passion

di ciuffo rosso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** casa nuova ***
Capitolo 2: *** Vicini ***
Capitolo 3: *** Qualcosa di strano.. ***
Capitolo 4: *** La festa ***
Capitolo 5: *** sorpresa! ***



Capitolo 1
*** casa nuova ***


Finalmente. Aria pulita. Nessun rumore sgradevole. Nessun odore di benzina. Nessun trambusto dovuto ai treni che passano sotto casa.
Nuova casa, nuova vita. Forse l'unica cosa che mi mancherà saranno i miei amici. Oh, non tutti quei falsi amici che avevo, ma la mia migliore amica Tasha.
Lei è una persona meravigliosa. Sisi. Ci conoscevamo dall'asilo e siamo stati insieme alle elementari, alle medie e fino a metà superiori.
Ma adesso ho 17 anni, ho bisogno di cambiare. Di cambiare tutto. Tranne la mia identità. Resterò sempre  la stessa Emily, la Emily impacciata e timida che 
ha paura di esprimersi e di rivolgere un misero 'ciao' a quello che gli piace.
A proposito di ragazzi.. mi mancherà un sacco pure Niall. Oh quanto mi mancherà. Lui è il mio migliore amico. Ragazzo abile in tutto, pratica atletica ed è un asso in salto ostacoli.
Mi prendeva in giro, stuzzicandomi chiamandomi 'nana'. Poi facevo l'offesa e mi abbracciava e non mi mollava più. Quando aveva bisogno di un favore mi si struscicava addosso ed io lo cacciavo.. mi diceva 'ah si.. mi cacci? Bene guarda che non ritorno più da te.' e se ne andava. Poi ritornava con gli occhi da cucciolo e diceva 'sei sicura che non mi vuoi più?'. Oddio al solo ricordo mi viene la pelle d'oca. Lui era la ragione del mio sorriso.
Solo una volta l'ho visto piangere per me. Ovvero quando ho dovuto lasciare Sydney.. ci siamo abbracciati forte. Amo i suoi abbracci. Ti fanno sentire unica e protetta, ma bassa.
Ad un tratto il cellulare vibrò e risposi
'pronto?'
'ciao nana'
'ciao Niall!'
'huggami'
'ti huggo sisi'
'manchi di gia..'
'gia..'
'ragazzi carini?'
'niente per ora'
'son geloso'
'di?'
'ho paura che ti succeda qualcosa'
'hey stai calmo, sono arrivata.. non ho combinato niente..per ora'
'gia visto la casa?'
'nah sono in cortile'
'hai un cortile tutto per te?'
'oh si. Finalmente!'
'che culo! Fammi venire da te!'
'uhm..'
'che c'è?'
'niente.. scusa vado a mettere giù i bagagli, ci si sente!'
'neanche un bacio?'
'neanche un bacio.'
'guarda che non ti parlo più..'
'okay..'
'sicura?'
'vai vai ciao'
'oh..'

La conversazione finì così. Non so perchè ultimamente  sono così fredda, ma non devo tornare al passato. Non posso. 
Raccolsi le mie valige che erano per terra e le portai rapidamente in casa. 
Appena aprii la porta mi ritrovai un cagnolino scodinzolante ad aspettarmi. 
E così che iniziò la mia nuova vita.

 


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Capitolo 2
*** Vicini ***


 Rosso.                                                                                                                                                                                               
Si il cane si chiama Rosso. Lo sapevo dal suo ciondolo con inciso il suo nome.
Non sapevo di che razza era, probabilmente era un bastardino.
Pelo lungo, marrone scuro-arancione.
Depositai le chiavi di casa sul tavolo del salotto. Sembrava una casa confortevole, non molto grande. Aveva due piani.
Il piano superiore aveva una camera matrimoniale, un camera singola, un bagno ed una stanzetta.
La stanzetta era curiosa. 
Mi avvicinai, aprii la porta e mi ritrovai davanti ad un corridoio che portava ad un balcone.
 Arrivai sul balcone: c'era una vista meravigliosa. 
Restai 15 minuti a contemplare il panorama, poi corsi ad aprire la porta visto che il campanello suonava.
Mi ritrovai davanti ad una tipa 'Mi scusi il disturbo, volevo chiederle se aveva trovato Rosso..' io risposi con un tono confuso 'Si, sono nuova. L'ho trovato in casa.. pensavo fosse un regalo di mia zia. Mi aveva lasciato la casa per me.
'Oh tua zia, la vecchia cara Sofi. Capisco. Io sarei la custodia di Rosso. Mi chiamo Perrie.'
Ci fu un attimo di silenzio.
'E' venuta qua per il cane?'
lei ironicamente 'No, per fare conoscenza con te. AHAHA dai su, dammi il cane.'
'Subito! Ma non capisco che ci faceva qui!'
'E' un lungo discorso, tesoro.'
Le porsi il cane che si era addormentato fra le mie braccia. 
Perrie se ne andò, senza un saluto o almeno un grazie.
Tornai in cucina, attaccato al frigorifero c'era un foglio:
'Cara nipote,
ti piace la tua nuova casa?
E il cane? Scommetto che quella sclerata di Perrie te l'ha portato via, eh?
Ti ho lasciato alcuni soldi in soggiorno. No, non ringraziarmi.
Un bacio... tua zia.'
Andai in salotto, raccolsi la busta dei soldi e mi distesi sul divano. Accesi la televisione. 
Fuori stava diventando sera.
Decisi di andarmi a fare un giro.
Magari a mangiare fuori.
Chiusi a chiave la casa ed andai in giardino.
Era tutto calmo. Tirai fuori dalla borsa la mappa del paese. Nonostante esso fosse piccolo, non mi sapevo orientare.
Tenendo gli occhi fissi sulla mappa e continuando a camminare, inciampai su una radice di un albero.
Volai a terra, a faccia in giù. Mi misi a ridere, senza un motivo.
Ridevo così forte. Così forte. 
'Stai bene?' una voce mi trafisse il cuore e mi fece smettere di ridere.
Alzai lo sguardo.                                                                                                                                     

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Capitolo 3
*** Qualcosa di strano.. ***


il suo sguardo. Alzai lo sguardo.
Un ragazzo, piu o meno della mia età, mi stava osservando.
Mi tese una mano e mi aiutò ad alzarmi.
'Stai bene?'
'Sono appena caduta, mi sono graffiata la mano ed il ginocchio. Direi di stare benissimo'
'Fammi vedere'
Mi prese la mano, ma la ritirai subito. Appena mi toccò avvertì un senso di vuoto: vertigini.
'Sto bene.'
'Non stai bene, stai sanguinando'
'Non sto sanguinando'
Aprii la mano e la ferita non c'era, era scomparsa.
'Il ginocchio? I tuoi pantaloni sono sporchi'
'Sangue?'
'Rosso'
'Oh, non fa male..'
'Okay'
Mi guardò. Occhi marroni, color nocciola, ciglia lunghe nere e una bocca abbastanza carnosa.
'Emily' Mi presentai.
'Bel nome Emily.'
'Il tuo?'
'Devo andare scusa, sono tardi.'
'Ma..'
Due secondi dopo lo vidi correre per la stradina. E non lo vidi più.
Bene, ci mancava solo un ragazzo anonimo per completare la giornata.
Mi sedetti su un tronco di un albero spezzato. Mi tirai su i pantaloni fin sopra il ginocchio e le ferite non c'erano.
Osservai di nuovo la mano, dove mi ero tagliata. Nulla. *Strano.. e quel sangue che aveva visto? Ed il sangue che avevo anche io
visto? Dov'era finito?* pensai confusa.
Mi era passata la voglia di mangiare, non mi andava più di espolare niente. Volevo solo tornare a casa.
Mi alzai e mi avviai verso casa. C'era tanto buoio per essere le 9 di sera in estate.  Tutto era così strano.
Mentre camminavo solo un immagine mi affiorava nella mente: i suoi occhi. Degli occhi profondi che ti penetravano fino infondo. 
Appena arrivai sul portone di casa non entrai subito dentro, ma mi misi in giardino. Sdraiata sull'erba.
Sentii della musica provenire dalla casa vicina. La casa di Perrie. Chissà con chi viveva, forse da sola o magari con una famiglia.
Sta difatto che in quella casa si stava tenendo una festa. Perrie mi sembrava una donna sulla quarantina e non avrei mai immaginato
che fosse una persona a cui piacciono le feste.
Vedevo le macchine arrivare ed accostare affianco alla sua casa. Gente che scendeva da esse oppure che arrivava a piedi.
Poi un ombra si stava avvicinando a me, sembrava correre. Mi alzai, era Perrie. 
'Senti, sei nuova, voglio farti conoscere gente'
'Ehm, non mi piacciono le feste'
'Tranquilla, ci sono gli adult' Mi fece l'occhiolino.
'Ah ah ah no. Sono un po' stanca...'
'No, no. Ti divertirai. Ne sono sicura. Sei giovane dai'
Accettai. Mi accompagnò fino a casa sua. 
La notte era ancora giovane.

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Capitolo 4
*** La festa ***


Entrai nella dimora di Perrie.
Una bella villetta, con piscina nel bel mezzo della campagna.
Gli invitati entravano e la salutavano: erano tutti vestiti benissimo.
Io avevo jeans ed una felpa. Classico vestito da addolescente.
Perrie non mi presentò nessuno, mi lasciò in mezzo al salone con la gente che mi passava affianco.
Non conoscevo nessuno. Tutte faccie nuove. Non sapevo neanche che ci facevo li. 
Qualcuno mi sfiorò, brividi. Mi voltai non c'era nessuno. 
'Che ci fai quì?'
Quella voce. Si, quella voce l'avevo già sentita. Così calda.
'Ehm..'
'Uh, scusa. Prima non mi ero presentato: sono Zayn. Zayn Malik.' mi fece l'occhiolino.
'Bel nome. Zayn, mmh. Mi fa ricordare il cioccolato.'
'Ti piace la cioccolata?'
'Scoprilo te.' Non so cosa mi succedeva, ma qualcosa di intigrante in lui mi spingeva a scoprire un lato sarcastico in me.
'Mi stai provocando?' Un ghigno malizioso gli si formò in viso.
'Vedi, a me il cioccolato mi fa proprio schifo.' Non so che mi era preso, ma volevo fare l'ironica.
'Mmh.  Ragazza fidanzata?' 
'Ho un nom..' mi interrose 'Emily. So il tuo nome e mi sembra un nome dolce, come te.'
'Non rimorchiare.' Sbuffai. 
'Non sto rimorchiando! Senti, voglio solo essere tuo amico.'
Lo fissai. I suoi occhi mi scioglievano. Non sapevo resistere al suo sguardo. Erano come una droga.
'Vieni, ti porto sul balcone.' mi accompagnò sulla veranda. 
Mi mise una mano sulla spalla: brividi. Ad ogni suo tocco non riuscivo a stare ferma. Come se fosse una scossa.
La sua mano scivolò sul mio seno. Avvicinò le sue labbra sul mio collo e delicatamente lo baciò. 
Tirai indietro la testa: era la prima volta. 
Le sue labbra cominciarono a scendere fino ad arrivare sul mio ventre.
*Non lo conosco, che sto facendo?* Con un gesto brusco lo spinsi in la, lontano da me.
'Ma sei impazzito?!' gli urlai.
'Perchè mi hai respinto? So che mi vuoi, il tuo sguardo. So che cosa vuoi.'
'No, non ti conosco. Non voglio niente da te. Mi stai infastidendo' Sembravo una ragazzina vizziata.
'Se fosse così mi avresti già respinto prima. Ti piaceva. Sentivo i tuoi respiri. Ti sentivo.' mi provocò.
'Senti, forse è meglio che me ne vada.' Corsi giù e rtiornai alla festa un po' strana.
Si è vero, mi era piaciuto. Ma neanche lo conoscevo. Che stava facendo?!
Due uomini si stavano baciando sul divano, accanto a loro c'era Perrie che chiaccherava animatamente con un uomo.
In cucina c'erano ragazzini che si baciavano e che bevevano. Nel corridoio c'era un gruppo di ragazze che ballava intorno ad
un  uomo. 
Questo non era il mio tipo di feste.
Inviai un messaggio a Niall:

Hey bello, mi manchi.
Lui rispose subito:
Nanetta, chi si sente! Come stai? Tutto bene li? 
Io:
Non proprio.. insomma.. un ragazzo mi stava toccando..
Niall:
Toccando? Chi è questo stronzo? 
Emi, vorrei essere li. E' da tempo che non prendo a pugni nessuno. ;)

Io:
Non scherzare. L'ultima volta ti sei fatto davvero male.
Niall:
E solo per te :) Come mai mi hai scritto?
Io:
Non lo so, volevo sentirti ♥ 
Niall:
Tenerella, scusa adesso devo andare. Ciao bella, ci si sente :)
 Sospirai. Aprii la porta e ritornai a casa. 
Domani mi aspettava una bella giornata.

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Capitolo 5
*** sorpresa! ***


Driin.
Il telefono vibrava sul mio comodino mentre stavo riposando  tranquillamente. 
Driin.
Sbuffai e mi coprì col cuscino per non sentire il cellulare.
Driin.
Sbuffai di nuovo, un attimo dopo non sentii più nulla.
Mi riaddormentai.
Driin.
Irritata presi il cellulare e senza guardare chi era risposi:
-Sto dormendo richiamate più tard...
-Emily! Buon giorno!
Scostai il cellulare dall'orecchio e osservai il display: numero sconosciuto.
-Con chi parlo?
-Oh scusa, sono Zayn. Ti ricordi di me?
Emily sospirò, forse seccata.
-Come hai fatto ad avere il mio numero?
-Hei, hei. Questo non importa! Posso passare a casa tua? 
Non esitò.
-Certo, ma mi sono appena cambiata e..
-Tra 5 minuti sono li! 

Riattaccò. Scesi dal letto, andai in bagno a sciaqquarmi la faccia. Ritornai in camera e mi misi la prima cosa che vidi dentro l'armadio.
Andai in cucina, magari riuscivo a fare un po' di colazione. Ma in quel momento il campanello suonò. 
Andai ad aprire la porta: mi ritrovai un ragazzo con una tuta nera, un sorriso smagliante e in mano un sacchetto. 
'Ciao Zayn'
'E' permesso?'
Gli sorrisi e lo feci accomodare sul divano.
'Come mai questa visita così improvvisa? Ti avverto, non ho ancora mangiato.'
'Passo di qui e ti ho comprato dei dolcetti..'
Mi si illuminarono gli occhi. Aveva detto 'dolcetti'?
Zayn mi diede il sacchetto e con un sorriso timido lo ringraziai.
'Non merito un abbraccio?'
'Solo perche mi hai portati dei dolci? Mmh, dubito.'
Mi fissava. Oh mio Dio, i suoi occhi. Quegli occhi color nocciola. Quel ragazzo era così perfetto.
'Non importa se non mi vuoi abbracciare, ti abbraccio io!'
Ad Emily batte forte il cuore. Si stava avvicinando sempre di più, sentivo il suo calore.
Non mi accorsi che qualcuno era entrato in casa e ci stava osservando. Ero troppo impegnata ad abbraciare Zayn e credevo di morire fra le sue braccia.
Ma quando sentì quella voce fu come essersi risvegliati da una coma. 
'Emily, nanetta mia!'
MI staccai dalla presa di Zayn che sembra scovolto. 
Corsi da Niall con le lacrime agli occhi. Oh mio Dio, era davanti a me. Il mio migliore amico.
'Allora, mi hai gia sostituito da questo tipo?' Niall squadrò Zayn in una maniera assurda.
Zayn ribattè 'Questo tipo si chiama Zayn, invece la domanda è: chi sei te? Emily non mi aveva detto di avere un ragazzo..'
Io lo guardai malissimo 'Emm scusate, dunque.. Niall, lui è Zayn. Un ragazzo che ho conosciuto. Zayn, lui è Niall. Il mio migliore amico.'
Niall fece un sorriso, un sorriso strano. Non il suo solito sorriso.
Ero tanto felice. 
Ma qualcosa stava andando storto..

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