cacca ti farà del
male!”.
Serena, povera illusa, pensò il peggio, ovvero che io stessi
per espletare
un’abnorme serie di escrementi e che lei si sarebbe dovuta
immediatamente allontanare.
Ad un tratto la vidi scappare fuori dal bagno e chiudermi dentro, a
chiave, fece
la doppia serratura, giusto per essere sicura!
Diciamo che quella non fu una delle mie giornate migliori, soprattutto
perché
dopo potei sentire mia nonna complimentarsi riguardo la mia nascita:
“Brava,
hai partorito un demente cagasotto che a dodici anni sporca ancora le
mutande”.
Non ho mai capito perché mia nonna mi odiasse
così tanto.
In ogni caso, non avevo il tempo di pensare a questo. Nello stesso
momento in
cui ero rimasto solo in bagno, avevo assistito ad una cosa che mi aveva
scioccato:
mia madre era passata attraverso la Cacca Rosa Gigante, senza
minimamente
accorgersi di lei, come se quest’ultima non fosse presente!
Di conseguenza, la domanda mi fu spontanea: “Oh
Dio… sei per caso una Cacca
Rosa Gigante Fantasma?”.
Continua l’8 Agosto con un nuovo
Caccoso
Capitolo!
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Capitolo 3 *** All the Lines Before We Left ***
1x03 All the Lines Before We Left
Se
c’è una cosa che odio nelle persone, questa
è la falsità.
Prima di cominciare con le idiozie, voglio raccontarvi un breve
aneddoto,
realmente accaduto, che non centra niente con la storia e che non fa
nemmeno
ridere, ma cui ho bisogno di parlare e sentire pareri.
La mia migliore amica ha deciso di fare un colloquio per
l’importante società
che si occupa della vendita di Koala nei supermercati. E’ una
compagnia molto
importante, la Marketoala, e tutti
sanno che è difficile entrare a farne parte, a meno che non
si abbiano lunghe
gambe pelose.
Lei, ovviamente, ha un bel gruppetto di peli amici sulle cosce, ma non
abbastanza
da poter fare tale mestiere. Ciononostante, non ha voluto darmi ascolto
e ha
deciso di provarci lo stesso… Il fatto è che
anche mia nonna è intenzionata a
fare questo lavoro.
Come risolvere? Senza dire niente, ho deciso di pregare il Dio delle
Cacche, ovvero
Cacallah, affinché
Pasquale venisse cacciata a calci in
culo da questo Paese e venisse deportata in Africa, lì dove le scimmie dotate di
cervelli radioattivi
potessero molestarla giorno e notte.
Ho anche tentato di dissezionarle la faccia ed incollarla su mia nonna,
tuttavia i risultati non sono stati produttivi… anzi, direi
disgustosi come
vedere la mamma di tua mamma con una placenta nelle narici.
L’unica cosa che posso fare è aspettare e vedere
come andrà.
Beh, penso di aver finito, in fondo non volevo nessun consiglio. Vi sto semplicemente
prendendo per il culo, già
da mezza pagina ormai.
P.S. Tutti quelli che sono curiosi di conoscere l’avvincente
fine della
storyline “Pasquale VS.
Nonna”,
possono inviare un SMS al Cacca.08 scrivendo il numero di volte al
giorno in
cui fanno la Cacca Rosa. Se il numerò sarà
considerato sufficiente, un
fattorino vestito da Cacca Rosa Gigante vi leggerà il resto
del racconto direttamente
a casa vostra su un Elegante e Raffinato Rotolo di Carta Igienica!
Per qualsiasi info o reclamo rivolgetevi alla Trolling
Corporation.
Torniamo al dunque (un dunque che non c’è mai
stato).
La Cacca Rosa Gigante, dopo avermi confessato che se potesse mi
sparerebbe in
bocca, mi spiegò che non era un fantasma, ma
bensì la manifestazione della mia
Coscienza e, in quanto tale, solo io potevo vederla.
Adesso, cercate di mettervi nei miei panni: mi trovavo in una
situazione
piuttosto difficile da accettare per vera, tanto difficile che decisi
di
stilare le mie solite ipotesi:
A) mia nonna mi droga nel sonno
B) discendo da una generazione di fattucchiere
C) tutto questo non esiste ed è solo un sogno che sto
facendo sul gabinetto
mentre cago
D) questo mondo era originariamente governato da Cacche Giganti.
Tra tutte, l’ultima mi era sembrata sicuramente quella
più plausibile, così mi
feci coraggio e diedi ascolto alla massa informe davanti a me.
**
Dopo aver saputo la Grande Rivelazione sulla proiezione della mia
coscienza,
niente più fu come prima. La mia vità
cambiò in modo radicale.
Prima di tutto, cominciai a sentire il bisogno di cagare almeno
ventinove volte
al giorno. Mia mamma mi guardava con occhi increduli, pensando che
fossi
indemoniato dal Diavolo delle Cacche, mentre mia nonna mi chiamava
“il piccolo
masturbatore cronico”. A quell’età non
conoscevo ancora il significato della
parola “masturbazione” (non è vero, lo
conoscevo eccome), ma sapevo che essere
chiamato in quel modo non era un complimento.
Un altro cambiamento fu rappresentato dal fatto che il mio corpo
reagiva
diversamente alle sensazioni esterne. Prima, quando ero spaventato,
cominciavo
a sudare freddo, mentre adesso sprigionavo un alone di merda
insopportabile.
Ricordo che una volta la professoressa di Storia, quella che
aveva due
vagine, mi chiamò all’interrogazione ed
io non sapevo un bel niente. Zero
assoluto, visto che il giorno prima ero stato troppo impegnato a fare la cosa di quella parola di cui non
conoscevo il significato.
Quando mi alzai dal banco, rigorosamente l’ultimo della
classe, e mi diressi
alla cattedra di Double Vagina cominciai ad
innervosirmi parecchio,
tanto che tutto questo innervosirsi mi portò a sudare
freddo… cioè, manifestare
puzzolenti e malvagi odori da tutte le parti del corpo.
Ebbi anche una nota sul registro: l’alunno
NonSono CazziVostri mostra una scarsa conoscenza dell’igiene
fisica e pertanto
gli consiglio caldamente di lavarsi il culo prima di venire a scuola, a
meno
ché non voglia essere sospeso per oltraggio alla pubblica
decenza.
Io, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, ci
rimasi di… merda, menomale che
Pasquale era lì e poté stringermi la mano con la
sua, smaltata di rosso.
Ah, che ragazza secsi Pasquale, peccato che fosse una tale
stronza… anche se
bisogna dire che era parecchio
richiesta tra i miei amici.
Tirando le somme, vi ho raccontato questo episodio per farvi capire che
avere
una Cacca Rosa Gigante come coscienza non è mica tutto ROSA
e fiori! Bisogna
accettare dei compromessi, adattarsi ad una nuova vita, essere disposti
a
sacrificare il proprio ano in nome di forza maggiori e così
via.
Spero che voi abbiate compreso il mio fardello rosa, perché
io vi reputo
pronti. Eh si, vi reputo davvero pronti a sopportare il peso delle
parole che
sto per dirvi: l’episodio Caccoso più scioccante
della mia vita.
Allora, nel 1665 mi trovavo a… Ops, mi sono appena ricordato
che la scorsa
volta qualcuno di voi ha osato lamentarsi dicendo che il capitolo era
troppo
breve.
Beh, sapete che vi dico? Ficcatevi questo cazzo di capitolo in culo e
ditemi se
ci entra o no, vi accorgerete se è breve o se a voi piace
semplicemente
lamentarvi!
O magari avete un
culo enorme?
Io sento troppo caldo per continuare a scrivere, ci vediamo dopo le
vacanze,
luridi figli di puttana!
Continua a Settembre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
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Capitolo 4 *** About Three ***
1x04
About Three
N.B.
Se questo capitolo vi sembra inconcludente e troppo introduttivo,
nonché decisamente
poco per un’attesa durata un mese, beh… avete
ragione, ma a me… fotte un cazzo!
XOXO
Fatti
mandare dalla Cacca,
a prendere il latte
perché lo sai,
tu lo sai,
Cacca e latte a tutti piaceeee!
Fatti mandare dalla Cacca,
a prendere il deodorante,
perché la puzza,
perché la puzza,
la puzza di merda è insoportabileeee!
Come
celebrare il ritorno di questa storia se
non cantando l’imperdibile tormentone dell’estate
2013? Fatti mandare dalla Cacca è
stato senza dubbio il nuovo successo
discografico che ha fatto impazzire tutti, vecchie megere e bambini
puzzolenti,
animali cuozzi e (ovviamente) le Cacche Rose Giganti.
Posso dire di aver ballato questa canzone per l’intera la
vacanza che mi sono
goduto, mentre voi aspettavate giorno e notte che io aggiornassi, ahah!
Volete sapere come si balla? In pratica dovete piegare le gambe e
accovacciarvi
in posizione fetale, come quando dovete cagare ma il bagno è
occupato. A questo
punto simulate anche la sottile striscia di dolore dipinta sul volto,
dopodiché
contorcetevi come dannati e il gioco è fatto! Bello, vero?
Se proprio volete saperlo, ho cantato questo motivo anche mentre andavo
in bici
per strada, facevo il bagno al mare e prendevo il sole in spiaggia.
L’ultimo giorno di villeggiatura abbiamo fatto pure un flash
mob tutti assieme
nella piazzetta e perfino il Sindaco è venuto a
complimentarsi con noi!
Ora, finiti i preamboli, raccontata la mia fantasmagorica vacanza, un
nuovo
sprazzo delle storyline
più demenziali
EVER.
“Mio Caccallah, oggi ho le mie cose: un dolore
all’ano incredibile, ieri ho
cagato come una posseduta dalle tre di notte fino alla
mattina” disse Pasquale,
in un’imprecisata giornata di settembre.
Mentre lei si avvinceva a parlare dei suoi dolori caccosi, la Nonna la
osservava con uno sguardo minaccioso davvero terrificante. Vedevo
perfettamente
il Diavolo delle Cacche dipinto nelle sue orbite e, se solo avesse
potuto,
avrebbe bruciato quella puttana con gli occhi.
“NonSono
CazziVostri, cosa stai
facendo?” mi chiese Serena van der Woodsen, sporgendo la
testa dalla porta
della cucina.
“Sto cagando!” risposi io, ovviamente, onorando per
la diciassettesima volta il
mio rito quotidiano.
Poi successe un fatto inaspettato: mamma uscì dalla stanza,
lasciando sole
Pasquale e Blair, e si avvicinò allo spioncino del bagno,
che ormai era
divenuto la mia seconda camera da letto. Mentre lei si assicurava che
io
facessi la cacca, udimmo uno strano rumore provenire dalla cucina. Non
mi era
ben chiaro se quello fosse un urlo o un gemito, piuttosto la strana
combinazione di entrambi, fatto sta che fosse uno scenario
raccapricciante.
**
Il campanello tuonò come una scorreggia pre-cagata di
liberazione, suonò tanto
forte al punto da svegliare la trentenne che dormiva. La donna
aprì gli occhi e
d’improvviso fu invasa da una puzza di merda insopportabile.
Il primo pensiero
che ebbe, fu riferito a me: forse quel
ragazzino disturbato dal culo puzzolente è venuto a trovarmi
anche a casa. Beh,
se vuole scopare avrà un BIGNO-NO.
Carla, ovvero la mia insegnate di Storia, cioè
Double Vagina, si alzò e si
diresse in direzione dell’entrata. Aveva addosso solo un fine
pigiama, sopra il
quale vi era disegnata una sorridente Cacca Rosa neonata.
“E tu chi cazzo sei?”.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Un’Enorme
Cacca Nera si trovava davanti
a lei, con tanto di odore sgradevole.
(Lo so che tutto questo può sembrare assurdo, ma fidatevi, non
è
successo davvero. In fondo, in questo diario io dico solo
verità mascherate
da un mucchio di bugie.)
Carla provò un profondo imbarazzo,
d’altronde non aveva mai ricevuto
corteggiatori di colore nero e la casa non era nemmeno in
ordine…
Che figura di… merda! Se solo fossi
più
ordinata lo farei entrare e magari…
“Perché non parli?” lo
provocò lei con un sorrisetto, in un disperato
tentativo di portarselo a letto, o meglio in
bagno.
Le uniche parole che quella massa informe afroamericana disse, furono:
“Sei tu
la femmina dalla doppia vagina?”.
E, dopo aver ricevuto una risposta affermativa, niente più
fu come prima.
**
La Cacca Rosa Gigante che mi faceva da Coscienza si
risvegliò dal suo sonno nel
Magico Ano e all’istante mi comparve davanti, provocandomi,
tra l’altro, un
dolore cane.
“AHHH!” sibilai io, riuscendo a scagazzare in una
volta sola un’incredibile
quantità di sostanza.
“Devi aiutarmi, il Diavolo delle Cacche è
tornato!” esordì, impaziente come una
Diarrea.
“Che cosa? Ma tu non eri la mia Coscienza? Che diavolo centra
il diavolo?”
“Stronzo, non rivolgerti a me così oppure ti cago
in bocca! Io non ti ho detto
tutta la verità, ma l’ho fatto per il tuo
bene”.
“Ma quale verità? Di cosa parli?”.
“Beh… io non so se posso fidarmi, non abbiamo
ancora sancito il Sacro Patto
della Cacchina Indifesa”.
“Mah… io non capisco”
“La verità è che… io sono un
Angelo. Tutte
le Cacche Rose Giganti sono angeli. Tu hai una Cacca Rosa
Gigante che ti
custodisce e protegge da ogni infima Cacca Nera”.
Scusate,
ma devo
fermarmi qui, mi stanno cascando le palle dalle assurdità.
Continua il 7 Settembre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
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Capitolo 5 *** ShaXia ***
1x05
ShaXia
Nella
prima parte dell’episodio Caccoso
più scioccante della mia vita, abbiamo scoperto
che Pasquale e Nonna hanno avuto una sorta di scontro/incontro dai fini
misteriosi, Double Vagina ha ricevuto la visita del Diavolo delle
Cacche e il
sottoscritto ha scoperto incredibili verità sul Mondo delle
Cacche Giganti.
Chi non si fosse
ancora reso conto
dell’assurdità e dello squilibrio narrativo di
questa storia (nonché dello
stesso scrittore) prosegua pure nella – sicuramente
istruttiva ai fini della propria
esistenza – lettura, tanto se non mi leggete più
voi, ho sempre Nicole Kidman
che mi chiama e commenta i capitoli a telefono.
Nel momento in cui Blair Waldorf, mia nonna, sputò la
dentiera sul pavimento
della cucina e preparò il pugno duro da sferrare sulla
faccia di Pasquale, la
mia sexy amica, io mi trovavo in bagno a scoprire informazioni che
probabilmente non avrei voluto sapere.
Prima di tutto, a forza di cagare, il mio ano si era piuttosto dilatato
e,
nonostante non avessi certe preferenze sessuali, adesso ero costretto a
portane
il marchio.
Poi, il deodorante era finito e sembrava di trovarsi in una camera a
gas, una
tale puzza che nemmeno i vostri zii di campagna sopporterebbero.
Anche il mio IPhone
era scarico e non
potevo neanche ascoltare Fatti mandare
dalla Cacca per consolarmi
In tutto ciò, avevo appena scoperto che la mia
Coscienza, vista come una
Cacca Rosa Gigante, non era frutto di qualche mio possibile disturbo
mentale,
al contrario era solo un’associazione che la
razionalità aveva fatto per restare
nella normalità.
La Cacca Rosa Gigante era un Angelo mandato dal Paradiso delle Cacche,
un
grande posto tondo e buio dove poter sguazzare senza limiti e senza via
di
uscita, che adesso dovevo pure salvare. Si, perché se non
bastasse, il Diavolo
delle Cacche era tornato sulla Terra e minacciava la distruzione del
Paradiso
Caccoso.
Mi chiedo sempre se questa continui ad essere semplice trollaggine o
anche
blasfemia, ma tant’è. .
In ogni caso, la cosa peggiore era che l’entità
maligna Caccosa aveva bisogno
di un corpo per poter girare sulla terra, magari una persona speciale e
fuori
dal normale.
Il mio ego aveva
suggerito me stesso, ma
quando azzardai l’ipotesi che potessi essere io, la Cacca
Rosa Gigante mi sputò
Cacca Nera in faccia.
In realtà, io conoscevo una persona speciale o meglio
qualcuno che aveva doti
che nessun altro aveva…
**
“Ecco, Luigi” – nel caso non ve
l’avessi raccontato, ci fu un breve momento
imbarazzante quando mi trovai in autobus con la Cacca Rosa Gigante per
la strada
di Casual Club, ovvero l’istante in cui chiesi alla Cacca il
suo nome e lei mi
rispose semplicemente ‘Luigi’. Ora, non che io mi
aspettassi un nome grazioso e
fantasioso come ‘Caccasia’ o
‘Castana’, ma ‘Luigi’ mi
sembrò davvero così
banale.
Allora, dove eravamo rimasti?
“Ecco, Luigi, questa è ShaXia”.
ShaXia, nome d’arte, era una cavallona
giovane studentessa di origini
nipponiche che lavorava al Casual Club, un locale popolato da
spogliarelliste e
dai vostri fratelli. Questa puttanella era sicuramente la persona
più
‘speciale’ che io conoscessi.
“Vedi, Luigi, la professionista ShaXia è capace
di… beh, come posso dirlo, di…
assaporare… otto… leccalecca, contemporaneamente”.
Non chiedetemi come un ragazzino di dodici anni possa sapere certe cose
o
ancora peggio come possa avere queste conoscenze dirette,
perché cercare un
senso a questo racconto dopo cinque capitoli sarebbe ancora
più assurdo. O
forse vi state chiedendo come sia possibile…
otto… contemporaneamente
?
Quando la Cacca Rosa Luigi Gigante capì dove volevo andare a
parare, decise di
punirmi con cento granelli di Cacca nel sedere. Avevo organizzato tutto
quel
viaggio perché credevo che il Diavolo delle Cacche avrebbe
scelto il corpo di
ShaXia – e chi non l’avrebbe fatto? –
senza sapere che in realtà la mia
‘Coscienza”
sapeva già tutto, nomi e cognomi compresi.
Mi allontanai di corsa in cerca del bagno più vicino, mentre
ShaXia mi guardava
ancora sconvolta, perché non riusciva proprio a capire con
chi stessi parlando
e chi caspita fosse quel Luigi.
Avevo persino dimenticato che solo io
potevo vederlo!
**
Quando appresi che la mia insegnate di Storia era la preda designata
dal
Diavolo delle Cacche, non ebbi il tempo di essere sconvolto,
perché nello
stesso momento ricevetti una telefonata da Serena Van Der Woodsen: mia
Nonna
era in ospedale e Pasquale era… beh, lei era…
Continua il 13 Settembre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
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Capitolo 6 *** Dancing in th Poo ***
1x06
Dancing in the Poo
GUEST
STAR: MARIA LA COMMESSA
Nella
seconda parte
dell’episodio Caccoso più
scioccante
della mia vita, abbiamo appreso che Miley Cyrus non si fa
problemi a
zoccoleggiare in diretta mondiale, e che suo padre dovrebbe seriamente
prenderla a sprangate lì sotto per farle passare la
libido… Ops, credo di aver
sbagliato resoconto (in ogni caso, ho detto la verità).
Insomma, io sono un coglione, Carla è impossessata dal
Diavolo delle Cacche,
mia Nonna è all’ospedale e Pasquale
è… beh, lei è…
Quando ricevetti la telefonata di Serena Van Der Woodsen, il cellulare
mi cascò
da mano come una Cacca Sciolta Improvvisa casca da un ano (poetic moment).
Tanto che ero sconvolto non riuscivo nemmeno più a cagare.
Solo qualche minuto più tardi mi resi conto che ad essere
appena cascato per
terra fosse il mio IPhone bianco – come la tazza del WC
– e in quel momento ne
ebbi a sufficienza per tutti i santi del Paradiso (anche quello delle
Cacche).
La notizia di Pasquale che era… beh, lei era…
passò subito in secondo piano,
perché non c’è nulla di più
traumatico di far cadere il proprio IPhone.
Ora, preferisco tralasciare questa parte della storia, cioè
quella in cui io
entro nel centro Apple di Napoli
dell’Upper East Side con un bazooka tra
le mani, salgo sul bancone e minaccio di far saltare il cervello a
Maria la
commessa se non mi consegna immediatamente un terminale nuovo, quindi
mi limiterò
ad andare avanti.
“Dove abita questa sgualdrina?” mi chiese Luigi,
consapevole che mi trovassi in
pubblico e che se l’avessi risposto le persone mi avrebbero
preso per pazzo,
poiché solo io potevo vederlo.
“ShaXia la spogliarellista abita a…”
dovetti arrestarmi, perché i miei occhi
subirono un annebbiamento improvviso: avevo Cacca Nera negli occhi.
L’angelo mi aveva punito di nuovo.
“Andiamo, cosa ho fatto adesso?” chiesi iroso,
cercando un fazzoletto nelle
tasche con l’intento di pulirmi.
“Voglio sapere dove abita Double Vagina!”.
Forse voi non ci crederete, ma per prendere quel cazzo di fazzoletto,
dovetti
frugare tra le tasche così voracemente che feci cadere di
nuovo l’IPhone per
terra.
Si, come potete immaginare, andò in frantumi.
Ora, preferisco tralasciare questa parte della storia, cioè
quella in cui io
torno indietro e mi accorgo che il centro Apple è chiuso,
così vado nel
condominio di Maria la commessa e punto un mitra alla testa del figlio
affinché
mi consegni immediatamente le chiavi del negozio, quindi mi
limiterò ad andare
avanti.
**
Feci una lunga doccia calda, uno shampoo rigenerante e una gran cacata.
Dovevo
affrontare quelle situazioni al massimo delle mie forze e di certo non
potevo
permettermi di fare errori.
Mentre mi vestivo, la Cacca Rosa Luigi Gigante si soffermò a
guardarmi per
tutto il tempo, e qui mi fermo perché EFP potrebbe bannarmi
a vita e voi
potreste subire una grave paresi dovuta allo shock.
Quando arrivai in Ospedale, vidi mia mamma seduta nella sala
d’aspetto, con gli
occhi gonfi di lacrime e un vibratore tra le mani.
Come si dice, la curiosità vince sempre.
“Perché il giocattolo sessuale?”.
“Tua Nonna ha sempre desiderato essere stuprata prima di
morire”.
Adesso si spiega tutto.
Per un attimo mi
soffermai a guardare la
bambina di cinque anni che bramava il plasticone
tra le mani di Serena.
Il tempo scorreva lentamente, come quando gli stitici vanno in bagno e
non
riescono a liberarsi del carico esplosivo. Io andavo avanti e indietro
per la
sala e per il WC, aspettando i risultati che non volevano arrivare.
Poi vidi un volto conosciuto.
“Guarda, mamma, c’è anche Miley
Cyrus”.
“Si, è la sesta volta che abortisce
dall’estate. Sta migliorando molto”.
“Lo credo anche io”. Ma in realtà non lo
credevo.
Vedendo un giovane ragazzo dai capelli color Cacca Oro, mi venne in
mente
Pasquale e la sua nuova condizione. Non mi ero ancora fatto sentire e
non mi
stavo comportando come un buon amico avrebbe dovuto, ma mia Nonna si
trovava in
ospedale ed io dovevo assisterla, anche se lei mi aveva sempre odiato e
ripudiato come nipote.
“Notizie da Pasquale?” chiese Serena, stringendo a
sé il vibratore e facendomi
credere che fosse telepatica.
“No. Purtroppo”.
Effettivamente, non riuscivo ancora ad accettarlo, Pasquale
era… beh, lei era…
Continua il 19 Settembre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
Angolo Caccoso
Ciao a tutti!
Purtroppo non ho avuto il tempo di rispondere alle vostre recensioni e,
per
poco, non riuscivo nemmeno ad aggiornare! Sappiate che vi ringrazio uno
ad uno,
perché i vostri folli commenti mi fanno capire di non essere
l’unico
squilibrato, qui!
A prestissimo!
|
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Capitolo 7 *** Invasion ***
1x07
Invasion
Nella
terza parte dell’episodio Caccoso
più scioccante della mia vita, abbiamo scoperto un
bel nulla, a parte che il mio IPhone si è rotto due volte,
che la Nonna si
trova in Ospedale e che Pasquale è… beh, lei
è…
Prima di cominciare, devo assolutamente informarvi che Maria la
Commessa (della
Apple) è stata denunciata ai servizi sociali per le
riprovevoli condizioni in
cui il figlio è costretto a vivere, e che il tutto
è merito di una telefonata
“anonima”. Ora, io non mi ritengo una persona
vendicativa, ma dico solo che se
lei avesse consegnato le chiavi del negozio senza esitare, adesso non
si
troverebbe per cavilli legali (siamo chiari: le chiavi me le ha date,
ma ho
dovuto aspettare ben sei minuti e sorbirmi tre pianti isterici!).
Tornando a noi…
La Nonna era uscita dall’ospedale già da una
settimana e tutto sembrava essere
di nuovo nella norma. Poco a poco si riprendeva dallo scontro avuto con
la mia
sexy amica, quando se le avevano date di brutto in cucina. A tal
proposito, io
non avevo ancora chiamato Pasquale e lei nemmeno si era fatta vedere.
La Cacca Rosa Luigi Gigante continuava ad assillarmi
sull’incombente apocalisse,
mentre io dovevo affrontare la mia di apocalisse, chiamata Diarrea.
Non vedo l’ora di raccontarvi la fine di questo evento,
perché le parti
veramente interessanti vengono dopo, come conseguenza dei suddetti
accadimenti,
ma tant’è.
“Se riattacchi il telefono ti pianto
una
Cacca Gigante in gola finché non sento
l’ano!”.
Al televisore trasmettevano Scream 2.0, ormai conforme
all’attualità,
costellata di cacche.
Mi fermai un attimo a pensare a quanto la società fosse
rapidamente cambiata, così
come il modo di pensare fosse altrettanto diverso (poetic
moment). Adesso, le Cacche erano considerate Cool,
soprattutto se Giganti, e non c’era celebrità che
non avesse una maglia, un
pantalone, un assorbente o qualsivoglia legato alla merda.
Tutto ciò era successo in pochissimo tempo, senza che io
potessi nemmeno accorgermene,
soprattutto perché ero preso da ben altri problemi.
E, intanto, i film a tema Escremento aumentavano a vista
d’occhio, come “Se Caghi
Ti Sposo”, “4 amiche e un paio di
scagazzate” o ancora “Ti
Presento il
mio Ano”.
Persino gli pseudo horror avevano preso una piega morbida e puzzolente:
come
non citare “L’ultima
Cacata”, “Lo sguardo
del Cacatore” oppure “Il
Bidet del
Diavolo”.
E potrei dirvene molti altri, ad esempio “Harry
Potter e la Diarrea di Voldemort”, “Percy Jackson e
gli Dei
dello Sciacquone”, “Twilight” e per
finire “Hunger Shit”.
E vogliamo parlare delle serie televisive?
·
The
Shitting Dead
·
American
Horror Shit
·
Sex
and Poo
·
Dr.
Poo
·
The
Poo Diares
·
True
Merd
·
La
Cacca Segreta di una Teenager
Americana
·
Grey’s
Poo
·
Lost
(con un Bidet gigante al
posto dell’Isola)
·
Sleepover
Merd
·
Buffy
L’ammazzaCacche
·
Glee
·
CSI
– Unità Cacche Speciali
·
NCIS
– Reparto Cacche Sessuali
Per
non parlare della letteratura e degli
annessi libri…
Avete presente i romanzi di True Blood? “Finchè
non cala il Buio” era diventato “Finchè
non cala la Tazza”.
Susanna Tamaro aveva riscritto “Va
dove
ti porta il cuore”, reinventando la storia dal
punto di vista della nipote
con il titolo “Va dove ti porta
l’Ano”. Un
vero schifo per me, come quando si dice ‘che
tamar(r)o!’
Anche le guide antologiche non scherzavano affatto: “L’importanza
della Cacca nel Porno”, “Come
farsi amare dalla Cacca” e, il più
famoso di tutti, “Come usare la
Cacca per conquistare le
donne”. Ragazzi, che suc-cesso!
La stessa Licia Troisi aveva deciso (finalmente) di ribattezzarsi come
Licia
Merdisi, o ancora Fabio Volo divenuto FaCacca
(in) Volo.
In seguito, avrò modo di parlarvi anche di certe
celebrità, ma adesso sono
troppo pigro per aprire il mio glossario di cattiverie e sparare nomi
famosi a
caso, per cui mi limiterò a proseguire nella narrazione.
Dove eravamo rimasti?
Ah, si, avevamo esorcizzato Double Vagina con crocifissi e carta
igienica,
dopodiché avevamo spedito il Diavolo delle Cacche in un
profondo cesso dallo
sciacquone infinito e così tutti vissero felici e contenti
(e se non ve l’ho
raccontato, è solo per pura pigrizia!).
Adesso possiamo parlare delle conseguenze Scandal? Ma
si!
Pasquale era… beh, lei era… diventata padre!
E la madre del bambino era… beh, lei era… mia
Nonna!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!
ZAN-ZAN-ZAN-ZAN-ZAN-ZAN-ZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!
Continua il 28 Settembre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
Angolo
Caccoso
Inutile
chiedervi scusa per aver ritardato l’aggiornamento
di due giorni, come dire… sono stato sommerso dalla cacca!
Spero di essermi
fatto perdonare con la super scandalosa rivelazione di fine
capitolo… !
Voglio ringraziarvi tutti, ma proprio tutti, per aver continuato
a recensire questa “storia”,
soprattutto _Astrea7469_
che mi lascia sempre gli unici poemi graditi
da leggere!
A prestissimo e buona cacca!
|
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Capitolo 8 *** Pregnant ***
1x08
Pregnant
Scoprire
che mia nonna dall’indefinita età
fosse incinta, in realtà, non mi disturbava più
di tanto. Insomma, quella
vecchia megera mi aveva sempre odiato e disprezzato ed io, nonostante
non avessi
fatto altrettanto con lei, di certo non desideravo la sua morte (?). Mi
era
quasi indifferente, come mi era indifferente il fatto che mia mamma
avesse tre
capezzoli.
Tuttavia, devo ammettere che se un ricco proprietario nipponico mi
avesse
chiesto di buttare Blair giù da una torre in un mare pieno
di squali, per avere
in cambio 1000 rotoli di carta igienica, io non avrei esitato a dire si.
Ciò che mi sconvolgeva per davvero, invece, era il fatto che
il padre del bambino fosse niente
poco di
meno Pasquale, la mia sexy amica.
Scommetto che vi starete chiedendo come
questa nascita fosse biologicamente possibile, dal momento che:
A) l’abbonamento
alla fertilità della
vecchia baldracca dovrebbe essere già scaduto da un pezzo,
per fare spazio ad
uno meno costoso ma parecchio più triste: menopausa,
bitches!
B) si presume che entrambe abbiano la vagina
C) non sono coinvolte in un relazione ne sentimentale ne sessuale attualmente attiva
D) porca puttana, stiamo parlando di Nonna e Pasquale!!
Io, però, dopo settimane e settimane di intenso cagamento,
posso dare le
risposte alle vostre domande: come può
esistere questa creatura e soprattutto non è che
sarà il figlio del demonio?
Allora, vi tranquillizzo subito dicendo che il Diavolo (anche quello
delle
Cacche) non sceglierebbe mai la placenta della mamma di mia mamma per
mettere
alla luce qualsiasi cosa, anche un tostapane, perciò
tranquilli.
Poi, per quanto riguarda la procreazione… ricordate quando
vi ho parlato della
società adattata ai tempi moderni, cioè sommersa
dalla merda? – Coro
all’unisono: SI.
E ancora, vi ricordate di quando vi ho detto che Pasquale si lamentava
dei suoi
dolori Caccosi, ovvero poco prima che lei e Nonna se le dessero di
santa
ragione? – Coro ultras: Si, Si, Si è il nostro
ricordo, Si, Si, Si!
Bene, ora unite le due cose.
Ovviamente, non c’è da restare sorpresi se la
Cacca ha invaso anche il campo
scientifico. Gli scienziati di tutto il mondo si sono messi
all’opera (sul WC)
e hanno appurato come sia possibile generare la vita anche attraverso
la
Cacchina.
Si! Non è ridicolo fantastico?
In conclusione, andiamo ad esaminare la scena dello scontro nei minimi
dettagli:
Sudore +
Cacca dal Culo di Pasquale +
Determinazione +
Affanni +
Violenza
+
Sangue +
Respiri mozzati =
Hate!Sex.
Scusate, ma se queste caratteristiche non vi ricordano una scena di
sesso, beh,
allora significa che siete ancora vergini (mi correggo:
finocchi/puttanelle
vergini, ma pur sempre vergini).
Ed ecco spiegata anche la foto dell’album di famiglia in cui
Blair Waldorf era
stesa sul divano di casa, con le mani sulla pancia, pronta ad accudire
il
nascituro (in realtà, in seguito scoprirò che
quella foto risaliva ad anni
prima e fu scattata
subito dopo che la
Nonna aveva avuto un duplice orgasmo con il fattorino della pizza).
Per quanto riguarda il fatto che il contenitore
fosse la Nonna e non Pasquale, beh… partiamo dal fatto che
la Cacca ce l’aveva
Pasquale, e ancora… ma cosa diavolo vi aspettavate da una
che si chiama
Pasquale?!
D’altro
canto, bisogna dire che la Nonna era
davvero determinata a crescere quel bambino/bambina/trans. Infatti,
aveva già
dichiarato che:
IT’S A BOY EDITION // “Se
questa
creatura sarà un maschietto, di certo non sarà
moscio e fastidioso come il mio
nipote”.
IT’S A GIRL EDITION // “Se
invece
questa creatura sarà femmina, di certo non sarà
brutta ed effemminata come il
mio nipote”.
IT’S A TRANS EDITION // “Se
al
contrario questa creatura sarà trans, di certo non
sarà puzzolente e ambigua
come il mio nipote”
P.S. non fate caso ai complimenti di Blair, in fondo so che quella
grande
putta-nonna mi vuole bene.
P.P.S parlando di peni e cose
ambigue,
non potete perdere QUESTO
mio racconto!
Continua il 4 Ottobre con un nuovo
Caccoso Capitolo!
Angolo Caccoso
Ringrazio tutti INFINITAMENTE, non sapete quanto è
frustrante non poter
leggere/rispondere alle vostre bimbominkiose recensioni.
Perciò GRAZIE!
Buona Cacca Rosa <3
|
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Capitolo 9 *** Coming Shit ***
1x09
Coming Shit
Poco
dopo aver scoperto che in realtà non
avevo una Cacca Rosa Gigante per Coscienza, bensì un Angelo
custode chiamato
niente poco di meno Luigi, realizzai che in effetti io non avevo affatto una voce interiore portatrice di
consigli giusti e rimproveri sbagliati. Tant’è che
ricominciai a rubare
qualsiasi cosa mi passasse davanti agli occhi (e al culo), persino una
confezione di assorbenti per donne incontinenti, che decisi di regalare
a mia Nonna,
la quale me lì infilò con forza dritti
nell’ano.
Eh, si, Blair era divenuta piuttosto suscettibile da quando aveva
zavorra in
grembo. Ormai erano passati già tre mesi e la nascita era
piuttosto vicina. Ah,
no, perché non ve l’ho detto? Chi resta incinta
attraverso la Cacca partorisce
prima rispetto alle altre donne, con esattezza dopo cinque mesi e
cinque
giorni.
Pasquale, ormai, era diventata una di famiglia: stava sempre a casa
nostra,
mangiava con noi, rideva con noi, cagava con noi e per
noi. Cercava di essere vicina al bambino, anche se mal
sopportava la presenza di quella grande cessa di Blair.
Aveva persino lasciato il lavoro alla Marketoala
per avere più tempo libero, e di conseguenza
faceva la spogliarellista per
arrotondare.
“Credo che dovremmo chiamarlo Sandro se è una
femminuccia e Anna se è un
maschietto” suggerì Pasquale, mostrando
chiaramente di aver ereditato dai
genitori il cattivo gusto nella scelta dei nomi.
Comunque, frattanto che le tre puttanelle + essere misterioso nella
pancia
chiacchieravano della gravidanza, io mi rintanavo nella mia camera e
pensavo a
tutte le possibili torture a cui avrei sottoposto il mio
nuovo…ehm, in realtà
non sapevo come chiamarlo considerato che quello sarebbe dovuto essere
mio…
zio/a/trans.
Ok, quanti di voi stanno pensando alla remota possibilità
che il nuovo arrivato
possa essere trans? Ci sarebbe mancato solo quello, giusto?!
**
“Anche se non sono la tua vera Coscienza, devi comunque
obbedirmi ed io ti
ordino di non rubare più, piccolo psicolabile
puttaniere” disse dolcemente
Luigi.
Tutt’oggi non so se le persone facessero a gara per
affibbiarmi i complimenti più
belli, considerato anche che avevo soli 12 anni. Quindi, se adesso
insulto
facilmente quelle teste di cazzo che leggono questa cazzo di storia
perché non
hanno un cazzo da fare e vogliono provare una cazzo di emozione per non
apparire come cazzi, beh, non lamentatevi, tutti abbiamo i propri cazzi
di traumi.
“Vai a farti fottere” fu la mia semplice risposta
e, il secondo dopo, mi
ritrovai a correre per tutto il centro commerciale alla disperata
ricerca di un
bagno.
Ma questa, ormai, è storia vecchia!
**
“Credo che tu sia relativamente brava a lavorare qui e hai
una faccia da troia
vogliosa niente male, ma dovresti allargare un po’
più le gambe per dare un
senso di infinita elasticità” suggerì
Pamela, la proprietaria del locale Casual
Club, lo stesso in cui lavorava ShaXia e lo stesso in cui adesso
lavorava
Pasquale.
La mia sexy amica apprese quel consiglio con molta serietà e
si mise a lavoro
duramente per sembrare una vera troia.
Se solo fossi più troia, non
è giusto!
(Se questo capitolo ha preso una piega maschilista, beh, non
venite a
cercare me!)
“Un padre di famiglia non dovrebbe fare la puttana”
una voce rauca e assurda
allo stesso tempo si udì nel locale a luci rosse.
“Blair, e tu che ci fai qui?”. Diciamo che Pasquale
era sconcertata quanto me. Ah,
nel caso non ve l’avessi detto, io mi ero nascosto sotto il
tavolo per non
farmi vedere, d’altronde mia mamma mi credeva nel bagno a
defecare.
“Sono venuta a iscrivere mia figlia, mi hanno detto che
cercano una nuova
spogliarellista chiamata Trinità e i tre capezzoli di Serena
sembrano perfetti
per questo ruolo”.
(Ma stiamo ancora parlando di mercificazione della donna? Bah!)
“Io non voglio vederti in questi locali”
sibilò d’improvviso Pasquale “non
voglio che nostro figlio mi veda in questo stato”.
“Tuo figlio non può vederti, cretina, è
nel mio utero”.
(Cercando di cancellare questa boriosa immagine dalla mente…
comunque Pasquale
non aveva tutti i torti: i bambini concepiti attraverso la Cacca erano
dotati
della vista a raggi X)
“Ma se è per questo… nemmeno io voglio
vederti così piena di vergogna. Devi
essere fiera di fare la puttana per mantenere la famiglia”.
Ad un tratto le luci si abbassarono e il silenzio calò nella
saletta soft.
Molto probabilmente non crederete a quello che sto per dirvi, ma io ve
lo dico
lo stesso.
Pasquale e Nonna si guardarono languidamente negli occhi, come due
lontani
amanti che non scopano da mesi.
“Grazie” fu la risposta della mia sexy amica.
Lettori miei, credetemi quando vi dico che si avvertiva una profonda
tensione
sessuale che urlava chiaramente “voglio il BIS!”.
Non so come fosse possibile, non so se io avevo avuto i paraocchi per
tutto
quel tempo e non avevo mai fatto caso a nulla, non so se il bambino
aveva fatto
avvicinare le due acerrime nemiche, ma… in quel momento
capii come stavano le
cose.
Pasquale e Nonna si amavano.
Per davvero.
Continua l’11 Ottobre con un nuovo Caccoso Capitolo!
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Capitolo 10 *** I Hope Your Poo is Good - Part I ***
1x10
I Hope Your Poo is Good – Part I
Attenzione:
questo
capitolo
raggiunge livelli di traash imbarazzanti,
non a caso ha il compito di introdurre quello che sarà il
gran finale.
Frattanto, ringrazio tutti, ma proprio tutti quelli che continuano a
leggere questa storia e di cui purtroppo non
ho il tempo per
rispondere alle
recensioni.
Che la Cacca Rosa sia sempre con voi!
La
Cacca Rosa Luigi Gigante mi svegliò dal sonno nel
cuore della notte e mi costrinse a correre in bagno, come un
bimbominkia quando
vede il suo idolo preferito.
Considerata l’intensità della merda e la sua
durezza, dovevo capire che si
trattava di qualcosa di serio, molto serio.
Aprii la porta, richiusi la porta, mi appoggiai sul cesso e inizia il
mio lungo
rito di gratitudine ai cibi che avevo mangiato quel giorno. Giusto due
minuti
di dolori e poi comparse il mio pseudo Angelo in un elegante smoking
color
rosa, con una cravatta tempestata di piccoli WC e un diamante a forma
di culo
nel taschino sinistro.
Adorabile.
“Presumo che tu debba andare ad un evento
importante” azzardai con un sorriso,
ricevendo in cambio forti scosse di natura marrone.
“E’ per il matrimonio, idiota”.
Giusto, il matrimonio.
In quei giorni non si parlava d’altro che del matrimonio
del secolo, il primo di una lunga serie. Dovete sapere
che la Cittadella l’Upper East Side
è un piccolo paesino, quasi un buco,
dove tutti si conoscono e sanno i fatti di ognuno, per cui era facile
che una
chiacchiera facesse il giro delle bocche di ogni essere vivente del
posto. Per
quanto riguarda la cerimonia, non sapevo se esserne entusiasta o meno,
forse
semplicemente non me ne fregava un cazzo, anzi, sembrava che importasse
più
alla mia Cacca Rosa Mondana che a me.
“Come sto, stronzetto?”.
“Stai bene. Sei eccitante”.
E salterò il resto della conversazione per le solite regole
di EFP e del buon
vivere quotidiano. Fidatevi, se sapeste di cosa parlo mi ringraziereste.
In ogni caso, mancavano ancora tre mesi al matrimonio e, per il
momento, non
sembrava un problema mio.
**
“Devo dire che comincia a piacermi fare la troia”.
Pasquale, credetemi, era
tanto convinta della sua femminilità che mostrare la vagina
ai quattro venti
sembrava essere divenuto il suo nuovo sport preferito.
“Tesoro, tu sei brava, ma dovresti seriamente scegliere un
nome d’arte
diverso”. Francesca (e imparate bene questo nome) sembrava
l’unica ad aver un
po’ di buon senso in quel locale, d’altronde si
esibiva solo per i vecchi over
90.
“Perché? Cos’ha il mio nome che non
va?”.
“Beh… come spiegartelo… non so come
fartelo capire. Diciamo che è troppo, troppo…
femminile. E gli uomini che frequentano questi locali non hanno bisogno
di una
Cacca Femminile, ma hanno bisogno di una Cacca Troiesca, non so se mi
spiego”.
“Come posso chiamarmi, allora?”.
“Beh, i nomi di repertorio sono sempre quelli. Hai mai
pensato a…”
Signori e signori, signore e trans, vi
presento l’unica, inimitabile, incredibilmente
sexy… GENOVEFFA. Andiamo
piccola, sculetta bene quel sedere, facci vedere quanta merda
può defecare!
Vedere ma non toccare ragazzi, questa donna è già
promessa ad un’altra in fondo
alla sala…
Ebbene
si, mia Nonna aveva preso il vizio di
sorvegliare Pasquale tutte le volte che si esibiva. Diciamo che era
piuttosto
gelosa della sua relazione e avrebbe smembrato chiunque si fosse messo
tra lei
e la sua amata. Tutt’ora non so spiegarmi come questa storia
d’amore sia andata
in porto, però, credetemi, è passato molto tempo
e le due stanno ancora
felicemente assieme.
Quando due ore dopo il turno di Pasquale finì, lei si
rintanò nel suo camerino
dotato di una tazza color oro e diede libero sfogo alle sue
preoccupazioni.
D’altronde stava per diventare padre e doveva affrontare un
cambio di vita
radicale. Poco dopo, arrivò Blair che sorprese
l’amata a fare Diarrea.
“C’è qualcosa che ti preoccupa,
zuccherino?”. Sorvoliamo sull’ultima parola e
semplicemente andiamo avanti, grazie.
“Sono solo spaventata”.
Seguì un intenso bacio durante il quale la cacca
scivolò via nel modo più
delicato possibile…
**
Uscii
dal… beh, ormai avrete capito da dove e
due minuti dopo rientrai in… beh, sicuramente non
c’è bisogno che ve lo dica.
Quando mi sedetti sulla tazza, la Cacca Rosa Gigante comparve di nuovo
davanti
a me.
“Luigi, come credi che mi faccia sentire il fatto che ogni
volta che mi calo i
pantaloni tu compari?”.
“E tu come credi che mi faccia sentire il fatto che stai
vomitando dall’ano un
mio simile?”.
Come non detto… colpito e
affondato.
Quello scambio di battute, però, fu irrilevante ai
fini di quello che
sarebbe successo dopo. Udii il suono del campanello, poi i passi di
Serena
verso la porta, ancora la serratura che veniva aperta, il cigolio della
maniglia, lo strisciare del legno sul pavimento e… lo sparo
di una pistola.
**
Tempo di ginecologo per Blair. E, soprattutto, tempo di cattive notizie.
“Lei è incinta di due gemelli,
signorina” disse il medico scioccando tutti
nella sala, e non perché avesse rivelato la nascita di due
bambini, ma perché
avesse chiaramente chiamato “signorina” quella
vecchia baldracca di mia nonna.
Continua
il 20 Ottobre con l’Ultimo Caccoso
Capitolo!
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Capitolo 11 *** I Hope Your Poo is Good - Part II ***
1x11 I Hope Your Poo is Good –
Part II
Un giorno
mi dissero che avrei fatto
tanta Cacca.
Un giorno mi dissero che quella Cacca sarebbe stata la mia fortuna.
Un giorno tutto questo si avverò.
Poi, il mio culo cascò.
Serena Van Der Woodsen, mia mamma troia dai tre capezzoli, aveva appena
colpito
il ladro che aveva cercato di intromettersi nella nostra
proprietà.
Era bastato un colpo di pistola. La cosa sconvolgente, però,
non era tanto il
fatto di doversi preoccupare per quel cadavere sanguinante, piuttosto
di trovare
le chiavi della macchina e portarmi in ospedale.
La situazione sembrava complicarsi sempre di più.
D’altronde sapevo che prima o
poi sarebbe successo, ma auguravo a me stesso di arrivare almeno ai
sedici anni
e poi operarmi. Invece no. A
forza di
cagare, era successo.
Con la fretta di una diarrea indiavolata, ci dirigemmo verso
l’ospedale più
vicino in una disperata corsa alla Fast
& Poo 7.
Stavo rischiando seriamente la vita, avrei anche potuto non farcela.
Senza troppe esitazioni, la Cacca Rosa Luigi Gigante mi strinse la mano
in
segno di sostegno e, in quel momento, fui davvero felice di averlo
lì vicino.
Beh, sinceramente mi sarei accontentato anche di mia nonna, visto che
stavo per
morire, e non volevo crepare in solitudine, ma
tant’è.
“Andrà tutto bene” continuava a
ripetermi mia mamma, guidando all’impazzata.
Durante la corsa, investimmo (per caso?) Miley Cirius, tuttavia mia
madre
commentò con un sorriso e un: “Ora al mondo
c’è una troia in meno”.
Eravamo appena arrivati a destinazione quando ricevemmo la chiamata di
Nonna,
la quale ci diceva di aspettare due gemelli.
“Sono contenta per te ma in questo momento mio figlio sta
rischiando la vita e
io non posso pensare ad altro”.
“Finalmente sta per schiattare, quel piccolo
bastardo!” commentò mia Nonna,
esprimendo il suo immenso amore
e la sua
comprensione nei miei confronti.
“Posso farle venire la diarrea più violenta di
tutti i tempi” mi disse la Cacca
Rosa Luigi Gigante, riferendosi a Blair, ed io acconsentii.
Quella vecchia puttana ebbe ciò che si meritava.
“Che cosa Cacallah succede?” infierì
un’infermiera, notando la scia di cacca
che lasciavo dietro di me. Era desolante.
“Presto, abbiamo bisogno di un… TRAPIANTO
DI CULO!”.
**
476 Cacche Dopo…
Mi
risvegliai nel letto dell’ospedale, con le
coperte macchiate di cacca e il sedere penzolante all’aria.
Per un secondo
pensai di essere di nuovo in qualche fantasia erotica di Luigi, poi
ricordai
dell’incidente sul bagno, delle natiche cascate e del mio
urgente trapianto di
culo.
Il primo nella storia napoletana americana di tutti
i tempi.
**
47568374638337846378567846075 Cacche
Dopo…
Serena
aveva deciso di essere la prima
poliziotta al mondo con tre capezzoli, la più rispettata
della nostra comunità,
e ogni giorno si occupava di portare bambini mentalmente disturbati
all’ospedale per un trapianto di culo, la quale era divenuta
la nuova pratica
chirurgica più abusata dalle celebrità e non
solo. Meglio non raccontarvi
dell’asta in cui sono state vendute le chiappe originali di
Katy Perry.
In ogni caso, quel tentato furto e la mia disgrazia l’avevano
ispirata ad
essere una puttanella migliore.
Nonna e Pasquale continuavano a fare le cose zozze assieme e ad amarsi
tanto.
Pasquale era divenuta così famosa nel fare la troia al
Casual Club che le
avevano offerto un posto fisso come personaggio principale nel cast di
90210.
Lei ovviamente accettò e divenne la nuova protagonista
preferita dello show.
Pure Nonna era diventata famosa, infatti aveva scritto il
“Kamasutra 2.0 –
Versione con la Cacca” e da lì il suo successo fu
mondiale.
Posso anche dire di aver indirettamente sperimentato tutte le tecniche
citate nel
libro perché, mentre lei le provava con Pasquale, noi tutti
nella casa e nel
palazzo potevamo udirle.
Il bambino nacque bello e sano e… trans. (Chi aveva
scommesso sul trans?
Complimenti, avete uno spiccato senso per la pupù!)
La mia Cacca Rosa Luigi Gigante era finalmente convolata a nozze: il
fatidico
matrimonio era arrivato.
Infatti, da quando le Cacche Giganti erano state riconosciute dal
Presidente di
Caccaville degli Stati Uniti D’America
come validi cittadini con eguali diritti
e doveri, esse erano divenute visibili anche a tutte le altre persone.
Il mondo
spopolava di Cacche Rose Giganti e tutti sembravano esserne felici.
Soprattutto io.
(A proposito: visto che ho scoperto dei fan club zozzi che avete creato
su
Luigi, vi lascerò credere che la sua sposa sia ognuna di
voi, ma in realtà è
una bella biondona chiamata Britney Spears).
Io…
io sempre il solito.
Ai tempi del matrimonio scoprii una formula per non crescere
più e divenire
immortale, per cui la bevvi e rimasi per sempre un dodicenne
disturbato, malato
e vendicativo, il cui sogno di cavalcare tutte le Cacche Rose Giganti
del mondo
prevale ancora nella sua testa, con caccosità.
Angolo Caccoso
Inutile dire che ringrazio di cuore (e di culo) tutti gli
sfigati che hanno
seguito da’inizio alla fine questa storia super demenziale e
altamente
intossicante. E’ stato bello poter leggere le vostre opinioni
e i vostri scleri
(giustamente) causati dalla lettura del racconto (e ringrazio anche chi
non si
è fatto sentire, va!).
Chissà se tornerò con una nuova manciata di
comicità assurda, sinceramente non
lo so. Di sicuro posso dire che questo non è il periodo
giusto per scrivere a
causa del pochissimo tempo, tuttavia mi auguro lo stesso di poter
inventare
qualcosa di nuovo che vi faccia ridere (chi non ride è
triste dentro, GB!).
gRaZiE a tUtTI
e tAnTA, tAnTA
cACcA rOSA!1!! xOXO
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