Era mio padre

di Kagura92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dopo la Guerra ***
Capitolo 2: *** Ciò che sa un fantasma ***
Capitolo 3: *** Il Rivelatore Sanguineo ***
Capitolo 4: *** Consapevolezza ***
Capitolo 5: *** Nuove promesse da antichi rancori ***
Capitolo 6: *** Convocazione ***



Capitolo 1
*** Dopo la Guerra ***


Camminò tra le macerie,contemplando i rubini rossi di Grifondoro scintillare sul candido pavimento della sala d’Ingresso,assie

 

Dopo la Guerra

 

Camminò tra le macerie,contemplando i rubini rossi di Grifondoro scintillare sul candido pavimento della sala d’Ingresso,assieme agli smeraldi,agli zaffiri e ai topazi. Le quattro clessidre erano state infrante,e ora tutte le pietre preziose erano sparse,mischiandosi tra di loro come se non fossero mai state divise.

Lord Voldemort aveva lottato ed era morto,perchè i maghi regnassero sui babbani,perchè i purosangue regnassero sui mezzosangue:ora che lui non c’era più serpeverde e grifondoro piangevano insieme i propri morti,nobili maghi purosangue aiutavano di nascosto i vicini babbani,Malfoy e Weasley si aiutavano per ricostruire Hogwarts.

Estrasse la bacchetta,per aggiustare le clessidre,per rimettere tutte le pietre al loro posto,divise e scintillanti.Mentre estraeva la bacchetta vide Malfoy venire verso di lui assieme a Ron.

Ricacciò la bacchetta in tasca.Non sarebbe stato lui a dividere di nuovo quelle pietre,che ora scintillavano insieme tra le rovine.

 

-Potter- disse Malfoy,la voce strascicata ma affannosa –Hanno recuperato Piton. L’hanno messo giù nei sotterranei-

-e…?-

-Ho controllato personalmente…- gli occhi verde ghiaccio tremarono per un istante –l’hanno…-

La voce tremo e si spense,e lui si coprì gli occhi con la nera manica della veste.

-è tutto a posto- mormorò Ron a Malfoy. Lui singhiozzò,ma quando riabbassò la manica il suo volto era tornato freddo, gli occhi trattenevano furiosamente le lacrime,in un ultimo impeto di orgoglio.

-Vuoi una mano?- chiese allora Ron a Harry –Abbiamo finito di sopra,Hermione si sta occupando del bagno di Mirtilla Malcontenta…- così dicendo alzò gli occhi al cielo –Non credo di averla mai visto più allegra,a quanto pare tutta questa gente l’affascina-

-Immagino- borbottò lui –sono arrivati altri?-

-Kingsley ha mandato un’altra pattuglia della Squadra Manutenzione Magica,se ne sta occupando mio padre-

-E mio padre- aggiunse Malfoy –sta portando altri amuleti….-

-Bene..-

guardò la Sala d’Ingresso e non potè fare a meno di ripensare a quando l’ave a vista la prima volta:sembravano passati secoli da quando era entrato con Ron,le tasche piene di avanzi di dolci,chiedendosi se sarebbe diventato un grifondoro….era così felice allora…

Quanti tra di loro erano entrati così felici,felici finalmente di sentirsi a casa e ora si aggiravano tra le sue rovine?

E quanti di loro erano morti?

-Diamoci da fare- disse Ron,estraendo dalle tasche un paio di amuleti a forma di cuore,probabilmente appartenente a qualche avo,come la maggior parte delle sue cose. –questi li ha rimediati mamma in soffitta…se li usiamo decentemente,magari riusciamo almeno a ricostruirla fisicamente- Li distribuì a Harry e Malfoy poi tutti e tre mormorarono –Reparo!-

le macerie si alzarono e cominciarono a ripararsi,lentamente,per poi tornare sui muri,sul pavimento,o andavano a incastonarsi sul soffitto,armature tornavano integre ma impolverate.

Era un lavoro lungo e faticoso,ma Harry lo amava. Amava vedere Hogwarts tornare quel luogo così splendente che era sempre stato…

 

Lavoravano da un paio d’ore,quando Harry sentì che l’afflusso magico dell’amuleto si era affievolito.Non potevano più fare nulla.

-Per ora siamo bloccati- mormorò Harry asciugandosi la fronte con la manica nera.

Malfoy annuì,scostando dal volto pallido i lunghi capelli biondi:ora era identico a suo padre,ma i suoi tratti erano più dolci e aggraziati.

Ogni volta che lo guardava,Harry si ritrovava a maledirsi per quel po’ di gratitudine che doveva a Voldemort: I Malfoy erano molto cambiati da quando lui se n’era andato,e questa volta per sempre.

Senza contare molti altri purosangue,che erano stati troppo al ungo fieri di loro stessi,disprezzando gli altri,finchè Voldemort non aveva fatto sua quell’idea,distorcendola e mutilandola come aveva fatto con tutto ciò che aveva visto o posseduto.

Erano i Malfoy che ora contribuivano più di altri a ricostruire Hogwarts,grazie alla magia che i loro antichi amuleti,carichi di energia magica accumulati attraverso i secoli:fonti di energia di cui Hogwarts aveva bisogno per tornare a vivere.

-Harry?-si riscosse dai suoi pensieri,dai lunghi capelli biondi di Malfoy e dai cupi muri di Hogwarts per guardare gli occhi azzurri di Ron  che lo guardavano esausto –che dici,possiamo prenderci una pausa?-

-Mah,durante l’ultimo anno abbiamo tenuto a bada Il Signore Oscuro.

Potremmo anche farci un panino,no?-

Lo vide ridere nervosamente,e capì che Ron ricordava troppo bene la sua fuga per credere davvero alle sue parole.Malfoy invece annuì; tutto l’odi oche c’era sempre stato fra loro era stato sepolto,occultato,nascosto:non c’era tempo per odiarsi o per combattere,Hogwarts era distrutta,il mondo magico era distrutto.

Non era di odio che avevano bisogno adesso,e lo sapevano entrambi.

Entrarono nella Sala Grande,e di nuovo tutto si capovolse.

Era la stessa Sala Grande dei ricordi di Harry:candele che fluttuavano tra i tavoli,cibo in piatti d’oro,gente,risa.

Ma Silente non sedeva più sul suo trono dorato,e nessuno dopo di lui l’aveva fatto.Era cose che aveva saputo solo dopo,ma Piton non aveva mai usato quel trono,preferendo piuttosto farsene costruire un altro d’argento;non era per i colori di Serpeverde,era per rispetto al Grande Mago.

In realtà Piton non era ,ai diventato preside di Hogwarts. Non aveva mai osato insediarsi nel grande ufficio di Silente,se non per parlare con il suo ritratto;non era entrato nella sua stanza,non ne aveva infangato il ricordo per quanto gli fosse possibile…era stato,in fondo,uno dei migliori presidi di Hogwarts,cercando di difendere disperatamente i propri studenti da Voldemort,proteggendo Hogwarts contro dai Mangiamorte,nell’ombra.

Aveva ricevuto solo insulti,rimproveri,complimenti velati d’odio.

E lui non aveva mai chiesto niente.

Tutto ciò che era successo negli ultimi giorni continuava a rimbombargli nella testa,cogliendolo nei momenti meno opportuni. Ora,mentre si sedeva al tavolo insieme a Ron,nella sua mente passò il ricordo delle colazioni di Hogwarts,della posta via gufo,di Edvige che qualche volta veniva a salutarlo…e mentre Malfoy faceva levitare un forchetta accanto a sé,ricordò il discorso di Silente,l’ultimo che avesse fatto…

Infilzò una salsaccia e cominciò a mangiarla furiosamente,DA giorni era pieno di quella specie di furia e sollievo,mescolati insieme,di tristezza e gioia,di rimpianto e speranza.

Era tutto troppo per lui.

-è libero questo posto?-

-ah,Severus siediti-

Sussultò a quel nome,e gli si mozzò il fiato quando vide chi lo portava. Accanto a Malfoy si era seduto un ragazzo alto,dagli unti capelli neri che facevano da cortina a un viso giallastro…

Severus Piton com’era stato allora,Severus Piton dei ricordi del pensatoio,Severus Piton,il Principe Mezzosangue…

-Harry?-

Gli ci volle qualche secondo per capire che si stava sbagliando.

I capelli neri erano lucidi,il viso più affilato,la pelle più pallida,il volto molto più bello e raffinato di quello di Piton…lo stesso ragazzo possedeva un’oscura bellezza…

Ma quello che colpirono Harry erano i suoi occhi:verdi,stessa forma e stesso colore…

Sono uguali ai miei…

Poi si accorse che quegli occhi non avevano niente fare con i suoi:la loro anima era diversa.

I suoi occhi erano di un verde freddo,gelido,e nella penombra sembravano tunnel senza fondo.

-Lui è Severus- mormorò Malfoy indicando il ragazzo,avvolto in un lungo mantello nero

-Un nome singolare-Commentò Ron –Voi Serpeverde ce l’avete nel sangue questa mania?-

Harry avrebbe voluto fargli ingoiare quelle parole:ma non disse nulla perchè vide Malfoy sogghignare,la prima parvenza di sorriso in tanti giorni.

-Carino da parte tua,Ronald…-

Ron rispose al ghigno. Harry sentì l’enorme groviglio di emozioni allentarsi. Prendersi in giro. Ghignare. Tutte cose che sembravano appartenere a secoli prima.

-Dovevate vedere quando ho scoperto di avere lo stesso nome di Piton- aveva detto il ragazzo con tranquillità,sedendosi accanto a loro e servendosi del vino rosso sangue.

-Oh,io me lo ricordo- commentò Malfoy –è stato prima o dopo che ti sei rivelato una specie di genietto delle pozioni?-

-Dopo credo-

-Forse se mi chiamassi anch’io Severus andrei meglio in Pozioni- borbottò Harry prendendo il vino che gli passavano,

-oh no.Funziona solo con i Serpeverde-

Dopo poco furono raggiunti al tavolo da un’arzilla MacGranitt,avvolta in un mantello dai colori di Grifondoro,lo stesso con cui Harry l’aveva sempre vista alle loro finali di Coppa…ancora ricordava la memorabile finale del terzo anno,in sella alla sua firebolt…era stata Sirius a regalargliela…Sirius l’aveva sempre incoraggiato,forse sapeva già da subito che Harry aveva il volo nel sangue…

-Potter,Malfoy,Weasley,Slyther…non appena avrete finito,vorremmo che vi occupaste del corridoio del terzo piano,vi sono finiti alcuni….be’ in realtà parecchi…documenti di Hogwarts sui propri alunno.Attitudini,curriculum,voti,genitori eccetera eccetera.Contiamo sulla vostra massima discrezione-

Annuirono,mente la MacGranitt correva a un altro tavolo,dove videro due inconfondibili teste rosse.

Probabilmente aveva incaricato i gemelli Weasley di aiutare la pattuglia speciale magica,visto che loro erano i più esperti conoscitori di Hogwarts in vita.

Terminarono il pranzo e cominciarono a salire verso il terzo piano.LE scale erano funzionanti,solo i ritratti rovinati o bruciati,le armature distrutte.

-Voi siete Harry Potter e Ron Weasley?-

Annuirono .-e tu sei Severus Slyther,il ‘l’erede di Piton’-

-A differenza di lui,non penso proprio di fare l’insegnante-

-I miei fratelli mi hanno parlato di te-

-Probabile-

Parlava con molta calma,la voce bassa,ma era impossibile non ascoltarlo. A Harry,nonostante tutto,ricordava Piton.

Avevano appena posato un piede sul pianerottolo del secondo piano quando sentirono un urlo quasi sovrumano provenire dal bagno di Mirtilla.

-Dopo- concordarono ad alta voce e presero in fretta le scale,prima di poterci ripensare.

Giunti sul terzo piano si fermarono increduli sulla soglia.Volumi erano gettati e strappati ovunque,schizzi di sangue su alcuni fogli. Polvere violacea era sparsa in giro,fogli giacevano strappati sul pavimento,l’inchiostro sbiadito e sbavato. Harry ne alzò uno che stava volando timidamente verso di loro.Lo afferrò al volo.Risaliva a molti anni fa,la pagina era vecchia e ingiallita.Senza volerlo i suoi occhi scorsero l’immagine di un ragazzo,e lo riconobbe come uno dei maghi che aveva incontrato al Ministero,e la sua storia. Nato babbano affidato a una zia. Smistato a Tassorosso. Madre morta,padre rinchiuso…

Scostò gli occhi dal foglio.Quelle erano vite altrui,specchi della loro anima,segreti che loro celavano.Non poteva leggerli.Non era suo diritto.

Ron da parte sua si limitava a mormorare Reparo sui vecchi volumi sul pavimento.Poi ne prendeva uno alla volta,e  controllava velocemente se non ci fossero schizzi di sangue,se le pagine non fossero strappate e l’inchiostro sbiadito.Harry ammirava Ron.Era molto più forte di lui.

Lui era andato avanti perchè gli era stato affidato un compito,un compito che solo lui poteva svolgere,un compito che se nessuno avesse svolto avrebbe comportato migliaia di morti.

Ron aveva scelto di venire con lui.Era crollato,è vero,ma era tornato non appena potuto.Harry non aveva mai conosciuto la gioia di avere una famiglia.Ron invece ne aveva conosciuto la gioia,e ora anche il dolore di averne persa parte.Fred era salvo per miracolo,ma il viso era segnato da una lunga cicatrice.George mancava un orecchio.Il volto di Bill era stato segnato dai morsi di un lupo mannaro.Percy li aveva traditi per così tanto tempo,che da molto Ron non lo considerava più un fratello.I signori Weasley erano all’ospedale..

Ma molti di quei volti che Harry aveva visto al matrimonio,quei cugini che aveva salutato come suoi,quegli uomini che ballavano,quegli anziani ridenti…molti di loro erano morti.

Ron aveva scelto di aiutarlo,era la sua spalla e il uso conforto. E anche ora,continuava a farlo,nonostante tutto.

Harry si rese conto di non aver mai ringraziato né lui né Hermione.

A riportarlo alla realtà fu il rimprovero di Ron. Malfoy aveva chiamato Severus per mostrargli una pagina ingiallita schizzata di sangue,di un vecchio volume nero dalla legatura argentata,uno smeraldo incastonato sullo spessore;per mostrargli il volto e la vita di qualcuno.

-Cosa state facendo?Sono cose private,non possiamo…-

Severus girò il volume perchè sia lui che Harry lo potessero vedere.

-Sono io- disse calmo –è la mia scheda-

-Perchè la stai leggendo?- chiese Ron,aggrottando le sopracciglia

-Perchè sono orfano.Ci dev’essere qualcosa sui miei genitori,no?- disse con voce bassa e sarcastica

–o credi che mi sia dimenticato la mia identità e abbia bisogno di rivedermela?-

-Chi sono i tuoi genitori?-chiese Harry guardandolo attentamente.

-Non lo so-

-Mi dispiace…-cominciò Ron,ma lui scosse la testa. I lunghi capelli neri li ondeggiavano sul volto.

-La tua reazione è normale.Non preoccuparti-

I suoi occhi tornarono alla pagina ingiallita. L’accarezzò e levò un dito:luccicava di sangue.

Chiuse il volume di scatto –sono stati a Hogwarts. Erano entrambi maghi-

-casa?-chiese Harry distrattamente –Non so,ma non importa.Uno di loro dev’essere stato Serpeverde. Forse mio padre-

-Probabile- convenne Malfoy –A meno che non lo siano stati entrambi-

-Perchè escludere la madre?-chiese Ron,appoggiando un libro dalla rilegatura dorata assieme agli altri riparati.

-Perchè le donne Serpeverde sono estremamente orgogliose- disse tranquillo Severus –e di solito sposano altri Serpeverde-

-Scusate -chiese Harry guardando i tre,riflettendo –Ma la scelta delle case non è certo ereditarie-

-In teoria no. In pratica sì- commentò Ron,afferrando un paio di pagine inzuppate di sangue

-Non so se hai mai sentito parlare della genetica-

-Credevo fosse una scienza babbana-

-In teoria .Ma la sua applicazione è molto usata anche in campo magico. Anche i maghi e le creature magiche sono esseri viventi. A ogni modo,sembra che in un certo senso sia ereditario-

-Ereditario?-

-Sì.La genetica studia la trasmissione dei caratteri ereditari. Questi caratteri che è possibile studiare sono i caratteri mendeliani.Sono visibili. Il loro effetto è chiamato fenotipo,e solitamente proviene dalla combinazione di alleli,chiamata genotipo.-

Harry guardò Severus,incredulo. Esattamente come durante una lezione di Piton,non aveva capito nullo.Lo vide sospirare.

–Allora,a seconda del genotipo,si ha un fenotipo. Cioè,a seconda della combinazione dei geni,si ha un carattere diverso;la sua visibilità e detta fenotipo-

-caratteri?-

-Che so,i colore dei capelli o degli occhi…purchè si parli di caratteri mendeliani.

Ora,la scelta delle case è sicuramente un fenotipo determinato da una particolare caratteristica genetica.

Basta guardare le più antiche famiglie magiche:I Malfoy,I Weasley,i Black,gli Smith…tutta la loro stirpe ha fatto parte principalmente di una sola casa.

Ci sono però delle eccezioni:queste sono dovute al fatto che il fenotipo non è dovuto solo al genotipo,ma in gran parte al fattore ambientale.

Sirius Black,ad esempio,odiava la sua famiglia,Serpeverde:questo ha determinato molto la sua collocazione-

-è così forte il fattore ambientale?-

-Sicuro. A ogni modo,nel mio caso è da escludere,in quanto sono orfano,e quindi deve essere stato il genotipo a condizionare la scelta-

-Anch’io sono orfano,ma…-

Severus fece un gesto impaziente con la mano- Sì,ma tu sapevi già qualcosa,no?

Sapevi che i tuoi genitori,che ti amavano tanto ma che non avevi mai conosciuto,appartenevano al Grifondoro,mentre l’Oscuro Signore,che aveva sterminato la tua famiglia,era Serpeverde,e che Serpeverde era un ricettacolo di maghi oscuri:non ti sembra sufficiente come fattore ambientale?-

-Basta così poco?-chiese Harry,interessato.

-Anche meno:se sul treno anziché Ron avresti incontrato,che so,Ernie MacMillian forse ora saresti l’unico eroe di Tassorosso-

-Possiamo dire che ti è andata bene,no?-

I tre scoppiarono a ridere,mentre Harry riflettè ancora qualche minuto.

 

-Non prenderò mai più in giro Gazza in vita mia- dichiarò Ron mentre anche l’ultimo volume  era stati riparato e l’ultimo foglio sanguinante rimesso al suo posto.

-Io invece credo di sì- commentò Severus mellifluo –Immagino quanto fatica debba fare lui-

Malfoy ghignò,scostandosi i capelli biondi dal viso,che ora portava come suo padre.

-Be’ ora possiamo a vedere cos’ha combinato Mirtilla…-

Non appena misero piede sul pianerottolo del secondo piano,un urlo risuonò nel familiare corridoio,agghiacciando il sangue nelle loro le vene.

Lo attraversarono,sull’acqua che come al solito aveva invaso il corridoio:e lì,dove un tempo l’Erede di Serpeverde aveva scritto con il sangue un messaggio di odio e morte,Hermione Granger e Ginny Weasley erano furiose.

-Non la sopporto più!- urlò Hermione voltandosi verso di loro,gli occhi accesi di rabbia.

Ron si avvicinò ansioso con cautela:conosceva fin troppo bene i vari gradi di furia di Hermione,dopo anni passati insieme,e sapeva bene di non correre pericolo.

-Che succede?- chiese avvicinandosi,ma senza toccarla.

-Quella dannata fantasma psicopatica!-urlò Ginny schiantando un antico vaso in un impeto di furia.

Un  tempo Harry avrebbe sussultato,guardandosi nervosamente intorno per prevenire Gazza,il custode.Come allora il suo pensiero volò al custode Maghinò,che giaceva al San Mungo:torturato dai Mangiamorte per puro piacere,le cure di Piton,veloci e sommarie,non erano bastate.

Hermione intanto respirava furiosamente:Ron le posò con calmo una mano sulla spalla e la strinse a sé,calmandola. Mentre Malfoy e Severus alzavano gli occhi al cielo,Harry chiese a Ginny spiegazioni.

-Non lo so,non ne ho idea!-Siamo entrate,era pieno di sangue…volevano pulire ma ce l’ha impedito-

-E non possiamo nemmeno sigillarla da qualche parte!-disse Hermione brusca,sciogliendosi da Ron,ma visibilmente più tranquilla –Perchè?-chiese Malfoy,accigliato

-Perchè i fantasmi fanno parte di Hogwarts,e cercare di combatterli sarebbe come combatterete la scuola stessa,non si può vincere!è scritto in Storia di Hogwarts possibile che tu non l’abbia mai letto?-

-Direi proprio di no,Granger.Severus?- chiese poi al ragazzo dai lucidi capelli neri

-Sì,ma non vado certo a sbandierarlo in giro.- disse lui mellifluo – non mi ritengo un pozzo di scienza al pari della signorina Granger-

Hermione lo guardò,incredula:che anche lei ne avesse notato l’incredibile somiglianza con Piton?

Prima che potesse proferir parola Severus riprese –Be’ Potter?Cosa facciamo?-

-Vado a parlarci- sbuffò Harry –Magari si calma.Venite?-

Severus annuì,ma Malfoy e Ron furono bloccati da Ginny e Hermione –Voi state qui a dare una mano..- Così mentre i due venivano eletti ‘Supremi Asciugatori’ i due ragazzi si avviarono verso il bagno.

Harry,sempre ignorando il cartello guasto,che pendeva sbilenco sulla porta,girò la maniglia:Severus lo seguì sena esitare.

Il bagno era decisamente più disastroso di quanto lo fosse mai stato nella storia di Hogwarts.

L’entrata alla Camera dei Segreti era devastata,e un’enorme statue di un serpente d’argento giaceva in terra a pezzi. Frantumi di porcellana inondavano il pavimento,misti a acqua e sangue.

Qualcosa di simile a una mano galleggiava nel water più vicino.

In mezzo a tutto quel disastro stava Mirtilla Malcontenta,rilucendo perlacea: vedendo i due ragazzi, gli occhi le si dilatarono e cominciò a tremare di rabbia,avvicinandosi pericolosamente al volto di Severus

-TU!DANNATO SEVERUS PITON!-

 

Ecco,il primo capitolo è andato.Questa ff è stata scritta essenzialmente per ridare a Piton ciò che gli è sempre stato negato…come e cosa poi io gli abbia dato,poi

lo capirete.Scusate se vi sembra un po’ confusa,ma è stata scritta durante le lunghe ore di lezioni,una parola o frase alla volta su foglietti vari…il che spiega anche perchè io abbia buttato già quella roba sulla genetica. Ho un po’ confuso i fogli,ma poi ho pensato di lasciarcelo,perchè tornava utile  ^^’’’

**eventuali errori nella parole,tipo gabbana invece di gabbana,sono dovute essenzialmente alla deficienza di Word**

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Capitolo 2
*** Ciò che sa un fantasma ***


Ciò che sa un fantasma

 

Grazie per le recensioni a

Matrice: sei stata tu la prima a recensire…complimenti!Dopo nemmeno due sec che l’avevo scritta…

Grazie molto per la recensione…sì,rendergli giustizia è il minimo che posso fare

Excel sana: io non lo sapevo all’inizio…poi mentre scrivevo è passato mio padre

 -Ma stai facendo la recensione di un film?-

io:eh?

Poi me l’ha spiegato…ma ormai era troppo tardi…e comunque  mi suonava troppo bene per cambiarlo…

Perlanera:grazie a te per averla letta..

 

Ciò che sa un fantasma

 

Harry guardò il volto perlaceo di Mirtilla,le sue labbra aperte in quel grido di rabbia e stupore.

Severus la guardava,freddo,ma un lampo balenò nei suoi occhi:incredulità,ma anche un vago barlume di qualcosa simile alla speranza,per poi venire spento da quel velo freddo che ricopriva i suoi occhi. Sempre.

-Cosa stai dicendo,fantasma?- Spostò la mano sul petto nero –Io sono Severus Slyther,18 anni,Serpeverde. Colui di cui parli è morto giorni fa,ucciso dall’Oscuro Signore in persona-

Ma Mirtilla non lo ascoltava,ma dopo averlo fissato in silenzio,concentrandosi sui suoi occhi e sui suoi lineamenti,riflettendo,scoppiò in una sommessa risata.

-E così è successo…non posso dire di esserne sorpresa.In fondo non c’era altra scelta.Ma dimmi,Severus Slyther figlio di Piton,Principe Mezzosangue,chi è tua madre?-

…Severus Slyther,figlio di Piton,Principe Mezzosangue…

Harry ascoltò quelle parole e le accettò senza timore né incredulità:il suo inconscio aveva già capito,nello stesso istante in cui lo aveva visto avanzare avvolto nel mantello nero tra le macerie di Hogwarts: era il ritratto di suo padre.

-Anni di solitudine hanno forse ottenebrato la tua mente?Ti ho chiesto di cosa parli!-

Mirtilla parve preoccupata. Lisciandosi nervosamente i capelli scuri chiese

-Tu…davvero non lo sai?Davvero non lo vedi?-

-Non vedo cosa?- ribattè lui freddo. Ma dentro di sé,non desiderava altro che lei continuasse…lei non stava mentendo…sapeva davvero…?

-è comprensibile,dopotutto…io stesso ho stentato a riconoscerlo quando tornò per insegnare…il ragazzo che studiava qui era troppo diverso da l’uomo che venne a insegnare…troppo dolore…troppa morte…troppo sangue…-

Harry non poteva fare altro che guardare i due.

Mirtilla era seria,seria come mai non l’aveva vista prima,lei, la piagnucolona fantasma di Hogwarts,ma nel guardarla notò che era diversa. Non portava più gli occhiali,ne l’apparecchio,il viso era più liscio,ma più segnato…ma i fantasmi possono crescere?

Poi guardò il diciottenne Severus Slyther,e vide nei suoi occhi ,sotto quel velo,un disperato desiderio di sapere.

Di colpo capì che non avrebbe dovuto essere lì.

Lui non era la persona adatta a stare lì.

Malfoy lo sarebbe stato.

Ma non lui.

Non  il ragazzo per cui Severus Piton era morto.

Quello stesso Severus Piton che era il padre del diciottenne accanto a lui.

-Ti mostrerò il Piton che conoscevo io…- disse lei infine –Ma io non posso tenere in mano una bacchetta…Qualcuno dovrà prendere i miei ricordi…-

Harry estrasse la bacchetta,automaticamente,ma poi si fermò. Non era con lui che parlava,non era lui quello che doveva lottare,ora.

-Va bene se…se li prendo io?-

-Sì…-sussurrò l’altro,di nuovo freddo e distante,ma i suoi occhi seguirono la bacchetta di Harry prendere i ricordi del fantasma,fili perlacei e labili.

-Mettili pure su quella pozza d’acqua…si tratta solo di un’immagine…-

-Harry lasciò che i pensieri ondeggiassero su quell’acqua limpida come uno specchio  poi questi si posarono sulla superficie cristallina:questa si increspò rivelando un Severus Piton identico a quello che Harry aveva visto nei suoi ricordi,identico a quel ragazzo che ora guardava quell’immagine,gli occhi sorpresi,le labbra aperte in un involontario moto di stupore.

Poi calpestò quell’immagine.

Senza rabbia,né rancore,come se non fosse stato il volto di suo padre a essere infranto dagli stivali di suo figlio

-Come faccio a sapere che stai dicendo il vero?-

-Perchè dovrei dirti il falso?- chiese Mirtilla

-Non cercare di giocare con me,spettro- la voce era carica di velata,fredda furia.–Magari è così che ti diverti nel spaventare gli esseri umani-

Mirtilla non rispose e abbassò gli occhi

-Come facevi a conoscere Piton?-

Lei li guardò  e ridacchiò –Sono un fantasma,il fantasma piagnucolone del bagno delle ragazze!Credi che nessuna sia mai venuta qui in lacrime per amore non corrisposto?-

-In lacrime per…?-

-C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo,dicono,ma a quanto pare un fantasma ha la stessa funzione- sbottò Severus ironico –Ma questo cosa c’entra?-

-Come cosa c’entra?Probabilmente non mi crederete,ma Piton era molto…famoso,diciamo,soprattutto tra le Serpeverde-

-Severus Piton?- ripetè Harry incredulo,non capendo come lo stesso Piton che conosceva potesse essere lo stesso di cui lei parlava,ma Mirtilla sorrise maliziosa cominciando a fluttuare intorno a loro ,parlando con voce suadente

–Un ragazzo carino,intelligente…sempre misterioso,sempre…freddo ma cortese…sempre solo,ma non per questo antipatico…ironico…brillante…è questo che attira le donne, carini,dovreste arrivarci da soli- sospirò –Con un bisogno inespresso di amore…un’anima ferita…un cuore colmo di dolore…-

-Il classico tipo da romanzo rosa- sbottò Severus –Taglia corto,o ce ne andremo-

Severus aveva già individuato il punto debole di Mirtilla:era sempre,terribilmente sola. E non lo sopportava.

-Alcune di quelle che venivano qui,avrebbero davvero potuto amarlo…averlo…ma c’era come una…guerra…in lui…senza fine e senza volto…che lo incatenavano…-

Harry si morse le labbra,perchè un’altra domanda era salita alle sue labbra,ma non era né il tempo né il luogo per porla.

Avrebbe chiesto un altro giorno a Mirtilla,se tra quelle donne c’era anche sua madre.

-Solo perchè gli somiglio non per questo sono suo figlio- disse brusco Severus –è stato il mio insegnate per anni,e ero un suo allievo fidato…lui era un uomo…grande,nel bene e nel male. Me l’avrebbe detto,fosse per amor mio,fosse per interesse suo-

-è questo che non capisco-

Severus tacque,riflettendo,poi chiese -chi erano le donne che piangevano per Piton?-

-Che siano morte o vive,loro me l’hanno confidato contando su segretezza e discrezione. Non sta a te saperlo,figlio di Piton-

-Non sono suo figlio- disse ancora lui freddo –E spero che non ti verranno in mente altre storie ingannevoli mentre finiamo qui-

Chiunque al suo posto sarebbe stato sconvolto.

Chiunque al suo posto sarebbe corso via,oppresso da verità e dubbi.

Ma lui non lo fece.

Guardandolo mentre ignorava il fantasma ora calmo,mentre con bruschi cenni di bacchetta puliva e riparava,Harry non poteva negare la realtà : era il figlio di Piton.

Era solo lui a non ammetterlo.

 

-Avete finito di chiacchierare con il fantasmino pazzo?- chiese Ron,mentre lui e Malfoy gli aspettavano fuori dal bagno

 –Per quanto mi riguarda,la prossima volta che vedrò Mirtilla le farò venire davvero voglia di piangere-

Harry fece un cenno d’assenso,poi mentre Malfoy e Ron si alzavano dalle sedie accanto al bagno cercò di parlare a Severus,ma lui l’ignorò e tornò con Malfoy al dormitorio Serpeverde.

 

Harry avrebbe voluto parlare a Ron di quello che era successo,ma quello non era qualcosa di cui parlare a cuor leggero;non erano affari suoi,non erano i suoi segreti. Erano i segreti e gli affari di qualcun altro.

 

Sentì un tocco lieve ma deciso sulla sua spalla,e,in un gesto istintivo,afferrò velocemente la bacchetta,per puntarla alla gola del suo ignoto assalitore,che aveva scelto il cuore della notte per colpirlo.

Ma il suo legno scontrò solo altro legno.

-Bella mossa- mormorò.

-Severus?-

Accese la luce,illuminando l’alta figura di Severus Slyther,che aveva parato l’attacco con la sua bacchetta,e ora lo guardava silenzioso.

Harry abbassò la sua a lo guardò,attento.

-Ti chiedo scusa per l’ora ma ho bisogno di un favore- disse calmo e distaccato,ma nei suoi occhi bruciava una fredda determinazione.

-Non muoverti- disse un’altra voce. Ron era in piedi e gli puntava una bacchetta alla tempia –Cosa gli stavi facendo?-

-Niente Weasley. Anche volendo,non vale la pena morire per uccidere Potter. Non servirebbe a nulla-

-Bel pensiero. Butta la bacchetta e voltati-

-Ron,smettila!-protestò Harry inforcando gli occhiali e alzandosi –Non siamo…-

-…in guerra?No,Potter,Ron,e spero non ti dia fastidio se ti chiamo per nome,ha ragione-

-Nessun fastidio,Severus- disse lui calmo –buttala subito.

Severus fece un cenno di approvazione col capo nel sentire il suo nome e  lasciò che la sua bacchetta color dell’ebano cadesse sul copriletto rosso e oro di Harry.

-Ottimi riflessi. Complimenti. Quanto a te,Potter,sei troppo ingenuo. Per quel che ne sai potevo essere un servo del Signore Oscuro desideroso di una piacevole quanto inutile vendetta-

-Tendo a fidarmi di coloro di cui conosco la storia- disse lui,ma non potendo evitare di mordersi furiosamente le labbra,mentre lui gli lanciava un lungo sguardo calcolatore. Era per colpa di distrazioni come quelle se le persone che amava dovevano continuamente proteggetelo.

–Quindi Ron,lascialo andare-

-No- disse lui calmo –Finchè non saremo in Sala Comune-

-Per me non fa differenza. Solo,Potter,spero che mi ascolterai e che non vi venga in mente di legarmi-

-Tranquillo-

 

-Cosa sei venuto a fare nel dormitorio di Grifondoro nel cuore della notte?-

-A chiederti un favore-

-Come sei entrato?-chiese Ron brusco,gli occhi azzurri che brillavano attenti,illuminati dal riflesso delle fiamme

-I dormitori sono stati riaperti per ospitare coloro che collaborano a restaurare Hogwarts. Solitamente non è stata imposta loro alcuna Parola d’Ordine-

-Sei solo?- chiese Harry sedendosi su una delle poltrone accanto al fuoco.

Quelle stesse enormi,comode poltrone su cui lui,Ron e Hermione si erano seduti per tanti anni,in tempi che ora gli sembravano così lontani.

Chissà se l’avrebbero mai rifatto?

-No,Draco mi ha accompagnato fin qui-

-Perchè?-

-Mi serve un amico e mi serve autorità per vagare impunito io,Serpeverde senza storia,a notte fonda a Hogwarts,con il ricordo del Signore Oscuro ancora così fresco-

-Capisco- disse Ron,che sembrava rilassarsi,mentre Harry guardava la bacchetta di Severus alla luce del fuoco. Era di un legno stupefacente.

-Cosa ti serve?-chiese Harry guardandolo,stranamente tranquillo. Aveva la sensazione di non dover temere nulla da lui,nonostante tutto.

-La parola d’ordine Harry,La parola d’ordine per l’ufficio di Albus Silente-

 

E ecco il secondo capitolo…mi risulta difficile scrivere questa storia,perchè vorrei dare spazio a Piton,a cui in fondo è stata dedicata questa fan fiction,ma allo stesso tempo non posso ignorare Severus,perchè è tramite lui che cercherò di dare a Piton quel riconoscimento che a Piton è sempre stato negato…

Era così gravoso che stavo per mollare tutto…poi…è un’annedoto stupido,ma lo aggiungo lo stesso…

Ho guardato Futurama.

Ed era la puntata in cui Leela conosceva i suoi veri genitori…

Avevo già articolato gran parte della storia…dovevo solo scriverla…

Vedere Futurama non mi è servito a niente…però…mi ha caricato.Non so perchè.Immagino per la canzone finale….ricordo il ritornello.

Together and ever

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Capitolo 3
*** Il Rivelatore Sanguineo ***


IL RIVELATORE SANGUINEO

 

 

JDS:Esatto!!!Quanto all’amicizia tra Harry e Severus la vedo dura,mi sono resa conto che la trama la renderà travagliata…ma no pro!Grazie

Nihal93: sì!!!!W SEVERUS PITON!! (e abbasso James Potter è_é)

Excel sana :accontentata!Grazie per la recensione

Matrice: renderlo freddo è difficile,soprattutto in questo capitolo…anche perchè è difficile esprimere i suoi sentimenti se lui è sempre così freddo…spero non ti dispiaccia se ogni tanto lo farò urlare..

SuperEllen :grazie…^^

 

IL RIVELATORE SANGUINEO

-Che cosa?-chiese Harry,stupito e incredulo –A cosa ti serve?-

-Cosa ti fa pensare che lui la sappia?-chiese Ron,ma Severus lo zittì con un cenno della mano

-Bel tentativo,ma basta guardare Harry per capire che la conosce. Sono le domande tipiche di chi è rimasto spiazzato-

-A cosa ti serve?-ripetè Harry ancora una volta.

-Poniamo il caso- disse lui intrecciando le dita –che un giovane Serpeverde voglia verificare qualcosa riguardo alle sue…origini. C’è qualche motivo per cui un Grifondoro debba saperlo?-

Harry si zittì. Aveva perfettamente ragione.

-Però…- disse lui lentamente –Il giovane Serpeverde vorrebbe entrare nell’ufficio del Preside di Hogwarts. Il Grifondoro non ha idea del perchè dovrebbe,ed è sospettoso…e anche non molto sveglio-

Disse l’ultima frase nella speranza di addolcirlo,ma lui aveva capito e lo fissava,i gelidi occhi verdi impegnati in uno sguardo calcolatore.

-Potter…-disse poi lentamente,senza smettere di soppesare ogni sua parola –tu sei stato il prediletto di Silente,inutile negarlo. Hai visto il uso ufficio più volte di chiunque altro,ed egli ti ha rivelato cose che altri ignorano. Non ti ha mai parlato del Rivelatore Sanguineo?-

-Rivelatore Sanguineo?- gli occhi di Severus si strinsero,e rimase in silenzio per qualche istante.

Poi sussurrò,rivolto a sé stesso,le sue parole non più forti di un respiro –..ma certo…è ovvio…che l’abbia nascosto anche a lui…-

-nascosto cosa?-chiese Ron,a bassa voce. Harry si stupì che lui l’avesse sentito.

Severus inspirò profondamente:avevo preso una decisione,anche se certamente non quella che preferiva.

-Anni fa- cominciò,calmo,la sua voce bassa ma decisa –Il Ministero cominciò a fare il censimento,come ben sai,di maghi e babbani,e di distinguere ulteriormente mezzosangue e purosangue…-

-Perchè?-chiese Harry,ma prima che Severus potesse intervenire fu Ron a parlare

-Per poter avere una pista da cui partire.Era praticamente impossibile che i mezzosangue fossero seguaci di Voldemort…ma i purosangue erano pochi e molto più candidati come fautori della vera razza magica-

-Corretto- disse Severus –Solo che,e questo ilo Ministero lo sapeva,esistono i figli illegittimi e quelli orfani. Ora,un figlio illegittimo avrebbe potuto farsi dichiarare mezzosangue pur essendo un purosangue,perchè seguace di Voldemort,o farsi dichiarare purosangue per assicurarsi di restare fuori dal mirino. Perchè tutti sapevano che Voldemort avrebbe ottenuto la Lista,in ogni caso-

-Inoltre,il Ministero voleva assolutamente evitare che maghi oscuri potessero nascere ancora. Così prese l’abitudine di analizzare e confrontare il dna dei maghi,per accertarsi della verità-

-Ma i metodi dei babbani erano troppo facili da ingannare-

-Così nell’Ufficio _Misteri venne creato il Rivelatore Sanguineo,un’apparecchio molto complicato che era in grado di stabilire con precisione i gradi di parentela tra le persone di cui si analizzava il sangue,e perfino la sua ‘purezza’-

-purezza?- Harry era disgustato,e lui lo vide

 –Non dovresti stupirti,Potter. Babbani,mezzosangue,purosangue…sono realtà. Tutti i discorsi che fanno i politici,i maghi alti…sono solo parole. Dolores Umbridge,per dirne una. Fino a due anni fa lavorava per Caramell,e Caramell promuoveva questa politica di uguaglianza,anche se la statua dei Magici Fratelli diceva esattamente il contrario,lei era incredibilmente gentile,tralasciando gli ibridi…ma quando Voldemort..-

I suoi verde ghiaccio fremettero per un solo istante,ma il suo nome fu pronunciato con fredda determinazione e assoluta calma -…venne a Hogwarts,fu lei in persona a portarci nei sotterranei,per sapere tutto su di noi,strappandoci ogni parola con ogni mezzo-

Harry lo guardò.Il suo volto,bello e vagamente esotico,non mostrava tracce di alcuna tortura.

Severus colse il suo sguardo,e disse sarcastico –Strano portare un mantello nero a metà luglio,non trovi?-

Harry voleva chiedere,ma Ron lo interruppe –Sei un purosangue,visto che sei ancora qui-

-No…sono fortunato- disse lui,appoggiano il volto alla mano,il gomito sul bracciolo –Lucius Malfoy mi ha protetto…quando ha saputo. Gli devo la vita-

-E perchè l’avrebbe fatto?-

-E io cosa vuoi che ne sappia?Ma non è di questo che stiamo parlando-Lo guardò dritto negli occhi:il suo sguardo era penetrante e indagatore,e davanti a lui era si sentì come messo a nudo,come se ogni suo pensiero gli fosse conosciuto. Quello era lo sguardo di Piton.

Si mise rigido sulla poltrona,e per una volta. A Harry sembrò che fosse Piton a parlargli

-Allora,Potter,cosa vuoi fare?-

Harry esitò. Era sicuro che anche Severus sapesse che Piton era suo padre…probabilmente voleva averne la conferma. Forse non lo credeva. Forse non voleva crederci.

Forse non voleva scoprire che suo padre era stato accanto a lui,in tutti questi anni,e non gli avesse mai detto nulla.

Forse.

E mentre Harry esitava,la vivida immagine di Piton gli tornava alla mente.

Piton era morto perchè lui era il figlio di Lily,la donna che amava.

Lui non poteva aiutare Severus,il figlio di Piton,l’uomo che era morto per lui?

-E va bene.Ma verrò con te-

-Verremo-

-Pe me non fa differenza.Sai disilluderti-

-Ho un mantello dell’invisibilità- rispose Harry

-perfetto-

-Solo una cosa?-

-Dimmi-

-Perchè questa notte?-

-Perchè da domani il Ministero lo prenderà,per ricominciare il censimento.non mi importa sapere se sono un mezzosangue o no,ma loro non capiranno-

-Vado a prendere il mantello-

-Sbrigati-

 

Quando Harry e Ron uscirono dal buco del ritratto,trovarono ad attenderli Draco Malfoy,pallido e nervoso,Severus,freddo e determinato e il Barone Sanguinario.

-Ci aiuterà –li anticipò Malfoy –Vuole farlo-

-Va bene-

I due Serpeverde si disillusero mentre Harry e Ron si strinsero sotto il mantello. Per doverci stare entrambi,dovettero praticamente abbracciarsi.

-Hai fatto così anche con Hermione?-gli chiese,mentre camminavano attraverso i corridoi oscuri di Hogwarts guancia a guancia

-NO- sussurrò Harry in risposta lei  è molto più piccola e bassa di te.

-Severus…l’uomo di cui vuole controllare il sangue…è Piton?-

-Sì-

 

-Eccoci- sussurrò la voce di Malfoy,da qualche parte intorno a loro. Harry annuì,anche se loro non potevano vederlo.

Si chinò verso l’immutabile gargoyle di pietra e sussurrò –marmellata di lamponi-

Mentre il gargoyle saltava di lato per lasciarli passare,lasciando intravedere la lunga scala a chiocciola che portava all’ufficio di Silente,Harry non potè fare a meno di chiedersi se la MacGranitt sapesse che quello era stato il gusto preferito di Silente.

Sembravano passati secoli da quando gliel’aveva detto,lasciando lo spiazzato e confuso,lui che cercava altre risposte…e invece erano solo due,no,tre anni ormai…

Il tempo scorreva così velocemente e inesorabilmente…come un fiume in piena…impetuoso come un torrente nella stagione delle piogge…implacabile come i temporali,pronti a spazzare tutto ciò che si trovavano davanti…

Eppure a lui sembravano secoli,perchè ogni minuto,ogni secondo era impresso nella sua memoria…anche se ora temeva che questi potessero svanire…

Posò il piede sul soffice  tappeto dell’ufficio di Silente.

THUD

Non era cambiato nulla.

I ritratti dei presidi fingevano di dormire,ma Harry scorse il vecchio preside Serpeverde,dei Black,lanciare loro un’occhiata furtiva. Phineas.

Il trespolo di Fanny,era ancora dove era sempre stato,anche se lucido e vuoto,il fuoco ridotto a poche braci ardenti,a cui Ron ridiede vita.

La scrivania di Silente era lucida,come se nessuno l’avesse usata da quella notte di due anni fa…i congegni d’argento ronzavano,calmi. Harry li guarì;quale poteva essere il Rivelatore Sanguineo?E perchè Silente non gliene aveva mai parlato?Seppellì bruscamente l’ultima domanda. Era ovvio che non l’avesse fatto.A Harry non sarebbe servito saperlo,per quello che doveva fare. Guardò Severus con la coda nell’occhio.

Lui invece come poteva saperlo?

-è stato Piton a dirmi della sua esistenza –disse lui calmo a bassa voce,come se la domanda inespressa di Harry gli fosse stata posta ad alta voce –Sapeva che ero orfano-

Harry non sapeva cosa dire.

Poi capì che tutto ciò che Severus gli stava dicendo era solo per riuscire a convincerlo che non mentiva….che era sincero. Che non era pericoloso.

Ma io l’Occlumanzia non l’ho mai imparata. Potrebbbe dirmi qualsiasi cosa,e io non saprei mai cosa stia veramente pensando.

Così simile a Piton.

Severus esaminò velocemente i vari congegni d’argento,mentre il mantello nero ondeggiava dietro di lui. Malfoy scrutava ora lui,ora i vecchi presidi di Hogwarts.

Ron,in totale silenzio,esaminava tutta la scena con attenzione,nei suoi occhi azzurri il vivo riflesso del fuoco,mentre le mani bianche giocherellavano con la bacchetta.

Harry aspettò,cercando di sembrare tranquillo,ma non poteva fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo,in ogni caso…sia che Severus fosse stato il figlio di Piton oppure no..

Ma che sciocchezze stava pensando?Era ovvio che lo fosse…

L’unica domanda era:come avrebbe reagito?

Il rumore dei passi di Severus sparì.Dava loro le spalle,una sagoma nera curva sul tavolo d’ebano.Quando si girò teneva in mano un’ampolla d’argento,circondata da vari tubi d’argento e vetro;due in particolare erano i pià grandi,che si attorcigliavano come serpenti per poi sfociare in due distinti piatti d’argento,simili a quelli di una bilancia,da cui partivano altrettanti tentacoli argentei che legavano ognuno un’ampolla di vetro,tappate con un diamante e un’ametista scintillanti.

Nel complesso,era un’oggetto molto bello. La poggiò con cura sulla lucida scrivania di Silente.

-Il momento della verità –mormorò poi.

-Vuoi che ce ne andiamo?-chiese Ron. Harry fu stupito dalla sua domanda,visto che fino a uqlahce secondo fa,l’amico non sembrava intenzionato a perderli di vista nemmeno per un istante.

-Come mai così d’improvviso?- chiese Severus scrutandolo con gli occhi gelidi.

Ron incrociò le braccia.

-Non sono stupido,ma nemmeno un’insensibile.Ho attivato le protezioni dell’Ufficio di Silente. Questo è un momento delicato,o sbaglio?-

-Non sbagli- disse Severus,mentre un sorrisetto ironico gli si formava sulle labbra –Tuttavia devo informarti che il 70% delle difese sono state disattivate dai Mangiamorte-

-Perchè me lo dici?- chiese Ron,sulla difensiva,smettendo di giocherellare con la bacchetta,ma tenendola ben ferma nella mano destra,pronto a scattare.

-Meritavi di saperlo-

Con le lunghe dita Severus staccò per prima l’ametista. Poi dal mantello nero estrasse un pugnale d’argento lucente. Sorrise divertito,mentre con un gesto fulmineo,Ron gli immobilizzava le braccia.

Mormorò qualcosa e le funi invisibili che lo tenevano legato svanirono.

-Non ti preoccupare,Ron. Sarò  io il solo a farsi male,oggi- Nessuno sapeva quanto potesse essere vera quell’affermazione.

Alzò il braccio sinistro,e lasciò che la manica nera scorresse verso il basso,rivelando un avambraccio liscio,su cui si dipanava un’intricata cicatrice.

Poi levò il pugnale.

Fu così rapido che Harry non lo vide,ma dopo qualche istante dal braccio giallo spento cominciò a scorrere il rosso colore del sangue.

Il volto di Severus era calmo e impassibile,come se nulla fosse. Ron era impallidito,mentre Malfoy si era furiosamente morso un labbro.

Harry invece aveva gli occhi spalancati,cercando ancora di capire.

Senza una parola, Severus lasciò che il sangue scorresse dal suo braccio fino all’ampolla di vetro,finchè non l’ebbe quasi riempita.Poi passò in fretta il braccio con la bacchetta,e quello guarì all’istante.

Era del tutto identico a suo padre.

Aprì poi l’altra ampolla dal coperchio di diamante.

-Ce l’hai?-chiese poi Severus rivoltò a Malfoy. Lui annuì.

Harry vide gli occhi di Severus addolcirsi per un istante.

-Scusa se ti ho chiesto di farlo. Sono stato uno stupido,non avrei dovuto…-

-Non importa.Non c’era scelta-

Malfoy estrasse una provetta da pozioni,colma di un liquido color del sangue ma denso.

-Spero che basti-

-Hai fatto abbastanza…ti ringrazio-

-Non ce n’è bisogno-

Harry non capì a cosa si riferivano ma Ron mormorò –è suo…?-

-sì-

-Come…?-

-Draco ha accesso a mezza Hogwarts.Senza contare che Piton è il suo padrino-

Malfoy annuì,pallido. Ron non disse nulla se non –Mi dispiace-

Lui scosse il capo,facendo ondeggiare i lunghi capelli di quel biondo quasi bianco.

Severus prese la provetta e senza esitare la versò nell’altra ampolla. Poi scambiò i tappi delle bottigliette,pronunciando su ciascuno una formula magica a bassa voce prima di chiuderla definitivamente.

Infine,levò la bacchetta e pronunciò ad alta voce una complicata formula,in quello che secondo Harry poteva essere latino.

-Dominus,in tus manus…-

La formula era lunga ma scandita in modo da sembrare una canzone ancestrale,accompagnata da complicati torsioni della bacchetta

Dal congegno argentato,man mano che la formula avanzava,cominciavano a levarsi fili di fumo argentato,verde smeraldo,rosso sangue e oro puro. I fili si intrecciavano,uno dietro l’altro riconcorrendosi e sfuggendosi tra loro,finche,dopo un breve lampo,ne rimase solo uno,d’oro puro.

La formula finì,e Severus lasciò cadere la bacchetta.Harry non vedere nulla,se non la sua scura sagoma.

-Severus Piton- mormorò il giovane Serpeverde,mentre i suoi occhi verde ghiaccio fissavano il filo d’oro danzare davanti a lui,mostrandogli davanti la pura verità.

–Padre mio-

Cadde di colpo sulle ginocchia,il mantello nero in netto contrasto con l’accogliente rosso del soffice tappeto di Silente,il capo chino,gli occhi di quel stupefacente verde così freddo sbarrati,le labbra socchiuse per la sorpresa…

-Padre…-

 

E anche questo capitolo è andato…scusate se non ho messo l’intera formula in latino,volevo provarci ma io non faccio latino e poi non vorrei che Cesare si rivoltasse nella tomba…XD…Comunque mi rendo conto di essere parecchio indietro con la trama…e poi ora comincia una nuova settimana di verifiche,,,abbiate pazienza…

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Capitolo 4
*** Consapevolezza ***


Crystal e Namida: Grazie mille per la recensione…adoro quando sono così lunghe

 

Crystal e Namida: Grazie mille per la recensione…adoro quando sono così lunghe!!Già il nome Severus è davvero il suo destino XD XD Ma ho pensato di citarlo nella storia il perchè…e per quanto riguarda gli occhi verdi…le lenti a contatto no,altrimenti glieli avrei fatti viola XD XD…per quanto riguarda la madre,anche Narcissa Malfoy ha gli occhi verdi seppiatelo!E probabilmente anche Bellatrix Lestrange! (tornando alla genetica,è un carattere recessivo o sbaglio…oddio!Mi è appena venuto in mente che Narcissa è bionda mentre Bellatrix no…che ci siano intrighi anche lì?)…quanto a Draco e Harry l’idea di loro insieme rilassatevi…non ho intenzione di farci shonen-ai per ora…e se le facessi CERTAMENTE non con quei due…oddio che risposta lunga!XD

JDS:Sì,grazie…fisica a parte..ma non si può avere tutto!-Quanto alla punteggiatura etc etc mi dispiace,ma oltre alla demenza del word dovete contare pure la mia…e poi mi dimentico sempre di rileggere…ora quella one-shot vado a cercarla!Warning!XD XD Comunque grazie mille

Matrice : prima o poi lo saprai..no,nn farò scene di docce…almeno,non penso di farle…quanto alla Umbridge la odio così tanto che sto seriamente pensando di fare torturare anche lei prima o poi…

Consapevolezza

 

-Padre…- quella parola,mormorata in tono incerto,come se solo ripeterla potesse farla diventare reale…

Chiuse gli occhi per un lungo,freddo istante,durante il quale la sua mente,che al solo pensiero si erano riempita di pensieri e domande,si calmò quasi di colpo.

Si era sempre chiesto chi fosse stato suo padre,e dal giorno il cui Piton gli aveva parlatore del Rivelatore Sanguineo aveva cercato,quasi disperatamente,il modo migliore per utilizzarlo,e il metodo migliore per sapere ciò che voleva.

Ora era solo arrivato il momento di mettere in pratica il suo piano.

Tornò freddo e lucido,mentre si sentiva ricolmo di una determinazione quasi bruciante.

Un passo alla volta,e poi finalmente avrebbe capito perchè…

Una mano si posò con delicatezza sulla sua spalla,risvegliandolo dai suoi profondi pensieri.

Alzò lo sguardo,e incontro gli occhi chiarissimi di un verde glaciale di Draco Malfoy.

Lentamente,prese coscienza del tappeto morbido tra le sue dita,su cui era inginocchiato,del fuoco che crepitava a nemmeno un metro da lui,degli sguardi di coloro che quella notte l’avevano accompagnato…

Si rialzò bruscamente.

Di sfuggita,guardò i compagni intorno a lui.

Draco lo guardava,le labbra bianche e sottili serrate,gli occhi puntati su di lui,frementi.

Ron lo guardava,senza dire nulla,nonostante fosse molto pallido,ma poteva quasi osservare i suoi pensieri susseguirsi uno dietro l’altro,finchè,cominciarono a stabilizzarsi.

Quanto a Potter,stava in piedi,le labbra aperte,incapace di pensare.

-Tutto bene?- chiese poi.

A differenza del suo amico,era disarmato,totalmente confuso e stupito,e la sua mente ancora intenta a assorbire parte del discorso.

Nonostante fosse Harry Potter quel ragazzo incredulo,Severus non potè trattenersi dal pensare che sembrava proprio stupido.

-Severus?-

Molto.

Non disse nulla,limitandosi a sistemarsi il mantello.Trattenne un gemito,mentre la stoffa liscia accarezzava involontariamente l’intricata cicatrice sul braccio sinistro. Quegli antichi incantesimi imprigionati su quei freddi arnesi che loro avevano usato erano duri a morire.

Dannati maghi del Ministero,peggio dei Mangiamorte.

 

-Non esagerare-

-Secondo lei non esagero?-

Sul volto del mago era apparso un sorriso sprezzante.

-Io credo solo,Slyther,che dovresti imparare a stare più calmo-

-Suvvia,Severus. Io trovo che sia straordinariamente calmo-

Lui sorrise –Sempre troppo buono,Lucius-

Il fuoco interno che sembrava ardergli il braccio sinistro cominciò a cedere. Socchiuse gli occhi.

Cominciava a percepire le sue dita fredde attorno al polso,che tenevano il braccio teso rivolto verso di lui. Intanto,con l’altra mano teneva la bacchetta curva sul suo avambraccio,mentre con la sua voce bassa e setosa mormorava qualche formula incomprensibile.

-Quando ci vorrà?-chiese Lucius Malfoy,appoggiato contro il muro di fredda pietra. Severus riconobbe l’ambiente: uno dei sotterranei di Villa Malfoy.

-Ancora un po’ direi- disse Piton,tranquillo –Il più è fatto- Il flusso di magia che gli investiva il braccio si fermò –Perdonami,ma la magia che devo effettuare ora,necessita anche della tua forza,Severus- la sua voce aveva pronunciato il suo nome con un velo divertito –prima dovrai prendere un paio di pozioni-

-d’accordo- disse Severus sentendosi la voce pastosa e debole. Aprì gli occhi. Il volto dell’insegnante lo scrutava,illuminata dalle candele candide nei candelabri anneriti incastrate nei muri. –Ti senti lucido?-

-Sì.Solo un po’ debole- I suoi occhi neri senza fondo non smisero di fissarlo.

-Allora devo ammettere che sei davvero ammirevole.Un paio di Corvonero hanno urlato per ore…finchè non sono morti,ovvio-

-Non avevano te come medico- ricordò la voce strascicata di Lucius Malfoy –Mezzosangue?-

-Nati Babbani.Peccato,uno di loro sarebbe stato un ottimo Indicibile-

-Succede-

Piton cominciò a girare il braccio,dapprima lentamente,poi più veloce,facendolo rilucere alla pallida luce delle candele.

-Che crudeltà –aveva mormorato –Davvero ironico-

-Ironico?-chiese Severus,guardandolo in volto con gli occhi verde freddo.

-Ricordo queste ferite.O meglio,ricordo quali strumenti la praticavano…all’epoca erano il massimo capolavoro di tortura…bastavano poche ore per potere far ricordare molte cose,anche cose che non erano conosciute…contro i maghi oscuri era eccellente…lo usavano per trovare coloro che si divertivano a torturare i babbani…-

-Oh sì,davvero ironico- ribattè lui freddo,scrutando con gli occhi verde ghiaccio quel volto,dove in quegli occhi neri senza fondo brillava un guizzo ironico.

-Cosa intende conAll’epoca’?-

-Medioevo,caccia alle Streghe. Un’epoca d’oro per le torture,sia per Maghi che Babbani-

Con un pallido,lungo dito cominciò a percorrere l’intricato labirinto di tagli rosso sangue,dai bordi bruciati di nero,il sangue che colava quasi verdastro. Nonostante il suo tocco fosse gelido,ogni suo minimo tocco bruciava come acciaio incandescente…e quando quel tocco finiva,un freddo bruciante.

Severus rise piano –E poi mi viene a dire di non esagerare,quando dico che il Ministero è peggio dei Mangiamorte-

Piton sorrise ironico,mentre Lucius Malfoy scuoteva la testa,i lunghi capelli biondo pallido fragili,il viso incavato ma pur sempre affascinante –Severus,dovresti smetterla di stregare i tuoi allievi. Questo ragazzo ti assomiglia fin troppo-

-Dici?-chiese lui,la voce melliflua.

-Potrebbe essere tuo figlio- Piton sorrise,carico di amarezza –Non ho avuto questa fortuna-

-Dovendo scegliere?-chiese Lucius,guardandolo divertito.

-Ammetto che Slyther mi sarebbe più che gradito-

Severus si chiese se quei due uomini sapessero quanto quelle parole fossero piacevoli,e quanto fossero amare.

-Non ha risposto alla mia domanda professore- disse,cercando sia di provocarlo che di cambiare discorso. La realtà è che né Piton né Malfoy potevano sapere quanto quelle parole fossero così belle da farlo stare male. Se pensava che quei due uomini provavano per lui affetto e stima,fino a quel punto,quei due uomini che pure con lui non avevano veri legami…mentre invece,colui che si era fatto dichiarare suo padre…Era così assurdo a pensarci…

-Non dico che le tue affermazioni non siano fondate- disse Piton,mentre dal mantello estraeva due ampolle ricolme di liquido,uno ambrato,l’altro rubino.

-Ma credo che offenderesti gran parte dei Mangiamorte,paragonandoli,o meglio,dichiarandoli addirittura inferiori al Ministero.In questo esageri.E ora- disse stappando l’ampolla ambrata –Prego-

Con il braccio destro Severus afferrò il liquido ambrato,ma non fece in tempo a portarsela alle labbra che subito nei suoi occhi balenò un lampo gelido,mentre allontanava il braccio,facendo pericolosamente oscillare l’ampolla;un semplice gesto,e l’avrebbe rovesciata a terra.

-Ah,l’hai riconosciuta- disse Piton calmo –In effetti dubito che la scorderai-

-Perchè?- chiese lui,sulla difensiva,come un animale in gabbia –Perchè vuole farmela bere?-

-Non preoccuparti- disse lui,guardandolo negli occhi,in cui non vide traccia di menzogna –Come ormai saprai,questa impedisce a chiunque di svenire anche se subisce le più atroci pene dell’inferno-

-Mai lo dimenticherò- disse lui,implacabile.

-Non ti mentirò;guarirti questa ferita,ti farà male quasi quanto fartela ancora. Ma se non guarisce,faresti la fine di quei Corvonero-

-Spero mi perdoni,se non riesco a fidarmi del tutto-

-Perdono?Anzi- disse Piton,con l’ombra di un vero sorriso –Vedere che qualcuno non tende a credere in tutto ciò che vede…fa piacere che tu mi abbia ascoltato in classe.

Se così fosse,credo che non avrai creduto alla storiella del tè durante il colloquio,vero?-

Malgrado il dolore,sul volto raffinato di Severus apparve un ghigno –Me l’hanno fatto bere a forza-

-Ci hanno messo un’ora,mi hanno detto- mormorò Piton –Per fortuna i tagli alle labbra erano semplicemente profondi. Entro stasera saranno spariti-

-Hai fatto bene a ribellarti- disse Lucius,posandogli affettuosamente una mano sulla spalla –Un’ora di tempo,è bastata per crearti una storia convincente-

Severus annuì lentamente,continuando a guardare sia Piton che Malfoy.Poi la bevve tutta d’un fiato.

-Senza esitare- commentò Piton,mentre ripuntava la bacchetta verso il braccio –Non c’erano molte certezze-

-Mi fido di lei,professore-

Piton lo fisse negli occhi per un lungo,infinito istante,come se in quell’esitante da quegli occhi verde ghiaccio potesse assorbire davvero la sua fiducia e il suo affetto,incredulo di quelle parole,come se credesse che non esistesse nessuno in grado di pronunciarle.

Poi cominciò lentamente a mormorare una formula intricata a bassa voce.

 

-Sarà meglio andare- disse Draco ad alta voce,risvegliando l’amico. Lo guardò in quegli occhi scuri così freddi.La sua freddezza ricordava i suoi,ma quel verde stupefacente quegli di Potter..li guardò,prima così offuscati ora lentamente più lucidi,riacquistando la loro consueta freddezza,quella consapevolezza celata che li caratterizzava…quello sguardo profondo velato di malinconia..

Per colore,quelli di Potter.Per bellezza e luminosità,per quella forma allungata, i suoi. Ma la loro anima,era quella di Piton.

Lo guardò ancora,ma il solito,freddo velo che lo avvolgeva,mai così impenetrabile come in quel momento,gli impediva di scorgere altro.

Una voce fredda,potente,strascicata,provenne da oltre la parete

-È ora-

-Andiamo- disse distaccato Severus,agitando la bacchetta leggiadro,mentre tutto tornava come se mai l’avesse toccato,il sangue tornava nella provetta di vetro,il sangue dell’amico volava nel fuoco e vi svaniva –Può essere rischioso rimanere ancora.Mancano poche ore all’alba-

Annuì,poi diede un’occhiata ai due Grifondoro.Weasley l’aveva piacevolmente sorpreso;a quanto pare,finchè era rimasto ad Hogwarts,l’ombra di Potter l’aveva coperto. Ora invece,era l’unico a non aver mai abbassato la guardia. Davvero una sorpresa.

Quanto a Potter,era troppo incredulo,per essere davvero l’eroe di Hogwarts.

Forse,tutto ciò che era accaduto,aveva dissanguato le sue energie,e gli ci sarebbe voluto ancora del tempo.

Severus lo guardava,studiandolo

–Pronto?-

Draco scosse i capelli biondi -Sì,certo-

Si battè la bacchetta sulla chioma bionda,lasciandosi innondare da quella fredda onda di disillusione.

Poi seguì l’amico disilluso giù dalle scale,mentre dietro di lui,sentiva Potter incedere avvolto nel mantello.Weasley doveva aver preferito la disillusione;era molto più silenzioso camminare da soli,che arrancare abbracciati cercando di nascondersi in un mantello,per quanto potente.

 

-Appena in tempo- pensò Ron,mentre si ritrovavano ai piedi dell’Ufficio Silente,invisibili ma non invulnerabili. Minerva MacGranitt,avvolta in mantello scuro,si stava avviando lentamente verso l’ufficio di Silente,gli occhi severi chini su una pergamena dall’aria ufficiale,avvolta in un lungo nastro nero.Per qualche motivo,il suo viso solitamente rigido e severo,era stranamente pallido e teso,gli occhi prossimi alle lacrime.

-meglio muoversi- sussurrò Malfoy,da qualche parte vicino al Gargoyle.Il Barone Sanguinario scosse impercettibilmente il capo –Toglietevi dall’ingresso e lasciatela passare .Solo dopo ce ne andremo-

Nessuno disse nulla,e il silenzio divenne il loro tacito assenso.

Harry osservò la MacGranitt avvicinarsi sempre di più,salendo le scale come in trance,gli occhi colmi di dolore. Su quella pergamena dal nastro nero intravide il simbolo del Ministero.

Sol quando quel mantello,scuro come la notte in cui ancora il castello era avvolto sparì in quell’ufficio luminoso che avevano appena lasciato,il Barone Sanguinario parlò con voce gelida e sepolcrale –Ora-

-Un momento- sussurrò la voce di Ron,debole ma decisa –Devo parlarvi-

-Alla Torre Grifondoro- sussurrò allora secca e fredda la voce di Severus –Abbiamo solo mezz’ora-

-Basterà-

Forse era per colpa della tensione,forse le loro mentre erano troppo impegnate in altri pensieri,fatto sta che iel tragitto fino alla Torre non era mai sembrato così breve.

Quando poterono nuovamente vedersi,il fuoco del camino era ridotto a labili scintille fiammanti,lasciando la Sala Comune nella penombra.

Harry era esausto.

Gli occhi azzurri di Ron scorsero la sua stanchezza.

Perfetto.

-Vai di sopra- disse lui tranquillo,ravviandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio –Solo qualche carino discorsetto da amico e ti raggiungo-

Vide i suoi occhi verde scuro preoccuparsi,e cercò di cambiare approccio. Doveva andarsene.

-Non li mangerò –disse lui con un ghignò dolce sul volto.Era una mossetta che aveva imparato per usarlo su Hermione,ma a quanto pare serviva anche con Harry. –Devo solo chiarire un paio i cose riguardo a domani…tu invece sei a pezzi.Esageri sempre-

Usò un tono calmo e tranquillo,così quando vide Harry sparire diretto alla Torre,rimase piacevolmente sorpreso dal suo potere di persuasione.

Ultimamente,si era accorto di essere bravo in parecchie cose che non aveva mai notato.

Ma non era il momento per pensarci. Inspirò profondamente. Sapeva cosa doveva dire.

Si voltò verso Severus e Malfoy,mentre il cuore accelerava. Coraggio.

-Che c’è Ron?-chiese Severus,guardandolo con i suoi freddi occhi verdi penetranti. Già,proprio suo figlio.

Coraggio.

Ron si inginocchiò sul soffice tappeto della calda sala Comune di Grifondoro,sorpreso di come aveva deciso di risolvere la cosa.

Po appoggiò la fronte bianca su quel tappeto così soffice,come aveva visto in qualche vecchio film orientale.

-Ti chiedo perdono -

Severus trasalì impercettibilmente.

Coraggio.

 

E un altro capitolo è andato!E ora sto cercando un modo decente di rigirare il prossimo…anche perchè la fine è un po’ sullo shock…

L’inchino all’orientale sarebbe un inchino samurai…come quello di Hiashi Hyuga a Neji…mmh…certo che se uno non legge Naruto ho fatto un paragone stupido!

In ogni caso ormai si è capito…E ora devo cercare di sbattermi di dosso il mega test di Inglese e poi potrò continuare a scrivere di nascosto con la coscienza a posto…

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Capitolo 5
*** Nuove promesse da antichi rancori ***


Nuove promesse da antichi rancori

 

Grazie a tutti per le recensioni!!

Crystal e Namida: Aggiorno non appena arrivato a un punto clou…per lasciarvi a vivere nel terrore!XD Sto cercando di dare un po’ di risalto a Ron,perchè mi sembra sprecato a fare sempre la parte dell’amico scemo…quanto a Lucius…che dire?Una frase del genere era troppo da lui…è uscita fuori da sola…Grazie mille per la recensione!

Matrice: Grazie…sono felice di risucire a non distruggere Severus…

JDS:Accidenti non vi si può nascondere niente!XD Va bene,d’ora in poi cercherò di aumentare l’alone di mistero…Grazie per la recensione

 

Nuove promesse da antichi rancori

 

-Tuo padre…- sbattè velocemente gli occhi guardando ancora il pavimento di quel morbido rosso

-..io..non l’ho mai trovato particolarmente simpatico. Ma questo immagino tu lo sappia-

Attese,ma lui non  disse nulla. Il silenzio era teso,perfino il crepitio del fuoco non riusciva a distruggerlo.

-Anzi. Come tutti noi,ma io in particolare,stupido,debole e cocciuto…io non riuscivo a credere che lui fosse davvero cambiato. Non riuscivo a…guardare al di là delle apparenze.

Quando ho saputo la verità su tuo padre…- inspirò profondamente –Io non volevo altro che implorare il suo perdono…è perchè anche se io non avevo nessun valido motivo per odiarlo,io l facevo…credevo ciecamente in Silente,in ciò che credeva Harry,credevo davvero che esistesse un confine tra nero e bianco. È stato molto stupido da parte mia-

-Io non ho mai creduto in lui. Mai. E tutto a causa della mia stupidaggine-

Sperava che il bruciore delle sue guance  non fosse dovuto a inutili lacrime.

Sarebbe stato solo un segno di debolezza. Severus non l’avrebbe certo apprezzato.

-Ti sembrerà stupido,ma non riesco certo a perdonarmelo. Lui non ha mai avuto quello che meritava…nel senso buono. Per lui non posso fare niente. Però…

Ora che so che tu sei suo figlio…vorrei aiutarti-

-Aiutarmi?- chiese allora,freddo. Ron trovò il coraggio per fissarlo in quegli occhi gelidi.

-Vorrai sapere tutto su di lui,vero?Piton è il mago più misterioso e freddo che abbia mai conosciuto.

Non sarà facile,e io vorrei fare quanto in mio potere per aiutarti-

Seguì ancora un teso silenzio.

 

Severus guardò i capelli ramati del ragazzo Weasley inginocchiato davanti a lui,illuminati dalla rossa luce del fuoco.

Ancora non riusciva a credere a quelle parole.

Conosceva suo padre,in quanto suo maestro,e come suo alunno conosceva tutto le voci,gli intrighi,le parole che su di lui gravavano…così sapeva che il mondo magico ancora lo odiava di un odio feroce e antico.

Dopo la morte di Silente,perfino dell’odio era sorto contro i lui…perchè non sarebbe dovuto sorgere contro Severus Piton,l’ambiguo mago oscuro,Mangiamorte fedele e rinomato?

Eppure,ora,questo ragazzo,questo ragazzo che era uno dei suoi più accaniti nemici in quanto più fedele amico di Potter…questo ragazzo implorava il perdono e offriva il suo aiuto.

SE il dolore che abitualmente gravava sulle sue spalle non fosse sempre stato così grande,,,se non vi fosse così abituato,chissà come avrebbe reagito.

Non ai complimenti,ovviamente. Era al dolore che era abituato.

La questione ora era:cosa rispondere?

Aveva già elaborato qualche piano mentre tornavano dall’Ufficio di Silente,e nessuno comprendeva accompagnatori,ma in compenso mille scuse per Malfoy.

Non voleva che nessuno lo seguisse,che nessuno lo aiutasse;non gli serviva aiuto.

Tuttavia questo era un fattore che non aveva calcolato.

Ovviamente.

Riflettè qualche istante,contando sia Ron Weasley come individuo sia la famiglia Weasley.

Per quanto riguardava l’individuo,era tutto a posto. Si era rivelato abile.

Quanto alla famiglia Weasley,doveva ammettere che era una della famiglie magiche che aveva acquisito più potere in merito al loro smisurato impegno e fedeltà per Silente. Ora era rinomata,come se s i fosse parlato dei Black trent’anni fa.

,accettare era conveniente…e doveva ammirare i pensieri di Ron.

Anzi,per quanto assurdo potesse sembrare,più che indifferenti risultavano tutto sommato graditi.

Ma non voleva nessuno con lui. Questo l’aveva già deciso,dal primo istante.

Ora doveva solo trovare la parole giuste.

 

Draco aspettava e taceva,non potendo fare altro.

 

Poi,finalmente,Severus parlò,soppesando con cura ogni parola.

-Rialzati pure. Ti sono grato della tua offerta,Ron. Per quanto riguarda mio padre…non si è mai aspettato nulla-

Quelle parole uscirono con un’amarezza che non si aspettava.

Dentro di sé trasalì.

Aveva capito il dolore di Piton. L’aveva sempre fatto. ,sì,gli aveva voluto bene. Molto.

.Era la prima volta che lo ammetteva…

Ma perchè solo ora che sapeva che lui era suo padre quelle parole erano così amare?

Era quello che chiamavano sentimenti?

Ora basta .Si diede qualche istante e poi tutti quei pensieri svanirono così com’erano venuti

 

Ron si alzò e lo guardò dritto negli occhi –Questa non cambia molto le cose. Farò il possibile per aiutarti-

Severus annuì impercettibilmente.

Poi la voce del Barone Sanguinario provenne da oltre la parete –è ora-

-Andiamo- sussurrò con voce strascicata Draco Malfoy. Salutarono silenziosamente Ron,poi corsero verso i sotterranei.

 

Severus cominciò a togliersi lentamente il mantello. Era tardi.

-Severus?-

-Dimmi- disse,mentre il mantello nero gli scivolava dalle spalle,rivelando una figura magra ma da spalle larghe,abbastanza muscolosa,dalle movenze simili a quelle di un gatto.

-Voglio venire con te-

-Non se ne parla-

-Perchè?-

-Perchè è una cosa che devo fare da solo- disse allora,in tutta onestà. E pensare che di scuse ne aveva pronte a migliaia…e ora,preferiva la cruda verità.

-Lo so- Severus si voltò a guardare il giovane Serpeverde,che lo guardava intensamente,la camicia per metà sbottonata.

-Però devi lasciare che io ti aiuti-

-Non mi serve aiuto-

-Questo non lo puoi sapere. E noi stiamo parlando di Piton.

Per entrambi era come un padre.

Solo che per te è davvero tuo padre,per me è solo il mio padrino-

Severus inspirò. Non aveva calcolato che Draco tirasse fuori questa carta.

-So che è il tuo padrino-

-Esatto. E lui ha fatto davvero il padrino .Sai,non uno di quelle figure nominate tanto per sfizio,per avere qualcuno a occupare quel posto,ma che in realtà ti volta le spalle appena gliene dai l’occasione. Uno vero-

-Lo so- sussurrò Severus. –Era…- cercò le parole giuste.

-Era un brav’uomo-

-Sì,lo era- Severus si ritrovò a pensare quanto questo fosse vero.

-Lui mi ha sempre aiutato. Ha ucciso Silente,perchè io non potevo farlo…perchè ero così incapace. E quando la mia famiglia è caduta in disgrazia presso Voldemort,quando tutti ci rinnegavano…lui ci ha aiutato,anche se sapeva che era rischioso,anche se sapeva che Voldemort non l’avrebbe gradito,anche se per i Mangiamorte non valevamo ormai più di un magonò…-

-Anche se non conveniva – terminò Severus distaccato,ma aveva capito.

Come Ron,anche Draco era oppresso da un pesante senso di colpa…perchè tutti avevano capito di non aver mai fatto abbastanza,di non aver capito,di non averlo ringraziato…di aver quasi dimenticato tutto finchè lui non era morto…di essersi accorti troppo tardi di tutto…

Era sempre così. Era sempre troppo tardi.

-Se hai capito- disse Malfoy,guardandolo dritto negli occhi freddi –Lascia che ti accompagni-

Malfoy non era stupido. Non lo era mai stato. Sapeva già che aveva elaborato tutto.

Be’ dopo cinque anni di amicizia sarebbe stato strano che non avesse capito nulla  di lui

Però così non poteva dirgli di no…certo,a meno che non volesse voltare le spalle al suo migliore amico,il cui padre aveva rischiato tutto pur di salvarlo,e che il figlioccio di suo padre,Piton.

Poteva benissimo farlo.

Ma sarebbe stato inutile.

E doloroso.

Sapeva da tempo che la vera felicità non esisteva…ma non poteva mentirsi,dicendosi che non c’erano mai stati momenti in cui aveva sentito che una felicità,anche minima,era meglio del solito dolore.

Per cui…

-D’accordo- disse allora,guardandolo sottecchi con gli occhi verde ghiaccio.

-Grazie- disse Malfoy,il viso fino a poco fa teso e incavato ora più rilassato,come se gli fosse stato tolto un enorme peso.

Bastasse così poco a togliere anche i miei pesi…

Severus respirò profondamente.

Sarebbe stata dura.

Ovviamente.

La sua vita non sarebbe mai stata facile.

 

 

 Il mattino dopo,quando Harry intravide la sua figura scura non sapeva esattamente come reagire.

Era riuscito a capire la maggior parte di quanto era accaduto,ma ora stava cercando quasi ossessivamente una buona scusa per chiedere a Severus di aiutarlo,una scusa che non poteva aiutare.

È colpa mia se tuo padre è morto?      

Oh,certo,ottimo. Farsi uccidere de Severus Slyther era proprio ciò che voleva

Tuo padre amava mia madre?

O cielo. Riprenditi.

Mia madre conosceva tuo padre?

O certo,fantastico se solo sua madre non fosse morta.

Mia zia conosceva  tuo padre?

Be’ era già meglio.

Mia zia odiava tuo padre?

Forse questo era un dettaglio da trascurare,almeno per il momento.

E se gli raccontassi di quello che ho visto per il pensatoio?

No,decisamente da escludere. Non era quello che Piton avrebbe voluto…se non avesse dovuto dargli le ultime istruzioni di Silente,non avrebbe mai minimamente pensato di cedergli anche solo qualche frammento dei suoi ricordi.

Piton era un uomo molto solo.

Troppo,ormai,per permettere a qualcuno di avvicinarglisi.

Perciò no.

Poteva mostrare Severus a zia Petunia…sicuramente avrebbe reagito come Mirtilla…

E come faceva a portarcelo?Legandolo a un qualche palo?

Aspetta,Piton odiava suo padre.

E sua madre era sua moglie,ergo Petunia,in quanto cognata,magari sapeva qualcosa di Piton.

Uhm. Certo,la babbana magifoba moglie di Zio Vernon aveva sicuramente ascoltato i chiacchiericci di sua sorella e del suo orrido marito mago.

Forse non era obbligato a spiegare il perchè.

Oh,che scemo.Certo che lo era. Dopotutto lui era Potter. Tutti sapevano che Piton odiava Potter,largamente ricambiato.

Ecco.

Poteva dire di sentirsi in colpa,e dirgli quello che sapeva.

In fondo,l’aveva già raccontato a Kingsley Shackebolt,perchè evitasse che il cadavere di Piton venisse profanato con un motivo valido.

Non sarebbe stato un cattivo inizio.

Anche se temeva di scoprire come Severus avrebbe reagito.

Ma era la sua unica possibilità.

 

Ron gli toccò la spalla e Harry sussultò. Era come risvegliarsi da un sogno;senza sapere come,si era ritrovato a tavola,vicino a Ginny,che gli stava offrendo del succo di Zucca.

 Lo bevette tutto d’un fiato,in tesa attesa.

Finchè,come previsto,Malfoy e Slyther presero posto davanti a loro.

-Potter- cominciò Malfoy strascicato –Il professor Vitious ci ha avvertiti prima che in considerazione della nostra…esperienza- disse lui,come se quella parola avesse qualche particolare sottointeso –Ci è stato affidato il compito di un giro di un paio d’ore intorno alla Foresta Proibita…e poi probabilmente dovremmo accompagnare Hagrid- Era chiaro che l’idea non gli piaceva per niente.

-Bene- disse Ron –Pane?-

Severus ringraziò e ne afferrò una fetta bianca.

Harry si accorse che Hermione e Ginny lo stavano esaminando. Per loro era un’entità ignota.

Al solito,fu Malfoy a fare le presentazioni,mentre Severus beveva dal calice di cristallo.

-Severus Slyther,un anno più di noi…ma ovviamente bisogna ripetere tutto,dopo il casino dell’anno scorso-

.Ovviamente- disse Hermione. Era chiaro che per lei era la cosa più logica. Harry trattenne un sorriso,immaginando che l’amica avesse già provveduto a un programma di ripasso del sesto anno,dopo quell’anno di…’pausa’.

-Ginny Weasley- si presentò Ginny,visto che sEverus non accennava a chiedere loro nulla

-Hermione Granger- riprese allora Hermione –Serpeverde?-

-E voi Grifondoro- disse calmo,addentando quel piano cos’ bianco.

Straordinariamente calmo,visto tutto quello che era accaduto la notte prima.

Era talmente distaccato da fargli quasi paura. Chiunque sarebbe stato sconvolto,stupefatto… invece lui era calmo,come se niente fosse mai accaduto.

 

Severus addentò una fetta di pane e marmellata,senza smettere di ascoltare educatamente Hermione.

Come se ora non fosse tormentato da quelle continue,angosciose,identiche domande…

Perchè non mi è mai stato detto?Chi è mia madre?Perchè mi avete abbandonato?

Sempre le stesse,identiche,insostenibili…

-Slyther-

Alzò lo sguardo,ed incontro il volto di Minerva MacGranitt.

Questo sì che era strano.

Anziché essere rigida e severa,sembrava trattenere a freno indignazione e dolore.

E forse,anche rabbia.

-Una volta finita la colazione,ti pregherei di raggiungere l’Ufficio del Preside-

-D’accordo- disse lui calmo,mentre la sua mente lavorava frenetica.

Cosa poteva esserci scritto in quel rotolo dall’aria lugubre che Minerva MacGranitt stava leggendo la sera prima?

Che sapessero che Piton…?

 

-Vengo subito- rispose,lasciando pane e compagni.

Al diavolo al colazione,doveva assolutamente sapere.

La seguì,concentrandosi sul suo mantello smeraldino che ondeggiava davanti a lui,per ignorare meglio i lievi singhiozzi che la nuova Preside non riusciva a trattenere.

Doveva essere qualcosa di grave.

Molto.

 

I suoi ragionamenti e i suoi timori erano stati inutili. Non era l’unico ad attendere davanti all’ufficio del Preside.

Ma cominciò a capire.

Ricordò i volti di coloro che erano intorno a lui.

Li aveva già visti.

,li aveva visti in un freddo sotterraneo,prima che un mago del Ministero imprigionasse il suo braccio in un’impenetrabile morsa di ferro freddo…prima di desiderare di  morire…

E ora capiva il perchè di tanta rabbia,negli occhi dell’insegnante di Trasfigurazione.

-Salite- disse,secca. Il breve viaggio le era bastato a riacquistare il controllo necessario.

Quello stesso ufficio che la notte prima era stato accogliente,nonostante il dolore e la rivelazione,ora era freddo,freddo come la più segreta delle prigioni.

Sentì molti di quelli che erano con lui sussultare,e lui stesso dovette trattenere un lungo,freddo brivido.

Non è possibile.

Non ancora.

I suoi occhi verde ghiaccio si posarono su quegli oggetti,che mai più avrebbe dimenticato,che freddamente erano incisi nella sua mente..

Quegli apparecchi di freddo metallo e cocente dolore,le punte ancora sporche di sangue e lacrime,l’odore del sangue impresso nel metallo…la mano della morte su di loro…

E,tra quei freddi metalli,il volto di Dolores Umbridge.

 

 

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Capitolo 6
*** Convocazione ***


Convocazione

 

dedy94: detto fatto!^^! Grazie del commento!

nihal93: io odio ferocemente la Umbridge non appena ho scoperto che indossava un cardigan rosa (ma come c***o si fa…) grazie per la recensione…e non censurarli gli insulti,possono aiutarmi con i dialoghi XD

JDS: no no no,poverina!Io non torturo nessuno…cioè quasi nessuno…quanto al mistero,è una caratteristica principale…..Severus è tale e quale al padre con madre sconosciuta…

 

Convocazione

 

S’irrigidì,fissando quel volto a lungo odiato con i suoi occhi verde ghiaccio.

Qualcun altro fece un passo sul morbido tappeto,e alzò il capo di scatto,senza però smettere di controllare la Umbridge,la mano che cercava la bacchetta,lentamente per non attirare l’attenzione,eppure la cercava disperatamente.

Quel semplice pezzo di legno era l’arma più potente e implacabile che potesse avere,e innumerevoli gli incantesimi che conosceva.

E spesso nei suoi sogni non aveva desiderato altro che trovarsela davanti,armato;e questa volta per lei non ci sarebbe stato scampo.

 

 

Una voce profonda parlò –Sono Kingsley Shackebolt- disse l’uomo dalla pelle scura avanzando verso di loro. Severus intravide un paio di Auror in lugubre divisa.

Non sarebbe stato quello il giorno della fredda vendetta.

-Lo sappiamo- sbottò bruscamente un corvonero dai capelli scuri.

Severus riconobbe quella voce,anche se l’ultima volta che l’aveva sentita le sue labbra erano spalancate in un urlo senza fine.

Si guardò intorno e riconobbe anche altri volti,anche se l’ultima volta che li aveva visti era in segrete oscure tra congegni lucenti…

Un lieve sorriso ironico stava per sfuggirli: gli stessi oggetti,lo stesso volto,quella penombra offuscata…

…stava forse tutto per ripetersi?

Le sue dita toccarono il freddo legno della bacchetta…

…no,non questa volta.

-Siete stati convocati  perchè ci risulta che voi siate alcuni dei sopravvissuti all’Inquisizione di Dolores Umbridge…-

-Il termine esatto è ‘tortura’- mormorò un Tassorosso dai lunghi capelli biondi.

-No,il termine esatto è ‘nazismo magico’- disse un Serpeverde dai capelli quasi bianchi,e l’aria annoiata –Anzi,non trovate curioso che il mondo magico,nonostante avanzato e evoluto abbia adottato le stesse linee di pensiero e metodo del mondo babbano di cinquant’anni fa?Come a dire che siamo rimasti piuttosto indietro-

Ora quel volto così estraneo poté avere un nome. Era incredibile che fosse proprio lui.

-Se la metti così,Shineroom,sono costretto a darti ragione- disse Severus tranquillo a voce alta

 –Una palese contraddizione dello stesso principio che intendevano difendere-

-Esattamente quello che intendevo,Slyther. Sempre acuto,eppure la tua bella oretta l’hai avuta-

-Di ‘Inquisizione Umbridgiana’ sì. Di tutto il resto un po’ di più-

-Dovrebbero fare un monumento a Umbridge non ti pare? Colei-che-non-aveva-idea-che-quello-che-faceva-era-in-netto-contrasto-con-quello-che-predicava-

-Un po’ troppo lungo- commentò lo stesso Corvonero di prima –Non trovate che sarebbe meglio lasciar perdere ed ergerne uno ai nostri protettori?-

-Magnifica idea, Corvonero- approvò il Tassorosso dai capelli biondi.

-Credo che nel nostro caso una targa sia più che adatta- commentò Shineroom,gettando a Severus una fugace occhiata dei suoi occhi azzurri, ammiccando.

-Oh sì- rispose Severus,risponde con un ghigno a quel cenno d’intesa

 –Tanto per non scandalizzare la nostra nuovamente sensibile opinione magica-

I ragazzi risero,risate fredde e vuote,risate nate per sopprimere le lacrime,quelle stesse che ora nascevano agli occhi di Minerva MacGranitt.

 

Guardò i volti di quei ragazzi che pure le erano familiari,e grande il suo rammarico e il suo stupore nel vedere che ormai le erano sconosciuti.

Quei volti,avvolti da veli di odio,di dolore, come scavati da fiumi di lacrime…

Eppure poteva leggere nei loro occhi che quelle lacrime non erano mai sgorgate…quei volti non erano quelli che aveva conosciuto,non erano quegli studenti ammirati e stupiti delle sue lezioni,quei ragazzi studiosi,avidi di apprendere,desiderosi di poter al più presto mostrare la mondo le loro doti…

Quella labile scintilla di tenue speranza a cui si erano sempre aggrappati era stata brutalmente spenta dalla furia di un odio insensato…

Quei lunghi anni spazzati da poche ore,giorni veloci,mesi di dubbio e terrore,incisi nelle loro menti e nei loro cuori e che mai più li avrebbero abbandonati.

 

Strinse nervosamente il suo mantello verde smeraldo,e poi guardò quella donna carica d’odio.

La realtà è che le era difficile perdonarsi.

Se solo quella volta avesse insistito forse ora lei non sarebbe stata lì.

 

 

-Albus!non può…-

-Non posso cosa,Minerva?- Il vecchio mago alzò il naso aquilino su cui poggiavano i suoi sottili occhiali a mezzaluna,per posare il suo sguardo carico di saggezza e esperienza su di lei,che, ostinata e furente,si mordeva un labbro nel tentativo di contenere la rabbia.

-Non può lasciare che quella donna…-

-Tiraneggi i nostri studenti?Sono solo decreti,Minerva-

-Decreti?Professor Silente,se l’ho notato io,deve averlo notato anche lei-

-Notato cosa,Minerva?-

-Le mani degli studenti,professore! Ogni volta che un ragazzo viene punito da quella donna,porta il proprio peccato inciso sul dorso della mano. Potter,tanto per fare un esempio,se ne sarà accorto almeno di lui vero? Sulla mano sinistra,le sottili cicatrici bianche : ‘non devo dire bugie’-

-Illusioni,Minerva-

-Professore…-

-Minerva,se avessi ragione di sospettare che Dolores Umbridge torturi i miei studenti,sarei il primo a farmi avanti-

Pronunciò quelle frasi con determinazione,lasciandole tuonare nello studio vuoto,dove il piumaggio di una giovane Fanny riluceva alla luce del fuoco

–Tuttavia nessuno dei nostri studenti ha mai detto nulla;ciò vuol dire che nulla è accaduto-

E così dicendo tornò alla pergamena di fronte a lui,mentre Minerva MacGranitt lo guardava incredula,ignorando quel silenzio che doveva porre fine a ogni replica.

-Nessuno degli studenti dirà mai nulla,perchè non vogliono…-

-Complicare la situazione?Dici che si stanno sacrificando,Minerva,per la loro scuola?-

-sì- rispose lei gelida.

-Per questo,dico che non è successo nulla- La guardò dritto negli occhi.

La strega si morse il labbro. Aveva ragione.

Se quei ragazzi si stavano sacrificando perché le cose non peggiorassero,chi era lei per insistere e rendere vani i loro sforzi?

Dal suo trespolo Fanny diede in un'unica,triste nota di incoraggiamento.

 

Forse se avesse insistito,non sarebbe andata così male.

 

Forse ora gli occhi di quei ragazzi non sarebbero stati così carichi di odio e di rancore.

 

Forse ora i loro occhi non sarebbero stati colmi di violenza e sangue.

 

Forse.

 

Gli Auror li scrutavano,esitanti,forse spaventati da chi parlava così del proprio dolore.

Stringevano pergamene dall’aria ufficiale,nervosamente,mentre cercavano le parole giuste.

Ma non c’era tempo per trovarle.

-Siete stati qui riuniti- disse la profonda voce di Shackebolt, risuonando nell’Ufficio di Silente –Per venire interrogati al riguardo.

Vi verranno fatte domande generali,dopodiché parlerete singolarmente con ogni Auror…-

-Le domande o tutte insieme o non se ne fa niente-

A dirlo era stato un Grifondoro del terzo anno,il volt segnato come se ne avesse quaranta,subito circondato da mormorii di assenso.

 -La privacy…- mormorò uno degli Auror,ma Shineroom si erse dritto e imponente nonostante il corpo scavato da fatica e prigionia,gli occhi fiammanti.

-Privacy dite?Siamo stati portato nei sotterranei oscuri,privati degli abiti,imprigionati in fredde macchine ,costretti i a guardare i nostri compagni morire e urlare sapendo che avremmo fatto la loro fine…e ora lei viene a parlarmi di privacy?-

La Mac Granitt impallidì. Shackebolt si limitò a guardarli,con i profondi occhi scuri,e i ragazzi capirono.

Capirono che nonostante tutto,quella scelta non veniva da lui.

Anche lui era parte di un progetto…ma che progetto…di un gioco… più grande.

L’insegnante serrò furiosamente le labbra,mentre dentro di sé lasciava posto all’incredulità.

Erano davvero i suoi studenti a parlare così?

Non poteva,non voleva crederci.

 

Gli altri ragazzi,intanto,approvavano con cenni del capo,le labbra di Severus curve in un sorriso ironico.

-Così si parla- mormorò il Corvonero,mentre il Grifondoro approvava vigorosamente.

-Che volete sapere?- chiese Severus,rivolgendosi direttamente a Shackebolt

-Se siete disposti a testimoniare in tribunale,il 31 agosto,contro Dolores Umbridge-

-Siamo disposti a darle noi stessi la meritata punizione- rispose Shineroom secco e freddo.

-In questo caso,dovreste rispondere ad alcune domande generiche,da fornire alla Difesa-

-La Difesa?- sibilò Severus,secco come una trappola per topi- Volete dare un Difesa a Dolores Umbridge?-

-Il metodo democratico…- tentò vanamente un Auror.

-È interessante questo metodo democratico,sono felice che sia tornato in vita proprio in questo momento.

Credo che allora dovremmo istituire un processo anche contro Harry Potter,dopotutto ha ucciso Lord Voldemort,che era innocente finchè non fosse stato provato in regolare processo-

Sobbalzarono nel sentire il suo nome,ma Shackebolt non poteva c ribattere a parole e accuse così precise,e a cui dava anch’egli ragione nel profondo del cuore.

D’altronde chi poteva  negare l’ovvietà di quelle parole?

 

Minerva guardò quello strano ragazzo che troppo spesso le aveva ricordato Severus Piton,così spesso da scaricare su di lui tutto l’odio verso l’antico collega. Era senza dubbio un ragazzo inquietante…e così simile a lui…

 

Niente di strano che quello studente fosse risultato inquietante ai suoi stessi insegnanti.

 

-Qualcosa non va,Raptor?-

-N-n-n-o…-  balbettò il professore,qua si nervosamente,facendo sussultare pericolosamente la tazza di tè sui temi dei suoi studenti.

-Sembri nervoso…più del solito- disse Minerva MacGranitt,sedendosi al tavolo di quella stanza insegnanti così spoglia,traendo a sé una tazza di quel te che la professoressa Sprite stava servendo ai suoi colleghi.

-Saresti nervosa anche tu,Minerva,se avessi visto…- Vitious troncò quella frase,quasi imbarazzato,limitandosi a bere un lungo sorso del suo tè.

-Cosa c’è di così preoccupante?- chiese la donna dai capelli color del ferro e l’aria severa,

-Non…non hai ancora fatto lezione ai Serpeverde del primo anno,vero?- chiese la disordinata insegnate di Erbologia,scrutandola mentre porgeva una tazza alla professoressa Sinistra che la prese senza neanche guardarla,concentrata su complicate mappe astrali,borbottando nervosamente.

-No,Pomona,se non sbaglio dovrei averli oggi pomeriggio,subito dopo i Grifondoro del secondo anno-

-Be’…c’è un ragazzo molto strano…-

-Inquietante- mormorò il minuscolo professore di Incantesimi –Una somiglianza inquietante-

-Di cosa state parlando?- chiese Minerva MacGranitt improvvisamente secca. Era fermamente convinta che nessun insegnante dovesse essere parziale nel giudicare i suoi allievi. Era lo stesso motivo dei suoi continui litigi con il Professor Piton.

-Di…be’ lo vedrai tu stessa,presumo- sospirò la Sprite,posando la teiera di metallo scuro –C’è questo ragazzo…Severus Slyther…-

-Severus?- chiese Minerva,inarcando il sopracciglio

–Non credevo fosse un nome così diffuso-

-E infatti n-n-n-n-on lo è- balbettò Raptor,mentre lasciava cadere tremante una zolletta di zucchero nel tè.

-Come nemmeno il cognome Slyther,del resto- commentò l’insegnante aggrottando la fronte.

-Il ragazzo è orfano- mormorò la professoressa Sinistra con voce profonda –Cognome da orfanotrofio,si suppone-

-Incredibilmente azzeccato…- mormorò la Sprite bevendo un lungo sorso del tè profumato –A ogni modo credo che appena lo vedrai Minerva…lo riconoscerai subito…-

-Riconoscerlo?- ripetè la donna,abbassando la tazza e assumendo il cipiglio di un falco –Volete…-

Sprite si chinò verso di lei –Minerva…quando lo vedrai…vedrai Severus Piton all’età di undici anni,così come era allora-

-Cos…- la donna spalancò gli occhi severi –Cosa stai dicendo,Pomona?-

-Be’…- la collega di Erbologia,di solito così allegra,ora era pensosa –Certamente più…raffinato o bello,ma…-

-La somiglianza è inquietante,Minerva- squittì il minuscolo professor Vitious.

-Non quanto i suoi occhi-

La voce profonda della professoressa Sinistra costrinse tutti a girarsi  verso di lei,ma né lei né i suoi occhi scuri e lucenti si levarono da quelle carte del cielo.

-Li vedrai Minerva…vedrai i suoi occhi…-

-Co-o-o-o-sì simile…- mormorò ancora nervosamente Raptor,mentre anche una seconda zollette di tè cadeva nervosamente nel tè bollente.

-Simile a Piton…-

La porta della sala insegnanti si aprì,facendoli sussultare.

-Se-e-e-verus- La mano di Raptor tremò e il tè fini per rovesciarsi su mezzo tavolo.

Mentre Sinistra borbottava un incantesimo per evitare che quel tè invadesse anche le sue carte,tra lo sguardo allibito e curioso a un tempo dei suoi colleghi,l’uomo avvolto nel lungo mantello nero prendeva silenziosamente posto

-Raptor- I suoi occhi neri senza fondo si posarono sui volti dei colleghi –Qualcosa non va?-

-Nulla- disse la Sprite,affrettandosi a porgergli una tazza do tè –Com’è andata con la nuova classe?-

-I Serpeverde del primo anno,intendi? Magnificamente-

Bevve un lungo sorso di tè,apparentemente senza notare gli sguardi di Vitious e della Sprite,come se lui non avesse nulla da dire,come se nulla di particolare fosse accaduto.

Posò la tazza di tè,e poi guardò dritto negli occhi la collega di Erbologia.

-Acetonella?-

-E miele-

Non battè ciglio e riprese a bere.

 

Ricordava che però entro un paio di mesi tutto quel clamore era rientrato.

Conoscendolo meglio,osservandolo meglio,non assomigliava affatto a Severus Piton…o così le era ostentatamene parso fino al primo giorno di quell’anno.

 

 

 

-Bene,allora possiamo cominciare con le domande…-

Uno degli Auror cominciò a srotolare una pergamena,nervosamente.

-Scusate-

A interromperlo era stato un ragazzo dalla voce esotica, neri e una ciocca rossa

–Sono un Corvonero del quarto anno.Volevo solo dire che prima dovremmo nominare dei portavoce-

-Approvo- mormorò l’altro Corvonero –Faremo prima-

-Ci dareste qualche secondo?-

-Aspetteremo fuori concluse Schackebolt,uscendo con il suo seguito.

Minerva MacGranitt fissò quei ragazzi orami estranei prima di uscire anche lei.

 

-Suggerisco Slyther,Shineroom e il Corvonero- disse lo stesso ragazzo che aveva dato l’idea.

-Shibugarasu-

-Il Tassorosso-

-Smith-

-Il Grifondoro-

-Ashton-

-Tutti d’accordo?- chiese lo stesso Corvonero ai suoi compagni

Severus alzò la mano

-Rifiuti il ruolo?-

-No,ma suggerisco che anche tu sia uno di noi-

-Solo se accettate anche Lei- disse,indicando un’altra ragazza dai capelli neri e una ciocca blu

-D’accordo- commentò Ashton tranquillo –ma come mai?-

-Fidatevi- rispose con un sorriso simile a un ghigno.

-Intrigante…- disse allora Severus,mentre la ragazza ricambiava quel sorriso ironico scoprendo i denti bianchi in un ghigno -…be’ dopotutto potere alle donne!- concluse Shineroom –Giusto?-

-D’altronde il più fedele braccio destro di Lord Voldemort fino a un paio di anni fa era Bellatrix Lestrange,per cui la voce che le donne non siano brave come gli uomini è sicuramente infondata-

-Bellatrix Lestrange è la mia dea- disse lei,con voce profonda e soave.

-E il Signore è il mio dj- disse Smith con finta enfasi. Qualcuno ridacchiò,per quella battuta nota a pochi.

-Piuttosto il tuo nome?- chiese Ashton al Corvonero.

-Lui è Demost- rispose Shibugarasu per lui –e credetemi,sa parlare-

-A proposito di parlare…credo che dovremmo riflettere attentamente sulle proposte e sulle domande del Ministro,visto che non dobbiamo solo distruggere la Umbridge ma dare anche il giusto peso a chi ci ha aiutato- intervenne la ragazza.

-Sono d’accordo- disse un Serpeverde del secondo anno –Soprattutto se chi ci ha aiutato è momentaneamente incriminato come Mangiamorte-

-E soprattutto visto che questa volta non si faranno assoluzioni- aggiunse Shineroom,pensieroso.

Severus rifletté attentamente.

Doveva…Voleva assolutamente fare in modo che Lucius Malfoy subisse il maggior sconto di pena che fosse possibile,ma doveva essere scaltro,altrimenti sarebbe subito stato evidente quanto poco fosse stata parziale e la sua testimonianza avrebbe avuto meno valore.

Ma dovevano anche fare in modo che Dolores Umbridge non potesse scamparla.

-Faremo così- disse poi ad alta voce,interrompendo i pensieri e le parole dei suoi compagni –Risponderemo a qualche domanda generica,ora. Poi quando cominceranno a chiederci dettagli sempre più precisi,chiederemo loro di lasciarci la lista delle domande,in modo da poter conferire privatamente e rispondere solo in Tribunale,in modo da poter elaborare con calma e attentamente ogni risposta e ‘provare’ la sentenza-

-E se ci chiedessero il perchè?-

-Risponderemo loro che dato che soltanto i portavoce si recheranno in tribunale,dobbiamo prima raccogliere tutte le informazioni possibili dai nostri compagni,in modo da poter parlare anche per loro,in quanto portavoce-

-E se si opponessero?-

-Non possono. Va contro il metodo democratico-

-Bene,Slyther, Mi fa piacere vedere che sei rimasto esattamente come un tempo-

-Anche tu Shineroom. Sempre perfidamente abile-

-Capelli a parte,non c’era motivo per cui dovessi cambiare-

-Capelli bianchi…-mormorò Severus,guardandolo negli occhi per cercare di capire se ciò che credeva era vero;ma Shineroom si limitò a sorridere.

-Piuttosto…lasciamo i maghi del Ministero a chiedersi se siamo morti o andiamo?-

-Meglio andare. Ho da fare oggi-

-Sì,anch’io. A quanto pare le matricole Serpeverde dell’anno scorso si sono dati ai graffiti nei corridoi vicino alle cucine,non lontano dai dormitori Tassorosso- mormorò Shibugarasu con un sospiro.

-Aspetta,dammi un paio di secondi e indovino gli slogan…Tassorosso piasc…-

-Esatto.Li hai suggeriti tu?- chiese lui interrompendo Shineroom.

-Sì…quando andavo all’asilo-

-I Serpeverde non sono più quelli di una volta- mormorò Ashton con finto rammarico,prima di avvicinarsi alla porta dell’Ufficio di Silente per lasciarli entrare.

 

Vi era solo un Auror,e nessuna traccia di Dolores Umbridge.

-L’incantesimo che l’imprigionava ha terminato l’effetto,e abbiamo pensato fosse meglio portarla via di qui- spiegò l’Auror.

-Per la sua sicurezza,presumo –disse Shineroom,le labbra increspate da un ghigno.

Shackebolt si limitò a un vago cenno d’assenso.

 

-Bene,ammesso e non concesso che ciò sia vero…- Severus parlò con voce setosa,osservando l’Auror rimasto impallidire,chiaramente a disagio -…vi pregherei di continuare-

-Sì…- mormorò uno l’Auror avanzando e stringendo nervosamente in mano la pergamena,schizzata di un sangue che prima non c’era –Da dove…?-

-Entro breve,se possibile- disse Smith secco come una trappola per topi –Non abbiamo tutto il giorno-

Minerva MacGranitt sussultò,incredula che lo stesso Tassorosso che un giorno aveva incontrato piangente tra i corridoi ora potesse parlare con tutta quella freddezza.

 

 

Un altro capitolo…l’ho riscritto tre volte ma ancora non mi convince molto…non ci avevo pensato,ma in realtà era molto più complicato del previsto..i punti di vista dei ragazzi,della MacGranitt,di Severus,di Kingsley…E poi il Faccia-a-Faccia ragazzi Vs Umbridge l’hi dovuto rinviare perchè ora non aveva senso (ma non del tutto,come potete notare)..così come anche i loro pensieri (Demost mi ha salvato la vita con l’idea dei portavoce)…e poi volevo raccontare bene questa storia delle torture etc etc e per farlo mi sarebbero servite pagine,così ho pensato all’udienza…spero di non avervi deluso ma non preoccupatevi,qui  i buoni non vincono sempre…per cui visto che Severus non  è uno stinco di santo ci sono buone possibilità che possano dare una bella lezione all’Umbridge…per farvi un esempio…avete mai letto i Tre Moschettieri?No? Be’ allora mi dispiace XD ma per coloro che l’avessero fatto…pensino a Milady e al processo di Athos.

In un modo o nell’altro…

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