A Monster In My Bed

di Yasha 26
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro col demonio ***
Capitolo 2: *** La furia di InuYasha ***
Capitolo 3: *** Orgoglio ***
Capitolo 4: *** A horrible monster! ***
Capitolo 5: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 6: *** Punizione "crudele"??? ***
Capitolo 7: *** Passione e lacrime ***
Capitolo 8: *** Il freddo nell'anima ***
Capitolo 9: *** The monster in the memories ***
Capitolo 10: *** La vera felicità : la nostra famiglia! ***



Capitolo 1
*** Incontro col demonio ***


Ricordo che questa storia è coperta dal diritto d'autore, pertanto è vietata la sua riproduzione totale o parziale sotto ogni sua forma; il divieto si estende a citazioni, estratti, personaggi da me inventati. Occorre pertanto l'autorizzazione espressa, scritta e sottoscritta dall'autrice.
In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.




 
- Sono in ritardo! Sono in tremendo ritardo, accidentaccio! E’ la volta buona che il capo mi licenzia oggi! - urlo a squarcia gola, mentre corro per le strade della sempre affollata Tokyo.
Proprio oggi la macchina doveva lasciarmi a piedi? Cavolo! Di sicuro il cliente della linea di intimo deve essere già arrivato, ed io, invece di essere al mio posto, sono per strada a correre come una matta, sotto lo sguardo curioso dei passanti. E per giunta, col tailleur aderente non è il massimo della comodità!
 
- Kagome, finalmente! Ma che fine avevi fatto? Il capo ti aspetta da mezz’ora! - mi avvisa Rin, la segretaria, appena metto piede in ufficio. Mi fermo a prendere fiato, piegata in avanti con le mani sulle ginocchia per non cadere. Mai corso tanto in vita mia!
- Ma che bellissima immagine per cominciare bene la giornata! - sento dire da una voce melliflua alle mie spalle. Mi sollevo di scatto e mi volto come un fulmine, trovandomi di fronte un uomo bellissimo, alto, lunghi capelli neri pieni di onde sensuali, occhi verdi e un fisico mozzafiato. Abbasso velocemente la gonna che si era un po’ alzata e cerco di ridarmi un contegno.
- Ehm… ecco io… - balbetto imbarazzata, dopo aver dato mostra del mio sedere a quello che sembra un cliente.
- Kagome, finalmente sei arrivata! Sei in ritardo! - esclama il mio capo, leggermente irritato. Come dargli torto?
- Mi perdoni signor Taisho! L’auto si rifiutava di partire e sono venuta fin qui correndo. Le chiedo scusa! – mi scuso mortificata.
- Direi che puoi perdonarla Inu. Dall’aspetto affannato che ha sembra sincera. - interviene l’uomo che ha apprezzato pocanzi il mio fondoschiena.
- Va bene Kagome, per stavolta passi, ma la prossima volta almeno avvisami! Comunque ti presento il signor Naraku Kumo. Lui è il cliente che avresti dovuto accogliere oggi. - mi spiega il capo.
- Mi perdoni signor Kumo. Sono davvero desolata se le ho dato una brutta impressione. Le assicuro che non accadrà più! - mi scuso anche con lui.
- Non si preoccupi, signorina? -
- Higurashi. Kagome Higurashi, piacere! Sono la Media Buyer del PERARTO MEDIA, ovvero mi occuperò di scegliere i momenti, la durata e le volte in cui il suo spot andrà in onda. Inoltre controllerò personalmente che le emittenti tv e radio mantengano l’ordine da me scelto. - spiego velocemente.
- Bene, allora affido a lei la mia pubblicità, signorina Higurashi. Spero di rivederla presto! – dice, prendendomi la mano e inchinandosi a baciarla. Per l’imbarazzo arrossisco come una liceale alla sua prima cotta. Vergognati Kagome! Sei fidanzata, non scordarlo! E presto ti sposi anche!
- Figliola, sta’ attenta a quel tipo. Non è tutto oro quello che luccica. - mi avverte il mio capo.
- Come scusi? Non capisco, che intende? -
- Sembra galante ed educato, ma è un gran bastardo con le donne. Stai lontana da lui bambina mia. -
- La ringrazio signor Taisho. Lei è sempre molto gentile e buono con me. Non si preoccupi comunque, tra qualche mese mi sposo, quindi non ho interesse verso gli altri uomini, anche se molto attraenti come quello. -
- Meglio cara. Ora fila a fare il tuo dovere! Non ti pago per poltrire signorina! - dice scherzando.
- Corro capo! – rispondo, facendo il saluto militare.
 
Il signor Taisho è un uomo molto buono. Lavoro nella sua agenzia pubblicitaria da quasi sette anni. Quando ha saputo la mia storia, si è molto affezionato a me. Devo dire che si comporta quasi come un padre, e nei momenti di bisogno mi ha sempre aiutato.
Il mio ruolo in quest’azienda è acquistare, dalle varie emittenti, le giuste fasce orarie per mandare in onda gli spot dei nostri client, in base al prodotto da mostrare, compreso il numero delle volte in cui passerà la pubblicità durante le ventiquattr’ore. La fascia oraria perfetta per un giocattolo sarà durante la trasmissione degli anime. Un prodotto per la casa verrà mostrato nelle fasce orarie delle soap e così via. Solitamente, una pubblicità è ripetuta quasi cento volte durante le ventiquattr’ore, in modo da dare visibilità al prodotto.
Nonostante i miei ventisette anni, ho un buon posto di lavoro, un ruolo importante e un ottimo stipendio. Peccato che più della metà vada via per pagare i debiti di mio padre.
Il mio povero papà… mi manca tantissimo. Aveva un piccolo negozio di oggettistica. Purtroppo gli affari non andavano bene, così chiese un prestito, prima alle banche e poi agli strozzini. Fummo sommersi dai debiti. Mia madre morì per la disperazione e mio padre invece si suicidò poco dopo, in preda ai sensi di colpa. Io e mio fratello, ormai orfani, fummo affidati a nostro nonno materno. Ci ha cresciuto lui. Purtroppo si è ammalato di cuore, quindi sono io a mandare avanti tutto. Col mio stipendio pago i debiti di mio padre, gli studi del mio fratellino e le cure per mio nonno. Se non guadagnassi così bene, non so proprio come farei.
E per fortuna ho anche il mio fidanzato ad aiutarmi. Un ragazzo molto dolce e paziente che mi è sempre stato accanto. Tra meno di otto mesi ci sposeremo, dopo cinque anni di fidanzamento. Sinceramente però, non so se lo amo come merita. Temo di stare con lui solo per abitudine, perché mi fa compagnia.
Credo che senza di lui mi sentirei sola, anche perché non ho nessuno a cui appoggiarmi. Lo so che non è giusto ciò che sto facendo, ma non voglio restare sola. Hojo mi ama, mi rispetta, ed è l’uomo ideale con cui creare una famiglia stabile.
A volte credo lui sappia che il mio non è vero amore nei suoi confronti, ma l’ha accettato. Sa che gli sarò fedele e che cercherò di essere la migliore delle mogli. E poi va molto d’accordo con Sota, sembrano quasi fratelli. Mio nonno invece lo adora. Con queste premesse sono quasi obbligata a sposarmi con lui. Pazienza, a me va bene così. Voglio solo una vita serena e tranquilla.
Mi sono innamorata una sola volta in vita mia, e ho sofferto tantissimo. Tanto mi è bastato. Il mio ex, Koga, mi tradiva con tutte le sciacquette che gli capitava di incontrare, il tutto solo perché non volevo avere rapporti intimi con lui prima del matrimonio. Sono sempre stata convinta della mia scelta di attendere il matrimonio per perdere la verginità, e non ho intenzione di cambiare. Koga non lo accettava, così si portava a letto le altre. Saperlo mi ha spezzato il cuore. Tempo dopo ho conosciuto Hojo. Lui è stato subito interessato a me, io, invece, per niente. Col tempo ho notato che mi stava vicino senza chiedermi niente in cambio, tranne l’amicizia. Stavo bene in sua compagnia, per questo alla fine ho accettato il fidanzamento e la proposta di matrimonio. Lui, al contrario di Koga, ha accettato subito la mia scelta di attendere il matrimonio, e anche questo è un punto in suo favore per sposarlo.
Insomma, tutto nella mia vita sembra andare avanti con un certo equilibrio. Sono tranquilla finché ho il mio lavoro e la mia famiglia a cui badare.
Ma si sa, le cose troppo belle durano poco. La mia tranquillità è stata breve, poiché nel giro di poche settimane la mia vita è stata stravolta dalla prematura morte del signor Taisho.
- Mi spiace davvero tanto per lui. Morire per infarto quando non è mai stato malato di cuore, è proprio crudele. - dice Rin, dispiaciuta.
- E’ una vera disgrazia Rin! Che ne sarà adesso di noi? - chiedo piangendo a dirotto, sia per dispiacere per la morte del signor Taisho, che per la paura di perdere il posto.
E’ ormai passata una settimana dalla sua morte, e il lavoro si è bloccato, in attesa di ordini. Chi dirigerà l’azienda adesso? Il signor Taisho aveva due figli. Potrebbero prendere loro le redini dell’azienda e portarla avanti. Il problema è che loro non vogliono saperne di lavorare. Gli è sempre piaciuta la bella vita, le donne e fare viaggi, a detta del padre. Se decidessero di chiudere l’azienda sarebbe un bel guaio per me! Aiutatemi Kami! Come farei a pagare i debiti e a tirare avanti?
 
Come se i Kami avessero ascoltato le mie preghiere, pochi giorni dopo si presenta in ufficio il figlio minore del signor Taisho. E’ davvero molto bello caspita! Ed io che credevo che il signor Kumo fosse uno schianto. Questo ragazzo è un Dio sceso in Terra! La cosa più attraente in lui sono gli occhi neri, illuminati come da pagliuzze d’oro che con la luce del sole, che penetra dalle finestre, li fa risaltare come diamanti. C’è un mare in tumulto in quegli occhi!
- Salve, io sono InuYasha Taisho. So che aspettate istruzioni riguardo a come proseguire il lavoro, ma come sicuramente mio padre si sarà premurato di farvi sapere, io non me ne intendo affatto di quest’attività. Non ho la più pallida idea di dove metter le mani, quindi ho deciso di chiudere baracca. Mi spiace per voi, ma ho altri interessi da portare avanti. Questo è tutto! - dice semplicemente, andandosene proprio com’è venuto, lasciando noi tutti a bocca aperta per la freddezza con cui ha annunciato la chiusura dell’azienda.
No! Questo è proprio ciò che temevo di più! Che ne sarà della mia famiglia adesso?
- Mi scusi signor Taisho! Posso parlarle? - lo chiamo. raggiungendolo in corridoio. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, forse la disperazione, ma non posso permettermi di perdere il lavoro senza lottare, o almeno  senza nemmeno provarci!
- Che vuole? È una segretaria? – dice, squadrandomi in modo lascivo dalla testa ai piedi, soffermandosi alle mie gambe, ma cerco di non badarci.
- Ehm… no. Sono la responsabile del settore che si occupa di promuovere le pubblicità ai media. Signor Taisho per favore, ci ripensi! Se lei chiudesse l’azienda, molte persone rimarrebbero senza lavoro! - me per prima, brutto idiota viziato e capriccioso!
- Signorina, io non capisco un accidenti di questo lavoro. Come potrei mandarla avanti? -
 - Se vuole possiamo aiutarla noi responsabili. Le insegneremo cosa fare, ma la prego, non chiuda! - insisto disperata.
- Lei è una di quei responsabili disposti ad aiutarmi? - chiede guardandomi seriamente.
- Ma certamente! La aiuterò in tutto quello che vorrà! Conosco meglio di me questo lavoro. Suo padre ci ha insegnato come occuparci di tutto! - spiego con un barlume di speranza. Lui mi guarda in modo strano, come per pensarci. Forse ho una possibilità di convincerlo!
- Mi sembra una proposta interessante. Signorina? -
- Kagome Higurashi signore. - e vai, forse è fatta!
- Signorina Higurashi, la sua proposta di aiutarmi in tutto quello che voglio mi sembra molto allettante! Potrei anche accettarla, sa? – dice, avvicinandosi a me e mettendomi una mano sul sedere. Ma come osa?
Appena cerco di spostarmi per potergli tirare un ceffone, mi afferra per la vita, attaccandomi al suo corpo in maniera spudorata. Presa alla sprovvista mi ritrovo il suo viso vicino al mio.
- Ma come si permette? Maniaco! – urlo, provando a dargli lo schiaffo, ma lui mi anticipa, bloccandomi la mano e avvicinandosi ancora di più al mio viso.
- Una gattina aggressiva? Interessante! - soffia sulle mie labbra, lasciandomi poi all’improvviso. - Allora ci vedremo domani, signorina Higurashi. Coma ha promesso, mi aiuterà lei a comprendere il lavoro da svolgere in quest’azienda. Faremo un mese di prova e se tutto andrà bene, potrei anche decidere di non chiudere, ma dovrà essere molto brava. Avvisi lei gli altri. Buona giornata! – m’informa, andandosene e lasciandomi confusa in mezzo al corridoio, a guardarlo andar via.
Non ho ben capito, ma... ci ha provato? Sì, ci ha provato, e non solo! Brutto porco! Domani me la pagherà! Lo schiaffo di oggi glielo darò domani! Come si è permesso di toccarmi? Più che un Dio, è un Diavolo sceso in Terra!
Se non altro posso ancora dire che domani verrò a lavoro.
 
 
                                                                   *************************
 
 
La morte di mio padre mi ha spiazzato. Non me l’aspettavo proprio così all’improvviso.
E’ stata una settimana d’Inferno quella trascorsa. Sarei voluto starmene tranquillo nel mio dolore, ma i nostri legali hanno detto che urgeva una guida nell’azienda preferita di papà. Volevo chiuderla per evitarmi grattacapi e occuparmi delle altre nostre aziende, però, quella ragazza, quella Kagome, mi ha chiesto in modo accorato di lasciarla aperta.
Quando l’ho vista mi è quasi mancato il fiato. È davvero molto bella. Un bel fisico, un seno prosperoso, bellissime gambe e un sedere niente male a quanto ho sentito toccandola. La parte migliore, però, erano i suoi occhi castani, che brillavano di rabbia dopo averla palpata. Quando poi ha fatto quella proposta, facilmente equivocabile, non ho resistito. Avrei voluto baciarla; mi sono trattenuto a fatica.
Sono un tipo molto impulsivo e agisco senza pensare, soprattutto con le donne, lo ammetto. Quando ne adocchio una, deve essere mia. Dovessi smuovere mari e monti!
Quella ragazza sarà il mio prossimo obiettivo. Mi ha dato l’impressione di essere un tipetto combattivo. Bene, credo ci sarà da divertirsi tutto sommato. Ottimo metodo per mandare via lo stress!





















Salve ^_^   nuova storiella un pò diversa dalle altre come scoprirete ^_^ con un InuYasha un pò...come dire...Str***o  ^_^  decisamente diverso da come lo descrivo sempre...
Ma non può essere sempre perfetto ed ecco qui che l'ho reso un pò cattivello e che per ottenere ciò che vuole ricorre anche al ricatto...che dite....si redimerà dalle sua colpe un giorno??? Al momento il suo interesse è "perseguitare" Kagome.... ma chi sarà a farne le spese tra i due???
baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 2
*** La furia di InuYasha ***


 
 
- Sono a casa! -
- Ciao sorellina! - esclama mio fratello, correndomi incontro.
- Com’è andata oggi? Novità a lavoro? - chiede mio nonno, preoccupato.
- Sì, in effetti sì. E’ venuto il figlio del signor Taisho oggi. Sembra che proverà per un mese a gestire l’agenzia. Se non ci riesce chiuderà. – rispondo, lasciandomi cadere stancamente sul divano.
- Se chiudesse, saremo rovinati! -
- Lo so nonno. Infatti in questi giorni ho provato  a cercare un altro impiego nel campo della pubblicità. Purtroppo non ho ancora trovato nulla, ma sono fiduciosa. Ho un ottimo curriculum, e qualcosa troverò in caso di necessità. -
- Speriamo che il figlio del signor Taisho riesca a mandare avanti l’azienda.- dice triste mio fratello.
- Già, speriamo. Piuttosto Sota, hai fatto i compiti? -
- Certo sorellina! Fatti tutti col fratellone oggi pomeriggio! -
- E’ venuto Akitoki? - chiedo sorpresa.
- Sì cara. E’ venuto a portarmi una medicina che avevo dimenticato stamane in farmacia. – risponde il nonno.
- Ah, che gentile. - avere un fidanzato che lavora in farmacia non è affatto male, avendo un nonno malato soprattutto.
- Sorellina, com’è il figlio del signor Taisho? E’ gentile come il padre? -
- Beh, lo definirei tutt’altro che gentile… - sospiro sconfortata.
- Che intendi dire? Per caso ha avuto un comportamento scorretto con te? - chiede subito preoccupato mio nonno.
- Eh? No no, figurati! E’ un galantuomo eheheh… - mento. Meglio tenere la bocca chiusa se non voglio farlo agitare! Mio nonno sarebbe benissimo capace di andare a colpirlo con la katana da kendo, che usava da giovane per i combattimenti! Meglio non farlo preoccupare col suo cuore debole.
- Allora perché dici che è tutt’altro che gentile? -
- Ma così per dire Sota! Mi sembra un po’ scontroso, tutto qui. -
- Lo spero per la sua vita. Sei una bellissima ragazza Kagome, e non mi stupirei se un giovanotto ci provasse con te. -
Ma che accidenti ha mio nonno, un radar per maniaci?? C’ha azzeccato in pieno con quel porco!
- Tranquillo nonnino, io so come difendermi in caso di necessità. Ora vado a spogliarmi, così preparo la cena. - lo tranquillizzo, andando poi in camera mia.
Dannato porco! Mi ha dato un fastidio terribile il suo atteggiamento! “Una gattina aggressiva” mi ha definita. Brutto maniaco! Domani glielo faccio vedere io come graffio coi miei artigli!
 
Il giorno dopo il signor Taisho si è davvero presentato a lavoro, come aveva detto. Ha parlato con noi responsabili, chiedendoci di aiutarlo col lavoro, e se tutto andrà bene potrà lasciare aperta l’agenzia.
A quanto ho capito la famiglia Taisho dispone di diverse aziende di generi differenti, e una in più o in meno non è un problema per loro. Chissà di cosa si occupa questo ragazzo. Se ha una laurea  o se è un semplice scansafatiche. Malgrado le manie da maniaco avute ieri, ha deciso di dare una possibilità all’agenzia pubblicitaria, quindi forse un cuore ce l’ha. Speriamo!
Purtroppo per me, il mio nuovo capo ha avuto la brillante idea di rivelare a tutti che l’idea di aiutarlo è stata mia, e quindi sarò io a stare a stretto contatto con lui. Per questo motivo ha fatto mettere una seconda scrivania nel suo ufficio, in cui io dovrò trasferirmi. Non so il perché, ma credo che tanta diligenza al lavoro non sia da lui. Lo conosco da pochissimo, però mi sembra di aver capito che tipo. Lui da me vorrà una cosa sola, e non sarà di certo l’aiuto sul lavoro. Ma se pensa di avere a che fare con le sgualdrine del secondo piano, tipo Kikyo e Kagura, che la danno a tutti, si sbaglia!
- Signorina Higurashi, cosa sarebbe una pubblicità “above the line”? - chiede, seduto dietro la sua scrivania mentre legge un fascicolo su come funziona l’agenzia pubblicitaria.
- E’ la pubblicità destinata ai media, ovvero tv, radio, cinema, stampa e affissioni. Il corrispettivo opposto è il “below the line”, pubblicità fatta su internet o per corrispondenza. La sua agenzia lavora solo in above the line. -
- E per quale motivo non creiamo anche pubblicità per internet? Ci sarebbe un maggior guadagno. -
- Suo padre ha scelto solo quella linea lavorativa. - spiego atona. Odio stare nella stessa stanza con lui!
- Allora, se continuerò a occuparmi di questa azienda, le cose cambieranno. Ci occuperemo di pubblicità a 360 gradi. - risponde lui, riportando gli occhi sul fascicolo come se niente fosse.
Silenzio. Un fastidioso e incessabile silenzio ci avvolge, mentre aspetto qualcosa che credo non ci sarà. Allora parlo io!
- Signor Taisho, non crede di dovermi delle scuse per ieri? - chiedo infastidita dalla sua indifferenza. Si comporta come se non fosse successo nulla!
- Per che cosa? – domanda, continuando a leggere. Mi sta prendendo in giro o è scemo davvero? Che nervi che mi fa venire questo tizio! E non si degna nemmeno di guardarmi mentre gli parlo. Che maleducato!
- Per le sue molestie, ecco perché! O le ha dimenticate? - sbotto irritata.
- Molestie? Una semplice palpatina ai glutei non la chiamerei molestia. – sostiene, continuando a leggere indisturbato, come se stessimo parlando del tempo.
- Per me lo è! E abbia almeno il buongusto di guardarmi in faccia quando le parlo! – sbraito, strappandogli di mano il fascicolo. Lo so che non dovrei osare tanto, è il mio capo. Ma certe cose non le reggo!
- Vuole essere guardata? Bastava chiedere, no? – replica tranquillo, alzandosi dalla poltrona e afferrandomi per i fianchi. Ha una velocità pazzesca, o sono io che sono lenta, ma, mi ritrovo in un secondo seduta sopra la sua scrivania, con lui in mezzo le mie gambe a guardarmi fisso negli occhi. - Ecco, così la posso guardare meglio negli occhi. Cosa voleva dirmi? - chiede con voce sensuale.
Però cavolo quanto è bello! Aaah ma che dici Kagome?!
- Le-lei è un porco! - rispondo, dandogli finalmente lo schiaffo mancato di ieri. Lui però sembra impassibile.
- Quello doveva essere uno schiaffo? Non mi ha fatto neppure il solletico, sa? - dice divertito.
- Si tolga dai piedi! Mi faccia scendere! -
- Certamente… prima però… - s’interrompe, prendendomi con forza la testa e spingendola verso le sue labbra. I miei occhi sono sbarrati per lo stupore. La rabbia mi monta dentro in un secondo. Vuoi baciarmi porco? Bene ti accontento!
- Ahi! – geme, tenendosi il labbro sanguinante dopo il morso che gli ho dato. Approfittando della sua distrazione salto subito giù dalla scrivania.
- Lei è un depravato! Uno schifo porco maniaco, ecco cos’è! La denuncerò per molestie sessuali sul luogo di lavoro! -
- Mi ha fatto male, accidenti! – risponde, leccandosi il sangue.
- Se l’è meritato! – affermo, preparandomi ad uscire dal suo ufficio, quando le sue parole mi bloccano.
- Mi denunci pure se vuole. Sappia però che ciò comporterebbe la chiusura immediata dell’azienda, signorina Higurashi. – mi volto a guardarlo sconvolta. Maledetto stronzo! Ha ragione! E se l’azienda chiude addio lavoro. Accidenti! Sono costretta a dover far finta di niente allora?
- Vorrà dire che per il bene di tutti quelli che lavorano qui non la denuncerò, ma stia lontano da me in futuro! Non osi più avvicinarsi per toccarmi, chiaro? -
- Altrimenti? -
- Altrimenti… avviserò il mio ragazzo! -
- Oh ma io non sono geloso! Possiamo anche fare una cosa a tre se vuole. Sarà più divertente! – dice sghignazzando.
- Ch-che? Una cosa… a tre? - ripeto scioccata. Io non l’ho mai fatto nemmeno con uno, figurarsi con due! Quest’uomo è un maiale!
- Certo! Mai provata una threesome? - chiede curioso. Io sono così imbarazzata alla sola idea di ciò che ha detto che quasi mi blocco, non sbattendo nemmeno più le palpebre. Lo guardo letteralmente sotto shock. Ma questo tizio è davvero il figlio di quel brav’uomo del signor Inu Taisho??? Non è che glielo hanno scambiato nella culla? - Non si imbarazzi signorina Higurashi. Non deve certo raccontarmi i particolari, non arrossisca in quel modo. Bastava dire di sì e basta. - afferma divertito. Io divento ancora più rossa se è possibile ed esplodo.
- Non sono una depravata come lei! Per chi mi ha preso? Mai fatta una threesome! E comunque sono fedele al mio fidanzato. Si figuri se lo tradisco con un pervertito come lei! - urlo furiosa, uscendo dall’ufficio sbattendo la porta e correndo in bagno, sotto lo sguardo curioso delle segretarie.
Chiudendomi in bagno corro al lavandino e mi specchio. Cavolo, sono più rossa della camicetta di seta che indosso! Non so se più per la rabbia o per la vergogna.
Come si è premesso di baciarmi? Ma per chi ha presa? Che rabbia. Che rabbia!!!
 
 
                                                              ***************************
 
 
Che caratterino la ragazza! Mi ha fatto male con quel morso, cavolo! Non me l’aspettavo. Stasera non potrò divertirmi con Naoko come vorrei. Pazienza, si accontenterà di una botta veloce e via.
Però almeno il bacio sono riuscito a darglielo. E non si è nemmeno spostata subito. Di sicuro le piace essere pregata, inseguita e corteggiata. Vuole fare la difficile a quanto pare. L’accontenterò allora. Non mi arrenderò bellezza. Devi essere mia!  Anzi, quasi quasi mi faccio dare qualche informazione su di lei. Voglio conoscere meglio quella gattina selvaggia. La voglio addomesticare.
InuYasha Taisho ottiene sempre ciò che vuole!
 
Da quel giorno è passata una settimana in cui Kagome non mi ha minimamente rivolto la parola, se non per lavoro. Nemmeno saluta quando entra in ufficio. Io mi diverto un mondo! La stuzzico in continuazione con battute a doppio senso. E’ bella quando si arrabbia. In questi giorni ho saputo una cosa che mi ha un po’ infastidito. Tra pochi mesi si sposa con un farmacista. Cavolo che noia! Devo movimentarle la vita.
Purtroppo ho scoperto che ha un passato affatto roseo alle spalle, e questo mi dispiace. Comunque sia è venuta su forte e tenace. Leggendo la cifra dei debiti che ha contratto il padre, capisco il motivo per cui mi ha pregato di non chiudere l’agenzia. Ha assolutamente bisogno di questo lavoro per pagare tutto. Comprese le cure mediche del nonno cardiopatico. A soli vent’anni si è addossata la responsabilità di mandare avanti una casa.
Allo squillo del mio cellulare rispondo senza leggere chi sia, tanto lo so chi è.
- Com’è andata? - chiedo semplicemente.
- “Benissimo amico! Come avevo immaginato quella Mizuki è una bomba a letto! Non aveva problemi e pudori in niente! È stato uno spasso!”-
- Bene allora voglio conoscerla anch’io Miroku. Ho bisogno di divertirmi un po’ stasera. - dico incurante delle occhiatacce che mi sta lanciando Kagome, dalla parte opposta della stanza. Ignorarla del tutto però è impossibile. E’ troppo buffa. - Vuole partecipare per caso anche lei stasera, signorina Higurashi? La vedo interessata alla mia conversazione. - la provoco, divertendomi a vederle alzare un dito medio come risposta.
Questa ragazza mi piace troppo! Più passano i giorni e più ho voglia di sentirla ansimare tra le mie braccia. Ma accadrà presto. Me lo sento. Prima o poi la farò cedere.
- “Ma con chi parli?”-
- Con nessuno. Prendimi un appuntamento con questa Mizuki allora, mi raccomando. - gli dico, chiudendo la chiamata e osservando Kagome.
- Che ha da guardare? - chiede scontrosa.
- Lei come fa a sapere che la guardo? Vuol dire che mi stava guardando per prima, no? – la stuzzico.
- La guardavo perché sono davvero colpita dai livelli di sconcezza e dissolutezza della sua vita! Lei e il suo amico vi passate le donne come giocattoli! Che schifo! -
- Deve sapere, signorina Higurashi, che non sono tutte pie come lei, che si concede ad un unico uomo. A molte donne piace essere trattate così. E le confesso che nemmeno io disdegno l’essere usato per una notte e basta. E’ divertente. -
- Intuisco quindi che lei non ha mai amato nessuno. E’ solo dedito alla divina arte dello scopamento. Complimenti, c’è di andarne fieri! -
- Grazie per i complimenti. Ne vado molto fiero in effetti. Piuttosto, che ne direbbe di essere lei a tenermi compagnia stanotte? Le assicuro che sono un ottimo amante. Non se ne pentirà! - continuo a provocarla.
- Nemmeno se fosse l’ultimo uomo sulla faccia della Terra! Ringrazi che ho bisogno di questo lavoro o l’avrei già mandata al diavolo da un pezzo! -
- Ah è vero! Deve pagare i debiti di suo padre. Lo avevo scordato. -
- Lei che ne sa dei debiti di mio padre? Chi glielo ha detto? - chiede sconcertata.
- Un uomo ricco ed influente come me scopre molte cose, sa, signorina Higurashi? -
- Ovvero ha fatto fare delle ricerche sulla mia vita? Lei è un uomo davvero disgustoso signor Taisho! Dovrebbe vergognarsi! Non ha preso decisamente nulla da suo padre! Lui era un grand’uomo. Un vero signore, ma a quanto vedo non è stato in grado di insegnarle le buone maniere! Non sembra nemmeno suo figlio! -
A queste parole un fulmine di ira mi passa da parte a parte. Non avrebbe dovuto dire queste cose! Non doveva pronunciare queste parole.
- Come si permette di nominare mio padre? Lei non conosce la mia vita quindi non si permetta di dare giudizi! Lei è pur sempre una mia dipendente e posso sbatterla fuori quando voglio! Non lo dimentichi! - rispondo furioso. Chi si crede di essere per giudicare il modo in cui sono cresciuto?
- E lei non dimentichi che le molestie sessuali sono perseguibili per legge! Se lei mi licenzia io la denuncio! Direi che siamo pari, no? – dice, spiazzandomi. Hai capito la stronza? In questo momento, più che portarla a letto vorrei schiaffeggiarla. Come osa minacciare me?
E va bene, lo hai voluto tu! Finora mi sono divertito a provocarti ma adesso basta! Mi sono stancato! Me la pagherai per ciò che hai detto! Avrò ciò che voglio! Dovessi prenderti con la forza, brutta troia! Mai nessuno ha osato tenermi testa in questo modo! Ho sempre ottenuto tutto ciò che ho voluto. Ti pentirai amaramente di aver detto che non sembro il figlio di Inu Taisho! Giuro sui Kami che ti farò pentire di questa affermazione.
Ho sopportato tranquillamente tutte le cose che ha detto finora, ma questo no!
- Ritorni a lavoro signorina Higurashi. Ne parleremo in futuro. – dichiaro, sorridendo malvagiamente. Già pregusto il suo volto in lacrime. Sarà lei stessa a pregarmi in ginocchio!
Preparati Kagome Higurashi… la mia vendetta sarà terribile!
 
 

































 
 
Salve ^_^ noto che la storia vi piace ^_^ bene eccovi il secondo capitolo in attesa di finire una bella revisione negli ultimi di Four Season e Vivo per Lei ^_^
grazie infite per le vostre recensioni ^_^
Scusate le espressioni un po’ volgari, ma in questa situazione credo che alcune ci stiano. Mi scuso se a qualcuno danno disturbo, tranquilli non ci saranno spesso ^_^
InuYasha si è arrabbiato, come la farà pagare a Kagome?
Beh, se Four Season vi sembrava drammatica preparatevi anche a questa perché, non sarà da meno ^_<
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s.:   sappiate che io voglio tanto tanto bene a Kagome ^_^ la maltratto proprio perché le sono affezionata altrimenti la ignorerei come la mummia rediviva ^_^

p.p.s:  ormai è di prassi per me T_T  chiedo scusa per il ritardo nel rispondere alle recensioni -_- scusate scusate scusate. Non odiatemi perché io vi voglio taaaaaaaaantooooooo  beeeeeneeeeeeee   
ciaoooo 

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Capitolo 3
*** Orgoglio ***


 
 
Da un po’ di giorni il signor Taisho non mi rivolge la parola. Si limita a chiedermi informazioni riguardo al lavoro e ad ordinarmi di fare cose che non mi competono.
E’ strano. Di solito non perdeva occasione per fare le sue solite frecciatine e allusioni sconce. Non so se preoccuparmene o essere felice.
- Signorina Higurashi vada a prendermi un caffè. – ordina, come ormai tutti i giorni.
- Sì signore. - rispondo avvilita, come tutti i giorni, appunto.
Mi delega sempre più spesso lavori come portagli il caffè, fare fotocopie, andare in archivio a cercare solo lui sa cosa. Mi sento un po’ sfruttata devo dire. Per svolgere queste mansioni ci sono le segretarie e le assistenti. Uffa che seccatore!
- Eccole il caffè. – dico, posandolo vicino ad alcuni fascicoli. Appena allunga il braccio per prendere dei fogli, il bicchiere casca sui fascicoli, bagnandoli e macchiandoli.
- Accidenti Higurashi! Doveva per forza metterlo vicino ai fascicoli? Stupida ragazza! - sbraita infuriato, scrollandoli dal caffè.
- Non mi chiami stupida! Non è colpa mia se lei ha urtato il bicchiere! - rispondo a tono.
- Non si permetta di alzare la voce con me! Sta tirando troppo la corda! – mi avverte, assottigliando gli occhi.
Cavolo che voce tetra che ha ultimamente. Fa quasi paura. È totalmente cambiato da quel giorno in cui abbiamo litigato. Ho l’impressione che stia tramando qualcosa. Sembra aspetti che io sbotti, ma questa soddisfazione non gliela darò. Fintanto che tiene le mani a posto, a me va bene anche essere umiliata a preparare trenta caffè al giorno. Basta che mi paghi come al solito.
- Kagome, c’è il signor Kumo che ti aspetta. Vuole vedere com’è venuto il suo spot. -
- Scusa Rin, ed io che c’entro? Dovrebbe chiedere al Reparto Creativo, non a me. -
- Lui ha chiesto espressamente di te. -
- E per quale motivo questo cliente vuole proprio la signorina? - domanda il signor Taisho, guardandomi storto. Non mi piace quello sguardo! Sta pensando cose errate di sicuro!
- Non lo so signore. Io riferisco solo ciò che ha detto. - ripete Rin.
- Ok, arrivo subito. - dico alzandomi e andando a riceverlo. Non capisco perché abbia chiesto di me. Io mi occupo solo del prodotto finito, pronto per essere reclamizzato, non certo per vedere com’è venuto il montaggio e la parte creativa.
- Buongiorno signor Kumo. In cosa posso esserle utile? – lo raggiungo, salutandolo.
- Buongiorno Kagome. Permette che la chiami Kagome, vero? Vorrei vedere com’è venuto il mio spot. - ma chi gli ha dato il permesso di chiamarmi per nome? Ha fatto tutto da solo!
- Mi spiace signor Kumo, ma non mi occupo io della visualizzazione del prodotto finito. Se ne occupa il reparto al secondo piano. Se vuole l’accompagno dal mio collega che glielo illustrerà volentieri. - mi appresto a rispondere.
- Se non le spiace, preferirei lo facesse lei. Una compagnia femminile è di sicuro migliore di quella maschile. Ovviamente mi riferisco a un consiglio sullo spot, visto che la pubblicità riguarda l’intimo femminile. L’occhio di una donna è migliore di quello di un uomo. – insiste ancora.
Sì come no! Solo per questo! Ma quanta pazienza, tutti io li trovo i maniaci? Mi ricordo ancora quello che ha detto il signor Taisho prima di morire. Da questo tizio è meglio girare alla larga!
- Allora le manderò la mia collega Kikyo. Lei è molto portata per questo genere di cose. Io ne capisco poco, mi spiace. -
- Oh andiamo Kagome, non le ruberò molto tempo! – dice, prendendomi a braccetto.
- Signor Kumo mi lasci! Non è… -
- Signor Kumo! La mia assistente serve a me! Le manderò un’altra assistente per darle consigli sullo spot. Ci scusi! - interviene il capo, tirandomi a sua volta per l’altro braccio e trascinandomi nel suo, anzi nostro, ufficio.
- La ringrazio signor Taisho. - dico un po’ a disagio, ringraziandolo per avermi tirato fuori da quella situazione. Forse un po’ di gentilezza ce l’ha anche lui.
- Mi piacerebbe capire perché quell’uomo si è preso tanta confidenza con lei! Cos’è, c’è andata a letto? - chiede tagliente.
- Cosa? Ma è impazzito? - chiedo sbalordita da ciò che ha appena ipotizzato.
- L’avviso signorina, non accetto relazioni del personale coi clienti! Non voglio problemi. Ne ho già abbastanza, quindi tenga le gambe chiuse, ha capito? - sostiene maligno.
- Lei si deve essere fumato il cervello! Io non vado a letto con nessuno! Se lo metta in testa! Né con lei né con quel tizio lì fuori! Non sono una puttana se è questo a cui allude! - grido furiosa. Questo tizio mi sta portando all’esasperazione!
- Ne dubito. Crede non veda tutti gli sguardi lascivi che le lanciano i suoi colleghi quando passa per i corridoi, ancheggiando? -
- Io cammino normalmente! Se lei e gli altri uomini siete solo dei porci depravati che non fanno altro che guardarmi il sedere, il problema non è mio! -
- Signorina, mi ha proprio stancato con questo linguaggio poco rispettoso. È licenziata! Se ne vada subito dalla mia agenzia! – conclude secco, avviandosi alla sua scrivania.
- Co-come? – chiedo incredula. No! Non può davvero averlo detto! Non può avermi licenziata!
- Le ho detto di prendere le sue cose e andarsene. Mi denunci pure. Io saprò come uscirmene senza problemi. Chi ne pagherà le conseguenze non sarò io! Mi darà un valido motivo per sbarazzarmi di questa palla al piede! - afferma freddamente. Ma come può parlare così della vita di centinai di lavoratori, che mantengono le loro famiglie grazie a questo lavoro? Maledetto disgraziato che non è altro!
- Non può licenziarmi senza motivo. -
- Invece il motivo c’è. Offendere continuamente il proprio capo è un valido motivo per sbatterla fuori! -
- Ma è lei che mi provoca in continuazione! -
- Fa lo stesso! Sono il capo ed esigo rispetto! –
Ormai sono incapace di frenare la lingua, tanto il danno è fatto.
- Lei è un mostro signor Taisho! Se suo padre tornasse in vita, gli spezzerebbe nuovamente il cuore! Lei è un uomo freddo, egoista e manipolatore. L’ho capito che stava aspettando la volta buona per licenziarmi. Lo ha fatto in modo subdolo. Eppure scommetto che se fossi stata ai suoi giochi, le cose sarebbero andate diversamente. Non è così? Lo ammetta, la sua è una ripicca! - chiedo furente, ma con le lacrime agli occhi.
- Chissà. Posso solo dirle che se proprio non vuole perdere questo lavoro… posso venirle incontro. Le propongo un accordo: diventi la mia amante per una notte e riotterrà il lavoro. - propone con una tale semplicità, che farebbe impallidire anche la persona più scura del pianeta. Ma si rende conto di ciò che ha detto?
- Il suo è un ricatto sessuale bello e buono! -
- Indovinato. Lei non può permettersi di rifiutare visti i suoi problemi, i debiti, la salute di suo nonno, gli studi di suo fratello. Allora, che dice? Vuole pensarci un po’ su? - domanda con un ghigno disgustoso, avvicinandosi a me.
- No, ho già scelto. Non ho bisogno di pensarci. - rispondo triste, continuando a piangere. Sono costretta purtroppo, non ho altra scelta!
- Bene, vedo che ci siamo capiti! Facciamo stasera a casa mia allora e… -
- Lei non ha capito un accidente! Io non accetto la sua proposta! – lo interrompo subito, asciugando gli occhi per darmi un contegno. – Lei mi fa schifo signor Taisho! La detesto dal più profondo del mio cuore! Ho davvero bisogno di questo lavoro, ma non mi venderò a lei per averlo! Se lo scordi! Piuttosto mi sparo come ha fatto mio padre, oppure mi faccio ammazzare dagli strozzini, ma questa soddisfazione non gliela darò mai! Vada all’Inferno! E spero le capitino le cose peggiori di questo mondo! – urlo, uscendo dal suo ufficio, ignorando i richiami di Rin e del cliente, che credo abbiano sentito tutto.
Preferisco morire, piuttosto che concedermi a quel mostro schifoso!
 
 
                                                                             **********************
 
Resto fermo e immobile in mezzo al mio ufficio, ad osservare la porta. Se n’è andata? Non ci posso credere, ha rifiutato! Ha preferito perdere il lavoro, piuttosto che passare una notte con me?
Maledizione! Non credevo rifiutasse! E ora come faccio? Non posso lasciarla sfuggire così alle mie grinfie. Ormai è una questione di principio la mia! Di orgoglio, ecco! Ma che posso fare ormai? L’ho licenziata, con quale altra scusa posso costringerla a venire a letto con me?
Accidenti! Sono terribilmente irritato. Odio quando le cose non vanno come voglio io! Maledetta ragazzina piena di orgoglio!
Decido di tornarmene a casa prima, non ho voglia di stare da solo in quell’ufficio. Credo andrò a fare una passeggiata coi miei cani. Sono loro l’unico grande amore che ho.
- Kaze, Kizu, andiamo a spasso? – chiedo loro, prendendo i loro guinzagli.  Appena sentono il tintinnio delle catene, iniziano a scodinzolare felici.
Voglio molto bene ai miei due bestioni, come li chiama Miroku. Sono gli unici che mi amano per come sono e non mi criticano mai. Soprattutto non gli importa di chi io sia figlio.
- E’ vero cuccioloni cresciutelli? A voi non importa se non sono il vero figlio di Inu Taisho, non e così? –  gli domando, accarezzandoli energicamente sulla testa.
Odio ricordare questa storia, ma quella maledetta l’ha riportata a galla dicendo che non somiglio a mio padre, il che è vero purtroppo. Io non sono il figlio di Inu Taisho. Non sono altro che un bastardo, nato dalla relazione di mia madre con un altro uomo, mentre era già sposata con Taisho. Quest’ultimo, però, mi ha cresciuto come figlio suo, perdonando il tradimento di mia madre, dandomi il suo cognome e la sua eredità. Ha provato a starmi accanto e a crescermi come un figlio, ma non c’è mai riuscito. Non so dargli torto. Non è facile amare il figlio di un altro uomo, soprattutto dell’amante di tua moglie.
Ho sempre odiato mia madre per quello che ha fatto. Ha tradito un uomo che l’amava più della sua stessa vita. Lei, invece, lo ha tradito in maniera meschina, accollandogli non contenta me, il bastardo.
Mio fratello maggiore mi detesta, considerandomi la prova vivente del dolore di suo padre. Ma io che colpa ho di ciò che ha fatto nostra madre? Non ho chiesto io di nascere.
Comunque sia, mi sono sempre rifiutato di amare una donna. Non ho mai voluto legare il mio cuore ad una bugiarda traditrice, per poi essere ferito come mio padre. Mio padre… io l’ho sempre chiamato padre e amato come tale, nonostante tutto. Avrei davvero desiderato essere suo figlio.
Per come la vedo io, le donne mi servono solo per appagare il mio desiderio, dopo non servono più. Diciamo che sono il classico tipo da “usa e getta”. Ho deciso che non mi sposerò mai. Non ho intenzione di legarmi ad una donna per la vita. Infatti nel mio letto non è mai passata più volte una stessa donna. Tendo sempre a cambiarla, proprio per non creare legami di alcun tipo.
Sono anni che mia madre è morta, ma non sono mai riuscito a perdonarla per avermi fatto vivere questa vita da “diverso”. Avrei preferito lasciasse il marito, invece di farmi crescere da lui, senza prendersi la responsabilità della sua condotta immorale.. Non è stato giusto il suo comportamento.
Porto i cani in spiaggia e li lascio liberi di correre. Amano tuffarsi in mare e poi rotolarsi nella sabbia. La cosa piace meno a me, dato che poi mi tocca ripulire l’auto da tutto quello che lasciano dentro, ma per loro questo ed altro.
Finita la passeggiata torniamo a casa.
- Lo sapete che ora ci tocca fare il bagno, vero? - gli dico divertito, mentre loro mi guardano piegando curiosi la testa lateralmente.
Se ci fosse qualcuno in casa, si chiederebbe perché ho detto “ci” tocca fare il bagno e non “vi” tocca fare il bagno. Ogni volta che li lavo, loro finiscono col trascinandomi dentro la vasca, o mi bagnano scuotendosi il pelo pieno di sapone, così finisco per lavarmi anche io.
Sono terribili questi due. Kaze  è uno shiba inu  nero e Kizu un ainu ken  rosso. Dispongono di una forza terrificante! Resistere ai loro strattoni è impossibile. Credo siano gli unici esseri viventi a cui ho dato il mio cuore. So che non mi tradiranno mai. Per il resto non ho un cuore. L’unica cosa giusta che ha detto quella Kagome è che sono un essere freddo ed egoista. Sì, è vero!
Devo pensare a qualcosa per far ritornare quella ragazza. Ma come? Accidenti a lei! Ha mandato all'aria i miei piani! Me la pagherà anche per questo!
 
   
 
 
 











 
E qui conosciamo un po’ la storia di InuYasha e del perché ha questo caratteraccio con le donne ^_^
Il danno è fatto, Kagome ha perso il posto.
Nel prossimo capitolo conoscerà Sango, che le darà una manina ^_^
Purtroppo per lei riceverà una visita spiacevole…di chi??
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
E se non si fosse capito( il che ne dubito)  il nome dei cani di Inu non sono altro che Vento e Taglio ^_^ ovvero presi dal suo colpo il Kaze no Kizu ^_^
Una fantasiaaaaa ahahahah e va beh abbiate pietà ^_^

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Capitolo 4
*** A horrible monster! ***


 

Sono disperata! Che farò? Non riesco a trovare niente che si adegui a me. È una settimana che cerco sia su internet che in giro, ma niente. Devo necessariamente provare altri lavori perché col mio non ho possibilità.
Al nonno ho detto che sono stata licenziata per via della quasi chiusura dell’agenzia, che altro avrei potuto dirgli?
-Amore non hai trovato niente nemmeno oggi?-        mi chiede il mio ragazzo sedendosi accanto a me
-No. Purtroppo nemmeno in questo giornale ho trovato niente. Gli unici annunci di lavoro che mi sembrano possibili sono come cameriera e come colf. Proverò a contattarli entrambi e vediamo se ne esce qualcosa.-       rispondo avvilita
-E’ un vero spreco buttare i tuoi anni di studi a pulire piatti o gabinetti. Non è affatto giusto!-
-Lo so Aki, ma che altro posso fare? Conosci la mia situazione. Non posso permettermi di saltare nemmeno una sola rata di quel Genzo. Sai come agisce.-
-Già è vero. Tranquilla ti aiuterò come posso Kagome.-
-Sei un tesoro grazie Aki.-         gli dico poggiando la testa sulla sua spalla
Se non avessi Akitoki al mio fianco non so come farei.
Spero di trovare in fretta un lavoro. Ho paura per le conseguenze. Agli strozzini della Yakuza non importa se posso o non posso pagare perché ho perso il lavoro. Il signor Genzo, colui al quale devo i soldi, non accetterà mai un “non posso pagare venga il mese prossimo”.
Oltre gli usurai illegali ho anche da pagare quelli “legali”, gli strozzini peggiori che esistano, ovvero le banche. Sarà difficile rispettare tutte le scadenze, però non potevo vendermi così. Mi viene la nausea solo ad immaginarmi le mani di quel porco addosso, figuriamoci ad andarci a letto. Bah che schifo! Sarà anche un uomo molto bello, ma per lui provo solo odio e disgusto. Non riuscirei proprio a farlo. No, no e poi no!
-Kagome io vado, la pausa pranzo è finita. Ci vediamo stasera ok?-        mi saluta dandomi un bacio sulla fronte
-Ok Aki, a stasera.-
-Non ti riesce proprio di chiamarmi amore vero?-     mi domanda con espressione triste
-E…ecco ma…certo che ti chiamo a..am..amore. E’ che non sono per le parole sdolcinate lo sai…-      dico mentendo spudoratamente
Koga lo chiamavo solo amore. Non lo pronunciavo quasi mai il suo nome, ma con lui non ci riesco.
-Va bene lascia stare. Magari dopo il matrimonio ti verrà più naturale. Non vedo l’ora di vederti con l’abito bianco.-
-Anche io non vedo l’ora…-       rispondo sorridendo
Che tenero che è che.
-Non prendermi per maniaco ma…non vedo anche l’ora della luna di miele sai?-        mi rivela arrossendo
-Davvero? Non me lo avevi mai detto.-
-Beh, Kagome sono pur sempre un uomo e tu sei una ragazza bellissima, con un fisico perfetto. Credo che ogni uomo ti resisterebbe a fatica…-      ammette imbarazzato
Sinceramente date le circostanze ne avrei fatto volentieri a meno di essere così bella come dice. Forse proprio il mio fisico ha attirato quel porco, facendomi perdere il lavoro.
Quando ero piccola mia madre mi faceva fare la modella per abiti da bambine. Sono sempre stata molto graziosa e il mio viso si prestava bene per i servizi fotografici. Fino ai quattordici anni pensavo che il mio futuro sarebbe stato proprio quello di fare la modella, ma poi in quel periodo sono cominciati i problemi economici così ho dovuto rinunciarvi. Col tempo ho cominciato a lavorare e a studiare avvicinandomi sempre di più al mondo della pubblicità. Fresca fresca di laurea ho trovato subito lavoro alla TMM   (Taisho Media e Marketing) in cui pensavo sarei rimasta fino al mio pensionamento, o almeno lo speravo.
Il destino non mi è stato molto favorevole, ma non ho intenzione di arrendermi! Mio nonno e mio fratello hanno bisogno di me.
Quindi forza e coraggio Kagome! Troverai di sicuro qualcosa!
Senza perdermi d’animo ho passato un’altra settimana in cerca di lavoro, ma niente. Passeggiando per una via molto trafficata la mia attenzione cade sul cartello in una pasticceria che cerca un’aiutante pasticcera. E se provassi? Sono sempre stata bravissima a cucinare dolci. Sono anche brava a decorarli, magari una possibilità me la danno. Ma sì proviamo!
-Buon giorno… posso esserle utile?-        mi chiede una ragazza appena mi vede entrare
-Salve. Ecco, io…ho letto l’annuncio in vetrina…-
-E’ interessata al lavoro?-      mi chiede lei
-Sì.-
-Bene. Ha un attestato o qualifiche specifiche in campo dolciario?-
-Veramente no. Però sono davvero brava nella preparazione di tutti i tipi di dolci. Mi metta alla prova.-
-Mi spiace ma cerco qualcuno di esperto e non…-
-La prego per favore! Ho davvero bisogno di un lavoro! Non mi dica no senza sapere se all’altezza. Mi faccia provare!-       insisto disperata
Lei mi guarda un po’ perplessa, come per decidere se accettare o meno.
-E va bene. Proviamo. Io sono Sango.-     mi dice allungandomi la mano presentandosi
-Io Kagome piacere. Grazie per l’opportunità!-      le dico sorridente
-Che ne dici di darci del tu? Credo siamo coetanee. Dunque Kagome, io ho bisogno di qualcuno che mi aiuti nella preparazione dei dolci. Le vendite sono aumentate e tutto da sola non riesco a fare. Lavoro con mio fratello ma lui è addetto solo alla decorazione delle torte per eventi importanti, quindi tutto dipende da me e dal mio aiutante. Prima di decidere se assumerti o meno è opportuno io veda la tua bravura nel preparare varie ricette. Ti senti di prepararmi qualcosa adesso?-       mi chiede lei
-Sì certamente! Tu dimmi cosa vuoi che prepari e lo farò! Solo devo dirti che non conosco il nome tecnico delle cosa che utilizzo, quelli dovrò impararli.-
-Questo non è un problema. A me interessa che tu sia in grado di prepararmi un Pan di Spagna squisito, dei biscotti croccanti ma friabili, delle creme vellutate e soffici. Il resto non ha importanza. Che ne dici di cominciare con : un Creme Caramelle, una torta Saint Honoré e una creme inglese?-     propone lei
-Ok. Le so fare benissimo!-         rispondo felice
Ha scelto perfino i miei dolci preferiti!
Dopo quasi quattro ore sono riuscita a preparare tutto ciò che mi aveva chiesto. Lei ha assistito durante tutta la preparazione, allontanandosi solo all’arrivo di qualche cliente. Ora che ho finito il momento della verità è arrivato.
Lei assaggia tutti e tre i dolci. Dopo un tempo che per me sembra infinito arriva il responso.
-Sinceramente, la presentazione non è il massimo. Non potrebbero essere venduti in una pasticceria…-         mi dice osservando soprattutto la torta che ha un aspetto come dire…pendente? In effetti non è il massimo.
Ormai pronta a sentirmi dire che non ho avuto il posto faccio un sospiro. Io ci ho provato.
-Però devo ammettere che tutte e tre le tue ricette sono squisite Kagome. Sono perfino più buoni di quelli che preparo io. Sei assunta!-          prosegue lasciandomi di stucco
-Da…davvero?-      chiedo incredula
-Sì davvero! Sono molto buoni. I miei complimenti. Soprattutto per il giusto dosaggio dello zucchero. In un dolce l’importante è non eccedere mai con lo zucchero, cosa che fanno in molti. Sia la torta, che il budino e la crema erano ben bilanciati e gustosi. Bravissima. Devi solo imparare…a presentarli meglio…-         mi dice osservando un bignè che decide di cadere giù dalla mia “Torre di Pisa” finendo sul tavolo
In effetti a guardarla sembra una torre pendente questa povera torta. L’ho fatta con troppa fretta.
-Direi che hai proprio ragione! Ti prometto che starò più attenta. Grazie grazie grazie!-      esulto abbracciandola
-Prego prego prego!-       risponde lei sorridendomi
I miracoli esistono allora! Sono riuscita a trovare un lavoro e soprattutto è qualcosa che so fare!
Peccato che ho saputo che la paga non è molto alta. È circa la metà di quella che prendevo all’agenzia pubblicitaria, ma pazienza, meglio che niente. Dovrò tirare parecchio la cinghia.
Per fortuna io e Aki abbiamo optato per un matrimonio molto semplice senza sfarzi né spese eccessive, altrimenti addio pure matrimonio.
Passo il primo mese a lavorare con Sango in perfetta armonia. E’ una ragazza splendida e credo che diventeremo ottime amiche. Anche lei non ha un passato molto felice alle spalle. I suoi genitori sono morti in un incidente. Lei era appena diventata maggiorenne così ha potuto prendere la custodia dei due fratelli più piccoli. Il più grande di loro, Kohaku, lavora con lei in pasticceria mentre l’altro, Shippo, va all’università.
Sango è più grande di qualche anno rispetto a me. Non l’avrei mai detto. Sembra una venticinquenne.
Col primo stipendio pago le due rate arretrate della banca. Per quella del signor Genzo ho chiesto ai suoi “dipendenti” una settimana di tempo, per pagare quella che gli devo. Non ho avuto altra scelta. Purtroppo sono stata ferma troppo tempo quindi ho accumulato le rate. Mi manca solo la rata di questo mese di quel “gentile signore” e poi sarò regolare con le mensilità.
La pasticceria chiude alle nove. Come ogni sera mi dirigo alla fermata dell’autobus per tornare a casa, quando vengo fermata da qualcuno prima di salire sull’autobus.
-Kagome cara, prima dobbiamo parlare!-        mi dice la voce alle mia spalle che mi mette una mano sulla bocca per non farmi gridare
-Signor Genzo!-       esclamo impaurita quando lui finalmente mi lascia
-Kagome Kagome…cos’è questa storia che devo aspettare una settimana per i miei soldi?-        mi chiede lui con sguardo truce
-Ec…co…io…vede…il…il fatto è…-     balbetto terrorizzata
Sono in un grosso grossissimo enorme guaio!
-Non tremare piccola e parla chiaramente! Odio chi mi fa perdere tempo!-        
-Signor Genzo…ho chiesto una settimana perché non ho i soldi. Sono stata licenziata due mesi fa e ho appena trovato un lavoro. Ho avuto difficoltà a regolarizzarmi con i pagamenti. Le prometto che entro la fine della settimana avrà i suoi soldi!-      
-A me non piace aspettare! Non faccio beneficenza Kagome! Ti conviene pagarmi subito, altrimenti mi prendo te come pagamento, e facendoti lavorare come mia puttana mi ripagherai di tutti i soldi di tuo padre!-         minaccia lui afferrandomi il viso con una mano
Oh Kami…mi tremano le gambe. Aiuto! Come faccio a pagarlo se non ho un centesimo?
-Le consiglio di togliere le mani di dosso alla ragazza!-         dice una voce in lontananza
Oh no per favore! Se si immischia qualcuno… questo qui lo ammazza senza pensarci due volte!
-Chi è che osa immischiarsi?-         urla Genzo dandomi uno spintone
Appena lo dice la persona che ha parlato si avvicina. Ha due cani enormi con lui. Appena lo vedo meglio alla luce dei lampioni quasi mi viene un infarto! No proprio lui no!
-Io! Si allontani da quella ragazza o sciolgo i cani.-       lo minaccia il signor Taisho
No no no no! Ma è cretino? E’ un uomo spacciato!
-Non sai contro chi ti sei messo ragazzino!-        risponde Genzo estraendo una pistola
La faccia del signor Taisho sbianca in un secondo alla vista della pistola.
-No! La prego signor Genzo! Quell’uomo ha una grave malattia mentale, lo lasci perdere non sa cosa dice! Le darò i suoi soldi domani e se riesco le anticipo anche la prossima rata! Glielo giuro! Per favore non spari!-        lo supplico parandomi quasi davanti quell’idiota
Sinceramente un colpo in fronte se lo meriterebbe, ma non per colpa mia! E poi mi preoccupo di più per i cani a dirla tutta!
-Ti conviene farmi avere entrambe le rate domani o sarà peggio per te! Invece che in una pasticceria ti ritroverai a lavorare in tangenziale! Capito?-         mi avverte lui rimettendo a posto la pistola
-Sì signore! La ringrazio per la possibilità a per il suo buon cuore!-        “brutto stronzo!” urlo tra me e me
Lui se ne va proprio come era venuto. Il mio cuore sembra voglia uscire dal petto. Mi sento stanca come se avessi fatto una corsa. Le gambe non reggono il mio peso facendomi accasciare sul marciapiedi in ginocchio. Cerco di fare un lungo sospiro per riprendere fiato ma vengo travolta da due furie pelose che mi gettano a terra.
-Non sbranatemi!!-     urlo impaurita chiudendo gli occhi
-Ma dimmi te…le sembra la stiano sbranando?-        mi dice il loro proprietario
Apro gli occhi e mi ritrovo i cani scodinzolanti e allegri intenti a leccarmi ovunque. Mi fa un po’ schifo tutta quella saliva mamma mia! Almeno però sono buoni.
-Basta voi due! venite qui!-       gli ordina il signor Taisho, ma i cani hanno cominciato un attacco di lingua rotante contro il mio povero viso. Sicuro non vogliano mangiarmi? Mi tengono stesa a terra con una forza pazzesca!
All’improvviso mi sento tirare su da una mano. Aiutandomi ad alzarmi me lo ritrovo di fronte in tutta la sua bellezza. Perché un uomo così bello deve essere così cattivo?
-Chi è che avrebbe una grave malattia mentale?-       mi chiede assottigliando gli occhi
 
 

 
                                                               *******************************
 

 
Stavo passeggiando coi miei cani. Ormai era di prassi fare un giro con loro nelle ultime settimane.
Quella ragazza non si è più fatta vedere in ufficio. Pensavo che dopo pochi giorni sarebbe corsa in lacrime a chiedere di essere riassunta invece non lo ha fatto. La cosa mi fa una gran rabbia!
Perché una donna dovrebbe rifiutarsi così ostinatamente di venire a letto con me?
Sono bello, giovane e ricco. Molte donne ucciderebbero per poter passare una notte con me…ma non lei.
Perché? Forse è così innamorata del suo ragazzo che non vuole tradirlo? O forse questo tizio è più bello di me?
Il fatto di uscirne sconfitto mi fa impazzire! Mai nessuna mi ha detto di no! Chi è lei per potersi permettere di farlo?
Ad un tratto sento Kizu strattonare il collare e puntando qualcuno. Osservando meglio vedo che è Kagome che parla con un uomo che l’afferra per il mento. I cani iniziano a ringhiare. Io invece sono alquanto infastidito da quel contatto e dalla paura che leggo negli occhi di Kagome. Quello sguardo dovrebbe essere solo mio!
-Le consiglio di togliere le mani di dosso alla ragazza!-         dico avvicinandomi a loro
-Chi è che osa immischiarsi?-          chiede l’uomo spingendo via Kagome
-Io! Si allontani da quella ragazza o sciolgo i cani.-       lo minaccio preparandomi a lasciare il loro collare
-Non sai contro chi ti sei messo ragazzino!-        risponde lui estraendo una pistola
Oh cavolo! Ha una pistola? Ma che gente frequenta quella stupida??
-No! La prego signor Genzo! Quell’uomo ha una grave malattia mentale, lo lasci perdere non sa cosa dice! Le darò i suoi soldi domani e se riesco le anticipo anche la prossima rata! Glielo giuro! Per favore non spari!-        lo supplica lei mettendosi quasi davanti la pistola
Ma…mi sta difendendo? Possibile?
-Ti conviene farmi avere entrambe le rate domani o sarà peggio per te! Invece che in una pasticceria ti ritroverai a lavorare in tangenziale! Capito?-         le dice andandosene
-Sì signore! La ringrazio per la possibilità a per il suo buon cuore!-        dice lei inchinandosi
Ad un tratto la vedo cadere sul marciapiede e i cani con uno strattone fortissimo corrono da lei buttandola giù. Ma che intenzioni hanno quei due??
-Non sbranatemi!!-     urla impaurita mentre i cani la leccano felici
-Ma dimmi te…le sembra la stiano sbranando?-        le dico mentre lei riapre gli occhi
Sono stupito dal comportamento dei miei cani. Mai con nessuna donna che hanno visto passare a casa si sono comportati così. Che gli è preso? Gli stanno facendo un lavaggio completo del viso.
-Basta voi due! Venite qui!-       li chiamo ma loro mi ignorano
Questa è bella! Ignorano me per quella stupida? A proposito di stupida…ora che ci ripenso…
-Chi è che avrebbe una grave malattia mentale?-       le chiedo irritato prendendola per un braccio e tirandola su
Ma come si è permessa di dirmi quelle cose?
-Lei! Brutto stupido che non è altro! Ma ha capito contro chi si stava mettendo?-       risponde lei liberandosi dalla mia presa
-No, questo dovrebbe spiegarmelo lei. Si accompagna a gente davvero poco raccomandabile sa?-
-Idiota! Io non mi accompagno con nessuno! Quello è uno della Yakuza! È l’usuraio a cui si è rivolto mio padre per il prestito. Grazie a lei è venuto a ricordarmi che sono in ritardo coi pagamenti! Spero ne sia felice!-          mi rivela furiosa dandomi le spalle e incamminandosi
Felice di averla vista minacciare? Mi ritiene così perfido??
-Veramente non ne sono affatto contento. Non volevo certo che lei si trovasse in pericolo. Se non fosse così ostinata e orgogliosa non si troverebbe in questa situazione!-       le rispondo infastidito mentre le vado dietro
-No infatti mi troverei nel letto di un porco! Alternativa molto allettante!-          risponde acida
-Ma ama così tanto il suo fidanzato? Strano, perché ne ho avute di ragazze fidanzate a loro dire molto innamorate, però una bottarella l’hanno accettata volentieri. Basta tenere il ragazzo in questione all’oscuro di tutto no? Perché lei non vuole?-
-Se anche fossi così pazza da accettare dubito io potrei fare lo stesso…-       dice quasi sottovoce
-E perché-      chiedo incuriosito mentre continuo a seguirla
-Perché…beh perché…ooooh insomma non sono affari suoi del perché brutto maniaco! La smetta di seguirmi! Tanto la mia risposta è no e tale rimarrà! La smetta di sperarci!-         urla fermandosi di botto
-Mmmh…questo lo dice lei. Io invece scommetto che prima o poi cambierà idea. E io sarò lì ad aspettarla e a godermi la mia vincita! Buona serata signorina Higurashi!-      la saluto andando via
Che divertimento vedere il suo viso piegato in smorfie di rabbia pura. E’ perfino più eccitante!
Però non mi piace che quel tizio le giri intorni minacciandola in quel modo. Devo risolvere io questa faccenda. In fondo è colpa mia se si trova in questa situazione. Non voglio certo si ritrovi a fare la prostituta per un mio capriccio. Sono un bastardo ma non fino a questo punto.
 
 


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Che rabbia! Stupido idiota! Lo odio lo odio lo odioooooo!
Non solo gli salvo la pelle ma ha pure il coraggio di dire che mi trovo in questa situazione per colpa mia! Forse avrei dovuto fargli sparare da quello strozzino!
Ma a proposito di Genzo, lui si aspetta che domani io paghi la rata di questo mese più quella del prossimo. Come farò?? Sono rovinata!
-Kagome stai male?-       mi chiede mio nonno vedendomi quasi in lacrime
-No nonno sto bene tranquillo. Sono solo molto stanca tutto qui.-        gli dico facendo un sorriso più falso di una banconota da un milione di dollari
-Non insisto se non vuoi parlarne. Ah cara oggi è venuto Hojo mentre dormivo. Mi ha portato lui le medicine così non dovrai andare tu domani.-
-Ok nonno. Tra un po’ lo chiamo per ringraziarlo. Ha aperto con le chiavi vero?-     
-Certo tesoro, come sempre. O sai quanto avrebbe dovuto aspettare prima che andassi  ad aprire?-        risponde ridendo
-Sì è vero…vado a preparare la cena così prendi gli ultimi farmaci per oggi.-        dico dirigendomi in cucina e preparando la cena
 
Sono stata tutta la notte sveglia. Non sono riuscita a chiudere occhio. Come farò a pagare il signor Genzo?
Mamma, papà, Kami, mandatemi un aiuto dal cielo vi prego! Mi va bene pure un fulmine sulla testa di Genzo tranquilli! Non vi chiedo soldi! Uffff….
Ho solo una cosa da fare purtroppo…ormai non posso più evitarlo. Mi duole il cuore farlo però non ho altra scelta. Devo sacrificarli per forza data la situazione.
-Buon giorno signorina, in cosa posso aiutarla?-
-Buon giorno. Vorrei vendere queste due fedi.-       dico porgendogliele
-Matrimonio mal riuscito?-      mi chiede il gioielliere osservando le fedi
-Già…-        mi limito a rispondere
In realtà quelle sono le fedi dei miei genitori ma non ho voglia di raccontarlo ad uno sconosciuto. Le ho tenute per sentirli sempre accanto a me, ma non posso più tenerle. Devo pensare a pagare quel maledetto. Mi si sta spaccando il cuore in due, proprio come due sono le fedi.
Quando mi viene fatto il prezzo accetto. Mi sarei aspettata di più però almeno con questa cifra mi sto assicurando altri tre mesi al sicuro da quella gente.
Esco dal negozio con le lacrime agli occhi. Perdonatemi. Mamma, papà…scusatemi.
Appena finisco di lavorare mi reco dal signor Genzo. Non mi piace andare a casa sua. Mi sento troppi occhi addosso. Ovunque mi giro ci sono esponenti della Yakuza. Che sensazione sgradevole.
-Il Kaikei sarà presto da lei.-      mi avvisa un suo sottoposto facendomi accomodare in una sala molto grande piena di oggetti di lusso
Il Kaikei, ovvero il contabile delle Yakuza, colui a cui è affidata la gestione economica della Ikka, la famiglia.
Papà, in che guai mi hai messo? Spero di uscire viva da qui!
-Kagome…vedo che sei stata puntuale.-        dice Genzo accomodandosi di fronte a me
-Sono venuta a portarle la somma che le devo per questi due mesi signor Genzo. E le chiedo ancora perdono per l’intromissione di quell’uomo ieri sera. Mi auguro non l’abbia offesa oltremodo scatenando le sue ire.-        chiedo inchinandomi e avvicinando i soldi vicino a lui
-Tranquilla. Ho capito che quell’uomo non deve avere tutte le rotella a posto. Comunque puoi riprendere i tuoi soldi Kagome.-         risponde riavvicinandomi i soldi
-Pe…perché? Ho mantenuto la promessa di portarle il denaro che le devo. Non vorrà per caso…-
-No!-         mi interrompe lui alzando la mano con un gesto per farmi tacere
Non può capitarmi davvero! Vuoi vedere che si è arrabbiato e vuole che io diventi….no! Non riesco nemmeno a pensarlo!
Lui non parla e io ho paura a fiatare. Che mi succederà?
-Da oggi puoi considerare estinto il debito contratto da tuo padre con me.-      mi dice lasciandomi impietrita
Che intenzioni avrà?
-Perché?-     riesco solo a chiedere con voce strozzata
-Qualcuno ha già pagato per te! Quindi considerati libera dalla Yakuza.-      mi dice solamente
-Davvero? E chi mai ha pagato una cifra del genere?-        domando sconvolta
-Non ti è dato saperlo. Ora puoi andare!-         mi dice alzandosi e andandosene lasciandomi lì da sola nella stanza
Ha detto che sono libera? Ma chi accidenti può aver pagato una tale somma? Kami vi prego non lui o mi ricatterà a vita!
 
Tornata a casa trovo Aki che prepara la cena. Ma che ci fa lui qui?
-Ciao Kagome! Com’è andata oggi? Ti vedo allegra.-        mi dice sorridendo dolcemente
All’improvviso mi ritornano in mente le parole che ci siamo detti tempo fa…
 “ < < -Lo so Aki, ma che altro posso fare? Conosci la mia situazione. Non posso permettermi di saltare nemmeno una sola rata di quel Genzo. Sai come agisce.- > > “
 “ < < -Già è vero. Tranquilla ti aiuterò come posso Kagome.- > > “
Aspetta un attimo…non è che forse…
-Sei stato!-      urlo all’improvviso
-A…a fare cosa?-
-Sei stato tu a pagare i miei debiti con il signor Genzo non è vero? Mi ha detto che qualcuno aveva pagato tutto rendendomi libera. Sei stato tu vero?-
-Eh? Io…veramente…beh sì è vero sono stato io.-       risponde imbarazzato
Il mio cuore si alleggerisce e la felicità si fa strada in me.
-Grazie grazie grazie! Sei il fidanzato migliore che si possa desiderare! Ti amo ti amo ti amo Aki!-      esclamo saltandogli in braccio  
L’ha fatto per me! Non ci posso credere! È il ragazzo più buono che abbia mai conosciuto! Grazie Kami per averlo messo sulla mia strada malgrado le mie disgrazie. 
 
 


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-Allora signor Taisho, soddisfatto? Non ho rivelato a Kagome chi ha pagato tutti i suoi debiti con la Yakuza.-
-Le sono grato signor Genzo. E’ meglio che lei non sappia chi le ha pagato quel debito o sarebbe troppo facile per me.-
-Ammetto che mi sono stupito quando l’ho vista varcare la soglia di casa mia. Ho davvero pensato che quella ragazza dicesse sul serio quando ha detto che lei era pazzo, e sinceramente lo penso anche adesso. Non vedo perché pagare una tale somma e tenerla nascosta. Sicuro che vuole solo averla per una notte?-       mi chiede lui
-Ma certo che sì! Il mio è solo un capriccio, che ho intenzione di togliermi. Null’altro!-
-Sarà…comunque se cambiasse idea si ricordi che da me trova tutte le donne disponibili che vuole ad una cifra ragionevole.-
-Grazie dell’offerta la terrò presente.-
-E’ stato un piacere fare affari con lei signor Taisho, soprattutto per il sostanzioso extra che ci donato al posto dei classici interessi.-
-Oh andiamo così mi lusinga. So bene come vanno le cose nella Ikka, un dono per un altro dono. Ora la lascio ai suoi impegni. Buona giornata signor Genzo.-         lo saluto inchinandomi
-Anche a lei signor Taisho.-       risponde inchinandosi a sua volta
Non mi piace avere a che fare con la mafia, però non ho avuto altra scelta. Venire a casa di questo kaikei mi è costato, e non solo monetariamente.
Appena sono arrivato mi sono visto puntare una pistola alla tempia. Immaginavo una reazione simile da lui dopo la scorsa sera.
Dopo essermi presentato e aver detto che volevo pagare i debiti di Kagome, restituendo il doppio di ciò che lei gli doveva si sono spalancate le porte della sua casa. Ho solo chiesto che in cambio non fosse fatto il mio nome a Kagome.
Questo glielo dovevo. Se non l’avessi licenziata non si sarebbe trovata in questo guaio. Non la voglio di certo morta.
Ora però devo avvicinarla.
Non mi resta che aspettare e vedere che succede. Da quello che ho capito guadagna pochissimo in quella pasticceria. Non riuscirà comunque a rientrare di tutte le spese.
Porta pazienza InuYasha e presto otterrai ciò che vuoi.
 


 
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Sono tre mesi che lavoro nella pasticceria di Sango ma non sono ancora riuscita a mettere da parte uno yen. Anzi me ne servirebbero. Le spese si fanno sempre più care. E pensare che non ho più il debito con gli usurai.
Di sicuro a quest’ora sarei già morta sotto qualche cavalcavia uccisa da un cliente.
La salute del nonno non fa altro che peggiorare e non ne capisco il motivo. Segue tutte le cure prescritte dal cardiologo, ma è un periodo che non riesce quasi più ad alzarsi dal letto. Non so che fare. Avrebbe bisogno di esami più appropriati ma non posso permettermeli. Per fortuna con lui mi aiuta Hojo che viene tutti i giorni ad aiutarlo ad assumere i farmaci dato che io lavorando lontano, ed essendo senza auto, non posso venire.
Lui mi dice di prepararmi al peggio perché presto il nonno potrebbe andarsene, ma io non sono pronta per questo. Non lo accetto!
Oggi uscirò con Sango per accompagnarla a fare un po’ di compere per il negozio. Servono nuovi utensili.
Passiamo tutto il giorno al centro commerciale. Quando si fa ora di tornare al negozio sento un urlo di Sango.
-Porco!-       urla lei ad tizio con una guancia rossa che a quanto ho capito le ha palpato il sedere
-Mi scusi signorina ma ha un fondoschiena così bello che sembrava chiamarmi come il canto di una sirena! Dovevo toccarlo per non morire.-       le dice il ragazzo sorridendo
-‘Azzo ti ridi! Imbecille! Io non lo trovo divertente!-       risponde lei prendendomi per un braccio e trascinandomi via
-Aspettate divine fanciulle! Voglio scusarmi per averla offesa signorina! Mi permetta di offrirle un caffè, un pasticcino…-      chiede lui raggiungendoci
-No grazie di dolci e caffè ne vedo abbastanza tutti i giorni! Vada via!-      gli urla Sango infastidita
-Ma…-
-Le ho detto di andare via! O la picchio con questa padella!-     lo minaccia brandendo la nuova padella con doppio fondo antiaderente che abbiamo preso
-O…ok! Non c’è bisogno di ricorrere alla violenza!-        risponde lui allontanandosi di qualche passo
-C’è eccome coi maniaci come lei!-         continua Sango irritata
-Ma non sono un maniaco. Gliel’ho detto! E’ lei che è troppo bella signorina! Per adesso mi dileguo ma ci rivedremo!-       dice lui andandosene
-Mamma che tipo! Mi ricorda il mio ex capo!-        dico sorpresa da tanta intraprendenza
-Anche lui era un porco?-      mi chiede lei
-Peggio. Molto peggio!-       rispondo iniziando a raccontarle tutto
-Cosa?? Ma perché non lo hai denunciato Kagome?-
-Perché tanto non mi sarebbe servito a molto. Avrei solo tolto un posto di lavoro agli altri dipendenti dell’azienda.-
-Io non avrei resistito dal picchiarlo e rompergli una sedia in testa!-         afferma sicura
-Eheheh beh credo che poi sarebbe stato peggio non credi? Mi avrebbero arrestato per omicidio.-
-Mmmh…che tipi che esistono in giro, che schifo!-
-Pazienza dai. Ritorniamo al negozio? Voglio provare una nuova ricetta che ti è venuta in mente adesso!-
-E quale?-
-Un dolce a forma di mattone! Sai non mi spiacerebbe averne uno dentro la borsetta da poter utilizzare contro i maniaci. Mentre lo pensavo mi sono detta…e se facessi una mattonella dolce un po’ particolare? Tipo con crema chantilly e mascarpone, con fragoline di bosco e pezzi di cioccolato bianco all’interno in modo da dare una consistenza più dura…-
-Potremmo anche provarla in effetti. Il nome potrebbe essere “ammazza-maniaci”!-    urla accartocciando furiosa il bicchiere di plastica che ha in mano
Oh Kami che nome orribile! Spero stia scherzando!
-Magari per il nome vediamo in un secondo momento che ne dici?-        propongo fiduciosa in un suo consenso
-Ok. Vediamo prima il risultato.-
Menomale!
 
-Sono a casa nonno!-
Anche un’altra giornata di lavoro è andata!
-Kagome…-        mi chiama lui in tono molto abbattuto
-Che è successo nonno stai male forse?-       chiedo preoccupata
-In effetti sì nipotina mia, leggi qui…-        mi dice mostrandomi una busta
Appena leggo la lettera che mi ha dato il mio viso sbianca di colpo.
-Ma…non capisco. Perché? Io ho pagato tutte le rate fino ad ora! Perché questa ingiunzione di pagamento adesso, con richiesta di sfratto?-
-Se leggi più in basso lo spiega. A quanto pare tuo padre aveva anche ipotecato la casa. Io non lo sapevo. Se entro un certo limite di anni lui non fosse riuscito a restituire tutto il prestito, la banca si sarebbe presa la casa.-
-Ma è un contratto illegale questo! Non posso avergli fatto firmare un contratto simile!-
-Purtroppo lo hanno fatto invece. E se non paghiamo entro il termine stabilito la cifra per intero ci butteranno fuori da casa.-         mi spiega lui iniziano a piangere
-Perdonami Kagome! È tutta colpa mia! Se solo non fossi malato avrei provveduto io a te e tuo fratello!-
-Nonno ti prego non dire così! Tu hai già fatto tantissimo crescendoci quando siamo rimasti soli. Adesso è compito mio prendermi cura di te. Calmati non fare così!-
-Ho cresciuto un figlio sconsiderato! Come ha potuto mettere i suoi figli in questa situazione e poi lavarsene le mani suicidandosi? È stato facile per lui risolvere così le cose! Adesso l’unica a pagarne le conseguenze sei tu bambina mia!-     urla furioso dando un pugno al tavolo della cucina
-Nonno per favore non agitarti così!-        gli chiede Sota abbracciandolo
-Perdonatemi nipoti miei!-       prosegue lui accasciandosi poi all’improvviso
Riesco a prenderlo appena in tempo per non farlo cadere.
-Nonno? Nonno svegliati! Sota presto chiama un ambulanza!-        strillo disperata scuotendolo piano
-Nonno per favore, non mi lasciare anche tu. Noi abbiamo bisogno di te!-         gli dico accarezzandogli il viso mentre aspetto l’ambulanza
 
Rimango tutta la notte in ospedale con Sota in attesa di notizie. Quando arriva il dottore ci avvisa che il nonno ha avuto un infarto. Per fortuna al momento è stabile.
-Sota te la senti di stare a casa da solo? Io devo stare qui col nonno.-
-Voglio stare qui con lui Kagome!-
-Non puoi stare tutto il giorno in ospedale Sota. E poi per adesso non puoi vederlo. Ti porto a casa e in caso di notizie ti chiamo subito ok?-        gli dico accarezzandogli la testa
-Va bene sorellina. Come vuoi. Ma chiami appena hai novità capito?-
-Certo.-
Dopo averlo accompagnato a casa avviso Sango che per un po’ non potrò andare a lavoro. Non ci voleva anche questa!
Sono in un vero mare di guai. Come posso fare adesso? Perché devono capitare tutte a noi?
Non so proprio come fare a pagare tutti quei soldi. Finiremo per strada. Cosa posso fare?
Dopo una settimana il nonno viene dimesso. Il dottore ha prescritto riposo assoluto e niente emozioni forti.
Io sono ridotta quasi ad uno straccio. Di giorno a lavoro e la notte a vegliare il nonno. Di giorno lascio Sota con lui così può chiamarmi in caso di bisogno. Aki viene tutti i giorni per controllare la pressione e vedere se ha preso tutte le medicine mentre io non ci sono.
Per adesso la sua salute è sotto controllo…è tutto il resto che è un disastro!
Mentre sto per andare a lavoro una macchina si accosta a me. Quando vedo chi è vorrei ucciderlo!
-Buon giorno signorina Higurashi. Come va?-    chiede con quel suo solito sorriso spavaldo
-Che diavolo vuole signor Taisho? Sto andando a lavoro non ho tempo da perdere!-       rispondo nervosa
Lui è proprio l’ultima persona che vorrei vedere in questo momento!
-Voglio fare due chiacchiere con lei. Salga in macchina.-
-Mi prende in giro? Non salirei nella sua macchina nemmeno se mi inseguisse un branco di lupi affamati! Di sicuro allungherebbe le mani!-
-Prometto che sarò un gentiluomo signorina. Non voglio certo violentarla, suvvia!-
-Con lei non sia mai! Di cosa dovrebbe parlare con me comunque?-       domando curiosa
-Della sua liquidazione. Non la vuole per caso? Anche se l’ho licenziata le spetta.-
E’ vero accidenti! Sono stata così impegnata con altro da averlo dimenticato. Che scema!
-Allora? Vuole salire e parlarne in ufficio? Non sono così cattivo da negarle ciò che le spetta.-      insiste lui
Che faccio accetto o no? In questo momento mi farebbero comodo quei soldi.
-E va bene, ma tenga le mani a posto!-         dico leggermente intimorita entrando in macchina
-Promesso!-       risponde sorridendo e alzando le mani dal volante come in segno di resa
-Allora che voleva dirmi di tanto importante riguardo la mia liquidazione da venirmelo a dire di persona?-         domando atona
-Lo scoprirà a tempo debito signorina.-
Io lo guardo con circospezione. Non mi fido di lui. Non è che ha qualcosa in mente? Se spera di ricattarmi per darmi la liquidazione può anche scordarselo!
Quando gli vedo prendere strade che non conosco inizio ad insospettirmi.
-Questa non è la strada per andare all’agenzia. Dove mi sta portando?-
-A casa mia. Lì potremmo parlare tranquillamente.-
-Ma parlare di cosa?-        insisto io
-Dal suo contratto ho scoperto che mio padre la pagava più del dovuto. Potrei conoscerne il motivo?-        mi chiede con un tono che non promette niente di buono
-Sputi subito fuori ciò che vuole insinuare così la facciamo finita prima signor Taisho!-        ribatto immaginando già dove vuole andare a parare
-Noto che è molto sveglia oltre che bella. Quindi saprà già la mia domanda. Perché mio padre le dava quasi il 40% in più dello stipendio che le spettava come Media Buyer?-
-Suo padre era un uomo molto buono. Non aveva secondi fini con me e no…non ci andavo a letto come sta insinuando lei! Era un uomo fedele alla sua famiglia, dal buon cuore e di sani principi morali, cosa di cui lei è sprovvisto! Mi pagava di più perché aveva a cuore la mia situazione. Conosceva il mio passato e ha voluto aiutarmi così. Niente di più glielo assicuro!-
-Le credo! Ciò che ha detto è vero. Mio padre era un uomo unico e dal buon cuore. Forse troppo…-          sostiene incupendo lo sguardo
-Ovvero sta dicendo che era troppo buono per pagarmi così tanto? Io non è ho di certo approfittato se è ques…-
-Non mi riferivo a quello! Ma ad altre situazioni personali.-       mi interrompe prontamente indurendo l’espressione
-Ah…allora scusi…-       dico abbassando lo sguardo
Chissà a cosa si riferisce. Non sembra molto felice ogni volta che si parla di suo padre.
-Eccoci arrivati.-        mi comunica fermandosi davanti ad una villa molto graziosa, ma stranamente…normale?
Sì normale! Avrei detto che un tipo come lui vivesse in qualche palazzo.
Entrando in casa trovo un semplice arredamento moderno molto minimalista. Non lo avrei mai detto.
-Kaede sono tornato!-        annuncia entrando in casa
-Ciao figliolo. Oh abbiamo un ospite? Vi porto subito qualcosa.-
-No grazie Kaede. Io e la signorina dobbiamo parlare di affari. Non farci disturbare da nessuno.-        dice lui avviandosi verso le scale e facendomi segno di seguirlo
-Dove stiamo andando?-     chiedo sospettosa
-Nel mio ufficio.-       risponde semplicemente
Ha l’ufficio al primo piano di casa? Di solito non è al piano terra vicino al salone??
Lui si ferma davanti una porta aprendola e facendo entrare prima me. Almeno il galateo sembra conoscerlo in parte.
Quando mi rendo conto di cosa intende lui per “ufficio” il cuore mi sale in gola. Siamo in una camera da letto!
-Perché mi ha portato qui?-       chiedo voltandomi verso di lui che chiude a chiave la porta
No dannazione! Mi sono fatta mettere nel sacco con le mie mani!
 


 
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Certo che prenderla in giro è abbastanza facile. È più ingenua di quello che pensavo.
Ha un’espressione quasi terrorizzata.
-Perché dobbiamo parlare signorina Higurashi. Stia tranquilla, non sia così in ansia. Non voglio mica violentarla, come le ho detto prima.-        le preciso vedendola quasi tremare e notando la paura nei suoi occhi
-Io non ho di cosa parlare con lei! Mi faccia uscire!-        mi chiede indietreggiando quando mi vede avvicinarsi a lei
-Io invece ho molto da discutere con lei.-
-Signor Taisho la pregherei di farmi uscire!-       insiste con voce tremante
Eh no stavolta non mi scappi bellezza! Oggi sarai mia e niente mi impedirà di averti!
-Non posso mi spiace signorina Higurashi. Prima dobbiamo concludere quell’accordo di cui abbiamo già parlato!-
-Le ho già detto che non sono una puttana signor Taisho! Se ha tanta voglia di una donna con cui sfogare i suoi impulsi chieda a Kikyo. Lei certamente accetterà di buon grado!-      risponde furiosa
-Già fatto! Ma non mi ha soddisfatto per niente. Quella che voglio sei tu! E più mi dici no più mi spingi a volerti Kagome!-
-Mantenga le distanze signor Taisho! Non sono una sua amica quindi la pregherei di non chiamarmi per nome! Ora si tolga da davanti la porta e mi faccia uscire!-
-Credo che tra un po’ sarai tu a pregarmi in ginocchio di concludere il nostro accordo. Infatti credo che a breve dovresti ricevere una chiamata da tuo nonno.-          dico ghignando
-Che c’entra mio nonno? Che gli ha fatto?-     chiede sgranando gli occhi preoccupata
-Io proprio niente! Sarò uno stronzo ma non un criminale. Un uccellino mi ha detto che proprio in questi minuti un ufficiale giudiziario si è recato a casa tua per pignorare alcuni oggetti utili a pagare i debiti che tuo padre ha contratto con le banche. Se non troverà niente di valore che ricopra il debito provvederà  ad emettere lo sfratto esecutivo. Ma sai la cosa più bella di questa notizia? Che io posso fermarlo con una semplice chiamata e farlo tornare da dove è venuto. Sta a te decidere…Kagome!-         
Lei mi guarda confusa, così prende il cellulare e fa una chiamata.
-Nonno? Nonno aspetta calmati non capisco niente!-
-Parla lentamente! Calmati ti prego!-
-Che cosa sta prendendo?-
Dopo questa domanda la vedo abbassare lo sguardo.
-Tranquillo nonno ora ci penso io. Ma non agitarti. Risolverò subito la cosa ok? Ti richiamo fra un minuto aspetta.-        dice chiudendo la conversazione e dandomi le spalle
Chissà cosa le ha detto il nonno e cosa sta pensando lei.
 


 
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Dopo che ha chiuso la porta il mio cuore ha cominciato a battere fortissimo. Ho paura!
-Signor Taisho la pregherei di farmi uscire!-      
-Non posso mi spiace signorina Higurashi. Prima dobbiamo concludere quell’accordo di cui abbiamo già parlato!-     dice malizioso
-Le ho già detto che non sono una puttana signor Taisho! Se ha tanta voglia di una donna con cui sfogare i suoi impulsi chieda a Kikyo. Lei certamente accetterà di buon grado!-       eccome se accetterà!
-Già fatto! Ma non mi ha soddisfatto per niente. Quella che voglio sei tu! E più mi dici no più mi spingi a volerti Kagome!-
-Mantenga le distanze signor Taisho! Non sono una sua amica quindi la pregherei di non chiamarmi per nome! Ora si tolga da davanti la porta e mi faccia uscire!-        insisto sempre più furiosa
Mi sa che adesso ci sta la proposta di Sango di rompergli una sedia addosso!
-Credo che tra un po’ sarai tu a pregarmi in ginocchio di concludere il nostro accordo. Infatti credo che a breve dovresti ricevere una chiamata da tuo nonno.-          dice ghignando
-Che c’entra mio nonno? Che gli ha fatto?-       domando preoccupata
-Io proprio niente! Sarò uno stronzo ma non un criminale. Un uccellino mi ha detto che proprio in questi minuti un ufficiale giudiziario si è recato a casa tua per pignorare alcuni oggetti utili a pagare i debiti che tuo padre ha contratto con le banche. Se non troverà niente di valore che ricopra il debito provvederà  ad emettere lo sfratto esecutivo. Ma sai la cosa più bella di questa notizia? Che io posso fermarlo con una semplice chiamata e farlo tornare da dove è venuto. Sta a te decidere…Kagome!-
Oh no! L’ufficiale giudiziario no! Il nonno è solo oggi perché ho rimandato Sota a scuola. Devo vedere se ha detto la verità. Devo chiamare il nonno!
Appena faccio il numero lui mi risponde subito.
-“Kagome bambina mia! Giudiziario! È qui! La casa!”-       urla  sconvolto  frasi sconnesse
-Nonno? Nonno aspetta calmati non capisco niente!-
-“Kagome stiamo perdendo tutto! Siamo rovinati!”-
-Parla lentamente! Calmati ti prego!-      gli dico in ansia
Spero si calmi o gli verrà un altro infarto!
-“C’è un uomo che sta catalogando tutto ciò che abbiamo Kagome. Vogliono buttarci fuori dalla nostra casa!”-         mi dice disperato
-Che cosa sta prendendo?-
-“Praticamente nulla. Dice che di valore non abbiamo niente e che provvederà allo sfratto!”-
A queste parole mi sento morire. Non posso permettere che mio nonno e mio fratello vivano sotto un ponte.
-Tranquillo nonno ora ci penso io. Ma non agitarti. Risolverò subito la cosa ok? Ti richiamo fra un minuto aspetta.-        lo rassicuro chiudendo la chiamata
Mi volto dando le spalle al quel verme che ho di fronte. Guardo il letto e un brivido mi percorre lungo la schiena. La mia prima volta con un tipo del genere?
Però non ho altra scelta stavolta. Sono con le spalle al muro!
-Ha vinto lei! Farò quello che vuole.-       dico arrendevole dopo qualche minuto
Di sicuro la mia vita finirà da adesso in poi!
 


 
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La vedo osservare il letto della mia camera. Cosa avrà deciso?
-Ha vinto lei! Farò quello che vuole.-        pronuncia infine
Sì finalmente! E’ fatta!
-Bene ottima scelta. Sapevo che sei una ragazza intelligente.-        le dico avvicinandomi e cingendole la vita
-Aspetti un attimo! Lo farò ma prima deve fermare quell’ufficiale giudiziario e pagare i debiti rimasti. Solo in quel caso farò ciò che vuole.-       precisa seria
-Certamente! Lo faccio subito!-      le dico prendendo il telefono e mettendo il vivavoce per far sentire anche a lei tutto
Chiamo un vecchio amico di mio padre, che è il banchiere interessato per questo prestito.
-“Pronto?”-
-Signor Myoga? Salve sono InuYasha Taisho. Avrei bisogno di un favore.-
-“InuYasha? Da quanto tempo! Cosa posso fare per te?”-
-So che oggi un suo incaricato doveva andare a casa di un suo creditore, Higurashi, ricorda?-
-“Ma certo che sì. Lo conosci per caso?”-
-Sì infatti volevo chiederle il favore di non intraprendere nessuna azione di recupero crediti dalla famiglia Higurashi. Mi occuperò io personalmente di far fronte ai loro debiti in un unico pagamento dell’intera cifra.-
-“Davvero? Va bene se le cose stanno così provvedo subito. Allora ti aspetto nel mio ufficio?”-
-Certamente. Però oggi sono impegnato. Le spiace se facciamo domani?-
-“Oh no tranquillo. Allora a domani figliolo!”-
E anche questa è fatta. Kagome mi guarda incredula. Pensava forse che non avrei mantenuto la parola?
-Chiama tuo nonno e tranquillizzalo. Poi non voglio più essere interrotto.-      ordino perentorio
Lei annuisce e chiama il nonno rassicurandolo che è tutto a posto. Dopo una decina di minuti chiude la chiamata. Era ora!
Mi guarda spaesata come se non sapesse che fare, così preda dell’impazienza sono io ad avvicinarmi e a baciarla subito.
Finalmente le sue labbra sono di nuovo mie! Mi sembra passata un eternità da quando la baciai in ufficio.
Lei però non risponde al bacio, rimane impassibile.
-Cerca di assecondarmi un po’. Così non mi diverto!-       mi lamento innervosito dalla sua freddezza
-Devo proprio?-
-Sì!-        rispondo con un nervo pulsante sulla fronte
Accidenti me la sta facendo sudare proprio! E che sarà mai?
Ritornando a baciarla stavolta la sento rispondere. Non lo fa con voglia ma è sempre meglio di niente come inizio. Presto cambierà idea e piacerà anche a lei. Mai una sola donna che ho avuto ha disdegnato le mie attenzioni e prestazioni.
Lei non è la prima donna che mi capita voglia essere pregata. Le donne sono furbe. Sanno che più si fanno desiderare e più l’uomo le cerca.
E in effetti la desidero come mai ho desiderato una donna. Forse perché ho dovuto faticare davvero tanto  per arrivarci.
Spingendola piano mentre ancora la bacio l’adagio sul letto. Inizio ad accarezzarle le gambe snelle e lisce, spingendo sempre più su la gonna, tanto da toccarle i glutei, belli sodi, come li ricordavo.
Lascio la sua bocca solo quando il fiato inizia a mancare. Osservandola noto il suo petto alzarsi e abbassarsi ritmicamente mentre cerca di riprendere anche lei fiato. È una provocazione il suo seno che ad ogni respiro preme contro il mio petto.
Questa ragazza esprime sesso da ogni parte del corpo accidenti! Mi sento già i pantaloni stretti.
Incapace di attendere oltre la spoglio velocemente vedendola arrossire come una bambinetta alla sua prima volta. Fa quasi tenerezza con le guance rosse. Quanto è bella! Ha un fisico da far invidia ad una modella. E ne ho avute di modelle belle.
Inizio a leccarle il collo, così chiaro ed invitante, scendendo con la lingua sempre più giù arrivando al suo seno sinistro che comincio a leccare e succhiare avido, finché non la sento sussultare. Visto che avevo ragione Kagome? Anche tu lo volevi! Non aspettavi altro!
Scosso dai suoi sospiri così sensuali mi spoglio come un fulmine. Le vedo chiudere gli occhi quasi terrorizzata quando mi vede stendere meglio sopra il suo corpo. Il suo respiro aumenta maggiormente e la cosa mi eccita oltremodo. Riprendendo a baciarla inizio ad entrare in lei senza tanti complimenti, ma qualcosa non va come volevo.
-Ma che accidenti….-       esclamo sentendola gemere sommessamente
Ha gli occhi pieni di lacrime e stringe il labbro inferiore coi denti come per bloccare possibili urla.
Ma che le prende? Solo ora mi rendo conto di non essere del tutto entrato in lei. Continuando con un’altra spinta mi accorgo di qualcosa che non avrei mai pensato fosse possibile….non passo, sono fermo a metà.
Soltanto adesso realizzo il tutto.
Oh no cazzo! Cazzo! Cazzo!!! Ma è vergine?? Non può essere! E’ fidanzata da cinque anni, ha ventisette anni… ed è ancora vergine???
-Kagome ma, non mi dirai che sei vergine?-       le chiedo temendo la risposta
-Ero! Adesso non più!-        dice tra le lacrime e dando libero sfogo ai singhiozzi
Di tutto mi sarei aspettato tranne che questo! Merda, mi sento un vero mostro in questo momento!
E ora che faccio? Non avevo previsto questa eventualità!
Questa era la sua prima volta e io gliel’ho rovinata così!
InuYasha sei un maledetto coglione!
Però fermarmi è inutile, ormai il danno è fatto!
Ormai non posso far altro che continuare e farle almeno dimenticare il dolore.
-Perdonami Kagome!-       le dico leccandole le lacrime
Lei smette di piangere stupita credo dal mio gesto. Mi sento in colpa. Terribilmente in colpa!
La guardo così indifesa tra le mie braccia, tremante e impaurita, e un  gran senso di vuoto mi attanaglia l’anima e lo stomaco.
Non posso stare così fermo come uno stoccafisso. Le sto facendo solo più male.
Però devo farle distendere i nervi e soprattutto i muscoli così comincio a baciarla prima sul viso, le lecco i contorni delle labbra che lei tiene semi dischiuse, scendo sotto al suo mento dirigendomi poi verso uno dei suoi lobi, con qui inizio a giocare. Con una mano invece inizio a stuzzicarle un seno mentre con l’altra le accarezzo i fianchi. Credo soffra il solletico perché quando lo faccio d’istinto scatta col bacino indietro, come per inarcarsi, provocando un movimento che mi fa quasi uscire da lei. Dannazione io sto esplodendo così!
La mia lingua percorre tutti quei percorsi che so essere eccitanti per una donna, finché, come per miracolo, sento un suo braccio dietro alla mia nuca e la mano tra i miei capelli.
Poco a poco la sento rilassarsi così continuo da dove mi ero fermato prima.
Devo farla eccitare in tutti i modo possibili. E’ l’unica cosa che posso fare per non farle ricordare questo giorno come un orribile esperienza in cui si prova solo dolore.
Il sesso è bello, sono io che sono uno stronzo! Spero lo capisca.
Passo interminabili minuti cercando di essere il più dolce e delicato possibile, in modo da dare più piacere a lei che a me stesso.
Quando giungo al culmine della resistenza inizio a spingere con forza sempre più crescente, cosa che a lei non sembra dispiacere dal modo in cui mi stringe a sé. I suoi sussulti e i suoi sospiri mi fanno raggiungere finalmente il paradiso, lasciandomi stremato mentalmente e fisicamente.
Prima di staccarmi da lei mi rimbombano nella testa quattro parole dal peso insopportabile…”che cosa ho fatto?”
Avrei voluto una cosa diversa. Immaginavo del sesso quasi selvaggio con lei invece ho dovuto trattarla come un vaso delicato di cristallo.
Ma la cosa più assurda è che mi sono eccitato come mai prima d’ora. Mi è piaciuto, e a quanto ho sentito anche a lei non è dispiaciuto molto dal modo in cui mi stringeva le gambe dietro la schiena. Almeno questo glielo dovevo.
Però mi sento malissimo! Mi sento uno stronzo di prima categoria. Mi sento come se l’avessi violentata. Perché? Perché sapere di averle fatto questo mi fa stare male? Sono peggio di uno schifoso maniaco!
Come faccio ora a guardarla negli occhi? Finché lo credevo solo un gioco erotico andava bene, ma adesso mi sento spaesato. Lei si è voltata dandomi le spalle. È in questa posizione da quando mi sono spostato dal suo corpo.
-Kagome, scusami io non credevo che tu fossi vergine. Mi spiace.-
- Sarebbe cambiato niente? Mi avrebbe costretta ugualmente a farlo quindi non faccia finta di essere dispiaciuto!-        dice scossa dai singhiozzi
Costretta? L’ho costretta? E’ vero l’ho costretta! Sono un infame! Come ho potuto?
L’unica cosa che riesco a fare è abbracciarla.
-Ti prego perdonami! Hai ragione! Mi faccio schifo da solo per quello che ti ho fatto! Come posso farmi perdonare? Ti prego smetti di piangere! Mi spezza il cuore vederti così!-       le dico accarezzandole i capelli per calmarla
-Non può fare niente ormai…mantenga solo la parola data!-  
-Quello senza dubbio! Ma come è possibile che fossi ancora vergine alla tua età e con un fidanzato, in procinto di sposarti?-     le chiedo confuso
-Perché ho sempre desiderato avere la mia prima volta con mio marito. Volevo concedermi solo all’uomo che avrei sposato. Ma ormai non potrò più…non potrò più sposarmi. Né col mio fidanzato, né con nessun altro!-       mi spiega piangendo ancora più disperata
-Oh andiamo Kagome! Siamo nel ventunesimo secolo non nel medioevo! Nessun uomo guarda più questo genere di cosa.-       le dico per consolarla
-Voi uomini no ma io sì! Ora non avrò più il coraggio di guardare in faccia un uomo che penserò a questo giorno e a quanto mi senta svergognata!-     urla lei alzandosi di scatto dal letto e dirigendosi a prendere i suoi vestiti, iniziando a rimetterseli
-Ma non sei una svergognata Kagome! È assurdo che tu pensi questo di te stessa. L’unico responsabile sono io non tu.-
-E’ lo stesso! Ha avuto ciò che voleva. Adesso mi faccia uscire da questa stanza!-       mi chiede piangendo infilandosi anche le scarpe
-Aspetta Kagome non puoi andartene via così!-       le dico raggiungendola davanti la porta
-Per favore si copra!-      mi dice voltandosi imbarazzata
-Per favore  non sei più ragazzina! Voglio parlare di cose serie con te!-
-Io no! devo andare da mio nonno adesso! Apra!-       insiste lei guardandomi con…odio?
Sì, non può essere che odio. Come potrebbe non odiare un mostro come me?
-Va bene. Vai…-       le dico prendendo la chiave e aprendole la porta
-Mantenga la sua parola adesso, come io ho fatto con la mia!-         mi ricorda prima di scendere le scale di corsa e in lacrime
Rimasto da solo nella mia stanza guardo il letto e osservo con dolore il segno sulle lenzuola della mia colpa…le ho tolto la sua verginità. Non mi perdonerà mai!
 
 
 
 






 
 
 
Capitolo lunghetto eh? ^_^ 
Bene e da qui comincia la vera storia ^_^
Mi auguro non mi fucilerete in futuro per quello che farò T_T ma non sarò molto magnanima con nessuno dei due…qualcuno morirà e in modo molto doloroso….ma chi non ve lo dico ^____^
Domani Vivo per lei ^_^ tranquilli non l’ho scordata ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 



p.s.   Miccine visto che ho aggiornato prima della partenza di Diana lunedì? ^_^ contente? <3 <3 <3 

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Capitolo 5
*** Sensi di colpa ***


 

 
Per tutto il tragitto da casa di quel…quel…maniaco…non ho fatto altro che piangere.
Alla fine è riuscito nel suo scopo. Come farò adesso con Aki? Che gli dirò? “Sai Akitoki, non sono più vergine perché sono stata col mio ex capo”?
La mia prima volta avrebbe dovuto essere più romantica, più dolce…non così, con un uomo che disprezzo. E’ anche vero che non amo Hojo però, ho avuto tempo per prepararmi alla mia prima volta con lui. Infondo gli voglio molto bene. Di sicuro sarebbe stato più delicato. Anche se a dirla tutta il signor Taisho non immaginava minimamente che io fossi vergine. Ha dato per scontato che non lo fossi.
In tutta questa storia la cosa che mi fa più male è che…io ho provato piacere!
Dopo l’inizio quasi tragico mi sono sentita come catapultata in un altro mondo. Avevo caldo e freddo insieme. Ogni sua spinta mi faceva sentire delle starne scosse al basso ventre che mi facevano impazzire. Avrei voluto che non finissero mai. Come ho potuto farlo? Come ho potuto eccitarmi tra le braccia di quell’essere spregevole? Mi sento di aver tradito Aki non solo col fisico ma anche con la mente. Per questo piango tanto. Mi sento in colpa per queste sensazioni così orribili che sento tuttora. Di una cosa gliene do atto…il signor Taisho è un bravo amante.
Sono una persona orribile e immorale!
Non mi perdonerò mai per i pensieri che ho fatto e sto facendo anche adesso. Che diavolo mi ha preso?
Di sicuro è perché sono sconvolta! Sì è solo questo!
Arrivata a casa e dopo aver raccontato una balla al nonno su come ho bloccato lo sfratto, mi fiondo in doccia. Voglio lavar via la sua presenza su di me. Ogni suo singolo bacio, ogni suo tocco e i brividi che mi ha procurato devono andar via da me!
Resto molto sotto il getto della doccia, come se sperassi che l’acqua riesca a portarsi via anche i sensi di colpa che ho. Kami perdonatemi!
Piango non so quanto lì dentro, tanto da sentir girare la testa per la mancanza d’ossigeno a causa dei singhiozzi.
Quando esco chiamo Sango per informarla che sto male, non me la sento di andare a lavoro.
Ho la nausea a pensare ciò che ho fatto. Come ho potuto lasciarmi andare così? Di sicuro si è  accorto che mi è piaciuto. Che vergogna! In questo momento vorrei solo sparire dalla faccia della Terra!
 
Passo una notte terribile, sognando ogni singolo istante di ciò che ho vissuto in mattinata in quel letto. E’ terribile!
Quando mi alzo e mi specchio quasi mi prende un colpo. Sono orribile!! Mi faccio schifo da sola!
Occhi rossi e gonfi. Borse pazzesche e dolenti per quanto ho pianto. Le guance caldissime tanto da poterci friggere le uova. Ho anche un mal di testa che mi sta facendo impazzire.
Aspetta mi viene un dubbio…non è che…
Appena sento il beep del termometro lo controllo e mi sento più male di come già sto.
-39 e mezzo?-
Mi è venuta addirittura la febbre per lo stress? Beh certo stare un’ora sotto l’acqua non ha giovato.
-Ma perché tutte a me?-     urlo lasciandomi cadere indietro sul letto
E chi lo dice a Sango? Poverina, ha già avuto tantissima pazienza con me. Non posso non andare a lavoro anche oggi.
Dandomi qualche schiaffetto sul viso decido ti tirarmi su e facendomi forza e coraggio inizio a prepararmi per andare al negozio. Devo farcela altrimenti finirò col perdere anche questo lavoro.
-Forza Kagome! Devi lavorare e non piangerti addosso!-      per questo avrò tempo stasera
Arrivata a lavoro inizio come di consueto a preparare gli impasti per i dolci, ma nonostante cerchi di non pensare a ieri mi è impossibile.
-Kagome, non credo che le lacrime siano un tuo ingrediente segreto per i dolci non è così?-       mi dice Kohaku vedendomi piangere
Oggi Sango non c’è. Deve svolgere delle commissioni fuori, ci siamo io e lui.
-Scusami Kohaku. Lo butto subito. Non mi ero accorta che le lacrime finissero dentro la ciotola.-      rispondo asciugandomi le lacrime col braccio. Le mani sono impegnate dalle fruste e dal misurino
-Non è un problema l’impasto. Cosa c’è che non va Kagome? Ti va di dirmelo?-
-Beh…ecco è una cosa un po’…delicata…-        rispondo sedendomi e togliendomi il camice
-Capisco…ma non abbatterti Ka-chan. Sei troppo bella e intelligente per ridurti così a causa di un uomo.-    
Le sue parole mi sorprendono. Come l’ha capito che piango per un uomo?
-Come lo hai capito?-        chiedo curiosa
-Non ci vuole un genio per capirlo. Solo un uomo riduce così una donna.-
-In effetti hai ragione. Sono troppo intelligente rispetto a lui per farmi abbattere così. Grazie Kohaku.-        gli dico sorridendo
-Di nulla. Vado a finire la torta nuziale per domani…se hai bisogno chiamami!-
-Ok grazie.-
La torta nuziale…
Io dubito che ne avrò mai una. Non posso sposare Hojo senza dirgli prima la verità. Lui si aspetterà che io sia vergine la prima notte di nozze. Potrei anche far finta di nulla però non è il mio modo di fare. Non mi piace prendere in giro nessuno. Non ci riesco. Però che gli dico? Se gli racconto del mio ex capo forse lui per difendere il mio onore potrebbe andare da lui per fargliela pagare. Credo che tra i due quello che ci andrebbe peggio è proprio Aki. Non ha certo un fisico da palestrato, al contrario di quello del signor Taisho che era…oh Kami ma che sto pensando? Kagome non puoi ripensare al suo corpo senza vestiti!
-Lo uccido! Lo faccio fuori! Gli spacco la testa e poi lo do in pasto ai pesci!!!-       urla Sango entrando come una furia
-Che…che è successo Sango? Chi vuoi uccidere?-
-Il porco dell’altro giorno! Pensa la casualità…l’ho incontrato di nuovo. Che essere fastidioso!-
-Ti ha palpato di nuovo il sedere?-
-Peggio! Mi ha chiesto di…fare un figlio con lui!-        dice arrossendo
-Wow! Non perde tempo! E tu che gli hai risposto?-        domando presa dal racconto
-Niente, gli ho solo dato un pugno!-
Cavolo che violenta…meglio non provocarla mai!
-Capisco. Beh sono certa che la prossima volta che ti rivede girerà a largo!-
-Oh puoi scommetterci! La prossima volta non vivrà abbastanza per chiedermi nulla!-
 


 
                                                                     *********************

 
 
-Etciu!-
-Salute! Ti sei preso il raffreddore Miroku?-
-Ma che…di sicuro qualcuno parla male di me in questo momento. Comunque ritorniamo a noi…sei un idiota! Un coglione! Un imbecille patentato! Il sovrano dei maniaci e degli stronzi! Ecco cosa sei InuYasha!-
-Ehi! E vacci piano con gli insulti Miroku!-
-Per niente! Te li meriti tutti. Ma dico io…ma che modo del cavolo di agire è stato il tuo? L’hai paragonata come la peggiore delle puttane te ne rendi conto? L’hai pagata per venire a letto con te. Era pure la sua prima esperienza. Era ovvio che sarebbe andata via sconvolta e in lacrime, povera ragazza! Non mi sarei mai aspettato una vigliaccata del genere da te! Il fatto che tua madre fosse una stronza non fa di tutte le donne delle stronze come lei. Hai la minima idea di come si senta quella ragazza adesso? Umiliata e oltraggiata di sicuro!-
-Lo so che ho sbagliato! I sensi di colpa mi stanno logorando. Non ho chiuso occhio tutta la notte. Ma la cosa peggiore sai qual’ è? La vorrei ancora nel mio letto. La vorrei sentire sotto le mie mani. Toccare la sua pelle così liscia e morbida. Sto impazzendo da ieri mattina! Sento perfino dolore nelle viscere se ricordo la sua immagine in preda all’orgasmo. Oh Kami Sama non so che fare!-        ripeto stringendomi la testa tra le mani
-InuYasha Taisho che rivuole una seconda volta la stessa donna? Questa mi giunge nuova! Le tratti come kleenex, una prendi e una butti, tutti i giorni. E’ grave se senti desiderio per quella ragazza amico! Oltretutto hai fatto fin troppo per averla. La tua non era una questione di orgoglio. A te piace quella ragazza!-        dichiara sicuro lui
-Che hai detto? Ma scherzi? Non è per niente così! Sono solo i sensi di colpa. A me non piace Kagome.-      dico più a me stesso che a lui
-Se adesso avessi qui una donna molto più bella di questa Kagome, e la diretta interessata…chi sceglieresti per farci sesso? Pensaci e rispondi sinceramente però!-
Facendo come dice lui penso a chi vorrei avere adesso…ci provo con un'altra però…
-Kagome. Vorrei lei…-        rispondo abbattuto
-Ecco hai visto? Non negarlo a te stesso. Quella ragazza ti piace. Ti stai innamorando di lei.-
-Non sparare cazzate Miroku! E’ impossibile! Io non…sono innamorato di Kagome…io non posso esserlo.-
-E finiscila di piangerti addosso per tua madre! Non hai pensato che forse sapere che Kagome era vergine ti ha fatto scattare una molla che l’ha resa diversa dalle altre? Che forse lei al contrario di tua madre vuole restare fedele al suo compagno e concedersi a lui solo col sacro vincolo del matrimonio? Sentirle dire che non potrà più sposarsi ti ha scioccato. E’ vero che al giorno d’oggi la verginità è solo un optional, ma non tutte la pensano così. Ed è questo che ti sta spingendo a volerla sempre di più.-
-Mi stai diventando psicologo Miroku?-
-Guarda che non ci vuole un genio per capire che sei complessato dal tradimento di tua madre. Solo tu non te ne accorgi.-
-Ti rendi conto che fosse davvero come dici sono destinato a soffrire? Quella ragazza mi odierà per il resto della vita. Non mi perdonerà mai.-       realizzo con dispiacere
-Non ti resta che pensare un modo per farti perdonare.-
-La fai facile tu.-
-La colpa è tua, arrangiati!-
-Miroku?-
-Eh?-
-Andresti a vedere come sta, al negozio in cui lavora? Se ci andassi io credo mi tirerebbe un coltello.-
-Dovrei andare a vedere se è distrutta o allegra in pratica?-      chiede lui
-Sì. Lavora in una pasticceria insieme ad una ragazza, la proprietaria, che è molto carina sai?-      dico per incuriosirlo
Di sicuro non resisterà per andare a conoscerla.
-Davvero è carina??? Ok dammi l’indirizzo!!!-       ecco appunto!
Quando lui va via mi ributto a letto.
Possibile che Miroku abbia ragione? A me piace Kagome?
Vedendomi giù sia Kaze che Kizu saltano sul letto a farmi le coccole. Fortuna che ho loro che mi consolano!
-Piccoli…che devo fare? Ditemelo voi…-       gli chiedo accarezzandoli
Che situazione assurda.


 
                                                                              *********************


 
Mi sento stanchissima. Lavorare con la febbre non è il massimo. Dopo una lunga giornata di lavoro torno a casa esausta. Mi sento uno schifo.
Come spesso accade trovo Aki ad aspettarmi.
-Come sta il nonno?-      gli chiedo dopo aver fatto una doccia per rilassarmi
-Sta meglio, tranquilla. Ha preso tutti i suoi farmaci e ora riposa tranquillo. Anche tuo fratello dorme. Ti preparo qualcosa da mangiare?-
-No grazie non ho fame Aki.-
-Hai una brutta cera amore. Qualcosa non va?-
-Sono solo stanca. Un po’ di riposo e tutto passa.-
-Ok allora ti lascio riposare tranquilla.-       mi dice baciandomi
Io mi sento impietrita dal tocco dalle sue labbra. Vuole approfondire il bacio e non posso far altro che accontentarlo, anche se contro voglia.
Solo che mi sto per sentire male. Mi infastidisce la sua lingua nella mia bocca. Mi ricorda i baci forzati ricevuti ieri. No non devo pensarci! Questo è il mio ragazzo! Non devo averne paura o repulsione. Però è questo che sento…repulsione.
Incapace di proseguire  oltre lo allontano da me con non molto garbo iniziando a piangere.
-Kagome ma che ti prende?-
-Perdonami! Non riesco a baciarti. Mi fa senso in questo momento!-
-Ma che dici? Non è la prima volta che ci baciamo. E poi perché stai piangendo?-       mi chiede confuso
-Aki, devo dirti una cosa…ma non ti piacerà.-        dico singhiozzando
Lui si avvicina accanto a me e mi abbraccia dolcemente.
-Vieni andiamo di là. Così non disturbiamo tuo nonno.-         mi dice portandomi nella mia camera
Ci sediamo entrambi sul letto e io inizio col raccontargli dei primi incontri col signor Taisho.
-Ti ha davvero proposto una cosa del genere? Hai fatto bene ad andartene da quell’azienda! Che porco! Per fortuna sei una donnaccia che scende a patti così rivoltanti.-       afferma lui spezzandomi il cuore
Se la pensa così come farò a raccontargli il resto?
-Aki…perdonami!-        singhiozzo disperata non sapendo come dirgli che invece ho accettato quel ricatto
-Perché mi chiedi perdono?-
-…io….ecco…io…-        non sono in grado di dirglielo
-Kagome, non mi dirai che tu…-        dice lasciando la frase a metà
-Perdonami ti prego!-       ripeto in preda ad un pianto convulso
-Ti sei fatta scopare da quel tizio? Ma come hai potuto? E pensare che facevi tanto la santa, invece sei peggio di una prostituta! Mi fai schifo!-         urla alzandosi dal letto e guardandomi con sdegno
-Ti prego fammi spiegare Aki! In casa c’era l’ufficiale giudiziario che stava per buttarci fuori. Lui mi ha offerto di pagare tutti i debiti in cambio di…beh hai capito. Non potevo permettermi di rifiutare. Il nonno è malato e non posso farlo andare sotto un ponte. Il mio stipendio non sarebbe mai bastato per pagare tutto in una sola volta un tale debito. Che altro avrei potuto fare? Ti prego…io non volevo! Mi ha praticamente costretta!-      spiego disperata
-Certo immagino quanto ti sarà dispiaciuto andare a letto con un uomo bello e ricco! A me hai fatto aspettare cinque anni e a lui l’hai data in cinque minuti!-
-Non dire così! Mi offendi! Tu non sai come mi sia sentita in quel momento!-
-E’ vero non lo immagino! Infatti voglio proprio vederlo adesso!-       dice prendendomi per il collo e spingendomi sul letto
-Aki ma che fai?-        strillo spaventata sentendo la sua mano che mi stringe
-Quello che ha fatto il tuo ex capo! Ti prendo con la forza! Sembra ti piaccia farlo così brutta puttana!-        risponde furioso strappandomi tutti i bottoni della camicetta del pigiama
-Lasciami! Aki lasciami!-        cerco di urlare ma la sua mano mi stringe più forte il collo impedendomi di gridare e di respirare, così provo a colpirlo con le mani ma lui mi blocca anche quelle, lasciando almeno la presa sul collo
-Stai ferma!! Almeno mi posso togliere lo sfizio pure io finalmente!-        dice baciandomi con violenza
-Brutto bastardo togliti da sopra mia nipote!-        grida il nonno entrando in camera con la sua katana di legno e dandogliene un colpo sulla schiena
-E levati vecchio inutile!-         replica Hojo dandogli uno spintone
Appena il nonno finire a terra la rabbia mi assale. È ora di seguire il consiglio di Sango, così con uno scatto mi alzo dal letto e ne approfitto per prendere la sedia della mia scrivania per dargliene un colpo.
-Ahi maledetta!-       geme lui accasciato a terra
-Vattene subito da questa casa e non farti mai più vedere brutto disgraziato!-        grido preparandomi a dargliene un altro colpo
-Sei una sgualdrina! Non ti libererai di me così facilmente! Tu appartieni a me! E mi prenderò ciò che mi spetta prima o poi!-         minaccia lui alzandosi
-Non hai sentito che ti ha detto bastardo? Non vuole più vederti! Vattene via subito da questa casa!-       ribatte mio nonno ritornando alla carica con la katana
-Non finisce qui!-         risponde Aki andandosene finalmente
-Sorellina! Nonno state bene?-      strilla Sota svegliandosi e correndo in camera
-Sì Sota, torna a dormire tranquillo!-       gli dico coprendomi come posso aiutando il nonno a sedersi
Dopo un po’ di proteste fa come chiesto, così io e il nonno rimaniamo soli a parlare.
-Bambina mia mi dici cosa è successo?-      incapace di resistere oltre scoppio in lacrime raccontandogli tutto
-Ora capisco come hai fatto a far andare via quell’ufficiale giudiziario e a pagare i debiti. Kagome non avresti dovuto sacrificarti così.-         afferma mentre i suoi occhi si inumidiscono di lacrime
-Non ho potuto fare altrimenti nonno. Non potevo permettere che tu e Sota finiste per strada. Quella era l’unica soluzione più rapida per sistemare le cose.-
-Domani andrò a rompere le ossa a quel bastardo del tuo capo! Giuro che lo lascio stecchito a terra!-   
-Nonno ti prego…non dirlo nemmeno per scherzo. Se ti mettessero in prigione io come farei poi? Ormai è un capitolo chiuso. Lui ha avuto ciò che voleva e io pure. Quel che è fatto è fatto.-
-Ma bambina mia non puoi…-
-Nonno ti prego, lasciamo stare ok? Ora andiamo a dormire o domani non potrò andare a lavoro.-       cerco di convincerlo
Ci mancherebbe pure che inizi ad agitarsi. Affrontare quel tipo poi... lui ne fa due di mio nonno.
Anche questa notte passa da schifo. Oltre che per la delusione di scoprire che tipo è Hojo anche perché la gola mi fa un male pazzesco. Non riesco nemmeno ad inghiottire la mia saliva senza sentire dolore.
Guardandomi allo specchio noto un alone violaceo attorno al collo. Per coprirlo metto un foulard, altro non posso fare.
-Buon giorno ragazzi.-       dico quasi sottovoce
-Ciao Kagome. Hai mal di gola?-      mi chiede Sango?
-Sì.-      rispondo solamente dirigendomi subito a mettere il camice per evitare domande a cui non voglio rispondere
Mentre sono in laboratorio sento Sango gridare, così corro da lei.
-Come diavolo hai fatto a trovarmi maniaco? Mi hai seguita fino al mio negozio?-       strilla Sango al ragazzo che ha di fronte, che riconosco essere quello del centro commerciale
-Ma no mia dea, mi trovavo qui per caso. Mi era venuta voglia di un dolce e il destino ha voluto farci rincontrare! Che fortunatissima coincidenza! Non sapevo che il negozio fosse tuo.-      risponde lui sorridendo
-Una coincidenza alla quale non credo!-
-Ma che mal fidata che sei! Oh ma tu…-       dice rivolgendosi a me
-Io?-       chiedo in un sussurro appena percettibile
-Sei la ragazza che era con lei l’altro giorno. Ma che hai fatto alla gola?-        mi chiede avvicinandosi
Cavolo, il foulard è quasi mezzo scivolato lasciando scoperta parte del collo.
-Ch…che fa?-         domando quando mi toglie il foulard mostrando i segni sulla mia gola
-Kagome ma cosa sono quelli?-       mi chiede Sango
-Chi te li ha fatti? Il tuo ragazzo vero?-        chiede invece Kohaku
Io abbasso la testa non sapendo cosa dire, solo i miei occhi rispondono per me riempiendosi di lacrime.
-Kagome ma che è successo? Perché fai così?-
-Ti ha messo le mani addosso? Io lo ammazzo! Sentivo che aveva qualcosa che non mi piaceva quel tipo!-      sostiene Kohaku furioso
-Scusa ma, perché ti ha picchiata se posso saperlo?-      mi chiede il ragazzo sconosciuto
-Perché voleva…lui voleva…-       mi interrompo incapace di continuare
-Povera amica mia. Avresti potuto dirmelo e restare a casa invece di venire a lavoro in questo stato.-
-Non voglio perdere anche questo lavoro Sango. Non posso mancare sempre per ogni cosa orribile che mi succede.-
-Non credo che la tua amica ti avrebbe licenziata date le circostanze non credi?-       sostiene il ragazzo
-No, certo che no!-     gli risponde la mia amica
-Senti sei sconvolta. Che ne dici se ti accompagno a casa? Può venire anche il ragazzo se non vi fidate, infondo sono uno sconosciuto.-      propone il ragazzo rivolgendosi a Kohaku
-Mi sembra un ottima idea. Vai a casa Kagome e se te la senti torni domani.-      
-Ma Sango…-
-Niente ma! Vai con loro su. Ci penso io per oggi.-
-Ti ringrazio. Sei una vera amica.-       le dico abbracciandola
-Beh direi che sarebbe giusto fare le presentazioni. Io sono Miroku, piacere!-      si presenta il presunto maniaco, che in questa circostanza è stato molto gentile
-Io Sango.-
-Kagome.-
-Kohaku.-
-Bene Kagome, Kohaku…possiamo andare. In quanto a te mia dea, ci rivediamo tra poco!-         afferma Miroku lanciando un bacio a Sango con la mano
-Io ne farei volentieri a meno di rivederti!-       risponde lei infastidita facendomi sorridere
Quei due mi sembrano una bella coppia.
Dopo avermi accompagnata mi fiondo a letto cercando di riposare un po’.
Non riesco ancora a credere a quello che mi ha fatto Aki. Lo credevo diverso. Pensavo fosse un bravo ragazzo, invece si è comportato peggio del signor Taisho. Almeno lui non ha mai nascosto la sua natura perversa. Hojo invece si è finto un santo. Ci sono rimasta malissimo. Mi ha ferita tantissimo. Mi sarei buttata nel fuoco per lui, nella sicurezza della sua bontà! Ora scopro che era tutta una montatura. Era falso. Non è mai stato quello che credevo.
Certo non mi aspettavo mi avrebbe accolto a braccia aperte. Immaginavo potesse lasciarmi, ma non cercare addirittura di violentarmi. È stato un vigliacco. Peggiore anche di Koga. Ma perché non me ne va bene una? Che non sia destinata ad una vita non dico felice ma almeno più serena?
Il giorno dopo non vado a lavoro. La febbre è salita e non ho nemmeno la forza di stare in piedi.
Passo altri tre giorni a letto. Sango e Kohaku sono venuti a trovarmi tutti i giorni. Sono stati molto gentili.
Oggi mi sento meglio quindi domani torno a lavoro. Stare a casa mi sta annoiando. Non ci sono abituata.
Mentre stavo per entrare in doccia suona il campanello. Chi sarà a quest’ora del mattino? Sango e Kohaku lavorano, Sota è a scuola…speriamo non siano nuovi debitori. Ormai ho paura quando suona il campanello.
Quando apro la porta mi sento quasi svenire.
-Lei che ci fa qui?-
 

 
                                                                              ******************
 
 

-Lei che ci fa qui?-       mi risponde lei dopo aver aperto
Non le rispondo subito. La prima cosa che faccio è guardare il suo collo. I segni sono ancora ben visibili. Sono quasi neri. Un moto di rabbia mi pervade dentro portandomi a stringere il pugno così tanto da conficcarmi le unghie dentro la carne.
-Mi vuole rispondere signor Taisho?-      mi richiama lei notando la mia “assenza”
-Quei segni…sono colpa mia. Mi dispiace!-       le dico abbassando lo sguardo colpevole
-Eh? Perché sarebbero colpa sua? Non è stato mica lei a farmeli. Non è stato il massimo della gentilezza ma non mi ha mai afferrata per il collo.-
-Non intendevo questo. Io non farei mai una cosa del genere. So chi ti ha fatto quei segni. -
-Come può saperlo scusi?-
-Miroku…è un mio amico. E’ stato lui a dirmi del tuo fidanzato. Perdonami Kagome.-      le chiedo sfiorandole il viso con un mano
-Non mi tocchi per favore!-        mi dice scostandosi velocemente
-Hai ragione ad avere paura di me. Non so dartene torto. Sono un mostro!-
-Mi vuole spiegare perché si è presentato a casa mia per favore?-      mi richiede spazientita
-Volevo vedere come stavi. Miroku mi ha detto che non vai a lavoro da quattro giorni.-
-Cos’è ha mandato il suo cane da guardia per controllarmi?-       ribatte acida
-No. Volevo solo sapere come stavi dopo quello che ti ho fatto. Ero preoccupato.-      le spiego
-Oh come può vedere anche lei stesso sono più fresca di una rosa. Ora può anche andare!-
-Ti prego Kagome, voglio parlarti e farmi perdonare!-       la supplico
In questi giorni sono arrivato alla pazzia pensando un modo per farmi perdonare e riparare almeno in parte al danno che avevo fatto.
Quando poi Miroku mi ha detto quello che le era successo mi sono sentito morire. Avrei voluto correre da lei per abbracciarla e consolarla ma Miroku me lo ha sconsigliato. Non era il caso dato che io non ero stato da meno del suo ex. Volevo andare a picchiare lui ma Miroku mi ha sconsigliato anche quello perché in carcere non potrei esserle utile. Così ho deciso di venire oggi, dopo aver lasciato passare un po’ di giorni.
-Vuole parlarmi? Come l’ultima volta per caso? Mi spiace deluderla ma i debiti sono finiti quindi non ha più niente con cui ricattarmi!-       mi risponde con una durezza e freddezza che non avrei creduto possibile in lei
-Nessun ricatto Kagome. Non ho intenzione di proporti niente del genere. Ma ascoltami prima di mandarmi via ti prego. Sono sinceramente pentito di quello che ti ho fatto! Permettimi di porvi rimedio almeno in parte.-
Lei mi guarda perplessa ma poi decide di farmi entrare facendomi un cenno con la mano.
-L’avverto che non sono sola in casa capito? Non si faccia venire strane idee.-      mi avvisa facendomi accomodare
-Non ho brutte intenzioni Kagome, credimi!-      cerco di rassicurarla
-Mi dica che vuole da me.-
-Prima voglio sapere come stai? Ti ha fatto male?-
-Non so, mi dica lei, qualcuno che prova a strangolarti mentre cerca di violentarti riesce a farti male?-
-Hai ragione, domanda stupida. Ovviamente il matrimonio è sospeso non è così?-     chiedo sondando il terreno
-No ho ugualmente voglia di sposare uno stupratore violento. Ma che domande idiote fa?-       chiede inarcando un sopracciglio
-Bene. Senti Kagome, io ho pensato varie cose per farmi perdonare…dalla donazione di un’alta cifra al regalo di una mega villa, ma non mi sembrano cose sufficienti e comunque sono sicuro tu non accetteresti i miei soldi sentendoti offesa dalla mia offerta. Per questo sono qui per fartene un’altra di tipo diverso che spero tu analizzi prima di rifiutarla a priori.-      spiego serio
-Infatti ha pensato bene. Mi sono già sentita una sgualdrina la prima volta e tanto mi basta. Non ho bisogno dei suoi soldi.-      precisa facendomi capire che ho fatto la scelta giusta
E’ una cosa folle, ma di meglio non ho trovato per restituirle l’onore perduto, anche se per me non avrebbe avuto importanza una cosa del genere, ma capisco che per lei aveva un certo peso.
C’ho pensato a lungo così oggi mi sono deciso a venire qui da lei.
-Kagome, a quanto ho capito la tua verginità era una cosa molto importante, che avresti voluto regalare al tuo futuro marito. Capisco che perderla con me, in quel modo sia stato traumatizzante. Ho mandato anche a monte il tuo matrimonio e…-
-Oh questa è l’unica colpa che lei non ha, infatti l’unico pensiero del mio ragazzo è stato che io fossi una puttana. Invece di pensare di venirle a spaccare la faccia per ciò che mi ha fatto mi ha messo le mani addosso. Stando così le cose mi ha fatto un favore signor Taisho. Da gente del genere è meglio stare alla larga.-       mi spiega triste
-Mi spiace. Lo amavi molto?-     chiedo con uno strano nodo alla gola
-Per niente. Ma stavo bene con lui. Lo ritenevo un bravo ragazzo  che avrebbe saputo amarmi e rispettarmi invece mi sono sbagliata. E’ stato perfino peggiore del mio ex che mi ha cornificata con mezza città. Ottimo motivo per odiare tutto il genere maschile. E per questo devo ringraziare soprattutto lei sa? Ho avuto degli esempi maschili ottimi per aprirmi gli occhi.-       dichiara guardandomi duramente. E’ ovvio che si riferisca a me con quest’ultima frase
Odia il genere maschile? L’ho portata a questo? Come mia madre ha fatto con me.
-Mi spiace averti procurato questa visione così negativa del genere maschile, ma ti capisco, io pensavo lo stesso su quello femminile.-      confesso sorridendo amaramente
-Che intende? Lei ama il genere femminile altrimenti non avrebbe tutte le donne che ha, no?-
-Io non amo il genere femminile, lo uso, è diverso. Ho sempre odiato il modo di fare delle donne. Lascive, bugiarde, approfittatrici, pronte a tradire. O almeno così era mia madre. Ho quindi cominciato ad accomunare tutte le donne con quell’etichetta, finché non ho conosciuto te Kagome. Così diversa e pura da sembrare finta. Eppure esisti. Ho frainteso il tuo negarti a me come per attirarmi di più a te. E’ un’arma di seduzione che usano in molte. Invece da perfetto coglione che sono ho frainteso tutto, causandoti un grave torto. Non so più come chiederti perdono per quello che ho fatto se non questa proposta che sono venuto a farti…in modo da non farti più sentire una ragazza senza onore, perché è questo che credo tu pensi, non è così?-
-In parte è così. lo so che è una cosa antiquata, quasi inutile per il ventunesimo secolo, ma è il mio pensiero…-
-Lo so, ho ben capito come sei Kagome, per questo voglio chiederti perdono così…-      dico prendendo una scatolina dalla tasca
-Vuole offrirmi un gioiello? Bah…e io che la stavo pure prendendo seriament…-
-Kagome vuoi sposarmi? Così è come se avessi fatto l’amore con tuo marito e non con uno stronzo approfittatore.-      la interrompo prontamente dopo aver aperto la scotola col solitario
Lei mi guarda scioccata a bocca aperta. Certo non si aspettava una proposta del genere, e sinceramente nemmeno io immaginavo sarei arrivato a questo punto. Ma in lei c’è qualcosa di diverso che mi spinge a fare cose che solitamente non farei.
 

 
                                                               **********************
 
 

Quando ho aperto la porta avrei voluto sbattergliela in faccia. Ma che accidenti voleva da me ancora??
Dopo aver insistito per parlarmi ho deciso di farlo entrare. Di certo parlare sul pianerottolo non era il massimo. Poi coi vicini curiosi che ho ancor meno.
-L’avverto che non sono sola in casa capito? Non si faccia venire strane idee.-      lo avviso prima che gli vengano strani pensieri
-Non ho brutte intenzioni Kagome, credimi!-     
-Mi dica che vuole da me.-
-Prima voglio sapere come stai? Ti ha fatto male?-
-Non so, mi dica lei, qualcuno che prova a strangolarti mentre cerca di violentarti riesce a farti male?-     ma è cretino?? Che domanda è?
-Hai ragione domanda stupida. Ovviamente il matrimonio è sospeso non è così?-      ma che gli importa?
-No, ho ugualmente voglia di sposare uno stupratore violento. Ma che domande idiote fa?-       chiedo infastidita da queste domante stupide e fuori luogo
-Bene. Senti Kagome, io ho pensato varie cose per farmi perdonare…dalla donazione di un’alta cifra al regalo di una mega villa, ma non mi sembrano cose sufficienti e comunque sono sicuro tu non accetteresti i miei soldi sentendoti offesa dalla mia offerta. Per questo sono qui per fartene un’altra di tipo diverso che spero tu analizzi prima di rifiutarla a priori.-      spiega con tono serio
-Infatti ha pensato bene. Mi sono già sentita una sgualdrina la prima volta e tanto mi basta. Non ho bisogno dei suoi soldi.-      preciso immediatamente
-Kagome, a quanto ho capito la tua verginità era una cosa molto importante, che avresti voluto regalare al tuo futuro marito. Capisco che perderla con me, in quel modo sia stato traumatizzante. Ho mandato anche a monte il tuo matrimonio e…-
-Oh questa è l’unica colpa che lei non ha, infatti l’unico pensiero del mio ragazzo è stato che io fossi una puttana. Invece di pensare di venirle a spaccare la faccia per ciò che mi ha fatto mi ha messo le mani addosso. Stando così le cose mi ha fatto un favore signor Taisho. Da gente del genere è meglio stare alla larga.-       lo interrompo ripensando tristemente a quella sera
-Mi spiace. Lo amavi molto?-       mi chiedo con tono quasi…triste?
-Per niente. Ma stavo bene con lui. Lo ritenevo un bravo ragazzo  che avrebbe saputo amarmi e rispettarmi invece mi sono sbagliata. E’ stato perfino peggiore del mio ex che mi ha cornificata con mezza città. Ottimo motivo per odiare tutto il genere maschile. E per questo devo ringraziare soprattutto lei sa? Ho avuto degli esempi maschili ottimi per aprirmi gli occhi.-     
E lui ne è un grande esempio di quanto il sesso sia l’unico pensiero dei maschi!
-Mi spiace averti procurato questa visione così negativa del genere maschile, ma ti capisco, io pensavo lo stesso su quello femminile.-      afferma facendo un sorriso tirato
-Che intende? Lei ama il genere femminile altrimenti non avrebbe tutte le donne che ha, no?-
-Io non amo il genere femminile, lo uso, è diverso. Ho sempre odiato il modo di fare delle donne. Lascive, bugiarde, approfittatrici, pronte a tradire. O almeno così era mia madre. Ho quindi cominciato ad accomunare tutte le donne con quell’etichetta, finché non ho conosciuto te Kagome. Così diversa e pura da sembrare finta. Eppure esisti. Ho frainteso il tuo negarti a me come per attirarmi di più a te. E’ un’arma di seduzione che usano in molte. Invece da perfetto coglione che sono ho frainteso tutto, causandoti un grave torto. Non so più come chiederti perdono per quello che ho fatto se non questa proposta che sono venuto a farti…in modo da non farti sentire una ragazza senza onore, perché è questo che credo tu pensi non è così?-
-In parte è così. lo so che è una cosa antiquata, quasi inutile per il ventunesimo secolo, ma è il mio pensiero…-    
Non posso farci niente se mi considerano all’antica. Ognuno è libero di decidere della propria vita come meglio crede.
-Lo so, ho ben capito come sei Kagome, per questo voglio chiederti perdono così…-      dice prendendo una scatola dalla tasca
-Vuole offrirmi un gioiello? Bah…e io che la stavo pure prendendo seriament…-
-Kagome vuoi sposarmi? Così è come se avessi fatto l’amore con tuo marito e non con uno stronzo approfittatore.-      mi interrompe mostrandomi il solitario dentro la scatola
Io sono rimasta di sasso. Ma è impazzito o cosa? Mi sta forse prendendo in giro? Sposarlo? Io sposarmi con lui?
 
 
 
      
 










 
 
 
Vi dicevo di non considerare “povero” Hojo ^_^
InuYasha ha fatto la sua proposta per farsi perdonare…ma Kagome l’accetterà mai??
Nel prossimo capitolo il nonno di Kagome si fa una bella “chiacchierata” con InuYasha ^_^
Miroku riuscirà a non farsi uccidere da Sango?
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
Vi avviso che presto arriva il penultimo cap di Four Seasons 2…vi avviso già da ora che alcuni contenuti potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno…non sarà niente di che però mi sembra giusto avvisarvi già da ora ^_^    <3 <3 <3

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Capitolo 6
*** Punizione "crudele"??? ***




-Kagome vuoi sposarmi? Così è come se avessi fatto l’amore con tuo marito e non con uno stronzo approfittatore.- 
Io sposarmi con lui?
Ha davvero detto…sposami???
Sono davvero senza parole. Non so se sono più arrabbiata o più indignita.
-Lei…lei è…lei è un…-       balbetto incapace di spiaccicare una parola
-Lei è un gran farabutto!-         urla mio nonno lanciandosi contro il signor Taisho e dandogli un colpo di katana sulla testa
Deve aver sentito tutto accidenti!
-Ahi! Ma che fa?-       sbraita lui massaggiandosi la fronte
-Sei un pervertito! Hai fatto soffrire mia nipote! L’hai disonorata per un capriccio! È ovvio che lei ora accetti il matrimonio come risarcimento!-       afferma furioso dandogli un nuovo colpo
-Nonno ma che accidenti dici??-      sbraito sbigottita dall’uscita assurda di mio nonno
-Nipote mia devi accettare! E’ suo dovere prendersi le sue responsabilità!-
-Ma io non ci penso proprio a diventare la moglie di questo maniaco!-       chiarisco subito
-Kagome invece devi accettare! Lui ha una grave colpa a cui rimediare!-
-E’ quello che penso anche io! Per questo voglio sposarla.-        interviene quello stupido dando ragione a mio nonno che annuisce compiaciuto
-Ma voi due avete battuto la testa? Io non mi sposo solo perché lui si sente in colpa per essere stato un pervertito! E poi figuriamoci se posso condividere il letto con una persona che odio!-     affermo nauseata dalla sola idea
Mi stranisco però nel vedere il viso del pervertito in questione rattristarsi. Ma che accidenti gli è preso a questo tizio? Sembra un cane bastonato in questo momento. E pensare che la settimana scorsa aveva un ghigno di vittoria stampato in faccia quando approfittava dei miei problemi.
-Oh andiamo Kagome. Ti ha chiesto perdono quindi è pentito e si sta comportando nel migliore dei modi per ripagarti del torto subito!-
-Nonno ma stai dalla sua parte invece che dalla mia?-      domando disorientata dalla sua presa di posizione
-Figliola come devo farti capire che tra un po’ io non ci sarò più e voglio vederti sistemata con un uomo accanto che si occupi di te? Lui non sarà certo il massimo ma almeno è sempre stato se stesso al contrario di Hojo. Almeno una possibilità dagliela!-
-Ma nonno che dici? Tu non stai morendo mica oggi.-
-Non possiamo saperlo. Pensaci nipotina mia! Ovviamente lei avrebbe diritto a metà dei tuoi averi non è così ragazzo?-       gli chiede il nonno
-Ma certo! In quanto mia moglie le spetterebbe la metà del mio patrimonio.-        afferma il signor Taisho
-E sai che me ne faccio senza amore e rispetto dei soldi! Sarei la moglie più cornuta del Giappone e dintorni se sposo questo qua!-         dico a mio nonno indicando col dito il diretto interessato
-Ti prometto che ti sarò fedele. Se tu lo sarai con me ovviamente.-        puntualizza lui facendomi innervosire ancora di più
-Ecco visto Kagome… puoi fidarti allora!-      interviene mio nonno
Ah sì? Volete mettermi in trappola voi due? Ora vi faccio vedere io!
-E mi dica signor Taisho, se io accettassi la sua proposta, però mi rifiutassi di svolgere i miei diciamo “doveri coniugali” lei che farebbe? Nemmeno in quel caso andrebbe a raffreddare i suoi bollenti spiriti con altre donne?-
Dai rispondi che ci andresti! Dai mostra quanto sei infame!
-Se tu rifiuterai non posso far altro che accettarlo. Sarebbe la mia giusta punizione per ciò che ti ho fatto, quindi non andrei a cercare alcuna donna.-        risponde seriamente guardandomi dritta negli occhi
Porca miseria questa non me l’aspettavo!
Gli occhi di mio nonno sono lucidi dalla soddisfazione. E ora che faccio???
-Allora Kagome? Che rispondi?-       mi domanda il signor Taisho
Bella domanda, che faccio??? Io non voglio sposarmi con lui. Però penso alle parole del nonno. Lui vorrebbe vedermi sistemata, e di sicuro coi miei pensieri da stupida moralista non riuscirei a sposarmi con un altro uomo.
Restare sola a vita non mi sembra il massimo. Un’ eventualità che io mi innamori di qualcun altro non esiste. Non voglio più dare fiducia a nessuno. Il mio cuore me lo tengo io!
La scelta è fare la zitella a vita però essendo libera, l’altra è essere sposata con questo tipo mezzo pazzo, senza amore, però col portafogli pieno. In entrambi i casi sarei senza amore. Però nella seconda possibilità potrei approfittare dei suoi soldi per mandare mio fratello all’università, far curare il nonno dal migliore cardiologo in circolazione, e magari aiutare anche le associazioni che si occupano delle vittime degli usurai.
Che faccio?
-Io…devo pensarci. Le farò avere la mia risposta quando l’avrò presa.-      rispondo confusa
Devo valutare i pro e i contro della sua offerta. Non posso rifiutarla o accettarla senza pensarci.
-Va bene. Quando sarai pronta chiamami e io verrò da te.-      mi dice lui alzandosi
In che situazione mi sono messa?
 


 
                                                               *********************
 
 


Kagome ha una faccia talmente incavolata da far paura.
Quando le ho chiesto di sposarmi sembrava volesse uccidermi.
Sentirle dire che mi odia mi ha fatto male. Ho sentito uno strano rumore al cuore, come di cocci rotti.
Tzs…il cuore! Stupido muscolo inutile! Io credevo di non avercelo nemmeno, e invece per colpa di questa ragazza mi sono fin troppo accorto di averne uno anche io.
Finora ho sempre comprato tutto coi soldi, anche il suo corpo. Ma il suo cuore temo non potrò mai averlo. E’ stata chiarissima…mi detesta, e non posso dargliene torto.
Perché dovevo conoscere questa ragazza? Stavo così bene da solo.
La vedo perplessa. Non sa cosa rispondermi.
Certo che l’eventualità di sposarla e non poterla più avere mi da parecchio fastidio. Non so se riuscirei a resistere.
Quanto mi sta costando questo capriccio maledetto!
-Io…devo pensarci. Le farò avere la mia risposta quando l’avrò presa.-        mi risponde dopo un po’
-Va bene. Quando sarai pronta chiamami e io verrò da te.-        le dico alzandomi e andandomene
Non so cosa deciderà e non so nemmeno cosa sperare. Io vorrei accettasse ma l’eventualità di non poterla sfiorare mi fa impazzire. Però non posso più tirarmi indietro.
Arrivato a casa trovo una spiacevolissima visita.
-Alla buon’ ora! Stavo per andarmene!-       dice freddo come suo solito il mio ospite
-Ma che evento eccezionale! Mio fratello maggiore in casa mia. A cosa devo la tua visita?-       rispondo altrettanto freddamente
-Ho saputo che vuoi proseguire con l’agenzia pubblicitaria. Voglio sapere come vanno gli introiti. In fondo è mia per metà, anche sarebbe più corretto dire che era di mio padre e quindi dovrebbe essere solamente mia!-
-Non ricominciare con la solita storia! Hai provato più volte ad estromettermi dall’asse ereditario ma non ci sei mai riuscito perché era volontà di papà che io non pagassi per…lei!-        rispondo trovando difficile chiamarla perfino madre
Mi trovo in questi guai soprattutto per colpa sua!
-Non mi importa ciò che pensava “mio” padre. Tu non sei suo figlio. Sei figlio solamente di quella sgualdrina!-
-Ti ricordo che quella sgualdrina era anche tua madre! Non era solo la mia!-
-Ha smesso di esserlo quando ha tradito papà! Un uomo come lui non meritava di essere tradito per un semplice operaio . Non contenta ha perfino permesso che papà si accollasse te. Che donna ripugnante!-
-Aspetta… sai per caso chi era il suo amante?-
-Certo che lo so. Vuoi conoscere tuo padre? Meglio così ti togli il mio cognome! Sei un disonore per la famiglia Taisho! Ovviamente non bastava nostra madre a disonorare la famiglia, dovevi pensarci anche tu facendo il puttaniere con tutte le troie che ti vengono dietro. Che schifo!-
-Sesshomaru ti consiglio di moderare il linguaggio! Finora ho sopportato le tue offese perché sei mio fratello, ma giuro che lo dimenticherò se continui a provocarmi!-
-Oh e sentiamo…cosa vorresti fare…bastardo?-     mi provoca lui
-InuYasha c’è una visita per te.-        ci interrompe Kaede proprio nel momento in cui stavo per tirargli un pugno
-Chi è che rompe proprio adesso?-       mi lamento furioso
-Veramente ero io, ma se disturbo me ne vado subito!-      
Alla suono della sua voce arrabbiata mi giro di scatto a guardarla.
-Kagome? Ma che ci fai qui?-        domando spiazzato dalla sua improvvisa visita
Che abbia già deciso? Le è bastata un’ora??
-Ero venuta a riportarle il suo anell…-
 -Immagino che questa sia l’ennesima puttana che ti porti a casa non è così? Comunque complimenti, vedo che hai cambiato gusti. Lei non è male!-        la interrompe mio fratello osservandola da testa a piedi
Alla sua insinuazione non mi trattengo più e gli tiro un pugno con tutta la mia forza facendolo finire contro il mobile dei liquori che finiscono a terra in mille pezzi.
-Se osi chiamare di nuovo puttana Kagome giuro che ti uccido dimenticandomi tranquillamente che sei mio fratello! Lei non è come quelle di cui parlavi prima! Lavati la bocca con l’acido quando parli di lei è chiaro?-        lo minaccio prendendolo per il colletto della camicia
-Prima dovresti riuscirci ad uccidermi!-       mi risponde sferrandomi improvvisamente un pugno a sua volta, facendomi cadere dalla parte opposta
-Oh Kami finitela ragazzi! Ma che state facendo? Vostro padre ne morirebbe se vi vedesse così!-      interviene Kaede
-Credo ne sia già morto Kaede! Il dolore di vedere questo bastardo usare soldi non suoi lo ha fatto morire prima del previsto!-       
-Mi stai accusando della morte di papà?-
-Non era tuo padre bastardo! Smettila di chiamarlo padre! Era solo “mio” padre!-
-Sesshomaru ti prego vattene! Non è giusto che tu dica queste cose a tuo fratello!-        risponde Kaede
Vedo Kagome osservare prima me e poi Sesshomaru. Credo abbia capito buona parte della discussione.
-Me ne vado però non scordare che la TMM è anche mia! Non te la lascerò gestire da solo!-         mi avvisa andandosene
Ogni volta che ci vediamo finiamo sempre così. Ma perché da a me tutte le colpe? Non scelto io di nascere.
-Maledizione!-      urlo calpestando un grosso coccio di vetro, finendo di frantumarlo
Mentre sono ancora in preda alla rabbia sento un tocco sul mio viso, vicino al mio labbro.
Mi stupisco nel vedere Kagome che mi tampona con un fazzoletto il labbro che mi ha spaccato mio fratello.
-Ti ringrazio.-        le dico stringendole la mano contro il mio viso
Mi è mancato toccarla.
Lei mi guarda sorpresa, abbassando la testa sussurra un impercettibile “prego” per poi allontanare la mano dalla mia presa.
Non sopporta nemmeno che la tocchi. Mi fa male questo.
Ma ancora più male fa la consapevolezza che mi sto innamorando di lei ogni giorno che passa.
-Io…ero venuta…a riportarle l’anello. L’ha lasciato da me. E finché non prendo una decisione è giusto lo tenga lei.-         mi spiega dandomi la scatolina
-Come vuoi…-      rispondo prendendolo a malincuore
Lo avevo lasciato lì di proposito nella speranza che guardandolo potesse accettare. Lei non sopposta nemmeno avere in giro un mio oggetto, figuriamoci se mi sposa. Tzs che illuso che sono!
 

 
                                                                              ******************
 
 

Quando ho visto che ha lasciato la scatolina sul tavolo ho deciso di riportarglielo. Non credo accetterò la sua proposta. Ho detto che ci penserò ed è ciò che farò…però non me la sento di essere la moglie di un tipo così freddo ed insensibile, che pur di avere una donna non si ferma di fronte a nulla.
Però al mio arrivo a casa sua ho trovato un uomo dall’aspetto molto simile al signor Taisho. Stavano litigando. Quando poi quel tizio mi ha offeso ho visto come rabbia nello sguardo del mio ex capo, che gli ha sferrato un bel pugno in faccia. E ha fatto bene perché se non lo faceva lui lo facevo io per avermi chiamato in quel modo! Ma come si è permesso senza nemmeno conoscermi?
Devo ammettere che mi ha fatto piacere sentirmi difendere da lui. Mi sono però stupita quando ho scoperto che era suo fratello. Una cosa mi ha sconvolta però…lui non è il figlio del signor Inu Taisho? Non lo avrei mai immaginato.
Oh Kami! Ora capisco perché si era arrabbiato quando l’ho offeso dicendogli che non somigliava a suo padre. Ma che stupida che sono stata! Senza saperlo l’ho ferito, ma la colpa è stata sua. Se non mi avesse provocata io non avrei mai parlato di quella cosa.
Notando il suo labbro sanguinare prendo il mio fazzoletto tamponandolo. Non so cosa mi abbia spinto a farlo però in questo momento sento come…non so…pena? Compassione per lui?
-Ti ringrazio.-       mi dice rivolgendomi un sorriso pieno di dolcezza e prendendomi la mano tra la sua
Mi stupisco del contatto così tenero, ma quando mi ricordo da chi viene allontano subito la mia mano
-Prego.-         rispondo un po’ imbarazzata
-Io…ero venuta…a riportarle l’anello. L’ha lasciato da me. E finché non prendo una decisione è giusto lo tenga lei.-         gli spiego per giustificare la mia presenza a casa sua
Mi fa una strana sensazione trovarmi di nuovo qui.
-Come vuoi.-       risponde prendendo l’anello
Osservo i cocci che la sua governante sta togliendo da terra e decido di aiutarla essendo anziana.
-Oh no cara lascia stare non preoccuparti!-        mi dice lei
-Si figuri l’aiuto volentieri!-       
Dopo aver tolto tutti pezzi di vetro torno ad osservare il signor Taisho intento a guardare un dipinto dei suoi genitori, o almeno suppongo. La donna non la conosco ma il signor Inu sì, quindi quella deve essere sua madre. Mi stupisco nel vedere quanto è bella. Somiglia tantissimo a lui e al fratello.
-E’ sua madre?-       chiedo avvicinandomi
-Era. E’ morta anni fa.-        mi spiega triste
-Mi dispiace…-
-A me no! Mi ha rovinato la vita quella donna!-         dice tramutando la tristezza in rabbia
-Lei odia sua madre? Ma perché? Come si può odiare la propria madre?-
-Si può quando per colpa sua vieni chiamato bastardo dalla gente. Quella brava donna che era mia madre ha tradito suo marito, facendosi mettere incinta. Quando l’amante ha scoperto la gravidanza l’ha lasciata e suo marito, dal cuore nobile e buono, l’ha perdonata, dando un cognome al suo figlio bastardo.-        mi dice con amarezza nella voce
-Mi dispiace per quello che ha passato. Non deve essere stata un’infanzia facile la sua. Ma perché suo fratello la odia se posso chiederglielo?-
-Perché deve dividere i suoi soldi con me. Principalmente per quello.-
-Lui la odia per questo? Ma è ingiusto! Lei non ha colpe di quello che è successo!-
-Invece ho la colpa di esistere Kagome. La mia sola esistenza non faceva altro che ricordare a mio padre il tradimento di sua moglie. C’è stato un periodo in cui mi ero buttato sul bere per dimenticare, non soddisfatto del risultato ho puntato su qualcosa di più forte…finendo quasi per morire di overdose.-       mi racconta osservando ancora il quadro
-Lei si drogava?-         chiedo sconvolta dalla sua confessione
-Sì. Avevo sedici anni. Da allora decisi che non aveva senso buttare la mia vita in quel modo così cominciai a usare un altro tipo di droga…il sesso. Usavo le donne, ci giocavo e poi le buttavo. Era molto più appagante di una bottiglia di whisky o di altre droghe che avevo usato. E sai perché Kagome?-       mi domanda voltandosi a guardarmi
-No, non lo.-
-Perché mi sembrava di punirle in quel modo. Mi piaceva vederle soffrire quando le buttavo fuori casa mia senza tanti complimenti dopo averle usate. A me interessava solo una cosa da loro. Le loro chiacchiere non mi interessavano. Soprattutto non mi interessava rivedere due volte la stessa donna.-
-Quindi si è divertito anche quando mi ha vista scappare via da qui in lacrime.-        rispondo offesa e infastidita da questa sua stra maledetta confessione
-Assolutamente no. Tu sei l’unica che mi abbia fatto sentire male per quello che ho fatto. Come sei l’unica che rivorrei nel mio letto Kagome. Ma non confondere le mie parole…non mi riferisco solo al sesso.-
-Ah no? E cosa sentiamo?-     chiedo scettica non credendo che non si riferisca al sesso
-Vorrei averti tra le braccia Kagome. Poterti anche solo toccare una mano senza sentirtela ritrarre via disgustata da me. Svegliarmi per la prima volta in vita mia con qualcuno accanto. Anche per questo ti ho chiesto di sposarmi, non solo per i sensi di colpa che ho nei tuoi confronti. Accetta di diventare mia moglie Kagome…ti prego. Perdonami!-          mi chiede prendendomi la mano e stringendola tra le sue
Io non mi aspettavo una dichiarazione del genere, non da lui. Devo ammettere che sono rimasta spiazzata da questa confessione. Mi sembra perfino più umano di come lo credevo.
Ha sofferto anche lui nella sua vita, sentendosi emarginato perché figlio del peccato di sua madre.
-Le prometto che ci penserò.-       rispondo davvero indecisa
Se prima ero quasi certa di rifiutare la sua proposta ora non ne sono più tanto sicura. Vederlo da questo punto di vista mi fa una strana sensazione.
Gli sento stringere ancora più forte la mia mano, che avevo dimenticato essere stretta tra le sue e mi stupisco quando lo vedo abbassarsi a baciarla affettuosamente.
-Ti ringrazio!-        mi dice sorridendomi
Io per risposta abbasso la testa incapace di reggere il suo sguardo così…dolce??
Ma perché mi sento imbarazzata in questo momento? Accidenti mi sento agitata!
Questo gesto così affettuoso non me lo sarei aspettata da lui. Come mai avrei immaginato una mezza dichiarazione come quella di prima. In pratica lui vuole fare sul serio? Non è solo per lavarsi la coscienza che vuole sposarmi come avevo pensato.
Dopo averlo salutato sono tornata a casa mia. Devo riflettere seriamente su questa proposta.
 
 


                                                               **********************
 


 
Parlarle di me è stato difficile. Il perché lo abbia fatto è un mistero. Forse volevo conoscesse un altro tipo di me. Quello più fragile, e non il solito spavaldo maniaco sbruffone.
Quando le ho ripreso la mano, mi sono stupito nel vedere che stavolta non l’aveva allontanata da me. Forse una speranza ce l’ho.
Il giorno dopo mi ritrovo a parlare con Miroku, che come suo solito mi racconta di aver incontrato una donna bella, femminile, sicura e bla bla bla…
-Miroku tutte le donne per te sono dee scese in terra per conoscere te!-
-Sì ma lei è la DEA!! Non è come le altre amico! E’ l’amica di Kagome. Hai visto quanto è bella no?-
-Sì l’ho vista però non capisco tutta questa felicità visto che non ti si fila nemmeno per darti i dolci.-
-Invece ho una novità!-        dichiara entusiasta
-Davvero? E quale?-
-Ha accettato di uscire con me! Finalmente ha ceduto!-      mi dice soddisfatto
-Ma dai? Scommetto che lo ha fatto così ti levi dalle scatole.-       ipotizzo conoscendolo
-E tu come lo sai? Le hai parlato?-      chiede sorpreso
-No. Conosco solo quanto sei pesante quando ti fissi. Accettano per disperazione e sfinimento dall’averti tra le scatole tutti i giorni a pregarle in ginocchio di uscire con loro.-
-Ma che perfido che sei! Meglio sfinirle a forza di pregarle che ricattarle!-
-Colpito e affondato!-       ammetto colpevole alzando le mani
-Ma piuttosto…credi accetterà di sposarti?-
-Non lo so. Quello che sinceramente temo è che lei decida di accettare senza però essere effettivamente mia moglie.-
-Che intendi?-
-Mi ha fatto capire che se accetta potrebbe non voler adempiere ai suoi “doveri di moglie”!-
-Ovvero non te la da?-
-Già…solo che lo avevo detto in modo più elegante del tuo. Ma in poche parole quello è!-
-E tu accetteresti la cosa?-      mi domanda con espressione contrariata
-Che altro dovrei fare?-
-Amico…lasciatelo dire…quanto ti sta costando questa scopata!-
-E sii meno volgare Miroku. Non è stata una scopata per me. Quella ragazza…-      mi interrompo in cerca delle parole che proprio non riesco a pronunciare
-Ti piace!-      prosegue lui per me
-Sì! Da impazzire Miroku, tanto che riuscire a sfiorarle la mano oggi mi ha dato una felicità indescrivibile. Porca miseria mi faccio schifo da solo per le romanticherie che dico e penso!-
-InuYasha non c’è niente di male ad innamorarsi. Io lo sono stato un paio di volte e ti posso assicurare che è la cosa più bella del mondo. Poi le storie finisco è normale, devi solo trovare quella giusta, ma poi la trovi. E a quanto pare tu l’hai appena trovata. E credo di averla trovata anche io.-       mi spiega col sorriso
-Ti piace proprio quella Sango eh?-
-Sì. Come hai detto tu prima…da impazzire!-
-Spero tu sia più fortunato di me allora, perché se davvero Kagome è quella giusta io mi sono bruciato la possibilità di stare con lei.-
-Perché ne sei così sicuro scusa? Se davvero ti odiasse come credi non ti avrebbe nemmeno ascoltato un solo secondo ieri. E poi ricordo male o hai detto che era piaciuto anche a lei alla fine venire a letto con  te?-
-Che c’entra quello! È stata una reazione normale al mio provocarla, non l’ho mica realmente violentata. Cavolo, quasi un’ora in preliminari…per forza doveva piacerle alla fine no?-       rispondo sbuffando
-In effetti…comunque per me accetta.-
-Cosa te le lo fa pensare?-
-Sesto senso amico.-
-Speriamo…-
-Speriamo che te la dia soprattutto!-
-Miroku!-        lo richiamo infastidito
-Che c’è?-
-E piantala di parlare così di Kagome!-
-Ok ok! Non c’è bisogno di difenderla così tranquillo! Ora vado…stasera ho un appuntamento con la mia Dea!!-
-Ciao maniaco!-       lo saluto io
-Ciao depravato!-       ribatte lui come sempre
Miroku è l’unico amico che ho. L’unico con cui parlo. L’ho conosciuto dopo essere finito in ospedale per una quasi overdose. Diciamo che mi ha instradato lui al piacere del sesso. Migliore di quello artificiale di droghe e alcool. E la cosa più bella era che potevo drogarmi di sesso quanto volevo, tutte le volte che volevo.
Il sesso era una droga gratis che ottenevo facendo due moine alle ochette che non aspettavano altro che stare con un riccone.
A pensarci bene però…il sesso con Kagome non è stato gratis, ho dovuto pagare. L’ho trattata come se stessi comprando una reale dose di qualche stupefacente.
E’ orribile quello che ho fatto. Nemmeno io mi spiego perché sono arrivato a tanto con lei.
 
 


                                                                              ***********************
 


 
Che notte strana ho passato. Ho fatto sogni strani con il signor Taisho e suo padre. Di sicuro è perché mi ha scioccata sapere che lui non è il vero figlio del mio precedente capo. Era davvero un brav’uomo. Come ha potuto sua moglie tradire una persona speciale come lui? Io ucciderei per avere al mio fianco un uomo che mi ama così tanto.
-Kagome, hai deciso che fare con quel ragazzo?-       mi chiede il nonno mentre sto preparando la colazione
-Non ancora nonno. Devo pensarci.-    
-Nipotina mia, mi auguro tu accetti. Almeno morirei sereno!-
-Nonno piantala di parlare di morte! Vivrai ancora tanti anni capito?-      lo rimprovero infastidita
-Solo ai Kami è dato sapere quanto ancora ho da vivere Kagome. Per questo vorrei saperti al sicuro.-
-Ci sto pensando nonno. Ma non aspettarti una risposta affermativa solo perché me lo chiedi. È una scelta importante. Passare tutta la vita con qualcuno che neanche conosci non è una scelta facile da prendere.-
-Lo conoscerai meglio dopo il matrimonio e poi non dimenticare che esiste il divorzio. Se non stai bene con lui vi separate così ti tocca metà dei suoi beni.-
-Sai che non condivido l’idea del divorzio. E poi possibile che pensi solo ai soldi tu?-
-Sì che ci penso Kagome! Sono la base della sopravvivenza. E noi ne sappiamo qualcosa. È una vita che ti sacrifichi, e se per una volta approfitti di questa opportunità non ci vedo niente di male. Non ti ho mai vista andare a fare compere come le ragazze tue coetanee. Non sei mai andata a cena fuori o in pizzeria con gli amici perché non avevamo soldi. Non ci siamo mai permessi una cena abbondante nemmeno il giorno di Natale. E’ normale che io voglia tutte queste cose per te e tuo fratello.-        mi spiega triste
-Hai ragione. Scusami per avertelo detto. Ti prometto che penserò anche a questo ok? Ora scappo al negozio. Ti voglio bene nonno!-         gli dico dandogli un bacio e andando via
Ha ragione anche lui e lo capisco…ma non è facile scegliere. Non sono mai stata una ragazza materiale. Mi è sempre bastato quel poco che riuscivo a portare a casa. Sarebbe facile dire di sì pur di diventare ricca e senza problemi ma non è da me fare pensieri del genere.
-Kagome tutto bene?-        mi chiede la mia amica vedendomi assorta nei miei pensieri
-In effetti no Sango…me lo daresti un consiglio?-         le chiedo indecisa sul da fare
-Certo dimmi pure.-
Magari un consiglio da qualcuno estraneo alla faccenda può essermi utile.
 
-Accetta subito!-       mi dice dopo averle raccontato tutto quello che è successo fino a ieri
-Ma come? Appena ti ho raccontato ciò che è successo volevi ucciderlo e cinque minuti dopo devo sposarlo?-      chiedo non capendo questo repentino cambio di opinione
-E’ chiaramente pentito di ciò che ha fatto e oltretutto credo di aver capito che gli piaci anche. Perché perdere tanto tempo e denaro dietro una qualunque ragazza? Pensaci! Chi è quel pazzo che sborsa una tale cifra per tirarti fuori dai guai? E secondo me è stato pure lui a pagare gli strozzini e non il tuo ex!-     afferma convinta
-Perché lo pensi?-
-Rispondi…chi c’era con te la sera prima quando quel tizio della Yakuza ti ha minacciata? Hojo non sapeva della scadenza ultima che ti aveva dato l’usuraio. Lo sapeva solo il tuo ex capo, però invece di prendersene i meriti ha chiesto che ti venisse tenuto nascosto chi ha pagato il tuo intero debito. Sai quanti soldi gli sei costata? Con quella cifra poteva farsi un harem con più di venti prostitute di alta borgata, invece lui voleva solo te.-
-La sua è stata una questione di orgoglio. Non accettava che io fossi l’unica a rifiutarlo.-
-Se anche fosse come dici tu…perché chiederti di sposarti? E perché parlarti della sua vita? Ti rendi conto che ti ha quasi fatto una dichiarazione d’amore dicendoti che vorrebbe anche solo poterti tenere la mano senza che tu sia disgustata da lui? Chiaro segno che lo fa soffrire sapere che tu lo odi.-
-Lui…innamorato di me? Sango ma il rum invece che metterlo nei dolci te lo sei bevuta tu? E’ impossibile che un pazzo maniaco come quello sia innamorato di me! Con tutte le belle donne che può avere non credo stia pensando a me!-
-Ah ah…divertente! Comunque dovresti essere più maliziosa e sveglia Kagome. Sei troppo ingenua lasciatelo dire!-       mi dice lei con fare esperto
-Tu…ne sei davvero convinta Sango?-       domando stupita da tutta questa sicurezza
-Sì…è poi…me lo hanno detto.-      si lascia sfuggire in un sussurro
-Te l’hanno detto? E chi di grazia?-
-Miroku…-       ammette colpevole
-Miroku? E da quando vi fate queste confidenze voi due?-    chiedo curiosa
-Beh…diciamo che mentre eri a casa per riprenderti è venuto spesso qui al negozio…-       confessa imbarazzata
-Oh…e a cosa si deve questo arrossire improvviso? Non dirmi che…ti piace? Ti piace non è così?-     
-Ecco…diciamo che potrebbe interessarmi.-
-Lo dicevo io che sareste stati una bella coppia voi due!-
-Coppia è una parolona Kagome! Usciremo solo insieme stasera e poi si vedrà…-
-Bene sono contenta per te amica mia. Ma ritornando al suo di amico…raccontami, che ti ha detto Miroku?-      
-Che crede tu piaccia al suo amico. E tanto anche. Quando però me lo ha detto io non sapevo tutti i particolari che mi hai raccontato oggi, e in effetti credo proprio abbia ragione. Ti ha chiesto di sposarlo perché gli piaci Kagome.-        ribadisce senza esitazione alcuna
-Anche il nonno vuole che accetti…ma io non lo so. Posso sposare qualcuno che non amo e non conosco bene?-
-E Hojo lo amavi? Lo conoscevi davvero?-       mi chiede lei
In effetti la risposta sarebbe no ad entrambe.
Mi sento tra l’incudine e il martello. Accettare e diventare la moglie di un milionario o rifiutare e restare ciò che sono? In entrambi i casi non amerei nessuno. E se invece mi innamorassi del signor Taisho? No non posso nemmeno pensare ad una eventualità del genere! Quell’uomo mi farebbe solo soffrire tradendomi in continuazione.
E se prendessi in considerazione anche una terza ipotesi cioè il divorzio come aveva detto il nonno? E’ vero che a me non  piace perché il matrimonio dovrebbe essere per sempre, però se proprio non riuscissi a sopportarlo come marito potrei anche divorziare.
Oh Kami quanti pensieri che mi vorticano in testa! Sono terribilmente confusa!
 
 


                                                                              ************************


 
 
E’ passata una settimana da quando ho fatto la proposta a Kagome e di lei ancora nessuna traccia. Ho contato i giorni, le ore e i secondi ma ancora niente. Come ho fatto a diventare uno sdolcinato del genere?
Mai in questi trentadue anni avrei creduto di potermi legare così tanto ad una femmina. Non ne ho amato mai una, nemmeno mia madre. Ora arriva questa ragazza e mi stravolge la vita, i pensieri, le emozioni, e mi fa prendere decisioni assurde che mai avrei fatto. Dal portarmela a letto con ogni mezzo al chiederle di sposarmi.
Devo essermi ammattito. Gli effetti delle droghe e dell’alcool credo si facciano sentire tutti adesso sul mio povero cervello.
Chissà cosa starà facendo adesso. Oggi è lunedì e la pasticceria dovrebbe essere chiusa.
Le uniche sue notizie che ho sono quelle che mi da Miroku quando va a trovare quella ragazza, Sango, la proprietaria del negozio dove lavora Kagome. Mi ha detto che in questi giorni l’ha vista strana, distante e scura in volto. Di sicuro avrà pensato a quanto schifo io le faccia e a come si immagina la vita con un uomo che odia.
-Capo, c’è una chiamata per lei.-       mi avvisa Rin
-Chi è?-
-E’…Kagome.-
-Passamela subito!-       rispondo ansioso
Quando Rin mi passa la chiamata sento tremare le mani. Risentirò la sua voce.
-Pronto Kagome? Come va?-        cerco di chiederle il più calmo possibile
-“Bene la ringrazio. L’ho chiamata in ufficio perché non ho il numero di casa sua o del suo cellulare. Spero di non averla disturbata a lavoro.”-          mi dice con voce tranquilla
-Non disturbi affatto figurati! Hai…hai deciso?-         le chiedo col cuore in gola
-“Sì. Però voglio parlarne di persona se per lei va bene.”-
-Ma certo che sì! Stasera a cena fuori ti andrebbe bene?-
-“Per la cena va bene però prima preferirei parlarle a casa sua, per essere più tranquilli. È un problema per lei?”-
La sua proposta mi preoccupa. Forse la sua risposta è negativa. Non vuole sposarmi e preferisce dirmelo in un contesto più informale e lontano da occhi indiscreti? Non so darle torto.
-No affatto. Manderò il mio autista a prenderti ok?-
-“Ok la ringrazio. A stasera alle sette e mezza?”-      mi chiede
-Sì. A stasera Kagome.-         rispondo con un velo di tristezza
 
Alle sette e mezza  arriva puntuale. Mi stupisco nel trovarmela di fronte con un  tubino  nero in pizzo. Il viso è finemente truccato. Scarpe altissime e capelli raccolti. Quanto è bella! Accidenti altro che parlare…io gli strapperei tutto in un secondo e me la porterei in camera!
Porca miseria ritorna in te InuYasha! Non fare il solito maniaco!
-Buona sera Kagome. Sei molto bella con questo abito.-         le dico cercando di mantenere il controllo sul mio corpo, anche se è difficile
-Grazie…-         risponde lievemente accomodandosi
-Vuoi qualcosa da bere?-       le chiedo prendendomi uno scotch per spezzare l’attesa che mi sta uccidendo da oggi
-No grazie, e sarebbe meglio che non bevesse nemmeno lei dato i suoi precedenti. Non crede?-       mi fa notare lei
Me lo dice perché le importa di me o perché teme che ubriacandomi possa saltarle addosso? Di sicuro la seconda ipotesi!
-Hai ragione. Allora…di cosa volevi parlarmi? Hai preso la tua decisione?-       le chiedo in ansia posando il bicchiere
-Sì. Però prima vorrei farle delle domande.-
-Dimmi pure…però ti prego, dammi del tu. Inizia a starmi stretto il lei detto da te.-
-Va bene. Voglio sapere chi ha pagato il signor Genzo. Quando l’ho chiesto a lui mi ha detto che non potevo saperlo. Poi ho chiesto al mio ragazzo e mi ha detto di essere stato lui. La mia amica invece sostiene che sia stato lei. Voglio la verità…c’entra niente con quello strozzino e il mio debito estinto?-       mi chiede guardandomi negli occhi
Che stronzo il suo ex! Si era perfino preso il merito di aver pagato l’usurai.
-Ha ragione la tua amica. L’ho pagato io il tuo debito con la Yakuza. Ma avrei preferito non lo sapessi, e ancor meno avrei voluto se ne prendesse il merito quel bastardo.-       rispondo non potendomi più nascondere
-Perché l’ha pagato?-
-Perché se quell’usuraio ti ricattava era per colpa mia. Volevo portarti a letto, mica vederti ridurre a merce di scambio dalla mafia Kagome.-         le spiego sentendomi ancora colpevole
-Solo per quello?-
-In che senso?-     chiedo non capendo a cosa si riferisca ora
-Lo ha fatto solo per i sensi di colpa? Proprio come mi ha proposto il matrimonio o c’è altro che dovrei sapere?-         domanda specifica
Che abbia intuito che lei…mi piace? Ma no impossibile!
-Non capisco a cosa tu ti riferisca con questa domanda Kagome.-     
-Voglio sapere se lei prova per me solo attrazione fisica.-          dice diretta lasciandomi sgomento
Ora che le rispondo? Mi ha preso alla sprovvista con questa domanda. Ma ormai non posso far altro che essere sincero, almeno finché riesco ad esserlo.
-No. Non è solo attrazione fisica se è questo che vuoi sapere.-     confesso in difficoltà
-Lei… dice davvero signor Taisho?-       chiede stupita
-Smettila di darmi del lei! Comunque dico davvero!-      le confermo nuovamente
Il silenzio cala imbarazzante. Non so cosa dirle adesso. E’ lei poi a riprendere il discorso.
-Se accettassi la proposta…che ruolo avrei nella sua…nella tua vita? Quella di essere usata la sera a letto quando torni a casa, ed essere cornificata di giorno con la prima segretaria che incontri?-      mi chiede freddamente
Non vorrei dire ma… nel suo tono c’era un che di geloso. Magari è una mia impressione.
-Assolutamente no! Se ti sposo ti rimango fedele, a patto però che tu faccia lo stesso con me.-    preciso subito
-Tradire è una cosa che non farei mai a mio marito. Chiunque esso sia.-
-E il mio ruolo come marito invece quale sarebbe nella tua vita Kagome? Un orco che approfitta di te per sfogare i suoi istinti?-       le chiedo con voce turbata
-No.-        dice abbassando lo sguardo
-Saresti il mio compagno di vita sul quale appoggiarmi nei momenti in cui ne ho bisogno, e quello con cui condividere le mie gioie quando e se ne avrò qualcuna.-
-Accetteresti di sposare un uomo che odi Kagome? Te ne ho fatte passare di tutti i colori.-        le dico incupendo la voce
-E’ vero. Però ci sei anche stato quando ho avuto bisogno. Non è da tutti affrontare dei delinquenti armati per difendermi. Mi hai aiutata fermando l’ufficiale giudiziario e pagando i debiti sia con la Yakuza che con la banca. Se mi avessi solo voluta per un piacere carnale mi avresti presa con la forza fin da subito. Invece hai aspettato.-
-Se ti avessi violentata mi avresti denunciato.-          la provoco mettendola alla prova
-Un uomo influente come te dubito avrebbe avuto problemi a cavarsela pagando solo un piccolo risarcimento. Non è così?-
-Kagome, dove vuoi arrivare con tutte queste domande?-
-Voglio la verità! Perché mi vuoi sposare?-       ritorna a chiedermi
E va bene! Io me la tento! Vuoi la verità? Te la dico!
-Perché mi piaci Kagome. Dal primo momento che ti ho vista!-          ammetto guardandola negli occhi
Lei li sgrana incredula. È probabile che non mi creda. Anzi ora sicuramente inizierà ad inveirmi contro che sono un bugiardo, un falso, che voglio solo approfittarmi di lei.
Aspetto questa scenata che però non arriva. La vedo solo alzarsi, nell’eleganza del suo abito aderente e delle decolleté nere altissime che indossa. Avanza fino alla porta per poi voltarsi a guardarmi.
Sta andando via? Allora è un no?
-Che fai lì impalato? Non dovevi portarmi a cena? Non ho messo queste torture ai piedi per essere solo più alta.-         mi dice aprendo la porta e aspettando che io la raggiunga
Mi sento confuso. Ma che succede?
-Non…capisco…ma…-
-Scusa…non mi avevi proposto di andare a cena? Almeno un primo appuntamento me lo vuoi dare prima di sposarmi o no?-        mi chiede con una tale semplicità che mi chiedo se ho capito bene cosa ha detto
Dopo qualche minuto riconnetto il mio cervello facendomi più chiare le sua parole nelle mente.
-Allora…accetti?-          domando incredulo
-Sì che accetto… se non si fosse capito.-       
Non le lascio quasi il tempo di finire la frase che corro ad abbracciarla forte a me. Non credo alle mie orecchie! Ha detto sì!
-Allora mi hai perdonato? Ti ringrazio Kagome! Non sai quanto mi hai reso felice!-       le confesso stringendola ancora più forte, quando sento che anche lei mi abbraccia anche se con poco trasporto
-Però…non aspettarti che io venga a letto con te…-         mi dice staccandosi dall’abbraccio e guardandomi
Io rimango paralizzato dalla sua affermazione sentendomi quasi morire. Non vuole? Come farò allora ad averla tutti i giorni accanto senza poterla sfiorare?
Però le ho promesso che l’avrei rispettata su questo.
-O almeno non prima della luna di miele!-      precisa poi uscendo dalla porta e iniziando a sculettare
Ma lo fa apposta per provocarmi?
Comunque sbaglio o ha detto…fino alla luna di miele?
-Hai detto che non faremo l’amore fino al giorno del matrimonio? Ho capito bene?-       chiedo raggiungendola
-Capito benissimo!-
-E…dopo?-       domando insicuro di aver davvero capito
-Dopo sarò tua moglie. E’ normale che condividiamo il letto no?-        dice risollevandomi il morale
Mi sento già meglio!
-Però se sculetti così non mi ci farai arrivare vivo lo sai?-         preciso deglutendo ad ogni passo che fa davanti a me, o meglio sono io che le resto un passo indietro per guardarla meglio
-E’ la tua punizione per ciò che mi hai fatto caro! Sopportala e sta zitto!-      risponde sorridendo maliziosamente
Allora lo fa davvero apposta! Che punizione crudele però!
Questa è una situazione assurda! Incapace di reggere oltre scoppio a ridere come un pazzo.
-Perché ridi?-      chiede curiosa
-Perché uno dei più grandi puttanieri della città si è fatto mettere il collare e domare da una donna! Se me l’avessero detto un mese fa non ci avrei mai creduto!-       rispondo continuando a ridere e aprendole lo sportello dell’auto
-Puoi appendere le scarpe al chiodo InuYasha. Da oggi il tuo secondo lavoro è finito!-
-Ripetilo!-
-Cosa?-
-Il mio nome. E’ la prima volta che lo pronunci.-
-Mi sentirai molte volte chiamarti InuYasha…-      mi risponde facendomi il primo vero sorriso della serata
-Sei bellissima quando sorridi.-       le confesso vedendola arrossire per il complimento

Dopo la cena al ristorante non la porto a casa sua. Ritorniamo a casa mia.
-Perché mi hai riportata qui?-        chiede preoccupata
-Non per quello che pensi tu!-        le anticipo intuendo i suoi pensieri
La conduco nuovamente in camera mia e la vedo indietreggiare.
-Kagome tranquilla, rispetterò la tua decisione! Prometto che non ti sfiorerò nemmeno fino al giorno del matrimonio. Voglio solo farti vedere una cosa.-       la rassicuro prendendola per mano e avvicinandola al letto, facendola sedere
Apro il cassetto del mio comodino ed esco la scatola con l’anello che le avevo preso.
Mi inginocchio di fronte a lei e riapro la scatolina.
-Voglio richiedertelo Kagome. Vuoi sposarmi?-
-Sì!-        mi risponde sorridendomi
Le infilo l’anello e le bacio la mano, felice di vederle quell’anello al dito.
La trovo dolcissima quando lei con la mano che le ho baciato mi accarezza il viso e mi dice una frase che mi stupisce piacevolmente.
-Non tradirmi mai InuYasha!-
-Mai! Ho subito sulla mia pelle il tradimento, e mai ti infliggerò una tale pena! Te lo giuro!-
Restiamo un po’ a guardarci. Avrei voglia di baciarla ma preferisco evitare dato il luogo in cui ci troviamo.
-Ti riporto a casa…-        le dico alzandomi e dandole la mano per aiutarla a fare lo stesso
Arrivato sotto casa sua l’accompagno alla porta.
-Grazie per la bella serata.-       mi dice sorridente
-Grazie a te per avermi dato una possibilità.-
-Buona notte InuYasha!-       mi saluta dandomi un veloce bacio sulla guancia
-Eh no…questo no! Io me ne sto buono fino al matrimonio ma almeno il bacio lo voglio vero!-         le dico prendendole delicatamente il viso tra le mani e baciandola
Lei dischiude le labbra e mi lascia risprofondare nello stesso vortice di strane sensazioni che mi ha fatto sentire la prima volta che l’ho baciata, però stavolta ricambia il bacio a differenza di quella volta.
È davvero eccitante sentirle cercare la mia lingua con la sua. Mai mi sono soffermato su quanto può essere bello un semplice bacio.
Mi stacco solo per la mancanza di fiato e la vedo rossa in viso. Kami quanto è provocante questa ragazza anche senza fare nulla!
-Ora posso andare…buonanotte Kagome.-         le sussurro all’orecchio ricambiando poi il suo bacio sulla guancia
-‘Notte…-         risponde lei col fiato corto e ancora più rossa
Mi verrebbe da ridere per la sua ingenuità. Non avrei mai creduto esistessero ragazze come lei.
Non ti lascerò mai andare via da me Kagome. Voglio tenerti con me per sempre.
Troverò il modo di farti innamorare di questo mostro, che è cambiato per te.
 
 
 




 
 
 





 
 
 
Salve gente ^_^ come va?
Anche oggi capitolino lungo per farmi perdonare il ritardo ^_^ 
Kagome ha accettato…non è una gran sorpresa in effetti…ma adesso?? Che succederà???
Prepariamo i fazzoletti…^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 7
*** Passione e lacrime ***


 
 
-Questa è per te Kagome!-       mi dice il mio nuovo “fidanzato” dandomi in mano una carta di credito
Si è presentato così all’improvviso in piena mattinata a lavoro e senza neanche quasi salutarmi se non con un “ciao!”, allungandomi la carta di credito sotto il naso.
-E che dovrei farci?-     chiedo guardandola
-Compere per il matrimonio ovvio no? Devi comprare tanta roba compreso l’abito da sposa. Attenta solo a non perderla. Buon divertimento!-           mi dice sbrigativo andando via
-Ehi aspetta…dove vai così di corsa?-     lo fermo raggiungendolo in macchina
-A prenotare il giorno del nostro matrimonio no? Te lo avevo detto ieri a cena che ci avrei pensato oggi come prima cosa. Come mai ti vedo così preoccupata? Temi forse che vada da qualche donna?-       mi chiede con un sorrisetto divertito che avrei voglia di far sparire a suon di schiaffi
-Tu provaci e finirai come il marito di Lorena Bobbitt!-       gli rispondo freddamente
-Tranquilla ci tengo ai miei gioielli di famiglia, soprattutto perché mi servono il giorno del matrimonio! E comunque ti ho promesso che ti sarei rimasto fedele Kagome, e io mantengo la parola data. Non fare la gelosa.-          mi dice facendomi l’occhiolino
-Stupido!-       rispondo preparandomi con la mano a dargli uno schiaffetto sul braccio, ma lui mi blocca tirandomi contro il suo corpo
-Mi piace quando fai la gattina aggressiva. Te l’ho già detto vero?-         mi soffia sulle labbra dandomi poi un bacio, dal quale non mi tiro indietro
Ho scoperto che mi piace baciarlo. Bacia proprio bene accidenti a lui! Per forza… ne avrà fatta di pratica con tutte quelle che ha avuto!
-Ora vado. Prima vado prima troverò un posto libero il più presto possibile!-       mi dice quando si allontana da me lasciandomi mezza stordita
-Quanta fretta caspita!-     
-Per forza! Se per averti ancora tra le mie braccia devo sposarti cercherò di fissare la data il prima possibile. Anche domani!-
-Non azzardarti! Non avrei tempo di preparare nulla altrimenti! Smettila di fare il maniaco o non ti sposo più!-       
-La colpa è tua! Se non avessi una corpo tanto perfetto e un carattere talmente indomito forse non sarei così con te. Ora vado davvero!-       dice sorridendomi e infilandosi in auto per poi partire come un razzo
Cavolo ha davvero fretta! Però devo dire che un po’ mi fa piacere vederlo così allegro. Non l’ho mai visto sorridere veramente. I suoi erano ghigni più che sorrisi, invece noto che è da ieri sera che non fa altro che sorridermi come un ebete.
Che ragazzo strano. Speriamo mi sia davvero fedele.
Scegliere di sposarlo non è stato facile. Ho pensato molto a ciò che mi ha fatto.
Perdonargli una cosa del genere è stato difficile. Tuttora mi chiedo se lo abbia davvero perdonato. Ricordare quel giorno mi infastidisce ancora, però ho visto che è davvero pentito.
Ho pensato molto alle sue parole e a quelle di mio nonno. Se lo faccio è soprattutto per lui. Capisco le sue parole quando dice che vuole sapermi al sicuro, ed InuYasha, anche se è stato un vero bastardo all’inizio, è sincero quando dice che vuole occuparsi di me. Lo stesso non si può dire di Aki.
In questi giorni ho comparato sia lui che InuYasha e ho tratto le mie conclusioni…io non amo nessuno dei due però avrei sposato Hojo per una tranquillità futura, quindi non vedo perché non sposare InuYasha e ottenere quella tranquillità da lui, che con qualche spicciolo in più non guasta.
Non sono una persona materiale, questo non mi stancherò mai di dirlo, ma a chi dispiace avere dei soldi? Soprattutto se con quelli puoi aiutare qualcuno.
Tra l’altro la scelta era continuare la mia vita da sola, perché sono sicura che non avrei mai più accettato la corte di nessun altro. Con InuYasha vado sul sicuro. So già che è un maniaco per natura ma gli conviene rimanermi fedele perché giuro che lo spenno vivo. Non sono mai stata vendicativa ma se dopo quello che mi ha fatto approfitta della mia fiducia giuro che gli tolgo pure le mutande! Come moglie tradita mi spetterebbero un sacco di soldi, che so bene come usare. C’è tanta gente che ha bisogno di aiuto e i suoi soldi mi farebbero comodo in quel caso, anche perché io non avrei che farmene per me.
Mi auguro però di non dover arrivare a tanto. Preferirei rimanere sposata e serena. Magari non è esattamente il principe azzurro però mi ha aiutata molto. Con la banca è stato un ricatto per avermi ma con gli strozzini non mi ha neppure fatto sapere di essere stato lui. Poteva anche approfittarne in quel periodo invece non lo ha fatto, mi ha solo aiutato e basta. Per questo l’ho ammirato molto, ed è anche per questo che ho accettato di sposarlo. Se lo ha fatto forse a me tiene davvero.
Quando ieri gli ho chiesto perché vuole sposarmi mi aspettavo mi dicesse che è per farsi perdonare o perché vuole avermi per lui, invece mi ha stupito dicendo che è perché gli piaccio e non solo fisicamente.
Mi chiedo perchè un uomo come lui, abituato ad avere donne bellissime, ricche e famose, abbia scelto una ragazza semplice come me. Oh cielo non sono brutta, questo lo so, altrimenti non avrei fatto la modella fino a quindici anni, ma sono passati molti anni da allora e dalle diete che facevo per mantenermi in forma. Adesso non sono diversa da una ragazza qualunque. Non vesto neppure alla moda ma lui sembra non averci fatto neppure caso.
Quando l’ho visto portarmi in camera sua già mi stavo preparando a dargli un colpo di tacco in testa, invece voleva solo richiedermi di sposarlo.
Il bacio che mi ha dato sulla mano dopo avermi messo l’anello mi ha fatto una strana sensazione. È stato dolcissimo. Non ho resistito dall’accarezzagli il viso e dal chiedergli di non tradirmi mai. Non so bene il perché però in quel momento pensare che lui possa tradirmi mi ha fatto male. Forse è solo per una questione d’orgoglio. A chi piacerebbe esserne cornificata?
 
-Che voleva?-       mi chiede Sango quando rientro in negozio
-Mi ha dato questa per il matrimonio.-     gli dico mostrandogli la carta di credito che mi ha dato InuYasha
Appena arrivata a lavoro le ho raccontato di aver accettato la proposta di InuYasha e lei quasi saltava dalla felicità…mah!
-Aaaaahhhhh!! E’ una Black Card!!!-      strilla lei appena la vede
-E allora? Che significa?-
-E’ la carta di credito più esclusiva al mondo Kagome! E’ l’unica senza limite di spesa! Molto più di una Gold o una Platinum!-
-Senza limite di spesa? Ovvero potrei anche svuotargli il conto in banca?-
-Quasi!-
-E lui l’ha data a me? Ma perché?-      chiedo guardandola
-Come perché? Perché vuole che prepari tutto per il matrimonio. E soprattutto perché si fida no?-
-Io non mi fiderei di me stessa. Cavolo ho una fortuna in mano.-
-Hai proprio ragione! Quindi andiamo ad alleggerire il conto del tuo futuro marito! Kohaku pensaci tu al negozio! Io e Kagome usciamo!-        mi dice togliendosi il grembiule
-Dove vuoi andare?-       chiedo quando mi trascina fuori dal negozio
-A fare compere folli con quella carta!-
-Ma…io non posso! Non sono soldi miei Sango!-
-Sì che lo sono! Stai per sposarlo quindi la metà sono tuoi! E poi se non volesse che tu li usassi non te l’avrebbe data no? Comunque mica gliela svuotiamo! La prima cosa da fare è comprare il vestito! Il più bello del mondo!-
-Esagerata! Mica sono la regina d’Inghilterra!-
-No, ma sarai ugualmente su tutte le riviste di gossip del Giappone! Ti rendi conto che stai per sposare un milionario Kagome? Un giovane rampollo dell’alta società. Uno scapolo dalla carta di credito illimitata!-
Sembra felice come se dovesse sposarlo lei…caspita!
-Tu dici che dovrei fare le cose in grande?-       chiedo titubante
-In gran stile di sicuro! Niente di pomposo ma che ben renda ugualmente l’immagine del lusso.-
-Ma io vorrei qualcosa di semplice…un abito molto sobrio, magari tutto liscio e…-
-Prima vediamo cosa hanno e poi decidi capito?-         mi ringhia quasi furiosa
-O…ok.-       rispondo quasi impaurita
Cavolo l’ha presa sul serio!
Tutto il giorno lo passa a trascinarmi di negozio in negozio, facendomi provare centinaia di vestiti, ma a me non ne piace nessuno. Troppo corti, troppo lunghi, troppo semplici ( per lei ) troppo pomposi ( per me ) e così siamo ancora con un nulla di fatto.
È l’ultimo negozio che visitiamo, il quinto che c’è in città tra quelli di lusso, che cattura la mia attenzione.
-Allora come mi sta?-
-Beh…premetto che mi piace ma…ti rendi conto che questo non è affatto semplice come abito? E soprattutto è a “stile principessa”, ciò che tu non volevi.-
-Lo so però questo vestito mi piace tantissimo! Forse per il corpetto. Mi piace l’effetto che fa.-      spiego girando su me stessa e guardando la mia gonna ricamata che si allarga
-Allora prendilo Kagome. Ti sta bene e a me piace, ma deve piacere soprattutto a te. Che ne dici?-
-Non sembro ridicola?-        chiedo dubbiosa guardandomi allo specchio
-Affatto! Ad InuYasha piacerai tantissimo! Ne sono sicura!-
-Dici davvero? Cosa te lo fa pensare?-
-Il corpetto a cuore mette in risalto la forma del seno non vedi? Di sicuro a lui piacerà per questo.-    
-Allora non lo voglio più!-        esclamo imbarazzata
-Ma che stupida che sei! Non fare la bambina e paga questo splendore svolazzante! Su su!-      
-Uff…spero di non pentirmene…-
 
Verso sera quando torno a casa trovo InuYasha che gioca ai video game con mio fratello Sota. Ho aperto con le chiavi come sempre quindi non si sono accorti che sono qui. Il nonno non c’è, starà riposando.
La scena che ho davanti è alquanto bizzarra. È seduto per terra davanti la tv con mio fratello come se fosse un ragazzino.
-Nooo mi hai battuto di nuovo fratellone!-
Fratellone?
-Mi spiace Sota ma sono nato prima di te quindi ho più esperienza!-      
-Non è giusto però! Voglio la rivincita!-
Ma da quando questi due si conoscono?
-Ehm…sono a casa.-        li avviso posando la borsa della spesa sul tavolo
-Ciao sorellina! InuYasha è fortissimo! Mi ha battuto tre volte! Caspita che bravo che è! Ma non mi arrendo voglio la rivincita!-      
-Davvero Sota? Wow allora è un esperto in video game. Magari la prossima volta vinci tu.-        gli dico guardando InuYasha che si avvicina a noi
-Sicuro che mi batterà! Mi ha dato del filo da torcere questa pulce!-        gli dice scompigliandogli i capelli
Ma quanto affetto. Che mi sono persa???
-A cosa devo la tua visita?-       chiedo aprendo il frigo e posando le cose che ho comprato
-Volevo avvisarti che la data è stata stabilita.-       mi dice felice
-Davvero? E per quando?-
-Indovina!-
-Tra un anno?-
-Assolutamente no!-        risponde aggrottando le sopracciglia
Quindi vuol dire molto prima.
-Fra sei mesi?-         provo io
-No! Ritenta!-
-Tre mesi?-
-No!-
Ora inizio a preoccuparmi!
-Due?-     chiedo quasi sotto voce
-Non ancora. Riprova!-
-Sarà mica davvero domani come mi avevi detto oggi?-     domando preoccupata
-Ahahahahha ma no! E’ fra quattro settimane. Credo bastino per organizzare tutto no?-        mi chiede serafico come se nulla fosse
-Un…mese? Così poco? Ma perché tutta questa fretta InuYasha? L’unica cosa che ho per il matrimonio è il vestito e…-
-Hai preso il vestito? Davvero?-      mi chiede stupito interrompendomi
-Sì perché? Non dovevo?-
-Non è questo. Sono solo curioso di sapere com’è. Non immaginavo avresti fatto così in fretta.-
-In fretta mica tanto. Mi sono fatta il giro di cinque negozi per trovarlo.-
-Scommetto che ha il corpetto a cuore!-        esordisce all’improvviso
-E tu come lo sai??-         domando guardandolo sorpresa
-L’ho immaginato! Il corpetto ben si addice tuo fisico.-        mi dice guardandomi da capo a piedi
-Non…non guardarmi così. Mi metti in imbarazzo…-
-Almeno lascia godere i miei occhi Kagome. Comunque non sentirti in imbarazzo. So già com’è il tuo corpo. E’ difficile da dimenticare!-      mi dice avvicinandosi al mio orecchio per non farlo sentire a mio fratello
Il suono così sensuale della sua voce e il calore del suo fiato sul mio collo mi provocano un brivido lungo la schiena. E’ così diverso da quando lo faceva Aki. Forse perché lui lo vedevo più…come dire, casto, anche se così non era. Invece InuYasha so già che dice tutto con estrema malizia. Forse è questo.
Anche ieri sera quando mi ha baciata per poco non mi sentivo male. Il suo bacio era così passionale da avermi lasciata stordita, e anche stamane non è stato da meno.
-Quanto sei bella quando arrossisci. Anche se a dir la verità sei sempre bella. Saresti stata perfetta per fare la modella sai?-
-Gra…grazie. Comunque…lo ero da piccola.-          confesso voltandomi a risistemare la spesa
-Eri una modella? Davvero?-
-Sì, fino ai quindici anni. Poi ho mollato perché mio padre ha cominciato ad avere quei problemi che ben conosci.-
-E’ un vero peccato. Avresti potuto guadagnare bene e non avere alcun problema economico. Anche se…-        si interrompe all’improvviso così mi volto
-Anche se?-       chiedo curiosa guardandolo
-Anche se…tu e io non…insomma non ti avrei mai conosciuta forse.-     si decide a confessare come imbarazzato
InuYasha imbarazzato è una cosa rara da vedere. Dovrei mandarla in tv questa scena!
-Non è detto. Scommetto che avrai avuto un sacco di modelle nel tuo letto no?-       chiedo assottigliando gli occhi innervosita
-E’ vero. Parecchie direi!-       afferma tranquillo scrollando le spalle
-Alla faccia della sincerità!-        replico io arrabbiandomi e dandogli nuovamente le spalle
Ma perché poi mi arrabbio?
-Non esserne gelosa.-        mi dice abbracciandomi da dietro cogliendomi di sorpresa
-Quelle erano il mio passato. E se ti può consolare mai nessuna modella è stata bella e sexy quanto te Kagome!-        prosegue posando poi il mento sulla mia spalla
-Io…non sono gelosa. Comunque posso farti una domanda?-         gli chiedo poggiando una mano su un suo braccio che mi tiene stretta
Non so perché però questa sensazione mi piace tantissimo. Questo abbraccio sembra così pieno di dolcezza da farmi quasi…
-Certo quello che vuoi!-         mi dice lui aumentando la stretta alla mia vita quando sente il tocco della mia mano
-Quante…donne hai avuto?-       chiedo con un fastidioso nodo in gola
Ma che accidenti mi importa sapere quante ne ha avute? Ma perché mi faccio queste domande idiote?
-Tante…troppe. Non ho il conto del numero ma fai conto che minimo due o tre a settimana le ho avute in questi quindici anni.-        mi confessa quasi dispiaciuto
Così tante? Saranno all’incirca mille accidenti!
Cercando di riprendermi dallo shock gli faccio un’altra domanda.
-Hai mai amato nessuna di loro?-       chiedo in un sussurro indeciso
-Una solamente.-
Quindi è stato innamorato. Chissà chi era…
-Posso chiederti come mai… è finita?-
-Non è mai finita. Veramente dovrebbe ancora cominciare.-        mi spiega mentre lo sento ridere divertito
-Aspetta ma…ti stavi riferendo a…-          dico stupita girandomi più che posso verso il suo viso
-A te sciocchina! Ti ho già detto di non aver mai amato nessuna ricordi?-        risponde sorridendomi
Maledizione è vero! Come ho fatto a scordarlo?
Comunque piantala di sorridere così! Smettila!
Oh Kami…il suo sorriso è un amo al quale temo di rimanere appigliata così!
-Ma dove lo tenevi nascosto questo sorriso splendido?-       mi dico tra me e me. Ma quando vedo il suo viso piegarsi in un sorriso maggiore capisco di averlo detto ad alta voce
Stupida!
Il mio viso deve essere perfetto per friggere le uova in questo momento perché sento che sto andando a fuoco dalla vergogna!
-Che tu ci creda o no, sei la prima con la quale sorrido davvero Kagome.-     
-Ecco…io…non volevo dire…cioè io…insomma ecc…-      cercavo di dire qualcosa di più sensato possibile ma lui mi ha quasi tappato la bocca con un bacio, e che bacio!
Perché rispondo così cedevole? Ma soprattutto…perché mi chiedo tutti questi perché?
Non resisto dal non accarezzargli il viso, anche se la posizione non è il massimo della comodità.
-Ehm…scusate!-        ci interrompe mio nonno
-Nonno…ecco noi vedi…-       
-Tranquilla Kagome, non devi spiegarmi nulla. È il tuo futuro marito infondo.-       dice lui togliendomi dall’imbarazzo mentre mi scanso a tutta velocità da InuYasha
-Bene ora che ti ho dato la notizia posso anche andare. A domani Kagome.-       mi dice dandomi un bacio veloce a stampo
-Vuoi fermarti per la cena?-         gli chiedo ancora imbarazzata
-Grazie Kagome non voglio disturbarvi. Magari un’altra volta.-
-Non disturbi affatto! Anzi siediti qui vicino a me che facciamo due chiacchiere ragazzo!-        gli ordina quasi mio nonno
-Beh ma io…-
-Evviva, il fratellone si ferma a cena così poi mi darai la rivincita!-
-Ok…se la mettete così rimango, se per te non è un problema.-         mi chiede guardandomi
-Nessun problema figurati!-        rispondo mettendomi ai fornelli
Chissà cosa vorrà dirgli mio nonno. Conoscendolo gli dirà che è bene tenga la testa e le mani apposto altrimenti gli spezza tutte le ossa.
Chiederò dopo ad uno dei due. Adesso al lavoro con la cena!
 
 
                                                                               ******************
 
 
Mi sento al settimo cielo! È una cosa idiota lo so bene però…mi sento così emozionato e felice!
Mannaggia all’amore e a chi l’ha inventato!
Sembro un  ebete da quando mi ha detto di sì. E’ questo che si prova ad essere innamorati? Una felicità che non sai descrivere da dove venga…solo guardando il suo viso, il suo sguardo nei tuoi occhi, il semplice tocco della sua mano. Mi sono sentito così bene quando l’ho abbracciata e ho sentito la sua mano sul mio braccio. Mi sono quasi sentito amato. Credo che farmi accettare del tutto non sarà così impossibile, forse sono sulla buona strada.
Sapere che ha già preso l’abito mi da buone speranze, vuol dire che ci tiene se la prima cosa che ha fatto è quella.
Quando mi ha chiesto quante donne ho avuto mi sono trovato in difficoltà però non voglio nasconderle nulla. Risponderò sinceramente a tutto quello che mi chiederà.
Però non è stata una mia impressione come ieri sera…lei è gelosa! Lo sentivo dalle reazioni del suo corpo. Quando le ho detto che c’è una donna che amo lei è diventata molto tesa, non aveva capito che mi riferivo a lei, e al contrario quando ha saputo di chi sono innamorato si è rilassata al mio abbraccio. Mi stupisco ancora di sentirla rispondere al mio bacio senza esserne disgustata. Forse non mi odia come penso, o non credo si comporterebbe così tranquillamente.
-Allora ragazzo…-
-InuYasha…mi chiami InuYasha signor Higurashi.-
-D’accordo…dunque InuYasha…non c’è bisogno che ti faccia delle raccomandazioni su come trattare mia nipote non è così?-        mi dice lui serio accomodandosi in salotto dove io lo seguo
-No signore non si preoccupi. Non la tradirò mai se è questo che teme.-
-Non parlo solo dei tradimenti fisici ma anche quelli morali.  Stalle sempre accanto. Non tradire mai la sua fiducia e soprattutto prenditi cura di lei e anche di suo fratello. Capisco che ti sto chiedendo molto parlandoti anche di Sota però tu sarai l’unico punto di riferimento dei miei nipoti quando io non ci sarò più e non ho a chi altro affidarli se non a te. Sono sicuro che tu provi un certo interesse per Kagome che va oltre quello fisico, non è così?-
-E lei come lo sa?-      chiedo stupito dalla sua affermazione
-Figliolo sarò vecchio ma non rimbecillito! I miei occhi funzionano ancora e ho visto come la guardi, come le parli. Secondo te perché ho accettato subito la tua proposta di matrimonio per lei? Solo per i soldi? Mi fate così stupido? Io so che puoi occuparti di lei come di certo non avrebbe saputo fare quel maledetto damerino che fingeva di essere tutto tranne che gentile. Tu al contrario ti sei rivelato subito per quello che sei e poi non hai la faccia da mascalzone, da libertino sì però, quindi tieni ciò che devi chiuso nei pantaloni con le altre donne capito?-
-Sì tranquillo! Non ci penso nemmeno a tradirla con altre! E le prometto che oltre che di Kagome avrò anche cura di Sota, occupandomi di farlo studiare nelle migliori scuole.-        lo rassicuro io
Hai capito il vecchietto? Sembrava più stupido invece ha già capito tutto.
-Bene almeno so di poter morire tranquillo quando sarà e mi raccomando…acqua in bocca con Kagome. Non voglio le racconti di questa chiacchierata intesi?-
-Ok se è questo che desidera, anche se non ci vedo nulla di male in un nonno preoccupato per i nipoti.-
-Lo so ma lei non ama io parli del giorno in cui non ci sarò più. Kagome crede io sia eterno. Dopo la morte dei genitori si è legata molto a me, rifiutando perfino di andare a vivere col suo futuro marito dopo il matrimonio. Gli ha chiesto di trasferirsi qui con noi per non lasciarci soli. Anzi sono sicuro che chiederà anche a te di trasferirti qui.-        mi spiega contrariato
-Sinceramente non vedo il problema dove sta. Però sarebbe più comodo che foste lei e Sota a trasferirvi da me. Casa mia è molto più grande della vostra casa e le stanze non mi mancano.-
-Gli sposi si lasciano soli! Devi farglielo capire almeno tu! Deve vivere la sua vita adesso. Si è sempre sacrificata per noi ed è ora che si goda la tranquillità! In fin dei conti non abbiamo più problemi economici. Per quanto riguarda me e suo fratello ce la sappiamo cavare da soli.-
-Mi spiace deluderla ma credo che Kagome abbia ragione a volervi con sè. Se non volete stare in casa nostra potrete andare a vivere nella dependance che c’è accanto. È molto spaziosa e potrete vedervi tutto il giorno tranquillamente. Qui da solo cosa vuole fare lei? Comunque sappia che un po’ di compagnia in più a me non dispiacerebbe. Io sono cresciuto abbastanza  solo e non mi darebbe affatto fastidio avervi in casa con noi.-       specifico sincero
-Vorrà dire che penserò alla tua proposta anche io. Ora andiamo prima che ci chiami Kagome per sapere se sei ancora vivo.-      mi dice lui sghignazzando
Ecco,  quest’ultima sua affermazione mi preoccupa un tantino…
La cena è davvero molto buona. Kagome cucina benissimo devo dire. È un’ottima padrona di casa. Lo avevo già notato la prima volta che ero venuto qui. La casa è pulita ed immacolata, tutto è in ordine. Mi chiedo quando trovi il tempo se è tutto il giorno a lavoro.
Un’oretta dopo il nonno ci saluta andando a letto, Sota fa lo stesso, e io e Kagome rimaniamo da soli in cucina.
-Posso sapere cosa ti ha detto mio nonno?-      mi chiede lei mentre lava i piatti
-Nulla di che solo di trattarti bene.-        rispondo restando vago
-Lo immaginavo. Senti riguardo mio nonno dovrei chiederti una cosa. Lo so che è una richiesta pesante da farti però…io ecco…non voglio lasciare mio nonno e mio fratello da soli… qui… e così io…-        balbetta insicura
-Tranquilla verranno a stare in casa con noi, o al massimo nella dependance che c’è sul retro di casa, così potrai controllarli sempre.-          la interrompo avendo già capito
Suo nonno aveva visto giusto che me lo avrebbe chiesto. Se l’anticipo facciamo prima mi sa!
-Davvero? Li faresti davvero vivere con noi?-         chiede stupita con gli occhi spalancati
-Certo perché no scusa? Non puoi certo lasciare da soli un bambino e un anziano malato no? E’ ovvio che li porti con te. Anzi dovresti portare tuo nonno da un bravo cardiologo. Tanto i soldi non ti mancano adesso.-
-InuYasha…io…grazie!-        dice correndo ad abbracciarmi con le mani ancora insaponate
-Ehi ma che…che fai piangi? Che ho detto che non va?-      chiedo sentendola singhiozzare
-Ti ringrazio per il tuo aiuto! Pensavo non saresti stato d’accordo! Grazie! Grazie davvero!-
-Perché non avrei dovuto accettare? Kagome non sono così cattivo come può sembrare, anche se lo sono stato con te agli inizi, lo ammetto, però ora è diverso. Spero che un giorno tu lo capisca che ci tengo davvero a te.-
-Grazie.-        mi ripete asciugandosi le lacrime
-Di nulla. Ora vado. Ci vediamo domani ok?-       le dico dandole un bacio sulla fronte
Meglio non la ribaci sulle labbra o staccarmi sarà difficile.
-Aspetta e la carta di credito non la riprendi? Non mi hai neppure chiesto quanto ho pagato l’abito…-
-Se ti ho dato quella carta è perché puoi tenerla. Ti appartiene Kagome, basta solo che non me la svuoti, per il resto puoi farci le compere che vuoi, sia per il matrimonio che per te e la tua famiglia.-
-La vuoi lasciare a me? Ma se ti servisse?-
-Ne ho un'altra ovvio no? Ora vado…dolce notte dolce Kagome!-
-Buona notte a te InuYasha!-       mi risponde sorridente
Il tuo sorriso è la cosa che più mi ripaga di tutto. Non ho mai speso tanto in vita mia per una donna ma nemmeno uno solo di quegli yen vale la bellezza del tuo volto sereno Kagome.
E’ proprio vero…l’amore rincretinisce!
 

 
                                                               *************************
 
 
Non riesco ancora a crederci…InuYasha ha detto che posso portare il nonno e Sota con me!
Quando l’ho chiesto ad Aki mi ha quasi spellata viva. Ho dovuto insistere per tre giorni per convincerlo a trasferirsi con noi, con InuYasha invece sono bastati due secondi che già il nonno e mio fratello hanno una nuova casa. Più passa il tempo e più sono sicura di aver fatto la scelta giusta ad accettare la sua proposta. È migliore di quello che credessi devo ammettere.
I giorni volano mentre io e Sango prepariamo il necessario per il mio matrimonio. Mi sono ritrovata una vera amica, anzi una sorella! Senza lei avrei dovuto fare tutto da sola e non sarebbe stato il massimo.
La torta ovviamente me la regalano Sango e Kohaku. La stanno già realizzando dato che al matrimonio mancano solo sei giorni. Tra prove e riprove hanno deciso come farla. Kohaku è un cake-designer quindi le darà una forma particolare.
Nel frattempo Sango e l’amico di InuYasha hanno cominciato a fare coppia fissa. In meno di due mesi si sono già fatte due coppie, solo che a differenza di quella mia e di InuYasha loro due sembrano innamorati davvero.
Ogni giorno che guardo il calendario mi sento strana. Sto per sposarmi…mi sembra una cosa assurda. Un matrimonio che non è stato dettato dall’amore, o almeno non  da parte mia. Anche se un  po’ d’affetto devo ammettere di iniziare a provarlo per InuYasha. Certo non può pretendere che in un mese io cancelli tutto quello che mi ha fatto passare.
Sono trascorse cinque settimane dal giorno in cui mi ha costretta ad andare a letto con lui. Sembrano molti di più volendoci pensare. Sono successe così tante cose da quel giorno che quasi non ci ho più pensato.
In questi giorni sono anche stata assediata dai giornalisti che hanno saputo che il giovane erede di Inu Taisho si sposa, così ogni giorno me li ritrovo tra i piedi a tempestarmi di domande. Abbiamo già tenuto una conferenza stampa ma è servito solo per farceli avere di più tra i piedi. Ci hanno perfino scattato una foto mentre eravamo in macchina e ci baciavamo facendola apparire col titolo “la coppietta innamorata non si trattiene dalle effusioni neppure in macchina!” Che imbarazzo per me il giorno dopo uscire da casa. Chissà che avrà pensato la gente con quelle foto e quel titolo. Uffa non si può nemmeno baciare il proprio fidanzato che loro te ne fanno un film!
Aspetta un attimo…l’ho chiamato il mio fidanzato, con fare possessivo???
Oh povera me! Mi sa che quel tipo mi sta contagiando! Ogni volta che mi presenta a qualcuno dice sempre la mia fidanzata qui, la mia fidanzata là…a forza di sentirglielo dire mi sto abituando, proprio come ai suoi baci. È sempre lui a fare il primo passo per baciarmi però a me non dispiace affatto ricambiare, anzi.
Me ne avrà anche fatte passare tante prima, ma devo dire che sta facendo il possibile per rimediare.
Sono piacevolmente sorpresa dal suo comportamento perché in questo periodo non ha mai provato ad allungare più del dovuto le mani. Pensavo ci avrebbe almeno provato invece niente. Si limita ai baci e agli abbracci.
Ogni mattina mi sveglio ricevendo un mazzo di rose con frasi sempre nuove. Non lo avrei fatto così romantico sinceramente e la cosa mi piace parecchio.
Ogni tanto ci ritroviamo a fare un’uscita a quattro, io e lui con Sango e Miroku. Ovviamente quest’ultimo non perde mai occasione di chiedermi se voglio concedergli un figlio, scatenando le ire sia di Sango che di InuYasha, che lo picchiano brutalmente, e io non posso fare a meno di ridere come una cretina.
Arriviamo così all’ultimo giorno prima del matrimonio. Domani diventerò la moglie di InuYasha. Sono nervosissima!
 
-Kagome sei più tesa di una corda di violino. Rilassati!-      mi dice Sango mentre ci prepariamo a casa sua per uscire coi ragazzi
Non festeggeremo l’addio al nubilato e al celibato. Ci concederemo solo una cena tranquilla in un ristorante e poi andremo a casa per farci una bella dormita in vista del matrimonio.
-Lo so però non riesco a farne a meno Sango! E’ un passo importante capisci? E se non dovesse funzionare?-       chiedo ansiosa
-Divorzierete semplice no! E se ti mette le corna  lo prosciughi fino al midollo!-         risponde semplicemente lei
-La fai facile tu. Comunque credo di non aver altra scelta.-
-Kagome…ma per caso hai cambiato idea?-        mi chiede lei avvicinandosi
-Io…non lo so Sango. Finora siamo stati lontani fisicamente ma da domani non potrò evitarlo…-
-Qual è il problema? Non vuoi fare l’amore con lui forse?-
-Non lo so. Vedi Sango io…non ho alcuna esperienza. Lui è abituato ad avere donne di un certo tipo, non una verginella paurosa. Non so davvero come comportarmi.-         le spiego anche se terribilmente a disagio per l’argomento
-Tanto per cominciare non sei più una verginella, e poi non pensi che a lui questo non interessi? Cielo Kagome…ti sta sposando! Non lo avrebbe fatto se volesse qualcosa di più non credi? Sarebbe rimasto single per cambiare donne ogni volta, ma lui ha scelto te, semplice e sincera, bella e non vanitosa, fedele e leale! Non capisci che lui ha bisogno solo di queste cose da te? Le altre le imparerai con InuYasha. Sono sicura che sarà un ottimo maestro!-         dice facendomi l’occhiolino
-Sango ti prego!-       rispondo mettendomi le mani a coprirmi il viso dalla vergogna
-Oh dai Kagome…sono cose normali queste! O pensi che io e Miroku ci guardiamo negli occhi quando usciamo?-
-Tu e Miroku fate…ma…ma non siate nemmeno fidanzati ufficialmente!-      esclamo sorpresa
-E allora? Gli voglio bene e lui ne vuole a me. Se anche finisse tra noi non sono pentita di nulla quindi non vedo il problema. Amica mia il vero problema è quello che ci creiamo noi, con la nostra testa!-        mi rivela lei sorridendo e mettendosi il rossetto
-Quindi in pratica io avrei sbagliato a non permettere ad InuYasha di sfiorarmi in questo mese?-      chiedo dubbiosa
-Diciamo che tu sei troppo estrema. È stata un ottima punizione per quello che ti ha fatto però immagino che difficoltà sarà stata per lui averti tutti i giorni accanto senza toccarti.-
-Dici?-
-Certo che sì Kagome! Dai ora sbrigati e metti il vestito che ti ho preso dal mio armadio. Stasera devi essere bellissima!-
 
-Tu stai scherzando vero?-         chiedo guardandomi allo specchio, davanti e dietro
-No perché? Cos’ha che non va?-
-Sango è mezzo trasparente! Io non esco con questo vestito ! E’ troppo provocante!-
-Meglio così InuYasha può prepararsi per domani! Sai che colpo gli darai stasera con questo vestito? Lo farai penare parecchio!-         dice sghignazzando
-Ma io non voglio provocarlo!-      
-La donna è tentatrice mia cara! Impara ad esserlo anche tu se hai timore di non piacere a tuo marito per la tua inesperienza inizia a conoscere l’arte seduttoria e resterà per sempre ai tuoi piedi! Sedurre senza volgarità questo è il segreto!-
-Non ne sono così sicura…però farò come mi consigli, vediamo cosa farà InuYasha. Sono curiosa!-        affermo ridendo
-Ecco brava ora andiamo su! Stasera è la tua ultima sera da donna libera! Da domani avrai le catene!-
-Che la fai tragica cavolo!-
-Il matrimonio è la tomba dell’amore per me, per questo preferisco la convivenza e caso mai ognuno per i fatti propri!-
-Sei il mio esatto contrario sai Sango?-
-Il mondo è bello perché è vario!-         risponde prendendo la borsetta e uscendo
Chissà che penserà InuYasha quando mi vedrà.
 

 
                                                                              ******************

 
 
-Uffa ma perché non mi hai lasciato organizzare l’addio al celibato InuYasha?-
-Perché Kagome mi avrebbe ucciso se l’avessi proposto, e poi ne ho visti così tanti spogliarelli che mi sono abituato. I miei interessi sono solo verso una donna al momento.-
-Io però mi sarei divertito tantissimo! Comunque non ti ci vedo monogamo amico mio! Sicuro di volerla davvero sposare?-
-Ma certo che sì Miroku! O pensi che sarei stato un mese a patire le pene dell’inferno per niente?-        rispondo infastidito
-Contento tu. Per mia fortuna Sango non si fa tanti problemi come Kagome a darmele anche senza il matrimonio.-
-Sei sempre molto fine, complimenti Miroku!-       rispondo roteando gli occhi al cielo
-Oh eccole finalmente!-       esclama Miroku quando l’auto di Sango arriva al ristorante dove ci siamo dati appuntamento
Vedo scendere dall’auto Kagome e quasi non rimango paralizzato dallo stupore…quanto è bella accidenti!
Ha un abito da mozzare il fiato che la fascia come una seconda pelle facendone risaltare forme e rotondità.
Rimango incantato a guardarla forse troppo a lungo perché poi mi sento chiamare con tono quasi arrabbiato.
-InuYasha insomma! Hai finito di farmi la lastra? Non mi saluti nemmeno?-      si lamenta lei mettendo le mani sui fianchi
-Scu…scusami! Ciao Kagome…sei…sei meravigliosa! Sono rimasto incantato a guardarti!-      le dico sbloccandomi e dandole un leggero bacio a stampo
-Grazie!-         risponde lei sorridendomi
Per tutto il tempo della cena non ho potuto fare a meno di osservare Kagome. Perché solo lei mi fa questo effetto? Il gioco di quelle maledette trasparenze mi ha fatto quasi impazzire. 
Kami non so che darei per poterla stringere a me con possessione adesso!
Non ho praticamente toccato cibo. Non riesco neppure a mangiare al momento! La mia fame è un'altra per adesso. Dopo più di un mese senza vorrei anche vedere se non fosse così.
Non vedo l’ora di tornare a casa perché starle accanto è doloroso, in tutti i sensi!
Dopo oltre due ore di tortura e di chiacchiere per me assolutamente insensate è l’ora di tornare a casa. E vai finalmente! Il momento migliore della serata!
Mentre Sango va via con Miroku io e Kagome saliamo sulla mia auto così la riaccompagno a casa. La serata è praticamente finita. Che sollievo!
-Hai mangiato pochissimo stasera. Qualcosa non va?-        mi chiede pensierosa
Cavolo lo ha notato!
-No no tranquilla. Forse un po’ di ansia per domani. Ma è normale no?-        cerco di convincerla, peccato che a mentire non sia mai stato bravo
-Non è che il motivo è che forse…ti sei pentito?-        mi chiede con tono triste
-Pentito? Del matrimonio? Assolutamente no Kagome ma che dici? Perché lo pensi?-
-Non lo so…forse hai ripensato che se mi sposi non puoi più avere la vita che avevi prima.  Sempre circondato da belle donne e soprattutto…disponibili.-
-Ma che accidenti dici Kagome? Non ho mai pensato a questo! Figurati se mi importa delle altre ora che ho te. Ed è proprio quello il problema…mi stai facendo impazzire!-      le rivelo poggiando la testa al sedile dell’auto prendendo un lungo respiro
-Che intendi dire? Guarda che se hai cambiato idea basta dirlo e io…-
-No stupida! Non hai capito niente! Intendevo dire che mi stai facendo impazzire di…altro…che le donne che frequentavo non possono darmi.-     rispondo sperando che recapiti il messaggio senza farmelo specificare troppo
-Non ho capito.-       ecco come non detto!
-Kagome dannazione ma ti sei vista allo specchio stasera? Sto morendo dal desiderio di baciarti, toccarti e farti mia da quando ti ho visto con questo vestito! Non ho mangiato perché ho lo stomaco chiuso. Lo capisci adesso?-      le rivelo esasperato
Lei sgrana gli occhi sorpresa. Ma cavolo possibile non capisca che effetto può fare ad un uomo?
-Wow…allora Sango aveva ragione quando diceva che con questo vestito ti sarei piaciuta parecchio.-
-Sapessi che novità Kagome…non serviva Sango. Sei bellissima!-        le riconfermo guardandola nuovamente da capo a piedi, anche se la mia attenzione si posa più sul davanti
Accidenti piantala piantala piantala!! Sei un vero maniaco InuYasha!
-Dai ti riporto a casa…si sta facendo tardi.-      riprendo per spezzare il silenzio che si era creato
-InuYasha?-       mi chiama lei così mi volto cercando di guardare solo i suoi occhi senza scendere più giù
-Sì?-      le chiedo prima di vedermela piombare addosso a baciarmi
Mi ha colto talmente tanto di sorpresa che quasi non ho capito che è successo. Solo quando sento la sua mano appoggiarsi al mio petto ricambio il suo bacio, portando la mia mano dietro la sua nuca.
E’ la prima volta che mi bacia lei. Solitamente sono io che prendo l’iniziativa avvicinandomi per primo. Vorrei sapere cosa è cambiato.
Il bacio dura tantissimo. Sembra quasi che lei non si voglia più staccare da me. Sento la sua mano scorrere sui bottoni della mia camicia. Accidenti se continua così non riuscirò più a controllarmi!
Anche se con pochissima voglia la scosto da me bloccandole poi la mano che mi accarezzava.
-Kagome…è meglio che ti riporti a casa…-          le dico con voce troppo roca dal desiderio
Sento che potrei non resistere oltre se non la allontano da me.
-No…-       risponde lei appoggiando la fronte sul mio petto riprendendo fiato
-Cosa no?-      le chiedo con ancora la sua mano chiusa nella mia
-Non ho voglia di andare a casa mia.-
-Beh…non saprei dove altro andare a quest’ora Kagome. Posso solo portarti a prendere un gelato, ma lo hai già mangiato prima…-         le dico sperando cambi idea
Io voglio scappare a casa lontano da lei dannazione!
-Non intendevo dire che voglio stare fuori. Portami a casa tua.-       sussurra spingendo ancora di più la testa sul mio petto come per nascondersi
-Kagome ma…che stai dicendo?-       le domando quasi scioccato
-Portami a casa tua InuYasha. Voglio stare con te stanotte.-         mi dice sollevando la testa per guardarmi
Il suo viso è completamente rosso e i suoi occhi languidi. Ma sa cosa mi sta chiedendo o è talmente ingenua da non saperlo?
-Ma…sai cosa stai dicendo Kagome?-       le domando deglutendo a fatica
-Sono inesperta ma non stupida InuYasha. Ti voglio.-          risponde ritornando a baciarmi
-Kagome ma quanto hai bevuto stasera?-      le dico scostandola ancora da me
-Uffa ma perché fai tutte queste domande? Se non vuoi basta dirlo!-        risponde arrabbiata allontanandosi da me
-Io non volere? Ma se è un mese che soffro nel desiderio di averti! Solo che mi sembra impossibile leggere questo stesso desiderio nei tuoi occhi. Mi detesti, come potresti voler fare l’amore con me di tua spontanea iniziativa?-        chiedo confuso e stordito dai miei sensi ormai impazziti
-Non ti odio più…forse non ti ho mai neanche odiato veramente. Ero arrabbiata con te questo sì per quell…-
Non la lascio finire di parlare che subito le prendo tra le mani il viso  per poterla baciare. Non mi sembra vero quello che ha detto così glielo chiedo.
-Davvero non mi odi? Davvero vuoi fare l’amore adesso e non domani?-         domando respirando sulla sua bocca ancora aperta, sentendo a mia volta il suo respiro infrangersi sulle mie labbra
-Sì ad entrambe!-       mi risponde lei
Come risvegliatomi dai miei pensieri accendo il motore e parto a razzo per casa mia. Non me lo lascio certo ripetere la terza volta! Già due sono sufficienti e anche troppe!
Arrivato a casa inizio a baciarla con impeto mentre ci dirigiamo nella mia camera. In pochissimo tempo i nostri vestiti, soprattutto il suo, finiscono in giro per la stanza.
Adesso è nuda sotto di me, e temo quasi non sia vero tutto questo, che sia un altro dei miei sogni. Solo il suo tocco sul mio membro mi fa capire che è tutto reale.
 
 
 
                                                                              ***********************
 
 
Cosa mi è preso? Perché mi comporto così? Non è da me essere così sfacciata.
E’ solo che quando ha detto che stava morendo dalla voglia di baciarmi, toccarmi e farmi sua, il mio cervello è come andato in tilt. E’ un mese che si trattiene e questa sera l’ho davvero visto in difficoltà. Lo notavo mentre mangiavo che mi fissava. Ma non con lo sguardo da maniaco che aveva quando ci provava in ufficio. Era un desiderio diverso. Non so come ma lo avvertivo che non era semplice voglia di sesso. La cosa assurda è che mi piaceva il suo sguardo addosso, mi eccitava quasi. Mi faceva sentire terribilmente affascinante, desiderata e attraente come mai mi sono sentita. 
Mentre eravamo in macchina non ho resistito all’impulso di baciarlo io. E’ stata una reazione sbagliata lo so, ma non ho resistito. Ho ripensato molto alle parole di Sango “i veri problemi sono quelli che ci creiamo noi con la nostra testa”. Che poi tanto problema non è volendoci pensare…domani diventerà mio marito quindi…sto solo anticipando di un giorno.
Appena è arrivato a casa sua, anzi nostra da domani, non ci siamo più staccati. Abbiamo fatto la strada fino alla sua camera a tentoni, troppo impegnati a baciarci e spogliarci.
Quando ha fatto scivolare il mio vestito mi sono sentita un po’ in imbarazzo, ma comunque meno della prima volta.
Questa è la prima volta che lo guardo davvero nudo. L’altra volta ho perfino evitato di guardarlo per la vergogna.
Oggi no! Voglio guardarlo, e toccarlo. Voglio tutto per me il suo corpo che scopro solo oggi essere così bello e perfetto.
Lo vedo fermo su di me a guardarmi come in trance, come se temesse che non sono reale. Oh ma lo sono eccome, e glielo dimostro toccando quella parte a me ancora del tutto sconosciuta, ma che voglio imparare a conoscere. Lo vedo chiudere gli occhi, vuol dire che gli piace così continuo a toccarlo.
Da dove mi venga tanta intraprendenza non lo so neppure io, so solo che sento qualcosa di strano dentro al cuore che temo di conoscere già.
E’ subito dopo aver unito i nostri corpi che tutto mi è più chiaro. Le nostre mani si stanno stringendo con forza, tanto che temo possano spezzarsi le ossa, ma non sento dolore, solo piacere.
Quando mi sento arrivare al limite non riesco a trattenermi dal diglielo urlando quasi…
-Ti amo InuYasha!-      gli confesso prima di vederlo accasciarsi stanco su di me
Lo sento sollevare il viso che aveva appena appoggiato sulla mia spalla.
-Che hai detto?-       mi chiede sospirando ancora e guardandomi stupito
-Ho detto che ti amo InuYasha!-        ripeto accarezzandogli una guancia
L’ho capito solo ora, perché? Fino a oggi temevo che la mia vita con lui potesse essere triste, sposata con un uomo che non amavo, invece credo di esserlo già da tempo. Come ho potuto non capirlo prima?
-Kagome…tu non sai quanto significhino le parole che hai appena pronunciato!-        mi dice mentre vedo un suo occhio inumidirsi appena
-Non starai mica piangendo vero?-        lo prendo in giro passando il dorso dell’indice sulla lacrima rimasta intrappolata fra le sue ciglia
-E se anche fosse?-
-Ti troverei più bello!-       rispondo sorridendogli
Come se fossi una calamita si getta sulle mie labbra, baciandomi con più ardore di prima, mentre le mie braccia lo accarezzano dietro la schiena.
-Ti amo anche io Kagome! Dal primo giorno che ti ho vista!-          mi dice mentre sento la sua voglia rifarsi forte
Ci amiamo una seconda volta ma più lentamente rispetto la prima, godendoci tutti i baci, le carezze e ogni singola frase che ci sussurriamo.
Io mi sento avvolta da una sensazione come di benessere, di completezza. Sono sensazioni nuove per me che vorrei sentire all’infinito tra le sue braccia. Il suo semplice bacio è in grado di farmi perdere la testa, ma almeno posso darmi tante risposte a tanti perché. Io lo amo. Amo questo uomo che fino a ieri ritenevo l’essere più infame del mondo. Le uniche ragioni del mio comportamento sono due :  o sono pazza per quello che ho appena fatto con lui o sono innamorata. La seconda ipotesi mi sembra la più ragionevole.                                
-Forse dovrei tornare a casa. Mio nonno potrebbe preoccuparsi se non mi trova domani mattina.-         rifletto ad alta voce mentre gioco con le sue dita
-Per quanto mi spiaccia non poter dormire con te credo tu abbia ragione. Sono quasi le tre del mattino. Abbiamo la sveglia per le sette e noi siamo ancora svegli, e se  continuiamo così lo resteremo tutta la notte.-       mi dice ridendo contro la mia spalla
-Perché scusa…riusciresti a farlo ancora dopo tre volte?-      chiedo curiosa
-Beh magari fra un’oretta…chissà…-
-Ma tu sei un vero maniaco allora!-        gli rispondo alzandomi e  dandogli un colpo di cuscino
-Attenta che se mi provochi così potrebbe non volerci un ora!-       mi dice guardandomi
Sono inginocchiata sul letto accanto a lui, ovviamente nuda, e col cuscino in mano pronto per dargliene un altro colpo.
-Mi spiace ma il resto domani dopo il sì! Ora accompagnami a casa dai.-        ribatto facendogli una linguaccia e andando a prendere il mio vestito da terra
-Sissignora!-      risponde lui alzandosi a sua volta e recuperando i suoi vestiti
-Queste però me le lasci per tenermi compagnia!-       mi dice sventolandomi davanti i miei slip che stavo cercando
-Ma che ci devi fare? Dammi qua dai!-        chiedo cerando di riprendermele con scarso risultato rincorrendolo per la stanza
-Me le tengo io spiacente! Ora andiamo su!-        risponde dandomi una pacca sul sedere
-Domani me la paghi!-        replico mettendo il broncio
-Ok ok…domani però…ora a casa che è tardi.-        dice prendendo le chiavi della macchina
Ci mettiamo in macchina che sono le tre e mezza passate. Ci stupiamo nel vedere un gran via vai di macchine della polizia e di vigili del fuoco.
-Ci sarà stato un incendio.-        dice InuYasha
-Già. Speriamo non ci siano stati feriti.-        rispondo io
Più ci avviciniamo a casa mia e più vedo fumo e confusione e la cosa inizia a non piacermi Quando arriviamo nel mio quartiere trovo davanti ai miei occhi una scena allucinante…casa mia è invasa dalle fiamme. Tutto intorno è transennato per non far passare la gente. I pompieri stanno spegnendo l’incendio che sembra provenire proprio da casa mia.
-Kagome.-        mi chiama InuYasha poco prima che mi precipiti fuori dall’auto
-Signorina dove va? Non si possono oltrepassare le transenne!-        mi blocca un pompiere afferrandomi una mano vedendomi correre verso il portone di casa
-Quella è casa mia! Mio nonno e mio fratello dove sono? Li avete salvati vero? Sono in ospedale?-         chiedo con le lacrime agli occhi
-Signorina è meglio che si allontani da qui! Può essere pericoloso!-
-No, prima mi dica dove sono mio nonno e mio fratello!-
-Kagome!-      mi raggiunge InuYasha
-InuYasha non vuole dirmi dove sono il nonno e Sota!-        gli dico singhiozzando e aggrappandomi a lui
-Per favore ci dica dove sono se lo sa. Uno è un anziano di circa ottant’anni e l’altro un bambino di dodici anni.-       gli chiede InuYasha stringendomi
-Mi spiace doverglielo dire così, ma da quella casa in fiamme sono stati estratti due corpi senza vita prima che l’incendio si propagasse tanto.  Uno sembrerebbe un bambino e l’altro un adulto. Ma non so dirle se fosse un anziano perché entrambi i corpi sono irriconoscibili per via delle ustioni.-
A queste parole mi sento trafiggere lo stomaco e il petto. Le lacrime cessano di cadere, l’unica cosa che riesco a fare è un urlo, che sento riecheggiare nelle mie orecchie a lungo, come un eco, e poi il buio avvolge i miei occhi.
 
 
 
 








 
 
 
 
Vi prego non fucilatemi! Mi servivano due povere vittime e il nonnino e Sota erano perfetti ^_^
Spero nella vostra clemenza comunque ^_^
Caspita sto notando che sto per finire tutte le storie contemporaneamente….devo spicciarmi a pensarne di nuove ^_^
Se può interessarvi ho già pubblicato la mia prossima storia, che porterò avanti quando sarò più libera.
Baci baci Faby  <3 <3 e grazie a tutti quelli che mi seguono ^_^   vi voglio bene <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 8
*** Il freddo nell'anima ***


 
 
 
-Kagome! Kagome svegliati!-       la chiamo schiaffeggiandola leggermente per farla riprendere ma senza risultato
-Signore forse è meglio che la porti dai medici dell’ambulanza lì in fondo! L’aiuteranno loro a farla riprendere.-       mi consiglia il pompiere che ci ha dato la terribile notizia
-O…ok grazie!-        gli dico prima di prendere in braccio Kagome e portarla all’ambulanza rimasta qui per precauzione
Dannazione! Mai avrei pensato che sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Che cosa devo fare adesso? Mi sento confuso e sconvolto. Povero Sota…aveva ancora tutta la vita davanti.
È una vera tragedia questa per Kagome. Temo perfino il suo risveglio. Perché doveva accadere una cosa del genere? Perché proprio adesso che ci eravamo avvicinati?
Avrei voglia di urlare dalla rabbia e dal dolore, ma devo pensare a Kagome adesso.
-Dottore per favore mi aiuti! La mia fidanzata è svenuta  e non riesco a farla riprendere!-         chiedo ad uno dei medici seduti in ambulanza
-Che cosa è successo?-        mi chiede scendendo di corsa e aiutandomi a mettere Kagome sulla barella
-Le persone trovate morte in quella casa erano suo nonno e suo fratello. Quando lo ha saputo è svenuta.-        gli spiego mentre lui ascolta il suo battito con lo stetoscopio. Poi le guarda le pupille con una piccola torcia
-Il battito è debole ma niente di grave. Magari non è nulla però è meglio portarla in ospedale. Il fatto che non si riprenda potrebbe essere un problema. Ha detto di essere il suo fidanzato?-      
-Sì, tra poche ore sarebbe anche diventata mia moglie a dir la verità.-        gli spiego con voce incrinata da un nodo alla gola
-Se vuole può stare qui, io avviso il mio collega di partire.-        mi dice scendendo dall’ambulanza chiudendo gli sportelli
Poco dopo la sento partire con la sirena accesa.
-Kagome…ti prego svegliati. Non farmi preoccupare.-      le dico accarezzandole il viso
 
Arrivati in ospedale la portano in una stanza dove non mi voglio far entrare. Idioti! 
Le mie proteste di poter entrare non sono servite a nulla così mi rassegno e mi siedo in sala d’attesa.
Che faccio ora? Non so come comportarmi.
Che le dirò quando si riprende? Mai nessuna parola di conforto la potrà aiutare. Starà soffrendo tantissimo. Prima ha perso i suoi genitori e ora anche gli ultimi familiari che le erano rimasti. Che situazione terribile. Ne uscirà distrutta povera Kagome.
In un secondo ha perso tutto, suo nonno, il suo fratellino, la sua casa, i suoi ricordi.
Ma non resterà sola. Non la lascerò un solo secondo. Le starò sempre accanto per aiutarla a superare questa disgrazia.
Passano quasi tre ore e di Kagome nessuna notizia. Ma che accidenti stanno combinando lì dentro?
Spazientito inizio a fermare tutti i medici e infermieri che incontro finché uno si degna finalmente di rispondermi.
-La paziente sta per essere portata in una stanza al primo piano di ostetricia. Può raggiungerla lì.-      mi dice lui sbrigativo
-Ostetricia? E per quale motivo?-        chiedo confuso
-Di solito è lì che portano le donne in stato interessante signore. Comunque se vuole notizie chieda al primario. Sta uscendo dalla sala in cui c’era sua moglie.-         risponde andandosene e lasciandomi immobile come un cretino
Cos’è che ha detto?  Mia moglie? Stato interessante? Non è che forse ha sbagliato persona?
Quando vedo il medico di cui mi parlava gli corro incontro.
-Lei è un parente della signorina Higurashi?-       mi chiede il primario
-Sono il fidanzato. Come sta? Ha ripreso conoscenza?-
-Per quello ci vorrà del tempo. La paziente è sotto anestetici e antispastici per il dolore. Per fortuna i suoi valori fanno ben sperare. Quando si riprenderà dovrà stare a riposo assoluto almeno fino alla fine del primo trimestre.-
-Eh? Non capisco dottore…ma a che si riferisce?-        chiedo estremamente confuso
-Mi scusi ma non l’hanno informata che la sua fidanzata ha avuto una minaccia di aborto?-
-Aborto? Ma che…Kagome è incinta? Non può essere lei me lo avrebbe detto!-         affermo sconvolto
-Sì signor Taisho. La sua fidanzata è all’incirca alla settima settimana. Non lo sapevate forse?-    
Ha detto sette settimane? È rimasta incinta la prima volta allora! Oh cazzo, è vero come ho potuto non pensarci? Io non ho preso alcuna precauzione quel giorno. Ero convinto che lei prendesse la pillola essendo fidanzata da cinque anni. Certo che pure lei poteva anche dirmelo prima!
-No…noi non lo sapevamo. Ma…come…come sta il bambino? Ha parlato di una minaccia di aborto.-      chiedo più in ansia di prima
-Dovrebbe stare bene ma lo sapremo con precisione nelle prossime ore. Le abbiamo somministrato delle dosi di progestinici che serviranno a fermare l’emorragia in corso e a ristabilire le condizioni ideali per portare avanti la gravidanza. È stato il forte shock a causare i problemi, quindi è bene che le stia vicino e la tenga calma il più possibile.-      mi avverte il medico
Eh sì sarà una parola! La fa facile lui!
-Posso vederla?-
-Certamente. Vada pure.-
Non so se sono più sconvolto o sorpreso. Non riesco neppure a capire cosa provo in questo momento. Kagome è incinta! Ha rischiato di perdere il bambino che neppure sapevo aspettasse. Ma come ha fatto a non accorgersene? Possibile che lo sapesse? No non credo. Me lo avrebbe detto di certo.
Oh Kami aiutatemi voi perché mi sento davvero confuso e spaesato!
Sono sempre stato un tipo sicuro. Non ho mai avuto paura di niente e di nessuno, ho sempre saputo tirarmi fuori dagli impicci, ma stavolta non so proprio dove mettere mano. Mi trovo in difficoltà. Mai prima di oggi mi sono sentito così solo.
Eppure in tutta questa tristezza una cosa bella c’è. Una piccola vita che sta crescendo anche se già da ora deve lottare per vivere. Ma sono sicuro che ce la farà, in fondo è mio figlio e sarà forte!
Ma come accidenti lo dico a Kagome adesso dopo quello che ha passato? In questo momento delicato avrebbe bisogno di piangere e sfogarsi invece devo dirle di stare calma perché rischia un aborto. Perché tutto insieme? Perché le nostre vite devono essere così disastrate?
Entrambi abbiamo avuto una vita da schifo, e proprio ora che le cose sembravano andare meglio… prima muoiono suo nonno e suo fratello, poi vengo a sapere non solo che è incinta ma che ha anche rischiato di perdere il nostro bambino. E in tutto questo c’è anche il matrimonio che salta. Bisogna informare gli invitati ma come faccio? Non ne ho neppure voglia in questo momento.
Quando entro nella sua camera mi viene una fitta al cuore. Ieri la immaginavo vestita da sposa e oggi la vedo stesa su un letto d’ospedale con una flebo al braccio e il viso pallido.
Ormai è l’alba. Di sicuro Miroku tra un po’ andrà a casa mia…il matrimonio era alle nove. È meglio che lo chiami. Magari possono pensarci lui e Sango agli invitati perché io di qui non mi muovo. Quando Kagome si sveglierà voglio che mi trovi al suo fianco.
 
Dopo aver avvisato Miroku ritorno in camera di Kagome. Istintivamente i miei occhi si posano sul suo ventre sul quale poggio la mano da sopra il lenzuolo.
Mio figlio è qui dentro. Piccolo e indifeso. Ancor prima di vedere la luce deve affrontare la morte. Ti prego tieni duro piccolo! Forse Kagome può aggrapparsi a te per riprendersi!
Resto diversi minuti fermo a toccare il mio bambino, come se potesse sentire la mia presenza.
Come uno sciocco sto già immaginando come potrebbe essere se fosse un maschietto o una femminuccia.
Se fosse una bambina sono sicuro somiglierà a Kagome, e io ne andrei pazzo!  Vederla con i vestitini rosa con le gonne ampie come le principesse, le guanciotte rosse e i boccoli…dev’essere proprio tenera!
E se fosse un maschio già mi immagino a vederci giocare a baseball  o a palla al parco.
Distratto da questi pensieri non mi accorgo che Kagome ha gli occhi aperti, quasi spalancati direi,  e mi fissa silenziosa e immobile. Devo però dire che il suo sguardo incute un certo timore, mette i brividi. Perché?
-Kagome! Ti sei svegliata! Come ti senti?-         le chiedo preoccupato non ricevendo però alcuna risposta, mi fissa e basta
-Kagome? Perché non mi rispondi? Sei arrabbiata con me?-        domando temendo la risposta
Forse si sente colpevole perché era con me?
Lei però continua a guardarmi impassibile. Non chiude nemmeno le palpebre. Fa quasi impressione.
-Kagome? Ehi Kagome mi senti? Riesci a vedermi?-       le chiedo agitando la mano di fronte al suo viso, ma la sua espressione non cambia
La cosa non mi piace per niente! C’è qualcosa che non va!
Mi precipito a chiamare qualche medico e quando torno in stanza con lui la ritrovo nello stesso identico modo in cui l’ho lasciata, con lo sguardo fisso.
Il dottore le guarda le pupille poi va a chiamare altri medici. Non va bene! Non va affatto bene!
-Dottore ma cosa succede? Perché non mi risponde? E’ sveglia?-        chiedo al medico tornato con altri tre dottori
-Signor Taisho per favore esca fuori! Le faremo sapere quando ci saremo consultati!-        mi risponde trascinandomi quasi fuori dalla stanza
-Non esco se prima non mi dite cos’ha la mia fidanzata!-      ribatto io bloccando il medico
-Signore per favore non ci faccia perdere tempo prezioso per la signorina! Appena avremo finito le diremo tutto. ora esca!-          insiste lui
A quelle parole decido di non insistere e uscire, ma la preoccupazione e l’ansia mi stanno facendo soffocare quasi. Cosa diavolo le è successo? Perché quell’espressione persa nel vuoto?
-InuYasha!-          mi sento chiamare da qualcuno
-Sango! Miroku!-      rispondo felice di vedere un volto amico
-InuYasha ma che è successo? Perché Kagome è ricoverata?-        mi chiede Sango, sicuramente informata da Miroku visto che era a casa sua quando l’ho chiamato
-Lo sai della morte di suo nonno e suo fratello?-
-Sì Miroku me lo ha detto. E’ una vera disgrazia. Ma perché Kagome è ricoverata? Si è sentita male?-
-Dopo aver saputo la notizia è svenuta. Pensavo fosse per lo shock invece i medici mi hanno detto che ha avuto una minaccia d’aborto. Ora si sono chiusi nella sua stanza perché ha riaperto gli occhi ma sembra impassibile, con lo sguardo perso nel vuoto, e io ho paura!-         confesso buttandomi a peso morto sulla sedia
-Che cosa? Kagome è incinta? Ma come…-         chiede Miroku fermandosi subito e guardando Sango
-Suppongo tu abbia capito. È successo la prima volta.-       confermo io
-Cosa significa la cosa che hai detto prima e ciò che aveva lo sguardo perso nel vuoto?-       domanda Sango ripresasi dalla notizia
-Che l’ho trovata a fissarmi immobile, come se mi guardasse senza vedermi. Mi ha fatto venire i brividi quello sguardo.-
-Di cosa può trattarsi?-
-Non lo so Miroku…non lo so proprio però ho una brutta sensazione.-
-Ma il bambino come sta?-   
-Poco fa bene. Ma al momento non saprei dirlo.-       spiego prendendomi la testa tra le mani
Minuti interminabili passano senza notizie. Sango e Miroku hanno avvisato tutti gli invitati che il matrimonio non si terrà e poi sono ritornati qui a tenermi compagnia.
L’unica cosa che so di Kagome è che l’hanno portata a fare dei controlli…ma non so di che tipo, non hanno voluto dirmelo.
E’ quasi mezzogiorno quando uno dei medici si presenta di fronte a me con un’espressione che non ha niente di buono.
-Signor Taisho devo darle delle notizie non buone…-        comincia lui, e il mio cuore sembra incrinarsi come sotto il peso di un masso enorme
-E’ successo qualcosa a Kagome o a mio figlio?-          chiedo con un filo di voce temendo la risposta
-Ecco vede…al momento il bambino è stabile però la madre ha qualche problema difficile da risolvere al momento.-     dice con fare enigmatico
-Ovvero? Sia più chiaro!-        interviene Sango vedendo la mia difficoltà nel parlare
Ma che diavolo mi prende? Sono terrorizzato!
-La paziente mostra i sintomi di una catatonia. Ovvero non reagisce agli stimoli sensoriali o ambientali. Non riesce più a sentire emozioni, non si muove, non parla, sicuramente non mangerà o berrà finche è in questo stato. E’ come se il suo pensiero si fosse annullato. Il corpo non sa più cosa fare rimanendo totalmente immobile e perennemente in tensione. Ma potrebbe anche avere delle gravi reazioni violente.  Avrebbe bisogno di una dose abbastanza forte di psicofarmaci ma il suo attuale stato…ecco…-
-Ovvero sta dicendo che potrebbe morire il bambino se la sottoponete a qualche cura?-        riesco a chiedere
-Sì. C’è la possibilità di lasciare così la paziente almeno finché non raggiunge le dodici settimane di gestazione, momento in cui ci sono più percentuali che il feto sopravviva, ma fino ad allora la paziente rimarrebbe in quello stato che ha visto prima. Purtroppo la catatonia è imprevedibile e ogni paziente mostra sintomi diversi. C’è anche il rischio che se non curata subito la malattia peggiori col tempo.-
-Mi sta dicendo che dovrei scegliere tra Kagome e mio figlio?-         domando scioccato dal suo discorso
-Purtroppo la paziente non ha parenti e anche se lei legalmente non è il marito è pur sempre il padre del bambino che aspetta quindi è più giusto che sia lei a decidere.-
Non riesco a rispondere. Mi sento svuotato di ogni forza o pensiero razionale. Devo scegliere fra l’amore per Kagome e il mio sangue, il mio bambino?
Però…senza Kagome io…
-Signor Taisho? Come preferisce che procediamo?-        mi richiama il medico in attesa di una risposta
-Kagome…curatela subito!-        rispondo girandomi e serrando i pugni
-D’accordo procediamo subito. Si faccia forza, la sua fidanzata è giovane e ci saranno altri figli sicuramente.-
-Sapesse che consolazione! La sua è una risposta fuori luogo dottore! Vorrei vedere lei al mio posto se penserebbe “morto un figlio se ne fa un altro”…come il Papa.-         rispondo alzando la voce tanto da far girare la gente vicino a noi
-InuYasha calmati! Non fare così, Kagome ha bisogno di te ora!-        mi dice Miroku poggiandomi una mano sulla spalla
-Non è facile Miroku! Non è affatto facile!-
-Mi scuso se l’ho offesa, ma ho detto solo il mio punto di vista. Ora scusatemi.-        riprende il medico andando via
-InuYasha, vai a casa a riposare. Resto io con Kagome, sarai stanco hai passato tutta la notte qui.-       
-No, grazie Sango, ma non mi voglio muovere da qui. Non posso lasciarla sola.-        rispondo prima di rientrare nella camera di Kagome
La trovo seduta sul letto, sempre con lo stesso sguardo perso nel nulla. Un infermiere le sta facendo un prelievo di sangue.
Lui le alza il braccio per metterle il cerotto e lei rimane nella stessa posizione in cui l’infermiere l’ha messa.
-Mi scusi ma se non si muove come mai lei è riuscito a muoverle il braccio?-       chiedo stranito
-Perché i pazienti con questo problema il più delle volte sono totalmente passivi e tendono ad assumere delle posizioni statiche anche per mano di altri. In qualunque posizione si metta un paziente catatonico quello sta.-        mi spiega l’infermiere portando giù il braccio di Kagome al suo fianco
Quando lo vedo mettere le mani sotto le gambe di Kagome per rimetterla a letto lo vedo sorridere appena.
-Ritornerò più tardi per farle un elettrocardiogramma. Comunque la informo che l’orario delle visite è finito da un pò.-       mi dice andandosene
Non so il perché però non mi piace il modo in cui parla questo tipo. Non so forse sono io però…il mio sesto senso non sbaglia mai. Ha uno sguardo troppo lascivo verso di lei e questo non va bene.
-Sango resta un attimo con Kagome per favore. Io devo parlare col primario.-       le dico uscendo dalla stanza
Appena trovo la stanza del dottore entro e trovo sia lui che l’infermiere di prima.
-Signor Taisho che posso fare per lei?-
-Dottore volevo sapere se è possibile assumere un’infermiera privata che si occupi della mia ragazza 24 ore su 24. Mi sentirei più tranquillo. –
-Ma qui il personale non manca signor Taisho.-      mi spiega il medico guardandomi storto
-Lo so…però pensavo che un po’ di lavoro in meno non guasta per i vostri infermieri. Mio padre ci teneva molto a fare la sua donazione annuale al vostro ospedale, e io ci terrei a proseguire per suo conto la sua iniziativa.-        affermo facendo ben intuire il mio discorso al medico
-Oh…capisco! In effetti c’è molto lavoro da svolgere. Prenda pure l’infermiera privata per la sua fidanzata.-      mi dice sfoderando un sorriso da trentadue denti
Come immaginavo! Beneamati soldi! Aprono tutte le porte!
-La ringrazio dottore!-       lo saluto inchinandomi
E una cosa è fatta. Certo non lascio Kagome sola e indifesa. Non sono uno stupido, riconosco un certo tipo di atteggiamento. L’esperienza non mi manca e quel tipo non mi piace.
Passa una settimana e Kagome non sembra migliorare per nulla ancora. E’ alimentata artificialmente perché si rifiuta perfino di aprire la bocca. L’infermiera la lava, veste, le fa muovere le articolazioni per tenerle in movimento…è come occuparsi di una bambola.
E’ entrata nell’ottava settimana di gravidanza e per adesso il bambino sembra stare bene.
-Kagome devi ritornare in te capito? Nostro figlio sta crescendo malgrado i farmaci, ma tu devi aiutarlo.-       le dico mentre le pettino i capelli
-Signor Taisho buongiorno! Ho una buona notizia per lei, può portare a casa la sua fidanzata. Non è più necessario il ricovero.-       mi dice il suo medico
-Dice davvero? Vuol dire che sta meglio?-
-No purtroppo la sua fidanzata non ha ancora avuto miglioramenti però il feto sembra ben sopportare l’uso dei farmaci, anche perché abbiamo cominciato una somministrazione graduata per abituare l’organismo. Può proseguire tranquillamente tutte le cure a casa. Le infermiere da lei assunte sanno già come procedere.-       mi spiega tranquillo
-Menomale…-      rispondo più sollevato
Almeno non sarò costretto a venire tutti giorni qui in ospedale.
Il giorno dopo porto Kagome a casa mia. Ho chiesto a Sango di comprarle qualcosa della sua taglia perché io non me ne intendo.
Prenderla in braccio è come prendere una statua rigida, come la metti sta. Mi chiedo quanto sia faticoso per i muscoli uno sforzo del genere.
Mentre l’infermiera di turno mi aiutava a metterle un pigiama dopo averle fatto il bagno, ricevo la visita di due agenti della polizia.
-Cosa posso fare per voi?-      chiedo non capendo il perché della loro presenza
-Volevamo informarla che è stata effettuata l’autopsia sulle vittime. Sappiamo che la signorina Higurashi non è in grado di intendere e volere quindi ci siamo rivolti a lei dato che se ne occupa.-
-E cosa avete scoperto di così importante da venire a riferirmelo?-
Sono morti nell’incendio…che altro mi possono dire che non so?
-Come prima cosa l’incendio è stato doloso.-      mi rivela uno degli agenti
-Come? Che significa che è stato doloso? Chi può essere stato?-       domando sconvolto
-Abbiamo un sospettato, arrestato proprio oggi grazie alla testimonianza di un vicino.-
-E chi sarebbe?-
-Il signor Akitoki Hojo, l’ex fidanzato della signorina Higurashi.-
-Che cosa? Quel fottuto bastardo! Sapevo che dovevo ucciderlo quel giorno! Ma come avrebbe fatto?-
-Ci hanno detto di averlo visto allontanare con una tanica in mano, e sui corpi delle vittime sono state trovate tracce di benzina.-
-Oltretutto il corpo del signor Higurashi presentava alti livelli di intossicazione da digitossina estratta dalla digitale purpurea, utilizzata per le insufficienze cardiache ma che se somministrata ad alte dosi risulta letale. Ovviamente è un farmaco di facile reperibilità per un farmacista.-         mi spiega l’altro agente lasciandomi senza parole
-Ma perché avrebbe cercato di uccidere il nonno di Kagome? Che fastidio poteva dare?-
-Non siamo a conoscenza dei fatti. Aspettiamo che il sospettato confessi. Comunque vorremmo sapere se la sua fidanzata aveva dato le chiavi di casa al fidanzato, perché ci è stato riferito dai pompieri che hanno dovuto sfondare la porta per entrare nell’appartamento, che ai nostri periti risultata essere stata chiusa dall’esterno. Infatti entrambi i corpi sono stati ritrovati senza vita proprio all’ingresso dell’abitazione, segno che hanno provato a fuggire.-
-Li ha chiusi dentro? Maledetto! Li ha lasciati morire in quel modo indegno solo per ripicca! Comunque sì, da quello che so il suo ex aveva le chiavi di casa. Che stupido! Preso dai miei pensieri non ho mai pensato di dirle di cambiare serratura. Se l’avessi fatto ora…-
-Quando si vuole uccidere qualcuno si trova il modo signor Taisho con o senza chiavi. Comunque i corpi del nonno e del fratello della sua fidanzata non sono più necessari ai nostri esperti, potete provvedere alla loro cerimonia funebre.-     
-Vi ringrazio. Me ne occuperò subito.-         rispondo con amarezza
Dovevo fare un matrimonio e invece farò un funerale. La vita sa essere davvero crudele.
Povero nonno. Immagino come si sarà sentito sapendo che insieme a lui stava morendo anche suo nipote. E pensare che me lo aveva quasi affidato perché lo proteggessi.
Quel dannato dovrà pagare per quello che ha fatto! Fosse anche l’ultima cosa che faccio in vita mia! Prenderò i migliori avvocati per farlo impiccare o se non altro per non farlo mai più uscire dal carcere.
Quando i due agenti se ne vanno ritorno in camera da Kagome e la trovo che…parla?
-C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno! C’è un mostro nel mio letto, corri nonno!-
-Kagome ma che dici?-    le chiedo sedendomi sul letto accanto a lei
-Non si preoccupi signore. È uno dei sintomi della catatonia. Si chiama ecolalia, si ripete la stessa cosa come un disco rotto.-        mi spiega l’infermiera
-Ma a cosa si riferisce?-     le chiedo mentre Kagome continua a pronunciare ininterrottamente quella frase
-Non saprei…chiama il nonno. Forse sta pensando ad un avvenimento di quando era piccola, magari aveva paura dei mostri.-      suppone lei
Un mostro nel suo letto…e se invece si riferisse a me?? Il solo pensiero mi uccide.
Passa un altro mese così e di segni di ripresa neanche l’ombra. Stanno avvelenando mio figlio con tutti questi farmaci e ancora non ci sono miglioramenti dannazione!
Ogni notte provo a dormire con lei, tenendola abbracciata per farle capire che non è sola, ma sembra non accorgersi nemmeno che esisto. Spesso inizia ad urlare quella frase insensata svegliandomi di soprassalto.  E più passa il tempo più temo sia riferita a me.
E’ una vita difficile. I Kami mi stanno facendo scontare tutti i miei errori dandomi questa doppia sofferenza per lei e mio figlio, ne sono sicuro.
E’ un dolore che lacera l’anima. Mi sento impotente. Non sono utile né per lei né per il bambino. Inizio a perdere le speranze e le forze. In un mese e mezzo non è cambiato nulla. E lo stesso vale per il mese successivo. Kagome è al quarto mese di gravidanza e neppure lo sa. L’unico miracolo in questa storia è che la bambina sta crescendo sana e forte. Ho appena saputo che è una femminuccia e ne sono immensamente felice.
Non vado in ufficio da parecchio. Ho lasciato tutto nelle mani di Rin e dei vari capi reparto ma adesso è tempo che torni a vedere come vanno le cose in azienda.
Con mio enorme stupore arrivato in azienda trovo tutto diverso. Ma che diavolo è successo?
Le pareti e gli arredamenti sono diversi, ma che accidenti hanno combinato mentre non c’ero?
-Signor Taisho! Che bello rivederla!-     squittisce una voce abbastanza fastidiosa che raggiunge
-Signorina Kikyo, mi spiega cos’ è successo?-       gli chiedo facendole segno dei cambiamenti
-Oh andiamo InuYasha non darmi del lei, dopo quello che c’è stato…-           risponde con tono svenevole
Oh Kami ma come ho fatto a portarmela a letto questa qua?
-Meglio mantenere le distanze, le ricordo che sono impegnato. Ora potrebbe rispondermi? Cosa significa questo cambiamento?-     chiedo autoritario
-Sono stato io!-        risponde una voce che avrei fatto volentieri a meno di sentire
-Si può sapere che ci fai qui Sesshomaru? E soprattutto come ti sei permesso di cambiare tutto senza interpellarmi?-        domando furioso
-Qui adesso quello che comanda sono io…bastardo! Il nuovo presidente della Taisho Media & Marketing sono solo io.-
-Ti ricordo che siamo proprietari al 50%. L’azienda è tanto tua quanto mia!-
-Era l’azienda preferita di MIO padre quindi la gestisco io! Tu non hai il suo sangue, sparisci! Ritornatene dalla tua puttana moribonda. Il lavoro non aspetta certo i tuoi comodi!-          risponde malignamente
Improvvisamente mi sento trapassare da parte a parte da una scarica elettrica, come se mi avesse colpito un fulmine. Ho dentro una tale rabbia che stavolta non mi fermerà nessuno dall’uccidere questo stronzo!
Accecato dal risentimento lo colpisco in pieno volto e lui barcolla lievemente. Al secondo pugno però non riesce e mantenere l’equilibrio e finisce a terra.
-Aaaahhhh InuYasha ma che fai?-       gracchia quell’oca mentre mi scaravento contro mio fratello e continuo a prenderlo a pugni
Lui tenta di difendersi e di darmi a sua volta qualche pugno, ma la mia rabbia è tale da rendermi molto più forte di lui. Mi spinge oltre limiti che non credevo possibili. È come se stessi sfogando su di lui tutta la frustrazione e il dolore di questi mesi.
-Come hai osato chiamare Kagome puttana moribonda? Mi fai schifo Sesshomaru! Quello che dovrebbe soffrire sei tu! Dovresti essere tu a pagare per tutto il male che mi ha fatto in tutti questi anni, facendomi sentire  odiato e indesiderato. Sei tu il vero bastardo! Dal TUO amato padre non hai preso assolutamente nulla! E se credi che ti lascerò quest’azienda allora sei un illuso! Vattene fuori o giuro che ti uccido qui!-       gli urlo mentre continuo a prenderlo a pugni
Ha quasi perso conoscenza quando intervengono degli uomini a dividerci, o meglio a togliermi delle mani mio fratello.
-Signor Taisho basta si calmi o finirà male per lei! Non vuole mica andare in carcere per omicidio non è vero? Pensi a Kagome!-       mi dice Rin per farmi riprendere il controllo
Rimarrei volentieri a picchiarlo però Rin ha ragione. La mia priorità è Kagome!
-Hai ragione. Per questo stronzo non ne vale la pena! Ora vattene!-      gli dico afferrandolo malamente dalla giacca e sollevandolo da terra per rimetterlo in piedi
-Me…me la…pagherai!-         sussurra dolorante mentre lo spingo verso l’uscita
-Provaci così è la volta buona che ti uccido Sesshomaru! Sono stanco di te. Sparisci!-     rispondo buttandolo quasi sul marciapiede
Dannato! Ho sempre sopportato le sue offese, ma non quelle rivolte a Kagome. Lei non si tocca! Mi spiace solo che quel maledetto di Hojo sia in carcere o lo avrei ucciso per primo. Continua a non parlare. Ha fatto sapere al mio avvocato che parlerà solo con Kagome, solo a lei dirà la verità. Come se non sapesse che per adesso Kagome non può parlare con lui…schifoso bastardo!
Ritorno a casa che sembro l’ombra di me stesso. Mi sento uno staccio mentalmente e fisicamente.
Come ogni pomeriggio trovo Kagome seduta fuori in giardino sotto ad un gazebo a prendere un po’ di aria e di sole primaverile. Ho chiesto all’infermiera di farla uscire tutti i giorni per cambiare un po’ d’aria. Non può stare sempre chiusa in casa.
Ormai la sua pancia si inizia a notare. Come vorrei che la vedesse anche lei.
Arrivato di fronte a lei mi inginocchio ai suoi piedi. Il suo sguardo è come sempre perso nel vuoto.
Allargandole le gambe mi metto tra di esse e poggio stancamente la mia testa sul suo ventre, cingendole la vita con le braccia. Riesco a sentire il cuore di mia figlia così, che è l’unica cosa che mi da un po’ di pace.
-Mi sento solo amore mio! Sono stanco. Mi chiedo che senso abbia avuto la mia vita. È tutto sbagliato. Niente è come dovrebbe. Perfino la mia nascita è sbagliata. Ci ha pensato mio fratello oggi a ricordarmelo. Si è preso la TMM di papà. Volevo fosse tua. So quanto ci tenevi al tuo lavoro. Perdonami Kagome! Non sono stato buono a niente! Ho fatto soffrire mio padre e ho fatto soffrire anche te, e purtroppo temo farò soffrire anche nostra figlia perché sarà la figlia di un bastardo. Forse mi toccherà crescerla da solo e io non ne sarò capace. Sarebbe stato meglio se non mi avessero salvato quel giorno in cui rischiai di morire per overdose. Almeno sarebbero stati tutti più felici, e tu non staresti così, perché è colpa mia se stai così. E’ tutta colpa mia Kagome!-       le dico stringendola ancora di più a me
Se non l’avessi costretta a stare con me forse quel pazzo non avrebbe ucciso la sua famiglia riducendola così. Darei la mia vita per riportarli indietro ma non posso! L’unica cosa che posso fare è stringerla a me sperando che riesca a sentirmi vicino.
Mi costringe a spostarmi da lei qualcosa che mi bagna il viso. Guardo il cielo pensando che stia per piovere ma è tutto sereno.
E’ quando mi volto verso il suo viso che mi accorgo che quella che mi ha bagnato il volto era una sua lacrima. Sta piangendo…Kagome sta piangendo!
-Kagome?-      provo a chiamarla ma lei piange solamente senza muoversi
In questi mesi non è mai capitato che piangesse, ma se piange prova dolore, invece non dovrebbe sentire nulla. A meno che…
-Kagome perché piangi? Ti prego dimmi che riesci a sentirmi amore mio! Ti supplico! Ridammi la vita dicendomi sì…per favore!-       le chiedo disperato prendendole il viso tra le mani
Lei non risponde a voce ma fa un lieve cenno con la testa.
-Kagome!-        ripeto stringendola forte a me
Oh Kami vi prego fate che sia ritornata da me e che non sia stata solo una mia impressione!
-Kagome…ti prego…so che ti chiedo molto però se non riesci a parlare prova a rispondermi almeno con gli occhi al momento ok? Chiudi gli occhi per dirmi sì e tienili aperti per no. Mi hai capito?-      le spiego pieno di speranze
Lei per fortuna chiude gli occhi come le ho chiesto e non mi sembra neanche vero!
-Sai cosa ti è successo? Hai ricordi di quello che è accaduto in questo periodo?-     le domando e lei mi risponde di no tenendo gli occhi aperti
-E ti ricordi cosa è accaduto a tuo…cosa è accaduto la notte dell’incendio?-     
Lei chiude del tutto gli occhi, e quando li riapre sono pieni di lacrime. Ricorda della morte di suo nonno e di suo fratello quindi.
-Kagome non sai quanto mi dispiace per quello che è successo. Però c’è una cosa che devi sapere.-     le dico prendendole la mano e poggiandola al suo ventre
-Ascoltami, lo so che è difficile però è meglio che tu lo sappia subito. Qui c’è…nostra figlia Kagome. Quella sera sei svenuta, così ti ho portato in ospedale e i medici mi hanno detto che eri incinta da quasi due mesi. Mi segui fin qui?-
Al suo gesto affermativo proseguo.
-Purtroppo a causa del trauma che hai subito stavi per perdere la bambina, ma lei è forte e ha saputo aggrapparsi alla vita fino ad ora. Tu invece sei entrata in uno stato catatonico e ti hanno messo in cura con potenti psicofarmaci, che però potrebbero essere dannosi per la bambina. Quindi ti prego…ritorna per noi quella di un tempo il prima possibile. Anche perché io sto morendo senza di te Kagome. Riprenditi e perdonami se puoi!-     la supplico poggiando la mia fronte sulla sua pancia
Lei per tutta risposta poggia leggera una mano sulla mia testa. Le deve costare fatica muoversi, lo sento.
-Sai Kagome, in questi mesi ho pensato tanto alla nostra bambina. Sono sicuro che sarà bellissima perché prenderà da te. Spero che tu non ce l’abbia con me per lei. Stupido come sono non ho neppure pensato a prendere precauzioni quel giorno. Eppure…non posso nasconderti che ne sono felice. È un piccolo miracolo la sua vita. I medici avevano detto che forse non sarebbe sopravvissuta invece ha lottato come un piccola guerriera ed è giunta al quarto mese di vita. Ora è tutto nelle tue mani amore mio. Fatti forza, per te, per lei, e se riesci fallo anche per me, perché ho un disperato bisogno di averti vicino.-     le confesso quasi sull’orlo dal piangere
-Signor Taisho tutto bene? Perché è inginocchiato di fronte la signora?-       mi chiede l’infermiera arrivando e vedendomi gettato ai suoi piedi a stringerla
-Signora Hiko guardi Kagome…-       le dico mostrandole il suo viso
-Cosa ha che non va?-      mi chiede non notando nulla di strano
-E’ ritornata in sé. Capisce quando le parlo!-        la informo felice
-A me sembra la stessa signore. Continua a non muoversi.-    
-Il corpo sì ma le guardi gli occhi! Kagome…questa è l’infermiera che si è presa cura di te in questi mesi. Salutala chiudendo tre volte gli occhi.-       le chiedo fiducioso
L’infermiera mi guarda come se fossi impazzito, ma quando Kagome fa come chiesto lei sussulta.
-Oh Kami! Lo ha fatto davvero!-        esclama sorpresa
-Gliel’avevo detto che è ritornata. La mia Kagome è ritornata!-       le dico accarezzandole il viso
Forse ci vorrà del tempo ma ritornerà come era prima. Ne sono sicuro!
Farò tutto ciò che serve per aiutarla. Ma cosa altrettanto importante mi impegnerò per vendicare suo nonno e il piccolo Sota.
E ovviamente lotterò anche per la TMM. Adesso è questione di principio con Sesshomaru. Quell’azienda deve essere mia…solo mia e di Kagome…in memoria di mio padre. Se lei mi starà accanto avrò la forza di lottare, per lei e per mia figlia!
 
 






















 
 
 
 
 
Or dunque…suppongo che con questo capitolo molto allegro io abbia attirato su di me le furie di tutti voi….non so darvi torto ^____^ ma ormai mi conoscete, tendo ad essere tragica…forse perché mi ispiro sempre alla realtà…e mai in vita mia ho visto qualcuno con una vita facile e senza problemi…solo che di mio ci aggiungo il lieto fine…nella speranza che le cose migliorino per tutti, dopo la tempesta spunta sempre il sereno no? ^_^
Capitolo tutto dedicato ad InuYasha ma tranquilli dal prossimo ritorna anche Kagome ^_^
Avete tutti capito che è stato Hojo a far morire il nonno e Sota ^_^  bravissimi ^_^  vi dicevo all’inizio di non aver compassione per lui vero? ^_^
Spero di non crearvi problemi coi paroloni che a volte uso, cerco di spiegarli il più possibile nella storia ma se avete dubbi chiedete ^_^
Bene con questo vi saluto…baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s.: per il capitolo mi sono ispirata ad una canzone di Renato Zero “Nei giardini che nessuno sa” chi la conosce può capire quanto io sia allegra eheheheehh ^_^

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Capitolo 9
*** The monster in the memories ***






 
 
Ahi… che male alle ossa che ho! Ma cosa mi è successo? Ho avuto un incidente? Non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Mi fa male tutto il corpo.
-Non si preoccupi signor Taisho può tranquillamente andare a lavoro. Mi occuperò io della signora Kagome.-
Una voce femminile? Che è? Non la riconosco.
-La ringrazio signora Hiko. Non dovrei tardare molto comunque. Vado a vedere come vanno le cose all’agenzia e poi torno.-         è la voce di InuYasha
InuYasha! InuYasha!
Ma che accidenti…non riesco neppure a parlare, ma che succede?
Facciamo mente locale…cosa può essermi successo? Dunque…l’ultima cosa che ricordo è che ero a cena con InuYasha. Poi? Cosa è successo poi? Forse abbiamo avuto un incidente in macchina e mi sono rotta tutte le ossa? Mi sento come paralizzata, vorrei muovermi ma non ci riesco.
-A dopo amore mio. Torno presto non preoccuparti.-          dice lui prima di sentire un bacio sulla mia fronte, o almeno immagino sia un bacio, la sensazione è quella
Mi ha chiamata amore mio?? A me?
-Ciao piccola mia, prenditi cura di mamma mentre non ci sono ok?-     prosegue poi poggiando la mano sulla mia pancia
Ma con chi parlava? A chi ha detto piccola mia? E poi a chi si riferiva con “mamma”?
Mi sento così confusa. Devo sforzarmi di aprire gli occhi accidenti!
Ecco…forse ci sono, dai Kagome un piccolo sforzo…stupido cervello apri questi stupidi occhi! Perché non fai come voglio? Oh finalmente! Ce l’ho fatta!
Ehi ma…dove sono? Il tetto che vedo non sembra quello di un ospedale, eppure mi sembra familiare…
Ma certo! Riconosco il lampadario! E’ la stanza di InuYasha! Ma perché sono qui? Non è che mi ha rapita e drogata?
Ma no Kagome che vai a pensare…non è un santo ma non arriverebbe a tanto, e perché poi…l’ipotesi più probabile resta quella dell’incidente. Ma perché sono a casa sua e non nella mia? Forse ci siamo già sposati? Io non ricordo nulla.
Aspetta un attimo…non è che forse con l’incidente ho perso la memoria? Ho sentito parlare di cose del genere in tv. Magari ci siamo sposati anni fa e io non lo ricordo. Oh cielo!
-Buon giorno mia cara, vedo che si è svegliata. Andiamo a fare il bagno su.-        mi dice la donna che parlava prima con InuYasha
Credo sia un infermiera o roba del genere. Mi solleva dal letto e poi con un po’ di fatica mi mette su una sedia a rotelle.
Accidenti ma non è stupita di vedermi sveglia? Per essere ridotta così certo devo essere stata incosciente per diverso tempo.
Però ora che ho una visuale diversa dato che sono seduta e non distesa,  noto parte del mio corpo, ed è libero da fasciature o gesso. Ma se non ho niente di fratturato perché non posso muovere nemmeno un muscolo?
Che cosa frustrante! Aiutatemi per favore! Come faccio a parlare con questa donna o con InuYasha?
-Per adesso il catetere lo togliamo, lo mettiamo dopo il bagno.-          le sento dire
Il catetere? Oh certo…se non posso muovermi è normale averlo.
Inizia a spogliarmi e a riempire la vasca. E’ umiliante essere in questo stato però! Va beh che è una donna però non è certo piacevole sapere che qualcuno si occupa di te così.
Dopo il bagno mi riveste e mi asciuga i capelli. Cavolo non tiri cosi forte, mi sta strappando tutti i capelli con quella spazzola!!! Un po’ di delicatezza! Quando potrò parlare gliene dirò quattro!
Finito anche col phon mi riporta in camera da letto, lasciandomi al centro della stanza mentre lei rifà il letto.
Maledizione riesco solo a muovere gli occhi. Sono ore che provo ad aprire la bocca ma non ci riesco.
Oltretutto mi sto annoiando a morte a restare qui ferma al centro della stanza. L’infermiera va e viene continuamente dalla stanza. Leggermi un libro magari no eh?
Devo comunque trovare un modo di comunicare perché temo che finirò con l’impazzire! Potrebbe almeno venire il nonno o Sota a tenermi compagnia.
Ahiiii la mia testa! Che male! Cos’è questa fitta così all’improvviso?
-E’ l’ora della passeggiata in giardino. Oggi è davvero una giornata calda. Sono sicura che farà bene alla bambina un po’ di sole.-         dice l’infermiera portandomi con la sedia a rotelle verso le scale alle quale noto montato uno di quei sedili che scorrono lungo il bordo del muro, per permettere ai disabili di spostarsi nei vari piani. Ma da quanto c’è questa sedia? Io non me la ricordo.
Però perché ha detto “la bambina”? E’ già la seconda volta che parlano di bambina, a meno che…io forse sono incinta! E’ di sicuro così! Ma perché non ci ho pensato prima? Ora mi spiego le parole di InuYasha. Quindi aspettiamo una bambina. Non riesco a crederci. Diventerò madre. E’ una fortuna che lei sia sopravvissuta all’incidente. Vorrei vedermi la pancia ma non riesco a piegare la testa in basso.
Arrivata in giardino mi stupisco nel vedere quanto sia enorme e bello. Ci sono roseti di vari colori ovunque.
Come vorrei prendere una rosa. Deve essere profumatissima.
Un’ abbaiare improvviso mi ricorda che InuYasha ha due cani…Kaze e Kizu se ricordo. Ma che carini mi stanno vendendo incontro.
Oh no no no no! Aiuto mi sono saltati addosso e mi stanno leccando tutta la faccia! Qualcuno mi tolga di dosso questi spargi saliva a tradimento!
-Ehi voi due…giù! Che fate cattivi? Andate a giocare a palla su.-        li rimprovera l’infermiera facendoli scendere
Oh Kami…grazie signora! La vedo prendere della salviettine imbevute e me le passa sul viso per pulirmi.
Così va meglio! Saranno pure dolcissimi però avere la faccia grondante di bava di cane non è il massimo! Qualche leccata passi ma loro volevano mangiarmi la faccia coi colpi di lingua che mia hanno dato.
-Ma che caspita gli è preso a quei due? Di solito si addormentano tranquilli ai piedi della carrozzina. Ma guarda che hanno combinato! Hanno sporcato il vestito di terra. Uffa mi toccherà cambiarla di nuovo.-        si lamenta l’infermiera scrollandomi di dosso i residui di terriccio che mi avranno lasciato quei due
Ha detto che di solito Kaze e Kizu stanno seduti ai miei piedi, forse  vuol dire che si sono accorti che mi sono svegliata. Che sia stata in una specie di coma? Boh…comunque forse posso sperare che quei due facciano capire ad InuYasha che riesco a capirli.
A pomeriggio inoltrato vedo InuYasha di ritorno. Ha una faccia orribile. Cosa è successo?
Sento che c’è qualcosa che devo ricordare ma cosa? E poi perché per tutto il giorno non ho visto mio nonno? Lui mi sarebbe rimasto attaccato 24 ore su 24, invece non l’ho né visto né sentito chiamare.
Oltretutto questo mal di testa mi sta facendo impazzire. Sono delle fitte terribili.
Vedo InuYasha inginocchiarsi difronte a me, mettersi in mezzo le mie gambe e poggiare la testa sul mia pancia. Quanto è tenero!
Che strana sensazione che mi fa sentirmi abbracciata da lui…perché? Non è che forse me ne sono innamorata in questo periodo che siamo stati insieme? Beh qualcosa la provavo, questo ne sono sicura, ma era amore?
Lo vedo così triste, ma cosa gli sarà successo? Stamane non mi sembrava così.
-Mi sento solo amore mio! Sono stanco. Mi chiedo che senso abbia avuto la mia vita. È tutto sbagliato. Niente è come dovrebbe. Perfino la mia nascita è sbagliata. Ci ha pensato mio fratello oggi a ricordarmelo. Si è preso la TMM di papà. Volevo fosse tua. So quanto ci tenevi al tuo lavoro. Perdonami Kagome! Non sono stato buono a niente! Ho fatto soffrire mio padre e ho fatto soffrire anche te, e purtroppo temo farò soffrire anche nostra figlia perché sarà la figlia di un bastardo. Forse mi toccherà crescerla da solo e io non ne sarò capace. Sarebbe stato meglio se non mi avessero salvato quel giorno in cui rischiai di morire per overdose. Almeno sarebbero stati tutti più felici, e tu non staresti così, perché è colpa mia se stai così. E’ tutta colpa mia Kagome!-          gli sento dire con rabbia e amarezza
No perché dici così? Non puoi davvero preferire di essere morto! Tu sei vivo e la vita è un bene prezioso InuYasha, non puoi rifiutarla per una lite. Pensa a mio nonno e Sota che l’hanno persa in quel modo!
Cos’è che ho detto?
Cos’è che ho detto!!
La testa mi sta esplodendo! Aiutami InuYasha!
Nonno…fratellino mio! No! No! L’incendio! Loro sono morti! Ora mi ricordo!
Oh Kami…il mio cuore sta per scoppiare come la mia testa!
Vorrei urlare. Tirare calci, rompere tutto quello che capito compresa questa maledetta sedia a rotelle ma non ci riesco! L’unica cosa che fa il mio corpo è piangere. I miei occhi bruciano, e lacrimano copiosamente.
-Kagome?-      mi chiama lui accorgendosi che piango
-Kagome perché piangi? Ti prego dimmi che riesci a sentirmi amore mio! Ti supplico! Ridammi la vita dicendomi sì…per favore!-       mi chiede disperato prendendomi delicatamente il viso tra le mani
Sì ti sento e ti capisco e vorrei tanto dirtelo ma non ci riesco InuYasha! Che mi è successo? Non ho avuto nessun incidente vero?
Con uno sforzo immane riesco ad annuire appena, ma per fortuna lui lo nota.
-Kagome!-        urla stringendomi con forza
-Kagome…ti prego…so che ti chiedo molto però se non riesci a parlare prova a rispondermi almeno con gli occhi al momento ok? Chiudi gli occhi per dirmi sì e tienili aperti per no. Mi hai capito?-     
Bravissimo! Non riesco a parlare! Ottima idea questa dato che gli occhi sono l’unica cosa che muovo. Dopo averli chiusi in senso affermativo lo vedo tirare un sospiro come di sollievo.
-Sai cosa ti è successo? Hai ricordi di quello che è accaduto in questo periodo?-    
Assolutamente no! Non ho la più pallida idea del perché mi trovo in questo stato quindi tengo gli occhi aperti per dirgli no.
-E ti ricordi cosa è accaduto a tuo…cosa è accaduto la notte dell’incendio?-        mi chiede con un nodo alla gola
Sì purtroppo l’ho appena ricordato, così i miei occhi si riempiono di nuove lacrime.
-Kagome non sai quanto mi dispiace per quello che è successo. Però c’è una cosa che devi sapere.-       mi dice portando la mia mano sul mio ventre
Wow com’è grande la pancia! Ma da quanto sono incinta? E soprattutto se non ci siamo sposati, da quando lo sono?
-Ascoltami, lo so che è difficile però è meglio che tu lo sappia subito. Qui c’è…nostra figlia Kagome. Quella sera sei svenuta, così ti ho portato in ospedale e i medici mi hanno detto che eri incinta da quasi due mesi. Mi segui fin qui?-
Due mesi? Allora…sono rimasta incinta quel giorno che…
Rispondo di nuovo di sì. Voglio capire che diavolo è successo.
-Purtroppo a causa del trauma che hai subito stavi per perdere la bambina, ma lei è forte e ha saputo aggrapparsi alla vita fino ad ora. Tu invece sei entrata in uno stato catatonico e ti hanno messo in cura con potenti psicofarmaci, che però potrebbero essere dannosi per la bambina. Quindi ti prego…ritorna per noi quella di un tempo il prima possibile. Anche perché io sto morendo senza di te Kagome. Riprenditi e perdonami se puoi!-     mi rivela aggrappandosi disperato a me
Stato catatonico? Minaccia d’aborto? Psicofarmaci?
Ora mi è tutto più chiaro. Ecco perché non riesco a comandare il mio corpo.
Non so nemmeno come io abbia fatto ma riesco a posare la mia mano sulla sua testa per confortarlo. Poverino. Deve essere stato un periodo molto difficile per lui…mi dispiace che si sia sentito solo. Però perché mi chiede perdono? Lui che colpa ha della mia reazione?
-Sai Kagome, in questi mesi ho pensato tanto alla nostra bambina. Sono sicuro che sarà bellissima perché prenderà da te. Spero che tu non ce l’abbia con me per lei. Stupido come sono non ho neppure pensato a prendere precauzioni quel giorno. Eppure…non posso nasconderti che ne sono felice. È un piccolo miracolo la sua vita. I medici avevano detto che forse non sarebbe sopravvissuta invece ha lottato come un piccola guerriera ed è giunta al quarto mese di vita. Ora è tutto nelle tue mani amore mio. Fatti forza, per te, per lei, e se riesci fallo anche per me, perché ho un disperato bisogno di averti vicino.-       mi rivela con  voce incrinata, come se fosse sul punto di piangere
Quattro mesi? Sono al quarto mese? Quindi se ero incinta da due, vuol dire che sono in questo stato da altrettanti due mesi.
-Signor Taisho tutto bene? Perché è inginocchiato di fronte la signora?-         chiede l’infermiera correndo verso di noi
-Signora Hiko guardi Kagome…-       le dice InuYasha felice
-Cosa ha che non va?-     
-E’ ritornata in sé. Capisce quando le parlo!-        le spiega lui
-A me sembra la stessa signore. Continua a non muoversi.-    
-Il corpo sì ma le guardi gli occhi! Kagome…questa è l’infermiera che si è presa cura di te in questi mesi. Salutala chiudendo tre volte gli occhi.-       mi chiede lui, così faccio come mi ha chiesto
-Oh Kami! Lo ha fatto davvero!-        esclama sorpresa l’infermiera
-Gliel’avevo detto che è ritornata. La mia Kagome è ritornata!-          esulta stringendomi nuovamente a lui
InuYasha…amore mio perdonami se ti ho fatto preoccupare. Non volevo.
Amore  mio…che parola strana da dire proprio a lui. Solo ora ho ricordato quello che è successo prima dell’incendio, l’unica cosa bella di quel girono maledetto.
Così mio nonno e mio fratello sono morti da due mesi, e io non ho nemmeno visto il loro funerale. Mi sento così male. Come è potuto succedere? In casa non avevamo nulla di mal funzionante. Facevo controllare sempre tutto.
-Vieni Kagome, entriamo in casa. Dobbiamo chiamare subito il dottore e informarlo di questa bella notizia!-     mi dice prendendomi in braccio e portandomi dentro casa
-Kaede? Kaede dove sei?-     urla chiamando la governante
-Eccomi figliolo. Che succede perché mi chiami così? Kagome sta male?-      chiede preoccupata vedendomi in braccio a lui
-Affatto! Anzi…si è ripresa Kaede. Mi ha anche risposto! Chiama il dottor Sakuragi e fallo venire subito qui!-
-Lo chiamo subito!-        risponde la signora Kaede scattando come un fulmine a prendere il telefono
Dopo una mezz’ora arriva un uomo abbastanza giovane. È questo il dottore che mi sta curando?
-Signor Taisho è vero quel che mi ha detto la sua governante? La signorina Higurashi si è risvegliata dalla catatonia?-
-Sì! Ha risposto anche ad alcune mie domande muovendo gli occhi perché forse non riesce a parlare ancora.-
-Vediamo subito…sì in effetti c’è attività sensoriale da quel che vedo. Risponde anche agli stimoli della luce.-      risponde il medico dopo aver battuto un martellino sul mio ginocchio e avermi puntato una fastidiosissima luce negli occhi
Vuole forse accecarmi?
-Direi che la sua fidanzata è sulla strada della guarigione. Ci ha messo un po’ però finalmente sembra rispondere alle cure. Col tempo andrà riacquistando tutte le sue funzioni motorie. Dovrete avere solo pazienza.-        spiega il dottore
-Tutto il tempo che servirà per farla tornare come prima dottore. Non mi staccherò un solo secondo da te finché non ti riprendi capito Kagome?-         mi dice InuYasha quasi come fosse una minaccia
Che dolce che è! Avrei voglia di abbracciarlo adesso!
-Credo abbia capito InuYasha, guarda sta sorridendo.-        gli fa notare Kaede
-E’ vero! Ritornerai come prima Kagome. Te lo prometto! E quando starai meglio vendicheremo tuo nonno e tuo fratello!-     afferma con aria seria
Che significa “vendicheremo”? Vendicarli da chi??
 
 


                                                                              ***********************
 


 
Non mi sembra neppure vero che Kagome si stia riprendendo! È un miracolo avere lei e mia figlia! Non posso crederci! Vi ringrazio Kami! Dal più profondo del cuore…grazie!
Sono passati tre giorni da quando Kagome ha ripreso coscienza di sé. Adesso riesce a dire qualche parola e a muovere le mani e le braccia. La notte ha dormito tranquilla, speriamo sia un buon segno.
Però c’è quella sua cantilena che mi rimbomba ancora nella mente…a quale mostro si riferiva? Vorrei chiederglielo ma non può ancora rispondermi.
Purtroppo ho dovuto raccontarle la verità sulla morte di suo nonno e suo fratello. L’ha presa malissimo.
Ha iniziato a urlare e piangere disperata. Ho perfino avuto paura in una sua ricaduta maledicendomi ogni secondo in cui la vedevo straziarsi di dolore. Per fortuna dopo essersi sfogata si è calmata senza conseguenze.
-InuYasha?-       mi chiama lei vedendomi assorto
-Dimmi amore che c’è? Vuoi l’acqua?-        le chiedo mentre le do da mangiare finalmente una minestra col cucchiaio e non col sondino o le flebo
-No…che hai?-
-Io? Nulla perché?-
-Menti.-          beccato!
-Ma no tranquilla. Pensavo solo a Sesshomaru.-         le dico per rassicurarla
-Cosa?-
-Voglio ottenere la proprietà esclusiva della TMM. Però non so come fare. E’ divisa al 50%, però so per certo che lui voglia venderla. Me lo sento.-
-Da cosa?-
-Ha rimodernato tutti gli interni anche se non ce n’era effettiva necessità. Oltretutto vuole negare a me di poterne usufruire e per ripicca è benissimo capace di chiuderla o venderla.-
-No! Non può! Tuo padre…-
-Lo so. Mio padre ci teneva a quella agenzia. Tra tutte le aziende che aveva quella era l’unica di cui si occupava personalmente e l’ultima cosa che vorrei adesso è perderla.-
La vedo accigliarsi a queste parole e immagino il perché.
-Ok lo so a cosa stai pensando. Quando ci siamo conosciuti volevo chiuderla, ma col tempo lavorandoci ho imparato ad amarla. E poi quel posto mi ha dato una cosa importante…te. Quindi non voglio rinunciarci per quel dannato di mio fratello.-
-Comprala, con falso nome.-     suggerisce lei
-Ma non credo di avere tanti milioni Kagome. Sono ricco ma non tanto da potermi permettere di acquistare un’azienda del genere.-
-E’ difficile.-
-Purtroppo sì. Ma non mi arrendo! Non l’ha fatto nostra figlia, non lo hai fatto tu, e non mi arrendo nemmeno io!-      esclamo convinto
-Bravo amore!-        mi risponde sorridendo
-Mi piace quando mi chiami amore sai?-       le dico dandole un lieve bacio sulle labbra
Quando sto per allontanarmi però lei mi prende per il colletto della camicia riavvicinandomi a sé e baciandomi più profondamente.
-Quanto mi sono mancati i tuoi baci Kagome!-       le dico quando ci stacchiamo
-Solo?-
-Beh…vuoi la verità?-
-Sì!-
-Non ho mai pensato al sesso se è questo che vuoi sapere. Era l’ultimo dei miei pensieri con te ridotta in quel modo. Le uniche cose a cui pensavo eravate tu e nostra figlia. A proposito, non mi hai detto che ne pensi. Ne sei dispiaciuta?-
-No. Sono felice!-         mi dice sorridendo
-E io sono felice ne sei felice anche tu Kagome.-
-InuYasha ci sono visite.-      mi avvisa Kaede
-Chi è?-   
-Noi! Come state ragazzi?-        ci chiede una Sango euforica che entra con Miroku ancora più felice di lei
-Bene ma, voi invece che avete? Siete strani!-
-Già!-      conferma anche Kagome
-Per festeggiare la rimessa in salute di Kagome abbiamo deciso di festeggiare…udite udite….fidanzandoci!-      rivela lei con un sorriso splendente
-Wow! Davvero? Ma non eravate voi quelli che dicevano che non volevano sposarsi? Avete cambiato idea?-
-Diciamo che abbiamo tratto insegnamento da quello che vi è successo. La vita è breve ed è meglio godersela con la persona amata!-         dice Miroku lasciandomi di sasso
-Ma è davvero Miroku il maniaco quello che parla? Stento a crederlo!-
-Ehi, perché tu non ti sei sistemato mettendo su famiglia? Eri maniaco quanto me!-     ribatte lui
-Touché.-       risponde Kagome divertita
Che bello vederla sorridere. Anche se so che sta soffrendo molto sta cercando di farsi forza per la bambina. Sa che non deve agitarsi. È una donna ammirevole per la sua forza d’animo.
Parliamo coi nostri amici fino a tardi. Si sono fermati a cena per festeggiare con noi la bella notizia.
Si vogliono sposare entro la fine dell’anno. Sono felice per Miroku. Trovare la tua anima gemella è una fortuna da non lasciarsi sfuggire. E a proposito di questo…
-Kagome, so che forse per te non è il momento giusto però, c’è una cosa che vorrei fare prima che la bambina nasca.-        le dico quando rimaniamo soli nell’intimità della nostra camera da letto
Che bello poterla stringere e sentirla ricambiare finalmente.
-Cosa?-
-Voglio che ci sposiamo prima che lei nasca. Lo so è una cosa stupida però, voglio abbia subito il mio cognome, senza doverla riconoscere poi e cose varie. Ti sembra una richiesta impossibile?-
-Io…no so. Non mi sembra giusto al momento con la morte di mio nonno e Sota. Perché vuoi che ci sposiamo prima?-
-Kagome…hai notato di aver detto una frase più lunga del solito?-     le faccio notare con gioia
-E’ vero. Non c’ho fatto caso. Chissà forse è stata la compagnia di quei due pazzi.-        risponde ridendo divertita
-Allora dovremo invitarli più spesso. Vedere Sango che picchia Miroku è esilarante in effetti. Comunque il motivo per cui vorrei che ci sposassimo prima è che voglio la bambina nasca all’interno del matrimonio come mia figlia legittima, e non come riconosciuta. Lo so che ti sembrerà un ragionamento stupido però…-
-Va bene. Se è per renderti più tranquillo sulla legittimità di tua figlia agli occhi degli altri lo farò. Però ricorda che tu devi vedere tua figlia legittima qui nel tuo cuore e non su un pezzo di carta.-       mi dice poggiandomi una mano sul cuore
-Hai ragione. Ma lei sarà nel mio cuore sempre, anche senza il mio cognome. Comunque posso farti una domanda se ora riesci a parlare meglio rispetto a prima?-
-Certo, però ti prego sollevami un po’, non mi piace parlare così distesa.-       mi chiede cercando di tirarsi su con scarsi risultati
-Seduta va bene?-       le chiedo poggiandola con la schiena alla spalliera del letto
-Sì grazie. Allora che vuoi chiedermi?-
-Sono due mesi che c’è una cosa che mi tormenta e solo tu puoi rispondermi. Kagome…tu mi  vedi come un mostro?-       mi decido a chiederle infine
-Eh? Ma che domanda è?-       mi chiede stupita come se le avessi chiesto se ha mai conosciuto E.T
 
 

                                                       ******************************
 
 

- Sono due mesi che c’è una cosa che mi tormenta e solo tu puoi rispondermi. Kagome…tu mi  vedi come un mostro?-
-Eh? Ma che domanda è?-
Ma è impazzito? Come gli è venuta questa domanda?
-Tu prima rispondimi. Sinceramente però ti prego.-        mi chiede guardandomi preoccupato
Non capisco del perché di questa domanda però decido di rispondere sinceramente.
-Forse all’inizio era così. Non facevi certo molto per farti apprezzare, ma ora non lo penso più. Se ti ho detto che ti amo è perché è così.-
-Allora non mi ritieni una persona meschina? Qualcuno da cui dover stare alla larga o di cui aver paura?-
-InuYasha mi dici che ti prende? Se è per quello che ti ha detto tuo fratello non devi affatto crederg…-
-Non è per Sesshomaru. È per te! Per quello che dicevi quando non eri in te.-       mi confessa con tono quasi infelice
-E cosa mai avrei detto da scioccarti tanto?-
Io non mi ricordo assolutamente nulla!
-Dicevi sempre “c’è un mostro nel mio letto, corri nonno!”. Hai ripetuto questa frase praticamente tutti i giorni, soprattutto la notte.-         spiega guardandomi fisso negli occhi
-Io… ho davvero pronunciato simili parole?-       domando stupita, mentre tristi ricordi si fanno strada nella mia mente
-Sì. Ho sempre pensato che fossero rivolte a me, per quello che ti ho fatto.-      
-Non erano riferite a te, ma ad un avvenimento del mio passato che speravo di aver rimosso.-         confesso quasi sull’orlo del pianto
-Kagome che ti prende? Se non vuoi parlarne non devi, ma non piangere ti prego.-       mi dice prendendomi tra le braccia e tenendomi stretta
-No, è meglio che ti spieghi. Non voglio che tu abbia dubbi sul fatto che mi riferissi a te. Vedi…tutti sanno che mio padre è morto suicida…-
-Sì. Si è sparato alla testa non è così?-       mi chiede continuando a stringermi per darmi forza, così continuo il racconto
-Esattamente, però nessuno, oltre me e mio nonno ha mai saputo cosa realmente è accaduto quel giorno. Mia madre era morta da poche settimane, io avevo sedici anni, Sota appena uno. Gli usurai minacciavano mio padre perché non pagava i suoi debiti, era molto depresso sia per quello che per la morte di mamma, così un giorno, temendo per me e mio fratello si chiuse con noi due in casa, prese una pistola e…me la puntò al centro della fronte chiedendomi perdono. Io avevo Sota tra le braccia, ero in lacrime supplicando di non premere quel grilletto, non riuscivo a muovermi dalla paura. In quel preciso istante arrivò mio nonno, che afferrò prontamente il braccio di mio padre che si preparava a colpirmi. Il colpo così andò a vuoto. Papà ritornato quasi alla lucidità si rese conto di ciò che stava per fare così senza darci il tempo di fermarlo si puntò la pistola contro e si sparò alla testa, davanti ai miei occhi e a quelli del nonno. Mio fratello dormiva quindi non ha visto nulla. In quell’istante vidi…il cranio di mio padre esplodere a causa del colpo. Il foro di uscita aprì un buco dietro la sua testa, lasciando uscire tutto quello che vi era al suo interno.-      racconto piangendo disperata ricordando la scena raccapricciante che mi si presentò davanti
-Kagome…non sai quanto mi spiace.-
-InuYasha…non sai che scena vedere tutti quegli schizzi di sangue sul muro, il suo corpo senza vita con gli occhi spalancati in una pozza di sangue. Le mie urla si sentirono anche per strada. Rimasi talmente scioccata che ogni notte da quel giorno sognai il fantasma di mio padre col cranio aperto, venuto a uccidermi. Mi svegliavo in preda al terrore chiamando mio nonno dicendo che un mostro voleva uccidermi, ma a lui non dicevo mai che il mostro era papà. Quello morto era suo figlio e non volevo infierire oltre, anche lui soffriva. Col tempo quegli incubi cessarono, grazie anche al fatto che mi appassionai al mondo della pubblicità. Crescevo Sota  e mi occupavo del nonno che si era ammalato di cuore anche per il dispiacere di vedere morire il figlio. Avevo quasi cancellato quel periodo dai miei ricordi…-
-Kagome mi spiace di averti riportato a galla questi tristi pensieri. Perdonami non volevo farti soffrire.-
-Non è colpa tua, sono stata io a volertelo raccontare. Il mostro a cui mi riferivo era mio padre, che allungava le mani verso il mio letto per afferrarmi. Lo so che è stata una cosa stupida perché sono sempre stata consapevole che lui non voleva farmi del male però…-
-Il tuo inconscio ne aveva ugualmente paura. E’ normale una reazione simile Kagome, avevi sedici anni dopotutto. Ora però non piangere più amore, hai bisogno di riposare. Troppe emozioni non fanno bene a te e alla bambina. Stai tranquilla perché adesso ci sono io a proteggerti e a prendermi cura di te. Non ci sarà mai più alcun mostro a minacciarti.-   
-Me lo prometti? Prometti che mi rimarrai sempre accanto?-       chiedo come una stupida ragazzina impaurita
-Certo che sì! Per sempre!-        mi ripete dandomi un bacio sulla fronte
Dopo questa promessa mi rilasso finalmente sul suo petto mentre mi aiuta a rimettermi giù, così posso lasciarmi scivolare nel sonno che spero sia privo di incubi, ma di bei sogni…con te presente InuYasha.                         
 
 
 






 
 
 



 
 
Ciao ^_^  come va? Il caldo mi sta lentamente essiccando come una mummia ( spero di non somigliare a Kikyo -_- )    e scrivere è difficile…soprattutto perché in caso non ho nemmeno un condizionatore T_T  povera meeeeeeeee…
Tralasciando le mie “disgrazie”  abbiamo scoperto quella di Kagome ^_^ ecco a chi si riferiva con “c’è un mostro nel mio letto”
InuYasha vuole togliere la TMM a Sesshomaru…ma come farà? Ci riuscirà?
Kagome è sulla via della guarigione e adesso sa tutto sulla morte della sua famiglia.
Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà la visita di Kagome al cimitero da suo nonno e suo fratello, e mi spiace dirvelo per chi me l’ha chiesto…si è persa il funerale celebrato due mesi prima.
Le toccherà anche far visita al caro Hojo in carcere per ottenere una confessione e poterlo incriminare...potete immaginare il resto ^_^
Sesshomaru avrà una brutta sorpresa invece ^_^
Bene che dirvi…siamo alla fine ormai della storia, il prossimo credo sia l’ultimo capitolo così mi concentrerò di più anche su “All I Need” di cui oggi pubblico anche il secondo cap ^_^….il prossimo aggiornamento è “Vivo per Lei”, domani credo ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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Capitolo 10
*** La vera felicità : la nostra famiglia! ***



 
 
La storia che mi ha raccontato Kagome mi ha lasciato senza parole.
Non avrei mai immaginato che avesse potuto subire un trauma del genere da adolescente.
Non riesco a fare a meno di sentirmi ancora più in colpa per aver approfittato di lei in quel modo. Ha avuto una vita difficile e tormentata e certo la mia fissazione per lei non è stato il massimo. Per fortuna le cose sono andate bene grazie al fatto che ci siamo innamorati o non oso immaginare come potrei sentirmi adesso se lei non ricambiasse il mio amore e non mi avesse perdonato.
Adesso la guardo dormire tranquilla. Sento il suo respiro sul mio petto e lo trovo così bello.
Sentirla rilassata tra le mie braccia mi fa sentire…non so…come importante per lei. Come se si sentisse al sicuro qui con me. Io non ho mai dormito con nessuna donna. Dopo esserci divertiti la rimandavo a casa sua. Ho sempre dormito da solo. La prima volta che ho dormito con una donna è stato con Kagome, quando è stata dimessa dall’ospedale in quello stato. Beh dormire è una parola grossa visto che non mi faceva chiudere occhio con le sue urla notturne. Si può dire che sono questi i veri giorni in cui dormo con lei. Da quando si è ripresa l’ho sentita davvero vicino, ma stasera in particolare. Forse perché prima di addormentarsi mi ha confessato il suo passato. La sento come mia compagna, e presto la sentirò come moglie.
Voglio sposarla e averla solo per me, lei e mia figlia. Voglio portino entrambe il mio cognome, anche se non sarebbe quello vero ma è l’unico che conosco e che voglio dare loro. Questa è la mia famiglia. Io ho una famiglia. Ancora non ci credo.
Per quanto assurdo sono stato miracolato dai Kami che credevo volessero invece punirmi. Oggi mi ritrovo con una donna che mi ama così come sono senza giudicarmi, malgrado la mia vita piena di errori e sbagli, e con una figlia che presto potrò tenere tra le braccia. Avrà il mio sangue e mi chiamerà papà.
Questa settimana voglio portare Kagome dal ginecologo per un controllo. Voglio sapere come sta la bambina dopo il suo diciamo “risveglio”. Oltretutto voglio che anche lei senta il suo piccolo ma forte cuore battere, regalandoci il suono più dolce che esiste, quello dalla sua vita.
Dormi mio dolce amore. Dormi tranquilla perché veglierò i tuoi sogni. Mai più nessuno ti farà del male. Mi occuperò di te e ti farò dimenticare il dolore che ha regnato per anni nella tua vita. Cercherò di renderti felice con ogni mia energia. Ora che ho anche io il mio posto nel mondo voglio meritarmelo. Ho avuto un dono, anzi due, e non voglio sprecare l’opportunità che mi è stata data per essere anche io amato.
 
-Dai portamici. Ti prego!-
-Kagome io lo farei ma ho paura che tu possa agitarti troppo.-
-Ti prometto che non farò scenate isteriche ma ti prego portami da loro!-
-E va bene amore come vuoi. Non riesco a dirti di no. Ti vesto e poi ti porto al cimitero.-       mi arrendo infine
-Grazie!-        dice dandomi un veloce bacio a stampo
-Di nulla. Però ricordati che hai promesso di contenerti. Lo so che non è facile però ricorda che hai una vita che dipende da te.-       le ricordo per essere sicuro che abbia capito
-Non posso prometterti che non piangerò, ma cercherò di non esagerare. Per disperarmi non ho bisogno di andare al cimitero. Mi riuscirebbe benissimo anche da qui, ma ho cercato di evitarlo.-
-Ok…dai alza le braccia che ti tolgo la magliettina del pigiama.-       le chiedo per facilitarmi l’operazione
Ora che può muoversi meglio mi è molto più comodo occuparmi di lei. Non abbiamo neppure più l’infermiera. Sono io a occuparmene tutti i giorni. Sono passate due settimane da quando si è ripresa.
-Ecco, finito. Andiamo…e mi raccomando!-
-Sì sì tranquillo!-      mi rassicura lei
Speriamo bene.
 
Arrivati al gorinto (*) dove riposano le ceneri di suo nonno e suo fratello,  la tolgo dalla carrozzina e la poggio a terra su una coperta. Lei accarezza la lapide e comincia a piangere.
-Mi dispiace nonno. Perdonami Sota! Se non avessi conosciuto Hojo adesso voi…-
-Kagome non è colpa tua. Non chiedergli perdono per qualcosa di cui non sei responsabile.-      la interrompo poggiandole una mano sulla spalla
-Io è così che mi sento. Ho fatto tanti sbagli, cominciando dalle chiavi che avrei dovuto chiedergli indietro. Chissà se hanno sofferto o sono svenuti prima a causa del fumo.-     mi chiede triste
Io so come sono andate le cose e certo non posso raccontaglielo. Purtroppo non hanno perso conoscenza prima di morire. Non ne hanno avuto il tempo. Le fiamme si sono propagate velocemente a causa della benzina e quindi…hanno sofferto. O almeno questo è ciò che dice il risultato autoptico.
Non so come fare il giorno in cui dovrà affrontare quel maledetto. Ho riferito ai giudici che adesso Kagome è ritornata in sé, quindi aspettiamo una convocazione per un faccia a faccia con Hojo. Io però ho una paura folle, per lei e mia figlia. Non so cosa potrà raccontarle il suo ex, e sono convinto che saranno cose che la faranno soffrire. Però non posso oppormi. Se Hojo non confessa sarà difficile condannarlo all’ergastolo o alla pena di morte.
Io davvero non capisco perché non neghi invece di pretendere che Kagome sia di fronte a lui per confessare. Potrebbe evitarsi una pena più severa in caso contrario. Di prove ce ne sono poche a suo carico. La sola testimonianza del vicino che lo ha visto vicino casa non basta per condannarlo definitivamente. Eppure lui si dice pronto  a confessare se Kagome  gli si presenta davanti. Sono convinto che questo sia solo un modo per ferirla ulteriormente, ma non posso fare nulla.
Ho già parlato con gli avvocati avvisandoli che Kagome non può subire forti stress ma alla legge questo non importa mi hanno risposto.
Maledetto bastardo se solo osa farla stare male lo uccido io!
Vedo Kagome raccolta in preghiera mentre l’incenso è quasi giunto alla fine. Siamo qui da quasi mezz’ora e per fortuna è stata più tranquilla di quello che pensavo. Ha pianto tutto il tempo, ma questo è normale. Questa ragazza mi stupisce ogni giorno di più. Ha una forza di volontà incredibile. Io al suo posto mi sarei ammazzato prima. Sono davvero fiero di lei!
-Possiamo andare…-        mi dice asciugandosi gli occhi
-Come ti senti?-        le chiedo prendendola in braccio
-Mentalmente uno schifo. Sto male. Fisicamente credo bene non preoccuparti.-       
-Senti Kagome, vorrei portarti dal ginecologo per un controllo, ti va? Vorrei sapere come sta la bambina da quando ti sei ripresa.-       le spiego rimettendola in macchina
-Intendi ora? In questo momento?-
-Sì. Ho chiamato il medico prima e dice che può visitarti anche subito se vuoi. Te la senti?-
-Ma, è un uomo?-      
-Ehm, sì. Ti disturba che lo sia?-
-Beh se pensi che non ne ho mai avuto uno di medico uomo la cosa un po’ mi infastidisce. Comunque va bene andiamoci. Mi piacerebbe vedere la bambina dato che non l’ho ancora fatto.-       dice facendomi il primo sorriso di oggi
Lo sapevo che la cosa le avrebbe fatto piacere!
Arrivati allo studio del medico la poggio sul suo lettino.
-Signora Taisho è un vero piacere poterla vedere in sé finalmente. Pronta a sentire e vedere sua figlia?-      le chiede il medico
-Sì…non vedo l’ora!-       risponde nervosa stringendomi la mano
-Ecco, questa è la vostra bambina…e questo è il battito del suo cuore.-        ci dice lui mostrandocela e facendoci il suono del suo piccolo cuoricino
Gli occhi di Kagome sono fissi sullo schermo dell’ecografo. Stringe la mia mano sempre con più forza quasi come se temesse che non fosse vero quello che vede.
-Nostra figlia InuYasha. Quella è nostra figlia!-          afferma lei iniziando a piangere di gioia, spero
-La vostra bambina è una vera guerriera. Sta per entrare al quinto mese ormai. E’ quasi un miracolo che sia sopravvissuta a tutto quello che è accaduto in questi mesi. Questi comunque sono i periodi in cui comincerà a sentirne la presenza. Inizierà a dare dei piccoli calci per stiracchiarsi o girarsi quindi non si preoccupi se sente qualche piccola fitta.-      spiega a Kagome che sembra ancora incantata a guardare lo schermo
-Ok. La ringraziamo dottore. E’ stato molto gentile ad accoglierci con così poco preavviso.-       rispondo io vedendo che non lo fa lei
-Si figuri l’ho fatto con molto piacere.-
Dopo essere arrivati a casa con le nuove foto della nostra bambina, che Kagome continua a guardare, mi guarda e comincia a piangere nuovamente.
-Perché piangi Kagome?-    
-Perché…in questo momento mi sento felice…e anche terribilmente in colpa.-
-Ti senti in colpa perché sei felice?-        chiedo non sicuro di aver capito bene
-Sì. Guardando mia figlia io sono felice, perché ho avuto il dono di una piccola benedizione in grembo. Però mi sento colpevole verso mio nonno e mio fratello. Non dovrei sentirmi così.-
-E’ normale che tu sia felice per la bambina. Come hai detto tu è stato un dono in tutta questa disgrazia. Tu sei felice per la sua vita che cresce tenace. Non ti stai divertendo in qualche località turistica o dedicando a feste divertenti. Non devi sentirti in colpa per questo. Anzi sono convinto che tuo nonno e Sota stiano vegliando sulla piccola, o non mi spiegherei la sua esistenza. Loro ti vorrebbero felice Kagome.-
-Forse hai ragione.-
-Sono sicuro che sia così.-       le dico accarezzandole la guancia umida di lacrime
-Grazie amore. Grazie di essermi accanto!-           risponde prendendomi la mano tra le sue e baciandone il palmo
-Non ringraziarmi per questo. Ti amo, e non smetterò mai di farlo. Sei il mio tesoro, e ora che ti ho trovato non ti lascerò a nessuno. Ti difenderò con le unghie e con i denti!-       le assicuro
-Quanto sei cambiato. E pensare che dicevi che per te le donne erano come fazzolettini, le usavi e poi le buttavi.-        dice sorridendomi finalmente
-E’ vero. Sei stata tu a cambiarmi. Col tuo modo di fare, di tenermi testa, di reagire alle tue difficoltà, mi hai fatto capire che non tutte le donne sono uguali. Mi hai cambiato e di questo te ne sarò per sempre grato, perché mi hai donato l’amore.-
-E se avessi trovato un’altra donna che ti rifiutava come facevo io? Ti saresti innamorato di lei?-     chiede all’improvviso prendendomi alla sprovvista
-Beh…se avesse avuto i tuoi occhi…-     le dico baciandoglieli
-Le tue labbra…-         riprendo baciandole anche quelle
-Le tue guance… i tuoi capelli… il tuo collo… le tue mani…il tuo corpo così bello…-        continuo baciando in ordine tutto quello che le ho elencato
-…allora forse sì. Mi sarei potuto innamorare di lei. Ma dubito esista un tuo clone.-       le dico forse un po’ troppo preso dalla risposta alzandole la gonna del vestito mentre accarezzo la sua gamba
Sono mesi che non la tocco oltre che per lavarla e vestirla e il mio corpo ne risente a quanto pare.
Resomi conto di stare esagerando le riabbasso la gonna, ma lei ferma la mano sulla sua gamba.
-Non ti fermare.-
-Ma Kagome non credo che…-
-Possiamo! L’ho chiesto al dottore quando tu sei uscito per rispondere al cellulare.-         mi confida imbarazzata
-Sei sicura di sentirtela? Io non ho fretta se è questo che temi e poi…-
-Sta zitto e baciami InuYasha!-       mi interrompe lei per poi baciarmi
Accidenti, avevo quasi dimenticato cosa si prova a baciarla davvero.
La prendo in braccio e la stendo sul letto togliendole il vestito. Non sono proprio sicuro di quello che stiamo facendo. Lei non può ancora muovere bene le gambe, ha poca sensibilità agli arti inferiori. Temo che lo stia facendo solo per me e la cosa mi blocca.
-Cosa c’è InuYasha?-     mi chiede notando la mia esitazione
-Kagome…il fatto è che, dubito tu possa sentire nulla al momento. Lo stai facendo per me non è vero?-
-Ti sbagli. Lo faccio per te in questo momento, è vero. Però io ti sento InuYasha. Il mio corpo ti sente. E vuole ricordare com’è stare tra le tue braccia mentre facciamo l’amore.-        mi dice guardandomi negli occhi
-Sei sicura?-        
-Sì, solo che ti troverai a fare un po’ più fatica non potendo muovere le gambe.-           mi dice dispiaciuta
-Non è un problema questo per me.-        la rassicuro tornando a baciarla, come se dalle sua labbra dipendesse la mia vita stessa
Cerco di stare più attento possibile ai movimenti ,sia per lei che per la bambina che di movimenti me ne impedisce parecchi con la pancia, però riesco a rifarla mia…dopo quasi quattro mesi. E mi sento felice. Felice come mai prima d’ora.
Non mi sembra vero di avere tutto questo. Un giorno dopo l’altro sembra che le cose stiano andando per il meglio.
-Mieko…-      dice lei all’improvviso mentre le accarezzo la pancia
-Cosa?-       chiedo confuso
-Che ne dici di chiamarla Mieko?-
-Mieko significa bellissima bambina benedetta. Vuoi chiamarla così?-
-Avevo anche pensato a Megumi, benedizione, ma il suono non mi piace molto.-
-C’è anche Emi, bellissima benedizione. Però Mieko non mi dispiace affatto.-
-Davvero? Ti piace?-
-Sì molto. Hai sentito Mie-chan? La mamma ha trovato il nome adatto a te, primo perché sarai sicuramente bellissima essendo nostra figlia e secondo perché sei stata davvero benedetta dai Kami.-
-Lo penso anche io. Allora è deciso. Il suo nome sarà Mieko.-
 
 
 
                                                                     **************************
 
 
 
Andare al cimitero è stato straziante. Mi sento in colpa nei loro confronti. Avevo fiducia in Akitoki, invece è stato il peggiore di tutti. Lo ha fatto per ferirmi, ne sono sicura.
Malgrado lo conforto iniziale, vedere le foto della mia bambina, sentire il suo cuore…mi ha dato delle strane sensazioni. Ho una vita dentro di me. È qualcosa di difficile da spiegare. Lei dipende totalmente da me, anche se in questi mesi ha fatto tutto da sola.
Le parole del medico mi hanno colpita. Lui stesso ritiene un miracolo che sia ancora viva e in ottima salute.
InuYasha ha detto che sono il nonno e Sota che vegliano su di lei. Forse è così.
Amo InuYasha però, l’unica cosa che mi sta dando forza è questa bambina. Sono sicura che senza di lei starei piangendo a dirotto e senza sosta. Almeno una cosa bella mi è rimasta, anzi due.
In questi giorni ho visto un lato così diverso di InuYasha. Si prende cura di me con amore e pazienza. Mi lava, mi veste, mi pettina, mi coccola, mi vizia…non mi sta facendo mancare assolutamente nulla.
La sera è così tenero quando poggia la testa sulla mia pancia per parlare con la bambina. Dice che vuole abituarla al suono della sua voce così se comincia a piangere di notte lui la cullerà parlandole, perché riconoscerà la voce che l’ha accompagnata per tutti i nove mesi di gravidanza. Dubito possa essere realmente così però lo trovo di una dolcezza infinita.
Non mi ha mai fatto pesare la mia condizione, anzi…ancor prima che io possa chiedergli qualcosa lui la fa precedendomi.
L’ho sentito in difficoltà però. Certo capisco che avermi accanto ogni notte e non potermi nemmeno sfiorare per lui deve essere faticoso. Quando oggi ha cominciato a baciarmi ho sentito la sua mano sulla mia gamba e mi è piaciuto poter sentire nuovamente il tocco delle sue mani su di me.
Sinceramente all’inizio volevo fermarlo per via del mio lutto però…il mio corpo non la pensava allo stesso modo.
Sono una persona orribile me ne rendo conto. Mi sono concessa attimi di piacere e di felicità in un momento poco adatto, però ne sentivo la necessità. Avevo bisogno di non pensare in continuazione a ciò che è successo. Anche se pochi ma bellissimi minuti sono stata bene. Oh beh…pochi minuti si fa per dire però il senso è quello.
 
-Kagome? Ehi Kagome mi senti?-
-Oh sì scusa ero sovrappensiero…-
-Mi hai fatto prendere un colpo cavolo! Ti parlavo ma non rispondevi.-          dice tirando un respiro di sollievo
-Scusa non volevo preoccuparti. Che mi hai chiesto?-
-Ti ho chiesto quando te la senti di sposarci.-
-Non so. Per me va bene in qualunque momento amore. Mi importa che tu sia sereno.-      gli dico accoccolandomi meglio tra le sue braccia
-Allora anche fra una settimana?-   
-Una settimana? E come faresti a trovare la data così in fretta scusa?-
-Ce l’ho già. Diciamo che una “piccola” mancia ti fa scegliere tutto quello che vuoi.-
-Hai pagato per sposarci prima? Ma sei incorreggibile InuYasha!-        lo rimprovero dolcemente
-Che vuoi farci…non vedo l’ora di averti come moglie!-
-Però è presto fra una settimana! Io non riesco ancora a camminare bene.-
-Sono sicuro che per la prossima settimana sarai in grado di farlo. Migliori ogni giorno per fortuna.-
-Speriamo. La domanda ora è…con che abito mi sposo vista la pancia? Che ci farò con quello che avevo preso? È costato un occhio della testa.-
-Tienilo o regalalo a Sango se le piace e lo vuole. Ovviamente non potrai indossarlo la settimana prossima con questo bel pancino.-       mi dice accarezzandolo
-Bel pancino? Oh ti prego mi sembro una balena, e sono ancora al quinto mese, figurati al nono.-
-Per me sarai sempre bellissima!-
 
Il giorno dopo mi ritrovo ancora una volta con una Sango entusiasta nell’accompagnarmi a comprare un abito. Nemmeno lei cambierà mai.
Le ho parlato del mio abito e le si sono illuminati gli occhi quando le ho proposto se lo voleva. Quasi piangeva. Lei e Miroku si sposeranno a fine anno.
Per me ho scelto un semplice tubino  prémaman bianco in pizzo. Non mi sembra il caso di fronzoli. Mi basta rendere felice InuYasha sposandolo prima che nasca Mieko.
La settimana passa veloce e il giorno del matrimonio arriva.
La cerimonia è molto semplice, senza invitati e senza festeggiamenti. Abbiamo solo i nostri testimoni, la mia è Sango e per InuYasha è Miroku. Kohaku non ha voluto rinunciare per niente alla torta, che ha realizzato rimanendo sempre sul discreto come gli avevo chiesto, bianca con alcuni arabeschi in zucchero.
Tutto sommato è stata una giornata gradevole. Sono la moglie di InuYasha adesso…anche se mi aspettavo questo giorno in maniera decisamente diversa. Doveva esserci mio nonno a portarmi all’altare, invece è stato Kohaku.
La tristezza si è fatta sentire nel cuore di tutti, però capisco che la vita continua. Il mio unico scopo adesso è far buttare le chiavi della cella di Hojo! Adesso mi sono totalmente ristabilita. Cammino sulle mie gambe perfettamente e non ho più alcun problema. Voglio affrontare faccia a faccia quel maledetto e sentire cosa ha da dirmi di così importante.
InuYasha mi sembra molto preoccupato invece. Credo abbia paura che possa perdere ancora la ragione. Io prego i Kami di no. Ho bisogno di sapere il perché di tanta cattiveria nei miei confronti. Avrei potuto capire se si fosse vendicato solo su di me, ma non sulla mia famiglia.
Lui ben sapeva che il miglior modo per ferirmi era quello di uccidere loro. Maledetto!
 
-Kagome…è arrivata!-      mi avvisa InuYasha dandomi la lettera che ha in mano
E’ la convocazione per il faccia a faccia con Hojo. Quanto l’ho aspettata.
-Kagome ti prego…non andare.-       mi chiede lui preoccupato
-Sai anche tu che devo. Potrebbero scarcerarlo altrimenti e io questo non posso permetterlo.-
-Ma io ho paura per te e Mieko. Se vi accadesse qualcosa io…-
-Non accadrà nulla. Te lo prometto amore!-        lo interrompo mettendogli un dito sulle labbra
Adesso devo affrontare un altro vero grande mostro…la paura! Ad InuYasha ho promesso che non accadrà nulla però non posso nascondere di avere paura. Spero di non uscire fuori di testa come l’altra volta. Devo restare lucida. Per InuYasha, per mia figlia e per la mia famiglia.
Aspetto il giorno prestabilito con un peso sul cuore. Mi sento come se dovessi salire sul patibolo. Le mani mi tramano dal nervosismo.
Vi prego nonno, fratellino, datemi la forza e vegliate ancora su mia figlia!
Entrare nella stanza dove interrogheranno Hojo è terribile. Tra un po’ lo rivedrò. Rivedrò colui che mi ha rubato ciò che era rimasto della mia famiglia.
InuYasha è seduto accanto a me e mi stringe la mano.
Nella stanza ci sono anche i nostri corrispettivi avvocati e tre giudici, in più un segretario verbalizzante che prenderà nota di tutto ciò che verrà detto mettendolo a verbale. Sarà come una specie di processo in pratica.
Devo farmi coraggio e non avere paura! Devo mostrarmi forte e non darla vinta a quel maledetto!
Quando entra il mio cuore perde un battito. Eccolo! Ha le manette ai polsi. Lo fanno sedere di fronte a noi, dal lato opposto del tavolo.
Controlla il respiro Kagome, stai calma!
-Ma bene, vedo che ti sei anche fatta ingravidare. Degno della puttana che sei!-         mi dice osservando la mia pancia giunta quasi al sesto mese
Io ignoro la sua provocazione che non mi ferisce per niente. Diversamente la pensa InuYasha che invece si alza di scatto cercando di aprire bocca ma lo fermo strattonando la sua mano e facendolo sedere.
-Già a quanto puoi vedere sono incinta, e non solo, sono anche sposata.-       gli dico fredda mostrandogli la fede al dito
-Che sgualdrina! E’ proprio vero che le acque chete distruggono i ponti. Ti fingevi una santarellina invece cercavi solo il pollo da spennare. E lo hai trovato bello ricco. Brava!-
-Signor Takemi tenga a freno la lingua del suo assistito cortesemente!-         chiede uno dei giudici all’avvocato dello stronzo, che si girà a fulminarlo con lo sguardo
-Grazie dei complimenti ma non siamo qui per parlare di me e di come ho aggirato mio marito in base al tuo pensiero. Voglio sapere perché hai ucciso mio nonno e mio fratello Sota. Tu ce l’avevi con me. Perché te la sei preso con loro che non ti avevano fatto nulla?-
Lui non risponde. Guarda solo male InuYasha al mio fianco, che ricambia con altrettanto odio.
-Signor Hojo è pregato di rispondere! Ha chiesto lei questo confronto quindi risponda!-         gli ordina perentorio il giudice, così lui si decide a parlare
-Per quanto riguarda quel vecchio rimbambito cercavo di togliermelo dai piedi già da un po’. Non mi allettava l’idea di dover vivere insieme a quel peso morto per poi occuparmene io. Ma era coriaceo il vecchiaccio. Invece per tuo fratello…beh…non mi dava poi così tanto fastidio. Un po’ per lui mi è dispiaciuto in effetti. Ha pagato al posto tuo.-
Le sue parole mi fanno montare un gran rabbia dentro. Ha parlato con una tale leggerezza che sembra mi abbia detto che tempo fa! Avrei voglia di picchiarlo a sangue ma devo controllarmi e spingerlo a confessare tutto quanto. Cercando di formi forza continuo…
-Che significa che ha pagato al posto mio?-
-Io volevo uccidere solo te quella notte, mentre dormivi, invece non ti ho trovata in casa. Dovevi sicuramente essere con questo stronzo a spassartela. Così sono sceso in macchina a prendere la benzina e dopo averla buttata addosso a tuo nonno, tuo fratello e in giro per casa gli ho dato fuoco. Prima di uscire li ho chiusi dentro e ho ascoltato per un po’ le loro urla mentre cercavano di uscire dalla porta per chiedere aiuto ai vicini. È stato divertente sentire tuo nonno chiedere aiuto ai suoi amati e stupidi Kami!-        dichiara ridendo divertito
-Maledetto bastardo!-         gli urla InuYasha dandogli un pugno in pieno viso
Le guardie intervengono subito trattenendolo per le braccia perché credo voglia continuare a picchiarlo.
-Signor Taisho  non ci costringa a buttarla fuori!-       pronuncia severo uno dei giudici
Io…rimango senza parole. Il suo racconto mi ha spaccato in due il cuore.
Loro urlavano, chiedevano aiuto e lui è rimasto dietro la porta ad ascoltarli mentre imploravano l’aiuto dei Kami. Sto lottando con me stessa in questo momento per rimanere cosciente perché mi sto sentendo malissimo.
Come si può essere così cattivi? Li ha uccisi in un modo così ignobile e crudele solo per punire me? Punirmi poi di che cosa? Io ero stata costretta ad andare a letto con InuYasha. Non lo avevo tradito di mia volontà.
Stavo davvero per sposare un essere tanto ripugnante?
Colta da un improvviso attacco di nausea non riesco a trattenermi, vomitando sul pavimento perfino l’anima.
-Kagome!-          mi soccorre subito InuYasha liberandosi dalla stretta delle guardie
-Kagome che c’è stai male? Ti porto in ospedale!-        mi dice agitato
-Bleah che schifo. Sei davvero disgustosa! Non sei nemmeno capace di saper contenere le nausee del bastardo che porti in quella botte!-
Bastardo? Ha detto che mio figlio sarebbe un bastardo? Eh no! Sto uno schifo ma questo non deve permettersi di dirlo di fronte InuYasha!
-NOSTRA FIGLIA  non è affatto una bastarda maledetto stronzo! Ha un padre e una madre! L’unico bastardo qui sei tu perché di sicuro la tua povera madre ti rinnegherà come figlio talmente gli farai schifo per quello che hai fatto! Sei il suo disonore! E io godrò quando gli diranno che maledetto assassino è suo figlio! Rimpiangerà di averti dato la vita accusandosi per non aver abortito un bastardo come te!-          gli dico ferendolo su quello a cui più tiene…sua madre
-Io ti uccido maledetta!-      grida provando a venirmi contro ma le guardie lo bloccano subito trascinandolo fuori
-Sospendiamo tutto al momento così è impossibile continuare!-       dicono i giudici alzandosi
-Me la pagherai stronza! Quando uscirò di qui ucciderò te e quella porcheria che hai in grembo!-         urla da lontano
La nausea torna forte a colpirmi insieme a dei capogiri. InuYasha lo nota subito e prendendomi in braccio mi porta subito fuori.
-Non farmi brutti scherzi Kagome ti prego!-       mi chiede agitato
Mi riprendo un po’ quando gli sento bagnarmi il viso con un fazzoletto imbevuto d’acqua.
-Kagome mi senti non è vero?-      mi chiede con tono preoccupato
-Sì…-    gli rispondo con un filo di voce per tranquillizzarlo
-E’ meglio se ti porto in ospedale però. Sei pallidissima.-
Non ho la forza per dirgli di no quindi mi lascio portare in ospedale senza protestare.
Per fortuna non è stato nulla di che. Solo un calo di pressione causato dallo stress quindi mi hanno dimessa lo stesso giorno.
Giunti a casa a tarda notte mi sdraio a letto per riposare un po’.
-Che paura che mi sono preso accidenti!-       confessa lui iniziando a spogliarmi, io non ho la forza di fare nemmeno questo
-Te lo avevo detto che non sarebbe successo nulla a me e a Mieko no?-
-Parli facile tu! Mi sono preso uno spavento…-
-Mi spiace. Ma almeno ci siamo levati il pensiero adesso. Ora tocca ai giudici iniziare il processo contro Hojo avendo la sua confessione.-
-E’ vero. Ma stai tranquilla che con quello che ha confessato la forca non gliela toglie nessuno!-
-Me lo auguro.-
 
I mesi passano tra il processo di Hojo, controlli alla bambina e scorciatoie per avere la proprietà della TMM.
Con Hojo sembriamo essere sulla buona strada ma con la TMM no. Credo che InuYasha dovrà dimenticarsi quell’azienda.
Miroku e Sango si sono sposati finalmente. Lei era davvero radiosa quel giorno e il vestito le stava d’incanto.
La nostra piccola Mieko è nata, con la bellezza di quattro chili e mezzo.
-Ben svegliata mamma!-        mi sento salutare da InuYasha appena riapro gli occhi
-Ciao papà. Dov’è?-         è il mio primo pensiero
-L’infermiera l’ha appena portata. Vuoi vederla?-
-Certo che sì!-         rispondo sollevandomi un po’
Accidenti mi sento come se un tir mi fosse passato sopra. Dopo venti ore di travaglio e di dolori lancinanti si è decisa a nascere. Credevo quasi di non farcela. Al prossimo figlio chiedo il cesareo!
Quando InuYasha mi mette la piccola tra le braccia rimango stupita nel vedere quanto sia bella. Il suo nome non poteva essere più giusto.
Quando è nata me l’hanno fatta vedere però ero talmente stanca e dolorante che l’unica cosa che mi interessava sapere era che stesse bene. Ora che posso guardarla meglio ne rimango estasiata.
-Non è stupenda la nostra bambina?-        mi chiede InuYasha
-Magnifica e…perfetta!-
La mia bambina è perfetta. È sana. Ed è un piccolo miracolo poterla tenere adesso tra le braccia.
Quando veniamo dimesse trovo una grande festa ad aspettarci a casa.
Sango, Kohaku, Kaede e molti amici che avevo all’agenzia sono qui con tantissimi palloncini rosa nelle mani.
-Ben tornate!-         urlano tutti lasciando volare i palloncini
-Tu lo sapevi?-       chiedo commossa a mio marito
-Certo che sì! Lo so che non saresti stata d’accordo se te lo avessi chiesto ma oggi dobbiamo festeggiare.  La nostra gioia più grande è arrivata quindi dobbiamo accoglierla come si deve.-     mi dice portando dentro i borsoni della bambina
-Grazie! Non so come ringraziarvi!-             dico loro felice di vederli tutti qui per mia figlia
Peccato che c’è quell’ arpia di Kikyo. Non la sopporto! Soprattutto sapendo che è stata con mio marito!
A parte lei la festa si svolge tranquilla. Mi sono divertita e Mieko non ha pianto nemmeno una volta. Ogni tanto apriva gli occhi per fare qualche sorriso divertito a Miroku ogni volta che faceva una delle sue battute da maniaco. Mi chiedo se debba preoccuparmi per la sanità mentale di mia figlia però.
Abbiamo discusso parecchio su come Sesshomaru sta gestendo l’azienda, ovvero male. Tratta tutti in maniera pessima. Tutti  dicevano che avrebbero preferito InuYasha alla guida della TMM che sta perdendo parecchi clienti. Mi dispiace per quell’agenzia. È un vero peccata che venga gestita da chi non sa dirigerla.
 
-Scusa ma doveva venire pure lei alla festa?-      chiedo ad InuYasha quando rimaniamo soli nella nostra camera
-Lei chi?-
-Kikyo! La tua ex amante!-        rispondo infastidita
-Amante è una parola grossa amore. Ci sono stato meno di un’ora e nemmeno tanto volentieri dato che pensavo di avere te al suo posto in quel momento.-
-Davvero??? Eri già così fissato con me?-
-Oh non puoi sapere quanto! Credo di essermi innamorato subito di te, solo che non lo capivo. Per questo non sopportavo il tuo rifiuto e cercavo ogni scusa per averti.-
-Davvero pensavi a me quando te la facevi?-       domando col tono da bambina triste
-Ahahaha dai non mi fare la gelosa Kagome. Ho occhi solo per te e non ti serve farmi la bimba in lacrime.-
-Va bene ti credo. Grazie per la festa, mi sono divertita nonostante tutto.-      gli dico abbracciandolo
-Sono felice che ti sia piaciuta. Non ti vedevo ridere già da troppo.-
-Lo so però non è facile. Mi auguro che la sentenza definitiva sia quella più adatta a lui.-
-Lo sarà! Non possono non condannare quel maledetto almeno all’ergastolo! E se non lo fanno giuro che lo uccido io riducendolo in brandelli!-
-Preferirei evitarlo. Sono sicura che ti metterebbero in carcere a vita in quel caso.-
-Può essere, però meglio in carcere che sapere quell’assassino in giro.-
-Dai non pensiamoci e andiamo a nanna per adesso.-       gli dico per chiudere l’argomento
Sinceramente stava prendendo una piega sgradevole e la giornata è stata così bella che non voglio rovinarla.
 

 
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Sono padre!
Non riesco ancora a credere di avere un piccolo esserino tra le mani che ha il mio sangue. Quando apre gli occhi mi guarda curiosa e inizia a sorridere.
La mia bellissima bambina!
E pensare che credevo non avrei mai avuto figli. Che idiota che ero. Se potessi tornare indietro nel tempo lo farei solo per potermi picchiare a sangue per quanto sono stato stupido!
La mia dolce Mieko ha una settimana di vita e non passa giorno in cui non mi stupisca di ogni sua più piccola espressione. Quella migliore è l’espressione arrabbiata quando vuole mangiare. Sembra voler fulminare Kagome quando ritarda cinque minuti la poppata. Cavolo questa bambina è più puntuale di un orologio svizzero! Ogni tre ore esatte chiama per la poppata. Ho tenuto il tempo per curiosità e l’unica volta che non ha rispettato le tre ore precise è stato quando Miroku le faceva le smorfie, sforando il tempo di due minuti.
In questo momento sta dormendo beata. Ha appena mangiato e ora gongola nel mondo dei sogni tra le mie braccia.
-Ho sonno!-        mi dice sbadigliando e spaparanzandosi sul divano
Svegliarsi tutte le notti ogni tre ore con la sua dolce voce urlante non è il massimo.
-Anche io ma portiamo pazienza. Sono i primi giorni e dobbiamo abituarci ai nuovi ritmi.-
-Questa bambina è una vera mangiona. Se non la staccassi a forza lei non lascerebbe mai la presa. Così mi prosciuga prima del tempo!-
-La cosa più buffa è vederla piangere offesa quando la stacchi. Ha delle corde vocali niente male.-          rispondo divertito
-Io lo trovo tragico. Mi si stringe il cuore quando la devo staccare contro voglia. Mi sento cattiva.-
-Ma è stato il pediatra a dirtelo amore. Non deve superare i centoventi grammi di latte a pasto. Lei se ne fa fuori duecento se può.-
-E’ vero però mi da questa sensazione.-
Mentre parliamo veniamo interrotti dal suono del campanello. Chi sarà?
Quando vado ad aprire mi trovo davanti un uomo anziano che ha un che di familiare.
-InuYasha…quanto sei cresciuto! Sei fatto un uomo!-     mi dice lo sconosciuto
-Scusi ma…ci conosciamo?-     chiedo confuso
-Ma come ti sei dimenticato di me? Sono Myoga, il migliore amico di tuo padre, nonché suo notaio di fiducia!-       mi ricorda lui
-Ah Myoga! È vero ora mi ricordo di lei! Non ci vediamo da una vita! Ma non si era trasferito a New York?-         chiedo sorpreso facendolo accomodare
-Già ma sono qui per conto di tuo padre.-          mi rivela lui
Arrivati nel salone gli presento Kagome.
-Myoga questa è mia moglie Kagome, e lei è nostra figlia Mieko.-        
-E’ un piacere conoscerla  Kagome! Finalmente una donna che ha fatto il miracolo nella vita di questo scapestrato!-         gli dice lui stringendole la mano
-Già a quanto pare!-        risponde lei divertita
Mentre Myoga guarda Mieko chiedo il perché della sua visita.
-Tuo padre ha lasciato un testamento figliolo. E prima di leggerlo di fronte tuo fratello volevo avvisarti  del suo contenuto.-      mi spiega lui sedendosi
-Un testamento? Ma che significa? Io non ne ho saputo nulla in questo anno.-
-Lo ha lasciato e me mesi prima di morire spiegandomi il suo contenuto.-
-E cosa dice? Scommetto che lascia tutto a Sesshomaru non è così?-     non sarebbe tanto strano infondo quello è suo figlio
-No. Lascia quasi tutto a te InuYasha!-      mi rivela lasciandomi sgomento e senza parole, e Kagome è nelle mie stesse condizioni
-Non…non ho capito…può ripetere?-     chiedo incredulo
-Tuo padre ha lasciato quasi il settanta per cento dei beni a te InuYasha.-
-Ma come è possibile?-     domando esterrefatto
-C’è una cosa che lui non ti ha mai confidato…lo ha scoperto pochi mesi prima di morire. Ha cercato il modo migliore per dirtelo però non ci è mai riuscito perché si sentiva in colpa per ciò che eri diventato, senza che lui ti fermasse e guidasse come un padre dovrebbe fare.-
-E cosa sarebbe questo mistero irrivelabile?-   
-Il tuo padre adottivo conosceva il tuo vero padre biologico. Tempo fa era venuto a conoscenza da una sua amica che era stata con quell’uomo per diversi anni che il tuo presunto padre biologico era sterile, non poteva avere figli, cosa che tua madre ignorava a quanto pare.-
-Aspetti non ho capito…sta dicendo che quello che si credeva essere il padre naturale di InuYasha in realtà non lo è?-       chiede Kagome al mio posto
Io mi sento un po’ confuso per formulare una domanda sensata.
-Esattamente!-
- Mia madre aveva un altro amante allora!-       ne deduco ancora più schifato del suo comportamento immorale
-No figliolo. Non ha avuto altri amanti oltre quello.-      mi spiega serio
-E allora chi diamine è mio padre?-
-Non ci arrivi InuYasha?-         mi chiede Kagome che sembra aver già capito tutto
-No io non…aspettate un attimo…non mi direte che mio padre era…no non ci credo!-          non posso credere a ciò che il mio cervello ha appena elaborato
Non può essere così! Mi rifiuto di crederlo!
-Il mio amico Inu era il tuo vero padre InuYasha. Tu sei suo figlio, e a provarlo ci sono anche i risultati del DNA che lui ha fatto fare di nascosto quando ha avuto questo dubbio.-
-Io non credo alle mie orecchie! Ho sofferto una vita per niente quindi?-
-Mi spiace figliolo. Purtroppo anche questo era il pensiero di tuo padre. Il fatto che ti abbia fatto soffrire senza starti accanto quando tu ne avevi più bisogno lo ha fatto soffrire molto. Sapeva anche di essere la causa dell’odio di tuo fratello nei tuoi confronti e il fatto di non averlo impedito lo faceva sentire il peggiore dei genitori. Così almeno per ripagarti in parte del torto subito ha deciso di lasciare quasi tutte le sue proprietà a te.-
-Ovvero ha deciso di lavarsi la coscienza coi soldi? Tzs non era questo che mi serviva! Io avevo bisogno di un padre! Anche tuttora ne sento la necessità. Se me lo avesse detto lo avrei perdonato senza esitare perché io lo amavo già come un padre. Cosa che lui non ha mai capito!-         urlo furioso
Ripagarmi coi soldi per le pene d’inferno che ho vissuto e che ho inflitto anche agli altri, compresa Kagome…è facile così!
-Non so che dirti ragazzo mio. Sinceramente anche io credo che avrebbe dovuto dirtelo subito però non mi trovavo nei suoi panni quindi non so come possa averla presa lui.-
-E mi dica…tra questi beni c’è anche la Taisho Media & Marketing?-
-No quella no InuYasha.-
-L’ha lasciata a Sesshomaru dunque…-      realizzo dispiaciuto
L’unica azienda che voglio è quella e lui la dà a quell’idiota!
-Non l’ha lasciata neppure a lui. L’ha lasciata ad una persona a lui molto cara…a lei Kagome.-        rivela Myoga lasciandoci entrambi sorpresi a guardarlo con gli occhi sbarrati
-A…a me? Ma ne è sicuro?-     chiede lei scettica
-Assolutamente. Il testamento dice che lasciava la TMM a lei perché la considerava come la figlia femmina che non ha mai avuto. Sono sicuro che sarebbe stato felice di sapervi sposati, perché in questo modo sarebbe diventata davvero come una figlia per lui.-
Non riesco a credere a ciò che sto vivendo in questo istante. In pochi minuti tutta la mia vita è stata stravolta. Non so più capire chi sono. Sono confuso. L’unica cosa che sono in grado di realizzare è che quel dannato di mio fratello non avrà la TMM e che sarà esclusivamente di Kagome. Questo mi da una gioia incredibile! La vendetta sarà un piatto molto prelibato da servire a Sesshomaru. Senza contare che adesso posso affrontarlo da suo pari!
In questo frangente il mio essere stronzo si risveglia. Oh quanto me la godrò questa vittoria!
-Perché hai quel ghigno malvagio InuYasha?-       mi chiede mia moglie
-Perché già godo nell’immaginare l’espressione di Sesshomaru quando saprà tutto!-
 
Come già annunciatoci il giorno prima da Myoga, siamo stati convocati io, Kagome e Sesshomaru per aprire il testamento di mio padre.
Vedo mio fratello guardare strano Kagome.
-Perché è presente pure la tua donna? È già difficile accettare la tua sporca presenza ma quella di una totale estranea…-
-Io non sono la sua donna razza di cafone! Sono sua moglie! Inoltre sono stata convocata dal notaio esattamente come te quindi taci e non rompere!-         risponde Kagome affrontandolo
Stranamente lui non ribatte, cosa che non credevo possibile. Forse sapere che anche lei è stata chiamata a presenziare l’apertura del testamento lo ha sorpreso.
Comunque brava la mia mogliettina! Gli tiene testa esattamente come faceva con me.
-Vi ho convocati qui per leggere le ultime volontà di Inu Taisho. Prima di questo però vorrei riferirvi alcune parole di vostro padre, soprattutto a te Sesshomaru.-        dice Myoga rivolgendosi a lui serio
-Tuo padre aveva recentemente scoperto una verità che lo ha molto ferito. InuYasha ne è già stato informato ieri. Ora tocca a te sapere la verità. Lui è il figlio legittimo di tuo padre, legalmente e geneticamente Sesshomaru.-      prosegue il notaio
Vedo il volto di mio fratello sbiancare e guardarmi confuso.
-Che…che cosa hai detto?-      chiede lui sconvolto
-Prima che vostro padre morisse ha scoperto che quello che si credeva essere il padre naturale di InuYasha, ovvero colui che fu l’amante di vostra madre, era in realtà sterile dalla nascita. Non avrebbe mai potuto generare un figlio. Dato che vostra madre, oltre che col suo amante, aveva rapporti intimi anche con vostro padre, il mio amico Inu  ne ha dedotto che InuYasha potesse essere suo figlio. Cosa che abbiamo accertato grazie al test del DNA. InuYasha è tuo fratello al 100% Sesshomaru, figlio di tua madre, e di tuo padre. Non siete fratellastri.-       gli spiega Myoga
Lui rimane immobile cercando di assimilare la notizia. Lo so non è facile. Ancora non ci sono riuscito neppure io. Ho passato tutta la notte in bianco pensando alla vita da schifo che ho fatto…per niente.
Mi sono sempre chiesto chi fosse il mio vero padre. Perché non mi ha voluto. Quale sarebbe dovuto essere il mio vero cognome.
Invece l’ho sempre avuto al mio fianco, solo che non mi amava come tale dato che non credeva fossi suo figlio.
-Tuo padre mi ha riferito che gli dispiaceva molto essere la causa delle liti con tuo fratello, perché anche se non era suo figlio entrambi condividevate la stessa madre. Siete comunque fratelli dalla nascita. Si sentiva in colpa anche per non aver cercato di farvi amare come avreste dovuto. Sapeva benissimo che InuYasha ha sofferto molto per questo rischiando anche la propria vita. Infatti proprio per questo ha redatto questo testamento che ora mi appresto a leggervi…”Io, Inu Taisho, nel pieno delle mie facoltà mentali ho deciso di suddividere il mio patrimonio in modo che entrambi i miei figli abbiano ciò che spetta loro, evitando inutili liti di possesso sulle varie aziende e sui vari beni. Lascio le aziende in America in gestione a mio figlio maggiore Sesshomaru. Le aziende presenti in Giappone andranno tutte a mio figlio minore InuYasha, ad esclusione della Taisho Media & Marketing che andrà a Kagome Higurashi, la media buyer del reparto Media, ragazza dal cuore nobile a cui mi sono molto affezionato negli anni e a cui spero possa far piacere gestire l’azienda. Unico vincolo sarà la vendita dell’azienda o la cessione a terzi. Se per problemi vari la suddetta si ritroverà costretta ad una delle due azioni la proprietà andrà automaticamente al mio figlio minore.”-
-Non può lasciare le aziende qui in Giappone tutte a lui! Sono molte di più di quelle che ci sono in America! Non può avermi fatto questo!-       si lamenta Sesshomaru alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia alle sue spalle
-Tuo padre ha deciso così perché in questi anni non ti sei mai dedicato agli interessi della famiglia. Ti sei solo divertito a sperperare i suoi soldi mentre tuo fratello cercava di occuparsi delle varie aziende, anche se purtroppo teneva un comportamento davvero deprecabile che lo metteva sempre in bocca dei peggiori gossip, facendo disperare il mio povero amico. Comunque ti faccio notare che aziende in America fatturano almeno venti milioni di dollari l’anno. Non mi sembra ti abbia lasciato in povertà!-       risponde Myoga guardandolo torvo
-Mi opporrò a questo testamento! Sono sicuro che mio padre sia stato plagiato! Per quanto riguarda te puttanella…confessa…eri l’amante di mio padre per questo ti ha lasciato la sua azienda preferita! Non è così?-     inveisce contro Kagome
La mia reazione non si fa certo aspettare assestandogli un bel pugno dritto in faccia. Credo gli piaccia essere picchiato a questo idiota!
-Se osi offendere ancora mia moglie non risponderò di me stesso Sesshomaru! Mi hai davvero stufato!-
-InuYasha per favore lascia stare!-        mi dice Kagome prendendomi per un braccio e tirandomi vicino a sé
-Ti fai comandare da una femmina…che schifo.-
-Se anche fosse? Io ho una compagna di vita e una figlia che mi aspetta a casa. Ho una vita felice, ho anche io un padre adesso, e tu che hai? Eh Sesshomaru? Con che ti stai ritrovando? Sei solo e credo lo resterai per sempre perché non sei in grado di provare amore se non per te stesso! Non ti sopporta nessuno e non ti amerà nessuno continuando così!-
-Sapessi che me ne faccio dell’amore! I soldi sono più importanti!-
-Bene allora vai a goderti quelli delle tue aziende in America e sparisci dalla mia vita!-
-Questo lo farò molto volentieri ma non mi arrenderò riguardo al testamento! Avrete comunque mie notizie!-          risponde andandosene furibondo
-Stai bene?-      mi chiede Kagome
-Si tutto bene adesso! Mai stato meglio!-      le rispondo dandole un bacio
Ed è vero…sto bene. Mi sono tolto un bel peso. Adesso ho tutto quello che mi serve per essere felice…manca solo una cosa…Hojo.
 

 
 
                                                                       *************************                                                          
 
 
 
È incredibile ciò che è accaduto in questi giorni. Non solo InuYasha ha scoperto di essere il vero figlio del signor Inu ma io sono diventata la proprietaria della TMM. Non riesco ancora a crederci.
Di sicuro la clausola che ha inserito sul non poter vendere o cedere l’agenzia è dovuto ai miei debiti con la Yakuza. Sicuramente quei criminali mi avrebbero chiesto l’azienda per essere ripagati subito dei miei debiti.
Per fortuna me ne sono liberata da oltre un anno grazie all’intervento di InuYasha.
Quando l’ho detto ai miei vecchi colleghi hanno esultato tutti. Nessuno sopportava i malumori di quel cafone di mio cognato. Ha minacciato di impugnare il testamento…che lo faccia pure. Non ha falle in alcun punto. È stato fatto tutto di fronte ad un notaio quindi non può chiedere proprio nulla.
Ho però deciso di lasciare ad InuYasha il vero comando dell’agenzia. Ne sarò la proprietaria però non la gestirò. Lascerò il compito a mio marito. Io invece ho deciso di ritornare a svolgere il mio lavoro di media buyer. Mi piaceva quindi preferisco fare quello. Oltretutto mi lascia più tempo per Mieko, che mi porto giornalmente in ufficio dove ho messo una culla.
-Questo povero ufficio inizia ad essere stretto.-       mi dice InuYasha mentre allatto Mieko
-In effetti…tra le nostre due scrivanie e la culla c’è poco spazio. Dovremo farne fare uno più grande.-
-Ma guardala…si è addormentata però continua a mangiare. Come accidenti ci riesce?-        si chiede lui osservando la figlia
-Me lo sono chiesta pure io. Diventerà una cicciottella a forza di mangiare tanto.-      mi lamento dato il suo aumento eccessivo di peso
Ha un mese e pesa già quasi sei chili.
-Lasciala mangiare Kagome. Quando sarà necessario te lo dirà il pediatra di diminuire la quantità di latte. E poi lei è già nata con un peso diverso alla media. A conti fatti ha solo preso un chilo e mezzo in un mese.-
-In effetti…cambiando argomento, ha più chiamato il signor Hirohito per quella pubblicità sulle creme di bellezza alle alghe del shitu…shuko.. oh insomma roba del genere!-
-No. Non mi sembrava convinto sul prezzo che gli ho detto. Forse si aspettava chiedessimo meno per realizzare quella pubblicità.-
-Se vuole una cosa ben fatta non può pagare poco e poi…-
-Kagome, InuYasha, scusatemi se vi interrompo, ma c’è una chiamata per voi da parte del vostro avvocato.-         ci interrompe Rin passando la chiamata ad InuYasha
-Sì mi dica signor Yuuki…dice davvero? Ma quando? Sì lo riferirò io a mia moglie. La ringrazio infinitamente!-         dice chiudendo la chiamata
-Che ti ha detto?-      chiedo curiosa
-Hanno spostato senza tanto preavviso l’udienza ad oggi. Il signor Yuuki è andato subito per ascoltare l’esito della sentenza.-       mi spiega lui
-Ma come? E noi non possiamo andare a sapere come finisce?-
-No Kagome. E’ meglio di no. Lo sapremo a breve comunque non preoccuparti. Vedrai che andrà tutto bene.-        dice abbracciandomi
-Speriamo…-
Passano le tre ore più lunghe della mia vita. Nemmeno le venti ore di travaglio sembravano così lunghe. Dopo aver passato il tempo a controllare  di continuo l’orologio Rin ci ripassa la chiamata dell’avvocato.
-Rispondi tu io non ci riesco!-       gli chiedo in prende all’ansia
-Mi da buone notizie Yuuki?-       risponde lui prendendo il telefono
Lo vedo teso. Perché non parla? Che cosa gli starà dicendo l’avvocato? Voglio saperlo!!!
-La ringrazio davvero! Domani verrò per saldare il conto della parcella. Ancora grazie Yuuki!-           dice posando il telefono
-Allora? Che ha detto??-          domando tesissima
-Ha detto che…è stato condannato alla pena di morte Kagome. Ce l’abbiamo fatta!!-         esulta sorridendo finalmente
-Davvero? Lo hanno condannato davvero? Quasi non ci credo!-
-Era inevitabile dopo la sua confessione. Adesso siamo liberi amore!-
Dovrei essere felice e festeggiare però invece mi ritrovo a piangere. Piango per la giustizia ottenuta per mio nonno e mio fratello.
È un’amara vittoria però la mia perché purtroppo la morte di Hojo non mi ridarà la vita della mia famiglia. Lo so è una reazione strana la mia però speravo sinceramente gli dessero l’ergastolo. Chiuso tutta la vita in carcere forse avrebbe capito il male che ha fatto. La morte è la scelta più facile per lui.
Comunque sia la mia famiglia è vendicata. Ora posso godermi la vita insieme a InuYasha.
Entrambi non abbiamo avuto un passato felice alle spalle, ma il nostro presente e il nostro futuro sembrano essere pieni di amore e felicità.
Di sicuro le difficoltà non mancheranno. Non ho mai creduto in una vita rose e fiori come nelle favole, però di una cosa sono sicura…affronterò tutto quello che la vita mi darà con mio marito, l’uomo che ho scelto per passare i miei giorni, l’uomo che all’inizio odiavo e che mi sembrava un mostro, e che invece si è rivelato essere il più buono e sincero tra quelli che ho conosciuto.
Si dice che quando nasciamo il cielo ci affida una stella, per proteggerci e vegliarci. Io non mi sono mai sentita nata sotto una buona stella, anzi pensavo di non avercela proprio. Quanto mi sbagliavo! La mia stella è InuYasha, come io lo sono per lui.
 
 
 
 
 
 
-Mamma mamma! Mieko mi prende in giro! Dille di smettere!-     urla mia figlia saltando sul letto e svegliandomi di soprassalto
-Mieko lascia in pace tua sorella!-          le dico poco convinta rigirandomi nel letto…ho sonno!
-Sei una spiona Haruko!-        le grida Mieko correndo anche lei sul letto
-Non è vero! Sei tu che sei cattiva! Mamma diglielo tu!-
-Bambine vi prego…mamma ha sonno. Fatemi dormire.-       le prego disperata
Mi sento uno straccio. Ho partorito il nostro terzogenito cinque giorni fa e ancora non sono riuscita a chiudere occhio. E loro certo non mi aiutano.
-Ma mamma non puoi dormire adesso dai…-
-Voi due demonietti! Lasciate in pace mamma! E pensare che ve l’ho detto poco fa di non svegliarla! Filate giù in cucina a sistemare la confusione di bambole che avete lasciato!-
-Ma papà…-
-Niente ma! Filate o vi sculaccio su!-       ordina il mio salvatore
-Va bene papà…-      rispondono in coro scendendo dal letto
-Mi spiace amore. Mi sono distratto un attimo e non le ho trovate più. Quelle pesti…credo le rinchiuderò in gabbia come i leoni se scappano di nuovo qui!-        mi dice stendendosi accanto a me
-Sì immagino…proprio come le sculacceresti vero? Ogni volta che do loro un piccolo schiaffo quasi mi mangi.-        dico divertita
-Potrei anche cambiare metodo educativo e usare la cinta no?-
-Sì sì come no! Sei troppo coccolone con quelle due monellacce. Sota dorme ancora?-      
-Sì. Quel bambino non piange mai, nemmeno quando è ora di mangiare. Si sveglia e ride. Di certo non è come era Mieko quando è nata che strillava a squarcia gola.-
-Almeno un figlio tranquillo sembra che l’abbiamo. Accontentiamoci!-            rispondo ridendo, seguita da InuYasha
-Ti amo Kagome. Grazie!-
-Per cosa?-
-Per la felicità che mi hai donato…grazie!-
-Lo stesso vale per te!-        rispondo baciandolo
-Mamma! Papà! Haruko mi ha tirato i capelli!!-
-Non l’ho fatto di proposito!-
-Sì invece!-
-No invece!-
-Invece sì!-
Invece no!-
Io e InuYasha ci guardiamo negli occhi e poi guardiamo loro intente a litigare.
Siamo felici…tanto felici…ma anche terribilmente esausti! E’ questa la vera felicità!
 
 
 
 


 
 
Fine
 
 
 
 



 
 
(*) Il gorintō ( torre dei cinque anelli) è la classica lapide che si trova nei cimiteri giapponesi che si rifà agli stupa ( monumenti buddhisti)  in cui venivano conservate le reliquie di personaggi considerate santità. La sua forma è composta da cinque pietre di forma e dimensioni diverse, un cubo, una sfera, una torre a cono, una mezzaluna e la gemme del loto, e ognuna rappresenta uno dei cinque elementi. In ogni lapide vi si trovano anche delle strisce di legno (sotoba) con sopra incisi dei sutra e il nome del defunto.
Per chi non lo ricordasse o non ha letto la mia storia INUGAMI nel pensiero buddhista l’universo è composto da cinque elementi …i GO DAI ( i cinque grandi)   ovvero terra, acqua, fuoco, vento  e vuoto ^_^
 
Vi sono diversi tipi di gorintō, a seconda del periodo in cui sono stati fatti ma quello classico è quello con le cinque pietre
La versione meno utilizzata  si chiama  hoto
E quella più diffusa invece è la versione benkei
Piccola curiosità per chi non lo sapesse… “Il libro dei cinque anelli”   il    “Go rin no sho”   di Miyamoto Musashi sull’arte della guerra deve il nome proprio ai cinque elementi e al gorintō  ^_^ 
 
 
 
 
 
 
Anche questa storia è finita  ^_^
Per chi fosse interessato oggi pubblicherò la nuova storia “Perfect Romance-Quando tutto sembra perduto”
Il capitolo di “Vivo per Lei” è in revisione invece  ^_^
“All I Need” non ho ancora capito se piace date le poche visite ma la continuerò ugualmente  ^_^
Passiamo ai ringraziamenti….
GRAZIE GRAZIE GRAZIE <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
Non c’è cosa più bella che leggere le vostre recensioni  ^_^ senza credo che non continuerei e lascerei tutto perdere. I Vostri messaggi mi danno tanta carica e felicità ^_^
Grazie infinite a chi ha inserito la mia storia nelle preferite  <3 <3 <3 , nelle ricordate <3 <3 <3 , nelle seguite <3 <3 <3, alle 46 persone  che mi hanno inserita come autrice preferita ^_^ <3 <3 <3 <3 <3 <3  grazie di cuore mi rendete stra-felicissima  ^_^
E non mi dimentico certo delle 1239 persone che leggono senza commentare ^_^ anche se dal numero dovrei togliere chi recensisce  ^_^   grazie davvero anche a voi lettori anonimi  ^_^
Anche questo piccolo mio viaggio è finito. Me ne attendono altri ^_^ in vostra compagnia spero ^____^
Baci baci e grazie mille a tutti dalla vostra sadica spargi cuoricini Faby   <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 

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