La maturazione è l'energia che ci trasforma da bambini in adulti.

di MonyMonica
(/viewuser.php?uid=213905)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La voglia di cambiare. ***
Capitolo 2: *** Consapevolezze ed incomprensioni. ***
Capitolo 3: *** Memorie dal passato e decisioni improvvise. ***



Capitolo 1
*** La voglia di cambiare. ***


E alla fine ce l'aveva fatta. Aveva salvato le sue compagne, la terra e il suo grande amore. Amore già solo pronunciando queste cinque lettere era inevitabile che Mamoru prendesse possesso della sua mente, dei suoi pensieri e forse anche delle sue fantasie. Avrebbe tanto voluto rimanere con lui quella sera. Le era sembrato dolce, più del previsto e dato che il suo non era certo il fidanzato più disinvolto del mondo ne avrebbe approfittato e invece si ritrovava "sola" a rigirarsi nel suo letto infastidendo la povera Luna che stremata chiedeva un po' di tregua.
 
<< Usagi cosa c'è che non va ?  >> chiese infine la micina tra uno sbadiglio e una smorfia.
<< Niente è solo che ... dormi Luna adesso mi rilasso anch'io>> 
 
Fece qualche carezza alla bestiolina che subito si riconciliò col mondo dei sogni, ma Usagi era ancora .... nervosa.
 
<< Basta >> si disse mentalmente. << Adesso mi preparo e vado da Mamoru >> e così facendo si vestì e scrisse un biglietto che lasciò sulla sua scrivania per evitare che qualcuno si preoccupasse non ritrovandola il mattino seguente.
 
Mamma sono uscita presto mi sono dimenticata di dirti che avevo  promesso a Rei di aiutarla al tempio. 
Ti voglio bene  ^_^
Usagi.
 
<< Sí, penso potrebbe andare >> e così dicendo saltò giù dalla finestra e si diresse verso il parco. 
Aveva voglia di riflettere e doveva pensare a una spiegazione plausibile da dare a Mamoru per la sua improvvisata. Lui si sarebbe arrabbiato di certo: 
 
- Sei uscita da sola? Nel cuore della notte? Senza dire niente ai tuoi? 
 
Le sembrava quasi di sentirlo! E dire che al suo posto molti avrebbero apprezzato il gesto! 
Era una notte tranquilla illuminata dalle stelle e dalla luna; passeggiare era piacevole e dire che nonostante l'idea la stuzzicasse parecchio all'inizio le aveva fatto un po' paura.
La notte invece è magnifica, più del giorno forse ...
 
<< Clock >> ; << Psh >>;  << Grasch >>  udí degli strani rumori.
 
Ah! Ma che vado a pensare la notte è troppo spaventosa per me! E detto ciò corse a perdifiato ritrovandosi al parco. Si era seduta su una panchina quando in lontananza scorse qualcosa brillare illuminato dalla luna. Si avvicinò e ammirò con grande stupore ciò che aveva trovato. Era un anello. Immediatamente lo indossò, le calzava a pennello era d'oro, ma azzurro. Azzurro?  Era certa si trattasse di qualcosa di prezioso, ma persino  i diamanti che lo ricoprivano sembravano racchiudere un ... segreto? una ... parola? "Energia" vi lesse ma che lingua era scritta? Sembravano degli strani simboli eppure lei era sicura di ...  Conoscerli. Naah! Sarà che ho una strana immaginazione io! Si tolse l'anello che strinse  saldamente nella mano destra sembrava quasi le donasse più forza, più "Energia" tanto in fretta si era ripresa dalla corsa.
 
<< Sono davvero così suggestionabile? >> pensò  decidendo poi  di rimettersi in cammino perché  si erano già fatte  le 2:45  era decisamente troppo tardi. 
Domani lo farò vedere ad Amy, lei sicuramente scoprirà qualcosa pensò mentre continuava il tragitto. Non c'era anima viva in giro sentiva solo il vuoto, il silenzio e ... della musica?
Proveniva da un locale in fondo alla strada, fuori c'era una luminosa insegna "Moonlight" affiancata da un cartello posizionato più in basso all'estremità di una finestra: Oggi grande festa per l'inaugurazione  della riapertura del locale! Musica dal vivo, ampie sale da ballo e metà prezzo su tutte le consumazioni! Accorrete numerosi!
Do solo una sbirciatina si disse, poi aveva una gran fame e fu così che entrò nel locale. L'arredamento era molto moderno, le pareti tinte di un bel blu elettrico, facile accesso ai tavoli giacché erano separati con un gradino dalla zona adibita al ballo e la musica era gradevole così si sedette al bancone e ordinò una bibita con degli stuzzichini.
Le sue belle considerazioni però ebbero vita breve perché due uomini seduti al tavolo si alzarono dando spettacolo nella pista da ballo il che scatenò una rissa che coinvolse anche Usagi che venne colpita  con una sedia a un braccio e tentando la fuga mise in bocca l'anello che serrava nel palmo della mano destra per destreggiarsi meglio tra la folla e quando raggiunse l'uscita venne colpita in pieno petto, il che fece si che dallo sgomento la poverina lo ingoiò. 
Uscì in fretta dal locale e si nascose in un vicolo ormai era sopraggiunta la polizia che aveva sedato la rivolta. Erano le tre passate, Usagi si sentiva tutt'altro che bene il braccio le doleva molto,  sentiva come una morsa allo stomaco e una fitta alla gola che probabilmente era dovuta al passaggio dell'oggetto circolare. Restò accovacciata in un angolo per quasi  due ore quando con il sorgere del sole decise che era tempo di tornare a casa. In un altro momento si sarebbe certamente goduta l'alba, ma  adesso l'unica cosa che voleva era  soffocare  il dolore che provava.  
Rincasò verso le cinque, senza muovere il braccio destro riuscì stracciare il biglietto, a cambiarsi ed indossare i pantaloni del pigiama e una felpa pesante che le aveva prestato Mamoru quanto tempo fa? Il fatto è che ci era affezionata perché sapeva un po' di lui in un certo senso si sentiva come tra le sue braccia tutte le volte che la indossava. Allacciata la felpa si mise a letto. Avrebbe voluto piangere e magari chiamare Mamoru che nonostante tutto l'avrebbe protetta e consolata in un suo caldo abbraccio, invece non lo fece e dopo mezzora si addormentò. Fu un sonno tutt'altro che tranquillo era tormentata da qualcosa, stava correndo e si trovava dove? Nel vuoto non c'era niente e nessun ma ....
 
<< Ascolta. >> disse qualcuno
<< Cosa? >> chiese.
<< L' " Energia" >>
<< Chi sei? >>
<< Sono solo frutto della tua immaginazione, un saggio probabilmente >>
<< E che cosa sai sull'energia ? >>
<< Quello che sai tu. Io sono te, sono nella tua testa, sono ... la tua coscienza >>
<< Perciò vuoi farmi la predica? >>
<< A quello ci pensano già gli altri non ti sembra ? >> e dopo un cenno affermativo da parte della ragazza proseguì: << Puoi  chiamarmi Gayus e chiedermi ciò che vuoi. Io sono te perciò probabilmente sei già a conoscenza di tutte le risposte che potrei darti, ma a volte vedere le cose da un'altra prospettiva ci aiuta a superare i problemi e vedere una via d'uscita. >>
<< Non credo di aver capito bene >> Affermò perplessa Usagi.
<<  Sai perché gli psicologi consigliano spesso ai propri pazienti di trascrivere le proprie emozioni su un foglio? Perché in tal modo è come se si dissociassero dai problemi. Il principio è quello di imprigionare su quel foglio  sensazioni e stati d'animo di modo che  rileggendo ciò che si ha scritto si ha la possibilità di razionalizzare. È un po' come tenere un diario, vivendo gli avvenimenti in prima persona i problemi ci sembrano insuperabili, il dolore troppo forte, ma se dovessi rileggere quelle stesse pagine che hai scritto anche solo un anno prima adesso beh, la prospettiva sarebbe certo differente >>. concluse il saggio.
<< Due anni fa non avevo certo questi problemi! Ma tu di certo non sei la mia coscienza, io non faccio riflessioni tanto profonde! >> ammise Usagi
<< Sei abituata a pensare di te quello che pensano gli altri. Questo è il tuo problema! >>
<< Io non ... >>
<< Non provi nemmeno più ad alzarti in orario la mattina, perché  agli altri risulterebbe anomalo. Non fai sport perché i tuoi amici ti reputano maldestra e imbranata. Vai male a scuola perché ti hanno fatto credere di essere un caso disperato e così hai smesso persino di provarci. Ti comporti in modo infantile e immaturo perché è l'immagine che gli altri hanno di te. Ma tu puoi cambiare tutto ciò Usagi. >>
<< Posso davvero farlo?>> 
<< Hai sconfitto nemici potenti, protetto la Terra, viaggiato nel futuro, tu puoi fare qualunque cosa. Tu hai una grande "Energia" >>
<< Ancora questa parola >>
<< Da oggi si risveglia il tuo potere è l'alba di un nuovo giorno Usagi seppur tempestoso >>
<< Tempestoso? No, ti sbagli al sorgere del sole non c'era nemmeno una nuvola in cielo >>
<< Tu hai una grande influenza su ciò che ti circonda il tuo malumore ora probabilmente è condiviso. >>
<< Nah, tu menti >>
<< Non devi credere, ma verificare presto ricorderai tutto Usagi, tutto quanto e quando questo accadrà allora cambierai idea. >> disse il saggio prima di andare via.
<< Aspetta >>
<< Che cosa vuoi ? >> 
<< Hai detto che potevo farti delle domande >>
<< Sí, ma ora il nostro tempo è finito, stai per svegliarti>>
<< Aspetta non hai ancora risposto alla mia domanda: Tu cosa sai sull' "Energia"? >>
<< A presto Usagi e ricorda tu puoi fare qualunque cosa >>
<< No aspetta >> ma cosa succede? Usagi vide solo che un enorme buco nero stava assorbendo tutto quanto persino lei. Aiuto! Gayus! Aiuto!
 
<< Ah!>>  urlò
Erano le nove quando Usagi cacciò un urlo essendo stata svegliata in modo burrascoso da Luna che saltandole sul braccio leso le aveva fatto provare una fitta acuta di dolore.
 
<< Usagi che ti prende? Finalmente ti sei svegliata! Ti sei già dimenticata che gli altri ci aspettano tutti al tempio di Rei per le dieci per festeggiare la vittoria e trascorrere serenamente una bella giornata? >> disse la gattina con fare indispettito.
<< Che mi prende? Dici a me? E tu? Saresti potuta essere più delicata non credi?! E poi chiamala bella giornata! Fuori sta diluviando e tu lo sai che non sopporto i temporali. Oltretutto non mi sento molto bene, tu vai pure e porgi le mie scuse agli altri >>. Detto ciò agguantò una coperta che si portò fino al naso e socchiudendo gli occhi cercava di sopprimere il dolore.
<< Ma stai scherzando l'hai proposta tu questa festa e poi beh, se odi tanto la pioggia perché non chiedi a Mamoru di passarti a prendere? I tuoi sono usciti e non rincaseranno prima di stasera >>
<< Ho detto no Luna non insistere ora va o farai tardi >>  
<< Come vuoi >> 
 
Detto ciò Luna si diresse al tempio erano le 9:45, avrebbe avuto ancora un po' di  tempo per restare a convincere Usagi, ma lei era testarda,  troppo testarda, ma forse Mamoru avrebbe potuto ....
 
<< Luna! Come mai tutta sola?>> Jupiter interruppe i suoi pensieri.
<< Makoto! Scusa non ti avevo sentito arrivare! Andiamo dentro poi vi racconto >>
Fu così che entrarono. All'appello mancava solo Usagi.
<< Buongiorno a tutti >> dissero Luna e Makoto
<< Ciao e Usagi? dov'è?>> intervenne Mamoru
<< Cos'è il principino sente la mancanza della sua donzella? >> lo canzonò Haruka
<< Ma no, io... >>
<< Haruka smettila sei sempre la solita, scusala Mamoru >> disse Michiru fulminando la sua compagna con lo sguardo. 
<< Hahah, figurati >> rispose Mamoru portandosi una mano dietro alla testa visibilmente imbarazzato.
<< Usagi non verrà >> fu Luna a rompere il silenzio
<< Come non verrà?!? >> Esclamarono le Inners.
<< Dice di non sentirsi bene e io non ho potuto insistere >> taglió corto Luna.   
<< Ma se ieri stava benissimo noi Outhers l'abbiamo vista sul promontorio insieme a Mamoru mentre si lanciavano sguardi pieni di passione e ... >>  Mamoru sgranó gli occhi, avrebbe voluto sprofondare quando...
<< Haruka! Perché non la smetti?!? >>  disse acida Michiru .
<< Noi veramente stavamo solo ... >>
<< Non c'è bisogno che ti giustifichi Mamoru, la conosci Haruka a lei piace scherzare! >> 
Seguirono attimi di profondo imbarazzo quando prontamente Minako azzardò un'idea: << Perché non le telefoniamo? Sono sicura che se le parliamo tutte insieme  non ci dirà di no! >>
<< Beh si può sempre provare! >>
Così Minako compose il numero e attese ma...
<< Niente non risponde forse sta dormendo profondamente! >> 
<< Ma che dici ha il telefono sulla sua scrivania lo avrebbe sicuramente sentito, a meno che non sia in casa >> era stata la guerriera di Marte a parlare.
<< Dubito, a me aveva detto che si sentiva male e non sarebbe uscita >>
<< Magari le è successo qualcosa >>
<< Ami! che dici >>
<< E poi ci sono i suoi strano che sua madre non abbia risposto >> disse Makoto
<< No, hanno detto che non torneranno prima di stasera >>
<< Ho uno strano presentimento  forse è meglio che vada a controllare >> 
<< Va bene Mamoru, facci sapere >>
<< Certo ora vado > e stringendo in mano le chiavi salì sull'autovettura e partì. 
 
Le ragazze avevano deciso di distrarsi guardando un film quando... 
<< Aspettate ragazze e se usassimo il Sailorophono? >> fu Hotaru a parlare per la prima volta.
<< Qualunque cosa pur di porre fine a questo strazio >> disse Haruka riferendosi al film sdolcinato proposto dalle ragazze.
<< Bene chiamiamola allora! >>


          Intanto Usagi
 
Forse ho sbagliato a trattare così male Luna, in fondo non lo meritava, la colpa è solo mia! Ma il dolore è così forte io non resisto! Basta devo andare da un medico, ma se i miei lo scoprono?
<< Responsabilità  >> pensò Usagi. Già non era più una bambina era cresciuta e forse ora stava iniziando a maturare. Aprì l'armadio e vestendosi  alla rinfusa di precipitò alla clinica del dottor Yamato ed entrando si diresse alla sala d'aspetto. Fortunatamente non dovette aspettare molto che...
<< Il prossimo >>
<< Buongiorno dottore >>
<< Buongiorno a lei signorina cosa posso fare per aiutarla ? >>
<< Ho un forte dolore al braccio destro, ormai sta diventando insopportabile  io non penso di riuscire più a resistere >>
<< Bene, mi faccia dare un'occhiata. Umh, dunque vediamo se faccio così le fa male?>>
<< Sí e molto anche >>
<< La mando a fare una lastra segua la mia assistente e presto le saprò dire qualcosa >>
<< La ringrazio >>

 
          Più tardi
 
<< Beh, questa è decisamente una frattura, è stata fortunata non è scomposta perciò le faccio il gesso e le prescrivo degli antidolorifici e tra un paio di mesi sarà come nuova!  È importante che tenga il braccio molto fermo ora, intesi?>>
<< Ok.  >> 
le faceva molto male doveva ammetterlo voleva piangere ma ... 
No! Si disse lei non lo voleva! Dalla vecchia Usagi ci si poteva aspettare un pianto disperato, ma lei era forte così stringendo i denti sopportò e dai suoi occhi non cadde nemmeno una lacrima. Dopo circa mezzora il dottore concluse.
 
<< Ecco dovrei aver finito. Le do la ricetta per le medicine e così adesso può andare >>
<< La ringrazio e arrivederci >>
<< Arrivederci a lei e mi raccomando ricordi non più di due compresse al giorno e non ne faccia mai uso a stomaco vuoto >>
<< Me lo ricorderò stia tranquillo a presto >>   
Uscita dalla clinica passo in farmacia e tornò a casa in fretta e furia per evitare la pioggia. Una volta arrivata si tolse le scarpe e indossò la felpa di Mamoru quando un suono attirò la sua attenzione era il Sailorophono. Probabilmente le ragazze erano preoccupate per lei, le doveva almeno una spiegazione.
<< Ragazze mi sentite? >>
<< Forte e chiaro Usa-chan >>
<< Minako ! >>
<< Usa, ma dove sei ? >>
<< A casa, perché? >>
<< Beh, noi ...>> DinDon!
<< Il capanello  scusa Minako ti richiamo io >> disse e riattaccò dirigendosi verso l'uscio.
 
<<  Mamo-chan! che ci fai qui ? >>
<< Usako, tu stai bene? >> chiese dolcemente Mamoru
<< Certo, ma ... >>
<< Hey, aspetta quella è la mia felpa? >>
<< No. >> disse Usagi abbassando lo sguardo.
<< Beh, di certo non è tua e a meno che tu non abbia un amante... >> ammiccò lui
<< Non penso ti stiano bene le corna Mamoru >> sorrise.
<< L'avevo presa durante il mio primo soggiorno a Londra  qualche anno fa! È la mia preferita e io la rivoglio >>  rispose Mamoru facendo il finto offeso
<< Beh, ti piaceva così tanto che nemmeno ti sei accorto di non averla più >>
<< L'ho cercata più volte senza successo e alla fine ho perso le speranze >>
<< Se ci tenevi tanto perché l'hai data a me? >>
<< Non ci arrivi? Beh, se ho rinunciato alla mia felpa preferita per te  >> disse Mamoru abbassandosi quando bastava per guardarla fissa negli occhi << forse ti amo veramente tanto >>  Usagi era arrossita violentemente a quelle parole e si era ritrovata Mamoru a pochi centimetri dal suo viso; non sapeva che fare quando una voce le riecheggiò nella testa "Tu sei padrona della tua vita, sii conscia delle tue azioni. Tu puoi decidere Principessa Serenity " e fu così che cingendogli le braccia attorno al collo  lo baciò  con quanta più passione avesse in corpo. Mamoru rimase sorpreso dalla tenacia di Usagi non l'aveva mai vista così, così ...  ma che stava facendo? Lui pensava decisamente troppo. Detto ciò l'attirò a sé e sfiorandole una guancia col palmo della mano accarezzò con la lingua le sue morbide labbra e quando lei dischiuse la bocca intrecciò la sua lingua alla sua iniziando una dolce, ma sensuale danza. D'altro canto Usagi si sentiva confusa non si era mai mostrata così spavalda con Mamoru, di solito si limitava ad abbracciarlo, a prenderlo per mano, a fare assurde  scenate che lo mettevano a disagio. Lei non era così e glielo avrebbe dimostrato, ma intanto voleva solo godersi  ciò che  le stava regalando il suo Mamo-chan: uno di quei baci pieni d'amore  che ammirava tanto nei film romantici e quando si ritrovò senza più ossigeno nei polmoni a malincuore si staccò per poi riattirarlo a sé e mordergli il labbro inferiore prima che Mamoru catturò nuovamente le sue dolci labbra. Si sentiva piena di "Energia" ancora quella magica  parola, in un certo senso tutto ciò la spaventava ma usarla con Mamoru, si disse, era un'idea piuttosto allettante. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Consapevolezze ed incomprensioni. ***


Si stavano fissando persi ognuno negli occhi dell'altro.
<< Che stupida non ti ho nemmeno fatto entrare in casa, sei ancora sull'uscio della porta! >> constatò Usagi.
Mamoru sorrise e protese una mano verso di lei che prontamente afferrò guidandolo in salotto.
<< Accomodati >> disse infine << vado a preparare un thé >>
Mamoru dal canto suo non si sentiva per niente tranquillo. Le poche  volte che entrato in casa di Usagi, le si potevano contare sulle dita di una mano e questo era a causa di un irriverente e super protettivo Kenji  che non vedeva di buon occhio la relazione della figlia.
<< Non tornerà prima di questa sera e sono solo le undici Mamo-chan, puoi stare tranquillo >> Usagi era tornata con il thè
<< Non capisco a chi tu ti stia riferendo >> rispose Lui con nonchalance
<< Non saprei vediamo, forse a un uomo di media altezza, capigliatura scura e con una forte repulsione verso i giovani belli, forti, intelligenti e ... >>
<< ... incredibilmente sexy no? >>  rispose prontamente lui con un sorriso a trentadue denti.
Usagi abbassò lo sguardo imbarazzata certo che il suo fidanzato era parecchio attraente, addominali scolpiti, bicipiti muscolosi, per non parlare di ...  
<< Ma a che diavolo sto pensando!>> si disse  scuotendo violentemente  la testa e  sentendo le risa di Mamoru che la guardava stranito. 
<< A che pensi testolina buffa? >> disse Mamoru con un sorriso beffardo
<< Al t- >>  al tuo corpo perfetto; << Al thè che si raffredda! >> sorrise mentre gliene versava una tazza quando ad un tratto Driiiin, Driiiin
<< Scusa devo rispondere faccio in un attimo >> 
e dopo un rapido assenso da parte di Lui si diresse nel corridoio dov'era posizionato il telefono
<< Pronto? >>
"Buongiorno signorina Tsukino"
<< Preside Richmond! >>
"Sono felice che mi abbia riconosciuto "
<< Beh, è quasi più il tempo che ho passato da lei che in classe>>
"Non penso le convenga scherzare; in verità avevo chiamato per parlare coi suoi genitori, il suo pessimo andamento scolastico la sta portando alla bocciatura. È necessario  che io prenda provvedimenti, lei mi capisce? "
<< Ma io, no la prego giuro che mi impegnerò  diventerò una studentessa modello, ma non parli con i miei genitori la prego! >>
"Io avrei aspettato fino alla fine del semestre  per vedere se ci sarebbero stati miglioramenti, ma il suo professore di chimica, com'è che si chiamava? Ah, Sí il signor Takashi non l'ha ritenuto necessario, ha detto che temporeggiare l'inevitabile non serve a nulla"
Stupida chimica, stupido professore pensava Usagi stritolando la tazza di thè che ancora portava in mano. In cuor suo sperava che Mamoru fosse  abbastanza lontano da non udire la conversazione. Non gli ho nemmeno servito il thè!
Bah, ma cosa vado a pensare! I miei mi rinchiuderanno in casa a vita se lo scoprono altro che Mamoru?!
<< Senta signor Preside facciamo così, alla fine di questa settimana ho un test di chimica e se non prendo almeno un ottantacinque lei avvertirà i miei genitori. In caso contrario disporrò della sua clemenza fino alla fine del semestre >>
" Non saprei ... "
<< Suvvia si tratta solo di due miseri giorni >>
L'attesa della risposta la snervava ed era a tal punto concentrata da non accorgersi della quantità di vapore che usciva dalla tazza fumante.
" E sia! Ma non aspetterò un giorno di più"
<< La ringrazio e buona giornata >>
Adesso sì che sono nei guai! Pensò, mentre tornava da Mamoru.
<< Chi era Usako? >>
<< Nessuno di importante cercavano mio padre, pensa che sciocca mi sono persino portata via il tuo thè, sarà freddo  ormai vado a riscaldarlo >>
<< No, non ti preoccupare dammelo, dico davvero >> e dopo che gli ebbi passato la tazza che tenevo in mano ne bevve un sorso mentre io sorseggiavo il mio che avevo lasciato sul tavolino.
<< Dannazione Usako è bollente >> disse Mamoru con la lingua tra i denti
<< Impossibile il mio è quasi freddo! >>
<< Metti in dubbio le mie parole?>>
<< Ma no, io...  lascia dai porto via  tutto >> disse rimettendo le tazze e la teiera sul vassoio  per riportarle in cucina. Una volta arrivata si porto alle labbra il thè di Mamoru.
<< Leggermente tiepido! >> disse 
<< Cosa? >>
<< Niente Mamo-chan parlavo tra me e me >> che strano però eppure Mamoru aveva detto che era bollente!

<< Dovresti controllare la tua rabbia Principessa >>
<< Gayus! sei tu? Dove sei? >>
<< Sono sempre nella tua testa. Devi fare attenzione sei abbastanza potente da riuscire a trasmettere le tue emozioni in cose o persone, anche se  questo sarà più complicato >> 
<< Che vuoi dire? >>
<< A seconda dell'intensità dello stato d'animo riesci a trasmettere sotto forma di ''Energia pura'' ciò che provi, ma fa attenzione se non lì controlli, i  sentimenti negativi verranno assorbiti da un catalizzatore, l'uomo, a meno che tu non sia abbastanza potente da imprimerli con un sigillo>>
<< Quindi ho fatto surriscaldare io il thè ?>> con la mia rabbia
<< Esatto e si è raffreddato perché tutta la tua rabbia è stata assorbita da ...>>

<< Usako ci metterai ancora molto? >>
<< No, arrivo subito Mamo-chan >>

<< Ascolta, i sentimenti assorbiti non agiscono subito sulla persona è come se  dovesse prima  assorbirli e il loro effetto dura finché non vengono assimilati. Il tuo  sentimento di ira era tanto profondo da surriscaldare il thè, ma allo stesso tempo non era così potente da trattenere l'emozione impressa che ha subito trovato un luogo più adatto, il corpo del tuo ... >> fidanzato

Mamoru: << Dannazione Usagi! >>

<< Credo che la Fase uno: Assorbimento sia completata adesso ascoltami la tua rabbia... >>
<< Senti basta me lo dirai un'altra volta Mamoru è già abbastanza arrabbiato, non mi ha mai risposto così! >>
<< È questo il punto ! >>
<< Non adesso senti me lo racconterai un'altra volta! >>
<< Basta che ti concentri su te stessa e spariró >>
e così fu.

<< Ma quanto avevi intenzione di metterci ?>>
<< perdonami >>
<< Lasciamo perdere. Sai penso dovremmo prima parlare degli ultimi tre mesi, così giusto per poi metterci una pietra sopra. 
Vedi beh, poco dopo la partenza del mio aereo una scarica di luce ha invaso tutto quanto e  mi sono come ritrovato in un'altra dimensione. Galaxia era lì e io ... >>
<< Mamo-chan, va tutto bene >>
<< No! Non va tutto bene io sono morto per 3 mesi! 3 mesi Usagi! Sinceramente come hai potuto non dubitare di niente? >>
<< Tu mi hai detto che non mi avresti chiamato e io... >>
<< No, Usagi io non ho affatto detto questo! Ti avevo detto che i primi tempi sarebbero stati piuttosto pesanti per me! Dovevo raggiungere la mia nuova sistemazione, firmare dei documenti, incontrare delle persone, riorganizzare quella che per due anni sarebbe stata la mia nuova vita! Avrei aspettato due giorni, forse tre, ma ti avrei fatto avere mie notizie! Tu per me eri la persona più importante al mondo forse però per te non è stessa cosa! >>
<< Io ho sofferto molto per te Mamo-chan, per me non c'è mai stato nessun altro! perché mi tratti così? >> disse Usagi sull'orlo delle lacrime
<< Nessun altro? E di Seya ? Che mi dici? >>
<< E questo cosa centra?>> 
<< Gli sguardi che ti lanciava erano piuttosto eloquenti >>
<< Ma io ho sempre pensato solo ed esclusivamente a te! È vero passavamo del tempi insieme, ma solo da buoni amici. Io ero molto triste per la tua partenza   e lui cercava di distrarmi... >>
<< Ah, adesso sì che mi è tutto chiaro! Soffrivi così tanto per la mia assenza che hai ben pensato di spassartela con lui per lenire questo tuo atroce dolore! >>
<< Non è così Mamoru e lo sai! Ieri andava tutto bene, cinque minuti fa andava tutto bene! Cos'è cambiato adesso? >>
in realtà se lo stava chiedendo anche lui. 
<< Sai una cosa non ho più voglia di discutere con te Usagi! Sei solo una stupida ragazzina! Stammi bene e ah, dimenticavo, rivoglio la mia felpa! >> 
<< Mi sento tutto d'un tratto così arrabbiato con lei forse è meglio che vada a sbollire un po' >> pensava
<< Ecco tieni >> disse Usagi sfilandosela di dosso e restando in canottiera. Il gesso bianco troneggiava sul suo braccio. 
Mamoru l'aveva visto.
Mamoru non aveva detto niente.
Mamoru uscì imperterrito dalla stanza.
Usagi lo capì solo perché la porta era stata brutalmente sbattuta.
Forse era nei guai. 
Forse non riusciva a comprendere nemmeno un banale litigio.
Forse aveva deciso di non piangere.
Ma oramai era troppo tardi perché pesanti lacrime le solcavano il viso.
Forse era solo una stupida ragazzina.



Intanto al tempio di Rei

<< Ah, chissà cosa staranno combinando quei due >> esordì la guerriera dell'amore.
<< Strano che Mamoru non ci abbia dato sue notizie >>
<< Sarà sicuramente impegnato in qualcosa di molto coinvolgente... >>
<< Mina-chan! Cosa ti salta in mente! >>
<< Dai su ragazze non litigate che ne dite se andiamo a fare una passeggiata piuttosto ? >>
<< Ma Haruka fuori si congela! >>
<< Beh, è solo per placare i tuoi bollenti spiriti Venus! >> disse mentre usciva fuori.
<< Hey aspettatemi! >> 

Camminarono circa un quarto d'ora e avevano quasi raggiunto la loro meta, un nuovo bar appena aperto che, a quanto si diceva, faceva delle cioccolate niente male.
<< Aspettate! Mi sa che le mie fantasie sui piccioncini erano errate! >>
<< Lo sapevo che l'aria fresca ti avrebbe fatto bene! >>
<< Scusa, ma come mai cambi idea così tutt'a un tratto? >>
<< Beh, Rei di Mamoru ce n'è uno solo! >>
<< Anche di Minako ce n'è una sola, ma tra un attimo non ne rimarrà più  nessuna se non ci dici subito quello che nascondi! >>
<< A ore dodici >> disse mentre tutte si voltarono
<< Intendevo dire a ore sei, no sette, quattro... Insomma! Da quella parte! >> disse mentre con il dito indicava un giovane dall'altra  parte della strada. 
<<  Ma quello è Mamoru! >> esordirono in coro.
Mentre con un cenno del capo lui si era voltato a salutare le ragazze per poi tornare sui suoi passi e sparire dietro l'angolo.
<< Chissà perché non è venuto qui >>
<< Magari andava solo un po' di fretta >>
<< Sarà ma qui per me gatta ci cova >>
  

 Intanto Mamoru era andato in palestra. Si era diretto lì quasi inconsciamente. Poco prima aveva rivisto le ragazze, le aveva salutate con un cenno di capo, proprio non se la sentiva di peggiorare ulteriormente la situazione. Era da parecchie ore che prendeva a pugni il sacco da box e finalmente riuscì a sentirsi meglio. La rabbia era ora soppressa e forse, razionalizzando più umanamente la cosa si disse che non si era comportato molto bene con Usako. Già, aveva proprio esagerato e dire che all'inizio tutto era andato egregiamente. Avrebbe voluto stringerla ancora un po' perché ora si sentiva solo svuotato come se dentro di sé albergasse una voragine.
Aveva visto il suo braccio rotto e non aveva detto niente. Ora la preoccupazione lo divorava. Cos'era accaduto? Quando? Perché Usagi glielo aveva nascosto? 
Parlerò con lei. E mi farò perdonare si disse mentre imboccava la strada che l'avrebbe condotto a casa di Usagi. Nel tragitto incontrò Luna.
<< Ciao Mamoru. >>
<< Hey Luna, dove vai? Io sto tornando da Usagi, sai prima abbiamo litigato e ... vorrei cercare di rimediare. >>
<< Mi dispiace Mamoru, ma l'incontro di lavoro di suo padre è stato annullato. Dovevano cenare con degli imprenditori stranieri, ma pare che il loro aereo non sia decollato a causa del maltempo. Quando poco fa sono tornata a casa i suoi erano già tornati. Suo padre era di pessimo umore e Usagi era parecchio strana. Mi ha chiesto di dormire da Artemis e di lasciarla sola così ora sto andando da Minako. >>
<< Capisco. Ti ringrazio Luna ci vediamo >>
Forse la sfortuna lo avrebbe perseguito ancora un po'.
L'indomani parlerò con lei e chiarirò ogni cosa.




Intanto Usagi
<< Gayus che mi succede perché sento questo lancinante dolore alla testa? >>
<< L' ''Energia'' è la chiave di tutto. Non devi fermarti a pensare in modo convenzionale, ma devi aprire la tua mente e ampliare i tuoi orizzonti, ar- >>
<< Arricchire le mie conoscenze, sperimentare il mio potere, allenare il mio spirito... sono cose che ho già sentito mille volte! Non volevo un discorso sulla vita, ma solo una giustificazione per il mio mal di testa. >>
<< Dove hai già sentito questo discorso? >>
<< Io beh, veramente... Non ricordo >>
<< Lo sospettavo, ma questo non importa ora. Tornando al mio ragionamento dicevo che stai sviluppando nuove capacità. Adesso è il turno della tua mente. Entro domani sarà tutto passato, ma allo stesso tempo tutto sarà un inizio. Dormi principessa e domani vedrai tutto con una luce diversa. >>
Usagi poco dopo si addormentò, con le lacrime agli occhi per il dolore. La testa le sembrava scoppiare, ma il dolore risultava per qualche strana ragione piacevole. No, non era masochista. Forse sì, si disse, ma omani è un nuovo giorno e avrò tutto  il tempo per preoccuparmene.

Si era alzata di buon grado. I suoi ne rimasero sorpresi dato che la domenica  restava sempre a letto fino a tardi. 
'Sei abituata a pensare di te quello che pensano gli altri' le tornarono alla mente le parole di Gayus.
Aveva spiegato ai genitori di come era accidentalmente caduta dalle scale e che, recatasi dal medico si era fatta ingessare il braccio dolente. ''Avresti dovuto dircelo prima'' esordirono ''Lo so'' ammise. Era adulta ormai, di certo non aveva più bisogno di inventare chissà quali scuse. ''Resterai in punizione per una settimana''questo la fece sorridere. ''Cosa trovi di divertente?'' ''Niente'' disse quando lasciò la cucina per tornare in camera sua. Affrontare la situazione per la prima volta gli aveva aperto gli occhi. 
Suo padre non aveva urlato.
Sua madre non era sull'orlo di una crisi isterica.
Lei non era di pessimo umore.
Oltre al fatto che la punizione era stata più accomodante. Di solito i suoi si sarebbero impegnati nel ricordarle di non trattenersi a bighellonare dopo la scuola, di non usare il telefono, niente computer, niente paghetta, niente amici...
Invece questa volta era stato diverso aveva affrontato a testa alta la situazione. Si era presa le sue responsabilità. Non aveva creato mille sotterfugi per nascondere a tutti il gesso,  che alla fine i suoi avrebbero comunque scoperto dando prova della sua immaturità. No.
Adesso si sentiva più consapevole.  
Più adulta e responsabile.
Adesso aveva la forza di contrastare ogni cosa.
E il suo rivale era potente.
Molto potente.

Iniziava ora la prima battaglia, pensò mentre prendeva il libro dalla cartella.
Oh, sì era determinata e pronta a vincere a qualunque costo. 
Mancava solo un giorno alla guerra : Usagi contro Takashi.
No meglio : Usagi contro 'Chimica'.
No meglio ancora : Usagi contro le sue debolezze.

E ce la farò si disse buttandosi a capofitto nello studio.


-------------------------------------------------------------


Ciao a tutte ragazze, questo è il secondo capitolo della storia, spero vi piaccia, se vi fa piacere recensite!
Nel caso non sia stata ben chiara Usagi dal misterioso anello ha assorbito un misterioso potere che sembra essere legato all'energia della persona. È grazie a questo potere, che ancora non riesce a controllare, che ha trasformato la sua rabbia in energia che ha surriscaldato il thè. Tale rabbia è stata poi assorbita da Mamoru quando ha assaggiato la bevanda e che subito si è incavolato con Usagi. Poche ore dopo l'ira è svanita e Mamoru si è accorto di essersi comportato male. Ora Usagi si cimenterà nello studio per evitare la bocciatura e l'amara delusione dei suoi genitori.
Noi tutti siamo consapevoli delle nostre azioni, solo perché qualcuno si aspetta qualcosa da noi non significa che dobbiamo accettarlo senza lottare. 
Spero di avervi incuriosite. Baci

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Memorie dal passato e decisioni improvvise. ***


Ciao ragazze ecco un altro capitolo di questa ingrovigliata storia! Spero vi faccia piacere e che l'apprezziate!
Lasciatemi una piccola recensione e fatemi sapere che ne pensate! 
Ah, dimenticavo, quando scrivo Il nome del personaggio in grassetto a inizio riga significa che cambia la narrazione a seconda del punto di vista di quel personaggio! 
Buona lettura.


Erano quasi le otto. Da circa un quarto d'ora aveva preso in mano, per la prima volta il volume di chimica. Aveva sfogliato le pagine, contato le facciate, tolto quelle con esercizi e figure: centotrenta sette erano quelle che doveva studiare. In realtà sarebbero dovute essere più o meno la metà, ma dato che non aveva compreso l'argomento precedente che era correlato a questo doveva fare il doppio del lavoro.
Lesse ad alta voce il primo argomento: la tavola periodica degli elementi. Ne comprese chi l'aveva creata, perché, come, quando, da quanti elementi era composta, ma soprattutto da quali. Sottolineò svariate parole, frasi, intere righe e ricopió tutto su quaderno nuovo dalla copertina rossa.
Rossa come la passione. No.
Rossa come il sangue. Nemmeno.
Rossa come la vendetta. Sì. Perché questa battaglia l'avrebbe vinta lei.

I suoi erano usciti per pranzo, e Shingo era andato da qualche amico. Quando guardò l'orologio erano le tredici e ventiquattro minuti. Aveva saltato il pranzo. Studiava ininterrottamente da quasi sei ore.
Era sopravvissuta dopotutto. Stringeva tra le mani il quaderno, frutto di tanta fatica, aveva riassunto mezzo libro, evidenziandone le definizioni, arricchendo il tutto con esempi, dati e quant'altro! Se voleva un ottantacinque avrebbe dovuto sudare. Tutto sommato la teoria non le era sembrata complessa, ne tantomeno gli esempi degli esercizi sui legami, la nomenclatura e le reazioni redox.
Provò a svolgere degli esercizi sul quaderno, in meno di dieci minuti ne aveva già risolti una quindicina. Le sembrava tutto troppo assurdo e troppo semplice  perché persino i risultati quadravano alla perfezione. Si disse che aveva bisogno di una pausa e dopo aver mangiato una ricca macedonia e bevuto un po' di latte caldo, tornò in camera sua e aprì il suo diario. 
Aveva parecchi compiti in effetti, una tema di italiano sull'importanza e il rispetto delle regole in una società utopistica, una scheda d'inglese e un approfondimento di storia sulle scoperte geografiche. Doveva comprare inoltre un nuovo album da disegno per la lezione di arte dato che il precedente, seppur ancora nuovo, aveva dovuto buttarlo perché il bicchiere contenente l'acqua sporca dei pennelli si era accidentalmente rovesciato su tutto il suo materiale. 
Finì il tema e la scheda d'inglese dopo aver consultato il dizionario e le regole generali sull'uso del passato, si vestì stranamente con più cura del solito, lasciando i capelli sciolti e con un filo di trucco si disse pronta per uscire. Arrivò in biblioteca, le poche volte che c'era stata era in compagnia di Ami e nonostante il suo smarrimento iniziale, si trovò a suo agio. 
L'assistente del bibliotecario era stato molto affabile con lei. Era un ragazzo molto carino che frequentava l'Università e lavorava qui durante il pomeriggio. 
Univa l'utile al dilettevole gli aveva detto, così poteva studiare in pace mentre lavorava. In soli trenta minuti aveva consultato più di dieci manuali, e redatto un'impeccabile relazione. 
Uscì così con il sorriso sulle labbra e si diresse al centro commerciale. Non distava molto da lì, ma prese comunque l'autobus per arrivare in un lampo. 
Venne subito attirata da un nuovo negozio appena aperto dove comprò qualche vestito, un paio di jeans, due di leggins, delle scarpe e un cerchietto. 
Aveva investito quasi tutta la sua paghetta nell'acquisto, ma nel complesso ne era soddisfatta. Le rimanevano abbastanza soldi per l'album e un set nuovissimo di pennelli, un po' caruccio, ma ne varrà la pena si disse. 
Arrivata in negozio rimase sorpresa dal caos e dalla quiete.
<< C'è nessuno? >> domandò
<< Che vuole? >> disse rudemente l'uomo dall'accento francese situato dietro il bancone che le dava le spalle.
<< Stavo cercando... niente lasci perdere. Devo aver sbagliato momento arrivederci. >> mentre stava per uscire incrociò lo sguardo dell'uomo che si aprì in un meraviglioso sorriso.
<< Aspetti >>
<< Sì? >>
<< Mi scusi, è da tre lunghissimi ed estenuanti mesi che cerco di terminare il mio dipinto, ma purtroppo l'ispirazione mi ha abbandonato e non riesco a dare un volto al soggetto femminile sullo sfondo. Vedendo lei mi sono illuminato. Le andrebbe di posare per me? >>
<< Ne è sicuro? Vuole proprio rappresentare me? Beh, vede io ne sono lusingata, ma tra poco dovrei tornare a casa. >>
<< Non le ruberò che un'ora, il soggetto rappresentato è solo una comparsa sullo sfondo, non ci metterò molto e per ringraziarla del suo tempo le regalerò dell'attrezzatura professionale da disegno. Che ne dice? >>
<< Se le cose stanno così non posso rifiutare! Allora dove mi metto ? >> 
<< Venga con me, ecco può sedersi su quel divanetto e fissare quel punto sulla parete? Ecco così è perfetta! >> 
Regnò il silenzio negli istanti successivi e dopo soli quarantaquattro minuti l'artista ebbe concluso la sua opera.
<< È meraviglioso >> esordì la ragazza
<< È anche merito tuo. Ecco prendi questo è per la tua pazienza >> disse consegnandole in un pacchetto ciò che le aveva promesso.
<< Io non so come ringraziarla >>
<< Dammi del tu e chiamami Gérard, tesoro! Ora finalmente ho concluso l'opera che tra tre settimane regalerò al mio amico Christopher per il suo compleanno! Non credevo sarei mai riuscito a terminarla! Grazie ...>>
<< Usagi, il mio nome è Usagi! Il piacere è stato mio, ora devo proprio andare! tornerò a trovarti! >>
<< A presto mademoiselle Usagi >>

Controllò l'ora: le diciassette e tre minuti. l'autobus sarebbe passato verso le diciassette e venticinque perciò, dato che aveva con sé abbastanza soldi entrò in una profumeria. Scelse due palette di ombretti una nude e l'altra super colorata e un kit contenente fondotinta, cipria e correttore. Si diresse alla cassa per pagare e fu indotta dalla commessa a comprare anche un paio di rossetti uno corallo e l'altro rosa barbie, perché si sa di fronte alle casse cercano sempre di propinarti un acquisto dell'ultimo secondo.
Tornò così a casa soddisfatta  in una mezzoretta  circa. Varcò l'ingresso, posò la borsa e premette il pulsante delle segreteria e ascoltò i messaggi. 
Messaggio lasciato il ventitré novembre alle ore quindici e cinquantaquattro minuti. Biip Ciao Usagi siamo mamma e papà siamo andati a prendere Shingo dagli Ochiwa e alla fine abbiamo deciso di rimanere per cena. Torniamo presto. Biiip
Non ci sono altri messaggi.

Si trovava nella vasca da bagno. Aveva usato i sali profumati alle rose che le avevano regalato per il giorno del suo compleanno, nell'aria riecheggiava un profumo dolce e leggero e l'acqua aveva un bel colore rosato. Non era una ragazza vanitosa, ma aveva deciso di ritagliarsi un momento per sé una volta ogni tanto. Perciò dopo aver imbevuto i suoi capelli di un siero ricostituente e cosparso il suo viso di una maschera purificante, laccò di rosso le sue unghie e si rilassò tra il tepore del vapore.


        Mamoru
Mamoru era nella sua stanza. Si era detto che oggi avrebbe chiarito con Usagi e non l'aveva fatto. 
Era andato da Motoki, ma non l'aveva incontrata.
Era andato dalle ragazze e non l'aveva incontrata.
Era andato a casa sua e non l'aveva incontrata. In realtà non aveva proprio visto nessuno e così immaginò che fosse andata da qualche parte coi suoi genitori, dato che nemmeno le ragazze avevano saputo dove trovarla. Già, lei era con la sua famiglia. Lei una famiglia ce l'aveva. Forse non aveva bisogno di lui. Non più, perché lui era sempre e solo solo.
Un sorriso amaro comparve sul suo volto mentre una lacrima gli solcò il viso. Abbandonò le ginocchia al suolo e si rintanò in un angolo come era solito fare da bambino, mentre i ricordi più bui e cupi si impossessarono della sua mente.


        Usagi
Chiuse gli occhi un solo istante, ma le parve un'eternità. Quando si ridestò l'acqua era gelata. Aveva sentito un vuoto enorme dentro di sé, un dolore troppo grande per una sola persona. 
Mamoru, non soffrire più pensò ad alta voce, mentre  un'ondata di energia la portò in un'altra dimensione. Sembrava il Regno della Luna. No era il Regno della Luna. In pochi attimi rammentò la sua infanzia passata...
Ricordava che ogni pianeta aveva una lingua e una giurisdizione propria : Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Nettuno, Urano, Terra rappresentavano i pianeti maggiori. I pianeti minori Plutone Haumea, Makemake, Eris, Cerere parlavano una lingua comune la minorus, ma si amministravano autonomamente. Vi erano poi Il lunarico, la lingua parlata sulla Luna e il solerico, la lingua parlata dagli abitanti del Sole, che contrariamente a quello che si possa pensare era un pianeta abitato e molto rigoglioso, circondato da una potentissima ed inespugnabile barriera di fuoco che proteggeva i suoi abitanti.
La Luna, il Sole e la Terra erano gli ambienti dove si verificavano le migliori condizioni per vivere secondo gli abitanti del tempo. Nel sole esisteva solo la stagione calda, sulla luna due mezze stagioni generalmente miti, mentre sulla Terra si alternavano primavera, estate, autunno ed inverno.
Questi tre mondi erano molto potenti, e rappresentavano il nucleo propulsore di tutto l'universo. 
Un giorno però inaspettatamente dopo il consueto ballo per festeggiare il trentacinquesimo anniversario di governo i regnanti del Sole promossero un ballo durante il quale la loro unica figlia Fiamma venne rapita e fatta prigioniera. Pochi giorni dopo i rapitori ne annunciarono la morte anche se di fatto non venne mai accertata. Il re e la regina indignati da tale affronto cacciarono tutti gli abitanti dal mondo e lo rinchiusero in una sfera di fuoco inaccessibile, per covare in silenzio il dolore per la perdita subita. Sulla Terra cresceva nel frattempo un giovane elegante, intelligente e coraggioso destinato a diventare un futuro re. Chiesto in sposa dalla  regina Metallia, (vedova da qualche mese) si avvalse di qualche tempo per meditare la proposta.  Metallia era a capo del Regno del piccolo pianeta Cerere. Nonostante a parità di altri pianeti potesse sembrare insulso ed insignificante, aveva assorbito a sè poteri di stelle lontane e pianeti distrutti. Sì perché la sua era senza dubbio una forza davvero distruttiva. Il principe Endymion da un lato pensò di accettare. Unendosi con questo pianeta e abbandonato il Sole il ruolo da primato, per lui quest'unione avrebbe significato un rafforzamento della politica militare interna ed estera. Inoltre non aveva mai incontrato l'amore ne tanto meno sperava in un matrimonio migliore dato che, con la morte di Fiamma esisteva una sola altra  principessa nel sistema solare  Serenity. Gli altri regnanti avevano avuto solo figli maschi. Aveva sentito spesso parlare di lei, ma  non gli era mai importato più di tanto. A volte l'aveva vista di sfuggita a qualche evento di rappresentanza, ma nulla di più. Accanto a lei cerano poi altre ragazze-guerriere provenienti da tutti i pianeti; il regno della Luna aveva organizzato un torneo dove le vincitrici di ogni pianeta avrebbero potuto servire la principessa, nacquero così le guerriere Sailor, soldati al servizio della Luna. Quello era però il giorno dell'incontro dei reali, gli otto pianeti maggiori(Mercurio, Venere, Marte, Urano, Nettuno, Saturno, Giove, Terra ) i cinque pianeti minori (Plutone, Haumea, Makemake, Eris e Cerere anche se questi ultimi non si presentarono perché in guerra tra loro) e due mondi (Luna e Sole che non rispose all'invito). L'incontro avvenne sulla Terra, l'anno prima si era svolto su Marte e l'anno seguente sarebbe toccato a Nettuno, con gli altri in successione.
Come da prassi vennero accolte le famiglie di sera e avrebbero soggiornato nel Regno per una notte,  così diceva la tradizione. Era buio inoltrato ormai quando Endymion uscì a fare una passeggiata. Osservò poco distante da un lago il volto di una fanciulla che ammirava il riflesso della Luna. Si accorse subito della sua presenza e si riscosse spaventata.
''Non volevo spaventarvi, sono Endymion il principe di questa Terra, non dovete temere. Voi dovreste essere la principessa Serenella, giusto?''
''Il mio nome è Serenity in realtà! Vogliate scusarmi.'' disse la Principessa tornando nelle sue stanze palesemente offesa.
Il giorno dopo, non rivolse se non qualche frase di convenienza, parola al principe. Trovò il soggiorno piuttosto monotono e nonostante gli altri principi insistettero per ottenere la sua compagnia restò quasi tutto il giorno chiusa negli alloggi. Aveva avuto il permesso di usufruire di tutti i servizi del Regno, e dato che Tempest, il suo cavallo le mancava decise comunque di fare una cavalcata nel bosco. Era molto attratta dalla vegetazione e dai fiori che crescevano solo in questo posto così si cambiò d'abito e si diresse alle stalle. Da subito le vennero indicati una serie di cavalli di razza.
''Ecco Principessa scegliete pure quello che più vi aggrada''
''Cosa c'è da quella parte?''
''Oh, quella è la stalla riservata a Elleban, la cavalla del principe. È indomabile e aggressiva con tutti, tranne che con lui. Pensi che noi non ci avviciniamo nemmeno per darle da mangiare è davvero troppo irascibile!''
''Amedeo c'è un problema alla torre centrale, potresti venire ad aiutarci?''
''Arrivo subito. Mi scusi Principessa adesso dovrei proprio andare. Se mi indica l'esemplare che ha scelto la aiuto a montare in sella''
''Oh no, non si disturbi, faccio da me, lei torni pure alle sue faccende''
''come desidera, con permesso''
Dileguatosi l'uomo Serenity restò per un po' a fissare i cavalli, finché non diresse nella stalla di Elleban. Aprì il suo recinto e le si avvicinò con una mela in mano. La cavalla sembrò gradire lo spuntino e con molta facilità riuscì a montarla in sella e a intraprendere il suo percorso. Dopo qualche ora in sella si distese lungo un fiume per riposare ma la sua quiete non durò a lungo.
Venne raggiunta da un principe sprezzante e molto furioso.
''Ma dico siete impazzita? Non vi hanno forse avvertito della pericolosità del cavallo?''
''Secondo me siete voi e il vostro caratteraccio a irritare questa povera creatura'' disse Serenity schizzandogli addosso dell'acqua nel fiume.
''Ah, sì? Voi pensate che io abbia un caratteraccio? Non avete visto ancora niente!'' Disse afferrandola per la vita e portandola nel fiume con lui al seguito. Giocarono come due bambini, per secondi, minuti e ore intere. Cavalcarono l'uno a contatto con altro, ma la sera purtroppo i reali tornarono ai loro Regni. Non si vedettero per tutto il mese successivo, ne durante quello seguente. Metallia insisteva con la sua proposta e così alla fine il principe acconsentì, nonostante tennero inizialmente il segreto dato che il Regno di Cerere si trovava in periodo di guerra. Un giorno però arrivò un invito che annunciava un grande ballo in previsione del compleanno della Principessa della Luna. La Terra accettò e così i  reali presero parte all'evento. Alla vista della fanciulla il cuore del principe sussultò, lei gli venne incontro e lo salutò dolcemente, lui da gentiluomo le baciò la mano. Ballò con lei un paio di danze e si rivelò una stupenda ballerina, poi la sera la incontrò sul terrazzo.
'' Prenderete freddo milady''
'' E da quando vi preoccupate per la mia salute?''
''Da quando Elleban sente la vostra mancanza''
''Solo lei?''
''Non mi stuzzicate principessa! Ah, dimenticavo questo è per voi'' disse estraendo dalla tasca un ciondolo a forma di stella che emetteva una soave melodia.
''È per me? È davvero bellissimo!''
''Sono contento che vi piaccia''
''grazie '' disse solo stringendolo in un forte abbraccio.
Poco dopo tutti si riunirono in sala per consegnare il regalo alla festeggiata. Esso consisteva in un piccolo anello di diamanti blu con un incisione in lunarico 'Energia' In questo anello tutti i regnanti avevano impresso parte del loro potere. Compreso il Regno del Sole, dato che la trasmissione di Energia era un rapporto molto complesso, servivano lunghi tempi per imprigionarla nell'oggetto. Il mondo solare aveva adempito a tale obbligo molto prima dello spiacevole episodio della figlia.
Ogni pianeta arrecava un potere diverso  e col tempi e l'esperienza con il controllo dell'anello la principessa avrebbe potuto ottenere formidabili poteri. 
Ottenne infatti:
Controllo delle stelle dalla Luna.
Controllo di barriere indistruttibili da Mercurio.
Controllo delle acque dal regno di Nettuno.
Controllo della vegetazione e del sottosuolo dalla Terra.
Controllo sulla potenza del vento e del gelo dal regno di Urano.
Controllo sul fuoco e le alte temperature da Marte.
Controllo sui fenomeni atmosferici da Giove.
Controllo sulla luce, creazione di sfere d'energia da Venere.
Controllo sulla durata della notte da Saturno.
Controllo sul trasferimento di masse e persone da Plutone.
Controllo delle emozioni da Cerere.
Abilità fisiche dal pianeta minore di Haumea.
Abilità intellettuali dal pianeta minore di Makemake.
Abilità psichiche dal pianeta minore di Eris.
Abilità magiche dalla stella che le regalò suo padre e che incastonò in un diamante dell'anello.
Ed infine, più importante:
Controllo sul tempo e sulla vita dal Sole.
I poteri erano immensi, ma controllarli era tutt'altro che facile richiedevano numerosissimi sacrifici ed estenuanti prove da superare, ma molti avevano partecipato al regalo desiderando ardentemente in una fusione tra il proprio regno e quello della Luna, o per semplice ammirazione di gestione pacifica del regno, o per essere invitati alla festa ( come fecero Cerere e gli altri pianeti minori ma l'imminente guerra fece desistere la regina Metallia).
 Ci furono, danze, banchetti e vari intrattenimenti, infine dopo i fuochi d'artificio straordinari lasciarono la festa. Tutti tranne uno.
''Mi avevate detto che avete un cavallo, giusto?'' chiese il principe terrestre.
''E volete vederlo adesso?'' lo canzonò Serenity.
''E quando se no?''
''Domani, restate per la notte e riposatevi''
L'indomani andarono a cavalcare il principe aveva fatto portare, ed era stata un'impresa, Elleban dalla Terra e con Tempest cavalcarono fino a una piccola grotta nel bosco.
Parlarono, scherzarono, si innamorarono. Il principe si trattenne per due settimane, quando ricevuta una lettera dai suoi genitori, annunciò alla principessa il suo ritorno in patria la sera stessa. Sapeva inoltre che presto o tardi la notizia del matrimonio sarebbe divenuta pubblica e convenne che era meglio dire la verità a Serenity. 
''Mi dispiace che dobbiate partire''
''Anche a me credetemi. Ma prima di congedarmi devo confessarvi una cosa''
''Sì''
''Io..... Dopo quello che abbiamo passato mi dispiace dirvelo in questa maniera ma ..... Ecco io....''
''A volte i fatti contano più delle parole''
Non poté replicare perché la principessa unì le sue labbra alle sue in un tocco così magico e leggero che desiderò non terminasse mai. Fu allora che ne ebbe la conferma. 
Si era innamorato. 
Per la prima volta si era innamorato.
Ed era una sensazione tanto naturale e splendida che decise di non preoccuparsi di nient'altro.
''Non posso partire se non mi assicurate che vi rivedrò  domani''
''Di notte al nostro fiume. Io ci sarò.''
Gli sorrise prima di catturate nuovamente le sue labbra.
Si frequentarono per due mesi Endymion era dolce e romantico e lei sempre più innamorata. Si trovavano sulla Terra in riva al mare.
''Serenity devo dirti una cosa ...''
''Ti amo'' sentirselo dire per la prima volta lo fece sorridere.
''Ti amo anch'io amore mio. Per sempre'' gli rispose baciandola dolcemente.
Il giorno dopo però venne annunciata la notizia. L'invito pervenne alla casata della Luna. 

I regnanti del Regno di Cerere e della Terra sono lieti di annunciarvi l'imminente matrimonio tra la Regina Metallia e il principe della Terra Endymion. Siete invitati formalmente a prendere parte alle nozze e ai festeggiamenti.

Per la principessa fu una pugnalata al cuore. Si sentì tradita, umiliata, presa in giro. Non si presentò al consueto     appuntamento col principe né rispose alle sue lettere. Rifiutò persino di parlare con lui quando giunse nel regno. 
Tre giorni dopo il principe però smentì le nozze si introdusse nel castello della Luna e giunto nella stanza della principessa la obbligò ad ascoltare le sue parole.  Lei lo perdonò ma decise di rinunciare al suo amore per sempre, troppo sopraffatta dal dolore. Metallia venne comunque a conoscenza della precedente relazione dell'amato e così dichiarò guerra alla Luna. Il Principe volle partecipare allo scontro contro il volere dei suoi genitori. Il regno della Luna si era indebolito, perché la principessa si era gravemente malata. Il regno fu colto inaspettatamente e assediato dai nemici che vinsero il combattimento. L'obbiettivo di Metallia  era quello di uccidere Serenity, riuscì a uccidere suo padre e poi raggiunse la sua stanza poco prima del principe Endymion che si prestò a combattere per la sua sopravvivenza. Stremato e stanco per il viaggio e per la lotta contro i soldati Endymion scagliò un ultimo e micidiale colpo contro Metallia prima di baciare per l'ultima volta la sua amata. Fu trafitto pochi istanti dopo dalla sua stessa spada assieme all'amore della sua vita. Il regno di Cerere aveva invaso con potenti nubi tossiche tutti gli altri regni. Perirono tutti uno dopo l'altro lasciando solo terre aride e bruciate dal dolore. La regina della Luna era in preda a un'incredibile agonia. Tutti i suoi amici, suo marito e sua figlia erano morti, le guerriere trasformate in statue di pietra, dato che i loro pianeti d'origine erano periti. Ricorse all'unico mezzo che aveva per contrastare Metallia, il cristallo d'argento, morì pochi istanti dopo sperando che la figlia potesse riscattarsi qualche decennio più tardi.

‘‘ Gayus'' urlò. Era frutto della sua coscienza sì, ma derivava dalle abilità intellettuali ricavate grazie al pianeta di Makemake. 
'' Sì, principessa?''
''Ora ricordo tutto, fai quello che devi.''
''Il prezzo da pagare è troppo alto. Voi lo saprete meglio di me.''
''Obbedisci'' rispose in tono austero
''Come desiderate, ma ricordate bene le mie parole principessa, quando ve ne pentirete sarà troppo tardi'' concluse così, sparendo e tornando poco più tardi con due calici e un libro  polveroso circondato da grovigli.
''Siete davvero sicura di quello che state per fare?''
''Sì'' disse mentre concentrandosi illuminò il simbolo che aveva sulla fronte. Fu un attimo, poi quelle sorte di catenacci che parevano radici si mossero permettendole di consultare il manufatto.
Recitò quelle poche poche parole, strinse l'anello più forte che poteva trasmettendo quanta più energia gli era possibile nei calici. 
Troppo dolore, troppe sofferenze pensava e la sua forza aumentava sempre più.
Dopo un quarto d'ora cadde a terra svenuta e un bracciale con due pietre si materializzò sul suo polso. 


Venne ridestata dalla voce di suo padre dall'altro capo della porta.
<< Usagi, tutto bene? Da quanto sei lí dentro? >>
<< Da poco, ma ora esco non ti preoccupare >> disse mentre usciva dalla vasca per dirigersi nella doccia e aprire il getto d'acqua bollente. Si era addormentata credette. Per quattro lunghe ore e il suo corpo era un pezzo di ghiaccio. Si sciacquò velocemente viso e capelli e uscì con non poca fatica. Si asciugò alla meno peggio e barcollando entrò in camera sua dove sprofondò sul letto in un lungo sonno riparatore.

La mattina seguente il risveglio fu più traumatico del previsto. Risultò persino un'impresa vestirsi e come di prassi arrivò in istituto molto in ritardo. Per strada si era fermata più volte a riprendere fiato e alla fine aveva accettato il passaggio di un suo ex insegnante delle elementari che l'aveva accompagnata.  Le prime due ore doveva sostenere il compito di chimica. Non aveva avuto nemmeno il tempo di ripassare e nonostante non se la sentisse di andare a scuola, decise di sostenere il compito.
<< Alla buon ora >> esordì il suo professore, constatando che erano le otto e quarantacinque.
<< Scusi il ritardo >>
<< A questo penseremo dopo. Tenga il suo compito, e cerchi di finirlo in tempo anche se non credo riuscirà a combinare qualcosa >>  disse sogghignando l'uomo.
Usagi era stanca e spossata, ma prese il foglietto e lesse la prima domanda. 
Parla della tavola periodica degli elementi. Aveva molto da dire e poco tempo e doveva sbrigarsi. 
Il compito si componeva di diciassette domande, cinque esercizi sulle  reazioni redox, dieci sui legami, trenta sulla nomenclatura e poi come esercizio facoltativo  c'era una tabella vuota della tavola periodica degli elementi da compilare secondo quanto si ricordava.
Rispose a tutte le domande in modo pieno ed esaustivo. Le rimanevano dodici minuti, la parte applicativa le riuscì più veloce e semplice mancavano trenta secondi quando consegnò il compito.
L'abilità del regno di Makemake si rivelarono più utili del previsto, aveva persino completato interamente la tabella facoltativa.
''Non mi sento molto bene, vado in infermeria'' disse mentre posava il foglio sulla cattedra e dopo un breve assenso dell'uomo si diresse verso l'uscio della porta e uscì accompagnata dal suono della campanella mentre volse un'occhiata fuggitiva ai suoi compagni che nel panico scrivevano durante quegli ultimi secondi.
<< posate le penne ragazzi. Il tempo a vostra disposizione è finito >>
mentre percorreva il corridoio dell'infermeria svenne e in uno stato di semi coscienza riuscì a sentire il peso di due forti braccia sorreggerla.

Si risvegliò la sera nel suo letto. I suoi le avevano raccontato di essere venuti a prenderla a scuola.
Era stanca si disse. 
Molto stanca. 
Luna era accanto al suo letto, le aveva detto qualcosa, ma lei non ascoltava, pochi istanti dopo era nuovamente tra le braccia di Morfeo.


Mamoru tornava a casa dopo un'intensa giornata all'Università e otto ore di lavoro. Saliva in ascensore mentre le porte di quest'ultimo si sbarrarono. Davanti al suo appartamento stavano due persone voltate di spalle. Sentendo dei passi si voltarono.
<< Bentornato figliolo. Ti stavamo aspettando >> esordì l'uomo
<< Mamma, papà?!? >>
<< In carne ed ossa >>la soave voce della donna riportò in Mamoru, i ricordi della sua infanzia.
Fu un attimo. E il panico si impossessò di lui.

<< I miei genitori sono morti anni fa >>  disse oltrepassando la coppia ed entrando nel suo appartamento. Sentiva il suo cuore battere a mille mentre chiuse la porta con un tonfo. 
Poi più niente.



 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2049407