Due squadre: una ragazza

di MihaelaIacob
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La caccia ha inizio... ***
Capitolo 3: *** L'obitorio ***
Capitolo 4: *** FBI: mani in alto! ***
Capitolo 5: *** Si mescola. ***
Capitolo 6: *** - ***
Capitolo 7: *** Capire ***
Capitolo 8: *** Condividere ***
Capitolo 9: *** Incubi ***
Capitolo 10: *** Incubi-sogni ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


I personaggi , a parte Abelle Conor, appartengono a Jeff Davis, così come Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

 

 

A Quantico la sede del Federal Bureau of Investigation  era  tranquilla , nonostante la BAU  lavorasse  già ad un nuovo caso. Tre donne erano state uccise in un periodo veramente breve : tre maledetti giorni erano complici all'assassino. Simone Croillson , 23enne di Boston , studentessa  modello presso la facoltà di Lettere e Filosofia.  Kristine Callagher ,19enne della stessa città e Carol Madison , 18enne . Tutte e tre erano state pugnalate con un comunissimo coltello da cucina e trasportate come immondizia presso l'autostrada che collega questa località a Newton.  Anche la scomparsa le accomunava: tutte e tre erano state viste per l'ultima volta in una delle discoteche della città , prima di dissolversi nel nulla. Rabbia inaudita e frustrazione erano i primi due motivi che Abelle Conor , giovanissimo acquisto dell'unità , aveva riscontrato nelle morti. Pur essendo toccata nel profondo dall'età delle vittime , in quanto quasi sue coetanee , Abelle non trasudava nessuna emozione. Tendeva ad essere fredda e distaccata, per non ricadere nelle notti insonni a causa degli incubi tremendi e sanguinari che le facevano visita ogni tanto , specialmente dopo qualche caso particolarmente a lei vicino. La donna , nonostante avesse solo 24 anni , era già stata sotto copertura per due anni , come studentessa di biologia , per riuscire ad abbattere un importante giro di droga . Era veramente brava a mentire ed il suo corpo le permetteva di sedurre ogni uomo nel raggio di qualche metro: insomma era una calamita per i donnaioli. I suoi capelli neri come la pece le facevano risaltare gli occhi azzurri ed il corpo atletico le avevano permesso di entrare a far parte di questa unità famosa. I suoi attuali colleghi l'avevano inizialmente accolta con poca fiducia, visto che pensavano fosse ancora troppo giovane per ritrovarsi invischiata in un lavoro come il loro , ma poco dopo Abelle si è dimostrata abilissima nella copertura e anche nei profili , insomma era un bel acquisto e questo alla squadra non dava più fastidio. Si fidavano di lei e la ritenevano all'altezza di quasi tutto; il suo partner era Derek Morgan , un uomo alfa , muscoloso , sicuro di sé e molto protettivo.

-<< Le donne non possono essere le surrogate di qualche donna della sua vita! Sono diverse : Simone era bionda , mentre Kristine e Carol erano brune. Altezze diverse , lineamenti  disuguali. >> Intervenne il genietto della squadra , amato da tutti.

-<< Però è un predatore preferenziale : le vuole giovani , in forze e vivaci! >> Emily aveva ragione e su tutti i visi  presenti  si notava l'assenso.

-<< Il fatto che siano giovani , attraenti e che siano scomparse in una discoteca mi fa pensare che l'S.I non abbia più di trenta cinque anni : dev'essere affascinante  per riuscire a portarle fuori dalla discoteca senza dare nell'occhio! >>intervenne Rossi.

-<< E deve anche avere un mezzo abbastanza grande per arrivare fino all'autostrada. >>aggiunse JJ.

-<< Sono d'accordo con tutti voi - tagliò corto Aaron Hotchner ,  "l'uomo che non batte mai le ciglia" - si parte tra mezz'ora. Vi voglio svegli e scattanti , perciò una tazza di caffè in più , non guasta di sicuro! >>

Hotch si alzò e si diresse nel suo ufficio , forse per telefonare a Beth e spiegarle che non avrebbe di nuovo trascorso l'weekend con Jack. Dopo che egli fu uscito dalla porta, Abelle disse:

- << Sbaglio o la sua frase di prima sembrava una battuta?  Hotch sa cosa siano le battute? >>sembrava disorientata  e ciò donò alla situazione un elemento ironico in più.

Rossi la guardò paternamente e aggiunse:<< Non ti  ci abituare, secondo me sarà il caldo. Penso che anche lui sia umano. >> Tutti sorrisero , smettendo di pensare per un momento al caso che li avrebbe allontanati da casa per qualche giorno.

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Capitolo 2
*** La caccia ha inizio... ***


I personaggi , a parte Abelle Conor, appartengono a Jeff Davis, così come Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

 

Erano già in volo da qualche minuto , quando Garcia fece la sua apparizione sullo schermo del portatile posizionato in modo che ogni profiler riesca e vedere e sentire l'analista. Il quel periodo Penelope era ritornata ad avere i capelli rosso fuoco, i quali risaltavano la sua carnagione chiara e rendevano giustizia alla sua vivacità femminile e maliziosa.

-<< Le tre ragazze erano pulite. Niente droga , un cocktail ogni tanto con gli amici , ma niente che le renda dei bersagli facili da ottenere. Erano le figlie perfette , coscienziose e davano un sacco di soddisfazioni ai genitori. I conti in banca dei genitori sono regolari e non c'è stato nessun tipo di picco positivo e/o negativo , cavalieri miei. Niente di niente. Non ho trovato nessun scheletro nel armadio e questo mi fa pensare che le persone perfette esistano, e che purtroppo io non sono  inclusa tra di loro. - la donna si era lasciata andare e le sue parole iniziavano a diventare un monologo quasi divertente- Quindi amici miei aspetto nuovi aggiornamenti. Dalla regia , passo e chiudo. >>

Lo schermo si era spento e la squadra stava ancora pensando a cosa aggiungere al profilo del loro uomo.

-<< Reid , tu ed Emily andate dalle famiglie; cercate di scoprire le abitudini , le conoscenze e i rapporti con i genitori.>> I due assentirono.

-<< Morgan , tu e Conor andate all'obitorio. I corpi ci dicono molto; voglio tutti i dati relativi alla loro morte e ai momenti precedenti.>> Morgan ritornò a fissare il suo dossier cartaceo , mente Abelle si  impelagò di nuovo nella paura di non riuscire ad essere distaccata e fredda a causa dei corpi. Aveva paura di riattraversare un periodo di insonnia , che avrebbe inevitabilmente influenzato anche il suo rendimento lavorativo: gli altr si sarebbero accorti,  che qualcosa era cambiato e sarebbero tornati all'idea della sua inesperienza nel campo. No , non lo avrebbe permesso : sarebbe diventata di marmo , immobile , irremovibile.

-<< JJ, voglio che tu ti occupi della polizia locale : devono sentirsi capiti e cosa più importante , non sentirsi scavalcati. Siamo qui per aiutare, non per giudicare il lavoro altrui.>>

-<< Io e Rossi ci recheremo sul luogo di abbandono >>

Dopo i diversi incarichi i profiler si divisero e cercarono di di riposarsi , sia fisicamente , che mentalmente al meglio, nonostante nessuno sapesse a cosa stessero andando incontro.

Arrivati sulla terraferma  Hotchner riprese la parola: <<  Vi voglio nella stazione di polizia tra due ore, così riusciamo ad aggiornarci. Chi non riesce ad arrivare , si tenga in contatto con qualcuno. Quest'uomo è rapido e quindi stasera sceglierà un'altra vittima. Dobbiamo rintracciarlo velocemente. >> Tutti i pensieri volarono alle ragazze spensierate , le quali scaricavano lo stress scolastico , andando a ballare in qualche locale. Erano tutte in pericolo , nonostante questo, nessuno dell'unità ,pensò di diramare una conferenza stampa: avrebbe scatenato il panico tra i giovani. Una scelta come questa ti strappa via il respiro , quando si ritrova un altro cadavere; ci si sente in colpa e vuoti senza un perdono accettabile. L'idea di essere la fonte di quella vita spezzata cruentamente condiziona l'appetito , il sonno , la voglia di respirare ancora, perché ti senti  in colpa per poterlo vivere ancora , al contrario delle vittime dei serial killer.

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Capitolo 3
*** L'obitorio ***


L'obitorio era inquietante , come tutti gli obitori presenti sulla faccia della terra : neon bluastri che cercano di illuminare un poco quel ambiente di morte e desolazione, dove corpi inerti dormono, anzi giacciono su barelle metalliche fredde e desolate. Quei posti sono terribilmente pieni. Esseri umani che degradano la loro anima in un posto oscuro e lontano da ciò che si amava.

-<< Agente speciale Derek Morgan. Lei è l'agente speciale Abelle Conor: siamo del FBI. >>

-<< Questo posto è troppo affollato per i miei gusti - il medico legale , un uomo sulla cinquantina, più cinico del dovuto , gironzolava tra le barelle come se sapesse esattamente dove fossero. Abelle pensava che se Noute , questo era il suo cognome , fosse diventato cieco all'improvviso , sarebbe stato comunque capace di praticare la propria professione. Egli era l'anima pulsante del edificio , tutto ruotava intorno a lui. Non portava la fede , perciò dedicava tutto il suo tempo al lavoro , facendo del proprio meglio , ma diventando sempre più pessimista sulla condizione umana e sulla sua integralità.

- << Tutte e tre le vittime presentano sia tagli superficiali , sia pugnalate aggressive e violente nella zona superiore del busto. Tutte e tre sono morte lentamente . Dissanguamento. >> Gli occhi del medico si spostavano dalle vittime a noi e ciò mi metteva a disagio: lui era il mediatore tra i cadaveri e noi; noi agenti eravamo i mediatori tra il serial killer e i cadaveri : una sinistra prospettiva.

-<< Ha legato sia gli arti superiori che inferiori, quindi le ragazze sono state immobili per un po'.>>

-<< Questo indica che ha voluto avere dominio sulla vittima : magari è troppo esile >> Morgan si era rivolto a me , girando solo la testa  e lasciando il busto rivolto verso il medico legale. Io ero intenta a fissare Kristine Callagher, immaginandomi la sua vita da universitaria; nonostante ciò risposi:

-<< Indica anche che ha voluto avere qualche specie di legame con le sue vittime.>> Il medico intervenne:

-<< Se si riferisce alla violenza sessuale , lo nego assolutamente: non sono state stuprate. >>

Uscendo finalmente dal obitorio , misi gli occhiali da sole sul mio naso romano: fui copiata da Morgan , il quale stava ricevendo una chiamata, mise il vivavoce e fummo entrambi investiti da una voce irritata e stanca .

-<< Ragazzi , vi voglio subito in centrale:abbiamo una nuova vittima. Si cambia schema e ho bisogno di Abelle per questo >>

All'inizio mi preoccupai enormemente della situazione che si sarebbe creata , ma in seguito avrei ringraziato Hotch a vita per avermi messa in quella determinata posizione. Lo avrei davvero fatto.

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Capitolo 4
*** FBI: mani in alto! ***


-<< Sembri veramente una squillo! >> Sinceramente il commento di Reid non giovava molto alla mia autostima, ma in questo contesto non importava.

-<< Ragazzino , tu non sai neanche cosa siano le squillo >> Morgan ,passando , scompigliò i capelli del dottore ,il quale stava ingenuamente giocando sulla sedia girevole. I volti ammirati di tutti mi lasciavano intendere di aver sbagliato qualcosa. Forse il vestitino brillantinato non era così adatto alla situazione, ma dopo il commento di Rossi , sorrisi debolmente :

-<< Se mai avessi avuto una figlia e si fosse vestita così per qualche avvenimento , l'avrei rinchiusa in casa per il resto della sua vita . Davvero i giovani d'oggi si vestono così? >> Mi sembrava di essere caduta in un'altra epoca. Dove era vissuto negli ultimi vent'anni? Bah , non diedi voce ai miei pensieri.

-<< Ignorali Abelle , sei uno schianto! >> Ringraziai con un cenno di testa Emily e mi sedetti al tavolo per aggiornare tutti sull'operazione.

Grazie al profilo geografico abbiamo escluso molte discoteche dai prossimi attacchi , perciò Hotch ha pensato di rischiare ,mandandomi sotto copertura in una delle due discoteche attenenti al nostro profilo.

-<< Ho lo spray al peperoncino in borsa per ogni evenienza. So mimetizzarmi dentro una discoteca: ne ho frequentate abbastanza - i miei colleghi non erano sorpresi e perciò continuai- voi state nel vicolo dietro la discoteca: sarà lì che porterò il mio adescatore. Il resto lo sapete benissimo anche voi , non bisogna aggiungere altro. Inoltre , non voglio nessuno all'interno del locale per ovvie ragioni. >>

Morgan si mosse davanti a me e rispose:

-<< E quali sarebbero le tue "ovvie ragioni"? >>

-<< Non riuscireste a sembrare meno agenti dell'FBI neanche se vestireste costumi da clown. Voi avete i comportamenti dei federale. Caso chiuso >> Derek sorrise , e notai sulla faccia di tutti un sorriso amaro.

-<< Questo lo disse anche Gideon. >> Una sfumatura di voce uscì dalla bocca di Reid e mi resi conto di aver portato a galla ricordi amari, perciò diedi inizio alla partita.

 

La musica era altissima , suoni computerizzati e odore di sudore impercettibile ronzavano dentro la discoteca. Luci verdi e blu regnavano costantemente , mentre quelle rosse e gialle possedevano ruoli marginali. Era davvero affollato. Ragazzi di ogni età , sesso e nazionalità davano prova della loro bravura sulla pista da ballo. Decisi di andare a prendermi un drink , per continuare la mia ricerca indisturbata. Pessima scelta. Fui abbordata da ventenni ubriachi marci. Declinai gentilmente ogni proposta e finii il mio bicchiere. Ritornai sulla pista da ballo , ma improvvisamente sentii degli occhi puntati nella mia direzione. Avvistato: uomo affascinante dai trenta ai trenta cinque anni, alto circa un metro e ottanta e senza compagna. Vedevo nei suoi occhi che voleva me. Non so come mi avesse scelta nella mischia , ma aveva puntato me. Lui era il carnefice e io la sua preda, con una piccola eccezione: ero entrata nella sua mente prima di allora e potevo manipolarlo a mio piacimento.

-<< Visto >> Aggiornai gli altri. Ricevetti come risposta un "Brava" vago , ma desideroso di azione , da parte di  Morgan.

-<< Hei , come mai tutto solo? >> Lui sorrise : aveva un sogghigno beffardo sulla faccia.

-<< Sono alla ricerca di una compagna , tu? >>  Frase sbagliata , amico mio .

-<< Io mi sentivo sola , perciò ho deciso di uscire. Sai, l'università mi ha allontanato dalla mia famiglia e ho bisogno di distrazioni per non provare nostalgia >>

Brava così Abelle , incuti tenerezza. Sei una ragazza innocente, alla ricerca di un'avventura.

-<< Quindi non hai nessuno in zona? >> Tasti il territorio eh? Porco maiale.

-<< No , sono sola soletta. >> Lui sorrise e mi offri un altro drink. Decisi che uno poteva bastare , perciò assunsi l'identità di una persona  astemia. Dopo vari argomenti mi fece la fatidica proposta:

-<< Senti , qui la musica è assordante - cosa assolutamente vera- che ne diresti se uscissimo da qualche parte a conoscerci meglio? >> Sorrisi determinata e mi resi conto di avere la scintilla della vendetta nello sguardo. Pagherai  per tutte le tue fantasie , maledetto. Pagò i drink e ci avviammo nel vicolo, dove i ragazzi stavano aspettando il loro UNSUB. Non appena fummo usciti dal locale, fui travolta da una situazione chimerica. Ero affiancata da otto diverse pistole : alla mia destra c'erano Reid, Morgan , Rossi e Hotch ; alla sinistra del mio amichetto altre quattro pistole avanzarono e si direzionarono verso i miei colleghi. Udii solo un unico urlo , cantato da otto voci diverse, alcune femminili , altre maschili :

<< FBI , mani in alto! >>

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Capitolo 5
*** Si mescola. ***


 

Erano passate diverse ore da quando la trappola non aveva funzionato a dovere , visto la presenza sulla scena di un'altra squadra dell'FBI, per precisare meglio, la squadra di Sam Cooper, che a detta di Garcia era una leggenda. Io non lo avevo mai sentito nominare , comunque. Ed il solo fatto che avessero mandato tutto in frantumi ,mi rendeva particolarmente nervosa ed irritata con i nuovi ospiti.

-<< Mick Rawson>>. La mia "preda" si era dimostrata ad essere un ex agente dei Servizi Segreti inglesi, affascinante , narcisista , un tiratore scelto e un gran rubacuori. Fantastico. La sua mano stava tesa, aspettando che la mia l'afferrasse.

-<< Piacere>> aggiunsi e mi girai per prendere il caffè preparato da Morgan per me. Derek mi sorrise e depose una mano sulla spalla. Tutti mi avevano detto che comunque avevo fatto un gran bel lavoro.

-<< Inutile>> avevo aggiunto alle loro parole e nessuno si è degnato di addizionare altro .Forse perché avevo ragione. La pista si era di nuovo freddata e nella mia mente tutto il disastro si associava e si collegava direttamente all'intrusione della cellula rossa.

-<< Erin Strauss non ci ha detto nulla del vostro caso>> Anche Hotchner sembrava irritato, ma a differenza mia attribuiva tutte le colpe al capo.

-<< I casi non erano collegati e l'ultima volta che abbiamo lavorato insieme, le abbiamo disubbidito>> Scorsi un sorriso amaro sulle bocche dei due agenti supervisori. Non sapevo di che caso stessero parlando e sinceramente non mi importava molto in quel momento. Ero ancora davanti al tabellone a fissare la mappa degli spostamenti del nostro uomo , quando Mick Rawson si affiancò e decise di tracciare sulla mia mappa gli spostamenti della loro donna killer. Entrambi avevamo sbagliato a pensare che l'altro potesse essere il soggetto ignoto. Avevamo entrambi voglia di finire il caso , di chiuderlo  e quella scintilla era stata involontariamente recepita come segnale di sociopatia. Come ho fatto a sbagliare? Mi girai velocemente verso la sala e , quasi come se fossimo in uno spazio aperto, urlai:

-<< Penso che i due casi debbano essere risolti separatamente>> Tutti si fermarono sorpresi e mi fissarono. Sperai che avessi ragione , ma nonostante tutti capii che due serial killer in una città si sarebbero di sicuro scontrati e che le nostre probabilità di scovarli crescevano notevolmente e mi resi conto di quanto egoista fossi stata a urlare la mia opinione in pubblico. La verità era che non volevo lavorare con altra gente, che non conoscevo e che di conseguenza non mi aveva mai mostrato di sapersi fidare degli altri. La mano ferma di Hotchner aveva posato la sua tazza di caffè sul tavolo e la sua voce regnò nella sala:

-<< Non sono d'accordo: i due S.I sono nella stessa città e ogni squadra ha bisogno di aiuto, perciò uniamoci e diamoci una mano. Non voglio dare altre brutte notizie a delle famiglie>>

Tutti si mossero verso i diversi fascicoli ; ognuno voleva avere informazioni dell'altro caso e io rimasi paralizzata davanti alla situazione. Mi svegliai solo quando Hotch mi si parò davanti e con un sorriso aggiunse :

-<< Tu lavorerai con Mick: fatti dare tutte le loro informazione e aggiornalo sul nostro caso. Tienimi costantemente informato...>>

-<< Ma il mio partner è Morgan...>> aggiunsi con una voce limpida , quasi infantile.

-<< Le squadre si mescolano, dobbiamo elaborare i profili per entrambi. Al lavoro >> nonostante Aaron avesse continuato a guardarmi , gli ultimi suoi ordini erano stati dati a tutti i presenti. Mi misi una mano sulla fronte per scacciare dentro il forte senso di confusione e disagio che si era creato e mi girai verso il mio nuovo partner, il quale si era appollaiato su una sedia e stava leggendo un nostro fascicolo. Alzò la testa improvvisamente, essendosi sentito osservato, e mi sorrise gentilmente. Scrollai impercettibilmente la testa per riprendermi. Quell'uomo era troppo affascinante.

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Capitolo 6
*** - ***


<<  Allora cosa abbiamo?  >> mi chiese, alzando la testa .

-<<  Tre giovani ragazze di 23,19 e 18 anni sono state trovate vicino all'autostrada per Newton. Hanno subito molteplici coltellate ante mortem sulla zona anteriore del busto , all'altezza del seno. Nessuna violenza sessuale , ma le coltellate potrebbero assumere ,all'interno della malata mente del S.I, questa visione. Pensiamo che sia sui trentacinque anni e che abbia un ruolo ben posizionato nella società , in quanto è disposto a passare le sue serate in discoteca per trovare prede. E' un ottimo oratore e suggerisce affabilità ,visto la disponibilità delle ragazze a seguirlo; inoltre può avere un aspetto affascinante e piacevole, che sia in grado di attirare giovani ragazze.    >> Descrizione ottimale del caso ,accompagnato da giri di fogli nel fascicolo, ha introdotto l'agente nel mio lavoro.

-<<  Quindi sono affascinante? >> Alzai lo sguardo per rendermi conto se egli avesse veramente aggiunto quella domanda alla fine del mio discorso.

-<<  Scusa?  >>Lo guardai sbigottita.

-<<  Tu pensavi che io fossi il tuo serial killer .  >>

-<<  E tu pensavi che io fossi una sociopatica , quindi penso che potremo definirci pari. Ora descrivimela.  >> Tagliai corto e attesi impaziente il loro profilo. Mick si alzò in piedi e cominciò a gesticolare ,parlando :

-<<  Noi pensiamo che sia un soggetto molto instabile: dovrebbe avere intorno ai 25-30 anni e ,come il vostro uomo , è una brava oratrice,tanto che potrebbe manipolare la gente. E' misteriosa e attira molto i giovani pieni di testosterone , magari promettendo loro una serata memorabile. Pensiamo che abbia dei precedenti, come bullismo e problemi in generale con le autorità o con i genitori , visto che si crede invincibile. E' sfrontata ed è molto sadica: le piace vedere il dolore. Può essere una fumatrice , visto che sulle nostre due vittime , Matthew Florendge e Corlin Harber , abbiamo trovato tracce di piccole ustioni circolari.  >>

-<<   Spegne le sigarette sulle vittime?  >>

-<<  E' una delle ipotesi...  >> Gli feci un gesto con la mano per farlo continuare.

-<<   Come il vostro uomo , abbandona i corpi in zone trafficate : potrebbe indicare sia voglia di essere trovata ,che totale mancanza di rimorso, il che è coerente con il sadismo; insomma ,non si vergogna di ciò che sta facendo in città.  >>

-<<   E tu pensavi che fossi io? E' bello essere scambiata per un'assassina senza cuore...  >> risposi sarcastica e Mick mi donò un sorriso beffardo : <<  Hai ragione, siamo pari  >>.

<<  Tutti intorno al tavolo : scopriamo tutte le ipotesi.  >> Hotch ci richiamò e in due secondi tutti stavano fissando i fascicoli presenti sul mobile.

-<<  Sappiamo che entrambi amano le discoteche e che si trovano al loro agio lì, visto che tutte le vittime , di entrambi i casi , erano stati visti l'ultima volta in quel tipo di ambiente. Cos'altro gli accomuna?  >> Cooper diede il via allo scambio di informazioni. Così presi la parola e continuai:

-<<  Entrambi dimostrano poca efficienza nell'abbandonare i corpi; può essere scambiato per  segno di sfida alle autorità o semplice voglia di sbarazzarsi di qualcosa che non serve più?  >>

-<<  Magari entrambe: pensateci-aggiunse Morgan- il nostro uomo  non dovrebbe , almeno secondo il profilo , avere problemi con ciò che lo limita ,in qualsiasi modo , mentre la ragazza detesta le convenzioni , secondo voi.  >> Notai uno sguardo di assenso su tutti i volti.

-<<  E se si fossero già uniti e avessero già iniziato a dividersi i ruoli?  >> Chiese il Profeta.

-<<  Allora dobbiamo aggiungere ai due profili separati, il profilo del gruppo e dedicare più attenzione all'ultima vittima. Al lavoro  >> Riprese Hotchner.

Mentre le due squadre cominciarono ad analizzare questa nuova pista , un'altra ragazza non riuscì a non saltare il coprifuoco del dormitorio universitario.

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Capitolo 7
*** Capire ***


Le ipotesi pensate dai profiler si rivelarono giuste quando, la mattina dopo, trovarono Rosita Descantis una sudamericana ventiduenne magra e minuta. I suoi occhi lunghi sembravano spaghetti al nero di seppia, tanto erano lisci. Rawson era già sulla scena del ritrovamento del cadavere, quando Morgan svegliò Adele, bussando energicamente alla sua camera d’albergo, la numero 230. La ragazza prese i suoi occhiali da sole e si precipitò sul posto, sentendosi in qualche modo colpevole e anche irritata per non essere stata avvisata prima di quel agente egocentrico. Arrivata, ella sollevò la banda giallo e nera e si fermò ad una certa distanza dal corpo, per poterlo osservare meglio. Mick Rawson non c’era. La vittima era distesa sulla schiena, i capelli incorniciavano il pallore della pelle ormai fredda ed inerme. Gli occhi erano chiusi, particolare interessante solo se nessuno ha toccato il corpo prima del suo arrivo. Dubitava tutto ciò, in quanto le era già stato comunicato la presenza del agente di Cooper. L’erba verde e appuntita sembrava seta vicino al corpo, sembrava che lo stesse accarezzando, consolandolo nel riposo eterno. Adele stava ormai ferma così da cinque minuti e la pace del parco la immobilizzò ancora per qualche tempo. Tutto era cullato dal lieve venticello, gli alberi, le foglie, persino i capelli della ragazza e se ci si concentrava meglio si riusciva quasi a sentire i passi degli S.I, ignorando drasticamente i rumori della polizia locale. Era stato scelto di nuovo un luogo pubblico, facilmente accessibile, dove si può essere chiunque si voglia, senza destare alcun sospetto. A causa della statura il corpo della ragazza non doveva pesare molto, quindi bastava che ci fosse solo uno degli S.I sulla scena. L’altro non era necessario, avrebbe attirato l’attenzione. La donna. Era stata la donna a trasportare il corpo fino a lì. Lei, che si è imposta sull’uomo, ha avuto il controllo di tutto fino alla fine. Però Adele non riusciva a comprendere come mai la donna avesse chiuso gli occhi alla vittima. Era sociopatica, non provava compassione o rimorso, lo faceva per sentirsi libera. Che Adele si fosse sbagliata e ci fosse stato anche lui sulla scena? Insieme o separati?

-<< Hai paura? >> un soffio di voce rauca arrivò tempestivamente all’orecchio della profiler, che si destò improvvisamente e rabbrividì. Mick Rawson era dietro di lei, soddisfatto del brivido che aveva visto correre sulla schiena di lei e che si è protratto nel tempo sulla nuca, fino a spegnersi progressivamente tra i suoi capelli.

-<< No, stavo pensando. >> Rispose.

-<< A cosa? >> Il profiler aveva incrociato le braccia al petto, facendo vedere le vene che si intrecciavano con i muscoli.

-<< Non ha segni di bruciature, perché? >>

-<< Bastano i tagli per torturare una persona. >> Scosse la testa.

-<< E se lui le avesse impedito di bruciarla? >>

-<< L’S.I? Pensi che Lui si sia appropriato della vittima, sai mettendo solo la sua firma, facendola quasi diventare sua? >>

-<< Non so –ammise Adele – mi sembra solo …strano. >> La conversazione fu interrotta da un leggero squillo di un telefono. Mick rispose senza guardare chi fosse. Chiuse gli occhi a lungo, guardò in basso, si massaggiò la tempia e salutò Cooper con un “Arriviamo”. C’era un’altra ragazza scomparsa. Stavano degenerando entrambi e le due squadre erano ancora in alto mare. Per l’ennesima volta Adele pensò che poteva esserci lei come vittima, se non avesse scelto di intraprendere quella carriera. Un altro brivido la percosse, ma era diverso da quello creato dalla voce di Rawson: questo era freddo, ghiacciato, rigido. Mick se ne accorse e con una leggerezza soffice, le prese il braccio e diede una veloce carezza, tanto per farle capire che non sarebbe stata sola. Fece un segno con la testa ed entrambi partirono meticolosamente alla centrale per aggiornare ed essere aggiornati.

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Capitolo 8
*** Condividere ***


-<< Flora Brewton, 24 anni, vista l’ultima volta fuori dalla discoteca Mystic, a due isolati dalla centrale. >> Gli occhi di tutti si socchiusero per un attimo pensando al fatto che il tutto è accaduto così vicino a loro.

-<< Dobbiamo trovare un motivo che spieghi le ferite al busto - aggiunse Conor – secondo me in questo modo possiamo arrivare al soggetto ignoto maschile. >>

-<< Sono d’accordo – condivise Cooper – ma sono convinto che si deve parlare con gli amici ed i famigliari dell’ultima vittima. Perciò propongo di dividerci: Reid, focalizzati sul profilo geografico, mentre Conor e Mick lavorate sulle cause dei tagli. Gli altri interroghiamo e parliamo con i conoscenti di Flora. >> In meno di due minuti rimasero nella stanza solo Mick e Abelle, Reid era scomparso da qualche parte a riflettere in solitudine.

-<< Perché i tagli sul seno? >> Mick si girò bruscamente a fissare Abelle. Ma nessuno parlò. Non riuscivano a comprendere: non era una questione sessuale, si sarebbe focalizzato sulla parte bassa dell’addome. Abelle si alzò dalla sedia e si affiancò a Mick, davanti al tabellone, osservando le foto delle vittime. Dovette chiudere gli occhi per un istante, prima di superare l’ansia dei suoi futuri incubi. Mentre stava riposando e rilassando la fronte, un movimento della testa fece sobbalzare Rawson, che all’improvviso si preoccupò veramente della salute della sua nuova partner.

-<< Conor, tutto bene? >>

-<< Il seno. I tagli più profondi sono sul seno. – iniziò Abelle, senza rispondere a Mick- gli altri presentano incertezze, sono superficiali. Ho un’idea. Chiama Garcia. >> Rawson detestava ricevere ordini, ma sembrava che Conor si fosse illuminata e avesse intrapreso una strada chiara solo a lei, perciò chiamò Garcia, senza indugiare oltre.

-<< Le mie dita saranno più veloci della luce per voi. Ditemi tutto! >>

-<< Garcia, potresti vedere quanti casi ci sono stati circa vent’anni fa di morti causate da tumori al seno? >>

-<< Area di Boston, tesoro mio? >>

-<< Anche città nei dintorni >> Mick si stava illuminando, a sua volta. Era entrato in sintonia con Conor, capiva la sua idea e per il momento sembrava la più logica. Le sue braccia appoggiavano sul tavolo e mantenevano il corpo ad una certa distanza dal telefono, messo in vivavoce, stando attento a ciò che Garcia stava dicendo.

-<< Troppe, ragazzi. Mi dispiace. >>

-<< Quante donne avevano un bambino dai dodici ai quindici anni, quando morirono? >>

-<< Ristretto il campo: sono circa 300. Il tumore al seno è una delle principali malattie che colpiscono le donne. >>

-<< Ottimo lavoro Garcia, appena Reid finirà il profilo geografico, ti daremo altri campi da inserire. >>

-<< Passo e chiudo>>

-<< Ottima intuizione ragazza >> Mick sorrise e Abelle ricambiò la gentilezza. Il pomeriggio passò senza ritrovamenti di cadaveri e i federali crollarono tutti nelle loro rispettive stanze, verso le 22.

Ma in piena notte Conor si svegliò madida di sudore, urlando. Si ritrovò seduta sul letto a gambe incrociate e restò ferma così per alcuni istanti. Poi, quasi per inerzia si buttò giù e si avviò verso l’unica porta dell’albergo che in quel momento sarebbe stata aperta solo per lei. Bussò e l’uomo le aprì, sorridendo paternamente.

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Capitolo 9
*** Incubi ***


-<< Sono tornati Derek! Pensavo fossero andati per sempre, ma sono tornati e io non so più come agire. >> L’uomo mezzo assonnato l’aveva invitata a sedersi su una poltroncina e lei si era quasi inglobata in essa, continuando a piangere disperata. Odiava farsi vedere così vulnerabile, soprattutto con i suoi colleghi, ma Morgan era stato l’unico a darle dei consigli per scacciare i suoi incubi. Anche il resto della squadra si era ovviamente interessato all’argomento, ma notando la volontà di Abelle di non aprirsi, hanno continuato a mantenerla sott’occhio, mediante anche informazioni ricevute da Morgan.

-<< Che cos’hai sognato? >>

-<< Ero in uno scantinato; era umido e stavo tremando per il freddo, ma soprattutto per la paura. La luce era completamente assente, ma alcuni fasci di chiarezza mi permisero di percepire l’ambiente. Non so come, ma ero consapevole del posto dove mi trovavo. C’era odore acerbo di muffa e mi sentito soffocare per la mancanza di aria; i polmoni chiedevano sempre più aria che io non riuscivo a soddisfare. Questo scarto mi era così penoso che mi sono raggomitolata in un angolo. Ho chiuso gli occhi e all’improvviso mi sono resa conto che qualche altra forma vitale stava condividendo quello spazio angusto con me. Ero terrorizzata Derek! Ero assolutamente incapace di muovermi e di avere quella dinamicità tipica dei momenti pericolosi; come se l’adrenalina mi si fosse ghiacciata nelle vene ed il mio corpo lottasse per riscaldarla e farla defluire. La presenza si era manifestata attraverso delle ombre nel buio. Erano giganteschi ratti grigi, aventi occhi marroni scuro. Ma nonostante questo colore, erano stranamente limpidi. Arrivarono circa quindici animali ed in qualche modo riuscirono a stendermi su una barella. Ero completamente legata ad essa; non riuscivo a muovermi e continuavo a lottare, a piangere, a urlare, ma tutto ciò che percepivo era la loro pelle calda. Poi mi ricordo solo di essermi svegliata, urlante sul letto. >> Gli occhi rossi testimoniavano disperatamente l’ansia e la paura della ragazza e Derek ne fu talmente commosso che l’abbracciò parecchie volte, sussurrando un leggero :<< Sono qui >> e lei con un leggero movimento accolse questi segni d’affetto, che quasi come il vento riempirono zone di bassa pressione sanguinea. Il sudore freddo l’aveva portata a sentire un gelo improvviso e Morgan le offrì una coperta, che lei accolse cordialmente. I due amici parlarono a lungo dei problemi notturni di Conor e si addormentarono sulle rispettive poltrone, arrivando al mattino ad essere colpiti da un mal di schiena prevedibile. La squadra di profiler capirono subito che gli incubi della ragazza si erano ripresentati la notte e sostennero e ringraziarono Morgan portandogli parecchi caffè nella giornata. Nonostante i killer non si fossero, fortunatamente) attivati nella giornata successiva, Abelle continuò a pensare ai suoi sogni e capì l’importante influenza del caso sul loro ri-attivamento. Le ragazze uccise avevano quasi la sua stessa età ed il terrore di morire così giovane l’aveva sempre terrorizzata. Voleva fare diverse esperienze, lavorare, essere indipendente, magari trovare il vero amore, ma morire, no, non era ancora nei suoi programmi.

-<< Problemi di insonnia partner? >> Rawson era splendente come non mai. Aveva un aspetto riposato e scattante, tutto al contrario di Abelle.

-<< Puoi ben dirlo >>

-<< Ti fa bene staccare da tutto questo, di notte intendo. >> Conor arrossì leggermente, in quanto non riusciva a capire dove Mick volesse andare a parare.

-<< Non pensare male agente, mi riferivo al dormire >>. Abelle si diede della stupida per non esserci arrivata immediatamente, ma per “cadere in piedi” rivolse un indifferente: << Scusa che hai detto? Non ti stavo più ascoltando. >>

-<< Niente che ti possa interessare. Torniamo al lavoro, però prima promettimi di accettare un mio consiglio: funziona come un sedativo. – gli occhi increduli della ragazza si rivolsero a Rawson , che rispose con un semplice – stasera alle nove e mezza davanti alla mia camera. Non farti aspettare. >> Lei ci rifletté su tutta la giornata, nonostante lavorasse anche al caso e quando arrivò l’orario stabilito e la porta si aprì, non le veniva da crederci.

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Capitolo 10
*** Incubi-sogni ***


L’agente speciale Mick Rawson stava appoggiato alla porta, come se questa non riuscisse a sostenersi da sola. I capelli incorniciavano il viso, facendosi aiutare dalla barba incolta. Le braccia muscolose suggerivano un allenamento costante. Inoltre la maglietta ed i pantaloncini scuri svelavano il misterioso del suo sedativo notturno.

-<< Io non corro >> Abelle stava già tornando nella sua stanza col passo veloce ed un sorriso malizioso sul volto. Mick l’aveva acchiappata da una spalla e, facendola girare, l’aveva guardata negli occhi.

-<< Fidati di me; ho provato la stessa tua angoscia, svegliandomi di notte e urlando in una stanza vuota e fredda. Uscire, fare due passi, magari accelerare il ritmo ti permette sia di stancarti che di scrollarti di dosso tutte le pesantezze accumulate nella giornata. Ora va’ e cambiati. Tra cinque minuti ti voglio scattante davanti alla mia porta. >> Abelle acconsentì controvoglia e dieci minuti dopo stava cercando di tenere il ritmo di Rawson. Inutile dire che non era all’altezza, nonostante la sua dinamicità, quell’uomo la stava distruggendo fisicamente ed il respiro sembrava sempre più affannoso e fluido: l’aria stava attraversando ogni particella del suo apparato respiratorio, ma ad ogni centimetro in più sembrava che tutto diventasse sempre più impossibile.  Mick se ne accorse, ma non rallentò, né si fermò, anzi sembrava che aumentasse la velocità nei momenti più duri. Abelle si concentrò sul respiro, sul sudore che ormai stava scendendo sul viso, sui suoi capelli che avrebbe dovuto rilavare nello stesso giorno e sul fatto che Rawson avesse ragione. Pensare a non mollare, a dimostrare la sua potenza muscolare e la sua resistenza all’agente, la distraeva dai suoi incubi. E la stancava fisicamente. Venti minuti dopo stavano già rallentando l’andatura e si fermarono sotto un albero, in un parco sconosciuto. Senza fare qualsiasi movimento riconducibile allo stretching, Abelle si buttò, anzi meglio dire si tuffò sull’erba e rimase immobile per qualche minuto.  Mick trovò una panchina di fianco alla pianta ed inizio a rilassare i muscoli e a sorridere, vedendo la stanchezza fisica della donna.

-<< Ma te non corri mai? >> Ottenne un gemito come risposta e si dovette accontentare. Mosse alcuni passi e si sdraiò parallelamente a lei. Abelle sentiva l’odore semplice e caldo del sudore; non era troppo forte, da non riuscire a sopportarlo. Si accostò anche lei vicino a Mick e lo guardò per un po’ di tempo.

-<< Non mi piace correre >> ammise sorridendo. << Lo trovo monotono. >> Mick sollevo le sopracciglia, come se fosse rimasto sorpresa, ma poi, riabbassandole, sorrise dolcemente.

-<< Dovrai iniziare a fartelo piacere, almeno finché i tuoi incubi non svaniranno. >> Entrambi notarono che l’atmosfera stava diventando ormai troppo intima; il buio, il silenzio, lo sfavillo delle stelle coloravano le loro sensazioni.  Rawson fu il primo ad intervenire:

-<< Dovremo tornare indietro, ci serve un po‘ di riposo. >> Abelle annuì ed, aiutata dall’uomo, si rialzò in piedi e lo seguì fino all’albergo. Lo accompagnò davanti alla camera ed imbarazzata, lo salutò infantilmente con la mano, sussurrando un grazie appena percettibile.  Lui sorrise e le augurò Sogni d’Oro.

Aveva avuto di nuovo ragione. La notte era passata senza incubi, senza sudore e senza urla. La mattina dopo era carica e determinata a fare passi avanti nel caso.

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