Due squadre: una ragazza di MihaelaIacob (/viewuser.php?uid=208426)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La caccia ha inizio... ***
Capitolo 3: *** L'obitorio ***
Capitolo 4: *** FBI: mani in alto! ***
Capitolo 5: *** Si mescola. ***
Capitolo 6: *** - ***
Capitolo 7: *** Capire ***
Capitolo 8: *** Condividere ***
Capitolo 9: *** Incubi ***
Capitolo 10: *** Incubi-sogni ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
I
personaggi
, a parte Abelle Conor, appartengono a Jeff Davis, così come
Criminal Minds
appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.
A Quantico la sede del Federal Bureau
of Investigation era
tranquilla , nonostante la BAU
lavorasse già
ad un nuovo caso.
Tre donne erano state uccise in un periodo veramente breve : tre
maledetti
giorni erano complici all'assassino. Simone Croillson , 23enne di
Boston ,
studentessa modello
presso la facoltà di
Lettere e Filosofia. Kristine
Callagher
,19enne della stessa città e Carol Madison , 18enne . Tutte
e tre erano state
pugnalate con un comunissimo coltello da cucina e trasportate come
immondizia
presso l'autostrada che collega questa località a Newton. Anche la scomparsa le
accomunava: tutte e tre
erano state viste per l'ultima volta in una delle discoteche della
città ,
prima di dissolversi nel nulla. Rabbia inaudita e frustrazione erano i
primi
due motivi che Abelle Conor , giovanissimo acquisto
dell'unità , aveva
riscontrato nelle morti. Pur essendo toccata nel profondo
dall'età delle vittime
, in quanto quasi sue coetanee , Abelle non trasudava nessuna emozione.
Tendeva
ad essere fredda e distaccata, per non ricadere nelle notti insonni a
causa
degli incubi tremendi e sanguinari che le facevano visita ogni tanto ,
specialmente dopo qualche caso particolarmente a lei vicino. La donna ,
nonostante avesse solo 24 anni , era già stata sotto
copertura per due anni ,
come studentessa di biologia , per riuscire ad abbattere un importante
giro di
droga . Era veramente brava a mentire ed il suo corpo le permetteva di
sedurre
ogni uomo nel raggio di qualche metro: insomma era una calamita per i
donnaioli. I suoi capelli neri come la pece le facevano risaltare gli
occhi
azzurri ed il corpo atletico le avevano permesso di entrare a far parte
di questa
unità famosa. I suoi attuali colleghi l'avevano inizialmente
accolta con poca
fiducia, visto che pensavano fosse ancora troppo giovane per ritrovarsi
invischiata in un lavoro come il loro , ma poco dopo Abelle si
è dimostrata
abilissima nella copertura e anche nei profili , insomma era un bel
acquisto e
questo alla squadra non dava più fastidio. Si fidavano di
lei e la ritenevano
all'altezza di quasi tutto; il suo partner era Derek Morgan , un uomo
alfa ,
muscoloso , sicuro di sé e molto protettivo.
-<< Le donne non
possono essere le surrogate di
qualche donna della sua vita! Sono diverse : Simone era bionda , mentre
Kristine e Carol erano brune. Altezze diverse , lineamenti disuguali.
>> Intervenne il genietto
della squadra , amato da tutti.
-<< Però
è un predatore preferenziale : le vuole
giovani , in forze e vivaci! >> Emily aveva ragione e su
tutti i
visi presenti si notava l'assenso.
-<< Il fatto che siano
giovani , attraenti e che siano
scomparse in una discoteca mi fa pensare che l'S.I non abbia
più di trenta
cinque anni : dev'essere affascinante
per riuscire a portarle fuori dalla discoteca senza dare
nell'occhio!
>>intervenne Rossi.
-<< E deve anche avere
un mezzo abbastanza grande per
arrivare fino all'autostrada. >>aggiunse JJ.
-<< Sono d'accordo con
tutti voi - tagliò corto Aaron
Hotchner , "l'uomo
che non batte
mai le ciglia" - si parte tra mezz'ora. Vi voglio svegli e scattanti ,
perciò una tazza di caffè in più , non
guasta di sicuro! >>
Hotch si alzò e si diresse
nel suo ufficio , forse per
telefonare a Beth e spiegarle che non avrebbe di nuovo trascorso
l'weekend con
Jack. Dopo che egli fu uscito dalla porta, Abelle disse:
- << Sbaglio o la sua
frase di prima sembrava una
battuta? Hotch sa
cosa siano le battute?
>>sembrava disorientata
e ciò donò
alla situazione un elemento ironico in più.
Rossi la guardò
paternamente e aggiunse:<< Non ti
ci abituare, secondo me sarà il caldo. Penso
che anche lui sia umano. >> Tutti sorrisero , smettendo
di pensare per un
momento al caso che li avrebbe allontanati da casa per qualche giorno.
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Capitolo 2 *** La caccia ha inizio... ***
I personaggi
, a parte Abelle Conor, appartengono a Jeff Davis, così come
Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a
scopo di lucro.
Erano già in volo da
qualche minuto , quando Garcia fece la
sua apparizione sullo schermo del portatile posizionato in modo che
ogni
profiler riesca e vedere e sentire l'analista. Il quel periodo Penelope
era
ritornata ad avere i capelli rosso fuoco, i quali risaltavano la sua
carnagione
chiara e rendevano giustizia alla sua vivacità femminile e
maliziosa.
-<< Le tre ragazze
erano pulite. Niente droga , un
cocktail ogni tanto con gli amici , ma niente che le renda dei bersagli
facili
da ottenere. Erano le figlie perfette , coscienziose e davano un sacco
di
soddisfazioni ai genitori. I conti in banca dei genitori sono regolari
e non
c'è stato nessun tipo di picco positivo e/o negativo ,
cavalieri miei. Niente
di niente. Non ho trovato nessun scheletro nel armadio e questo mi fa
pensare
che le persone perfette esistano, e che purtroppo io non sono inclusa tra di loro. - la
donna si era
lasciata andare e le sue parole iniziavano a diventare un monologo
quasi
divertente- Quindi amici miei aspetto nuovi aggiornamenti. Dalla regia
, passo
e chiudo. >>
Lo schermo si era spento e la squadra
stava ancora pensando
a cosa aggiungere al profilo del loro uomo.
-<< Reid , tu ed Emily
andate dalle famiglie; cercate
di scoprire le abitudini , le conoscenze e i rapporti con i
genitori.>> I
due assentirono.
-<< Morgan , tu e Conor
andate all'obitorio. I corpi
ci dicono molto; voglio tutti i dati relativi alla loro morte e ai
momenti
precedenti.>> Morgan ritornò a fissare il suo
dossier cartaceo , mente
Abelle si impelagò
di nuovo nella paura
di non riuscire ad essere distaccata e fredda a causa dei corpi. Aveva
paura di
riattraversare un periodo di insonnia , che avrebbe inevitabilmente
influenzato
anche il suo rendimento lavorativo: gli altr si sarebbero accorti, che qualcosa era cambiato
e sarebbero tornati
all'idea della sua inesperienza nel campo. No , non lo avrebbe permesso
:
sarebbe diventata di marmo , immobile , irremovibile.
-<< JJ, voglio che tu
ti occupi della polizia locale :
devono sentirsi capiti e cosa più importante , non sentirsi
scavalcati. Siamo
qui per aiutare, non per giudicare il lavoro altrui.>>
-<< Io e Rossi ci
recheremo sul luogo di abbandono
>>
Dopo i diversi incarichi i profiler
si divisero e cercarono
di di riposarsi , sia fisicamente , che mentalmente al meglio,
nonostante
nessuno sapesse a cosa stessero andando incontro.
Arrivati sulla terraferma
Hotchner riprese la parola: << Vi voglio nella stazione di
polizia tra due
ore, così riusciamo ad aggiornarci. Chi non riesce ad
arrivare , si tenga in
contatto con qualcuno. Quest'uomo è rapido e quindi stasera
sceglierà un'altra
vittima. Dobbiamo rintracciarlo velocemente. >> Tutti i
pensieri volarono
alle ragazze spensierate , le quali scaricavano lo stress scolastico ,
andando
a ballare in qualche locale. Erano tutte in pericolo , nonostante
questo,
nessuno dell'unità ,pensò di diramare una
conferenza stampa: avrebbe scatenato
il panico tra i giovani. Una scelta come questa ti strappa via il
respiro ,
quando si ritrova un altro cadavere; ci si sente in colpa e vuoti senza
un
perdono accettabile. L'idea di essere la fonte di quella vita spezzata
cruentamente
condiziona l'appetito , il sonno , la voglia di respirare ancora,
perché ti
senti in colpa per
poterlo vivere ancora
, al contrario delle vittime dei serial killer.
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Capitolo 3 *** L'obitorio ***
L'obitorio era inquietante , come
tutti gli obitori presenti
sulla faccia della terra : neon bluastri che cercano di illuminare un
poco quel
ambiente di morte e desolazione, dove corpi inerti dormono, anzi
giacciono su
barelle metalliche fredde e desolate. Quei posti sono terribilmente
pieni. Esseri
umani che degradano la loro anima in un posto oscuro e lontano da
ciò che si
amava.
-<< Agente speciale
Derek Morgan. Lei è l'agente
speciale Abelle Conor: siamo del FBI. >>
-<< Questo posto
è troppo affollato per i miei gusti -
il medico legale , un uomo sulla cinquantina, più cinico del
dovuto ,
gironzolava tra le barelle come se sapesse esattamente dove fossero.
Abelle
pensava che se Noute , questo era il suo cognome , fosse diventato
cieco
all'improvviso , sarebbe stato comunque capace di praticare la propria
professione. Egli era l'anima pulsante del edificio , tutto ruotava
intorno a
lui. Non portava la fede , perciò dedicava tutto il suo
tempo al lavoro ,
facendo del proprio meglio , ma diventando sempre più
pessimista sulla
condizione umana e sulla sua integralità.
- << Tutte e tre le
vittime presentano sia tagli
superficiali , sia pugnalate aggressive e violente nella zona superiore
del
busto. Tutte e tre sono morte lentamente . Dissanguamento.
>> Gli occhi
del medico si spostavano dalle vittime a noi e ciò mi
metteva a disagio: lui
era il mediatore tra i cadaveri e noi; noi agenti eravamo i mediatori
tra il
serial killer e i cadaveri : una sinistra prospettiva.
-<< Ha legato sia gli
arti superiori che inferiori,
quindi le ragazze sono state immobili per un po'.>>
-<< Questo indica che
ha voluto avere dominio sulla
vittima : magari è troppo esile >> Morgan si
era rivolto a me , girando
solo la testa e
lasciando il busto
rivolto verso il medico legale. Io ero intenta a fissare Kristine
Callagher,
immaginandomi la sua vita da universitaria; nonostante ciò
risposi:
-<< Indica anche che ha
voluto avere qualche specie di
legame con le sue vittime.>> Il medico intervenne:
-<< Se si riferisce
alla violenza sessuale , lo nego
assolutamente: non sono state stuprate. >>
Uscendo finalmente dal obitorio ,
misi gli occhiali da sole
sul mio naso romano: fui copiata da Morgan , il quale stava ricevendo
una
chiamata, mise il vivavoce e fummo entrambi investiti da una voce
irritata e
stanca .
-<< Ragazzi , vi voglio
subito in centrale:abbiamo una
nuova vittima. Si cambia schema e ho bisogno di Abelle per questo
>>
All'inizio mi preoccupai enormemente
della situazione che si
sarebbe creata , ma in seguito avrei ringraziato Hotch a vita per
avermi messa
in quella determinata posizione. Lo avrei davvero fatto.
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Capitolo 4 *** FBI: mani in alto! ***
-<< Sembri veramente
una squillo! >>
Sinceramente il commento di Reid non giovava molto alla mia autostima,
ma in
questo contesto non importava.
-<< Ragazzino , tu non
sai neanche cosa siano le
squillo >> Morgan ,passando , scompigliò i
capelli del dottore ,il quale
stava ingenuamente giocando sulla sedia girevole. I volti ammirati di
tutti mi
lasciavano intendere di aver sbagliato qualcosa. Forse il vestitino
brillantinato non era così adatto alla situazione, ma dopo
il commento di Rossi
, sorrisi debolmente :
-<< Se mai avessi avuto
una figlia e si fosse vestita
così per qualche avvenimento , l'avrei rinchiusa in casa per
il resto della sua
vita . Davvero i giovani d'oggi si vestono così?
>> Mi sembrava di essere
caduta in un'altra epoca. Dove era vissuto negli ultimi vent'anni? Bah
, non
diedi voce ai miei pensieri.
-<< Ignorali Abelle ,
sei uno schianto! >>
Ringraziai con un cenno di testa Emily e mi sedetti al tavolo per
aggiornare
tutti sull'operazione.
Grazie al profilo geografico abbiamo
escluso molte
discoteche dai prossimi attacchi , perciò Hotch ha pensato
di rischiare
,mandandomi sotto copertura in una delle due discoteche attenenti al
nostro
profilo.
-<< Ho lo spray al
peperoncino in borsa per ogni
evenienza. So mimetizzarmi dentro una discoteca: ne ho frequentate
abbastanza -
i miei colleghi non erano sorpresi e perciò continuai- voi
state nel vicolo
dietro la discoteca: sarà lì che
porterò il mio adescatore. Il resto lo sapete
benissimo anche voi , non bisogna aggiungere altro. Inoltre , non
voglio
nessuno all'interno del locale per ovvie ragioni. >>
Morgan si mosse davanti a me e
rispose:
-<< E quali sarebbero
le tue "ovvie ragioni"?
>>
-<< Non riuscireste a
sembrare meno agenti dell'FBI
neanche se vestireste costumi da clown. Voi avete i comportamenti dei
federale.
Caso chiuso >> Derek sorrise , e notai sulla faccia di
tutti un sorriso
amaro.
-<< Questo lo disse
anche Gideon. >> Una sfumatura
di voce uscì dalla bocca di Reid e mi resi conto di aver
portato a galla
ricordi amari, perciò diedi inizio alla partita.
La musica era altissima , suoni
computerizzati e odore di
sudore impercettibile ronzavano dentro la discoteca. Luci verdi e blu
regnavano
costantemente , mentre quelle rosse e gialle possedevano ruoli
marginali. Era
davvero affollato. Ragazzi di ogni età , sesso e
nazionalità davano prova della
loro bravura sulla pista da ballo. Decisi di andare a prendermi un
drink , per
continuare la mia ricerca indisturbata. Pessima scelta. Fui abbordata
da
ventenni ubriachi marci. Declinai gentilmente ogni proposta e finii il
mio
bicchiere. Ritornai sulla pista da ballo , ma improvvisamente sentii
degli
occhi puntati nella mia direzione. Avvistato: uomo affascinante dai
trenta ai trenta
cinque anni, alto circa un metro e ottanta e senza compagna. Vedevo nei
suoi
occhi che voleva me. Non so come mi avesse scelta nella mischia , ma
aveva
puntato me. Lui era il carnefice e io la sua preda, con una piccola
eccezione:
ero entrata nella sua mente prima di allora e potevo manipolarlo a mio
piacimento.
-<< Visto
>> Aggiornai gli altri. Ricevetti come
risposta un "Brava" vago ,
ma desideroso di azione , da parte di
Morgan.
-<< Hei , come mai
tutto solo? >> Lui sorrise :
aveva un sogghigno beffardo sulla faccia.
-<< Sono alla ricerca
di una compagna , tu?
>> Frase sbagliata , amico mio .
-<< Io mi sentivo sola
, perciò ho deciso di uscire.
Sai, l'università mi ha allontanato dalla mia famiglia e ho
bisogno di
distrazioni per non provare nostalgia >>
Brava
così Abelle ,
incuti tenerezza. Sei una ragazza innocente, alla ricerca di
un'avventura.
-<< Quindi non hai
nessuno in zona? >> Tasti il
territorio eh? Porco maiale.
-<< No , sono sola
soletta. >> Lui sorrise e mi
offri un altro drink. Decisi che uno poteva bastare , perciò
assunsi l'identità
di una persona astemia.
Dopo vari
argomenti mi fece la fatidica proposta:
-<< Senti , qui la
musica è assordante - cosa
assolutamente vera- che ne diresti se uscissimo da qualche parte a
conoscerci
meglio? >> Sorrisi determinata e mi resi conto di avere
la scintilla
della vendetta nello sguardo. Pagherai per tutte le tue fantasie
, maledetto. Pagò
i drink e ci avviammo nel vicolo, dove i ragazzi stavano aspettando il
loro
UNSUB. Non appena fummo usciti dal locale, fui travolta da una
situazione chimerica.
Ero affiancata da otto diverse pistole : alla mia destra c'erano Reid,
Morgan ,
Rossi e Hotch ; alla sinistra del mio amichetto altre quattro pistole
avanzarono e si direzionarono verso i miei colleghi. Udii solo un unico
urlo ,
cantato da otto voci diverse, alcune femminili , altre maschili :
<< FBI , mani in alto!
>>
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Capitolo 5 *** Si mescola. ***
Erano passate diverse ore da quando
la trappola non aveva funzionato
a dovere , visto la presenza sulla scena di un'altra squadra dell'FBI,
per
precisare meglio, la squadra di Sam Cooper, che a detta di Garcia era
una
leggenda. Io non lo avevo mai sentito nominare , comunque. Ed il solo
fatto che
avessero mandato tutto in frantumi ,mi rendeva particolarmente nervosa
ed
irritata con i nuovi ospiti.
-<< Mick
Rawson>>. La mia "preda" si
era dimostrata ad essere un ex agente dei Servizi Segreti inglesi,
affascinante
, narcisista , un tiratore scelto e un gran rubacuori. Fantastico. La
sua mano
stava tesa, aspettando che la mia l'afferrasse.
-<<
Piacere>> aggiunsi e mi girai per prendere
il caffè preparato da Morgan per me. Derek mi sorrise e
depose una mano sulla
spalla. Tutti mi avevano detto che comunque avevo fatto un gran bel
lavoro.
-<<
Inutile>> avevo aggiunto alle loro parole e
nessuno si è degnato di addizionare altro .Forse
perché avevo ragione. La pista
si era di nuovo freddata e nella mia mente tutto il disastro si
associava e si
collegava direttamente all'intrusione della cellula rossa.
-<< Erin Strauss non ci
ha detto nulla del vostro
caso>> Anche Hotchner sembrava irritato, ma a differenza
mia attribuiva
tutte le colpe al capo.
-<< I casi non erano
collegati e l'ultima volta che
abbiamo lavorato insieme, le abbiamo disubbidito>> Scorsi
un sorriso
amaro sulle bocche dei due agenti supervisori. Non sapevo di che caso
stessero
parlando e sinceramente non mi importava molto in quel momento. Ero
ancora
davanti al tabellone a fissare la mappa degli spostamenti del nostro
uomo ,
quando Mick Rawson si affiancò e decise di tracciare sulla
mia mappa gli
spostamenti della loro donna killer. Entrambi avevamo sbagliato a
pensare che
l'altro potesse essere il soggetto ignoto. Avevamo entrambi voglia di
finire il
caso , di chiuderlo e
quella scintilla
era stata involontariamente recepita come segnale di sociopatia. Come
ho fatto a
sbagliare? Mi girai velocemente verso la sala e , quasi come se fossimo
in uno
spazio aperto, urlai:
-<< Penso che i due
casi debbano essere risolti
separatamente>> Tutti si fermarono sorpresi e mi
fissarono. Sperai che
avessi ragione , ma nonostante tutti capii che due serial killer in una
città
si sarebbero di sicuro scontrati e che le nostre probabilità
di scovarli
crescevano notevolmente e mi resi conto di quanto egoista fossi stata a
urlare
la mia opinione in pubblico. La verità era che non volevo
lavorare con altra
gente, che non conoscevo e che di conseguenza non mi aveva mai mostrato
di
sapersi fidare degli altri. La mano ferma di Hotchner aveva posato la
sua tazza
di caffè sul tavolo e la sua voce regnò nella
sala:
-<< Non sono d'accordo:
i due S.I sono nella stessa
città e ogni squadra ha bisogno di aiuto, perciò
uniamoci e diamoci una mano.
Non voglio dare altre brutte notizie a delle famiglie>>
Tutti si mossero verso i diversi
fascicoli ; ognuno voleva
avere informazioni dell'altro caso e io rimasi paralizzata davanti alla
situazione.
Mi svegliai solo quando Hotch mi si parò davanti e con un
sorriso aggiunse :
-<< Tu lavorerai con
Mick: fatti dare tutte le loro
informazione e aggiornalo sul nostro caso. Tienimi costantemente
informato...>>
-<< Ma il mio partner
è Morgan...>> aggiunsi con
una voce limpida , quasi infantile.
-<< Le squadre si
mescolano, dobbiamo elaborare i
profili per entrambi. Al lavoro >> nonostante Aaron
avesse continuato a
guardarmi , gli ultimi suoi ordini erano stati dati a tutti i presenti.
Mi misi
una mano sulla fronte per scacciare dentro il forte senso di confusione
e
disagio che si era creato e mi girai verso il mio nuovo partner, il
quale si
era appollaiato su una sedia e stava leggendo un nostro fascicolo.
Alzò la
testa improvvisamente, essendosi sentito osservato, e mi sorrise
gentilmente.
Scrollai impercettibilmente la testa per riprendermi. Quell'uomo
era troppo affascinante.
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Capitolo 6 *** - ***
<<
Allora cosa
abbiamo? >>
mi chiese, alzando la
testa .
-<< Tre
giovani
ragazze di 23,19 e 18 anni sono state trovate vicino all'autostrada per
Newton.
Hanno subito molteplici coltellate ante mortem sulla zona anteriore del
busto ,
all'altezza del seno. Nessuna violenza sessuale , ma le coltellate
potrebbero
assumere ,all'interno della malata mente del S.I, questa visione.
Pensiamo che
sia sui trentacinque anni e che abbia un ruolo ben posizionato nella
società ,
in quanto è disposto a passare le sue serate in discoteca
per trovare prede. E'
un ottimo oratore e suggerisce affabilità ,visto la
disponibilità delle ragazze
a seguirlo; inoltre può avere un aspetto affascinante e
piacevole, che sia in
grado di attirare giovani ragazze.
>>
Descrizione ottimale del caso ,accompagnato da giri di fogli nel
fascicolo, ha
introdotto l'agente nel mio lavoro.
-<< Quindi
sono
affascinante? >> Alzai lo sguardo per rendermi conto se
egli avesse veramente
aggiunto quella domanda alla fine del mio discorso.
-<< Scusa?
>>Lo
guardai sbigottita.
-<< Tu
pensavi
che io fossi il tuo serial killer .
>>
-<< E
tu
pensavi che io fossi una sociopatica , quindi penso che potremo
definirci pari.
Ora descrivimela. >>
Tagliai corto
e attesi impaziente il loro profilo. Mick si alzò in piedi e
cominciò a
gesticolare ,parlando :
-<< Noi
pensiamo che sia un soggetto molto instabile: dovrebbe avere intorno ai
25-30
anni e ,come il vostro uomo , è una brava oratrice,tanto che
potrebbe
manipolare la gente. E' misteriosa e attira molto i giovani pieni di
testosterone , magari promettendo loro una serata memorabile. Pensiamo
che
abbia dei precedenti, come bullismo e problemi in generale con le
autorità o
con i genitori , visto che si crede invincibile. E' sfrontata ed
è molto
sadica: le piace vedere il dolore. Può essere una fumatrice
, visto che sulle
nostre due vittime , Matthew Florendge e Corlin Harber , abbiamo
trovato tracce
di piccole ustioni circolari. >>
-<< Spegne
le
sigarette sulle vittime? >>
-<< E'
una
delle ipotesi... >>
Gli feci un
gesto con la mano per farlo continuare.
-<<
Come il
vostro uomo , abbandona i corpi in
zone trafficate : potrebbe indicare sia voglia di essere trovata ,che
totale
mancanza di rimorso, il che è coerente con il sadismo;
insomma ,non si vergogna
di ciò che sta facendo in città.
>>
-<<
E tu
pensavi che fossi io? E' bello essere scambiata
per un'assassina senza cuore... >>
risposi sarcastica e Mick mi donò un sorriso beffardo :
<< Hai
ragione, siamo pari >>.
<<
Tutti
intorno al tavolo : scopriamo tutte le ipotesi.
>> Hotch ci richiamò e in due
secondi tutti stavano fissando i
fascicoli presenti sul mobile.
-<< Sappiamo
che entrambi amano le discoteche e che si trovano al loro agio
lì, visto che
tutte le vittime , di entrambi i casi , erano stati visti l'ultima
volta in
quel tipo di ambiente. Cos'altro gli accomuna?
>> Cooper diede il via allo scambio di
informazioni. Così presi la
parola e continuai:
-<< Entrambi
dimostrano poca efficienza nell'abbandonare i corpi; può
essere scambiato
per segno di sfida
alle autorità o
semplice voglia di sbarazzarsi di qualcosa che non serve
più? >>
-<< Magari
entrambe: pensateci-aggiunse Morgan- il nostro uomo
non dovrebbe , almeno secondo il profilo ,
avere problemi con ciò che lo limita ,in qualsiasi modo ,
mentre la ragazza
detesta le convenzioni , secondo voi. >>
Notai uno sguardo di assenso su tutti i volti.
-<< E
se si
fossero già uniti e avessero già iniziato a
dividersi i ruoli? >>
Chiese il Profeta.
-<< Allora
dobbiamo aggiungere ai due profili separati, il profilo del gruppo e
dedicare
più attenzione all'ultima vittima. Al lavoro
>> Riprese Hotchner.
Mentre le due squadre cominciarono ad
analizzare questa
nuova pista , un'altra ragazza non riuscì a non saltare il
coprifuoco del
dormitorio universitario.
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Capitolo 7 *** Capire ***
Le ipotesi pensate dai profiler si
rivelarono giuste quando,
la mattina dopo, trovarono Rosita Descantis una sudamericana
ventiduenne magra
e minuta. I suoi occhi lunghi sembravano spaghetti al nero di seppia,
tanto
erano lisci. Rawson era già sulla scena del ritrovamento del
cadavere, quando
Morgan svegliò Adele, bussando energicamente alla sua camera
d’albergo, la
numero 230. La ragazza prese i suoi occhiali da sole e si
precipitò sul posto,
sentendosi in qualche modo colpevole e anche irritata per non essere
stata
avvisata prima di quel agente egocentrico. Arrivata, ella
sollevò la banda
giallo e nera e si fermò ad una certa distanza dal corpo,
per poterlo osservare
meglio. Mick Rawson non c’era. La vittima era distesa sulla
schiena, i capelli
incorniciavano il pallore della pelle ormai fredda ed inerme. Gli occhi
erano
chiusi, particolare interessante solo se nessuno ha toccato il corpo
prima del
suo arrivo. Dubitava tutto ciò, in quanto le era
già stato comunicato la
presenza del agente di Cooper. L’erba verde e appuntita
sembrava seta vicino al
corpo, sembrava che lo stesse accarezzando, consolandolo nel riposo
eterno.
Adele stava ormai ferma così da cinque minuti e la pace del
parco la immobilizzò
ancora per qualche tempo. Tutto era cullato dal lieve venticello, gli
alberi,
le foglie, persino i capelli della ragazza e se ci si concentrava
meglio si
riusciva quasi a sentire i passi degli S.I, ignorando drasticamente i
rumori
della polizia locale. Era stato scelto di nuovo un luogo pubblico,
facilmente accessibile,
dove si può essere chiunque si voglia, senza destare alcun
sospetto. A causa della
statura il corpo della ragazza non doveva pesare molto, quindi bastava
che ci
fosse solo uno degli S.I sulla scena. L’altro non era
necessario, avrebbe
attirato l’attenzione. La donna. Era stata la donna a
trasportare il corpo fino
a lì. Lei, che si è imposta sull’uomo,
ha avuto il controllo di tutto fino alla
fine. Però Adele non riusciva a comprendere come mai la
donna avesse chiuso gli
occhi alla vittima. Era sociopatica, non provava compassione o rimorso,
lo
faceva per sentirsi libera. Che Adele si fosse sbagliata e ci fosse
stato anche
lui sulla scena? Insieme o separati?
-<< Hai paura?
>> un soffio di voce rauca arrivò
tempestivamente all’orecchio della profiler, che si
destò improvvisamente e rabbrividì.
Mick Rawson era dietro di lei, soddisfatto del brivido che aveva visto
correre
sulla schiena di lei e che si è protratto nel tempo sulla
nuca, fino a
spegnersi progressivamente tra i suoi capelli.
-<< No, stavo pensando.
>> Rispose.
-<< A cosa?
>> Il profiler aveva incrociato le
braccia al petto, facendo vedere le vene che si intrecciavano con i
muscoli.
-<< Non ha segni di
bruciature, perché? >>
-<< Bastano i tagli per
torturare una persona.
>> Scosse la testa.
-<< E se lui le avesse
impedito di bruciarla? >>
-<< L’S.I?
Pensi che Lui si sia appropriato della
vittima, sai mettendo solo la sua firma, facendola quasi diventare sua?
>>
-<< Non so
–ammise Adele – mi sembra solo …strano.
>> La conversazione fu interrotta da un leggero squillo
di un telefono. Mick
rispose senza guardare chi fosse. Chiuse gli occhi a lungo,
guardò in basso, si
massaggiò la tempia e salutò Cooper con un
“Arriviamo”. C’era un’altra
ragazza
scomparsa. Stavano degenerando entrambi e le due squadre erano ancora
in alto
mare. Per l’ennesima volta Adele pensò che poteva
esserci lei come vittima, se
non avesse scelto di intraprendere quella carriera. Un altro brivido la
percosse, ma era diverso da quello creato dalla voce di Rawson: questo
era
freddo, ghiacciato, rigido. Mick se ne accorse e con una leggerezza
soffice, le
prese il braccio e diede una veloce carezza, tanto per farle capire che
non
sarebbe stata sola. Fece un segno con la testa ed entrambi partirono
meticolosamente alla centrale per aggiornare ed essere aggiornati.
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Capitolo 8 *** Condividere ***
-<<
Flora Brewton, 24 anni, vista l’ultima
volta fuori dalla discoteca Mystic, a due isolati dalla centrale.
>> Gli
occhi di tutti si socchiusero per un attimo pensando al fatto che il
tutto è
accaduto così vicino a loro.
-<<
Dobbiamo trovare un motivo che
spieghi le ferite al busto - aggiunse Conor – secondo me in
questo modo
possiamo arrivare al soggetto ignoto maschile. >>
-<<
Sono d’accordo – condivise Cooper –
ma sono convinto che si deve parlare con gli amici ed i famigliari
dell’ultima
vittima. Perciò propongo di dividerci: Reid, focalizzati sul
profilo geografico,
mentre Conor e Mick lavorate sulle cause dei tagli. Gli altri
interroghiamo e
parliamo con i conoscenti di Flora. >> In meno di due
minuti rimasero
nella stanza solo Mick e Abelle, Reid era scomparso da qualche parte a
riflettere in solitudine.
-<<
Perché i tagli sul seno? >>
Mick si girò bruscamente a fissare Abelle. Ma nessuno
parlò. Non riuscivano a
comprendere: non era una questione sessuale, si sarebbe focalizzato
sulla parte
bassa dell’addome. Abelle si alzò dalla sedia e si
affiancò a Mick, davanti al tabellone,
osservando le foto delle vittime. Dovette chiudere gli occhi per un
istante,
prima di superare l’ansia dei suoi futuri incubi. Mentre
stava riposando e
rilassando la fronte, un movimento della testa fece sobbalzare Rawson,
che all’improvviso
si preoccupò veramente della salute della sua nuova partner.
-<<
Conor, tutto bene? >>
-<<
Il seno. I tagli più profondi sono
sul seno. – iniziò Abelle, senza rispondere a
Mick- gli altri presentano
incertezze, sono superficiali. Ho un’idea. Chiama Garcia.
>> Rawson
detestava ricevere ordini, ma sembrava che Conor si fosse illuminata e
avesse
intrapreso una strada chiara solo a lei, perciò
chiamò Garcia, senza indugiare
oltre.
-<<
Le mie dita saranno più veloci della
luce per voi. Ditemi tutto! >>
-<<
Garcia, potresti vedere quanti casi
ci sono stati circa vent’anni fa di morti causate da tumori
al seno? >>
-<<
Area di Boston, tesoro mio? >>
-<<
Anche città nei dintorni >>
Mick si stava illuminando, a sua volta. Era entrato in sintonia con
Conor,
capiva la sua idea e per il momento sembrava la più logica.
Le sue braccia
appoggiavano sul tavolo e mantenevano il corpo ad una certa distanza
dal
telefono, messo in vivavoce, stando attento a ciò che Garcia
stava dicendo.
-<<
Troppe, ragazzi. Mi dispiace. >>
-<<
Quante donne avevano un bambino dai dodici
ai quindici anni, quando morirono? >>
-<<
Ristretto il campo: sono circa 300.
Il tumore al seno è una delle principali malattie che
colpiscono le donne.
>>
-<<
Ottimo lavoro Garcia, appena Reid
finirà il profilo geografico, ti daremo altri campi da
inserire. >>
-<<
Passo e chiudo>>
-<<
Ottima intuizione ragazza >>
Mick sorrise e Abelle ricambiò la gentilezza. Il pomeriggio
passò senza
ritrovamenti di cadaveri e i federali crollarono tutti nelle loro
rispettive stanze,
verso le 22.
Ma in
piena notte Conor si svegliò madida di sudore,
urlando. Si ritrovò seduta sul letto a gambe incrociate e
restò ferma così per
alcuni istanti. Poi, quasi per inerzia si buttò
giù e si avviò verso l’unica
porta dell’albergo che in quel momento sarebbe stata aperta
solo per lei. Bussò
e l’uomo le aprì, sorridendo paternamente.
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Capitolo 9 *** Incubi ***
-<<
Sono tornati Derek! Pensavo fossero
andati per sempre, ma sono tornati e io non so più come
agire. >> L’uomo
mezzo assonnato l’aveva invitata a sedersi su una poltroncina
e lei si era
quasi inglobata in essa, continuando a piangere disperata. Odiava farsi
vedere
così vulnerabile, soprattutto con i suoi colleghi, ma Morgan
era stato l’unico
a darle dei consigli per scacciare i suoi incubi. Anche il resto della
squadra
si era ovviamente interessato all’argomento, ma notando la
volontà di Abelle di
non aprirsi, hanno continuato a mantenerla sott’occhio,
mediante anche
informazioni ricevute da Morgan.
-<<
Che cos’hai sognato? >>
-<<
Ero in uno scantinato; era umido e
stavo tremando per il freddo, ma soprattutto per la paura. La luce era
completamente assente, ma alcuni fasci di chiarezza mi permisero di
percepire
l’ambiente. Non so come, ma ero consapevole del posto dove mi
trovavo. C’era
odore acerbo di muffa e mi sentito soffocare per la mancanza di aria; i
polmoni
chiedevano sempre più aria che io non riuscivo a soddisfare.
Questo scarto mi
era così penoso che mi sono raggomitolata in un angolo. Ho
chiuso gli occhi e
all’improvviso mi sono resa conto che qualche altra forma
vitale stava
condividendo quello spazio angusto con me. Ero terrorizzata Derek! Ero
assolutamente incapace di muovermi e di avere quella
dinamicità tipica dei
momenti pericolosi; come se l’adrenalina mi si fosse
ghiacciata nelle vene ed
il mio corpo lottasse per riscaldarla e farla defluire. La presenza si
era
manifestata attraverso delle ombre nel buio. Erano giganteschi ratti
grigi,
aventi occhi marroni scuro. Ma nonostante questo colore, erano
stranamente
limpidi. Arrivarono circa quindici animali ed in qualche modo
riuscirono a stendermi
su una barella. Ero completamente legata ad essa; non riuscivo a
muovermi e
continuavo a lottare, a piangere, a urlare, ma tutto ciò che
percepivo era la
loro pelle calda. Poi mi ricordo solo di essermi svegliata, urlante sul
letto.
>> Gli occhi rossi testimoniavano disperatamente
l’ansia e la paura della
ragazza e Derek ne fu talmente commosso che
l’abbracciò parecchie volte, sussurrando
un leggero :<< Sono qui >> e lei con un
leggero movimento accolse
questi segni d’affetto, che quasi come il vento riempirono
zone di bassa
pressione sanguinea. Il sudore freddo l’aveva portata a
sentire un gelo
improvviso e Morgan le offrì una coperta, che lei accolse
cordialmente. I due
amici parlarono a lungo dei problemi notturni di Conor e si
addormentarono
sulle rispettive poltrone, arrivando al mattino ad essere colpiti da un
mal di
schiena prevedibile. La squadra di profiler capirono subito che gli
incubi
della ragazza si erano ripresentati la notte e sostennero e
ringraziarono
Morgan portandogli parecchi caffè nella giornata. Nonostante
i killer non si
fossero, fortunatamente) attivati nella giornata successiva, Abelle
continuò a
pensare ai suoi sogni e capì l’importante
influenza del caso sul loro ri-attivamento.
Le ragazze uccise avevano quasi la sua stessa età ed il
terrore di morire così
giovane l’aveva sempre terrorizzata. Voleva fare diverse
esperienze, lavorare,
essere indipendente, magari trovare il vero amore, ma morire, no, non
era
ancora nei suoi programmi.
-<<
Problemi di insonnia partner?
>> Rawson era splendente come non mai. Aveva un aspetto
riposato e
scattante, tutto al contrario di Abelle.
-<<
Puoi ben dirlo >>
-<<
Ti fa bene staccare da tutto questo,
di notte intendo. >> Conor arrossì
leggermente, in quanto non riusciva a
capire dove Mick volesse andare a parare.
-<<
Non pensare male agente, mi riferivo
al dormire >>. Abelle si diede della stupida per non
esserci arrivata
immediatamente, ma per “cadere in piedi” rivolse un
indifferente: <<
Scusa che hai detto? Non ti stavo più ascoltando.
>>
-<<
Niente che ti possa interessare.
Torniamo al lavoro, però prima promettimi di accettare un
mio consiglio:
funziona come un sedativo. – gli occhi increduli della
ragazza si rivolsero a
Rawson , che rispose con un semplice – stasera alle nove e
mezza davanti alla
mia camera. Non farti aspettare. >> Lei ci
rifletté su tutta la giornata,
nonostante lavorasse anche al caso e quando arrivò
l’orario stabilito e la
porta si aprì, non le veniva da crederci.
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Capitolo 10 *** Incubi-sogni ***
L’agente
speciale Mick Rawson stava appoggiato
alla porta, come se questa non riuscisse a sostenersi da sola. I
capelli
incorniciavano il viso, facendosi aiutare dalla barba incolta. Le
braccia
muscolose suggerivano un allenamento costante. Inoltre la maglietta ed
i
pantaloncini scuri svelavano il misterioso del suo sedativo notturno.
-<<
Io non corro >> Abelle stava
già tornando nella sua stanza col passo veloce ed un sorriso
malizioso sul
volto. Mick l’aveva acchiappata da una spalla e, facendola
girare, l’aveva
guardata negli occhi.
-<<
Fidati di me; ho provato la stessa
tua angoscia, svegliandomi di notte e urlando in una stanza vuota e
fredda.
Uscire, fare due passi, magari accelerare il ritmo ti permette sia di
stancarti
che di scrollarti di dosso tutte le pesantezze accumulate nella
giornata. Ora
va’ e cambiati. Tra cinque minuti ti voglio scattante davanti
alla mia porta.
>> Abelle acconsentì controvoglia e dieci
minuti dopo stava cercando di
tenere il ritmo di Rawson. Inutile dire che non era
all’altezza, nonostante la
sua dinamicità, quell’uomo la stava distruggendo
fisicamente ed il respiro
sembrava sempre più affannoso e fluido: l’aria
stava attraversando ogni particella
del suo apparato respiratorio, ma ad ogni centimetro in più
sembrava che tutto
diventasse sempre più impossibile. Mick
se ne accorse, ma non rallentò, né si
fermò, anzi sembrava che aumentasse la
velocità nei momenti più duri. Abelle si
concentrò sul respiro, sul sudore che
ormai stava scendendo sul viso, sui suoi capelli che avrebbe dovuto
rilavare
nello stesso giorno e sul fatto che Rawson avesse ragione. Pensare a
non
mollare, a dimostrare la sua potenza muscolare e la sua resistenza
all’agente,
la distraeva dai suoi incubi. E la stancava fisicamente. Venti minuti
dopo
stavano già rallentando l’andatura e si fermarono
sotto un albero, in un parco
sconosciuto. Senza fare qualsiasi movimento riconducibile allo
stretching,
Abelle si buttò, anzi meglio dire si tuffò
sull’erba e rimase immobile per
qualche minuto. Mick
trovò una panchina di
fianco alla pianta ed inizio a rilassare i muscoli e a sorridere,
vedendo la
stanchezza fisica della donna.
-<<
Ma te non corri mai? >>
Ottenne un gemito come risposta e si dovette accontentare. Mosse alcuni
passi e
si sdraiò parallelamente a lei. Abelle sentiva
l’odore semplice e caldo del
sudore; non era troppo forte, da non riuscire a sopportarlo. Si
accostò anche
lei vicino a Mick e lo guardò per un po’ di tempo.
-<<
Non mi piace correre >> ammise
sorridendo. << Lo trovo monotono. >> Mick sollevo le sopracciglia, come se
fosse
rimasto sorpresa, ma poi, riabbassandole, sorrise dolcemente.
-<<
Dovrai iniziare a fartelo piacere,
almeno finché i tuoi incubi non svaniranno. >>
Entrambi notarono che l’atmosfera
stava diventando ormai troppo intima; il buio, il silenzio, lo sfavillo
delle
stelle coloravano le loro sensazioni. Rawson
fu il primo ad intervenire:
-<<
Dovremo tornare indietro, ci serve
un po‘ di riposo. >> Abelle annuì
ed, aiutata dall’uomo, si rialzò in
piedi e lo seguì fino all’albergo. Lo
accompagnò davanti alla camera ed
imbarazzata, lo salutò infantilmente con la mano,
sussurrando un grazie appena
percettibile. Lui
sorrise e le augurò
Sogni d’Oro.
Aveva
avuto di nuovo ragione. La notte era
passata senza incubi, senza sudore e senza urla. La mattina dopo era
carica e
determinata a fare passi avanti nel caso.
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