Cold cafe.

di A n o n y m o u s Rei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. I'm pregnant. ***
Capitolo 2: *** 2. I'll be father. ***
Capitolo 3: *** 3. Names. ***
Capitolo 4: *** 4. Love. ***
Capitolo 5: *** 5. Photos. ***



Capitolo 1
*** 1. I'm pregnant. ***


Cold cafe.

 

1. I'm pregnant


Harry era appena tornato da lavoro e aveva trovato Charlotte seduta sul tappeto della sala a guardare un film mentre mangiava il gelato.
“Ciao amore” le aveva sussurrato, scompigliandole i capelli e lasciandole un bacio tra essi.
Poi si era diretto in cucina per bere un bicchiere d’acqua.
Nemmeno il tempo di arrivare al bicchiere e poi alla bottiglia che la voce squillante di Charlotte lo aveva colpito in pieno.
“Ehy Harry sono incinta.”
Mentre glielo diceva aveva alzato gli occhi, giusto il tempo di vedere la sua reazione.
E, diamine, Harry non sapeva se ridere o piangere per la felicità, stava per diventare padre.




















Angolo autrice.

Eccomi qui con la prima di sette di queste cose dolciose e pienamente diabetiche, tutte dedicate a Lot, ovviamente.
E a chi se no?
La cosa era partita come una banalissima one shot e poi mi sono trovata a scrivere sette di queste drabble, perchè glielo devo.
Sfido chiunque ad ascoltarmi all'una e mezza di notte, mentre deliro in una delle mie solite crisi di personalità. (si ogni tanto mi capita.)
Quindi sta mattina ho preso in mano matita e carta e sono venute fuori queste.
Doveva essere dieci, ma preferisco il sette e quindi sette e stato.

Aggiorno una volta al giorno.
A domani.


-Rei.


 

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Capitolo 2
*** 2. I'll be father. ***


Eccoci al capitolo due, come promesso, il girono dopo il primo.

2. I'll be father.


 

Sono cose che si metabolizzano con calma. Essere padre è un arduo compito e Harry non vuole farsi trovare impreparato.
Vuole essere un ottimo padre per il suo bambino, o bambina?, non come suo padre aveva fatto con lui e sua sorella.
Dopo due mesi dalla scoperta della gravidanza di Charlotte, Harry, aveva già letto dodici libri sulla gravidanza, sei sull’allattamento e svariati su come tenere comportarsi durante la gravidanza.
Charlotte aveva seriamente iniziato a pensare che fosse lui quello incinto, nemmeno lei.










Angolo autrice.


Solo,ecco a te Lot. 
Spero che non ti scotti troppo al mare, sono curiosa di vedere quegli screen, poi.
Così posso farmi due risate!

 

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Capitolo 3
*** 3. Names. ***


In ritardo, forse nemmeno con un valido motivo.

3. Names.




Era stata una lotta fin dall’inizio, per il nome del bambino.
Se fosse stato maschio si sarebbe dovuto chiamare Edwin, a dire di Harry.
Charlotte lo trovava patetico e ridicolo come nome.
Ancora peggio era andata con quello femminile, Light.
Ma chi avrebbe chiamato la propria figlia luce?
Solo un decerebrato dolce come la panna, aveva chiarito Lot a sua madre.
“E si dia il caso che Harry è entrambe le cose, mamma.”

Quando, poi, si era scoperto che erano due e non uno solo, Harry avrebbe voluto strappare “Il Libro dei Nomi” perché ora sarebbe stato il doppio difficile scegliere i nomi.


Una sera, mentre guardavano un documentario sull’Alaska mangiando il gelato, Charlotte ebbe l’illuminazione.
“Si chiamerà Alaska.”
Harry non aveva nemmeno trovato la forza di ribattere perché quel nome gli piaceva, non quanto Light, ma era comunque un bellissimo nome.
“E il maschio, Lot?”

C’erano voluti ventuno giorni per arrivare a Cameron.

Non sapevano nemmeno come ci fossero arrivati.

Ma Charlotte che alzava in aria il cucchiaio contro Harry perché gli aveva appena detto che no, non avrebbe chiamato suo figlio come il primo ministro inglese l’aveva fatta intestardire ancora di più.

E alla fine Harry aveva ceduto agli occhi troppo belli e azzurri di Charlotte e Cameron era stato.
 




















Angolo autrice.

In straritardo, scusate.
Sabato sono stata al lago e domenica non è stata proprio giornata.
E oggi, beh.. oggi è stato quello che è stato, è Lot?
Ma ce la faremo.
Ti voglio bene.

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Capitolo 4
*** 4. Love. ***


Questo è un capitolo un pò così, nulla di drammatico, anzi.
Solo che mi fa una strana sensazione.




"Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio, perchè forte come la morte è l'amore."



4.LOVE.

 


Harry aveva sempre creduto che non avrebbe mai amato nessun’altra donna nella sua vita esclusa Charlotte.

Poi era arrivata Alaska, una massa indefinita di capelli ricci e un sorriso più luminoso del sole e Harry si era dovuto ricredere.

Perché quella bambina era qualcosa di spettacolare, in qualsiasi gesto facesse.

Anche il suo pianto suonava come una dolce armonia, ogni tanto.

Poi c’era Cameron, il suo ometto, che giocava sempre con il suo papà.

Che voleva sempre aiutarlo in qualsiasi cosa e con Charlotte cucinava degli ottimi pranzetti che si portavano in giro quando andavano a fare i picnic.

Harry pensava di poter amare una sola donna nella sua vita, poi aveva visto Alaska.

Charlotte pensava che Harry sarebbe stato l’unico uomo della sua vita, poi aveva stretto tra le braccia Cameron.















Angolo autrice.

Ciao Lot,
scrivo uno spazio autrice un pò particolare, per questo capitolo.
Forse non c'è una ragione precisa o forse si.
Non lo so nemmeno io.
Ma questa flashfic mi ha toccato dentro a scriverla, forse hai anche capito il perchè.
Ti voglio bene, non dimenticarlo mai.




Ora scrivo un pò anche a te, che hai sempre odiato i bambini. 
Mi avresti buttato fuori di casa pur di non adottarne uno.
Ti sembrerà stupido, ma mi manchi.
E non lo so nemmeno perchè ti sto dedicando questo cazzo di angolo visto che non siamo più niente.
Un pò era quello che speravo per noi, questo.
Ma sai, mi hai sempre detto di non illudermi e io come una cretina l'ho fatto.




-Rei.

 

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Capitolo 5
*** 5. Photos. ***


5. Photos.


Negli anni Charlotte e Harry avevano riempito la casa di fotografie loro e dei loro figli.
C’erano foto di quando Cameron e Alaska erano ancora in fasce a quando si erano diplomati, c’erano quelle dei matrimoni e dei battesimi dei figli.
Ogni angolo della casa ricordava un periodo della vita della famiglia Styles.
Alla morte dei coniugi i figli non riuscivano più ad entrare in casa senza essere sommersi da maree di ricordi che facevano stare male Alaska quanto Cameron.
Un pomeriggio, però, si erano decisi a svuotare quella casa troppo piena di ricordi e fotografie.
Avevano deposto tutto in uno scatolone e ci avevano applicato sopra l’etichetta:”Ogni fotografia rappresenta ciò che eravamo, siamo e saremo.”













Angolo autrice.

Scusatemi tutti (scusa Lotç__ç), ma non avevo ancora pubblicato qualcosa di agnst e mi iniziavano a prudere un pò le mani, sapete come è, abitudine.
Vorrei ringraziare Martonicaisforever per aver recensito il capitolo precedente :)

-Rei

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