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Era una ragazza di diciassette anni con origini latine e
spagnole. Aveva lunghi capelli neri, che più delle volte teneva
lisci. Occhi castani da cerbiatta, così dolci da far venire il diabete quasi ai
ragazzi, quei pochi che avevano avuto la fortuna di specchiarsi in quei occhi. Le piaceva leggere, scrivere, cantare e ballare.
Faceva infatti parte del Drama Club e della sezione
Letterale della propria scuola, ossia la East High ad Albuquerque.
Jane Montez.
Diciannovenne in carriera, ecco
come la chiamava Gabriella. Erano sorelle. Jane aveva però capelli castani ricci fino
a sotto le spalle e occhi nocciola. Il fisico era quello di una ballerina. Infatti aveva lavorato per ben un anno al Teatro di Parigi,
con i migliori artisti del mondo. A differenza della sorella però voleva
intraprendere la carriera di attrice. A lei piaceva
tantissimo recitare, in particolar modo sul palco di un teatro.
Kelsi Nielsen.
Anche lei aveva diciassette anni. Aveva
corti capelli castani (di solito coperti da un cappellino), dolci boccoli che
le cadevano sulle spalle. Gli occhi verdi, mascherati però dalla montatura
degli occhiali. Era la pianista del Drama Club, una vera e propria artista alla East High. Era una ragazza timida, forse un po’
insicura. Ma di certo un’ottima amica.
Martha Cox.
Diciassette anni anche lei. Aveva capelli neri, di solito
raccolti con delle mollette, e una passione sfrenata per il ballo. Aveva
passato l’estate in Italia. Adesso stava tornando ad Albuquerque dove avrebbe
incontrato di nuovo le sue amiche di sempre, seppur un po’ cambiata. Per tutti coloro che l’avevano conosciuta era sempre stata una
secchiona grassottella. Ma ora era davvero cambiata. E in molti lo avrebbero notato.
Sharpay Evans.
Diciassette anni. Capelli biondi ricadenti in dolci
boccoli fino a metà schiena. Grandi occhi caramellati. Era forse la più portata
per il canto, dato che era sempre stata una delle migliori nella sua scuola a New York. Il fratello Ryan Evans abitava invece ad
Albuquerque, con quelle che erano le sue migliori amiche. Forse non le aveva
mai viste, ma sapeva per certo che un giorno le avrebbe incontrate. Aveva un
carattere abbastanza freddo con chi non conosceva, ma con loro si era aperta
appieno.
Taylor McKessie.
Diciassette anni. Lunghi capelli castani, accompagnati da
un paio di occhi color cioccolato, come la sua pelle.
Era la presidentessa del Club delle Scienze alla Jackson High,
a New York. Forse un po’ secchioncella, forse un po’ troppo
sulla difensiva quando si trattava di lei. Ma era la migliore amica che
una persona potesse avere. Di certo l’arte teatrale
non era nei suoi sogni più reconditi.
Erano amiche da anni, un po’ per amicizie nate a scuola,
un po’ su internet.
Amiche.
Quasi sorelle.
************
Una specie di prologo, giusto per presentare i personaggi.
Dedicata a Me XD, Herm, Barby, Vivy, Jud e Aqua
nell’ordine del capitolo XD
Gabriella sbuffò. Appoggiò ai piedi delle scale uno
scatolone, per poi rifarsi la coda alta. Riprese lo scatolone e salì le scale.
-Largo!- esclamò entrando in una stanza e appoggiando lo
scatolone sul pavimento, -Ma che hai messo qui dentro,
sister?-
Jane scosse le spalle divertita,
-Niente. Sei tu che sei moscia.- la rimbeccò scoppiando a ridere.
-Ma se faccio danza!- ribatté Gabriella permettendosi di
ridere a sua volta, -Kelsi, diglielo anche te!-
Kelsi trattenne a stento le risate,
-Spiacete. Sono neutra.-
-Crudele…- mormorò Gabriella attendendo che le risate
della sorella maggiore e della sua amica cessassero.
-A parte gli scherzi… c’è ancora qualcosa in macchina?- si informò Kelsi mentre tirava fuori da una scatolone la
custodia di un violino.-
-No. Abbiamo portato tutto.- la rassicurò Gabriella, -Per
fortuna.-
-Perché ti lamenti, sorellina? Sei tu che
mi hai proposto di vivere qui con voi due visto che non ho trovato un
appartamento.-
-Non pensavo che mi avresti invaso la casa con un milione
di strumenti musicali!- esclamò Gabriella poggiando le mani sui fianchi, -Ma
perché sei tornata, non lo so. Parigi è stupenda!-
-Era finito il mio praticantato.- le ricordò Jane tirando fuori dalla valigia dei vestiti, -Non potevo rimanerci in
eterno.-
-Jane! Il Teatro di Parigi! Ti rendi conto?- allargò le
braccia Gabriella, -Io ci sarei rimasta in eterno invece!-
Jane sbuffò, portandosi un riccio castano sfuggito al
mollettone dietro l’orecchio, -Quanto sei noiosa, Gabry.
E poi vivi con Martha e Kelsi da due mesi, possibile che ti da fastidio avere
tua sorella in giro per casa.-
-Fammi pensare. Mmmm… Sì!- rise Gabriella.
Dlin Dlon
-Vado io. Io ricordate che sono neutra, quindi non tifo
per nessuna delle due.- scherzò Kelsi notando che le due
Montez stavano per entrare in una delle loro sfide quotidiane.
Uscì dalla camera e scese le scale della villetta. Era di
sua proprietà. I suoi genitori gliela avevano regalata
appena compiuti i diciassette anni, dato che dovevano trasferirsi in California.
Per permetterle di non saltare l’ultimo anno di liceo le avevano concesso di andare a vivere insieme alle amiche.
Aprì la porta della villetta e sollevò un sopraciglio.
-Salve.-
-Ciao, Kelsi.- salutò una moretta entrando spigliata in
casa, -Come sono andate le vacanze estive?- domandò allegra.
-Scusa…- Kelsi la prese per un
braccio, -Ma chi sei?-
La ragazza sorrise divertita, -Dai, non scherzare.-
-No, davvero. Chi sei?-
Il sorriso scomparì, -Non posso essere così cambiata da
Giugno.-
Kelsi la scrutò un attimo da capo a piedi. Aveva lunghi
capelli ricci neri, gli occhi scuri e il corpo di una ragazza che praticava
hip-hop da anni. Quindi né troppo magra, né troppo
robusta. Diciamo che era un tipo.
-Aspetta…- la guardò meglio sbarrando gli occhi, -Martha?-
-Alleluia, ci sei arrivata!- incrociò le braccia al petto
Martha, -Credo che tu debba andare di nuovo
dall’oculista, per farti cambiare le lenti. Jane è già arrivata?- salì le scale
di corsa.
Entrò nella camera trovando Gabriella e Jane che
discutevano ridendo come al solito.
-Ciao, ragazze.- salutò Martha, intanto Kelsi l’aveva
raggiunta sul ciglio della stanza.
Le due sorelle si voltarono verso di lei, sbarrando gli
occhi.
-Martha?- domandarono in coro stupefatte.
-Visto? Loro si sono ricordate chi sono!- esclamò
trionfante a Kelsi che le lanciò un’occhiataccia in
risposta.
-Scusami se sei cambiata quest’estate. Non sembri nemmeno
più tu.-
-Su questo ha ragione. Ma che hai fatto?-
domandò Gabriella sbalordita.
-Danza.- rispose Martha, -Vedo che Jane si sta ambientando
alla grande.-
Jane sorrise soddisfatta, -Ebbene sì.-
Un trillo le fece destare dai loro discorsi. Era il
computer portatile di Jane. Si avvicinarono alla scrivania e notarono che Jane
era stata invitata in una conversazione su Messenger con Sharpay e Taylor, due
ragazze conosciute in internet.
Sharpay The Star scrive:
Ehi! Ti sei già
trasferita, Jane?
Jane scrive:
Sì. Ci sono anche le
altre.
Taylor scrive:
Ciao ragazze! ♥
Sharpay The Star scrive:
Come ti trovi a casa
di Gabry, Martha e Kelsi? Tutto bene?
Jane scrive:
Sì. Anche se mia sorella continua a rompere.
-Ehi!- protestò Gabriella spintonandola leggermente, -Io
ti ospito e tu mi dici certe cose.-
Taylor scrive:
Beh… Gabriella è
Gabriella…
-Ehi!- ridisse di nuovo Gabriella
scatenando le risate di tutte.
Jane scrive:
Sì è offesa. Molto
anche…
Taylor scrive:
Povera…
Sharpay The Star scrive:
Dai, lo sai che ti lovviamo Gabry!
-Sì, come no.- sbuffò Gabriella, -Vado a prendere le
valige di Martha! Mi rendo utile!-
Martha rise, -Ti accompagno fino alla macchina.-
Jane scrive:
Chiudo qui. Dobbiamo
aiutare Martha con le valige.
Si salutarono e scesero tutte nel cortile, dove
cominciarono a scaricare dalla macchina di Martha le sue valige.
-Dite che prima o poi le incontreremo?-
domandò Kelsi portando un borsone dentro casa.
-Chi? Sharpay e Taylor?- domandò Martha. Kelsi annuì.
-Probabile. Mi hanno detto l’altro giorno che stanno
organizzando una specie di progetto con la scuola.- buttò lì Gabriella assorta
nei suoi pensieri, -Forse un giorno le incontreremo.-
Con questi pensieri le quattro ragazze si chiusero in casa, pronte a raccontarsi come avevano passato le
vacanze estive.
***********
Ecco qui il nuovo chappy, dedicato a Vivy e suo fratello
XD Dai lo sai che ti voglio bene! XD
Grazie a:
Zerby (Grazie per l’incoraggiamento ^^),
Herm90
(Allora, sister in carriera XD Ovvio, dovevo scrivere qualcosa su di noi! ^^), DreamGirl91
(Ehi, ci ho azzeccato allora XD), romanticgirl (Ecco il seguito ^^), Jud_91
(Ehi, Jasmine! Te sei una clandestina XD), Tay_ (Sono
contenta che l’idea ti piaccia ^^), Barbycam (Sì, infatti! XD Mi avete messo
fretta per pubblicarla!! XD), armony_93 (Aggiornato, credo
abbastanza presto XD), Vivy93 (Eh… scoprirai cosa
combina Martha nella ficcy XD), *Aqua Princess* (Siiii, finalmente sei tornata
in EFP!! XD)
Sharpay appuntò un foglio rosa alla bacheca del proprio
liceo. Taylor la raggiunse, mentre una piccola folla si radunava intorno alla
bacheca.
-Cos’è?- domandò Taylor all’amica
allontanandosi con lei verso l’aula di Letteratura Italiana.
-Un avviso della preside. A quanto pare
quelli del quinto anno possono andare in New Mexico per uno stage.- la informò
Sharpay entrando nell’aula.
-Ma siamo noi quelli del quinto anno!- ribatté
Taylor stranita.
-Lo so.- sorrise Sharpay, -Volevo vedere se ci arrivavi da
sola.-
Taylor le si sedette a fianco
nell’aula, -Come faranno a decidere chi andrà?-
-Ci sarà un test oggi pomeriggio.-
Sharpay aprì il libro con la copertina blu, -Un test psicotudinale. Non
ci sarà da studiare, ci valuteranno in base alle nostre risposte personali.-
-No.- mormorò Taylor sbattendo la testa castana sul banco.
Sharpay le posò una mano sulla schiena,
-Lo so, tesoro. Preferivi un test dove si studia.-
-Non sono brava nelle risposte personali.-
-Questo perché la tua mente è
Matrix.- scherzò Sharpay mentre l’aula si affollava man mano, -Stai tranquilla.
Andrà tutto bene.-
-La fai facile tu. Sei bravissima in
quei test.- sbottò Taylor alzando la testa, -Scusa… ma in New Mexico
dove? Insomma… in che città andremo?-
-Ad Albuquerque.- rispose Sharpay.
La professoressa entrò nello stesso momento in cui Taylor
sbarrò gli occhi.
-Quella
Albuquerque?- domandò a bassa voce per non farsi sentire dall’insegnante.
-Ne conosci altre?- scherzò
l’amica.
-Sai cosa vuol dire, vero?- domandò
ancora Taylor.
-Certo. Che dobbiamo superare a
tutti i costi quel test.- Sharpay sorrise, enigmatica.
§§§§§§§§§§§§
Gabriella ritirò il proprio libro di Storia
nell’armadietto. Subito sentì due mani coprirle giocosamente gli occhi. Il
cuore le perse un battito, ma come al solito si impose
di mantenere la calma.
-Chi sono?- domandò una voce
camuffata.
-Mmmm…- Gabriella accarezzò le mani della persona, fino ad
arrivare ad un anello, -Questo anello lo conosco… sì, credo che sia tu Ryan.-
Ryan le lasciò la visuale libera, permettendole di
voltarsi verso di lui.
-E’ sempre l’anello che mi hai regalato
al compleanno che mi inganna.- rise Ryan, -Ciao, sciocchina.- le baciò una
guancia teneramente.
Gabriella cercò di non arrossire, -Ciao, stupidino.- gli
scompigliò affettuosamente i capelli biondi, -Ma non dovevi uscire un’ora
prima?-
-Sì, ma sono rimasto ad aspettarti.- Ryan sorrise, -Come
tuo migliore amico ho il dovere di riaccompagnarti a
casa con la mia nuova moto.-
-Wow, che egocentrico.- rise Gabriella, nonostante le
parole Migliore Amico gli gironzolavano in testa, -Ma siccome sono la tua migliore
amica ti darò l’onore di darmi un passaggio.-
-Oh, che gentile.- Ryan rise prendendola per mano e
conducendola fuori dalla scuola.
Salutarono un paio di compagni, per poi salire sulla nuova
moto nera di Ryan. Ci vollero dieci minuti prima che
arrivassero a casa di Gabriella e delle sue amiche. La ragazza scese dalla moto
restituendogli il casco.
-Grazie del passaggio.- ringraziò sorridendo.
-Di niente. Ci sei stasera?- domandò
togliendosi anche lui il casco, ma non scendendo dalla moto.
-Dove?- si incuriosì Gabriella.
-Al Blue Star. Io, Jason, Troy e
Chad pensavamo di andarci. Prova a chiedere alle tue
amiche e a tua sorella.-
-Va bene. Glielo dico.- si avvicinò e gli baciò una
guancia come al solito, -Ci sentiamo più tardi.-
-Ciao, sciocchina.- si infilò il
casco e partì diretto verso casa sua.
Gabriella rimase un attimo imbambolata
guardandolo andare via, per poi attraversare il cortile ed aprire la porta di
casa con il proprio mazzo di chiavi. Appena entrò notò
subito le proprie amiche che la fissavano incuriosite.
-Che c’è?- domandò aggrottando le
sopraciglia.
-Fuori i dettagli.- rispose Martha avida
di sapere.
-Quali dettagli?- cercò di sviare il discorso Gabriella
dirigendosi verso la cucina.
-Quali dettagli?-
ripeté Jane sorridendo, -Sbaglio o tu e Ryan non siete
mai stati così affiatati.-
-Siamo migliori amici, sister.- le ricordò Gabriella
aprendo il frigo e tirando fuori una bottiglietta d’acqua naturale, -Come ci
dovremmo comportare, scusa?-
-Beh… tu gli muori dietro da un anno più
o meno. Secondo me un po’ gli piaci.- Kelsi si sedette
al tavolo della cucina, -E’ amore, mia cara. È amore!-
Tutte scoppiarono a ridere, compresa Gabriella.
-No, non è amore, ragazze.- rise ancora tirando fuori dalla dispensa un panino, -Mi sono solo presa una
cottarella. Mi passerà.- le rassicurò tagliando il
pane in due e cominciando a spalmarci la maionese.
-Sarà… ma all’amor non si comanda.- le
ricordò Jane, -Te l’ho detto mille volte: è
inutile combattere contro ciò che si prova, tanto non si vince mai.-
-Che filosofa.- la prese in giro Martha, -Lo stage a
Parigi ti ha fatto bene.-
-Già.-
-Comunque stasera siamo invitate
al Blue Star.- le informò Gabriella mettendo delle fette di prosciutto nel
panino, -Ci saranno Ryan, Jason, Troy e Chad. Voi venite?-
-Oh, piantala, Martha!- sbottò
Kelsi cercando di ridarsi un contegno.
-Ragazze… siete proprio cotte!- constatò
Jane, -A quanto pare quelle non innamorate fino ad ora siamo io e Martha!-
ragionò indicando prima lei e poi Martha.
-E’ perché non siamo ancora cadute
nel tranello degli uomini.- Martha sorrise, -Comunque io stasera ci sono. Ho voglia di andare a ballare.-
-Che novità.- Gabriella chiuse il panino, -Allora io
avverto…-
-Ryan.- dissero le tre ragazze in coro, per poi scappare
dalla cucina.
Gabriella rise, lanciandogli dietro uno
strofinaccio bianco e blu, -Questa me la pagate!- esclamò ad alta voce
sentendo le loro risate riecheggiare per casa.
Prese il cellulare e osservò la foto sul display. Erano lei e Ryan il primo
giorno di scuola, la settimana prima.
Si ritrovò a sorridere mentre
osservava quella foto.
Una cottarella, eh?pensò
mentalmente spostando il panino. Le era passata la fame.
§§§§§§§§§§§§
Un ragazzo dai capelli neri stava gironzolando per la
camera del suo migliore amico. Aveva il fisico asciutto di un ballerino e gli
occhi scuri. Era vestito con un paio di jeans e una maglietta nera.
-Sì, è appena arrivato. È spagnolo. Ti ricordi? Te ne ho parlato.- Ryan stava parlando al telefono con la sua
migliore amica. Gabriella Montez.
Lo osservò mentre parlava al
telefono. Chissà com’era questa Gabriella di cui Ryan gli aveva tanto parlato
nell’e-mail che si erano scambiati in quel periodo lontani.
-Ok, allora a stasera sciocchina. Un bacio. Ciao.- Ryan
riattaccò e osservò l’amico, -Tutto a posto. Stasera conoscerai tutti gli
altri.-
-Bene.- l’accento spagnolo si faceva ancora un po’
sentire, ma si stava abituando bene all’americano, -Finalmente conoscerò la famosa Gabriella.-
-Vedrai, ti piacerà. Piace a tutti.-
Il ragazzo si accorse di un lampo di gelosia negli occhi di Ryan.
Vuoi vedere che è
innamorato di Gabriella?pensò automaticamente, Meglio non dirglielo, mi potrebbe strozzare anche solo per averlo
pensato.
-Quindi dove si va stasera?-
-Al Blue Star.- Ryan sorrise,
-Vedrai, Joaquin. Ti troverai bene ad Albuquerque.-
************
Nuovo chiappino veloce, veloce XD
Senza nemmeno i ringraziamenti perché vado di fretta.
Ryan si allontanò dal telefono
leggermente stordito, “Puoi smetterla di strillare? Mi viene mal di testa quando lo fai, Pay.”
“Spiegami perché non vuoi aiutarci!”
“Perché non sarebbe giusto.” ribatté Ryan osservando una foto incorniciata sulla
scrivania di camera sua.
C’erano lui e Sharpay, quando
avevano dieci anni. Si erano divisi qualche mese dopo aver
scattato quella foto. Prima abitavano a New
York, ma dopo la separazione dei genitori Ryan aveva seguito la madre fino ad
Albuquerque. Sharpay era invece rimasta con il padre, il capo di una
multinazionale.
Non la vedeva d’allora.
“Non hai voglia di rivedermi?” domandò Sharpay sedendosi
sul letto di camera sua.
“Certo, Pay. Ma non è giusto che io sbirci nell’archivio
della mia scuola per sapere se avete superato il test!” Ryan sbuffò
leggermente, “Correrei dei seri rischi impicciandomi e frugando in segreteria.”
“Oh, eddai! Noi lo sapremo solo tra un mese! Fatti aiutare
da Gabriella, no? Non è la capoclasse della sua classe?”
“E allora?”
“Beh… lei ha accesso diretto agli archivi della scuola.” Sharpay mise il broncio, “Ti preeeego.”
“Oh, va bene.” Cedette Ryan infine, sorridendo, “Non cambi
mai.”
“Ovvio. Altrimenti non sarei io.”
I due scoppiarono a ridere. Speravano di potersi
rincontrare finalmente.
§§§§§§§§§§§§
-Tu sei tutto pazzo!- Gabriella osservò il
suo migliore amico scandalizzata, -Perché dovrei fare una cosa del
genere?- domandò mentre si metteva il giacchetto di jeans.
Ryan piegò la testa da un lato, mettendo
il broncio, -Dai, ti prego, Gabry! Ti scongiuro!- unì le mani a mo’ di
preghiera, -Sharpay mi ammazza se non lo faccio.-
-Andrei nei casini, Ryan!- lo
rimproverò
afferrando la borsetta bianca.
-Ti ho già detto che sei
bellissima stasera?- gli disse cercando di smuoverla.
Sapeva quanto le facesse piacere
che lui dimostrasse il suo apprezzamento sul look che sfoggiava ogni giorno. E poi Gabriella quella sera era veramente stupenda. Indossava un paio di jeans neri e una maglietta
bianca scoperta dietro con dei lacci, al collo una semplice collana ad anelli
ed ai piedi un bacio di ballerine bianche con il tacchetto.
Gabriella incrociò le braccia al petto, -Non mi incanti.- disse cercando di non arrossire, -Dai,
scendiamo. Altrimenti gli altri penseranno che ci siamo persi.-
lo superò e insieme a lui scese le scale fino ad arrivare nell’ingresso.
-Buonasera, eh.- sorrise Kelsi trovando un’occhiata
complice di Jane, -Che avete fatto tutto questo
tempo?-
-Niente.- ringhiò Gabriella a denti stretti. Si avvicinò
all’amica e le diede un pizzicotto, -Dopo io e te facciamo
i conti.- disse senza farsi sentire dagli altri.
-Ma dov’è Martha?- domandò Troy.
-Oh, si starà ancora vestendo.- lo
rassicurò Kelsi calcandosi in testa il cappellino nero con delle
pailettes.
-Posso usare un attimo il bagno?- domandò Joaquin, -Ryan
aveva così fretta di venire qui che non mi ha dato il
tempo di pettinarmi questo disastro di capelli.- disse indicando i capelli neri
spettinati.
-Chissà perché tutta questa fretta.- disse Jane.
Gabriella arrossì, Ryan deviò lo
sguardo.
Tutti scoppiarono a ridere.
-Il bagno è al secondo piano.
Prima porta a destra.- lo istruì Jane osservando i
tentativi di Gabriella e Ryan di farli calmare.
Joaquin salì le scale di corsa. Entrò in bagno e impossessò di un pettine. Ci mise pochi minuti. Uscì dal
bagno, quando sentì una musica provenire da una camera di fronte a lui.
-JOAQUIN, GIA’ CHE CI SEI PUOI
CHIAMARE MARTHA?- urlò Chad dal piano di sotto.
Joaquin bussò alla porta e subito una ragazza gli venne ad
aprire. Martha lo osservò sorridendo.
-Ciao. Devi essere Joaquin.- allungò
una mano sorridente.
Joaquin la osservò un attimo. Indossava un paio di jeans
azzurri e una maglietta rossa, che le risaltava (anche se
lui non poteva saperlo) il corpo ormai snello.
-Oh! Sì, sono io. Piacere.- strinse la mano.
Martha sentì un brivido lungo la schiena, ma non ci fece caso, -Puoi dire agli altri che sono degli scemi e che
non rispondo agli squilli di Gabriella perché non ho voglia?-
-Certo. Ma scendi, ok?-
-Ok.- Martha rise e afferrando una borsetta rossa lo seguì
già fino all’ingresso.
-Evvai, è arrivata la nostra celebrità
finalmente!- esclamò Jason alzando gli occhi al cielo.
-Eh, certo. Le vere celebrità si fanno sempre attendere.-
rise Martha infilandosi la giacca nera, -Andiamo?- chiese come se nulla fosse.
-Ma cosa le è successo
quest’estate?- domandò Ryan sorpreso, -E’ cambiata tantissimo.-
-Non ce lo chiedere. Non vogliamo
saperlo.- Jane rise e insieme agli altri uscì di casa.
Mezz’ora dopo erano già al Blue Star, un locale nel centro
di Albuquerque. Le luci epilettiche blu gli facevano
un po’ male agli occhi, ma dopo qualche secondo ci si
abituarono, come sempre del resto. Salirono delle scale e occuparono come al solito il tavolo nell’angolo, con tanto di divanetti
neri.
-Bello questo posto!- esclamò Joaquin.
-Sì, lo è.- rispose Gabriella.
Parlavano ad alta voce, per farsi sentire data la musica
alta.
-Vi va di ballare?- domandò
Martha alzandosi.
-E da quando tu non balli?-
ribatté Jane ridendo.
-Ha parlato!- la spintonò leggermente Chad, il suo
migliore amico, -Quella che ha passato un’estate intera su un palco di Parigi a
ballare, cantare e recitare.-
-Chi viene con me, allora?- domandò
Martha lasciando la giacca nera sul divanetto.
-Joaquin, vai tu!- lo incoraggiò Ryan, -Così familiarizzi
con uno dei locali in cui staremo più spesso.-
-No, no. Non so ballare!- si rifiutò
categoricamente Joaquin.
-Tranquillo, anche il tuo amichetto ora ti segue in
pista!- disse Gabriella mollando la giacchetta di
jeans e tirando su in piedi con entrambe le mani Ryan, -Su, stupidino. Vieni a
ballare!-
Ryan sbuffò leggermente seguendola giù per le scale, in
mezzo alla folla di adolescenti che ballavano in mezzo
alle luci epilettiche.
Danzano le
streghe...
Danzano le
streghe...
Martha e Joaquin li seguirono poco dopo, unendosi a loro.
Con loro andarono anche Jane, Troy e Chad.
Kelsi e Jason rimasero ai divanetti, a badare alle giacche
e alle borse e ad aspettare le bibite che avevano ordinato. Si guardarono un
attimo, poi deviarono lo sguardo imbarazzati. Kelsi
cominciò a bere con la cannuccia la piña colada che aveva ordinato.
Spiriti
Potenti, Vi invochiamo
Vegliate su
Noi che stanotte balliamo
Volti alla
luna, Alta la fronte
Danzano le
streghe di Gabry Ponte
Kelsi poggiò il bicchiere e cominciò a canticchiare la
canzone. Jason sorrise.
-Sei brava, sai?-
Lei si voltò di scatto, facendo ondeggiare i capelli
castani, -Oh… grazie.- sorrise di rimando.
-Oh, oh.- Jason indicò una ragazza in pista, -Quella è
Kimberly.-
-Chi è Kimberly?- domandò Kelsi
osservando la ragazza dai capelli rosso scuro avvicinarsi a Ryan.
-La sua ragazza da un paio di settimane.-
-Cosa? E perché non ce l’ha mai
detto?-
-Beh… non c’è stata occasione.- lo giustificò Jason, -Mi
dispiace per Gabriella.-
Kelsi lo guardò strana.
-Non sono scemo. Lo so che a lei piace Ryan.-
-E ora che si fa?- gli domandò
Kelsi.
-Aspettiamo.- sospirò Jason
vedendo che Gabriella stringeva la mano a Kimberly.
Quando è
notte il lupo grida all'ombra della luna
La danza
delle streghe non porta mai fortuna
Fuochi e
Spiriti ballate
Dentro al cerchio della luce
Tramontate
stelle.. anime sorelle
-Piacere di conoscerti, Kimberly.- Gabriella cercò di
sorridere.
Kimberly le sorrise di rimando, stringendo una mano a
Ryan, -Cucciolo mi ha parlato di te.-
-Cucciolo?-
domandò Jane.
Chad la prese per mano e la fece
ballare, -Zitta, altrimenti combiniamo un finimondo.-
-Mia sorella sta soffrendo.-
-Deve farcela da sola.- ribatté
Troy, -E’ ora che dica a Ryan quello che prova. Kimberly sarà una bella
scossa.-
Dodici
rintocchi squarciano la notte scura
La danza delle
streghe signore di paura
Dalle
tenebre sorgete
Lento il
fuoco nero brucia
Spettri nel
castello fate il vostro ballo
-Carina la tua ragazza.- incrociò le braccia al petto Gabriella,
-Da quanto state insieme?-
-Un paio di settimane.- rispose Kimberly.
-Ragazze, si stanno per spegnere le
luci.- li avvertì Troy.
-Perché?- domandò Joaquin.
-A mezzanotte spengono per un minuto le luci. Per
divertimento.- rispose Martha.
Kimberly lasciò la mano di Ryan, andando a salutare delle
amiche.
Volti alla
luna, Alta la fronte
Danzano le
streghe di Gabry Ponte
-Ora o mai più, sister.- le sussurrò all’orecchio Jane,
prima che luci si spegnessero.
Gabriella prese per mano Ryan.
Gli si avvicinò e lo baciò.
Ryan ricambiò, pensando che fosse Kimberly. Però il bacio era strano… aveva qualcosa di diverso, di più
morbido, di più dolce. E poi cos’era quel profumo di
Lavanda? Kimberly non usava profumi dolci così.
Gabriella si staccò e gli lasciò la mano, correndo poi in
mezzo alla folla per non farsi trovare davanti a lui.
Quando è
notte il lupo grida all'ombra della luna
La danza
delle streghe non porta mai fortuna
Fuochi e
Spiriti ballate
Dentro al cerchio della luce
Tramontate
stelle.. anime sorelle
Quando le luci si riaccesero Ryan stava
baciando Kimberly e lei stava prendendo la giacca di jeans.
-Ragazzi… io vado…- salutò Kelsi e Jason, -Dite agli altri
che ci vediamo a scuola, alle ragazze a casa.-
Kelsi annuì, -Vuoi che venga con
te?- le domandò.
-No, ce la faccio.- sorrise Gabriella
mentre una lacrime le scendeva, -Ciao.- disse ed uscì dal Blue Star.
Ryan si guardò attorno, vide che Gabriella stava andando
via. Osservò gli amici. Tutti lo fissavano delusi, Jane aveva
lo sguardo arrabbiato.
Dodici
rintocchi squarciano la notte scura
La danza delle
streghe signore di paura
Dalle
tenebre sorgete
Lento il
fuoco nero brucia
Spettri nel
castello fate il vostro ballo
************
Nuovo chiappino, un po’ più lungo per farmi perdonare
visto che non aggiorno presto come vorrei per via dello studio ^^
Si ringrazia la sister Herm90 per le varie informazioni di
questo chappy e per il testo della canzone “Danzano le streghe” di Gabry Ponte XD
Ringraziamenti:
Herm90 (Eh, chissà perché è la ficcy che
aspetti di più XD Grazie, sister per tutto! Sei la migliore ^^), Temperance_Booth
(Mi dispiace che non è Ryelsi XD), _Aqua Princess_ (Ahahah, quando arriverà Tay
vedrai XD), armony_93
(Non tanto presto, scusa °°), Sinfony (Nono, sono i tuoi gemellini preferiti
eccome ^^), Jud_91
(XD Se fossi stata in questo momento Gabriella non avrei mai avuto il coraggio
di fare una cosa del genere, io che non ho ancora dato il primo bacio XD), DreamGirl91 (Ripeto:
in questo momento vorrei essere Gabriella per avere il suo coraggio con il
ragazzo che mi piace XD), Hypnotic Poison (Mi dispiace, ma è Rayella XD
C’è un motivo, è che è la ficcy mia e delle Disneyane XD Poi ti spiegherò,
tranquilla XD), Vivy93
(Beh… diciamo che avevo in mente un’altra cosa per
farli incontrare, ma poi è uscito così il chappy. Ah, si notava così tanto che pensavo a Lui? XD)
Grazie a tutti! ^^ Spero che lo studio mi dia il tempo di
aggiornare!! ^^
Martha uscì dalla propria camera legandosi i capelli neri
ricci e sbadigliando. La sveglia era suonata puntualmente alle sette e
venticinque e il fatto che fossero tornate tardi ieri sera gravava sulla sua
salute psico-fisica.
Stropicciandosi gli occhi fece per andare in bagno, ma
notò qualcosa che non andava.
Kelsi, in pigiama, e Jane, già vestita, stavano
appoggiate alla porta della camera di Gabriella.
-Che succede?- domandò
avvicinandosi a loro.
-Gabriella non vuole aprire.- rispose
Jane.
-E io è un’ora che ripeto a Jane
che probabilmente vuole stare da sola.- ribatté Kelsi.
Martha aggrottò le sopraciglia, -Beh… è
ovvio che vuole stare da sola. Ha baciato Ryan facendogli credere di essere Kimberly.-
-Ryan sospetterà qualcosa se lei non va a scuola oggi. Era
già confuso ieri sera, quando se n’è andata senza salutare.- le ricordò Jane,
-Deve affrontarlo faccia a faccia.-
-So che sei preoccupata per tua sorella, Jane.- cercò di farla ragionare Kelsi, -Ma lei vuole rimanere da
sola. Inventeremo noi una balla con Ryan e gli altri, ma ora ha
bisogno di riflettere e stare lontana da Lui. Almeno finché non avrà fatto
chiarezza dentro di sé.-
-Ma come fai a essere così
filosofica di prima mattina?- domandò Martha esterrefatta.
-Andate a prepararvi. Io vado a lavoro.-
disse Jane scendendo le scale dirette verso il salotto.
Kelsi e Martha sospirarono.
Mezz’ora dopo erano pronte per andare a scuola. Kelsi si avvicinò alla porta di
Gabriella e bussò leggermente.
-Tesoro… noi stiamo andando. Sicura di non voler venire?-
Da dentro Gabriella si strinse nelle coperte, tacendo a
quella domanda. Kelsi capì e sembrasse che soffrisse
lei per l’amica.
-Ci vediamo più tardi. Se hai bisogno
chiama. Ti voglio bene.- le disse prima di scendere le scale di corsa e raggiungere Martha.
Gabriella sentì la porta di casa sbattere. Il silenzio
dominò nella casa per qualche minuto. Poi Gabriella si alzò, legando i capelli
mori spettinati in una coda alta disordinata. Andò allo specchio e si asciugò
le lacrime nere, segno che la sera prima si era solo
messa il pigiama e non si era neanche struccata dal mascara.
Un vuoto allo stomaco fece padrone di lei. Si morse il
labbro inferiore e sentì le lacrime pungerle ancora più di prima, come se non
fossero mai terminate. Il cellulare sul comodino cominciò a vibrare. Lo prese
in mano e lesse il numero di Ryan.
Facendosi coraggio rispose.
“Pronto?” domandò con voce flebile.
“Scricciolo! Stai bene? Le ragazze mi hanno detto che hai un po’ di febbre.” disse
Ryan nel cortile della scuola un po’ separato dal gruppo.
“Sì… sto bene…” mormorò. No, non sto bene, Ryan! Possibile che debba sempre soffrire così per
amore?,
“Tranquillo… ci vediamo domani probabilmente…”
“Va bene. Allora a domani, Gabriella. Riposati!”
“Certo. Ciao.” chiuse la chiamata
e ringraziò mentalmente le amiche per la balla inventata.
Accese il computer ed entrò in Messenger. Si mise su
Occupato, poi notò che c’era Taylor.
Aprì una conversazione senza pensarci. Aveva bisogno di
parlarle.
Gabriella scrive:
Ciao Tay.
Taylor scrive:
Ciao Gabry! Anche tu malata?
Gabriella scrive:
Sì… per modo di dire…
Comunque volevo solo chiederti un favore.
Taylor scrive:
Certo, dimmi!
Gabriella scrive:
Mi servirebbero i
numeri delle vostre matricole.
Taylor scrive:
Perché?
Gabriella scrive:
E’ per avere accesso
agli archivi della scuola e sapere se avete superato il test oppure no.
Taylor scrive:
Ah! Ho capito! Ok, glielo chiedo a Sharpay e ti faccio sapere, va
bene?
Gabriella scrive:
Ok. Grazie. Adesso
vado a farmi una doccia. A dopo.
Taylor scrive:
Ciao, Gabriella!
Taylor chiuse il portatile soprapensiero.
Gabriella le sembrava molto strana. Di
solito quando parlavano su Messenger chattava a macchinetta e non così lenta o
svogliata. Sembrava quasi… triste per qualcosa.
Con questi pensieri si alzò e tossendo per via del mal di
gola andò a letto. Ci avrebbe pensato più tardi, quando Sharpay sarebbe tornata
da scuola per portarle i compiti del giorno.
§§§§§§§§§§§§
Jane entrò in teatro con i pensieri
rivolti a Gabriella.
Le dispiaceva terribilmente che la
sorella stesse tanto male. Ma forse Martha e Kelsi avevano
ragione. Doveva farcela da sola. E stare da sola forse
le avrebbe fatto bene. Lei era sempre stata forte. Se avesse avuto bisogno d’aiuto glielo avrebbe chiesto.
-Ehi, e tu chi sei?-
Si voltò immediatamente dopo essere salita sul palco.
Davanti a lei stava un uomo di circa ventisei anni. Aveva
i capelli neri, lo sguardo serio e gli occhi profondi. Jane deglutì. Sentiva un
peso allo stomaco e non era normale.
-Mi chiamo Jane Montez.- allungò una mano, -Lavorerò qui a
teatro.-
L’uomo non le strinse la mano. La guardò
intensamente poi emise un lieve suono, come un assenso. Si allontanò da
lei ed andò verso un tavolo sul palco dove erano sparsi alcuni fogli.
Jane lo guardò impalata, quando la sua voce la riscosse.
-Da quanto fai teatro?- la voce
era profonda.
-Più o meno da sei anni. Quest’estate ho lavorato al
teatro di Parigi.-
-Ah… una novellina…-
-Ehi, novellina a chi?- domandò senza smuoverlo, -Senti un
po’!- lo prese per il colletto della camicia bianca, -Non mi piacciono le
persone che non mi guardano in faccia, quindi fammi il favore di non trattarmi
come una bambina perché non lo sono!-
L’uomo la guardò senza fare una piega.
-Si vede che hai recitato a teatro. Hai molta grinta.-
disse facendole lasciare la presa, -E comunque mi
chiamo Erik. E vedi di calmarti, perché lavoreremo a stretto contatto per mesi,
forse anni.-
Jane lo fissò mentre preparava
delle carte di qualche spettacolo probabilmente. Era strano.
Strano, enigmatico, solitario.
Terribilmente
affascinante… i
suoi pensieri la stupirono. Li scacciò e cominciò a lavorare con Erik.
*************
Ecco un nuovo chappy, scritto in tutta fretta perché devo
tornare a studiare.
Che dite? E’ uscito abbastanza bene o
è pietoso? Se è pietoso, scusatemi. Ma
non vedo l’ora che arrivi Mercoledì così iniziano le vacanze e finalmente potrò
smettere di studiare per qualche giorno!
Ringraziamenti:
Herm90 (Io non credo che si accorgerà mai
di me, ma fa niente sister XD)
_Aqua
Princess_ (Beh… ci
sei in questo! XD Tranquilla nei prossimi chappy comparirai, te lo giuro ^^)
armony_93 (Anche io a volte recensisco da scuola XD Tranquilla,
Chaylor c’è ^^)
Tay_ (Aggiornato! Credo dobbiate aspettare ancora un po’ per il prossimo chappy.
Devo studiare.)
Jud_91 (Beh… ovviamente non aspetterò un
mese XD Vi sarò arrivare prima altrimenti non ci sbrighiamo più XD)
kikka93 (Ovvio! Altrimenti a cosa serve il test misterioso? XD)
DreamGirl91 (Se ci pensa Sharpay siamo a posto
XD Sì, anche io non avrei avuto il coraggio di Gabriella, che in questa
fanfiction dovrebbe essere me. Ma diciamo che in
questa ficcy descrivo una persona che vorrei essere e non la Gabriella
tradizionale che mi assomiglia tanto)
Hypnotic
Poison (Scusa te
se è una Tropay XD Giuro, scrivere una Troyella solo per te XD)
Vivy93 (Forse sarebbe meglio non
pensarci, almeno mi metto il cuore in pace e non soffro… uffi! Che noia essere cotti! XD)
Grazie a tutte!
Fatemi sapere.
Bacioni
By
Titty90 ^^
[Esaurita per via dello studio. Non vedo l’ora che arrivino
le vacanze XD]
Aveva aspettato tre giorni prima di rifarsi viva a scuola. Era il caso di tornare, anche perché le ragazze le
avevano detto che probabilmente Ryan sarebbe passato a
trovarla. Tanto valeva precederlo.
Respirando a fondo raggiunse il gruppo. Non aveva
avvertito le amiche che sarebbe tornata a scuola.
-Buongiorno.- salutò cercando di sorridere alla vista di
Ryan e Kimberly che si tenevano per mano.
-Gabriella!- Troy le sorrise, -Come stai?-
-Già… come stai?- le domandò
Kelsi stupita.
-Un po’ meglio. La febbre è passata.- sorrise Gabriella
per rassicurare le amiche che sapevano come invece stava, -Ryan… avrei bisogno di parlarti. Si tratta di Taylor e Sharpay.-
-Certo.- Ryan baciò Kimberly e poi si separò dal gruppo
insieme a Gabriella, -Allora? Scoperto qualcosa?-
-Dobbiamo entrare nell’archivio della scuola. Ora.- precisò quando la campanella suonò segnando l’inizio delle
lezioni.
-Ora?- ripeté Ryan, -Ma…-
-Quando iniziano le lezioni non c’è
nessuno in segreteria.- spiegò mentre tutti entravano a scuola, -C’è solo la
segretaria. Ma quella me la rigiro come voglio.- fece un cenno con la testa,
-Muoviti, Ryan.-
Ryan ancora stupito la seguì dentro la scuola e lungo il
corridoio del piano terra. Sospirando entrarono in segreteria, dove una signora
di circa una cinquantina d’anni con i capelli rossi e gli occhiali spessi stava leggendo una rivista.
-Salve, signora Petterson.- salutò cortesemente
Gabriella, -Avrei bisogno di consultare l’archivio della scuola per alcune
ricerche inerenti al nuovo programma dei rappresentati di classe.- parlava con
così tanta decisione ma allo stesso leggerezza che Ryan ne fu sorpreso.
-Certo, cara.- sorrise la signora Petterson indicando una
stanza dietro di lei, -Andate pure.-
Gabriella sorrise, -Grazie.- superò la scrivania della
signora Petterson e insieme a Ryan si chiuse nella stanza buia dell’archivio
della scuola, -E ora… alla ricerca dei test.- sospirò consultando i vari
scaffali impolverati.
Ryan fece lo stesso, leggendo ogni etichetta, negli
scaffali dall’altra parte. Si ritrovarono alla fine della prima fila di fronte
all’altro. Ryan le passò accanto e si accorse di qualcosa che profumava l’aria,
qualcosa di diverso dall’odore di chiuso della stanza.
-Lavanda…- mormorò annusando l’aria.
-Come?- Gabriella si voltò verso di lui e sollevò un
sopraciglio.
-Lavanda. È lo stesso profumo che ho sentito al Blue Star,
mentre baciavo Kimberly.- ci ragionò su, -Solo che dopo l’ho
baciata ancora e non aveva più quel profumo.- la guardò intensamente.
Gabriella arrossì e ringraziò il buio della stanza che le
copriva il rosso, -Oh… magari… ti sei sbagliato…- balbettò adocchiando una
scatola, -Oh, ecco i test!- disse entusiasta ringraziando quella buona stella
che l’aveva protetta da una confessione coi fiocchi,
-Vediamo un po’…- cominciò a sfogliare i test alla ricerca delle matricole
datole da Taylor, -Ecco!- tirò fuori due cartellette, -Sharpay Evans…- lesse
alla fine, -Passata con il punteggio più alto!-
-Evvai!- Ryan sorrise felice, -E Taylor?-
-Taylor McKessie…- il sorriso di Gabriella aumentò,
-Passata anche lei! Però per un pelo.- disse ridendo.
-Fantastico!- Ryan le passò un braccio intorno alle
spalle, -Finalmente rivedrò mia sorella.-
-E io una delle mie migliori amiche.- sorrise tirando
fuori un’altra cartelletta, -Vediamo dove alloggeranno…- divenne seria, -Dalla
signora Petterson?-
-Devono aver finito le stanze a
disposizione.- ragionò Ryan.
-No, no.- Gabriella prese una penna dalla propria borsa,
-Quelle due non andranno a vivere dalla signora Petterson.-
-Cosa fai?- le chiese accigliato.
-Cambio la loro residenza.- scrisse velocemente a penna
sul foglio, -Farò una richiesta al preside secondo la quale loro due verranno a
vivere con me e le altre.-
-Cosa?- Ryan sbarrò gli occhi, -Ma il preside non
accetterà!-
-Il preside Matsui è un uomo. Ed
è anche scapolo.- Gabriella sorrise aprendo di poco la porta della stanza, -E
so per certo che ha una cotta per la nostra cara segretaria…- disse indicando
con un cenno della testa la signora Petterson.
§§§§§§§§§§§§
Un mese dopo…
-Ma quando arrivano?- domandò
Chad seduto al tavolo da pranzo della casa delle ragazze.
-Fra poco.- lo rassicurò Jane, -Pasticcino?- domandò
passandogli uno dei vassoi di pasticcini ordinati.
-Ancora mi devi spiegare come hai fatto a non farle finire dalla signora Petterson, Gabry.- rise Martha.
-Beh, vi dico solo che ora il preside Matsui sta
progettando un matrimonio.- Gabriella e Ryan si guardarono e scoppiarono a
ridere.
Joaquin sorrise nel vedere tanta complicità. Possibile che
Ryan fosse l’unico a non aver capito che Kimberly non era fatta per lui?
Scotendo la testa si voltò verso Martha, che stava chiacchierando con Kelsi.
Sorrise ancora di più.
Dlin Dlon
-Eccole!- disse Troy alzandosi in piedi.
Ryan sorrise e corse ad aprire la porta, -Pay…-
-Ryan…- Sharpay mollò valige e tutto il resto e abbracciò
il fratello, trattenendo le lacrime di gioia, -Quanto mi sei mancato.- sussurrò mentre lui la stringeva a sé.
-Anche tu, Pay.- Ryan la strinse sempre
di più, come a non volerla lasciare andare più via.
-Ah… va bene che non mi avete mai visto di persona, però
anche io vorrei un abbraccio.- incrociò le braccia al
petto Taylor.
Gabriella rise e la raggiunse, -Scusa, Tay.- si scusò
abbracciandola. Lo stesso fecero Martha, Kelsi e Jane con entrambe le ragazze
appena arrivate.
-Presentazioni.- dettò Kelsi, -Lui è Jason.- cominciò ad
indicare i vari ragazzi presenti nell’ingresso, -Poi c’è Joaquin, spagnolo è
appena arrivato qui come voi. E
infine ci sono Troy e Chad. Ryan lo conoscete.-
I ragazzi strinsero le mani alle due.
Quando fu la volta di Taylor e Chad e di
Sharpay e Troy sembrò calare il silenzio nella casa.
C’erano solo loro.
-Abbiamo organizzato un piccolo
rinfresco.- disse
Troy lasciando la mano di Sharpay e ritornando calmo. Perso com’era nei suoi
occhi caramellati non si era reso conto delle strane
occhiate che gli erano state rivolte dagli amici.
Lo stesso valeva per Chad, -Già.- concordò infatti lasciando la mano di un’imbarazzata Taylor.
-Buona abbuffata, allora.- ironizzò Martha vedendo i
ragazzi buttarsi sul cibo.
-Sono sempre così?- si informò
Sharpay.
-No.- la rassicurò Jane, -Sono anche peggio.- insieme alle altre scoppiò a ridere vedendo la sua faccia
disgustata.
-Scusatela.- disse Taylor poggiando una mano sulla spalla
di Sharpay, -Adora l’educazione e le forchette.- indicò
con un cenno del capo i ragazzi che mangiavano i panini preparati dalle
ragazze.
Le altre aumentarono le risate, questa volta coinvolgendo
anche Sharpay.
-Vi troverete bene qui.- le rassicurò
Gabriella.
-Ma io pensavo che dovessimo andare da
una certa signora Petterson…- disse Sharpay.
Ryan le raggiunse, -Diciamo che
Gabriella ha fatto da cupido.- le informò prendendo per mano Sharpay, -Dai,
devi raccontarmi tutto di New York.-
-Andiamo, prima che non lascino niente da mangiare.- disse Kelsi e insieme alle ragazze raggiunsero il tavolo.
************
Ecco qui il nuovo chappy! ^^
Scritto durante la giornata di pasqua, visto? XD
Ringraziamenti:
DreamGirl91
(Se ti sentisse
Herm XD Comunque lo so, lo so. I maschietti sono un razza a noi sconosciuta XD)
Tay_ (All’inizio non volevo far passare
Taylor, sai per farle soffrire ancora un po’ queste amichette XD Ma poi sono stata magnanima XD)
kikka93 (Nooo il megafono nooo XD Dai, scherzo XD)
Jud_91 (Te che trovi simpatica Gabriella?
Ho fatto un miracolo! XD)
armony_93 (Eccola Taylor!! XD E ha già conquistato il nostro Chad,
visto? XD)
Herm90 (E invece devo studiare tanto tanto tanto. Infatti posto
tanto ora, così poi dopo non mi strozzate XD)
HypnoticPoison (Certo e come vedi te l’ho scritta e dedicata per il tuo compleanno, senza
neanche accorgermene XD Auguri! XD)
Vivy93 (Guarda che tra le Disneyane le
più sane siamo io e Barby fra un po’. No, ok solo io lo sono
XD Scherzo XD)
Jane entrò a teatro leggendo le canzoni del musical che stava componendo con Erik. Salì sul palco,
alzando lo sguardo. Erik non c’era ancora. Scrollò le spalle e appoggiò i fogli
su un tavolino, per poi togliersi il giacchetto di jeans e accendere lo stereo.
Si mise al centro del palco e ripassò la canzone, cantando
ad alta voce e muovendosi sul palco seguendo la coreografia che aveva fatto il giorno prima. L’avevano aiutata Martha e Gabriella.
Sei, nemico, amore
Tu chi sei?
Non vedo l’odio tra di
noi.
Ma non lo so se giochi
o no…
Per gioco e non per odio tu mi vuoi
Far male tanto male,
Se tu giochi con
l’amore e me,
Se per vendetta tu mi
fai
Innamorare e poi non sei più tu…
Erik entrò in quel momento in teatro, con
in mano i fogli degli attori che aveva scelto per lo spettacolo ispirato
a “Romeo e Giulietta”. Si bloccò vedendo Jane cantare e ballare sul palco. I capelli raccolti in due trecce, vestita con la sua semplice tuta.
La voce stupenda e la coreografia perfetta.
Ma tu chi sei?
E io perché, ti amo e
poi
Mi chiedo se
Sei ingannatore
O sei l’amore
Ma tu chi sei?
Sei mio, pericoloso amore mio,
Se penso al male sono
io
Che faccio male a te che
sei
La vita mia che è diventata tua…
Jane aveva gli occhi chiusi, mentre cantava. Sentiva quella
canzone fosse sua, come se avesse un motivo per
cantarla ancora di più. L’aveva scritta lei ispirandosi all’opera letteraria. E
in qualche modo pensando a un certo uomo dagli occhi e
la voce profonda, che in quel momento la stava fissando senza che lei lo
sapesse.
Amarci o non amarci,
no,
Nemmeno posso dire
che
Io sono nata senza te,
Perché se esisto adesso so
tu sei
La vita mia
Adesso so che frase è
Se detta a te
La vita tua, più tua
che mia
La vita mia…
Io e te,
È vero il sole, il sole
c’è,
È vero il cielo, il cielo
c’è,
Il sole, il cielo, ed io con te…
Non c’è Giulietta senza te
Romeo…
La canzone finì. Erik applaudì, facendo svegliare Jane
dallo stato in cui era caduta. Riaprì gli occhi e lo osservò salire sul palco,
serio in volto.
-Molto brava.- si congratulò.
-Grazie.- rispose Jane incrociando le braccia al petto e
guardandosi i piedi, -Se non ti piace possiamo eliminarla.-
-Giulietta non dovrebbe eliminare le sue canzoni.-
Jane alzò il viso su di lui, -Cosa?-
-Non abbiamo trovato una ragazza adatta al ruolo di
Giulietta. La farai tu.-
-Erik, io non so che dire…-
-Non dire niente allora.- la interruppe lui, -Mettiti al
lavoro.- disse andando verso un tavolo.
Sentì il sospiro scocciato di Jane. Senza
che lei lo vedesse prese il primo foglio e lo buttò in un cestino. La
foto della ragazza che voleva proporre non avrebbe trovato la sua fama in
quello spettacolo.
-Ma tu chi sei?- domandò ad un
certo punto Jane.
Erik si voltò verso di lei, confuso, -Non ti comprendo.-
-Hai capito benissimo, invece.- Jane gli girò le spalle e ricominciò a provare.
§§§
-Pronte signorine?- chiese Ryan inchinandosi di fronte a
Sharpay e Taylor che erano appena uscite di casa
insieme alle amiche, -Oggi vi porteremo a visitare la famosa Albuquerque.-
-Dov’è Jane?- domandò Chad.
-In teatro.- rispose Gabriella, -Aveva
le prove dello spettacolo. E Kimberly?-
-E’ fuori città per una settimana.- rispose Ryan, -Doveva
andare a trovare i nonni.-
-Capito.- cadde un silenzio esitante a cui Kelsi diede
subito un taglio.
-Io devo andare a casa dei miei, però. Hanno dimenticato
delle cose nella casa vecchia e devo spedirgliele.- disse scendendo gli scalini
di casa, -Vi dispiace se non partecipo al giro?-
-Stai tranquilla, ci vediamo stasera.- la rassicurò
Martha, -A questo proposito io prenderei Joaquin e lo porterei a vedere una
sala da ballo di cui gli ho parlato ieri.- disse
indicando il ragazzo, che scattò sul posto immediatamente, seguendola per le
vie delle città.
-Allora io accompagno a casa Kelsi.- disse Jason raggiungendo Kelsi che stava per andare via.
-Mi sono persa qualcosa?- domandò Taylor osservando le due
coppie allontanarsi.
-Non quanto tu possa intuire coi
tuo occhi.- rise Gabriella.
Ryan la prese per mano, -Allora a
questo punto io vi rubo per il pomeriggio Gabriella. Ho bisogno di lei per la
festa di Halloween che organizzo a casa mia.-
Gabriella arrossì d’istinto, ma gli sguardi degli amici la
convinsero a darsi una calmata. Sorrise e si avviò con Ryan verso il centro
della città.
-Possiamo dividerci anche noi.- buttò lì Troy, -Sharpay
viene con me, Taylor va con Chad.-
-Per me va bene.- rispose subito
Sharpay seguendolo.
Taylor e Chad si guardarono un momento. Chad sorrise nel
notarla tanto agitata, mentre si torturava le mani tenendo la borsetta.
-Tutto bene?- le chiese dolcemente.
Taylor ricambiò il sorriso, -Certo.- si mise al suo
fianco, -Dove andiamo?-
-Ecco… io sono più portato per il basket. Quindi il primo
posto che mi verrebbe in mente è la palestra della scuola, ma non credo che tu
abbia voglia…-
-Invece sì.- lo interruppe Taylor, -Forse non proprio la palestra… ma la scuola che dovrò frequentare mi interessa
molto.-
Chad rise, -Tu sei strana, ne sei consapevole?-
-Sharpay me lo ripete ogni giorno.- rise anche Taylor,
-East High, allora?-
-East High.- fece un cenno col
capo, a cui Taylor rispose seguendolo.
Quella sera…
-Dai, non ci credo!-
-E’ vero! Te lo giuro!-
Troy e Sharpay salirono le scale di casa ridendo. Poi
Sharpay notò la luce accesa. Le amiche erano già tornate a casa.
-Grazie per il bel pomeriggio.- ringraziò fermandosi sul
primo scalino, -Sono stata bene.-
-Anche io.- Troy salì un altro scalino, -Posso chiederti
una cosa?-
-Spara.-
-Chi sei?-
Sharpay aggrottò le sopraciglia confusa,
-Cosa intendi?-
-Chi sei?- ripeté Troy, -Questo
pomeriggio ho notato che quando ho parlato del teatro in cui lavora Jane ti sei
rabbuiata. Ogni volta che parlavo del canto tu cambiavi umore. Chi sei in realtà?-
Sharpay si slanciò e l’abbracciò d’impulso. Troy ricambiò
l’abbraccio un po’ stranito.
-Un giorno te lo dirò.- sussurrò
al suo orecchio, chiudendo gli occhi.
Troy annuì contro la sua spalla, chiedendosi il motivo per cui la stava abbracciando ancora di più, annusando il
profumo dei suoi capelli biondi. Sperò in cuor suo, che lei non sentisse il battito irregolare del suo cuore.
Un battito che non aveva niente a che fare con i
sentimenti.
***********
Scusate il ritardo ^^ *me molto dispiaciuta*
La canzone è Chi sei
dello spettacolo “Romeo e Giulietta
Opera Popolare”.
Grazie a:
Jud_91 (Sisi siete arrivate XD)
armony_93 (A te piace la ficcy solo perché c’è Chaylor ahahahah)
Tay_ (XD Preoccupata che diventi
Troyella? XD)
Vivy93 (Ahahahah per Matsui/Petterson c’è
tempo XD)
Herm90 (Sister, grazie per la canzone XD
Sì, anche oggi mi hai stressata per aggiornare XD E’ un
mese che me lo dici e io non aggiorno mai
XD)
kikka93 (Spero che lo tirerai fuori se ti piacerà XD)
DreamGirl91 (Eh, ma se lasciasse Kimberly
sarebbe troppo strano ^^)
E Aqua non recensì u.u Me la lego al dito, tesoro u.u
Kelsi la raggiunse all’ingresso, -Ehi, hai visto
Gabriella?-
Il sorriso della bionda si smontò un attimo, -No. E’
successo qualcosa?-
-Ma no, niente. È che non è ancora
tornata a casa.- rispose Kelsi facendole cenno di
seguirla, -Sono tutte in cucina, vieni. Ah…- si fermò voltandosi un attimo
verso di lei, -Complimenti. Troy Bolton è un ottimo
acquisto!- rise.
Sharpay divenne rossa di botto, ma si dette subito un
contegno. D’altronde era pur sempre una Evans.
-Cosa state complottando?-
domandò Jane vedendole entrare in cucina ridendo.
-Niente. Diciamo che è appena
nata una possibile coppia.- scherzò Kelsi.
-Hai poco da fare la spiritosa, visto
che tu e Jason vi piacete da una vita, ma non vi siete ancora dichiarati.- le
disse Martha facendo ridere le altre.
-Novità su Gabriella?- domandò ad un certo punto Taylor.
-Sarà con Ryan.- buttò lì Sharpay aprendo il frigorifero e
studiandone il contenuto, -Non è il suo migliore amico?-
-Già… peccato che sappiamo tutti
che è innamorata di lui.- affermò Jane ridendo.
Sharpay e Taylor si voltarono di scatto verso loro,
-COSA?- gridarono in coro, -Cos’è questa novità?- domandò Taylor sbalordita.
-Beh… non ve l’ha detto?- domandò
Kelsi confusa.
-No.- rispose Sharpay scotendo la testa, -Cavolo… mio
fratello e una delle mie migliori amiche… brr…- finse
un brivido muovendo leggermente la schiena.
-Scema.- la prese in giro Kelsi
lanciandole uno strofinaccio bianco a quadri rosa, -Non avrà voluto
farvi preoccupare. Lei sostiene che è una semplice cotta.-
In quel momento il telefono di casa cominciò a squillare,
interrompendo i loro discorsi. Fu Martha ad alzare la cornetta e a rispondere.
“Pronto?”
“Martha! Sono Gabry!”
“Gabriella, finalmente!” sospirò rinfrancata rassicurando
le amiche con un gesto, “Ma dove sei?”
“A casa di Ryan. Mi ha praticamente
trascinata da una parte all’altra della città per le spese della festa di
Halloween. Comunque abbiamo deciso di guardarci un
film stasera, visto che domani non si va a scuola per quel convegno dei
professori.”
“Ah, ok.”
“Ci incontriamo qui a casa di
Ryan fra mezz’ora. Riesci a contattare i ragazzi? Tanto loro sanno che pizze vogliamo, possono ordinarle loro e portarle direttamente
qui.” disse Gabriella giocherellando con una cerniera
del cuscino ricamato d’argento.
“Ok. Lo dico alle altre. A dopo.” riattaccò
e guardò le amiche, -Pizza e film a casa di Ryan.-
Gabriella spense il cordless e alzandosi dal divano lo
appoggiò su un tavolino lì davanti. Raggiunse la cucina immensa del suo
migliore amico e sorrise.
-Arrivano tra poco.-
Ryan annuì e cominciò a tirare fuori dal
frigorifero bianco delle birre e delle bibite di coca-cola e pepsi. Gabriella
lo aiutò a portarle in salotto, dove le appoggiarono sul tavolino insieme a dei
bicchieri di plastica. Ryan osservò l’amica, mentre disponeva ordinatamente in
pile i bicchieri.
-Sei silenziosa.-
Gabriella si voltò di scatto verso di
lui, sorridendo appena, -Non è vero.- disse legandosi i capelli con un
elastico in una crocchia.
-Sì, invece. Lo sei stata tutto il pomeriggio e lo sei
ancora ora.- Ryan le prese una mano dolcemente, -Se hai qualche problema… puoi
parlarne con me. Lo sai, vero?-
Lei abbassò lo sguardo. Come poteva dirgli
che il problema era proprio lui? Lui, Kimberly, Lei. Il triangolo perfetto. Ma lei odiava i triangoli.
-Certo che lo so, Ryan.- gli
disse rialzando lo sguardo sul suo viso preoccupato, -Ma non ho niente.
Davvero.-
Ryan era indeciso se crederle o meno.
Quando qualcosa non andava Gabriella era vacillante e
in quel momento lo era eccome. Non era determinata, la sua
voce non era sicura. Aveva un problema. Ma con lui non voleva parlarne a quanto pare. Con tutti, visto che
con gli altri stava bene. Ma non con lui.
-Ok.- disse posandole un bacio sulla nuca e abbracciandola,
-L’importante è che tu stia bene.-
Gabriella ricambiò l’abbraccio, cingendogli la schiena con
le braccia. Abbandonò il capo sul suo petto, cercando di respirare regolarmente
e evitando che Ryan sentisse il suo cuore battere
troppo forte. Ryan dal suo canto respirò a fondo il profumo dei capelli di lei.
Lavanda… pensò immediatamente. Era lo
stesso profumo che aveva sentito al Blue Star e nella
segreteria della scuola. Collegò quel profumo all’unica persona che c’era
sempre con lui. Si stupì quando si accorse che era
Gabriella. Ma era un pensiero sciocco, perché a questo punto voleva dire che era stata Gabriella a baciarlo.
L’idea gli passò per la testa.
Oh, ammettilo, scemo!
Non è che ti dispiacerebbe tanto. Gli disse una vocina interna.
Ryan scattò all’indietro, stupendo
Gabriella che lo osservò preoccupata, -Ryan, cosa…- in quel momento il
campanello suonò, coprendo l’ultima parte della frase. Ryan ne
approfittò subito per scacciare quella voce mentale e andare ad aprire.
Gabriella rimase ferma in salotto, fin
quando non entrarono anche gli altri con le pizze in mano. Salutarono
tutti e poi misero il film. Avevano optato per Chocolat. Mentre
le prime immagini di scorrevano allo schermo del televisore, Gabriella si voltò
verso Ryan. La stava fissando. Gli chiese con lo sguardo cosa stava facendo e
lui scosse la testa, ritornando a guardare il film.
Taylor si voltò verso Chad, che stava cercando di
richiamarla da dove era seduto sul tappeto. Chad le fece cenno con la testa
verso l’ingresso di casa Evans. Taylor annuì.
-Vado un attimo in bagno.- disse Taylor alzandosi.
-L’accompagno io visto che non sa dov’è.- disse Chad
alzandosi a sua volta. I due uscirono di casa e risero
piano, -Scusa se ti ho fatto uscire, ma i ragazzi sono degli impiccioni.-
-Tranquillo. Di cosa volevi parlarmi?- chiese Taylor
sorridendo.
-Volevo dirti che sono stato
veramente bene oggi.- disse Chad passandosi una mano tra i capelli ricci, -E
chiederti se ti va di replicare un giorno di questi.-
Taylor arrossì sulle guance, sbarrando gli
occhi, -Vuoi… uscire con… me?- domandò deglutendo a fatica il groppo
alla gola.
Chad annuì piano, -Sì… non ti va?
Oddio, hai ragione. Ci conosciamo da poco tempo, è ancora presto e-
-Chad!- lo fermò ridendo e posandogli al contempo una mano
sulla bocca, -Mi piacerebbe uscire con te. Davvero.-
Chad sorrise, prendendo la mano della ragazza e
baciandogliela. Taylor arrossì ancora di più. Il cuore che batteva troppo forte
per i suoi gusti, per un ragazzo che nemmeno conosceva.
-Ora che gli hai chiesto un appuntamento sei contento?-
I due si voltarono verso la porta aperta, dove la voce di
Troy era arrivata. Gli altri erano lì che li fissavano divertiti, ridendo
apertamente. Kelsi si dovette tenere a Jane per non dover
cadere a terra dalle risate.
-Te l’ho detto che sono degli
impiccioni.- disse Chad.
Taylor scoppiò a ridere, -Per questo
sono nostri amici.- ribatté andando in casa, la sua mano stretta in
quella di Chad. Chad passò accanto a Troy e gli diede un pugno sul braccio,
-Bell’amico!- esclamò ad alta voce facendo ridere gli altri ancora di più.
Jane aspettò che entrassero tutti, poi chiuse
la porta di casa. Ad un certo punto il suo cellulare squillò. Lesse il display. Era Erik.
-Sister! Vieni!- esclamò
Gabriella dal salotto.
-Un secondo e arrivo!- ribatté in
risposta accettando la chiamata, “Pronto?”
“Ciao, Jane.” rispose la voce di
Erik dall’altra parte del telefono.
“Ciao. Come mai mi chiami a
quest’ora?”
“Sei seduta?”
“No.”
“Siediti.”
Jane rise, “Devo preoccuparmi?” scherzò
appoggiandosi con la schiena alla porta di casa Evans.
Sentì il sospiro scocciato di Erik.
Un brivido le percorse la schiena, “Ok, allora te lo
dico senza troppi preamboli. Non recitiamo più in teatro.”
“Cosa? Hanno annullato lo
spettacolo?” si preoccupò immediatamente, “Perché se lo hanno fatto giuro che-”
“Reciteremo a New York.”
Jane sbarrò gli occhi stupita,
“Stai scherzando.”
“No, assolutamente. Ho delle conoscenze. Vogliono che facciamo lo spettacolo a New York.”
“Ma è… meraviglioso!”
“Sì, ma questo vuol dire più lavoro e più assiduità nelle
prove.”la voce autoritaria
di Erik la infastidì parecchio.
“Come se non mi impegno
abbastanza.” replicò sarcastica.
“Jane…” la richiamò all’ordine Erik, “E’
la tua possibilità di sfondare. Non sprecarla.” detto
questo riattaccò.
Jane rimase un attimo a fissare il telefono ormai privo di
vita. Lo ripose nella tasca e tornò in salotto. Ma le parole di
Erik le circolavano in testa. Possibile che Erik avesse fatto tutto
questo solo per farla recitare a New York?
**********
Ecco il nuovo chappy ^^ Scusate se vi faccio attendere
tanto ogni volta ^^
Ringraziamenti:
_Aqua
Princess_ (Spero
che tu abbia finito di leggere New Moon, così puoi
recensire XD Dai, qui c’è la Chaylor ok? XD)
Jud_91 (Noooo anche tu mi minacci ora XD)
Sinfony (Questo ti piace come capitolo?
^^)
Herm90 (Non credo che Erika sarebbe
contenta se scrivessi solo due righe a capitolo XD)
Tay_ (Ecco, l’importante è che stanno
insieme Ryan e Gabriella, giusto? XD)
armony_93 (Spero che vada un po’ meglio! Qui ho messo Chaylor, così
sei contenta ^^)
Hypnotic
Poison (Mmm… mah,
chissà… segreto XD)
Ringrazio Herm e Barby per il titolo XD Scusate se vi ho
fatto penare, ma mi divertivo XD
Era indecisa se invitarlo o no alla festa di Halloween di
Ryan.
Gabriella l’aveva incitata ad invitarlo, anche perché dopo
tutto quello che aveva fatto per lei era il minimo.
Avrebbe recitato a New York solo grazie a lui. Quindi era un obbligo invitarlo.
-Erik…-
Erik si voltò verso di lei, lo sguardo e le labbra serie.
Jane sussultò, deglutendo il groppo alla gola.
-Che vuoi?- fece la sua voce,
brusca e decisa.
Jane arricciò le labbra, -Tranquillo, eh. Se ti do fastidio, dillo.-
-Dobbiamo provare. Quindi parla ora, perché dopo non avrai
tempo.-
-Volevo solo invitarti alla festa di Halloween che da un
mio amico a casa sua.- Jane si alzò in piedi prendendo la borsa, -E visto che
la festa è stasera vado a prepararmi. Ci vediamo
Lunedì.-
-Non vuoi sapere se vengo o no?- la fermò Erik senza
trasparire emozioni.
Jane si fermò davanti alla porta del teatro. Si voltò
verso di lui, -A questo punto non mi interessa. Per me
puoi anche startene a casa.- disse prima di aprire la
porta ed uscire dal teatro.
Percorse a grandi passi la strada l’atrio
del teatro. Uscì nell’aria fresca dell’autunno e raggiunse velocemente una
macchina posteggiata al marciapiede. Salì e salutò con un bacio sulla guancia
il suo migliore amico.
-L’hai invitato?- le chiese Chad.
-Sì. Ma praticamente ho disdetto
l’invito.-
Chad mise in moto con un sorriso divertito, -Jane, Jane,
Jane. Non cambi mai.- la scimmiottò guidando verso casa delle ragazze, -Cosa ti
ha fatto, ora?-
-Mi ha risposto male.-
-E solo perché ti ha risposto male
tu disdici l’invito ad una persona che ti sta assicurando il futuro?- domandò
d’un fiato Chad, -Tu sei pazza, ne sei consapevole, vero?-
-Fin troppo.- Jane sospirò rumorosamente, quando l’auto
dell’amico si fermò davanti a casa, -Ci vediamo da Ryan.-
-Gabriella e Sharpay saranno già lì. A voi altre vi passa a prendere Troy.-
-Ok.- si scambiarono un altro bacio sulla guancia e poi
Jane scese dall’auto. Istintivamente tirò fuori il cellulare, controllando un
eventuale chiama di Erik. Ma
lui non l’aveva chiamata. E una strana sensazione non
le impedì di essere almeno un po’ triste.
-Stai ferma, Gabry!-
-Eddai, Sharpay. Lo sai che odio truccarmi.-
Sharpay sbuffò, portando la testa indietro esasperata, -Lo
so, ma è Halloween. Almeno stasera renditi
presentabile.-
-Ma gli altri giorni sono
presentabile!- ribatté Gabriella.
-Sì, ok. Ma fatti almeno mettere un po’ di mascara.-
Gabriella annuì, mettendo il broncio. Sharpay le mise il
mascara poi sorrise rimirando la sua creatura.
-Sei uno schianto. Farai colpo su Ryan.-
-Sharpay!- la ammonì Gabriella alzandosi dal bordo della
vasca del bagno, -E’ fidanzato.-
-Sì, ma lei la odio. È questione di principio.- scrollò le spalle Sharpay,
sistemandosi il vestito color oro con la gonna corta fino a metà coscia. In
vita aveva una cintura bianca e ai piedi degli stivali bianchi,
-Oddio, sono un disastro questi capelli!- si lamentò guardandosi allo specchio
del bagno, -Vado a sistemarmeli in camera.- disse prima di lasciare il bagno
per andare nella sua ex-camera.
Gabriella si rimirò un attimo nello specchio del bagno.
Aveva i capelli neri lisci, che le cadevano fino a poco
sotto le spalle. Indossava un vestito bianco, che si legava dietro al collo, al
ginocchio, sotto la gonna c’era uno strato di raso grigio perla e sul lato
destro c’erano dei ricami floreali argentati. Indosso le decoltè bianche e scese
le scale di casa Evans.
Fece per andare in cucina, quando una voce la fermò.
-Stupenda come al solito.-
Si voltò e sorrise, rimirando Ryan. Indossava un paio di
jeans blu scuro e una camicia bianca sbottonata nei primi tre bottoni.
-Anche tu.- ricambiò, -A che ora inizia la festa?-
-Praticamente…- Dlin
Dlon, -Ora!- concluse andando ad aprire la porta.
In pochi minuti la casa si riempì di gente, urla, risate e
musica. Gli ultimi ad arrivare furono Troy insieme alle ragazze.
-Scusate il ritardo.- disse Kelsi cercando per la sala Jason.
Indossava un vestito abbastanza semplice, color lilla. La
gonna aveva un taglio asimmetrico e sopra alle spalle aveva un coprispalle
viola.
-Jason è in cucina.- la precedette
Ryan, -Con Sharpay.- disse questa volta riferito a Troy.
Troy e Kelsi si scusarono e si infilarono
tra la gente che ballava, per raggiungere la tanta agognata cucina.
Taylor vide subito Chad, seduto sul divano che
chiacchierava con degli amici. Sorridendo si mise a posto la gonna che sfumava dal blu notte al bianco sul fondo, perfettamente abbinata al
corpetto blu notte che lasciava scoperta una buona parte della schiena. Ai piedi
aveva delle scarpe col tacco alla schiava e i capelli castani li aveva raccolti in uno chignon con due ciocche boccolose che
le incorniciavano il viso.
Jane vide l’oggetto di tanta attenzione dell’amica e sorrise.
Anche lei avrebbe voluto avere qualcuno a cui far
vedere tutto l’impegno che ci aveva messo per rendersi quantomeno presentabile,
se non meravigliosa agli occhi di un ragazzo. Lei infatti
aveva optato per un vestito verde smeraldo, uno dei suoi colori preferiti, con
la gonna che le arrivava poco sotto al ginocchio. L’unica particolarità erano i bottoni che costellavano le spalline piccole e lo
scollo a V. Infine indossava delle decoltè e i capelli erano raccolti in una
coda alta.
-Forza, timidona. Andiamo da Chad.- disse Jane prendendola per mano e trascinandola verso il divano, da cui
Chad le aveva salutate facendo arrossire Taylor.
Martha sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò e
sorrise a Joaquin, che in risposta le tese una mano
ammirando la sua bellezza. La ragazza aveva i capelli castani raccolti
all’indietro con una molletta e indossava un vestito rosso, color ciliegia, con
una sola spallina e con uno nastro nero in vita che
formava un fiocco. Sorrise accettando la mano e lasciandosi
trascinare per la sala, pronta a ballare.
Ryan e Gabriella si guardarono un
momento, poi sorrisero.
-Meglio che vada da Kimberly.-
disse Ryan ad un certo punto.
-Certo.- concordò Gabriella, -Io vado a vedere cosa
combinano gli altri.- disse per tranquillizzarlo.
Ryan annuì e la lasciò da sola in mezzo alla sala, per raggiungere Kimberly poco lontano.
Gabriella sbuffò, roteando un attimo su sé
stessa. Si voltò verso la porta di casa, dove un ragazzo più grande di lei
stava entrando guardandosi intorno spaesato. Gli andò
incontro e sorrise.
-Salve. Sei…?-
-Erik.-
-Erik!- esclamò Gabriella sorpresa, -Allora sei venuto!-
-Ci conosciamo?- domandò Erik
incrociando le braccia al petto.
-Più o meno. Sono Gabriella, la sorella di Jane.- tese la
mano, ma lui non la afferrò. La ritirò immediatamente,
-Se cerchi Jane sta parlando con degli amici lì in
fondo.- disse indicando il divano, da cui spuntavano le teste di Taylor, Chad e
Jane.
-Sono venuto solo per dirle che
domani ci sono le prove generali.- disse Erik.
Gabriella sorrise divertita, -Potevi chiamarla.-
-Mi aveva invitato.-
-In realtà l’invito l’ha disdetto, se non te nei sei accorto.- lo informò.
-Non ha detto che non potevo
venire. Ha detto che potevo fare quello che avevo
voglia.- la corresse Erik.
Gabriella scosse la testa ridendo,
-Aveva ragione Jane. Con te non si vince mai un discorso verbale.-
Erik sorrise, di fronte alla battuta della sorella di
Jane, -Parla molto di me?-
-Ogni tanto. Per insultarti.- precisò Gabriella, -Ma se
sei qui vuol dire che ti interessa.-
-Non me ne frega nulla se mi insulta.-
-Non stavo parlando degli insulti, infatti.- Gabriella gli
posò una mano sul braccio, con fare fraterno, -Stavo parlando di lei.-
Ryan poco lontano vide la scena. Gabriella sorrideva a
quel ragazzo misterioso, più grande di loro. Quando lei gli mise una mano sul braccio ebbe l’impulso di prenderlo a pugni, ma si
trattenne. Poi gli venne un’idea. Lasciò Kimberly con le amiche con una scusa e
corse verso il dj, dicendogli che era l’ora di
togliere la luce.
Un piccolo giochetto di Halloween. Ma che
a lui sarebbe fruttato molto. Non sapeva nemmeno perché lo stava
facendo, ma quando le luci si spensero corse verso l’ingresso e prese per mano
Gabriella. L’aveva riconosciuta dal bracciale color argento che brillava per la
sala. La trascinò su per le scale, fino a chiudersi con lei dentro alla lavanderia.
-Ma che cavolo…?-
Le luci si riaccesero di colpo e Gabriella sbarrò gli
occhi.
-Ciao.- la salutò Ryan.
-Ryan!- esclamò Gabriella scioccato, -Che diavolo ci
facciamo dentro alla lavanderia?- domandò scioccata.
-Chi era quello?-
-Chi era chi?- chiese
Gabriella non capendo.
Ryan sbuffò, -Chi era l’uomo con cui stavi parlando?-
-Erik.- rispose semplicemente. Ryan non fece una piega.
Evidentemente il nome non gli diceva nulla, -Scusa… ma a te che ti frega?- domandò confusa.
-A me frega eccome!-
Gabriella si sciolse in un sorriso stupito, -Sei geloso.-
-Io non sono geloso.-
-E allora quello non era Erik, il compagno di teatro di
Jane e che ho appena scoperto che sono innamorati ma
da soli non l’hanno ancora capito.- ribatté d’un fiato Gabriella.
-Dici sul serio?-
-No, ti sto prendendo in giro. Ryan, è ovvio che dico sul
serio!- esclamò ridendo, -Ma da dove viene tutta questa gelosia?-
-Io…- Ryan si fermò di botto, sentendo
quel profumo ormai familiare inondargli le narici, -Mi hai baciato tu,
vero?-
-Cosa?- sbarrò gli occhi Gabriella.
-In discoteca. Sei stata tu a baciarmi.- la mora abbassò
lo sguardo a terra, colpevole, -Sei una stupida.-
-Perché sono stupida?-
-Perché dovevi dirmelo.-
-Dirtelo?- Gabriella rialzò lo sguardo
furiosa, -Sei il mio migliore amico, non potevo dirtelo!-
-Se tu lo avessi fatto ora non
starei per baciarti!- si avvicinò a lei e la intrappolò contro il muro,
chinandosi sulle sue labbra ad unirle in un bacio. Si separarono dopo pochi
secondi, -Ti avrei baciata molto prima.- sussurrò
contro le sue labbra.
Gabriella lo guardo negli occhi celesti, in quel momento
vacillanti e confusi, ma allo stesso tempo decisi per quell’azione che aveva appena compiuto. In un momento si ritrovò di nuovo a
baciarlo, trovando un ricambio netto da parte sua.
***********
Ecco il nuovo chappy! Grazie a tutti coloro
che hanno recensito XD
Grazie ad Aqua per i vestiti e grazie ad
Herm per il titolo del chappy XD
Le luci si riaccesero, facendo tirare un sospiro di sollievo a Martha.
-Paura del buio?-
Martha sollevò lo sguardo sul viso sorridente di Joaquin,
che stava a qualche centimetro più in alto di lei. Ricambiò il sorriso.
-No.- disse. In realtà aveva paura di stare tra le sue
braccia.
In tutto quel tempo avevano ballato separati e aveva paura
di un suo eventuale invito a ballare un lento. Aveva paura di stare a contatto con lui. Non voleva che sentisse il suo cuore
battere troppo forte quando lo sfiorava, non se lo
sarebbe perdonato. Era troppo timida per rendersi di
quanto fosse sciocca.
-E allora perché hai sospirato di sollievo?-
Martha diventò seria di botto, -Mi da
fastidio stare in una stanza buia con troppe persone in giro.- mentì
pronta.
Joaquin rise, buttando la testa
all’indietro, -Va bene, va bene.- acconsentì cercando di frenare le
risate, -Raggiungiamo gli altri.- disse mettendosi le mani in tasca e
accennando la cucina dove si erano riuniti i propri amici. Entrarono nella cucina,
l’unico posto che non era stato preso d’assalto dagli invitati alla festa e
Joaquin inarcò un sopraciglio, -Dove sono Gabriella e Ryan?-
-Non lo so.- scrollò le spalle Sharpay, -In
effetti è preoccupante. Dove possono essere finiti?-
-Beh… prima che si spegnessero le
luci stava parlando con me.- intervenne una voce maschile.
Jane si voltò di botto, sgranando gli
occhi per essere sicura di vedere bene.
-Erik!-
-Erik?- ripeterono in coro gli altri.
-Erik.- confermò l’uomo in questione entrando nella cucina,
-Gabriella stava parlando con me prima che le luci si spegnessero.- ribadì il concetto con la sua voce seria, -Magari Ryan l’ha
trascinata in qualche parte della casa per parlare.-
-Conoscendo mio fratello non ne avrà
avuto il coraggio.- lo rassicurò Sharpay.
-Per che cosa non avrei avuto coraggio?- Ryan entrò in
cucina, seguito da Gabriella che aveva un sorriso a trentadue denti stampato in
volto.
-Niente, niente.- lo rassicurò la sorella osservando
confusa l’espressione dell’amica.
-Tu!- intervenne Jane nel discorso indicando Erik con
l’indice, -Fuori. Ora!- aprì la porta della cucina ed uscì in giardino.
Erik la seguì subito, dopo aver accennato un breve saluto.
Richiuse la porta sul dietro e aspettò che Jane dicesse qualcosa. Qualsiasi
cosa. Anche un insulto.
-Avevo disdetto l’invito.-
-Tecnicamente mi hai detto che
potevo fare quello che avevo voglia.- ribatté Erik abbastanza ironico.
Jane fece una smorfia, -E’ la stessa cosa. Il concetto era quello!- si arrabbiò gesticolando con le mani, -Non ti
voglio qui. Non sei il benvenuto. E poi… come ti sei permesso di parlare con
mia sorella?-
-Primo: se tua sorella mi ha parlato vuol dire che sono il benvenuto per qualcuno. Secondo: è lei che
ha salutato me. Non il contrario.- precisò Erik mascherando una risata, -Stai
molto bene stasera.-
La ragazza arrossì di botto, -Sparisci.-
-Domani ci sono le prove generali.-
-Sì, sì…- Jane alzò gli occhi al cielo e rientrò in
cucina, -Tu.- disse indicando Gabriella, -Non parlerai mai più con Erik senza
il mio consenso!-
Gabriella rise, -Agli ordini, capo!- fece il saluto
militare, facendo scoppiare a ridere gli amici.
-Non c’è niente da ridere, Gabriella. Non lo voglio nella
mia vita.- disse per convincerla, -Siamo colleghi di lavoro, nient’altro.-
-Tesoro mio… lui ti piace.- le fece notare sarcasticamente
Kelsi, -Quindi è meglio che ti regoli di conseguenza.-
Jane sbuffò girando sui tacchi e uscendo dalla cucina.
-Dove vai?- le chiese Troy.
-A casa. Mi sono stancata di stare in mezzo a persone che
pensano di sapere tutto di me!- esclamò seccata chiudendosi
la porta alle spalle.
Percorse velocemente la sala gremita, raggiungendo il
guardaroba. Tirò fuori il giaccone e se lo mise sulle spalle, per poi aprire la
porta della villa ed uscire correndo. Arrivò a casa un quarto d’ora dopo, a
piedi. Entrò in casa e si chiuse subito nella sua camera, buttando il giaccone
in un angolo. Subito si fondò sullo stereo e lo accese.
Chi non ha sognato mai
Il grande amore
Chi non l’ha trovato mai
È sognatore
-Peter Pan. Perfetto.- mormorò
iniziando a sciogliersi la coda alta.
Peter Pan il musical, per essere precisi. Era stato il primo musical in cui
aveva debuttato in Italia, durante uno stage insieme ai compagni di danza quando aveva diciassette anni. E ogni volta che
sentiva quella canzone iniziava a sentirsi a proprio agio, le faceva
dimenticare le preoccupazioni e l’aiutava a trovare una decisione
quando era indecisa.
E chi crede che non vale
Più la pena di
cercare
E che è solo un’illusione
Tutta questa grande attesa
Per il grande amore
Forse sono davvero
un’illusa…pensò mentre si sfilava quel vestito così bello per mettersi
tuta e maglietta.
Siamo seri
Molto bene concentrati
Su traguardi più
importanti
Su problemi veri
Senza accorgersene si mise a cantare, sopra alla voce di
Wendy. Chiuse gli occhi, perdendosi nei ricordi ormai lontani di Torino, dove
era stato il suo primo spettacolo vero in quel musical.
Sorrise ripensando alla fatica che ci aveva messo per arrivare fin lì.
Ed ora… beh, ora stava sprecando
un’opportunità. Quello era un traguardo importantissimo per la sua vita. Erik
le stava offrendo tutto ciò che aveva sempre desiderato e lei trovava sempre un
modo per insultarlo o offenderlo. Mentendo a sé stessa. Mentendo a quella piccola parte di lei che dava
ragione a Kelsi.
Niente storie
Favole e chimere,
stiamo con i piedi per terra
non si può afferrare
una stella…
-Jane?-
Si voltò. Non si era neanche accorta che gli amici avevano
aperto la porta della sua camera, -Ciao.- salutò
andando ad abbassare il volume dello stereo.
Gabriella sorrise e raggiunse la sorella abbracciandola,
-Ti voglio bene.- sussurrò al suo orecchio mentre Jane
ricambiava, -Quando ascolti Chi non ha
sognato mai non è mai un buon segno.- rise.
-Scusa, Jane.- si avvicinò Kelsi, -Non volevo
interferire nella tua vita.-
-Scusami te. Avevi ragione.-
ammise arrossendo appena, -Ma… è meglio che lui non lo sappia.-
Chi non ha sognato mai
Il grande amore
Chi non l’ha trovato mai
È sognatore
-Non ho cacciato tutti gli invitati per ascoltare storie
mielose su quanto ti piace Erik, ok?- sbottò Ryan sarcastico, -Quindi si dia
inizio al pigiama party!-
-Pigiama Party?- domandò Chad scettico, -E questa da dove
ti è uscita?-
-Secondo me è una buona idea.-
ribatté Sharpay.
-Io non sono una femminuccia. Non voglio fare un pigiama
party!- discusse subito Chad.
-In soffitta dovrebbero esserci un po’ di
abiti maschili. Erano di mio fratello, quando abitava qui.- gli disse
Kelsi, -Tanto lui ora è a Los Angeles. Potete usarli
se volete.-
-Vi mostro dov’è la soffitta.- si offrì
Taylor.
-Vi raggiungiamo subito.- Troy prese Jason per una manica
e lo fermò, prima che seguisse Taylor e Chad fuori dalla
stanza, -Sei sempre il solito.- gli disse scotendo la testa, facendo ridere
tutti gli altri.
Ryan accarezzò dolcemente con una mano il braccio di
Gabriella, superandola per andare a ordinare le pizze.
-Vado a prendere da mangiare. Vieni con
me, Gabriella?- propose con un sorriso enigmatico.
Gabriella annuì velocemente, -Sì, vado
un attimo a cambiarmi.- disse lasciando la stanza e correndo su per le sale.
-Sai… non ho mai incontrato nessuno più
matto di te.- si fermò di botto sentendo la voce di Taylor risuonare nel
corridoio. Si chiuse dentro al bagno e sbirciò, mentre
Chad finiva di scendere le scale della soffitta.
-Ehi, non offendere.- scherzò Chad fermandosi con lei in
mezzo al corridoio, -Allora… come sto?- domandò girando su sé
stesso, vestito con dei jeans semplici e una canotta attillata nera.
-Bene.- Taylor si misurò con le parole
prontamente, prima di accennare uno Stupendo,
che l’avrebbe fatta arrossire sicuramente, -Ti sei divertito stasera?- gli
chiese incrociando le braccia al petto.
Chad annuì, -Oh, sì. Certo. Mi sono divertito a vedere
Jane, la mia migliore amica, andarsene via di corsa.-
La ragazza scoppiò a ridere, portando la testa
all’indietro, -Da quanto vi conoscete?-
-Da quando eravamo nella culla.- rispose prontamente lui
legandosi i capelli ricci con un codino, -Le nostre madri sono molto amiche,
quindi sono praticamente cresciuto insieme a Gabriella
e Jane. Senza contare Troy, ovviamente. Mio fratello.-
-Fratello?- sollevò un sopraciglio
confusa.
-I nostri padri erano compagni di squadra alla East High.- spiegò ancora con un sorriso, -Abbiamo
incominciato insieme a giocare a basket.- si fermò un attimo, -A proposito… io
non so ancora niente di te.-
Taylor arrossì un poco sulle guance, -Non c’è molto da
sapere.-
-Niente da fare. Mi racconterai tutto sabato prossimo,
all’appuntamento.- Chad sorrise e la superò, lasciandola in mezzo al corridoio
con un sorrisone.
-Puoi uscire, Gabry.-
Gabriella uscì colpevole, -Non volevo spiarvi.-
-Non importa.- Taylor rise e
l’abbracciò, -Sono felice, Gabriella. Come non lo sono mai stata.-
-Anche io…- mormorò Gabriella ricambiando
l’abbraccio, mentre vedeva Ryan spuntare dalle scale. Gli
sorrise e lui ricambiò, facendo segno che si vedevano giù, -Tay…- disse
quando lui si allontanò.
-Sì?-
-Io e Ryan ci siamo baciati.-
************
Siccome il pc fa i capricci e siccome ci
tengo ad aggiungere il capitolo, mi vedo costretta a ringraziarvi singolarmente
nel prossimo capitolo!
Intanto ditemi cosa ne pensate di questo e scusate se non
ho aggiornato tanto presto ^^