Adolescense

di PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** una coca cola... ***
Capitolo 3: *** anche tu la? ***
Capitolo 4: *** baby sitter ***
Capitolo 5: *** sei mai stato innamorato? ***
Capitolo 6: *** non mi provocare ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Salve a tutti! Non ho niente da fare ho la febbre perdonatemi... Questa fic è ambientata in un liceo. Si lo so niente di originale, ma mi piace come idea.
I personaggi ci sono più o meno tutti anche quelli della seconda stagione, se vi piace recensite se fa schifo ditelo comunque. Se volete proporre qualcosa fate pure. Detto questo, buona lettura a tutti.

Ps: ovviamente le età sono tutte modificate.



Una secchiata d'acqua fredda svegliò il ragazzo dal sonno quasi comativo. Odiava il primo giorno di scuola, odiava la scuola e odiava essere svegliato.
-Nathan!!!- urlò Peter Petrelli saltando in piedi sul letto. -Idiota!-
Nathan se la rideva chiuso in bagno. A differenza del suo fratellino adorava la scuola, e adorava vederlo incazzato la mattina. Senza un perchè, ci si divertiva, punto e basta.
-Ti odio!!- continuava a strillare il più piccolo dei fratelli. -Apri la porta che ti ammazzo!-
Nathan uscì schivando un cuscino bagnato che gli volò sopra la testa. -E dai! Sennò non ti svegliavi!- rise pettinandosi i capelli con la mano.
-Beato te ti manca solo un anno.- borbottò Peter entrando nella doccia. -A che ora ti sei svegliato? Sei già tutto vestito...-
-Molto prima di te sicuro...comunque la sai la novità?- chiese Nathan ridacchiando.
-No.-
-Monroe quest'anno è in classe tua.-
Una miriade di imprecazioni uscirono da dietro la doccia.
-E' la terza volta che ripete il terzo... a me è toccato per tre anni.. un po' per uno.-
-Quest'anno io l'ammazzo lo giuro.- annunciò Peter uscendo dalla doccia.


Lo squillo del telefono svegliò definitivamente Isacc. Non dormiva, ma comunque non voleva alzarsi dal letto. Prese il telefono leggendo il messaggio. Sapeva già chi era e un sorrisino gli si dipinse sulla faccia assonnata. Amore sbrigati. Simone, la sua ragazza da quasi tre anni ormai. Litigavano ogni tanto, ma non potevano fare a meno l'uno dell'altra. Diede un bacio sul display e si alzò raccogliendo le forze per iniziare quell'ultimo anno di scuola.


La biondina era sveglia da un'ora, intenta a scegliere i vestiti. Claire sbuffò tuffandosi di nuovo dentro l'armadio. Zach, il suo migliore amico era seduto sulla sedia, sfogliando il vecchio annuario. -Claire ti prego è un quarto d'ora che aspetto!- urlò scocciato.
-Io è un'ora che sto qua davanti.- disse di rimando lei, sull'orlo di una crisi isterica.
-Lo sai quest'anno chi abbiamo in classe?- chiese Zach esultando in silenzio, vedendo finalmente che l'amica aveva scelto.
-Si me l'ha già detto Niky-
-E che ne pensi?- chiese Zach.
-Che Adam va capito secondo me.-
-Troppo buona..-
-Dici? Dai su sbrigati!-
Zach scosse la testa ridendo.


Matt venne svegliato dall'odore delle ciambelle che Mohinder aveva portato.
-Chi ti ha fatto entrare?- chiese il ragazzone sbadigliando.
-Si di niente, anch'io tutto bene grazie.- disse l'indiano ironizzando. -Comunque tua sorella.-
-Sorellastra.- precisò Matt addentando una ciambella.
-Vabbè Molly.- taglio corto Mohinder. -Sbrigati però.-


Niky si guardò allo specchio, soddisfatta di come le stava il vestito. Il telefono lampeggiava. Aprì il messagio di molovoglia. Niky, oggi possiamo parlare? Nat. Tirò il telefono sul letto. Nathan Petrelli era uno stronzo. Perfetto bello e intelligente. Ma stronzo. E testardo. Gli veniva dietro dall'anno scorso, ma lei non lo poteva soffrire, e lui faceva finta di non capire. Scese le scale di corsa travolgendo la cugina Monica ancora in pigiama. -Comunque ieri sera ha chiamato il tuo amico.- disse Monica sbadigliando. Niky fece un gesto con la mano come per scacciare le parole e si avviò alla porta. -E comunque non è mio amico.-


Elle preparava i libri, ansiosa di andare via da casa e tornare solo la sera. Aveva di nuovo litigato con suo padre e anche se a scuola non era una cima, era contenta di andarci. Prese l'ultimo libro e lo incastrò a forza nello zainetto. Poi prese l'i-pod e uscì da casa ignorando il padre.


Era ancora presto, ma Hiro era già davanti scuola, felice come una Pasqua. Per tutta l'estate non aveva visto i suoi amici, perchè aveva passato le vacanze a Tokio, e adesso non vedeva l'ora di riabbracciarli tutti. Era amico specialmente con Ando, suo compaesano.


Il biondino si passò una mano tra i capelli, ammirando il suo riflesso nel vetro di una macchina da dietro gli occhiali da sole. Odiava la scuola, odiava i professori, odiava tutti gli alunni e in particolar modo i suoi compagni di classe, anche se ancora non sapeva bene chi fossero. Per la terza volta al terzo anno. -Fantastico.- si disse continuando a camminare. Li odiava a prescindere, perchè lo giudicavano senza neanche conoscerlo. Non ne aveva la certezza ma ne era sicuro. -Ma Adam Monroe non si abbatte per questo!- esultò facendo una giravolta in aria e ridendo della sua stupida performance.


Magnifico. In ritardo il primo giorno di scuola. Gabriel veniva da New York, ma dopo essere stato espulso dal liceo per aver picchiato a sangue due suoi compagni, la madre aveva pensato di fargli cambiare aria. Portandolo in Texas, a Odessa. Ma che c'era poi di bello la? Chiuse la tapparella della finestra. Gli dava fastidio tutto quel sole appena sveglio. Si trascinò nelal doccia. Era un mese che stava la e non conosceva nessuno. E non aveva intenzione di farlo. Doveva fare di nuovo il terzo anno. Malediceva la sua mania di perdere la pazienza troppo facilmente. In fondo se la cavava a scuola, ma la condotta non era il suo forte. Si vestì al volo tuffandosi letteralmente fuori la porta e comincando a correre. Non perchè voleva fare bella figura il primo giorno, questo no, o forse si... correva e basta.



Il cancello ancora chiuso e gruppi di ragazzi in ogni dove che si abbracciavano. I Petrelli era poggiati al muro chiacchierando con Hiro. Peter e Nathan erano talmente diversi che chiunque faceva fatica a credere che avessero un legame di sangue.
Il primo, moro con un ciuffo di capelli a coprirgli quasi un occhio, occhi scuri allegria contagiosa, grande sognatore.
Il secondo, anche lui moro, capelli pettinati, occhi azzurrissimi, a volte troppo serioso e sopratutto aveva saldamente i piedi a terra.
Ma tutte due, molto belli, chi in un modo e chi in un altro.
Peter e Hiro diedero una gomitata a Nathan facendolo saltare. -Guarda chi c'è?- lo sfotterono insieme. Nathan si illuminò alla vista di Niky che arrivava chiacchierando con Elle Claire e Zach che aveva incrociato per strada. Elle Claire si lanciarono a turno sui due fratelli e poi su Hiro. Zach li salutò con un gesto della mano e Niky sorrise semplicemente, cercando di evitare lo sguardo di Nathan. Un motorino inchiodò dietro di loro facendoli saltare. Simone e Isaac scesero salutando tutti.
-Dai Nat quest'anno festone per i 100 giorni!!- urlò Isaac.
-Ma non è nemmeno cominciata!- rise Nathan.
Del gruppo gli unici a frequentare il quinto anno erano Isaac Nathan e Simone.
Ando arrivò trafelato. Abbracciò Hiro e tutti gli altri. -Perchè corri?-
-No pensavo di essere in ritardo...-
Claire indicò col dito le fugure di Matt e Mohinder che comparivano da in fondo alla strada.
Matt era ancora intanto a mangiare le ciambelle che gli aveva portato Mohinder.
-Sempre a mangiare?- lo apostrofò scherzosamente Niky.
Lui rispose qualcosa che non si capì, perchè aveva la bocca piena. Isaac indicò con la testa qualcosa alla sua destra. -Quest'anno vi tocca..- sussurrò.
Adam si girò sentendosi chiamato in causa. si avvicinò al gruppetto. -Che fai sfotti Mendez?- disse tirandosi su gli occhiali da sole che scoprirono gli occhi azzurrissimi.
Isaac mostrò il mano chiusa a pugno e sibilò un si. Nathan lo tirò indietro.
Adam squadrò tutti. -Immagino che voi siete i miei nuovi compagni di classe.- poi si fermò su Peter. -un altro Petrelli..-
Peter sibilò qualcosa di incomprensibile.
-Belle ragazze comunque, siete libere sta sera? Mi piaciono da morire le bionde.-
-Vaffaculo.- sentenziò Elle fissandolo con aria di sfida. Lui la ignorò. -Simone puoi venire anche te.-
Isaac diventò rosso dalla rabbia. -Non to azzardare!- urlò coprendo il suono della campanella che annunciava l'inizio di un nuovo anno scolastico.
-Ci si vede.- disse Adam avviandosi verso l'entrata.
-Entriamo pure noi, dai- disse Nathan.


Stavano entrando gli ultimi studenti. Alla fine non era poi così tardi. Gabriel si trascinò di malavoglia dentro. Camminava a testa bassa e senza volerlo si scontrò con Claire e Niky che camminavano attacate collegate del filo dell' i-pod.
-Cazzo state attente!- borbottò fulminandole con lo sguardo.
-Attento tu idiota!- urlò Claire.
-Non ti meno solo perchè sei una ragazza.- ghignò lui. Peter passò avanti dandogli una spintarella. -Allora mena me.-
-Con piacere-
Vennero interrotti da una voce stridula di un' insegnate che diceva di andare in classe.
Il gruppo si avviò in classe discutendo su chi fosse quel tipo, e "quel tipo" in questione andò in segreteria per farsi dire in che classe doveva andare.




Che ne pensate? SE volete proporre qualcosa come ho già detto fate pure.
E' una ficcina senza pretese.. ma fatemi sapere lo stesso.. Un bacio a tutti!!!

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Capitolo 2
*** una coca cola... ***


La classe era ancora semivuota. Tra i banchi c'era solo il piccolo gruppetto di amici.
Peter stava un po' in disparte. L'anno scolastico non era cominciato per il meglio, secondo lui; prima Adam, poi quel tizio per il corridoio. In più, come gli anni passati, Claire non sembrava degnarlo di uno sguardo. Cioè, a guaradare lo guardava, ma non come lui avrebbe voluto. Lui voleva più di una semplice amicizia.
Adam entrò, ignorandoli completamente e si mise all'ultimo banco, tenendosi gli occhiali da sole.
-Strano che non ha detto niente..- commentò Matt a bassa voce.
-Meglio no?- tagliò corto Elle, andandosi a sedere vicino a Niky.


Mentre entrava il professore, si misero tutti seduti, e tutti con lo sguardo rivolto alla cattedra. Tutti tranne ovviamente Adam, che teneva i piedi sulla sedia vicina, con la faccia rivolta verso la finestra, come per prendere il sole, che non attaccava sulla sua pelle bianchissima.
-Monroe, vedo che il riformatorio non ti è bastato?- disse burbero il prof. -che hai deciso di fare quest'anno?-
Il diretto interessato sbuffò. Odiava quando gli si tirava fuori quella storia dato che era successo tre anni fa. Si rimise composto, ma sempre con lo sguardo rivolto alla finestra.
A circa metà lezione un bidello fece irruzione nella classe, tirando un ragazzo per un braccio.
Tutti loro, lo riconobbero subito come il "ragazzo del corridoio". Pure Adam lo guardò pensieroso.
Gabriel lanciò un occhiata truce a Peter e poi alle ragazze con cui si era scontrato mezz'ora prima.
-E' mezz'ora che gira per i corridoi! Non ne voleva sapere di entrare in classe!- urlò il bidello rosso di rabbia.
Il professore adocchiò il registro, e l'unico che risultava assente era Gabriel Gray, che tra l'altro non l'aveva mai sentito nominare. -Tu sei Gabriel Gray?-
-Si- borbottò lui, levando il braccio dalla presa del bidello.
-Grazie.- disse il professore, rivolto al bidello.
Gabriel si andò a sedere da solo, e senza neanche rispondere al bevenuto del professore, poggiò la testa sul banco, lanciando occhiatacce a tutti quelli che si giravano a guardarlo.


Cambio dell'ora e il gruppetto si era riunito di nuovo. L'argomento di conversazione era il nuovo arrivato. -Dai Pete, prendila con filosofia..- disse Mohinder dandogli una pacca sulla spalla.
-Non bastava quello la!- disse Peter indicando il biondo, che sembrava pensare a qualcosa di serio. -adesso anche quello!-
-Dai su non è il peggiore dei mali..- disse Claire.
-No, infatti..- rispose lui, fissandola negli occhi azzurri. Matt si accorse che Peter stava per collassare e gli diede uno schiaffetto in testa.
-Aio cazzo!- urlò Peter riprendendo il sorriso e cominciando a inseguire Matt tra i banchi.
Ritornarono. Matt si era preso un cazzotto amichevole, e borbottava.
-Dicevamo?- continuò Peter.
-Dicevamo di questo Gabriel Gray. Io non l'ho mai visto in città.. poi Odessa è piccola quindi..- disse Claire alzando le spalle.
Continuarono a fare ipotesi sul nuovo arrivato che non proferiva parola, se non per mandare a fanculo qualcuno della classe che lo guardava. Continuarono anche durante l'ora successiva, scambiandosi bigliettini.
Per me viene da Dallas o da Huston! Mo.
No! che non lo vedi! secondo me viene dal rode island.. Nik.
Perchè non parla secondo voi? Claire.
Secondo me l'hanno rapito gli alieni e l'anno riportato qui! Matt.
Hanno con l'h! idiota. Pete.

Il professore prese il bigliettino che girava da mezzora e lo buttò nel secchio. Il primo giorno erano sempre tutti indulgenti.
Elle, rinunciò all'idea di scrivere un'altro biglietto-catena e cominciò a parlottolare con Niky.
-Lo sai che Nathan ti sbava dietro pure quest'anno?- cominciò Elle.
-Lo so e non mi interessa.-
-Dici?-
-Si perchè è stronzo..-
-Anche se..-
-Anche se è molto bello.- Niky si morse un labbro. Elle era brava a tirar fuori le parole di bocca alla gente come se niente fosse.
-L'hai detto!- sussurrò trionfante Elle.
-Manipolatrice! che vi siete messi d'accordo?- piagnucolò.


In fondo alla classe Gabriel giocherelleva con una penna. Odiava la scuola, odiava questa cittadina e in più non era neache arrivato che già aveva attaccato briga con i suoi compagni di classe. Ma non gliene fregava granchè. In più si sentiva osservato. C'era quel biondo al banco vicino al suo che non smetteva di fissarlo. Gli sembrava di averlo già visto però. Ma come al solito non se ne curò, dato che di quella gente gliene fregava meno di niente.


-Pete, rinunciaci, te lo dico da amico.- sussurrò Matt al vicino di banco.
-La fai facile tu.-
-Infatti. Ci sono tante belle ragazze, non ti puoi fissare con una per tutta la vita. Sei come tuo fratello.-
-Si lo so..chi ci posso fare?-
-Niente, ti metti l'anima in pace. Claire ti considera un amico.-
-No.-
-Si amico è così..-


-Che ne pensi del nuovo arrivato?- sussurrò Zach a Claire.
-Quello che pensavo sta mattina.- rispose lei continuando a scarabbocchiare un foglio.
-E cioè?-
-Che è un bulletto che si crede troppo. Così adesso in classe ne abbiamo due.- continuò lei senza alzare lo sguardo dal foglio.
-Dai! Sta mattina dicevi che Adam andava capito e adesso è il bulletto?-
-Ma che centra? Va capito.. ma non sta a me.- rispose lei ridacchiando.
-Vabbè, ma io dicevo di quello nuovo... non mi dirai che è brutto?-
Lei gli diede un pizzico. -Ma chi l'ha guardato!-
Zach ci rinunciò e cominciò anche lui a scarabbocchiare.


Al suono della campanella si alzarono tutti e si misero a chiacchierare.
Sentendo che parlavano di Gabriel, Adam si avvicinò a loro.
-Se vi interessa lo so io da dove viene.- disse con fare noncurante.
-Non ci interessa saperlo da te.- sibilò Niky, guardandolo con aria di sfida.
-E da chi lo vuoi sapere?- chiese lui cominciando a innervosirsi. Faceva sempre così quando qulacosa non gli andava a genio.
-Da lui.- intervenne Claire, un po' per provocarlo e un po' per far calmare Niky, che quando si arrabbiava diventava alquanto cattiva.
-Tanto non te lo dice- disse Adam, facendole le smorfie come i bambini.
Claire andò all'ultimo banco e si mise seduta vicino a Gabriel.
-Che vuoi? Allora te le cerchi.- gli disse lui, sfoderando un sorrino bastardo.
-Da dove vieni?- chiese lei cercando di ignorare la "malaccoglienza".
-Che cazzo ti frega? Vattene.-
Prima che Claire partisse con una sberla, la fermò Peter, trascinandola via a forza.
Adam ghignava soddisfatto come a dire "te l'avevo detto". Claire tornò facendo finta di niente.
Ma qunado vide l'aria di superiorità che aveva assunto il biondo, comnciò a inveirgli contro e con lei tutti quanti. Urlavano a squarciagola insulti su insulti, e per fortuna non passarono alle mani, anche se l'intenzione c'era tutta.
Adam si ricompose e assumendo un atteggiamento di non curanza disse -Dai, su.. per 5 dollari ve lo dico.-
-Per 10 te ne vai e non rompi più.- continuò Elle.
-Se me ne dai 15, io sta sera, ti faccio l'onore di uscire con te.- rise lui.
-Preferisco lo yeti.-
-preferisco lo yeti..- la scimmiottò lui, facendo la voce fa ragazza.
La conversazione si serebbe ritrasformata in urli e insulti se non fosse entrata la mingherlina [ e apparentemente bicentenaria] professoressa di italiano.


Gabriel aveva seguito più o meno il litigio dei suoi nuovi compagni di classe. Se ci fosse stato lui, si sarebbe passati subito alle mani. Non riusciva a sopportare quelle 3 galline bionde che strillavano contro quel ragazzo. Anzi non sopportava nessuno. In particolar modo non sopportava quella, come si chiamava? vabbè quella ragazzina che gli era venuta a chiedere da dove veniva, e tanto meno non sopportava il ragazzo col ciuffo davanti gli occhi, che cercava di fare da paciere e che tra l'atro si girava ogni due minuti a guardarlo. Anzi, lo guardavano tutti, compreso quello che probabilmente era il bulletto idiota della classe.
-Sei di New York, vero?-
Gabriel si girò, per capire chi gli aveva parlato.
Alla sua sinistra vide il biondino attaccabrighe, sporto dalla sua parte.
-Che vuoi?- sibilò di rimando.
-Ti ho chiesto se vieni da New York!- parlò lui a voce più alta, scandendo ogni singola parola. Lui, come Gabriel, non era famoso per la sua pazienza. Ignorarono la vocetta flebile della professoressa che diceva di fare silenzio.
-Che cazzo ti frega.- stavolta fu Gabriel a scandire tutte le sillabe.
Adam si alzò in piedi. -Che mi hai detto stronzo?- urlò.
-Hai capito.- si alzò anche Gabriel, e partì con un destro dritto in faccia ma venne subito "ricambiato".
Matt e Mohinder andarono a tenere Gabriel, che sembrava un po' più forte dei due, e Peter, anche se a malincuore, andò a tenere fermo Adam. A dirla tutta Peter voleva che si continuassero a menare per farsi male di brutto, ma era solo un cattivo pensiero.
La prof, quando riprese fiato, urlò ai due di andare in presidenza. Ma gli insulti che volavano dal fondo coprivano la sua voce.
-Lasciami, Petrelli!- urlò Adam, dando un calcio a Peter che, senza pensarci due volte, gli diede un pugno in faccia, facendogli uscire il sangue dal naso.


Adam Peter e Gabriel, aspettavano il preside nella sua stanza.
Avevano tutti e tre un sacchetto col ghiaccio sul naso.
Adam se lo levò, tanto il sangue si era fermato. Arrivò anche Nathan, che era stato chiamato dal preside, per prendere il modulo per candidarsi al consiglio studentesco.
-Che..?- cominciò Nathan, ma venne interrotto da Adam.
-ha cominciato tuo fratello.- si parò subito.
Nathan si ricordò del discorso che faceva Peter quella mattina. "quest'anno io l'ammazzo. Lo giuro"
Ovviamente, sapeva che non era andata così.
-Se cominciavo io, non tornavi vivo a casa.- disse Peter.
Per fortuna arrivò il preside che si mise tra i due.
-Per una settimana rimenete anche dopo le lezioni. Non mi interessa chi ha cominciato.-
Poi guardò i ragazzi e prese un foglio per scrivere i nomi.
-Monroe..cominciamo bene..Petrelli P. e..tu chi sei?-
-Gabriel Gray- disse il ragazzo parlando quasi col naso.


-Anche dopo le lezioni?- chiese Claire facendo echeggiare la sua voce per tutta la mensa.
Peter alzò le spalle.
-Certo che però potevi pure evitare di prenderlo a pugni.- sentenziò Nathan.
-No, no ha fatto bene!- urlò Isaac battendo il cinque con Peter.
Simone diede un calcio al suo ragazzo e gli lanciò un occhiataccia. Lui se l'abbracciò. -La mia bella ragazza contro la violenza!- disse quasi canticchiando.
Niky fissava la sua insalata anche se non l'aveva neanche toccata. Era come se si vergognasse di quello che aveva detto a Elle in classe. -Niky che hai fatto?- chiese Nathan.
-Avrà le cose sue..- si girarano tutti verso l'irritante ragazzo che aveva parlato mentre passava per uscire dalla mensa.
Niky si alzò, ma poi sembrò ripensarci. Tutto voleva tranne che stare a scuola tutto il pomeriggio.



-Allora com'è andata?- chiese Natahn al fratello appena fu rientrato a casa.
-Sono uno più fastidioso dell'altro. Io non reggo tutto l'anno con quei due.
-Ma chi è quell'altro?-
-Boh.. è nuovo.. che ne so..- sbuffò Peter.
-In classe con te?-
-Purtroppo... Vabbè cambiando discorso.. con Niky?- chiese Peter sorridendo.
-Fratello sfotti poco, perchè con Claire non ti va meglio..- rispse Nathan.
Peter si levò una scarpa e gliela tirò e cominciarono a farsi i dispettucci come quando erano bambini. Anche se adesso c'erano ragioni diverse.


Elle era uscita di casa sbattendo la porta. Non aveva neanche cenato ma preferiva morire di fame che mangiare con quello stronzo di suo padre. Era più buio del solito, forse era andata via la luce in tutta la strada. Sarebbe andata da Niky, e già sentiva la sua voce. "Che sei pazza a uscire a quest'ora! Gira un sacco di gentaglia!". Sorrise al pensiero della sfuriata a fin di bene dell'amica. Che in effetti, non aveva tutti i torti, anche se l'aveva detto solo nella sua immaginazione. Infatti dall'altra parte della strada vide Gabriel che camminava. Allungò il passo sperando che non l'avesse vista. Si chiese se era normale aver paura dei compagni di classe. Bhe..dipende. Girò l'angolo e si trovò devanti un gruppetto di ragazzi mezzi ubriachi, che riconobbe subito come gli amici di Adam. Ma lui non c'era.
Allungò ancora il passo e si mise seduta al bar, che stranamente era illuminato. Avrebbe aspettato che quelli se ne andassero.
Arrivò un barista. -Che prende?-
-Niente grazie.- rispose lei, dato che non aveva i soldi in tasca.
-Allora qui non ci può stare.- disse il barista che aveva perso tutto quella gentilezza iniziale -Cinque minuti.- e detto questto tornò dentro. Un altro barista si sporse dalla porta. Aveva seguito tutta la scena. Uscì e andò dalla ragazza. -Qui non ci puoi stare.- disse come se stesse per scoppiare a ridere.
La ragazza alzò lo sguardo verso l'atro barista rompipalle che aveva parlato. Sbarrò gli occhi. -TU?- riuscì a dire al biondo che le stava davanti.
-Si. E qua se non ordini non ci puoi stare.-
Lei sbuffò. Stava evitando i suoi amici, ma incontrava lui. Perfetto.
Cercò di ribattere ma lui le fece segno di aspettare e entrò dentro.
Tornò mezzo minuto dopo con un bicchiere di coca cola e glielo posò sul tavolo e tornò dentro. Lei rimase praticamente scioccata. Cominciò a pensare alla cose più assurde.
Era il suo gemello buono.
Era strafatto.
La coca cola era avvelenata o qualcosa di simile.
Forse era meglio se se ne andava. Non fece in tempo ad alzarsi che ritornò lui, senza la "divisa" da barista.
-non dovresti girare così tardi..-
Rimasa praticamente senza parole. Poi cercò di parlare senza far trasparire lo stupore. -Si lo so... ma devo andare da Niky.-
-Ti accompagno.-
Elle credette di aver capito male. Lui, irritante, fastidioso e attaccabrighe la voleva accompagnare. Lei era sempre stata diffidente e con lui lo era mille volte di più.
Lui gli fece cenno di avviarsi. Lei camminava in silenzio. Se l'avesse raccontato non ci avrebbe creduto nessuno, tanto che stentava lei a crederci. -Come mai vai da Nicole a quest'ora?- chiese lui mentre si accendeva una sigaretta.
-Così..- farfugliò lei.
Per un bel po' camminarono senza parlare. -Lavori la?- chiese lei a un certo punto.
-Si. Part time..-
-Grazie comunque.- non credeva neanche lei che lo stava ringraziando.
Lui non rispose. Lei lo guardò bene in faccia per la prima volta in tutta la sera, anzi forse per la prima volta in tutta la sua vita. Sorrideva, come sempre del resto, e si accorse di quanto fosse carino. Ma non era il tipo che faceva per lei, si disse subito dopo.
-Arrivati.- disse lui.
Lei trasilì, come se pensasse che lui sapesse quello che pensava.
-Posso farti una domanda?- chise lui prima che lei andasse a suonare al campanello.
Elle annuì.
-Non avevi detto che preferivi lo yeti?- chiese lui ridendo.
Rise anche lei. -Sta sera era impegnato..-
-Ciao.- disse lui facendole l'occhiolino, poi si girò e si allontano rifacendo la strada di prima.




Ecco il secondo capitolo.. com'era?
Che ne pensate della coppia Elle/Adam??
In questo capitolo mi sono concentrata più che altro su di loro, ma i prossimi ci sarà spazio per altri paring che conoscete bene ^^
Detto questo vorrei ringraziare:
kithiara: grazie mille per la recensione spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!
E poi vorrei anche ringraziare Laurelin e mojojojo per averla messa tra i preferiti.. anche se mi farebbe piacere una recensione piccola piccola tanto per sapere che ne pensate =D
Un bacio e alla prossima!!

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Capitolo 3
*** anche tu la? ***


-Se dici un altra cazzata giuro che ti soffoco col cuscino.- rise Niky. Stava seduta sul pavimento guardando perplessa l'amica.
-Niky lo so..ma ti giuro che è vero.- intervenne Elle prendendo il cuscino per tenerlo lontano dalla mano minacciosa dell'amica.
-Mi riesce difficile crederlo..-
-Pure a me.-
-Elle sta attenta che c'è un secondo fine.-
Monica entrò nella stanza. Era sconcertata quanto la cugina.
-Scusate ho origliato per sbaglio.. e adesso mi raccontate tutto.


-Nathan che vuoi!- urlò Peter accendendo la luce sul suo comodino.
-Come siamo acidi.. ti fa male scontare le punizioni con quei due..- Nathan si mise a sedere sul letto, spostando le gambe del fratello.
-Scusa..che c'è?- rispose Peter raddolcendosi.
-Niente.. due chiacchiere.-
-E di tutto il giorno ti viene in mente di chiacchierare a mezzanotte?- urlò Peter buttandosi sul letto.
-Senti ma quello che sta in punizione con voi chi è?-
-Te l'ho già detto.. si chiama Gabriel Gray mi pare.. e è uno schizzato.. punto.- concluse Peter spegnendo la luce, eloquente segno che stava a significare "vattene".
-Ma con Claire?-
Peter riaccese la luce.
-Oddio non lo so... Matt mi dice di lasciar pedere perchè lei mi considera un amico e io non so che fare..-
-Riprendi fiato.-


Gabriel Gray girava senza una meta. Abituato a New York, quella piccola cittadina gli faceva venire la nausea. Così piccola, aveva già incontrato la stessa gente minimo tre volte.
Forse aveva visto una delle oche bionde di classe sua.
E un gruppetto di ragazzi ubriachi davanti a un bar lo avevano già provocato un paio di volte.
Ma non era così stupido da andare contro 10 o più.
Forse era meglio rientrare. Prese la strada di casa passò di nuovo davanti al gruppo di ragazzi. Sentiva alzare i toni delle conversazione sconnesse, forse urlavano. Ma che gliene fregava in fondo a lui?


Un ragazzo ubriaco spintonò Adam che però era ancora sobrio. Parlava lentamente ma urlava. -Chi era la bionda con te??-
-Dai vattene a casa che stai a pezzi.-
-Ti diverti da solo sei proprio stronzo.-
Adam si rigirò per andarsene, ma l'altro ragazzo gli diede un pugno dietro la schiena che lo fece accasciare sull'asfalto.
Lo prendeva a calci e incitava gli altri a fare lo stesso.
Adam passava le sere così. Prendevano a pugni un poveretto che passava, ma adesso che era lui quel poveretto..bhe non era poi tanto divertente.


Ci era abituato a quelle urla. Le sentiva tutte le sere ormai da quando 4 anni fa aveva lasciato tokio.
Odiava quei ragazzi dal profondo, perchè odiava chi picchiava gli altri ingiustamente.
Dall'altra parte della strada Hiro osservava quella piccola folla che aveva perso i freni inibitori, piacchiando a sangue qualche povero malcapitato. Non lo sopportava. Uno contro tanti era scorretto. Voleva intervenire per aiutare chiunque fosse la. Il suo nome, nella lingua inglese, era una specie di gioco di parole, perchè suonava come "hero". Ma lui non si sentiva proprio di essere un eroe.



Il secondo giorno di scuola. Il che voleva dire ancora nove mesi.
-Ragazzi ma che avete stamattina! Svegliatevi!- urlò il professore della prima ora.
Entrò di corsa una ragazza di un altra sezione.
-Oggi ci sono le prove delle cheerleader!- annunciò per poi riuscire con la stessa furia con cui era entrata.
La porta si riaprì di nuovo e stavolta entrò Gabriel. Senza dire buongiorno e niente si accomodò al posto suo.
-Un quarto d'ora di ritardo. Oggi chiudo un occhio ma domani non ti faccio entrare.- disse irritato il professore guardando l'orologio.


-Oddio che tortura! pure oggi tutto il giorno qua dentro..- disse Peter stiracchiandosi. Era appena suonata la secondo ora e già non riusciva a stare seduto. E poi aveva un sonno tremendo dato cha aveva parlato tutta la notte col fratello dei loro amori platonici.
-Oddio io non ce la faccio oggi.- si lamentò Niky. Anche lei era rimasta sveglia a spettegolare insieme alla cugina e alla sua migliore amica.
Si spalancò la porta e entrò Adam con un cerotto sul naso e un graffio sotto al mento.
Matt e Peter si guardarono e esultarono in silenzio.
-Ce l'ha prese..- sussurrò Peter a Matt e poi a Mohinder.
Niky guardò l'amica che a sua volta fissava il pavimento.
Adam passò vicino a Peter. -Si mi hanno menato e allora?- disse rispondendo a quello che aveva sentito dire prima.
-Se non ti stai zitto ti do il resto io.- Peter mostrò i pugni ma l'altro si rigirò ignorandolo.


Peter si sporse dalla finestra della classe. Era pomeriggio e doveva pulire le lavagne insieme a Gabriel e Adam. Cosa che nessuno dei tre ovviamente stava facendo.
Si sporse di più, per cercare la sua cheerleader preferita, che si allenava nel campetto da baseball.
Una spintone lo fece rigirare. E dietro le spalle aveva proprio chi immaginava.
-Si allenano le cheerleader?- chiese Adam sporgendosi anche lui alla finestra.
-Si.- rispose Peter freddo. Gli prudevano le mani dalla voglia di dargli uno schiaffo.
Dietro le loro spalle arrivò anche Gabriel.
-Andiamo giù a vedere?- propose mettendo un sorrisino bastardo.
Peter e Adam si guardarono. Il loro solitario compagno di classe aveva parlato senza offendere, anzi aveva proposto qualcosa.
-Ok.- rispose subito Adam.
Peter esitò un attimo. Andare in giro con quello che odiava da tre anni e con l'altro che non sopportava anche se era il secondo giorno che lo vedeva?
In fondo forse era meglio che pulire le lavagne.


Claire Niky Elle e tutte le altre ragazze si girarano contemporaneamente, sentendo il tonfo che era venuto dagli spalti.
Videro il ragazzo nuovo piegato in due dalle risate. Poi misero a fuoco le due figure che erano cadute rovinosamente. Prima si alzò Peter e poi Adam.
-Ma che ci fa Peter con quei due??- chiese Claire più a se stessa che a alle altre due.
-Tutto a posto!- urlò Adam mettendosi seduto come se niente fosse.
Claire salì a grandi passi i gradini degli spalti.
-Idioti..- mormorò Niky.


Erano finiti gli allenamenti e Niky salì a grandi passi sugli spalti, seguita a fatica dalle sue due amiche.
Puntò il dito contro Gabriel e contro il biondo. -Se la prossima volta sento un solo fischio vi soffoco con i pom pon, chiaro?-
Peter si levò di mezzo e tirò la bocca in una smorfia divertita.
-Ahia...- sussurrò all'orecchio di Claire.
-Stai calma erano fischi d'apprezamento.- ribattè Gabriel. Si era ripromesso che dopo i cazzotti di ieri si sarebbe fatto gli affari suoi fino alla fine della scuola, ma non poteva rinunciare al suo essere.
-Io non voglio fischi d'aprezzamento ok!-
-Non è detto che erano per te, Nicole!- rispose il biondo ridendo e spalleggiato dal vicino.
-Non chiamarmi Nicole!- urlò Niky.
-Nicole datti una calmata.-
-Vuoi un cazzoto così non fischi più?-
-Sei ridicola falla finita.- ribattè Gabriel.
Elle prese Niky per un braccio e la tirò via.
Era tremenda quando si metteva di punta.


-Pete, dai non sei di strada non ti preoccupare.. vado sola a casa..-
-Dai Claire non c'è problema.- insistette Peter.
-Ok.. comunque ti prego non dirmi che adesso frequenti quei due...- Claire lo guardò negli occhi facendo imbarazzare tantissimo il povero Peter che già si sentiva colpevole.
-No no.. è solo che..-
-Che stare con loro era meglio che pulire le lavagne?- Claire finì la frase per lui.
-Praticamente..-
-Io avrei preferito di gran lunga pulire pr terra con uno spazzolino che stare con loro.- ribattè lei ridendo.
-Vabbè diciamo che ero venuto a controllare che non facessero danni.-
-Vabbè ti credo.- Claire gli fece l'occhiolino e lui nascose il sorrisino dietro il ciuffo di capelli.


Elle si era chiusa in camera. Almeno la dentro non doveva sorbirsi il padre.
Guardava la sua divisa da cheeleader. Sorrise pensando alla sua migliore amica che dopo gli allenamenti aveva litigato con quei due.
Prese il telefono e mandò un messaggio a Niky.
passata l'incazzatura?

Si grazie.. se vuoi venire da me vieni adesso per non riasciare brutti incontri..ok?


Elle prese le sue cose, uscì dalla camera e poi di casa. Sapeva benissimo a chi si riferisse la sua amica.


-Vieni da New York vero?- chiese Adam al ragazzo che stava "trascinando" dentro un bar.
-Ti ho già menato per questo..- rispose Gabriel guardandolo con uno sguardo inquietante.
-E' inutile che mi guardi così.. ma davvero non ti ricordi di me?-
-No.-
-Dai..al riformatorio di N.Y.. 3 anni fa..io mi ti ricordo..-
-Io no. - Gabriel sembrò ripensare alla frase e sbarò gli occhi. -Anche tu la?-




Ciao!! questo capitolo è un po corto..
Volevo ringraziare tantissimo mojojojo per la recensione e non ti preoccupare ci sarà pure qualche scenetta tra Peter e Claire...

ciao ciao!!!

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Capitolo 4
*** baby sitter ***


Claire era seduta sul letto di Niky insieme a Elle. -Dai Niky quanto sei cattiva..-
-Macchè.. io sono realista.-
-E cattiva.- insistette Claire ridendo.
-E te non capisci mai niente-
Claire ci pensò su. Sarà che lei non si era mai posta il problema, sarà che credeva fermamente nell'amicizia. Ma davvero era stata così stupida a non accorgersi di niente?
-Ma dai ragazze se mi accompagna a casa.. non vuol dire che insomma.. che.. gli piaccio.- concluse Claire, più che altro per convincere se stessa.
-No infatti, non vuol dire niente.- farfugliò Elle.
-Vabbè il tuo è un caso a parte, non fa testo. Per me c'è il secondo fine bello e buono, quindi attenta.- concluse Niky con aria saccente, che ricordava tanto quella del suo corteggiatore.
Claire si schiarì la voce. -Mi sono persa qualcosa?-



-Fratellino lasciatelo dire, ma non hai ripreso da me.- scherzo Nathan.
-Purtroppo ho ripreso da te su questo. Inconcludente come te.- ribattè Peter.
-Ma diglielo!-
-No.-
-Perchè?-
-Perchè rischio di perdere l'amicizia.- concluse Peter torcendosi le mani.



Era già la quinta birra che mandavano giù.
-Allora aspetta raccontami.. hai pestato un tizio a sangue e tua madre ti ha mandato al riformatorio?? E avevi solo 15 anni..wow..allora e perchè poi??- Adam già parlava tanto, poi quando beveva non la smetteva più, diventava logorroico e se no gli rispondevi violento. Più del solito.
-Te l'ho già detto. Ma te ancora non mi hai raccontato perchè eri a New York.- Gabriel era sdraito su una panchina, seguendo con gli occhi, il suo nuovo compagno di cazzate, che non la smetteva di fare avanti e indietro.
-Perchè non mi va di dirtelo..c'ero e basta e poi te neanche mi ti ricordi, io si però, e poi un giorno te lo racconto..e lo sai che ieri mi stavi sulle palle ma invece non sei male e poi..-
Venne interrotto da una scarpa lanciatagli dal ragazzo sulla panchina.
-Zitto 3 secondi.-
E la, risate idiote, e ancora birra.



Mohinder venne fermata da una ragazza. La guardò bene. Non l'aveva mai vista prima. O forse era troppo perso nel suo mondo per accorgersene.
-Scusa, sai dirmi che ore sono?- chiese la moretta.
-Io..si..Mezzanotte meno un quarto.-
-Grazie mille.-
-Sei nuova di qui?-
Lei lo guardò e poi scoppiò a ridere. -Direi proprio di no, Mohinder.-
-Io scusa ma..- non fece in tempo a finire la frase che la ragazza era già corsa via.



-Cosa?????- urlò Claire un po' divertita e un po' sorpresa. -Quel..quel.. non lo so..quell'animale è stato così gentile??-
-Già..- rispose Elle fissandosi i calzini con i cuoricini.
-E te che ne pensi??- chiese Niky.
-Dico che quello si è portato a letto tutte le nostre starnazzanti compagne di squadra. E quindi non ti azzardare a andargli vicino. Capito tesoro??- rispose Claire in preda a un attacco improvviso di "fidati-dammi retta-so tutto io" misto ad apprenzione.
Monica irruppe nella stanza, come la sera prima. -Claire tesoro ti si sente da giù-
-O hai sentito per caso e dovevi impicciarti?- chiese NIky alzando un sopracciglio.
-Ok, hai ragione cugina.-
-Oddio Monica ti prego diglielo pure tu!- urlò Claire che adesso era passata alla fase "tesoro non farmi stare in pensiero- ti prego non te lo dico solo io"
-Claire calmati.- rise Elle. -Io non ci prlò e non ci ho mai parlato, e ne stravedo per lui come quelle oche, tranquilla.-
-Comunque, a proposito di bei figliuli, mi dicono che in classe vostra ne è arrivato uno che dicono che non è male..chi è??- chiese Monica.
Aveva finito la scuola l'anno prima, e fin dal primo anno sapeva tutto di tutti. Era un mistero come facesse, ma era più informata di un giornale di gossip.
-Si chiama Gabriel Gray quello nuovo. E non è poi così bello.- rispose Niky.
-Vabbè è accettabile dai.- rispose Claire.
-Ragazza mia, mi fido più di te che di mia cugina. Perciò domani vengo fuori scuola a rifarmi gli occhi.-
Tutte le ragazze scoppiarono a ridere, continuando la nottata a chiacchiere e risate.


Nathan era sdraiato in giardino mentre ascoltva l'ipod.
Era l'ora della pauda pranzo ma non aveva fame. Preferiva guardare quel bel cielo, azzurro come gli occhi della ragazza che gli piaceva.
Gli sfilarono le cuffiette dall'orecchie.
Si girò vedendo la persona a cui stava pensando.
-Ciao.- lei gli si sedette accanto. -come mai qui tutto solo?-
-Non avevo fame. Come mai qui?-
-Non avevo fame.- rispose lei facendogli l'occhiolino.


Le tre ragazze si siedettero al bar vicino casa di Elle, comprando un gelato enorme.
-Guarda che sei forte.. perchè neghi l'evidenza??- Claire e Elle punzecchivano dalla fine delle lezioni l'amica, cioè da tre ore buone.
-No, ve l'avrei detto..- insistette Niky per la millesima volta almeno.
-Si certo.- le due ragazze fecere le finte offese.
-E' inutile che fate le offese.- rise Niky. -Non mi piace Nathan ok?-
-Parli di un Petrelli e spunta l'altro.- annunnciò Elle.
Infatti Peter aveva appena girato l'angolo. Era da uscito mezz'ora da scuola. Ancora doveva finire di "scontare al pena".
Da dietro l'angolo spuntarono Adam e Gabriel, che camminavano, il primo strascinando i piedi e il secondo con le mani in tasca.
-Ciao.- salutò Peter mettendosi seduto tra Elle e Claire.
-ancora in giro con quelli?- chiese Claire dandogli un pizzico.
-andiamo dalla stessa parte.-
Gli altri due arrivarono e si fiondarono nel bar.
-Cafoni..- mugugnò Niky.
-Niky, ti eri andata a appartare con mio fratello??- chiese Peter, più che altro per prenderla in giro.
Niky si alzò facendo il giro del tavolo solo per dargli un cazzotto su una spalla.
-Che donna violenta..-
Le ragazze si girarano verso il ragazzo che aveva parlato. Gabriel, che si avvicinava al loro tavolo. Prese una sedia e si mise seduto, tra lo stupore generale di tutti. Peter era il meno sorpreso. Gabriel alla fine non era poi tanto cattivo e violento. Se non lo contraddivi.
-Lo so che sono bello, ma chiudi la bocca.- disse lui ammiccando.
Claire divento rosso. Che figura di merda che aveva fatto.
-Pensavo fossi un asociale, è per quello che sono sorpesa.- ribattè Claire. E alla fine diceva anche la verità.
-Dicono tutte così..- ribattè lui.
-Vuoi due pizzoni?- Claire per un momento aveva adottato il sistema di Niky: con le minacce si ottiene tutto. O quasi.
-Non costringermi a menare una donna.-
Da dietro arrivò Adam, con la maglietta e il cappellino del bar.
-Non fate casino.- disse quasi con aria professionale, passando vicino al loro tavolo, con un vassoio.
-Vabbè dai. Meglio che me ne vado.- Gabriel si alzò e prese al volo le chiavi di casa che Adam gli aveva lanciato.
Claire lo fissò per qualche secondo. Bhè, non era male per niente. Anzi, wow, era proprio bello.
Lui si girò sentendosi osservato. Si indicò la mascella. E Claire si accorse di essere rimasta con la bocca aperta per la seconda volta.
Peter sembrò infastidito solo al pensiero he lei guardasse un altro, ma alla fine che ci poteva fare?
Elle scoppiò a ridere. Claire la guardò con un cipiglio assassino.
-Scusa, è che quando fai le figure di merda sei troppo buffa..- si giustificò lei ricomponendosi -Oddio ma che gli lascia le chiavi di casa??-
-Sinceramente non mi interessa..- rispose Niky.
-ma adesso vanno d'accordo. Due giorni fa ci mancava poco che si ammazzassero.- concluse Claire.
-Cameriere!!!- urlò Peter.
Adam si avvicinò. -Ho un nome.-
-E dai scherzavo.-
Elle gli diede un calcio sotto il tavolo. Quando Adam si allontanò sussurrò. -Quanto sei cattivo, Peter.-
-Guarda che scherzavo davvero.-
-Ah si certo scherzava, visto che sono tanto amici...- ironizzò Niky.
Claire invece si era ammutolita. Non seguiva più i discorsi, non ci riusciva. Le riveniva in mente quello che le aveva detto Niky ieri sera. E se fosse vero? Che casino...
-Ma no.. ma quando stiamo la tutti e tre, alla fine che fai? o scherzi o ti meni.-
Niky alzò le spalle, non tanto convinta.



Sabato, e poi un giorno di pace.
-Claire che hai fatto. Ti vedo strana questi giorni..- Peter chiese quello che gli premeva da giorni.
-Niente.- rispose lei. In realtà era strana si, ma solo con lui. Aveva paura di avere la cnferma di quello che dicevano le amiche.
-Oggi sto a scuola, torniamo a casa insieme? Tanto te hai gli allenamenti.-
-No, oggi no..- le venne in soccorso Elle.
Entrò Gabriel, sbadigliando vistosamente.
Fece un cenno con la mano a Peter. Passò davanti a Claire aprendo la bocca, imitando alla perfezione la sua espressione.
-quanto deve andare avanti questa cosa?- chiese infastidita Claire.
-Finchè non trovo un altro modo per prenderti in giro.-
-Idiota..-
Dall'altra parte delle classe, Adam sbottava alla persona all'altra parte del telefono.
-Vado dal preside a chiedere se oggi pomeriggio posso andare a casa.- annunciò Adam a Gabriel, uscendo dalla classe.


-Mohinder ti prego sono tre gioni! ci sei andato in fissa!- sussurrò Matt, al vicino di banco.
-Ma ti giuro, io non sapevo chi era e lei si..-
-Senti sono troppo affamato per pensare..-
-Strano..- sbuffò Mohinder.


-Che succede?- chiese Gabriel.
-Oggi a casa viene il compagno di mia madre, e che fanno? mi lasciano il loro mormocchio. E poi non posso controllarlo, visto che stiamo fino alle sei dentro questa..-
-Dai calmo.- Gabriel diede una pacca sulla spalla dell'amico. -Chiedi a qualche pu..ragazza se ti fa il favore di farlo al posto tuo. Tanto basta che fai il faccino, loro ti adorano.-
-Sei un genio..-


-E dai che ti costa?-
-Un pomeriggio.-
-In fondo mi devi un favore.-
-ricattatore.-
-grazie.- le diede le chiavi di casa e si avviò nell'aula dove era costretto a stare.


-Brava, complimenti.- cominciò Niky.
-Pur di non tornare a casa, farei qualunque cosa.- si giustificò Elle.
-Dai se non vuole venire Niky, vengo io, ma sappi che mi devi un grosso favore.- sorrise Claire.


-Dai non piangere, ci ha mandate tuo fratello.- Claire implorava da dieci minuti quel bimbo di darsi una calmata. -Elle ti prego vieni qua!-
Elle stava guardando la casa. Viveva da solo, e si vedeva. La cucina era un disastro, le bottiglie di birra e altro era sparse in ogni dove. Non osava entrare in camera sua.
Si avvicinò al bimbo, gli fece un sorriso incoraggiante. -Dai Tommy cosa vuoi fare?- chiese accarezzando quella testolina ricciuta.
Era completamente diverso dal fratello. Riccio e moro. Ma aveva gli occhi azzurri.
-Gudiamo tevesione?- chiese il bimbo timidamente mettendosi il pollice in bocca.
Claire lo prese in braccio e lo portò sul divano.
-Come ti chiami tu e tu?- chiese il bimbo alle ragazze.
-Io sono Elle e lei è Claire.-
-Ciao Lelle ciao Cher..-


Peter guardava di sottecchi i due. Non credeva assolutamente a quello che dicevano.
Elle Bishop si era offerta di fare la baby sitter per..per quello?
Pensò egoisticamente che almeno Claire era a casa. E pensò sbagliato.


Adam entrò seguito da Gabriel. Il bimbo si alzò di corsa dal divano e saltò in braccio al fratello.
-Ciao Dado!!-
-Ti sei comportato bene?-
-E' stato buonissimo.- rispose Elle che era comparsa davanti la porta. -Non ha proprio ripreso da te.-
Lui sorrise. Non rispose come avrebbe risposto a chiunque altro.
-Dado.. ti posso dile una cosa?- chiese il bimbo tiandogli i capelli. -lo sai che Lelle è mia fidazata?-
Scoppiarono tutti a ridere. Dietro Elle spuntò Claire che lanciò un occhiataccia a Gabriel.
-Pure tu qui?- si dissero insieme.
-Te l'ho chiesto prima io.- si impuntò Claire.
-No, io.-
-Dai non fate i bambini.- Elle si mise tra i due. Ogni volta che si vedevano litigavano, sempre. E si conoscevano solo da una settimana.
-Dai andiamo.- Elle tirò Claire per un braccio.
-No rimanete.- urlò Tommy.
-No piccolo dobbaimo andare.- Elle abbracciò il bimbo che nel frattempo era rimasto in braccio al fratello. Adam trattenne il respiro. Perchè questa reazione? Non gli era mai successo.
-Grazie.- sussurrò all'orecchio della ragazza.
-Di niente.ti dovevo un favore no?- rispose lei sorridendo.
Le ragazze uscirono ma Claire inciampò. Per un attimo pensò di andare a terra se non fosse stato per Gabriel. Era stao un riflesso incondizionato, pensò il ragazzo. Se la ritrovò tra le braccia. Si sentiva strano e quindi la rimise in piedi e si allontanò.




Eccomi col quarto capitolo! lo so non è il massimo ma oggi è una giornataccia.
Tommy è un personaggio spudoratamente inventato.
Detto questo ringrazio
mojojojo: ti ringrazio davvero tanto per continuare a seguire questa folle fic, nata dalla mia mente malata. Spero con questo capitolo di non averti deluso.. e ti prego aggiorna presto "desperate heroes" che sto impazzendo di curiosità^^ un bacione!!

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Capitolo 5
*** sei mai stato innamorato? ***


-Moy, che ci fai qui?- chiese Elle sulla porta.
-Te alle nove sei ancora in piagiama?- osservò il ragazzo indiano.
-E' domenica..- protestò lei. Quella sera era tornata a casa. Il padre era andato via la mattina presto.
-Vieni entra che mi cambio intanto..-
Mohinder la osservò salire le scale. Non lo aveva mai detto a nessuno, ma aveva un debole per quella ragazza.
Dopo pochi minuti Elle tornò.
-Che volevi dirmi?-
-Ma niente.. andiamo a fare un giro?-
-Tra un po'..adesso mi devo ancora svegliare bene..-
-Ok come vuoi..che hai fatto ieri?-
-Niente..sono stata a casa..- rispose la ragazza. Omettendo ovviamente di chi fosse la casa.


Peter era venuto a prendere Claire a casa. Andavano a correre. Era un'abitudine, lo facevano tutte le domeniche. A volte veniva pure qualcun'altro del gruppo.
-Sta sera che si fa?- chiese Peter a un certo punto.
Lei alzò le spalle. -Boh..che dicono gli altri?- chiese lei mettendo, come si suol dire, le mani avanti.
-Vabbè li sentiamo dopo.- ovviamente Peter omise di dire che voleva "un' uscita a due".
-Mi hanno detto che Elle ieri ha fatto la baby sitter.-
-Già..- lei cercava di mantenersi sul vago.
-Non pensavo sai...-


-Hai dormito col telefono in mano?- chiese Gabriel, all'amico all'altro capo del telefono.
-Perchè?- chiese Adam.
-Non ha neanche fatto mezzo squillo.-
-Sennò si sveglia mio fratello.-
-Vabbè..vieni esci sbrigati.-
-Non posso.-
-Dai se è per tuo fratello, chiami quelle due di ieri..che problema c'è?-
-No, poi oggi devo pure lavorare.-
-Monroe non rompere! Da quando questi problemi?-


Mohinder e Elle camminavano.
-Ti accompagno da Niky.-
-ok.-
Mohinder intravide dall'altra parte della strada la ragazza dell'altra sera. Lo vide anche lei e lo salutò agitando la mano.
Alla luce lui la squadrò meglio.
Capelli corti neri, piccolina.. dio..non gli veniva propio in mente.
-Chi è?- chiese Elle
-Non ne ho idea.


Gabriel era sporto sul bancone del bar.
-E io che faccio tutto il giorno?-
-Che ne so.. vai da..boh..- rispose Adam sbuffando e tenendo d'occhio il fratellino seduto a un tavolo.
-Mmmm..grazie per il consiglio..vado subito- rispose Gabriel ironicamente.
-Non lo so fai come ti pare, io devo stare qua.-
-Ti rode oggi?- chiese Gabriel con un sorriso strafottente a 32 denti.
-Vorrei vedere te..- rispose Adam dandogli un pugno amichevole sulla spalla.


Claire e Peter erano seduti su una panchina, per riposarsi dopo la corsa. Claire teneva le dovute distanze. Colpa di Niky che le aveva fatto venire i complessi.
Peter invece si sentiva così sicuro di se...
Le afferrò la mano, accarezzandole il palmo con il pollice.
Claire si mozzicò il labbro inferiore. Doveva uscire da quella situazione, non voleva offenderlo ma neanche illuderlo.
Ma perchè quella benedetta ragazza, Nicole Sanders, aveva sempre maledettamente ragione?
-Peter, io..- cercò di dire lei, ma lui si avvicinò pregandola di non parlare e le posò le labbra sulle sue.
Lei si staccò, rossa dall'imbarazzo. Peter la guardò con aria interrogativa.
-Scusa..ho cercato di dirtelo prima..- comiciò lei. Che situazione, avrebbe voluto mettersi sotto un sasso. Si alzò dalla panchina e si diresse verso casa, lasciando Peter da solo sulla panchina.


Piangeva.. Perchè porca miseria tutte a lei?
Non se l'aspettava, il suo migliore amico.. Cazzo, ma solo lei sapeva scindere amicizia e amore??
Nel suo gruppo, lo sapeva, non c'era un amicizia tra ragazza e ragazzo che fosse sincera..ne aveva la prova adesso. Forse solo lei e Zach era veri amici, ma ovviamente non era una consolazione.
Nathan, ok, lo sapevano tutti che gli piaceva Niky. Anzi era stracotto. E anche a Matt, si vedeva lontano un miglio, anche se non lo avrebbe ammesso mai. Poi c'era Mohinder, che tutti dicevano che gli piaceva Elle. Lui negava sempre. E poi c'era Peter.
Se lo ricorda come fosse ieri. Il Primo giorno di scuola, all'elementari.
avevano i banchi a ferro di cavallo, tutti uniti, e lei si era messa tra Peter e Zach.
Peter con i capelli tutti pettinati e con una cravattina, si vantava di aver il fratello in terza elementare, si vantava di avere il fratellone.
Gliene aveva parlato tutto il giorno e tuttta la settimana. E lei ascoltava tutta interessata.
Poi c'era Zach, che aveva svuotato il suo zaino sul banco.
Non c'era libri, solamente foto, delle sue vacanze della sua camera. Già da piccolo questa passione sviscerale per le macchine fotografiche.
E da li non si erano più separati. Voleva bene a tutti e due, li adorava. E sperava davvero che questa cosa durasse per sempre.
Senza neanche farlo apposta, passò davanti la scuola elementare.
Sorrise. Come poteva scordarsi di quei giorni?
Si ricordava Niky e Elle il primo giorno di scuola. Niky aveva un gonnellina celeste e una magliettina dello stesso colore.
Elle aveva una tutina rosa, e due treccine.
Poi c'era Matt che tutte le mattine veniva a scuola con una ciambella in mano. E non era cambiato.
Mohinder era venuto un anno dopo, quando già frequentavano la seconda. Aveva fatto subito amicizia con Matt.
Poi c'era Ando, che i primi giorni di scuola non spiccicava una parola di inglese.
Grazie a Peter aveano conosciuto i "ragazzi più grandi" amic idel fratello.
Nathan Isaac e Simone, che si sarebbero messi insieme molto più avanti, al terzo anno di liceo.
Le veniva i brividi a pensare che erano cresciuti tuti insieme.
Cha pianti quando i più grandi andarono alle medie. E in quell'anno venne in città, Adam. Non stava in classe con Nathan e gli altri, era in un'altra sezione. A 11 anni era già un vandalo. Quando toccò a loro andare alle medie, il bulletto gliene aveva fatte tante. In seconda media, Zach dichiarò di essere gay e la cugina di Niky, Monica, col fratellino Micah, si trasferirono in città.
In terza media arrivò Hiro.

Claire cotinuava a pensare su quando era bambina, che ridere.
Andò a sbattere contro qualcosa. Contro qualcuno.
-Ei Bennet, stai attenta.- borbottò lui.
Lei alzò gli occhi. Gabriel. Ecco adesso ci mancava solo lui.
-Lasciami in pace..- farfugliò lei.
-Ancora non ti ho detto niente e già piangi..non ti ci facevo così..-
Claire si toccò gli occhi. Stava piangendo è vero, neanche se lo ricordava. Alzò lo sguardo verso il ragazzo. Gli arrivava a malapena alle spalle.
Si preparò mentalmente agli insulti e cose varie. Ma a sorpesa lui non disse niente.
Le accarezzò i capelli.
Lei rabbrividì nonostante il caldo.
-Oggi ti lascio in pace.- lei lo guardò con aria interrogativa. -se non sei in vena di botta e risposta non mi diverto..- concluse lui.
Ecco apunto..sembrava troppo strano.
Lei si asciugò le lacrime.
-E chi te lo dice?- rise lei. Almeno non avrebbe pensato a quello che era successo.
-Dai Bennet, si vede. Ciao.- disse lui tirandole una ciocchetta di capelli.
Lei rispose con un pugno su una spalla. -Ci si vede.- mormorò.
Strano ma vero, le era tornato il sorriso.


Elle Niky e Monica erano sedute sul tappeto, in cerchio. Sembrava una seduta spiritica, se non fosse per l'argomento di cui parlvano.
-Dai Niky, perchè sei così cattiva..glielo dovevo..- si giustificò Elle. Era dall'inizio di scuola che l'argomento delle loro conversazioni era quel tipo, e la cosa la preoccupava.
Niky stava per ribattere, ma Monica arrivò in aiuto di Elle.
-Com'è il fratellino?-
-Moro riccio e con gli occhi azzurri.- farfugliò lei.
-Ma io dico, ma porca miseria..-
Il monologo di Niky fu interrotto dal campanello.
-Ciao Claire.. che è successo?-
-Niky...avevi ragione..-
-Su che?.-
-Indovina..-
-Su Peter?-
-Già...-
L'occhiata che Niky le rivolse sapeva tanto di "te l'avevo detto".
Elle tirò un sospiro di sollievo. Almeno la sua migliore amica aveva trovato un altra persona a cui fare la sua adorabile lezione di vita.


-Mi dispiace..- mormorò Nathan al fratello.
-Io..che cosa ho sbagliato? che.. non so che dire Nat..- Peter era avvilito. Incosciamente era consapevole che dell'insuccesso, ma per crederci doveva sbatterci la testa.
-Non hai sbagliato.. forse ti considera un amico...-
-E adesso? Se non mi vuole neanche come amico?-
-Te fai finta di niente, non farglielo pesare..ok?-
-Mi pesa a me..- mugugniò Peter buttandosi sul letto.
-Pete ci sono tante ragazze...-
-Senti chi parla..- borbottò Peter, tirandogli un cuscino in faccia.
-Mi dichiari guerra?- rise Nathan cominciando a fargli il solletico.
Peter gli mozzicò il braccio e scappò via. Il fratello lo inseguiva. Peter scappò in bagno aprì il rubinetto e gli tirò l'acqua addosso. Nathan prese il dentifricio e glielo spalmò in testa e scappò via.
-Io ti ammazzò!!- urlò Peter inseguendolo con la scarpa col tacco della madre.


Niky e Claire confabulavano su ciò che era accaduto poco prima.
-Il fatto è ce non voglio perdere l'amicizia..per me è importante..-
-Allora aspetta che gli passa..-
Elle era rimasta con Monica ad ascoltare la conversazione.
-Neanche una settimana di scuola e già sono successi una marea di casini..-
-Comunque stai attenta..Niky esagera, ma ha ragione sul fatto di Adam..-
Elle alzò le spalle. Come non dar ragione alla "regina del gossip" che conosceva tutto di tutti? E poi alla fine che le importava, infondo non erano neanche amici..
-Ok..- disse Elle.
-Basta che fa gli occhietti dolci alle ragazze e loro fanno tutto quello che dice..-
-Lo so..Ma non è il mio caso tranquilla..- la rassicurò la bionda.
-Lo dicevo anch'io tesoro..-
Elle strabuzzò gli occhi. -Cioè?-
-Storia lunga..-
-No. Voglio sapere invece.-
-Ecco, appena arrivato al liceo..mmm vabbè in parole povere è riuscito a portarsi a letto anche me.- concluse Monica come se niente fosse.
-Cosa???- il cosa le uscì di bocca come un trillo.
-Hai capito..Quando vuole una cosa se la prende.. Però dai ne è valsa la pena- rise Monica.
Elle si girò e tornò ad ascoltare i discorsi di Niky e Claire. Non sapeva perchè, ma non voleva sentire una parola di più su quell'argomento.


-No, Peter non pranza..- disse Nathan alla madre.
-Che ha fatto?- chiese Angela anche un po scocciata. -Senti, per caso hai visto la mia scarpa?-
Nathan scosse la testa trattenendo una risata.


-Pete, dai mangia...- lo incitò il fratello.
-No non mi va.- borbottò l'altro.
-Dai non fare il cretino.-
-Cazzo non ho fame!- urlò Peter. Si alzò dal letto prese il telefono e uscì di casa.


Peter si sedette al bancone del bar. Tutti i suoi amici gli dicevano di lasciar perdere, che quando è no è no. Suo fratello gli stava troppo addosso. Voleva stare da solo e non lo capiva. Tanto parlare per sentire le stesse cose, a che cosa serviva?
Uno scrocchio di dita davanti al viso lo fece sobbalzare.
-Ti eri imbambolato.- si giustificò Adam. -Che ti porto?-
-quello che vuoi.- rispose il moro, nascondendo gli occhi tristi dietro al ciuffo.
-Che succede? Problemi?-
Certo che c'erano problemi, non ci voleva un genio per capirlo. Ma perchè in questa cittadina dovunque ti giri trovi gente che conosci? E se c'è qualcosa che non va comincia a farti domande. Per un attimo Pete desiderò di scappare in qualche enorme metropoli, come New york Los angeles Chicago o boh non gli venivano in mente. La almeno, poteva chiudersi in un bar e stare solo.
Lo desiderò, ma solo per un attimo.
-Qualche ragazza?- suggerì Adam all'ancora imbambolato Peter.
Peter alzò gli occhi. -Si vede così tanto?- mugugnò. Ma perchè ne stava parlando con lui? Alla fine che gli importava?
-Che è successo?- chiese Adam. Sembrava veramente interessato.
Peter mugugnò.
-Scusa ho fatto una domanda idiota. Mi dispiace.- continuò Adam dandogli una pacca sulla spalla.
Nessun commento, niente discorso idiota di consolazione. Forse era meglio così.
-Ti è mai successo?- cominciò Peter. -Ti è mai capitato di incontrare una ragazza che ti toglie il respiro quando la vedi, quando ti parla? Quando stai con lei il cuore ti batte forte come dopo una corsa?-
Adam seguiva il discorso asciugando un boccale di birra. Era una domanda? Bhè non sapeva rispondere.
-Ti è mai capitato di innamorarti, Adam?- Peter fece quella domanda, preso com'era dal pensiero della ragazza di cui si era innamorato. Non l'aveva mai chiesto a nessuno.
Aveva fatto quella domanda senza sapere che per la prima volta Adam era senza risposta.
-e tu?-
Peter sorrise. E quel sorriso storto fu interpretato come un "si".




Ciao!! eccomi col nuovo capitolo. Se leggete e vi piace recensite, perchè mi farebbero piacere un po' più di recensioni. :op
Recensite anche per dirmi che fa schifo e che mi devo dare all'ippica ^^
Grazie mojojojo per la recensione, mi fa sempre piacere!!!! Buona pasqua!!!!
ps:ho cambiato un po' le parentele..
pps: buona pasqua a tutti!!!

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Capitolo 6
*** non mi provocare ***


-Fai schifo!-
Nathan urlava cercando di levare dalla faccia i residui della frittella tiratagli da suo fratello.
-Hai cominciato te!- Peter si stava spanciando dalle risate chiuso in bagno. Adorava il momento della Vendetta.
Scene simili si ripetevano tutte le mattine ma era raro che cominciasse Peter, perchè si alzava più tardi.
-Fammi entrare idiota.-
Al piano di sotto Angela Petrelli faceva finta di niente. Non voleva fermarli per non rischiare un gavettone o peggio.
-Pete se non mi fai entrare riempo il tuo armadio di nutella.-
-E io ti coloro i capelli mentre dormi.-
-E io ti strappo il ciuffo.-


La situazione in classe era così tesa che si poteva tirare con un dito facendola vibrare tra i banchi.
Tutti, o quasi, sapevano quello che era successo tra Peter e Claire. O meglio quello che non era successo.
Claire per la prima volta in vita sua non staccava gli occhi dalla lavagna.
-Mi comincio a preoccupare sai?- le sussurrò Zach.
Lei prese un fogliettino e cominciò a scrivere.
Ti prego non ti ci mettere pure te. Già non so come comportarmi.

Fai finta di niente.

Vorrei vedere te.


Nelle retrovie delle classe Adam cercava di attirare l'attenzione di Peter, mentre Gabriel dormiva sul banco da due orette buone.
Peter si girò quando una penna gli arrivò in faccia, seguita da una pezzo di carta appallotolato.

Ho capito è Bennet vero?????????

Peter alzò gli occhi al cielo.
-Bennet il foglietto che hai in mano. E Petrelli anche tu.-
Sobbalzarono tutti e due all'urlo della professoressa. Claire buttò il suo foglio nel secchio senza fare storie.
-No riprendilo, lo leggiamo alla classe.-
-NO.-
-Allora vattene fuori.-
Claire uscì sbattendo la porta. Che bel inizio di settimana!
-Petrelli anche tu.-
Peter portò il pezzo di carta che nel frattempo si era sbrigato a sostituire con foglio bianco.


-Perchè stai qua?- chiese Claire al ragazzo che sbadigliava da 5 minuti.
-Perchè mentre faceva il discorsetto a Adam mi ha visto che dormivo.-
Claire si appoggiò al muro facendo scivolare la schiena fino ad arrivare seduta.
-Povero Peter sei stata una stronza.- quel tono saccente misto all'ironia, infastidì la ragazza più di quanto non lo fosse già.
-Non cominciare.-
-Povero ragazzo, non ci pensi! Adesso avrà i complessi a vita.- Gabriel continuava assumendo il tono finto-compassionevole.
-Ho detto falla finita, non sono affari tuoi.- la ragazza di alzò in piedi cercando di darsi un tono. Peccato che gli arrivava a mala pena alle spalle.
-Se ci provo io cha fai?- Gabriel le strinse i polsi e si avvicino pericolosamente a lei.
-Non oserai.-
-Dici?-
-Si.-
Il ragazzo si avvicinò a lei rimanendo a un centimetro esatto dalla bocca.
Rimasero così per un po' finchè non parlò lui.
-Lo sapevo che ci stavi.-
Lei arrossì visibilmente. -Volevo vedere fino a dove arrivavi. Ho vinto io.- cercò di giustificarsi così.
-Non credo proprio.- e detto questo le posò le labbra sulle sue, scendendo poi sul collo. Lei rimase immobile, lo lasciò fare.
-Che ti avevo detto? Io ho sempre ragione.- le sussurrò lui nell'orecchio per poi lasciarla stare.
-Non ci provare mai più.- sussurrò lei tra i denti.
-Non mi provocare Bennet.-
E detto questo se ne andò in fondo al corridoio, lasciandola la in piedi come una cretina. Non si accorsero neanche del ragazzo che aveva segiuto la scena sulla porta del bagno.


Nella pausa pranzo Natha prese Peter per un braccio trascinandolo da una parte. -Che ce?-
-Oggi rimaniamo a vedere le prove delle cheerleader.-
-No, Nathan non ci penso proprio.-
-Pete dai quanto sei acido.-
-Oddio va bene, adesso possiamo tornare o c'è qualcos'altro?-
-Niente.-
Al tavolo Peter e Claire tenevano le dovute distanze, ignorandosi volutamente. Ovviamente Claire si era tenuta per se l'episodio della mattina.
-Simone, come mai Isaac non è venuto oggi?- chiese Niky cercando di ignorare lo sguardo di Nathan.
-Non lo so non risponde.- la ragazza era visibilmente preoccupata.
-Dai forse non si è svegliato.-
-Speriamo.-
Proprio in quel momento le arrivò un messaggio. E riprese il sorriso allegro di sempre.
-Niky, non ti stacca gli occhi di dosso un attimo.- sussurrò Elle all'amica.
Niky la pizzicò sul braccio.


Claire borbottava qualcosa di incomprensibile, nascondendo la faccia tra i pom pon.
La causa del suo passeggero attacco di pazzia era tra gli spettatori. E per la precisione le cause erano due.
Il primo, aveva cercato di inorarlo per tutta la giornata e adesso se lo ritrovava li.
Il secondo, lo avrebbe soffocato con i pon pom.
Tutti e due non li avrebbe più guardati in faccia per i resto dei suoi giorni.
-Claire calmati. Girati dal'altra parte e non ci pensare.- Niky ripetava la stessa cosa da cinque minuti.
Elle si avvicinò a Niky. -C'è pure Nathan.-
Niky si girò verso gli spalti saltuando tutti. -Si lo so.-
Elle si girò per cercare anche lei tra il pubblico. Non era sicura neanche di perchè volesse che ci fosse.


Da quel pomeriggio per una settimana non succese niente di interessante o di importante. Tutti troppe impegnati a pensare agli affari loro, a rimuginare su quello che sapevano e non potevano dire, sui loro problemi troppo poco interessanti per farne un discorso.



SALVE!! rieccomi tornata con questa storia demenziale.
grazie mojojojo per la recensione!! questo capitolo è cortissimo e fa quasi schifo, il prossimo promette meglio però. E non ti preoccupare non te li faccio soffrire ancora per molto ^^ qualcosa farò..Te quando aggiorni DH? sto sbavando dalla curiosità..
Ciao al prossimo chappy!!!!

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