Per favore, non chiamatemi Harold !

di _Fux_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorno alla realtà ***
Capitolo 3: *** La solita routine... ***
Capitolo 4: *** Tempo di calci nel didietro... ***
Capitolo 5: *** Every thing will be different. I will change. ***
Capitolo 6: *** Good-bye England! ***
Capitolo 7: *** I believe I can fly. ***
Capitolo 8: *** Coincidenze. ***
Capitolo 9: *** In ritardo! ***
Capitolo 10: *** Dalla parte di Niall... e Giada. ***
Capitolo 11: *** Uhm. WTF?? ***
Capitolo 12: *** Feel like a spy! ***
Capitolo 13: *** Visita a sorpresa. ***
Capitolo 14: *** I'm Ben! No, you're an idiot! ***
Capitolo 15: *** You're in my same course, aren't you? ***
Capitolo 16: *** I trust you. ***
Capitolo 17: *** Surprise! ***
Capitolo 18: *** Truly, madly, deeply I am foolishly, completely falling ***
Capitolo 19: *** First date! ***
Capitolo 20: *** We need to talk. Ugh! ***
Capitolo 21: *** What time is it? It's concert's time! ***
Capitolo 22: *** Ancora una prova e... Il successo ***
Capitolo 23: *** Epilogo (noto anche come l’happy ending) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


perso tra i miei pensieri...


Giuro di dire la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità. (forse)
Io sono Harry, Harry Styles. Direi un nome perfetto per una stella della musica.
Ma come, non lo sapevate? Eppure faccio parte di una boy-band piuttosto famosa: noi siamo i One Direction.
Come noi chi? Uff!  Ma devo proprio dirvi tutto io? Eeeeeehvabenee :
Per noi intendo Niall Horan, Louis Tomlinson , Liam Payn e Zayn Malik. Ah, e me , ovviamente !
Ci siamo tutti presentati come solisti ad un talent show, poi però ci siamo uniti e da allora siamo inseparabili… un  esempio? Io vivo con Lou J
Stiamo avendo un grande successo, specialmente fra le ragazze, forse a causa dei testi molto romantici delle nostre canzoni, ma ovviamente non piacciamo a tutti : ah, haters, del cavolo !
Ma poi penso a loro, alle directioner, che per noi sarebbero disposte a fare di tutto. Sono davvero molto importanti sia per i ragazzi che per me, ma a volte alcune di loro oltrepassano davvero il segno e diventano insopportabili!

Improvvisamente mi sento vibrare, e una voce esterna mi sta chiamando...

Salve! Questo è il prologo della mia prima (e probabilmente unica) storia... Fa abbastanza schifo anzichè no, e ritengo sia uno dei "capitoli" più brutti, anche se è quello che vi dovrebbe invogliare a continuare! D: Quindi ci sono qui io per implorarvi di provare un po' di pietà e leggere i capitoli seguenti ahaha Ciaooo ! Fux :)

Ah, scusatemi un attimo, dimenticavo di dirvi che molto probabilmente per capire il prologo dovrete leggere il capitolo dopo :P ahaha a presto!

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Capitolo 2
*** Ritorno alla realtà ***


Alla mia amica Giada
e alla mia musa ispiratrice
(anche se non lo sa)
Clare, che nonostante il suo nome
fa si che le sue storie non mi bastino mai.

 

"Harry! Harry, svegliati! Prontoo?? Ma ci sei?! HAROLD EDWARD STYLES, ma che hai??!"
Vengo bruscamente risvegliato dai miei soavi pensieri -ok, diciamo dalle mie fantasie impossibili- dalle urla del  mio amico Niall che mi sta anche iniziando a scuotere, nemmeno fossi una bomboletta di panna spray, quella che gli piace tanto sulle fragole…
Sgrano gli occhi per un secondo e ritorno alla realtà: sono a casa del biondo più goloso di questo mondo e con me ci sono tutti i nostri migliori amici ; stavamo parlando quando ha preso la parola Nialler e ha iniziato un monologo per decidere cosa mangiare… tipico di lui! Così mi sono estraniato dal mondo e perso nei miei pensieri, che ultimamente sono sempre gli stessi… Molto fuori dal normale, aggiungerei!
Forse dovrei presentarmi, ma per davvero, questa volta:
il mio nome reale è Harold Edward Styles come avrete capito, e odio essere chiamato così, preferisco di gran lunga Harry, lo ritengo più figo. Sono nato e vivo a Holmes Chapel, Cheshire, Inghilterra. Abito con mia madre e mia sorella Gemma, ma vorrei davvero vivere con Louis, lui è il più grande tra di noi, ma di sicuro il più matto! Con lui ci sarebbe da divertirsi, senza orari da rispettare e regole da seguire…Purtroppo anche quello è solo un sogno, così come quello di diventare dei cantanti famosi. Ho diciannove anni e, ovviamente, vado a scuola. Una grande passione: la musica, ciò che accomuna il gruppo di amici che mi sono trovato e che è diventato come una seconda famiglia: questo non me lo sono inventato.
Ma tornando al presente, eccomi qui in una noiosa domenica pomeriggio come tante altre, ad aspettare la svolta, il fatto che avrebbe modificato –sicuramente in meglio- la mia vita, mentre nel frattempo mi ingozzo di gelato e chiacchero del più e del meno.
Ripenso a come sono stato riportato alla realtà, e decido di sgridare il mio amico un po’ per il modo in cui lo ha fatto, ma soprattutto perché ha interrotto delle fantasie stupende :"Niall ma sei matto?! Potevi farmi venire un infarto e poi lo sai che odio essere chiamato Harold!" e gli metto su un broncio da bambino di otto anni, cosa che mi viene proprio bene.
Decide di intervenire Liam:" Dai ragazzi, non litigate, su!" aaah, il solito pacifista! Ma questa volta io tengo duro! Ho deciso! Solo che il biondo mette su gli occhioni dolci, un po’ come quelli del gatto con gli stivali di Shrek, e questo a lui riesce molto meglio di quanto io possa fare il broncio e l’offeso, perciò anche se non ce ne era un bisogno reale dico: " E va bene, e va bene, sei perdonato! Però mi dai la tua porzione di gelato! " . Alla smorfia del ragazzo  mi scappa un risata, ma quando vedo che sposta verso di me la ciotolina sorrido, mi deve volere proprio bene, questo per lui è il sacrificio più grande del mondo!
Nel frattempo arrivano anche Louis e Zayn, discutendo su non so che rigore o fallo: erano in salotto e stavano giocando a Fifa 13 … Una volta entrati in cucina si accorgono del gesto del “buon samaritano” e dopo essere stati informati da Liam del fatto che ha preceduto il regalo del gelato scoppiano a ridere, divertendosi a guardare la faccia sconsolata di Niall mentre io, incurante di tutto e tutti, mi divoro il suo gelato bacio e raffaello, che riesce un pochino a riportarmi alla dolcezza dei miei pensieri.
 
spazio autrice: BUONSAALVEE  questa è la mia prima ff non sono proprio una directioner, ma ultimamente questi ragazzi mi stanno ispirando, perciò eccomi qua! Non mi ritengo brava a scrivere, ma mi piace farlo, spero che vi divertirete almeno un pochino-ino-ino a leggere questa storia e se recensirete ve ne sarò molto -ma molto!- grata. E scusate la brevità del capitolo T.T mi faccio schifo da sola ahah
xx Chiara


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Capitolo 3
*** La solita routine... ***


A Giada,
che viene assillata
da me per sapere il suo parere,
ma che non si lamenta mai...

Non posso crederci. O forse semplicemente non voglio. Il fatto è che è già Lunedì. Come dice sempre Garfield il gatto , “Io oooodiooo il Lunedì”. Non c’è nulla di buono in questo giorno: insomma, il Sabato pomeriggio ti pregusti la Domenica, che anche se finisce per essere sempre un po’ noiosa è comunque bella, perché puoi avere tutto il giorno libero per te…poi però arriva la sera e il morale inizia a cadere in basso pensando a ciò che ti aspetterà il giorno dopo: doversi alzare presto la mattina, riprendere la solita routine quotidiana. Ma cosa c’è di buono nel Lunedì?
E’ è  il giorno iniziale per tutti i buoni propositi, ma poi si arriva al fatidico momento e la lunedosità ti impedisce di fare tutto.
Ma il suo difetto più grande è che è il momento in cui si ritorna a scuola.
E questo è un male, specialmente se non sei per niente preparato per l’interrogazione di diritto.
Pfui! Diritto ! Ma perché cavolo devo studiare una materia del genere? Non voglio mica diventare avvocato o un giudice! La mia vita sarà la musica, me lo sento.
Sono queste le riflessioni che mi accompagnano nel mondo di Morfeo quella sera, dopo essere tornato a casa.
Comunque.
Tornando a noi mi sveglio con il  trillo assordante di quello strumento di tortura meglio noto come sveglia. Strizzo gli occhi per la luce del sole che mi perfora le iridi verdi e guardo l’ora: sono le sei e  mezzo e io sono sicuro che da qualche parte del mondo alzarsi così presto è considerato un crimine. Mi alzo stiracchiandomi e mi vesto velocemente : jeans blu scuro, felpa verde smeraldo con cappuccio, Vans dello stesso colore. Scendo in cucina afferro una brioche e dopo una breve sosta in bagno mi armo di zaino e del mio immancabile skateboard e mi precipito in strada, perché, tanto per cambiare, ho fatto tardi.
Arrivo davanti al carcere , cioè, la scuola, e mi fermo con un sospiro.  Mi illumino però in un sorriso quando, varcato il cancello vedo i miei amici in lontananza. Noto Zayn che si sta sistemando il ciuffo davanti allo specchio, sono sicuro che deve incontrarsi con Perrie. Mi scappa un risolino al pensiero di quando ciuffo-boy voleva chiederle di uscire: era completamente impazzito, si innervosiva per un nonnulla e quando finalmente ci parlò scoprimmo che tutto ciò era dovuto al fatto che aveva paura che Perrie non accettasse perché si riteneva troppo brutto per lei. Deve essere proprio amore! Zayn Malik, rubacuori in carica di tutta la scuola che pensa di essere rifiutato da una ragazza perché troppo poco per lei!
Poco più in là vedo Liam con  Danielle la sta guardando con gli occhi a forma di cuoricino, sicuramente staranno parlando di qualcosa di profondo… Mentre continuo ad avvicinarmi a loro noto un siparietto davvero simpatico: Louis e Niall stanno litigando per  una carota :Non avrai mai la mia carota preferita! Mai e poi mai!” sbraita Lou mentre è rincorso da quel pazzoide di Horan che a sua volta urla :“Ma io ho famee! Sono in astinenzaaa e daiii per favoree è solo una carota!” . Vedo poi gli occhi color ghiaccio del mio amico spalancarsi e un sorriso da ebete nascergli sul volto; mi giro e ne capisco la ragione: Eleaonor, la sua ragazza, è arrivata . A questo punto Lou getta indietro la carota che viene salvata da Niall con un tuffo atletico mentre l’altro si reca tutto contento dalla sua El. Lo ammetto: sono un po’ invidioso dei miei amici…Loro hanno trovato delle ragazze fantastiche con cui condividere dei momenti speciali… Certo, non mi sono mancate le occasioni per uscire con qualcuna, ma alla fine scoprivo che non era mai quella giusta. Mi chiedo se anche il mio amico biondo, l’unico altro single del gruppo,  si sente come me...Llo guardo e vedo che sta mangiando allegramente la carota di Lou. “ Ma va’ Harry –mi dico- Niall è fidanzato con il cibo!” Finalmente li raggiungo e li saluto : “Ehi ragazzi! Ciao El ! Perrie… Danielle” e rivolgo loro un sorriso.
Mi salutano tutti e Liam si rivolge  a me : “In ritardo anche oggi Styles? Strano!” e scoppia ridere . Tento di stare allo scherzo perciò gli dico “ Si, bhè, sai com’è, poi se arrivo in orario è capace che alla preside Hollistar venga un malore, e poi ormai mi sono abituato alla nostra chiacchierata mattutina sui suoi blableahbla” . Si sentono dei risolini nell’aria e vedo la faccia del fidanzato di Danielle che sembra diventata di pietra…Anzi tutto il mio amico sembra una statua! E inoltre ha… un’ espressione imbarazzata?! Vedo Zayn che sorpreso dall’improvviso silenzio alza gli occhi dalla sua immagine riflessa e mi fa segno di voltarmi a guardare qualcosa –o forse dovrei dire qualcuno- che si trova alle mie spalle.
Dico: “ Ragazzi ma che succede?” voltandomi e incontro lo sguardo di fuoco di… Eggià! Proprio lei: la preside Hollistar, che mi apostrofa ruggendo : “Benebenebene signor Styles… In presidenza!”  La saluto con un “Buongiorno” imbarazzato e mentre mi preparo  a seguirla dico, in favore dei miei compagni di scuola:” Visto? Non può proprio a fare a meno di me! A dopo ragazzi”.
Inutile dire che mi sorbisco per mezz’ora una ramanzina luunghiiissima sui modi che bisogna tenere a scuola e sul fatto che bisogna portare rispetto verso agli adulti e le solite identiche cose che mi ripete ogni mattina. Ho quasi la sensazione che si sia preparata un nastro con il discorso e che poi una volta fatto chiamare un alunno lo metta in play e si limiti a fare finta di parlare, come una sorta di playback, ecco! Ora che ci penso se trovassi le prove potrei ricattarla…E chiedere come riscatto di farmi mettere almeno una B+ in tutte le materie… Mitico!
“ Styles! Ma mi sta ascoltando?! E’ mezz’ora che le dico di tornare in classe! E sarà meglio per lei che ci resti tutta la mattinata… Non la voglio rivedere, sono stata chiara? E ora fuori dai piedi!”. Mi riprendo con un sussulto dai miei pensieri ed esco dall’ufficio della dirigente pensando che ultimamente sta capitando troppo spesso che mi ritrovi quasi a conversare da solo nella mia mente… Potrei quasi pensare di essere impazzito, e sicuramente la colpa sarebbe della scuola!
Mi reco in classe con la giustificazione della preside per il ritardo; ad accogliermi c’è la signorina Smith, che insegna spagnolo e non ha proprio nulla da spartire con la preside.
Per prima cosa è ancora piuttosto giovane, sui trentaquattro anni penso. Inoltre è sempre gentile e simpatica, certo, richiede impegno costante e attenzione durante le sue ore e per lei il rispetto deve essere reciproco, ma è anche capace di stare allo scherzo, inoltre è un’ottima insegnante.
Spesso ci racconta di quando da giovane ha girato mezzo mondo grazie alla sua laurea in lingue… Lei è stata anche in Italia, e io per questo la invidio moltissimo, sarebbe il mio sogno quello di poterci andare anche solo un breve tempo… Mi correggo sarebbe un sogno non solo per me, ma anche per Niall: è una delle tante  cose che ci accomuna.
Le ore prima di pranzo trascorrono lente tra un’interrogazione scampata (fiuu) un test a sorpresa d’Inglese, per fortuna andato bene e qualche noiosa spiegazione.
Come ogni giorno da quando abbiamo cominciato ad andare a scuola insieme io e i ragazzi ci ritroviamo per mangiare insieme e ci raccontiamo le disavventure della mattinata solo che oggi io sono un po’ agitato per quella maledetta interrogazione di diritto per la quale va bene, avrei già dovuto studiare da due giorni, ma che colpa ne avevo io se Zayn mi aveva invitato a casa sua per provare un nuovo videogioco proprio quel giorno? Solo che ora me ne pentivo, perché rischiavo parecchio avendo già delle insufficienze in quella materia… Liam pare che si sia accorto dei miei sentimenti, forse a causa del mio strano silenzio infatti mi chiede :”Ehi, Hazza, ma hai avuto dei problemi con la preside?” “Nahh  la solita filippica giornaliera… E’ solo che se mi becca la prof Haskins sono finito” . Il mio amico mette su una faccia veramente preoccupata conosce la mia situazione. Sentiamo la campana che ci avvisa che il tempo a nostra dispozione è terminato e dopo avere ricevuto un in bocca al lupo generale mi avvio, seppur con il cuore in gola, verso la classe.
Ci siamo. E’ il momento. Sono ormai alcuni minuti che la prof scorre il registro con la penna dall’alto verso il basso e viceversa. E io sono certo che non ci vorrà molto prima che il suo sguardo si soffermi sul mio nome e lei pronunci l’odiatissimo “Harold, interrogato!” Inutile dire che la mia richiesta fatta all’inizio dell’anno di essere chiamato con il mio diminutivo non aveva ottenuto la sua approvazione.
Forza Harry, ce l’hai sempre fatta, vedrai che in qualche modo te la caverai… E se non ce la fai… Bhè un anno in più o uno in meno qua dentro” Penso. E poi mi dico che devo assolutamente farcela, perché un altro anno in questa gabbia di matti non penso che riuscirei a sopportarlo.
Proprio mentre la prof inizia a dire “Har…” qualcuno bussa alla porta e dopo il concesso ad entrare dell’insegnante ancora più alterata -o fantastico!- entra l’insegnante di italiano della scuola.
Eggià, nella mia scuola si insegna italiano, ma purtroppo non ho potuto partecipare al corso perché era facoltativo e potevano essere ammessi solo gli alunni con una certa media che io, ovviamente, non possedevo. Perciò immaginate la mia sorpresa a sentire le parole” Mi scusi per il disturbo, signora Haskins, ma avrei bisogno per tutta l’ora di erhm… – e qui legge su un foglio –  ah… si ecco, di Harold Edward Styles
IO???” Urlo facendo una figuraccia cosmica, che fa ridere tutti i miei compagni.
LUI???” Segue il mio esempio la prof con una faccia sconvolta. Antipatica . “Bhè, ce ne sono forse altri?” Chiede l’uomo fermo sulla porta.
E così eccomi qui con il signor Jonhson, che mi spiega che è venuto a conoscenza della mia passione per l’Italia dalla signorina  Smith e che per quest’estate era stato organizzato un viaggio in Italia… Non si dovevano seguire corsi di studi veri e propri, ma si poteva scegliere ciò che si preferiva, come scrittura creativa, cucina, fotografia ecc… Il tutto sarebbe avvenuto in Sardegna, i più fortunati potevano andarci con delle borse di studio, ma i prezzi sarebbero stati comunque modici. Inizio immediatamente a sognare le bellezze di quel paese, consapevole però che non sarebbe stato possibile ottenere il consenso dai miei genitori senza ottenere dei buoni risultati a scuola… e purtroppo le iscrizioni sarebbero terminate di lì a breve insomma, non pensavo di avere speranze. Però l’Italia mi ha portato fortuna, ho scampato diritto, lo dicevo io che quel paese è magico!
In fondo può capitare qualcosa di bello anche di Lunedì…
 Rieccomi! Spero che questo capitolo vi piaccia, mi fa piacere anche solo se leggete :)

xx Fux


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Capitolo 4
*** Tempo di calci nel didietro... ***


Alla mia amica di sempre ,Giada

E’ venerdì pomeriggio e ho proposto ai miei amici di vederci al parco per fare un pic-nic.
Il primo a chiedermi il perché è Lou :”Hazzino, ma perché questa uscita sdolcinata?”. Inarco un sopracciglio, (o almeno ci provo, mi piacerebbe poterlo fare ma non ne sono capace) e dico : “Ma come, ora che ti sei fidanzato non hai più voglia di uscire con i tuoi amici? Comunque,vedi, siamo all’ultima settimana di scuola se non hai notato e questo sarà il mio ultimo giorno di riposo prima della fine delle lezioni… Ti ricordo che siamo all’ultimo anno e che ci sono gli esami… Devo studiare, è tempo che mi rimbocchi le maniche, altrimenti mi aspetto tempi duri!” . Il carotone sembra pensarci un po’ su e poi  se ne esce fuori con :”Come dire… Tempo di calci nel didietro?”. Nel frattempo continua a giocherellare con un piccione di plastica e non posso farne a meno, glielo devo proprio chiedere:”Si tipo i calci tu-sai-dove… Ma mi spieghi che DIAVOLO fai con quel piccione??” e mi metto a ridere insieme agli altri.
Inizialmente il più grande sembra offeso, ma poi racconta tutto contento:”Lui è Kevin, il mio migliore amico!”. “Ma se li odi i piccioni, che fra l’altro sono animali pucciosissimi!” afferma Liam .”Gnegne zitto tu killer di cucchiai! Kevin me lo ha regalato Eleaonor per farmi passare il terrore… Ma Kevin non è come tutti gli altri piccioni, non so come dirvelo…lui…lui è diverso, mi capisce, siamo compatibili… Non è come gli altri,mi fa provare sensazioni diverse è come la banca Mediolanum, è differente! “ continua a ripetere tutte le doti di quel coso orrendo fino a che Zayn non ce la fa più e sbuffa:” Per forza che è diverso! E’ di plastica!” scatenando un coro di risate generali e il broncio più broncioso che Tomlinson è capace di fare, che mi fa ancora di più venire voglia di ridere, ma mi contengo e faccio segno a Zayn di chiedere scusa all’offeso con una carota per segno di pace.
Dopo questo piacevole intermezzo mi dirigo verso casa su Bess, il mio skate. Arrivato a destinazione sono consapevole di dovermi buttare a capofitto solo e soltanto  sullo studio.
Passa qualche giorno e mi rendo conto con grande rammarico che è trascorso il termine  per  potersi iscrivere al viaggio in Italia. Ne avevo parlato anche con la banda, ed erano tutti molto entusiasti, specialmente Niall.
Aveva gli occhi a forma di stellina, o forse farei meglio a dire a forma di stivale, mentre parlavamo di quell’ipotetico viaggio.
Un giorno gli chiesi a cosa era dovuto il suo amore per il bel paese e sapete cosa mi rispose? : “Harry, ma è ovvio. Un vero appassionato di cibo deve recarsi almeno una volta nella vita nella patria dei suoi idoli, un po’ come i musulmani che devono andare a La Mecca in pellegrinaggio almeno una volta!” A dire il vero ero un po’ deluso perché quelli non  erano proprio i miei stessi motivi … Certo so che il cibo italiano è buono, ma non può essere l’unico motivo per provare una passione così grande! Infatti Niall ridendo della mia espressione accigliata  aggiunse:”Vorrei andarci per il sole, per il suo mare, le tradizioni popolari, la storia, la cultura, i suoi monumenti e…” qui arrossì un pochino “ e per le ragazze. Dicono che tutte le italiane siano carine, e poi sapranno sicuramente cucinare!” bhè, che ci volete fare, in fondo sono consapevole che il mio amico è meglio conosciuto come “Niall-posso-mangiare-qualsiasi-cosa-Horan”,
Con grande fatica mi impegno ogni santo giorno nello studio,e una sera sento pronunciare da mia madre al telefono sicuramente con una sua amica la fatidica frase che ogni mamma vorrebbe poter dire, prima o poi :”Eh, si, Marialuisa, Harry l’ha preso proprio sul serio l’ultimo anno! Che bravo ragazzo il mio!” Almeno lei è felice!
-_-_-_-_-
 TRRRRRRRRRIIIIIIIIIN TRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN TRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
SVEGLIATI PELANDRONEEE!” Gemma mi sta urlando nelle orecchie per farmi alzare, conto fino a dieci e poi fino a venti, mi faccio forza e mi tiro su dal letto.
Poi, improvvisamente, sento un sorriso sorgere sul mio volto (con l’immancabile fossetta sulla guancia che mi fa sembrare un bambino di due anni): oggi è l’ultimo giorno di scuola! Mi sembra di sentire il coro dell’alleluja, sarà una giornata stupenda, me lo sento.
Mentre sono su Bess i miei pensieri sono rosei, per una volta non ho voglia di arrivare in ritardo e subirmi una ramanzina da parte della Hollistar, perciò sfreccio più velocemente del solito e quando arrivo a destinazione non sento il solito peso sullo stomaco, il solito magone/groppo in gola alla vista di quell’edificio, ma solo un grande senso di libertà.
Le ore scorrono in fretta, oggi nessun insegnante fa lezione, noi non glielo permetteremmo.
E’ arrivato il momento. Dagli altoparlanti della scuola qualcuno non si sa con l’autorizzazione di chi fa partire a tutto volume la canzone degli Europe, “It’s the final countdown”.
Tutto il corpo studentesco sta con il fiato in sospeso, finchè non incomincia un ragazzo che conosco di vista :”MENO DIECI!” . Il resto è storia: iniziamo tutti il conto alla rovescia “NOVE, OTTO, SETTE, SEI, CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE, UNO, ZEROOO!”. La campanella suona e noi siamo ufficialmente in vacanza; lanciamo in aria le cartelle e ridiamo un sacco, finchè non sento qualcosa di bagnato arrivarmi sulla schiena. E’ stato Louis che armato di gavettoni ci inizia a bombardare, mentre Zayn scappa con il terrore che Perrie lo possa vedere con il ciuffo in disordine.
E’ iniziata la guerra, iniziamo tutti a tirarci i palloncini pieni d’acqua, ma io decido di defilarmi lasciando solo Lou come bersaglio alla vista di Niall e Liam che si mettono d’accordo con uno sguardo furbetto: il primo si avvicina alla canna dell’acqua  prendendo il rubinetto in mano, mentre il secondo si impossessa di un grande sacco di farina… Non credo proprio di volere vedere il seguito, ma prevedo che per cena si servirà un buon piatto di Tomlinson impanato!
Quando arrivo a casa trovo mia madre ad accogliermi con uno strano sorrisino soddisfatto :” Che è successo ?” le chiedo mentre mi abbraccia continuando a cantilenare :”Il mio bambino è proprio bravo, il mio bambino”. In risposta al mio sguardo interrogativo mi dice che sono arrivati i risultati da scuola, e che sono passato con dei buoni voti. Ma non è questo che mi sconvolge. Cioè che mi fa restare ammutolito per un paio di buoni minuti è questa frase: “ Ne ero proprio sicura. Ho fatto bene a iscriverti a quel viaggio che tanto desideravi come premio!”.
Morale della favola: ANDRO’ IN ITALIAAAAA !!! Anzi, andremo, visto che come mi ha spiegato mia madre si è messa d’accordo anche con i genitori di Zayn, Niall, Liam e Louis .
Insomma, è venuto fuori che si sono incontrati di nascosto e hanno tutti convenuto sul fatto che ci stavamo impegnando moltissimo e che ci meritavamo un bel premio a traguardo raggiunto… Poi la mamma di Niall e la mia  hanno raccontato di questo viaggio di cui gli avevamo parlato… Ed il gioco è stato fatto!
ITALIA ASPETTAMI, FINALMENTE STO ARRIVANDOO!” Urlo felice dal terrazzino di camera mia.
Un po’ stupito sento arrivarmi la risposta di qualche vicino simpaticone :”Si, però vedi di non urlare  anche là fuori dalla finestra alle dieci di sera !”. Mi metto a letto ridacchiando, nulla potrebbe scalfire la mia felicità in questo momento.

EHILAA'
Aggiorno ora perché (anche se non credo che a qualcuno interessi, purtroppo T.T) non so quando riuscirò a rifarlo, visto gli impegni scolastici pesantissimi… Inoltre il capitolo era già pronto da domenica sera … Spero che vi piaccia, se voleste lasciare anche una micro recensione mi fareste felicissima, altrimenti mi fa comunque piacere che leggiate :)
un bacione, Chiara

 

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Capitolo 5
*** Every thing will be different. I will change. ***


 
Sarò ripetitiva, ma sei sempre tu la mia ispirazione :)

 

Everything will be different. I will change.

Un paio di giorni fa il mio gruppo ed io abbiamo ricevuto la notizia del nostro imminente viaggio.
Partiremo il dodici Giugno; mancano esattamente due giorni, tre ore e quarantanove minuti.
No, aspetta, quarantotto.
Insomma, non si capisce che non vedo l’ora di partire ! Non mi sento più nella pelle, e ultimamente sono di ottimo umore, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Perché oramai ho deciso: è questa la svolta che aspettavo. Sono certo che da questo fatidico “Giugno, 12” tutto sarà diverso.
A partire da me. Basta con il vecchio Harry, quello che vorrebbe che la sua vita andasse diversamente, ma che alla fine non fa nulla per modificare le cose. Ho deciso che cambierò. E la mia prima decisione come nuovo individuo è stata quella di iscrivermi, fra tutti i corsi che erano stati messi a disposizione dalla scuola a quello di fotografia. Molti potrebbero pensare  che si tratta di una cosa, come dire, un po’ da gay… Diverse persone a scuola pensavano che lo fossi solo perché non avevo una ragazza fissa; al vecchio “me” non sarebbe mai venuto in mente di prendere un’iniziativa del genere, condizionato com’era dal pensiero della gente, ma ora che  ho deciso di infischiarmene di tutto e di tutti, nel limite del possibile farò tutto ciò di cui ho sempre avuto voglia o che mi ha ispirato.
Sento nell’aria un nuovo profumo, certo potrebbe anche essere la torta al cioccolato di mia zia Daisy, che da quando ha saputo che partirò sta sfornando un dolce dopo l’altro, forse per non farmi andare via ( a proposito, quasi quasi ne approfitto… Gnnnaaammm!) ma più che altro ritengo sia dovuta a questo nuovo vento di speranza, di… di… non so nemmeno io come definire questa strana sensazione, ma c’è, ed è fantastica… Porterà di sicuro a qualcosa di buono.
E’ strano, ora che io scoppio di felicità da ogni singolo poro della mia pelle mi sembra di vedere persone tristi e un po’ depresse ovunque io mi giri… Zia Daisy, addirittura Gemma, la mia sorellona sembra triste che me ne parta ( bhè, più o meno… a volere essere onesti le sue parole sono state :”Brutto… Brutto frattellaccio cattivone che non sei altro, e così te ne vai all’estero senza di me??! Ah, ma guarda che questa me la lego al dito eh!!” “Si Gemma, ti voglio tanto bene anche io!” è stata invece  la mia risposta) persino Mamma non sembra contenta di tutto ciò, anche se è stata proprio lei a proporre il tutto… “ Ho paura per te, Harry! Sei ancora un bambino, sono preoccupata che ti accada qualcosa di brutto!” mi dice quando glielo faccio notare. Ed io taccio, perché sarebbe completamente inutile cercare di ricordarle che di anni ne ho ben diciannove, e che dovrei essere –anzi, sono- in grado di badare a me stesso, inoltre, non desidero litigare prima del viaggio per non rovinarmi quella che sicuramente sarà la vacanza più bella della mia vita.
Sto giacendo da circa un’ora immerso in questi miei pensieri quando sento bussare alla porta: è Zayn insieme a Liam; il primo ha uno sguardo un po’ triste, mentre gli occhi del  secondo sembrano uno specchio d’acqua, come quello di  un pozzo, oppure ancora meglio come quello di un lago dalle acqua calme, come suo solito.
Ripensando alle mie sensazioni così positive e alla mia emozione, dopo avere salutato entrambi e offerto loro un pezzo di torta –sto diventando generoso, l’ho detto che volevo cambiare!- chiedo :” Zayn, ma che hai? Io rischio di scoppiare di felicità, mentre tu sembri un pugile al tappeto, una ragazza a cui hanno appena detto che la sua serie TV preferita è  stata cancellata, una persona appassionata di lettura che termina un libro e viene a conoscenza che dovrà aspettare ancora molto per sapere la fine della storia…” – Minchia, alla faccia dei cambiamenti, sto pure diventando profondo! O, almeno, più profondo di una pozzanghera senza acqua, come è solita sfottermi amichevolmente Gemma-
Come unica risposta ottengo un sospiro rassegnato – e un singhiozzo/sussulto per reprimere lacrime o.O??- di Zayn e un’alzata di occhi al cielo da parte di Liam che mi spiega:” Il nostro amico qui, ha annunciato a Perrie dell’Italia, e lei non ne è stata contenta, perché –diciamocelo- è un pochino gelosa e teme che la loro storia non funzioni e che qualche  ragazza affascinante riesca ad accalappiare il nostro bel rubacuori…”.
Mi ritengo enormemente scandalizzato :”Ma come? Dovrebbe essere contenta per questa opportunità e poi dovrebbe sapere che Ciuffino è innamorato cotto di lei… E se uno è innamorato, non ha occhi più per nessun’altra, o no? Non sono un esperto, ma l’amore non dovrebbe anche essere fiducia reciproca?” . A queste mie parole Zayn pare rianimarsi e dopo avermi lanciato un’occhiata allucinata  della serie :” Qualche alieno si deve essere sostituito al mio amico, per favore riportatelo indietro, grazie” mi dice :”H-harry? Sei proprio tu?
Non perdo neanche tempo ad offendermi e decido di evitargli il discorso filosofico sulla mia decisione di cambiare, e gli dico in maniera piuttosto autoritaria di correre –se possibile volare, ma non si può chiedere troppo- da Perrie per chiarire tutto e parlarle dei suoi sentimenti e di ciò che prova. Devo essere stato piuttosto convincente, perché si alza immediatamente dalla sedia della mia scrivania e lo sento catapultarsi prima giù dalle scale, e poi fuori dalla porta di casa mia.
Liam pare sia un po’ sorpreso per questa reazione di ciuffo-biondo, in quanto a sua detta non stava facendo altro che ripetergli le stesse identiche cose da circa quaranta minuti!
Il resto del pomeriggio trascorre piuttosto tranquillamente, tra una partitina alla wii e un po’ di chiacchere. Quando chiedo a Liam di Eleanor quasi me ne pento, perché lui mette su una faccia da imbambolato e mi inizia a raccontare per filo e per segno il discorso strappalacrime che El gli ha fatto ( per fortuna, nessuna scenata di gelosia) e  dei vari modi in cui hanno deciso di mantenersi in contatto per tutta l’estate.
Quando resto solo decido di far buon uso del mio tempo e scendo in cucina per scrivere con l’aiuto di mia madre la lista delle cose che potranno servirmi una volta andato via di casa…
Cellulare, ovviamente…Poi caricabatterie, denaro,fazzoletti, costumi, magliette, pantaloni corti , jeans corti e lunghi, un maglione, non si sa mai che faccia freddo, una felpa, spazzolino da denti, scarpe…Che altro? Accappatoio,ciabatte, preservativi…” dico giusto per scherzare e vedere la reazione di mia mamma, che sgrana gli occhi e inizia ad ansimare cercando di fare dei luuuunghi e prooofoondi respiri mentre intanto dice, un po’ confusa “ Ma come… Io credevo che… Non vorrai davvero… Non avrai mica intenzione di…” cosa che mi fa immediatamente ridere, ma  poi pronuncia quella frase spaventosa:” Senti, Harry, forse te lo avrei dovuto chiedere prima, ma… Vogliamo parlarne? Del ses… Insomma, vuoi sapere qualcosa?” . Un po’ per evitare un infarto a mia madre e un po’ per scampare l’argomento imbarazzante mi sbrigo ad aggiungere :” Ma daii, Ma’’ ! Stavo solo scherzando, tranquilla!”. Mentre mi affretto in camera mia la sento ancora borbottare un po’ agitata :”Mha, forse ne dovrei parlare anche con Gemma… Non avrà già mica… La mia bambina innocente!” Ahahahahahah mi sto sbellicando sul pavimento con le mani poggiate sulla pancia che trema dalle mie grasse,grasse risate e penso che questa non me la voglio proprio perdere, anche se ho come la sensazione che la mia amata sorellona non la prenderà tanto bene e non mi perdonerà così tanto facilmente…
Bhè, mica posso cambiare tutto in una volta sola, no?!

Meno 1 giorno, 5 ore e 54 minuti alla partenza 
 

Sbam! Buonsalvee (dovrei cambiere saluto, questo fa schifissimo u.u) Grazie grazie grazie a chi legge, spero che il capitolo vi faccia un po' meno caaacare di quanto non faccia a me :/ Un bacione,
Chiara

 


 

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Capitolo 6
*** Good-bye England! ***


 Alla mia mamma e
a tutte le mamme del mondo...
Auguri!
Il vostro è il mestiere più difficile del mondo!

 

Goodbye England!

 

Meno 19 ore alla partenza

 
Ora che manca meno di un giorno alla partenza ho deciso di mettermi a fare i bagagli; se c’è una cosa che devo ammettere è che non sono un tipo propriamente…Organizzato.
Il primo problema è come riuscire a trovare la valigia, che non uso più dai tempi dei campeggi delle scuole medie… “Uhm, forse sotto il letto?” sussurro tra me e me. In fondo, è da un po’ che non guardo cosa c’è la sotto; mi abbasso agilmente, e mentre ne approfitto per fare qualche flessione –la prova costume è importante!- mi rendo conto che ciò che cerco non è lì.
Riprendo a pensare:”Armadio?” no, che idea! “Bagno?” uhm, ne dubito. “Scantinato!?” un’illuminazione improvvisa mi attraversa la mente…solo che è errata.
Continuo a rimuginarci su guardando anche nei posti più impensabili e  finalmente mi decido a ricorrere all’unica possibile soluzione: “Mammaaaaa! Maaaa! Sai mica dov’è la valigia che non la trovoo?!” . Arriva lei e… tipico, due secondi netti e la trova. Per la cronaca, erasull’armadio. Ma quale razza di deficiente può averla messa lì? Oh,giusto. Sono stato io in seconda media, quando ho vissuto il campeggio più orribile della mia vita e ho giurato di non usarla mai più.
Bhè, in questo caso il fine giustifica i mezzi!
Incomincio a riempirla seguendo l’elenco stilato in precedenza, e mi viene ancora da ridacchiare sotto i baffi (che non ho) al pensiero del discorsetto che mia sorella si è dovuta sorbire su contraccettivi e robaccia varia…discorso che io ho seguito segretamente per potermi godere le espressioni del viso di Gemma. Ah, l’amore fraterno!
Finisco finalmente di fare in bagagli e aggiungo gli oggetti che mi vengono in mente all’ultimo momento,come il pc, l’i-pod e una foto con me , mamma e Gemma ,stando attento a non superare il peso e le misure da seguire per regolamento.
Penso di avere preso tutto.
Guardo un’ultima volta la mia camera, ora divenuta un po’ più spoglia, e la sento già un po’ meno mia… I poster di gruppi musicali, le foto con i ragazzi, l’armadio di legno chiaro con appeso all’interno uno specchio, necessario per controllare di non sembrare uno appena uscito da un manicomio prima di recarmi fuori casa…Le pareti blu e bianche, il piccolo balconcino dal quale spesso mi ritrovavo a guardare le stelle, con le braccia appoggiate sulla ringhiera, pensando al futuro… Mi mancheranno tutto sommato queste piccole cose che hanno fatto parte di una parte importantissima della mia vita. Certo, so che  sono solo poco più di tre mesi, ma mi sento come se quando tornerò le cose saranno diverse… O forse, cosa più probabile, sarò io a essere diverso.
Scendo di volata le scale, e mi affaccio dalla porta della cucina:”Ge, mamma, sono pronto, vogliamo andare?” .
E così, eccoci all’aeroporto.
Ci siamo noi in partenza, i nostri genitori, i vari fratelli/sorelle e le fidanzate ( per chi ce l’ha!). Ci abbracciamo tutti e ci salutiamo ognuno a modo suo, un sorriso una stretta di mano, una lacrima, una battuta, un semplice “A presto!, Ci mancherete, vi vogliamo bene!” Sorrido vedendo Zayn e Perrie che si salutano, dolcissimi. Sono contento che abbiano fatto pace, il ragzzo ci sarebbe restato malissimo per tutto il tempo del viaggio, altrimenti.
Arriva l’ora di partire, questa volta per davvero, e armati di borsa in mano ci rechiamo a fare il check-in, per poi entrare nella “pancia” di quell’enorme aereo, non prima però di esserci voltati un ultima volta verso le persone che riteniamo più importanti.
Dichiaro iniziata l’avventura del secolo! Ci sarà da divertirsi! :D
 
POV CHIARA
Io sono Chiara, Chiara Casadei.  Che banalità. Ma vabbè.
Gioco su questo nome… Chiara di nome e di fatto, così mi presento, a causa della mia pelle lattea.
Vivo a Rimini con i miei genitori e mio fratello maggiore Federico; le litigate ci sono, certo, ma sono la mia vita, non so come farei senza quei tre!
Ho diciassette anni, bhè, a dire il vero vado verso i diciotto, ma tutti mi dicono che sembro più giovane ( a dire la verità di solito usano la parola “piccola”), e questo mi sta bene.
Non sono mai stata una di quegli adolescenti che non vede l’ora di crescere e di diventare maggiorenni per potere guidare la macchina. Io ritengo che questo numero, il 18, sia portatore di grande responsabilità, insomma, che sia l’indicatore di un passaggio all’età adulta. Secondo me l’adolescenza dovrebbe essere vivere grandi esperienze, divertirsi, sbagliare, pentirsi, o magari no. Invece io non ho ancora trovato questa esperienza…
Ma forse sarà ciò che vivrò quest’estate quell’esperienza che aspetto ormai da tanto.
Ho un aspetto piuttosto normale: sono alta un metro e settantadue circa, ho la vita stretta e una figura che definisco ironicamente a “pera” con fianchi e  cosce –che anche se non lo ammetterei mai davanti a qualcuno, odio-  uhm.. grosse?! Ahaha comunque.
Capelli  lunghi un po’ più di metà schiena, a ricci e boccoli. Capigliatura e occhi : castani. In una parola: banale.
Ho un carattere terribile, sono piuttosto lunatica, e mia madre ogni tanto mi definisce “streghetta”, ma ci vogliamo un mondo di bene.
Le mie amiche dicono che sono “simpatica, gentile, dolce e generosa” a ciò io di solito rispondo con : “Ma che minchia dite?! Troppo buone”.
La gente invece… solitamente mi definisce strana. Ma se questa parola è un sinonimo di diversa, allora grazie! Il mio obbiettivo è differenziarmi dalla massa. O, almeno, dalla massa di persone che disapprovo. Ma poi, perché strana? Perché non casco ai piedi di qualcuno solo perché è biondo con gli occhi azzurri? Perché mi piace leggere e sarei capace anche di finire un libro in un solo giorno? O perché ascolto Iron Maiden, System of a Down, Pink Floyd , Queen E Tiziano Ferro, Bruno Mars  I Fun?
Se sono questi i motivi… Lasciatemelo dire, la gente è strana, ma parecchio!
Come…?
Perché scrivo queste cose su di un taccuino?
Forse perché dopo questa esperienza, rileggendole, mi ricorderò di come ero, e guarderò a come sono diventata.
Ah, l’esperienza a cui mi riferisco è questa: per tutta l’estate starò lontana dalla mia amata terra, la Romagna, per recarmi nella favolosa Sardegna (l’ ho sempre voluta visitare, ma non ho mai potuto farlo, finora) per un programma scolastico.  Ho deciso di iscrivermi ad un corso di fotografia, perché questa disciplina mi ha sempre affascinato.
Dimenticavo che non sarò sola ! (per fortuna!) Con me ci sarà anche Giada. Lei quasi diciassettenne, ci conosciamo dalla prima elementare, abbiamo fatto tutti gli studi insieme fino alla terza media, quando lei ha scelto l’alberghiero, mentre io ragioneria.
Le discussioni non sono mai mancate, e spesso il tempo per vedersi è poco, ma ci vogliamo un mondo di bene , e insieme facciamo un sacco di cavolate e di risate.
Lei ha ottenuto, sempre tramite la scuola, un posto da allievo-tutor in un corso di cucina, la sua passione.
Ora siamo qui, in aeroporto, ad aspettare che questo aereo maledetto ingoi noi e i nostri bagagli. Eggià. Per chi non lo avesse capito ho una paura matta di volare!
Ripenso agli ultimi saluti ai miei parenti, tutti con un gran sorriso sulle labbra, felici perché uno dei miei più grandi desideri si sta avverando: fra le altre cose, ciò che più desidererei al mondo è viaggiare, e fin ora l’ho fatto ben poco, arrivando si e no fino a San Marino, che è vicinissimo a dove abito io.
Ecco una voce meccanica che avvisa me e Giada che è ora di entrare sul coso-volante.
Ha un’espressione tesa, anche lei ha paura, perciò non le ho detto che me la sto facendo sotto pure io, e cerco di aiutarla a calmarsi, mentre provo a non farmi venire un attacco di panico :/
Nonostante tutto, nonostante la paura, una volta a bordo sorrido: che l’avventura abbia inizio!
Salve bella gente, la vostra Chiara è qua presente ! Ok, con questo saluto sono davvero caduta in basso D: non volevo aggiornare oggi, ma volevo fare una dedica a tutte le mamme, perciò eccomi qui :P
Spero che il capitolo ve gusti un poquito a presto!
Chiaraxx


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Capitolo 7
*** I believe I can fly. ***



E il premio per il capitolo meno letto al mondo va a...tarataratataaaa.... (we are compliments! :D)

7) I believe I can fly .

 
Siamo in volo da circa cinquanta minuti. E sono cinquanta maledetti minuti che cerco di staccare Niall dal finestrino, mentre lui cerca di guardare in basso, spiaccicandosi il naso contro il vetro, arrivando a sembrare quasi un maialino – ma un maialino carino, s’intende- . Mi andrebbe bene, se solo non mi scocciasse ogni due min… “Harry,Harry! Non riesco a guardare in basso! Queste stupide ali rovinano il paesaggio! E mi fa male il naso!”.
Erhm. Stavamo dicendo? Produco un sonoro sbuffo”Nialler, per la centesima volta, lo sai che soffri di vertigini, perché ti ostini a guardare in basso? Inoltre ti faccio notare che quelle “stupide ali” come le hai chiamate tu servono per farci volare senza farci spiaccicare al suolo e, non so te, ma io vorrei vivere ancora un po’, grazie! Almeno per vedere l’Italia!” rido poi.
Arriva una hostess con i nostri pranzi, e per fortuna, perché il suo arrivo ha due effetti moooolto benevoli :
  1. Il mio amico biondo lascia finalmente perdere il finestrino per dedicarsi al cibo
  2. Finalmente il bambino di cinque anni che è seduto davanti a noi smette di strillare come un ossesso.
Se vi state chiedendo perché il bambino di cui sopra è così agitato… Bhè, la colpa è, ovviamente, di Louis, che appena entrato in aereo ha tirato fuori “Kevin” per cercare di farsi passare l’agitazione; solo che si da il caso che quella peste bubbonica cinquenne lo abbia visto e prima si è messo a piangere disperato perché a quanto pare teme quei volatili, poi, quando Liam gli ha gentilmente spiegato che era di plastica e che il vecchione del nostro gruppo lo usava per farsi passare la paura ha iniziato a strillare  perché “lo voggio anche iho il picciòòòne di platica !”. E a questo punto ha iniziato a sclerare anche Lou dicendo che non glielo avrebbe ceduto mai e poi mai “Never in the life!” ha urlato, a dire il vero.
Così sono cinquanta, pardon, oramai sessanta maledetti minuti che non c’è un attimo di pace e di silenzio per riposare.
Mi giro un po’incredulo verso Zayn e Liam, che se la stanno ronfando di brutto, e scuoto la testa, perplesso :”Ma come cavolo fanno?” domando a Niall che fa spallucce e parla a bocca piena“E’ un dono”  . Improvvisamente interviene Louis :”Si, il loro è un dono, come il tuo di riuscire a mangiare qualunque cosa in qualunque situazione!” e accompagna il tutto con un “Bleah!” schifato e una linguaccia. In questo caso però devo proprio dargli ragione: questo più che cibo sembra un ammasso indecifrabile di scorie radioattive “ C’è chi può e chi non può, Lou. Noi non può!” ridacchio insieme al mio amico. E Horan, incredibile ma vero, approfitta della nostra distrazione per spazzolarsi anche i nostri pranzi: “Tanto a voi non piaceva, no?” si difende il biondo, mentre regala il suo (o dovrei dire mio?) budino al cioccolato al bimbo che, nel frattempo si è leggermente calmato, dicendo che :“Non sono ancora pieno, ma vorrei tenermi un posticino nel caso in cui arrivati a Pizzalandia ci sia qualcosa di buono da sgranocchiare”.
Decido di smettere – o almeno di provarci- di stupirmi per i comportamenti bizzarri dei miei amici, visto che ormai dovrei esserci abituato, conoscendoli da anni, e in uno sfuggevole pensiero, quasi impercettibile, mi trovo a chiedermi preoccupato :”O’ signore! Ma se i miei amici sono così strani? Non è che anche io ho qualcosa che non va e non me ne accorgo??
Immerso in questi ragionamenti riesco non so come ad estraniarmi dal mondo esterno, lasciando fuori i capricci del cinquenne, le russatine di Zayn e Liam, lo sgranocchiare di Niall e le conversazioni di Lou con il suo piccione, e quasi non mi accorgo delle figuraccia che abbiamo appena fatto perché Liam nel sonno si è messo a cantare “I believe I can fly” (in modo piuttosto intonato,aggiungerei); in queste condizioni non mi accorgo nemmeno del tempo che passa, fino a che non sento una voce meccanica e non vedo il segnale che ci avvisano di allacciare le cinture, perché stiamo per atterrare.
Il cuore inizia a farmi TU-TUMP TU-TUMP più veloce di quanto io lo abbia mai sentito fare, e continua per un tempo interminabile. Sento l’aereo scendere, gli sportelloni aprirsi; tempo sei minuti e sto già scendendo le scale, assaporando gradino per gradino, facendo una specie di patto
con me stesso: Scala e aereo = Inghilterra, suolo = Italia  perciò mi godo particolarmente il “salto” dall’ultimo gradino al pavimento, posando per la prima volta il piede in suolo italiano, con un sorriso sornione in volto e l’espressione di un bambino a cui Babbo Natale ha appena portato tutti i regali che aveva chiesto.
Sospiro soddisfatto e mi avvio seguendo i miei compagni per recuperare i nostri bagagli.
 
POV Chiara
Ohmmioddio. Oh.mio.Dio!
Mio fratello da quel  geniaccio scientifico che è mi aveva giurato che capita rarissime volte di incontrare turbolenze o voli agitati, e che è più pericoloso quando attraverso la strada la mattina per andare a prendere l’autobus.
Ma, Big Bro, ne sei proprio sicuro-sicuro?!” Non mi convinceva, no, proprio per niente!
 “Ma si sistah, tranquilla. E’ la legge delle probabilità!
E allora sapete che vi dico? Se ne può anche andare a quel paese la legge della probabilità del cavolo! Già la odiavo perché dovevo studiarla a scuola, ma non bastava, no, ovviamente.
Perché, indovinate un po’? Eggià . Aereo + Chiara & Giada + turbolenza ! Uguale a cosa? Bhè = a qualcosa di molto poco buono, come il mio sclero!
Sono qui da venti minuti con lo stomaco attorcigliato dalla paura ; con una mano stringo forte il crocifisso che è appeso al mio braccialetto –benedetta gita scolastica ad Assisi, benedetto prof. di religione!- mentre l’altra mi è stritolata dalla mia amica. Visto che ci sono butto lì anche qualche preghiera. Non per essere pessimisti,ma con sta sfiga, non si sa mai.
Dopo altri minuti –che però mi sembrano ore, giorni, mesi …uhm, ok, forse esagero- il pilota tutto tranzollo  ci da l’avviso che questa “leggera” turbolenza è stata superata senza problemi. E tutti giù ad applaudire. Mi sono forse persa qualcosa? E pensare che quando vedevo video di gente straniera su You Tube prendere in giro gli italiani per certi fatti pensavo fossero solo stereotipi…
Insomma: ma che applaudono ? Ha fatto solo il suo lavoro ! Ok, ammetto che sono un pochino alterata per le parole che ha usato. OH, ma andiamo! “leggera turbolenza” leggera? LEGGERA?
Ma leggera sto cavolo ! E com’è che ha detto? Ah, si  “ superata senza problemi”  ma mi sta prendendo per il cul, erhm, i fondelli? Ma se rischiavo di morire d’infarto!
Fortunatamente il breve resto del viaggio trascorre senza problemi, e dopo un vuoto d’aria enorme nello stomaco durante l’atterraggio che nemmeno sul Katun di Mirabilandia, finalmente la Giadina ed io siamo a destinazione.
Scendo dall’aereo con tutta la calma possibile: mi voglio godere questo momento, anche se ciò mi è reso difficile dalle persone in fila dietro di me che spingono come ossesse.
One moment, please!
Mi guardo attorno, e non ci posso proprio fare nulla, sorrido senza una ragione alcuna, proprio come il giorno in cui la dentista mi tolse –ed era anche ora!- l’apparecchio fisso.
Guardo il cielo, che non mi è mai sembrato più azzurro, e odoro il vento, che sa di mare, di sabbia, e di focaccia.
Sarà un’estate magica! Mi avvio con Giada al ritiro bagagli e noto che c’è una certa confusione, dovuta ad un gruppetto di ragazzi. Capisco che non sono italiani, ma non perché sono un genio, semplicemente perché casualmente mi capita di sentire dire ad uno “I can’t believe that, but we’re finally in Italy! A dream cames true! Pizza, where are you? I’m hungry!” e a un altro “Can’t you wait one moment? You have just eat, Niall! We have to take our luggages!” o almeno penso, non sono un asso in inglese…
Non so come abbia fatto ma la mia amica straordinariamente è riuscita, in quattro e quattr’otto a recuperare i nostri bagagli, perciò lascio perdere ciò che sta succedendo a qualche metro da me, mi approprio della mia valigia e, una volta salite dentro un taxi, do l’informazione all’autista:” Via Borgognoni, 8  per favore!”. “Siamo nell’interno 3A” aggiunsi poi rivolta alla mia amica.
Si tratta della residenza in cui abiteremo, tutti coloro che partecipano a questo progetto, sia italiani che non, abiteranno in queste “Case degli studenti” e fortunatamente Giada ed io siamo capitate nella stessa, non so come avrei fatto altrimenti! 
 
CIAO!!  S

Sono la sooolita Chiara :) Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se recensite grazie mille, se seguite o preferite grazie, e se leggete grazie infinite^^ Ne approffitto per ringraziare Regalino7 che mi ha messo tra i preferiti :3 MA GRAZIEEE
A presto un bacio,
Chiara :)


 
 

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Capitolo 8
*** Coincidenze. ***


Un applauso perchè posto un capitolo
anche se il precedente in pratica non se lo è letto nessuno!
Uhm, ok, no ahah
buon capitolo :)
Come sempre "Amazing thank you" a Giada

 

8) Coincidenze

 
Seguendo le indicazioni che, fortunatamente, si trovano anche in Inglese ( ma perché non ho fatto un corso di Italiano prima di partire? Sfaticato che non sono altro!) riusciamo a raggiungere il punto per ritirare i bagagli, ma sembra che ci sia stato un disguido, i bagagli sono stati spostati da un’altra parte perché siamo arrivati in ritardo, -tutta colpa di Zayn che voleva andare subitissimamente a chiamare Perrie- e facciamo un po’ fatica a comprendere le indicazioni dell’addetto.
Una volta recuperate le nostre cose siamo finalmente pronti per andare verso quella che sarà la nostra casa per i futuri mesi.
Saliamo su una specie di pullman-taxi, perché una semplice macchina non sarebbe stata in grado di trasportare noi e tutti i nostri bagagli, e non ci volevamo separare il primo giorno rischiando subito di perderci come degli allocchi!
Viah erhmm Borrgoggnoni, 7 , please” dico in maniera quasi incomprensibile, temo.
Ma l’uomo alla guida è simpatico, ci sorride e dice:”Siete stranieri eh?” Da dove venite?” mentre gli rispondiamo lui resta attento alla guida e una volta arrivati a destinazione ci dice:”Non preoccupatevi ragazzi, l’Italia è un paese accogliente, vi troverete benissimo!” poi inizia a scaricare uno dopo l’altro i nostri bagagli rifiutando il nostro aiuto perché “Ehi, mica mi vorrete fregare il lavoro?!” il tutto senza perdere il sorriso e continuando a fischiettare. Una volta terminato il suo lavoro lo paghiamo e ci salutiamo: ci augura buona fortuna.
Portiamo a fatica su per le scale ( no ascensori) i nostri bagagli, fino ad arrivare al nostro appartamento: l’interno 3 A.
Facciamo un rapido giro della casa, ci sono quattro camere da letto due bagni e una cucina.
Decidiamo di suddividerci le camere facendo pari o dispari: sono fortunato, a me tocca una camera singola con un piccolo terrazzino, che mi ricorda un po’ quello di casa mia, solo che questo ha come vista il terrazzino della casa studentesca di fronte alla nostra. Niall e Liam ottengono le altre due camere individuali, mentre Zayn e Louis dovranno dividere quella doppia e mi viene da ridere sentendoli già litigare per decidere chi otterrà il letto vicino alla finestra, che a quanto pare è il più ambito. All’improvviso si sente urlare il caroto-man:”Oh mio Dioo Zaynnn il tuo ciuffoo! E’…E’…E’ orrendooo! Corri in bagno, fa’ prestoo prima che qualcuno ti veda!”. Mi affaccio dalla porta di camera mia e vedo il mio amico raggiungere con foga il bagno e tirare un sospirone di sollievo una volta arrivato di fronte allo specchio, vedendo che la sua capigliatura è perfettamente in ordine. Rido come un idiota, lo ammetto, perché ovviamente si trattava di una strategia –piuttosto azzeccata, direi- di Louis per fare distogliere l’attenzione di Zayn e nel frattempo accalappiarsi il letto migliore.
Nel pomeriggio decidiamo di restare in casa per rilassarci un po’ dopo il viaggio; dalla mia camera posso sentire Louis che guarda la TV (ma cosa ci capirà, visto che è in un’altra lingua?), Niall che traffica in cucina, per quest’estate infatti ha deciso di diventare un bravo cuoco; incredibile le energie che trova quel ragazzo, ma forse è dovuto a tutto il cibo che ingurgita che, magro com’è, da qualche parte dovrà pur andare! Posso sentire anche Liam conversare tranquillamente via Skype con Danielle e anche se non lo posso vedere sono quasi certo che Zayn si stia pettinando il ciuffo in attesa della chiamata di Perrie.
E io? Io sono steso sul mio letto, cercando di riposare, visto che per prendere il volo in tempo mi sono dovuto alzare ad un orario indecente, ma non riesco a prendere sonno, inseguito, come al solito, dai miei pensieri “profondi”.
Ho aperto la finestra per farmi arrivare un po’ d’aria, sicuramente il clima qui non è quello di Holmes Chapel, così sento il traffico della via sotto casa e i rumori indistinti degli altri ragazzi nell’edificio. Improvvisamente sento invece un rumore ben distinto: una risata allegra, cristallina, di ragazza. Proviene da fuori ( bhè, che genio, in fondo siamo cinque ragazzi qua dentro!) così mi alzo e vado sul terrazzo. Capisco che viene dall’appartamento di fronte a quello in cui mi trovo io, e se non ho decifrato male, a quanto pare ci sono due ragazze, anche loro appena trasferite, visto che intravedo delle valigie . Oltre a quelle vedo ben poco, solo un po’ dei boccoli ribelli di una ragazza girata di spalle, perché purtroppo le finestre sono semi chiuse, e hanno ai vetri delle graziose – sto iniziando ad usare gli stessi aggettivi che adora mia madre ! a-i-u-t-o- tende bianche e gialle.
E’ un peccato, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più, magari anche solo per curiosità o noia, ma quella risata… Era interessante.
Torno sul letto con uno sbuffo e mi ficco nelle orecchie le cuffie dell’ i-pod, così entro nel mondo dei sogni accompagnato dalle dolci note di Ed Sheraan.
 
Pov Chiara
 
Arrivate a destinazione arranchiamo per le scale sotto il peso dei bagagli; la fatica è tanta e non ci sono abituata, ma alla fine ne vale la pena, perché la nostra “casetta” è davvero graziosa, con due camere da letto spaziose, due piccoli bagni, una cucina davvero carina e una piccola sala con un televisore.
Non abbiamo problemi a decidere quale stanza prendere, Giada ha il terrore dei ladri, e non vuole dormire dove c’è un balcone, perciò quella sarà la camera che spetterà a me.
E’ piuttosto grande per una persona sola, non ci sono abituata “Mia mancherà quel rompiscatole di Federico” mi ritrovo a dire ad alta voce.
Sembra tutto piuttosto pulito, ma ho giurato a mia mamma, maniaca dell’ordine – non si può proprio dire che abbia preso da lei- e dell’igiene di sterilizzare e pulire tutto, perciò mi metto di “buona lena”uhm , ok , no, non è vero mi metto con un muso lungo fino ai piedi, lo stesso della mia coinquilina, a pulire ovunque. Se non ci si può riposare nemmeno in vacanza!
Finalmente terminiamo i lavori forzati e mi butto sul divano in sala, quando sento delle voci provenire dall’appartamento opposto al nostro, credo.
Stanno parlando in inglese, e non riesco ad afferrare tutto ciò che si stanno dicendo, ma non è su questo che ragiono: mi sembrano suoni conosciuti, così mi metto ad interpretare il ruolo di un agente segreto o di un investigatore privato e mi avvicino cautamente alla finestra e sbircio in modo da non farmi vedere.
Noto subito una testa bionda, biondissima. Si tratta di un ragazzo, e capisco immediatamente dove ho sentito prima quella voce: era nel gruppo di quei tipi dei bagagli dell’aeroporto! Non lo avevo visto bene in faccia, perché era troppo lontano, ma un colore di capelli come quello non è tipico e non si scorda facilmente anche se devo dire, osservandolo meglio, che gli dona proprio!
Insieme al biondo c’è un altro ragazzo che viene chiamato dall’altro “Lou” e se la matematica non è un’opinione, e 2+2 non fa un pesce, il suo nome deve essere Louis. Anche lui mi sembra piuttosto carino, con capelli castani corti e gli occhi chiari, ma va detto che sono miope, e non vorrei sparare scemenze !
Sento le voci di altri due – o tre?- ragazzi provenire dall’interno della casa, e prima di cominciare a sentirmi un po’ come una stalker decido di smettere di spiare i nostri nuovi vicini e pensando “Alla faccia delle coincidenze!” un minighigno mi attraversa la faccia, al pensiero della felicità che potrebbe provare la mia amica alla vista di tanto “Ben di Dio” come è solita chiamare i bei ragazzi.
Scuoto il capo, il caldo mi sta dando alla testa, e mi dirigo in cucina, dove la mia buona Giada sta già preparando qualcosa di fresco per la cena.
Non faccio in tempo ad aggiornarla sui vicini che lei scappa urlando a chiudere tutte le tende, perché, a sua detta:”Non ho intenzione di farmi vedere da nessun ragazzo nel modo in cui mi concio per stare in casa, tanto più se carino!
Bha… Certe volte non la capisco proprio! Ceniamo e mi butto a capofitto nel letto, dove i miei sogni mi stanno già aspettando.


Rieccomi qui a rompere le scatole a voi tutti! Mi defilo con un ringraziamento a coloro che sono arrivati a leggere fino a qui, thankssssssss a lot :D
A preestooo
Chiara xx

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Capitolo 9
*** In ritardo! ***


9)In ritardo!
 

–Avviso! Essendo una schifezza (se non peggio) in inglese prego di perdonare gli errori sicuramente presenti. A parte qualche frase, ovviamente scriverò in italiano, ma voi immaginatevi tutti i discorsi in inglese u.u buona lettura : ) -

 
Sono in ritardo, sono in ritardo, sono in ritardassimo!” Penso mentre mi vesto velocemente.
Oggi sarebbe stato il primo giorno al mio corso di fotografia dico “sarebbe” perché piuttosto che usare il termine “in ritardo” avrei dovuto utilizzare quello “la lezione dovrebbe essere finita circa dieci minuti fa, sono fottuto” .
Voglio dire, gran bella figura di merda ! “Harry, ma che finezza!” Va bene che provo nostalgia di casa e di mia madre e tutto quello che vuoi, ma ora mi metto pure a sgridarmi da solo?!
Sto male, seriamente.
Dicevo… Ah, si, gran bella figura del cavolo che ci faccio! Arrivare in ritardo –cioè, non arrivare per niente- alla mia prima lezione! Che vergogna! E’ per questo che ho deciso di recarmi comunque all’accademia di belle arti, dove seguirò il corso: magari incontro l’insegnante e gli spiego che è stata tutta colpa di Louis, che ieri sera ha bruciato la cena e così Niall ci ha costretti ad andare a mangiare in una pizzeria, e poi Liam ha insistito per andare a fare un giro in paese perché:”Una bella serata così, e stiamo chiusi in casa?!, Che spreco!” e poi è ovvio che abbiamo fatto tardi e che questa mattina non ho sentito la sveglia! E, ovviamente, nessuno di quegli altri intelligentoni ha avuto la brillante pensata di venirmi a buttare giù dal letto…
Mentre mi sfogo mentalmente sto camminando  correndo, sotto un sole cocente sudando come non so nemmeno io cosa, nella speranza di beccare il prof e di riuscire a non farmi sbattere subito fuori dal corso.
Attraverso un ultimo incrocio e, dopo avere cacciato via la sorpresa di non essermi perso, entro finalmente nell’edificio imponente, rinfrancato dal fresco clima interno.
Nell’entrata c’è uno specchio, e per poco non caccio un urlo di spavento, sono a dir poco orripilante, con qualche gocciolina di sudore sulla fronte e i miei ricci un po’ schiacciati sulla nuca, fortuna che così mi ci vedrà solo un signore ultraquarantenne, al massimo!
Chiedo informazioni per la “classe/laboratorio” e quando finalmente la raggiungo mi fermo un attimo per riprendere fiato. La porta è aperta, perciò non busso, e sbircio se c’è qualcuno.
A prima vista, non si direbbe; che sfiga! Una corsa del genere per niente…
Mi volto per andarmene, ma facendolo vado a sbattere contro un armadietto di metallo, provocando un gran casino, che viene mischiato da alcune urla:”Aaaaah! MA PORCA CAROTA! Di nuovo , oh no!” aggrotto la fronte, non ho capito il senso della frase, ma ho capito chi è stato e sicuramente non si tratta di un signore anziano; infatti una ragazza con  dei lunghi capelli boccolosi- che a dire la verità mi sembrano un po’ familiari, e questo è strano!- si sta rialzando dal pavimento. Oh. E’ in un bagno di luce solare e sono castani con dei fantastici riflessi rossi. I suoi capelli, intendo. I suoi occhi invece sono marroni, ma con delle sfumature verdi.
E’ carina, una di quelle, com’è che si dice ? Ah, si, acqua e sapone.
Decido che il silenzio è troppo prolungato e la situazione si sta facendo imbarazzante, perciò decido di prendere coraggio e mi presento “Hi! I’m Harry!” . Mi sorride, ha un sorriso gentile, forse quasi dolce, grazie a due piccole fossette particolari, che non si formano sulle sue guance, come le mie, ma appena sopra gli angoli della bocca. Anche se perso in questi pensieri mi accorgo che ha parlato :”Nice to meet you, my name’s Chiara”. Non è inglese, di sicuro, ha un accento molto particolare. Ora che è in piedi noto che per essere una ragazza è parecchio alta.
Mi accorgo solo ora di un piccolo lago  che si sta formando sul pavimento e la ragazza sembra seguire il mio sguardo, perché fa una smorfia e si riaccuccia vicino alla pozza di liquido, iniziando ad asciugare. Mi abbasso per aiutarla, e nel frattempo le chiedo cosa è successo. Arrossisce un po’ e poi ammette di avere fatto cadere il contenitore durante la lezione “Sono un’imbranata!“ dice.
Sono un deficiente terribilmente dispiaciuto” aggiungo quando mi accorgo che il secondo incidente è capitato per colpa mia: aveva appena finito di pulire ma poi sono arrivato io e l’ho spaventata, facendole rovesciare di nuovo tutto per terra.
Guarda l’ora e sgrana gli occhi poi mi saluta velocemente e corre via. Non ho nemmeno il tempo di chiederle un qualsiasi cosa, anche solo “Scusa, sai che ore sono?” Che si è volatilizzata. “Bhè, pazienza. La vedrò ancora al corso di fotografia. O almeno spero.” Mi ritrovo a pensare nel tragitto verso casa, senza sapere nemmeno io il perché. Mentre vado verso casa mi blocco nel bel mezzo della strada, ricordandomi solo ora del mio aspetto orripilante:”E per forza che è scappata via così!” mi ritrovo a bofonchiare da solo, riprendendo a camminare inseguito dagli urli degli automobilisti che  stanno dicendo qualcosa come “Ma vattela a piglià…!” probabilmente vorrà dire “Stai più attento, giovanotto!” si, ne sono certo, il significato esatto deve essere proprio quello!
 
POV Chiara
 
Mi sveglio alle tre di notte, senza nessunissima valida ragione. Fantastico.
Ok, forse una ragione c’è: il caldo è veramente soffocante, io mi devo ancora abituare al nuovo letto e… No, va bene, non si dicono le bugie. La verità è che sono molto preoccupata/agitata/nervosa per la mia prima lezione di fotografia, che avverrà questa mattina.
Provo a rituffarmi nel letto, cercando sollievo nel lato freddo del cuscino, ma zero, zilch, nada de nada:insomma, il sonno non torna.
Fantastico, oltre ad avere perso tempo prezioso che avrei potuto utilizzare per dormire ora mi ritroverò anche con delle mega occhiaie da panda.
Con un ultimo sospiro rassegnato decido di alzarmi definitivamente dal letto. Esco in punta di piedi dalla stanza e vado a sbirciare in quella di Giada : sta dormendo come un angioletto, sorrido intenerita.
Proseguo fino in cucina e mi chiudo la porta alle spalle attenta a non fare rumore per non svegliare la mia amica e decido di preparare qualcosa di buono… “Ho deciso, che vada per una buona crostata al cioccolato, in fondo oggi non sarà una giornata impegnativa solo per me…” penso, ricordandomi che l’inizio del corso di Giada coincide con il mio.
Mi metto subito all’opera; a volere essere onesti non so cucinare molte cose, ma a mia discolpa penso di potere dire che ciò che cucino mi riesce piuttosto bene. “ E capirai, ci vorrà molto, saranno due o tre cose in croce!” mi sembra quasi di sentire la voce di mia mamma mentre cucino, forse è a causa dell’orario, ma sento in continuazione gli avvertimenti che era solita darmi a casa:”Guarda che poi se sporchi pulisci tutto tu! Stai attenta a non bruciare nulla! E non ti scottare!” una volta finito il tutto mi sento piuttosto soddisfatta del profumino che fuoriesce dal forno. E’ un odore buono, che sa di casa, di famiglia… E’ confortevole : è un ricordo.
Si sono fatte le sei, perciò decido di mettermi sotto la doccia, che mi rilassa da tutte le tensioni e una volta vestita con jeans chiari, maglietta a maniche corte semplicissima, nera e all star basse dello stesso colore decido di lasciare asciugare all’aria i miei capelli.
Faccio passare ancora due orette e mi preparo all’arduo compito: svegliare una dormigliona! Ma stranamente la trovo già sveglia.
Facciamo colazione insieme, la crostata non è poi da buttare via, ci tira su di morale.
Giada si chiude prima in bagno e poi in camera e una volta pronta mi saluta allegramente, scendendo le scale per recarsi ad esercitare la sua passione: la cucina.
Io invece me la prendo un po’ più comoda, sistemando la cucina.
.-.-.-.
Ok, forse me la sono presa un pochino  troppo comoda” penso entrando nell’aula di fotografia, visto che sono arrivata a discorso del prof. Fabbri già iniziato, il che mi fa guadagnare un’occhiataccia da parte di quest’ultimo.
Il tempo vola, l’argomento è molto interessante e capisco che ho fatto una scelta giusta, per una buona volta.
Fabbri spiega che alla fine del corso ci sarà un concorso: bisognerà presentare una foto per la mostra , e ci si potrà lavorare sia singolarmente che a coppie, o a gruppi. Il vincitore otterrà un piccolo premio in denaro e una fantastica macchina fotografica professionale. Mitico!
Verso la fine dell’ora iniziamo la prima prova pratica, imparare a sviluppare le foto. Oramai quasi più nessuno usa il metodo classico, ma come ci dice il nostro insegnante “Impara l’arte e mettila da parte” .
Ma ovviamente essendo io Chiara La Più Imbranata Del Mondo Casadei devo combinare qualche guaio, così, mentre tutti stanno già uscendo, le mie mani sembrano diventare di pasta frolla e un po’ del liquido che abbiamo appena usato si riversa sul pavimento, creando una piccola pozzanghera.
Fabbri mi lancia un’occhiataccia, -un’altra!-  e mi dice: “Asciughi tutto, signorina, mi raccomando! E la prossima volta veda di arrivare in orario!” Non c’era bisogno di dirmelo, signor antipatico. “Ma io non lo so…dove andremo a finire? Anche quell’altro… Stile Stole, com’è che si chiama che non si è nemmeno presentato a lezione…” pronuncia bofonchiando fra sé e sé.
Mi accascio al suolo, incominciando a pulire di buona lena, perché non vedo l’ora di arrivare a casa. “Oh, come se non bastasse questo liquido è pure difficile da mandare via!” mi lamento ad alta voce.
Finalmente ho finito il mio lavoro e mi preparo ad andarmene, quando sento un frastuono tremendo improvviso, che, a causa del silenzio assoluto di poco prima, mi fa rischiare un infarto e mi fa andare a sbattere contro il tavolo di lavoro dietro le mie spalle. “Aiha!
Mi alzo toccandomi il bernoccolo sulla testa nel punto dove ho sbattuto e noto colui che ha prodotto tutto quel casino: è un ragazzo, dall’aspetto sembra più o meno un mio coetaneo.
E’ parecchio alto, con capelli ricci, di colore castano “E che occhi!” penso. Così straordinariamente verdi, proprio come li vorrei io. Mi accorgo che c’è un po’ troppo silenzio e faccio per parlare, ma lui mi precede: “Hi! I’m Harry
Oh, porca patacca, ci mancava solo questa, è inglese! E io faccio schifo a scuola in quella materia, figuriamoci nella vita reale!” non posso fare a meno di pensare mentre provo, tentennante, a presentarmi nella sua lingua senza sembrare una completa idiota.
Vedo Harry guardare qualcosa sul pavimento, così lo osservo anche io e noto con sgomento che tutto il liquido che era rimasto nel contenitore si è rovesciato, formando una sottospecie di lago di Garda proprio nel punto in cui avevo appena finito di asciugare. Mi risiedo sul pavimento iniziando a pulire, aiutata anche dal mio nuovo amico, se così si può chiamare, Harry. “Speriamo di si!” penso. Speriamo di si?! Speriamo di si?! Chiara, ma ripigliati!
Nel frattempo l’altro mi chiede cosa era successo, -“e che cavolo però, che figuraccia, una dietro l’altra!”- glielo spiego brevemente e lui si scusa –“ma quanto si può essere carini?! Tanto!”.
Finisco velocemente il lavoro, e me ne corro via salutandolo velocemente per evitarmi altre situazioni imbarazzanti proprio mentre stava per dirmi qualcosa.
Oh,uffa, scommetto che ora starà pensando che sono una boriosa antipatica! Mannaggia!
Alla prossima volta, amici telespettatori, come sempre con un’altra situazione imbarazzante, un’altra figuraccia, della nostra Chiara!” penso scendendo le scale dell’accademia, e poi mi prendo in giro da sola, perché con questo pensiero sembro proprio quello di Voyager.


Ehi people!
Come va? io tutto bene, ma sono ancora nel vortice delle ultime interrogazioni (che la botta di c... sia con me, amen e con il tuo spirito!) T.T
Non mi dilungo troppo (ma ci sarà qualcuno che legge i miei sproloqui? ahah)
Alla prossima sweethearts :D
Chiara xx




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Capitolo 10
*** Dalla parte di Niall... e Giada. ***


Questo capitolo lo dedico
in particolar modo 
alla mia amica Giada

 

10)Dalla parte di Niall… E Giada.

 
Io sono Niall. Niall Horan. Biondo, occhi azzurri, origini irlandesi.
Suono la chitarra, mi piace cantare e adoro il cibo, e, ovviamente, mangiare.
Ma questo si sa, è un dato di fatto che conoscono tutti. O, almeno, tutti i miei amici.
Non c’è molto altro da sapere. Questo è ciò che sono solito dire alla gente.
In verità c’è tanto altro, e mi sembra naturale, anzi, mi ritengo offeso da coloro che credono di sapere tutto di me, per chi prendono?
Anche io sono un ragazzo dalle mille sfaccettature, dalle tantissime passioni e con dei sentimenti. Ci rimango male quando i miei amici mi prendono in giro per la mia passione –anche se in effetti dovrebbero chiamarmi “Niall passione cibo”, come quei giochi per il Nitendo- perché non sono solo quello.
Così come soffro  quando scherzano sul fatto che sono fidanzato con gli alimenti.
Vorrei solo trovare una ragazza con i miei stessi interessi, è poi così strano?
Bho, non lo so, però ho deciso di coltivare questa mia passione culinaria, ed è per questo che mi sono iscritto ad un corso di cucina tramite la mia scuola, e quale posto migliore per imparare se non l’Italia?
Il mio desiderio sarebbe di diventare un cantante, ma in caso non dovessi riuscirci, essere un cuoco non sarebbe poi così male.
Oggi è stato il primo giorno di corso, ed è stato… Assolutamente fantastico. Anche perché ho conosciuto “lei” .
Bhè, dire conosciuto non è esatto, perché non ho avuto il coraggio di presentarmi, ma appena l’ho vista ho capito subito che era lei  la persona che stavo aspettando.
Poco più bassa di me, capelli castani lisci, lunghi fino alle spalle, e occhi castani. Una spruzzata di dolcissime lentiggini sul naso.
E oltretutto il suo era l’unico forno dal quale proveniva un buon odore…
Ciò che inizialmente mi ha attirato è stato il suo comportamento: si vedeva che le piaceva ciò che stava facendo, si capiva che quella era la sua passione.
Stupido, stupido, stupidissimo!” mi sgrido ad alta voce mentre guardo un DVD in salotto con Liam, che aggrotta la fronte come a dire :”Bhè? Che hai combinato?
Glielo dico, o non glielo dico? E se mi prende in giro? Però Liam è un po’ il più sensibile fra tutti… Glielo dico. “E’ solo che oggi ho incontrato la ragazza dei miei sogni al mio corso…
Bhè, ma è fantastico! Cosa c’è di male in questo?! Come si chiama? Di dov’è?” sbuffo spazientito e imbarazzato : “E’ questo il problema,Liam! Non lo so! Non lo so! Non so nulla, non ho avuto il coraggio di presentarmi e ora ho perso la mia occasione! Vabbè che bella com’è sarà sicuramente già fidanzata…” finisco con un sospiro.
Liam sorride. Ma che se ride?? “Tranquillo Horan! La speranza è sempre l’ultima a morire, inoltre non hai detto che l’hai incontrata a lezione di cucina? Sono certo che la rivedrai lì! Solo, la prossima volta, tira fuori il coraggio da leone che so essere nel tuo cuore, e presentati!”.
Annuisco, perché Liam ha ragione, come ho fatto a farmi travolgere così tanto dalle mie emozioni da non riuscire più a ragionare, né a capire nulla? C’est… L’amour?
Sia il mio amico che io sentiamo la porta d’ingresso sbattere, così ci giriamo e vediamo entrare un Harry tutto trafelato che si accascia poi sul divano a fianco a noi, con un’espressione molto, ma molto, strana e un pochino buffa.
 
Pov. Giada
 
TU-TUMP TU-TUMP TU-TUMP
 
Il cuore mi batte forte. Sono nervosa, e quando sono nervosa solitamente  o straparlo dicendo un sacco di stupidaggini, o me ne rimango in completo silenzio, passando o per una tipa strana e asociale, o più semplicemente per antipatica con la puzza sotto il naso.
Dicevo, sono nervosissima, oggi dovrò seguire la mia prima lezione e io sono sicurissima che farò figuracce di ogni genere… Come scambiare lo zucchero e il sale, sbagliare le dosi, o utilizzare l’albume al posto del tuorlo! Oh, sacrilegio!
Decido di farmi forza ed entro nella cucina di chef Ramsay, che in via straordinaria quest’estate terrà il corso a cui sono iscritta: un’occasione unica !
Ma se mi urlasse contro di tutto e di più come fa in quei programmi su Cielo e Real Time??
Sprofonderei dalla vergogna! Oh,mon Dieu!
Il primo compito che ci viene assegnato è straordinariamente semplice… cucinare una ciambella allo yogurt! E io già che sognavo gustosi soufflé e filet mignon e ossobuco…
Mi  metto all’opera, e non si sa come riesco a non incasinarmi né con gli ingredienti né con le porzioni. Infine inforno et-voilà ! Il più è fatto.
Così alzo gli occhi per un momentino ed è allora che lo vedo.
Non è tanto alto, ma è tanto tanto tanto carino, con dei capelli corti e biondissimi, -ok, forse sono tinti, ma chissene – e degli occhi azzurri, azzurrissimi, più belli del colore del mare Sardo, che di per sé è già stupendo. Sguardo profondo e sognante, lo vedo impegnarsi nel mescolare tutti gli ingredienti in un ciotola, con fare allegro e solare. Almeno finchè non alza lo sguardo e sono certa che mi abbia notato mentre lo fissavo come un baccalà, perché apre di scatto la bocca e sgrana gli occhi, tant’è che mi viene da domandarmi se mi sono sporcata con un po’ di uovo in faccia.
Controllo il mio riflesso nel frigorifero super tecnologico, ma niente, parrebbe tutto normale! “ Ma allora sono proprio io a fargli schifo…” penso sconsolata.
Appena finita la lezione lo vedo filare via come una scheggia, così anche io mi avvio sospirando verso “home sweet home” come piace definire il nostro appartamento alla mia amica Chiara.
Apro la porta con le chiavi, e mi butto a capofitto sulla cosa più vicina che trovo, che fortunatamente è una morbida poltrona, perciò atterro senza troppi incidenti.
Vedo entrare nella stanza in cui mi trovo io anche la riccia, “Credo- esordisco- credo di essermi innamorata!” concludo con uno sguardo probabilmente stralunato.
SBADABAMMMM oh-oh . è caduta Chiara sul pavimento, perché mentre stavo parlando ha cercato di sedersi sul divano, ma per le mie parole ha sbagliato mira!
 
Pov Chiara
 
Ahiaaaa aiiiihaa!” continuo a lamentarmi urlando come un’ossessa.
A causa della dichiarazione della mia cuoca preferita – e a causa della mia imbranataggine, tocca ammetterlo- sono caduta e ho dato un gran bella botta di sedere, tant’è che ora mi sento tutta dolorante e “ringrazio il cielo che non mi si sia rotto l’osso sacro!”. Sento Giada sbuffare solennemente :”Dai, non esagerare come tuo solito, che sarà mai?!” “sisi, facile dirlo per te, non sei mica tu che ti senti venire fuori un pestone proprio in quel posto! Comunque non cercare di cambiare discorso, mentre io mi prendo un po’ di ghiaccio tu mi racconti tutto!” quasi la minaccio con lo sguardo, infatti mi presta subito ascolto.
Se pensate che io sia un’impicciona… Bhè, vi sbagliate: io sono un’impicciona GIGANTESCA, almeno per quanto riguarda le mie amiche, e ciò che mi ha detto la mia coinquilina è degno di tutta la mia curiosità e attenzione, non è cosa che capita tutti i giorni che la mia amica qui mi dica certe cose, nossignore, altrimenti non mi sarei mica presa il disturbo di dare quella sederata enorme per niente, vi pare?
Anche se persa in questi pensieri mi accorgo che la ragazza non ha ancora iniziato a parlare, perciò le dico:”Sputa il rospo, baby!” con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
E lei incomincia a parlaare e parlaare – me la sono proprio cercata!- delle fantastiche caratteristiche di questo ragazzo, che, a dire il vero, dalla descrizione mi sembra conosciuto, ma è strano, perché qua a parte Harry e i ragazzi di fotografia non conosco nessuno… Bhè, comunque sia sono felicissima per la mia amica, forse ha finalmente trovato quello giusto, quello che le farà dimenticare Lorenzo quello stronz… del suo ex, un traditore di prima categoria, che non si meritava nemmeno di toccare  la punta dell’unghia del mignolo di Giada, che è una ragazza fantastica.



Ehi ehi ehi, bella genteee!
Il sole mi sta dando alla testa, se non si nota!
Anche se il capitolo precendente ha ricevuto solo 5 letture ( T.T) ho deciso ugualmente di postare quello successivo, perchè spero sempre di ricevere qualche commento positivo :P
A prreeestooo!
Ah, se voleste passare dalla mia  nuova storia mi farebbe molto piacere, si chiama " I WANNA BE A GUITARIST",( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1817519&i=1          ) per ora c'è solo il prologo, ma a breve pubbilcherò il seguito, dove appariranno i ragazzi :)
Bacioni
Fux :)


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Capitolo 11
*** Uhm. WTF?? ***


11)uhm. WTF??

 
Pov Harry
Mi accascio sul divano cercando di riprendere un po’ il fiato in seguito alla corsa per l’andata all’accademia e alla camminata iper - veloce per il ritorno a casa, sotto lo sguardo sbigottito di Niall e Liam. Fisso prima l’uno e poi l’altro, e viceversa. Continuano a fissarmi:”Ma insomma, che avete da guardare? Sembrate due baccalà!”. Il primo a riprendersi da questo stato vegetativo mentre aspetto pazientemente – bè, forse ripetere di continuo”allora?!” “allora?! “allora?!” non è sinonimo di pazientemente… ma vabbè, pazienza!!- è Liam e mi risponde :”Bhè, Harry, ma ti sei visto?!”.
Ma che domande fai? Ovvio che mi sono visto sono messo solo un po’ più in disordine del solito… E poi così mi hai appena fatto ricordare della mia figuraccia, ma grazie mille davvero!” sbotto irritato, anche se a dire il vero non è colpa del mio povero amico, che mi dice:” Bhè, per Mr. Perfettivo Styles la cosa è PARECCHIO strana… Insomma, di solito non saresti mai uscito di casa in queste condizioni!!”Liam, amicone mio adorato, le persone fanno una cosa sai? Si dice maturare, cambiare, crescere!” gli dico rispondendogli in malo modo per l’appellativo dispregiativo che mi ha affibbiato. “Un momento… Ora che mi ci fai pensare, che figuraccia?!” domanda Nialler, fino a quel momento restato in silenzio.
Decido di raccontare loro tutto, così magari mi capiscono e mi perdonano per la mia uscita di testa di poco fa, perché a mente un po’ più calma mi sono accorto di avere avuto una reazione veramente esagerata :”Ecco, è iniziato tutto per colpa – o forse dovrei dire grazie- alla nostra uscita di ieri sera e al fatto che voi ragazzi questa mattina non ci avete nemmeno fatto la prova di svegliarmi –a proposito, grazie davvero!-“ e qui i due mettono su un’espressione colpevole “Ma eri così carino mentre dormivi, non volevamo disturbarti!” cerca una scusa Nando’s man (se ve lo state chiedendo si, è disperato perché qui in paese non c’è un Nando’s) “Già  è vero, sembravi troppo un angioletto per svegliarti!” ridacchia Liam.
Decido di lasciare perdere e continuare il mio racconto :”Si, si, vabbè dai non importa. Comunque come stavo dicendo non mi sono svegliato in tempo e ho perso la mia prima lezione di fotografia. Solo che non volevo fare una figura del genere sin dal primo giorno, così ho deciso di uscire comunque di casa sperando di beccare l’insegnante, cosa che però non è successa!”. “Oh, che sfiga!” commenta Horan sgranocchiando un cetriolo . “si bhè, a dire la verità non mi è dispiaciuto poi così tanto, visto che ho “beccato” per così dire, qualcos’altro, anzi, qualcunaltro!” Guardo i miei due amici, che però restano in silenzio religioso, mano stesse parlando il Papa della pace nel mondo o che so io. “E continua, no?!” esclamano all’improvviso in contemporanea. Mi metto a ridere e decido di accontentarli : “Ho conosciuto una ragazza, anche lei frequenta il mio corso –suppongo- era rimasta solo lei in aula, solo che quando sono arrivato ho fatto un gran casino andando a sbattere contro un armadietto, e lei non mi aveva visto, perciò si è spaventata e per colpa mia ha rovesciato un liquido sul pavimento!” dico dispiaciuto, poi tiro un cazzotto rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra, per colpire entrambi i miei coinquilini che se la stanno ridendo della grossa sulle mie sciagure.
Bhe!” continuo “questa è stata la prima figuraccia. Poi c’è stato un po’ di silenzio e alla fine mi sono presentato e l’ho aiutata a pulire. Poi lei se ne è andata via di gran fretta e mi stavo giusto chiedendo perché quando ho incontrato il mio riflesso: un mostro! Ed ecco la figura a cui mi riferivo!” “ E com’è questa ragazza?” “Bhe, Liam, non te lo so nemmeno spiegare… Cioè, non è una di quelle bellissime che sanno di esserlo e se la tirano… E’ un tipo, davvero carina, penso che lei sia una di quelle che riuscirebbe a farti andare fuori di testa, ecco!” “ E come si chiama?” vuole sapere Niall,”nemmeno fossimo ad un interrogatorio della cia!” penso.
Faccio per rispondere, ma una voce mi precede:”Chiara!”. Piuttosto sorpreso anziché no dico:”Esatto! Ma voi come avete fatto a saperlo??!” “Guarda, che veramente noi non abbiamo detto nulla…” mi contraddice Niall. Questo si che è strano! Ragiono su questo fatto quando il filo dei miei pensieri viene interrotto dal rasato : “Allora il caro Nialler non è l’unico su cui una ragazza ha fatto breccia oggi…” sorride divertito, mentre il biondo arrossisce visibilmente. E io si sa, sono curioso, perciò lo obbligo a parlare :”Bhè, ecco, vedi… E’ iniziato tutto mentre stavo odorando un profumo buonissimo al corso di cucina e cercavo di capire da dove derivava…
 
Pov Chiara
Chiara!! Ma mi ascolti!?” mi sembra che qualcuno stia parlando…
Sono ancora stesa sul divano a pancia in giù, con una gradevolissima sensazione di fresco sui miei glutei sodi -ah-ah ha fatto la battuta!-  dovuta alla mia adorata busta di ghiaccio.
E il motivo per cui sono ancora qui è che la mia amica quando è eccitata straparla, perciò sono due ore che mi sta parlando di questo ragazzo “fantasticissimo” per dirlo con parole sue, del quale non conosce nemmeno il nome. E ora stiamo cercando un modo in cui possa attaccare il bottone, ma la cosa è difficile, perché lei è piuttosto timida, e io lo sono anche di più, inoltre sono imbranatissima nelle faccende di cuore, “un po’ come in tutto il resto, a dire il vero…” penso leggermente sconsolata. “Chiarina, ma mi stai ascoltando?!” mi riprende Giada . Mi metto a ridere un po’ perché un sacco di gente mi chiama così anche se è più piccola di me e un po’ perché in effetti :“no, scusa, mi sono un po’ persa” ma dire un po’ è un eufemismo, visto che sarà un quarto d’ora buono che non la ascolto più. Insomma, è incredibile! Lo ha visto una sola volta, non ci ha mai parlato, ma è in grado di parlarne per ore, addirittura elencando i gesti che fa come tic!
E te invece? Come è andata la tua giornata?” si decide finalmente a farmi la fatidica domanda, perciò, anche se con dolore, mi metto in una posizione più consona (ovvero a gambe incrociate come Budda ) e comincio:”Bhè, questa mattina già ti ho detto che mi ero svegliata prestissimo… Dopo che sei uscita di casa ho messo un po’ a posto e ho fatto ritardo al corso di fotografia!”.Come tuo solito!” mi interrompe sghignazzando . Sorrido:“Già, proprio come al solito. La lezione è proceduta senza troppi incidenti, ma poi ho fatto cadere un elemento, proprio alla fine, perciò sono rimasta da sola in classe a pulire, quando ad un certo punto…” lascio in sospeso la frase, sono proprio perfida, se c’è qualcuno più curioso di me, quella è proprio Giada!
“Ad un certo punto… cosa?!” mi incita infatti a continuare la mia amica “Ad un certo punto un rumoraccio mi ha fatto prendere un colpo, poi mi giro…E ciò che vedo mi fa prendere un altro colpo al cuore, ma in senso buonissimo:  vedo un ragazzo davvero – ma davvero- carino. Occhi verdi come gli smeraldi, come la menta, come la speranza! Insomma, lo sai che amo/adoro/vado pazza per il verde! Si chiama Harry. Il problema è che ho fatto una delle mie solite figure del cavolo scappando come un’ idiota, perciò sono sicura che ora o mi crede pazza, o semplicemente antipatica, e non so cosa è peggio!”.
Giada si sta rotolando al suolo dalle risate ! Ma non me la prendo, perché in fondo so che se fossi al suo posto e se non fossi così imbarazzata solo al pensiero della mia brutta figura riderei anche io di me stessa. “Non può essere andata così male, su!” nice try, amica, ma tu non eri lì con me!
Decido di mettere una pietra sopra a questo discorso che continua solo a fare rigirare il coltello nella piaga, e avviso l’altra che me ne vado in camera mia.
Entro nella stanza e “Sbaamm!” mi butto sul letto, però fa un caldo assurdo, quindi mi rialzo subito per andare a tirare le tende alla finestra e aprire i vetri che danno sul terrazzino. Ma essendo piuttosto buio inciampo in qualcosa, che poi mi rendo conto essere la valigia di Giada- poi mi dovrà spiegare che cavolo ci stava a fare la sua valigia qui- e finisco a gambe all’aria sul terrazzino, urlando come una matta appena scappata da un manicomio. Ma la cosa strana non è questa, nossignore: la cosa strana è che non sono l’unica ad avere lanciato un urlo, infatti una voce maschile proveniente dal terrazzo di fronte al mio mi ha accompagnata.
Mentre mi rialzo guardando il mega graffio che ho sul braccio sento qualcuno fare lo stesso dall’altra parte e quando alzo gli occhi non posso fare a meno di rimanere perplessa, e anche un po’ intontita, perché un paio di meravigliosi occhi verdi - già, proprio quelli- mi stanno osservando e il proprietario pronuncia un “Chiara!!” che sembra sinceramente sorpreso. Faccio in tempo solo a dire “H-harry?” e a vedere nascere sul suo volto un sorriso che porta con sé delle fossette carinissime – io amo le fossette, ma quelle vere, mica come ste schifezze che mi ritrovo io-  che quel ragazzo castano con gli occhi color ghiaccio che ho visto appena arrivata a casa esce fuori e “rapisce” il mio Harry, portandolo dentro con poca grazia.
Il tuo Harry, Chiara?! L’importante è sempre crederci, dolcezza! Quello non ti guarderebbe nemmeno se fosse miope e non avesse con sé gli occhiali!” persino il mio inconscio mi prende per i fondelli, meglio di così !
 
Pov Harry
 
Finisco di raccontare e proprio in quel momento spunta fuori non si sa da dove Zayn, che probabilmente è appena tornato dal suo corso per parrucchieri. Già, lo so, è strano, ma era l’unica cosa che gli poteva interessare perché “Così almeno saprò come prendermi cura al meglio del mio ciuffo bellissimo!” .
Il nuovo arrivato aguzza le orecchie :” Si sta parlando di ragazze? Andiamo, siamo qui da così poco e già piaccio a qualcuna? Temo che spezzerò loro il cuore, perché ho occhi solo per Perrie io!” “Insomma, poco pieno di sé l’amico!” penso, o forse  devo averlo detto  ad alta voce, perché ciuffo biondo mi prende e mi butta sul mio terrazzo ridendo come un animale, perché dalla sorpresa ho lanciato un urletto piuttosto femminile, anche se sembra che ci sia stato una specie di eco, a dire il vero.
Mi rialzo in piedi, non mi sono fatto quasi niente, ma non faccio in tempo ad esultare che mi accorgo della presenza di qualcuno sul terrazzo di fronte al mio. Alta, capelli ricci, castani, si sta guardando una ferita che sanguina sul suo braccio: eggià, è lei, Chiara.
Come un deficiente di prima categoria dico “Chiara!!” e lei, un po’ perplessa e con una faccia del tipo “ What the fuck?” –probabilmente la stessa che ho io- dice un po’ titubante “H-harry?!
Wow! Si ricorda il mio nome!” penso mentre le sorrido, prima di essere recuperato con la forza da Louis, che si chiude la porta-finestra alle spalle. “Bhè, Harry caro, questa si che è una coincidenza fortunata per te!” trilla una vocina nel mio cervello bacato e malato.


Ehiii :)
Premessa: questa storia inizia a fare schifo anche a me D: ma visto che ormai l'ho cominciata ( e magari a qualche pazzo/a piace pure un pochin), continuerò a postare i capitoli ugualmente :)
A presto !
Chiara
p.s. Come al solito, vi invito (ahahaha ebbè!) a leggere l'altra mia ff I WANNA BE A GUITARIST , che forse mi piace un pochino di più ;)

eccola ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1 

GRAZIE a chi lo farà :)

 

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Capitolo 12
*** Feel like a spy! ***


12) Feel like a spy!

 
Se ve lo state chiedendo si, a dire il vero mi sento un po’ –un bel po’- ridicolo.
E se vi state chiedendo il perché, bhè, mi pare ovvio che in questo momento non mi possiate vedere.
Perché sono circa quaranta minuti che  cerco – e devo dire che modestamente, ci sto riuscendo anche piuttosto bene- di sbirciare ciò che sta succedendo dall’”altro lato”, cosa che mi è resa possibile e anche piuttosto facile dalla vicinanza incredibile delle due abitazioni.
Dicevo, sono qui da un sacco di tempo e potrei anche iniziarmi a presentare come “Harry, Harry Styles, agente 007” anche se forse la licenza d’uccidere me la potrei anche evitare… Ora che ci penso la potrei sostituire con la licenza di fare cavolate e figure di merhrmrm penso si sia capito, insomma.
La visuale devo dire che non è male, anche se è un po’ peggiorata dal fatto che devo provare a nascondermi dietro le tende per non farmi vedere.
Anche l’audio è abbastanza buono, ma a dire il vero c’è un problema grandissimo. ENORME.
Insomma, io la sto “spiando” se così si può dire, per capire se potrei interessarle, per conoscere il suo pensiero su di me, ma… “Non capisco un arcicavolo di niente di ciò che sta dicendo!” sbraito all’aria un po’ irritato. E pensare che ora che ci penso avevo anche intuito che non era inglese… E’ in momenti come questo che avrei voluto studiare le lingue… Questa che giunge al mio orecchio ha dei suoni meravigliosi, dolci, e forse potrebbe anche essere dato dal fatto che a parlare è lei  ma non credo che sia solo per quello.
Oh, ora c’è un’altra voce oltre alla sua , credo sia la sua coinquilina, ma il compito mi è reso più difficile anche dal fatto che il povero Niall non ha smesso nemmeno per mezzo secondo di lamentarsi da questa notte.
Ieri sera ha cenato fuori con Louis, ma deve avere preso dei frutti di mare andati a male, e questa notte… Bleah! Nel nostro water è finito di tutto e di più!
Gli vado a cambiare la pezza fresca che gli avevo appoggiato sulla fronte mezz’ora fa, e mi rattristo molto, perché vederlo in queste condizioni non è affatto piacevole. Inoltre si sta disperando anche per il fatto che oggi avrebbe dovuto vedere la sua bella, ma a causa di questo malore non potrà farlo, domani è sabato e i corsi non ci sono, e la stessa cosa per la domenica, perciò gli toccherà aspettare fino a lunedì, e non fa altro che dire: “Sono SICURO che domani sera lei uscirà e incontrerà qualcuno che me la porterà via… Che farà si che questa storia sia ancora più impossibile di quello che è già ora! E non è giusto! Per una volta che trovo una ragazza unica ci si mette di mezzo la sfortuna, che ci vede benissimo! Maledetto fato, che ti ho fatto io di male?”  anche se penso che almeno in parte questo sfogo sia dovuto alla febbre alta che si ritrova Nialler, che per una volta nella sua vita –incredibile ma vero- ha perso l’appetito.
Chissà cosa starà facendo in questo momento?” ragiono ad alta voce mentre cammino verso la cucina. Poi sento intervenire Louis:”Einstein, te lo posso dire anche io ciò che sta facendo! Dieci minuti fa sarà  preparata per uscire, e ora starà attraversando la strada per recarsi al corso, cosa che dovresti fare anche tu!”. Ci penso un secondo su: “Oh, cavolissimi, hai ragione!” corro in camera e mi vesto a casaccio, “questa volta ho un incentivo in più per recarmi in tempo a lezione!” penso sorridendo mentre scendo le scale.
 
Pov Chiara
 
Sorrido felice, perché una volta tanto sono riuscita a trovare il tempo di fare tutto: una bella chiacchierata con la mia Giadina, una doccia veloce, colazione e sono addirittura in orario per la mia amata fotografia, questo è un evento che deve essere segnato sul calendario, perché io adoro fare le cose con calma, calmissima, e perciò finisco quasi sempre con l’essere in perenne ritardo.
Ma ormai le mie amiche lo sanno, che se dico che arriverò alle tre vuol dire che non sarò lì prima delle tre e mezza, ci hanno fatto l’abitudine! I miei genitori invece eh… Mica tanto!
Attraverso con cautela la strada, sulle strisce pedonali, aspettando il semaforo verde e controllando a destra e a sinistra, come mi ha sempre detto di fare mia zia, che fa la vigilessa, e lei di queste cose se ne intende!
Sono contenta anche per un altro motivo, a dire il vero… Anche se penso che voi lo sappiate già, perciò eviterò di esprimermi per non mettermi in imbarazzo con me stessa “insomma, mi comporto in un modo che neanche se  avessi dodici anni sarebbe normale! Sono una bambina!” penso piuttosto scocciata.
Mi sento chiamare e girandomi vedo una mia compagna di corso: Sonia.
E’ molto simpatica, con capelli castano scuro, quasi neri, occhi grandi castani e un atteggiamento sempre solare, che fa quasi invidia! E inoltre è sempre gentile con tutti, anche con le persone che non le stanno simpatiche, ma ha un coraggio da leoni, e se te la prendi con qualcuno a cui tiene le cose te le dice in faccia, insomma, siamo diventate subito amiche.
La saluto con un sorriso, ma non faccio in tempo a dire nulla che sento un dolore improvviso alle gambe e la testa girare poi tutto diventa nero e cado nell’oblio.
 
Pov Harry
 
Lo ammetto sono deluso, e parecchio. Perché io sono qui, seduto in classe, ma lei non c’è. Che l’altro giorno si trovasse qui solo per caso? Che non segua il corso come me? Ma no, di fianco a me c’è un banco vuoto, nell’appello è stato detto un cognome a cui nessuno ha risposto… Lei dovrebbe essere qui… Ma non c’è. Dov’è ?
Lo ammetto: sono preoccupato e probabilmente paranoico. Insomma, io a questa tipa in pratica non la conosco nemmeno! “Ma già ci tengo..” mi ritrovo a sussurrare. Inoltre, ho un brutto, bruttissimo presentimento.
 
Pov Chiara
E’ strano, mi gira la testa come se avessi i postumi di una sbornia, ma io sono astemia, e l’ultima cosa che ho bevuto è stato un succo di frutta all’ace!
Che mi sia ripresa quella forma di influenza che come sintomi dava dei giramenti di testa assurdi, che nemmeno dopo essere stata due volte di fila sul Katun ho provato?
Eh ma che palle!!” urlo. Cioè, a dire il vero provo ad urlare, ma dalla mia bocca esce si e no un rantolo degno di un micino appena nato.
Riprendo a pensare:”Un momento..” io dovrei essere a lezione in questo momento… All’accademia a inseguire la mia passione… E non dovrei essermi appena svegliata, né tantomeno stesa!
Mi decido ad aprire gli occhi, finalmente, e anche se c’è la luce del sole che me li ferisce e me li fa lacrimare lo capisco subito dove mi trovo: sono in ospedale, ora l’unico problema è capire – o ricordarsi- perché.
L’ultima cosa che ricordo è che stavo per attraversare la strada quando mi sono sentita chiamare e ho visto la mia nuova amica…
Non faccio in tempo a pensarlo che entra proprio lei, Sonia, ovviamente con un sorriso sulle labbra, suo segno di riconoscimento.
Ehi dada, come stai?!” mi chiede preoccupata mentre si siede su una sedia di fianco al mio lettino.
Abbastanza male anziché no, grazie! Mi sento come se avessi fatto il giro della morte dieci volte di fila dopo avere appena mangiato… E mi sento le gambe un po’ pesanti, ma sono felice di vederti !” concludo sorridendo.
Ma non ricordi nulla di ciò che ti è successo?”  investiga lei . “No, mi ricordo solo di averti visto e di avere provato un gran dolore, poi tutto puff! Buio assoluto, black out, nothing, niente, nada de nada!
Insomma alla fine è venuto fuori che sono stata investita da una macchina che è passata con il rosso a tutta velocità, insomma il ragazzo che era alla guida era in torto marcio, e io sono stata la poveraccia che non c’entrava nulla che ci è finita di mezzo! Sonia ha chiamato sia l’ambulanza che i carabinieri e ha dovuto testimoniare a questi ultimi, insieme ad altre persone che erano presenti ciò che è successo, visto che la sottoscritta non poteva proprio farlo.
La porta si apre non appena la mia amica finisce il suo racconto ed entrano dei medici per dei controlli; uno di essi mi dice :”Signorina, lei si deve proprio ritenere una miracolata, con la velocità di quella macchina bastavano due centimetri in più e avrebbe rischiato la paralisi!” insomma non sanno come mettere paura alle persone questi qui! Vedendomi un po’ spaventata una dottoressa che mi pare più giovane di quello che ha parlato prima interviene .”Non si preoccupi, fortunatamente non ci sono danni permanenti, ha solo preso una piccola botta in testa, - è a ciò che si devono i suoi giramenti- e si è storta una caviglia cadendo, ora ha solo bisogno di almeno un giorno di riposo, ma io la manderei a casa, a condizione che ci sia qualcuno con lei e che domani mattina ritorni per degli accertamenti e dei controlli!” mi sorride con fare rassicurante. “Ma si, non si preoccupi, starò io con lei!” parla Sonia.
I due si congedano e ci lasciano sole, così la ragazza mi aiuta a rivestirmi e poi ci rechiamo a casa mia con un taxi.
Scusa il disordine!” esordisco con la solita frase che dico a tutti i miei ospiti sin dai tempi delle medie. “Se vedi casa mia ti pigli spavento” ride Sonia, facendolo fare anche a me.
Il tempo passa velocemente ci raccontiamo le nostre vite a vicenda, io le parlo di Giada, dei miei sogni e delle mie passioni, e non tralascio nemmeno l’incontro con il mio bel vicino; lei mi racconta di suo fratello e di sua sorella, dei suoi mici che ha lasciato nella sua città e del suo ragazzo, Matteo, che dalla descrizione che mi ha fatto sembra veramente carino, dolce e simpatico.
Si fa ora di pranzo, per colpa mia anche lei ha saltato la lezione, e ora deve tornare a casa, così rimango da sola.
Non sapendo che fare decido di spostare la mia sedia da regista rosa sul terrazzino per prendere il sole (anche se non mi abbronzo mai,e in fondo oramai ci sono affezionata al mio colorito chiaro) e per dedicarmi all’altra mia passione: il disegno. L’ho scoperta circa in prima superiore, e da allora non ho mai posato la matita, ma mi piacerebbe sapere disegnare meglio i ritratti, che per me sono quasi impossibili.
Mentre disegno in tutta tranquillità delle rose e dei gigli sento una voce dall’altra parte di dove mi trovo io; alzo lo sguardo, ma i miei occhi un po’ delusi ne incontrano due fantastici colore del mare :”Hi! I’m Niall, and you’re my neighbor, I suppose.” “Yes, I am! My name’s Chiara. Nice to meet you” aggrotto per un secondo la fronte e poi mi ricordo dove ho già visto Niall (oltre che nella casa con Harry) all’areoporto!
Anche lui pare pensare a qualcosa, e poi dice: “Scusa un attimo, hai detto Chiara?!” sono confusa:”Si, perché?” alzo il sopracciglio. “Ah no, no, niente, comunque come mai sei a casa a quest’ora con questa bella giornata?” mi domanda il mio vicino. Faccio una smorfia al solo pensiero:”Sono stata investita questa mattina, per fortuna non è niente di troppo grave! E tu, invece?” “Oh, mi dispiace! Comunque io niente di che, cibo avariato!” . Il biondo ed io ci scambiamo ancora due chiacchiere e poi lo saluto per andare nel letto, perché questo mal di testa e questi giramenti non mi vogliono proprio lasciare stare, che maledetti!
 
Ciao,ciao, ciao priiincipeessaa!
Si, ho visto da poco l'intervista (vecchissima) su radio Kiss Kiss dei One, e mi è rimasta questa frase impressa, compatitemi ahaha
Bene, ieri è finita la scuola UHUHUHUHUHUHUUUU e sono andata al mare :D (no, non mi sono abbronzata, io rimango sempre molto CHIARA ahahah)
Nonostante qualche piccola nota negativa, come si fa a non essere contenti?!
Perciò "festeggio" con un nuovo capitolo, che spero abbiate gradito un pochino :)
A presto, la sempre più mattamente strana,
Chiara xx

I WANNA BE A GUITARIST ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1 

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Capitolo 13
*** Visita a sorpresa. ***


13) Visita a sorpresa.

 
Torno a casa sconsolato: la lezione sarebbe stata anche interessante, se solo io fossi riuscito a concentrarmi… Il problema è che continuavo a pensare alla sua assenza e a questa brutta sensazione alla bocca dello stomaco…
Ciaoo gentee! C’è nessuno?!” urlo entrando dalla porta.
Si, sono in camera, Haz!” mi risponde strillando Niall, di sicuro si sente meglio, altrimenti non avrebbe avuto nemmeno la forza di sussurrare.
Mi affaccio alla sua camera e rido: sicuramente si sente meglio, sta divorando una mela, quando non più tardi di questa mattina aveva giurato di non toccare più cibo per un bel po’ di tempo…Quando si dice promesse da marinaio!
Che hai Hazza?” mi domanda. Strabuzzo gli occhi: “Nulla, perché?!
Non hai ancora detto nulla sul fatto che sto mangiando, e questo non è da te!” –però l’ho pensato- ammetto a me stesso.
Noto solo ora che il biondino ha messo su uno sguardo da furbetto :”Ma forse io lo so che ti prende…Magari oggi dovevi vedere una certa persona e non è andata bene? O magari… Non l’hai proprio incontrata a questa persona?” ho come la sensazione che il mio amico non me la racconti giusta, che mi stia nascondendo qualcosa, insomma! “Perché dici questo…?” indago cautamente. “Sesto senso maschile” pronuncia solennemente con una faccia del genere : u.u
Ma a chi la vuole dare a bere??  “Non ci casco, dimmi cosa sai!” mi spazientisco subito, già che sono nervoso di mio e poi questi giochetti idioti…
Eh che palle Styles, non si può nemmeno scherzare! Comunque non andarlo a dire a uno dei tuoi migliori amici in assoluto che la tipa che ti piace vive di fronte a noi, mi raccomando eh?! E prima che tu me lo chieda, si, l’ho scoperto, si, l’ho vista e si, ci ho parlato… Ah, e si, so anche cosa le è successo! E’ stata investita da un’auto!”.
Rimango imbambolato qualche secondo e poi comincio a fare su e giù per la stanza :”Ohmmioddio! Come investita?! Oh porca regina banana! E’ morta?! Ohmmiosignore, no, non portarmela via! E comunque…Mica…Mi piace”. Ok, forse ho avuto una reazione esagerata, dallo sguardo di compassione che mi lancia Horan :”Ma sei scemo o mangi sassi?! Come fa a essere morta se ti ho appena detto che ci ho parlato? Ah, ma certo, quasi me ne scordavo che io parlo con i fantasmi… Vedo la gente morta, Harry! Come quella di Ghost Wisperer! ” “Oh, cavolo! Sul serio?!” “Ah, ma allora sei scemo per davvero! MA TI PARE?!?“ “Allora sarà in ospedale… Devo andare a trovarla, portarle dei fiori… Delle arance…”  “Arance? Ospedale…?” borbotta confuso Niall, per poi sbottare:”Harry, secondo te come ho fatto a parlarle se non mi sono mosso di qua? E’ a casa sua! E poi anche se fosse stata in ospedale che arcipicchiolina ci avrebbe fatto delle arance ? Quelle si portano alla gente che sta in prigione! Invece i fiori… Bhè, quella non è un’idea malvagia! Io direi… rose e gigli! Scommetto che le piacciono, li stava disegnando! Ah, e comunque per fortuna che non ti piaceva!”.
Ma infatti lo faccio solo per essere gentile… Sai com’è, siamo vicini di casa… Il galateo del vicinato certe cose le spiega bene…Ah, ma cosa parlo a fare con te di queste cose?!” lo ammetto, sto cercando di arrampicarmi sugli specchi,ma non credo mi stia venendo un granchè bene, infatti Niall non mi sembra per  niente convinto, anzi, tutt’altro, infatti mi dice che sono uno “stupido idiota” (ma con affetto, s’intende) e mi urla di portare fuori il mio sedere peloso –erhm, no, il mio sedere NON è peloso!- fuori casa e di andare a comprarle degli stramaledettissimi fiori. Non c’è che dire, la malattia non giova al carattere e all’umore del (solitamente) buon Horan.
Decido di seguire il consiglio –a dire il vero è un ordine- dell’irlandese e mi precipito dal fioraio più vicino sperando che non sia chiuso “Eureka!”  Eureka? Eureka??! Ma che diamine di esclamazione è eureka?! Soprassediamo, che è meglio!
Come dicevo entro nel negozio e alla fine tra i pochi fiori rimasti opto per …
Un cactus?!?! Ma cosa hai in quel cervello bacato, Styles? Io ti dico di comprarle dei fiori, e tu mi torni a casa con uno stramaledetto cactus?! Sul serio?! Un cactus!” “Uffa Niall, l’ho capito che ho sbagliato, ma ora basta, sono due ore che vai avanti con questa storia!” inutiledire che la mia scelta non era stata azzeccata! Interviene anche Zayn, che si considera un maestro nelle conquiste: “Harriuccio, guarda che il signorino qui ha ragione! Ma cosa ti è saltato in mente?”. Sono veramente stufo di tutte queste intromissioni, insomma, provate a capirmi, o il cactus, o dei crisantemi già mezzi appassiti! “Mi avete stufato voi due, ecco! Io ora le vado a portare il mio regalo e se non le piace…”tremo al pensiero, ma mi fingo intrepido “Se non le piace tanto peggio per lei!
E con queste parole mi defilo, dirigendomi velocemente verso la porta di casa sua. Arrivato fin lì ho l’intenzione di voltarmi indietro e scappare come un codardo, ma mi faccio forza e “Diiing Dooon!”.
La porta si apre e… Noto che ad aprirmi è stata un’altra ragazza, piuttosto carina, che immagino essere la sua coinquilina. Pare confusa, e mi chiede qualcosa (probabilmente in italiano, ma ignorante come sono non ci giurerei) così mi presento in inglese e le dico che sono lì per Chiara, e lei si volta verso l’appartamento e grida qualcosa in quella lingua a me sconosciuta, e sento un’altra voce, -quella voce che avevo già sentito utilizzare quella lingua- risponderle qualcosa. Ancora qualche scambio di frase e arriva lei.
Semplice e solare come sempre, la vedo zoppicare, e dalla gamba alzata del jeans noto una fasciatura. Mi guarda, sembra sorpresa, ma sorride: “Harry?
 
Pov Chiara
 
Che cosa sciocca che ho appena detto, è ovvio che è Harry. Solo che quando me lo ritrovo davanti non so cosa mi succede, non ci capisco più un’emerita cippa, mi sento andare in pappa il cervello e mi viene il voltastomaco… Forse anche io ho contratto un’indigestione come Niall, l’amico di Harry?
Un momento. A proposito di Harry, dovrei farlo entrare in casa, e non farlo restare in piedi sulla porta, che stupida! Perciò dico:”Prego, entra pure!” e mi scanso di lato per lasciarlo passare, chiudendo poi la porta dietro di lui.
Accomodati pure, e scusami per la confusione!”. Ride:”Bhè, se vivessi in casa anche solo un  giorno con me e i miei amici avresti una concezione diversa di “disordine”!” è incredibile come riesca a farmi sentire a mio agio qualunque cosa dica.
Lo vedo agitarsi sul divano e gli sto giusto per chiedere se si sente scomodo e preferisce la poltrona, e se vuole bere qualcosa quando lui incomincia a parlare:”Bhè, ecco, probabilmente, anzi, sicuramente, ti starai chiedendo per quale motivo ti sono venuto a scassare le scatole a casa… Insomma, ho visto che non c’eri a lezione… Poi Niall, sai no, il mio coinquilino, mi ha detto del tuo incidente, e così sono venuto a vedere come stavi… E a darti questo!” lo vedo arrossire mentre farfuglia, e mi tende un piccolo pacchetto che ho visto solo ora, lo scarto e ci trovo dentro un mini cactus, veramente carino. Sorrido e poi inizio a ridere e non riesco a smettere… Finchè non vedo il suo volto scurirsi.
 
Pov Harry
 
Idiota, idiota, stupido, stupidissimo, non dovevo venire, o almeno potevo comprare dei fiori veri invece di quel coso!” penso imbarazzato e arrabbiato con me stesso mentre la vedo ridere fino quasi alle lacrime.
Poi forse si accorge che ho qualcosa che non va, perché smette e mette su un’aria dispiaciuta:”Oddio, Harry, scusami! Penserai che sono pazza, è solo che mi ricorda mia madre, perché ha un ottimo pollice verde, e mi sono ricordata improvvisamente di quando mi ha comprato una piantina grassa a 12 anni e sono riuscita a farla morire di sete! Scusami tantissimo, è stato un pensiero davvero gentile e carino da parte tua, lo adoro!”.
Ci ragiono un po’ su. E’ davvero come mi ha raccontato o è semplicemente un modo per non farmi imbarazzare? Decido di crederle mi sembra sincera e davvero dispiaciuta:” Non potrei mai pensare che tu sia pazza! Uhm, ok, forse un po’ visto che ti piace quel coso che ti ho regalato…” provo a scherzare e lei ride, ha una risata davvero contagiosa.
Sbagli a non ritenermi pazza. Lo sono. E sono anche molto strana, e mi piace esserlo! Inoltre, come ha detto il mio caro Depp tutti i migliori sono pazzi!”.
Annuisco, e poi torno serio .”Sono uno stupido, non ti ho ancora chiesto come stai!” “ Nahh, non ti preoccupare, sei stato anche fin troppo gentile a venire a trovarmi, visto che in pratica ci siamo visti si e no una volta e mezzo… Non ci conosciamo nemmeno, si può dire ! Comunque sto bene, tutto sommato. Sono stata parecchio fortunata a cavarmela con così poco!” e ha ragione, poteva davvero capitarle qualcosa di tremendo, in giro c’è certa gentaccia…
Interrompe ancora una volta il flusso dei miei pensieri:”Ecco io… sono davvero dispiaciuta, perché mi sembra di buttarti fuori casa, ma ho una visita di controllo dai medici, dovrei andare…” “ Ma no, non preoccuparti! Sono io che sono venuto senza nemmeno avvisare!
Non fa nulla, mi ha fatto piacere la tua visita” -le ha fatto piacere, le ha fatto piacere- non posso fare  a meno di continuare a ripetere nella mia mente. Forse sono queste sue parole che mi danno il coraggio di dire ”Ah, Chiara, mi farebbe piacere conoscerti meglio” dandole un bacio sulla guancia per poi fuggire via, ma non prima di vedere il suo viso tingersi di rosso. “Le dona il rosso” penso felice.
Arrivo a casa sprizzando gioia, anche se una vera ragione non c’è e poi mi rivolgo ai miei amici, che sono comodamente spaparanzati sul divano a guardare la Tv dicendo :”Signorini saputelli, avevo ragione io alla fine, perché il mio cactus le è piaciuto un sacco” e con questa uscita di scena degna di una star mi incammino verso la cucina, con l’intenzione di preparare qualcosa di buono per cena, perché anche mia madre è costretta ad ammettere che come cuoco non sono niente male!


Saalve :)
Oggi sono feelliceee perchè:
-ho raggiunto l'otto e trentasei di media (ottimo direi! secchiona mode:on)
-l' altra mia storia (I WANNA BE A GUITARIST) sta ricevendo qualche recensione *.* grazie a delle ragazze fantastiche che mi rendono veryveryvery happyyyy
Dunque, parlando invece di questa storia... Che dire? Non ne sono più un granchè entusiasta ahaha, ma dai, è un po' la mia bambina, non la posso abbandonare (anche se non se la caca nessuno ) :')
Il mio obbiettivo sarà quello di farvi venire carie e diabete...Ho un contratto con dentisti e case farmaceutiche, sappiatelo! (per sicurezza, sto facendo gli scongiuri anche per voi u.u)
Bbbenee... direi che è il caso di smettere di scrivere cavolate :P
Se vi va, questa è l'altra mia storia : I WANNA BE A GUITARIST ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1 
Ciao a tutti (e grazie a chi ha letto fino a qui!!)
Bacioni,
_Fux_


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Capitolo 14
*** I'm Ben! No, you're an idiot! ***


14) I’m Ben! No, you’re an idiot!

 
Pov Chiara
 
Mi giro e rigiro nel letto cercando un po’ di spazio fresco, senza però trovarlo.
Apro gli occhi stiracchiandomi e… Patatrac! Mi prende un bel crampo che parte dall’inizio della gamba e arriva fino al piede, arricciandomi le dita:”Dolooooooooooooooooreeeeeee!” urlo .
O almeno, vorrei urlarlo, ma lo mimo soltanto, perché sono le sette di mattina e se la sveglio a quest’ora anche di sabato Giada mi farà sentire per davvero dolore.
Mi alzo e provo a farmi passare il crampo e quando finalmente il maledetto se ne va mi reco in cucina per fare colazione.
Oggi è sabato…Domani non si va a scuolaaa!” non so perché mi metto a canticchiare questa canzone, forse perché oggi avrò finalmente la prima pausa da tutti gli impegni settimanali, e non vedevo davvero l’ora!
La mia amica ha promesso di accompagnarmi a fare l’ultima visita di controllo, e poi le ho proposto di andarci a fare una nuotatina; ormai è un “must” di ogni estate: durante questi tre mesi ci vediamo molto più spesso che in inverno, e così all’incirca tre anni fa abbiamo deciso di passare in maniera “positiva” un po’ di tempo, andando a farci un po’ di vasche, e non vedo nessun motivo per fare finire questa tradizione ora che siamo qui in Sardegna!
Va detto che io amo nuotare,lo faccio da quando avevo si e no tre anni e mezzo, perciò non è un sacrificio, anzi, il tutto è reso ancora più divertente dalle chiacchere a bordo piscina mentre riprendiamo un po’ il fiato!
Sveglio Giada perché si è fatta ora di uscire, e ci rechiamo all’ospedale dove –alleluia alleluia!!- i medici mi dicono che sono completamente fuori pericolo! E se non dovessi stare comunque attenta a non fare movimenti troppo avventati e bruschi mi metterei a ballare la macarena:
 
“Dale a tu cuerpo alegria Macarena
Que tu cuerpo es pa' darle alegria y cosa buena
Dale a tu cuerpo alegria Macarena
Hey Macarena!!”

inizio a canticchiare la famosa canzone per la felicità, ma smetto subito notando le occhiate storte che mi lanciano i passanti.
Andiamo subito al palazzetto comunale dello sport, e dopo esserci messe in costume corriamo fino al trampolino e “Splaaaashh!” adorato refrigerio! Inizio a fare su e giù, trovandomi in quello che credo sia il mio elemento naturale, e arrivata a trenta vasche propongo alla mia amica di uscire, perché dopo un’inverno passato da nullafacente o quasi, facendo solo un po’ di hip-hop, il fiato inizia già a mancarmi!
Dopo una breve doccia e un’ancora più rapida asciugatura di capelli (che a dire la verità lasciamo mezzi molli, perché con questo caldo usare il phon è come sottoporsi di propria volontà ad una tortura cinese) Giada e io decidiamo di andare a fare una colazione posticipata con una bella brioche in un bar, perché si sa, dopo avere fatto attività fisica si sente il bisogno di nutrirsi!
Iniziamo a fare un giro per la città così ne approfitto per fare un po’ di foto con la macchina data in adozione ai partecipanti del corso, che purtroppo però dovrò restituire al termine di questa esperienza: passanti, turisti, venditori ambulanti, bambini che giocano a calcio, e ancora gabbiani, un gatto che fa le fusa ad un cagnolino, e bellissimo, bellissimo mare di questo posto incantevole, la mia fedele amica fotografica raccoglie sprazzi di tutti questi momenti, che spero riuscirò a trasportare con le stesse sensazioni ed emozioni anche sulla carta.
Devo essere stata parecchio tempo a scattare in silenzio perché ad un certo punto Giada esplode scocciata:”Allora? Hai intenzione di parlare anche un po’ o vuoi continuare tutto il giorno con quel tuo marchingegno?” . Storco la bocca, ma so che ha ragione: “Scuuuusaaa amicaa! E’ solo che quando fotografo mi isolo nel mio mondo e…” Ma la mia amica non mi fa nemmeno finire di parlare:” mi isolo nel mio mondo e non sento più nulla di ciò che mi circonda, nemmeno lo scorrere del tempo e bla bla blaaa lo so, lo so, ti succede anche quando disegni e quando provi a suonare la chitarra o semplicemente quando ti perdi nei tuoi pensieri, che però non so quali sono, perché non me li vuoi mai raccontare, perciò sono sicura che siano parecchio perversi!!” la lascio sfogare, ma arrivata alle sue ultime parole non riesco proprio a trattenermi :”Pensieri perversi ahahahahhaha” ridiamo insieme come due stupide, infischiandocene della gente che passa e ci guarda male, perché la nostra amicizia è anche questo, un po’ di stupidità, o meglio, di spensieratezza ogni tanto ci vuole!
Poi ci riprendiamo e lei ricomincia a parlare:”Come punizione…Ora mi accompagnerai in giro per la città a fare shopping!!” urla con gli occhi che sembrano esserle diventati a forma di vestiti; non faccio in tempo a dirle che quella non è una penitenza quando aggiunge :”Perché, ovviamente, ci servirà qualcosa di bello da mettere per quando usciremo questa sera e tu mi offrirai la pizza per cena e un drink!”. Uhm, ok, Giada ha colpito nel segno ancora una volta! Questa ci si avvicina ad una punizione, non sono proprio un animo festaiolo, e inoltre uno di quei drink costa come oro! “Ok, però tu fai un mese di lavaggio piatti e di stiraggio!” provo a contrattaccare, e stranamente, lei accetta, bhè, buon per me!
Il resto del pomeriggio passa velocemente, la “ricattatrice” trova un top e dei pantaloncini che sono di suo gusto, e decide di abbinarli con un paio di tacchi che si è portata da casa, mentre io trovo un vestito abbastanza carino, lungo fino al ginocchio, verde smeraldo (ve l’ho già detto che amo il verde?), piuttosto semplice e decido di indossarlo con dei sandali neri con delle piccole borchie lungo la caviglia,rigorosamente bassi, visto che su quei trampoli mi sembra di camminare come un dinosauro!
Giusto un filo di mascara nero e di burro cacao rosa chiaro e mi ritengo pronta, non amo truccarmi pesantemente, anche perché non ne sono capace.
Guardo la mia coinquilina, e glielo devo proprio dire :”Giada, sei una stragnocca, così mi fai sfigurare!” e con un suo “ Ma piantala!” divertito ci avviamo verso la pizzeria più vicina, dove pago la prima parte del mio pegno.
Dopo avere mangiato la nostra pizza –che però non ha proprio niente a che vedere con quella che mi prepara mia mamma!- ci dirigiamo verso il “Blue Angel” che sembra essere il pub/discoteca più famoso del posto.
Appena entrate però capisco subito che non mi piace come luogo: musica rimbombante senza nessun ritmo, ma soprattutto gentaccia brutta ovunque.
Proprio un tipo di questa categoria si avvicina a me e a Giada insieme ad un suo compagno e inizia subito a vomitare parole rivoltanti: “I’m Ben, troiottola! Ci facciamo un giro sul miglior ottovolante di tutta la Sardegna?” e intanto gira e rigira il bacino, forse per fare vedere un “pacco” di cui non mi sembra nemmeno che si possa vantare e gli rispondo a tono: “uhm, forse volevi dire “I’m a stupid idiot!” sarebbe stato sicuramente più azzeccato. Inoltre, chiamare troiottola qualcuna non la farà diventare tale, perciò penso che tu rimarrai sempre senza speranze, di sicuro con me, per lo meno! E ora smamma!” avevo paura che avrebbe fatto storie, invece per fortuna se ne va subito, così mi avvicino al bancone e compro il drink promesso alla mia amica, e poi ci tuffiamo in pista per ballare un po’.
Non so quanto tempo è passato, ma ad un certo punto mi sento strattonare per un braccio e qualcuno mi trascina di forza e malamente in un angolo buio. Alzo lo sguardo, e avrei dovuto scommetterci: l’idiota in questione è “Ben” –che nome del cazzo- e insieme a lui c’è il suo fido compagno che sta riservando a Giada il mio stesso trattamento. Sono preoccupata, lo devo ammettere, perché in questa confusione potrebbe benissimo stuprarmi e picchiarmi a sangue senza che nessuno se ne accorga. Inizia a parlare, il maledetto:”Ehi, ora la mia troiottola andrà a scuola di buone maniere, si?!” e inizia a palparmi con le sue viscide mani e a tirarmi giù le spalline del vestito per lasciare baci umidicci con la cosa più rivoltante che io abbia mai visto in vita mia: la sua bocca.
Cerco di difendermi e di respingerlo, ma lui è forte, molto più di me e i miei calci e i miei pugni sembrano solo carezze sui suoi muscolacci, se nonché improvvisamente mi sento liberata da quel fardello, che vedo precipitare al suolo tenendosi una mano sul naso sanguinante e una sui “gioielli” mentre frigna come un cretino.
Alzo lo sguardo molto più che riconoscente verso il mio salvatore, ma non faccio in tempo a capire chi sia, perché dai miei occhi iniziano a sgorgare lacrime su lacrime,sento il mio salvatore abbracciarmi, ha braccia forti e muscolose, e mi  detesto, perché sto facendo la figura della cretina. Io odio piangere, e se proprio devo farlo, preferisco che sia in privato.
 
Pov Harry

I can’t be no superman,
but for you I’ll be a super human.
I, I wanna save your heart tonight…
 

Sono ormai due ore che faccio avanti e indietro dalla finestra della mia camera a quella della sala e viceversa, sbirciando dai vetri, ma il risultato rimane sempre lo stesso: vetri chiusi, tapparelle abbassate da una parte e tende tirate dall’altra.
Probabilmente è uscita, magari con un giovane infermiere conosciuto durante la visita di ieri…
Se ascolto i miei pensieri sono consapevole di sembrare quasi malato, ma c’è qualcosa in quella ragazza che mi spinge a cercarla, a proteggerla… C’è qualcosa che mi fa sentire che vorrei farla mia ma so che con tutta probabilità ciò non capiterà mai.
E che scatole Harry! Smettila di pensare cose deprimenti! E smettila anche di fare avanti e indietro, finirai per consumare il pavimento, e poi ci tocca pure pagare i danni!” è Liam che per una volta perde le staffe, ma non capisco proprio perché, visto che non ho ancora detto una parola. Sto giusto per farglielo notare quando lui mi precede:”Sei come un libro aperto per me, dovresti saperlo, te lo leggo in faccia ciò che pensi specialmente in momenti depressi come questo! Su con la vita, amico! Probabilmente è solo una dormigliona come il nostro amico Zayn nella stanza di là, o magari è uscita con una sua amica per fare un giro, che ne sai?”. Anchel’amatore delle maglie a righe interviene :“Si, anche Kevin pensa la stessa cosa… come?” fa  poi Louis avvicinando l’orecchio al suo piccione di plastica“Ah, ho capito. Kevin dice che dovresti uscire con noi ragazzi per fare un giro perché ultimamente ti stai trascurando troppo e stai trascurando anche noi” conclude addentando una carota .
Non posso fare a meno di sorridere pensando al fatto che Lou è il più grande tra di noi, ma che è anche il più “piccolo”e quello matto del gruppo. Annuisco, hanno ragione, cambiare aria mi farà bene poi insinuo, un po’ perfido:”Di’, Louis, ma te lo sai che se uno mangia troppe carote gli diventa la pelle tendente all’arancione?!” il mio amico sputacchia e afferma che:”Le mie amiche carote non mi farebbero mai nulla di male! Ora chiedi scusa!” e poi mi salta sulle spalle per farmi obbedire pesa parecchio, perciò dopo un paio di minuti di “lotta” mi trovo ad urlare:”Peeeerdoono! Pieeetàà! Chiedo scusa, signore, pardon, signorine carote, non era mia intenzione offendervi o accusarvi di nulla!” cosa che mi fa finalmente liberare dal peso del mio amico. Nel frattempo anche Zayn si è svegliato a causa del nostro baccano, e Liam è andato a chiamare Niall, perciò decidiamo di uscire tutti insieme per fare una gita “fuori porta” in un piccolo paese vicino alla città dove ci troviamo… peccato che ci perdiamo a metà strada in aperta campagna, sotto un sole cocente che ci fa sudare nemmeno fossimo nel deserto del Sahara, e riusciamo a trovare la “retta via” solo parecchie ore dopo, perciò inizia una vera e propria guerra per accaparrarsi il primo turno di doccia. Lotta che vince Niall, incredibile come quel ragazzo sia sempre  pieno di energie! Io sono comunque fortunato, posso entrare in bagno solo per secondo, così ho tutto il tempo per prepararmi all’uscita serale a cui mi hanno costretto i miei amici, e mentre mi pettino i capelli davanti allo specchio ancora con l’asciugamano addosso, non posso fare a meno di sorridere perché mi sento un po’ più “Harry” di quanto non mi sentissi stamattina.
 
___---___---___---___---___ Qualche ora più tardi___---___---___---___---___
 
Eccoci finalmente pronti per uscire, tirati come se dovessimo comparire sul red carpet  o giù di lì.
Va bene, forse esagero, ma è giusto per farvi capire con quale attenzione i miei compagni ed io abbiamo deciso che cosa indossare, visto che si sa, gli italiani sono famosi anche per il loro senso dello stile, e noi non vorremmo sfigurare!
Per prima cosa facciamo una sosta da quello che qui definiscono “kebabbaro”, e subito dopo me ne pento, perché inizio a sentire un enorme bisogno di lavarmi i denti, che mitigo masticando un chewing-gum.
Arriviamo in breve tempo alla nostra destinazione : un pub/discoteca che è stato suggerito a Zayn da un suo compagno di corso che il ciuffo-biondo ha definito “Very cool!” uhm, speriamo!
Ma circa dopo un venti minuti posso dire di volere dirgliene quattro a questo tipo “very cool” perché il posto non è niente di che, anzi, fa proprio schifo! Sto per dire ai ragazzi che vorrei cercare un altro posto dove andare quando mi blocco prima illuminandomi e subito dopo scurendomi in volto, perché ho visto Chiara…che però parlava un ragazzo e pure piuttosto carino, biondo, con dei gran muscoli,  ma poco dopo la vedo fare un gesto del tipo “Sciò!” (questo me lo ha spiegato Simone, un ragazzo che ho conosciuto a fotografia, veramente simpy!). Uhm… Che si tratti di un ex ragazzo o di qualcosa di simile?
La vedo essere trascinata dalla sua coinquilina sulla pista da ballo, e la guardo un po’ in disparte, osservando il sorriso che le si forma mentre balla e scherza con la sua amica.
Poi però arriva Louis che mi vuole presentare due tipe che ha conosciuto in questo momento, due vere oche giulive, se devo dirla tutta, e scappiamo da loro non appena si rifugiano in bagno per “ritoccarsi il make-up!”. Guardo un po’ male Lou, perché per colpa sua mi sono dovuto sorbire per una buona ora due tizie insopportabili che nemmeno conosco, e lui si scusa, dicendo che gli si erano appiccicate addosso come delle cozze, e desiderava solo aiuto, invece aveva invischiato anche me ! Sorrido alzando le spalle, non importa.
Poi mi rigiro verso la pista e la ritrovo ancora lì, a ballare. Faccio per andarle in contro, quando vedo il tipo di prima arrivare e prenderla malamente per un braccio, mentre un suo amico fa lo stesso con l’altra ragazza, portandole sempre più lontano dalla mia vista.
Mi affretto a inseguirli, chiedendo anche l’aiuto degli altri, ma li perdo di vista per un secondo di troppo, si sono defilati “Porca troia!” urlo, sperando che nessuno mi abbia capito, un po’ a causa della confusione, e un po’ perché l’ho detto in una lingua straniera.
Passa ancora qualche minuto e finalmente il mio sguardo si sofferma su una chioma riccioluta; Chiara è contro un muro, con il tipo che le sta davanti; a prima vista potrebbero anche sembrare due semplici fidanzati, ma ad un occhio più attento, si sarebbe notato il disgusto nello sguardo della ragazza mentre quello che dovrebbe essere chiamato “uomo” ma che sicuramente non si stava comportando come tale la palpava e baciava ovunque .
Inizio a vederci rosso: le sue mani prepotenti sul suo fragile corpo, le sue labbra prominenti sul suo esile collo, le braccia muscolose che le impediscono di muoversi, e la disperazione con la quale lei lotta con tanta tenacia, scalciando e tirando pugni, o, almeno, provandoci.
Corro e li raggiungo senza difficoltà, poi strattono quel coglione –quando ci vuole, ci vuole- in modo da staccarlo da quel maledetto muro che la tiene prigioniera e gli tiro prima una ginocchiata negli “zebedei” e poi mentre si abbassa per il dolore un bel pugno sul naso e continuo a calciare e a calciare anche quando è a terra, in preda alla rabbia, fino a che non mi tirano indietro Liam e Louis, ma non ce n’è più bisogno, perché luiormai è incapace di muoversi e non le può più fare niente e inoltre incontro il suo sguardo disperato, che sembra vedere senza guardare, poco prima che lei scoppi in un pianto liberatorio. Vederla stare così male mi fa solamente venire voglia di fare provare altrettanto dolore a colui che glielo ha procurato, o in alternativa di abbracciarla, ed è ciò che faccio perché è ciò che in questo momento lei necessità di più. Così stringo le mie braccia delicatamente attorno a lei, continuando ad accarezzarle la schiena.
Noto che anche l’altro tipo, l’amico del coglione è a terra, steso dal buon Nialler, che è andato in soccorso della coinquilina, che è stata molto più fortunata della ragazza che stringo tra le mie braccia, perché ha “solo” dovuto subire delle intimidazioni.
Restiamo per tutto il resto del tempo con le due ragazze e io continuo a tenerle un braccio sulla schiena in maniera protettiva, non posso farne a meno.
E’ ancora molto scossa, ovviamente, e ogni tanto le trema ancora la schiena a causa dei singhiozzi che sta cercando –in modo quasi eroico- di soffocare.
Vuoi andare a casa?” le chiedo premuroso, quando mi accorgo che probabilmente vorrebbe stare ovunque tranne che lì, e lei mi risponde solo con cenno di assenso, forse non ce la fa ancora a parlare.
Arriviamo davanti alla sua porta,e  solo ora la guardo bene per la prima volta in tutta la sera, ed è ancora più carina del solito, nonostante le guance umide di lacrime e gli occhi leggermente rossi di pianto.
La saluto e lei sta per entrare in casa quando si gira e mi abbraccia ringraziandomi. Si stacca immediatamente e prende a torcersi le mani e a mordicchiarsi il labbro, guardando il pavimento.
Harry?” inizia. “Dimmi tutto” le rispondo dolcemente. “Potresti rimanere con me finchè non arriva Giada? Io…Io ho paura di rimanere da sola, ora. Per favore?”.
Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte, così entriamo insieme e dopo che si è messa il pigiama in bagno l’accompagno in camera, e la faccio stendere sul letto.
Poi la vedo spostarsi di lato per farmi un po’ di spazio, così mi metto vicino a lei e le accarezzo la schiena finchè non si addormenta, esausta.
La guardo dormire per un po’ – non saprei dire quanto- , infine mi addormento anche io, contento di saperla al sicuro. 

Buongiorn...No, buonaser...Ok, dai, ciao a tuttiiii!!
Taratatatataaaaa
Eccomi di nuovo qua yayayaaah
Se per caso ve lo state chiedendo, no, non sono sotto effetto di droghe, sono proprio così al naturale, lol
Una cosa che volevo dirvi, è che vi adoooro tutte: a partire da quelle poche che hanno recensito i primi capitoli, che per me significano tanto:)
Un ringraziamento speciale va alle persone che hanno messo tra i preferiti/seguiti questa "cosa" [vi ringrazio solo ora, scusaaatee T.T Sono pessima!]
-chia_1D 
-DiDi Directioner
-_kia_directioner_
- louis1Dlove
-
AmmHazzaHarry ( a proposito, adoro il tuo nome *.* ahah)
- Giady_
-watch over_me  
E per finiiire ultime, ma non meno importanti (anzi!!) un amazing thank you a tutte voi lettrici che avete letto in silenzio questa storia, regalandomi un po' del vostro tempo :))
Quando ho postato il capitolo la scorsa volta mi sono messa a rileggere da word la storia e mi sono accorta che...Cavolo, sembra quasi che io la odi a sta poveraccia, con tutte quelle che le faccio passare, tra investimenti, inciampamenti (?) e robacce varie ahah
Ora vado per davvero,
spero che il calore di questo abbraccio che vi lancio possa raggiungervi (Oh, Josh, quanto sono poetica oggi!!)
A presto,
ChiaramentePazza
_Fux_

Lo so, avevo detto che non rompevo più, l'ultimissimissima cosa, se ne avete voglia...
-I WANNA BE A GUITARIST:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1 
-SINGLE BY CONTRACT :http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1917191&i=1 

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Capitolo 15
*** You're in my same course, aren't you? ***


15) You’re in my same course, aren’t you?

 
Pov Harry
 
Mi sveglio di soprassalto, stavo rivivendo le stesse situazioni di quella serata orrenda, con dei particolari cambiati, però: alla fine io non riuscivo ad arrivare in tempo per salvarla, e mi sembra di sentire ancora su di me il peso di ciò che sarebbe accaduto se li avessi persi di vista anche solo per mezzo minuto in più.
Fortunatamente però non è stato così” penso osservandola dormire tranquilla.
Poi ripensandoci faccio caso a ciò che mi deve avere svegliato: il rumore di una porta che sbatteva, sarà stata sicuramente la coinquilina di Chiara, ma preferirei non farmi vedere, perché poi penserebbe sicuramente male, e invece non è successo nulla di “quello”.
Mi alzo cautamente per non destare l’addormentata e mi avvicino alla finestra: forse, con un piccolo salto atletico potrei raggiungere il mio terrazzo, e ritrovarmi comodamente in camera mia, senza nemmeno dovere fare le scale, uscire dalla palazzina e rientrare nell’altra.
Poi però mi rendo conto scocciato di avere chiuso le tapparelle della mia finestra prima di uscire perciò tutti i miei piani da scansafatiche se ne vanno a rotoli. “Harry, ma a chi la vorresti dare a bere? Sai benissimo che ti saresti comunque schiantato al suolo!” taci, coscienza.
Apro le porta  e “Dannazione! Proprio ora doveva cigolare?!” sussurro con foga, socchiudendola poi dietro di me.
Procedo nel corridoio al buio ma “Aiha!” devo essermi dimenticato di un mobile al quale, ovviamente, vado a sbattere, incapace di trattenere un gemito.
Ed eccomi finalmente arrivato alla porta d’ingresso, quando sento qualcuno arrivare all’improvviso alle mie spalle e tirarmi una gran botta, che per fortuna riesco in parte a schivare, altrimenti a quest’ora potreste chiamarmi “Angelo Harry al Suo servizio”.
Mi tocco dolorante il punto colpito, e intanto si accendono le luci che mostrano il mio aggressore: Giada, così mi sembri si chiami la ragazza che vive con Chiara, ha ancora la padella in mano con la quale mi ha colpito, e si tiene una mano sul cuore, come se avesse ricevuto un grande spavento. “E io cosa dovrei dire?!?” penso ancora dolorante, perché non solo ho rischiato un attacco cardiaco, ma sono anche stato ferito!
Mi hai fatto prendere un accidente, e che cavolo!” esordisce poi lei. Ok, in fondo sono io “l’intruso” qui :”Oh, mi dispiace, io stavo cercando di uscire senza fare troppo casino ma…” non finisco la frase perché vengo interrotto “Ma a quanto pare il mobile assassino del corridoio ha colpito ancora una volta! Ahaha, non preoccuparti, anzi, scusa per la padellata, ma pensavo fossi un ladro o qualcosa di peggio, sai, dopo gli eventi di questa sera…” rido insieme a lei per l’epiteto che ha ricevuto il mobile e poi mi congedo, ma poco prima che mi chiuda il portone alle spalle lei mi chiede:”Ehi Harry, non è che… saluteresti Niall da parte mia?” . Rispondo con un cenno d’assenso: sono piuttosto perplesso, anzi, più che perplesso sono curioso, mooolto curioso! Il caro Niall ha fatto colpo?! Un momento… Non sarà mica quella ragazza che… Nha… Voglio dire… sarebbe impossibile! O no?
Sto ancora ragionando su questi fatti quando arrivo in camera mia e buttandomi sul letto mi rendo conto che, arcibanana, non sono riuscito a non farmi vedere!
Dovrò pensarci su, potrebbero pensare male (o bene?!) anche i ragazzzzzzzzzzzzzz….
 
Pov Chiara
 
Sono affaticata,le gambe stanche ormai sembrano correre per propria volontà, separatamente dai miei pensieri.
Sarà forse l’istinto di sopravivenza che le spinge a correre più forte e veloce di quanto non abbiano mai fatto; ma il problema è proprio questo, non ci sono abituata, e tra poco cadrò in preda ai dolori più acuti, che peggioreranno non appena sarò in sua balia.
Ho il fiatone, il petto continua ad alzarsi e abbassarsi velocemente nel disperato tentativo di immettere aria nei polmoni, che sembra mi stiano quasi per scoppiare.
Mi volto indietro, e lui è vicino, a pochi passi, anzi, pochissimi.
Miprenderàmiprenderàmiprenderà.
Nonvogliochemiprendanonvogliochemiprendanonvogliochemiprenda.
Scappascappascappa!
Inciampo in non so cosa per guardare indietro, sbucciandomi tutta la gamba, ma non ci faccio caso, mi rialzo in piedi per continuare la mia corsa, ma ho battuto male un piede, e ora sento la caviglia pulsarmi, ma non mi importa.
Continuaacorrerecontinuaacorrerecontinuaacorrere.
Mi prende per un braccio e mi fa volare in aria, sono sempre stata –troppo, stramaledettamente troppo – lenta, e ora lui mi ha raggiunta. Mi ha presa.
Può fare di me ciò che vuole, non posso nulla su di lui.
Sento che tenta di portarmi via ciò che di più casto e puro mi è rimasto “NO!” urlo, ma ricevo in cambio una sberla che mi fa uscire rivoli di sangue da naso e bocca.
Finisce il suo lavoro, e io non sono più nulla.
Potrei sciogliermi e confondermi con l’asfalto della strada e non cambierebbe ciò che provo.
Sento solo dolore, disperazione e … e voglia di lasciare questo mondo.
Una lacrima mi scivola giù, penso di essere già pronta al mio destino quando lo vedo avvicinarsi con il coltello.
Poi però ricordo che ho ancora dei motivi per cui lottare. Dei flash di immagini si susseguono nella mia mente.
Mia madre. Mio padre. Mio fratello. Le mie amiche. La mia vita. E un paio di occhi verdi.
Ho tanto per cui lottare, ma ormai è troppo tardi, e la lama mi trafigge allo stomaco. Alzo lo sguardo al cielo prima di cadere riversa per sempre sulla strada tinta di rosso.
Rosso sangue.
Il mio sangue.
 
Mi sveglio urlando in un bagno di sudore, l’incubo più orrendo di sempre, un volto ricorrente, quel maledetto di “Ben” . Mi chiedo se riuscirò mai a dimenticare quel viso, a fidarmi nuovamente di qualcuno.
E in quel momento ripenso a quegli occhi, che sarebbero stati uno dei miei motivi per continuare a combattere, a vivere, e noto l’avvallamento nel letto di fianco al pezzo dove sono io.
Vedo il cuscino con la forma di un’altra persona, e sento un odore estraneo, eppure familiare.
Sono sollevata di non averlo trovato qui, avrebbe sentito tutto, probabilmente ho anche parlato nel sonno, e avrebbe voluto delle spiegazioni.
Spiegazioni che non desidero dare a nessuno.
E’ questo il motivo per cui terrò tutto per me, possibilmente per sempre.
Nessuno deve sapere quanto debole io sia in realtà.
Ho sempre finto di essere una ragazza forte, per il bene di coloro a cui tengo, e devo continuare a farlo.
Mi ristendo nel letto, ma so che per almeno stanotte non mi riaddormenterò, perché se lo facessi, lui continuerebbe a tornare e a tormentarmi.
Se non ci fosse stato Harry… Non dovrei pensarci, dovrei piuttosto concentrarmi sul fatto che lui era lì per me… Ma ormai è diventato un pensiero fisso.
 
Pov Giada
 
Ossignore, devo ancora riprendermi dallo spavento che mi ha dato quel pazzoide del vicino di casa che fa il filo alla mia amica.
Perché diamine, è così ovvio, possibile che lei non si sia accorta di niente?! Eppure a me risulta così chiaro. Rido per un paio di minuti della mia stessa (orrida)  battuta…Forse sarà l’ora tarda, ma molto più probabilmente è stato ciò che è accaduto questa sera in discoteca.
Il mio pensiero corre a quel momento dove ho davvero temuto il peggio, ma per fortuna quel maiale non è riuscito a sfiorarmi neanche con un dito.
Sorrido al pensiero di quel porco steso sul pavimento con le lacrime agli occhi per la ginocchiata ricevuta voi-sapete-dove.
E questo mi fa collegare –ovviamente- a …Niall.
Finalmente ora so il suo nome, lo conosco, ci ho parlato!
Incredibile la fortuna che ho avuto, e io che temevo che non lo avrei mai più rivisto, e invece…
Niall. Horan. Horan. Niall. Niall Horan. Non è un nome adorabile?
Ah, e quel sorriso! Mi fa sciogliere anche solo il pensiero.
Uhm… Giada Horan… Non suona mica male!” parlo nell’oscurità della mia camera.
Sto giusto pensando che non vedo l’ora di vuotare il sacco con la mia compagna di casa per potere rivivere ancora e ancora il mio incontro con il biondo del mio cuore, quando sento un urlo strozzato provenire dalla sua stanza.
Ora, Chiara sicuramente non è un tipo chiassoso, e nemmeno una ragazza da film horror (che avrebbe potuto giustificare le urla) perciò mi ritengo in pieno diritto di potere essere preoccupata.
Mi alzo velocemente spostando il lenzuolo, e mi dirigo verso il luogo dal quale era provenuta la voce, sbircio un po’ dalla fessura che ha creato la porta socchiusa, e la vedo ansimante sul letto, mentre si dondola avanti e indietro stringendosi le braccia, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre si tocca quasi come un tic i graffi che gli ha procurato quel ragazzo, Ben.
Le ci è mancato tanto così, e se non ci fosse stato Harry…
Scuoto la testa, sento un brivido lungo la schiena solo al pensiero. Si, io sono  stata molto più fortunata di lei, e si vede che ne è rimasta profondamente segnata.
Decido di lasciarla riposare e di parlarci a mattina inoltrata, forse si sentirà meglio.

_-_-_-

Sono le nove, direi che di tempo gliene ho dato fin troppo, perciò entro fischiettando nella sua camera con in mano un vassoio con la colazione, che mi affretto ad appoggiare sulla sua scrivania, per poi alzare le tapparelle e fare baciare il viso della mia giovanotta dai raggi solari.
Però lei non sembra essere del mio stesso avviso, perché prende il cuscino con una mano e se lo ficca sopra la testa.
Suuu pelandrona, alzati, che è tardi!” le dico mentre la muovo cautamente.
Umrfhh lasciami stare nel letto, non mi voglio alzarehh!” grugnisce lei.
Mi faccio forza e –uno,due,tre!- le tolgo il cuscino dal viso sorridendo “Buongiorno dolcezza! Dormito bene?” anche se ovviamente so che non è stato così.
Uffa, non potevi proprio lasciarmi riposare almeno di Domenica mattina, vero? Comunque ho dormito molto bene, grazie.” . Ah, ci avrei scommesso che avrebbe fatto finta di nulla! E’ tipico, proprio tipico! “Non si dicono le bugie, dai! Ti ho sentita gridare, e inoltre le tue occhiaie mi dicono altro!”. Aggrotta un momento la fronte, per poi distenderla subito:”Ahh si… E’ solo che… E’ solo che avevo sognato di essere bocciata e di dovere passare un anno in più con quella matta della mia prof. di matematica!” Nice try, ma si vede benissimo che mi sta mentendo, però decido di non indagare oltre, so io chi potrebbe aiutarla! “Mah, farò finta di crederti, solo perché muoio dalla voglia di raccontarti tutta la fine della mia serata… E’ stato magnifico, tutto grazie a Niall!” cinguetto, probabilmente con gli occhi a forma di cartellone con su scritto “I LOVE NIALL HORAN”.
Inizialmente scoppia a ridere, ma poi la mia amica pare ripensarci:”Un, momento…Ma quel ragazzo del corso di cucina, quello biondo carinissimo con gli occhi più azzurri dell’azzurro…Non sarà mica Niall il nostro vicino di  casa?!” .
Perché, lei ha mai visto un altro ragazzo con degli occhi così azzurri? Aspettate un secondo… Ma ho sentito bene? “VICINO DI CASA?!”.
Lei si limita ad annuire dicendo:”Ma come, non ve lo siete detti? Ah, se solo avessi avuto la mente un po’ più attiva ci sarei arrivata quella volta che l’ho conosciuto sul terrazzo…” .
Mi vuoi dire che tu lo sapevi e non mi hai detto NULLA??! Ma che razza di amica!” la “sgrido” dandole un buffetto sulla guancia.
E io come facevo a sapere che era lui il tuo bello? Non sapevi nemmeno il nome!” prova a difendersi sbalordita, e ha ragione, a volere essere oneste, perciò faccio cadere il discorso e la invito a mangiare la colazione.
Finisce di gustarsi la brioche che le ho comprato al bar vicino casa e la vedo inarcare un sopracciglio: “Embè? Me lo vuoi raccontare o no di questo tuo straordinario incontro con sexy biondo?” le tiro una cuscinata per avermi fatto imbarazzare e arrossire con quell’aggettivo (peraltro azzeccatissimo) e inizio a raccontare, ancora eccitata come se fosse successo tutto non più di due secondi fa, così torno con la mente ancora fresca a quei momenti magici…
 
Flashback (Pov Giada)

O porca miseria! Che mi vorrà fare sto bastardo?” lo vedo avvicinarsi ancora di più con aria minacciosa, non ho la minima idea di come difendermi.
Per ora mi sta attaccando solo verbalmente ma temo che presto passerà dalle parole ai fatti!
Ecco infatti che inizia ad alzare la mano, pronto a colpirmi così io provo a proteggermi il viso con le braccia, aspettando di sentire il dolore.
Tuttavia passano alcuni secondi e non succede nulla, così decido di arrischiarmi a guardare, e dove dovrei essere distesa io, secondo ragione, in seguito a quello schiaffone, si trova invece il mio aggressore, e i gemiti che dovrebbero uscire dalla mia bocca provengono invece dalla sua.
Non che questo mi dispiaccia, anzi, tutt’altro.
Qualcuno deve essere venuto in mio soccorso colpendolo. “Già, ma chi…” non posso finire il pensiero che vedo una chioma bionda avvicinarsi a me.
Abbasso leggermente lo sguardo e alla mia visuale oltre la capigliatura  si aggiungono due occhi meravigliosi, di un azzurro più azzurro del mare. Scendo ancora un po’ ed ecco quel fantastico sorriso che avevo già notato prima.
Oh, non posso crederci, non posso crederci, NON CI POSSO CREDERE!” sento una voce che urla come impazzita per tutta la mia testa, perché è proprio LUI, il ragazzo del corso di cucina!
Mi sorride timido presentandosi:”H-hi. M-my name i-is Niall” e che voce! Nella mia testa suonano mille trombette da stadio e vuvuzelas, nei miei occhi vedo cieli stellati coronati da fuochi d’artificio, questo ragazzo deve essere proprio speciale, per farmi questo effetto.
Mi accorgo appena in tempo di non essermi ancora presentata, persa in mille fantasticherie, così provvedo subito, evitando una figuraccia.
Ti ringrazio moltissimo Niall, senza di te non avrei saputo davvero cosa fare, ero completamente pietrificata dalla paura! Non so davvero come fare a sdebitarmi con te!”
Arrossisce imbarazzato –oh, cavolo, è carinissimo- e dice :”Ma no, davvero, non ce n’è bisogno, anzi mi ha fatto piacere dargli una lezione, non si trattano così le donne…Però, magari…Se vuoi erhm, potremmo prendere qualcosa da bere insieme?”.
Mentre parla si mordicchia leggermente le labbra, ed è già molto che mi sia rimasto abbastanza buon senso da rispondere:”Certo, molto volentieri!” con un piccolo sorriso, senza mettermi a gridare come un’imbecille, ovvero soffocando quella che sarebbe stata la mia prima –e quindi più vera- reazione.
Continuiamo a parlare per tutto il tempo, tant’è che nemmeno mi accorgo di quando la mia amica se ne va, perché troppo presa dalle parole del ragazzo che –non penso di esagerare dicendolo- sembra essere quello dei miei sogni.
E finalmente lo conosco: mi dice che è irlandese, ma che si è trasferito da diversi anni in Inghilterra, dove ha conosciuto quelli che ritiene essere i migliori amici di questo mondo “Anche se a volte sono dei veri rompiscatole senza sentimenti!” aggiunge divertito.
Sono ipnotizzata dalle sue parole, certa che i miei occhi siano diventate delle girandole che formano cerchi concentrici. Mi racconta che suona la chitarra, e che adora farlo, vorrebbe diventare un cantante famoso, così come i suoi amici, questa passione li unisce molto.
Abbiamo anche noi delle cose in comune, la passione per la cucina è una di queste, “Che bello!” gioisco dentro di me, perché non sono molti i ragazzi a cui piace cucinare.
Così in questo breve lasso di tempo scopro di tutto e di più sul suo conto, dal ristorante che preferisce al suo musicista preferito.
E lui conosce tutto di me, perché sono un fiume in piena, e non riesco ad arrestare le mie parole, ma non sembra esserne dispiaciuto, anzi, spesso lo faccio ridere, raccontandogli degli aneddoti accaduti alle mie amiche e me.
Poi finalmente pronuncia questa frase:” Tu sei nel mio stesso corso di cucina, vero?” –Ah, ma allora mi aveva notato!- gongolo soddisfatta fra me e me, mentre gli rispondo in maniera affermativa, alchè lui continua:”Infatti mi sembrava di averti vista, solo che… Io non, non avevoavutoilcoraggiodipresentarmi!” butta fuori tutto d’un fiato, tant’è che faccio quasi fatica a comprenderlo, ma quando finalmente succede sono la ragazza più felice del mondo, e se mi capitasse uno specchio davanti vedrei sicuramente sulle mie labbra un grande, immenso, gigantesco, sorriso da ebete.
Poi vediamo che si è fatto tardi, e lui certo, si offre di accompagnarmi, ma io non vorrei che si facesse idee sbagliate su di me (anche se come potrebbe farlo lui che è così fantastico e dolce e adorabile e perfetto e…) così preferisco prendere un taxi, la cui corsa insiste di pagare Niall.
Che gentiluomo!
Mi saluta con un sorriso, e ci ripromettiamo di vederci il prima possibile.

 Fine flashback

 Finisco il mio racconto, e anche se si vede che la mia amica è sinceramente felice per me, io riesco a notare anche qualcos’altro sotto tutto ciò, qualcosa che cerca di nascondermi, perciò con una scusa qualsiasi mi allontano da lei e dopo avere inviato un sms a Niall per chiedere un certo numero lo digito, aspettando il segnale di chiamata libera.
Si? Pronto? Sono Giada. Ecco, scusa se ti disturbo, lei non lo sa che ti sto chiamando, ma penso che Chiara abbia bisogno di aiuto.
Vengo subito!” mi avverte chiudendo la chiamata.
Sorrido, ne ero sicura che gli piaceva! Urlo a favore della ragazza che esco a fare un giro senza preoccuparmi di lasciarla da sola, perché presto sarà in buona –ottima, direi- compagnia.

Ehi ehi :))
'Sti mobili assassini, sempre in mezzo alle scatole u.u
Ringrazio come sempre chi legge in silenzio, chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite e un grazie particolare va a DiDi Directioner che ha recensito il capitolo scorso *.* (una bellissima sorpresa, ho aggiornato solo per te oggi ahaha)

Devo ammettere che mi sono divertita parecchio a scrivere "l'incubo" di Chiara mbhuahahaha
Beh, non ho molto altro da dire, se volete recensire mi fa ovviamente molto piacere, se leggete e basta mi fa piacere uguale :)
Se avete voglia di leggere altre mie schifezze sono qua (spero di avere messo i link giusti, lol):

- I WANNA BE A GUITARIST:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1
-Single by contract: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1917191&i=1

bacioni,
_Fux_

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Capitolo 16
*** I trust you. ***


16)I trust you.

 
Pov Harry
 
Vedendo un nuovo numero sul display del mio cellulare  spero in una sua chiamata, ma la voce che mi  risponde mi ha veramente sorpreso.
Non ho idea di come abbia ottenuto il mio numero, e nemmeno mi importa, a dire il vero, perché l’unica cosa a cui do importanza in questo momento è il motivo della chiamata.
Ed è il motivo più importante del mondo. Ha bisogno di me, e io, anche se tutt’ora non ho capito bene perché, mi sono giurato che sarei stato al suo fianco ogni qualvolta ne avesse avuto bisogno.
Così mi sono vestito di corsa, e senza nemmeno fare colazione mi sono catapultato fuori il mio palazzo e dentro il suo.
Mi do un paio di secondi per riprendere il fiato, e poi suono deciso il campanello.
Sento scattare la serratura, e un occhio verde- marrone  mi guarda dalla fessura, prima di aprire completamente la porta.
Oh, ciao, Harry. Entra pure.” mi dice cercando di fare un sorriso, ma io, che ho potuto vedere i suoi veri sorrisi, capisco che la sua amica aveva ragione, ha qualcosa che non va.
Si, perché solitamente quando alza gli angoli della bocca lo fa per la felicità, che raggiunge anche i suoi occhi, illuminandoli di una grande brillantezza, mentre ora il suo sguardo mi appare tremendamente spento.
Non sembra nemmeno più la ragazza che avevo visto il giorno prima.
Bella questa, io parto con l’intenzione di aiutarla e arrivato qui non ho la minima idea di cosa fare.
L’unica cosa idiota che riesco a dire è :”Come ti senti?” che cosa stupida, come vuoi che si senta? Si sente male, ieri sera ha rischiato di essere stuprata, ci è andata a tanto così! Come vuoi che stia, Harry?? Dio, che scemo che sono!
Non c’è male Harry, grazie” mi risponde gentile come al solito, e io quasi mi squaglio, adoro il modo in cui pronuncia il mio nome, con quel suo accento così bello. Forse ho trovato il modo di “cogliere due piccioni con una fava” cioè, la faccio parlare per distrarsi un po’ da quel pensiero, e in questo modo ci conosceremo pure meglio” “Alloraogni tanto anche tu riesci ad avere qualche buona idea…” zitto cervello!
Raccontami di te!” le chiedo . Pare sorpresa, ma mi domanda in risposta ;”Cosa vorresti sapere?” . Le sorrido come un bambino: “Raccontami tutto”.
Sembra almeno leggermente divertita:”Tutto? Uhm, ok, ci posso provare. Però poi ricordati che lo hai voluto tu ! Il mio nome completo sarebbe Chiara Martina Serena, ma per fortuna gli ultimi due non compaiono nella carta d’identità, ah e i nomi li ha scelti tutti mio fratello.
I miei animali preferiti sono i gatti, infatti ne ho due, Mordicchio e Zampa. Mi piacciono molto anche le pantere, le tigri e i leoni, insomma, i felini in genere. I cani mi piacciono, ma mi fanno paura perché da bambina ho rischiato di essere attaccata da uno di loro. Il mio colore preferito è il verde, mi piacerebbe avere gli occhi di questo colore, come quelli di mio padre, invece mi sono dovuta accontentare di questi color cac, ehm, marroni. Ah, e impazzisco per le fossette, infatti mi piacerebbe ho averle . Mi piace cantare, ma sono stonata più di una campana, da qualche tempo prendo lezioni di chitarra, mi piacerebbe guidare una Kawasaki, ovviamente color verde acido. Amo disegnare, ma vorrei essere più brava nei ritratti. Considero la lettura un fantastico passatempo, e anche la scrittura; ovviamente amo anche ascoltare la musica, ma non ho un genere preferito. Spesso sono stata definita strana, ma la cosa non mi dispiace, anzi, la prendo come un complimento. Ho paura dei serpenti, di volare, dei ladri, degli assassini, e degli stupratori” a questo punto abbassa lo sguardo, ma poi continua:” sono anche leggermente claustrofobica, perché quando avevo circa 12 anni sono rimasta chiusa a chiave in un piccolo bagno –che fra l’altro era pure un bagno maschile- con mia cugina, mentre ci preparavamo per uno spettacolo in cui facevamo da comparse. Mi piacciono quasi tutte le verdure e i tipi di frutta, odio il pesce e i fast-food, non mi piace nessun tipo di salsa e fino a poco tempo fa non mi piaceva la pizza!” Ok, qui mi tocca intervenire :”Non…Non ti piaceva la pizza? Questo è proprio strano!” Con questa mia esclamazione sono riuscito a strapparle una mezza risata, è già qualcosa! “Già, lo so, è strano, ma ora la adoro, davvero. Vorrei dimagrire, ma ormai mi considero una causa persa, amo il nuoto, il basket, ho praticato anche il karate per un anno e ho fatto tre anni di hip-hop a scuola, ma faccio abbastanza schifo. Ah, io e la pallavolo abbiamo un brutto rapporto. Bruttissimo. Da grande vorrei fare la fotografa, o la giornalista, o la scrittrice, o l’archeologa/etruscologa/egittologa…ho ancora le idee un po’ confuse, a dire il vero! Uhm, non mi viene in mente altro…. Ah, giusto, se non lo avessi già capito dal mio pessimo, pessimo inglese, sono italiana! Ah, l’ultimissima cosa, mi piacerebbe imparare a parlare bene lingue straniere, per ora so solo qualcosa di Inglese e Spagnolo, a livello scolastico, s’intende.” le passo un bicchiere di acqua che beve avidamente, scusandosi poi per avermi annoiato, senza sapere che in realtà mi ha “affascinato” e che mi sono divertito molto ad ascoltarla. “Immagino che ora tocchi a me…Cioè sempre se ne hai voglia” dico titubante. Mi da l’ok con il pollice perciò inizio:”Il mio nome è Harold. Ok, è Harold Edward. Non ridere, per favore! Odio essere chiamato così, infatti la prima cosa che dico a tutti solitamente è “per favore, non chiamatemi Harold!”. Ho 19 anni e questo è stato il mio ultimo anno di scuola. Sono nato e vivo in Inghilterra. Ho una sorella maggiore che si chiama Gemma. I miei genitori si sono separati quando avevo sette anni. Mi piacciono i gatti, infatti ho una micia. Uhm… Adoro i miei capelli ricci, se devo essere onesto, ma da bambino ero biondo con i capelli piuttosto lisci. La mia passione più grande è la musica, vorrei formare un gruppo con gli altri miei amici, avrei già anche un nome per la band:”One Direction” suona bene, vero?! A Holmes Chapel lavoravo in una panetteria. Il mio cibo preferito sono i tacos, e ho paura dei serpenti, non credo che sarei contento di trovarmi davanti un serpente!
Vado in skate e erhm, gli ho pure dato un nome, Bess, perché lo avevo letto in un libro quando ero piccolo.
Mi piace il calcio, e vorrei sapere parlare qualche altra lingua.
Non c’è molto altro da aggiungere, direi.” in quel momento il mio stomaco decide di emettere un imbarazzante rumore, segno che è affamato, inutile dire che la ragazza se ne accorge, e inizia subito a preparare qualcosa, mentre borbotta fra sé e sé in quello che, a questo punto ne sono sicuro, è italiano.
Prendilo un po’ come una sorta di ringraziamento per quello che hai fatto ieri” mi risponde quando la ringrazio un po’ in imbarazzo per tutto il disturbo che le sto dando.
Continua dopo qualche minuto di pausa:”In fondo, se non ci fossi stato tu, non sarei qui a quest’ora” le do una pacca sulla spalla:”Non dire così, dai”. Ma il suo sguardo è talmente serio, agghiacciante quasi:”So che non dovrei pensare a ciò che sarebbe potuto succedere, ma è più forte di me. Appena chiudo gli occhi rivedo il suo volto. I miei sogni sono incubi senza fine dove arriva lui a porre fine alla mia vita. E io, nel mio sogno, sono  quasi contenta in un primo momento, perché non vorrei continuare a vivere con quel peso…Ma poi ripenso  a tutto ciò che perderei, i miei genitori, il mio big bro, le mie amiche…te, cioè, la tua amicizia. Mi dispiace, Avevo promesso che avrei tenuto tutto per me, per non pesare su nessuno” ah, allora era questo che la bloccava! Devo fare qualcosa per quel Ben, ma ci penserò più tardi.
Ha lo sguardo perso nel vuoto, forse parlarne le ha fatto tornare in mente brutti ricordi, così provo ad abbracciarla per calmarla, ma lei fa un salto spaventato e si tira indietro. Poi alza lo sguardo triste incontrando i miei occhi, e si tuffa fra le mie braccia soffocando dei singhiozzi sul mio petto.
La lascio sfogare e le asciugo le lacrime.
Poi mi fa un sorriso, il primo vero  in tutta la mattinata, con tanto di fossette agli angoli delle labbra :”Grazie Harry. Per favore, non dire nulla a nessuno…Non dire nulla a Giada. Lei non deve sapere altro, devo essere forte anche per lei.” “Ma certo, se è ciò che vuoi questo sarà il nostro segreto” la abbraccio nuovamente, e questa volta ricambia sin da subito.
Stringe appena la presa mentre pronuncia una frase davvero importante per me:”. Sei speciale, Harry. Mi fido di te.”.
La saluto dopo qualche ora, ripensando ancora e ancora a quella frase che mi ha detto nuovamente poco prima che me ne andassi:”Mi fido di te, Harry”.
Ed è davvero importante per me. Ma voglio meritarmelo, è per questo che mi giuro che non la farò mai soffrire, e che non permetterò a nessuno di farlo mai, non più.
La fiducia è una cosa così bella… C’è una massima, che condivido appieno, che dice :”La fiducia fa volare” ed è proprio così che mi sento, talmente leggero da potere spiccare il volo, invincibile.

Erhm, ciaoo :)
Qualche scusa: questo capitolo è veramente brutto, e piuttosto "di passaggio", ma era importante per la storia e l'avanzamento della relazione fra i personaggi e...
Va bene, smetto di sparare frescacce e chiedo scusa per il livello di schifo dello scritto ahahah
Un pochino a me piace, però ora mi sento quasi le carie ahahah
So che Harry sembra quasi il "ragazzo perfetto" in questa storia e so che è impossibile che esista una persona del genere nella realtà, forse è per questo che mi è piaciuto descriverlo così !
Probabilmente sicuramente ci saranno errori (sarebbe meglio chiamarli orrori xD), ho riletto prima di postare e sistemato qualcosa, ma temo di non averli visti tutti, perciò pardon!
Grazie grazie grazie ha chi ha letto e recensito ( Watch over_me, DiDi Directioner, Louis1Dlove, AmmHazzaHarry)
Pooi oggi mi sento in vena di pubblicità occulta perciò:
- Vero_21D : Red Eyes , io la amo, ve la consiglio insieme a tutte le altre sue storie :))
-SpaccioSupra : The werewolf emerald green eyes! è una delle mie preferite, ma anche le altre non sono da meno ;))
Una cosa a caso: ma quanto è bella la canzone di Harry, Don't let me go?? :')
Mi defilo, vado ad ascoltarmi Pink degli Aerosmith
adios :))
Fux

     per 

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Capitolo 17
*** Surprise! ***


17) Surprise!

 
Pov Harry
 
Ed è ancora con questo spirito di leggerezza e di invincibilità che arrivo a casa, deciso a sistemare una volta per tutte quel Ben.
Quando Zayn mi chiede perplesso dove sto correndo, visto che sono appena rincasato, non ho dubbi nel rispondergli:”A fargli pagare tutto ciò che le ha fatto,ovviamente” .
Probabilmente con questa frase ho messo in allerta il mio amico, ma se mi conosce bene sa che non deve preoccuparsi, non mi succederà nulla.
Ovviamente non sono uno stupido, so che la legge dell’occhio per occhio, dente per dente non vale, e sinceramente preferirei comunque vederlo marcire in prigione, perciò mi reco alla più vicina stazione di polizia.
Qui chiedo di parlare con un ufficiale, e mi si presenta dinnanzi il Maresciallo Rocca, al quale spiego tutta la situazione. Non mi piace per niente la faccia che fa mentre gli racconto il tutto, anche se poi capisco il perché della sua reazione:”Vede Harry, questo ragazzo, Ben…Insomma: non è la prima volta che fa cose del genere.  C’è bisogno di qualcuno che possa eseguire il riconoscimento, oltre che della testimonianza di almeno una delle sue vittime. Purtroppo però hanno sempre avuto tutti troppa paura di metterselo contro, fa parte di una banda molto potente e pericolosa!
Non era nemmeno la prima volta, maledetto, maledetto! Se solo qualcuno avesse avuto il coraggio di agire, invece di subire, non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò né a Chiara, né  a Giada.
E’ pensando  a questo, e al fatto che altre povere ragazze potrebbero subire gli stessi maltrattamenti che prendo la mia decisione irrevocabile: io non subirò, io agirò.
E grazie a quella leggerezza, a quella fiducia, mi sento più forte che mai
Il maresciallo mi avvisa dei pericoli che corro, ma non voglio saperne niente, oramai ho deciso.
Ci mettiamo d’accordo per i particolari, io so dove trovarlo, e ci saranno degli agenti sotto copertura., perciò sarò completamente al sicuro.
Prima di iniziare la mia “missione” però decido di andare a salutarla, magari per avvisarla che sarebbe accaduto qualcosa di bello, anzi, di meraviglioso.
Entro in via Borgognoni, e la noto già da lontano: “Forse aveva ragione Giada, le ho fatto bene, visto che è addirittura scesa in strada!” penso felice.
Solo che poco dopo la vedo saltare al collo di un ragazzo alto, magro ma leggermente muscoloso, con capelli corti neri e occhi dello stesso colore.
Resto a guardare da lontano, con i sentimenti più tristi di questo mondo che mi riempiono il cuore.
La vedo abbracciarlo continuamente, neanche dovesse scomparire da un momento all’altro, e mentre lo fa sorride con le lacrime agli occhi.
Magari è il suo ragazzo, che le ha fatto una sorpresa” sussurro all’asfalto bollente.
Quindi…Per lei non ho significato nulla.
Forse sono solo un amico.
O magari, nemmeno quello.
Ma ha detto che si fida di te!” e chissenefrega, coscienza?! Lo dirà a tutti, oppure avrà solo voluto essere gentile con un povero deficiente come me, che si vede lontano un miglio che non la ritengo solo un’amica!
Scalcio infuriato, triste, forse depresso e…Debole. Quella sensazione di fortezza, di invincibilità, rimane solo un ricordo vago e lontano, ma mi reco comunque al mio appuntamento, perché questo non lo devo solo a lei, ma anche a tutte le ragazze che l’hanno preceduta, e a quelle che potrebbero seguirla.
Eccomi al Blue Angel, e lui deve essere quello là che fa lo spaccone con i suoi compagni. –Idiota-.
Mi avvicino cautamente, facendo il segno convenuto all’agente che riconosco dalla maglia che mi aveva mostrato Rocca alla stazione.
Purtroppo però non sono solo io a vedere Ben, ma anche lui mi nota, e mi si avvicina con fare minaccioso:”Ah, nanerottolo, sei tornato per ricevere un’altra lezione, neh?” questa poi si che è bella! Sto giusto per fargli notare che non dovrebbe proprio parlare, visto che l’ultima volta che l’ho visto si stava contorcendo e lamentando sul pavimento come un bambino, quando improvvisamente tira fuori un coltello dalla lama spessa, e lo rigira nel mio stomaco.
-Oh-oh, questo, questo fa male- pensieri senza senso si accavallano nella mia mente, e l’ultima cosa che riesco a vedere prima di cadere nel buio è un volto.
Ma forse già non posso più vedere, perché la persona a cui appartiene, non si può certamente trovare lì, perché in questo momento dovrebbe essere con quel ragazzo moro dal sorriso bianchissimo.
Gli ultimi miei pensieri prima dell’oblio.
 
Pov Chiara
 
Si chiude la porta alle spalle, e ripenso meravigliata a ciò che gli ho detto :”Mi fido di te” mifidodite,mifidodite.
Meravigliata, perché non lo sapevo neppure io, fino a quando qualcosa non mi ha spinto a dirlo, ed è stato come una sorta di rivelazione: mi fido di lui, allo stesso modo in cui mi fido di Giada, Sonia, o mi fratello.
Uhm, un momento. Sono alla finestra, e devo sgranare gli occhi più volte e correre a prendere gli occhiali, perché ciò che vedo non è possibile!
Un ragazzo –un gran bel pezzo di ragazzo, a dire il vero, anche se potrei essere di parte- sta camminando per la via, lungo la mia direzione.
Capelli corti e neri, leggermente ondulati, camminata rilassata, occhiali da vista su occhi scurissimi, in pratica neri.
Porta un piccola borsa da viaggio e qualcos’altro che non riesco a distinguere da lontano, ma non mi soffermo a pensarci, precipitandomi giù dalle scale, e rischiando quasi di rompermi l’osso del collo facendo uno scivolone tipico della mia imbranataggine.
Spalanco il portone e mi metto a correre verso di lui; appena mi vede appoggia le sue cose per terra e allarga le braccia, preparandosi ad accogliermi fra esse, in seguito al mio balzo “agile”.
Lo stritolo in un abbraccio da “Chiara-l’orsa-abbraccia-tutti-è-tornata-in-città” e continuo a stringere e a stringere finchè ridendo non mi dice :”Ehi, sorellina, mi sei mancata anche tu, ma cavolo, non riesco a respirare!” mollo la presa, ma solo per un secondo, perché poi ritorno ad abbracciarlo, è più forte di me :”Scusa fratellone, ma mi sei mancato  troppissimo, e non riesco ancora a credere che tu sia qui!” Federico accenna un sorriso:”Erhm…Sopresa!?”.
Gli piace scherzare eh?! A quest’ora lui si dovrebbe trovare in Germania, dal suo amico Philipp!
Precede la mia domanda:”Ho pensato che non potevo partire prima di salutare la mia little sistah! Ti vedo un po’ sciupata però, che ti è successo?”.
Accidenti, ma non gli sfugge proprio nulla eh? “Mah, ecco…Vedi…Bhè…No, dai, niente di che , le solite cose, ho avuto un paio di piccoli incidenti, ma ora è tutto risolto!” Inarca un sopracciglio, “Sicura?” investiga.
Sicurissima!” bugiarda, sei una pessima bugiarda, lo sai!
Faccio come per scacciare il discorso con un gesto della mano, e lo faccio salire in casa, dove una volta accomodatosi sul divano si da una pacca sulla fronte:”Quasi mi scordavo! Questa l’ho portata per te, avevo già intenzione di regalartela prima che tu partissi, ma poi non ce n’è stata l’occasione…e ora io parto per la Germania, e tornerò fra diversi mesi, perciò…Eccola qui! Ora è tua, quando la suoni voglio che ti ricordi del tuo fratellone, perché quando lo farai, anche se sarò lontano, mi sentirai vicino, ok?”. Annuisco sorridendo con gli occhi un pochino lucidi, ecco che cos’era la seconda borsa, la sua –o dovrei dire mia?- chitarra acustica.
Quando mi dice che deve già partire ci rimango male, è restato così poco,  avrei voluto presentargli Harry, sarebbero andati d’accordo, ma a casa loro non c’era nessuno e non rispondeva al cellulare.
Saluto con un ultimo abbraccio mio fratello, ne passerà di tempo prima che io possa rifarlo, e lo vedo scomparire in fondo alla via nascosto in un taxi diretto all’aeroporto.
Quando mi giro per rientrare in casa noto una testa bionda: Niall!
Ehi! Ehi, Niall! Fermati un attimo, aspettami!” con tutto il baccano che ho fatto sono riuscita a richiamare la sua attenzione, infatti si volta verso la mia direzione e si scurisce in volto –ma che gli ho fatto? bho!- “Ciao Chiara” mi dice. “Ehi Niall, scusa se ti disturbo, ma mi sapresti dire dov’è Styles? In casa non c’è nessuno, e probabilmente ha dimenticato il cellulare da qualche parte , perché non risponde!”.
Si gratta la nuca, a disagio:”No, non è così, è che… Ecco, è in ospedale! Ben lo ha accoltellato! Infatti ora sto andando a prendere delle cose che mi hanno chiesto i medici, anzi, dovrei sbrigarmi, devo tornare là il prima possibile.
Vorrei urlare, e non urlo.
Vorrei piangere, e non piango.
Vorrei svenire, e non svengo.
Dico invece:”Vengo con te”, in tono impassibile.
Corriamo ed eccoci all’ospedale; buffo, avevo giurato che non ci avrei messo più piede dopo la storia dell’investimento, ed ora eccomi qua, a rimpiangere quei momenti, perché lui stava bene, e l’unica cosa che mi preoccupava era che mi rimanesse a posto la fasciatura.
Stanza 303. Terzo piano. Prima porta a destra.
Il dottore ci da il permesso di entrare solo uno alla volta, le sue condizioni sono critiche, ma la coltellata non ha colpito nessun organo vitale.
Vorrei fare andare avanti i suoi amici, ma loro me lo impediscono.
Liam, quel ragazzo dai dolci occhi castani mi spinge verso la porta, dicendo che lui avrebbe preferito così.
E allora entro.
Tanti “biip-biip” nell’aria, segno che il suo cuore sta ancora combattendo.
Macchine intorno al suo letto, due tubicini trasparenti che spariscono nel suo naso.
Le palpebre abbassate a coprire quegli occhi che mi piacciono tanto, cerchiati ora da occhiaie violacee.
Mi avvicino cautamente al suo giaciglio, e dopo un attimo di esitazione faccio ciò che in fondo al mio cuore ho sempre desiderato fare, prendendogli una mano fra le mie e carezzandogli una guancia.
Cosa mi combini ? Eh? Non ti posso lasciare da solo un secondo? Ora ti sto parlando, e mi sento una stupida, perché so che non mi puoi sentire, il dottore me lo ha detto.
Embè? E io ti parlo lo stesso, perché se lo faccio mi sembra che tu stia solo dormendo.
Non mi lasciare da sola, Harry! Io so che tu puoi sconfiggere anche questo mostro! Se io sono riuscita ad uscirne è stato solo grazie a te, ma tu sei così forte!
Per favore, combatti.
Combatti per i tuoi genitori, per Gemma, per i tuoi amici, per te stesso.
E  almeno un po’ anche per me, perché da sola non ce la posso fare, non ce la voglio fare senza te, Harry! Io penso di provare qualcosa per te, l’ho sempre pensato, sin dal primo momento! Vorrei viverlo con te tutto questo! Io…Io penso di essermi innamorata di te, Harry…”.
Scuoto la testa sconsolata, non è servito a nulla, avrei dovuto dirgli tutto quando ero ancora in tempo.
Solo che pensavo…Speravo di poterlo aiutare, così come lui aveva fatto con me.
Lo guardo ancora un po’, e sento le lacrime che spingono per uscire, ma le trattengo, non vorrebbe che piangessi.
Faccio per lasciargli la mano, perché anche i suoi migliori amici hanno il diritto di stare con lui, ne hanno molto più di me, a dire il vero, ma mi sento stringere –molto debolmente- le dita.
Apre leggermente gli occhi, stringendomi ancora una volta la mano, che però tolgo subito dalla sua stretta per andare a chiamare i medici.
Mi butto fuori dalla stanza “Ragazzi, ragazzi! L-Lui si sta, si sta svegliando! Voi state con lui, io chiamo i dottori!” detto questo corro ancora una volta andando a chiamare l’uomo con cui avevamo parlato prima, che ci fa uscire ancora una volta dalla stanza per visitare il ragazzo, dicendoci poi che la situazione sembra essersi fatta stabile, e che pare quasi un miracolo la velocità con cui Harry si sta riprendendo.
Questa volta decido di fare entrare prima gli altri ragazzi, in questo modo rimango l’ultima a entrare nella camera del malato.
Ehi” gli sorrido, ma in risposta ottengo solo un cenno.
Come ti senti?”.
Bene” mi risponde quasi scocciato.
S-sicuro? Lo sai che mi puoi dire la verità”.
Alza gli occhi fiammeggianti di rabbia :”Sto bene, ok? Solo per favore, non fare finta che ti importi qualcosa di me, ok? Perché so che non è così. E ora, per favore, vattene, non ti voglio più vedere, mai più!”.
Mi sento tremare il cuore a queste parole, mi feriscono in profondità, arrivano più in basso di chiunque altro mi abbia mai ferita :”Ma Harry, cosa ho fatto?” vorrei solo una spiegazione, ma lui me la nega, chiedendomi ancora una volta di andarmene, e così faccio,senza mai voltarmi indietro.

Hola :)
Questo  è solo un assaggio della melassa che dovrete subire nella prossima parte, temo hahah
Mentre nel precedente capitolo Harry sembrava il solito ragazzo perfetto, in questo sembra il solito coglione che pensa che tre + tre sia uguale a otto...
Tornerà "perfetto" in breve? Si, credo di si lol
Mi sento un po' cattivella con la storia del povero cuoricino di Hazza che si infrange vedendo quel figo di mio fratello e inoltre lo faccio pure accoltellare D:
La verità è che ho scritto questa storia in un periodaccio, ed è stata un po' la mia valvola si sfogo!
Poi melassa-miele-zucchero-melassa-miele-caramello, è ciò che mi viene in mente leggendo la parte dove Chiara fa la sua "dichiarazione" . Puah, non so nemmeno io come abbia fatto a scrivere una cosa del genere HAHAHA
Mi scuso se sono presenti errori, ma io GIURO che ho ricontrollato.
Ringrazio come sempre tantissimo chi recensisce (DiDi Directioner; Watch over_me;Louis1Dlove), chi ha messo tra le preferite-seguite-ricordate la ff, e chi legge :)
A presto!
Fux :)



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Capitolo 18
*** Truly, madly, deeply I am foolishly, completely falling ***


18) Truly, madly, deeply I am foolishly, completely falling
 

psss ehii ! Lo leggete il "me pov" in fondo?

 
Pov Harry
 
Sono stato dimesso già da diversi giorni, ed è da più di una settimana che non la vedo.
Bhè, sarebbe più corretto dire che non le parlo da più di una settimana.
Certo, dopo quella volta in cui mi sono svegliato in ospedale lei è tornata a visitarmi, ma visto che la cacciavo via malamente ogni volta ci ha rinunciato.
E non le do torto.
Quando l’ho trattata così male ho visto di averla ferita, e credetemi, a farle così male mi sono fatto male anche io.
Ma non voglio essere la seconda scelta di nessuno, se non posso essere la prima.
E se le avessi detto ciò che provavo probabilmente avrebbe finto, avrebbe detto di ricambiarmi solo per la mia situazione di salute fragile.
L’ultima cosa che vorrei.
Si, è stato molto meglio così.
Solo che non riesco a smettere di pensarla, così come non riesco a smettere di sbirciare dalla finestra in camera sua.
Domani ricomincerò ad andare al corso di fotografia, e dovrò sopportare di non parlarle, di non guardarla, per tutto il tempo, tutti i giorni.
In questo momento mi viene quasi da sorridere, perché si sta letteralmente strizzando nei suoi jeans, saltellando per tutta la stanza.
Ogni tanto la vedo alzare lo sguardo verso la mia direzione, anche se non mi può vedere, e mi ritrovo a sperare di essermi sbagliato, perché la verità è che sono veramente, pazzamente, profondamente … Io sono stupidamente completamente innamorato.
Mi ricordo di quando mi ha confidato di trovare la sua voce registrata uguale a quella di un bambino di tre anni, di come mi ha detto di prendere una tazza di the prima di dormire, e che a volte parla nel sonno. Del fatto che non le piacciono le rughette che si formano attorno ai suoi occhi quando sorride, e che non vuole mai sapere quanto pesa.
Perso fra questi pensieri prendo un quaderno, e inizio a scrivere di tutte queste piccole cose che fanno parte di lei e di cui io mi sono innamorato.
Sento aprirsi la porta della mia stanza, e vedo fare capolino Liam, che apostrofo:”No, ma tranquillo Liam, non bussare mai eh, mi raccomando! E se fossi stato con una ragazza e tu fossi entrato in questa maniera? Guarda che poi non te le pago io le visite dallo psicologo!” scherzo anche un po’ per non sembrare troppo pesante come mio solito ultimamente, ma anche Liam in quanto a pesantezza non scherza:”Bhè, penso di potermi ritenere completamente fuori pericolo, visto che hai deciso di mandare a quel paese l’unica ragazza per cui tu abbia mai provato un reale interesse!”.
Mi scurisco subito:”Non ricominciare Liam, lo sai come la penso!” dico.
Si, la pensi come un idiota!”.
Ma cosa ne vuole sapere di quello che provo io? “Ah, così sarebbe da idioti lasciarle la possibilità di stare con il ragazzo che ama veramente! Questa mi giunge nuova” ribatto sarcastico.
Ma il problema è proprio questo, Harry! Tu NON le hai lasciato la possibilità di scegliere! Né tantomeno di spiegarsi! Le hai semplicemente detto che non la volevi vedere mai più e ragazzo, si, fattelo dire che sei un deficiente, perché se una ragazza torna a trovarti comunque anche se l’hai trattata in quella maniera orrenda allora è ovvio che prova qualcosa per te!
poi se ne esce dalla mia stanza senza aggiungere altro, scuotendo la testa.
Sbuffo sonoramente, lei non c’è più in camera, probabilmente è uscita con quel ragazzo di quel pomeriggio. “Guarda che ce l’hai spinta tu fra le sue braccia!” quante volte te lo devo dire di stare zitto, cervello stra-bacato? E poi se non ti ricordi male lei ci stava molto volentieri fra le sue braccia muscolose!
Uff, sono senza speranze, litigo pure con il mio stesso cervello, come se non bastasse!
Mi addormento profondamente, e come spesso ultimamente sento delle parole nelle mie orecchie, con una voce che una volta doveva essermi molto familiare, ma il cui ricordo ora si sta lentamente sbiadendo. Inizialmente non capivo cosa diceva, ma ora riesco a capire chiaramente, ogni volta che mi addormento si aggiunge una frase:
Non mi lasciare sola,Harry!”.
Combatti, Harry, fallo un po’ anche per me!”.
Non posso, non voglio farcela senza di te, Harry!”.
Penso di essere innamorata di te,Harry…”  questa è la frase che sento oggi per la prima volta, quella che mi fa desiderare che fosse tutto vero, e non solo uno stramaledetto sogno.
Ripenso a quando mi sono svegliato all’ospedale, e mi ricordo che c’era lei in camera con me, e mi teneva la mano.
E se non fosse stato tutto un sogno?
 
Pov Chiara
 
Non voglio vederti mai più!” mi disse quel giorno.
Tornai comunque a trovarlo, anche sotto consiglio della mia amica Giada.
Vattene! Esci dalla mia vita!” parole come cristalli acuminati che mi hanno fatto sanguinare dall’interno.
No.
Non lo perdono.
Semplicemente perché non me la sono mai presa con lui.
Sono io che sono sbagliata, ma non so davvero spiegarmi il motivo del suo comportamento.
Andava tutto così bene, almeno per me…
Continuo a strimpellare la chitarra seduta sulla mia solita sedia da regista, eredità di mia mamma, e mi sembra di sentire sia lei che il mio hermano vicino a me.
Ieri sono uscita, non lo faccio molto spesso dal “fatto” non vorrei incontrarlo e metterci ancora più in difficoltà,anche se so che presto capiterà.
Sono uscita per mandare la domanda.
Forse potrebbe odiarmi sapendolo, o forse no.
Ma gli devo un favore –forse anche di più- e penso che questo potrebbe aiutarli davvero a coronare un sogno.
Mi alzo sconsolata, perché ho saputo da Louis che oggi tornerà a fotografia.
Aveva ragione Harry, quei ragazzi sono amici fantastici, e ora abbiamo legato parecchio, lo stesso vale per Giada, che oggi è davvero fuori di sé per la gioia, perché finalmente Niall le ha chiesto di uscire!
Esco e raggiungo senza fretta l’accademia, ma stranamente sono comunque in anticipo.
Sento qualcuno schiarirsi la voce, ed eccolo lì, con i suoi ricci e i suoi occhi verdi, che prende posto nel suo banco affianco al mio.
Non lo saluto nemmeno, perché tanto non mi risponderebbe; invece mi fa rimanere sorpresa quando esclama “Ciao!”, facendolo addirittura in italiano. “Ma che gli prende? Prima mi evita come la peste e poi fa come se nulla fosse?!” penso sbalordita salutandolo con un cenno, perché sta entrando l’insegnante, che inizia subito a parlare:” Bene ragazzi! Siamo a buon punto con il lavoro, perciò è ora di formare i gruppi e le coppie per il concorso, che insieme si lavora sicuramente meglio! Ah, signor Styles, io direi che è meglio che si faccia aiutare da qualcuno bravo, essendo rimasto così indietro a causa del suo incidente, le va bene signorina Casadei?
E cosa potevo rispondere? “Certo professor Fabbri, non si preoccupi”.
Così oggi pomeriggio devo andare a casa sua, bhè, non è che debba fare molta strada, questo è vero!
_-_-_-
Inutile dire che mi sento nervosa quando busso alla loro porta di casa.
Ad aprirmi è Liam, che mi abbraccia, e mi sussurra:”Andrà tutto bene, tranquilla, mica ti mangia!” Uhm, ok, forse la mia non è una “poker face” come speravo!
In salotto vedo Louis, che mi saluta sorridente e mi indica la camera di Harry:”E’ tappato là! Vedi tu se lo riesci a fare uscire!”.
Eccomi di fronte alla porta fatidica. Coraggio Chiara, non fare la cacasotto!
Avanti!” la sua voce roca risponde al mio “Permesso?” così entro, e lo vedo seduto sul letto, rivolto verso la finestra; sembra pensieroso.
 
 Pov Harry
 
La sento entrare e sedersi sulla mia sedia nell’angolo, ovviamente ha scelto il posto più lontano da me.
A cosa stai pensando?” mi domanda dopo qualche minuto di assoluto silenzio.
A quando mi sono risvegliato dopo l’intervento
Ah,ho capito, quando mi hai allontanato senza nessun motivo come un bastardo
No! E poi c’era un motivo!” esclamo con enfasi.
Ah, si? E quale sarebbe, sentiamo?” mi sfida, senza sapere che io adoro le sfide.
Mi hai mentito, non mi hai detto di essere fidanzata! E poi come credi che mi sia sentito quando appena svegliato cerco di stringere la mano di una delle persone a cui tengo di più e lei la scansa immediatamente?!
Oddio, Harry, ma non ci arrivi che dovevo avvisare i tuoi amici che avevano paura che tu potessi morire? Paura che condividevo anche io? E poi come TU pensi che mi sia sentita IO quando in pratica mi hai mandata a cagare? E non ti ho detto che sono fidanzata perché NON E’ VERO!
Ma allora… Se lei non è fidanzata, chi era quel ragazzo?
Glielo chiedo e lei sembra pensarci un po’ su, cos’è, sta cercando una scusa?
E poi mi chiede “Quale ragazzo?” ah, perché ce ne sono più di uno?
Evito di domandarglielo e le faccio una minuziosa e dettagliata descrizione del tipo in questione.
Rimane basita per alcuni secondi e poi, con voce molto calma, mi dice :”Ora, tu, Harold Edward Styles, mi dici almeno un valido motivo per il quale io non ti dovrei tirare uno schiaffone! Quello è mio fratello, e se tu non avessi cercato di fare il superman della situazione, mi sarebbe piaciuto fartelo conoscere!
Per favore, non chiamarmi Harold! Lo sai che mi da fastidio!” fa un sorriso furbetto mentre afferma che si, ne è perfettamente a conoscenza.
Poi mi entra nel cervello – e finalmente!- l’informazione che mi ha dato, ossia che quel ragazzo con cui l’ho vista altri non era se non suo fratello.
Oh. Mi sa che ho fatto una cazzata.
Non faccio in tempo a pensarlo che nella mia testa risuonano le voci di tutti i miei amici, uniti come il coro di uno stadio:”Hai ragione, per una volta! Hai proprio fatto una cazzata!”.
Harry? Sto ancora aspettando quei validi motivi” mi riprende lei.
Ok, riprendiamo il discorso da capo, vuoi?” –cenno di assenso, continuo a parlare-“allora, quando sei entrata stavo pensando al fatto che quando mi sono svegliato c’eri tu lì con me. E credo che sia solo grazie a te che mi sono risvegliato” mi sembra un po’ perplessa. “Non capisci? Io ti ho sentita, Chiara! Ogni notte, da quel giorno, risento le tue parole! E solo ieri pomeriggio ho capito che non erano solo sogni, ma che era ciò che tu mi avevi detto quando mi trovavo in quello stato di incoscienza! Ho sempre pensato che non fossero le tue vere parole, ma dei semplici sogni, perché era ciò che mi volevo sentire dire! E mi sono allontanato da te perché volevo lasciarti libera di stare con chi amavi davvero, ma senza rendermene conto ho preso io la decisione –sicuramente sbagliata- al posto tuo”.
Mentre parlavo si è alzata, e ora si è buttata sul letto.
Oh” dice mordendosi le labbra “Ma… ricordi proprio tutto?
Ogni singola cosa” .
Fa su e giù con il capo per poi affermare “Bhè, mi dispiace, ma io non provo  più ciò che ti dissi quella sera”.
Il mio cuore perde un battito, poi riprende il suo lavoro, più tremolante di quanto non sia mai stato.
Chiudo gli occhi per evitarmi la figuraccia di piangere davanti alla persona più importante del mondo, e mi sento le sue mani sul viso, così apro gli occhi, che si ritrovano a fissare i suoi: “Dicevo, mi  dispiace, ma io non concordo più con tutto ciò che ti ho detto. Io non penso di essere innamorata di te.
Abbassa lo sguardo, ma poi lo rialza subito, come se dovesse dirmi quelle parole guardandomi negli occhi:”Non penso di essere innamorata di te, perché io so di esserlo, Harry
Sono così felice che potrei mettermi a ballare la conga e la hula hula, ma preferisco invece dirle, finalmente, ciò che provo per lei:”E’ tutto ciò che ho sempre desiderato sentirti dire, e che ho sempre considerato irrealizzabile. Ogni tuo sorriso ne fa sorgere uno sul mio volto, se vedo che stai male, soffro con te, se qualcuno ti abbraccia, fremo di rabbia e vorrei essere al suo posto, perché non desidererei altro se non poterti avere con me.
Mi sono innamorato di te nel momento stesso in cui il mio sguardo si è posato per la prima volta su di te, quel giorno all’accademia, anzi, mi sono innamorato di te anche prima, quando il mio naso ha sentito il tuo dolce profumo e le mie orecchie hanno sentito la tua voce. Sono innamorato di te e di tutte le piccole cose che ho imparato a conoscere, e che insieme formano la tua personalità.
Sono sostanzialmente geloso, tendo a prendere decisioni avventate che il più delle volte si rivelano delle cavolate assurde, ma sento che questa sia la cosa più giusta che io abbia mai fatto, perché sarei un pazzo a farti andare ancora una volta lontano da me”. Ma lei si allontana un po’ affermando che:“Sono disordinata, mi arrabbio molto facilmente e sono anche in grado di essere vendicativa e voglio avere sempre ragione. Non so se sono capace di amare e ho paura. Paura di stare bene, di soffrire e di farti soffrire.”
Con un passo accorcio la distanza che lei aveva messo fra di noi e sorridendole rispondo a ogni suo perché:”Non mi farai mai male, e io preferirò ferirmi, piuttosto che fartene ancora. T’insegnerò ad amare e a lasciarti essere amata. Vuoi iniziare questo viaggio con me, Chiara?”.
Non risponde, mi sorride e basta, bhè, lo prenderò per un si!
Mi muovo ancora una volta verso di lei, e con il bacio più dolce che abbia mai dato o ricevuto riempio il piccolo vuoto che era rimasto fra di noi, giurando di non lasciare mai che si riformi.
Sarebbe un momento così romantico, così dolce, insomma, un momento perfetto, grazie anche alle sensazioni che sto provando ( un po’ come avere i fuochi d’artificio in camera) se solo i miei amici non decidessero proprio in quel momento di entrare in camera mia e di iniziare ad urlare :”Ehhh bravoo Styles!! Ti sei decisooo eh! Alleluiaaaa


Tadaann :) salve :)
Le cose si sono già sistemate, non riesco a farne a meno lol
E' una cosa cooosì sdolcinata, non trovate?? Tutta colpa di quella canzone :P
Poi nel finale ho dovuto aggiungere un po' di scemosità u.u
Beeene, vi starete chiedendo perchè vi ho chiesto di leggere questa serie di cose inutili... Per chiedervi un favore, ovvio lalalalaa

Ok, scusate se rompo le balls, ma se vi va di leggere qualcosa ho pubblicato una OS il cui titolo è "Food is my enemy" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1976118&i=1  ) ; parla di bullismo/bulimia/anoressia (allegria, portami via!!)
Ci tengo abbastanza, è forse la prima cosa che scrivo che mi piace "per davvero" e ci terrei a conoscere i vostri pareri :)
Spero davvero di sentirvi, a presto e scusate il disturbo !!
Baci,

Fux :)
 



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Capitolo 19
*** First date! ***


19)First date!

 
Pov Niall
 
Sono davvero contento che il mio amico riccioluto abbia finalmente trovato la ragazza giusta per lui, e che finalmente si sia riuscito a dichiarare, anche perché non sopportavo più di vederlo così abbattuto e sempre di cattivo umore…E’ così… Non da Harry!
Non so se mi spiego.
Ma ora metto da parte tutti questi pensieri, perché mi sembra quasi impossibile, ma tra poche,pochissime ore uscirò con la ragazza più fantastica che possa esistere:Giada.
Non posso ancora credere di avere tirato fuori quel “coraggio da leone” di cui mi aveva parlato il mio amico tempo fa, e specialmente non riesco ancora a credere che alla mia semplice domanda:”Ehi, stasera fai qualcosa?No? Allora…Ti andrebbe di uscire con me?” lei abbia risposto con un entusiastico :”Si, certo, molto volentieri!”.
E così eccomi qui, pronto tre ore prima della mia uscita, a tormentarmi il ciuffo biondo per via del nervoso.
E a nulla servono le parole “tranquillizzanti” di Zayn :”Tranquillo amico, sei uno stragnocco, anche se ovviamente mai quanto me, la farai fuori, di sicuro!
Lo guardo di sbieco, ma non profferisco parola.
Inutile è anche il tentativo li Louis:”Nialler, se vuoi ti regalo questa carota, dall’aspetto deve essere davvero succolenta!! Uhm…noo?” Allora…Allora ti ordino qualcosa dal Nando’s più vicino e pago la corsa del taxi a mie spese!
Spalanco la bocca senza parole o, bhè, più o meno visto che rispondo:”Louis, erhm, sarebbe un gesto davvero carino, un pensiero gentile, sul serio, ma come dire senza offenderti…IN QUESTO MOMENTO NON MI SERVIREBBE AD UNO STRACATACAVOLO DI NULLA! Uhm. Ok. Scusa, sono un po’ nervoso –che eufemismo- e non riuscirei comunque a mangiare giù nulla!” .
Ormai si sarà capito, sono “un po’ molto” agitato, perché stasera ho deciso di giocarmi il tutto per tutto, un po’ come quei tipi che giocano a poker e decidono di fare “all in!!” solo che io non sono sicuro di avere in mano le carte giuste, e questo mi spaventa. Molto!
Va bene che il caro Hazza è felice per i conti suoi, però il suo aiuto potrebbe anche servirmi, invece si limita a guardare fuori dalla finestra, con lo sguardo fisso sull’appartamento di fronte.
Probabilmente intuisce i miei pensieri dal grugnito che gli lancio contro, perché cerca di tranquillizzarmi:”Ehi, piccolo Horan, stai tranquillo, si vede lontano un miglio che vi morite dietro a vicenda!” disse colui che sembrava avere due bei panini al prosciutto crudo sugli occhi, visto che si ostinava a mandare via in malo modo la ragazza che amava sostenendo erroneamente che “Il suo cuore appartiene già ad un altro!” .
Sto appunto per  farglielo ricordare, per fargli notare che il suo pensiero potrebbe non essere molto affidabile, ma poi continua il suo “saggio” discorso: “Sai come si fa a capire –almeno un po’- se interessi ad una ragazza? Bisogna vedere il tempo che impiega per prepararsi ad un appuntamento con il ragazzo in questione. E per la cronaca, tu sei molto fortunato, visto che abita di fronte a noi e puoi spiare le sue mosse. E si, è chiusa in bagno. E penso pure da parecchio tempo, visto che vedo Chiara con le gambe strette che sbatte i pugni sul muro…Un momento? Mi sta cercando di dire qualcosa… O cavolo, sono venti minuti che mi supplica di lasciarle fare pipì nel nostro bagno! Ora io vado da lei, e tu ti tranquillizzi, ok? Io intanto investigo!” e detto questo corre a salvare la vescica della sua ragazza.
Ok, Niall, ti devi rilassare.
Non avete capito, non è un suggerimento, è proprio un dovere, perché se continuo così potrei andare a fare la pubblicità di quel deodorante dove ci sono i tipi che urlano “Altolà il sudore!” solo che a me darebbero il ruolo pre-deodorante, ugh!
Resto praticamente immobile ed estraniato dal mondo esterno per tutto il resto del tempo rimanente, fino a che Liam non mi viene a chiamare, e con un sorriso gentile mi annuncia che è ora, e che devo proprio andare.
Deglutisco rumorosamente e mi avvio per andare a prendere Giada.
Fatemi gli in bocca al lupo!!
 
Pov Giada
 
È incredibile.
È impossibile.
È un sogno.
Ma se lo è, per favore, non svegliatemi!
Mi sembra di camminare su delle nuvolette rosa, e il tutto perché l’irlandese che ha fatto breccia nel mio cuore si è deciso a invitarmi a uscire!
Oh, Mon Dieu, ancora non ci credo!
Mi do un pizzicotto e AHI , fa male! Ma fa anche bene perché vuole dire che tutto questo è…reale?!
Il flusso delle mie fantasticherie viene interrotto dal rumore del portone d’ingresso, e dal punto del divano su cui mi trovo riesco perfettamente a vedere la mia compagna entrare in casa e appoggiarsi teatralmente alla suddetta porta, con un’espressione a dir poco strana, “colpevole” e sognante.
Fatemelo dire, ci sono poche cose che fanno un effetto del genere su noi ragazze, e ce ne è solo una (uhm, unO) che riesce a portare tali condizioni sulla mia amica.
E quella “cosa” si chiama Harry Styles. Oh, yes, baby, qui qualcuno ha molto da raccontare!
Infatti Chiara dopo essere quasi volata sul divano affianco a me (sotto mia richiesta/ordine/obbligo/tortura) mi ha raccontato il –vogliamo dire piacevole?- modo in cui ha trascorso il suo pomeriggio.
Poi però pare ricordarsi di qualcosa, perché mi urla contro di tutto e di più, e tra queste esclamazioni riesco a comprendere parole come “TU!” “NIALL!” “Uscire!!” “Dimenticata?!” “MUOVI IL CULO!” ok, penso che stia cercando di dirmi che dovrei prepararmi per uscire.
O porca sac a' poches,  ha assolutamente ragione!
Decido in fretta (cosa volete che sia un’ora e mezza?!) come vestirmi e poi mi approprio del bagno, senza badare alle suppliche e ai pugni battuti sulla porta da Chiara, a causa delle sue esigenze fisiologiche.
Finisco di mettere l’ultimo strato di lucidalabbra, e tadan! Pronta!
Appena in tempo, visto che suona subito il campanello!
Ed eccolo lì, con i suoi capelli biondo platino, i più belli del mondo a mio parere, anche se tinti, con i suoi occhi che brillano di un colore più intenso di quello del mare e del cielo insieme, e con quel suo sorriso speciale, con una piccola imperfezione che lo rende semplicemente perfetto.
È ancora più bello del solito, forse perché so che questa volta è lì per aspettare me, e la sua sola visione mi fa cacciare un grandissimo sospiro, il primo di una lunga serie di dolci sospiri.
Innamorata.
Si, completamente, e pazzamente innamorata di lui.
Non avrei mai pensato di poter vivere certe emozioni, non dopo quel bastardo di Lorenzo…
Eppure eccomi qua, fradicia d’amore per questo ragazzo che mi ritrovo di fronte, così simile a me eppure così diverso.
Avete mai sentito la storia delle due metà di una mela? Delle due facce della stessa medaglia?
Io penso che potrebbe essere la mia metà mancante.
Trascorro i momenti più belli di sempre, e ad ogni suo minimo gesto m’innamoro sempre di più.
Scherziamo e ridiamo un sacco, ci piacciono le stesse cose, la pensiamo alla stessa maniera su tutto, tranne una piccola cosa :”Nando’s  o pizzeria?” mi domanda serio serio. Ci penso un attimo su, so cosa vorrebbe che rispondessi, ma alla fine opto per la verità: “Uhm, pizzeria!” sembra scioccato, perciò devo ammettere di non essere mai stata in uno dei ristoranti della sua catena preferita, così lui mi promette che un giorno mi ci porterà.
Poi mi prende per mano e sento scosse e brividi che si diramano lungo il mio braccio, arrivando a raggiungere la schiena, le gambe e infine il mio cuore.
Mi porta in spiaggia, come fa a sapere che adoro il mare di sera?
La dolce melodia della risacca, l’odore di salsedine, è tutto magico e perfetto.
Sta per dire qualcosa, ma qualcuno lo precede.
Ehi, ciao Giada, ma quanto tempo è passato piccola?!” alzo lo sguardo disgustata e intimorita, quella voce la riuscirei a riconoscere tra mille altre, è quella di Lorenzo!
Non abbastanza, purtroppo. Pure qui mi devi perseguitare? Ti ricordo che non ne voglio sapere nulla di te, ho trovato di meglio!” Ride sguaiatamente:”Di meglio?? Meglio di me? Del tipo? Andiamo, sei solo una puttanella da due soldi, lo so che mi desideri!”.
Del tipo persone per le quali ne vale la pena, per dirne una! Mi fai ribrezzo, vattene!” e detto questo gli sputo in faccia –complimenti Giada!-
Si avvicina, forse per cercare di picchiarmi, proprio come quella volta, ma lì c’era stata Chiara a fermarlo, ora invece c’è Niall che gli intima di starmi lontano e di lasciarci in pace.
Lorenzo non sembra preoccuparsene, anzi, pare quasi divertito –si vede che non ha mai visto un paio di ganci di Horan- e dice:”Cos’è, ora stai con questa mozzarella?!”.
E proprio nel momento in cui mi trovo costretta a confessare con un “No” , Niall mi contraddice :”Si! E ora vattene, prima che ti debba costringere io!”.
Fortunatamente Lorenzo se ne va, lanciandomi i soliti appellativi dispregiativi, ma io non ci faccio più caso, perché sono ancora scombussolata per quelle parole.
Parlo io per prima:”Niall, grazie per avere mentito, non mi avrebbe mai lasciato in pace, altrimenti” ed è inutile dire che rimango a dir poco sbalordita dalla sua risposta:”Non ho mentito”, mi dice arrossendo, e io non capisco più nulla.
 
Pov Niall
 
Coraggio, Niall, prendi al volo l’occasione, è il momento che aspettavi, è il TUO momento!” cerco di farmi forza da solo prima di iniziare il discorso più difficile di sempre.
Giada, ecco, questo è il motivo per il quale ti ho invitata questa sera…Per parlarti.. Io… Io vorrei provare a uscire con te.
Cioè, lo so che anche ora siamo usciti insieme, ma intendo proprio come ragazzo e ragazza”.
Oh, cavolo, quant’è difficile! Mi sto impappinando, e balbetto pure! “Perdiana, concentrati, Horan!” .
Ok, respiro un due e continuo :”Ecco, quello che intendo dire è…Vorresti provare a essere la mia ragazza? Mi renderesti la persona più felice dell’universo!
I miei amici mi hanno sempre preso in giro dicendo che ero fidanzato con il cibo, e stavo iniziando a crederci anche io, ma la verità è che semplicemente non avevo ancora trovato la persona giusta.
Perché ora che  l’ho incontrata lei è al centro di ogni mio pensiero, sempre.
Giada, quella persona sei tu.
Tu, con la tua voglia infinita di aiutare gli altri, con le tue lentiggini, il tuo dolce modo di arrossire quando ti guardo o qualcuno ti fa un complimento.
Tu che non hai paura di dire ciò che pensi e che vuoi solo seguire il tuo sogno, la cucina, sei perfetta, perfetta per me.
Vorresti rendermi così felice?
Mi daresti anche solo una opportunità?
So di non essere all’altezza del ragazzo che ti meriteresti…
Ma mi vuoi lo stesso?
Perché sai, you make me love you!
Aspetto nervoso e impaziente le sue parole, che finalmente arrivano, accompagnate dai ruggiti dei nostri cuori che battono all’unisono:
Si, si e ancora si! Niall, mi sono innamorata di te non appena ti ho visto con quel tuo sorriso dolcissimo impegnarti alla nostra prima lezione di cucina.
Amo tutto di te, dal tuo amore per il cibo, alla tua passione per la chitarra e persino la tua risata, che mi fa sciogliere più velocemente della neve al sole!
Quella volta che non ti ho visto a lezione sono stata malissimo, temevo di non rivederti mai più… Lo so, è stupido.
Non pensavo che un ragazzo come te potesse mai provare interesse per una…per una come me e questo mi faceva stare anche peggio…
Poi quella sera sei arrivato e mi hai fatto innamorare di te ancora e ancora e ancora.
Ogni tuo gesto mi fa innamorare come se ogni volta fosse la prima… E non posso renderti la persona più felice dell’universo, perché quella sono io!”.
Rimango un paio di secondi sbalordito, perché ha detto semplicemente tutto ciò che ho sempre desiderato sentire uscire dalle sue labbra sin dall’inizio.
E aiutato dalla consapevolezza di essere ricambiato non provo più nessun timore quando mi avvicino lentamente a lei e poso sul bocciolo di rosa che si ritrova al posto della bocca un dolce bacio, che sento sarà essere semplicemente il primo, di una lunga, infinita serie, di gesti d’amore.

La dolcezza di un amico come Louis :')
Oh, ciao!!
Non sono dell'umore per dilungarmi troppo (le mie solite parole famose)
La reazione di Giada è quella che avrebbe la mia vera amica ad un appuntamento con Niall xD
Ehi, tu! Grazie per avere letto fino a qui, mi scuso se ci sono errori, se ti va di leggere ho pubblicato una OS, "Food is my enemy" , forse la prima cosa che scrivo a piacermi, perciò ci terrei davvero particolarmente a conoscere dei pareri... Per invogliare a passare, lascio il link qui u.u ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1976118&i=1  Grazie ancora, un bacione enorme,
Fux :)

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Capitolo 20
*** We need to talk. Ugh! ***


20) We need to talk. Ugh!

 
Pov Chiara
 
Ok, devo smetterla di fare la bambina frignona paurosa piagnucolona.
In fondo, cosa potrebbe mai farmi/ dirmi di male?
Nulla, perché, oh andiamo è di Harry che stiamo parlando!
Cioè, sto parlando. Cioè, pensando.
Vabbè dai, si è capito!
Il punto è che prima o poi la verità verrà a galla, ed è meglio che venga a sapere tutto da me, piuttosto che da voci esterne.
Respirone di incoraggiamento e prendo in mano il cellulare per mandargli un messaggio.
No, forse è meglio chiamarlo.
No, ancora meglio, gli mando un messaggio e gli chiedo di vederci. Si, così è perfetto!
Mi sto giusto apprestando a dare ascolto al mio saggio,saggio consiglio, quando entra Giada in salotto con il cofanetto di tutte le stagioni di TVD !! Va detto che io ADORO,AMO questa serie, non me ne sono mai persa una puntata e ho letto pure tutti i libri, però non mi dispiace rigustarmela insieme alla mia amica, anche lei appassionata dello show.
Chiara, facciamo i pop-corn?!” mi domanda esaltata, e bhè, certe domande non vogliono nemmeno una risposta, è ovvio che voglio i pop-corn!
Solo che la nostra cucina non ha il microonde, e quando abbiamo fatto la spesa ci siamo confuse e abbiamo comprato quelle delizie da cuocere al microonde, perciò ci tocca arrangiarci come si può, e facciamo un piccolo esperimento.
Mentre li lasciamo scaldare torniamo nella stanza adiacente la cucina (per l’appunto, la sala) e avvicinandomi alla finestra noto una cosa molto figa  nel cielo bluetto del tramonto sardo : dei piccoli pipistrelli!!
Giada, Giada, corri! Vieni a vedere che forza!”  li voglio fare vedere anche alla mia amica, perciò la chiamo a gran voce.
Che c’è?!” mi risponde strillando raggiungendomi; in quell’esatto momento uno dei piccoli pipistrelli decide di volare verso il nostro terrazzo, e la mia coinquilina vedendolo si lascia scappare un urlo – ok, un paio di urli- spaventati, mentre io mi rotolo sul pavimento per le risate che mi sto facendo.
Mi fermo all’improvviso sentendo un odore sospetto: a quest’ora si dovrebbe già sentire il profumo di pop-corn, che mi ricorda tanto il circo, invece sento solo odore di fumo…Ma qui nessuno fuma, solo Zayn, e dubito che il suo odoraccio possa arrivare fino a qui!
Mi scambio uno sguardo complice con Giada, che corre subito in cucina, e dalla parete-finestra che comunica tra le due stanze la vedo essere investita da una nuvoletta grigia, che si alza da un piccolo  fuoco, e la sento urlare : “INCENDIO!! Coff,coff, INCENDIOOOO!” poi prende uno strofinaccio e lo sbatte velocemente su quello che doveva essere il nostro spuntino, ormai trasformatosi completamente in cenere.
Poi ci guardiamo e scoppiamo in una risata liberatoria, ma veniamo interrotte dal continuo squillare del mio cellulare: è Hazza che mi sta chiamando.
Pronto?
Ehi, tutto bene? I ragazzi ed io abbiamo sentito delle urla provenire dal vostro appartamento…
Si,si, tranquillo, è tutto ok, stavamo solo facendo un’orgia!
Ah, ok, per fortuna che non mi devo preocc…Un’ORGIA?? È …è uno scherzo. V-vero?
Ahaha si Harry, tranquillo, abbiamo solo bruciato dei pop-corn. Ma non è che eri un pochino geloso?
GELOSO! IO? Ahahahahah si.”
Sorrido, è dolcissimo.
Comunque ti avevo chiamato anche per chiederti se avevi voglia di fare un giro con me
Stavo già per rispondere allegramente di si, quando mi sono ricordata della promessa che mi ero fatta di vuotare il sacco, perciò quando gli rispondo “Ok” la mia voce deve essergli sembrata piuttosto seria.
Ci diamo appuntamento di lì a poco, e sul suo volto vedo un’ombra scura.
Oh-oh!
 
Pov Harry
 
Davvero non capisco. Stavamo parlando al telefono, e sembrava tutto normale, insomma, tutto a posto, perciò le chiedo di uscire (insomma, mi pare normale volere vedere la mia ragazza, no?) e la sua voce improvvisamente cambia e diventa fredda, distaccata.
Sono sicuro che vuole lasciarmi. È così ovvio, ha capito come sono fatto per davvero (ovvero di merd, erhm, male) e mi vuole lasciare.
Oddio, e se mi volesse lasciare?!” urlo all’etere, che stranamente mi risponde :”Se non vai all’appuntamento non lo saprai mai!” ok, non è stata l’aria a rispondermi, ma Louis.
Scendo in strada e devo aspettare solo pochi minuti prima di vederla uscire dall’edificio opposto; solitamente quando mi vede mi saluta con un sorriso, ma questa volta fa quasi un smorfia, e io sento scurirsi ancora di più il mio volto.
Quando si avvicina faccio comunque la prova di abbracciarla e di sfiorare le sue labbra con le mie, e lei ricambia dolcemente il mio gesto, perciò posso dirmi tranquillizzato, aveva ragione Liam, magari le era solo venuta una botta di mal di pancia mentre era al telefono!
Solo che poi si stacca, e con un sospiro afferma: “Harry, dobbiamo parlare”.
Oh porca vacca, non posso credere che lo abbia detto!
Ha pronunciato la temutissima frase, l’orrore di ogni ragazzo: Dobbiamo. Parlare.
Lo sapevo che voleva lasciarmi!
Sta per iniziare a parlare, ma probabilmente cambia idea, perché mi tira dalla maglietta verso di lei per raggiungere la mia bocca.
Che sia una specie di bacio d’addio?
Perché?” le domando, senza sapere nemmeno bene a cosa mi riferisco, se al motivo del bacio o alla sua decisione di lasciarmi, la sua risposta però mi confonde ancora di più: “Perché forse dopo non mi vorrai più”.
Cosa intendi dire?”  le chiedo perplesso.
Bhè, ti ricordi quando hai smesso di parlarmi ecc ecc?
Come potrei mai dimenticarmelo? È stata la cosa più stupida che io abbia mai fatto!
Le faccio cenno di continuare e lei esegue :”Ecco…Anche se non ci parlavamo io tenevo ancora a te…Sentivo di doverti diversi favori…Ed ero a conoscenza del tuo desiderio più profondo, che sapevo coincidere con quello di Lou, Nialler, Zayn e Liam. Così, ecco… quando ho visto l’annuncio io ho DOVUTO iscrivervi!” parla velocemente, muovendo le mani in maniera agitata.
Eh?! Che annuncio? Iscrivere chi?” proprio non riesco a capire!
Si trattava dell’annuncio di un concorso canoro, organizzato da dei manager inglesi…Capisci? Una grande occasione! Così io… Ho iscritto i One Direction… Lo sai no? Il nome lo hai inventato tu! Ora…ora mi odi vero?” mi domanda con il viso triste.
Che sciocca! Come potrei mai odiarla quando la amo così tanto?
Inoltre senza saperlo ci ha fatto un favore gigantesco, da soli non avremmo avuto il coraggio di iscriverci, invece ormai siamo in ballo, e ho intenzione di farci ballare!
Ma no, certo che no! Come ti viene in mente? Non potrei mai! Hai fatto una cosa bellissima, grazie! Ora bisogna solo dirlo agli altri, ma sono certo che ne saranno sicuramente entusiasti!” concludo appoggiandole un braccio dietro la schiena mentre camminiamo verso il mare.
Ci prendiamo un gelato in due, e lei mi spiega le regole del concorso: dovremo cantare una cover e una canzone “inedita”. Appena pronuncia questa ultima parola il mio pensiero corre a quelle parole scritte pensando a lei, che poi ho adattato con l’aiuto di Niall a canzone, e ho come la sensazione che quella sarà il nostro inedito, mentre per quanto riguarda la cover lei mi suggerisce di cantare “Forever young” perché una volta ci ha sentiti interpretarla, e a sua detta l’ha adorata.
Torniamo a casa e ci salutiamo uno da una parte della strada e l’altra da quella opposta.
Salgo velocemente le scale per dare la lieta notizia ai One Direction ( mi fa ancora strano pensare a noi con questo nome!).
Risultato?
  1. Louis è svenuto.
  2. Niall si è messo a mangiare per la felicità/il nervoso.
  3. Zayn si è precipitato davanti allo specchio per controllare le sue “mosse da superstar” come le chiame lui.
  4. Liam è corso subito su Skype per invitare qui Danielle, Perrie, ed El.
 
Uhm, si dai, mi pare l’abbiano presa bene!
Iniziamo subito a prepararci per l’evento, questa è la nostra grande occasione, e non abbiamo intenzione di sprecarla!


AND WE DANCE ALL NIGHT TO THE BEST SONG EVERRRR
 


Buonsalve a tuuuuttiii !!
Se in questo mio angolino vi sembrerò più anormale del normale (ecco, già inizio u.u) è perchè sono ancora in estasi per la canzone *.*
E' da quando l'ho ascoltata che non faccio che ripetermi il ritornello nella mente, saltellando e ballando per la stanza come un'idiota. Cioè io un po' sono idiota...Vabbè, questa è un'altra storia xD 

L'acuto di Zayn!
MA ZIO PINGUINO, MI VOGLIONO MORTA??? 

 

Ok, prendo un respirone e cerco di riprendermi (poi magari se mi lasciate una recensione mi dite la vostra reazione su BSE... Io ho intasato il mio profilo di Tweets del tipo "I'll dance all night to the #BestSongEver", ho bisogno di aiuto e lo so lol)
Oook, il capitolo.
Ci tengo a precisare che la storia dei pop corn e dei pipistrelli... E' vera xDPoi, che altro? Ovviamente se ci sono errori chiedo scusa, ringrazio chiunque abbia letto-recensito-seguito-ricordato-preferito-presa in considerazione in qualsiasi modo questa storia, (Gloria Horan, grazie per la dolcissima recensione :)) ) Dopo questo capitolo ce ne saranno altri due e poi l'epilogo...


Oggi mi faccio pubblicità u.u
Ecco a voi "FOOD IS MY ENEMY" una OS con Niall come protagonista. Niall è un ragazzo che viene colpito dal bullismo, a causa del quale diventa bulemico e poi anoressico. Ci sarà qualcuno disposto a salvarlo dalle sue stesse mani??
Se rompo ogni volta con questa OS è perchè probabilmente è la prima cosa che scrivo che mi Piace con la P maiuscola (comunque non vorrei esagerare, diciamo che ci tengo UN SACCO) perciò ricevere dei commenti mi piacerebbe un vasto sacco :P Ecco qua il link ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1976118&i=1

Un bacione enorme,
Fux :) 

 

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Capitolo 21
*** What time is it? It's concert's time! ***


21) What time is it? It’s concert’s time!

 
Pov Chiara
 
É finalmente arrivato il fatidico giorno, e sono nervosissima per i ragazzi, così come pure lo è Giada, visto che è già da un po’ che lei e Niall fanno coppia fissa (li dovreste vedere, dico sul serio, sono pucciosissimi *.*) .
Inoltre sto quasi crepando per la curiosità, perché Harry mi ha proibito di ascoltare anche solo una loro prova, dice che vuole mantenere segreta la loro esibizione, perché vuole farmi una sorpresa.
E perciò la curiosità mi sta divorando.
Mi reco con Giada all’appartamento dei nostri amici, e rimango un attimo interdetta quando ad aprirmi non sono i cinque ragazzi un po’ pazzoidi  che ho imparato a conoscere in questo periodo di tempo, ma tre belle ragazze mai viste prima.
Poi mi ricordo di una conversazione avuta qualche tempo prima con il riccio :”Pensa, verranno persino le ragazze di Liam, Louis e Zayn per vederci!
-Ora si spiega tutto!- penso, fiera delle mie deduzioni.
Faccio per parlare e salutarle :”Oh, ciao! Voi dovete esser...” quando queste mi ringhiano quasi contro :
E tu chi sei? Sei qui per Louis, scommetto??!”.
Figurati, Liam è così dolce, si sarà presa una cotta per lui senza sapere che è fedelissimo!” interviene la seconda.
Ma fatemi il piacere, ovviamente è qui per Zayn, è il più figo di tutti, senza offesa, ma è un dato di fatto!” termina l’ultima.
A questo punto tutte e tre iniziano a lanciarmi occhiate di fuoco, della serie “se gli sguardi potessero uccidere io sarei già bella che morta e sepolta” , trovo un po’ di coraggio e dico “Veramente…Io sarei qui per Harry…
Appena pronuncio il suo nome il mio bello compare dietro alle ragazze e mi prende per mano facendomi entrare, poi apostrofa le sue amiche inglesi :”Ragazze, ma che figura da bugiardo mi fate fare?! E pensare che avevo detto loro che eravate molto gentili e simpatiche! Lei è Chiara, la mia ragazza, mentre lei è Giada, ed esce con Niall”.
Dopo le scuse di circostanza delle tre e la fase dei saluti/presentazioni, arrivano anche gli altri ragazzi , e ci avviamo verso il teatro dove si terrà l’evento.
È l’ora del concerto!!
 
Pov Harry
 
Non posso crederci, ma ci siamo. È l’ora. Il concerto è iniziato da circa quaranta minuti, e da dove mi trovo dietro le quinte posso vedere Chiara e le altre ragazze in prima fila, pronte ad applaudirci, sia se saremo bravi, ma soprattutto se faremo schifo.
Ragazzi, preparatevi, tocca a voi fra cinque minuti!” ci avverte un addetto.
Sono nervoso come mai prima d’ora, ho il terrore di sbagliare qualcosa e fare mandare a casa come perdenti anche gli altri ragazzi, solo per colpa mia.
Ci fanno cenno di uscire sul palco, è il nostro turno.
Le presentazioni le fa Louis, il più grande, il più  esperto, il meno nervoso.
Niall inizia a suonare la chitarra, ed è Liam il primo a cantare:
Let’s dance in style,
lets dance for a while,
Heaven can wait,
We’re only watching the skies,
Hoping for the best but expecting the worst
Are you going to drop the bomb or not
posso chiaramente sentire la sua ragazza urlare “Bravo Liam!” ma non ci faccio troppo caso, perchè ora tocca a me.
Let us die young,
or let us live forever
We don’t have the power,
But we never say never,
Sitting in a sandpit
Life is a short trip
The music’s for the sad men
L’emozione più incredibile del mondo, che ti fa venire voglia di vivere solo per quei momenti, I livelli di felicità si alzano poi al massimo quando iniziamo a cantare tutti insieme il ritornello
Forever young,
I wanna be forever young
Do you really wanna live forever,
Forever,
Forever young
Ora tocca a Niall, che mentre canta non distoglie mai il suo sguardo innamorato da Giada
Some are like water,
some are like the heat.
Some are a melody,
And some are the beat
But sooner or later
They all will be gone
Why don’t they stay young?
Quasi mi metterei ad applaudirlo anche io come stanno già facendo diverse mani, se solo non toccasse di nuovo a me, e questa volta canto con un po’ più di grinta
It’s so hard to get old
Without a cause
I don’t wanna perish like a fading horse
Youth is like diamonds in the Sun
And diamonds are forever
Concludo con un sorriso, per poi ricominciare nel ritornello con gli altri, mentre il resto della canzone scorre veloce, prima Liam, poi di nuovo io, infine ancora una volta insieme.
Terminata la nostra prima canzone il pubblico inizia ad applaudire, e mi sembra quasi di sentire tremare il palco.
Usciamo velocemente di scena, tra poco sapremo se siamo passati alla fase successiva, se potremo cantare la “nostra” canzone.
Non possiamo andare dalle nostre ragazze, ordini superiori.
I minuti trascorrono lentamente, fino a sembrare quasi ore, e finalmente arriva lo stesso uomo di prima:siamo piaciuti, ora ci giochiamo il tutto per tutto.
Ancora una volta è Lou a parlare :”Questa canzone l’ha scritta principalmente uno di noi, e poi insieme l’abbiamo modificata fino a farla diventare ciò che è ora. Questa canzone si intitola “Little things” e la vorremmo dedicare a quelle cinque ragazze che sono entrate nei nostri cuori… Speriamo che vi piaccia!” ed ecco che parte la dolce melodia scritta da Niall.
Questa volta a partire è Zayn
 
Your hand fits in mine like its made just for me,
But bear this in mind, it was meant to be
And I’m joining up the dots with the freckles on your cheeks,
And it all makes sense to me
 
A questo punto parte un’ovazione che si tramuta in religioso silenzio non appena parte Liam con

I know you’ve never loved
 the crinkles by your eyes when you smile
You’ve never loved your stomach or your thighs
The dimples in your back at the bottom of your spine
But I’ll love them endlessly


ed è il momento del ritornello, all’inizio mi trema leggermente la voce, per ciò che questa canzone significa per me, ma per fortuna mi riprendo subito
 
I won’t let these little things slip out of my mouth
But if I do, it’s you, oh it’s you
They add up to, I’m in love with you
And all these little things

 
 È il turno di Louis, che con il suo
You can’t go to bed without a cup of tea
And maybe that’s the reason you talk in your sleep
And all those conversations are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me


si guadagna un sacco di applausi. Ora invece tocca a me, e questa volta mentre canto guardo fisso Chiara, per farle capire che è di lei che sto parlando, ed è lei a essere perfetta, perfetta per me
 
I know you’ve never love the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weight
You still have to squeeze into your jeans
But you’re perfect to me


e la vedo che sorride con una lacrima sulla guancia, applaudendo e facendo cenno con la testa, perchè ha capito ciò che le volevo fare intendere.
 
I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, I’m in love with you
And all these little things


ed è il turno di Niall, che con queste parole fa scoppiare a piangere Giada
 
You’ll never love yourself half as much as I love you’ll never treat yourself right darlin’
But I want you to
If I let you know I’m here for you
Maybe you’ll love yourself like I love you


tocca ancora a me
 
I’ve just let these little things out of my mouth
Cause it’s you, oh it’s you, it’s you
They add up to, and I’m in love with you
And all these little things


e infine cantiamo tutti insieme, scambiandoci di tanto in tanto sguardi che stanno a significare :”Ehi, amico, siamo qui! Ce l’abbiamo fatta! Comunque vada, siamo grandi!
 
I won’t let these little things slip out of my mouth
But if it’s true, it’s you, it’s you
They add up to, I’m in love with you
And all your little things

 
Ancora una volta le mani battono all’unisono per noi, è il suono della nostra vittoria, che ci porta più o meno a “tre metri sopra il cielo”.
Finita la nostra esibizione scendiamo dal palco e ci sediamo al tavolo delle ragazze, ognuno preso a raccontare le emozioni provate alla propria metà.
Ridiamo e scherziamo come nostro solito, forse per evitare di pensare a ciò che potrebbe accadere se vincessimo o perdessimo.
Ma il tempo continua comunque a scorrere, e arriva il momento atteso/temuto, il presentatore sta per dirci se potremo avere un futuro con il nostro sogno o se dovremo modificare i nostri desideri con altri diversi.
Signore e signori, sono molto lieto di essere qui con voi questa sera, perché abbiamo sentito numerosissimi ragazzi e ragazze di talento, e sicuramente ognuno di loro avrà successo.
Purtroppo però ci è data la possibilità di premiare solo una persona o un gruppo in gara.
Questi ragazzi hanno dimostrato grande bravura, non solo nell’esecuzione della canzone, ma anche nel momento dell’arrangiamento, perciò i giudici si sono trovati concordi nel nominare come vincitori… I ONE DIRECTION! Raggiungetemi sul palco, ragazzi! Complimenti, avrete la possibilità di firmare un contratto e di registrare il vostro primo CD, inoltre potrete partecipare a un programma televisivo che per voi sarà come un secondo trampolino di lancio!” il resto delle parole di quell’uomo mi risultano confuse, forse a causa del rumoreggiare del pubblico, forse a causa delle grida di Giada, Perrie,El, Danielle e della mia Chiara, ma più probabilmente per i cori da stadio che io ed i miei amici stiamo intonando: ce l’abbiamo fatta!

C'erano dei dubbi sul fatto che avrebbero vinto? Ovviamente no u.u ahahah
Sallvee :)
Sono ancora in estasi per il video di BSE, scusate :P
Questo capitolo non so nemmeno se si può chiamare tale, la sostanza è poca, ma quelle canzoni mi avevano preso troppo all'epoca in cui l'ho scritto hahaha
Avete Twitter? Se volete fare chicchere insane (perchè sane con me è difficile ahaha) vi seguo :)
Ringrazio sempre tuuutti e in particolare : louis1Dlove e gloria horan :)
Mi scuso se sono presenti errori e mi scuso anche con Watch over_ me per non averla avvisata, sono una pigrona D:
Baci
Fux :)
OS "Food is my enemy" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1976118&i=1 ) ci terrei ad avere dei commenti, il protagonista è un Niall un po' problematico ... purino :(

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Capitolo 22
*** Ancora una prova e... Il successo ***


Mi rifiuto di definire lo scritto sottostante un capitolo.
Mi ri-fiu-to
Dire che è tragicamente corto è fargli un complimento...
Ci vediamo lì sotto, non là sopra!

 

22) Ancora una prova e… il successo


Pov Chiara
 
Io ed Harry non abbiamo vinto il concorso di fotografia, che ha invece premiato la mia amica Sonia.
Non sono dispiaciuta, anzi, sono molto contenta per lei; non mi ritengo nemmeno sconfitta, perché quest’estate ho vinto una cosa ben più importante di una macchina fotografica o di un concorso, perché con questa esperienza ho vinto l’amore.
Amore da dare, e amore da ricevere.
Amore è lui.
Amore siamo Harry ed io.
E l’amore si sa, non vuole nulla, perché l’amore desidera soltanto amare.
Questo è ciò che questa esperienza fantastica mi ha donato: la capacità di amare, di essere amata.
Questo è ciò che Harry mi ha donato, che mi ha insegnato.
Sapevamo che sarebbe arrivato presto il momento di salutarci, e così è stato.
Io sono tornata in Romagna, a terminare la scuola, lui in Inghilterra, dove insieme ai suoi compagni ha seguito e ottenuto il suo sogno.
Ora i One Direction sono famosi, ed è tutto proprio come se lo immaginava Harry prima di partire, come mi ha confessato una volta.
Niall è tornato qui spesso per Giada, stanno ancora insieme, progettano sempre piani per il loro futuro, sono la classica coppia perfetta.
Poi ci sono io.
Ora sono passati diversi mesi, ed è quasi estate.
Sorrido al ricordo di ciò che mi è successo un anno fa, sembra che sia passato molto più tempo, mi sento maturata da questa esperienza, e non vedo l’ora di vivere nuove avventure.
Non ho mai smesso di amare quel ragazzo che è entrato in modo così turbolento nella mia vita, e spero che nemmeno i suoi sentimenti per me cambino mai: da parte mia so che ciò non accadrà.
Ah, non ve lo avevo ancora detto?
Lui ha sempre trovato tempo in mezzo al tour per venirmi a trovare, e così ha conosciuto i miei genitori, e persino mio fratello tornato dalla Germania.
Forse lo avrete già capito, ora sto scrivendo su questo taccuino per potermi  ricordare di come sono ora, quando sarà passata anche questa estate.
Siamo in aeroporto in questo momento, io e Giada, aspettando di prendere l’aereo per partire.
Partire per dove?!
Per l’Inghilterra, mi sembra ovvio!
Raggiungeremo i ragazzi, e partiremo in tour con loro, sarà sicuramente magico.
Pur di potere stare con Harry andrei anche in capo al mondo, ed inoltre io ho sempre desiderato viaggiare.
Penso a tutto questo mentre siamo in volo, e vedo allontanarsi sempre di più la cara Italia.
Probabilmente passerà diverso tempo prima che la riveda.
Sono quasi tranquilla sia al momento del decollo sia in quello dell’atterraggio (no, ok, non è vero, me la sto facendo sotto).
I motori rombano, e finalmente siamo arrivati.
Proprio come un anno fa blocco per un secondo la fila di persone dietro di me per godermi il momento in cui poggerò per la prima volta piede nella patria del thè, della regina e ultimo ma non meno importante di Harry.
Ed eccoli lì, ci sono proprio tutti ad aspettarci, persino Danielle, Eleanor e Perrie!
Non faccio in tempo a scendere dall’aereo che mi sento abbracciare e prendere in braccio : è Harry, che incurante di tutto e di tutti, persino di quei millemila giornalisti muniti di macchine fotografiche, mi stringe a sé come se non ci fosse un domani, e fa combaciare –finalmente - le nostre labbra, dicendomi ciò che da sempre è in grado di rendermi la persona più ricca e felice di questo mondo :“Mi sei mancata, Chiara. Ti amo.
Anche tu! Ti amo!”.
Ci dirigiamo insieme, mano nella mano, verso nuove albe e nuovi tramonti, nuove avventure e nuove esperienze.

ERHM... Ciiiaaao :)
E' tardi, è tardi è tardiiii
Perchè ci ho messo così tanto? Perchè... faccio schifo u.u
Sorry :((
Mi scuso come sempre se sono presenti errori e  ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo :)
La prossima parte che pubblicherò sarà l'epilogo, perciò... Sarà ancora più corto u.u (sembra impossibile, eh?? hahah)
Alla prossima :) 
Fux :)

 

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Capitolo 23
*** Epilogo (noto anche come l’happy ending) ***


23) Epilogo (noto anche come l’happy ending)

 
Pov Harry
 
Dodici anni dopo
 
Mi giro e sorrido, vedendola dormire al mio fianco stremata dal servizio fotografico a Ian Somerhalder e Joseph Morgan durato fino a tardi:si, perché ci è riuscita, è diventata una fotografa di successo.
A distanza di tanto tempo, non posso ancora credere alla fortuna che ho ricevuto in una sola estate.
In quel breve lasso di tempo ho coronato due sogni, quello della mia vita e quello che è diventato la mia vita.
Le accarezzo i capelli, sto per riaddormentarmi, ancora stanco dal concerto della sera prima, ma mi sento chiamare da un bimba di due anni, occhi verdi e capelli castano ramati, a boccoli :
Papà?Me la leggi una storia?” .
La prendo in braccio sorridendole dolcemente “Certo Angela”.
Ho chiesto a Chiara di diventare ufficialmente la mia fidanzata circa un anno e mezzo dopo il nostro primo incontro, e quando ha accettato mi sono sentito l’uomo più felice dell’universo.
Ma sbagliavo.
 
Perché ora che mi sono sposato con lei, ora che qualcuno ha deciso di donarci una figlia, bhè, ho capito che adesso posso dirmi la persona più felice di tutte.
Io e gli altri siamo ancora i One Direction, e siamo tutti sposati, tranne Louis, che pur essendo il più vecchio tra di noi si ritiene ancora troppo giovane per il grande passo.
Niall ha chiesto la mano di Giada la scorsa primavera, e stasera, dopo l’ultimo concerto del tour prima della pausa, sono partiti per la luna di miele alle Canarie, e lei ha lasciato il suo ristorante ( l’ha chiamato Niada!!) nelle mani di Chef Ramsey, che sin dai tempi del corso di cucina di dodici anni prima l’aveva presa in simpatia per la sua grande bravura.
Porto Angela sul lettone matrimoniale, dove si addormenta subito, e guardando le mie due donne capisco che non desidererei nulla di più di questo, di noi, perché questa è la felicità.
 
 

E vissero tutti felici e contenti, ma cosa ancora più importante, vissero insieme.

 


Ed infine, eccomi qui. (Temo sono sicura che sarà lungo questo mio angolino!)
Ho finito di scrivere questa storia mesi fa (davvero, c’era ancora la scuola e mancava più di un mese alla sua fine !) perciò credevo che sarei stata preparata a questo momento.
Insomma, pensavo di avere superato la fase “oh-porca-paletta-la-mia-ff-è-finita-che-ne-sarà-ora-di-me-?” .
E invece… E invece sto proprio pensando :“E adesso??” lol
Parlando di cose serie, mi mancherà tutto questo… Mi mancherà vedere che qualcuno legge ciò che scrivo, mi mancherà ricevere recensioni , mi mancherà scrivere scemenze sotto ogni capitolo… E mi mancherete voi, le mie “affezionate” lettrici :’)
Quindi si, anche se questa storia non è la più bella cosa che io abbia mai scritto, anche se non ha avuto “successo”, mi mancherà un sacco :-)
Tra pochissimo posterò il capitolo, e dovrò mettere la crocetta su quel “completa” : I CAN’T.
Hahaha ok, ora la smetto di fare la melodrammatica, se volete lasciarmi una recensione qua sotto mi farebbe piacere, non abbandonatemi, ho ancora qualcosa da scrivere u.u
 
 
Ringraziamenti

Ringrazio davvero tantissimo tutte voi:
 
chia_1D
DiDi Directioner
Little Black Star
louis1Dlove
marialisa
_notwarnow_
Watch over_me
AmmHazzaHarry
AmoHoran
erikuccia_directioner
Giady_
gloria horan
Laura_1Dforever
MaggieisSunshine
 
E ovviamente un grazie va a chiunque abbia letto :)
 
Disclaimer (meglio tardi che mai u.u)
 
 I One Direction non mi appartengono (che cosa bruttaaaaa :P)
I fatti narrati sono frutto della mia fantasia malata, ogni relazione con fatti e persone realmente esistite è puramente casuale (e bla bla bla)
Con i miei scritti non intendo offendere nessuno, tutto ciò è stato scritto per puro diletto personale, senza scopo di lucro (no, ma in serio, qualcuno sarebbe anche disposto a pagare?? HAHAHAHAHAH ma non scherziamo !)
 
Altri sproloqui
 
Beh, erhm…
E così, siamo arrivati alla fine. –Wow, che spirito di osservazione!-
Vi lascio facendo pubblicità alle altre mie storie –complete-, giusto sperando di trovarvi anche là :)
Poooi vi informo che sto lavorando ad una OS slash, e ad una OS che forse si trasformerà in una long un po’ cort xD a tema fantastico… Perciò stay tuned!
 
Food is my enemy” (OS) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1976118&i=1 
 
Bullismo, bulimia e infine anoressia.
Questi sono i problemi di Niall Horan.
Ci sarà qualcuno disposto ad aiutarlo?
Dal testo:
-“Nessuno si è mai accorto di me, perché dovrebbe essere diverso ora?” Pensava il tinto.
Ma forse non era vero. Forse quel “nessuno” si era trasformato in “qualcuno”.
Perché era già da un po’ di tempo che un paio di occhi nocciola avevano visto quel ragazzo.
Non ci erano semplicemente scivolati sopra, lo avevano osservato, si erano fermati su di lui, lo avevano studiato, avevano cercato di capirlo.-
 
 
A new start(OS) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1988779&i=1 
 
La protagonista di questa storia è Giulia, una (ex ?) autolesionista.
Dal testo:
- Non era grassa, ma di costituzione robusta, e sin dalle scuole elementari i suoi compagni l’avevano presa in giro…
Perciò come poteva anche solo pensare di diventare una stella della musica??
Tutti guardano l’apparenza, sempre. Non importa quanto talento puoi avere.
Lo aveva scoperto a sue spese.-
-Si era rifiutata di passargli il compito, non avrebbe dovuto farlo-
- E' ricaduta anche nell’autolesionismo, il suo braccio è pieno di tagli che nasconde come può, ma dopotutto non le importa che qualcuno li veda; anzi, forse è proprio quello che spera, perché lei vuole essere salvata; si, vorrebbe solo che qualcuno si accorgesse di lei e la salvasse.-
-Zayn è attratto da quella ragazza come una falena viene attratta dal fuoco, e ogni volta che le si avvicina, o che tenta di salutarla, proprio come una falena rischia di rimanere bruciato dalle fiamme che sembrano avvolgerla.
C’è qualcosa in lei che lo spinge comunque a cercarla; Zayn è incapace di resistere ai suoi impulsi –
 
 
Single by contracthttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1917191&i=1 
 
Inizio dicendo che ho scritto questa storia ispirandomi ad un film (per l'appunto, Single by contract!) perciò l'idea non è mia, mi sono semplicemente messa a trascrivere la trama cambiando personaggi ed ambientazioni, per adattarla ai One :)
Ecco un piccolo "assaggio":
:”Sai…Mia sorella ha appena compiuto tredici anni, ed è entrata in fissa con una certa band di ragazzi… I …uhm… i First Direction… No, com’è che era?”
“I One Direction??” le chiedo incuriosito.
“Si, si proprio loro! Che nome idiota! Voglio dire, “una direzione”?? Che cavolo di senso ha?” ride, e io ci difendo “A me piace, ha un bel significato…” .
 
 
Bene, credo di avere detto tutto (scusate gli errori!), perciò me voy… De lastima pero adios, me despido de ti y me… Voy :’(
Erhm, ok, quello che intendevo dire è : ciaoooo !!
 
Fux :)
 
P.S. Un applauso per il nome del ristorante :’) HAHAH gestito dal caro Gordon AHAHAHAH Ok, vado via per davvero lol

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