How to tell your best friend you love him

di AngelinaSpring
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Beeing in love isn't easy ***
Capitolo 2: *** Girls bite boys bottom lip ***
Capitolo 3: *** If you are loud, I'll be louder ***



Capitolo 1
*** Beeing in love isn't easy ***


“Ma Harry, sono un must!”
“Nì, lo sono solo per te forse, sei un buco nero..”
“Se li metti, però, ci deve essere anche il prosciutto!”
Guardo sorridendo Harry e Lou, seduti sul divano, che discutono con Niall, spalmato sulla poltrona, riguardo all’essenziale importanza dei funghi sulla pizza.
“Ragazzi, nella sala prove, adesso.”
Urla Greg affacciato alla porta della sala in cui ci troviamo, interrompendoli.
Il riccio si alza e si stiracchia, porge una mano a Lou e lo aiuta a tirarsi su, si incamminano verso la porta. Nì li segue sbadigliando.
Liam, in piedi accanto al divano, mi sorride, fa un paio di passi verso di me, mi poggia una mano sulla spalla.
“So, vas happanin man?”
Mi prende in giro sorridendo.
“Cretino!”
Gli do’ un leggero colpetto sul braccio.
“Scusami. Seriamente, tutto okay amico?”
Lo guardo alzando un sopracciglio, il suo viso si è fatto serio.
“Uhm.. certo, certo. Ti pare di no?”
Gli chiedo, e mi auguro il mio tono di voce sia almeno un po’ convincente.
“Vedi, è un paio di giorni che ti vediamo un po’ strano.. ti perdi con lo sguardo nel vuoto, parli meno del solito.. ci chiedevamo se  fosse tutto in ordine..”
Lo guardo negli occhi, e lo vedo che è preoccupato per davvero. Mi accarezza la spalla con fare comprensivo e per un attimo mi passa per la mente di dirgli la verità, di rispondergli che no, non sto bene. Ma un barlume di sanità mentale mi porta a chiedermi ironicamente: come glielo dico al mio migliore amico che mi sono innamorato di lui senza sconvolgerlo? Come glielo spiego che quando mi è accanto il mio cuore batte a mille, e ho paura che mi salti fuori dal petto, e quando parliamo trattengo quasi il fiato?
“Zayn, parla con me..”
Arrivo alla più semplice delle conclusioni, non glielo dico, non glielo spiego. Faccio finta di nulla, e mi tengo tutto dentro.
“Sto bene Liam, sono un po’ stanco, si, forse per questo mi perdo nel vuoto e per quanto riguarda il parlare.. non sono mai stato un grande chiaccheratore, lo sai, no?! Non ti preoccupare, davvero.”
Sorrido.
“Non lo so.. non me la racconti giusta.”
Afferma con un sopracciglio alzato, incrocia le braccia sul petto e mi guarda con la testa leggermente inclinata.
“Siamo tutti un po’ stanchi, ma tu hai qualcosa di diverso.. quando ti andrà di parlarmene, ci sarò. Sai che ci sono sempre.”
Conclude con un bellissimo sorriso sulle labbra. E io mi sento morire. Se solo sapesse.
“È tutto apposto, ma grazie comunque.”
Mi abbraccia, con una mano mi accarezza la schiena, con l’altra gioca con i miei capelli, tirandomeli leggermente. Mi godo il calore del suo corpo, il suo buon profumo.
“Andiamo alle prove, dai, prima che Greg venga a prenderci!”
Scioglie l’abbraccio, mi circonda le spalle e ci avviamo assieme verso la sala dove gli altri già ci aspettano.
“Alla buon’ora voi due!”
Ci riprende Louis.
“Piantala di fare la prima donna offesa e spostati.”
Dico con fare giocoso spingendolo leggermente di lato per sedermi sul divano accanto a lui, mi tira uno schiaffo in testa e si alza.
“Che ti siedi a fare, alzati principessa, aspettavamo solo te per iniziare.”
“Ma se siamo arrivati due minuti dopo di voi!”
Ribatto.
“Due minuti di troppo!”
Mi prende in giro.
Alla fine, nonostante quello che mi tengo dentro mi faccia soffrire, non c’è altro posto in cui vorrei trovarmi ora, non ci sono altre persone con cui vorrei vivere la mia vita.
Niall mi si para davanti, mi da la mano e mi tira su.
“Grazie Blondie.”
Rido e gli metto una mano attorno alle spalle, avvicino il mio viso al suo e strofino il naso sulla sua guancia per irritarlo ulteriormente. So quando detesti essere chiamato “Blondie”, ma non riesco a resistere,  il suo visino offeso mi fa impazzire.
“Ma quando la pianterai, si può sapere?”
Come non detto, mi riprende con voce fintamente offesa.
“Oh, mai probabilmente, lo sai quanto ti adoro quando mi fai il broncio, no?!”
E ride. Che bella risata ha Niall.
“Sei un cretino senza speranze.”
Mi da un bacio sulla guancia, si sottrae alla mia presa e si mette accanto a Louis nel semicerchio che creiamo sempre per provare.
Mi schiarisco la voce, metto le cuffie e, con Harry sulla mia sinistra che continua a cercare di farmi il solletico al fianco, aspetto l’attacco della base.
Proviamo senza sosta per due ore, Louis è un maledetto pignolo, di solito la cosa non mi crea alcun problema, perché anche io sono un perfezionista; se faccio qualcosa ci tengo che sia fatta bene, ma oggi sono particolarmente stanco, reduce da una notte di sogni poco tranquilli, oggi cantare “Gotta be  you” è doloroso, oggi non va proprio. È lui insite per ripeterla almeno cinque volte.
Non ho mai associato il canto al dolore, al contrario è l’unico modo che conosco oltre allo sport per sfogarmi, e dimenticare ogni cosa. Certo, fino ad oggi, la prima volta nella mia vita in cui cantare mi fa sentire male, e non vedo l’ora di finire. Guardo Liam cercando di restare concentrato, è bello lui senza dubbio, ma quando canta è semplicemente meraviglioso.
“It’s gotta be youu..”
Mi guarda negli occhi e sorride leggermente.
“Only youu..”
Mi sento mancare, quello sguardo e quelle parole.. mi sembrano per un momento davvero rivolte a me. Sorrido triste, sono consapevole che per lui non sono altro che un amico, certo un amico importante, ma non la persona con la quale vorrebbe condividere un tipo di affetto diverso da quello fraterno. Il dolore al petto diventa più acuto ad ogni battuta, mi chiedo se ci sia un limite oltre il quale non si percepisca più nulla.
“Complimenti ragazzi, per oggi abbiamo finito.”
Ci liquida Louis con il viso illuminato da un bellissimo sorriso. Mi chino a raccogliere la borsa che ho abbandonato a terra e quando raddrizzo la schiena mi ritrovo a due centimetri dalla faccia di Harry. Mi viene un mezzo infarto e faccio un passo indietro.
“Zayn, questa sera io, tu e gli altri a casa mia, xbox.”
Mi dice riavvicinando il suo viso al mio, come se fosse strettamente necessario essere naso contro naso per comunicarmi chiaramente il messaggio. Non faccio in tempo ad aprire la bocca per rispondergli, che proprio non sono in vena, che proprio per questa sera non mi va e non voglio, che mi poggia un dito sulle labbra, mi intima di restare in silenzio.
“Ah, e non inventarti scuse, tu ci sei, punto.”
Aggiunge e poi prendendo il suo zaino e trascinandosi Niall e Louis dietro si incammina verso l’uscita dell’edificio, salutandomi con uno sventolio della mano, senza degnarmi di uno sguardo.
“Grazie per avermi dato la possibilità di replicare amico.”
Dico a me stesso con un sospiro, visto che loro sono già tutti fuori e non posso sentire.
“Lo sai com’è fatto, no?!”
Mi giro, Liam è un passo dietro di me, ovviamente ha sentito quello che ho detto, sorride divertito
“Tu ci vai?”
Gli chiedo rigirandomi per evitare di guardarlo negli occhi.
“Certo, non sia mai che qualcuno provi a dire di no ad Harry, ma arrivo tardi, prima ho un impegno con..”
Si interrompe come se stesse per dire una parolaccia davanti ad un bambino e strabuzza leggermente gli occhi. Potrei giurarci che si è morso la lingua.
“Marta.”
Concludo io per lui, con il tono di chi fa un affermazione non una domanda, con un sorriso tirato sulle labbra. Non dice nulla, con la coda dell’occhio vedo che annuisce. Arrivato all’uscita in silenzio religioso, mi fermo, aspetto che mi sia di fianco, gli do’ una pacca sulla spalla.
“Beh, divertiti amico, e a questa sera.”
Dico sfoggiando poi un sorrisone, che bravo sei Zayn. Continua così.
“Ehm, si.. grazie. Ci vediamo più tardi da Harry.”
Il suo tono di voce è insolito, triste quasi, completamente diverso da quello che ha usato mentre parlavamo prima. Sembra quasi che mi voglia dire “Senti mi dispiace, ma ci devo uscire con Marta, ma non ti preoccupare, cercherò di divertirmi il meno possibile.” Inarco un sopracciglio, non capisco.
“Perfetto, a dopo allora.”
Non indago, tiro fuori le chiavi dell’auto dalla tasca dello zaino, e mi dirigo verso casa. Ho almeno quattro ore prima di dover andare da Harry, faccio in tempo ad andare in palestra. Posteggio, scendo, entro in casa, raccolgo il borsone nero della Adidas, ci infilo dentro le Free Run 3.0 nuove, i pantaloni della tuta e una canottiera bianca. Metto le cuffie al collo e risalgo in auto, destinazione palestra. Lascio l’auto in uno dei posteggi vicino all’entrata, il parcheggio è quasi vuoto, buon segno, vuol dire che c’è poca gente in palestra. Prendo il borsone ed entro nello stabile.
“Piccolo teppista, anche oggi qua? Non starai esagerando forse?!”
Mi chiede la simpatica signora che sta dietro al bancone all’entrata della palestra, e controlla che tutti abbiano la tessera.
“Buon giorno anche a lei signora Mayer, è un piacere rivederla.”
Dico sorridendo alla cara signora, e dirigendomi verso gli spogliatoi. Mi cambio velocemente, chiudo la borsa e gli altri vestiti nell’armadietto e dopo aver riempito la borraccia d’acqua fresca entro in palestra.
“Zayn, come mai anche oggi qui? Non esagerare mi raccomando, ieri hai fatto tanto.”
“Robert, non ti preoccupare, oggi solo pesi.”
Sorrido al grande e grosso armadio a due ante che mi accoglie.
Adoro questa palestra, non troppo lontana da casa, ben attrezzata sia dal punto di vista dei macchinari per gli esercizi sia dal punto di vista umano: non solo la segretaria che si preoccupa per me come se fossi suo figlio, anche se mi chiama sempre teppista, o screanzato o musone, ma anche tutti i personal trainer che mi seguono e si preoccupano non solo per la mia forma fisica. Liberare la mente in un posto in cui ci si sente come a casa, non si può volere di meglio.
“Oh mio dio, lo hai visto?! Oggi se è possibile è ancora più bello di ieri.”
“Guarda che spalle.. e che culo! Aww.. le ie ovaie!”
Sento dire alle mie spalle. Mi giro e le due ragazze arrossiscono all’istante. Sorrido leggermente.
“Buon allenamento signorine.”
Dico usando un tono di voce basso di proposito, mi giro e prima di aver infilato le cuffie e acceso la musica le sento ancora ridacchiare eccitate.
“Come può essere tanto meraviglioso?!”
Sono perfettamente cosciente dell’effetto che faccio alle persone, e ad essere sincero mi diverto pure ogni tanto ad atteggiarmi un po’.
Mi sdraio sulla panchina imbottita e inizio il mio allenamento, con la musica che mi isola nel mio piccolo mondo. Tra una serie di sollevamenti e l’altra faccio sempre 30 secondi di pausa, respiro a fondo, mi asciugo il sudore e bevo un po’. E ovviamente penso a Liam, a quanto sia bello, a quanto mi piacerebbe che fosse lui a guardarmi con lo sguardo sognante delle due ragazze di prima. E poi penso a lui e a Marta, e la mia pausa finisce, metto altri pesi sul bilanciere che mi sembra improvvisamente fin troppo leggero.
La musica risuona forte nelle cuffie finché..
“Ragazzino basta, tu per oggi hai finito.”
Robert mi leva le cuffie e il bilanciere dalle mani e lo appoggia sull’attrezzo.
“Si, stavo proprio finendo.”
“No no, hai proprio finito. Non voglio che ti strappi un muscolo o ti faccia male in qualche modo. Fai stretching e vai a farti la doccia.”
Mi alzo sentendo la schiena leggermente indolenzita, mi asciugo il sudore dal viso e ringrazio mentalmente Marta, grazie a lei ho fatto uno degli allenamenti più soddisfacenti di sempre.
“Si capo!”
Dico con fare scherzoso, portandomi la mano tesa a toccare la fronte, come se facessi un saluto militare.
“Ma non fare il coglione, va!”
E la risposta che ricevo, insieme ad uno schiaffetto in testa. Rido. Sono stanco e soddisfatto.
“Ah! Non voglio vedere la tua brutta faccia domani, sia chiaro.”
Mi trascino sui tappetini sul lato della palestra, stendo l’asciugamano e inizio a stirare i muscoli della schiena e delle spalle, mi rialzo e continuo stirando il resto del corpo. Che personaggio Robert penso mentre rilasso e stiro anche i muscoli del collo, alto e muscoloso, con la pelle color cioccolato al latte e gli occhi di caramello, una vera delizia.
“Guarda un po’ chi si rivede!”
Mi volto verso la direzione dalla quale proviene la voce e mi ritrovo a poco più di un passo da un bel ragazzo biondo dai grandi occhi azzurri. Inclino la testa e lo osservo con un sopracciglio alzato. Ha le labbra rosse e carnose, un piccolo dilatatore nero ad entrambi i lobi ed un tatuaggio sul petto che si intravvede per metà dalla canottiera. Ha un che di famigliare, ma non riesco a ricordare il suo nome o altro.
“Non ci credo che non ti ricordi di me.. super pop star dei miei stivali..”
Dice con tono fintamente offeso, mi fa una linguaccia e vedo il piercing luccicare.
“Karl!”
Esclamo e lo vedo sorridere con le braccia incrociate sul largo e muscoloso petto. Che fatica riconoscerlo, quando facevamo canottaggio assieme, ai tempi delle medie e del liceo, era un bimbo, adesso invece e il doppio rispetto a me.
“Allora qualcosa in questa testolina mora funziona ancora signor Malik?!”
Mi prende in giro spettinandomi i capelli. Faccio un passo in avanti nella sua direzione e lo abbraccio, ricambia senza un attimo di esitazione.
“Ma non smetterai mai di crescere tu?”
Gli dico sciogliendo l’abbraccio, faccio un passo indietro e lo guardo dalla desta ai piedi con stupore, il suo corpo dall’ultima volta che l’ho visto è notevolmente cambiato; avrà messo su almeno quindici chili di muscoli, tutti più che ben distribuiti sulla grande superficie del suo corpo, e sarà cresciuto di almeno 10 centimetri.
“Sai, il coach continua a dire che sembro una ragazzina di undici anni che fa danza, allora cerco di mettermi al pari con gli altri della squadra.”
Mi fa l’occhiolino in segno di intesa, anche io facevo parte di quella squadra, prima della formazione dei One Direction, la popolarità e tutto il resto, che nostalgia.
“Quella vecchia mummia, ha sempre avuto qualcosa da ridire anche su di me.”
Dico ridendo, e ripensando con gioia agli allenamenti, ai compagni e alle belle esperienze vissute con loro.
“Ora te lo assicuro, non avrebbe nulla da ridire, ci scommetterei!”
Mi sorpassa in direzione della panchina che ho appena lasciato libera, e mi tira un sonoro schiaffo sul sedere.
“Ma..”
Faccio per dire sorpreso, ma lo vedo che se la ride compiaciuto, non dico nulla, mi limito a sorridergli scuotendo il capo a destra e a sinistra. È molto che Karl non mi vede, ma temo che sia riuscito a comprendermi meglio di persone che mi vedono tutti i giorni. Gli sorrido, lo saluto e raccolgo le mie cose.
Sono da solo nello spogliatoio, posso fare la doccia con tutta la calma del mondo, cosa che adoro. Prendo la borsa dall’armadietto, tiro fuori l’asciugamano e il sapone per il corpo. Lancio un’occhiata anche al cellulare, non sia mai che gli altri abbiano deciso di cambiare il programma per questa sera. Ho ricevuto un messaggio da parte di Harry -Mezza sega, porta le birre, please-, rido, solito coglione -Certo principessa, per te questo e altro- rispondo velocemente. L’altro messaggio è di Liam -Amico, ho deciso di lasciare Marta, ero nel pallone perché non sapevo esattamente come fare oggi.. tienimi i crocini affinché non mi uccida. See ya later-.
Non rispondo, blocco di nuovo il cellulare e lo rimetto nella tasca del borsone. Il tutto con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Lo conosco quel detto “Non ridere delle disgrazie altrui.” e solitamente cerco di rispettarlo.. ma quando la disgrazia di Marta è una grazia per me, mi si può perdonare una sghignazzata.
Mi tolgo la tuta e la canottiera zuppi di sudore, e mi rilasso sotto il getto d’acqua calda. Una vera goduria. Mi insapono con cura i capelli e poi mi dedico al corpo. Passo la mano aperta sugli addominali, risalgo fino ai pettorali, delineati ma sui quali sono convinto di dover ancora lavorare. Sfioro uno dei capezzoli e un brivido mi percorre la spina dorsale e il pensiero va istintivamente a Liam. E per un attimo, un attimo solo lui è qui con me, è sul mio petto c’è la sua mano..
“Merda!”
Sussurro, guardando verso i miei piedi e constatando che è arrivata l’ora della doccia fredda. Finisco di sciacquarmi velocemente, esco fuori con l’asciugamano tenuto fermo intorno alla vita.
“Guarda che quella secondo me ci stava.. hai visto come ti guardava il pacco?!”
“Si, la prossima volta me la faccio, vedrai..”
Ci sono due tipi nello spogliatoio che parlano in modo tale non mi risulta difficile intuire il loro quoziente intellettivo. Mi asciugo in fretta, lascio i capelli leggermente umidi, infilo tutte le mie cose nella borsa ed esco dallo spogliatoio per non dovermi sorbire un secondo di più i due ingegneri.
“Le auguro una buona serata signora Mayer.”
“Fai il bravo piccolo teppista.”
Alcune cose non cambieranno proprio mai. Fuori dallo stabile della palestra ormai è già buio, infilo il cappuccio della felpa per non prendermi un accidenti dato che ho i capelli ancora bagnati e raggiungo l’auto. Lascio la borsa sul sedile del passeggero e prima di mettere i moto controllo il cellulare. Una chiamata persa da parte di mia madre, un messaggio da parte della mia sorellina -Fratellone puzzone, oggi ho visto una vostra intervista in televisione! Sei sempre bellissimo, come me. Ti voglio bene-. Che meraviglia l’innocenza dei bambini, quella di quella sfrontata di mia sorella poi -Ciao mostro, grazie. Si si, ho preso da te questo mio brutto muso. Ti voglio bene anche io, saluta a casa e dì alla mamma che chiamo domani-. Faccio per rimettere via l’iphone quando lo schermo si illumina, Liam -Porta la vodka, almeno ci bevo sopra-. Non capisco perché tutti i miei amici abbiano il vizio di scambiarmi per un distributore di alcolici e cibo. Quante volte mi scrivono “Zayn, non è che ti fermeresti a comperarci..” e io a fare da corriere e mulo. Ma ora mi dmando, se è Liam a chiedermelo, con Marta non deve essere finita nel migliore dei modi. -Che gusto?- Sono curioso da morire di sapere come sia andata, ma non ho assolutamente intenzione di chiederglielo via messaggio, inoltre me lo racconterà lui se vorrà. -Quello che preferisci, mi fido di te-. Non si smentirà mai quel ragazzo. Lui vuole ubriacarsi, o come dice lui “berci sopra” e a me tocca scegliere con cosa?! Io il da bere glielo porto, ma spero che si contenga almeno nel limite della decenza, perché se poi si concia da buttar via so già che mi sentirò in colpa e responsabile.
“Cazzi suoi.”
Liquido i miei pensieri, anche se non ci credo nemmeno io a quello che ho detto. Metto in moto, mi dirigo verso la stazione centrale, è l’unico posto in cui a quest’ora vendono ancora alcolici.


Carissimi lettori, avevo già pubblicato questa storia, ma ho deciso di rivederla, l'ho quindi eliminata, e adesso pian piano la sto rivisitando e ripubblicando. Mi auguro nessuno resti deluso, spero i cambiamenti non siano stati del tutto vani. Vi abbraccio forte forte, vi adoro <3

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Capitolo 2
*** Girls bite boys bottom lip ***


Parcheggio nell’unico posto libero davanti alla stazione, spengo il motore e do un’occhiata al mio stato nello specchietto retrovisore. I capelli sono leggermente mossi e spettinati, non ho usato alcun prodotto, non li ho nemmeno asciugati per bene, ma sono comunque accettabili. Esco dall’auto e mi dirigo verso il negozietto di alcolici.
“Buona sera” saluto la signorina alla casso con un sorriso “una bottiglia di Chase per favore, una di Blu Curacao e una cassa di birre da 12.”
E aspetto.
Osservo per un paio di minuti la ragazza dietro il bancone, è ancora immobile, mi fissa, forse non ha nemmeno sentito quello che le ho detto. Mi chiedo se sia necessario ripetere la mia richiesta quando sbatte le lunghe ciglia nere e sembra ridestarsi.
“C-certo, subito” il suo tono di voce è leggermente stridulo, come una trottola si gira e mi porta ciò che ho chiesto. Appoggia le due bottiglie e poi la cassetta sul banco e registra il totale.
“Fanno 195 £” mi dice con le guance arrossate, ma con voce decisamente più tranquilla.
Tiro fuori dal portafogli la carta per pagare e la faccio strisciare nella macchinetta. Le mani le tremano leggermente mentre strappa la ricevuta e me la porge insieme ad una penna per la firma.
“Ehm..” alzo lo sguardo dal foglietto di carta e inarco un sopracciglio facendo un’espressione interrogativa “ti dispiacerebbe farmi un autografo prima di andartene?” mi chiede con lo sguardo basso. Arrossisce ancora di più e si gira la penna che le ho appena ridato tra le mani.
“Certo, il tuo nome è?” le chiedo sfilandole nuovamente la penna dalle mani, rigiro la mia copia dello scontrino e aspetto.
“Il mio..” si zittisce per un momento roteando gli occhi, come se avesse dimenticato il suo nome “Célie” esclama entusiasta con un sorriso.
-A Céline, un bacio. Zayn-
Scrivo, le alzo il viso con due dita facendo leva sul mento, la guardo negli occhi e sorgendomi sopra al bancone le bacio la guancia.
Mi allontano e lei sorride imbarazzatissima, stringendo il foglietto con forza all’altezza del petto. È molto carina devo ammettere.
“Grazie..”
La sento dire appena.
“Grazie a te” sollevo e indico con un gesto del capo il sacchetto di carta con i miei acquisti.
“Ti auguro una buona serata” la saluto ancora con un cenno della mano, al quale risponde timida.
Esco e risalgo in auto. Abbandono il sacchetto sull’altro sedile e imposto il navigatore in direzione casa della principessa Harry.
Accosto la mia auto a quella di Niall, sotto casa di Harry. Mi sporgo verso il sedile del passeggero ed afferro il sacchetto di carta con le bottiglie, metto in tasca il cellulare ed esco.
Un leggero vento mi fa venire i brividi, percepisco in quel momento che i capelli non sono ancora del tutto asciutti e il maglione leggero non isola abbastanza dalla brezza fresca.
Suono il campanello e aspetto che il padrone di casa, o chi per lui, venga ad aprirmi.
“Hai preso le birre?”
Che meraviglia essere buoni amici, penso guardando Harry di sbieco. Cerco di fare mente locale per capire qual è quello strano motivo che mi lega a lui e mi impedisce di usare la sua faccia per spalare la neve. Quando mi sorride in modo dolce ed inclina la testa in modo tale che io possa ammirare le su belle fossette, e in quel momento un calore all’altezza del cuore mi ricorda che gli voglio bene un bene dell’anima, allo scemo. Povero me, mi compatisco, scotendo la testa divertito.
“Sì principessa, ma posso entrare o le beviamo qui sul pianerottolo?” gli chiedo allora ironico.
“Dai entra piagnone, neanche ti avessi chiesto chissà che..” mi dice facendosi un po’ da parte per permettermi di entrare in casa.
Appoggio il sacco per terra e mi chino per slacciarmi le scarpe, una volta tolte mi alzo e mi ritrovo a due centimetri la faccia di Harry. Di nuovo, e di nuovo mi viene un colpo. Faccio istintivamente un passo indietro e sbatto pure contro il muro. Lui non si muove, anzi mi si avvicina ancora un po’ per colmare lo spazio che ho lasciato libero con il mio disastroso passo indietro.
“Ma allora è un vizio! Senti Harry, non lo so che problema hai, ma la devi smettere di fare così! Mi farai venire un infarto che stroncherà la mia giovane carriera!”
“Scusami..” sussurra appena.
Si avvicina ancora e appoggia per un attimo le sue labbra sulle mie, e poi si tira indietro con un sorrisone un po’ idiota, ma che gli si addice perfettamente.
“E questo a cosa lo devo?” gli chiedo divertito indicando con l’indice prima le mie labbra, poi le sue.
“Era per ringraziarti per aver preso le birre e il resto..” dice lui, con il viso che è tutto un sorriso e il tono di un bambino che ringrazia per il gelato.
“Ma lo sai che non è la prima volta che ti vado a prendere qualcosa, vero? Le altre volte non ho mica avuto un ringraziamento del genere..” concludo la frase con voce bassa e gli sposto una ciocca di capelli dal viso dietro all’orecchio, continuando a guardarlo negli occhi.
È incredibile, mi piace troppo stuzzicarlo, non riesco a resistere.
“Ecco bravo, non ti ci abituare.”
Si gira sbuffando, prende il sacco con le bottiglie e si avvia trotterellando verso la sala, dalla quale provengono le urla e le risate di Niall e Louis.
“Ma pensa un po’, questo pretende un bacio per ogni stronzata che fa per me.. mezza sega!”
Lo sento borbottare prima che la sua voce sia coperta dal rumore che fanno gli altri due e non posso fare a meno di ridere.
“Hey tu, vieni o cosa? Dai che Niall se la tira perché mi ha battuto di nuovo a Need For Speed..”
La testa di Louis spunta dalla porta che separa il corridoio dalla sala, con un bel broncio.
“Arrivo, arrivo, mi stavo togliendo le scarpe. Ma dove sono finito? Volete tutti un pezzo di me..” sospiro fintamente irritato.
Lo raggiungo con un paio di passi e gli cingo le spalle con un braccio con fare fraterno, sarà anche un rompiscatole pignolo, ma voglio un gran bene pure a lui.
“Blondie mi auguro tu abbia portato il tuo Teddy Bear, perché sarà l’unica cosa che risolleverà il tuo umore dopo che ti avrò stracciato” prendo in giro Niall entrando in sala.
“Oh mio eroe!”
Louis si attacca al mio braccio come se ne dipendesse della sua vita. Harry che si gode tutta la scena dalla poltrona su cui si è svaccato con la birra in mano se la ride.
“Oh Zayn, era ora! Battere te sarà, mi auguro, molto più divertente che umiliare Louis!”
“Ma coglione!”
Louis piccato dalla battuta dell’irlandese si stacca da mio braccio per tirargli uno schiaffo, e io rido. A stare con loro, mi sembra sempre di stare al circo.
Prendo una birra, ne passo una anche agli altri due, dato che Harry si è servito, ma ha lasciato gli altri a bocca asciutta, la stappo e mi siedo a terra a gambe incrociate. Mi sistemo esattamente tra le gambe aperte di Niall che è seduto alle mie spalle, sul divano.
“Dai passami una delle manopole” gli ordino alzando il braccio sopra la testa.
“Puoi avere la mia, mi sono rotto di giocare con lui.”
Mi giro dall’altra parte e la prendo dalle mani di Louis, “giochiamo?”
“Ti straccio mezza calzetta!”
“Contaci..”
E andiamo avanti così per almeno un’ora, una partita dopo l’altra, una birra dopo l’altra, una presa in giro dopo l’altro. Sono le undici quando il campanello della porta di casa annuncia l’arrivo di qualcuno.
Liam. E il mio cuore perde un battito.
“Vado io!”
Louis si alza come se avesse avuto per tutta la sera una molla carica sotto il culo e corre verso la porta.
“Mamma mia Liam che..”
“Lascia perdere ho solo biso..”
Sento le battute che i due si scambiano sul pianerottolo, ma solo in parte perché Niall ha la brillante idea di infilare le sue mani tra i miei capelli e di spettinarmeli tutti, mandarli in tutte le direzioni e quasi di cavarmi un occhio.
“Adesso me la paghi!” urlo e mi alzo sulle ginocchia, dimentico Liam e Louis, mi giro e inizio a fare il solletico a quel piccolo impertinente. Si contorce, ma non riesce a sfuggirmi.
“Uuahuahhauhati preg- uahuha Zayn!”
Poverino non riesce nemmeno a parlare.
“Smettila ti prego.. uahuha” riesce a dire dopo diversi tentativi.
“Bravo bambino” lo coccolo smettendo di fargli il solletico ed accarezzandogli amorevolmente la testa, proprio come con un bimbo.
Poi mi giro e lo vedo. La leggera sensazione di allegria che mi sentivo fino ad un attimo prima scompare istantaneamente. Mi sento che se avessi bevuto acqua ghiacciata invece che birra e altro per tutta la sera.
“Ma che diavolo..”
Mi alzo subito in piedi e mi fermo davanti a Liam. Avvicino l’indice al punto in cui ha il labbro tagliato e gonfio, non lo tocco. Fa un mezzo sorriso, che ben presto si trasforma in una smorfia di dolore.
“Si può sapere che diavolo hai fatto?” gli chiedo con impeto mettendogli una mano sulla spalla, come per non permettergli di muoversi e di scappare via da me.
“Ho rotto con Marta.”
Va bene mi dico, annuisco, questo già lo sapevo, ma io mi riferivo al labbro. Lo guardo interrogativo.
“Ti ha ridotto lei il labbro in questo stato?” lo sfotte Louis, che nel frattempo è tornato a sedersi sul divano. Gli altri due si limitano a ridere, annebbiati dai fumi dell’alcol.
“Caspita Liam, forse dovresti fare un corso di autodifesa.. sai, una fanciulla graziosa come te corre molti pericoli.”
E ridono ancora più forte, tutti e tre.
“Molto divertente Lou, avrei voluto vedere te alle prese con quella pazza! Io non lo so cosa le è preso..” si interrompe un attimo, si tocca leggermente la parte offesa e poi continua “le ho detto quello che le dovevo dire e lei ha abbassato la testa, ho creduto stesse piangendo.. mi sentivo in colpa, così mi sono avvicinato e le ho posato una mano sulla spalla chiedendole se potevo fare qualcosa per lei in quel momento..”
“Cioè, fammi capire..” lo interrompe Harry, “tu hai lasciato una ragazza, e dopo due minuti le hai appoggiato una mano sulla spalla e con fare apprensivo le hai chiesto se c’era qualcosa che potevi fare per farla stare meglio?” chiede con tono retorico.
Lo guarda con entrambe le sopracciglia alzate, è palese che non si aspetti una risposta, infatti quando Liam apre la bocca e fa per parlare lo interrompe di nuovo “sei un vero cretino, non c’è che dire. Dawero. E.. detto questo, non credo tu debba stupirti se ti ha picchiato..” conclude con lo stesso tono di ovvietà che userebbe per dire  -sì, lo so. Sono meraviglioso-.
“Non mi ha picchiato Harry! La pazza mi ha morso!”
Strabuzzo gli occhi e lo guardo con la bocca spalancata e ci provo davvero, ma non ci riesco a trattenermi, probabilmente perché improvvisamente sento l’alcol in circolo così come un attimo prima mi era sembrato di non percepire nulla, e scoppio a ridere con gli altri tre, per la situazione ridicola nella quale solo lui sarebbe stato mai in grado di cacciarsi.
“Vuoi un piercing al labbro? Liam Payne ti spiega come fare in quattro semplici mosse: mettiti con una ragazza, comportati in modo meraviglioso, lasciala e chiedile se c’è altro che puoi fare per lei ed infine come punto finale, ma non meno importante degli altri, chiediglielo mentre le appoggi una mano sulla spalla e cerchi di essere un amico comprensivo” dice tutto d’un fiato Louis con il tono di uno di quei venditori per corrispondenza che si vedono in televisione la domenica.
“Sei davvero un po’ un coglione, lasciatelo dire amico mio” gli dico cercando di smettere di ridere e poggiandogli un braccio attorno alle spalle.
Lui si volta e nasconde il suo viso contro il mio petto, lo sento sussurrare con voce amareggiata “lo so..”.
Con la mano libera gli spettino amorevolmente i capelli, gli accarezzo la guancia sfiorando con il pollice la pelle arrossata che circonda la ferita. Faccio leva sul mento e lo guardo negli occhi.
“Vuoi farmi credere che ho speso un mucchio di soldi per la migliore Vodka inglese e adesso tu non potrai nemmeno berla a causa di questo graffietto?!” lo rimprovero imitando il tono di mia madre.
 “La berrei anche se me lo avesse staccato il labbro.”
Lo guardo alzando un sopracciglio.
“Ma di che ti preoccupi, ho detto che la bevo!”
Ed è in effetti questo ciò che mi preoccupa, Liam ubriaco, Liam disinibito, Liam che ha lasciato Marta, Liam che si lascia andare..
“Certo. E se ti brucia cosa fai?”
Concentrati sulla realtà dei fatti Zayn, cazzo. Non sei un bambino, dovresti essere capace di evitare di sognare ad occhi aperti ogni trenta secondi.
“Niente, continuo a bere finché non brucia più.”
Sorride lui.
“Io non ti sorreggo la testa sopra al cesso mentre vomiti l’anima, ti avverto.”
“Ma per chi mi hai preso? Lo reggo l’alcol io, mica come Niall.”
“Guarda che ti ho sentito, coglione.”
La risposta arriva da un Niall leggermente piccato. È un po’ un problema per lui, viste le sue origini, non riuscire a reggere bene nemmeno le birre. Ogni anno conclude il St. Patrick’s Day con la testa completamente infilata nel cesso e il corpo scosso dai brividi.
Afferro Liam per mano e lo trascino fina al bancone della cucina. lo spingo a sedersi sullo sgabello mentre io prendo un paio di bicchieri e il Blu Curacao.
Non faccio nemmeno in tempo a stappare la bottiglia che “senti ma.. questi drink li stai preparando o li contempli nell’attesa che si preparino da soli?”
Harry è uscito da suo stato comatoso solo per rompermi le palle, ha una sorta di dono.
“Harry, principessa” lo apostrofo con tono dolce “sei una così impaziente scassa cazzi. Vuoi preparartelo da te il tuo?”
Strabuzza gli occhi, mentre gli altri ridono, come se avessi detto un’eresia.
“Cielo, ma te lo ricordi cos’è successo l’ultima volta che lui e Niall hanno deciso di prendere il controllo del bar alla tua festa di compleanno? Vuoi finire al pronto soccorso con il bisogno di un lavaggio gastrico di emergenza?” dice Louis con tono allarmato dal divano.
“Non. Voglio. Ricordare.” scandisce Niall mettendosi a sedere e coprendosi gli occhi con le mani, come se servisse a scacciare il brutto ricordo.
“Ho vomitato l’anima per tutta la sera, e avevo bevuto appena mezzo bicchiere. E come se non bastasse da allora ogni volta che vedo un ananas mi viene da piangere, e non sto scherzando; l’altro giorno in TV trasmettevano SpongeBob, non l’ho potuto guardare, la sua casa è un ananas! Lo sapevate?!” afferma seriamente sconvolto, come se la cosa avesse davvero una qualche rilevanza.
“Ragazzi, smettetela, è stato solo un piccolo incidente..” cerca di difendersi Harry. Louis si alza, ci raggiunge e afferrandolo per un braccio lo trascina lontano dalla cucina.
“Certo, è stato solo un incidente.. senti allontanati da qui prima di fare casino anche solo guardando e aiutami a trovare ‘Sbronzopoli’, vuoi?”
Mentre gli parla con tono dolce gli accarezza la schiena, come l’infermiere di una clinica di igiene mentale farebbe con un paziente particolarmente ‘speciale’.
Oh no, ha forse detto ‘Sbronzolpoli’? Aiuto, l’ultima volta che ci abbiamo giocato la serata non è finita esattamente nel migliore dei modi.
“L’ultima volta che ci abbiamo giocato non è finita tanto bene..”
Liam, cosa fai? Mi leggi nel pensiero adesso? Sorrido ed annuisco, ripensandoci ancora.
“Louis si è ritrovato nel bel mezzo di una rissa, con tizi grossi il doppio, se non il triplo rispetto a lui. Niall è scomparso con quelle due ragazze Svedesi, ed è meglio non ricordare in che stato lo abbiamo rivisto la mattina dopo. Harry ha deciso che la lap dance faceva decisamente per lui.. per poco non viene stuprato. E..”
“Tu ti sei messo a giocare a strip poker con quei turisti americani, ricordo.”
“Sì ma..”
Che tenero, come cerca di difendersi, sguardo da cucciolo offeso.
“Poche storie, se non fossi venuto a fermarti, quelli ti sfilavano anche le mutande. E sono sicuro che a nessuno di loro sarebbe dispiaciuto più di tanto..” concludo facendogli l’occhiolino ed inclinando la testa di lato. È diventato tutto rosso. Non posso fare a meno di pensare che nemmeno a me sarebbe dispiaciuto poi tanto vederlo mentre si sfilava anche i boxer aderenti neri e poi..
“Ehmm..” richiama la mia attenzione sventolandomi la mano davanti agli occhi.
“Ti sei incantato?”
Oh si, penso. E sapessi che bella immagine avevo davanti agli occhi. Una vampata di calore improvviso mi coglie e scuotendo la testa cerco di riportare l’attenzione sul Liam che si trova davanti a me, anche se quello proposto dalla mia immaginazione ha decisamente la sua ragion d’essere.
“Aiutami a portare i bicchieri in sala. Renditi utile invece di sventolarmi le tue manacce davanti alla faccia..” dico porgendogli due dei drink.
In salotto gli altri tre si sono già accomodati, hanno sistemato il gioco sul tavolino e ci aspettano punzecchiandosi.
“Dai Harry, me lo devi dire. Se dovessi baciare uno di noi due chi sceglieresti? Io sono bellissimo, ed intelligente, carismatico e tenero, mentre Niall.. Beh, Niall è Niall, questo è già più che sufficiente” Chiede Louis indicando prima se stesso e poi Niall.
“Cretino..”
Gli tira una gomitata il biondo.
“Nessuno dei due ” risponde Harry sicuro.
“Scusate, ma non siete proprio il mio tipo..” li liquida lui con fare supponente incrociando le braccia sul petto.
“Lasciami provare ad indovinare.. il tuo tipo è più uno con le spalle larghe e il fisico scolpito, capelli scuri e sguardo magnetico, pelle olivastra e splendido sorriso, atteggiamento dolce e virile?”
Rido mentre appoggio i bicchieri sul tavolino, attento a non rovesciarne il contenuto, e mi siedo con le gambe incrociate a terra, sono fuori di testa questi tre.
“Tesoro.. lascia che ti spieghi che uno così.. e il tipo di tutti.”
Il tono da prima donna che usa non ha prezzo. E non si smentisce proprio mai quel pazzo, mai che si possa metterlo in imbarazzo o sorprenderlo, lui ha sempre la battuta pronta.
“Non hai tutti i torti Harry.”
Ho sentito male oppure è stato veramente Liam a parlare?! Mi giro con la bocca leggermente aperta verso di lui. È tranquillissimo.
“Dai Zayn, ammettilo, ha ragione, sei davvero desiderato da tutti.”
“Anche da te?” mi scappa con voce bassa, quello che credevo di aver solo pensato. E Liam non risponde, anzi si gira alla velocità della luce si limita a prendere il bicchiere e a bere un sostanzioso sorso del cocktail blu, finendo per contemplare le goccioline di condensa come se fossero lo spettacolo più stupefacente del mondo.
“Io lo vorrei un compagno come te, che mi faccia le coccole come solo tu me le sai fare.”
Fa quasi le fusa Niall mentre parla.
“Allora cosa aspettiamo Niall, diventiamo una coppia!” esclamo sorridendogli e portando il mio bicchiere al cielo, proponendo un brindisi alla nostra unione “A noi!”.
Gli altri fanno altrettanto e ridiamo tutti come scemi.
“Ma anche no!”
Liam mi tira giù il braccio con forza. Serio in volto, come se non avesse colto lo scherzo.
“Ma che ti prende Liam?”
“Louis ti pare? Sarebbe uno scandalo, le fan non li lascerebbero più in pace, non ci lascerebbero più in pace. Si rovinerebbe l’armonia!”
“Guarda che stavamo solo scherzando figlio illegittimo di Buddha..” lo apostrofa divertito il biondo alludendo alla sua idea di armonia “non ho ancora deciso di firmare le carte per un contratto prematrimoniale. Ma che cosa c’è nel tuo drink? O forse è per via della ferita, l’alcol ti è entrato diretto nel sangue! Forse e meglio che lo metti giù e ti limiti a bere acuqa.’’
Liam guarda Niall colpevole.
“Ma certo, l’armonia.. capite ragazzi? Niall, cerca di essere un po’ più comprensivo.. è questione di armonia” dice Lou portandosi il bicchiere alle labbra e dando un’occhiata complice ad Harry e Niall.
Povero mi fa quasi tenerezza il mio tesoro quando tutti lo prendono in giro, e non sa cosa fare.
“Giochiamo o cosa?” dico per cambiare in fretta discorso, anche se continuo a pensare alla sua reazione di un attimo prima. Afferrarmi il braccio in modo così istintivo ed irrazionale. Sarà stato l’alcol che gli è entrato subito in circolo, come dice l’irlandese, ma a me è sembrato più curioso del solito, che non sia segretamente innamorato di me? Sghignazzo come un cretino tra me e me del mio stesso pensiero e cerco di concentrarmi per evitare di perdermi di nuovo in viaggi mentali.








Miei dolci Raggi di Sole, mi siete mancati moltissimo! La revisiona della storia procede a rilento per colpa dei miei noiosi esami, ma sappiate che ci sono ancora! Non mi sono dimenticata di voi, e spero che il sentimento sia reciproco.

Vi voglio bene, lasciatemi un vostro pensierino. Aiutatemi a fare meglio :)

Un forte abbraccio!

Angie

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Capitolo 3
*** If you are loud, I'll be louder ***


Raccolgo i due dadi dal tavolino, chiudo la mano a pugno la scuoto un po’ e faccio per tirarli.
“E chi l’ha deciso che devi iniziare tu?” mi riprende Harry con tono polemico. E ti pareva che aveva qualcosa da ridire, penso e mi fermo.
“Direi che essendo il padrone di casa inizio io.”
“Ma visto e considerato che sono l’unico irlandese, comincio io.”
Non ci posso credere, perché ci si mette di mezzo anche lui? I cretini sono sempre in coppia .
“Se proprio vogliamo essere sinceri, dato che sono il più bello, mi spetta di diritto il primo turno.”
Louis ti prego almeno tu, non reggere il gioco ai due scemi.
“E io direi che mentre voi vi decidete io vado a pisciare” afferma Liam alzandosi e dirigendosi verso il bagno. Se non ci fosse andato lui, ci sarei andato io, li avrei lasciati a scannarsi per decidere chi deve tirare i dadi per primo.
“Tiriamo il dato a turni, chi ottiene il numero più alto inizia, cosa ne pensi principessa?” propongo sfinito per evitare inutili spargimenti di sangue.
“Mi sembra un’idea migliore di quella di far cominciare Louis, che tra le altre cose si è appena autoproclamato il più bel ragazzo del mondo..”
“Ma chi si è autoproclamato cosa? Ma di che parli?” esclama Lou fintamente offeso.
“Tieniti aggiornato caro mio, perché è da almeno un mese che sul sito ufficiale dei nostri sostenitori c’è scritto che secondo i vari sondaggi fatti tra le fan, risulto essere io il più bello. Mica me le invento queste cose, l’informazione viene da una fonte estremamente attendibile.”
“Ma che siti frequenti tu? Fonte attendibile, certo. Come quella volta che si è sparsa la voce del presunto terzo capezzolo di Harry. Solo tu l’hai letta una cosa del genere!”
“Tutte quelle pazze che mi urlavano di togliermi la maglietta per vedere il mio favoloso terzo capezzolo.. che periodo difficile” sospira Harry, toccandosi prima un capezzolo e poi l’altro, come per controllarne il numero.
“Frequento siti meno vergognosi di quelli che ho visto frequentati da te, Niall. Sei un piccolo pervertito, non c’è che dire. Anzi ti consiglio di cancellare ogni tanto la tua cronologia.. se non vuoi che qualcuno venga a scoprire che..”
“Niall, non ti facevo uno da siti porno!” sbotta Harry ridendogli in faccia.
“Zayn, o Liam, loro si che me li immagino a smanettarsi davanti allo schermo, tu invece che sembri così tenero e innocente, ma in realtà ci dai dentro come un maialino! E bravo il nostro piccolo Niall!”
Scoppio a ridere per la battuta di Harry, ma soprattutto per la faccia che fa Blondie, mi guarda con la bocca spalancata e gli occhi che supplicanti mi chiedono di negare un’oscenità del genere.
“Blondie tesoro, ad ognuno il suo, sono fatto di carne ed ossa pure io, sono giovane e bello, ma questo non vuol dire che non abbia dei bisogni” affermo sorridendogli e facendogli l’occhiolino. Lui strabuzza ancora di più gli occhi. Oddio adesso gli scoppio a ridere in faccia e mi gusto la sua faccia offesa.
“Ma che siti porno e porno?! Almeno fosse quello! Il nostro amico qui, passa le serate a leggere fan fiction su di noi.. e mi pare di aver capito che le sue preferite siano quelle in cui io e lui siamo una coppia assetata di sesso, vero tesoro?”
Louis gli mette una mano dietro al collo, si avvicina pericolosamente al suo viso, come se stesse per baciarlo, aspetta un attimo e poi si tira indietro sghignazzando e accarezzandogli i capelli. Niall apre la bocca per replicare, ma non dice nulla, è diventato tutto rosso.
La risata di Harry riempie la stanza.
“Cosa c’è di così divertente? Voglio ridere anche io.”
Liam è tornato dal bagno e ci guarda curioso con le mani in tasca.
“Oh, niente Liam, Lou ci stava solo raccontando gli scabrosi segreti di Niall..” rispondo guardandolo dal basso.
“Che sarebbero?”
“Liam..”
Dice Blondie con tono da cucciolo bastonato e lui gli si avvicina sedendosi sul bracciolo del divano.
“Mi prendono in giro per le fan fiction che leggo!”
“Allora prenderanno in giro anche me..” sorride mettendogli una mano sulla spalla.
“Cosa?” chiede sconvolto Louis.
“Guardate che non c’è proprio nulla di male. Anzi alcune sono scritte meglio di tanti libri che ci hanno costretto a leggere a scuola. Ve le ricordate le lezioni di letteratura, vero?!”
“Ti prego..” dice Harry coprendosi gli occhi con la mano e facendo una faccia schifata.
“La nostra professoressa aveva la barba, e quel disturbo alla pelle che le impediva di utilizzare lo shampoo e il deodorante..”
Mi si contorce lo stomaco, che schifo, non sono un maniaco della pulizia che si lava le mani ogni trenta secondi, ma un minimo d’igiene, giusto per distinguersi dalle scimmie credo sia un diritto inalienabile.
“Dicevo ragazzi, prima che Harry mi facesse venire i conati di vomito, che leggere le fan fiction che le nostre fan scrivono è estremamente utile ed istruttivo! Vi spiego. Possiamo capire cosa si aspettano da noi, cosa vorrebbero facessimo, o cosa invece non dovremmo fare.. è un altro punto di vista, può aiutarci a diventare degli artisti migliori, a dare alle fan quello che desiderano e che meritano.”
Restiamo tutti a bocca aperta. Liam ha fatto un discorso da candidato alla camera del consiglio inglese, serio, chiaro, conciso. Quasi non lo riconosco, non sembra il solito coglione.
“E lo devo ammettere ragazzi, alcune di quelle autrici sono davvero delle porche micidiali! Nei loro racconti ci fanno fare delle cose delle quali io non avevo mai nemmeno sentito parlare.. roba da non crederci! Come per esempio quella in cui io, Harry e Zayn restiamo chiusi nello spogliatoio della palestra e..” si interrompe arrossendo.
Scoppiamo tutti a ridere. Ah, ecco, è tornato il mio Liam. Lou scuote la testa ridendo e prende i dadi, li tira, sposta la sua pedina di quattro caselle e annuncia.
“Bevono tutti.”
Automaticamente ognuno prende il suo bicchiere e manda giù un bel sorso della miscela a base alcolica.
“Ma.. allora siamo noi altri che dovremmo essere presi in giro per non averne letta nemmeno una?” chiedo guardando Lou e il riccio dopo aver rimesso giù il bicchiere, ed aver preso in mano i dadi.
“Se lo dicono loro..” risponde il ragazzo con la maglia a strisce, poco convinto in ogni caso. Muovo la mia pedina in avanti di sei.
“Invento una nuova regola, chi beve tenendo il bicchiere con la mano destra beve ancora due volte.”
Harry raccoglie i dadi, li tira e muova la pedina a sua volta.
“-Beve chi sta alla mia destra-“ legge “prego signor Tomlinson, si disseti.”
E Lou beve.
“Sì, dovreste venir presi in giro, ma io e lui non siamo delle merde come voi!” dice l’irlandese facendoci la linguaccia e abbracciando Liam, nascondendo il viso contro il suo petto.
Il moro inizia ad accarezzargli dolcemente i capelli con una mano, mentre con l’altra tira i dadi. E io.. distolgo lo sguardo perché sono geloso. Vorrei esserci io al suo posto, a farmi coccolare, ad ispirare il suo buon profumo, e sentire il calore del suo corpo.
“-Bevo solo io.-“ legge sollevando il bicchiere “E hai proprio ragione Niall!” dice e gli bacia i capelli prima di bere. Non ne sono sicuro, perché nessuno dice nulla, ma credo di essere viola.
“Ma adesso che avete fatto tutto questo gran parlare delle fan fiction, raccontateci un po’ almeno! Tu Liam avevi iniziato, ma ti sei interrotto su quello che si preannunciava essere il più bello” esclama Harry.
“Ma non saprei cosa dire, voi cosa volete sapere esattamente?” chiede Niall spostando la sua pedina e facendo bere di nuovo Lou, che si trova alla sua sinistra.
“La più porca che tu abbia mai letto?”
Harry è perfido, Niall arrossisce, ma ci riflette e poi risponde.
“Quella tra te e Zayn.”
“Cosa?”
Harry è tutto rosso, sconvolto, e sposta lo sguardo velocemente da me a Niall.
“Cosa ci vuoi fare amico? Siamo una bomba assieme” gli dico con tono complice appoggiando una mano sul suo ginocchio.
“Liam, quella più porca tra quelle che hai letto tu?’’ chiede Lou ricominciando a giocare e dopo aver tirato i dadi “Bevono tutti” ci informa.
Alzano il bicchiere e mandano giù un sostanzioso sorso del drink, tutti tranne me. Li guardo divertito e aspetto che lo rimettano giù.
“Avete bevuto tutti tenendo il bicchiere con la mano destra, coraggio, dovete bere ancora due volte.”
Sorrido per la mia piccola vittoria personale e mando giù un sorso stando attento a tenere il bicchiere con la mano sinistra.
“Liam, ci stai almeno pensando?” lo incito a darci una risposta frenando così sul nascere eventuali lamentele riguardo al fatto che devono bere ancora. Si mordicchia il labbro, ha il vizio di farlo quando riflette.
“Auch.”
Non ha riflettuto sul fatto di avere un labbro aperto per colpa della sua troppa ‘gentilezza’.
“Allora.. un paio di giorni fa ne ho letta una che avrebbe messo in imbarazzo persino degli attori porno, ma quella in assoluto più porca.. credo sia stata una tra me e te, Zayn.”
Un brivido mi percorre la schiena all’idea di Liam sdraiato nel suo letto, la sera tardi che legge una fan fiction diversamente casta con me e lui come protagonisti. Mi immagino la sua mano che raggiunge il cavallo dei pantaloni per..
“Accidenti Zayn, tu stai alle fan fiction porche come la rondine sta alla primavera!” scherza Harry.
“Cosa ci posso fare se spruzzo sesso da tutti i pori, e se sono probabilmente ciò che di più sexy avrete il piacere di vedere?” dico atteggiandomi per scherzo.
“Come ho già detto prima, ad ognuno il suo: e io ho questo, il sex appeal” continuo e mentre lo dico guardo solo Liam. Gli sorrido inclinando leggermente la testa, e lui arrossisce.
“Nella fiction sei esattamente così..” sospira guardandomi negli occhi.
“Spiegati meglio, che intendi?”
Indaga Niall accigliato.
“Un diavolo tentatore.”
Il mio cuore perde un battito a causa del tono sensuale che ha usato per definirmi in quel modo. Distolgo in fretta l’attenzione da lui. Riprendiamo a giocare e ci prendiamo in giro a vicenda.
“Zayn, sarà che sei bello, sarà che sei pure sexy, ma questo non ti esonera dal giocare pulito! Questa è la seconda volta che bevi tenendo il bicchiere con la destra, nessuno se ne accorge e non bevi le due volte in più per punizione!”
“Lou, il senso dell’aver inventato quella regola era proprio quello di far bere voi, se non prestate sufficiente attenzione a quello che faccio, io che colpa ne ho?”
“Si, ma non è giusto..”
“So what we get drunk, so what we smoke weed, we’re just..”
“we’re just having fun, we don’t care who sees!” canta Niall muovendo le braccia sopra la testa, totalmente andato. Liam tira il cellulare fuori dalla tasca dei jeans, guarda la schermata e sorride appena.
“Ragazzi, torno subito” annuncia e si alza prima di uscire in corridoio.
“Pronto? Ciao!”
Lo sentiamo, poi più nulla.
“Chi diavolo se lo fila all’una di notte?”
Niall esprime il pensiero di tutti stiracchiandosi.
“Sarà Marta che lo prega di ritornare insieme, nonostante il piccolo incidente del labbro.”
Il riccio mima delle virgolette mentre dice ‘piccolo incidente’ scoppiando a ridere. Rido anche io, ma se fosse davvero Marta, mi chiedo.
Serio mi alzo e mi liscio la stoffa dei pantaloni con i palmi delle mani.
“Vado a pisciare, voi continuate pure.”
“Nah.. credo che a breve ci addormenteremo tutti.. vero Lou?” afferma Harry sventolando una mano davanti agli occhi assonati del ragazzo con la maglia a strisce spalmato sul divano.
In corridoio non c’è nessuno, Liam è sicuramente uscito sul pianerottolo. Guardo la porta del bagno, poi quella dell’entrata, il mio cervello dice “Zayn, vai in bagno!” ma le gambe mi portano a venti centimetri dall’entrata. E so che non è giusto, e so anche che mi pentirò se sentirò qualcosa che non voglio sentire, ma è più forte di me. Me ne sto imbambolato con l’orecchio teso, quasi smetto di respirare per riuscire a sentire qualcosa.
“Te l’ho detto, siamo ancora a casa di Harry..”
Potrebbe essere la madre.
“Si ovviamente c’è anche lui..”
Mi chiedo a chi si stia riferendo, forse a Lou, che la settimana scorsa era un po’ raffreddato. Se non si fosse sentito meglio o fosse stato ancora sotto medicinali, non sarebbe venuto a riempirsi di alcol con noi.
“Ti ho detto che non ho intenzione di farlo, smettila di chiedermi come ha reagito!”
La sua voce è ora leggermente alterata.
“E dovrei dirgli la verità secondo te? Ma non fare la cretina, cazzo, lo sai cosa ne penso! Mi aprirebbe la testa in due come una noce di cocco se lo facessi” si zittisce.
“No.. scusami, dai, non volevo..” afferma poi con voce decisamente più dolce.
A questo punto sono pronto a scommettere che non è sua madre, non userebbe quel tono e non direbbe parolacce. Con una mano mi copro gli occhi e sospiro. Che diavolo sta combinando questo coglione? Perché all’una di notte, ubriaco, con un labbro tagliato, è fuori dalla porta di casa di Harry che parla al telefono con la ragazza che sostiene aver lasciato poco più di tre ore fa?
“No il labbro va bene, non ti preoccupare.. non è nulla di grave. Non sento praticamente più nulla..”
Che stupido bugiardo, un attimo fa ha fatto una smorfia di dolore per esserselo appena sfiorato con i denti, e adesso sostiene di non sentire più nulla.
“No!” esclama.
“Non è assolutamente un problema, ti vengo a prendere io! Nello stato in cui ti ritrovi ci mancherebbe anche che..” si ferma un momento, per poi riprendere con un certo entusiasmo “certo che sono sicuro, scema” e ride.
Non ci voglio credere.
“Sì, anche io te ne voglio. A domani, dormi bene. E no.. non ci sperare, almeno non questa sera.”
Lo sento sospirare profondamente. Apre la porta per rientrare. Mi muovo solo per permettergli di aprire la porta senza prenderla sul muso. Ora è di fronte a me, evidentemente sorpreso. Mi sorride inclinando leggermente la testa.
“Te l’hanno mai detto che è maleducazione origliare?” mi riprende bonariamente sempre sorridendo e passandomi di fianco. Si avvia in direzione della sala. Io con lo sguardo ancora fisso sulla porta ribatto “e tu lo sai che è da stronzi mentire agli amici?”
Il mio tono e duro, cattivo. E percepisco che si è fermato perché non sento più il rumore dei suoi passi.
“Ma di che cazzo stai parlando Malik?”
E deduco dal tono che usa che il sorriso sia scomparso dalle sue labbra. Mi afferra per un braccio e mi fa voltare verso di lui. Ha le sopracciglia aggrottate, come se non capisse veramente di che parlo.
“Sto parlando del fatto che se Marta non l’hai lasciata, non c’è una ragione al mondo per dirci il contrario e farsi compatire come un povero coglione. Sto parlando del fatto che credevo che tra noi non ci sarebbero state stupide bugie. Sto parlando del fatto che sei libero di andare a scopartela senza doverti sentire in colpa per noi, ci divertiremo anche senza di te. È di questo che parlo” gli sputo in faccia cattivo ed incrocio le braccia sul petto. Aspetto la sua reazione.
Restiamo entrambi in silenzio per un attimo, lo vedo mordersi il labbro a sangue pur di non dire una parola.
“Parlo del fatto che mi hai deluso” aggiungo nel tentativo di smuoverlo.
“Ma ti senti? Ti sei bevuto anche il cervello? Stai dando di matto amico” sbotta arrabbiato “un attimo sembri preoccupato per me e per il mio cazzo di labbro rotto e per tutta questa storia con Marta..” stringe i pungi tanto le gli si sbiancano le nocche “l’attimo dopo ti fai trovare mentre origli la mia telefonata e adesso te ne esci fuori con questa merda sulle menzogne e dello scopare?” mi sputa addosso.
È fuori di se, si muove avanti indietro per il breve corridoio, e non si sforza nemmeno di mantenere un tono di voce basso.
“Tu hai un serio problema Malik. Pensavo fossi mio amico, speravo di averti vicino.. dio!” impreca passandosi una mano tra i capelli “o persino sperato che tu potessi.. l’ho lasciata per..” non riesce nemmeno a concludere le frasi a causa della rabbia che percepisco dalla sua voce tremante.
“Ho commesso l’errore di sopravalutarti, di nuovo. Ho pensato, ho sperato, che per una volta Zayn Malik potesse pensare anche a qualcun altro invece che solo a se stesso..” si interrompe “che tu..” mi guarda finalmente negli occhi “tenessi tanto a me, da potermi stare vicino! E invece cosa fai? Mi aggredisci e mi fai stare ancora peggio di quanto non stessi prima..”
Sento qualcosa rompersi all’altezza del mio petto. Lo guardo agitarsi come un animale chiuso in gabbia. Non muovo nemmeno un muscolo. Non ribatto. È questo che sono? Un egoista che pensa solo a se stesso? Apro la bocca nel tentativo di trovare qualcosa da dire ma mi interrompe “stai zitto..” mi intima “tu Zayn proprio non ci hai capito un cazzo, lo sai?” continua “non le voglio stare nemmeno a sentire le tue stronzate. Con te e il tuo cazzo di atteggiamento, io ho chiuso” sbotta mettendo fine alla nostra discussione. E forse anche alla nostra amicizia.
Osservo il rivolo di sangue uscirgli dal labbro tormentato. Lui mi lancia uno sguardo schifato e si gira furioso, entra in sala e in un attimo esce con la giacca in mano.
Mi passa da parte come una furia dandomi nuovamente una spallata.
Harry esce di corsa dalla sala e lo segue cercando di fermarlo, afferrandolo per il polso.
“Amico, cosa è successo? Perché stavate urlando?”
Nessuna risposta.
“Non puoi guidare, hai bevuto!”
“Prendo un taxi. A domani.”
Risponde lapidario. Apre la porta. Proprio prima di uscire mi rivolge uno sguardo deluso e non più arrabbiato, scuote la testa da destra a sinistra, e senza dire una parola, senza dare spiegazioni ad Harry se ne va. Sbatte la porta e il rumore copre quello del mio cuore che finalmente cade a pezzi in terra.
“Ma si può sapere che diavolo è successo?” esclama il riccio afferandomi per una spalla.
“Esce per fare una telefonata, dieci minuti dopo rientra, prende la giacca e senza dire nulla se ne va incazzato come una iena. Cosa gli hai detto?” mi accusa.
“Primo, perché dai per scontato che la colpa sia mia? E secondo, fattelo spiegare da lui perché mi sono incazzato, lo sa bene” cerco di difendermi.
Mi sento una merda, ma evito lo sguardo del riccio affinché non capisca quanto sono distrutto e mi lasci in pace.
Voglio solo mettermi a letto e togliermi Liam Testa Di Cazzo Payne dalla mente. E dal cuore, aggiunge una vocina nella mia testa. Fanculo. Può andare a fare in culo lui, e può andarci con lui anche la sua dolce Marta.
Sento le parole che mi ha urlato ancora così forte in testa. Le sento come se fosse ancora qui davanti a me. Le sento perché sono tutte vero. Sospiro rassegnato.
“Ma cosa vi è preso a tutti? Prime donne con il ciclo!”
“Senti, non mi va di discutere. Posso andare a dormire?” sbotto.
Ho le spalle incurvate, mi strofino con la mano gli occhi, improvvisamente stanchissimo.
“Nella solita camera degli ospiti, il letto è già pronto.”
“Grazie” mi avvicino e lo abbraccio, lo tengo stretto per un po’, con il viso nascosto nell’incavo del suo collo, mi godo le sue carezze tra i cappelli e sulla schiena, il suo calore e il suo buon profumo. Non posso permettermi di perdere anche lui.
“Non ci pensare, dormi bene” cerca di consolarmi. Ma da come mi guarda capisco che sa anche lui che non sarà facile.
Si stacca leggermente da me, mi da un bacio e torna in salotto. Salgo le scale per raggiungere la camera da letto senza nemmeno passare prima ad augurare la buona notte agli altri due, non ho sentito alcun rumore provenire dal salotto. Saranno rimasti in religioso silenzio per poter sentire quello che Liam mi ha detto un attimo fa. Anche se considerato il suo tono di voce, lo avrebbero sentito anche in mezzo ad un corteo. Non l’ho mai visto perdere le staffe in quel modo. Aggredirmi in modo così diretto e serio.
“Liam cazzo, perché non vuoi capire..” sospiro frustrato mentre mi tolgo il pullover e la maglietta. Prendo il cellulare dalla tasca e lo abbandono sul comodino, slaccio la cintura e sbottono i pantaloni, li sfilo e rimasto in boxer faccio per buttarmi a letto, quando mi ricordo che per colpa del cretino non sono nemmeno andato in bagno.
Esco veloce dalla camera, mi chiudo in bagno, faccio pipì e mi sciacquo il viso. Ho i capelli che sono un disastro, tutti spettinati, gli occhi stanchi e lucidi e le guance leggermente arrossate, che spettacolo, penso ironico.
Ritorno in camera, spengo la luce e finalmente mi butto a letto. Aggroviglio le coperte sul fondo, sopra i piedi e incrocio le braccia dietro alla testa guardando il soffitto buio. Non posso fare a meno di pensare a lui. Ogni volta che sto per andare a dormire mi viene in mente il suo viso dolce e bellissimo, ma questa sera mi rifiuto categoricamente di addormentarmi pensandolo.
Con tutta la rabbia e la delusione che ho in corpo non credo riuscirò ad addormentarmi tanto facilmente. Che palle. Non capisco nemmeno se sono più arrabbiato con me stesso per non aver tenuto a freno la mia linguaccia, o con lui per aver messo fine a tutto quello che avevamo.
“Fanculo a te, testa di cazzo.”
Non posso fare a meno di dare tutta la colpa a lui, deve essere colpa sua, cerco di convincermi. Lo incolpo per il dolore che sento al petto, per la speranza che mi ha dato e poi si è ripreso con tanta facilità.
Mi giro su un fianco e alla cieca cerco di agguantare i pantaloni che ho lasciato in terra, dalla tasca tiro fuori un paio di cuffiette, le attacco al cellulare e faccio partire la musica, nel tentativo di distrarmi e di addormentarmi.
Sento la tensione andarsene pian piano, il mio corpo si rilassa finalmente, ma la mente continua a pensare a Liam. Mi giro sul fianco, chiudo gli occhi. All’improvviso sento il materasso che si abbassa, riapro gli occhi di scatto e mi tiro su a sedere, non vedo nulla all’inizio, ma appena mi abituo un po’ al buio scorgo Niall che si sta arrampicando sul letto. Tolgo le cuffiette e le abbandono insieme al cellulare per terra, accanto al letto.
“Tu che ci fai qui?”
“Sei andato a dormire senza nemmeno augurarmi la buona notte.”
Spiega gattonando verso di me. Noto che anche lui ha solo i boxer addosso, il piercing che si è fatto al capezzolo luccica.
“Scusami ma..”
“Harry ha detto che tu e Liam avete litigato, ti va di..”
“No, non mi va di parlarne Niall” lo interrompo.
“Va bene, ma posso restare qui o..?” mi chiede.
“Tu mi fai sempre le coccole quando io e Lou litighiamo, o quando Harry mi fa arrabbiare da morire” continua con tono dolce. Annuisco e mi sdraio.
“Certo che puoi restare, vieni qui.”
Lo afferro per il braccio, me lo tiro contro, gli faccio poggiare la testa sul mio petto. Senza dire nulla mi si accucciola praticamente addosso, poggiando la mano aperta sul mio cuore. Gli passo la mano tra i capelli morbidi e ispiro il buon odore del suo balsamo.
“Ti voglio bene Zay.”
Perché non si può decidere di chi innamorarsi? Niall è così dolce e gentile, è bello, è sensuale ed intelligente, con lui tutto sarebbe così facile.
“Te ne voglio anche io Blondie” sussurro continuando ad accarezzargli i capelli e mi godo la piacevole sensazione dei piccoli cerchi che disegna con le dita sul mio petto. Già, con te sarebbe tutto così semplice, penso posando la mano libera sulla sua, forse troppo per essere reale. Mi concentro sul suo respiro lento, sul battito del suo cuore e il pensiero di Liam abbandona lentamente la mia mente, mentre mi addormento.




Ciao Raggi di Sole! :D
Credo che questo capitolo mi sia leeeegermente sfuggito di mano.. spero vi piaccia ugualmente.
Siete liberi di lasciarmi un commentino, non mordo mica, sapete? ;)

Vi voglio bene!
Un abbraccio forte
Angie

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