The keys of my heart

di gabry99lol
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2° CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3. CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4. CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** 1° CAPITOLO ***


Caro diario,
E’ definitivo, porto Bry dagli zii in Inghilterra, a Doncaster.
Anche lei è stanca delle pro-zie.
Sono abbastanza grande per lavorare e guadagnare per entrambi.
Saremo felici, ne sono sicura.
Caro diario, oggi si ricomincia a vivere.
                                                                  -Ania
Mi stringe forte la sua mano delicata nella mia e chiude con forza le palpebre.
Stiamo per decollare e il cuore mi si strige. Ho lasciato la mia amata Italia a malincuore ma tutti devono fare delle rinunce se vogliono essere felici. E io voglio la felicità di Bry e la mia.
‘’-Ania  sei pronta ?’’
Deglutisco e caccio un mezzo sorriso. ‘’-Certo che lo sono. Scherzi ? Altrimenti non saremmo mai partite’’
‘’-Sarà. Ma io non ti vedo così convinta’’ A lei non riesco a nascondere niente. Mi legge nel pensiero prima ancora che io pensi.
‘’-Ma chi io ? Più convinta di così. E’ l’aereo che mi fa star in ansia’’
La sento ridere, non ha fatto altro che parlare di cosa farà quando arriverà a Doncaster per tutto il viaggio mentre io mi sono inchiodata al sedile contando i secondi.
‘’-Hai la morte dipinta in faccia’’
‘’-Solo ?’’
Scoppia in una fragorosa risata che cattura l’attenzione degli altri passeggeri .
WELCOME  TO DONCASTER .
Now you can unfasten the seat belts
Abbiamo appena toccato terra. Tiro un sospiro di sollievo e controllo che non manchi niente.
‘’-Preso tutto ?’’
‘’-Si, possiamo andare’’
Scendiamo dal aereo e un ondata di aria fresca mi gela il sangue. Chissà come saranno affollate le spiagge della mia bella penisola a mezzogiorno di una calda estate di agosto.
‘’-Ania ma stai dormendo in piedi ?’’
‘’-Eh ? Che c’è Bry ?’’
‘’Ti ho chiesto :’Hai chiamato un taxi  o c’è qualcuno ad aspettarci ?’’
Tutto ho pensato tranne a come saremmo arrivate a casa una volta atterrate.
‘’-Nessuna delle due’’
Si complimenta con me in senso ironico.
Riprendiamo i nostri bagagli e c’incamminiamo verso l’uscita.
Fuori cerchiamo di attirare l’attenzione dei taxista che passano con rapidità senza degnarci di uno sguardo.
‘’-Ma come ho fatto a dimenticare una cosa così importate’’
‘’-Ani sta calma, tra un po’ c’è la fermata e prendiamo quella. Abbi un po’ di pazienza’’
‘’-Sono la solita imbranata’’
‘’Concordo.’’
Mi giro di scatto verso di lei e la ritrovo a mangiare una barretta di cioccolato seduta sulla panchina con i piedi sulla valigia. Ci guardiamo senza fiatare e scoppiamo a ridere.
‘’-Ti voglio bene Bry ‘’
‘’-Io no.’’ Risponde con la bocca piena.
   

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Capitolo 2
*** 2° CAPITOLO ***


Un silenzio ovattato domina in autobus. Ha preso il possesso di noi che fino poco fa stavamo chiacchierando chiassosamente. Un po’ è lo stupore del posto a noi nuovo e misterioso che ci ha mobilizzate con il naso spiaccicato sul finestrino a curiosare il fascino dei cittadini e l’architettura dalle ville quasi sempre con grandi giardini strapieni di fiori di ogni colore. In molte ci sono sculture d’erba. Avrei potuto scommettere che c’era lo zampini di Edward mani di forbici.  Non mi meraviglierei se venissi  a sapere che qui fanno lotta a chi ha il giardino più bello, è evidente che c’è aria di competizione in ogni vicinato.
Il pullman si ferma e noi scendiamo velocemente. In aeroporto in attesa della fermata ho mandato un messaggio alla zia Tea chiedendole di farsi trovare una volta arrivata al centro di Doncaster e così è stato. L’abbraccio forte. Ritrovo la protezione e quella sensazione di stare a casa, nelle braccia di un tuo familiare che non provavo da tempo. Avevo dimenticato cosa significasse ‘esser protetta’ visto che nella maggior parte dei casi sono io il rifugio sicuro di Bry.
Siamo strette tutte  e tre, una all’altra. ‘Un’abbraccio da orso’ è così che lo chiamavamo quando tutto ancora filava liscio. Per un nano secondo dimentico che sono lontana dall’Italia e la parola ‘famiglia’ rimbomba nella mia testa. Questa è la mia casa e questa è la mia famiglia, è così.
‘-Quindi cosa pensi di fare ?’
‘-Cercherò un lavoro e nel frattempo troverò una casa in affitto. Non voglio prendere la cosa con comodo solo perché tu sei mia zia e so’ che posso rimanere da te. Siamo abbastanza autonome per gestire un piccolo appartamento. ‘
In macchina stiamo parlando di come ci sistemeremo. Zia Tea è disposta anche a lasciarci casa sua per quanto è buona e affettuosa nei nostri confronti ma io ovviamente non me ne devo approfittare e devo darmi una mossa.
‘-L’importante è che non andate di fretta. Ogni cosa ha suo tempo perché  se inizi a far tutto in modo frettoloso non combinerai nulla di buono, solamente un pasticcio ‘
Nel frattempo ha tirato le chiavi dal cruscotto e messo il freno a mano. Si gira verso di noi e sfoggia uno dei suo sorrisi rassicuranti riferendoci che siamo arrivate.
Scendiamo tutte e tre dall’auto e scarichiamo i nostri bagagli.
La casa è davvero accogliente. Zia Tea ci fa’ segno di poter salire sopra a sbirciare la nostra camera.
Bry inizia a correre verso sopra, conoscendola inciamperà tra tre… due… uno….
‘-Ahiaaa’
‘-Peggio di una bambina sei Bry !’
Si rialza e riprende la maratona verso la stanza. La raggiungo per assicurarmi il posto migliore. La scaravento a terra e salto sul letto vicino alla vetrata che offre un panorama mozzafiato.
‘-E poi sarei io la bambina eh Ania ?’
Entra strofinandosi la testa e si butta di peso sul letto accanto al mio.
‘-Ti sei fatta male ?’
Mi arriva un cuscino in faccia. Scoppiamo in una risata fragorosa. Gli rilancio il suo cuscino e mi inginocchio sul letto. Mi munisco di cuscini e affermo: ‘Mi hai dichiarato guerra ? Che guerra siaaaa’
Credo che la zia Tea e lo zio John si dovranno abituare alle nostre battaglie.

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Capitolo 3
*** 3. CAPITOLO ***


Il giorno seguente.
 Mentre tutti dormono, mi sveglio per cercare lavoro e magari anche casa.
Faccio una veloce doccia, per modo di dire, perché tutte le volte che dico ‘faccio una veloce doccia’ finisco per starci mezz’ora. Infilo  i pantaloncini di jeans e una maglietta bianca. Raccolgo i capelli in una treccia che lascia sfuggire alcuni ciuffi ribelli. Mi è sempre piaciuto questo look, elegante ma ribelle e credo che mi rispecchi molto. Spruzzo un po’ del mio profumo preferito, al muschio bianco e sono pronta per uscire.
Stampo un bacio sulla guancia di Bry che subito si rigira e infila la testa sotto il cuscino e corro via.
In realtà ho pensato di uscire per trovare lavoro ma il quesito adesso è un altro… Da dove incomincio ?
Alle otto del mattino di una giornata di fine agosto chi è l’imbecille che apre ?
Decido di far comunque una passeggiata accompagnata dalle melodie di Ed Sheraan per rilassarmi anche se il brontolio della mia pancia mi costringe ad entrare in un bar per fare colazione. L’aroma del caffè è davvero delizioso.  Mi appoggio al bancone dove trovo un giornale. Di solito è proprio li che si trovano annunci quindi inizio a sfogliarlo nella speranza di trovare qualcosa.
‘-Signorina cosa prende ?’
‘-Un cappuccino e una ciambella vuota grazie’ – dico senza distogliere gli occhi dalla gazzetta.
‘-Arrivano subito’
Non trovo nulla che potrei fare io.
‘-Eccoli qui, sta cercando lavoro ?’
Alzo gli occhi, e due iridi verde scuro mi fissano. Provo un grande imbarazzo in quel momento e sento le guance avvampare dalla vergogna. Caccio un piccolo sorriso e abbasso gli occhi.
‘-Si, sono appena arrivata dall’Italia e..’
‘-Wooo l’Italia’
‘-Già, l’Italia’
‘-Sai, noi qui stiamo cercando personale’
‘-Dici davvero ?’
‘-Mai stato più serio ’
‘-Senti e non è che…’
‘-Potrei chiedere, insomma potrei mettere una buona parola, sembri una ragazza a posto ’
‘-Lo sono infatti, vorresti dubitarne ?’
Sorride, divertito e continua a disporre in ordine i piattini. Nella borsa dovrebbe esserci una penna. La prendo e scrivo il mio numero su un fazzolettino di carta. Glielo pongo. Sembra stupito dal mio gesto. Lo prende lo ripiega in due e lo infila nella tasca del grembiule.
‘-Parlane con il proprietario per favore, è davvero importante per me credimi ’
‘-Non ti preoccupare, cercherò in qualche modo di convincerlo, allora ci sentiamo al più presto..’
‘-Ania ‘
‘-Bel nome Ania ‘
‘-Grazie..’
‘-Louis ma tu chiamami Lou ‘
‘-Come vuoi Lou, aspetto una tua chiamata ‘
‘-Contaci ‘
Esco con la mia ciambella, presa dalla situazione ho dimenticato di mangiarla, tiro un morso e devo dire che è davvero buona… credo farò concorrenza a Homer Simpson se mai dovessi lavorare li.
Tornata a casa trovo la zia che si prepara per uscire.
‘-Ciao zia… Bry sta ancora dormendo ?’
‘-Ania dove sei stata ?’
‘-Sono andata a vedere se trovavo qualche lavoro e indovina un po’ ? Cercano personale in un bar e il barista mi ha detto che metterà una buona parola per me’
Mi abbraccia forte, è orgogliosa di me. ‘-Stai crescendo Ania e sei sempre stata una ragazza responsabile e ciò è d’ammirare’
Continua a pettinarsi con la spazzola i suoi capelli biondo cenere.
‘Senti ma è il bar dietro l’angolo ?’ Annuisco.
‘-Aaaah capisco. Tomlinson sta cercando di fare il carino con la mia nipotina eh’
‘-Ziaaa. Lo conosci ?’
‘-Si. E’ il solito ragazzo che cerca di attaccare bottone con tutti, è molto simpatico e proprio per questo che è conosciuto a Doncaster’
‘-Non passa inosservato.’
‘-Esatto.’
‘-Vado a svegliare Bry.’ Cerco di deviare il discorso, sta diventando abbastanza imbarazzante.
‘-Io esco. Vado a fare qualche commissione. Fate le brave’
‘-Noi siamo brave.’
Corro sopra e mi siedo sul letto di Bry. Ha gli angeli disegnati sul viso. Non vorrei svegliarla ma se non lo faccio io passerà tutta la giornata a letto e farà la notte in bianca.
‘-Bry ? Ehi Bry, dai svegliati’
Apre un occhio e si stiracchia per poi rimettersi sotto il lenzuolo. Mi sdraio vicino a lei che mi fa spazio e inizio a fargli il solletico ai fianchi. Cerca di trattenere la risata ma subito esce fuori dal lenzuola e alza le mani.
‘-Mi arrendo okay ? Mi arrendo’
Scendiamo giù ridendo e gli racconto cosa mi è successo.
‘-E quindi probabilmente farai la cameriera in questo bar ?’
‘-Così sembra.’
‘-Toglimi una curiosità. Ma tu devi servire i clienti o teli mangerai tu i cornetti e i pasticcini ?’
‘-Ma quanto sei scema.’
‘-Vivere con te danneggia la mia mentalità, credi che sia facile per me ?’
‘-Ma smettila che se non fosse per me saresti persa’
‘-Lo credi tu’
Squilla il telefono. Un numero sconosciuto appare sullo schermo, guardo Bry che aspetta una risposta.
‘-Pronto ?’
‘-Ania ?’ sento mancarmi l’aria, è lui.
‘-Si, sono io.’
‘-Sono Lou. Senti ti andrebbe di passare dal bar verso le sette stasera ?’
‘-Certo. Hai novità ?’
‘-Forse…’
‘-Come forse ?’
‘-Allora alle sette al bar ti aspetto ciao’ Ha riattaccato.

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Capitolo 4
*** 4. CAPITOLO ***


Non capisco cosa sia tutta questa agitazione, insomma mi ha solamente detto che devo andare al bar perché mi deve parlare, voglio dire, parlerà sicuramente del lavoro, avrà parlato con il proprietario che gli avrà detto di farmi passare. Ma perché tutto questo mistero ?
Insomma se si trattava di lavoro poteva anche dirmelo no ? Oppure stava lavorando e c’erano clienti perciò ha dovuto riattaccare.
Sono le sei e mezza , manca ancora una mezzora all’appuntamento e io sono stravaccata sul letto aspettando invano un miracolo.
Bry sta leggendo un libro da ore e credo che nulla la muoverà da li. Tanto provare lanciandogli un cuscino.
‘’-Wooo che colpo, ti ho presa in pieno,’’ Mi fulmina con suo fare minaccioso e getta l’ammasso di piume sul tappeto.
‘’-Non dovresti prepararti per l’incontro con quel ragazzo’’
‘’-Si.’’
‘’-E cosa stai aspettando ? Che arrivano le 18.59 ?’’
‘’-Il bar è dietro l’angolo non dall’altra parte del paese.’’
‘’-La stai prendendo alla leggera si direbbe.’’
‘’-Non devo andare a un ballo liceale, devo andare per parlare o almeno credo.’’
Chiude il libro e si gira su un fianco. ‘’Ma credi veramente che lui ti ha chiamato per parlare del posto di lavoro ? Ania non ti facevo così ingenua.’’
‘’Tu dici che…’
‘’Si, è sicuramente così, fidati’’
‘’-Ma che cosa dici tu ?’’
‘’-Dico che.. Boh non lo so. Ma è così’’
Mi avvio verso l’armadio e caccio fuori una canotta aderente rossa e una salopette di jeans. Infilo le mie all star bianche e faccio per uscire dalla porta.
‘’-Ferma tu. Dove credi di andare così ?’’
‘’-A mungere le vacche.’’
‘-Sei in ritardo allora perché dovevi mungere alle diciassette. Vieni qui, ma tutto io ti devo insegnare, un filo di trucco al primo appuntamento va.’’
‘’-Ma non è un appuntamento.’’
‘’Si si non è un appuntamento è solamente un’uscita con un ragazzo.’’
‘’-Quanto sei simpatica.’’
‘’-Lo so, è un dono che ho ereditato da te.’’
Faccio una smorfia mentre Bry mi spennella il fard sulle guance rosa pesca, il mascara e un lucido.
Si siede a cavalcioni sul letto dietro di me e mi spazzola i capelli con delicatezza.
‘’-Non andare nel panico.’’
‘’-Come scusa ?’’
‘’-Non far finta di non sentire. Cerca di star calma quando starai con lui, non andare nel panico.’’
‘’-Tu per avere 16 anni cerchi di fare troppo la saputella.’’
‘’-Esiste la televisione e poi ti sto solo aiutando.’’
‘’-Lo so. E ti ringrazio.’’
M stampa un bacio sulla guancia e mi porge uno specchietto portatile.
‘’-Devo dire che sei davvero brava.’’
Sorride soddisfatta e mi apre la porta. ‘’-Vai muoviti.’’
Tiro un sospiro di sollievo e mi avvio verso la mia meta.
Nel tragitto cerco di non pensare a nulla perché sarei capace di tirarmi indietro.
Entrando nel bar cerco lui dietro il bancone ma di Lou nemmeno l’ombra.
Sento soffiarmi dietro al collo.
‘’-Eccoti.’’
Mi giro e me lo ritrovo dietro a pochi centimetri di distanza. Cerco un modo per allontanarmi da lui ma quegli occhi, quel sorriso malizioso mi strega , il mio corpo non risponde, non ci riesce davanti a lui. Ania non ti starai mica innamorando eh ?
Finalmente riesco a prender in mano la situazione.
‘’-Allora cosa mi dovevi dirmi ? Hai parlato con il proprietario ?’’
‘’-Si. Cioè no.’’
‘’-Come no ?’’
‘’-Si ho parlato ma non ti ho chiamato per questo.’’
‘’-Eeeeh perché mi hai chiamato ?’’
‘’-Tu sei arrivata ieri qui. Ti devi prima ambientare, devi conoscere il paese prima di cominciare.’’
Alzo un sopracciglio. Questo mi ha preso per una stupida.
‘’-Non ti va un bel gelato ?’’
Vorrei dire di no ma sono troppo ghiotta di gelato per rifiutare.
‘’-Certo che mi va, non rifiuto mai un gelato.’’
Sorride. Quant’è bello quando quella curva si forma sul suo viso.
‘’-Allora andiamo.’’
Mi prende la mano e mi trascina fuori. Entriamo nella sua auto.
‘’-Dove mi porti ?’’
‘’-Andiamo alla mia gelateria preferita.’’
Durante il tragitto non apro bocca, entrambi stiamo aspettando che l’altro prendi in mano la situazione, ma questa volta non sarò di certo io. Il mio telefono vibra. Un nuovo messaggio da parte di Bry.
‘’Calma e sangue freddo, calma yeeee’’
Trovatemi una ragazza più stupida di questa e vi dimostrerò il contrario.
Parcheggiamo e Louis mi fa segno di scendere dall’auto.. altro che calma, un maremoto è in corso nel mio stomaco.
‘’-Oh signora Gracy che piacere rivederla !’’
‘’-Louis ti sei fatto ricco.. non ho aumentato i costi, puoi sempre venire a farti un gelato, te lo offro anche’
Riesce a far sorridere tutti, si vede che è uno che si fa voler bene, è estroverso e forse è per questo che il suo modo di fare lo trovo affascinante.
‘’-Gracy sai che quell’arrogante di Pedro a mala pena mi da un giorno libero, ti prometto che cercherò di passare più spesso.’’
‘’-Che fai ? Non mi presenti la tua nuova ragazza ?’’
Ci guardiamo di scatto e scoppiamo a ridere entrambi.
‘’-Non è la mia ragazza Gracy, si è trasferita qualche giorno qui ed è venuta a cercar lavoro in caffetteria..’’
‘’-Oh scusami, piacere Gracy.’’
‘’-Il piacere è tutto mio.. Ania.’’
‘’-Lou non mi piace però che la ragazza lavori la dentro, assieme a quel vecchio depravato, la farai scappare a gambe levate dopo neanche due settimane.’’
‘’-Non succederà.. ci sono io !’’
Intervengo, curiosa di sapere per quale motivo è pericoloso quell’uomo.
‘’-Mi potete dire che sta succedendo ?’’
‘’-Louis nonostante sai come ti tratta quell’uomo per una fesseria vorresti portarla li ?’’
‘’-Hai ragione Gracy.. ma voglio aiutarla, ha bisogno di lavorare’’
Gracy si poggia sul bancone coi gomiti e ci guarda cercando una soluzione.
‘’-Ho trovato !’’gli si illuminano gli occhi e mi sorride in modo dolcissimo.
‘’Cosa ?’’ affermo incuriosita, è davvero molto gentile questa donna.
‘’-Potresti venire qui, ho bisogno di aiuto e Alan tra un po’ inizia il collage’’
Louis mi guarda felice e mi accarezza la guancia.
‘’-Che ne dici ?’’
Annuisco contenta, mi piace vedere che la gente è disponibile nei miei confronti, i miei dubbi si sono sciolti, anche qui posso costruirmi una famiglia, anche se l’Italia rimarrà sempre il mio più grande amore.
Prendiamo il gelato e continuiamo a scherzare e a parlare di vari argomenti.
Usciamo dalla gelateria e iniziamo a passeggiare per le vie, l’aria si è rinfrescata ma do poca importanza alla pelle d’oca sulle braccia, perché la sue parole mi riscaldano dentro e questo mi basta.
Louis: ‘’- Sono già le nove, dobbiamo girarci indietro, andiamo a prendere la macchina.’’
Ania:’’-Già.. il tempo è passato in un batter d’occhio.’’
Louis:’’-Abbiamo trovato il lavoro per te, abbiamo mangiato un gelato e passeggiato. Hai visto che c’era un motivo per venire?’’ Dice ridacchiando.
Ania:’’-L’avevo intuito che non si trattava del bar mi fai così stupida ?’’
Nel frattempo mi apre lo sportello della macchina e mi fa salire.
‘’Che gentil’uomo !’’
Richiude lo sportello ed entra in macchina anche lui.
Louis:’’-Domani mattina vieni al bar ?’’
Ania:’’-Vengo se mi offri una ciambella allora ?’’
Louis:’’-Affare fatto.’’
Speravo me lo chiedesse.. anche se conoscendomi ci sarei passata anche se non me lo avesse chiesto.
Arriviamo di fronte al bar e scendiamo entrambi dall’automobile.
Mi appoggio al cofano ammirando il cielo stellato, è meraviglioso, potrei rimanere ore ed ore a guardarlo, non mi stancherei mai.
Louis prende la mia mano e mi fa girare verso lui.
E’ nervoso , lo capisco dai suoi occhi ma cerco di trasmettergli serenità sorridendogli
Louis:’’-Domani la visita guidata continua non mancare’’
Ania:’’-Ho una sorella, e lei non conosce nessuno ancora, non mi sembra giusto lasciarla sola sai’’
Louis:’’-Porta anche lei, le faccio conoscere le mie sorelline.’’
Ania:’’-Mi sembra perfetto !’’
M’infila un bigliettino nella tasca della salopette e mi stampa un bacio sulla fronte.
Louis:’’-A domani allora!’’
Ania:’’-A domani !’’
Mi giro e inizio ad avviarmi verso casa, chiudo gli occhi e una vocina dentro me esulta di gioia.
Caccio fuori dalla tasca il bigliettino piegato in quattro.
‘Questo è il mio numero, chiamami anche per dirmi che c’è il sole. Louis:))’’
 

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