Never ever give up

di Seekerofdreams_
(/viewuser.php?uid=261874)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Capitolo uno





 

Ancora una volta finisco con la schiena contro il muro, odio la scuola, odio essere presa in giro ogni santo giorno dai miei compagni.
Abbasso la testa cercando la forza di rialzarmi, mi fa male tutto eppure torno in piedi, mi massaggio leggermente la schiena prima di fulminare con lo sguardo quegli esseri viscidi che mi ritrovo come compagni di classe.
"Hai finito?" chiedo a quello che si considera il capo.
"E' inutile che provi a reagire, sei solo una stupida illusa!" mi dice cattivo.
Non riesco a rispondere che la professoressa fa il suo ingresso in aula, ci guarda, sa tutto eppure fa le orecchie da mercante, sbuffo sedendomi nel mio posto vicino alla finestra.
Guardo fuori e la pioggia battente mi ipnotizza con il suo ritmo costante, sono all'ultimo anno del liceo, presto mi lascerò tutto alle spalle, ne sono sicura.
Riporto lo sguardo sul banco, tiro fuori il diario dalla borsa, quel rettangolino pieno di fogli è parte della mia vita, ci scrivo sopra tutto quello che mi passa per la mente...o quasi tutto!
Lo apro e rido per l'immagine che ho attaccato tra la copertina rigida e la prima pagina.
Niall, Liam, Louis, Harry e Zayn con delle espressioni buffe addosso.
"Ancora quei froci?" commenta lo scemo di turno.
Non rispondo, non ne vale la pena, per loro possono essere quello che vogliono ma io so cosa sono per me, l'aiuto che mi danno ogni singolo giorno.
Seguo la lezione distrattamente, non ho voglia di sentire stupide formule chimiche, non mi è mai piaciuta come materia, canticchio nella mia mente il ritornello di More Than This, cosa farei senza di loro? Mi fanno ridere quando tutto il mondo mi fa piangere, mi stanno accanto quando il resto del mondo mi lascia da parte, mi calmano con le loro canzoni mentre il mondo mi fa innervosire.
La giornata passa troppo lentamente per i miei gusti, finalmente esco da quel carcere e mi avvio per le strade affollate di Wolvehampton, oh... non vi ho detto praticamente niente di me, che sbadata che sono, non ci fate caso!
Avete capito bene, vivo nella stessa città di Liam ma fidatevi è talmente grande che non l'ho incontrato mai, nemmeno per sbaglio!

Attraverso la strada e raggiungo casa mia, c'è solo mia madre in casa, mio padre e mia sorella sono a Londra, il primo  lavora lì per metà dell'anno, mentre la seconda è al college, l'anno prossimo li raggiungerò anche io, mi dispiace solo per la piccola donna che adesso sta mettendo in tavola un bel piatto di pasta fumante.
"Ciao mammina!" le dico con un sorriso sulle labbra.
"Ciao tesoro, com'è andata a scuola?" mi chiede premurosa.
"Bene, sempre la solita!" dico con un sorriso falso.
"Prima o poi scoprirò cosa nascondi!" mi minaccia con la forchetta e io scoppio a ridere.
Amo mia madre, è la donna più forte che io conosca, ha sempre i suoi difetti eh, ma chi non li ha in questo mondo?
Mangiamo tranquillamente mentre mi racconta la sua giornata piena, nonostante sia una casalinga è sempre indaffarata!
"Ah, ho sentito che Liam è tornato a casa!" dice tranquillamente mentre io ho un mezzo infarto.
"Come è tornato a casa?" chiedo incredula.
"Così si vociferava in giro, la città è grande ma quando si tratta di loro si sa sempre tutto" ride.
"Chissà se questa volta riuscirò a vederlo" sbuffo.
"Bè se tu ogni volta che è in città ti richiudi in casa perchè non vuoi fare una figuraccia davanti a lui, mmh... penso che nemmeno questa volta ci riuscirai!" ride prendendomi in giro.
"Mamma, tu dovresti supportarmi!" dico sbuffando.
"Infatti, te lo dico per te, esci e prova a cercarlo, te ne pentirai davvero se non farai qualcosa!" mi dice con un sorriso talmente dolce da farmi sciogliere il cuore.

Il mondo fuori può anche fare male sotto alcuni punti di vista, ma il mondo finisce alla porta di casa mia, qui dentro con la mia famiglia sono felice, tirano fuori il meglio di me.
Salgo nella mia stanza e i poster al muro attirano la mia attenzione, rido verso il viso gigante di Zayn che sorride.
"Zay è inutile mi vado a cambiare in bagno!" dico ridendo, mi sento una scema eppure loro anche da un poster tirano fuori il meglio di me.
Prendo una maglia pulita e vado in bagno, mi lavo e nonostante mi sento sola, sorrido al riflesso sullo specchio, pettino i miei lunghi capelli cas...no aspetta la parrucchiera ha detto che i miei capelli sono biondo cenere scuro, che alla fine è castano chiaro, non ve ne importa niente lo so. Sorrido, i miei occhi verdi brillano di una speranza che mi porto dietro ogni giorno.
Vengo presa in giro, derisa, mi sento sola, ma c'è una cosa che nessuno può portarmi via, il mio essere una bambina, non nel senso che non sono matura, perchè quello, per cause di forza maggiore, lo sono diventata; ma i bambini nonostante tutto si rialzano ad affrontare la vita, riprovano e riprovano fino a quando non ci riescono e io faccio lo stesso.
Torno in stanza e controllo il cellulare, un messaggio.

"Oddio Liam è lììììììì!"


Rido per tutte le faccine idiote alla fine del messaggio e rispondo ad Abby, la mia amica virtuale, conosciuta su un gruppo di Directioners, non l'ho mai incontrata di persona ma mi sento così legata a lei che mi sembra di conoscerla dall'asilo.

"Adesso mi faccio un giro e vedo se riesco a trovarlo"


Invio e sono sicura che starà sclerando, mi risponde poco dopo.

"Oddio voglio essere in quella città, ora!"


Rido e scuoto la testa, come sei lei non fosse fortunata, vive a Doncaster e va nella stessa scuola che frequentava Louis, messaggio ancora un pò con lei poi scendo al piano di sotto, entro nella stanza che preferisco in quella casa, la stanza della musica, così mi piace chiamarla.
Mi siedo al pianoforte posto al centro della stanza, nero e lucido, immenso come la musica.
Inizio a sfiorare i tasti dolcemente e la melodia prende forma tra le mie mani, chiudo gli occhi lasciandomi trasportare da quel suono dolce e intenso.
Li riapro trovando mia madre sulla porta, le sorrido concludendo la canzone.
"Hai lezione oggi pomeriggio?" mi chiede.
"Si, adesso vado a fare un giro e poi vado direttamente a scuola!" dico alzandomi, mi guardo intorno, una grande vetrata da sul giardino di casa, di fronte al pianoforte ci sono la chitarra classica di mia sorella, una serie interminabile di dischi dei miei, un giradischi di quelli che se messi all'asta su e-bay frutterebbe un patrimonio per quanto è vecchio e poi il mio ultimo acquisto, una chitarra elettrica bianca, la musica fa davvero parte di me.
"Ora vado" dico a mia madre recuperando la mia borsa nel guardaroba.
"Attenzione, mandami un messaggio ogni tanto!" mi dice salutandomi.
"Certo mami, non ti preoccupare!" rido uscendo di casa.

Infilo le mie inseparabili cuffie e mi avvio verso il centro città, quando Liam torna va quasi sempre al centro commerciale, faccio qualche metro a piedi e prendo il bus che mi porterà lì.
Giro per due ore tra negozi e negozietti ma non si vede, ormai è tardi, devo andare a lezione, sbuffo, mi collego dal telefono e scrivo un tweet.


"@Real_Liam_Payne siamo nella stessa città e nemmeno questa volta sono riuscita a vederti, dove ti nascondi?"



Invio, rimetto il cellulare in tasca e prendo ancora una volta il bus fino alla scuola di musica.
Questa è un pò la mia seconda casa, passo molto tempo tra queste mura, un pò per perfezionarmi e un pò per staccare la spina. Non è una delle migliori della città, siamo veramente pochi a frequentarla, forse perchè il professore è un pò particolare ma per me è il migliore del mondo.
"Ciao Serena!" sento una voce.
Serena? Chi è...ah, giusto sono io.
"Ciao" saluto sorridendo la segretaria.
"Il professore è impegnato un attimo" mi dice allegra.
"Oh, aspetterò qui!" dico sedendomi in una delle poltroncine verdi.
"Certo, fa pure!" ride ancora.
C'è qualcosa di strano, non ride mai così tanto, non vorrei farmi gli affari suoi ma se c'è una cosa che odio di me è la curiosità.
"E' successo qualcosa?" dico prima di scatenare una bomba.
"Speravo che lo chiedessi!" ride e si alza.
Perfetto. Adesso chi la ferma più?
"Hai presente il professore, no?" dice nervosa.
"S-si, vengo a lezione tre volte a settimana da anni, ormai lo conosco!" dico ridendo.
"Sai dove insegnava prima?" dice ridendo.
"Si, sempre qui a Wolverhampton ma nella scuola per i tecnici del suono!" rispondo.
"Esatto" batte le mani "Oggi è venuto a trovarlo un suo vecchio alunno!" ride.
"Ok, cosa c'è di strano?"  chiedo alzando un sopracciglio.
"Bè, il suo alunno è...porca miseria" dice prima di rimanere impalata
"Porca miseria?" rido ma lei rimane impalata, seguo la traiettoria del suo sguardo e mi zittisco all'istante.
Due uomini lo scortano, sorride verso di noi timido, la camicia di jeans lasciata aperta sulla maglietta bianca, i jeans chiari e la bandana rosse attaccata alla tasca posteriore, non ho idea di che condizioni abbia la mia faccia, ma sicuramente niente di buono.
"Ci vediamo presto professore!" dice con una voce che mette i brividi.
"A presto ragazzo, grazie per essere passato!" dice il mio professore.
"Ciao" dice verso me e Marta, la segretaria.

Mi ha salutata?
Devo rispondere.

"C-ciao!" dico un pò titubante.
Lo vedo andare via, mi giro di scatto verso Marta con gli occhi sgranati.
"Quello era Liam Payne?" quasi urlo.
"Eh penso proprio di si!" ride lei.
Ma perchè quel vecchio pazzo del mio professore non mi ha mai detto niente? Cioè, queste sono cose da urlare ai quattro venti e lui se lo tiene per se?
"Quando hai finito di sbavare possiamo fare lezione!" dice l'uomo.
"Eh? Si, certo..." dico arrossendo.
Entro nella stanza e chiudo la porta dietro di me, il professore mi fa cenno di sedermi al pianoforte e io ubbidisco.
"Prova a suonare quello spartito" dice sorridendo.
Passo velocemente lo sguardo sul foglio, poi riporto gli occhi sui tasti bianchi e neri e do vita a quelle note scritte in nero, lascio uscire tutte le emozioni provate pochi minuti prima e mi sento bene, rido chiudendo gli occhi, rivedo il suo sorriso e sento battere il cuore velocemente, poi lo spartito finisce, troppo in fretta per i miei gusti.
"Sei migliorata ancora, bravissima!" mi dice il professore.
"Grazie prof!" dico sorridendo.
"Portalo a casa e se hai qualche idea prova a continuarlo" dice tranquillo.
"Certo, non la deluderò!" dico alzandomi dal piano.
"Per oggi niente chitarra, concentrati sul piano, metti dentro tutte le emozioni possibili, gioia e dolore, non tralasciare nulla..."
"D'accordo, lo farò" rispondo.
Fisso la stanza e non riesco a pensare che prima di me ci ha messo piede Liam.
"Professore, posso farle una domanda?" dico titubante.
"Certamente!" dice alzando gli occhi da alcuni fogli che sta firmando.
"Ecco, perchè non ha detto niente, di... insomma, di Liam Payne" dico nervosa.
"Mi stavo chiedendo quando me l'avresti chiesto" ride.
"Oh, mi scusi" dico arrossendo.
"Tranquilla, non ho detto nulla perchè altrimenti la mia scuola sarebbe stata invasa da ragazzine urlanti, qui dentro voglio gente con talento, gente come te!" dice serio.
"Si, il ragionamento non fa una piega, ma ecco poteva dirmelo!" dico sorridendo.
"Hai ragione, almeno ti avrei evitato la faccia da pesce lesso" ride.
L'ho già detto che è pazzo? Si, forse si!
"Io, non avevo la faccia da pesce lesso" almeno credo.
"L'importante è crederci" ride.
"Professore" dico.
"Ci conosciamo da cinque anni ormai, fidati, avevi la faccia da pesce lesso!" sorride come un nonno sorride alla propria nipote.
"Perfetto, ora è meglio che vada, grazie!" dico rossa in viso uscendo dallo studio, saluto Marta e mi fiondo fuori dalla scuola.
Prendo un respiro e mando un messaggio ad Abby.

"L'ho visto"


Scrivo solo questo, ripenso al tweet mandato prima di incontrarlo, adesso gli riscrivo, so che non mi risponderà ma ci provo lo stesso.
 

"@Real_Liam_Payne rettifico, il tuo ciao è stata la cosa migliore di questa giornata"



Invio e mi incammino verso la strada di casa, ripenso alla melodia dello spartito datomi dal mio insegnante, ho già qualche idea per continuare, sento il cellulare vibrare, il panico mi assale e se mi ha risposto? Se è un messaggio da twitter?
Con le mani tremanti schiaccio su apri.

"Dove? Quando? Come l'hai visto? Oh Gesù, non respiro!"


Maledetta Abby, sosprio un pò delusa, le racconto in grandi linee quello che è successo, intanto arrivo a casa, saluto mia madre con un sorriso.
"Forza racconta" dice con un sorriso a trentadue denti.
"Cosa ti fa pensare che l'ho visto?" dico cercando di sembrare seria.
"Andiamo, mi accorgo quando hai appena visto delle loro foto nuove vuoi che non mi renda conto se hai incontrato uno di loro? Gli occhi sembrano dei cuoricini" ride e io insieme a lei.
Racconto anche a lei quello che è successo, dal centro commerciale allo spartito del professore.
"Sono così contenta per te" mi dice con le lacrime agli occhi.
"Mamma l'ho solo visto, non mi ha mica baciata!" rido.
"Lo so, è che l'hai sognato per tanto tempo, anche solo di vederlo da lontano!" mi dice accarezzandomi una mano.
"E' vero, hai ragione e questa entra di diritto in una delle giornate più belle della mia vita!" rido contenta.

Poggio la borsa e lo spartito vicino al pianoforte, per oggi basta, ho voglia di scrivere.
Salgo in camera, accendo il computer, apro una pagina Word e inizio a buttare giù un nuovo capitolo della mia storia.
Scrivere è un'altra cosa che mi riesce piuttosto bene, almeno così dicono, forse perchè scrivere è l'unico modo che ho per urlare al mondo chi sono.


______________________________________________________________________
Oh mamma, ecco il primo capitolo della mia nuova storia, premetto che avevo idee diverse all'inizio ma quando inizio a scrivere le idee diventano mille, ma sono piuttosto soddisfatta del risultato, spero davvero che sia piaciuto un pò anche a voi e che continuerete a seguirmi.
La storia è in parte inventata e in parte autobiografica, ovviamente Liam l'ho incontrato solo nella mia fantasia, purtroppo ç_ç
Nel mio profilo trovate anche la mia ff "Il Cielo d'Irlanda" e due OS Ziam.
A presto!
Serena.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo due





 
Nuova giornata di scuola uguale nuovi casini in classe.
Certo che la vita di una studentessa di liceo è veramente monotona.
Entro in classe e mi preparo per l'interrogazione di matematica, sono sicura che questa volta toccherà a me, ripasso le ultime cose stranamente nella calma totale.
Mi guardo intorno e sono tutti seduti, al loro posto, che sarà successo?
"Che hai da guardare?" mi chiede un ragazzo.
"Niente, è strano vedervi zitti tutto qua!" dico tornando al mio quaderno di matematica.
"Pensa quanto sei stupida che nemmeno sai cosa c'è oggi!" sbuffa il capo branco.
"C-cosa c'è oggi?" dico titubante.
Tutti ridono e lui si alza, mi viene affianco e mi spinge contro il termosifone.
"La finisci si o no?" mi metto in piedi fronteggiandolo per la prima volta.
"Oh, la gattina ha tirato fuori gli artigli!" dice ridendo seguito dagli altri.
"Gattina ci chiami qualcun'altro e lasciami in pace!" dico sistemando i miei capelli.
"Ti lascio in pace quando voglio!" dice strattonandomi per un polso e portandomi fuori dall'aula.
"Non fare stronzate, oggi è la giornata anti bullismo idiota!" urla qualcuno dietro di noi, ma Matt, così si chiama, mi conduce per il lungo corridoio fino all'aula di chimica, passando vedo un sacco di gente con la maglia dei One Direction, mi guardo intorno spaesata.
"Così impari a non venire alle riunioni di classe, oggi è la giornata anti-bullismo, dovresti sapere che ci sarà il tuo amichetto per la loro campagna stupida!" dice aprendo la porta del laboratorio di Chimica.
"C-cosa? Liam sarà qui?" dico cercando di liberarmi ma lui è troppo forte per me.
"Fermati" mi urla ma io mi dimeno tra le sue braccia, sembro impazzita, lui mi trascina fino alla vetrina contenente le pozioni già pronte, ne prende una e cerca di farmi ingoiare il contenuto, serro le labbra ma non riesco a trattenere un urlo quando con le unghie mi graffia il braccio destro.
"Sei pazzo" urlo ma lui mi tiene ferma, tirandomi i capelli.
"Almeno stai un pò zitta!" dice prima di darmi uno spintone a terra, cado cercando di sputare il liquido, ma una parte finisce inevitabilmente nel mio corpo.
Sento tirarmi i capelli e poi un taglio di forbice, sgrano gli occhi quando i capelli incredibilmente più corti cadono a terra, sento le lacrime uscire furiose e poi il rumore sordo della porta chiudersi, di Matt nemmeno l'ombra, mi alzo traballante, mi fa male la testa, per terra i miei capelli tagliati, li raccolgo piangendo prima di buttarli, ho la nausea, mi guardo riflessa nel vetro.
Poteva andarmi peggio, per fortuna sono ancora abbastanza lunghi, velocemente con gli occhi ancora lucidi e le mani tremanti, intreccio i miei capelli.
Dondolo sul posto, perchè la gente è così cattiva?
Perchè ha fatto una cosa del genere proprio oggi? Perchè vuole rovinarmi così la vita?
Mi asciugo con il bordo della maglia, apro la porta titubante, continuo a sentirmi strana, percorro il corridoio e sento un boato assurdo, non posso farmi vedere così, mi nascondo dietro una colonna, mi affaccio solo per un secondo ma incrocio i suoi occhi, grandi e di un marrone intenso.
Mi sento piccola, stupida, insignificante davanti al suo sguardo.
Lo vedo alzare le sopracciglia confuso, poi cammina dalla mia parte seguito da guardie del corpo, professori e ragazzine urlanti.
"Ciao" sussurra per la seconda volta in due giorni.
La vista è appannata, sento le gambe cedermi, le risate degli altri e i suoi occhi sgranarsi, ancora una volta mentre tutto il mondo ride di me, lui corre a salvarmi.



Mi risveglio non so quanto tempo dopo, sento delle voci in lontananza, la testa pulsa ancora e sento il braccio dolorante.
"Comsa significa che ha ingoiato sostanza chimiche?" sento la voce di mia madre.
Apro gli occhi e mi guardo intorno, le pareti bianche mi fanno immediatamente capire che sono in ospedale, poggio lo sguardo sul mio braccio, flebo.
Odio le flebo, le ho sempre odiate. Sbuffo richiamando l'attenzione di mia madre e del dottore con cui stava parlando.
"Ti sei svegliata, amore mio!" dice mia madre abbracciandomi.
"Ciao mamma, sto bene adesso!" dico sorridendo debolmente.
"Ciao Serena, te la senti di rispondere a qualche domanda?" mi dice il dottore facendosi avanti.
Annuisco e prendo la mano di mia madre.
"Sei svenuta a scuola, quando ti hanno portata qui abbiamo fatto delle analisi e abbiamo rilevato la presenza di alcune componenti chimiche" dice il dottore.
"Cos'è successo amore, i tuoi capelli..." dice mia madre con gli occhi lucidi.
"Signora, la lasci rispondere" dice l'uomo con tono un pò duro.

Come in tutte le cose della vita, prima o poi si arriva ad un bivio. Raccontare la verità o no? Riferire quello che mi è successo negli ultimi cinque anni o farmi passare per idiota?
"Forse hai bisogno di un pò di riposo prima di darci una risposta" dice il dottore sorridendo.
"Amore per favore, dicci tutto, quando sei pronta noi siamo qui, intanto tieni questo!" dice mia madre passandomi un biglietto.
La ringrazio e aspetto che escano per aprire il foglietto.


"Spero ti rimetterai presto. Liam xx"


Mi siedo di scatto, tirando dietro il filo della flebo e trattengo l'urlo di dolore.
"Cavolo" quasi urlo.
Rigiro il biglietto tra le mani, quant'è dolce quel ragazzo? Nonostante non ci conosciamo affatto mi ha regalato un sogno.
Devo farlo anche per lui, se c'è una cosa che mi ha fatto innmorare di Liam Payne oltre alla sua voce è la sua forza di volontà, la sua voglia di vivere. Non posso tenermi tutto dentro, non posso farli vincere.
Suono il campanello per richiamare il dottore, mia madre entra subito mentre il dottore ci raggiunge poco dopo.
"Che succede?" dice avvicinandosi a me.
"Ho ingerito sostanze chimiche è vero, ma non volontariamente" dico prendendo un bel respiro.
"Che significa? Qualcuno ti ha spinto a farlo?" dice mia madre.
Annuisco abbassando lo sguardo.
"Oddio" dice mamma con le mani in faccia.
"Sono riuscita a sputare la maggior parte del liquido ma non ho potuto evitare di ingoiare una parte!" dico alzando le spalle.
"Per fortuna, ti poteva portare conseguenze serie, adesso ti prepariamo e facciamo una lavanda gastrica ok? Ma ricordati che puoi denunciare chiunque abbia fatto una cosa del genere!" dice prima di dileguarsi fuori.
Mia madre mi accarezza dolcemente un braccio, le sorrido indicandole il biglietto.
"Posso leggerlo?" mi chiede e io annuisco.
"Oh mio Dio!" dice sorridendo.
"Oggi era a scuola per la campagna anti bullismo" sorrido amaramente "qualcuno ha voluto rovinarmi la giornata per questo!" dico storcendo la bocca.
"Ho sempre sospettato che fossi una vittima di bullismo, scusa per aver fatto finta di niente, ho sempre cercato di autoconvincermi che non fosse vero, sono stata una pessima madre" dice asciugandosi gli occhi.
"Mamma, non è vero, sei la migliore del mondo, anche io ho cercato di non farti capire niente... ma adesso mi sono stancata!" dico cercando di stringerla a me.
Restiamo così per un pò, in silenzio a sostenerci a vicenda fino a quando vengono a prendermi per la lavanda gastrica.


Quando torno in stanza mi sento stanca e assonnata, ma prima devo mandare un tweet importante.


"@Real_Liam_Payne Due ciao in due giorni e un biglietto, mi sento fortunata...sto meglio! Grazie xx"


Magari non lo leggerà mai, ma è l'unico modo che ho per contattarlo, anche perchè nemmeno mi segue su twitter. Mi addormento fissando il biglietto e rigirandolo tra le mie mani, sembra quasi di vivere in una delle mie fanfiction.




Liam's pov.

Entro in casa sbattendo la porta, com'è possibile che in queste scuole, nella mia città, ci sia così tanto bullismo? Vedere tutta quella gente ridere di quella ragazza mi ha fatto tornare in mente quando i miei compagni ridevano di me, mi sono rivisto nei suoi occhi e la cosa ha fatto male, scriverle quel biglietto è stato stupido e banale forse, ma l'ho voluto fare lo stesso. Io avrei voluto qualcuno accanto quando succedeva a me.

"Liam che succede?" sento mia madre affiancarmi.
"Nulla mamma, sono appena tornato dalla scuola per la campagnia anti-bullismo" dico incamminandomi verso la sala da pranzo.
"Com'è andata?" poggia una mano sulla mia.
"Non come speravo, è successa una cosa che mi ha turbato più del dovuto!" dico sedendomi e sbuffando.
"Ti va di parlarne?" mi chiede dolcemente.
"No mamma, davvero! Grazie comunque, vado a chiamare Zayn!" sorrido e salgo in camera mia.
Compongo velocemente il suo numero e dopo il secondo squillo risponde.
"Già ti mancavo?" lo sento ridere.
"Ovviamente amore!" rido anche io.
"Oh non dire così, mi fai arrossire!" lo sento ridacchiare.
"Che stai facendo?" dico.
"Sono con Perrie, che ti saluta!" dice tranquillo.
"Saluta anche lei e dille che tu sei solo mio!" dico allungandomi sul letto.
"Lo sa già, tu tutto ok? Com'è andata oggi?" mi chiede e io sospiro.
"Ho rivisto la ragazza che c'era ieri dal mio vecchio professore!" dico d'un fiato.
"Allora?" dice sorridendo.
"Niente, è svenuta e tutti hanno riso di lei e io mi sono sentito così stupido, così impaurito, lo facevano anche a me Zay" dico nervoso.
"Calmati Lee, tu hai superato tutto questo, magari ti sbagli, perchè ti preoccupi tanto? Non la conosci nemmeno!" dice.
"Non la conosco infatti e non l'ho nemmeno vista davvero, l'ho guardata distrattamente, ma tu non l'hai sentita suonare Zayn, quando sono uscito dall'ufficio del professore mi ha detto di rimanere sul pianerottolo e sentirla suonare ed è stata la cosa più emozionante che abbia mai provato, sentivo l'amore che ci metteva senza neppure guardarla!" dico.
"E' vero non posso saperlo, ma mi fido di te! Però sei tornato a Wolverhampton per ritrovare l'ispirazione, sono due mesi che non scrivi nulla, adesso non prenderti i problemi di altri adosso!" dice sospirando.
"Lo so perchè sono tornato, ma non c'entra niente la ragazza, poteva succedere a chiunque è che mi ha fatto male rivivere quelle cose!" dico esasperato.
"Mi dispiace non essere li brò, quando devi tornare dal tuo professore?" mi chiede.
"Ieri gli ho lasciato lo spartito che avevo iniziato e ha detto che mi contatterà lui! Spero di riuscire a scrivere qualcosa qui!" dico.
"Sono sicuro che ci riuscirai, hai solo bisogno di riposarti!" dice il mio miglior amico.
"Ora ti lascio alla tua donzella, ci sentiamo dopo!" dico.
"A dopo brò, attenzione!" dice chiudendo la chiamata.

Mi alzo dal letto e accendo il computer, mi posiziono davanti alla scrivania e vado su twitter, come sempre ho infinite menzioni, inizio a leggere piano piano un pò svogliatamente, fino ad incrociare uno scritto un'ora fa.
Dev'essere lei.
Sorrido leggendo che sta meglio, vorrei risponderle ma poi penso alle parole di Zayn, forse è meglio non farmi carico anche dei problemi degli altri.
Prendo un bigliettino e segno il suo contatto twitter, magari mi servirà.
"Liiiiam!" urla mia madre dal piano di sotto.
"Arrivo!" dico alzandomi e scendendo giù.
"E' pronto da mangiare dai!" mi dice portando a tavola la carne.
"Grazie" dico dopo che mi ha servito.
"Sei il principe tu!" borbotta Nicola e io rido.
Si, forse mi farà bene stare a casa.



________________________________________________________________________
Ecco il secondo capitolo della nuova storia, come vi sembra?
Sere è vittima di bullismo e Matt ci va giù pesante proprio in questa giornata particolare.
Mentre Liam si ritrova a rivivere parte del suo passato, un passato che lo fa stare male..... per fortuna che c'è Zay u.u

Aspetto le vostre recensioni e ringrazio chi ha inserito la mia storia tra le seguite/preferite/ricordate e chi ha lasciato un segno del suo passaggio!
A presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Capitolo tre




 
Pov di Liam

Continuo a canticchiare nella mia mente il nuovo spartito, ma ogni volta mi blocco nello stesso punto.
Non riesco davvero ad andare avanti, sbuffo lanciando in aria la matita.
Mi stendo sul letto accendendo la televisione, riguardo per l'ennesima volta Batman, fisso le scene come se non l'avessi mai visto, preso sempre di più dal mio personaggio preferito.
Vengo distratto poco dopo da una chiamata, è il mio professore.


Pov di Sere

Una settimana.
E' passata una settimana da quando Matt mi ha mandato in ospedale, una settimana da quando ho visto Liam, una settimana da quando ho iniziato a lavorare seriamente allo spartito.
Ho buttato giù delle note, mi piace com'è venuta anche se è come se mancasse un pezzetto per renderla migliore.
Attraverso la strada con la borsa in mano, entro nel portone vecchio e scrostato e salgo le scale fino al secondo piano.
"Marta sono Serena, ho lezione oggi!" rispondo al citofono prima di vedere la donna venirmi ad aprire.
"Ciao, come stai oggi?" mi chiede sorridendo.
"Molto meglio, grazie! Il professore è libero?" chiedo.
"Sta finendo una lezione, mancano cinque minuti!" dice e io annuisco sedendomi ad aspettare.
Tiro fuori la bozza dello spartito e mi ripeto mentalmente la melodia, faccio qualche modifica ad orecchio, poi sento la porta dello studio aprirsi, il professore saluta una sua alunna e poi mi fa cenno di accomodarmi.
"Buon pomeriggio professore" dico poggiando la borsa.
"Ciao, stai meglio?" mi chiede e io annuisco.
"Ho provato a continuare lo spartito come mi ha chiesto!" dico mentre lui mi fa cenno di sedermi al pianoforte.
"Quando vuoi puoi iniziare!" dice lui.

Fisso le note, prendo un bel respiro e inizio a suonare, finisco la parte che mi aveva dato lui e inizio quella scritta da me, al momento improvviso delle modifiche, sono soddisfatta del mio lavoro, la musica è scorrevole e la melodia dolce e delicata.
"Devo fare una chiamata!" mi dice solo il professore, lo vedo armeggiare con il cellulare e avvicinarsi alla finestra.
"Quando vuoi puoi venire ad ascoltarlo!" lo sento dire, annuisce un paio di volte e poi attacca.

Lo guardo sorridermi e avvicinarsi, mi lascia una pacca amichevole sulla spalla prima di farmi i complimenti.
"Sapevo di poter contare su di te, il lavoro è quasi perfetto, c'è solo una piccola parte che non mi convince ma sono sicuro che con l'aiuto giusto verrà fuori un'opera d'arte!" dice euforico.
"Che intende con l'aiuto giusto? A chi si riferisce?" chiedo guardandolo.
"Oh bè, all'autore del primo pezzo dello spartito!" dice sicuro di se.
"Ah, pensavo l'avesse scritto lei!" dico alzandomi.
"No, non sono stato io, ascolta domani riesci a venire di mattinata?" mi chiede.
"Ho scuola domani mattina!" dico seria.
"Non puoi saltarla per un giorno?" mi dice terribilmente serio.
"Lei è un professore dovrebbe dire il contrario!" dico guardandolo sorpresa.
"Fidati, è per una buona causa!" mi dice.
"Vedrò cosa posso fare!" dico riprendendo le mie cose.
"Alle sette ti voglio qui!"
"Alle sette? Perchè così presto?" dico sgranando gli occhi.
"Perchè la musica non può attendere!" dice prima di aprirmi la porta e farmi segno di andare.
"Va bene, ci sarò!" dico alla fine sbuffando.

Saluto Marta e corro fuori, infilo le mie inseparabili cuffiette e mi dirigo verso il supermercato per fare la spesa.
Tiro fuori la lista e inizio a mettere nel carrello tutto quello che ha scritto mia madre, all'improvviso sento una musica familiare e inizio a cantare e muovermi sulle note di Kiss You.
Ridendo raggiungo la cassa, pago tutto e sistemo le buste prima di incamminarmi alla fermata dell'autobus.
Un volantino attira la mia attenzione.

"Cercasi donna delle pulizie, per informazioni contattarmi al numero ***** "

Stacco il foglietto con il numero di telefono e lo infilo in tasca, potrebbe servire a mamma, alcune volte fa questi lavoretti in giro, ha delle persone di fiducia ma qualcuno in più non fa male.
Salgo sul bus e mi siedo vicino al finestrino, canticchiando piano.
Ormai fuori è buio, percorro la strada fino a casa mia a passo svelto, non mi piace camminare da sola di sera, ho sempre odiato farlo, intravedo le luci del mio quartiere e mi rilasso.
Apro il cancelletto di casa, cerco le chiavi nella borsa ed entro.
"Sere sei tu?" mi chiama mia madre.
"Si mamma, mi aiuti con la spesa?" dico e subito la vedo uscire dalla cucina e venirmi ad aiutare.
"Hai preso tutto?" mi chiede tenera.
"Si mami, la spesa so farla!" rido mentre butto nel guardaroba la giacca e la borsa.
"Com'è andata oggi?" mi chiede mentre apparecchio la tavola.
"Bene, domani non devo andare a scuola!" dico cercando di non guardarla.
Odio dirle bugie ma per mia madre saltare un giorno di scuola è un dramma.
"Come mai?" mi chiede.
"Assemblea, ne approfitto per andare a lezione di musica!" dico alzando le spalle e accendendo la televisione.
"Mmmh, facciamo che ci credo!" dice battendo il mestolo contro la pentola.

Ok, se c'è una cosa che non so fare è mentire a mia madre.
"D'accordo, il professore di musica mi ha chiesto di andare lì verso le sette!" dico sconfitta.
"Per quale motivo?" dice arrabbiata.
"Perchè devo suonare il nuovo spartito!" dico sbuffando.
"Non puoi farlo nel pomeriggio?" dice alzando la voce.
"Evidentemente no, altrimenti non avrebbe chiesto nulla!" dico pronta ad una discussione con lei.
"Non ci vai!" dice solo.
"Sai che ci andrò comunque!" dico alzando la voce.
"Non alzare la voce con me" urla.
"Non ho detto di andare a spasso mamma, vado bene a scuola, non manco quasi mai... una volta, una sola volta che ti chiedo di non andare!" dico sbuffando.
"Mi stavi inventando una bugia" dice lei.
"Perchè sapevo come avresti reagito!" dico.
"Facevi bene a pensarlo!" mi risponde.
"Io vado in camera, non ho fame...e tieni questo!" dico togliendo dalla tasca il foglietto e poggiandolo sul tavolo.

Corro verso la mia stanza senza ascoltare i rimproveri di mia madre, quando mio padre è lontano lei è sempre nervosa, sicuramente avrà discusso con i miei nonni paterni e adesso il nervoso lo scarica su di me.
Mi butto sul letto e accendo la televisione, Batman ancora inserito nel lettore dvd, finirò per impararlo a memoria quel film. Gioco con la pallina da tennis, quando mia madre entra in camera mia.
"Si bussa" dico.
"Scusa, io... ero nervosa, mi dispiace!" dice sedendosi sul letto al mio fianco.
"Immaginavo sai!" dico sbuffando.
"Non volevo attaccarti così, scusa e se per te è importante domani puoi andare!" dice sorridendo dolcemente.
La guardo incredula prima di buttarmi addosso a lei, la sento ridere e poi le faccio il solletico.
"Grazie, grazie!" continuo a ripetere.
"Dobbiamo smetterla di litigare e fare pace subito dopo!" borbotta.
"Bè, questo è il rapporto madre-figlia no? Così dev'essere e noi siamo fortunate ad averlo!" rido.
"Ora vieni a mangiare però!" dice tornando autoritaria.
"Cosa hai cucinato di buono?" chiedo.
"Le cotolette!" dice e io volo giù in cucina.
Sento mamma scendere le scale con calma mentre ride, io sono seduta aspettandola per iniziare a sgranocchiare la carne.
"Buon appetito!" dico mentre si siede .

Finisco di mangiare e l'aiuto a rimettere tutto in ordine, ci spostiamo a prendere il caffè in salotto mentre accendiamo la televisione.
"Vediamo questo film dai!" mi chiede lei e io sosprio, lei e questi film drammatici.
"Ma li vedi ogni settimana!" borbotto.
"Lo so, ma mica è lo stesso!" dice ridendo prima di perdersi completamente nella storia, alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.

 

***



La sveglia suona alle sei, mi stiracchio nel letto prima di trascinarmi in bagno e fare una doccia.
Esco meno assonnata di prima, mi asciugo i capelli, infilo un jeans e una maglietta e scendo a fare colazione.
"Buongiorno" dico salutando mia madre.
"Ciao tesoro!" mi risponde sorseggiando il caffè.
Mi siedo preparando le fette biscottate, al contrario del resto degli inglesi preferisco fare colazione con cose dolci.
"Per che ora pensi di rientrare?" chiede mia madre.
"Non lo so, ma ti faccio sapere se torno a pranzo!" dico infilando la giacca.
"Va bene, oggi provo a chiamare il numero che mi hai portato ieri e grazie!" dice sorridendo.
Ricambio il sorriso prima di chiudermi la porta alle spalle.
L'aria fredda del mattino mi punge il viso, oggi pioverà di sicuro.
Vedo l'autobus avvicinarsi e corro per raggiungere la fermata in tempo.
Salgo con il fiato corto, saluto l'autista e mi siedo al primo posto, infilo le cuffie e mi lascio cullare dalla voce dolce dei miei ragazzi.

Qualche fermata più tardi sono davanti scuola, salgo le scale velocemente ed entro, trovando stranamente aperto.
"Professore?" dico sentendo delle voci.
"Siamo da questa parte!" sento dire dal suo studio e mi dirigo all'interno.
"Buongiorno" dico varcando la soglia e trovandomi davanti il mio professore e al piano un dannatamente perfetto Liam.
"Sempre puntuale eh!" mi sorride il professore, ma io non lo degno di uno sguardo.
"Tu devi essere Serena" mi dice il centro dei miei pensieri, annuisco stringendo la mano grande e morbida che mi porge.
"Io sono Liam" dice sorridendo.
"Oh, so chi sei!" rido "E' un piacere conoscerti!" dico sorridendo.
"Un discorso di senso compiuto, brava!" dice il mio professore battendomi una mano sulla spalla.
Lo guardo alzando un sopracciglio, sto per ucciderlo con le mie mani.
"Sei una nostra fan?" mi chiede Liam gentilmente sorridendo.
"Si, adoro praticamente tutto di voi!" sorrido.
"Bè se non l'avevi capito lo spartito che hai continuato è di Liam!" mi dice il professore e io sbarro gli occhi. Non avevo collegato le cose, cioè... ho scritto per Liam Payne?
"Sta scherzando?" dico al professore come se il diretto interessato non ci fosse.
"No, ti pare che scherzo su queste cose?" ride lui.
"Lei mi farà morire d'infarto un giorno di questi!" sbuffo.
"Non le avevi detto niente?" dice Liam.
"No, volevo farle una sorpresa!" dice il professore e io divento tutta rossa.
Liam mi sorride e io mi sciolgo come ghiaccio al sole.
"Dai siediti al piano e fai sentire a Liam come hai proseguito lo spartito" dice il professore tornando serio.
Non credo di riuscire a suonare con Liam attorno, il mio cuore batte all'impazzata mentre mi siedo al piano, tiro fuori dalla borsa lo spartito, lo sistemo e inizio a sfiorare i tasti bianchi.
Mi fermo poco dopo sbagliando due note, sbuffo e ricomincio, mi sento sotto pressione, mi sento troppo osservata.
"Accidenti" dico sbagliando di nuovo.
"Vuoi un pò d'acqua?" mi chiede dolcemente Liam e io nego con la testa, mi manda in confusione.
Lo guardo e nei suoi occhi vedo tranquillità e felicità, prendo un bel respiro e rinizio a suonare, questa volta chiudo gli occhi e mi estraneo dal mondo, procedo suonando il pezzo scritto da me, sorrido dando vita alla parte finale prima di fermarmi.
Un battito di mani mi riporta nel mondo reale, mi volto mentre il professore mi sorride soddisfatto e Liam altrettanto.
"Rivedrei solo un paio di note ma per il resto è perfetto!" dice Liam.
"Si, in effetti c'è un punto in cui sono indecisa se lasciare un mi o cambiare totalmente e mettere un sol" parlo mentre Liam si fa posto accanto a me al piano.
"Vi lascio lavorare" dice il professore uscendo dalla stanza, lo guardo sorpresa ma lui ci sorride.
"Ve la caverete" dice chiudendo la porta alle sue spalle.

Sposto lo sguardo sul ragazzo vicino a me e sorrido debolmente.
"Se ti da fastidio che sto così vicino possiamo metterci diversamente" dice lui.
"Oh no" Sei pazzo? Come può darmi fastidio averti accanto? "Va bene così, ma non capita tutti i giorni di avere Liam Payne accanto e scriverci musica!" rido e lui insieme a me.
"Immagino che può essere strano!" sorride.
"Abbastanza" dico io.
Non parliamo più se non per darci consigli sullo spartito, scriviamo, cancelliamo e riscriviamo molte volte, parlare di musica mi mette sempre a mio agio e farlo insieme a lui è qualcosa di davvero emozionante.
"Stai meglio?" mi chiede all'improvviso.
"Come?" chiedo girandomi verso di lui.
"Ti ho chiesto se stai meglio, rispetto al giorno a scuola" mi chiede dolcemente.
"Tu...pensavo non mi avessi riconosciuta!" dico abbassando lo sguardo.
"Certo, ti ho visto svenuta tra le mie braccia!" dice sorridendo.
"Non me lo ricordare!" sbuffo coprendomi gli occhi.
"Non ti preoccupare, l'importante è che stai bene!" dice.
"Adesso si, grazie!" dico e lui non fa altre domande e per questo gli sono davvero grata.

Verso le nove e mezzo il professore torna in studio, ci chiede del lavoro svolto e si vede che è felice della nostra collaborazione.
"Avete fatto un ottimo lavoro ma le lezioni stanno per iniziare, vi farei restare con tutto il cuore ma non credo sia opportuno per Liam" dice serio.
"Oh giusto, ci siamo messi a lavorare e non ho pensato che devo farmi vedere il meno possibile!" dice sbuffando.
"Non ci sono gli uomini giganti che ti scortano?" chiedo e lui ride.
"Si, certo! Devo solo chiamarli!" ride.
Mi alzo dal piano e infilo dentro la borsa le mie cose.
"Lo tieni tu o io lo spartito nuovo?" chiedo tenendo il foglio in mano.
"Ti dispiace se lo tengo io?" mi chiede alzandosi.
"No, certo che no!" dico sorridendo.
"Perfetto, la prossima volta che ci vediamo continuiamo!" dice tranquillo e io arrossisco.
"La prossima volta?" chiedo.
"Certo, dobbiamo finire di scriverla!" dice sorridendo "Anzi, quando ci vediamo?" chiede.
"N-non lo so!" dico alzando le spalle.
"Lasciami il tuo numero allora, ti contatto io!" mi dice mentre mi porge il suo telefono.
Digito il mio numero con le mani tremanti, questo ragazzo sarà la causa della mia morte.



Pov di Liam

Seguo Paul in auto dopo aver salutato il professore e Serena.
Digito un numero velocemente.
"Lee" sento ridere Niall.
"Credo di aver ritrovato un pò di ispirazione!" sorrido.
"Oh, sono felicissimo per te!" dice il biondo.
"Abbiamo scritto fin'ora e sono soddisfatto del risultato, non mi capitava da mesi ormai!" dico buttando la testa sul sedile.
"Avete? Con chi hai scritto?" mi chiede e io mi mordo la lingua, non dovevo dire nulla.
"Con una ragazza che studia con il mio vecchio professore, è davvero brava!" dico.
"Mi fa piacere, non vedo l'ora di sentire il risultato!" dice allegro.
"La settimana prossima torno a Londra lo sai!" rido.
"Certo che lo so!" ribatte lui.
Chiudo la chiamata e sorrido, dovrei chiamare anche Zayn, ma di sicuro sarà imegnato con Perrie.
La macchina si ferma davanti casa mia, entro e saluto la mia famiglia.
"Com'è andata?" chiede mio padre.
"Bene, oggi è andata davvero bene!" dico soddisfatto prima di salire su e buttarmi sotto la doccia.

Quando esco dal bagno, mi butto con solo l'asciugamano addosso sul letto, prendo il telefono e mi connetto a twitter, leggo un pò di menzioni e rispondo a qualche fan.
Riprovo nella mia testa la musica scritta oggi e inizio ad appuntarmi qualche frase per il testo.
"Liam" sento chiamarmi.
"Che c'è Roo?" chiedo a mia sorella alzandomi e infilando un paio di boxer e una maglia prima di aprirle.
"C'è un pacco giù per te!" dice sorridendo.
"Un pacco?" chiedo sorpreso.
"Forza vieni giù!" dice prendendomi per mano, sento del baccano provenire dal salotto, entro ritrovandomi due occhi oro fuso davanti.
"Ammetto che mi mancavi!" sussurra Zayn prima di venirmi ad abbracciare.
"Cavolo bro, la settimana prossima dovevi aspettare!" rido prendendolo in giro, ma sono davvero felice di vederlo.
"Se vuoi vado via!" dice fingendosi offeso.
"Non ci pensare!" dico facendo ridere tutti.
"Dai, avete un'oretta prima di pranzo!" dice mia madre ridendo.
Io e Zayn ridiamo mentre saliamo in camera mia, si fionda sul pouf al lato del mio armadio e inizia a ridere.
"Che hai da ridere?" chiedo.
"Mi sconvolge la tua stanza, sembra un fumetto!" dice continuando a ridere.
"Ma hai visto la tua Zay?" borbotto lanciandoli un cuscino contro.
"La mia è perfetta!" dice alzandosi e specchiandosi.
"Ti va di sentire lo spartito?" chiedo sorridendo.
"Certo che mi va!" sorride seguendomi verso il pianoforte al piano terra.

____________________________________________________________________
E' bruttissimo vero? Non mi piace per niente, l'ho scritto veramente lentamente! Uff, non lo so... ma comunque Zay ha fatto una sorpresa a Liam *-* Adoro gli Ziam!
Poi.... Sere e Liam che scrivono musica insieme, sarebbe un sogno davvero!
Mi scuso per eventuali errori e vorrei davvero ringraziare tutti quelli/e che hanno messo questa storia nelle seguite/preferite/ricordate e infine, un grazie enorme per le 17 recensioni ricevute in soli due capitoli..... vi amo!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Capitolo quattro


A tutte le ragazze del gruppo "Il Cielo d'Irlanda è dentro di te"
per il sostegno e l'amore che mi dimostrano ogni giorno.
 
 




Fisso per la decima volta il telefono, ancora niente.
Sbuffo alzandomi dalla scrivania, oggi studiare non mi riesce proprio.
Scendo giù e trovo mamma impegnata a stirare, non so come sia possibile, le mamme non hanno mai un minuto libero, trovano sempre qualcosa da fare, è incredibile!
 
"Hai finito di studiare?" mi chiede.
"Diciamo di si!" dico prendendo dal frigo qualcosa di fresco.
"Domani hai il compito di fisica?"
"Non me lo ricordare" sbuffo, prendo il pacco di biscotti e ritorno al piano di sopra.
Il libro sulla scrivania non è invitante, ma devo studiare per forza, se questo compito va male sarà un casino recuperare.
Mi siedo, mi armo di penna e calcolatrice, il pacco di biscotti affianco a me e mi rimetto a leggere quelle insulse leggi fisiche.
Il suono del mio cellulare mi distrae, lo prendo con mani tremanti, la scritta sconosciuto campeggia sullo schermo.
"Pronto?" dico iniziando a sudare freddo.
"Parlo con la signorina Serena?" sento la voce camuffata dall'altro lato.
"Mi hai fatto prendere un infarto" dico rispondendo a mia sorella.
"Scusa, non volevo" ride.
"L'hai fatto apposta, altro che... ti odio!" dico ridendo.
"Pagherei per vedere la tua faccia!" ride ancora.
"Vick sto studiando, non mi distrarre!" dico.
"Certo io ti distraggo ma se era il tuo principino no eh?" mi prende in giro.
"Intanto non è il mio principino, poi certo che lui non mi distrae!" rido.
"Vabbè dai, ti lascio studiare e lascio la linea libera, poi se ti chiama e non ti trova!" ride ancora.
"Smettila di prendermi in giro però, vorrei vedere te al mio posto!" dico diventando rossa, anche se lei non può vedermi.
"Ma lo so Sery, lo faccio anche per sdrammatizzare e non farti logorare dall'ansia, se io incontrassi uno dei miei idoli credo che morirei il giorno dopo!" dice sorridendo.
"Appunto, per fortuna abbiamo idoli diversi, loro sono miei!" dico.
"Certo, l'importante è crederci sorellina!" ridacchia.
"Gne-gne" le rifaccio il verso.
"Ci sentiamo domani, studia eh!" dice.
"A domani e anche tu!" ci salutiamo e riattacco.
Il distacco da mia sorella è stato devastante, averla sempre in casa, condividere tutto con lei e poi all'improvvisio ritrovarmi sola è stato un colpo, ma adesso mi sono abituata, stare in casa con mamma non è poi tanto male.
 
Due ore dopo ho finalmente finito i maledettissimi esercizi di fisica, non sono un genio ma forse domani riuscirò a scriverci qualcosa sopra quel foglio.
Butto uno sguardo sulle pareti della mia stanza, su una mensola la mia collezione  di fate, elfi e lepricorni irlandesi, i poster dei ragazzi a tappezzare quasi tutta la parete, il mio letto attaccato al muro quasi sotto la finestra, su quella parete tutte le cartoline comprate durante i viaggi, scolastici e familiari.
Ho una passione sproposionata per le cartoline, amo comprarle, scriverle e anche riceverle, con Abby ce ne mandiamo spesso, può sembrare stupido e forse antico ma a noi piace così!
Accanto alla scrivania, un'enorme armadio che finisce con la libreria, grande, fornita e sempre in aggiornamento, amo tutti i generi ma adoro letteralmente i libri fantasy.
Le foto con la mia famiglia sono sul comodino, noi quattro in vacanza in Italia, mio padre ha lavorato lì e per un periodo l'abbiamo raggiunto, da allora mamma ha decisamente perfezionato la sua cucina e con lei anche io, adoriamo cercare su internet nuove ricette e poi sperimentarle.
 
Il telefono squilla di nuovo, sconosciuto anche questa volta.
"Pronto?" chiedo agitata.
"Non ancora ti ha chiamata?" chiede Vick.
"Sto per ammazzarti, smettila!" borbotto.
"Dai, magari è impegnato" dice mia sorella.
"Certo, è una star mondiale, figurati se ha tempo di chiamare me!" sbuffo buttandomi sul letto.
"Non abbatterti adesso, vedrai che chiamerà!" dice allegra.
"Va bene, tu smettila però!"
"Si sorellina" ride.
Chiudo la chiamata con mia sorella e accendo il pc, giro su facebook e twitter, aggiorno un pò la mia pagina sui ragazzi ma il mio sguardo viene catturato da una foto sulla home.
 
Zayn e Liam.
Insieme.
 
E' qui, anche Zayn è qui.
La salvo sul pc e avvio una webcam con Abby.
"Dimmi che l'hai vista" dico sbavando ancora sul pc.
"Ti pare che una foto del genere passa inosservata?" borbotta lei.
"Sai che vuol dire?" dico sorridendo.
"No, cosa?" dice lei.
"Forse non mi ha chiamata perchè è con lui, avevano da fare!" dico battendo le mani.
"Sei ancora in ansia per la telefonata? Non ti ha detto ti chiamo domani!" dice lei con un tono strano e io ci rimango un pò male.
"Si, certo. Hai ragione" dico rattristandomi e decido di non parlarne più con lei.
Continuiamo a chiacchierare di altro, delle nostre giornate, di musica, fino a quando mamma  mi chiama per la cena. Saluto la mia amica e chiudo la conversazione.
Vado in bagno prima di scendere di sotto, ancora la frase di Abby in testa.
"Sta bene Abby?" chiede mia madre.
"S-si, abbastanza!" dico sedendomi.
"Tutto bene?" dice lei premurosa.
Annuisco e non le rispondo, prendo la forchetta e inizio a spostare il cibo da una parte all'altra del piatto.
"Secondo te è possibile che sia gelosa di quello che mi è successo?" dico guardandola.
Lei mi sorride poggiando una mano sul mio braccio.
"E' normale che sia un pò gelosa, immagina se fosse successo il contrario, sono anche i suoi idoli, no?" mi dice saggiamente.
"Si, è vero. Ma io sarei stata felice per lei e poi se fosse qui sicuramente l'avrei portata con me. Non è colpa mia se siamo lontane!" dico abbassando la testa.
"Lo so e lo sa anche lei, ma adesso mangia dai!" dice.
"Si" dico mangiando un pò di verdure.
Un volta finito inizio a sparecchiare e lavare i piatti, mamma questa sera deve uscire e io resterò a guardarmi uno di quei film strappalacrime in televisione e a controllare twitter.
"Ci vediamo dopo tesoro, non faccio tardi" mi dice baciandomi una guancia.
"Vai pure mamma, salutami zia e le altre" le dico dolcemente.
"Stai attenta" dice preoccupata.
"Mamma, viviamo nel quartiere più tranquillo e spopolato della citta, chi vuoi che venga!" borbotto.
Si chiude la porta dietro e io mi butto sul divano, faccio un pò di zapping e mi fermo su un dei miei film preferiti, il film che mi ha fatto innamorare dell' Irlanda "Una proposta per dire si", preparo i pop corn durante la pubblicità prima di sedermi a sgranocchiarli e godermi un pò di romanticismo.
 
 
 
Pov di Liam
 
Io e Zayn siamo pronti per uscire e divertirci, io con una camicia bianca, jeans chiaro e scarpe nere lui con i suoi inseparabili stivali, pantaloni di pelle e maglietta bianca.
"Certo che tu ed Harry siete proprio fissati con questi stivali!" borbotto.
"Ma sono belli, che ne sai tu" mi prende in giro.
"Certo, siete voi i maghi della moda" rido.
"Ovvio, avevi dubbi?" dice sistemandosi i capelli.
Rido e penso che le nostre fan lo descrivono davvero bene nelle storie.
"L'altra sera ho letto una storia e praticamente ti hanno descritto alla perfezione!" dico ridendo e lui mi fa la linguaccia.
"Hai letto altre storie?" dice fissandomi.
"Qualcuna, lo so che è una cosa che facciamo insieme ma non ho resistito" rido e lui mi salta sopra facendomi il solletico.
"Antipatico sei, dimmi com'era almeno!" ride anche lui adesso.
"Bella dai, ma ne abbiamo lette più belle su di noi!" ridacchio.
"Davvero, se non saprei che siamo etero entrambi da far paura con quelle storie mi innamorerei di te, sei sempre così cucciolo!" mi dice sorridendo.
"Guarda che non sempre sono io il cucciolo" borbotto.
"La maggior parte" dice lui.
"Non è vero!" dico tirandogli adosso un cuscino.
"Ok, ok basta! Discutiamo per delle storie inventate ti rendi conto?" borbotta e io scoppio a ridere.
"Mi fa piacere che sei venuto qui, anche se non ho ancora capito il perchè!" dico prendendo la giacca.
"Sapevo che non ti saresti accontentato del mi manchi" ride prima di prendermi sottobraccio.
"Zay sembriamo una coppia sul serio!" dico ridendo.
"E la donna chi è?" ride.
"Tu ovvio, i pantaloni di pelle ce li hai tu e sei più basso" 
"Mmmh, forse hai ragione e comunque.... sono venuto per aiutarti con la musica, in una settimana riusciremo a fare tante cose e poi voglio conoscere e sentir suonare quella ragazza!" dice sorridendo.
"Lo sapevo che c'era un secondo fine, ma tu sei impegnato!" dico.
"Ehi per chi mi hai preso!" dice ridendo.
Usciamo da casa e ci avviamo con due guardie del corpo verso il centro.
"Discoteca?" mi chiede e io nego con la testa.
"Non mi va Zay, prendiamo qualcosa da bere e stop" dico mentre scendiamo dall'auto e ci dirigiamo all'interno del locale.
Ordiniamo due birre e ci sediamo ad un tavolo.
"Mi piace molto quello che hai scritto sai?" mi dice all'improvviso.
"Era da tanto che non riuscivo a scrivere così, mi sono sorpreso di me stesso" dico sincero.
"Sei sempre stato così, hai solo avuto un momento di calo, può succedere a tutti!" dice sorridendo.
"Zay, è inutile girarci intorno. Le offese delle fan ci hanno davvero distrutto, entrambi" dico abbassando lo sguardo.
"Lo so, ma ci sono soprattutto le fan che ci apprezzano!" dice guardandomi.
Mi specchio per un pò nei suoi occhi, c'è sempre stato per me e io per lui, capisco che le persone dubitino di una nostra relazione siamo quasi dipendenti l'uno dall'altro, ma ci diamo forza a vicenda e in un lavoro come il nostro questo è davvero importante.
"Ti va di fare due passi, qui inizia ad esserci gente e stasera, se non si era capito, non ho voglia di avere confusione attorno" dico alzandomi.
Zayn mi segue in silenzio, saliamo in auto e dico all'autista di portarci dall'altro lato della città.
"Dove stiamo andando?" mi chiede il mio miglior amico.
"In una zona della città quasi sperduta, c'è davvero pochissima gente da quella parte!" dico guardando fuori dal finestrino.
Le luci dei lampioni diventano piccole macchie arancioni mentre sfrecciamo in strada, la gente ride, ci sono coppiette che si tengono per mano, famiglie che fanno una passeggiata serale, donne che si prendono una serata di svago dalle loro vite e si godono un pò di tempo.
"Vi lascio qui?" mi chiede l'autista, faccio cenno di si e scendo seguito da Zay.
Passeggiamo in silenzio, da due mesi a questa parte il nostro rapporto è diventato ancora più forte, grazie a lui ho superato cartelloni offensivi e tweet minacciosi, gli devo più di quanto la gente immagini.
"Sai, a volte penso che il successo sia un'arma a doppio taglio" dice fissando la strada davanti a lui.
"Già, ci sono i pro e i contro come in tutte le cose!" dico sospirando.
"Ma sono più pro dai!" ride.
"Mmh, si dobbiamo solo imparare a fregarcene della gente che ci disprezza!" dico tirando un calcio ad un sassolino.
"E direi che è il lavoro più difficile!" ride lui e io mi lascio contaggiare dal suono della sua risata.
"Hai ragione, ma siamo insieme no? Ci sosteniamo a vicenda e quello è l'importante!" dico battendo una mano sulla sua spalla.
"Sempre, siamo cinque fratelli e questa è la cosa più bella che potesse capitarci!" dice sorridendo.
 
All'improvviso sentiamo la porta di una casa aprirsi, una donna esce dal cancelletto con una busta in mano, la luce del lampione la illumina e io mi blocco.
"Nasconditi" urlo a Zayn tirandolo dietro un albero.
"Che diavolo ti prende?" dice strabuzzando gli occhi.
"E' lei" dico controllando la ragazza.
"Lei chi?" dice sporgendosi sopra di me.
"La ragazza del piano!" dico.
Serena si guarda intorno un pò timorosa, forse ha sentito dei rumori, la vedo stringere le spalle e avviarsi in casa.
"Perchè non ci hai parlato?" mi chiede Zay quando usciamo dal nascondiglio.
"Cosa le dico? " borbotto alzando le spalle.
"Ciao?" dice lui alzando le spalle.
"Idiota" rido io.
"Davvero Lee, potevi salutarla!" mi dice tornando serio.
"Se mi chiedeva perchè non l'ho chiamata? Le dicevo di essermene dimenticato?" dico guardandolo.
"Lee, non ti sei dimenticato un appuntamento d'amore! E' una questione lavorativa, avevi da fare, sa che sei una popstar!" dice lui mentre ci rigiriamo e torniamo indietro.
"Ma non avevo da fare, me ne sono dimenticato perchè c'eri tu a distrarmi!" dico spingendolo.
"Ehi, ehi, non mettermi colpe che non ho! Dai domani la chiamiamo!" dice sorridendo.
"Immagino che se ci rincontriamo vuoi venire anche tu!" rido.
"Avevi dubbi?" dice mentre ci rinfiliamo in macchina per tornare a casa.

 
 
Pov di Sere

Rientro in casa dopo aver buttato l'immondizia, c'era qualcuno in strada, ne sono sicura e sono altrettanto sicura di aver visto Zayn, ma è impossibile... cosa ci fanno da queste parti?
Spengo la televisione, prendo il telefonino e vado su twitter.
 
"@Real_Liam_Payne @zaynmalik Buonanotte ragazzi, non è che per caso eravate dalle mie parti stasera? "
 
Invio e mi sento una stupida, che ne sanno loro di dove abito? Non so nemmeno se Liam sa che quello è il mio contatto.
Stupida. Stupida. Stupida.
Batto la testa contro lo stipite della porta continuando a darmi dell'idiota.


 
Pov di Liam
 
Arriviamo poco dopo in camera, ci buttiamo sul letto e accendiamo il computer.
"Che facciamo?" dice lui.
"Non lo so, controllo una cosa e poi vediamo un film!" 
Accedo su twitter e leggo le mensioni, scorro cercando un nome.
"Dannazione!" sbuffo.
"Che c'è?" dice Zayn avvicinandosi.
"Ooh, dai seguiamola" mi dice come un bambino.
"Tutti e due?" dico guardandolo.
"Si dai, le faremo venire un infarto ma che vuoi che sia!" ride prendendo il pc.
"Ma penserà che eravamo noi!" dico.
"Lee, non è che penserà.... quelli eravamo noi!" ride schiacciando il tasto follow, per poi entrare con il suo e fare lo stesso.


 
Pov di Sere
 
Il telefono suona due volte, due iterazioni da twitter.
Schiaccio per vedere cos'è e mi strozzo con la mia stessa saliva.
zaynmalik1D e Liam Payne hanno iniziato a seguirti.
E' uno scherzo? Clicco sui loro profili verificati e la scritta "ti segue" campeggia grande affianco al nome.
Mi hanno seguito davvero? Inizio a saltare come una dannata dentro la stanza, faccio cadere un casino di cose ma non mi interessa più di tanto, salto sul letto scomponendolo tutto.
Sto per morire me lo sento. Adesso che faccio? Mando un tweet? Aspetta ma... vuol dire che erano loro? 
Mille dubbi iniziano a farsi spazio nella mia mente, domani penserò a cosa fare!
 Guardo i poster sorridendo come una scema prima di allungarmi sul letto, anche se so che non dormirò.
Non stanotte.
Non dopo aver realizzato un sogno.
 
 
________________________________________________________________
Eccomi con il quarto capitolo di questa nuova avventura.
C'è tanto Ziam, sapete che sono in fissa con quei due ragazzi, tengo a precisare che qui è trattata solo come una splendida amicizia, niente di più, mi sono ispirata agli ultimi eventi accaduti in America e ho provato ad immaginare il loro stato d'animo.
Poi i ragazzi che seguono Sere, mio dio sarebbe davvero un sogno, ci provo ogni volta ma non ho ancora avuto questa fortuna.
Cosa farà Sere? Scriverà hai ragazzi?
Vi aspetto con ansia e grazie infinite per tutto il sostegno!
Sere xx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Capitolo cinque

Alla fine "tutto" è questione di tempo.






Mi sveglio all'alba, faccio una doccia per rinfrescarmi e preparo la borsa per scuola.
Ricontrollo il telefono e twitter per assicurarmi che tutto è successo realmente, passo un dito sulla scritta e sorrido davanti allo schermo come una scema.
Con le mani tremanti scrivo un tweet.

 

"@Real_Liam_Payne @zaynmalik Se oggi farò schifo al compito di fisica sarà colpa vostra!"


Invio sorridendo, mi vesto e scendo a fare colazione.
Cornetto fumante e latte freddo, resterei a casa solo per mangiarne a bizzeffe, ma il dovere mi chiama.
"Buongiorno!" dice mi madre sbadigliando.
"Ciao mamma, lavori oggi?" chiedo.
"Si, vado a fare un extra in albergo, c'è un matrimonio!" sbuffa, so quanto le pesi fare lavoretti qua e là, un pò di pulizie da una parte, qualche lavoro di cucito dall'altro e ogni tanto un extra in albergo, cucina o sala che sia, l'importante è portare qualche spicciolo a casa.
Le sorrido, è stanca. So che le manca la vicinanza di mia sorella e di mio padre, cerco di fare il possibile per non farle pesare tutto ma a volte è impossibile!
"In bocca al lupo per il compito!" mi dice prima di sorseggiare il suo caffè caldo.
Annuisco e le do un bacio sulla guancia prima di uscire e dirigermi alla fermata.
Mi siedo accanto al finestrino, come ogni mattina, saluto le solite persone che prendono l'autobus con me per il centro, dopo cinque anni qualche faccia è diventata familiare.
Sorrido alla signora che accompagna le sue nipotine all'asilo più vicino, ricambia con una pacca leggera sulla spalla.
Forse è per questo che a scuola non sono ben vista, perchè apprezzo le cose semplici, perchè non seguo la moda... me la creo da sola!
La mia famiglia non è ricca come quelle dei miei compagni, abbiamo uno stile di vita poco eccessivo e facciamo sacrifici per poterci permettere qualcosa in più, sinceramente preferisco spendere dei soldi in altre cose che in una giacca firmata da 600 sterline.
Scendo alla mia fermata, cammino per qualche metro e raggiungo i cancelli di scuola, come ogni mattina ci sono tantissimi studenti buttati sui prati, chi beve un caffè per svegliarsi del tutto, chi inizia a fare scherzi già dal mattino, chi ripassa in attesa del suono della campanella d'entrata.

Mi appoggio su una panchina, stranamente libera, e aspetto l'apertura delle porte, mi guardo in giro e trovo una ragazza a fissarmi. Mi muovo irrequieta sul posto, odio quando qualcuno mi fissa, mi sento in soggezione e inizio a fare cose stupide.
Riporto lo sguardo sul di lei e la trovo a mangiarsi le unghie, forse le serve qualcosa.
La vedo avvicinarsi un pò titubante per poi prendere posto al mio fianco.
"Scusa, non volevo disturbarti" mi dice sorridendo.
"Non ti preoccupare, hai bisogno di qualcosa?" chiedo gentilmente.
"Oh no, no! Volevo solo dirti che mi dispiace per quello che ti è successo quel giorno, sono stati veramente degli stronzi" dice tranquillamente.
"Oh, bè sto bene" dico un pò freddamente, so che vuole essere gentile, ma il tono in cui mi ha detto quella frase mi ha fatto innervosire, le faccio pena? Questo pensa la gente di me? Che faccio pena?
Le porte si aprono e io mi alzo lasciandola li, prendo le mie cose e corro in aula.
Ho il fiatone, corro lontano dalla ragazza gentile, dalle chiacchiere di corridoio, dalle persone che mi reputano debole.
"Basta" dico più a me stessa che agli altri, anche perchè in aula sono sola.
Gli altri entrano piano piano, c'è chi parla a bassa voce ma l'argomento è comprensibile, sono tornata a scuola dopo quell'episodio e adesso devono sparlare, altrimenti non stanno bene.
"Oh, ti sei ripresa?" entra Matt seguito dalla sua banda ridendo.
"Sta zitto o faccio il tuo nome" dico arrabbiata.
Forse è il modo in cui mi giro o il tono di voce che uso, ma da questo momento so che qualcosa è cambiato.
Lo vedo sgranare gli occhi, non si aspettava una reazione del genere, abbassa gli occhi e va al suo posto in silenzio.
Passo le prime tre ore in una tranquillità assurda, mi sembra quasi impossibile che mi stia godendo un giorno di scuola, ma la calma dura poco.

Compito di fisica.

La professoressa passa il compito tra i banchi, leggo velocemente tutto e butto la penna sul tavolo.

Non so niente.

Tipica frase da studenti in fase compito/interrogazione, adesso ci scrivo che non so calcolare niente perchè Liam e Zayn mi hanno seguito ieri sera e io non riesco a pensare ad altro.
Sbuffo, è passata mezz'ora ed ho scritto veramente pochissimo, tutto quello che ho studiato ieri pomeriggio è andato perso chissà dove, il telefono nella mia tasca mi avverte dell'arrivo di un messaggio.
"Professoressa posso andare in bagno?" chiedo.
"Certo vai pure!" dice dopo avermi rivolto un sorriso penoso.
Raggiungo la mia destinazione, prendo il telefono e leggo il messaggio.

 

"Se sei brava come al piano non avrai problemi! Possiamo vederci dal professore intorno alle quattro? Liam.... e Zayn!"


Rileggo il messagio cinque volte, non può essere lui, cioè si può essere lui, ma... mi guardo allo specchio e sorrido.
Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata con un messaggio di Liam Payne sul telefono?
Ok, manteniamo la calma, adesso torno di là, cerco di scrivere qualcosa e poi rispondo.
Torno in classe e con un sorriso da ebete stampato in faccia cerco di risolvere qualcosa almeno per ottenere la sufficienza.
Il suono della campanella ci avverte della fine del compito e per oggi anche della fine delle lezioni, il professore di matematica ha preso un giorno libero.

Metto tutto nello zaino e ancora felice esco dall'aula, la gente mi guarda in modo strano, non mi hanno mai visto così da quelle parti, ma oggi è un giorno speciale, oggi rivedrò Liam e... momento, momento.

Oggi conoscerò Zayn.
Cavolo.

Mi fermo di scatto, copro il viso con le mani e trattengo un urlo di gioia, Zayn Malik, il ragazzo più bello della terra gente!
Ok, uno dei cinque ragazzi più belli della terra!
Passo in edicola e come una quattordicenne compro una rivista dei ragazzi, la scelgo a seconda dei poster in regalo, rido e mi dirigo al parco.
Passeggio per un pò sfogliando il giornale, faccio passare un pò di tempo e poi mi siedo.
E' passato abbastanza tempo da quando mi ha scritto, adesso posso rispondere.
Ricordate, mai rispondere velocemente ad un ragazzo, anche se il ragazzo in questione è Liam Payne.
Mi sto facendo un sacco di pippe mentali, lo so bene ma l'immaginazione ce l'hanno data per un motivo.

 

"Perfetto, alle quattro sarò lì! La fisica non è il mio forte! Sere."


Lo invio anche se non mi convince molto, potevo scrivere in un altro modo, potevo salutare Zayn! Dai adesso gli scrivo di nuovo, no così sembro una rompiscatole.

Ma se Zayn si offende?
L'importante è crederci.
Zitta coscienza.

Digito velocemente e invio.

"Ah, saluta Zayn! xx"


Sorrido mettendo a posto il cellulare, tra dieci minuti ho l'autobus, torno indietro verso la fermata e già penso a come sarà il pomeriggio.
Nel tragitto verso casa chiamo mamma per sapere del lavoro e l'avverto che nel pomeriggio sarò a scuola di musica, ometto con chi anche perchè l'autobus è pieno zeppo di studenti.


Torno a casa e mangio qualcosa, per fortuna cucinare mi piace altrimenti sarei già morta visto che la mamma spesso è fuori.
Mi butto sul divano, chiudo gli occhi e mi addormento.




Mi sveglio di soprassalto, guardo il telefono sono le quattro e mezza.
"Dannazione!" urlo salendo le scale, infilo una maglia a caso, mi pettino in fretta, prendo la borsa e mi fiondo fuori.
Riesco a prendere l'autobus ma oggi il traffico ce l'ha con me, andiamo a passo d'uomo, mi faccio scendere e anche se so che è una follia, faccio la strada verso la scuola di musica di corsa.
Arrivo che sono ormai le cinque passate, mi maledico mentalmente prima di salire.
"Marta" dico e la porta si apre.
La sua faccia non promette niente di buono, busso ed entro nello studio.
"Si può sapere cosa non ti è chiaro della puntualità?" mi accoglie sulla porta il mio professore.
Sento gli occhi pizzicare, abbasso lo sguardo non riesco a guardarmi intorno, non riuscirei a sostenere lo sguardo di Liam e Zayn.
"Mi dispiace, ho fatto il prima possibile!" cerco di dire.
"Potevi avvertire sai? Sei tu che devi aspettare loro non loro te, sia ben chiaro!" dice duro e io scoppio.
"Mi scusi se non ho il servizio del traffico a portata di mano, ho corso per sette isolati per arrivare qui, ho detto che mi dispiace" dico fronteggiando il mio professore.
"Hai corso per sette isolati?" sento la voce di Liam arrivarmi come una dolce sinfonia nelle orecchie.
Annuisco guardandolo per la prima volta.
"Mi dispiace davvero, non succederà più!" dico mortificata.
"Non ti preoccupare, non è colpa tua!" dice dolcemente sorridendomi.
"Grazie!" dico ricambiando il sorriso.
"Vai a prenderti un pò d'acqua, scusa se ti ho attaccato così!" sento la voce del mio professore, vorrei ammazzarlo ma faccio come mi ha detto.
Vado in bagno per rinfrescarmi, esco e bevo un pò d'acqua prima di ritornare dentro.

"Si comincia?" dico ritrovando l'entusiasmo.
"A lavoro su!" dice Liam.
"Comunque è un piacere conoscerti!" tendo la mano verso Zayn che l'afferra sicuro e sorridente.
"Anche per me, non vedo l'ora di sentirti suonare!" dice e io l'accontento subito posizionandomi alla destra di Liam.

Ci guardiamo per darci il via e insieme diamo vita a quello che avevamo scritto in precedenza, mi accorgo che ha fatto una variazione e gli sorrido compiaciuta, è stata davvero un'ottima idea.
"Fantastico" sento dire da Zayn che applaude mentre Liam scuote la testa divertito.
"Come ti sembra?" mi chiede Liam.
"Perfetto davvero, quella modifica ci serviva proprio, adesso è molto scorrevole e orecchiabile! Che ne dici di provare con il testo?" dico entusiasta.
"Oh, abbiamo buttato giù qualcosa!" dice Zayn sorridendo.
"Bè, fatemi sentire allora, io vi accompagno!" dico ripartendo con le note.
Le loro voci risuonano nella stanza, illuminata dagli ultimi raggi del sole, mi lascio trasportare e cullare da loro, non presto tanta attenzione al testo e questo li fa fermare.
"Che c'è?" dico guardandoli.
"Sembravi in paradiso!" ride Zayn.
"Oh" dico arrossendo.
"E' bello lavorare con una nostra fan!" dice Liam prima di ricominciare a cantare.
Questa volta ascolto le parole attentamente, è una storia d'amore, ma un amore consumato e finito, un amore di quelli che ti lasciano ferite dentro difficili da ricucire.
Una fitta allo stomaco mi fa agitare sulla sedia, mi ritrovo ad essere gelosa, perchè in quelle righe c'è così tanto amore.

Mi lascio sfuggire una lacrima solitaria, è così bella, così profonda.
"E' stupenda" dico sorridendo ai due ragazzi al mio fianco.
"Ti piace davvero?" chiede Liam sorridendo.
"Si, come tutte le vostre canzoni del resto, le vostre voci sono talmente belle e uniche da fare emozionare chiunque!" dico sorridendo.
"Così ci fai arrossire però!" ride Zayn e io e Liam ci uniamo a lui.

Continuiamo a scrivere fino a tardi, sono ormai le nove passate e la mia pancia brontola un pò, spero che i ragazzi non lo sentono ma mi ritrovo quattro occhi addosso.
"Fame?" chiede Liam ridendo.
"Un pò!" dico.
"Allora stacchiamo, ci vediamo domani se per te va bene!" dice Zayn.
"Si, si certo! Domani sarò puntuale, alle quattro sarò qui!" sorrido alzandomi e rimettendo tutto in borsa.
"Come torni a casa?" mi chiedono dopo aver salutato il professore.
"Prendo l'autobus!" dico scrollando le spalle, saluto Marta e insieme scendiamo fino all'atrio del palazzo.
"Voi aspettate Paul?" dico sorridendo, mi guardano spaesati.
"Ah è vero sei una Directioner, comunque Paul è a Londra con gli altri, c'è Mark con noi!" ride Zayn.
"Mmh, lo terrò a mente!" dico ridendo.
Devo andare via, non so se salutarli con un bacio, effettivamente da quando ho conosciuto Liam non l'ho mai salutato.
"A domani allora!" dice Liam.
"Certo ma, ecco posso darvi un bacio?" chiedo torturandomi le mani e loro scoppiano a ridere.
Li saluto abbracciandoli e baciandoli e loro ricambiano dolcemente, mi stacco e dopo avergli regalato uno dei miei sorrisi migliori mi chiudo la porta alle spalle.
Salterellando felice scendo le scalle, corro fino all'autobus che mi porterà a casa, verso un'altra notte di sogni popolata da loro.


__________________________________________________________________________
Mamma mia, questo è stato difficile da scrivere, non sapevo come far comportare Zayn ahaha
Sere arriva in ritardo, che figura, è proprio una cosa che potrebbe succedere a me eh!
Sbadata come sono! Mi addormento ovunque!
Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative, nel prossimo torneranno i pov di Liam :)
Sere xx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


Capitolo sei

 
"Chi nasce tondo non può morire quadrato"


 
 
 
Alzarsi oggi è più complicato del solito, mi stiracchio nel letto prima di andare in bagno, accendo l'i-pod e mi metto a cantare in giro per casa.
Uno dei miei tanti modi di svegliarmi.
Saltello per la stanza cercando di vestirmi, infilo un jeans e una maglia a righe grigia e rossa sopra, le superga ai piedi e raggiungo la cucina.
"Sei di buon umore oggi!" mi dice mamma.
"Mmh, si oggi devo andare in palestra e dopo a scuola di musica, non torno a pranzo!" dico prendendo un biscotto mentre corro sopra a preparare anche la tuta.
 
Esco di casa cinque minuti prima dell'arrivo dell'autobus, domani sarò a pezzi ne sono sicura, cinque ore di scuola, un'ora e mezza di palesta e poi devo vedermi con i ragazzi.
Sorrido, non vedo l'ora che arrivino le quattro.
Entro in classe con un bel sorriso stampato in faccia, nessuno mi da fastidio, niente insulti, niente scherzi, niente spinte. Mi sembra quasi innaturale, ero abituata a tutto quello ma adesso le cose sembrano cambiate, forse perchè finalmente ho trovato qualcosa per cui reagire, oppure perchè Matt ci è andato giù pesante e se ne sono resi conto tutti, lui compreso.
"Ciao" entra sedendosi al mio fianco.
Lo guardo strabuzzando gli occhi, ricambio il saluto ma lui non va via, rimane vicino a me per il resto delle lezioni. Mi sento quasi in trappola, spiata, lo becco un paio di volte a guardarmi.
"Mi dispiace" sussurra durante la terza ora.
"Di cosa precisamente?" dico con tono freddo senza degnarlo di uno sguardo.
"Di tutto, sono stato davvero stronzo con te!" dice.
La cosa non mi piace, non è gentile con nessuno, soprattutto con me. 
 
Non ti fidare.
 
Non preoccuparti non sono così masochista da buttarmi in braccio al mio torturatore, non mi fido di nessuno, soprattutto di lui.
"Scusa, ma ho un pò di difficoltà a crederti!" dico chiudendo il libro e alzandomi al suono della campanella.
Lui non risponde, ma sono sicura di aver visto un piccolo ghigno, chissà cos'avrà in mente.

 
 
Pov di Matt
 
La vedo allontanarsi dall'aula e i miei amici mi raggiungono.
"Allora?"
"Allora niente, per il momento facciamole credere che è tutto passato, ma giuro che quella pozione chimica la prossima volta la ingoierà tutta!" dico furioso.
"Non ti sembra di esagerare?" sento dire ma non rispondo. La odio.
La odio dal primo giorno in cui è entrata in questa scuola. Sempre con quel sorriso stampato in faccia, sempre a rialzarsi senza mai farsi del male, con i suoi capelli profumati, i suoi maledetti occhi verdi.
La odio perchè non mi ha mai guardato veramente.
La odio perchè è l'unico modo che ho per starle accanto. 

 
 
Pov di Sere
 
Uscita da scuola mi dirigo verso la mia palestra, ormai è un mese che non vado ma ho deciso di ricominciare, con qualcosa di diverso.
"Buongiorno, vorrei un'informazione" dico alla segretaria spiegandole tutto.
 
Dieci minuti dopo sono davanti ad un sacco con dei guantoni alle mani, sferro il primo colpo ma il sacco non si muove.
"La forza non viene dai muscoli, la forza viene dalla mente" sento dire dal mio nuovo allenatore.
"Concentrati" mi dice posizionandosi dietro di me e aggiustando la mia postura.
 
Tento con un secondo tiro ma anche quello va male, sbuffo.
"Prova a pensare a qualcuno che ti ha fatto del male" mi dice spostandosi di poco.
Chiudo gli occhi, tante persone mi hanno fatto del male, ma una su tutte riempie la mia mente, Matt.
Ho ancora gli occhi chiusi mentre sferro un colpo, apro gli occhi e il sacco l'ho spostato eccome, ne tiro altri, due, tre, quattro.
L'istruttore mi isegna come muovere bene la spalla e i polsi senza causarmi danni, ascolto tutto attentamente e lo metto in pratica.
Non voglio fare combattimenti, ma voglio imparare a difendermi.
"Perfetto così va bene!" mi dice prima di salutarmi.
Lo ringrazio per l'allenamento e mi dirigo verso lo spogliatoio, faccio una doccia veloce e  indosso i vestiti puliti.
 

 
Pov di Liam
 
 
Siamo davanti alla scuola di musica con i ragazzi della sicurezza, qualche fan ci ferma per una foto e io e Zayn le accontentiamo tranquillamente.
"Ci sediamo un pò sulla panchina?" dice Zayn.
"Non vuoi entrare?" dico indicando la scuola.
"Aspettiamo qui, almeno se fa ritardo siamo all'aperto" ridacchia.
"Dai, vedrai che arriva in tempo oggi!" rido io.
"Scherzavo, mi sta simpatica!"
"Anche a me, oh...eccola!" dico indicando una ragazza sorridente, jeans e camicia, un borsone da palestra dietro.
"E' in anticipo!" dice Zayn alzandosi.
Continuo a fissarla mentre velocemente intreccia i suoi capelli bagnati, sicuramente sarà stata ad allenarsi.
"Sere" sento dire da Zayn mentre ci avviciniamo, lei si blocca rivolgendogli un sorriso carico di affetto.
Sembra assurdo quanto le nostre fan ci amino nonostante non ci conoscano affatto.
 
Adesso lei vi conosce però.
 
Si, ma da qualche giorno di persona, quell'amore nei suoi occhi è frutto di giorni, mesi e forse anni spesi a seguirci.
"Ciao Liam" mi saluta sorridente e io ricambio.
"Palestra?" le chiedo mentre saliamo sopra.
"Si, non ci andavo da un pò, oggi ho cominciato il corso di box!" dice sorridendo entrando nello studio.
"Box? Come mai? Ti vedevo più a fare latino americano" scherza Zayn e lei ride.
"So ballare anche quelli, ma..." inizia sorridente per poi incrociare il mio sguardo e smettere di parlare.
"Ma?" dico.
"Nulla, volevo solo fare qualcosa di diverso" dice sorridendo.
Entriamo e il professore ci lascia per fare lezione in un'altra stanza, mi torna in mente quando a dodici anni ho iniziato anche io ad allenarmi per difendermi, qualcosa mi dice che ha seguito il mio esempio.
"Com'è andata scuola?" chiede Zayn sedendosi accanto a lei.
"Bene, meglio del solito!" dice lei sorridendo.
"Dai che scommetto sei la prima della classe!" dice lui.
Li guardo da fuori, ho sempre invidiato Zayn, Harry e Louis per il modo di approcciare con le ragazze, Niall è un pò più timido ma comunque riesce ad essere più aperto di me.
"Liam?" mi sento richiamare, mi giro verso di lei e mi sorride.
"Tutto bene?" mi chiede  e io annuisco, Zayn mi fa spazio per sedermi e continuiamo il testo della canzone.
Ridiamo e scherziamo tra un verso e un altro, proviamo la canzone e scopriamo la sua voce fenomenale.
"Oh, dove la tenevi nascosta?" chiede Zayn.
"Ma dai, non è niente di che!" dice arrossendo.
"Niente di che?" dico strabuzzando gli occhi.
"Bè, sicuramente in confronto alle vostre voci non è un granchè!" dice sorridendo.
"E' molto bella invece!" le dico.
"Grazie" mi sorride imbarazzata.
"Ehm, che ne dite di andare a mangiare qualcosa?" dice Zayn interrompendo il nostro contatto visivo.
"Io devo tornare a casa!" dice Serena.
"No dai, mangia con noi!" dice Zay.
"Non posso davvero, grazie comunque!" dice alzandosi e rimettendo tutto nella borsa.
Ci resto un pò male per il suo rifiuto, ma forse avrà altro da fare.
Scendiamo le scale e mi faccio coraggio.
"Possiamo almeno accompagnarti a casa?" le dico sorprendendola.
"Non vorrei disturbarvi, prendo l'autobus come sempre!" dice titubante.
"Ma quale disturbo, è il minimo che possiamo fare!" dice Zayn.
"Giusto, stai perdendo del tempo ad aiutare noi... me!" intervengo.
"Oh no, assolutamente! Sto imparando davvero tanto con voi!" ci dice sincera.
"Allora lasciati accompagnare dai!" sorrido e lei dopo un pò cede.
"Brava ragazza!" dice Zay passandole un braccio attorno alle spalle.
"Mmmh, non credo che sia il caso di uscire così!" dice lei rivolgendosi al moro.
"Perchè?" chiede lui.
"Non sei fidanzato tu? Fidati ci costruiranno storie su storie sopra!" ride.
"Giusto, tu queste cose le sai meglio di noi!" sorrido mentre Zayn si sposta.
 
Usciamo e saliamo in macchina, la vedo guardarsi attorno stupita, sembra una bambina in un campo di margherite.
"Non sono abiutata a macchine così belle!" dice e noi ridiamo.
"Non riusciamo ad abituarci nemmeno noi dopo tutto questo tempo, fidati!" rispondo appoggiando la testa sul finestrino.
"Immagino!" sorride lei.
Rimaniamo in silenzio mentre attraversiamo la città, la vedo torturarsi le mani nervosamente e per la prima volta mi ritrovo a guardarla davvero.
Il corpo esile, le mani grandi e curate, il viso un pò  spigoloso mi ricorda quello di Zayn, gli occhi grandi e verdi coperti da un paio di occhiali squadrati e neri che le incorniciano il viso.
"La stai mettendo in imbarazzo!" mi sussurra Zayn e io distolgo lo sguardo da lei, ormai rossa in viso.
 

 
Pov di Sere

Non so perchè mi sta fissando, ma mi sento accaldata e nervosa.
Vedo Zayn avvicinarsi a lui e dirgli qualcosa, non riesco a sentire cosa dice ma dopo Liam distoglie lo sguardo dal mio corpo.
"Siamo arrivati" sentiamo l'autista.
"Ok, c-ci vediamo nei prossimi giorni?" dico titubante.
"Non saprei, il professore ha detto che ha degli impegni e forse la scuola rimarrà chiusa" dice Liam.
"Si giusto, me n'ero dimenticata! Quando dovete ripartire?" chiedo mentre un'idea si fa largo nella mia mente.
"Tra quattro giorni dobbiamo tornare a Londra!" interviene Zayn.
Una morsa mi chiude lo stomaco. Quattro giorni? Così pochi.
"Se per voi non è un problema io una soluzione ce l'avrei!" dico guardandoli.
"Dicci tutto!" rispondono insieme.
Mi sfugge un sorriso.
"Ripeto, se per voi non è un problema, potete venire a casa mia, ho un pianoforte!" dico aspettando una loro reazione.
"Non dovresti chiedere ai tuoi?" dice Liam.
"S-si, devo chiedere a mia madre. Stasera le parlo e vi faccio sapere, proverò a convincerla!" dico sorridendo e iniziando a pensare a cosa dire.
"Oh, scusa noi..." dicono e io li blocco subito.
"No, no. Mio padre è solo fuori per lavoro!" dico sorridendo.
"Ah, oddio scusaci!" dice Zayn.
"Tranquilli, allora per voi è tutto ok?" dico prima di scendere.
"Si, non cambia nulla!" dice Liam.
Sorrido ad entrambi, li saluto con un bacio sulle guancie e mi dirigo verso casa.
Vedo la macchina ripartire, il cuore esplode di gioia.
 
Entro dentro e come previsto trovo mia madre ai fornelli, l'aiuto a preparare tutto e cerco di essere più dolce possibile.
"Cosa ti serve?" mi chiede mentre le verso dell'acqua.
"Niente" dico sorridendo.
"Forza, dimmi!" dice fermandosi a guardarmi.
"Però promettimi di accettare" le dico a mani giunte.
"Se non mi dici niente!" sbuffa.
"Domani e forse anche qualche altro giorno avrei bisogno della stanza della musica" dico incerta.
"E' tua, c'è bisogno di chiedermelo?" dice confusa.
"Dovrebbero venire Liam e Zayn" dico abbassando la testa.
"Cosa?" dice strabuzzando gli occhi.
"Non abbiamo un posto dove andare, la scuola di musica è chiusa questi giorni" rispondo.
"Con tutti quei soldi che guadagnano non hanno un posto dove andare?" dice nervosa.
"No, cioè mi sono espressa male, sono stata io a proporlo" dico cercando di mantenere la calma.
"La mia risposta è no" dice secca.
"Perchè?" dico.
"Sono due estranei e io devo lavorare!" dice autoritaria.
"E quindi? Non sono estranei mamma dai! E' un'occasione unica per me" 
"Da qualche altra parte si, qui dentro non se ne parla" dice ancora.
"Non sono una zoccola mamma" dico alzandomi da tavola e uscendo di casa.
"Torna subito qui" la sento urlare.
 
L'aria fredda mi punge il viso, mi avvio verso il parco dietro casa, gli occhi pieni di lacrime.
Odio quando i miei genitori non si fidano di me, quando non capiscono quello che per me è davvero importante. Per loro sono tutte cavolate.
Mi siedo accanto al laghetto e inizio a tirare dei piccoli sassolini.
Di solito quando discuto con i miei scrivo ai ragazzi su twitter, adesso ho quasi paura a farlo, sanno chi sono, domani dovrei rivederli e non voglio sentirmi debole anche davanti a loro.
 
Ma ne conosci solo due.
 
Giusto, ogni tanto la mia coscienza ha ragione. Tiro fuori il cellulare dalla tasca e vado su twitter.
Niall, Louis o Harry?
Mi fido ancora una volta delle parole di Liam. Una volta, in un'intervista, ha detto che Niall dà gli abbracci migliori e io in questo momento ne avrei proprio bisogno.

 
"@NiallOfficial Vorrei davvero un tuo abbraccio adesso"
 

Invio, rimetto il telefono in tasca e mi avvio verso casa.
Non vorrei tornare indietro ma inizio a sentire davvero freddo.
"Scusa" dice mia madre sul portico.
"Scusa anche tu" le dico abbassando la testa e superandola, diretta in camera mia.
"Domani ne riparliamo, vai a dormire adesso!" dice lei e io annuisco semplicemente.
Mi rinchiudo in camera e mi addormento poco dopo, senza sentire il suono di un messaggio in arrivo.


_________________________________________________________
Capitolo 6 signori e signore ^^
Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino, ditemi se vi da fastidio che cambio punto di vista spesso, ma è per darvi una visione completa :)
Vi ringrazio tutte, dalla prima all'ultima e se c'è anche qualche boy che legge si faccia avanti u.u
Aspetto le vostre recensioni/commenti.
Vi voglio bene.
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


           Capitolo 7







Di notte i pensieri hanno la brutta abitudine
ti togliere le catene e correre liberi.







Mi sveglio nel cuore della notte, sbuffo e cerco di riaddormentarmi, ma senza nessun successo.

Odio quando succede, mi rigiro una decina di volte senza trovare la giusta posizione,
 alla fine mi arrendo e accendo la luce sul mio comodino, indosso gli occhialie prendo il cellulare.

1 nuovo messaggio.

Agrotto le sopracciglia e apro.


 

“Non ti bastano i nostri abbracci?”

 

 

 

 

Fisso lo schermo come una scema e inizio a ridere. Sicuramente è stato Zayn a scriverlo!

 

 

Guardo l’ora e sono le quattro del mattino, sicuramente dormiranno ma rispondo comunque.

 

 

“Voi non mi abbracciate, e poi Liam dice che Niall da gli abbracci migliori!”

 

 

 



Invio ridendo, porto lo sguardo sui miei poster e fisso Zayn e Liam.

 

 

Questi pezzi di carta non rendono giustizia alla loro bellezza, sono talmente belli da non poter essere ritratti come si deve.

La vibrazione del telefono mi fa sussultare, sono ancora svegli?


 

“Dovresti dormire, i bambini a quest’ora lo fanno... non hai scuola domani?”

 

 

 



Che sbruffoni, ma chi si credono di essere?

 

 

 

Liam Payne e Zayn Malik forse?

 

 

 

Zitta coscienza, fatti i fatti tuoi.

 

 

 

 

“Certo che ho scuola, ma due persone, proprio due a caso mi mantengono sveglia! E non sono una bambina!”

 

 

 



Invio il messaggio, tamburellando con le dita sul materasso, 
ci mancavano loro due adesso a farmi innervosire, non basta mia madre? 


 

 

 

 

“Zayn dorme come un ghiro, tranquilla! 
Io non prendo sonno e poi tu mi hai scritto alle quattro, quindi sei tu che mi tieni sveglio... babe!”

 

 

 



Liam Payne, nonostante ti amo da non so quanto tempo,
in questo momento potrei iniziare ad odiarti.

 

 

 

Babe? Mi ha chiamato babe! Cioè dico, chiama piccola me? 

 

 

 

Alt, alt, alt!

 

 

Mi ha chiamato piccola... Liam mi ha chiamata piccola.


Sospiro buttandomi all’indietro sul letto.

 

Sembri una pazza.

 

 

 

Si, questa volta hai ragione, ma che ci posso fare? 

 

 

 

Intanto rispondi.

 

 

 

Giusto, ma cosa rispondo? Rileggo ancora il messaggio, devo muovermi a rispondere, se poi si addormenta?

 

 

 



“Come mai niente sonno? Troppi pensieri?”

 

 

 



Invio mordendomi le unghie, aspetto la sua risposta ripensando alle parole di mia madre, 
devo dirgli di trovare un altro posto per suonare. 


 

 

 

 

“Un pò, grazie per avermi aiutato con la canzone, non riuscivo proprio ad andare avanti!”

 

 

 



Sorrido e scrivo la risposta, il solo fatto di averlo aiutato per me è una gioia indescrivibile.

 

 

 

 

“Io non ho fatto niente, davvero! Avevi solo bisogno di una spinta!”

 

 

 



La risposta arriva qualche minuto dopo.

 

 

 

 

“Allora grazie per la spinta! Posso farti una domanda?”

 

 

 



Certo che puoi! Anche tre, quattro, cinque! Rido tra me e me e poi scrivo.

 

 

 

 

“Dimmi pure Payne!”

 

 

 



Guardo l’orologio e ormai sono le cinque. Domani avrò due occhiaie grandi quanto il Colosseo.

 

 

 

 

“Ehi non vale, volevo risponderi con il tuo cognome ma non lo conosco, tu sai troppe cose di me... 
Io non so nulla! Uff! Adesso facciamo il giocho delle domande! Oh! 
La prima è questa: Perchè avete un preferito voi fan?”


 

 

 

 

Leggo il papiro e immagino Liam dirlo con la sua parlantina. 
Sorrido e penso a cosa rispondere, la domanda che mi ha fatto non sarà a caso, 
forse si riferisce agli insulti ricevuti.

 

 

 




“Non è questione di avere un preferito, 
amiamo tutti voi insieme ma inevitabilmente c’è uno a cui ci sentiamo più legate, 
uno di voi a cui ci sentiamo più vicine! 
Personalmente amo tutti e cinque, di ognuno una cosa diversa, 
ma anche io, come tutte le altre, ho una simpatia particolare verso uno di voi!” 

 

 

 




Inivio, omettendo che la persona a cui mi sento più legata è proprio lui.
Per tutto quello che ha passato, per le nostre storie simili, 
per la forza di volontà che ha messo per affrontare tutto e ricominciare ogni volta. 
Per il suo sorriso, la sua voce e... Si, anche perchè ogni volta è sempre più bello.


 

 

 

 

“Però alcune odiano me, o Niall o Zayn!”

 

 

 



Sapevo che era questo il problema. 

 

 

 

 

“Il mondo è pieno di gente che giudica senza sapere, dovresti saperlo meglio di altri! 
Sei tu che mi hai insegnato a combattere e ad andare avanti, 
tu mi hai insegnato che si può combattere i bulli, 
ti amano in tutto il mondo e se qualcuno non lo fa, sono solo loro a perderci!”


 

 

 

 

Vorrei stare li ad abbracciarlo, ma sono felice di esserci almeno per telefono, 
quando lo hanno insultato gli ho inviato un sacco di tweet carichi d’amore, 
gli avrà letti forse ma consolarlo adesso, alle cinque e mezza del mattino è decisamente un’altra cosa.


 

 

 

 

“Chi è la persona a cui ti senti più legata?”

 

 

 

 

Rimango spiazzata dal suo messaggio, nella mia testa rimbomba il suo nome.

 

 

 



“Perchè hai cambiato discorso?”

 

 

 



Invio cercando di evitare la risposta a quella domanda.

 

 

 

 

“Non ho cambiato discorso, voglio solo sapere se quello che penso è giusto, 
dimmi a chi ti senti più legata, per favore!”

 

 

 



Davanti a quel per favore, digito solo due lettere.

 

 

 



“Tu”

 

 

 



Mi mordo il labbro fino a farlo sanguinare, poi apro il messaggio in arrivo con le dita tremanti.

 

 

 



“Ti va di dirmi il perchè?”

 

 

 



Prendo un bel respiro e incerta inizio a scrivere.

 

 

 

 

“Io, vorrei essere come te! Mi hai insegnato tanto,
 non hai mollato e hai dimostrato al mondo quanto vali, 
hai affrontato la vita con il sorriso e quando sono giù o quando mi prendono in giro, 
penso a quello, ai tuoi occhi quando ridi e mi sento più forte anche io, 
ho la forza per alzarmi e affrontare la giornata, 
può sembrarti stupido ma se in un video sorridi io sorrido di riflesso e non ho paura!”



 

 

 

 

Forse dopo questa confessione potrei anche sotterrarmi e non farmi vedere mai più, 
eppure il fatto di avergli detto queste cose mi scalda il cuore.


 

 

 

 

“Io... Posso abbracciarti domani?”

 

 

 



Se riusciamo a vederci, questo è il momento di dirgli di trovare un altro posto.

 

 

 

 

“Ecco, per quanto riguarda domani.... Mia madre mi ha negato l’uso di casa, con voi! 
Se ci vediamo sono io ad abbracciare te, tranquillo!”


 

 

 

 

Invio e poi controllo il credito, devo fare una ricarica prima di andare a scuola, ma soprattutto devo dormire.

 

 

 



“Oh, ha paura che ti facciamo qualcosa? xD Comunque grazie!”

 

 

 



Rido per il suo messaggio e digito la risposta.

 

 

 



“Forse ha paura che io salto addosso a voi!”

 

 

 

 

Invio senza pensare e poi maledico leggendo la sua risposta.

 

 

 



“Oh..”

 

 

 



“Scherzavo eh! Non te la sei presa vero?”

 

 

 



Mi maledico metalmente e apro la risposta.

 

 

 

 

“Scherzavi? Peccato!” 

 

 

 



Deglutisco e decido di dormire, poggio il telefono sul comodino e obbligo la mia testa a smettere di pensare a Liam.

 

 

 

Mi guardo allo specchio dopo essermi lavata il viso. 
I segni della notte insonne sono più che evidenti.

 

 

Mi vesto svogliatamente e scendo giù, 
esco senza fare colazione e senza salutare mamma ma la sua voce mi arriva diritta nelle orecchie.

 


“Sere?”

 

 

“Che c’è?” mi giro.

“Oh, non hai dormito?” mi chiede.

“No, certo che ho dormito, mi hai solo negato di poter invitare due dei miei idoli a casa, 
cose che succedono tutti i giorni a tutte le persone del mondo. Ho dormito benissimo!” dico stizzita.

“Lo sai che senza tuo padre non so mai come comportarmi, chiama lui e chiedi, io che ti devo dire!” sussurra.

“Scusa se ti ho risposto così, ora non ha importanza! Ho già detto a Liam di trovare un altro posto” dico abbozzando un sorriso.

“Mmmh, vi sentite?” dice sorridendo.

“Non per quello che pensi, stiamo solo lavorando insieme!”

 

Arrossisco ripensando alla conversazione e soprattutto all’ultimo messaggio senza risposta.

 

 

“Certo, a te lui non piace... Ovvio!” dice prendendomi in giro.

“Mamma, sono ancora arrabbiata con te e ora devo andare a scuola!” 

“Puoi rimanere a casa oggi...” dice.

“Come?” chiedo incredula.

“Non credo che con quella faccia e con quel sonno riuscirai a fare qualcosa, torna a dormire dai!” mi dice sorridendo.

“Sono tanto disastrata?” dico.

“Un pochino!” ride e poi le lascio un bacio sulla guancia.

 

Siamo così, litighiamo poi facciamo pace l’attimo dopo.

 

 

 

Salgo sopra e mi ributto sul piumone, prendo il telefono e mi decido a rispondere.

 

 

 

“Niente scuola oggi, ero troppo stanca, scusa se non ho risposto più!”

 

 

 

Invio senza scrivere niente di rilevante o meglio, niente che riguardi l’argomento degli ultimi messaggi.

 

 

 

Mi riaddormento ascoltando un pò di musica e nel mondo dei sogni mi lascio cullare da cinque splendide voci.

 

 

 

“Maybe it’s the way she walked, straight into my heart and stole it”

 

 

 

“Harold stai zitto” urlo assonnata mentre la canzone prosegue.

 

 

Apro gli occhi e mi rendo conto che quella è la suoneria del mio cellulare.

Lo cerco in giro per il letto e sullo schermo leggo il nome di Liam.

 

“Pronto?” dico nervosa.

 

 

“Sei pronta? Ti stiamo venendo a prendere!”

“Venendo a prendere?” dico alzandomi.

“Si, non hai letto il messaggio?” dice confuso.

“Messaggio... Eh, dove siete ora?” chiedo iniziando a mettere le scarpe,
 per fortuna mi ero già vestita per andare a scuola, devo solo cambiare maglietta.

“Siamo quasi all’inizio della tua via!” dice.

“A tra poco” urlo chiudendo il telefono.

Solo una pazza come me può chiudere il telefono in faccia a Liam.


Mi vado a sciacquare il viso per svegliarmi del tutto, 
pettino i capelli e torno in camera e infilo una camicia, 
metto nella borsa tutto l’occorrente in una velocità assurda.

Scendo le scale abbottonando i bottoni ed esco trovandomi la macchina davanti.


Mi infilo in auto e li saluto.

“C-ciao” dice Liam arrossendo, 
seguo il suo sguardo e mi rendo conto di aver dimenticato un bottone, 
arrossisco a mia volta e chiudo la visuale sul mio seno.

“Andavo di fretta!” borbotto.

“Tranquilla, come stai?” mi chiede Zayn salutandomi.

“Bene grazie, voi? Dormito bene?” chiedo sorridendo a Liam.

“Lui si è alzato un’oretta fa, dorme come un ghiro poi dice a me!” borbotta Zayn.

 

Mi rendo conto che non sa della nostra chiacchierata notturna.

 

 


“Avrà avuto da fare!” rido mentre scrivo un messaggio a mamma per avvertirla di essere con loro.

 

“Fidanzato?” chiede Liam.

 

 

“No, mamma!” rispondo sorridendo.

“Sa che non sei andata a scuola?” chiede Zayn.

“Si, si!” borbotto alzando gli occhi al cielo.

“Brava, sei proprio una figlia modello!” dice il moro ridendo.

 

Arriviamo davanti ad una delle più lussuose scuole di musica della città, 
non ci sono mai entrata ma so, da racconti e foto su internet che è una meraviglia.

 

 


“In grande stile eh!” dico afferrando la mano di Zayn per scendere dall’auto.

“Hanno un bel pianoforte!” si giustifica.

“Non ne dubito!” dico entrano, Liam dietro di me sorride.

Passo attraverso la porta scorrevole e lo sento sussurrare dietro di me.

“Mi devi un abbraccio”

 

Mi passa accanto superandomi, nessuno si è accorto di quelle parole, nessuno tranne il mio cuore.


 

 

 

 

_________________________________
Aaah, adoro questo capitolo! Non so voi!
Scriverlo è stato davvero emozionante e bello!
Scusate se non l'ho sistemato bene, ma ho avuto problemi con efp e mi da codici sballati o.O
I messaggi tra Liam e Sere, Zayn che non si accorge di niente e fa lo scemo, Le parole sussurrate da Lee, nel prossimo capitolo vi dirò come si svolge la giornata del trio :)
Infine vorrei ringraziarvi per le recensioni, i messaggi e i commenti sul gruppo (siete fantastiche ragazze!), per il vostro supporto e scusate se non rispondo subito alle recensioni, lo farò! Promesso.
Sere xx

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


        Capitolo 8






“Quante briciole restano dietro di noi, 
o brindiamo alla nostra, o brindiamo a chi vuoi... ”
(L’amore conta - Ligabue)










Resto a fissare la sua schiena fino a quando prende posto accanto a Zayn al piano, 
li guardo scherzare come due bambini mentre si fanno i dispetti.
“Quando siete pronti iniziamo eh!” dico cercando di non scoppiare a ridere.
Si zittiscono all’istante e mi guardano seri.
“Stavo scherzando ragazzi!” dico sorridendo.
“Aaah” sospirano iniziando a ridere.

Liam si distrae iniziando a messaggiare, quanto pagherei per sapere con chi parla.
“E’ Sophia?” chiede Zayn ammiccando verso l’amico.

Sophia? Chi diavolo è?

Liam alza lo sguardo verso di me e poi guarda Zayn come per rimproverarlo.
“Oh” dice Zayn.
“Fa niente, tanto tra poco viene qui” sbuffa Liam.

Continuo a non capire cosa mi nascondono, ma i miei dubbi vengono risolti dal castano.
“Tra poco dovrebbe arrivare Sophia, stiamo uscendo insieme, 
visto che sei una fan devo chiederti un favore, non dire niente a nessuno per ora, ok?” mi chiede gentilmente.

Annuisco incapace di parlare, il mio cuore sta per esplodermi in petto e i miei occhi si rifiutanano di mandare le lacrime indietro.
Sta uscendo con qualcuna.
La sensazione di vuoto al centro del petto mi fa salire un conato di vomito, devo uscire da quella stanza il prima possibile.
Mi giro e corro via, mi guardo intorno e mi fiondo nei bagni dell’albergo.
Chiudo la porta a chiave e mi lascio scivolare a terra, prendo la testa tra le mani e faccio uscire le lacrime.
Quante illusioni creiamo noi ragazze, 
quante speranze ci diamo per dei piccoli gesti e poi rimaniamo sempre fregate,
 da sole in uno stupido bagno a piangere per un amore portato via.

Mi alzo guardandomi allo specchio.
“Cosa credevi eh?” dico al mio riflesso.
“Stupida ragazzina, tu lo ami da anni ma lui fino a qualche giorno fa non sapeva nemmeno della tua esistenza” continuo a rimproverarmi, come se quell’immagine riflessa fosse un’altra persona.
Sembra stupido e incomprensibile stare male perchè frequenta qualcun’altro, 
certo, se lui è felice lo sono anche io ma fa male, 
fa male sapere di non essere la causa di quella felicità, 
fa male sapere che di notte stringerà un altro corpo,
 fa male sapere che bacerà altre labbra,
 fa male sapere che ama un’altra.

Avere un idolo ha pro e contro e questo fa decisamente parte dei contro.

Mi asciugo il più possibile ed esco fuori, con mia sorpresa mi scontro con Zayn.
“Che ci fai qui?” dico.
Lui non risponde, mi guarda soltanto e poi mi abbraccia.
Rimango impietrita da quel contatto, da quel gesto ma dopo mi lascio cullare da lui e le lacrime tornano a scorrere lente.
“Shh, non piangere” mi dice continuando a stringermi.
“Scusa” dico tirando su con il naso.
“Non devi scusarti, è una reazione normale!” dice staccandosi da me e sorridendomi.
“Sono felice per lui ma...uff, non so spiegarti quello che provo! 
Dovrei spiegarti perchè vi amo e sinceramente le parole non sono sufficienti, 
sembrano banali in confronto a voi!” dico sbuffando.

“Forse è per questo che Liam ti ha chiesto di non dire niente, 
teniamo un sacco alle nostre fan e prima di annunciare qualsiasi cosa prendiamo del tempo, 
non è facile sapere di spezzare il cuore a milioni di persone sai?” mi dice sorridendo.
“Bè in effetti, hai ragione!” dico constatando che le sue parole sono la pura verità.
“Sai, a volte mi chiedo com’è possibile che ci amiata tutti e cinque così tanto!” mi chiede.
“Abbiamo un cuore grande!” sorrido.
“Decisamente!” dice ridendo.

Ritorniamo verso la sala prove e mi sento leggermente meglio grazie alle parole di Zayn, 
non so come affronterò la novella coppia ma per Liam posso fare tutto.

“Ciao Sophia!” dice Zayn salutando una ragazza con un vestito troppo scollato per i miei gusti.
Liam mi lancia un’occhiata carica di dispiacere, ma io li sorrido dolcemente.
Non posso caricarli addosso i miei pensieri, merita di essere felice più di chiunque al mondo.
“Lei è Serena, ci aiuta con la musica per le nuove canzoni!” mi presenta Zayn.
“E’ un piacere” dice lei con una voce che mi da sui nervi.

La stai giudicando senza conoscerla.

Faccio finta di non aver sentito la mia coscienza e le stringo una mano.
“Il piacere è tutto mio!” dico con un sorriso tirato, ma lei non sembra accorgersene.

Si siede su una poltroncina mentre noi ci mettiamo a lavoro, sono un pò nervosa e sbaglio qualche attacco.
“Ti senti bene?” mi dice Liam a bassa voce.
“Si” rispondo prima di ricominciare a suonare.
La mano di Zayn corre ad accarezzarmi la schiena, un gesto affettuoso e dolce che mi fa calmare, 
chiudo gli occhi e trasmetto la mia rabbia, la mia gelosia su quel pianoforte,
 creo da zero una melodia forte un pò grezza.

Una melodia che racchiude l’amarezza di non essere lei.
Una melodia che racchiude la voglia di un abbraccio.
Una melodia che racchiude la dolcezza del sorriso di Liam.
Una melodia che racchiude il mio dolore.
Una melodia che racconta del mio amore per lui. 
Che racconta di un amore finito prima ancora di cominciare.

Riapro gli occhi trovandomi davanti tre bocche spalancate.
“Sei bravissima” mi dice Sophia, anche se dovrei odiarla le sorrido grata per il suo commento.

Non devi odiarla per forza.

Lo so, ma infatti più che odiarla, la invidio. Cosa darei per essere al suo posto.

“Adesso ricomincia da capo, perchè non l'ho scritta tutta sul pentagramma!” dice Liam porgendomi il foglio con parte della mia melodia.
“Perchè l’hai scritta?” chiedo guardandolo negli occhi.
“Perchè è fantastica e ci possiamo lavorare su se ti va!” dice sorridendo dolcemente.
Odio quando sorride così, è impossibile dire di no a quelle labbra curve e quegli occhi sinceri.
“Se ci scrivete su un testo potete usarla per il nuovo album, sempre se anche gli altri la troveranno carina!” dico sorridendo.
“Carina? Tu hai qualche serio problema ragazzina, quello che hai suonato era amore e odio allo stato puro!” mi richiama Zayn.
“Non esagerare adesso!” dico guardandolo e lasciandoli una piccola gomitata sul fianco.
“Questa confidenza chi te l’ha data?” mi prende in giro prima di farmi il solletico.
“Zayn stai fermo!” dico alzandomi in piedi per sfuggire alla sua tortura.
“Dai ragazzi, continuiamo o faremo tardi!” ci richiama Liam e noi ancora ridendo torniamo a sederci.
“Continuiamo o faremo tardi” lo prende in giro Zayn.
“Malik”
“Payne”
“Non fare il bambino!” lo richiama Liam e il moro sbuffa.
Riprendiamo a scrivere e suonare, ogni tanto vedo Sophia sorridere al ragazzo al mio fianco, 
cerco di non pensarci ma la stretta allo stomaco è troppo forte.


Finalmente ci alziamo da quel pianoforte per tornare a casa, 
riprendo le mie cose e aspetto che gli altri siano pronti,
 Liam bacia dolcemente Sophia sulle labbra e io mi volto di scatto, c
ercando di non farmi notare in questo stato di collera.

Chiudo gli occhi ma quell’immagine si fa nitida sotto le mie palpebre, respiro a fatica.
Devo calmarmi, dannazione.
Penso ad altro, prendo il telefono e scorro le foto dei ragazzi, mi soffermo su un paio di occhi azzurri mozzafiato.
Niall sorride sullo schermo del mio cellulare, chiudo gli occhi ancora una volta e dentro di me canto l’assolo dell’irlandese in Moments.
Sento i muscoli rilasciarsi e sorrido leggermente. Riapro gli occhi e mi sento un pò meglio.

“Sere ci sei?” mi chiede Zayn.
“Si, vi stavo aspettando!” dico sorridendo al moro.
“Allora, ti riporto a casa, Liam e Sophia vanno da un’altra parte!” dice mentre gli altri due annuiscono sorridendosi a vicenda.

Uuh, ho qualche idea di cosa faranno.

Stupida vocina stai zitta, non voglio pensarci.

“Posso andare in autobus Zayn davvero!” 
“Non se ne parla, mi vuoi far tornare da solo a casa, in una città che non conosco? Che razza di amica sei?” borbotta e io scoppio a ridere.
“Va bene, va bene!” dico sorridendo al pensiero di essere sua amica.
“Bene, andiamo su! Ciao piccioncini!” dice rivolto alla coppia.
Li saluto con una mano e seguo Zayn sulla macchina blindata.

Restiamo in silenzio per tutto il tempo, non so nemmeno il perchè, 
ma non riesco a dire una parola, dovrei ringraziarlo per prima ma dalla mia bocca non esce nemmeno un suono.
Le luci del mio quartiere si fanno vicino, guardo Zayn assorto nei suoi pensieri, poi si volta forse si è reso conto che lo sto fissando.
“Ti va di entrare?” chiedo senza riflettere. 
Sbarra gli occhi confuso, sorrido debolmente e poi lo vedo annuire.

“Mark, puoi farti un giro, ti chiamo quando devo tornare a casa!” dice all’autista prima di scendere.
Ci avviamo lungo il viale, recupero le chiavi dalla borsa e lo faccio entrare in casa.
“Tua madre non c’è?” chiede.
“Dovrebbe tornare a momenti!” dico guardando l’orologio.
“Pensi mi ucciderà?” chiede togliendosi la giacca.
“No” scoppio a ridere “sei il suo preferito!” continuo a ridacchiare.
“Già mi sta simpatica!” ride anche lui.
Faccio cenno di sedersi sul divano, vado in cucina e prendo qualcosa da bere.

Mi siedo vicino a lui e beviamo in silenzio.
“Grazie” dico alla fine.
“Per cosa?” mi chiede guardandomi.
“Per quello che mi hai detto prima e... Insoma, per prima!” dico abbassando lo sguardo.
“Mi sei simpatica e volevo aiutarti!” mi dice sorridendo.
“Anche tu sei simpatico e grazie ancora!” rido.
“Mi stai prendendo in giro?” chiede alzando un sopracciglio.
“No, sono seria. Tutti e cinque siete pazzi e simpatici!” dico sorridendo.
“Ho sempre voluto avere una directioner come amica, diventiamo amici?” mi chiede ridendo.
“Io ho sempre voluto i miei idoli come amici, quindi si!” rido.
“Siamo idioti lo sai?” mi chiede scuotendo la testa.
“Decisamente, ma di te già lo sapevo!”
“Ehi, smettila di prendermi in giro, tu dovresti riempirmi di complimenti!” dice guardandomi.
“Oh Zayn, sei bellissimo lo sai?” dico con una vocina stridula.
“Stupida!” ride.
“Andiamo Zay, posso chiamarti Zay? Poi me lo dici se posso chiamarti così, comunque dicevo, cosa stavo dicendo? 
Ah si, sei bello e lo sappiamo tutti ma sei anche idiota amore!” dico ridendo.
“Mamma mia, sei identica a Liam quando parli, 
velocità della luce e ti fai domande e risposte da sola!” alza gli occhi al cielo mentre io arrossisco un pò.

“Posso chiamarti Zay allora?” chiedo cercando di non soffermarmi sull’argomento Liam.
“Certo che puoi! Anche i ragazzi lo fanno!” dice sorridendo.
“Ti mancano?” chiedo sedendomi meglio sul divano per ascoltarlo.
“Da matti, ormai siamo fratelli, senza di loro non è lo stesso!” sorride.

Sento la porta di casa aprirsi, dev’essere mamma. Mi alzo di scatto e mi fiondo all’entrata.
“Già a casa?” mi chiede sorridendo.
“Si, ma prima che entri, ti giuro siamo arrivati poco fa!” dico facendo un sorriso a 32 denti.
“Che diav...” dice dirigendosi in sala prima di bloccarsi.
“Salve!” dice Zayn alzandosi e sorridendo.
“Sto sognando” dice mia madre e io mi giro a guardarla sconvolta mentre Zayn ride sotto i baffi.
“Mamma, veramente è lui in carne ed ossa!” dico ridendo.
“Zayn Malik a casa mia, posso morire in pace adesso!” borbotta.
“Mamma datti una regolata non hai quindici anni!” sussurro.

Distoglie lo sguardo da Zayn e ritorna in se stessa.
“Ti fermi a mangiare con noi?” chiede gentilmente.
“No, non vorrei disturbare, davvero!” dice Zayn.
“Ma quale disturbo, scherzi?” dice mia madre.
“Te l’ho detto che sei il suo preferito!” dico ridendo.
“Certo, ma l’hai visto?” mi dice mia madre “Bello e bravo che vuoi di più dalla vita!”.
“Grazie!” dice Zay arrossendo.
“Oddio, mamma vai a cucinare vai!” dico io mentre lei mi fa la linguaccia.

“Scusa” dico a Zayn arrossendo.
“E’ forte tua madre!” dice.
“Solo perchè ti ha detto che sei bello!” lo prendo in giro.
“Ovvio! Prendi esempio da lei!” ride.
“Resti comunque scemo!”dico sbuffando mentre il suo telefono suona.
“Scusa, devo rispondere” dice e io gli indico il balcone.
“Grazie” mima con le labbra prima di uscire a rispondere.


Raggiungo mamma in cucina e la vedo canticchiare tra i fornelli.
“Che prepari di buono?” dico assaggiando un pò di pollo.
“Non ci provare, è per Zayn!” borbotta.
“Ma...” provo a dire ma mi fulmina con lo sguardo.
“Vado un attimo in camera mia, Zayn sta parlando al telefono!” dico borbottando e uscendo dalla stanza.
Non ci posso credere, mia madre è fuori di testa. 
Mi collego un secondo su internet e guardo qualche news, 
rido da sola perchè come al solito la posizione di Zayn è ignota al mondo.

E’ a casa mia, è a casa mia!

Rido mentre sento un colpo di tosse.
“Bella stanza!” dice Zay guardandosi intorno, fissa i poster attaccati al muro e io mi sento sprofondare, 
si ferma sulle scritta attaccata al mio muro, tutte le frasi dei loro video diary campeggiano tra una foto e l’altra.

“Vas Happenin” mi sorride passandoci le mani sopra.

Lo guardo girare per la mia stanza, mi sento una bambina, una stupida,
 eppure lui sembra felice, sorride assorto in chissà quali pensieri.

“E’ davvero bella!” dice guardandomi.
“Eh-m, su-sul serio?” balbetto rossa in viso.
“Davvero, è piena di sogni!” mi dice sorridendo.
“Bè io direi più che è piena di voi!” rido.
“Appunto! La prima cosa che ho sentito entrando in questa camera è stato il tuo amore per noi, 
mi sono sentito amato come poche volte nella mia vita, nonostante non ci sia solo io su quelle pareti... 
Si sente quanto sogni di poterci incontrare!” dice sorridendomi.
“E’ quello che qualsiasi Directioner prova per voi, io ho solo avuto la fortuna di realizzare parte del mio sogno!” dico arrossendo.
“Vedo che Liam va per la maggiore eh!” mi prende in giro.
“Non è vero!” dico guardandomi intorno.
“Mmm, c’è anche tanto Niall però!”
Sorrido annuendo.
“E quindi? Niall o Liam?” mi guarda incrociando le braccia.
“Zay sei proprio pettegolo, comunque cambia domanda, perchè la risposta non la so!” rido.
“Oddio, mi affascina queste cose, ogni tanto chiedo alle mie sorelle di dirmi qualche storia delle loro amiche, 
siete incredibili, sai?” dice sedendosi accanto a me curioso.
“Sei proprio strano sai?” rido.
“Sono strano e idiota, queste me le segno!” dice ridendo.
“Dai Zay scusa, però guarda il poster dietro la mia porta su!” dico ridendo.
Lui si alza e chiude la porta della stanza, la sua foto di profilo con gli occhiali riempie tutta la parte superiore del pezzo di legno.
“E’ una delle mie foto preferite!” dico sorridendo.
“Sono prorpio bello!” dice guardandosi.
“Malik davvero, non ti sembra di esagerare?” dico ridendo.
“Adesso chiedo a tua madre se esagero o no!” ride.
“No, dio, si salvi chi può!” dico mentre scoppiamo a ridere.

La mamma ci avverte che è pronto così scendiamo giù e ceniamo allegramente,
 tra una battuta di Zayn e un complimento di mia madre,
scuoto la testa divertita mentre spazzolo l’ultima porzione di pollo.

“Serena” mi richiama mia madre, alzo gli occhi dal piatto per incontrare quelli divertiti di Zayn.
“Andiamo, tu non ne volevi più!” dico al moro.
“Chi l’ha detto?” mi prende in giro.
“Ti rendi conto, voleva un altro pò!” dice mia madre arrabbiata.
“Ma non è vero, non ci credere!” dico io sbuffando mentre Zayn ride.
“Niente dolce” dice mia madre andando in cucina e prendendo una crostata, sicuramente l’avrà portata da lavoro.
“Ma è la crostata di frutta” sbuffo.
“Impari a mangiare come una selvaggia!” dice mia madre per poi rivolgersi a Zayn “Tieni caro”.
“Grazie signora” dice Zayn sorridendo, che stronzo.
Lo fulmino con lo sguardo mentre mangia la mia porzione di torta.
Il suo telefono suona di nuovo, lo vedo aggrottare le sopracciglia prima di rispondere.




Pov di Liam

La giornata era trascorsa abbastanza bene, avevamo fatto un buon lavoro al piano, 
ripenso solo agli occhi di Serena quando le ho detto di Sophia.
Forse ci è rimasta male, forse non se l’aspettava o forse c’è altro ma vederla correre così mi ha distrutto.
“Zayn non è ancora tornato?” chiedo a mia madre.
“No, ma non eravate insieme?” mi dice.
“Si, poi sono uscito con Sophia un pò, lui doveva tornare a casa!” dico sbuffando e salendo al piano di sopra.
Mi fiondo sul letto e gioco con il telefono in mano, alla fine decido di chiamarlo.
“Ciao Lee” risponde pacato.
“Ehi, dove sei finito? Sono tornato a casa e mamma ha detto che non sei tornato per niente!” dico preoccupato.
“Oh, scusa. Mi sono fermato a casa di Serena” dice allegro.
“Ah, come mai?” chiedo spaesato.
Perchè è a casa sua? Sua madre non le aveva detto che non ci voleva a casa?
“Niente, eravamo entrambi da soli e abbiamo passato un pò di tempo insieme, 
poi sua madre mi ha invitato a cena e sono ancora qui, ma torno tra poco!” dice mentre dietro sento qualcuno parlare.
“Che succede?” chiede curioso mentre lui scoppia a ridere.
“Sei proprio imbranata” lo sento dire.
“Zitto idiota e parla al telefono!” sento la voce di Serena.
“Vabbè vi lascio stare, a dopo Zay” dico nervoso.
“Torno tra poco, ciao Lee!” dice prima di riattaccare.

Mi alzo dal letto e butto il mio i-phone a terra, 
cammino sbuffando per la stanza, cos’è tutta quella confidenza adesso? 
Si conoscono da tre giorni più o meno.

“Liam è tutto ok?” mi chiede mia sorella entrando.
“No Roo, niente è ok!” dico sbuffando.
“E’ successo qualcosa con Sophia? Pensavo andasse tutto bene!” dice venendomi affianco.
“Sophia? Oh no, è tutto ok!” dico calmandomi.
Perchè me la sto prendendo tanto? Io una ragazza ce l’ho.



Sento Zayn rientrare a casa verso l’una, alla faccia del torno subito.
Mi giro dall’altro lato e faccio finta di dormire.
“So che sei sveglio” dice entrando in stanza.
Non rispondo.
“Non capisco nemmeno perchè te la stai prendendo, tu eri con la tua fidanzata, 
dovevo rimanere a casa da solo? Ho preferito passare un pò di tempo con una nuova amica,
 ho provato a conoscerla un pò e ti dirò mi sta anche simpatica, parecchio simpatica!” dice facendomi innervosire ancora di più.
“Potevi almeno avvertirmi” dico girandomi di scatto.
“Su questo ho sbagliato ma non è questo il problema,
 non so cosa ti sta dando così fastidio ma sappi che non mi interessa!” dice spogliandosi e infilandosi a letto.
“E Perrie?” dico agitandomi.
“Ma cosa c’entra Lee? Non ci sono mica andato a letto con Serena..
e se vuoi sapere ho chiamato prima la mia ragazza e le ho detto tutto,
 anche se non c’è nulla di cui preoccuparsi, quello che fa storie senza motivo sei tu!” ribatte.

“Come ti pare, ma comunque domani sera torniamo a Londra” dico rigirandomi dall’altra parte.
“Cosa?” dice quasi urlando “Si può sapere che diavolo hai Liam?” dice nervoso.
“Non lo so ok? Ma domani torniamo a Londra” dico e non sono mai stato più sincero, 
non so cos’ho, non so cosa mi ha ferito, cosa mi ha fatto prendere questa decisione, 
in fondo io sto con Sophia no? 



______________________________________________________
Ho scritto questo capitolo dopo aver cancellato la prima bozza, 
l’avevo immaginato in un altro modo, con un’altra trama, senza nessuna Sophia in mezzo... 
Ma poi ieri ho letto di Liam e di lei ed è venuto fuori questo, 
forse non vi piacerà ma io scrivo seguendo le mie emozioni! 
In questo momento potevo scrivere solo un capitolo come questo, 
perchè quello che ho provato leggendo di loro è esattamente quello che c’è scritto in queste righe, 
spero di avervi trasmesso anche un briciolo delle mie sensazioni.
Nonostante tutto comunque se Liam è felice io lo sono con lui, 
perchè è davvero una delle persone migliori del mondo e anche voi ragazze, 
siete tutte fantastiche dalla prima a l’ultima!
Vi voglio bene.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


        Capitolo 9






Credo nel rumore di chi sa tacere.
(Almeno credo - Ligabue)











Lo scoppio della seconda guerra mondiale.... 
Ah, dannazione. 
Sono seduta al mio banco e spero vivamente che quella str...poco adorabile professoressa di storia,
non mi chiami all’interrogazione.

“Buongiorno ragazzi” entra con un cappotto stile matrix e un sorriso a trentadue denti.
Brutto segno.
“Allora, oggi sentiamo...” scorre con una penna l’elenco, non fermarti alla D, ti prego.
“Alchot, Ston e Derin” 

Maledizione.

Mi alzo contro voglia e raggiungo la cattedra, 
cerco di riformulare i concetti principali ma sto tremando come una foglia, 
quella professoressa mi incute terrore.

Toc. Toc.

Ringrazio mentalmente la bidella che entra in classe.
“Professoressa c’è un permesso d’uscita urgente” dice porgendo un foglietto giallo alla donna.
“Mmmh, Derin oggi è il suo giorno fortunato!” dice rivolgendosi verso di me.
Sgrano gli occhi incredula, mia madre che mi fa un permesso per uscire da scuola? 
Impossibile, dev’essere successo qualcosa.
Si è sentito male qualcuno? Ha fatto qualcosa lei? 
Subito inizio a pensare ad ogni catastrofe possibile mentre metto i libri in borsa.
“Arrivederci” dico salutando e uscendo dalla classe.


Vedo la macchina di mia madre nel parcheggio e le vado incontro, 
con mia sorpresa alla guida c’è Zayn con un sorriso strafottente sulle labbra.
“Malik?” dico entrando in auto.
“Buongiorno signorina, come sta?” dice mettendo in moto.
“Bene?” dico guardandolo mentre scoppia a ridere.
“Se non lo sai tu!” dice sorridendo.
“Vuoi rapirmi?” chiedo.
“No” ride ancora “Ho solo chiesto a tua madre di farti uscire prima e...non può resistermi!” dice sorridendo.
“Cavoli, potrei assumerti come schiavo contro mia madre!” dico facendo finta di pensare.
“Anche schiavo? Dovresti incatenarmi” dice ammiccando verso di me.
Arrossisco violentemente, apro leggermente il finestrino per respirare un pò d’aria fresca.
“Scherzavo eh!” sorride.
“Eh, non puoi scherzare così!” dico sbuffando.
“Perchè?” dice.
“Zayn, mi meraviglio di te! Eppure ti specchi parecchio!” borbotto.
“Cioè? Che vuoi dire?” 
“Ma hai visto quanto sei bello?” dico alla fine mentre lui ride.
“Tale madre, tale figlia eh?” dice ridendo e io mi unisco a lui.
“Bè non posso farci niente, sei oggettivamente perfetto!” alzo le spalle.
“Ma non sono Liam!” dice sorridendomi.
“Eh?” dico rossa in viso.
“Ti piace Lee, ti piace Lee!” inizia a prendermi in giro.
“Malik stai zitto e pensa a guidare... Ehi! Ma dove mi stai portando?” dico,
notando solo adesso che quella non è la strada di casa mia.

“A casa Payne” dice scrollando le spalle.
“Cosa?” dico sgranando gli occhi.
“Hai capito bene, ti sto portando a casa di Liam”
“E di grazia mi spieghi perchè?” dico confusa.
“Perchè stasera torniamo a Londra” dice guardando dritto davanti a lui.
“Oh” dico soltanto.
“Pranzeremo tutti insieme, ho chiesto a Karen se potevo chiamarti e lei ha accettato subito, 
ci hai aiutati a scrivere della musica ed è solo uno stupido modo per ringraziarti!” dice parcheggiando davanti ad una villetta.
“E Liam lo sa?” chiedo fissando i mattoncini rossi della casa.
“Tra qualche minuto lo saprà.” ride.
“Ma perchè lo state facendo oggi?” chiedo guardandolo, di solito queste cose non si fanno l’ultimo giorno? 
Guardo il suo viso serio e capisco.
“Andiamo via questa sera” dice passandomi accanto e aprendo la porta di casa.
Questa sera.
Poche ore e il mio sogno finirà.
Poche ore e si dimenticheranno di me.

“Vieni” mi fa segno Zayn.
Entriamo in casa e rimango per un pò a fissare l’interno, è luminosa e bianca come piace a me,
 le porte bianche e rifinite, le pareti piene di fotografie, i fiori e le finestre grandi.
“E’ bellissima” dico mentre Zayn sorride.
“Si, Karen ha un buon gusto” dice lui facendomi segno di seguirlo in salotto.
“Oh Zayn sei arrivato” dice la mamma di Liam.
“Ho portato anche un’amica” dice tirandomi accanto a lui.
“Ciao cara, io sono Karen” mi dice dolcemente.
“So chi è” sorrido “è un piacere conoscerla, io sono Serena”.
“Benvenuta” dice lei dolcemente.
“Mamma ma Za...” vedo Liam scendere dalle scale e bloccarsi sull’ultimo scalino.
“Che ci fai qui?” dice duro.
Mi sento piccola e stringo il braccio di Zayn.
“Liam, ti sembra il modo di parlare a qualcuno? L’ha invitata Zayn” dice sua madre.
“Certo capisco” dice mentre due ragazze e un uomo ci raggiungono.
Mi presento anche a loro, so benissimo chi sono, ogni Directioner sa chi sono.
“C’è anche Seth a mangiare con noi oggi” dice Ruth.
“Oh, è tanto che non lo vedo” dice Zayn, lo guardo e lui mi sorride.

“E’ il cugino di Liam” mi sussurra ad un orecchio mentre gli altri chiacchierano.
“Va bene!” dico sorridendo.
“E’ solo un pò...particolare! Sta sempre per conto suo,
 suo padre è morto qualche anno fa e da allora non parla più, 
non da confidenza nemmeno alla sua famiglia, ci soffrono molto per questo,
ma non sanno che fare!” dice triste.

“Mi dispiace” dico.
“Liam ci tiene molto a lui e questa cosa lo fa stare male” dice guardando il suo miglior amico ridere con le sorelle.
Non mi ha degnata di uno sguardo, non mi ha chiesto nemmeno come stavo.
Cosa ho fatto? Mi guardo intorno e mi sento nel posto sbagliato.
La porta suona di nuovo e miss Sophia del c...avolo fa la sua entrata in scena.

Liam le sorride dolcemente e il mio cuore crolla ancora, crolla ogni volta che quel sorriso non è rivolto a me.
Ci sediamo a tavola, mi accomodo vicino a Zayn e il posto al mio fianco rimane vuoto.
fino a quando un ragazzo alto e castano non fa il suo ingresso in stanza, ha lo sguardo perso ma è davvero bello.
“Seth” dice Liam abbracciandolo.
Il ragazzo ricambia affondando la testa nel collo di Liam, sento i miei occhi riempirsi di lacrime.

Quanto sei sentimentale.

Liam presenta Sophia a Seth.
“Ciao Seth” le dice lei con un sorriso troppo vistoso.
Il ragazzo non le stringe la mano e lei fa l’offesa, ma dico no?
 Come puoi offenderti se quel povero ragazzo non sta bene? 
Sembra impaurito... Anzi so per certo che ha paura.
Forse anche lui si sente un pesce fuori dall’acqua come me.
Fa il giro del tavolo e si siede al mio fianco, non mi presento gli sorrido solo dolcemente.
“Allora a che ora partite?” chiede Karen.
“Il volo è alle sei” dice Liam.
“Oh, così presto cucciolo?” dice Sophia accarezzando il braccio del suo fidanzato.

Maledetta.

“Si babe, dobbiamo tornare a Londra ma ci vediamo presto!” dice sorridendole ancora.

Babe, l’ha chiamata babe.
Brutto stronzo, hai chiamato me così, l’altro ieri.
“Da quanto tempo state insieme?” mi lascio sfuggire.
“Oh, bè a dire il vero ci vediamo già da qualche mese ma ufficialmente una settimana, 
da quando è tornato a casa!” dice Sophia sorridendo.

Da quando è tornato a casa.
Da quando ci siamo conosciuti.
Perchè mi ha scritto? Perchè voleva conoscermi?

Ti stai facendo troppi film.

Si forse hai ragione. Mi sono fatta prendere dalla situazione senza pensarci bene. 
Lui è Liam Payne, andiamo come poteva interessarsi a me?

Anche perchè nemmeno ti conosce bene.

Eppure mi ha visto spoglia di ogni difesa, mi ha vista suonare.
Sposto la sedia indietro, devo uscire da questo posto.
“Tutto bene?” mi chiede Zayn.
“Si Zay, devo rispondere al telefono” dico prendendo la borsa.
Lui annuisce e mi lascia uscire.



Pov di Liam


Zay. 
L’ha chiamato Zay.
Lo posso chiamare solo io così, si fa chiamare così solo da me.
Che diavolo sta combinando il mio miglior amico?
La guardo allontanarsi, ritrovarmela a casa mia non è stata una bella sorpresa.
Mi fa un brutto effetto averla intorno.

Ma qualche giorno fa non era così.

Qualche giorno fa Zayn non c’era. 
Mi rendo conto che da quando è arrivato, ogni volta che siamo insieme a Serena io non esisto, 
mi rende nervoso stare nella stessa stanza con loro due.
Improvvisamente Seth si alza dalla tavola, lo guardiamo tutti sconvolti, 
cerca un foglio e una penna, scarabocchia qualcosa e poi si dirige fuori.
“Seth” dico alzandomi, lui mi fa cenno di no con la testa e lo vedo sparire nel punto esatto in cui è sparita Serena.
Guardo la mia famiglia incredulo, mi alzo e mi affaccio sulla veranda, seguito da tutti.




Pov di Serena

Cerco di non pensare ad un modo per andare via il prima possibile, 
mi rende nervosa stare nella stessa stanza con loro due.
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalle, 
alzo la testa sicura di vedere gli occhi dorati di Zayn ma con mia grande sorpresa mi ritrovo Seth al mio fianco.
“Seth” dico alzandomi in piedi, lui mi sorride e mi porge un pezzo di carta.


“Anche a me sta antipatica” recita la scritta, lo guardo e scoppio a ridere.

“Mi stai simpatico lo sai, io non mi sono presentata prima ma sono Serena” dico porgendoli la mano che lui afferra con un sorriso.
“Vuoi rimanere un pò fuori con me?” dico e lui annuisce.
Ci sediamo a terra, sull’erba, 
non mi importa di sporcarmi un paio di jeans e sono sicura che non interessi nemmeno a lui.
Lo guardo e lui mi sorride come per spronarmi a parlare.
“D’accordo, ti dico tutto!” dico sbuffando e lui ride.
“Hai una bella risata sai?” lo guardo e poi abbasso la testa.
“Mi sentivo solo fuori posto, non c’era nessuna telefonata, 
ma sai tuo cugino è davvero stupido e stronzo, senza offesa eh!” dico sorridendo.
“Ma è anche la persona più dolce sulla terra!” continuo e poi lo vedo scrivere.

“Ti sei innamorata di Liam dei One Direction,
 impara ad amarlo anche come Liam Payne, 
il ragazzo della periferia di Wolverhampton...”


Strabuzzo gli occhi leggendo quelle righe, 
forse ha ragione ma per amarlo come il vero Liam, 
deve farsi conoscere da me.

“Pensavo di poter instaurare un bel rapporto con lui i primi giorno, 
poi non so cos’è successo, è arrivata Sophia e mi è caduto il mondo addosso” dico guardando davanti a me.
“Rientriamo dai, ormai non c’è niente a cui pensare, 
stasera partono e domani si saranno già dimenticati di me!” dico alzandomi e tendendoli una mano.

Si alza scuotendo la testa divertito, 
alzo gli occhi al cielo per incontrare due color cioccolato fissarmi incredulo dalla veranda.
Mi costringo a muovere un passo verso l’interno, per non cadere preda di quelle calamite.

“Seth” dice Ruth abbracciandolo, lui sorride e si risiede al suo posto.
“E’ incredibile, di solito non è gentile con nessuno tranne che con la sua famiglia!” dice Geoff incredulo.
“Oh è stato bravo!” dico sorridendo.
Mi risiedo anche io, sotto gli occhi di tutti, Zayn mi sorride e io ricambio dolcemente.
Continuiamo a mangiare ma oggi non è proprio la mia giornata fortunata, 
un movimento sbagliato e la bottiglia di vino è praticamente addosso ai miei vestiti.

“Dannazione” urlo tirandomi indietro.
Sento una risata fragorosa riempirmi le orecchie, mi giro guardando Seth incredula.
“Smettila di ridere” dico fingendomi offesa ma alla fine cedo e mi lascio trasportare anche io.
Zayn si unisce a noi contagiando tutti alla fine, incrocio gli occhi di Liam e sento il respiro mancarmi, 
smetto di ridere all’istante e lui fa lo stesso.

“Vieni, ti do qualcosa di pulito” mi dice alzandosi.
Gli altri continuano a ridere, ignari del fatto che il mio cuore è partito per un altro pianeta.
Mi alzo e lo seguo al piano di sopra in totale silenzio.
Entriamo in una stanza in perfetto ordine, due bagagli quasi pronti, delle mensole al muro piene di premi, fotografie e cd.
Lo vedo prendere una maglietta e un pantalone della tuta.
“I vestiti delle mie sorelle non ti vanno, sei troppo magra” dice mentre io afferro i suoi vestiti.
“Non sei il primo a dirmelo” ammetto ed è la verità, ma non posso farci niente. 
Mangio come una dannata eppure non ingrasso.
“Puoi cambiarti qui” dice prima di avviarsi verso la porta.

Chiamalo.

“Liam” dico, per una volta voglio seguire il consiglio della mia coscienza.
Si gira guardandomi immobile, le mie gambe si avviano da sole verso di lui e anche se sono sporca di vino lo stringo a me, 
regalandogli un abbraccio che ci eravamo promessi, 
un abbraccio che potrebbe farmi stare meglio o distruggermi completamente.
Le sue mani si muovono lente e insicure ma alla fine si stringono dietro la mia schiena, 
cerco di godermi ogni attimo di questo contatto, chiudo gli occhi e inspiro parte del suo odore. 
Restiamo in silenzio, ma ho sempre pensato che nel silenzio c’è molto più rumore che in una stanza piena di parole.

“Questo cos’è?” mi dice.
“Ti dovevo un abbraccio” sussurro ancora stretta a lui.
Sorride e poi inaspettatamente mi lascia un bacio tra i capelli, si allontana da me e va via dalla stanza.
Mi cambio cercando di non pensare a quello che è successo,
forse sono stata una scema ad abbracciarlo, 
se ne può essere andato senza dire una parola, 
ma mentre eravamo stretti, l’uno tra le braccia dell’altro, 
anche lui ha sentito quello che ho sentito io, ne sono sicura.

Torno al piano di sotto cercando di non guardare Liam,
 la sua tuta mi va leggermente larga e ogni tanto devo controllare che resti su.
“Tutto ok?” dice Zayn avvicinandosi a me.
“Mi accompagni in macchina?” lo guardo e lui capisce che non è tutto ok.
“Certo” dice soltanto.
“Signora vorrei ringraziarla per tutto, ora vado via!” dico salutando Karen.
“Perchè vai già via? Da sola? E comunque mi chiamo Karen, non chiamarmi signora eh! ” dice sorridendo.
“Si, vado via da sola, non c’è problema...Karen!” dico sorridendole e salutandola.
Saluto anche Geoff e le sorelle di Liam, abbraccio Seth e mi fa leggere un altro biglietto.

“Torna a trovarmi”

“Certo che torno!” dico sorridendo e lui sorride.
Mi giro verso Sophia e la saluto con due baci, quelli sono anche troppi.
“Spero di rivederti” mi dice.
“Ci vediamo in giro” dico e forzo un sorriso.
Mi giro verso Liam, che cosa devo fare? 
“Per la canzone...” provo a dire.
“Non ti preoccupare, ti ringrazio per quello che hai fatto,
ma credo di poter continuare da solo” dice con tono piatto e freddo.
“Ma certo” dico spaesata “bè buona fortuna” dico senza salutarlo e avviandomi verso la porta seguita da Zayn.



Pov di Liam

La vedo girarsi ed uscire, nè un bacio, nè un abbraccio.

Non ti è bastato quello al piano di sopra?

No. Non mi è bastato e questo mi fa innervosire. 
Lascio tutti in salotto e mi dirigo fuori, 
mi nascondo dietro la porta di casa, mi sento un ladro in casa mia, 
ma voglio sentire cos’hanno da dirsi.


“Ti accompagno Sere, davvero!” dice Zayn.
“Zay, so guidare, la patente ce l’ho e poi,
quando mi ricapita di guidare l’auto di mia madre senza che lei mi minacci” sento la sua risata e mi sfugge un sorriso.
“Mi uccidere ne sono sicuro e poi non sarò più il suo preferito!” dice Zayn.
“Per riconquistarla devi solo guardarla, nessuno resiste ai tuoi occhi Malik” dice Serena.
“Due complimenti in un giorno, 
ragazza fai progressi e io che pensavo che mi ritenevi solo un’idiota” borbotta il mio miglior amico.

“Ci sei ancora, ma sei anche bello” 
“Mi dispiace per come ti ha trattata, 
sono sicuro che senza di te non andarà avanti con la canzone, ti chiamerà nel giro di due ore!” dice Zayn.
“No, non lo farà e lo sai anche tu, 
vi dimenticherete di me e io tornerò alla mia solita vita!” dice con la voce incrinata.

Mi sporgo quel tanto che basta per vedere Zayn stringerla tra le braccia.
“Non ti dimenticheremo, prometto che mi farò sentire sempre!” le dice lui.
“E Perrie? Non è gelosa?” ride lei staccandosi.
“Certo che è gelosa!” 
“Vedi di non farmi ammazzare dalla tua ragazza allora!” continua Sere.
“No tranquilla” ridono insieme.
“Ora vado davvero e mi fai un favore?” dice Serena.
“Certo!”
“Abbraccia Niall, Louis e Harry da parte mia ok?” dice dolcemente.
“Sarà fatto e prometto che non dirò a nessuno della tua camera!” ride il mio amico.

E’ entrato nella sua stanza. 
Perchè la cosa mi da così fastidio?

“Ehi la mia stanza è bellissima!” ribatte lei.
“Soprattutto il poster dietro la porta!” 
“No, il poster più bello è quello che ho accanto a letto!”
“Aspetta...ah, il poster di Liam”

Mi irrigidisco a sentire il mio nome,
ha un mio poster accanto a letto e per lei è il più bello.
“Già, proprio il suo, ora devo andare davvero Zay, 
grazie di tutto!” dice stringedo il mio miglior amico e salendo in macchina.


La vedo allontanarsi, Zayn la saluta con la mano e poi rientra in casa, mi nascondo ma deve avermi sentito.
“Sei uno stupido” dice passandomi accanto e tornando in salotto.
Mi sento fragile e spoglio, entro in salotto e afferro la mano della mia ragazza.
“Ehi che c’è?” dice seguendomi su per le scale.
“Ho voglia” dico soltanto portandola in camera, 
tolgo la valigia dal letto, un paio di jeans e una maglietta sono piegati li accanto, se n’è dimenticata.
Scuoto la testa per non pensarci, bacio la mia ragazza e faccio l’amore con lei, 
se amore si può chiamare stare con una persona e pensare ad un’altra.

Sei proprio stronzo.

E’ sbagliato pensare a lei? 
Nemmeno la conosco e mi fa innervosire il potere che ha su di me.

Potevi restare e cercare di capire perchè ti fa quell’effetto.

Senti coscienza, non è il momento eh! Io sto con Sophia.

Ma pensi a lei.



_______________________________
Oh mamma, questo capitolo è pieno di cose, 
Liam non riesce a capire perchè Sere lo rende nervoso.
La storia di Seth ovviamente è frutto della mia immaginazione,
ma credo che giocherà un bel ruolo nella storia.
Sophia, bè si mi dispiace un pò per lei,
Liam l’ha usata.
Ma non è colpa mia se lui sta meglio con me.... U.U
Detto questo, grazie a tutte le persone che seguono la mia storia,
Senza di voi scrivere non avrebbe senso.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


     Capitolo 10








Londra mi sembra così distante da qui.
Lui è così lontano da me.

E’ passata una settimana, una stupida settimana di silenzi, niente messaggi, niente parole.
Sono tornata a fare quello che facevo prima di incontrare Liam e Zayn, 
seguirli su twitter e guardare le loro foto da uno schermo, scrivere tweet e continuare a fissare i loro poster.

“Sere, sei a casa?” grida mia madre dal piano di sotto.
“Si” rispondo fredda.

Cinque minuti dopo è sulla porta della mia stanza, mi guarda comprensiva.
“Devi fare qualcosa, non puoi stare così e rinchiuderti in casa dai! 
Non mi far arrabbiare, oggi non sei andata nemmeno a suonare!” parla con un tono un pò alterato.
“Mamma non ho bisogno di una strilliata e sinceramente non mi va di litigare” dico esasperata,
ma ovviamente questo scatena solo una discussione.
“Non mi interessa cos’hai, ma fattelo passare” dice alla fine chiudendo con forza la porta della stanza.
Sbuffo, buttandomi sul letto, gli occhi si riempiono di lacrime e alla fine decido di chiamare Abby.
“Ciao” dico quando mi risponde.
“Ciao” risponde lei.
“Senti Ab” provo a dire ma lei mi interrompe.
“No Sere, scusa, sono stata un’egoista, ammetto che ero, 
anzi sono un pò gelosa di quello che ti è successo ma siamo amiche e ho capito di aver sbagliato,
 sono contenta per te davvero! 
Certo, se non me li farai conoscere ti ammazzo ma questi sono dettagli” ride concludendo il suo monologo.

“Ab adesso ti racconto tutto e prima di farti conoscere loro sinceramente vorrei vederti io” dico sorridendo,
e so che la nostra amicizia non si è mai distrutta.
“Dai racconta!” dice felice.

Passo il pomeriggio a raccontarle tutto, dalla scuola di musica a Zayn, dal pranzo a casa Payne al saluto freddo di Liam.
“Dovresti mandare un messaggio a Zayn!” mi dice lei alla fine.
“Ma no, mi aveva promesso che si sarebbe fatto sentire e invece!” sbuffo.
“Si Sere ma hai visto quanti impegni hanno avuto in questa settimana? 
Magari non ha avuto tempo e poi avrà passato del tempo anche con Perrie!” dice facendomi riflettere.
“Si, hai ragione è che...” sbuffo.
“Ti manca?” mi chiede seria.
“Zayn? Da morire, è una forza della natura, sembra timido ma è davvero forte!” dico ridendo al pensiero di mia madre.
“Immagino ma io intendevo Liam” dice ridendo.
“Oh, bè si un pochino!” ammetto sincera.
“Manca a me che non l’ho mai conosciuto di persona, figuriamoci a te!” dice.
“Già..” rispondo chiudendo gli occhi.
“Dai, non stare così, manda un messaggio a Zayn e poi fammi sapere se risponde, 
anzi accendi skype così parliamo e rispondiamo insieme!” dice allegra e non mi sento di dirle di no.

Chiudo la conversazione e poco dopo la mia amica mi sorride al pc.
“Grazie!” le dico prima di tutto.
“Di cosa?” ride lei.
“Perchè nonostante la distanza ci sei!”
Lei sorride, i momenti di dolcezza e sentimentalismi tra di noi sono rari ma so che ci vogliamo un gran bene.
“Foza manda quel benedetto messaggio!” dice eccitata.
“Va bene, va bene!” dico prendendo il cellulare.
“Cosa scrivo?” dico guardandola.
“Che ne so, tu lo conosci!” dice alzando le spalle.
La guardo male e poi scuotendo la testa inizio a scrivere.

“Visto che ti sei dimenticato di me!”


Invio e ci mettiamo in attesa di una risposta, controllo il telefono ogni due secondi alla fine sbuffo e lo lancio sul letto.
“Ti ho detto che si era dimenticato davvero di me, magari dovevo anche firmarmi!” dico nervosa.
“Sere, stai tranquilla, vedrai che risponderà!” mi dice dolcemente.
Sento sua madre chiamarla per uscire, così chiudiamo la videochiamata e io torno a crogiolarmi nei miei pensieri, 
non mi accorgo nemmeno che è ora di cena fino a quando il mio stomaco inizia a fare strani rumori.
Lascio il telefono sul letto e mi precipito giù, mia madre è al telefono così inizio a cucinare un pò di carne,
 preparo la tavola e accendo la televisione, almeno per un pò avrò la mente occupata.
“Ti sei decisa a scendere da quella stanza?” dice sorridendo mia madre.
“Si, ma tra poco torno di sopra!” le dico sorridendo.
Lei scuote la testa e si siede a tavola.
“Papà l’hai sentito?” chiedo mentre mangiamo.
“Si, ti saluta e anche Vick!” dice sorridendo.
“Devo chiamarla e anche papà, mi mancano tanto!” dico finendo di mangiare.
“Anche a me! Tra poco mi lasci sola anche tu!” dice mia madre rattristandosi.
“Mamma, manca ancora qualche mese!” le dico accarezzandole un braccio.
“Lo so, ma passano in fretta!” dice 
“Si è vero, ma devo ancora diplomarmi, pensiamo ad una cosa per volta!” dico cercando di farla ridere ma so che ha ragione.
Due mesi non sono tanti, cerco di convincermi anch’io ma so che voleranno via come sabbia.
Dovrei pensare già agli esami eppure ho tutt’altro per la mente.
Salgo sopra e al telefono c’è solo una chiamata di Ab, la richiamo e lei mi urla al telefono.
“Che diavolo hai fatto?” chiedo spaventata.
“Vai sulla pagina ufficiale!” dice e io mi affretto a digitare One Direction sulla barra di facebook.
“Hai letto? Hai letto?” dice entusiasta.
“Ab sta cari...” mi blocco per poi urlare.
“Londra, stadio, concerto, sto per morire” continuo ad urlare.



“Vi aspettiamo a Londra, per il concerto a favore della lotta contro il cancro, 
domani il via alle vendite dei biglietti per l’evento del 19 aprile...”




“Ci andiamo vero? Ci andiamo? Loro, noi due! Daii!” urla la mia amica.
“Abs, domani sveglia alle sei per prendere quei biglietti in prima fila!” esclamo, devono vedermi, devono sapere che sono li.
“Prima fila? Non ci riusciremo mai!” sbuffa.
“Ab, mai arrendersi, lo sai!” sorrido.
“Lo so, se crediamo davvero in qualcosa non dobbiamo arrenderci!” dice rifacendo la mia voce e io scoppio a ridere.
“Tu quanti soldi hai da parte?” chiedo.
“Mmmh, duecento credo, te?” 
“Poi controllo il salvadanaio ma credo anch’io la stessa cosa, 
chiederò qualche prestito a mamma in caso, la ripagherò facendo qualche lavoretto.” dico seria.
“Perfetto, lo dici a tua madre? Io credo che lo farò a biglietto comprato!” mi chiede.
“Ancora non è convinta dei ragazzi?” le chiedo sbuffando, sua madre è una persona strada, 
si fida a mandarla in discoteca ma non le piacciono i ragazzi, cioè dico sono la dolcezza fatta persona! Bah!
“Lasciamo perdere, ma non mi importa più di tanto!” dice triste.
“Dai Ab, che se tuto va bene il 19 ci incontriamo, ti rendi conto?” dico facendole tornare il sorriso.
“Si, sabato prossimo!” dice allegra.
“Sto per piangere” dico aprendo l’anta dell’armadio e tirando fuori un barattolo con scritto su One Direction, 
lo muovo e sento il rumore dei soldi, sorrido e butto il contenuto sul letto.

“Ti ha risposto?” mi chiede dopo un pò.
“No, ma non fa niente, ora sto pensando a sabato, fino ad allora sparirò da twitter!” affermo.
“T’immagini la faccia di Liam quando ti vedrà?” dice lei.
“Prima vediamo se prendiamo i biglietti in prima fila e poi non credo che farà chissà cosa!” dico rattristandomi.
“Ehi, ehi, perchè per me vale il never ever give up e per te no?” ride.
“Giusto, vale per entrambe!” rido.
“Ecco, anche perchè l’hai inventato tu!” continua.
“Se mai farò un tatuaggio sarà questa frase!” dico convinta.
Iniziamo a parlare di questo.



--


Sono le sei del mattino, faccio partire la chiamata verso Abby.
“Ci sei?” le chiedo.
“Manca davvero poco e i biglietti saranno nostri!” ride.
“A tra poco, vedi di farcela!” le dico prima di richiudere.
L’indice fermo sul topolino, devo fare in fretta.
Cinque minuti dopo le venidite online vengono aperte, 
mi fiondo a riempire tutti i campi necessari, inserisco i dati della carta di credito e schiaccio invio.
Con le mani ancora tremanti aspetto l’avviso di conferma.
“Dai, dai!” borbotto contro il computer.
Finalmente l’e-mail, prima fila, posti centrali.
“Ce l’ho fattaaaaaaa!” urlo richiamando Abby.
“Non ci credo, siamo pazze!” dice lei.
“Ora dobbiamo solo organizzare tutto, viaggio e hotel” dico ridendo.
“Diamo un’occhiata dopo scuola ok? Ora vado!” dice sorridendo.

Chiudiamo la conversazione e mi preparo per andare a scuola, infilo una maglietta e un jeans e scendo le scale saltando.
“Buongiorno mamma, oggi è una bella giornata non trovi?” le chiedo preparando la colazione.
“Che hai fatto? Ti hanno risposto?” mi chiede.
“No, ma sabato 19 sarò a Londra, al concerto!” ridacchio.
“Hai presto il biglietto?” mi chiede sorridendo e io annuisco.
Ieri sera alla fine le ho raccontato tutto e lei mi ha dato l’ok ma in cambio devo andarla ad aiutare in qualche appartamento.
“Yeeeees!” dico inziando a ballare per casa canticchiando Rock me.
“Oh povero mondo, che ho fatto di male per aver una figlia così!” sento mia madre ridere.
Facciamo colazione insieme e poi esco per andare a scuola.
Giunta li, mi stampo un sorriso da ebete in faccia, evito gli sguardi di tutti e mi dirigo in classe.
Vedo Matt, seguito dalla solita banda, entrare in aula.
“Cos’hai da ridere?” mi chiede.
“Non sono fatti tuoi” lo liquido lì, oggi nessuno può farmi cambiare umore.
“Secondo me hai alzato troppo la cresta!” dice nervoso.
“O forse sei tu che ti fai mettere i piedi sopra, sei diventato un pappamolle per caso?” dico ridendo.
So che prenderlo in giro non è la cosa giusta da fare, ma non ce la faccio a sopportarlo.
“Stai attenta a come parli!” mi dice a denti stretti.
“Anche tu!” ribatto.
La discussione viene interrotta dalla professoressa, un’altra giornata di scuola e poi posso dedicarmi a Londra.




Pov di Zayn

Siamo diretti in sala prove per incidere il nuovo disco, svegliarmi è stata davvero un’impresa.
“Dovresti dormire di più!” mi prende in giro Niall.
“Non ti ci mettere anche tu per favore!” lo supplico, ci sediamo ad un tavolo e facciamo colazione.
“Non siete nervosi per il concerto di sabato prossimo?” dice Harry.
“Un pò, come sempre alla fine!” ridacchio.

Chiacchieriamo un pò del più e del meno, di Liam nemmeno l’ombra.
“Da quando si dimentica i suoi impegni?” dice Louis incredulo.
“Sta arrivando” dice Niall.
Lo vedo arrivare a testa bassa, non capisco che diavolo ha da quando siamo tornati, è stato lui a voler ripartire prima.
“Tieni” mi dice avvicinandosi a me e passandomi il mio cellulare.
“Oh grazie, ieri sera mi sono sentito perso senza di lui” dico armeggiando con l’i-phone.
“Così impari a dimenticarti le cose” mi sgrida prima di aggiungere:
“Hai ricevuto un messaggio!” ed allontanarsi seguito da Niall.

“Che ha?” mi chiede Harry.
“Non ne ho idea!” sbuffo incamminandomi nell’edificio.
In realtà credo di sapere a cosa è dovuto il mal umore, ma se lui è scemo non è colpa mia!
Scorro i messaggi ricevuti, mia madre, mia sorella, Perrie, Niall e...Serena.
Apro il messaggio e mi maledico mentalmente, non le ho scritto per niente, 
ma quei pochi momenti liberi li ho passati con la mia ragazza.
“Zaaay dai, siamo già in ritardo!” mi grida Harry.
“Arrivo” dico mettendo il telefono in tasca, le rispondo dopo.



Pov di Liam

Fisso Zayn, muoio dalla curiosità di sapere se le ha risposto.
Ho lasciato Sophia, ma questo gli altri non lo sanno, 
pensavo di costruire qualcosa di serio con lei ma quei suoi maledetti occhi verdi mi hanno distrutto.
Scorro la rubrica fino ad arrivare al suo numero, chissà cosa sta facendo adesso.

Registriamo un paio di canzoni, ridiamo e scherziamo come al nostro solito. 
Non si può rimanere seri con Louis nella stessa stanza.
“Payne, sei proprio moscio oggi, che hai?” mi prende in giro.
“Sophia non ti fa abbastanza coccole?” ammicca Niall.
“No, non è quello!” dico.
“Forse non le vuole da Sophia le coccole” dice Zayn, lanciandomi uno sguardo carico d’intesa.
Non rispondo, rimango a fissarlo e cerco di calmarmi per non ucciderlo.
“Forse sei tu che non vuoi quelle di Perrie” sputo indispettito.
Lui scoppia a ridere di gusto.
“Lee, quanto sei sciocco!” mi dice alzandosi e prendendo il telefono in mano.
“Dove vai?” chiedo.
“A chiamare la tua futura ragazza!” borbotta prima di uscire e lasciarmi senza parole.
“Che ci siamo persi?” mi chiede Harry.
Sbuffo e racconto tutto ai ragazzi.



Pov di Sere

Esco da scuola quasi correndo, due mesi, solo due mesi.
Sbuffo raggiungendo l’autobus, affollato come non mai a quest’ora, 
pensare che la gente ritiene gli anni del liceo i più belli, pff! 
Guardo fuori dal finestrino e sobbalzo sentendo la suoneria del mio cellulare, 
alcune ragazze mi guardano sorridendo riconoscendo la canzone.
Ricambio prendendo il cellulare e rispondendo senza guardare.

“Pronto?” dico allontanandolo il tanto che basta per leggere il nome su display.
Sorrido involontariamente mentre lo sento parlare.
“Lo so che ce l’hai con me, ma puoi anche rispondere sai? O fai lo sciopero del silenzio!” 
“No, ci sono, sto solo tornando a casa” rido.
“Oh, hai paura che ti vengano a strappare il telefono per parlare con me?” dice vantandosi.
“Non ti agitare adesso eh, non sei il centro del mondo!” dico ridendo.
Non riesco a credere che mi ha chiamata.
“Scusa davvero per questi giorni, non mi sono fatto sentire perchè siamo stati ultra impegnati 
e quando ero a casa, sono stato con Perrie” dice dolcemente.
“Non ti preoccupare, scusa tu!” dico maledicendomi mentalmente.
“Ma ora eccomi qua!” dice ridendo.
“Che fai di bello?” chiedo.
“Siamo in sala prove, abbiamo registrato qualche pezzo!” dice calmo.
“Davvero?” quasi urlo di gioia.
“Ehi, le orecchie mi servono” ride.
“Oh scusa” dico alzandomi per scendere.
“Scherzavo, dove ti trovi?” dice e dietro sento dei rumori.
“Sono rientrata a casa ora!” dico aprendo la porta.
“Noi abbiamo finito! Ti saluta Liam” dice ridendo, sento imprecare qualcuno dietro.
“Faccio finta di crederci!” dico buttandomi sul divano.



Pov di Liam

Ucciderlo.

Devo ucciderlo.
I ragazzi mi guardano ridendo mentre Zay continua a parlare.
“Non lo risaluti? Guarda che si offende” dice Zayn.
Lo guardo arrabbiato, chissà cosa le sta dicendo lei.
“Non essere volgare!” dice lui e Louis fa segno di mettere il vivavoce.
All’inizio Zayn scuote la testa, poi mi fissa per un secondo e metto il telefono sul tavolo.
“Io non sono volgare Malik, giuro che ti ammazzo!” la sentiamo borbottare e tutti ridiamo.
“Zay?” chiama lei.
“Dimmi”
“Perchè ti sento lontano? Ma soprattutto perchè ho sentito la risata di Niall?” dice lei e noi ci zittiamo.
“Certo che mi senti lontano, sono a Londra e comunque Niall ride sempre!” dice lui.
Vorrei poterle parlare, ma forse dopo il nostro ultimo incontro non vorrà più vedermi.
“Idiota e comunque ha una risata adorabile!” dice lei.
“Oh già sei in fissa con Niall tu!” ribatte Zayn guardandomi.
Guardo gli altri tre fissarmi e Niall alzare le spalle.
Mi sento un nodo all’altezza dello stomaco.
“Ma come si fa a non essere in fissa con lui? 
A parte che sono in fissa anche con te, Harry, Louis e il tuo amico!” dice lei e io stringo i pugni.
“Liam” dice Zayn fissandomi.
“Si lui, anche se mi sta leggermente sulle scatole! Lui e la sua mazza di scopa” dico.
“Mazza di scopa?” dice Zayn.
Guardo sconvolto gli altri.
“La tizia che si porta dietro, non trovi che assomigli ad una mazza di scopa?” dice seria.
Louis non riesce a trattenersi e scoppia a ridere.
“Dio quanto mi stai simpatica” dice, lo fulmino con lo sguardo.

“ZAYN MALIK, quello non era Louis vero? 
Tu non stai facendo sentire questa conversazione vero? Ti conviene rispondere di no!” la sentiamo sbraitare.
Zayn si mette le mani in faccia.
“No?” dice alla fine.
“Ma sei anche scemo Zayn, dimmi che non c’è Liam ti prego!” dice lei in un sussurro.
Faccio cenno a Zayn di dirle di no.
“No, non c’è. Ci siamo io, Louis, Harry e Niall” dice alla fine.
“Oddio tu sei matto e... 
Un momento sto parlando al telfono con Niall, Louis e Harry! Ciao ragazzi!!!” urla quasi.
“Ciao dolcezza” dice Harry.

Un’altra fitta allo stomaco, che mi sta succedendo?

“Oddio, ciao Harry!” dice lei contenta.
“Ehi ci sono anche io!” borbotta Zayn.
“Oh zitto Zay, ti sei salvato solo perchè Liam non c’è!” dice lei e gli altri mi guardano.
Prendo un foglio e scrivo di chiedere il perchè.
“Perchè? Anche se c’era il problema qual’era?” chiede il mio miglior amico.
“Lo sai il perchè Zay!” dice lei e ne suo tono sento una nota triste.
Fisso gli occhi dorati del moro e lui scuote la testa.
“Non ti bastiamo?” le dice poi Louis.
“Si, ma.. Niente lasciamo perdere!” risponde.
“Hai saputo del concerto di sabato?” interviene Niall.
“Oh si, certo che si!” 
“Allora? Ci sarai? Se non hai trovato il biglietto te lo mando!” dice Zayn.
“Non posso venire, ho un impegno quel giorno!” dice lei e io sbuffo.
“Ma, che hai di più importante da fare?” borbotta Zayn.
“Te lo dico dopo!” dice lei ridendo.
“Oddio, mi devo preoccupare, ci parlo io con tua madre se non vuole farti venire!” dice lui.
“No, grazie. Tu e mia madre siete pericolosi insieme!” ride lei.
“Vero” risponde il moro.
“Ora vado ragazzi, un bacio grande” dice lei.
“Anche a te babe”
Guardo Zayn e mi sento improvvisamente geloso di lui, del loro rapporto.

Te lo sei fatto da solo.

Lo so, purtroppo lo so. Faccio per alzarmi e andare via.
“Non chiamarmi così, lo sai che mi da fastidio!” dice lei.
“Ah, ricordami perchè ti da fastidio!” dice Zayn bloccandomi un braccio.
Mi fermo a guardarlo e rimango spiazzato dalla risposta di Serena.
“Dai Zay, lo sai perchè! Non farmelo ripetere!”
“Sono serio non mi ricordo!”
“Liam mi chiama così!”



____________________________
Oddioooo, eccomi finalmente con il capitolo 10, che ve ne pare? 
Spero che sia di vostro gradimento!
Vorrei ringraziare le ragazze del gruppo “Il Cielo d’Irlanda è dentro di te”,
mi stanno sempre accanto e mi fanno ridere tutti i giorni!
 Vi voglio bene.
Sono ancora sotto shock per le foto della conferenza di ieri, 
ma avete visto quanto sono belli?
Aaaah, Liam e Zayn *-*

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


   Capitolo 11








Pov Liam

Le sue parole mi risuonano in testa.
Passo una mano sul viso e cerco di pensare a qualcos’altro, senza successo.
Mi sforzo ad alzarmi e vado a prendere qualcosa da mangiare, mi siedo in cucina e sgranocchio qualche biscotto.
Sono le quattro, tutti dormono e qualcuno russa, senza fare nomi, Louis.
Mi sfugge un sorriso e accendo la telvisione.
Passo qualche ora a vedere un film ma il sonno non accenna ad arrivare.
Mi alzo e mi avvio verso la stanza di Zayn, apro lentamente la porta e lo vedo dormire.
“Zay” lo chiamo avvicinandomi al letto.
Mugola qualcosa girandosi dall’altro lato.
Lo scopro e mi infilo accanto a lui, quando siamo preoccupati o ansiosi lo facciamo sempre, 
dormiamo insieme e ci raccontiamo le nostre preoccupazioni.
“Zay” lo richiamo.
“Che vuoi?” biascica nel sonno.
“Possiamo parlare?” chiedo.
“Non puoi aspettare domani?” dice stropicciandosi gli occhi.
“Non riesco a dormire” dico in un sussurro.
“Perchè?” dice cercando di aprire gli occhi.
“Serena” confesso.
“Ok, sono sveglio, parla!” dice mettendosi a sedere.
Lo guardo ridendo, ma quant’è strano il mio miglior amico?
“Bro, sei rimasto incantato?” mi richiama dai miei pensieri.
“Eh? No” dico.
“Allora?” mi chiede.
“Ti piace?” chiedo solo.
“A me? Ma che fumi Lee?” mi dice ridendo.
“Niente, sei tu che fumi!” dico tirandogli un pugno sul braccio.
“Ehi mi hai fatto male!” sbuffa.
Mi ributto indietro sul letto e lui mi fissa.
“E’ inutile che ti fai mille domande, la risposta è una sola!” sbuffa.
“Ovvero?” chiedo.
“Ti piace, ti attrae!” mi dice sorridendo.
“Zayn ma che cavolo dici? La conosco da poco!” sbuffo.
“Non ti ho detto che ti sei innamorato, ho detto che ti piace! C’è differenza sai?” dice sbuffando.

“Lo so!” ribatto.
“No che non lo sai, ti ostini a rifiutare l’attrazione verso di lei per non so quale motivo!” dice alzandosi.
“Dove vai?” chiedo mettendomi in piedi.
“Giro per la stanza, mi fai mettere nervoso!” sbuffa e io rido.
“Che diavolo ridi? Domani sera abbiamo un concerto,
 sono le sei di mattina e siamo svegli e tu non capisci che ti piace!” borbotta.
“Ma non è vero che mi piace!” dico agitandomi.
“Ah no, giusto! Non sei tu quello che cambia espressione ogni volta che ci parlo al telefono!” mi dice dritto in faccia.
“Non cambio espressione, solo che non capisco com’è possibile che abbiate questo rapporto!” dico.
“Colpa o merito tuo,a seconda dei punti di vista!” ribatte.
“Che vuol dire?” 
“Che mi sono avvicinato a lei perchè come ogni nostra fan ci ama, ma con te è diverso, 
non sei entrato nella sua stanza, non l’hai vista parlare di te e soprattutto non hai visto come ti guarda!” mi dice serio.
“No non le so tutte queste cose, ma questo non significa niente, potevi legare con altre tremila persone!” dico un pò...geloso.
“Certo, però lei ti ama capisci?”
“Tu non trovi mai simpatiche le ragazze con cui mi frequento o che mi piacciono!” sbuffo.
“Perchè non ti amano, sono solo protettivo Lee, sai che sei un fratello per me!” sussurra abbassando la testa.
“Lo so” dico abbracciandolo.
Rimaniamo fermi al centro della stanza per qualche minuto, poi mi stacco da lui e faccio per andare via.
“Cos’ha di diverso lei?” chiedo senza girarmi.
“E’ semplice, non è una modella o una ballerina o una cantante Lee, 
ha imparato ad amarti perchè lei fai battere il cuore con la tua voce, 
non perchè la porti ad una festa di lusso!” lo sento sorridere.
Le sue parole mi entrano dentro e mi lasciano sconvolto.




Pov di Sere

Stupido treno.
Possibile che quando salgo su quest’affare deve fare sempre ritardo?
Sono diretta a Londra, io e Abby ci incontreremo lì, 
non mi sembra ancora vero di andarli a vedere insieme, di incontrarla e di rivedere Liam e Zayn.
Dall’ultima chiamata ho sentito Zayn un paio di volte al giorno,
 anche se è sempre super indaffarato, ho tenuto nascosta la notizia del viaggio a Londra per il momento,
ma credo che prima del concerto lo avvertirò.

O forse no.
Devo ancora decidere.

Gioco con il manico della mia borsa, cerco di non sorridere da sola perchè la gente potrebbe prendermi per una pazza.
Sono troppo felice, non mi sembra ancora vero, 
non ho nemmeno mangiato per paura di sentirmi male, anche se adesso il mio stomaco brontola.
Cambio canzone al cellulare e ascolto Over Again.
Ma Niall nel suo assolo deve proprio farmi piangere? Ah, maledetto biondino.


 ***


Arrivo in stazione con mezz’ora di ritardo, Ab mi ucciderà, ne sono sicura.
Cerco il negozio in cui mi ha detto di essere, anche se questa stazione è un labirinto.
Dopo vari giri, la vedo da lontano, sta comprando un vestito.
Tipico, non può fare a meno di comprare qualcosa quella ragazza.
Cammino a passo spedito verso di lei e l’abbraccio forte.
“Che cavolo” dice spaventata.
“Ciao Abs” dico sorridendo, lei mi tira un pugnetto e ride.
“Sei una scema” ride.
“Si ma adesso me lo dai un abbraccio?” dico fissandola.
“Certo che no, non te lo meriti!” ride.
“Ma guarda te, non ci siamo mai viste e nemmeno mi dai un abbraccino piccolo” sbuffo.
Lei ride e poi mi si lancia addosso, facciamo cadere le due borse a terra e ridiamo mentre tutti ci guardano.
“Ci danno per matte!” dico.
“Tu sei matta” mi dice raccogliendo la valigia.
“Dobbiamo stare due giorni e hai portato quel valigione?” dico facendole vedere la mia mini valigia.
“Ma perchè tu non pensi mai a tutto, io ho portato vestiti e scarpe anche per te!” brontola.
Scuoto la testa e insieme ci avviamo verso l’uscita, dirette alla fermata dei taxi. 

Diamo l’indirizzo del nostro alloggio all’autista e ci sediamo ridendo.
“E’ bello vederti!” dico.
“Da quanto tempo ci conosciamo? Ho perso il conto ormai” dice divertita.
“Già, ne abbiamo combinate parecchie!” rido.
“Questa sarà un’esperienza memorabile” ride anche lei.
“Ne sono sicura” dico sincera.
In un modo o nell’altro questo viaggio non lo dimenticherò, stasera potrò rivederlo, 
lui mi rivedrà, chissà se mi pensa ogni tanto.

“A cosa pensi?” mi chiede Ab.
“Nulla, guardavo Londra” dico fissando fuori, non riesco a dirle cosa penso realmente.
Ho paura di ferirla parlando di loro, 
desideravo incontrarla da tanto tempo e adesso ho quasi paura per quello che succederà stasera.


Arriviamo davanti alla penione, entriamo e faccio vedere alla ragazza il foglio della prenotazione 
on-line, lei sorride e ci da le chiavi della stanza.
Non è il massimo della bellezza, ma c’è un letto e un tetto, questo potevamo permeterci.
“Dai, almeno non ci sono le ragnatele” ride Ab.
“Giusto, poi alla fine dobbiamo solo dormirci!” dico aprendo la valigia e prendendo una maglietta per cambiarmi.
A turno ci laviamo e ci cambiamo, sfoglio la mappa di Londra comprata in stazione e mi segno i posti da visitare,
non siamo lontani dallo stadio o almeno con i mezzi è facilemnte raggiungibile.
Rigiro il telefono tra le mani e decido di scrivere un sms a Zayn.

“Ciao Zay, che fai di bello oggi?”

Invio aspettando la risposta, intanto chiamo mia madre per avvertirla del mio arrivo.
“Hai mangiato?” mi dice dopo un pò.
“Si mamma, uno dei tuoi centoventisette panini” rido.
“Quando viaggi devi portare sempre cibo, non sai mai che succede!” borbotta.
“Lo so, lo so! Ma tu esageri mami!” dico ridendo.
“Quando diventerai mamma anche tu vedrai!” dice.
“So anche questo, dopo passo a trovare papà” dico felice.
“Fai la brava e salutalo!” 
“Io sono brava mami e comunque ho chiamato Vick ma è fuori Londra”
“Tua sorella mi fa uscire matta” borbotta.
Rido al telefono e poi la saluto quando Ab esce dal bagno.
“Andiamo?” dice afferrando la borsa.
Annuisco e prendo anche la mia, metto il telefono in tasca e ci avviamo per le strade londinesi.


***

“Voglio vedere gli scoiattoli” borbotto mentre Abby mi trascina verso Trafalgar Square.
“Dopo” borbotta.
“Adesso” sbuffo.
“Dai Sere, ci andiamo dopo, andiamo a vedere cosa c’è li, guarda quanta gente” mi prega.
Sbuffo e mi avvio con lei, io voglio andare a vedere gli scoiattolini.




Pov di Zayn

Trafalgar Square è piena di gente, l’intervista è quasi terminata e io ho un sonno pazzesco.
Guardo Liam e lui mi sorride, dovrei ucciderlo.
Svegliarmi a quell’ora e poi fare finta di niente, sbuffo ascoltando distrattamente la domanda della presentatrice.
Mi guardo intorno, salutando le fan, chissà stasera quanta gente ci sarà.
“Zayn tu cosa ne pensi?” mi richiama la donna.
Mi giro confuso, di cosa stanno parlando?
“Oh bè, sono d’accordo con Liam” dico senza pensarci.
“Oh, certo!” dice lei dopo un momento di smarrimento.
Liam sorride e scuote la testa.

L’intevista finisce e noi veniamo scortati verso l’auto.
“Non hai sentito niente vero?” mi chiede Louis.
“Ehm...ma che dici!” rido e loro con me.
La macchina va pianissimo, a passo d’uomo, le strade sono pienissime, 
i vetri oscurati non permettono alla gente che sta fuori di vederci ma noi vediamo tutto.
“Guarda quant’è bella quella ragazza” borbotta Harry dando il via ai nostri soliti commenti.
Arriviamo alla fine della piazza, butto un’ultima occhiata e butto un urlo.
“Fermo” dico all’autista.
Mi guardano tutti male, faccio segno a Liam di voltarsi e lui rimane immobile.
“Abbassa il vinestrino” dice ad Harry, che ci guarda confusi come Niall e Louis.
“E’ Serena” dico rispondendo alla loro domanda silenziosa.
“Che ci fa qui?” dice Niall.
“Vorrei saperlo anche io” borbotta Liam.
La vediamo agitarsi con un’altra ragazza, si ferma all’improvviso e inizia a correre,
 l’altra ragazza la guarda sconvolta e poi le urla dietro.
“Tu e quei maledetti scoiattoli, aspetta!” dice, correndole dietro.
Scoppio a ridere e gli altri fanno lo stesso.
“Hyde Park” dice Liam “Paul, passa per Hyde Park”.
Lo guardo sorridendo e mi riaccomodo a posto, prendo il telefono e mi accorgo del suo messaggio.

“Dove sei tu?”

Le rispondo con una domanda, so che lo odia.
“Ci metterà una vita ad arrivare li!” dice Harry.
“E’ abbastanza pazza da poterlo fare” dico ridendo.
“Perchè non ti ha detto niente?” mi chiede Liam.
Alzo le spalle e scuoto la testa.
“Non lo so” dico sincero, ammetto che un pò ci sono rimasto male.
Capisco perchè l’ha tenuto nascosto a Liam, ma a me? 
Vengo distratto dal suono di un messaggio, è lei.

“In giro, tu non mi hai risposto però!”

Lo faccio leggere anche ai ragazzi e loro sorridono.
“Bè ti ha detto la verità, è in giro” mi fa notare Niall.
“Falle una domanda più specifica” dice Harry.
Annuisco scambiando un’occhiata con Liam e scrivo.

“Sei a Wolverhampton vero?”

Invio, vedo Liam abbassare la testa e sfiorare la tasca con il suo i-phone.
“Potresti scriverle sai” dice Louis.
“Cosa?” dice lui tornando nel mondo reale.
“Potresti scriverle, non penso ti mangi!” ride Louis.
“Non ne sono sicuro” ride anche Liam.
Effettivamente da lei ci si può aspettare di tutto.



Pov di Sere

Mi fermo di scatto leggendo il messaggio.
Sa che sono qui, il problema è: lo sa solo lui o anche Liam?

“Ti uccido” borbotta Ab con il fiatone.
“Volevo vedere gli scoiattoli” dico sorridendo.
“Maledetti!” dice.
“Ma ora andiamo in camera” dico.
“Eh? Mi hai fatto fare una corsa e adesso nemmeno ci andiamo?”
“No!” dico mostrandole il messaggio.
“Quindi?” dice lei non capendo.
“Quindi sa che sono qui e se Liam mi vede prima di stasera?” dico sbuffando.
“E se ti ha già visto?” mi dice lei.
“Io volevo vedere la sua reazione!” dico quasi in preda alle lacrime.
“Ehi, è tutto ok, rispondi a Zayn, ti dirà la verità!” mi dice lei dolcemente.
Annuisco digitando la risposta.

“No, veramente sono a Londra, volevo far..vi una sorpresa!”

Invio e poco dopo arriva la risposta.

“Bè ci sei riuscita!”

Dannazione, questa risposta non mi aiuta a sapere se lui sa che sono qui.

“Liam è con te?”

Invio e intanto ci avviamo verso la stanza. 
Camminiamo per un bel pò, di Zayn nemmeno l’ombra, controllo il telefono e alla fine lo butto in borsa.
“Non sei emozionata?” mi dice Abby.
“Certo che si, forse non mi rendo ancora conto di tutto!” dico sorridendo.
“Nemmeno io, quando entreremo li dentro credo che mi dovrai tenere in piedi” ride.
“Ci proverò” ridacchio.
Facciamo qualche foto buffa per la strada e poi rientriamo nella piccola pensione.
Arrivate in camera, tiro fuori due panini di mamma e mangiamo un pò, tra una battuta e un’altra.
Sono le tre di pomeriggio, c’è tempo anche per un pisolino.
“Così stasera siamo cariche” dice Abby allungandosi sul suo letto.
“Non vedo l’ora” dico recuperando il telefono.
Un messaggio.
“Oh i-, ai-cos, o-b lu-oh m-ca” dico balbettando incredula.
“Che diavolo stai dicendo?” dice Abby tornando seduta sul letto.
“Forse mi devi reggere in piedi tu!” dico dandole il telefono.
“Ma chi è?” mi chiede alzandosi.
“Liam” sussurro guardandola, un sorriso gigante si apre sul mio viso.

“Gli scoiattoli possono mordere sai?”

Una stupida frase messa li per caso, ma piena di significato.
“Sa che sei qui!” ride Abby.
“Già, sa che sono qui!” sorrido io.


_______________________________________
Scusate per il ritardo *-*
Non mi uccidete vero? Mi volete sempre bene?
Dunque alla fine questo capitolo mi piace un sacco,
ieri non era la giornata giusta per scriverlo xD
Grazie davvero a tutti per le recensioni e i commenti sul gruppo *-*
Vi amo tutte *-*
Sere

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***



        Capitolo 12




Scusate se mi intrufolo qui, ma per chi ha letto il Cielo d'Irlanda,
ho scritto una OS Siall: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2108450&i=1
Buona lettura, ci vediamo alla fine del capitolo! ^^



    






“Gli scoiattoli possono mordere sai?”

Una stupida frase messa li per caso, ma piena di significato.
“Sa che sei qui!” ride Abby.
“Già, sa che sono qui!” sorrido io.





Guardo Abby e lei sorride.
“Cosa rispondi?” dice lei felice.
“Non ne ho idea” rido.
“Ma non puoi lasciarlo così, senza una risposta”
“Tu riposati, io vado da mio padre.. Intanto penso a qualcosa da scrivere!” dico sorridendo.
“Va bene, poi mi racconti!” dice lei allungandosi sul letto.

Decido di uscire subito, prendere un pò d’aria mi farà bene.
Chiamo mio padre e decidiamo di incontrarci poco distante dall’albergo in cui lavora.
Non lo vedo da tanto tempo, quasi tre mesi, a volte è dura la lontananza, 
Lui non conosce quasi nulla della mia vita eppure cerco di renderlo ogni volta partecipe e per me è importantissimo.

Lo vedo arrivare con un sorriso stampato in faccia, lo abbraccio forte.
E’ un pò più basso di me, gli occhiali e i soliti baffetti.
“Ciao bellissima” mi dice e io sorrido.
“Ciao papino” dico felice.
“Come stai?” mi chiede.
Mi ritrovo a raccontargli un pò di tutto, della scuola, di mamma, della musica e di quello che mi è successo.
Racconto di Matt, senza troppi dettagli, poi finisco a raccontare di aver incontrato Liam e Zayn.
“Oddio, chi ti sente più a te” ride.
“Grazie papi eh!” dico fingendomi offesa.
“Fai attenzione stasera, mi raccomando!” mi dice.
“Si, papi, tranquillo!” rido io.
“Eh tranquillo, ti sembra facile a te?” dice ridendo.
“Ma sono brava lo sai!” dico fingendo una faccia da angioletto.
Lui scoppia a ridere e io lo guardo male.
“Tu dovresti appoggiarmi papà, non prendermi in giro” dico sconvolta.
“A che ora parti domani?”
“Non lo so, non ancora abbiamo preso i biglietti per il ritorno”
Parliamo un altro pò di mamma, di Vick e del suo lavoro, poi riceve una chiamata e lo riaccompagno verso l’albergo.
“Mi manchi tanto papino, ti voglio bene” dico abbracciandolo.
“Anche tu, saluta tua madre” dice con gli occhi un pò lucidi, prima di scoppiare a piangere ci separiamo.
Mi giro e lo vedo salire le scale per poi sparire dietro la porta scorrevole.
Sospiro e prendo il telefono.

“Ma tu mi proteggi vero?”

Invio. 
Passeggio tranquillamente per le strade Londinesi, 
entro in qualche negozio e ne esco fuori con due magliette nuove, 
una con la stamp della bandiera londinese e una con scritto “Take me home”, credo che stasera metterò questa.
Il bip del telefono mi fa sobbalzare, è Liam.

“Vuoi che sia io a farlo?”

Stronzo. Non si risponde con una domanda.
Sono proprio amici lui e Zayn.
A che gioco sta giocando? Non si vuole esporre?
Sta aspettando che sia io a fare la prima mossa?
Non se ne parla.

“Tu lo faresti?”

Vuoi la guerra caro Payne? Guerra sia.
C’è tanta gente per le strade, molte con la maglietta dei ragazzi, 
tra un paio d’ore ci sarà il soundcheck e io ed Abby potremmo assistere.
Torno nella pensione e trovo la mia amica ancora distesa, mi butto su di lei facendola sobbalzare.
“Ma sei scema?” dice spaventata.
“Su, su! Dobbiamo prepararci, mangiare qualcosa e iniziare ad andare li!” dico guardando il telefono.
Ancora niente.
“Potevi svegliarmi in modo delicato!” borbotta.
“Naa, è più divertente così!” dico io.
“Hai risposto?” mi chiede.
Annuisco e le passo il telefono.
“Ci sa fare il ragazzo, non si vuole sbilanciare!” dice lei ridendo.
“E’ stronzo” dico io, incrociando le braccia.
“Ma falla finita che stai morendo dalla voglia di vederlo” dice lei ridendo.
“Dettagli Abs, dettagli!” dico io prima di scoppiare a ridere.
Il bip del mio telefono ci fa saltare.
“Se è lui?” dico prima di aprire.
“Fa vedere” mi strappa il telefono dalle mani.
“Oooh, ma possibile che è così dolce?” dice e io leggo.

“Sono il tuo batman è ovvio che ti proteggo!”

Sento una stretta allo stomaco, divento rossa e guardo Abby.
“La tua bio di twitter!” dice lei.
“Eh?”
“Nella bio, hai scritto Liam is my batman” dice lei.
“Oh santa miseria! Mi farà morire, me lo sento!”
“Rispondi, dai!” dice lei salterellando.
“Sei più agitata tu di me!” rido, poi la guardo e scuoto la testa.
“Impossibile!” dico dopo.
Digito velocemente la risposta, faccio leggere ad Ab e invio.

“Grazie mio cavaliere oscuro” 

( Uno dei film di batman si chiama “The dark knight” ovvero il cavaliere oscuro!!)

Invio e inizio a cambiarmi.
Abby accende la musica sul suo pc e iniziamo a ballare sulle note di Kiss you.
Si, sono in fissa con questa canzone, l’amo da pazzi.
Le canzoni si susseguono e noi siamo quasi pronte.
Guardo il telefono ma non c’è nulla, forse sarà impegnato.
“Abs, che dici metto la maglietta nuova o questa di Batman?” dico.
“Porta quella di batman dentro lo zainetto, magari la metti per fargli un dispetto dopo!” dice lei.
“Giusto, hai una mente diabolica tu eh!” ridiamo insieme.


Mezz’ora dopo siamo quasi arrivati a destinazione, la folla è incredibile, 
prendiamo in nostri biglietti e ci avviciniamo all’ingresso.
Un tipo assonnato ci strappa il biglietto e noi ci guardiamo ridendo.
Ci prendiamo per mano e iniziamo a guardarci intorno.
Le persone con i biglietti Vip, continuano ad entrare, 
noi raggiungiamo la nostra prima fila e iniziamo a fare conoscenza.
“Oddio, sto già per morire” dice una ragazza vicino a noi.
“A chi lo dici” sussurro.
Iniziamo a cantare le canzoni dei ragazzi, saltando e ballando.



Pov di Liam

Siamo dietro il palco e vediamo le nostre fan saltare, ogni volta è un’emozione unica.
“Sto tremando” dice Niall.
“Dai, come sempre ce la faremo!” dice Louis.
Sorridiamo e torniamo a vedere le persone entrare, spero di vedere anche lei, 
non le ho più risposto per i vari impegni ma, odio ammetterlo, vorrei stare a parlare con lei.

Le mie preghiere vengono esaudite quando vedo la sua chioma castana prendere posto davanti al palco. 
C’è. In prima fila.
Vuole ammazzarmi per caso?
“Oh-oh” dice Zayn ridendo.
“Zay ti uccido, sul serio!” dico io ridendo.
Sposto lo sguardo su di lei, la vedo cantare con le altre,
 poi all’improvviso una ragazza dietro le finisce addosso, versandole sulla maglietta tutto il succo.
La vedo alzare gli occhi al cielo, fissare la sua maglia e sbuffare.
L’amica al suo fianco prende qualcosa dalla borsa, le borge una maglietta nera,
 lei si guarda intorno e poi sfila l’altra.
Guardo i suoi movimenti incantato, fa scendere l’altra maglietta e io mi blocco.
Fisso la mia maglia e un sorriso spontaneo nasce sul mio viso, poi salgo sul palco.


Pov di Sere

La mia maglietta nuova, dannazione.
Sbuffo, infilando quella di Batman.
Sistemo meglio la maglia e all’improvviso sento delle urla.
Abby mi da una gomitata e io alzo gli occhi sul palco.
Fisso Liam a bocca aperta e poi rido.
Keep calm e call batman, questo recita la sua maglia, lui mi guarda e sorride.
“Bella maglietta” dice indicandomi.
Divento un peperone, mentre tutte mi guardano.
“Anche la tua” urlo per farmi sentire.
“Oddio, ti rendi conto?” dice Abby vicino a me.
“Si” dico cercando di non svenire.
“Bè alla fine ho fatto bene a rovesciarti il succo adosso” ride la ragazza dietro di me.
“Grazie” dico ridendo.

Gli altri ragazzi raggiungono il palco, ci ringraziano per essere li, per tutto quello che facciamo per loro.
Ridono e scherzano prima di iniziare a cantare qualcosa.
Zayn mi sorride e io mi sento morire.
“E’ ancora più bello di quando è partito!” dico ad Abby.
“Ehi, tu hai Liam, lascia Zayn alle altre!” dice ridendo.
“Farò questo sacrificio, mi tengo Liam tutto per me” dico ridendo.
“Che sacrificio eh? Ti vedo proprio addolorata” dice prendendomi in giro.
“Shh, zitta e ascolta!” dico dandole una leggera spallata.
Scoppiamo a ridere e continuiamo a cantare.

Il soundchek finisce troppo presto per i miei gusti.
“Ci vediamo tra poco per le foto!” dice Niall.
Guardo Abby saltando, foto significa conoscerli tutto.
Foto, significa vedere Liam.
“Ok, mettiamoci in fila dai!” dice lei prendendomi per mano.
“La facciamo insieme?” le chiedo.
“Come vuoi tu!” mi dice lei.
“Adesso vediamo dai!” dico.
La fila scorre lentamente, sentiamo ragazze urlare e piangere.
E’ davvero una cosa allucinante, quei cinque ragazzi ci provocano dentro emozioni assurde.
Il nostro turno è quasi arrivato, Abby si mangia le unghie nervosamente.
“Non uccidere Louis appena lo vedi” dico ridendo.
“No, ma che dici? Lo soffocherò solo di bacini” ride.
“Povero lui!” dico ridendo.
Le guardie si avvicinano e chiamano Abby.
“Possiamo fare la foto insieme?” chiede lei, indicando me.
“Mi dispiace ma non si può” dicono.
Ma come? L’hanno fatto tutti! 
Non dico niente, perchè effettivamente, mi incutono un pò terrore.
Abby mi guarda un pò dispiaciuta, ma le sorrido.
Quello è il suo momento.
“Ci vediamo di là” mi dice.
Aspetto il mio turno, vedo gente entrare prima di me.
“Ma perchè mi stanno passando avanti?” dico ad un certo punto.
“Arriverà anche il suo turno, stia calma” mi dice un omaccione.
Calma un corno.
Io voglio quella foto.
Sbuffo, la fila è quasi finita, non posso crederci davvero.
Sento la rabbia salirmi dentro quando l’ultima persona entra.
Dieci minuti dopo, mi chiamano.
Prendo un respiro, sono arrabbiata ma sto per incontrarli.
Varco la soglia della stanza e li vedo ridere, Zayn, Niall, Louis e Harry, una stretta forte allo stomaco mi fa bloccare.
Dov’è Liam?
Vedo Niall accorgersi di me, sorride.
Chiudo gli occhi un secondo e poi mi avvicino.
“E’ arrabbiata” dice l’uomo-armadio dietro di me.
“Sempre la solita” sussurra qualcuno al mio orecchio.
Mi pietrifico sul posto, mentre gli altri scoppiano a ridere.
Lentamente mi giro, mi scontro con il suo petto, alzo il viso e lo vedo sorridere dolcemente.
“Ciao” dice lui, come la prima volta in cui ci siamo visti.
“C-iao” balbetto io.
Rimaniamo a fissarci per un pò, poi Zayn tossicchia e ci voltiamo.
“Non si saluta?” mi dice e io, con un pò di fatica, mi allontano da Liam.
Abbraccio Zayn e lui ride.
“Ti sei fatto più bello!” dico.
“Lo so” dice lui scherzando.
“Posso abbracciarvi?” dico agli altri.
“Certo!” rispondono presentandosi.
Mi soffermo un pò di più tra le braccia di Niall.
“Scusa, dovevo testare i tuoi famosi abbracci” dico sorridendo.
“Non ti preoccupare” dice lui.
“Liam non lo abbracci?” chiede Louis.
“Oh, l’ho già abbracciato” dico, riferendomi all’abbraccio a casa sua.
Tocca a lui questa volta, è lui che deve abbracciarmi, anche se sto morendo dalla voglia di farlo.
Il fotografo ci fa mettere in posizione, sono tra Niall e Zayn.
All’improvviso sento due mani cingermi la vita, alzo la testa e Liam mi sorride, 
il flash ci immportala così, l’uno perso nello sguardo dell’altro.
“Siamo pari” sorride.
Mi giro verso di lui e affondo la testa nel suo petto, no che non siamo pari, io ne voglio milioni di abbracci.
“Non si staccherà più” mi prende in giro Zayn.
“Fammi godere questo momento!” dico ancora aggrappata a Liam.
Lo sento ridere e stringermi un pò più forte.
“Ora dobbiamo andare” mi dice.
“Mmmh” mi lamento e tutti ridono.
“Ci vediamo dopo” dice Zayn.
“Dopo?Quando?” dico io, confusa.
“Bè, prendiamo alla lettera le tue magliette” dice Louis prima di uscire dalla stanza.
“A dopo” dice Harry seguendolo, li saluto ancora confusa.
“Non ho capito!” dico guardando Zayn.
Niall ride, mi passa accanto scompigliandomi i capelli e raggiunge gli altri.
“Spiegaglielo tu Lee, forse a te ti capisce!” ride Zayn.
Mi abbraccia, mi lascia un bacio sulla guancia e va via.
“Allora? Che ha fatto batman?” dico indicando la maglia.
“Intanto, se ho bisogno di te devi arrivare subito, sei batman e la mia maglietta dici di chiamarti! 
Seconda cosa, la maglia che avevi prima, avevi scritto Take me home, per me va bene, ti porto a casa!” ride.
Lo guardo sconvolto.
“Ehi, non è colpa mia se avete chiamato l’album così!” dico.
“Non vuoi venire a casa con me?” dice sporgendo il labbro inferiore in avanti.
Mi sciolgo davanti alla sua faccia.
“Ci vediamo dopo” dico arrossendo.
Lui mi regala uno dei suoi sorrisi più belli e sparisce dietro la porta. 




________________________________________
Tutti vivi dopo questa gif? No perchè io sono morta!
Amo questo ragazzo, amo il suo sorriso *-*
Il capitolo è venuto giù in pochissimo tempo,
ho riso la maggior parte del tempo, immaginando la scena.
Sono dolcissimi, vero? Spero davvero che vi sia piaciuto!
Vi ringrazio davvero per le 15 recensione nello scorso capitolo *-*
Vi ricordo il gruppo su Facebook: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/
Il mio contatto Twitter: https://twitter.com/Sere_VR46
Nella bio c'è scritto davvero "Liam is my batman" LOL!
A presto!
Vi voglio bene!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


      Capitolo 13









Raggiungo Abby, con le gambe tremanti,le sorrido e lei mi stringe in un abbraccio.
Dovrò chiedere a Liam se può venire, accidenti.
Non posso e non voglio lasciarla sola.
“Cosa è successo?” mi chiede.
“Mi sono innamorata di lui” dico ridendo.
“Come se non si era capito!” ride lei.
Le racconto quello che è successo, emozionata e felice.
I posti sono ormai tutti occupati, le luci del palco si spengono,
Vediamo Josh salire sul palco, tre battiti sulle bacchette e le luci si accendono.
I ragazzi escono fuori e noi iniziamo ad urlare.
Iniziano il concerto con Up all night, mi dimeno insieme a Abby cantanto e saltando.
“Non ci credo” urla lei abbracciandomi.
I ragazzi si muovo sul palco con un’energia e una forza unica.
“Grazie a tutti per essere qui questa sera” dice Harry.
Poi iniziano a cantare Rock me.
Rido, guardando Harry e Niall sul palco.
So già che domani non avrò voce e di sicuro avrò un gran mal di testa.
Bevo un sorso d’acqua e torno a saltare.
Tra poco è il momento delle twitter questions, guardo Abby.
“Ne hai inviata una?” mi chiede.
Nego con la testa, non ci ho proprio pensato.
“Tu?” chiedo, ma non riesco ad ascoltare la risposta, i ragazzi si sono seduti sul palco, davanti a noi.
Leggono qualche domanda e noi ridiamo con loro.


“@AbsLou Cosa vi è successo di bello nell’ultimo periodo? Un bacio
Abby, posto 15 fila 1”



Guardo Abby e la stringo in un abbraccio.
“Dove sei Abby?” urla Louis.
Indico la mia amica, lei si copre il viso con le mani incredula.
“Ciao AbsLous, bel nome eh!” dice Louis scherzando.
Lei sorride e poi i ragazzi rispondono.
“Tutto, mi sono divertito un sacco, tu Zayn?” dice Niall.
“Mmh, rivedere la mia famiglia, Liam?” dice Zay.
Fisso il castano e sorrido.
“Scrivere una canzone!” risponde sorridendo.
Perdo un battito al cuore, Ab mi stringe un braccio.
Resto a guardarlo, immobile, il mondo si è spento attorno a me, 
Le luci sono offuscate, in quel momento c’è solo ed unicamente lui.
Lui e il suo sorriso, sento le voci attorno a me ovattate, solo lui risuona nella mia mente.


Il concerto finisce troppo presto, stringo Ab fortissimo.
“E’ stata l’esperienza migliore della mia vita” mi dice sorridendo.
“Grazie di essere venuta con me!” dico abbracciandola ancora.
Ci scambiamo contatti con le ragazze che abbiamo conosciuto, vanno via e ben presto restiamo sole.
Non so cosa fare adesso, mi guardo intorno.
“Ora?” chiede Abby.
“Non lo so!” dico.
“Sere io torno in albergo, davvero!” mi dice.
“Ma stai scherzando, ora mando un messaggio” dico prendendo il telefono.
“No, è te che vuole vedere, sarei solo un peso” dice.
“Ma quale peso? Dai Ab” le dico ma lei si avvia verso la porta.
Rimango immobile li, senza sapere cosa fare.
Poi mi dirigo verso l’uscita.
“Ab, aspetta!” dico correndo verso la mia amica.
“Che c’è?” mi dice.
“Vengo con te!” dico abbassando lo sguardo.
“Ma..” dice “Dai, no Sere... Rimaniamo qui!” 
“Se vuoi tornare in albergo, ora andiamo! Mando un messaggio a Liam” dico fermando l’autobus.
Non ho proprio voglia di andare a piedi.
Salgo sul pullman e mi siedo, Ab accanto a me.
“Mi dispiace” dice.
“Non fa niente” dico guardando fuori.
Non capisco il suo comportamento, sono anche i suoi idoli.
“Non volevo sentirmi un no come risposta” dice.
“Cosa?” chiedo.
“Non volevo che ti dicessero di no, che non potevo venire” sussurra abbassando la testa.
Mi giro di scatto, una rabbia mi sale addosso.
“Stai scherzando spero!” dico arrabbiata.
“N-no, capiscimi, io non sono niente, conoscono te!” 
“Sono i cinque ragazzi più dolci del mondo, non direbbero di no nemmeno ad una lumaca, 
volevo chiederlo per rispetto, ma ero sicura della risposta di Liam!” dico nervosa.
“Scusa” dice mentre l’autobus si ferma.
Scendiamo senza parlare, che comportamento del cavolo.
Sbuffo, abbiamo passato una bella serata e all’improvviso è tutto ribaltato. 
Prendo il telefono e trovo un messaggio.

“Perchè sei andata via?”

Trattengo le lacrime e cerco di scrivere una risposta sensata.

“Scusa Lee, non mi sento tanto bene! Scusa davvero, non ti arrabbiare!”

Invio, entriamo in stanza e mi butto sul letto.
Ho mentito all’unica persona che mi fa stare bene.
Ho mentito per colpa di una cavolata.
Sono arrabbiata con Abby, non riesco a capire il suo comportamento.
“Sere?” prova a chiamarmi.
“Che c’è?” cerco di nascondere i singhiozzi.
La sento sospirare e spegnere la luce, mi asciugo una lacrima e leggo il nuovo messaggio.

“No che non mi arrabbio, cos’hai? Ti avrei fatto le coccole però!”

Lo stomaco si chiude.
Sorrido, è l’uomo più dolce del mondo.
Cosa devo dirgli? L’unica cosa che mi fa male è il cuore.
Volevo stare con lui in questo momento.

“Il cuore, volevo stare con te!”

Scrivo mordendomi il labbro inferiore cercando di non piangere.

“Dove alloggi?”

Mi siedo di scatto sul letto, perchè vuole saperlo? 

“Ehm, perchè?”

Inizio ad agitarmi nel letto, se viene qui saprà che sto bene, che gli ho detto una bugia.

“Non posso venire?”

Ca..spiterina.

“No, è che...C’è la mia amica in camera con me”

Invio e aspetto ansiosa la risposta, che non tarda ad arrivare.

“Il problema qual’è?”

Sbuffo. Mi giro verso Abby e la scuoto.
“So che non stai dormendo” dico e lei si gira colpevole.
“Liam mi ha chiesto dove alloggio” dico.
“Hai detto che non ti sentivi bene eh?” dice lei.
Annuisco.
“Racconta la verità” dice abbassando la testa.
“Abs, lascia stare” dico.
“No che non lascio stare, sono stata una scema, io e la mia stupida insicurezza! 
Ho paura di tutto, questa è l’unica occasione che ho per vederli 
e mi sono resa conto solo adesso che ho fatto una cavolata assurda, 
le altre persone pagherebbero!” dice mangiandosi le mani.
“Su questo siamo d’accordo!” dico.
“Dai, dillo a Liam!” mi dice.
Scrivo un messaggio e lo invio.

“Dimmi dove ci dobbiamo incontrare, 
non è il caso di farvi vedere in una pensione! 
Sto bene, poi ti spiego cos’è successo e... Viene anche la mia maica Ab”


Guardo lei, sono ancora un pò nervosa per il suo comportamento,
ma alla fine cedo abbracciandola.
“Perdonami ti prego, adesso rimediamo ok?” dice sorridendo.
“Dai vestiamoci!” dico alzandomi.
Tiro fuori dalla valigia un jeans pulito e una camicia.
“Il telefono Sere” mi dice Abby.
Lo prendo e apro il messaggio.

“Mmmh, sei misteriosa, ci incontriamo dagli scoiattoli?”

Rido al messaggio e rispondo.

“Va bene, l’importante è che mi stai accanto!”

Invio sorridendo, io e Abby usciamo dalla pensione,
 lasciamo le chiavi al portiere e ci dirigiamo verso la fermata della metro.
L’aria londinese è abbastanza fredda, per fortuna la zona è centrale e quindi è ancora affollata.
“Se cado mi prendi vero?” chiede Abs.
“Ti faccio prendere da Louis” rido e lei mi tira una gomitata.


Arriviamo a destinazione venti minuti dopo, camminiamo verso il parco.
“Bè, diciamo che è un pò grande come posto!” rido.
“Si forse, doveva darti altre indicazioni” ride anche lei.
Prendo il telefono e trovo un messaggio.

“Amo la tua camicia!”

Mi giro di scatto e mi guardo intorno, punto gli occhi verso una panchina al buio.
Rido, è sicuramente lui.
Trascino Abby da quella parte, finalmente lo vedo.
C’è lui con Paul. Si alza venendomi incontro.
“Andiamo?” dice poggiando una mano sul mio fianco.
Annuisco e presento Abby.
“Ci siamo già visti prima” ride Liam e Abby sorride.
“Puoi parlare Ab” sorrido.
Ci avviamo verso l’auto, seguendo Paul che attento si guarda intorno.
Liam è al mio fianco ancora, lo guardo sorridendo.
“Cos’ gli scoiattoli ti stanno lontano” sussurra al mio orecchio.
Chiudo gli occhi, trattenendo un brivido.
“Non farlo mai più” dico.
“Cosa?” dice ridendo.
“Parlarmi all’orecchio così!” dico anche se il tono della mia voce mi tradisce.
Vorrei sentirlo parlare ancora e ancora al mio orecchio.
“Scusa, non lo faccio più!” sussurra ancora, sfiorando il lobo con le labbra.
Saliamo in macchina e lui mi sorride.

“Allora perchè non siete venute prima?” chiede.
Lo ringrazio mentalmente per aver usato il plurale, almeno Ab è felice.
“E’ stata colpa mia veramente!” dice lei.
“Oh allora va bene, se era colpa sua no!” ride Liam.
“Mi sembra giusto!” dice Abby.
Li guardo sconvolta e faccio la linguaccia a Abs.
Le farò fare delle figuracce epocali con Louis.

Arriviamo davanti ad una splendida casa, l’auto attraversa il vialetto 
e si ferma proprio davanti all’entrata.

“Piccola eh?” dico ridendo.
“Non hai ancora visto niente” dice Liam facendoci strada.

Guardo Abby sconvolta, poi lo seguiamo.
L’interno è decisamente nello loro stile, semplice e unico.
I colori a riempire tutte le stanza, nessun angolo morto, nessuno spazio vuoto.
L’aria è così carica di allegria che sorrido involontariamente.
“Ragazzi! Abbiamo ospiti!” dice Liam entrando in quello che scopro essere il salotto.
Fisso i ragazzi per un attimo timidamente. Abby al mio fianco è paralizzata.
“Ciao ragazze!” dice Harry venendo a salutarci.
Lo saluto con il cuore in gola, forse non mi piace come Liam ma... È sempre Harry Styles.
“Ricordami il tuo nome!” chiede Louis ad Abby, che non accenna a respirare.
“Abs, respira!” sussurro mentre lei mi fulmina con lo sguardo.
“Abby” dice poi “mi chiamo Abby!” sorride salutando Louis.

“Che stavate facendo?” chiede Liam.
“Mmh, secondo te?” dice Niall sventolando i popcorn.
“Guardate un film” dice Liam straiandosi sul divano.

Guardo Abby in imbarazzo, lei scrolla le spalle rossa in viso.
“Ma che maleducati, ragazze sedetevi!” dice Harry.
Abby si siede su un cuscino a terra, accanto ad Harry.
Mi guardo intorno e poi mi rivolgo a Liam.
“Zayn?” chiedo.
“E’ di sopra!” risponde Niall sorridendo.
“Ti accompagno a salutarlo!” dice Liam alzandosi.
“Va bene!” dico sorridendo.
Guardo Abby e lei annisce.
“E’ un pò timida all’inizio!” dico rivolgendomi a Louis, Harry e Niall.
“Oh non ti preoccupare, la facciamo sciogliere noi!” ride Louis.
Rido, mentre Abby mi lancia occhiate di fuoco.

Seguo Liam al piano di sopra, le nostre mani sono così vicine,
Ho l’istinto di intrecciarle, ma ho paura della sua reazione.
“Tutto bene?” mi chiede.
“S-si!” balbetto.
Liam bussa ad una porta piena di disegni e adesivi.
Non otteniamo risposta, così apre lentamente e si sporge all’interno.
“Dorme!” mi dice dispiaciuto.
“Ah, non fa niente! Lascialo stare dai!” dico, tirandomi indietro e sfiorando il suo braccio.
Chiude la porta e io mi avvio per tornare giù.
Mi sento bloccare, poggio la schiena contro il suo petto.
I brividi mi invadono il corpo.
“Non vuoi vedere la mia stanza?” mi sussurra nell’orecchio.
Maledetto orecchio sensibile.


_________________________________________


Eccomi qui con il redicesimo capitolo,
Ieri era il compleanno del mio cucciolo,
Anche se l’ha passato con Sophia :(
Mi tradisce, povera me!
Spero che vi sia piaciuto e scusate se vi ho fatto sclerare!
Il gruppo era in crisi su facebook! Ahahah (Ragazze vi voglio bene!)
Anyway, aspetto i vostri pareri e vi ricordo che ho pubblicato un’OS ZIAM.

Su twitter mi trovate qui: https://twitter.com/Sere_VR46

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


      Capitolo 14








Mi sta chiedendo se voglio vedere camera sua? 
Che domande fa questo ragazzo?
Ovvio.
Annuisco sorridendo e lui mi prende per mano.
“Ci sono solo tre stanze” dico all’improvviso.
Apre la porta affianco a quella di Zayn, accende la luce e io mi intrufolo dentro.
“Niall e Harry non vivono con noi” risponde alla mia domanda.
Annuisco e ammiro l’ordine della sua stanza, 
lo stesso che regna nella sua casa a Wolverhampton.
“Sei un maniaco dell’ordine?” chiedo sorridendo.
“Leggermente” dice sorridendo.
Uno di quei sorrisi che rimarrei a vedere all’infinito.
Passo accanto alla mensola piena di premi, sorrido.
“Sai che la maggior parte di questi premi è anche merito mio?” dico ridendo.
“Ovvio, lo so benissimo! 
Senza i tuoi voti o te che compravi i cd, di sicuro non avremmo vinto nulla” ride anche lui.
“Non mi prendere in giro!” dico.
“Non mi permetterei mai, lo sai!” risponde lui.
“Ecco bravo!” dico passando la mano su una sua foto.
“Anzi, dovrei ringraziarti!” dice avvicinandosi a me.

Mi fermo all’istante, lui mi sfiora delicatamente un braccio.
“Lee” sussurro girandomi tra le sue braccia.
Ci guardiamo negli occhi per un tempo interminabile, fisso le sue labbra,
Rosse e grandi.
“Liaaaam!” sentiamo urlare su per le scale.
Accidenti.
Lee abbassa la testa, sbuffa e si volta.
“Siamo qui” dice mentre io prendo a guardare delle foto.
“Scusate” ride Harry “Io e Niall stiamo andando via” continua con un sorriso malizioso.
“Vi diamo un passaggio ok?” dice rivolto verso di me.
“Scendiamo subito” dice Liam guardando Harry.
“Ok, ho capito, sono di troppo!” ride lui scendendo giù.
Mi viene da ridere e Liam mi fulmina con lo sguardo.
“Quando riparti?” mi chiede.
“Domani a mezzogiorno” dico abbassando la testa.
“Di già? Non puoi restare?” mi chiede accarezzando i miei capelli.
“Mi piacerebbe ma sai, vado ancora a scuola!” rido.
“Giusto, sei piccolina!” mi dice sorridendo.
“Vero, tu quando torni a casa?” chiedo con gli occhi quasi lucidi.
Non voglio separarmi da lui, non ora.
“Non lo so, siamo molto impegnati, 
appena posso farò un salto!” dice portando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
“Sere...” prova a dire qualcosa, ma non ce la faccio a sentire niente.
“Andiamo dai” dico per non riprendere il discorso.
“Va bene” dice lui rassegnato.

Raggiungiamo il piano di sotto, Niall, Harry e Abs sono già pronti.
“Ciao Lou” dico saltando al collo del castano.
“Ehi queste dimostrazioni di affetto?” dice ridendo.
“Sono sempre una tua fan, ricordati che ti amo!” dico non staccandomi dal suo collo.
“Oh, anche io!” dice stringendomi.
“E’ ora di andare!” tossicchia Liam dietro di noi, rosso in viso.
Mi stacco controvoglia da Louis e mi giro per salutare lui.
“Allora ciao” dico maltrattando le mie mani.
“Ci vediamo presto” dice mordendosi un labbro.
“Si, salutate Zayn” cerco di sorridere.

Mi avvio seguendo gli altri fuori.
Non posso andare via senza averlo abbracciato.
Non posso proprio.
Mi giro correndo verso di lui, lo abbraccio forte e lo tengo stretto.
“Promettimi che non ti dimenticherai di me” dico mentre lui affonda la testa tra i miei capelli.
“Non potrei mai!” mi dice cullandomi.
“Questo è l’abbraccio migliore di sempre!” sussurro al suo orecchio.
Lui sorride, poi allenta la presa su di me e mi lascia ricadere a terra.
“Non combinare guai!” ride dandomi un bacio sulla fronte.
“Promesso!” sorrido e raggiungo l’auto.


Mi accoccolo sul finestrino, saluto Louis e Liam come una bambina.
“Questa cosa è da scrivere” dice Abs.
“Cosa?” chiede Harry alla guida.
“Oh andiamo, mica è per tutti andare in giro con te e Niall” ride la mia amica contaggiando anche noi.
“Ragazzi voi non potete capire, siete tutto per noi!” prosegue.
“Così mi fai arrossire” dice Niall.
“Oooh, quanto sei dolce” dico scombussolando i suoi capelli.
“Donne” borbotta lui mentre noi ridiamo.

Arriviamo davanti alla pensione troppo presto, cerchiamo di salutare i ragazzi in macchina.
“Non so quando ci rivedremo e se succederà di nuovo,
ma questo è stato il giorno più bello della mia vita” dice Abs con le lacrime agli occhi.
“No, non piangere, ci rivedremo!” dice Niall abbracciandola.
Abbasso la testa cercando di trattenere le lacrime.
Harry, inaspettatamente, mi abbraccia.
“Sono sicuro che ti rivedremo presto!” mi dice.
Stringo le mani dietro la sua giacca e mi lascio sfuggire un singhiozzo.
“Siete gli idoli migliori di sempre, 
so che ve l’hanno già detto ma è la verità!” dico tutto d’un fiato.
“Grazie” dice soltanto.
“Potrei svenire” dico dopo.
“Perchè?” ride lui, muovendo i capelli all’indietro.
“Harold, me lo chiedi anche? Smettila di muovere i capelli” dico.
Niall, Abs e Harry scoppiano a ridere.
“E’ la verità, giusto Ab?” dico alla mia amica.
“Concordo” dice lei annuendo.
Saluto anche Niall e Abby saluta Harry.
“Folletto fai il bravo e non mangiare troppo” dico sorridendo.
“Tranquilla, io non mangio!” dice lui.
“Certo, io sono la regina infatti!” lo prendo in giro.

Alla fine i ragazzi vanno via, rientriamo in stanza e ci fiondiamo sul letto, sono le quattro del mattino.
“Non credo di riuscire a svegliarmi domani!” sbuffa Abby.
“Io non credo di dormire, sono troppo elettrizzata!” dico allungandomi sul letto.
“Mmmh” dice lei, mi giro e la trovo già con gli occhi chiusi.
Scuoto la testa divertita e prendo il telefono.


“Non riesco a dormire”


Invio, ripensando a quello che stava per succedere nella sua camera.
Bip.


“Nemmeno io, sono sul letto senza una briciola di sonno!”


Sorrido, me lo immagino disteso sul suo letto, bello come sempre.

Magari in boxer.

Shh, non mi far pensare a queste cose.
Scrivo la risposta e invio.

“Stessa cosa, fa anche caldo!”

Infilo i pantaloncini corti e mi ributto sul letto aspettando la sua risposta.
Accendo un pò a twitter e guardo un pò di novità, niente di speciale.
Il messaggio di Liam arriva poco dopo.

“Io sento freddo!”

Sorrido.

“E’ la vecchiaia!”

Invio la risposta ridendo da sola come una scema.
Questo ragazzo sarà la fine della mia sanità mentale.

“Non sono vecchio, fidati!”

“Secondo me si”

Invio prendendolo in giro.
Apro la sua risposta e sgrano gli occhi.


“Bambolina, non mi far essere volgare!”


Deglutisco a fatica, che voleva dire?
Ora che faccio? Che rispondo?

Buttati per una volta.

Mi consiglia la mia coscienza.

“Buonanotte Lee, calma i bollenti spiriti!”

Invio, arrossendo.

Bella risposta.

Grazie.

“Mi stai provocando piccolina?”

Io? Ma che stai dicendo Liam Payne? 
Non le faccio queste cose io!

Santa sei.

Eh certo, avevi dubbi coscienza?
Io non ho mai pensato a Liam in quel senso,
Figurati.

Ti sta crescendo il naso.

Chiudi la bocca, sbuffo.
Io non ho una bocca, sei tu che mi fai parlare.

Sbuffo pesantemente, cercando di zittire la voce nella mia testa.
Pazza, sono completamente pazza.
Cosa gli rispondo adesso?

“Hai cominciato tu, Payne!”

Non sono mai stata brava a fare questi discorsi, anzi non li ho proprio mai fatti.
Stare dietro uno schermo di sicuro aiuta però.
Non può vedere la mia faccia rosso peperone, ma pagherei per vedere la sua reazione.
Bip.


“Volevo quel bacio!”


Una fitta al petto.
Volevo anche io quel bacio, lo volevo troppo.
Chiudo gli occhi, rivivo ancora una volta la scena.
Maledetto Harold, è sempre lui.

“Peccato sia arrivato Harry”

Scrivo soltanto quello, un pò per farlo uscire fuori di testa,
un pò per nascondere la mia voglia di baciarlo.

“Riuscirò a farti sbilanciare prima o poi!”


Scoperta.
Sorrido e decido di farmi avanti solo un pochino.

“Avrei preferito che Harry fosse arrivato qualche minuto dopo”

Invio, a buon intenditor, poche parole.

“Era un modo per dirmi che avresti voluto quel bacio anche tu? :) ”

Scuoto la testa, non si arrende eh!

“Si Liam! Non ti accontenti eh!”

Scrivo esasperata.


“No, mai e poi mai arrendersi nella vita se vuoi qualcosa!”


Rileggo il messaggio più volte, come dovevo interpretarlo?
Si riferiva alla risposta o... A me?
Non posso illudermi tanto con lui, devo rimanere con i piedi per terra.


“Ma dovevo darti solo una risposta, niente di importante!”


Mi mordo un labbro, non sono sicura di voler leggere la risposta.
Con le mani tremanti apro il messaggio.


“Come niente di importante?
Volevo sentirmi dire da te che volevi quel bacio,
Tu hai detto di si!
Questo è importante!”



Un’altra fitta al petto.
La dolcezza di questo ragazzo era pericolosa,
Poi se fa anche allusioni strane io finisco in manicomio.


“Mi farai impazzire!”


Invio, soffocando un urlo nel cuscino.


“In che senso? u.u”


Ma è un pervertito.


“LIAM!”

“Ehi sei tu che hai pensato male! u.u”



Dannazione è vero.
Colpa sua se penso queste cose.


“Buonanotte Lee, è meglio! Un bacio”


Devo dormire. Ho bisogno di dormire.
Mi risponde e lo immagino ridere.


“Buonanotte scoiattolina, un bacio...dove vuoi tu!”


Ho già detto che devo dormire?
Forse è meglio, poggio il telefono sul comodino e chiudo gli occhi.
Due secondi dopo lo riprendo, rileggo il messaggio più volte.
Stringo il telefono a me sorridendo e mi addormento.

Liam popola anche i miei sogni, ma quella notta nella mia testa,
nessun Harry viene a disturbarci.



______________________________________________
Ciao belle bionde (?)
Ho finalmente finito di scrivere il capitolo,
spero vi sia piaciuto e... io sono morta dal ridere scrivendo xD
Cioè dovreste vedere le immagini nella mia testa ahhah
Vabbè, comunque aspetto i vostri commenti e grazie davvero per tutto :)
Sere

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


      Capitolo 15





"
Sai perché cadiamoBruce?"
" Per imparare a rimetterci in piedi.
"
(Dal Film Batman Begins)







Una settimana.
E’ passata una settimana.
Tornare a Wolverhampton mi è costato più del previsto,
Lasciare Abby alla stazione a Londra e prendere due treni diversi,
Lasciare Liam lì, con il ricordo dei suoi messaggi.
Lasciare Londra.

Sbuffo sul banco di scuola, voglio andare via,
Eppure ho ancora chimica da fare.
La campanella suona e insieme ai miei compagni di classe mi dirigo verso il laboratorio.
Entrare in questo posto mi fa ancora un certo effetto,
Non riesco a non ripensare a quel giorno.
“Cosa c’è che non va?” ride Matt alle mie spalle.
E’ tornato lo stronzetto di prima, mi sembrava troppo bello per essere vero.
“Va tutto alla grande!” dico sedendomi al mio posto.
Fa una smorfia e va via, respiro profondamente e mando un messaggio a Harry.

“Buongiorno riccio, come procede la giornata?”

Sorrido aspettando la sua risposta, 
Liam due giorni fa mi ha detto di aver dato il mio numero ad Harry, perchè lui voleva parlarmi.
Mi scrive spesso, per sapere cosa faccio ma soprattutto per sapere di Liam.
A quanto pare il bel castano non si lascia sfuggire niente su di me.
Mi concentro e inizio a preparare il composto dettato dalla professoressa.
Vengo distratta dal mio cellulare.
E’ Harry.

“Ciao dolcezza, il tuo Liam mi sta togliendo l’anima, 
perchè non gli hai scritto? Ora se la prende con me!”


Arrossisco, ha detto il mio Liam.
Mio.
Tre lettere piene di significato.

“Perchè non mi scrive lui? E poi non è mio....”

Invio e torno al lavoro, ho quasi finito di fare tutto, quando una provetta in fondo alla stanza esplode.
Immediatamente ci copriamo tutti la bocca, il fumo è incredibile.
Cerchiamo di uscire dall’aula, ma qualcuno mi blocca dentro.
No, non un’altra volta.
Batto i pugni ma nessuno mi apre.
Mi accascio a terra, cerco di arrivare ad aprire le finestre ma perdo i sensi.
Quanto vorrei che Liam fosse qui.



Pov di Matt

Questa volta l’ho combinata grossa,
Ma vederla ridere al telefono con qualcun’altro è troppo per me.
Lei non ride. Non può senza di me.
“Sei malato, questa volta è troppo!” mi urla il mio amico.
Lo fulmino con lo sguardo ma dieci minuti dopo sono seduto nello studio del preside.
Mi ha tradito.
Non posso crederci.
“Lei si rende conto di quello che ha fatto?” mi dice il vecchio dietro la scrivania.
“No” dico prendendolo in giro.
“Faccia poco lo spiritoso ragazzino, è in guai seri!” dice puntandomi un dito contro.

La porta dello studio si apre, la mia insegnante di Chimica entra sconvolta.
“Abbiamo chiamato la madre, io vado in ospedale!” dice.
“Mi faccia sapere subito notizie!” dice il preside.
La donna annuisce e va via, senza nemmeno guardarmi.
“Intanto le do una sospensione a tempo indeterminato, 
i suoi genitori saranno informati, 
se la signorina deciderà di sporgere denuncia, ci penserà la polizia!” dice con tono autoritario.
Inizio ad avere un pò di paura.
Forse in quest’istante mi rendo conto che Serena sta lottando tra la vita e la morte.
Cerco di fare il duro ed esco dalla stanza.
Aspetto i miei genitori, non mi guardano, non parlano.
Tutti intorno a noi mi fissano, vedo mia madre asciugarsi una lacrima.
L’ho delusa.
Si vergogna di me.
Forse anche io mi vergognerei di me.



Pov Mamma (di Sere)

Il telefono continuava a squillare da più di due ore.
Da più di due ore Serena non apre gli occhi.
Non riesco a muovermi, 
ho lo sguardo fisso sulla porta della terapia intensiva.
Aspetto l’arrivo di qualcuno, di un dottore,
qualcuno che mi assicuri che la mia bambina stia bene.
“Mammaaa!!” sento urlare.
Mi giro e vedo Vick corrermi incontro, seguita da mio marito.
Mi alzo e mi faccio stringere da loro.
Non posso farcela da sola.

“Non si è ancora svegliata?” mi chiede lei.
Nego con la testa.
“Vedrai che andrà tutto bene!” cerca di farmi forza mio marito.
So che lui è più agitato di me.
Ancora una volta il telefono di Serena suona.
“Non smette più, vedi chi è!” dico porgendo il cellulare a Vick.

“Pronto?” la sento dire.
La sua faccia cambia mille espressioni in un secondo.
Mi faccio più attenta alla conversazione.
“Si, certo, so chi sei, cioè siete!” dice Vick.
Le faccio cenno con la mano.
“Liam” mima con le labbra.
“Oh” dico sorpresa.
“Veramente Serena è in ospedale!” dice mia figlia, la voce spezzata.
Sento le voci dalla cornetta, lei cerca di spiegare il più possibile la situazione.
Ma non sa cosa è successo davvero, non ho avuto il coraggio di dirlo.
Abbasso la testa, stringo la mano di mio marito.
“Certo, siamo qui! Allora ci vediamo” dice Vick prima di chiudere la telefonata.
La guardiamo in silenzio, sembra scossa.
“Stanno partendo per venire qui!” dice fissando il telefono.
Mi sfugge un piccolo sorriso, mi affaccio al vetro della stanza di Sere.
Poggio la mano tremante.

Amore di mamma, stanno arrivando i tuoi ragazzi
Svegliati, torna a casa, per favore.
Torna a correre per le scale urlando che ti hanno scritto.
Torna a suonare le loro canzoni.
Torna a mangiare con me e parlarmi di loro.
In questi ultimi anni hai messo la tua vita nelle loro mani, 
Adesso stanno venendo qui, per te.
Non sei contenta piccola?

Una lacrima sfugge dal controllo,
Perchè le hanno fatto una cosa del genere?
Perchè non si sveglia?




Pov di Liam

Corro per la stanza infilando in valigia quanto possibile.
Non devo fermarmi, non posso farlo.
Non voglio pensare.
Porto la valigia al piano di sotto, i ragazzi sono quasi pronti.
Mi blocco all’entrata.
Mi accascio a terra e inizio a piangere.
“Lee!” sento Zayn dietro di me.
Mi stringe tra le braccia e mi culla dolcemente.
“Shh, andrà tutto bene!” mi dice.
Stringo la sua maglia, tutti i fantasmi del mio passato tornano a bussare alla porta.

Sento addosso le mani di quei ragazzi che mi picchiavano.
Sento le loro voci cattive.
Mi sento debole e fragile come una volta.
Prendo la testa tra le mani e inizio a dondolarmi.
“No, no Lee! Fermo! Louiiiiiis!” sento urlare Zayn.
Louis arriva seguito da Harry e Niall, si buttano intorno a me.
Mi stringono, poi cercano di farmi mettere in piedi.
“Liam, dobbiamo andare a vedere come sta!” dice Harry.
“Non buttarti giù, devi essere forte!” dice Niall.
Annuisco, Louis non parla, non dice niente.
Sorride soltanto poggiando una mano sulla mia spalla.
Ma quello è il suo modo per starmi accanto.
“Andiamo” dico cercando di non tremare.

Partiamo da Londra con l’auto di Niall, tutti e cinque.
Il viaggio sembra più lungo del solito, sembra non passare mai.
Arriviamo in ospedale un paio d’ore più tardi.
Qualcuno ci riconosce e si ferma a chiederci delle foto.
“Vai, ci siamo noi qui!” dice Louis.
Annuisco e chiedo informazioni all’infermiera.
Salgo le scale, fino alla terapia intensiva, due a due.
Arrivo senza fiato ma non mi fermo, cerco un volto familiare dietro quelle vetrate.
Una ragazza è in piedi davanti all’ultima stanzetta.
E’ incredibilmente simile a Serena, 
sposto lo sguardo notando una signora e un signore.
Devono essere loro.

Mi avvicino un pò in imbarazzo.
“Salve” dico a pochi metri da loro.
Si girano tutti, mi guardano per qualche secondo poi la signora si fa avanti.
“Ciao Liam” dice con gli occhi lucidi.
Mi viene spontaneo andarle incontro e abbracciarla.

Non piangere Liam.

“Grazie per essere venuto” mi dice.
“Ci sono anche gli altri ragazzi giù!” dico e lei annuisce.
Mi presento anche al padre e alla sorella di Serena.
Poi mi avvicino al vetro.
Chiudo gli occhi.
E’ immobile nel letto, le macchine attaccate.
Le flebo, quelle che odia tanto, scorrono lente e silenziose.
Stringo il pugno contro il vetro.
Non sono in grado di proteggerla.

Non darti colpe che non hai!
E’ colpa mia, dovevo starle vicino.

No, non è colpa tua, tu non potevi fare niente.
Lo so e questo mi distrugge.

Una mano si poggia sulla mia spalla.
Harry è al mio fianco, fissa Serena e abbassa lo sguardo.



                                              *** 


I giorni passano, Serena non da segni di vita, 
Facciamo avanti e indietro tutti i giorni, 
Restiamo fino a tardi in ospedale e poi andiamo via.
Abbiamo istaurato un bel rapporto con la sua famiglia.
Zayn soprattuto, complice il fatto che conosceva già sua madre.
Io non faccio altro che stare intere ore a fissare il vetro.

Questa mattina i dottori ci hanno detto che possiamo entrare, 
Uno alla volta e per poco tempo.
Ci mettiamo da parte e facciamo passare prima i famigliari.
Restano poco, cinque minuti ciascuno, poi l’infermiera li fa uscire.
“Vai Lee!” dice Niall.
“Entro per ultimo!” dico scuotendo la testa.
Gli altri annuiscono, entra Zayn per primo.
Fisso il mio miglior amico al fianco della ragazza di cui mi sono innamorato.
Già, proprio così.
Mi sono innamorato di lei, senza rendermene conto.
Quando Zay esce, entra Harry, seguito poi da Niall e Louis.
“Devi entrare tu” dice Louis passandomi accanto.
Annuisco ed entro nella stanza.
Ho solo cinque minuti, cinque insulsi minuti.
Le prendo una mano, è così piccola vicino alla mia.
“Ehi piccola scoiattolina” dico passando una mano sul suo viso.
“Sono cinque giorni che dormi, non ti sembrano troppi?” sussurro cercando di sorridere.
“Siamo tutti qui fuori per te, ci manchi tanto!” dico, sforzandomi di trattenere le lacrime.
Abbasso la testa e prendo un respiro profondo.

Shut the door, turn the light off
I wanna be with you
I wanna feel your love
I wanna lay beside you
I cannot hide this even though I try


La macchina al mio fianco segna un’accellerazione del battito cardiaco.

Heart beats harder
Time escapes me
Trembling hands touch skin
It makes this harder
And the tears stream down my face


Le lacrime bagnano il mio viso, lascio la presa dalla mano di Sere.
Devo uscire da quella stanza.
Apro la porta ma rimango immobile.

“Lee” sento dire, il mio cuore perde un battito.
Non me ne importa niente dell’infermiera che mi dice di non rientrare.
Non mi importa dei medici che vogliono entrare in quella stanza.
Non mi importa degli altri che ridono.
Mi importa solo di lei.
Le vado vicino e senza pensarci poggio le mie labbra sulle sue.
I battiti del suo cuore accellerano, sorrido sulle sue labbra.
Lei mi sorride.
Non c’è niente di più bello del suo sorriso.

Lascio che i dottori controllino tutto, sua madre mi sorride.
Sono tutti felici, il mio cuore in primis.
Ho bisogno di lei.
Voglio stare con lei.
Già mi mancano le sue labbra.
Le sorrido dal vetro e lei mi fa ciao con la mano dolcemente.
I ragazzi mi affiancano e la guardiamo sorridere.
“Chiederò ai suoi di lasciarla finire gli studi a Londra” dico all’improvviso.
Harry mi guarda sorpreso, poi annuisce.
“Andrà tutto bene!” dice Zayn.
Si.
Andrà tutto bene.





________________________________________________
Forse questo è uno dei capitoli più difficili che abbia mai scritto.
Serena si trova ad affrontare qualcosa di terribile,
Purtroppo gente come Matt in giro esiste, 
Questo capitolo è per tutte le persone vittime di BULLISMO,
Non siete sole, mai!
C’è sempre qualcuno per cui valga la pena lottare e resistere.
Non abbiate paura!
Aspetto i vostri pareri, come sempre e grazie per tutto!
Oggi è un giorno importante.... finalmente This is Us esce in Italia.
Sono ansiosa, non vedo l'ora che arrivi questa sera *-*
Sere

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


      Capitolo 16








Queste mura ho cominciato ad odiarle.
Quest’ospedale ho cominciato ad odiarlo.
Sono scontrosa, nervosa e antipatica con tutti.
Due settimane rinchuisa qui dentro, 
due settimane con un dolore allo stomaco insopportabile.
Due settimane da quando ho denunciato Matt, 
Non so dove sia adesso, non so cosa è successo, 
ma non voglio più vederlo, non dopo quello che mi ha fatto.
Mia madre è sempre qui, quando non c’è lei, c’è mia sorella.
Ma sono scontrosa anche con loro.
Non mi va di parlare, di passare per vittima, 
Non mi va che la gente mi venga a cercare solo perchè mi è successa questa cosa.
So che i miei mi vogliono bene ma proprio non riesco a stare tranquilla.
Vorrei solo Liam accanto, è andato via la settimana scorsa,
Ha detto che sarebbe tornato, che non mi avrebbe lasciata sola.
Sento spesso tutti, mi chiedono come sto, 
Mi tengono compagnia!
“Tesoro stai meglio oggi?” mi chiede mia madre entrando in stanza.
“Sempre il solito fastidio allo stomaco!” borbotto.
“Volevo parlarti di una cosa” dice seria.
“Non mi va di parlare” dico abbassando la testa.
“E’ importante!” continua lei e alla fine annuisco.
“Liam ci ha fatto una richiesta” dice.
Alzo lo sguardo sgranando gli occhi.
“Che richiesta?” dico curiosa.
“Non puoi finire la scuola qui, non dopo quello che è successo,
Ha proposto a me e tuo padre di farti finire gli studi a Londra,
All’inizio ero titubante, 
mi sono opposta ma alla fine tra qualche mese dovrai andare comunque, 
tanto vale anticipare la partenza se ti fa stare meglio, non è ancora deciso niente ovviamente, 
devi essere tu a decidere, ma se vuoi andare li per noi va bene, abbiamo fatto troppi sbagli fin’ora, 
Liam ti fa bene, come gli altri quattro e penso che potrebbero aiutarti molto!” dice con le lacrime agli occhi.
“Oh, mamma!” dico facendola avvicinare e abbracciandola.
“Sono stata una pessima madre” dice tra i singhiozzi.
“Non è vero mamma, non è assolutamente vero! 
Comunque se andrò a Londra ti trasferirai anche tu, non ti lascio da sola!”
“No, tuo padre ha quasi finito la stagione, tua sorella partirà per l’erasmus, vai tu, 
inizia la tua vita, mi mancherai come l’aria ma è giusto così!” dice stringendomi.
“Dove andrò a vivere? Pensavo di stare con Vick ma lei va via!” dico confusa.
“Ti dirà tutto Liam, non possiamo permetterci una casa a Londra, 
io ha qualche lavoretto qui, non posso proprio trasferirmi definitivamente!” dice abbassando lo sguardo.
“Non ti preoccupare mamma, parlerò con Liam e prenderò una decisione!”


Detto questo mia madre mi lascia riposare, lo stomaco fa ancora male, 
Ma cerco di non pensarci.
Trasferirmi a Londra è un grande passo, certo qui non posso continuare ad andare a scuola, 
non ce la farei fisicamente e mentalmente.
Ma l’idea di andare lì mi spaventa, non mi sono preparata ancora, 
pensavo di avere altri due mesi, invece eccoci qui, agli sgoccioli.
La porta della mia stanza si apre, i suoi occhi brillano nella penombra della stanza.
“Liam” esulto.
“Ciao babe” dice entrando e lasciandomi un bacio tra i capelli.
Chiudo gli occhi d’istinto, subito mi sento rilassata e felice.
“Come ti senti?” mi chiede sedendosi al mio fianco.
“Adesso meglio” dico sorridendo.
“Sono contento!” sorride anche lui.
Lo guardo intensamente, fissando le sue labbra.
“Che c’è?” dice ridendo.
“Lo sai!” dico io incrociando le braccia.
“Vuoi un bacino?” dice continuando a ridere.
Annuisco mettendo il broncio.
“Sei incontentabile!” mi prende in giro prima di poggiare le sue labbra sulle mie.
Una scarica mi percorre il corpo, mi era mancato da impazzire.
“Hai parlato con tua madre?” mi chiede dolcemente staccandosi da me.
Annuisco, sforzandomi di trattenere una smorfia di dolore.
“Che ne pensi della mia idea?” mi chiede giocando con i miei capelli.
“Ci stavo riflettendo, qui di sicuro non posso finire gli studi!” dico guardandolo.
“Già, non se ne parla!” mi dice lui serio.
“Lascerei la mia famiglia, poi non ho un posto dove andare!” dico, dando voce ai miei pensieri.
“Su quello non c’è problema, Harry e Niall hanno una stanza in più, 
puoi stare da loro se non ti da fastidio, per la prima cosa,
 è vero lascerai la tua famiglia ma prima o poi l’avresti fatto lo stesso!” dice serio.
“Da Niall e Harry? Non so, non vorrei dare fastidio!” dico un pò in soggezione.
“Si sono offerti loro due di ospitarti, quindi non credo sia un disturbo” dice facendo una smorfia.
“Quella smorfia?” chiedo.
“Niente! Piuttosto la pancia?” mi chiede cambiando discorso.
“Va un pochino meglio” mento.
“Sicura?” mi chiede preoccupato.
“In realtà no, mi fa ancora molto male!” confesso.
“Vieni qui” mi dice posizionandosi al mio fianco.
Mi circonda con un braccio e inizia ad accarezzarmi dolcemente la pancia.
Mi lascio cullare dal movimento della sua mano e piano piano mi addormento.



Pov di Liam

La tengo stretta tra le mie braccia, è così bella quando dorme.
Trattengo le lacrime, non posso piangere, non un’altra volta.
Le tocco dolcemente lo stomaco e ripenso alle parole del dottore.


“I famigliari di Serena?”
“Siamo noi” dice sua madre.
“Dovrei parlarvi di una cosa importante”
“Dica pure, può farlo qui!” 
“Purtoppo le sostanze chimice presenti nel composto erano nocive, 
abbiamo fatto il possibile per rimuoverle tutte ma alcune hanno intaccato lo stomaco” prosegue il dottore.
“Che vuol dire?” chiese Vick.
“Purtoppo dalla risonanza magnetica sono apparse alcune macchie, 
non siamo sicuri che è dipeso soltanto da quello che è successo la settimana scorsa,
 anche perchè un tumore per crescere ha bisogno di tempo,
 ma sicuramente gli agenti chimici hanno influito!” 



Quelle parole mi hanno devastato, chiudo gli occhi e ricordo ancora quel giorno,
La disperazione negli occhi della sua famiglia, nei miei, in quelli dei ragazzi.
Un tumore allo stomaco.
Lei così piccola e fragile, così dolce e delicata.
Sento la porta aprirsi, Vick entra nella stanza e mi sorride.
“Si è addormentata” le dico.
“Si rimetterà Liam, è forte!” mi dice e io annuisco.
Non so quando le diremo della malattia, non so come reagirà,
Ma so che le sarò accanto, a Londra ci sono degli ospedali specializzati e voglio starle accanto.
“Credo che verrà a Londra” dico.
“Ne sono sicura, le farà bene, ci siete voi e... Lì si potrà curare” dice con la voce spezzata.
“Sarò sempre con lei!” le dico.
“Ti prego Liam, proteggila, io...sto pensando di non partire più, di restare con lei!” mi dice.
“No Vick, lei non te lo permetterà e lo sai, 
sa quanto è importante per te quest’opportunità di andare all’estero, 
ci sarò io, ci saranno i ragazzi, tua madre e tuo padre quando potranno, 
l’hai detto tu, è forte e ce la farà!” le sorrido e lei annuisce.

“Grazie, spero davvero che reagirà bene, per quanto possibile, alla notizia!” dice abbassando la testa.
“Tua madre ha detto che il dottore le dirà tutto oggi o domani” dico.
“Si, così sembra, vorrei essere con lei quando succederà!” mi confessa.
“Dillo al dottore, sono sicuro che non avrà nulla in contrario” continuo io.
“Lo farò!” mi dice, da un bacio sui capelli a Sere ed esce fuori.




Pov di Sere

Mi risveglio dopo un bel pò di tempo, sento ancora il corpo di Liam accanto, 
mi stiracchio e mi accoccolo meglio a lui.
Vorrei svegliarmi così ogni mattina, magari non in un letto di ospedale.
“Buon giorno principessa!” mi sussurra ridendo.
“Ciao Lee” dico incatenando i miei occhi ai suoi.
“Dormito bene?” chiede.
“Con te accanto si!” sorrido e lui fa lo stesso.
Lo vedo stanco però, stanco e preoccupato.
“E’ successo qualcosa?” chiedo e lo vedo un attimo confuso.
“No, no affatto!” dice riprendendosi.
“Se lo dici tu!” sussurro.
Ho come l’impressione che mi nascondono tutti qualcosa.


I miei dubbi vengono risolti dal primario della clinica, qualche oretta dopo.
“Come ti senti oggi?” mi chiede.
“Niente di diverso tra ieri e oggi!” dico sincera.
“Ascolta, i risultati delle analisi non sono molto positive” dice serio.
Sento una strana sensazione addosso, mi muovo a disagio nel letto.
“Che vuol dire?” chiedo.
“Non ti spaventare però, abbiamo trovato delle macchie all’altezza dello stomaco, 
ecco perchè senti spesso dolore, ma è lo stadio base, possiamo risolvero tranquillamente!” dice calmo.
Mi sento agitata e impaurita, non ha nominato nessuna malattia, ma non sono tanto stupida.
“Ho un tumore” sussurro.
Lui annuisce, aspetta una mia reazione, ma io non faccio niente!

Cosa dovrei fare? 
Urlare? 
Piangere? 
Disperarmi? 
Oppure ridere?
Cosa si fa in questi casi? 
Non ne ho idea.

Allora rimango impassibile.
“Gli altri lo sanno? La mia famiglia lo so?” chiedo con voce spenta.
“Si, sono stati avvertiti tutti, faremo il possibile, andrà tutto per il meglio!” dice.
“Dovrò iniziare la chemio?” chiedo con un filo di voce.
“Si, mi hanno detto che molto probabilmente ti trasferirai a Londra,
 li c’è uno dei più grandi centri nazionali e internazionali, sarai in buone mani!” mi dice annuendo.
“D’accordo, grazie!” dico accennando un sorriso.
“Faccio entrare qualcuno? Tua sorella mi ha detto che voleva entrare”
“No, per ora no! Vorrei stare un attimo da sola” dico rimandando indietro le lacrime.
Il dottore va via, mi lascia su quel letto vuoto a fissare il muro.
Mi copro gli occhi con le mani, inizio a piangere senza pensarci, 
soffoco i singhiozzi nel cuscino ma a poco serve.
So che è sbagliato, so che dovrei reagire in modo diverso, ma è difficile.
Adesso ho bisogno di piangere un pò. 
Dopo potrò affrontare la guerra contro questa malattia.
Ripenso alla mia vita negli ultimi mesi, è cambiata così tanto.
Tante persone hanno iniziato ad entrare nella mia vita 
e adesso dovrò ricominciare tutto dall’inizio, 
con un problema grosso ma con la consapevolezza che nella vita non bisogna mai e poi mai arrendersi.


La mia famiglia viene a trovarmi, mi coccolano, mi abbracciano.
“Andrà tutto bene” mi ripetono.
Annuisco, cercando di convincere anche me stessa.
In fondo l’abbiamo trovato in tempo, non è tardi, posso guarire.
“Liam?” chiedo a mia madre prima che esca dalla stanza.
“Arriva subito!” sorride.
Annuisco ricambiando il sorriso.
Poco dopo lo vedo entrare, sorride.
“Ti ho portato un regalo!” dice tirando nella stanza un orso gigante e bianco.
Scoppio a ridere e lui abbraccia il pupazzo.
“Tu sei pazzo, dove lo metto quel coso?” dico.
“Ehi non offenderlo! Yoghi è sensibile! ” dice mettendo il musino.
“Oh, scusa Yoghi” dico ridendo.
Lui lascia l’orso e si stende accanto a me.
“Come stai?” dice baciandomi una guancia.
“Ce la farò vero Lee?” chiedo speranzosa.
“Certo piccola, sei forte no?” mi dice accarezzandomi una guancia.
“Lee...” dico sorridendo.
“Che c’è?” 
“Sei la nota di colore, nella mia vita in bianco e nero!” 
Spalanca gli occhi sorpreso e poi mi regala uno dei suoi magnifici sorrisi.
“E’ la cosa più bella che potessi dirmi!” mi dice baciandomi sulle labbra.
Accarezzo il suo braccio scoperto e mi lascio trasportare da quelle sensazioni di piacere.
“Ti prometto una cosa!” mi dice staccandosi.
“Cosa?” mi lamento per la fine del bacio.
“Ogni giorno porterò colore nella tua vita, 
fino a farla diventare un’arcobaleno!” dice allargando le braccia e stringendomi
“Grazie Liam, grazie per essere entrato nella mia vita insieme agli altri ragazzi!” sorrido felice.
“Grazi a te, per averci accolto e per non averci giudicati! Soprattutto me!” ridacchia.
“Perchè avredi dovuto?” chiedo.
“Perchè siamo famosi!” dice alzando le spalle.
“Siete i miei idoli ma prima di tutto delle splendide persone!” sorrido.
“Quanto sei dolce, piccola!” mi stringe a lui.
“Resti con me?” chiedo giocando con i bottoni della sua camicia.
“Per tutto il tempo che vuoi!” sorride.
“Potrei non lasciarti andare più via Lee” rido.
“Ci parli tu poi con il resto del mondo ok?” ride anche lui.
“Affare fatto!” sorrido e mi accoccolo meglio su di lui.
“Ti salutano i ragazzi” mi dice dopo un pò.
“Grazie, loro lo sanno?” chiedo.
“Si, scusa, forse non dovevo farlo ma sanno praticamente tutto di me!” dice lui agitandosi.
“Non ti preoccupare, va bene così!” dico sorridendo.
“Sicura?”
“Certo, tanto l’avrebbero scoperto a Londra,
 se dovrò stare da Harry e Niall devono sapere tutto!” dico.
“Ti crea dei problemi? Se vuoi chiedo a uno dei due di trasferirsi da me e io vengo li!” dice dolcemente.
Scuoto la testa.
“No, Lee! Va bene così e poi è troppo presto per vivere insieme, cioè tu sei il mio...” ma mi blocco all’istante.

Il mio cosa?
Non abbiamo mai parlato di questo.
Se per lui non è lo stesso?

“Puoi dirlo eh, non è una brutta parola!” mi sorride.
“Sei il mio ragazzo?” chiedo ingenuamente.
Lui mi bacia, mordicchia il mio labbro inferiore e poi mi guarda negli occhi.
“Non so tu, ma io queste cose le faccio con la mia ragazza!” ridacchia.
“Idiota” dico dandogli un pizzicotto.
“Ehi, mi hai fatto male!” dice fingendosi offeso.
“Non ti lamentare!” borbotto.
Tira leggermente i miei capelli, mi sposto di scatto, sbarrando gli occhi.
“S-scusa” dico.
“Ehi, ehi! Vieni qui, è tutto ok!” dice stringendomi.
“Li perderò tutti” singhiozzo.
“Non è detto e poi saresti bellissima comunque!” mi dice baciandomi la fronte.
“Non è vero, lo dici solo per farmi sentire meglio!” 
“Shh, vedrai che non succederà, magari li accorci un pò!” dice abbozzando un sorriso.
“Ho paura Lee!” confesso.
“Anche io” sussurra.


_____________________________________________
Dopo un ritardo imperdonabile eccomi con il nuovo capitolo.
Non so in quanti si aspettavano quello che è successo.
Ho pensato la storia così fin dall’inizio,
 spero non vi dispiaccia e spero che continuerete a seguirmi!
Vi ringrazio tutti per le recensioni e il supporto che mi date ogni giorno!
Un grazie speciale alle ragazze del gruppo che mi fanno compagnia sempre :)
This is us è stato magnifico, ho riso, cantato e pianto insieme,
Liam, l’avete visto? PERFETTO.
Come tutti del resto xD 
Poi ho comprato anche OUR MOMENT, voi?
Quel profumo è troppo buono!
Vabbè, alla prossima dolcetti alla crema ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


    Capitolo 17










“Liaaaaam!” urlo dal piano di sopra.
“Arrivo!” mi risponde lui con il fiato corto, segno che sta facendo sforzi.
Siamo a casa mia da tre ore, prepariamo scatoloni su scatoloni,
libri, vestiti, scarpe, chi più ne ha, più ne metta.
Sono tornata a casa da tre giorni, la decisione di trasferirmi è stata quasi immediata,
Ne abbiamo parlato ancora un pò tra noi in famiglia, 
ma alla fine siamo giunti alla conclusione che è la decisione migliore, soprattutto per la cura.
Ringraziando il cielo non mi stanno trattando come una malata terminale, 
questo per me è importante, riesco a non pensare alla malattia per un pò e mi svago facendo le cose di prima, 
certo, il pensiero torna sempre, le preoccupazioni e si, un pò di paura, 
ma ho deciso di affrontare le cose con un sorriso, come sempre.
Perchè sono certa che in questo modo riuscirò a vincere e in caso contrario, almeno voglio godermi la vita.
“Leee!” richiamo il mio ragazzo.
E’ strana la vita eh? Liam Payne è il mio ragazzo da meno di una settimana.
Bè in realtà lui non lo sa, ma stavamo insieme già da prima...... Nei miei sogni!

“Che succede?” mi dice arrivando in camera.
“Posso portare i vostri poster?” chiedo guardandolo dolcemente.
Mi sorride avvicinandosi a me, sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
“Puoi fare quello che vuoi piccola!” mi sussurra dolcemente.
Mi lascio cullare dalle sue braccia forti, tra poche ore lascerò la mia vecchia vita qui-

“Non è che potresti portare solo i miei di poster?” dice Liam fissando la stanza.
“Perchè?” chiedo confusa.
“Non mi va giù che ti guardano dormire o spogliarti!”
Scoppio a ridere scuotendo la testa.
“Mi dispiace Lee, vi porto tutti!” dico sorridendo e avvicinandomi a un poster di Louis.
“Cioè, ma l’hai visto quant’è bello? Non posso lasciarlo qui!” dico sorridendo.
“Sono più bello io!” si lamenta incrociando le braccia.
“Si anche tu sei guardabile!” dico scherzando.
“Mi stai prendendo in giro?” dice avvicinandosi pericolosamente a me.
“Io? Mai!” dico alzando le mani in segno d’innocenza.
“Hai due secondi per rimangiare quello che hai detto o ti faccio solletico!” dice facendo ancora un passo avanti.
“Cosa devo rimangiarmi? Che Louis è bellissimo? Dai, guarda che occhi grandi e azzurri...” dico arretrando.
“Sere..” mi richiama.
“E i suoi capelli? Ma gli hai visti? Sono perfetti!” dico ridendo.
“Serena, hai due secondi!” dice serio.
“Per non parlare del suo fondoschiena, il poster adesso non ce l’ho, dopo gli chiedo se posso fare una foto...”
Non riesco a finire la frase che mi trovo con la schiena sul tappeto e Liam a farmi il solletico.
“Ritira quello che hai detto!” dice massacrandomi un fianco.
“MAI” urlo tra le risate.
“Stiamo qui fino a stasera!” dice.
“D-dai b-asta” rido come una scema.
“Chi è più bello io o Louis?” mi chiede.
”Lou” dico tra le risate.
“AH, risposta sbagliata!” dice lui.
“Zayn?” provo a dire.
“No” mi fulmina con lo sguardo.
“Harry?” riprovo ridendo.
“No e nemmeno Niall!” dice sbuffando e continuando a torturarmi.
“Lee, lo stomaco” faccio una smorfia di dolore.
“Oddio, ti ho fatto male?” si stacca subito da me e io cerco di rimettermi in piedi.
“Mmm, veramente no!” scoppio a ridere mentre lui mi guarda prima confuso poi arrabbiato.
“Lou ha il sedere più bello di tutti”urlo ridendo e correndo via dalla stanza.

Mi ucciderà ne sono sicura, ridendo prendo dalla dispensa una merendina e mi siedo sul divano a mangiarla.
Perchè non scende?
Fisso le scale ma Liam non si vede.
Si sarà arrabbiato?
Sbuffo e risalgo su, lo trovo a dividere i poster.
“Che stai facendo?” chiedo avvicinandomi.
“Mi prendo i miei poster, non te li meriti!” dice.
“Stai scherzando?” dico incrdula.
“Assolutamente no!” ribatte.



Pov di Liam

La guardo sgranare gli occhi, è così buffa.
Le farò pagare lo scherzetto di prima.
Cerco di guardare altro e mi mordo un labbro per non ridere.
“Dai Lee, stavo scherzando!” mi dice poggiando la mano sul mio braccio.
“No, ma non ti preoccupare so che Louis è più bello di me!” dico cercando di restare serio.
“Lee ma che dici? Cioè Louis è bello ma tu sei tu!” dice accarezzandomi la schiena.
Giro la testa dall’altro lato e chiudo gli occhi, beandomi di quel tocco.
“Non devi dirmelo per farmi piacere!” dico.

Certo che sei proprio stronzo.
Shh, mi piace solo sentirmi dire cose carine da lei.

“Lee, guardami! Sei perfetto, chi ce li ha due occhi grandi e belli come i tuoi? 
Te lo dico io, nessuno! E il tuo nasino? E’ adorabile Lee, mi viene voglia di morderlo ogni volta” ridacchia e io sorrido. 
“Poi il tuo neo? Lo adoro!” si alza sulle punte e bacia il neo sulla mia guancia sinistra.
“Sai cos’altro adoro Lee? La tua voglia sul collo!” dice sorridendo e baciandomi piano piano il collo, 
fino a quando non mi abbandono all’indietro e riesce a darmi un bacio sulla voglia color caffè-latte.
“Sei una manipolatrice!” dico cercando di nascondere i brividi che mi ha provocato il contatto con le sue labbra.
“No, sono una tua fan, so che ami i baci sul collo!” ride.

Deve vincere sempre lei alla fine.
 
“Davvero Lee, sei adorabile quando sei geloso!” dice mordicchiando il mio mento.
“Non sono geloso, volevo fartela pagare per lo scherzo di prima!” ammetto.
“Si ma lo scherzo di prima te l’ho fatto perchè mi stavi facendo il solletico
 e sai perchè me lo stavi facendo? Perchè sei geloso di Louis!” sorride.
“Ti dico di no!” 
“Dai ammettilo!” mi dice punzecchiandomi.
“No” scuoto la testa.
“Quindi non ti da fastidio se fisso il sedere di Lou” dice sorridendo.
“Tu non fissi proprio niente!” dico abbracciandola e la sento ridere.
“Dimmi che sono il più bello per te!” le chiedo.
“Sei il più bello Lee, sei solo tu il più bello per me!” dice con un tono dolcissimo e non posso non crederle.
Forse è un pò presto per dirle che la amo, voglio fare le cose con calma.
“Ti voglio bene” le sussurro semplicemente.
“Anche io, Lee... Forse un pò di più!” sorride contro il mio petto e io la stringo a me.



***
 

Usciamo da casa di Sere subito dopo pranzo, gli scatoloni li abbiamo già mandati via con un camion dei traslochi.
“Ti va di passare a salutare i miei?” chiedo a Sere.
Lei annuisce sorridendo e si siede al mio fianco in macchina.
La vedo silenziosa e so che sta trattenendo le lacrime.
Cambio marcia e poggio una mano sulla sua gamba.



Pov di Sere

Stringo la sua mano e mi aggrappo a lui, in tutti i sensi.
Mi aggrappo fisicamente e mentalmente a lui.
Salutare i miei è stata un’impresa ardua, scommetto che mia madre sta piangendo e anche Vick,
mio padre è più... Come dire, uomo? Non si fa vedere debole ma sono sicura che anche lui, da solo, piangerà.
Da questo punto di vista ho preso molto da lui, non sto piangendo, 
nonostante voglio farlo, ma sono sicura che quando arriverò a Londra, 
da sola nella mia nuova stanza mi lascerò andare.

“Piccola, tutto ok? Se vuoi andiamo direttamente a Londra” mi dice Liam preoccupato.
“No Lee, scherzi? Voglio passare dalla tua famiglia!” dico sorridendo.
“Va bene, ma quando vuoi andare via basta che mi fai un cenno!” sorride anche lui.
“Si, sarà strano sai? L’ultima volta sono stata a casa tua in veste di amica di Zayn” rido.
“Eri anche amica mia, ero solo nervoso con me stesso!” dice lui.
“C’era anche Sophietta tua!” dico facendo una voce da oca.
“Sophietta mia?” ride lui.
“Non c’è niente da ridere Lee!” dico guardandolo mentre scoppia a ridere ancora di più.
“Spiegami cos’è che fa tanto ridere!” sbuffo mentre lui parcheggia.
“Niente, scusa” dice trattenendo le risate.
“Smettila!” dico scendendo dall’auto.
“Va bene!” dice scoppiando a ridere ancora una volta.

Scuoto la testa e vado a suonare, subito Karen viene ad aprire la porta.
“Ciao cara” mi dice abbracciandomi.
Nicola, Ruth e Geoff ci raggiungono subito fuori felici.
“Fratellino finalmente hai aperto gli occhi!” ride Ruth stringendomi.
“Ciao Ruth!” le dico stringendola.
“Come stai?” mi chiede poi.
“Bene” dico sorridendo.
Lei ricambia e la ringrazio mentalmente per aver tralasciato l’argomento malattia.
Entriamo in casa e Liam mi sorride ancora.
“Hai finito di ridere?” dico avvicinandomi a lui.
“No, piccola dovevi vederti, eri bellissima!” dice lui sorridendo.
Gli tiro una gomitata scherzosa e sorrido insieme a lui.
“Volete qualcosa da bere?” ci chiede Karen.
“No grazie davvero, abbiamo appena finito di mangiare” dico sorridendo.
“Sicuri?”
“Si mamma, davvero! Poi lei non può mangiare tantissimo!” dice Liam.

Mi sento per un attimo fuori luogo, abbasso la testa mordendomi un labbro,
 so che mi stanno guardando tutti, forse vogliono chiedermi come sto, ma io non mi sento di parlarne.
Sento la porta di casa aprirsi e ringrazio mentalmente chiunque sia.
“Chi è?” dice Nicola alzanodsi per controllare.
Dall’ingresso vediamo sbucare Seth, sorridente e ben vestito.
“Seeeth!” grido alzandomi e correndogli incontro.
Lo abbraccio e lui ricambia sorridendo.
“Tutto bene?” dico e lui annuisce, poi mi indica.
“Si, è tutto ok!” dico e lui sorride.
Liam si alza per salutarlo e poi mi stringe al suo fianco.
Sorrido imbarazzata incontrando lo sguardo divertito di Ruth.
“Puoi lasciarla eh, non scappa!” dice e Liam la fulmina con lo sguardo.
Seth ridacchia e io faccio una faccia buffa guardandolo.
Restiamo a chiacchierare per un bel pò a casa Payne, 
sua madre mi fa vedere la stanza in cui Liam giocava da piccolo.
 
“Oooh” dico io avvicinandomi ai pupazzi.
C’è di tutto in quella stanza, macchinine, aereoplani, costruzioni, fucili, supereroi.
Prendo una miniatura di batman e sorrido.
“Quello era il suo preferito” dice Karen.
“Immaginavo!” sorrido.
Liam arriva nella stanza e mi prende la statuina dalle mani.
“Il mio piccolino, ti ha fatto del male?” dice a batman.
Lo guardo sconvolta e scoppio a ridere, seguita poco dopo da lui.
“Lo portiamo a Londra?” dice sorridendo.
“D’accordo!” annuisco.

Salutiamo tutti con la promessa di rivederci presto, 
abbraccio forte Seth e lui mi lascia un biglietto con scritto “Ti voglio bene” sopra, gli sorrido e lo infilo in tasca.

Usciamo di casa mano nella mano, Liam mi aiuta a salire sulla sua auto, accendiamo la musica e partiamo.
Destinazione Londra.

“Che ti ha dato Seth?” mi chiede Liam dopo un pò.
“Un bigliettino con scritto ti voglio bene, è dolcissimo!” dico sorridendo.
“Già!”
“Non sarai geloso di lui spero!” dico alzando un sopracciglio.
“No, no! Di Louis si, ma di Seth no! 
Stavo solo pensando che mi piacerebbe sentirlo parlare ancora!” abbozza un sorriso e a me si stringe il cuore.
“Non so come ti senti, ma sono sicura che le cose andranno meglio, per tutti!” sorrido.
“Lo spero davvero!” dice lui fissando la strada.
“Comunque, hai detto che sei geloso di Lou!” gli faccio notare per smorzare la tensione.
“Accidenti!” borbotta e io rido.
“Anche te sei gelosa di Sophia! Quindi uno pari!” borbotta.
“Ma io lo ammetto, non la sopporto, sei solo mio!” dico muovendomi sul sedile.
“Ah, sono tuo? E da quando?” ride.
“Da sempre!” sorrido.
“Sei proprio uno scoiattolo!” dice pizzicandomi una gamba.
“Sono belli gli scoiattoli!” sorrido facendo la voce da bambina.
“Me li farai odiare!” ride anche lui.
La radio passa una delle mie canzoni preferite, 
Wind of Change degli Scorpions, alzo il volume e mi metto a cantare.


“Take me, to the magic of the moment
On a glory night..
Where the children of tomorrow dream away
In the wind of change”

 
 
Sorrido quando Liam si unisce a me.
“Amo la tua voce” dico sorridendo.
“Grazie piccola!” mi sorride dolcemente.
“Grazie devo dirlo io a te Lee!” 
“Ci diciamo grazie a vicenda dai!” ride.
“Giusto!” sorrido anche io.
Controllo il telefono e mando un messaggio a mamma.
Già mi manca tanto, anche se devo ammettere che non mi è pesato lasciare la città.
Guardo fuori dal finestrino e involontariamente penso a Matt,
Forse dovrò tornare per il processo e ammetto di avere un pò paura.
“Tutto bene?” mi chiede Liam.
“Si Lee, posso chiederti una cosa?” chiedo mentre sento il mio stomaco brontolare.
“Certo!” dice.
“Ecco, avrei un pò di fame!” sorrido.
“Ma come? Non siamo partiti nemmeno da un’ora!” dice sconvolto.
“Lo so, mi fa male lo stomaco però, questa volta sul serio!” dico storcendo il naso.
“Appena trovo qualcosa ci fermiamo!” dice continuando a sfrecciare sull’autostrada.
“Grazie e, un’altra cosa!” 
“Dimmi”
“Sai fare le trecce ai capelli?” chiedo sorridendo.
“Perchè me lo chiedi? ” mi dice sorpreso.
“E’ una cosa stupida!” dico scuotendo la testa.
“Voglio saperla lo stesso, comunque so farle, vedevo sempre mamma farle a Roo e Nicola!” sorride.
“Prometti che non riderai di me?” dico e lui nega con la testa.
“Ecco, ho sempre amato le trecce, ho paura di non poterle più fare!” dico alzando le spalle.
“Cosa c’è di stupido in questo?” mi chiede.
“Non lo so!” dico spostando lo sguardo.
Lui sospira e poi entra nel parcheggio di un autogrill.
Scendiamo e dopo aver ordinato un pezzetto di pizza ciascuno ci sediamo.
“Non è male dai!” dico masticando.
“L-liam” sentiamo delle ragazze dietro di noi.
Liam sorride e le saluta con una mano, due secondi dopo sono vicine a noi.
Lo lascio fare le foto e gli autografi e con la bocca gli mimo che vado in bagno,
lui annuisce sorridendo e così mi allontano.
 
Una volta finito, mi lavo le mani e mi guardo allo specchio posto sopra al lavandino.
Sento due mani cingermi la vita, incontro lo sguardo di Liam attraverso lo specchio.
“L-lee” dico mentre mi accarezza i capelli.
Lo vedo sorridere e iniziare a pettinarmi i capelli.
“Sai, gli autogrill vendono proprio tutto!” sorride.
Gli occhi si riempiono di lacrime, ma lui mi fa segno di non piangere.
Dolcemente cerca di snodare i miei capelli, dopo averli divisi, piano piano inizia a intrecciarli tra di loro.
Lo fa lentamente, lo vedo concentrato ed è la visione più bella del mondo.
Spero solo che non entri nessuno a rovinare questo momento.
Sfila l’elastico che porto sempre al braccio e lega la treccia.
Mi guardo e la sfioro portandola sulla spalla.
“E’ bellissima..” sussurro.
“Sai che cosa significa la treccia?” mi dice guardandomi nel nostro riflesso.
Scuoto la testa e lui mi sfiora dolcemente il collo, con il dorso della sua mano.
“Cosa?” mi sforzo di chiederli.
“Dolcezza o seduzione” sussurra poggiando le sue labbra sulla mia clavicola.
Chiudo gli occhi d’istinto.
“In questo caso cosa significa?” chiedo appoggiando la schiena contro il suo petto.
“Che sei una bimba maledettamente bella” sussurra stringendomi i fianchi.
“Lee” cerco di farlo ragionare anche se vorrei cedere alle sue carezze.

Sei un’idiota.
E’ troppo presto.

“Lo so, andiamo!” dice staccandosi da me, mi sorride e prendendomi per mano raggiungiamo l’auto fuori.
Lo vedo un pò accaldato e sorrido, poggia una mano sulla mia gamba e inizia a disegnare piccoli cerchi.
Cullata da quel movimento mi addormento.



___________________________________
Aaaaaaiòò!
Vi saluto in sardo, non chiedetemi perchè xD
Come vi è sembrato il capitolo?
Spero bello *-* Io mi sono divertita a scriverlo, soprattutto la gelosia di Lee ahah
Poi che rimanga tra me e voi..... Louis è veramente bello *__________*
Non è colpa nostra eh!
Grazie di cuore per tutto, recensioni come sempre numerose e bellissime,
Scusate se ci metto un pò a risondere ma ho davvero poco tempo xD
Dovrei studiare per l’esame di lunedì ._.
Colpa di Liam che mi tiene occupata u.u
Vabbè, mi dileguo...
Alla prossima bellissime/i!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18









Appena arriviamo mi fiondo tra le braccia di Zayn,
Mi stringe forte e mi fa fare un giro in aria.
“Ciao Zay” dico sorridendo.
“Ciao badgirl” mi sorride.
“Ehi, non è vero!” dico dandogli un pizzicotto sulla guancia.
Mi poggia giù e saluto Niall, mi sorride come sempre e io non posso far altro che ricambiare.
“Ciao Sere” mi saluta anche Harry.
“Ciao riccio” dico saltandogli addosso.
“Mi fai cadere!” borbotta.
“Oh scusa!” dico in imbarazzo.
Guardo Liam e mi sorride, sposto lo sguardo per casa ma di Louis nemmeno l’ombra.

“Dov’è Lou?” chiede Liam.
Una furia scatenata scende le scale e viene ad abbracciarmi.
“Vi sono mancato?” dice ridendo.
“Tanto” dice Liam sarcastico.
Ricambio l’abbraccio sorridendo come una scema.
“A me sei mancato Lou” sorrido.
“Oooh, vedi, Liam non fa per te, trova qualcun’altro tu sei troppo dolce!”
“Lou, togli le mani dalla mia ragazza, grazie!”
“Siamo gelosi Payne?” dice Lou avvicinandosi scherzosamente a Liam.
“Si, anche parecchio!” dice Liam nervoso.
“Lee, fai il bravo!” ridacchio.
“Tanto so che sei dalla sua parte!” borbotta andando in cucina.
“La tua ragazza si che capisce!” risponde Lou.
Liam scuote la testa e scompare dietro la vetrata.
“E’ geloso del sedere di Louis” dico io.
“Bè chi non lo è!” dice il diretto interessato.
“Concordo!” rido.

“Tra un pò vi portiamo nella nostra umile dimora!” dice Harry passando un braccio intorno alle mie spalle.
“D’accordo mio prode cavaliere” dico imitando la sua voce.
“Oh, mia cara, sempre al suo servizio!” dice ridendo e facendo un inchino.
Divento subito rossa e lui mi sorride, i suoi occhi sono incredibilmente verdi.
“Smettetela di provarci tutti con lei, grazie!”dice Liam abbracciandomi.
“Oh Lilì, quanto sei dolce!” lo prende in giro Zayn.

Liam sorride e poi mi prende per mano.
“Quando dovete andare chiamateci!” dice prima di salire le scale.
Lo seguo e poco dopo ci ritroviamo nella sua stanza, apre le finestre e poi mi sorride.
Senza pensarci mi avvicino a lui lentamente,
 passo una mano sul suo braccio contratto, le vene in vista mi fanno quasi tremare.
“Sei bellissimo lo sai?” dico con un tono serio e deciso.
“Sei di parte!” sorride.
“No, non è vero, sei incredibilmente bello per tutti!” 
Si gira e mi cinge la vita con le sue mani, un brivido mi chiude lo stomaco.
Accarezza i miei fianchi dolcemente, come se fossero creta.
Lo abbraccio, lo abbraccio senza dire niente, lo stringo a me.
“Questo? A cosa è dovuto?” chiede sorridendo.
“Lee, tu non puoi capire, davvero! Non posso spiegarti cosa sei per me, 
cos’eri prima e cosa sei adesso!” dico sulla sua spalla.
“Puoi provarci!” mi incita.

“No, non posso, perchè già so che non capiresti, non perchè sei stupido, anzi, ma.. 
non puoi capire perchè la mattina una persona si alza e ascolta la vostra musica, 
non puoi capire perchè sorride guardando un vostro video, 
non puoi capire perchè la notte prima di dormire sorride ad una vostra foto, 
non puoi capire perchè una persona ti invia mille tweet sperando in una tua risposta, 
non puoi capire la delusione che si prova quando la risposta non arriva e.. 
non capiresti nemmeno perchè nonostante tutto ogni giorno è li che ti scrive, 
ma in fondo l’hai insegnato tu a non arrendersi mai.. 
non capiresti semplicemente perchè sei tu il protagonista, 
darei tutto per prestarti un secondo i miei occhi, per farti vedere come ti guardo io, 
la mia mente, per farti vedere che sei al centro dei miei pensieri, 
la mia bocca, per farti sorridere come sorrido io davanti a te, 
la mia vita, per mostrarti quanta felicità mi hai donato,
da un paio di cuffie!” abbasso la testa.

“Spero di riempirti la vita anche con la mia presenza d’ora in poi!” mi sussurra dolcemente all’orecchio.
“Lo stai già facendo, tutto quello che ho detto prima vale anche per gli altri ragazzi, 
ma a te Lee, solo a te donerei un secondo il mio cuore,
per farti vedere quanto batte forte quando ti vede sorridere” sorrido alzando gli occhi.

Mi rendo conto che questa è decisamente una dichiarazione d’amore, ma non mi pento di averla fatta.
“Forse non le capisco certe cose, è vero, per me è inspiegabile a volte ,
ma una cosa la so, voglio starti accanto, io...
ho sempre avuto paura di trovare qualcuno, 
ho sempre paura che le persone si innamorino di me 
perchè faccio parte dei One Direction, ma mi fido di te,
 ti sei innamorata di quel Liam ma.. 
Voglio farti innamorare anche del Liam che si alza presto la mattina 
e non ha voglia di fare niente.
Voglio farti innamorare del Liam geloso 
e del Liam pazzo della pizza ai peperoni, 
voglio farti innamorare del Liam che ama giocare alla play 
e di quello che passa intere giornate a ridere con Zayn per le cavolate, 
voglio farti innamorare del Liam che il mondo non conosce del tutto, 
permettimi di farlo!”

“Lìlì lo stai già facendo!
E’ vero, ti ho conosciuto da dietro un maledetto schermo,
Mi sono innamorata prima della tua voce e poi del tuo carattere, 
Ma ci conosciamo da quasi due mesi ormai e ho imparato ad amare altro di te, 
non credo tu sia così diverso da come appari in tv, sei sempre solare e dolcissimo!”

Sorrido appoggiando le labbra sulle sue, approfondisce il contatto in pochi secondi,
Stringo le braccia intorno al suo collo e inizio ad accarzzare la sua nuca.
“Sei sicura che non vuoi rimanere qui? Con me?” mi chiede.
“Lee, tu hai detto che devo andare con Harry e Niall!” alzo le spalle.
“Se sfrattiamo Lou?” chiede ridendo.
“Ma poverino dai!” dico e lui mi morde il labbro.
“Ahi” dico toccandomi la bocca.
“Così impari!” ridacchia.
“Dai, tanto non abitano lontani, mi odierai per tutte le volte che ci vedremo!” sorrido.
“Mmm, non credo! 
Comunque domani ti accompagno io ok?” dice passando una mano  sui miei capelli.
“Va bene Lee, grazie!” sussurro.
Domani sarà la mia prima seduta di chemio, 
cerco di non pensarci ma ho una paura tremenda.
“Stai tranquilla, andrà tutto bene!” dice lui.
“Si, sto bene!” forzo un sorriso.

Toc. Toc.

Ci giriamo verso la porta e Zayn entra sorridendo.
“Lì te la rubo un secondo!” dice prendendomi per mano.
“D’accordo” dice Liam sospirando.
Sorrido e seguo Zayn nella sua stanza, sorrido per tutti i vestiti che vedo.
“L’armadio non ti basta Zay?”
“Devo comprarne uno più grande eh?” ride.
“Direi di si!” rido con lui.
Si stende sul letto e mi fa segno di stendermi accanto a lui.
“Ehm” dico imbarazzata.
“Su, non ti mangio e non ti tocco!” ride.
Mi stendo al suo fianco un pò titubante, non ci sfioriamo,
fissiamo il soffitto in un silenzio imbarazzante.
“Ti stai chiedendo che cavolo voglio da te eh?” ride lui all’improvviso.
“Più o meno!” sorrido.
“In verità niente, solo che mi metti tranquillità!” sorride.
“Oh” dico soltanto.
“E poi sei la ragazza del mio miglior amico!” sorride.
“Quindi?” 
“Voglio sapere tutto!” dice con uno sguardo dolcissimo.
“Malik chiedi a Liam!” scoppio a ridere.
“Dai, sai che non mi dirà niente, voglio sapere!” continua ma viene interrotto da qualcuno che bussa.
“Avanti” sbuffa Zayn.
“Fatemi spazio” dice Louis entrando e buttandosi sul letto.
Mi sposto giusto in tempo e mi schiaccio contro Zayn.
“Liam mi uccide” sussurro.
“Oh andiamo, noi siamo solo curiosi!” dice l’ultimo arrivato.
“No ma davvero ragazzi, chiedete a lui!” sbuffo.
“Ma non è divertente, lui non ci dice niente, è timido!” dice Louis.
Lo guardo di traverso.
“Timido? Liam?” dico ridendo.
“Ah-ahhh non è timido eh? Sporcaccione! che ha fatto?” dice Lou.
“Louis” lo richiama Zayn.
“Chiedevo!” dice il più grande ridendo.
“Non abbiamo fatto niente ragazzi, ora posso andare?” chiedo.
“Antipatica, Niall e Harry ti aspettano giù!” ridacchia Louis uscendo dalla stanza.
Mi alzo anche io e scuotendo la testa mi avvio giù.
Qualcuno mi prende la mano e mi fa bloccare.
“Per qualsiasi cosa sai che ci sono!” sussurra Zayn al mio orecchio.
“Lo so Zay, grazie!” mi alzo sulle punte per lasciargli un piccolo bacio sulla guancia.


Saluto i ragazzi e do un dolce bacio a Liam prima di uscire seguita da Harry e Niall.
Alzo il cappello della felpa e indosso gli occhiali da sole come suggerito da loro.
“Per precauzione” hanno detto.
So già che si riferiscono a milioni di paparazzi che li seguono ovunque, 
Mi sorprende che non li hanno ancora fotografati in bagno.
Rido da sola beccandomi un’occhiataccia di Harry.
“Nulla” dico solo.
“Mmmh” dice lui con un’espressione che mi fa ridere ancora di più!
Imbocchiamo una strada abbastanza trafficata, un’enorme struttura si fa spazio alla mia sinistra.
“Questa è la clinica Sere” dice piano Niall.
“Ah, ok! Grazie!” dico abbassando la testa, 
mi chiudo nei miei pensieri fino all’arrivo a casa.

Saliamo le grandi scale del palazzo
 e poco dopo ci ritroviamo in un appartamento piuttosto grande per due, 
l’arredamento del tutto moderno, bianco e nero, ovunque.
Sorrido vedendo una parete complatamente piena di strumenti, poi la vedo, la mia chitarra.
“Spero non ti dispiaccia, ho pensato di appenderla con le mie!” mi dice Niall.
“Oh, no assolutamente, anzi grazie!” dico sincera.
“Il resto degli scatoloni è nella tua stanza,non abbiamo toccato nulla,
 la chitarra però andava messa apposto!” ride facendomi strada verso un lungo corridoio.
“Vero, povera piccola!” dico sorridendo.
“Si sentiva sola!” ride lui e io mi fermo a guardarlo.
“Che c’è?” mi chiede felice.
“Amo la tua risata!” dico semplicemente.
“Oh, bè grazie!” dice arrossendo.
“E’ la verità!” sorrido entrando nella mia nuova stanza.
“Se hai bisogno quella davanti a te è la camera di Harry, 
la mia è all’inizio del corridoio!” dice prima di lasciarmi sola.

Mi guardo intorno, è abbastanza grande ma è troppo spoglia, 
le pareti sono troppo bianche.
Mi fermo al centro della stanza, spostando scatoloni quà e là, 
metto le mani sui fianchi e inizio a pensare.
Giro un paio di volte su me stessa e inizio a mettere in ordine.
Sistemo tutti i vestiti nell’armadio, le scarpe, i libri e quant’altro.
Fisso il telefono, sono due ore che sono qui dentro, bè pensavo peggio.
Digito velocemente un messaggio e lo invio.

“Liam”

Appoggio il blackberry sul comodino e tiro fuori la cartellina con tutti i poster, 
Rido poi inizio a tagliuzzare qualche foto e ad attaccarle sull’anta dell’armadio.
Bip.Bip.
Metto la forbice tra i denti per reggerla e tento di non perdere il segno (?) dello scotch e prendo il telefono.

“Stavo fissando il telefono in attesa del tuo messaggio!”

Sorrido e scrivo la risposta.

“Potevi scrivermi anche tu...”

Invio e attacco un’altra foto. 
Canticchio divertita qualche canzone e la sua risposta non tarda ad arrivare.

“Ti avrei scritto mille volte ‘mi manchi’ ma ho pensato di darti fastidio”

“Tu non mi dai mai fastidio Lilì :)”

“Tu e Zay dovreste smetterla di chiamarmi così!
 Comunque allora te lo dico, mi manchi!”



Sorrido, cerco di scrivere una risposta di senso compiuto ma il mio telefono impazzise.

Bip. Bip.
Bip. Bip.
Bip. Bip.
Bip. Bip.
Bip. Bip.
Bip. Bip.
Bip. Bip.


“Mi mancano i tuoi occhi verdi”


“Mi manca la tua risata”


“Mi manca la tua voce”


“Mi manca il tuo calore”


“Mi manca il tuo sorriso”


“Mi manca la tua treccia.......”


“Mi manchi tu!”



Sobbalzo all’ultimo messaggio, rido come una scema buttandomi sul letto, 
rigiro tra le mani il suo poster, lo stringo al petto e poi rispondo.

“Mi manchi anche tu, amore...!”



-
-


​Ecco la OS tratta da "Il Cielo d'Irlanda"
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2157026&i=1
___________________________________________
Olèèèèè, quanto sono carini? *-*
Mi fanno venire il diabete sul serio!
Non lo so, vi piace come sta procedendo la storia?
Vi aspettate qualcosa in particola?
Louis e Zayn insieme sono da morire xD
Vi ricordo che ho scritto l'Os tratta da "Il Cielo d'Irlanda",
ho ricevuto solo una recensione :(
Serena triste :(
Vabbè... peace, love e One Direction!
u.u

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19








Pov di Liam

Amore.
Mi ha chiamato amore.
Faccio avanti e indietro per la sala d’attesa della clinica.
Serena è entrata per fare la prima seduta di chemio, 
continuo a pregare perchè vada tutto bene e intanto il mio pensiero torna a quella parolina.
Amore.
Non è una parola stupenda?
Sorrido come un ebete e mi siedo, poggio i gomiti sulle ginocchia e porto le mani incrociate sotto il mento.
Mi guardo intorno spaesato, chissà cosa le stanno facendo.
Sospiro e finalmente la vedo uscire.
Si sforza di sorridermi, ma so che si sente male.
Gli occhi spenti e il viso pallido mi fanno tremare.
Mi avvicino a lei e la tengo tra le mie braccia.
“Ci penso io” dico alla dottoressa.
“Va bene, alla prossima Serena ok? Andrà tutto bene!” le dice sorridendo.
“Si, grazie” risponde in un sussurro.
La donna si allontana, Sere trema al mio fianco, mi sfilo la giacca e la sistemo sulle sue spalle, 
circondo le sue spalle con un braccio e piano piano ci avviamo verso l’uscita.


La riaccompagno a casa, Zayn mi ha detto che sono tutti lì e c’è anche Gemma con loro.
“Mi sento tanto imbecille” dice piano.
“Ma che stai dicendo? E’ normale non avere forze, ti aiuto io, vieni” le dico prendendola in braccio.
Salgo le scale lentamente, forse le gira un pò la testa.
Niall ci viene ad aprire velocemente, passa una mano sulla guancia di Sere e le sorride.
“Ciao folletto” sussurra lei.
“Bentornata!” risponde lui.
L’accompagno in salotto e l’appoggio sul divano.
“Com’è andata piccola?” chiede Zayn.
Io intanto saluto Gemma mi abbraccia e poi si avvicina a Serena.
Harry fa le presentazioni e Serena sorride.
“E’ un piacere conoscerla!” le dice.
“Oh ti prego dammi del tu!” sorride Gemma e le passa una mano tra i capelli.


I ragazzi non fanno domande indiscrete e mentalmente li ringrazio, 
nemmeno io so come comportarmi di preciso, cosa dire, 
cosa chiedere, cosa fare, ho paura di metterla a disagio, sbuffo passandomi una mano in faccia.
“Tutto ok?” chiede Zayn.
“Si, non ti preoccupare” sorrido al mio miglior amico.
Sere piano piano si addormenta, mi alzo per coprirla con una coperta ma la sento mugulare. 
“Sere?” la chiamo.
“Mh” dice facendo una smorfia di dolore.
“Che succede? Ti fa male qualcosa?” chiedo ancora allarmata.
Harry mi è subito accanto, le accarezza il viso cercando d svegliarla.
“Lo stomaco” dice Serena lamentandosi prima di riaddormentarsi.
Scambio un occhiata con i ragazzi e li vedo preoccupati.
La prendo in braccio e la porto nella sua stanza, 

Un’esplosione di colori colpisce i miei occhi, 
la poggio sul letto e mi guardo attorno seguito a ruota da Niall, Zayn, Harry e Louis.
Foto, foto nostre da tutte le parti, l’anta dell’armadio sepolta sotto ritagli di giornale, cuori, scritte.
Tanti bigliettini colorati, con su scritto i titoli delle nostre canzoni, 
vanno a formare la sigla 1D sul muro accanto al suo letto.
Sulla mensola il nostro profumo, il bagno schiuma e la crema corpo.
Rimango a bocca aperta, sembra un museo.
I nostri nomi scritti in maiuscolo su un foglio contornano le nostre foto,
Ognuno il suo spazio, passo la mano sul mio nome, 
affianco oltre alle mie foto ci sono dei cuori.
“E’ più bella della sua stanza vera!” dice Zayn.
“E’..cavolo è stupenda, adesso mi faccio addobbare la stanza da lei” dice Louis allegro.
“Cavoli, ci pensate che milioni di ragazze hanno la stanza simile alla sua?” dice Niall sorpreso.
“Già, cosa abbiamo creato eh?” dice Zayn.
“Io avevo proposto di non portare i vostri poster!” rido.
“No mio caro, lei ama gli One Direction” ride Louis.
“Già” sorrido.
“E poi ama te, ama Liam, le cose sono diverse” mi dice Niall.
Gli sorrido grato, poi sposto lo sguardo sulla mia ragazza.
Mi siedo sul letto e l’accarezzo dolcemente, sembra così piccola, così fragile.
Tolgo le scarpe e mi allungo al suo fianco, non mi interessa dei ragazzi che ci guardano, 
voglio solo tenerla tra le braccia.
Cerco di non farle male, sembra una bambina tra le mie braccia grandi, 
ho così tanta paura di perderla. 
“Lee” mi chiama Zayn.
“Perchè?” chiedo soltanto.
Non ho bisogno di girarmi per capire che i ragazzi sono dispiaciuti.
“E’ forte Liam, più di quanto pensi” dice Harry.
“Io...io lo so, sono io che non sono forte!” ammetto mentre una lacrima scorre silenziosa sul mio viso.
“Sei la persona più forte che io conosca” sento la mano di Louis stringermi la spalla.
Lo guardo negli occhi e lo ringrazio.

Poco dopo i ragazzi lasciano la stanza, resto a coccolare la mia piccola e alla fine mi addormento vicino a lei.

Vengo risvegliato dai suoi lamenti, è sveglia e si tiene la pancia.
“Piccola” le dico allarmato.
“Lee devo andare in bagno” dice contorcendosi dal dolore.
“Si, si ti accompagno” dico alzandomi di scatto.
L’aiuto a tirarsi su ed usciamo dalla stanza.
“Liam?” chiede Niall.
“Devo accompagnarla in bagno” dico.
“E’ pallidissima” sussurra Harry.
“Harry andate di là, ci penso io!” dice Gemma avvicinandosi.
“No, Gem voglio stare qui” le dico.
Mi guarda dolcemente, poi mi sorride.
“Vai Liam” mi dice solo.
Passo una mano sul volto contratto di Serena e annuisco.
Gemma l’aiuta ad entrare in bagno e si chiude la stanza alle spalle.




Pov di Sere

“Stai tranquilla, adesso passa” mi dice Gemma accarezzandomi i capelli.
Sento una voragine al centro dello stomaco.
“Sono gli effetti della chemio” mi dice mentre cerco di vomitare quella roba.
“Non riesco a buttare fuori” dico con un filo di voce.
“Prendi un bel respiro, calmati un pò e vedrai che passa tutto” mi dice dolcemente.
Io vorrei tanto avere mamma al mio fianco, 
buttarmi tra le sue braccia e sentirmi dire che andrà tutto bene, che passerà tutto.
Scoppio in un pianto, un pò isterico, mi siedo a terra, la schiena contro la vasca da bagno.
“No, non piangere, vieni qui” mi dice stringendomi.
“Ti sporco la maglia” dico.
“Non mi interessa dai, andrà tutto bene” dice poi e io la ringrazio,
 anche se non è mia madre mi faccio bastare quel calore.

Riesco a calmarmi, la dottoressa mi ha avvertito, 
sono effetti collaterali della chemio, 
ma durano qualche ora dopo la seduta e dopo piano piano vanno scemando.
Gemma mi aiuta a lavarmi il viso e mi pettina i capelli. 
“Vado a prenderti una maglia pulita” mi dice sorridendo.
Annuisco e mi guardo allo specchio, non mi piace quello che vedo, 
gli occhi mi fanno quasi paura e non perchè sono contornati da un colore violaceo, 
no, mi fanno paura perchè sono spenti, anonimi.

“Che diavolo stai facendo Ser?” mi domando da sola.
“Non è così che deve andare, reagisci!” mi sprono da sola.
Se le cose dovessero andare male almeno avrai vissuto al meglio, no?
Non riesco a dirlo ad alta voce ma i miei pensieri non posso fermarli.
Questa possibilità però devo tenerla in conto, nessuno mi assicura che guarirò,
 nessuno mi assicura che vivrò a lungo e allora perchè rovinarmi questo tempo?

Vengo distratta da Gemma che torna in bagno con una maglietta rosa.
“Questa mi piace molto!” sorride.
“Si, è una delle mie preferite” dico sorridendo.
“Ti aspettiamo tutti in salotto” mi dice dolcemente.
“Gemma?”
“Mh?” 
“Grazie davvero, sei stata molto carina” le dico sincera.
“Di niente Sere, spero di conoscerti meglio” mi sorride prima di andare via.

Sospiro, infilo la maglia pulita e mi fisso ancora allo specchio, lentamente mi sorrido.
Mentalmente ripercorro una delle mie preghiere preferite.
Perchè si, forse sarò l’unica sulla faccia della terra a confidare ancora in qualcuno lassù
 e anche se per la gente sono una sfigata per me è parte di vita.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle parole di Madre Teresa.

La vita è bellezza, ammirala.

Perchè vale la pena aprire gli occhi la mattina e cogliere quel che di bello ci circonda.


La vita è un’opportunità, coglila.

Non posso sprecarla, la vita è mia, sono io la protagonista.


La vita è beatitudine, assaporala.

Ogni attimo nella vita vale la pena di essere vissuto.


La vita è un sogno, fanne una realtà.

E io di sogni ne so qualcosa, devo solo ricominciare a crederci.


La vita è una sfida, affrontala.

Sorrido, devo solo lasciarmi andare e non avere paura.


La vita è un dovere, compilo.

Perchè c’è chi non sa cosa significa vivere.


La vita è un gioco, giocalo.

Perchè è il gioco più bello che ci sia, devo solo rivedere le regole.


La vita è preziosa, abbine cura.

Non posso piangermi addosso, non posso sprecarla così.


La vita è una ricchezza, conservala.

Perchè potrebbe arrivare un giorno in cui rimpiangerò tutto.


La vita è amore, donala.

Liam.


La vita è un mistero, scoprilo.

Perchè ci sarà sempre qualcosa per cui vale la pena andare avanti.


La vita è promessa, adempila.

Perchè ci sono persone al mondo che contano su di te.


La vita è tristezza, superala.

Perchè nei momenti bui ci si rende conto di quello che rischiamo di perdere.


La vita è un inno, cantalo.

Ho bisogno di un pianoforte, ho bisogno di cantare, 
di cantare me stessa e di cantare la mia vita.


La vita è una lotta, accettala.

Perchè anche davanti alle avversità, 
bisogna solo guardarsi nel cuore e trovare la forza di combattere.


La vita è un’avventura, rischiala.

Voglio fare quello che non ho mai fatto, voglio viaggiare, fare pazzie, 
non voglio perdere tempo.


La vita è felicità, meritala.

Perchè tutti meritano un pò di felicità nella vita, tutti meritano amore.


La vita è la vita, difendila.

Perchè quando la vita ti sembra difficile puoi fare solo due cose,
Sederti e guardare la tua vita passarti davanti e prenderti in giro 
o puoi decidere di alzarti e VIVERE.




___________________________________________________
Hello people :)
Come state?
Io decisamente con il cuore a pezzi dopo questo capitolo,
L’ho scritto ascoltando Adele e... Cavoli devo scrivere cose più allegre.
Anche se la fine è l’ Inno alla vita, che è davvero una delle mie preghiere preferite, 
perchè ti fa capire cosa abbiamo tra le mani!
Per curiosità la scritta 1D con tutti i bigliettini con le loro canzoni c'è davvero in camera mia xD
Le recensioni allo scorso capitolo sono calate :( 
Non vi piace più la storia? :(
Spero di sentirvi, anzi leggervi, in tanti :)
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20





A Serena, Martina, Selenia, Madi, Paola,
Stefania, Siria, Elena, Claudia,Ilaria, Valeria, Enza
e tutte le altre ragazze del gruppo: Grazie.






“Assolutamente no!” dico poggiando le mani sui fianchi.
“Come no?” sbuffa Harry davanti a me.
“No, enne o, no!” ripeto.
“Devi andare a scuola!” ribatte.
Sbuffo e lui mi passa la borsa.
Non voglio tornarci a scuola, soprattutto in una nuova scuola, 
a un mese dalla fine dell’anno e dagli esami.
I ragazzi hanno insistito, soprattutto Harry, a mandarmi a scuola, 
perchè è importante prendere un pezzo di carta per il mio futuro.

Pff.
 Parlano così perchè a scuola non ci vanno!

“Nello zaino c’è anche la merenda” dice Harry.
“Grazie papà” dico alzandomi sulle punte e baciando la sua guancia.
“Non prendermi in giro e muoviti!” dice spingendomi fuori dall’appartamento.
Niall dorme ancora profondamente e non mi va di disturbarlo, 
così controvoglia mi dirigo verso la fermata del bus.
Il telefono prende a vibrare nella mia tasca, lo tiro fuori e sorrido.
“Buongiorno splendore” mi saluta Liam.
“Non è proprio un buongiorno ma ciao anche a te piccolo!” dico.
“Oh andiamo, fai la brava e in bocca al lupo!” 
“Hazza era più eccitato di me” rido.
“Perchè?” ride con me.
“Mi ha preparato lo zaino e la merenda” dico scuotendo la testa.
“Dai è stato carino!” dice lui.
“Si, lo so, anzi! E’ stato dolcissimo!” ammetto.
Le attenzioni da parte del riccio mi hanno fatto davvero piacere e non posso negarlo.
“Appunto, sei sul bus?” mi chiede premuroso.
“Sto salendo ora, ti mando un messaggio quando arrivo!” dico cercando un posto a sedere.
“D’accordo non vedo l’ora di vederti più tardi!” sussurra.
“Anche io” dico sinceramente.

Chiudo la chiamata e mi godo il viaggio fino a scuola, prendo un bel respiro e alla mia fermata scendo.
Mi dirigo a passo svelto, cercando di non farmi notare, in segreteria.
“Posso esserle utile?” mi chiede un uomo paffutello.
“Si, sono una nuova studentessa” dico porgendo i mie documenti.
“Oh, si, venga con me, le faccio fare un giro prima delle lezioni” mi dice gentilmente 
e io mi ritrovo a sorridere ad un uomo sconosciuto.
Mi fa visitare i laboratori, l’aula magna, la biblioteca, il cortile, questa scuola sembra gigantesca!
“Dovreste riempire i moduli per l’assegnazione dell’aula” mi dice tornando in segreteria.
“Certo, va bene!” dico sedendomi.
“Vi hanno spiegato un pò come funziona?” scuoto la testa e lui prosegue.
“Questa scuola ha diverse sezioni, cambiano a seconda delle preferenze dello studente, 
c’è la sezione artistica, scientifica, letterale-umanistica e la sezione sanitaria.”
“Devo scegliere a quale sezione far parte?” chiedo ingenuamente.
“No, verrà assegnata alla classe giusta, deve solo rispondere alle domande del modulo”
“Va bene, ma perchè è così importante?” chiedo.
“Perchè ogni sezione da anche una preparazione per il futuro, 
molto probabilmente la metà delle persone che troverà in classe le ritroverà all’università!” mi sorride.

Annuisco e apro il modulo. 
Sgrano gli occhi e fisso la domanda.
E’ una. Una sola domanda.
Dannatamente complicata.

“Cosa vuoi fare da grande?”

Prendo un bel respiro, quella domanda me la sono sempre fatta,
 ora come ora non so nemmeno se diventerò grande, ci penso ancora un attimo e poi rispondo.

“Credo che da grande non vorrei fare nient’altro se non rendere felici le persone”

Sorrido e consegno il foglio, faccio per alzarmi ma l’uomo mi blocca.
“Non abbiamo finito, mi aspettavo una risposta articolata, 
a primo impatto l’avrei messa nella classe di arte ma
 credo che sia più appropriata la letterale-umanistica!” mi dice sorridendo.
“Oh, da cosa l’ha dedotto, se posso chiedere!”
“Da come ha preso la penna, le piace scrivere!
 Si vede, stava pensando eppure non ha mai lasciato la penna, 
l’ha girata tra le mani lentamente, 
quasi avesse paura di farle del male, 
poi prima di scrivere ha guardato l’oggetto e ha scritto” conclude il tutto con un accenno della testa, 
forse vuole una risposta.
Ma non credo di riuscire a formularne una, mi ha spiazzato.
“Vada per la sezione letterale!” dico solo.


Alla fine mi scorta fino alla mia aula, c’è già qualcuno seduto a parlare, 
mi guardano confusi, poi si sistemano al loro posto.
“Ragazzi, lei è una nuova compagna” dice l’uomo.
“Ciao” dico timidamente.
Fanno un cenno con la testa e tornano a parlare tra loro.
Altra gente arriva, l’uomo va via e io mi guardo intorno.
Qui non parla nessuno?
“Ehm, scusa, dove posso sedermi?” chiedo a un ragazzo tutto solo.
Alza lo sguardo dal libro e io rimango spiazzata dai suoi occhi.
Troppo azzurri, troppo grandi, troppo tutto.
“Mmmh” sussurra pensieroso.
“All star nere, jeans a sigaretta, canotta bianca, 
camicia a quadri e occhiali grandi, mh, mi piaci,
 puoi sederti accanto a me!” dice spostando la sedia per farmi passare nel posto vicino alla finestra.

Lo guardo ancora sotto shock, è pazzo per caso?
“Come ti chiami?” mi dice girandosi verso di me.
“Serena, tu?” chiedo nervosa.
“Jake” dice sorridendo.
Annuisco e prendo un quaderno nuovo.
“Curioso che tu sia arrivata a fine anno” dice.
“Già” rispondo.
Non credo di essere pronta a dire alla gente di essere malata.
Il mio telefono mi salva in calcio d’angolo.

“Come stai piccola? Sei già in classe?”

Liam. Sorrido, guardandomi intorno, l
a classe è quasi piena e mi rendo conto di aver solo tre compagne femmine, 
sorrido e scrivo il messaggio.

“Si, sono in aula, sezione letterale e.... siamo solo quattro ragazze!”

Invio ridendo, alzo lo sguardo e incontro quello di Jake.
“Ragazzo?” chiede tranquillamente.
Io annuisco.
“E com’è? Bello?” chiede.
Forse non è il caso di dirgli chi è... 
Scrollo le spalle e ringrazio la professoressa che da inizio alla lezione.
“Sei la ragazza nuova?” mi chiede la donna.
“Si” rispondo, chi vuoi che sia?
Questa già mi sta antipatica.
“Benvenuta!” dice solamente.
Il telefono vibra, cerco di non farmi notare e leggo la risposta di Liam.

“Ti cerco un’altra scuola!”

Cerco di trattenere la risata e digito velocemente la risposta.

“Devo fare lezione, a dopo gelosone!”

Metto a posto il telefono e torno ad ascoltare la lezione.


Tre ore e troppe poesie dopo mi ritrovo a mangiare il panino preparatomi da Harry.
Prendo il telefono e gli mando un messaggio.

“Grazie per la merenda daddy Styles xx”

Durante la pausa molti vengono a presentarsi, ma sono veramente tanti, 
non ricordo il nome di nessuno praticamente, 
Jake è scomparso non so dove subito dopo il suono della campanella.
Lo vedo rientrare con il telefono in mano e un sorriso in faccia.
“Ragazza?” lo prendo in giro.
Mi guarda e ride, poi si siede sul banco accanto a me.
“No, ragazzo!” dice scandendo la o.
Sono sicura che la mia bocca ha la forma di una o, sul serio.
Ho sempre sognato un amico gay!

Che diavolo c’entra?
Come che c’entra? Lui è gay! 

“Non dirmi che sei una di quelle omof...” inizia a dire agitato.
“No no” lo blocco.
“Sono contenta per te, mi piaci, diventi il mio amico gay?” chiedo senza pensarci.
Mi guarda un pò stralunato e poi ride divertito.
“Hai la faccia da gatto di Shrek” mi dice.
“Dovrei farti tenerezza non farti ridere!” ribatto incrociando le braccia.
“Scusa sei troppo buffa!” ride ancora.
“Tze” torno a sedermi e lo ignoro.
Ricominciamo le lezioni e lo vedo girarsi ogni tanto verso di me.
“Ok” dice all’improvviso.
“Cosa?” chiedo fissando ancora la lavagna.
“Posso essere il tuo amico gay!” dice sorridendo.
“Davvero?” dico a tono un pò troppo alto.
“Signorina!” mi richiama il professore.
“Mi scusi” dico mortificata.
Jake ride e io gli tiro una gomitata.
“Si davvero, ma devi presentarmi Liam” dice dopo.
Lo guardo spaventata, che diavolo c’entra Liam? Come fa a sapere di Liam?
“T-tu, che che cosa ne sai?” chiedo spaventata.
“Stai calma, ho solo sbirciato lo sfondo del tuo cellulare, 
non dovresti avere una foto di voi due che vi baciate se vuoi tenere la cosa segreta!” dice divertito.

Boccheggio per un tempo indefinito e poi sospiro.
“Non dirlo a nessuno, per favore” chiedo abbassando la voce.
“Non ti preoccupare, non sono il tipo che va a spifferare pettegolezzi!” dice.
“Grazie!” dico soltanto.
“Però me lo farai conoscere vero?” chiede ridendo.
“Ti piace il mio ragazzo per caso?” chiedo alzando un sopracciglio.
“La domanda giusta è, due punti” mima le virgolette e continua “A chi non piace il tuo ragazzo?”
Scuoto la testa divertita, effettivamente ha ragione.
“Te lo farò conoscere prima o poi!” dico sorridendo.
“Anche gli altri?” chiede.
“Ehi, adesso ne vuoi troppe!” dico.
“Scusa è che sono un loro fan” sorride.
“Oh, benvenuto nel club!” dico ridendo.
Passiamo l’ultima mezz’ora a discutere delle canzoni dei ragazzi
 senza ascoltare una singola parola di letteratura.


Torno a casa tutta felice, Jake mi ha dato il suo numero 
e già mi ha tartassato di messaggi poco raccomandabili e sicuramente poco casti sul mio ragazzo.

“Maledetta me e quando ti ho detto di diventare amici!”

Invio il messaggio salendo le scale di casa, c’è l’auto di Zayn in cortile, sorrido, sicuramente sono tutti qui.
Entro e mi chiudo la porta dietro.
“Ragazzi?” chiedo.
“Siamo qui” urla Harry dalla cucina.
Vado in camera a poggiare la borsa e li raggiungo, 
sono già seduti a tavola mentre Gemma sporziona il cibo.
“Ciao piccola” mi sorride Liam.
Lo raggiungo e dopo avergli lasciato un piccolo bacio sulle labbra, mi siedo al suo fianco.
“Com’è andata?” mi chiede subito Niall.
“Bene, mi sono divertita!” dico sorridendo.
“Meno male non ci volevi andare!” mi dice Harry puntandomi il mestolo contro.
Scoppio a ridere e mi alzo per abbracciarlo.
“Scusa, scusa, scusa!” dico.
“Va bene, ora mangia su!” dice serio per poi scoppiare a ridere.
Rivado a posto ma Zayn mi tira verso di lui.
”Dai un bacino a zio Zay” dice dolcemente indicando con il dito la sua guancia.
Sorrido e lo bacio.
“Ora puoi andare!” ride facendo la linguaccia a Liam.
Mangiamo tranquillamente mentre racconto a tutti della giornata.
“Quindi il tuo compagno di banco è gay?” chiede Liam e io annuisco.
“Perfetto, mi sta simpatico!” dice sorridendo.
Sorrido, spero tanto che non si arrabbierà quando gli dirò che sa di noi.
“Tutto bene?” mi sussurra.
“Dopo ti devo parlare!” dico seria.
Vedo il sorriso sparire dal suo volto per far posto ad uno sguardo preoccupato.
“Va bene!” dice serio.




Dopo aver sistemato tutto e aver chiacchierato con Gemma mi ritrovo in camera mia con Liam.
“E’ tutto ok?” mi chiede sedendosi sul letto.
“Si, cioè, non lo so!” dico passeggiando avanti e indietro per la stanza.
“Intanto fermati e poi dimmi che succede!” dice calmo.
“Uff, hai presente Jake?”
“Mh” annuisce.
“Sa di noi” dico tutto d’un fiato.
Lui mi guarda stranito e non risponde.
“Amore davvero non l’ho fatto apposta, 
ho la nostra foto come sfondo del cellulare e come ti ho risposto l’ha vista, 
io non volevo metterti nei casini, ma lui comunque mi ha detto che non dirà niente!” dico alla velocità della luna.
“Frena, frena, batti perfino me per come parli!” ride.
Si alza e mi viene accanto, mi stringe tra le braccia e io mi lascio cullare.
“Per me non è un problema se sanno di noi, mi preoccupo per te, 
devi affrontare tante cose e non vorrei darti altro peso, ti fidi di Jake?”
“Lo conosco da mezza giornata Lee” dico.
“Lo so, ma a pelle come ti è sembrato?” chiede.
“Un bravo ragazzo, forse con una cotta troppo esagerata per te ma questi sono dettagli!” borbotto.
“Una cotta per me?” dice guardandomi stralunato.
“Già, è un vostro fan e sono quasi certa che non dirà niente!”
“Io mi fido di te e del tuo giudizio” mi dice lui.
“Grazie Lee, ti prometto che appena si saranno calmate le cose con la chemio diremo tutto, 
ma ora non mi sento pronta a quest’altro cambio nella mia vita!” dico sincera.
“Ehi, guardami” dice sollevando il mio viso.
“Non ti preoccupare, so che mi ami” sorride sull’ultima parola.
“Io, ho paura che la gente mi odi perchè sono malata” dico.
“Nessuno può odiarti Sere, nemmeno sotto tortura riuscirei a farlo,
 sei così incredibilmente...tutto! Sei tutto e prima o poi qualcuno ti ruberà” dice facendo una smorfia.
“Lee?” chiedo appoggiando il viso sul suo petto.
“Mh?” dice lui baciando i miei capelli.
“Amo quando sei geloso” dico alzando il viso.
Sorride e poggia le sue labbra sulle mie.



____________________________________________
Ciao piccole stelline,
Come state? Io bene ora, dopo aver combattuto per la mia storia “Il cielo d’Irlanda”, 
se qualcuno non lo sa, me l’hanno rubata ma adesso è tutto risolto.
Volevo ringraziare le ragazze del gruppo 
(
https://www.facebook.com/groups/341070052686905/386007008193209/?notif_t=group_activity
e quale modo migliore se non un capitolo?
Per quanto riguarda il capitolo, abbiamo l’entrata di Jake, 
eh quel personaggio nella mia mente è troppo divertente, spero piacerà anche a voi!
Ho sempre sognato avere un miglior amico gay ahahh
Vi ricordo che ho iniziato una Long Slash, 
mi piacerebbe sentire un vostro parere, vi chiedo di non avere pregiudizi e provare a farci un salto:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2167569
Un bacione grandissimo e NON COPIATE per favore, ci metto l’anima a scrivere.
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21








“Alcune volte il passato è una cosa che non si riesce proprio a dimenticare 
e altre volte il passato è una cosa che faresti di tutto per dimenticare.
 E a volte impariamo qualcosa di nuovo del passato, 
che cambia tutto ciò che sappiamo del presente.”
(Grey's Anatomy)








“La quotidianità diventa un importante soggetto narrativo: 
le abitudini, i luoghi e le classi sociali sono elementi essenziali per lo svolgimento degli eventi.”

“Uff” sbuffo rileggendo per la quinta volta lo stesso pezzo del libro.
Sono in camera di Liam, sul letto e cerco di sottolineare le cose importanti sulla vita di Jane Austen, 
ma non basta aver letto Orgoglio e Pregiudizio? No, a quanto pare no.
Domani la professoressa mi chiamerà sicuramente, vuole sapere come sono messa in letteratura.
Male.
Secondo me la classe letteraria non va bene per me, cioè sul serio, 
dove sono i miei numeri, le mie frazioni e i miei problemi?
Batto la testa ripetutamente contro il libro.
“Ehi? Stai bene?” dice Liam entrando in stanza.
Sposto lo sguardo su di lui e tiro fuori il labbro inferiore.
“Non riesco a studiare!” dico sbuffando.
“Cosa stai facendo?” mi chiede sedendosi al mio fianco.
“Letteratura, pre-romanticismo e romanticismo inglese!” dico girandomi a fissare il soffitto.
“Mmh, non mi ricordo nulla!” ammetta ridendo.
“Nemmeno io” rido.
“Dai, se vuoi provo a darti una mano!” dice.
“No, non ti preoccupare, è che il libro mi piace, 
l’ho letto e adorato ma non mi interessa della vita dell’autrice e del periodo storico letterale, 
sono un pò così, la teoria non mi piace!” dico.
“Che libro hai letto?” mi chiede.
“Orgoglio e pregiudizio” sorrido.
“Cosa, cosa, cosa?” chiede Zayn entrando in camera.
Lo guardiamo spaventati.

“Ma tu bussare no eh?” dice Liam lanciandoli il cuscino contro.
“No” ride Zayn “Ma parlando di cose serie, se vuoi ti do una mano con la Austen”
“Tu?” dico sorpresa.
“Ehi, sono un uomo di cultura e adesso te lo dimostro” sorride.
“Sono curiosa” dico sedendomi.
Lo vedo pensare un attimo, forse concentrarsi, poi punta i suoi occhi ambrati nei miei.

"Signorina Elizabeth, ho lottato invano, ma non c'è rimedio...! 
Questi mesi trascorsi sono stati un tormento, 
sono venuto a Rosings con lo scopo di vedervi, dovevo vedervi, 
ho lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, 
l'inferiorità delle vostre origini, il mio rango e patrimonio, 
tutte cose che voglio dimenticare e chiedervi di mettere fine alla mia agonia”
 recita.
"Non capisco!" dico immedesimandomi nella protagonista.
"Vi amo con grande ardore... Vi prego, concedetemi la vostra mano"* si inginocchia davanti a me e poi sorride.

“Sei bravissimo Zay” dico allacciando le braccia al suo collo.
“Lo so” ridacchia.
“Mi aiuti?” chiedo.
“Certo!” sorride staccandosi da me.
Guardo Liam sorridendo e lui mi lascia un bacio sulle labbra.
“Vi lascio studiare allora!” dice alzandosi dal letto e lasciando la sua stanza.


Io e Zayn ci mettiamo subito a lavoro, lo vedo più entusiasta di me e la cosa mi fa sorridere, 
iniziamo a fare schemi, riassunti e lui ogni tanto disegna qualcosa sul mio libro.
“Se vuoi ti regalo un quaderno” rido.
“Mh?” dice confuso.
Io rido e gli indico i disegni, lui sgrana gli occhi.
“Oddio scusa, lo facevo sempre quando andavo a scuola, avevo i libri pieni di disegni, 
mi aiutava a rilassarmi, dai, dammi una gomma che li cancello” dice mortificato.
“Ma no Zay, lascia stare!” dico.
“Dai, davvero li cancello!” ripete ancora.
“Ma no, un libro disegnato da Zayn Malik, sai quanto pagherebbero su e-bay?” dico ridendo.
“Scema” dice dandomi una spallata amichevole.
“Io dicevo sul serio, ma credo che lo terrò per me!” sorrido.
Lui mi sorride dolcemente e poi torniamo a studiare.
“Amo le tue penne!” dice giocando che mie penne colorate.
“Anche io, devo comprare tutti i colori però!” 
“Le compri anche a me?” chiede con gli occhi da cucciolo.
“Ook?” dico cercando di non ridere.
“Ehi, non prendermi in giro, ma non posso andare in una cartolibreria a comprare le penne colorate, 
mi salterebbero addosso!” dice abbassando la testa.
“Giusto” dico.
Lo guardo per un pò e mi rendo conto che è triste, 
vorrei accarezzarlo ma non so se sia giusto, così ritiro la mano.
“Ti manca?” chiedo.
“Cosa?” dice lui nella stessa posizione.
“La vita di prima” rispondo.
“Spesso, non fraintendermi, amo quello che faccio, amo cantare, 
amo andare in tour, amo stare con quei quattro, amo le nostre fan, 
ma a volte vorrei andare a scuola, uscire e poter comprare quello che voglio senza nessun paparazzo in giro, 
vorrei non dover stare attento ad ogni minima cosa, a volte vorrei non essere un idolo” dice sospirando.
“Perchè?” chiedo sconvolta.
“Perchè essere l’idolo di una persona vuol dire avere dei doveri verso di lei! 
Voi fan puntate tanto su di noi, non solo come cantanti ma anche come persone 
e spesso ho paura di deludervi!” dice storcendo il naso.
“Zay ma sei un ragazzo anche tu, noi lo sappiamo!” dico.
“No Sere, non è così semplice, ti ripeto amo la mia vita ma qualche volta vorrei tornare nel passato!” 
“Zay, il passato spesso ci sembra meglio del presente per il semplice fatto che è passato, 
sappiamo di aver superato determinate cose e ci convinciamo che sarebbe bello rifarlo ma non è così, 
troppe volte dimentichiamo il nostro stato d’animo nei tempi andati, 
tu vorresti tornare a qualche anno fa, ma come ti sentivi allora? Non ti mancava qualcosa nella vita?”
“Volevo fare quello che sto facendo!” ammette alla fine.
“Ecco, vedi? Vivi quello che hai e lasciati il passato alle spalle!”dico sorridendo.
“Dovresti farlo anche tu!” dice guardandomi serio.
“Io l’ho fatto!” dico agitata.
“Mh” ghigna “Sere, quello che è successo a te è difficile da superare, 
è difficile da dimenticare ma provaci” mi dice serio.
“Stavamo parlando di te, io non c’entro niente!” dico mordendomi le unghie.
Quel discorso mi mette nervosa, come posso dimenticare?
“Ecco, vedi? Ti stai chiudendo a riccio ora, parlane, 
l’unico modo per chiudere definitivamente con una cosa è affrontarlo, 
non nella tua testa, da sola, ma con altre persone” prende una pausa “..ad alta voce” aggiunge.
Sposto lo sguardo da un’altra parte.
“Come sai che ci penso ancora?” dico.
Ho cercato di non far trasparire le mie preoccupazioni, 
di non dire a nessuno dei miei incubi su Matt, ho cercato di distrarmi e tenermi impegnata per non pensare.
“Lo sappiamo tutti Sere, lo so io, lo sanno Harry, Niall e Louis, lo sa Liam!” 
“Liam? Non mi ha detto niente” dico mordendomi il labbro.
“Perchè Lee è così, si fida di te, sa che ne parlerai con lui quando sarà il momento 
ma io credo che ti faccia bene parlarne subito, fidati di lui, è il tuo ragazzo e ti vuole bene, 
non tirarlo fuori dalla tua vita!” 

“Io non lo tiro fuori dalla mia vita” quasi urlo.
“Non ti sto dicendo che lo fai, ti sto dicendo di non farlo!” ribatte.
“Non voglio farlo soffrire” dico.
“Appunto, per non farlo soffrire devi fidarti di lui!”
“Ma io mi fido di lui Zayn, io lo amo, capito? 
Forse per voi è una cosa stupida, 
ma io sono stata tre anni dietro un fottuto computer a piangere e sperare di vedervi, 
a sentire una dannatissima canzone e sperare di sentirvi cantare dal vivo, 
a prendere forza da voi e si, forse hai ragione, 
fare l’idolo non è semplice ma voi lo fate fottutamente bene,
 perchè ci fate innamorare di voi, in un modo o in un altro 
e io il tuo miglior amico lo amo Zayn e non venirmi a dire 
che lo tengo fuori dalla mia vita perchè non è vero, 
se ti riferisci al fatto di non aver detto al mondo che stiamo insieme, 
se ci scoprono ok, ma per il momento voglio guarire ok? 
Ho paura Zayn? E’ così difficile capirlo? 
Ho paura di lasciarlo, ho paura di morire!” mi butto tra le sue braccia piangendo.
Forse ho urlato troppo, ma la porta della stanza si apre 
e Liam e Louis ci guardano spaventati.
“Che..” prova a dire Liam.
“Shh” dice Zayn stringendomi e facendo segno al suo amico di aspettare.
Non voglio farmi vedere così debole, ci sto mettendo l’anima e tutta la mia forza per riuscire a lottare, 
per affrontare ogni giorno al meglio ma dentro di me la paura persiste, è una paura che non può sparire all’improvviso.
“Ehi Sere, non piangere dai!” dice Louis rompendo il silenzio.
“Ti prendo un bicchiere d’acqua” dice Liam.
“Dai, fai un bel respiro e calmati!” dice Zayn accarezzando i miei capelli.
Annuisco e mi stacco da lui, cerco di asciugarmi le lacrime con il dorso della mano,
 Louis mi guarda in silenzio, mi siedo sul letto e aspetto Liam con il bicchiere d’acqua.
“Tieni” mi dice sedendosi al mio fianco.
Afferro il bicchiere con la mano tremante e butto giù tutto.
“Grazie” dico evitando il suo sguardo.
“Ti fermi a mangiare?” dice Louis e lo ringrazio mentalmente per aver cambiato discorso.
“Ho detto a Niall e Harry che avrei mangiato con loro” dico.
“Li chiamo e mangiamo tutti insieme!” dice uscendo dalla stanza.
“D’accordo!” rispondo.
“Vado anche io, dopo finiamo di ripassare!” mi lascia un bacio tra i capelli e dopo si chiude la porta alle spalle.

Liam non parla e io non ho il coraggio di guardarlo.
Non so quanto ha ascoltato della conversazione con Zayn, ma mi sento a disagio.
“Come potevo resistere a una tale attrazione, a una tale dolcezza! 
Chi al mondo ci sarebbe riuscito? 
Sì, a poco a poco mi sono innamorato di lei.”**
 recita.

Trattengo le lacrime e lo guardo.
“Ragione e sentimento” dico.
“Jane Austen” continua lui sorridendo.
“Sei andato a leggerti qualcosa?” rido.
“Volevo aiutarti anche io, sono il tuo ragazzo no?” sorride.
“Cosa ho fatto per meritarti?” chiedo.
“Sei rimasta semplicemente te stessa, non voglio sapere cosa hai detto a Zayn,
 non voglio sapere perchè hai pianto, voglio solo provare a non farti soffrire più, voglio renderti felice!” sorride.
Fisso le sue labbra e mi butto su di lui, lo sento spaventato ma poi sorride e ricambia il bacio, 
mordo le sue labbra, con irruenza e desiderio.
“Ahi” dice e io rido mordendo ancora lo stesso punto.
Con una mano butto a terra i libri e le penne, mi allungo e lo tiro verso di me.
“Sere” sussurra ridendo.
Bacio il suo viso senza ascoltarlo, voglio sentirmi amata, 
voglio sentirmi desiderata nonostante tutto,
raggiungo il suo orecchio e sussurro quello che non avrei mai pensato di dire.
“Toccami” soffio nel suo orecchio.
Lo sento trattenere un gemito e respirare forte.
Si stacca da me e facendo peso sulle braccia mi guarda negli occhi.
“Ti prego Lee” dico guardandolo.
Mi bacia dolcemente prima di accontentare la mia richiesta.


***

“Ragazzi?” sentiamo Harry salire le scale.
Salto dal letto e infilo una maglia di Liam, mentre lui ride.
“Non ridere solo perchè tu sei vestito!” dico facendoli una linguaccia.
“Bè non è colpa mia se tu volevi che io ti toc...”
“Non provare a dire quello che stavi dicendo” lo blocco con le mani sulla bocca e arrossisco vistosamente.
Lo sento sghignazzare mentre Harry bussa alla porta.
“Arriviamo Haz” dice Liam.
“Ok, è pronto!” dice lui da dietro la porta.
Mi risistemo i capelli ma sento subito due mani sulle mie.
“Ti faccio una treccia!” sussurra contro il collo, prima di baciarlo.
Chiudo gli occhi immergendomi in una miriade di sensazione.
Sento le sue dita intrecciare i miei capelli, come la prima volta.
“Perchè volevi farmi la treccia?” chiedo.
“Oh, bè, mi sembra di avertelo detto quel giorno all’autogrill..” dice sorridendo.
“Per colpa tua non sono più un simbolo di dolcezza ma di perversione!” borbotto.
“Disse la ragazza che poco fa voleva le mie carezze” dice alzando gli occhi al cielo.
“Stronzo” ribatto dandogli una gomitata e facendolo ridere.
Mi avvio verso l’uscita ma mi raggiunge subito.
“Sarà il nostro simbolo” dice intrappolandomi tra il suo corpo e la porta.
“Il nostro simbolo?” dico sorridendo.
“Ogni volta che ti sfiorerò come ho fatto prima, 
ogni volta che andremo oltre le semplici carezze voglio intrecciarti i capelli” dice con voce roca.
“Va bene e ora è meglio che andiamo” dico sentendo addosso l’effetto della nostra vicinanza.
“Perchè, ti da fastidio qualcosa?” dice sorridendo e spingendosi contro di me.
“Lee, davvero, vuoi essere violentato?” rido alla fine.
“Andiamo a mangiare!” ride, aprendo la porta.

Raggiungiamo i ragazzi mano nella mano, ho un sorriso da ebete in faccia e i ragazzi mi guardano stralunati.
“Ciao Haz, ciao Gem, ciao Irish” dico salutando i ragazzi.
“Ciao coinqui!” dice Niall sorridendo.
“Coinqui?” chiede Louis.
“Coinquilina” spiega Niall e io annuisco.
Ci sediamo a tavola, non so chi ha cucinato ma il cibo è ottimo.
A fine cena, Gemma porta a tavola una torta al cioccolato, afferro una fetta e la mangio, 
sento un dito sfiorarmi il labbro, mi giro verso Liam.
“Ti sei sporcata” dice portandosi il dito alla bocca e leccando via il cioccolato.

Ossigeno.
Datemi ossigeno.

Lo guardo sconvolta, lui mi sorride e torna a mangiare senza problemi.
Sposto lo sguardo e sento il viso in fiamme, alzo gli occhi e incrocio quello divertito di Harry.
Tossicchio imbarazzata e mi alzo a sparecchiare.



“Cosa facciamo ora?” dico dopo aver lavato i piatti.
“Tu devi ripetere!” mi dice Zayn e io lo fulmino con lo sguardo.
“No, dai!” sbuffo.
“Cosa devi fare?” chiede Gemma.
“Letteratura, romanticismo” dico svogliata.
“Oh che bello, dai ripeti, noi ti ascoltiamo!” dice sorridendo.
“Davanti a tutti?” sgrano gli occhi e loro annuiscono.
Sbuffando vado a prendere gli appunti e il libro in camera di Liam e li porto in salotto.
“Da qua, io faccio le domande!” dice Zayn.
“Non fare il bastardo però!” lo supplico.
“Tranquilla” sorride.
Mi accoccolo tra le braccia di Liam e ascolto la prima domanda di Zayn.
Risondo abbastanza velocemente a tutte le domande, spaziando da un campo all’altro 
e dimostrando di conoscere bene l’argomento, mi blocco solo su alcune cose e allora i ragazzi cercando di aiutarmi.
“Non ho studiato così tanto nemmeno agli esami!” dice Louis.
“Ma la mia ragazza è un genietto!” dice Liam baciandomi la fronte.
“E’ un genietto ma se non andiamo a casa domani dormirà in classe” dice Harry alzandosi.
Guardo l’orologio ed effettivamente ha ragione, ho ripetuto per più di due ore, ma siamo impazziti?
Mi alzo controvoglia e saluto tutti, do un bacio più lungo del previsto a Liam ed usciamo da quella casa.

Gemma si siede davanti, Niall alla guida ed Harry dietro insieme a me.
“Allora” dice guardandomi e abbassando il tono di voce.
“Che c’è?” chiedo.
“Tu e Liam avete fatto...” lascia la frase in sospeso e io arrossisco.
“No Haz, ma che diavolo dici?” dico coprendomi il viso.
“Ehi, riconosco uno sguardo post piacere, definiamolo così” ride.
“Non l’abbiamo fatto Haz, seriamente!”
“Ma qualcosa l’avete fatto, non mentirmi!” dice punzecchiandomi il fianco.
Sbuffo e annuisco.
“Poi facciamo un discorsetto!” dice sorridendo.
“Ti prego Haz, non voglio ascoltarlo!” ribatto.
“Ehi, devi essere preparata!”
“Haz smettila di fare la parte del papà” borbotto.
“Ok, ok, la smetto... È stato bravo almeno!”
“HAROLD” urlo.
“Che succede?” dice Niall frenando.
Harry scoppia a ridere, Gemma ci guarda male e io scuoto la testa.
“Niente Niall scusa!” dico e lui riparte scrollando le spalle.
“Quindi?” dice Harry avvicinandosi.
Lo guardo e rido, poi torno a guardare fuori dal finestrino.
“Lo prendo per un si!” ridacchia.
E non posso far altro che confermare.

*Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen. La prima dichiarazione di Mr Darcy *-*
**Ragione e Sentimento, Jane Austen


_______________________________
Hello guys!
How are you?
No, ok! Torniamo all’italiano.
Ehm, me si copre la faccia per la vergogna.
Che ne pensate del capitolo?
La prima parte Sayn mi è piaciuta un sacco, dopo lo sfogo di Sere mi ha fatto vivere un momentaccio... 
Ho pianto! Ma dico, piango per quello che scrivo io.. Sto male!
Poi la parte con Liam... Ehm, si... 
Ogni volta che farò la treccia ai capelli penserà a questi due ahahah
A voi i commenti u.u
Anche io vorrei studiare con i ragazzi ç_ç
Sere.

Twitter: @Sere_VR46 
https://twitter.com/Sere_VR46
Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/387228484737728/?notif_t=group_comment
The Roses (slash): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2165492&i=1

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22






"Il problema non è il problema.
Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi?”
 Jack Sparrow








Ripasso mentalmente tutte le cose principali studiate ieri, 
rileggo gli appunti presi a lezione nella vecchia scuola 
e ripeto a bassa voce come introdurre la letteratura inglese, 
sorrido ripensando a Zayn e ai ragazzi e non mi accorgo del ragazzo al mio fianco.

“Ansia?” dice Jake e io salto sul posto.
“Non lo fare mai più!” dico fulminandolo con lo sguardo.
Se c’è una cosa che odio è questa, quando sono immersa nel mio mondo nessuno deve disturbarmi 
o almeno se proprio è necessaria la mia presenza, non mi devono far spaventare.
“Oh, come siamo nervose di prima mattina!” borbotta 
poggiando sul banco la sua borsa e sedendosi al mio fianco.
“Io non sono nervosa per niente” dico tornando a sfogliare le pagine del mio quaderno.
“Mm, interrogazione, giusto, me n’ero dimenticato!” dice sorridendo.
“Shh, devo ripassare” dico facendo segno con la mano di stare in silenzio.
Non mi ricordo niente, stringo i capelli con le mani e sbuffo, 
cercando di ricordare tutto, fisso le pagine ma le parole si confondono tra loro.
“Oddio, basta, vieni su” dice Jake al mio fianco.
Si alza e mi prende per mano trascinandomi fuori dall’aula, 
cerco di divincolarmi ma lui aumenta la presa sulla mia mano.
“Quello che stavi facendo non ti porterà a nulla, 
prima di un’interrogazione ci vuole svago, ricordatelo, 
devi liberare la mente!” mi dice uscendo in giardino.
“Jake davvero, non mi ricordo niente” dico sbuffando.
“Ovvio hai fuso il cervello, andrai bene, fidati, 
ti faccio vedere qualcosa d’interessante!” dice sorridendo.

Lo seguo in silenzio, lo vedo passare sorridente tra gruppi di ragazzi e ragazze che lo guardano, 
lui sembra non farci caso, ma io non posso non notare le loro occhiate.
“Perchè ci stanno guardando tutti?” chiedo.
“Oh, quelli? Lasciali stare, 
piuttosto concentrati sul campo d’atletica!” mi sorride indicando il campo dietro di lui.
Una squadra di ragazzi si sta allenando a calcio, ridono e scherzano tra di loro, 
giro lo sguardo verso Jake e lo vedo sorridere e in un mondo tutto suo.

Jake mi piace, non è il gay che tutti si aspettano, 
quello dai colori eccentrici e dalle manie di protagonismo, 
Jake è un ragazzo semplice, anche un pò duro visto dall’esterno 
eppure in quel momento sembra una ragazzina innamorata.
“Chi è?” chiedo.
Lui si gira a guardarmi e poi si gratta la nuca pensieroso.
“Prometto di non dirlo a nessuno!” dico baciando le mie dita in segno di giuramento.
“Il numero 12, Jason!” sorride.
Sposto il mio sguardo sul campo e cerco il ragazzo nella mischia, 
lo trovo quasi subito, effettivamente si fa notare nella mischia.
“Lui è gay?” dico con una voce incredula.
Jake mi fulima con lo sguardo e io alzo le mani in segno di difesa.
“Scusa, è che è bello davvero, mi complimento per i gusti!” dico sorridendo.
Lui scuote la testa divertito e poi mi porta via.
“Non lo sa nessuno immagino” dico spezzando il silenzio creatosi tra noi.
“No, tutti avrebbero la tua reazione!” dice alzando le spalle.
In quel momento mi sento davvero una stupida, 
incosapevolmente ho ferito i sentimenti di quel ragazzo, 
viviamo in un mondo basato su stereotipi, pregiudizi stupidi 
e anche se cerco di non farci caso mi ritrovo a farmi condizionare, 
non perchè lo voglio semplicemente perchè è così che ci hanno insegnato a pensare, 
ci hanno inculcato fin da piccoli un modo di pensare, 
un modo di vedere le cose e se ci si presenta qualcosa di diverso 
ci facciamo mille problemi sopra.
Ad esempio no, in Scozzia gli uomini indossano il kilt, 
ed è una cosa del tutto normale, vi immaginate se un italiano si presenta 
a lavoro con una gonnellina addosso?
Lo prenderebbero in giro a vita purtroppo, perchè siamo fatti così, 
ogni posto ha una sua cultura, dobbiamo solo aprire gli occhi 
e ampliare il nostro modi di vedere.

“Mi dispiace, davvero! Non volevo offenderti o farti preoccupare, 
sono contenta per te, se quel ragazzo ti rende felice spero che riuscirai a vivere 
la tua storia alla luce del sole!” dico poggiando una mano sulla sua spalla.
“Lo so che non l’hai fatto in mala fede Sere, è solo che sono stufo! 
Quelle persone mi guardavano prima per un motivo, io prima...” inizia a dirmi,
ma veniamo interrotti dal suono della campanella.

Spalanco gli occhi preoccupata. 
L’interrogazione.

“Dai calma, andiamo su, ne parliamo dopo!” dice sorridendo.
Corriamo verso l’aula, che ovviamente è dall’altra parte dell’edificio.
La porta è già chiusa, prendo un bel respiro e busso.
“Signorina la stavo aspettando” dice la professoressa.
“Ma se è entrata cinque secondi fa” borbotta a bassa voce Jake mentre ci sediamo.
Io non rispondo, aspetto la fine dell’appello e mi preparo all’interrogazione.

***

“La uccido” dico uscendo da scuola seguita da Jake.
“Ancora pensi all’interrogazione? L’hai fatta quattro ore fa!” ride.
“Si Jake, ma l’hai vista? No dico, hai visto che domande del cavolo mi ha fatto?” borbotto.
“Ma hai saputo rispondere no?” mi dice scendendo le scale.
“Si, che c’entra, però ce l’ha con me, sicuro!” borbotto.
Alla fine mi ha messo un otto, dalla faccia che ha fatto scrivendo non voleva affatto darmelo 
ma ho risposto a tutte le sue domande e sinceramente meritavo di più, ma vabbè, ci accontentiamo.
La vibrazione mi avverte dell’arrivo di un nuovo messaggio.


“Piccola che ne dici se ti vengo a prendere?
 Parcheggio all’angolo dietro la scuola! 
Mangiamo tutti insieme da voi!”



Sorrido leggendo il messaggio, voglio passare un pò di tempo con lui,
 inizio a digitare la risposta ma il mio sguardo si sofferma su Jake. 
E’ triste, si vede.
“Senti, ti va di mangiare qualcosa insieme così parliamo?” dico fermandomi in cortile.
“Avrai da fare sicuramente con il bel Liam, no?” dice sorridendo.
Dai suoi occhi leggo il bisogno di confidarsi con qualcuno, il bisogno di evadere un pò.
Jason passa accanto a noi ridendo con una ragazza, il mio amico abbassa lo sguardo e io so cosa fare.


“Ti aspetto lì amore, porto un amico!”


Invio il messaggio e sorrido a Jake.
“Mi fai paura!” dice alzando un sopracciglio.
“Non devi avere paura, fidati di me!” dico.
Lo prendo per mano e inizio a correre in direzione opposta alla fermata dell’autobus.
“Dove stiamo andando?” dice seguendomi.
“Aspetta di girare l’angolo” dico ridendo.
“Oddio c’è un serial killer dietro l’angolo?” borbotta.
“Ma no scemo!” dico ridendo.
Corriamo ancora un pò e finalmente svoltiamo l’angolo, lo noto subito, 
è fuori dall’auto a scherzare con Louis, sento Jake fermarsi di scatto.
“C-che, c-hi, oddio!” dice coprendosi la bocca con una mano per non urlare.
Scoppio a ridere notando la sua espressione e così catturo l’attenzione di Liam e Louis.
Mi guardano un pò straniti mentre continuo a ridere in mezzo alla strada 
con un Jake praticamente paralizzato al mio fianco.
Lo prendo per mano e lo trascino verso l’auto.
“Non sono pronto psicologicamente a questo incontro” borbotta a denti serrati.
“Dai, sbrigati!” dico ridendo.
“Quant’è vero che mi chiamo Jake te la faccio pagare eh!” 
“Oh, che paura!”
“Ehi, io sono Jake Sparrow!” dice lui ridendo.
Capitan Jake Sparrow” sorrido arrivando vicino a Liam e Louis.
“Ciao ragazzi” dico abbracciandoli.
“Ciao piccola” mi sussurra Liam all’orecchio.
“Ciao simmietta” dice Louis ridendo.
“Poi me la spieghi questa! Comunque lui è Jake!” dico presentando il mio amico.
“Piacere di conoscerti” sorridono Louis e Liam.
“Oh, il piacere è tutto mio, fidatevi!” ride stringendo la mano ai due. 
Scuoto la testa divertita e saliamo in macchina.
“Com’è andata l’interrogazione?” mi chiede Liam.
Sto per ripartire con il resoconto dell’interrogazione, compresi insulti alla professoressa ma Jake mi blocca.
“Un’altra domanda ti prego o tra poco ti dirà le sue mille teorie sul perchè la prof ce l’ha con lei!” dice esasperato.
Liam e Louis scoppiano a ridere e io tiro una gomitata a Jake.
“E’ andata bene, ho preso otto” dico incrociando le braccia e guardando fuori dal finestrino.
“Eh dai non ti offendere” dice Jake.
“Preferivo quando stavi zitto” dico acida.
“Dai amore, stava solo scherzando!” dice Liam continuando a guidare.
Faccio per rispondere ma poi mi rendo conto di una cosa.
E’ la prima volta che mi chiama amore.
Sorrido come una scema e sento Jake ridacchiare.
“Meno male ci sei tu che la fai stare zitta!” dice a Liam.
“Ti ucciderà, sappilo!” borbotto.
Louis non smette di ridere, scuoto la testa e li lascio parlare di sport.
Fisso il mio cellulare, entro nei messaggi in arrivo e noto quelli di Abby, è tanto che non mi faccio sentire, 
non le ho detto quasi nulla di quello che è successo, 
la mia vita è cambiata radicalmente che ho paura a recuperare rapporti che avevo prima, 
so che lei non c’entra nulla, so che posso contare su di lei anche se è lontana, 
ma il problema è anche quello, sento la mancanza della sua figura, 
non vive la situazione pienamente come la vivono gli altri e non sono sicura che lei capisca i miei sbalzi d’umore,
 le mie paure e quant’altro.
Non so che fare, non so se scriverle, se risentirla, se spiegarle tutto o fare finta di niente.
Una spiegazione gliela devo ma ho paura della sua rezione.
Alzo lo sguardo e trovo quello di Liam nello specchietto, mi sorride.
Sorrido anche io di riflesso e mi concentro sulla conversazione.


Arriviamo in casa e presento Jake anche agli altri.
Lo vedo emozionato e un pò ansioso, ma piano piano riesce ad ambientarsi e parlare tranquillamente con i ragazzi.
“Posso farti una domanda?” dice Gemma rivola a Jake.
“Si, dimmi!” dice portando alla bocca un pezzo di carne.
“Hai un ragazzo?” chiede lei ingenuamente.
Vedo la faccia del mio amico cambiare colore, inizia a tossire e con lo sguardo cerca il mio aiuto, 
mi alzo e dopo averlo fatto calmare guardo Gemma.
“E’ complicato” dico al posto di Jake.
“Già, è complicato” dice abbassando la testa.
“Oh, scusa, io non volevo essere indiscreta, mi dispiace” dice Gemma mortificata.
“No, non ti preoccupare davvero!” dice lui tornando a sorridere.
Continuiamo a mangiare in silenzio, Liam mi guarda comprensivo.
“Il suo ragazzo non vuole fare coming out” sussurro al suo orecchio.
“Oh” dice pensieroso.
Lo fisso e mi rendo conto che io mi sto comportando come Jason, 
fingere di non avere una relazione per nascondere chi sono e non mi sta bene, perchè è da codardi,
 perchè faccio soffrire solo la persona che amo.
Prendo Liam per mano e lo porto in salotto sotto gli occhi sorpresi di tutti.
“Scusa” dico guardandolo negli occhi.
“Per cosa?” mi chiede.
“Per essere stata una stupida, tu non meriti questo, tu meriti che il mondo sappia di noi,
 ho pensato a me stessa senza pensare a te, mi dispiace, 
ho avuto paura di rivelare al mondo che sto male, ma la gente può parlare e dire quello che vuole, 
mi basta essere speciale per te!” dico sorridendo.
Mi guarda contento, mi accarezza dolcemente una guancia e poggia la sua testa sulla mia.
“Come fai a rendermi felice ogni giorno di più?” mi chiede stringendomi.
“Io non faccio niente!” dico giocando con la sua maglietta.
“Tu fai tutto e non te ne rendi conto, può sembrarti una cosa sciocca quella che hai detto ma non lo è, 
ogni giorno mi insengi ad affrontare i problemi e ogni giorno mi fai innamorare di te, 
mi sorprendi, quando credo di conoscerti, di aver capito come ragioni, di aver capito il tuo modo di pensare, 
arrivi e boom, fai qualcosa che non mi aspetto, dimmi come fai ad essere così!” sussurra sui miei capelli.
“Ti amo Lee, ti basta come risposta?”
“Mi basterà sempre, amore!” sorride.
Lo bacio dolcemente e lui ricambia subito, senza aspettare, 
si impossessa della mia bocca come fosse la sua unica fonte d’acqua in un deserto e io faccio lo stesso, 
perchè vivere in funzione di una persona è qualcosa di stupido,
ma vivere per qualcuno è tutta un’altra storia.
Vivere per qualcuno ti riempie l’anima.



Veniamo interrotti dai rumori provenienti dalla cucina.
“Niall cavolo metti giù quei dolci” urla Harry e noi scoppiamo a ridere.
“Andiamo di là” ride Liam prendendomi per mano.
“Avete finito di baciarvi?” dice Louis.
“Si Lou, ora ho bisogno del mio amico!” dico prendendo Jake e trasinandolo in camera mia.
Sorrido a Liam e mi chiudo nella mia stanza.
“Cavoli è spettacolare!” dice Jake sedendosi sul letto.
“Non cambiare discorso, io e te dobbiamo parlare!” dico sedendomi al suo fianco.
“Va bene, va bene! Io ci avevo provato!” ride.
Mi sistemo meglio e aspetto il suo racconto.



_______________________________________________________
Scusate se è più corto del solito ma dovevo interrompere qui u.u
Sono cattiva, lo so!
Molte sanno quello che è successo, avevo pensato di smettere di scrivere 
ma poi riflettendo da persona matura ho capito che è una cavolata, 
la darei vinta solo a quelle che hanno rubato le mie storie!
Detto questo.... Ma tipo Jake paralizzato? L’ho adorato ahaha
La scena tra Liam e Sere è diabetica lo so ç_ç
C'è un piccolo ritorno di Abs (Hai visto Sel? xD)
e.... non si nota che amo Jack Sparrow vero? xD
Non so che dire... Mmm, spero di avervi soddisfatto :D
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23





(Quant'è bello? *-*)






Mi sistemo meglio e aspetto il suo racconto.


“Non so da dove cominciare!” dice alzando gli occhi al cielo.
“Dai Jake, non ti agitare, hai tutto il tempo che vuoi!” dico sorridendo.
“Va bene” sospira.
“Già dal primo anno mi sono fatto un nome in quella scuola, frequentavo i ragazzi più grandi,
 giravo con le compagnie importanti, diciamo così, non sapevo di essere gay o meglio non volevo accettarlo, 
sfruttavo le ragazze, le illudevo e le lasciavo a piangere uscendo dal loro letto, poi un giorno è arrivato un ragazzo, 
cercavo in tutti i modi di non pensare a lui da quel punto di vista, ma non ci riuscivo, ero diventato... 
Mmm, come dire, impotente?” sorride sarcastico.
“Ho capito, vai avanti!” dico imbarazzata.
“Hanno cominciato a prendermi in giro, e me lo meritavo, 
avevo trattato le ragazze come un paio di occhiali 3d, usa e getta, solo che le cose si sono fatte pesanti, 
io non ho costretto nessuno a venire a letto con me, 
loro sapevano a cosa andavano in contro e non si sono tirate indietro, 
mentre quando è venuto fuori il fatto che provavo attrazione per i ragazzi, 
mi hanno pestato, anche abbastanza pesantemente” dice facendo una smorfia.
Non dev’essere facile ricordare quel che è successo.
“In che periodo è successo?” chiedo.
“Il terzo anno, è stato un inferno, poi Jason ha preso le mie difese, ha detto a tutti di lasciarmi stare,
 di non sopportare più quella storia, lui è uno dei più influenti a scuola e così, 
anche se con riluttanza mi hanno lasciato stare, ora mi guardano quando passo, 
qualcuno mi parla tranquillamente come prima, altri tengono le distanze” scuote la testa e poi ride.
“Sai qual’è la cosa buffa?” mi chiede guardando in basso.
“Quale?”
“Che i ragazzi pensano che vorrei farmeli tutti, scusa il termine eh!” dice ridendo.
“Hanno questo strano modo di pensare, se uno è gay per loro deve amare tutti gli uomini,
 in realtà funziona esattamente come per gli etero, c’è chi ti colpisce e chi no!” alza le spalle.
“Lo so Jake, lo so, loro sono solo dei cretini che non sanno che dire, 
che cercano di dimostrare di essere grandi ma dimostrano solo il contrario, 
mi dispiace per quello che ti è successo, hai sbagliato, è vero, non ti faccio i complimenti per quello che facevi prima, 
ma tutti sbagliano, tutti hanno bisogno di una seconda possibilità, non è giusto che ti hanno picchiato, non te lo meriti, 
nessuno se lo merita!” dico in preda ad un attacco d’ansia.

Nessuno merita di essere trattato come uno scarto della società, perchè nessun essere umano è uno scarto.
Nessuno ha il diritto di dire cosa è giusto o cosa è sbagliato, ognuno ha il diritto di essere libero di scegliere,
la religione, l’orientamento sessuale, la filosofia di vita, ognuno è libero di decidere se essere un leader e aver i propri sogni,
le proprie idee o di diventare un seguace, adeguandosi alla massa e facendosi trasportare da chi si reputa più forte.
A volte essere dalla parte dell’imitatore, del seguace, ci sembra conveniente, ma non è mai così,
 non può essere conveniente sopprimere il proprio modo di vedere, bisogna essere un vincente, 
prima che per gli altri, per se stessi, solo in questo modo possiamo farci valere.
“Con Jeson poi?” chiedo.
“Ha paura e non posso dargli torto, non vuole farlo sapere in giro, 
perchè non vuole subire quel che ho subito io, ma questa cosa mi uccide, davvero!” sussurra.
“Bè, immagino che la paura sia forte, ne hai parlato con lui?” dico.
“Lo faccio sempre, ma la risposta è sempre la stessa!” borbotta.
“Ovvero?”
“Dopo il diploma, ma non lo farà nemmeno allora, 
non sono sicuro che ci tenga davvero a me!” abbassa la testa sconfitto.
“Non lo conosco, ma è impossibile non tenerci a te e da quello che hai detto,
 tiene a te da ben due anni, altrimenti perchè ha preso le tue difese?” sorrido.
“Ti ringrazio per il vano tentativo di tirarmi su di morale, 
ma questi pensieri vivono da troppo tempo nella mia mente, è difficile cambiarli!” scrolla le spalle.
“Piano, piano! Ti aiuterò!” dico dandoli una spallata amichevole.
“Vieni qua” mi dice abbracciandomi.

Mi sembra strano quel contatto, stranamente piacevole, sorrido, forse ho trovato un vero amico.
“Tu invece? Quando mi racconterai qualcosa di te?” mi chiede staccandosi.
“Appena sarò pronta, ma credo che se Liam dirà di uscire con me lo saprai via twitter” sorrido.
“Ma io voglio saperlo prima!” borbotta.
“Facciamo così, domani pomeriggio mi accompagni in un posto?” chiedo.
“O-ok” dice annuendo.
“Domani saprai qualcosa di me!” abbozzo un sorriso.
Lui sorride, restiamo a parlare di scuola per un pò prima di salutarci, 
lo accompagno all’ingresso e saluta anche i ragazzi.
“Torna a trovarci Jake” dice Harry.
“Oh, sarà un piacere e comunque, davvero sbrigatevi a far uscire
 il nuovo album perchè sto morendo!” dice sorridendo.
I ragazzi ridono divertiti e io li seguo a ruota.
“A domani Sere!” mi dice.
“A domani Jake!” sorrido prima di chiudere la porta.




“Sembra un tipo apposto!” sorride Zayn.
“Per forza, è un nostro fan!” ribatte Louis.
Noi scoppiamo a ridere, Liam mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe e così lo raggiungo.
“Che hai da fare adesso?” gli chiedo.
“Devo andare ad allenarmi” risponde.
“Oh, posso venire a vederti?” chiedo con gli occhi da cucciolo.
“Certo, non dovrebbero esserci problemi!” sorride.
Mi perdo a guardarlo, seduta tra le sue braccia, chiudo gli occhi cercando di non mettermi ad urlare di felicità, 
quanto ho desiderato il calore delle sue braccia?
“Sere vieni un attimo?” mi chiama Hazza.
Lo guardo e sembra serio, annuisco preoccupata e mi alzo.
“Tutto ok?” chiede Liam.
“Si, si non ti preoccupare” dice Harry.
Lo seguo fino alla sua stanza, entriamo e mi guarda serio.
“Harry che succede?” chiedo e lui scoppia a ridere.
Lo guardo senza capire, che diavolo gli è preso?
“Devo tornare serio, siediti qua” dice sedendosi sul suo letto e battendo la mano al suo fianco.
“Ok” dico solo sedendomi.
“Tuo padre non c’è adesso, ma devi sapere che dobbiamo fare quel discorsetto” dice guardandomi.
Mi giro sconvolta verso di lui.
“Stai scherzando?” dico incredula.
“No, guarda che Liam è sempre un ragazzo” ride.
“Lo so Haz” dico ridendo.
“Ecco e tu sei piccolina, ti devo proteggere!” sorride.
“Harry grazie, ma davvero non mi serve il discorsetto” dico abbracciandolo.
“Lo farò a lui allora” dice alzandosi e uscendo dalla stanza.
Lo inseguo per il corridoio urlando il suo nome, lui ride correndo davanti a me e arrivando in salotto, 
i ragazzi ci guardano straniti.
“Harold!”
“Sei piccola” ribatte.
“Hai solo un anno in più di me” ribatto.
“Sono un ragazzo, è diverso!” dice.
“Oh, andiamo Haz!” dico.
“Ci spiegate che vi prende?” dice Louis.
“Niente” dico io imbarazzata.
“Devo farle un discorsetto!” dice Harry e io lo fulmino con lo sguardo.
“Cioè?” dice Zayn.
“QUEL discorsetto” dice Harry.
Liam mi guarda e io divento rossa per la vergogna, lui mi sorride comprensivo mentre gli altri ridacchiano.
“Comunque Haz, io sono lo zio Zay, quindi i discorsi spettano a me!” dice Zayn.
“No, io sono il più grande, dunque Sere, hai presente le api, no?” dice Louis.
Li guardo sconvolti mentre Liam ride.
“Dovresti aiutarmi tu, non ridere!” dico.
“Scusa, è che è troppo divertente piccola!” dice e io sbuffo.
“Lasciali stare, si divertono con poco” mi sorride Niall.
Lo ringrazio mentalmente per non aver detto niente e ricambio il sorriso.
“Sei sempre stato il mio preferito Horan” dico e gli altri si zittiscono.
“Ehi, sono io!” dice Liam alzandosi e prendendomi tra le braccia.
“Folletto irlandese, smettila di rubarci tutte le donne” dice Zayn.
“Ho i miei segreti” ridacchia Niall prima di prendere una caramella e prendere la sua chitarra acustica.
Inizia a suonare perdendosi nel suo mondo mentre i ragazzi prendono il tempo,
 li sento intonare qualche verso a me sconosciuto e li guardo sorpresa e felice.
“E’ del nuovo album!” dice Gemma.
“E’ fantastica” dico perdendomi ad ascoltarli cantare.
“Già, è vero” sorride lei.
Passiamo un’oretta così, loro cantano, scrivono e io li guardo divertita.
Fisso i movimenti della mano di Niall sulla chitarra e cerco di memorizzarli, devo provare a suonarla anche io.
“Quando puoi suoniamo qualcosa, ok?” mi dice Zayn sorridendo.
“Io?” dico.
“Certo, loro non ti hanno ancora sentita suonare!” sorride e Liam annuisce.
“Ehm, io, ci posso provare!” dico.
“Sei bravissima, non farti mille problemi!” sorride Zayn.
“Anche se per oggi non se ne parla, dobbiamo andare o farò tardi!” mi dice Liam porgendomi una mano.

L’afferrò e intreccio le nostre dita, saluto gli altri e dopo aver preso la borsa raggiungo Liam in auto.
“Sei affascinante alla guida, lo sai?” sorrido.
“Tu sei affascinante da passeggera” sorride e io scuoto la testa divertita.
Arriviamo nella la palestra privata in cui si allena, mi fa cenno di scendere, 
lo seguo mentre prende il borsone nel cofano e poi entriamo nell’edificio.
“Ciao campione” dice un uomo sulla cinquantina dandogli una pacca sulla spalla.
“Ciao Frank” dice lui ricambiando “lei è la mia ragazza!” dice senza pensarci.
Rimango un pò di sasso sentendo la sua frase,
lui se ne accorge e mi guarda dispiaciuto ma sorrido e tendo la mano a quell’uomo.
“Serena” dico semplicemente.
“E’ un piacere averti qui, seguitemi!”.
Lo seguiamo fino ad una stanza in fondo alla palestra, mi guardo intorno stupita, 
Liam mi tiene per mano e mi sorride.
“Sembri una bimba” mi sussurra all’orecchio.
Sorrido imbarazzata mentre entriamo in una stanza, piena di attrezzi, 
do uno sguardo veloce e avvisto un sacco da boxe.
“Io devo fare gli addominali, tu se vuoi puoi fare due tiri!” mi dice Liam mentre va a cambiarsi.
Frank mi sorride mentre apre un armadietto.
“Questa è un pantaloncino di ricambio di Liam, stringilo un pochino e ti andrà bene”
“Ma, posso davvero?” chiedo indicando il sacco.
“Certo, qui ci siete solo tu e Liam!” sorride.
“Oh, grazie, avevo iniziato un corso di boxe ma ho dovuto lasciare!” 
Non so nemmeno io perchè mi trovo a dire queste cose ad un perfetto sconosciuto.
“Quando vuoi la palestra è aperta, puoi venire senza problemi!” dice.
“Grazie” dico, andando verso lo spogliatoio per cambiarmi.
Tolgo la maglietta e rimango in canotta, infilo i pantaloncini di Liam, mi vanno grandi, 
rido ed esco fuori ma resto bloccata alla porta.
Liam è a terra, è assorto nel suo allenamento, la canotta bianca fascia i suoi muscoli in tensione, 
mi avvicino piano a lui, si accorge di me e mi guarda continuando a fare addominali.
Non interrompo il contatto visivo, non voglio spezzare quella magia.
“Ti stanno bene i pantaloncini” dice lui.
“Ti sta bene la canotta” ribatto e lui ride.
Sento il corpo urlarmi di sfiorarlo, ma mi costringo a prendere i guantoni ed infilarli.
Faccio mente locale dei consigli del mio maestro di Wolverhampton, mi concentro, 
prendo un bel respiro e scarico il primo pugno.

Sorrido, è ben assestato. 
Ne tiro un altro.

“Non te la cavi male” sento la voce di Liam incredibilmente vicina.
“Grazie” riesco a dire mentre le sue mani si appoggiano sui miei polsi.
“Ma devi controllare il polso, o rischi di farti male!” dice dolcemente.
Mi stringe da dietro, io perdo la connessione del tempo, 
chiudo gli occhi per ritrovare concentrazione ma lui non mi aiuta, mi bacia dolcemente il collo.
“Devi stare attenta” sussurra.

Un altro pugno al sacco, un altro bacio a me.

“Non ci riesco” dico in un sussurro.
Lo sento ridere divertito.
“Quando fai boxe non devi mai abbassare la guardia” sussurra ancora.
“Come faccio se continui a respirarmi addosso?” dico girandomi tra le sue braccia.
“Stai dicendo che ti distraggo?” dice fingendosi offeso.
“Un pochino” sorrido tirando con i denti lo strap del guantone, lo faccio cadere a terra e tolgo anche l’altro.
“Ti sei già stancata?” chiede sorridendo.
“Voglio vederti fare allenamento”sorrido.
“Perchè?” dice avvicinandosi ancora di più a me.
“Perchè sudi e sudato sei eccitante” sussurro al suo orecchio.
Rabbrividisce e chiude gli occhi, sorrido soddisfatta e premo le mie labbra sulle sue.
“Che mi hai fatto?” dice poggiando la fronte sulla mia.
“Niente” sorrido e lui mi stringe.
“Giuro che faccio in fretta, tu guardami pure poi ti porto a cena, 
avverti i ragazzi!” dice baciandomi velocemente e tornando a fare esercizi.
Sorrido come un ebete e vado a rimettere i jeans, prendo il telefono e scrivo a Zayn.

“Io e Liam andiamo a cena fuori Zay”

Invio, mi lavo il viso e sorrido allo specchio davanti a me.

“Va bene piccola, fate i bravi!Hazza sta impazzendo!”

Sorrido, quel ragazzo è pazzo davvero, 
non riesco nemmeno a rispondere a Zayn che mi arriva un nuovo messaggio.


“Sei piccola, ricordatelo! Il tuo papà adottivo.”


Sorrido ancora, è di una dolcezza infinita, 
tutti lo descrivono come un ragazzo sfacciato e puttaniere ma ha un cuore grande come il mondo intero.

“Ti voglio bene Haz, Liam è dolcissimo non ti preoccupare!”

Invio e butto il telefono nella borsa, esco e mi siedo in silenzio su una panca aspettando Liam.


***


Qualche ora più tardi stiamo camminando per il parco, la cena è stata favolosa, 
in molti ci guardavano ma noi non ci siamo scomposti, domani ci saranno mille foto in giro, 
ne sono sicura ma al momento quel che conta è Liam al mio fianco.
“Sono contento, lo sai?” mi dice sorridendo.
“Come mai?” chiedo.
“Non lo so, cioè, lo so! Le cose stanno andando bene con i ragazzi, 
la mia famiglia mi sostiene sempre e ho trovato te!” dice regalandomi un sorriso.
“Ti amo” dico semplicemente e la sua presa si rafforza sulla mia mano.

Veniamo interrotti dal mio cellulare, lo prendo e vedo il numero di mia madre.
“Mamma” rispondo sorridendo.
“Ciao piccola” dice ansiosa, mi accorgo subito che qualcosa non va.
“Che succede?” dico preoccupata, Liam si ferma a guardarmi.
“E’ arrivata una lettera oggi, sono rientrata da lavoro e l’ho trovata” continua mia madre.
“E cos’è? Cosa c’è scritto?” chiedo.
“E’ dal tribunale, il processo a Matt ci sarà tra una settimana” dice preoccupata.
Guardo Liam e spalanco gli occhi, non so se sono pronta per rivederlo.



_______________________________________ 
Olèèè.
Ecco a voi il nuovo capitolo,
Come vi è sembrato? 
A me è piaciuto scriverlo, soprattutto la parte della palestra (loool)
Jake ha rivelato una parte della sua vita e mi dispiace tanto per lui, anche se era uno stronzetto ç_ç
Mi avete chiesto in tante di Matt, bè... Sta per tornare xD
Ve l’aspettavate?
Oggi sono davvero felice, il 28 Giugno 2014 realizzerò un sogno, mi dispiace per chi non ci sarà davvero :(
Detto questo... Aspetto i vostri commenti!
Vi voglio bene.
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


       Capitolo 24




           
NOTA: One Shot del CIELO D'IRLANDA sul Matrimonio Siall : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2194583&i=1




Guardo Liam e spalanco gli occhi, non so se sono pronta per rivederlo.


“Piccola?” mi chiama Liam.
“Il processo, ci sarà la settimana prossima!” dico guardando nel vuoto.
Il telefono ancora nella mia mano, sento le braccia forti di Liam stringermi.
“Ehi, andrà tutto bene, ci sono io con te!” dice baciandomi la testa.
“Grazie Lee” dico affondando la testa nella sua felpa.
“Chiamo Niall e Harry, stasera dormi da me, ok?” mi dice.
Annuisco e mi lascio prendere per mano.
Camminiamo verso l’auto, Liam compone il numero di Harry e lo chiama.
“Haz, si si sta bene” lo sento dire ma sono distratta.
Vorrei rompere tutto, vorrei prendere a calci il mio passato e rinascere.
“Harry è una cosa seria” sento ancora Liam.
“No che non... Haz basta!” dice Liam nervoso.
Lo guardo e mi sorride, sicuramente Harry starà impazzendo.
“Digli del processo, almeno si calma” suggerisco a Liam.
Lui annuisce e riferisce della chiamata di mia madre ad Harry, 
il tono della sua voce è piatto, sta cercando di sembrare tranquillo 
ma ormai ho imparato a conoscerlo.
Passo una mano sul suo braccio e lo sento rilassarsi, chiude la chiamata con Harry e apre l’auto.
Saliamo e subito l’odore forte e pungente di Liam mi colpisce, adoro stare in quell’abitacolo, sa così tanto di lui.
Mi stringo nella maglia e porto le ginocchia al petto, Liam sorride ingranando la marcia.
Senza pensarci poggio una mano sulla sua, mi sorride prima diinvertire le posizioni,
 intrappola così la mia mano tra il cambio e le sue dita.
“Così posso guidare meglio” mi sorride.
Mi perdo a guardarlo, possibile che un ragazzo racchiuda tutta questa bellezza?
Il profilo perfetto, il naso dritto e perfetto, i piccoli nei sulla guancia, 
l’accenno di barba che lo fa sembrare ancora più bello.
“Perchè mi fissi?” chiede.
“Sei perfetto” dico senza pensarci.
“Non è vero, lo sai!”
“Oh, lo sei ivece Lee, sembri dipinto a mano” sorrido accarezzando i suoi capelli.
Sorride mentre alla radio passano una vecchia canzone dei Backstreet boys.
“Oh cavolo” dico alzando e staccandomi da lui.
“Che succede?” dice confuso.
In risposta alzo il volume e dimenticandomi di tutto inizio a cantare e ballare “As long as you love me”.
“Quanto posso amare questa canzone?” dico a Liam che ride.
“Ti piacciono i bsb?” mi chiede.
“Scherzi? Sono cresciuta con loro!” dico.
“Ti piacciono le boyband in pratica!” ride.
“Mmh si e mi sono innamorata di uno di loro” dico sorridendo.
“Ah si? Chi l’avrebbe detto!” ridacchia.
“Io intendevo Brian dei bsb! Che avevi capito?” rido.
“Ah-ah, spiritosa!” dice arrivando sotto casa e fermando l’auto.
“Ma l’hai visto? Avevo tutti i suoi poster!” dico guardandolo.
“Devo buttarti tutti i poster!” dice sbuffando.
“Anchei i tuoi?” dico sorridendo.
“No, quelli no!” ride.
“Gelosone!” sorrido e mi sento tirare verso di lui.
Affonda il viso tra i miei capelli e sento il suo respiro caldo, chiudo gli occhi di riflesso 
e mi lascio cullare dalle sue carezze, quando all’improvviso si ferma.
“Mmh” mi lamento.
“Entriamo, continuiamo a casa!” dice e non capisco se il suo tono di voce è dolce o malizioso, 
mi sorride prima di uscire dall’auto.
Lo seguo ed entro dopo di lui in casa, Louis e Zayn sono sul divano a giocare alla play.
“Ehi, ciao Sere” dice Zayn mettendo in pausa.
“Ciao ragazzi” sorrido stringendomi a Liam.
“Stasera rimane a dormire qui!” dice lui circondandomi la vita con un braccio.
“Certo, va bene!” dice Louis sorridendo.
“Vi va di giocare a qualcosa?” chiede Zayn.
Liam mi guarda speranzoso, ma io proprio non ne ho voglia.
“Tu resta, io vado su, tanto devo chiamare Jake!” dico.
“Grazie” mi bacia una tempia e raggiunge gli altri.
Sorrido dando la buonanotte a tutti e salendo in camera di Liam.
Mi stendo sul suo letto chiudendo gli occhi, Jake starà sicuramente dormeno, 
non posso chiamarlo ma non mi andava di fare la rompi scatole con Liam.

Decido di chiamare Harry per farlo tranquillizzare, così digito il numero di casa.
“Pronto?” risponde Niall.
“Oh Niall, scusa, cercavo Harry!” dico.
“Si sta facendo una doccia, devo dirgli qualcosa?” mi chiede.
“Solo che sono da Liam e sto bene!” dico.
“Oh si, si certo, glielo dico io!” dice, ma lo sento triste.
“E’ tutto ok?” chiedo.
“Certo” risponde piatto.
“O-ok, allora buonanotte” dico.
“Notte” dice prima di attaccare.
Rimango a fissare il telefono, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Un messaggio da twitter mi avverte che Niall ha appena postato qualcosa.

“@NiallOfficial esisto anche io”

Qualcosa mi dice che il tweet è riferito a me, mi maledico ripensando alla conversazione.
L’ho trattato come un estraneo, come se non abitassi anche con lui.
Ricompongo il numero e aspetto che mi risponda.
“Pronto?” risponde.
“Domani hai da fare?” dico di getto.
“Co-sa? Serena?” dice incredulo.
“Si sono io Niall, domani hai da fare?”
“Dipende quando!” risponde.
“Jake mi accompagna alla seduta di chemio, ti va di venire?” chiedo speranzosa.
“Alle tre?” chiede.
“Si, scusa per prima, ho chiamato Harry perchè..” prendo un respiro.
“Non devi darmi spiegazioni Sere, davvero!”
“No Niall, devo, la settimana prossima ci sarà il processo” dico alla fine.
“Oh” risponde.
“Liam ha chiamato Harry per dirgli che rimanevo da lui, 
sai com’è fatto il riccio sarà preoccupatissimo e volevo tranquillizzarlo, non volevo metterti da parte!” dico sincera.
“Lo so, è che viviamo insieme e sono sempre l’ultimo a sapere le cose!” dice.
“Scusa orsetto di peluche, non lo faccio più, promesso!” sorrido.
“Come mi hai chiamato?” ride.
“Orsetto di peluche!” rido anch’io.
“Tu stai male, fattelo dire!”
“Senti chi parla” ribatto ridendo.
“Ma io so di essere pazzo, sai come si dice no?”
“Ah giusto, il primo passo verso la guarigione è ammettere di essere malati” dico sospirando.
“Oddio Sere, io non volevo...” dice mortificato.
“No, no è tutto ok Niall, hai ragione!” dico semplicemente.
“Parlo troppo, l’ho sempre detto, scusa”
“Non ti preoccupare, va bene così” ripeto.
“D’accordo, facciamo finta che non è successo niente?” dice speranzoso.
“Niall, è tutto ok, non ce l’ho con te!” sorrido.
“Meno male, senti, dovrei dirti una cosa!” dice.
“Dimmi tutto” mi siedo meglio sul letto e resto in ascolto.
“Ho sentito la tua amica, Abby” dice serio.
Ci metto un pò per ricollegare tutto e spalanco la bocca.
“C-come l’hai sentita?” dico.
“Su twitter, l’ho seguita un paio di giorni dopo il concerto di Londra, 
avevo trovato il contatto sul tuo profilo e lei mi ha scritto un messaggio, 
all’inizio erano solite cose da fan, poi mi ha chiesto di te” racconta.
“Cosa le hai detto?” chiedo titubante.
“Pensavo le avessi detto della malattia e di tutto il resto, quindi le ho detto che ti sentivi meglio, 
ma lei non capiva e così le ho spiegato tutto, mi dispiace”
“No, non ti preoccupare, tu non hai fatto niente di sbagliato, 
sono io che non sono stata capace di dirle tutto!” dico sincera.
“Chiamala Sere, ti farà bene!” dice.
“Ci penserò, ora chiudo, notte Horan!”
“Buonanotte, salutami Liam!” sorride e poi interrompe la telefonata.

Liam è ancora di sotto, rigiro il cellulare tra le mani e decido di scrivere un messaggio.

“Scusa”

Lo invio e poggio il telefono sul comodino, aspetterò la risposta della mia amica inebriandomi dell’odore di Liam.

Devo essermi addormentata praticamente subito, mi giro e trovo Liam sorridermi, non l’ho sentito venire a letto, 
dovevo essere proprio stanca.
“Buongiorno” mi sorride.
“Ciao amore” dico sfiorando le sue labbra.
“Dormito bene?” mi chiede e io annuisco.
“Che ore sono? Devo andare a scuola!” dico stropicciandomi gli occhi.
“Mmm, per oggi salti!” dice indicandomi la sveglia, sono le dieci passate.
“Dannazione, non ho avertito nemmeno Jake!” sbuffo.
“Fatto io!” ride Liam.
“Ma che bravo fidanzato!” dico sorridendo.
“Puoi dirlo forte” sorride.
Gioco con il colletto della sua maglietta, mi ristendo e lo tiro sopra di me.
“Mmmh, sei una bambina capricciosa” ride.
“Parli troppo, dammi un bacio” sorrido sulle sue labbra.
Si sistema meglio su di me per non pesarmi, mi bacia dolcemente e sfiora le mie braccia delicatamente con le sue mani, 
le mie invece corrono ad accarezzargli i capelli.
“Sai di lamponi” dico sorridendo.
“Ho fatto colazione e sai che li amo” sorride.
“Oh si, li hai messi anche nel profumo” ridacchio.
“Non prendermi in giro!” ride.
“Non lo farei mai Lilì” lui mi guarda arrabbiato e poi si apre in un sorriso.
Sento il cuore battere velocemente, quel sorriso mi scalda il cuore.
“Che c’è?” mi chiede.
“Amo quel sorriso, mi fa impazzire” 
“Quale questo?” dice sorridendo di nuovo.
Continua a sorridere e lo stomaco si contorce, è la persona più bella del mondo.
“Ti amo” sussurro.
“Ti amo anche io” mi bacia dolcemente.
Mi stringo a lui e mi avvicina al suo petto, intrecciamo le nostre gambe e restiamo in silenzio stesi sul letto.

Sentiamo dei rumori da fuori e poi la porta aprirsi.
“Se siete nudi rivestitevi perchè non voglio vedervi nudi” dice Louis con una mano davanti agli occhi.
Scoppio a ridere sul petto di Liam e lui mi segue.
“Siamo vestiti Lou” dice.
“Oh, bene” sorride il castano salterellando.
“Che volevi?” chiede Liam.
“Ehm, andiamo a fare shopping? Vi prego, vi prego” dice saltando sul letto e unendo le mani in segno di preghiera.
Rido facendomi contaggiare dal suo entusiasmo mentre Liam cerca di farlo scendere.
“Louis mi rompi il letto!” dice.
“Oh, sempre così serio, lo ricompriamo se si rompe!” ride Louis.
Mi blocco dal ridere quando Zayn, decisamente assonnato entra in stanza.
“Avete finito?” dice.
Non riesco a trattenermi e scoppio a ridere, la sua faccia è veramente buffa.
“Perchè sta ridendo?” chiede Louis.
“La sua faccia” dico indicando Zayn.
Liam si morde il labbro per non ridere mentre Zayn si gira e torna in camera.
Dopo esserci calmati un pò decidiamo di andare al centro commerciale.
“Dici che Zay se l’è presa?” chiedo a Liam.
“Ma no, è fatto così, tranquilla” mi rassicura.
“Se lo dici tu!” rispondo.
“Dai, vieni con me!” dice prendendomi per mano.
Entriamo in camera di Zayn e lo troviamo steso sul letto a disegnare.
“Zay, le dici che non te la sei presa per prima?” dice Liam.
Zayn stacca gli occhi dal disegno e mi guarda scoppiando a ridere.
“Che c’è?” dico a Liam.
“La tua faccia” mi dice Zayn alludendo alla mia battuta di prima.
“Idiota” dico lanciandogli uno dei suoi cuscini.
“Non me la sono presa scema, tranquilla!” sorride abbracciandomi.
“Vieni con noi a fare shopping?” chiedo.
“Mmh, non credo, l’ultima volta che sono andato con questi due siamo rimasti chiusi nel negozio” ride.
“Oh, giusto ad Amsterdam” confermo io.
“Brava, hai studiato!” ride lui.
“Ricorda che so tutto di voi” lo minaccio con l’indice.
Lui e Liam ridono e io faccio una linguaccia ad entrambi.
“Dai noi andiamo, a dopo Zay!” dice Liam.
Lo saluto anche io e insieme andiamo da Louis.
Paul ci accompagna in auto e così ci ritroviamo tutti e tre dietro, controllo il cellulare e sospiro, Abs non mi ha risposto.

Cosa pretendi? Non ti sei fatta sentire.
Lo so, non c’è bisogno di ricordarmelo.

“Tutto ok?” mi chiede Liam.
“Ho mandato un messaggio ad Abby” dico.
“Hai fatto bene amore, ti ha risposto?” mi chiede felice.
“No” scuoto la testa.
“Vedrai che lo farà!” dice cingendomi le spalle con un braccio.
Louis canticchia divertito davanti a noi, è incredibile quant’è giocoso e allegro questo ragazzo.
“Lou tutto ok?” chiedo.
“Si, si” dice ridendo.
“Trasmetti allegria” dico sorridendo a mia volta.
Ed è vero, anche prima di conoscerli era così, già dietro un computer Louis ti rende felice, 
ha questo strano potere di tranquillizzarti e farti pensare alle cose migliori.
“Sono contento, oggi è una bella giornata” mi risponde.
“Se lo dici tu ci fidiamo!” sorrido.
“A che ora hai la terapia oggi?” mi chiede Liam.
“Alle tre, vado con Jake e Niall!” dico
“Niall?” chiede sorpreso.
“Si, ieri sera volevo chiamare Harry per dirgli che era tutto ok e ho trattato un pò male Niall, 
si sente escluso e gli ho chiesto di venire con me oggi, 
non voglio che si senta messo da parte, gli voglio bene!” dico scrollando le spalle.
“Sei una persona dolcissima” mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
“Io sono piccolo, evitate” ride Louis e noi con lui.

Passiamo il resto della mattinata a scegliere magliette e canotte per loro due, 
Liam ama vestirsi con capi costosi e lo vedo gongolare davanti alle vetrine degli stilisti più in voga del momento.
“Lee, ma entra no?” dico ad un certo punto.
“Ne ho troppe di canotte, che ci faccio?” dice passando avanti.
Rido e mi lascio contaggiare dal loro spirito allegro.

Le due arrivano velocemente, Jake è ormai uscito da scuola e lo avverto di essere al centro commerciale 
e ci diamo appuntamento lì, mangio qualcosa con i ragazzi e mentre loro tornano a casa io salgo in macchina di Jake, 
diretti a casa per prendere Niall.
“Ciao Niall” sorrido abbracciandolo.
“Ciao coinqui” mi sorride lui e so che non è più arrabbiato con me.
“Spero tu sappia guidare” dice a Jake.
“Ehi, anche se sei il mio idolo non mi insultare” ribatte l’altro.
“Va bene, va bene!” dice Niall ridendo.
“Allora, si può sapere dove andiamo?” dice Jake.
Ah, giusto, gli ho solo detto se voleva uscire, non dove andare e tantomeno il perchè.
“Non lo sa?” chiede Niall.
Scuoto la testa mentre Jake è in attesa.
“Dobbiamo andare in ospedale” risponde Niall per me.
“Oh, è successo qualcosa?” chiede Jake.
Non ce la faccio ad ammettere ad una persona estranea ai fatti della mia malattia.
Abbasso la testa e ancora una volta Niall prende parola.
“E’ una cosa un pò delicata” dice cercando il mio sguardo.
“Ed è il motivo per cui si è trasferita a Londra” continua.
“Ok, se non vuoi dirmelo Sere, non fa niente!” risponde Jake.
I miei occhi si riempiono di lacrime, voglio Liam, mi manca Liam.
Sto per avere una delle mie maledettissime crisi di panico e ho bisogno di lui.
“No, non ti innervosire, ehi, guardami!” dice Niall.
“Voglio dire sono Irlandese dovresti trovarmi affascinante” dice.
Lo guardo sconvolta, rido e capisco che l’ha detto per provocarmi una reazione allegra, per non fami andare in panico.
“Sono malata di cancro” dico tenendo gli occhi chiusi.
Posso sentire la tensione nel corpo di Jake, sicuramente non se l’aspettava.
“Devi fare la chemio?” mi chiede.
Annuisco e lui fa lo stesso mettendo in moto.
Non so come interpretare il suo silenzio, lo guardo ma è concentrato alla guida.
“Jake, è tutto ok?” chiedo.
“Si, certo” dice mordendosi un labbro.
Rimango in silenzio, scambiando uno sguardo con Niall, arriviamo davanti all’ospedale e scendo dall’auto.
“Sere” sento chiamarmi da Jake.
Mi volto e mo lo trovo ancorato addosso, mi stringe e lo sento..piangere?
“Jake, perchè piangi?”
“Sei forte, vedrai che ce la fai, odio il mio lato sensibile, cavolo!” sbuffa.
“Grazie Jake” dico semplicemente.
Salgo le scale insieme a lui e Niall e saluto gli infermieri, ci sediamo in sala d’attesa tutti e tre aspettando il mio turno.
“Come l’hai scoperto?” mi chiede Jake.
“Ti spiega tutto Niall, io dvo entrare!” dico.
A sorpresa l’irlandese mi stringe in un abbraccio.
“Ti voglio bene” mi dice e io sorrido seguendo poi la dottoressa.

***

Quando finisco mi sento stanca e debole, mi aggrappo a Niall e Jake e mi aiutano ad uscire, 
qualcuno deve aver visto Niall e ci fotografa, mi copro il viso con la felpa, vedo Niall affrettarsi a farmi entrare in auto,
 salgono anche loro e partiamo.
“Cavoli, non li avevo notati, sono da tutte le parti!” dice nervoso.
“Non fa nie..” provo a dire ma un conato di vomito mi fa sobbalzare.
“Che c’è?” dicono entrambi allarmati.
“Niente, solo guida un pò più piano” mi allungo sui sedili posteriori, mentre massaggio la pancia.
“Liam è a casa nostra Nì?” chiedo.
“Si” sorride lui “E’ a casa nostra”.
Sorrido di rimando, l’ho detto senza pensarci casa nostra.
“In realtà è casa tua e di Harry ma...”
“E’ anche casa tua Sere, tranquilla” sorride.
Annuisco e chiudo gli occhi aspettando di arrivare tra le braccia di Liam.
Ci fermiamo venti minuti dopo sotto casa, vedo il mio ragazzo corrermi incontro e prendermi in braccio, 
sorrido allacciando le braccia dietro il suo collo.
“Grazie” sussurro.
“Dovere principessa” sorride portandomi a casa.



________________________________________________________________
Inizio col dire che sono vicina a tutta la famiglia Payne per il lutto :(
Sono davvero dispiaciuta, vorrei poter abbracciare Liam davvero!

Passando al capitolo, ho un paio di cose da dire..
I BSB li amo davvero, sono cresciuta con loro e Brain è il mio preferito *-*
Ahahah xD
Il piccolo Niall si sentiva escluso :( Dolcetto lui!
Jake, bè Jake è sensibile e ci rimane un pò di sasso alla notizia perchè si è già affezionato a Sere.
Ah, nel ruolo di Jake ci vedo molto come prestavolto Josh degli Union J
(ho provato a farmi seguire su twitter oggi ma niente ç_ç).
EEEEEEEEEH..... 23 NOVEMBRE. SETTE ORE DI LIVESTREAM. S E T T E *-*
Vi ringrazio tutte per le recensioni, per i tweet (@Sere_VR46) che mi scrivete (li amo *-*) e per esserci :)
Un bacio,
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25







“Qui Radio FM 141, in diretta ancora con i One Direction!”
“Yeeeeh” urla Louis.
“Allora, la vostra situazione amorosa è sempre la stessa o ci sono novità?”


Sto ascoltando l’intervista radiofonica dei ragazzi in salotto, seduta sulla poltrona.
Quella domanda mi fa sobbalzare, resto in attesa mentre parlano Louis e Zayn.
“In realtà qualcosa di nuovo c’è!” la sua voce, dannazione.
“Oh, dicci tutto Liam, noi siamo in ascolto” 
Ci credo, curiosi come siete.
“Bè, sono occupato anche io, è da un pò che frequento una ragazza!” dice.
Io divento rossa, sta parlando di me, cavolo.
Saltello sul divano e trattengo un urlo.
Devo smetterla di sclerare come nei film americani!
“Siamo felici per te, possiamo sapere il suo nome?” chiedono.
“Uhm, si! Si chiama Serena!” dice Liam.
“Ciao Sere, sicuramente ci starai ascoltando!” sento Zayn e sorrido.
Sorrido e digito velocemente un messaggio.

“Ovvio che si!”

Invio e continuo ad ascoltare l’intervista, continuano a parlare ancora un pò e poi cantano una versione 
acustica di Little Things, sorrido cantando insieme a loro, poi accendo il pc per vedere le reazione 
delle altre ragazze alla notizia.
Rido, perchè su twitter è “Caccia a Serena”, non so cosa vorrà fare Liam adesso, 
aspetterò il suo ritorno a casa.

Bip.Bip.
Apro il messaggio in arrivo sorridendo per poi rimanere bloccata sul posto.

“Dimmi che sei tu, ti pregooo!”

Rileggo il messaggio un paio di volte, Abby, mi ha scritto, è proprio lei!
Compongo il suo numero e al terzo squillo risponde.
“Ab” dico quasi scoppiando a piangere.
“Ciao Ser” sorride lei.
“Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa” ripeto.
“Non ti preoccupare, avevi bisogno del tuo tempo, Niall mi ha detto tutto, io ti sono vicino, 
è questo che fanno le amiche no? Ci sono rimasta un pò male all’inizio ma capisco che sono lontana 
e tu avevi bisogno di qualcuno al tuo fianco!” dice lei.
Cerco di trattenere le lacrime, mi sono comportata da egoista, non pensando a quello che potevo fare a lei, 
torturo le unghie della mia mano prima di risponderle.
“Quello che hai detto è vero, ma non ho scuse per il mio comportamento, 
sono stata una stronza!” dico seria.
“Non ti preoccupare, però, puoi farti perdonare!” dice ridendo.
“Certo, come?” dico ritrovando un pò di allegria.
“Per esempio aprendo la porta di casa e dicendo a questi bestioni che posso entrare” dice ridendo.
Corro verso il balcone della stanza di Niall che da sull’ingresso e la vedo bloccata da alcuni ragazzi 
della sicurezza che proteggono la casa, rido come una scema e corro giù, senza pensare di essere in tuta, 
scalza e fregandomene della gente.
Le corro incontro e le salto addosso abbracciandola.
“Abs” rido stringendola.
“Mio dio, mi vuoi strozzare?” dice tossendo.
“No, no, no!” dico ridendo.
La lascio e la prendo per mano, faccio segno alla sicurezza che è tutto ok e la trascino in casa.
“Non ti chiedo nemmeno come fai a sapere l’inidrizzo!” sorrido.
“Niall” ride lei.
“Sei qui” dico incredula.
“Già, sono qui!” sorride anche lei.
La faccio sedere in salotto e vado a prendere qualcosa da mangiare e da bere, 
prelevo un succo dal frigorifero e i biscotti dalla credenza.
Mi siedo accanto a lei e l’abbraccio prima di cominciare un racconto dettagliato dei mesi passati.
“Quindi stai con Liam?” sorride e io annuisco.
“Dio, mi serve un secondo per elaborare il concetto!” dice facendosi aria con la mano.
“Io ancora non ci credo!” rido.
“Per forza, ma dico, l’hai visto, è perfetto!” dice lei.
“Lo so, l’ho visto tranquilla” rido divertita.
“Oddio, ti invidio, ti sto invidiando sul serio, Liam Payne, uno dei sogni proibiti delle adolescenti 
di tutto il mondo!” ride buttandosi all’indietro sul divano.
“Non me lo ricordare, grazie!” rido anche io.
“Come ti senti?” mi chiede sedendosi e tornando seria.
Abbasso la testa e poi alzo le spalle.
“Bene, va abbastanza bene, tra un paio di giorni ci sarà il processo, oggi ho un’altra seduta di terapie e.. 
Va bene!” dico forzando un sorriso.
“Non devi dirmi che va tutto bene per farmi stare tranquilla, se c’è qualcosa che non va puoi dirlo, sfogati, 
non tenerti tutto dentro!” mi dice accarezzandomi un braccio.
“Lo so, oggi sto bene, quando ho una crisi, chiamiamola così, ho sempre Liam accanto, 
mi aiuta sempre!” sorrido.
“Sono contenta per te, davvero!” dice sorridendo.
“Quanto tempo ti fermi?” chiedo.
“A dire il vero devo ripartire tra qualche ora, sono scappata per un pò, 
ma credo di trasferirmi qui dopo il diploma!” sorride.
L’abbraccio urlando, sono davvero felice di averla con me.
“Quindi hai deciso di farlo qui il college?”
Lei annuisce sorridente e io già inizio a progettare mille cose da fare con lei.
“Tu non torni un pò a casa?” mi chiede lei.
“Bè, per il processo” dico.
“Oh giusto, scusa!” dice storcendo il naso.
“Non ti preoccupare, ho un pò paura ma voglio rivedere la mia famiglia, ci sentiamo più volte al giorno, 
ma mi mancano tanto!” dico sincera.
“Tuo padre ha finito di lavorare qui?” chiede.
“Si, praticamente la settimana dopo il mio trasferimento, ma almeno c’è lui con mamma, 
Vick invece è partita per l’erasmus!” dico parlandole un pò della mia famiglia.
Bip.Bip.
“Oh, scusa, è il telefono!” dico afferrando il mio blackberry.

“Stiamo tornando amore, mi manchi xx”

Sorrido leggendo il messaggio di Liam e digito velocemente la risposta.

“Mi manchi tanto anche tu, c’è una sorpresa a casa!”

“E’ Liam?” mi chiede Abs.
“Si” dico sorridendo.
“Immaginavo, hai un sorriso a trentanovemila denti” ride.
”Ehi, non prendermi in giro” dico lanciandole un cuscino addosso.
“N-no ti permettere mai più eh!” dice prima di iniziare una lotta estrema di cuscini.
Finiamo a sederci per terra ridendo come due pazze e ci abbracciamo strette.
“Ti voglio bene!” dico.
“Anche io!” dice lei rafforzando la stretta.
“Ah, non ti ho detto di Jake!” sorrido.
“Chi è Jake?”
“Il mio amico gay!” sorrido.
“No, hai un amico gay? Oddio, gli dici se può diventare anche mio amico?” dice con gli occhi 
a cuoricino provocando le mie risate.
“D’accordo!” rido.
“Ti è arrivato un messaggio” mi dice dopo un pò.
Prendo il telefono e maledico mentalmente il mio ragazzo.

“Treccia?”

Maledetto lui.
“Che c’è? Hai una faccia!” dice Abs sporgendosi per leggere.
“Treccia? Che significa?” mi chiede.
Ora che le dico? 

Il mio ragazzo ha una mente perversa?
No, questo no!
Il mio ragazzo vuole farmi morire?
Nà, nemmeno questo.
Il mio ragazzo mi fa venire strane cose in mente?
Bè, questa è scontata.

“Allora?”
“Niente è un idiota!” dico alla fine, ed è vero, è un idiota incredibilmente bello.
“Mmmh, non indago oltre” dice mentre io scrivo la risposta.


“Sei proprio un cattivo ragazzo, io intendevo che c’è qualcuno a casa!”


Invio ridendo.
“Dai, ma io sono curiosa!” sbuffa Abby.
“Gli ho detto che c’è una sorpresa a casa!” sorrido.
“Oh! E se facciamo uno scherzo?” dice con un sorriso alla Joker che mi fa paura.
“So che mi pentirò di avertelo chiesto, ma cosa vuoi fare?” dico.
“Fai finta che sono un ragazzo, fallo ingelosire!” dice salterellando.
Ripenso all’ultima volta che ho fatto commenti su Louis, non posso fargli questo, 
mi ucciderà... Però è divertente!
“Dai, non fare la solita guasta feste” mi da una spinta scherzosa sulla spalla.
“Va bene, va bene, ma se si arrabbia glielo spieghi tu eh!” dico ridendo.
La risposta di Liam arriva pochi secondi dopo.

“Oddio chi? I tuoi? Ti hanno fatto una sorpresa amore?”

Leggo e gongolo leggendo l’ultima parola.
“Dai è troppo carino, non posso fargli uno scherzo!” dico mentre lei mi strappa il telefono dalle mani.
“Faccio io!” dice digitando la risposta e inviando prima che potessi fermarla.
“Oddio che hai combinato?” dico strabuzzando gli occhi.

“Bè, in raltà i miei non hanno questo bel fisico e due occhi da paura”

Batto la mano sulla fronte e scuoto la testa.
“Si vede che non l’ho scritto io!” dico.
“Certo, perchè tu sei...sei..mmh, non mi viene il termine” ridacchia.
“Sono una persona seria!” sbuffo.
“Quando dormi, come tutti!” dice.
“Adesso mi ucciderà, me lo sento!” sbuffò prendendomi il viso tra le mani.
“Ehi, ho detto la verità, io ho un bel fisico e due occhi da paura, 
non ho specificato se la persona era maschio o femmina!” si giustifica e io la spingo a terra.
“Ahi!” si lamenta massaggiandosi il sedere.
Liam non risponde per un tempo, a mio parere, infinito.
Bip.Bip.
“Oddio” dico.
“Fammi leggere, dai qua!” dice Abs.
Mangio le unghia guardando le sue espressioni facciali, prima ridacchia, poi si addolcisce.
“Oh, ma quanto cazzo è dolce sto tipo? Il diabete mi fa venire!” dice passandomi il telefono.


“Sicuramente non l’hai scritto tu il messaggio amore, non è da te, 
avverti chiunque c’è in casa in questo momento che sei mia!Ti amo”



Sorrido rileggendo il messaggio, poi mi mordicchio il labbro inferiore.
“Ho la glicemia a 500!” dice Abby scuotendo la testa.
“Noi siamo dolci ma tu quanto sei acida eh!” borbotto.
“Ah-ah, effettivamente avrei bisogno di una sana sc-” dice ma la blocco.
“Oh, fai anche finta di essere timida e riservata, 
poi devo scambiare due chiacchiere con Liam, da soli!” ride.
“Tu, da sola con Liam non vai da nessuna parte!” dico seria.
“Ehi, mica gli salto addosso” dice offesa.
La guardo strana e poi lei sbuffa.
“E’ oggettivamente bello”
“E mio!” puntualizzo.
“Si, si, lo so!” ride lei.

Passiamo un pò di tempo in camera e le faccio vedere il resto della casa, i ragazzi stanno per arrivare 
e Abs tra un pò dovrà ripartire.
“E’ un peccato che devi andare via così presto!” dico.
“Già, spero di riuscirli a salutare!” scrolla le spalle.
“Si dai, tra poco saranno qui!” dico accendendo il forno per preparare da mangiare.
“Anche io voglio mangiare qui!” borbotta.
“Chiama tua madre dai, resta” insisto.
“No, non posso, domani ho anche scuola! Ma ci vediamo presto!” dice sorridendo.
Ci abbracciamo e sentiamo la porta di casa aprirsi.
“Amore?” sento chiamarmi.
Sorrido ad Abby e corro all’ingresso verso Liam, salto tra le sue braccia e lui mi prende al volo 
facendomi girare.
“Bentornato!” dico sorridendo.
“Ehi non è tornato solo lui!” si lamenta Zayn.
“Se vuoi ti abbraccio io eh!” spunta Abs.
Rido e i ragazzi restano un pò spaesati.
“Abby!!” sorride Niall andando a salutarla.
“Ecco chi c’era a casa!” sussurro a Liam.
Lui mi lascia un bacio tra i capelli, prima di salutare la mia amica.
“Mi fai venire il diabete comunque” dice Abs.
“Mmh, non sono sempre dolce!” dice Liam facendomi l’occhiolino.
Mi vuole uccidere per caso?
“Non credo di voler sapere quando non sei dolce cosa sei!” interviene Harry.
“Oh Styles, andiamo!” lo prende in giro Abs “Io voglio sapere” continua.
“Abs!” urlo.
“Ah già, San Serena non parla di questo” mi prende in giro.
“Tu non hai un treno da prendere?” la spingo fuori casa.
“Vado, vado!” dice alzando le mani.
“Torna presto!” le dice Niall salutandola.
Abbraccio la mia amica promettendole di sentirci presto e di recuperare tutti i messaggi 
e le chiamate andate perse.
“Non ti dimenticare di noi!” le dice Louis fingendosi triste.
“Tranquillo Tomlinson, nessuno si dimentica di te!” ride Abby uscendo per poi salire sul taxi, 
diretta alla stazione.

Chiudo la porta di casa e torno in cucina seguita dai ragazzi.
“Che cuini di buono?” chiede Zayn alle mie spalle.
“Spaghetti ai frutti di mare” sorrido.
“Posso assaggiare?” chiede Liam arrivando alla mia destra.
Annuisco prendendo un pò di salsa con il mestolo, soffio delicatamente e lo avvicino alla sua bocca.
Mi guarda negli occhi mentre appoggia le sue labbra sul legno, chiude gli occhi assaporando e poi sorride.
“Cazzo, mi stavo eccitando a guardarvi!” dice sconvolto Zayn dietro di noi.
Liam scoppia a ridere mentre io divento rossa, non sopravviverò a lungo andando di questo passo.
“Vai a preparare la tavola Zay” dice Liam.
Zayn sbuffa e si volta per prendere il necessario.
“Sei un ottima cuoca” sussurra Liam al mio orecchio.
“Tu sei un provocatore” ribatto mentre le sue mani cingono i miei fianchi.
“Dici?” sussurra ancora.
Fermo il mestolo, con cui stavo girando la pasta, a mezz’aria, chiudo gli occhi 
e mi lascio cullare dai suoi baci sul collo.
“Mi sei mancata” sussurra tra un bacio e un altro.
“Anche tu” dico abbandonandomi contro il suo petto.
“NON nella mia cucina” sentiamo una voce alle nostra spalle.
Scoppiamo a ridere mentre Liam si stacca da me.
“Scusa Hazza” dice sorridendo.
“Voi siete incredibili eh!” dice sconvolto tornando in salotto.
”In questa casa non c’è un minimo di privacy !” rido.
“Con quei quattro in giro? MAI!” ride Liam.
Finiamo di preparare la pasta e la portiamo a tavola, torno indietro a prendere l’olio 
e sento le braccia di Liam circondarmi la vita.
“Ti va di venire a casa dopo?” mi chiede dolcemente.
“Lee, devo andare a fare la chemio!” abbasso la testa.
“Dopo, ti accompagno e poi stiamo insieme!” mi bacia il collo.
“V-va bene!” balbetto.
“Andiamo a mangiare ora, o Hazza ci uccide!” sorride.
Torniamo dagli altri e ci sediamo tutti insieme per mangiare. 
Sorrido a Liam dolcemente e lui ricambia con uno dei suoi sorrisi migliori, all’imporvviso la luce del flash 
ci acceca entrambi, ci giriamo di scatto trovando Zayn sorridende, con in mano il suo i-phone.
“La posto su twitter!” ride.
“Fammi vedere prima!” dico strappandogli il telefono dalle mani.
Fisso la nostra foto e non posso far altro che sorridere ancora, forse sarà che sono di parte, 
ma è la foto più bella che io abbia mai visto, noi e i nostri sorrisi sinceri e carichi d’amore.
“Dai ma volevo postarla io!” dice Liam.
“No, vi presento io al mondo!” ride Zayn armeggiando con il telefono.
Lo fisso in attesa mettendo in bocca un altro boccone di pasta, Liam intanto si sta già collegando 
con il suo cellulare.
“Mmh, fatto!” sorride Zayn.
Mi avvicino a Liam per sbirciare, lo vedo sorridere grato a Zayn e passarmi il telefono.

“Benvenuta ufficialmente in famiglia, ti voglio bene Sere!”

Sorrido guardando il mio amico e una lacrima sfugge dal mio controllo.
“Grazie!” sussurro prima di essere avvolta da un abbraccio di gruppo, 
uno di quelli che sa veramente di casa.



___________________________________________________________________
Eh bèèèè! :)
Ciao a tutti/e :)
Come state trottolini? Scusate per il ritardo nel postare :)
Finalmente (?) il grande ritorno di Abs, mi era mancata dai!
Liam...eh, dopo le foto di ieri mi devo ancora riprendere!
E’ da shock ._.
Vi ringrazio tutte per le recensioni, scusate se non vi ho risposto ma non ho tempo, 
devo andare a studiare :(
Povera me!
Vi aspetto come sempre con le vostre recensioni, i vostri tweet e i vostri commenti sul gruppo Fb :)
Vi voglio bene!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26






Vi consiglio di leggere il capitolo con questa canzone di fondo (a ripetizione)!
http://www.youtube.com/watch?v=qSgsW9GLerA





Ospedale, terapia, scuola, casa.
La mia vita continua il suo ciclo inrefrenabile buttandomi a volte in uno stato di depressione elevata, 
come adesso.
Sono davanti allo specchio della mia vecchia casa a Wolverhampton, eh si, il giorno del processo è arrivo, 
purtroppo o per fortuna a seconda dei casi, sono stata convocata in tribunale per la testimonianza, 
è strano essere nella posizione di decidere che cosa fare della vita di una persona, 
a seconda delle mie parole Matt sarà libero, anche se libero non lo sarà mai, o condannato.

Condannare.
Che brutta parola.

Sono sempre stata dell’idea che un uomo, o donna che sia, non possa decidere della vita degli altri, 
per questo sono contraria alla pena di morte.
Nessun uomo può decidere la fine della vita di un suo simile.
Passo la spazzola tra i miei capelli e con gli occhi pieni di lacrime tolgo quelli caduti, 
ogni giorno sono sempre di più, ritrovo ciocche intere tra le mani e le butto via disperatamente.
Chiudo gli occhi, mancano ancora un paio d’ore al processo, potrei andare dal parrucchiere.
Deglutisco incastrando le dita lungo i capelli, ci gioco, li giro tra le mani.
“Mi mancherete” dico con un tono che non mi appartiene.
Mi faccio paura da sola, perchè piango e rido allo stesso tempo, 
sento che dentro potrei esplodere da un momento all’altro, sento che c’è qualcosa che non va, 
che devo cambiare perchè non si può vivere una vita all’insegna della tristezza e della sofferenza, 
non si può restare legati a cose materiali, bisogna lasciar andare per cambiare.
Abbottono l’ultimo bottone della mia camicia ed esco fuori dal bagno, raggiungo la mia stanza 
e infilo le scarpe, al piano di sotto sento mia madre e mio padre parlare con Liam.
Mi ha accompagnata lui ieri sera, è restato a cena per poi tornare dai suoi e stamattina, 
puntuale come sempre è venuto a svegliarmi con una rosa bianca, 
perchè sa che quelle rosse a me non dicono niente, sono troppo comuni!

Guardo il fiore sul mio comodino e sorrido, com’è possibile che una sola persona sia in grado di rendere 
il resto dei problemi della tua vita una nullità?

Non ne ho idea ma questo è quello che Liam fa per me.
Avrò anche tutti i problemi del mondo ma lui è la mia ancora di salvezza, 
quando mi bacia prende con se una parte delle mie paure, una parte dei miei dolori 
e allevia le mie sofferenze.

Scendo al piano di sotto sorridendo, raggiungo Liam sul divano e mi siedo vicino a lui.
“Di che parlate?” chiedo, nascondendo la mia mano tramante tra le gambe.
Dalla scorsa seduta di chemio ho notato quest’effetto, a volte le mie mani tremano quando sono nervosa 
e non voglio far preoccupare tutti ulteriormente, ma ovviamente le cose a Liam non sfuggono mai.
Sposta la sua mano, grande e calda sulla mia piccola e fredda, racchiudendola e calmando i miei nervi.
“Niente amore, Liam ci raccontava di come vanno le cose nella band!” dice mia madre.
“Oh, tra un pò mi lascerà sola!” dico cercando di sorridere.
“Abbiamo qualche data in Europa” conferma Liam.
Mi sono innamorata di lui grazie al suo lavoro eppure non posso negare che mi mancherà da impazzire.
“Ecco, mamma, io...c’è ancora la tua amica che fa la parrucchiera?” chiedo.
“Ti-ti vuoi tagliare i capelli?” balbetta Liam al mio fianco.
Guardo i suoi occhi spaesati, mi dispiace non aver condiviso con lui questa scelta, ma dovevo farla da sola.
“Perchè?” chiede mio padre.
Abbasso la testa e senza guardarli passo una mano tra le ciocche e faccio cadere sul pavimento candido,
 quei fili sottili e castani. Sento mia madre sobbalzare, la mano di mio padre correre ad accarezzarmi il viso
e Liam immobile al mio fianco.
“Vieni qui tesoro” mi stringe mio padre.
Io mi faccio coccolare dalle braccia che mi hanno raccolto tante volte quando cadevo dalla bici, 
le braccia che mi hanno coccolato quando ero a letto con la febbre,
 le braccia che hanno avvolto semplicemente per trasmettermi amore.
“Non piangere papà” sussurro e lui scuote la testa.
“Non piango!” dice tirando su con il naso.
Rido e incrocio gli occhi dolci di Liam, mi perdo dentro ogni sfumatura di quel castano chiaro 
e ci trovo dentro me stessa.
“La chiamo!” dice mia madre alzandosi.
“Grazie!” sussurro vedendola parlare al telefono.

Liam mi accarezza dolcemente la schiena, 
seguo il ritmo regolare della sua mano e mi cullo sotto il suo tocco.
“Non li fai corti corti, vero?” mi chiede poggiando la testa sulla mia spalla.
“No, voglio abituarmi piano piano a tenerli più corti!” dico accarezzando il suo viso.
Vedo mio padre sorridere di fronte a noi e qualcosa si spezza nel mio cuore.
Siamo destinati tutti a questa vita, litighiamo con i nostri genitori per ogni singola cosa 
e solo quando cresciamo o quando la vita ci mette di fronte a degli ostacoli, 
ci accorgiamo di quanto senza quelle persone la vita sia uno schifo, 
di quanto una madre e un padre siano fondamentali per la crescita di una persona, 
non ci sarà mai nessuno che ti amerà come fanno loro, per quanto l’amore di una coppia sia forte, 
quello dei genitori è inarrivabile.
Quando diventerò madre voglio davvero essere come la mia, 
perchè mi ha dato tanto nella povertà e nella semplicità di un sorriso.
“Ha detto che è libera, le ho detto di venire qui!” dice mia madre.
“Grazie, appena arriva chiamami, andiamo un attimo di sopra noi!” dico alzandomi.
Liam prende la mia mano e saliamo di sopra, ci sediamo sul mio letto e lo abbraccio di slancio.
“Andrà tutto bene!” sussurra baciandomi i capelli.
“Sarà un cambiamento importante!” dico alzando il viso.
“Lo so, ma i cambiamenti non sono tutti brutti!” dice sorridendo.
“Si, ma se poi non ti piaccio?” cerco di sdrammatizzare.
“Impossibile, mi piaci sempre!” ridacchia baciandomi dolcemente le labbra.
“Grazie” dico staccandomi leggermente da lui e poggiando la fronte sulla sua.
“Ti amo” sussurra.
Sorrido mentre mi giro, portandomi di schiena a lui.
“Che fai?” mi chiede.
“Eh, tra un pò li taglio e... La treccia verrà più corta!” dico chiudendo gli occhi e smorzando un singhiozzo.
Sento le sue mani lungo i fianchi risalire il mio corpo con una lentezza disarmante, 
sfiora i capelli e li sposta da un lato, baciando il collo scoperto.
“No, niente treccia!” dice facendomi stendere sul letto.
Attraverso i suoi baci sento tutto il suo amore entrarmi dentro, 
scombussolarmi il cuore e lasciarmi sollievo.
“Mi mancheranno i tuoi capelli, ma sono solo un contorno di te, 
io amo quello che hai dentro!” dice indicando il mio cuore.
“Cosa... Cosa ho fatto per meritarmi te?” dico seria.
Lui ride, uno di quei sorrisi che ti lasciano incantata a guardarlo per ore.
“Tu vuoi vedermi così, ma io non sono perfetto!” dice.
“Tanto puoi dire quello che vuoi, io non cambio idea!” dico incrociando le braccia.
“Sono contento di essere perfetto per te!” sorride baciando la punta del mio naso.

Poco dopo mamma mi avverte di scendere, sorrido a Liam e insieme torniamo giù.
L’amica di mia madre, Paula, mi fa cenno di seguirla in bagno.
Sento le sue mani lavarmi i capelli,
Penso a quello che succederà oggi,
le unghie raschiano il mio cuoio capelluto, 
Mi fa male pensare a quello che ho passato
le sue mani iniziano a tagliare, 
Ma l’unico modo per vivere il presente è affrontare il passato.
Mi tira i capelli mentre li pettina, 
Ma dimenticare è un percorso pieno d’ostacoli.
Vedo i miei capelli cadermi sulle ginocchia, 
Ostacoli e sacrifici,
altre ciocche cadono a terra, 
che vanno superati ed abbattuti,
Senza tutti quei capelli sento la testa leggera, 
per sentirsi liberi.

Mi alzo e mi guardo allo specchio, mi sento strana ma sto bene, 
devo solo abituarmi alla mia nuova immagine, vado in camera senza farmi vedere dagli altri, 
indosso il vestito blu per il processo, infilo le scarpette bianche ai piedi, 
gli orecchini di perle e passo un filo di rossetto sulle labbra.
Guardo il mio riflesso serio, non piango, non sorrido.
Chiudo la porta della mia stanza lasciandomi dietro i miei pensieri e scendo le scale, 
sento lo sguardo di Liam bruciarmi addosso, non so cosa pensa di me 
e solo in questo momento mi accorgo di aver paura di non piacergli davvero.
“Sei bellissima” dice davanti a tutti distruggendo tutti i miei dubbi.
Alzo la testa sorridendo debolmente mentre una lacrima mi riga il volto.
“Maledetto, mi fai sempre piangere” dico per spezzare la tensione.
Tutti scoppiano a ridere e Liam scuote la testa divertito.
“Sei pronta?” chiede mia madre.
“Si, andiamo!” dico uscendo di casa.


***

Ho sempre amato l’aria nei tribunali, l’aria che si respira, gli uomini e le donne in giacca e cravatta, 
i palazzi enormi e architettonici, ma stare lì per un processo è tutta un’altra cosa.
Resto ferma davanti alla porta, enorme e scolpita, dell’aula. 
Sento il giudice dentro parlare, sento gli avvocati, sento Matt, 
la sua voce arriva ovattata dentro le mie orecchie.
“Tocca a lei” mi fa cenno un polizziotto.
Lo seguo ed entro in aula, la gente si volta a guardarmi, cammino a testa alta dentro le mie scarpette , 
raggiungo il banco dei testiomoni e mi concedo un piccolo sguardo alla stanza.
I banchi sono gremiti di gente, i miei compagni di classe mi guardano seri, qualcuno mi sorride, 
qualcuno strabuzza gli occhi.
Ho paura a spostare lo sguardo alla mia destra, so che mi scontrerei con gli occhi marroni di Matt, 
ma devo farlo, ho deciso di cambiare e combattere e questo è un passo decisivo.
Tocco i miei capelli, ormai sopra le spalle e aspetto le domande dell’uomo vestito di nero.
Mi giro verso Matt e incrocio il suo sguardo, mi sembra spento, i suoi occhi sembrano un pozzo vuoto.
L’avvocato di Matt mi raggiunge.
“Non vedo l’utilità della sua testimonianza” dice verso il giudice.
Io non capisco, perchè la mia testimonianza è irrilevante? Sono la vittima.
“Dato che il mio cliente ha già confessato” continua.
Apro la bocca sorpresa, che significa che ha confessato?
C-cosa ha detto?
Guardo Matt ancora una volta, seduto su quel banco ad aspettare la sua condanna,
vorrei chiedergli perchè, perchè ha fatto tutto questo, perchè si è rovinato la vita?
La donna dietro di lui dev’essere sua madre, mi sento male per lui, 
dopo tutto quello che mi ha fatto riesco a sentirmi male per lui.
Perchè io non vorrei mai vedere lo sguardo di quella donna nel viso di mia madre, 
lo sguardo di una donna delusa e distrutta, lo sguardo di una donna che vive di rimpianti, 
perchè forse ha capito che se suo figlio è arrivato a fare delle stronzate, 
a non capire cos’è bene o cos’è male è un pò colpa sua.
Cerco tra tutte le persone gli occhi di Liam, lo trovo in fondo alla sala, mi guarda attento, 
sorrido e ricambia prontamente, vorrei essere tra le sue braccia adesso.
“La corte si riunisce per deliberare” proclama il giudice.
Il mio avvocato mi fa segno di raggiungerlo al banco, bè mio, 
Liam ha insistito per pagarlo contro la mia volontà.
“Matt ha confessato?” chiedo.
“Si, questo porterà ad una riduzione della pena per aver collaborato!” dice.
“Immaginavo” dico tornando in silenzio.

Quando la corte rientra, ci alziamo tutti in piedi, sento il sangue scorrere nelle vene, 
la mano sinistra trema visibilmente, la tengo stretta con la destra mentre ascolto la sentenza.
“..l’imputato è dichiarato colpevole per danni biologici e per tanto condannato a sei mesi di attività 
socialmente utile per un totale di 8 ore settimanali.. ” 
Guardo il mio avvocato, mi aspettavo che non sarebbe finito in prigione dopo aver confessato, 
ma spero che le attività socialmente utili lo aiutino sul serio.
“Niente e nessuno la ripagheranno mai abbastanza” mi dice l’avvocato 
mettendo una mano sulla mia spalla.
“Bisogna andare avanti però!” dico sorridendo.
Forse l’avvocato ha ragione, quando qualcosa ti segna, nessuno può rimarginare del tutto la ferita, 
ma sul niente non sono d’accordo, la propria forza di volontà, la propria fede è qualcosa che ripaga sempre.
Matt mi passa accanto e mi guarda negli occhi, non sorride, non sembra soddisfatto.
“Mi dispiace davvero” dice serio.
Annuisco senza proferire parola e lo vedo allontanarsi, lontano da me e dalla mia vita.
Raggiungo Liam e i miei, mi lascio abbracciare e una volta fuori chiamo Vicky, Abs e i ragazzi.
“Dovevano sbatterlo in prigione” sbuffa Zayn al telefono.
“Zay, va bene così, se lo porterà dietro per sempre!” dico sincera.
“Lo so, minimo! Ma mi sta sulle scatole!” 
Sorrido immaginando la sua faccia in quel momento, stringo la mano di Liam mentre salgo in auto con lui.
“Zayn ci sentiamo dopo!” dice prendendo il telefono e riattaccando.
“Ma..” dico sconvolta.
“Parla troppo certe volte!” ride.
Scuoto la testa e accendo la radio, le note di Halleluja risuonano nell’auto, 
mentre fuori il tramonto ricopre Wolverhampton di una strana tonalità di rosso 
e Liam stringe le sue dita intorno alle mie.



_______________________________________________________
Mamma mia.
Io, non lo so com’è venuto, non so se è bello o brutto, so solo che scriverlo è stato pesante e difficile, 
ho cancellato e riscritto vari pezzi, spero solo di aver fatto un buon lavoro.
E’ un pò più corto degli altri ma è più intenso quindi spero di aver compensato xD
Ci terrei davvero a sentire un parere e se è brutto, se ve l’aspettavate diversamente ditemelo, sul serio!
Tengo a precisare che la versione originale della canzone è di Jeff Buckley, 
ma questa versione mi mette i brividi!
Aspetto di leggervi, come sempre.
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27



     






“Diana let me be the one...”

“No, no! Cavoli ragazzi concentratevi!” sbuffa Zayn.
“Zayn dai, abbiamo provato tutta la notte, siamo stanchi!” risponde Liam.
“Lee, abbiamo il lancio del nuovo album, non possiamo riposare” borbotta Zayn.
“A me fanno male le dita” dice Niall poggiando la chitarra a terra.
“Cantiamo senza base allora!” replica il moro.
Mi alzo dalla scrivania e li raggiungo in salotto, sono ormai due ore che discutono senza concludere niente.
“Ragazzi basta, io sto cercando di studiare e voi non mi aiutate!” dico.
Zayn mi fulmina con lo sguardo, sta per rispondermi ma lo blocco.
“Zay, tesoro bello, io sono la prima a volere il vostro album ma così non arrivate da nessuna parte, 
siete stanchi, dovete staccare un pò e riposarvi, dopo potete cantare, ma se continuate in questo modo 
io domani faccio scena muta all’esame?” dico.
“Dai Zay davvero, abbiamo scritto quasi tutte le canzoni ormai, prendiamo un pomeriggio di riposo 
e poi ricominciamo belli carichi!” dice Louis tranquillizzando l’amico.
“Mh” si lamenta Zayn “D’accordo, ma dopo ci impegnamo tutti” dice.
I ragazzi sospirano e in due secondi si alzano, Niall diretto in cucina, Louis al telefono, Harry sul divano 
e Liam ad abbracciarmi.
“Hai studiato un pò?” chiede.
“Se per un pò intendi tre pagine, si, ho studiato un pò!” rido.
“Devi impegnarti, domani è un giorno importante!” mi richiama.
“Lo so, ma non riesco a concentrarmi!” sbuffo.
E’ passato più di un mese dal processo e l’esame è arrivato, sono giorni che mi preparo, 
incontro Jake per ripassare insieme, ripetiamo, approfondiamo gli argomenti e puntualmente finiamo 
con la solita frase “Non so niente”, ho riempito la stanza di fogli, appunti sparsi quà e là, penne e libri 
e ormai prendo a parole tutti, perfino Liam che è sempre dolce.

“Riposati un pò, così non concludi nulla” dice Zayn prendendomi in giro.
Sorrido sarcastica mentre lui mi fa una linguaccia.
“Che ne dici di andare a fare un giro?” dice dopo un pò di tempo.
“Io e te?” chiedo.
“Si, se il tuo ragazzo permette!” sorride verso Liam.
“Si che potete andare!” risponde il diretto interessato.
“Ma dove vuoi andare?” chiedo.
“Facciamo una passeggiata dai!” dice mentre prende le chiavi dell’auto.
Annuisco e vado a prendere la borsa, infilo una giacchetta e lo raggiungo.
“Fai la brava” dice Liam lasciandomi un bacio tra i capelli.
“Io sono sempre brava!” sorrido e lui mi da una piccola spinta.
“Certo, l’importante è crederci amore!” sorride e mi lascia uscire con Zayn.
“Non andiamo con le guardie del corpo?” chiedo.
“Nà, non mi va Sere,ti porto in un posto!” sorride.
“Ma non è pericoloso per te?” chiedo salendo sull’auto.
“Fidati di me!” sorride.
“Mmh, ok!” rido e mi sistemo, metto la cintura e lui mette in moto.
Lo scruto in silenzio mentre cambia marcia, i suoi gesti mi ricordano Liam.
“A cosa pensi?” chiede.
“Guidi come Liam!” sorrido.
“Abbiamo fatto scuola guida insieme!” sorride accendendo la radio.
“Ho sempre amato la vostra amicizia” confesso.
“Davvero?” mi chiede sorridendo.
“Si, siete così dolci insieme, la vostra amicizia è sincera e bella!” sorrido.
“E’ come un fratello per me, è quasi inspiegabile il nostro rapporto!” dice felice.
“Ho sempre desiderato un’amicizia come la vostra!” ammetto.
Sono dell’idea che avere un’amicizia vera sia la cura a molti dispiaceri, avere un’amica o un amico su 
cui contare può sembrare una stronzata, invece può fare la differenza!
“Mmh, se vuoi posso darti un po’ di affetto dai!” sorride divertito.
“Oh come sei gentile!” rido.
“Me lo dicono in tanti!” sorride.
Passiamo accanto ad Hyde Park e ridendo tiro fuori il cellulare.

“Amore, ci sono gli scoiattoli!”

Zayn ferma la macchina qualche chilometro più avanti, mi giro e guardo l’immensità del parco 
accanto a noi.
“E’ Regent’s Park, è uno dei miei preferiti, nonostante sia bello, non c’è mai tanta gente!” dice sorridendo.
“Sembra bello!” dico scendendo dall’auto.
“Si, poi tendenzialmente si può passeggiare tranquillamente!” sorride.
“Immaginavo!” sorrido seguendolo.
Ci incamminiamo sul selciato e io mi guardo attorno, Londra ha uno stile così antico e allo stesso tempo 
moderno, mi ha sempre affascinato, attraversiamo un piccolo ponte e arriviamo in un altro spazio verde,
 le famiglie giocano a calcio, c’è gente distesa a prendere il sole, stranamente oggi fa caldo.
“Non è rilassante?” mi chiede Zayn.
“Si, molto!” dico sincera.
Poco distante da noi, un carretto di cibi e bevande reclama la nostra attenzione.
“Come ti senti?” mi chiede Zayn dopo aver comprato un milkshake a testa.
“Bene” dico guardando in basso.
“Secondo te ti credo?” dice lui prendendo una sigaretta.
“Sto abbastanza bene, domani c’è il diploma e ho quasi finito il ciclo di chemio, 
ho solo paura per i risultati!” ammetto mentre lui butta fuori un pò di fumo.
“Credo sia normale, ma secondo me è andato tutto bene, ti vedo meglio!” mi sorride.
“Si, mi sento meglio anche io, i capelli continuano a cadere, ma almeno le unghie hanno smesso 
di rovinarsi, odiavo vedere le mie mani e i piedi in quelle condizioni!” dico storcendo il naso.
Il mese passato avevo avuto un’altra crisi, le unghie avevano cominciato a spezzarsi, qualcuna a staccarsi 
e non ce l’avevo fatta psicologicamente a reggere tutto, come sempre Liam mi aveva ritirata su di morale, 
con le sue coccole, con le sue parole di incoraggiamento e con le notti passate a cantarmi 
una dolce ninna nanna.
“Credo che senza Liam la mia vita sarebbe finita da un pezzo” do voce ai miei pensieri.
“Io invece credo che vi siete aiutati a vicenda, Liam stava affrontando un periodo strano, 
non riusciva a scrivere, sul palco non dava il meglio, l’ho visto tornare a casa ubriaco marcio troppe volte, 
avevo paura per lui, da quando ci sei non lo fa più, ride, sprizza energia da tutti i pori, 
è un ragazzo che ha bisogno di conferme, ha bisogno di qualcuno accanto, la sua famiglia è un punto 
fondamentale per lui e adesso lo sei diventata anche tu!” sorride mentre io lo ascolto attentamente.

Una palla raggiunge i nostri piedi e un bambino sui quattro anni corre a raccoglierlo, 
Zayn si abbassa e restituisce la palla accarezzando i capelli del bimbo e sorridendo.
“Perrie è incinta” dice mentre io ancora guardo il bambino allontanarsi.
Mi giro di scatto con gli occhi sgranati.
“Eh?” dico scossa.
“Me l’ha detto ieri sera, ecco perchè ero nervoso!” dice accendendo un altra sigaretta.
“Zay” dico poggiando una mano sulla sua spalla.
“Non volevo che succedesse adesso!” ammette.
“N-on lo vuoi? Ne hai parlato con lei?” chiedo.
“No, è una decisione che spetta a lei, non posso forzarla a fare nulla!” 
“E’ una decisione che dovete prendere insieme!” dico.
“Non sono io che dovrei abbortire Sere, spetta a lei!”
Nei suoi occhi vedo tutta la fragilità e le paure che passano nella sua testa, lo abbraccio in mezzo 
a quel parco, con tutta la forza che ho in corpo, mi stringe e affonda la testa nel mio collo.
“Per qualsiasi cosa ci sarò sempre” dico sincera.
“Ti voglio bene” sussurra.
“Gli altri lo sanno?” chiedo staccandomi.
“Non ancora, non so come dirglielo, questa cosa potrebbe comportare la nostra carriera!” dice sbuffando 
e portandosi le mani sul viso.
“Già, hai ragione!” ammetto.
“Devo imparare a tenerlo nei pantaloni” ride.
“Bè ci dovevi pensare prima!” lo prendo in giro.
“La ami Zayn?” chiedo a brucia pelo.
“S-si!”
“La ami davvero?”
“Credo di si!” ammette poi.
“Se la ami si risolverà tutto, ma se non sei sicuro Zay, non far pagare ad una piccola creatura un vostro 
errore, se non vuoi passare la vita con lei diglielo adesso!” affermo seria.
“Lo so, hai ragione!”
Continuiamo a camminare per un pò, parlando del più e del meno, ridiamo come due bambini, 
mentre la sera scende su Londra.


Pov di Liam

I suoi, chiamati.
Vick, chiamata.
Resto della famiglia, chiamati.
Abs, chiamata.
Jake, sarà lì.
I ragazzi sono ok.
La band è ok.
Spunto dalla lista altri nomi e guardo la sala, ho affittato un piccolo ristorante per la sua festa di diploma,
 a sorpresa ovviamente.
Zayn ha il compito di trattenerla fuori il più possibile mentre noi finiamo le ultime cose.
I suoi genitori e i suoi parenti arriverano domani in mattinata, vedo Louis ridere come un pazzo 
mentre attacca l’ultimo palloncino.
“Lou hai finito?” rido con lui.
“Mi sto divertendo troppo Lì, prepariamo altre feste ti prego!” ride scendendo dalla piccola scaletta 
e raggiungendomi.
“Cosa manca?” chiede.
“Dobbiamo solo portare gli strumenti!” affermo.
“Hai chiamato i ragazzi?” mi chiede.
“Si, so che mi pentirò amaramente di averli chiamati, 
dovrò sopportare tutte le sue occhiate a Josh!” dico maledicendomi.
“Pensa che dopo ti ringrazierà per bene!” dice Louis sorridendo malizioso.
“Ah, che ci parlo a fare con te!” dico.
“Ancora niente?” mi chiede.
“No” dico semplicemente.
“Lì dovresti dirglielo, stai morendo praticamente, da quanto tempo non fai sesso?” mi chiede.
“Da quando ho conosciuto lei!” ammetto.
“Non è normale, state insieme, dovreste farlo come conigli!” mi dice sedendosi accanto a me.
“Non voglio forzarla Louis, non mi sembra giusto!” dico.
“Ma non è giusto nemmeno questo Liam” dice scandendo il mio nome.
“Lo so, però tu cosa faresti? Ha passato un periodo assurdo con la chemio 
e sinceramente non mi va di farle del male o di forzarla mentre lei è scossa e debole!” dico sincero.
“Non posso capira la situazione, hai ragione!” dice alla fine.
“La amo Lou, potrei aspettare anche una vita intera, mi basta lei!” dico abbassando la testa.
“Hai paura?” mi chiede.
“Io...io non posso perderla capisci?” dico con la voce rotta.
“Non la perderai Lì!” mi dice piano.
“Se quei fottuti esami saranno negativi? Io, non ce la faccio a vederla distruggersi!”
“Si è ripresa Lee, sta meglio e si vede, mangia con regolarità, i capelli non le cadono più tanto, 
andrà tutto bene, fidati!” dice abbracciandomi.
“Lì ho finito... Che succede?” dice Niall avvicinandosi a noi.
Vedo Louis girarsi verso di lui, non so che espressione ha in faccia ma basta per far intristire Niall, 
si avvicina a me e mi stringe anche lui.
Piango, come non faccio da anni, piango per quello che abbiamo passato, 
piango perchè ho una fottuta paura di svegliarmi un giorno e non averla più con me.
Piango perchè se dovesse morire io morirei con lei.

“Guarirà, abbi fede Lì!” mi dice Niall sincero.
Annuisco asciugandomi le lacrime con la manica della mia felpa, mi alzo e li guardo, 
prendo un bel respiro e abbozzo un sorriso.
“Forza andiamo a vedere a che punto è Harry con i cupcake!” dico.
Louis e Niall mi sorridono e insieme andiamo in cucina, 
dove Harry sta preparando i dolci preferiti di Sere insieme ad un pasticcere.
“Come procede?” chiedo.
“Bene, anche se con tutte queste meringhe sto impazzendo!” dice ridendo.
“Non ci posso fare niente se le adora!” scrollo le spalle.
Se dipendesse da lei mangierebbe solo quelle, andiamo a prendere lo yogurt e ci fa mettere le meringhe, 
il gelato con la meringa, la mousse alla meringa, sulle torte i pezzi di meringa, 
diventerà una meringa prima o poi.
Rido e afferrò il mio cellulare, l’ho abbandonato per tutto il giorno, trovo un messaggio e lo apro, 
sorrido divertito e digito la risposta.

“Scusa se ti ripondo ora amore, ti hanno morso il naso?”

Invio, mi fa diventare imbecille quella lì!
La sua risposta arriva poco dopo, ho già detto che sono geloso di lei?
Ecco, mi fa diventare gelosa anche di cose impossibili.

“No, sono cattivi solo con te, a me hanno dato un bacino sulla guancia!”

Scrivo velocemente ed invio.

“Di allo scoiattolo che lo faccio affogare nelle noccioline, ti posso baciare solo io!”

Louis, Niall e Harry mi guardano divertiti.
“Che c’è?” chiedo sorridendo.
“Hai una faccia da pesce lesso!” dice Harry.
“Idioti” dico lanciandogli addosso della farina.
In pochi minuti ci ritroviamo pieni di farina a ridere come bambini, 
sono i fratelli che non ho mai avuto, vorrei che questa avventura non finisse mai, 
non riuscirei a stare senza di loro.
“Adesso chi pulisce questo disastro?” chiede Niall.
“Passami una scopa!” dico ridendo, mi lavo le mani ancora ridendo e controllo il telefono.

“Noi stiamo per tornare a casa gelosone, anche se Zayn sta facendo un giro assurdo!”

Cazzo.
“Gente, a lavoro dobbiamo essere a casa prima di loro” urlo.
Iniziamo a mettere in ordine senza parlarci, spazziamo e laviamo a terra, 
Ripenso al discorso di prima con Louis, spero davvero che andrà tutto bene.
Mando un messaggio a Zayn e lo ringrazio.

“Noi stiamo per tornare a casa, grazie Zay, ti voglio bene!”


Pov di Sere

“Zay, si può sapere dove stiamo andando?” chiedo.
“Ho sbagliato strada!” borbotta.
“Cosa?” chiedo.
“Scusa, di solito non guido io!” dice abbozzando un sorriso.
“Ma proprio stasera dovevi sbagliare? Io domani ho la cerimonia dei diplomi, 
dovrei ripassare le ultime cose!” dico.
“Oh andiamo che sei preparata, forza ripetimi qualcosa!” dice spegnendo la radio.
“Adesso?” chiede.
“E quando altrimenti?” ride.
“Zayn davvero, non mi ricordo nulla!” borbotto.
“Sere calmati, quella è solo una formalità, domani mattina vi chiederanno qualche sciocchezza, 
ma sanno come siete andati durante i compiti e le interrogazioni, 
poi la cerimonia dei diplomi è una cosa figa!” ride.
“Lo so, ho fatto già il General Certificate* dovrei essere abituata, ma ho paura degli esami!” sbuffo.
“Sei ansiosa?”
“Da morire” confesso.
“Chiedi a Liam un massaggio!” ride.
“Sai che non è male come idea?” rido.
Guardo fuori dal finestrino, le luci di Londra splendono in lontananza, 
il cielo è ricoperto di nubi come sempre, ma in fondo questa città mi piace.
Domani sarà un giorno importante, chiuderà una parte importante della mia vita ma sono contenta 
di avere tutti al mio fianco, perchè avere una persona speciale rende la vità migliore.





*Non so se sapete come funziona la scuola inglese, mi sono informata un pochino e spero di non scrivere 
cavolate, in pratica la Secondary School dura 5 anni, al termine di tre anni gli alunni devono conseguire 
un diploma il General Certificate e poi decidere se proseguire per altri due anni e affrontare un esame 
che si chiama A-levels.


__________________________________________________________________
Ciao belle bimbe ^^
Come state? Questa è stata una settimana impegnativa, tra l’università, 
la vita universitaria e il mio compleanno *-*
Ho fatto 21 anni, ormai sono grande.... U.u l’importante è crederci!
Scusate per il ritardo con cui ho postato ma non ho avuto davvero tempo ne idee, 
cioè la fine della storia la so, è nata con un finale ben definito,
ma non sapevo come portare avanti la trama, quindi ho fatto un salto temporale!
Il fatto delle meringhe è assolutamente vero. IO AMO LE MERINGHE.
Per la band che suonerà... bè sono andata in fissa con gli Union J xD
Spero che vi è piaciuto, io mi sono divertita a scriverlo xD
La parte di Liam è stata la più impegnativa ma credo sia uscita bene...
Un’ultima cosa, secondo voi che succederà con Perrie? xD
A voi i commenti,
Serena.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Capitolo 28








Il cortile della scuola è addobbato, fiori bianchi e nastri ovunque, la piattaforma rialzata campeggia 
su un centinaio di sedie, fisso la gente prendere posto e sorridere dalla finestra 
al secondo piano dell’istituto.
Jake poggia una mano sulla mia spalla e mi sorride, stretti nella nostra tunica del diploma, 
rossa e lucida, ad indicare la nostra classe d’appartenenza, lettere.
Nei corridoi c’è un gran caos di ragazzi, chi deve ancora sostenere l’esame e chi come noi è in ansia 
per la cerimonia.
Una varietà di colori mi fa sorridere, ci siamo noi, i ragazzi di arte con le tuniche gialle, 
i ragazzi di matematica con quelle nere, i ragazzi di musica con quelle azzurre.
“Ci saranno anche i ragazzi?” mi chiede Jake.
Annuisco e sospiro soddisfatta, la cerimonia è privata e potranno assistere, sapere di avere loro 
e la mia famiglia mi rende più tranquilla.
Mi siedo sulla cattedra in mezzo al corridoio e fisso la scuola, ci sono stata per pochi mesi ma qui 
mi sono trovata bene, Jake si siede al mio fianco e insieme dondoliamo i piedi su e giù come due bambini, 
le pareti bianche della scuola ci fanno imbambolare, sorrido verso Jake e in pochi secondi scattiamo in 
avanti verso le aule di arte, togliamo le tuniche per non sporcarci e coinvolgendo più gente possibile, 
prendiamo ogni cosa che possa permetterci di sporcare un muro, pennarelli, tempere, verinici, tutto. 

Stringo la mano del mio compagno di classe mentre corriamo tutti insieme a sporcare i corridoi, 
altri alunni ci seguono e sorridendo lasciamo sul muro le impronte delle nostre mani, ridiamo, 
scherziamo, i professori e il preside ci rimproverano ma alla fine riusciamo a coinvolgerli e lasciano 
la loro impronta, la classe di matematica, disegna un piccolo Einstein in nero, facendolo risaltare 
tra i colori delle mani, la classe di arte disegna un paio di ali come sfondo, la classe di musica riempie 
gli spazi vuoti con piccole e grandi note, guardo i miei compagni di corso, sorrido fissando la parete 
e decido di lasciare una piccola firma, mi abbasso e scrivo di noi, per lasciare un segno a chi verrà dopo, 
a chi come me ha lottato, a chi si è trovato in difficoltà, a chi pensava di non farcela, 
a chi non si fida delle proprie capacità.



“Ci sono due modi per vivere la vita.
Uno è pensare che niente è un miracolo. 
L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.

Albert Einstein”



Il preside scuote la testa divertito prima di prendere il pennarello dalle mie mani e aggiungere 
all’opera “I diplomandi del 2013”.
Ridiamo tutti e insieme applaudiamo, stringo Jake ridendo e mi lascio sfuggire la prima 
lacrima della giornata.
“E’ un peccato che quest’opera non possano vederla gli altri” dico.
“Bè signorina, non è detto, lascio la scuola aperta e questo corridoio accessibile alle vostre famiglie, 
è il risultato del vostro impegno!” sorride rassicurante.
“Oh” riesco a dire.
“Andiamo dai!” dice Jake prendendomi per mano, ci puliamo in bagno, togliendo via tutta la pittura dalle 
mani, ridendo come bambini, ci rivestiamo e insieme raggiungiamo il cortile.
Mi guardo intorno ma non è difficile individuare i miei e i ragazzi, sono tutti insieme a chiacchierare, 
tutti vestiti in modo elegante, sorrido fissando il mio fidanzato, i jeans neri attillati, 
la camicia grigia lucida sopra con i primi due bottoni aperti, un sorriso da copertina 
e i capelli alla Beckham, è bellissimo.
“Ti sto invidiando!” mi sussurra Jake e io scoppio a ridere.
“Dove sono i tuoi?” chiedo.
“Da quella parte, ci vediamo dopo scema” sorride.
“Jake?” lo richiamo.
“Mh?” dice sorridendo.
“Jason non ti merita!” dico semplicemente, lui forza un sorriso e va via.
Quel bastardo l’ha lasciato per telefono senza dargli alcuna spiegazione logica, 
ma secondo me ora che è finito il liceo si sentiva costretto a dover dire la verità e lui non vuole.
Butto via i cattivi pensieri e raggiungo tutti.
“Oooh, buongiorno bellezza!” mi sorride Zayn abbracciandomi.
“Ciao a tutti” dico stringendo Zayn, saluto mia madre e mio padre che mi strapazzano come quando 
avevo cinque anni. Sorrido a Vicky, tornata per qualche giorno solo per il mio diploma.
“Ti voglio bene!” le sussurro e lei mi stringe ancora più forte.
Perchè una sorella o un fratello sono la parte più importante di te, possono farti arrabbiare, 
potete discutere ma saranno le sole persone ad essere veramente oneste con voi.
Saluto Louis che mi stringe felice, Harry che sussurra cose dolci all’orecchio, Niall che tiene per mano... 
Ehi! Che mi sono persa?
“Abs?” dico sorridendo mentre loro arrossiscono.
“Quanto siete carini?” rido stringendoli insieme.
Ricambiano felici e io faccio l’occhiolino alla mia amica, dovrà spiegarmi un bel pò di cose,
mi giro verso Liam e sorrido felice.
Il mio ragazzo allarga le braccia e mi fiondo contro il suo petto, mi stringe e mi bacia i capelli dolcemente.
“Ti amo” sussurro al suo orecchio.
“Lo so, piccola!” sorride.
Sentiamo una voce provenire dalle casse poste nei diversi angoli del cortile.
“Siete pregati di prendere posto per l’inizio della cerimonia” annunciano.
Lascio la mano di Liam e sorridendo a tutti raggiungo i miei compagni nelle prime file.
Mi siedo accanto a Jake e aspettando la proclamazione dei cognomi, in ordine di classe.
“Benvenuti a tutti in questa giornata memorabile, quest’anno il livello dei nostri ragazzi è veramente 
molto alto e non posso che esserne orgoglioso e per darvi una dimostrazione di quanto detto, 
ad insaputa dei ragazzi ci sarà una sorpresa per voi. Chiamerò sul palco quattro rappresentanti, 
uno per classe di studio, riceveranno per primi il diploma, e durante la restante cerimonia saranno 
scortati dietro le quinte per una piacevole dimostrazione delle loro qualità.” dice allegro.

Il mormorio tra di noi si fà sempre più intenso, che diavolo hanno in mente?
Fisso Jake confusa e spaventata, mentre il preside riceve la busta con i nominativi dai nostri professori.
“Per la classe scentifico matematica, signorina Soul, ci raggiunga” sorride sorgnone.
La ragazza si alza titubante, sotto l’applauso di tutti raggiunge il palco e ritira il diploma.
“Resta pure qui ad aspettare i tuoi compagni d’avventura” sorride il preside.
“Per la classe di arte, signor Malcom” dalla parte delle tuniche gialle si leva un ragazzo che non avevo 
mai notato, alto e...
“Quant’è bello?” sussurra Jake al mio orecchio.
Rido scuotendo la testa divertita mentre il preside annuncia l’alunno della classe di musica, 
Parker, tocca alla classe di lettere, stringo la mano di Jake.
“Per la classe letterale , a dimostrazione che non è il tempo a fare la differenza ma l’impegno 
voglio chiamare sul palco una ragazza arrivata da poco nella nostra scuola, 
Derin, abbiamo bisogno di lei” sorride allegro l’uomo.
Rimango immobile al mio posto mentre tutti mi scuotono, Jake mi da uno strattone e mi alzo. 
La gente applaude intorno a me mentre mi dirigo sul palco.
Salgo le scale lentamente per paura di cadere e raggiungo il preside 
e il mio professore di letteratura che mi porgono il diploma.
Cerco tra la folla il suo sguardo e lo trovo sorridente e orgoglioso, 
mi fa l’occhiolino mentre vengo portata dentro l’edificio con i miei compagni.

“Vi conoscete?” ci chiede la professoressa Jordan.
Ci presentiamo tra di noi e scopro i nomi degli altri ragazzi Marta Soul, Mark Malcom, John Parker.
“Vi starete chiedendo cosa fate qui, vero?” continua la donna.
Noi annuiamo sorridendo, mi guardo in torno mentre entriamo in palestra, c’è altra gente, 
sembra quasi un...camerino?
“Avete mai visto Greese?” chiede la professoressa divertita dalle nostre espressioni.
“Certo” riesco a dire.
“Bene, quindi mi sapete dire la scena finale!” sorride.
“Sandy si trasforma e cantano tutti insieme alla festa, 
cioè quella specie di luna park pomeridiano!” dice Mark.
“Esattamente!” dice la donna sorridendo.
“Se c’è una cosa che traspare da questa scuola è l’insegnamento dell’arte, di qualsiasi genere, 
l’arte dei numeri, della musica, della scrittura, della lettura, della pittura e chi vuole aggiungere altro 
può farlo, ma quel che conta è l’arte, la fantasia, la creatività! Ricordatelo sempre, 
non basta sapere un libro a memoria, bisogna saperlo interpretare, 
e per interpretarlo bisogna essere creativi!”
Sorrido e annuisco d’accordo con quanto detto, anche se non capisco ancora dove voglia arrivare.
“Avete a disposizione del materiale, attinente alle vostre classi, aprite la vostra mente e date libera sciolta 
alla fantasia, tra un’ora li fuori voglio una coreografia sulle ultime due canzoni di grease! 
Buon lavoro!” sorride andando via senza darci il tempo di fare domande.

Una coreografia? In meno di un’ora?
Ma siamo diventati matti?
Gurado i miei compagni e li vedo sudare freddo, eh, per forza!
Guardo i vestiti, gli specchi, degli scatoloni, mi avvicino e apro trovando dentro, libri, 
riproduzione di numeri, di note, pennelli, tele, tavolozze dei colori.
“Ragazzi, non restate lì, forza abbiamo poco tempo!” richiamo gli altri.
“Non ce la faremo mai!” interviene John.
“Se parti così, sicuramente!” lo richiama Mark e io sorrido grata.
“La prima cosa da fare è coinvolgere gli altri!” dico.
Gli altri annuiscono e ci mettiamo a lavoro, proviamo i vestiti e ridiamo come matti, 
provando passi di danza.
Ci accorgiamo di avere anche una copia del film e così guardiamo un pò la parte finale, 
ma boccio l’idea di prendere spunto e copiare interamente la scena, voglio qualcosa di originale, 
lì fuori c’è la mia famiglia, i miei amici, il mio ragazzo, voglio dimostrare cosa sono diventata, 
un pò a loro e un pò a me stessa.
Ci mettiamo d’accordo su chi deve interpretare i protagonisti e ci mettiamo a lavoro.
“Bene, prepariamo la montagna di libri” dice Marta.
Annuisco e l’aiuto a infilare tutti i libri nella parte inferiore della scrivania a rotelle 
dove sopra c’é posizionato un computer rotto.
John intanto prova la canzone con le percussioni, 
Mark dipinge le giacche di pelle con un simbolo di ogni classe di studio.

“Allora come procede? Mancano dieci minuti!” ci dice la professoressa entrando in palestra.
Alziamo gli occhi dal nostro lavoro e sorridiamo, alzando i pollici.
“Sapevo di poter contare su di voi!” dice uscendo.
Ci cambiamo velocemente, indosso la camicia bianca, 
i jeans stretti e sopra la giacca di pelle dipinta da Mark.
“Sei bravissimo” sorrido.
“Grazie!” dice imbarazzato spostandosi i capelli.
Quel gesto mi ricorda subito Jake, e se...?
“Mark?” lo chiamo mentre finiamo di preparare tutto.
“Dimmi?” sorride.
“Posso farti una domanda personale?” chiedo mordendomi il labbro.
“Certo!”
“Ecco..sei, per caso..” sorrido imbarazzata.
“Si, e mi piace anche il tuo amico” sorride.
“Oh..” sorrido tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ti ho odiato quando sei arrivata, eri sempre con lui!” dice grattandosi la nuca.
“Tranquillo, non devi preoccuparti di nulla!” rido.
“Lo so!” sorride.
“Allora ragazzi, facciamo metà canzone io e Mark, 
poi passiamo direttamente a quella finale tutti insieme! 
Mi raccomando con la musica eh!” rido verso John.

“E’ il mio mestiere dolcezza!” ride.
“Bravo!” rido anche io seguita dagli altri due.

Salgo sulla scrivania affianco al computer, prendo un libro e lo apro a metà.
La base parte mentre arriviamo sul palco, sento un applauso e poi tutti zittirsi.
Sfoglio il libro facendo la vaga, mentre Mark sale nel lato opposto del palco, 
girando le spalle per far vedere i tribali e la scritta arte dietro la giacca.
Mi sfila il libro tra le mani e io prendendo sicurezza di me, balzò dalla scrivania, sistemando la giacca 
e girandomi per far vedere il libro da cui esce un celo stellato disegnato dietro la mia schiena 
con la scritta lettere.
Balliamo un pezzo della coreografia, fisso gli occhi in quelli marroni di Liam e lo vedo concentrato 
a guardarmi.
Sorrido tornando a ballare, la base sfuma facendo posto alla canzone finale mentre io e Mark facciamo 
scendere un telo bianco sullo schermo del palco.
Marta e John ci raggiungono sul palco e di schiena al pubblico balliamo e diamo mostra delle giacche.
Quella mia e di Mark già viste, quella di Marta con una provetta chimica da cui fuoriescono numeri 
con la scritta classe scientifica e quella di John con una chitarra alata e la scritta musica sotto.

Corro a prendere i pennelli insieme a Marta, Mark mi solleva da terra mentre gli altri due fanno lo stesso, 
così io e l’altra ragazza riusciamo a scrivere sul teleono “We go together”.
Sorrido prima di scendere dal palco e girare in mezzo a tutti, cerco di coinvolgere più gente possibile, 
mi dirigo verso i ragazzi, prendo le mani di Liam e lo faccio ballare con me, ballo con Louis,
con i miei mentre Abs, Niall e Harry si scatenano.
Zayn mi fa cenno di no con la testa ma riesco a strappargli qualche passo.
Sorrido raggiungendo la classe di lettere scambiando un’occhiata con Marta, John e Mark, 
verso la fine della canzone, infilo il mio cappello, e appena prima della fine lo lancio in aria seguita 
da tutti gli altri concludendo così la coreografia.
Rido soddisfatta mentre un grande applauso si leva tra le file.

“Venite sul palco, su ragazzi!” ci invita il preside.
Salgo le scalette e affianco gli altri tre ridendo, non pensavo di riuscirci eppure è stato strordinario.
“Come vedete non mi sbagliavo, sono ragazzi di talento e complimenti! Siete stati strabilianti, 
auguro a voi e tutti gli altri studenti il meglio per il vostro futuro!” si congeda l’uomo.
Mi lascio sfuggire una lacrima, mentre Jake porta una bottiglia di spumante sul palco, 
brindo con la mia classe ala fine di quell’esperienza, che se pur breve piena di significato.
Mentre dalle casse passa un pò di musica saluto tutti e presento Mark a Jake, 
lasciandoli a parlare per un pò mentre io raggiungo gli altri.

Mia madre mi abbraccia orgogliosa piangendo, seguita da mio padre e Vick.
“Non piangete su!” dico per evitare anche il mio fiume di lacrime.
“Sei stata bravissima!” dicono.
“Siamo orgogliosi di te!” sorride mio padre.
Sorrido anche io di riflesso e li ringrazio per tutto.
“Sei un fenomeno!” ride Louis.
“Mai quanto te Tomlinson!” rido brindando con lui.
“Sei la mia bimba” dice Harry abbracciandomi.
“Haz” dico ridendo.
“Ehi, ma Liam?” chiedo a Zayn.
“E’ andato a vedere il murales dentro, noi ci siamo andati prima!” dice.
Annuisco e scusandomi mi avvio all’interno della scuola.

Lo trovo a fissare il muro dipinto poco prima, le mani in tasca e lo sguardo perso,
sembra triste, mi avvicino a lui cercando di fare poco rumore, ma mi sente lo stesso.
“Io non posso darti una vita normale lo sai?” mi dice abbozzando un sorriso.
“Io voglio una vita con te, non una vita normale” rispondo sincera senza aver bisogno di pensarci su, 
lo abbraccio da dietro, circondando la sua vita, nonostante la differenza di altezza, 
poggio la testa sulla sua schiena, mentre lui poggia le mani sulle mie e sospira.
“Sei stata bravissima, sembravi una professionista” dice.
“Mah, non esageriamo adesso!” sorrido.
“E’ vero! Solo una cosa...” dice girandosi per guardarmi.
“Quel Mark..” inizia ma lo blocco subito.
“Gli ho presentato Jake” dico soltanto facendolo ridere.
“Meno male! Già pensavo ad un modo per eliminarlo” ride passando un braccio intorno alle mie spalle.
“Idiota” dico stirngendomi al petto e uscendo da scuola.

Torniamo dagli altri e sospiro felice.
“Andiamo a casa?” chiedo.
“Mh, si!” dice Vick, ci mettiamo d’accordo per le auto e partiamo.
Non mi dispiace non essere andata in un ristorante, voglio passare il tempo con loro
 e non avere altre persone in giro, certo adesso dobbiamo cucinare ma non è un problema.
Assorta nei miei pensieri non mi accorgo di aver preso una strada totalmente diversa da quella di casa, 
Liam ride al mio fianco.
“Ehi, ma dove siamo?”
Liam scende dall’auto e viene ad aprirmi la portiera, 
afferro la sua mano e mi lascio accompagnare all’interno del ristorante.
“Benvenuti” ci accoglie un cameriere.
La sala è completamente vuota, un angolo è occupato da una band, riconosco subito Josh e urlo.
“Ma quelli...sono gli Union J? ” dico sgranando gli occhi mentre George si avvicina, lo saluto.
“Auguri per il diploma” sorride.
Sorrido grata, dalla porta cominciano ad arrivare tutti, sorrido tra le lacrime.
“Sapevate tutto?” dico e gli altri annuiscono.
“Sei la cosa più bella che mi sia capitata” dico girandomi verso Liam.
Si apre in un sorriso così sincero e puro che vorrei immortalarlo e farlo vedere al mondo.
“Ti amo e questo è il minimo amore!” mi sorride.
Lo bacio dolcemente mentre i ragazzi fanno commentini.
Vedo arrivare quasi tutti i miei parenti, saluto i miei zii, mia nonna, le mie cugine, la famiglia di Liam, Seth.
“Non ci credo!” dico scuotendo la testa.
Mangiamo tutti insieme tra battute a volte pessime a volte decenti, 
sorrido con le persone che rendono la mia vita speciale.
Stringo la mano di Liam sotto il tavolo e lui ricambia sorridendo, l’amore che provo per quel ragazzo 
va oltre ogni tipo di convinzione, non si può descrivere, non ci sono parole per farlo, può sembrare 
una frase fatta, ma quando ti rendi conto che è la verità, ti sembra di volare.
“Vogliamo un discorso!” dice Zayn e io lo maledico con lo sguardo.
Sbuffo alzandomi e prendendo un bel respiro.
“Devo farlo proprio?” dico e gli altri annuiscono.
“Ecco, come non detto.. Bè grazie, questa è la prima cosa, per essere qui, per aver fatto tutto questo e..
un grazie speciale va a Liam, grazie perchè condividi ogni giorno della tua vita con me!” dico 
trattenendo invano le lacrime.
Liam mi abbraccia stretta e mi bacia la fronte, una dimostrazione d’amore davanti a tutti, 
che vale di più di un diploma, di una malattia, di una festa.

L’amore è la cura ha tutto, l’amore è... Tutto!

“Il diabete!” urla Louis.
Rido insieme a Liam.
“Rovini sempre tutto!” lo prende in giro Abs.
Torniamo a mangiare e a goderci il cibo, per dessert sul tavolo arrivano tanti cupcakes, 
sgrano gli occhi guardano prima Liam, poi Harry.
“Io vi adoro” dico abbracciando entrambi e iniziando a mangiare.
“Non ne mangiare troppo, farai indigestione!” dice Zayn.
“Tanto non vanno persi” dice Abs indicando Niall che ne sta mangiando due.
Rido facendo l’occhiolino al biondo e afferrandone un altro.

Alla fine del pranzo balliamo un pò e cantiamo, ci divertiamo tutti insieme come una grande famiglia 
e infine mi danno i regali, rimango sorpresa da quel gesto.
Pensavo che la feste fosse il regalo e invece mi stupiscono sempre di più.
Torniamo a casa in tarda serata, i miei e i famigliari di Liam alloggiano in un hotel poco distante da noi, 
Liam ha organizzato veramente tutto.
“Posso restare da te questa notte?” chiedo in macchina.
“Certo che puoi!” mi sorride.
Passo una mano sul suo braccio e sorrido anche io.
Saliamo in camera sua, Zayn e Louis sono già a letto, prendo una maglietta dall’armadio di Liam 
e vado in bagno per toglermi quei vestiti, mi sciacquo il viso, mi lavo i denti e mi spazzolo i capelli.
Torno in camera e trovo Liam già steso sul letto, fuori dalle coperte, gli occhi chiusi e addosso solo 
un paio di boxer rossi, rigorosamente Calvin Klein.
Mi avvicino ai suoi piedi e accarezzo dolcemente le sue caviglie, si sveglia subito, mi guarda e sorrido.
“Che fai?” chiede.
Bacio la sua gamba fino all’interno coscia, lo sento irrigidirsi mentre noto un movimento sotto il tessuto, 
sorrido soddisfatta baciando la stoffa.
“Amore...” sussurra.
“Lee, non mi sento pronta per fare l’amore, ma questo non significa che non possiamo fare altro!” sorrido.
Lui mi guarda serio e annuisce lasciandomi libertà di movimento.
“Cerca di non farmi impazzire troppo!” sorride.
“Quello è il mio obiettivo!” dico chiudendo le mani sulla sua erezione.
Chiude gli occhi di riflesso mentre cerco di dargli piacere.
Si lecca il labbro inferiore e io faccio lo stesso, sorrido baciando i suoi addominali.
“Ti prego” dice accompagnando la mia testa verso il basso.
“Quanto sei impaziente!” lo prendo in giro, lui sorride ma lo zittisco subito.
“O-oh cavolo” sussulta.
Sento il desiderio impadronirsi di me, lo vorrei con tutta me stessa e faccio trasparire questo 
pensiero mentre lo porto al piacere.
“S-sei... Oh mamma, mi devo riprendere!” dice coprendosi gli occhi con il braccio destro.
Sorrido stendendomi al suo fianco, lo bacio e cerco un fazzoletto.
“Stai bene?” chiedo.
“Mh” grugnisce.
“Lee?” chiedo.
“Ti amo” dice ridendo.
“Anche io!” rispondo.
Mi stringe sul suo petto e ci addormentiamo così, con un sorriso sulle labbra.



_____________________________________________
Scusate per il ritardo, alcune di voi sanno che mio zio purtroppo è venuto a mancare.
Cominciare a scrivere è stato un pò complicato ma dopo è venuto spontaneo.
Spero di avervi fatto ridere e di avervi trasmesso qualcosa,
per me è molto importante!
Nello scorso capitolo ci sono state 5 recensioni, non vi è piaciuto il capitolo?
Spero di sentirvi presto!
Grazie per tutti i messaggi che mi mandate su facebook e twitter *-*
Vi adoro!
Serena.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29








Mi sveglio raggiungendo la cucina, sono passati tre giorni dal mio diploma e mi godo un pò di meritate 
vacanze. Prendo del latte e i cereali e li verso nella mia tazza, rigorosamente a macchie bianche e nere 
e mi siedo per gustarmi il silenzio di quel mercoledì mattina.
Harry e Niall dormono ancora profondamente, ieri saranno rientrati tardissimo!
Mando il messaggio di buongiorno a Liam prima di lavare tutto, mettere in ordine e dirigermi in salotto.
Mi guardo intorno sospirando e metto in ordine un pò il divano, spolvero un pò canticchiando quà e là 
e ripenso a ieri, alla mia ultima seduta di terapia e sospiro.
Tra qualche giorno avrò i risultati degli esami, mi sento meglio e anche se sono fiduciosa, non nego di 
aver paura.
Metto in ordine la parete di chitarre e poi mi soffermo a fissare l’ultimo spartito dei ragazzi.
“Story Of My Life” recita il titolo.
Leggo un pò la musica e titubante afferro la mia chitarra.
Strimpello le prime note cercando di capirne il ritmo, riprovo svariate volte fino a quando riesco 
a suonarla bene.
Sorrido arrivando alla fine e sento un battito di mani dietro di me.
Mi giro spaventata ritrovandomi Niall in pigiama poggiato contro il muro a fissarmi.
“Ti piace?” mi chiede sorridendo.
Annuisco, alzandomi per rimettere la chitarra al suo posto.
“No, suoniamo un altro pò, dai! Ti faccio vedere il testo!” mi dice raggiungendomi.
Mi risiedo e lui prende posto al mio fianco dopo aver preso la sua chitarra acustica.
Poggia un foglio sul tavolino e io sorrido, mi fa cenno di attaccare e io lo ascolto.

“Written in these walls are the stories 
that I can’t explain”


Inizio a cantare e Niall mi viene dietro, armonizzando.

“I leave my heart open but it stays 
right here empty for days”


Continuo a cantare impegnandomi e mettendoci dentro l’anima, sorrido leggendo il nome di Liam 
accanto ai versi successivi e Niall ride divertito.
“Attenta lì, hai sbagliato nota” sorride.
“Cavolo, è vero!” dico mortificata.
“Ehi tranquilla, va tutto bene” mi sorride Niall.
“Dai, ripartiamo!” dico sorridendo.
Torniamo a suonare insieme tutta la canzone, la musica mi entra dentro, questa canzone è pura poesia, 
la voce di Niall risuona candida nella stanza e io rimango a fissarlo per dieci minuti buoni.
“Che c’è?” chiede alzandosi e appoggiando la chitarra al muro.
“E’ bellissima, sul serio, non vedo l’ora di sentirla cantare anche agli altri!” sorrido seguendolo.
“Ti piacerà!” sorride.
“Non ho dubbi, ti preparo la colazione?” chiedo.
“Oh, l’ho sempre detto che Liam è il più fortunato di tutti!” ride divertito.
Scuoto la testa andando in cucina, riprendo il latte, la tazza e i cereali e li poggio sul tavolo, davanti 
ad un Niall felice.
“Non lo dirò ad Abs!” dico.
“Ecco, grazie!” sussurra sorridendo.
“Tu sai che voglio sapere i dettagli vero?” chiedo appoggiandomi con i gomiti sul tavolo davanti a lui.
“Non puoi chiedere alla tua amica?” sorride.
“Mmh, fammi pensare” dico portando la mano sul mento “No!”
“Scema” ride.
Mi siedo al suo fianco, portando le gambe sulla sedia in attesa del suo racconto.
“Non c’è niente da spiegare, parlavamo spesso e una cosa tira l’altra!”
“Sei pessimo a raccontare le cose!” sbuffo.
“Lo so, è che non la vedo mai, so che è tua amica ma secondo te le piaccio veramente?”
Mi fermo a guardare i suoi occhi più lucidi del solito e porto una mano a sfiorare la sua spalla, non so 
le intenzioni di Abby quali sono, è una mia amica ma di questo dobbiamo ancora parlarne, spero solo 
che si comorterà bene.
“Tu piaci ad ogni essere con un briciolo di cervello Horan” sorrido.
“Tu credi?” dice cercando conferme come un bambino.
“Si” annuisco “ne sono convinta” sorrido.
Sento il mio telefono squillare nell’altra stanza e vado a prenderlo, sullo schermo lampeggia il nome 
di Liam, sorrido rispondendo alla chiamata.
“Buongiorno” sorrido.
“Ehi, ascolta potresti chiamare Niall e Harry, stiamo venedno lì!” dice serio.
Rimango un pò colpita dal suo tono di voce distante e freddo ma cerco di non farlo notare.
“Niall è già sveglio, te lo devo passare?” chiedo.
“No,no, siamo quasi lì!” dice ancora con lo stesso tono.
“Ok, a tra poco” dico.
“Si” dice riattaccando.
Fisso il telefono cercando di trattenere le lacrime, ora che succede?
Prendo un bel respiro prima di girarmi e tornare da Niall, sorrido vedendolo rubare qualche biscotto 
dal pacchetto sopra la credenza.
“Niall” lo chiamo.
Lui sobbalza girandosi con un biscotto per metà in bocca alzando poi le braccia in segno di innocenza.
Scoppio a ridere divertita seguita a ruota da lui.
“Era Liam, stanno venendo qui, ha detto di chiamare Harry, era molto serio al telefono” ammetto.
“Mmh, sarà successo qualcosa!” dice pensieroso.
“Non lo so, tu vai a svegliarlo io vado a lavarmi!” dico asciugando velocemente le stoviglie sul lavello.
Mi sciacquo le mani e mi dirigo in stanza, mentre sento Niall urlare ad Harry di alzarsi.
Prendo un jeans e una maglia a righe bianche e blu, la biancheria intima e mi dirigo in bagno.
Faccio una doccia veloce mentre Harry bussa alla porta di dover andare in bagno.
“Ho quasi fatto Haz” rido divertita.
“L’hai detto anche dieci minuti fa!” ribatte.
Strofino i capelli nell’asciugamano, infilo i jeans e prelevo il phone, prima di aprire la porta e lasciare 
spazio ad un Harry piuttosto dolorante.
“Scusa Haz!” dico divertita.
“Un giorno riuscirò a monopolizzare il bagno prima di te!” sbuffa chiudendosi dentro.
Ridendo vado in camera, mi piazzo davanti allo specchio e pettino i capelli, quasi odio come mi stanno,
non riescono mai a mettersi come voglio io, una volta sembrano voluminosi, l’altra degli spaghetti, 
l’altra ancora sembro una barbona, com’è possibile ancora non l’ho capito.
Accendo il phone e rabbrividisco per il cambio di temperatura, l’aria calda mi colpisce in viso, 
regalandomi un pò di tepore.
Ripenso alla conversazione avuta con Liam qualche minuto prima, non l’ho mai sentito con quel tono 
strano, non mi sembra di aver fatto nulla di male.
Sorrido, noi donne siamo strane, quando sentiamo il nostro compagno diversamente dal solito subito 
pensamo sia colpa nostra, certo la maggior parte delle volte è così, gli uomini se la prendono per ogni 
stronzata, ma altre volte il motivo del loro cambio d’umore è qualcos’altro.
Come in questo caso.



“Quindi dobbiamo partire senza nemmeno un preavviso?” borbotta incredulo Niall.
Siamo seduti da mezz’ora in salotto e io sono in un religioso silenzio. Liam è seduto al mio fianco ma 
lo sento rigido e spaventato, questa mattina li hanno chiamati e avvertiti di dover presediare ad un evento 
in Olanda stasera stessa, venerdì invece in Germania per un’intervista radiofonica e domenica in Italia 
come ospiti in uno show televisivo.
“Dobbiamo anche muoverci, l’aereo partirà subito dopo pranzo!” dice Zayn.
“Voi avete già preparato tutto?” chiede Harry rivolto agli altri.
“Si, sono in macchina” ribatte Louis.
Harry e Niall si alzano contemporaneamente e si dirigono nelle loro stanza svogliati.
Resto in silenzio senza sapere bene cosa dire, da quando siamo insieme non ci siamo mai separati io e 
Liam, sarà una sifda anche per noi ma ammetto che non vorrei farlo partire.
“Mi dispiace” lo sento dire alla fine.
“Per cosa? E’ il tuo lavoro!” dico.
“Si, ma volevo essere con te per i risultati sabato” dice abbassando la testa.
“Non preoccuparti, andrà tutto bene vedrai!” sorrido stringendomi a lui.
“Mi mancherai un casino!” ammetto.
“Anche tu piccola” dice baciando dolcemente i miei capelli.
Restiamo un pò così persi nel nostro mondo mentre gli altri preparano tutto, vedo Zayn mangiarsi 
le unghie e guardarsi intorno spaventato.
“Zay?” lo chiamo.
Si volta verso di noi e abbozza un sorriso, faccio cenno di venire a sedersi accanto a noi e lui ci raggiunge.
“Stai bene?” chiedo.
“Certo, è tutto ok!” mente.
“Zay, non sai dirle le bugie” interviene Liam.
Il moro sbuffa passando una mano tra i suoi capelli corvini.
“Perrie ha deciso di abortire” confessa.
Spalanco gli occhi e Liam sospira, guardo il nostro amico fragile e pallido e mi chiedo come una sola 
persona sia in grado di distruggere il mondo di un’altra.
“Ha detto che è per la carriera, ovviamente” dice piccato.
“Io..io ero disposto a mettere in gioco tutto!” quasi urla.
Liam lo calma stringendolo in un abbraccio, il moro si lascia cullare in silenzio con le braccia tese lungo 
il suo corpo.
“Andrà tutto bene Zay” dice Liam dolcemente.
“Lo so, ma fa male, avevo pensato già ad un piccolo me vagare per casa” ammette.
“Avrai altre possibilità Zay, vedrai!” dico afferrando la sua mano.
“Già, oggi doveva fissare l’appuntamento per l’intervento” dice serio.
Rimango a guardarlo e vorrei stringerlo e rassicurarlo che tutto andrà bene, sapevo delle sue 
preoccupazioni, sulla carriera, sull’avere un figlio, ma conoscendolo dentro un bambino lo voleva, 
non riusciva ad ammetterlo ma ci teneva più di quanto pensasse.
“Siamo pronti” dice Harry arrivando in salotto seguito da Niall e Louis che tira la valigia del biondo.
“Chiamo Paul allora” dice Liam.
“Perfetto!” rispose Louis.
Il mio ragazzo si allontana un pò per parlare e io rimango accanto a Zayn, cerco di farlo ridere un pò 
anche se con uno scarso risultato.
Harry e Niall mi fanno raccomandazioni sulla casa e io ascolto attenta annuendo ogni volta, 
mi fanno una tenerezza assurda.
“Farò la brava padrona di casa, promesso!” dico ridendo.
“Ci conto” dice Harry sorridendo.
Alla fine Liam avverte tutti che passeranno a prenderli tra un’oretta, così ci svacchiamo tutti insieme sul 
divano e guardiamo un pò di televisione, mi stringo a Liam e mi stordisco con il suo profumo, 
ne faccio scorta per i prossimi giorni e lui sorride divertito.

Mi morde il collo scatenando le risate di Louis al nostro fianco.
“Sei un vampiro” lo prende in giro.
“Devo far sapere al mondo che è mia!” ribatte Liam.
Rido alzandomi e dirigendomi in camera mia, sotto le occhiate dei ragazzi.
“Si è offesa?” dice Louis preoccupata.
Io sorrido divertita, in realtà voglio solo cinque minuti solo con Liam.
“Non credo” sento dire dal diretto interessato prima di alzarsi.
Chiudo la porta della mia stanza e mi avvicino alla finestra, sento la porta aprirsi e chiudersi dietro di me.
Due grandi braccia mi avvolgono la vita facendomi tremare, sfioro le vene ingrossate portando la testa 
all’indietro contro il suo petto, il ritmo regolare del suo cuore mi fa cadere in uno stato di trance, 
con una mano sfiora i miei capelli mortandoli tutti sul lato sinistro mentre tortura la porzione di pelle 
lasciata scoperta.
La presa sulla mia vita si fa più debole e lo sento accarezzarmi i fianchi, mi volto tra le sue braccia e lo 
stringo a me.
Ricambia la stretta portandomi sul letto, mi allungo al suo fianco e mi fa segno di poggiare la testa sul 
suo petto, senza pensarci due volte mi accoccolo contro il suo corpo.
“A cosa pensi?” chiedo.
“A quanto sei bella” risponde facendomi arrossire.
Lo guardo imbarazzata, prende il mio mento tra le dita e bacia le mie gote rosse.
In una frazione di secondo sono sotto di lui, sotto i suoi baci e le sue carezze, sfilo velocemente la sua 
maglia accarezzando il petto, bacio il suo collo e lo sento respirare a fatica, la mia mente è invasa da quel 
suono, non penso ad altro che a lui.
“Non mi provocare così tanto!” dice premendo il suo corpo contro il mio.
“Liiiam, sono arrivati” ci interrompe Louis dal corridoio.
Liam sbuffa spostandosi sul lato del letto vuoto e io scoppio a ridere.
Prendo la sua maglia dal pavimento e lui la rinfila svogliato.
Mi alzo dandomi una sistemata allo specchio e lui mi bacia dolcemente.
“Quando torno ricominciamo da dove abbiamo lasciato” sorride.
Annuisco e mano nella mano raggiungiamo gli altri all’entrata.
“Non voglio nemmeno sapere per quale motivo hai la magli al contrario Payne” dice Harry.
Scoppiamo tutti a ridere mentre Paul prende le loro valigie, saluto tutti con un abbraccio e lascio un bacio 
dolce sulle labbra di Liam.

Sono cinque giorni, posso resistere.

Li vedo andare via e chiudo bene la porta, mi guardo intorno e sbuffando vado in camera.
Accendo il pc e passo l’intero pomeriggio a scrivere e leggere fan fiction, uno dei tipici pomeriggi prima di 
conoscere i ragazzi insomma.
Mi rendo conto di aver saltato il pranzo quando verso le sei il mio stomaco reclama del cibo, 
svogliatamente mi alzo e preparo qualcosa, metto su un pò di musica e guardo qualcosa in televisione. 
Liam mi ha mandato un messaggio quando sono arrivati e mi ha detto che chiamerà quando tornerà 
in camera, così butto il telefono sul tavolino senza degnarlo di uno sguardo.
Mi concentro sullo schermo della televisione e piango per l’ennesima volta dopo aver visto 
“P.S I Love You”. Perchè lo rivedo ancora? Lo so a memoria ormai.
Dopo aver consumato circa tre pacchetti di fazzoletti, verso le unidic decido di andare al pc e vedere se 
sono uscite foto dei ragazzi.
Spulcio tra le varie pagine Facebook e i profili Twitter e finalmente trovo le foto, Liam ha indossato 
una canotta nera che mette in risalto il suo corpo, forse fin troppo, leggo i commenti e tutte sbavano 
dietro al mio ragazzo.
“Giù le zampe, è mio!” mi trovo a dire da sola.
Trovo altre foto dell’evento e i ragazzi sono impeccabili come sempre, Zayn nasconde bene il suo 
turbamento e Liam è sempre al suo fianco.
Sfoglio altre foto e mi ritrovo a guardare una gallery piena di Liam in canotta.
“Perchè sto sbavando davanti alle foto del mio ragazzo?” borbotto.
“E perchè sto parlando da sola?” dico.
Scuoto la testa chiudendo il pc, l’ho sempre detto io, Liam Payne mi manda in pappa il cervello.
Prendo il telefono e digito velocemente un messaggio.

“Smettila di mettere le canotte sul palco, ti posso guardare solo io"

Invio prima di stendermi sul divano in attesa di una risposta, mi copro con la coperta in pile e cerco 
qualcosa d’interessante in televisione, addormentandomi poco dopo.
Lo squillo del telefono mi fa sobbalzare, fisso lo schermo e la chiamata termina, Liam.

”Dannazione” dico digitando subito il numero.
Al terzo squillo risponde, sorrido sentendo la sua voce calda.
“Ciao” dico stropicciandomi gli occhi.
“Dormivi?” mi chiede dolcemente.
“Mi ero appisolata” ammetto sorridendo.
“Scusami,sono rientrato ora e ho letto il tuo messaggio!” ride.
“Non prendermi in giro, è la verità!” sbuffo.
“Sono solo tuo, lo sai” dice.
“Sono gelosa lo stesso” sbuffo facendolo ridere.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto e poi lo sento sospirare
“Mi manchi”
“Anche tu, la casa è vuota senza di te e i ragazzi” dico triste.
“Torniamo presto piccola!” sussurra.
“Cinque giorni, lo so!” dico ridendo.
“Fai il conto alla rovescia?”
“Ovvio amore” rido.
“Comunque Zayn farà un salto lì sabato!” mi avverte.
“Per Perrie?” chiedo.
“Già, speriamo bene!” dice preoccupato.
“Mh, come sta?”
“Ha passato momenti migliori!” ammette.
“Immagino di si” dico.
Ricadiamo nel silenzio, persi nei nostri pensieri.
“Cosa hai fatto stasera?” mi chiede dopo.
“Mh, niente...ho visto un film” e ho guardato le tue foto in canotta, ma questo non lo dico.
“Brava piccola!” ride per dopo sbadigliare.
“Sei stanco?” chiedo.
“Non più del solito, però ho un pò sonno!” ammette.
“Allora ti lascio riposare, ci sentiamo domani amore!” dico.
“Sognami, ok?” dice dolcemente.
“Come sempre” sorrido.
“Ah, amore?” mi richiama prima di attaccare.
“Dimmi!”
“Come facevi a sapere che avevo la canotta stasera?” ride.
“Io? Mmh, l’ho immaginato!” dico arrampicandomi sugli specchi.
“Hai cercato le foto su internet?” ride.
“No!” mento.
“Ti amo!” ridacchia.
“Ero solo curiosa, dai!”
“Non fa niente amore, puoi cercare tutto quello che vuoi, sei tu che ti fai problemi!” dice lui.
“Non mi faccio problemi, fin’ora ti avevo qui!” dico sincera.
“Lo so, comunque è piaciuta almeno alle ragazze di tutto il mondo?” ride.
“E’ piaciuta anche troppo!” borbotto.
“La metterò spesso allora!” ride.
“Si, dentro casa, quando ci sono io!” ribatto.
“Mmmh, no! Dentro casa con te preferirei essere nudo!” ride.
La mia mente immediatamente fa pensieri poco casti, chiudo gli occhi respirando piano.
“Devo andare a dormire Lee, non puoi dirmi queste cose!” lo rimprovero.
“Buonanotte piccola, sogni d’oro!” ride.
“Ti odio” ribatto.
“Non è vero!” ride ancora di gusto.
“Vai a domire che è meglio” borbotto.
“Notte piccola” dice prima di attaccare.
Sbuffo alzandomi, dopo essere andata in bagno mi infilo il pigiama e mi allungo sul letto.
Addio sogni tranquilli stanotte, maledetto Payne i suoi addominali e le sue canotte.


__________________________________________________
Holaaaaaa!
Eccomi di ritorno, come state pasticcini?
Questo capitolo è stato divertente da scrivere, amo Liam in canotta e no, non l'ho notato solo per quello, prima che qualcuno mi attacchi! Ma andiamo, gli ormoni li fa impazzire a tutte sù!
Detto questo, che ne pensate voi?
I ragazzi sono partiti e in questi giorni succederà un pò di tutto...
non vi anticipo niente!
Alla prossima ragazze/i grazie per il sostegno, spero di sentirvi, anzi leggervi!
Se vi va di scrivermi contattatemi su Twitter @Sere_VR46
o sul gruppo Facebook: 
https://www.facebook.com/groups/341070052686905/
Alla prossima girls! 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Capitolo 30

 

 

 

 

Il suono incessante del telefono mi fa aprire gli occhi, ancora assonnata cerco di prenderlo sul comodino, 
sbuffo mentre la chiamata termini. 

Mi metto seduta e strofino gli occhi per cercare di svegliarmi, sono due giorni che i ragazzi sono partiti, 
due giorni che Liam non c’è e io non faccio altro che dormire, perché qualcuno mi ha svegliato così presto? 

Dopo essermi svegliata quasi del tutto prendo il cellulare e noto la chiamata dallo studio medico. 
Bevo un sorso d’acqua e decido di richiamare, dopo il terzo squillo qualcuno risponde. 

“Centro oncologico buongiorno come posso esserle utile?” 

“S-salve, ho ricevuto una chiamata qualche minuto fa, sono Serena, Derin” dico. 

“Oh salve signorina, la cercavo per informarla che la dottoressa vuole vederla oggi per i risultati!” 

“Sono già arrivati? Oh bè, a che ora posso venire?” chiedo. 

“Anche ora! Per lei va bene?” chiede. 

“Certo, una mezz’ora e sarò lì!” dico prima di salutare e chiudere la chiamata. 

Prendo n bel respiro prima di dirigermi in bagno e prepararmi. Infilo un paio di jeans e una maglietta rossa,
regalo di Niall, cerco di pensare a mille cose per evitare di 
preoccuparmi per i risultati, 
tra poco saprò la verità e non posso negare di essere in ansia. 

Chiamo mia madre per avvertirla e lei si raccomanda di chiamarla subito, la rassicuro e dopo aver preso 
la borsa salgo in macchina. Accendo la radio e infilo il cd dei ragazzi nel lettore, le note di Summer Love 
invadono l’abitacolo, mi lascio trascinare dalle loro voci fino al parcheggio della clinica, parcheggio e 
dopo aver controllato il telefono esco fuori per dirigermi nello studio.

“Buongiorno” dico alla signora paffutta all’ingresso. 

“Salve signorina Derin, prego si accomodi la faccio chiamare dalla dottoressa appena possibile” 

“Grazie mille” dico sorridendo e sedendomi insieme ad altre persone. 

Il telefono vibra nella tasca dei jeans, sorrido prima di rispondere a Liam. 

“Amore!” sorrido rispondendo. 

“Ciao piccola” mi dice allegro. 

“Che fate? Io sono allo studio” dico abbassando un po’ il tono di voce dopo lo sguardo furente di 
un’anziana donna seduta davanti a me. 

“Oggi è sabato e abbiamo un po’ di riposo, ascolta Zayn dovrebbe arrivare tra poco in aeroporto potresti 
andare a prenderlo?” chiede dolcemente. 

“Certo tesoro, finisco qui e vado!” rispondo. 

“Grazie piccola sei la migliore, poi fammi sapere! Sono fiducioso!” mi dice felice. 

Vedo la dottoressa uscire dallo studio e farmi cenno di seguirla, mi alzo e la seguo mentre saluto Liam. 

“A dopo amore” mi saluta. 

Chiudo la porta dello studio e sorrido alla dottoressa, stringo il manico della mia borsa prima di 
accomodarmi nella sedia accanto alla scrivania. 

“Come sai ti ho fatto chiamare per il risultato delle analisi” comincia lei. 

Annuisco tremante mentre l’ascolto parlare, mi fa vedere le analisi del sangue, le radiografie e altri analisi,
 capisco pochissime parole della sua conversazione, non ho mai amato i paroloni dei dottori, 
l’unica cosa che vorrei sapere è se sono guarita o meno. 
“Dottoressa, potrebbe arrivare al punto?” chiedo esasperata. 

“Certo” sospira “Vedi Serena, ho due notizie per te, una brutta e una bella” dice guardandomi negli occhi. 

Sento le gambe tremare nonostante sia seduta, vorrei Liam o qualcun altro al mio fianco in questo 
momento, le faccio cenno di proseguire e lei apre altri analisi.

“La buona notizia è che il tumore è stato sconfitto, lo stomaco è pulito e non ve n’è traccia” sorride.

Mi apro in un sorriso anche io, questa è un’ottima notizia, cosa può rovinarmi la giornata? La dottoressa 
mi spiega cosa devo fare per prevenire una ricomparsa, annuisco sorridente pensando già a come dirlo a tutti.

“Grazie mille dottoressa, ma la notizia brutta qual’è?” chiedo.

Lei prende un respiro, si alza girando intorno alla scrivania per sedersi poi davanti a me, le rughe sulla sua 
fronte non promettono niente di buono, come nemmeno la mano sulla mia spalla.

“Il tumore è andato via, è vero, ma gli effetti dei medicinali e della chemio hanno avuto delle 
controindicazioni!” mi dice con tono formale.

“Oh..che tipo di controindicazioni?” chiedo muovendomi allarmata sulla sedia.

“Dalle analisi risultano dei valori sballati per quanto riguarda la sterilità” dice.

Sento il mio corpo tremare, ci metto un paio di minuti per elaborare le sue parole.

“Questo...questo vuol dire che non potrò avere figli?” dico sotto shock.

“Si, molto probabilmente è così, ma faremo altre analisi, non preoccuparti!” continua.

La guardo senza vederla realmente, la mia testa scoppia, non so cosa fare, non so che pensare, Liam cosa 
dirà? Non posso deluderlo così, lui vuole una famiglia e io non posso dargliela.

“Vuoi un bicchiere d’acqua?” mi chiede.

Nego con la testa, prima di afferrare la borsa e alzarmi titubante dalla sedia.

“Sto bene, la ringrazio!” dico porgendole la mano e andando via.

Uscire dalla clinica è più difficile del previsto, cerco di scendere le scale ma mi appoggio al muro del 
pianerottolo e crollo sulle ginocchia.

“Signorina si sente bene?” mi chiede una donna.

Mi asciugo le lacrime velocemente e mi rimetto in piedi annuendo. Arrivo alla macchina e mi richiudo 
dentro, appoggio la schiena contro il sedile e mi lascio andare ad un pianto liberatorio, l’arrivo di un 
messaggio mi fa distrarre, Zayn è arrivato. 
Prendo la bottiglietta d’acqua dalla mia borsa e ne bevo un bel 
sorso cercando di calmarmi, prendo un respiro profondo e dopo aver asciugato le lacrime metto in moto 
l’auto.

 

Un’ora dopo mi ritrovo travolta dalle braccia di Zayn sul divano di casa, dopo avergli raccontato ogni 
singola cosa.

“Ehi, dovresti sentire Liam sono dieci volte che chiama!” mi dice.

“Non posso Zay, come faccio?” dico tremando.

“Sere deve saperlo, così lo ferirai, parla con lui!”

“Non posso vedere la delusione nei suoi occhi!” dico ricominciando a piangere.

“Ma non sarà deluso, perchè dici così?” mi chiede accarezzandomi i capelli.

“Non ci riesco Zay, scusa!” dico spegnendo il cellulare.

Passiamo altro tempo in silenzio ognuno perso nei suoi pensieri, fino a quando la chiamata di Perrie ci 
interrompe.

“Devo andare!” mi dice Zayn scostandomi.

“Va bene, vuoi che venga con te?” chiedo.

“Verresti?” mi chiede speranzoso.

Annuisco alzandomi, vado a lavarmi la faccia e lo raggiungo.

Sfrecciamo verso l’indirizzo mandato da Perrie, mi chiedo come lei possa voler abbortire mentre io non 
potrò mai avere un figlio. Torturo le dita delle mie mani fino al parcheggio. 
Scendiamo insieme e vedo la 
tensione sul viso di Zayn, poggio una mano sul suo braccio cercando di calmarlo anche se io di tranquillo 
non ho proprio niente. 
Entriamo dentro e subito mi sento soffocare, la sala d’attesa è piena di donne 
incinte, sento gli occhi pizzicare e sento la mano di Zayn stringersi intorno alla mia, mi volto verso di lui 
e mi stringo al suo petto.

“Perchè Zay? Perchè?” dico tra le lacrime.

“Shh Sere, sei forte, affronterai anche questa” mi culla tra le braccia.

“No, non posso fare questo a Liam!”

“Liam ti ama” ribatte.

“Non sono sicura di poter affrontare il suo sguardo quando dirò che non potrò avere figli” ribatto.

“Fidati di lui! Ti amerà sempre e comunque!” mi dice.

Veniamo interrotti dall’arrivo di Perrie, richiama l’attenzione di Zayn e insieme entrano nello studio, 
io intanto mi siedo e sfoglio i giornali, un manifesto attaccato al muro richiama la mia attenzione. 

Mi avvio verso la segretaria e chiedo informazioni sul quella terapia per chi non può avere figli, lei 
gentilmente mi da un modulo da riempire e mi fissa una visita per domani. 

La ringrazio prima di tornare a sedermi ed aspettare Zayn, riaccendo il telefono e mi arrivano subito 
infiniti messaggi di Liam, ci penso un attimo titubante prima di ignorarli con il cuore in gola.

Zayn esce poco dopo avvertendomi che Perrie dovrà rimanere per la notte, ma non lo vuole attorno, 
lo vedo teso e spaventato nonostante la maschera d’indifferenza. 
Mi alzo annuendo e insieme torniamo 
all’auto, guarda fisso davanti a sè e mette in moto, torniamo a casa sfiniti e ci ributtiamo sul divano.

“Non abbiamo nemmeno pranzato!” dico.

“Già!” dice lui pensieroso.

“Ehi, ti va di parlare?” chiedo.

“Non capisco veramente perchè ha voluto farlo!” mi dice.

“Non lo so, non chiederlo a me, non so come risponderti” ribatto.

“Credevo... Ah lascia stare, hai già mille pensieri!” dice alzandosi dal divano.

“Ehi, siamo amici e quindi se hai un problema ne parliamo!” dico alzandomi a mia volta.

“E’ che... Non è possibile, dice di amarmi, in questi momenti odio essere famoso!” dice.

“Posso immaginare, ma è un passo importante avere un figlio!” dico sincera.

“Questo lo so, anche io ero pensieroso su questo ma sai una volta che ti abitui all’idea, 
è diverso” dice con un sorrisino triste.

“Immagino che sia così!” dico abbassando lo sguardo.

“Oddio scusa Ser, sono un’idiota!” dice.

“No, tranquillo! Mentro ero ad aspettarti ho preso un appuntamento per domani per fare una visita 
ho ancora una speranza forse!” dico forzando un sorriso.

“Hai fatto bene, non hai intenzione di dire niente a Liam?” mi chiede.

“Io... No!” dico mordendo il labbro inferiore.

“Hai bisogno di lui, non fare la testarda!” dice.

“Non sono testarda, non ho bisogno di nessuno!” sbotto irritata.

“Va bene, va bene, come vuoi!” alza le mani in segno di resa.

“Grazie!” dico prima di andare in bagno.

“Pensaci” mi urla dietro.

 

Mi chiudo dietro la porta e mi guardo allo specchio, sento un colpo alla porta e sobbalzo.

“Non ti manca?” sento Zayn.

“Certo che si!” dico.

“E allora? Chiamalo!” sbotta.

“Ho paura di perderlo se dico la verità!” dico infine.

“Hai così tanta paura di perderlo che lo stai allontanando tu stessa Ser! Non lo stai perdendo già adesso? 
Che discorsi sono! Merita di sapere!” ribatte.

Apro la porta e lo spingo via.

“Lo so, ok? Ma non ce la faccio e tu non dirai niente!” borbotto.

“Non lo farò perchè devi essere tu a farlo!” dice infine.

Lo sorpasso andando nella mia stanza, mi chiudo dentro e mi butto sul letto e tra le lacrime mi 
addormento.


***

 

“Sere? Ci sei?” sento qualcuno urlare.

“Apri dai, stai bene?” un colpo alla porta.

Mi stiracchio sul letto, prima di alzarmi e aprire la porta.

“Mi hai quasi fatto prendere un’infarto sono tre ore che sei lì dentro!” dice abbracciandomi.

“Scusa, non volevo farti spaventare e scusa anche per prima!” dico ricambiando l’abbraccio.

“Non ti preoccupare, vieni ho preparato la cena!” mi dice.

Annuisco e dopo essermi data una sistemata lo raggiungo in cucina.

“Mmh che odorino” dico sedendomi davanti un piatto di pollo con patate.

“Il pollo è la mia specialità!” sorride.

“Immaginavo” sorrido anche io.

Cominciamo a mangiare guardando un pò di televisione e discutendo su ogni pubblicità, cerchiamo di 
non ricadere sui discorsi fatti prima e lo ringrazio mentalemente per questo. 
Mi alzo per sparecchiare e 
insieme mettiamo in ordine la cucina.

“Certo che sei un pasticcione eh!” lo prendo in giro guardando tutte le pentole che ha sporcato.

“Scusa tanto, ma sono uno chef di classe” dice.

“Certo, ovviamente!” lo prendo in giro.

Mi fa solletico su un fianco e io lo schizzo con l’acqua.

“Non provare a bagnarmi che ti massacro” lo minaccio ridendo.

“Ok, sto fermo” ride.

Continuiamo a mettere in ordine e una volta finito scegliamo un film da vedere insieme, butto 
un’occhiata al telefono e trovo altre chiamate di Liam, sto facendo una stronzata lo so, ma non riesco 
proprio a parlare con lui.

“Che ne dici di guardare Iron Man?” chiede sventolando il dvd.

“Certo” dico buttandomi sul divano e rubando la coperta.

“Ehi, fammi spazio grassona” mi prende in giro.

“Dopo questa puoi anche accomodarti per terra Zay!” dico ridendo.

“Dai che in fondo mi vuoi bene” ride.

Rido divertita prima di spostarmi e farlo sedere, guardiamo il film commentando ogni singola scena, 
ridendo e scherzando. 
Verso la fine del film lo vedo alzarsi e dirigersi in cucina per tornare dieci minuti 
dopo con una tazza di tè 
fumante. Mi siedo per bere e lo ringrazio, soffio sulla tazza e mi lascio avvolgere 
dal calore della bevanda, il telefono squilla ancora, lo prendo e leggo il messaggio.

 

“Non so cos’è successo, ma spero che stai bene, 
ti auguro una buonanotte anche se la mia sarà devastante, ti amo.”

 

Chiudo gli occhi per trattenere le lacrime, sono un’idiota me ne rendo conto, sto facendo soffrire l’unico 
uomo che mi rende felice, ma non ce la faccio a parlare con lui. 
Mi rannicchio nella coperta e scambiando 
un ultimo sguardo con Zayn mi lascio trasportare da Morfeo nel mondo dei sogni.


__________________________________
Eccomi qui, scusate per avervi fatto aspettare!
Vi avevo detto che qualcosa sarebbe successo in questi giorni di lontananza,
qualcuno se l'aspettava?
Spero di avervi sorpreso un pò dai! Mi dispiace così tanto :(
Ok, voi direte "L'hai scritto tu!" è vero, ma non so spiegarvelo ahah
Bene, spero di sentirvi presto e grazie a tutti come sempre :)
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Capitolo 31









Secondi.
Minuti.
Ore.
Giorni.
Liam mi manca come l’aria, non lo sento da troppo tempo.
Mi sono rifuggiata a casa mia il giorno dopo la partenza di Zayn per tornare dai ragazzi, ho avvertito mia 
madre tardissimo e mi sono presentata tre ore dopo nella mia vecchia casetta. Ho evitato le varie domande
ma adesso, con gli occhi dei miei puntati addosso non posso nascondere nulla. 
“Allora vuoi dirci che succede?” dice per l’ennesima volta mia madre.
“Niente, ve l’ho detto!” ripeto.
“Certo, sei chiusa dentro la tua stanza senza mangiare perchè non è successo niente! Ovvio, perchè non ci 
ho pensato prima!” sbuffa.
“Non vi preoccupate, passerà!” dico seria.
“Cos’è successo con Liam? TI ha fatto del male?” chiede mio padre.
“Cosa? NO! Certo che no!” dico allarmata.
“E allora? Siete così carini insieme!” ribatte mia madre.
“Cosa c’entra che siamo carini?” dico sbuffando e alzandomi.
Salgo le scale e mi chiudo la porta della mia stanza dietro, mi butto a peso morto sul letto e soffoco un 
urlo contro il cuscino.
Le lacrime escono silenziose e bagnano tutta la fodera, singhiozzo e mi maledico mentalmente per le 
stronzate che ho fatto, voglio un bacio di Liam, un suo abbraccio, una carezza, mi manca terribilmente.
Il telefono squilla e noto il numero di Harry, prendo un respiro e rispondo tremante.
“Pronto?” dico tirando su col naso.
“Dannazione, sei viva allora, dove sei?” dice preoccupato.
“Sto bene Haz, che c’è?” dico cercando di fare l’indifferente.
“Come che c’è? Sei sparita, non rispondi a Liam, è preoccupato” dice serio.
“Mi dispiace, ora devo andare” dico trattenendo le lacrime.
“Cosa? Non provare a chiudere questa telefonata!” dice arrabbiato.
“Ho da fare!” mento.
“Sentiamo, cos’hai da fare?” chiede indispettito.
“Delle cose!” 
“Non ti capisco, siamo tornati a casa e hai portato tutto via, cosa abbiamo fatto?” chiedo.
“Io-.. Niente non avete fatto niente!” dico scoppiando a piangere.
“Sere?” dice preoccupato.
“Devo andare” dico prima di chiudere la chiamata.

Verso lacrime amare, ogni lacrima è una lama dolorosa, ripenso alle parole della dottoressa il giorno dopo 
l’aborto di Perrie, non ci sono possibilità per me, non posso fare nulla, alzo gli occhi verso il crocifisso 
appeso nella mia stanza, ho sempre creduto in Dio, mi sono sempre rivolta a lui, le persone spesso 
credono che sia stupido, ma io non lo penso, qualcuno c’è sopra di noi e a me piace credere che ci sia un 
entità superiore, sono credente e anche questa volta mi rivolgo a lui.
Mi rendo conto di star facendo del male alle persone a cui tengo, ma non riesco ad immaginarmi di dire 
una cosa del genere a Liam, non riesco a dirgli che non potremo avere figli.
Mi alzo e vado a farmi una doccia fredda per togliermi di dosso questi pensieri, ma ottengo l’esatto opposto,
la doccia mi fa pensare ancora di più a quello che sto facendo.
Mi avvolgo nell’accappatoio uscendo dalla doccia, avvolgo i capelli in un asciugamano e frizzionandoli un 
pò raggiungo la mia camera, mi siedo sul letto e digito il numero di Harry.

“Ora hai voglia di parlare?” dice rispondendo.
“Scusa per prima” dico sincera.
“Non mi servono le scusa, voglio sapere che succede” chiede.
“Zayn non vi ha detto nulla?” dico.
“Zayn? Perchè sa qualcosa?” sbraita.
“Non te la prendere con lui, gli ho chiesto di non dire nulla, ho ricevuto i risultati delle analisi” dico tutto 
d’un fiato.
“Lo so, per questo siamo preoccupati, che succede?” chiede.
“Il tumore è guarito, sono guarita” dico con un tono piatto.
“Oh ma è grandioso, dannazione, è una notizia grandiosa!” ride.
“Si, ma ci sono state complicazioni” dico.
“Di che tipo?”
“Non posso avere figli Haz” dico con un tono strozzato.
“Oh” risponde solo.
“Già” dico.
“Ser..”
“Non dire nulla Haz” sussurro.
“Mi dispiace” 
“Anche a me, mi sto comportando male lo so, ma non so come Liam potrebbe prendere la notizia, 
ho paura, tanta paura” ammetto.
“Immagino, mi dispiace averti attaccata così, ma pensaci bene ok?” mi dice teneramente.
“Si Harry, lo farò!” ribatto.
“Ora devo proprio andare” dice prima di salutarmi.

Fisso lo schermo del telefono prima di ripoggiarlo sul comodino, torno in bagno e asciugo i capelli, mi 
infilo il pigiama e mi metto a dormire, sola e infreddolita come nei giorni passati.


***


La luce del sole mi colpisce dritta agli occhi, cerco di coprirmi con le coperte ma non trovo nulla, con gli 
occhi ancora chiuso tasto il letto al mio fianco, sbarro gli occhi accorgendomi di essere a terra.
“Dannazione” sbraito.
“Forza signorina, in piedi” dice mia madre sulla porta con le mani ai fianchi.
“Eh? Non ho intenzione di alzarmi” dico.
A fatica risalgo sul letto e mi ributto sul cuscino, ma avevo dimenticato cosa volesse dire sfidare mia 
madre. In meno di due minuti mi ritrovo in piedi davanti allo specchio del bagno.
Perchè quella donna usa le maniere forti per farmi alzare?
Perchè altrimenti saresti nel mondo dei sogni.
Grazie coscienza, se non ci fossi tu a chiarirmi le idee.
Di niente, figurati.

“Aaah, devo smetterla di parlare da sola” sbuffo pettinando i capelli.
Dopo essermi lavata scendo al piano di sotto per fare colazione, ancora in pigiama.
“Ci sono le fritelle” mi sorride papà.
“Grazie” dico sedendomi e iniziando a mangiare.
Guardo i miei sorridersi e vorrei sprofondare, non c’è mai niente di buono quando si guardano così!
“E’ successo qualcosa?” chiedo con un pezzo di fritella in bocca.
“Stasera dobbiamo lavorare” dice entusiasta mamma.
“Oh fantastico, avrò la casa libera” sorrido.
“E’ un party importante a Londra” inizia mio padre.
“..e tu verrai con noi!” finisce mia madre.
Il sorso di latte che avevo preso mi va di traverso provocandomi una tosse esagerata, mia madre batte 
forte la mano dietro la mia schiena e riesco a riprendere fiato.
“No, non ho voglia di lavorare” sbuffo.
“Abbiamo bisogno di aiuto e tu verrai con noi” ripete mia mamma.
“Grazie per aver chiesto il mio parere eh” dico alzandomi infuriata.
“Hai bisogno di uscire” dice mio padre.
“Si ma per svagarmi non per lavorare!” dico piccata.
“Non farne un dramma, tra mezz’ora partiamo quindi vai a farti una doccia e poi devi mettere da parte 
qualche soldo, su!” dice mia madre sorridente.
Senza replicare salgo di sopra, faccio una doccia veloce e ripesco dall’armadio i miei pantaloni neri da 
lavoro e la camicia bianca, li metto nella borsa e mi infilo un paio di jeans con un maglioncino rosso sopra.
Lego i capelli in un tuppo alto e scendo giù, forse lavorare non mi farà pensare a tutto quello che 
è successo.
“Pronta?” chiede mia madre.
“Si, possiamo andare!” dico.
“Hai preso un cambio? Restiamo lì a dormire, domani dobbiamo risistemare tutto” dice papà.
“Oh, aspettate allora” dico risalendo su e afferrando un cambio dall’armadio.
Riscendo le scale velocemente e porta la roba in auto.
“Ho parlato poco fa con l’agenzia di catering sono partiti poco fa!” dice mia madre.
“Perfetto, siamo in orario!” risponde mio padre ingranando la marcia.
“Ma quant’è grande questo party?” chiedo curiosa.
“Oh, abbastanza” dice mia madre evasiva.
“Non posso sapere niente di dove stiamo andando?” dico.
“No, ma che dici! Non mi sono informata bene, non so di cosa si tratta!” dice nervosa.
“Mi state nascondendo qualcosa?” chiedo sporgendomi tra i due sedili.
“No” rispondono insieme.
“Certo” rispondo.
“Veramente Sere, è tutto ok! Siamo solo preoccupati per te!” risponde mio padre.
Annuisco e mi lascio convincere da lui, non mi mentirebbe mai, vero?
Appoggio la testa sul finestrino e mi lascio cullare dalle note dei Pink Floyd alla radio.
Guardo le altre auto sfrecciare al nostro fianco, il cielo si sta riannuvolando, sicuramente sarà in arrivo 
una delle tipiche giornate piovose inglesi.
Il viaggio passa tranquillamente tra una canzone e un’altra, ci fermiamo per mangiare qualcosa e 
ripartiamo verso Londra.
Arriviamo nel primo pomeriggio e ci diriggiamo sul luogo dell’evento, un’enorme residenza vittoriana 
farà da sfondo ad uno dei party più importanti della città.
“Il party di beneficienza della JLS Foundation?” sgrano gli occhi.
Mia madre mi guarda sorridendo impaurita.
“Tu mi vorresti far credere che non sapevi di questo party?” chiedo.
“Bè si!” sorride.
“Cos’altro mi devo aspettare dalla serata?” chiedo.
“Nulla!” dice entrando nelle cucine.

La guardo sospettosa ma non ho il tempo di chiedermi cosa nasconde che subito veniamo messi a lavoro, 
prendo un bel respiro, è da tanto che non faccio la cameriera ma nelle mie vene scorre il sangue misto di 
una cuoca ottima e un cameriere eccezionale, ho il mestiere nel sangue, sorrido iniziando a sistemare 
ogni tavolo.
Cammino avanti ed indietro tra sala e cucina, sistemo insieme agli altri le composizioni floreali al centro 
di ogni tavolata, le posate, i bicchieri, prepariamo i tavoli del buffet, i diversi cocktail e sistemiamo i 
bicchieri in diverse piramidi accanto alle bevande.
“Ci sono da sistemare i nomi degli ospiti sui tavoli” mi dice mio padre.
“Va bene, ci penso io!” dico afferrando metà del pacchetto di fogli che ha in mano.
“L’altra metà la prendo io!” dice un’altra cameriera.
“Perfetto” sorrido avviandomi verso i tavoli.
Sistemo i vari nomi, sorrido pensando a mia madre che fingeva di non sapere niente del party, ci sarà 
gente famosissima! Sbuffo avvicinandomi al tavolo quattordici, prendo il primo foglio e lascio cadere il 
resto del pacco.
Sgrano gli occhi fissando il nome sul cartoncino.

Liam Payne.
No.
Non è possibile.
Non ci sarà.
Non può esserci.

Trattengo le lacrime inginocchiandomi a raccogliere gli altri nomi, trovo i nomi degli altri ragazzi e 
maledico la mia famiglia mentalmente.
Passo le dita tremanti sulla sedia dove siederà Liam e con passo spedito vado in cucina.
“Amore” dice ridendo mia madre ma cambia espressione vedendomi.
“Lo sapevate?” dico e vedo sul suo viso i sensi di colpa.
“Non ci posso credere mamma, mi fidavo di voi!” dico facendo voltare tutti.
“Non alzare la voce qui, l’abbiamo fatto per te!” dice rimproverandomi.
“Non sapete nemmeno perchè non parliamo più!” dico.
“Mi ha chiamata Zayn veramente” dice abbassando la testa.
“Qualche giorno mi spieghi da quando vi sentite!” sbraito nervosa.
“Era in pensiero e anche noi” ammette spingendomi in un angolo appartato.
“Lo so mamma, ma devo risolvere da sola!” dico.
“Hai bisogno di Liam, non devi affrontare tutto questo da sola” mi dice dolcemente.
“Io...”
“Lo farai soffrire, pensaci bene!” mi dice lasciandomi sola.
“Sto nascondendo tutto per non farlo soffrire!” le urlo dietro.
“No, questa è una scusa che ti racconti per non ammettere il tuo sbaglio!” mi risponde.
Rimango ferma a pensare alle sue parole mentre lei torna a sbucciare le patate, mi rivolge uno sguardo 
carico di preoccupazione prima di distogliere gli occhi da me e concentrarsi su altro.
Mando giù il magone e torno a sistemare la sala, manca meno di mezz’ora ormai all’inizio del party. 
Con tutto il via vai mi dimentico di avvertire almeno Zayn e così inizio il servizio sperando che quei 
cinque arrivino più tardi possibile.

“Occupati delle bevande al buffet” mi ordina il proprietario del catering.
Annuisco e mi sposto in quella direzione, osservo la gente entrare da un arco di fiori bianchi e rosa, 
attraversare il viale al centro dei tavoli e osservare il tabellone all’ingresso con i nomi, piano piano si 
servono al buffet e vengono a riempire i bicchieri.
Sorrido a tutti, a volte arrossisco davanti a gente che ammiro.
“C’è Tom Felton” esulta la mia compagna al buffet facendo cadere una parte del cocktail, rido divertita 
aiutandola ad asciugare tutto.
“L’ho visto!” rido buttando un’occhiata nella mischia.
Finiamo di pulire a terra con i tovaglioli quando sento una voce distinta arrivarmi alle orecchie.
“C’è qualcuno?” 
Guardo allarmata l’altra ragazza e le faccio segno di alzarsi e servire, lei annuisce dubbiosa e si alza.
“Prego” la sento dire.
“Grazie mille” risponde Liam.
Aspetto qualche minuto prima di alzarmi, pensando di non trovarlo più lì.
Il tempo di sistemare la camicia che lo vedo bloccarsi e girarsi.
“Ah può darmene anche...” inizia sorridente prima di vedermi.
“..un altro” aggiunge indicando il cocktail alcolico.
Si rivolge alla ragazza al mio fianco senza togliermi gli occhi di dosso, sento il viso in fiamme, vedo Louis 
avvicinarsi insieme a Zayn ridendo.
Anche loro si bloccano vedendomi lì, la mano di Louis corre alla spalla di Liam.
“Sere” parla Zayn.
“Ciao ragazzi!” dico abbassando la testa.
“Tu li conosci?” mi chiede Jenny, l’altra cameriera.
“Così pare” forzo un sorriso.
“Che ci fai qui?” chiede Louis con tono duro.
“Sto lavorando!” rispondo piccata.
Liam continua a guardarmi senza però dire niente, incrocio il suo sguardo per un secondo prima di 
vederlo andare via.
Porgo il bicchiere pieno a Zayn e Louis e mi congedo un attimo.
Raggiungo le cucine a passo svelto e mi intrufolo tra la confusione, guardo mia madre indaffarata, 
le passo accanto come un fulmine e mi chiudo nel bagno di servizio.
Lascio cadere le lacrime sul mio viso indisturbate, bagnandomi parte della divisa, porto le ginocchia al 
petto e mi dondolo avanti e indietro.
Questa sarà una lunga serata.


Cinque minuti dopo sono costretta ad uscire, lavo la faccia e cercando di nascondere i miei occhi gonfi e 
rossi torno in sala. La cena è partita e mi trovo a servire l’antipasto tra un tavolo e l’altro. Incrocio un paio 
di volte mio padre che mi da una pacca di sostegno sulla spalla, cerco di voltarmi il meno possibile verso il 
tavolo 14, ma le cose sono più difficili del previsto, mi rendo conto di aver toccato il fondo e mi nascondo 
dietro una colonna per ammirare Liam da lontano, sorride insieme ai ragazzi nel suo perfetto vestito nero, 
la camicia scura abbottonata fin sopra lo rende ancora più elegante, dio, vorrei strappargliela di dosso... 
Ehm, no, non è il pensiero giusto da fare adesso!

Improvvisamente lo vedo alzare lo sguardo dalla mia parte, mi scontro contro il suoi occhi cioccolato e mi 
sposto di scatto per non farmi vedere.
“No, dimmi che non mi ha vista!” parlo al vento.
Rimango contro la colonna per un pò e quando cerco di uscire mi ritrovo schiacciata tra un fascio di 
muscoli di mia conoscienza.
“Ehm” dico alzando il viso verso Liam.
“Ciao” dice serio.
“Ciao” rispondo nervosa.
“Che ci fai qui?” chiede.
“Sto lavorando, te l’ho detto prima!” dico indicando la divisa.
“Intendo dietro la colonna a spiarmi!” dice duro.
“Io... Non ti stavo spiando!” mento.
Lui sorride e io quasi muoio al suono della sua risata.
“Ti conosco e lo stavi facendo, non credere che io non ti abbia osservata tutta la serata!” ammette.
“Dovresti essere arrabbiato con me!” dico seria.
“Non so cos’è successo ma so che Ti amo e non ho intenzione di perderti” dice deciso.
Sento le sue mani intensificare la presa sul mio corpo, cerco di liberarmi ma finisco con il ritrovarmi con 
la schiena contro la colonna e le sue labbra sulle mie.
Mi lascio trasportare dalle sensazioni di sempre, il dolce sapore della sua bocca mischiata alla mia, il suo 
profumo e la sua barba ispida a pungermi il viso.
Ritorno in me qualche secondo dopo e lo sposto via, non può rendermi le cose così difficili.
“Non posso rinunciare a te! Ok? Dimmi che succede!” dice esasperato poggiando la fronte sulla mia.
“Io..io..” provo a dire ma ad interrompermi il rintocco della mezzanotte.
“Devo andare, è mezzanotte dobbiamo servire la torta” dico allontanandomi.
Mi blocca per la mano e mi da un altro bacio sulle labbra.
“Almeno lasciami un ricordo di mezzanotte” sussurra prima di lasciarmi lì.
Sola con le dita a toccare il punto dove prima erano le sue labbra.



____________________________________________________________________________________________
Sperando di non provocare la vostra ira............ CIAO *-*
Come vi sembra il capitolo? A me è piaciuto troppo e spero anche a voi xD
Ammetto di essermi divertita tanto! Ovviamente voi vorrete ammazzarmi già lo so!
Grazie a tutte per la pazienza che avete con me e grazie soprattutto per il sostegno!
Grazie a tutte per i messaggi sul gruppo e anche su Twitter (@Sere_VR46)
Vi aspetto xx
Sere.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Capitolo 32


Leggete le note infondo, è importante.
E se potete lasciate una piccola recensione.







“Almeno lasciami un ricordo di mezzanotte” sussurra prima di lasciarmi lì.
Sola con le dita a toccare il punto dove prima erano le sue labbra.




Esco dal nascondiglio e mi mischio alla gente, torno in cucina, 
siamo in ritardo sulla tabella di marcia è mezzanotte ma questa cena non finirà mai,
invece di servire la torta prendo i piatti pronta per portare il secondo di carne, 
filetto al pepe verde, osserve i granelli poggiati per rendere il piatto gustoso già alla 
vista ma so che la maggior parte delle persone in sala lo scanserà al lato del piatto senza
mangiarlo e sorrido amaramento, mi sento un pò come un granello di pepe,
messa sempre da parte da tanta gente ma ci sarà qualcuno di particolare che quel granello di pepe 
lo mangerà indistrubato, alzo gli occhi e inquadro il tavolo 14, vedo Liam ridere, 
lui è proprio quella persona che mangerebbe chicci di pepe, è proprio quella persona 
che mi ha preso per mano quando gli altri mi lasciavano da parte.

“Nick?” chiamo un cameriere.
“Dimmi, c’è qualche probelma?” 
“Volevo dirti che servirò io il tavolo 14 ok?” dico con un tono che non ammette repliche.
Annuisce e si allontana, Liam Payne è quel ragazzo che mangia granelli di pepe è vero,
 ma anche quello che gioca con il fuoco, vuole sfidarmi? 
Lo accontento subito. 
Poggio il primo piatto a Niall che mi ringrazia dolcemente, gli sorrido ricambiando 
e servo Zayn.
“Grazie Ser” sorride.
“Di nulla” sorrido servendo anche Harry.
Vedo che un altro cameriere poggia il piatto a Louis e sorrido passando accando a Liam.
Sfioro la sua nuca con le unghie sentendolo irrigidirsi, prima di sorridere.
“Il tuo arriva subito eh!” rido.
Raccolgo tutte le mie forze per non tornare indietro e baciarlo davanti a tutti, entro 
in cucina poggiandomi sul ripiano delle portate, mia madre osserva la mia faccia
sconvolta e prende una mia mano nella sua, la guardo con gli occhi lucidi.

“Mi manca tanto” ammetto sconfitta.
“Vattelo a riprendere allora!” mi sorride.
“Le cose non cambiano mamma!” dico triste.
“Mi spieghi cos’è successo?” chiede seria.
Sospiro guardando in alto.
“Ehi, sono tua madre ti puoi fidare di me!” mi consola.
“Lo so mamma, è che..”
“Oddio hai ucciso qualcuno?” dice spaventata.
“NO, ma che ti salta in mente?” dico sconvolta.
“Oh, grazie a Dio, allora? Cosa c’è?”
“Quando sono andata a ritirare le analisi che il tumore era scomparso non è stata 
l’unica notizia che ho ricevuto” ammetto.
Non sono riuscita a parlare nemmeno con i miei di questa cosa, 
quando mi sono presentata a casa con le valige ho solo detto di essere guarita 
e di aver discusso con Liam, anche se... Non avevamo proprio parlato.

“Cos’altro c’è?” chiede mamma.
“Io e Liam non abbiamo litigato, non sono riuscita a dirgli i risultati delle analisi, 
la dottoressa mi ha detto che non potrò avere figli!” 
Sento mia madre trattenere il respiro e poi la sua mano mi accarezza dolcemente 
la testa come quando ero bambina e avevo paura dei tuoni, mi stringe contro il suo petto 
e mi culla un pò mentre intorno a noi continuano frenetici il lavoro.

“Devi parlare con lui tesoro, lo devi a lui e lo devi a te stessa!” mi accarezza una guancia
 e poi mi passa un piatto.
“Non lasciarlo senza mangiare però!” sorride.
“Giusto, grazie mamma!” dico sincera.
“Fai la cosa giusta tesoro, vi meritate felicità!” sorride mandandomi un bacio.

Lo rimando anche io e prendo il piatto, sorrido lasciandomi la cucina alle spalle, 
passo accanto al buffet e gli alberi di frutta e un’idea balza nella mia mente.
Arrivo al tavolo e sorridendo poggio il piatto davanti a lui, lo sfioro una volta dietro 
la schiena e lui sobbalza, mi allontano con gli occhi degli altri quattro addosso.
Non chiedetemi a che gioco sto giocando, perchè non lo so nemmeno io.
Arrivo dietro il bancone del bar e strappo un foglio, prendo una penna e mordicchiando 
il tappo scelgo la frase da scrivere.

Liam ti devo parlare.

No così non va bene, cancello.

Liam ti devo parlare.
Devo dirti una cosa.


Nàà, non va bene nemmeno così.

Liam ti devo parlare.
Devo dirti una cosa.
Hyde Park. Domani sera 9 pm.  



Piego il biglietto ed esco dal retro, se mio padre si accorge che non sto praticamente facendo nulla mi 
uccide, sorrido all’idea e raggiungo il parchetto della residenza, mi guardo intorno, Londra è famosa per 
gli scoiattoli, ce ne sono da tutte le parti, devo solo rubare una ghianda, che sarà mai?
Con la luce fioca della luna mi metto a cercare qualcosa, mi imbatto in uno scoiattolo che rosicchia 
allegro il suo cibo.
“Scoiattolino bello?” sorrido avvicinandomi.
Come faccio adesso a rubargli la ghianda?
“Non ti muovere scoiattolo che adesso torno eh” dico girandomi per tornare verso l’interno.
Cerco tra le dispense un pò di frutta secca e trovo degli arachidi già sgusciati.
“Le mangiano le noccioline gli scoiattoli?” chiedo al cuoco.
“Immagino di si?” risponde spaesato dalla mia domanda.
“Grazie” dico sorridendo e tornando fuori. 
Corro verso il posto in cui ho lasciato lo scoiattolo, ovviamente non c’è, mi guardo intorno sbuffando.
“Scoiattolino bello?” chiamo.
“Dai, mi stai prendendo in giro? Ti ho portato le noccioline!” dico.
Faccio qualche altro passo ma non vedo assolutamente nulla.
“Dai scoiattolino ho bisogno della ghianda!” dico disperata.
“Si può sapere cosa devi farci con una ghianda?” sento una voce dietro di me.
Sobbalzo impaurita girandomi, Zayn sorride divertito dietro di me.
“Mi hai fatto prendere un infarto Zay” sbuffo.
Lui ride giocando con una....
“Quella è una ghianda!” urlo.
“Già, invece di guardare per aria, dovresti guardare a terra! Ci sono quelle cadute” ride.
“Oh, giusto!” dico arrossendo, per fortuna è abbastanza buio.
“Cosa ci devi fare?” mi chiede.
“Una cosa!” ribatto.
“Ma veramente?” mi prende in giro.
“Zayn” dico seria.
“Serena” risplonde.
Prendo il biglietto piegato nella mia tasca e glielo passo, lui sorride afferrando il bigliettino e dopo averlo 
letto mi regala uno dei suoi sorrisi più belli.
“Ti sei decisa a parlare?” 
“Già, bisogna vedere se lui è disposto a parlare con me!” 
Zayn mi trascina in un abbraccio, sorrido nascondendo la testa nel petto del mio miglior amico, lo sento 
singhiozzare e sgrano gli occhi.
“Zay” sussurro cercando di staccarmi.
“No, rimani qui” dice trattenendomi e io annuisco.
“Mi ha lasciato” dice dopo un momento di silenzio.
“Mi dispiace Zay, perchè?” chiedo triste.
“Non lo so, è questo il punto, non fare questo a Liam, non fare la stronza come Perrie ha fatto con me, 
ti prego!” sussurra.
Accarezzo i suoi capelli negando con la testa, no, far soffrire Liam è l’ultima cosa che voglio fare!
“Andiamo dentro, mi servi!” sorrido.
Mi stacco da lui e asciugo le sue lacrime, lui abbozza un sorriso, prima di alzare il viso per trattenere 
un’ulteriore caduta.
Torniamo insieme dentro e dò istruzioni a Zayn.
“Poggia, senza farti vedere possibilmente, il biglietto e la ghianda affianco al suo posto!”
“Sarà fatto!” sorride battendo il cinque con me.
“Grazie!” sorrido.
“Ok, vado ho una missione da portare a termine!” ride allontanandosi.
“Zayn?” lo chiamo.
Si volta sorridendo e dopo averlo fissato per due minuti in silenzio gli mimo un “Ti voglio bene” e il suo 
sorriso si allarga ancora di più.
Mi allontano e mi intrufolo tra i camerieri che stanno sistemando i piattini per il dolce, butto un’occhiata 
altavolo e vedo Zayn poggiare furtivamente il biglietto accanto al piatto di Liam mentre lui è girato 
a parlare con Louis.
Lo vedo guardarsi intorno per cercarmi, incrocio lo sguardo con il suo e alza il pollice divertito, 
provocando la curiosità di Harry che si gira verso di me spaesato.
Sorrido e vedo Zayn parlare al suo orecchio, Harry sorride prima di riferire tutto a Niall.

Sono dei pettegoli, dannazione.
Scuoto la testa divertita preparando il fuoco attorno alla torta.
“Speriamo che non si bruci niente” ride mio padre.
“Già, ti consiglio di non affidare niente a me papino!” rido.
“Oh, tranquilla, non ci ho nemmeno pensato, sei un disastro!” mi prende in giro.
“Grazie eh, questo si che è amore paterno!” faccio l’offesa.
“Sbrigati che è ora!” ride dandomi un bacio sulla fronte.
Sento vibrare il cellulare nella tasca, sorridendo ancora apro il messaggio.

“Dimmi solo una cosa, mi ami?”

Alzo lo sguardo verso il suo tavolo, non mi guarda ma tiene la ghianda tra le dita, 
non riesco a rispondergli perchè vengo trascinata verso il centro dove sarà tagliata la torta.
Infilo il telefono in tasca e mi fermo accanto agli altri camerieri mentre viene tagliato il primo pezzo di 
torta e così mentre tutta la sala applaude e brinda noi aspettiamo di ricevere i piatti da servire.
Mi accordo che sul carrelo ci sono i topping per decorare la torta, prendo quello al cioccolato 
e sul bordo di un piatto scrivo tre lettere.
Lo afferro insieme ad altri due e mi dirigo al tavolo 14, poggio il piatto ad Harry e Zayn 
e infine con la scritta “YES” rivolta verso di lui, poggio il piatto a Liam.
Vedo spuntare sul suo viso uno dei suoi sorrisi migliori, quello perfetto, quello che forma tante piccole 
rughe d’espressione accanto ai suoi occhi.
Mi allontano e vado a prendere i piatti per Niall e Louis, mi ringraziano tutti e dopo aver fatto un 
occhiolino a Zayn mi allontano e non ho più la possibilità di vederli per il resto della festa.

Vengo chiusa nelle cucine a lavare bicchieri su bicchieri, quanto odio questo lavoro?
Ho le mani in cancrena dopo aver asciugato e messo in ordine i primi 100 bicchieri.
“Quanto bevono?” sbuffo caricando la lavastoviglie.
Mi siedo sulla pila di casse d’acqua e aspetto la fine del lavaggio, prendo il telefono e sfoglio le foto di 
me e Liam. Sorrido trovandone una di un mese fa, sul suo letto con due smorfie sul viso.
Poggio la testa sul muro dietro di me e tra la playlist del mio cellulare cerco Little Things, clicco play 
e poggio il telefono sulle casse, così accompagnata dalle loro voci riprendo il lavoro.

Sono le quattro quando lasciamo l’edificio, ripromettendo di passare domani mattina per riprendere tutto 
e per essere pagati.
Sospiro seguendo mamma e papà verso la pensione dove passeremo la notte, non sento più i piedi e così 
appena entro in stanza mi butto vestita sul letto addormentandomi subito dopo.


Mi lamento nel sonno dopo aver sognato Liam con un’altra, mi giro nel letto cercando di far sparire quelle 
immagini dalla mia mente, alla fine spazientita apro gli occhi, allungo la mano verso il comodino cercando 
il telefono che non trovo, scatto seduta sul letto, guardandomi attorno, la stanza è vuota, trovo un 
biglietto dei miei e lo leggo.


“Siamo andati a sistemare tutto, tu fatti una doccia e scendi a mangiare qualcosa.
Ti ho tolto il gilet per poterlo riportare, il tuo telefono è nella borsa.
Mamma e Papà”



Butto un’occhiata al mio corpo e sbuffo vedendo i pantalonti e la camicia in condizioni pietose, mi alzo 
e prendo dalla borsa il telefono e il cambio, nessun messaggio, nessuna chiamata.
Sbuffo spogliandomi ed entrando in doccia per una buona mezz’ora.
Esco pulita e rilassata, pettino i capelli e infilo il jeans e il maglioncino.
Cerco di asciugarmi quanto posso con il piccolo phon della pensione ma con scarsi risultati, così mi 
arrendo e faccio una piccola treccia, certo non viene benissimo con i capelli più corti ma meglio di niente!
Inevitabilmente penso a Liam guardandomi allo specchio, come se non pensassi a lui ogni singolo 
secondo della giornata!
Prendo la borsa e le chiavi della stanza e scendo al piano di sotto, sono ormai le tre del pomeriggio, non troverò niente da mangiare qui, così saluto ed esco fuori.

Possibile che faccia sempre freddo?
Sbuffando mi immetto nella prima tavola calda che trovo sulla strada, ordino qualcosa da mangiare 
e intanto prego perchè non piova stasera.
Ho sempre odiato mangiare da sola, così cerco di sbrigarmi il più possibile, senza affogare ovviamente!
Esco dal quel posto e chiamo mamma.
“Ehi tesoro!” mi saluta.
“Ciao mamma, a che punto siete?” chiedo.
“Abbiamo quasi fatto, torniamo li e ripartiamo!” mi dice.
“Mamma, io....devo restare a Londra!” affermo.
“Ma tesoro, cosa devi fare?” mi chiede.
“Devo parlare con Liam” ammetto.
“Oh, convincerò io tuo padre!” la sento ridere.
“Grazie mami, sei la migliore!” rido.
“Ruffiana!” mi prende in giro.
Riattacco dopo averla salutata, passo accanto ad Harrods ed entro, cercando qualcosa di nuovo, 
mi perdo tra una maglietta, un jeans e un paio di scarpe fino alle sei di sera.
“Dannazione!” urlo nel negozio accentrando l’attenzione su di me.
Sorrido scusandomi e uscendo dal negozio, è infinito!
Con alcune buste tra le mani ripercorro la strada verso la pensione, arrivo in stanza trovando i miei seduti 
sul letto.
“Qualcosa mi dice che sono nei guai!” dico abbozzando un sorriso.
“Siamo rimasti fuori, abbiamo dovuto chiamare la proprietaria e farci aprire 
con la chiave di riserva!” dice mio padre furioso alzandosi.
“Lo so papà, scusa!” dico poggiando a terra le buste.
“Si può sapere cos’hai fatto?” chiede ancora.
Alzo le spalle sorridendo e indicando i pacchetti.
Mio padre fa per replicare ma poi sospira solo risedendosi sul letto.
“Tieni” dice mia madre passandomi i soldi del lavoro.
“Grazie, che hanno detto?” chiedo aprendo la borsa e infilandoli dentro.
“E’ andato tutto bene, ascolta dobbiamo lasciare la stanza alle sette, 
quindi se hai da fare muoviti!” dice mia madre.
“Oh, ok!” sorrido,prendo le buste che ho comprato e mi trasferisco in bagno, 
se la serata va come spero sarà una notte magica, così infilo la biancheria pulita.
Metto su i jeans nuovi a sigaretta un pò strappati e sopra una maglia grigia con un grande cuore blu al 
centro, mi lego al collo una collana con Trilly, scarto le scarpe nuove blu e le infilo. 
Sciolgo la treccia facendo ricadere i capelli ormai mossi sulle spalle.
Sono presentabile dai.
Prendo una giacca e metto nelle buste tutto quello che non mi serve ed esco fuori, 
aiuto i miei a caricare le cose in auto e dopo aver consegnato la stanza usciamo fuori, 
sono ormai le sette passate, mancano due ore all’appuntamento.
“Andate veramente, farete tardi altrimenti!” dico ai miei.
“Dobbiamo lasciarti sola? Non se ne parla!” afferma mamma.
“Non vi preoccupate, mamma!” ribatto.
“Restiamo un altro pò e poi andiamo!” continua.
Alla fine cedo e insieme facciamo una passeggiata, il cielo è cupo e nuvoloso, spero solo che regga. 
Chiacchieriamo del più e del meno e mi accorgo che mamma ha riferito tutto a papà, anche se non lo 
dice apertamente.
Mio padre è fatto così, non esprime quasi mai le sue emozioni, anche quando ne avrei bisogno ma non 
gli do nessuna colpa, lo guardo e mi sembra così fragile.
“Papà?” lo chiamo.
Lo vedo girarsi sorridendo e lo abbraccio, a volte bisogna dimostrare i propri sentimenti alle persone, 
senza dare niente per scontato.
“Ehi” ride “che succede?” chiede cercando di nascondere la felicità di quell’abbraccio.
“Niente, volevo abbracciarti!” sorrido e mia madre mi guarda contenta.

Verso le otto li saluto, mi abbracciano entrambi e mi lasciano dei soldi in caso di emergenza, li ringrazio 
per tutto e piano piano mi avvio verso il parco.
Passeggio lentamente guardandomi intorno, fa freddo così mi stringo nella giacca, non c’è ombra di 
scoiattoli oggi e mi intristisco, volevo vederli!
Guardo le famiglie andare via felici, una mamma stringe la mano di sua figlia e io abbasso la testa 
andando avanti. 
Mi siedo sulla panchina dove mesi prima Liam è venuto a prendermi dopo il concerto con Abby.
Guardo l’orologio, manca mezz’ora, prendo dalla borsa un pacchetto di crekers comprati prima
 e lo mangio, butto la carta nel cestino accanto e una goccia di pioggia colpisce il dorso della mia mano.

“No” dico.
“No, ti prego!” quasi urlo.
Guardo il cielo ma per il momento sembra fare solo qualche scherzetto, guardo ancora il telefono 
aspettando che il tempo passi.
Mancano dieci minuti, mi guardo intorno cercando qualcuno, ma di Liam nessuna traccia.
Rimango seduta sulla panchina da sola, le nove sono passate da un pezzo, le lacrime escono da sole e 
insieme a loro il cielo piange con me.
Mi ritrovo bagnata sotto l’acquazzone di Londra in meno di cinque minuti.
Liam non si è presentato e io mi sento una stupida, 
ho lasciato andare la persona più importante della mia vita.
Alzo il viso lasciando che la pioggia mi colpisca in faccia e piango.
Piango ancora per molto, congelando piano piano.
“Vieni in macchina, prenderai una bronchite!” sento dire.




_________________________________________________________
Ma Ciaooo! 
Chi sarà mai? Ehh, sono curiosa di sentire le vostre opinioni!

Ho tre cose importanti da dirvi:

1- Il prossimo sarà l’ULTIMO capitolo prima dell’epilogo.

2- Ho iniziato una nuova storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2278752&i=1

3-Vorrei chiedervi di lasciare una recensione, per me è importante!

 

Infine, ok erano quattro le cose, passate a leggere questa nuova fan fiction!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2280926

Merita tanto, veramente! 




 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Capitolo 33



Storia nuova (The Maid): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2292786



(Se potete lasciate una recensione)







“Vieni in macchina, prenderai una bronchite!” sento dire.


Alzo gli occhi e vedo Liam tendermi una mano e con l’altra stringere un ombrello. 
Asciugo le lacrime e mi alzo dalla panchina, rimango a fissarlo sotto la pioggia battente, 
poi crollo sulle ginocchia, scoppio a piangere spingendolo ad abbassarsi, 
copre anche me con l’ombrello e mi stringe contro il suo petto.
“Non posso aver figli Lee, non potrò darti un figlio” dico sull’orlo di una crisi di nervi.
Lui non risponde, mi guarda dolcemente prima di accarezzarmi un guancia.
“Avevo paura della tua reazione, so che sei arrabbiato con me, mi dispiace, 
mi dispiace veramente tanto, non sapevo come dirtelo ma non riesco a starti lontano,
 forse tu adesso vorrai un’altra persona al tuo fianco, una persona che potrà darti 
una famiglia, io non posso, mi dispiace così tanto...” dico evitando il suo sguardo.
Sento le sue mani sfiorarmi il mento, mi alza il viso e mi sorride prima di baciarmi 
a stampo.
“Lo so amore, so che non potrai avere figli!” dice serio.
“L-lo sai?” chiedo sconvolta.
“Non mi rispondevi, non ti facevi sentire e io mi sono preoccupato veramente tanto,
 pensavo fosse tornata la malattia, dio solo sa quante cose sono passate nella mia testa, 
allora sono andato allo studio medico, volevo sapere se era tutto ok, 
ma quando sono arrivato la dottoressa mi ha chiesto di te, come stavi e senza che io 
le chiedessi nulla mi ha detto quello che è successo, si è accorta troppo tardi che io non 
ne ero alcorrente ma ormai aveva parlato, ci sono rimasto un pò male, non lo nego ma
 non è la fine del mondo piccola, io ti amo, voglio stare insieme a te e se questo significa
 che non avrò dei figli va bene lo stesso!” dice accarezzandomi il viso.

La pioggia cade intorno a noi silenziosa e lenta ormai, ma sotto quell’ombrello con 
Liam vicino mi sento protetta e felice come mai prima di allora.
“Sono una stupida!” ammetto.
“Si un pò lo sei!” dice lui sorridendo.
“Ehi” dico dandogli una pacca scherzosa sul braccio “tu dovevi dire, no amore, 
ma che dici? Non sei stupida!” dico imitando la sua voce.
Lui mi guarda scoppiando a ridere prima di abbracciarmi, mi lascio cullare 
dolcemente dalle sue braccia calda, poi mi tira su e mi stringe a sè aprendo la portiera dell’auto, 
salgo velocemente mentre lui fa il giro, chiude l’ombrello e si bagna un pò mentre entra in auto.
Passa una mano tra i capelli bagnati e io sorrido, sporgendomi a baciarlo, un bacio dolce e carico d’amore, 
prolungo quel contatto fino a spingermi oltre, risucchio il suo labbro inferiore nella mia bocca e lo sento 
protestare, sorrido continuando a baciarlo, sento le gocce d’acqua scorrermi lungo il viso, lui sfila la mia 
giacca e la butta sui posti dietro, poi toglie la sua e la usa come asciugamano passandola sulle punte 
bagnate dei miei capelli, lo guardo in silenzio mentre si prende cura di me. 
Ci guardiamo negli occhi per minuti interminabili prima di scontrare ancora le nostre bocche, 
i vetri dell’auto ci mettono poco ad appannarsi, passo le mani sulle gambe di Liam e lo vedo chiudere 
gli occhi.
“Dobbiamo andare!” dice dopo un attimo.
Ritiro la mano delusa e mi giro dall’altro lato, lo sento prendere un respiro ed accendere l’auto, 
imposta il riscaldamento e piano piano torniamo a vedere fuori mentre passiamo nel centro della città.
Rimango girata dalla mia parte senza parlare, so che fin’ora non siamo arrivati fino in fondo per colpa mia,
pensavo sempre alla malattie e forse per lui è stato un problema. 
Ma perchè mi ha rifiutata? Sospiro in modo che mi senta e lui scoppia a ridere, mi giro scontrosa e lui 
continua a ridere divertito.
“Che hai da ridere?” chiedo.
“Credi davvero che io non ti voglia?” dice sorridendo.
“Mi hai rifiutata, non è che lo credo, è così!” borbotto.
“Scendi” dice fermando la macchina.
“Cosa? Stai scherzando Lee? Mi lasci in mezzo alla strada?” dico incredula.
Lui sbuffa, scende dall’auto con l’ombrello e fa il giro, mi apre la portiera e mi fa cenno di scendere, 
faccio resistenza ma poi mi guardo intorno.
“Ehi...ma questo è un albergo!” dico.
“Dai scendi, non fare storie!” ride.
Afferro titubante la sua mano mentre lui lascia le chiavi dell’auto al parcheggiatore, entriamo e mi fa 
cenno di aspettarlo mentre lui parla con l’uomo dietro la reception, mi guardo intorno quest’albergo 
sembra fatto di diamanti, ogni parte della hall brilla, dai lampadari ai vasetti sui tavolini, per passare alle 
vetrate, bianche tende con ricami di fiori spettacolari in pizzo, sento la mano di Liam stringere la mia 
ed indicarmi di seguirlo.
“Perchè hai preso una stanza?” chiedo mentre entriamo in ascensore.
“L’avevo già prenotata in precedenza, volevo passare un pò di tempo con te, a casa ci sono sempre gli altri 
e...bè, possiamo continuare quello che abbiamo iniziato in macchina!” dice avvicinandosi e poggiando le 
mani ai lati della mia testa.
“Sento caldo” dico lasciandomi sfuggire un piccolo gemito.
“Guarda un pò, anche io!” sorride sarcastico sulle mie labbra.
Mi bacia ma questa volta non ho il tempo nemmeno di respirare che le sue mani vagano sulle mie gambe, 
faccio un piccolo salto e gli circondo la vita mentre lui bacia e morde il mio collo.
Butto un’occhiata ai piani, non ho fatto caso a che numero ha schiacciato Liam, ma non vorrei dare 
spettacolo.
“Siamo nell’ultimo, ho scelto l’albergo di Londra con il numero maggiore di piani proprio perchè sognavo 
fare questo” dice mordendomi il lobo sinistro.
“Hai fatto bene amore!” dico stringendo forte le mani dietro la sua schiena per non cadere mentre cedo 
alle sue attenzioni.
Le porte si aprono riversandoci in un corridoio vuoto, Liam mi tiene ancora stretta ed io non ho nessuna 
intenzione di scendere, lui cerca il numero della stanza mentre io lo distraggo dandogli baci sul collo.
“Vuoi la guerra?” dice sbattendomi letteralmente sul muro del corridoio, io scoppio a ridere divertita 
mentre indico la porta dall’altro lato.
“Abbiamo trovato la stanza!” sorrido.
“Ragazzina fossi in te smetterei di ridere!” dice passando la tessera magnetica per aprire la stanza.
Entriamo e troviamo le luci già accese, Liam mi poggia a terra risistemando la sua camicia.
Lo seguo in silenzio mentre rimango a bocca aperta a fissare le vetrate davanti a me, il letto matrimoniale 
leggermente sospeso in aria circondato da candele profumate alla lavanda, sentiamo dei passi arrivare 
dal corridoio alla destra del letto, quant’è grande questa stanza?
Una signora sulla cinquantina saluta Liam prima di uscire, mentre lui la ringrazia, non riesco ancora a 
connettere il cervello.
“Hai bisogno di un bagno!” mi sussurra all’orecchio.
Mi giro verso di lui mentre mi trascina verso il corridoio, apre una porta che dà sul bagno, più che bagno 
mi sembra una casa, mi indica la vasca idromassaggio, già piena, emana un’odore dolciastro e sensuale,
mi avvicino incantata dalle vetrate che danno sulla città illuminata. 
Mi sento una regina in questo momento.
Sento Liam sfiorarmi i fianchi prima di sollevare la maglia e buttarla sua sedia lì accanto, 
mi giro tra le sue braccia iniziando a sbottonare la camicia.
“Devi farlo tu il bagno!” mi sorride.
“No amore, dobbiamo farlo noi!” dico maliziosa.
Non mi sfugge il lampo di eccitazione nei suoi occhi e sbottono il bottone del suo jeans, in poco tempo ci 
ritroviamo avvolti dal calore dell’acqua e dalla schiuma dei sali da bagno, Liam gioca con i petali di rosa 
sul pelo dell’acqua prima di trascinarmi su di lui e baciarmi.
“Non sai da quanto aspettato tutto questo!” dice prima di unirsi completamente a me.
Tremo buttando la testa indietro prima di sorridergli grata per tutto, per l’attesa, per il rispetto, 
per l’amore che mi dà ogni giorno.
“Non abbiamo usato precauzioni” dice mordendomi il labbro.
“Non credo ci siano conseguenze” dico con una punta di amarezza.
“Ehi, so che è difficile ma ci sono altri modi per diventare genitori se in futuro vogliamo costruire una 
famiglia” dice prendendomi il viso tra le mani.
“Sei sicuro?” chiedo.
“Si, domani voglio portarti in un posto!” mi dice passando una mano sulla mia schiena nuda.
“Va bene, ora voglio godermi questa vasca, questa stanza e te!” dico sorridendo prima di riprendere 
a baciarlo.
Usciamo da lì quando le mani cominciano a sentire gli effetti dell’acqua, sorrido mentre Liam mi stringe 
nell’accappatoio e mi porta in braccio sul letto.
“Adoro questo letto volante!” dico mentre ci salto su trascinandomi addosso Liam, prendo gli estremi che 
tengono chiuso il suo accappatoio e li tiro insieme lasciandomi alla visione del suo corpo perfetto.
“Sei bellissimo!” dico passando una mano sul suo petto.
“Non esagerare, allora...” dice posizionandosi sopra di me.
“...cosa ti va di fare?” sorride.
“Mmmh, vorrei proprio provare un paio di giochetti!” dico mentre lui ride.
“Che bambina cattiva che sei!” scuote la testa aprendo anche il mio accappatoio.
“Tanto cattiva” dico tirandogli uno schiaffetto sul sedere.
“Ehiii!” protesta prima di mordermi il seno.
Rido mentre mi fa il solletico e poi torna a baciarmi con passione, ci rigiriamo sul letto tra carezze, 
baci e gemiti, fino a quando cadiamo sfiniti e ci addormentiamo abbracciati.



***


“Mmmh” mi lamento.
Sento qualcosa sfiorarmi il braccio, mi giro dall’altro lato assonnata, mi rimetto a dormire ma questo 
non basta a fermare il fastidio, questa volta sull’altro braccio.
Cerco di toccarmi il braccio nudo ma non trovo niente, un brivido di freddo mi percorre,
sono coperta da un semplice lunzuolo, a tentoni cerco le coperte ma non lo trovo e sono costretta ad 
aprire gli occhi.
Liam mi sorride mentre gira tra le mani una rosa rossa, sorrido mettendomi seduta trascinando con me 
il lenzuolo bianco per coprirmi.
“Buongiorno principessa!” mi sorride dolcemente.
Afferro la rosa tra le mani e l’avvicino al naso per sentirne il profumo, mi lascio invadere da quella 
fragranza e sorrido a Liam.
“Buongiorno amore, grazie!” dico avicinandomi per dargli un bacio.
“Ti avrei lasciata dormire, ma dobbiamo andare ti ricordi?” dice alzandosi dal letto e spostandosi verso 
un divanetto.
Alla luce del sole mi accorgo ancora di più di quant’è bella questa stanza, butto uno sguardo fuori e vedo 
il terrazzo con delle poltroncine bianche e un tavolo al centro con un vassoio per fare colazione.
“Tieni, sono uscito a comprarti qualcosa di nuovo, poi andiamo a fare colazione!” dice baciandomi sulle 
labbra e porgenomi la busta.
Mi alzo trascinandomi il lenzuolo dietro e Liam ride.
“Guarda che ti ho visto già senza veli, anche più di una volta!” 
“Non mi interessa, tu sei vestito e quindi mi copro anche io!” dico facendo la linguaccia.
“Così va meglio?” dice restando a petto nudo.
Sorrido avvicinandomi, prendo la maglia tra le mani e la porto con me in bagno.
“Sei perfetto così!” dico chiudendo la porta a chiave.
Mi guardo attorno, il bagno è in perfetto ordine, sarà venuta la cameriera, faccio una doccia velocemente, 
poi asciugo i capelli ormai già ricresciuti un pò, guardo nella busta quello che mi ha comprato Liam, 
infilo l’intimo, i jeans e il maglioncino grigio.
Trovo una sciarpa piena di colori e la lego al collo, mi pettino  e sorrido guardando la spazzola, 
due mesi fa avrei perso quintali di capelli.
Esco fuori e trovo Liam a guardare il panorama sul terrazzo, mi avvicino lentamente a lui e lo affianco 
poggiando dolcemente la mano sulla sua mentre fissiamo Londra dall’alto.
“Facciamo colazione amore?” chiedo dopo qualche minuto.
“Si!” dice intrecciando le mani mentre ci sediamo sulle poltroncine.
Verso un pò di succo di frutta all’arancia e afferro un cornetto caldo, sorrido mentre lui mangia tutt’altro.
“Come fai a mangiare salsiccia di prima mattina?” dico.
“Lo fanno tutti gli inglesi, tranne te!” dice ridendo.
“Dettagli!” sorrido.
Guardo il cielo e ripenso a tutta la mia storia, non credevo di riuscire a superare tutto, eppure eccomi qui 
con la persona che amo, dopo aver fatto l’amore con lui.
Istintivamente mi tocco la pancia con la mano, Liam incrocia il mio sguardo e mi sorride.
“Vieni!” dice alzandosi senza finire la sua colazione.
“Ok” dico poggiando tutto.
Afferro la sua mano e lo seguo, prendiamo le buste e la mia borsa e raggiungiamo l’ascensore, 
questa volta restiamo uno vicino all’altro senza fiatare.
Quando le porte si aprono riversandoci nella hall, Liam cammina spedito verso l’uscita, ma non quella 
principale, lo vedo fare un cenno di assenso ad un fattorino e lui ci accompagna lungo la strada, 
usciamo dall’albergo e prendiamo un ascensore esterno che porta sul tetto.
“Dove stiamo andando?” chiedo a Liam curiosa.
“Adesso vedrai!” dice baciandomi la fronte.
Arriviamo sul tetto e ad aspettarci c’è un elicottero pronto per il decollo.
“Dobbiamo salire?” chiedo.
Lui ride ed annuisce, mi aiuta a salire e si accomoda al mio fianco, guardo incredula Liam, mi fa cenno 
di stare tranquilla e mi tiene la mano mentre sorvoliamo la città.
L’elicottero ci porta fino alla pista dell’’areoporto di Londra, da qui scendiamo ed un aereo ci sta già
aspettando, mi guardo intorno in cerca di un indizio ma non ne trovo.
“Liam?”
“Fidati di me, per favore!” mi dice dolcemente.
“Oh, si, va bene!” dico annuendo.
Salgo sull’aereo e mi siedo accanto a lui, allaccio la cintura e mi preparo per il decollo, la sensazione di
vuoto allo stomaco mi colpisce mentre  raggiungiamo quota,  butto un’occhiata fuori 
e come sempre mi viene voglia di giocare tra le nuvole.
“Rilassati piccola, ci vorrà un pò!” dice accarezzando il dorso della mia mano.
“Non mi stai portando via per uccidermi vero?” chiedo.
“No, scema!” ride.
“Perchè in caso vorrei salutare i miei genitori prima!” 
“Tranquilla i tuoi sanno dove stiamo andando, ci ho parlato prima!” dice tranquillo.
“Oh, complottate contro di me?” borbotto.
“Dormi amore, è meglio!” ride dandomi un colpetto sulla testa.
Sbuffo, prima di chiudere gli occhi e andare nel mondo dei sogni.



Pov di Liam

Siamo quasi arrivati a destinazione, Serena dorme ancora e io non sono più sicuro di quello che sto 
facendo.
Mi giro a guardarla e sembra un angelo, le sposto dietro un orecchio una ciocca di capelli e la sveglio 
per prepararci ad atterrare.
“Piccola?” la chiamo.
“Certo che hai il sonno pesante!” ridacchio mentre lei mi mostra il dito medio.
“Ti amo anche io!” rido.
Lei apre gli occhi ridendo, poi mi lascia un bacio sulla guancia sussurrandomi un Ti amo.
L’hostess annuncia l’apertura delle porte, aspetto che Sere si riprenda qualche minuto dal viaggio e le 
faccio cenno di scendere.
Ci alziamo e scendiamo le scale per raggiungere terra, il caldo ci invade subito, meno male ho messo una 
maglia leggera!
“Ma... siamo.... in Ghana?” chiede leggendo i cartelli.
Annuisco prendendola per mano e conducendola fuori dall’edificio.
“Che ci facciamo in Ghana Lee?” mi chiede dolcemente.
Sorrido mentre un macchina ci aspetta, saluto la suora alla guida e le presento Serena.
“Quando siamo venuti qui con i ragazzi Madre Clare era la nostra guida” spiego alla mia ragazza.
“Oh, capisco!” dice sorridendo.
So che in realtà non sta capendo nulla, così le stringo forte la mano.
Ci fermiamo davanti all’ospedale e mi sembra di tornare indietro al primo giorno in cui siamo arrivati qui,
 provo le stesse sensazioni di sconforto, la stessa voglia di fare qualcosa, scendiamo e vedo Serena 
guardarsi intorno, so che è molto emotiva e sicuramente da un momento all’altro piangerà ma abbiamo 
bisogni di questo, tutti e due.
Entriamo nell’ospedale e mi muovo come se fossi a casa, tra i letti di quei bambini meno fortunati di noi.
“Liam!” mi tira fermandosi.
“Si sente bene signorina?” chiede un’infermiera.
Lei annuisce e io faccio cenno che è tutto ok, la stringo a me e la cullo tra le braccia.
“Dovevo portarti qui, la prima volta che sono venuto mi sono ripromesso che avrei fatto il possibile per 
cambiare almeno un pò le condizioni di vita di questi bambini, quando sarà il momento voglio crearmi 
una famiglia con te e con qualcuno di questi bambini, sai cosa vuol dire combattere contro una malattia, 
loro non hanno niente, sai quant'è importante avere le cure giuste e l’amore di qualcuno,
voglio darne anche a loro!” confesso con il cuore in mano.
Delle lacrime solitarie escono dai suoi occhi, si butta tra le mie braccia annuendo.
“Hai un cuore immenso Liam, grazie perchè ne dividi una parte con me!” la sento dire sincera.
Non so cosa risponderle, forse questa frase è il complimento più grande che io abbia mai ricevuto, 
allora mi limito a tenerla tra le mie braccia per un pò.
E’ lei a staccarsi per prima, mi prende per mano sorridendomi e dandomi forza.
“Andiamo, ci sono dei bambini da visitare!” dice trascinandomi all’interno.
Passiamo da un letto ad un altro cercando di far sorridere qualche bambino, ci facciamo dire dalle 
infermiere come tradurre nella lingua del posto qualche frase e proviamo a ripeterla, qualche bambino 
ci corregge mentre noi lo distraiamo durante i controlli.
Ci sono bambini che si stanno riprendendo, qualche bambino che riesce a rimettersi in piedi ma ci sono 
anche bambini in fin di vita.
Serena mi stringe la mano mentre un bambino muore tra le braccia di sua madre, mi volto dall’altro lato, 
cerco di regolarizzare il respiro ma non ci riesco.
“Amore, calmati!” dice Serena, prendendomi il viso tra le sue mani.
“Shh, guarda me, respira piano!” dice aiutandomi a ritrovare il giusto ritmo.
Dopo quest’episodio passiamo lì un altro paio d’ore ma ormai è troppo tardi dobbiamo rientrare a Londra, 
salutiamo tutti promettendo di tornare presto, lascio a Madre Clare un assegno per dei nuovi medicinali,
mentre Sere mi sorride orgogliosa.



Pov di Sere

Camminiamo l’uno affianco all’altro in silenzio verso l’aereo, ci sediamo nei nostri posti e ci immergiamo 
nei nostri pensieri. Questa giornata mi ha sconvolto, non pensavo che Liam volesse adottare  comunque
un bambino, fosse stato per me li avrei portati tutti a casa adesso, ma ho solo diciottanni, non posso 
salvare il mondo, per il momento l’unica cosa che posso fare è custodire questo viaggio nel cuore 
e farne tesoro.
“Lee?” lo chiamo.
“Dimmi!” dice abbozzando un sorriso.
“Ho deciso cosa voglio studiare all’Università” dico seria.
“Adesso?” 
“Si, non c’entra niente con quello che ho fatto fin’ora, ma voglio diventare un dottore!” dico convinta.
“Un dottore?” mi chiede sorpreso.
“Questa mattina siamo passati da una stanza di lusso ad un ospedale pieno di bambini malati, 
io voglio fare qualcosa per quei bambini, voglio costruire qualcosa che gli regali calore e cure e per farlo 
devo diventare un dottore!” affermo.
“Forse quest’esperienza ti ha sconvolto un pò!” mi dice.
“No Lee, qualcuno ha salvato me, io voglio salvare altre persone, non potrò avere un figlio e molti di quei 
bambini non hanno più una madre, io... Ti amo talmente tanto Liam, mi impegnerò affinchè un giorno, 
insieme prenderemo per mano uno di quei bambini e lo porteremo a casa con noi!” dico guardandolo 
seriamente.
“Sono sicuro che riuscirai a fare tutto quello che desideri, hai tanto coraggio e tanta forza dentro!” mi dice 
sorridendo.
“Grazie Liam, veramente!” sussurro appoggiandomi alla sua spalla.
“Per cosa?” sorride poggiando la testa sulla mia.
“Per avermi insegnato a non arrendermi mai!”
Lo sento sorridere mentre poggia le sue labbra sulla mia fronte,  per risposta inclino la testa verso l’alto 
facendo incontrare le nostre labbra in un tenero bacio, 
un bacio pieno d’amore, 
un bacio pieno d’affetto, 
un bacio pieno d’orgoglio, 
un bacio pieno di speranze, 
un bacio pieno di emozioni, 
un bacio pieno di noi.


_________________________
Sono emotivamente a terra, quindi non so cosa dirvi di preciso, 
non ci riesco a dire la verità, il prossimo sarà l’epilogo e anche questa storia è finita, 
i ringraziamenti li farò lì, ma ci tengo a dirvi che se sono arrivata qui è solo per merito vostro.
Aspetto veramente con ansia le vostre recensioni, spero di non aver deluso le vostre aspettative in 
nessun modo! Chi mi segue anche fuori da Efp, sa che "Vicini di Casa" per il momento è stata eliminata,
darò spazio ad una nuova storia (il link lo trovate all'inizio del capitolo!)
Poi volevo consigliarvi una FF appena iniziata, merita veramente, fidatevi!
Broke Inside di melaniam93
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2280926
Vi ricordo i contatti:
Twitter: 
https://twitter.com/Sere_VR46
Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/
Iscrivetevi così vi terrete aggiornate/i su nuovi capitoli e storie!
A presto,
Sere.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Epilogo ***


Epilogo









A tutte le persone che soffrono, che sia per un malattia o per amore, 
ricordatevi che c’è sempre qualcuno disposto a darvi un abbraccio.






Lavorare è faticoso, è vero, ma quando fai un lavoro per cui vale la pena alzarsi la mattina non ti pesa 
fare nulla. Così è per me, sono ormai due anni che grazie a Liam 
e ai ragazzi sono riuscita ad aprire una casa famiglia per i bambini malati e per 
bambini orfani, fondando la “Never Give Up - One Direction Foundation”. 
Mi sono occupata di giocare con i bambini, curarli come solo una mamma può fare 
e intanto finire il tirocinio per la laurea.
Ogni giorno raccogliamo fondi grazie alle vendite dei biglietti, cd e quant’altro 
dei ragazzi per accudire i bambini e garantire loro un futuro.
Nel corso degli anni, la casa si è riempita sempre di più, ragazze madri che non 
volevano un bambino lo lasciavano qui,gli ospedali e gli assistenti sociali ci hanno 
affidato bambini che hanno perso entrambi i genitori per incidenti o malattie gravi 
e noi con impegno abbiamo lottato per dare il meglio di noi e far sentire tutti come 
in una grande famiglia.
Le porte dell’edificio si aprono rivelando la figura slanciata di mio marito, 
sorridente tiene in braccio un bambino di cinque anni, Sam, sorride anche lui con 
in mano un nuovo giocattolo, sicuramente Liam avrà comprato qualcos’altro. 
Scuoto la testa avviandomi verso di loro, accarezzo la testolina bionda di una 
bambina mentre sta disegnando e li raggiungo.
“Mammaaa!” urla Sam sorridendo.
Spontaneamente un sorriso nasce sul mio viso al suono di quella parola, due anni fa, 
una ragazza malata di cancro si è presentata qui, raccontandomi la sua situazione ed io 
a mia volta le ho detto di come ho sconfitto la stessa malattia, purtroppo lei si trovava i
n uno stadio troppo avanzato e dopo aver lasciato qui il suo bambino mi ha chiesto 
di prendermi cura di lui.
Io e Liam non avevamo ancora deciso di adottare nessuno, ma quel bambino mi è subito
entrato dentro, con i suoi occhioni verdi, i suoi capelli biondi, avevo bisogno di custodirlo, 
lo dovevo a sua madre e a me stessa, così dopo aver avviato le pratiche, sei mesi dopo 
Sam è diventato parte della nostra famiglia.
“Ciao tesoro!” sorrido prendendolo in braccio e facendolo volare in alto mentre lui ride.
Lo poggio a terra e lo invito ad andare a giocare con gli altri bambini, 
poi guardo Liam che mi avvolge teneramente con un braccio.
“Finalmente ti sei accorta di me!” sorride.
“Io mi accorgo sempre di te amore!” sorrido baciandolo.
“Com’è andata la giornata?” chiedo sistemando il colletto della sua giacca.
“Bene, Sam è stato bravissimo, ha mangiato e non ha fatto i capricci!” dice sarcastico.
“Che avete combinato?” chiedo ridendo.
“Uhm, nulla!” dice ridendo “Solo che casa è un disastro abbiamo giocato ai supereroi!”
“Liam!” sbuffo.
“Ehi, non è colpa mia, mi ha tentato con le statuine di Iron Man!” cerca di giustificarsi.
“Mh, ci devo credere?” dico alzando un sopracciglio.
“Certo!”
“Saaaam? Vieni un attimo!” lo chiamo.
“Che c’è?” dice sorridendo.
“Chi è stato a voler giocare ai supereroi, tu o papà?” chiedo abbassandomi alla sua altezza.
“E Liam non fare gesti!” dico fulminandolo.
“Papà!” dice Sam indicandolo.
“Ehi, avevamo fatto un patto!” sbuffa mentre Sam scrolla le spalle e torna a giocare.
“Non cambi mai eh!” dico ridendo.
“Non ci giocavo da tanto!” dice guardandomi come un bambino.
“Ringrazia che ti amo troppo!” dico mentre lui mi accoglie tra le sue braccia.
“Lo so, ti amo anche io!” sorride.
“Che dici andiamo? Altrimenti facciamo tardi!” dico allontanandomi.
“Si, vado a dirlo a Sam!” mi dice lui avviandosi verso il ragazzo.
Io mi dirigo verso il mio studio e avverto le altre persone che lavorano con me che esco, 
prima però faccio un giro di raccomandazioni a tutti, anche se so che abbiamo un personale qualificato!
Alcuni colleghi salutano Liam ringraziandolo come sempre per tutto quello che fa, sorrido orgogliosa 
del mio uomo e intreccio la mia mano con la sua.
“Hai detto a Sam che deve restare qui?” chiedo.
“Si, ma non ha protestato, sta giocando con i suoi amichetti!” dice sorridendo.
“Perfetto, comincia ad andare, io vado a salutarlo!” dico separandomi da lui.
Annuisce con la testa prima di sparire dietro le vetrate, raggiungo Sam e saluto anche gli altri bambini.
“Fai il bravo eh, mi raccomando!” dico toccandogli il nasino.
“Si! Promesso!” dice continuando a giocare.
“Bravo, ora vado a dopo piccolino!” dico alzandomi per uscire.
Butto un’ultima occhiata e salutando Celine, la mia collega, esco fuori.
Il Suv di Liam è parcheggiato proprio davanti all’ingresso, salgo su e chiudo lo sportello, lasciandomi 
invadere dall’odore di frutti di bosco dell’ Arbre Magique, appeso allo specchietto.
“Sei pronta?” mi chiede girando la chiave.
“Certo amore! Tu?” chiedo poggiando una mano sulle sue gambe.
“Sono emozionato!” dice immettendosi nel traffico di Londra.
“Anche io!” ammetto.
Ci fermiamo davanti casa nostra, scendiamo subito e quando entro cerco di non guardare tutto il diastro 
di giocattoli e piatti sporchi, ci penserò dopo, mi avvio verso la camera matrimoniale e tiro fuori 
dall’armadio il mio vestito elegante, giacca e gonna bianca, mi vesto il prima possibile, infilo le scarpe 
alte e mi do un’aggiustatina in bagno.
Prendo dal cassetto del comò la mia cartellina con tutti i documenti e sorrido, la infilo nella borsa 
e aspetto che Liam finisca di prepararsi, poi torniamo in auto chiudendoci dietro tutte le porte.
“Stai benissimo!” dico sincera.
Il completo grigio gli dona veramente tanto, l’idea di averlo al mio fianco mi fa sorridere incredibilmente, 
lui mi prende la mano tra le sue e lascia un bacio sul dorso.
Ripartiamo diretti al tribunale, oggi è una giornata importantissima per noi, dobbiamo firmare 
i documenti per il trasferimento in Inghilterra di Sulley.
Dopo la visita in Ghana di otto anni fa, io e Liam siamo tornati molte volte lì, abbiamo stretto amicizia 
con molti bambini, abbiamo giocato con loro e portato giocattoli, cibo, vestiti, in uno dei nostri viaggi 
abbiamo conosciuto Sulley, un ragazzino di dodici anni tutto pepe, che giocava a calcio per le strade 
piene di buche di Accra, la capitale del Ghana. Liam aveva subito iniziato ad instaurare un rapporto 
d’amicizia con lui e ogni volta si legava a quel ragazzo grazie al calcio, fino a quando, un giorno ha 
espresso la volontà di portarlo a Londra.
“Stiamo per allargare la nostra famiglia!” dice Liam felice.
“Già, non mi sembra ancora vero!” sorrido.
“Voglio segnare Sulley in qualche scuola calcio!” dice entusiasta.
“Lee non è ancora arrivato e già pensi al calcio?” rido.
“Ehi, tu non capisci, hai visto come gioca?” dice incredulo.
“Va bene amore, mi fido di quello che dici tu!”
Accendo la radio e passano una vecchia canzone dei Beatles, alzo un pò il volume e canticchiamo insieme, 
sorridendo ogni tanto quando io stono qualche nota.
Arriviamo in venti minuti e mano nella mano saliamo le scale del tribunale, raggiungiamo l’ufficio 
affidamenti e chiediamo alla segretaria se è possibile entrare.
“Certo, vi stavano aspettando!” dice dandoci il permesso di passare.
Ci guardiamo per qualche secondo emozionati e poi entriamo nello studio, salutiamo gli avvocati 
e ci sediamo.
“Bentrovati” dice sorridendo uno dei due.
“Grazie” risponde Liam.
Vedo la sua gamba tremare mentre leggiamo tutti gli incartamenti, ci viene spiegato che Sulley arriverà 
a Londra tra un mese, il tempo di rilasciare il passaporto e fare il cambio di nazionalità.
“Così tanto?” chiede Liam.
“Si, abbiamo fatto il possibile per accorciare i tempi!”
“Oh, va bene, grazie!” intervengo io.
“Dovete firmare qui” dice indicando lo spazio vuoto infondo alla pagina.
Firmo con la mano tremante e sorrido a Liam, prende la penna dalle mie mani e aggiunge la sua firma.
“Perfetto, congratulazioni!” dice uno dei due dandoci la mano.
L’afferro prontamente sorridendo, aspetto Liam e insieme usciamo dallo studio, salutiamo la segretaria 
e una volta nell’altrio mi prende tra le braccia e mi fa girare.
Finalmente dopo mesi di battaglie, ci siamo riusciti.
“Non riesco a crederci!” dico abbracciandolo.
“Nemmeno io! Mi sembra incredibile!” dice stringendomi forte.
“Solo un mese e saremo tutti insieme!” dico sorridendo.
“Possiamo resistere un altro pò!” dice prendendomi per mano.
Usciamo e raggiungiamo l’auto, compongo il numero di Zayn e diamo ai ragazzi la buona notizia.
“Non avevo dubbi, sapevo che vi avrebbero concesso l’affidamento!” dice felice.
“Ci vediamo stasera a casa, ok?” dice Liam.
“Ci saremo!” 
Chiudiamo la chiamata e decidiamo di tornare a casa, mettiamo in ordine insieme e dopo mi trascina sul 
letto per fare l’amore con lui, ogni volta che sono tra le sue braccia mi sembra la prima, sembra che il 
tempo non passi mai, siamo nella nostra bolla di felicità da tanto tempo e anche se ho paura che possa 
scoppiare, mi godo ogni singolo minuto insieme.
“Ti amo” dice baciandomi dolcemente.
“I’m sorry if i say i need ya...” inizio a cantare una delle loro canzoni e lui sorride.
“You make me strong” dice lui guardandomi serio.
“No amore, sei tu che rendi forte me, l’hai fatto in tutti questi anni e continui a farlo ora” dico sincera.
Mi sorride felice e affonda la testa nel mio collo, accoccolandosi. 
“Mmh?” si lamenta.
“Che c’è?” chiedo.
“Le coccole” dice.
Sorrido e accarezzo la sua schiena, sembra un bambino eppure amo questo suo lato da morire.
“Forse dovremmo rivestirci” dico guardando l’orologio.
“Cinque minuti, poi andiamo a prendere Sam” dice lasciandomi un morsetto sul collo.
“D’accordo” dico chiudendo gli occhi.
Restiamo un pò in silenzio e poi ci alziamo per rivestirci, rifacciamo il letto e poi lo mando a prendere 
Sam alla casa famiglia.
Io intano ordino le pizze per questa sera, dopo otto anni conosco perfettamente i gusti dei ragazzi 
e così ordino senza tanti problemi.
Verso le sette Liam e Sam rientrano a casa e subito il piccolino si mette a guardare i cartoni seduto 
sul divano, Liam mi aiuta a sistemare la tavolata e qualche minuto dopo arrivano i ragazzi.
“Buonaseraaaa!” urla Harry allargando le braccia.
“Ciao Hazza!” sorrido abbracciandolo.
Sorrido mentre gli altri salutano Liam e Sam, passiamo i primi dieci minuti tra baci e abbracci prima 
di sederci sul divano in attesa della pizza.
“Ragazzi?” dice Liam alzandosi in piedi.
“Volevo ringrazirvi per essere qui a condividere con noi questa giornata!”
“E’ sempre un piacere” dice Niall sorridendo mentre tiene in braccio Sam.
“Facciamo un brindisi?” chiede Zayn alzandosi vicino a Liam.
“Ovvio” urla Louis alzando il bicchiere.
“A Sulley” dice dopo.
“A Sulley” urliamo tutti, compreso Sam.


***

Tre mesi dopo.


“Ha segnato, oddio!” grida Liam al mio fianco.
Siamo a vedere la prima partita di calcio di Sulley nella nuova squadra, sorrido abbracciando Sam, 
mentre Liam esulta come un pazzo.
“E’ stato bravissimo” dico felice.
“Bravo fratellone!” dice Sam battendo le mani.
Sorrido stringendolo a me, ne ho passate tante e lui, Liam e Sulley sono il dono più bello che abbia 
mai ricevuto.
“Bravo tesoro” urlo a Sulley.
Rimaniamo a vedere la partita e poi aspettiamo fuori dai cancelli l’uscita dagli spogliatoi.
“Ecco il mio campione!” dice Liam travolgendolo in un abbraccio.
Sorrido emozionata a quella scena e una lacrima sfugge dai miei occhi.
“Perchè piangi?” chiede Sam.
“Niente amore, tutto ok!” dico sorridendo.
Lo faccio scendere dalle mie braccia e corre anche lui ad abbracciare Sulley.
“Lo lasciate anche a me?” dico facendomi spazio tra di loro.
“Sei stato bravissimo!” dico sorridendo sincera.
“Grazie Sere” mi dice.
Sorrido, so che per il momento è troppo presto per lui chiamarci mamma e papà, ma va bene così, 
sorrido a Liam e tutti insieme torniamo in macchina.
“Che ne dite, ci fermiamo a mangiare qualcosa per strada?” chiede in auto.
“Oh no, sono stanchissimo” borbotta Sul.
“Allora direzione casa!” dice ingranando la marcia.
Arriviamo venti minuti dopo e saliamo nel nostro appartamento, tolgo la giacca mentre i miei uomini 
si allungano sul divano, sarà complicato passare la vita con quei tre.
Sbuffo entrando in cucina e iniziando a preparare da mangiare, cucino un pò di verdure e un pò di carne 
e poi li richiamo all’attenzione.
Arrivano tutti e tre qualche minuto dopo, li vedo sorridere felice e mi si scalda il cuore, è quello che 
sempre sognato, una famiglia felice.
E’ vero, non sono sangue del mio sangue ma li considero figli miei e dopo otto anni, mi maledico ancora 
per aver dubitato dell’amore di Liam.
“Stai bene?” mi sussurra.
“Si” dico sorridendo, ed è la verità.
Sto bene seriamente, sto bene fisicamente e sto bene psicologicamente, forse bisogna trovare la persona 
giusta per accorgersi di quanto la vita è bella, perchè è così, la mia vita è bella e se finalmente posso dire 
di avere una vita che mi soddisfa è anche perchè ho passato momenti che mi hanno messo alla prova a tal 
punto da farmi pensare di non meritare felicità, ma tutti meritiamo di essere felici, bisogna solo capire 
cos’è che ci rende veramente felici!
“Noi andiamo a guardare la tv!” dicono Sam e Sulley.
“D’accordo!” dico alzandomi per sparecchiare.
“Lascia ti aiuto io!” dice Liam prendendo i piatti dalle mie mani.
“Grazie amore!”
“A cosa stavi pensando prima?” mi chiede mentre lava i piatti.
“Stavo pensando che sono felice con voi!” dico sincera.
“Anche io, ho il cuore che esplode di gioia!” dice sorridendo.
“Si vede, fidati!” 
Lo squillo del telefono di casa ci fa sobbalzare entrambi, ci guardiamo e ridiamo insieme prima che io 
afferri la cornetta.
“Pronto?”
“Hola!” sento ridere Zayn.
“Oh Malik, dovevo immaginare fossi tu!” rido.
“Certo, io vi penso sempre!” ride.
“Che ti serve Zay?” rido e Liam si avvicina a me dopo essersi asciugato le mani.
“Posso venire da voi stasera? Mi sento solo!” chiede dolcemente.
Guardo Liam e sorrido, questa per Zayn è quasi una seconda casa, quando i ragazzi non sono occupati 
nelle interviste, con i concerti o con eventi importanti Zayn passa la maggior parte del suo tempo qui 
con noi e mi sta bene perchè è il nostro miglior amico, vorrei solo che anche lui trovasse la felicità.
“Certo, ti aspettiamo!”
“Arrivo subito, a tra poco!” dice attaccando.
“Sta venendo qui?” mi chiede Liam.
“Si, vado a preparargli il letto!” dico sorridendo.
Raggiungo la stanza degli ospiti e metto le lenzuola pulite al letto, prendo dalla mia stanza una delle 
abat-jour e la metto sul comodino, so che Zayn ha paura del buio ancora adesso.
Torno al piano di sotto e trovo Zayn seduto sul divano con Sam e Sulley, mentre guardano la televisione.
“Ciao Zay” dico lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Ciao Sere, grazie eh!” dice sorridendo.
“Ti ho preparato la stanza!” sorrido.
“Posso dormire con zio Zayn?” chiede Sullay.
“Ma nel letto non ci state tutti e due!” dico.
“Io vengo a dormire nel lettone con voi!” urla Sam battendo le mani.
“Chi viene a dormire nel lettone?” dice Liam entrando in salotto.
“Io papà, io!” urla Sam scendendo dalle gambe di Zayn per correre verso Liam.
“Solo se facciamo i dispetti alla mamma!” dice Liam prendendolo in braccio.
“Va bene!” dice lui felice.
“E se i dispetti li faccio io a voi?” dico avvicinandomi piano verso Sam.
“No, il solletico no!” urla dimenandosi.
“Ti proteggo io!” urla Sulley alzandosi, seguito da Zayn.
Circondano tutti Liam e Sam e io scoppio a ridere fermandomi.
“Forza, un’altra mezz’oretta di televisione e poi tutti a dormire!” dico a tutti e quattro.
“Agli ordini capo!” dice Zayn facendo il saluto da militare.
Liam mi raggiunge mentre gli altri tre si siedono a guardare la televisione, mi abbraccia da dietro e poggia 
la testa sulla mia spalla.
“Che bella la nostra famiglia!” dice sorridendo.
“Già, siamo partiti che non potevamo avere figli ed ora ne abbiamo tre!” dico.
“Già, Zayn è il terzo figlio!” sorride.
“Ti amo Lee!” dico voltandomi per guardarlo.
“Anche io principessa!” sorride lasciandomi un bacio dolce sulle labbra prima di stringermi.
Rimango con la testa sul suo petto lasciandomi cullare da lui, respiro forte il suo profumo e penso a 
quanto sono grata a Dio per avermi dato l’occasione di conoscerlo, di viverlo, di amarlo.
Perchè quando Liam Payne entra nella tua vita, che sia di persona o da un computer, te la stravolge al 
punto da farti dimenticare cos’eri prima, chi eri prima senza di lui. Perchè una vita lontano da lui, 
senza i suoi sorrisi, senza la sua dolcezza, senza i suoi occhi sinceri non vale la pena di essere vissuta.
Liam Payne è la dimostrazione che credere in se stessi è l’unica arma in grado di regalarti il mondo, 
è la dimostrazione vivente che nella vita c’è un unica cosa da fare: non arrendersi mai.


___________________________________________
Nuova storia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2292786&i=1


Quando ho iniziato a scrivere questa storia, avevo ben impresso come doveva andare a finire, 
essere arrivata fin qui e impostare la storia come completa è un grande traguardo ed è emozionante, 
voi mi trasmettete sempre coraggio per continuare e vi ringrazio per tutti i complimenti che mi fate 
in ogni recensione, su twitter o su facebook, forse per voi non significa nulla ma per me è tanto, 
quindi GRAZIE
Grazie perchè mi aiutate a portare avanti questa passione, fidatevi, senza di voi non sarebbe lo stesso.
Spero di avervi lasciato qualcosa con questa storia, di avervi trasmesso forza per affrontare avversità, 
ricordatevi che in ogni momento per qualsiasi difficoltà, c’è questa storia e ci sono io!
Avrei tante cose da dire e tante persone da ringraziare ma non trovo le parole giuste per farlo, 
mi sembra di star scrivendo cose senza senso ahahahah
Un grande GRAZIE va a tutte le ragazze del gruppo “Il Cielo d’Irlanda è dentro di te” su facebook, 
che mi riempiono di link, post, disegni e complimenti, siete parte della mia vita ormai! Grazie di cuore.
Un GRAZIE sincero a tutte voi che seguite la storia dall’inizio e continuate a recensire ogni singolo capito,
non vi nomino perchè siete veramente TAAAAANTE!
GRAZIE a chi è arrivato da poco e a chi legge in silenzio.
GRAZIE a Selenia e Martina per avermi sopportato da sempre.
GRAZIE alle ragazze del gruppo “Directioner Over 18”  per rendere le mie giornate divertenti 
e farmi disagiare con voi, in particolare a Melania e Sara, per il loro supporto alle mie storie!
GRAZIE a chi continua a seguirmi dal “Cielo d’Irlanda” e chi continuerà a farlo nella nuova storia.
Spero che il finale non sia deludente e magari in futuro tornerò a scrivere dei Siam!
Un bacione grande a tutte,
Vi voglio bene!
Sere.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2042301