sei sempre stata tu

di DoPi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ritotnati ***
Capitolo 2: *** scottata ***
Capitolo 3: *** Serpi e Grifoni ***
Capitolo 4: *** cosa sta succedendo? ***
Capitolo 5: *** Visioni a due ***
Capitolo 6: *** Noi siamo il per sempre ***
Capitolo 7: *** Il medaglione delle anime gemelle ***
Capitolo 8: *** Non ci sono risposte ***
Capitolo 9: *** insieme ***
Capitolo 10: *** perfetto,semplicemente perfetto ***
Capitolo 11: *** Siamo degli stupidi ma è giusto così ***
Capitolo 12: *** Donami il tuo cuore ***
Capitolo 13: *** siete voi ***
Capitolo 14: *** capiranno ***
Capitolo 15: *** pensieri condivisi ***
Capitolo 16: *** MINI MINI AVVISO ***
Capitolo 17: *** Questo è già successo ***



Capitolo 1
*** ritotnati ***


La storia sta per ricominciare
i due nemici si stanno per rincontrare.
il patto fatto tanti anni orsono sta per essere firmato
con due volti che i nemici han reincarnato.
Al vecchio splendore Salazar è tornato
come ben aveva promesso ad un Godric sconsolato.
Ma adesso anche lui ha deciso di tornare
per incontrare gli occhi del suo più grande rivale.
Ma qualcosa tanto tempo fa è successo
perché i due decisero di tornare adesso.
Di salvare l’imminente futuro
e ricominciare in modo “puro”.
“questo segreto non dovrà mai saperlo nessuno”
 disse la serpe deridendo qualcuno
“sol quando noi sarem tornati tu potrai parlare
e il segreto rivelare”
“la nostra unione sconfigger tutti potrà,
 un sorriso tutto ridestar.
non guardarci come siam ora
ma ben presto giungerà l’ora
di incontrare i nostri sguardi in una morsa soffocante
così che il mondo sarà ansante.
noi rivali siamo e sempre resteremo
ma tutto può cambiare in un baleno.
questo patto ora faccio con te mio caro Salazar
 di rincontrarci ai tempi di Maldragazar .
quando l’Oscuro sta per tornare
noi saremo lì per aiutare.
noi siam la chiave al piccolo tranello
ed ora lo dico a te mio caro cappello.
 questo patto dovrai rivelare
solo quando sei sicuro di averci posto sull’altare.
ma fai a attenzione a queste parole
Non tutto quel che ferisce duole.
tienilo a mente e non lo scordare
 perché siamo sicuri di dover ricominciare”
 
Il cappello Parlante continuava a ripetere questa canzoncina mentre due piccoli occhi azzurri lo fissavano intensamente da dietro la montatura di due  occhiali a mezzaluna.
Il Preside sedeva dietro la grande scrivania e ripensava alle parole appena uscite da quell’ammasso di toppe che ormai era un elemento caratteristico della stessa Hogwarts .
Quelle parole risuonavano nell’immensa stanza mentre Silente alzava gli occhi verso la finestra fissando quei due ragazzi che si sovrastavano con le bacchette puntate l’una contro l’altra .
Li osservò parecchi minuti prima di sfilare la bacchetta i Sambuco dalla tasca anteriore del mantello passandosela fra le dita.
-così tu credi che siano tornati- disse infine senza spostare  lo sguardo da quella scena che si parava davanti a lui quasi come una rivelazione divina.
-si signore- confermò il Cappello Parlante finendo di cantare cercando di spiegare i suoi sospetti.–e signore…credo che i due fondatori si siano reincarnati in..- iniziò con il suo tono cantilenante ma fu interrotto dalla voce melodiosa del preside. –si..so chi credi che siano e lo penso anche io- disse sospirando leggermente e voltandosi verso il cappello poggiato sul ripiano in alto della libreria.
Saranno in grado di sopportare tutto questo? e di capirlo?
Questo non lo poteva sapere,aveva sempre creduto che sarebbe stato in qualche modo Potter da solo a sconfiggere Voldemort..ma mai,mai si sarebbe aspettato che per sconfiggere il suo più grande nemico quel ragazzo si sarebbe dovuto alleare con lo stesso ragazzo che disprezzava ormai da sei anni.
Silente si sedette sula pesante sedia di mogano e chiuse per un secondo gli occhi..Mafoy e Potter, mai…mai avrebbe detto che sarebbe finita così. Sospirò un’altra volta e riaprì gli occhi fissandoli sula porta. Ma lui non aveva scelta,loro non avevano scelta,avrebbero dovuto stare dalla stessa parte e insieme,uniti come due..amici



questo è diciamo il prologo della mia prima ff...spero vi piaccia e che vi abbia incuriosito leggermente,fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 2
*** scottata ***


-Malfoy- Harry sputò quel singolo nome quasi come fosse un insulto a tutto ciò di puro e buono esistente nel mondo,e forse era così,ma il ragazzo che lo fronteggiava sembrava non notare il veleno nella sua voce,tanto che si avvicinò di qualche passo al moro che teneva ancora la bacchetta puntata contro il suo petto.
–cosa c’è Potter? Non riesci ad accettare la pura verità?- chiese poi Draco con tono di sufficienza ma con quel suo solito ghigno divertito sul volto. Stava facendo arrabbiare Harry,e lo sapeva ma non per questo avrebbe abbandonato tutto..in fondo un po’ di divertimento non è male.
-non provare più a chiamare Hermione in quel modo o te ne pentirai amaramente - disse il moro avanzando di un passo. Draco lo guardò per qualche secondo,giusto per valutare se il suo affronto meritasse una risposta. Poi lanciando uno sguardo furtivo al rosso che fronteggiava il suo amico,decise che avrebbe optato per una risposta più amara del solito.
-figurati Potter,non mi azzarderei mai ad offendere la tua fidanzata- disse poi Malfoy con un ghigno che gli illuminava il volto enfatizzando quell’ultima parola.
A quelle parole Ron divenne paonazzo all’improvviso. –H…Her…Hermione non è la sua fidanzata- disse poi cercando di trattenere uno scatto d’ira. Malfoy se ne accorse e il suo ghigno si allargò quasi a toccare le orecchie.  –oh si giusto…tu non lo sai..-disse poi lanciando un’occhiata ad Harry che lo guardava intrdetto. Poi senza aspettare una risposta,se ne andò dritto verso l’ingresso del castello.
E adesso si comincia
Pensò mentre si guardava intorno in cerca dei suoi compagni di casa
 
 
-Ragazzi ma cosa è successo?- chiese Hermione vedendo entrare nella Sala Comune i suoi due migliori amici che non la calcolarono e continuarono a litigare senza alcuna sosta.
-PERCHÉ NON ME LO HAI DETTO?! PENSAVO FOSSI IL MIO MIGLIORE AMICO!- urlò Ron quasi in preda a degli spasmi facciali. Harry lo guardò sbigottito quasi come se non riuscisse a capire cosa stesse dicendo. Poi si riprese e i suoi brillanti occhi verdi si assottigliarono leggermente –COSA DOVEVO DIRTI? IO ED HERMIONE NON STIAMO INSIEME!- urlò allora di rimando lanciando poi uno sguardo veloce alla ragazza che a quell’affermazione era rimasta letteralmente basita.
Aveva lo sguardo strabuzzato,la bocca spalancata e tutti i muscoli del suo corpo si erano irrigiditi.
Io ed Harry insieme…
Pensò e senza rendersene conto scoppiò in una sonora e genuina risata che fece calmare i due ragazzi che la guardavano stranita –io…..ed….Harry?...insieme- disse mentre cercava di controllare le risate che non volevano finire. Vedendo la reazione di Hermione Ron si fermò a guardarla,era piegata in due con una mano che reggeva lo stomaco evidentemente dolorante per il troppo ridere,aveva le guancie leggermente arrossate,i capelli ricci folti le incorniciavano il candido volto e quei due meravigliosi occhi nocciola erano illuminati da una strana luce..forse..incredulità mischiata ad allegria. Era davvero bella, beh in fondo lo è sempre stata,ma quell’anno aveva qualcosa di diverso…qualcosa che la rendeva speciale.
Ron si riscosse da quei pensieri solamente sentendo la voce della ragazza. –chi ti ha detto questa cosa?- la sua voce era stranamente dura,quasi le parole non le uscissero dalla bocca. –M..Malfoy- rispose poi Ron,sentendosi infinitamente stupido. A quel nome lo sguardo di Hermione si indurì,facendo scomparire ogni traccia di allegria dal suo viso. Mentre il suo cuore si fermò all’improvviso..
Malfoy, quel brutto…se lo prendo giuro che lo uccido all’istante.
Pensò mentre nella sua testa si rincorrevano le immagini di quei lunghi cinque anni che aveva passato ad evitarlo,ad evitare il suo sguardo,così gelido e duro,così inumano … quei cinque anni passati a dimenticare tutte le brutte parole che le diceva ogni volta che era a portata d’orecchio,quei cinque anni passati a dimenticare chi fosse lui e chi fosse lei..
Ricordava ancora il primo giorno che i suoi occhi incontrarono quelli di quel biondino seduto da solo in uno scompartimento guardando dal finestrino. Non lo aveva mai detto a nessuno ma lei e Malfoy si erano già incontrati sul treno,avevano parlato…non discusso…no..semplicemente parlato,come due amici..ed Hermione era rimasta incantata da quei due occhi che non erano assolutamente vuoti e gelidi come quelli del Malfoy che conosceva adesso e che aveva imparato ad odiare.
Si ricordava ancora quando,il Cappello Parlante l’aveva smistata a Grifondoro e quando si era seduta a quel tavolo giallo-oro,aveva incontrato gli occhi del futuro Serpeverde,si ricordava di quanto avesse desiderato che lui capitasse nella sua stessa casa,e si ricordava come il suo cuore si era spezzato quando aveva capito che lui non sarebbe mai stato con lei,non sarebbe mai diventato suo amico.
Molte volte si ritrovava a pensare a Malfoy,ai suoi occhi così gelidi,che lei sapeva non essere poi tanto duri,al suo sorriso che gli mancava così tanto,e a volte si ritrovava a pensare a quel Malfoy,a quel bambino visto sul treno,quel bambino che le aveva parlato,sorriso,che aveva riso con lei,si ritrovava a pensare a quel bambino di cui si era innamorata ad 11 anni ma che aveva iniziato ad odiare subito dopo. A volte,seduta sul suo letto, si chiedeva cosa sarebbe successo se lei non fosse stata una Grifondoro e lui un Serpeverde, sarebbero mai potuti essere amici? L’avrebbe mai considerata per quello che era? Ma poi si ricordava di chi era lei,di chi era lui..e quei pensieri le facevano venire la nausea….
-Hermione tutto bene?- chiese Harry riportandola nel modo reale. Hermione scosse il capo per scacciare quei ricordi/pensieri ed annui con forza. –comunque cosa è successo oggi in Sala Grande? Com’è stato il discorso del preside sul nuovo anno?- chiese poi  Ron cercando di rompere il silenzio che si era formato per qualche secondo. Hermione sospirò ed alzò le spalle –ma niente di che, la solita cosa… l’unica cosa di diverso è stata solo quando ha detto che quest’anno ci sarà qualcosa di “nuovo” così lo ha definito..ha detto “quest’anno,anche se molto in ritardo,mi sono accorto di un cambiamento assai importante, di qualcosa di puro che sta per nascere”-disse Hermione imitando la voce calma e gentile del preside.
Ron ed Harry si guardarono confusi
 
-qualcosa di puro?- chiese Draco alzando un sopracciglio. Era allungato sulla poltrona dell’accogliente Sala Comune dei Serpeverde,aveva i capelli leggermente scompigliati,la camicia aderiva perfettamente al suo corpo e le gambe allungate erano coperti da pesanti pantaloni neri.
Blaise lo guardava accigliato seduto sulla poltrona di raso verde accanto al divano. Si chiedeva perché il suo migliore amico non fosse venuto in Sala Grande per la ovvia cena di inizio anno,ma aveva imparato ad evitare di fare troppe domande, non voleva imbattersi nella furia firmata Malfoy.
-già così ha detto il preside,nessuno sa a cosa si riferisca- disse poi con un’alzata di spalle continuando a guardarlo con sguardo preoccupato.
-so che sono bello Blaise,ma se continui a guardarmi così mi consumerai- disse allora Draco alzandosi e mettendosi a sedere,mentre le luci verdi che filtravano dalle finestre gli illuminarono il viso. Blaise sbuffò sonoramente –ma la smetterai mai di essere così…così..Draco?- chiese poi gesticolando vistosamente, il biondo si fece scappare una risata che subito soppresse. –no non smetterò mai- e dopo aver detto questo si alzò e si diresse verso l’uscita della Sala Comune.
-dove vai ora?- gli chisese Blaise leggermente stranito.
-dove voglio. Rispose semplicemente il biondo prima di sparire dietro la statua.
 
Perché continuo a dargli retta io non lo so,sono una stupida,un giorno di questi a causa loro morirò
Hermione camminava nervosamente avanti ed indietro di fronte all’aula di trasfigurazione. Doveva parlare assolutamente con la professoressa McGranitt…all’inizio lei non ne aveva alcuna intenzione ma poi quei due balordi dei suoi amici l’avevano costretta..
Sono una stupida,sono una stupida,se ne esco viva giuro che li ammazzo
Si ripeteva mentre continuava a camminare sempre con più foga,era troppo impegnata a maledirsi mentalmente e a seguire i suoi piedi per accorgersi che qualcuno stava venendo dalla direzione opposta, e gli finì addosso.
-sta attenta a dove metti quei bidoni che chiami piedi Mezzosangue- disse Draco guardandola con sguardo vitreo. Hermione sentendo quella voce si alzò di colpo e lo fissò anche lei con sguardo truce. –semmai sta attento tu Malfoy- sputò lì quasi a volerlo pietrificare.
Il biondo la guardò per qualche secondo prima di scoppiare a ridere. Una risata cattiva,una risata di scherno, una risata piena di derisione. Che fece andare il sangue alla testa di Hermione che perse totalmente la pazienza.
-senti- iniziò puntando un dito contro il petto del ragazzo che non sembrò notarlo minimamente troppo impegnato a deriderla –brutto,lurido,schifoso,assassino..-continuò ma fu subito interrotta da Draco che sentendosi apostrofare con nomi non molto carini aveva smesso di ridere ed ora teneva Hermione premuta contro il muro mentre le stringeva i polsi con forza. I suoi occhi trafissero la ragazza come tremila pugnali,non erano gelidi come al solito…no..erano vuoti,come se non ci fosse anima in quel corpo, come se le mani che la stessero reggendo non avessero vita. E per un secondo Hermione  ebbe paura. E Draco se ne accorse perché strinse ancora di più la presa attorno ai suoi polsi facendole mancare il fiato.
-no senti tu..lurida Mezzosangue,non metterti contro di me,perché potrei non rispondere delle mie azioni..stai giocando con il fuoco mocciosa,e prima di scottarti,ti conviene ritirare la mano- e dopo aver detto questo Malfoy sparì inghiottito dall’oscurità che si stava impadronendo del corridoio.
Hermione cadde a terra dolorante mentre si massaggiava i polsi cercando di far tornare a scorrere il sangue nelle sue mani. Le guardò per un secondo,erano bianchissime e fredde,quasi morte,le facevano male. E allora una piccola lacrima le solcò il volto. L’asciugò velocemente,non doveva piangere,non ora,non lì,non il quel momento,non per uno stupido dolore.
Ripensò alle parole appena pronunciate da Malfoy.
stai giocando con il fuoco mocciosa,e prima di scottarti,ti conviene ritirare la mano.
Ma Hermione si era già scottata. Solamente ancora non lo sapeva.


Ecco a voi il secondo capitolo della mia storia...so che è leggermente penso ma spero vi piaccia

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Capitolo 3
*** Serpi e Grifoni ***


-professoressa le posso parlare?- chiese Hermione scostando leggermente la porta e guardando la piccola stanza illuminata solamente da una candela
La McGranit alzò lo sguardo dalla catasta di compiti che occupavano la sua scrivania e sorrise leggermente alla sua allieva prediletta. –ma certo signorina Granger,cosa la porta qui a quest’ora?- chiese mentre Hermione titubante si lasciava cadere su una delle sedie sparse per la sala.
La ragazza la fissò per un istante prima di spostare il suo sguardo su un punto al di sopra della spalla della professoressa, un piccolo luccichio la distrasse per qualche secondo prima di riportare la sua completa attenzione sulla strega che la guardava leggermente accigliata al di sotto dell’enorme cappello.
-beh, professoressa volevo parlarle..di..beh,volevo parlarle di quello che Silente ha detto,questa sera..vede io..- iniziò titubante mentre il suo orgoglio da Grifondoro vacillava lentamente nella sua anima. Non era sicura di quello che stava facendo, uno strano torpore le aveva avvolto lo stomaco quando Silente aveva fatto il suo “discorso di inizio anno” e quella stessa sensazione la avvolgeva anche in quel momento.
-signorina Granger,lei,più di tutte dovrebbe sapere che tutto ciò che il Preside dice a noi docenti,non può essere riferito a meno che non è sotto ordine di quest’ultimo- disse la McGranit con il suo solito cipiglio severo leggermente addolcito da una strana luce che illuminava gli occhi dell’anziana professoressa. Hermione annuì leggermente sconsolata e si alzò dalla sedia dirigendosi verso la porta. Ma proprio mentre stava per uscire e dimenticare quella conversazione,la professoressa McGranitt  la richiamò con la sua voce altezzosa. –Tuttavia…- cominciò camminando leggermente verso Hermione che fu scossa da un piccolo brivido.-signorina Granger potrei accennarle solamente alcune cose-
 
 
La mattina seguente Draco si svegliò con uno strano presentimento. Ne era certo quest’anno qualcosa sarebbe cambiato. Di malavoglia si alzò dal letto ed indossò la divisa,poi con il suo solito passo elegante si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde dove incontrò Blaise intento a continuare un’intensa conversazione con Pansy. Lanciando uno sguardo all’amico si sedette su una delle cinque poltrone verdi-argento che arredavano l’intera sala.
-finalmente Draco… pensavo fossi morto nel tuo letto- disse Zabini interrompendo il chiacchiericcio di Pansy che solo all’ora si accorse del biondo che le sedeva “accanto”.
-Draco… buongiorno- disse allora Pansy avvicinandosi al biondo e accarezzandogli i capelli. Lui non la scansò,ma rimase impassibile sotto il tocco gentile e provocante della ragazza.
-che ore sono?- disse allora Draco,leggermente spazientito. Blaise lo guardò come suo solito con un sopracciglio talmente alzato che sarebbe potuto arrivare al soffitto.
-perché cosa devi fare?- chiese poi sempre con sguardo indagatore. –beh non saprei..- iniziò il biondo con un tono sarcastico. –forse..andare a lezione..e visto che nessuno vuole dirmi che ore sono lo scoprirò da solo- e dopo aver detto questo si alzò dalla poltrona ed uscì dalla Sala Comune,viaggiò per qualche secondo senza meta. Non aveva fame quindi non sarebbe sceso a fare colazione. Vagò per ancora qualche minuto quando si fermò davanti alla porta della biblioteca,la varcò e si sedette sul primo banco che incontrò,sfilò un paio di libri dalla borsa..quando la vide,ed un ghigno sornione si aprì sul suo viso.
Ora ci si diverte
 
 
Quella notte non ero riuscita a dormire,dopo il lungo discorso con la McGranitt il mio cervello ha avuto bisogno di tutta la notte per assimilare quelle informazioni … Godric e Salazar… Harry e Draco..com’era possibile? Era una cosa talmente assurda da sembrare così giusta.
Sbuffando chiusi l’enorme libro che stavo sfogliando. Era ormai da due ore che ero in biblioteca cercando di trovare qualche spiegazione logica,qualche indizio di quella strana storia. Stavo per alzarmi e dirigermi in Sala Grande per la colazione quando una voce mi richiamò e il mio sangue si gelò dentro le vene.
-Hey,Granger… cos’è adesso non si saluta?-
-vuoi che ti saluti Malfoy?- chiese allora girandomi e facendo combaciare i miei occhi con i suoi..freddi,glaciali, spettrali.
Mentre lui si avvicinava con passo lento ed elegante e con il suo solito ghigno di sfida una sola parola si ripeteva nella mia testa.
Salazar
Era così assurdo,quel ragazzo che le si avvicinava non poteva essere uno dei quattro fondatori,no era possibile..lui era Malfoy,solo Malfoy.
Mentre questi pensieri prendevano vita nel suo cervello il suo corpo intanto aveva fatto qualche passo indietro fino a quando non toccò uno scaffale.
Hermione trattene un gemito di dolore quando lo spigolo di un libro le conficcò la pelle riportandola alla realtà
-no per carità,ma pensavo che almeno a voi Mezzosangue fosse stata  insegnata l’educazione- disse Malfoy sempre più divertito mentre si avvicinava alla ragazza. Hermione lo guardò con aria di sfida,non poteva farsi mettere i piedi in testa da quel damerino,anche se era Salazar Serpeverde.
-e io pensavo che voi Purosangue foste tutti gentili,rispettosi,intelligenti..ma non si può avere tutto dalla vita- disse poi con un finto tono rassegnato. A quelle parole un lampo di furia perturbò gli occhi di Malfoy ed Hermione rabbrividì abbassando il suo sguardo. Sapeva che con quel gesto aveva annunciato la sua resa.
In un millesimo di secondo si ritrovò intrappolata tra lo scaffale e il corpo di Malfoy.
-hai paura di me Sanguesporco?- gli chiese allora lui con un leggero tono divertito nella voce. Quelle sole parole fecero irritare Hermione. Lei non aveva paura di niente e di nessuno. Ma anche se questa consapevolezza era un chiodo fisso nella sua testa,non riusciva ad alzare lo sguardo. Aveva paura di incontrare quegl’occhi inespressivi.
-guardami- disse allora Mlfoy con tono duro. Era un ordine. Non poteva replicare se non avrebbe ubbidito volente l’avrebbe fatto nolente. E questo Hermione lo sapeva. Rassegnata,ma anche molto determinata a non darla vinta a quella serpe. Alzò lo sguardo. Ma quando i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo successe una cosa  a dir poco inaspettata
-hai paura di me Godric?- la voce di Salazar era imponente,quasi come se stesse parlando con un megafono. L’uomo alto dai capelli marroni sorrise leggermente e si avvicinò al suo rivale –io paura di te? Mai Salazar- la voce di Godric era più gentile di quella del rivale,e molto più melodiosa.
-allora guardami Godric- insistette Salazar impugnando più saldamente la bacchetta. Godric ubbidì ed alzò i suoi penetranti occhi marroni su quelli azzurri del rivale.
-non voglio battermi con te Salazar,ma se è questo quello che vuoi..allora io non mi opporrò alla tua volontà,ma ricorda il male è il migliore dei beni-
Hermione era rimasta impietrita. Quelle immagini erano passate nella sua testa come un ricordo lontano.
Ma cosa..?
Pensò mentre i suoi occhi marroni fissavano,adesso, quelli azzurro ghiaccio di Malfoy
Il male è il migliore dei beni
Quella frase le ronzava nella testa mentre Malfoy la guardava intensamente con quel suo sguardo così inumano
Salazar
 
 
-dov’è Hermione?- chiese il rosso ad Harry che gli sedeva accanto.
-Ginny dice che non sta molto bene quindi non verrà- spiegò semplicemente il moro mentre apriva il libro di difesa contro le arti oscure sul banco.
-deve proprio stare male per saltare una lezione- constatò poi il rosso leggermente preoccupato. Harry annuì debolmente.
-beh io mi butterei dalla Torre di Astronomia se questo mi permettesse di saltare una lezione con Piton- disse poi sconsolato.
Come apparso dal nulla il professore fece irruzione nell’aula,chiudendosi la porta alle spalle.
-bene come vedo manca la signorina Granger- disse Piton con la sua solita voce melliflua lanciando un’occhiata sprezzante verso il posto che di solito è occupato da Hermine –bene..almeno oggi non ci sarà nessuna so-tutto-io ad interrompere la mia lezione- continuò poi facendo alzare una sonora risata proveniente dal tavolo dei Serpeverde. Harry lanciò un’occhiata di fuoco a quest’ultimi prima di riportare la sua “attenzione” (se può essere chiamata così) al professore.
-oggi visto che è la nostra prima lezione del sesto anno,inizieremo con l’evocare un patrono- disse poi Piton quando le risatine si furono calmate lanciando uno sguardo poco cortese nella direzione di Harry.-quanti di voi sanno evocare un patrono?- chiese poi guardando le varie mani alzate (tutti quelli che l’anno prima avevano fatto parte dell’ES). –bene- concluse poi dirigendosi verso la cattedra facendo frusciare il mantello. –Allora iniziamo,chi non lo sa fare,non è così complicato basta pensare ad un momento felice e dire chiaramente “EXPECTO PATRONUM”- disse poi spicciolo il professore.
Tutti quanti si alzarono ed iniziarono ad urlare “EXPECTO PATRONUM” dopo una decina di minuti vari patroni argentati volavano in giro per la sala,non tutti erano riusciti ad evocarne uno e Piton ne sembrava molto indispettito. Il cervo di Harry trotterellava allegramente. Fino a quando non si fermò di botto impaurito. Harry lo guardò confuso. Ma ben presto si accorse che tutti si erano fermati (patroni e non) e stavano ammirando un’enorme grifone argentato fermo davanti alla cattedra. Piton lo osservava attentamente,con uno strano sguardo. Quando l’atmosfera iniziale sembrò essersi ridestata. Di nuovo accadde qualcosa che nessuno si aspettava. Un serpente argentato comparve da dietro il grifone, che lo guardava in modo talmente intenso quasi come se gli chiedesse qualcosa,il serpente come se avesse capito le tacite richieste dell’altro patrono si attorciglio attorno alla sua zampa. E subito vi fu una grande luce che abbagliò tutti i presenti costringendoli a fare qualche passo indietro. Quando la luce diminuì e i due patroni tornarono visibili. Tutti si zittirono all’istante. Il serpente guardava il grifone e il grifone guardava il serpente. Nessuno ci stava capendo niente ma un pensiero balenò nella mente di Harry e in quella di tutti i suoi compagni radunati in quella sala
Quei due si appartengono
Anche Piton doveva averlo pensato perché impallidì (se possibile) anche più del solito. –non è possibile- mormorò piano. Un sussurro che però tutti udirono. Tutti quanti erano intenti ad ammirare quella magnifica visuale che si apriva davanti ai loro occhi. Quando Piton afferrò la bacchetta ed urlò “SEPARO” il serpente/patrono era stato scaraventato dall’altra parte della sala e il grifone ruggì. Un ruggito pieno di dolore. In quello stesso istante un urlò si propagò dall’angolo della stanza. Poi vi fu un botto. Come di un corpo che cade e tutti si voltavano mentre il grifone/patrono scompariva lentamente
Draco Mlfoy era svenuto.
 
 
Ecco a voi il terzo capitolo..cosa ne pensate?
 
Giulia_Cullen :grazie mille perché leggi la mia storia,e per tutti i complimenti che mi fai,spero che questo capitolo sia di tuo gradimento

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Capitolo 4
*** cosa sta succedendo? ***


Draco si svegliò leggermente stordito. Ricordava ancora l’immenso dolore che gli aveva attanagliato lo stomaco non appena il serpente era stato scaraventato nell’angolo della stanza. Era stato terribile,davvero terribile. In quel momento era come se gli avessero strappato via l’anima,una parte di se. Sospirando cercò di mettersi a sedere ma  una fitta al cuore lo fece sobbalzare. Così prese un lungo respiro e si appoggiò sugli avambracci. Chiuse gli occhi quando si accorse di una piccola figura che lo osservava dai piedi del letto. –chi sei?- chiese con un tono sgarbato. L’esserino si girò lentamente puntando i suoi occhi verso quelli di Draco e poi si alzò rivelando niente meno che Ginny Weasley. –sono venuta a trovare Hermione,Malfoy. Ma visto che Madama Chips non mi permette di vederla devo aspettare qui- disse secca Ginny tornando a sedere senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Hermione era in infermeria.
Il cervello elaborò con voracità quelle parole e un senso di disgusto lo pervase. Non voleva trovarsi nella stessa stanza di una sudicia Mezzosangue.
-perché è qui? Quella..quella cosa?- sputò amaramente Draco ricevendo di tutta risposta un occhiataccia da parte di Ginny. –questa mattina,eravamo nella Sala Comune quando all’improvviso è stata…schiantata…ma non credo fosse proprio così. Fatto sta che ha fatto un volo di qualche metro e poi è caduta sbattendo la testa..ma la cosa assurda è che..- iniziò Ginny ma si fermò di colpo notando la persona con cui stava parlando. –ma a te non interessa giusto?- chiese dopo un po’ con tono acido. Draco annuì con la testa.
La Sanguesporco è stata schiantata ma senza esserlo davvero….ma come è possibile?
Pensò mentre osservava Ginny sbuffare e muovere ogni tanto il piede. –quello che dici non ha senso rossa- disse poi all’improvviso facendo girare la ragazza che era di fronte a lui. Ginny alzò le spalle e si sedette sulla sedia di fianco al letto di Draco. –lo so, ma è proprio così è stata schiantata ma nessuno ha lanciato l’incantesimo…era come se fosse stata guidata da..qualcos’altro- constatò la piccola della famiglia Weasley . Draco la guardò ancora un po’ e poi scosse la testa.
Impossibile
Pensò mentre si portava una mano ai capelli. –tu perché sei qui?- a parlare all’improvviso questa volta fu Ginny che osservò Draco in cerca di una risposta. Quest’ultimo alzò le spalle e con tono indifferente disse –sono svenuto- a quelle parole Ginny si morse il labbro cercando di non scoppiare a ridere. Draco se ne accorse e le lanciò un’occhiata di fuoco. La rossa invece di intimorirsi esplose in una sonora risata. Che infastidì leggermente il biondo. –scusami è solo che … dev’essere stato molto buffo- disse poi scusandosi mentre cercava di ritornare in se. Draco sorrise leggermente,un sorriso che sembrava più un ghigno. – a dir la verità è stato abbastanza doloroso- confessò lui assottigliando gli occhi per riportare a galla tutte le sensazioni che aveva provato in quel momento. –un dolore atroce,una fitta a l cuore,uno strappo all’anima,tremila cruciatus messi insieme- disse poi con sguardo perso mentre Ginny lo osservava con la bocca leggermente spalancata. –perché?- chiese poi  senza rendersi conto di quello che stava dicendo. Le parole erano uscite come un fiume in piena dalla sua bocca schiusa. Draco la guardò per l’ennesima volta da quando è entrata e sospirò –non lo so,davvero- ammise con tono sconfitto il biondo. Ginny sembrava voler replicare ma fu interrotta dall’arrivo di Madama Chips. –signorina Weasley,la signorina Granger ora sta meglio e se vuole può andare a trovarla ma solo cinque minuti- disse l’anziana donna rivolgendosi alla ragazza seduta sulla sedia. Ginny annuì leggermente. –e lei signor Malfoy deve riposare- continuò la donna facendo allungare Draco con la forza. Quest’ultimo socchiuse le labbra e le lanciò uno sguardo fulmineo che sembrò non sfiorarla nemmeno. –io vado,stammi bene Malfoy- disse Ginny girandosi verso Draco –giuraci Weasley- rispose lui di tutto rimando con un piccolo ghigno.
Forse non è così male come credevo
Pensò mentre la vedeva sorridere e scomparire dietro l’enorme tenda di velluto.
 
 
Hermione era allungata sul letto dell’infermeria da ormai un’ora. Madama Chips,l’aveva curata e rimessa. Aveva detto che non era niente di preoccupante e che quindi tra qualche ora sarebbe potuta uscire.
Sbuffando Hermione si guardò attorno per la millesima volta,non riusciva a riposare. Una strana oppressione alla bocca dello stomaco le impediva anche solo di respirare.
Cos’era quella sensazione?
Pensò mentre il suo sguardo si fermava sopra il maglione poggiato sulla sedia e solo all’ora si accorse di indossare solamente la camicia. Quella strana sensazione,l’aveva già provata, lo sapeva,lo sentiva. L’aveva provata poco prima di essere “schiantata” e la provava anche adesso. Era come se avesse la soluzione a pochi passi e non poteva saperla ,era come quando sai che la felicità è a un passo da te e tu non puoi averla,puoi solamente guardarla da lontano,sperando che faccia qualche passo verso di te. Hermione sospirò ancora. Si sentiva vuota, incompleta, come se le mancasse una parte di se. Si ricordava che prima di finire a terra,poco prima il suo cuore si era fermato,già ma non era morta. Era come se tutta la sua amina non avesse fatto altro che aspettare quel momento per tutta la sua vita. Ma quale momento? Cosa era successo di preciso? Niente di  nuovo stava allungata sul divano mentre cercava di capire qualcosa in più di quello che aveva detto la McGranitt. E poi una frazione di secondo che è durata per qualche minuto. Si era sentita come mai prima d’ora,si era sentita completa, viva, amata
Quella constatazione la fece rabbrividire leggermente ma ben presto i suoi pensieri furono rotti dall’arrivo di Ginny. –Hermione! Grazie a Merlino sei tutta intera- disse quest’ultima fiondandosi ad abbracciare l’amica che rimase interdetta per alcuni secondi poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. –si Ginny sto bene- confermò Hemrione sfregando la schiena della rossa. Quest’ultima si staccò e si sedette sulla sedia schiacciando il maglione. –sono venuta qui un’ora fa ma Madama Chips non mi ha fatto entrare e quindi sono dovuta restare per un’ora seduta contro la ringhiera del letto di Malfoy- spiegò Ginny con tono amaro. Hermione ci mise parecchi minuti per capire ciò che l’amica stava dicendo.
Malfoy? In infermeria?
-cosa ci fa lui qui?- chiese poi pronunciando quel “lui” come se fosse una parolaccia. Ginny si lasciò scappare un risolino alla vista della faccia schifata dell’amica al solo pensiero che Malfoy fosse a pochi letti di distanza da quello di lei. –dice che è svenuto- rispose poi semplicemente scrollando le spalle. –svenuto?- ripeté poi Hermione quasi a voler memorizzare l’informazione. E poi senza preavviso scoppiò in una sonora risata –non ci posso credere….volevo esserci..davvero..è incredibile- disse poi senza riuscire a riprendere fiato.
-hey,Hermione ma cosa ti prende?- chiese una voce familiare che la fece sobbalzare all’improvviso ed arrossi sire di quattro o cinque tonalità. Si voltò lentamente solo per incontrare gli occhi azzurri del suo “amico” Ron. Di fianco a lui con un sopracciglio alzato e il sorriso divertito non c’era niente meno che Harry. –Malfoy è svenuto- disse poi continuando a ridere e facendo ridere anche Ginny. Ron ed Harry invece non sembravano affatto divertiti. –si lo sappiamo- disse quest’ultimo mentre i suoi occhi verdi scrutavano la stanza preoccupato. Alla vista della sua reazione le ragazze si fermarono di botto. –hey Harry cos’hai?- chiese allora Ginny leggermente accigliata. –niente è colo che..- iniziò ma fu interrotto da Ron che continuò la frase per lui –noi abbiamo visto- disse il rosso –visto cosa?- chiese Hemrione notando le espressioni cupe dei suoi due migliori amici. –i patronus- disse semplicemente Harry. Hermione lo guardò confusa e lui prese a spiegare. –eravamo a lezione di difesa contro le arti oscure e Piton ha deciso di farci evocare un patronus,non tutti ci sono riusciti e Malfoy era uno di quelli. Quando all’improvviso un immenso Grifone argentato appare in mezzo alla stanza,e subito dopo arriva anche un serpente,quest’ultimo come se gli fosse stato chiesto si attorcigliò attorno alla zampa del grifone e poi…- si fermò quasi a voler soppesare quello che stava per dire. –ci fu un’esplosione di luce e i due patroni si erano fusi…ceh non proprio fusi,fusi, si riuscivano ancora a distinguere il grifone e il serpente,ma è come se quei due fossero  nati per stare insieme e poi separati con forza, come se uno fosse parte dell’altro..non so come spiegarvelo,ma si vedeva,l’abbiamo capito tutti, quei due si appartenevano. Poi Piton stava quasi per morire alla vista di ciò che era successo. Sembrava scandalizzato come se avesse appena assistito al bacio di un Dissennatore,ha preso la bacchetta ed ha allontanato il serpente dal grifone facendogli fare un volo assolutamente sovraumano. Il grifone non appena il serpente ha toccato terra ha ruggito,ma era un ruggito violento quasi come se …stesse..piangendo- disse quasi in un sussurro – e poi nello stesso momento,Malfoy ha cacciato un urlo,un urlo uguale a quello del grifone,un urlo pieno di dolore,un urlo di quello che ti fa accapponare la pelle..è stato raccapricciante..e poi è svenuto..e insieme a lui il grifone è sparito- Harry concluse il suo racconto mentre le due ragazze lo guardavano con gli occhi strabuzzati e la bocca spalancata. –ma..ma come è possibile?- chiese poi Ginny cercando di respirare lentamente. Harry alzò le spalle e scosse la testa. –non lo so,nessuno lo sa- ammise poi con aria distrutta.
Il cervello di Hermione intanto viaggiava alla velocità della luce assorbendo tutte le informazioni possibili e subito delle parole si formarono nella sua testa
Qui c’è qualcosa che non va
 
 
Hermione si alzò dal letto contro voglia. Harry,Ron e Ginny erano andati via da quasi una mezzoretta,ormai il sole era quasi al crepuscolo, e Madama Chips era venuta per dirle che poteva andare. Lei aveva annuito e si era sistemata i capelli e rimesso il maglione mentre pensava a tutto ciò che era successo quel giorno.
Questo secondo giorno di scuola è stato davvero assurdo,me lo sento non sarà un anno facile.
Sbuffando uscì dalla tenda e non appena alzò lo sguardo i suoi occhi furono catturati da degl’altri,freddi e duri che la guardavano con disgusto. – Granger - disse il ragazzo a cui appartenevano quegl’occhi così inumani prima di sorpassarla e di dirigersi verso la porta. Hermione lo guardò camminare e per un secondo fu rapita da quei movimenti così lenti ed eleganti al tempo stesso,quei movimenti così concentrici che sembravano esser stati studiati con cura,quei movimenti che sembravano così irreali,così disumani, come d’altronde era il ragazzo che li faceva
-Malfoy- quel nome uscì come un sussurro dalla sua bocca che però lui non udì ormai troppo lontano per sentirla anche solo respirare. E mentre stava per dirigersi anche lei fuori da quel posto un forte mal di testa la colpì in pieno costringendola ad afferrarsi ad alla ringhiera di un letto e a respirare profondamente. Serrò gli occhi cercando di contrastare il dolore,ma una scena le si parò davanti agl’occhi
 
-dove vai Salazar?- la voce di Godric Grifondoro era dolce nelle sue orecchie come l’ultima volta che l’aveva sentito. L’uomo sentendo il suo nome si girò e fissò il rivale dritto negl’occhi. –non sono affari tuoi Godric- disse questo sprezzante prima di girarsi e riprendere a camminare. Godric sbuffò davanti all’irrequietezza e alla maleducazione della serpe e senza alcuna esitazione lo seguì –vuoi fermarti Salazar!- tentò di nuovo ma questa volta la sua voce ava un non so che di cupo,era quasi…preoccupato. Il serpe verde non lo sentì o solo fece finta di non sentirlo e continuò a camminare. Godric lo guardò studiandolo attentamente,aveva sempre quella camminata decisa,altezzosa,una camminata da vero purosangue, i suoi movimenti erano eleganti e decisi,erano assolutamente disumani
-Salazar- disse allora lui piano,come a voler dare vita ad un pensiero che però era troppo pesante per essere espresso. Sbuffando il grifone voltò le spalle al suo nemico e riprese a camminare dalla parte opposta.
 
Hermione riaprì gli occhi spaesata,e l’infermeria si parò di nuovo nella sua mente. Ripensò a ciò che era appena successo, rivide Godric e Salazar, risentì le loro parole nelle orecchie, e un lungo sospiro uscì dalla sua bocca.
Cosa stava succedendo?
 
 
-sei sicuro di quello che mi stai dicendo Severus?- la voce di Silente era tranquilla e melodiosa come sempre ma nei suoi occhi si poteva scorgere un barlume di speranza,o forse era paura..preoccupazione.
Piton annuì alle parole del Preside. –si signore,le assicuro che ciò che le sto riferendo è assolutamente vero..quei patroni..si..si sono…- iniziò lui ma non appena cercò di spiegarsi tutto iniziò a vorticare,non sapeva spiegare cosa fosse successo ma era sicuro che il preside sapesse cosa intendeva –si sono uniti Severus- costatò il Preside unendo le mani sotto il grembo –e questo vuol dire una sola cosa- continuò lui puntando i suoi occhi azzurri in quelli neri di Piton.
-anime gemelle- spiegò poi Silente vedendo lo sguardo confuso del professore. –anime gemelle- ripeté quest’ultimo. Silente annuì -si Severus,anime gemelle,cuori che si appartengono,ma adesso non è il momento per spiegarle tutto ,è troppo complicato,sia per lei che per i ragazzi- concluse il preside con un sorriso benevolo sul volto che fece spazientire leggermente Piton. –e cosa dovrei fare? Cosa significa tutto questo?- esclamò esausto quasi ad urlare. Silente lo guardò per un secondo forse a pensare quale fossero le risposte più giuste da dare. Poi sorridendo leggermente disse. –niente Severus,non deve fare niente,è il destino che sceglie per noi e non noi per lui,quindi lasciamo che il signor Malfoy si rimetta completamente e che il suo cuore trovi da solo la strada- disse poi voltandosi verso la finestra. Piton gli lanciò uno sguardo che andava dallo sbalordito,all’esasperato,all’infuriato e poi senza dire niente uscì dalla stanza
La storia sta per ricominciare
Pensò il preside chiudendo per un secondo gli occhi ed abbandonandosi in un sospiro.
 
 
Ecco a voi il mio terzo capitolo, come vedete qui Malfoy capisce che Ginny non è poi così male come credeva, e tra i due nascerà un’insolita amicizia molto forte. Hermione continua ad avere queste “visioni” (chiamiamole così)  e Silente ha scoperto qualcosa di fondamentale. Sinceramente questo capitolo non mi convince tanto ,lo trovo noioso ma voi fatemi sapere cosa ne pensate.
Ps: a volte sembra che Godric e Salazar siano innamorati ma non è così..ma capirete tutto molto presto
 
Giulia_Cullen :  cosa ne pensi ti piace? Scommetto che la tua tesi si sta rafforzando hahahhaha..grazie perché continui a seguire la mia storia
 
Ladypretty : ciao Ari..ti ringrazio davvero tanto e spero di non deludere le tue aspettative con questo capitolo,e si beh aggiorno in fretta perché credo che farvi aspettare troppo sia crudele,spero continuerai a seguire la mia storia, un bacio Dora.

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Capitolo 5
*** Visioni a due ***


-sei sicuro di quello che fai Salazar?- Draco era immerso in un sogno,guardava un uomo davanti a se:era altro qualche centimetro in più da lui,indossava una lunga veste da mago nera che arrivava fino a toccare il pavimento. I suoi occhi erano di un intenso marrone quasi paragonabili allo scuro dei suoi capelli che gli ricadevano sul viso leggermente appuntito. –certo che lo sono- la voce che uscì dalla bocca di Draco,constatò il giovano, non era la sua. Era molto più profonda,come se a parlare fosse stato un uomo adulto che avesse da poco passato la quarantina ed era molto più altezzosa,autoritaria. L’uomo davanti a lui scosse la testa con sguardo scettico. E Draco sentì l’ira ammontare nel suo petto. –Salazar tutto questo è una pazzia- gli aveva detto l’uomo passandosi una mano fra i capelli sbarazzini. Draco lo guardò per qualche secondo prima di aprire la bocca e pronunciare, sempre con la stessa voce altezzosa di prima, alcune semplici parole che però non riuscì a capire nemmeno lui. –lo so, ma se non vuoi farlo tu sarò costretto a farlo io-
 
Draco si alzò di soprassalto dal suo letto. Era solo un sogno, scombussolato si guardò attorno mentre le immagini appena viste nella sua mente continuavano a vorticare insostenibili. Era tutto così strano, lui non era lui in quel momento,in quel sogno,eppure sentiva di essere se stesso, come se una parte del suo cervello non stesse solamente sognando ma ricordando
Spaesato da quella constatazione si alzò dal letto e si diresse verso la porta del suo dormitorio stando attento a non svegliare nessuno. Abbassò piano la maniglia ed uscì sedendosi su uno dei divanetti verde-argento della sala comune. Con la testa che gli pulsava chiuse gli occhi e si portò le mani al viso come a voler intrappolare un ricordo,un ricordo così lontano, che non sembrava vero, un ricordo così irreale che cercava di perforargli il cervello. Sbuffando tirò indietro la testa e osservò il soffitto coperto interamente dall’oscurità di quella sala
“Salazar tutto questo è una pazzia”
Le parole di quell’uomo continuavano a frullargli in testa senza lasciargli un briciolo di respiro,un piccolo bruciore gli pervase la bocca dello stomaco facendogli muovere le labbra in una smorfia di dolore.
Ripensò all’uomo che gli aveva parlato,rivide i suoi occhi, e il lampo di furia che li aveva attraversati.
Salazar tutto questo è una pazzia”
Di nuovo quelle parole e senza sapere a cosa si riferissero si ritrovò d’accordo con quell’estraneo che le aveva pronunciate
 
 
 
Draco si risvegliò sulla poltrona della Sala Comune dei Serpeverde e guardandosi intorno leggermente spaesato si ricordò di cosa l’aveva tenuto sveglio quella notte e di nuovo le immagini lo inchiodarono su quella poltrona. Facendosi forza il ragazzo si alzò e si diresse con la sua solita eleganza e maestria verso la sua camera. I suoi compagni dormivano ancora beati. Così si vestì velocemente e mettendosi la borsa in spalla si chiuse la porta alle spalle con un leggero tonfo, e uscendo dalla Sala Comune si diresse verso la Sala Grande per la colazione sperando che il suo intuito non lo deludesse e che fossero davvero le 7:00 di mattina.
Appena varcata la soglia tutti gli occhi si puntarono su di lui, o per lo meno gli occhi di quelle poche persone mattiniere come lui. Non aveva mai dormito molto quindi nei loro occhi non c’era stupore di vederlo lì. Anzi era come se lo aspettassero. Con il suo solito passo sinuoso ed elegante si diresse verso il tavolo verde-argento vuoto come al solito. Prese a mangiare un paio di salsicce. Quando sentì due occhi perforargli nuca. Senza troppe cerimonie alzò la testa per incontrare gli occhi della persona che lo fissavano così attentamente. Quando incontrò gli occhi della Granger un ghigno si aprì sul suo volto. Un ghigno che a lei non sfuggì. Sentendosi beccata con le mani nel sacco arrossì violentemente e poi abbassò il capo riprendendo a leggere il libro aperto e appoggiato alla brocca riempita con succo di zucca,mentre portava alla bocca una fetta biscottata. Draco la guardò un istante,aveva i capelli castani legati in un’alta coda di cavallo che le scoprivano il collo sempre coperto da quell’ammasso di cosi che lei chiamava capelli,le guance erano rosse,forse per il freddo,forse per l’imbarazzo,ma quella tonalità leggermente più scura della sua carnagione gli donavano un non so che di delicato, gli occhi sempre fissi su quel libro erano di un profondo color cioccolato con delle sfumature oro miele,e quelle labbra così grandi e carnose erano leggermente schiuse forse a concentrarsi su ciò che stava leggendo. Draco la guardò con disgusto e riabbassò gli occhi puntandoli sulla sua colazione. Dopo nemmeno cinque minuti sentì una panca spostarsi non troppo delicatamente dall’altra parte della Sala,e la Granger alzarsi e dirigersi verso il portone,lo varcò con il libro prontamente stretto in mano come se volesse proteggerlo,quasi come se fosse suo figlio. E poi svanì inghiottita dal legno del portone. Draco continuò a mangiare senza alcun interesse per quella stupida Mezzosangue.
Non l’aveva mai sopportata,con quell’aria da maestrina, con quel suo modo di fare,il modo in cui si vestiva. Non riusciva proprio a sopportare niente di quella ragazza. Ogni volta che la vedeva un moto di disgusto e disapprovazione lo investiva come un fiume in piena. Lei era una lurida sanguesporco,e non potava stare lì,in quella scuola,in quel paese,in quella nazione,in quel continente,in quel modno. Alzandosi dalla panca dopo abbondanti dieci minuti uscì anche lui e sparì come era sparita la Granger un quarto d’ora fa. A quel pensiero gli veni la nausea,un cognato tanto forte da doverlo costringersi a fermare. Si appoggiò ad una colonna del corridoio che stava percorrendo,era talmente stretto che con l’altra spalla riusciva a toccare l’altra parte del muro, ci passa a malapena una persona. E la sfortuna volle che mentre Draco Malfoy teneva il capo chino e respirava cercando di non vomitare,Hermione Granger veniva dall’altra parte del lungo corridoio ed era ormai a pochi passi dal biondo.
-Malfoy spostati devo passare- il tono con cui lo disse era aspro,duro e questo fece girare la testa a Draco.
Come osava quella ragazzina rivolgersi a lui in quel modo?
Irato alzò il capo e puntò i suoi occhi verso quelli di lei. E subito il sangue gli si gelò nelle vene. Fu un lampo,uno squarcio nel tempo, e per una frazione di secondo Hermione Granger non fu più Hermione Granger,quello che stava guardando era un uomo,un uomo alto e magro con una lunga veste da mago che toccava il pavimento, i capelli sbarazzini e gli occhi nocciola lo fissavano con uno strano bagliore e un sorriso si aprì su quel volto. Poi come era venuta la visione scompari. Hermione continuava a fissarlo,ma questa volta i suoi occhi non erano duri,freddi,inquisitori. Erano semplicemente spalancati,come se qualcosa l’avesse travolta in pieno. E per un secondo Draco si chiese se anche lei aveva visto quell’uomo che aveva preso per qualche istante il suo posto. Poi senza ribattere si girò e se ne andò troppo scosso anche solo per camminare.
 
 
 
Hermione era rimasta lì con lo sguardo strabuzzato,la bocca spalancata e una consapevolezza che si faceva strada nella sua testa. Ripensò a quello che era appena successo e un brivido le attraversò la schiena. Stava fissando Malfoy chino a guardare per terra,ma poi quando i suoi occhi avevano incontrato quelli della ragazza,Malfoy era scomparso,al suo posto c’era un uomo alto e robusto con lunghi capelli neri e penetranti occhi azzurro/verdi. L’aveva visto mille volte quell’uomo così vero e reale davanti a lei,l’aveva scorso così tante volte da sapere ormai a memoria ogni lineamento del suo volto,ogni sfumatura del suo carattere, e ogni spettro della sua anima. Quegl’occhi l’avevano guardata per qualche secondo poi lui aveva fatto un gesto con la mano,che non capì affatto, la scosse come a volerla invitare ad avvicinarsi,ma in quel gesto c’era qualcosa di più di un semplice invito,qualcosa di più profondo, c’era rispetto?speranza?
Ma lei non mosse un passo troppo stupita a guardare l’uomo davanti a se che aveva preso il posto di Malfoy. Fissò quegl’occhi e un immagine le venne in mente…due uomini:
Godric e Salazar si guardavano dai due capi della sala poi senza dire una parola si avvicinarono e quando furono a pochi passi l’uno dall’altro il serpeverde aprì la bocca per parlare –fidati di me Godric- disse poi puntando i suoi occhi su quelli dell’uomo davanti a lui. –si,ma..- provò a dire quest’ultimo ma fu subito interrotto. –quando sarà il momento, lo capiremo,e lo capiranno- e senza dire altro scomparve.
-già lo capiranno- sospirò Godric ormai rimasto solo
 
Quelle immagini perturbarono per alcuni secondi la mente di Hermione e quando furono sparite anche l’uomo davanti a se l’aveva fatto. Quello che stava guardando adesso era un Malfoy sconcertato,oserei dire spaventato
Che si fosse accorto di quello che è successo?
Pensò mentre ogni singola particella del suo corpo si irrigidiva. Prima che potesse parlare e chiedergli qualcosa però il ragazzo era già sparito inghiottito dal lungo corridoio. Hermione rimase lì,ferma a pensare e improvvisante si sentì pesante,troppo pesante per le sue gambe alte e snelle,così senza complimenti si accasciò sul pavimento e si portò le mani al viso. E le parole di Salazar gli risuonarono ancora una volta nella testa,quasi come un sussurro urlato in un orecchio.
quando sarà il momento, lo capiremo,e lo capiranno”
Il momento di che cosa?
Più se lo chiedeva e più non riusciva a trovare una risposta,era frustrata perché una parte di se continuava a ripetergli: “sei una stupida ancora non lo hai capito? È a un passo da te!”
Cosa era a un passo da lei? Dov’era? Si sentiva esasperata. Quella storia la stava opprimendo.
 
 
Il trio era seduto su una panca mentre la McGranitt continuava  a spiegare come si facesse a  trasfigurare un animale in un complicato oggetto cinese. Quando la porta si spalancò e rivelò la tetra figura di Severus Piton, che senza preoccuparsi degli sguardi di odio puro che gli studenti gli riservarono si diresse verso la McGranitt. Quest’ultima lo guardò interrogativa e Piton gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Lei annuì,leggermente più bianca del solito e poi girandosi e avvicinandosi al tavolo dove erano seduti lei,Harry e Ron disse con voce severa che tradiva una leggera punta di preoccupazione.
-il Preside vuole vedervi- e dopo aver detto questo li guardò uno per uno. Soffermandosi però su di Hermione che le rivolse una domanda muta: “è su quel fatto del ritorno,di Salazar e Godric giusto?” la McGranitt annuì ed ad Hermione mancò il pavimento sotto i piedi.
Se si trattava di quella storia di Godric e Salazar. Lei e Ron cosa ci entravano?
E come al solito non trovò una risposta alla sua domanda ma qualcosa dentro di se si mosse.
Qui qualcuno ha sbagliato qualcosa
 
Ecco a voi il quinto capitolo, so che è un po’ noioso e ingarbugliato ma finalmente nel prossimo capitolo Silente spiegherà tutto ai nostri”eroi” e molte cose saranno chiare. Come potete vedere Draco inizia a percepire la sua “natura” (chiamiamola così) e come vi ho già detto anche Ginny avrà un ruolo importante in questa storia (sempre e solo come amica). Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate
 
Giulia_Cullen : avevi ragione e Draco inizia ad avere delle visioni come la nostra cara Hermione, che beh suderà parecchio credimi ahahhaha.. grazie davvero per i tuoi complimenti, e spero che questo capitolo non ti abbia deluso
 
Naughty_Girl : ti ringrazio,davvero grazie mille ..spero che questa capitolo non ti deluda. E Ginny sarà molto importante ma solamente come amica dei due futuri innamorati (: fammi sapere cosa pensi di questo capitolo.grazie d nuovo
 
Carpe__Diem:  grazie mille davvero e spero che questo capitolo ti piaccia, per quanto riguarda la storia vedrai che nel prossimo capitolo sarà tutto un po’ più chiaro. Spero che continuerai a seguire la mia storia 

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Capitolo 6
*** Noi siamo il per sempre ***


-preside vuole vederci?- disse Harry entrando nell’enorme ufficio tutto agghindato con strani oggetti ticchettati. Silente ci guardò per qualche secondo poi annuì leggermente e con la sua solita voce gentile e consolatoria ci disse –prego accomodatevi,ho tante cose di cui parlarvi- e dopo aver detto questo si sedette sulla sedia di mogano. Trascorsero ben cinque minuti di silenzio,e noi iniziammo a preoccuparci.
Perché non parla?
Pensò Hermione volgendo lo sguardo verso i suoi amici, Harry era seduto e guardava dritto davanti a se,non sembrava turbato,ma lui ormai era di casa in quell’ufficio, Ron era impallidito e stringeva con forza il bracciolo della poltroncina di velluto su cui era seduto. Hermione lo guardò per un paio di minuti,contemplando ogni lineamento del suo volto,ogni lentiggine,ogni fossetta, guardò quegl’occhi azzurri e il suo cuore prese a galoppare dentro il suo petto,distolse lo sguardo dal rosse e chiuse per un secondo gli occhi e cominciò a respirare profondamente cercando di ristabilire il battito cardiaco…e poi…di nuovo una visione
 

-Godric tu sei pazzo- disse Salazar mentre puntava la bacchetta al corpo del rivale,il moro lo guardò per qualche secondo con un ghigno sul viso che fece impallidire lo stesso Serpeverde. –no amico mio qui il pazzo sei tu, tu che non vuoi accettare la realtà! Tu che ti ostini a credere alla tua “purezza” senza lasciar credere gli altri. Fidati,credimi, sarà meglio così- disse poi Godric sempre tenendo lo sguardo fisso sul rivale. –FIDARMI? CRDERTI? –urlò Salazar in preda ad una risata amara –ho smesso di fidarmi di te,da quando tu mi hai portato via la cosa più importante di tutte- continuò poi con un lampo che gli illuminava i freddi occhi azzurro/verdi. Godric lo guardò per qualche secondo e poi un sorriso dolce si aprì sul suo viso. –io non ti ho tolto niente Salazar, lei se ne è andata da sola,ma stai sicuro che tornerà che te la ridarò..in fondo l’amore viaggia nei secoli-


Hermione spalancò gli occhi,si trovava ancora nello studio di Silente,vide il Preside che la guardava con uno strano lampo di comprensione..o forse era compassione? Sul viso. Voltò lo sguardo ai suoi due migliori amici per vedere le loro reazioni e quello che vide le fece congelare il sangue nelle vene,il respiro le si mozzò, e il cuore smise di battere. Salazar Serpeverde era proprio lì vicino ad Harry che la guardava e le sorrideva dolcemente. Non sapeva cosa fare. Doveva correre? Doveva fuggire? Doveva restare lì dov’era? Non lo sapeva. Ma fu il suo corpo a scegliere per lei,mosse qualche passo verso l’uomo che ancora le sorrideva e alzò una mano. Voleva toccarlo,voleva sentire la sua pelle, voleva vedere i suoi occhi più da vicino. Trattenne il respiro e poggiò la sua mano calda sulla guancia soffice dell’uomo. Il suo cuore prese a battere alla velocità della luce. Tanto che Hermione temette che esplodesse in mille pezzi. L’uomo si irrigidì sotto il suo tocco ma non sembrò volerla scostare. La sua pelle era qualcosa di davvero magnifico. Così bianca e pura,così soffice e delicata. Voleva baciarla,voleva sentire la consistenza di quella pelle sotto le sue labbra. Qunado l’uomo le scanzò la mano con forza e i suoi occhi prima dolci,furono riempiti dal disgusto. –MA COSA DIAMINE FAI GRANGER?SEI IMPAZZITA!- chiese poi una voce che le fece gelare il sangue nelle vene. A parlare era stato l’uomo ma la voce non era la sua. Hermione si allontanò velocemente e vide gli sguardi scandalizzati di Harry e Ron. La guardavano come se fosse pazza, e forse lo era,insomma aveva appena accarezzato una guancia di Salazar Serpeverde. Ma loro non potevano capire, forse nemmeno lei poteva. Ma quando l’aveva visto il suo corpo aveva mosso i suoi passi da solo,non le aveva più ubbidito,era stato tutto così magico,tutto così irreale e perfetto. Si perché quando la pelle calda della sua mano aveva incontrato quella soffice dell’uomo si sentì bene, si sentì in paradiso,come se nessuno potesse farle del male,come se il mondo appartenesse a loro due…. a loro due soltanto. Ma qualcosa di strano c’era e lo sapeva anche lei. Perché quando aveva accarezzato l’uomo era come se lui,in realtà,non ci fosse. So che può sembrare una pazzia,ma è così. Quando aveva guardato quegl’occhi e accolto quella pelle sotto il suo tocco gentile. Aveva visto una persona,una persona sola. Ed ora era la stessa persona che la guardava proprio dove prima si trovava il fondatore della casa Serpeverde
-Draco..- mormorai ma lui non sembrò sentirmi. .
 –Granger ti ripeto. Cosa ti è saltato in mente?- disse lui con la sua voce fredda come il ghiaccio. Mi perforò con quegl’occhi e io sentii una fitta al petto. Cos’era successo? Dov’era finito Salazar? Perché in fondo sapevo che Draco era lì? Perché l’avevo visto negl’occhi di Salazar?Perché questo dolore così lacerante mi ha colpito in pieno? Perché non riesco a smettere di guardare quegl’occhi così freddi,duri,glaciali,così…belli?
In quel momento,rivide quel Draco. Quel Draco che aveva conosciuto sul treno, quel Draco che voleva come amico..quel Draco così innocente e puro.
-ALLORA?- urlò spazientito visto che Hermione non si decideva a dargli una risposta. Lei era confusa,si sentiva uno sciocca, non sapeva cosa le era successo. Si morse il labbro e cercò di non piangere, non poteva piangere,non doveva,non ne aveva motivo. Puntò i suoi occhi su quelli di Draco ma prima che poté ribattere il Preside lo fece al suo posto. –signor Malfoy,signorina Granger,se volete sedervi e sentire la mia storia..il motivo per cui vi ho fatti venire qui,allora magari lei signor Malfoy capirà il gesto della signorina Granger e lei,signorina capirà il motivo del suo gesto- la sua voce era calma e paziente come se ci stesse chiedendo quale fosse il nostro piatto preferito. Io e Malfoy ci guardammo un’ultima volta e poi ci sedemmo.
–bene- disse il preside e con passo deciso ma tranquillo si diresse verso lo scaffale dov’era poggiato il Cappello Parlante, e con estrema lentezza lo afferrò. Poi tornò a sedersi sulla sedia di mogano e posò il cappello sulla scrivania.
–vorrei che voi ascoltasse con estrema attenzione quello che ha da dirvi e che non interrompiate,poi alla fine se ci saranno domande potrete porgermele,chiaro?- noi tutti annuimmo e il Cappello  prese a cantare:


La storia sta per ricominciare
i due nemici si stanno per rincontrare.
il patto fatto tanti anni orsono sta per essere firmato 
con due volti che i nemici han reincarnato.
Al vecchio splendore Salazar è tornato 
come ben aveva promesso ad un Godric sconsolato.
Ma adesso anche lui ha deciso di tornare 
per incontrare gli occhi del suo più grande rivale.
Ma qualcosa tanto tempo fa è successo 
perché i due decisero di tornare adesso.
Di salvare l’imminente futuro 
e ricominciare in modo “puro”.
“questo segreto non dovrà mai saperlo nessuno”
 disse la serpe deridendo qualcuno
“sol quando noi sarem tornati tu potrai parlare 
e il segreto rivelare”
“la nostra unione sconfigger tutti potrà,
 un sorriso tutto ridestar.
non guardarci come siam ora 
ma ben presto giungerà l’ora 
di incontrare i nostri sguardi in una morsa soffocante 
così che il mondo sarà ansante.
noi rivali siamo e sempre resteremo 
ma tutto può cambiare in un baleno.
questo patto ora faccio con te mio caro Salazar
 di rincontrarci ai tempi di Maldragazar .
quando l’Oscuro sta per tornare 
noi saremo lì per aiutare.
noi siam la chiave al piccolo tranello 
ed ora lo dico a te mio caro cappello.
 questo patto dovrai rivelare 
solo quando sei sicuro di averci posto sull’altare.
ma fai a attenzione a queste parole 
Non tutto quel che ferisce duole.
tienilo a mente e non lo scordare
 perché siamo sicuri di dover ricominciare”



Noi tutti ascoltammo quelle parole completamente rapiti e assolutamente scioccati. Nell’ufficio calò il silenzio totale. Il primo a romperlo fu Malfoy che con voce seccata disse. –e questo cosa vorrebbe dire? Che dobbiamo unire Salazar e Godric per sconfiggere Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?-
il Preside lo guardò e poi con un immenso sorriso disse semplicemente. –signor Malfoy,vedo che l’astuzia Serpeverde è brillante nel tuo essere, benché mi rammarichi molto questa situazione per entrambi di voi- disse indicando Draco ed Harry che si guardarono circospetti –sì, bisogna unire i due fondatori delle vostre case per poter sconfiggere Lord Voldemort-
-ma unire in che senso?- chiese allora Harry con sguardo leggermente incupito
-un alleanza,un patto,un’ amiciza- spiegò il preside con semplicità calcando su quell’ultima parola. Ed ad Hermione si attorcigliò lo stomaco. Aveva capito. Ma in fondo lei già lo sapeva,la McGranitt glielo aveva detto,ma non aveva mai parlato di amicizia. Hermione scosse il capo e tornò a guardare il preside che le sorrise leggermente. -come avrete sentito i due fondatori si sono rincarnati in due persone che in questo momento sono in questa stanza..e bene loro sono…- iniziò ma Hermione fu più veloce. – Malfoy ed Harry- disse quasi senza rendersene conto. I due a sentir pronunciare i loro nomi si congelarono sul posto e si guardarono increduli –si signorina Granger- rispose il preside scuotendo la testa . –NO,NO,NO..NO SIGNORINA GRANGER,NO..IO E..POTTER..NON POSSIAMO DIVENTARE….AMICI.. È UN PAZZIA,UNA PAZZIA!- urlò Draco in preda a una rabbia folle che si leggeva attraverso quei due occhi grigi. Hermione si sentì leggermente intimorita e strinse con più forza i braccioli della sedia. –si,signor Malfoy,sono d’accordo con lei..questa è una pazzia ma se i due fondatori hanno voluto così..così sarà- disse con il suo solito tono di voce. Ma questa volta era leggermente più duro, era uno di quei toni che non ammettono repliche. E Draco sembrò capirlo perché si sedette e chiuse gli occhi in un segno di rassegnazione. –e cosa dovremmo fare?- chiese dopo qualche minuto.
–combattere..insieme-  spiegò il preside che poi spostò lo sguardo su Hermione.
–c’è qualcosa che la turba Signorina Granger?- chiese poi facendola sobbalzare.
Hermione era confusa,non sapeva cosa dire,cosa fare. Doveva dire al preside delle sue visioni?  Del perché prima avesse accarezzato una guancia di Draco? Doveva rivelargli i suoni dubbi? Non lo sapeva,ormai sembrava non sapesse più niente. Ma non ci fu bisogno di parole perché il preside sembrò aver capito da solo,ed infatti continuò a parlare.
-lei li vede signorina Granger- constatò il preside prendendo tutti  alla sprovvista -lei vede Salazar- e dopo aver detto questo indicò Draco. –e vede Godric.Non so dirle il perché,non so dirle come,ma tu dovresti essere,Sibilla…ecco perché prima ha accarezzato con molta delicatezza la guancia del qui presente signor Malfoy,ma lei non vedeva lui,o forse si, fatto sta che lei credeva di accarezzare niente meno che Salazar giusto?- chiese poi  ed Hermione annuì..
lei era Sibilla?
questo nome le era famigliare..dove l’aveva già sentito.
-chi è Sibilla?- chiese allora Ron che era stato zitto per tutto quel tempo,riacquistando un po’ del suo colore. Silente sorrise e poi si girò di nuovo verso Hermione. –lei lo sa- disse semplicemente prima di porgerle qualcosa. Hermione lo guardò attentante. Era un medaglione, un piccolo medaglione d’argento. Rappresentava un cuore intrappolato da due serpenti che vi giravano attorno e incisi su quel piccolo cuore c’erano due nomi chiaramente leggibili. Salazar e Sibilla. Hermione lo guardò per qualche secondo e poi una nuova visione la invase
 

-Salazar è davvero bellissimo- stava dicendo mentre guardava l’uomo di fronte a lei che le sorrideva con sguardo dolce, e innamorato. –mai bello quanto te- disse facendola arrossire leggermente. Il suo cuore stava esplodendo,esplodeva di gioia, di felicità, di amore. –ti amo Salazar,promettimi che non mi abbandonerai mai..promettimelo- disse poi con la voce leggermente incrinata dall’emozione. L’uomo che le stava davanti la prese saldamente tra le sue braccia e la guardò negl’occhi –te lo prometto…noi saremo il per sempre- disse prima di poggiare le sue labbra calde e morbide su quelle della ragazza.
 

Hermione,si guardò attorno un secondo,tutti la stavano fissando con sguardo preoccupato. Tutti tranne Draco che guardava quel medaglione con lo stesso sguardo di Hermione. Era preoccupato ma felice, era dubbioso ma sicuro,era duro ma consapevole. Il suo sguardo vagò per un secondo sul volto della ragazza. E poi con la sua solita eleganza si alzò e le asciugò una lacrima che le solcò il volto –non piangere Hermione noi siamo il per sempre…- disse e nella sua voce c’era sincerità,consapevolezza,dolore,e incredulità,come se quelle parole che avesse appena detto non erano sue,come se non gli appartenessero,come se fossero uscite fuori senza nemmeno pensarle. Strinse forte il medaglione ancora in mano alla ragazza e la guardò dritta negl’occhi. Mentre i presenti nella stanza li guardavano a bocca aperta tranne Silente che sorrideva compiaciuto
Noi siamo il per sempre
Quella frase continuò ad invadere la sua mente mentre continuava a fissare Draco,che le restituiva lo sguardo. E una piccola consapevolezza si fece strada nel suo cuore
Sì,noi siamo il per sempre
 
Ecco a voi * rullo di tamburi * il sesto capitolo,lo so vi avevo promesso che con questo capitolo avreste capito qualcosa ma forse vi ho ingarbugliato di più le idee… come vedete Hermione è innamorata di Ron,ma ben presto capirà la verità. Non vi illudete per questa parte Dramione,dal prossimo capitolo torneranno ad essere i soliti Draco ed Hermione,ma qualcosa tra di loro si romperà e qualcosa nascerà..non voglio dirvi troppo,e beh fatemi sapere cosa ne pensate.


Giula_Cullen : spero che questo capitolo ti piaccia, e che continuerai a seguire la mia storia, e ti ringrazio anche per il complimento,sei troppo gentile..beh cosa ne dici?le tue teorie come si stanno svolgendo?



Ps: volevo ringraziare tutti quelli che leggono e recensiscono la mia storia..grazie mille

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Capitolo 7
*** Il medaglione delle anime gemelle ***


-tutto questo è..è assurdo..mi spieghi cosa ti è preso? Chi è questa Sibilla? E cosa diamine significa “Hermione noi siamo il per sempre”? Hermione questa frase è grammaticalmente scorretta!- Ron continuava ad assillarla di domande mentre tornavano nella loro Sala Comune. Esigeva delle risposte ed Hermione lo sapeva,il problema è che lei delle risposte non le aveva. Non sapeva cosa le era successo,non sapeva chi era Sibilla, ma una cosa la sapeva..quella frase che Draco le aveva detto non era sgrammaticata come Ron continuava a ripetere da ormai quasi venti minuti ma era perfetta,era come se fosse un segreto,una cosa che solo lei e lui potevano capire,era una frase che gli apparteneva. Che apparteneva solo a loro. –non lo so Ron ok? Non lo so..non so niente,non so cosa questo medaglioni rappresenti e adesso puoi smetterla di assillarmi?- chiese poi spazientita verso il rosso che si fermò di colpo. Lei stringeva ancora il medaglione tre le mani,non voleva lasciarlo era come se separandosene perdesse una parte di se. Lo strinse con tutta la forza che aveva in corpo e una sensazione calda e dolce le avvolse tutto il corpo facendola sentire in pace. Ma quella sensazione scomparve subito non appena Ron le afferrò l’oggetto che teneva tra le mani e glielo strappò via. Hermione si sentì spaesata,ferita,come se tremila coltelli le avessero perforato il cuore… era la stessa sensazione che aveva provato quando era stata “schiantata” e si ritrovò in infermeria. Ripensò a quel giorno,a quelle sensazioni,a tutto quello che stava succedendo. E una lampadina si accese nella sua testa.
Possibile che l’avvenimento di quel giorno..quel volo..quello schianto… possa entrarci in tutto questo?
Pensò mentre riprendeva il medaglione tra le sue mani e lo riponeva in tasca.
-dobbiamo scoprire qualcosa di più … dobbiamo capire questa storia della reincarnazione … di Salazar,di Godric,di Sibilla,di quel medagione - disse allora Harry rompendo il silenzio che si era formato tra di noi. Io e Ron ci guardammo per un istante e poi annuimmo.
Doveva sapere,doveva conoscere quella Sibilla,doveva sapere di quel medaglione..anche se qualcosa nella sua testa le diceva di sapere già la risposta.
-          l’unico modo è di andare in biblioteca,dobbiamo fare delle ricerche,dobbiamo scoprire chi è Sibilla,e beh la sua storia… ma..qualcuno sa il suo cognome?- chiesi poi leggermente spaesata. Ron ed Harry si guardarono e poi voltarono i loro occhi verso la ragazza. Scossero la testa.
Perfetto siamo ad un punto morto
Pensò sconsolata Hermione chiudendo gli occhi. E in quel momento delle lettere si unirono a formare una parola “Grifondoro”…
Ma cosa diamine..?
Riaprì gli occhi. E si guardò attorno. Harry aveva la fronte corrucciata mentre pensava ad una soluzione,e Ron era a dir poco scioccato.
- Hermione,tu…tu non sai proprio chi è questa donna,o chi dovresti essere?- chiese allora il rosso,con sguardo perso nel vuoto.
Beh Sibilla..è la…la..
E poi di nuovo quella lampadina si accese nella sua testa. –andiamo in biblioteca- disse prendendoli per un braccio e trascinandoli fuori dalla Sala Comune
 
 
 
Draco si stese sul suo letto e ripensò a quello che era appena successo.
Io sono Salaza Serpeverde.
Quella consapevolezza lo fece rabbrividire ma allo stesso tempo si sentì importante,invincibile. Ripensò alle parole che aveva detto alla Granger,a come il suo corpo avesse agito da solo, ripensò a quella donna,al suo sguardo,ai suoi capelli,e a  come il suo cuore aveva preso a galoppare nel suo petto a come aveva sentito le gambe molli e la pelle do’oca.
Noi siamo il per sempre
Quelle parole frullavano nella sua testa,riportando in vita immagini che non sapeva di aver mai visto


Salazar camminava con il suo solito passo spedito si guardava intorno,era ansioso,ma nessuno lo sapeva,nessuno se ne sarebbe accorto,perché la sua maschera di indifferenza sul suo volto allontanava tutte le persone da allontanare. Con una leggera esitazione entrò nell’enorme negozio che si parava davanti ai suoi occhi. Appena varcata la soglia un odore di vaniglia lo travolse facendogli storcere delicatamente il naso
-giorno Salazar- disse un uomo sulla cinquantina,alto appena 1.50 ,con lunghi capelli neri che gli arrivavano fin sotto le spalle e con due piccoli occhi verdi imprigionati in un viso tondo bianco latte.
-giorno Martin- rispose il Serpeverde con una nota di non curanza.
-come posso aiutarla signore?- chiese l’ometto in un soffio. Salazar lo guardò per qualche minuto come a voler scegliere le parole adatte e poi disse: -devo fare un regalo- il suo tono era duro,ma nei suoi occhi (se qualcuno vi avesse guardato “dentro”) c’era un inaspettata luce,una luce diversa da tutte le altre,un fuoco vivo…l’amore.
-un regalo- disse l’ometto più a se stesso che all’uomo che vi stava davanti –e posso sapere a chi?mio signore?- provò lui ma con una tonalità di voce udibile solo a pochi centimetri di distanza.
Salazar lo guardò, e per un tempo che all’ometto parve una vita,temette che l’avrebbe ucciso ma poi disse: -per una fanciulla-
-oh bene,una fanciulla..sisi- ripeteva l’uomo mentre si arrampicava su una piccola scaletta,dopo qualche minuto vi scese ma nelle mani teneva un piccolo pacchetto. Lo poggiò sul legno e l’aprì. All’interno vi era un medaglione. Salazar lo guardò bene, era bellissimo,proprio come la sua Sibilla. Sospirò leggermente e lo guardò meglio. Era un cuore argentato racchiuso da due serpenti attorcigliati e scritto a caratteri eleganti vi erano due nomi “Salazar e Sibilla” e per un secondo l’uomo credette di sognare.
-è un medaglione delle anime gemelle,ogni persona vi legge il proprio nome con quello della sua anima gemella,e se vi si inserisce questo- spiegò l’ometto indicando una piccolissima chiave argentata a forma di grifone –il medaglione si apre,ma solo se chi lo apre è innamorata dell’uomo che vi ha regalato il medaglione- continuò di nuovo l’ometto mentre posava la chiave su una minuscola crepa tra le bocche dei serpenti.
-e cosa succede quando si apre il medaglione?- chiese Salazar leggermente accigliato,l’uomo lo guardò e poi sorrise. –nessuno lo sa, nessuna ragazza ha mai amato tanto l’uomo “del dono” da aprire il medaglione-
 
-hey Draco tutto bene?- chiese Blaise portandolo di nuovo alla realtà,era confuso. Doveva parlare con qualcuno e quel qualcuno gli aveva appena parlato .- Blaise,devo dirti una cosa-
Gli raccontò tutto,nei minimi dettagli. Gli disse di Godric  e Salazar,del medaglione,delle “visioni”,di Sibilla,di Hermione,di Potter.
-è uno scherzo? Mi prendi in giro?- chiese alla fine Blaise con sguardo accigliato. Draco scosse la testa. –vorrei tanto- sussurrò poi portandosi una mano ai capelli. –beh non pensavo di dirlo mai in tutta la mia vita ma..- iniziò il moro prendendo un bel respiro –andiamo in biblioteca-
 
 
 
-Ragazzi devo parlarvi- disse alla fine Hermione con sguardo rassegato. Erano ormai 2 ore che erano rinchiusi in biblioteca ma non avevano risolto alcunché. Ma lei non ne era stupita,prima che glielo dicesse Silente lei aveva già fatto altre ricerche. Ma sapeva che doveva essere sincera con i suoi amici e gli raccontò la storia delle visioni e la visione che aveva avuto su quel medaglione.
-quindi tu saresti la sposa di Salazar?- disse alla fine Ron bianco come un cencio con la mascella che toccava il pavimento. A quella domanda Hermione sentì venir meno il fiato. Si,era la sposa di Salazar,lo sapeva l’aveva visto. Ma sentirselo dire così era come una pugnalata al petto.
Hermione annuì e prese il medaglione dalla tasca e lo porse ai due amici. –leggete i nomi- disse poi quasi in un sussurro.
-Emm. Harry e Ginny?- chiese Harry con tono incerto. Hermione spalancò gli occhi ch aveva chiuso in precedenza.-Harry e Ginny? No..non c’è scritto questo-
Stava per ritirare il medaglione per poterlo leggere meglio quando Ron lo afferrò. –io leggo Ron e Lavanda - disse leggermente rosso in viso. Hermione lo guardò stranita e riprese il medaglione. E per poco non svenne quando lesse i due nomi incisivi sopra
Draco e Hermione”
 
Ecco a voi il settimo capitolo,mi scuso per il ritardo ma ho preso una decisione: caricherò tutti i giorni tranne il sabato e la domenica. Beh spero che questo capitolo vi piaccia.

Giulia_Cullen : ti dico che non sbagli ma non è nemmeno giusto. Diciamo che quando scopriranno chi è questa Sibilla capirai , comunque hai ragione a metà e spero che questo capitolo ti piaccia

Carpe_Diem: ti ringrazio,grazie mille. Spero che questo capitolo ti piaccia
 

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Capitolo 8
*** Non ci sono risposte ***


Sono due ore che Hermione era china su quei libri in cerca di qualsiasi indizio,ma ormai tutti stavano perdendo la speranza –è inutile,tutto questo non serve a niente- concluse Harry leggermente spazientito mentre si alzava dalla sedia e chiudeva il libro. –ragazzi io vado a dormire- disse poi dirigendosi verso l’enorme entrata della biblioteca e sparendovi pochi istanti dopo.
Hermione guardò Ron con una tacita domanda negl’occhi: “vai anche tu?” ma lui scosse il capo e riprese a sfogliare l’enorme tomo che teneva sulle gambe.
Trascorsero parecchi minuti,o forse ore. Quando Ron si alzò di scatto. Hermione lo guardò stranita e lui scosse la testa. E dopo aver detto un balbuziente “io vado” sparì dove parecchie ore prima era sparito Harry.
Hermione si massaggiò il capo che iniziava a farle male, quando una voce gelida la scosse leggermente facendola rabbrividire.
– Hey Granger,sei tutta sola? Cos’è? Anche i tuoi amici si sono resi conto di quanto sei noiosa?- disse quella voce agghiacciante che ormai Hermione aveva imparato ad associare ad un’unica persona: Draco Malfoy.
Ed infatti quando alzò il capo se lo ritrovò davanti con un ghigno sornione sul viso che la scrutava attentamente. Hermione si sentì perforare da quegl’occhi così duri. Così decise di porre fine a quella “tortura”. Si alzò molto lentamente,senza degnare il biondo di una risposta,si diresse verso il terzo scaffale e vi ripose il libro che stava leggendo,poi si girò e con un sorriso sincero ed amichevole disse :-ciao Blaise- la sua voce era dolce,come se stesse salutando suo fratello. Quest’ultimo le sorrise a sua volta e alzando la mano disse –ciao Hermione- anche lui era dolce,non aveva il suo solito tono da Serpeverde. Draco li guardò un secondo leggermente intontito da quella situazione.
Da quanto si conoscevano? Perché si chiamavano per nome? Perché non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo?
Queste domande gli frullavano in testa mentre osservava il suo migliore amico e la Granger che intanto si stava allontanando verso l’uscita. Preso da uno scatto d’ira per non essere stato considerato. Le afferrò un polso con forza e la fece girare prima di sbatterla contro un muro. –senti!- iniziò ma fu interrotto da qualcosa…
 
-Godric ti giuro non era mia intenzione- stava dicendo Salazar imprigionato tra il corpo del suo rivale e un freddo muro di pietra. Godric lo guardò con sano disprezzo, un odio puro pervase i suoi occhi nocciola. –immagino Salazar,immagino- commentò con voce spenta,glaciale.
Salazar lo guardò per qualche secondo. Sapeva di aver sbagliato,lo sapeva,ma l’amava…amava Sibilla e non poteva farci niente.
-ti prego Godric io la amo- disse facendo irrigidire immediatamente il suo interlocutore,che con la bocca spalancata e gli occhi persi nel vuoto lo lasciò andare per poi dire con voce incrinata
-falla soffrire,e giuro Salazar sulla mia vita che ti ucciderò a mani nude-
 
Draco guardò Hermione negl’occhi per qualche secondo prima di mollare la presa intontito. La ragazza gli restituì lo sguardo ma prima che lui potesse dire o fare qualcosa era già sparita. Così come era sparita la ragione di Draco.si grattò la testa cercando di mettere ordine tra i suoi pensieri.
Perché Godric,si era intromesso?cosa voleva lui? Cosa c’entrava lui? Che fosse innamorato di Sibilla?
Questo pensiero gli fece salire la nausea  così con uno scatto voltò le spalle allo scaffale e si sedette vicino a Blaise che lo guardava incuriosito
 
 


Hermione si chiuse la porta della sua camera alle spalle e si guardò per qualche secondo in giro. Era scombussolata,non riusciva a capire niente. Tutti i suoi pensieri sembravano una massa di risposte sbagliate,di dubbi incompresi, di segreti ormai rivelati ma troppo preziosi per essere abbandonati. Sbuffando si allungò sul letto e chiuse gli occhi e la stessa visione che aveva visto pochi minuti prima la pervase:
 
-Godric ti giuro,io lo amo,non mi farà del male,non mi toccherà nemmeno con un dito..lo so…io- stava dicendo una donna alta,dai lunghi capelli neri e due penetranti occhi verdi. –no Sibilla tu non sai niente,lui è il nemico,lui mi odia,lui ti odia,lui ci odia- disse allora l’uomo che le stava davanti serrando leggermente i pugni.
La donna lo guardò per qualche secondo prima di voltargli le spalle e mostrargli il retro del suo bel mantello blu cobalto. –se tu non accetterai il nostro amore,allora vuol dire che così era destino- disse la donna tra i singhiozzi mentre si copriva il viso.
Godric la guardò per qualche secondo,prima di abbracciarla dolcemente. – lasciatemi parlare con lui d’accordo?e poi prenderò la mia decisione- le sussurrò sui capelli cercando di calmare il pianto isterico che ormai aveva invaso il corpo e l’anima della donna. Sibilla annuì ma poi alzando il suo sguardo su quello dell’uomo disse con voce dura e autoritaria. –io l’ho già presa la mia scelta Godric. Io lo amo-
 
Hermione riaprì gli occhi. Era stanca di tutte quelle visioni,non le sopportava più,voleva poter chiudere gli occhi senza che qualcuno le venisse a fare “compagnia”.
Sbuffando si rigirò nel letto e guardò per un po’ di tempo il soffitto.
Perché Godric si era intromesso? Cosa era successo?prendere una decisione? Che decisione? Lui perché doveva decidere al posto “suo”?
Troppe domande le frullavano in testa come un macigno,che sta per cadere. Hermione si sentiva stupida,pesante. Aveva sempre trovato risposte alle sue domande. Ma adesso non ci riusciva. Non riusciva a trovare risposte..forse perché non vi erano risposte.
 
 
 
-cosa ne pensi Blaise?- chiese Draco all’amico dopo avergli raccontato la sua strana visione. Il moro alzò le spalle come a voler dire “non so” poi però con voce incerta disse. –potrebbe essere la sua migliore amica…. o  forse la sua ragazza…- ipotizzò. E a Draco si ghiacciò il sangue nelle vene mentre le viscere gli si strizzavano in una morsa assassina. Scosse il capo. –non è la sua ragazza- disse con voce dura –e tu cosa ne sai?- chiese allora il moro facendogli serrare i pugni sotto il tavolo. –lo so,,semplicemente lo so- disse poi quasi ringhiando. –e come fai a saperlo-  continuò il Blaise alzando un sopracciglio. Draco assottigliò gli occhi in due piccolissime fessure e strinse ancora di più i pugni,prese qualche respiro per cercare di sopprimere la voglia di tirare un pugno al moro che gli sorrideva con falsa innocenza dall’altra parte del tavolo. –lo so e basta- scandì lentamente affondando ancora di più le unghie nella carne. Blasie lo guardò divertito ed infine borbottò –ok,ma secondo me sono fidanzati- a quell’affermazione Draco non ci vide più. Sbatté con forza i pugni sul tavolo. E guardò con uno strano lampo negl’occhi l’amico che intanto si mordeva il labbro cercando di sopprimere una risata. –non sono fidanzati..lei è..- iniziò ma non riuscì a finire la frase tanto era il sangue al cervello,non riusciva a ragionare,era annebbiato dalla rabbia. Blaise allora non resistendo più scoppiò a ridere e tra le risate disse. –brutta cosa la gelosia,amico-
 


Ginny passeggiava allegramente per i corridoi quando sbatté contro qualcuno e cadde a terra con un sonoro botto. –fai attenzione a dove…Malfoy..- disse poi rialzandosi e puntando i suoi occhi in quelli freddi e glaciali di lui. Il biondo le sorrise e quella freddezza sembrò sciogliersi per qualche secondo,prima di tornare lì,decisa,imperturbabile. –Weasley- la salutò lui porgendole un libro che le era caduto in precedenza. –grazie..-disse la rossa con un piccolo sorriso. Il biondo la guardò e poi sorrise a sua volta.
-beh come va con la storia dei fondatori?- chiese poi Ginny all’improvviso facendo sobbalzare Draco che la guardò confuso,ma allo stesso tempo sorpreso –so tutto..- disse semplicemente la rossa alzando le spalle. Draco scosse la testa. –è uno schifo,non ci sto capendo niente – ammise appoggiandosi con la schiena ad una parete. Ginny lo guardò per qualche secondo come a chiedersi che cosa fare. Poi senza pensarci gli si mise accanto. –puoi parlare con me se vuoi- disse semplicemente voltando il suo sguardo verso quello del ragazzo.
Draco scosse il capo. Non le avrebbe detto niente,era fatto così,lui non si apriva con nessuno. Ma forse non doveva dirle proprio tutto...le raccontò delle visioni e specialmente di quell’ultima che continuava a torturarlo.
 –beh magari non so forse è la sua ragazza- provò ad ipotizzare Ginny facendo ammontare di nuovo l’ira di Draco che minacciava di esplodere come una mina. –no non lo è- disse quasi urlando tanto che la piccola di casa Weasley si girò,e dopo averlo guardato per qualche secondo con un sopracciglio alzato e una sincera curiosità nello sguardo. Scoppiò in una sonora risata. –non ci credo..- disse poi quasi soffocando. Draco la guardò mentre cercava di far sbollire la rabbia. –a cosa non credi Weasley?- chiese allora lui con voce dura. –a questo- rispose Ginny indicandolo e mordendosi un labbro per sopprimere le risate. Draco alzò un sopracciglio e Ginny scosse il capo. –lascia perdere..- disse prima di voltarsi. –vedrai che si sistemerà tutto,io ti consiglio di guardare la storia di Godric Grifondoro- disse prima di sparire inghiottita tra la folla che stava uscendo dalle aule.
Guardare la storia di Godric Grifondoro?e a cosa può servire?
Pensò tra se e se mentre con le mani in tasca si dirigeva verso la sua sala comune. La trovava un’idiozia. A cosa sarebbe servito guardare la storia di Godric? Ma qualcosa dentro di lui sapeva che era la cosa giusta da fare.
 
 
Ecco a voi l’ottavo capitolo. Cosa ne pensate? Qui nessuno riesce ad arrivare a capo della situazione,tranne Ginny che sembra avere un’idea. Come vedete,qui Draco è sormontato parecchie volte da, quella che lui chiama, ira..ma tutti sappiamo che non è così … ed infatti Blaise e Ginny hanno capito perfettamente cos’è.
Ho voluto scriver una “conversazione” tra Ginny e Draco,perché come ho già detto. Ginny diventerà molto amica (solo amica) di Draco e lo aiuterà molto a scoprire molte cose. Ma non posso anticiparvi nulla. Commentate, e fatemi sapere la vostra opinione.
 
Giulia_Cullen : grazie mille per tutti i complimenti che mi fai. E si mi sono divertita parecchio,però visto che ieri non ho caricato ho deciso che caricherò anche sabato c: …spero che con questo capitolo tu abbia capito qualcosa.
 
Ladypretty : ciao Ari,ti ringrazio e spero che questo capitolo ti incuriosisca leggermente. Un bacio
 

The elf idrial : oh grazie mille,sono felice che questa storia ti piaccia e spero di non deluderti.

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Capitolo 9
*** insieme ***


-è tutto inutile- continuava a ripetersi Draco mentre sfogliava un enorme tomo con su scritta la presunta storia di Godric Grifondoro. Si sentiva stupido,come aveva potuto credere alla Weasley? Si maledisse mille volte e ancor di più finché una pagina non attirò la sua attenzione. Era completamente bianca,mentre sui bordi erano scritti alcuni strani simboli. C’erano un sole,tre stelle,due oleandri, un serpente,un cigno e un giglio. Draco li guardò per parecchi minuti. Era intontito,li guardò per altri secondi quando una fitta alla testa lo costrinse a chiudere gli occhi, e come tutte le volte una visione lo sovrastò in un secondo
 
-cosa c’è Salazar?- la donna davanti a lui era accigliata,lo guardava con sguardo duro,ma sotto a quegl’occhi una scintilla,forse rabbia,forse preoccupazione o semplicemente: Amore.
Sì, amore. Perché quella donna così bella ed elegante,con quei lunghi capelli nero corvino che le cadevano dolci sulle spalle,era follemente innamorata di quell’uomo dagl’occhi azzurro-verdi .Draco la guardò,si soffermò sul suo viso,così tondo e perfetto. Guardò le sue dolci mani leggermente affusolate,guardò il suo corpo coperto da un lungo vestito di seta,era di un verde smeraldo che faceva risaltare ancora di più i suoi bellissimi occhi verdi.
-Sibilla, ieri ho parlato con vostro fratello- iniziò Salazar con la sua solita voce imperiosa,una voce che spetta come sempre ad un purosangue,ad un nobile. Ma in quella voce c’era qualcosa di più, vi era tristezza,rammarico,amore.
Quelle sensazioni arrivarono come un fiume in piena e travolsero il povero Draco che sentì una morsa soffocante intorno a se. Non sapeva cosa doveva dire l’uomo a quella donna. Ma se lo sentiva,sentiva che quello che le avrebbe detto. Avrebbe spezzato il cuore ad entrambi.
-anche io Salazar,anche io ho parlato con mio fratello,con questo cosa vorreste dirmi?- chiese la donna con la sua voce dolce e melodiosa. Salazar la guardò. Non voleva parlare, non voleva aprire bocca. Perché sapeva, sapeva che se solo avesse detto qualcosa quella donna sarebbe scomparsa,tutto sarebbe finito. Ma non poté stare in silenzio a lungo. Sibilla voleva delle risposte e le avrebbe ottenute.
-non possiamo- disse allora l’uomo dopo minuti che ad entrambi sembrarono anni. Sibilla lo guardò con un sopracciglio alzato. E Salazar si ritrovò a pensare che fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Poi lei sorrise. E l’uomo sentì mancargli la terra sotto i piedi.
-noi possiamo fare tutto Salazar,ricordi? Noi siamo il per sempre-
 
Draco riaprì gli occhi. La testa gli girava ancora. Riportò lo sguardo sulla pagina che aveva aperto in precedenza e con sua grande sorpresa,al posto dei simboli che vi erano prima ora c’era una specie di filastrocca:
“Tutto quel che finito è finito per sempre
Quel che era si prostra ai tuoi piedi
E svela tutti i segreti
E quest’assurda verità
Che i sue amanti che un tempo furono rilegar”
Ma cosa?
Pensò Draco rileggendo ancora,ancora e ancora quelle poche righe. Draco sbuffo.
Ma di che segreti parla? Quale verità?
Draco non ci stava capendo niente. Ma una cosa,una cosa la sapeva.
Odio la gente che non parla chiaro,giuro che quando è finita questa storia non ascolterò mai più un indovinello.
 
 
 
 
- Hermione trovato qualcosa?- chiese Ron per l’ennesima volta. La ragazza lo guardò male. E lui alzò le spalle in risposta. –no Ron,non ho trovato niente,come ti ho già detto due minuti fa- rispose la riccia leggermente innervosita. –si ok,ok ho capito- disse semplicemente riportando lo sguardo sul libro che aveva aperto sulle ginocchia. Hermione lo guardò,era bellissimo. Quei capelli rossi gli contornarono il viso,rendendo quei suoi due occhi piccoli e azzurri ancora più splendenti. Hermione si soffermò a guardare ogni lineamento del suo volto,che ormai conosceva  a memoria. Ma fu la stessa voce del ragazzo che stava ammirando a riportarla alla realtà –vi giuro ragazzi, quando tutta questa storia sarà finita non toccherò mai più un libro per tutta la mia vita. Ne ho già avuto abbastanza- disse sbuffando. Hermione sorrise e poi riportò lo sguardo sul suo libro. Ron aveva ragione,era da quasi due settimane che non facevano altro di fare ricerche. Ovviamente lei vi era abituata,ma i suoi due migliori amici non sembravano molto felici.
Hermione guardò la pagina che aveva appena girato. Era completamente bianca,mentre sui bordi erano scritti alcuni strani simboli. C’erano un sole,tre stelle,due oleandri, un serpente,un cigno e un giglio.
Hermione li guardò interdetta. Non sapeva cosa potevano significare. Poi una forte fitta alla testa la costrinse a chiudere gli occhi e come tutte le volte ormai la visione non tardò ad arrivare.
 
-non ricominciare Sibilla,quello che ho detto ho detto. Non si discute- disse l’uomo moro con sguardo severo,penetrante. Hermione si sentì rabbrividire. Ma la donna davanti a lei non batté ciglio.
-non ricominciare tu,Godric-  sputò dopo qualche secondo la donna,con un tono duro e freddo. L’uomo la guardò e ad Hermione parve di scorgere in quegl’occhi nocciola un lampo di rimorso.
-ormai è deciso- concluse poi aprendo la bocca per dare fiato ai suoi pensieri. La ragazza lo guardò ed una lacrima scese da quei suoi due bellissimi occhi verdi.
-se è questa la tua decisione Godric,bene,io l’accetto. Ma questa è la TUA non la mia. E io ho scelto lui-
 
 
Hermione riaprì gli occhi. Era stanca di tutte quelle visioni. Si passò una mano fra i capelli e pensò a tutto ciò che aveva visto. E cercò di cogliervi qualche indizio. Ma la sua mente sembrava vuota. Frustrata Hermione riportò lo sguardo sul libro e si paralizzò. Là dove prima vi erano gli strani simboli ora c’era una filastrocca. Ma la cosa che stupì Hermione fu che quella filastrocca non aveva inizio. Infatti iniziava a metà pagina e non aveva molto senso logico.
 
“Vi siete amati con tutto il cuore.
Potente era il vostro amore tanto che ha sconfitto il tempo
E nei secoli il vostro amore ha viaggiato.
Ora vi ritrovate qui a guardare il vostro fato.
Il vostro amore è l’unico rimedio”
 
Hermione era esasperata.
Perfetto un altro grattacapo senza capo ne coda.
Era davvero stufa,stufa di tutta quella storia,non ce la faceva più. Voleva urlare,piangere,picchiare e rompere tutto quello che le passava sotto mano. I libri erano sempre stati la sua forza,la sua ancora il suo mondo. Non l’avevano mai tradita. Ma ora…ora non voleva nemmeno più sfiorarne uno. Sembrava che ogni volta che facevano un passo avanti ecco che ne facevano due indietro.
Hermione sbuffò leggermente. E afferrò il medaglione a forma di cuore con i due serpenti che portava al collo, lo aveva messo,perché senza saperne il motivo. Se lo portava al collo si sentiva vera…completa. Lo tenne tra le mani e lo guardò. Guardò quei due nomei ch vi erano impressi a fuoco.
“Draco e Hermione”
Ed un piccolo sorriso illuminò il suo viso. Non voleva sorridere,ma non poteva farne a meno. I suoi muscoli avevano agito da soli,tutto il suo corpo aveva agito da solo. Strinse il medaglione tra le mani e chiuse gli occhi. E due uomini offuscarono la sua visuale. Uno era alto,robusto,con due grandi spalle,aveva i capelli lunghi e neri legati in un codino, i suoi occhi erano di un azzurro-verde. E le sorrideva. Proprio così Salazar Serpeverde stava sorridendo. Alla sua destra vi era un altro uomo, un ragazzo. Un ragazzo che conosceva benissimo. Un ragazzo che Hermione odiava con tutto il suo cuore. Ma in quel momento,anche Draco le sorrideva e tese una mano verso di lei. –ce la faremo- disse –insieme-
Hermione guardò quella mano e come presa da un impulso allungò la sua e toccò quella del ragazzo. A quel contatto tutto il suo corpo fu attraversato da brividi. Ed Hermione si ritrovò a sperare che quel ragazzo che tanto odiava,la stringesse in un abbraccio. Sorrise a quel pensiero e si avvicinò al biondo.
-insieme- ripeté con il cuore che le andava a mille.
 
 
 
Ecco a voi il nono capitolo, scusatemi se carico solo ora ma ho avuto una specie di blocco. Spero che questo capitolo vi piaccia.
Ovviamente io non potevo permettere che tutto fosse svelato. E quindi ecco qui un altro rompicapo per i nostri due protagonisti.
Hermione come potete vedere ha una cotta per Ron. Ma non preoccupatevi perché anche lei capirà cos’è l’amore.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Giulia_Cullen: non posso svelarti molto,posso solo dirti che sei sulla buona strada … ti ringrazio per i tuoi complimenti,ti assicuro mi rendono felicissima. E spero che questo capitolo ti piaccia.
 
The elf idrial : ciao … io spero che questo capitolo ti piaccia e non ti deluda,so che è leggermente noioso ma serve poi ad introdurre il decimo capitolo. Fammi sapere cosa ne pensi

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Capitolo 10
*** perfetto,semplicemente perfetto ***


-Blaise posso parlarti?- chiese Draco guardando l’amico seduto su uno dei divani verde-argento della loro sala comune.  Blaise spostò il suo sguardo verso quella del biondo ed annuì leggermente,mentre un lampo di curiosità gli attraversò gli occhi. Draco gli raccontò degli ultimi avvenimenti, gli disse delle visioni,delle ricerche che non andavano da nessuna parte. –e poi ho anche iniziato a sfogliare questo libri..e..guarda qua- disse Draco aprendo il libro e fermandosi sulla pagina bianca dove erano disegnati un sole,tre stelle,due oleandri, un serpente,un cigno e un giglio. –la vedi?- chiese poi all’amico che si era alzato in piedi. Blaise si soffermò come ipnotizzato da quei simboli ed aggrottò la fronte. Si diresse poi verso le scale del dormitorio maschile. Mentre Draco lo guardava sorpreso.
Ma cosa gli è preso?
Pensò mentre con un dito sfiorava quegli strani disegni,che,era sicuro,gli avrebbero provocato un’altra visione. Ma quella non arrivò perché il biondo fu riscosso da Blaise,che in quel momento era tornato a guardarlo. Draco ricambiò lo sguardo ed aprì la bocca. Ma Zabini lo precedette. –cosa hai visto quando la testa ha iniziato a farti male?- chiese tutto di un fiato con uno strana luce negl’occhi. Draco ci pensò su e poi rispose: -ho visto Salazar che..- ma si bloccò di colpo pensando alle parole dell’amico. E subito una domanda si fece strada nella sua testa. –come fai a sapere che ho avuto una visione?e mal di testa?- chiese poi alzandosi e parandosi di fronte al moro. Blaise arrossì all’improvviso e Draco rimase stupito da quella reazione.
Ma cos’ha?
Pensò,mentre con sguardo duro guardò l’amico sorridergli. Un sorriso pieno di timidezza,scuse,colpe … un sorriso che lo rendeva tremendamente insopportabile. Draco strinse i pugni lungo i fianchi e guardandolo negl’occhi disse atono –rispondimi-. I suoi occhi lasciavano trasparire una certa irrequietezza. Sapeva che Blaise aveva fatto qualcosa. Qualcosa che,la sua anima sapeva,non gli piaceva per niente. Blaise dal canto suo,sospirò e serrò gli occhi portandosi una mano fra i capelli come in un gesto di rassegnazione. Poi puntò i suoi occhi in quelli di Draco e si mosse. –e va bene,se vuoi saperlo,però,devi aspettare qui- e senza attendere una risposta scomparve di nuovo verso il dormitorio maschile. Draco lo guardò sparire e un moto di rabbia si impossessò del suo corpo.
Cosa mi nasconde?                                                                                                                                             
Era furioso e non ne sapeva il motivo. Il suo cervello cercava di trovare una risposta. Ma quella risposta non arrivò mai,o meglio arrivò. Ma non dal cervello. Ma da qualcosa di più profondo,di più ghiacciato,di più puro. Ed un nome comparve nella sua mente.
“Hermione”
Draco si stupì. Cosa c’entrava la Granger? Cosa gli passava per la mente?
Blaise ricomparve dopo qualche minuto con un blocco di fogli in mano che porse a Draco. –guarda- gli disse semplicemente. Il biondo ubbidì. E per un secondo il suo cuore si fermò,le mani iniziarono a tremare,le viscere si attorcigliarono su se stesse, gli occhi presero a pizzicare e le gambe divennero improvvisamente molli. Draco dovette sedersi. Non poteva crederci. Perché?
Perché? Perché lui e non me?
Pensò il biondo mentre cercava di riprendere a respirare.
Ma cosa mi succede? Perché reagisco così? Cosa c’è di male?
Draco guardò Blaise e poi con voce impassibile disse. –da quanto?-
Blaise lo guardò. Conosceva il suo migliore amico. E in quel momento,anche se la sua voce era quella di sempre,sapeva che qualcosa dentro di lui era cambiato … stava cambiando. –dal primo anno …lei..io… - provò a dire ma fu interrotto da Draco. Il suo sguardo lanciava fulmini. Se solo avesse potuto avrebbe ucciso Blaise in quell’istante. Ma non ne aveva la forza,sentiva di non avere più la forza di fare niente, nemmeno di respirare. Appena aveva sentito la risposta del moro qualcosa dentro di lui si era frantumato,spezzato,disintegrato. –perché non me lo hai mai detto?- chiese cercando di sembrare indifferente. Ma sapeva che il ragazzo davanti a lui non lo avrebbe creduto. –cosa avrei dovuto dirti?non pensavo ti interessasse- disse sedendosi di fianco a lui. Draco lo guardò. –infatti non mi interessa- disse alzando le spalle e restituendogli i fogli. Blaise lo guardò ed alzò un sopracciglio.
Non mi crede
Pensò il biondo. Con sguardo freddo cercò di alzarsi dal divano,ma sentì che le ginocchia non erano ancora pronte a sorreggerlo così resto fermò dov’era. –a davvero? Non ti interessa? Ok… meglio così- e detto questo Blaise si girò verso di lui. –davvero Draco non lo hai capito?- chiese dopo vari minuti di silenzio. Il biondo lo guardò alzando un sopracciglio. –capito cosa?- chiese dopo qualche secondo –che..niente lascia perdere- e dopo aver detto questo si alzò e si diresse verso l’uscita della sala.
Draco lo guardò camminare. Era davvero un bel ragazzo. Non bello quanto lui,no questo no. Ma aveva fascino. E lui doveva ammetterlo. Qualunque ragazza sarebbe caduta ai suoi piedi se avesse voluto. Il biondo sospirò pesantemente e chiuse gli occhi. Poi riaprendoli diede vita ad un pensiero,che sapeva, l’avrebbe ucciso se non l’avesse detto subito. Doveva avere una risposta a quell’unica domanda che si era impossessata dei suoi pensieri.
-ti piace?- chiese a bruciapelo facendo girare lentamente il moro. Aveva un sorriso sornione sul viso. Ma nei suoi occhi non c’era divertimento,o derisione. C’era serietà mista a compassione e speranza..e quella speranza e quella compassione,Draco lo sapeva bene, erano tutte per lui. Il suo amico lo compativa. Era come se lui sapesse qualcosa che invece Draco non sapeva e che non avrebbe saputo mai.
Blaise scosse il capo. –no amico,non a me- e dopo aver detto questo sparì dietro il muro,risucchiato dalla penombra che alleggiava in quella sala.
Draco rimase stupito da quelle parole.
Cosa intendeva Blaise? Cosa significa: “no amico,non a me”? a chi doveva piacere quella Mezzosangue? A lui?
A quel pensiero il suo stomaco si chiuse in un cognato di vomito. MA Dentro di se qualcosa si riaggiustò animato da una speranza che lui cercava di ignorare,da un sentimento che lui non aveva mai provato.
Prese una pergamena dal tavolo ed iniziò a scrivere seguendo quelle parole che si collegavano nella sua mente.
Mentre scriveva un viso si impresse a fuoco nella sua mente facendolo sorridere involontariamente
 
 
 
-Blaise, grazie a Dio sei venuto- disse Hermione alzando il capo dall’enorme libro poggiato sul tavolo. Il moro le sorrise e si sedette accanto a lei. –tu chiami io arrivo- rispose semplicemente. Hermione si lasciò scappare un sorriso. Voleva bene a Blaise, era come un fratello per lei. Non gli piaceva,questo no. Sì lui era un bel ragazzo ma non riusciva a vedere niente più che un amicizia tra loro due. E anche il moro sembrava vederla così.
-allora cosa devi dirmi?- chiese lui riscuotendola dai suoi pensieri. Hermione lo guardò –oh si, quel libro che ho trovato… quello con i simboli ricordi?- chiese poi con voce incerta. Lui annuì – Draco ne ha uno identico- disse poi ricordando quello che l’amico gli aveva mostrato nemmeno dieci minuti fa.
Hermione nel sentire quel nome ebbe un fremito che le attraversò tutto il corpo. Blaise sembrò accorgersene ma non disse niente. –Malfoy ne ha uno uguale?- chiese poi cercando di ignorare l’adrenalina che le saliva in petto. Blaise annuì –dovresti parlarne con lui- disse guardandola con un sorriso divertito sul volto. Hermione si sentì arrossire così abbassò il capo di scatto.
Ma cosa mi prende?
Pensò mentre prendeva a giocare nervosamente con le sue mani. –non ho intenzione di parlare con quel lurido,insopportabile,spocchioso,odioso,viziato di Malfoy disse poi senza alzare lo sguardo. Blaise scoppiò in una sonora risata e mugugnò qualcosa che però Hermione non riuscì a capire.
-quanto sei dolce nei suoi confronti Hermione e pensare che lui parla così bene di te- disse poi guardando la nuca della ragazza che aveva il capo chino. A quella rivelazione il suo cuore prese a battere contro il suo petto minacciando di uscire fuori.
Davvero Draco parla di me?
pensò mentre sentiva tutto il suo corpo venir riscaldato da quel pensiero,si sentì invadere da una felicità che non aveva mai provato,voleva urlare,mettersi a saltare e abbracciare tutti quelli che le capitavano a tiro. Ma quella felicità fu interrotta quando lei incontrò lo sguardo di Blaise.
Le stava mentendo. Appena lo capì il mondo le cadde addosso e sentì gli occhi pruderle. Voleva piangere, ma non per Blaise,non perché le aveva mentito. No..voleva piangere per Draco … sì per lui, perché lui non parlava di lei,lui non la pensava, mentre lei….lei…
Tu  cosa Hermione? Tu cosa? Non vorrai davvero dirmi che quel maledetto bastardo di un Serpeverde ti fa qualche effetto? A te non fa ne caldo e ne freddo.
Con quel pensiero ricacciò le lacrime e sorrise di rimando al ragazzo. Il suo sorriso era schietto,canzonatorio,freddo… era il sorriso più falso che avesse mai fatto. Non sapeva perché ma si sentiva distrutta dentro. Chiusa in una morsa che non lasciava scampo. –beh lui può dire quello che vuole di me,Blaise a me non interessa, io odio quel ragazzo e così sarà per sempre-
Stava mentendo. Stava mentendo a lui,stava mentendo a se stessa,stava mentendo al suo cuore. Ma non le interessava. Hermione Granger è Hermione Granger e per lei la ragione vale più del cuore.
Dopo aver detto questo si alzò e si diresse verso l’uscita. Stava per uscire da quel posto,stava per dimenticare quella conversazione e quelle emozioni appena provate. Ma tre parole la gelarono sul posto. –lui ti piace-
 
 
 
Piacerle Draco Malfoy? Ma io dico scherziamo?
Hermione stava camminando con passo spedito mentre fissava il pavimento diretta verso la Sala Grande. Ma il suo passo furioso fu interrotto da una persona. Infatti Hermione presa com’era dal torturarsi il cervello non si accorse che qualcun altro stava venendo dalla direzione opposta.
Sbatté contro un petto caldo e tonico e quando alzò lo sguardo per scusarsi le parole le morirono in bocca. Il cuore prese a batterle all’impazzata. Se lo sentiva prima o poi sarebbe esploso da un momento all’altro. Le mani erano leggermente chiuse a pugno e il suo corpo fu attraversato da brividi non appena il suo sguardo nocciola incontrò quello azzurro ghiaccio di Malfoy. Sentiva le gambe molli,il respiro era mozzato e una miriade di farfalle minacciavano di perforargli lo stomaco.
–qualcosa non va Granger?- chiese Draco continuando a fissarla. Hermione sentiva che se avesse continuato a guardarla in quel modo sarebbe svenuta per le troppe emozioni che la stavano assalendo. Quegl’occhi sembravano leggerle l’anima. Hermione abbassò il capo e lo scosse con forza.
-bene- disse allora il biondo sorpassandola ed allontanandosi con passo elegante  sensuale. Hermione dovette appoggiarsi contro la parete per non rischiare di svenire. Seguì i suoi movimenti finché non lo vide sparire. Appena non lo vide più sentì un freddo invaderla da capo a piedi. Chiuse gli occhi e il volto del ragazzo le “oscurò” la vista. E quella sensazione di gelo scomparve all’istante così come era venuta.
Perfetto
Ecco l’unica parola che riusciva ad attribuire a quel ragazzo,ai suoi occhi,ai suoi movimenti,alla sua voce,alle sue parole,alle sue labbra.
Perfetto,semplicemente perfetto.
 
 
Ecco a voi il decimo capitolo. Spero vi piaccia,come avete visto Hermione inizia a provare qualcosa e anche Draco non è indifferente fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Elvass: spero che questo capitolo t piaccia,fammi sapere cosa ne pensi e si è la sorella di Salazar (non so se tutti l’hanno capito)
 
The elf idrial : spero che anche questo capitolo ti piaccia … ti ringrazio perché segui la mia storia,e fammi sapere cosa ne pensi..per quanto riguarda Draco ed Hermione..come si dice..chi vivrà vedrà,ma credo che con questo capitolo le cose iniziano a “vedersi” 

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Capitolo 11
*** Siamo degli stupidi ma è giusto così ***


-ragazzi guardate cosa ho scoperto- Hermione era al settimo cielo. Ron ed Harry la guardarono aspettando che lei continuasse. – ho scoperto che la reincarnazione è come uno stato di dormi-veglia- disse sedendosi di fianco al rosso che la guardò confuso. – dormi-veglia?in che senso? – chiese Harry dando voce ai suoi pensieri. Hermione sorrise. – ho scoperto che,tutti i pensieri e i ricordi delle perone che ci hanno reincarnato sono presenti in noi,ma noi non riusciamo a percepirli perché diciamo … non sono “nostri”. Avete capito?- chiese poi spostando lo sguardo sui due suoi migliori amici. Loro scossero il capo ed Hermione sospirò – questa è la soluzione a tutti i nostri problemi. Tu,Harry che dovresti essere la reincarnazione di Godric Grifondoro possiedi tutti i suoi ricordi,e così anche io e Malfoy- disse Hermione cercando di essere chiara. Harry sembrò capire. – ma ceto! se io riesco a ricordare,se riesco a trovare i ricordi di Godric,capiremo come fare per sconfiggere Voldemort e possiamo capire anche tutta questa storia..il perché di tutto questo- disse allora il moro dandosi un colpetto sulla fronte.
– si ma come farete a scovare i “vostri” ricordi? Hermione non hai detto che non riuscite a vederli?- chiese allora Ron. Forse anche lui aveva capito. Hermione inclinò il capo e prese il libro che aveva poggiato per terra. – qui c’è scritto che per risvegliare i nostri ricordi,dobbiamo crederci … e ..utilizzare un medaglione- spiegò la riccia scrutando il libro. – un medaglione? Che medaglione?- chiesero in coro Harry e Ron. Hermione alzò la testa e girò il libro verso di loro. – questo medaglione- rispose semplicemente indicando una grande foto sul lato della pagina: rappresentava un piccolo medaglione in oro bianco aveva la forma di una piccola spirale e all’interno vi erano incastrati piccoli diamanti a forma di oggetti. I ragazzi lo guardarono e spalancarono la bocca. – una cosa da niente- disse Ron rompendo il silenzio che si era formato. Harry annuì con il capo forse ancora scioccato da quell’oggetto per parlare. Doveva costare milioni. Ma ad Hermione non importava. Aveva già visto quell’oggetto ne era sicura. Ricordava di averlo già scorso da qualche parte…ma non sapeva dove. Chiuse gli occhi ed un viso le si parò davanti:due occhi azzurro-grigi la osservavano indagatori. Hermione riaprì gli occhi mentre cercava di far rallentare il cuore che aveva preso a galoppare nel suo petto.
-Hermione qualcosa non va?- chiese Harry guardandola con un sopraccigli alzato. Lei lo guardò di rimando –N…no, perché?- chiese con una leggera esitazione nella voce. “vedere” il volto di Draco le aveva mozzato il fiato. Harry scosse il capo come a volar scacciare un pensiero e poi con voce dolce disse: -ma non so sei diventata rossa come un pomodoro-
Hermione sentendo quelle parole arrossì,se possibile,ancora di più –c..cosa?- chiese poi coprendosi le guance con le mani. Harry scoppiò a ridere seguito subito da Ron –Hermione dovresti vederti- disse semplicemente quest’ultimo tenendosi la pancia mentre si contorceva dalle risate. Hermione si sentì leggermente offesa,ma allo stesso tempo un forte imbarazzo la pervase. Come poteva essere stata così stupida?
-devi dirlo a Malfoy- disse Harry all’improvviso facendo zittire l’amico. Hermione sentì lo stomaco chiudesi in una morsa soffocante mentre le sue viscere si rigiravano tranquillamente nel suo corpo. –M…Malfoy?- chiese sempre con quel tono incerto nella voce che le stava dando sui nervi.
Riprenditi bella! Malfoy,si,Malfoy! Quel ragazzo biondo con gli occhi azzurro-grigi che ti hanno fatto arrossire fino alla punta dei capelli come una povera cretina. Andiamo Hermione riprenditi! Cosa ti pende? Non sei più tu! Tu odi Malfoy e lo odierai per sempre perché così è giusto.
Disse una voce nella sua testa che ricordava particolarmente quella della madre,quando si arrabbiava perché lei aveva mangiato un biscotto prima di cenare.
–così  è  giusto- disse in un sussurro che però i due amici udirono. –cosa è giusto Hermione?- chiese infatti Harry. Lei mosse la testa e si alzò dalla poltrona. –vado a parlare con Malfoy- disse prima di scomparire dietro il ritratto della Signora Grassa. Ma prima che il suo orecchio non potesse più udire le voci dei sui due migliori amici Harry aveva urlato: “Ci vediamo a Difesa Contro le Arti Oscure!” ma Hermione non diede molto peso a quelle parole. Era tropo presa a pensare su come fare per dire a Malfoy cosa doveva fare senza incontrarlo. E poi un lampo d genio. Un nome apparve nella sua mente.
Blaise.
 
 
-Draco devo palarti- disse Blaise entrando nella oro sala Comune. Il ragazzo lo guardò ed annuì con un piccolo sorriso divertito sul volto –le parti si invertono- disse allora lui. Blaise lo guardò. Era il solito Draco,spocchioso,autoritario,canzonatorio. Ma sapeva che l’amico si stava trattenendo dal tirargli un pugno. Sapeva che in quel momento i suoi “sentimenti” verso di lui erano incerti. Provava rancore e anche se lui non voleva ammetterlo. Provava odio. Draco lo odiava,si sentiva tradito. Ma lui non ne sapeva il motivo,o meglio,lo sapeva,ma non voleva accettarlo. Blaise invece dal canto suo sapeva perché il suo amico provasse tutto quell’odio nei suoi confronti. Ma come poteva biasimarlo? Aveva appena scoperto che Hermione e Blaise si scrivevano lettere ogni giorno da ormai sei lunghi anni… e anche se lui non voleva ammetterlo,Blaise sapeva che nel profondo Draco sarebbe voluto essere al suo posto. Provava qualcosa per colei che lui si ostinava a chiamare “mezzosangue” e non voleva accettarlo. Ma in fondo dall’odio all’amore il passo è breve.
Blaise gli raccontò d tutto ciò che Hermione gli aveva detto qualche minuto fa. E quando ebbe finto fissò Draco che lo guardò di rimando. –e dove sarebbe questo medaglione?-  chiese con tono duro. Blaise alzò le spalle. –ha detto che non lo sa,ma ha come l’impressione di averlo già visto- disse semplicemente il moro fissando un punto nel vuoto aspettando la fatidica domanda che,sapeva,sarebbe arrivata tra qualche secondo. –perché non me lo ha detto lei?- chiese allora Draco facendo sospirare Blaise.
E ora come glielo dico?
Pensò il moro mentre i suoi occhi si poggiavano su quelli ghiaccio di Draco. Hermione aveva voluto parlare con lui perché aveva detto che Draco le faceva paura.Ma lui sapeva che sotto c’era qualcosa di più. Stava per rispondere,ma non servì perché Draco sembrò capire.
-ha paura di me- sussurrò mentre un lampo di tristezza gli attraversò gli occhi che tornarono subito freddi ed impenetrabili. Quella consapevolezza lo fece stare male,si sentì sprofondare,voleva urlare,distruggere tutto,picchiare ogni singola persona che gli si parava davanti.
Ma che ti prende tu sei un Malfoy,ed un Malfoy non si dispera se una stupida Mezzosangue ha paura di lui. Tu devi essere orgoglioso di te stesso. Perché lei ti teme e tu la odi. Ed è giusto così
La voce nella sua testa continuava a ripetere queste parole con il tono duro e imperioso di Lucius Malfoy. Lui era un Malfoy,e come tale doveva odiare la Granger, lo sapeva,lo sapeva da quando era bambino. Ma allora perché non ci riusciva?
No io devo odiarla
Si impose ed un ghigno malvagio comparve sul suo volto. – finalmente quella lurida Mezzosangue ha capito chi sono- disse con voce dura e sprezzante. Blaise lo guardò e si diede uno schiaffo sulla fronte.
È un caso disperato
Pensò mentre vide l’amico scomparire inghiottito dall’oscurità
 
 
 
-E dove credi sia questo medaglione?- chiese Ginny all’amica che le camminava affianco. Si stavano dirigendo verso la Sala Grande,pronte per un bel pranzo corposo.
-Non lo so Ginny,ma ti giuro io l’ho già visto- disse la mora portandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio. Ginny annuì forse in un segno di comprensione e nel silenzio continuarono a camminare fino a quando una voce non fece gelare Hermione sul posto. – Hey Weasley- disse Malfoy avvicinandosi alla ragazza con un sorriso sul volto. Hermione si fermò a guardarlo. Guardò quel sorriso e il cuore iniziò a batterle all’impazzata. Era davvero il più bel sorriso che lei avesse mai visto. Ma poi qualcosa dentro di lei si mosse.
Draco stava sorridendo a Ginny. Quella consapevolezza la fece staremale.Sentiva gli occhi pizzicarle con forza. E fu costretta a serrarli.
-Hey Malfoy,come mai da queste parti? Non dovresti essere a pranzo?- chiese Ginny che non aveva notato minimamente la reazione dell’amica. Il suo tono era dolce e melodioso,come se stesse palando con Harry o Ron. E questo fece gelare tutti i muscoli d Hermione. – potrei farti la stessa domanda- rispose il biondo. Ma il suo tono non era,duro,canzonatorio,freddo come sempre. No…era divertito,era gentile,era amichevole.
Hermione si sentì morire. Voleva conficcarsi un paletto dritto nel cuore proprio in quell’istante e qualcuno lassù volle accontentarla. Perché tremila coltelli le perforarono il cuore appena il biondo la guardò con sguardo duro,e impassibile. Poi con tono altrettanto disgustato disse: -oh Mezzosangue sei qui,non ti avevo vista- quelle parole risuonarono nella testa di Hermione come mille campanacci. Il suo cuore si fermò ed una lacrima sfuggì al suo controllo e le bagnò una guancia.L’asciugò velocemente pregando che nessuno l’avesse vista. Ma Draco se ne era accorto e proprio in quel secondo in cui la lacrima di Hermione aveva bagnato il suo volto. Il suo cuore aveva perso un battito. Si sentiva uno straccio,una nullità,un zerbino. Lei stava per piangere. E lo stava facendo per quello che le aveva appena detto.
Ma perché fa così? Io l’ho sempre trattata in questo modo,e poi è lei che mi considera uno schifoso,un bastardo, un  mostro capace di uccidere tutti. È lei quella che ha paura di me. È lei quella che mi odia.
pensò Draco mentre guardava Hermione sorpassarlo e sparire dietro di lui
perché sto piangendo? Perché mi sento così scema? Perché ho sperato che mi salutasse così come aveva fatto con Ginny?
Pensò asciugandosi un paio di lacrime che stavano scendendo dai suoi occhi
Sei una stupida Hermione,solo una stupida.
Pensò lei
Sei uno stupido Draco,solo uno stupido
Pensò lui
Siamo degli stupidi ma è giusto così
Forse sì, forse era giusto così..ma quello che non sapevano era che qualcuno più stupido di loro li stava unendo,li stava comandando,li stava guidando.
Ora voi vi chiederete. Chi può essere così stupido da fare una cosa del genere?. Beh la risposta vien da sé, è qualcosa che tutti sognano ma che pochi hanno. È la nemesi dell’odio. Ma anche la sua migliore amica.
Draco ed Hermione stavano per essere uniti dall’ Amore
 
Ecco a voi l’undicesimo capitolo. Fa un po’ pena…si lo so.. ma non sapevo come introdurre il prossimo capitolo e come spiegare la storia ei medaglioni e ho dovuto inventarmi qualcosa. È scritta un po’ alla cavolo d cane (per non essere volgare) Fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Bella6 : oh ti ringrazio,davvero grazie mille. Spero che questo capitolo non ti deluda.
 
Giulia_Cullen: ti ringrazio,come sempre sei dolcissima e mi fai complimenti che non merito..non posso diti molto ma sei sulla buona,buonissima strada. Spero che il capitolo ti piaccia.
 
The elf idrial : grazie mille…e sì, Hermione a ragazza che Blaise ama dal primo anno :D . spero ch il capitolo t piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi.

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Capitolo 12
*** Donami il tuo cuore ***


- Cosa stai dicendo Salazar?- la voce di Sibilla era quasi un sussurro,ma ovviamente non perdeva mai quella nota di irrealtà che ormai caratterizzava il suo tono così soave e melodioso.
-Sibilla,non vi è storia,non vi è futuro,voi dovete vivere la vostra vita e io vivrò la mia- disse l’uomo con il suo tono austero. Non vi era tracce di emozione nella sua voce. Ma i suoi occhi sempre imperturbabili erano segnati da una profonda tristezza.
-non vi lascerò andare Salazar – la giovane aveva fatto qualche passo verso l’uomo ed aveva poggiato la sua candida mano leggermente affusolata sul suo avambraccio.
Salazar la guardò ammirato,e profondamente affascinato. Ogni cosa in quella donna faceva risvegliare il suo cuore ormai pietrificatosi negl’anni.
 -voglio aprirlo- la voce di Sibilla lo fece sobbalzare e lo avvolse completamente in un abraccio senza fine. Salazar assunse uno sguardo confuso e leggermente preoccupato. –voi non dovete,noi non possiamo- disse l’uomo quasi in un sussurro. La donna gli prese il volto tra le mani  lo guardò con sguardo duro. Uno sguardo che non ammetteva repliche. –voglio aprirlo Salazar, datemi la chiave.- disse poi con tono imperioso. Lui  la guardò ed i suoi tratti da purosangue si addolcirono leggermente. –e se voi non mi amate? Se il medaglione non dovesse aprirsi?- chiese leggermente preoccupato dalla reazione che Sibilla potesse avere da quelle domande. Ma la donna non si mosse. –se non si apre,vuol dire che uno di noi due non è destinato all’altro,vuol dire che il nostro amore sarà colmato da un senso di verità,vuol dire che capiremo qual è il nostro posto- iniziò la donna facendo un piccolo sorriso.- ma ricorda Salazar,che se non dovesse aprirsi,io non mi arrenderò,aspetterò. Perché so che sei tu. E se tu  non mi ami non fa niente. Io posso amare per entrambi-
 
Draco si alzò dal letto con un leggero mal di testa mentre le immagini di quel strano “sogno” continuavano a vorticare nella sua mente. Stanco ma leggermente indolenzito si alzò dal letto e si mise le pantofole. Poi con il suo solito passo elegante si diresse verso uno dei divanetti della Sala Comune. Vi si sedette con estrema lentezza ed adagiò il capo su di un cuscino di feltro nero. Sbuffò leggermente e chiuse gli occhi. E l’immagine di Hermione si impresse impertinente nella sua mente. Rivide i suoi occhi color nocciola con delle leggere sfumature dorate,il suo naso piccolo e assolutamente perfetto che le dava un’aria elegante, le sue labbra così morbide e carnose,il suo sorriso così diverso a come se lo ricordava dal primo anno su quel treno quando avevano parlato come due amici,come due innocenti bambini. Da quel giorno aveva sperato di diventare suo amico. Ma quando quel stramaledetto Capello Parlante aveva urlato “Grifondoro”  tutti i sogni di Draco si erano infranti come una statuetta di vetro fatta cadere dall’ottantesimo piano di una torre. La statuetta cadeva lente,si preparava a frantumarsi in mille pezzi. Così era Draco. Lui era fragile, era un giocattolo in mano alla sua famiglia, a suo padre che lo stava guardando cadere. Prima o poi si sarebbe rotto. Ma in quel momento “guardando” il viso della sorridente Grifondoro . questa sensazione di incompletezza,di paura,di insoddisfazione, di rottura sembrò essere svanita nel vuoto. Come se non fosse mai esistita. Draco riaprì gli occhi solamente quando sentì dei ticchettii provenire dalla finestra. Stranito si guardò attorno ancora non capendo cosa stesse succedendo. Poi con passo deciso e sinuoso si diresse verso la finestra,la spalancò e il barbagianni volò con delicatezza dentro la stanza. Si poggiò senza alcun rumore sul tavolo verde-argento e porse la zampetta al ragazzo,che lo guardò pr qualche secondo prima di slacciare la pergamena che vi era legata.
Ma chi sarà a quest’ora.
Era più sicuro che chiunque fosse,o qualsiasi cosa fosse successa. Era di sicuro qualcosa di importante. Nessuno gli avrebbe scritto a quell’ora della notte. Srotolò la pergamena e guardò per qualche secondo quella scrittura così regolare e senza alcun tremolio,così perfetta e concisa. Draco pensò subito che doveva essere una ragazza,perché solamente una mano delicata e perfetta poteva avere una calligrafia così amabile.

Caro Malfoy,
so che magari mentre leggerai questa lettera scoppierai in una sonora risata,ma poco mi importa, volevo solamente scriverti per chiederti di poter parlare di questa situazione che ci sta opprimendo. Credo di aver scoperto qualcosa su Salazar e Sibilla e così seguo il consiglio di Blaise e ti scrivo. Non ho intenzione di spiegarti in questa “lettera” cosa ho scoperto sul “nostro passato” ma vorrei solamente chiederti di venire nella Stanza delle Necessità domani sera alle nove.
Ps: non so se riceverai questa lettera,so che è molto tardi,ma spero in una tua risposta.


Hermione

 
Draco guardò come ipnotizzato quel pezzo di carta che teneva fra le mani. Il suo cuore prese a battere contro il suo petto minacciando di uscirgli dalla gabbia toracica. Accarezzò dolcemente con la mano destra la scrittura fine della ragazza mentre immaginava la sua mano tracciare quelle parole con infinita cura,che magari lei,nemmeno sapeva di avere. Sorrise inconsciamente e prese un pezzo di pergamena ed una piuma che stranamente era poggiati sul tavolino vicino al gufo che evidentemente aspettava una risposta. Draco scrisse velocemente e poi legò il pezzo di carta alla zappetta dell’animale. E mentre faceva quei gestii ormai normali per lui,abituato a mandare lettere quasi tutti i giorni, immaginò Hermione mentre pochi minuti fa doveva aver fatto lo stesso.
Il barbagianni volò fuori dalla “finestra”  lasciò Draco da solo con i suoi pensieri. Prese nuovamente la “lettera” di Hermione fra le mani e lo portò al viso inalando quell’odore cos’ famigliare ma ormai così lontano nella sua memoria. Rilesse quelle parole ancora una volta. E una strana bestia si risvegliò dal fondo del suo stomaco.
L’avrebbe vista,le avrebbe parlato,lei gli avrebbe parlato,l’avrebbe guardato e magari gli avrebbe anche sorriso.
Sei un illuso Draco,lei ti ha scritto solo perché Blaise glielo ha detto. Se fosse stato per lei non ti avrebbe nemmeno pensato.
Una voce nella sua testa lo risvegliò dalle sue fantasie riportandolo molto brutalmente alla realtà. E in quel momento tre sentimenti si fecero strada in Draco:
l’odio nei confronti di Blaise,perché Hermione aveva parlato prima a quel carciofo dell’amico che non a lui
la tristezza per la consapevolezza che lei,appunto non lo avrebbe nemmeno pensato
e un nuovo sentimento. Un sentimento che di solito i Malfoy sono estranei nel provare,un sentimento che non si addice alla propria casata. Un sentimento,puro,vero. E quel sentimento,Draco lo sapeva, era tutto per un ragazza in particolare
Donami il tuo cuore Hermione
Pensò mentre il viso della ragazza faceva di nuovo scapolino nella sua mente e nel suo cuore.
 
 
 
Hermione aprì lentamente gli occhi e li poggiò sulla piccola “sveglia” (un regalo di Ginny: era una specie di farfalla incantata che sbatteva le ali ogni secondo e sulle su quest’ultime vi erano incisi,come a fuoco,  i numeri che indicavano l’ora) erano appena le 7:00 di mattina. Con una grazia quasi felina scese dal letto e si diresse verso il bagno. Si preparò velocemente e raccolse i capelli,ormai non così tanto crespi ma pur sempre ribelli, in una coda alta che le lasciava scoperto il collo. Guardò per qualche secondo la sua immagine riflessa. E una piccola smorfia le comparve sul volto. Non si era mai piaciuta. Sebbene molte persone continuavano a dire che era bella. Ma lei non si sentiva bella, si sentiva come un anatroccolo che però non sarebbe mai diventato un cigno. Poggiò lo sguardo sulla scrivania ed un sorriso spontaneo le apparve sul volto. Arrossì leggermente guardando la pergamena che era intrisa da una scrittura elegante,e delicata. Hermione si sentì immediatamente completa mentre rileggeva per l’ennesima volta quelle parole:
 
ci vediamo lì Granger,non farmi attendere o altrimenti me ne vado… sii puntuale, sono pur sempre un Malfoy
                                                                                                                           

                                                                    Me

 
Hermione rise come la prima volte guardando la “firma” di Draco. E si ritrovò a pensare se ogni volta si firmava con “me”. Era una cosa ridicola,ma ad Hermione non sembrava interessare. Era pur sempre un Malfoy,l’aveva detto lui. Hermione strinse,senza pensarci, la pergamena al petto ed un penetrante odore di muschio e menta le fece andare in pappa il cervello. Si ritrovò ad immaginare Draco mentre scriveva quelle parole,mentre le sorrideva e le parlava. Mentre schiudeva le labbra per farle un ghigno,mentre la guardava con quegl’occhi così penetranti,così duri,così inespressivi ma allo stesso tempo così veri e puri. Vide le sue labbra sottili ed Hermione si ritrovò a pensare che avrebbe dato tutto l’oro del mondo solo per essere baciata da quelle labbra,solo per essere stretta dalle sue braccia forti. Voleva che lui le raccontasse della sua vita,voleva capirlo,voleva essere capita. Voleva amarlo ed essere amata.
 
Piantala Hermione sei ridicola! Ma cos’hai cinque anni?! Eppure sembravi più intelligente! Madonna Santa! Guarda dove siamo arrivati e perché no? Facciamo un bel quintetto..cosa c’è adesso? Non vuoi fare tanti figlioletti con quel Malfoy
Una voce nella sua testa la strava rimproverando ed Hermione arrossì più di quanto già non fosse prima,nel sentire il “suo” ultimo “pensiero”. Ma la cosa che più la sorprese in tutto quello era il fatto che lei volesse vederlo,voleva che la sera arrivasse,voleva poterlo guardare solo un istante. E si ritrovò a pregare tutti i Santi che vi erano in cielo che lui la guardasse solo per un secondo. Una frazione di secondo non chiedeva molto. Voleva solo uno sguardo,un sorriso. Non chiedeva poi la luna.
Donami il tuo cuore Draco
Si ritrovò a pensare mentre un sorriso si apriva sul suo volto
 
 
Ecco a voi il dodicesimo capitolo..beh non ho molto da dire. Questo è diciamo una specie di capitolo introduttivo prima che “l’avventura” cominci. Di fatti quando Draco ed Hermione parleranno inizierà la vera e propria storia. Vi avverto subito sarà molto romantica,  ma in tutto questo non mancherà il senso di avventura. Fatemi sapere cosa ne pensate.
 
Giulia_Cullen : ti ringrazio per i tuoi complimenti e ti dico che una delle tue teorie è giusta. Ma non posso dirti quale ù.ù fammi sapere cosa pensi di questo capitolo. E pero che non ti deluda.
 
The elf idrial : ti ringrazio … grazie perché segui la mia storia e grazie per i tuoi complimenti. Ti dico solo che questo circolo vizioso continuerà per molto,si intensificherà a volte si romperà ma resterà lì quasi fino alla fine. Non so perché ma mi piace il fatto della gelosia quindi lo terrò ancora per un po’. Fammi sapere cosa ne pensi del capitolo … spero non ti deluda. 

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Capitolo 13
*** siete voi ***


-Granger posso sapere cosa hai scoperto o devi restare a fissarmi ancora per molto?- chiese Draco con sguardo duro e con un tono abbastanza indifferente che non lasciava trapelare l’entusiasmo e l’ansia che attanagliava la sua anima nel vedere la splendida Grifondoro davanti a lui.
Hermione arrossì vistosamente , e distolse lo sguardo del ragazzo. Era rimasta ammaliata dai movimenti continui e regolari del ragazzo,che si era trovata a fissarlo.
-non ti montare Malfoy mi stavo chiedendo come le persone riuscissero a trattenersi dal non vomitarti in faccia. Non sono tutti forti come me- rispose lei cercando di rimediare all’errore da principiante che aveva appena commesso.
Draco non rispose a quella provocazione e alzò semplicemente le spalle. Questa reazione fece stranire leggermente Hermione che però non ci rifletté molto. – ok andiamo al dunque,Sibilla è Sibilla Grifondoro ovvero la sorella di Godric Grifondoro - disse la riccia soffermandosi per ammirare la ragazza del biondo. Draco spalancò gli occhi e li puntò su quelli di Hermione. A quest’ultima il fiato le si spezzò in gola. E senza che potesse dire o fare qualcosa si ritrovò ad annegare in quegl’occhi grigio tempesta. – com’è possibile?- chiese Draco ridestando Hermione da quello stato di incoscienza in cui si era ritrovata. – e la cosa strana è che di lei,dopo la morte del fratello si è persa ogni traccia- disse Hermione poggiando l’enorme libro dove aveva ”trovato” la storia di Sibilla Grifondoro. Draco ancora più scioccato si potò una mano al viso e lo scosse delicatamente. Hermione lo guardò,per l’ennesima volta, quella giornata. E si chiese come sarebbe stato poter toccare quei capelli biondissimi. A quel pensiero si appoggiò con forza sulla sedia facendola spostare leggermente producendo un fischio che fece sobbalzare Draco. Lui si girò e guardò confuso la ragazza che sotto il su sguardo indagatore si sentì mancare il fiato,le gambe iniziarono a tremarle. Draco non sembrava voler distogliere lo sguardo dal suo e lei non ne aveva la forza così chiuse gli occhi ed ecco per l’ennesima volta una delle sue solite visioni:

-Sibilla sei sicura di volerlo fare? È una cosa pericolosa,potresti non ricordare più niente,potresti perdere te stessa. O addirittura morire- disse Godric guardando la sorella negl’occhi,con una leggera preoccupazione nella voce. Sibilla lo fissò. Il suo sguardo era duro,era decisa,voleva farlo, lo avrebbe fatto per lui.
-per lui potrei anche morire- disse semicamente lei con lo stesso tono duro che trapelava dai suoi occhi.
-ok facciamolo- disse il fratello poggiandole la mano. Lei la strinse con forza  chiuse gli occhi.
 
-cosa hai visto?- fu la voce i Draco a riportarla alla realtà. Lei  guardò con aria ancora leggermente confusa. Ma lo sguardo di Draco sembrava non voler lasciare il suo. Hermione gli raccontò passo per passo la sua visione e Draco sembrò accigliarsi mano a mano. – e cosa dovrebbero fare?- chiese poi guardando la riccia che scosse il capo. - non ne ho idea- disse alzando le spalle. – io credo…- iniziò Draco ma si interruppe subito spostando lo sguardo su un punto indefinito sopra la spalla di Hermione. La ragazza si girò e rimase pietrificata. Nell’enorme stanza circolare era apparso un grifone argentato che le si avvicinò con passo deciso. Hermione si alzò di scatto leggermente spaventa ma allo stesso tempo attratta da quella strana creatura. Draco dal canto suo ammirava quella strana cena che gli sembrò quasi un dejà-vu e poi eccolo,il serpente argentato che si avvicinò a lui girandogli attorno. Il ragazzo lo fissò,fissò con attenzione la sua piccola testolina , lì su quel piccolo capo squamoso vi era uno stemma,uno stemma che lui conosceva ormai a memoria. –Granger questo patrono ha lo stemma della mia famiglia sulla testa- disse con tono leggermente spaesato. La ragazza che intanto era rimasta immobile a fissare il patrono/grifone che le girava attorno  portò lo sguardo sul ragazzo alzando un sopracciglio. Fece per muoversi ma in quel momento il grifone che le girava intorno si mosse così come il serpente e lei si ritrovò investita in pieno da una luce abbagliante. Il medaglione che intanto portava al collo divenne incandescente facendole arrossare leggermente la pelle. Hermione chiuse gli occhi e l’ennesima visione le comparve davanti al viso.

- Salazar dammi la chiava, io sono pronta- disse Sibilla fissandolo intensamente negl’occhi. L’uomo titubante infilò la mano dentro una tasca e ne estrasse poco dopo una piccola chiave a forma di grifone. La donna la prese tra le mani e si staccò il medaglione dal collo. Poi tese la mano verso Salazar ch fece lo stesso ed intrecciarono le loro dita. Sibilla posizionò la chiave al centro del cuore e girò lentamente. Una luce fortissima invase la stanza così i due innamorati furono costretti a chiudere gli occhi. Quando li riaprirono davanti a loro vi erano due patroni: un grifone ed un serpente. Quest’ultimo era attorcigliato alla zampa dell’animale più grosso che intanto guardava Sibilla con sguardo adorante così come il serpente faceva con Salazar. La donna come attratta da un filo invisibile si avvicinò ai due patroni. Tese la mano ed accarezzò il “pelo” del grifone,era  morbido sotto il tocco leggero della ragazza, riusciva a percepirne il calore sul palmo della mano. Salazar intanto si era avvicinato al serpente che vi si era attorcigliato attorno alla gamba.
Poi una voce proveniente dal medaglione disse: “siete voi” la voce era metallica ma allo stesso tempo dolce e melodiosa. Poi una luce accecante. Una luce che li colpì in pieno volto.
 
Hermione riaprì gli occhi e il fiato le morì n gola. Davanti a lei c’erano due uomini,o meglio, un uomo ed una donna. La stavano guardando ed un sorriso si aprì sul volto angelico della ragazza. Draco guardò  le due persone di fronte a lui e poi riportò il suo sguardo sui due patroni che ora erano accovacciati su un tappeto rosso. –cosa..cosa..cosa…- iniziò  Hermione che si sentiva come se un rospo gli fosse entrato in gola senza spostare lo sguardo dalla ragazza che ore le si stava avvicinando.
-Granger sei patetica- disse Draco alzando lo sguardo al cielo. Quelle parole fecero morire Hermione.
Sei patetica.  
Quelle parole continuavano a riempirle la mente mentre sentiva delle lacrime minacciala di uscire. La ragazza serrò gli occhi mentre Sibilla guardava Draco con sguardo stranito,confuso e … ferito.
-perché Malfoy? Perché sarei patetica? Perché non riesco a credere ai miei occhi perché non rimango impassibile quando ho di fronte a me Salazar e Sibilla? Beh mi dispiace ma qui non siamo tutti freddi e disumani come te. Io ho un cuore- disse sputando tutto il veleno che aveva in corpo. Spostando lo sguardo su quello di Draco che per un secondo sembrò essere attraversato da un velo di tristezza ma subito fu sostituito dall’ira e la freddezza che li caratterizza. – stupida Mezzosangue sei solo una..- iniziò il biondo ma non poté finire perché qualcuno lo fermò. Il grifone gli si era avvicinato e ora stava strusciando il su pelo sulla gamba del ragazzo che sembrò leggermente sconcertato da quel gesto. E mentre Hermione si chiedeva cosa stesse succedendo un movimento ai suoi piedi le fece abbassare il capo. Il serpente con lo stemma dei Malfoy sul capo le si era attorcigliato attorno alla gamba. Hermione era lì lì per urlare. Ma qualcosa la frenò,qualcosa all’interno del suo cuore la trattenne. Guardò negl’occhi quel serpente che ora la fissava, e sentì il suo cuore accelerare il battito. Quegl’occhi. Quel serpente aveva gli occhi di Draco. La riccia allungò una mano ed accarezzò lo stemma dei Malfoy impresso,quasi a fuoco,sulla testolina del serpente che a contatto con la sua pelle sibilò dolcemente. Hermione si sentì completa come se quel patrono fosse parte di se.
Draco intanto le si era avvicinato e quando lei alzò lo sguardo se lo ritrovò a pochi passi da lei e le dava le spalle . si soffermò ad ammirare la schiena del ragazzo coperta dalla leggera camicia bianca. Hermione smise di accarezzare il serpente e portò la sua mano sulla schiena di Draco.
Il ragazzo a quel contatto inaspettato sobbalzò ma non si scansò nemmeno di un passo. Hermione prese ad accarezzargli la schiena e poi salì gli sfiorò il collo con la punta delle dita. E Draco fu costretto a trattenere il respiro
–Granger.- disse con voce bassa e roca. Hermione non sembrò sentirlo e prese ad accarezzargli i capelli dolcemente sentendoli morbidi sotto il suo tocco incerto.
Draco si girò,non avrebbe più sopportato quelle dita fra i suoi capelli. Ma quello fu lo sbaglio più grande di tutta la sua vita. Non appena si girò il suo sguardo incontrò quello nocciola intenso della ragazza e il suo cuore prese a galoppare furiosamente. Hermione gli accarezzò una guancia senza spostare lo sguardo. Le sue dita dolci accarezzavano la pelle morbida de ragazzo.
Pi tutto accadde in un secondo. Hermione si alzò in unta di piedi e circondò il colo del ragazzo con le braccia. Draco chiuse gli occhi sentendola avvicinarsi al suo viso. Hermione fece lo tesso. I loro respiri si mescolarono indistintamente come se fossero uno solo. La ragazza sfiorò gli sfiorò le labbra con le sue. Draco stava per impazzire,se lo sentiva. Voleva che lei lo baciasse voleva toccare quelle labbra di cui lei gi stava dando solamente un assaggio stava per muovere il capo per toccare finalmente quelle labbra quando una voce li riportò alla realtà.
-siete voi-
 
Ecco a voi il tredicesimo capitolo. Spero vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate. Non ho molto da dire…beh…niente.
 
Kami sama : questo capitolo spero ti piaccia e con il prossimo capirai tutto…per quanto riguarda la fantasia,beh le idee migliori mi vengono dormendo
 
The elf idrial : spero che questo capitolo ti piaccia,è di introduzione all’incontro tra Draco ed Hermione che sarà lunghissimo e mooolto complicato,ci saranno gelosie e scoperte.
 
Giuia_Cullen : grazie mille,spero che questo capito ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi.

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Capitolo 14
*** capiranno ***


Draco girò lentamente il capo in direzione dei due che avevano appena parlato. Il suo sguardo era pervaso da un intenso lampo di confusione unita ad un inaspettato irritamento. – cosa significa “siete voi”? siamo noi cosa?- chiese poi con un tono tranquillo. Hermione intanto era arrossita visibilmente. Aveva recuperato la ragione che aveva perso per qualche secondo inebriata da quella strana situazione. Il serpente continuava ad arrotolarsi intorno alla sua gamba trasmettendole un inaspettato calore. Sibilla guardò prima lei e poi il serpente ed un piccolo sorriso le si aprì sul volto – seguitemi- disse poi voltando le spalle e prendendo la mano di Salazar che intanto aveva preso a scrutare Draco. Quest’ultimo irritato dal fatto che la sua domanda fosse stata apertamente ignorata assottigliò gl’occhi e con un sibilo molto simile a quello del serpente disse: -io non vado da nessuna parte se non mi spiegate cosa sta succedendo- la sua voce era dura e fredda. Ma quel tono ad Hermione arrivò quasi come una carezza tanto che presa da una strana sensazione afferrò la mano di Draco che a quel contatto sobbalzò. Un brivido percorse entrambi,mentre la ragazza arrossiva e stringeva più saldamente la presa. Draco dal canto suo era in uno stato di confusone. Una vocina nella sua testa continuava a ripetergli di allontanare immediatamente la sua mano da quella della “lurida mezzosangue” invece tutto il suo corpo gli diceva di restare lì,con lei,per sempre. Gli diceva di baciarla,di  abbracciarla, di accarezzargli i capelli,di amarla per tutta la vita.
Il grifone che gli stava intorno ruggì debolmente e si sedette in una posa alquanto regale. – chiudete gli occhi- disse Sibilla con la sua voce dolce ignorando nuovamente le proteste del ragazzo. Draco ed Hermione ubbidirono con una leggera titubanza. – ora Hermione,afferra il medaglione- disse Salazar con un tono che la ragazza gli aveva sentito poche volte. Era dolce,carezzevole, benevolo. Hermione ubbidì ed afferrò il medaglione stringendolo in una mano,ma lo lasciò all’improvviso rendendosi conto di quanto scottasse. Draco allora si avvicinò lentamente a lei come guidato da una forza superiore,e sempre con gli occhi chiusi, allungò le mani portandole dietro il capo della ragazza. Le scansò delicatamente i capelli e poi slacciò la catenina allontanando il medaglione dalla ragazza facendoglielo scivolare dolcemente dal collo. Hermione intanto fremeva sotto quel tocco gentile,che non credeva potesse appartenere a quel ragazzo. Trattenne il respiro quando lui le lasciò un piccolo bacio sulla base del collo.
-stringete il medaglione- ripeté Salazar. I due ubbidirono ed improvvisamene una luce li assalì come era successo qualche minuto prima. Hermione sentì la testa girarle mentre tremila immagini le passavano davanti agl’occhi. Sembravano tutte immagini collegate ma al tempo stesso non riusciva a trovarvi un senso, vide lei,poi Sibilla,vide Salazar,poi Blaise. Quest’ultimo era affiancato da Godric che le sorrideva dolcemente. Poi c’era sua madre,Ginny,Harry,Ron e poi buio. Un buio più nero della pece,un buio oscuro,un buio che la stava soffocando. Un buio che la stava uccidendo dentro. Poi all’improvviso quel buio sparì sostituito da una luce,una luce calda,intensa,rassicurante. Da quella luce apparve un angelo,il suo angelo. Le stava sorridendo proprio come aveva fatto poco prima Godric nella sua testa.
 –Draco- disse la ragazza con un filo di voce. L’angelo sentendosi chiamare per nome si aprì in un sorriso ancora più dolce e rassicurante di quello di poco prima. L’angelo si avvicinò tanto da sfiorare il naso della ragazza con il proprio. Hermione lo guardò. Guardò quei magnifici occhi grigi che assomigliavano così tanto all’argento fuso. – Hermione - sussurrò l’angelo sulle sue labbra facendola rabbrividire.
Hermione riaprì gli occhi e si guardò intorno,si trovava seduta a terra su un prato che riconobbe essere quello di Hogwarts acanto  a le c’era Draco che aveva ancora gi occhi chiusi. Hermione lo guardò e il suo cure prese a battere alla velocità della luce.
È perfetto. Assolutamente perfetto.
Pensò mentre si avvicinava cautamente al ragazzo. Stava per accarezzargli una guancia quando sentì delle voci provenire proprio alle sue spalle. Hermione sussultò e Draco spalancò gli occhi facendo cadere il medaglione che reggeva ancora nella mano destra. – hai sentito?- chiese poi in un sussurro guardando la ragazza negl’occhi. Hermione annuì leggermente e voltò il capo nella direzione da cui provenivano le voci. La stessa cosa fece Draco e la scena che vi si parò davanti sembrò assurda a tutti e due. Sembrava come se fossero dentro ad una delle loro visioni.
- Salazar ancora? Te l’ho già spiegato ho preso la mia decisione- disse Godric mentre guardava l’uomo che gli era davanti negl’occhi.
-ma dove siamo finiti?- chiese Draco senza staccare gli occhi da quei due uomini che si fronteggiavano,quasi avesse paura che un di loro si girasse e gli lanciasse una Maledizione Cruciatus. Hermione invece era molto tranquilla,non sapeva perché ma tutta quella storia le sembrava giusta, sapeva che quei due non le avrebbero fatto del male. Sapeva che non rischiava niente. Sapeva molte cose,ma una cosa non la sapeva. Una sola cosa, una cosa che forse avrebbe risolto molte delle sue domande e molte delle sue paure.
- Godric,ti prego,concedimi una possibilità, una sola…ti dimostrerò che so amarla..e poi se sarà lei a non volermi allora sparirò- stava dicendo Salazar con uno sguardo supplichevole che avrebbe fatto sciogliere anche il più duro dei cuori.
-io non posso fare niente, è già stato deciso..ma una cosa posso dirtela, se lei ti amerà davvero allora lui la farà tornare, perché si sa l’amore non lo può combattere, se c’è lo deve accettare- Godric aveva un tono deciso,orgoglioso,e cavalleresco. Da vero Grifondoro insomma. Hermione lo stava guardando, le ricordava terribilmente qualcuno. Quei suoi occhi erano così impressi nella memoria, così vivi così sinceri. Ripensò un secondo a tutto quello che stava succedendo,guardò il ragazzo che le stava seduto affianco ed un sorriso le scappò non appena vide l’espressione corrucciata di Draco. Era così belo con quell’aria quasi imbronciata.
-non capisco cosa devo farmene di questo stupido medaglione!- esclamò all’improvviso Salazar con voce imperiosa tenendo fra le mani il medaglione che Godric gli aveva dato pochi secondi prima. Hermione lo guardò distogliendo lo sguardo da Draco e sbiancò guardando quell’oggetto. Fra le mani Salazar teneva un medaglione  forma di spirale con all’interno incastrati dei diamanti che rappresentavano vari oggetti..vari pensieri. – il medaglione- sussurrò lei spalancando leggermente la bocca. Draco la guardò ed alzò un sopracciglio. – si Granger,ora riconosci anche i medaglioni. Complimenti!E guarda questa è dell’erba!- disse Draco sarcastico indicando l’erba su cui erano seduti .Hermione sbuffò e portò il suo sguardo su quello del biondo che adesso ghignava leggermente. – no Malfoy,quello è il medaglione che racchiude tutti i nostri pensieri e ricordi- spiegò lei come aveva fatto con Harry e Ron solo il giorno prima. Draco la guardò accigliato e lei continuò :- ho scoperto che in pratica noi manteniamo i ricordi di coloro che ci hanno incarnati,in questo caso tu hai i ricordi di Salazar,solo che noi non riusciamo a percepirli perché diciamo non ci appartengono, non direttamente almeno.- disse lei risoluta. Draco annuì – e a cosa serve quel medaglione?- chiese dopo qualche secondo –beh quel medaglione,serve a risvegliare i “nostri” ricordi- rispose la riccia alzando le spalle. – quindi è per questo che abbiamo le visioni. Quindi quelli che vediamo son i nostri ricordi- disse Draco sempre più corrucciato. Hermione annuì .- ma allora perché li vediamo solo adesso? Se noi siamo la reincarnazione di Sibilla e Salazar,perché vediamo i loro ricordi solo adesso? Perché non prima?- chiese poi il biondo scrutando attentamente Hermione. Quest’ultima rimase paralizzata. Non ci aveva mai pensato, non si era mai chiesta perché solo adesso riuscissero ad avere quelle “visioni”
Quanto sei stupida, io l’ho detto che ti stai scemendo. Tu non sentirmi mai. Ma ovviamente perché dovresti? Sei troppo presa da quel biondino Mangiamorte.
Una voce nella sua testa la stava insultando in tutte le lingue possibili ed immaginabili. Hermione scosse la testa come a voler eliminare tutti i pensieri e poi scrollò le spalle. –non lo so- ammise infine con aria sconfitta. Draco la guardò e improvvisamente qualcosa dentro di lui si mosse come svegliato da un forte ruggito. Allungò il braccio e lo passò attorno alle spalle della ragazza attirandola più a se. Hermione si irrigidì sotto il suo tocco. Ma non appena la sua testa toccò il petto di Draco. Tutto sembrò sciogliersi in un secondo. Tutte le preoccupazioni che la attanagliavano sembravano essere sparite, sotto quel tocco così gentile e delicato. Hermione chiuse gi occhi e si lasciò cullare da quel dolce odore che le stava inebriando i sensi.
-andrà tutto bene- sussurrò Draco contro i suoi capelli ed improvvisamente non capì più niente. Non controllò le sue azioni. Alzò il capo ed incontrò gli occhi grigi di lui. –me lo prometti?- chiese con un filo di voce mentre il suo cuore correva nel suo petto come un cavallo imbizzarrito. –te lo prometto- disse Draco prima di chinarsi e di lasciarle un dolce bacio sulla guancia. Hermione pensò a quello che era successo pochi istanti prima pensò a quando stavano per baciarsi. E un irrefrenabile voglia di prendere il viso di Draco e di premere le labbra di quest’ultimo sulle sue la costrinse a distogliere lo sguardo.
Non perdere la calma Hermione,ricorda chi sei..ricorda chi è lui
Continuava a ripetersi dentro la sua testa costringendosi a rallentare il battito del suo cuore. Ma tutto quello era inutile. Perché sapeva che ormai qualcosa stava cambiando,dentroe fuori di lei. Qualcosa si stava muovendo. Si muoveva lentamente, li stava consumando e ricostruendo allo stesso tempo. Ma in fondo si sa..l’amore va lento, ci lascia i nostri spazzi,li ridimensiona,li distrugge completamente…beh sì,noi lo sappiamo. Ma loro..loro non lo sanno..non adesso,ma non sono stupidi,capiranno a tempo debito. Capiranno che l’amore non si lascia scovare. Capiranno che agisce in segreto e capiranno che ormai quando avranno compreso tutto sarà troppo tardi perché l’amore avrà già finito la sua opera.
 
 
 
-Harry hai visto Hermione?- Ron era seduto su una delle tante poltrone rosso-oro che arredavano la Sala Comune. Harry lo guardò  e scosse il capo. Effettivamente anche lui non vedeva Hermione da quella mattina. –a dir la verità non so nemmeno io dove sia- disse con tono leggermente sconsolato sedendosi accanto all’amico. –non è che le è successo qualcosa?- chiese Ron dopo vari minuti di silenzio. Harry lo guardò ma prima che potesse ribattere un’esplosione catturò la sua attenzione. Spaventato si diresse verso il dormitorio maschile seguito da un Ron che minacciava di svenire.
-oh miseriaccia-
Questo fu l’unico commento che uscì dalla sua bocca prima che svenisse definitivamente. Harry lo guardò afflosciarsi sul pavimento della loro camera. Doveva aiutarlo ma non ci riusciva era toppo scandalizzato nel vedere la scena che aveva causato quell’esplosione.
 
 

Hermione era ancora stretta tra le braccia di Draco mentre Godric e Salazar continuavano a parlare imperterriti. Lei non ci stava capendo nulla, anche perché il suo cervello era andato in pappa. Tutto il su essere ora si preoccupava di un’unica cosa:Draco. Tutte le sue attenzioni, i sui pensieri vorticavano attorno a quel ragazzo. Era il suo centro. In quel momento non gli importava di niente. Erano solo loro due, loro due contro tutto il mondo. Furono due voci che parlarono all’unisono a ridestarla dai suoi pensieri.
-Draco? Hermione? Che ci fate voi qui?-
I due chiamati in causa si guardarono per un secondo straniti prima di porgere la loro attenzione sui due che li avevano destati dai loro pensieri
Non è possibile
Pensò Hermione mentre le figure di Blaise Zabini e Ginevra Weasley gli si stavano avvicinando con passo spedito.
 
Ecco a voi il quattordicesimo capitolo. Dovevo postarlo ieri ma poi ho fatto alcune modifiche,che mi hanno tolto de tempo. Qui da noi è festa perciò oggi e domani ho poco tempo ma prometto che farò del mio meglio quindi se non carico domani lo farò dopo domani. Beh che ne pensate del capitolo? Cosa ci faranno Blaise e Ginny nei “ricordi” di Draco ed Hermione?
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando
 
Giulia_Cullen : non posso dirti molto,e so che questo capitolo ti ha solamente confuso le idee,ma vedrai che già dal prossimo inizio a svelare molti dei tanti segreti di questa storia.
 
The elf idrial: beh spero che questo capitolo ti piaccia e ti intrighi un po’. Per quanto riguarda gli animali sì sno usciti dal medaglione. E la voce beh per scoprire a chi appartiene devi aspettare il prossimo capitolo. Ti dico solo che è qualcuno che non potresti MAI immaginare.
 
World_magic : ti ringrazio,grazie davvero e spero ch questo capitolo i piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi
 
Kami Sama : ti ringrazio per i complimento e anche perché segui la mia storia. Per quanto riguarda Draco diciamo solo che è abbastanza lunatico e quindi ci vorrà un po’ prima che accetti completamente quello che gli sta succedendo a differenza di Hermione che invece,già dal prossimo capitolo cambierà atteggiamento. Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo.

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Capitolo 15
*** pensieri condivisi ***


-cosa ci fate voi qui?- chiese Draco risvegliandosi da un lungo sonno spostando lo sguardo sui due ragazzi che ora gli erano di fronte. –vi abbiamo fatto la stessa domanda- rispose Blaise incrociando le braccia al petto guardando per un secondo Hermione,che stranamente, era diventato di un rosso molto simile al colore dei capelli di Ginny che intanto era rimasta con la bocca spalancata a fissare Godric e Salazar che ora stavano ammirando una ragazza dai lunghi capelli neri che si stava avvicinando a loro. –ma quelli sono..- disse la rossa con ancora gli occhi strabuzzati. –si Ginny quelli sono Godric e Salazar - disse Draco distogliendo lo sguardo da Blaise portandolo,invece sulla ragazza che fece lo stesso.
Intanto Hermione nel sentire Draco chiamare per nome la sua amica,aveva avvertito una morsa talmente forte allo stomaco tanto che fu costretta a chiudere gli occhi per cercare di non urlare.

E “vide” il volto di Harry praticamente scandalizzato mentre fissava uno strano armadio che tremava senza sosta, di fianco a lui c’era un Ron che sembrava essere appena rinvenuto. Era talmente bianco che le lentiggini sulle sue guancie risultavano così evidenti da assomigliare a dei buchi neri.
-H…Harry- disse il rosso con una voce talmente tremante che poteva far concorrenza al tremolio dell’armadio. Il moro si girò in direzione dell’amico e  nei suoi occhi vi era una paura che Hermione non vi aveva mai visto. –non è quello che crediamo vero Ron?- chiese il bambino sopravvissuto. Ron scosse la testa incredulo. –n..no n..non..non..non può essere- disse mentre le sue spalle iniziavano ad alzarsi ed abbassarsi come in preda ad un attacco di panico. –non può essere..lui è..lui è..- iniziò Harry che improvvisamente sembrava un lenzuolo ambulante. –ma ..come..- Ron si stava avvicinando all’armadio e con una mano tesa sfiorò una piccola scritta che recitava con lettere di un oro-argento: “beth sy'n ei wneud yn cael ei wneud, yr hyn sy'n cael ei ddweud ei ddweud, ond yr hyn sydd wedi cael ei annwyl yn dal i fod i gyd i garu”–ma che razza di lingua è?- chiese Ron con un tono talmente acuto che anche i delfini avrebbero potuto sentirlo. Harry scosse la testa e si avvicinò all’amico,ma dovette arretrare perché le porte dell’armadio si spalancarono all’istante. E da esse vi uscì una ragazza che poteva avere su per giù la loro età, era davvero bellissima. Aveva de lunghi capelli biondi che ricordavano molto il colore dell’oro,che le ricadevano dolcemente sulle spalle,leggermente abboccolati sulle punte. Degl’intensi occhi verde scuro,quasi nero stavano scrutando la stanza e le labbra leggermente arrossate quasi come le sue guancie si aprirono in un sorriso non appena incontrò lo sguardo di Harry che era diventato di un amabile colore rosso scuro. –ciao,tu devi essere Harry..Harry Potter -  disse la ragazza con un tono di voce talmente delicato che in confronto una farfalla sembrava un elefante che camminava su una nocciolina. Harry annuì debolmente e riprese a respirare lentamente. La ragazza gli si avvicinò con movimenti lenti e sinuosi che ad Hermione ricordarono molto quelli di Draco,ma allo stesso tempo erano così diversi. Quelli della ragazza erano molto più intensi e delicati,più precisi come se fossero studiati. Harry rimase impalato sul  posto a fissare quella che gli sembrava un angelo sceso dal cielo. La ragazza allungò la mano destra e con tono deciso disse. –io sono Alicya..Alicya Pansiss-
Harry la guardò e le strinse la mano mentre Ron che intanto si era seduto sul letto fissava Alicya con la bocca spalancata senza battere ciglio.
–beh mi sembra che questa sia tua- disse ,allora la ragazza porgendo una piccola catenina con una spirale. La stessa catenina che pochi secondi prima Godric stava tendendo a Salazar. Ed Hermione sentì come un sussurro nella sua testa. Un sussurro appena udibile, e due parole risuonarono come un filo d’aria: “ricorda e non dimenticare”
-alurticos- disse la ragazza riferendosi ad Harry che la guardò per un secondo alzando un sopracciglio mentre nel suo sguardo si poteva leggere tutta  la sua confusione. Alicya aprì la bocca.

Ma prima che Hermione riuscisse a sentire cosa aveva da dire un’esplosione le fece aprire gli occhi. Si guardò per un secondo in girò ricordando ciò che era appena successo. Ripensò a quella ragazza, a quella Alicya. da dove era spuntata? Chi era? E come faceva ad avere quella collana?
Spostò lo sguardo su Draco ed impallidì visibilmente. Il ragazzo la stava guardando con una strana luce negl’occhi. E ad Hermione venne un’idea alquanto strana. Possibile che lui sapesse?
Draco come se le avesse letto nel pensiero annuì impercettibilmente. Poi Hermione ripensò all’esplosione che le aveva costretto ad aprire gli occhi e guardò di fronte a lei. Dove poco prima vi erano Salazr,Sibilla e Godric ora vi erano tre piccoli ciondoli. Uno a forma di serpente, uno che rappresentava un grifone ed infino un ultimo che rappresentava un piccolo cuore. Blaise fece qualche passo avanti ma si bloccò di colpo perché due medaglioni – quello a forma di cuore e quello a forma di grifone- si alzarono di qualche metro da terra e con un esplosione di luce si fusero in un tutt’uno e per un secondo apparvero i visi di Godric ed Sibilla e poi più niente… il buio.. Draco si guardò intorno e fissò per un secondo Ginny e Blaise che si stavano fissando attorno storditi.  Poi fissò Hermione ed uno strano calore che ormai associava benissimo a quella ragazzo lo pervase stringendogli in una morsa il cuore. Hermione si alzò e come in una specie di stato di confusione tese la mano e serrò quella di Draco incrociando le sue dita a quelle del ragazzo che non aveva intenzione di staccare quel legame che si era formato attraverso i loro occhi. In quel momento il buio che li circondava si faceva sempre più intenso. Ginny soffocò un urlo e spezzò quello strano momento che si era formato. Blaise la guardò come tutti gli altri lei si dovette reggere la testa e si accasciò a terra ed iniziò a tremare come se qualcuno le avesse lanciato tremila Maledizioni Cruciatus. In un secondo Draco,Hermione e Blaise le furono attorno e poi una nuova esplosione e quel buio fu sostituito da una strana stanza circolare con al centro un piccolo tavolino nero circondato da sedie bianche di pelle leggermente graffiata. Ginny continuava a contorcersi e a reggersi la testa con le mani. E mentre continuava a muovere le gambe tirò un calcio negli stanchi di Draco che si morse il labbro. Nell’istante immediato in cui Ginny aveva tirato un calcio a Draco Hermione aveva sentito un forte dolore allo stinco come se Ginny avesse colpito anche lei. non fece in tempo a chiedersi cosa fosse successo che la voce di Blaise la riportò alla realtà –qualcuno faccia qualcosa sta per morire dal dolore- il suo tono era preoccupato ed estremamente allarmato. Hermione si curvò sull’amica ma prima che potesse dire o fare qualcosa. Ginny smise di dimenarsi,si alzò e si diresse al centro della stanza e si sedette su una delle sedie bianche che prese a brillare intensamente. Draco la guardò per qualche secondo perplesso e poi la chiamò,la chiamò e la chiamò ancora. Ed ogni volta che lui pronunciava il nome della rossa una strana rabbia, non sua, gli ammontava dentro..era gelosia? Si girò come seguendo un filo conduttore ed incontrò lo sguardo di Hermione. Lei lo stava guardando e nel suo sguardo c’era uno spettro di uno strano sentimento, un sentimento che lui provò qualche secondo dopo quando Blaise prese Hermione tra le braccia e la strinse forte. Quello strano sentimento che aveva provato prima nel nominare il nome di Ginny, quel sentimento che non sentiva suo ora gli apparteneva eccome. –non la toccare- quelle parole furono solo un sussurro, un sussurro pino di rabbia,un sussurro che però nessuno,a parte lui sentì. O forse così credeva. Ginny iniziò ad urlare ed Hermione si riscosse dall’abbraccio del moro e si avvicinò all’amica. Blaise la fermò per un braccio e la guardò fisso negl’occhi. Draco sentì uno strano calore salire alla testa e sentì le sue guance imporporarsi.
Ma cosa mi prende?
Si chiese mentre puntava lo sguardo su quello di Ginny che continuava ad urlare sulla sedia.
Quanto è bello
Quel pensiero gli risuonò in testa, improvvisamente girò lo sguardo e,questa volta, lo puntò su quello di Hermione che guardava con due occhi ammirati Zabini che la teneva ancora per un braccio. Quelle parole continuavano a risuonargli nella testa. Ma quel pensiero non era suo,no era della lurida mezzosangue. Improvvisamente due sentimenti contrastanti si scontrarono provocandogli un forte mal di testa:  la confusione sul fatto che lui riuscisse a sentire i pensieri della ragazza che gli era davanti e la rabbia per il pensiero di Hermione.
Come può pensare che sia bello?
Pensò fra se e se mentre si avvicinava a Ginny e la stringeva tra le braccia per farla calmare. –shh..perché urli?- gli chiese lei sussurrandogli sui capelli.  Improvvisamente sentì delle lacrime non sue prudergli gli occhi ma non se ne curò più di tanto. –Draco io non so perché…- iniziò Ginny ma subito riprese ad urlare. Subito Blaise prese Draco per le spalle e lo allontanò dalla rossa. –non chiedermi perché lo sto facendo ma credo che questo sia la cosa più giusta,non puoi fare niente- disse il moro vedendo che Malfoy faceva resistenza alla sua presa. –come siete finiti qui?- chiese all’improvviso Draco riferendosi a Blaise. Quest’ultimo alzò le spalle e con voce incerta disse: -ero comodamente seduto sul mio letto quando una ragazza apparì dal nulla. Io mi sono alzato e le ho chiesto chi fosse e lei mi ha risposto che il suo nome era Alicya Pansiss io le ho chiesto perché fosse nella mia stanza e poi all’improvviso una luce accecante mi ha colpito ed io ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti mi sono ritrovato allungato sull’erba di Hogwarts con in braccio Ginny Weasley - Hermione alla fine del racconto aprì la bocca. –come hai detto che si chiamava quella ragazza?- chiese con una strana voce. Blaise la guardò con un sopracciglio alzato e titubante disse: -Alicya Pansiss-  ripeté il ragazzo . –e per caso era bionda con i capelli mossi e gli occhi verde scuro?- chiese Hermione con uno sguardo penetrante. E Draco sentì il suo cervello fumare. Vide strane scene susseguirsi,come se fossero dei ricordi ma non erano dei suoi ricordi. Vide Lenticchia con lo sfregiato che erano in una stanza,un dormitorio, il dormitorio dei Grifondoro,poi vide una ragazza ch stava parlando con Harry vide Lenticchia seduto su di un letto con la bocca spalancata, poi vide la ragazza dare una piccola collanina allo sfregiato. Poi una potente fitta gli fece salire la nausea. Ginny continuò ad urlare ma questa volta la sua voce non era più quello di Ginny Weasley,no…era molto più dolce,quasi da bambina. I tre ragazzi si girarono verso la rossa, che sembrava non averli visti.
- Salazar che fai?- un urlo,un urlo disperato lacrime calde stavano bagnando il volto della donna che era apparsa come per magia dietro alla rossa. Draco sentì un brivido corrergli lungo la schiena. Un pizzicore alla testa lo costrinse a girare lo sguardo e immediatamente vide Salazar sorridergli un secondo prima di sparire in una nuvola buia.
-Neville!- un altro urlo. Questa volta era stata Ginny ad urlare e poi si era accasciata a terra chiudendo gli occhi. Hermione,Draco e Blaise si fissarono per un secondo poi la rossa si alzò e li guardò con sguardo confuso. –cosa è successo?- chiese poi quasi in un sussurro. Draco le si avvicinò e fece appena in tempo ad afferrarla prima che lei crollasse sotto il suo peso. Hermione si sentì morire dentro e anche Draco ebbe la sua stessa sensazione. Un piccolo brivido percorse entrambi quando i loro occhi si incontrarono.
-Ginny come ti senti?- chiese Blaise mettendoglisi vicino. La ragazza scosse la testa forse incapace di parlare. Draco aprì la bocca per parlare ma qualcosa lo bloccò e un pensiero si formò nella sua testa, un pensiero che apparteneva alla ragazza che le era di fronte.
Perché è così perfetto?

Perfetto…chi è perfetto? Hermione chi è perfetto? Dimmelo ti prego.
 
Ecco a voi il quindicesimo capitolo…e beh so che vi avevo promesso di chiarirvi le idee con questo capitolo ma mi sono resa conto che devo far accadere ancora un paio di cose prima di spiegarvi tutto quanto. Beh fatemi sapere cosa ne pensate.
 
_Lyss_ : sono contenta che la mia storia ti piaccia, e spero che questo capitolo non ti deluda. Devo dire che il tuo commento mi è piaciuto molto e anche le tue “critiche” e per quanto riguarda l’aspetto di Sibilla,il fatto di Harry e le visoni e del medaglione sono diciamo un piccolo meccanismo della storia che tra un po’ verranno messi a posto..insomma sono fatti apposta..non so se hai capito..un bacione fammi sapere cosa ne pensi
 
The elf idrial : grazie mille per la tua recensione. Spero che questo capitolo ti piaccia e diciamo che Draco ed Hermione non sono proprio dentro il medaglione..ma non posso dirti troppo.
 
World_magic : grazie mille davvero grazie per i tuoi complimenti,spero che questo capitolo ti piaccia.
 
Kami sama : grazie mille per la tua recensione, beh se il capitolo precedente ti ha aggiunto dei dubbi, questo diciamo che di sicuro non ti farà capire niente hahaha…spero che il capitolo ti piaccia, fammi sapere cosa ne pensi
 
Giulia_Cullen : grazie mille anche a te e beh fammi sapere cosa pensi di questo capitolo.
 

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Capitolo 16
*** MINI MINI AVVISO ***


volevo solo dirvi che questa storia la continuerò non appena sarò tronata dalle vacanze quindi fra una settimana. spero non mi abbandonerete.

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Capitolo 17
*** Questo è già successo ***


“Ginny,calmati per merlino” la voce di Blaise era dolce e rimbombava nelle orecchie di Draco che non riusciva a capire cosa stesse accadendo, si sentiva strano, cancellato, come se qualcosa gli stesse passando sopra. Si girò e fissò la chioma di Hermione che risplendeva di luce propria, gli si avvinò lentamente, quasi guidato da un filo che spezzava la sua ragione e lo univa a qualcos’altro. Draco allungò la mano e nell’istante in cui stava per sfiorare quella ragazza, una voce gli perforò il cervello “ti amo,ma non posso farlo” chiuse gli occhi e sentì le gambe improvvisamente molli, aprì la bocca per urlare ma non vi uscì nulla. iniziò a muoversi cercando di far cessare il dolore. Aprì gli occhi e sentì due mani sorreggerlo, guardò il viso di quella persona che stava cercando di non farlo crollare, e per poco non svenne. Salazar lo stava guardando con due penetranti occhi ghiaccio lo stavano osservando. Cercò di muoversi ma non riuscì a muovere nemmeno un’articolazione, voleva urlare ma proprio quando stava per provare a farlo l’immagine cambiò, non era più Salazar a guardarlo ma Hermione, lo stava scuotendo con forza, gridava, ma la voce non apparteneva a lei, era molto più matura, come di una donna che ha smesso di credere, una donna vissuta che ha scoperto molte cose che ora stava urlando con tutta la sua veemenza nella testa di Draco
“non avere fretta, non bisogna scappare davanti a qualcosa che può aiutarti a capire,Draco guardala e cerca di capire, perché è lei, è solo lei è sempre stata lei”
 
Quelle parole risuonarono nella testa di Draco facendolo quasi vomitare, osservò Hermione che aveva smesso di parlare e che ora guardava un punto indefinito dietro alla sua spalla. Draco cercò di girarsi,ma ovviamente non ci riuscì. Hermione si mosse lentamente e  lo attraversò quasi come se lui fosse un fantasma, una presenza insignificante e si fermò proprio dietro di lui. Un sospiro uscì dalla sua bocca, quasi come un alito di vento rubato al sole. E poi tutto iniziò a girare.
Quando Draco riaprì gli occhi un pensiero gli attraversò la mente
“questo è già successo”
Ho ripreso la mia storia dopo tanto tempo…beh, non so davvero che dire, questo è un mini capitoletto per ricominciare o continuare, il prossimo sarà lungo come il solito 

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