Amiche... quasi sorelle

di Fiery
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentiamo le protagoniste ***
Capitolo 2: *** Trasferimento ***
Capitolo 3: *** Migliore amico ***
Capitolo 4: *** Blue Star ***
Capitolo 5: *** Il risveglio ***
Capitolo 6: *** La signora Petterson ***
Capitolo 7: *** Chi sei ***
Capitolo 8: *** Amici impiccioni ***
Capitolo 9: *** Halloween Night ***
Capitolo 10: *** Una stella ***



Capitolo 1
*** Presentiamo le protagoniste ***


Amiche… quasi sorelle

Amiche… quasi sorelle

 

Capitolo 1: Presentiamo le protagoniste

 

Gabriella Montez.

 

Era una ragazza di diciassette anni con origini latine e spagnole. Aveva lunghi capelli neri, che più delle volte teneva lisci. Occhi castani da cerbiatta, così dolci da far venire il diabete quasi ai ragazzi, quei pochi che avevano avuto la fortuna di specchiarsi in quei occhi. Le piaceva leggere, scrivere, cantare e ballare. Faceva infatti parte del Drama Club e della sezione Letterale della propria scuola, ossia la East High ad Albuquerque.

 

Jane Montez.

 

Diciannovenne in carriera, ecco come la chiamava Gabriella. Erano sorelle. Jane aveva però capelli castani ricci fino a sotto le spalle e occhi nocciola. Il fisico era quello di una ballerina. Infatti aveva lavorato per ben un anno al Teatro di Parigi, con i migliori artisti del mondo. A differenza della sorella però voleva intraprendere la carriera di attrice. A lei piaceva tantissimo recitare, in particolar modo sul palco di un teatro.

 

Kelsi Nielsen.

 

Anche lei aveva diciassette anni. Aveva corti capelli castani (di solito coperti da un cappellino), dolci boccoli che le cadevano sulle spalle. Gli occhi verdi, mascherati però dalla montatura degli occhiali. Era la pianista del Drama Club, una vera e propria artista alla East High. Era una ragazza timida, forse un po’ insicura. Ma di certo un’ottima amica.

 

Martha Cox.

 

Diciassette anni anche lei. Aveva capelli neri, di solito raccolti con delle mollette, e una passione sfrenata per il ballo. Aveva passato l’estate in Italia. Adesso stava tornando ad Albuquerque dove avrebbe incontrato di nuovo le sue amiche di sempre, seppur un po’ cambiata. Per tutti coloro che l’avevano conosciuta era sempre stata una secchiona grassottella. Ma ora era davvero cambiata. E in molti lo avrebbero notato.

 

Sharpay Evans.

 

Diciassette anni. Capelli biondi ricadenti in dolci boccoli fino a metà schiena. Grandi occhi caramellati. Era forse la più portata per il canto, dato che era sempre stata una delle migliori nella sua scuola a New York. Il fratello Ryan Evans abitava invece ad Albuquerque, con quelle che erano le sue migliori amiche. Forse non le aveva mai viste, ma sapeva per certo che un giorno le avrebbe incontrate. Aveva un carattere abbastanza freddo con chi non conosceva, ma con loro si era aperta appieno.

 

Taylor McKessie.

 

Diciassette anni. Lunghi capelli castani, accompagnati da un paio di occhi color cioccolato, come la sua pelle. Era la presidentessa del Club delle Scienze alla Jackson High, a New York. Forse un po’ secchioncella, forse un po’ troppo sulla difensiva quando si trattava di lei. Ma era la migliore amica che una persona potesse avere. Di certo l’arte teatrale non era nei suoi sogni più reconditi.

 

Erano amiche da anni, un po’ per amicizie nate a scuola, un po’ su internet.

Amiche.

Quasi sorelle.

 

************

Una specie di prologo, giusto per presentare i personaggi.

Dedicata a Me XD, Herm, Barby, Vivy, Jud e Aqua nell’ordine del capitolo XD

Le mie disneyane XD Vi voglio troppo bene!!

Baci

By Titty90 ^^

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Capitolo 2
*** Trasferimento ***


Capitolo 2: Trasferimento

Capitolo 2: Trasferimento

Gabriella sbuffò. Appoggiò ai piedi delle scale uno scatolone, per poi rifarsi la coda alta. Riprese lo scatolone e salì le scale.

-Largo!- esclamò entrando in una stanza e appoggiando lo scatolone sul pavimento, -Ma che hai messo qui dentro, sister?-

Jane scosse le spalle divertita, -Niente. Sei tu che sei moscia.- la rimbeccò scoppiando a ridere.

-Ma se faccio danza!- ribatté Gabriella permettendosi di ridere a sua volta, -Kelsi, diglielo anche te!-

Kelsi trattenne a stento le risate, -Spiacete. Sono neutra.-

-Crudele…- mormorò Gabriella attendendo che le risate della sorella maggiore e della sua amica cessassero.

-A parte gli scherzi… c’è ancora qualcosa in macchina?- si informò Kelsi mentre tirava fuori da una scatolone la custodia di un violino.-

-No. Abbiamo portato tutto.- la rassicurò Gabriella, -Per fortuna.-

-Perché ti lamenti, sorellina? Sei tu che mi hai proposto di vivere qui con voi due visto che non ho trovato un appartamento.-

-Non pensavo che mi avresti invaso la casa con un milione di strumenti musicali!- esclamò Gabriella poggiando le mani sui fianchi, -Ma perché sei tornata, non lo so. Parigi è stupenda!-

-Era finito il mio praticantato.- le ricordò Jane tirando fuori dalla valigia dei vestiti, -Non potevo rimanerci in eterno.-

-Jane! Il Teatro di Parigi! Ti rendi conto?- allargò le braccia Gabriella, -Io ci sarei rimasta in eterno invece!-

Jane sbuffò, portandosi un riccio castano sfuggito al mollettone dietro l’orecchio, -Quanto sei noiosa, Gabry. E poi vivi con Martha e Kelsi da due mesi, possibile che ti da fastidio avere tua sorella in giro per casa.-

-Fammi pensare. Mmmm… Sì!- rise Gabriella.

Dlin Dlon

-Vado io. Io ricordate che sono neutra, quindi non tifo per nessuna delle due.- scherzò Kelsi notando che le due Montez stavano per entrare in una delle loro sfide quotidiane.

Uscì dalla camera e scese le scale della villetta. Era di sua proprietà. I suoi genitori gliela avevano regalata appena compiuti i diciassette anni, dato che dovevano trasferirsi in California. Per permetterle di non saltare l’ultimo anno di liceo le avevano concesso di andare a vivere insieme alle amiche.

Aprì la porta della villetta e sollevò un sopraciglio.

-Salve.-

-Ciao, Kelsi.- salutò una moretta entrando spigliata in casa, -Come sono andate le vacanze estive?- domandò allegra.

-Scusa…- Kelsi la prese per un braccio, -Ma chi sei?-

La ragazza sorrise divertita, -Dai, non scherzare.-

-No, davvero. Chi sei?-

Il sorriso scomparì, -Non posso essere così cambiata da Giugno.-

Kelsi la scrutò un attimo da capo a piedi. Aveva lunghi capelli ricci neri, gli occhi scuri e il corpo di una ragazza che praticava hip-hop da anni. Quindi né troppo magra, né troppo robusta. Diciamo che era un tipo.

-Aspetta…- la guardò meglio sbarrando gli occhi, -Martha?-

-Alleluia, ci sei arrivata!- incrociò le braccia al petto Martha, -Credo che tu debba andare di nuovo dall’oculista, per farti cambiare le lenti. Jane è già arrivata?- salì le scale di corsa.

Entrò nella camera trovando Gabriella e Jane che discutevano ridendo come al solito.

-Ciao, ragazze.- salutò Martha, intanto Kelsi l’aveva raggiunta sul ciglio della stanza.

Le due sorelle si voltarono verso di lei, sbarrando gli occhi.

-Martha?- domandarono in coro stupefatte.

-Visto? Loro si sono ricordate chi sono!- esclamò trionfante a Kelsi che le lanciò un’occhiataccia in risposta.

-Scusami se sei cambiata quest’estate. Non sembri nemmeno più tu.-

-Su questo ha ragione. Ma che hai fatto?- domandò Gabriella sbalordita.

-Danza.- rispose Martha, -Vedo che Jane si sta ambientando alla grande.-

Jane sorrise soddisfatta, -Ebbene sì.-

Un trillo le fece destare dai loro discorsi. Era il computer portatile di Jane. Si avvicinarono alla scrivania e notarono che Jane era stata invitata in una conversazione su Messenger con Sharpay e Taylor, due ragazze conosciute in internet.

 

Sharpay The Star scrive:

Ehi! Ti sei già trasferita, Jane?

Jane scrive:

Sì. Ci sono anche le altre.

Taylor scrive:

Ciao ragazze!

Sharpay The Star scrive:

Come ti trovi a casa di Gabry, Martha e Kelsi? Tutto bene?

Jane scrive:

Sì. Anche se mia sorella continua a rompere.

 

-Ehi!- protestò Gabriella spintonandola leggermente, -Io ti ospito e tu mi dici certe cose.-

 

Taylor scrive:

Beh… Gabriella è Gabriella…

 

-Ehi!- ridisse di nuovo Gabriella scatenando le risate di tutte.

 

Jane scrive:

Sì è offesa. Molto anche…

Taylor scrive:

Povera…

Sharpay The Star scrive:

Dai, lo sai che ti lovviamo Gabry!

 

-Sì, come no.- sbuffò Gabriella, -Vado a prendere le valige di Martha! Mi rendo utile!-

Martha rise, -Ti accompagno fino alla macchina.-

 

Jane scrive:

Chiudo qui. Dobbiamo aiutare Martha con le valige.

 

Si salutarono e scesero tutte nel cortile, dove cominciarono a scaricare dalla macchina di Martha le sue valige.

-Dite che prima o poi le incontreremo?- domandò Kelsi portando un borsone dentro casa.

-Chi? Sharpay e Taylor?- domandò Martha. Kelsi annuì.

-Probabile. Mi hanno detto l’altro giorno che stanno organizzando una specie di progetto con la scuola.- buttò lì Gabriella assorta nei suoi pensieri, -Forse un giorno le incontreremo.-

Con questi pensieri le quattro ragazze si chiusero in casa, pronte a raccontarsi come avevano passato le vacanze estive.

 

***********

Ecco qui il nuovo chappy, dedicato a Vivy e suo fratello XD Dai lo sai che ti voglio bene! XD

Grazie a:

Zerby (Grazie per l’incoraggiamento ^^), Herm90 (Allora, sister in carriera XD Ovvio, dovevo scrivere qualcosa su di noi! ^^), DreamGirl91 (Ehi, ci ho azzeccato allora XD), romanticgirl (Ecco il seguito ^^), Jud_91 (Ehi, Jasmine! Te sei una clandestina XD), Tay_ (Sono contenta che l’idea ti piaccia ^^), Barbycam (Sì, infatti! XD Mi avete messo fretta per pubblicarla!! XD), armony_93 (Aggiornato, credo abbastanza presto XD), Vivy93 (Eh… scoprirai cosa combina Martha nella ficcy XD), *Aqua Princess* (Siiii, finalmente sei tornata in EFP!! XD)

Grazie a tutti, fatemi sapere ^^

Bacioni

By Titty90 ^^

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Capitolo 3
*** Migliore amico ***


Capitolo 3: Migliore amico

Capitolo 3: Migliore amico

Sharpay appuntò un foglio rosa alla bacheca del proprio liceo. Taylor la raggiunse, mentre una piccola folla si radunava intorno alla bacheca.

-Cos’è?- domandò Taylor all’amica allontanandosi con lei verso l’aula di Letteratura Italiana.

-Un avviso della preside. A quanto pare quelli del quinto anno possono andare in New Mexico per uno stage.- la informò Sharpay entrando nell’aula.

-Ma siamo noi quelli del quinto anno!- ribatté Taylor stranita.

-Lo so.- sorrise Sharpay, -Volevo vedere se ci arrivavi da sola.-

Taylor le si sedette a fianco nell’aula, -Come faranno a decidere chi andrà?-

-Ci sarà un test oggi pomeriggio.- Sharpay aprì il libro con la copertina blu, -Un test psicotudinale. Non ci sarà da studiare, ci valuteranno in base alle nostre risposte personali.-

-No.- mormorò Taylor sbattendo la testa castana sul banco.

Sharpay le posò una mano sulla schiena, -Lo so, tesoro. Preferivi un test dove si studia.-

-Non sono brava nelle risposte personali.-

-Questo perché la tua mente è Matrix.- scherzò Sharpay mentre l’aula si affollava man mano, -Stai tranquilla. Andrà tutto bene.-

-La fai facile tu. Sei bravissima in quei test.- sbottò Taylor alzando la testa, -Scusa… ma in New Mexico dove? Insomma… in che città andremo?-

-Ad Albuquerque.- rispose Sharpay.

La professoressa entrò nello stesso momento in cui Taylor sbarrò gli occhi.

-Quella Albuquerque?- domandò a bassa voce per non farsi sentire dall’insegnante.

-Ne conosci altre?- scherzò l’amica.

-Sai cosa vuol dire, vero?- domandò ancora Taylor.

-Certo. Che dobbiamo superare a tutti i costi quel test.- Sharpay sorrise, enigmatica.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Gabriella ritirò il proprio libro di Storia nell’armadietto. Subito sentì due mani coprirle giocosamente gli occhi. Il cuore le perse un battito, ma come al solito si impose di mantenere la calma.

-Chi sono?- domandò una voce camuffata.

-Mmmm…- Gabriella accarezzò le mani della persona, fino ad arrivare ad un anello, -Questo anello lo conosco… sì, credo che sia tu Ryan.-

Ryan le lasciò la visuale libera, permettendole di voltarsi verso di lui.

-E’ sempre l’anello che mi hai regalato al compleanno che mi inganna.- rise Ryan, -Ciao, sciocchina.- le baciò una guancia teneramente.

Gabriella cercò di non arrossire, -Ciao, stupidino.- gli scompigliò affettuosamente i capelli biondi, -Ma non dovevi uscire un’ora prima?-

-Sì, ma sono rimasto ad aspettarti.- Ryan sorrise, -Come tuo migliore amico ho il dovere di riaccompagnarti a casa con la mia nuova moto.-

-Wow, che egocentrico.- rise Gabriella, nonostante le parole Migliore Amico gli gironzolavano in testa, -Ma siccome sono la tua migliore amica ti darò l’onore di darmi un passaggio.-

-Oh, che gentile.- Ryan rise prendendola per mano e conducendola fuori dalla scuola.

Salutarono un paio di compagni, per poi salire sulla nuova moto nera di Ryan. Ci vollero dieci minuti prima che arrivassero a casa di Gabriella e delle sue amiche. La ragazza scese dalla moto restituendogli il casco.

-Grazie del passaggio.- ringraziò sorridendo.

-Di niente. Ci sei stasera?- domandò togliendosi anche lui il casco, ma non scendendo dalla moto.

-Dove?- si incuriosì Gabriella.

-Al Blue Star. Io, Jason, Troy e Chad pensavamo di andarci. Prova a chiedere alle tue amiche e a tua sorella.-

-Va bene. Glielo dico.- si avvicinò e gli baciò una guancia come al solito, -Ci sentiamo più tardi.-

-Ciao, sciocchina.- si infilò il casco e partì diretto verso casa sua.

Gabriella rimase un attimo imbambolata guardandolo andare via, per poi attraversare il cortile ed aprire la porta di casa con il proprio mazzo di chiavi. Appena entrò notò subito le proprie amiche che la fissavano incuriosite.

-Che c’è?- domandò aggrottando le sopraciglia.

-Fuori i dettagli.- rispose Martha avida di sapere.

-Quali dettagli?- cercò di sviare il discorso Gabriella dirigendosi verso la cucina.

-Quali dettagli?- ripeté Jane sorridendo, -Sbaglio o tu e Ryan non siete mai stati così affiatati.-

-Siamo migliori amici, sister.- le ricordò Gabriella aprendo il frigo e tirando fuori una bottiglietta d’acqua naturale, -Come ci dovremmo comportare, scusa?-

-Beh… tu gli muori dietro da un anno più o meno. Secondo me un po’ gli piaci.- Kelsi si sedette al tavolo della cucina, -E’ amore, mia cara. È amore!-

Tutte scoppiarono a ridere, compresa Gabriella.

-No, non è amore, ragazze.- rise ancora tirando fuori dalla dispensa un panino, -Mi sono solo presa una cottarella. Mi passerà.- le rassicurò tagliando il pane in due e cominciando a spalmarci la maionese.

-Sarà… ma all’amor non si comanda.- le ricordò Jane, -Te l’ho detto mille volte: è inutile combattere contro ciò che si prova, tanto non si vince mai.-

-Che filosofa.- la prese in giro Martha, -Lo stage a Parigi ti ha fatto bene.-

-Già.-

-Comunque stasera siamo invitate al Blue Star.- le informò Gabriella mettendo delle fette di prosciutto nel panino, -Ci saranno Ryan, Jason, Troy e Chad. Voi venite?-

-Uuuhh, Kelsi. C’è Jason.- Martha rise vedendo arrossire l’amica.

-Oh, piantala, Martha!- sbottò Kelsi cercando di ridarsi un contegno.

-Ragazze… siete proprio cotte!- constatò Jane, -A quanto pare quelle non innamorate fino ad ora siamo io e Martha!- ragionò indicando prima lei e poi Martha.

-E’ perché non siamo ancora cadute nel tranello degli uomini.- Martha sorrise, -Comunque io stasera ci sono. Ho voglia di andare a ballare.-

-Che novità.- Gabriella chiuse il panino, -Allora io avverto…-

-Ryan.- dissero le tre ragazze in coro, per poi scappare dalla cucina.

Gabriella rise, lanciandogli dietro uno strofinaccio bianco e blu, -Questa me la pagate!- esclamò ad alta voce sentendo le loro risate riecheggiare per casa.

Prese il cellulare e osservò la foto sul display. Erano lei e Ryan il primo giorno di scuola, la settimana prima.

Si ritrovò a sorridere mentre osservava quella foto.

Una cottarella, eh? pensò mentalmente spostando il panino. Le era passata la fame.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Un ragazzo dai capelli neri stava gironzolando per la camera del suo migliore amico. Aveva il fisico asciutto di un ballerino e gli occhi scuri. Era vestito con un paio di jeans e una maglietta nera.

-Sì, è appena arrivato. È spagnolo. Ti ricordi? Te ne ho parlato.- Ryan stava parlando al telefono con la sua migliore amica. Gabriella Montez.

Lo osservò mentre parlava al telefono. Chissà com’era questa Gabriella di cui Ryan gli aveva tanto parlato nell’e-mail che si erano scambiati in quel periodo lontani.

-Ok, allora a stasera sciocchina. Un bacio. Ciao.- Ryan riattaccò e osservò l’amico, -Tutto a posto. Stasera conoscerai tutti gli altri.-

-Bene.- l’accento spagnolo si faceva ancora un po’ sentire, ma si stava abituando bene all’americano, -Finalmente conoscerò la famosa Gabriella.-

-Vedrai, ti piacerà. Piace a tutti.-

Il ragazzo si accorse di un lampo di gelosia negli occhi di Ryan.

Vuoi vedere che è innamorato di Gabriella? pensò automaticamente, Meglio non dirglielo, mi potrebbe strozzare anche solo per averlo pensato.

-Quindi dove si va stasera?-

-Al Blue Star.- Ryan sorrise, -Vedrai, Joaquin. Ti troverai bene ad Albuquerque.-

 

 

 

************

Nuovo chiappino veloce, veloce XD Senza nemmeno i ringraziamenti perché vado di fretta.

Ma vi adoro lo stesso, lo sapete <3

Fatemi sapere che ve ne pare.

Bacioni

By Titty90 ^^

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Capitolo 4
*** Blue Star ***


Capitolo 4: Blue Star

Capitolo 4: Blue Star

Sharpay rizzò dritta in piedi.

COSA? NON AIUTERESTI LA TUA GEMELLA ADORATA?”

Ryan si allontanò dal telefono leggermente stordito, “Puoi smetterla di strillare? Mi viene mal di testa quando lo fai, Pay.”

“Spiegami perché non vuoi aiutarci!”

Perché non sarebbe giusto.” ribatté Ryan osservando una foto incorniciata sulla scrivania di camera sua.

C’erano lui e Sharpay, quando avevano dieci anni. Si erano divisi qualche mese dopo aver scattato quella foto. Prima abitavano a New York, ma dopo la separazione dei genitori Ryan aveva seguito la madre fino ad Albuquerque. Sharpay era invece rimasta con il padre, il capo di una multinazionale.

Non la vedeva d’allora.

“Non hai voglia di rivedermi?” domandò Sharpay sedendosi sul letto di camera sua.

“Certo, Pay. Ma non è giusto che io sbirci nell’archivio della mia scuola per sapere se avete superato il test!” Ryan sbuffò leggermente, “Correrei dei seri rischi impicciandomi e frugando in segreteria.

“Oh, eddai! Noi lo sapremo solo tra un mese! Fatti aiutare da Gabriella, no? Non è la capoclasse della sua classe?”

E allora?”

“Beh… lei ha accesso diretto agli archivi della scuola. Sharpay mise il broncio, “Ti preeeego.”

“Oh, va bene.” Cedette Ryan infine, sorridendo, “Non cambi mai.

“Ovvio. Altrimenti non sarei io.”

I due scoppiarono a ridere. Speravano di potersi rincontrare finalmente.

 

§§§§§§§§§§§§

 

-Tu sei tutto pazzo!- Gabriella osservò il suo migliore amico scandalizzata, -Perché dovrei fare una cosa del genere?- domandò mentre si metteva il giacchetto di jeans.

Ryan piegò la testa da un lato, mettendo il broncio, -Dai, ti prego, Gabry! Ti scongiuro!- unì le mani a mo’ di preghiera, -Sharpay mi ammazza se non lo faccio.-

-Andrei nei casini, Ryan!- lo rimproverò afferrando la borsetta bianca.

-Ti ho già detto che sei bellissima stasera?- gli disse cercando di smuoverla.

Sapeva quanto le facesse piacere che lui dimostrasse il suo apprezzamento sul look che sfoggiava ogni giorno. E poi Gabriella quella sera era veramente stupenda. Indossava un paio di jeans neri e una maglietta bianca scoperta dietro con dei lacci, al collo una semplice collana ad anelli ed ai piedi un bacio di ballerine bianche con il tacchetto.

Gabriella incrociò le braccia al petto, -Non mi incanti.- disse cercando di non arrossire, -Dai, scendiamo. Altrimenti gli altri penseranno che ci siamo persi.- lo superò e insieme a lui scese le scale fino ad arrivare nell’ingresso.

-Buonasera, eh.- sorrise Kelsi trovando un’occhiata complice di Jane, -Che avete fatto tutto questo tempo?-

-Niente.- ringhiò Gabriella a denti stretti. Si avvicinò all’amica e le diede un pizzicotto, -Dopo io e te facciamo i conti.- disse senza farsi sentire dagli altri.

-Ma dov’è Martha?- domandò Troy.

-Oh, si starà ancora vestendo.- lo rassicurò Kelsi calcandosi in testa il cappellino nero con delle pailettes.

-Posso usare un attimo il bagno?- domandò Joaquin, -Ryan aveva così fretta di venire qui che non mi ha dato il tempo di pettinarmi questo disastro di capelli.- disse indicando i capelli neri spettinati.

-Chissà perché tutta questa fretta.- disse Jane.

Gabriella arrossì, Ryan deviò lo sguardo.

Tutti scoppiarono a ridere.

-Il bagno è al secondo piano. Prima porta a destra.- lo istruì Jane osservando i tentativi di Gabriella e Ryan di farli calmare.

Joaquin salì le scale di corsa. Entrò in bagno e impossessò di un pettine. Ci mise pochi minuti. Uscì dal bagno, quando sentì una musica provenire da una camera di fronte a lui.

-JOAQUIN, GIA’ CHE CI SEI PUOI CHIAMARE MARTHA?- urlò Chad dal piano di sotto.

Joaquin bussò alla porta e subito una ragazza gli venne ad aprire. Martha lo osservò sorridendo.

-Ciao. Devi essere Joaquin.- allungò una mano sorridente.

Joaquin la osservò un attimo. Indossava un paio di jeans azzurri e una maglietta rossa, che le risaltava (anche se lui non poteva saperlo) il corpo ormai snello.

-Oh! Sì, sono io. Piacere.- strinse la mano.

Martha sentì un brivido lungo la schiena, ma non ci fece caso, -Puoi dire agli altri che sono degli scemi e che non rispondo agli squilli di Gabriella perché non ho voglia?-

-Certo. Ma scendi, ok?-

-Ok.- Martha rise e afferrando una borsetta rossa lo seguì già fino all’ingresso.

-Evvai, è arrivata la nostra celebrità finalmente!- esclamò Jason alzando gli occhi al cielo.

-Eh, certo. Le vere celebrità si fanno sempre attendere.- rise Martha infilandosi la giacca nera, -Andiamo?- chiese come se nulla fosse.

-Ma cosa le è successo quest’estate?- domandò Ryan sorpreso, -E’ cambiata tantissimo.-

-Non ce lo chiedere. Non vogliamo saperlo.- Jane rise e insieme agli altri uscì di casa.

Mezz’ora dopo erano già al Blue Star, un locale nel centro di Albuquerque. Le luci epilettiche blu gli facevano un po’ male agli occhi, ma dopo qualche secondo ci si abituarono, come sempre del resto. Salirono delle scale e occuparono come al solito il tavolo nell’angolo, con tanto di divanetti neri.

-Bello questo posto!- esclamò Joaquin.

-Sì, lo è.- rispose Gabriella.

Parlavano ad alta voce, per farsi sentire data la musica alta.

-Vi va di ballare?- domandò Martha alzandosi.

-E da quando tu non balli?- ribatté Jane ridendo.

-Ha parlato!- la spintonò leggermente Chad, il suo migliore amico, -Quella che ha passato un’estate intera su un palco di Parigi a ballare, cantare e recitare.-

-Chi viene con me, allora?- domandò Martha lasciando la giacca nera sul divanetto.

-Joaquin, vai tu!- lo incoraggiò Ryan, -Così familiarizzi con uno dei locali in cui staremo più spesso.-

-No, no. Non so ballare!- si rifiutò categoricamente Joaquin.

-Tranquillo, anche il tuo amichetto ora ti segue in pista!- disse Gabriella mollando la giacchetta di jeans e tirando su in piedi con entrambe le mani Ryan, -Su, stupidino. Vieni a ballare!-

Ryan sbuffò leggermente seguendola giù per le scale, in mezzo alla folla di adolescenti che ballavano in mezzo alle luci epilettiche.

 

Danzano le streghe...

Danzano le streghe...

 

Martha e Joaquin li seguirono poco dopo, unendosi a loro. Con loro andarono anche Jane, Troy e Chad.

Kelsi e Jason rimasero ai divanetti, a badare alle giacche e alle borse e ad aspettare le bibite che avevano ordinato. Si guardarono un attimo, poi deviarono lo sguardo imbarazzati. Kelsi cominciò a bere con la cannuccia la piña colada che aveva ordinato.

 

Spiriti Potenti, Vi invochiamo

Vegliate su Noi che stanotte balliamo

Volti alla luna, Alta la fronte

Danzano le streghe di Gabry Ponte

 

Kelsi poggiò il bicchiere e cominciò a canticchiare la canzone. Jason sorrise.

-Sei brava, sai?-

Lei si voltò di scatto, facendo ondeggiare i capelli castani, -Oh… grazie.- sorrise di rimando.

-Oh, oh.- Jason indicò una ragazza in pista, -Quella è Kimberly.-

-Chi è Kimberly?- domandò Kelsi osservando la ragazza dai capelli rosso scuro avvicinarsi a Ryan.

-La sua ragazza da un paio di settimane.-

-Cosa? E perché non ce l’ha mai detto?-

-Beh… non c’è stata occasione.- lo giustificò Jason, -Mi dispiace per Gabriella.-

Kelsi lo guardò strana.

-Non sono scemo. Lo so che a lei piace Ryan.-

-E ora che si fa?- gli domandò Kelsi.

-Aspettiamo.- sospirò Jason vedendo che Gabriella stringeva la mano a Kimberly.

 

Quando è notte il lupo grida all'ombra della luna

La danza delle streghe non porta mai fortuna

Fuochi e Spiriti ballate

Dentro al cerchio della luce

Tramontate stelle.. anime sorelle

-Piacere di conoscerti, Kimberly.- Gabriella cercò di sorridere.

Kimberly le sorrise di rimando, stringendo una mano a Ryan, -Cucciolo mi ha parlato di te.-

-Cucciolo?- domandò Jane.

Chad la prese per mano e la fece ballare, -Zitta, altrimenti combiniamo un finimondo.-

-Mia sorella sta soffrendo.-

-Deve farcela da sola.- ribatté Troy, -E’ ora che dica a Ryan quello che prova. Kimberly sarà una bella scossa.-

 

Dodici rintocchi squarciano la notte scura

La danza delle streghe signore di paura

Dalle tenebre sorgete

Lento il fuoco nero brucia

Spettri nel castello fate il vostro ballo

 

-Carina la tua ragazza.- incrociò le braccia al petto Gabriella, -Da quanto state insieme?-

-Un paio di settimane.- rispose Kimberly.

-Ragazze, si stanno per spegnere le luci.- li avvertì Troy.

-Perché?- domandò Joaquin.

-A mezzanotte spengono per un minuto le luci. Per divertimento.- rispose Martha.

Kimberly lasciò la mano di Ryan, andando a salutare delle amiche.

 

Volti alla luna, Alta la fronte

Danzano le streghe di Gabry Ponte

 

-Ora o mai più, sister.- le sussurrò all’orecchio Jane, prima che luci si spegnessero.

Gabriella prese per mano Ryan. Gli si avvicinò e lo baciò.

Ryan ricambiò, pensando che fosse Kimberly. Però il bacio era strano… aveva qualcosa di diverso, di più morbido, di più dolce. E poi cos’era quel profumo di Lavanda? Kimberly non usava profumi dolci così.

Gabriella si staccò e gli lasciò la mano, correndo poi in mezzo alla folla per non farsi trovare davanti a lui.

 

Quando è notte il lupo grida all'ombra della luna

La danza delle streghe non porta mai fortuna

Fuochi e Spiriti ballate

Dentro al cerchio della luce

Tramontate stelle.. anime sorelle

 

Quando le luci si riaccesero Ryan stava baciando Kimberly e lei stava prendendo la giacca di jeans.

-Ragazzi… io vado…- salutò Kelsi e Jason, -Dite agli altri che ci vediamo a scuola, alle ragazze a casa.-

Kelsi annuì, -Vuoi che venga con te?- le domandò.

-No, ce la faccio.- sorrise Gabriella mentre una lacrime le scendeva, -Ciao.- disse ed uscì dal Blue Star.

Ryan si guardò attorno, vide che Gabriella stava andando via. Osservò gli amici. Tutti lo fissavano delusi, Jane aveva lo sguardo arrabbiato.

 

Dodici rintocchi squarciano la notte scura

La danza delle streghe signore di paura

Dalle tenebre sorgete

Lento il fuoco nero brucia

Spettri nel castello fate il vostro ballo

 

 

************

Nuovo chiappino, un po’ più lungo per farmi perdonare visto che non aggiorno presto come vorrei per via dello studio ^^

Si ringrazia la sister Herm90 per le varie informazioni di questo chappy e per il testo della canzone “Danzano le streghe” di Gabry Ponte XD

Ringraziamenti:

Herm90 (Eh, chissà perché è la ficcy che aspetti di più XD Grazie, sister per tutto! Sei la migliore ^^), Temperance_Booth (Mi dispiace che non è Ryelsi XD), _Aqua Princess_ (Ahahah, quando arriverà Tay vedrai XD), armony_93 (Non tanto presto, scusa °°), Sinfony (Nono, sono i tuoi gemellini preferiti eccome ^^), Jud_91 (XD Se fossi stata in questo momento Gabriella non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere, io che non ho ancora dato il primo bacio XD), DreamGirl91 (Ripeto: in questo momento vorrei essere Gabriella per avere il suo coraggio con il ragazzo che mi piace XD), Hypnotic Poison (Mi dispiace, ma è Rayella XD C’è un motivo, è che è la ficcy mia e delle Disneyane XD Poi ti spiegherò, tranquilla XD), Vivy93 (Beh… diciamo che avevo in mente un’altra cosa per farli incontrare, ma poi è uscito così il chappy. Ah, si notava così tanto che pensavo a Lui? XD)

 

Grazie a tutti! ^^ Spero che lo studio mi dia il tempo di aggiornare!! ^^

Intanto voi continuate a recensire!

Bacioni

By Titty90 ^^

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Capitolo 5
*** Il risveglio ***


Capitolo 5: Il risveglio

Capitolo 5: Il risveglio

Martha uscì dalla propria camera legandosi i capelli neri ricci e sbadigliando. La sveglia era suonata puntualmente alle sette e venticinque e il fatto che fossero tornate tardi ieri sera gravava sulla sua salute psico-fisica.

Stropicciandosi gli occhi fece per andare in bagno, ma notò qualcosa che non andava.

Kelsi, in pigiama, e Jane, già vestita, stavano appoggiate alla porta della camera di Gabriella.

-Che succede?- domandò avvicinandosi a loro.

-Gabriella non vuole aprire.- rispose Jane.

-E io è un’ora che ripeto a Jane che probabilmente vuole stare da sola.- ribatté Kelsi.

Martha aggrottò le sopraciglia, -Beh… è ovvio che vuole stare da sola. Ha baciato Ryan facendogli credere di essere Kimberly.-

-Ryan sospetterà qualcosa se lei non va a scuola oggi. Era già confuso ieri sera, quando se n’è andata senza salutare.- le ricordò Jane, -Deve affrontarlo faccia a faccia.-

-So che sei preoccupata per tua sorella, Jane.- cercò di farla ragionare Kelsi, -Ma lei vuole rimanere da sola. Inventeremo noi una balla con Ryan e gli altri, ma ora ha bisogno di riflettere e stare lontana da Lui. Almeno finché non avrà fatto chiarezza dentro di sé.-

-Ma come fai a essere così filosofica di prima mattina?- domandò Martha esterrefatta.

-Andate a prepararvi. Io vado a lavoro.- disse Jane scendendo le scale dirette verso il salotto.

Kelsi e Martha sospirarono. Mezz’ora dopo erano pronte per andare a scuola. Kelsi si avvicinò alla porta di Gabriella e bussò leggermente.

-Tesoro… noi stiamo andando. Sicura di non voler venire?-

Da dentro Gabriella si strinse nelle coperte, tacendo a quella domanda. Kelsi capì e sembrasse che soffrisse lei per l’amica.

-Ci vediamo più tardi. Se hai bisogno chiama. Ti voglio bene.- le disse prima di scendere le scale di corsa e raggiungere Martha.

Gabriella sentì la porta di casa sbattere. Il silenzio dominò nella casa per qualche minuto. Poi Gabriella si alzò, legando i capelli mori spettinati in una coda alta disordinata. Andò allo specchio e si asciugò le lacrime nere, segno che la sera prima si era solo messa il pigiama e non si era neanche struccata dal mascara.

Un vuoto allo stomaco fece padrone di lei. Si morse il labbro inferiore e sentì le lacrime pungerle ancora più di prima, come se non fossero mai terminate. Il cellulare sul comodino cominciò a vibrare. Lo prese in mano e lesse il numero di Ryan.

Facendosi coraggio rispose.

“Pronto?” domandò con voce flebile.

“Scricciolo! Stai bene? Le ragazze mi hanno detto che hai un po’ di febbre.” disse Ryan nel cortile della scuola un po’ separato dal gruppo.

“Sì… sto bene…” mormorò. No, non sto bene, Ryan! Possibile che debba sempre soffrire così per amore?, “Tranquillo… ci vediamo domani probabilmente…”

“Va bene. Allora a domani, Gabriella. Riposati!”

“Certo. Ciao.” chiuse la chiamata e ringraziò mentalmente le amiche per la balla inventata.

Accese il computer ed entrò in Messenger. Si mise su Occupato, poi notò che c’era Taylor.

Aprì una conversazione senza pensarci. Aveva bisogno di parlarle.

 

Gabriella scrive:

Ciao Tay.

Taylor scrive:

Ciao Gabry! Anche tu malata?

Gabriella scrive:

Sì… per modo di dire… Comunque volevo solo chiederti un favore.

Taylor scrive:

Certo, dimmi!

Gabriella scrive:

Mi servirebbero i numeri delle vostre matricole.

Taylor scrive:

Perché?

Gabriella scrive:

E’ per avere accesso agli archivi della scuola e sapere se avete superato il test oppure no.

Taylor scrive:

Ah! Ho capito! Ok, glielo chiedo a Sharpay e ti faccio sapere, va bene?

Gabriella scrive:

Ok. Grazie. Adesso vado a farmi una doccia. A dopo.

Taylor scrive:

Ciao, Gabriella!

 

Taylor chiuse il portatile soprapensiero.

Gabriella le sembrava molto strana. Di solito quando parlavano su Messenger chattava a macchinetta e non così lenta o svogliata. Sembrava quasi… triste per qualcosa.

Con questi pensieri si alzò e tossendo per via del mal di gola andò a letto. Ci avrebbe pensato più tardi, quando Sharpay sarebbe tornata da scuola per portarle i compiti del giorno.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Jane entrò in teatro con i pensieri rivolti a Gabriella.

Le dispiaceva terribilmente che la sorella stesse tanto male. Ma forse Martha e Kelsi avevano ragione. Doveva farcela da sola. E stare da sola forse le avrebbe fatto bene. Lei era sempre stata forte. Se avesse avuto bisogno d’aiuto glielo avrebbe chiesto.

-Ehi, e tu chi sei?-

Si voltò immediatamente dopo essere salita sul palco.

Davanti a lei stava un uomo di circa ventisei anni. Aveva i capelli neri, lo sguardo serio e gli occhi profondi. Jane deglutì. Sentiva un peso allo stomaco e non era normale.

-Mi chiamo Jane Montez.- allungò una mano, -Lavorerò qui a teatro.-

L’uomo non le strinse la mano. La guardò intensamente poi emise un lieve suono, come un assenso. Si allontanò da lei ed andò verso un tavolo sul palco dove erano sparsi alcuni fogli.

Jane lo guardò impalata, quando la sua voce la riscosse.

-Da quanto fai teatro?- la voce era profonda.

-Più o meno da sei anni. Quest’estate ho lavorato al teatro di Parigi.-

-Ah… una novellina…-

-Ehi, novellina a chi?- domandò senza smuoverlo, -Senti un po’!- lo prese per il colletto della camicia bianca, -Non mi piacciono le persone che non mi guardano in faccia, quindi fammi il favore di non trattarmi come una bambina perché non lo sono!-

L’uomo la guardò senza fare una piega.

-Si vede che hai recitato a teatro. Hai molta grinta.- disse facendole lasciare la presa, -E comunque mi chiamo Erik. E vedi di calmarti, perché lavoreremo a stretto contatto per mesi, forse anni.-

Jane lo fissò mentre preparava delle carte di qualche spettacolo probabilmente. Era strano.

Strano, enigmatico, solitario.

Terribilmente affascinante… i suoi pensieri la stupirono. Li scacciò e cominciò a lavorare con Erik.

 

 

*************

Ecco un nuovo chappy, scritto in tutta fretta perché devo tornare a studiare.

Che dite? E’ uscito abbastanza bene o è pietoso? Se è pietoso, scusatemi. Ma non vedo l’ora che arrivi Mercoledì così iniziano le vacanze e finalmente potrò smettere di studiare per qualche giorno!

Ringraziamenti:

Herm90 (Io non credo che si accorgerà mai di me, ma fa niente sister XD)

_Aqua Princess_ (Beh… ci sei in questo! XD Tranquilla nei prossimi chappy comparirai, te lo giuro ^^)

armony_93 (Anche io a volte recensisco da scuola XD Tranquilla, Chaylor c’è ^^)

Tay_ (Aggiornato! Credo dobbiate aspettare ancora un po’ per il prossimo chappy. Devo studiare.)

Jud_91 (Beh… ovviamente non aspetterò un mese XD Vi sarò arrivare prima altrimenti non ci sbrighiamo più XD)

kikka93 (Ovvio! Altrimenti a cosa serve il test misterioso? XD)

DreamGirl91 (Se ci pensa Sharpay siamo a posto XD Sì, anche io non avrei avuto il coraggio di Gabriella, che in questa fanfiction dovrebbe essere me. Ma diciamo che in questa ficcy descrivo una persona che vorrei essere e non la Gabriella tradizionale che mi assomiglia tanto)

Hypnotic Poison (Scusa te se è una Tropay XD Giuro, scrivere una Troyella solo per te XD)

Vivy93 (Forse sarebbe meglio non pensarci, almeno mi metto il cuore in pace e non soffro… uffi! Che noia essere cotti! XD)

 

Grazie a tutte!

Fatemi sapere.

Bacioni

By Titty90 ^^ [Esaurita per via dello studio. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze XD]

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Capitolo 6
*** La signora Petterson ***


Capitolo 6: La signora Petterson

Capitolo 6: La signora Petterson

Gabriella scese dal pullman sospirando.

Aveva aspettato tre giorni prima di rifarsi viva a scuola. Era il caso di tornare, anche perché le ragazze le avevano detto che probabilmente Ryan sarebbe passato a trovarla. Tanto valeva precederlo.

Respirando a fondo raggiunse il gruppo. Non aveva avvertito le amiche che sarebbe tornata a scuola.

-Buongiorno.- salutò cercando di sorridere alla vista di Ryan e Kimberly che si tenevano per mano.

-Gabriella!- Troy le sorrise, -Come stai?-

-Già… come stai?- le domandò Kelsi stupita.

-Un po’ meglio. La febbre è passata.- sorrise Gabriella per rassicurare le amiche che sapevano come invece stava, -Ryan… avrei bisogno di parlarti. Si tratta di Taylor e Sharpay.-

-Certo.- Ryan baciò Kimberly e poi si separò dal gruppo insieme a Gabriella, -Allora? Scoperto qualcosa?-

-Dobbiamo entrare nell’archivio della scuola. Ora.- precisò quando la campanella suonò segnando l’inizio delle lezioni.

-Ora?- ripeté Ryan, -Ma…-

-Quando iniziano le lezioni non c’è nessuno in segreteria.- spiegò mentre tutti entravano a scuola, -C’è solo la segretaria. Ma quella me la rigiro come voglio.- fece un cenno con la testa, -Muoviti, Ryan.-

Ryan ancora stupito la seguì dentro la scuola e lungo il corridoio del piano terra. Sospirando entrarono in segreteria, dove una signora di circa una cinquantina d’anni con i capelli rossi e gli occhiali spessi stava leggendo una rivista.

-Salve, signora Petterson.- salutò cortesemente Gabriella, -Avrei bisogno di consultare l’archivio della scuola per alcune ricerche inerenti al nuovo programma dei rappresentati di classe.- parlava con così tanta decisione ma allo stesso leggerezza che Ryan ne fu sorpreso.

-Certo, cara.- sorrise la signora Petterson indicando una stanza dietro di lei, -Andate pure.-

Gabriella sorrise, -Grazie.- superò la scrivania della signora Petterson e insieme a Ryan si chiuse nella stanza buia dell’archivio della scuola, -E ora… alla ricerca dei test.- sospirò consultando i vari scaffali impolverati.

Ryan fece lo stesso, leggendo ogni etichetta, negli scaffali dall’altra parte. Si ritrovarono alla fine della prima fila di fronte all’altro. Ryan le passò accanto e si accorse di qualcosa che profumava l’aria, qualcosa di diverso dall’odore di chiuso della stanza.

-Lavanda…- mormorò annusando l’aria.

-Come?- Gabriella si voltò verso di lui e sollevò un sopraciglio.

-Lavanda. È lo stesso profumo che ho sentito al Blue Star, mentre baciavo Kimberly.- ci ragionò su, -Solo che dopo l’ho baciata ancora e non aveva più quel profumo.- la guardò intensamente.

Gabriella arrossì e ringraziò il buio della stanza che le copriva il rosso, -Oh… magari… ti sei sbagliato…- balbettò adocchiando una scatola, -Oh, ecco i test!- disse entusiasta ringraziando quella buona stella che l’aveva protetta da una confessione coi fiocchi, -Vediamo un po’…- cominciò a sfogliare i test alla ricerca delle matricole datole da Taylor, -Ecco!- tirò fuori due cartellette, -Sharpay Evans…- lesse alla fine, -Passata con il punteggio più alto!-

-Evvai!- Ryan sorrise felice, -E Taylor?-

-Taylor McKessie…- il sorriso di Gabriella aumentò, -Passata anche lei! Però per un pelo.- disse ridendo.

-Fantastico!- Ryan le passò un braccio intorno alle spalle, -Finalmente rivedrò mia sorella.-

-E io una delle mie migliori amiche.- sorrise tirando fuori un’altra cartelletta, -Vediamo dove alloggeranno…- divenne seria, -Dalla signora Petterson?-

-Devono aver finito le stanze a disposizione.- ragionò Ryan.

-No, no.- Gabriella prese una penna dalla propria borsa, -Quelle due non andranno a vivere dalla signora Petterson.-

-Cosa fai?- le chiese accigliato.

-Cambio la loro residenza.- scrisse velocemente a penna sul foglio, -Farò una richiesta al preside secondo la quale loro due verranno a vivere con me e le altre.-

-Cosa?- Ryan sbarrò gli occhi, -Ma il preside non accetterà!-

-Il preside Matsui è un uomo. Ed è anche scapolo.- Gabriella sorrise aprendo di poco la porta della stanza, -E so per certo che ha una cotta per la nostra cara segretaria…- disse indicando con un cenno della testa la signora Petterson.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Un mese dopo…

-Ma quando arrivano?- domandò Chad seduto al tavolo da pranzo della casa delle ragazze.

-Fra poco.- lo rassicurò Jane, -Pasticcino?- domandò passandogli uno dei vassoi di pasticcini ordinati.

-Ancora mi devi spiegare come hai fatto a non farle finire dalla signora Petterson, Gabry.- rise Martha.

-Beh, vi dico solo che ora il preside Matsui sta progettando un matrimonio.- Gabriella e Ryan si guardarono e scoppiarono a ridere.

Joaquin sorrise nel vedere tanta complicità. Possibile che Ryan fosse l’unico a non aver capito che Kimberly non era fatta per lui? Scotendo la testa si voltò verso Martha, che stava chiacchierando con Kelsi.

Sorrise ancora di più.

Dlin Dlon

-Eccole!- disse Troy alzandosi in piedi.

Ryan sorrise e corse ad aprire la porta, -Pay…-

-Ryan…- Sharpay mollò valige e tutto il resto e abbracciò il fratello, trattenendo le lacrime di gioia, -Quanto mi sei mancato.- sussurrò mentre lui la stringeva a sé.

-Anche tu, Pay.- Ryan la strinse sempre di più, come a non volerla lasciare andare più via.

-Ah… va bene che non mi avete mai visto di persona, però anche io vorrei un abbraccio.- incrociò le braccia al petto Taylor.

Gabriella rise e la raggiunse, -Scusa, Tay.- si scusò abbracciandola. Lo stesso fecero Martha, Kelsi e Jane con entrambe le ragazze appena arrivate.

-Presentazioni.- dettò Kelsi, -Lui è Jason.- cominciò ad indicare i vari ragazzi presenti nell’ingresso, -Poi c’è Joaquin, spagnolo è appena arrivato qui come voi. E infine ci sono Troy e Chad. Ryan lo conoscete.-

I ragazzi strinsero le mani alle due.

Quando fu la volta di Taylor e Chad e di Sharpay e Troy sembrò calare il silenzio nella casa.

C’erano solo loro.

-Abbiamo organizzato un piccolo rinfresco.- disse Troy lasciando la mano di Sharpay e ritornando calmo. Perso com’era nei suoi occhi caramellati non si era reso conto delle strane occhiate che gli erano state rivolte dagli amici.

Lo stesso valeva per Chad, -Già.- concordò infatti lasciando la mano di un’imbarazzata Taylor.

-Buona abbuffata, allora.- ironizzò Martha vedendo i ragazzi buttarsi sul cibo.

-Sono sempre così?- si informò Sharpay.

-No.- la rassicurò Jane, -Sono anche peggio.- insieme alle altre scoppiò a ridere vedendo la sua faccia disgustata.

-Scusatela.- disse Taylor poggiando una mano sulla spalla di Sharpay, -Adora l’educazione e le forchette.- indicò con un cenno del capo i ragazzi che mangiavano i panini preparati dalle ragazze.

Le altre aumentarono le risate, questa volta coinvolgendo anche Sharpay.

-Vi troverete bene qui.- le rassicurò Gabriella.

-Ma io pensavo che dovessimo andare da una certa signora Petterson…- disse Sharpay.

Ryan le raggiunse, -Diciamo che Gabriella ha fatto da cupido.- le informò prendendo per mano Sharpay, -Dai, devi raccontarmi tutto di New York.-

-Andiamo, prima che non lascino niente da mangiare.- disse Kelsi e insieme alle ragazze raggiunsero il tavolo.

 

 

 

 

************

Ecco qui il nuovo chappy! ^^

Scritto durante la giornata di pasqua, visto? XD

 

Ringraziamenti:

DreamGirl91 (Se ti sentisse Herm XD Comunque lo so, lo so. I maschietti sono un razza a noi sconosciuta XD)

Tay_ (All’inizio non volevo far passare Taylor, sai per farle soffrire ancora un po’ queste amichette XD Ma poi sono stata magnanima XD)

kikka93 (Nooo il megafono nooo XD Dai, scherzo XD)

Jud_91 (Te che trovi simpatica Gabriella? Ho fatto un miracolo! XD)

armony_93 (Eccola Taylor!! XD E ha già conquistato il nostro Chad, visto? XD)

Herm90 (E invece devo studiare tanto tanto tanto. Infatti posto tanto ora, così poi dopo non mi strozzate XD)

Hypnotic Poison (Certo e come vedi te l’ho scritta e dedicata per il tuo compleanno, senza neanche accorgermene XD Auguri! XD)

Vivy93 (Guarda che tra le Disneyane le più sane siamo io e Barby fra un po’. No, ok solo io lo sono XD Scherzo XD)

 

Tanti kiss (recensiteeee XD)

By Titty90 ^^

Ps: Buona pasqua! XD

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Capitolo 7
*** Chi sei ***


Capitolo 7: Chi sei

Capitolo 7: Chi sei

Jane entrò a teatro leggendo le canzoni del musical che stava componendo con Erik. Salì sul palco, alzando lo sguardo. Erik non c’era ancora. Scrollò le spalle e appoggiò i fogli su un tavolino, per poi togliersi il giacchetto di jeans e accendere lo stereo.

Si mise al centro del palco e ripassò la canzone, cantando ad alta voce e muovendosi sul palco seguendo la coreografia che aveva fatto il giorno prima. L’avevano aiutata Martha e Gabriella.

 

Sei, nemico, amore

Tu chi sei?

Non vedo l’odio tra di noi.

Ma non lo so se giochi o no…

Per gioco e non per odio tu mi vuoi

Far male tanto male,

Se tu giochi con l’amore e me,

Se per vendetta tu mi fai

Innamorare e poi non sei più tu…

 

Erik entrò in quel momento in teatro, con in mano i fogli degli attori che aveva scelto per lo spettacolo ispirato a “Romeo e Giulietta”. Si bloccò vedendo Jane cantare e ballare sul palco. I capelli raccolti in due trecce, vestita con la sua semplice tuta. La voce stupenda e la coreografia perfetta.

 

Ma tu chi sei?

E io perché, ti amo e poi

Mi chiedo se

Sei ingannatore

O sei l’amore

Ma tu chi sei?

Sei mio, pericoloso amore mio,

Se penso al male sono io

Che faccio male a te che sei

La vita mia che è diventata tua…

 

Jane aveva gli occhi chiusi, mentre cantava. Sentiva quella canzone fosse sua, come se avesse un motivo per cantarla ancora di più. L’aveva scritta lei ispirandosi all’opera letteraria. E in qualche modo pensando a un certo uomo dagli occhi e la voce profonda, che in quel momento la stava fissando senza che lei lo sapesse.

 

Amarci o non amarci, no,

Nemmeno posso dire che

Io sono nata senza te,

Perché se esisto adesso so tu sei

La vita mia

Adesso so che frase è

Se detta a te

La vita tua, più tua che mia

La vita mia…

Io e te,

È vero il sole, il sole c’è,

È vero il cielo, il cielo c’è,

Il sole, il cielo, ed io con te…

Non c’è Giulietta senza te Romeo…

 

La canzone finì. Erik applaudì, facendo svegliare Jane dallo stato in cui era caduta. Riaprì gli occhi e lo osservò salire sul palco, serio in volto.

-Molto brava.- si congratulò.

-Grazie.- rispose Jane incrociando le braccia al petto e guardandosi i piedi, -Se non ti piace possiamo eliminarla.-

-Giulietta non dovrebbe eliminare le sue canzoni.-

Jane alzò il viso su di lui, -Cosa?-

-Non abbiamo trovato una ragazza adatta al ruolo di Giulietta. La farai tu.-

-Erik, io non so che dire…-

-Non dire niente allora.- la interruppe lui, -Mettiti al lavoro.- disse andando verso un tavolo.

Sentì il sospiro scocciato di Jane. Senza che lei lo vedesse prese il primo foglio e lo buttò in un cestino. La foto della ragazza che voleva proporre non avrebbe trovato la sua fama in quello spettacolo.

-Ma tu chi sei?- domandò ad un certo punto Jane.

Erik si voltò verso di lei, confuso, -Non ti comprendo.-

-Hai capito benissimo, invece.- Jane gli girò le spalle e ricominciò a provare.

 

§§§

 

-Pronte signorine?- chiese Ryan inchinandosi di fronte a Sharpay e Taylor che erano appena uscite di casa insieme alle amiche, -Oggi vi porteremo a visitare la famosa Albuquerque.-

-Dov’è Jane?- domandò Chad.

-In teatro.- rispose Gabriella, -Aveva le prove dello spettacolo. E Kimberly?-

-E’ fuori città per una settimana.- rispose Ryan, -Doveva andare a trovare i nonni.-

-Capito.- cadde un silenzio esitante a cui Kelsi diede subito un taglio.

-Io devo andare a casa dei miei, però. Hanno dimenticato delle cose nella casa vecchia e devo spedirgliele.- disse scendendo gli scalini di casa, -Vi dispiace se non partecipo al giro?-

-Stai tranquilla, ci vediamo stasera.- la rassicurò Martha, -A questo proposito io prenderei Joaquin e lo porterei a vedere una sala da ballo di cui gli ho parlato ieri.- disse indicando il ragazzo, che scattò sul posto immediatamente, seguendola per le vie delle città.

-Allora io accompagno a casa Kelsi.- disse Jason raggiungendo Kelsi che stava per andare via.

-Mi sono persa qualcosa?- domandò Taylor osservando le due coppie allontanarsi.

-Non quanto tu possa intuire coi tuo occhi.- rise Gabriella.

Ryan la prese per mano, -Allora a questo punto io vi rubo per il pomeriggio Gabriella. Ho bisogno di lei per la festa di Halloween che organizzo a casa mia.-

Gabriella arrossì d’istinto, ma gli sguardi degli amici la convinsero a darsi una calmata. Sorrise e si avviò con Ryan verso il centro della città.

-Possiamo dividerci anche noi.- buttò lì Troy, -Sharpay viene con me, Taylor va con Chad.-

-Per me va bene.- rispose subito Sharpay seguendolo.

Taylor e Chad si guardarono un momento. Chad sorrise nel notarla tanto agitata, mentre si torturava le mani tenendo la borsetta.

-Tutto bene?- le chiese dolcemente.

Taylor ricambiò il sorriso, -Certo.- si mise al suo fianco, -Dove andiamo?-

-Ecco… io sono più portato per il basket. Quindi il primo posto che mi verrebbe in mente è la palestra della scuola, ma non credo che tu abbia voglia…-

-Invece sì.- lo interruppe Taylor, -Forse non proprio la palestra… ma la scuola che dovrò frequentare mi interessa molto.-

Chad rise, -Tu sei strana, ne sei consapevole?-

-Sharpay me lo ripete ogni giorno.- rise anche Taylor, -East High, allora?-

-East High.- fece un cenno col capo, a cui Taylor rispose seguendolo.

 

Quella sera…

-Dai, non ci credo!-

-E’ vero! Te lo giuro!-

Troy e Sharpay salirono le scale di casa ridendo. Poi Sharpay notò la luce accesa. Le amiche erano già tornate a casa.

-Grazie per il bel pomeriggio.- ringraziò fermandosi sul primo scalino, -Sono stata bene.-

-Anche io.- Troy salì un altro scalino, -Posso chiederti una cosa?-

-Spara.-

-Chi sei?-

Sharpay aggrottò le sopraciglia confusa, -Cosa intendi?-

-Chi sei?- ripeté Troy, -Questo pomeriggio ho notato che quando ho parlato del teatro in cui lavora Jane ti sei rabbuiata. Ogni volta che parlavo del canto tu cambiavi umore. Chi sei in realtà?-

Sharpay si slanciò e l’abbracciò d’impulso. Troy ricambiò l’abbraccio un po’ stranito.

-Un giorno te lo dirò.- sussurrò al suo orecchio, chiudendo gli occhi.

Troy annuì contro la sua spalla, chiedendosi il motivo per cui la stava abbracciando ancora di più, annusando il profumo dei suoi capelli biondi. Sperò in cuor suo, che lei non sentisse il battito irregolare del suo cuore.

Un battito che non aveva niente a che fare con i sentimenti.

 

 

 

 

***********

Scusate il ritardo ^^ *me molto dispiaciuta*

La canzone è Chi sei dello spettacolo “Romeo e Giulietta Opera Popolare”.

Grazie a:

 

Jud_91 (Sisi siete arrivate XD)

armony_93 (A te piace la ficcy solo perché c’è Chaylor ahahahah)

Tay_ (XD Preoccupata che diventi Troyella? XD)

Vivy93 (Ahahahah per Matsui/Petterson c’è tempo XD)

Herm90 (Sister, grazie per la canzone XD Sì, anche oggi mi hai stressata per aggiornare XD E’ un mese che me lo dici e io non aggiorno mai XD)

kikka93 (Spero che lo tirerai fuori se ti piacerà XD)

DreamGirl91 (Eh, ma se lasciasse Kimberly sarebbe troppo strano ^^)

 

E Aqua non recensì u.u Me la lego al dito, tesoro u.u

 

Un bacione

By Titty90 ^^

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Capitolo 8
*** Amici impiccioni ***


Capitolo 8: Amici impiccioni

Capitolo 8: Amici impiccioni

Sharpay entrò in casa sorridendo.

Kelsi la raggiunse all’ingresso, -Ehi, hai visto Gabriella?-

Il sorriso della bionda si smontò un attimo, -No. E’ successo qualcosa?-

-Ma no, niente. È che non è ancora tornata a casa.- rispose Kelsi facendole cenno di seguirla, -Sono tutte in cucina, vieni. Ah…- si fermò voltandosi un attimo verso di lei, -Complimenti. Troy Bolton è un ottimo acquisto!- rise.

Sharpay divenne rossa di botto, ma si dette subito un contegno. D’altronde era pur sempre una Evans.

-Cosa state complottando?- domandò Jane vedendole entrare in cucina ridendo.

-Niente. Diciamo che è appena nata una possibile coppia.- scherzò Kelsi.

-Hai poco da fare la spiritosa, visto che tu e Jason vi piacete da una vita, ma non vi siete ancora dichiarati.- le disse Martha facendo ridere le altre.

-Novità su Gabriella?- domandò ad un certo punto Taylor.

-Sarà con Ryan.- buttò lì Sharpay aprendo il frigorifero e studiandone il contenuto, -Non è il suo migliore amico?-

-Già… peccato che sappiamo tutti che è innamorata di lui.- affermò Jane ridendo.

Sharpay e Taylor si voltarono di scatto verso loro, -COSA?- gridarono in coro, -Cos’è questa novità?- domandò Taylor sbalordita.

-Beh… non ve l’ha detto?- domandò Kelsi confusa.

-No.- rispose Sharpay scotendo la testa, -Cavolo… mio fratello e una delle mie migliori amiche… brr…- finse un brivido muovendo leggermente la schiena.

-Scema.- la prese in giro Kelsi lanciandole uno strofinaccio bianco a quadri rosa, -Non avrà voluto farvi preoccupare. Lei sostiene che è una semplice cotta.-

In quel momento il telefono di casa cominciò a squillare, interrompendo i loro discorsi. Fu Martha ad alzare la cornetta e a rispondere.

“Pronto?”

“Martha! Sono Gabry!”

“Gabriella, finalmente!” sospirò rinfrancata rassicurando le amiche con un gesto, “Ma dove sei?”

“A casa di Ryan. Mi ha praticamente trascinata da una parte all’altra della città per le spese della festa di Halloween. Comunque abbiamo deciso di guardarci un film stasera, visto che domani non si va a scuola per quel convegno dei professori.”

“Ah, ok.”

Ci incontriamo qui a casa di Ryan fra mezz’ora. Riesci a contattare i ragazzi? Tanto loro sanno che pizze vogliamo, possono ordinarle loro e portarle direttamente qui.” disse Gabriella giocherellando con una cerniera del cuscino ricamato d’argento.

“Ok. Lo dico alle altre. A dopo.” riattaccò e guardò le amiche, -Pizza e film a casa di Ryan.-

 

Gabriella spense il cordless e alzandosi dal divano lo appoggiò su un tavolino lì davanti. Raggiunse la cucina immensa del suo migliore amico e sorrise.

-Arrivano tra poco.-

Ryan annuì e cominciò a tirare fuori dal frigorifero bianco delle birre e delle bibite di coca-cola e pepsi. Gabriella lo aiutò a portarle in salotto, dove le appoggiarono sul tavolino insieme a dei bicchieri di plastica. Ryan osservò l’amica, mentre disponeva ordinatamente in pile i bicchieri.

-Sei silenziosa.-

Gabriella si voltò di scatto verso di lui, sorridendo appena, -Non è vero.- disse legandosi i capelli con un elastico in una crocchia.

-Sì, invece. Lo sei stata tutto il pomeriggio e lo sei ancora ora.- Ryan le prese una mano dolcemente, -Se hai qualche problema… puoi parlarne con me. Lo sai, vero?-

Lei abbassò lo sguardo. Come poteva dirgli che il problema era proprio lui? Lui, Kimberly, Lei. Il triangolo perfetto. Ma lei odiava i triangoli.

-Certo che lo so, Ryan.- gli disse rialzando lo sguardo sul suo viso preoccupato, -Ma non ho niente. Davvero.-

Ryan era indeciso se crederle o meno. Quando qualcosa non andava Gabriella era vacillante e in quel momento lo era eccome. Non era determinata, la sua voce non era sicura. Aveva un problema. Ma con lui non voleva parlarne a quanto pare. Con tutti, visto che con gli altri stava bene. Ma non con lui.

-Ok.- disse posandole un bacio sulla nuca e abbracciandola, -L’importante è che tu stia bene.-

Gabriella ricambiò l’abbraccio, cingendogli la schiena con le braccia. Abbandonò il capo sul suo petto, cercando di respirare regolarmente e evitando che Ryan sentisse il suo cuore battere troppo forte. Ryan dal suo canto respirò a fondo il profumo dei capelli di lei.

Lavanda… pensò immediatamente. Era lo stesso profumo che aveva sentito al Blue Star e nella segreteria della scuola. Collegò quel profumo all’unica persona che c’era sempre con lui. Si stupì quando si accorse che era Gabriella. Ma era un pensiero sciocco, perché a questo punto voleva dire che era stata Gabriella a baciarlo.

L’idea gli passò per la testa.

Oh, ammettilo, scemo! Non è che ti dispiacerebbe tanto. Gli disse una vocina interna.

Ryan scattò all’indietro, stupendo Gabriella che lo osservò preoccupata, -Ryan, cosa…- in quel momento il campanello suonò, coprendo l’ultima parte della frase. Ryan ne approfittò subito per scacciare quella voce mentale e andare ad aprire.

Gabriella rimase ferma in salotto, fin quando non entrarono anche gli altri con le pizze in mano. Salutarono tutti e poi misero il film. Avevano optato per Chocolat. Mentre le prime immagini di scorrevano allo schermo del televisore, Gabriella si voltò verso Ryan. La stava fissando. Gli chiese con lo sguardo cosa stava facendo e lui scosse la testa, ritornando a guardare il film.

Taylor si voltò verso Chad, che stava cercando di richiamarla da dove era seduto sul tappeto. Chad le fece cenno con la testa verso l’ingresso di casa Evans. Taylor annuì.

-Vado un attimo in bagno.- disse Taylor alzandosi.

-L’accompagno io visto che non sa dov’è.- disse Chad alzandosi a sua volta. I due uscirono di casa e risero piano, -Scusa se ti ho fatto uscire, ma i ragazzi sono degli impiccioni.-

-Tranquillo. Di cosa volevi parlarmi?- chiese Taylor sorridendo.

-Volevo dirti che sono stato veramente bene oggi.- disse Chad passandosi una mano tra i capelli ricci, -E chiederti se ti va di replicare un giorno di questi.-

Taylor arrossì sulle guance, sbarrando gli occhi, -Vuoi… uscire con… me?- domandò deglutendo a fatica il groppo alla gola.

Chad annuì piano, -Sì… non ti va? Oddio, hai ragione. Ci conosciamo da poco tempo, è ancora presto e-

-Chad!- lo fermò ridendo e posandogli al contempo una mano sulla bocca, -Mi piacerebbe uscire con te. Davvero.-

Chad sorrise, prendendo la mano della ragazza e baciandogliela. Taylor arrossì ancora di più. Il cuore che batteva troppo forte per i suoi gusti, per un ragazzo che nemmeno conosceva.

-Ora che gli hai chiesto un appuntamento sei contento?-

I due si voltarono verso la porta aperta, dove la voce di Troy era arrivata. Gli altri erano lì che li fissavano divertiti, ridendo apertamente. Kelsi si dovette tenere a Jane per non dover cadere a terra dalle risate.

-Te l’ho detto che sono degli impiccioni.- disse Chad.

Taylor scoppiò a ridere, -Per questo sono nostri amici.- ribatté andando in casa, la sua mano stretta in quella di Chad. Chad passò accanto a Troy e gli diede un pugno sul braccio, -Bell’amico!- esclamò ad alta voce facendo ridere gli altri ancora di più.

Jane aspettò che entrassero tutti, poi chiuse la porta di casa. Ad un certo punto il suo cellulare squillò. Lesse il display. Era Erik.

-Sister! Vieni!- esclamò Gabriella dal salotto.

-Un secondo e arrivo!- ribatté in risposta accettando la chiamata, “Pronto?”

“Ciao, Jane.” rispose la voce di Erik dall’altra parte del telefono.

“Ciao. Come mai mi chiami a quest’ora?”

Sei seduta?”

“No.”

“Siediti.”

Jane rise, “Devo preoccuparmi?” scherzò appoggiandosi con la schiena alla porta di casa Evans.

Sentì il sospiro scocciato di Erik. Un brivido le percorse la schiena, “Ok, allora te lo dico senza troppi preamboli. Non recitiamo più in teatro.”

Cosa? Hanno annullato lo spettacolo?” si preoccupò immediatamente, “Perché se lo hanno fatto giuro che-”

“Reciteremo a New York.”

Jane sbarrò gli occhi stupita, “Stai scherzando.”

“No, assolutamente. Ho delle conoscenze. Vogliono che facciamo lo spettacolo a New York.”

Ma è… meraviglioso!”

“Sì, ma questo vuol dire più lavoro e più assiduità nelle prove. la voce autoritaria di Erik la infastidì parecchio.

“Come se non mi impegno abbastanza.” replicò sarcastica.

“Jane…” la richiamò all’ordine Erik, “E’ la tua possibilità di sfondare. Non sprecarla.” detto questo riattaccò.

Jane rimase un attimo a fissare il telefono ormai privo di vita. Lo ripose nella tasca e tornò in salotto. Ma le parole di Erik le circolavano in testa. Possibile che Erik avesse fatto tutto questo solo per farla recitare a New York?

 

 

**********

Ecco il nuovo chappy ^^ Scusate se vi faccio attendere tanto ogni volta ^^

 

Ringraziamenti:

_Aqua Princess_ (Spero che tu abbia finito di leggere New Moon, così puoi recensire XD Dai, qui c’è la Chaylor ok? XD)

Jud_91 (Noooo anche tu mi minacci ora XD)

Sinfony (Questo ti piace come capitolo? ^^)

Herm90 (Non credo che Erika sarebbe contenta se scrivessi solo due righe a capitolo XD)

Tay_ (Ecco, l’importante è che stanno insieme Ryan e Gabriella, giusto? XD)

armony_93 (Spero che vada un po’ meglio! Qui ho messo Chaylor, così sei contenta ^^)

Hypnotic Poison (Mmm… mah, chissà… segreto XD)

 

Ringrazio Herm e Barby per il titolo XD Scusate se vi ho fatto penare, ma mi divertivo XD

 

Fatemi sapere ^^

Baci

By Titty90 ^^

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Capitolo 9
*** Halloween Night ***


Capitolo 9: Halloween Night

Capitolo 9: Halloween Night

Jane lo osservò critica.

Era indecisa se invitarlo o no alla festa di Halloween di Ryan.

Gabriella l’aveva incitata ad invitarlo, anche perché dopo tutto quello che aveva fatto per lei era il minimo. Avrebbe recitato a New York solo grazie a lui. Quindi era un obbligo invitarlo.

-Erik…-

Erik si voltò verso di lei, lo sguardo e le labbra serie. Jane sussultò, deglutendo il groppo alla gola.

-Che vuoi?- fece la sua voce, brusca e decisa.

Jane arricciò le labbra, -Tranquillo, eh. Se ti do fastidio, dillo.-

-Dobbiamo provare. Quindi parla ora, perché dopo non avrai tempo.-

-Volevo solo invitarti alla festa di Halloween che da un mio amico a casa sua.- Jane si alzò in piedi prendendo la borsa, -E visto che la festa è stasera vado a prepararmi. Ci vediamo Lunedì.-

-Non vuoi sapere se vengo o no?- la fermò Erik senza trasparire emozioni.

Jane si fermò davanti alla porta del teatro. Si voltò verso di lui, -A questo punto non mi interessa. Per me puoi anche startene a casa.- disse prima di aprire la porta ed uscire dal teatro.

Percorse a grandi passi la strada l’atrio del teatro. Uscì nell’aria fresca dell’autunno e raggiunse velocemente una macchina posteggiata al marciapiede. Salì e salutò con un bacio sulla guancia il suo migliore amico.

-L’hai invitato?- le chiese Chad.

-Sì. Ma praticamente ho disdetto l’invito.-

Chad mise in moto con un sorriso divertito, -Jane, Jane, Jane. Non cambi mai.- la scimmiottò guidando verso casa delle ragazze, -Cosa ti ha fatto, ora?-

-Mi ha risposto male.-

-E solo perché ti ha risposto male tu disdici l’invito ad una persona che ti sta assicurando il futuro?- domandò d’un fiato Chad, -Tu sei pazza, ne sei consapevole, vero?-

-Fin troppo.- Jane sospirò rumorosamente, quando l’auto dell’amico si fermò davanti a casa, -Ci vediamo da Ryan.-

-Gabriella e Sharpay saranno già lì. A voi altre vi passa a prendere Troy.-

-Ok.- si scambiarono un altro bacio sulla guancia e poi Jane scese dall’auto. Istintivamente tirò fuori il cellulare, controllando un eventuale chiama di Erik. Ma lui non l’aveva chiamata. E una strana sensazione non le impedì di essere almeno un po’ triste.

 

-Stai ferma, Gabry!-

-Eddai, Sharpay. Lo sai che odio truccarmi.-

Sharpay sbuffò, portando la testa indietro esasperata, -Lo so, ma è Halloween. Almeno stasera renditi presentabile.-

-Ma gli altri giorni sono presentabile!- ribatté Gabriella.

-Sì, ok. Ma fatti almeno mettere un po’ di mascara.-

Gabriella annuì, mettendo il broncio. Sharpay le mise il mascara poi sorrise rimirando la sua creatura.

-Sei uno schianto. Farai colpo su Ryan.-

-Sharpay!- la ammonì Gabriella alzandosi dal bordo della vasca del bagno, -E’ fidanzato.-

-Sì, ma lei la odio. È questione di principio.- scrollò le spalle Sharpay, sistemandosi il vestito color oro con la gonna corta fino a metà coscia. In vita aveva una cintura bianca e ai piedi degli stivali bianchi, -Oddio, sono un disastro questi capelli!- si lamentò guardandosi allo specchio del bagno, -Vado a sistemarmeli in camera.- disse prima di lasciare il bagno per andare nella sua ex-camera.

Gabriella si rimirò un attimo nello specchio del bagno.

Aveva i capelli neri lisci, che le cadevano fino a poco sotto le spalle. Indossava un vestito bianco, che si legava dietro al collo, al ginocchio, sotto la gonna c’era uno strato di raso grigio perla e sul lato destro c’erano dei ricami floreali argentati. Indosso le decoltè bianche e scese le scale di casa Evans.

Fece per andare in cucina, quando una voce la fermò.

-Stupenda come al solito.-

Si voltò e sorrise, rimirando Ryan. Indossava un paio di jeans blu scuro e una camicia bianca sbottonata nei primi tre bottoni.

-Anche tu.- ricambiò, -A che ora inizia la festa?-

-Praticamente…- Dlin Dlon, -Ora!- concluse andando ad aprire la porta.

In pochi minuti la casa si riempì di gente, urla, risate e musica. Gli ultimi ad arrivare furono Troy insieme alle ragazze.

-Scusate il ritardo.- disse Kelsi cercando per la sala Jason.

Indossava un vestito abbastanza semplice, color lilla. La gonna aveva un taglio asimmetrico e sopra alle spalle aveva un coprispalle viola.

-Jason è in cucina.- la precedette Ryan, -Con Sharpay.- disse questa volta riferito a Troy.

Troy e Kelsi si scusarono e si infilarono tra la gente che ballava, per raggiungere la tanta agognata cucina.

Taylor vide subito Chad, seduto sul divano che chiacchierava con degli amici. Sorridendo si mise a posto la gonna che sfumava dal blu notte al bianco sul fondo, perfettamente abbinata al corpetto blu notte che lasciava scoperta una buona parte della schiena. Ai piedi aveva delle scarpe col tacco alla schiava e i capelli castani li aveva raccolti in uno chignon con due ciocche boccolose che le incorniciavano il viso.

Jane vide l’oggetto di tanta attenzione dell’amica e sorrise. Anche lei avrebbe voluto avere qualcuno a cui far vedere tutto l’impegno che ci aveva messo per rendersi quantomeno presentabile, se non meravigliosa agli occhi di un ragazzo. Lei infatti aveva optato per un vestito verde smeraldo, uno dei suoi colori preferiti, con la gonna che le arrivava poco sotto al ginocchio. L’unica particolarità erano i bottoni che costellavano le spalline piccole e lo scollo a V. Infine indossava delle decoltè e i capelli erano raccolti in una coda alta.

-Forza, timidona. Andiamo da Chad.- disse Jane prendendola per mano e trascinandola verso il divano, da cui Chad le aveva salutate facendo arrossire Taylor.

Martha sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò e sorrise a Joaquin, che in risposta le tese una mano ammirando la sua bellezza. La ragazza aveva i capelli castani raccolti all’indietro con una molletta e indossava un vestito rosso, color ciliegia, con una sola spallina e con uno nastro nero in vita che formava un fiocco. Sorrise accettando la mano e lasciandosi trascinare per la sala, pronta a ballare.

Ryan e Gabriella si guardarono un momento, poi sorrisero.

-Meglio che vada da Kimberly.- disse Ryan ad un certo punto.

-Certo.- concordò Gabriella, -Io vado a vedere cosa combinano gli altri.- disse per tranquillizzarlo.

Ryan annuì e la lasciò da sola in mezzo alla sala, per raggiungere Kimberly poco lontano.

Gabriella sbuffò, roteando un attimo su stessa. Si voltò verso la porta di casa, dove un ragazzo più grande di lei stava entrando guardandosi intorno spaesato. Gli andò incontro e sorrise.

-Salve. Sei…?-

-Erik.-

-Erik!- esclamò Gabriella sorpresa, -Allora sei venuto!-

-Ci conosciamo?- domandò Erik incrociando le braccia al petto.

-Più o meno. Sono Gabriella, la sorella di Jane.- tese la mano, ma lui non la afferrò. La ritirò immediatamente, -Se cerchi Jane sta parlando con degli amici lì in fondo.- disse indicando il divano, da cui spuntavano le teste di Taylor, Chad e Jane.

-Sono venuto solo per dirle che domani ci sono le prove generali.- disse Erik.

Gabriella sorrise divertita, -Potevi chiamarla.-

-Mi aveva invitato.-

-In realtà l’invito l’ha disdetto, se non te nei sei accorto.- lo informò.

-Non ha detto che non potevo venire. Ha detto che potevo fare quello che avevo voglia.- la corresse Erik.

Gabriella scosse la testa ridendo, -Aveva ragione Jane. Con te non si vince mai un discorso verbale.-

Erik sorrise, di fronte alla battuta della sorella di Jane, -Parla molto di me?-

-Ogni tanto. Per insultarti.- precisò Gabriella, -Ma se sei qui vuol dire che ti interessa.-

-Non me ne frega nulla se mi insulta.-

-Non stavo parlando degli insulti, infatti.- Gabriella gli posò una mano sul braccio, con fare fraterno, -Stavo parlando di lei.-

Ryan poco lontano vide la scena. Gabriella sorrideva a quel ragazzo misterioso, più grande di loro. Quando lei gli mise una mano sul braccio ebbe l’impulso di prenderlo a pugni, ma si trattenne. Poi gli venne un’idea. Lasciò Kimberly con le amiche con una scusa e corse verso il dj, dicendogli che era l’ora di togliere la luce.

Un piccolo giochetto di Halloween. Ma che a lui sarebbe fruttato molto. Non sapeva nemmeno perché lo stava facendo, ma quando le luci si spensero corse verso l’ingresso e prese per mano Gabriella. L’aveva riconosciuta dal bracciale color argento che brillava per la sala. La trascinò su per le scale, fino a chiudersi con lei dentro alla lavanderia.

-Ma che cavolo…?-

Le luci si riaccesero di colpo e Gabriella sbarrò gli occhi.

-Ciao.- la salutò Ryan.

-Ryan!- esclamò Gabriella scioccato, -Che diavolo ci facciamo dentro alla lavanderia?- domandò scioccata.

-Chi era quello?-

-Chi era chi?- chiese Gabriella non capendo.

Ryan sbuffò, -Chi era l’uomo con cui stavi parlando?-

-Erik.- rispose semplicemente. Ryan non fece una piega. Evidentemente il nome non gli diceva nulla, -Scusa… ma a te che ti frega?- domandò confusa.

-A me frega eccome!-

Gabriella si sciolse in un sorriso stupito, -Sei geloso.-

-Io non sono geloso.-

-E allora quello non era Erik, il compagno di teatro di Jane e che ho appena scoperto che sono innamorati ma da soli non l’hanno ancora capito.- ribatté d’un fiato Gabriella.

-Dici sul serio?-

-No, ti sto prendendo in giro. Ryan, è ovvio che dico sul serio!- esclamò ridendo, -Ma da dove viene tutta questa gelosia?-

-Io…- Ryan si fermò di botto, sentendo quel profumo ormai familiare inondargli le narici, -Mi hai baciato tu, vero?-

-Cosa?- sbarrò gli occhi Gabriella.

-In discoteca. Sei stata tu a baciarmi.- la mora abbassò lo sguardo a terra, colpevole, -Sei una stupida.-

-Perché sono stupida?-

-Perché dovevi dirmelo.-

-Dirtelo?- Gabriella rialzò lo sguardo furiosa, -Sei il mio migliore amico, non potevo dirtelo!-

-Se tu lo avessi fatto ora non starei per baciarti!- si avvicinò a lei e la intrappolò contro il muro, chinandosi sulle sue labbra ad unirle in un bacio. Si separarono dopo pochi secondi, -Ti avrei baciata molto prima.- sussurrò contro le sue labbra.

Gabriella lo guardo negli occhi celesti, in quel momento vacillanti e confusi, ma allo stesso tempo decisi per quell’azione che aveva appena compiuto. In un momento si ritrovò di nuovo a baciarlo, trovando un ricambio netto da parte sua.

 

 

***********

Ecco il nuovo chappy! Grazie a tutti coloro che hanno recensito XD

Grazie ad Aqua per i vestiti e grazie ad Herm per il titolo del chappy XD

Un bacione

By Titty90 ^^

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Capitolo 10
*** Una stella ***


Capitolo 10: Una stella

Capitolo 10: Una stella

Le luci si riaccesero, facendo tirare un sospiro di sollievo a Martha.

-Paura del buio?-

Martha sollevò lo sguardo sul viso sorridente di Joaquin, che stava a qualche centimetro più in alto di lei. Ricambiò il sorriso.

-No.- disse. In realtà aveva paura di stare tra le sue braccia.

In tutto quel tempo avevano ballato separati e aveva paura di un suo eventuale invito a ballare un lento. Aveva paura di stare a contatto con lui. Non voleva che sentisse il suo cuore battere troppo forte quando lo sfiorava, non se lo sarebbe perdonato. Era troppo timida per rendersi di quanto fosse sciocca.

-E allora perché hai sospirato di sollievo?-

Martha diventò seria di botto, -Mi da fastidio stare in una stanza buia con troppe persone in giro.- mentì pronta.

Joaquin rise, buttando la testa all’indietro, -Va bene, va bene.- acconsentì cercando di frenare le risate, -Raggiungiamo gli altri.- disse mettendosi le mani in tasca e accennando la cucina dove si erano riuniti i propri amici. Entrarono nella cucina, l’unico posto che non era stato preso d’assalto dagli invitati alla festa e Joaquin inarcò un sopraciglio, -Dove sono Gabriella e Ryan?-

-Non lo so.- scrollò le spalle Sharpay, -In effetti è preoccupante. Dove possono essere finiti?-

-Beh… prima che si spegnessero le luci stava parlando con me.- intervenne una voce maschile.

Jane si voltò di botto, sgranando gli occhi per essere sicura di vedere bene.

-Erik!-

-Erik?- ripeterono in coro gli altri.

-Erik.- confermò l’uomo in questione entrando nella cucina, -Gabriella stava parlando con me prima che le luci si spegnessero.- ribadì il concetto con la sua voce seria, -Magari Ryan l’ha trascinata in qualche parte della casa per parlare.-

-Conoscendo mio fratello non ne avrà avuto il coraggio.- lo rassicurò Sharpay.

-Per che cosa non avrei avuto coraggio?- Ryan entrò in cucina, seguito da Gabriella che aveva un sorriso a trentadue denti stampato in volto.

-Niente, niente.- lo rassicurò la sorella osservando confusa l’espressione dell’amica.

-Tu!- intervenne Jane nel discorso indicando Erik con l’indice, -Fuori. Ora!- aprì la porta della cucina ed uscì in giardino.

Erik la seguì subito, dopo aver accennato un breve saluto. Richiuse la porta sul dietro e aspettò che Jane dicesse qualcosa. Qualsiasi cosa. Anche un insulto.

-Avevo disdetto l’invito.-

-Tecnicamente mi hai detto che potevo fare quello che avevo voglia.- ribatté Erik abbastanza ironico.

Jane fece una smorfia, -E’ la stessa cosa. Il concetto era quello!- si arrabbiò gesticolando con le mani, -Non ti voglio qui. Non sei il benvenuto. E poi… come ti sei permesso di parlare con mia sorella?-

-Primo: se tua sorella mi ha parlato vuol dire che sono il benvenuto per qualcuno. Secondo: è lei che ha salutato me. Non il contrario.- precisò Erik mascherando una risata, -Stai molto bene stasera.-

La ragazza arrossì di botto, -Sparisci.-

-Domani ci sono le prove generali.-

-Sì, sì…- Jane alzò gli occhi al cielo e rientrò in cucina, -Tu.- disse indicando Gabriella, -Non parlerai mai più con Erik senza il mio consenso!-

Gabriella rise, -Agli ordini, capo!- fece il saluto militare, facendo scoppiare a ridere gli amici.

-Non c’è niente da ridere, Gabriella. Non lo voglio nella mia vita.- disse per convincerla, -Siamo colleghi di lavoro, nient’altro.-

-Tesoro mio… lui ti piace.- le fece notare sarcasticamente Kelsi, -Quindi è meglio che ti regoli di conseguenza.-

Jane sbuffò girando sui tacchi e uscendo dalla cucina.

-Dove vai?- le chiese Troy.

-A casa. Mi sono stancata di stare in mezzo a persone che pensano di sapere tutto di me!- esclamò seccata chiudendosi la porta alle spalle.

Percorse velocemente la sala gremita, raggiungendo il guardaroba. Tirò fuori il giaccone e se lo mise sulle spalle, per poi aprire la porta della villa ed uscire correndo. Arrivò a casa un quarto d’ora dopo, a piedi. Entrò in casa e si chiuse subito nella sua camera, buttando il giaccone in un angolo. Subito si fondò sullo stereo e lo accese.

 

Chi non ha sognato mai

Il grande amore

Chi non l’ha trovato mai

È sognatore

 

-Peter Pan. Perfetto.- mormorò iniziando a sciogliersi la coda alta.

Peter Pan il musical, per essere precisi. Era stato il primo musical in cui aveva debuttato in Italia, durante uno stage insieme ai compagni di danza quando aveva diciassette anni. E ogni volta che sentiva quella canzone iniziava a sentirsi a proprio agio, le faceva dimenticare le preoccupazioni e l’aiutava a trovare una decisione quando era indecisa.

 

E chi crede che non vale

Più la pena di cercare

E che è solo un’illusione

Tutta questa grande attesa

Per il grande amore

 

Forse sono davvero un’illusa… pensò mentre si sfilava quel vestito così bello per mettersi tuta e maglietta.

 

Siamo seri

Molto bene concentrati

Su traguardi più importanti

Su problemi veri

 

 

Senza accorgersene si mise a cantare, sopra alla voce di Wendy. Chiuse gli occhi, perdendosi nei ricordi ormai lontani di Torino, dove era stato il suo primo spettacolo vero in quel musical. Sorrise ripensando alla fatica che ci aveva messo per arrivare fin lì.

Ed ora… beh, ora stava sprecando un’opportunità. Quello era un traguardo importantissimo per la sua vita. Erik le stava offrendo tutto ciò che aveva sempre desiderato e lei trovava sempre un modo per insultarlo o offenderlo. Mentendo a stessa. Mentendo a quella piccola parte di lei che dava ragione a Kelsi.

 

Niente storie

Favole e chimere,

stiamo con i piedi per terra

non si può afferrare

una stella…

 

-Jane?-

Si voltò. Non si era neanche accorta che gli amici avevano aperto la porta della sua camera, -Ciao.- salutò andando ad abbassare il volume dello stereo.

Gabriella sorrise e raggiunse la sorella abbracciandola, -Ti voglio bene.- sussurrò al suo orecchio mentre Jane ricambiava, -Quando ascolti Chi non ha sognato mai non è mai un buon segno.- rise.

-Scusa, Jane.- si avvicinò Kelsi, -Non volevo interferire nella tua vita.-

-Scusami te. Avevi ragione.- ammise arrossendo appena, -Ma… è meglio che lui non lo sappia.-

 

Chi non ha sognato mai

Il grande amore

Chi non l’ha trovato mai

È sognatore

 

-Non ho cacciato tutti gli invitati per ascoltare storie mielose su quanto ti piace Erik, ok?- sbottò Ryan sarcastico, -Quindi si dia inizio al pigiama party!-

-Pigiama Party?- domandò Chad scettico, -E questa da dove ti è uscita?-

-Secondo me è una buona idea.- ribatté Sharpay.

-Io non sono una femminuccia. Non voglio fare un pigiama party!- discusse subito Chad.

-In soffitta dovrebbero esserci un po’ di abiti maschili. Erano di mio fratello, quando abitava qui.- gli disse Kelsi, -Tanto lui ora è a Los Angeles. Potete usarli se volete.-

-Vi mostro dov’è la soffitta.- si offrì Taylor.

-Vi raggiungiamo subito.- Troy prese Jason per una manica e lo fermò, prima che seguisse Taylor e Chad fuori dalla stanza, -Sei sempre il solito.- gli disse scotendo la testa, facendo ridere tutti gli altri.

Ryan accarezzò dolcemente con una mano il braccio di Gabriella, superandola per andare a ordinare le pizze.

-Vado a prendere da mangiare. Vieni con me, Gabriella?- propose con un sorriso enigmatico.

Gabriella annuì velocemente, -Sì, vado un attimo a cambiarmi.- disse lasciando la stanza e correndo su per le sale.

-Sai… non ho mai incontrato nessuno più matto di te.- si fermò di botto sentendo la voce di Taylor risuonare nel corridoio. Si chiuse dentro al bagno e sbirciò, mentre Chad finiva di scendere le scale della soffitta.

-Ehi, non offendere.- scherzò Chad fermandosi con lei in mezzo al corridoio, -Allora… come sto?- domandò girando su stesso, vestito con dei jeans semplici e una canotta attillata nera.

-Bene.- Taylor si misurò con le parole prontamente, prima di accennare uno Stupendo, che l’avrebbe fatta arrossire sicuramente, -Ti sei divertito stasera?- gli chiese incrociando le braccia al petto.

Chad annuì, -Oh, sì. Certo. Mi sono divertito a vedere Jane, la mia migliore amica, andarsene via di corsa.-

La ragazza scoppiò a ridere, portando la testa all’indietro, -Da quanto vi conoscete?-

-Da quando eravamo nella culla.- rispose prontamente lui legandosi i capelli ricci con un codino, -Le nostre madri sono molto amiche, quindi sono praticamente cresciuto insieme a Gabriella e Jane. Senza contare Troy, ovviamente. Mio fratello.-

-Fratello?- sollevò un sopraciglio confusa.

-I nostri padri erano compagni di squadra alla East High.- spiegò ancora con un sorriso, -Abbiamo incominciato insieme a giocare a basket.- si fermò un attimo, -A proposito… io non so ancora niente di te.-

Taylor arrossì un poco sulle guance, -Non c’è molto da sapere.-

-Niente da fare. Mi racconterai tutto sabato prossimo, all’appuntamento.- Chad sorrise e la superò, lasciandola in mezzo al corridoio con un sorrisone.

-Puoi uscire, Gabry.-

Gabriella uscì colpevole, -Non volevo spiarvi.-

-Non importa.- Taylor rise e l’abbracciò, -Sono felice, Gabriella. Come non lo sono mai stata.-

-Anche io…- mormorò Gabriella ricambiando l’abbraccio, mentre vedeva Ryan spuntare dalle scale. Gli sorrise e lui ricambiò, facendo segno che si vedevano giù, -Tay…- disse quando lui si allontanò.

-Sì?-

-Io e Ryan ci siamo baciati.-

 

 

 

************

Siccome il pc fa i capricci e siccome ci tengo ad aggiungere il capitolo, mi vedo costretta a ringraziarvi singolarmente nel prossimo capitolo!

Intanto ditemi cosa ne pensate di questo e scusate se non ho aggiornato tanto presto ^^

Bacio

Titty90

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