Into the storm..

di JeJe__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Fallo,allora.- ***
Capitolo 2: *** Il maknae dalla testa vuota. ***



Capitolo 1
*** -Fallo,allora.- ***


Salvee!!
Prima di tutto vorrei ringraziare Atomo (<3),che mi ha aiutato in questo capitolo e credo che lo farà ancora nei prossimi xD.
Detto questo,vi auguro buona lettura <3

 


-Ragazzi,credo che  sia il caso di sostituire Jinki momentaneamente. Bhè, per il problema alla voce, e tutto il resto-
-Perché?!-
-Perché deve stare a riposo per un bel po’e voi non potete occupare il suo posto.-
-E chi lo sostituirà?-
-Dovrò fare delle audizioni.-
-E poi?-
-Poi starà con voi,fino a che Onew sarà di nuovo in grado di cantare.-

* * *

-Che bella è la vita,vero?-disse Tiffany,mentre indossava il suo camice bianco e informe.
A quella domanda pensai che mi stesse prendendo in giro. Mi guardai attorno..
Gli armadietti dei vari dipendenti,le pareti  grigio smorto e quel piccolo spazio al centro della stanza..
La mia vita era fatta così. Semplice e monotona.
Rivolsi lo sguardo alla mia amica, che muoveva i fianchi allegramente.
-Bellissima..-risposi infine, in tono lugubre.
Lei sgranò gli occhioni, contornati di eyeliner, sorpresa -Chi ha la possibilità,come noi,di lavorare nella SM Town?-
-Si,a fare le pulizie!- protestai.
Raggiunsi il mio armadietto e dopo averlo aperto,presi il camice e lo indossai anche io.
-Eppure tu sei americana! Non ti lamentare.-  gonfiò le guancie  –Se fossi stata al tuo posto sarei rimasta a New York.-
La guardai prendere il necessario e uscii dallo spogliatoio dei dipendenti.
Anche io sarei rimasta lì, se non avessi avuto dei sogni da inseguire..
-Volevo fare la cantante..-confessai a bassa voce ,seguendola.
Non mi sarebbe bastato sfondare nel mio paese, io volevo farmi un nome lì.
Rise leggermente,e si girò di scatto verso di me,fermandosi.
- Tu sai cantare?-
-Si!-
-Fallo,allora.-posò tutto sul pavimento,e incrociò le braccia al petto, a metà fra il tono di sfida e l’ilarità.
-Se mi sente qualcuno,farò una figura di cacca!-dissi,guardandomi intorno,in cerca di qualcuno.
-Che fa?Hai detto che volevi cantare,fallo no?-
-Non so che canzone cantare..-
-Oh,canta ‘Lucifer’ degli SHINee!-
-Ma io….-
-Canta!-
Temevo che se non l’avessi accontentata me l’avrebbe fatta pagare, inoltre, una volta soddisfatta la sua curiosità mi avrebbe lasciato in pace a scopare il pavimento, o almeno così speravo.
Cosi,presi il manico della scopa e incominciai a canticchiare la canzone che sapevo a memoria, da tanto l’avevo ascoltata, accennando anche qualche passo. Ma ottenni in cambio solamente le sue risate!
-Basta,ti prego..!-rise,poi aggiunse:-Potresti farti passare per un maschio! Sai,stanno cercando un sostituto per il gruppo,potresti fare le audizioni e coronare il tuo sogno!-
-Ma quale gruppo?-
-Gli SHINee!-
-Impossibile! Anche se passassi le audizioni,non resterei un giorno in più vivendo con tutti maschi!-dissi,mentre agguantavo la scopa e quello che lei aveva lasciato cadere per terra.
-Perché scusa?-
-Tiffany,mi scoprirebbero di certo!-
-Può darsi.-
Mi tolse dalle mani alcuni detergenti e tornò a camminare in direzione dei bagni.
-Potremmo provarci.-
Guardai perplessa la sua schiena e poi, con un po’ di timore mi girai verso la voce maschile che aveva parlato.
Un uomo sui quarant’anni, in giacca e cravatta, con un paio di occhiali da vista e lo sguardo gentile, che sorrideva nella nostra direzione.
-Come,scusi?-disse Tiffany,girandosi dopo di me.
-Potresti entrare nel gruppo.-disse squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Non potrebbe mai funzionare. Io sono troppo… troppo così per stare con.. con quelli cosà, ecco!-risposi.
-Non vorresti nemmeno provare?- l’uomo sorrise serafico, inquietandomi.–Sono il loro manager da quando è stato creato il gruppo, so quello che dico. Potresti almeno fare il provino….-
-Non capisco. Io sono una ragazza, non ci cascherà mai nessuno!-
-Una piccola pera può passare inosservata, in un grande cesto di mele.-
-Cosa?!?-
-Nessuno penserebbe mai che fra gli SHINee ci sia una ragazza, tantomeno se neanche loro lo sanno.-
Lo guardai incredula e perplessa mentre si avvicinava. Mi tolse la roba dalle mani e la diede a Tiffany, più confusa di me.
-A-aspetti io…..-
-Non preoccuparti,-mi interruppe,-andrà tutto bene.Da quello che ho visto, hai un po’ troppo talento per pulire i servizi sanitari.-
Mi prese per il polso,e incominciò a camminare per il corridoio,trascinandomi dietro di lui. Il mio primo pensiero fu “qualcuno mi salvi da questo psicolabile!”
-Jess!Dove vai?!-gridò la mia amica inutilmente.

* * *

Il giorno dopo..
-Che cosa vorrà?- esordì Taemin, preoccupato.
Nessuno dei tre rispose alla domanda del più piccolo,e continuarono a camminare nel corridoio con un solo dubbio in testa .
Chi avrebbe sostituito Jinki?
La leadership era passata a Jonghyun, in quanto lead vocalist e bla bla bla, ma senza la voce dolce e melodiosa del loro compagno le esibizioni
sarebbero parse incomplete. Con uno standard troppo basso rispetto al solito….
-Io non voglio che qualcuno prenda il posto di Onew-hyung!-continuò.
-Taemin,- il più grande si fermò,e si girò verso la sua direzione,- Già stiamo tesi. Stai zitto,per favore.-aggiunse,guardandolo dritto negli occhi.
-S-scusa..-ed abbassò la testa,imbarazzato.
-Dai Jong!-si intromise l’altro ragazzo dai capelli biondi,appoggiando la mano sulla spalla di Tae,-Andiamo, non preoccupatevi,tanto Onew tornerà tra 2 o 3 mesi..-
-Ha ragione Key,- disse Minho, annuendo fiducioso -il nostro Hyung ritornerà! E poi chissà..Forse quello nuovo è simpatico!-e sorrise.
-Andiamo?-chiese sorridente Kibum al più piccolo,ancora con la testa abbassata.
-Okay..-rispose.
Ripresero a camminare verso quel corridoio,e una volta arrivati nell’ufficio del loro manager,ognuno prese posto di fronte alla scrivania.
Quella, però, era stranamente vuota e l’uomo non sembrava essere nei paraggi.
-Scusate il ritardo.-la sua voce rimbalzò fra le pareti,e senza degnarli di uno sguardo,si sedette sulla sua poltroncina.
-Allora,che c’è?-domandò Jonghyun, incuriosito.
-C’è che ho trovato il vostro nuovo compagno. Un ragazzo con un grande talento che ha passato facilmente le audizioni S.M.-

* * *

Come si dice qui..
Mi guardai attentamente allo specchio,nel bagno adiacente all’ufficio di quell’uomo e, ovviamente non mi riconobbi.
Era successo tutto così in fretta, diavolo! Canta per noi, facci vedere come balli….mh… talento naturale, benvenuta a bordo. Ecco come si sarebbe potuta riassumere la giornata precedente.
E in quel momento, con i capelli corti, i vestiti larghi e il  trucco un po’ maschile.. ma dov’era finita Jess?
-Ah si! Fighting!- Cercai di farmi coraggio.
Se non altro ero un ragazzo carino.
Un ultimo sguardo. Non credevo che il manager potesse avere ragione.
Tra poco realizzerò il mio più grande sogno! 
Fu un pensiero che la mia mente tesa e nervosa generò di botto.
Forza e coraggio, ce la puoi fare! Tu…..
-E chi sarebbe?-
Una voce maschile, che sembrava appartenere ad un ragazzo interruppe il mio auto-wrestling. 
Pensai che fosse uno di loro,e mi avvicinai alla porta,aprendola appena. Li osservai attentamente, imprimendo bene ogni dettaglio nella mia mente.
Dal vivo sembravano ancora più carini.
Inspirai a fondo. Non era il momento di fare la fan girl esagitata e mettermi a strillare in preda alla felicità.
-Se avete così fretta,entra allora!-disse il manager.
Aprii la porta con timore, lentamente e mi piazzai dietro ai 4 ragazzi, ancora girati di schiena.
Trovai la forza per balbettare un -C-ciao..-  ma, anche a quel suono debole sembrarono reagire, voltandosi una alla volta.
-Lui è Jess. Arriva da New York ed è venuto qui  per poter cantare. Il resto ve lo racconterà lui.-
Mi inchinai rapidamente, cercando di mettere in pratica quel poco di buone maniere coreane che avevo memorizzato.
Bussarono alla porta,e dopo un secondo sbucò fuori la segretaria, con un’aria seria in volto.
-Mi scusi,ma c’è il direttore.- disse, leggermente concitata.
-Si, si, arrivo subito.- si alzò, aggiustandosi la giacca,-Ci vediamo dopo,ragazzi.- e sparì oltre la porta,chiudendola alle mie spalle.
Sfregai una mano sulla nuca, a disagio. Avevo il palmo caldo e sudaticcio.
Taemin sbuffò in segno di disappunto, tentando di rivolgere lo sguardo a qualunque cosa nella stanza che non fossi io.
Perfino la moquette, sembrava più interessante…..
-Benvenuto nel gruppo,io sono Kibum,ma puoi chiamarmi Key!- disse sorridente, prima di chinarsi in segno di rispetto, benché fossi io il Dongsaeng.
Non gli era neanche passato per la mente che già potessi conoscere i loro nomi, ma questo non poté che farmi piacere, quindi, un sorriso  gongolante da idiota mi si dipinse sul volto.
-Io invece sono Minho,piacere!-e sorrise anche lui.
-Benvenuto,io sono Jonghyun..-disse affiancandosi a Key,il Bling-bling.
Quel gesto mi fece arrossire. Il modo in cui si sorrisero….. il mio lato yaoi stava già facendo le capriole.
-Grazie..-stirai le labbra, cercando di non sembrare uno sgorbio e guardai verso il maknae, rimasto al suo posto,che giocherellava con delle penne sulla scrivania.
-Lui è..-mormorai,cercando lo sguardo di Jong e degli altri,che lo fissavano.
-Tae dai..-e si avvicinò a lui Key,-Presentati almeno!-
Parve ascoltarlo,così si alzò,si girò, e guardandomi freddamente disse:- Piacere,sono Taemin.-
Si diresse alla porta,e mentre la apriva ,spiccò un :-Vi aspetto fuori.- e se ne andò.
-E’ molto legato al leader..Ma non preoccuparti, diventerete ottimi amici!-cercò di convincermi Minho.
-Se lo dite voi..-risposi dubbiosa.


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Capitolo 2
*** Il maknae dalla testa vuota. ***



*rullo di tamburi*
I'm back! Eh si, mi sono decisa di pubblicare il secondo capitolo di questa storia dopo i 4402584903 messaggi di suppliche per l'aggiornamento. Adesso vi lascio, spero di aver fatto l'impossibile per accontentare voi e il mio collaboratore Atomo... < 3









Capitolo 1.


-Dove sei nato?-
Come poteva, un essere umano, parlare per due lunghissime ed interrotte ore? Non aveva la gola secca? Non voleva bere e far riposare il mio cervello? Ero stanchissima, non è una cosa di tutti i giorni diventar un idol, tra l'altro mentendo all'SM Town e a tutte le fan di questo gruppo. Ma lui non capiva, anche perché ignorava il segreto che mi portavo dentro.
-Sono di New York.- risposi infine.
Incominciò a dimenarsi di felicità per quella risposta, continuava a dire che era bellissima, la sua preferita. Perché per me era solo una megalopoli triste e noiosa? Era una città senza vita.
Poi entrò Minho nel mio mirino. Fischiettando qualche canzone, entrò in quel salotto, e come se non ci avesse visto, posò delle magliette piegate perfettamente su un tavolino lì vicino, e si girò finalmente verso di noi. Non era come Key, a lui bastò uno sguardo per capire che stavo morendo per la stanchezza e per la voce stridula dell'altro, così si sedette accanto a me, sul divano.
-Vuoi lasciarlo stare, Key?-
Il ragazzo sbuffò, e cosa che aveva fatto innervosire il più alto, lo ignorò continuando a torturarmi. Che avevo fatto di male?
-Sei fidanzato?-
-Avevo un ragazzo in America...- e mi passai una mano dietro il collo.
Era stato tanto tempo fa. Ma li guardai preoccupata mentre uno tossiva fortemente e il biondo sobbalzò con tanta forza, quasi che si mantenne per non cadere all'indietro.
-S-Sei gay?!- riuscì a dire, con una mano all'altezza del cuore.
Gay? Ma che cercava di dire? Mi girai verso Minho, forse lui aveva capito qualcosa, perché io non ci stavo capendo un tubo. Troppo stanca per ragionare.
-Hai detto che hai avuto un ragazzO...?-
Ragazzo...giusto.
Non ci avevo proprio pensato, mi stavo facendo scoprire così, per una sciocchezza detta spontaneamente. Meglio rimediare.
-No! È che non parlo ancora bene la vostra lingua!-
Si sollevarono di morale in un secondo, e rallentata la tensione, il biondo cominciò con la sua carrellata di domande. Se continuasse così per il resto della mia vita, mi ammazzerei, davvero.
-Hai 19 anni, o sbaglio?- chiese, mentre io annuii immediatamente.
-Più piccolo del nostro maknae!-
Ecco, chi era sto maknae?
Incrociai gli occhi del moro, che con occhi premurosi, appoggiò una mano sulla mia spalla.
-Taemin.- aggiunse dispiaciuto.
Adesso si, che mi odierà a vita.
Key ci sorrise, e senza aggiungere altro, si alzò e se ne andò nella sua stanza, che come avevo capito, divideva con Jong. Prima quei sguardi negli studi del manager, poi condividevano la stanza, ed in me, aumentava la voglia di andare a curiosare una di queste notti, dietro la loro porta. Però da essa uscì d'improvviso Jong.
-Hyung, ma dove dormirà?- chiese l'altro rimasto.
Non ci avevo proprio pensato a questa cosa, infondo non erano tanto stupidi come apparivano. Almeno Minho.
-Onew ha lasciato la sua stanza, però...- e si sedette accanto a me.
-Però, cosa?- chiesi, osservando il suo sguardo preoccupato.
Dire che non mi convinceva per niente, era poco.
-Dormirai con Taemin. Deve accettarti!-
Che cosa?! Neanche per sogno!
Sembrava un ragazzo troppo curioso. E se frugherebbe tra le mie cose scoprendo tutto?
-No Hyung!-
-Dai Jess, non preoccuparti! Minho andrà nella stanza del leader!-
E come arrivato, così se ne andò. Me ne fregava assai, volevo dirgli.
-È arrivata la tua valigia!- continuò Minho, distraendomi dai pensieri.
Annuii, osservandolo mentre prese le sue t-shirt e si avviò nel corridoio. Decisi di seguirlo, per chiedergli altre domande per placare la mia curiosità, ma mi fermai quando entrò nel bagno, appoggiando i suoi vestiti su un cassonetto della biancheria sporca.
-Devi andare in bagno?-
-N-No no!-
Mi girai alla svelta, non volevo di certo vederlo nudo (anzi, ero sicura che sarebbero successe delle belle), ma almeno per il primo giorno volevo risparmiarmele. Presi la mia valigia abbandonata accanto alla porta, e facendo il segno della croce, bussai a quel che dovrebbe essere la mia stanza da letto.
Niente...
Aprii la porta lentamente, sorprendendomi di quanto piccola fosse quella camera con solo due letti e un armadio. Era un dormitorio di un gruppo famoso, credevo che apparisse un letto matrimoniale per ognuno con una vasca idromassaggio all'interno della stanza. Forse fantastico troppo.
Non se ne era accorto della mia presenza, infatti era ancora sdraiato a pancia in giù con la faccia schiacciata sul cuscino, intento a borbottare qualcosa di incomprensibile.
-Minho, sei tu?-
Allora se ne era accorto. Mi schiarii la voce con un colpo di tosse, e prendendo tutto il coraggio che avevo, decisi di parlare. O la va, o la spacca.
-S-Sono Jess..-
Si mise a sedere di scatto, neanche fossi il presidente dell'agenzia per cui lavorava, ma sicuramente a lui, non lanciava un occhiataccia che poteva perfino perforare un muro.
-Che ci fai qui?-
-Condividerò la stanza con te..-ed abbassai la testa con il timore che mi avrebbe lanciato un cuscino dritto in faccia.
Ma non lo fece, anzi. Scese dal letto furioso, e spostandomi in male modo, uscì dalla stanza, scontrandosi con Jong.
Incominciarono a litigare, aumentando i miei sensi di colpa, però cavolo. Che aveva contro di me?
Lui rimaneva il maknae, il più bravo di tutti a ballare, e tra qualche mese ritornava il suo leader. Non poteva sopportarmi, okay. Ma ignorami solamente, tanto chi ti conosce, potevo fare a meno della sua amicizia. Mi trascinai all'altro letto, e mi sedetti, facendo passare il tempo mentre frugavo tra le cose che mi riservava quella valigia, preparata apposta dal manager. Aveva pensato a tutto: pantaloni, magliette larghe, perfino dei boxer! Però non credevo che era il caso che io li indossassi...
Ma c'era ben altro che mi preoccupava: il dolore fitto all'altezza del seno. Quella stupida fascia era stata stretta troppo!
Maledii le stiliste o quel che erano, mentre rifece la sua comparsa Taemin. Più infuriato che mai, ovviamente.
-Se mi dai solo un po' di fastidio, dormi sul divano.-
Le trattative del ricatto non mi piacevano per niente, e così mi alzai, approfittando anche del fatto che in questo modo non poteva più continuare. Dovevo sapere cosa passava in quella testolina vuota.
-Che hai contro di me?- e mi avvicinai a lui.
-Ho detto che dorm-Che succede?!-
E che cavolo. Adesso che avevo preso il coraggio di parlargli, quel dolore ritorna più forte che mai, facendomi raggomitolare su me stessa. Prese un mio braccio facendolo appoggiare sulle sue spalle, e lo guardai, sorpresa da quel suo gesto.
-Tutto bene? Ti accompagno all'ospedale?-
Scossi la testa, allontanandomi da lui.
-N-no... È uscito Minho dal bagno?-
Annuì, fissandomi mentre presi nella valigia una t-shirt abbastanza larga. Dovevo assolutamente cambiarmi. Sotto il suo sguardo corsi verso il bagno, chiudendo in fretta la porta. Non resisterò neanche un giorno in più, pensai mentre mi tolsi le magliette con la benda, osservando dallo specchio dei lividi rossi, che sicuramente sarebbero diventati viola. Così presi uno di quei barattolini appoggiati sul lavandino, sicuramente del biondino, e mi passai un po' di crema sopra fino a quando, che mi venisse un colpo, non si aprì la porta.
-Jess...Tutto bene?-
Sbiancai dalla testa ai piedi, e riprendendo il controllo, mi girai di scatto dandogli le spalle. Non poteva scoprirmi così...perché non avevo chiuso la porta a chiave?! No, aspetta. Non c'era.
-S-Si. Vattene adesso...-
-Sei sicuro? Non è ch- e si blocca.
Presi in un secondo la maglietta coprendomi, tanto ormai mi aveva scoperto, ma non significava che mi avrebbe visto in quel modo, e chiusi gli occhi, aspettando la sua predica.
-Hai un corpo troppo snello per essere un uomo, lo sai?-
Che cosa? Sono viva allora?
Inaspettatamente sorrisi, sicuramente con una faccia da ebete, e mi rilassai a quel suo commento. Almeno non aveva detto: Sei una donna?!
-Puoi andare? Devo fare la doccia!-
Mai cantare vittoria. Girai lo sguardo verso lo specchio, paralizzandomi nel guardare lui che man mano gettava i vestiti per terra: maglietta, scarpe, pantaloni, b...
-NO! Ferma!!- e lo fece per fortuna.
-Che c'è?-
-H-Ho vergogna!-
Cascaci, cascaci, cascaci! Se no, come me ne esco fuori?!
-Ma qui la facciamo sempre insieme...- e abbassò la testa come un cane bastonato.
Mi faceva tenerezza lo ammetto, ma se ero un ragazzo mi gettavo da subito sotto la doccia, ma non lo sono. Quindi..
-Mi dispiace..-
-La faccio dopo.-
Prese le sue cose per terra, e lentamente uscì dal bagno, mentre io mi rilassai subito. Indossai in fretta le magliette, e corsi a cercare lo 'hyung'.
-Jong!!- urlai, aprendo bruscamente la porta della sua stanza.
Lo raggiunsi di corsa accanto al letto, stavo per spiccare parola, ma solo in quel momento mi accorsi del suo petto nudo, delle lenzuola disfatte, e di qualcuno al loro interno che si nascondeva. Come se quella ciocca bionda che usciva sopra il cuscino, non l'avevo vista.
-Dov'è la chiave del bagno?-
-Siamo tutti maschi, e non la usiamo!-
Che guaio!
-M-Ma io la voglio!-
-La chiederemo al manager, la prossima volta..-
Ho ottenuto la mia risposta, adesso fuggiamo da qui, immediatamente.
E così feci. Corsi via come una lepre, chiudendo la loro porta, e me ne ritornai nella mia camera. Ovviamente testa vuota stava in piedi aspettando qualcuno.
-Già hai fatto?-
Mi trascinai fino al letto, gettandomi sopra, e come potete immaginare, stanca morta di tutti quei pericoli scampati recentemente.
-No..-risposi infine.
Lo sentii sbuffare mentre prese dei vestiti puliti, e si avviò alla porta, pronto per uscire.
-Non è che sei una ragazza?-
Ma che...
Sobbalzai, ero sconvolta, e la mia faccia non era da meno, ma per fortuna quell'idiota si mise a ridere improvvisamente.
-Ehi scherzo!-
Con il suo sorriso a 32 denti si chiuse in bagno, mentre io mi sollevai ad un passo dalla morte
Mi dirà un po' di guai quel maknae.

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