Non fidarti di me

di avrilmiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sole a spicchi ***
Capitolo 2: *** Avanzi ***
Capitolo 3: *** In cortile ***
Capitolo 4: *** Amily ***
Capitolo 5: *** 100% ***
Capitolo 6: *** Un notte da clandestina ***
Capitolo 7: *** Minacce ***
Capitolo 8: *** Mani Sane ***
Capitolo 9: *** Animal I Have Become//Duality ***
Capitolo 10: *** I Can't Stand How Much I Need You.. ***
Capitolo 11: *** Stai Esagerando ***



Capitolo 1
*** Sole a spicchi ***


Il cielo era grigio, ma poco importava a Jammy. Che piovesse o che ci fosse il sole, guardare fuori la rendeva triste. Era orribile osservare quel cielo a spicchi, tagliato crudelmente a strisce da delle sbarre d’acciaio. Era da tanto che non faceva più caso al tempo. Non considerare l’eventualità che esistesse un mondo aldilà di quel riformatorio la faceva sentire meglio. Sembrava un fantasma, nessuno tranne Amily, la sua compagna di cella, sapeva della sua presenza. Si muoveva come un ombra, lo sguardo duro e freddo, rivolto deciso in avanti. La testa era coperta dal cappuccio della sua felpa blu scuro di tre taglie più grande. L’unica cosa che potevano scorgere gli altri erano i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, ornati da delle folte sopracciglia nere. Erano le 13:30, l’ora del pranzo. La mensa era l’unico posto affollato in cui si avventurava. Era obbligata, se voleva mangiare qualcosa. Pranzava sempre sola, in un angolo, lo sguardo fisso sul cibo, rifiutando persino la compagnia di Amily, l’unica persona che si fosse mai avvicinata ad una amica nella sua vita. Quando capitava che Amily insistesse, la risposta di Jammy era sempre quella:

<< Io mangio da sola. Non ho bisogno di compagnia, e non voglio che gli altri mi vedano con qualcuno.>>

Poi, notando l’espressione delusa di Amily, sfoderava un sorriso sghembo e le faceva l’occhiolino:

<< Ehi, lo sai, no? Sono un lupo solitario…>>

Ed Amily tornava a sorridere…lo faceva sempre. Non aveva mai perso la voglia di farlo, nonostante la vita gliene avesse dato più di un motivo. Jammy prese il suo vassoio di ferro e si avvicinò al bancone, poi scelse sullo schermo il cibo che voleva (la scelta era molto scarsa), e appoggiò il vassoio sul tapis roulant. Questo, scivolò sotto un tunnel buio. Jammy andò all’altra estremità, e, dopo pochi secondi, uscì lentamente il suo vassoio imbandito di una misera ciotola di zuppa con degli ingredienti non meglio identificati, una bottiglietta d’acqua e una mela, l’unico frutto mangiabile in mensa. Jammy prese il tutto in mano, e si avviò a testa china verso l’estremità del tavolo in fondo alla sala, cappuccio ben calato sulla testa. Nel passare, un ragazzino che andava troppo di fretta diede una spallata a Jammy. Senza nemmeno chiederle scusa, continuò per la sua strada, ridacchiando. A causa dell’urto, a Jammy cadde la mela per terra.

<< Dannazione…>> Imprecò Jammy sotto voce.

Quel che seguì, accadde tutto in un attimo. Jammy appoggiò il vassoio su un tavolo e si chinò a raccogliere la mela. Nel piegarsi, il cappuccio le scivolò dalla testa, scoprendo il suo viso dai lineamenti morbidi, induriti leggermente dall’espressione tesa, ed i suoi lunghi capelli neri e lisci, lasciati sciolti sulle spalle e infilati accuratamente nella felpa. Jammy raccolse la mela, e con un gesto veloce si sposto indietro i capelli e si ritirò su il cappuccio. Ma qualcuno non si era lasciato scappare quel momento. Qualcuno aveva visto tutto. Due tavoli più in là, seduto fra i suoi scagnozzi, Steve smise di bere, e seguì Jammy con lo sguardo. Anche attraverso il cappuccio, riusciva a scorgere i freddi occhi azzurri della ragazza, proprio identici ai suoi. Jammy gli passò accanto per raggiungere il suo tavolo. I loro sguardi si incontrarono per un secondo. Jammy distolse piano il suo, senza mutare la sua espressione decisa. Steve sogghignò, poi ritornò serio e si rivolse a Brite, un ragazzo moro dagli occhi scuri, seduto accanto a lui.

<< Chi è quella?>>

Brite alzò lo sguardo dal suo pranzo e si guardò attorno.

<< Quale?>>

Steve fece finta di passarsi una mano fra i corti capelli castani, e indicò Jammy, che nel frattempo si era seduta, ed era concentrata soltanto sulla sua minestra.

<< Perché, è una tipa? Non si riesce a capire, con quel cappuccio calato sulla testa…>>

<< Sì, è una tipa, e…>>

Brite lo guardò curioso. Era difficile che Steve proferisse parola a pranzo, se non per troncare sul nascere qualche discussione che nasceva nel gruppo.

<< E?>>

Steve fece un impercettibile cenno verso di lei con il capo:

<< Voglio che sia la prossima.>>

Brite si voltò a fissarla. Non le pareva granché…con quella felpa enorme, poi…non aveva niente a che vedere con tutte le bellissime ragazze che Steve si era scopato in precedenza. Fece spallucce:

<< Mi fido dei tuoi gusti, capo…d’altronde, non si butta via niente…ce la lasci quando hai finito, vero? Vogliamo divertirci un po’ anche noi…>>

Steve tornò a concentrarsi sul pranzo:

<< Vedremo, Brite…>>

Brite aggrottò le sopracciglia. Era la prima volta che Steve si dimostrava incerto sul lasciare gli avanzi delle sue violenze… “strano, davvero strano…”, pensò Brite, ”dev’essere proprio bella, questa tipa…chissà che cosa si nasconde sotto quella felpa grigia…” La storia lo aveva incuriosito parecchio.

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Capitolo 2
*** Avanzi ***


Jammy entrò nella sua cella digitando il codice sul pannello. La porta si spostò di lato, permettendo a Jammy il passaggio. Sul monitor lampeggiava la scritta: “Modalità giorno”. Durante la modalità giorno, i ragazzi potevano entrare ed uscire a piacimento dalla propria cella. In ogni caso, le destinazioni non erano molte…la mensa, gli stretti e angusti corridoi, una piccola saletta di ritrovo con delle sedie d’acciaio inchiodate al pavimento e delle riviste ingiallite buttate in un angolo, la biblioteca, una minuscola stanza con qualche scaffale colmo di libri impolverati e tre o quattro computer protetti da password e, infine, il cortile. Naturalmente, al cortile non si poteva accedere liberamente, ma soltanto 30 minuti al giorno, dalle 18:30, alle 19:00, l’orario che precedeva quello della cena. Cosa succedeva prima delle 13:30 e dopo le 19:30? Niente. Il vuoto assoluto. 18 ore di reclusione in una cella per due persone. La cosiddetta “modalità notte”, anche se nessun detenuto è mai riuscito a capire come quella stupida macchina possa considerare notte dal sorgere del sole fino alle 13:30. Quando la fotocellula avvertì il passaggio di Jammy, la porta si richiuse. Jammy, con immenso sollievo, si tolse la felpa e la buttò sul pavimento. Rimase con una semplice canotta bianca ed un paio di jeans aderenti, che prima erano coperti quasi fino alle ginocchia dalla felpa. Questo abbigliamento metteva in mostra in tutta la sua bellezza lo slanciato e snello fisico di Jammy. Quest’ultima si raccolse i capelli e, sedendosi sul letto, si mise le cuffie nelle orecchie e chiuse gli occhi. Dopo quello che le sembrò un attimo, sentì una mano sulla sua spalla. Quando aprì gli occhi, un raggiante sorriso accompagnato da degli arruffati capelli biondi e da degli occhi verdi, gli si parò davanti.

<< Ehi Jam! È mai possibile che non sfrutti mai le ore di aria disponibili? Finirai col mummificarti, uscendo solo per mangiare!>>

Jammy fece una smorfia. “Ore di aria…”, pensò. “Come può chiamarla ore di aria? Sono semplicemente delle ore in cui ti ritrovi a vagare per questo vecchio edificio e ti convinci sempre di più che non puoi andare da nessun altra parte…”

<< Non so…non ne ho voglia…>>

<< Comunque adesso sarai costretta!>>

<< E perché?>>

<< C’è un agente che ti vuole in biblioteca. Credo che voglia mettere alla prova le tue abilità informatiche!>>

Jammy si drizzò a sedere e alzò un sopracciglio.

<< E questo chi te l’ha detto?>>

<< Lo sai, no? Uno di quegli insopportabili piccoli robot che possono trovarci dappertutto grazie alla microspia che possiedono tutti i detenuti!>>

<< Ah capisco…>>

<< Comunque sarà meglio che ti sbrighi! Ti vuole per le 6:30 e sono le 6:20!>>

<< 6:30, hai detto? Strano…>>

<< Perché?>>

<< Niente, una cosa stupida…mi infilo la felpa e vado!>>

<< Ok…mentre sei via mi presti le cuffiette?>>

<< Prendile.>>

<< Grazie!>>

Jammy non rispose e si infilò pensierosa la felpa. Di solito alle 6:30 quasi tutte le guardie erano impegnate a fare da guardia al cortile per la mezz’ora di aria…comunque, Jammy abbandonò quasi subito quel pensiero. Digitò il solito codice ed uscì dalla cella. Era la prima volta dopo mesi che usciva a quell’ora. Ogni volta che passava di lì, quei dannati corridoi le parevano sempre più stretti. Proseguì diritta fino in fondo, poi svoltò a destra. A metà del corridoio girò a sinistra, e poi ancora a destra. In fondo a quest’ultimo corridoio, si trovava la porta d’acciaio verde con la scritta “biblioteca”. Mentre Jammy avanzava, gli balzò subito all’occhio una scritta rossa lampeggiante. Mise a fuoco: chiusa. Non fece a tempo a realizzare la stranezza della cosa, che delle mani la presero violentemente per la felpa e la trascinarono in una stanza. Fra gli urti e gli strattoni, Jammy aprì gli occhi, e si ritrovò in una specie di spogliatoio, probabilmente quello in cui si cambiavano le guardie. Il cigolio della porta avvertì Jammy che oramai era troppo tardi per fuggire. Uno dei ragazzi che la teneva per un braccio, la guardò e sogghignò:

<< Ehi capo, avevi proprio ragione, non è niente male!>>

Jammy arricciò le labbra e lo fulminò con lo sguardo, poi notò che si era rivolto a qualcuno appoggiato al muro in fondo alla stanza, nascosto nell’ombra. Quando alzò lo sguardo, lo riconobbe. Era quel ragazzo che era sempre circondato da un sacco di scagnozzi a suo seguito. Un tipo pericoloso. Molto. Ma Jammy non aveva paura, ed il suo sguardo rimase impenetrabile, non tradì la minima emozione. Steve non sorrise, e rispose a Brite senza togliere gli occhi di dosso a Jammy.

<< Cuciti la bocca, Brite.>>

Brite non replicò, e Steve si rivolse a Jammy.

<< Perché non ti dimeni, perché non opponi resistenza?>>

<< Servirebbe a qualcosa?>>

Il tono ironico della voce di Jammy lo fece sogghignare, e decise di assumerlo a sua volta:

<< Non lo sai che è poco educato rispondere ad una domanda con un'altra?>>

Jammy non rispose, continuò semplicemente a fissarlo negli occhi.

<< Di solito le altre ragazze piangevano, si dimenavano, imploravano pietà…>>

<< Perfettamente inutile.>>

Steve fece una pausa, poi riprese lentamente a parlare.

<< Non so come interpretare la tua reazione…coraggio da vendere, o ignoranza e stupidità…>>

<< Direi la prima.>>

<< Vuoi dire che sai quello che ti sto per fare?>>

<< Sì.>>

<< E la cosa non ti spaventa?>>

<< Certo che la cosa mi spaventa…>>

Steve parve soddisfatto, ma Jammy completò la frase:

<< …sei tu, invece, che non mi spaventi minimamente.>>

Steve la fulminò con lo sguardo, poi emerse dall’ombra e avanzò verso di lei.

<< Come ti chiami?>>

Jammy non rispose. Steve si portò ad un centimetro da lei. << Vedo che non vuoi cogliere la possibilità di rimandare l’inevitabile…>>

<< Se è inevitabile, è stupido rimandarlo.>>

Steve sorrise beffardo.

<< Giusto.>>

Poi, ritornò serio e si rivolse agli altri:

<< Lasciateci soli.>>

I ragazzi sogghignarono ed uscirono dalla stanza, intenzionati a fare da palo. Quando la porta si richiuse alle loro spalle, Jammy parlò:

<< Solo una cosa, mi interessa…>>

<< E Sarebbe?>>

<< Come hai fatto ad entrare qui?>>

<< Ho ottenuto il codice da una guardia. Vedi, mio padre là fuori è una persona molto pericolosa…basta fare il suo nome perché tutti siano ai miei piedi.>>

Jammy sogghignò:

<< Capisco. E io che confidavo in chissà quale abilità…vivi solo all’ombra di tuo padre.>>

Steve la spinse contro il muro e le tenne le spalle ferme con le mani.

<< Non dire mai più una cosa del genere.>>

Ringhiò. Jammy non si scompose, e continuò a fissarlo negli occhi. Steve si calmò e la lasciò andare.

<< Se le guardie sapessero come stanno veramente le cose…se sapessero che mio padre mi odia…che è stato lui a spedirmi qui, per levarmi dai piedi, credo che tutto sarebbe diverso.>>

Jammy non rispose. Steve si sentì improvvisamente stupido, per essersi sentito in bisogno di giustificarsi con lei.

<< Ora basta, togliti la felpa.>>

Jammy fece come gli aveva ordinato. Si tolse la felpa e la fece cadere di lato, poi chiuse gli occhi e si appoggiò al muro. Sentì che Steve si avvicinava, poteva avvertirne il respiro caldo sul collo. Poi, più niente. Attese per un minuto intero, tenendo gli occhi saldamente chiusi:

<< Che cosa stai aspettando?>>

<< Per fare cosa?>>

Jammy aprì lentamente gli occhi. Steve era lì di fronte a lei, a pochi millimetri. Notò che anche lui si era tolto la felpa, lasciando in mostra delle spalle larghe accompagnate da un fisico possente e ben definito.

<< Lo sai benissimo.>>

Steve abbassò la voce.

<< Non voglio.>>

<< è uno scherzo?>>

<< Assolutamente No. Non voglio costringerti a fare quello che non vuoi.>>

Jammy sgranò gli occhi sorpresa, tradendo per la prima volta un emozione.

<< Perché?>>

<< Non è quello che vuoi?>>

Jammy non rispose, era troppo sorpresa dalla piega che stavano prendendo gli avvenimenti.

<< Se ti va sarai tu a deciderlo, altrimenti…>>

<< Altrimenti?>>

<< Sei libera di andare…>>

Steve si fece più vicino, fin quasi a sfiorarle le labbra: << Ma solo se lo vuoi davvero…>>

Jammy scoppiò in una risata di scherno, poi allontanò Steve con tutte e due le mani.

<< Vedi, Play Boy…>>

<< Sono Steve.>>

<< Allora vedi, Steve…se pensi di farmi crollare ai tuoi piedi con questi giochetti ti sbagli di grosso, perché da quando mi hanno rinchiuso qui…non mi interessano i ragazzi…>>

<< Lesbica?>>

Jammy socchiuse gli occhi in due fessure:

<< No…furba.>>

Steve si lasciò andare al primo sorriso sincero.

<< Ci rivedremo.>>

Jammy scoppiò a ridere amaramente, raccogliendo la felpa da terra:

<< Non credo che abbiamo molta scelta…non possiamo uscire da questo dannato posto!>>

<< Ci saremmo rivisti comunque.>>

<< Che cosa te lo fa pensare?>>

<< Il fatto che ti voglio.>>

Jammy ritornò improvvisamente seria:

<< Avresti potuto avermi.>>

<< Potrei anche adesso, se è per questo.>>

<< E allora perché mi lasci andare?>>

<< Perché non ti voglio così.>>

Lo sguardo di Jammy diventò molto deciso:

<< Ti avverto: quello che stavi per fare oggi sarà il massimo che potrai mai avere da me.>>

<< Lo vedremo.>>

Steve si avvicinò alla porta, e, prima di digitare il codice, si infilò la felpa e si rivolse a Jammy:

<< Adesso apro. Non ti rimetti la felpa?>>

<< Non ne ho bisogno…i tuoi tirapiedi non oserebbero mai toccarmi.>>

<< Non esserne così convinta…potrei stufarmi di te anche domani, e allora per te sarebbe la fine. Sei bellissima, ti scoperebbero a sangue dal primo all’ultimo.>>

Sorrise ironicamente, prima di continuare la frase:

<< Scusa la franchezza.>>

Jammy si legò testarda la felpa attorno alla vita.

<< Tu non ti stuferai di me, domani.>>

<< Non contarci troppo.>>

<< Vedremo…a proposito…>>

<< Sì?>>

<< Mi chiamo Jammy.>>

Steve alzò un sopracciglio, poi aprì la porta. Tutti i ragazzi, Brite in testa, si voltarono affamati verso Jammy e, nel vederla vestita, furono delusi. Brite, osservando pieno di desiderio il bellissimo fisico di Jammy, decise di tentare comunque.

<< Allora, non ce la lasci?>>

<< Non oggi, Brite.>>

Brite, fece per ribattere, ma Steve lo interruppe.

<< Scortala alla cella. Oramai è troppo tardi per cenare.>>

Jammy fulminò Steve con lo sguardo.

<< So arrivare benissimo da sola alla mia cella!>>

Steve non la considerò minimamente e si incamminò per il corridoio seguito dai suoi scagnozzi, voltando nella direzione opposta a quella che avrebbero imboccato Jammy e Brite.

<< Muoviti. Ti aspetto al solito posto.>>

<< Ok capo.>>

Steve e gli altri sparirono dalla loro vista, e Jammy e Brite rimasero soli.

<< Allora…>> Disse Brite con un mezzo sorriso.

Jammy, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, si diresse spedita verso la sua cella. Aveva ben altro a cui pensare che a quello stupido ragazzino. Brite le fu subito accanto.

<< Di solito le altre hanno l’aria più sconvolta di così…>>

<< Io non sono le altre.>>

<< Già…tu sei molto più bella!>>

<< Detto da te suona come un offesa.>>

<< Ehi ehi, come siamo suscettibili…volevo solo parlare un po’!>>

Quando giunsero di fronte alla cella di lei, Jammy gli si parò davanti:

<< Che cosa vuoi sapere, Brite? Se mi ha violentata? Se mi ha scopata? Se puoi nutrire la minima speranza di farlo anche tu, un giorno? Bene, a tutte queste domande la risposta è No.>>

Jammy si voltò e fece per digitare il codice sul pannello, ma Brite le bloccò il polso stringendoglielo forte, e le si avvicinò:

<< Stai molto attenta a non sottovalutarmi, ragazzina…>> sibilò Brite, << La tua arroganza mi da sui nervi, quindi stampati bene queste parole: Steve non ci sarà per sempre, prima o poi ti butterà via, come un giocattolo che non gli piace più…lo fa sempre. E, a quel punto, io potrò fare di te quello che voglio…>>

Jammy sorrise e si avvicinò ancora di più al viso di Brite. Quest’ultimo, sussultò.

<< Vedi, è questo il tuo problema, Brite…>>

La voce di Jammy era poco più di un sussurro: << Tu ti accontenti degli avanzi.>>

Con uno strattone violento, si liberò dalla sua morsa, digitò il codice e si chiuse nella cella. Brite rimase immobile per qualche secondo a respirare il profumo di Jammy che era rimasto nell’aria, poi si incamminò per il corridoio:

<< Non ti libererai di me…>> Bisbiglio tra sé e sé.

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Capitolo 3
*** In cortile ***


<< Si può sapere che cosa volevano da te in biblioteca, allora?>>

Amily lo chiese a Jammy per l’ennesima volta, e per l’ennesima volta Jammy non rispose. Ormai aveva rinunciato a farlo. Amily aveva continuato a chiederlo per tutta la notte, ma Jammy sapeva che, se l’avesse ignorata, prima o poi avrebbe smesso.

<< è ora di andare a pranzo, Amily.>>

<< Vuoi dire che oggi finalmente mangi con me?>>

<< No. Oggi meno che mai, Amily.>>

Amily aggrottò le sopracciglia:

<< Perché oggi meno che mai?>>

Jammy si infilò la felpa. Non voleva coinvolgere Amily in questa storia. Non lei.

<< Io vado.>>

Jammy digitò il codice e aprì la cella: il corridoio era vuoto, non c’era nessuno ad aspettarla. Jammy si trascinò controvoglia fino alla mensa e si diresse a testa china verso il suo solito angolino, dopo aver preso da mangiare. Non si disturbò a cercarlo, anche se sapeva di avere i suoi occhi addosso. Mangiò lentamente con gli occhi fissi sul cibo, come sempre. Quando allungo la mano per prendere una mela, qualcuno le bloccò il polso e la prese al suo posto. Jammy seguì con lo sguardo il viaggio della sua mela fra le mani del ragazzo, fino a che questo non gli diede un grande morso, masticando sfacciatamente. Era un ragazzo tozzo, muscoloso, con i capelli castani leggermente lunghi e raccolti in una piccola coda.

<< Tu oggi esci, durante l’ora di aria.>>

<< Non credo di averne voglia.>>

<< Non era una domanda.>>

Così detto, il ragazzo sconosciuto sfoderò un sorriso sghembo ben poco rassicurante.

<< Vedrai, ci divertiremo a giocare tutti insieme…>>

Fece una piccola pausa in attesa di una reazione di Jammy, che però non arrivò.

<< Questa la rivuoi?>>

Il ragazzo avvicinò la mela morsicata al viso di Jammy. Lei rimase immobile, guardando con odio prima la mela e poi il ragazzo. Questi rise sguaiatamente:

<< Troppo forte… davvero troppo forte.>>

Così detto, lasciò rotolare la mela sul tavolo e si allontanò. Jammy si alzò e andò a buttare il suo vassoio nel bidone di acciaio della mensa. Appoggiato a questo, con le braccia incrociate e un mezzo sorriso, c’era Steve. Jammy butto il vassoio, poi parlò senza guardarlo.

<< Ti servono gli intermediari, boss? Cosa mi devo aspettare adesso, che tu mi abbia infilato un bigliettino nel cappuccio con scritto “Vuoi metterti con me? Sì No Forse”??>>

Così detto, chiuse il bidone con forza e lo guardò male.

<< Ridicolo…>>

Si allontanò veloce, ma riuscì comunque a sentire la sua risata divertita.

18:30. Cortile del riformatorio.

Jammy appoggiò una mano sulla recinzione di ferro e guardò fuori. Attorno a loro, il nulla. Una squallida e misera pianura brulla ed incolta. Il cielo era grigio e c’era elettricità nell’aria, perché aveva piovuto durante la notte. Una folata di vento più gelida delle altre si insinuò con prepotenza nella felpa di Jammy. Lei la ignorò e continuò a guardare la pianura, accompagnata dal respiro congelato che usciva a tratti dalla sua bocca.

<< Sei venuta.>>

Jammy continuò a guardare la pianura.

<< Come avrei potuto dir di no all’impressionante giochetto con la mela del tuo scagnozzo.>>

Steve sghignazzò:

<< è difficile che qualcuno riesca a farmi ridere una volta.>>

<< Per me è impossibile.>>

<< Tu ci riesci sempre.>>

<< E tu non ci riuscirai mai.>>

Steve prese Jammy per le spalle e la girò, facendola aderire alla recinzione metallica, poi appoggiò una mano sulla recinzione alla sua sinistra e l’altra alla sua destra.

<< Unisciti a noi. Unisci a me. Qui dentro al mio fianco è tutto più facile.>>

Jammy gli rise in faccia aspramente:

<< Sai, mi ero sbagliata. Anche tu sei riuscito a farmi ridere.>>

Steve non rispose e continuò a fissarla. Jammy ruppe il silenzio:

<< Mi hai fatto scomodare fin qui solo per questo? Se è così, me ne posso anche andare.>>

<< No, il motivo non è questo. Sapevo che mi avresti detto di no, ci ho provato solo per sfizio.>>

<< Allora?>>

<< Allora…>>

Gli occhi di Steve si indurirono e si fece tremendamente serio.

<< Mi serve il tuo aiuto.>>

Jammy lo guardò per un attimo fisso negli occhi:

<< E cosa ti fa pensare che io ti aiuterò?>>

<< Il fatto che la cosa potrebbe tornare utile anche a te.>>

Jammy strinse un poco gli occhi a fessura:

<< Vai avanti.>>

<< Ho saputo che coi computer ci sai fare. È vero?>>

<< Tu come lo sai?>>

<< Questo è irrilevante. Tu rispondi alla mia domanda.>>

Jammy fece una leggera smorfia:

<< Sì. E allora?>>

<< E allora…ho bisogno che tu faccia qualche lavoretto per me.>>

<< Mi servono le password.>>

<< Per quelle non ti devi preoccupare.>>

<< E di che cosa mi devo preoccupare, allora?>>

<< Di fare bene la tua parte.>>

<< La mia parte per cosa?>>

Steve sorrise:

<< Fai troppe domande, ragazzina.>>

<< Mi sembra il minimo. Non è una cosa da niente quella che mi stai chiedendo. Rischio…>>

Steve interruppe Jammy con un sorriso più ampio:

<< Rischi che cosa…la galera?>>

Jammy lo ignorò:

<< Poco fa mi hai detto che questo favore sarebbe stato utile anche a me…in che senso?>>

Steve si avvicinò di nuovo arrogante al viso di Jammy:

<< Nel senso che, se seguirai alla lettera le mie indicazioni…potrai finalmente uscire di qui.>>

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Capitolo 4
*** Amily ***


Jammy aprì gli occhi stranamente presto, quella mattina.

La prima cosa che vide furono le doghe di ferro del letto sopra al suo, quello in cui dormiva Amily. Più che dormire, il termine adatto era stare. Amily non dormiva molto, andava a letto molto tardi, stordendo Jammy con tutti i suoi allegri discorsi, fungendole da ninna nanna. La mattina invece, nonostante si svegliasse prestissimo, non osava svegliarla, sapeva che Jammy lo odiava. Come ogni mattina, Amily aveva smesso di dormire molto prima di lei. Si capiva dal fatto che le toghe del letto scricchiolavano leggermente, probabilmente perché Amily si stava muovendo a ritmo della musica dell’Mp3 di Jammy. Cantava utilizzando solo il labiale, per paura di svegliare l’amica. Jammy diede un colpo sordo alla rete del materasso:

<< Puoi incominciare…sono sveglia.>>

<< Finalmente!!

Come on get down with the sickness You fucker get up Come on get down with the sickness Madness is the gift, that has been given to me.>>

Disturbed, Get down with the sickness.

<< Queste canzoni non fanno per te…>>

<< Lo so, ma d’altronde è l’unica musica che hai qui dentro! Mi ci sono dovuta abituare! Lo sai che io senza musica non vivo!>>

Jammy scosse la testa…lo sapeva, lo sapeva eccome, visto che era stata privata del suo mp3 praticamente 24 ore su 24. Ma era un sacrificio che era disposta a fare…per Amily ne valeva la pena.

<< Ey, Jam…>>

Aia. Quando Amily cominciava con quell’intercalare e con quel tono, la cosa prometteva male.

<< Sì?>>

<< Noi siamo amiche, vero?>>

Jammy storse la bocca. Amily sapeva perfettamente che non era sdolcinata come lei, e che odiava dire certe cose…perché la metteva sempre in quelle situazioni?

<< A quanto pare…>>

Fu il massimo che riuscì a dire. Amily lo sapeva, così lo accettò e lo apprezzò.

<< E allora perché non mi dici che ti è successo?>>

Jammy fece una pausa.

<< Non so di cosa stai parlando.>>

<< Lo sai benissimo a cosa mi riferisco.>>

<< Se parli di ciò che ho fatto per arrivare qui…è una storia lunga, troppo.>>

<< Direi che abbiamo tempo.>>

<< Non capiresti.>>

<< Mettimi alla prova.>>

<< Per favore, Amily…>>

La bionda chioma di Amily spuntò improvvisamente capovolta a pochi centimetri da quella di Jammy. Si era sporta a testa in giù dal suo letto:

<< Non ti fidi di me, Jam?>>

Jammy scrutò quei vivaci occhi azzurri. Certo che si fidava di lei, con tutto il tuo cuore…

<< La verità, Amily…è che io non posso dirtelo.>>

<< Perché?>>

<< Amily, fidati tu di me, adesso. Non posso.>>

Amily sospirò e scese lentamente dal suo letto, poi si inginocchiò a terra appoggiando la testa sul materasso di Jammy, circondata dalle braccia.

<< Solo se mi prometti una cosa…>>

<< Quale?>>

<< Nel momento in cui capirai che non ce la fai da sola…allora devi parlarmene, fregandotene del fatto che sia rischioso.>>

Jammy ci pensò su per un po’, poi annuì seria.

<< Te lo prometto.>>

Il sorriso di Amily tornò ad illuminarle il viso:

<< Perfetto, allora siamo d’accordo!>>

Jammy la guardò, e si chiese come facesse a sorridere così, dopo tutto quello che la vita le aveva riservato. Jammy sapeva benissimo il motivo della sua presenza in quel riformatorio…non era una cosa da poco, e la sua condanna sarebbe durata per molto tempo ancora. Una condanna ingiusta, una condanna che faceva più volte pensare a Jammy il perché di molte cose...

Ma questa…questa è un'altra storia, la sua.

Era quella di Amily, invece, che ora a Jammy riaffiorava nella mente, mentre l’amica era andata a farsi la doccia. Gliel’aveva raccontata molto, molto tempo prima. Quando non aveva riconquistato ancora quel sorriso, quando sembrava un cucciolo spaurito e spaesato. Se lo ricordava molto nitidamente, Jammy…come se fosse successo pochi minuti prima. Non avrebbe mai scordato le lacrime di Amily, e il dolore della sua voce incrinata dal pianto, mentre le raccontava che era stata sbattuta dentro per un omicidio che aveva commesso annebbiata dal dolore e dalla rabbia.

Suo fratello. Amily aveva ucciso suo fratello.

Anche Amily stava pensando la stessa cosa…ripercorreva la storia ogni volta che si infilava sotto quella doccia piccola e sporca. Non poteva farne a meno…oramai, non le faceva neanche più male. O almeno, non così tanto.

Lei viveva sola con la madre vedova ed il fratello, che in teoria avrebbe dovuto occuparsi di loro, ma che in pratica non faceva nulla. Anzi, era la causa principale delle loro sofferenze. Tornava sempre a casa tardi, ubriaco, drogato…ogni notte più cattivo, più aspro, con più astio nei confronti della vita. Non lo faceva per il dolore della perdita del padre, No. Lui suo padre l’aveva sempre odiato, come odiava sua madre, sua sorella…il mondo intero. La sua era solo cattiveria, cattiveria e sadismo. Tutte cose che si scatenarono del tutto quella notte in cui era rientrato tardi, come sempre.

Aveva svolto le stesse azioni, come da copione. Sbattere qualcosa per terra, insultare la madre. Amily lo sentiva, urlava forte. Ma, quella sera, c’era qualcosa di diverso. Amily, rinchiusa come sempre in camera sua, non si era accorta che suo fratello aveva portato qualcun altro. Se ne rese conto solo nel momento in cui la sua porta si aprì piano…un ragazzo. E, subito dopo di lui, entrò suo fratello, ghignante:

<< Eccola qua la mia sorellina…una scommessa è sempre una scommessa. Ho perso, ed ora è tua.>>

Amily aveva guardato terrorizzata prima suo fratello e poi l’amico:

<< Che…che cosa significa questa storia?>>

<< Stai zitta, Amy…non serve che tu parli, Mike non ha scommesso una chiacchierata.>>

Così detto, era uscito chiudendosi la porta alle spalle.

Era successo tutto molto in fretta. Amily vide lo sporco sorriso di Mike mentre si avvicinava a lei. Si ritrasse per un pelo dalla sua presa e gli assestò un calcio nelle palle, con tutta la forza che aveva in corpo.

Ma la sua rabbia non era finita lì.

Approfittò che Mike fosse piegato in due dal dolore per uscire rapida dalla camera. Andò in cucina. Nonostante fosse arrabbiata, era perfettamente conscia. Sapeva cosa stava facendo, sentiva quel manico fra le mani, si vedeva riflessa nella lama. Lo cercò, ma non era lì.

Improvvisamente, sentì quel suono…lo scroscio dell’acqua nella doccia.

E fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Suo fratello stava facendo la doccia.

Lei stava per essere violentata, e suo fratello stava facendo la doccia.

Sua madre era rannicchiata in un letto con un occhio nero ed una foto di suo padre sotto il cuscino, e suo fratello stava facendo la doccia.

Aprì la porta del bagno molto lentamente. Vedeva la sua ombra, dietro quella tenda di plastica. Anche in quel caso, fu molto rapida.

Una per lei, una per sua madre, una per suo padre, una perché lo odiava, lo odiava con tutta se stessa. E un'altra…un'altra per la rabbia che non riusciva a contenere dentro.

Non si nascose, non scappò.

Ignorò le urla ed i pianti della madre, ignorò tutto. Chiamò la polizia e gli porse i polsi non appena aprirono la porta.

<< Ho ucciso mio fratello, e se tornassi indietro…lo rifarei.>>

Mai lo negò. Mai.

L’avvocato cercò di farla passare per infermità mentale, ma lei si oppose. Continuava a ripetere che era sana, quando l’aveva fatto, e che non si pentiva ne si sarebbe pentita mai, per tutta la sua vita.

La madre non la capiva. Diceva di odiarla, di non riconoscerla più. La rinnegò. Aveva ucciso suo figlio. A lei non importava quanto male le facesse, non le importava quanto Amily soffrisse. Lei vedeva solo la morte di suo figlio, e nient’altro. Dal canto suo, per Amily questa fu una spinta in più a dichiararsi totalmente colpevole. Non accennò nemmeno a Mike, che sentendo le urla dell’”Amico”, si era dileguato più in fretta che poteva.

E così, Amily si era trovata lì dentro, sola contro tutti, sola contro sé stessa…

Jammy era l’unica persona in grado di capirla, l’unica amica che avesse mai avuto, l’unica persona, oltre a sua madre, a cui aveva voluto veramente bene, l’unica con cui fosse mai, riuscita ad aprirsi.

Con questo pensiero, chiuse l’acqua.

Sì, lei si fidava di Jammy. Si fidava, e sapeva che, se non gliene parlava, ci doveva essere un motivo, un motivo importante. E sapeva anche un'altra cosa: Jammy l’avrebbe sempre protetta, non l’avrebbe mai tradita….non le avrebbe mai voltato le spalle.

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Capitolo 5
*** 100% ***


Ok lo so lo so...sono in tremendo ritardo!! Mi scuso con tutti e spero che qualcuno si ricordi ancora della mia storia!! XD baci...vale

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.

<< è ora di andare a pranzo!>>

<< Lo so…>>

<< Perché sei ancora lì sdraiata, allora? Di solito schizzi sempre fuori appena puoi, per rientrare il prima possibile!>>

Jammy sbuffò, maledicendo il fatto che Amily riuscisse sempre a notare ogni minima cosa di lei.

<< Questo pomeriggio me ne sto fuori, Amily.>>

Amily sgranò gli occhi:

<< F-fuori? Ma…ma dove? Come?...perchè!!>>

<< Penso che starò in biblioteca, con il permesso delle guardie, perché devo fare qualche lavoretto per loro.>>

Amily sembrò tranquillizzarsi, trovando plausibile la sua spiegazione:

<< Ah, capisco…beh, meno male!! Finalmente hai un motivo per non stare sempre qua a marcire!! Non esci mai neanche durante le ore di aria!>>

Jammy non rispose:

<< Ora devo andare…>>

<< Ok, a dopo Jam.>>

Jammy aprì la porta digitando il solito codice, e questa si richiuse subito dopo dietro di lei.

<< Eccoti qua! Ciao…>>

Jammy fulminò Brite con lo sguardo:

<< Non mi date nemmeno il tempo di mangiare?>>

<< Ey! Non ti hanno insegnato a rispondere ai saluti?>>

<< E a te non hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con una domanda? Comunque non è previsto che io interagisca con te ne con nessuno di voi, a meno che non sia strettamente necessario…>>

Brite fece una smorfia:

<< Non so che cosa e quando mangerai…sono solo stato mandato a prenderti. Ora su, seguimi.>>

Jammy si tirò il cappuccio sulla testa e si lasciò guidare da Brite fino alla biblioteca.

Come la volta precedente, l’insegna luminosa sopra la porta dava la scritta “chiusa”.

Brite si avvicinò e bussò de volte. Il pesante anello che portava al dito fece risuonare il colpo molto più forte. Pochi secondi dopo, si misero in moto i meccaniscmi dello sblocco. Ci vollero una manciati di secondi, ma finalmente la porta si aprì.

Brite fece per entrare, ma Steve lo bloccò.

<< Gli altri ti aspettano…>>

<< Ma…>>

<< Voglio solo lei, Brite.>>

Brite aprì la bocca per replicare, ma la richiuse subito.

Si voltò sdegnato incamminandosi per il corridoio.

Incrociando lo sguardo divertito di Jammy si infuriò ancora di più, ed improvvisamente gli venne in mente il modo più efficace per far abbassare le ali a quell’insolente ragazzina.

Accelerò il passo fino a sparire dietro la prima curva con un sorriso malizioso stampato sulla faccia, sapendo perfettamente cosa fare.

<< Entra.>>

Jammy fece ciò che gli era stato detto, e lasciò che Steve chiudesse la porta dietro di lei.

<< Brite ti ha dato fastidio?>>

<< Niente che non possa gestire…>>

Steve sorrise:

<< Lo immaginavo…>>

Così detto, gli indicò l’unico computer acceso.

<< Sono riuscito ad ottenere la password di quello, siediti.>>

<< Come l’hai ottenuta?>>

<< Te l’ho già detto: di questo non ti devi preoccupare.>>

<< Senti, niente giochetti. Io faccio questa cosa per te, ma tu vedi di rispondere alle mie domande. E in fretta.>>

<< Potrei benissimo obbligarti con la forza a fare quello che fai, sai?>>

<< Avanti, provaci.>>

Gli occhi di Steve si indurirono improvvisamente, e la rabbia per la sua insolenza crebbe dentro di lui.

Fece due passi rapidi verso Jammy, alzando il braccio destro per colpirla.

Lei non si mosse di un centimetro, e non tradì la minima emozione.

Steve rimase molto colpito, e restò per qualche secondo con il braccio a mezz’aria.

Jammy, per tutta risposta, si abbassò il cappuccio e tirò fuori da esso i capelli.

Un gesto normale, tranquillo, senza la minima agitazione.

Steve abbassò lentamente il braccio e si avviò verso il computer.

<< Ho minacciato una guardia. Ho saputo che a casa ha una moglie e una bella bambina di 4 anni…e lui…beh, lui sa che nella mia famiglia non c’è niente di bello. Sono bastate poche parole.>>

Jammy si sedette al computer.

<< Dovrebbero assumere solo persone scapole che non hanno niente da perdere.>>

Steve sorrise. Era la prima volta che Jammy gli faceva un commento che non fosse strettamente necessario.

<< Già.>>

Appoggiò una mano alla scrivania e si piegò in avanti, avvicinandosi allo schermo. E a lei.

Respirò a fondo fra i suoi morbidi capelli neri.

Gli piaceva il suo profumo, ed era una cosa per lui fondamentale.

<< Allora, fammi vedere quello che sai fare. Come prima cosa, voglio che tu trovi la cartina dell’ala nord dell’edificio.>>

Jammy aggrottò le sopracciglia, esaminando i programmi presenti sul computer.

<< Sì, non dovrebbe essere un problema…però penso che il file sia diviso in molte parti compresse, per motivi di sicurezza…mi ci vorranno all’incirca due ore e mezzo.>>

<< Beh, vedi di metterci di meno, la guardia mi ha dato due ore. Quando hai finito salva tutto qui.>>

Jammy prese il dischetto e lo appoggiò sulla scrivania:

<< Non ti assicuro niente…ci proverò.>>

Così detto, Jammy si mise immediatamente al lavoro.

Steve la guardò sinceramente impressionato.

Aveva aperto un programma di cui lui non conosceva minimamente l’esistenza, con delle schermate di diversi colori sovrapposte e piene di codici, anch’essi colorati in modo differente, alcuni modificabili, altri No.

Jammy cliccava e scriveva freneticamente, gli occhi immobili fissi sullo schermo.

Non faceva nulla per caso, eppure era di una velocità impressionante.

Andò avanti così per un intera ora, senza spostare lo sguardo dal monitor neanche per un attimo.

E Steve, appoggiato alla scrivania acanto, non le toglieva gli occhi di dosso…incantato…ormai completamente assuefatto dal suo profumo.

Di punto in bianco, Jammy tolse lo sguardo dal monitor e si stiracchiò le braccia verso l’alto, sospirando soddisfatta e appoggiando i piedi sul tavolo.

Steve scese dalla scrivania sorpreso:

<< Hai finito?>>

<< Io sì…>> Indicando il computer, Jammy concluse la frase: << Ma lui No…ho decifrato tutti i codici e ho trovato tutte le parti della cartina sparse per il pc…erano ben nascoste, ho fatto fatica…però adesso è fatta. Bisogna solo aspettare che il programma che ho impostato decodifichi i file e che li decomprima.>>

<< E quanto ci vorrà?>>

Jammy, per la prima volta con Steve, sorrise sinceramente:

<< All’incirca mezz’ora…sono stata brava, finiremo in tempo.>>

Steve sorrise:

<< Sapevo che eri in gamba.>>

Jammy ritornò seria, decisamente irritata dalla troppa confidenza che si stava creando fra di loro. Non rispose.

<< Che ti prende adesso?>>

<< Assolutamente nulla.>>

Steve le si avvicinò e la guardò dall’alto, mentre lei rimase seduta.

<< Ti infastidisce che ci sia complicità fra di noi, eh?>>

Jammy alzò un sopracciglio:

<< Mi infastidirebbe se ci fosse.>>

<< Perché non lo vuoi ammettere?>>

<< Perché non c’è proprio nulla da ammettere, stai facendo tutto tu, e ti devi mettere in testa che se sono qui è solo per me. Per potermene andare finalmente via da questo posto.>>

<< Non ho dubbi sul fatto che tu sia qui per te…ma non solo per il motivo che mi stai dicendo tu.>>

Jammy lo guardò preoccupata, con una strana agitazione dentro…

<< Che cosa vuoi dire?>>

<< Che lo fai anche perché ti piaccio.>>

Jammy si tranquillizzò. È tutto qui, niente di preoccupante…

Alzò le spalle.

<< Pensala come vuoi.>>

Rimasero per un po’ in silenzio.

Ogni volta che Steve la guardava, Jammy spostava veloce lo sguardo verso il monitor, e lui faceva lo stesso quando a fissarlo era lei.

Di punto in bianco, Steve fece un’azione inaspettata che spiazzò Jammy.

Si avvicinò, le mise una mano dietro la nuca, stringendole i capelli fino quasi a farle male, costringendola a guardarlo.

<< Guardarmi…guardami negli occhi…>>

Una smorfia di dolore si dipinse sul volto di Jammy, ma non protestò, non cercò di liberarsi.

Gli occhi di Steve erano peggio di catene, le impedivano qualunque movimento. Lo fissò.

<< E adesso dimmi che non ti piaccio. Dimmelo!>> Ordinò.

Jammy aprì la bocca per rispondere, ma quelle parole non uscivano.

Boccheggiò goffa per qualche secondo, imbarazzata per la prima volta in vita sua.

Steve sorrise e si avvicinò fino a sfiorarle le labbra:

<< Lo sapevo, ragazzina…>>

Un suono ad intermittenza provenne dal pc.

Jammy si ricompose velocemente sulla sedia, spingendo Steve di lato.

Quest’ultimo si sporse verso lo schermo, per scoprire anche lui quello che stava succedendo.

Una finestra rossa con una scritta nera si era aperta al centro dello schermo, lampeggiando frenetica.

Non appena Jammy la cliccò, la scritta divenne nitida e leggibile, e tutto tacque.

“ C’è stato un cambio di programma. Ho cercato di trattenerl...ma avete pochi minuti.”

<< Porca puttana!>> Steve e Jammy imprecarono all’unisono.

Jammy tolse la finestra di mezzo ed iniziò a digitare frenetica.

<< è stato decodificato solo il 40% della cartina.>>

<< Va bene così, prenderemo il resto domani. Muoviti.>>

Jammy infilò il dischetto nel pc e si mise al lavoro.

Le luci della biblioteca si accesero ed il programma di arieggiamento dell’ambiente entrò in funzione.

<< Cazzo, stanno arrivando!! Altro che pochi minuti!!>>

<< Chiudi la bocca, non mi sei d’aiuto.>> Sbottò Jammy.

<< Sentimi bene, raga….>> Jammy interruppe Steve alzando un indice:

<< 98%...99%...dai dai dai!!>>

Jammy tamburellò con impazienza sulla scrivania.

Un bling interruppe il silenzio.

<< 100%, ci siamo!>> Esclamò Jammy trionfante.

<< Su, toglilo e leviamoci da qua.>>

Jammy disinserì il dischetto e se lo mise in tasca.

Sia lei che Steve corsero verso la porta, ma si bloccarono di colpo sentendo strani rumori provenire da quest’ultima.

I chiavistelli si stavano aprendo…e con la loro apertura, le guardie sarebbero entrate per il loro turno di lavoro.

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Capitolo 6
*** Un notte da clandestina ***


<< Hai notato anche tu quanto Mike fosse strano oggi?>>

<< Sì…ci ha fatto perdere un sacco di tempo in chiacchiere…sembrava quasi che volesse trattenerci! Vallo a capire…>>

John e Paul entrarono come ogni giorno nella biblioteca.

John notò subito che c’era qualcosa di strano.

<< Ey Paul…hai lasciato tu il computer acceso, ieri?>>

<< No, lo sai che li spengo sempre…perché?>>

<< Da un occhiata laggiù.>>

John e Paul si diressero verso l’ultimo computer in fondo, con il monitor illuminato.

Si concentrarono sullo schermo qualche secondo.

Solo Paul sentì dei passi alle loro spalle, verso la porta. Si voltò annoiato e scrutò la stanza vuota:

<< Hai sentito anche tu, John?>>

<< Cosa?>>

Paul ritornò a concentrarsi sullo schermo:

<< Niente, niente…mi sarò sbagliato.>>

.

.

.

Steve e Jammy correvano veloci lungo i corridoi tortuosi.

<< Si può sapere dove stiamo andando?>>

<< Chiudi il becco e corri.>>

<< Lo sai vero, che l’ora in cui si può girare per i corridoi è già finita da un pezzo?>>

<< Secondo te perché sto correndo?>>

Jammy decise di non replicare, e continuò a seguirlo.

Steve, dopo qualche minuto di incessante corsa, si fermò finalmente di fronte alla porta blindata di una cella e digita un codice sul pannello.

<< è inutile>> Dice Jammy annoiata: << La porta può essere aperta da noi con il codice soltanto durante le ore d’aria, qund…>>

Jammy si interrompe sorpresa, nel vedere la porta blindata aprirsi di fronte a sé.

<< Ma come diavolo…?>>

Steve sogghigna: << Dovresti saperlo, ormai…ho i miei metodi. Su…entra.>>

<< Te lo puoi anche scordare!>>

Steve da un occhiata al suo orologio: << Ah no? Beh, se la metti così…la guardia di pattuglia dei corridoi passerà di qui fra circa sei minuti…così passerai una settimana di isolamento per esserti rifiutata di passare una notte nella mia cella!>>

<< Bene!>> Disse Jammy, appoggiandosi alla parete del corridoio: << Sei minuti, hai detto? Allora l’aspetto…ci vediamo fra una settimana!>>

Steve alzò gli occhi al cielo: << Guarda un po’ che cosa mi tocca fare…>>

Così detto, si caricò Jammy sulle spalle, trascinandola nella cella contro la sua volontà:

<< Chiudi la porta, Brite.>>

<< Ma guarda un po’ chi abbiamo qui…>> Disse Brite, eseguendo gli ordini del capo con un sorriso divertito.

Steve depositò a terra Jammy, che si risistemo la felpa imprecando a mezza voce.

“ C’è pure quel frocio buono a nulla…di male in peggio.” Pensò.

Steve si sdraiò sul letto a castello più alto, incrociando le braccia sotto la testa e guardando il soffitto:

<< Vuoi riposare anche tu?>> Chiese a Jammy: << Se vuoi dico a Brite di dormire per terra.>>

Si sentì un lamento soffocato provenire dalla direzione di Brite.

Jammy si avvicinò alla finestra della cella e la aprì, poi si mise a guardare fuori, oltre le sbarre di acciaio:

<< Non ce n’è bisogno…non toglierei mai l’unica proprietà del tuo viscido e strisciante braccio destro.>>

<< Ei bada a come parli, brutta…>>

<< Lasciala in pace, Brite.>> Lo interruppe Steve.

<< Ok, come vuoi…allora buona notte.>> Concluse Steve. Jammy non rispose.

Si appoggiò al calorifero spento e continuò a guardare fuori dalla finestra.

.

.

.

Era notte fonda, ormai.

Jammy era rimasta ferma nella stessa posizione per tutto quel tempo. Pensava a quanto fosse triste guardare la luna piena così crudelmente divisa dalle sbarre.

Come al solito, si ritrovò a rivalutare alcune sue scelte, quasi pentendosene….

Nel frattempo, Steve aprì lentamente gli occhi. Sentiva Brite dormire della grossa, nel letto di sotto. Si voltò nella direzione di Jammy: il suo morbido profilo era illuminato dalla luna piena, tranne per qualche ombreggiatura data dalle sbarre.

Era immobile, completamente assorta nei suoi pensieri, tanto da sembrare una statua di marmo. Il cappuccio che di solito la copriva, giaceva inerme lungo la sua schiena. La manica della felpa era talmente larga, che poteva scorgere solo le dita della ragazza, strette attorno ad una sbarra.

Gli venne da sorridere, e non si seppe spiegare il perché.

Improvvisamente, pensò a quale potrebbe essere stato il reato di Jammy.

Forse era una truffatrice, ne aveva tutta l’aria...oppure una ladra.

Era quasi sul punto di chiederglielo, ma finì con il pensare che ci sarebbe stata un’occasione migliore.

Per ora si limitò a guardarla, senza immaginare neanche lontanamente quale fosse il suo vero segreto.

.

.

.

<< ‘Giorno…>>

La guardia si affacciò dall’entrata della cella, come ogni mattina, per controllare la situazione. Il motivo principale non era accertarsi che fossero solo in due, quanto piuttosto che, nel corso della notte, in uno scatto di rabbia, non fossero diminuiti. In ogni caso, era una prassi ormai tanto consolidata, che la guardia si limitava ad affacciarsi, dare una veloce occhiata, ed uscire.

Sia Steve che Brite continuarono a stare distesi ad occhi chiusi nei loro letti, senza salutare ne degnare della minima attenzione la guardia. Quest’ultima, che era abituata, uscì chiudendosi la porta alle spalle.

A questo punto, Steve e Brite uscirono dai loro letti, già vestiti; infatti, si erano sdraiati solo nel momento in cui sapevano che sarebbe arrivata la guardia a controllare.

<< è andato via…>>

Jammy uscì dal bagno, sistemandosi la felpa.

<< Quanto tempo abbiamo prima che passi la prossima guardia di ronda?>> Chiese Jammy.

Steve alzò un sopracciglio:

<< Quanto tempo HAI, vorrai dire…comunque all’incirca 5 minuti…è meglio che tu ti muova.>>

<< Come sarebbe a dire? Quindi tu non mi scorti?!>>

<< Certo che no!>> Esclamò Steve, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Jammy alzò gli occhi al cielo, spazientita:

<< E come diavolo faccio ad entrare nella mia cella?!>>

<< Digita 23 dopo il tuo codice, sul pannello.>>

<< Ok.>> Rispose Jammy, senza il minimo entusiasmo per la scoperta.

A Steve parve strano, ma si affrettò comunque a specificare:

<< Non sperare che il numero sia sempre quello…cambia ogni due giorni.>>

Jammy alzò un sopracciglio:

<< è meglio che vada.>>

Così detto, si fece aprire la cella da Brite ed uscì senza salutare.

Non avendolo degnato del minimo sguardo, non notò il ghigno trionfale che li aveva stampo sulla faccia.

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.

Ed Eccomi qua con un nuovo attesissimo capitolo!! Ma da ki poiiii?? Ahahah dai...lasciatemi essere un po' sognatrice XD spero ke vi piaccia, anke se è un po' corto...

Ringrazio per le recensioni:

SoMoody: grazie per i complimenti!!! E aggiorna presto "L'altro lato dell'amore"!! (scusate la pubblicità occulta XDXD)

Brucy: Grazie mille per i complimenti :-) spero ke anke qst nuovo capitolo ti incuriosisca!

Miss Dark: Grazie, grazie davvero!! Anke a me piace molto la figura di Jammy...e penso ke sia lei ad intrigare di più!! Baciii

Ransie88219: Grazie milleeeee sei davvero gentilissima!! Comunque non credo ke la scrittrice sia la carriera adatta a me...nn sn csì brava!!!

Ringrazio anke le 13 persone ke mi hanno messo fra i preferiti!!! E a tutti quelli ke hanno letto....baci!!!

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Capitolo 7
*** Minacce ***


Quando Jammy digitò il codice per entrare, non avrebbe mai e poi mai pensato di trovarsi di fronte ad una scena simile.

Una ragazza la stava aspettando, appoggiata al minuscolo tavolino della sua cella con le braccia incrociate.

Prima che potesse rendersi conto della situazione, altre due ragazze si posero alle sue spalle, di fronte alla porta, che si chiuse inesorabilmente.

Jammy si guardò attorno velocemente, e notò Amily rannicchiata in un angolo, che la guardava atterrita con gli occhi gonfi di pianto:

<< Ti hanno fatto qualcosa?>> Chiese Jammy.

Lei scosse freneticamente la testa, in senso di diniego.

<< Guarda guarda guarda…>>

La voce proveniva dalla ragazza appoggiata al tavolo. Jammy spostò lentamente il suo sguardo di ghiaccio su di lei.

La ragazza ghignò, poi scese con un piccolo balzo dal tavolo e si avvicinò tranquillamente a Jammy.

Era una ragazza un po’ più bassa di lei e, nonostante fosse ugualmente magra, era decisamente più muscolosa. Aveva i capelli castani e lisci raccolti in una coda alta, che contornavano un viso particolare, con delle labbra leggermente carnose e degli occhi un po’ infossati e neri come la pece. Appena sotto l’occhio destro, aveva una cicatrice non troppo evidente, ma che comunque non passava inosservata. Indossava un paio di pantaloni di una tuta, neri, con due strisce viole verticali per gamba, ai lati. Sopra, invece, portava una t-shirt non troppo aderente, ma che seguiva comunque le forme del suo fisico, e aveva arrotolato le maniche corte, scoprendo le spalle.

<< Ti aspettavo…sono arrivata qui poco fa, appena dopo che la guardia era passata a controllare la mia cella. Sapevo che in questa ala del carcere passano dopo, quindi contavo di minacciarti di fingere che fossi solo con la tua compagna di cella, e invece…e invece mi sono dovuta fingere te, rannicchiandomi nel tuo letto, sotto le coperte. >> Ghignò la ragazza.

<< Dovrei ringraziarti?>> Rispose ironicamente Jammy.

<< No, non mi aspetto che tu mi ringrazi. >> Rispose tranquilla la ragazza.

<< Dove sei stata?>> Chiese poi risoluta.

Jammy la fulminò con lo sguardo:

<< Scusa, ma tu chi diavolo sei? Che cosa vuoi da me?>>

La ragazza sorrise beffarda:

<< Scusa, non mi sono presentata…sono Caitlyn…tu invece devi essere Jammy.>>

<< E tu come lo sai?>>

Caitlyn non rispose.

<< Ho sentito dire che ti intendi parecchio con Steve…>> Continuò.

<< Io non mi intendo proprio con nessuno.>>

<< Non mentire.>> La ammonì Caitlyn.

Jammy fece per controbattere, ma poi si bloccò e fece una risata amara, come se gli fosse venuta in mente la cosa più ovvia del mondo:

<< Ma certo!! Quel frocio di Brite…>>

Caitlyn ghignò: << Vedo che sei perspicace…quel verme insulso ha la bocca larga, soprattutto se vuol farla pagare a qualcuno…e questo, finché non mi si ritorce contro, mi torna utile.>>

<< Continuo a non capire che diavolo vuoi da me.>>

Caitlyn prese a vagare avanti e indietro per la cella:

<< Vedi, io e Steve siamo molto, come dire...in confidenza…>>

<< Ci scopi.>> Semplificò Jammy.

Caitlyn la guardò male, poi proseguì, ignorandola:

<< Io sono l’unica che sia andata con lui di spontanea volontà…l’unica a cui lui davvero interessi. Siamo della stessa pasta, due leader. Sono certa che, se unissimo le forze, l’intero carcere sarebbe sotto il nostro controllo, ed è quello che sto tentando di far capire anche a lui.>>

<< Arriva al punto.>> Disse Jammy spazientita.

<< Il punto è che, finché si scopa delle ragazzine frignanti che poi non caga più neanche di striscio la cosa non mi tocca…dopotutto siamo quello che siamo, anche io mi diverto, non cerco certo la favola, voglio solo un alleato. Ma quando arrivano smorfiose come te…che, fa parentesi, sei la prima…la cosa inizia a darmi molto fastidio.>>

<< Io non ho alcun interesse a scoparmi Steve, quello che sto facendo con lui è solo ed unicamente per me stessa, per andarmene da questo dann…>>

<< Chiudi quella bocca!>> La interruppe Caitlyn urlando, perdendo improvvisamente tutta la sua tranquillità.

<< Dove sei stata questa notte…lo voglio sapere….adesso.>>

Jammy non le rispose, si limitò a raggelarla con la sua freddissima occhiata.

Caitlyn si innervosì ancora di più.

<< Ora basta…prendetela.>> Caitlyn, con un gesto della mano, indicò Amily, che era ancora rannicchiata in un angolo. Due ragazze la sollevarono di peso.

<< Non toccatela!!>> Jammy cercò di correre in aiuto dell’amica, ma le altre tre ragazze restanti la bloccarono da dietro.

Caitlyn si avvicinò al viso di Jammy, fin quasi a sfiorarlo.

<< Ti ripeto la domanda…Dove sei stata questa notte?>>

Jammy spostò velocemente lo sguardo da Caitlyn ad Amily.

Caitlyn, notando la sua incertezza, ghignò e si rivolse alle ragazze che bloccavano Amily:

<< Forse la ragazza non crede che non siamo capaci a farle del male…pensa che siamo tutte parole e niente fatti…fatele vedere che non è così.>>

Le ragazze ghignarono a loro volta e, mentre una teneva ferma Amily, l’altra le sferrò un calcio nello stomaco, facendola gemere di dolore.

<< E va bene!! Farò come vuoi tu!! Ma ordina a quelle puttane di tenere le mani lontane da Amily!>>

Caitlyn sorrise e, con un gesto, fece cessare la violenza:

<< Vedo che inizi a ragionare…Allora?>> La sollecitò.

Jammy sospirò, poi rispose:

<< Sono stata nella cella di Steve e Brite.>>

Il sorriso di Caitlyn si tramutò in una smorfia di rabbia:

<< Risposta sbagliata.>>

Così detto, le sferrò una gomitata in pancia, come avevano precedentemente fatto le sue due scagnozze con Amily. Cercavano tutti di evitare accuratamente il viso, per fare in modo che le risse non fossero scoperte.

Il colpo che ricevette spezzò a Jammy il fiato, e la costrinse in ginocchio.

Caitlyn si chinò su di lei e, prendendole con forza il viso, la obbligò a guardarla.

<< Ti ha scopata? Ti ha baciata? Ti ha violentata in qualche modo?>>

Jammy, incapace di parlare, scosse la testa.

<< Significa che tiene a te…quindi, ancora risposta sbagliata.>>

Così detto, questa volta, Caitlyn la colpì sulla schiena, costringendola ad accasciarsi a terra.

Caitlyn si accovacciò, fino a portarsi vicinissima a Jammy.

<< La vedi questa?>> Le chiese, indicandosi la cicatrice sotto l’occhio.

Jammy gemeva per il dolore.

<< LA VEDI?!>> Ripeté Caitlyn urlando.

<< Sì…>> La risposta di Jammy era poco più di un sussurro soffocato.

<< è stata l’unica ragazza che sia mai riuscita a colpirmi…grave errore. È durata solo altri due giorni.>>

Così detto, Caitlyn si alzò, e fece cenno alle sue due scagnozze di lasciar andare Amily.

<< Questo voleva essere un avvertimento…un semplice avvertimento.>> Disse Caitlyn.

<< T…entichi…eve…>> Biascicò Jammy.

<< Che cos’hai detto?!>>

<< Ti dimentichi di Steve.>> Si sforzò di scandire Jammy, poi sorrise debolmente, prima di sputare un po’ di saliva che le era salita dopo i colpi.

<< Che cosa vuoi dire?>> Chiese Caitlyn irritata.

<< Non sarà molto contento quando lo verrà a sapere…non trovi? E non penso che te lo permetterà ancora.>>

Caitlyn rimase un attimo senza parole.

Infine, al culmine della rabbia, aprì la porta della cella e fece uscire le sue scagnozze. Lei, rimasta per ultima, si voltò ancora:

<< Non hai ancora capito chi hai davanti…ti do un consiglio: guardati le spalle.>>

<< Lo stesso vale per te. Arriverà il giorno in cui sarai sola.>> Ribatté Jammy.

Caitlyn uscì, lasciando a lei il privilegio dell’ultima parola.

.

Jammy si sentì sollevare per le braccia ed adagiare sul letto.

Aprì gli occhi a fatica, e si ritrovò davanti il viso un po’ sfocato di Amily:

<< Come stai?>> Le chiese preoccupata.

Jammy sfoderò un sorriso sghembo: << Sono stata meglio.>> Rispose.

<< Vuoi qualcosa?>>

<< Sì…vocka liscia con tanto ghiaccio, per favore.>>

Amily sghignazzò: << Temo di non poterti accontentare. Vuoi un bicchiere d’acqua?>>

Jammy fece di no con la testa:

<< Tu come stai, invece?>> Chiese di rimando.

<< Tutto a posto…con me ci sono andati piano…fa vedere come ti hanno ridotta, piuttosto.>>

Così detto, Amily tirò su la felpa e la canotta di Jammy: la sua pancia era già viola.

<< Accidenti…>> Imprecò Amily, << Non ti avrà mica innescato un’emorragia interna!>>

<< No, stai tranquilla…>> Rispose Jammy.

<< Ora vuoi spiegarmi che diavolo è successo?>>

<< Pensavo l’avessi capito da sola…>>

<< Ho capito che stai facendo qualcosa con Steve…qualcosa di abbastanza importante da scomodare quella pazza di Caitlyn…ma quello che ancora non ho capito è perché sei immischiata con le due persone più pericolose di questo riformatorio.>>

<< Sto aiutando Steve a mandare avanti un progetto….>> Disse Jammy.

Amily fece una smorfia: << Parli come se si tratti di un qualche lavoro architettonico, con piantine e progetti…>>

Jammy sorrise: << Più o meno…>>

<< Insomma, vuoi spiegarmi sì o no che cosa stai combinando?>>

<< Sto semplicemente cercando di uscire di qui.>>

Amily spalancò la bocca dallo stupore, ma non fece a tempo a ribattere perché Jammy, allo stremo delle forze sia per i colpi subiti e sia per non aver dormito, crollò.

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Eccomi qua!! Pe farmi perdonaere del ritardo dell'altra volta, ho postato questo nuovo capitolo piuttosto presto.... Contente? Seeeeee XDXD

Cmq...come avrete notato, c'è stata l'introduzione di un nuovo personaggio, ke avrà un ruolo abbastanza importante nella storia...e così, la cosa si infittisce...:-P

Ke altro dire...senz'altro che sono stata felice di aver avuto ben 9 recensioni!! E passo dunque ai ringraziamenti singoli...

Maharet: Ciao donna di poca fede!!! Ihihih skerzo...sono felice ke la mia storia ti piaccia!! E spero che tu sia contenta di non aver atteso così tanto questa volta!! Per quanto riguarda il segreto di Jammy, mi dispiace...ma è ancora lontano il tempo in cui verrà svelato!! Muhauhauhauahauhauhah ke diabolica...Un bacio!!!

AnimaDannata: Grazie mille per i complimenti!! è molto importante per me ke piaccia la caratterizzazione dei personaggi...xkè ci sto mettendo tanto impegno!! Un bacio!!

Somoody: ti ho accontentata ed ho aggiornato presto!!! grazie per i tuoi preziosi consigli...e bellissimo il tuo nuovo capitolo dell'altro lato dell'amore!! (non perdetevi qst ff XD) Baci tvtttttb!!!

Eylis: Wow!! grazie davvero per aver inserito la mia ff fra i tuoi preferiti!! Mi fa davvero piacere!! E spero ke anke qst nuovo capitolo ti piaccia....bacini!!

S chan: WOWWW!! Sono davvero onorata ke la scrittrice di una ff così bella cm " la solita vekkia storia" mi recensiscaaa!!! Grazie davvero per i tuoi complimenti, tu non sei da meno!! E...posta presto!! Xd....baci!!

Yellow Angel: Ihihih grazie davvero!! Spero ke l'attesa non ti abbia mandato davv fuori di testa!! E sono contenta ke ti piaccia la suspance fine-capitolo!! Per quanto riguarda Jammy sono d'accordo con te...è una grnade!! bacioniiii

Sognatrice per una notte: INTRIGANTE, ehhh? Sì, mi piace!! XD grazieeeee

miss dark: UUUU un altra grande scrittrice di efp!! Mi riferisco a Mai più noi ovviamente XD...nn so ke cs avessi in mente su Brite...cm dice Milhouse a Bart dei Simpson..." Ehmm sì...dillo prima tu..." XDXD...cmq skerzi a parte spero ke la sorpresa non ti abbia delusa!! Mi scuso se il capitolo scorso è stato troppo corto...cmq sì, anke io trovo molto tenero Steve...e grazie per i complimenti!!

Brucy: Spero di non averti sulla coscienza!! E dai...visto ke ti hanno incuriosito tutti...xkè nn anke questooo?? XDXD...un bacio alla prossima!!!

Ringrazio anke xkè le persone ke hanno messo la mia storia sono arrivate a quota 19!! Oltre ogni mia aspettativa!!! Beh, ke dire?? Spero ke vi sia piaciuto e...alla prossima!! Un bacione grande grande....

VALE!!!!

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Capitolo 8
*** Mani Sane ***


Jammy aprì lentamente gli occhi, e si ritrovò davanti la figura sfocata di Amily, che era rimasta seduta sul letto accanto a lei per tutto quel tempo.

<< Jam!! Ti sei svegliata, finalmente!! Che spavento…ancora dieci minuti e avrei chiesto aiuto alle guardie!!>>

Jammy si stropicciò gli occhi e si mise a sedere sul letto con grande fatica.

<< Lieta che tu non l’abbia fatto.>> Biascicò, ancora insonnolita.

<< Mi sento debole…ho bisogno di mangiare.>> Aggiunse poi.

<< Ti accompagno in mensa, l’ora di pranzo è iniziata da un quarto d’ora!>> Si offrì Amily.

<< No!>> Disse Jammy, risoluta, << Non voglio che ti vedano con me, Amy…è già abbastanza compromettente il fatto che tu sia la mia compagna di cella…sarebbe ancora peggio se scoprissero che siamo amiche.>>

<< Mi vuoi spiegare che cosa stai combinando, Jam?! Da un po’ di giorni a questa parte non sei più la stessa…e adesso vengo a sapere che collabori con quello Steve!! Sei impazzita? Hai idea di quanto sia pericoloso??>>

<< Sì.>>

“ Ne ho un idea maggiore di quello che credi tu…” Pensò poi.

Si alzò piano dal letto e si diresse a piccoli passi verso l’uscita della cella.

<< Jam, aspetta un attimo, ti ho fatto una domanda!>>

Jammy si voltò e la guardò diritta negli occhi:

<< Mi sento debole…ho bisogno di mangiare.>> Ripeté.

Così detto, uscì dalla cella.

.

.

Jammy mangiò da sola come sempre.

Sapeva perfettamente dove avrebbe incontrato Steve.

Andò al bidone di acciaio per buttare il vassoio con gli avanzi, e non rimase delusa.

<< Come andiamo?>>

<< Potrebbe andare meglio…>> Rispose Jammy.

Tirò verso l’altro il manico del grande coperchio del bidone, e successe una cosa che non aveva calcolato.

Non appena i muscoli addominali si contrassero, la colpì una fortissima fitta, accompagnata da un dolore lacerante.

Buttò velocemente il vassoio e chiuse gli occhi, appoggiandosi per un attimo al bidone. Non riuscì a resistere, le sfuggì un piccolo lamento soffocato.

Jammy pregò dentro di sé che Steve non lo avesse sentito.

<< Che cos’hai?>> Dopo aver imprecato nella mente in mille lingue, Jammy rispose:

<< Niente.>> La voce era ancora leggermente velata di dolore.

<< Non prendermi per il culo…ti ho chiesto che cos’hai.>>

<< E io ti ho risposto che non ho niente.>>

Jammy fece per andarsene, ma Steve la prese per un polso e la costrinse a voltarsi verso di lui con uno strattone:

<< Non costringermi a colpirti in ogni parte del corpo fino a scoprire dove ti fa male, Jammy…perché sai che lo farei.>>

Steve la guardò diritta negli occhi, e Jammy capì che non mentiva.

Fece un piccolo sorriso sghembo, per tentare di sminuire la cosa: << Ho anch’io i miei nemici, sai?>>

Lo sguardo di Steve si raggelò:

<< Qualcuno ti ha picchiata?>>

Jammy alzò un sopracciglio: << Per chi mi hai preso?! Se fosse stato uno solo, a quest’ora non avrei tutti questi dolori, mentre lui ne avrebbe il triplo.>>

Steve non sorrise:

<< Non è divertente. Riformulo la domanda…ti “hanno” picchiata?>>

<< Sì.>> Rispose Jammy riluttante.

<< Chi?>>

<< Questi non sono affari tuoi.>>

Jammy tentò di divincolarsi dalla presa di Steve, ma lui era troppo forte.

<< Può darsi…>> Disse lui, << Ma questo non significa che io non lo voglia sapere.>>

Jammy, per tutta risposta, distolse lo sguardo.

<< Voglio sapere chi cazzo è stato…è chiaro?>>

<< Perché lo vuoi sapere? Che cosa hai intenzione di fare, una delle tue patetiche risse che servono solo a peggiorare la situazione?>>

<< Tu non preoccuparti di questo…pensa invece a rispondere alla mia domanda.>>

<< Ti arrabbieresti.>>

<< Non penso che mi arrabbierei di più di quanto non lo sia ora.>>

Jammy lo guardò irritata:

<< Ma si può sapere perché ti interessa così tanto? Hanno picchiato me, mica te! Che diavolo ti cambia?!>>

Steve ridusse gli occhi a fessura:

<< Uno, non so perché, ma sono convinto che il motivo per il quale ti hanno picchiato sia io. Due, sarebbe stato meglio se se la fossero presa con me…a quest’ora non sarei così malandato, nemmeno se fossero stati in 10.>>

Jammy ghignò: << E tre?>>

<< E tre…dimmi chi cazzo è stato o lo scoprirò da solo.>>

Jammy tornò seria.

<< Caitlyn.>>

Steve sgranò gli occhi sorpreso:

<< Caitlyn?! E chi cazzo è stat…>>

<< Brite.>>

<< E perch…>>

<< Gelosa.>>

<< Finiscila di interrompermi!>> Sbottò Steve.

<< è impossibile che Caitlyn sia gelosa di me…lei…non so…diciamo che non è il tipo da essere gelosa.>>

Jammy sorrise scuotendo la testa:

<< Ma come, non capisci? Non è gelosa di te, Steve…è gelosa di quello che sei! Lei ha bisogno di uno come te al suo fianco, qua dentro!>>

Steve rimase qualche secondo a pensare alle parole di Jammy, poi le fece una domanda diversa:

<< Le hai detto qualcosa su quello che stiamo facendo?>>

<< No…prega che non ci abbia pensato il tuo caro amico Brite…>>

<< No, lui non lo farebbe mai…>>

Alla faccia scettica di Jammy, Steve continuò: << Non sono così idiota da pensare che non lo faccia per la nostra grande amicizia…non lo farebbe mai semplicemente perché sa quello a cui va incontro! Facendo così ha fatto del male solo a te, e non a me…se avesse detto a Caitlyn i nostri progetti, invece….in ogni caso, ovviamente non la passerà liscia.>>

<< Che cosa hai intenzione di fare?>>

<< A lui penserò dopo…ora devo occuparmi di Caitlyn.>>

Steve fece per andarsene, ma Jammy lo trattenne:

<< Steve?>>

Steve la guardò interrogativo:

<< Perché ti interessa così tanto? Perché devi andare a parlare con Caitlyn? Voglio dire…ci sono solo io di mezzo.>>

Steve ghignò:

<< Devi scrivere al computer, ho bisogno che tu abbia le mani sane.>>

E se ne andò.

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Eccomi qua con un nuovo capitolo!! La discussione fra Jammy e Steve!! Sempre molto ironico, lui...ma lei non è da meno!! XD e presto scoprirete che cosa farà a Caitlyn e....*rullo di tamburi*...a Brite!! XD su...bisogna essere seri XD...passiamo ai ringraziamenti!!

Eylis: ti capisco, se non sopporti Caitlyn!! Personalmente a me un po' affascina...forse perchè è l'unico personaggio che abbia nitido al 100% nella mente per quanto riguarda l'aspetto fisico! Davvero non vedi Steve con Jammy?!?! Non so...spero ke non sia per colpa mia, ke non sono riuscita a scrivere abb bene da far trasparire questo XD...in ogni caso grazie mille per la recensione!! Un bacio!

Maharet: la tua impressione è giustissima!! Eh già, povera Jammy...grazie, anke per la recensione nell'altra storia, ke è qll a cui tengo di più!! Un bacione grande...

Billuzka: non ti preocc se non sei riuscita a comenntare prima, m ha ftt piacere la tua recensione!! Cmq spiacente, nn posso rivelare ke cosa mi abbia ispirato!!! XDXD...un bacioneeeeeeeeeeeee

Miss Dark: Sono felice ke tu non sia rimasta delusa!! E in questo capitolo hai ciò ke aspettavi...la reazione di Steve!! Non è grankè, lo so...io ci ho provato!!! XD Anke a me intriga molto Caitlyn, comunque...ed è interessante il profilo ke hai tracciato di Jam!! Per qnt riguarda i miei complimenti figurati...è SOLO la verità!! Un bacione!!

Nikkith: grazieeeeeee, e presto lo scoprirai!! Muahuhuahuahuahauh...baci!!!

Brucy: nnooooo non mangiarti le unghie per colpa mia!!! XDXD...sono contenta ke ti piaccia Caitlyn...ti piacciono i cattivi, ehhh?! XD Cmq se vuoi fondare il club anti-Brite io ci sto!! Muahuahuahuaha cmq paragonarlo addirittura a Peter Minus...poverinooooo nn vorrei essere nei suoi panni!! XD...baci alla prox!!

Somoody: okokok nn t faccio + pubblicità!! Cmq cm sei diabolica....muahuahauhauhauah l'uniica ke sa cm continua la storiaaaa!!! Baci tvttttttttttttttttttttttttttttb

Yellow Angel: eheemmmm spero di nn aver postato trp tardi...cmq c tengo a precisare ke Caitlyn non è la ragazza di Steve!!! è qll ke si dice "compagna di scopate" muhauahuahuahuh ke crudele ke sn...XD...un bacione e grazie!!

Ransie88219: davv pensi ke sia + avvincente di qll prima??! Wowwww graziegrazie!! Niente scazzottate, X ADESSO...muahuahuahauahuah mi disp!! Un bacioooo

X_BlackLady: Grazie per i complimenti, spero ke anke qst nuovo capitolo ti piaccia!! Per quanto riguarda qll ke ha fatto Jam...kiedetelo a Somoody!! Muahuahuahauh skerzo...no cmq si saprà MOOOLTO avanti e...NON è una ladra!!! Bacioniiiiii alla prox!!

Ringrazio tntntntnttnt anke ttt qll ke hanno messo la storia fra i preferiti e qll ke hanno solo letto!! Apprezzo davvero....un bacio grnade a tutti e...alla prossima!!! (ke nn so qnd sarà...MUAHAUHAUAHUAHAUHAUAH non odiatemi!! XD)

VALEEEE!!!

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Capitolo 9
*** Animal I Have Become//Duality ***


Steve entrò nella stanza dove si cambiavano le guardie.

Senza volerlo, gli tornò in mente che era quello il posto dove aveva conosciuto Jammy per la prima volta, e giudicò buffo quel pensiero.

Caitlyn era lì, appoggiata al muro con le braccia incrociate. Si erano dati appuntamento.

<< Volevi vedermi?>> Chiese Caitlyn ingenuamente, come se non sapesse il motivo di quell’incontro.

Poi si staccò dal muro a si avvicinò sorridendo, a piccoli passi:

<< La piccola bambina è andata a fare la spia al suo papà, vero?>> Cantilenò sogghignando.

<< Che diavolo vuoi da me, Caitlyn?>> Ringhiò Steve: << Ti ho già detto che io non voglio lavorare con te, non mi sei di nessuna utilità.>>

Caitlyn si alterò:

<< Spiegami che cazzo sa fare lei, che io non so fare!>>

Steve fece una smorfia:

<< Niente.>> Si ritrovò ad ammettere.

In effetti, anche Caitlyn era abilissima con il computer.

<< E allora? Perché cazzo l’hai scelta, Steve?>>

<< Lei vive e lascia vivere, Caitlyn…tu, invece, sei troppo intraprendente. Mi staresti fra i piedi, e alla prima occasione mi pugnaleresti alle spalle.>>

Caitlyn ghignò:

<< Tu credi sul serio che la tua protetta sia un angelo sceso in terra?>>

Steve non rispose.

<< E allora, visto che ne sei così certo, perché non mi dici che cosa ha fatto?>>

Steve continuò a restare in silenzio.

<< Non lo sai nemmeno tu, vero?>> Chiese Caitlyn trionfante.

<< Perché, tu sì?>>

<< No, neanch’io…e sai cosa significa questo, vero?! Che lei non l’ha detto a nessuno, altrimenti l’avremmo già scoperto!!>>

Steve la fulminò con lo sguardo:

<< E con questo?!>>

Caitlyn perse del tutto la pazienza:

<< Che cazzo ti è preso, Steve?! Da quando fai finta di non vedere le cose?! Come fa a non entrarti in testa che quella ti sta nascondendo qualcosa?!>>

Steve alzò le spalle indifferente:

<< Anche se fosse non sono affari tuoi…comunque non sono venuto qui per discutere di questo. Stai alla larga da Jammy, Caitlyn…e vedi di darmi ascolto. Lo sai che io non ripeto le cose due volte, lo sai bene…>>

Caitlyn fece un grande, grandissimo errore.

Guardò Steve con un aria strafottente e gli rispose:

<< E se non ti obbedisco? Che cosa mi fai, Steve?!>>

Steve perse il controllo, e sta volta non c’erano degli occhi di ghiaccio a fermarlo, non c’era lo sguardo impassibile di Jammy.

La prese per la faccia e la sbatté violentemente al muro, schiacciandole il viso con una mano sola.

<< A quanto pare non hai ancora capito con chi stai parlando…>> Sibilò, poi indicò con gli occhi la cicatrice che Caitlyn aveva sulla guancia, << Io non lascio cicatrici…io ammazzo direttamente. Ti è chiaro il concetto?>>

Così detto, Steve la premette un ultima volta con più violenza contro il muro, poi la lasciò andare.

Caitlyn sorrise di un sorriso che sapeva di sadico, poi si risistemò la maglietta e si massaggiò divertita il viso:

<< Lo so con chi ho a che fare, Steve…lo so meglio di quanto tu creda.>>

Lui non rispose, e Caitlyn uscì.

Steve si lasciò andare su una panca, ed estrasse il suo inseparabile mp3 dalla tasca dei jeans. Aveva bisogno di una canzone per schiarirsi le idee.

--------

Jammy entrò nella cella, stanca e confusa.

<>

<< COSA?!>> Urlò Amily, con le cuffie ancora sulle orecchie.

Jammy si sporse sul letto di Amily e le strappò cuffie ed mp3 di mano.

<< Ok, ok…bastava chiedere…>>

<< Ho chiesto!>> Ribatté Jammy.

Si buttò sul letto di sotto, a pancia in giù, e cercò la canzone che voleva.

------------------

Steve premette play, e la canzone iniziò.

“I can't escape this hell,

So many times I've tried,

But I'm still caged inside,

Somebody get me through this nightmare,

I can't control myself…”

.

E l’inferno di cui parlava la canzone, per Steve non era il riformatorio…non solo quello, almeno…bensì lui stesso.

Lui stesso e ciò che quel posto lo aveva fatto diventare.

---------------------

“I push my fingers into my eyes...

It's the only thing that slowly stops the ache...

But it's made of all the things I have to take...

Jesus, it never ends, it works it's way inside...

If the pain goes on...

Aaaaaaah!”

.

Già…e se il dolore fosse andato avanti?! Jammy non sapeva proprio che cosa avrebbe fatto…

Non ce la faceva più in quel cazzo di posto…non per quel motivo…e non ce la faceva più a costringersi a resistere a LUI…

----------------------------

"So what if you can see, The darkest side of me, No one will ever change this animal I have become. Help me believe it's not the real me. Somebody help me tame this animal."

.

Steve non sapeva bene a chi stesse chiedendo aiuto…chi stesse implorando di aiutarlo a domare quell’animale che era diventato…era solo sovrastato da tutte le urla delle ragazze che aveva violentato….e da tutte quelle lacrime….

“ THIS ANIMAL!!”

-----------------

“I have screamed until my veins collapsed

I've waited as my time's elapsed

Now, All I do is live with so much fate

I've wished for this, I've bitched at that

I've left behind this little fact:

You cannot kill what you did not create

I've gotta say what I've gotta say

And then I swear I'll go away

But I can't promise you'll enjoy the noise

I guess I'll save the best for last

My future seems like one big past

You're left with me 'cause you left me no choice.”

.

Era proprio così, per Jammy, proprio come diceva la canzone…il suo futuro non le pareva nient’altro che un grande passato, non trovava via di uscita…e la cosa che la faceva arrabbiare di più era lui che, sempre come diceva la canzone, sembrava che ridesse di lei, perché l’aveva lasciata senza scelta.

Non poteva più scegliere…non poteva più cambiare il fatto che gli piacesse quel fottuto Steve.

E questo avrebbe compromesso tutto…tutto.

------------------

Help me believe it's not the real me,

Somebody help me tame this animal.

Somebody help me through this nightmare,

I can't control myself.

Somebody wake me from this nightmare,

I can't escape this hell.

.

La cosa peggiore per Steve era che dentro di sé sapeva a chi si stesse riferendo, sapeva chi era la persona che lo avrebbe aiutato, che lo avrebbe svegliato da quell’incubo…e che lo avrebbe fatto scappare da quell’inferno mentale.

Lei.

Quella ragazzina arrogante e presuntuosa, che gli stava senz’altro nascondendo qualcosa.

Lei.

Lei.

Lei.

“THIS ANIMAL I HAVE BECOME!!”

.

Basta.

Steve si strappò le cuffie dalle orecchie e uscì dallo spogliatoio.

Non ce la faceva più, doveva sfogarsi con qualcuno…e provò quasi pena nel pensare che era il turno di Brite.

---------------------

Jammy spense l’mp3 e fece finta di dormire.

Stava per scappargli un sorriso quando sentì Amily che le sfilava con delicatezza l’mp3 dalle mani per riprenderselo, ma riuscì a trattenersi.

Si girò su un fianco, e decise di provare a dormire per davvero.

Il dolore non era ancora passato...né fuori...né dentro.

---------------------------------------

Steve entrò con foga nella palestra del riformatorio, l’unico luogo dove non c’era mai nessuna guardia di ronda.

Il punto di ritrovo del suo gruppo.

Si guardò attorno e scovò Brite sdraiato su una panca, intento a sollevare un grosso manubrio.

Si avvicinò velocemente, prese alcuni dischi da venti Kg e li aggiunse al manubrio.

<< Ma che diavolo…Steve!!>>

Le braccia di Brite cedettero, ed il manubrio si accasciò con un tonfo sordo sul suo petto.

Cominciò a dimenarsi, ma non c’era niente da fare. Il peso era troppo, non riusciva a levarselo di dosso.

Steve si accovacciò al suo fianco, scrocchiandosi le nocche delle mani.

<< Ciao, Brite.>>

Brite stava iniziando a diventare paonazzo. Tossì forte, ma le parole non gli uscirono.

<< Che c’è, hai perso la parola? Non lo sai che è maleducazione non rispondere ad un saluto? Non importa, comunque…piuttosto, ho saputo che di recente hai fatto una chiacchierata con la nostra amica Caitlyn.>>

Brite scalciava verso l’alto con le lacrime agli occhi. Scosse freneticamente la testa.

Steve la scosse a sua volta, ma con più calma.

<< Non negare, Brite, non negare…non mi sembri nella posizione più adatta per farlo.>>

<< T-ti prego…>> Esalò impercettibilmente Brite.

<< Cosa? Scusa, non ho sentito, potresti ripetere?>>

Brite iniziò a tossire un po’ di saliva.

<< Sai, potrei lasciarti qui…potrei dire che sei stato troppo ottimista nel mettere i dischi sul manubrio, che hai sbagliato la quantità…penso che tutti quello che tu chiami amici testimonierebbero a mio favore.>>

Brite stava iniziando a scalciare sempre più debolmente.

Steve si alzò e tirò via con uno scatto il manubrio dal petto di Brite, poi lo mise al suo posto.

Brite si alzò di colpo e si piegò in due, tossendo forte tantissima saliva.

Steve gli diede una leggera pacca sulla spalla:

<< Tu fallo ancora una volta, Brite…e quel manubrio io non lo tolgo.>>

Così detto, si allontanò da lui.

Tutti avevano smesso di fare esercizio, e stavano fissando Steve in religioso silenzio.

<< Che diavolo avete da guardare? Tornate ai vostri esercizi!>>

Tutti obbedirono, e Steve uscì dalla palestra.

.

--------------------------------------------------------------------------

Eccomi di nuovo quiiiii!!! XD

Per postare ho aspettato ke leggesse Somoody, il suo parere per me è fondamentale...quindi al max prendetevela con lei!! Muahuahuahuahauhah

Allora...questo nuovo capitolo è stile Musical XD...quindi boooh non so se sia bello o se vi possa piacere...comunque le due canzoni in questione sono "Animal I Have Become" dei Three Days Grace e "Duality" Degli Slipknot...scaricatevele per farvi un idea del genere musicale dei nostri cari protagonisti!! XD No, cmq sn bellissime....passiamo ora ai ringraziamenti!!

Celicola: muhauahuahauahuah mi hai scoperta!!! Mi disp di averti spiattellato la fine, ma io ti avevo avvisato ke qll ke ti avrei rivelato sarebbe stato compromettente!! Sappi ke anke la tua opinione per me è importantissima....ti adoro!!!! Baci

Cry90: Sn contenta ke tu abbia avuto il tempo di scrivermi, ma sopratutto ke la mia storia ti piaccia!! Cmq anke a me piace da morire Steve...d'altronde l'ho creato!! Muahuahauhauahuah...bacini!!

AnimaDannata: Oddio...non mi ero mai accorta di avere l'onore di avere una bravissima scrittrice di efp come te fra le mie recensitrici, potrai mai perdonarmi?? XD...no sul serio...ho letto le due metà tutto d'un fiato ieri sera...e confermo ancora adesso ke è in assoluto la mia ff preferita!! Detto questo....sn felice ke la mia storia ti piaccia, e siamo in due ad amare Steve XDXD...cmq l'avevo leggermente capito ke ti piace il male!! Muahauhauhauah...cmq ti prego...aggiungi il mio contatto, ke troverai nel mio profilo!! Mi piacerebbe davvero un sacco kiakkierare un po' cn te, sei fantastica nello scrivereeeee!! Alla prox...un bacione!! E CONTINUA LE DUE METà!! O io nn continuo nn fidarti d me muahauhauahuah ke ricattatrice xdxd

BabyzQueeny: Sn davv contenta ke t piaccia, e spero ke la tua curiosità sia stata in parte colmata!! XD

Ransie88219: Davv t è piaciuto?? Ne sn feliceee!! Cmq sì, i loro scambi di battute sn fantastici, vorrei avere la risposta pronta così anke nll realtà XDXD Grazie...grazie mille!! Un bacioooo

Maharet: Muhauahuahauh e cm nn potrebbe piacere uno cm Steve?? No skerzooo XDXD cmq sì...era nelle mie intenzioni renderlo affascinante...e sn contneta ke tu lo abbia colto!! Baciii

miss dark: Grazie!! Cmq tranquiiii ke t assicuro ke Jammy legge eccome fra le righe!! ;)....un bacioneeee

Eylis: Fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu sn contenta ke tu lo abbia rivalutatooooo!! è davvero una conquista x me!! Grazie x i complimenti e....bacioooo

Yellow Angel: Scusamiiii mi disp ke la lunghezza nn t abbia soddisfatta!! Spero ke qst vada bene :-((( XDXD Cmq spero ke ti piaccia e ke nn t sia stufata d leggere!! Un baciooo

Brucy: Muhauahuahuaha ok, ci sto!! Club fondato!! Ihihihhi...cmq sì, è stato un cap abb transitorio...spero ke qst t piaccia!! Cmq nn è ke sia cattiva...è ke...beeeep!! Muahauhauah nn dico d +!! Baci!!

Neith: cara la mia Desy abbiamo avuto modo di parlarne in msn, ed i tuoi commenti m hanno messo davv in imbarazzo ihihihih XD cmq miracc, trova la voglia x postare le tue storie, ke nn sn x niente maleee!! Baci e buona fortuna!! C sent!!

Nikkith: muahuahauahuah Steve cm principe azzurro nn ce lo vedo proprio...cmq in effetti, Jammy la protegge!! E c mancaaa visto ke è lui la causa dei suoi guai!! XD bacini e grazie!!

Somoody: muahauhauah cattiva lo accetto...ma brutta noooooooooooo!!! XDXD cmq grazie x i tuoi complimenti...anke se io sn e sarò semprew convinta ke nn supererò mai l'altro lato dell'amore...qnt la amo qll storiaaaa!! Cmq continua anke qll d giada BRUTTA CATTIVA E DIABOLICA!! Muahuahuahauh tvttttttttttttttttttttttttttttttttb

Nn ho saltato nessuno, no?? Ringrazio anke le 28 persone ke m hanno messo fra i preferiti e ttt qll ke hanno letto!!

Bene...ora voglio fare una cosa ke avevo in mente d fare già da un po', e Animadannata m ha dato la spinta finale!! (nn darmi dll copiona t supplico muahauhauahauhah) OVVEEEERO postare i link d qll ke secondo me sn le persone in carne ed ossa ke rappresentano i protagonisti!!

X qnt riguarda JAMMY, ho sempre pensato ke la + adatta fosse lei:

http://www.celebritywonder.com/picture/Adriana_Lima/adrianalima_043.jpg

http://www.jaunted.com/files/3/adriana_lima_american_2.jpg

Si kiama Adriana Lima!!! Ora capite xkè deve andare in giro cn una felpa extra extra large??? Muahuahauhauahuahah

Il nostro caro STEVE invece lo vedo simile a lui, sl ke Steve ha gli okki azzurri:

http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.smileactor.com/composit/121a.jpg&imgrefurl=http://www.smileactor.com/card.asp%3Fid%3D121&h=418&w=300&sz=50&hl=it&start=3&tbnid=zOlXWQ_alpkD8M:&tbnh=125&tbnw=90&prev=/images%3Fq%3Dfotomodello%26gbv%3D2%26hl%3Dit

Rispekkia le vostre aspettative ragazzuoleee???XDXD Alla prossima!!

VALEEEEEEEEE

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Capitolo 10
*** I Can't Stand How Much I Need You.. ***


Due settimane dopo.

Jammy uscì dalla cella diretta verso la mensa e decisa sul da farsi.

Era da quando gli aveva rivelato che Caitlyn l’aveva picchiata che Steve non la cercava più.

Era assolutamente introvabile, non si faceva più vedere nemmeno in mensa.

Jammy era decisa a parlare con Brite e a chiedergli che fine avesse fatto il suo capo.

Non aveva smesso di pensare a lui nemmeno per un secondo, era un chiodo fisso…e aveva un disperato bisogno di vederlo per chiarirsi un po’ le idee.

Entrò in mensa e si sedette al suo solito tavolo, consumando il pasto velocemente.

Quando ebbe finito, si alzò e si diresse verso il tavolo di Brite. Passandogli dietro gli picchiettò sulla spalla, poi andò verso il bidone d’acciaio.

Aspettò qualche minuto appoggiata ad esso, poi arrivò Brite, con il suo insopportabile ghigno stampato sul viso.

<< Guarda un po’ chi si rivede…>>

<< Voglio sapere dove posso trovare Steve.>>

<< Peccato che lui non voglia che tu lo vada a cercare.>>

Jammy fece una smorfia:

<< Questa è una cosa che voglio sentire da lui…tu dimmi solo dove posso trovarlo.>>

<< Spiacente, ordini superiori.>>

<< Mi vuoi far credere che Steve ti ha ordinato di non dirmi dov’è?>>

<< Sei perspicace oltre che bella, a quanto vedo…>>

Jammy alzò un sopracciglio e fece per andarsene:

<< Mi pareva di essere stata abbastanza chiara sul fatto che non voglio complimenti da parte tua…comunque dì pure al tuo grande capo di andarsene al diavolo, e di venire in palestra mezz’ora prima della chiusura, sempre che non abbia troppa paura di affrontarmi.>>

.

La palestra era quasi sempre vuota a mezz’ora dalla chiusura, se non per qualche ritardatario che voleva farsi ancora qualche peso.

Quel giorno ce n’erano solo due.

Jammy aspettava l’arrivo di Steve in un angolo.

I due ragazzi le lanciarono qualche occhiata furtiva, ma non le dissero niente.

Dopo qualche minuto, fece il suo ingresso Steve. La prima cosa che fece fu fissare gelidamente i due ragazzi rimasti. A quell’occhiata entrambe si alzarono e si diressero verso l’uscita.

Jammy prese un manubrio e lo infilò fra i battenti della porta d’acciaio:

<< Così non ci disturberà nessuno.>> Disse.

Calò il silenzio.

La palestra aveva i muri in cemento armato ed era senza finestre. Il soffitto era ricoperto a chiazze da uno spesso strato di muffa. Un odore di chiuse e di sudore dilagava ovunque.

Jammy penetrò Steve con lo sguardo.

Stranamente, lui distolse il suo.

<< Di che cosa mi volevi parlare?>>

<< Perché non mi hai più cercato?>>

<< Per adesso non ho bisogno di te.>>

<< Perché non mi hai cercato TU?>>

Steve fece una piccola pausa:

<< Non ne avevo motivo.>> Disse in fine.

<< E allora perché non mi guardi in faccia quando ti parlo?>>

Steve alzò il suo sguardo e la penetrò:

<< Perché non sopporto l’arroganza nei tuoi occhi.>>

Jammy ridusse gli occhi a fessura e si avvicinò di qualche passo, senza parlare. Lo scrutava imperterrita, con molta attenzione.

Steve si innervosì:

<< Allora? Che diavolo hai da guardare?>>

<< Voglio capire come cazzo hai fatto.>>

<< A fare che?!>>

Jammy strinse i pugni e distolse lo sguardo con rabbia:

<< Ad entrarmi dentro così facilmente.>> Disse fra i denti.

Steve la guardò sorpresa.

Dunque, non era solo lui a provare quella incredibile attrazione verso di lei...non era l'unico ad essere stato stregato nel posto sbagliato al momento sbagliato, e, soprattuto, dalla persone sbagliata.

Jammy si girò di nuovo verso di lui, lentamente.

Quei due pezzi di ghiaccio ruppero in un istante tutte le sue barriere, come un soffio di vento con un misero castello di carte.

Ruppe la distanza che c'era fra di loro con uno scatto e, prendendola per le cosce, la sollevò fino a farla sedere sul manubrio che bloccava i battenti.

Si avvicinò fino a sfiorarle il naso:

<< Voglio capirlo anch’io, ragazzina…>> Soffiò lui.

<< Non lo sopporto.>> Sussurrò lei, << Non riesco a sopportare di volerti così tanto, dannazione.>>

Lui non rispose.

Gli occhi azzurro ghiaccio di entrambe assumevano una strana tonalità, in quella penombra.

Quasi danzavano.

E Steve cedette a quella danza.

La baciò.

La baciò con forza, con prepotenza, con arroganza, con passione.

La premette più forte contro la parete, sempre più forte…

E lei accolse il suo bacio e la sua violenza con passione ancor maggiore.

Si tolse la felpa e la scagliò a terra.

Lui prese i suoi capelli corvini fra le mani, li strinse forte, assaporò fino in fondo la loro morbidezza.

Fece scende le mani fino a raggiungere i lembi della sua canotta.

La odiava, la odiava da morire.

Era questo che pensava mentre la spogliava, mentre lasciava che lei le togliesse la sua maglia.

La odiava con tutto se stesso.

Non portava nulla sotto quella canotta.

La baciò con forza il seno, poi scese, le succhiò la pelle del ventre fino a lasciarle dei segni rossi.

Lei gemette, poi gli sollevò il viso e si tuffò fra le sue labbra.

Steve sollevò Jammy per alcuni secondi, per permettergli di sfilarsi i pantaloni, poi la ripose sul manubrio.

Insinuò la mano all’interno delle sue mutandine, più forte, sempre più forte, fino a che non si bagnò di piacere.

I capelli sudati di lei si attaccarono al viso di lui.

<< Ti odio…>> Sussurrò Jammy.

<< Anch’io.>>

Si tolse i pantaloni e le mutande, per poi sfilarle anche a lei.

Gliele tolse con tanta violenza da strapparle.

E poi penetrò, penetrò con forza.

Con una forza che non aveva mai usato, con una passione che non aveva mai avuto.

E Lei mosse il bacino, accogliendolo con uguale passione, sospirando forte…

Si tolse all’ultimo, solo all’ultimo…ed un liquido biancastro sporcò il pavimento.

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Scusatescusatescusatescusatescusateee!!

Scusate il tremendo ritardo...è stato colpa mia solo in parte!! Sapete com'è...all'inizio non ne avevo voglai xkè la scuola stava finendo, poi ho avuto dei problemi al pc, poi sono iniziate le vacanze e sono praticamente quasi sempre fuori...di mattina dormo di giorno vado al mare e di sera esco!!! Ho approfittato di questo giorno di pioggia per postare!! Il capitolo fa skifo, lo so, è corto, lo so...l'estate si fa sentire, ke posso dire!! XD

Nel prox capitolo se avrò tempo posterò una foto di Amily!!! Ora passo ai ringraziamenti...

BabyzQueeny: Sì, l'hai già detto!! XD Cmq ripetilo, ripetilo pure quanto vuoiiii!! Ihihihihihihih...sì, sono contenta ankio di averli finalmente puniti, se lo meritavano!!! :P...non uccidermi per il ritardo ti prego, un bacione!

Neith: EHm....le tue speranze sn morte, mi diiiisp XD Sn contenta ke ti sia piaciuta l'idea delle canzoni...brava brava, facciamo i ricattini subdoli...ke gente!! Ihihihih baci

Somoody: ..e io non posso dire altro se non GRAZIE GRAZIE GRAZIE!! Lo so lo so lo so!! Hai ragione hai ragione hai ragione!! ..e dirti di smetterla!! XD ihihhihi...cmq non facciamoci i complimenti a vicenda " no, è più bella la tua!" " No ma ke dici, melgio la tua!!" " HO DETTO KE è MEGLIO LA TUA!!" Ihihih ke triste...w i Cesaroni!! :P Ti voglio bn ti voglio bn ti voglio bn!!XD

X_BlackLady: Grazie x il compliments!! Ehh già Steve ha tirato fuori i suoi sentimenti + nascosti deihiihohoh...XD Sn contenta ke ti piaccia Adriana...m disp x Steve!! La mia idea è qst!! XD Cmq la tua proposta nn è x niente indecente...presto lo farò!! Bacini e grz ancr

Brucy: Hai ragione hai ragione...ma non posso svelarti NULLA o cpairesti senz'altro!!! Sn contenta ke tutto ti si stia facendo + kiaro...vedrai, + avanti si va e + capirai!! Besitos!!

Miss Dark: Ma ciauuuu grazie x i tuoi complimenti, spero ke tu abbia ascoltato le canzoni, sn davv belle!! Teeenri, ehh?? XDXD...cmq Brite nn lo sopporto manco io...x qnt riguarda Caitlyn, è cattiva xk lo deve essere, xò hai ragione, povera Amy!! Mi disp ke nn sopporti Adriana Lima...sn contenta invece d aver ftt centro cn Steve!! Bacioni alla prox!!

Maharet: Ouiii ouiiii nn posso ke essere d'accordo, di certo brutto non è XD Spero ke le tue previsioni siano azzeccate...bacini!!

Nikkith: Ti piace?? *-* thaaaank!!! Ti ho ftt aspettare un po', sorry!! Baci alla prox, SPERO presto XD

linny93: Uuuu se mi dici così xò mi fai arrossire XD Eheheheheeh...grazie!! Hemmmm...proprio tnt presto nn ho aggiornato XD...baci!

Yellow Angel: GRAZIEEEE!! Ahh capito capito...sei una ke nn s'accontenta!! XD Oddio non mi morire ti prego, lo so me lo sento ke ti ho ftt asp trp e ke mi odiiii XD Dai scusascusa mi farò perdonare!! (O forse NOOOO muahuahauhauah) Eh mi sa ke nn m farò perdonare...sai cm è, è estate x tutti nooo?? ;) Bacioniiii

Beeeenebenebene...mi pare di non aver saltato nessuno, no?! Allora vado e...

NESSUNO SI DIMENTIKI DI TIFARE PER I NOSTRI AZZURRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!

Baci!!!

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Capitolo 11
*** Stai Esagerando ***


<< Ey, ma che diavolo…JACK, VIENI SUBITO QUI AD AIUTARMI, LA PORTA è BLOCCATA DALL’INTERNO!!>>

Jack accorse in aiuto del suo collega:

<< Cazzo…sarà la solita rissa…mi sono rotto di scrostare il sangue dal pavimento!!>>

I due uomini cercarono di abbatterla a spallate.

Uno.

Due.

..Il terzo colpo andò a vuoto, perché la porta si aprì al minimo tocco.

Evidentemente ciò che la teneva bloccata era stato rimosso.

Jack aiutò il collega a rialzarsi, sorridendo malizioso:

<< Niente di preoccupante, Mike…a quanto pare i due teppistelli volevano un po’ di Privacy. Che dici, facciamo rapporto?>>

Mike alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi di Steve, che era accanto ad una ragazza che indossava una felpa enorme.

Memore delle minacce del ragazzo, si alzò e si affrettò a chiudere la questione.

<< No no, niente rapporto, per stavolta…su forza, muovetevi, fuori da qui!! La palestra è chiusa!!>>

Steve e Jammy uscirono, senza farselo ripetere due volte.

Si ritrovarono a camminare fianco a fianco per i corridoi, in silenzio.

<< Toglimi una curiosità…>>

Steve guardò Jammy interrogativo, aspettando che lei proseguisse:

<< Non hai davvero più bisogno di me per quel lavoro?>>

<< Sì, ne ho bisogno…ci manca buona parte della piantina del riformatorio. E poi…voglio tirar fuori anche te da questo schifo.>>

Jammy sorrise impercettibilmente.

<< Ora toglimi tu una curiosità…>>

<< Parla.>>

<< Come ci sei finita qui dentro?>>

Jammy si irrigidì di colpo.

Steve se ne accorse, ma continuò a parlare:

<< Se lo chiedono in parecchi…>>

Jammy si scaldò:

<< Se lo chiedono in parecchi. Mh?>> Chiese irritata. << Beh, ecco…>> << La cosa si fa interessante…quindi, vuoi scoprire che cosa ho fatto per spargere un po’ la voce!! Oppure vuoi sapere con chi hai scopato? Se con una ladra, una truffatrice, o un assassina?>>

<< No, non è questo, ti stai sbag…>>

<< Non aggiungere altro!! Pensi sul serio che io mi fidi di te a tal punto da confidarti certe cose? Beh, ti sbagli di grosso!! Io non ti conosco, non so niente di te!! E mettiti bene in testa che non ti dirò mai un cazzo!!>>

Steve rimase sorpreso da tanta rabbia.

Erano giunti ormai da un pezzo di fronte alla cella di Jammy.

Lei la aprì digitando il codice:

<< No, asp…>>

Jammy si chiuse la porta alle spalle, senza nemmeno far concludere la frase a Steve.

Si appoggiò ad essa e sospirò di sollievo.

“ Per questa volta è andata…scusa Steve” Pensò.

.

Steve rimase per qualche secondo con la bocca aperta e le parole ancora metà in gola di fronte alla cella chiusa, poi si incamminò per i corridoi, sempre più confuso.

“ Perché hai reagito così? Perché mi hai trattato in quel modo? Che cosa hai fatto, Jammy?”

.

Amily rientrò mezz'ora dopo, poco prima che finisse il periodo d'aria. Notò subito l'espressione frustrada di Jammy.

<< Ey Jam, che hai?>> Chiese Amily.

<< Niente, Amy...Ora riposo un po’.>> Rispose Jammy.

<< Ok…ah, quasi dimenticavo!!>>

Amily estrasse un bigliettino dalla tasca.

<< Prima, nei corridoi, uno dei soliti robottini mi ha dato questo biglietto per te. Chissà che cos’aveva da dirti di tant…>>

Amily si interruppe quando Jammy le strappò il biglietto di mano.

<< Ey, ma che ti prende?!>>

Jammy lesse impietrita quelle due parole:

“ Stai esagerando.”

Strappò il biglietto in mille pezzettini, infuriata.

<< Dannazione!>> Imprecò.

<< Jammy, ma si può sapere di chi era quel biglietto?!>>

Jammy non rispose e si buttò sul letto.

“ E così, se ne sono accorti….

Sì. Sto esagerando.”

Amily guardò l’amica preoccupata.

Jammy non aveva mia ricevuto una lettera, né tanto meno un biglietto, nonostante scrivesse ogni giorno ad un destinatario di cui non le aveva mai rivelato il nome.

Chissà che cosa le stava succedendo…

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STAI ESAGERANDO...

Ke cosa vorrà mai dire?! Muhauhauahauhauahuah lo scoprirete, lo scoprirete!!! XDXD

Il capitolo è breve ma intenso...mi disp, ma in qst periodo estivo nn posso fare di più!!! :P

Per questa volta non riesco a fare nemmeno i ringraziamenti...proprio non ne ho testa, scusateeee!!

Ringrazio solamente una diabolica ragazza ke, nonostante non abbia recensito perchè non è registrata ad efp, ha cmq letto la mia storia!! (anke se le avevo dtt d nn farlooo!!) Quindi...GRAZIE SIGNORINA ILENIA!! W NOIII

Muhauahuahauha kiusa qst parentesi...vi saluto!! Un bacioneeeeeeeee e grazie davv a ttt x i commenti e per avermi messo nei preferiti!!

VALE

PS......GRANDI AZZURRIIII!! E Francesi A LA MAISOOON!! Xkè C'è PIù GUSTO AD ESSERE ITALIANI!! ;);)....e hasta la vista españa!!:P:P

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