Il prigioniero dell'Artista

di bohnonsochemettere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La cattura di Riario ***
Capitolo 2: *** Brividi di terrore o...d'amore? ***



Capitolo 1
*** La cattura di Riario ***


Image and video hosting by TinyPic Era ormai calata la sera, una figura, provata da una lunga battaglia, attraversava le vie solitarie della città spenta, addormentata. Leonardo Da Vinci, il folle, il genio, l’artista, proseguiva a passo svelto, dirigendosi verso il freddo bosco; senza nessuna esitazione nel passo, senza fermarsi, nemmeno il buio era un ostacolo per i suoi occhi, gli stessi occhi che riuscivano a guardare le cose in modo diverso, capaci di spogliarti l’anima con un solo sguardo, gli stessi occhi che avevano assaporato alcuni dei più grandi tesori celati dietro al Vaticano, negli archivi segreti. Eppure il tesoro più importante, il più rilevante, l’unico capace di destare interesse nell’animo del giovane artista era ancora avvolto nel mistero.
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La notte avanzava impetuosa, nel buio cieco. Due paia d’ occhi carichi d’odio che osservavano il prigioniero. Nico e Zoroastro apparivano due bambini presi da un nuovo gioco, quel gioco dai capelli color pece, occhi profondi quasi sempre spalancati, tuttavia in quel momento erano stranamente chiusi, ed il giocattolo in questione era avvolto in un sonno profondo, in uno stato di trance assoluta.
“Allora, cosa ce ne facciamo del Signor Occhialini?” intervenne Zoroastro con la solita ilarità

“Io lo ammazzerei, per prima cosa” Nico si fece scappare un ringhio, quasi animalesco, sprizzando rabbia da tutti i pori, necessitava vendetta.

“Non essere il solito sciocco, Nico, sono certo che Leonardo apprezzi la preda viva, piuttosto che morta. Anzi oserei dire putrefatta, considerato il perenne ritardo del tuo simpatico maestro.”

Le parole di Zoroastro non sembrarono arrivare alle orecchie di Nico, che in preda al nervosismo continuava a percorrere circolarmente la foresta. Zoroastro, intento a cercare una bandana per ammutolire la preda, sentì di improvviso un tonfo, seguito da grida, foglie e rami scricchiolavano creando un trambusto non indifferente. Si voltò di scatto, e ciò che riuscì a vedere tra polvere ed arbusti fu la sagoma di Nico avvinghiata a quella del conte Girolamo, e fu in quel momento, che la preda si risvegliò. Il giovane era terrorizzato, non era abbastanza forte per impedire a Riario di alzarsi, Zoroastro preso alla sprovvista afferrò un bastone e si gettò sul corpo del prigioniero ancora confuso dal brusco risveglio.
Riario, Nico, Zoroastro erano presenti in un groviglio di corpi, gambe, braccia.

“C-che.. cosa succede..  siete forse pazzi?!” Urlò Riario, perseguito da stupore, confusione ed un pizzico di paura, insolito per il conte Girolamo.

Zoroastro, con un movimento veloce il primo bastone entrato nel suo campo visivo colpendo il nemico. Riario svenne di nuovo, probabilmente dimenticando quella situazione imbarazzante.

“Ecco, ora inciampi anche nel nemico, bravo. Vedi di non farlo cadere in un fiume, potrebbe essere difficile recuperarlo. Ma dove hai la testa?”

“Pensiamo piuttosto a legarlo ed imbavagliarlo” tagliò corto Nico, imbarazzato. “Sarà nostro prigioniero per molto tempo, a quanto pare”
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Leonardo giunse finalmente al bosco, la prima cosa che vide fu un corpo pieno di terra, dai vestiti strappati, legato ad un albero con una mela in bocca. Gli scappò una risata, quello era il Conte Girolamo Riario, in quelle condizioni, seguito da due sagome giovanili e ridenti.  Riario si dimenava, in preda alla rabbia.

“Come…?” era sbalordito, tanto da non riuscire a completare la domanda. Fortunatamente Zoroastro venne in suo aiuto

“ Devi ringraziare il tuo allievo, questo è tutto merito suo”

“ Perché è tutto sporco di terreno e foglie?” chiese improvvisamente l’artista, continuando a squadrare il Conte

“Ehm….meglio lasciar perdere” intervenne Nico, assumendo improvvisamente le sembianze di un peperone maturo

“Nico è inciampato sul corpo di Riario come un povero cieco, e sono entrambi rotolati giù dalla collina, senza il mio intervento a quest’ora o era fuggito, o sarebbe nata una storia d’amore tra i due”

Nico lo fulminò con lo sguardo
Leonardo fissò il prigioniero, il suo sguardo scese sul suo petto bianco e rosso, sanguinante. Una collana brillò sotto la luce della luna, una chiave.

“Bene, ho proprio fame oggi” esordì Leonardo, prendendogli la mela dalla bocca ed affondandoci i denti in un morso.

“Maledetto artista, la pagherai cara, vedrai, so cosa vuoi e prima di averla dovrai passare sul mio cadavere” ringhiò Riario

“Ah, parli della chiave che hai appesa al collo?” Chiese Leonardo con fare tranquillo ed ironico, strappandogli la chiave dal petto
Riario sembrò impietrirsi, l’ira aveva sostituito il sangue che scorreva nelle vene.

“Tuttavia potresti essermi ancora utile, verrai con me a Firenze. Ho in mente un posticino tranquillo nella mia dimora”

“Maestro siete sicuro sia saggio portare con noi quel… quell’essere spregevole?” intervenne Nico

“Infatti non sarà saggio. Sarà divertente. Ed ora legatelo al cavallo, veloci” Concluse Da Vinci, in preda all’euforia
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Note delle autrici
Siete arrivati fino a questo punto? ODDIO... dovete essere davvero forti di stomaco per esssere riusciti a leggere tutto questo senza vomitare, chiedo perdono per il tormento è la nostra prima fanfiction su questo fandom, io e la mia amica abbiamo deciso di tormentarvi con una longfic...mi dispiace tanto ma sarà moooolto lunga.
Non fatevi ingannare da questo primo capitolo, sarà una storia comica...o almeno speriamo, sappiate che ci saranno varie coppie che non immaginereste nemmeno nei vostri  sogni più oscuri e la storia prenderà spesso pieghe inaspettate, e ci divertiremo a descrivere il nostro Riario prigionero di Leonardo che dovrà subirsi le torture - non sempre nel senso letterale- del suo carceriere.
Non vogliamo anticiparvi nient'altro, se ve la sentite ci farebbe davvero piacere ricevere qualche recensione sia positive che negative e saremmo sempre felice di ricevere qualche consiglio da parte vostra, soprattutto per quanto riguarda la trama.
Al prossimo capitolo :)

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Capitolo 2
*** Brividi di terrore o...d'amore? ***


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Il sole stava sorgendo, l'aria pesante era a tratti interrotta dallo scalpitare dei cavalli, quattro figure attraversavano Firenze. Leonardo, Nico, Zoroastro e Riario erano ormai arrivati a casa.
"Ho trovato un alloggio perfetto per te, conte" Leonardo lo fissava con aria sprezzante mista ad un pizzico di ironia. Girolamo lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente.

"Io in ho mente un posto migliore maestro, il porcile di don Gesualdo sembra fatto apposta per il nostro caro amico, è d'accordo con noi, conte?"intervenne Nico, un sorrisetto assassino gli attraversava il viso.

"Suvvia Nico, e pensare che ieri sera vi abbracciavate tra le foglie, se non fossi intervenuto io saresti stato arrestato per Sodomia" disse Zoroastro divertito.

"Di che parlate?" chiese Riario, dimentico di ciò che era accaduto la sera prima a causa del colpo di Zoroastro

"Taci, sei solo un prigioniero, e in quanto a te sta zitto prima che rinchiuda te nel porcile" urlò Nico ormai rosso dalla vergogna puntando una spada al collo di Riario.


"Ora basta, le relazioni sentimentali di Nico non interessano a nessuno, direi che possiamo cominciare con l'interrogatorio." Li interruppe Leonardo, con fare pensieroso.

"Ma... Non è ve..." Nico tentò invano di protestare

"Come dicevo vi conviene legarlo, inizio ad annoiarmi" Riario venne rapidamente trascinato su una sedia, le grosse corde iniziarono a stringergli il petto, i fianchi, a momenti non respirava, ma cercò di non far trapelare nulla, vinto dall'orgoglio. Leonardo si avvicinò di scatto al prigioniero, lo fissò per qualche secondo, poi, con un gesto repentino della mano, cacciò i due giovani, che seppur indignati lasciarono la stanza.

"Bene" cominciò, inghiottendo un chicco d'uva

"Sarò breve e conciso. So che sai qualcosa del libro delle lamine, e ti consiglio di parlarmene, prima che faccia del male al tuo bel faccino" protese il viso verso il prigioniero, squadrandolo, in attesa. Un brivido percosse la schiena del conte e non era di certo a causa della paura, cercò di mascherare questo sentimento come tutti gli altri. Una sola frase uscì dalle sue labbra:

" Ho fame"

Era da più di 48 ore che non mangiava, le missioni del papa gli assorbivano intere giornate. Leonardo rise per un attimo prima di mettere in bocca un altro chicco, masticando lentamente prima di sputarlo in faccia al conte.

"Sei sazio o ne vuoi ancora?" Riario rise, poi disse

" non otterrai niente da me artista"

"Allora preparati ad un lungo digiuno"

Tre giorni passarono, avvolti dal trambusto fiorentino. Ed esattamente come tre giorni prima, da Vinci era ancora di fronte a Riario, intento a squadrarlo, avrebbe potuto ritrarlo, ormai conosceva ogni piccolo particolare del suo volto.

"D'accordo, ne ho abbastanza di te, scribacchìno" era il suo stomaco a parlare, ormai vuoto da cinque giorni. "Ti converrà fare una visitina al conte Dracula, ti tornerà utile." Un sorrisetto soddisfatto illuminò il viso dell'artista, subito gli ficcò un chicco d'uva in bocca, poi scappò via dalla stanza euforico. Un secondo brivido attraversò il corpo del conte, più potente, Riario non poteva sopportare nulla di simile, ma era più forte di lui. All' improvviso sentì in urlo, era Leonardo.

"Nico, Zoroastro, dobbiamo prepararci per un viaggio, muovetevi."




Note delle pseudo-autrici

Cieo (lo so fa pena cieo ma questa tizia con cui scrivo la fanfic mi ha obbligato a fare così, l'alternativa era saluto regina di inghilterra style) siamo tornate con un nuovo capitolo. Il prossimo capitolo sarà molto importante quindi se qualcuno legge questa storia (cosa altamente improbabile) non ci lasci proprio ora e soprattutto recensisca pls!!! Vorremmo ringraziare Juliet96 per averci recensito spero che continuerai a seguire la nostra storia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Al prossimo :)

Il sole stava sorgendo, l'aria pesante era a tratti interrotta dallo scalpitare dei cavalli, quattro figure attraversavano Firenze. Leonardo, Nico, Zoroastro e Riario erano ormai arrivati a casa.
"Ho trovato un alloggio perfetto per te, conte" Leonardo lo fissava con aria sprezzante mista ad un pizzico di ironia. Girolamo lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente.

"Io in ho mente un posto migliore maestro, il porcile di don Gesualdo sembra fatto apposta per il nostro caro amico, è d'accordo con noi, conte?"intervenne Nico, un sorrisetto assassino gli attraversava il viso.

"Suvvia Nico, e pensare che ieri sera vi abbracciavate tra le foglie, se non fossi intervenuto io saresti stato arrestato per Sodomia" disse Zoroastro divertito.

"Di che parlate?" chiese Riario, dimentico di ciò che era accaduto la sera prima a causa del colpo di Zoroastro

"Taci, sei solo un prigioniero, e in quanto a te sta zitto prima che rinchiuda te nel porcile" urlò Nico ormai rosso dalla vergogna puntando una spada al collo di Riario.


"Ora basta, le relazioni sentimentali di Nico non interessano a nessuno, direi che possiamo cominciare con l'interrogatorio." Li interruppe Leonardo, con fare pensieroso.

"Ma... Non è ve..." Nico tentò invano di protestare

"Come dicevo vi conviene legarlo, inizio ad annoiarmi" Riario venne rapidamente trascinato su una sedia, le grosse corde iniziarono a stringergli il petto, i fianchi, a momenti non respirava, ma cercò di non far trapelare nulla, vinto dall'orgoglio. Leonardo si avvicinò di scatto al prigioniero, lo fissò per qualche secondo, poi, con un gesto repentino della mano, cacciò i due giovani, che seppur indignati lasciarono la stanza.

"Bene" cominciò, inghiottendo un chicco d'uva

"Sarò breve e conciso. So che sai qualcosa del libro delle lamine, e ti consiglio di parlarmene, prima che faccia del male al tuo bel faccino" protese il viso verso il prigioniero, squadrandolo, in attesa. Un brivido percosse la schiena del conte e non era di certo a causa della paura, cercò di mascherare questo sentimento come tutti gli altri. Una sola frase uscì dalle sue labbra:

" Ho fame"

Era da più di 48 ore che non mangiava, le missioni del papa gli assorbivano intere giornate. Leonardo rise per un attimo prima di mettere in bocca un altro chicco, masticando lentamente prima di sputarlo in faccia al conte.

"Sei sazio o ne vuoi ancora?" Riario rise, poi disse

" non otterrai niente da me artista"

"Allora preparati ad un lungo digiuno"

Tre giorni passarono, avvolti dal trambusto fiorentino. Ed esattamente come tre giorni prima, da Vinci era ancora di fronte a Riario, intento a squadrarlo, avrebbe potuto ritrarlo, ormai conosceva ogni piccolo particolare del suo volto.

"D'accordo, ne ho abbastanza di te, scribacchìno" era il suo stomaco a parlare, ormai vuoto da cinque giorni. "Ti converrà fare una visitina al conte Dracula, ti tornerà utile." Un sorrisetto soddisfatto illuminò il viso dell'artista, subito gli ficcò un chicco d'uva in bocca, poi scappò via dalla stanza euforico. Un secondo brivido attraversò il corpo del conte, più potente, Riario non poteva sopportare nulla di simile, ma era più forte di lui. All' improvviso sentì in urlo, era Leonardo.

"Nico, Zoroastro, dobbiamo prepararci per un viaggio, muovetevi."




Note delle pseudo-autrici

Cieo (lo so fa pena cieo ma questa tizia con cui scrivo la fanfic mi ha obbligato a fare così, l'alternativa era saluto regina di inghilterra style) siamo tornate con un nuovo capitolo. Il prossimo capitolo sarà molto importante quindi se qualcuno legge questa storia (cosa altamente improbabile) non ci lasci proprio ora e soprattutto recensisca pls!!! Vorremmo ringraziare Juliet96 per averci recensito spero che continuerai a seguire la nostra storia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Al prossimo :)

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