There is something below, and I'll find out what.

di chiara_ sweety
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** New member ***
Capitolo 3: *** I want my money ! ***
Capitolo 4: *** Past ***
Capitolo 5: *** Semptember 25 ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


'Benvenuto a New York dolcezza'

'Che cazzo ha preso?' 'LSD' 'Porca puttana!'

**

'Stasera ci si diverte ragazzi,Sant'angelo offre da bere!' li raggiunge sbattendo sul tavolo della sala una valigia marroncina,Austin incuriosito si avvicina aprendola,'Cazzo Rox,quanti sono?' chiede entusiasta, 'Mille,un milione,che importa?!' esclama la rossa soddisfatta di se stessa, 'Andiamo a festeggiare' conclude mettendo tutto in uno zaino uscendo seguita dal resto del gruppo. Direzione? Meridas club.

 

**

Una ragazza spietata,testarda,impulsiva,incosciente,sola.

Una banda capeggiata da lei stessa.

Una passione divenuta un segreto.

Una voglia repressa di libertà,di vivere,di rompere gli schemi e mostrarsi per quella che realmente è.

Una maschera d'indifferenza calata perennemente sul viso.

Cosa si nasconde sotto ad essa?

**


Spazio autrice
Salve a tuttee,questa è la prima storia che scrivo,fatemi sapere cosa ne pensate,un bacio!
-Chiara

 

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Capitolo 2
*** New member ***


 

 

'Sant'angelo voglio i miei soldi e li voglio ora.' ringhia la ragazza avanzando di un passo,'Forse non sono stato abbastanza chiaro. Prima mi fai vedere la roba e prima avrai i tuoi fottutissimi soldi.' ribatte ostentando una calma assoluta l'uomo sulla cinquantina in piedi davanti a lei con una valigetta metallica di media grandezza stretta fra le mani screpolate,Roxanne fa segno ad un ragazzo di avvicinarsi con un'altra valigetta in pelle nera, 'Eccotela' sbraita allungandola verso l'uomo che,ghignando si sporge afferrandola,'Ora i soldi' continua la ragazza restando allerta,'Come promesso Devis' le porge la valigetta,' è un piacere fare affari con te' poi dopo averla salutata con un cenno della mano salta su un furgoncino nero vernice che sfreccia sulla strada sterrata scomparendo poco dopo dietro una curva.

Roxanne si volta sbuffando facendo svolazzare i lunghi capelli rosso scuro e a passo svelto torna dai suoi amici.

'Torniamo a casa,abbiamo altro lavoro da fare', i ragazzi annuiscono e in silenzio la seguono montando in sella alle rispettive moto,Roxanne toglie il cavalletto ad una Kawasaki blu elettrico e dopo essersi accomodata parte sgommando.

Dopo una quindicina di minuti arrivano alla loro casa,lasciano i veicoli nel garage sul retro ed entrano dalla porta principale,blindata,per poi disperdersi, Sameera va dritta in cucina,apre la credenza ed estrae un pacco formato gigante di nachos al formaggio, li apre ed inizia a sgranocchiare,'Hei Coops,mai sentito il detto “Chi mangia da solo si strozza?” ' la rimbecca Blake sorprendendola,'Cazzate' ridacchia infilandosi una patatina in bocca masticandola velocemente,'Vorace è?' 'Sfotti poco Riddle, il lavoro mi mette fame' mentre i due continuano a bisticciare,Roxanne e Austin scendono nel 'bunker'. La rossa scaraventa la valigia sul divano facendola rimbalzare e finire a terra con uno rumore sordo,'Piano Devis, ti ricordo che li dentro c'è il nostro lascia passare per rifornirci di cocaina' borbotta innervosito,'Sono soldi fatti di carta Mahone,non si fanno nulla se cadono' ironizza lasciandosi cadere a peso morto su una poltroncina bianco sporco davanti al divano,il moro sbuffa affiancandola,'Pensi che la rivenda?' Roxanne inchioda i suoi occhi freddi e inespressivi in quelli verdi del ragazzo cogliendo al volo la domanda,'Non nel mio territorio!' ringhia passandosi una mano fra i capelli 'Se la vedrà con me nel caso' borbotta chiudendo gli occhi e sospirando rumorosamente. Per chi non l'avesse capito Roxanne Devis, diciannovenne rossa tinta con due grandi occhi ghiaccio,alta 1.70 è la capo banda dei The Cross. I The Cross è la gang più conosciuta per spaccio,furti e risse in tutta New York,non sono criminali,non hanno mai ucciso nessuno,anche se le pistole nelle tasche posteriori dei jeans non mancano mai,diciamo che è meglio prevenire che curare.

'Non preoccuparti Rox,non è così stupido,' sospira 'almeno spero.' conclude affondando la schiena nel cuscino morbido del divano.

'è arrivato' irrompe nella stanza Tison,'Dammi cinque minuti' si esprime la ragazza,il moro annuisce uscendo,'Sei sicura di quello che fai ?' 'Per la quarta volta Aus,ci serve nella squadra. Smettila di ripeterlo!' detto ciò raggiunge il soggiorno.

In piedi girato di spalle con le gambe tese e le mani affondate nelle tasche dei jeans blu scuro col cavallo basso c'è un ragazzo,i capelli sono tenuti nascosti da un cappello di lana del medesimo colore dei jeans, affianco a lui altri due ragazzi leggermente più alti.

'Justin Bieber' il ragazzo col berretto si volta mentre un sorriso beffardo si fa spazio tra le sue labbra, facendo così scontrare i suoi occhi liquidi,color caramello, illuminati da pagliuzze dorate sparse sull'iride con gli occhi azzurri e freddi della ragazza,'Tu devi essere Roxanne Devis' ribatte strafottente sfilandosi il cappello con una mano,la ragazza si fa avanti scrutando attentamente i tratti del suo viso,labbra rosee a forma di cuore,tratti delicati e capelli biondo scuro alzati in un ciuffo appena accennato lateralmente.

'Vedo che sei venuto come ti avevo chiesto' continua sorridente, 'Dolcezza,non rifiuto mai un lavoretto quando mi viene proposto' strizza l'occhio destro per poi fare un segno con la mano in direzione dei due ragazzi,'Loro sono Chaz Somers e Rayan Butler,sono con me' allarga il suo sorriso 'Fanno sempre comodo uomini in più' ghigna soddisfatta,'Austin,Sameera,Blake!' grida poi chiamando all'appello tutta la banda,in men che non si dica appaiono al suo fianco 'Mmm?' mugugna Sameera confusa facendo saettare lo sguardo dal biondo ai due mori,'E questi?' aggrotta la fronte Blake,'Questi ragazzi non sono di qui,vengono dal Canada e faranno parte della banda per un po' 'Blake sgrana gli occhi 'Per un attimo ci ho creduto,lo ammetto.' ridacchia,vedendo poi che Roxanne resta seria, muta espressione asserendosi, 'Scherzi vero?' 'Fateci l'abitudine' taglia corto alzando una mano, 'Andiamo Rox,siamo sempre stati solo noi,e poi sei sicura che non sono spie?!' Justin lo fulmina con lo sguardo 'Non siamo sbirri cazzo!' sbraita,'Come facciamo a fidarci?' 'Sapete che c'è? Non vi fidate,me ne sbatto il cazzo,siete voi quelli che ci perdete,non io.' detto questo gira i tacchi avviandosi verso la porta, 'Blake non fare il coglione e tu' indica Justin 'Non prendi ordini da lui' sbotta alzando di un ottava il tono della voce,'Dolcezza la cosa è diversa,io non prendo ordini,io do gli ordini' sorride voltandosi di scatto a un centimetro di distanza dalla rossa,'Si dia il caso Bieber che la banda è la mia e se vuoi lavorare con me,lavori per me!' marca l'ultima frase avvicinandosi a tal punto da far sfiorare i loro nasi.

Si allontana ricomponendosi 'Allora? Non ho tutto il giorno' 'Ci sto' 'Era quello che volevo sentire' allunga la mano verso il biondo aspettandosi una stretta che non tarda ad arrivare,'E così..hai fatto delle ricerche su di me..' ammicca riferendosi a poco prima,la ragazza si lascia scappare una risata 'Non accolgo sconosciuti nella mia banda se non so chi sono,cosa fanno e come lo fanno' precisa fissandolo divertita,'Benvenuto a New York dolcezza' sorride mordendosi il labbro inferiore prima di mollare la presa sulla sua mano ed uscire a passo svelto dalla stanza.

'Ha carattere la ragazza è?' mormora divertito rivolgendosi ai presenti,'Non per questo è il nostro capo' smorza un sorriso Austin, 'Già' gli fa eco Blake,'Bene ragazzi,ora che siete nella squadra dovrete essere aggiornati,Somers e Butler con me,tu Bieber percorri il corridoio fino alla fine,poi svolta a sinistra ti troverai davanti una porta metallica,entra lì dentro' sentenzia Tison, Justin annuisce visibilmente confuso vedendo gli amici sparire dal soggiorno.

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Capitolo 3
*** I want my money ! ***


Infastidito dalle scarse informazioni ricevute percorre il corridoio e una volta davanti alla porta poggia la mano sulla piccola maniglia e l'abbassa con uno gesto secco,scricchiolando la porta si apre,il biondo fa capolino con la testa nell'enorme stanzone illuminato solo da un lampadario arrugginito appeso al soffitto che emana una fioca luce rosata,'Puoi entrare,non mordo..per ora'. La ragazza avvolta nel buio della stanza sente la porta richiudersi cigolando e il rumore di passi avvicinarsi,' Che facciamo qui?' chiede il ragazzo guardandosi intorno,'Lavoro Bieber,accomodati' Justin annuisce col capo e si siede su una sedia di legno mal ridotta ancora in piedi,'Mai sentito parlare di Harris?' 'è un idiota' Roxanne annuisce in accordo,'Un idiota che mi deve dei soldi' ringhia,'E io sono stato ingaggiato per..?' 'Ti facevo più sveglio Bibs' ridacchia lei, il ragazzo grugnisce per il soprannome,'Sei famoso per cosa?' 'Sono un mago nel forzare le serrature' dichiara fiero,'Bene,ecco il tuo lavoro,ci introdurremo nel magazzino di Harris e prenderemo i soldi che mi spettano' 'Un gioco da ragazzi!' esclama il biondo sorridendo.

**

'Siamo pronti?' chiede Justin sistemandosi la pistola nella tasca posteriore dei jeans, 'Sono nato pronto' ironizza Rayan facendo ridere tutti, 'Di buon umore Butler?' il moro alza le spalle per poi farle ricadere pesantemente verso il basso,'Quando facciamo il culo a Harris sono sempre di buon umore' ,'Ottima motivazione,andiamo?' questa volta a chiedere è Roxanne che affianca Justin sul pianerottolo,i ragazzi annuiscono uscendo definitivamente di casa.

'Ci incontriamo sul retro del magazzino' afferma Rox saltando nella macchina di Justin.

'Agitata?' rompe il silenzio il biondo,'Tu?' Justin distoglie lo sguardo dalla strada puntando gli occhi in quelli della ragazza 'Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda' ridacchia, la rossa sorride sorniona per poi scuotere la testa e far oscillare le punte dei capelli,'Sono tranquilla,non è la prima volta che faccio questo genere di cose' il ragazzo ricambia il sorriso 'Felice di sentirtelo dire. Mi scoccia lavorare con i principianti' Roxanne volta di scatto la testa riducendo gli occhi a due fessure, 'Non sono una principiante Bieber!' Justin stacca le mani dal volante alzandole in segno di resa, 'Non ho detto questo' si difende riappogiandole subito dopo.

In una ventina di minuti eccoli davanti al magazzino di Harris,Justin parcheggia malamente e una volta tirato il freno a mano e tolte le chiavi dal quadro apre la portiera richiudendosela poi alle spalle,la rossa imita i suoi movimenti scendendo dall'auto e camminando spedita verso il retro del magazzino,desiderosa di regolare i conti e riprendersi ciò che le appartiene.

'Allora,io e Bieber entriamo dalla finestra,Blake e Somers voi controllate l'entrata e avvisate se la sorveglianza capisce qualcosa,per quanto riguarda te' indica la moretta 'Sameera tu starai sotto la finestra pronta a scappare con i soldi nel caso la faccenda si complichi e tu Butler tieniti pronto al posto del guidatore,devi sfrecciare come non hai mai fatto in vita tua quando ci vedi saltare fuori,voglio che premi quell'acceleratore !' sentenzia rigida, 'Ci siamo capiti?' scruta ogni viso dei 'suoi uomini' cercando di cogliere ogni emozione e stato d'animo,'Si' rispondono in coro, 'Bene,a lavoro ragazzi' sorride fiera,'Ah,Mahone,con me!' sentenzia prima di scattare silenziosa come un felino verso il finestrone semiaperto.

Austin e Justin la sollevano alzandola dalle gambe e fanno si che sgusci al di la della finestra,atterrando sulla superficie ruvida del magazzino,Justin la segue subito dopo atterrando anche lui sulle ginocchia.

Si alza pulendosi i jeans con il palmo della mano e segue la ragazza in giro nello spazio buio e freddo,in cui l'aria di chiuso regna sovrana.

'Bieber controlla lì' mormora indicando con la mano un angolo nel quale ci sono centinaia di scatoloni ammassati,alcuni anche aperti.

'Mh cosa tieni qui Harris?' chiede retorica aprendo avidamente uno scatolone,pistole,prevedibile.

'Devis qui ci sono soltanto armi' Roxanne affonda con forza i denti nel labbro inferiore frustrata, 'Dove cazzo li hai nascosti i miei soldi?!' ripete ispezionando il magazzino da cima a fondo.

'Hey qui c'è della droga' afferma il biondo voltandosi con in mano un sacco beige dal quale estrae una bustina trasparente d'erba tagliata,un sorriso si fa spazio tra le labbra precedentemente pressate in una linea sottile della ragazza,'Perfetto,prendiamo quella' ancora ridacchiando escono dall'edificio passando per la finestra,atterrando in piedi davanti ai due ragazzi.

'I soldi ?' la ragazza scuote la testa sorridendo 'Abbiamo di meglio' detto ciò strappa dalle mani di Justin il sacco e lo fa oscillare davanti agli occhi confusi della mora,'Ovvero?' 'Erba' ribatte concisa, la ragazza continua a non capire,'Abbiamo la droga,possiamo rivenderla e guadagnare il doppio,oppure possiamo ricattare Harris affinché mi restituisca fino all'ultimo centesimo' allarga il sorriso sentendosi invasa da un'ondata di potenza e di autocontrollo,finalmente la mora annuisce ridacchiando.

I quattro ragazzi tornano subito verso la macchina facendo cenno agli amici,appostati dietro al muro con l'intenzione di sorvegliare le guardie,di tornare,i due ubbidiscono e in men che non si dica si ritrovano tutti seduti sui sedili foderati della Marcedes grigia metallizzata. 'Recuperato i soldi Roxanne?' scuote la testa, 'Abbiamo di meglio.'

**

'Erba,ma certo !' ridacchia Tison grattandosi la nuca con una mano mentre divertito scuote la testa osservando con uno strano scintillio negli occhi tutti quei sacchetti trasparenti pieni di marjuana sparsi sul tavolo. 'Così la vendiamo?' chiede incuriosito Blake, Roxanne scuote la testa 'Ci serve come scambio' Austin si poggia con i gomiti alla spalliera del divano 'Cazzo possiamo spacciarla e fare soldi,perché dobbiamo trattare ancora con quel coglione?' abbaia,la ragazza mantiene la calma abituata agli sfoghi dell'amico 'Non si tratta più di soldi. Si tratta di orgoglio,rispetto e dignità. Ho una certa immagine da difendere qui in città,non posso permettere che un cazzone qualunque mandi tutto a puttane' spiega pacatamente.

L'orgoglio e la dignità sono sempre state messe al primo posto da Roxanne Devis,le considera il 'lavoro di una vita',colpirle è una cosa che la fa andare su tutte le furie,spacciare nella sua città scavalcandola la manda in bestia,il più delle volte neanche i suoi amici la riconoscono,ha vari scatti d'ira,non riesce a gestire la rabbia e commette azioni insensate e folli che la cacciano in guai seri il più delle volte, dai quali fino ad ora,è sempre riuscita a tirarsene fuori gestendoli egregiamente.

Austin sbuffa rassegnato,'Avete finito con le domande?' non rispondono e Roxanne interpreta questo silenzio come un si perciò rigettando l'erba nel sacco se lo carica sulle spalle e lo deposita nel seminterrato.

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Capitolo 4
*** Past ***


Una volta scesa resta lì lasciandosi cadere sulla poltrona e si porta una mano al collo prendendo freneticamente tra le dita il ciondolo argentato a forma di cuore,lo apre e sorride ritrovando i visi spensierati e felici della sua famiglia,poi,chiude gli occhi beandosi di quei pochi minuti che le sono stati concessi per fare un breve resoconto di quella che è la sua vita tracciandone le somme.

C'è molto da dire sul suo passato,un passato che l'ha segnata sia in positivo che in negativo.

Un passato che l'ha rafforzata,ha spazzato via ogni traccia di paura,di esitazione,di compassione e pietà.

L'ha resa il capo temibile e rispettabile che è ora e di questo ne è fiera.

Nello stesso tempo però le manca la ragazza timida che era un tempo,quella sedicenne con lunghi boccoli cioccolato e due grandi e dolci occhioni azzurri traboccanti di felicità,circondata da tanti amici,lodata e premiata dai professori,ma soprattutto amata dai genitori e dal fratello.

Quella ragazza che non vedeva l'ora di tornare a casa e riabbracciare Margaret,la sua bellissima mamma,una donna con lunghi capelli castano scuro, piccoli occhi marroni e un perenne sorriso smagliante dipinto sulle labbra fine,amante della cucina italiana,sempre indaffarata ai fornelli nel preparare pranzi abbondanti. Suo marito,Derek,uomo affascinante,capelli corti leggermente più scuri di quelli della moglie,labbra rosee e piene e occhi azzurri nei quali si poteva leggere tutto l'affetto familiare e la bontà di questo mondo. Derek era un tifoso accanito dell Manchester,passava le domeniche allo stadio con Dylan,il fratello maggiore di Roxanne. Dylan era un ragazzo come tutti gli altri,diciassettenne alle prese con le prime sbronze e il primo amore,si trovava come tutti nella fase della musica rap,indossava maglie larghe,jeans sotto al sedere,le Vans la sua marca di scarpe preferita e un cappellino della California dal quale non se ne separava mai che teneva nascosto un ciuffo ribelle che gli ricadeva fastidiosamente sulla fronte coprendogli quasi sempre un occhio.

Quella della ragazza era una bella famiglia,si volevano bene,si confidavano sempre tutto i due fratelli, erano molto legati e litigavano raramente,vivevano ad Atlanta in una bella villetta a due piani con tanto di giardino che dava sulla strada,era la tipica famiglia americana legata da migliaia di parentele con altrettante ancora da scoprire,andavano d'accordo con i vicini,tra quelle mura ogni sabato sera vi era un raduno,tutte le famiglie del quartiere si ritrovavano a casa di una di loro,quando toccava alla famiglia di Roxanne, Margaret era super esaltata,si rinchiudeva un giorno intero in cucina consultando tutti i vecchi ricettari al fine di sfornare soffici torte e cene da leccarsi i baffi.

Una sera però,un uomo,entrò disattivando il sistema d' allarme della casa,le sue intenzioni non erano chiare,forse era alla ricerca di denaro,forse cercava solo sangue da spargere oppure voleva divertirsi a torturare lentamente una famiglia,e il destino ha voluto che quella sera del 25 Settembre quella famiglia fosse proprio quella dei Devis.

'Roxanne il pranzo è pronto' la rossa si riscuote,ritornando nel 2013 accennando un sorriso,si alza prontamente nascondendo il ciondolo nel collo della maglia e si unisce al gruppo già riunito attorno alla tavola nella sala da pranzo.

Per tutta la durata del pasto la ragazza non ha spiccicato parola se non 'Mi passi il sale?',gli amici persi nelle loro assurde conversazioni non si sono accorti quasi di nulla,c'era però in tutto il tavolo un ragazzo che l'osservava cercando di infiltrarsi nella sua testa per capire il perché del suo tormento interiore non riuscendo più ad identificare quella ragazza come la capo banda che aveva conosciuto : testarda e sempre con la battuta pronta.

'Devis' la richiama, sussulta muovendosi impacciata sulla sedia alzando di scatto lo sguardo per poi ritrovarsi davanti il biondino che la fissa sconcertato,'Mh?' 'Dobbiamo parlare' dichiara secco alzandosi dalla sedia e incamminandosi verso la porta della cucina lasciandola semiaperta dietro di lui,Roxanne lo segue mascherando la confusione con un sorriso beffardo,esce anche lei chiudendo la porta, 'Cosa?' Justin si volta incatenando i loro occhi,'Tutto bene?' sussulta internamente,di rado le veniva posta questa domanda,e quando capitava che la sua squadra gliela porgesse lei sorrideva sempre fintamente limitandosi ad un cenno del capo.

Ma ora,con Justin,l'ultimo arrivato,non sapeva come comportarsi,ovvio,poteva sorridere accompagnando con un 'Splendidamente' oppure rifilare la scusa del 'Voglio i miei soldi' ma sapeva benissimo che da pessima attrice qual era non le avrebbe creduto,non era stupido e lo sapeva bene,l'aveva inquadrato subito,da quando i loro occhi si erano cercati in soggiorno.

Deglutisce nervosa per la prima volta da quando aveva iniziato questa nuova vita,'Roxanne' scatta sollevando la testa,accorgendosi solo ora che l'ha tenuta bassa per un breve arco di tempo,una sensazione di rabbia si solleva nel suo stomaco scombussolandolo,non si era mai sottomessa a nessuno e chinare il capo è segno di sottomissione e debolezza.

Justin dal canto suo resta colpito nel vedere per la prima volta gli occhi azzurri della ragazza vuoti,smarriti come quelli di una bimba che è stata strappata dalle braccia della mamma,tuttavia non ci mette molto a riacquistare il controllo di se stessa 'Va tutto bene' risponde secca iniziando a salire le scale che l'avrebbero portata alla sua stanza,si volta un'ultima volta 'E anche se fosse non sono cose che ti riguardano' continua distaccata chiudendosi in camera sbattendo la porta,lasciando il ragazzo allibito e sconfitto ai piedi delle scale in legno. Justin sbuffa sonoramente tornando in cucina sedendosi poi sulla sedia pesantemente,'Tutto a posto brò?' domanda Chaz,'Quella ragazza è una mestruata del cazzo cambia umore da un momento all'altro!' sbraita sbattendo una mano sulla superficie liscia del tavolo verde acqua,Austin serra la mascella 'Stai. Zitto.' lui era l'unico a conoscenza del suo passato,l'unico che era in grado di placare la sua ira e le sue grida nel bel mezzo della notte,il resto del gruppo sapeva che qualcosa non andava,era capitato che molte volte si svegliassero di soprassalto a causa delle sue urla,ma sapevano che per il loro bene era meglio non chiedere nulla,così hanno fatto fino ad oggi e così continueranno a fare.

Austin Mahone così facendo si era guadagnato assoluta fiducia da parte di Roxanne e l'appellativo di 'migliore amico'. E ora da buon migliore amico qual era,non poteva permettere ad un ragazzino arrogante e sbruffone,ultimo arrivato per di più, di sconvolgere tutto,rompendo quell'equilibrio e quella tranquillità che si erano venuti a creare in Roxanne grazie alla sua pazienza e al suo aiuto.

'Che ti prende?' Justin aggrotta un sopracciglio,'Non parlarle così,tu non sai nulla!' alza il tono della voce scattando in piedi,'E non voglio neanche sapere niente. Dannazione volevo solo essere gentile!' grida concludendo il tutto con una smorfia,'Bene,non esserlo. Lascia perdere' ribatte il moro lasciando la stanza.

'Ma che cazzo hanno tutti qui?!' il biondo rotea gli occhi al soffitto e prima di perdere le staffe afferra il giacchetto in pelle e abbandona la casa in tutta fretta.

**

'Rox?' un altro colpo,'Rox,so che sei li dentro fammi entrare,sono Austin' il ragazzo sospira poggiando la fronte sulla porta chiudendo gli occhi,mentre nella sua mente continuano a ripetersi frasi sconnesse,che agli occhi di tutti potrebbero sembrare apparentemente prive di senso ma lui sapeva bene che c'era un filo sottilissimo che le collegava tutte.

'Roxanne mi sto arrabbiando apri questa cazzo di porta!' sferra un altro pugno al legno immobile davanti alla sua figura mentre una sensazione di panico prende possesso del suo corpo,sta per imprecare e buttare giù l'ostacolo che lo separa dalla rossa quando..

la porta si apre lentamente rivelando l'amica con i capelli che le ricadono sul viso coprendolo, 'Cosa succede?' da voce hai sui pensieri il moro,nessuna risposta,'Rox,parlami' essendo più alto s'inginocchia scostandole i capelli dal viso,il respiro gli si mozza nel rivedere quegli occhi spaventati da bambina,la bambina che era quando l'ha salvata.

 

Flashback

'Stiamo girando a buffo amico,dove cazzo ci hai portati?' sbraita Rich passandosi nervosamente una mano fra i capelli,'Chiudi quella cazzo di bocca brò' borbotto guardandomi intorno cercando di capire dove caspita siamo finiti.

Una serie di gemiti spezzati mi fa scattare verso un vicolo completamente buio,'Aus dove minchia corri?' non lì ascolto continuando a seguire i lamenti,mi avvicino incerto ad un bidone della spazzatura sentendo i rumori provenire da li dietro,estraggo freneticamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e premendo sull'applicazione della torcia giro il telefono verso il cassonetto,improvvisamente un potente fascio di luce sbatte prepotentemente contro il muro illuminandolo,muovo il braccio per far luce finché l'attenzione non mi ricade su un'esile figura accucciata in un angolo tra la superficie ruvida e scorticata del muro e il ferro del bidone,'Hey' muovo un passo verso quella che sembra essere una ragazza dalla fisionomia del corpo e mi chino sulle ginocchia abbassandomi alla sua altezza.

'Stai bene?' avvicino maggiormente il telefono passando la luce su tutto il suo corpo,sbarro gli occhi e schiudo le labbra sorpreso e inorridito nel vedere una ragazza con lunghi capelli castani scompigliati che le ricadono davanti al viso,la maglia del pigiama strappata in diagonale rivelando il ventre piatto per poi cadere sbrindellata su una spalla,osservo ancora riducendo gli occhi a due fessure notando chiazze rosse sparse sul viso e sui vestiti di quest'ultima. Sangue.

'Cosa ti è successo?' riprovo,allungo una mano verso di lei,grida ritraendosi saltando all'indietro sbattendo così le spalle al muro, alzo le mani 'Hey hey calma,non ti faccio nulla' addolcisco il tono sorridendole, la ragazza alza di poco il viso pallido fissandomi con gli occhi sgranati e vuoti,privi di qualsiasi emozione,rimettendosi nella posizione iniziale,come l'ho trovata.

Accovacciata con le gambe strette al petto e le braccia portate attorno ad esse avvolgendole in un abbraccio,quasi come a volersi proteggere da qualcuno o qualcosa.

Non piange,si limita a singhiozzare dondolando avanti e indietro sul sedere in stato di shock.

'Sono Austin,tu sei?' le labbra leggermente violacee si muovono velocemente non emettendo nessun suono,'Puoi fidarti,non voglio farti del male' ripeto cercando di essere più convincente possibile,'R-roxanne' balbetta serrando gli occhi,'Il mio nome è Roxanne..' ripete affievolendo la voce lasciandola morire,disperdendo il suo nome nell'aria.”

Fine

 

Rabbrividisce al solo ricordo della ragazza traumatizzata che ha curato,ospitato e aiutato in casa sua per mesi,fino a che non è diventata quella che è ora.

'Ora ti calmi e mi spieghi,d'accordo?' addolcisce la voce come quella sera,la rossa annuisce sedendosi al centro del letto quadrangolare rannicchiandosi su se stessa e abbracciandosi le gambe.

Assumendo la stessa posa di protezione e autodifesa di tre anni fa.

Il ragazzo dopo aver preso un bel respiro,chiude la porta raggiungendola e sedendosi a gambe incrociate davanti all'amica.

'Va tutto bene,sono solo ricordi' mormora prendendo a dondolare,Austin resta in silenzio invitandola a continuare,'Ricordi della mia vita,dei miei,di Dylan' sorride nel pronunciare il nome del fratello,'Solo maledettissimi ricordi' .

'Vieni qui' il moro prendendo l'iniziativa allunga le braccia verso il corpo di lei afferrandola per i fianchi e tirandosela vicino,poi la rinchiude in un caloroso abbraccio.

'Non ti dirò come dicono tutti che piano piano starai meglio,che il dolore cesserà. Perché sono sempre le solite cazzate. Posso dirti però di imparare e conviverci e posso immaginare il dolore lacerante che si prova,è lo stesso che ho provato io quando mio padre è morto' 'Lo so che puoi capirmi Aus. Lo fai sempre' detto ciò si abbandona alle carezze del ragazzo sentendosi le palpebre pesanti.

Spazio autrice
Ciao bellezze!
Il passato della ragazza è stato svelato uuhh,ve lo aspettavate ?
Alla prossima un bacio:*

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Capitolo 5
*** Semptember 25 ***


Dall'altro lato, Justin vaga senza sosta passando da marciapiedi a strada sterrate e vicoletti bui sperando di placare la rabbia.

È passata un'oretta buona dall'uscita del ragazzo e nessuno dei suoi compagni l'ha chiamato. Sorride rincuorato almeno da questo,Chaz e Rayan sanno che in questi casi lo devono lasciare da solo con se stesso a riflettere anziché stressarlo con continue domande e raccomandazioni. Non per questo sono i suoi migliori amici.

Il biondo decide di rincasare notando l'avvicinarsi del tramonto,perciò gettando a terra il filtro dell'ennesima Marlboro nell'arco di quella giornata rimbocca la strada di casa.

Una volta arrivato riflette sulla possibilità di trovare Roxanne e parlarle,magari chiederle anche scusa.

Scuote velocemente la testa a quel pensiero, Justin Drew Bieber non ha mai chiesto scusa in vita sua,perché iniziare proprio ora?

Ora che una stupida ragazzina che si crede superiore s'incazza con lui?!

Eppure c'è qualcosa...

da quando ha incontrato gli occhi tormentati e velati della ragazza uno strano meccanismo si è risvegliato in lui portando a galla nuovi sentimenti,forse.. questa cosa che gli sta attanagliando lo stomaco è curiosità,voglia di proteggerla.

Curiosità per ciò che ha detto Mahone 'Non parlarle così. Tu non sai nulla!' eppure lui voleva sapere. Cosa c'era nel passato della ragazza di così tragico capace di scombussolarla a tal punto,capace di farla tornare bambina,di disperderla,di ridurla ad un corpo vuoto,pesante,un corpo che ospita un'anima,anima che si trova da tutt'altra parte a fare i conti con un passato travagliato. Almeno secondo lui dev'essere in relazione al suo passato. Doveva parlarle aveva deciso.

Infilando una mano nelle enormi tasche della tuta cerca svogliatamente le chiavi di casa,una volta trovate le infila nella toppa facendole scattare una volta,poi spinge la porta con una mano spalancandola. Camminando spedito si dirige verso la sala dove a dargli il bentornato ci sono Blake e Sameera,'Dove posso trovare Roxanne?' i due si guardano complici,'Nella sua stanza' si decide poi la mora, Justin annuisce salendo rapidamente le scale,una volta concluse si ritrova davanti un vasto corridoio con varie porte a destra e a sinistra e in quel momento realizza che si trova nella casa da due giorni e ancora non sa dove lei dorma. Passa in rassegna tutte le stanza aprendo le porte e sbirciando all'interno impaziente,non gli rimane che aprire l'ultima,l'unica porta laccata di bianco con la maniglia dorata che si trova alla fine del corridoio di fronte al ragazzo.

Dev'essere quella per forza.

Si avvicina bussando una volta,dall'altro lato sente vari movimenti tutti lenti e strascinati,poi finalmente la porta si apre rivelando 'Mahone?' chiede confuso,il moro gli fa segno di chiudere il becco lanciandogli un'occhiata di sufficienza a cui il biondo risponde prontamente,'Dov'è?' continua,'Dentro,ma sta dormendo ripa-' una voce flebile impastata dal sonno proveniente dall'interno lo interrompe 'Sono sveglia' Austin gira la testa sospirando 'Vi lascio' esce dalla stanza facendo scontrare appositamente la sua spalla con quella del ragazzo immobile sull'uscio.

Justin sbuffa,'Posso?' sporge la testa vedendo Roxanne stesa a pancia sopra sul letto con i capelli sparsi sul cuscino a mo di ventaglio,gli occhi ancora chiusi e il viso stanco e insonnolito,'Vieni' sussurra muovendo la mano. A quella visione Justin non può far altro che sorridere dolcemente ripetendosi quanto può essere bella. Si avvicina sedendosi su un lato del letto,quello non occupato dal corpo della ragazza.

'Ti serviva qualcosa in particolare?' sbadiglia,'Volevo vedere come stavi e..' sospira 'Scusarmi con te per il mio comportamento..' incespica imbarazzato,Roxanne si tira subito a sedere poggiando la schiena alla spalliera in legno,sorridendo compiaciuta e divertita al tempo stesso,non è da tutti i giorni ricevere le scuse da Bieber 'Justin Bieber è in imbarazzo signori e signore' cantilena divertita,'Invece che evidenziare il mio imbarazzo dovresti accettare le scuse e ringraziarmi !' borbotta mettendo il broncio,ridacchia 'Forse..dovrei scusarmi anche io' questa volta sono le labbra del biondo ad incurvarsi vero l'alto 'Devis chiede scusa,quale onore?!' ironizza,'Bene ora siamo pari' ferma il divertimento la rossa tornando seria, Justin la segue 'Roxanne' il cuore della ragazza prende a pompare ad un ritmo sempre più veloce quasi irregolare,non l'aveva mai chiamata per nome,almeno non così esplicitamente e le costava anche solo pensarlo ma il suo nome pronunciato dalle sue labbra non le era mai sembrato tanto bello. Inarca le sopracciglia non capendo dove vuole arrivare, 'Abbiamo iniziato con il piede sbagliato,ti va se ricominciamo?' sputa accennando un sorriso.

In un'altra situazione se ne sarebbe fregata o sarebbe scoppiata a ridere di gusto,ma ora,non fa altro che annuire porgendogli una mano 'Roxanne Devis' Justin sorride,i suoi occhi attraversati da un lampo di felicità 'Justin Drew Bieber' la stringe,'E così hai un secondo nome eh Drew?' ridacchia,'Vorresti farmi credere che tu non ne hai uno?' la rossa contrae il viso in una smorfia,'No' 'Oh andiamo,non ci credo' 'Giuro non ce l'ho' tenta di sviare il discorso alzandosi,ma Justin essendo più agile stacca la mano da lei e la porta sui suoi fianchi iniziando a muoverla su e giù,'Just- AHAHAHAHAHAH' nell'aria si librano tante risate,'Dimmi il tuo secondo nome' scuote la testa 'Mai' il ragazzo aumenta il ritmo 'Oh allora l'ammetti di averne uno' sorride soddisfatto, Roxanne si morde un labbro lasciandosi scappare un 'Cazzo.' per aver rivelato di averlo,si maledice mentalmente 'Okey te lo dico ma smettila' compiaciuto Justin riporta le braccia lungo il corpo aspettando 'Marie' inclina la testa di lato,'Roxanne Marie Devis' ridacchia 'Fa tanto signora del Novecento' 'Hei!' lo rimbecca ammonendolo,'Non sei nelle condizioni per esprimere un giudizio Drew!' 'sospira sconfitto alzando le mani.

All'improvviso un pensiero trapassa la mente della ragazza sconvolgendola.

Non ha mai riso in questi ultimi anni,non ha mai preso in confidenza nessun ragazzo che lei considerava 'estraneo' e ora che sta succedendo con Justin?

E poi da quando lo chiama per nome?

Per lei è stato sempre Bieber.

Questo ragazzo ha uno strano effetto su di lei,effetto positivo direbbe...scaccia quei pensieri quando Justin parla 'Scendiamo?' annuisce alzandosi definitivamente dal letto.

**

Quella notte c'è un'afa insopportabile, Roxanne è persa nei suoi sogni...o forse incubi dal modo in cui si agita nel letto. Fatto sta che il caldo asfissiante non aiuta e si sveglia,porta istintivamente lo sguardo alla sveglia posta sul comodino notando con rammarico che sono solo le due del mattino,sbuffa e si alza dal letto divenuto improvvisamente scomodo,a piedi nudi raggiunge la porta,la apre attenta a non svegliare i ragazzi e scende lentamente le scale tenendosi al corrimano.

Raggiunta la sua meta,la cucina,elimina quei metri che la separano dal frigo prendendo una bottiglia d'acqua frizzante e poggiandola sul bancone,poi si sposta verso la credenza puntando gli occhi su un bicchiere blu in vetro,si alza sulle punte allungando un braccio,geme infastidita maledicendo ancora una volta la sua statura. Compie un ultimo tentativo facendo forza sui polpacci quando sente una mano poggiarsi sul suo fianco e subito dopo vede un braccio muscoloso tendersi in alto e afferrare il bicchiere,la rossa si gira incuriosita sorridendo appena,'Che ci fai sveglio a quest'ora?' il biondo fa spallucce,'Non riuscivo a dormire' la ragazza annuisce riempiendo il bicchiere con quel liquido trasparente soffermandosi ad analizzare le bollicine di anidride carbonica mentre salgono in superficie,sarà anche una cosa infantile ma osservare le bolle dell'acqua gassata l'ha sempre divertita, Justin mantiene gli occhi fissi sul viso della ragazza sorridendo nel vedere la sua espressione serena e beata,pensando per la seconda volta al suo carattere. Un minuto prima sembra capace di squartarti e vendere le tue budella mentre un minuto dopo ride e scherza come se niente fosse,come se vivesse una vita normale senza pensare 24 ore su 24 a rapine,armi e traffici illegali.

Riscuotendosi Roxanne avvicina il bicchiere alle labbra buttando giù in un attimo tutto il contenuto,'Ah' un sospiro di appagamento fuoriesce dalle sue labbra mentre posiziona il bicchiere nel lavello voltandosi poi per rimettere la bottiglia in frigo. 'Tu perché sei qui?' spezza il silenzio il ragazzo,'Mi è passato il sonno,sai il caldo' sbuffa passandosi una mano fra i capelli,'Dato che non hai più sonno..possiamo parlare' afferma Justin,'E di cosa vorresti parlare?' aiutandosi con le braccia si siede sul bancone,'Bhe' dato che sono nuovo avrei alcune domande da farti,sai sulle regole,eventuali lavori.. insomma cose che riguardano la gang' spiega poggiandosi al bancone con i gomiti, Roxanne annuisce,'A questo punto,conviene iniziare dal principio' il ragazzo sorride preparandosi ad ascoltare la storia dei The Cross.

La rossa si schiarisce la gola iniziando a narrare 'Tutto iniziò una notte,la notte del 25 Settembre di tre anni fa. Quella sera il cielo era cupo,più scuro del solito e soffiava un vento freddo che ti ghiacciava i polmoni e ti sferzava il viso,quella sera mi sono ritrovata vicino ad un cassonetto della spazzatura,ero impaurita e sola,ma per un motivo ancora oggi a me sconosciuto un ragazzo mi trovò. Quel ragazzo era Austin' alza gli occhi incontrando quelli di Justin sorpresi già da quest'inizio,avidi di ricevere informazioni, che la incitano a proseguire..

 

Flashback

Il ragazzo una volta presa Roxanne fra le braccia la portò a casa sua liquidando gli amici con un semplice messaggio.

Le disinfettò delicatamente le ferite invogliandola a fare un bagno caldo per rilassare i nervi,poi le prestò l'intimo della sorella insieme ad un suo pigiama.

'Perché fai questo per me?' gli aveva chiesto la ragazzina una volta infilatasi sotto le coperte,'Non lo so' rispose sinceramente il moro prima di uscire dalla sua camera portandosi dietro un cuscino e una coperta.

La mattina seguente Roxanne si svegliò stranamente di buon umore,a svegliarla era stato il calore di alcuni raggi di sole che filtravano dai fori delle tapparelle socchiuse,così si era alzata,si era lavata e aveva indossato i vestiti che aveva trovato sulla scrivania della stanza poi era scesa chiedendosi perché Margaret non l'avesse ancora buttata giù dal letto con le sue continue urla mattutine per smuovere sia lei che Dylan e farli andare a scuola.

Scendendo l'ultimo gradino delle scale rimase delusa non sentendo il solito odore di pankeics che tutte le mattine la invogliavano ad affrontare un altro giorno di scuola,infondendole forza e buona volontà.

Fece per aprire la porta della cucina quando l'occhio le cadde su una figura distesa sul divano,con i piedi che le sporgevano fuori,si avvicinò quanto bastava per scorgere il viso rilassato di un ragazzo moro,con le labbra carnose dischiuse e le palpebre calate.

In un primo momento l'istinto fu quello di urlare,poi però tante piccole immagini spezzate bombardarono la sua mente rinfrescandole la memoria,come tanti piccoli flash,immagini sconnesse della sera prima,ricordava di essere scappata di casa,ricordava la voce di sua madre mentre le gridava di correre e non voltarsi indietro,ricordava le urla del fratello,il suo “ti voglio bene” sussurrato tra gemiti di dolore e sangue,ricordava un ragazzo,lo stesso che ora dormiva su quel divano prenderla fra le braccia e portarla in una casa a lei sconosciuta.

Fu in questo istante che Roxanne realizzò di essere sola al mondo,di non avere più una famiglia,di aver perso ogni certezza in poche ore.

Fu in quell'attimo che si rese conto di non poter più sentire l'odore dei pankeics la mattina appena sveglia,oppure il dolce profumo di ciliegia,il bagnoschiuma preferito della mamma,o le canzoni senza senso che il fratello metteva a palla ogni pomeriggio facendola infuriare.

Si sentì crollare il mondo addosso per la prima volta in vita sua,le gambe cedettero e si ritrovò costretta ad appoggiarsi con la schiena al muro lasciandosi scivolare lentamente a terra fino a sedersi e singhiozzare nascondendo la testa fra le gambe.

I giorni passavano veloci ma per la ragazza sembravano lentissimi,era ormai una settimana che occupava la casa del ragazzo che aveva scoperto chiamarsi Austin,era un ragazzo carino e simpatico con due grandi e curiosi occhi tra il verde e il marroncino e tutto sommato non si trovava male,anzi stava benissimo,si sentiva al sicuro.

Lei e Austin non parlavano molto,si scambiavano giusto poche parole al giorno,un saluto la mattina,un come va e un altro saluto la sera,Austin sapeva che Roxanne aveva bisogno di tempo per assorbire la cosa e lui stava facendo le cose con calma,passo dopo passo senza metterle fretta,la maggior parte del tempo lo passavano seduti sul divano a guardare la televisione,il più delle volte non seguivano realmente i programmi,avevano lo sguardo puntato sullo schermo ma la mente era da tutt'altra parte,ognuno immerso nei propri pensieri.

Per giorni,settimane,mesi addirittura continuarono così,poi un pomeriggio il ragazzo prese in mano la situazione ritenendolo il momento adatto per farla uscire da quella casa,

'Stasera usciamo' le aveva detto,non sembrava una domanda ma un'affermazione,per cui la ragazza non aveva fatto altro che annuire,non le interessava più di tanto dove l'avrebbe portata.

Così verso le nove i due ragazzi presero la Ranger Rover di lui fermandosi davanti ad un pub, il 'Meridas Club',da cui tutto ebbe inizio.”

 

Roxanne s'interrompe aspettando un segno da Justin che l'ascoltava con gli occhi attenti e sbarrati,non sapendo che il bello doveva ancora arrivare. Questo era solo un assaggio della vita della ragazza. 'Continua,ti prego' sorride riprendendo..

 

Flashback

Varcata la soglia del locale vennero investiti da un odore acre e pungente di alcool,fumo e sudore.

Austin afferrandole una mano la guidò tra quella calca di corpi appiccicati che si muovevano velocemente sulla pista da ballo a luci soffuse, Roxanne si guardava intorno meravigliata,aveva sedici anni e non era mai stata in una discoteca.

Si fermò quando il ragazzo che le faceva da guida si sedette intorno ad un tavolo con altri ragazzi,'Ragazzi lei è Roxanne, Rox loro sono Blake' indicò un ragazzo castano con una cresta,due bellissimi occhi verdi e un pircing sul sopracciglio destro,'Sameera' una moretta olivastra,occhi neri come la pece ridefiniti da lineamenti orientali,'E infine lui è Tison!' conclude indicando un tipo robusto e ben piazzato con spalle larghe,canotta nera aderente che lasciava intravedere le linee degli addominali,occhi marrone chiaro,boccia e carnagione scura.

Roxanne spiazzata articola un semplice 'Salve' mentre i tre le rivolgono un sorrisone accompagnato da un cenno del capo o della mano.

Da quella sera in discoteca ne passò di tempo,la ragazza decise di dare una svolta alla propria vita provando a lasciarsi il passato alle spalle,per prima cose si tinse i capelli facendoli rosso scuro,poi si fece un tatuaggio all'altezza del cuore con scritto 'Dylan',

successivamente prese a frequentare gli amici del moro,unendosi così alla loro comitiva,per diventarne poi il capo.”

 

 

S'interrompe ancora torturandosi il labbro inferiore con i denti,'Bhe'?' sbotta il biondo, Roxanne ridacchia 'Con calma Bieber ,tutto a suo tempo,intanto assorbi questa parte della storia' gli schiocca un occhiolino e saltando giù dal bancone lo sorpassa e torna in camera gettandosi a capo fitto nel letto.

**

La mattina dopo Roxanne come suo solito si sveglia di mal umore.

Si alza dal letto gettando il lenzuolo dall'altro lato,infila ai piedi le pantofole e strascinando i piedi s'infila in bagno liberandosi del suo 'pigiama' culotte e maxi maglia e gettandosi subito dopo sotto al getto d'acqua della doccia. L'acqua fredda sbatte prepotentemente contro il suo corpo provocandole una scia di brividi lungo la schiena,a Roxanne è sempre piaciuta l'acqua fredda,stare sotto a quella cascata gelida l'ha sempre aiutata a ragionare a mente fredda e prendere decisioni anche le più critiche in modo lucido e imparziale. Chiude la valvola per poi chinarsi e prendere fra le mani una boccetta di shampoo verde acqua allo zucchero filato,il suo preferito,e spalmarselo sulle braccia e in seguito dappertutto,risciacqua velocemente ed esce avvolgendosi in un asciugamano color lavanda. Sfregando i piedi contro il tappetino bianco posto sotto al lavandino raggiunge l'armadio scalza,infila l'intimo e poi opta per un paio di shorts neri con una camicia gialla semitrasparente annodata all'altezza della vita,allaccia ai piedi le All Star nere e applica sugli occhi del mascara e della matita del medesimo colore,poi dopo aver spazzolato e piastrato i capelli scende le scale saltellando e spalanca la porta della cucina.

'Buongiorno' l'accolgono in coro i ragazzi già riuniti attorno al tavolo, 'Brioche?' la invita Rayan alzando un “cornetto” ripieno di cioccolato,la rossa scuote la testa adocchiando il cartone del succo all'albicocca, si avvicina al tavolo e riempie il bicchiere fino all'orlo per poi bere tutto d'un fiato.

'Nervosetta la mattina?' ironizza Justin,si volta verso il biondo gelandolo con un'occhiataccia,'Amico,regola numero uno : Mai rivolgerle la parola la mattina' spiega Tison tenendo l'indice destro sollevato verso l'alto,il biondo aggrotta le sopracciglia divertito 'Quali sono le conseguenze?' Roxanne segue il dibattito con un'espressione tra lo scocciato e il curioso mantenendo il bicchiere di vetro attaccato alle labbra facendo saettare però gli occhi da Justin a Austin,che ha preso la parola ora,'Le conseguenze se vuoi le sperimenterai tu Bieber,noi abbiamo già dato a nostre spese. A tuo rischio e pericolo' conclude sfregandosi i palmi delle mani sui jeans strappati sulle ginocchia.

'Ho un impegno oggi' sentenzia la ragazza attirando l'attenzione,'Che genere d'impegno?' la curiosità prevale sul ragazzo biondo,beccandosi un'altra occhiataccia 'Non ti riguarda.' sibila lasciando il bicchiere sul tavolo e risalendo le scale.

'Amico altra regola : Non fare mai domande,se la cosa riguarda tutti Roxanne continua senza problemi' lo avverte per la seconda volta Tison , Justin sospira frustrato tirandosi le punte dei capelli 'C'è altro che dovrei sapere per evitare di scatenare l'Apocalisse?' 'Se ci viene in mente qualcos'altro sarai il primo a saperlo Biber' lo rassicura Blake lasciandogli una pacca sulla spalle per poi lasciare la cucina.

Roxanne intanto fruga furiosamente nel suo armadio spostando tutti i vestiti,le valigie e le stampelle varie per arrivare al doppio fondo dell'armadio,colpendo un angolo di quest'ultimo con un leggero pugno fa si che questo si sollevi come una molla,toglie l'asse ed estrae uno zainetto che poi poggia sulla scrivania.

Apre lo zaino rilassando leggermente i muscoli tesi delle braccia e della schiena e controlla se dentro c'è tutto l'occorrente necessario,pistola,sigarette,cartine,accendino,telefono usa e getta e documenti falsi, okey c'è tutto. Prima di richiudere c'infila velocemente il portafogli e poi richiude lo zainetto nero rimettendo a posto l'armadio.

Se lo carica in spalla e scende le scale precipitandosi fuori di casa con un 'Non aspettatemi per pranzo!' si ritrova così catapultata sul portico,stringendo fra le mani una cinghia dello zaino che le ricade su una spalla a penzoloni,scende le scalette,taglia il giardino sempre ben curato e a passo spedito si allontana dall'abitazione.

Percorre un paio di kilometri svoltando una traversa,il Bronx si apre davanti ai suoi occhi in tutta la sua crudezza e desolazione. Il Bronx è quella zona di New York che incute terrore a tutti, i genitori raccontano storie riguardanti omicidi e rapine avvenute qui per spaventare i figli e assicurarsi che non ci mettano mai piede. Molti sbagliano,il Bornx non è tutto sofferenza e malavita,c'è una parte del quartiere : il Riverdale,in cui lo sfarzo e le carte di credito regnano sovrane,li risiede l'alta borghesia,ci sono ampie ville e negozi costosi,poi come ci si allontana di qualche metro si viene catapultati nel South Bronx.

Il South Bronx è il quartiere più malfamato del Bronx, tutti lo evitano e tutti ne hanno paura,brulica di tossici,stupratori,spacciatori,barboni e perfino assassini,qui si riunisce la peggior feccia di tutta la città.

Se un ragazzo dal Riverdale si ritrova nel South,i ragazzi di li gli “fanno le scarpe”.

Guardandosi attorno,la visuale le si limita a causa degli alti palazzi scoloriti dallo smog e dai fumi tossici delle fabbriche,supera la linea di confine tra la città ricca : villette e personcine perbene e entra nella città povera,dove le persone sono considerate il 'degrado della società' ,avanza di qualche metro guardandosi furtivamente attorno,sorpassa un vicolo in penombra quando un fischio la costringe a voltarsi,in fondo alla via ci sono tre ragazzi piuttosto muscolosi,a causa del buio però i loro visi non si vedono.

Sposta il peso sulla gamba destra incrociando le braccia,uno dei tre muove qualche passo verso di lei allargando le braccia 'Che ci fa una ragazza nel South Bronx?!' esce dal vicolo e Roxanne si ritrova faccia a faccia con lo sconosciuto. Gli amici gli sono dietro,i loro volti sono ancora un mistero mentre il tipo che la fronteggia è più alto di lei di un paio di pollici,indossa jeans strappati con una spessa cintura nera,una camicia smanicata lasciata aperta sul petto scolpito,al posto del colletto si alza un cappuccio abbastanza morbido che gli ricopre il cappello della Jankis,rubato sicuramente, posto sulla testa. I lineamenti del viso sono delicati,gli occhi sono neri come la pece e i capelli -sempre se ci sono- sono interamente nascosti. In una mano regge una bottiglia di vodka mentre con l'altra si poggia al muro.

Divertita la rossa fa per ribattere quando un soffio di vento la colpisce in pieno viso facendole spostare i capelli,portando con se l'intenso ed inconfondibile odore di erba. Roxanne inspira a pieni polmoni puntando gli occhi alle spalle del ragazzo ancora in piedi davanti a lei,assottigliando gli occhi riesce a vedere uno dei due che regge fra le mani una canna accesa,mentre l'altro poggiato con le spalle al muro tiene in grembo un sacchetto trasparente.

'Posso unirmi?' chiede indicando con un cenno i due,'Mh..abbiamo una bed girl tra noi' sghignazza quello con la canna,'Posso o no? Non ho tempo da perdere' ringhia lasciando cadere le braccia lungo i fianchi,'Calma bellezza,certo vieni' poi si volta verso l'amico 'Rollane un'altra TJ' 'Me la faccio da sola grazie' i tre sorridono beffardi,quello che deve chiamarsi TJ lancia il sacchetto alla rossa che lo afferra prontamente. Si siede sull'asfalto lercio incrociando le gambe e inizia la sua opera di costruzione,infila una mano nella bustina e prende un po' d'erba che si poggia sulla coscia, poi solleva il bacino e con l'altra mano sfila dalla tasca posteriore dei pantaloncini il pacchetto delle sigarette. Ruba una Marlboro e facendo attenzione a non far cadere tutto rompe intorno al filtro,prende una cartina dallo zaino e se la apre sull'altra coscia,poggia il filtro bianco all'estremità e infila l'erba dentro,poi afferra le due estremità della cartina e le unisce,rolla sotto lo sguardo meravigliato e divertito dei ragazzi,la porta alla bocca facendo uscire la lingua e lecca la parte dove già è posta la colla,la chiude con le dita e se la rigira fra le mani soddisfatta della sua creazione. Prende l'accendino e brucia,poi impaziente e volenterosa se la porta alle labbra lasciandola a penzoloni,risistema tutto nello zaino e rilancia il sacchetto al ragazzo.

Impugna bene la canna e aspira a polmoni aperti,il fumo le scorre lungo la gola bruciando al suo passaggio,strizza gli occhi ricacciandolo fuori,i muscoli si stirano e i nervi si rilassano all'istante,prende un'altra boccata e si abbandona a quella droga lasciandosi cadere contro il muro freddo e scorticato del vicolo allungando le gambe.

'Che bello' sospira sorridendo mantenendo le palpebre calate.

Un rumore al suo fianco attira la sua attenzione facendole capire che uno di quegli idioti si è seduto,lo ignora continuando a fumare,'Ancora non ci hai detto il tuo nome bella' stizzita apre gli occhi congelando il tipo di prima,odia chi la disturba mentre fuma,'Non me l'avete chiesto' abbozza un sorriso sghembo provando a richiudere gli occhi,ma evidentemente il ragazzo non è della sua stessa idea 'Come ti chiami?' chiede. Pessimo.

'Roxanne' volta la testa verso di lui osservando la sua reazione,'Roxanne Devis.' gli occhi gli si spalancano per la sorpresa,lancia varie occhiate ai compagni,'S-sei tu' balbetta,

inclina la testa di lato scoprendo una fila di denti bianchi 'Avete sentito parlare di me?' chiede innocentemente come stralunata,TJ deglutisce annuendo con foga 'Tutta la città parla di te.' nel sentire ciò non può far altro che allargare il suo sorriso,poi scatta in piedi facendo sobbalzare il ragazzo vicino,ridacchia per l'effetto che suscita in quei pivelli,'Voi siete?' 'TJ,piacere' si fa avanti il ragazzo con il sacchetto,carnagione olivastra,occhi verde smeraldo,capelli alzanti in una cresta rossiccia e sorriso impeccabile,'Io sono Axel' la rossa sposta lo sguardo su un ragazzo biondino,chiaro di carnagione con gli occhi marrone cioccolato,che le tende la mano,la stringe osservandolo,braccia robuste,presa ferrea,sul braccio destro poco più su del polso un tatuaggio,una scritta in arabo forse,risale con lo sguardo fino alla spalla dov'è impresso nella pelle un altro tatuaggio,una croce nera capovolta,il petto è fasciato da una canottiera arancio che spicca nel pallore del viso e del corpo. 'Shone' dichiara l'ultimo portandosi due dita vicino alla testa in segno di saluto.

'Bhe'. È stato un piacere ragazzi,ci si vede' pulendosi la polvere dietro al sedere gli volta le spalle ed esce dal vicolo.

Riprende a camminare terminando la canna e getta il mozzicone schiacciandolo con la suola della scarpa,'Dove sei..?' sussurra a se stessa scannerizzando con gli occhi e stampandosi nella mente ogni palazzo,nomi di vie e ragazzi che incontra di sfuggita. Nessuno di questi però corrisponde al volto che ha già impresso nella mente,mentre continua a far vagare quelle due pozze azzurre,nota incastrato in una rete arrugginita un cartello che pende drasticamente verso il suolo,si avvicina a grandi falcate e legge : River Bronx.

'Bingo!' imbocca la traversa che indica la freccia sbiadita sul cartello accompagnata dalla speranza che ha preso a zampillarle nel petto.

Una volta aver percorso tutta la strada mal ridotta,costeggiata da lampioni spenti,buche divenute veri e propri crateri,imprecazioni e graffiti sui muri,si ritrova davanti un imponente muro in mattoni salmone e calce a sbarrarle la strada.

'Cazzo!' impreca calciando un sasso,ritorna sui suoi passi per uscire da li,ma vede una signora,la tipica zingara : fermaglio a fiore tra i lunghi capelli grigi,carnagione olivastra e vestito lungo fino alle caviglie con vari anelli d'oro alle dita della mano sinistra.

'Signora!' urla incamminandosi,la donna le lancia uno sguardo indecifrabile senza fermarsi,Roxanne sbuffa iniziando a correre,'Hey dico a lei!' continua ad urlare rincorrendola finché con un balzo non riesce ad afferrarla per un braccio 'Cazzo si fermi!'

la donna si libera dalla stretta ridendo,lasciando intravedere due denti anch'essi d'oro,

'Questo non è posto per una ragazzina' borbotta senza togliersi il sorriso,'Perché la strada è sbarrata?' le chiede ignorando la sua affermazione,'Da quanto è che non vieni qui ragazzina? Negli ultimi mesi hanno eretto il muro' in effetti era quasi un anno che non veniva in questa parte della città,'E le persone che abitavano oltre il muro?' la donna ride ancora 'Sparite,hanno fatto i bagagli e se ne sono andate' continua a gracchiare ridendo,poi si allontana. 'Porca puttana!' Roxanne si batte una mano su un ginocchio rendendosi conto della triste realtà. Ha appena perso l'unico uomo in grado di darle delle risposte sulla sera dell'omicidio della sua famiglia.



Spazio autrice
Sono tornata ad aggiornare questa storia ragazze,scusate se avete dovuto aspettare,fatemi sapere vi piace il capitolo!
-Chiara

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