Moonlight ☾●

di _Lolli910
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I : Occhi Rosso Sangue ***
Capitolo 2: *** Capitolo II : Attrazione ***
Capitolo 3: *** Capitolo III : Come ti chiami.. chi sei tu.. ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV : Il Medaglione ***
Capitolo 5: *** Capitolo V : Momento Imbarazzante (Essenziale per la Sopravvivenza) ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI : La Verità viene a Galla ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII : Lei, la Mia Fonte di Sopravvivenza ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII : Nuovi Amici? ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX : Un Nuovo Alleato ***
Capitolo 10: *** Capitolo X : Qualcosa di Speciale, Qualcosa in Più ... ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI : Fermati! ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII : Incubo ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII : Strane Creature ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIV : La Nostra Dea è in Pericolo ***
Capitolo 15: *** Capitolo XV : Confusione. L'ho Mai Conosciuta? ***
Capitolo 16: *** Capitolo XVI : Il Vecchio Amico d'Infanzia ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVII : Il mio Passato ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVIII : Farfalle Nello Stomaco? ***
Capitolo 19: *** Capitolo XIX : La mia Dignità è andata a farsi Incetriolare ***
Capitolo 20: *** Capitolo XX : La Fenice di Luce ***
Capitolo 21: *** Capitolo XXI : Mal di Testa, Che passione! Mai più al Messicano. ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXII : Finalmente la Mappa è uscita allo Scoperto! ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXIII : Sento odore di Bruciato... COSA!!? ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIV : Il Grande Albero ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXV : Sono Morto? ***
Capitolo 26: *** AVVISO MOMENTANEO: Sono Tornata! ***



Capitolo 1
*** Capitolo I : Occhi Rosso Sangue ***



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CAPITOLO I : "Occhi Rosso Sangue"




 
Era il primo giorno d'inverno, segno che mancavano solo quattro giorni a Natale.
 
-Ciao mamma! Io vado!- le dissi infilandomi gli scarponi da montagna e prendendo la giacca.
-Non fare la scalmanata sulla strada ghiacciata e fai attenzione!- mi disse dalla cucina. 
-Sì, farò attenzione. Non preoccuparti. Esco! A stasera.- 
 
Chiusi la porta.
Faceva davvero molto freddo e l'aria troppo frizzante mi solleticava il naso.
 
-Finalmente in vacanza..- sospirai.
 
Mi diressi verso la mia nuova auto regalatami gli zii e salii a bordo: annusai il profumo di nuovo che emanava e la accesi.
Ero davvero molto contenta di andare a trovare i miei nonni in montagna, ma contemporaneamente ero preoccupata per la neve scesa quella notte nei paraggi della baita: più di tre metri.
Mi avviai.
 
Era passata quasi mezzora. La neve ricominciò a scendere a piccoli fiocchi e a cadere sui rami degli alberi. Ero ormai lontana dalla città e guardando la strada, mi resi conto che non ero abituata a guidare con l'asfalto innevato. 
Notai l'ora: mancava poco alle quattordici e trenta. 
 
-Perché l'inverno è così lungo mentre le giornate sono così corte... arriverò alle tre e mezza ed inizierò a non vedere niente.- sbuffai.
 
All'improvviso qualcosa mi attraversò la strada correndo ad una velocità impressionante: frenai di scatto e la vidi scomparire tra gli alberi alla mia sinistra. 
 
-MA CHE COS'ERA!?!?- mi dissi. Poi osservando meglio il punto dove l'avevo vista scomparire, mi sembrò di intravedere due occhi rossi che mi fissavano per poi dissolversi nell'oscurità del bosco.
 
-COSA. E' STATO.- dissi sconvolta facendomi venire i brividi. 
-Questi cervi che attraversano senza neanche rispettare le precedenze. Che delinquenti.- 
 
Così dopo essermi ripresa dallo spavento, ripartii per la mia strada senza accorgermi di due sguardi che mi seguivano da lontano.

 
°°°

 
-Ti rendi conto di cosa hai rischiato??!! POTEVI ESSERE INVESTITO!!-
 
-Ascolta. Calmati. Avevo la situazione sotto controllo. Non serve che mi fai questa ramanzina!-
 
-Ti vedevo sotto l'auto da un momento all'altro. Non puoi fare certe cavolate! E' una fortuna che lei non si sia fatta male!-
 
-Ok ok, va bene. La prossima volta guarderò prima di attraversare.-
 
-L'hai capito! Almeno spero.-
 
-Non posso fare questo. Quello è troppo pericoloso. Quest'altro è anche peggio.. non posso mai fare quello che voglio perché c'è sempre qualcuno che mi sgrida. Perché io? Non sono il più piccolo, so badare a me stesso.-
 
-Da quanto ho visto, non tanto.-
 
-Senti: ho detto che ho imparato la lezione. Ora basta. Finiscila di rimproverarmi... come se tu non avessi fatto sciocchezze del genere quando avevi la mia età..- 
 
-... Ne ho fatte anch'io, è vero. Ma non credere che nessuno mi abbia rimproverato. Tutti sbagliano. Però ogni santa volta che ti si dice qualcosa te ne freghi. Se ascoltassi i suggerimenti dati, forse queste cose non succederebbero.-
 
 -Tu stai dicendo che mi comporto da bambino? Che me ne frego degli altri? Non ho mai amato essere quello che sono. E non so nemmeno il perché sono quello che sono.. credi non sia difficile controllare il proprio istinto? Poco fa semplicemente non sono riuscito a fermarmi anche per colpa della neve. Non è sempre per volontà mia se faccio sbagli.-
 
-Questo lo capisco perfettamente. Dico solo che dovresti essere un po' più responsabile. Mi sono scaldato solo perché ho visto in pericolo la tua e la sua vita. Tutto qui...-
 
-...E' così importante?-
 
-Cosa?-
 
-Lei.. è così importante?-
 
-Essenziale. Ora non combinare guai e non farti ve-
 
-Vedere e conoscere da "S". Ok ok. Non serve che me lo continuiate a dire.-
 
-Hai rischiato però, eh?-
 
-Sì, non mi vedrà più. Va bene! ... ho freddo.-
 
-Andiamo a casa a riscaldarci, su.-
 
Quattro occhi, un paio rosso sangue e due di colore verde con striature infuocate, comparvero insieme a due creature, che dopo qualche secondo si misero a correre verso il punto più fitto del bosco, dove la luce faticava a raggiungere il terreno. 
 

°°°

-Sono arrivata! Che bello, rivedrò i nonni!- dissi eccitata.
Bussai alla porta. Non rispose nessuno. "Che strano.. dovrebbero essere in casa, però." pensai.
Riprovai a bussare. Ancora niente. 
A quel punto decisi di provare ad entrare e con mia grande sorpresa vidi che la porta non era chiusa a chiave. "Nonno non cambierai mai.. ti dimentichi sempre di chiudere la porta. Rischi di dare passaggio libero ai ladri... anche se qui oltre alla baita ci sono solo scoiattoli in letargo e fiocchi di neve.".
All'interno era tutto in ordine e pulito. Era impossibile che la avessero lasciata da molto tempo incustodita. 
Però mi passò per la mente un brutto pensiero che mi fece preoccupare un po'. Decisi di chiamare mia madre: magari lei ne sapeva qualcosa.
 
-... pronto.-
-Mamma! Mi serve il tuo aiuto.-
-Cioè? Cosa è successo?.. non dirmi che hai sbandato e l'auto si è distrutta, perché se è così ti fucilo!-
-No no mamma calmati. E' tutto a posto e l'auto sta benissimo. Volevo solo chiederti se sai dove sono i nonni. Qui alla baita non ci sono.-
-Come è possibile? Sei sicura?... Eppure mi avevano detto che ritornavano a valle dopo domani... Aspetta, li chiamo. Tu stai tranquilla.-
-Ok. Fai in fretta però. Si gela qua fuori.-
 
Chiusi la chiamata. Avevo finito il credito nel cellulare, quindi l'unica cosa che potevo fare era aspettare che mia madre mi richiamasse.
 
Da lì a poco un vento gelido iniziò a soffiare e la neve incominciò a scendere; come se non bastasse avere tre metri di neve sui bordi del rifugio. Credo che se fosse continuato a nevicare ancora per molto, me la sarei trovata anche nelle mutande.
Decisi di andare a ripararmi nella mia auto. Almeno lì avrei potuto scaldarmi. Così chiusi la porta della baita, cercando di bloccarla in qualche modo prima di entrare infreddolita nella vettura.
 
Dopo qualche minuto il mio cellulare iniziò a squillare. Risposi, e dopo le parole di mia mamma mi riuscii a tranquillizzare. Erano nella loro casa in città perché alla baita faceva troppo freddo viverci con -10 C° costanti. La ringraziai, spensi il cellulare e presi le chiavi della macchina dalla mia tasca. Le infilai nel punto d'accensione. Ormai non avevo di meglio da fare in quel luogo isolato se non ritornare a casa mia.
Ma.. non partì. 
L'auto non partiva.
Mi prese il panico. 
-Perché non ti accendi stupido aggeggio con le ruote!- dissi continuando a girare la chiave senza però ottenere nessun risultato. Mi accorsi che la batteria era esaurita per colpa del freddo e che il buio cominciava a calare.
-Ok. Stai calma. E' tutto a posto. Non ho soldi nel telefono, la mia auto è morta, il buio sta prendendo il soppravvento, e fa freddo. Se resto qui va a finire che muoio congelata.-
Mi diressi verso la baita ma avevo la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo. Allora mi girai per scrutare il luogo intorno a me ma non vidi nessuno: "E' solo la tua immaginazione Stella, solo la tua immaginazione."
 
Entrai. "Nonno ogni tanto la tua dimenticanza è utile. Ti ringrazio.'
Accesi la luce e osservai tutto l'arredamento tipico delle baite di montagna ed il caminetto. Quindi riandai fuori, all'entrata, e presi qualche ciocco di legna che i miei nonni conservavano per le giornate fredde. 
Li sistemai nel camino e accesi il fuoco: la fiamma emanava un dolce calore e le scintille insieme allo scricchiolare della legna rendevano l'atmosfera magica e rilassante.
Quindi chiusi la porta con il perno dato che non possedevo la chiave e mi andai a sedere sul divano davanti al caminetto. Mi rilassai tantissimo, quanto bastò per riuscire ad addormentarmi.
 

°°°

Tre di notte. Freddo tremendo.
 
Mi svegliai con un ululato. 
-I-I-I lupi? Oddio i lupi??- mi vennero i brividi.
Lupi. A quanto pare erano nei paraggi ed il paesaggio che si potè osservare dalla finestra fu alquanto inquietante: ombre, vento, oscurità fecero di esso un luogo tenebroso. 
Vidi che il fuoco si stava spegnendo. 
-Io non ci vado là fuori.. però mi serve legna..-
Mi decisi. Andai verso la mia giacca e me la misi. Uscii. Un ondata di freddo mi investii e mi fece rabbrividire.
Guardai in alto: la luna era quasi piena e in qualche modo la sua luce mi affascinava più di ogni altra cosa.. era un'emozione che mi diceva di andare verso di lei.. mi attraeva.. senza saperne il perché.
 
Stavo per richiudere la porta quando scorsi un'ombra muoversi nell'oscurità: era vicina ad uno dei tanti grandi abeti che si muovevano quasi fossero vivi.
Il mio istinto diceva di entrare subito, ma c'era qualcosa che al contrario mi bloccava: forse la curiosità, forse la paura. Forse era proprio quell'ombra a dirmi di non muovermi.
 
-Ehy!- riuscii a dire. -C'è qualcuno?!- mi faceva paura quel luogo di notte.
All'improvviso due occhi rossi comparvero e si misero a fissarmi. Sentivo come una forza sovrannaturale che mi bloccava ma non riuscivo a capire di cosa si trattasse.
Poi, io iniziai a muovermi verso di loro: ero troppo curiosa di sapere chi o che cosa era quella figura nera. Ma soprattutto volevo capire se quegli occhi erano tanto misteriosi e affascinanti quanto l'essere che li possedeva.
  



SPAZIO AUTRICE :)

Il secondo capitolo è quasi pronto. 
Spero vi sia piaciuta e che non vi siate annoiati.
:D alla prossima, e se volete lasciatemi una recensione.
Ne sarei felice :)
Bye-bye <3
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo II : Attrazione ***



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CAPITOLO II : "Attrazione"




 
-Allora, come procede qui?- disse uno dei due ragazzi che dalla cucina si diressero verso il tavolo da pranzo.
-Bene direi. Però sono preoccupato per Kai: dopo che l'ho sgridato ha tenuto il broncio tutto il tempo e a metà strada, senza accorgemene, è sparito nel nulla.-
-Come al solito. Cosa c'è di strano?-
-Sì, però... l'ho visto più arrabbiato del solito. Spero solo che non prenda freddo là fuori, ovunque sia.-
-Ti preoccupi un po' troppo Lay. Sembri mia madre.-
Una risata sonora invase la stanza.
-Jongdae. Sono davvero preoccupato.. è come se avessi un brutto presentimento. È come se temessi che la incontrasse da un momento all'altro.- 
-Non succederà vedrai. Sa anche lui quello che rischia. Non credo sia così stupido da avvicinarsi alla ragazza senza protezione.-
-Spero sia così veramente..-
Ad un tratto tutti si girarono verso il telefono che iniziò a squillare imperterrito.
-Chi sarà? ... Aspettate: ma dov'è finito Luhan? Non era qui un attimo fa?- disse uno dei ragazzi.
-E' vero. Dov'è?- disse un altro dei dieci ragazzi restanti in quella stanza. 
Tutti si guardarono intorno fino a quando Lay non andò a rispondere.
-Sì?... Luhan! Dove sei? Ti stavamo appunto cercando, lo sai?..- la sua espressione cambiò radicalmente da lì a poco: da risollevata divenne preoccupata. 
-COSA?.. No, non è possibile..- 
Tutti non capivano cosa stava succedendo e quindi si limitarono semplicemente a mangiare lo spuntino preparato dal loro 'cuoco', Kyungsoo.
-Lo sapevo. Il mio istinto non sbaglia mai!..-
-Cosa succede Lay?- chiese uno dei ragazzi più alti.
-Ok.. Sì va bene. Tienilo d'occhio e a qualsiasi mossa sbagliata fermalo.. Va bene. Ciao.-
-Lay..?- 
-Ragazzi, Kai è nei guai.. di nuovo.- 
-Ed è grave?-
-Beh se per 'grave' intendi che si è reso visibile ad "S", direi di sì.-
-COSA??- uno dei ragazzi si alzò di scatto. -Ma è impazzito?? Io vado.-
-No!-
-Perché no? Bisogna fermarlo prima che si scateni un putiferio.-
-No perchè c'è già Luhan ad osservarlo. Non possiamo andare in troppi altrimenti rischiamo di essere troppo visibili e non possiamo. Lui lo fermerà, vedrete. E poi fortunatamente lei non è ancora uscita dalla baita.- disse Lay, sedendosi al tavolo preoccupato ma fiducioso.
-........ volete ancora un pò di carne alla griglia?- si intromise Kyungsoo, sperando di ritirare su il morale.
 
°°°
 
"Kai.. sei un idiota." pensò Luhan dopo essersi nascosto dietro ad uno degli alberi, abbastanza vicino da poterlo vedere, ma anche abbastanza lontano da non essere notato. 
 
Kai era lì davanti alla baita ed era arrabbiato. Era seduto su un tronco caduto, mentre il suo sguardo passava  dall'auto che qualche ora prima lo aveva quasi investito, alla baita. Voleva sapere di più su quella persona. Tutti la consideravano una Dea, qualcuno da ammirare e proteggere e dicevano che era molto importante per le loro vite da Lupo. Ma non sapeva altro. Solo un accenno gli avevano dato: la luce della Luna. 
Spesso si chiedeva che cosa centrasse. Il perché. Si chiedeva chi era quella persona. Lo chiedeva anche ai suoi compagni di 'viaggio', ma nessuno gli rispondeva: dicevano solo che lui era troppo giovane per capire e che doveva avere più esperienza come Lupo.
Questo gli dava molto fastidio.
 
Ad un tratto si riprese dai suoi pensieri sentendo un movimento alla baita. Vide la ragazza uscire e andare verso la legna tagliata che si trovava sul lato sinistro dell'abitazione.
-Così sei tu..- si disse avvicinandosi con passo felino ad un cespuglio innevato poco più avanti.
 
"Kai! Stai fermo! Stai rischiando accidenti!". Luhan iniziò ad agitarsi. Non doveva farsi vedere.
Non poteva farsi vedere. Vide la ragazza ritornare sotto la tettoia dell'entrata e iniziò a sperare che rientrasse il più presto possibile. Ma la vide fermarsi e guardare in alto, verso la Luna.
-Accidenti..- Luhan a quel punto decise che doveva avvicinarsi: se fosse stato necessario, in quel modo sarebbe riuscito a fermare Kai più facilmente.
 
-Cosa sei tu..?... Perché sei così importante per noi...- si disse Kai a bassa voce. Ad un tratto però mise il piede male e scivolò, anche se di poco, pochi centimentri avanti, facendo così muovere il cespuglio. 
Vide la ragazza girarsi di scatto verso la sua direzione. -Cavolo..- 
-Ehy!..- sentì dire dalla ragazza pochi secondi dopo. Vide che era immobilizzata, ma che tremava. 
-C'è qualcuno?!- 
-Kai!- Luhan iniziò a chiamarlo a fil di voce, sperando lo riuscisse a sentire, anche se era ancora troppo lontano.
I due ragazzi la videro avvicinarsi. Aveva fatto uno, due passi verso di loro. 
-No. Cavolo stai ferma.- disse Luhan. Non sapeva cosa fare e la situazione non migliorò affatto quando notò che Kai aveva gli occhi rossi: capì che si stava concentrando sui suoi movimenti, ma senza pensare alle conseguenze. Infatti se continuava così il colore rosso brillante sarebbe stato notato sicuramente dagli occhi della ragazza.
Gli venne in mente un'unica cosa da fare: bloccarla. Si nascose meglio dietro al tronco dell'abete e iniziò ad allungare un braccio verso di lei, facendo comparire due occhi color fuoco dalle striature grigio chiaro. 
 
Ogni Lupo aveva un potere. Luhan, facendone parte, era stato donato del potere della telecinesi: poteva spostare, bloccare o scaraventare in aria qualsiasi oggetto. 
Kai invece, aveva il potere del teletrasporto, che in quella situazione sarebbe stato molto utile se fosse stato usato. Ma essendo troppo concentrato sui movimenti di lei, non gli venne in mente.
 
Quando Kai vide la ragazza bloccarsi di scatto, si chiese come fosse arrivato a quella situazione: da lì a poco sarebbe stato scoperto e chissà cosa poi sarebbe successo.
Si maledì per la sua testardaggine. In quel momento volle solo ritornare a casa dagli altri.
Avrebbe voluto non essere lì, dietro a quel cespuglio e avrebbe voluto non essere scomparso dalla vista di Lay qualche ora prima.
 
Luhan dovette fermarsi un attimo per non svenire dal male alla testa. Era da tanto che non usava i suoi poteri, non era più abituato. Quindi anche se non era un grandissimo sforzo bloccare una persona, richiedeva comunque quel minimo di concentrazione che gli fece venire mal di testa. In più però si aggiungeva il fatto che la persona in questione era leiLei che di notte diventava più forte con la sola presenza della luce della Luna.
 
La ragazza liberata dalla forza estranea riiniziò a camminare avanti, cercando di capire meglio quale creatura la stesse osservando.
Era attratta da quegli occhi, dalla luce che emanavano, dalla curiosità e dalla presenza stessa.
Continuava a camminare, a camminare, ormai non sentiva più il freddo ed il vento gelido che la contornava.
Era come se fosse ipnotizzata e sentiva un calore estraneo sprigionarsi all'interno del suo corpo che aumentava sempre più ad ogni singolo passo che faceva. 
 
Arrivata a metà strada tra lei e l'essere, si fermò: si guardò in torno, come per cercare altre presenze oltre a quella già avvistata. Non vedendone, ricominciò a muoversi, questa volta però sembrava più nervosa di prima.
 
Kai, che stava indietreggiando, la continuò ad osservare. Aveva paura. Non sapeva cosa potesse fare se lo avesse anche solo guardato. Aveva paura di correre via perchè credeva che lo avesse potuto raggiungerlo comunque.
I suoi occhi illuminavano leggermente la bianca e brillante neve intorno a lui. Era in ansia. 
 
Nel mentre, Luhan dopo essersi ripreso, si accorse che la ragazza era troppo vicina al suo amico: provò ad alzare il braccio una seconda volta ma non riuscì a fare niente. Era come se il suo potere fosse stato bloccato ed era quello che temeva. Il potere della ragazza era troppo forte e non riusciva nemmeno a trasformarsi per recuperare il ragazzo e scappare. Fino a chè una fitta alla testa lo irrigidì all'istante facendolo svenire da lì a poco.
 
Ora Kai era solo. Doveva riuscire ad allontanarsi da quella situazione e scappare senza che la ragazza riuscisse a vedere anche solo il suo volto.
 
-Ehy. So che c'è qualcuno lì. Vieni fuori non avere paura. Non voglio farti del male, qualunque cosa tu sia. F-fatti vedere.- disse Stella con la voce tremante. 
 
Kai non sapeva se fidarsi oppure dare ascolto ai suoi compagni. Gli rivenne in mente quello che gli continuavano a dire e quello che Lay gli aveva risposto qualche ora prima "Essenziale.". Lei era essenziale, importante, ma pericolosa.
Non capiva, era confuso. Continuava semplicemente ad indietreggiare lentamente fino a quando un albero sradicato non lo fece cadere. -Accidenti, é il tronco dove ero seduto prima.-.
Si ritrovò a terra ma la cosa più strana é che era senza forze. All'improvviso.  
-E' lei... che mi ha ridotto così... é la sua vicinanza... ora capisco perché dovevo starle alla larga... i miei poteri...non li ho più... cosa mi sta succedendo?... non devo... svenire... sono stanco... aiuto..- disse mentre vedeva la figura nera avvicinarsi sempre più. La vide fermarsi, a pochi metri di distanza. 
-... cosa sei tu? ...- riuscì a capire, prima che i suoi occhi infuocati si spensero. Aveva perso i sensi. 
 


SPAZIO AUTRICE :)

Spero di non avervi annoiato anche in questo capitolo. :)
Non preoccupatevi. Arriverà il punto in cui vi spiegherò
anche chi è la ragazza. :) 
Al prossimo capitolo. E lasciate una recensione per favore. 
Mi serve sapere il vostro parere. ^^ Non vi mangio mica. (?)
Ciao <3

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Capitolo 3
*** Capitolo III : Come ti chiami.. chi sei tu.. ***



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CAPITOLO III : "Come ti Chiami... Chi sei Tu..."




 
-Oddio. Ehy!! Svegliati!! EHY!! Cosa faccio adesso??!..- mi ritrovai con il ragazzo a terra senza saper cosa fare. L'unica cosa certa che avrei fatto era non lasciarlo lì con il rischio di morire congelato.
Lo guardai: aveva forse più o meno la mia età, ma la luce scura della notte mi faceva scorgere solamente i lineamenti del suo viso. Per vederlo in volto avrei dovuto portarlo nella baita.
Così feci. In qualche modo riuscii a sollevarlo e trascinarlo fino all'entrata. Poi da lì in poi, dopo aver fatto una piccola pausa, andai verso il divano e ce lo distesi sopra.
Chiusi la porta. 
Andai verso di lui, con fare preoccupato, e mi ci sedetti accanto. 
 
La luce del fuoco nel caminetto illuminava il suo viso completamente. 
Ero incantata. Era davvero un bel ragazzo.
Aveva la pelle abbastanza scura, i lineamenti sembravano orientali, anzi forse lo era sicuramente.
Si capiva anche dagli occhi, anche se chiusi, che formavano una carinissima lunetta.
Poi mi venne in mente: i suoi occhi. 
I suoi occhi che illuminavano la neve di un rosso brillante, color sangue. Un brivido mi attraversò la spina dorsale. Non me l'ero sognato, ne ero sicura. Era fin troppo reale.
Chi era? Che cos'era? Un mago? Un folletto? Non lo sapevo.
Ma ero come se fossi attratta da lui. Dai suoi occhi che poco prima mi fissavano da lontano. E la strana forza che mi bloccava? Come potevo spiegarmela? Forse era stato il freddo che magari mi aveva congelato i muscoli delle gambe. Però... non mi convinceva. 
 
Riprendendomi dai miei pensieri vidi che lui stava incominciando a sudare. Sembrava stesse male. Gli misi una mano sulla fronte. Scottava. Sembrava che la mia mano si stesse bruciando e andasse a fuoco. 
 
-Oddio, ma hai la febbre!- dissi andando a prendere un termomentro per misurargliela.
-Quarant'uno e quattro. Ma stiamo scherzando?!!?- ora, agitata più che mai, mi alzai dal divano e corsi subito in cerca di una coperta pesante. Anzi no, due coperte. 
Ritornai e lo vidi tremare. Lo coprii all'istante, per poi andare a prendere un fazzoletto in stoffa e una vaschetta d'acqua gelida. Ci aggiunsi anche del ghiaccio.
Dopo averlo intinto nel contenitore, misi la stoffa sulla sua fronte. 
Lo guardai preoccupata. Ad un certo punto notai che aveva qualcosa sulla mano destra: una specie di tatuaggio. Mi avvicinai per riuscire a vederlo meglio. Era disegnato un triangolo equilatero con al centro un cerchio abbastanza complesso. Lo sfiorai con una mano, ma a quel contatto vidi con stupore che si illuminò. No. Non era possibile. Credetti di aver visto male.
-Ho anche le allucinazioni ora?- decisi di lasciare perdere.
Quando sentii dopo un paio di minuti che il fazzoletto si era riscaldato, lo ripresi e lo rinfrescai una seconda volta. Tre, quattro, cinque... persi addirittura il conto. Poi dopo alcune ore, essendo troppo stanca e dopo aver visto che non tremava più e che la temperatura corporea si era abbassata, appoggiai la testa sul bordo del divano. Lo guardai per un attimo, non più preoccupata come prima. Poi chiusi gli occhi e mi addormentai.  

 
°°°

 
-AH!- LuHan, svegliatosi, si alzò di scatto dal letto su cui era sdraiato, urlando. 
-Kai.. dov'è Kai..? Dove mi trovo.. ah!- si disse prima di avere una fitta alla testa dovuta allo svenimento.
Si dovette ridistendere e chiudere gli occhi perchè gli bruciavano.
-Ehy ti sei svegliato.- nella stanza entrò qualcuno. A quel punto LuHan riconobbe la voce di JoonMyun che si avvicinava a lui. 
-...Joon sei tu?...- a stento aprì gli occhi.
-Sì sono io. Non muoverti..- disse mettendogli qualcosa di freddo sulla fronte. Forse un panno umido.
-Come stai?-
-Non so.. male credo.. però meglio di prima. Grazie.-
-Per fortuna ti abbiamo trovato. Eri disteso a terra sotto ad un abete. Se non fosse stato per Lay che ti ha guarito una ferita enorme che avevi sulla guancia, morivi dissanguato. Cosa è successo?-
-Io... ero sotto l'abete... poi la ragazza.. e Kai.. KAI! DOV'È KAI??!!-
-Non l'abbiamo trovato. Abbiamo cercato ma non c'è stato niente da fare. È sparito. Forse è riuscito a scappare. Almeno questo è quello che speriamo.-
-Dobbiamo andare alla baita! Devo..- disse cercandosi di alzare ma con scarso risultato.
-Stai giù. Non puoi stancarti.-
-Ma Kai é nei guai! Se non lo troviamo subito potrebbe-
-Shhh. Non dirlo nemmeno per scherzo. Lo troveremo noi, non preoccuparti. Ora però riposa.-
-Ma-
-Nessun "Ma"!-
JoonMyun così, dopo esserti alzato, uscì dalla stanza lasciando solo LuHan con i suoi pensieri e preoccupato più che mai.
 
-Si è svegliato?- disse uno dei pochi ragazzi rimasti e uno dei più alti, Kris.
-Sì. Ma voleva alzarsi e andare a cercare Kai... ragazzi, DOBBIAMO trovarlo!-
-Io ho deciso. Vado a perlustrare la baita. Magari trovo qualcosa di utile.- disse Lay preparandosi. 
-Ma è ancora buio! Non vedresti niente ora! Io mi aggiungo agli altri. Vado a dormire.- detto questo JoonMyun era già scomparso nella sua camera.
-... Lay, vengo con te. Potrei farti un pò di luce, che ne dici?- si aggiunse un altro dei ragazzi, BaekHyun.
-Ok. Voi restate qua, così se ritorna potrete riferircelo.- disse Lay a Kris e SeHun che stavano sbadigliando seduti sul divano.
I due annuirono. 
-Andiamo allora.- disse BaekHyun, prendendo una giacca e uscendo dalla porta. Seguito da Lay, si trasformò in Lupo. Due paia di occhi rossi, uno con striature dorate e gli altri verde smeraldo con striature rosso fuoco comparvero. 
I due, dopo essersi dati un'occhiata d'intesa, iniziarono a correre in direzione della baita, intanto che la neve incominciava a posarsi sui rami degli alberi.

 
°°°
 
-D-dove sono...- 
Kai si era svegliato. Si guardava in torno più spaventato che mai, poi mettendosi una mano sulla testa dolorante, sfiorò qualcosa di umido alla sua destra.
-Ma che- gli mancò un battito. Il suo cuore si fermò un istante. La vedeva accanto a sè, che teneva stretta in una mano un fazzoletto umido. Seduta sul pavimento, con la testa appoggiata al bordo del divano su cui era sdraiato, che dormiva serenamente.
Sentiva il suo respiro, il suo profumo era dolce, ma la cosa che lo spaventava di più era il fatto che era vicina. Troppo vicina. 
Si alzò, facendo attenzione a non svegliarla. Si levò le coperte e dopo essersi messo in piedi fece alcuni passi verso la porta di entrata. Voleva uscire da lì.
A metà strada però iniziò a girargli la testa e barcollando, cadde sul pavimento in legno con un tonfo.
 
La ragazza a quanto pare si svegliò. Sentiva che si era accorta della sua mancanza vicino a lei. Lui aveva le mani alla testa: gli faceva malissimo, quindi strinse gli occhi dal dolore.
 
-Ehy cosa ci fai lì?- sentì. Ormai non aveva più forze per dire o fare qualcosa. Così non rispose, ma continuò a lamentarsi dal dolore.
Stella si avvicinò a lui. Kai se ne accorse e subito strisciò indietro, in modo da allontanarsi.
-Non fare così.. ti voglio aiutare.- 
-No.. non mi toccare.. ah!- la testa. Gli doleva troppo.
-Non posso non aiutarti in queste condizioni. Ritorna sul divano!-
-Io.. no. Non posso. Devo andare!-
-Ma se non ti reggi nemmeno in piedi?-
-Io.. non posso.. non devo..-
La ragazza lo guardò con serietà e determinazione. Non poteva vederlo in quello stato.
-Io non ti lascio andare. Tu rimani qua..- detto questo lo raggiunse e lo prese sotto braccio cercando di farlo alzare.
Kai iniziò muoversi e ad agitarsi, ma poi dopo averci pensato, si arrese a lei. Si rese conto che aveva ragione: non riusciva nemmeno a reggersi in piedi e che non sarebbe riuscito a trasformarsi perchè troppo debole.
-Vieni.- la ragazza lo aiutò ad arrivare sul divano. Lo fece distendere una seconda volta e gli mise sopra le due coperte. Si sedette accanto a lui; lo guardò fisso negli occhi e vari pensieri si impossessarono della sua mente. Quegli occhi...
Gli mise il fazzoletto umido e gelido sulla fronte.
-...Come stai?- 
-....Non tanto bene..-
-Lo vedo.- disse Stella riprendendo il pezzo di stoffa.
Kai la guardò in viso. Era molto carina. Gli occhi color ghiaccio e la pelle chiara.. i suoi capelli corvini mossi e lunghi ragruppati in una treccia.
Non l'aveva mai immaginata così. Avevano ragione a chiamarla "Dea", perchè lo sembrava davvero.
Poi all'improvviso si ricordò dei suoi poteri che non aveva più, come fossero bloccati.
"È davvero potente.." pensò. 
-Ecco fatto!- disse sorridendo dolcemente al ragazzo dopo avergli adagiato il fazzoletto.
"È così delicata.." Kai si era perso nei suoi pensieri da non accorgesi che Stella gli aveva fatto una domanda.
-Cu-cù? Ci sei? Posso sapere il tuo nome?- disse rivolgendosi a lui sorridente.
-Io mi chiamo...-
-Sì?-
-Non posso dirtelo.-
-Come non puoi dirmelo?-
-Non posso.. mi dispiace.-
Lei lo guardò con curiosità e tenerezza. 
-Allora potresti dirmi perlomeno cosa sei?- Kai la guardò per poi abbassare lo sguardo.
-E non vuoi dirmi nemmeno cos'è il tatuaggio che hai qui?- disse sospirando, per poi toccargli il palmo della mano destra.
-È.. un semplice tatuaggio, tutto qui.-
-Che si illumina quando lo tocchi.-
-...cosa?-
 
°°°

 
-Sarà là dentro secondo te?- chiese BaekHyun a Lay dopo essersi nascosti dietro ad un cespuglio.
-Il mio istinto dice di sì. Ma io spero di no.-
-Però il tuo istinto non sbaglia quasi mai.. cosa gli starà facendo?-
-Non dovrebbe essere in pericolo..-
-Come no?-
-In realtà la pericolosità vera e propria c'è se si avvicina a lui sotto la luce della Luna. Essendo al coperto non é al massimo.-
-Ma i suoi poteri..-
-Sono bloccati comunque alla sua vicinanza.-
-Quindi ora non li ha? Se fosse lì dentro.- 
-Esatto.-
-Cosa facciamo allora? Andiamo?-
-Sì. Avviciniamoci.- disse Lay attivando la sua vista per scorgere movimenti sospetti attorno a loro prima di rendersi visibili.

 
°°°

 
-Non fare il finto tonto. Lo sai bene. Sia questo sia che non sei un normale essere umano.-
-Io.. cosa te lo fa pensare?-
-Ti ho visto... ho visto i tuoi occhi illuminati di una luce rosso sangue mentre eri nel bosco.-
-Io.. no.. non é vero.-
-Non sono stupida. Ed ero abbastanza sveglia per capire che era tutto vero. Non ho avuto allucinazioni.-
-Ma-
-Chi sei veramente?- disse lei interrompendolo e guardandolo negli occhi seria ma allo stesso tempo dolcemente.
-Io sono...-
-...-
-Kai.-
-Sei Kai.. ti chiami così?-
-..sì..-
-Beh é già un passo in avanti.- disse lei ritornando sorridente. 
-Aspetta..- gli prese il fazzolettino e lo rinfrescò di nuovo.
-Ecco.- lo rimise sulla fronte.
-..G-grazie..-
-Figurati. Io sono Stella piacere di conoscerti.- allungò il braccio aspettando una stretta di mano.
-...Piacere..- disse lui ricambiando. 
La sua mano era più piccola confronto alla sua, ma morbida e liscia. 
I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo. Gli vennero i brividi, quindi girò lo sguardo verso il caminetto un pò imbarazzato. Lei se ne accorse e sorridendo si alzò per cercare di attizzare il fuoco, che si stava per spegnere.
 
°°°
 
-È lì dentro. Lo vedo.- disse BaekHyun facendo attenzione a non illuminare anche il pavimento. Stava usando il suo potere, quello della Luce, per illuminare la stanza almeno un pò. 
-Che facciamo?-
-Niente.- 
-...Stai scherzando, spero?- 
-No per niente. Sono serissimo.-
-Vuoi lasciarlo là dentro con lei?-
-Sì. Non c'è altro modo. Ora sappiamo che é qui. Basta. Ritorniamo a casa.-
-Ma non è pericoloso? Insomma..-
-Fidati Baek. Torniamo a casa.-
Così dopo aver lasciato il ragazzo a bocca aperta e con un espressione preoccupata, ripercorsero tutto il tragitto appena fatto.

 
°°°

 
Stella ritornata a sedersi sul bordo del divano si mise a guardarlo con curiosità. 
Lui sentendosi osservato si girò verso di lei. La guardò negli occhi profondamente. Ad un tratto vide una strana luce bianca attraversarle gli occhi. Rabbrividì da quanto era affascinato. Non sembrava pericolosa, ma c'era qualcosa che... non sapeva neanche lui cosa fosse.
Si era deciso. Quando sarebbe tornato a casa avrebbe chiesto maggiori spiegazioni su di lei. Voleva sapere di più. Ad ogni costo.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV : Il Medaglione ***



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CAPITOLO IV : "Il Medaglione"




 
Mi svegliai sulla poltrona, dove quella notte mi ero seduta per osservare il fuoco del caminetto che emanava calore.
Mi guardai attorno fino a quando l'occhio non mi cadde sul ragazzo che dormiva sul divano accanto a me. 
Potevo sentire il suo respiro profondo e il suo profumo di muschio bianco.
Sì, odorava di muschio fresco e di natura. Era molto strano in effetti. 
Mi alzai per avvicinarmi a lui per osservarlo dormire. Era diventata un'abitudine da qualche ora prima perchè dovevo continuare a controllare la sua temperatura corporea. 
Quando gli arrivai accanto, si mosse e da sotto le coperte sbucò una mano che si portò sul suo petto.
Era davvero tenero. Sembrava un bambino.
Poi dopo essermi inginocchiata accanto sul pavimento, i miei occhi si posarono sulla mano appena mossa: era quella destra. Osservai ancora una volta il suo tatuaggio.
Ad un tratto ricordai mia nonna materna ormai defunta. Non sapevo il perchè...
Avevo come una strana sensazione.. come se avessi già visto quel simbolo da qualche parte. 
Eppure non ricordavo dove.
 
Mi rialzai per cercare di capire il perchè era così famigliare, ma senza riuscirci. 
Fino a chè non mi venne in mente. Ecco cosa c'era di così famigliare, ecco cosa mi ricordava.
Mi diressi in camera dei miei nonni paterni. Sapevo che possedevano una scatolina di legno datagli da mio nonno materno per custodirla, nella quale c'era un carillon.
Dopo averlo tirato fuori rimasi sorpresa. A quanto pare era in legno, antichissimo e molto dettagliato. Era pieno di disegni come linee e lune. Notai poi che c'era un cassettino al centro, ma era chiuso a chiave. 
Avevo una collana al collo con una piccola chiave d'oro come ciondolo, regalatami da mia nonna materna quando ero piccola. 
Diceva che "serviva per aprire il mio destino". 
Io non avevo mai capito il senso di quella frase, ma il mio inconscio diceva di provare ad usarla.
Infatti ci riuscii. Ero emozionatissima: chissà cos'era l'oggetto custodito lì dentro che segnava il mio fato. 
All'interno del cassettino ci trovai un medaglione. 
È lì che riuscii a ricordare dove avevo visto il simbolo. 
Era in argento e pieno di pietre di ogni tipo incastonate sul suo bordo.
Poi, dopo averlo preso, lo girai verso il verso davanti. Aprii gli occhi dallo stupore e dalla bellezza di quel lato.
Era decorato con un albero, forse era una quercia, al centro tutto colorato. Sotto il vegetale c'era un lupo che ululava. Era molto piccolo però.
In torno c'erano vari simboli. Riuscii a contarne dodici, ognuno tutto diverso dagli altri.
Poi eccolo. Lo trovai. Il simbolo di Kai era lì. Era uguale identico. 
In quel momento guardandolo ricordai le favole e leggende raccontate da mia nonna che quando ero bambina, mi faceva sedere sulle sue gambe davanti il caminetto, lo stesso caminetto di quella baita, perchè era stata data in eredità ai miei nonni paterni.
Nelle serate d'inverno, per farmi addormentare e scaldare, incominciava a raccontarmi storie fantastiche e magiche, con protagonista il medaglione che avevo ora in mano.
Ricordavo che mi raccontava leggende sui lupi mannari e licantropi, di Dei e Dee che erano in lotta per quell'oggetto tanto potente. Ricordavo che ogni volta mi incantavo dall'atmosfera magica che riusciva a creare solo con le parole. Poi le storie erano un incanto.
 
Mi rivenne in mente il simbolo, il simbolo di Kai che corrispondeva perfettamente a quello del medaglione.
 
-Magari è un mio parente...- mi dissi ritornando in soggiorno fissando il gioello che avevo ancora in mano.
-Magari conosceva mia nonna..- andai verso il divano.
-Ka- 

Mi venne un colpo. Era sparito.

-Kai..KAI!! DOVE SEI? KAI!!- mi misi a cercarlo dappertutto, in ogni stanza, ma niente. Il cuore mi iniziò a battere forte. Ero in ansia per il ragazzo.
-Dove sei..- 
Non era possibile. Era come se si fosse volatilizzato. Provai a pensare se lo avessi sentito aprire la porta d'entrata per poi avvicinarmici.
-Non è uscito da qui. Non è uscito da nessuna porta e neanche dalle finestre. Non ho sentito rumori. Però é impossibile che si sia volatilizzato.-
Poi aprii la porta ancora chiusa con il perno, altro segno che mi diceva che da lì non era passato. 
Guardai fuori. Non nevicava quindi se avesse camminato sulla neve si sarebbero viste ancora le orme delle scarpe. Niente. Non c'era nessun segno del suo passaggio.
-Come è possibile che se ne sia andato senza aver lasciato tracce...?-
Chiusi la porta. Ero più confusa di prima, stanca e sorpresa. 
-Chi sei... dove sei...- dissi. Iniziai a scivolare, con la schiena verso la porta, a terra. Iniziarono a venirmi in mente dei pensieri.
Mi alzai. Andai verso il divano e mi sedetti sopra. Era ancora tiepido. Mi sdraiai dalla stanchezza e misi la testa sul cuscino. Era caldo e il profumo dei suoi capelli era impresso nella stoffa.
Lui. Lui poteva forse centrare qualcosa in tutto questo. Me lo sentivo. 
Dovevo trovarlo. Assolutamente.
 
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"Per fortuna mi sono svegliato nel momento in cui non era lì con me."
Una creatura Lupo con gli occhi rosso sangue stava correndo velocemente nel bosco in direzione della parte più fitta e buia.
"Almeno così i miei poteri, anche se deboli, sono tornati." si disse.
Arrivò poco dopo davanti ad una grotta ampissima. Entrò e dopo averla percorsa per un bel pò si ritrovò davanti ad un'uscita. Al di là c'era un prato, verdissimo. Al centro una casetta a due piani molto vecchia, ricoperta di edera e rami. Sembrava disabitata.
Lui le arrivò davanti, all'entrata e si ritrasformò in forma umana.
-Mi devono spiegare un pò di cosette adesso!- si disse, per poi avvicinarsi e aprire la porta. Entrò.
 
-KAI! SEI TORNATO!- disse SeHun raggiungendolo e dandogli alcune pacche sulla spalla.
-HEY KAI! Sei ancora vivo e integro a quanto vedo.- disse ChanYeol sorridendogli e facendosi dare il cinque.
-Sìsì, sono vivo e sano come un pesce. Però è solo grazie a ... lei se sono riuscito a tornare così. Mi era venuta la febbre e se lei non mi avesse curato non sarei sopravvissuto.-
-Non ti ha fatto niente di male?- 
-No. Per niente. Anzi. È una persona molto gentile e disponibile e car-... cioè.. non è cattiva!-
-E carina? Ahah meglio così, eravamo in pensiero.- gli disse BaekHyun arrivatogli accanto poco dopo e mettendogli un braccio sulle spalle.
-Nonono. Non era...quello che intendevo. Cioè... voi mi dovete delle spiegazioni sul suo conto! Ora.-
Gli altri ragazzi si misero a ridere. 
-Lay! Kai ha bisogno di spiegazioni!- disse SuHo chiamando il ragazzo che stava scendendo le scale.
-Lay. Ti prego. Dimmelo. Spiegami chi é.-
Il ragazzo con un sorriso fece un sospiro. 
-Va bene. SeHun! Kai! Seguitemi.- disse andando in soggiorno. 
-Io? A-anche io?- disse Sehun più speranzoso e fiducioso che mai. Essendo il più piccolo dei dodici ragazzi e non avendo esperienza di Lupo, come Kai, anche lui non sapeva quasi niente sulla ragazza. 
-Sì anche tu. Ormai non c'è bisogno di lasciarvi all'oscuro su tutto. Vi darò alcune informazioni sul suo conto.-
 
I due ragazzi più piccoli si sedettero sul divano davanti a Lay che dopo aver preso una sedia, si sedette con un espressione tenera: probabilmente nel vedere i due più piccoli emozionati ed agitati lo divertiva.
-Avete delle responsabilità. Noi tutti abbiamo delle responsabilità. Queste responsabilità sono importantissime per continuare a vivere... Noi dobbiamo impedire che la ragazza, Stella, si faccia del male o che sia in pericolo. E.. dobbiamo starle "vicino" per far sì che il medaglione non venga perso.-
-Quale medaglione?- chiese SeHun con un espressione seria da investigatore.
-Un medaglione che lei possiede e che deve rimanere nelle SUE mani: se finisse in mani sbagliate o peggio, se venisse distrutto, sarebbe la fine.-
-Ok...però chi é lei?- chiese impaziente Kai.
-Lei è la cosidetta "Figlia della Luna". Il suo potere è rinchiuso in quel medaglione che con la luce della Luna si carica. Se lei uscisse con la Luna piena, il suo potere salirebbe al massimo. E per noi sarebbe difficile starle vicino. Per questo c'è un sistema però.-
I due si guardarono con espressione  interrogativa.
-Cioè?-
In quel momento entrò LuHan che si mise a parlare. 
-Esistono dei medaglioni. Come il suo di grandezza, però decorati con altri disegni. Sono dodici e ognuno ha uno dei simboli che abbiamo tutti noi sul dorso della mano destra. Se trovassimo quei medaglioni, il suo potere su di noi non avrebbe effetto.-
-In che senso? Cioè.. tu indendi che se lei si avvicinasse per esempio a me mentre lo indosso o ce l'ho addosso non mi succederebbe niente? Rimarrei normale?- disse SeHun serio.
-Sì. Però solo se lo hai al collo. Non se lo hai in tasca.-
-Aah. Capito. Ma i nostri poteri si bloccherebbero?-
-No. Serve solo come scudo.- gli rispose LuHan.
Kai era pensieroso e aveva lo sguardo diretto verso il pavimento. 
-...li dobbiamo trovare.- disse ad un certo punto.
Lay si alzò dalla sedia andando alla finestra. 
-Sì. Dovremo. Ma non possiamo farlo tutti altrimenti ci vedrebbe.- a quel punto andò verso Kai, SeHun e LuHan. 
-Voi dovrete trovarli. Verrete con me.-
-Cosa?- disse LuHan preso di sorpesa: non se lo aspettava. 
-Noi quattro? E.. gli altri?-
-Gli altri ci aspetteranno. È meglio così. Se ci potesse vedere almeno saremo solo noi. In più Kai ormai l'ha già visto. Quindi...- 
-Ma dovremo seguirla. Insomma, come facciamo?-
-La seguiremo ovunque. Quando troveremo i nostri medaglioni non ci saranno più problemi.-
Detto questo si diressero tutti verso il resto della "famiglia" e riferirono cosa avevano deciso.
Poi Kai iniziò a parlare.
 
-Io vado alla baita. Magari sono lì dentro.-
-Sta attento. Non avvicinarti troppo a lei.-
-Non lo farò. Apetterò che arrivi la notte. Se sarà a dormire potrò cercare più facilmente.-
-Ma.. e se si stesse per svegliare cosa faresti?- disse SeHun preoccupato.
-Svanirei. Ho il potere del teletrasporto no?-
-Giusto.-
-Quindi vado.-
-...Vengo con te.- disse LuHan poco dopo, facendo un passo avanti e avvicinandosi.
-Tu è meglio che resti qui, non credi? Non ti conosce e quindi sarebbe più complicato.-
-Se avessi bisogno di bloccarla o di spostare qualcosa senza fare rumore? Vengo con te. Fidati è meglio.-
-Non saprei...-
-Sì. Non è male. È una bella idea. Lascia che venga con te!- si intromise Lay. 
Kai per un pò ci pensò sopra poi decise che sarebbe stato utile il potere della telecinesi.
-Ok. Seguimi.-
 
Salutarono tutti e dopo aver chiuso la porta d'entrata si trasformarono in Lupi. Corsero verso la baita. 
Era pomeriggio. Avevano da aspettare ancora un pò di tempo prima di riuscire ad entrare senza problemi, o almeno si sperava.
 
Lay dopo averli visti uscire andò alla finestra e guardò il cielo. Sembrava stesse per venire una bufera di neve. 
Poi pensò a Kai. C'era una cosa che non gli aveva detto. E che nessuno oltre a lui sapeva.
Avrebbe aspettato. Però il suo istinto diceva che il momento giusto sarebbe arrivato presto.
Ed il suo istinto non sbagliava quasi mai.

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Capitolo 5
*** Capitolo V : Momento Imbarazzante (Essenziale per la Sopravvivenza) ***



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CAPITOLO V : "Momento Imbarazzante (Essenziale per la Sopravvivenza)"




 
Due Lupi maestosi con fare elegante stavano correndo verso la direzione della baita. Ma non sapevano cosa sarebbero andati in contro quella stessa notte.
Dovevano starle alla larga. Non dovevano avvicinarsi, ma dovevano trovare i medaglioni al più presto...

---

"Dove vai?" pensò LuHan dopo essersi fermato di scatto, anche se la neve complicava il movimento.
"Qui. Perchè me lo chiedi?" pensò come risposta l'altro ragazzo-Lupo che camminava in mezzo alla neve. 

Quando erano trasformati in Lupo, i ragazzi potevano comunicare usando solo la forza del pensiero. I ringhi, gli ululati, servivano solo per fare capire agli altri animali di stare alla larga, che loro erano superiori.

"Non saprei. Così. Mi é venuto spontaneo." 
"Non ti fidi di me? Solo perchè sono più piccolo di te non significa che il sottoscritto non abbia la testa per capire quando il pericolo si avvicina." 
"No questo lo so...perchè devi essere così permaloso?"

Kai non rispose. Era troppo concentrato sulla casa a una decina o poco più di metri da lui.
LuHan invece era preoccupato: non sapeva cosa li aspettava da lì a poco, quando il sole, già debole, avrebbe fatto posto all'oscurità. Ma aveva come un presentimento. Come se sapesse che qualcosa sarebbe successo.
Non sapeva se fosse una cosa buona o cattiva, però...era troppo nervoso.
  
Il silenzio si impossessò delle loro menti. Erano lì, uno a pochi metri dall'altro, che osservavano la baita con uno sguardo pensieroso ma allo stesso tempo serio.
Sapevano che lì dentro c'era la persona importante per il loro destino e che dovevano riuscire ad entrare e trovare i medaglioni, meglio se fossero stati i loro, quella sera.

LuHan ad un certo punto iniziò a comunicargli. 
"Kai.."
"Hm?"
"Com'é?"
"Che cosa." 

Kai si voltò verso l'amico con aria interrogativa, mentre LuHan guardava la baita con curiosità. 
"Lei..."
Kai lo guardò con aria un pò perplessa. Perchè lo voleva sapere? Tanto da lì a poco comunque l'avrebbe vista. Si ritrasformò in umano e si avvicinò a lui.
-Perchè lo vuoi sapere.-
LuHan riprendendosi, lo guardò con i suoi occhi color fuoco dalle striature grigio chiaro, quasi argentate, e dopo aver esitato alcuni secondi, fece la stessa cosa anche lui: si ritrasformò.
Ora si guardavano seri, come se si stessero di nuovo parlando con il pensiero. 
-Così...- rispose il più grande, facendo qualche passo verso la struttura.
-...ho pensato che tu ormai la conosci, sai come é il carattere più o meno... quindi potresti descrivermela? È così pericolosa? È veramente così pericolosa... é veramente.. come ce la descrivono?-
Kai lo osservò mentre gli parlava; gli sembrava come se LuHan ne fosse attratto, lo vedeva interessato più del solito. Non sapeva però come rispondergli. In realtà l'aveva vista poche volte, perchè la maggior parte del tempo aveva dormito.
Però la cosa che gli era rimasta impressa di lei erano i suoi occhi. Il suo sguardo così freddo e profondo. Quegli occhi color ghiaccio che lo osservavano.. la luce bianca che ad un tratto li illuminò. 
Un brivido. Lei gli procurava brividi. Non aveva più paura ma solo pensando a lei, dei brividi iniziavano a percorrergli la schiena, fino a fargli muovere le mani. Le muoveva velocemente.
"..Perchè sto tremando?"
-Lei é pericolosa sì, però é una ragazza come tutte le altre.- rispose Kai sperando di chiudere quell'argomento il più veloce possibile.
-Quindi tu mi stai dicendo che.. é gentile?-
-Non tutte le ragazze lo sono... però.. sì. Credo sia anche molto testarda e.. se vuole fare una cosa.. stai sicuro che la riesce a fare.- disse girandosi verso la stessa direzione dello sguardo dell'amico.
-...cosa ti ha fatto. Ti ha curato?-
Kai incominciava ad innervosirsi. Perchè voleva sapere così tante cose sul suo conto? Cosa gli passava per la mente?
-Sì, mi ha curato. Se non fosse stato per lei, io a quest'ora sarei nell'aldilà..ma perchè ti stai interessando così tanto a lei? Cosa hai in mente?- 
Lo guardò con le mani tremanti. Non voleva parlare di lei in quel momento. Non gli piaceva neanche il fatto di essere lì, a pochi metri di distanza.
Voleva solo trovare i loro medaglioni. Tutto qui. Ma purtroppo non era così facile.
-Voglio solo sapere cosa mi troverò davanti fra qualche ora. Voglio essere pronto.-
Ora era tutto chiaro. Kai però continuava a tremare, e non per il freddo. Da quando avevano tirato fuori quell'argomento, non riusciva più a calmarsi. Quindi strinse le mani a pugno e se le mise nelle tasche dei pantaloni. LuHan però se ne accorse.
-Sei nervoso. Perchè.-
-No, non lo sono.-
-Ah sì che lo sei.-
-No.-
-Ti conosco. Quando sei a disagio, nervoso o arrabbiato ti metti sempre le mani in tasca. Cosa succede?-

Kai si girò verso di lui. Lo conosceva troppo bene. Quindi era inutile negare l'evidenza.
-Va bene. Sì, sono nervoso.-
-Perchè? Se é per il fatto che dobbiamo entrare nella baita a mo' di ladri allora ti capisco. Lo sono anch'io.-
-No.. non é per quello..-
-Allora.. di cosa si tratta?-

Il silenzio calò per alcuni minuti. LuHan guardava il più piccolo con aria interrogativa e preoccupata. Poi però gli venne in mente una possibile soluzione.
-Ho capito. Sei nervoso.. per colpa sua.- disse girando lo sguardo verso una delle finestre della baita.
Kai si bloccò. Era così. Si chiese come avesse capito, come lo avesse intuito. Era così evidente? Perchè non riusciva a tenere i suoi stati d'animo per sè?
-Sì..-
-Come mai.-
-Non lo so va bene?!!-
disse calciando un mucchio di neve accumulatasi il giorno prima.
-Calmati. Non volevo farti arrabbiare..- 
Kai si fermò e stringendo a pugni le mani, ritornò al punto in cui era poco prima.
-Scusami..- disse rimettendosi le mani in tasca e abbassando la testa.
Non sapeva più che fare. Era confuso per colpa sua e non riusciva più a rimanere calmo. Non sapeva il perchè.. non sapeva nemmeno il motivo della sua continua attrazione verso quella ragazza. 
L'unico ragionamento che continuava a fare invece era che forse essendo la persona che legava le loro vite a quel pianeta, era in qualche modo affascinato dal suo potere così immenso.

Aspettando ancora un pò, i due ragazzi si avvicinarono alla baita: si erano arrampicati sul tetto, sgomberando un pò di neve per mettersi più comodi. Ora erano seduti sopra la legnaia: ammiravano il sole che piano-piano scendeva sempre più dietro le montagne. Gli abeti ed i pini si stavano oscurando sempre più. Stava arrivando la notte.

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Pensavo. Pensavo sempre e solo ad una persona. Perchè. Perchè mi era restato impresso così profondamente. Perchè non riuscivo a togliermelo dalla testa? 

Ero seduta sulla poltrona in soggiorno. Non sapevo cosa fare. Il cellulare era scarico quasi del tutto e non avevo il caricabatterie con me. Ero sola, senza nessuno con cui poter fare anche solo due chiacchiere.
Il caminetto emanava calore, anche se lo avrebbe fatto ancora per poco. Il fuoco al suo interno era quasi del tutto esaurito. Da lì a poco avrebbe fatto buio e l'unica cosa che avrei potuto fare era "rubare" una vestaglia dal cassettone di mia nonna e infilarmi nel letto matrimoniale in camera sua.
La cena non l'avevo nemmeno preparata. Non avevo fame.
Erano quasi le otto di sera. Il buio si era completamente impossessato del giorno. Ormai fuori faceva più freddo che mai e il vento aveva incominciato di nuovo a soffiare. Stava arrivando una bufera di neve. 

-Fantastico direi. Sta arrivando una tempesta di neve, fa freddo, il fuoco si sta per spegnere... forse sarebbe meglio che andassi a prendere un pò di legna per il caminetto prima di non riuscire più ad uscire..-
Così feci. Mi misi gli scarponi e la giacca. Mi misi anche una caldissima sciarpa di lana, credo fosse di mio nonno. Mi misi i guanti e uscii. 
-Mamma mia che f-freddo..- tanti brividi mi risalirono su per la schiena. 
Mentre stavo per raggiungere l'angolo della casa, mi fermai un attimo per osservare il termometro attaccato sul muro. 
-Meno dodici e due.. si congela...- mi riavviai verso la legnaia quando dopo aver fatto pochi passi, mi fermai. Avevo la sensazione di essere osservata. Avevo la sensazione che ci fosse qualcuno che stesse respirando affannosamente. Alzai lo sguardo di scatto verso il tetto. Proveniva da lì. Me lo sentivo. 
-Chi c'é? C'é qualcuno sul tetto?- avevo paura. Le gambe mi iniziarono a tremare. Il freddo si era impossessato dei miei muscoli, facevo fatica a respirare. Il vento che iniziava a gelarmi il cervello mi diceva di lasciare stare e di sbrigarmi. 
Lasciai perdere. Andai verso la legnaia e dopo aver fatto un pò di acrobazie nella neve per raggiungerla, presi dieci ciocchi di legno. In caso di emergenza era meglio averne abbastanza. Ritornai nel punto esatto dove mi ero fermata prima. Guardai in alto, verso il tetto. 
-Forse mi sono sbagliata..-
Rientrai in fretta e furia, appena in tempo per ripararmi dalla neve che incominciava a scendere a fiocchi grossi e pesanti. Chiusi la porta dietro di me.
-Ce l'ho fatta..- sospirai.

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-Per un pelo!-
-Shh fai piano. Comunque non dovevamo parlare. Credo ci abbia sentiti.-
disse LuHan per poi guardare il cielo. -Sta per venire una bufera. Dovremo ripararci.-
-Dove vuoi andare? L'unico luogo in cui si potrebbe essere riparati é l'interno di questa baita. Non possiamo, capisci?-
-Ma tanto poi ci dovremo comunque entrare, no?- 

Kai lo guardò con aria seria. Aveva ragione. 
-Ok. Vediamo...- disse saltando giù dal tetto e mettendosi schiacciato al muro come se fosse stato una spia.
-Che vuoi fare?- disse LuHan raggiungendolo poco dopo.
-Voglio vedere cosa sta facendo.. magari riusciamo ad entrare dalla porta..-
-Ma non possiamo usare il teletrasporto? Non sarebbe più facile?-
-Sì, ma... prima voglio vedere dove si trova.-


Stella era vicino al caminetto, con la legna accanto a sè. Stava riscaldandosi le mani accucciata davanti al fuoco. 

"Che carina.." pensò Kai mentre un leggero sorriso gli si stampò in viso.
-Cosa diavolo mi viene in mente?- si riprese, poco dopo dandosi alcuni schiaffetti sulla guancia.
-Ssshh che stai facendo?- lo zittì LuHan.
-Niente-niente.- 
Riprese a guardare la ragazza poco dopo.

Il riflesso rossiccio del fuoco illuminava i bellissimi capelli neri di Stella, che intanto si era lasciata andare dal calore, chiudendo gli occhi e godendosi quello scricchiolare della legna che le ricordava tantissimo il passato, quando era bambina.

-Cosa sta facendo?- chiese il più grande allungandosi alla finestra senza però riuscire a vederla.
-Sta.. attizzando il fuoco..-
-Mi dai il cambio? Voglio vederla anch'io..-

Kai sospirò. Avrebbe voluto continuare ad osservarla, però dato che il più grande lo stava quasi supplicando, gli lasciò il posto.
LuHan a quel punto si avvicinò ancora di più al vetro. Ora la vedeva perfettamente. 
Si lasciò sfuggire qualche "Oooh" dall'emozione. Sembravano due bambini che cercavano di sbirciare nelle case degli altri per fare qualche dispettuccio.
LuHan la continuava a guardare. Era del tutto affascinato dalla bellezza dei suoi occhi. Riusciva a vedere che erano di colore grigio, quasi argento. Sembrava lo ipnotizzassero.
Ad un certo punto vide che si alzò e che si diresse verso la stanza accanto. 

-Kai. Sì é spostata.-
-Davvero? Fammi vedere..- gli disse tirandolo letteralmente giù dalla finestra, e facendolo cadere sulla neve con il sedere.
-Ma che- grazie!-
-Sshh-
Kai lo zittì mettendosi un dito sulla bocca.

La vide girare verso il corridoio che sbucava alla sua destra. 

-Sta andando in camera da letto..-
-In camera da letto?- 
-Sì. In camera da letto.-
gli disse girandosi verso di lui con un espressione del tipo "Quello che ho appena detto."
-E quindi? Che facciamo?-
-Io direi di aspettare un pò e poi di entra...-
Kai si fermò. Fece un saltino arrivando sulla neve e si incamminò verso l'angolo della casa.
-Cosa vuoi fare?-
-Vado a controllare se si addormenta.-

LuHan spalancò gli occhi. 
-Kai.. vuoi spiarla in camera?-
-Sì..-
-Ma e se-
-Sshh zitto e seguimi-
detto questo girò l'angolo e scomparve.
LuHan non riuscì a finire la frase. Divenne abbastanza imbarazzato in quel momento. 
-Spero di no..- disse per poi raggiungerlo all'altra finestra.

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-Sono stanca..- dissi mentre camminavo verso la camera dei miei nonni. Nella mia, ormai usata solo da porta stenditoi e ferri da stiro, non si riusciva più a dormire. Quindi aprii la porta della stanza e dopo averla richiusa, accesi la luce. Era molto ordinata. Quasi fosse stata una camera per gli ospiti, sempre perfetta e senza un grammo di polvere.
-Che fare: mettermi la vestaglia oppure no?- 
Questo dubbio mi sorvolava nella mente. 
-Se la metto forse i nonni sarebbero anche più contenti. Almeno così non ci sarebbe bisogno di cambiare le lenzuola poi. I miei vestiti sono pieni di polvere.- mi dissi guardandomi dai piedi alle spalle.
-Ok la metto.- 
Accesi la piccola luce del comodino per poi spegnere quella grande sul soffitto. Andai verso il comò. 
Aprii il primo cassettone. 
-No.-
Aprii il secondo cassettone.
-No..-
Il terzo.
-No.. dove terrà le vestaglie?- 
Mi guardai in torno. Ad un certo punto vidi un altro comò, anche se più piccolo, accanto all'armadio.
-Forse..-
Mi ci avvicinai. Dopo avere aperto il primo cassetto un sorriso mi comparve in viso.
-Eccole..- 
Ne trovai una che mi piaceva particolarmente. Optai per una con il pizzo sotto al seno con un fiocchetto color lilla. Intorno alle maniche e alla gonna del pizzo color azzurro.
Chiusi il cassetto e appoggiai la vestaglia sul letto. 
-Fortuna che non c'é nessuno fuori. Altrimenti sai che imbarazzo ahaha-
Mi tolsi prima il maglione poi anche la maglia a maniche corte. Restai in canottiera. 
-Toglierla? Non toglierla?...- guardai il piumone e le due coperte di lana al di sopra. 
-Toglierla, decisamente.-
Mi tolsi anche la canottiera e rimasi in reggiseno. Ad un tratto però sentii uno strano rumore. Come se qualcosa fosse caduto. 
-Sarà il vento..- mi dissi. Eppure mi sentivo osservata.
Non ci feci caso e continuai a togliermi anche gli scarponi, seguiti dai pantaloni pesanti. Rimasi in mutande.
A quel punto un altro rumore mi fermò
-Ma cos'é tutto questo movimento là fuori?- 
Mi misi la vestaglia, che poi notai era più corta di quello che immaginassi. Mi arrivava sopra le ginocchia.
-Sembra più un vestito..-
Presi i miei vestiti, e dopo averli appoggiati sulla poltroncina vicino alla porta, andai verso il lato destro del letto.
A quel punto mi ci buttai letteralmente sopra. Aspettai un attimo e dopo essermi girata di fianco spensi la luce. Mi misi sotto le coperte e da lì a poco mi addormentai. 

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-Kai, non so se é una buona idea guardarla mentre va a letto.-
-Shh cosa vuoi che faccia?-
-Beh..-
-Eccola.- 
-La riesci a vedere?-
-È appena entrata..-
-Kai.. non spiarla, per favore..-
-Non la sto spiando.. sto controllando che vada a dormire.-
-Sì, ma se poi si-
-Sshhh. Zitto o ci sente.-

LuHan a quel punto cedette. Non sapeva che fare per lasciare che la ragazza avesse un pò di privatezza. Kai se si metteva in testa una cosa, non si riusciva a farlo cambiare idea molto facilmente.
Dopo qualche minuto di silenzio, mentre il vento e la neve incominciavano a farsi sentire, Kai si mosse di scatto dalla finestra.
-Oohohoh no.-
-Che succede..-
-No..nonononono-
-Che combini??-
-Staifermastaifermastaiferma-
-Cosa stai blaterando?-

-Tu.. NO. ODD- disse Kai mentre perse l'equilibrio. Cadde su LuHan che non ci stava capendo niente.
-Ahi che male.. che combini???-
Kai era sopra di lui come pietrificato. 
-Che diavolo..Kai? Tutto bene?-  
LuHan lo levò da sè ed il più piccolo si mise a sedere. Vide che era tutto rosso in viso. 
-N-non anda-re all-a finestra..-
-Ma cosa hai combi- come non- cosa le é successo??- 
LuHan doveva sapere cosa stava accadendo lì dentro. Quindi di impulso decise di affacciarsi alla finestra per controllare. Poco dopo i suoi occhi si spalancarono.
-Ma che- ODDIO ma cos- ecco lo sapevo!-
Si coprì gli occhi e si buttò immediatamente finendo a faccia in giù nella neve. Dopo pochi minuti di assoluto silenzio, si alzò e seduto anche lui, guardò Kai.
-I-io t-te l'ave-vo detto di no-n spiarla in camera.-
-M-ma tu non me l'hai mai detto, cosa dici? L'avrai pensato. Aaah io e la mia testardaggine!- si disse dandosi delle botte in testa.
-No non mi hai fatto finire la frase! Io t-te l'ho detto...però tu non mi stavi ascoltando!- 
Il silenzio calò per alcuni minuti.
-È stata una cosa..- detto questo Kai si buttò con la faccia nella neve rabbrividendo.
-Non so se ho ancora il coraggio di andare a cercare i medaglioni.. in quella camera..-

I due ragazzi avevano passato una situazione imbarazzante.
Vederla in intimo non era stata una cosa così essenziale per la loro sopravvivenza.
Però era successo. Ora erano anche scioccati dall'idea di dover solo entrare e non fare rumore, soprattutto dopo quest'ultima esperienza. 

Poco dopo però la luce di quella stanza si accese di nuovo. 
Kai e LuHan, ancora scioccati, si guardarono questa volta con aria più seria per poi andare a nascondersi dietro alla legnaia.

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-Ma perchè questo stupido telEFONO IL TELEFONO!!-
Mi svegliai con lo squillo del mio cellulare. Accesi la luce per poi prenderlo dal comodino. Guardai chi era il mittente.
 -Dimmi che é lei, dimmi che é.. lui? Fratellone!-

-EHY!! Ciao fratellone!-
-Stella tutto bene?-
-Direi di sì! Ora che sento la tua voce!-
-Sono felice di sentire che stai bene. Però ascoltami. Le strade sono bloccate dalla neve e se continua a nevicare così anche qui sarà un problema andare in giro in auto. Quindi tu dovrai rimanere alla baita minimo per altri cinque giorni.-
-Che cosa??-
-Sì.. in qualche modo però ti porterò del cibo nei prossimi giorni, non disperare. Va bene?-
-Ok.. però questo vuol dire che ti rivedrò?-
-Direi di sì ahah-
-Che bello!-
-Ti stai arrangiando? In qualche modo..-
-Sì, mi sto arrangiando..-
-Bene. Ci sentiamo ok?-
-Va bene.. ascolta!-
-Sì, che c'é?..-
-Quando vieni su portami anche il caricabatterie.-
-Ah ok. Come vuoi. Ora ti saluto. Mi raccomando non prendere freddo.-
-Sì, sto attenta.-
-Ciao Ella!-
-Ciao, aspetta..- 


Chiusi la chiamata con un bacio. Lo facevo sempre con le persone più care. Mio fratello maggiore era sempre stato il mio mito, sin da piccola.
Dopo aver rimesso il cellulare al suo posto, mi alzai dal letto. Andai verso la finestra e guardai fuori.
Nevicava, nevicava e ancora nevicava. 
-Resterò bloccata qui anche a Natale.. me lo sento.- mi dissi.
Iniziai a sbadigliare poco dopo. Avevo sonno. Quindi riandai verso il letto e rimettendomi sotto le coperte, spensi la luce una seconda volta.
Da lì a poco però mi sentii come osservata. La stessa senzazione di prima. Decisi di lasciare stare. Chiusi gli occhi e mi abbandonai a Morfeo poco dopo.

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-Ecco: ora che si é addormentata possiamo entrare..- disse Kai, ancora un pò con la testa fuori uso, a LuHan messo peggio di lui. 
-Ok. Ce la posso fare..- 
A quel punto Kai lo prese per mano. Era l'unico modo per teletrasportare altre persone con sè. 
Scomparirono e ricomparirono con una velocità impressionante nel soggiorno della baita.
-Non fare alcun rumore ok?- disse LuHan a Kai mentre incominciava a girare per la stanza.
Kai nel frattempo aveva deciso di andare a controllare in camera dei nonni di lei. Aveva visto molti oggetti di valore e magari avrebbe trovato quello che lui e gli altri stavano cercando.
Passò per il corridoio arrivando davanti alla porta della famosa stanza.
Si passò una mano sulle guance, ancora un pò imbarazzato. Poi piano-piano la aprii. 
La vide nel letto, tutta raggomitolata su se stessa. Lì per lì si creò un tenero sorriso sul suo volto.
Fece alcuni passi per poi raggiungere il comò. Incominciava a perdere le forze, quindi si rese conto che doveva trovarli velocemente. Guardò in giro alla ricerca di qualche collana o portagioie.
In quello stesso istante entrò LuHan, che ancora teneva la testa bassa, guardando il pavimento. 

Cercarono con molta delicatezza di aprire i cassetti.
Ad un certo punto sentirono la ragazza muoversi. All'improvviso si guardarono sorpresi e preoccupati.
Fortunatamente lei si girò con il viso in su poco dopo, facendo ritornare il silenzio nella stanza.
Con molta pazienza LuHan usò il suo potere per aprire un carillon che vide posizionato accanto al comodino della ragazza. Lo riuscì ad aprire poco dopo facendo un piccolo "Clack". 
-Kai.. guarda.- disse LuHan a bassa voce mentre prendeva in mano un medaglione con un albero al centro. 
-Questo deve essere il suo..-
-E questo..-
Kai guardò il carillon. Vedeva che c'era una specie di cassettino all'interno, molto piccolo, che non si vedeva alla prima occhiata. 
-Prova ad aprirlo..- 
Passarono alcuni minuti e le forze continuavano a calare. Quando Stella dormiva, il suo potere era meno forte, però sempre pericoloso.

LuHan cercava continuamente di sforzare il cassettino interno, ma era davvero chiuso bene. 
-LuHan..non.. resisto..ancora a lungo..- 
Le forze di Kai lo stavano abbandonando. Aveva iniziato a sudare, incominciava a stare male.
-Kai...resisti.. ancora un pò..non possiamo arrenderci proprio...adesso..-
Era sfinito. Non ce la faceva più. Fino a che pochi secondi dopo anche quel cassettino si sbloccò. LuHan senza più neanche una forza si inginocchiò a terra. Stava sudando anche lui. Aveva caldo. Troppo caldo.
Kai a quel punto gli venne in contro. Lo riuscì a portare fino alla poltroncina poco distante da loro, sulla quale c'erano i vestiti di Stella.
Kai a quel punto con il respiro pesante e barcollando, riuscì ad arrivare al carillon per vedere il contenuto del cassettino nascosto. Un sorriso si disegnò sul suo viso. Li avevano trovati.
Li prese. Erano tre. Riconobbe il suo, quello di LuHan e quello di SeHun. 
Li strinse in una mano. LuHan con la vista offuscata, riuscì comunque a chiudere di nuovo il carillon senza fare rumore. Poco dopo svenì.

Kai del tutto debole, iniziò a barcollare tenendosi al letto per non cadere, ma fu inutile. Cadde. 

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Mi svegliai di soprassalto. C'era un peso sopra di me. Aprii gli occhi. Vidi una figura nera. Sembrava un ragazzo. Aveva la testa accanto alla mia, sopra la spalla destra. Sentivo il suo respiro molto debole sul mio collo. Mi venne paura. Fino a quando non annusai il profumo che emanava. Sapeva di muschio bianco.
A quel punto capii. Era lui. Ne ero sicura. 
-..K-Kai..- dissi. Il suono del suo nome però usciva a scatti. Avevo la voce roca. Sentivo i suoi battiti deboli, stava male. Come la prima volta che lo vidi.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI : La Verità viene a Galla ***



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CAPITOLO VI : "La Verità viene a Galla"




 
Allungai la mano verso l'interruttore della lampada alla mia destra. 
Appena accesi la luce, cercai di mettere a fuoco la vista il più velocemente possibile per riuscire a capire di chi si trattasse.
Mi girai verso il suo viso. Era coperto dai capelli ma il mio sguardo cadde sulla sua bocca. Quelle labbra carnose le avevo già viste.
Il suo respiro pesante sul mio collo mi fece venire i brividi. Gli spostai i capelli dal viso. Lo sapevo. Era lui. Era Kai.
Cercai di muovermi verso l'altro lato del letto, facendo sì che potessi distenderlo meglio al mio posto per poi sfilargli le scarpe e coprirlo con le coperte. 
-Cosa ci fai qui..- gli dissi, comunque sapendo che non mi avrebbe risposto.
-Come hai fatto ad entrare e perché- E LUI CHI È??!
C'era un altro ragazzo in quella stanza. Era seduto sulla poltroncina accanto alla porta.
Sembrava svenuto. 
-Cosa. Sta. Succedendo...-
Mi alzai e lo raggiunsi, prendendo una statuina in ceramica tra le mani, anche se sperai non servisse. Mi avvicinai lentamente guardandolo in viso: era un bel ragazzo, dai lineamenti dolci, quasi femminili, ma stava sudando. Stava male.
-Chi sei e cosa.. ci fai qui e perché... COSA DIAVOLO-??!-
Non capivo più niente. Ero confusa e non sapevo cosa fare, ma vedendo in quale stato erano entrambi i ragazzi, sospirai rassegnata alla realtà: l'unica cosa sicura in quel momento era che stavano soffrendo.
Sospirai una seconda volta prima di andare a prendere tre coperte, due per il ragazzo sulla poltrona e una per Kai: non gliene servivano tante, aveva già il lenzuolo e la coperta di lana che lo coprivano.
Mentre sistemavo le coperte a Kai, notai che in una mano stringeva qualcosa. 
Potevo vedere una catenella uscire dalla fessura tra le sue dita.
Misi la mia mano intorno alla sua: era debole, lo potevo sentire dalla stretta intorno all'oggetto, senza pressione. Aprii il suo palmo e con mia sorpresa vidi che quello che conteneva in realtà erano tre ciondoli, di forma esagonale, ognuno con un disegno diverso.
-Sembrano dei medaglioni..- li guardai intensamente fino a che non mi si accese una lampadina.
-Aspetta. Ma questi simboli..- glieli presi di mano e andai verso il mio gioiello che avevo messo nel carillon.
Lo aprii velocemente e lo presi tra le mani. 
-Sì. Sì lo sapevo!- 
Erano presenti gli stessi simboli. 
-Questo significa che.. lui sa qualcosa sul mio ciondolo, sulla mia famiglia..-
Chiusi il carillon e andai verso l'altro ragazzo. Lo sistemai meglio, mettendogli le braccia sotto le coperte ma nello stesso istante in cui presi tra le mani il suo polso sinistro, con mia grande sorpresa intravidi un tatuaggio nello stesso identico punto in cui Kai aveva il suo.
-Non é possibile.. ma questo é..- guardai stupita il simbolo sul medaglione più piccolo -..lo stesso simbolo.. tu hai lo stesso simbolo.. come Kai.. cosa significa??!-
Osservai il mio medaglione: lo girai e rigirai tra le dita fino a quando non intravidi un'ombra nera dietro l'albero al centro. Cercai di mettere a fuoco il più possibile la figura. 
-Un..libro?.. Aspetta ma.. sembra.. quello della nonna.-
Mi alzai di scatto. Quel libro sembrava quello che mia nonna mi regalò un pò di tempo prima di morire e che mi disse conteneva tutte le favole e leggende che mi raccontava quando ero piccina. Però non ero mai riuscita ad aprirlo a causa di un sigillo che lo teneva chiuso.
Cercai ovunque. Perquisii cassetti su cassetti, negli armadi e addirittura sotto ai mobili. Niente.
Arresa mi inginocchiai a terra pensando al posto in cui poteva averlo messo. 
"E se fosse nel posto in cui nessuno penserebbe di guardare.."
Mi accucciai e diedi un'occhiata sotto al letto. Come avevo previsto, in fondo verso il muro c'era una piccola scatola. La presi in mano e dopo averla spolverata un pò la aprii con delicatezza.
-Eccolo! Alcune volte i film servono. Nessuno guarda mai sotto al letto perché si pensa sia troppo semplice e ovvio.- 
L'avevo trovato. Mi sedetti sul letto nel lato opposto a Kai, a gambe incrociate e appoggiai davanti a me i gioielli e il libro.
-Hanno tutti in comune questi disegni.. ma se avessi la chiave per aprirlo, forse capirei qualcosina in più.. come farebbe l'eroe nei cartoni animati a capire qual'é la chiave..? Cosa userebbe..?-
Sussultai. "Ma certo.. fai che sia questa la chiave. Ti prego.." 
Presi il mio medaglione tra le mani. Lo appoggiai sull'incavo del sigillo.
"Fai che sia la soluzione giusta.." misi le mani incrociate e chiusi gli occhi.
-Apriti sesamo.- 
Aprii un occhio. Non successe niente. 
-Ah lo sapevo che sarebbe stato troppo ovvio.. ehm.. apriti sedano?-
Ovviamente non era la formula giusta. Pensai un attimo a quale frase poteva sbloccare la serratura. Poi un flashback mi attraversò la mente. 

******

"-Tesoro, ascoltami. Questo libro dovrà rimanere chiuso fino al momento in cui dovrà essere aperto. Tu devi custodirlo. Devi tenerlo stretto come se fosse la cosa più preziosa che esista al mondo. Non devi mai farlo vedere a nessuno, se non alle persone delle quali il tuo cuoricino si fida ciecamente. Hai capito? Mai. Non lasciarlo mai, per nessun motivo a persone estranee. Tienilo sempre con te.-

-Ma nonna, chi lo conosce oltre a noi?-

-Solo io, te e la tua famiglia. Nessun altro.-

-Quindi é un segreto di famiglia?-

-Esatto. Non farne parola con nessuno. Altrimenti potrebbe succedere il peggio.-

-..Perciò posso condividerlo solo con le persone delle quali mi fido?-

-Quelle di cui ti fidi e le quali il tuo cuoricino sa che non lo lasceranno mai, neanche nel momento del bisogno.
Ricorda: siamo uniti. Siamo una sola cosa. Ok?-

-Ok. Siamo uniti.. we are one!-

-Esatto piccolina. Ti voglio bene gioia mia e te ne vorrò anche quando non ci sarò più. Ricordalo sempre.-

******

Strinsi il libro come fosse stato un cuscino. Una lacrima iniziò a rigarmi il viso. Ricordare la persona più importante per me e che in quel momento non avrei potuto più rivedere, stringere, alla quale non avrei più potuto dire "Ti voglio bene.", mi fece rattristire come non mai.
Mi mancava tantissimo.
-Nonna.. we are one..- iniziai a piangere. Quelle parole riecheggiavano nella mia mente come quando si parla in alta montagna e la tua voce ritorna da te come fosse un boomerang.
Abbassai la testa e stringendo gli occhi, continuai a singhiozzare come fossi stata ancora bambina.
Ad un certo punto sentii un "clack" derivare dal libro.
Aprii gli occhi e con le lacrime che mi scendevano sul viso guardai la copertina. 
"Come... é successo?"
Era stato sbloccato. Non immaginavo come ma in quel momento il sigillo che lo teneva chiuso si era aperto.
-N-non ci posso credere..- dissi singhiozzando ancora. -.. m-mi sembra di es-sere in un film. Le lacrime che a-aprono il sigillo..- feci una piccola risatina.
Lo sfogliai, lì per la prima volta vidi cosa conteneva: c'erano vari disegni, degli schemi e delle poesie. Racchiudeva molte delle favole che mi raccontava la nonna, ma non trovai quello che in realtà volevo sapere.
-Non c'é niente sui loro simboli.- dissi sfogliando le pagine e tirando su con il naso, fino a quando non sbucò un piccolo fogliettino, fermandosi a metà come se fosse stato un segnalibro.
Aprii le pagine tra le quali esso era posto. 
Spalancai gli occhi da quanto ero meravigliata. 
-Sìsì ecco quello che cercavo!-
Trovai la stessa quercia e gli stessi simboli dei due ragazzi con le spiegazioni al di sotto di essi.
Lessi qualche frase per poi soffermarmi su alcune in particolare.
-"...I medaglioni hanno un potere sovrannaturale. Servono per bloccare il flusso di energia prodotto dalla 'Figlia della Luna'. Se messi al collo possono proteggere il Lupo dalla sua energia immensa senza però bloccare i propri poteri.." ... come?? Che razza di scherzo é mai questo?!-
Girai lo sguardo sui due ragazzi perplessa e confusa per poi ritornare alla lettura.
-"...Bisogna però accertarsi che il simbolo sul medaglione corrisponda al proprio altrimenti lo scudo protettivo non ha effetto." .. che razza di.."Esistevano molti esemplari di Lupi Mannari un tempo. Ora solo pochi di loro sono riusciti a sopravvivere alla 'Caccia Wolves'..." ... alla Caccia che? Uuh??-
Non ci stavo capendo un fico secco. 
-Non ci credo. È una favola o leggenda anche questa vero? .. È un regalo. Questo libro lo potrò leggere ai miei futuri figli, ne sono sicura.-
Guardai il foglietto che faceva da segnalibro. Lo presi in mano e lo guardai bene: era piegato in quattro. 
Quando lo aprii per vedere se c'era scritto qualcosa, rimasi con lo sguardo immobile sulla carta bianca.
-Ci manca solo che io scopra che in realtà c'é scritto qualcosa e che si possa vedere soltanto con un qualche coso..-
Appena lo sfiorai con il palmo della mano con mia sorpresa vidi che s'illuminò sotto ai miei occhi.
-Non ci posso credere.. Tutto questo non é mai successo ed io sono ancora nel letto a sognare.-
 A quel punto lo presi esitando un pò e lessi il messaggio scritto sulla carta.
-"Cara Stella.." oh santo grappolo! "..so che ti sembrerà strano ma ti posso assicurare che quello che hai appena visto é la realtà e che non stai sognando.." oh mioddeo sa che cosa ho appena pensato!-
Dei brividi mi percorsero la schiena. Quella cosa mi faceva paura.
Ripresi a leggere con il panico che saliva alle stelle.
-"Scommetto che ti sarà venuto il panico ma non devi preoccuparti. È tutto a posto gioia mia.." g-gioia mia? Nonna? È stata lei a scrivermi il messaggio... aspetta. Come diavolo fa a sapere che sono in completo panico??! ... 
"Se hai incontrato un ragazzo (o un pò di più, circa dodici) abbastanza strani non temere. Non sono cattivi.." come??? Io in realtà ne avrei incontrati..due? Cos'é? Devo aspettarmi di incontrare altri dieci ragazzi con gli occhi rossi e che scompaiono e compaiono quasi avessero il pote-
Mi fermai un attimo per riordinare le informazioni che fino a quel momento avevo ottenuto.
-..Il potere.. i poteri.. i medaglioni..i simboli.. gli occhi rossi..la Caccia Wolves.. i Lupi Mannari..non vorrai dirmi che..-

"..Tesoro. Sì. Sono dei Lupi Mannari. Ma non devi averne paura. Saranno buoni con te. 
Lo so che é difficile da credere ma tu mia cara sei la loro Dea, la 'Figlia della Luna', come lo sono stata io prima di farti ereditare il libro. Dovrai tenerli al sicuro e soprattutto, con l'aiuto di questo libro, dovrai stare alla larga dai pericoli che purtroppo incombono su di voi. 
Dovrai stare molto attenta alle persone che ti circondano d'ora in poi. Mi raccomando.
Parlando dei ragazzi, dovrai assolutamente trovare i medaglioni di tutti quanti loro, magari facendoti aiutare da proprio i diretti interessati. Però dovrete anche essere prudenti, ognuno di voi. 
Purtroppo non so dove siano i medaglioni, dei dodici esistenti ne ho trovati solo tre che ho chiuso nel cassettino segreto dentro il carillon che ti ho donato. Gli altri li dovrete trovare da soli.
Ti chiedo di avere cura dei Lupi quasi fossero tuoi fratelli, ma non avvicinartici se non indossano i medaglioni al collo perché la tua forza é mortale per i Lupi Mannari. Più gli stai vicino, più loro soffrono e più rischiano la vita..."


-Quindi loro stanno male.. per colpa mia.-
Mi girai verso i due ragazzi: in quel momento mi sentii in colpa per averli ridotti così.
-..Ora ho capito! Volevano prendere i medaglioni! Hanno rischiato la vita per riuscire a sopravvivere. Ma la mia energia ha avuto la meglio. Non posso lasciarli. Se é veramente così la storia allora...-
Mi alzai decisa, prendendo i tre medaglioni e andando verso l'altro lato del letto su cui era sdraiato Kai. Mi avvicinai e dopo essermi inginocchiata controllai quale medaglione corrispondeva al simbolo sul dorso della sua mano.
Appena lo notai, con delicatezza cercai di infilarglielo dalla testa, sollevandola leggermente. Appena lo ebbe al collo si illuminò di una luce color arcobaleno molto brillante e dopo di che ritornò tutto alla normalità.
Stessa cosa feci con l'altro ragazzo, prendendogli il polso sinistro e osservando il disegno.
Cercai tra i rimanenti lo stesso simbolo per poi mettergli il medaglione delicatamente, finendo poi con l'illuminarsi anche questo della stessa luce dell'altro.
A quel punto ritornai sul letto nello stesso identico punto e riiniziai a leggere la lettera.

"I ragazzi si chiamano Xiumin (con il potere del Ghiaccio e della Neve) il più anziano, ma che ogni tanto si comporta peggio di Sehun, Luhan (con il potere della Telecinesi) il quale all'inizio lo avevo scambiato per una ragazza. Non mi parlò per giorni, povero mi dispiace ancora per questo motivo. Kris (il potere del Dragone e il Volo) a cui ho dato il titolo di Leader insieme a Joonmyun (che possiede uno dei quattro elementi, l'Acqua): loro due sono molto responsabili (il secondo sembra essere addirittura una 'Mamma' per i ragazzi).
Lay il quale sa molto sul tuo passato e la nostra famiglia. Mi sono fidata di lui quando ero lì con voi, come tutte le Dee prima di me e per questo ti consiglio di parlarci e confidarti con lui. Saprà dare delle ottime risposte anche ai tuoi dubbi. Quindi trattalo come se fosse uno della famiglia (lui ha il potere della Guarigione, per questo é molto importante). 
Poi c'é Baekhyun (ha il potere della Luce, sarà molto utile se vorrai illuminare una strada buia). Ho una curiosità riguardante questo ragazzo, ma non dire che te l'ho detta. Ama indossare l'eyeliner e curarsi le mani. Il bello é che non so come faccia essendo in un bosco. Però é un suo segreto (che tanto segreto poi non é dato che tutti possono accorgersene, comunque contento lui). Ha una personalità molto aperta e se vuole dire cosa pensa lo fa senza problemi. Quindi se ti dicesse qualcosa che potrebbe offenderti o quant'altro, non prendertela. Non lo fa per cattiveria. È uno di quelli con cui puoi parlare più facilmente, quindi se ti senti giù, insieme a Chanyeol, fatevi quattro risate. Ok?
Jongdae (possiede il potere del Fulmine e dell'Elettricità). A lui piacciono gli scherzi. Quindi guardati sempre le spalle. Letteralmente.
Chanyeol. Ha il potere della Fenice, quindi del Fuoco. Un consiglio: non lasciarlo da solo con Baek. Quei due litigano per qualsiasi stupidata. Ah, e non perderlo d'occhio. Ti ricordi qualche anno fa, quando ci fu quell'incendio vicino alla baita e tutti pensarono fosse stato colpa di un fulmine del temporale che era appena passato? Beh, in realtà era stato lui. Gli era arrivato un ragnetto sui vestiti e dallo spavento aveva iniziato a sparare palle di fuoco in ogni direzione non pensando alle conseguenze.
Una volta ha incendiato pure la stessa baita nella quale ti trovi in questo momento. È stata dura poi rimetterla in sesto. Peggio di un bambino di tre anni. Comunque fortunatamente é ancora stabile (sai, é stato più o meno cinquanta anni fa, che per loro equivale a cinque. Sì, hanno un bel pò di anni, anche se non sembra). Se sei giù patatina, vai da lui. Ti tirerà su il morale in un batter di ciglia. Letteralmente. A me fa ridere pure guardandolo negli occhi. Ma.. mistero. 
Dopo di lui c'é Kyungsoo. È un ragazzo dolcissimo e gentile. Ama cucinare, ma avendo il potere della Forza ti consiglio di non farlo arrabbiare. Sarebbe piuttosto pericoloso. Soprattutto se si tratta della sua 'amata cucina'. Mai usarla senza il suo permesso. E poi ha anche il potere della Terra quindi, come é successo a me un bel pò di tempo fa, potrebbe darti a cena un piatto di spaghetti con salsa di terra e muschio. Uno schifo.
Poi Tao, un dolcioso 'panda' esperto in arti marziali. Un pò troppo piagnucolone ogni tanto, ma é comunque un bravo ragazzo. È in grado di controllare il Tempo. Non meteorologico, mi raccomando non farti venire strane idee del tipo chiedergli 'che tempo farà domani': ti guarderà strano e poi ti fulminerà con lo sguardo. Quindi non te lo consiglio.
Kai e Sehun sono i due più piccoli (non nel senso di statura.. perché se contiamo quella fanno parte della 'Squadra dei giocatori di basket'), i più giovani. Quelli con meno esperienza nell'ambito 'Lupo Mannaro'. Hanno il primo il potere del Teletrasporto e il secondo quello del Vento. Ti chiedo di proteggerli come fossero tuoi fratelli Stella. Soprattutto Kai. Ha un carattere forte e se si mette in testa una cosa é difficile fargli cambiare idea. Ti prego, aiutalo a non farsi del male. È molto importante. Va bene tesoro?
Se hai dubbi, domande o vuoi informazioni, vai da Lay. Lui ti saprà indicare la 'giusta via' da seguire.
E mi raccomando: tieniti al sicuro. E tieni al riparo anche questo libro. Non deve in alcun modo finire in mani sbagliate.
Ti voglio bene Stellina mia. E abbi cura di te e delle persone a te care. 
Un bacione. 
Nonna"


Una sensazione di tristezza mista a sorpresa mi prese. Ero ancora confusa ma quello che vidi e lessi fino a quel momento mi fece capire che le leggende e favole che mi venivano raccontate da piccola non erano frutto dell'immaginazione degli uomini, ma bensì della realtà che questi vissero. 
Chiusi il libro e mi ripresi il medaglione, lasciando che il sigillo si richiudesse da sè.
Me lo misi al collo. Promisi a me stessa che da quel giorno non lo avrei mai più tolto. 
Misi il libro nella propria scatola e la richiusi. Lo posai sotto al letto e sedendomici sopra guardai Kai e l'altro ragazzo, per poi riprendermi dai miei pensieri.
-Oh santa uva! Mi sono dimenticata di voi. Mi dispiace!- dissi saltando giù dal letto per poi correre a prendere una bacinella e due fazzoletti in stoffa.
-Dovrò abituarmi a questa situazione: anzi a questo punto se mi pagassero non sarebbe male. Ormai diventerò un portento tra fazzoletti e bacinelle.- dissi iniziando ad intingere la stoffa nell'acqua gelida.





SPAZIO AUTRICE :)

Heylà raga! Come butta yo~ (??)
No ok faccio la seria. 
Ciao ai miei cari lettori e quelli nuovi. Spero stiate tutti bene.
Mi voglio scusare infinitamente per averci 
messo così tanto ad aggiornare questa storia.
Ho avuto purtroppo diversi problemi, da quelli 
famigliari a quelli elettronici [quanto ho odiato
internet, ma soprattutto il mio pc solo mio nonno 
lo sa (??)]. Ma ora sono di nuovo qui con voi e 
mi farò perdonare aggiornando il più presto possibile.
Scusate ancora per l'immenso ritardo!
Non mi aspetto che recensiate il capitolo.
Perdono. *si mette in ginocchio* (no invece mi aspetto
che lo facciate. Altrimenti vi mangio. No ok, just kidding.
Dico solo che mi farebbe piacere.)
Già che ci sono, Auguri di felice anno nuovo!
Ragazzi siamo già nel 2014.. oddio..
Kiss <3
 

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Capitolo 7
*** Capitolo VII : Lei, la Mia Fonte di Sopravvivenza ***



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CAPITOLO VII : "Lei, la Mia Fonte di Sopravvivenza"




 
Erano passate quasi due ore da quando lessi la lettera che mia nonna mi scrisse con non so quale magia, ed era da quasi due ore che intingevo fazzoletti nell'acqua fredda.
Il sonno stava prendendo il sopravvento e le mie palpebre ad ogni ticchettio di lancetta dell'orologio appeso sul muro sopra il comò, diventavano sempre più pesanti.
Ma questo non mi fermava. Ero lì, nella camera dei miei nonni che continuavo a fare 'avanti e indietro' tra i due ragazzi per rinfrescare la stoffa che posavo sulle loro fronti.
Avevo però bisogno di dormire, d'altronde erano le due di notte e a stento riuscivo a stare con gli occhi aperti. Non dovevo fermarmi perché se mi fossi seduta dopo poco sarei caduta e mi sarei messa a ronfare.


***

 
Dopo l'ennesimo percorso, decisi di fermarmi a sentire se la febbre di entrambi fosse scesa.
Prima andai dal ragazzo sulla poltrona per poi passare a Kai, che nel frattempo nel sonno si era girato a pancia in su. Mi sembrava di essere una mamma che cura i propri figli dall'influenza.
Fortunatamente sentii che la febbre era calata e che in generale stavano un pò meglio. Esausta mi sedetti in fondo al letto, sdraiandomi un momento per riprendere le forze. Chiusi gli occhi prima di ripensare alla lettera letta un paio di ore prima. 
"Ancora non posso crederci.. insomma.. io una Dea? Ma dove?.. e poi perché nessuno non mi ha mai detto niente di questa storia. Perché mi volevano tenere segreta la mia seconda identità?"
-..perché ti volevano proteggere.. dai pericoli.. e dalle persone che potevano farti soffrire se lo avessero saputo..-
Aprii gli occhi di scatto. Chi aveva parlato e soprattutto come aveva fatto a sapere cosa stavo pensando.
Mi alzai rimettendomi seduta. Alzai lo sguardo: il ragazzo sulla poltrona alla mia sinistra si era svegliato.
-T-Ti sei svegliato.. come..stai?-
-Meglio. Grazie al medaglione.. e a te che ci hai aiutato.-
-Sono più rilassata ora. Sapere che state bene mi fa sentire meno in colpa. Mi dispiace per avervi ridotti in questo stato.-
-In fondo non é colpa tua, non devi scusarti.-

Vidi sbucare una mano da sotto le coperte e portarsi alla sua tempia. 
-Ti fa male?-
-No, é solo un leggero mal di testa.-
Abbassai lo sguardo. Mi rattristiva vederli in quello stato sapendo che tutto il dolore che provavano era a causa mia.
-..posso sapere come ti chiami? Ora so che hai anche tu un simbolo sul dorso della mano.. quindi presumo tu sia un.. Lupo Mannaro. Giusto?- 
Mi sembrava così strano dire 'Lupo Mannaro' in quel modo, così seriamente. Fino a poche ore prima, magia e mitologia ero convinta fossero solo storie di fantasia che gli uomini inventarono per rendere più interessante il mondo, invece in quel momento, anche se ero confusa più che mai, avevo scoperto che la sottoscritta era addirittura una Dea e che aveva dei poteri sovrannaturali. 
-Sì.. mi chiamo Luhan. Sono il secondo più anziano tra i miei "fratelli".-
-Perché hai virgolettato "fratelli"? Non lo siete?-
-..vedi. In effetti no. Non di sangue. Ma siamo legati da un'amicizia così forte che ci fa sentire tali.-
-Capisco.-

"Quindi lui é Luhan. Ma, aspetta. I Lupi Mannari.. io l'ho studiata la loro storia. Sono definiti dei 'mangiatori di uomini' e dei mostri che-"
-Non lo siamo. Non siamo cattivi come ci ritraggono.-
Sussultai. 
-Come fai a capire quello che penso??- dissi un pò sconcertata.
-Me lo hai detto tu. Non te ne sei accorta? Hai collegato la tua mente alla mia. Mi hai mandato i tuoi pensieri. Io ti sento perché a quanto pare tu me lo permetti.-
-Co-come?-
-Non so. Si vede che hai il dono della telepatia.-

Non ci stavo capendo niente. Era davvero così? Potevo parlare con le persone attraverso il pensiero?
-Ma.. questa é.. UNA FIGATA ASSURDA!!- dissi alzandomi in piedi tutta eccitata.
-Sta calma, non é poi così ah~... semplice essere in grado di controllare i poteri quando si é ah~ ... alle prime armi.-
-Che ti succede?-
-Solo delle fitte alla testa, niente di che.-

-Vuoi che vada a prepararti del brodo caldo? Una minestrina? Aiuta sempre quando non si sta bene.-
-Se non ti da fastidio.-
-No, ma che dici? È una mia responsabilità tenervi al sicuro e farvi stare bene. Torno subito.- 

Detto questo mi precipitai in cucina, misi una padellina piena d'acqua sul gas e diedi un'occhiata in giro per trovare qualcosa di leggero da poter cucinare che fosse digeribile senza problemi.
Passarono alcuni minuti, il tempo di far bollire l'acqua e di lasciar sciogliere il dado, anche se sarebbe stato meglio avere del brodo di pollo. Presi due ciotole nelle quali ce lo versai all'interno per poi prendere due vassoi nei quali aggiunsi anche un'arancia e del pane. Ne presi uno e ritornai in camera.
-Ecco qui. Vorresti qualcos'altro? Ti porto dell'acqua?-
-No grazie. Credo che dopo aver mangiato questo non mi serva nient'altro per stare meglio.-
-Sicuro?-

Lui annuì per poi iniziare a bere il brodo con gusto. Questo mi fece salire il morale che fino a quel momento era bassissimo per colpa della mia preoccupazione per la loro salute.
Mi sedetti sul letto appoggiando la schiena al muro. Guardai un attimo Kai facendo un piccolo sorriso dopo di che i miei occhi si chiusero un attimo. Erano quasi le tre di notte ed io ero esausta, infatti senza accorgermene mi addormentai.

-----------------------------

Mi svegliai nel letto, un pò confuso e con la testa dolorante. Mi misi seduto guardandomi intorno.
-Buongiorno.-
Guardai in direzione della poltrona. Vidi Luhan che mi guardava tenendo una ciotola in mano e sorseggiando ogni tanto.
-Buongiorno..- gli risposi ancora un pò addormentato e con il cervello non connesso.
-Ti sei svegliato a quanto vedo. Hai dormito bene?-
-No. Purtroppo no.-

Mi guardai in giro, curioso di studiare la camera e di vedere come era fatta. Cercai anche di capire che ora era ma avendo la vista ancora offuscata non riuscii a distinguere le lancette dell'orologio.
-Sappi che sono le.. due passate. Quasi le tre.-
-Di pomeriggio?-
-No, di notte.-
-..davvero?-
-Già.-

Alzai il busto mettendo i gomiti come sostegno, per poi girare lo sguardo su Stella che, avendo gli occhi chiusi, presunsi stesse dormendo.
-Cosa.. é successo?- chiesi a Luhan. Non ricordavo niente: a parte la confusione che avevo in testa, non riuscivo a capire cosa fosse accaduto dopo che riuscii a prendere i medaglioni.
-Si é svegliata e ha scoperto di essere la nostra Dea. Ha capito chi siamo e ha scoperto di avere dei poteri. Sono stato sorpreso anche io perché a quanto pare può comunicare con noi attraverso la telepatia. Solo che deve ancora capire come si usa. Poi ha cucinato del brodo, che sto bevendo, e che se non ti sbrighi si raffredderà.-
-Davvero? Quindi... sa chi sono..- 
-Sì. Non serve che ti tieni tutto dentro. Ora puoi non nascondere niente e starle anche vicino.-
-Ma i medaglioni..-
-Lo stai indossando. Come me.-

Mi guardai il petto. In effetti era proprio lì: lo presi in mano e con mio grande stupore notai che era caldo.
-Hai sentito Luhan? Anche il tuo é caldo?-
Lo prese tra le dita per poi ritornare a guardarmi.
-Sì. Lo é anche il mio. Scommetto che si comporta così perché ci sta proteggendo.-
Annuii. D'altronde, eravamo così vicini a lei.. ero così vicino che.. potevo sentirla respirare: ciò mi fece venire i brividi.
-Kai, ti conviene andare a bere il brodo prima che si raffreddi.-
Mi ripresi dai miei pensieri e vedendo che era intento a mangiare un'arancia, mi fece venire un pò di languorino.
-Ok.. ma ti ha fatto solo il brodo?-
-Sì. Era abbastanza buono.-
-Abbastanza?-

-Beh sì. Insomma. Era brodo di dado. È buono fino ad un certo punto. Sarebbe più gustoso se fosse stato di pollo. Ma la capisco. Non può fare miracoli in cinque minuti.-
-E mi ha lasciato del brodo pure a me?-
-Credo di sì. Prova ad andare in cucina.-

Mi alzai per poi dirigermi lentamente verso la porta. Mi sentivo la testa girare, quindi mi dovetti tenere al muro per non cadere una seconda volta.
Ero piuttosto debole ma per fortuna, grazie al medaglione, non rimasi così a lungo. Essendo un Lupo avevo comunque più forza di un normale essere umano, quindi riuscii a riprendermi in fretta.
Arrivai in soggiorno. Attraversai il piccolo corridoio e poco dopo mi ritrovai in una piccola stanza, la cucina.
Mi guardai in torno un pò spaesato, per poi trovare un vassoio con le stesse identiche cose che aveva dato a Luhan.
Mi avvicinai e prendendo il vassoio lo portai sul tavolo in legno di acero. Mi sedetti sulla panca e iniziai a mangiare prima il frutto, arrivando al pane per poi fermarmi ad osservare la ciotola.
"Devo per forza? Non voglio brodo.."
Restai ad osservarlo per un pò di tempo fino a quando sentii qualcosa sfiorarmi la spalla. Mi presi un colpo dallo spavento. 
-Scusami non volevo spaventarti.-
Mi girai verso la persona dietro di me. 
-Stella..-
-Direi di sì. Sono io.-

Mi guardò per alcuni secondi per poi sedersi a capotavola, sulla sedia alla mia destra.
-Che ci fai alzata.. dovevi restare a dormire..-
-Si chiama... Luhan giusto?.. Sì, Luhan mi ha svegliata. Voleva coprirmi con il lenzuolo però é inciampato nel piede del comodino ed é caduto su di me per sbaglio. Hahah é stata una cosa comica!-
"Caduto per sbaglio?.. hm.. dopo mi sente."
-Non serve. Non ha fatto apposta. È tutto sistemato.-

La guardai stupito per poi ricordarmi di quello che mi aveva detto Luhan poco prima. Aveva scoperto di avere il potere della telepatia.
Questo significava che dovevo stare piuttosto attento a quello che avrei pensato da quel momento in poi.
-Non lo bevi il brodo? Sarà ormai diventato freddo. Vuoi che te lo scaldi?-
-Ehm..-
-Non lo vuoi? Ma ti farebbe bene, lo sai?-
-Sì ma..-
-Vuoi che ti imbocco?-
-Che cosa?? No! Sono capace da solo..-

Senza volerlo le mie guance iniziarono a colorirsi di un leggero rosato. Ero in imbarazzo.
-Ah che carino! Hahah- disse lei prendendomi le guance per poi iniziare a giocarci come con i bambini piccoli.
In quel momento avrei voluto sprofondare sotto al tavolo e rimanerci per almeno tre ore, fino all'alba, quando i miei poteri sarebbero stati più forti e avrei avuto l'occasione per scomparire e ricomparire a casa mia senza problemi.
-Hahah scusa scusa, la smetto.-
-Perché sei così contenta?-

Vidi che divenne seria per un momento, il tempo di pensare ad una risposta, per poi creare un bellissimo e dolcissimo sorriso sulle sue labbra.
-Beh.. ecco.. vedi mi piace l'idea di essere qualcuno di diverso. Ora che so di avere queste doti sovrannaturali mi sento più me stessa. Non so perché.. é una sensazione che sento da un'oretta in qua. È strano.-
La guardai in viso. Era solo la seconda volta in poco tempo che riuscivo a concentrarmi sui suoi occhi da così vicino. La prima volta al caminetto avevo avuto la stessa sensazione, di un freddo che nello stesso istante mi provocava dei brividi di calore. Sì, una cosa strana ma che lì per lì mi fece sentire protetto. Forse era davvero così. Mi sentivo protetto quando ero insieme a lei. Anche se in realtà per me era più che pericolosa, continuava ad essere la fonte di energia per la nostra, la mia sopravvivenza.






SPAZIO AUTRICE :)

Girls ecco qui il settimo capitolo di questa magnifica
storia u.u Vi volevo informare di una cosa: dato che
domani si riinizia a studiare (che pappa..) aggiornerò
il fine settimana. Quindi aspettatevi l'8° capitolo molto
presto.
Quindi.. tanti baci e abbracci e byebye dalla vostra
autrice ritardataria :D
Kiss <3

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII : Nuovi Amici? ***



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CAPITOLO VIII : "Nuovi Amici?"




 
Stella P.O.V


Con il sorriso sulle labbra mi misi ad osservarlo: aveva lo sguardo fisso sul liquido e dall'espressione sul viso si poteva intuire quanto fosse contento di dover bere il brodo che a mio parere era diventato quasi un pezzo di ghiaccio.
-Lo sai che anche se lo osservi non si beve da solo, vero?- gli dissi divertita.
-Sì ma... io in realtà non avrei così tanta voglia di brodo.-
-Davvero? Non l'avevo mica capito, sai?-
 dissi ironicamente, cambiando il tono della voce, sottolineando l'ultima parola della frase.
-Ecco.. potrei farne a meno?-
-Se proprio insisti.. vorrà dire che lo berrò io.- 
Gli presi la ciotola dalle mani e iniziai a bere.
-Bleah! È gelido!- dissi in una smorfia.
-Haha che buffa!-
-Che hai da ridere?! Non è affatto divertente.-
Ritornò serio per alcuni secondi ma poi guardandomi di nuovo, potei vedere che si stava trattenendo dal ridermi in faccia.
Continuai a fare una faccia disgustata prima di alzarmi dalla sedia e andare verso la porta.
-Che saporaccio.. vado a sciacquarmi la bocca. Torno subito. Tu intanto, per favore, svuota nel lavandino quello schifo!- gli dissi dirigendomi verso la porta del bagno.
 
Kai P.O.V


La vidi allontanarsi con una faccia che lì per lì mi fece sorridere: era davvero buffa.
Poi girai il mio sguardo verso la ciotola posta sul tavolo: avrei dovuto sbarazzarmi del brodo ma il pensiero delle sue labbra sulla ceramica mi bloccava.
Allungai le mani per afferrarla e successivamente osservare il punto in cui lei aveva bevuto: cosa mi stava succedendo? Perchè ad un tratto mi sentivo attratto verso quella ciotola, quelle labbra che l'avevano toccata...
"Che cosa-? Ma che mi prende?" pensai prima di alzarmi di scatto e andare verso il lavandino.


-Che bravo, grazie!- 
Ad un tratto sentii la voce di Stella dietro alle mie spalle. Girai lo sguardo verso di lei, vedendo che mi stava sorridendo appoggiata all'angolo del tavolo.
Mi asciugai le mani e le andai incontro, osservando i suoi occhi color ghiaccio che guardavano la mia persona con fare curioso.
-Che c'è?- dissi ad un tratto, non capendo a cosa stesse pensando. Mi continuò a guardare divertita, questa volta però si avvicinò a me tendendo una mano verso la mia testa.
"Ma che-?" pensai facendo un passo indietro, non capendo la sua mossa.
-Hai.. haha hai un ciuffo di capelli in aria. Aspetta che te lo sistemo.- 
Mi toccò i capelli e iniziò ad arruffarli quando Luhan entrò in cucina, facendo sobbalzare entrambi dalla sorpresa.
-Wow.. nemmeno vi avessi colti sul fatto. In ogni caso, devo prendere un bicchiere d'acqua. Ehm.. che stavate facendo?-
-Gli volevo sistemare i capelli, li aveva sparati in aria haha!- 
-Ah è normale, come quando si alza la mattina mezzo addormentato. U-gua-le.-
-Ehy! Non è vero! I miei capelli sono sempre in ordine.- 
-Oohoho ma dove?-
-Sulla mia testa.- 
dissi serio, incrociando le braccia.
-...pessima.-
-Luhan, non tutte le battute vengono bene.-
-Sì ma questa era veramente scadente. Stella?-
-..non volevo dire niente ma... sì. Lo era.-
-Ma cos'è? Vi siete messi d'accordo?-

Stella e Luhan si guardarono entrambi per poi rigirare lo sguardo verso di me e farmi "spallucce".
-Siamo in qualche modo collegati, forse.. per il fatto che io sono la vostra Dea..- 
-Può essere.-
Ci fu silenzio per alcuni secondi, fino a quando Stella non lo spezzò con una domanda.
-I lupi mannari quindi.. voi.. siete innoqui. Non è così?-
Io e Luhan ci scambiammo uno sguardo d'intesa prima di iniziare a rispondere.
-Beh in genere sì, ma quando vogliamo possiamo anche diventare pericolosi..- disse Luhan prima di fare uno scatto in avanti, facendo finta di imprigionarla.
Lei fece un urletto per la sorpresa, iniziando a scappare, correndo nell'altra stanza ridendo.
Vedendoli "giocare" allegramente, mi si creò un sorriso in viso e senza pensarci un secondo di più iniziai a correrle dietro anche io.
"Credo che mi divertirò insieme a lei." pensai cercando di aggrappare il suo braccio. 

 
Stella P.O.V


Ci fermammo un attimo per riprendere fiato, accomodandoci sul divano.
Io mi sedetti per prima, nel mezzo, lasciando che i due ragazzi prendessero posto di fianco a me.
-Dai.. seriamente... raccontatemi un pò di voi. Che abilità speciali avete? L'ho anche letto ma non lo ricordo..- dissi ancora con il fiatone.
-Beh.. io ho il potere della telecinesi. Esempio: so fare questo..-
All'improvviso vidi che allungò il braccio verso il vaso di fiori posto sulla credenza, e muovendo le dita, iniziò a sollevare i fiori portandoli verso la mia direzione.
-Per lei, signorina.-
-Haha anche se sono finti, grazie.- 
dissi afferrandoli appena si fermarono sospesi davanti ai miei occhi.
-Wow.. è incredibile.. e tu Kai?- mi girai verso di lui alla mia sinistra ma restai impalata quando mi accorsi che non c'era nessuno. 
-Ma che.. dov'è finito?- girai gli occhi verso Luhan, prima di riguardare verso il posto vuoto. 
Dalla mia bocca partì un urletto di spavento quando però me lo ritrovai davanti al viso che mi osservava seduto come prima.
-Ma tu-tu non c'eri un secondo fa.. aspetta. Aaah ho capito. Hai il teletrasporto, giusto?-
-Esatto.-
-Capito. E gli altri? Potrei conoscere anche i vostri fratelli? Ne sarei felice, dopotutto devo proteggervi tutti e dodici.-
 dissi alzandomi in piedi e guardandoli entrambi.
-Beh, certo.. però..- Luhan si fermò dal parlare.
-Però?- 
-C'è un piccolo problemino. E sai anche tu di cosa si tratta.-
Ci pensai un attimo ripensando a quale poteva essere, fino a che non mi venne in mente.
-..accidenti.. i medaglioni.-
I due annuirono contemporaneamente. Infatti non potevo avvicinarmici se prima non indossavano la protezione data dai medaglioni.
-E allora cosa si può fare?- chiesi, iniziando a camminare avanti e indietro con ancora i fiori in mano.
Mi fermai di scatto quando un'idea mi volò in mente.
-E se... telefonassi?-
-Vuoi parlarci.. per telefono?-
-Hai qualche altra idea?-
 chiesi a Kai sperando che mi rispondesse positivamente.
-No. In realtà nessuna. Però la tua non è poi così stupida.-
Sorrisi ed eccitata andai a prendere il mio cellulare, non pensando però che era ormai scarico del tutto e che quindi la batteria, ormai morta, non funzionava più.
-Eh no!- esclamai ricordandomi che non avevo il caricabatterie con me.
-Niente paura. Puoi usare quello di Kai.- disse Luhan, girandosi verso l'amico che lo guardava con un'espressione del tipo "Perchè il mio?".
-Dai Kai! Mica te lo ruba! Comunque, io vi lascio. Vado a dormire: domani ho intenzione di ritornare a casa quindi devo essere almeno un pò riposato.- disse alzandosi per poi dirigersi verso il corridoio che portava alla camera dei miei nonni.
-Ok. Buonanotte.- dissi salutandolo con un sorriso. 
Quando rigirai lo sguardo verso Kai, feci un'espressione supplicante, cercando di fare gli occhioni dolci e di intenerirlo.
-..ok. Va bene. Però non usare tutta la batteria.-
-Sì!- 
esclamai leggermente.
Lo sfilò dalla tasca per poi tendermelo aspettando che io lo prendessi.
Appena lo ebbi in mano, andai subito sulla rubrica: notai che c'erano tutti i nomi dei ragazzi che la nonna mi aveva nominato nella lettera.
-Non hai quello di casa?-
-Ehm.. sì però.. aspetta! Non chiamare ora!- 
disse ad un tratto alzandosi per poi cercare di riprendere il telefono.
-Perchè non dovrei, scusa?- dissi schivando il suo "attacco".
-Ti sei scordata che sono le tre di mattina? Se svegliassi qualcuno dei miei fratelli si incavolerebbe non poco.-
-...oh. È vero.- 

In effetti mi ero dimenticata che era ancora notte fonda, ma stranamente non mi sentivo stanca.
-Vorrà dire che aspetterò domani.-
-Ecco brava. Quindi posso riprendermelo.- 

Con uno scatto felino scomparve dal posto, ricomparendo invece davanti a me in un millesimo di secondo: mi bloccò il braccio e mi sfilò di mano il cellulare, senza che me ne accorgessi.
Rimasi stupita da quella mossa rapida e assolutamente strabiliante.
-Ti conviene andare a dormire. Altrimenti non riuscirai ad alzarti domani mattina.. ah no aspetta, oggi.- 
-Ma- mi bloccai quando il suo corpo comparve a pochi centimetri di distanza dal mio ed i suoi occhi scuri mi fissavano così profondamente, quasi cercando di intravedere al di là delle mie iridi.
Alzai lo sguardo, rimanendo impalata, senza proferire parola: era davvero molto bello da lontano, ma da quella distanza era ancora più attraente e sensuale di quanto avessi mai immaginato.
All'improvviso mise un dito sulle mie labbra, continuando a guardarmi da molto vicino. 
-Ti conviene obbedire, prima che la bestia nascosta dentro di me si innervosisca.-
Io lo guardai con fare preoccupato ma allo stesso tempo sorpreso e meravigliato. Come poteva un ragazzo così tenero trasformarsi in uno così attraente e che riusciva quasi ad ipnotizzarti con il suo sguardo da cattivo ragazzo? Tutto in un solo battito di ciglia? 
-No no, ho capito. Vado a dormire.- 
-Brava la mia Stellina.- disse allontanandosi da me per poi accarezzarmi la testa dolcemente.
-B-buonanotte.- replicai, restando un pò allibita dal suo rapido cambiamento di personalità.
Se ne andò, superandomi e camminando verso la camera dei miei nonni, mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni: mi lasciò così in soggiorno, in piedi, con lo sguardo proiettato verso la parte opposta della stanza.
"Quel ragazzo.. scommetto che mi farà impazzire prima o poi.. me lo sento." pensai. 

Presi varie coperte per poi tornare in soggiorno con anche un cuscino.
"Meglio che dorma qui sta notte.." mi dissi sistemandomi sul divano. Non mi ispirava dormire in una stanza con praticamente due sconosciuti e soprattutto con Kai vicino, nello stesso letto. 
In più non ero abituata ad avere ragazzi nella stessa camera, figuriamoci due licantropi. 
Ma soprattutto non ero abituata a quella nuova vita che avrei dovuto vivere al mio risveglio. Una vita vissuta da Dea delle Stelle, da Regina dei Licantropi.
 

°°°


Mi svegliai cercando di girarmi sull'altro fianco quando mi sentii osservata: aprii gli occhi e con mia sorpresa mi ritrovai Kai sdraiato sul pavimento che mi fissava, con il braccio poggiato su un cuscino, in modo da riuscire a sorreggere con la mano il peso della testa senza farsi male.
-Wou! Mi hai fatto prendere un colpo!- dissi, alzandomi di scatto e mettendomi seduta.
-Paura? Perchè?-
-Non mi aspettavo di trovarti qui!-

-Oh scusami.- disse ironicamente, continuando però a non togliermi gli occhi di dosso.
-...non mi guardare!- dissi ritornando sdraiata, girandomi dall'altra parte.
Sentii il suo sguardo sulla mia schiena, sentii come se me la stesse perforando e questo non mi piaceva per niente.
-Smettila.-
-Di fare cosa?-
-Di guardarmi.-
-Non ti sto guardando.-
-Sì invece.-
-No.-

Mi rigirai verso di lui, notando però che era scomparso. Mi misi seduta sul divano e mi guardai intorno: "Dove sarà finito?" pensai prima di alzarmi e guardare l'ora sull'orologio appeso al muro. Erano solamente le sette di mattina ma lui era già sveglio.
-Kai!- 
-Hai fame?-

Mi girai di scatto, trovandomi un vassoio con un piatto di frittelle con zucchero a velo sotto al naso.
-Wow, sembrano buone!-
Dissi a Luhan, che a quanto pare aveva usufruito della cucina, mentre con un rapido movimento, rubai una frittella dal piatto e mi diressi verso il tavolo da pranzo nella stanza accanto.
-Lo sono, in effetti.-
-Dov'è Kai? Mi serve il suo telefono!- esclamai masticando ancora il piccolo boccone.




SPAZIO AUTRICE :)

Questo capitolo è corto ma non
temete, gli altri saranno più lunghi.
Spero vi sia piaciuto. <3 
A presto (mooolto presto questa volta)
con il 9° capitolo! ^^

PS: Come avrete notato da qui in poi 
la storia incomincerà ad essere quella della 
trama e non ci saranno più per un pò i 
capitoli introduttivi ai personaggi.
Da adesso la storia vera e propria si fa avanti.
Baci <3

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Capitolo 9
*** Capitolo IX : Un Nuovo Alleato ***



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CAPITOLO IX : "Un Nuovo Alleato"




 
Mi sedetti sulla sedia in cucina finendo di mangiare la frittella che aveva fatto Luhan. Lo osservai mentre cercava di pulire il bancone sporco di pastella.
Guardandolo mi si crearono in mente molti dubbi e pensieri, come al fatto che la persona davanti a me era un essere che fino a qualche ora prima credevo esistesse solo nella mitologia. Se ci ragionavo sopra, uscivano sempre più domande senza ancora nessuna risposta. 
Mi incuriosii sapere come sarebbe stato quando la sua vera forma sarebbe venuta allo scoperto: come si presentava trasformato in Licantropo? E come si sarebbe comportato se si fosse arrabbiato? 
Avevo così tante domande in testa che non mi accorsi che si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto alla mia, scrivendo al cellulare, forse messaggiando con qualcuno.
Lo guardai in viso: aveva dei bei lineamenti, decisamente, ma molto diversi da quelli di Kai. In confronto a lui, il suo viso era più "dolce", quasi da bambino.
Solo in quell'attimo mi accorsi che portava gli orecchini: dei pendenti di colore scuro. Gli stavano molto bene.

-Stella? Stella?!-
-UH! Cosa? Che c'è?-
-Ti eri incantata?-
-Ah scusami.. avevi detto qualcosa?-
-Sì. Ti ho chiesto se volevi usare il mio cellulare dato che Kai non si sa dove sia finito, tanto per cambiare..-
-Ah.. beh.. grazie.-

Feci per prenderlo quando se lo rimise in tasca. 
-Però prima ti converrebbe andare a cambiarti. Mettiti qualcosa sopra prima che tu prenda freddo.-
Confusa mi guardai i vestiti, notando che ero ancora in vestaglia.
-Oddio..- 
Mi alzai di scatto, correndo in direzione della camera da letto.
"Sono stata con questa sottospecie di vestaglia tutto il tempo?? Perchè non mi hanno detto niente! Potevano avvisarmi prima che ero mezza nuda!"
"Io non l'ho fatto perchè.. stavi bene.."

Mi presi un colpo. Luhan mi aveva risposto con il pensiero.
"Come? Dici davvero? Grazie.. accidenti.. è vero che posso comunicare con la mente.. devo riuscire a controllare il mio potere!"
"Ce la farai. Ci vuole solo un pò di pazienza."

-LUHAN, NON PENSARE IL MIO PENSIERO!!- urlai al ragazzo dalla camera.
"Ok."
"E allora non pensarmi!"
"Sei tu che mi stai pensando."
"Ti sto pensando perchè tu mi stai pensando!"
"E allora finisci di pensare che io ti pensi, così poi posso smettere di pensare che tu pensi che io ti pensi."
"Eh?"
"Controlla il potere Stella!"

Feci un respiro profondo. 
-Posso farcela.. ce la posso fare..-
Espirai prima di avvicinarmi ai miei vestiti poggiati sulla poltrona. Mi sfilai la vestaglia per poi metterli.
-Devo lavarli prima o poi..-
Sistemai la vestaglia nel cassetto e tornai in cucina, slegandomi la treccia per poi iniziare a dividere in tre ciocche i capelli, ritornando così da Luhan.
-Ehy ti sei slegata la treccia.-
-Sì. Ma perchè la voglio rifare meglio.- dissi continuando a incrociare le tre ciocche di capelli.
-Se vuoi ti aiuto io..- 
-No non serve, davver- no! Accidenti.. il mio elastico..- 
L'elastico che avevo in mano mi cadde a terra e cercando di recuperarlo accucciandomi, mi uscirono alcune ciocche dalla treccia.
-No mi si è rovinata.. uffa...-
A quel punto lasciai del tutto la presa sui miei capelli e allungai il braccio per prendere l'elastico colorato, ma un'altra mano fu più veloce nell'intento.
Alzai lo sguardo verso Luhan che vidi si alzò per venirmi dietro la schiena e aiutandomi ad alzarmi, mi spinse leggermente verso la sedia occupata da lui poco prima.
-Siediti, ti aiuto io.-
-G-grazie.-

Dopo essermi seduta, lo sentii sfiorarmi i capelli con delicatezza.
"Wow, sei più che delicato.."
-Non voglio farti male è per questo che te li sfioro.-
-Ah..- 

Alzai gli occhi al cielo, maledicendomi per non riuscire a controllare la mia abilità speciale.
-Li hai proprio lunghi..-
-Già.. è da tre anni che non vado da un parrucchiere..-
-Davvero? Li hai comunque molto belli.-

Mi sentii arrossire quindi cercai di abbassare la testa per non darlo a vedere ma fu uno sbaglio.
-Ehy non muoverti che poi ti si rovina la treccia.-
-S-scusa..-
-Ecco qua, finito.-

Dopo poco vidi spuntare Luhan alla mia destra, accucciato e con la testa da una parte per cercare di guardarmi il viso.
All'improvviso mi spostò una ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi che non era riuscito a tenere nella treccia e me la mise dietro all'orecchio. Vidi che sorrise per poi alzarsi e andare verso la porta. Alzai lo sguardo seguendo la sua persona uscire dalla stanza.
-Dove vai?- gli chiesi.
-A cercare Kai. Voglio proprio vedere dove si è cacciato.-
Prima che uscisse dalla mia visuale mi alzai dalla sedia e lo raggiunsi il più velocemente possibile. Lo presi per il polso e lo fermai aspettando che si girasse.
-Grazie per avermi aiutato.. per avermi sistemato i capelli..-
-Figurati. È stato un piacere.-

-Ehm.. posso venire con te? A cercare Kai?-
-Mh.. è meglio se rimani qui, fuori è più freddo del solito oggi.-
-Ma volevo essere d'aiuto..-
-Un'altra volta, va bene?-
mi disse mettendomi le mani sulle spalle.
Io annuii tristemente, avrei voluto davvero fargli compagnia. Appena lasciò la presa, si diresse verso la porta d'entrata della baita.
-E poi se tornasse almeno troverebbe qualcuno con cui parlare. Ci vediamo più tardi.-
Uscì dopo aver accennato un sorriso con le labbra, chiudendo poi dietro di sè la porta.

-E adesso che faccio.. oh! Il cellulare. Se lo è dimenticato..-
-Ma io no.-

Feci un salto dallo spavento quando sentii il respiro e la voce di Kai vicino al mio collo.
-Kai! Finiscila di comparire dal nulla in questo modo, ti prego! Mi hai fatto quasi venire un infarto! ...-
Esclamai mettendomi la mano sul cuore, per cercare di calmarlo.
-... e poi Luhan è andato a cercarti per niente. Meglio se lo chiamo.-
Feci per andare alla porta quando mi comparì davanti il ragazzo, mettendo le mani sulle mie spalle e bloccandomi sul posto.
-Kai, lasciami andare.-
-Ma non volevi chiamare qualcuno?-
-Sì ma-
-Chiama Luhan con il telefono. Fai prima.-

Si sfilò l'oggetto elettronico dalla tasca e me lo porse, aspettando che lo prendessi.
Lo guardai per poi concentrarmi sulla sua mano sperando che appena lo avessi preso non lo riprendesse indietro come l'ultima volta.
-Allora? Cosa aspetti?-
-N-niente..-
allungai il braccio per prenderlo ma non mollava la presa. Senza dire niente incominciai a tirare leggermente verso di me, senza però riuscire a smuoverlo dalle sue dita. A quel punto lo guardai negli occhi cercando di fargli capire che lo stavo fulminando con lo sguardo.
"Lascia la presa, per favore."
"Io la sto lasciando. Sei tu che non riesci a prenderlo in mano."
"Vuoi la guerra?"

A quel punto un sorriso di sfida si creo sul suo viso.
-Ti diverti a stuzzicarmi?-
-Tanto.-
-Allora, se le cose stanno in questo modo..-

Con uno scatto gli presi la mano con il telefono e la cercai in tutti i modi di sbloccare, senza però riuscire ad aprirgli le dita.
A quel punto allora mi girai verso di lui e senza dargli alcun preavviso, iniziai a fargli il solletico. Vidi che si trattenne dal ridere per poi iniziare a muoversi cercando di schivare i miei attacchi.
-Non puoi schivarmi, sono troppo veloce!- 
Continuò a trattenersi per alcuni secondi fino a quando scoppiò a ridere contraendosi sulla pancia, cercando così di coprirsi. Continuai a torturarlo per una decina di secondi prima di mettermi a ridere anche io.
All'improvviso però per vendicarsi, mi prese per i fianchi e mi tirò a sè, cercando poi di tenermi ferma. Mi girò e allacciò un braccio intorno alla vita e successivamente con la mano libera iniziò a farmi il solletico come avevo fatto con lui.
Iniziai a ridere e a muovermi quasi fossi stata un pesce fuor d'acqua, cercando di slacciare il suo braccio per scappare, senza però riuscirci.
Era troppo forte per me e la sua stretta non si alleviava per niente. Ad un tratto però io persi l'equilibrio e le mie gambe cedettero dal troppo ridere, prendendo di sorpresa il ragazzo che provò a tenermi in piedi senza farmi cadere. 
-Alzati che non riesco a tenerti! Haha pesi troppo!- disse facendo uno sforzo.
-HAHAH mi fa HAHA troppo male AHAHA la pancia!-
-Dai.. tieniti su! ..-
Ero quasi ormai a terra del tutto: continuavo a ridere senza fermarmi fino a che lui non lasciò la presa intorno alla mia vita, facendomi cadere a terra quasi fossi stata un sacco di farina. Rimasi sdraiata sul pavimento con gli occhi pieni di lacrime mentre lo vidi ridere di gusto e con il fiatone abbassarsi e sedersi appoggiando la schiena al muro, toccandosi i capelli sulla testa per sistemarli.
-Ok, va bene... tieni il cellulare. Questa volta sul serio.- mi disse tirando fuori dalla tasca l'oggetto e abbassando la testa con aria sconfitta.
Strisciando finalmente lo riuscii a raggiungere senza problemi e ancora ridendo, mi accasciai sul pavimento di fianco a lui.
-Sono sfinito..- sorrise guardandomi.
-..per questa volta hai vinto ma sarà la prima ed ultima..-
-Vedremo, vedremo..-
gli sorrisi girandomi a pancia in su.


Luhan P.O.V



Uscii dalla baita ed iniziai a camminare nel bosco.
-Fa freddo..- sussurrai a me stesso prima di decidere che uno strato di peli non sarebbe stato poi così male in quel momento.
Misi la collana di Sehun che avevo preso prima di preparare le frittelle e mi trasformai in Lupo, iniziando così a correre verso la direzione di casa mia.
"Sono quasi arrivato.."
-Ahi!! Stupido tronco!- sentii ad un tratto.
Mi fermai e girandomi intorno notai a pochi metri di distanza un ragazzo che cercava di alzare un tronco dal terreno. Mi avvicinai con cautela, prima di annusare l'aria.
"Chanyeol.."
Mi ritrasformai in umano, prima di raggiungerlo con l'intenzione di capire che cosa stava facendo e magari aiutarlo nell'intento.
-Chanyeol! Che stai facendo?-
-Luhan! Sei tornato! Credevamo ti avesse mangiato!-
-No. A quanto pare non mi ha sbranato. È stata buona.-
-In che senso buona? L'hai mangiata tu?-
-Che idiota che sei alcune volte..-
-Già, me ne rendo conto pure io. Allora? Come è andata?-

-Bene. Abbiamo trovato i nostri due medaglioni e anche quello di Sehun, vedi?- risposi facendogli vedere il mio e quello del più giovane che avevo al collo.
-Volevo portarglielo.-
-Dai! Che bella notizia. Peccato però, avrei voluto avere anche io il medaglione. Non vedo l'ora di incontrarla!- disse tutto eccitato.
-..che stai facendo?-
-Sto cercando ti alzare questo dannato tronco. Lo volevo portare a casa per tagliarlo e farci ciocchi di legna.-
-Ah.. ti aiuto.- 

Alzai il braccio e la mano verso il tronco usando così la telecinesi per sollevarlo.
-Grazie.-
-Prego.-
-Andiamo a casa allora. Gli altri saranno felici di vederti.. ma Kai? Che fine ha fatto?-
-Non lo so.. ma qualcosa mi dice che in questo momento è alla baita...-

 
°°°

Arrivammo davanti alla grotta: affaticato entrai con il tronco ancora sollevato da terra. Fortunatamente mancava poco alla casa e ringraziai la grotta per essere ampissima, così da farci stare il tronco senza complicazioni.
Entrai e dopo averla percorsa sbucai davanti al prato che mi dava un senso di famigliarità e protezione, su cui avevo giocato fin da piccolo.
Arrivai davanti alla porta e finalmente lasciai cadere il tronco a terra, accucciandomi per alcuni secondi.
-Tutto bene?-
-Sì, ho bisogno solo di un pò di allenamento. Non sono più abituato a sollevare cose così pesanti.-
-Ti rifarai.-

Chanyeol aprii la porta per poi aiutarmi ad alzarmi. Dopo qualche giramento di testa riuscii a riprendermi e a chiudere la porta dietro di noi.
-Ragazzi! Sehun! Luhan è tornato!- gridò Chanyeol dirigendosi poi verso il soggiorno. Lo seguii per poi accomodarmi sul divano. 
-Hey Luhan sei tornato!- mi disse Xiumin entrando nella stanza.
-Già. Dov'è Sehun?-
-È di sopra, ma sta scendendo.-


Dopo essere stato salutato da tutti i miei "fratelli", andai verso Sehun che poco prima si era seduto sulla poltrona: arrivatogli davanti, sfilai la catenella con il suo medaglione e gliela porsi, aspettando che la prendesse.
-Non dirmi che..-
-Sì. È il tuo medaglione.-

Eccitato lo prese e se lo mise al collo: dopo pochi secondi una luce color arcobaleno molto brillante illuminò il simbolo lasciando tutti a bocca aperta, compreso il sottoscritto, svanendo in seguito facendo tornare tutto come era prima.
-Come.. ha fatto ad illuminarsi?- chiese Sehun ancora sbalordito.
-Credo sia per il fatto che ha trovato il suo padrone..- 
-Allora adesso io posso.. incontrarla?-

Annuii facendogli un sorriso. Essendo il più giovane, nessuno si sarebbe mai immaginato che sarebbe stato lui ad incontrarla dopo di me e Kai, compreso lui stesso.
-Ancora non ci posso credere..la incontrerò presto..-
-Ragazzi... cercheremo di trovare i vostri medaglioni il prima possibile. Ve lo prometto.-
-Luhan..-
si fece spazio Lay, dopo essere stato in silenzio tutto il tempo.
-Te li affido. Mi raccomando: tienili d'occhio.- mi disse riferendosi ai due più giovani e mettendomi una mano sulla spalla.
Annuii deciso.
-Fino a quando non troveremo i rimanenti medaglioni fidatevi di me. Riuscirò a proteggervi.. e a proteggerla.-







SPAZIO AUTRICE :)

Come avrete notato ho già aggiornato.
Ve l'avevo detto che lo avrei fatto mooolto presto.
Comunque volevo darvi una info su questo capitolo:

• all'inizio quando Stella ha notato gli orecchini di Luhan, 
li ho immaginati come quelli che ha indossato nella CF
per Kolon Sport. Per chi non se li ricordasse ecco qui
l'immagine-gif.











Eccoci qui. Spero vi sia piaciuto il capitolo e a presto.
:DD

Bacci <3

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Capitolo 10
*** Capitolo X : Qualcosa di Speciale, Qualcosa in Più ... ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.




 
CAPITOLO X : "Qualcosa di Speciale, Qualcosa in Più ..."




 
Stella P.O.V


Sdraiata ancora a pancia in su e con il cellulare di Kai in mano, digitai il numero di Luhan che vidi nella rubrica: lo misi all'orecchio e aspettai che il suono di una voce rispondesse dall'altra parte del segnale.
-Risponde?- mi disse Kai ancora con il respiro pesante.
-Sta squillando.-

-Pronto, Kai?-
-Luhan, sono Stella.-
-Oh, Stella. Alla fine ti ha ceduto il telefono haha.-
-Sì, ci sono riuscita. Volevo dirti che Kai è qui con me e che quindi non serve andarlo a cercare.-
-Certo. Immaginavo. Tanto non lo sarei andato a cercare comunque haha.-
-Hah.. dimmi, dove sei?-
-Sto ritornando da te. E ti porto anche qualcosa di nuovo.-
-Cioè? Di che si tratta? È un regalo?-
dissi emozionata all'idea di ricevere il primo regalo natalizio dell'anno.
-Beh.. non proprio. Lo vedrai poi. Ti lascio perchè conoscendo Kai, non concede a nessuno più di un minuto di chiamata, se non a lui stesso.-
-Va bene. Allora a dopo.-


Chiusi la chiamata, per poi alzare lo sguardo verso Kai che a quanto pare mi stava osservando da un bel pò: infatti si girò di scatto dall'altra parte facendo finta di niente.
-Ecco fatto. Grazie.- gli porsi l'oggetto aspettando che lo prendesse facendogli un leggero sorriso che venne ricambiato poco dopo. 
Restammo seduti, e sdraiati, per un paio di minuti fino a che trovai qualcosa da dire per riempire il vuoto della stanza.
-Allora..- dissi ad un certo punto cercando di alzarmi in piedi.
-.. hai voglia di una cioccolata calda?-
Alzò lo sguardo verso di me prima di rispondere.
-Sì, volentieri.-
-La vado a preparare allora. Vengo subito.-

Lui semplicemente annuì, restando seduto a terra a guardarsi in torno, forse doveva riprendersi ancora dalla "lotta" fatta poco prima.
 

Luhan P.O.V


-Oddio, la sto per incontrare.. la sto per incontrare!- esclamò Sehun battendo le mani dalla felicità.
-Già, ma non avventarti su di lei con cose del tipo "Sei la mia ispiratrice, ti ammiro troppo e blah blah", non si è ancora abituata a me e nemmeno a Kai, quindi conoscere un'altra persona "strana" all'inizio potrebbe esserle molto difficile.-
-Sta tranquillo, non la spaventerò.. aspetta: chi sarebbe lo "strano"?-

Bussammo alla porta della baita, aspettando che qualcuno rispondesse o aprisse la porta.
Dopo pochi secondi ci venì ad aprire la ragazza, la quale aveva una tazza di cioccolata calda in mano e che stava parlando con qualcuno, presumibilmente con Kai.
-Ehy, ciao Luhan! Entra che fa freddo qui fuo- 
Si fermò quando si accorse che non ero da solo: infatti iniziò a guardare Sehun con un'espressione piena di curiosità e sorpresa.
-Ehy.. ciao! ..- disse facendogli un dolcissimo sorriso. -.. potrei sapere chi ho il piacere di incontrare?-
Mi girai verso il più piccolo, curioso di vedere la sua reazione. Se ne stava lì, senza fare niente, con un'espressione beata in viso e con le gambe tremanti.
Sorrisi a quella scena ed entrai lasciandoli soli sull'uscio.

Sehun aveva sempre tenuto rispetto alle sue Dee sin da quando era piccolo, le vedeva come delle seconde mamme e delle persone da proteggere.
Per questo da quando purtroppo la nonna di Stella ci lasciò, giurò a sè stesso che avrebbe fatto di tutto per tenere al sicuro la Dea che avrebbe preso il suo posto.
Ma non pensava fosse una persona così giovane a ereditare il comando, come tutti noi d'altronde, quindi l'idea di dover stare vicino ad una ragazza della sua età, si fa per dire, lo emozionava parecchio.
Mi sedetti sul divano vicino a Kai, anche lui con la tazza di cioccolata in mano e che sorseggiava piano piano per non bruciarsi.
-Allora, dove sei stato questa mattina? Ti volevo venire a cercare.-
-Beh.. ho fatto un giro. Dovevo sfogarmi, stare in un luogo chiuso così tanto non lo riesco a sopportare... se vuoi c'è una tazza di cioccolata anche per te in cucina.-


 
Sehun P.O.V


Ero davvero molto emozionato all'idea di incontrare la nostra protettrice e quando arrivammo davanti alla porta della baita, il mio cuore iniziò ad accelerare i battiti.
Appena bussammo credetti che le mie gambe cedessero da un momento all'altro, senza alcun preavviso. Poco dopo la maniglia si abbassò facendomi espirare profondamente per riuscire a calmare i battiti del mio cuore.
"Finalmente la vedo.. finalmente conoscerò il suo aspetto e la sua persona." pensai mentre tenevo gli occhi fissi sulla porta. 
La vidi. La vidi per la prima volta in tutta la mia vita ma le volli giá bene al primo sguardo. I suoi occhi erano color ghiaccio e appena si spostarono su di me mi fecero bloccare sul posto. 
-Ehy. Ciao!..- mi disse appena notò la mia presenza. Un dolcissimo sorriso si creò sul suo viso rendendola ancora più carina.
-.. potrei sapere chi ho il piacere di incontrare?- 
Riuscivo a malapena a respirare, figuriamoci a parlare decentemente. A quel tratto vidi che Luhan si girò verso di me, come per vedere la mia reazione alla ragazza, come se aspettasse che dicessi qualcosa, ma anche volendo dalla mia bocca non uscì neanche un suono strozzato. Allora sorridendo si rigirò ed entrò nella baita, lasciandoci soli sull'uscio.
Continuai a guardarla fino a che non mi venne il coraggio di rispondere.
-C-ciao. Piacere di conoscerti... io mi chiamo S-Sehun.- 
In quel momento avrei voluto sprofondare nella neve e non tornare più in superficie dall'imbarazzo. 
Lei mi guardò in viso arricciando il naso e socchiudendo gli occhi, avvicinandosi leggermente, come se mi stesse studiando a fondo.
-Aah io so chi sei! Tu sei il "fratello" di Luhan e Kai! Giusto? Fai parte dei ragazzi che devo proteggere!- esclamò tutto ad un tratto la ragazza.
-S-sì, sono io.- le sorrisi.
-Vieni dentro altrimenti prendi freddo!- mi disse scansandosi dalla porta per farmi spazio. 
-Grazie.-
Entrai e un'ondata di calore mi investì: era alquanto leggera dato che proveniva dal camino appena acceso, ma piacevole e mi riuscì a scaldare in pochi attimi.
Iniziai a guardarmi intorno, osservando l'ambiente in cui ero: era tutto in legno; soffitto, pareti, pavimento, anche i mobili.
Improvvisamente sentii qualcuno toccarmi la spalla, come un dito che continuava a ticchettare sulla stoffa della mia maglia. Mi girai e vidi la ragazza porgermi una tazza piena di cioccolata bollente.
-Grazie mille!- dissi contento di quel gesto.
"Mi sto già affezzionando a lei." pensai facendole un sorriso per ringraziarla.
-Sehun, siediti pure. Non rimanere in piedi.- mi indicò il divano prima di andare verso la poltrona posta vicino al caminetto.
La guardai alcuni secondi prima di andare a sedermi nell'ultimo posto vicino ai due Licantropi.
-Allora. Sono contenta di aver incontrato un altro dei ragazzi..- disse riferendosi ovviamente al sottoscritto. -..Sehun, sei il più giovane vero?-
-S-sì.-
-E dimmi: sei un Licantropo anche tu, giusto? Che potere hai?- 
-Posso controllare il vento.-
-Wow! Uno dei quattro elementi della natura. È uno di quelli essenziali, devi esserne fiero.-

-Beh sì, lo sono in effetti.-
-Alcune volte però non riesce a controllarsi e causa solo danni. Vero Sehunnie?-
si intromise Kai, prendendomi in giro accarezzandomi la testa.
"Se potessi ti strangolerei." pensai fulminandolo con lo sguardo.
-Non qui dentro. Aspetta di essere tornato a casa.- mi disse Stella facendomi un grazioso occhiolino.
-Come hai.. fatto a capire quello che stavo pensando?- dissi facendo un'espressione sorpresa.
-Ha il potere della telepatia.- mi rispose Kai. 
-Oh..-
-Ti avverto: sta' attento a quello che pensi. Potrebbe leggerlo per poi rivoltartelo contro.-
bisbigliò Luhan, mettendosi una mano davanti alla bocca per non farlo sentire alla ragazza.
Annuii disorientato: non ero a conoscenza dei suoi poteri prima di allora quindi la cosa mi suonò del tutto nuova.
-E.. anche tu hai il simbolo tatuato sulla mano? Potrei vederlo?-
Annuii per poi spostare la manica da sopra il dorso della mano destra.
-Che bello! Ha una forma molto artistica.. mi piace com'è strutturato.- disse prima di sfiorarlo con il pollice.
A quel tocco magicamente il mio simbolo si illuminò: in quello stesso istante sentii una vampata di calore sprigionarsi dentro il mio corpo, per poi svanire subito dopo, quando la sua mano si allontanò.
Meravigliato la guardai in cerca di una risposta: come era successo? La luce sembrava la stessa di quando misi al collo il medaglione per la prima volta.
-Oh.. è successo di nuovo. Allora credo sia normale che accada.- 
Mi guardò prima di parlare: forse capì che avevo qualche dubbio sulla luce appena scomparsa.
-Devi sapere che anche quando ho toccato i simboli di Kai e Luhan, è successo lo stesso. A questo punto si vede che è proprio una reazione alla Figlia della Luna.-
-Ma.. con tua nonna non è mai successo..-
-Dici sul serio? ...- 
-Forse.. ha qualcosa che sua nonna non aveva..-
ipotizzò Luhan per poi girarsi verso di lei.
-Mmh.. il potere? Mia nonna aveva poteri?-
-Sì. Aveva il potere di leggere il futuro.-
-Aah quindi è per questo motivo che sapeva esattamente quale sarebbe stata la mia reazione leggendo la sua lettera..-
-Quale lettera?-
chiesi prima di sorseggiare l'ultima goccia di cioccolata calda.
-Una lettera che ho trovato nel libro 'magico'. Quello da cui poi ho scoperto chi sono io e chi siete voi.-
-Aaah quello che usava anche la nonna quando era in difficoltà..-
-...che difficoltà ha dovuto superare? Vorrei capire cosa in realtà dovrei fare. Da chi dovrei proteggervi?-
-..in realtà noi sappiamo poco su quest'argomento. Lay invece è quello più esperto perchè è il solo con cui Nonna si confidava.-

Annuii alla sua spiegazione, sapendo infatti che Xiumin, il più vecchio, conosceva poco di quello che sarebbe stato di noi se un giorno fossimo entrati in guerra. 
Che tipo di guerra? Nessuno lo sapeva. Tranne Lay.
Passarono alcuni minuti di silenzio: nessuno osava dire niente, fino a quando Stella non cambiò argomento radicalmente.
-Sehun.. dato che sei il più giovane.. sono curiosa di sapere quanti anni hai..-
-Ne ho centonovanta, ma quest'anno ne faccio duecento.-
dissi impassibile, come se fosse la cosa più normale del mondo, almeno per noi Lupi.
-Mamma mia.. che strano hahah non sono abituata a queste età così elevate.-

In effetti il tempo per noi Licantropi trascorre più velocemente degli umani: mettiamo che un uomo e un Licantropo nascono alla stessa ora, dello stesso giorno, dello stesso anno. Passano dieci anni umani.
Il Licantropo avrà cento anni a differenza dell'uomo che ne avrà soltanto dieci. Il Licantropo, di conseguenza arriverà anche al millesimo anno di vita, cosa che per gli umani non accade. Questo però succede nello stesso periodo di vita dell'umano. Cosa significa? Noi Licantropi abbiamo molti più anni di un uomo ma moriamo nello stesso periodo di vita di quest'ultimo. Se l'umano arriverà al centesimo anno prima di morire, il Licantropo avrà mille anni, che è l'età media di morte dei noi esseri sovrannaturali. 

-Ma quindi in età umana avresti..-
-Diciannove anni, quasi venti.-
-Aaah interessante.. hai la mia età allora haha!-
-Anche Kai è nato nel nostro stesso anno, solo che lui ne ha già compiuti duecento.-
-Capisco.-
disse sorridendoci.
-Eh dimmi, tu essendo il più piccolo, sei il più giocherellone oppure c'è qualcuno che ti batte?- disse facendo una risatina assolutamente adorabile.
-Beh.. alcune volte.. Xiumin mi batte a fare il bambino. Anche Luhan. Però diciamo che in realtà sono molto serio e maturo, anche se sono effettivamente il più giovane del gruppo.- dissi deciso a fare una buona impressione.
Dei colpi di finta tosse partirono da Kai e Luhan che poi fecero finta di niente.
Li guardai fulminandoli per poi ritornare con lo sguardo su Stella.
-Credo che qualcuno sia contrario a quello che hai appena detto.- disse divertita.
Abbassai lo sguardo imbarazzato della situazione in cui ero finito.
Passarono alcuni minuti prima che qualcuno parlasse. Ad un tratto vidi Stella alzarsi e dirigersi verso la finestra. Sospirò guardando fuori per poi alzare gli occhi verso il cielo.
-Nevica..-
 
Stella P.O.V


Alzai lo sguardo verso il cielo, osservando la neve cadere sullo strato già esistente.
-..ragazzi.. potreste lasciarmi usare uno dei vostri cellulari? Magari non quello di Kai..- dissi girandomi verso di loro e sapendo che sarebbe stato un problema richiederglielo una seconda volta.
Volevo provare a chiamare la mia famiglia dato che ne avevo la possibilità.
Vidi che si diedero un'occhiata d'intesa, per poi scegliere quello di Luhan. Si alzò e me lo portò di persona.
-Usalo quanto vuoi. Te lo meriti. E poi prima mi sono scordato che dovevi usarlo, ricordi?-
-Grazie, ti devo un favore.-

Mi accarezzò la testa prima di andare a sedersi una seconda volta al suo posto senza dire una parola.
Andai verso la finestra appoggiandomi alla mensola posta al di sotto con la schiena, trovando il segnale prima di digitare il numero di mia madre.

-Pronto..?-
-Mamma! Ciao!-
-Stella! Oh mia cara, che bello sentirti! Ma da che telefono stai chiamando? Mi dice che è un numero sconosciuto.-
-Ho..-
esitai alcuni secondi, il tempo di farmi venire in mente un'idea; guardai i ragazzi che mi osservavano aspettando una qualche mia reazione, pronti a stare al gioco se ce ne fosse stato bisogno in seguito.
-..ho incontrato un ragazzo che passeggiava da queste parti e gli ho chiesto se mi poteva prestare il suo cellulare e quindi eccomi qui.-
-Interessante.. è carino?-
-Mamma! Non è il caso.. è qui vicino, mi può sentire..-
bisbigliai girandomi verso la finestra.
-Allora è un bel ragazzo.-
-Mamma! Smettila! Invece ho cose più importanti da chiederti.-
-Sì scusami, hai ragione.-

Feci un respiro profondo prima di iniziare a parlare.
-Lo sai.. domani è la Vigilia.. e.. volevo chiederti se-
-Mi dispiace Stellina ma qui è tutto bloccato dalla neve. E poi se non bastasse ha incominciato a nevicare di nuovo da venti minuti, non posso proprio muovermi. Hai ancora cibo?-
-S-Sì.. ne ho ancora..-
dissi pensando all'aiuto che mi avrebbero dato i ragazzi. Mi rattristii, ero più che sicura che quella volta il Natale lo avrei passato in quel luogo isolato dal mondo.
-Non essere triste, dai... mi dispiace così tanto, è stata solo colpa mia se sei finita nei pasticci. Perdonami.-
-No mamma, non è vero! Non sentirti in colpa.-
-Ma tesoro, se io mi fossi informata prima, se avessi chiesto ai nonni quando sarebbero ritornati a valle tu non saresti nemmeno partita.. e saresti ancora qui con noi. Ti starai annoiando a morte, piccolina.-

Girai lo sguardo verso i ragazzi e sorrisi pensando a quante cose avevo scoperto in solo tre giorni sulla mia famiglia, sulla mia vita, su me stessa.
-Naah, non così tanto.- sorrisi a quell'affermazione.
-Davvero?... dillo che mi nascondi qualcosa.-
-Non è affatto vero.-

-Sicura? Perchè ti conosco molto bene e so quando ti tieni le cose per te.-
-Davvero mamma, non c'è assolutamente niente di strano.-
-.. non centrerà mica il ragazzo di cui mi parlavi?-
-Ma figurati! Neanche per sogno.-
-Ok.. mi fido. Però ti tengo d'occhio.-
mi disse mettendosi a ridere.
-..ahm, mamma. Devo chiudere ora. Altrimenti il ragazzo mi sbran- cioè si arrabbia se gli finisco il credito.- mi stavo preoccupando per il credito di Luhan. Avevo paura che se fossi andata avanti a parlare con lei poi sarebbe passata un'ora prima che finissi la conversazione.
-Ok tesoro. Comunque se è libero e se è una buona persona.. pensaci due volte prima di lasciarlo tornare a passeggiare nel bosco.-
-Mammaaa! Chiudo.-
-Ma dai, non te la prendere. Sto solo scherzando.. anche se non del tutto.-

Alzai gli occhi al cielo divertita: trovava sempre il modo di farmi sorridere, anche quando mi sentivo triste o giù di morale. 
-Va bene.. salutamelo.-
-Certo. Lo farò senz'a-altro.-
mi iniziò a girare la testa per alcuni secondi. Poi normalmente ritornai a stare bene.
-Tutto bene Stella?-
-Sì, sì non preoccuparti. Ora ti lascio davvero. Spero di risentirti prima o poi.-
-Lo spero anche io, mi manca vederti gironzolare con le ciabatte a forma di tartaruga per casa.-
-E a me mancano quelle ciabatte.-
risi divertita dalla mia stessa frase. Guardai Luhan che mi sorrideva teneramente prima di rigirarmi ma nello stesso istante alcuni brividi si fecero vivi sulla mia pelle. Avevo caldo.
-O-ora ti lascio mamma. Passate.. una buona Vigilia e .... un buon Natale.. divertitevi.- dissi abbassando lo sguardo, diventando triste per la seconda volta, pensando a quante cose mi sarei persa standomene chiusa lì dentro.
-Ciao Stella, e non prendere freddo.-
-Starò attenta. Ciao mamma. Ti voglio bene.-
chiusi la chiamata dandole un bacio. Tornai verso i ragazzi dopo poco.
-Ecco il cellulare.- dissi a Luhan, prima di cadere sulla poltrona annoiata, per poi incrociare le gambe tenendomi sotto il mento con le mani e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
-Allora? Come fai a ritornare a casa?- mi chiese Luhan sorseggiando l'ultima goccia di cioccolata rimasta in fondo alla tazza.
-Semplice: non ci torno.-
-Come non.. non riescono a venirti a prendere?-
-No. Non possono passare perchè c'è troppa neve sulla strada.-
-Quindi resterai.. qui sia alla Vigilia che.. a Natale.-
-Già, a quanto pare è così.- 

-Ma la puoi sempre passare con noi. Non sei sola. Questo lo sai, non è vero? Ti faremo tanti regali!- mi disse Sehun allargando le braccia per farmi vedere la grandezza dei regali, cercando di farmi tranquillizzare. 
-Grazie ragazzi. Non avrei saputo che cosa fare se non foste arrivati voi.- sorrisi a tutti e tre, cercando di non pensare a quando avrei potuto andarmene da lì. Ma non da sola. Insieme a qualcuno di molto speciale. Mi stavo affezionando ai ragazzi e per questo non li avrei mai lasciati soli.

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Capitolo 11
*** Capitolo XI : Fermati! ***



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CAPITOLO XI : "Fermati!"




 
Stella P.O.V 
 



Arrivò la sera. 
I ragazzi avevano deciso di farmi compagnia, così da non lasciarmi sola e annoiarmi davanti alla Tv che, come se non bastasse, funzionava a scatti.
-Sentite, io inizio ad avere sonno.. forse sarebbe meglio... andare a dormire.- dissi sbadigliando.
-Va bene. Allora ti lasciamo in pace. Ragazzi, andiamo, su.- Luhan iniziò a spingerli verso la porta d'entrata.
-Ma, aspetta un attimo!- esclamò Sehun appena arrivato sull'uscio.
-Cosa c'è?-
-Non ricordi cosa ha detto sua Nonna? Mai lasciarla sola, soprattutto di notte! Forse sarebbe meglio che qualcuno di noi tre stia con lei.-

Io, che non avevo intenzione di passare un'altra notte sotto protezione iniziai a prendere le difese.
-Sehun, io posso cavarmela benissimo da sola, non serve che qualcuno di voi stia qui ad osservarmi. Anche perchè è un pò inquietante..- dissi sinceramente.
-Non preoccuparti, nessuno dormirà insieme a te. Si tratta solo di non lasciare incustodita la baita.- cercò di tranquillizzarmi Kai, ma con il suo sorrisetto per niente rassicurante non riuscì nell'intento.
-S-sì ma io, non voglio crearvi disturbo e-
-Sei la nostra Dea. Saremo sempre disponibili ad aiutare e a proteggerti, capito?-
-Però..-
-Lasciaci fare.- 
disse convinto Kai, per poi scompigliarmi i capelli e andare verso la porta.

-Secondo me dovrebbe rimanere Luhan.- disse Sehun dopo un momento di silenzio.
-I-Io?-
-Lui?- domandò Kai con un'espressione sorpresa e leggermente contrariata.
-Kai, è il più vecchio, è meglio che stia lui qui con lei. Se succedesse qualcosa, cosa che non mi auguro, saprebbe cosa fare meglio di me e te messi insieme.-
Notai che Kai abbassò la testa per qualche secondo prima di annuire in segno di comprensione. Luhan invece rimase un pò sorpreso da quello che era stato detto. 
-Ok. Lo farò io.-
-Ragazzi davvero, io posso rimaner- 
-Bene, allora ci vediamo domani. Mi raccomando di stare attenti e non scivolate sulla neve ghiacciata, intesi?-
-Certo! Faremo attenzione. Buonanotte Stella.- 
disse Sehun salutandomi con la mano e uscendo poco dopo. Kai esitò un attimo prima di girarsi e farmi semplicemente un sorriso dolcissimo. Dopo poco scomparì nel nulla.

-Luhan, non serve, davvero.-
-Non preoccuparti, lo faccio con piacere.- 

Detto questo andò a sedersi sul divano, spense la Tv prima di sistemarsi il cuscino e prendere una coperta.
Io semplicemente lo guardai immobile prima di rassegnarmi all'idea di avere anche quella notte qualcuno che gironzolava per casa.
-Allora io vado. Se hai bisogno, sai dove trovarmi.- dissi un pò incerta.
-Sì, vai tranquilla.-
Gli feci un sorriso prima di sparire oltre il corridoio: arrivai davanti alla porta del bagno intenta a darmi una sciacquata al viso.

Entrai, mi guardai allo specchio e aprii l'acqua corrente. Mi misi il sapone sulle mani e iniziai a spalmarlo sulla mia pelle. Era molto profumato. Il suo aroma si avvicinava a quello di giglio e lillà.
Mi risciacquai il viso e con un asciugamano mi tamponai la pelle.
-Cosa mai potrebbe accadere in una baita isolata come questa...- dissi convinta.

All'improvviso però sentii una fitta alla testa che mi trapassò da una tempia all'altra, bloccandomi sul posto. Mi poggiai al lavandino un attimo, sperando che il dolore se ne andasse. 
-Stupido mal di testa..ah~-
Cercai di trattenere i mugolii di dolore per non far preoccupare Luhan, ma poco dopo si aggiunse anche un fischio che si fece sempre più forte.
-Che mi sta.. succedendo..-
Ad un certo punto le mie gambe divennero deboli e cedettero, facendomi cadere a terra. La vista si fece grigia, non riuscivo più a distinguere gli oggetti intorno a me. Svenni.


 
Luhan P.O.V


 

Guardai il soffitto per alcuni secondi prima di sentire strani rumori provenienti dal bagno.
-Stella? Tutto bene?!- alzai la voce per farmi sentire ma nessuna risposta mi venne incontro. La chiamai un altro paio di volte ma il silenzio continuava a dominare nella baita.
A quel punto, per assicurarmi che stesse bene, mi alzai e andai verso la porta del bagno che vidi era socchiusa. Il rumore dell'acqua corrente, l'unica cosa che riuscivo a sentire in quel momento era il suo suono.
Bussai.
-Stella?... Stella??- 
Dato che non mi rispondeva nessuno decisi di aprire lentamente la porta. Vidi l'acqua del lavandino fare uno spruzzo verso il pavimento, per poi ritornare come prima.
Esterrefatto entrai con l'intenzione di chiuderla ma appena misi un piede oltre l'uscio il mio sguardo cadde sulla ragazza sdraiata sul pavimento bagnato.
Senza dire una parola e preoccupato più che mai, la raggiunsi. 
-Stella!? Stella rispondimi!-
La chiamai, muovendole le spalle per vedere se riprendeva conoscenza, ma non ci fu nessuna reazione. A quel punto allora cercai di alzarla e prenderla in braccio: la portai in camera dei suoi nonni e distendendola sul letto la continuai a chiamare più volte.
Niente.
A quel punto notai che era più pallida del solito e prendendo un fazzoletto di stoffa ritornai in bagno per inumidirlo.
Appena entrai, l'acqua che scorreva si bloccò: tornò nel tubo e la maniglietta si chiuse.
Non potevo credere a quello che avevo appena visto.
-Tutto questo.. è impossibile.-
Continuai a guardare il lavandino allibito, prima di avvicinarmici e con cautela rialzare la maniglietta dell'acqua.
Tutto sembrava perfettamente tornato alla normalità, l'acqua scorreva come sempre. Lì per lì pensai che mi fossi sognato tutto, d'altronde era tardi ed io ero molto stanco, ma avevo uno strano presentimento.

Tornai in camera da lei e le appoggiai la stoffa sulla fronte. Le rimboccai le coperte e dubbioso mi sedetti sulla poltrona accanto alla porta. La guardai mentre non dava segni di ripresa fino a chè un bruciore alla mano non mi riportò alla realtà. 
Mi presi la mano destra e la osservai per capire cosa stava succedendo: notai all'improvviso che il mio simbolo iniziò ad illuminarsi. Lo toccai di riflesso, bruciandomi il polpastrello.
Iniziai a soffrire per il dolore, non riuscivo più a pensare a niente.
Ad un tratto dei rumori da fuori la baita: sembravano ringhi di un lupo che cerca d'intimidire la preda per poi attaccare.
Andando verso la finestra mi accorsi che stava nevicando fortissimo. C'era la bufera di neve e tutti gli alberi si muovevano con fare minaccioso a ritmo del vento che soffiava impetuoso.
Cercai di tranquillizzarmi pensando che me li fossi immaginati, ma quando il mio senso di Lupo si accese il panico iniziò a salire e dei brividi di ansia mi pervasero la schiena.
Decisi quindi di andare a controllare di persona la situazione all'esterno; cercando di non pensare al bruciore alla mano, aprii la porta principale e con prudenza, feci il giro della casa in punta di piedi, cercando di non fare rumore calpestando la neve.
Ad un tratto mi accorsi di una presenza sotto alla finestra appartenente alla camera dove riposava Stella: mi avvicinai con cautela e cercando di nascondermi il meglio possibile, diedi un'occhiata sbirciando verso quella direzione.
"E quello cos'è?" pensai cercando di mettere a fuoco la vista che faticava a vedere nitido a causa della bufera.
Sotto alla finestra c'era una creatura che somigliava ad un lupo ma aveva le orecchie più lunghe ritte verso l'alto: stava girando in tondo e l'unica cosa che riuscivo a scorgere erano i suoi occhi. Non aveva la sclera bianca ma bensì nera. L'iride era grande e di un colore rosso acceso. Faceva paura.
Ma quello che inquietava di più era l'aura di colore rosso scuro intorno a sè. Era una creatura di grandi dimensioni, maestosa, più di qualunque altro Lupo della mia specie. E questo voleva dire molto.
Mentre lo osservavo non mi accorsi che la neve sotto i miei piedi stava cedendo, quindi persi l'equilibrio e caddi addosso alla legnaia, facendomi notare dalla creatura.
Essa si girò verso la mia direzione e iniziò a fiutare l'aria. A quel punto cercando di nascondermi il più possibile aspettai che se ne andasse, sperando che non riuscisse a trovarmi.
Ad un tratto si fermò nella ricerca e diresse lo sguardo verso il bosco a pochi metri di distanza. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione. La vidi "spegnersi" e tornare alla normalità, come se fosse stato un comune lupo delle foreste.
Quando non sentii più la sua presenza mi alzai e guardai in direzione del bosco preoccupato e dubbioso: che cos'era quella creatura? Come mai non ne avevo mai sentito nominare? Nemmeno Lay me ne aveva mai parlato.
Stavo tornando verso l'entrata della baita quando sentii una voce chiamarmi disperatamente: Stella. Stava usando i suoi poteri per comunicarmi che aveva bisogno di me.
"Luhan..Luhan! Dove sei, Luhan!!"

Mi diressi verso la sua stanza correndo. La sentii chiamare il mio nome con sempre più agitazione e questo non mi piaceva per niente.
Arrivai alla porta: la vidi nel letto che si agitava, sudando e stringendo gli occhi. Mi avvicinai a lei con fare preoccupato, sedendomi poi sul bordo del letto.
-Lu..Luhan... Luhan!- 
-Sshh sono qui. Tranquilla.- le dissi accarezzandole la fronte, cercando di farle capire che le ero accanto.
-...no.. no.. non mi lasciare! Fermati!...-
Stava avendo un incubo. 
 






SPAZIO AUTRICE :)

Scusate l'immenso ritardo ma per problemi
scolastici non sono più riuscita ad aggiornare.
Questo capitolo è più corto degli altri ma 
diciamo che l'ho voluto apposta così.
Capirete poi. Entro lunedì arriverà il prossimo.
Spero mi perdonerete. <3

Bacci :3

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Capitolo 12
*** Capitolo XII : Incubo ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.




 
CAPITOLO XII : "Incubo"




 
Mi svegliai agitatissima nel letto, dopo aver fatto un incubo.
"Luhan.. dove sei?" pensai usando il mio potere preoccupata e in cerca di conforto. Avevo bisogno della presenza di qualcuno di cui mi fidavo e la persona più vicina a me in quel momento, che rispecchiava quell'esigenza era lui.
Lo chiamai più volte, poi dopo qualche secondo lo vidi comparire alla porta con un tenero sorriso sulle labbra. Si avvicinò, fermandosi di fronte a me, per poi sedersi sul bordo del letto.
Lo guardai per alcuni attimi, sorridendo a mia volta: solo la sua presenza mi dava conforto, come se mi stesse proteggendo.
Continuò a guardarmi con quei suoi occhi da cerbiatto, dolci e teneri, fino a quando, rialzandosi e tendendomi la mano, mi disse di non preoccuparmi perché lui sarebbe stato insieme a me e che mi avrebbe protetta per sempre.
Non riuscii a capire subito il significato di quella frase se non quando gli sfiorai le dita.
Iniziò a scomparire davanti ai miei occhi diventando sempre più trasparente.
-Luhan...- dissi con un filo di voce.
-Luhan no, non andartene. Fermati!- cercai di dire ma la mia voce era come se non volesse uscire.
Mi alzai seduta sul letto e cercai a tutti i costi di tenere il ragazzo con me: gli presi il polso per farlo restare ma quello che ottenni era le mie mani che tenevano il nulla.
Continuai a muoverle come se volessi prendere i moscerini che ogni tanto vedevo gironzolare sul cesto di frutta in cucina.
Luhan continuava a diventare sempre più trasparente, fino a quando non rimasero solo i suoi teneri occhi.
-Luhan... non mi lasciare...- dissi con gli occhi lucidi.
Allungai la mano verso di essi ma l'unica cosa che riuscii a vedere era che si chiusero, come se volessero riposare, dormire, fino a quando non scomparvero del tutto.
Rimasi con la mano alzata verso il vuoto, gli occhi lucidi ed il suono dei miei singhiozzi rimbombò nella stanza vuota.
Io rimasi un pò sbalordita: come era possibile tutto questo? Lui non aveva il potere del teletrasporto e neanche quello dell'invisibilità, come era riuscito a sparire così davanti a miei occhi?
Un senso di paura e solitudine mi pervase all'improvviso.
Mi alzai dal letto continuando a guardarmi intorno, la stanza era buia e l'unica fonte di luce era la piccola finestra coperta da delle tendine in cotone situata a pochi passi da me. Fu lì che notai una differenza: la camera era diversa; non era quella dei miei nonni, era più piccola e conteneva solo il letto matrimoniale e una piccola scrivania accanto alla finestra.
Scostai le tendine per controllare dove mi trovavo: sembrava davvero la baita ma non mi convinceva.
Il tempo al di fuori era brutto, freddo: il cielo era tutto grigio, la neve che cadeva a terra, il vento gelido che muoveva i rami degli abeti... era tutto addormentato. Quell'atmosfera mi dava un senso di tristezza, di solitudine.
Ad un tratto vidi una figura muoversi tra la neve per poi scomparire. Sembrava un uomo, la mia fonte di salvezza.
 

***


Uscii dalla baita, i fiocchi di neve gelida iniziarono a posarsi tra i miei capelli e sulla lunga vestaglia, alcuni sulle mie ciglia.
Ad un tratto la figura si fece rivedere in lontananza: notai una qualche somiglianza con mio fratello ma credetti di aver visto male. "Non può essere lui, è inverosimile.." pensai tra me e me.
D'altronde lui non poteva muoversi dalla città. Come sarebbe riuscito ad arrivare fino a lì?
L'uomo si fermò davanti ad un abete, girandosi verso la sottoscritta: tese il braccio in avanti e mi indicò di seguirlo. Lo vidi incamminarsi nel bosco, passando tra gli alberi come se fossero stati la sua casa da sempre: mi dava una sensazione di protezione, di conforto, come se fosse stato uno di famiglia. Ma di fatto non lo conoscevo. Era solo un'ombra.
Il mio istinto però era contrario a quello che diceva il cuore: non voleva che lo seguissi, non si fidava.
Vedendo che l'ombra si allontanava sempre più decisi di seguire il cuore, quindi rincorsi la figura senza guardarmi mai indietro, convinta della scelta appena fatta.
Camminammo per un tempo indefinito fino a chè arrivammo in un punto della foresta molto fitto. In lontananza  vidi che si fermò davanti ad un abete in particolare.
Io con cautela lo raggiunsi. Gli arrivai dietro la schiena, fermandomi ad osservarlo.
Di riflesso allungai la mano verso la sua spalla, curiosa di capire se era veramente una persona oppure  un'ombra creata dalla mia immaginazione.
Ero vicinissima dal toccarlo, mancavano pochi centimetri dal conoscere la realtà...
Buio.
Il buio più totale calò intorno a me, non c'era la luna. Era tutto completamente nero.
Il panico iniziò a salire, il cuore iniziò a battere più velocemente. All'improvviso una piccola luce iniziò a brillare in lontananza. Senza pensarci due volte iniziai a correre verso quella che credevo fosse l'uscita. 
Mi sbagliavo.

"Stella! No!!!" sentii qualcuno gridare nella mia mente.
Arrivai in un prato ricoperto di neve e la prima cosa che notai furono le creature sopra il suo manto: Lupi.
Esseri maestosi e a quanto pareva arrabbiati con le zanne in bella vista e gli artigli affilati come coltelli che venivano verso la sottoscritta.
-Lupi.. mannari..-

I loro occhi quasi fosforescenti, rossi o gialli, e la sclera nera mi inquietavano fino a farmi tremare dalla paura.
"Stella! Scappa!! Vattene da qui!!" sentii di nuovo quella voce ma questa volta riuscii a capire a chi apparteneva.
Mi guardai in torno, fermando lo sguardo alla mia destra: in lontananza potei notare che c'era in corso un combattimento tra due branchi. Uno dei due era formato da quelle strane creature che avevo davanti, l'altro sembravano lupi comuni in confronto alla grandezza dei primi.
Qualcosa mi diceva che li conoscevo, che mi erano famigliari ma lì per lì non ci feci molto caso.
I Lupi che avevo davanti a me erano affamati e se io non mi fossi mossa da lì, era sicuro che non sarei riuscita  a sopravvivere.
Ad un tratto uno dei Lupi che avevo davanti a me iniziò a farsi sempre più vicino, accorciando sempre più le distanze dalla mia persona.
La paura aumentò sempre di più, stavo tremando più che mai, avevo le gocce di sudore che rigavano il mio viso, il cuore a mille.
Il Lupo mi continuava a osservare, ringhiandomi contro.
Ad un tratto sferrò il primo attacco azzannandomi la vestaglia: la tirò fino a strapparla e il pezzo di stoffa rimanente nelle fauci della creatura venne disintegrato in pochi secondi.
A quel punto alzai gli occhi verso i Lupi che stavano combattendo. Ne vidi uno che venne azzannato al collo e successivamente scaraventato a una decina di metri di distanza. 
Stava sanguinando, facendo colorare di rosso la neve bianca e brillante sotto di sè. Un lupo dello stesso branco dagli occhi verde smeraldo, correndo si avvicinò a lei: posò una zampa sulla ferita e piano-piano la sua fronte iniziò ad illuminarsi.

Il Lupo che vidi mi stava ancora ringhiando a quel punto attaccò di nuovo, questa volta azzannandomi la gamba.
Un grido di dolore uscii dalla mia bocca, facendomi cadere a terra. 
"Dea!! No!!!" sentii di nuovo, questa volta con una voce diversa e sconosciuta, da ragazzo.
Un altro Lupo mi attaccò poco dopo conficcandomi i suoi denti aguzzi nell'altra gamba, duplicando così il dolore atroce che già dovevo sopportare.
Pensai che ormai la fine fosse vicina fino a che un calore fortissimo non iniziò a sprigionarsi dentro di me.
Vidi una luce fortissima avvolgermi e un simbolo che somigliava ad una mezza luna con un punto accanto comparirmi sul petto, dopo di che il vuoto.
Poi una voce:

 
"Tesoro, ti voglio bene. Non scordarlo mai."










 
SPAZIO AUTRICE :)
 
Come vi avevo promesso ecco qui il 12° capitolo.
Spero vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate
e se avete un'idea di chi siano i protagonisti nell'incubo di Stella. ^^
Forse alla prima lettura non ci si fa tanto caso però due nel
combattimento sono facili da intuire (almeno credo).
Alla prossima! :3

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII : Strane Creature ***



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CAPITOLO XIII : "Strane Creature"




 
Luhan P.O.V



Continuai ad accarezzarle la testa cercando di tranquillizzarla: presumibilmente stava facendo un bruttissimo sogno perchè continuava ad agitarsi e a lamentarsi.
Decisi quindi di andare a rinfrescare il fazzoletto che ormai era diventato a temperatura ambiente; andai in bagno.

Stavo per rientrare in camera quando sentii singhiozzare e piangere.
Preoccupato arrivai alla porta: la vidi seduta sul letto con la testa abbassata e le lacrime cadere sulle coperte.
Le andai vicino e sedendomi di nuovo sul bordo, le iniziai ad accarezzare la schiena.
Lei appena si accorse della mia presenza si mise a piangere ancora di più. All'improvviso però si girò verso di me: mi strinse in un abbraccio.
-È tutto a posto ora, hai fatto solo un brutto incubo. Tranquilla..-
Cercai di guardarla negli occhi coperti dai capelli, ma aveva il viso ancora abbassato e le mani su di esso.
-Guardami, dai... non posso vedere la mia Dea con le lacrime agli occhi.. fammi vedere il tuo bel visino.- le dissi dolcemente cercando di farla smettere di piangere.
A quel punto la vidi alzare il viso e prima che riuscisse a controbattere le tirai via le mani, mostrandomi i due occhioni color ghiaccio arrossati.
-È stato un sogno orribile, un incubo che non avrei mai voluto fare.- mi disse riscoppiando in singhiozzi e riattaccandosi al mio collo.
Potevo sentire le sue lacrime bagnarmi la spalla e questo mi rendeva ancora più triste.
La abbracciai anche io stringendola quanto più potevo, cercando di farle capire quanto le ero accanto.
-Quando mi sono svegliata credevo non ci fossi davvero.- disse singhiozzando.
-In che senso?-
-Nell'incubo scomparivi diventando trasparente. Credevo fosse successo veramente.- mi disse prima di stringermi più forte, come se avesse paura che l'incubo diventasse realtà.
-Poi ho sognato mia nonna e... ho sentito la voce di un ragazzo che mi chiamava Dea e c'erano dei lupi mannari con gli occhi neri e-
-Con gli occhi neri?!-
saltai all'improvviso.
-Sì, la sclera era nera come la pece anziche bianca.. e avevano gli artigli e i denti affilati.. e due di loro mi hanno attaccata azzannandomi le gambe.-
Spalancai gli occhi: possibile che appartenessero alla stessa specie della creatura vista poco prima sotto la sua finestra?
-E dimmi...- dissi con calma staccandomi dal suo abbraccio e asciugandole le lacrime.
-...hai riconosciuto la voce del ragazzo che ti chiamava?-
-No.. non l'ho mai sentita in vita mia.. però ricordo che un lupo aveva gli occhi verde smeraldo e in un combattimento aiutava un altro dello stesso branco a... non so che cosa stesse facendo, metteva una zampa sulla ferita del compagno a terra.- disse tirando su con il naso ogni tanto.
"Allora forse era..." pensai avendo una mezza idea su chi poteva essere l'animale.

Passarono alcuni minuti nei quali Stella si riuscì a calmare.
-Luhan..- 
Girai verso di lei lo sguardo che poco prima era fisso in un punto indefinito.
-Grazie per avermi consolata... mi sarei sentita sola se non ci fossi stato tu.- mi disse dandomi un bacio sulla guancia e abbracciandomi per l'ennesima volta.
Io rimasi pietrificato all'inizio, non mi aspettavo una reazione di questo genere.
-Ti voglio bene.- 
Un'altra dichiarazione di affetto mi sorprese ancora di più.
-Te ne voglio anche io..- le dissi ricambiando l'abbraccio.
-..e stai pur certa che non ti lascerò mai sola... ora riposa. Ne hai più che bisogno.- le dissi accarezzandole la schiena.
Lei annuì per poi staccarsi dall'abbraccio e rimettersi comoda sul cuscino. Mi alzai con l'intenzione di ritornarmene in soggiorno fino a quando la sua voce non mi bloccò sul posto.
-Stai qui con me?-
-Come?- domandai un pò imbarazzato.
-Per favore.. ho paura.-
Sembrava una bambina che supplicava il fratello di rimanere perchè aveva paura dei mostri.
-Se ti senti più tranquilla allora va bene..-
Imbarazzato mi andai a sedere sulla poltrona e mettendomi sopra una coperta, chiusi gli occhi.
Passarono alcuni minuti.
-..avresti voglia di cantarmi qualcosa?-
Aprii gli occhi per poi girarmi verso di lei. 
-Non riesco a prendere sonno, sono troppo turbata.-
A quel punto accennando un sorriso mi alzai per la seconda volta: andai verso di lei e come al solito mi sedetti sul bordo del letto, questa volta però appoggiando la schiena al cuscino.
Pensai a quale canzone avrei potuto cantarle, ad una canzone che somigliasse vagamente ad una ninna nanna oppure anche solo con un ritmo lento, ideale per prendere sonno.
Iniziai ad intonare una melodia inventata al momento, che risultava abbastanza lenta e confortante.
-...hai una bella voce...- disse bisbigliando, come se non volesse farsi sentire.
Io sorrisi intenerito, continuando a cantare.
Poco dopo però la stanchezza si impossessò di me, costringendomi a chiudere gli occhi, fino a che non crollai nel sonno.



 
Kai P.O.V




Mi svegliai di soprassalto: avevo appena fatto un sogno in cui c'erano alcune creature dagli occhi neri. Ero impaurito.
Non ricordavo esattamente tutto nei minimi dettagli, ma la cosa più strana era che avevo la sensazione che anche Stella avesse fatto lo stesso incubo.
"Cosa staranno facendo? Spero che lei riesca a riposare bene."
Mi alzai dal letto cercando di non svegliare Kyungsoo che dormiva beatamente nel letto situato dall'altro lato della stanza.
Aprii lentamente la porta della camera e con passo felino mi avviai verso la cucina intenzionato a bere un sorso d'acqua.
Dopo aver bevuto ritornai sulla via della mia stanza ma fu proprio lì che notai una presenza sulla terrazza della cucina.
Curioso di sapere chi fosse andai verso la porta in vetro e scostai le tende per riuscire a vedere.
"Lay...?"
Era poggiato con le braccia incrociate alla ringhiera e guardava presumibilmente nel vuoto.
Decisi di raggiungerlo per fargli compagnia quindi aprii con cautela la porta e mi avvicinai a lui arrivandogli accanto.
-Che fai ancora sveglio?- 
-Stavo tornando a letto in effetti, ma ti ho visto qui e quindi...-
Lui giró lo sguardo verso il sottoscritto prima di riniziare a parlare.
-Hai fatto amicizia con la Dea? Sei riuscito a non farti odiare?-
Lo guardai perplesso.
-Perché me lo chiedi?-
-É molto importante che tu e lei diventiate amici..-
-Perché dovrebbe essere importante? E poi perché proprio io?-
-Ti ricordi il primo giorno che Stella venne alla baita? Ti dissi una cosa sul suo conto che non devi mai dimenticare: essenziale. Lei é essenziale per la nostra, la tua vita. Quindi perché non dovreste diventare amici?-

Detto questo iniziò ad incamminarsi verso la porta per poi girarsi verso di me e farmi un sorriso prima di andarsene.

Mi girai verso la luna che a quanto pare era quasi piena: lo sarebbe stato il giorno dopo, a Natale.
Mi poggiai alla ringhiera e iniziai a pensare alle parole di Lay.
Amici. Il discorso dell'essenziale e di quanto potesse essere importante quella ragazza mi continuó a venire in mente, perfino quando decisi di tornare a dormire, quel pensiero non se n'era ancora andato.
Però qualcosa non mi tornava.
Secondo me c'era qualcosa che Lay non mi aveva detto. Qualcosa di importante che nascondeva, come un segreto che non doveva essere svelato.
Tornai in camera mia facendo attenzione a non fare rumore; mi rimisi sotto le coperte e con questo ultimo pensiero mi abbandonai a Morfeo.




Baekhyun P.O.V




Aprii gli occhi, guardai l'ora. Le cinque di mattina.
Avevo dormito abbastanza bene ma il suono di un tuono mi svegliò prima del dovuto. C'era il temporale.
Molto strano in inverno. Mi alzai ancora mezzo addormentato per poi dirigermi verso la camera di Jongdae, per essere sicuro che non fosse lui la causa del temporale fuori stagione.
Non mi sbagliavo, infatti appena socchiusi la porta vidi una saetta uscire dalla fessura per poi andarsi a disintegrare sul muro dietro di me. Fortunatamente riuscii a spostarmi di riflesso grazie al mio senso di Lupo senza farmi beccare in piena faccia.
Aveva un sonno abbastanza movimentato e se lo avessi svegliato avrebbe avuto la luna storta per tutto il giorno. Infatti è per questo che decisi di lasciare perdere e di andare in cucina.
Mi feci un toast e un panino alla marmellata di mirtilli rossi, la mia preferita.
Appena finii di mangiare la colazione decisi di andare a fare una passeggiata all'aria aperta, quindi dopo essermi vestito, presi il cellulare e uscii di casa.
Come avevo intuito non pioveva e l'arietta mattutina mi solleticava il naso; decisi di andare a controllare nei paraggi della baita che fosse tutto a posto.

Mancavano pochi minuti alla baita ed é lì che il mio istinto mi fece bloccare sul posto.
Sentivo una presenza estranea, incominciai ad annusare l'aria: sembrava provenisse da dietro alle mie spalle.
Mi girai di scatto ma non vidi nessuno, eppure ero convinto ci fosse davvero qualcuno.
Ad un tratto un rumore di passi nella neve rimbombò nell'aria facendomi attivare il mio potere nel caso fosse qualche animale intento a difendere il territorio. 
Misi il più velocemente possibile il cellulare in tasca. I miei occhi divennero rossi con striature dorate molto intense.
Improvvisamente qualcosa mi saltò addosso buttandomi a terra con la schiena.
Sentii un peso sopra di me, degli artigli strapparmi la maglia lasciandomi alcuni graffi sulla pelle.
Aprii gli occhi, che avevo chiuso per riflesso, e vidi una creatura assolutamente sconosciuta: i suoi occhi con la sclera nera mi inquietavano tantissimo, tanto che mi bloccai con gli occhi spalancati dallo stupore.
Appena mi ripresi, posizionai sul petto dell'animale la mano destra che in quel momento era libera, sparandogli contro una sfera di Luce.
Così facendo scaraventai la creatura a un paio di metri di distanza: per fortuna riuscii a spaventarlo facendolo fuggire verso la direzione opposta alla baita.
Ancora con gli occhi illuminati mi alzai seduto. Abbassai la guardia solo quando fui sicuro che non c'era più pericolo di attacco.
Presi il cellulare e digitai il numero di Luhan. Sperai stessero bene ma il dubbio che anche loro avessero incontrato quella creatura si fece strada nella mia testa, facendomi preoccupare.

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Capitolo 14
*** Capitolo XIV : La Nostra Dea è in Pericolo ***



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CAPITOLO XIV : "La Nostra Dea è in Pericolo"




 
Stella P.O.V
 


-Hmm.. cos'è che sta suonando?- dissi ancora mezza addormentata, aprendo gli occhi e sfregandoli per rendere nitida la vista il più possibile.
Cercai di alzarmi. Volevo capire da dove provenisse la musichetta. Sembrava una suoneria di un cellulare, sicuramente non il mio.
Cercai appunto di alzarmi, con l'intenzione di sedermi sul letto, ma qualcosa mi bloccava: guardai alla mia destra trovandomi Luhan che dormiva con la testa piegata e poggiata alla mia spalla. Ecco il problemino che bloccava i miei movimenti.
La suoneria continuava a farsi sentire, sembrava quasi insistente.
Mi guardai in torno alla ricerca dell'apparecchio elettronico: dato che Luhan non si voleva svegliare avrei ricevuto io la chiamata.
Con la punta dell'occhio notai un quadratino di luce nella tasca dei pantaloni del ragazzo, quindi cercando di non svegliarlo sfilai il cellulare e lessi il nome.
-Baek... hyun? Pronto?-

 

Baekhyun P.O.V




Il telefono squillava ma nessuno rispondeva. Iniziai a preoccuparmi seriamente fino a quando una voce femminile non accettò la chiamata.
-Pronto?-
-Pronto, sì... aspetta. Sto parlando con...-
persi un battito.
-Stella. Scusa se lo chiedo ma... con chi sto parlando?-
Stella. La mia Dea. La prima volta che sentii la sua voce fu al telefono. Era molto dolce ma un pò rauca, forse stava dormendo ed io l'avevo svegliata? D'altronde erano le cinque passate di mattina. Che domande.
Il cuore iniziò a battermi velocemente, mi ero emozionato. Feci un respiro profondo.
-Sono Baekhyun, uno dei 'fratelli' di Luhan e- mi interruppe.
-Oh quel Baekhyun! Scusami, non mi ero accorta fosse... insomma lo sapevo che uno dei suoi 'fratelli' si chiama così ma... il mio cervello non connette, sono ancora addormentata e... mi dispiace!-
-Non fa niente, non serve scusarsi. Non mi sono offeso!- dissi divertito.
-Se cerchi Luhan comunque sta dormendo. Non si è svegliato nemmeno avendo la suoneria al massimo volume.-
-Capisco. In realtà volevo essere sicuro che stavate bene entrambi quindi anche se mi hai risposto tu è tutto a posto, anzi meglio. Quindi lì è tutto calmo? Nessuna cosa strana, o creatura strana? È tutto alla normalità? Ah~ posso tranquillizzarmi.-

La sentii ridacchiare dall'altro lato del segnale ma lì per lì non riuscii a capirne il motivo.
-Scusa, perché ridi?-
-No, non è niente... è solo che stavo pensando a quanto parli. Non mi hai nemmeno lasciato il tempo di rispondere alle domande che già ti sei risposto da solo.-
-Ah sì, scusami.. è che sono emozionato e prima ero preoccupato per voi e quindi... lascia perdere.-
dissi ridendo: lo stavo facendo di nuovo. Parlo troppo in effetti.
-Emozionato? A causa mia? Mi sento troppo importante..-
-Ma la nostra Dea È importante. Noi Lupi dipendiamo da lei. Se lei sta bene allora stiamo bene anche noi.- dissi accennando un sorriso, anche se lei non potè vederlo.
Ci fu una piccola pausa poi la sua voce si fece sentire di nuovo.
-Mi dispiace non potervi vedere. Se non ci fosse il problema del mio potere sarebbe tutto più semplice. Sai, mi piacerebbe incontrarvi e parlarvi tutti in una volta... ma purtroppo dobbiamo trovare i medaglioni prima.-
-Sì, me ne rendo conto. Ma anche solo sentire la tua voce è un onore per me.-
dissi serio.
Infatti sentire la sua voce, la voce della persona che ci dava la vita e che ci proteggeva era per me una cosa indescrivibile. Certo, mi sarebbe piaciuto incontrarla di persona ma il suo potere era capace anche di uccidermi se non fossi stato attento.
Potei percepire la felicità e tutta la positività che sprizzava quella ragazza nel sentirmi, solo ascoltando il suo respiro al telefono. Capii quanto volesse bene a tutti noi, era come se ci conoscesse già da una vita. Assurdo ma, d'altronde qualcosa ci legava.
-Ora è meglio che chiuda. Sono le cinque di mattina... insomma... vorrei dormire haha perdonami.-
-Posso capire. Sarai stanchissima.-
Ci salutammo e prima di chiudere la chiamata le augurai una buona Vigilia di Natale, sperando continuasse tutto al meglio.
Dopo di che mi alzai da terra e con i pantaloni bagnati dalla neve sulla quale mi sedetti, misi il cellulare in tasca. Quindi dopo essermi trasformato in Lupo, cercai di correre il più velocemente possibile verso casa mia. Dovevo avvertire della strana creatura il prima possibile.


***
 
-Ragazzi!! Ragazzi!!- gridai con il fiatone subito dopo essere entrato dalla porta con foga.
-Calmati, che è successo!?- chiese Xiumin che stava passando di lì in quell'istante.
-Ho... visto... una cosa strana!- dissi ansimando.
-Cioè? Che cosa hai visto?!- chiese Kyungsoo che sentendomi gridare venne in soccorso credendo che stessi male.
-Ma.. cosa cavolo ti è successo?! Perchè hai la maglia strappata??- mi chiese impaziente Suho.
-Lasciatelo respirare!- esclamò Lay facendosi spazio tra la 'folla' venutami in contro. Perchè sì, ormai erano tutti e nove davanti a me.
-Vieni.. siediti sul divano e raccontaci.. facciamo una piccola assemblea, tutti qui!-
Mi andai a sedere sul divano tutto agitato e quando si furono seduti, raccontai cosa mi era capitato.
-Ma quindi hai sentito la sua voce!- esclamò Chanyeol tutto eccitato.
Dovete sapere che lui considerava ogni Dea la sua più grande ispirazione. Era come se fosse il più grande fan di Stella ed del suo enorme potere che ci faceva rimanere in vita.
-Sì, ma non è questo il punto! Il problema è la creatura. Lay? Tu ne sai qualcosa?- chiesi sperando che non fosse nulla di cui preoccuparsi.
Ma mi sbagliai.
Lay aveva lo sguardo perso nel vuoto: stava pensando. Ad un tratto si alzò spaventato. Corse verso l'appendiabiti e iniziò a vestirsi, forse per uscire.
-Cosa vuoi fare?-
-Ragazzi, Stella è in pericolo. Dobbiamo assolutamente trovare i restanti medaglioni. Tutti. Questa volta è una cosa seria.-
disse agitato, lasciandoci confusi.
-Ma che cos'era la creatura? Lasciaci capire!- disse Kai preoccupato andandogli in contro.
-È una lunga storia. Sappiate che se ce n'è una potrebbero essercene altre. Loro sono nostri nemici. E quello che vogliono non è il nostro territorio, ma bensì la persona che ci tiene in vita. Stella.-
Tutti, me compreso, ci guardammo in completo panico.
-Ragazzi, potremo essere in guerra tra poco, e se dobbiamo combattere dovremo avere le attrezzature giuste, tra cui i medaglioni. Ora.. io vado ad avvertire Luhan. Voi incominciate a scaldare i poteri e ad abituarvi a combattere. Potrebbero attaccare da un momento all'altro e noi dobbiamo essere pronti.-
-Sì!- dicemmo in coro, un pò perplessi ma con la voglia di fare nelle vene.
-Kai, Sehun! Venite con me! Mi servite entrambi.- sentii dire ai più piccoli.
Dopo di che la porta si chiuse con forza.
Io rimasi un pò perplesso dalla situazione nella quale ci eravamo cacciati: non ci stavo capendo molto ma qualcosa mi diceva che avremmo dovuto essere preparati davvero molto bene. Quella creatura, anche se ero riuscito a spaventarla, mi aveva lasciato a bocca aperta: era forte e lo potei sentire quando mi attaccò poco prima.
Ero preoccupato. E questa volta moltissimo.
Così senza esitare di più mi andai a vestire con degli abiti che mi tenessero caldo al petto e allo stomaco, i punti in cui avevo la maglia strappata.
Raggiunsi gli altri che nel mentre erano usciti sul prato verde intorno alla casa. Iniziammo a scaldare i poteri che ormai quasi tutti non usavamo da un bel pò di tempo perchè non necessario.
Provammo i nostri poteri insieme, così da capire 'chi' avrebbe potuto aiutare 'chi' se ce ne fosse stato il bisogno.



Sehun P.O.V



Arrivammo davanti alla baita, ci ritrasformammo tutti e tre in esseri umani prima di parlarci di nuovo.
-Adesso?- chiesi impaziente e confuso.
-Sehun, tu ora vai dentro e chiami Luhan. Digli di venire subito qui da me. Io non posso avvicinarmi troppo alla baita.-
Annuii.
-Mentre tu Kai, dovrai avvertire Stella del pericolo che rischia. Dille che deve tornare a casa immediatamente. Se è necessario portala tu usando il teletrasporto. Troveremo in seguito la scusa da usare per essere riuscita a tornare nonostante la neve che blocca il passaggio.-
Anche Kai annuì deciso.
-E un'altra cosa: ditele di portare con sé il libro magico e il carillon. Sono molto importanti oltre al medaglione.-



Kai P.O.V


 
Girammo la maniglia più volte ma la porta risultò chiusa.
Quindi presi la mano di Sehun e ci teletrasportammo all'interno. Non trovammo nessuno in salotto quindi andammo direttamente in camera dei nonni di lei.
Aprii la porta con foga, ansioso di vedere come stavano: dormivano tranquillamente.
Notai Luhan, con la testa poggiata alla spalla di Stella e con un'espressione beata sul viso: a quanto pareva stava dormendo molto bene.
"Comodo, eh?" pensai. Perchè mi dava fastidio vederli così... vicini? Mi bloccai un attimo sul posto osservando la scena un pò contrariato.
All'improvviso entrò Sehun che al contrario non ci fece poi tanto caso. Si diresse direttamente verso il più grande e iniziandolo a muovere lo svegliò in poco tempo.
-Hmm che sta succedendo, cosa-
Non lo fece nemmeno prendere conoscenza, lo alzò e lo schiaffeggiò leggermente sulle guance.
-Ma che diavolo-- Sehun? Che ci fai qui? Kai? Ma cos-
-Non c'è tempo da perdere! Vieni con me!-
esclamò Sehun tirandolo per un braccio. Così lo portò fuori.

Ora ero solo con Stella. L'avrei dovuta svegliare e portare a casa. Mi avvicinai a lei con cautela: era rannicchiata su sè stessa e dormiva tranquillamente.
"Non vorrei svegliarti ma... devo." pensai prima di sedermici accanto. Le tirai via una ciocca di capelli dal viso e facendo un respiro profondo la incominciai a chiamare.
-Stella? ... Stella svegliati!- dissi muovendola.
Lei fece alcuni mugolii prima di girarsi verso di me e aprire finalmente gli occhi assonnati. Un attimo dopo avermi visto, si alzò di scatto mettendosi seduta e girandosi in torno alla ricerca di qualcosa, bloccando lo sguardo in un punto preciso.
-Sono le... sei? Tu mi hai svegliata alle sei di mattina? E poi Luhan dov-
-Devi andartene.- dissi interrompendola, veloce e conciso.
-Come?-
-Sei in pericolo. Devi andartene all'istante.- 

-Ma.. sei serio?- domandò con gli occhi socchiusi.
-Sì. Mai stato più serio. Ti porto a casa.- dissi alzandomi e prendendo le sue cose per poi appoggiargliele vicino.
-Vestiti e prendi con te il medaglione, il carillon e il libro di tua nonna. Poi raggiungimi in salotto.-
-O-ok..- disse un pò confusa.
Lasciai la stanza, chiudendo la porta dietro di me per poi andare in salotto.

Dopo alcuni minuti la vidi sbucare dal corridoio con addosso i suoi vestiti e sottobraccio il libro e il carillon. Al collo il medaglione.
Mi avvicinai a lei e senza esitare, anche se un pò imbarazzato, la presi per mano.
-Che fai?- mi chiese non capendo le mie intenzioni.
-Fidati di me. Ora... chiudi gli occhi.-

 
 



 

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Capitolo 15
*** Capitolo XV : Confusione. L'ho Mai Conosciuta? ***



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CAPITOLO XV : "Confusione. L'ho Mai Conosciuta?"




 
"Mi avvicinai a lei e senza esitare, anche se un pò imbarazzato, la presi per mano.
-Che fai?- mi chiese non capendo le mie intenzioni.
-Fidati di me. Ora... chiudi gli occhi.-"


 
 
-Lasciali chiusi fino a quando non ti do il segnale.- le bisbigliai. Lei annuì leggermente: in quell'istante potei sentire la sua mano tremare. Era agitata.
-Abbi fiducia..- le strinsi di più le dita nel mio palmo.
Scostai lo sguardo da Stella a un punto indefinito davanti a me e in un attimo cercai di visualizzare la via in cui lei abitava.
Dopo alcuni secondi ci ritrovammo dietro ad un giardino innevato che noi, io, conoscevamo molto bene. 
-Eccoci.- dissi.
Lei aprì gli occhi e rimase un pò sorpresa da quello che era appena accaduto; poi però cambiò espressione e si girò verso di me.
-Tu.. come facevi a sapere che io abito qui?-
-Sin da piccolo, quando tua nonna veniva a trovarti, l'accompagnavo. Sempre. D'altronde era la mia Dea.- 
-Quindi tu sai che io abito qui grazie a lei.. ma quindi tu mi conoscevi già da prima..?- 
-Se ricordo bene la prima volta che ti ho vista avevo novant'anni... cioè nove più o meno.- spiegai in seguito vedendo la sua espressione un pò confusa.
-Quindi è stato tanto tempo fa...-
-Beh.. sì, ma non ho mai avuto il coraggio di parlarti. Tua nonna mi diceva sempre di non avere paura e di venire insieme a lei per farmi conoscere, ma io non ci riuscivo.. avevo paura che essendo diverso ti saresti spaventata e non mi avresti più rivolto la parola...- 
-Io non l'avrei mai fatto. E comunque ho come l'impressione che sia successo veramente... ti prendevano in giro da piccolo?- 
-In giro no, ma mi evitavano. All'inizio facevo amicizia e riuscivo a risultare simpatico, ma poi quando scoprivano la verità... erano spaventati all'idea di parlare con un Lupo mannaro, anche se non ho mai morso nessuno.- dissi abbassando lo sguardo. Lei mi si avvicinò prima di posare accanto a sé, a terra, le cose che aveva sottobraccio: in un attimo mi cinse le sue braccia intorno alla vita. Alzai la testa verso la sua nuca con uno sguardo un pò confuso. Però da quell'abbraccio mi resi conto di quanto mi mancasse l'affetto di sua nonna. Sembrò che mi stesse dicendo di non essere triste, che lei era ancora lì con me, tutto questo attraverso la nipote.
Le mie mani si spostarono dai miei fianchi alla sua schiena. La strinsi forte ricambiando l'abbraccio.
-Non disperare, tieni la testa alta e vai avanti. Ci sarà sempre qualcuno che ti vorrà bene per quello che sei. Come la sottoscritta..- disse massaggiandomi la schiena.
A quel punto sentii il mio cuore iniziare a battere all'impazzata. "Perché batte forte? Non capisco.."
-Stella??-
Sentimmo una voce chiamare il suo nome prima di staccarci all'istante.
Ci girammo verso la direzione nella quale la sentimmo arrivare: una donna, all'apparenza molto giovane ci stava osservando.
-Mamma! C-ciao~-
-Che ci fai qui e come sei riuscita a tornare?- disse correndo ad abbracciarla e facendo un respiro di sollievo.
-Ecco vedi-
-E questo bel ragazzo chi è?-
-Lui è...- vidi girare il suo sguardo verso di me come per chiedere aiuto.
-Io sono.. ehm...- 
-Non ci posso credere! Scommetto che è il tuo ragazzo! Oh quanto sono felice!- 
-No, signora, guardi che non è come sembra, lei non-
Prima che riuscissi a finire la frase mi prese per un braccio e mi portò al di là del cancelletto in direzione della porta d'entrata, seguiti da Stella che, dopo aver recuperato le sue cose, mi guardò con il panico negli occhi.
"Kai siamo nei guai... se mia mamma ha un'idea in mente non se la toglie facilmente."
"Come??" pensai mentre la donna mi trascinava in casa.

 
 
Lay P.O.V
 
 
 
Vidi Sehun mettersi praticamente a correre tirandosi dietro un Luhan addormentato che non capiva niente e che a stento rimaneva in piedi.
A quella scena mi venne da sorridere, riuscendo a non pensare alla situazione in cui eravamo.
Si fermarono davanti a me, entrambi con il fiatone.
-Eccoci qui signor Lay: Luhan e Sehun a rapporto~- disse il più piccolo mettendosi la mano destra vicino alla fronte e stando sull'attenti, come fosse stato un militare.
-Soldato, a riposo~.- ordinai stando al gioco. A quel punto Sehun ubbidendo cambiò posizione. Dopo poco si mise a ridere divertito.
-Scusate se interrompo "signor Lay" ma io, qui, cosa ci faccio?-
-Luhan, Stella è in pericolo.- dissi arrivando al sodo.
-Come.. ma se sono stato con lei tutto il tempo questa notte. Com'è possibile?-
-Posso confermare la sua affermazione. Erano insieme nel letto di lei signore!- alzò la voce il più piccolo.
-Beh sì eravamo entrambi nello stesso letto ma non pensate a cose strane, ok?-
-Chi ti ha chiesto niente? Nessuno di noi due ha pensato a cose strane.- disse Sehun guardandolo male. Mi misi a ridacchiare a quella reazione.
-Puoi urlare di meno? Grazie.-
-No.- 
-Vuoi la guerra?- disse Luhan.
-No.-
-Vuoi un bernoccolo in testa?-
-No.-
-Te lo do veramente se non la smetti..-
-No.-
A quel punto i loro sguardi si incrociarono facendo quasi schioccare scintille.
-Hey ragazzi fermatevi, non siamo qui per litigare..- dissi mettendomi in mezzo ai due Lupi.
-.. e di certo non ti ho fatto svegliare alle sei di mattina per niente. Dobbiamo trovare una soluzione il prima possibile al problema che abbiamo in corso.-
Riuscii a zittire entrambi. Dopo aver spiegato a Luhan la situazione ci guardammo tutti, molto pensierosi. Sarebbe stata un'impresa ardua: dovevamo tenere al sicuro la nostra Dea ma contemporaneamente sconfiggere il presunto branco prima che riuscisse ad avanzare.
Passarono alcuni minuti nei quali l'unica cosa che facemmo fu camminare avanti e indietro, da un abete all'altro, assorti nei nostri pensieri fino a che non mi venne in mente una soluzione che anche se rischiosa poteva funzionare, almeno per spaventare le creature e fargli vedere cosa potevano fare i Lupi del nostro branco. Ci pensai per approfondire un po' la mia idea, poi iniziai a parlare.
-Ragazzi ho un piano. Potrebbe risultare un po' rischioso ma in questo momento per allontanare quelle creature e guadagnare tempo prezioso potrebbe funzionare.-
Luhan e Sehun mi guardarono con un'espressione preoccupata ma fiduciosa.
-Stavo pensando... e se Chanyeol e Kris- 
Venni interrotto da Luhan che parve aver già capito cosa intendevo.
-Cosa?! Stai scherzando vero?! Kris è abbastanza bravo ma Chanyeol non è mai riuscito a farlo bene: se sbaglia di nuovo c'è il rischio che incendi tutto per la seconda volta dopo cinque anni. E ti ricordo che Suho con tutta l'acqua che ha usato per spegnere l'incendio ha quasi svuotato un lago intero. E in più è quasi svenuto dallo sforzo!- disse cercando di farmi cambiare idea.
-Ricordi? Sono dovuto intervenire anche io cercando di non far espandere il fuoco bloccandolo con il vento. Stavo morendo dalla stanchezza. Fortuna che i pompieri non ci hanno scoperto quando sono arrivati in soccorso. Sembrava fosse scoppiata una bomba! Era una catastrofe! Prima forse dovrebbe allenarsi, magari insieme a Kris, in un luogo che non abbia alberi o vegetazione... per esempio il deserto. Lì è quasi sicuro che non può polverizzare niente. Sarebbe il colmo se riuscisse ad infuocare anche l'aria. Giusto?- 
In effetti avevano ragione entrambi. Era troppo rischioso: e se poi non fosse stato in grado di farsi ubbidire e rispettare? Se l'animale avesse preso le proprie redini e avesse pensato con la propria testa, creando così un disastro, magari anche peggio di quello di cinque anni prima?
-Baekhyun? Potrebbe farlo lui...- propose Sehun stando sempre sulla mia proposta.
-No, almeno non ora. Lo sai anche tu: ogni volta che prova a crearla o svanisce nel nulla ancora prima di arrivare a un quarto del lavoro completo oppure non riesce neanche ad iniziarlo.-
-Allora l'unico che può fare qualcosa in questo caso è Kris. Lui lo sa controllare abbastanza bene anche se non è un uccello. Anzi forse farebbe più paura il suo.. che ne dite?- disse convinto Sehun.
-Sì, in effetti quando lo invoca mi vengono i brividi..- confessò il più grande mettendosi le braccia intorno al busto, come se avesse avuto freddo.
-Bene, allora andiamo a parlare con lui. Magari agli altri potrebbero essere venute in mente altre idee nel frattempo.-
-Aspetta! E Stella?- chiese Luhan preoccupato, guardando la baita dietro di sé.
-Stella è al sicuro con Kai, non preoccuparti. Starà bene.- lo rassicurai avvicinandomi e mettendogli una mano sulla spalla.
Fece un respiro profondo, girandosi un'ultima volta verso l'edificio. A quel punto uno dopo l'altro ci trasformammo in Lupi, iniziando a correre verso la nostra radura, sperando che il mio piano avrebbe funzionato senza complicazioni.


 
Kai P.O.V


 
-Stella, porta una fetta di torta a questo ragazzo.- disse sua madre facendomi segno di sedermi sul divano accanto a lei.
Una scia profumata mi solleticò il naso, facendomi chiudere gli occhi. Cioccolato. Sì, era il profumo del cioccolato.
-Ma mamma, mi sono appena seduta sulla poltrona! Sono stanca, lo sai? E comunque buona Vigilia di Natale.- 
-Sì, tante storie. A proposito, poi mi devi spiegare un pò di cosette. Dai, fammi questo piacere. Ah e buona Vigilia anche a te, tesoro.-
A quel punto Stella si alzò, sbuffando e brontolando, stanca per le troppe emozioni avute nei giorni prima; andò nell'altra stanza facendomi un ultimo sorriso prima di chiudere la porta.
Ricambiai subito, divertito dalla sua reazione.
Dopo che Stella se ne fu andata, sua madre si girò verso il sottoscritto iniziando poi ad accarezzarmi il viso e la testa. Mi guardò per intero quasi fossi stato il figlio che non vedeva da anni, o meglio, il figlio perduto.
Quella situazione mi imbarazzò non poco: cosa stava facendo?
Poi una frase.
-Sei veramente tu, oddio non posso crederci!- disse portandosi una mano alla bocca e iniziando ad emozionarsi, tanto che i suoi occhi diventarono lucidi.
L'unica cosa che potei capire in quel momento era che mi aveva presumibilmente già visto prima. Quello era sicuro. Ma perchè io non ricordavo nulla?
Non mi ero mai fatto vedere dalla famiglia di Stella se non dalla Nonna. Non capivo.
-Kai, sei tu non è vero?- mi chiese con impazienza continuando ad accarezzarmi una delle guance.
Io esitai un attimo prima di rispondere.
-S-sì... sono io.-
-Ne ero sicura!- disse subito prima di abbracciarmi.
In quell'istante  avrei voluto sprofondare nel pavimento: non c'è cosa più imbarazzante che avere qualcuno che tu non ricordi di aver conosciuto, che ti parla quasi fossi suo parente. E tu in quel momento ti chiedi chi è la persona in questione e se ci hai mai veramente parlato.
La mia Dea entrò dopo poco con in mano un piattino. Si bloccò quasi subito alla vista di sua madre che mi abbracciava.
-M-mamma? Cosa stai facendo?-
Appena sentita la sua voce, sua madre smise di abbracciarmi, asciugandosi velocemente le lacrime e sistemandosi come se non fosse successo niente.
-Tesoro, che brava hai portato la torta.- 
A quel punto si alzò andando verso il dolce e prendendoglielo, me lo posò accanto sul tavolino che avevo alla mia sinistra.
-Mangiala, è molto buona.- disse sorridendo.
-Grazie.- 
Iniziai a mangiare. In effetti era davvero squisita.
-Stella...- parlò la donna mentre si andò a sedere sulla poltrona di fronte a me.
-Sì?- rispose sistemandosi sul divano di fianco a me.
-...per favore, puoi spiegarmi cosa è successo?-
-Ecco...- 
La vidi in difficoltà perché continuava a cambiare lo sguardo da sua madre a me: in quel momento avrei voluto aiutarla ma non mi venne in mente nessuna scusa da usare che fosse credibile.
-...ero alla baita e non sapendo cosa fare ho deciso di uscire a farmi un giro per esplorare i dintorni... dopo di che, mentre ero a spasso ho incontrato un ragazzo che-
-Lui?- 
chiese indicandomi con lo sguardo, ancora sorridendomi.
-No, un altro ragazzo, più precisamente suo... fratello.- disse indecisa.
-E questo ragazzo era quello che mi hai detto ti ha prestato il telefono?-
-Sì, esatto. Lui. E quindi dopo averti telefonato gli ho chiesto se conosceva una strada non chiusa dalla neve per tornare a valle. Mi ha detto che... suo... fratello conosceva un modo- cioè una scorciatoia che faceva al caso mio, quindi mi ha portata da lui... e... eccomi qui.-
disse ancora più a disagio. Forse non era abituata a dire bugie, anzi, sicuramente non lo era.
-Quindi tu hai portato mia figlia a casa. Non so come sdebitarmi, davvero molto gentile. Grazie.- 
-Di niente, l'ho fatto con piacere.-
dissi mettendomi una mano dietro al collo.
-E.. se posso permettermi.. voi state già insieme, non è così?-
A quella domanda entrambi rimanemmo un pò presi di sorpresa: nè io nè lei sapevamo come rispondere.
-P-perché questa domanda? E poi perché "già"? Avremmo dovuto?-
-Oh.. beh. No, assolutamente no, è solo che vi ci vedo bene come coppia, tutto qui. In più lui è anche un bel ragazzo. Sinceramente mi farebbe piacere averlo come mio genero.-
-Mammaaa.-
-Ok. Scusami.-
disse mettendosi a ridere e facendo sorridere anche il sottoscritto.
-Comunque te lo giuro non è male, è un pò permalosa e scorbutica ogni tanto ma quando vuole riesce anche ad essere simpatica.- mi disse mettendosi una mano sulla bocca per non far sentire anche a Stella, ovviamente non riuscendoci. A quell'affermazione risi ancora di più, per coprire il rossore che mi si era formato in viso senza volerlo.
-Mammaaaaaa.- si lamentò lei tirandole uno dei quattro piccoli cuscini poggiati allo schienale del divano.








SPAZIO AUTRICE :)

Eccomi qui, dopo un pesante anno di scuola 
sono finalmente in vacanza. Questo vuol dire
che ho tre mesi per continuare questa storia.
Ora risponderò anche alle recensioni che ho
lasciato in arretrato e scriverò la benedetta
recensione che dovevo scrivere a una ragazza
che personalmente adoro.
Anzi vi consiglio di andare a leggere le sue FF,
e ve ne consiglio una perchè è davvero molto bella e scritta bene.
Se volete questo è il link della storia :) --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2247932&i=1
AVVISO: Come avrete sicuramente notato ho aggiunto l'immagine
di copertina in tutti i capitoli che ho pubblicato fino adesso.
MA non le terrò a lungo. Una ad una (tranne quella del 1° capitolo)
verranno sostituite con i personaggi della storia: i 12 Lupi e forse
anche i personaggi secondari.  

Un bacione a tutti quanti <3

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Capitolo 16
*** Capitolo XVI : Il Vecchio Amico d'Infanzia ***



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CAPITOLO XVI : "Il vecchio Amico d'Infanzia"





 

Kyungsoo P.O.V




 

-Attenzione!- gridò Jongdae appena si rese conto di aver lanciato per sbaglio una saetta nella direzione sbagliata, andandosi a scaraventare a qualche metro di distanza sulla roccia della grotta.
-Sta' attento! Mi hai quasi colpito sul sedere!- lo rimproverò Baekhyun.
-Scusami, non era mia intenzione.. anche se ogni tanto la voglia di tirartela ce l'avrei..-
-Come??- 
chiese infastidito girandosi verso di lui con le mani a pugno sui fianchi.
Jongdae si mise a ridacchiare a quella reazione. 
-Ragazzi, e se facessimo una sfida?- propose Tao fermandosi sull'uscio della porta d'entrata, emozionato all'idea di poter usare i suoi poteri per qualcosa di utile, non come al solito tirando indietro il tempo per non far arrivare in ritardo Baekhyun dall'estetista oppure per non far chiudere il supermercato al sottoscritto, un altro ritardatario.
Tutti si girarono verso di lui, me compreso, guardandolo con interesse: in effetti poteva essere una buona idea, così che tutti noi potevamo capire quale dei nostri poteri avrebbe potuto avere la meglio sugli altri, e quindi la persona che vinceva, in questo modo poteva aiutare chi ne avrebbe avuto più bisogno.
Tutti fummo d'accordo sulla proposta quindi iniziammo a formare i gruppi.
-Allora. Potremo fare così: ci dividiamo in gruppi da due persone. Chi viene colpito dall'avversario più volte può decidere di ritirarsi solo se è KO. Chi rimane in piedi all'ultimo round può chiedere di fare qualsiasi cosa al sottoscritto per un'intera settimana.- disse a voce alta Chanyeol.
-E se quello che vince sarai tu?- chiese Xiumin con un sopracciglio alzato.
-Me lo chiederò da solo.-
-Sei serio?-
 chiesi io un pó dubbioso.
-Certamente.- disse lui convinto.
Io alzai gli occhi al cielo "Sei sempre il solito".
-Allora, vogliamo iniziare? Creiamo le coppie, dai~- disse Tao eccitato all'idea di poter usare la sua specialità, il Wushu, contro i suoi compagni. Infatti subito dopo averlo detto se ne andó a qualche metro di distanza dal gruppo per iniziare a fare riscaldamento.
-Come facciamo a scegliere le coppie?- chiese Kris, appena uscito dalla casa.
-E tu da dove sbuchi?- chiese Xiumin dopo essersi seduto accanto a me sullo scalino davanti all'entrata.
-Dalla cucina. Perché?- 
-Sei stato in cucina a mangiare per tutto questo tempo?-
-Scusa, avevo fame.- 
disse alzando le mani in alto.
-Potremo giocare a sasso, carta e forbici e gli ultimi due che rimangono formano una coppia.- proposi io, allungando e distendendo le gambe.
-Perchè sei sempre così complicato?- mi chiese Chanyeol tenendo lo sguardo fisso sulla mia persona.
-Non é complicato.-
-Oh sì che lo é. Non si potrebbe fare semplicemente che chi vince al gioco sceglie l'avversario?-
-Sì mi sembra sensato. Vada per la proposta di Yeol.-
 disse convinto Jongdae.
"Eppure non mi sembrava così complessa come idea.." pensai girando la testa di lato.
Dopo essermi alzato, raggiunsi gli altri che nel mentre avevano già formato un cerchio, tranne Tao che si era perso nei suoi riscaldamenti complicati.
-Tao, vuoi sbrigarti?!- gridai al più piccolo.
-Oh sì, scusate!- esclamó in risposta.

Dopo aver fatto i primi quattro round, le quattro persone vincitrici furono queste: Chanyeol, Kris, Xiumin e il sottoscritto.
-Adesso spiegatemelo: perché io non vinco mai?- si lamentò Joonmyun, andandosi a sedere su uno degli scalini, tenendosi il viso tra le mani e imbronciandolo.
-Sei sfigato.- disse convinto Baekhyun.
-Grazie.-
-Prego.-
-Ti voglio bene.-
-Io no.-

"Quanto amore nell'aria." pensai sorridendo e scuotendo la testa.
-Incomincio io! Hmmm hmm hm..-
-Fai meno mugolii e scegli qualcuno, Chanyeol.- 
disse Jongdae.
-Io voglio. . . Kyungsoo.-
-Io?- 
chiesi stupefatto. Di solito non mi sceglieva mai nessuno, ma non per il fatto che ero piccolo e all'apparenza indifeso, ma perchè ero uno dei più forti.
Rimanevamo sempre in quattro alla fine, sempre i quattro elementi della Natura.
Eh già, i miei "fratelli" mi temevano.
-Sì, proprio tu.-
-Sei sicuro?-
-Sì.-
 si limitò a dire deciso.
A quel punto non avevo altra scelta. Avrei dovuto combattere contro uno degli elementi più distruttivi in assoluto, il fuoco, anche conosciuto come Chanyeol.
-Va bene.-
Mi alzai dallo scalino per poi dirigermi verso il mio avversario.
Tutti si spostarono all'indietro, alcuni addirittura si rifugiarono in casa. Avrebbero guardato il combattimento da dietro il vetro delle finestre.
Dopo aver notato la loro reazione un sorrisetto mi si creò sul viso: mi divertiva vederli impauriti.
-Chi sferra il primo attacco?- chiese Joonmyun nascondendosi dietro alla colonnina che sorreggeva la tettoia posizionata all'entrata.
Entrambi ci guardammo con aria di sfida, sapendo che il proprio avversario era alquanto forte e pericoloso.
All'improvviso entrambi i nostri occhi si illuminarono di una luce quasi fosforescente, come le voglie posizionate sul viso che fino a quel momento erano rimaste nascoste. Solo quando si usavano i propri poteri venivano rivelate.
Entrambi ci guardammo con attenzione, cercando di capire quale fosse stata la prima mossa dell'altro.
-Oh adesso la cosa inizia a farsi seria.- riuscii a sentire dagli spettatori.
Però fu un grande sbaglio. Chanyeol attaccó proprio nell'istante in cui mi ero distratto. Notai troppo tardi una palla di fuoco arrivarmi addosso sullo stomaco.
Mi piegai dal dolore, mettendomi accucciato con le mani sulla bruciatura. Strinsi gli occhi abbassando la testa.

 




Chanyeol P.O.V




 

Lo vidi distratto quindi senza pensarci un secondo di più creai una palla di fuoco che poi gli buttai addosso. Lo vidi accucciarsi mentre teneva le mani sul punto colpito. Non riuscii a capire se stava male davvero o se era tutta finzione.
"Gli ho fatto male sul serio? Era così forte il mio tiro?" 
Mi guardai le mani ancora roventi, dal colore della lava incandescente. 
All'improvviso una crepa mi fece cadere di un paio di metri in profondità nel terreno: arrivai sul fondo a gambe all'aria.
Sapevo che quella crepa non era niente a confronto dell'immenso potere di cui Kyungsoo poteva usufruire. Era stata creata con il minimo della forza che aveva nelle vene. Al contrario se avesse usato tutta l'energia, era in grado di creare una voragine più grande del comune di Qaasuitsup, in Groenlandia.
Un pó ammaccato riuscii comunque a ritornare in superficie con un salto, riprendendomi a poco a poco dallo spavento.
-Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?- dissi guardando Kyungsoo mentre era ancora con la mano sul terreno.
Alzò lentamente lo sguardo verso di me: dei brividi di terrore mi si formarono dietro alla schiena. 
-Uuh sei inquietante quando hai quell'espressione in viso.- 
Gli occhi rosso fuoco con striarure di color bronzo e quel piccolo sorriso sulle labbra troppo carnose lo rendevano tenebroso, troppo per i miei gusti.
"A cosa starà pensando.. oddio mi fa paura."
Nonostante tutto riuscii a contenermi e iniziando a correre, provai a tirare un'altra palla di fuoco, sfiorandogli la spalla che dopo poco inizió a fumare. 
Lui si spostó di scatto mettendosi la mano su di essa e facendo una smorfia di dolore.
Senza aspettare gli sferrai un calcio che lui però bloccó con il braccio; in seguito, dopo essermi allontanato, aprii la mano nella sua direzione creando così un vortice di fuoco che lo coprì fino al busto: non mi sarei mai sognato di fargli del male in viso. Notai che anche se era in difficoltà, riuscì a liberarsi facendo poi un movimento della mano, direzionandola verso la terra sotto di noi. Muovendola, fece alzare una nuvola di polvere che mi andó negli occhi: li dovetti coprire con la mano, ma non mi venne in mente che l'avevo ancora bollente. Non lo avessi mai fatto! Iniziai a gridare dal dolore buttandomi a terra. La luce nei miei occhi si spense  come presumibilmente quella di Kyungsoo: non vidi più niente.  
-Chanyeol!- sentii Kyungsoo correre verso di me e toccarmi la spalla. 
-Joonmyun! Vieni velocemente, é grave!!- 
Dopo pochi attimi una piccola ondata di acqua gelida mi si versó in viso, alleviando un pò il dolore.
Poi una seconda, terza ondata sempre sul punto critico.

 




Kris P.O.V





Corremmo tutti in suo soccorso subito dopo averlo sentito urlare dal dolore. Appena gli arrivai vicino mi accucciai per vedere la scottatura: era abbastanza estesa.
Scrollai il capo prima di alzarmi in piedi, lasciando che Joonmyun lo medicasse.
-Kris, fammi questo favore: vola alla farmacia più vicina e prendimi delle garze. A quanto pare le abbiamo finite.- mi disse il capobranco.
-Ovvio che sono finite, con tutte le bruciature che si è creato in questi ultimi mesi non sono durate a lungo...- esclamò Baekhyun aiutando ad alzare Chanyeol. Annuii.
-Serve altro?-
-No, grazie. Fai in fretta però. Nel frattempo proveremo a chiamare Lay, anche se dubito riuscirà a guarirlo del tutto essendo profonda.-
-Fortuna che non ti sei messo le mani direttamente negli occhi aperti.- 
dissi io al ragazzo sorretto da Baekhyun e Kyungsoo.
-Zitto e vammi a prendere le garze, per favore! Brucia!- esclamò lui agitando una mano nella mia direzione.
-Ok ok... calmo altrimenti poi stai peggio.-
Corsi in casa, presi la mia giacca e tornai fuori. Corsi attraverso la grotta e appena sbucato all'uscita, attivai la vista per vedere se c'era qualcuno nei paraggi. Dopo di che mi misi gli occhiali da sole. In un attimo, con un salto, mi alzai in volo sorpassando le cime degli abeti e dei pini più alti, proseguendo verso la città che si trovava più a valle. Dopo una decina di minuti vidi in lontananza delle luci ed un campanile, il più alto e importante della città. 
Era quasi mezzogiorno, lo capii dal continuo suonare delle campane. Ciò significava che avrei dovuto fare attenzione alle tante persone che essendo in vacanza, avrebbero potuto gironzolare per le strade, magari in cerca del regalo natalizio perfetto per i figli. Non dovevo assolutamente trarre dei sospetti.

Atterrai in un prato, vicino al campanile, sperando che nessuno mi avesse visto.
Mi avviai verso la farmacia più vicina, situata a poco più di dieci minuti da dove mi trovavo.
Mentre camminavo però, avevo come il presentimento che qualcuno mi stesse seguendo: eppure girandomi alcune volte non notai niente di strano.

Appena uscito dalla farmacia, chiusi bene il sacchettino contenente delle garze e dei cerotti, tanto per essere sicuri che se fossero serviti non sarebbero mancati, datomi dalla farmacista e decisi di proseguire su un'altra strada che faceva da scorciatoia per arrivare al bosco.
Dopo alcuni minuti però quella strana sensazione di essere seguito ritornò. Eppure come la volta prima non vidi nessuno.
"Non mi piace questa sensazione.." pensai continuando a guardarmi intorno. Ogni tanto cercai di guardare dietro di me nelle vetrine dei negozi il riflesso dei passanti.
"Io sento però che c'è qualcuno che mi segue... oh no! Spegnetevi! Nonono!" pensai coprendomi gli occhi che anche se avevo gli occhiali scuri si riuscivano ad intravedere.
"Devo stare più attento.. non devo concentrarmi su niente per adesso."
-Hey Kris! Oh santo vino, da quant'è che non ti vedo passare da queste parti?- sentii all'improvviso qualcuno rivolgermi la parola. Ma.. non c'era nessuno. Come era possibile?
-C-Cosa? Chi sta parlando?- mi sentivo uno stupido in quel momento per colpa degli sguardi dei passanti che mi guardavano male. Sembrava stessi parlando da solo.
Ad un certo punto mi apparì davanti agli occhi un ragazzo, alto più o meno come me, capelli rosso sangue e occhi estremamente gialli.
-Ma come? Non mi riconosci? Sono io, Ryo. Eravamo amici d'infanzia, ricordi?-

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Capitolo 17
*** Capitolo XVII : Il mio Passato ***



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CAPITOLO XVII : "Il mio Passato"

 
 

Kris P.O.V

 


Lo guardai con curiosità, poi mi venne in mente chi era la persona davanti a me.
-...certamente. Mi ricordo benissimo di te, Ryo.-
Quel ragazzo era stato il mio migliore amico quando eravano più giovani, stavamo sempre insieme, giocavamo, frequentavamo la stessa classe, eravamo molto uniti.
Fino a che lui non decise di evitarmi per non si sa quale motivo.
Non rispondeva al telefono, se lo intravedevo cambiava direzione, e in più quando andavo a trovarlo a casa sua nessuno mi apriva la porta.
Dopo un pó di tempo lo persi di vista del tutto, scoprendo che lui e i suoi genitori si erano trasferiti altrove.
Così fu la fine di una bellissima amicizia durata dieci anni.
Mentre lo guardavo mi accorsi che il colore dei suoi occhi era differente da alcuni minuti prima: ora erano di un colore violaceo, impregnato anche di qualche fascia azzurra.
Le voglie sul collo e sull'occhio scomparirono in pochi secondi: non mi aveva mai parlato di possedere dei poteri, in realtà avevo sempre creduto fosse un semplice umano.
-Come stai 'fratellone'? E come mai solo ora hai deciso di venire a trovarmi?-
-Non chiamarmi 'fratellone'. Non lo sono più ormai. Perchè te ne sei andato così, senza avvisarmi ma soprattutto salutarmi. Perchè mi hai lasciato solo quando ne avevo più bisogno senza darmi nemmeno una piccola spiegazione?-

-Beh sono successe molte cose che per mantenere la privacy non posso svelare. La mia famiglia in quel periodo ha passato un bruttissimo momento e non mi ha lasciato salutare nessuno dei miei amici, compresa la persona a cui ero più affezzionato. Mi dispiace.-

Lo guardai negli occhi: sembrava sincero quindi decisi di credergli.

-E poi... perchè mi hai nascosto i tuoi poteri? Ho sempre pensato fossi un umano qualunque.-

-Anche questa è una lunga storia...-

-Comunque scusami ma ho abbastanza fretta, sai un mio amico si é ferito e io devo portargli alcune cose per riuscire a medicarsi.- dissi iniziando a camminare avanti stringendo la borsa.

-Oh, in questo caso ti lascio, non vorrei mai che si aggravasse la situazione. Ti do il mio numero di cellulare così poi puoi contattarmi. Mi piacerebbe tornare ai vecchi tempi, magari riscoprendo la nostra amicizia. Che ne dici?- mi domandó tirando fuori dalla tasca un bigliettino e mettendomelo in mano.
Lo guardai notando il suo numero di casa, lavoro, cellulare e la via di abitazione.
-Tu lavori in proprio?- chiesi cercando di avere più informazioni possibili. Non capivo il perchè ma quel ragazzo non mi rendeva tranquillo. Non più.
-Sì, vendo vino e uva di alta qualità. Sai continuo il lavoro di mio padre.-
-Capisco.-
annuii con ancora lo sguardo sul foglietto.
-Vienimi a trovare quando vuoi.- mi disse facendomi un sorriso e appoggiando la mano sulla spalla.
Io annuii non molto convinto.
-Ci vediamo Kris. Fammi sapere in seguito come sta anche il tuo amico. Spero guarisca.- 
-Sì, certamente..- gli feci un falso sorriso prima di salutarlo con la mano.

Lui si fermò iniziandomi a salutare, poco dopo scomparì dalla mia vista.
"Non ha paura di insospettire la gente mostrando i suoi poteri in quel modo?" pensai guardando ancora indietro.
"Sarà meglio sbrigarsi, Chanyeol sarà in pena."
Iniziai a correre quanto più potevo verso il bosco che vidi in lontananza, mettendomi il bigliettino in una tasca della giacca.
Arrivato sul terreno innevato del bosco proseguii per riuscire a trovare uno spazio abbastanza grande per riuscire a spiccare il volo senza il rischio di incastrarmi nel salto. Dopo un pò, trovato il punto, riuscii a volare sopra gli alberi senza problemi, solo ebbi l'impressione di essere osservato.
Quindi per cautela decisi di alzarmi di quota, così facendo il presunto osservatore avrebbe avuto più difficoltà nel localizzarmi.




Kai P.O.V




" -Comunque te lo giuro non è male, è un pò permalosa e scorbutica ogni tanto ma quando vuole riesce anche ad essere simpatica.- mi disse mettendosi una mano sulla bocca per non far sentire anche a Stella, ovviamente non riuscendoci. A quell'affermazione risi ancora di più, per coprire il rossore che mi si era formato in viso senza volerlo.

-Mammaaaaaa.- si lamentò lei tirandole uno dei quattro piccoli cuscini poggiati sullo schienale del divano. "


-A parte gli scherzi, Stella, oggi mi dovrai aiutare a sistemare la casa: mentre io cucino tu dovrai pulirla e riordinarla.-
-Perchè scusa? Sono abbastanza stanca, non potremmo farlo in seguito?-
-Tesoro, ti sei scordata che questa sera dovremo fare cena con i parenti? È la Vigilia, ricordi?-
-Giusto, la festa~-
esclamò Stella portandosi una mano alla testa.
Mi fece un pò pena, per questo, deciso, alzai la mano in segno di voler dire qualcosa.
-Io non ho niente da fare oggi, quindi se posso...-
-Vorresti aiutare?- chiese sua madre cambiando espressione. Sembrava contenta.
Annuii determinato, non avrei mai lasciato stancare troppo la mia Dea quel giorno.
-Va bene. Anzi, mi fa piacere sapere che un così bravo ragazzo aiuta mia figlia come se fossero a casa loro.-
Ovviamente io capii cosa intendeva: quella donna voleva vederci sposati, ne ero sicuro.
Stella la fulminó con lo sguardo, cosa che personalmente mi fece sorridere divertito.
-Bene. Sono le dieci, sarà meglio iniziare a preparare il pranzo prima..- si disse a bassa voce. 
-Signora, io non voglio disturbare quindi non mi conti quando preparerà le porzioni.-
-Oh~ Kai. Uno, non chiamarmi 'signora' e non darmi del Lei. Qui sarai sempre il benvenuto. Caspita sei il salvatore di mia figlia! Due, chiamami pure Alissa. Tre, tu rimani. E niente scuse. Sappi che non dai alcun fastidio.- 
Mi ordinó la signora prima di alzarsi, venirmi vicino scompigliandomi i capelli, fare un occhiolino a Stella e andare nell'altra stanza. Io e Stella ci guardammo di sfuggita prima di sentire dietro di noi una voce.
-Kai, ti piacciono gli gnocchi di patate al sugo?-
Io mi girai, notando che il viso di Alissa sbucava fuori dalla fessura della porta scorrevole.
-Sì, molto.-
-Perfetto.- disse prima di richiudere la porta.
Girai lo sguardo verso la mia Dea, notando un leggero rossore sulle sue guance: forse era in imbarazzo per colpa di sua madre.
-Che ne dici? Cominciamo dopo pranzo le faccende di casa?- mi chiese con un'espressione supplicante.
-Sicura?-
-Sì. Vieni in camera? Vorrei leggere qualcosa sul libro della Nonna. Così se ho qualcosa da chiederti posso farlo direttamente.-
-Ok. Se non ti da fastidio avere uno sconosciuto che gironzola nei meandri della tua tana..-

-Ma ormai non sei uno sconosciuto. Sei mio amico. No?- 
Dopo aver detto quella frase una leggera curvatura si andó a creare sulle sue labbra.
Io riuscii solo a ricambiarle il sorriso, notando peró che il mio battito cardiaco inizió ad accellerare all'improvviso.
"Continuo a non capire.." 

***


Arrivammo davanti alla sua camera, riuscii a capirlo anche dalla scritta fatta in polistirolo e incollata sul legno della porta: 'Qui vive Stella' diceva.
-Bene, non spaventarti se c'é disordine. Devi sapere che non mi ricordo se l'ho lasciata pulita oppure con i vestiti sparsi in giro.. "spero solo di non aver lasciato reggiseni sul letto."- disse non riuscendo a usare bene il suo potere.
Mi misi la mano a pugno, cercando di non ridere per non farle capire che avevo capito l'ultima frase del suo pensiero.
A quel punto aprì la porta, mettendo prima la testa nella fessura creatasi.
Fece alcuni mugolii e suoni strani prima di uscire e richiudere la porta dietro di sé.
A quel punto dovetti fare un passo indietro, altrimenti rischiavo di schiacciarla.
La guardai negli occhi, non capendo il perché di quell'espressione preoccupata e soprattutto il motivo che l'aveva spinta a richiudere il passaggio.
-Ehm.. c'é un problemino.-
-Cioé? Quale sarebbe?-
chiesi curioso.
-..non puoi entrare.-
Io la guardai confuso, forse aveva la camera in disordine?
-Se é in disordine posso aiutarti a metterla a posto. Per me non é un problema.-
-Sì ma... non é il caso. È davvero troppo in disordine. E poi non é carino che un ragazzo metta in ordine la stanza di una ragazza.-

Non riuscivo a capire dove voleva arrivare. Per me non c'era veramente nessun problema, rendermi utile ogni tanto mi faceva piacere. Così insistetti nel volerla aiutare.
-Kai, davvero non è il caso. Aspetta qua fuori, va bene?-

A quel punto sgattaiolò all'interno chiudendomi il passaggio. Io restai un pò allibito dal suo comportamento, però decisi comunque di seguire le sue istruzioni.

Fino a che un brutto presentimento non mi fece preoccupare. Aprii con cautela la porta guardando nella fessura per controllare fosse tutto a posto: la vidi in piedi su una sedia che cercava in tutti i modi di posare un peluche sopra la mensola più alta. Ad un tratto iniziò a fare piccoli saltelli per alzarsi di più, ed è proprio a quel punto che il mio presentimento si avverò.

Infatti la vidi sporgersi troppo verso destra causando così la perdita dell'equilibrio.

Io appena mi accorsi che stava per cadere a terra, con uno scatto felino aprii del tutto la porta chiamando il suo nome. Arrivai in tempo dietro di lei riuscendo a prenderla in braccio.

Lei con ancora gli occhi chiusi dallo spavento si agrappò a me solidamente, continuando a respirare velocemente per colpa dello spavento.

-Tutto a posto?- le chiesi guardandola in viso.

-S-sì... ho preso un colpo.-

-Ma dai, davvero? Non lo immaginavo proprio.- dissi ironicamente.

-Come hai fatto a prevedere che sarei caduta?-

-Sesto senso, essendo un Lupo..-

-Già, capisco.- disse lei alzando finalmente lo sguardo verso di me. Vidi che iniziò ad arrossire appena il mio sguardo cadde sugli indumenti poggiati sul suo letto, per poi chiudermi la visuale con la sua mano.

-Non guardare!-

-Oh, avevi ragione. Forse era meglio se rimanevo fuori dalla camera...- iniziai a dire arrossendo e ridendo imbarazzato.

-Esci da qui per favore. Senza guardare!-

-Come faccio ad uscire se non vedo niente?-

-Ti guido io.- disse dandomi alcune indicazioni per arrivare alla porta. Appena fuori, con alcune botte sulle gambe dopo aver sbattuto contro una sedia, un armadietto e la scrivania, lei chiuse la porta dietro di me con la mano libera. L'altra dietro al mio collo per sorreggersi.

-Puoi mettermi giù ora.-

-Cosa dovrei fare?- dissi scherzando.

-Dai, mettimi a terra.-

-Perchè?- chiesi facendo finta di non capirne il motivo. Stuzzicarla mi divertiva.

-Kai! Non fare l'idiota.-

-Io? Idiota? Perchè mai dovrei esserlo?-

-Vuoi la guerra?-

-Hm.. forse sì, forse no.. oppure mi piace solo farti arrabbiare.- dissi sistemandola meglio tra le mie braccia facendole fare un saltino in alto.

A quel punto una smorfia di fastidio si creò sul suo viso. Iniziò a darmi pugni sul petto per poi passare agli schiaffi sul viso.

-Hey! Smettila! Fai male!-

-La smetto se mi posi a terra.- disse continuando a darmi fastidio. Iniziò anche a tirarmi i capelli.

-Manesca, basta! Ahi~-

A quel punto dovetti arrendermi a lei, mettendola con i piedi a terra per poi subito scappare lungo il corridoio.
-Così impari.- disse seguendomi e dandomi un ultimo calcio sul sedere.

-Ahi~- mi lamentai massaggiandomi il fondoschiena.

-Comunque, dimmi che non hai visto niente. Ti prego!-

-Cosa?-

-Sul letto. Non li hai visti vero?-

-Beh, li ho intravisti..- dissi facendo una piccola risata divertita. -...ma tranquilla. Non mi scandalizzo mica nel vedere dei reggiseni e slip su un letto. Sai quanti se ne vedono nelle vetrine dei negozi di intimo?- mi difesi cercando di sembrare il più tranquillo possibile.
-Ah sì? Allora perché sei bordeux?-
-Cosa?-
-Sei rosso!-

Mi misi le mani attorno alle guance per coprire l'imbarazzo per poi girarmi, cercando di non scontrare il suo sguardo. La sentii ridere leggermente mettendo una mano sulla mia spalla.
-E così non ti fa n'è caldo n'è freddo, eh?-

-Beh... quello fuxia non era niente male.- dissi prima di venire "picchiato" per la seconda volta a suon di pugni dalla ragazza.




Sehun P.O.V

 


Arrivati davanti alla grotta decidemmo di ritrasformarci in umani.
Appena dieci metri più avanti uno strano suono di lamenti e mugolii si riversò all'interno.
-Cosa sta succedendo di là? Devo iniziare a preoccuparmi?- disse Luhan rimettendosi le mani intorno al busto.
A quel punto guardandoci, capimmo che forse sarebbe stato meglio andare a controllare velocemente.
Appena usciti notammo che i ragazzi erano tutt'intorno a qualcuno, qualcuno che con una voce molto profonda continuava a lamentarsi dal dolore.
Appena ci avvicinammo notammo delle crepe nel terreno e l'erba bruciata.

-..Chanyeol?- ci domandammo in coro correndo verso la sua direzione.
-Lay, finalmente sei arrivato! Ti stavo per chiamare al cellulare!-
-Che cosa sta succedendo?-
-Guarda e capirai da solo.-

Detto questo tutti e tre ci avvicinammo al ragazzo che aveva il viso verso il prato sottostante.

-Chanyeol? Che ti è successo?- chiesi mettendogli la mano sulla spalla.

Lui alzò lo sguardo verso di noi facendoci sobbalzare dalla sorpresa.

-Wooo che cosa hai combinato??!- chiese Luhan con gli occhi sgranati.

-Ti sei di nuovo bruciato?! Cosa è successo qui?-

-Ora spiego l'accaduto. Stavamo combattendo quando- disse Kyungsoo venendo interrotto poco dopo.

-Tu e lui?-

-Sì..-

-Lo sapete che i quattro elementi della natura se si scontrano c'è il rischio che qualcuno ci rimetta. Perchè non avete scelto un altro potere contro il quale scontrarvi?- domandò Lay un pò arrabbiato ma soprattutto preoccupato.

-Hey, sono qui!- esclamò ad un tratto Kris correndo verso la nostra direzione.

-Ecco qui le garze.- disse porgendole a Joonmyun che le prese velocemente ringraziandolo.

-Lay, non è il momento. Aiuta Chanyeol. Poi potrai anche arrabbiarti, ma prima guariscilo.-

Lay fece un sospiro prima di abbassarsi verso il ragazzo in pena.

-È molto profonda questa volta.. cercherò di fare il possibile.-

 



Stella P.O.V

 

 

-Hey hey! Che sta succedendo qui?-
Si intromise mia madre appena mi vide intenta a darle di santa ragione a Kai. Sorpresi saltammo entrambi.

-Niente mamma.-
-Kai, tutto bene? Stai male, sei tutto rosso!-
-È entrato in camera mia.-

Risposi io con la voce un pò tremolante: si poteva percepire l'imbarazzo nel mio tono.
-Oh capisco. Sai, avevo intenzione di ordinarla in questi giorni ma non ho avuto tempo. Capiscilo, dopotutto é un ragazzo.-

Già, non potevo darle torto.

-Ascolta, sistema un pò la tua camera intanto che lui viene a farmi compagnia in cucina. Devo farti assaggiare il sugo.- disse entusiasta al ragazzo per poi prendergli il polso, costringendolo così a seguirla giù per le scale.

-Ma io vorrei-

-Ssh niente storie.-

Lui si girò verso di me con un'espressione supplicante, mentre io non potei far altro che fare segno di stare calmo preceduto da un alzarsi di spalle. Mia mamma era così, non si poteva cambiare il suo carattere. Aveva preso simpatia per Kai ed ora nessuno la poteva più allontanare da lui.

 

***

 

Dopo alcuni minuti avevo già sistemato la mia stanza, la quale aveva solo bisogno di una leggera ripulita. Misi i miei indumenti negli armadi e cassetti per poi aspettare il ritorno di Kai.

Nel mentre decisi di prendere il libro con l'intenzione di capire di più la storia della mia famiglia.

-Com'è che avevo fatto ad aprirlo?- mi chiesi guardando la sua copertina cercando di ricordare.


 

Kai P.O.V
 

 

Dovetti seguire Alissa giù per le scale, anche se avrei preferito stare in compagnia di Stella.

Mi piaceva guardarla negli occhi, vederla sorridere, sentire il suono della sua risata, vederla arrabbiata...

Era come se mi iniziasse a piacere stare insieme a lei.

"No, non posso. Cosa mi passa per la testa. È impossibile che mi piaccia." pensai tra me e me appena arrivai in cucina.

-Kai, dimmi se ti piace. Manca sale? È abbastanza buono oppure fa semplicemente schifo?- domandò Alissa preoccupata di sentire la mia sentenza.

-Si calmi- cioè calmati Alissa. Mi fai venire l'ansia.-

-Oh scusami.-

Presi il cucchiaino che mi porse davanti agli occhi, intingendolo poi nella padella.

-Hmm.. è buono, molto buono. Mi piace!- dissi entusiasta leccando tutto il sugo dall'oggetto di metallo.

-Davvero? Ti piace? Ottimo.- disse aggiungendo gli gnocchi all'acqua bollente.
Ad un tratto una sensazione di famigliarità mi venne osservandola cucinare. Come se l'avessi già vista molto tempo prima. Come se l'avessi conosciuta in passato.

-Alissa.. posso.. chiederti una cosa?- dissi serio andandomi a sedere sulla sedia del tavolo da pranzo.

-Dimmi. Non c'è bisogno che mi chiedi il permesso.-

-Sono mai stato qui in passato?-

-Uh?- fece lei guardandomi curiosa.

-Intendo... prima quando eravamo soli in salotto ti sei messa quasi a piagere e in più mi tratti così bene che mi dai la sensazione di essere tuo figlio.-

Lei fece un sospiro cambiando espressione del viso, ora sembrava più triste. Chiuse la padella con il coperchio e venì verso di me prendendo posto poi sulla sedia accanto alla mia.

-Vedi.. sì. Io ti conoscevo già da prima, ma non voglio che mia figlia lo capisca.-

-Allora perchè non me l'hai detto subito? E perchè non vuoi che tua figlia lo scopra?-

-Perchè.. in realtà avrei dovuto tenerlo segreto. Ma dato che non sono riuscita a trattenere l'emozione hai capito quello che io avrei dovuto nascondere.-

-Quando è successo? Quando sono venuto qui?-

Lei facendo un altro sospiro mise una mano sulla mia spalla massaggiandomela in segno di affetto per poi ricominciare a parlare.

-Avevi poco più di cinque mesi quando ti incontrai la prima volta. Io e mio marito eravamo andati in montagna: io ero incinta di Stella da quattro mesi così per consiglio del medico dovetti cambiare aria andando a vivere alla baita dei miei.

Una sera mia mamma tornò dalla solita passeggiata serale con un fagotto tra le braccia. Ricordo che appena fu entrata in casa chiuse la porta a chiave e senza dire una parola portò me e mio marito nella stanza degli ospiti.

Noi non capimmo subito cosa stava accadendo ma ci sedemmo comunque sul letto intenti ad ascoltare quello che ci doveva dire la nonna di Stella.

A quel punto mi mise in braccio il fagotto chiedendomi di fare finta che fosse mio figlio per alcuni anni. Mi disse che la vera madre le aveva detto di averne cura e di tenerlo al sicuro fino a quando delle persone non sarebbero venute a prenderlo alcuni anni dopo.-

-Quindi io...-

-Tu hai fatto parte di questa famiglia per tre anni e mezzo da quel giorno. Ti abbiamo voluto bene come fossi nostro figlio naturale. Quando è nata Stella poi tu avevi dieci mesi in più di lei, ma questo non ti ha fermato dal voler 'parlare' e scoprire il mondo con lei.
Avete giocato insieme fino al giorno in cui tre uomini hanno bussato alla mia porta dicendo che la tua famiglia era stata trovata e che avresti vissuto con lei. Fu lì che ti vidi l'ultima volta.-

Vidi che i suoi occhi iniziarono a diventare lucidi appena finì la frase.

Quindi per istinto e sapendo che lei fu la persona che si prese cura di me per anni, allungai il braccio dietro la sua schiena facendo si che potesse abbracciarmi.

Dopo alcuni minuti si staccò e asciugandosi le lacrime si alzò in piedi dicendomi di andare di sopra da Stella, che lei sarebbe stata bene.

A malincuore obbedì, non prima di averle dato un bacio sulla fronte.

 

Uscito dalla vista di Alissa mi teletrasportai in camera della mia Dea arrivando sul suo letto a gambe incrociate, facendole prendere uno spavento.

Dopo avermi 'sgridato', la aiutai ad aprire il libro, chiedendole di ricordare cosa stava facendo o a cosa stava pensando poco prima di riuscire a sbloccare il sigillo. Dopo vari tentativi capimmo che "We are one." era la frase chiave per aprire il lucchetto.

Iniziammo a sfogliarlo insieme: io non lo avevo mai visto interamente ed ero abbastanza sorpreso.

Ad un certo punto però alzò lo sguardo verso di me e iniziò a parlare con un tono di voce dolce, facendomi così tornare l'attenzione su di lei.

-Kai, sei triste?-

La guardai confuso.

-Ti vedo giù di morale da quando sei tornato dalla cucina. Mia mamma ti ha stressato troppo? Ti ha fatto qualcosa?-

-No-no tranquilla. È tutto a posto.-

-Sicuro?-

-Sì. Non preoccuparti. Sto bene.- dissi scompigliandole i capelli.

Guardandola mi immaginai come fossimo stati da piccoli, mentre giocavamo e ridevamo insieme.

Riuscii a visualizzarla come una piccola sorellina bisognosa di attenzioni e di affetto.

Sì, iniziavo a volerle bene sul serio.

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Capitolo 18
*** Capitolo XVIII : Farfalle Nello Stomaco? ***



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CAPITOLO XVIII : "Farfalle Nello Stomaco?"





 
Kai P.O.V

 


 

Sfogliammo il libro, leggendo ogni nota scritta su di esso.
-Kai! Guarda!- esclamò ad un tratto lei indicando una fotografia incollata alla pagina del libro. La mia attenzione cadde sul gruppetto di ragazzini fotografati attorno ad un albero. Le presi il libro dalle mani per avvicinarmi alla foto.
-Li conosci?- mi chiese curiosa di sentire la mia risposta.
Ci pensai un attimo, prima che il mio sguardo cadesse su un bambino in particolare.
-Sì... questo sono io.- dissi sorpreso.
-Davvero? Fai vedere?!-
A quel punto lei si avvicinò alla foto, in questo modo i suoi capelli lunghi e corvini lasciarono una scia di profumo che mi fece rilassare.
Senza rendermene conto, in un primo momento, avvicinai il viso alla sua testa, facendo si che riuscissi a perdermi nel suo profumo.
-Che carino che eri! Sembravi un cucciolo.- disse con un tono di voce più acuto del solito.
-Già..- sorrisi.
"Che io provi qualcosa per lei?" pensai ad occhi chiusi. Ero davvero nei guai se fosse stato così.
-Kai?-
-Sì?-

-Il tuo mento fa male.-
Aprii gli occhi per poi sollevarmi dalla sua nuca e massaggiarle la parte dolorante. Mi scusai sorridendole.
Ci guardammo per alcuni attimi, quanto bastò per farmi aumentare il battito cardiaco. A quel punto mi avvicinai alla sua testa prendendola tra le mani, posandole così un dolce bacio nel mezzo.
Sentii del calore sprigionarsi dalla voglia sul dorso della mia mano e notai che il mio medaglione posto al di sotto della maglia pesante iniziò a scaldarsi notevolmente, arrivando ad una temperatura abbastanza elevata. 
"Kai, non guardarmi così..." riuscii a percepire il suo pensiero. Stava perdendo il controllo dei suoi poteri.
Dopo aver capito il suo stato d'animo, mi venne voglia di avvicinare il viso al suo, per capire se davvero provassi dei sentimenti diversi da quelli percepiti un attimo prima. 
Quindi a poco a poco cercai di avvicinarmi, sempre più, continuando a guardarla direttamente nelle pupille.
Lei non si mosse. Ero confuso. Perché non reagiva? Perché non dava alcun segno?
Ma un bussare alla porta mi fermò dal continuare l'azione.
Ci riprendemmo subito allontanandoci quanto bastava.
-Ragazzi è pronto... il pranzo. Ho interrotto qualcosa?-
-N-no. Non stavamo facendo niente!- esclamò lei nervosa. Sua madre la guardò stranita prima di chiudere la porta.
A quel punto si alzò dal letto facendomi rimbalzare, mi tolse il libro dalle mani.
-Andiamo a mangiare.- disse richiudendolo e posandolo nel cofanetto sotto il suo letto.
A quel punto afferrò il mio polso e mi trascinò fuori dalla camera.



 
Stella P.O.V

 




A tavola nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare, eravamo troppo imbarazzati. Io continuavo ad incantarmi, ero sempre concentrata sempre e solo sul pensiero del suo sguardo rivolto verso di me.
Credetti che se mia mamma non avesse bussato sarei scappata di corsa fuori dalla camera. Quello che non riuscii a capire era il colore dei suoi occhi: forse lui non se n'era accorto ma cambiò da color cioccolato a rosso sangue in pochi secondi appena fece scontrare il suo sguardo con il mio.
Dopo di che il bacio sulla testa. A che cosa pensava in quel momento? Che cosa gli stava accadendo? Che cosa mi stava accadendo?
Mi ripresi appena sentii mia madre chiamarmi.
-Tesoro non hai toccato cibo. Stai bene?- disse preoccupata mettendo i piatti sporchi in lavastoviglie.
-Sì, sto benissimo.-
-Sicura? Hai una faccia...-
-Non ti preoccupare.-
dissi con l'intenzione di calmarla.

Mentre la aiutammo a riordinare il tavolo, non ebbi il coraggio di voltare lo sguardo su Kai, solo quando decidemmo di andare a sederci sul divano in soggiorno ci guardammo un attimo.
Decidemmo che era meglio sbrigarsi nel pulire la casa perchè gli ospiti sarebbero arrivati per l'ora di cena.
Aspirammo, lavammo i pavimenti, spolverammo, starnutimmo. Fino a quando lui non tagliò il silenzio con la sua voce.
-Ci sarà anche tuo padre questa sera?-
Mi fermai sul posto smettendo di pulire una mensola. 
-Sì, ritorna dal lavoro questa sera.-
-Se ti vede con un ragazzo c'è la possibilità che lo incenerisca?-

-No, ma che dici?- dissi ridendo divertita.
-Non so, ho solo chiesto.-
-Non preoccuparti, non è cattivo.-
Sorrisi vedendo la sua espressione preoccupata.

Così dopo tre ore passate a spolverare e ad impolverarci, ci accorgemmo che arrivarono le sei di sera. Alle sette circa sarebbero venuti i miei parenti e avremmo passato la Vigilia tra risate e scherzi dei miei cugini che in qualche modo avrebbero continuato instancabilmente a rompere le scatole.
Avremmo avuto bisogno di un bel pò di pazienta, questo era sicuro.

-È meglio che vada a lavarmi. Stanno per arrivare ed io sono tutta impolverata.- dissi guardandomi dal petto ai piedi. Girai lo sguardo verso il ragazzo, notando poi che anche lui in effetti non era messo meglio di me.
Pensai un attimo a qualche soluzione.
-Mamma!-
-Sì?-
la sentii rispondere dalla cucina.

 
*** 

 

Appena la sottoscritta si fu sistemata, Kai ringraziando dell'ospitalità prese il mio posto in bagno.
Intanto io e mia mamma, aggiuntasi in seguito, lo aspettammo al di fuori.
-Non sapevo che avesse quel genere di vestiti.-
-Non li ha mai messi. Praticamente sono come nuovi.-
-Sì ma... gli piace andare in giro vestito in quel modo?-
-Che c'è di strano?-
-Assolutamente niente... ma... mi sembra inusuale. Ogni volta che mi vesto con pantaloni "attillati" mi inizia a dire che sono da scandalo.-
-Lo sai come fa quando si tratta di sua sorella.-


Dopo alcuni minuti di conversazione sentimmo il rumore della porta del bagno socchiudersi.
-Io avrei finito..- rispose Kai facendo sbucare i suoi teneri occhietti dalla fessura.
-Bene.- 
Mi alzai prendendo i vestiti di mio fratello dalle mani di mia mamma. Mi avvicinai e stando ad una certa distanza glieli posi aspettando che la sua mano li prendesse.
-Grazie.-
-Prego.-
dissi guardandolo in viso e notando che i suoi capelli erano ancora bagnati.
-L'asciugacapelli è nell'armadietto alla tua destra.- 
Lui annuì prima di chiudere di nuovo la fessura creatasi.

Andai di nuovo a sedermi sulla panca posta in corridoio.
Un paio di minuti dopo io e mia madre stoppammo la conversazione, il rumore della porta che si apriva ci riportò con i piedi per terra.
Ero stupita.

-Kai! Non ti sta affatto male!- disse mia mamma alzandosi e raggiungendo il ragazzo che cercava di sistemarsi la manica della maglia.
-Grazie Alissa. In realtà non ho mai indossato questo tipo di vestiti.. mi sento un pò strano.-
-Vedrai, ci farai presto l'abitudine. Oh accidenti! La cena! Stella occupati di Kai, per favore. Io devo correre di sotto!-
disse mia madre iniziando a correre disperatamente giù dalle scale, in preda al panico e in aiuto allo zampone che secondo lei stava bruciando.
-Mamma! Non correre!- le urlai dietro.
-Tua madre deve essere una donna molto attiva.-
-Lo è.-
dissi sorridendo.
-Bene.- 
Mi girai verso la sua figura. Lo guardai dall'alto verso il basso.
-Hm!-
-Che c'é?-
-Non stai affatto male. Davvero.-
-Ah..-
lo vidi arrossire a poco a poco.
-Ho solo una domanda.-
-Dica signorina.-
-Perchè hai ancora i capelli bagnati?-
-Ecco... dov'era il phone?-

Sospirai.
-Ho capito. Vieni con me.-

Decisi di aiutarlo ad asciugarsi i capelli. Entrai in bagno, seguita da Kai. Lo feci posizionare davanti allo specchio per poi andare a recuperare l'asciugacapelli.
Attaccai la spina e mi avvicinai.
"Accidenti."
Mi guardai in torno alla ricerca di uno sgabello.
-Tutto bene?- mi disse confuso. 
-Ecco... sei troppo alto.-
Lui si mise a ridere, regalandomi uno dei suoi bei sorrisi. Mi incantai un attimo. 
-Stella?-
-Ah.. sì. Lo sgabello.-
gli posi il phone in mano prima di andare a recuperare l'oggetto.
Lo feci sedere, ripresi l'asciugacapelli e mi posizionai davanti alla sua visuale.
-Perchè mi hai fatto mettere di fronte allo specchio se poi non posso neanche guardarmi?-
-Non farti domande e lasciami fare il mio lavoro.-
-Ma-
-Niente "ma".-

E così iniziai a pettinarlo e asciugarlo cercando di far uscire le mie doti di parrucchiera il meglio possibile.

Alcuni minuti dopo mi fermai, osservando il bel ciuffo che gli avevo creato.
-Beh, hm, ecco.. sì.-
-Si può sapere cosa stai farfugliando?-
-Quanto sei figo con questo ciuffo alla Elvis.-
scherzai.
-Che cosa??- disse lui spostandomi per riuscire a vedersi allo specchio.
-Tu non puoi averlo fatto davvero.- disse scompigliandosi di nuovo i capelli, distruggendo così il bellissimo ciuffo.
-Ed invece...-
Lui, alzando lo sguardo verso di me, mi guardò con un'espressione alquanto tenebrosa. I suoi occhi divennero a poco a poco del colore del sangue. Quanto conoscevo quello sguardo.
-Kai, non ti arrabbiare su. Se poi entra mia mamma e ti vede con gli occhi rossi si prenderà un infarto. Falli sparire, per favore.- 
-Prima sistemami questo disastro.-
disse abbassando il tono della voce e iniziando a... ringhiare?
-Ringhi? Stai ringhiando? No, non ci posso credere. E' una nuova tattica per farmi rabbrividire?-
chiesi iniziando seriamente ad avere paura.
-Hai paura?- mi chiese alzandosi dalla seduta e venendo verso di me.
-Io? Perchè dovrei. Sei Kai, perchè dovrei avere fifa di uno dei miei Lupi?- dissi, cercando di nascondere la tremarella creatasi nelle mie gambe.
Più si avvicinava, più mi allontanavo.  Ad un certo punto andai a sbattere contro l'armadietto vicino al lavandino: ero in trappola. E ripeto TRAPPOLA.
-Vogliamo parlarne? Che ne dici? Possiamo arrivare ad un accordo.-
Lui avvicinatosi mi bloccò sbattendo le mani sull'anta ai lati della mia testa.
-Kai. Da vicino fai paura.- dissi facendo tremare la voce.
-Ti fanno impressione?-
-Gli occhi? Sai com'è, non sono ancora abbastanza abituata a guardare una persona negli occhi a quanto pare  praticamente fluorescenti.-
Alcuni attimi di silenzio. Solo dopo poco mi accorsi della situazione nel mio stomaco. Era una sensazione strana. Come se avessi... delle farfalle che svolazzavano ovunque.
Farfalle? Farfalle?!
Aspetta. Come??
Continuavamo a guardarci dritto, fisso nelle pupille, prima che lui non si avvicinasse alla mia guancia e mi desse un dolce bacio.
Restai allibita. Occhi sgranati.
-Cosa.. aspetta cosa?- dissi a me stessa.
Lui si spostò e creando un sorrisetto soddisfatto sul volto ritornò a sedersi, 'spegnendo' le iridi infuocate.
Ancora un pò confusa lo seguii, tornando a quello che avrei dovuto fare. Sistemargli quei capelli ribelli.

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Capitolo 19
*** Capitolo XIX : La mia Dignità è andata a farsi Incetriolare ***



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CAPITOLO XIX : "La mia Dignità è andata a farsi Incetriolare"


 




Stella P.O.V




 
Cercai di non pensare a ciò appena successo e di continuare imperterrita quello che mi aveva trascinato in quel bagno: sistemare i capelli del ragazzo. Ma appena lui di sedette, l'attenzione mi cadde di nuovo sul mio stomaco: sembrava davvero ci fossero delle farfalle al suo interno che tranquillamente svolazzavano sbattendo le ali qua e là.
-Perchè ti stai fermando?- mi chiese Kai curioso.
-Io? Rallentando?- esclamai cercando di essere più sicura possibile nel tono di voce e aumentando il ritmo di asciugatura, incrociando le mie dita della mano nei suoi morbidi capelli mentre l'altra teneva stretta il phone. Notai che chiuse gli occhi poco dopo, presumibilmente lasciandosi andare al contatto. Una domanda mi continuava a gironzolare nella mente: perché quel giorno era così carino con me? Sbaglio o avevo appena ricevuto un bacio sulla guancia? E un altro 'quasi bacio' prima di pranzare? O ero io che mi facevo strani filmini mentali? Dovevo togliermi il dubbio.
-Kai...- lo guardai corrugando la fronte in segno di confusione, continuando però a passare la mia mano tra i suoi capelli. Lui mi fece un mugolio in segno di attenzione.
A quel punto spensi il phone, presi un pettine e lo iniziai a passare tra i suoi capelli.
-Cosa ti è passato per la mente?-
-Come?- disse lui a quanto pareva abbastanza confuso.
-Intendo dire, perché sei così carino con me in questo periodo... e soprattutto perché mi hai dato un bacio sulla guancia poco fa, così, a caso.-
Lui ad un tratto abbassò la testa guardando a terra, dandomi alcuna risposta. Io mi fermai dal pettinarlo e lo iniziai a guardare in cerca di un segno. Non volendo alzare lo sguardo, decisi accucciarmi a terra, per poi sbirciare al di sotto della sua frangetta. Ma lui girò di scatto il volto di lato.
-Kai... stai bene?- chiesi iniziando a preoccuparmi.
-Sì, s-sto benissimo. Anzi, puoi anche uscire ora. Posso continuare da solo.- mi disse prendendomi il pettine dalle mani e alzandosi per andare verso lo specchio.
-Ma che ti è preso..- sospirai confusa. -Come vuoi. Io... io ti aspetterò qua fuori.- continuai andando verso la porta del bagno. Appena fuori, poco prima di chiudere la porta del tutto sbirciai di nuovo verso la sua direzione.
"E'.. arrossito?? Per questo non mi vuole con lui.." pensai tra me e me vedendo la sua figura riflessa nello specchio.
Chiusi la porta mentre un leggero sorriso compiaciuto mi si creò sulle labbra. Andai alla solita panca accanto alla porta e mi ci sedetti sopra.





 
Kai P.O.V







La guardai andarsene con la coda dell'occhio. Vidi che un leggero sorriso le si formò sulle labbra. Se n'era accorta? Ditemi di no. Cercare di fare l'asociale non è facile, soprattutto quando hai vicino a te qualcuno che ti... piace? No. Non può essere.
"Non può piacermi... non deve piacermi. No. Dopo solo quattro giorni che ci parlo? No. E' praticamente impossibile." pensai tra me e me iniziandomi a pettinare.
"Questi stupidi capelli.." non si volevano aggiustare. Avevo ciuffi a caso ovunque. "Forse sarebbe stato meglio non mandare via Stella..." mi dissi pensando. Deciso poggiai l'asciugacapelli sul bancone e andai verso la maniglia della porta. Esitando un attimo l'abbassai e uscii alla ricerca della ragazza, la quale aveva lo sguardo perso, dritto davanti a sè. 
Senza esitare mi avvicinai e le presi il polso, trascinandola poi insieme a me nel bagno. La sua espressione confusa mi fece sorridere. Chiusi la porta.
Ritornai sullo sgabello e iniziai ad aspettare a braccia incrociate.
Dopo alcuni secondi di connessione si avvicinò a me, prese di nuovo il pettine e scoppiò a ridere contagiandomi poco dopo.
-Ogni tanto ci vuole un genio per riuscire a capirti.- disse ridendo.
-Sì, hai ragione. Molto spesso nemmeno io mi capisco.- dissi pensando al fatto che il mio cuore stava iniziando a correre, battere forte. Di nuovo.





 
Stella P.O.V






 
Dopo alcuni minuti avevo fatto. Bisogna dirlo: anche se non sono una parrucchiera, avevo fatto davvero un bel lavoro. Posai tutto e mi allontanai per ammirare il ragazzo. Feci un'espressione soddisfatta. 
-Dalla tua espressione capisco molte cose.-
-Ah sì?- chiesi curiosa, continuando ad esaminarlo.
-In ogni caso, mi piace. Brava.-
-Di niente.- gli sorrisi, poco dopo un sorriso si creò anche sulle sue labbra.
-Allora. Dove sono i tuoi vestiti?- chiesi alla ricerca con  lo sguardo dei suoi indumenti sporchi.
-Perché?- 
-Te li laviamo.- dissi decisa dopo averli individuati.
-Ma non serve! Davvero.- esclamò lui ostruendomi il passaggio con il suo corpo.
-Non dire stupidate. E' il minimo che possiamo fare.- 
Lo scansai e andai verso i suoi vestiti. Li presi e dopo averli smistati li aggiunsi agli altri nella cesta dei panni sporchi.
-Bene. Ora andiamo da basso. Ah!-
-Cosa.-
-Bei boxers.- 

Kai mi guardò malissimo per poi passare lo sguardo suoi suoi pantaloni nella cesta. Io invece mi misi a ridere di gusto.
-Non dire a mio fratello che stai usando i suoi. Altrimenti ci uccide entrambi e mia mamma in primis. In ogni caso, vedrai che sopravviveranno alla lavatrice.- dissi io mettendogli la mano sulla spalla.
-Spiritosa che sei.- disse lui ridendo. Sorrisi.
Scendemmo le scale.
-Ragazzi! Mi serve assolutamente il vostro aiuto!- sentimmo mia madre urlare dalla cucina.
Noi ci guardammo prima di andare verso di lei.
-Che cosa succede mamma?- chiesi io.
-Vi do una commissione da svolgere. Sapete anche voi che stanno per arrivare ospiti...- esitò un attimo, nel mentre cercò di girare la carne. Poi appena ci vide annuire continuò il discorso.
-Dovreste uscire a prendere alcune cose dolciose.-
-Cose dolciose?-
 chiese Kai con la mia stessa espressione da 'Eh?'.
-Pandoro, Panettone, codette per il tiramisù, carote. Ah, e anche Soju. Lo troverete nel reparto 'Alcolici e liquori asiatici'.-
-Carote? Soju?- 
chiedemmo all'unisono facendo ridere mia mamma.
-Le carote sono per la torta di carote.-
-Uh io amo la torta di carote!- esclamai io. Sì. Avrei potuto mangiare torta di carote a vita. Ma che dico, in eterno.
-E il Soju? Non è un distillato coreano?- chiesi curiosa.
-Sì, lo è. Volevo riprendere le origini di Kai. Tutto qui.-
"Che cosa? Le origini di Kai?... Aspetta allora lui è..."
-Tu sei coreano?- 
chiesi voltandomi verso di lui.
-A quanto pare...-
"Come 'A quanto pare'? Non lo sapevi?" pensai.
-Dai ragazzi! Forza! Datevi una mossa!- ci disse spingendoci al di fuori della cucina, portandoci verso la porta principale.
-Andate in auto. E' molto meglio e farete più veloce.-
-Ehm... o-okay mamma. Ma è troppo complicato, poi magari non c'è nemmeno parcheggio. Andremo a piedi.-
-Allora prendete l'autobus. Arriverete lì in un attimo. Su su!-

Mettemmo la giacca, Kai quella di mio fratello e uscimmo. Sì, praticamente aveva tutto di mio fratello. Mutande comprese. Quello che non era di Luca era l'innominabile. I capelli erano ovviamente una cosa che non si poteva nominare. Già. 
Ok, lasciamo perdere.
Avevamo preso solo il cellulare e il portafoglio. Nient'altro.
-Bene. Ora che si fa? Oh, a proposito della macchina... riusciresti a teletrasportarla in garage prima che mio papà torni? O è troppo pesante? Sai com'è. Altrimenti i miei si insospettiscono e vengono fuori casini.- dissi io mettendomi le mani in tasca e iniziando a fare piccoli saltini sul posto per scaldarmi. Stupida arietta gelida invernale.
-Credo di riuscire a farlo. Resta qui un attimo e aspettami.- mi disse prima di 'accendere' le iridi, schioccare le dita e di scomparire all'improvviso.
Passarono alcuni minuti, anche se a me sembravano un'eternità.
Decisi di rientrare prima di congelare al freddo: avrei usato la scusa del 'Ho dimenticato la tessera dell'autobus.' con mia madre che credeva fossimo già partiti.
Stavo per raggiungere la porta quando mi sentii chiamare da una voce sconosciuta.
-Ehy tu! Ragazza, dico a te!-
Mi girai senza vedere però anima viva. Pensai me lo fossi sognato quindi proseguii fino a che qualcuno non mi toccò la spalla. Mi irrigidii sul posto. Chi era? Un fanstama? Uno spirito? Non mi pareva di ricordare nessun potere dell'invisibilità nei profili dei ragazzi. Era quindi impossibile fosse uno di loro.
Mi girai per la seconda volta. Questa volta però feci un salto all'indietro dallo spavento: davanti a me c'era un ragazzo dalle iridi giallo fosforescente, molto più alto di me e forse anche di Kai. Potevo scorgere i capelli color rosso sangue solo grazie ad un lampione davanti alla casa. Era troppo buio.
-E tu chi sei? Cosa vuoi da me?!- chiesi iniziando a innervosirmi: i suoi occhi mi intimorivano ed inquietavano.
-Tranquilla. Non voglio farti del male. Volevo solo chiederti un'informazione. Credo di essermi perso.- disse il ragazzo mettendosi la mano sul collo in segno d'imbarazzo.
-Ah. Scusami. Credevo... insomma mi dispiace, mi hanno spaventata più che altro le tue iridi...- dissi però bloccandomi nel momento in cui notai che i suoi occhi erano normali. Forse color azzurro tendente al violetto.
-Le mie iridi?- chiese confuso.
-Ecco.. "Ero sicura che avesse le iridi gialle... che mi sta succedendo..." ... lascia perdere. Credo abbia bisogno di zucchero.. sto avendo allucinazioni.-
-Posso offrirti un caffè? Una zolletta di zucchero..?-
-No ahah grazie. Sto bene, credo... in ogni caso, dove sei diretto?-
-Mi potresti dire dove si trova la farmacia aperta più vicina? Ne ho bisogno urgentemente.-
-Sì certo.-

Gli spiegai dove si trovava e che non poteva sbagliare perché era vicina all'unico supermercato aperto. 
Sì. Era lo stesso supermercato dove anche io e Kai dovevamo andare.
-Grazie mille. Spero di rincontrarti prima o poi. Ti devo un favore.-
-Non serve! Vai tranquillo. Per quanto riguarda l'incontrarci di nuovo sono d'accordo. Mi farebbe piacere. Sembri un tipo simpatico.-
-Ahah grazie ancora!- 
esclamò andando verso il piccolo cancelletto aperto. Lo guardai allontanarsi quando...
-Andiamo?- mi presi un colpo. 
-Kai, vuoi finirla di sussurrare nelle orecchie altrui? Fai venire attacchi di cuore.-
Mi girai verso la direzione da cui veniva la voce, dietro di me.
-In ogni caso, stavo per salutare- mi bloccai appena notai l'assenza del misterioso ragazzo.
-Chi stavi per salutare?- disse confuso non vedendo nessuno nelle vicinanze.
-C'era... un ragazzo un attimo fa. Mi ha chiesto delle informazioni. Non me lo sono immaginato.-
-Sei sicura? Non c'è nessuno.-
 disse guardando in fondo alla strada sia da una parte che dall'altra.
Dopo un attimo di silenzio ci riprendemmo; iniziammo a camminare in direzione della fermata dell'autobus.
-Sei riuscito a portarla in garage?-
-Sì, senza problemi.- 
mi disse con aria fiera, tanto che mi fece ridere dalla tenerezza.
-Posso chiederti una cosa?- chiesi continuando a camminare.
-Sì, che puoi.-
-Davvero non sapevi le tue origini fino a prima? Davvero non conoscevi le tue origini coreane?-

Lui ci pensò un attimo abbassando lo sguardo per poi fare spallucce.
Decisi che sarebbe stato meglio non toccare quel punto quella sera, mi sarei informata sul suo passato in un altro momento.
Arrivammo davanti alla fermata. Andai verso la tabella degli orari e controllai l'ora.
-Non c'è davvero anima viva. Fa quasi impressione. Pensare che sono solo le-
-Sette e un quarto!!!- 
urlai io.
-Ssshh che fai?? Vuoi disturbare il vicinato?? Ti sentiranno anche su Marte.- mi disse Kai facendomi segno di fare piano.
-Mi sono dimenticata completamente che oggi è la Vigilia e che gli autobus non passano! Grazie mamma. Anche tu sei una pera però, mio Dio Cappero!-
Mi agitai non sapendo come fare fino a quando le dita di una mano calda non si incrociarono con le mie e in un istante venni portata dietro agli alberi che circondavano la fermata.
-Dove si trova il supermercato ancora aperto?- mi chiese guardandosi in torno. La sua stretta forte mi zittii e irrigidii per un attimo.
Gli spiegai dove andare, ancora un pò agitata per l'autobus che non passava: di sicuro Kai sapeva come calmare la gente. Mi chiese di chiudere gli occhi sorridendomi. In un istante mi sentii leggerissima, mentre poco dopo una vampata di calore mi investii facendomi rabbrividire.





 
Kai P.O.V







-Eccoci qua.- dissi cercando di lasciare la presa. Qualcuno però mi bloccava dal farlo: Stella.
Mi girai verso di lei e la sua espressione mi fece ridacchiare. 
-Stella! Puoi lasciarmi ora.- le dissi condinuando a ridere sotto i baffi, che non avevo. Lei con gli occhi strettamente chiusi, continuò a stringere ancora di più la mia mano.
Andammo all'entrata del supermercato. Notai che non c'era nessuno poi lo sguardo mi cadde di nuovo sulla ragazza.
-Sei così carina che mi verrebbe da spupazzarti, lo sai?- dissi ridacchiando senza rendermene conto.
"Che cosa ho detto?"
-Che cosa hai detto?- disse lei sbarrando gli occhi.
-Che cosa ho detto?-
-Sì, che cosa hai detto?-
-Quando?-
-Proprio adesso.-
-'Quando'? Ho detto 'Quando'?-
-Non quello. Prima.-
-'Che cosa ho detto'?
-No, ancora prima.-
"Cavolo, allora mi stava ascoltando. Che faccio, che faccio, ora che cosa faccio?"
 -Ehmm... oh! Ho visto le carote! Sono pure in offerta!- 
dissi esclamando al mondo che avevo trovato le carote. Dovevo sviarla.
Lei finalmente lasciò la presa cosicchè potei quasi correre dentro il negozio. 
Poco dopo vidi che mi raggiunse osservandomi malissimo. Va bene. Avrei potuto risparmiarmi la 'corsetta sulle pratoline' in mezzo al corridoio.
-Perfetto. Le carote le abbiamo trovate. Ora dobbiamo prendere il Panettone e il Pandoro.- dissi cercando con lo sguardo quei dolci deliziosi.
-Lì!- esclamò lei prima indicandoli con l'indice e successivamente correndo a mo' di Heidi verso lo stand.
Io la raggiunsi sorridendo poco dopo scuotendo la testa e pensando a quanto fossimo maturi entrambi. 
-Stella, ci sono le telecamere.-
-Ah, già. E' vero, che figura. Aspetta... anche nel parcheggio ci sono le telecamere. Kai, tu ti sei 'hm' all'interno!- mi disse facendo un suono strano per riferirsi al teletrasporto.
 -Non preoccuparti. Eravamo fuori dalla loro visuale. Ho calcolato tutto.-
-Sul serio?-
 mi chiese calmandosi, per poi prendere le due confezioni.
-Sì, non c'è niente di cui preoccuparsi.- cercai di calmarla il più possibile.
-Ora ci servono le codette.-
Andammo al reparto dei dolci e decidemmo che le codette multicolor fossero le più adatte alle nostre esigenze.
Incontrammo forse un paio di persone al reparto 'Liquori e alcolici'. Tutti presumibilmente per festeggiare il Natale avevano pensato che un bicchiere di vino o di birra non avrebbe guastato nessuno.
-Soju, Soju, Soju...- continuava a ripetere Stella mentre entrambi cercavamo sulle etichette la scritta 'Soju'.
-Trovato! Che idiota, solo ora mi sono accorta che qui c'è scritto 'Alcolici asiatici'.- disse lei facendo 'facepalm'.
Mi misi a ridere.
Arrivammo alla cassa. Per qualche oscuro motivo la cassiera continuò a guardarci con uno sguardo intenerito.
Passava da me a Stella quasi stesse pensando a noi come 'coppia'.
Appena fuori guardammo l'orologio.
-Capperi! Muoviamoci!- esclamai appena notai che la lancetta stava per raggiungere il numero quarantacinque.
Lei si mise a ridere alla mia esclamazione.
-Cosa c'è da ridere?- le chiesi confuso. -Siamo in ritardo.-
-Ti ho contagiato con le mie innocenti imprecazioni.- 
-Dammi la mano, cetriolo. Prima torniamo a casa meglio è.-

Le presi la mano, la strinsi fortemente. Il mio cuore iniziò a battere velocemente. Cercai di non distrarmi.
-Tre, due, uno...-
-Cetriolo! Ahahahaha- 
"Adesso non la finisce più." pensai sorridendo divertito.




 
Stella P.O.V






 
Arrivammo davanti a casa. Eravamo in ritardo. Accidenti a quella cassiera inquietante. Pensava stessimo insieme? Se sì, cosa lo faceva pensare? Il fatto che una ragazza ed un ragazzo andassero insieme a fare la spesa poteva far pensare ad una coppia? E se fossimo stati fratelli? Okay, forse sarebbe stato un pò surreale essendo i nostri tratti fisici diversi, ma niente è impossibile a questo mondo.
-Siamo in super ritardo!- esclamai aprendo il cancelletto.
-Saranno sicuramente arrivati i primi ospiti.- continuai aspettando che Kai mi superasse per richiuderlo.
Arrivati davanti alla porta principale degli urli acuti raggiunsero le mie orecchie.
Feci un sospiro. Un lungo sospiro.
-E' successo qualcosa?- mi chiese kai preoccupato.
-Niente di preoccupante. Sono solo le tre pesti.-
I miei cugini, soprannominati le 'Pesti' o 'Terremoti', erano in casa.
Contai fino a tre prima di fare un altro respiro profondo. Aprii la porta.
-Siamo torn-
-Stella!!!- 

Tre bambini mi saltarono letteralmente addosso facendo quasi cadere il sacchetto che tenevo in mano. Fortunatamente la mano svelta di Kai riuscì a prevederlo, prendendomelo di mano.
-Bambini, bambini calmatevi! Lasciatemi respirare!-
-Tesoro caro!- 
esclamò una voce femminile dalla stanza accanto: da sotto l'arco che divideva l'entrata dal soggiorno sbucò una donna sui trenta, capelli biondi raccolti in una stupenda crocchia e vestita elegantemente. Venne verso di noi a braccia aperte.
-Zia! Come stai?- esclamai aprendo le braccia a mia volta dopo essermi scostata dai Terremoti.
Io amavo mia zia, la sorella di mia mamma. Era la mia zia preferita. Le volevo un bene dell'anima.
Ci abbracciammo a lungo, fino a che mio zio, mio fratello con la sua ragazza e mio padre non sbucarono dalla stessa apertura. Abbracciai ognuno di loro a parte mio zio.
-Stella! A me un abbraccio non lo dai?- chiese facendo l'offeso. Gli sorrisi prima di venirgli in contro.
-E questo bel ragazzone chi è? Stella, non ce lo presenti?- disse mia zia avvicinandosi a Kai in modo estremamente imbarazzante.
-Ma quelli sono i miei vestiti?- si intromise mio fratello.
-Hai un ragazzo?!- esclamò mio padre.
-Kai! Avete comperato tutto? Che bravi~- arrivò di corsa mia mamma andando verso il ragazzo.

-Ascoltate un seco- cercai di calmare la situazione, fallendo miseramente.
Girai lo sguardo su Kai. Una piccola risata mi scappò appena lo vidi circondato dalle donne e dai Terremoti che cercavano di fare cadere la sua attenzione su di loro.
"Stella aiuto~" riuscii a percepire.
A quel punto non riuscii più a trattenermi. Scoppiai a ridere rumorosamente facendo imbronciare Kai, il quale stava cercando di rispondere a tutte le domande.
Riuscii a fermare il caos solo intrufolandomi nella 'folla', posizionandomi davanti a Kai e portando le braccia in avanti. Mi sentivo una guardia del corpo. Potenza allo stato puro.
-Spazio vitale parenti, spazio vitale! Mamma mia che appiccicosi che siete~-
-Non fa niente Stella.- disse Kai a bassa voce da dietro di me, ma sotto sotto sapevo che la pensava diversamente. Infatti mimai la parola 'Prego' sulle labbra girandomi verso di lui.
-Uno alla volta.- dissi scostandomi.
-Io, io, io!- esclamò Fiore, la più piccola dei Terremoti, quasi fosse stata a scuola e avesse voluto rispondere ad un quesito. Aveva solo cinque anni.
Kai le diede il consenso.
A quel punto lei si avvicinò a lui abbracciandolo poco dopo.
Tutti rimanemmo allibiti; aveva già fatto amicizia con un solo sguardo?
Kai guardandola all'inizio non aspettandoselo rimase sorpreso come tutti, poi dopo poco passò il sacchetto a mia mamma e accucciandosi la prese in braccio.
-Ti piaccio? Che graziosa che sei~- disse ridendo della dolcezza improvvisa della bambina.
Lei annuì convinta.
-Ma che dolci che siete~- disse mia zia con un'espressione intenerita che se ci fosse stato l'Oscar avrebbe vinto di sicuro.
-Come ti chiami?- chiese lei con la sua vocina fine.
-Allora. Io mi chiamo Kai, ho un po' più di anni di te, pochi pochi, possiedo pensa un po' undici fratelli e sono un...- si bloccò, forse voleva dire di essere una creatura sovrannaturale. Ma non era il caso.
-Sei un..?- chiese lei curiosa. Anche i miei parenti lo guardavano aspettandosi una risposta.
Ad un tratto con la coda dell'occhio mi guardò con fare preoccupato, come se sapesse di aver fatto una stupidata e stesse chiedendo aiuto.
-Lui è un.. uomo.- mi intromisi io sparando la prima cosa che mi venne in mente.
Tutti mi guardarono male.
-Tesoro, credo che tutti l'abbiano capito.- disse mio papà ancora un po' indeciso su quello che aveva appena visto: 'sua figlia accompagnata da un ragazzo per giunta niente male'. Sue parole, non mie.
-Posso chiedere io una cosa?- 
Ad un tratto mio padre si intromise nella conversazione di Fiore e Kai, che bisogna dirlo, erano davvero teneri. Notai addirittura mia mamma e mia zia che fangirleggiavano sulla scena. Feci un 'facepalm' mentale.
Intanto mio zio si avvicinò a me, come se volesse chiedermi qualche cosa. Infatti poco dopo sentii un leggero 'Dì la verità: è il tuo ragazzo? Vi fidanzerete?' ed io ovviamente negando tutto mi allontanai nascondendomi dietro la ragazza di mio fratello, Lucy, la quale rideva divertita della situazione. Era straniera, inglese per precisare, ma il suo accento era davvero molto buono.
-Tutte pazze per Kai in questa famiglia, non è così?- 
-Mi sa tanto che hai ragione.- le risposi mettendomi a ridere anche io.
Solo a quel punto mio padre si fece sentire.
-Kai.. sei un bravo ragazzo oppure cattivo? Cioè nel senso, come hai conosciuto mia figlia? Sei uno stalker? Hai mai ucciso qualcuno? Ti sei mai ubriacato? Soffri di qualche malattia rara? Chi sono i tuoi genitori? Sei ricco? Sei innamorato di mia figlia? O sei solo un amico?- 
-Papà!!- 
mi intromisi cercando di calmarlo. -Non serve che gli fai il terzo grado!-
-Ecco..- Kai era 'leggermente' imbarazzato e forse anche un pò a disagio. Ma non lo potevo biasimare. Mio padre era il più bravo padre del mondo ma ogni tanto tirava fuori quei lati negativi che nemmeno io riuscivo a sopportare.
-Che ne dite di andare a sedere sul divano in soggiorno? Intanto devo parlare con mio marito un secondo.- chiese mia mamma. Sia lodato il re dei Capperi per il suo intervento!
Tutti annuimmo mentre i miei genitori si separarono da noi e andarono entrambi in cucina.
Ci sedemmo sui due divani posizionati al centro della stanza, quando mi accorsi che Fiore non aveva ancora lasciato andare il collo di Kai il quale prese il posto vicino a me.
Mi venne da sorridere a quella scena.
-Scusalo Kai, mio padre ogni tanto esagera. Soprattutto se vede amici di sesso opposto al nostro. Sapessi che scenata ha fatto con Lucy, la mia ragazza, la prima volta che l'ha vista. Non eravamo ancora fidanzati ma c'è stato un disastro. Fa sempre conclusioni affrettate. A meno che non stiate davvero insieme. Vi do il mio appoggio. E un'ultima cosa. Posso sapere il motivo dei miei vestiti addosso a te?- disse poi cercando di essere meno alterato possibile, ma io in fondo sapevo che non ne era felicissimo.
Rimaneva sempre e comunque un estraneo con addosso i suoi vestiti.
-Abbiamo avuto degli imprevisti nel riordinare la casa. Ho aiutato Stella questo pomeriggio, ci siamo impolverati non poco, così vostra madre mia ha gentilmente dato i tuoi vestiti per cambiarmi. Prendilo come un prestito. Però devo farti i complimenti, ti vesti molto bene.- disse prontamente il ragazzo.
-E per quanto riguarda lo stare insieme, no. Non stiamo insieme. Siamo solo amici. Ora finitela.- mi intromisi io sperando di zittirli una buona volta.
-Beh, allora se siete solo amici prima avete giocato a colorarvi il viso di acrilico rosso? Siete entrambi color pomodoro maturato al sole.- intervenne mio zio ridacchiando, così facendo scoppiare a ridere anche gli altri.
Ci guardammo per una conferma: caspita, lui era davvero rosso e sentivo che anche io non ero da meno.
Mi coprii il viso con un cuscino, mentre lui usufruì di Fiore per fare lo scudo. Per fortuna che il fondotinta avrebbe dovuto coprire i rossori.
-Ma guardatevi che carini~- disse mia zia fangirleggiando.
"Zia ti prego. Risparmiaci." pensai.

-Fiore, vieni dalla mamma? Lascia respirare il povero Kai, su!- chiese allungando le braccia.
-No! Voglio rimanere con il mio principe!-
"Principe?"
-Principe?-
 chiedemmo tutti all'unisono.
-Sì, lui è mio!-
Kai a quell'esclamazione si mise a ridere divertito e imbarazzato allo stesso tempo. Io sorrisi intenerita dalla scena: Kai aveva fatto breccia nel cuore della mia piccola cuginetta.
-Te la cavi bene con i bambini. Soprattutto con le bambine scatenate come Fiore. Nemmeno con i suoi genitori è così calma.- disse mio zio sorpreso.
-Se avrete bambini in futuro spero per voi che siano calmi e tranquilli. Lo spero vivamente. Lo dico da mamma professionista. Esperienza fatta.- continuò mia zia rivolgendosi sia a noi che a mio fratello e la sua ragazza, facendo sembrare tutto drammatico.
Ci mettemmo a ridere.
Ad un tratto sentimmo la porta scorrevole che si aprì facendo uscire i miei genitori, entrambi sorridenti.
-E' quasi pronto. Fra poco possiamo sistemarci a tavola. Mi domando se anche i miei riescano a venire almeno per il dolce.- disse mio padre sospirando.
Tutti iniziarono a parlare del più e del meno lasciando Kai e la sottoscritta, più Fiore, ai nostri pensieri.
Ogni tanto potevo notare lo sguardo di mio papà su di noi ma sorprendentemente non era più uno sguardo contrariato, era uno sguardo tenero, dolce, quasi sollevato.
Anche Kai se ne rese conto; infatti mi guardò sorridendo. Entrambi pensammo che forse mia mamma aveva parlato di lui a mio padre, del fatto che era un bravo ragazzo e che non c'era da preoccuparsi.
A quel punto quando iniziammo a giocare con Fiore, il campanello suonò un paio di volte.
-Eccoli, sono arrivati~- disse eccitata mia mamma.
Sentimmo la voce di più persone: potei riconoscere i miei nonni paterni,  altri cugini di mia mamma, alcuni amici di mio fratello e altri zii.
Mi alzai per salutare tutti. Sarebbe stata una serata davvero lunga, me lo sentivo.
Ovviamente la stessa scena con Kai si ripetè più volte: ogni volta che qualcuno arrivava, non conoscendolo chiedeva sempre di presentarsi. E come la prima volta, la famosa domanda 'Ma state insieme?' continuava a farsi strada.
In ogni caso fu una serata abbastanza divertente; notai che anche Kai poco a poco si sciolse. Essendo i più piccoli, dovemmo fare da babysitter alle Pesti ma fortunatamente almeno Fiore non ci dava complicazioni. Con gli altri due mi salii il crimine.
Dopo aver mangiato ci fu una piccola 'pausa di riflessione': non era una vera e propria pausa in cui si doveva riflettere, era solo una 'pausa pre-dolce', come diceva mia madre.
Ad un tratto mia cugina Fiore si avvicinò a Kai e gli chiese qualcosa che però non riuscii a scorgere subito.




 
Kai P.O.V







Mi piacciono i bambini quindi stare con le Pesti non fu così traumatico. Soprattutto con qualcuno di amico vicino che ti dava una mano.
Stavamo giocando con i cuginetti di Stella sul tappeto in entrata, lontano dal caos di voci in soggiorno, quando ad un tratto Fiore mi si avvicinò e mi disse qualcosa a bassa voce:
-Cos'è questo?- disse prendendo la cordicella del medaglione, facendolo così fuoriuscire dalla maglia.
-E' un medaglione molto importante.- le sorrisi.
-Ma perché è importante?- continuò lei curiosa.
-Non posso toglierlo.-
-Non puoi toglierlo? Perché?-
 si intromise uno dei suoi fratellini.
-Perché se lo togliessi...-
Guardai Stella che giocava con i capelli del fratellino di Fiore, il più grande, il quale ascoltava molto interessato.
-... mi potrebbe succedere qualcosa di molto brutto.- dissi con un tono serio.
I bambini si guardarono con fare preoccupato. Come un miracolo però riuscii a farli stare calmi per un secondo.
"La forza delle storie fantasy è con noi!" mi disse attraverso il pensiero Stella, la quale mi sorrideva.
-Che ne dite se vi raccontassimo una storia?-
-Sì!!- 
risposero tutti all'unisono.
Stella venne accanto a me sedendosi a gambe incrociate per poi dire ai bambini di mettersi comodi.
Uno di loro si sdraiò, gli altri due presero un cuscino che poi usarono come seduta.
A quel punto iniziammo a narrare una storia che lì per lì poteva sembrare inventata ma che solo io e Stella avevamo sentito sulla pelle: ovviamente togliemmo alcuni punti però si poteva classificare come 'leggenda'.
I bambini si meravigliarono poco a poco.
-Questa storia è vera?- chiese uno dei maschietti.
-Nessuno lo sa. E' un mistero.- rispose Stella accarezzandogli la testolina.
-Ma se ci sono tanti medaglioni allora uno potrebbe essere il tuo?-
-Chi lo sa.-
 sorrisi.
-Ma che bello~ solo voi siete riusciti a farli stare così tranquilli per più di un secondo. Sentitevi fieri.- s'intrufolò la zia di Stella accucciandosi accanto a sua figlia.
-Che ne dite, avete voglia di una fetta di Pandoro?- 
I bambini si alzarono esaltati: non vedevano l'ora di gustare il dolce natalizio ricoperto di zucchero a velo.
-Chi vuole assaggiare il Soju?- chiese Alissa appena entrammo in soggiorno. 
-Io no, grazie.- disse Stella.
Quello che avevo scoperto di Stella era il fatto che se ne aveva la possibilità sceglieva di non bere alcolici. Raramente si sente di ragazzi che non bevono al giorno d'oggi. Questo suo lato mi piaceva.
-Tu Kai? L'ho scelto per farti onore~- disse Alissa cercando di persuadermi.
-No, no. Grazie comunque. Non riesco a-
-Tieni. Fallo per me. E' pochissimo, giusto qualche goccia.-
Non riuscii a finire la frase che mi ritrovai un bicchierino da liquore mezzo pieno in mano.
-Ma io-
-Tanti auguri di Buona Vigilia e Buon Natale!!- esclamarono tutti.
Brindai anche io, anche se esitai dal bere il liquore.
Notai che Stella si girò verso di me con sguardo preoccupato.
Aveva sicuramente notato che ero indeciso sul bere o non bere l'alcolico.
"E' fortissimo. Vacci piano." mi trasmise subito dopo.
"Io non credo di poter tollerare l'alcol. Questo è il vero problema." risposi sempre via 'Wi-fi'.
"Davvero?"
"Gli asiatici non resistono molto di solito.."
Feci un primo sorso, poi un secondo. "Mamma mia che bruciore~" pensai appena riuscii ad ingoiare il liquido.
Ad un tratto Stella mi prese di mano il bicchierino. La guardai confuso: vidi che se lo portò alle labbra e iniziò a bere in un solo fiato il rimanente.
Azzarola. Buona digestione!
Successivamente me lo ridiede in mano, portandosi il dito alla bocca in segno di silenzio.
"Fai finta di niente."
Mimai 'Grazie.' con le labbra prima di prendere una fetta di Pandoro.

La serata passò tranquillamente, tra qualche complimento sul mio aspetto che per carità non potei rifiutare, e qualche domanda sui miei 'fratelli' arrivò quasi mezzanotte.
Stella mi disse che per fortuna il giorno successivo non avrebbe avuto impegni e che se avessi voluto, potevo ritornare da lei per continuare a studiare insieme il libro di sua nonna.
Io accettai più che volentieri: leggendo quel libro avevo scoperto varie cose sui miei fratelli e me stesso.
I bambini iniziando ad essere stanchi incominciarono a lamentarsi.
Così poco dopo mezzanotte gli zii di Stella con le Pesti se ne andarono a malincuore, ma d'altronde avere dei bambini comporta anche qualche sacrificio. Anche i suoi nonni se ne dovettero andare.
Rimanemmo con gli amici di suo fratello per un po', poi i suoi genitori decisero che era venuta l'ora di andare a dormire, così se ne dovettero andare anche loro.
Mi aspettai di essere mandato via anche io, quindi chiesi a Luca, il fratello di Stella, se per favore mi avesse potuto lasciare i suoi vestiti fino all'indomani.
Invece i suoi non mi dissero niente. Anzi.
Sua madre mi chiese di rimanere a dormire. Avrei usufruito della camera degli ospiti.
Io ero stato preso alla sprovvista, però accettai in ogni caso.
Il compito dei Lupi era quello di proteggere la Dea, quindi più vicino ero, più possibilità di aiutarla avevo in caso di necessità.
Perciò chiamai Joonmyun, il quale mi diede l'okay a nome del gruppo.
Salutai tutti prima di dirigermi verso la stanza accanto a quella di Stella.





 
Stella P.O.V





 

Dopo aver ringraziato Luca, mio fratello, per il pigiama da dare a Kai e aver salutato la sua ragazza che a quanto pare restava a dormire, e dopo aver dato il bacio della buonanotte ai miei genitori, andai verso la stanza che per quella notte sarebbe stata di Kai.
Bussai alla porta con l'intenzione di, oltre a dare il pigiama gentilmente offerto da mio fratello, chiedere una cosa che mi era sfuggita di mente quando eravamo ancora con i bambini.
Dopo alcuni battiti, chiamai il nome di Kai aprendo poco a poco la porta.
Lo vidi intento a messaggiare con qualcuno al telefono, troppo assorto per accorgersi di me.
-Kai? Mio fratello gentilmente ti presta il pigiama per questa notte.-
-Oh, grazie!- 
disse sorridendomi.
A quel punto poggiai gli indumenti sull'angolo del letto accanto a lui. Lo continuai ad osservare fino a che non si alzò buttando il cellulare sul letto, il quale rimbalzò un paio di volte.
Andò verso la portafinestra e la chiuse: era rimasta aperta dalla mattina e in effetti faceva un po' freschetto là dentro. Tirò le tende e poi si bloccò guardandomi.
-Hai intenzione di rimanere lì anche ora che mi devo spogliare oppure te ne vai?- disse con un'espressione mista tra il confuso e il birichino.
-Scusami, giusto, devi cambiarti. Prima volevo solo chieder- mi bloccai quando notai che si iniziò a togliere la maglia.
-Ehy ehy calma! Ho capito me ne vado. Torno dopo.- 
Mi diressi verso la porta per poi uscire. 
-Sì sta cambiando?- mi chiese Luca appena mi vide uscire di fretta dalla stanza e poggiarmi alla porta.
-Sì.-
-Digli di non preoccuparsi se i vestiti non sono perfettamente in ordine. Che me li ridia domani.- disse prima di entrare in camera seguito da Lucy.
-Goodnight!- mi disse mandandomi un bacio e facendomi l'occhiolino.
-Goodnight.- risposi io. 
"Cos'è. Ora ci si mette pure lei? Stare con mio fratello le fa male." 
 Girai lo sguardo sulla porta dietro di me prima di chiamare Kai.
-Kai! Hai finito?-
-Sì, vieni.-
 sentii dall'altra parte.
Aprii la porta senza curarmi di guardare dentro prima di farlo. La chiusi subito dopo.
-Kai volev- mi ribloccai quando vidi la sua schiena nuda.
Chiusi gli occhi d'istinto.
-Disgraziato tu mi avevi detto che avevi fatto!- praticamente urlai. Infatti in corridoio sentii mia mamma scoppiare a ridere: stava andando a letto e sicuramente mi aveva sentita.
"Anche i miei genitori non stanno dalla mia parte. Che vita crudele." pensai sbirciando per vedere se aveva indossato la maglietta a maniche corte. Lo vidi ridere.
-Fatto.- mi disse girandosi verso di me e sistemarsi il bordo della stoffa. 
-Maniaco depravato.- dissi a bassavoce.
-Che carino il tuo ombelico. Quello di Stella è ovale.- iniziò mia mamma appena mise il muso nella stanza per controllare fosse tutto a posto. Ogni tanto mi chiedo se quella strana sono io oppure sono quella normale e quello strano è il mondo.
-Mamma non serve che dici al mondo di che forma è il mio ombelico.-
"Lo sapevo già di che forma è, Alissa." riuscii a captare dai pensieri di Kai senza volerlo.
-Come fai a sapere che il mio ombelico è ovale.-
"Lunga storia."
-Che cosa?-
-Eh? Con chi stai parlando Stella?-
-Con nessuno mamma. Ora puoi andare. Ormai la figura di cacca l'ho fatta in ogni caso. Vai, vai, che devo parlare con lui.-
-Okay okay. Buonanotte figliolo.-
-Figliolo?- chiesi io guardandola stranita.
-Emh.. sì, lunga storia. Lascia perdere. Addio~ Buonanotte~-
-Sì mamma. Addio.- le dissi chiudendo la porta.
-Adesso mi devi spiegare un pò di cosette tu, signorino.-
-Io? Cosa dovrei spiegare?- disse con il suo solito sorrisetto che mi faceva salire l'omicidio.
-Come facevi a sapere che ho l'ombelico di forma ovale?-
-E' stato solo un incidente. Tutto qui.- rispose.
-Che cosa? Che incidente. Di cosa stai parlando. Ora me lo dici.- ordinai mettendo le mani sui fianchi.
-Non è importante. Lascia stare.-
-E' il mio ombelico. E non l'ho mai scoperto da quando ci siamo incontrati. Come hai fatto. Ti sei teletrasportato in camera mia? Mi hai spiato?-
Alla parola 'spiato' notai che un leggero rossore si creò sulle sue guance.
-Che cosa?? Mi hai spiato?? Ma brutto maniaco! Quando è stato!?- iniziai a scaldarmi dall'imbarazzo, raggiungendo il letto e buttandogli in seguito il cuscino.
Lui si coprì il volto prendendolo poi al volo.
-Non è stata colpa mia! Non era mia intenzione vederti mezza nuda!-
-Che cosa??!- dissi coprendomi d'istinto il seno da sopra la maglia.
 -Ti abbiamo vista in biancheria, non nuda.-
-A-Abbiamo??-
-Sì. C'era anche Luhan.-
Il rossore ora sul mio viso era ormai alle stelle. 
-Siete dei depravati, maniaci ses- non finì la frase perché il signorino dopo essersi teletrasportato vicino a me, mi fece cadere sul letto sotto di lui, bloccandomi così dal tirare un altro cuscino.
-Hey piano con le parole!- 
-Lasciami andare Lupo-troppo-abbronzato!- gli dissi cercando di scappare, invano. 
-Ascoltami prima.- mi disse serio, lasciandomi allibita.
-Stavamo cercando di recuperare i medaglioni quando ti abbiamo vista PER SBAGLIO in biancheria. Stavamo cercando di vivere. Stavamo rischiando di morire per colpa della tua vicinanza. Non stavamo giocando..- mi zittii.
-Sei tu che da cetriolo sottaceto il quale sei, ti sei dimenticata di tirare le tende come si deve.-
-Quindi sarebbe colpa mia ora?-

-Certamente no. Per metà è tua. Il resto è mia.-
-Ah ma quindi sei tu che hai-

-Mi dispiace. Non l'ho fatto apposta e sicuramente non pensavo potesse succedere. Non farne un problema di Stato perché non ce n'è bisogno.- mi disse continuando a guardarmi dritto negli occhi. Mi vennero i brividi. Non l'avevo visto mai così serio come lo era in quel momento.
Il silenzio fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare: mi era arrivato un messaggio.
-Kai, dovrei vedere chi è.- 
Staccò lo sguardo dal mio prima di sfilare il mio cellulare dalla tasca e leggere il mittente al posto mio.
-Luhan?- 
-Ehy! Non si leggono i messaggi altrui!- dissi spingendolo via da me facendolo cadere sul letto a pancia in su, prendendogli il cellulare di mano.
Passarono forse cinque secondi, il tempo di sbloccare la schermata e aprire il messaggio quando Kai lo riprese in mano e lo iniziò a leggere.
Cercai di riprenderlo senza riuscirci. 
-Perché ogni volta che c'è un cellulare dobbiamo finire sempre a rincorrerci?- gli chiesi buttandomi letteralmente sopra la sua pancia. 
Fece un mugolio di dolore, tutto recitato, prima di allontanare il cellulare.
Con tutto il trambusto non sentimmo che qualcuno stava aprendo la porta.
-Tutto be- che state facendo??- chiese la voce di Lucy appena guardò dentro. Forse stavamo facendo troppo rumore. Anzi togliete il 'forse'.
Okay, la scena non era delle mie migliori. Questa volta la situazione era rivoltata: io con una gamba sul suo stomaco mentre mi allungavo verso le sue braccia che aveva portato distese dietro di sè e con l'altra gamba incrociata alla sua per farlo stare fermo. Chiunque avrebbe potuto pensare male.
Non la biasimavo.
-Nulla. Assolutamente nulla.- dissi io bloccandomi all'istante con un braccio rivolto verso il cellulare.
-Potreste fare più piano per favore? State svegliando tutti.-
-Certamente.- 
rispondemmo contemporaneamente entrambi.
-B-buonanotte. Andateci piano.- disse più imbarazzata di noi messi insieme. Dopo di che chiuse la porta.
Restammo esattamente nella stessa posizione per almeno alcuni istanti prima di capire che cosa era successo.
-Ommioddio che figura di merda! Questa sì che è una figura di merda colossale!- dissi spostandomi da Kai e sedendomi sul letto composta, sistemandomi i capelli che sembravano essere usciti da una rivolta.
Ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione: la risata strozzata di Kai riempiva la stanza.
Mi girai verso di lui che ancora nella posizione di prima stava ridendo con il cuscino sulla bocca.
-Cosa c'è da ridere?- dissi io ridendo a mia volta, cercando però di rimanere seria.
-Ora ci prenderanno per il deretano a vita.- disse nel cuscino continuando a ridere, rotolandosi sulla pancia.
-Non è affatto divertente. Tutta colpa tua!- dissi dandogli un colpo sulla gamba.
-Come faccio a non ridere, è stato meglio di un film comico!- disse finalmente tirandosi via il cuscino dalla bocca.
Okay. Sinceramente parlando. Se ci fosse stata una telecamera e avesse filmato tutto, sicuramente la scena avrebbe fatto ridere anche i sassi. Il problema era che ora Lucy avrebbe sicuramente detto cosa lei aveva visto appena entrata, e mio fratello mi avrebbe preso, cioè, ci avrebbe preso per il sedere fino alla morte. A novantanni sarebbe uscita ancora questa storia, lo conoscevo troppo bene.
-Ora pensano male ed è tutta colpa tua!- gli dissi alzandomi dal letto per andare dall'altra parte con l'intenzione di riprendermi il telefono, ma questa volta sul serio.
-Perché avrebbe dovuto pensare male? Non c'era niente di strano.- mi rispose continuando a ridere.
-Quel 'Andateci piano' è la conferma che stava pensando male, non puoi negarlo.- 
Cercai di allungarmi verso il telefono che aveva in mano.
All'improvviso si alzò sul letto e raggiungendomi, camminando sulle ginocchia, mi porse il cellulare.
-Ti chiedo scusa. Mi perdoni?- disse cercando di sembrare serio e trattenendosi dal ridermi in faccia.
-Sì. Va bene, ti perdono. Non me la sono presa poi così tanto... la sua faccia è stata epica ma non per questo sei esonerato dal ridarmi la dignità in casa. Perché ormai siamo nella merda.-
-Fortuna che eravamo riusciti a convincerli della nostra 'amicizia'. Ora non ci crederanno mai più.- 
continuò facendo il segno delle virgolette alla parola 'amicizia'.
Okay. E' vero. Ora sì che sarebbe stato difficile negare la cosa. Alla frase 'Ma noi siamo solo amici!' loro avrebbero risposto 'Seh seh, 'amici' molto vicini.' oppure 'Sappiamo tutto, piccioncini. Andateci piano, almeno di notte.'.
Ci eravamo messi nei guai da soli.
-Era meglio rimanere alla baita.- dissi ridacchiando e facendo facepalm.
-Cambiando argomento.. cosa mi volevi chiedere all'inizio?-
-Ah sì. Mi daresti i contatti di tutti e undici i tuoi fratelli?-
-Tutti? Ho notato che quello di Luhan ce l'hai già.-
-A parte Luhan. Voglio avere la possibilità di comunicare con loro, almeno per via telefonica.-
 dissi sedendomi accanto a lui e spostando lo sguardo sul suo telefono.
Senza dire niente si teletrasportò davanti ai vestiti di mio fratello posizionati sulla sedia accanto alla portafinestra, per poi tornare nello stesso punto dove era seduto prima. Iniziò a dettare, e uno ad uno i numeri di telefono dei Lupi furono salvati sulla mia rubrica telefonica.








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SPAZIO AUTRICE <3

Hello mondo!
Sono ancora viva, già. Come avete potuto
notare ho aggiornato due volte di seguito con 
i P.O.V di Kai e Stella. Se ve lo state chiedendo
no, non mi sono dimenticata degli altri. L'ho fatto 
perché poi aggiornerò con uno o due capitoli
solo riguardanti i Lupetti nel bosco.
In più, non so se amare o odiare la persona che mi
ha chiesto di mettere momenti imbarazzanti nella storia.
Vi farò sapere lol

Passate delle buone vacanze di Pasqua! (se siete ancora 
in vacanza) <3

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Capitolo 20
*** Capitolo XX : La Fenice di Luce ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.






 
CAPITOLO XX : "La Fenice di Luce"





 
 
" Lay fece un sospiro prima di abbassarsi verso il ragazzo in pena.
-È molto profonda questa volta.. cercherò di fare il possibile.- "



 


 
Chanyeol P.O.V







-Mi sento in colpa.- sentii dire da Kyungsoo.
-Non è colpa tua. È stato solo un incidente.- dissi io ancora seduto, sopportando il dolore della bruciatura che Lay mi stava curando.
Le sue mani si muovevano sfiorando il mio viso, la mia pelle, quasi impercettibili. Avevo gli occhi chiusi e tutto quello a cui stavo pensando era quanto fossi stato idiota a mettermi contro Kyungsoo. Perché non riuscivo a starmene buono una volta ogni tanto?
Ad un tratto una sensazione di sollievo mi fece rilassare, Lay mi stava curando con una tale attenzione che quasi mi fece commuovere.
Anche se sapevo che dopo aver finito mi avrebbe rincorso per darmele, ringraziai il cielo per averci dato un "fratello" dai poteri curativi.
Senza di lui molte cicatrici e ferite sarebbero diventate davvero una cosa seria.
-Potete fare un po' di spazio intorno a Chanyeol, per favore?- disse Junmyun avvicinandosi al sottoscritto per poi adagiarmi sul punto critico la garza datagli da Kris.
Feci alcuni mugolii. La ferita bruciava ancora, ma sopportai il dolore.
-Ecco qui. Ora Lay puoi finire il discorso che stavi facendo. Non ucciderlo però perché ci servirà la sua Fenice in futuro.- disse convinto Junmyun alzandosi per andare a riordinare le garze nell'apposito armadietto in bagno.
Alzai la testa per cercare lo sguardo di Lay: lo avrei ringraziato per tutto il lavoro che mi aveva appena fatto.
Però la garza mi ostruiva la visuale su entrambi gli occhi. Riuscivo a vedere solo un po' di chiarore e le figure sfocate dei ragazzi intorno a me che mi aiutarono ad alzare.
-Lay, grazie. Non so cosa avrei fatto senza di te.- mi avvicinai andando verso la figura davanti a me con le braccia aperte.
-Chanyeol, io sono Xiumin.-
-Ah.- feci cambiando direzione e girando la testa confuso alla ricerca dell'unicorno guaritore.
Ad un tratto delle braccia mi si avvinghiarono attorno al collo.
-Non ti azzardare a farti male di nuovo. Questa è la sesta volta in due settimane.-
-Lo so. Grazie in ogni caso.-
dissi abbracciandolo a mia volta.
Ci staccammo.
-Ora. Chi è che mi può aiutare a raggiungere il bagno?- dissi iniziando a muovermi quasi fossi stato un anguilla.




 
Kris P.O.V






Mi offrii io, roteando gli occhi. Lo presi per la spalla, iniziando a camminare in direzione dell'entrata.
-Non potevi andare prima di iniziare a combattere?- gli chiesi.
-Prima non mi scappava.- disse girandosi verso il sottoscritto, anche se molto probabilmente non vedeva niente.



 
***

 

Arrivammo davanti alla porta del bagno.
Lo feci entrare e poi chiudendomi la porta alle spalle, mi appoggiai al muro di fronte con la schiena, mettendo le mani in tasca. Nel farlo mi accorsi del bigliettino di Ryo.
Mi ritornarono in mente tutti i momenti trascorsi insieme da bambini. Era davvero cambiato molto da quando l'avevo visto l'ultima volta.
Guardai il numero di telefono scritto sulla carta: ero indeciso. Chiamare o non chiamare. Ritrovarci o non ritrovarci. Riprendere la nostra amicizia oppure no.

Dopo un paio di minuti Chanyeol aprì la porta del bagno facendomi cadere l'attenzione su di lui. Tendendo le mani in avanti iniziò a cercare l'interruttore della luce tastando il muro.
-Ecco. Kris dove sei? Possiamo andare.- disse dopo aver premuto l'interruttore, accendendola.
-Hai acceso la luce?- gli chiesi con aria interrogativa.
-...l'ho accesa? Ma io credevo... non l'ho spenta?-
-No.-
-...ah.-

Sorrisi alla sua reazione.
-Raggiungiamo gli altri. Vieni.- dissi mettendo di nuovo il bigliettino in tasca e ripremendo l'interruttore.

Aprii la porta di entrata per uscire quando uno dei ragazzi mi venne incontro.
-Non ti ha visto nessuno mentre venivi in direzione della grotta... Non é così?-
-Ero solo. Nessuno ha visto niente. Come mai lo chiedi?-
-...ho...una strana sensazione... tutto qui.-
concluse Junmyun, prima di andare a sedersi su uno degli scalini esterni.
Alle sue parole pensai al tragitto fatto volando per ritornare a casa. Ero sicuro che nessuno mi avesse notato o seguito. Altrimenti il mio senso di Lupo avrebbe dato sicuramente l'allarme.

-Ok, riprendiamo la sfida?- chiese Chanyeol una volta seduto sullo scalino accanto a Junmyeon.
-Sì, la riprendiamo. Ma sappi che tu non alzerai un dito.- disse deciso Lay appoggiandosi a una delle due colonne che sosteneva la tettoia.
-Che cosa? Ma io voglio combattere! Riesco ancora ad usare i miei poteri!- esultò lui iniziando a far diventare color lava viva le mani.
-NO! Fermo. Non fare nulla. Assolutamente nulla.- disse preoccupato Baekhyun.
A quel punto Chanyeol sbuffando si ritirò in casa, andando presumibilmente a 'vedere cosa c'è di buono da sgranocchiare', ogni tanto andando a sbattere contro il muro. Povero. Non ci vedeva niente.
Nel mentre decidemmo i prossimi due ragazzi che si sarebbero dovuto sfidare.
-Baek?- chiese con aria di sfida Jongdae: voleva combattere contro la 'fastidiosa lucciola', come lo chiamava lui.
-Io?- chiese sconcertato il più grande, indicando se stesso con il dito.
-Conosci altre fette di Bacon qui in giro?- disse volendolo canzonare.
A quella provocazione il più grande giurò a se stesso che se avesse avuto il potere del compagno, lo avrebbe fulminato seduta stante.
-Te la sei cercata, brutto Dinosauro-lancia-saette!-




 
Baekhyun P.O.V






"Brutto dinosauro-lancia-scosse! Ora te la faccio pagare per tutti gli stupidi scherzi che mi hai fatto subire negli ultimi 50 anni." pensai nel mentre mi dirigevo verso il lato opposto al suo.
-Bene. Ricordatevi: non si può barare.-
Annuimmo entrambi.
-Tre...due...uno... Via!-
Senza pensarci due volte creai con una velocità supersonica una palla di luce, tirandola poi con forza verso il mio avversario.
Lo riuscii a colpire ma nello stesso istante una scossa elettrica mi colpì in pieno facendomi cadere a terra. Vidi che alcune parti della mia maglia iniziarono a fumare. Erano bruciacchiate.
-Ehy!- esclamai contrariato. Girai lo sguardo verso Jongdae, il quale anche lui a terra mi fissava arrabbiato.
"Vuoi la guerra? Che guerra sia."  Pensai.
-Ehy voi due! Cercate di avere pietà verso entrambi. Vi vogliamo vivi a fine combattimento.- disse Luhan un po' preoccupato.
-Non temere. Lo farò soffrire solo un pochino.- disse Jongdae creando sul viso un sorrisetto diabolico, il quale mi fece rabbrividire.
Ci rialzammo entrambi, un po' ammaccati. Ci guardammo con aria di sfida.
-Vincerò io.-
"Non ne sarei così sicuro." risposi io con il pensiero.
lo presi di sprovvista appena si vide arrivare tante piccole palline di luce incontro. Erano piccole ma potenti.
lo colpirono ma riuscì comunque a sferrare un attacco abbastanza forte: si abbassò per schivare le palline ma contemporaneamente creò un'ondata elettrica che mi fece scivolare ad alcuni metri di distanza; finì a terra.
-Visto? Cosa ti dicevo? Vinco io.- mi gridò esaltato.
Una rabbia che poche volte mi venne, mi fece scaldare il corpo. Volevo vincere e questo avrei fatto. Ad un tratto sentii i miei compagni urlarmi di calmarmi, che era solo un'esercitazione.
Ma io non ci riuscii. Dovevo vincere ad ogni costo.
Mi alzai guardando Jongdae, il quale con aria preoccupata mi guardava terrorizzato. Forse avevo capito di cosa tutti avevano paura: la Fenice si era risvegliata.
Quella di cui tutti avevano paura, insieme a quella di Chanyeol e il dragone di Kris.
I miei occhi iniziarono ad illuminarsi più del dovuto. Sentivo la forza dentro di me che non riuscii a dominare. Notai che tutti iniziarono a nascondersi, a parte Kris che al contrario di tutti mi venne in contro. Se lui veniva in mio soccorso, significava che la Fenice era sorta.
Infatti poco dopo notai un bagliore accecante. Tutto era bianco. Luminoso. Non rispondevo più dei miei atti. In realtà me rendevo conto, ma quello che facevo non era opera mia, era opera del volatile.
-Kris non farlo! Devo riuscire da solo a calmarla!- gli gridai.
-Cerca di dominarla! Non farti trattare come uno schiavo. Falle capire che sei tu che comandi e non lei!- mi gridò Kris.
Aveva ragione. Mi stava solo usando. Riuscii a dominarla solo un paio di volte, le altre mi dovettero  addormentare con un sonnifero per farla calmare.
Pensai al fatto di calmarmi, in quel momento sarebbe stato l'unico modo per fermarla.
Pensai a varie cose intensamente. A quello che mi rendeva felice. Poco a poco notai che il bagliore se ne stava andando, fino a quando non scomparì del tutto.
La Fenice se n'era andata. Era stata dominata da me.
Sfinito per lo sforzo caddi a terra, privo di sensi, spegnendomi del tutto.




 
Xiumin P.O.V





Non ricordavo la maestosità della creatura, ma quel pomeriggio ero sicuro di essermela fatta sotto. La Fenice di luce era enorme. Maestosa, brillante. Faceva paura.
Vidi Baekhyun chiudere gli occhi e provare a calmare l'animo. Ci mise un paio di minuti. Alla fine l'animale scomparve e lui cadde sul prato incosciente.
Tutti corremmo in suo aiuto: lo alzammo e lo portammo in casa, sul divano. Si era capito che quella non era giornata da sfide.
Appena entrati sentimmo Chanyeol che dalla cucina aumentò il passo per vedere, cioè, sentire cosa era successo.
-Chi è morto?- disse preoccupato. Sicuramente era riuscito a intravedere la luce entrata dalle finestre anche con le bende.
-Solo il tuo migliore amico.- rispose Jongdae.
-Che cosa??!-
-Ma ti pare? Non saremo così tranquilli se fosse morto.-
-Mi hai fatto prendere un colpo!-
Si avvicinò anche lui continuando a tastare le cose per non sbattere contro qualcosa, lasciando sul tavolo la merendina che stava mangiando.
-Bacon! Bacon! Byun Baekhyun Bacon!- iniziò ad esclamare Dumbo, prendendo le spalle del compagno e scuotendolo.
-Chanyeol! Gli fai solo male così! Lascialo riposare.- si intromise Junmyun appena tornato con un bicchiere di acqua.
-Kris potresti...-
-Ho capito. Vado a comprare direttamente la farmacia.- disse il Dragone appena capì che sarebbe stata una giornata molto lunga.
-Ti accompagno.- dissi prendendo la giacca e mettendomi velocemente la sciarpa.
-Grazie Umin ma posso riuscirci da solo.-
-Tu e il tuo egocentrismo. C'è qualcos'altro da prendere?-
chiesi io deciso a dare una mano.
-Povresti andare a comprare noodles e mi serve anche vino bianco per sfumare la carne. Non ce ne sono più.- disse Kyungsoo aiutando il povero Baekhyun a bere l'acqua.
-Perfetto. Okay, andiamo.- dissi riferendomi a Kris.
-Posso venire con voi?- chiese una voce poco prima di aprire la porta, facendoci girare: vedemmo Tao con gli occhi da Gatto con gli Stivali di Shrek mettersi quasi in ginocchio supplicandoci.
Cedemmo entrambi. Rammoliti.

Lasciammo Baekhyun nelle mani degli altri sperando che si riprendesse il prima possibile.
-Dividiamoci. Io vado in farmacia mentre voi andate a comprare i noodles.- ci fece Kris cambiando direzione. Accettammo, così rimasi da solo con Tao che per ogni formichina dalla paura si arrampicava sugli alberi. Non chiedete come ci riusciva perché non lo so, è ancora un mistero.
Passarono alcuni minuti, forse una decina. Il cielo iniziò a scurirsi, stava arrivando la sera.

Eravamo nei paraggi della baita perché da lì avremmo preso un piccolo sentiero che ci avrebbe portato a valle in poco tempo.
-Magari avere il potere di Kris.. Ora saremo già arrivati a valle. E poi lui non si bagna i piedi come ce li ho io. Stupida neve.-  iniziò a lamentarsi Tao dopo alcuni minuti.
-Non iniziare.- lo stroncai io, sapendo che quando iniziava con una lamentela poi non la finiva più.
Ad un tratto entrambi ci bloccammo d'istinto. Entrambi sentimmo un odore strano, un odore di... pelliccia bagnata.
Ci guardammo negli occhi. Nessuno dei due era trasformato in Lupo in quel momento ma l'odore continuava a farsi sentire. Sempre più forte. Sembrava si stesse avvicinando.
-Tao.- chiamai il nome di Tao per fargli capire che era il caso di 'accendere' le iridi e di stare sull'attenti.
Entrambi quindi iniziammo a guardarci in torno, ognuno le spalle dell'altro.
-Xiumin... Ho paura.- mi disse guardandomi: aveva ancora gli occhi marroni.
-Idiota! Preparati invece di iniziare a spaventarti. Magari è solo un leprotto.- dissi puntando i miei occhi color ghiaccio con striature infuocate verso di lui. Una voglia mi si formò sul volto, formata da tanti microscopici fiocchi di neve. Il mio corpo si raffreddò in un istante. Ero pronto per attaccare in caso di necessità.
Tao invece sembrava stesse aspettando di essere preso di mira.
-Allora ti muovi?- chiesi io impaziente e preoccupato per la sua salute.
Finalmente dopo alcuni istanti le sue iridi si accesero, diventando di un viola molto brillante, impregnato di alcune venature bianche, lilla e rosso fuoco.
Non aveva ancora la voglia sul volto. Questo perché i Lupi più piccoli non avevano ancora raggiunto la forza interiore necessaria per crearla.
Diciamo che questa voglia è una specie di segno per far capire che la tua potenza è al massimo se non oltre.
Ritornando a quel pesce lesso di Tao.
-Sei più alto e agile di me ed hai paura?- continuai cercando di fare scattare il tasto 'rabbia' nel Lupacchiotto. Se si è arrabbiati si riesce a combattere meglio. Vedi Baekhyun.
-Ehy~- disse lui facendo l'offeso.
Ad un tratto mi bloccai sul posto. Il suono di ringhi mi riportò sull'attenti. Di sicuro non era un leprotto.
Entrambi ci avvicinammo, prima di ascoltare da dove provenissero.
-E' un Lupo? Un orso?- chiese lui tremando.
In quell'istante una figura maestosa uscì allo scoperto facendoci saltare dallo spavento.
Sembrava un Lupo come noi, ma molto più grande e cattivo. Poi entrambi notammo una cosa: gli occhi.
-E' lo stesso che ha incontrato Baekhyun!- praticamente urlò il ragazzo sgranando gli occhi.
La sclera nera. Gli occhi di un giallo molto intenso. Quegli occhi non avevano vita. Era come se fossero stati privati della luce che ci circondava.
Ammetto che iniziai a tremare: non avevo mai visto niente di simile in tutta la mia vita.
-Stai alla larga se non vuoi farti male!- gli dissi alzando la voce.
-Sicuro che quelli che non si faranno male saremo noi?- disse con la voce tremante Tao.
Lo speravo. Altrimenti altro che garze, ci voleva l'ospedale.
Ad un tratto la creatura iniziò a girarci intorno, annusando l'aria.
-Ci sta annusando?-
-Sta cercando di capire chi siamo. Se siamo nemici o amici.- spiegai io.
Poco dopo un ringhio molto forte ci fece saltare sul posto; subito dopo il lupo iniziò ad avvicinarsi, sempre più, fino a che con un salto e tirando fuori gli artigli non provò a colpirci entrambi.
Velocemente Tao fermò il tempo, riuscendo a rallentare la bestia, sbloccandomi dal suo potere riuscii in un colpo a sferrargli un attacco.
Lo inondai di ghiaccio, irrigidendolo all'istante e scaraventandolo in seguito lontano da noi.
Tao sbloccò di nuovo il passare del tempo.
Con il fiatone mi corse accanto chiedendomi se stavo bene. Fortunatamente nessuna ferita.
Guardammo di nuovo il blocco di ghiaccio con all'interno la creatura, notando però che poco a poco si stava sfaldando. Di nuovo sull'attenti osservammo la creatura liberarsi per poi girarsi verso di noi e con uno scatto felino andarsene correndo impaurita nella direzione opposta alla nostra.
Ci demmo il cinque in segno di vittoria.
In seguito calmandoci ritornammo alla normalità, per poi decidere che da Lupi avremmo percorso più strana in meno tempo. Quindi ci trasformammo e corremmo a valle.





 
Kris P.O.V



 

Era ormai buio. Erano le sette quando arrivai in farmacia.
Fortunatamente i turni dei farmacisti cambiano e non fui imbarazzato all'idea di farmi vedere per la seconda volta in un solo giorno dalla stessa farmacista.

Uscii dalla farmacia e non potendo volare, decisi di arrivare fino al bosco a piedi.
Non c'era anima viva in giro, se non ci fossero state le luci accese nelle case avrei scommesso che tutti fossero spariti.
Arrivai in una strada illuminata da soli lampioni, fino a quando un mal di testa abbastanza forte ed improvviso non mi fece bloccare sul posto.
Solo una volta mi successe fino ad allora, quando da piccolo mi avvicinai a Stella per sbaglio.
Le ero vicino.

Ad un tratto sentii delle voci sconosciute provenire da una casa a poca distanza dal sottoscritto. Sembravano una ragazza ed un ragazzo.
Però ascoltando bene, la voce del ragazzo mi tornò in mente. Quella voce la conoscevo bene.
"Ryo.. con chi starà parlando?" mi chiesi cercando di avvicinarmi di più ai due ragazzi.
Riuscii a sentire pochissimo, ma sembrava che la ragazza avesse detto qualcosa riguardante una farmacia. Una farmacia? Perché Ryo avrebbe avuto bisogno urgentemente di una farmacia?
Rimasi in ascolto per un po', poi quando il ragazzo se ne andò cercai di nascondermi il più possibile dietro ad un'auto. Lo vidi usare il suo potere per nascondersi quando dietro la ragazza spuntò una persona che conoscevo bene: Kai.
Riformando tutti i collegamenti di quello che successe fino allora, tra cui il mal di testa improvviso, la ragazza e Kai riuscii a capire l'identità di lei.
"Lei è la nipote della Nonna... quindi è lei la mia nuova Dea..." pensai dopo averli seguiti con lo sguardo mentre si allontanarono dalla mia posizione.
Infatti più lei si allontanava, più il mio mal di testa calava d'intensità. Ora sapevo dove abitava è un sorriso mi creò automaticamente sulle labbra.
Uscii allo scoperto continuando a percorrere la strada sul marciapiede quando una voce non mi fermò.
-Kris, anche tu qui?- mi bloccai.





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SPAZIO AUTRICE :3

Tanti auguri agli EXO per il 3° anno insieme! ^^ <3

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Capitolo 21
*** Capitolo XXI : Mal di Testa, Che passione! Mai più al Messicano. ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.






 

CAPITOLO XXI : "Mal di Testa, Che passione! Mai più al Messicano."







 

Kris P.O.V








-Ryo. Ciao.- risposi freddamente.
-Anche tu stai tornando a casa?- disse venendomi davanti.
-Sì. E sono di fretta.-
-Cosa sta succedendo? Perché sei così freddo con me? Non ti riconosco più. Che ti è successo?-
-Assolutamente niente d'importante. Piuttosto, tu dimmi che ti è successo. Sei tu quello cambiato negli anni, non io.-
-Io non...-

Sì bloccò all'improvviso. Sembrava stesse pensando al significato delle mie parole.
-Ci vediamo Kris.- disse ad un tratto girando i tacchi.
"Io continuo a non capirlo.."

Arrivato davanti all'entrata della grotta, mi guardai intorno. Quando fui sicuro di non essere seguito mi intrufolai nel corridoio formatosi tra una roccia e l'altra.



 

***



-Sono qui!- esclamai appena entrato.
Mi venne in contro Lay il quale mi salutò con un sorriso, facendo così uscire quelle sue adorabili fossette.
-Come sta Baek?- chiesi un pò preoccupato.
-Si è svegliato. Sta riposando sul divano.-




 


Tao P.O.V







Usciti dal negozio ci incamminammo verso il bosco, per tornare a casa. Camminando, ci ritrovammo su una via abbastanza illuminata. 
Il silenzio intorno a noi mi fece venire un po' i brividi: si poteva sentire solo il fruscio dei rami mossi dal vento e il suono dei nostri passi sulla neve posatasi sul marciapiede poco prima.
Ad un tratto la mia attenzione venne attirata da Xiumin, il quale iniziò ad ansimare.
-Tutto bene?- gli chiesi fermandomi sul posto.
Lui annuì. Subito dopo però una fitta alla testa mi fece quasi gridare dal dolore.
-Tao! Che succede?!- mi chiese lui accucciandosi vicino a me.
Il mal di testa continuò ad aumentare, sempre più, fino a che in lontananza non vidi una ragazza e un ragazzo camminare verso la nostra direzione.
-Hai anche tu un attacco di mal di testa?- mi chiese mio 'fratello' appena notò che posai la mano sulla fronte.
Del sudore iniziò a scendere dalla mia fronte, iniziò a girarmi la testa. Mi sentivo svenire.
-Sorreggiti.- 
Mi prese il braccio e se lo mise sulle sue spalle, cosicché potessi sorreggermi. Nel mentre girò direzione, così invece che proseguire verso il bosco ritornammo in direzione del centro città.
Quando fummo fuori dalla loro vista e abbastanza lontani ci guardammo entrambi.
-Cosa è successo.- 
-Non ne ho la più pallida idea. Ora stai meglio?- 
-Sì. Tu, tutto apposto?-

Lui annuì.
-Cosa è stato, così improvvisamente?- chiesi ripensando al forte malore di poco prima.
-Credo sia stata colpa di quei ragazzi che ci stavano venendo in contro.-
-Chi saranno stati?-

-Non lo so. Purtroppo non sono riuscito ad annusare il loro odore. Meglio continuare verso un'altra direzione.-

 






Kris P.O.V 







Andai in soggiorno con l'intenzione di salutare la lucciola quando notai che tutti e dieci i miei 'fratelli' erano in quella stanza: chi seduto sul restante divano libero, l'altro era occupato da Baek,  chi sulle sedie, chi sulle poltrone.
A quanto pare la mia espressione di confusione arrivò agli occhi di Myun.
-Lay ci ha chiesto di radunarci tutti qui per un'assemblea tra 'famigliari'.- mi rispose infatti lui placando la mia curiosità.
-Ma Kai non è qui.-
-Stella ha bisogno della sua protezione. Più tardi lo chiameremo e diremo tutto quello su cui si è discusso e deciso.-
Annuii prendendo posto vicino a Jongdae, il quale si era accomodato sul divano rimanente.
-Ragazzi, per oggi non faremo più sfide. A quanto pare non è il giorno giusto. So che è stato tutto frettoloso e per questo forse dovevamo andarci più piano.- disse Lay guardando entrambi Chanyeol e Baekhyun.
-Dovremo scaldare i poteri prima di utilizzarli nel modo in cui li avete usati oggi, cosicché sarà più facile in futuro averne il controllo.-
-Niente di più vero. Lo penso anche io.- disse Chanyeol tentando di infilare la mano nel sacchetto di patatine. Quella benda era davvero un peso, poverino.
-Ragazzi! Ora dobbiamo dirvi due cose molto importanti.- disse Xiumin avvicinando la sedia sulla quale era seduto per farsi sentire meglio da tutti.
-Io e Tao, mentre camminavamo nel bosco, ci siamo imbattuti in una creatura, molto simile a quelle che hanno visto Luhan e Baekhyun.-
Improvvisamente ci girammo tutti verso Tao e Xiumin. Avevano combattuto contro il lupo dalla sclera nera?
-Lo abbiamo spaventato, poi si è ritirato.-
-Di che colore erano le iridi?-

-Gialle. Era un giallo molto intenso.- rispose Tao rabbrividendo.
-Dobbiamo stare attenti. Stanno iniziando ad esserci troppe creature che cercano di attaccarci.- disse Lay alzandosi dal divano e andando in cucina, presumibilmente a bere un bicchiere di acqua.
-Sto iniziando ad avere paura.- disse tremando Baekhyun.
-Quattro persone ormai hanno incontrato questi esseri. State pronti ad ogni evenienza.-
Annuimmo tutti in segno di comprensione.
Passarono alcuni minuti prima che qualcuno iniziasse di nuovo a parlare.
-Stavo pensando che sarebbe meglio prendere dei provvedimenti anche per quanto riguarda la vita scolastica di Stella.- 
Tutti guardammo Junmyun con aria sorpresa.
-Forse sarebbe meglio che qualcuno stesse insieme a Stella anche a scuola.- 
A quella frase automaticamente tutti i nostri sguardi si posarono su l'unica persona che avrebbe potuto prendere il posto di compagno di scuola della ragazza.
Sehun guardò un po' frettolosamente tutti negli occhi: non si aspettava di certo una cosa del genere. Nessuno se la sarebbe mai aspettata.
-Un attimo. Voi volete che io mi iscriva alla stessa scuola di Stella?- chiese ancora un po' confuso.
-Sehun, sei il più adatto. Tra di noi sei anche quello più vicino alla sua età. Ricorda che non è possibile mandare uno dei più anziani a fare scuola tra i diciottenni. Intendo, sarebbe anche fattibile ma tu ti troveresti meglio di sicuro tra le persone più vicine alla tua fascia di età.-
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale aspettammo una risposta da parte del più piccolo.
-Quindi io dovrei ritornare a scuola...- disse sospirando.
-Allora? Lo farai?-
-So che è difficile ma-
-...accetto la proposta.-
disse convinto il più giovane interrompendo il leader del branco.
-D'altronde sono uno di quelli che ha il medaglione e in più farei di tutto per proteggerla.- continuò poco dopo vedendoci sorpresi. Non potevamo credere avesse accettato così in fretta.
-Perfetto. Quando la scuola riaprirà ti accompagnerò ad iscriverti. Lo dovremo dire anche a Stella?- disse Luhan, il quale iniziò a rubare alcune patatine dal sacchetto di Chanyeol, mentre quest'ultimo non ne fece poi tanto caso.
-A questo ci penseremo dopo.- rispose Lay avvicinandosi a Sehun per accarezzargli la testa.
Dopodiché ci lasciammo di nuovo, ciascuno andò a fare quello che voleva.
Cominciai a pensare a quello che avevo passato poco prima: l'incontro con Ryo, Kai.. e Stella.
"Stella... sono curioso di conoscerti mia Dea.."
-Io ho visto Stella...-
dissi ad alta voce sovra pensiero.
-Che cosa hai fatto!?- mi chiese Chanyeol ritornando in soggiorno.
-Ho visto la nostra Dea...- continuai sempre guardando il soffitto.
-Ragazzi! Anche Kris ha visto Stella!- gridò Yeol sedendosi per metà sopra di me.
-Ahi! Che diamine fai?- chiesi tornando alla realtà.
-Scusa, non vedo una beata pancetta!-
Dopo due millesimi di secondo mi trovai circondato da quelli che ancora non avevano avuto occasione di incontrarla. Mi iniziarono a tartassare di domande, su che aspetto aveva, dove l'avevo vista, come avevo fatto ad incontrarla.
Spiegai cercando di calmarli che per coincidenza, ero arrivato davanti alla sua casa, notando anche la presenza di Kai. Tao e Xiumin si guardarono negli occhi prima di esclamare all'unisono 'Allora li abbiamo visti anche noi!'.





***





-Ora. Essendo la Vigilia di Natale io propongo di uscire a festeggiare. Dobbiamo essere in forze.- propose Jongdae dalla cucina.
-Tu intendi che vuoi uscire a mangiare?- chiese Chanyeol confuso.
-Da dove la prendi l'energia? Dal cibo.-
-...ehm...-

-Non ci arriva Jongdae, non ci arriva.- scosse la testa Kyungsoo.
-Me ne sto rendendo conto.-
-Auguri di una Buona Vigilia di Natale~!- gridò Sehun abbracciando tutti, uno per uno.





 

Stella P.O.V







I numeri di telefono dei ragazzi ora erano tutti salvati sulla mia rubrica.
Tutta felice lo ringraziai, alzandomi poco dopo.
-Ti lascio dormire. Sono già le due e mezza di notte.- dissi andando verso la porta finestra con l'intenzione di uscire e ritirarmi in camera.
Aprii le persiane per uscire.
-Dove vai?- mi chiese Kai con un espressione confusa.
-In camera mia.- risposi io come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
-Ma la porta si trova in tutt'altra direzione.-
-Sì ma passo dalla porta-finestra della mia camera. Abbiamo il poggiolo in comune.- sorrisi prima di uscire sull'uscio.
-Buonanotte.- aggiunsi.
-Aspetta!- esclamò lui prima di raggiungermi.
-Cosa c'è?- chiesi io curiosa.
-Prendi la mia mano.-
-Perché dovrei.-
-Prendimi la mano. É una sorpresa... di Natale.-

Lo guardai perplessa ma feci comunque come voleva.
-Ora chiudi gli occhi.-
"Che cosa."
-Ma dove mi vuoi portare?-
chiesi insicura.
-Fidati.-
Lo guardai ancora più perplessa ma decisi di fidarmi. Chiusi gli occhi. Passarono alcuni secondi prima di sentire il suo respiro caldo sulle labbra.
"Che stai facendo." pensai bloccando il respiro all'istante.
-Buonanotte e Buon Natale.- mi disse sottovoce dopo essersi avvicinato al mio orecchio.
Dei brividi percorsero la mia spina dorsale, colpa della sua voce roca.
-Che cos.- mi bloccai appena non vidi più il ragazzo davanti a me. Sospirai.
-Dovevo immaginarlo. Non mi da mai spiegazioni.- mi dissi prima di avviarmi verso la camera, ma proprio lì notai una cosa: avevo in tasca una caramella al gusto menta, la mia preferita.
Ridacchiai per la dolcezza del ragazzo prima di ritornare sui miei passi.
Arrivai in camera mia e dopo essermi cambiata mi infilai subito sotto le coperte. Ripensai alla giornata appena trascorsa e cercai di prendere sonno.
All'improvviso però... "Il messaggio di Luhan!" esclamai nella mia mente.
-Accidenti me lo sono dimenticato. Pensare che ho fatto una figura di cacca proprio per colpa di quel SMS.- 
Cercai a tastoni sul comodino il mio telefono e appena riuscii a notarlo, lessi il messaggio.

" Ricevuto: 01:40 AM
Da: Numero sconosciuto 
Ciao Stella, sono Luhan. Ho pensato di mandarti questo messaggio per augurarti innanzitutto una buona Vigilia di Natale, passala bene e divertiti ^^ e ovviamente anche un buon Natale. 
Kai ha fatto il bravo? Non ha combinato guai, spero. Ahah 
Volevo chiederti una cosa: domani, cioè oggi, sei libera? Abbiamo qualcosina da dirti. Se sì, Sehun (forse ci sarò anche io ma non ne sono ancora sicuro) passerà da te e ti dirà qualcosa dato che è il diretto interessato. Quando hai tempo rispondimi che così posso confermare l'incontro.
Buonanotte Dea, dormi bene.
Dal tuo Luhan ❤️ " 


"Ma che dolce~ credeva stessimo ancora festeggiando... dovrei rispondere adesso? E se lo sveglio?"
Ci pensai su un attimo. Alla fine decisi di rispondere.

" Buon Natale anche te! 💗
Kai è stato molto utile a mia mamma oggi. Abbiamo pulito insieme la casa e ci siamo divertiti. Grazie per averlo chiesto e non preoccuparti, lo tengo d'occhio. Ahah per quanto riguarda Sehun, può assolutamente venire. Non ci sono problemi. E poi mi fa piacere rivederlo! :) spero solo non sia qualcosa di grave. Sapete l'indirizzo? Se avete bisogno ve lo scrivo.
Buonanotte anche a te.
Dalla tua Dea ❤️ "


Passarono ormai trenta minuti ed io non ero ancora riuscita ad abbandonarmi a Morfeo.
Ad un tratto il mio cellulare iniziò a vibrare: un messaggio.

" Ricevuto: 03:16 AM
Da: Luhan 
Spero davvero di non averti svegliato se ti eri addormentata. 
Ho riferito a Sehun. Non puoi immaginare che gasato è all'idea di rivederti. Supera quasi l'entusiasmo di Chanyeol. E credimi, vuol dire molto. Ahah
L'indirizzo lo sappiamo già, non preoccuparti. A quanto pare ieri 3 dei miei fratelli ti hanno semi-incontrata. Ti hanno vista davanti a casa quindi abbiamo ormai capito dove abiti. Mamma mia sembra una frase da stalker/rapitore. Mi faccio paura da solo (?)
In ogni caso, fai sogni tranquilli e riposati. Ti voglio bene~
Buonanotte ❤️ "


Al 'Ti voglio bene' il mio cuore iniziò ad aumentare il battito. Nemmeno mio fratello mi aveva mai detto quella frase. Ok, forse qualche volta, ma in ogni caso per me era una novità sentirla dire da una persona al di fuori della mia famiglia.
"Ti voglio bene anche io." risposi attraverso il pensiero.
"Tre fratelli mi hanno vista... Quando? Quando ero con Kai...?"
Iniziai ad essere stanca e senza accorgermene, mi addormentai con ancora il cellulare in mano.


 

***




Mi svegliai presto per colpa di un forte mal di testa improvviso. 
"Accidenti.." pensai appena notai l'ora.
"Sono solo le sette."
Mi alzai svogliatamente quando un'urgenza al bagno si fece sentire poco dopo. Era così caldo, perché per svuotare la vescica c'è bisogno di uscire da sotto le coperte?
Questo sì che era un grande quesito della vita.
Mi diressi in bagno ancora mezza addormentata e con gli indici delle mani che massaggiavano le tempie, sperando di alleviare così il dolore, arrivai davanti alla porta.
Stavo per abbassare la maniglia quando la porta si aprì improvvisamente facendomi sbilanciare e scivolare in avanti.
Andai addosso ad una persona. Logico, più addormentata di così non potevo essere.
-Stella tutto bene?- mi chiese una voce familiare. Annusai il suo profumo. A quanto pare avevo preso l'abitudine di annusare tutto, quasi fossi davvero un lupo.
-Kai? Che ci fai in bagno?- dissi alzandomi grazie al suo aiuto.
-Cos'è? Ora non si può più andare a fare i bisognini in santa pace?- mi rispose con un'espressione mista tra l'addormentato e il sorpreso.
-Non intendevo... Ok. Lascia stare. Ho un'urgenza. Se per cortesia..- 
-Ti lascio.- disse sorridendomi.
Quel sorriso...




 

Kai P.O.V








Ritornai in camera continuando a sorridere.
Andai verso la porta-finestra per aprire le persiane e far entrare la poca luce che illuminava il paesaggio.
Quando uscii al di fuori non fu la fredda arietta invernale a farmi trasalire, ma bensì una figura che se ne stava in piedi davanti alla porta della camera di Stella. Essendo scuro ancora, non riuscii a percepire perfettamente i tratti fisici della persona ma cercando di non fare rumore, provai ad  avvicinarmici il più possibile.
Ad un tratto sentii la mia porta della camera aprirsi e una voce assonnata chiamare il mio nome.
Di scatto per paura che la sentisse scomparii da dove mi trovavo e mi teletrasportai davanti a Stella, tappandole la bocca con la mia mano.
La sentii irrigidirsi all'improvviso.
-Non. Fare. Rumore.- le dissi a bassa voce. Lei annuì lievemente non capendo che cosa stava succedendo.
-Vieni.-
Le presi la mano e la condussi alla porta-finestra con l'intenzione di farle vedere la figura.
Arrivammo all'uscio.
"Ora sporgiti quanto basta per vedere la tua porta. Però stai calma." riuscii ad inviarle con il pensiero.
Lei mi guardò preoccupata, ma mi superò comunque e posizionandosi davanti a me si sporse un po' sull'uscio. Stava per mettersi ad urlare, ma per fortuna la bloccai di nuovo da dietro con la mano, tirandola verso l'interno.
"Cetriolo! Se urli si accorge di noi!"
"Ma è un'ombra inquietantissima! Come faccio a non spaventarmi!"
A quel punto mi avvicinai. La abbracciai da dietro per darle conforto. Si calmò un po' come previsto ma subito dopo ci accorgemmo che la strana ombra era scomparsa.
Sempre abbracciandola la tirai nella mia camera del tutto, chiusi la porta con la mano libera per poi rimanere attaccati ancora un po'.
"Kai puoi tirarmi via la mano? Non respiro."
"Scusami." Risposi via pensiero ma senza sciogliere l'abbraccio.
-Che cos'era. Che strano... mi è passato il mal di testa.- disse dopo alcuni attimi di silenzio.
-Non ne ho la più pallida idea. Ma era inquietante. Chissà da quanto era lì ad osservarti. Avevi male?- dissi facendomi venire i brividi da solo.
-Uno stalker? Un maniaco? Slender? Sì, avevo male. Sarà forse stata colpa di quell'essere?- continuò lei facendosi venire la pelle d'oca.
-Non saprei, davvero. Però i punti più strani sono: come cavolo ha fatto ad arrivare lassù e come ha fatto a scomparire così velocemente. Slender è una possibile opzione.- 
A quel punto si sciolse dalla stretta, girandosi poi verso di me e creando un altro abbraccio.
Mi strinse strettamente a sé: potevo sentire la sua inquietudine verso quella figura attraverso il suo respiro.
-Ho paura.- disse con un filo di voce, quanto bastava per farmi capire come si sentiva.
-Non ce n'è bisogno... ci sono io...- le dissi cercando di calmarla, accarezzandole la nuca e stringendola quanto più potevo.
-Andiamo a fare colazione. Ne discuteremo dopo.- dissi sciogliendo a malincuore la stretta.
Senza cambiarci prendemmo entrambi i cellulari in caso di emergenza e scendemmo le scale un po' preoccupati. Non trovammo ancora nessuno in cucina, solo il suono del ticchettio dell'orologio ci faceva compagnia.
-Devo distrarmi. Cosa vuoi per colazione?- chiese lei appena ebbe appoggiato il cellulare sul bancone di lavoro.
-Ehm.. quello che la casa offre.-
-Pancakes?-
-Davvero?-
-Certo.-
-Vada per i Pancakes.-
dissi avvicinandomi a lei con l'intenzione di aiutarla.
-Cosa c'è?-
-Ti aiuto.- dissi tirandomi su le maniche invisibili: avevo la T-shirt.
-No. Tu ti siedi e mi lasci fare.- disse prendendomi per le spalle e spingendomi verso uno sgabello posto sotto la penisola.
-Ma io volevo solo farti un favore~- dissi con una voce da bambino.
Lei ridacchiò, senza però cambiare idea.

Dopo poco sentimmo dei passi sulle scale così aspettammo di vedere chi sarebbe spuntato da sotto l'arco.
-Ma guarda, guarda. I due piccioncini che stanno preparando la colazione~- ci canzonò suo fratello appena entrato nella stanza, seguito poi dalla sua ragazza che era già pronta e sistemata per uscire.
"Mi sa che Lucy l'ha già detto a Luca.." potei sentire con il pensiero Stella abbastanza imbarazzata.
Mi girai verso di lei, la quale se ne accorse e mi sorrise, prima di continuare a cucinare la pastella e fare occhiatacce a suo fratello.
-Non essere così rompiscatole.- disse Lucy con il suo accento inglese. Non era un accento forte, lo si poteva scorgere veramente poco.
-Buon giorno~- mi intromisi io cercando di sviare la conversazione.
-Avete fatto i bravi questa notte? Comunque buon giorno anche a te Kai~- continuò suo fratello prima di ricevere una gomitata nel fianco da parte della sua ragazza.
-I bravi?- chiesi io facendo finta di non capire il fine della sua domanda.
-Lascialo perdere Kai. Lascialo perdere direttamente.- mi disse Stella.
Appena furono pronti i pancakes ci sedemmo tutti a tavola. Iniziammo a mangiarli e devo essere sincero, erano davvero squisiti. Brava Dea!
Dopo un po' scesero anche i loro genitori che si aggiunsero a noi.




 

Sehun P.O.V 







Ritornammo a casa dopo essere stati in un ristorante messicano. Ci mettemmo più di due ore per uscire da quel luogo. Pessima idea perché ora tutti avevano paura di quando sarebbero dovuti andare in bagno.
Io non mangiai tanto piccante ma quasi mi strozzai con un pezzetto di carne, al contrario di Chanyeol che oltre all'occhio malconcio ora aveva anche lo stomaco a pezzi.
Kris invece iniziò a 'piangere' ma a quanto pare fu felice del piatto che aveva ordinato.
Appena entrati in casa molti di noi, me compreso, andammo subito in direzione della cucina per bere latte o acqua, alcuni addirittura entrambi.
-Santo Krisus che bruciore di stomaco~!- si lamentò Junmyun intanto che beveva una brocca piena d'acqua.
-Eh?- si girò Kris verso l'altro leader, appena sentì nominare il suo 'nome'.
Io scossi la testa.
-Chi è stato l'idiota che ha deciso di andare a mangiare messicano?!- chiesi io esclamando, prima di sorseggiare di nuovo l'acqua.
-Tu.- s'intrufolò Luhan appena entrato in cucina.
-Ah sì, me n'ero scordato.-
Vidi che tutti mi guardarono male prima di ritornare a quello che stavano facendo. Ad un tratto il telefono di Luhan suonò.
Io feci spallucce, risciacquai il bicchiere e salii le scale, con l'intenzione di andarmene in camera mia.
-Sehun!- sentii chiamare all'improvviso. Mi girai e vidi Luhan salire le scale.
-Cosa succede?- 
-Devo farti leggere una cosa.-
Mi fermai sul posto: mi mancavano solo due scalini per arrivare alla fine della scala. Ad un tratto mi diede il suo cellulare in mano. 

" Buon Natale anche te! 💗
Kai è stato molto utile a mia mamma oggi. Abbiamo pulito insieme la casa e ci siamo divertiti. Grazie per averlo chiesto e non preoccuparti, lo tengo d'occhio. Ahah per quanto riguarda Sehun, può assolutamente venire. Non ci sono problemi. E poi mi fa piacere rivederlo! :) spero solo non sia qualcosa di grave. Sapete l'indirizzo? Se avete bisogno ve lo scrivo. 
Buonanotte anche a te.
Dalla tua Dea ❤️ "


Appena lessi il mittente i miei occhi iniziarono a brillare di luce propria, ero felicissimo che avesse accettato.
-Sehun. I tuoi occhi, spegnili.- mi disse Luhan iniziando a ridere.
Mi succedeva ogni tanto quando ero troppo nervoso, oppure emozionato: si illuminavano come se stessi usando il mio potere, ma in realtà di quest'ultimo non c'era nemmeno l'ombra.
-Ops.- sussurrai cercando di calmare il cuore.
-Allora dico che domani vai da lei. Va bene? Confermiamo?-
Io annuii felice. Gridai al mondo la buonanotte prima di saltellare in camera mia sprizzando contentezza da ogni poro.



 

***






Mi svegliai alle sette e ancora rincitrullito andai in cucina per fare colazione.
Non c'era ancora nessuno. Tutti stavano dormendo; d'altronde quella notte ritornammo a casa alle una passate. Dopo aver mangiato una brioche e bevuto del caffè, andai in bagno per sistemarmi. Avrei dovuto chiedere a Luhan il numero di cellulare di Stella. 

Era la mezza quando un messaggio arrivò a tutti noi. Presi il cellulare.
"Mi sembra strano che nello stesso identico istante sia arrivato un messaggio anonimo a tutti." pensai non appena lessi ‘numero sconosciuto’. Andai a sedere sul divano, sorseggiando un succo di frutta alla pera.
Aprii l'SMS in ogni caso:

" Tanti Auguri di Buon Natale dalla vostra Dea! ❤️ 
Mi dispiace di non poter incontrare di persona alcuni di voi ma farò il possibile per trovare i medaglioni e restarvi vicina. Siamo legati a qualcosa di molto potente, spero che prosegua tutto per il meglio. Vi voglio bene, anche se non vi conosco di persona. Scommetto che ognuno di voi è un bravo ragazzo, me lo sento. Bacioni e ancora tanti auguri~ 
Dalla vostra Stella 💗 "


Sentii alcune grida provenienti dal piano superiore. Di sicuro i miei ‘fratelli’ sarebbero scesi in un attimo.
-Sehun! Hai visto? La nostra Dea ci ha fatto gli auguri~- 
Potei sentire Baekhyun scendere le scale in tutta fretta e saltare sul divano accanto al mio, ancora in pigiama.
-Ho appena letto. Kai le avrà dato i nostri numeri.- dissi sorridendo.
-Ora le rispondo. Anzi, prima salvo il suo numero di telefono poi le scrivo.- disse tutto eccitato.
-Sei l'unico che si é svegliato con il messaggio?- chiesi curioso.
-No, c'è Chanyeol che appena si è svegliato e l'ha letto si è messo a fangirleggiare. Credo poi che Kris abbia svegliato Tao, però non centra il messaggio. O almeno credo: l’ho sentito sbraitare perché se ho capito bene si è svegliato senza Ace accanto. Non sono entrato in tutte le camere.- disse lui mentre si alzava di nuovo dal divano per andare in cucina, continuando a scrivere al cellulare.
"Grazie Dea. A tra poco." pensai ritornando con lo sguardo sul mio cellulare e rileggendo le sue parole.

 

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Capitolo 22
*** Capitolo XXII : Finalmente la Mappa è uscita allo Scoperto! ***



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CAPITOLO XXII : "Finalmente la Mappa è uscita allo Scoperto!"






 
Sehun P.O.V




 
 
Salutai e augurai a tutti di nuovo un buon Natale. Luhan decise che mi avrebbe raggiunto in seguito. Indossai il medaglione che tolsi prima di entrare in doccia. Dalla prima volta che lo misi decisi che non lo avrei tolto mai più, se non in caso di necessità.
Eravamo tutti molto eccitati, chi per colpa del messaggio di Stella, chi perché era Natale, chi per entrambi, chi perché lo era sempre di suo per vari motivi sconosciuti al resto dell'universo.
 
Erano quasi le otto e mezza quando arrivai davanti alla grande chiesa che faceva da confine alla città. Con il panettone in mano comprato per darlo in regalo alla famiglia di Stella, mi fermai osservando il paesaggio: era tutto bianco, l'arietta gelida mi fece congelare poco a poco la punta del naso.
Alzai il cappuccio della giacca per poi cercare di ripararmi infilandomi le mani in tasca. Percorsi la strada ghiacciata in assenza di alcuna anima viva: tutti erano a casa al calduccio.
Ad alcuni minuti dal punto in cui mi avevano indicato i miei 'fratelli', un fiocco di neve si posò all'improvviso sul mio labbro inferiore facendomi rabbrividire all'istante.
A poco a poco i fiocchi di neve iniziarono a diventare sempre più grossi, a cadere più fitti ostruendomi quasi la vista. Era una cosa spettacolare.
 
"Dovrebbe essere questa.." mi dissi arrivando davanti ad una casa abbastanza grande, con un cancelletto color bianco platino che in quel momento mi impediva il passaggio.
Guardai la porta in lontananza cercando il numero civico: in bella vista si poteva scorgere accanto al campanello su una piastrina bianca contornata da varie decorazioni floreali, 185, il numero che effettivamente stavo cercando.
 
Dandomi forza feci un respiro profondo prima di aprire il piccolo cancelletto ed attraversare il vialetto.
Dopo aver superato la piccola scala, arrivai davanti alla porta. Lessi il nome della famiglia sulla piccola targhetta di carta posta sotto il pulsante del campanello.
Non sapendo il cognome della mia Dea, riuscii comunque ad accertarmi che fosse quella giusta grazie al nome e cognome della madre, Alissa Schneider. Sì, il nonno della mia Dea era tedesco.
Mi feci forza. 
"Calmati cuoricino, calmati.." pensai portandomi la mano sul petto per poi allungarla verso il campanello. Alcuni secondi e notai la maniglia della porta abbassarsi.




 
 
Stella P.O.V




 
 
-Ho vinto.- dissi aggiungendo poi una risata malefica, purtroppo venuta male.
 
Io, Kai e i miei genitori, dopo aver finito di fare colazione, salutammo mio fratello e Lucy che sarebbero dovuti uscire per trascorrere una giornata a casa di amici. Rimasti in quattro decidemmo di giocare a Uno.
Facemmo quattro partite e guarda un po', le vinsi tutte io. Sono un fenomeno.
 
-Non è valido però. Hai barato.- disse Kai contrariato.
-Io non ho barato. Non lo farei mai.- esclamai facendogli il broncio e in seguito la linguaccia.
I miei si misero a ridere per colpa della mia reazione da bambina dell'asilo, trascinandosi dietro anche Kai subito dopo.
-Cosa avete da ridere? Sono indignata.- continuai io incrociando le braccia.
Mia mamma scosse la testa prima di alzarsi dalla sedia e andare al lavandino.
-Chi vuole un tè caldo?- chiese con in mano già la padellina piena d'acqua.
Acconsentimmo tutti.
Passarono alcuni attimi prima che una voce profonda tagliasse il silenzio creatosi.
-Allora Kai, Stella. Che mi raccontate? Come avete dormito questa notte?- iniziò mio papà nel mentre riordinava le carte per metterle via.
Entrambi ci guardammo per qualche secondo prima di scoppiare a ridere, io sbattendo la testa sul tavolo, un male cane, lo si poteva pure sentire abbaiare. Kai se avesse potuto si sarebbe buttato fuori dalla finestra.
-Benone direi. Ho dormito come un ghiro.- affermò Kai addentando un piccolo biscotto che mia mamma gli offrì non appena si risedette a tavola, cercando di non soffocare.
-Mi fa piacere figliolo.- disse mio padre alzandosi per andare a sistemare il mazzo di carte al suo posto in soggiorno.
Rimanemmo allibiti per un secondo. Io forse un po' di più di Kai. Era la seconda volta che succedeva in poche ore: prima mia mamma, ora anche mio papà. Non chiamavano mai qualcuno 'figliolo', a meno che non fosse una persona di famiglia. Quindi come si poteva spiegare questo essere così affettuosi con Kai, del quale fino al giorno prima non ne conoscevano nemmeno l'esistenza? Mi stavano nascondendo qualcosa? Ma io sapevo che non lo avrebbero mai fatto.
A meno che non lo considerassero un loro genero. Li conoscevo troppo bene, erano capaci di far diventare realtà anche una cosa del genere se avessero avuto la possibilità. Avete presente i matrimoni combinati? Ecco. Immaginatelo. Fatto? Molto bene. Ora potete capire che razza di genitori mi sono ritrovata. Fortuna che l'ho scampata negli ultimi diciannove anni.
 
Guardai l'ora. Le otto e quarantacinque.
-Secondo te l'avranno visto il messaggio?- chiesi a Kai, abbassando la voce per non far capire ai miei di cosa stessi parlando.
-Conoscendoli sì. Alcuni di loro secondo me avranno anche risposto. Ti conviene andare a controllare.-
Annuii. Mi alzai con l'intenzione di prendere il mio cellulare che avevo lasciato sul bancone in modalità silenziosa.
Stavo per tornare a sedere vicino a Kai quando il suono del campanello non ci fece saltare dalla sorpresa. 
-Chi sarà a quest'ora?- chiese mio papà fermandosi dal sedersi sulla panca con l'intenzione di leggere il giornale.
-Vado io~- dissi io poggiando il telefono sul tavolo e alzando un po' la voce come se fossero stati tutti sordi.
-Non serve urlare, Stella.- mi disse infatti mia madre.
 
Arrivata davanti alla porta d'entrata pensai che dovesse essere Sehun. Prima di aprire mi accorsi di essere ancora in pigiama. Ci pensai un attimo su. E decisi che 'Chissene frega. E' Natale.'.
Abbassai la maniglia. Aprii la porta. 
-Sehun~!- chiamai il suo nome andandogli incontro e abbracciandolo spontaneamente. 




 
 
Sehun P.O.V




 
Mi aprii Stella, la quale, appena mi riconobbe, mi venne incontro abbracciandomi.
Non aspettandomi una reazione del genere rimasi un attimo sconcertato.
Appena mi fui ripreso la abbracciai anche io, stringendola a me. Il suo corpo mi sembrò per un attimo molto fragile, tanto che ebbi la sensazione di dover alleviare la presa intorno alla sua schiena per paura di farle male.
Il suo profumo alla rosa alpina mi attraversò le narici, facendomi automaticamente chiudere gli occhi e sorridere.
-A che cosa devo questa grande dimostrazione d'affetto?- dissi io ancora abbracciandola.
-Felicità..-
-..ehm..- 
Ero sicuro di essere diventato rosso come il pomodoro, me lo sentivo.
In quell'istante sentii un rumore di passi che si stava avvicinando, perciò alzai lo sguardo verso Kai che salutai con un cenno di mano, anche se mi parve abbastanza seccato dalla mia presenza, e l'altra persona, un uomo all'apparenza sui quaranta, con in mano il giornale che mi iniziò a scrutare quasi fossi stato un alieno. 
-Buon giorno e buon Natale.- dissi lasciando Stella e camminando in direzione dell'uomo con il braccio teso aspettando una stretta di mano.
-Buon..giorno. Posso sapere chi ho il piacere di incontrare per la prima volta? Vedo che sei già molto amico di mia figlia.- disse sorridendomi e stringendomi finalmente la mano.
-Mi chiamo Sehun. In effetti sono un.. compagno di classe di sua figlia.- dissi capendo finalmente chi avevo davanti, il padre di lei.
"Compagno di classe?" potei sentire Stella abbastanza confusa. Anche Kai mi guardò con un'espressione da 'Che diamine stai sparando?'.
-Ah. Piacere~- continuò lui.
-Sono venuto per fare gli auguri di Natale e per darvi un regalino.- aggiunsi io porgendogli il panettone.
-Uuh che bontà. Piacere, sono Alissa, la mamma di questa befana.- s'intromise una donna sbucando dalla stanza accanto e indicando con un cenno di capo la Dea.
-Ahah piacere~- risposi donandole la scatola.
-E' pronto il tè. Vuoi unirti a noi? Magari ce lo potremmo gustare assieme al panettone?- 
-Ecco, non vorrei disturbare.-
-Non aggiungere altro. Lo vedo nei tuoi occhi, hai fame.- 
-Aspetti, io in realtà ho già-
-Vieni con noi.- disse prendendomi per il braccio e tirandomi verso la stanza accanto senza lasciarmi finire la frase.
Nel mentre mi girai verso Stella e Kai, mimando poi con le labbra un 'Vi spiegherò poi.' per il fatto del 'compagno di classe'.
 
Ci sedemmo attorno ad un tavolo, io e Kai accanto a Stella sulla panca addossata al muro.
-Allora, ora sono curioso. Come va a scuola la mia ragassuola?- iniziò suo padre appena tutti furono muniti di tazze colme di acqua bollente. Dovemmo solo scegliere il gusto del tè, cosa molto complicata dato il numero spropositato di bustine che sua madre posò nel centrotavola.
-Ecco, lei è...- 
"Cosa gli dico? Come vai a scuola? Stella aiutami." le dissi via 'Wi-Fi' sperando mi rispondesse il più velocemente possibile.
-...molto brava in tutte le materie.-
-Quest'anno avrete gli esami. Lo spero per lei.- continuò sua madre guardandola dritta negli occhi.
-Sentito? Sono brava in tutto.- aggiunse Stella sentendosi potente.
Una piccola risatina strozzata mi fuoriuscì dalle labbra, facendo voltare Kai verso il sottoscritto. Lo guardai addentando una fetta di pandoro.
Mi fece un sorriso prima di far ricadere l'attenzione sulla sua fetta di dolce.
 
Passarono alcuni minuti nei quali parlammo del più e del meno.
-Sehun.. è assolutamente ovvio che tu sia asiatico, ma da dove vieni?- affermò suo padre appena ci fu un attimo di silenzio.
-Purtroppo non so molto sulle mie origini.-
-Di una cosa sono certa.- 
Tutti ci girammo verso la madre.
-Sei un bel ragazzo.-
A quella frase Kai si mise a ridere, facendomi irritare un pochino.
-Taci Kai.- dissi fulminandolo con lo sguardo prima di sorseggiare le ultime gocce di tè rimanenti sul fondo della tazza, spostando poi lo sguardo sulla ragazza al mio fianco per chiederle sostegno.
-S-sì. Kai, non essere scortese. Sehun è un bel ragazzo e lo sai anche tu.- disse la mia Dea facendomi arrossire non poco: detto da lei mi fece imbarazzare ancora di più.
-Ma voi, Kai e Sehun, vi conoscevate già prima?- s'intromise Alissa non appena notò la mia irritazione contro Kai.
-Kai è mio fratello.- risposi.
-F-fratello?- 
Annuii.
-Ma sì, ricordi cara? Ieri sera Kai ci ha parlato dei suoi undici 'fratelli'.- disse lui virgolettando l'ultima parola.
-Aaaah sì. I tuoi fratelli non di sangue.-
-Esattamente.- confermò Kai finendo di bere l'ultima goccia di tè.
-Ma se posso chiedere, c'è qualcuno che tra voi dodici conosce le proprie origini?-
-In realtà...- 
Ci pensai su. In effetti la maggior parte di noi non conobbe da piccolo la propria famiglia per motivi a noi sconosciuti. Solo tre, Kyungsoo, Junmyun e Jongdae sapevano da dove provenivano e chi fossero i loro genitori.
Cosa molto curiosa è che tutti e tre erano coreani, sud coreani.
 
Gli altri purtroppo non ne avevano la più pallida idea. Due tra questi eravamo io e Kai. Né io né lui conoscemmo i nostri genitori ed entrambi, come gli altri, ci chiedevamo continuamente che faccia avessero le persone che ci misero al mondo. I miei di sicuro dovevano essere molto belli. Modestamente.
-Solo tre di noi conoscono le proprie origini.-
-Oh, che triste.- s'intromise Alissa.
 
Passarono alcuni minuti di chiacchiere per conoscerci meglio, dopo di che Stella ci propose di andare in camera sua per continuare a 'studiare' il libro di sua Nonna.
Accettammo entrambi, curiosi di conoscere la verità.
 
Appena fummo nella sua stanza Stella chiuse la porta con prudenza.
-Sehun. Ora ci puoi spiegare perché cavolo hai detto che sei il mio compagno di classe? Se non ti vedranno a scuola mi chiederanno il motivo e io che cosa dovrò rispondere?- disse tutta preoccupata Stella.
-Esatto Hun. Che diamine ti è passato per la mente?- concluse Kai andandosi a sedere a gambe incrociate sul suo letto.
-Tranquilli. Non fatene un problema.-
-Come?- risposero all'unisono.
-Se mi lasciaste spiegare...- dissi prendendo la sedia della scrivania prima di avvicinarla al letto sedendomici sopra.
-Stella. Mi dispiace ma dovrai subire il sottoscritto anche a scuola.- dissi appena le fui davanti.
-Tu..cosa?- mi chiese con la stessa espressione di Kai sul volto, esattamente da 'WTF'.
-Abbiamo pensato sarebbe stato meglio esserti vicino anche a scuola, solamente che essendo l'unico luogo in cui noi purtroppo non possiamo starti accanto tutto il tempo c'è bisogno che uno di noi si iscriva al tuo stesso indirizzo. E Kai, purtroppo non hanno scelto te. Mi dispiace.- conclusi in modo sarcastico, tanto per stuzzicarlo un po'.
-Quindi tu andrai a scuola con lei?- mi chiese con un tono piuttosto scioccato.
Annuii convinto e con il sorriso sul volto. Non c'era bisogno di nascondere il mio stato d'animo.
Ero piuttosto elettrizzato all'idea di andare a fare un Liceo Artistico.
-A che indirizzo sei iscritta?- chiesi esuberante.
-A-Arti figurative.- 
-Che sarebbe...- aggiunsi un po' in difficoltà.
-Disegno dal vero, pittura... questo genere di cose.- 
-Aaah. Beh, mi divertirò.-
-Sehun, tu fai schifo a disegnare.-
-Io ho già un diploma. Lo faccio solo per lei. Non me ne serve un altro.- conclusi incrociando le braccia.
-Ah sì?- chiese lei sorpresa. -Sì. Io e Kai abbiamo fatto la stessa scuola e ci siamo diplomati.-
-Oh... a che scuola?-
-Scuola superiore delle Arti. È una scuola privata.- concluse Kai al posto mio.
 
Alcuni minuti di silenzio, nei quali si poteva sentire solo il rumore della neve che si posava sul davanzale della finestra.  
-Ma quindi... voi... sapete ballare, cantare, recitare...?-
-Ci puoi scommettere.- le rispose Kai non contenendo la fierezza di essere un genio nel campo musicale.
-Mi potete far vedere la vostra bravura?-
A quella domanda ci guardammo a vicenda con un'espressione abbastanza insicura.
-Meglio un'altra volta. Prima dovremmo scaldare i muscoli.- 
-Ah capisco.- concluse quell'argomento abbastanza delusa.
-Mi dispiace.- dissi io allungandomi sino ad arrivarle alla spalla e farle alcune carezze consolatorie.
Stella mi fece un sorriso prima di alzarsi e con il suo adorabile pigiama con Minnie al di sopra, andare a recuperare il libro che aveva nascosto sotto al letto.
-Eccolo qui. Venitemi accanto.- ci disse tastando il letto accanto a lei da entrambe le parti.
Ubbidendo entrambi la raggiungemmo, sedendoci accanto e poggiando la schiena al freddo muro dietro di noi. Fece fuoriuscire il medaglione dalla maglia e lo appoggiò nell'incastro della copertina.
-Qual'era il codice...?- si disse prima di pronunciare tre parole molto famigliari.
-Ah sì, We Are One.- 
Guardai Kai un attimo, notando però che la sua attenzione era più per la ragazza che per il libro in sé. "Ora ho qualcosa su cui prenderti in giro.." pensai allegramente.
Iniziò a sfogliare le pagine.
Era la prima volta che vedevo il libro aperto. Prima di allora nessuno mi avrebbe lasciato vederne il contenuto.
-Ehy ma...- dissi io fermandola dal girare pagina.
-Questi siamo noi.- indicai una foto attaccata alla pagina del libro raffigurante tutti noi accanto ad un albero enorme, forse una quercia.
-Sì. È la stessa che abbiamo visto noi ieri.- disse la Dea a Kai.
 
Continuò a sfogliare, e sfogliare, e sfogliare le pagine.
Eravamo ancora all'inizio del libro ma avevo già scoperto cose che non mi sarei mai aspettato.
-Aspetta. Leggiamo qui un secondo. Parla di te Stella.-
-Che cosa?- mi disse passando lo sguardo dal sottoscritto al punto indicato da me.
-"La nuova Dea negli anni 2000 diventerà la principessa della Luna. I suoi antenati hanno predetto che esattamente 1000 anni dopo la scomparsa della prima Dea chiamata in seguito Penelope, la quale fu uccisa dal Re dei Blacksilver di quel periodo {colui che fece scatenare la prima guerra tra i due branchi principali, Exo e Blacksilver}, un'altra Dea {la prescelta per far di nuovo ritornare la pace tra le creature mitologiche} dovrà collegare il mondo degli Esseri Umani a quello dei Lupi Mannari facendo così schierare i due mondi più potenti in assoluto contro il branco dei malfattori."- lesse lei fermandosi poi per riflettere su ciò appena letto.
-I-io? No, non posso essere io. Non ne sarei in grado.- tagliò il silenzio in seguito guardando nel vuoto.
-Non possiamo escluderlo però. Tu hai qualcosa in più della Nonna, ce ne siamo accorti tutti. Magari è il segno che tu sei la prescelta. C'è scritto 'negli anni 2000'.-
-Gli anni 2000 sono lunghi. Potrebbe essere anche il figlio o la figlia dei figli dei figli dei figli i quali figli dei figli dei figli di mia figlia o figlio, se avrò figli in futuro, la o il prescelto. Non devo per forza essere io. Siamo solo agli inizi del 2000.- disse mandandoci un attimo in confusione. Sì. Aveva perfettamente ragione, ma continuava ad essere un'opzione da non cestinare.
-Mi è venuto un dubbio.- disse ad un tratto lei.
-Quale?- chiese Kai, con lo sguardo sul libro.
-E se non avrò figli? Non ci sarà più nessun erede?- chiese seriamente preoccupata.
Io e Kai la guardammo straniti. 
-Non credo ci siano problemi. Si trova sempre un modo per fare ereditare ai parenti i propri beni.- disse Kai trattenendosi dal ridere.
-Non serve preoccuparsi per certe cose. E poi sinceramente penso che almeno uno dei tuoi antenati non abbia avuto figliolanza.- continuai io cercando di tranquillizzarla.
-Ma mio fratello non ha poteri. I miei nemmeno... nessuno potrà ereditare il dono dei poteri se non i miei figli. Quindi anche se l'eredità andrà a qualcuno, quel qualcuno non potrà essere in grado di combattere.-
-Avrai sicuramente parenti lontani che possiedono poteri. Non preoccuparti.-
-Ma perché parli come se per davvero non potessi avere figli. Non essere così in ansia per una cosa del genere.-
-Voglio solo proteggere la generazione di Lupi futura. Chiedo perdono.- disse lei giustificandosi.
 
Nel mentre il mio sguardo si posò sul nome dei branchi.
-Blacksilver... Exo... noi a che branco apparteniamo?- chiesi a Kai.
-Presumo a quello degli Exo. L'altro è quello cattivo. Noi siamo buoni come il pane quindi...-
-Chissà perché il Re ci ha dichiarato guerra.-
-Perché era un idiota.- 
-Molto probabilmente.-
-Brutta trota. Non si uccidono le persone...- disse Stella sussurrando a se stessa facendo poi il broncio.
Entrambi ci mettemmo a ridere per colpa della troppa dolcezza della nostra Dea. Era un amore.
-Cosa c'è da ridere. Sono seria.-
-Non stiamo ridendo per te. Stiamo ridendo per colpa della tua tenerezza infinita.- dissi io giustificando entrambi. Kai confermò la mia teoria.
Stella riprese a sfogliare le pagine, fino a che un fogliettino richiuso su se stesso attaccato alla pagina non attirò la nostra attenzione.
-E questo?- 
Kai staccò il pezzo di carta all'apparenza molto antico con cautela, aprendolo poi in seguito.
-Ragazzi...-
-Cos'è?- 
Entrambi stavamo morendo dalla curiosità fino a quando non ce lo mise sotto agli occhi.
-Ommioddio! Non ci posso credere!- esclamò Stella prendendoglielo di mano.
-E invece l'abbiamo trovato!- continuò Kai applaudendo e facendo una delle sue risate acute.
Io rimasi paralizzato. Avevamo sotto gli occhi la chiave che stavamo cercando. 
-Questa è... questa è...-
-Sì! Sì!!-
-La mappa... per...-
-Trovare altri due medaglioni!- conclusi esuberante, buttando fuori tutto il fiato che fino a quel momento avevo trattenuto nei polmoni.

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Capitolo 23
*** Capitolo XXIII : Sento odore di Bruciato... COSA!!? ***



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CAPITOLO XXIII : "Sento odore di Bruciato... COSA!!?"





 
"-Questa è... questa è...-
-Sì! Sì!!-
-La mappa... per...-
-Trovare altri due medaglioni!-"



 
 
Kai P.O.V




Iniziammo praticamente a sclerare. 
-Dobbiamo dirlo agli altri. Li chiamo subito.- dissi io cercando di scorrere i nomi sulla Rubrica: sì, 'cercando' perché quei due continuavano a dimenarsi e saltare sul posto facendomi rimbalzare. 
Il primo nome che trovai fu quello di Kyungsoo, quindi senza esitare feci partire la chiamata.
-Tacete che sta squillando~- uggiolai cercando di farli smettere.
-Oh. Dammi qua! Voglio parlare io!- s'intromise poi Stella tendendomi la mano aperta davanti agli occhi.



 
Kyungsoo P.O.V





-Volete tacere! Signore Oscuro aiutami tu!- esclamai non appena sentimmo il mio cellulare squillare.
Stavamo commentando il messaggio di Stella prima di essere interrotti dalla mia suoneria.
Guardai chi mi stava chiamando e subito dopo me lo misi all'orecchio.
-Chi è?- mi chiese rapidamente Tao.
-Kai...- risposi velocemente prima di prestare seria attenzione al ragazzo al di là del segnale.
-Pronto?-
-Kyungsoo?- una voce femminile molto tenera mi rispose. 
-Kyungsoo? Sei tu? C'è qualcuno?- continuò.
Non riuscivo a spiccicare parola. Ero troppo sorpreso.
-Ehi, Soo. Tutto bene? Sei arrossito.- mi disse Junmyeon guardandomi preoccupato. Sicuramente quella che avevo sul volto era un'espressione alquanto epica, me lo sentivo.
-C-ciao Stella.- dissi finalmente dopo aver trovato il coraggio di parlare alla mia Dea.
-STELLA?!?- esclamarono in coro i miei 'fratelli'. Si sentì fino all'altro lato del segnale perché la ragazza rise di gusto.
-Sei Kyungsoo vero?-
-Sì...-
-Piacere. Come avrai sicuramente capito sono Stella. È bello aver trovato un modo per parlare insieme!-
-Lo penso anche io!-
dissi con entusiasmo. Il mio cuore stava battendo il record di velocità.
-Come sta andando da voi?- 
-Sta andando benone. Stiamo passando la mattinata di Natale al calduccio, con in mano una tazza di cioccolata calda.-
-Mmh che buona~- 

Una piccola risatina mi scappò dalle labbra. Era davvero tenera.
-Kyungsoo, devo darvi una grandiosa notizia.- aggiunse subito dopo facendomi ritornare sull'attenti. 
-Dimmi.-
-Abbiamo trovato una mappa con le coordinate per trovare altri due medaglioni!-
-Che cosa?!-

-Kyungsoo, che sta succedendo?- mi chiese per la seconda volta Tao facendo cadere la mia attenzione su di lui.
-Non ci posso credere! E chi sono i prossimi due fortunati?- chiesi impaziente di conoscere la risposta.
-Ehm...- presumibilmente stava leggendo qualcosa.
-Non c'è scritto. Sarà a sorpresa.-
Feci un respiro profondo. Avrei voluto essere io.
-Ragazzi!! Hannotrovatounamappaperaltriduemedaglioni!!- praticamente urlai io, eccitato. Lo dissi così velocemente.. non capirono un tubero.
-Eh? Parla più piano. Non abbiamo capito niente!- mi riprese Kris.
-Passamela, passamela! Passamela! Passa. Mela.- s'intromise Junmyeon appena mi raggiunse.
-Passa. Pera.- continuò Baekhyun appena si sedette sul divano. Stava ancora aspettando l'SMS di risposta di Stella.
-Passa. Uva.- aggiunse Xiumin passando dietro di noi senza capire di cosa stessimo parlando, dirigendosi in cucina per fare colazione.
-Passa. Cretino.- concluse il leader coreano, riferendosi a Baek che lo stava scrutando divertito dalla sua stessa battuta.
Mi prese il telefono di mano.
-Pronto, Stella? Sì, sono il leader di questo branco.-
-Excuse you!- esclamò con stile Kris alzando lo sguardo verso di noi: notai che stava rispondendo al messaggio della Dea.
-AI. EM. SORRI.- sillabò il leader coreano alzando le mani in aria in segno di difesa.
-Sono UNO DEI LEADER di questo branco.- si corresse infatti poco dopo. -Sì... ah davvero?! WOW SUPERBO!-
-Esiste questa parola?- chiese Lay non ancora sveglio del tutto.
Tutti ci girammo verso di lui, guardandolo malissimo.
-Che c'è? Ho solo chiesto.-
-Presumo di sì.-
dissi guardandolo, cercando di non ridere.
-Il fatto è che non la usate mai e quindi non essendo famigliare con questo termine volevo esserne sicuro...- si giustificò. Ridacchiai alla tenerezza del mio fratellone ancora mezzo rincoglionito. 
-Passa-pera, passa-pera!- iniziò a dimenarsi sul divano Baekhyun. Stare fermo immobile non era nel suo stile. Tranquillo Kris, non ti rubo i diritti d'autore.
Junmyeon a quel punto si girò verso di lui, facendogli segno di far silenzio, fallendo miseramente.
-EOMONIM!- esclamò di punto in bianco Baek, il quale non esitò a raggiungerlo e strattonarlo per un braccio.
-Non sono tua madre, depravato!- si scostò la 'madre' più seccata che altro.
-Myeon, hai voluto insegnargli il coreano. Beh, ora non lamentarti.- disse Jongdae, incrociando le braccia e guardandolo con fare da saputello.
-EOMMAAAAAA!-
-E VA BENE! TIENI 'STO CAVOLO DI TELEFONO! NON VI DICO COSA MI HA DETTO! ARRANGIATEVI!-
-Qualcuno è nervoso.-
uggiolò Luhan, il quale si stava preparando per uscire.
-Non sono nervoso!- si girò il leader che se avesse avuto il potere di Jongdae ci avrebbe inceneriti tutti.
-Eomonim, è arrivato quel periodo dell'anno?-
-Del mese, Jongdae.-
aggiunse Luhan ancora intento ad allacciarsi le scarpe.
-No no, dell'anno. Junmyeon non si arrabbia mai ma quando lo fa... succede una volta all'anno.-
-Aaaah.-
fece Luhan, il quale pensava parlasse d'altro; faccio a meno di precisare perché sicuramente avrete capito di cosa si tratta.
-Portatemi via da questa banda di cocomeri depravati.- si disse Junmyeon salendo le scale per andare in camera e rinchiudersi fino a quando non gli fosse passato l' "amore" nei nostri confronti.
-Sotto sotto ci vuole bene.- dissi sedendomi al posto di Baek, che in quel momento era ancora al telefono muto come uno spaghetto al pomodoro. A meno che... no. Gli spaghetti non parlano. 
Ok: fermatemi. Chanyeol mi sta contagiando.
-Baek! Allora. Vuoi parlarle oppure aspetti la prossima eclissi solare?- gli dissi.
La lucciola si girò verso di noi con uno sguardo alquanto scioccato.
-Prima di domani.-
-Pronto.- sussurrò finalmente.
Fortuna che le aveva già parlato una volta.


 
Stella P.O.V




-Pronto?? Pronto!?-
-Non c'è nessuno? Chi oserebbe mettere giù il telefono alla Dea?-
sussurrò Sehun posando il suo orecchio vicino al mio, cercando di sentire qualche voce al di là del segnale.
-Stanno chiamando Baek.- continuò poi.
-Pronto.- 
“E' Baek.”
mi aiutò via Wi-fi.
-Ciao Baekhyun!-
-....-
“E' di nuovo morto.” 

-Stella. Scusami. Non sono ancora abituato a parlarti quindi..-
-Non preoccuparti. Posso capire.-

-Ecco...-
-Dimmi.-
-Chanyeol vuole dirti che ti vuole bene.-
-Ah ahahah digli che gli voglio bene anche io.-
dissi sorridendo divertita. Che ragazzi stravaganti.
-Siete carini!- dissi ridendo complimentandoli.
-G-grazie!-
-Vogliamo finirla di flirtare?-
chiese ad un tratto Kai, incrociando le braccia e guardandomi seccato.
Guardai Sehun e scoppiammo a ridere di gusto.
-Flirtare?- chiese Baekhyun dall'altra parte del segnale.
-Kai, sei geloso?- disse Sehun stuzzicandolo per poi alzare un sopracciglio.
-Io? Geloso? Tze.- 
-Kai. Do ragione a Sehun. Sembri davvero geloso.- continuai io mettendo il viva voce, così che potessero sentire cosa diceva Baekhyun.
-Kai, lo dico a eomonim.- sentimmo la voce di Baekhyun dal telefono.
-A chi?- disse Sehun confuso.
-BAEKHYUN! SE NON LA SMETTI TI SPEDISCO IN COREA SUL SERIO! GIURO CHE TIRO FUORI LA MIA BLACKCARD E TI SPEDISCO IN UN PACCHETTO DA 20x20!!- sentimmo una voce alquanto arrabbiata farsi strada tra il brusio.
-Metri?-
-NO. MILLIMETRI! E NON IN COREA DEL SUD. IN QUELLA DEL NORD!-
-Oh oh. Chi ha fatto arrabbiare Junmyeon?-
chiese Sehun prendendomi il polso con il cellulare e portandoselo vicino alla bocca, per farsi sentire meglio.
-Lascia stare Sehun. E' arrivato quel periodo dell'anno.- continuò un'altra voce dal telefono.
-De-dell'anno?- chiedemmo io e i due ragazzi guardandoci confusi.
-Ma sì, il periodo in cui Junmyeon si arrabbia per qualsiasi cosa. Anche tu però, tutti a pensare male.- potemmo sentire Jongdae allontanarsi chissà dove.
-Che cos.-
-BASTA! MUCCHE DEPRAVATE!- 

Ok. Questi ragazzi mi stavano simpatici. Stavo piangendo.
-Stella?-
-Sì?-
risposi a Baekhyun cercando di calmare le lacrime che stavano per cadere dal troppo ridere. Questi ragazzi sono dei geni.
-Perdonaci. Siamo disagiati.-
-Non ci avevo fatto caso. Davvero.-
-Fiuuuù. Meglio così.-
-Non ce la posso fare.-
dissi con un filo di voce, abbassando lo sguardo e trattenendo una sonora risata.
-Comunque...- dissi alzandomi per andare verso la porta.
-Ragazzi. Vado a prendere il cellulare. Così vi rispondo. Ci sentiamo tra poco, vi voglio bene!- dissi a Baekhyun prima di passare l'aggeggio a Kai e filare di corsa al di fuori della stanza.



 
Chanyeol P.O.V 




-Va bene. Ah Saranghaeyo!- sentii dire da Baekhyun appena si fu di nuovo seduto sul bracciolo del divano.
-Metti in viva voce.- suggerì Tao, rimbalzando sulla poltrona.
-Sar...angè-what?- chiese confuso Xiumin, non appena si mise sdraiato sul divano libero accanto a me.
-Se n'è andata?- chiesi subito dopo tristemente. Volevo sentire la sua voce.
-E' uscita un attimo. Kai, ora mi puoi spiegare perché sei seccato?- chiese Baekhyun mettendosi il pollice e l'indice sul mento a mo' di L.
-IO NON SONO SECCATO.- disse un Kai semplicemente s.e.c.c.a.t.o dall'altra parte del segnale.
-Oh sì che lo sei!-
-Non è vero!-
-So perché fa così.-
disse ad un tratto Lay, che nel mentre si era andato a fare una doccia per svegliarsi e che ritornato con un turbante in testa, si fece spazio tra Kris e Tao sul divano.
-No, Lay. Tu non lo sai.- continuò Kai.
-Le piace Stella.-
-Ma per favore!-
-Kai, è inutile negarlo. Lo si capisce benissimo dal tuo tono di voce che provi qualcosa per lei.-
continuò l'unicorno guaritore sorridendo.
In effetti il tono di voce del mio 'fratellino' era strano, alquanto diverso dal solito. Forse Lay aveva... ragione?
-Ragazzi, io vado.- disse Luhan ad un tratto, vestito con un maglione con disegnate delle renne al di sopra, rosso e verde, dei pantaloni stretti bianchi e un berretto rosso da Babbo Natale in testa. Aveva pure le lucine.
Aspettate. Le lucine...
-LUHAN! Quello è mio!- dissi alzandomi dal mio posto e andandogli incontro togliendoglielo dalla testa.
-Mah! Ehi!!- mugolò Luhan.
-Prenditi il tuo!- gli dissi arrabbiato. Non sono possessivo. No. Proprio per niente. Ok, forse un po'.
-Occhei!- concluse poi, ritornando al piano superiore sbraitando come un cavallo.
-Questi ragazzi d'oggi...- sospirò Jongdae raggiungendoci con un bicchiere pieno di latte in una mano, scuotendo la testa.
-Non parlarmene, vah!- sentimmo dal piano superiore Junmyeon che a quanto pare aveva sentito il ragazzo. L'udito dei Lupi è molto sviluppato, come potrete immaginare.
Scoppiammo a ridere. Povero Leader.
-Ragazzi! Ho l'ansia.- disse Kyungsoo, iniziando a far tremare la gamba. Segno di nervosismo.
-Perché! IO. NON. AVERE. ANCORA. CAPITO. TUA. FRASE. POTERE. TU. RISPIEGARCELA. PLIS.- iniziò a sillabare Baekhyun, rivolgendosi a Soo. Scoppiai a ridere di gusto battendo le mani.
-Il tuo accento fa letteralemente cagare.- aggiunse il leader seduto sul divano. 
-E allora perché non vai?- chiese Baek con lo stesso tono di Kris, da saputello, guardandolo e cercando di dargli fastidio.
-Infatti ci vado. Il bagno da adesso è occupato!- grido il leader alzandosi e dirigendosi verso la borta del bagno, chiudendola poco dopo.
Restammo tutti allibiti per alcuni secondi. Wat. 
-AHAHAHAHAH è divertente!- aggiunsi io continuando ad applaudire. Mi faceva male la pancia.
-Ya! Chanyeol! Smettila di ridere! Sembri fumato!- mi disse Jongdae, sorseggiando un po' di latte e facendomi smettere all'istante. Mi alzai raggiungendolo.
Appena davanti mi abbassai e lo strinsi a me. I miei occhi però si accesero.
-Cosa.- disse lui con ancora in mano il bicchiere.
-Sbaglio o sento odore di bruciato...- sibilò subito dopo Kyungsoo, che non si sa per quale motivo era sioccato.
-E' vero... Xiumin, hai lasciato qualcosa sul fuoco?- chiesero al ragazzo ma lui negò.
Me la ridevo sotto ai baffi. Che non avevo.
-Chanyeol spostati. Sta succedendo qualcosa di grave. Me lo sento.- mi disse Dae alzandosi dal divano.
Un urlo 'mascolino' pervase la stanza.
-AAHAHAHAHAH.- me la ridevo a più non posso.
-Cosa! COSA!- iniziò ad impanicarsi Jongdae appena gli altri iniziarono a correre a destra e a manca per trovare un asciugamano, alcuni chiamarono Myeon.
-JONGDAE, IL TUO SEDERE VA A FUOCO!!- gli gridò Tao saltando sul posto e iniziando a correre in giro con le braccia alzate a caso.
-CHE COSA!!?- 
-Oh. Un messaggio. Mi ha risposto! Sì! Baek, controlla il cellulare.-
aggiunse Kris guardando il cellulare e scuotendo la testa dalla situazione. 
-Uuuh arrivo Stellina!- fangirleggiò Baek, andando verso il suo telefono a mo' di Heidi.
A quel punto lui si girò e vedendosi le chiappe bruciare inziò a saltare su e giù, sembrando una molla.
-CHANYEOL!! IO TI AMMAZZO!!- urlò, facendo diventare i suoi occhi color viola impregnato di un blu intenso all'esterno, trasformandosi in giallo all'interno. Voleva colpirmi con le saette.
-Jongdae!! Non farlo!- gli gridò Junmyeon appena arrivato in salotto. 
3...2...1...
-Aaah è gelida!!- si lamentò il dinosauro saltando dallo spavento appena il leader, creata una bolla d'acqua gigante, gliela tirò dritta sulla fiamma.
-Che sta succedendo!?!- chiese agitato Luhan appena ritornato in salotto, volendo proseguire verso la porta principale per uscire e andare da Stella.
-OMMIODDIO!! Jongdae! Hai un buco sulle chiappe!!- continuò appena si accorse del mio scherzo.
-Nooooo. Davvero??- gli rIspose ironicamente Dae girandosi verso di lui.
-Sì sì!! E' proprio lì, è enorme!!-
-LUHAN! Credi che non me ne sia accorto?? Brutto cammello, vieni qua che ti incenerisco!!- mi gridò poi, iniziandomi a correre dietro, continuando a tenersi il sedere.
-LAY!! Mi vuole uccidere!! Aiutami!!- gridai all'unicorno che però non mi degnava di uno sguardo. Cioè, sì, mi guardava, ma dal suo sguardo presunsi che non stesse ancora capendo che cosa fosse successo.



 
Sehun P.O.V



-Ragazzi! Ragazzi!! Che sta succedendo!! Chi sta andando a fuoco!?- 
-Hei!! Hei!!-
si aggiunse Kai, preoccupato anche lui.
-Inviato. Ahah ragazzi ho risp- disse Stella appena entrò in camera con gli occhi sul cellulare.
-RAGAZZI!! RAGAZZI!!- continuammo noi imperterriti.
-Cosa sta succedendo!?- chiese lei correndo verso di noi e fiondandosi sul cellulare: ma nell'intento mi arrivò una manata nell'occhio e a Kai una gomitata nello stomaco.
-Ragazzi!! Sono tornata, che state facendo!?!- chiese in completo panico la ragazza, non notando lo stato in cui eravamo noi due.
-Ah che male...- si lamentò Kai sdraiandosi di schiena sul letto e tenendosi lo stomaco, mugolando dal dolore.
Stessa cosa feci io, solo che mi chinai in avanti con le mani sull'occhio sinistro.
-Ragazzi!! Risponde...temi. E voi due che avete combinato...?- ci disse non appena si accorse della situazione.
-Sei stata tu, idiota!- esclamò Kai portandosi un braccio sugli occhi e massaggiandosi lo stomaco.
-D-davvero? Io non ne avevo intenzione! Qualsiasi cosa abbia fatto, scusatemi!- ci disse portando una mano sulla mia testa e l'altra sul braccio di Kai, accarezzandoci.
-Fa niente. Sono sopravvissuto.- dissi tirandomi su dalla posizione in cui ero e avvicinandomi a Stella.
-Fa malissimo!!- praticamente urlò Kai.
-Cosa vuoi che sia! Sei vivo? Bene. Non ci sono problemi.- gli risposi io con l'intenzione di andare da lui per farlo alzare.
-Kai, mi dispiace! Davvero.- gli disse  Stella con dolcezza. 
Quei due mi nascondevano qualcosa... o sbaglio? No, c'era davvero qualcosa di strano. 
"Devo indagare." mi dissi osservando come Kai e Stella si guardavano negli occhi.
-RAGAZZI!! JONGDAE HA IL DERETANO IN FIAMME!!!- si fece strada la voce di Baekhyun nel silenzio della camera.
-Cosa!!?- saltammo tutti e tre dalla sorpresa.
-E noi abbiamo trovato la mappa per i medaglioni!!- disse Kai abbastanza arr.abb.ia.to. Perché poi non si sa. Mah.
-COSA!!?- sentimmo urlare in coro i ragazzi dall'altra parte del segnale.







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SPAZIO AUTRICE <3
Ho un avviso da fare ma prima...
Questo era un capitolo "strano" (o fumato) xD 
Il prossimo sarà molto più serio perché finalmente
discuteranno sul cosa fare per trovare i medaglioni.
Piano piano arriveremo alla fine. ^^
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che recensirete perché
mi serve sapere il vostro parere sulla storia.
Vi voglio bene (?) <3
AVVISO! Ho un avviso da dare~ sto cercando qualcuno che possa tradurre i miei capitoli in Inglese. Perché? Perché ho intenzione di postare questa fan fiction su Asianfanfics. Diciamo che sto iniziando a tradurre ma non essendo al linguistico ogni tanto ho dei seri dubbi su come possa scrivere alcune cose. Se c'è qualcuno che sa benissimo l'inglese e che può aiutarmi (a cui piace questa FF, così non si stufa a tradurre XD oppure che semplicemente ha il tempo per farlo) è il benvenuto!
Grazie a chi mi aiuterà! Per favore se siete interessati mandatemi un messaggio privato! Grazie ancora!

La vostra Lolli <3
Kissu :*

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Capitolo 24
*** Capitolo XXIV : Il Grande Albero ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.




 
CAPITOLO XXIV : "Il Grande Albero"


 

Sehun P.O.V


 

Baekhyun iniziò a fangirleggiare, potemmo sentire la sua eccitazione dai salti che stava facendo sul pavimento scricchiolante. Se avesse continuato così avrei scommesso che il legno avrebbe ceduto a poco a poco.

-E che medaglioni saranno? Chi sarà il prossimo??- chiese Tao con un tono esaltato.

Quei ragazzi, si vedeva, o meglio dire, si sentiva che ci tenevano alla Dea. Avrei potuto commuovermi.

Ancora massaggiandosi lo stomaco, Kai riprese la conversazione, rispondendo al nostro posto.

-Non sappiamo niente. Li vedremo al momento.-

-Quando partiamo? Dove bisogna andare?- si aggiunse seriamente la voce di Kris, il quale secondo me non aveva la benché minima voglia di passare una giornata e più al freddo. Come biasimarlo? Chiunque avrebbe preferito rimanere al calduccio davanti alla stufa o al caminetto, con magari in mano una tazza di cioccolata fumante.

Nel mentre Stella si animò, prese la mappa e iniziò a studiare il percorso, parlando ad alta voce.

-Sehun. Tu per caso riesci a trovare la nostra casa? Non mi sembra una cartina del nostro paese...- disse, corrugando la fronte in segno di confusione.

La osservai anche io. In effetti non sembrava per niente il paesino in cui ci trovavamo.

-Non... mi sembra ci siano delle vaghe somiglianze...-

Kai si aggiunse nello studio, scrutando ogni singolo "pixel" di colore su quel foglio di carta antico.

-State dicendo che i medaglioni si trovano in un altra zona terrestre?- tagliò il silenzio Tao dall'altra parte del segnale, sembrando sorpreso.

Non ebbe alcuna risposta siccome noi eravamo ancora intenti a tenere gli occhi sulla mappa.

Ad un tratto Stella si alzò dal letto, camminando verso uno dei tanti scaffali pieni di libri presenti in quella stanza.

-Come possiamo capire di che cittadina parla la mappa?- chiese la voce profonda della giraffa, con un leggero fiatone.

-Chanyeol, tutto bene?- chiese Kai.

Lo sentimmo sospirare, inspirare ed espirare, quasi fosse appena tornato da una maratona.

-Sì, è colpa di Jongdae.-

-Non dare la colpa a me! Sei tu che mi hai bruciato le chiappette!-

-Solo perché ogni tanto sarebbe meglio stessi zitto!- rispose l'elefantino: lo immaginai seduto sul divano, con il broncio e le braccia incrociate. Sorrisi a quell'immagine.

-Ragazzi~- sentenziò Kai con un tono quasi da padre che cerca di dividere i propri figli da una rissa.

-Vi lascio un attimo. Chiudo la chiamata e poi vi faremo sapere.- dissi, rendendomi conto che il credito del mio telefono se avessimo continuato così sarebbe scomparso praticamente del tutto.

Ci salutammo.

Ritornai con lo sguardo sulla ragazza, in piedi davanti alla scrivania, ancora intenta a sfogliare vari libri di geografia regionale.

Era davvero carina in pigiama.

In un primo momento non mi accorsi dello sguardo del ragazzo accanto, con il corpo proiettato verso di me.

Riuscii a capirlo solo quando un forte dolore al braccio riuscì a farmi rinvenire.

-Ahi! Che diamine fai!?- esclamai, chiedendogli il motivo di quel gesto.

Stella si girò di scatto sorpresa, tenendo ancora il libro aperto tra le mani.

-Che capperi state facendo?- ci chiese.

-Mi ha dato un pugno sul braccio! Ma sei cretino?- dissi massaggiandomi il punto critico.

Kai non rispose. Rimase muto, guardando il pavimento come se fosse stato innocente.

-Che male... mi ha preso il nervo.-

-Hai trovato qualcosa?- parlò lui.

-Credo... di no. Ma ho un'idea.- disse lei chiudendo il libro che aveva in mano producendo un colpo.

-Un' idea?- entrambi la guardammo incuriositi: "Cosa avrà in mente per riuscire a trovare qualcuno che sapesse darci le giuste risposte." pensai.

La ragazza iniziò a raccattare tutti i suoi vestiti, per poi dirci che si sarebbe cambiata per uscire e che noi l'avremmo dovuta seguire.

Noi semplicemente dandole l'OK, la seguimmo con lo sguardo mentre raggiunse la porta per poi andare in bagno.

-Vuole uscire ora? Ma è Natale!- esclamò Kai.

-Non credi che sarebbe meglio seguirla senza lamentarsi?-

-Certamente. Ma non ho voglia di uscire con questo freddo. E poi dove credi che ci voglia portare?-

-Non ne ho la più pallida idea.- dissi, non avendo veramente alcuna idea.

 

***

 

Passammo alcuni minuti a perlustrare la camera: lo so, nessuno dovrebbe perlustrare le camere altrui senza permesso, soprattutto se la persona in questione è una ragazza. Ma noi lo facemmo senza spostare niente. Usando solo il senso della vista.

Dopo alcuni minuti la porta si riaprì.

-Ragazzi. Dobbiamo andare dalla cugina di mia mamma.- ci disse svogliata, dopo aver riposto il pigiama al suo posto.

-Ma, che centriamo noi?- chiese perplesso Kai, non capendo il perché di quell' invito.

La Dea lo guardò male.

-Sei mio amico oppure fai finta?-

Mi trattenni dal ridere.

-Sto chiedendovi di accompagnarmi perché, primo, mia mamma mi ha chiesto se avessi potuto trascinarvi, secondo, perché la sua biblioteca privata ha moltissimi libri di geografia~-canticchiò le ultime parole per sottolinearle.

-Davvero?-

Feci un facepalm mentale.

-Kai. La vuoi accompagnare in questa missione oppure no?- chiesi irritato.

Il ragazzo mi guardò con aria abbastanza persa, prima di esclamare Ovvio! e alzarsi di scatto dal letto.

Scendemmo le scale, arrivammo in entrata fermandoci per aspettare i suoi genitori, intanto ci mettemmo la giacca e una sciarpa.

Chiacchierammo un po' prima di venire affiancati dai suoi.

-Possiamo andare.- ci disse suo papà.

Stella aprì la porta per uscire. Un'ondata di aria gelida ci pervase.

-Sto congelando.- affermò la Dea.

-Tesoro, vuoi una maglia più pesante?-

-No, mamma. È solo di passaggio.-

Salimmo nell'auto dei suoi genitori posta accanto a quella di Stella la stessa che Kai, per fortuna, era riuscito a riportare al proprio posto in tempo la sera prima. Un paio di minuti e cominciò di nuovo a nevicare.

-Avete un ombrello in caso di neve forte?- ci chiese suo padre preoccupato.

-Beh... no.- risposi io, sapendo che nessuno di noi tre ne aveva preso uno.

-Capperi.-

-Stella, non essere volgare.- la stuzzicò Kai, nemmeno fosse il bulletto della scuola.

I suoi genitori sorrisero alla cosa, mentre la ragazza lo fulminò con lo sguardo.

-Ragazzi, noi dobbiamo passare a prendere un mazzo di fiori da dare in regalo a mia cugina. Venite con noi o volete farvi un giretto?-

-Potrei portarli a vedere il Grande Albero! Che ne dite?- chiese Stella sapendo che c'era una minima possibilità che non avessimo visto quella quercia prima di allora. Ed era così.

-Facciamo così: fra un quarto d'ora ci troviamo tutti davanti al Grande Albero. Verremo a raccattarvi con l'auto. Siamo intesi?- chiese Alissa.

Accettammo prima di scendere dall'auto. Restammo in tre a passeggiare sulla strada, sotto la neve soffice.

-Cos'è il Grande Albero?- chiesi curioso.

-Il Grande Albero è appunto un albero enorme posizionato al centro della piazza centrale. È una quercia, più precisamente. D'estate è stupendo. Ma d'inverno è meraviglioso.-

-Perché...?-

-Grazie alle lucine di Natale.-

Entrambi rispondemmo all'unisono con Oh~ , facendola ridere.

Camminammo controllando spesso l'orologio.

-Ah~!- fece Stella ad un tratto, portandosi le mani alla testa.

-Che succede?!- esclamò Kai.

-Hai mal di testa?- lei annuì. Ci fermammo all'istante.

Io e Kai ci guardammo intorno, cercando la causa di quel gesto: iniziò ad annusare l'aria, mentre il sottoscritto, con cautela, cercò di ascoltare i rumori più in particolare.

Notammo un certo movimento brusco poco più avanti.

-C'è qualcuno laggiù.- dissi a bassa voce.

-Sehun. Resta qua con lei.- disse Kai, affidandomela.

Ovviamente io accettai, guardando il ragazzo proseguire avanti.



 

Kai P.O.V

 

 

Mi guardai intorno. Iniziai a sentire una strana presenza vagare intorno a me. Cercava di allontanarsi.

Cercai di seguire ogni sua mossa attraverso il mio sesto senso di Lupo. Appena lo ebbi in pugno, con uno scatto felino lo raggiunsi.

-Chi sei? Cosa vuoi da noi?!- gli chiesi, afferrandolo e bloccandolo sul posto.

-Ragazzo, aspetta! Non sono qui per sfidarti o altro.- mi disse, non cercando nemmeno di uscire dalla mia presa.

"Sfidarmi...?"

Nel mentre notai che Stella e Sehun stavano avvicinandosi a noi.

-Sai, quella ragazza ha avuto un forte mal di testa improvviso appena sei sbucato. Ne conosci il motivo?-

Lo vidi osservare nella direzione dei ragazzi: Sehun la aiutava a camminare.

-Quella ragazza... ah~ ma io l'ho già incontrata!-

-E tu chi sei?- chiese Sehun appena ci furono davanti.

Stella alzò lo sguardo, incrociandolo con quello del ragazzo. Un sorriso le si formò sulle labbra.

-Tu?- chiese dolcemente, tenendosi le tempie.

 

 

Stella P.O.V

 

-Tu?- gli chiesi dolcemente.

-Lascialo Kai, è un mio conoscente.- gli dissi, avvicinandomi. Il mio amico esitò un attimo prima di lasciarlo di nuovo libero.

-Voi vi conoscete?- mi chiese dubbioso Sehun, ancora intento a tenermi in equilibrio.

-Piacere, sono Ryo. Io e questa dolce ragazza ci siamo incontrati per caso davanti a casa sua. Praticamente mi ero perso e le avevo chiesto delle informazioni.- sorrise. Mi persi ad osservarlo mentre sulle mie labbra piano piano si poté vedere un tenero sorriso di benvenuto.

Kai fece finta di tossire prima di avvicinarsi a me, prendendomi a braccetto e tenendomi stretta.

-Potrei sapere con chi sto parlando?- continuò, ancora più sorridente.

-Questi sono Sehun e Kai. Io, come ben sai, sono Stella.- presi la parola.

-Piacere.- disse il più giovane, non tanto convinto; nel mentre invece Kai lo scrutava da capo a piedi.

-Cosa ci fai in giro a Natale?- gli chiesi abbastanza curiosa.

-Sto andando nel bosco. Devo trovarmi con alcuni amici. Volevamo passare il Natale diversamente dagli altri anni, sai, per cambiare un po' le solite abitudini.-

-Capisco.- dissi sorpresa: è proprio normale incontrare i propri amici nel bosco, il giorno di Natale e con la neve che continua a scendere imperterrita. Nel mentre tirai verso di me il mio braccio, cercando di uscire dalla presa di Kai.

-Scusatemi ma sono già in ritardo. Ci vediamo a scuola, Stella.- mi disse il misterioso ragazzo, facendomi un dolce sorriso per poi salutarci successivamente.

Mi irrigidii all'istante dopo quella parola.

Scuola? Mi rigirai di scatto verso di lui con l'intenzione di chiedergli spiegazioni.

-Ryo aspe-!- esclamai bloccandomi non appena notai che la sua figura non era più in vista.

-È già sparito?- chiese Sehun incredulo.

Feci alcuni passi indietro osservando la stretta via appena percorsa.

Qualcosa non quadrava.

Ma.

Quel ragazzo sconosciuto mi iniziò a dare un senso di mistero, cosa che al nostro primo incontro si presentò davvero molto lieve a confronto. Avrei voluto conoscerlo meglio, magari diventare amici. Conoscere più cose.

-Proseguiamo.- mi fece cadere dalle nuvole Kai che con una spinta sulle spalle mi tirò in avanti, facendomi girare verso la giusta direzione. Non sembrava del tutto tranquillo.

Frequenta la mia stessa scuola? Perché non me n'ero mai accorta sino ad ora? E poi, il mal di testa improvviso. Anche lui era un Lupo? O fu solo una coincidenza?

Arrivammo davanti al Grande Albero. Notai le espressioni dei due ragazzi e sogghignai divertita.

-Wow! Ma è enorme!- esclamò Kai non appena ritornò sulla Terra.

-Lo è.- affermai io sorridendogli.

-Quanti anni ha?- parlò Sehun, andando a vederlo da più vicino, girandoci intorno quasi cercando un'entrata segreta.

-Si dice sia medievale. E' stato impiantato nel X secolo. Ancora quando questo paesino non esisteva.- risposi, fiera di quella realtà.

In seguito ci sedemmo su una panchina lì davanti, così da poter osservare quello spettacolo della natura.

-Non pensi che quel ragazzo sia uno di noi?- Kai tagliò il silenzio creatosi con una domanda alquanto dubbiosa.

-Non saprei.- risposi semplicemente io.

-In effetti appena si è avvicinato a te sei stata abbastanza male...- continuò Sehun, appoggiando il pensiero di suo 'fratello'.

-Non so che dirvi. Ma mi sembra strano. Farebbe parte del vostro branco?-

I due non mi risposero. Intesi che entrambi non sapevano la risposta, la verità.

-Ragazzi! Venite.- sentimmo ad un tratto la voce di mio papà che ci chiamava dal finestrino dell'auto.

Muovendoci e saltellando dal freddo, raggiungemmo il veicolo e ci sedemmo al suo interno.

Passarono trenta minuti nei quali nessuno ebbe voglia di spiccicare parola. Un po' prima mia mamma cambiò direzione stradale, prendendo una via innevata e abbastanza pericolosa perché scivolosa. Ci eravamo inoltrati nel bosco.

-Amo il bosco.- sentenziò Kai, non appena vide un cumulo di neve liberarsi dai rami districati degli alberi e cadere sul terreno.

Io sorrisi. Si sentiva che quel ragazzo aveva vissuto nel bosco dalla nascita.

Essendo nel mezzo, mi girai verso Sehun alla mia destra che notai stava quasi per addormentarsi poggiato al finestrino.

Era tenero.

Ad un tratto Kai, alla mia sinistra, sussultò appena vide a suo parere un Lupo correre verso la parte opposta alla nostra. Me lo riferì sussurrandomelo nell'orecchio.

Lo guardai confusa.

"Chi credi fosse?" gli mandai tramite il mio potere.

"Non lo so. Non l'ho riconosciuto."

Mandammo un messaggio a Luhan, dicendogli di non cercarci a casa mia, altrimenti non ci avrebbe trovato e invece, di aspettare una nostra conferma appena fossimo rientrati a casa.

Altri dieci minuti e arrivammo in un piazzale abbastanza ampio, pieno di foglie e neve fresca che si affacciava su una villetta abbastanza grande.

Mia mamma parcheggiò la macchina accanto ad un'altra abbastanza costosa, di colore rosso.

Eravamo arrivati.

Svegliai Sehun a malincuore dato che dormiva così bene, e scendemmo posando i piedi nello strato di neve soffice appena creatosi.

Arrivati davanti alla porta principale non servì nemmeno suonare che una donna più o meno dell'età di mia mamma, vestita non troppo elegante ma comunque molto bene, bionda con gli occhi sul grigio-azzurro ci aprì il passaggio salutandoci amichevolmente.




SPAZIO AUTRICE :)

Salve gente! Sono un po' in ritardo? 
No. Se state pensando che sia in ritardo non 
è assolutamente vero... ok, scusatemi! 
Chiedo perdono! *si inginocchia*
Sono lenta, non posso farci niente. E sono anche
occupata con varie cose. In più in questo ultimo 
periodo sono successe cose abbastanza 
spiacevoli in famiglia percui la voglia di scrivere veniva e
andava.
Spero che mi perdoniate. <3
Bacioni.<3


 

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Capitolo 25
*** Capitolo XXV : Sono Morto? ***



Created by _Lolli910. Se volete condividere l'immagine fatelo aggiungendo il © (copyright). Grazie.




 
CAPITOLO XXV : "Sono morto?"


 

Luhan P.O.V.


 

Mi guardai intorno. Quel paesino in cui stavo per entrare era davvero grazioso. Dava delle sensazioni di pace e tranquillità molto forti.

Stavo attraversando il bosco, osservando la piccola cittadina da lontano, quando il suono di arrivato messaggio del mio telefono mi fece saltare.
"Santo Shish! Che colpo." 
-'Ciao Luhan. Stiamo andando al Grande Albero, non cercarci a casa di Stella. Stiamo andando a trovare la cugina di sua mamma. Quando saremo tornati a casa te lo diremo. A più tardi.'
Perfetto. Avevo fatto tutta quella strada per niente. Girai i tacchi, intenzionato a tornare da dove ero partito, ma mi sorprese un'enorme ventata d'aria che si alzó di colpo molto innaturalmente.
Mi guardai intorno prima di sentire in lontananza una voce femmile sospetta che chiamava qualcuno.
Cercai di aprire l'udito il meglio possibile. Misi in tasca il cellulare e iniziai a camminare verso la voce. I miei occhi si illuminarono appena un rumore di rami spezzati si fece sentire nell'aria.
"Chi diamine sei..." pensai.
Annusai l'odore della creatura, riuscii a capire che si trattava di un lupo.
Mi girai verso la figura ma non feci in tempo di reagire che mi era già saltata addosso. Riuscii a percepire una malvagità enorme solo guardandole gli occhi. Delle enormi iridi gialle mi guardavano piene di odio.
Cercai di usare il mio potere per scaraventarla via dalla mia persona. 
-Chi sei!? Perché mi attacchi?!- le chiesi appena riuscii con uno sforzo a farla volare ad alcuni metri di distanza.
"Stella sarà mia. Non riuscirete ad ostacolarmi." 
Percepii quella frase nella mia mente, quasi fosse un coltello tagliente che cerca in tutti i modi di ferirti.
-Cosa vuoi da Stella?! Non l'avrai mai! Non lasceró che una creatura così assetata di odio si avvicini alla mia Dea!- esclamai notando il suo sguardo maligno.
Tesi le braccia in avanti e con tutta la forza che avevo la alzai dal terreno nevoso. La feci volare verso un albero, con tutta la potenza creata dall'adrenalina.
-Chiunque tu sia, non ti azzardare ad avvicinarti a-!!- 
Non riuscii a finire la frase che questa si rialzò riuscendo a raggiungermi, e dopo pochi secondi vidi tutto nero: un dolore atroce alla schiena mi fece cadere a terra, accompagnato da un fischio fortissimo. Pensai che la mia fine fosse arrivata.


 

Baekhyun P.O.V.

 

-Ragazzi, trovato qualcosa?- chiesi alle persone presenti in biblioteca con me.
Stavamo cercando la stessa mappa che Stella e gli altri avevano trovato nel libro, e non era esattamente una cosa facile.
-No, credo però che la mappa sia abbastanza antica da darci informazioni diverse da quelle che potrebbero essere oggi.- disse Myeon sfogliando un altro dei settantanove volumi di geografia trovati in quella stanza.
Guardando i ragazzi notai una cosa abbastanza inusuale. Lay.
Non che fosse lui anormale, bensì la sua espressione persa nel vuoto. Stava pensando più del solito.
-Lay... Lay...!- lo chiamai, cercando di farlo rinvenire. Appena si accorse che lo stavo chiamando mi guardò un po' perso. Poi si rimise ad osservare il libro.
"Spero stia bene." Pensai.
Appena la ricerca accurata finì, ci prendemmo una pausa.
Decidemmo di andare a mangiare qualcosa, cercando di non destare sospetti.

 

Kai P.O.V.

 

Sull'uscio della casa, appena alzai lo sguardo, notai una donna molto sorridente che aprì le braccia ad Alissa nell'istante in cui le si presentò davanti. Le due donne si abbracciarono prima di lasciarci entrare effettivamente in casa.
Appena dentro ci guardammo intorno e tutto quello che riuscii a dire nella mia mente fu "Wow~". L'entrata era enorme, degna di una villa lussuosa, le pareti tappezzate di quadri antichi, oggetti provenienti da chissà quale parte del mondo, sulla parete appena alla nostra sinistra uno specchio laccato d'oro.
Sembrava tutto molto antico e delicato al tocco.
-Ragazzi miei, come state? Era da tanto che non vi vedevo. Che bella ragazza che sei diventata Stella~- si rivolse la donna alla Dea, osservandola da capo a piedi per poi abbracciarla.
-Stiamo più che bene. Voi?- prese parola suo papà. 
Nel mentre notai che Sehun si guardava in giro del tutto spaesato. Mi venne da ridere.
-Noi stiamo molto bene, mia mamma un po' meno. Proprio questa mattina ha avuto un po' di problemi ad alzarsi dal letto.-
-Oh~ povera donna. Possiamo andare a salutarla?-
A quel punto Stella si avvicinò a sua mamma dicendole qualcosa che non riuscii a captare, ma vedendo che Alissa iniziò a guardarla male, capii che presumibilmente le chiese di poter rimanere in atrio.
-E questi due fanciulli?- mi ripresi appena mi sentii chiamato in causa, come anche Sehun che dal suo sonno si svegliò in un attimo.
-Noi siamo degli amici di Stella.- spiegò infatti prontamente.
-Capisco. Piacere, sono la cugina della madre della fanciulla.- 
Ci stringemmo la mano, lei sempre sorridente.
Subito dopo le presentazioni ci fece accomodare un attimo in soggiorno, anch'esso molto grande e particolarmente allestito con vasi alla vista preziosi e piante di tutti i generi, non scordandosi di decorare anche questa stanza con dei quadri floreali e paesaggistici.
La cugina uscì un attimo dalla stanza dicendoci di attendere perché avrebbe dovuto informare sua madre che eravamo arrivati.
Nel mentre passammo il tempo ad osservare lo splendido luogo in cui eravamo finiti.
Dopo pochi istanti, sentimmo dei passi avvicinarsi.
-Oh~ tesori miei~- tagliò il silenzio una voce abbastanza squillante, facendoci girare verso la sua direzione.
-Zia, come stai?- disse Alissa salutandola: appena la notammo vedemmo un'anziana signora, capelli molto lunghi, bianchi, raccolti in una treccia. Era vestita molto bene ed aveva un grande medaglione argentato al collo con incastonato all'interno un bellissimo lupo di zaffiro. Molto interessante.
-Eh, un po' ammaccata, ma si va avanti.- si avvicinò anche alla Dea, la quale le sorrise.
-Ciao zia.- 
-Sempre più bella.- ed anche loro si salutarono, come fece anche con suo papà. Appena notò degli "intrusi" ci scrutó da capo a piedi, molto intensamente, per poi sorriderci caldamente.
-Voi sareste...?-
-Amici di Stella.- parlammo in coro Sehun ed io, facendola ridacchiare.
-Piacere.- ci sorrise.
-Zia, possiamo usufruire della tua biblioteca?- interruppe Stella prendendo la parola.
-Stella~ Stai un po' insieme a noi, su.- intervenne sua madre.
-Certamente. Alissa, lascia pure che i ragazzi vadano in biblioteca. Se avete bisogno di qualcosa, chiedete pure.- acconsentì gentilmente l'anziana donna.
-Grazie.- 
A quel punto la Dea si alzó e con lo sguardo ci invitó a seguirla.
Noi non potemmo fare altro che allontanarci con lei.
-Sai dove si trova?- chiese Sehun, appena iniziammo a scendere delle scale.
-Fidatevi. Conosco questo luogo a memoria.-
-Davvero?-
-No. Per niente. Ma la troveremo, vedrete. Userò il mio fiuto.-
-Cosa userai?- chiedemmo all'unisono noi, sorpresi da quella affermazione.
-Avete capito bene.- 
Raggiungemmo una porta, notandone un'altra in seguito, che Stella cercò di aprire.
Appena varcammo la soglia ci trovammo davanti ad un muro in pietra. 
-Com'é possibile.-
-Non credo sia la direzione giusta.-
-Tacete.- ci disse mettendoci gli indici sulle labbra.
Passarono alcuni secondi prima che qualcuno facesse seriamente qualcosa. 
Stella iniziò a tastare le pietre fredde.
La guardammo chiedendoci cosa stesse facendo.
-Aiutatemi.- ci disse poi, prima di iniziare a saltare per arrivare a quelle più alte. 
Ad un tratto capii cosa avrebbe voluto fare, quindi la seguii a colpi di palmo e fianchi.
Sehun poco dopo fece lo stesso.
-Succede solo nei film.-
-Tu dici?- 
Sentimmo un sonoro clack prima di notare il muro che si spostava.
Rimanemmo sbalorditi.
-Stella, sei una donna geniale.- la complimentó Sehun, subito dopo entrò nella stanza appena scoperta.
-Modestamente.- lo seguì lei.
A quel punto entrai anche io. 
-Wow~.- esclamai per l'ennesima volta in quella giornata.
Eravamo in biblioteca, ed era enorme. Davvero, era mastodontica.
-Quanti libri potrebbero esserci qua dentro?- 
-Forse a centinaia. Forse minimo mille volumi.-
-Incredibile.- mi dissi.
-Bene. Mettiamoci al lavoro.- disse la Dea, appena ebbe constatato dove potessero trovarsi i libri di geografia antica.
Sehun iniziò a cercare con lei, subito dopo aver tirato fuori dalle tasche la mappa.
La osservò attentamente prima di lasciarla su un tavolino posto accanto alla libreria.

Ci demmo da fare, tirammo giù un bel po' di volumi prima di sederci intorno al tavolo e iniziare la nostra ricerca. 
Sfogliammo libri su libri, pagine su pagine, sembrava non finissero mai.
Fino a che una pagina in particolare non catturò la nostra attenzione.
-Prendi la mappa.- disse Stella prima di iniziare a leggere la didascalia al di sotto.
-"Terra dei Lupi, detta anche 'Wolfland', si trova nel Sud del mar Snekil, su un'isola chiamata Wulfda."- 
Continuammo a guardare l'antica carta con confusione. 
-Eh?-
-Non lo so. Mai sentita. Però guardate.- disse Stella prendendo la mappa trovata nel libro della Nonna e mettendola affianco.
-Ma... è uguale. L'abbiamo trovata?- chiese Sehun speranzoso.
-Constatando che la forma è la stessa, le montagne sono loro e il mare coincide.. beh.. direi proprio di sì.- concluse la ragazza fiera di avercela fatta.
-Finalmente! Quindi ora possiamo capire a che posto appartiene?- 
-Intanto fai la foto.- disse lei subito dopo aver riposto tutti i vari libri sull'angolo del tavolo.
-Fatto.-
-Perfetto. Allora, chi ha Internet?-
-Io!- dicemmo in coro io e il mio amico.
Lei scoppiò a ridere alla scena.

Dopo aver fatto un po' di ricerca sul Web, annotando ovviamente tutto sulle note del cellulare, richiudemmo il libro e lo mettemmo di nuovo al suo posto, seguito poi dagli altri.

Uscendo dalla stanza cercammo il modo per richiudere la porta-muro aperta. Dopo esserci riusciti non con qualche difficoltà, decidemmo di ritornare dai parenti.
Camminammo un po' prima di capire dove ci trovavamo.
-Questa casa è un labirinto, mio Dyo.- si lamentò Sehun.
-Secondo me al soggiorno non si arriverà più!- esclamai io non capendo dove stessimo andando.



 


SPAZIO AUTRICE :)

Salve gente! Sono un po' in ritardo? 
Solo un pochino. Di nuovo. Sono sempre in 
ritardo. ^^'' 
Quest'anno non è uno dei migliori: tra lutti e
ladri in casa si sta da Dyo proprio. Spero non 
succeda più niente di spiacevole e che riesca 
a finire questa storia ahaha 
Spero che mi perdoniate again. <3
Bacioni.<3

 

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Capitolo 26
*** AVVISO MOMENTANEO: Sono Tornata! ***


Ciao ragazzi!! Come state? <3

SONO TORNATA da un luuuungo periodo di stress!! Ho una storia da completare e adesso lo farò seriamente!
Adoro questa storia che ho partorito anni fa durante l'era di Wolf, non posso non concluderla
perché so che ci sono tante personcine adorate che la seguono e aspettano aggiornamenti da secoli! ;_;
Ho avuto pochissimo tempo a disposizione per scrivere i capitoli ma in realtà so già come proseguire e come concluderla.

Sono anni che non pubblico e mi dispiace un sacco, sono davvero frustrata per colpa della mancanza di tempo... ora rimedierò con un capitolo alla settimana.
I prossimi due sono già scritti, il tempo di revisionarli e poi li pubblicherò. :)

Spero che mi perdoniate!

PS: Già che ci sono revisionerò la storia dal primo all'ultimo capitolo pubblicato, magari ci sono errori o ha bisogno di miglioramenti! Appena pubblicherò il ventiseiesimo capitolo
questo avviso lo eliminerò!
Intanto vi saluto e alla prossima!

_Lolli910
 

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