Cat-sitting

di Niallers_smile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La punizione ***
Capitolo 2: *** Una richiesta inaspettata ***
Capitolo 3: *** Ritardatario. ***



Capitolo 1
*** La punizione ***


Ed eccomi finalmente camminando tranquillamente per il vialetto di casa mia dopo un'altra noiosissima giornata di scuola dirigendomi verso la porta d'ingresso con un mazzetto di chiavi in mano. Con estrema calma infilai la chiave nella serratura e cominciai a girare 1, 2, 3...hey, un momento ma non c'é nessuno in casa? Arrivata al quarto giro spalancai il portone ed oltrepassai la soglia, appoggiando la suola delle mie Converse nere sul parquet di legno del soggiorno. Appena aver messo piede in casa sentii delle pesanti zompate che provenivano dal piano di sopra e senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai per terra appiccicata al tartufone umido di Marley, un enorme alano di due anni iperattivo sempre pronto a giocare e saltare addosso alle persone per far festa. Dopo un paio di slinguazzate sul naso mi alzai ridendo cercando di calmarlo con qualche buffetto affettuoso sul capo -Hey, hey Marley, calmo bello, calmo.-
Sì, proprio così, io parlo col mio cane. Ci faccio discorsi anche complicati e intrigati, e lui non mi delude mai, sta fermo ad ascoltarmi, ammesso che capisca quello che dico, ma sono sicura che è così. Certa gente potrebbe prendermi per una fuori di testa, ma che mi importa. Pff.
Mi sdraiai sul divano in stoffa bordeaux e cominciai a vagare con la mente chissà dove, quando fu l'aprirsi della porta di casa a distrarmi dai miei pensieri.
-Charlie, siamo tornati!- Esclamò mio padre appena entrò seguito da mia madre.
-Hey papà, ciao! Perchè non eravate a casa?- chiesi perplessa.
-Beh, siamo stati alla tua scuola- si fermò di colpo spostando lo sguardo al suolo.
-Eeeee...?- domandai incitandolo a continuare.
-Abbiamo parlato col tuo professore di scienze naturali, sappiamo del tuo comportamento improprio- Che cosa? Comportamento improprio? Io cercavo di difendere le mie ragioni Pff.
-Il mio non è stato un comportamento "improprio". Non vivisezionerò mai una povera rana innocente, che quello zuccone pelato di un professore faccia ciò che vuole.- Ribattei convinta.
-Charlie, non puoi continuare in questo modo, rischi di perdere l'anno- disse mia madre con voce più calma e dolce. Lei mi capiva di più rispetto a mio padre.
-E la soluzione è uccidere anfibi innocenti? No grazie, preferisco restare alle in quinta superiore a vita- Risposi mettendo il broncio
-Pensala come ti pare, ma nel frattempo sei in punizione! E per farti imparare la lezione dovrai sbrigare un lavoretto...-
Un lavoretto? Oddio, ora che vuole farmi fare...pulire i bagni dopo il passaggio di Derek? (ops, ho omesso di avere un fratello, se così lo si può chiamare...che vuoi farci, la famiglia non te la scegli mica)...Naah, troppo crudele. Riparare i cavi della televisione rischiando di morire per una scossa elettrica? Oddio speriamo di no...chissà cos'avrà in mente..
-Vedi, la signora Dixon dovrà partire per una settimana in visita a sua sorella che non vede da anni, e non sa a chi lasciare il suo gatto Fagiolino...- Nononono, ti prego fa che non sia come penso che sia- Dovrai badare a lui per una settimana a partire da Lunedì, ovvero...dopodomani- CHE COSA?! IO BADARE A UN GATTO? E MARLEY DOVE LO METTO? ODDIO NO VI PREGO, TUTTO MA NON QUESTO! E POI CHE CAZZO DI NOME E' FAGIOLINO? QUALE PERSONA SANA DI MENTE CHIAMEREBBE IL SUO ANIMALETTO IN QUEL MODO?! Oh giusto, stiamo parlando della signora sonounasvitataalquadrato Dixon..
-Che?!-
-Hai capito bene signorina, non voglio sentire nemmeno una parola, tu lo farai e basta- Detto ciò si diressero in cucina per preparare il pranzo.



Domenica, ore 17:30 pm, Ed's Cafè, Londra


-E così sono obbligata a fare la Cat-sitter ad uno stupido felino obeso e viziato.- Dissi continuando a sorseggiare il mio frappè al cioccolato.
-Oh, brutta roba..-ribattè Tyla, la mia migliore amica. 
-Già, a chi lo dici...-
Non feci in tempo a rimettere la cannuccia in bocca che la porta del bar si spalancò lasciando entrare un gruppo di ragazzi. Primo fra tutti Harry Edward Styles, il ragazzo più figo della scuola nonchè capitano della squadra di football della Wembley High School: un puttaniere che si porta a letto tutta la squadra delle cheerleader che gli muoiono dietro.
Si diresse proprio verso di noi con passo deciso quando mi rivolse lo sguardo e parlò.
-Siete al mio tavolo- disse presuntuosamente
Io lo squadrai dalla testa ai piedi e poi, come se nulla fosse successo ricominciai a sorseggiare il mio frappè.
-Ehm, forse non hai capito bene, siete al mio tavolo!- 
-Senti sottospecie di cespuglio vivente, io non ci vedo il tuo nome scritto sopra, e a meno che tu non l'abbia scritto con un inchiostro a me invisbile questo tavolo non è affatto tuo e, se ora vuoi scusarmi vorrei starmene tranquilla con la mia amica senza voi scocciartori attorno- ribattèi tutto d'un fiato per poi tornare a sedermi.
-La verità è che non puoi resistermi- disse arrogantemente.
-La convinzione fotte, Styles- dissi per poi prendere le mie cose e prendere per un braccio Ty che mi guardava con aria allibita per il modo in cui avevo appena risposto al pezzo grosso della scuola.
-Ora se non ti dispiace, noi ce ne andiamo, ma non è certo perchè ce lo hai detto tu, ricciolino.- E senza nemmeno lasciargli il tempo di rispondere varcammo la soglia del bar lasciando a lui e alla sua orda di amici senza cervello il conto da pagare.




Domenica sera, ore 19:15 pm, Casa Ty.



-Tu sei completamente pazza, ti rendi conto contro chi ti sei appena messa?- sputò Ty ormai fuori di sè.
-Ehm...contro un idiota presuntuoso che si crede chissà chi?- risposi io con tutta calma.
-Forse tu non sai bene come stanno le cose...LUI E' IL PIU' POPOLARE DELLA SCUOLA!-
-E allora? Per me potrebbe anche essere la regina di Inghilterra, ma non cambierebbe il fatto che è soltanto un prepotente viziato pieno di sè.-
Un lungo sospiro si fece spazio nella camera da letto di Ty.
Era arredata veramente bene, con tende color azzurro chiaro e i muri bianchi candidi.
-Ty, è ora che io torni a casa mia, ci vediamo domani a scuola okay?-
-Ehm si, okay ma prima devo dirti una cosa...- disse con aria misteriosa.
-Che cosa?-
-Secondi me gli piaci...-
-Di chi stai parlando scusa?- Chiesi io non capendo dove voleva arrivare.
-A Styles-
-Pff, si certo come no, sogna sogna.- 
-Beh ora vado, ciao!-
-Ciao Charlie-
Uscii dalla stanza e mi incamminai verso casa.
Ormai erano le 20 e 30 di sera e si era fatto buio. Cercai di arrivare il più presto possibile a casa, volevo evitare problemi.
Mentre camminavo a passo svelto sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla, mi girai di scatto eee..
-Ciao Charlie!- Esclamò Niall con un sorriso smagliante sul viso.
-Brutto coglione, mi hai fatto spaventare a morte!- urlai tra una risata e l'altra abbracciando il mio migliore amico.
Eh già, è possibile avere migliori amici maschi, sorpresi?
-Hahaha scusa scusa, è che non ho resistito, sembravi così tinca e spaventata che la voglia di farti paura è stata troppo forte- disse scoppiando in una fragorosa risata.
-Molto divertente, ora però mi accompagni a casa, capito?-
-Hahah, si okay...- rispose rassegnato.
Dopo una decina di minuti arrivammo davanti alla porta di casa mia.
-Bene, eccoci qui.- annunciò.
-Buonanotte Niall- dissi accennando un sorriso.
-Lui mi scoccò un bacio sulla guancia e se ne andò.



Spazio autrice
SAAAAAALVEEE, SPERO VI SIA PIACIUTO! 
Lasciate qualche recensione, ciaoo :D
-silvia




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Capitolo 2
*** Una richiesta inaspettata ***


Lunedì, ore 7:00 am, Casa.

 

 

-Driiiiiiin Driiiiiiiin Driiiiiiiin- venni svegliata da quel fastidioso rumore trillante.

Prima o poi la scaravento fuori dalla finestra quella stupida sveglia. Pff.

Mi alzai ancora assonnata dal letto con gli occhi impastati dal sonno e mi diressi in cucina.

Non so esattamente come ho fatto a scendere le scale senza aprire un occhio, ma non importa.

Scendetti l'ultimo gradino ed aprii la porta della cucina, sedendomi accanto a mio fratello, se così lo si può chiamare. Lo osservai disgustata trangugiare la sua colazione come un animale e sussurrai cercando di non farmi sentire -A momenti Marley è più educato di te..-

Di tutta risposta Derek si girò di scatto facendomi una linguaccia, sputacchiando pezzi di cibo di qua e di là...- Bleah, ma che fai? Sicuro che siamo parenti?- trillai schifata.

Finita la colazione filai dritta in camera da letto e mi diressi verso il mio grande armadio per decidere che indossare a scuola; optai per un paio di shorts di jeans con una maglietta color crema che un po' larga che mi lasciava scoperta una spalla. Nulla di particolarmente attraente.

Lasciai i miei lunghi capelli biondo cenere ricadermi morbidamente sulle spalle e dietro la schiena.

Mi truccai leggermente con un filo di matita e un po' di mascara per poi afferrare il mio zaino blu scuro ed incamminarmi verso l'uscita con ai piedi le mie immancabili All Star nere.

 

 

 

Lunedì, ore 7:58 am, Scuola.

 

 

“Wow, addirittura due minuti di anticipo! Io si che sono forte” pensai tra me e me non accorgendomi di aver già passato il mio armadietto da un pezzo.

Tornai indietro solamente quando realizzai ciò che era successo ed aprii il lucchetto con la piccola chiave attaccata al mio collo.

Presi immediatamente i libri che mi servivano, e mi diressi verso la mia classe.

La lezione di filosofia procedeva lentamente e tutto ciò che volevo era solamente passare quell'ora.

Quando finalmente il trillio della campanella si fece spazio nelle mie orecchie mi alzai distrattamente dal banco facendo cadere tutti i miei libri e le mie cose a terra.

Mi chinai immediatamente per raccoglierli ma venni preceduta da una matassa di ricci che praticamente si buttò a terra afferrando tutto ciò che era caduto per poi rialzarsi rivelando due iridi verdi mozzafiato.

-Ehm, credo che questi siano tuoi, giusto?-

-S-i grazie- Accennai un sorriso.

Afferrai i libri e senza rivolgergli la parola cercai di uscire dalla classe ormai vuota ma venni trattenuta dalla sua mano che mi afferrò il polso libero.

-Charlie!-

-Che c'è Styles- chiesi tornando in me.

Di tutta risposta si aprì in un grande sorriso senza staccare gli occhi da me.

-Smettila subito!- Esclamai.

-Di fare cosa?-

-Oh, sai benissimo che cosa e so anche che lo fai con tutte le ragazze che trovi-

-Ma di che stai parlando?-

-Guardi le ragazze in QUEL modo e ti aspetti che ti cadano ai piedi, ma con me non funziona, fattene una ragione.- Detto ciò girai i tacchi e lo lasciai sconvolto.

 

 

 

 

Lunedì, ore 12:30 pm, Mensa.

 

 

 

-Hey Ty!- Le corsi incontro sorridendo.

-Hey Carlie, ma che fine avevi fatto?- Chiese perplessa domandando del mio leggero ritardo.

-Oh, niente di che, mi sono imbattuta in quell'idiota-

-Quell'idiota?- disse incitandomi a continuare.

-Si, Styles. Pensava di riuscire a portarmi a letto con uno sguardo, Pff.- Sbuffai dal nervoso.

-Oh dai ammettilo che ti piace-

-CHE COSA?!-

-Charlie-

-MA TU SEI PAZZA- ribattei convinta addentando il mio tramezzino.

 

 

 

 

Lunedì, ore 15:00 pm, Casa Mia.

 

 

 

“Okay, inizia la tortura...” mi dissi soltanto al pensiero che oggi sarebbe cominciato il mio ruolo di Cat Sitter.

Bussai alla porta della signora Dixon che dopo una manciata di minuti mi aprì la porta.

- Oh eccoti cara, finalmente sei arrivata!- Disse con un tono di voce a mio parere TROPPO alto.

Era pazzesca. Cioè, sembrava appena uscita da un film di fantascienza, una specie di Frankestein.

Aveva i capelli tinti di color rosso fuoco, tutti raccolti in dei disordinati bigodini rosa.

Indosso aveva una camicia fiorata che assomigliava più ad una tenda o una tovaglia. Per non parlare del trucco poi: uno sfavillante ombretto azzurro le copriva le palpebre fino alle sopracciglia di almeno 3 tonalità più chiare dei capelli. Non so come feci a non scoppiare a riderle in faccia.

-Entra cara, entra, ti spiegherò tutto!-

Entrai nella disordinata e caotica dimora della vecchia bacucca e mi sedetti sul divano in attesa.

Poco dopo la Dixon arrivò tutta entusiasta scaricandomi un grosso sacco di pelo rosso addosso (più precisamente sullo stomaco) che mi provocò una smorfia di dolore.

-Questo qui è Fagiolino, vedrai che diventerete presto amici!- Trillò felice mentre la palla di pelo obesa che avevo in braccio continuava a soffiarmi aggressivamente.

-Allora, prima di tutto devi sapere tutte le sue abitudini-

-L-le sue a-abitudini?-

-Oh, ma certo cara! Allora, devi sapere che Fagiolino ama riposare dalle 15:00 del pomeriggio fino alle 17:00 del pomeriggio.

Alla mattina fa colazione con filettino di tonno pregiato- fece una piccola pausa.

-Vedi cara, tu dovrai prima assaggiarlo ogni volta, non vorrei che fosse andato a male, e far ammalare il mio povero piccolo Fagiolino-

-Pff, magari- sussurrai sperando di non farmi sentire.

-Come dici cara?-

-Ehm, niente, stavo proprio dicendo che sarò fffelicissima di, ehm, assaggiare quella prelibatezza- dissi con insicurezza non credendo io stessa a ciò che stavo dicendo.

-Oh okay cara. Continuiamo, devi sapere che Fagiolino deve fare la sua toilette una volta a settimana, sarai tu a dovertene occupare-

-Ehm, d'accordo, in che centro di piulizia lo porto?-

-Centro di pulizia? Oh nonono, temo che tu non abbia capito, TU dovrai fargli la toilette-

-I-Io?- Chiesi terrorizzata dall'idea di lavare quel sacco di pulci ambulante.

Continuammo per un altro paio d'ore, a quanto pare la missione “Fagiolino” era più complicata del previsto.

La signora Dixon mi mollò il felino nel suo trasportino assieme a tutte le sue piccole cianfrusaglie che dovrò probabilmente portare nella mia povera camera poiché è l'unico posto in cui posso vietare l'accesso a quel cagnolone di almeno 30 chili.

Una volta sistemata la sua lettiera il più lontano possibile dal mio letto gli appoggiai la cuccetta dall'altra parte della stanza.

-Allora gatto, è l'ora dei giochi- sputai tirandogli accanto un topino a carica.

Il gatto mi guardò con un espressione perplessa per poi rimettersi a riposare.

-Senti, le 17:00 sono passate da un pezzo, ed ora devi fare movimento quindi acchiappa quel topo.-

Il gatto si alzò faticosamente soffiandomi e cominciando a toccare con la zampa stanca il giochino.

-Ecco, così va meglio-

Hey, un momento, perchè gli sto parlando? Bah...

 

 

 

 

 

Martedì, ore 9:00 am, Scuola.

 

 

 

Finita la lezione di storia dell'arte mi incamminai verso il mio solito armadietto.

Mentre frugavo tra le mie cose sentii una mano appoggiarsi all'armadietto affianco al mio.

Mi girai di scatto e trovai Harry attaccato a me. TROPPO attaccato.

Indietreggiai sbattendo la schiena contro gli altri atmadietti.

-Allora, come è andata la tua esperienza di cat sitting?-

-Scusa, e tu come lo sai?-

-Oh beh, lo sanno tutti.-

-DIMMI COME LO SAI.-

-I miei amici ti hanno sentita mentre ne parlavi con la tua “amichetta” ed hanno pensato bene di raccontarlo a tutti.-

-Dannazione- esclamai nervosamente.

-Ora, io ho un patto.-

-Che genere di patto?-

-Io posso aiutarti con il gatto-

-HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA TU? Harry sonounpallonegonfiato Styles si sta offrendo di fare il Cat Sitter?! Ma non farmi ridere Pfff.- sghignazzai non riuscendo a credere a ciò che le mie orecchie avevano appena sentito.

-Dico sul serio-

-E sentiamo, che vuoi in cambio?-

-Un Bacio-

 

 

 

 SPAZIO AUTRICE 

Wella gentee :) Eccomi con un nuovo capitolo.

Che ne dite? Ci ho messo un po' a scriverlo, non avevo molte idee ç-ç

Anyway, fatemi sapere che ne pensate magari con qualche recensione ^^

Ciao amori

 -Silvia 

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Capitolo 3
*** Ritardatario. ***


Martedì, ore 9 am, Scuola.

 

 

Mi aveva appena chiesto un bacio?! Sta scherzando spero! Ditemi che non avevo realmente sentito ciò che avevo appena apparentemente sentito ma che speravo con tutte le forze di non aver sentito. Aspettate che? Ecco, sto ragazzo mi manda in palla con una sola domanda, come è possibile?! Sorvoliamo.

-C-che?- domandai incerta.

-Eddai che hai sentito- sbottò troppo orgoglioso di se stesso per ripetere.

-Cioè, tu scherzi?- risposi incredula.

-No, perchè?- domandò con aria innocente come se chiedere un bacio fosse la cosa più normale del mondo.

Rimasi in silenzio per qualche istante, e quando stavo per decidermi a rispondere Harry esordì -Guarda che se non me lo concedi tu dovrò prendermelo da solo- soffiò con un filo di malizia nella sua voce, avvicinandosi sempre di più a me.

Quando ormai era a pochi centimetri dalle mie labbra tornai in me stessa e sussultai, poggiando le mani sul suo petto per allontanarlo sospirando.

-D'accordo. Ma solo perchè ho bisogno di aiuto con il gatto-

-Mmm, siamo sicuri che sia solo per quello?- Stava davvero insinuando che io fossi innamorata di lui? Ma perfavore!

-Si!- risposi sicura di me – solo ed esclusivamente per quello. Nient'altro, davvero. Prooprio nulla, già già- trillai leggermente imbarazzata dalla situazione.

-Beh, okay Charlie, a quando per il nostro “incontro piccante” ?- rise.

-Non montarti troppo la testa Styles...iniziamo oggi, facciamo alle 15:00 pm a casa mia, ok?- feci per andarmene quando mi sentii afferrare il polso per poi ritrovarmi due fanali verdi che mi fissavano interrogativi.

-Beh, che vuoi adesso?- sbottai.

-Ehm, diciamo che non so dove abiti?-

-Ma tu non sei Harry sotuttoioperchésonoilpiùfigo Styles?!- lo presi in giro.

-Certo che lo sono, ma i superpoteri ancora non li ho...avanti, dimmi l'indirizzo-

-Orlando Avenue 143- risposi secca -Puntuale!-

-Ahah okay dolcezza-

Dolcezza? Davvero? E' così che chiama le ragazze per farle innamorare? Pff, banale.

Mi incamminai lungo il corridoio per cercare Tyla, ma la verità fu che fu lei a catapultarsi letteralmente addosso a me quasi da farmi piombare a terra.

-Hey Ty, ma che ti succede?-

-Charlie, eccoti finalmente!- sbraitò in preda all'agitazione.

-Tyla Brenda Jones, cosa è successo, diamine?- chiesi cominciando a preoccuparmi.

-Ecco, ehm, tu hai presente la “gang” di...ehm di..-esitò sul dire il nome.

-Di chi Tyla!- la incitai a continuare.

-Di Styles! Beh ecco, c'è un ragazzo, quello moro, con il ciuffo- disse balbettando.

-Zayn?- risposi ovvia.

-Ecco, si lui!- continuò- Beh, mi ha invitata ad una festa questa sera...si fa a casa di Louis, l'altro..-

-Si, so chi è Louis- la fermai.

-Ci andiamo?-Mi supplicò quasi. Bhe, infondo non era una cattiva idea, ma sicuramente ci sarebbe stato anche Harry, e vederlo più di tre volte in un giorno solo non era una delle cose migliori che potessero capitarmi. Ma accettai. Non so nemmeno perchè lo feci, ma avevo decisamente voglia di una festa, visto che a casa mia aria di divertimento non ce n'era proprio.

Salutai Ty e mi incamminai verso la mia classe. Chimica. Fantastico direi, questa giornata si prospettava lunga.

 

 

Martedì, ore 15:09 pm, Casa.

 

 

Ma dove cavolo era finito? Gli avevo raccomandato di essere puntuale ed erano ormai dieci minuti che lo aspettavo seduta sul divano con quel felino ai piedi.

Giuro che appena arrivava lo avrei menato.

“Che ti aspettavi?!” mi domandai fra me e me...”E' il solito Styles di sempre”. Sbuffai quando, dopo pochi istanti udii il suono del campanello, segno che qualcuno era arrivato alla porta.

Mi alzai svogliatamente dai cuscini morbidi e andai verso la porta aprendola.

Mi ritrovai davanti ad un Harry sorridente che entrò in casa pimpante, curioso e, a quanto pare, felice. Certo che è un tipo strano.

-Sei caduto nel cesso di casa tua per caso?- domandai leggermente scocciata dal suo ritardo.

-Che bella battuta Anderson- ribattè sarcastico.

-Pff. Senti, il gatto è lì, tutto tuo-

-Che? L'accordo era che ce ne saremmo occupati insieme- sbottò infastidito passandosi una mano nei ricci.

-Sembravi così attirato dal passare il tuo prezioso pomeriggio con un gatto scassapalle che ho pensato di farti fare da solo- risposi calmamente.

-Ti sbagliavi. Magari ero attirato da qualcos'altro- disse maliziosamente passandosi la lingua sulle labbra.

-Fai poco il giandone con me Styles. Prima ci occupiamo di questo felino e meglio sarà per entrambi.- risposi fredda.

-Mmh, vuoi dire che poi avremo più tempo per noi? Ci sto!- ribattè lasciandomi spiazzata dalla sua sfacciataggine. Lasciai perdere e cominciò la tortura.

-Allora Harry, oggi è il giorno della toilette...dobbiamo lavarlo-

-Proporrei la vasca da bagno, non sembra molto entusiasta di fare un tuffo- ridacchiò.

-Harry, è un gatto. CERTO CHE NON VUOLE FARE UN TUFFO!- trillai.

Ci avviammo su per le scale verso il bagno, io ero davanti a lui che teneva in braccio a fatica Fagiolino che tentava a sua volta di liberarsi dalla forte presa del riccio. Una bella scena comica almeno!.

Arrivati nella stanza chiusi la porta a chiave ed Harry posò per terra il grosso sacco di pelo fulvo.

Mi chinai verso la vasca per aprire l'acqua quando sentii una mano pizzicarmi il fondoschiena, che mi fece girare di scatto.

-Ma che cazzo fai?!-

-Chi, io? Nulla- rise. Che imbecille.

Mi rigirai e capitò nuovamente la stessa cosa.

-MA LA SMETTI?- sbraitai un po' arrabbiata.

-Se tu la smettessi di provocare...- Quel ragazzo era incorreggibile. Non pensava ad altro? Ma che aveva in testa, il brodo primordiale?! Boh.

-Io non provoco Styles, sei tu che sei pervertito- sbottai.

-E visto che ci tieni puoi aprirla tu l'acqua- dissi non dandogli il tempo di ribattere. Ora avrei avuto la mia vendetta. Quando si chinò lo spinsi nella vasca facendolo bagnare sotto il getto d'acqua fresca.

-Oh, questo non dovevi farlo- I suoi occhi si sgranarono per quando mi afferrò per il polso tirandomi dentro alla vasca con lui.

Scoppiammo in una fragorosa risata per poi rimanere a fissarci per pochi secondi.

-Non avevamo un bacio in sospeso noi due?- sussurrò al mio orecchio.

-Finora non è che tu mi abbia aiutata molto- risposi constatando la situazione. Il gatto nel frattempo si era accomodato sul tappetino sotto al lavandino e ci squadrava dalla testa ai piedi.

Mi alzai da sopra di lui per poi fargli cenno di uscire dalla vasca e di prendere il gatto.

Harry riuscì ad acciuffarlo dopo numerosi inseguimenti nella piccola stanza e lo mise nell'acqua della vasca ormai piena. Il gatto si dimenava schizzandoci addosso ondate fredde, come se non fossimo già abbastanza fradici.

Finito il bagno lo asciugammo per poi lasciarlo scappare in corridoio terrorizzato, lasciando me e Styles da soli.

-Senti Charlie, questa sera a casa di Tommo c'è una festa, ti andrebbe di..- lo interruppi dicendo.

-Ci vediamo là Styles.- facendogli un occhiolino e provocandogli un bel sorriso.

Infondo quel temuto pomeriggio non era stato così male.

 

 

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