Come with me... traveling in time!

di Directioner_xx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Incontri... ***
Capitolo 2: *** #Stranezze! ***
Capitolo 3: *** #Ancora tu!! ***
Capitolo 4: *** #Si apre il sipario. ***
Capitolo 5: *** #E' tutto reale... ***
Capitolo 6: *** #Benvenuti guai! ***
Capitolo 7: *** #Tristi ricordi... ***
Capitolo 8: *** #Immersione nella bugie! ***
Capitolo 9: *** #Sarò la tua rovina! ***
Capitolo 10: *** #Guai in vista! ***
Capitolo 11: *** #Legami. ***
Capitolo 12: *** #Fine dei divertimenti! ***
Capitolo 13: *** #Libertà. ***
Capitolo 14: *** #Amici? ***
Capitolo 15: *** #Inizio dei giochi. ***
Capitolo 16: *** #Notte stellata. ***
Capitolo 17: *** #Delusioni. ***
Capitolo 18: *** #Game over! ***
Capitolo 19: *** #Cosa nascondi? ***
Capitolo 20: *** #Verità! ***
Capitolo 21: *** #Una corsa contro il tempo! ***



Capitolo 1
*** #Incontri... ***


Come with me... traveling in time! 





PROLOGO.

Ed eccomi qui di fronte al ragazzo, di cui sono follemente innamorata, che mi sta chiedendo di spiegargli cosa sta succedendo.
Mi fissa quasi per tirarmi la verità via dagli occhi, ma è una storia troppo complicata e lunga da spiegare, e poi non sarebbe in grado di credere alle mie parole. Lo guardo cercando di trovare un po’ d’ordine nella mia testa e in un attimo quello che è accaduto in questi anni mi torna in mente.
Tutto è iniziato qualche anno fa, quando mi sono trasferita a Londra perché mio padre aveva ricevuto un’ottima offerta di lavoro.
Questa è la terza città che cambio. Sono nata a Londra e ci sono rimasta fino all’età di sei anni, poi io e i miei genitori ci siamo trasferiti in America, precisamente a New York, e adesso siamo di nuovo a Londra, dove alloggiamo dai miei parenti, la famiglia Payne. Dobbiamo trovare casa e quindi ci hanno ospitato per alcune settimane.
Vorrei tanto tornare in America, mi mancano i miei amici e soprattutto Fred, il mio ex ragazzo, che appena sono partita mi ha lasciata per paura della troppa distanza. Codardo, ecco come lo potevo definire.
Forse è vero, non è facile mantenere una relazione a distanza, ma poteva pure provarci. Se così fosse stato però non avrei conosciuto lui, il ragazzo di cui sono follemente innamorata e che non conosce il mio più grande segreto. Ah quasi dimenticavo, mi chiamo Alexis Parker, ho 17 anni e la mia avventura è iniziata grazie ad uno strano oggetto, meglio definito come magico. Questa non è una storia comune alle altre, è la mia storia e vi assicuro che vi terrà con il fiato sospeso.



Chapter one.

#INCONTRI…

Mi trovo davanti a una grande casa bianca a più piani, con un portone verde e le finestre coperte dalle tende. I miei genitori si avviano per il vialetto e io li seguo trascinando il mio trolley di contro voglia. Non volevo andare via da New York per lasciare i miei amici e il mio ragazzo, ma sapevo che era importante per mio padre e non ho avuto altra scelta.
Qualcuno apre la porta, è la zia che dopo averci salutato con un grandissimo sorriso ci fa entrare in casa. E’ rimasto tutto uguale dalla mia ultima visita di più o meno sette anni fa. Si è passato tantissimo tempo, ma il profumo e il calore che si percepiva lì dentro è sempre lo stesso. La zia e mia madre sono sorelle, e anche se erano molto distanti continuavano a sentirsi per e-mail o al telefono, così quando mia mamma le ha detto che ci saremmo trasferiti qui a Londra, la zia non ha esitato a proporci di andare a stare un po’ a casa sua.

Entro in salotto, dove ad attendermi c’è lo zio che mi accoglie con un grande abbraccio. E’ esattamente come lo ricordavo e credo che l’unica cosa positiva di questo viaggio è rivedere le persone che sono state costantemente presenti nella mia infanzia. Tutte apparte una!
- “Liam! Ti ricordi di Alexis?”- dice lo zio sorridendo. Ecco, lui... mio cugino. In un attimo mi passano per la testa tutte le torture che mi faceva da bambini: mi tirava i capelli, distruggeva le mie bambole e mi prendeva in giro con i suoi amici. Aveva una specie di comitiva, si chiamavano i “Bad Boy”, che fantasia, all’età di sei anni si credevano i padroni del mondo. Era formata da lui e altri due bambini di cui non ricordo i nomi.
- “Alexis? Sei davvero tu?”- risponde scendendo in fretta le scale per poi guardarmi con una faccia sconvolta.
- “Fino a prova contraria si, sono io!”- rispondo acidamente. Io e lui non abbiamo mai avuto un rapporto di “amicizia” degno di essere chiamato tale.
- “Quanto sei cambiata! Tirarti i capelli devo dire che ti ha fatto bene.”- dice guardandomi dalla testa ai piedi. Faccio un passo indietro e riprendo possesso del mio trolley, facendo un finto sorriso, quasi come una smorfia. Anche lui è cambiato e devo ammettere che si è fatto un bel ragazzo, ma sinceramente non mi importa molto di lui in questo momento, il mio pensiero fisso è quello di chiamare in America e sentire la voce di Fred.

I miei genitori iniziano a chiacchierare con gli zii e Liam mi accompagna in quella che sarebbe stata la mia camera per qualche settimana.
- “Da quanto tempo che non ci vediamo!”- dico a Liam per essere un tantino cortese, forse è cambiato non è più lo stesso bambino scortese di un tempo.
 - “Si Alexis, e devo dire che mi sei mancata davvero tanto...”- risponde continuando a camminare.
- “Davvero? Bhe anche tu mi sei mancato!”- rispondo sorridendo.
- “Si, giuro mi mancava prenderti in giro! Adesso che sei qui posso farmi due risate!”- ecco appunto, è sempre lo stesso, non è cambiato per niente -.-“
Trascino su per le scale la pensante valigia che ovviamente non ha preso Liam per aiutarmi e continuo a pensare che questo viaggio si rivelerà un completo disastro.
- “Questa è la tua stanza, se hai bisogno la mia è accanto.”- dice indicandomi una delle tante porte del corridoio e in un attimo sparisce. Entro nella stanza e osservo felice quello che ho intorno.
Questa è la stanza dove un tempo io, lui e la sua banda, giocavamo e dove trascorrevamo pomeriggi interi. Adesso ovviamente è munita di un letto e non ci sono giocattoli in giro, ma il ricordo è ancora fresco fra quelle pareti.

Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero di Fred, il mio ragazzo o meglio ex ragazzo.
Nonostante tutto non voglio perdere i contatti e forse voglio trovare una soluzione per la nostra relazione.
Scendo al piano di sotto e vado in giardino camminando avanti e indietro, nell’attesa di sentire la sua voce.
- “Fred!!!”- dico con voce stridula appena non sento più gli squilli.
- “Emh… non sono Fred. Adesso è sotto la doccia.”- è una voce femminile, mai sentita prima.
- “Scusa chi sei tu?”- chiedo con il cuore che mi batte all’impazzata.
- “Io sono la sua ragazza!”- afferma con tono serio, poi sento un “amore” di sottofondo e chiudo in fretta la chiamata. Tutta la storia che le relazioni a distanza non funzionano è perché aveva un’altra. Wow! Inizio a piangere prendendomela con me stessa per il fatto di aver creduto come una scema a tutto quello che mi aveva detto e mi siedo a terra stringendo le gambe al petto per non far vedere a nessuno che sto piangendo.
- “Ehi, tutto ok?”- sento una voce calda e profonda. Sollevo la testa dalle mie gambe e mi ritrovo davanti un ragazzo dal viso familiare.


 

***
Ed ecco a voi il primo capitolo!!
Ci ho messo un pò a scrivere questa storia, che spero vi piacerà.
Ditemelo se non vi piace altrimenti non continuo.
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate :)
A presto :3

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Capitolo 2
*** #Stranezze! ***


Chapter two.

#Stanezze.





 

Osservo la sagoma davanti a me. E’ un ragazzo dal viso familiare. Porta una polo blu con sopra un giacchino grigio, un paio di jeans e delle supra blu che spiccano tra il verde del giardino. Sollevo lo sguardo e cerco di ricordare di chi si tratta ma niente.
- “Emh… si è tutto ok.”- rispondo tornando ad abbassare lo guardo. D’un tratto sento un tonfo e mi ritrovo accanto questo strano ragazzo che continua a sorridermi.
- “Sono venuto qui per Liam e invece trovo una bella ragazza in giardino tutta sola a piangere!”- continua sorridendomi.
- “Non vorrei essere sgarbata ne tanto meno mostrarmi intontita, ma mi sembra di conoscerti solo che non mi ricordo di te… è possibile??”- affermo cercando di riformulare la domanda nella mia testa visto che il ragazzo mi guarda con una faccia strana.
- “Piacere Niall Horan!”- dice porgendomi la mano. La afferro e sento la sua stretta forte. Adesso mi ricordo di lui!!! Niall è uno dei bambini che faceva parte della banda di Liam. Il biondino “so tutto io”!!
- “Mi ricordo di te! E comunque il gelato non va sulla pizza come dicevi tu! Ho provato anni fa con delle mie amiche e sono stata male per una settimana.”- si lo so, sono stata una cretina, ma Niall lo diceva convinto che era una cosa buona e durante un pigiama party ho costretto le mie amiche a provare e questo esperimento è stato il risultato di una settimana di nausea.
- “Aspetta, aspetta! Tu sei Alexis????”- chiede guardandomi anche lui con una faccia sconvolta.
- “Ma sembro un alieno?? Fatemi capire!!”- ok, questa frase non ha senso ma volevo dirla ahahhaha :’D
- “Wow! Sei cambiata e anche tanto. Se ti avessi incontrata per strada non ti avrei di certo riconosciuta, e comunque per il gelato, avevo cinque anni quando ho provato questo esperimento e non credevo che l’avresti fatto veramente!”- dice scoppiando a ridere, poi si ferma e mi osserva ancora: “Ehi non cambiamo discorso, perché piangevi?”
- “E’ una storia lunga e non la vado di certo a raccontare a te!”- dico con tono ovvio. Il biondino mi guarda con espressione delusa, si alza da terra e si volta per andare via, poi si ferma e prima di sparire dalla mia vista dice: “E’ stato un piacere rivederti! E comunque volevo essere solo gentile, sono cambiato!”
Sorrido e mi alzo anche io prendendo la decisione di dimenticare Fred una volta per tutte.

Salgo in camera e mi cambio, indossando qualcosa di più comodo per uscire a fare una passeggiata.
Afferro la borsa ed esco da casa dirigendomi verso il centro di Londra. Forse uscire da sola non è stata una buona idea visto che non ricordo bene le strade ma voglio stare un po’ da sola per fare mente locale di non essere più a NY.

Mentre cammino per le strade della mia città natale, mi imbatto in una fiera e inizio a girare per queste piccole bancarelle alla ricerca di qualcosa di utile o carino.
Mentre sto attenta a trovare un bel braccialetto, vado a sbattere contro un ragazzo\ albero. Dico albero perché è davvero molto alto!
- “Scusami…”- dico allontanandomi in fretta da quel corpo caldo.
- “Stai attenta a dove metti i piedi bella fanciulla.”- sollevo lo sguardo e mi perdo negli occhi di questo ragazzo, verdi come quei prati che si vedono nei film. Mi fissa anche lui, non i miei occhi ma qualcos’altro.
- “Si certo… ciao.”- brutto maniaco! I ragazzi londinesi sono tutti così scorbutici e anche maniaci???
Faccio per andarmene ma lui mi ferma e con un sorriso a 32 denti mi dice: “Ti va di prendere un caffè?”
Ma anche no! Che sfacciataggine, dopo che guarda le mie curve pensa pure di invitarmi a bere un caffè!
- “No guarda, ho altro di più importante da fare!”- mi volto e vado via accelerando il passo per evitare che mi fermasse nuovamente.

Il sole inizia a tramontare e le persone vanno via, lasciando me e qualche altro ragazzino alla ricerca di qualcosa che ci possa rallegrare quel poco che rimane di quella giornata.
- “Ehi tu!!”- sento bisbigliare e curiosa mi volto. Un anziano uomo, di carnagione scura e coperto da uno strano velo, mi fa segno di avvicinarmi a lui. Faccio finta di niente e mi allontano, ma il vecchietto continua a seguirmi così mi fermo.
- “Mi dica…”- rispondo cordialmente indossando il giacchino che tengo sulle spalle, visto che l’aria d’un tratto è diventata più fresca. Londra è una città fredda e nonostante fosse solo metà settembre ancora i raggi del sole riuscivano a riscaldare il mio corpo.
- “Bella ragazza… io devo andare via, ti lascio un oggetto preziosissimo che apparteneva ai miei avi!”- c’è giusto a me il vecchietto doveva fermare, deve essere sicuramente pazzo!
- “Emh… mi stanno chiamando al cellulare, devo rispondere!”- invento una scusa prendendo il cellulare dalla tasca.
- “So che non ti sta chiamando nessuno… io l’ho visto!”- che ha visto? Da quando i vecchietti sanno usare il cellulare??? Nel frattempo lo strano uomo, tira fuori dalla tasca un oggetto, un orologio tascabile precisamente.
- “E con questo cosa dovrei fare? Ce l’ho già un orologio!”- dico mostrando il mio orologio al polso.
L’uomo non si da pace e mi stringe il polso per poi poggiare con delicatezza sul palmo della mia mano questo orologio.
- “Stai attenta a quello che farai… tutto dipende da questo. Il tuo futuro potrebbe cambiare, e il passato tornare al presente.”- detto questo abbasso lo sguardo per osservare l’oggetto e quando sto per fare una domanda sollevo il viso e rimango stupita nel vedere che il vecchietto è andato via. Da quando le persone anziane sanno correre veloci???
Torno a guardare il palmo della mia mano e senza farci troppo caso lascio cadere l’orologio nella borsa e poi mi incammino per tornare a casa.

- “Dove sei stata??? Ci siamo preoccupati!!! Sono le otto di sera!!”- neanche il tempo di arrivare a casa che tutti mi sommergono di domande. Ma cavolo ho quasi 18 anni, sono matura e responsabile e so quello che faccio!
- “Sono andata a fare un giro a Londra.”- rispondo con tutta tranquillità.
- “Siamo appena arrivati e mi costringi già a metterti in punizione?”- dice mio padre infuriato, nel frattempo Liam se la ride seduto sul divano. La mamma e gli zii acconsentono alla punizione di mio padre e dopo essermi beccata una settimana senza computer e cellulare, salgo in camera mia e mi butto sul letto stremata.
Prendo la borsa e tiro fuori quell’orologio che mi aveva messo nei guai. Lo osservo per poi lanciarlo per terra con tutta la forza che ho e poco dopo mi addormento risvegliandomi in un posto strano ma familiare.


 

***
Hellooo!!! Ecco a voi il secondo capitolo :3
Che ne pensate??
Niall è entrato in scena, mancano gli altri 3 con le vere e proprie presentazioni!
Lo strano vecchietto ha messo nei guai Alexis, ma è molto importante
questo orologio nella storia!
Passiamo ai ringraziamenti:
in due giorni ho avuto 724 visite *-*
Vi amo giuro!!
Grazie a tutte coloro che hanno messo la storia nelle
preferite, seguite e ricordate.
Mi dileguo a presto!!! *-*

Su twitter: @_ehytommo

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Capitolo 3
*** #Ancora tu!! ***


Chapter three.



#Ancora tu!!








 

Mi risveglio in un posto strano tutto buio e non riesco a capire dove sono fino a quando sento una sveglia squillare e una ragazza alzarsi dal letto. Io sto seduta su una poltrona di fronte a lei, e quando la ragazza apre la tenda vedo un fascio di luce illuminare la stanza, la mia stanza. La ragazza si volta verso di senza notarmi, e io rimango paralizzata di fronte alla mia copia esatta. Sento o meglio sentiamo bussare alla porta e la mamma entrare dicendo: “Oggi è l’ultimo giorno a New York, pronta per tornare a Londra?”
Fermi tutti! Ho già visto questa scena! Adesso la mia gemella farfuglia qualcosa contro mia madre e si chiude in bagno sbattendo la porta. Mi alzo lentamente dalla poltrona avvicinandomi a mia madre che però non mi vede, nonostante le urla e i gesti davanti ai suoi occhi.

Scendo in salotto e passo davanti a mio padre mettendomi davanti alla tv.
- “Alexis, spostati sto cercando di vedere il notiziario.”- perché lui riesce a vedermi e la mamma no?
Mi allontano sedendomi nella cucina della mia vecchia casa. Scende la mamma e a seguire la mia gemella, così mi avvicino a mio padre e strillo: “Perché la mamma non riesce a vedermi e chi è lei?”- dico indicando la ragazza\me seduta al tavolo. Papà non risponde, come se non ci fossi. Credo proprio che in presenza della mia copia io non esista per nessuno.

Ad un tratto squilla il cellulare della mia sosia, questo deve essere lo stronzo del mio ex. La mia perfetta copia sorride e si alza dal tavolo correndo fuori.
Ecco, adesso ricordo che quello è stato il momento in cui Fred mi ha mollata con la scusa della distanza.
Sono sconvolta, perché sono tornata nel passato? E’ tutto un sogno? Mi tiro due schiaffi ma niente… salgo in camera e osservo la scena del momento della nostra rottura.
Infilo le mani in tasca e magicamente trovo l’orologio tascabile del vecchietto. Lo osservo per bene e rimango stupita di non aver notato le immagini raffigurate: c’è una mano che tiene ben salda la piccola manovella dell’orologio, quella per cambiare l’ora, e accanto c’è una specie di vortice, come un uragano.
Apro l’orologio e noto che c’è segnata la data, il mese e l’anno… strano, segna il giorno prima di arrivare a Londra. Sposto la manovella nella data attuale e mi catapulto in un vortice tutto bianco, poi vedo tutto nero e perdo coscienza.

Mi sveglio con le lacrime agli occhi, nel mio letto, nella mia stanza momentanea a Londra, con accanto lo strano orologio. Sarà stato tutto un sogno? Probabile! Non mi preoccupo più di tanto e torno a dormire, poggiando l’orologio sul comodino. Il mattino seguente sarebbe stato il primo giorno di scuola!!!

Mi vesto velocemente per non ritardare e scendo al piano di sotto attratta dal profumo di caffè e pancakes, proprio come un topo è attratto dall’odore di formaggio. Mia zia è un asso in cucina, poteva fare la cuoca!
Mi siedo in mezzo a mio padre e Liam, e analizzo lo sguardo divertito di mio cugino.
- “Che cosa vuoi?”- chiedo scorbutica come al solito beccandomi le solite frecciatine da mia madre.
- “Hai le occhiaie! Dormito male???”- strano avevo messo in faccia due tonnellate di trucco per coprire tutto.
- “Non sono abituata a dormire in letti diversi… ottimi pancakes zia!”- distolgo lo sguardo da Liam e addento quella delizia.

Afferro la mia borsa gigante e dopo aver salutato tutti, cerco di mantenere il passo di Liam per poter raggiungere scuola.
- “Quanto sei lenta! Accelera il passo, c’è Louis che ci aspetta.”- Louis?? Chi è?? Forse l’altro componente della mini-band di Liam.
Dopo una paio di isolati, ci fermiamo vedendo un ragazzo sbarrarci la strada. Liam si avvicina e fa una stretta di mano strana con il tizio. E’ alto, moro e con degli occhi ipnotizzanti quanto quelli del biondino “so tutto io”.
- “Ciao…”- dico intromettendomi nei loro discorsi. Potevo avere un brutto rapporto con Liam, ma questo non toglieva il fatto di essere molto socievole e poi volevo farmi degli amici altrimenti non sarei sopravvissuta da sola in quella città.
- “Emh ciao…”- risponde quasi vergognandosi. Strano non me lo ricordavo così…
- “Lou è mia cugina! Non ti ricordi di Alexis??”- dice Liam concentrato a mandare un messaggio.
- “Alexis??!!”- dice Louis rimanendo a bocca aperta. Ma ho seriamente sembianze di un alieno??
- “E’ cambiata tanto! Vero amico??”- sento una voce familiare, mi volto e vedo Niall tutto sorridente che mi guarda con un’espressione dolce.

Nel frattempo che camminiamo Louis continua a guardare me e poi Liam, Liam e me. Quel ragazzo lo ricordavo strano ma non fino a questo punto.
- “Louis, smettila di fissarmi!”- gli urla Liam con tono di arroganza. Tipico di mio cugino u.u
- “Siete… ecco… uguali!”- dice fermandosi a osservarmi. Scoppio a ridere e sbuffo superando Liam che anche lui schiamazza dalle risate.

In poco tempo raggiungiamo scuola e i ragazzi mi lasciano sola e abbandonata nell’immenso corridoio della scuola. Avrei iniziato le lezioni alla seconda ora visto che dovevo passare in segreteria per ritirare l’orario delle lezioni e il lucchetto del mio armadietto, perciò mi guardo in torno notando che non c’è alcuna differenza fra i ragazzi di Londra e quelli di NY. Stessi identici comportamenti: ci sono i più popolari che sfoderano sorrisi e sicurezza, i nerd che chiacchierano vicino agli armadietti, i solitari o meglio asociali che non danno confidenza a nessuno, e poi c’è una ragazza che fissa il display del suo cellulare.
Mi avvicino e con gentilezza mi presento.
- “Ciao, sono Alexis! Potresti indicarmi dove si trova la segreteria?”
E’ alta più o meno quanto me, bionda, occhi verdi, magra e sorridente. La ragazza perfetta, però poco considerata dagli altri.
- “Nuova arrivata? Piacere Samantha, puoi chiamarmi semplicemente Sam!”- sorride porgendomi la mano poi continua - “Allora per la segreteria, vai in fondo al corridoi e gira a destra, la prima porta a sinistra e sei arrivata!”- dice indicandomi la strada. La ringrazio e prima di andare via, mi invita a pranzare allo stesso tavolo della mensa.
Sono davanti al mio armadietto, con i libri in mano, pronta a dirigermi nell’aula del professor Brown di inglese. Il corridoi è completamente vuoto e al suono della campanella sembra che un gruppo di rinoceronti passa davanti a me. Come una novellina, vengo spinta a destra e sinistra finché non vado a sbattere contro qualcuno.
- “Attenta a dove metti i piedi bella fanciulla!”- ALT! Questa frase l’ho già sentita e anche questa voce.
Sollevo lo sguardo e incontro gli occhi verdi del ragazzo del giorno prima.
- “Ancora tu!!! Usi la stessa tattica con tutte?”- faccio una finta risata e raccolgo i libri per terra.
- “No, di solito mi basta scuotere i capelli e cadono tutte ai miei piedi!”- modesto il ragazzo devo dire!
Osservo i suoi capelli, sono ricci, molto ricci! Li scuote e mi porge la mano per alzarmi da terra.
- “Ce la faccio anche da sola e comunque con me non funziona la storia dei capelli!”- dico facendo spallucce. Fortunatamente poco prima che il ragazzo prenda parola, il suono della campana mi salva da quella situazione e corro via con la scusa di dover parlare al professore dei corsi avanzati che avevo fatto a NY.

***
Hello people!!! :3
Cosa ne pensate di questo capitolo??
Avete appena letto che Louis ed Harry
sono entrati nella storia... chi manca??
Il nostro Bad Boy!! Tranquille fra poco ci sarà anche lui!
Passiamo ai ringraziamenti:
i capitoli precedenti hanno avuto moltissime visite,
il primo in una settimana ha anche superato le mille visite *-*
Siete meravigliose! :')
Lasciate tante recensioni, così almeno posso sapere
se la storia vi piace o meno.

Mi dileguo alla prossimaaaa :3

Su twitter: @_ehytommo

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Capitolo 4
*** #Si apre il sipario. ***


Chapter four.



#Si apre il sipario.






 

Per colpa di quello stupido ragazzo, avevo fatto tardi alla mia prima lezione! Busso alla porta ed entro con agitazione. Davanti a me c’è un uomo basso, in sovrappeso, con degli occhi poggiati sulla punta del naso mentre fa l’appello. Notandomi, distoglie lo sguardo dal registro e inizia a guardarmi male.
- “Le sembra questa l’ora di arrivare in classe?”- dice guardandomi dalla testa ai piedi, nel frattempo il resto della classe chiacchiera sottovoce: sicuramente staranno parlando di me.
- “Mi scusi professore, sono dovuta andare in giro per la scuola perché non trovavo la classe…”- rispondo giustificandomi.
- “Signorina iniziamo con il piede sbagliato! Vada a sedersi lì in fondo.”- consegno il modulo dove sono segnati tutti i miei dati e guardo verso la direzione che il professore mi aveva indicato. C’è una ragazza con i capelli mossi e castani, intenta a guardare il suo borsellino giallo.
Mi avvicino e poggio i libri sul banco, sedendomi accanto a lei. Inizialmente non si accorge poi sollevando lo sguardo mi sorride e porgendomi la mano quasi in un sussurro dice: “Piacere Kate!”
- “Alexis!”- rispondo a mia volta sorridendo. La lezione inizia e noto che Kate continua a guardare a intermittenza dentro il borsellino. Mi sporgo e vedo un cellulare: stava massaggiando.

- “Non ci fare caso al professore è sempre così con tutti, tu preoccupati solo di studiare, per il resto andrà tutto bene!”- ad un tratto sento la voce della ragazza al mio fianco. Mi volto verso di lei e sempre a voce bassa iniziamo a chiacchierare.
L’ora fortunatamente passa e dopo aver salutato Kate mi dirigo al mio armadietto. Noto che la ragazza continua a seguirmi e arrivata a destinazione la vedo accanto a me posare i libri nel suo armadietto.
- “Oh quindi siamo vicine!”- esclamo sorridente.
- “A quanto pare si! Ci aspetta un lungo anno insieme.”- risponde raggiante, poi vedo la ragazza che avevo conosciuto stamattina, Samantha mi sembra che si chiama, e scopro che durante l’ora di inglese Kate stava massaggiando proprio con lei.
- “Ragazze io adesso ho matematica… che noia!”- dice Sam spostando i capelli biondi su una spalla.
- “Io ho biologia!!!”- continua Kate prendendo i libri. Io invece sono nell’aula 28; mi toccano due lunghe ore di filosofia.
Saluto le ragazze prima del suono della campana, per evitare di ritardare nuovamente e corro nell’aula 28 dove incontro il biondino “so tutto io”. Questo soprannome ormai era intestato a lui.
- “Ehi Alexis!”- sorride indicando di sedermi accanto a lui. Mi avvicino lasciando sempre il famoso modulo sulla cattedra, che poi alla fine delle lezioni avrei dovuto restituire in segreteria.
- “Ciao Niall! E così abbiamo le stesse ore di filosofia…”- dico sedendomi all’ultimo banco con lui. Almeno posso parlare senza preoccuparmi della professoressa che mi osserva.
- “Eh già! Dammi il tuo orario e controllo se abbiamo qualche altra materia in comune.”- gli porgo il foglio ormai stropicciato che avevo in tasca e mi metto a osservare la classe.

Continuo a ripetermi che non sarà mai come a New York. Cavolo quanto mi manca stare ore a chiacchierare al telefono con le mie amiche e adesso per questo stupido fuso orario non ne abbiamo più la possibilità.
Mentre penso ai miei anni in America, vengo colta di sorpresa da un ragazzo che entra nell’aula con atteggiamento disinvolto. E’ alto, magro, occhi color cioccolato e ciuffo perfetto. Sguardo misterioso e intrigante.
 Sorride a tutte le ragazze che ci sono all’entrata, che cascano ai suoi piedi e si dirige da alcuni suoi amici. Lo osservo senza preoccuparmi che si accorga di me, sono la novellina e poi non sono così tanto bella quanto le ragazze che lo stavano aspettando davanti alla porta. Niall si accorge di me e mi da una piccola spinta per farmi risvegliare dal trans.
- “Zayn…”- sento la voce di Niall come un brusio perché intenta a osservare i movimenti lenti del ragazzo dal ciuffo perfetto.
- “Cosa?”- rispondo voltandomi di scatto, facendo cascare a terra il libro di filosofia. Tutti si girano guardando dalla nostra parte, anche lui che sorride e poi torna a chiacchierare.
- “Ahahahahah stai attenta! Comunque dicevo che si chiama Zayn… Zayn Malik!”- dice il biondino tornandomi l’orario.
- “E a quanto vedo anche tu sei caduta nella sua trappola!”- continua fissandomi con i suoi occhioni azzurri. Quanto sono belli però!
- “Naah, non è il mio tipo! Trovata qualche ora insieme?”- dico cercando di deviare il discorso.

La lezione, dopo due lunghissime e intense ore passate a guardare Zayn, finisce e assieme a Niall torniamo in corridoio, pronta ad affrontare un’ora di educazione fisica! Che bello, faccio i salti di gioia. Ho un odio profondo verso tutto quello che riguarda lo sport. Ho avuto un trauma a undici anni: un ragazzino mi ha lanciato la palla in testa e sono svenuta, da quel giorno ho smesso di amare l’educazione fisica.
- “Scappo a matematica! Ci si vede in giro Alex!”- dice Niall correndo via, senza lasciarmi il tempo di rispondere. Mi aveva chiamata Alex o sbaglio? Non che mi desse fastidio, ma è così strano sentirlo dire da altre persone che non sono i miei amici di NY, devo dire che è bello, mi fa sentire un po’ a casa.

- “Correre, correre!!!”- urla il professore con il suo fischietto al collo. Non ce la posso fare! Come cavolo fa Louis a correre così veloce?! E’ il decimo giro della palestra che facciamo! Rallento e mi siedo a terra, fingendo di aver preso una storta, per riprendere fiato. Ad un tratto lo strano ragazzo dagli occhi meravigliosi si ferma avendo finito i giri.
- “Stanca??”- sorride continuando a muoversi per riscaldarsi.
- “Poco, poco…”- affermo con un mezzo sorriso. Ad un tratto lo stesso ragazzo che il giorno prima e stamattina si era imbattuto nella mia strada spunta dietro Louis e sorride come un ebete. Sorriso meraviglioso devo dire però!
- “Louis! Anche tu ti sei scontrato contro questa bella ragazza?? Non è la prima volta che cadi bellezza!”- dice riferendosi a me. Faccio una smorfia e fisso il pavimento nell’attesa che vada via per lasciarmi parlare con Louis.
- “Oh no, sono venuto a controllare come stava, è caduta.”- afferma Louis fermandosi per un attimo e poi riprende a correre sul posto. Bene, gli ha dato la soddisfazione al riccio che sono caduta anche quando non è vero!
- “Hai bisogno che ti porti in infermeria o vuoi che ti curi io?”- dice scuotendo i capelli. SQUALLIDO!
- “No, non ho bisogno dei tuoi trattamenti, quelli puoi farli a tutte le ragazze che trovi in camera tua.”- sorride compiaciuto dalla mia risposta e porgendomi la mano con tono caldo dice: “Lasciami almeno aiutarti ad alzarti!”
- “Louis mi dai una mano?”- allungo il braccio nella direzione di Louis e il riccio ricomincia a ridere.
- “Tosta, davvero tosta! Ci si vede in giro!”- dice a Louis andando via. Ripeto SQUALLIDO.
- “Lui è Harry Styles, e tu sei la prima persona che lo rifiuta! Complimenti ottimo lavoro.”- afferma Louis tutto sorridente facendomi l’occhiolino. Inizia a piacermi davvero tanto Louis!!!!

Le ore di lezioni passano e arriva il momento di entrare nel luogo dove regna il caos: la mensa!
Mi guardo in torno spaesata con il vassoio del cibo in mano. Liam è seduto con Niall, Louis e altri amici ad un tavolo; Harry o come si chiama, è seduto ad un tavolo di sole ragazze, lo potevo benissimo immaginare; Zayn non c’è, strano. Vedo Kate e Samantha che mi fanno cenno di avvicinarmi a loro e mi salutano tutte sorridenti giocando con il cibo che non deve essere sicuramente una specialità della scuola.
- “Allora com’è andato il primo giorno??”- dice Samantha arricciando con un dito una ciocca di capelli.
- “Diciamo che è andato, e poteva andare meglio!”- dico osservando il piatto davanti ai miei occhi, quella roba deve essere davvero disgustosa.
- “Perché Styles fissa nella nostra direzione??”- dice Kate spingendomi con il gomito per farmi alzare lo sguardo verso il pervertito numero uno!
- “E’ da stamattina o meglio da ieri pomeriggio che ci prova con me...”- dico con disinvoltura tornando a giocare con il cucchiaio in quella che deve essere una minestra.
- “E lo dici così tranquillamente?? Ci sono ragazze che morirebbero per un suo sguardo!”- dice Samantha guardandomi in modo strano. A quanto pare una di quelle ragazze deve essere lei.
- “Preparati perché mi sa che sta venendo qui a parlare con te!”- dice Kate facendo una piccola risatina.
Il riccio non ha ancora capito che non ha speranze con me! Vuole giocare?? Bene starò al gioco, pronto Styles??!

Si apre il sipario.

 

***
Salveeee :3
Sono tornata e questo è un nuovo capitolo!
Allora cosa ne pensate??
Zayn è comparso nella storia ed Harry ci prova con Alexis lol
Iniziamo bene la storia! Ci saranno molti colpi di scena :D
Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa e lasciate tante recensioni!!

Su twitter: @_ehytommo

 

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Capitolo 5
*** #E' tutto reale... ***


Chapter five.



#E' tutto reale...










 

Il riccio si avvicina disinvolto, sfoderando uno dei suoi sorrisi da conquista. Le ragazze attorno a noi lo guardano come se fossero abbagliate da un faro, mentre Kate e Samantha mi osservano sconvolte, sarà per la mia espressione completamente impassibile. Bhe, dicevo, Harry si avvicina e saluta scuotendo i capelli verso Samantha che sta per morire d’infarto.
- “Ehi baby!”- no ma questa era ancora più squallida del solito!
- “Styles te la potevi pure risparmiare questa!”- rispondo riprendendo a giocare con il cucchiaio. Tutte le ragazze vicine a noi mi guardano con uno sguardo assassino. Per colpa sua potevo anche non avere più amiche. Mi guarda con uno sguardo provocante poi passa la lingua fra le labbra e con voce sensuale dice:
- “Ti va di uscire con me oggi?”- ahahahah oddio, mi faceva ridere giuro. Alimentare le sue speranze e poi farlo sprofondare in un abisso? Bhe ci avevo pensato, ma non sono così crudele o forse si…
Sfodero uno dei miei finti sorrisi, mi venivano naturali da quando avevo litigato con una ragazza a NY, e alzandomi dalla sedia mi avvicino a lui sussurrandogli all’orecchio con il suo stesso tono: “NO!”
Il riccio sorride e non si rassegna affatto perché mi tiene ferma per un polso aspettando una mia risposta positiva.
- “Hazza non credo siano modi di trattare una ragazza, o almeno non in pubblico!”- è la prima volta che sento questa voce… mi volto e vedo il ragazzo dal ciuffo perfetto che ci sorride.
- “We brò! E’ una situazione complicata, devo per forza fare così con lei per chiedere un appuntamento.”- guardo le ragazze che strabuzzano gli occhi restando a bocca aperta. Un appuntamento?? Non pensavo sarebbe arrivato a questo livello, poteva anche lasciare perdere.
- “Non dargli questa soddisfazione, sei una bella ragazza! Non ti fare ammaliare dai suoi occhioni verdi!”- dice la voce calda del ragazzo di fronte a me. Cavolo la sua voce è musica per le mie orecchie, come il suo profumo per le mie narici.
- “Grazie per il consiglio! Bhe adesso vado a chiacchierare con le mie amiche…”- non sapevo come uscire da quella situazione, l’unico modo era per forza questo.
- “Ti ringrazio amico!”- dice in tono sarcastico Harry; Zayn ricambia il sorriso e facendo un cenno con la mano va via. Lo stesso fa Harry dandomi un’ultima occhiata per poi indossare i suoi ray-ban neri.
Le ore pomeridiane passano prima di quanto potessi immaginare e arrivo a casa verso le quattro e mezza. In casa stranamente non c’è nessuno, Liam è andato da Niall e i miei genitori e zii non so dove siano.
Salgo in camera, lascio a terra la borsa con i libri e torno al piano di sotto per cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Trovo un pacco di patatine e mi dirigo in camera. Mi corico sul letto con il mio iPod e metto la musica a tutto volume mentre sistemo la scrivania e attacco il mio mega collage di foto alla parete.
Osservo quelle foto e mi vengono in mente tutti i momenti felici passati con le mie amiche e con Fred.
Non lo avevo dimenticato, dopo tutto quello che avevamo passato insieme era impossibile riuscire a voltare subito pagina. Mi faceva male il cuore pensare a lui, come se la ferita che cerco di emarginare torna ad aprirsi per farmi ancora più male.

Dopo aver sistemato le mie cose vado a fare una doccia per rilassarmi. Quando esco dal bagno sento delle voci, probabilmente è tornato qualcuno. Vado a vestirmi e poco prima di uscire da camera vedo l’orologio sul comodino che avevo lasciato lì da stamattina, emanare una luce. Mi avvicino e lo prendo fra le mani.
Vibra e brilla di una luce bianca. Apro tramite il pulsante in alto la parte che copre il cursore e la luce mi acceca. Quando riapro gli occhi non mi trovo in camera mia, ma in un giardino o meglio in quel giardino, di casa sua.

La mia sosia è coricata a terra, con la testa poggiata sul petto di Fred. Nel buio della notte si vedono tante piccole stelle e la luna più grande di quanto la ricordassi. Quello era stato uno dei momenti più belli passati insieme. Mi sorride, o meglio sorride a quella che dovrei essere io e sussurra una frase all’orecchio, difficile da dimenticare: “Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia bugiarda ma non dubitare mai del mio amore.” La mia citazione preferita di William Shakespeare e Fred lo sapeva bene. Scatta un dolce bacio a rendere tutto ancora più magico.
Vedere quella scena mi fa scendere una lacrima… perché l’orologio mi aveva portata proprio qui? Stavo viaggiando nel tempo o era un altro dei miei sogni? Però non ricordo di essermi addormentata…
Mi allontano da quel giardino e mi avvicino alla finestra della casa di Fred, ci sono i suoi genitori impegnati nelle loro faccende e la sorella che guarda la televisione. Sembra tutto normale… squilla il telefono di Fred e mi volto di scatto tornando in giardino. Mi avvicino al cellulare per ascoltare con chi stesse parlando visto che mi aveva detto che era solo un amico: non mi fidavo e avevo ragione.
Sento una voce femminile, la stessa che aveva risposto al cellulare di Fred due giorni fa. La ragazza gli chiede se può andare da lei per passare la serata insieme e Fred risponde facendo finta di parlare con un ragazzo. Quella falsa andava avanti da mesi quindi. Che senso aveva mentirmi allora? Poteva dirmelo chiaramente in faccia senza farmi illudere. Prendo l’orologio dalla tasca e torno a mettere la data del presente.
Un vortice bianco e caldo mi avvolge, poi diventa tutto nero ed infine rivedo la luce, quella della mia stanza.
Sono nello stesso punto in cui ero all’inizio, l’orologio non brilla né vibra più. Magia? Sento la mamma strillare per scendere al piano di sotto a cenare. Il tempo qui si era fermato mentre ero tornata nel passato.
Questo oggetto era qualcosa di davvero speciale. Mi ritornano in mente le parole del vecchietto: “Stai attenta a quello che farai… tutto dipende da questo. Il tuo futuro potrebbe cambiare, e il passato tornare al presente.” Forse questo oggetto poteva davvero cambiare la mia vita, io potevo cambiare il mio passato.

Scendo in salotto, dove c’è Liam intento a guardare una partita di calcio con papà e lo zio. La mamma e la zia invece sono in cucina che preparano le ultime cose da portare in tavola.
Iniziamo a cenare e io continuo a pensare all’orologio, mentre faccio delle circonferenze immaginarie con la forchetta sul piatto.
- “Non hai fame?”- qualcuno mi porta alla realtà, è la voce della zia. Probabilmente è stupita per il fatto che non mi ingozzo come al solito, visto che come ho già detto adoro la sua cucina.
- “Non molto… non mi sento molto bene, forse è meglio se torno in camera.”- sono ancora scossa da quella scoperta e la testa mi gira.
- “Liam accompagna Alex in camera sua.”- dice la zia con molta premura. Dallo sguardo di Liam capisco che ho interrotto la sua osservazione accanita per la partita.
- “Uff… andiamo.”- dice prendendomi per un braccio pensando che potessi cadere da un momento all’altro.
Facciamo le scale e sento Liam sospirare e sbruffare.
- “Liam, puoi andare. Ce la posso fare anche da sola.”- mi guarda con un’espressione strana e poi dice:
- “Strano, non hai messo insulti nella tua frase!”- sorrido, ricordando che di solito gliene dico di tutti i colori e arrivati in camera mi aiuta a coricarmi sul letto.
- “Strano che Liam Payne mi aiuta!”- dico con lo stesso tono che aveva usato lui poco fa.
- “Sei davvero mio cugino??!”- sorrido e anche lui scoppia in una risata che riempie la stanza.
- “Ti ho vista parlare con Malik e Styles oggi a mensa… ti consiglio di non avvicinarti a loro, è gente strana!”- il suo sguardo sembra preoccupato e noto nei suoi occhi una scintilla d’odio.
- “Perché? E’ successo qualcosa in particolare?”- dico spronandolo a parlare. Si siede accanto a me e fissandomi negli occhi dice:
- “No, solo che non voglio che ti facciano del male… Niall mi ha detto che piangevi ieri in giardino, ho pensato che potesse centrare un ragazzo.”- ok, la cosa è davvero grave. Da quando Liam si preoccupa per me?? Però mi faceva davvero piacere vedere che nonostante ci insultiamo c’è del tenero fra noi.
- “Fred… il mio ragazzo, mi ha mentito per tutto il tempo… aveva un’altra oltre a me.”- abbasso lo sguardo ripensando alla scena appena vista in giardino, e mi scende una lacrima che però asciugo subito.
- “Andrà tutto bene… ci sono io!”- non lo ricordavo così premuroso, non solo con me ma con tutti in generale. Lui si era sempre dimostrato come un duro, senza sentimenti né compassione verso gli altri, e invece era proprio cambiato.
- “Grazie Liam… non pensavo fossi diventato così sentimentale nei miei confronti!”
- “Non ti ci abituare troppo, i miei momenti di dolcezza arrivano una volta ogni tanto!”- sentiamo urlare i nostri padri e subito colleghiamo le urla alla partita.
- “Mi hai fatto perdere il goal!”- urla uscendo dalla camera, poi lo vedo tornare e affacciandosi alla porta dice: “Sembri un panda con tutto quel trucco sbavato! Vai a darti una sciacquata al viso. E se hai bisogno sai dove trovarmi!”- detto questo chiude la porta e va via lasciandomi stupita dalle sue parole.

 


***
Hello peopleee :)
Cosa ne pensate di questo capitolo??
Come avete visto è avvenuto un altro viaggio nel tempo,
che ha scombussolato un pò le idee di Alexis.
La parte di Harold e Zayn mi fa morire dalle risate,
quando l'ho scritta ho immaginato la scena!! AHAHAHAH
Passiamo ai ringraziamenti: l'ultimo capitolo ha avuto tantissime visite!!

Siete la mia forza! *-*
Alla prossimaa e lasciate tante recensioni!!

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Capitolo 6
*** #Benvenuti guai! ***


Chapter six.



#Benvenuti guai!











 

Sento la sveglia fare il solito fracasso e apro lentamente gli occhi sentendo un rumore di sottofondo. Piove.
Questo mi ricorda di essere nella capitale Britannica e che l’autunno sta per iniziare.
Io amo la pioggia, mi da un senso di tranquillità e pace, anche se è fastidioso uscire di casa e bagnarsi dalla testa ai piedi!
Il solito profumino mi invoglia a fare presto a sistemarmi, per correre a mangiare le specialità della zia.
Prendo l’orologio dalla scrivania e lo metto in tasca. Durante l’ora di matematica l’avrei potuto studiare per bene e magari fare un salto nel passato, se mai avessi capito come funziona.
Scendo in cucina, predo tre biscotti al cioccolato appena sfornati, e corro con il mio ombrello fuori per raggiungere Liam che come al mattino precedente non mi ha aspettata.

Questa mattina prendiamo il bus, la pioggia ci impedisce di camminare senza bagnarci. Odio gli autobus, c’è troppo chiasso ed essendo la nuova arrivata non ho un compagno di viaggio.
Liam si siede con Niall, e io vado dietro di loro indossando le mie cuffie per non sentirmi sola. Dopo qualche fermata qualcuno si siede accanto a me, non ci faccio molto caso perché sono intenta a osservare la pioggia, ma sento un profumo dolce invadermi le narici. Mi volto quando avverto una gomitata al braccio, e come al solito rimango paralizzata alla vista del ragazzo che il giorno prima mi aveva ipnotizzato.
- “Mi dispiace… ma tu sei la ragazza che stava per essere importunata dal riccio ieri a mensa?”- la sua voce è musica per le mie orecchie. Passa una mano fra i capelli per togliere l’acqua e scrolla il cappotto per coprirsi meglio.
- “Emh si… sono io.”- dico imbarazzata togliendo entrambe le cuffiette. Mi tende la mano per stringere la mia, sicuramente per presentarsi.
- “Non ci siamo presentati per bene! Io sono Zayn.”- lo so chi sei… sei il ragazzo dagli occhi caramellati, dal ciuffo perfetto e dallo sguardo misterioso e profondo.
- “Io Alexis… ma per gli amici Alex!”- ma sono uscita pazza??? Così sembrerò troppo aperta. Non voglio apparire come una ragazza estroversa, ma neanche impacciata. Ok devo smettere di pensare e di fissare i suoi occhio, Dio i suoi occhi che meraviglia.
- “Alexis… bel nome! Quindi da ora posso chiamarti Alex??”- puoi chiamarmi in tutti i modi che vuoi, basta che mi chiami! No, ok… calma e sangue freddo!
- “Certamente!”- parole venite a me!! Zayn mi fissa e poi da un’occhiata fuori dal finestrino e torna a fissarmi sorridendo.
- “Odio la pioggia! Sta arrivando l’autunno e le piogge saranno più frequenti del solito… devo assolutamente prendere la patente così potrò venire a scuola con la mia automobile!”- lo dice con un tono così allegro che avrebbe potuto far sorridere anche Meg, la tristezza fatta a persona! Era una ragazza che veniva nella mia stessa scuola… non sorrideva mai, sempre seria e senza spirito di iniziativa.

Arriviamo a scuola e saluto Zayn che corre per evitare di bagnarsi nuovamente. Fortunatamente ho il mio ombrellino giallo che mi ripara dal forte acquazzone. Attraverso la porta d’ingresso e vedo il corridoio più affollati del solito. Faccio un respiro profondo e inizio a spingere per arrivare al mio armadietto.
Prendo i libri e appena sento il suono della campana mi intrufolo nuovamente nella massa di ragazzi che ostacolano il passaggio. Faccio una specie di slalom e alla fine del percorso incontro Louis che mi indica dove trovare l’aula di matematica. Entro e mi siedo all’ultimo banco sola soletta visto che la disposizione era uno a uno.

Il professore inizia a spiegare un argomento che avevo già fatto nella vecchia scuola, così mi metto a scarabocchiare con la penna il quaderno, finché mi torna in mente di avere con me l’orologio.
Lo tiro fuori dalla tasca e lo osservo più attentamente del solito. Il cursore segna la data di oggi… e se magari la spostassi? Idea folle, ma mi incuriosisce sapere se è tutto frutto della mia immaginazione o pura realtà. Metto la data di ieri, impostando l’ora al momento in cui Zayn mi ha “salvata” dalle grinfie di Styles, a mensa. Chiudo gli occhi e ripongo la piccola manovella verso l’interno per impostare l’ora.
Il solito vortice mi accompagna indietro nel tempo e in pochi secondi mi ritrovo davanti alla scena in cui Harry mi chiede di uscire. Fantastico! Questo strumento mi avrebbe salvata da situazioni imbarazzanti e altro ancora. Mi avvicino ad Harry che fissa la mia sosia, per poi indossare gli occhiali e andare via sconfitto dalle parole di Zayn. Lo seguo di nascosto visto che probabilmente può vedermi visto che la mia sosia è ancora seduta al tavolo a mensa.

Lo pedino fino al suo armadietto e vedo che sbatte un forte pugno e poi lo apre lanciando con forza gli occhiali, toglie il giubbotto di pelle nero per poi ripiegarlo dentro l’armadietto e tira fuori dalla tasca il suo iphone per osservare il suo riflesso e sistemare i ricci perfetti. Mi avvicino a lui, sicura che quello che sarebbe accaduto sarebbe rimasto “in quel passato”.
- “Quanto sei narcisista!”- mi appoggio all’armadietto accanto a lui e sfoggio uno dei miei sorrisi da incantatrice. Il mio intento? Fare la trasgressiva lol
- “Che ci fai tu qui? Come mai non sei dal tuo Malik?”- dice rimettendo l’iphone in tasca per poi voltarsi verso di me e osservarmi con i suoi occhioni verdi e lucidi.
- “Non è mio! E comunque volevo finire il discorso con te.”- mi guarda con sguardo malizioso, starà sicuramente pensando che ho abboccato all’amo. Ahahahhahah che sciocco!
- “Vieni con me a prendere un caffè pomeriggio?”- ripone la stessa domanda fatta a mensa, prende la mia mano e inizia a fare delle circonferenze immaginarie con il pollice sul palmo. A quanto pare è lui quello che ha abboccato e non io! 1 a 0 per la sottoscritta!
- “Solo a prendere un caffè? Potremmo andare al cinema… a vedere un film horror!”- mi avvicino cautamente a lui e mi ritrovo ad un palmo dalla sua bocca e dolcemente gli dico: “Che ne pensi?”
Fissa le mie labbra e ovviamente lo faccio anche io. A parte fare la trasgressiva e farlo cadere nella mia di trappola, le sue labbra sono come disegnate, semplicemente perfette.
- “S-si… voglio dire SI! Ci vediamo alle 4 davanti all’entrata del cinema.”- balbetta pure? Ahahahah non lo credevo così giuro. Bhe direi 2 a 0 per me! Mi avvicino nuovamente a lui e gli stampo un bacio sulla guancia e vado via. Sono un genio! Bene adesso che so com’è fatto Harry nel presente potrei anche prendermi gioco di lui!

Metto le lancette a posto e ritorno alla noiosa ora di matematica. Tutto è rimasto come prima con un’unica differenza: ho un sorriso a 32 denti e non so neanche io per quale motivo. Non mi ero mai comportata così con un ragazzo, era la prima volta. Io sono una ragazza abbastanza timida in questo campo.

La mezz’ora di lezione rimasta passa veloce e mi ritrovo nel corridoio. Arrivo al mio armadietto per posare i libri e vedo Sam e Kate chiacchierare. Mi avvicino a loro sorridendo e le saluto. Samantha mi fulmina con uno sguardo mente Kate scoppia in una risata assordante.
- “Ho una profonda stima per te, a differenza di Sam che vorrebbe ucciderti in questo momento!”- dice Kate prendendo un libro dal suo armadietto.
- “Non è vero… ma è stata una cosa meschina quella che hai fatto!”- di cosa sta parlando? Che ho fatto a parte non seguire la lezione di matematica, saltare la colazione abbondante della zia e non aver preso a male parole Liam come al solito?
- “Non capisco…”- dico perplessa cercando di trovare una risposta negli occhi delle ragazze.
- “Sei strana tu!”- dice Sam voltandosi per indicarmi con lo sguardo Harry che si avvicina a noi pericolosamente.
- “Ehi…”- fa il solito occhiolino poi mi osserva e continua: “Non ti credevo così! Sei come tutte le altre… non la passerai liscia con me Parker!”- detto questo fa un sorriso malizioso e va via lasciando una scia di profumo dolce.
-“Adesso spiegami perché gli hai dato buca!”- dice Sam fulminandomi con lo sguardo.
Dato buca? Ad Harry? Oh no… ditemi che non è come penso. Mi sono davvero comportata in quel modo con Harry? Ho cambiato il futuro, cioè questo presente?!
Complimenti Alexis, ottimo lavoro.



 

***
Buonsalveee :3
Mi volevo scusare se questo capitolo è venuto corto,
ma non ho avuto molto tempo per scriverlo.

Prometto che il prossimo sarà più lungo!
Allora cosa ne pensate??

Non è tanto orribile vero?? D:
Lasciate recensioni e ditemi cosa ne pensate. Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 7
*** #Tristi ricordi... ***


Chapter seven.



#Tristi ricordi...








 

Dopo aver visto il riccio allontanarsi con nonchalance, rivolgo il mio sguardo a Kate che non smette di ridere mentre Sam mi da uno spintone e mi fulmina con gli occhi.
- “Tu sei tutta matta!”- dice chiudendo l’armadietto e correndo via per seguire sicuramente Harry.
- “Non farci caso, lei è fatta così! Le passerà. Vado a lezione, ci vediamo a pranzo!”- dice Kate regalandomi un altro sorriso per poi lasciarmi sola soletta davanti ai libri posti dentro l’armadietto.

Mi volto lentamente osservando a destra e sinistra, prendo il magico orologio dalla tasca infilandolo velocemente dentro l’armadietto e inizio a parlare sola come una pazza: “Complimenti! Grazie per avermi fatto mettere in una situazione del genere!”
Sento che qualcuno alle mie spalle ride e con cautela mi volto tenendo l’orologio stretto nella mano per nasconderlo dietro la schiena. Il biondino “so tutto io” mi guarda sconvolto e ride come un cretino.
- “Che hai da ridere?”- dico con espressione seria facendo scomparire il suo sorriso.
- “Con chi stavi parlando?? C’è qualcuno dentro l’armadietto? Un folletto o una fata?”- ricomincia a ridere e mi sposta per mettere la testa dentro osservando con attenzione ogni minimo oggetto.
- “Quanto puoi essere stupido?!!”- dico scoppiando a ridere insieme a lui.
- “Scommetto che stavi chiedendo al folletto di aiutarti a scampare dalla furia di Carly!”- riformulo il nome nella mia testa per cercare di associarlo ad un volto. Ho conosciuto molte persone in questi giorni ma non ricordo nessuna ragazza col nome Carly.
- “Chi è Carly? E perché dovrei scampare alla sua furia?”- dico tutto d’un fiato posando lentamente l’orologio nella tasca posteriore dei jeans.
Niall smette di ridere, chiude l’armadietto e mi prende per mano trascinandomi per il lungo corridoio.
Ma che gli passa per la testa a questo ragazzo? Una domanda avevo fatto, ok forse due ma non c’è bisogno di portarmi via dal mio armadietto. Cavolo ho lasciato i libri e il cellulare lì!
- “Dove mi stai portando? La campanella sta per suonare e devo prendere i libri!”- dico cercando di staccarmi dalla presa del biondino.
- “Shhh!”- dice portando la mano sulla mia bocca per farmi stare zitta. Ci nascondiamo dietro un pilastro e iniziamo a guardare i ragazzi che ci sono nel corridoio.

Ad un tratto Niall mi indica una ragazza alta, snella, con i capelli mossi e castani tendenti più al biondo, e un’espressione al quanto schifata. E’ ferma davanti a un ragazzo mentre lui tenta di baciarla. Il bacio avviene e lei sembra starci a differenza di quello che credevo io.
- “Lei è Carly!”- dice Niall sorridendo sotto i baffi capendo la mia situazione di confusione.
- “Lei è la più popolare della scuola. Lei ha tutti i ragazzi ai suoi piedi. Lei vuole Harry. Lui non la vuole!”- continua osservando la scena davanti ai nostri occhi. La mia mente in un nano secondo collega tutte le informazioni e arrivo alla conclusione che il mio aver dato buca ad Harry era arrivato alle sue orecchie.

La ragazza si stacca dal bacio e prende da terra la sua borsa, la poggia con delicatezza al braccio mentre il ragazzo la supplica di chiamarlo e va via con disinvolta nonostante i tacchi che porta ai piedi.
- “Niall come ha fatto a sapere della storia del mancato appuntamento?”- dico incrociando i suoi occhi azzurri.
- “Ecco… qui le notizie corrono veloci. Emh Harry è il ragazzo più bello dell’istituto, le ragazze morirebbero per un suo sguardo o un suo sorriso, credo sia normale che tutti sappiano che gli hai dato buca.”- sento una punta di amarezze nelle sue parole. Harry doveva aver fatto qualcosa a Niall perché la sua stranezza e quell’odio che aveva negli occhi si riconosceva da qui a un miglio.
- “Che è successo?”- dico portando alla realtà il biondino che mi guarda confuso.
- “Niall che ha ti ha fatto Harry?”- ripeto con più precisione la domanda. Niall sospira e i suoi occhi d’un tratto diventano più lucidi.
- “Niente… sta per suonare la campana andiamo.”- dice voltandosi per incamminarsi nella sua aula.
- “Aspetta! Oggi a pranzo siediti con me e parliamo ok?”- il biondino sorride e annuisce per poi sparire dalla mia vista.

Le ore mattutine passano lentamente e arriva il momento di entrare a mensa dove ci sono i soliti gruppetti di studenti nei loro tavoli “privati”. Ricordo che a NY io e le mie amiche avevamo un tavolo tutto nostro accanto alla macchinetta dove passavano ragazzi di ogni genere. Commentavamo tutto di loro e le nostre risate attiravano sempre l’attenzione del tavolo accanto a noi dei ragazzi della squadra di rugby.

Prendo il vassoio con le solite miscele di cibo e cerco con lo sguardo Niall. Non ho fatto altro che pensare al suo sguardo per tutta la mattina. Kate mi fa segno di avvicinarmi a lei e Sam ma gli faccio cenno che sarei andata a sedermi altrove.
Vedo Niall seduto in mezzo a Louis e Liam. Mi avvicino cautamente mantenendo un contatto visivo solo su quel tavolo per evitare di vedere Harry.
- “Ehi baby!”- no, no, no! Quella voce… l’ho sentita poche volte ma già la riconosco.
- “Ciao Styles.”- dico seria evitando di voltarmi per continuare ad andare via.
- “Ehi ehi aspetta! Tu e io dobbiamo ancora parlare del perché non sei venuta.”- mi volto e incontro i suoi meravigliosi occhi verdi. Sorride spostando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
- “Oggi alle cinque passo a prenderti?”- gli avrei tirato uno schiaffo ma non potevo per via del vassoio che tenevo fra le mani.
- “Ho impegni più importanti.”- mi volto per andare via ma lui mi ferma facendo rovesciare a terra il succo all’arancia poggiato sul vassoio. Gli occhi di tutti si concentrano su di noi e sento le mie guance riscaldarsi. Imbarazzo, ecco il mio stato d’animo in questo momento. Avrei voluto davvero tanto che il folletto che diceva Niall venisse a salvarmi da questa situazione. Avevo provocato il ragazzo più popolare della scuola e adesso dovevo subire le conseguenze.

- “Styles gira a largo!”- Liam mia salvazione! Amo mio cugino in questi momenti. Mi volto verso la sua direzione e con uno sguardo mi rassicura per poi tirarmi per un braccio per farmi mettere dietro di lui.
Posizionato davanti a me come a scudo, fissa a Harry con amarezza. Il riccio inizia a ridere e poi getta il giubbotto di pelle per terra.
- “Cosa c’è Payne hai voglia di scherzare? Non ti sono bastate l’ultima volta?”- cos’era successo? Avevo notato la sera precedente qualcosa di protettivo nei miei confronti per via di Harry ma no credevo ci fosse un conto in sospeso fra i due.
- “Ripeto quello che ti ho detto poco fa: gira a largo e stai lontano da Alexis!”- vedo Louis e Niall alzarsi dalle loro sedie per affiancare Liam.
- “Chi sei tu per dirmi cosa devo fare?”- dice il riccio con tono di sfida, poi guarda Niall e ridendo dice: “Come sta Wendy?”- vedo gli occhi di Niall diventare lucidi e pronto a scagliarsi contro il riccio, ma qualcuno si mette davanti a lui ostacolandolo.

Zayn mia seconda salvazione! Il ragazzo dal ciuffo perfetto si è messo in mezzo al biondino e al riccio per separarli.
- “Adesso basta! Questa storia è un capitolo chiuso.”- deve essere successo qualcosa di molto serio…
- “Alexis andiamo via.”- dice Liam prendendomi per il polso. Mi trascina via senza darmi il tempo di osservare le reazioni di Niall ed Harry. Louis al mio fianco mi fa cenno di strare tranquilla.
Il brusio dei tavoli attorno a noi mi fa pensare che la storia fra mio cugino ed Harry la sapevano tutti tranne me.
Lasciamo i vassoi sul tavolo e usciamo in cortile per far calmare Niall che appena siamo all’aperto inizia a tirare pugni a un albero accanto a noi.
- “Niall tranquillo… non ci pensare.”- dice Louis accarezzandogli la schiena per tranquillizzarlo.
- “Già… è tutto passato.”- continua Liam guardando per terra. Non ci capisco più nulla e trattenendo il fiato per qualche secondo sputo dalla bocca la domanda che mi passa dalla testa da questa mattina.
- “Che cosa è successo con Harry?”- tutti e tre si voltano guardandomi senza far trasparire le loro emozioni in quel momento. Si guardando negli occhi poi Niall fa cenno con la testa a Louis di parlare.
- “Si chiamava Wendy…”



 

***
Hello peolpeee :D
Si lo so, sono in un ritardo colossale,
troppi compiti e interrogazioni D:
Allora cosa ne pensate??
Chi sarà mai questa Wendy?
Eheheh lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 8
*** #Immersione nella bugie! ***


Chapter eight.



#Immersione nelle bugie!








 

Osservo l’espressione di Niall mentre Louis pronuncia quel nome e un lacrima riga il suo viso. Lou notando la mia espressione triste mi guarda cercando di capire se può cominciare a raccontare. Faccio cenno di si con la testa e mi siedo sul muretto dove Liam era seduto aspettando di risentire quel tristi ricordi.
- “Tutto è iniziato due anni fa… Niall stava con una ragazza di nome Wendy da circa due anni.”
- “Tre… tre anni.”- lo corregge Niall calciando i sassolini per terra.
- “Emh si… Wendy era una ragazza solare, bella e anche la nostra migliore amica…”- dice guardando Liam che sorride al ricordo - “Ne abbiamo passate tante insieme e Niall la amava più di qualunque altra cosa al mondo. Tutto andava per il verso giusto fino a quando non arrivò nella nostra scuola Harry. Wendy non faceva caso a lui, aveva occhi solo per Niall… ma un giorno decise di uscire con Harry per vedere se l’avrebbe lasciata in pace, infatti sta facendo a te tutto quello che ha fatto a lei. Di quel pomeriggio non sappiamo molto, ma nei giorni successivi notammo che si allontanava sempre più da noi e scambiava degli sguardi complici con Styles. Fra loro iniziò una storia intensa e Niall però non ne sapeva nulla. Il 23 aprile di due anni fa io e i ragazzi andammo al parco come ogni pomeriggio e vedemmo Wendy con Harry su una panchina insieme. Niall capendo la situazione iniziò ad insultare Harry e scoprì che voleva solo fargli un torto visto che Wendy non gli era mai piaciuta. Ovviamente lei non sapeva nulla e rimase sconvolta, e vide Niall avvicinarsi pericolosamente ad Harry per tirargli un pugno dritto nello stomaco… intervenne Zayn, il suo migliore amico, e avvenne questa rissa dove anche io e Liam venimmo coinvolti.”- annuisco per farlo continuare mentre osservo Niall che si allontana da noi per non sentire il finale della storia che conosceva molto bene.
- “La rissa andò avanti fino a quando Wendy si mise in mezzo a Niall ed Harry e per puro sbaglio si prese un schiaffo da parte di Niall. Lui voleva solo proteggerla ma lei capì il contrario, così nel giro di qualche mese Wendy e la sua famiglia andarono via senza lasciare più traccia.”
- “Z-zayn era il migliore amico di Harry?”- chiedo con la pelle d’oca per via del racconto.
- “Si erano inseparabili… Zayn però non voleva che accadesse quello che è successo perché lui odiava la violenza e amava Wendy come Niall. Così da quel giorno si sono allontanati e adesso si comportano solo come due conoscenti.”

Mi alzo dal muretto sconvolta e mi avvicino a Niall abbracciandolo forte. Il biondino inizia a sfogarsi piangendo sulla mia spalla mentre Liam ci raggiunge per dare un po’ di forza a Niall.
Lui amava quella ragazza ed Harry lo sapeva. Il suono della campana ci avverte che è il momento di rientrare nelle classi. Asciugo le piccole lacrime dagli occhi Niall e sorridendo gli sussurro all’orecchio che non si sarebbe mai e poi mai avvicinato a me.
Nei corridoi sento parlare solo della piccola scenata avvenuta in mensa dove anche io ero coinvolta. Prendo i libri dall’armadietto e mi dirigo nell’aula di filosofia. Mi siedo all’ultimo banco accanto alla finestra. Per gran parte dell’ora osservo fuori il cielo coperto dalle nuvole. Aveva ricominciato a piovere.

Ripenso alla situazione che si era creata e a questa Wendy. Perché aveva deciso di mettersi con Harry? E’ una persona rude e meschina, l’unica cosa accettabile sono i suoi occhi, le sue labbra e le piccole fossette che si formano ai lati della bocca quando sorride. I miei pensieri vengono interrotti dal mio cellulare che vibra, lo tiro fuori dalla tasca digitando il codice per sbloccarlo e vedo un nuovo messaggio.

“Mi dispiace per quello che è successo. xx Harry.”

Dove ha preso il mio numero? E poi per quale motivo si dovrebbe scusare? Nuova tattica del riccio per cercare di farmi addolcire… non ci riuscirà, non dopo che ho saputo quello che ha fatto a Niall, Liam e Louis.
Non so se rispondere e cosa rispondere soprattutto. Inizio a scarabocchiare nel banco e alla fine annoiandomi per la lezione decido di rispondere.

“Come hai avuto il mio numero? Alexis.”

Dopo qualche minuto sento vibrare sul banco il cellulare e per poco il professore non mi scopre. Lo metto dentro il borsellino e leggo la sua risposta.

“Non importa come l’ho avuto. Volevo solo scusarmi per quello che è successo, mi dispiace che tu sia stata coinvolta… ma sei per caso la fidanzata di Liam? Xx Harry.”

Ecco ora è tornato il solito. Vuole semplicemente sapere se sono fidanzata. E se gli dicessi di si? Ahahah immagino sprofonderebbe in un abisso di sconforto, oppure no. Boh comunque meglio evitare di creare altri guai, per una volta sarò sincera con lui.

“Ho saputo cosa hai fatto a Niall e non mi è piaciuto affatto. E no, non sono fidanzata… lui è mio cugino. Alexis.”

Fisso lo schermo e ripenso alle espressioni di Liam e Niall. Le parole di Lou mi avevano sconvolta e forse rispondere a quei messaggi gli avrebbe fatto ancora più male. Sapevo che avrei aumentato le speranze di conquista del presuntuoso Harry Styles.

“Preferisco non parlarne… ti andrebbe di uscire con me? Sono serio questa volta. Non accetto un no come risposta! Xx Harry.”

Non perdo troppo tempo a scrivergli:

“Non perderai mai la speranza vero? Mi dispiace ma no. Alexis.”

No, non potevo uscire con lui. Non potevo fare finta di niente e soprattutto fare stare male ancora i miei amici. Si loro sono i miei amici e non li avrei delusi… Nuovo messaggio. Ho quasi paura a leggere.

“Ti prego dammi una possibilità… non lo saprà nessuno, risponderò a tutte le tue domande su quella storia. Xx Harry.”

Cavolo… ho bisogno di risposte. Voglio sapere del perché della storia di Wendy e perché aveva litigato con Zayn. E poi ha detto che nessuno lo saprà. No non posso accettare…

“Alle cinque al parco. Puntuale o vado via! Alexis.”

Ok sono una cretina ma voglio risposte e l’unico modo per sapere di più è uscire con lui. Poso il cellulare in tasca sentendo il suono della campana e mi dirigo nell’aula dell’ultima lezione della giornata: Storia.
Resto tutto il tempo a fissare lo schermo del cellulare e a rileggere la breve conversazione fra me ed Harry. Non posso dargli di nuovo buca… Vedo una chioma bionda entrare nell’aula e sedersi accanto a me in silenzio. Samantha ce l’aveva con me, ovviamente come tutte le ragazze dell’istituto. Mi predo di coraggio e per prima la saluto ma lei continua ad ignorarmi facendo finta di scrivere sul quaderno.
- “Sam… dai, ho avuto un imprevisto per questo non sono potuta andare. Tranquilla che Styles è tutto tuo a me non interessa lui.”- mi pento rapidamente delle miei ultime parole appena vedo gli occhi azzurri di Sam voltarsi osservandomi come per chiedere spiegazioni.

- “Chi è il fortunato che gira nella tua testa allora??”- ecco come non detto… mentire? Ormai sono immersa nelle bugie, una in più una in meno il disastro più grosso è stato già fatto.
- “Il mio ragazzo di New York! Si, Fred il mio ragazzo!”
- “Da quanto state insieme?”- eh se sapessi quante ne ho passate con lui, quel lurido verme schifoso.
- “Da circa sei mesi.”- mento.
Gli occhi di Sam sprizzano felicità e subito dopo mi chiede se voglio andare con lei nel pomeriggio a fare shopping. Invento un’altra bugia e appena l’ultima campana della giornata segna la fine delle lezioni corro via dalle domande assillanti della bionda. Arrivo a casa e trovo Liam e Louis a giocare alla playstation. Come cavolo hanno fatto ad arrivare prima di me a casa?! Li saluto e corro in camera a darmi una sistemata per questo “appuntamento” con Styles.


 

***
Salve salvino (?) :D
Sono tornata con un nuovo capitolo lol
Allora cosa ne pensate??
La storia di Wendy è stata svelata ad Alexis,
ed Harry le ha chiesto un appuntamento!!
Cosa succederà???
Bhe lo scoprirete nel prossimo capitolo!:3
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 9
*** #Sarò la tua rovina! ***


Chapter nine.



#Sarò la tua rovina!










 

Entro nella doccia e ci resto dentro per pochissimi minuti visto che devo asciugare i capelli e trovare dei vestiti adatti da indossare. Mi metto davanti all’armadio alla ricerca di qualcosa e sento bussare alla porta.
Mi volto e vedo Niall davanti alla soglia che mi fissa dalla testa ai piedi. Fortuna che ho l’asciugamano addosso.
- “Ciao Niall!”- dico chiudendo un’anta dell’armadio, per poi correre in bagno e indossare una maglia lunga fino sotto le cosce. Quando esco vedo il biondino coricato sul mio letto che fissa il soffitto.
Dalla serie “fai come se fossi a casa tua!”
- “Posso farti una domanda?”- interrompe il miei pensieri il biondino che continua a fissare il rosa del muro.
- “Dimmi tutto.”- dico avvicinandomi a lui e coricandomi nel lato opposto del letto.
- “Qual è stata la tua prima impressione quando mi hai visto?”-bella domanda! Ahahahah se ci ripenso mi viene da ridere.
- “Eheheh… per me eri e sei il ‘biondino so tutto io’!”- inizia a ridere e si solleva su un lato per poggiarsi sul gomito con la testa inclinata ad osservarmi. Sorrido mentre osserva i miei occhi e mi alzo di colpo vedendolo farsi sempre più vicino.
- “Allora cosa farai oggi?”- dico per rompere l’imbarazzo che si era creato fra noi mentre apro nuovamente l’armadio.
- “Credo resterò con quei due deficienti di sotto a giocare alla play. Tu? Dove hai intenzione di andare?”- non dirlo ti prego, non dirlo!!!! - “Possiamo uscire insieme se ti va!”- Ecco come non detto.
- “Mi dispiace Niall ma devo andare a fare shopping con Samantha.”- viva le bugie. Secondo me nella mia vita passata ero una ragazza che diceva sempre la verità! Dovrei fare un salto con il mio magico orologio nel passato per scoprirlo! Dove ho messo l’orologio? Ah si nella tasca dei jeans.

Niall va via dalla mia stanza sconfitto e io ritorno a concentrarmi sul mio abbigliamento. Pronta per uscire, indosso i miei stivaletti ed esco dalla mia camera. Saluto i ragazzi troppo concentrati a giocare e mi avvio verso quello che sarebbe stato un purgatorio. Se Sam mi avesse sentita in questo momento, credo che mi avrebbe uccisa con il primo oggetto che aveva davanti agli occhi.

Mentre cammino per strada, penso alle domande da porre al riccio e non trovo le parole esatte per fargli capire che provo disgusto in quello che aveva fatto.
Arrivo al parco e guardo l’orologio mettendolo dentro la borsa per evitare di perderlo. Le cinque esatte e del riccio neanche l’ombra. E se aveva ideato tutto per darmi buca proprio come ho fatto io? Astuto il ragazzo ma molto infantile! I miei pensieri vanno in frantumi quando vedo una chioma riccia in lontananza che si avvicina con disinvoltura a me sorridendo.

Quel ragazzo ha qualcosa di così affascinante diamine. I ricci si muovono perfettamente sulla fronte per via del vento. Gli occhi scintillanti che mi avrebbe presto mostrato, sono coperti dai suo inseparabili ray-ban neri e la solita giacca di pelle è aperta per mostrare tramite la maglia bianca i lineamenti dei suoi addominali.
- “Ehi bellezza!”- dice mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
- “Punto primo non chiamarmi bellezza, punto secondo sono qui da cinque minuti e stavo per andare via e punto terzo non mi fissare!”- infatti Harry mi sta osservando dalla testa ai piedi senza smettere di sorridere in modo malizioso.
- “Sempre più aggressiva! Allora rispondo ai tuoi punti: punto uno adoro chiamarti bellezza, punto due se davvero sei qui da cinque minuti perché non sei andata via ma mi hai aspettato? E punto terzo io ti osservo quanto mi piace e pare.”
- “Sempre più squallido invece tu Styles.”- faccio una smorfia e inizio a camminare per trovare una panchina. Sento i passi di Harry dietro di me e prendo un respiro profondo sedendomi in una delle tante panchine del parco.

L’imbarazzo aumenta quando vedo Harry fissare il mio viso senza distogliere lo sguardo per un secondo.
- “Allora, ho accettato il tuo invito, adesso posso farti tutte le domande che voglio!”- mi volto e lo vedo sorridere e annuire rassegnato. Mi metto con le gambe incrociate e inizio a porgli una serie di domande. Prima le preliminari come ad esempio come ha avuto il mio numero che ovviamente gliel’ha dato la signorina della segreteria che è stata ammaliata dalle sue parole e dal suo fascino.
Poi gli chiedo perché continua a “perseguitarmi” e alla fine inizio con le vere e proprie domande.

- “Perché hai fatto quel torto a Niall?”- sapeva che prima o poi avrei fatto quella domanda e rassegnato si volta verso di me togliendo gli occhiali per mostrarmi le sue iridi verdi.
- “Perché… non lo so. Vuoi che sia sincero?”- annuisco osservandolo attentamente.
- “L’ho fatto per puro divertimento… mi aveva appena mollato la mia ragazza e non sopportavo il fatto di venir preso in giro dalla gente, così i miei occhi hanno puntato su lei e poi il resto lo sai.”
- “Sai che comportandoti così hai rovinato un’amicizia e distrutto un amore? Per un tuo capriccio delle persone sono state e stanno ancora adesso male.”- abbassa lo sguardo osservando le sue converse bianche. Probabilmente nessuno gli aveva mai parlato così e gli aveva fatto vedere la situazione con occhi diversi.
- “Cosa cerchi di fare? Vuoi farmi sentire in colpa? Bhe mi dispiace toglierti il divertimento ma me non importa di quello stupido biondino e della sua ragazza!”- sciolgo lo sguardo pieno di odio di Harry e mi alzo dalla panchina prendendo la borsa.
- “Forse hai perso la tua ragazza ma non puoi continuare a rovinare la vita alle persone.”- mi volto per andare via ma subito dopo mi fermo e gli dico: “E sappi che io non avrò mai niente a che fare con persone di questo genere.”- vado diretta verso l’uscita del parco ma il riccio mi ferma poco prima di mettere piede fuori.

- “Forse ho sbagliato ma non voglio più commettere errori.”
- “Styles io non sono un passatempo. Non sono Carly, non sono Samantha. Io sono Alexis Parker e credimi sarò la tua rovina.”- probabilmente il riccio prende queste parole come una sfida e sorride toccando con le lunghe dita il dorso della mia mano per stringerla alla sua.
- “Sarai la rovina più bella della mia vita.”- trattengo un sorriso e mollando la sua mano, torno a sedermi nella panchina.

Arriva verso di me sorridendo e mi propone di andare a prendere una cioccolata calda. Mentre camminiamo continuo con le mie domande sulla storia dei ragazzi per capire se è tutto come aveva raccontato Louis.
- “Perché hai litigato con Zayn?”- dico scottandomi la lingua con la cioccolata bollente.
- “Bhe … diciamo che centra molto la storia di Horan. Zayn era stracotto di Wendy da quando Niall si era dichiarato. Il fatto che io mi sia intromesso fra loro aveva fatto alterare Zayn perché voleva solo la felicità di Wendy e sapeva che stava bene con Horan. Così dopo quell’episodio abbiamo litigato di brutto e quando abbiamo saputo che Wendy era andata via da Londra, abbiamo smesso di parlarci.”- ecco ora si spiega tutto. Zayn a mensa voleva in un certo senso difendere Niall… si erano catapultati a quella situazione solo che in questo caso io ero la ragazza in questione.

- “Credo sia ora di tornare a casa…”- dico alzandomi dal bancone per indossare il giacchino.
- “Uscirai di nuovo con me? Ti concederò tutte le domande che vorrai!”- dice Harry davanti all’uscita mentre mi apre la porta per farmi passare avanti.
- “Non credo sia necessario fare altre domande… credo che questo ‘appuntamento’ mi abbia chiarito un po’ le idee. Ci vediamo in giro Styles!”- mi volto per andare via ma Harry mi prende la mano stringendola forte.
- “Ti prego…”- mi guarda con occhi supplicanti e una scossa di compassione arriva nel mio cuore, facendo si che la mia testa facesse cenno di si, accompagnata dalla voglia matta di sorridere. Nonostante tutto quel pomeriggio era andato bene ed Harry si era comportato diversamente da come lo immaginavo.

Si, ci sarebbe stato un altro appuntamento.



 

***
Buonsalveee :D
Eccomi qui con un nuovissimo capitolo (?)
Questo appuntamento è andato meglio di quanto Alexis pensava!
E come mai Niall ci prova con Alex?
Nel prossimo capitolo ci saranno colpi di scena e
un viaggio nel passato, ma non vi anticipo niente :3

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Alla prossimaa!!

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Capitolo 10
*** #Guai in vista! ***


Chapter ten.



#Guai in vista!








 

Il sole inizia a tramontare e ancora sono a metà strada per arrivare a casa. Una cosa che i miei genitori mi hanno sempre detto da bambina “Stai attenta quando sei da sola a quello che ti circonda”, credo intendessero i cosiddetti ragazzacci per non chiamarli diversamente!

Tengo stretta a me la borsa e cammino a passo veloce. Ormai i lampioni sono tutti accesi e il buio della notte si è insinuato nelle strade di Londra. Sento dei passi dietro di me avvicinarsi sempre di più e subito ripenso alle parole di Harry: “Ti accompagno a casa?” e io come alla scema ho detto “No, sono abbastanza grande per tornare a casa da sola!”
Io e le mie solite frecciatine!

Aumento il passo e vado ad inciampare su una pietra grazie al mio equilibrio eccellente. Addio sono in trappola! Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla e sollevo la borsa per tirarla nei gioiellini di famiglia dell’individuo. Sicuramente non l’avrei fermato, ma avrei rallentato la sua corsa se fossi scappata.
Stringo forte la borsa pronta per lanciarla e iniziare a strillare ma degli occhi familiari mi fermano giusto in tempo.

- “Che ci fai in giro da queste parti?”- divento rossa appena mi prende la mano per aiutarmi ad alzarmi da terra. Il suo ciuffo è sempre perfettamente sistemato. Il sorriso sulle sue labbra è uno dei più bei spettacoli che la giornata mi ha riservato. Zayn è davanti a me che aspetta una risposta con le mani dentro le tasche dei jeans. Bugia del momento?? Mmm… sfruttiamo la bugia detta a Niall!
- “Ero a fare shopping con Samantha… una mia amica.”- ovviamente non ha la più pallida idea di chi sia Sam quindi acconsente sorridendo.
- “Vuoi che ti accompagno a casa?”- dire “no” non mi passa neanche per la testa. Già mi sono fatta quei pochi metri correndo per la paura. Per oggi basta correre!
- “Emh… si, grazie!”- dico sorridendo e seguendolo mentre si incammina.

Per gran parte del tragitto parliamo della scuola, dei professori e della macchina che tanto desidera. Arrivati vicino casa, Zayn rimane turbato appena metto piede nel vialetto di casa Payne.
- “Liam è mio cugino.”- dico togliendo l’espressione da punto interrogativo sul volto di Zayn.
- “Non so molte cose su di te! Vorrei tanto conoscerti… magari un giorno di questi andiamo a prendere una cioccolata calda!”
- “Magari… si.”- dico sorridendo poi gli do un bacio sulla guancia e vado via lasciando Zayn in balia dell’imbarazzo.

Entro in casa e sospiro trascinandomi sul pavimento. Ovviamente avevo dimenticato che a casa c’erano Niall e Louis, che appena mi vedono si catapultano su di me per sapere cosa succede.
- “Alexis? Tutto ok? Vuoi dell’acqua??”- dicono entrambi senza lasciarmi il tempo di parlare.
In un batter d’occhi vedo Liam trascinarmi in salotto per farmi distendere sul divano.
- “Ragazzi è tutto ok! Ho fatto solo la strada di corsa. Niente di grave!”- tutti e tre si guardano negli occhi poi Lou mi da una strofinata ai capelli e va a sedersi sulla poltrona.
- “Ma scusa Samantha non poteva accompagnarti fino a casa?”- dice Niall portandomi un bicchiere d’acqua dalla cucina.
- “Ecco… sua madre aveva fretta allora le ho detto che sarei tornata a casa a piedi.”
Liam si siede sul bracciolo del divano e con accenni di premura mi dice:
- “La prossima volta chiamami… prendo la macchia di mio padre e ti passo a prendere.”- ok la cosa sembra molto strana. Oddio Liam mi fa paura quando fa il dolce nei miei confronti!
- “Emh… va bene. Vado in camera… i nostri genitori dove sono?”- dico a Liam alzandomi dal comodo divano.
- “Tornano tardi… sono a cena con amici dei tempi del liceo.”- dice prendendo il telecomando dalle mani di Lou e cambiando canale.
- “Ok. Ragazzi restate qui a cenare? Ordiniamo le pizze.”- dico sorridendo. Louis inizialmente dubita di restare ma alla fine l’espressione gioiosa di Niall lo convince.

Salgo in camera e mi distendo sul letto giocando con l’orologio magico. Ci penso per circa dieci minuti e alla fine metto la data del 23 Aprile di due anni fa… il giorno dello “scontro”. Mi avevano raccontato la loro versione con occhi diversi, adesso stava a me scoprire come sono andati realmente i fatti.
Il vortice bianco mi avvolge e in un batter d’occhio mi trovo al parco. Cammino lungo il vialetto e in lontananza vedo Harry con una ragazza carina. Sicuramente si tratta di Wendy.

Mi avvicino e mi nascondo dietro un albero per assistere alla scena. Questa volta non avrei fatto niente… non potevo cambiare la loro storia.
E se avverto i due che Niall e gli altri sono in giro per il parco? E se dico a Wendy che sta sbagliando tutto? E poi Harry sarebbe nuovamente amico con Zayn… non posso cambiare tutto. Liam potrebbe scoprire che sua cugina si trova a Londra quando in realtà ero a New York.
I pensieri si dissolvono appena vedo Niall, Louis e Liam avvicinarsi immediatamente a Harry che di colpo si alza dalla panchina mettendosi faccia a faccia con Niall.

Bhe iniziano a litigare e Wendy è terrorizzata dalla reazione delle persone più care a lei. I suoi amici contro Harry… Niall contro lei. Non poteva capire quello che Niall aveva passato in quel momento e mai lo saprà.
Le voci diventano sempre più alte e arriva Zayn correndo a placare la situazione. Louis prende Liam per un braccio per evitare che prendesse a pugni Harry, mentre Niall in quel momento da lo schiaffo a Wendy.
La ragazza corre via da quel posto piangendo e lascia i cinque a continuare a discutere.

Ok, forse non avrei potuto alleviare la litigata ma non avrei fatto soffrire Niall… non più. Prendo un respiro profondo e inizio a correre per raggiungere la ragazza che non smette di piangere.
- “Aspetta!!! Fermati ho bisogno di parlarti!”- Wendy si volta lentamente cercando di nascondere le lacrime e mi osserva come per dirmi di parlare.
- “Niall… il tuo ragazzo, ti ama da morire. Farebbe di tutto per stare con te. Ci è rimasto male per quello che hai fatto e credimi ti perdonerebbe lo stesso… per lo schiaffo non l’ha fatto di proposito.”
- “Come fai a sapere tutte queste cose? Chi sei?”- mi chiede confusa calmando i singhiozzi.
- “Diciamo che sono il tuo angelo custode… corri da lui e lascia da parte tutto. Ascolta il tuo cuore e ripensa a tutti i momenti passati con lui e a quanto sei stata felice!”- dico prendendo la sua mano per stringerla. Deve essere una ragazza davvero forte e testarda. Proprio come me! Se mai Niall la perdonerà potrebbe essere che nel futuro diventeremo buone amiche.

- “G-grazie… come ti chiami?”- dice prendendo respiri profondi per tornare a correre dal biondino.
- “Non importa come mi chiamo! Un giorno mi ringrazierai, ora corri!!!”- sorride e scappa via.
Ovviamente non mi sarei persa per nulla al mondo la reazione di Niall e corro dietro gli alberi fino a destinazione.
Niall è seduto su una panchina con la testa fra le mani, Louis accarezza la sua schiena per dargli conforto mentre Liam continua ad andare avanti e indietro per la stradina.
- “S-scusate…”- dice Wendy singhiozzando. Niall alza il viso e si notano le sue lacrime di dolore. Immediatamente si alza e si avvicina a lei abbracciandola.
- “Perdona il mio comportamento… io ho avuto solo una svista, non volevo…”- dice stringendosi fra le braccia del biondino, continuando a piangere.
- “Shhh… è tutto ok. Scusa per prima… ho avuto solo paura di perderti.”- loro sono la dolcezza!
Dopo le numerose scuse si danno un abbraccio di gruppo e riprendono a sorridere.

Bene, il mio lavoro qui è concluso! Posso anche tornare al presente, può essere che Wendy è a casa che aspetta di conoscermi. Prendo l’orologio e nell’attimo prima di mettere l’anno sento qualcosa dietro di me… Harry è impalato accanto a me che guarda la scena.
- “Sai non si dovrebbero spiare le persone.”- sempre spiritoso anche in quei momenti.
- “Emh… anche tu stai facendo lo stesso. E comunque è per un compito a scuola… una relazione sui sentimenti umani!”- dico la prima cosa che mi passa per la testa. Mi allontano velocemente da lui per rifugiarmi altrove e tornare a casa.
- “Aspetta… se vuoi ti do una mano io! Ho appena avuto una marea di emozioni nel mio cuore. Ho perso il mio migliore amico, ho litigato con dei ragazzi… e mi sento solo.”- come attaccare filo parte uno!
- “Mi dispiace ma devo tornare a casa… e mi dispiace per quello che ti è successo.”- cerco di scappare via ma mi ferma per un polso supplicandomi di stare con lui.


 

***
Buonsalveee :D
Eccomi qui con un nuovissimo capitolo (?)
Mi scuso se ci sono errori ma non ho fatto
in tempo a correre.
Alex ha risolto la situazione fra Niall e Wendy
ma con Harry ci sono guai in vista!
Cosa succederà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

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Capitolo 11
*** #Legami. ***


Chapter eleven.



#Legami.








 

Mi guarda con le sue iridi verdi mostrando un sorrisetto compiaciuto, avendo capito che mi sono letteralmente persa nei suoi occhi. Posso cambiare il futuro se accetto… non devo succedere.
- “Davvero mi dispiace ma non posso… sei un caro ragazzo e spero trovai la tua anima gemella ma credimi non sono io.”- dico facendo vari giri di parole per confonderlo.
- “Aspetta… come fai a sapere che non ho una ragazza?”
- “Ecco… l’hai detto tu prima che eri solo! Vuol dire che non hai una ragazza no?”- dico trovando subito la scusa più banale della storia delle scuse.
- “Già… ma credo che c’è un particolare legame fra noi… non so.”
- “Ahahahah tu e le tue prove di conquista! Hai detto già troppe volte questa frase secondo me.”- dico mettendomi a ridere. Cavolo quanto è scemo questo ragazzo! E pensare che pomeriggio si era comportato diversamente dal solito.
- “Veramente è la prima volta che lo dico… e sento davvero qualcosa di diverso con te. Non ti conosco ma dal primo istante che ti ho vista ho pensato a qualcosa di completamente diverso dal solito.”- bene adesso è tornato lo stesso di oggi. Però dai è dolce… non posso negarlo.
- “Solo cinque minuti… domani mattina parto e devo finire la valigia!”- io e le bugie camminiamo a braccetto. Intanto se non inventa vola scusa del viaggio mi avrebbe cercata ancora… almeno così non sospetterà di nulla.

Iniziamo a camminare, ovviamente cercando di nascondermi ad ogni ragazzo con magliette a righe o capelli biondi o camicie a quadri… se i ragazzi mi avrebbero vista sarebbe successo un pandemonio.
Harry è dolce e gentile nei miei confronti. Mi parla di lui, dei suoi sogni, della discussione con Zayn e alla fine mi fa anche un complimento carino.
- “Te l’ho detto che c’era qualcosa di speciale fra noi… adesso mi dici come ti chiami?”- dice Harry per la centesima volta. Non gli ho rivelato il mio nome… non posso farlo.
- “Magari in futuro! Adesso devo proprio andare… mi ha fatto piacere conoscerti Harry Styles!”- dico porgendogli la mano per stringerla.
- “Lasciami il tuo numero… ti prego.”- la tiene stretta come se non mi volesse lasciare andare via.
- “Non credo sia il caso… io torno in America e non verrò mai più qui a Londra. Non rendere tutto più complicato Harry. Ricordati di me come la ragazza misteriosa del parco. Io non mi dimenticherò di te, tranquillo.”- ovvio lo vedrò fra meno di 12 ore.
- “D’accordo… allora buon viaggio e non dimenticarti di me. Appena ci rivedremo ti prometto che farò di tutto per scoprire il tuo nome.”- sorrido e mollo la sua mano che ancora tiene stretta la mia.
Si avvicina lasciandomi in bacio sulla guancia e va via con il sorriso stampato sulle labbra.

Mi ricompongo e inserisco l’anno del presente. Il vortice mi riporta a casa dove regna un silenzio tombale.
Chissà cosa è accaduto da quando Wendy è tornata nella vita dei miei amici... mi guardo allo specchio per apparire carina, la prima impressione secondo me conta molto, e scendo al piano di sotto.
Le luci sono tutte spente e ci sono due bigliettini sul tavolo. Uno è dei miei genitori e degli zii che sarebbero tornati tardi e uno è di Liam: “Alex sono a casa della fidanzata di Niall, torno tardi a dopo. Liam.”

Bhe, sarei rimasta sola a casa a quanto pare… ancora sono le otto e non ho niente da fare e questo ovviamente perché non ho amici. Fosse stato a New York sarei a casa di qualche amica o a casa di Fred. Da quanto tempo non lo sento… se la starà spassando con la sua nuova fidanzatina. Se faccio un altro viaggio nel tempo, le ore non passeranno e tornando al presente sarebbero ugualmente le otto. Cosa faccio allora?

Salgo in camera e indosso una canotta e i pantaloni del pigiama, per stare più comoda. Scendo nuovamente al piano di sotto e mi piazzo davanti alla tv a guardare uno dei film horror che ama lo zio. Infatti ha una raccolta di dvd dei più terribili film dell’orrore. Non mi sono mai piaciuti ma è sempre meglio che guardare film deprimenti. Perciò metto il dvd e mi corico sul divano aspettando il fattorino con la mia calda e profumata pizza.

Passano circa dieci minuti dall’inizio del film e sento suonare alla porta, corro a prendere i soldi e apro alla porta per prendere la mia cena. Al posto del fattorino però vedo una figura alta, di spalle, con la testa coperta da un cappuccio e guarda in giro con fare sospettoso. Non riesco a chiudere in tempo la porta perché la grande mano dell’individuo davanti a me la blocca.
Cerco con forza di chiuderla ma il ragazzo sussurrando mi dice di fermarmi. Solleva lo sguardo e scopre un po’ il cappuccio facendomi notare i suoi occhi verdi nonostante l’oscurità della notte. Che ci faceva Harry qui a quest’ora?

Gli lascio spazio per entrare. Inizialmente si tira indietro, probabilmente pensando che in casa ci sia Liam, ma sorridendo gli faccio cenno di entrare senza timore.
- “Cosa ci fai qui?”- dico chiudendo la porta alle mie spalle mentre Harry mette in vista i suoi ricci perfetti.
- “Devo parlarti di una cosa che mi sono dimenticato di dirti!”- sorrido sentendo il campanello suonare di nuovo, il mio stomaco non smette di brontolare.
Lascio la mancia al fattorino e torno dentro con la pizza fumante poggiandola sul tavolino. Harry ha preso posizione sul divano e osserva la tv aspettando che l’assassino uccida la povera vittima.
- “Dimmi tutto, io intanto mangio! Se ne vuoi un pezzo prendi pure!”- dico sedendomi sul divano accanto a lui.
- “Come mai sei sola? Tutti i tuoi parenti dove sono?”- mi chiede addentando un pezzo di pizza.
- “Ecco, i miei genitori e zii sono a cena fuori mentre Liam è con Louis e Niall a casa della ragazza del biondino.”- chissà cosa pensa Harry della storia di Niall e Wendy visto che tecnicamente non si sono lasciati.
- “A casa di Wendy?”- chiede scuotendo i ricci per spostarli dalla fronte.
- “Eh si… mi hanno lasciata sola.”- c’è una punta di tristezza nella mia voce ed Harry se ne accorge.
- “Potevi chiamarmi… facevamo un altro giro al parco…”
- “Oh, non credo sia il caso… avevamo detto niente più appuntamenti.”- dico sperando che il passato avesse cambiato le cose fra noi. Non voglio deludere Harry… ci ha già pensato la sua ex ragazza, non voglio essere nulla per lui.
- “Mi hai promesso un’altra uscita… ricordi?”
- “Volevi sprecare la nostra ultima uscita nella stessa giornata?”- chiedo ridendo e posando gli occhi sulle sue fossette. Le sue adorabili fossette.
- “Eppure adesso sono qui! E questo non è un appuntamento quindi non si conta!”- scoppiamo entrambi a ridere e mangiamo gli ultimi pezzi di pizza rimasti.

Il film va avanti ma la nostra attenzione è posata ognuno negli occhi dell’altro. Mi fa cenno di poggiarmi al suo petto per stare più comoda, ma ovviamente rifiuto… non posso deludere Niall.
- “Di cosa volevi parlarmi?”- dico coricandomi sul divano per poi mettere i piedi lungo le gambe del riccio che mi lascia delle carezze.
- “Ecco… ricordi che ti ho raccontato di Niall e della rissa? E del fatto che alla fine sono tornati insieme?”- bene a quanto pare cambiare il passato aveva comportato molte modifiche nel presente.
- “Emh si…”- dico facendo finta di sapere il discorso che mi aveva fatto su Niall e Wendy.
- “Quel giorno ho conosciuto una ragazza… subito dopo la lite. Era poco più bassa di te, con degli occhi simili ai tuoi e il sorriso meraviglioso… non conosco il suo nome, non me l’ha rivelato. So solo che è andata in America e abbiamo passato delle meravigliose ore insieme!”
- “E questo perché me lo stai dicendo?”- chiedo senza riflettere.
- “Perché tu me la ricordi molto… i tuoi comportamenti, il tuo modo di ascoltarmi, i tuoi occhi… sembri così uguale a lei! Tu non ricordi di essere venuta qui due anni fa e di aver parlato con me?”- emh e adesso? Che invento? Ovvio che no… sono solo tornata nel passato, ho cambiato il presente e ho passato un meraviglioso pomeriggio con te… niente di speciale.

Potrei dire benissimo che mi trovavo in America, ma così aumenterei la sua curiosità nei miei confronti; potrei dire di essere andata in Italia a passare un anno sabatico con i miei genitori; o magari semplicemente senza dare alcuna spiegazione che non mi trovavo qui a Londra.
- “No… due anni fa non ero a Londra!”
- “E dov’eri? Non mi hai parlato di te… vorrei conoscerti, sapere di più. Perché sei venuta a Londra, come fa Liam ad essere tuo parente e poi dove vivevi prima?”
- “Ehi calma Styles! Troppe domande! In un altro momento te ne parlerò, adesso sarò la donna dei misteri!”- sorride mostrando i suoi denti bianchissimi e le meravigliose fossette. Il film finisce e sentiamo una macchina arrivare sul vialetto di casa. Senza accorgercene il tempo è passato in fretta e le lancette dell’orologio segnano la mezzanotte. Harry esce dal retro della casa promettendomi che prima o poi avrebbe scoperto di più su di me e io torno a sedermi sul divano aspettando il ritorno di qualcuno.

La serratura fa due scatti e la porta si apre lasciando spazio a una figura alta e stanca. Liam entra in casa barcollando dalla stanchezza e vedendomi sul divano rimane perplesso.
- “Ancora sveglia sei? Domani c’è scuola!”- dice quasi rimproverandomi.
- “E tu invece puoi stare in giro a quest’ora?”- puntualizzo passandogli accanto per salire le scale.
- “Posso fare quello che mi pare! Non devo dare conto a te!”
- “Oh sei ritornato il solito e assillante Liam! Che bello!”- dico sarcastica sbattendo la porta della mia camera. Il ritorno di Wendy aveva comportato molti cambiamenti e sicuramente non avrei più rivisto la dolcezza di Liam nei miei confronti.

Chiudo gli occhi e in poco tempo mi catapulto nel mio mondo… i sogni sono il mio mondo, dove posso rifugiarmi. Anche se non si possono controllare, alcune volte lì è possibile realizzare ciò che si vuole.

Quella notte sognai New York, sognai le mie amiche e tutto d’un tratto il buio più totale. Mi ritrovai sola… correndo alla ricerca di qualcosa o qualcuno per farmi sentire meglio. Mi svegliai con il fiatone in balia del sudore fra le coperte messe alla rinfusa. La solitudine era l’unica a farmi compagnia nella nuova città.


 

***
Hello peoplee :)
Perdonate il ritardo colossale!!
Credetemi è un periodo strano per me e non ho trovato la giusta ispirazione per scrivere,
infatti questo capitolo non mi piace molto. Spero almeno che voi lo appreziate!
Adesso che Alexis ha cambiato il passato si ritroverà abbastanza sola e nei prossimi capitoli capirete il perchè.
Cosa ne pensate dell'atteggiamento di Harry?
Io amo immaginarlo con occhi sognati mentre ripensa alla sua ragazza misteriosa *-*
*avete visto la gif all'inizio del capitolo? Io lo trovo adorabile*

Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)
Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 12
*** #Fine dei divertimenti! ***



Chapter twelve.



#Fine dei divertimenti!








 

Dopo la nottata passata a cacciare i brutti pensieri dalla testa mi alzo come uno zombie per prepararmi. Finalmente giovedì… domani e poi weekend ovvero riposo. Ho davvero bisogno di stare un po’ con me stessa. Avrei sicuramente chiamato la mia amica Allison e magari anche Megan. Quanto mi mancano…

Indosso i primi vestiti trovati nell’armadio ed esco dalla stanza passando dritta dalla cucina senza salutare nessuno. Esco di casa e sento qualcuno chiamarmi per nome, la mamma.
- “Alexis… dove vai?”
- “A scuola no?!”- che domande stupide.
- “Non sei passata neanche a fare colazione… non hai fame?”- questa mattina sono abbastanza acida meglio andare via e non fare discussioni.
- “No. Vado a scuola, ciao.”- mi incammino verso la fermata dell’autobus e incontro Louis che non mi da confidenza, come se non esistessi.
La mia attenzione passa dagli occhi azzurri di Louis che mi concedono un misero sguardo, alla coppietta davanti a me. Niall e Wendy camminano mano per la mano sorridenti e felici.
Mi fa davvero piacere vedere il biondino allegro e finalmente avrei potuto avere una vera amica qui a Londra. Mi avvicino ai tre e sorridendo sfacciatamente saluto con la mano. Tutti mi salutano cordialmente ma passano subito a parlare di altro senza darmi confidenza. Perché non mi presentano la ragazza di Niall?

Poco prima dell’arrivo del bus vedo Liam correre incontro a noi salutando gli amici allegramente. Cerco di presentarmi o di capire perché continuano ad ignorarmi ma niente… saliamo e mi ritrovo sola, seduta in angolo nascosto del bus con le cuffiette alle orecchie. Odio la mia vita.
Il bus parte ma con una brusca frenata si ferma facendo salire un altro passeggero. Zayn cammina nel lungo corridoio alla ricerca di un posto. Molti suoi amici lo chiamano per nome e gli fanno cenno di sedersi accanto a loro, lo stesso le ragazze che sbavano ai suoi piedi. Lui però continua a sorridere e ad ignorare tutti fino ad arrivare a me.
- “Posso sedermi qui?”- chiede indicando il posto vuoto accanto a me, occupato dalla mia borsa.
- “Certo… è libero.”- sposto la borsa sulle mie gambe e il ragazzo più ammirato della scuola si siede accanto a me.

Passiamo parte del tragitto in silenzio a ripassare alcune materie, poi ad un tratto si volta verso di me e inizia ad osservarmi. Divento probabilmente rossa, visto che sento le guance in fiamme, poi mi volto nella sua direzione e chiedo:
- “Cosa c’è?”- mi sorride poi torna serio e allunga la mano verso il mio viso accarezzandomi la guancia, per poi marcare molto le occhiaie che la mancanza di sonno mi aveva procurato.
- “Dormito poco?”- chiede senza allontanare il suo sguardo dal mio.
- “Brutti sogni… e brutti pensieri.”- dico rassegnata trascinandomi sul sedile interrompendo lo sguardo di intesa fra noi.
- “Ne vuoi parlare? Sai ancora dobbiamo prendere la famosa cioccolata calda!”- dice facendomi sorridere. E’ un tesoro di ragazzo.
- “Quando vuoi andiamo! E comunque non credo ti importerebbe sapere dei miei problemi.”
- “Si che mi importa di te… voglio dire dei tuoi problemi, vorrei aiutarti.”- arrossisco e ringrazio mentalmente l’autista appena annuncia l’arrivo a scuola.

Prendo la borsa e metto dentro le cuffiette. Entrambi ci alziamo dal posto e scendiamo dal bus.
- “Davvero, quando vuoi andare?”- riprende il discorso interrotto pochi minuti prima.
- “Oggi… o domani. L’importante è che mi porti in un posto lontano e allegro.”- sorride pensando sicuramente a un luogo adatto alle mie richieste.
- “E se… ti andrebbe di passare il weekend con me? Magari invito anche altri amici, così potrai fare conoscenza!”
- “Mmm… perché no! Chiedo ai miei e ti faccio sapere! Vado a lezione adesso, a dopo!”- sorrido e mi allontano stringendo forte a me la borsa.
- “Messaggiami!”- urla ormai da una certa distanza. Mi fa scappare un gridolino che avrei tanto voluto condividere con un’amica.

Tutti nella scuola parlano di un party a casa di uno studente della scuola. Ancora non ho scoperto di chi sarà ma sono sicura che tutto l’istituto è stato invitato a parte me ovviamente. Chi vuole la novellina al proprio party? Ahahahah ovviamente nessuno.
Arrivo al mio armadietto e prendo i libri per la lezione di inglese. Incontro Kate e le chiedo se Samantha aveva smesso di “odiarmi” per la storia di Harry e lei sempre solare mi risponde che la bionda non ce l’ha mai avuta davvero con me.

Ad un tratto vediamo Sam camminare lungo il corridoio con una gonna a strisce e un top sfavillante. Si avvicina verso noi e con disinvoltura apre l’armadietto alla ricerca del rossetto.
- “Come ti sei conciata??”- chiede Kate a bocca aperta. Io sorrido per la sua reazione e Sam la fulmina con uno sguardo.
- “Harry ha aggiornato il suo stato… è single alla ricerca di una storia seria! E quale ragazza non lo vorrebbe come fidanzato?? Per questo mi sono preparata e da oggi in poi dovrò sempre mettermi in mostra per farmi notare!”- povera illusa! Cara Sam il tuo Harold conciata così non ti noterà del tutto! Lui è alla ricerca della ragazza misteriosa del parco… che ovviamente sono io. Che situazione!

- “Buongiorno bellezze!”- ci giriamo di colpo tutte e tre sentendo la voce roca del riccio.
Harry indossa dei pantaloni neri e una camicia con le maniche arrotolate. Scuote i capelli come è solito fare e sorride a Sam che ricambia diventando tutta rossa.
- “Giorno! Hai saputo del party??”- chiede subito Sam per cercare di essere invitata da lui.
- “Emh si… Alexis dici a tuo cugino che Billy farà la solita gara ‘distruggi piatti’, quindi gli conviene nascondere tutta la porcellana di tua zia.”- strabuzzo gli occhi e riformulo la frase nella mia testa. Il party è a casa nostra?? Liam ha organizzato la festa?? Oh mio Dio!
- “Il party è di Liam?”- chiedo ancora in stato confusionario.
- “Si… non sapevi nulla? Ahahahah e menomale che vivete sotto lo stesso tetto!”- dice Sam ridendo, ma la sua frase non ha attirato del tutto Harry che appunto mi prende per mano in modo da parlare in privato.
- “Non sapevi del party?”- mi chiede poggiandosi all’armadietto.
- “No… io e Liam non parliamo molto.”- ovvio da quando ho sistemato le cose fra Niall e Wendy nessuno mi fila più.
- “Ah… comunque è domenica sera. Immagino che i tuoi non saranno in casa.”
- “Già… credo me lo avrebbero detto stamattina, ma sono scappata via senza dare confidenza.”- ripenso a mia madre e alla colazione… inizio ad avere fame.
- “Mi chiedevo se… magari… ecco, ti andrebbe di venire con me… anche se tecnicamente sarai già a casa.”- sorrido per la sua battuta e penso al weekend con Zayn.

Ovviamente i miei non mi avrebbero fatta andare con lui visto che sono fuori casa, quindi mi toccherà dare buca al ragazzo dal sorriso smagliate. Ed Harry? Se prendo in considerazione la storia successa fra lui e Niall non credo sia giusto accettare… ma a quanto pare non esisto più per nessuno da quando è “tornata” Wendy quindi non devo farmi troppi problemi.
- “Mi farebbe davvero piacere! Ci vediamo all’entrata alle dieci!”- scoppiamo a ridere entrambi, poi il riccio prende la mia mano e la porta dritta nella sua bocca per lasciare un bacio umido sul dorso.
- “Ci vediamo in giro!”- va via sorridente e soddisfatto, lasciandomi di stucco davanti a tutta la scuola.
Sam mi fulmina con gli occhi mentre Kate sorride senza farsi notare dalla bionda, poi il suono della campana ci porta alla realtà e ognuno va nelle proprie aule.

La giornata più lunga della mia vita. Le ore non passavano mai, per non parlare delle spiegazioni dei professori, più pesanti del solito. Non ho mai desiderato così tanto il suono della campana in tutta la mia vita. All’uscita trovo Liam chiacchierare con Louis mentre aspettano l’arrivo del bus. Mi avvicino a loro e tento nuovamente di farmi notare, ma entrambi mi guardano per poi scoppiare in una profonda risata.
Che cavolo avevo? Il trucco era apposto, i capelli arruffati ma questo per colpa del banco visto che sono stata per tutte le lezioni coricata a disegnare. Stanca della situazione chiedo spiegazioni.
- “Cosa c’è da ridere?”- entrambi sorridono, poi Liam prende una ciocca dei miei capelli e la tira.
- “Ahi! Ma sei deficiente? Non ti capisco giuro!”- urlo prendendo l’attenzione di metà istituto.
- “Che ti avevo detto che si incavolava? Proprio come i vecchi tempi!”- Louis scoppia a ridere e Liam lo segue a ruota.
- “Quanto siete infantili! Vi odio!”- urlo scappando via prima di iniziare a piangere davanti a loro e alle persone che mi osservano ridendo.

Inizio a correre sbattendo ovunque, mentre lacrime piene di tristezza rigano le mie guance. Non sopporto niente della mia vita. Sono un completo disastro, non sono brava a fare niente e non avrò mai amici.
Arrivo a casa e salgo in camera mia senza dare peso alle parole di mia madre che chiede cosa fosse successo.
Lei non capiva niente, nessuno mi capiva. Sbatto forte la porta della mia camera per poi distendermi sul letto stringendo il cuscino al mio viso per bagnarlo di lacrime amare.
Cambiare il passato aveva portato troppi guai. Quell’orologio non faceva per me. Una combina disastri non ha bisogno di altri strumenti per procurare il triplo dei guai che di solito combina.
Mi sollevo dal letto con svogliatezza e tiro fuori dalla borsa l’orologio. Lo giro fra le mani e lo lancio con tutta la forza che ho contro il muro, facendolo ribalzare a terra. Non si è rotto, ma questo deve fare parte della magia che possiede. Lo prendo da terra e lo metto dentro il cassetto sotto un mucchio di vestiti.
Ho chiuso con i contatti con il mondo esterno, da ora la mia vita l’avrei trascorsa sola. Non ho bisogno di nessuno, posso fare tutto da me senza l’aiuto o l’amicizia di nessuno.

La musica è la mia sola compagnia per tutto il pomeriggio e arrivata sera scendo al piano di sotto per cenare. In cucina trovo la mamma e la zia intente a cucinare, mentre mio padre e zio George seduti al tavolo a parlare. Mi avvicino alla mamma chiedendole scusa per il mio comportamento, non volevo avere problemi con lei o con il papà, già la questione del trovare casa li stava mettendo in crisi…
- “Tutto apposto tesoro? Ti vedo strana in questi giorni…”- chiede zia Daisy mentre prende i piatti dallo scaffale. Mi avvicino per darle una mano, mentre la mamma inizia a fare una raffica di domande.
- “Calma con le domande mamma! E comunque non è successo nulla.”- dico per farle stare più tranquille.
- “Va bene… e con Liam è tutto ok? Vi vedo parlare poco…”- chiede la zia facendo roteare in aria una frittata.
- “Si… siamo di poche parole.”- da quando è tornata Wendy…
- “Quindi se vi lasciamo nel weekend da soli non ci chiamerà la polizia per problemi in casa vero?”- chiede la mamma sarcasticamente.
- “No puoi stare tranquilla… a proposito, un mio amico mi ha chiesto di passare il weekend con lui, posso??”- dici si, dici si, dici si…
- “Tesoro mi dispiace ma dovrai dire di no al tuo amico… non lasciare Liam solo.”- la mamma premurosa non sa che il suo caro nipotino ha organizzato un party di nascosto!
- “Va bene… non ho fame. Salto la cena. Notte a tutti.”- dico più fredda che mai dando un bacio sulla guancia a papà e zio.
- “Tesoro non fare così… ci saranno tantissimi weekend che potrai passare con i tuoi amici!”- urla mamma dal piano di sotto. Si prospetta un fine settimana da urlo!



 

***
Salve salvino!! :)
Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Non è successo niente di particolare perchè è un capitolo di passaggio!
Avrete sicuramente notato il conflitto interiore di Alexis, si trova sola in una
nuova città e ha bisogno di avere persone che le stanno accanto.
Pensate che non utilizzerà più l'orologio? Eheheh lo scoprirete nei prossimi capitoli :D
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Capitolo 13
*** #Libertà. ***


Chapter thirteen.



#Libertà!








 

La mia vita è uno schifo. Non mi sarei mai aspettata tutto questo quando ho dato il mio consenso di partire dall’America. Odio tutto di Londra, odio le persone che mi circondano e odio me stessa.
Ormai la cena al piano di sotto è finita da un bel pezzo e il mio stomaco inizia a brontolare per la fame.
Non mi va di scendere sotto per incontrare il cretino di Liam, perciò prendo il cellulare e mando un messaggio a Zayn.

“Weekend saltato… mi dispiace :( possiamo rimediare adesso, passa a casa mia senza farti vedere da nessuno. xx”

Da adesso avrei iniziato anche io a fare la cattiva ragazza. Tutti guardavano solo i loro interessi? Bene l’avrei fatto anche io iniziando da questa sera. Sento il cellulare squillare e mi precipito a vedere la risposta di Zayn.

“La cosa mi insospettisce molto, che hai in mente Parker? Dieci minuti e sono sotto la tua finestra! xx”

Cosa ho in mente? Di iniziare a fare cazzate senza pensare alle conseguenze e di pentirmene dopo se è il caso. Basta pensare a quello che può succedere, devo vivere la mia vita.
Prendo qualcosa di particolare dal mio armadio e mi vesto. Aspetto davanti alla finestra l’arrivo di Zayn, fino a quando vedo una sagoma che sussurra il mio nome. Sorrido e bisbiglio.
- “Se cado prendimi!”- chiudo la porta della mia camera a chiave e spengo la luce. Lancio la mia borsa in giardino e mi siedo sul davanzale della finestra per scendere. Mai e dico mai in tutta la mia vita avevo fatto una cosa simile!
Mi volto e metto un piede al muro e poi l’altro. La distanza dalla mia finestra al prato non è molta, ma la paura c’è lo stesso. Prendo un respiro profondo e mi lascio andare. Cado addosso a qualcosa di morbido che aveva accudito la mia caduta. Povero Zayn… aveva preso letteralmente la mia richiesta di aiuto in caso di pericolo.

- “Mi dispiace… scusa, scusa, scusa.”- dico voltandomi per ritrovarmi faccia a faccia con lui.
I suoi occhi mi osservano in modo strano e un sorriso prosperoso si impadronisce del suo viso. Quel sorriso illumina il buio della notte proprio come le stelle nel cielo.
- “Ahahahah è tutto ok!”- dice in una risata dolce e soave.
La distanza fra noi è davvero poca, tanto che sento il suo respiro sul mio viso. Divento probabilmente tutta rossa e di colpo mi alzo prendendo la borsa che si trova poco distante da noi.
Anche Zayn si alza e in silenzio ci dirigiamo per strada.
- “Mi dispiace ma dovremmo andare a piedi… non ho ancora la macchina!”- dice sarcastico, ormai parlare della sua macchina era diventato uno dei nostri argomenti preferiti.
- “A proposito dove vuoi andare?”- chiede rallentando il passo per fissarmi.
- “Ecco… sto morendo di fame. Non ho mangiato e credimi il mio stomaco mi sta implorando!”
- “Perfetto, ti porto a mangiare qualcosa!”- sorrido e lo seguo in silenzio vedendolo sorridere più volte.

Non camminiamo molto e in breve tempo arriviamo in un locale poco affollato, giusto per poter chiacchierare tranquillamente. Ci sediamo uno di fronte all’altro in uno dei tavolini e aspettiamo all’arrivo di una cameriera per chiedere due pizze con patatine, semplice e delizioso.
- “Allora… adesso che stai mangiando e ti senti meglio, perché non mi spieghi come mai non hai cenato e perché stamattina sembravi uno zombie?”- ingoio un pezzo di pizza a bevo un po’ di coca cola per schiarire la gola. Di Zayn so di potermi fidare ma certamente non gli avrei parlato dell’orologio.
- “La mia vita è uno schifo e io odio questa città e tutti coloro che ci vivono!”- dico tutto d’un botto senza pensare a nulla.
- “Quindi odi anche me? Odi il tuo salvatore delle cadute e della fame?”- scoppiamo entrambi a ridere e gli lancio una patatina addosso per farlo smettere.
- “No, non potrei mai odiarti!”- dico guardandolo fisso negli occhi. I suoi occhi sono qualcosa di perfetto.
- “E allora perché odi questa città?”
- “Io adoro Londra ma New York mi manca… molto.”- vedo negli occhi di Zayn un po’ di sconforto e questo mi rattrista molto.
- “Vorresti tornare in America?”- chiede dopo un momento di silenzio.
- “Se avessi la possibilità credo di si…”- dico abbassando lo sguardo per non incontrare i suoi occhi.
- “Quali pensieri non ti hanno fatto dormire l’altra notte?”- chiede mettendo da parte la pizza ormai fredda.
- “Il fatto di sentirmi sola… sono sola in questa città. Non ho avuto il piacere di fare amicizia o di socializzare e poi c’è mio cugino…”
- “Liam? Che ti ha fatto?”- mangio l’ultimo pezzo di pizza e poi tiro fuori il portafoglio per pagare ma Zayn ovviamente me lo vieta e paga il conto per entrambi.

Usciamo dal locale in silenzio e iniziamo a camminare per le strade fredde di Londra. Il cielo è coperto da molteplici nuvole grigie, il che non prospetta una bella serata.
Il silenzio che c’è fra noi sembra così assordante… vorrei raccontare la situazione che c’è fra me e Liam ma non vorrei annoiare il ragazzo meraviglioso che mi ha salvata da una serata noiosa in casa.
- “Alex… con me puoi parlare lo sai.”- dice tutto ad un tratto Zayn distogliendomi dai miei pensieri.
Zayn è un ragazzo pieno di comprensione e di pazienza. Nessuno ha mai avuto pazienza con me, neppure Fred che appunto aveva un’altra. Perché rovinare tutto con i miei problemi? A nessuno importa veramente di me…
- “Ti puoi fidare…”- fidarsi è una parola un po’ grossa, ma io sono fatta così: mi lego a una persona e poi tutto d’un tratto va via lasciandomi sola a soffrire.
- “Liam e io sin da bambini non andavamo molto d’accordo… credevo che fosse una cosa della fanciullezza ma ancora adesso lui e i suoi amici si comportano in modo distaccato con me. Come se fossi un peso…”- sento una lacrima rigarmi la guancia che subito asciugo. Non sono mai stata brava a tenere le emozioni per me.
- “Ehi.. ehi… non piangere, vieni qui.”- dice Zayn stringendomi in un caloroso abbraccio. Quel ragazzo è qualcosa di meraviglioso.
Mi sfogo un po’ piangendo sulla sua spalla, poi mi allontano e inizio a camminare veloce. Zayn mi tiene il passo e dopo un po’ ci ritroviamo davanti a un meraviglioso panorama.

I suoni della città in quel luogo sembrano dissolversi e le uniche luci che contrastano il buio della notte sono quelle delle case e le poche stelle ancora visibili in cielo.
Non voglio perdere Zayn per i miei stupidi problemi. Sono miei e basta, nessuno ne deve essere coinvolto.
- “Sai Liam nonostante tutto è vicino a te nel momento del bisogno e ti vuole bene, solo che davanti ai suoi amici si trattiene.”- dice Zayn fissando una delle case davanti a noi.
- “Vorrei solo essere felice… non chiedo molto.”
- “Ci sono io qui con te.”- si volta verso di me inchiodandomi con il suo sguardo perfetto. Poggia una mano sulla mia guancia per lasciare una carezza e con l’altra mi afferra per un fianco per avvicinarmi a lui.
Sembro come paralizzata e le guance vanno a fuoco. Zayn prende la mia mano e la porta vicino al suo cuore che batte fortissimo. A quel contatto anche nel mio sento delle vibrazioni forti.
- “Zayn… non roviniamo tutto.”- non voglio perdere anche lui… l’unica persona che finalmente riesce a capirmi.

Zayn mi guarda senza mollare la presa. I suoi occhi sono fissi sui miei e non smettono di cercare la mia attenzione. Nella mia testa troppi pensieri non mi danno il tempo di capire cosa potrebbe succedere da un momento all’altro e la paura di perdere anche il ragazzo meraviglioso che ho davanti mi trattiene.
- “Lasciati andare… fidati di me!”- la sua voce diventa quasi un sussurro e i suoi occhi puntano le mie labbra. Non gli avrei negato quel bacio perché anche io lo desideravo da troppo tempo. Perciò prendo in considerazione la sua proposta e in millesimo di secondo lo vedo avvicinarsi per posare le sue morbide e calde labbra sulle mie. Un bacio veloce ma dolce e romantico. Mentre intreccio le braccia attorno al suo collo sento una goccia d’acqua scendere sulla mia guancia e poi un’altra a seguire.
Mi allontano da Zayn che apre i suoi meravigliosi occhi per osservarmi e sorridere. La pioggia inizia a scendere dal cielo e Zayn continua a tenermi stretta a se capendo che quel momento sarebbe stato speciale, raro.
Mi stacco da lui e lo prendo per mano e insieme iniziamo a correre veloci per le strade di Londra sotto la pioggia. Non mi sentivo così libera da tantissimo tempo. Zayn era la mia cura, la medicina che mi avrebbe salvata dalla solitudine. O almeno era quello che pensavo in quel momento.
Di tanto in tanto Zayn mi fermava per circondarmi i fianchi e lasciare dei baci delicati sulle mie labbra.

Arriviamo a casa e ci nascondiamo dietro gli alberi dei vicini per non farci notare da nessuno. Vediamo la luce del salotto di casa ancora accesa, perciò facciamo molta attenzione a non farci scoprire.
Entriamo in giardino e Zayn prende la scala dei vicini per farmi salire in camera mia. Gli do un bacio sulla guancia e mentre salgo le scale delle piccole goccioline d’acqua mi sfiorano il viso.
- “Aspetta!”- bisbiglia Zayn appena metto piede dentro casa. Lo guardo cercando spiegazioni e lui sorridendo alza la testa fissando il cielo e sale sulla scala arrivando alla mia finestra.
- “Grazie per la bella serata! Sei fantastica…”- dice con una punta di dolcezza. Mi sciolgo a quelle parole e appena lo vedo avvicinarsi a me, mi sporgo per assecondarlo in quello che avrei considerato un senso di libertà e di vita.

Un dolce e lento bacio. Un contatto di pochi secondi. Un bacio chiesto, voluto, rubato. Uno che ti resta nel cuore per sempre. E se Zayn fosse davvero la cura a tutte le mie malattie?
Scende dalla scala sempre sorridendo, la porta nel giardino dei vicini e facendo un cenno con la mano va via, lasciandomi davanti alla finestra ad assaporare gli ultimi o magari i primi attimi di libertà a Londra.


 

***
Ciaooo!! :)
Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Io sinceramente lo amo *-*
Zayn è dolcissimo nei confronti di Alex e a lei sembra piaccia molto
anche se è molto timorosa su quello che potrebbe succedere.
Ho immaginato ogni minimo particolare di quella corsa sotto la pioggia
e ogni volta che la rileggo ho i brividi.
Avete visto la gif di Zayn sopra?? E' molto mlmlmlml ahahahha
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Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 14
*** #Amici? ***


Chapter fourteen.



#Amici?









 

Finalmente sabato! Finalmente weekend e niente studio. Mi alzo dal letto ripensando alla serata trascorsa con Zayn e ripercorro nella mia testa quella corsa per le strade di Londra sotto la pioggia. Neppure Fred era stato capace di farmi stare così bene come Zayn.
Prendo il cellulare dal comodino e leggo due nuovi messaggi.

“Serata fantastica… fai sogni d’oro principessa! xx Zayn.”

Che carino Zayn! Non posso credere che un ragazzo così meraviglioso sia entrato nella mia vita in poco tempo. Rispondo con un buongiorno e rimango imbambolata nel leggere il nome dell’altro mittente.

“Buongiorno bellissima! Ti va di fare colazione insieme? So che la festa è domani, ma non resisto senza vederti per tutto questo tempo. xx Harry.”

Ed ecco l’altro ragazzo strano e meraviglioso che mi tartassa a messaggi alle otto del mattino. Harry può essere rude, sgarbato e un Don Giovanni, ma ha un cuore enorme. Dopo la chiacchierata avvenuta al parco, nel passato, ho scoperto tante cose di lui che non avrei mai immaginato.

“Giorno riccio! Vorrei ma non posso, oggi i miei genitori e zii partono devo restare a casa con Liam… scusa, sarà per la prossima volta. xx Alexis.”

Poso il cellulare sul comodino e corro in bagno a fare una rilassante doccia mattutina. Ancora in casa dormono tutti e posso fare con comodo. Non mi sentivo così felice da tanto tempo!
Dopo aver finito la doccia torno in camera per vestirmi e in corridoio incontro Liam ancora assonnato.
- “Buongiorno cugino!”- strillo tutta felice.
- “Come mai di buon umore stamattina?”- dice sbadigliando per poi entrare in bagno.
- “Vivo la vita a modo mio!”- dico vedendo un’espressione strana sul volto di Liam prima di chiudere la porta del bagno alle sue spalle.
Torno in camera e metto qualcosa di comodo per stare in casa. Scendo al piano di sotto e vedo le valigie pronte già all’entrata della mamma e della zia. Sorrido istintivamente pensando di avere casa libera per un giorno e mezzo.

 - “Alex… già sveglia?”- sento la voce di zio George alle mie spalle che mi fa sobbalzare.
- “Si, non avevo molto sonno! Pronti per partire?”- chiedo abbracciandolo. Io e lui abbiamo sempre avuto un rapporto splendido. Adoravo da bambina passare del tempo in sua compagnia.
- “Si, tuo padre sta portando la macchina davanti al vialetto per posare i bagagli e tua mamma e tua zia sono in camera a prendere le ultime cose. Alex mi prometti che starai attenta a quello che combinerà Liam?”
- “Certo, stai tranquillo. La situazione è sotto controllo con me!”- ovviamente non domenica sera, durante il party. Zio George mi da un bacio sulla fronte e va in macchina per raggiungere papà che mi urla di essere prudente. Come se avessi ancora dieci anni.
Zia Daisy scende frettolosa dalle scale seguita dalla mamma. Entrambe mi danno un bacio e vanno via dopo una lista di raccomandazioni. Finalmente soli!!

Vado in cucina e prendo una tazza di latte con un pacco di biscotti. Mi siedo sul divano e accendo la tv alla ricerca di qualcosa da guardare.
Ad un tratto sento suonare alla porta e Liam mi strilla dal piano superiore di aprire, così svogliatamente mi alzo dal comodo divano e corro alla porta d’ingresso.
- “Buongiorno!”- apro la porta e vedo un ciuffo biondo entrare trionfante in casa seguito dalla sua ragazza.
- “Giorno a te biondino so tutto io!”- dico a scherzare pensando che non si ricordasse del nomignolo che gli avevo dato.
- “Ma grazie Alex! Liam è in casa?”- mi chiede sorridendo e diventando tutto rosso. Allora Niall non aveva dimenticato il nostro discorso, o almeno il cambiare il passato non aveva compromesso la nostra amicizia!
- “Si è sopra, credo stia per scendere.”- dico sorridendo alla ragazza che tiene stretta la mano di Niall.
- “Tu devi essere Wendy… piacere!”- sforzo un sorriso che lei ricambia subito dopo.
- “E tu devi essere Alexis… i ragazzi mi hanno parlato molto di te, soprattutto Liam!”- Liam parla di me con i suoi amici? Allora il nostro rapporto non era andato del tutto perduto come credo e forse Zayn aveva ragione che si comportava così con me solo in presenza dei suoi amici.

Conduco i due ragazzi in salotto per farli accomodare sul divano. Entrambi sembrano imbarazzati e lo sono anche io per il silenzio creato fra di noi in pochi secondi. Mi alzo dalla poltrona e chiedo ai due se vogliono qualcosa da bere e mi seguono in cucina sorridendo.
- “Quindi tu sei la ragazza del biondino qui presente?”- chiedo a Wendy prendendo la bottiglia d’acqua e i bicchieri.
- “Esattamente! Mi dispiace se l’altra mattina non mi sono presentata per bene, ma ero agitata per il compito di matematica! A proposito piacere Wendy.”- dice la ragazza davanti a me porgendomi la mano. Non sembra così “cattiva” come credevo. Quando l’avevo conosciuta nel passato, mi era sembrata una ragazza sicura di se e avevo pensato che si poteva istaurare una bella amicizia fra noi, credo di sperarci ancora.
- “Piacere mio, sono Alexis! Comunque siete una coppia bellissima!”- entrambi arrossiscono. Sono fatti per stare insieme. Stessi atteggiamenti, stesso rossore per l’imbarazzo, stessa dolcezza. Che teneri!
- “Ovvio perché ci sono io!”- dice Niall scoppiando a ridere, mentre Wendy gli da una pacca sulla spalla che il biondino ricambia con un bacio veloce.

Passiamo una manciata di minuti a parlare fino a quando Liam non scende al piano di sotto a salutare i due.
- “Liam, non mi avevi detto che tua cugina è così simpatica!”- dice Wendy accennando un leggero sorriso.
- “Perché non lo è!”- risponde a tono Liam sedendosi accanto a me per farmi una smorfia.
- “Ma andiamo Liam, metti da parte il tuo orgoglio e facciamola entrare nella nostra banda! Lei e Wendy vanno molto d’accordo!”- dice Niall alzandosi dal posto accanto alla sua bella per lanciarsi a peso morto su Liam che gli urla in tutti i modi possibili di allontanarsi da lui.
- “Banda? Ancora vi chiamate i ‘Bad boy’? Ahahahahahah”- scoppio in una fragorosa risata seguita da Wendy.
- “Eravamo piccoli quando avevamo scelto quel nome e poi è colpa di Louis!”- dice per difendersi Liam che inizia a ridere anche lui.
- “Ok Alex sei ufficialmente parte del nostro gruppo! Domani non prendere impegni che dobbiamo organizzare la festa dell’anno!”- dice Wendy alzandosi dal divano per abbracciarmi forte.
E così tutto d’un tratto la solitudine che mi aveva perseguitato per settimane scomparve come le nuvole dopo un temporale.

Per tutta la giornata abbiamo chiacchierato, ho stretto amicizia con Wendy e i ragazzi hanno pranzato da noi, compreso Louis. Mentre eravamo coricati sul divano a guardare la televisione svogliatamente, Louis attira la mia attenzione parlando di Harry.
- “Credo si presenterà alla nostra festa domani… cosa abbiamo intenzione di fare?”
- “Lui non metterà piede in casa mia!”- urla quasi Liam marcando l’ultima parola.
- “Ragazzi secondo me non è giusto cacciarlo via… dovremmo mettere da parte quello che è successo.”- afferma Wendy stringendo la mano di Niall per rassicurarlo.
- “Wendy ti ricordo che se non ti avessimo perdonato, tutto questo non ci sarebbe!”- dice Louis voltandosi verso la sua direzione per guardarla meglio negli occhi.
- “Non c’è bisogno di attaccare… io ci ho parlato, non è un cattivo ragazzo.”- dico ad un tratto attirando l’attenzione di tutti che mi guardano in modo strano.
-“Hai parlato con Harry?”- chiede con voce stridula Niall cercando con i suoi occhi color oceano quelli di Liam.
Credo proprio che il litigio avvenuto in mensa con il mio intervento di far tornare insieme Niall e Wendy, è completamente scomparso dai ricordi di tutti. Sorrido ripensando alla nostra chiacchierata al parco e Liam mi fulmina con gli occhi.
- “Si, abbiamo scambiato qualche parola. E’ arrogante e superficiale, ma è anche dolce.”- e soprattutto molto fragile, ma questo dettaglio lo tengo per me. Lui utilizza solo una corazza per difendersi dalle delusioni, visto che nella sua vita ce ne sono state molte. E ancora non ha del tutto dimenticato la sua ex ragazza di cui era follemente innamorato.
 - “Che cosa ti ha detto?”- chiede Louis curioso interrompendo i miei pensieri.
- “Niente di particolare, mi ha chiesto della festa e abbiamo parlato del fatto che io non sapevo niente visto che Liam non si è degnato a dirmelo!”- dico puntando il dito contro il ragazzo seduto per terra.
- “Liam la colpa è tua! Ma a parte questo, ti ha detto che sarebbe venuto?”- dice Niall con timore mentre stringe il braccio sulle spalle di Wendy. La sua protezione è superiore al livello che avrei immaginato, ma dopo quello che è accaduto ha tutta la mia approvazione.
- “Emh… non credo.”- torno a mentire. Ovviamente il riccio si sarebbe presentato alla nostra porta con un sorriso e il suo fascino. Tanto vale fare finta di non sapere niente.

La serata passa in fretta e il grande giorno arriva… e così il tanto atteso party stava per svolgersi in casa nostra. Wendy mi aveva trascinata a fare compere al centro commerciale per tutto il pomeriggio e adesso mi trovo in camera mia coricata sul letto per riposare un po’ e aspettare che Wendy esca dal bagno per mostrarmi il suo adorato vestito. Sarebbe stata la serata più lunga della mia vita!




***
Holaaaa!! :3
Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Finalmente la "guerra" fra Alexis e Wendy è terminata!
Diventeranno amiche?? E Liam smetterà di tormentare Alex?
E cosa più importante cosa succederà al party con Harry sencondo voi?
Vogliamo parlare della gif sopra? Io la amo! Sono così dolci jvdpfvap *-*
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 15
*** #Inizio dei giochi. ***


Chapter fifteen.



#Inizio dei giochi.











 

Wendy esce dal bagno tutta sorridente e con un vestitino meraviglioso. Si mette davanti a me aspettando il mio giudizio mentre ruota su se stessa e cammina per la stanza. Non ha un minimo difetto, lei è perfetta, le starebbe bene qualsiasi abito. Sorrido in segno di approvazione e mi alzo dal letto per misurare il vestitino comprato quel pomeriggio.
- “Ok, non ti scioccare se sembrerò un ippopotamo!”- urlo dal bagno. Mi guardo un’ultima volta allo specchio e poi esco per mettere le scarpe blu abbinate al vestito.
- “Sei un incanto! Mia cara Alexis oggi farai conquiste!”- dice Wendy abbracciandomi forte.
Solamente due giorni sono passati dalle nostre presentazioni e sembra di essere amiche da una vita. Finalmente avrei potuto dire che anche io ho un’amica!
Sistemiamo le ultime cose e scendiamo al piano di sotto mentre il salotto è già affollato e la musica rimbomba nelle nostre orecchie.
- “Vado a cercare Niall!”- urla per farsi sentire Wendy mentre si allontana lasciandomi sola davanti alle scale.
Tutti mi salutano, come se mi conoscessero da sempre e questo mi porta alla mente di indossare un vestitino abbastanza corto e scollato. Sento vibrare il cellulare nella mia mano che ho portato con me per aspettata la chiamata serale della mamma, e vedo un nuovo messaggio.

“Bellissima, esci dalla tua camera, vai fuori in giardino e guarda sul dondolo cosa c’è per te!”

E’ un numero anonimo… potrebbe essere Zayn. Solo lui sa che la finestra della mia camera si affaccia sul giardino. Scendo i due gradini dell’entrata e mi reco nella parte posteriore della casa.
Mi avvicino sperando di trovare il ragazzo meraviglioso che due sere fa mi aveva fatto sentire libera, ma non c’è nessuno, così mi avvicino al dondolo come detto nel messaggio e trovo una rosa con un bigliettino accanto che dice ‘Voltati.’ Prendo la rosa fra le mani annusando la sua essenza dolcissima e mi volto vedendo un ragazzo con pantaloni stretti e neri, una maglia bianca e sopra una giacca nera.
Sorrido riconoscendo i suoi ricci sublimi e mi avvicino con lentezza per evitare di cadere con i tacchi.
- “Sei stata veloce! E se fosse stato un maniaco?”- dice Harry abbracciandomi.
- “Ho corso il pericolo! Styles non dovevi passarmi a prendere davanti alla porta di casa?”- dico sorridendo ripensando alla nostra conversazione a scuola.
- “Non mi piaceva come inizio del nostro secondo appuntamento!”- dice incrociando i suoi occhi verdi con i miei.
- “Andiamo dentro, la festa è iniziata!”- spezzo il silenzio creato fra noi e mi allontano di colpo da lui che però rimane fermo senza seguirmi.
- “Dobbiamo entrare per forza? Volevo portarti in un altro posto!”- dice il riccio tirando dalla tasca le chiavi della sua macchina.
- “Mi spiace, ma stasera devo restare a casa! Forza andiamo!”- dico prendendolo per la mano per trascinarlo, ovviamente fa resistenza e cado addosso a lui che mi afferra portando il suo viso molto vicino al mio.
- “Io… emh… io entro. Se vuoi vieni, sei libero di scegliere.”- dico balbettando come una cretina. Ma cavolo il suo sorriso mi manda in tilt.

Fortunatamente al riccio passa dalla mente la strana idea di andare via dal party ed entriamo in casa sotto gli occhi di Liam e Louis che fermano Harry poco prima di varcare la soglia del salotto, il cuore del party.
- “Tu non metti piede in casa mia!”- dice Liam puntando il dito contro il petto di Harry, facendolo indietreggiare verso l’entrata.
- “Andiamo amico, ho solo intenzione di divertirmi!”- risponde scherzosamente il riccio.
- “Styles, non sei il benvenuto. Puoi anche girare i tacchi e andare in uno dei tuoi pub.”- entra nella conversazione Louis che gli punta gli occhi addosso in modo minaccioso.
- “Ok, ok. Vado via, ma lei viene con me!”- dice inclinando la testa per guardarmi. No, io non sarei andata con lui e i ragazzi non gliel’avrebbero permesso.
- “Lei non vuole venire con te. Vai via!”- risponde Liam avvicinandosi a lui per spingerlo indietro.
- “Lei vuole… vuole me. Guarda cosa ha fra le mani! Liam non essere così stupido, cerca di essere più intelligente.”- dice Harry voltandosi per andare via. Liam punta il suo sguardo prima sul mio volto poi sulla mia mano che tiene stretta la rosa rossa. La sua espressione diventa abbastanza stupita.
- “Ah, quasi dimenticavo: buonanotte piccola!”- dice Harry voltandosi per guardarmi con un sorriso malizioso.
Lui non è il ragazzo di qualche giorno fa… perché continua a comportarsi così in presenza di altre persone mentre con me cambia? E’ solo una delle sue tante stupide tattiche per conquistarmi? Chi è in realtà Harry Styles?

Appena Harry va via, arrivano Niall e Wendy con dei bicchieri in mano e dei sorrisi grandissimi. Niall vedendo le espressioni di Liam e Louis si accorge che qualcosa non va e si affretta a mollare la mano di Wendy per chiedere spiegazioni.
- “Ehi ragazzi, è tutto ok? La festa è un successone! Ne parleranno tutti domani a scu…”- Niall non termina la sua frase appena vede fuori dalla porta la macchina nera di Harry parcheggiata nel vialetto.
- Cosa ci fa lui qui?”- chiede il biondo pronto ad uscire per urlare contro Harry.
- “Chiedilo ad Alexis. Lei sicuramente lo saprà!”- dice Liam con sguardo deluso, prende il drink dalla mano di Wendy e torna in salotto mentre Louis è attento a guardare la macchina del riccio scomparire lungo il viale.
- “E’ venuto e l’ho fatto entrare… tutto qui.”- dico mentendo e credo che Wendy qualcosa capisce perché fa un sorrisetto nascosto o magari è l’effetto dell'alcool.
- “Non avresti dovuto. Alexis ti farà soffrire. Non stare al suo gioco, lascialo perdere.”- dice Niall prendendo la mano di Wendy per tornare a ballare. Louis non dice nulla e va via senza guardarmi.
I miei amici sono delusi dal mio comportamento e posso capirlo, mi avevano detto di stare alla larga da lui ma non li ho ascoltati.
Tolgo le scarpe e salgo per le scale chiudendomi in camera sentendo la musica rimbombare da sotto.
Sento il cellulare squillare e mi chiudo in bagno dove regna il silenzio e tranquillizzo mia madre dicendole che Liam è uscito mentre io ero in camera a ripassare storia. Chiusa la chiamata torno in camera per togliere il vestito ma qualcosa mi ferma. Sento il cellulare squillare nuovamente e mi affretto a leggere il messaggio.

“Non ho intenzione di lasciarti lì ad annoiarti! Sono a qualche metro dalla tua casa, vieni con me. Harry.”

Fare la cazzata di mezzanotte non sarebbe un’ottima idea, ma al diavolo la festa. Tanto non riuscirei a dormire con il baccano che c’è sotto. Prendo le ballerine blu e le indosso per cacciare via quei trampoli. Esco dalla camera senza farmi notare dalle coppiette messe sulle scale a scambiarsi fusioni amorose ed esco da casa affrettandomi a correre per impedire a qualcuno di fermarmi.
Dopo essermi allontanata abbastanza da casa prendo il cellulare e mando un messaggio ad Harry.

“Mi sono allontanata da casa, dove sei?! Alexis.”

Giro il cellulare fra le mani aspettando una risposta e quella che ricevo è un bagliore di un’auto nera che mi viene incontro. Sorrido senza accorgermene e salgo in macchina senza guardare l’espressione, immagino divertita, di Harry.
- “Miss. Parker! Non credevo avresti accettato il mio invito! Non ti facevo così ribelle.”- dice il riccio puntandomi gli occhi addosso, in particolare sulle mie gambe scoperte.
- “Non riuscivo a dormire e comunque non ti permetto di parlare così ai miei amici!”- dico mantenendo la calma. Harry accosta l’auto vicino al marciapiedi e prendendo il mio mento mi fa voltare verso di lui.
Incontro le sue iridi verdi e il suo meraviglioso sorriso che illumina i miei occhi.
- “Andiamo piccola, sai che non abbiamo un buon rapporto. Dovrai prenderti l’abitudine.”- mi sposta una ciocca di capelli dal viso e la mette dietro l’orecchio, poi si avvicina e i suoi occhi si posano sulle mie labbra.
Sento il suo caldo respiro sulla mia pelle e una scarica di brividi mi sale per la schiena. Vorrei allontanarmi da lui, non merita un bacio, non dopo tutto quello che ha fatto e per come mi tratta. Ma è impossibile non perdersi nei suoi stupendi occhi verdi. Harry avvicina le sue labbra alle mie, ma subito dopo si solleva e mi stampa un piccolo bacio sulla punta del naso, per poi allontanarsi e iniziare a ridere.
- “Sei così ingenua Parker!”- dice scuotendo i suoi meravigliosi ricci.
- “Divertente Styles. Se vuoi giocare o divertirti puoi andare in un dei pub che diceva Louis.”- rispondo alla sua provocazione fissandolo.
- “Ahahahah Alexis quanto sei permalosa! Questa è la nostra serata, il nostro secondo appuntamento, lascia fare tutto a me!”
- “E anche l’ultimo…”- dico in un sussurro voltandomi per guardare fuori dal finestrino. Vedo l’espressione delusa sul volto di Harry e poi comparire un leggerlo sorriso prima di mettere nuovamente in moto l’automobile. Sto facendo la cosa giusta?



 

***
BuonSalveeee!! :)
Cosa ne pensate di questo nuovo e fresco capitolo?
Alexis che fa la trasgressiva e va con Harry? Eheheh :3
Secondo voi dove la porterà??
E sopratutto cosa succederà fra Liam e Alexis ora che è "scappata" via?
Vi assicuro che il prossimo capitolo sarà dolcissimo, da diabete!
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 16
*** #Notte stellata. ***


Chapter sixteen.



#Notte stellata.











 

Dopo circa mezz’ora passata in silenzio in automobile arriviamo in un posto isolato e buio. In quel momento rimpiango il fatto di non essere rimasta a casa con i miei amici. Mi sarei sicuramente cacciata nei guai.
Harry scende dall’auto e fa il giro per aprire la mia portiera, porgendomi una mano cordialmente che io ovviamente rifiuto e scendo goffamente quasi cadendo.
Devo solo mantenere la calma… tutto questo finirà presto.

Harry poggia una mano sulla mia schiena per condurmi nel buio della notte e dall’oscurità inizio ad intravedere qualcosa di chiaro fra gli alberi, fino a quando non entriamo in questa piccola radura posta sulle sponde di un laghetto illuminato dalla luce della luna.
Rimango estasiata dalla bellezza del luogo che sembra così magico e misterioso. Qualcosa che non andrà mai via dai miei ricordi. Guardo Harry estasiata e lui mi sorride dolcemente. Mi lascia qualche minuto per camminare lungo la morbida distesa verde a piedi nudi fino a toccare la gelida acqua del lago.
- “Ti piace?”- dice ad un tratto Harry facendomi voltare verso la sua direzione.
- “Harry, è meraviglioso qui!”- dico sorridendo tornando a guardare il cielo stellato.
- “Ancora non hai visto la parte migliore… forza vieni con me!”- afferra le mie ballerine poggiate accanto a me e con l’altra mano prende la mia, conducendomi fra gli alberi della radura.

Ovviamente il mio stupore aumenta drasticamente appena vedo una piccola casetta posta in cima ad un alto albero. Questo deve essere un posto davvero speciale per Harry… perché mi ha portata proprio qui?
- “Harry è stupendo! L’hai fatta tu questa casa?”- chiedo cercando con gli occhi la scaletta per poter salire.
- “L’avevo costruita tempo fa con mio padre… era un modo per passare del tempo insieme e per trovare un po’ di tranquillità. Lui sa che a volte ho bisogno dei miei spazi e ogni volta che avevo qualche preoccupazione o ero troppo agitato venivo qui a trovare serenità… e lo faccio tutt’ora.”- termina il suo breve racconto sulla storia della casa, mentre tira da un ramo nascosto la scaletta di legno per poter salire sopra.
Mi da una mano ad arrampicarmi e in pochi secondi mi trovo dentro una vera e propria casetta sull’albero.
- “E’ la cosa più carina che avresti potuto fare, questo posto è perfetto.”- il riccio sorride e fa un inchino aspettando gli applausi. Entrambi scoppiamo a ridere poi Harry mi suggerisce di stendermi a terra con il viso rivolto verso il soffitto e così faccio mentre aspetto l’ultima sorpresa, che lui considera la più bella.
- “Pronta? Al tre aprirò il varco verso i sogni!”- sorrido alla sua affermazione e faccio cenno di si.

Le tavole di legno che coprono il piccolo soffitto, grazie ad un corda lo aprono lasciando in vista il più bello spettacolo che avessi mai visto. Il cielo è colmo di stelle che brillano accanto alla luna piena che sembra avere una faccia sorridente. Stupita e con un sorriso da un orecchio all’altro ringrazio Harry che nel frattempo si era disteso accanto a me senza accorgermene.
- “Grazie…”- sussurro dopo qualche momento di silenzio. Immagino che Harry guardando quel cielo stellato riviveva le stesse emozioni provate la prima volta.
- “Per te questo ed altro…”- sussurra avvicinandosi a me. Mi accuccio sul suo petto mentre lui porta un braccio intorno alle mie spalle per tenermi stretta.
Restiamo in quella posizione per istanti, minuti, oppure ore… non riuscivo più a calcolare il tempo. Il mio sguardo e i miei pensieri erano rivolti solo alla sfera celeste posta davanti ai miei occhi.
- “Sembra di toccare le stelle da qui.”- sussurro vicino al suo orecchio.
- “Si… non potrò mai ringraziare mio padre per aver trovato questo posto e per avermelo mostrato!”- risponde Harry scostando i ricci dalla fronte per farmi osservare anche lo spettacolo dei suoi occhi.
- “Hai mai portato qualcun’altra ragazza qui...?”- chiedo timorosa. Ma perché gli ho fatto questa domanda? D’un tratto sento il cuore martellare nel petto e i miei più lontani pensieri sperano che io sia stata la prima ad aver assaporato la dolcezza di Harry. Voglio essere importante per lui.
Harry sposta lo sguardo su di me ed inizia ad accarezzarmi la guancia. Il suo tocco è così delicato che fa nascere in me una voglia irrefrenabile di stringere quella mano alla mia senza lasciarla più andare.
- “Sei la prima… e spero sarai l’ultima.”- sussurra al mio orecchio fissando i miei occhi che sono persi nei suoi. Non trovo parole per rispondere e mi limito a sorridere. Così vicini, ma allo stesso tempo lontani… diversi caratteri, diversi pensieri, diversi idee ma una cosa in comune in quel momento c’era fra noi: il desiderio di vivere quella notte.

Pochi attimi, prima di ricevere quel caldo, dolce, meraviglioso bacio. Le sue labbra si poggiano delicatamente alle mie, facendomi assaporare il suo delicato respiro. Accosta una mano sulla mia guancia e si avvicina di più a me per far combaciare perfettamente le nostre labbra. Il mio cuore sembra d’un tratto fermarsi… i batti scompaiono, il silenzio della notte ci circonda e quel bacio diventa magico.
Una scarica di brividi mi sale per la schiena ed Harry se ne accorge staccandosi da me, facendomi segno di aspettare, mentre tira fuori da una scatola una coperta di lana che sistema sopra di me. Poi torna a sedersi a terra per mettersi sotto la calda coperta e stringermi a lui. Ci guardiamo negli occhi e prima di poggiare la mia testa sul suo petto avvolta dal suo abbraccio, mi concede un altro bacio pieno di dolcezza.
Il manto di stelle sopra le nostre testa inizia a scomparire e a diventare sempre più chiaro, fino a quando i miei occhi non si chiudono trasportandomi nel mondo dei sogni.

Il cinguettio dei uccelli mi riportano alla realtà e apro svogliatamente gli occhi, trovando accanto a me Harry che continua a tenermi stretta a se mentre dorme come un bambino. Mi scrollo dalla sua presa e mi allungo per prendere il cellulare posto vicino alla scatola dove all’interno Harry aveva preso la coperta.
Le dieci del mattino!!! No, no, no. Non è possibile, ho dormito fino ad ora… i miei saranno già tornati a casa, Liam sarà furioso con me e poi c’è anche scuola… avevo il compito di storia. Che situazione!!!
- “Harry svegliati, veloce!”- scuoto il riccio che mormora qualcosa tornando a rannicchiarsi per stringere a se la coperta.
- “HARRY SONO LE DIECI DEL MATTINO!”- urlo tornando a fissare lo schermo del cellulare accorgendomi solo ora che avevo venti chiamate perse e dieci messaggi… tutti di Liam, Louis, Niall,Wendy… e Zayn?!
- “Che succede?”- chiede Harry aprendo le sue iridi verdi.
- “Succede che Liam sarà infuriato. I miei genitori saranno già tornati a casa e non trovandomi avranno chiamato la polizia! Harry per favore portami a casa!”- il riccio subito si alza da terra e mi aiuta a scendere dalla scaletta di legno per poi nasconderla nuovamente fra i rami degli alberi. Iniziamo a correre e arriviamo in auto entrando e partendo subito. Il viaggio secondo i miei calcoli sarebbe durato circa mezz’ora. Arrivata a casa avrei passato seri guai!

Per tutto il viaggio io ed Harry non parliamo, forse perché capisce che sono troppo tesa allora preferisce evitare di parlare della notte precedente, anche se avrei tanto voluto condividere i miei pensieri proprio con il ragazzo seduto accanto a me che guida silenziosamente. A parte il colossale ritardo di rientro a casa, avevo passato la serata più bella della mia vita grazie a lui.
I miei pensieri vengono interrotti appena l’auto di Harry si ferma a qualche vialetto prima del mio, forse per evitare che lo vedessero.
-“Harry, mi dispiace che sia finito così il nostro ‘secondo appuntamento’…”- confesso poco prima di scendere dall’auto.
- “Non è colpa tua… avrei dovuto stabile un orario di ritorno. Spero solo di non aver rovinato tutto.”- afferma abbassando lo sguardo. Mi avvicino e sollevo il suo viso incontrando i suoi meravigliosi occhi verdi. I suoi ricci mi fanno il solletico sulla fronte e inizio a ridere.
- “E’ stato tutto perfetto… tu sei stato perfetto!”- dico tornando seria, mentre lui si avvicina e mi regala uno dei suoi meravigliosi baci. Si allontana da me sorridendo.
- “Vedi quando stiamo insieme tutto quello che c’è intorno a noi scompare!”- afferma spostando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
- “A cosa è dovuta questa affermazione?”- rispondo sorridendo.
- “Sei a casa e i tuoi ti stanno cercando, ma tu sei comunque ancora qui con me!”- subito mi torna in mente il guaio combinato e corro via senza neppure salutarlo. Sento la sua risata dalla macchina mentre mi supera per andare via. Sorrido a quel pensiero detto dal riccio e mi affretto a rientrare in casa con una bella scusa.



 

***
Hello peopleee :3
Finalmente è finita la scuola! Adesso aspettiamo con ansia i quadri!
*incrociamo le dita*
Ed ecco a voi il nuovo capitolo! L'ho detto che era molto molto dolce!
Adesso però Alex passerà guai seri! Utilizzerà il suo orologio per mettere le cose a posto?
Bhe questo lo scoprirete nei prossimi capitoli! :D
Apro un sondaggio! Secondo voi è meglio la coppia: Harry e Alexis o Zayn e Alexis?
Mi racomando rispondete, dipende tutto da voi!
Avete visto la gif sopra?? Harry e le sue fossette è adorabile jvbpfvbap *--*
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Capitolo 17
*** #Delusioni. ***


Chapter seventeen.



#Delusioni.









 

Mi avvio nel vialetto e prima di aprire la porta di casa, per entrare nel patibolo, faccio un respiro profondo sperando con tutto il cuore che i miei genitori non mi avrebbero dato una punizione troppo severa.
Apro la porta di casa ed entro con lo sguardo rivolto verso terra.
-“Sono tornata…”- dico in un sussurro aspettando le urla da parte dei miei parenti, urla che però non arrivano.
Vado in salotto dove la serata precedente si era svolta la festa e trovo tutto in perfetto ordine. I ragazzi avevano sistemato casa senza me… Liam mi avrebbe uccisa me lo sentivo. In nessuna stanza della casa trovo i miei genitori o i miei zii. Forse sono andati in giro per Londra a cercarmi… che disastro!
Prendo il cellulare e compongo il numero di Liam, che però non risponde. Oh no, lui è a scuola… forse i professori gli hanno sequestrato il cellulare: altro disastro!
Decido di smettere di far preoccupare la gente per me e chiamo mia zia… sicuramente lei non mi avrebbe urlato, come mia madre, in tutte le lingue di essere una irresponsabile.
- “Alex! Tutto apposto? E’ successo qualcosa a scuola?”- chiede zia Daisy con tono preoccupato.
- “Ehi… è tutto apposto, sono a casa. Mi dispiace.”- aspettate un attimo… ha detto se è successo qualcosa a scuola e non sono a casa, questo vuol dire che ancora non sono tornati dal loro weekend e Liam non gli ha detto nulla!
- “Cosa è successo piccolina mia?”- chiede la zia premurosamente. Ovviamente si riferisce alla mia affermazione di essere a casa e non a scuola.
-“Non stavo molto bene questa mattina… non riuscivo ad alzarmi dal letto e per questo ho saltato il compito di storia.”- affermo con tono dispiaciuto per convincerla.
- “Tesoro è tutto ok! L’importante è che ora stai meglio… purtroppo abbiamo avuto qualche imprevisto e dobbiamo stare fuori fino a pomeriggio. Chiamerò più tardi Liam e si prenderà cura di te!”- si certo a urlarmi in faccia di essere un’immatura, traditrice e menefreghista.
- “D’accordo, a più tardi! Fate buon viaggio.”- dico chiudendo la chiamata.
Bene disastro numero uno per fortuna scampato! Adesso è una questione fra me Liam e i ragazzi! Dire che saranno delusi da me è poco.

Salgo in camera a fare una doccia rilassante e riflettere sulle spiegazioni giuste da dare a Liam. Metto qualcosa di comodo e scendo al piano di sotto per mangiare qualcosa. Mentre sono seduta sul divano prendo il cellulare per leggere i messaggi che mi avevano inviati i ragazzi la sera precedente e rileggo il nome di Zayn. Apro il messaggio e rimango colpita dalle sue parole.

“Spero ti sia divertita con Harry. Credevo potesse esserci qualcosa di più fra noi, ma a quanto pare no.”

Sapevo che Zayn si sarebbe fatta un’idea sbagliata. Questo non sarebbe successo se solo avessi tenuto per me i miei problemi, i miei sentimenti e le mie stupide emozioni.
Adesso però non ho tempo di pensare a Zayn. Liam sta per tornare a casa. Gli dirò tutta la verità, non merita bugie.
Sento la porta chiudersi al piano di sotto e mi precipito all’entrata assumendo un’espressione triste e molto convincente. Liam mi vede ma non dice una parola. Si dirige in cucina beve un sorso d’acqua e mi passa accanto per salire in camera sua. A quanto pare ha intenzione di ignorarmi… io però non sopporto il suo atteggiamento.
-“Liam non comportarti come un bambino, smetti di ignorarmi.”- strillo mentre salgo sulle scale per raggiungerlo. Liam si ferma di scatto e si volta per guardarmi negli occhi.
-“Adesso io sarei il bambino? Ti avevo avvertita! Ti avevo detto di stare lontana da lui. Tutta la serata io e gli altri siamo venuti a cercarti. Harry è pericoloso, ti prenderà in giro solo per portarti a letto e non voglio che questo accada!”- parla con calma e con tono molto preoccupato per me.
- “Mi dispiace Liam… per tutto davvero.”
- “Alexis le scuse non servono. Sono stato in pensiero per te, non ho chiuso occhio tutta la notte e stamattina mi hanno anche preso il cellulare perché grazie a te la professoressa l’ha sentito squillare. Adesso non mi importa più di te, sei libera di fare quello che ritieni più giusto. Per quanto mi riguarda per me non esisterai più quando sarai con Harry.”- le sue parole mi trafiggono il cuore. Non voglio allontanarmi da lui. Liam gira le spalle e va in camera sua lasciandomi immobile sulle scale mentre sento le lacrime rigarmi le guance.

Esco di casa senza avvertirlo e vado al parco per stare lontana da tutto e da tutti. Mi ritrovo a passeggiare sola in quelle stradine isolate. Alle tre del pomeriggio non c’era anima viva per la città. Le uniche persone che c’erano in giro, portavano i loro cagnolini a giocare un po’.
Mi siedo su una panchina fredda e osservo il panorama attorno a me, fino a quando la mia attenzione si sofferma su un ragazzo riccio che si avvicina a me.
- “Come facevi a sapere che mi trovavo qui?”- chiedo ad Harry che nel frattempo si siede accanto a me.
- “Istinto, credo. Avevo bisogno di prendere un po’ d’aria… e poi stavo cercando le giuste parole per parlare con te.”- il cuore inizia a battere forte e la paura incombe su di me.
- “Di cosa volevi parlarmi?”- chiedo quasi sussurrando le parole. Sentivo che qualcosa non sarebbe andata bene.
- “Tu e io non possiamo stare insieme. Devi dimenticare quello che c’è stato fra noi ieri, quello non ero io. E’ stato tutto frutto della tua immaginazione.”- mi fissa negli occhi cercando conferma nelle sue parole.
Perché mai voleva dimenticare tutto? Pensavo davvero che fossi importante per lui… che magari saremmo diventati qualcosa di più dell’amicizia.
- “Harry che ti prende? Che succede? Stamattina non sembravi così contrario all’idea di noi due insieme!”
- “Alexis tu e io non potremmo mai stare insieme. Tu non mi piaci! Io non provo niente per te. Volevo solo farti innamorare di me e scaricarti. Tutto per Liam. Volevo fargli riprovare quello che è successo un tempo. Ho deciso di lasciare perdere il mio crudele piano perché sono preso da altre cose per il momento e l’ultima cosa che vorrei è una ragazza. Non ho tempo per amare.”- Harry era troppo serio e nei suoi occhi vedevo che qualcosa non andava ma le lacrime mi offuscavano gli occhi per poter osservare attentamente la sua espressione. Mi aveva presa in giro per tutto questo tempo. Liam aveva ragione ,non dovevo fidarmi di lui.
- “Sai ho litigato con Liam per te. Io provavo qualcosa di forte, ma non ha più importanza. La prima volta che ti ho visto ho pensato che eri un donnaiolo e un ragazzo lurido e menefreghista, poi ti ho conosciuto e mi sono ricreduta. Sicuramente comportarti così è stata una delle tue tattiche di conquista. Sappi che mi hai deluso. Stammi lontano Harry.”- mi alzo dalla panchina e vado via a passi svelti senza voltarmi indietro. Le lacrime scendono veloci e mi maledico per non aver dato ascolto a Liam.

Arrivo a casa con gli occhi gonfi e rossi. Liam pronto per uscire nota le mie lacrime e senza dire nulla mi abbraccia accarezzandomi i capelli. Lui mi avrebbe sempre perdonata qualsiasi stupidaggine avrei fatto.
Gli racconto brevemente l’incontro con Harry e sempre piangendo chiedo perdono per tutto quello che avevo fatto contro lui e i ragazzi.
Liam dopo avermi fatto sorridere un po’ va a casa di Louis per passare il pomeriggio a ripetere matematica e mi avverte che i nostri genitori sarebbero tornati dopo le sette, così mi ritrovo sola girando per casa.
Chiamo Wendy per invitarla a casa ma lei è impegnata con Niall. Provo a chiamare Zayn per avere spiegazioni per il suo messaggio ma non risponde e in quel momento mi sento terribilmente in colpa per quello che era successo fra noi.

D’un tratto un’idea folle mi passa per la mente. Salgo di corsa le scale e inizio a rovistare nella mia camera alla ricerca dell’orologio magico. Se torno nel passato posso rimediare con Zayn e non accettare l’invito di Harry! Così tutti i problemi con Liam non saranno mai esistiti e tutti saremmo più felici.
Finalmente trovo l’orologio sotto i vestiti in un cassetto. Lo prendo e lo giro fra le mani. Ci sono alcune scheggiatine dovute al lancio contro il muro che gli avevo dato l’ultima volta che l’avevo preso in mano.

Inserisco la data del party e mi ritrovo nel vortice bianco che mi conduce nel passato. Pronta per sistemare la situazione, pronta per abbandonare Harry per sempre…



 

***
Buonsalveee :3
Scusate il ritardo che ho impiegato a postare il capitolo!
Perdonate se ci sono errori grammaticali, ma non ho fatto in tempo a rileggere.
Allora cosa ne pensate?? :D
Liam era infuriato con Alex ma fortunatamente l'ha perdonata,
Zayn non vuole parlare più con lei e infine abbiamo Harry che l'ha presa in giro tutto il tempo!
Ovviamente Alex pensa di risolvere tutto con il suo orologio! Secondo voi ci riuscirà?
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

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Capitolo 18
*** #Game over! ***


Chapter eighteen.



#Game over!









 

Il vortice mi porta nel passato. Arrivo a casa e nascosta dietro un pilastro, osservo i ragazzi all’opera con i preparativi. Ci siamo anche io e Wendy che spostiamo il tavolo. Se la mia gemella mi avrebbe vista non so cosa sarebbe potuto accadere, perciò lentamente e in silenzio esco di casa.
L’aria è fresca e secondo l’orologio sono appena le nove del mattino. Il party si sarebbe svolto in serata e dovevo correre in fretta da Zayn e da Harry.

Dove può essere Zayn a quest’ora? Chiamo al cellulare ma non risponde. Inizio a passeggiare per le strade di Londra per trovare un’idea. Ad un tratto non vedo più nulla, qualcuno mette le mani davanti ai miei occhi e sento un brivido salirmi per la schiena.
- “Indovina chi sono?”- la sua voce è impossibile da non riconoscere. Adesso come mi comporto?
- “Harry! Da quanto tempo…”- è come una pugnalata al cuore vederlo davanti me sorridente. E pensare che fra qualche ora mi avrebbe regalato la serata più bella della mia vita e poi mi avrebbe scaricato.
- “Dove vai di bello? Posso farti compagnia!”- come fa un ragazzo così a emanarti una positività assurda? Come fanno i suoi occhi a trasmetterti fiducia e serenità? Non devo cadere nella sua trappola di nuovo. Sono tornata nel passato per cambiare i fatti, niente e nessuno mi impedirà di farlo!
- “Non puoi venire. Devo andare a prendere delle cose per il party. Credo sia meglio smettere di vederci.”- fredda e distaccata. E’ questo che serve con lui… che serve a me per dimenticare.
- “Alex cosa è successo?”- chiede Harry scuotendo i capelli da un lato per fissarmi bene negli occhi.
- “Tu e io non siamo fatti per stare insieme. Mi dispiace, io non provo nulla per te.”- lo sguardo di Harry si incupisce e non riesco a capire il motivo visto che il giorno dopo mi avrebbe scaricata.
- “Non capisco… io credevo che… insomma tu e io…”
- “Harry… non c’è niente fra noi. Adesso devo andare, ci vediamo a scuola.”- mi volto e senza guardarlo negli occhi cammino a passo veloce nella parte opposta alla sua. Prima di girare l’angolo mi volto e lo guardo, è ancora fermo davanti al marciapiede con il cellulare in mano. Si volta di scatto anche lui e io mi nascondo giusto in tempo. Inizia a camminare nella mia direzione e prosegue dritto. Decido di seguirlo per vedere dove sta andando.

Dopo dieci minuti di cammino lo vedo suonare ad un campanello e vedo Zayn uscire fuori a petto nudo.
Mi avvicino cautamente e mi nascondo dietro il cancello dei vicini per ascoltare cosa aveva da dire Harry a Zayn.
- “Hai vinto. E’ tua!”- urla amareggiato Harry mentre stringe forte i pugni facendo diventare bianche le nocche.
- “Harry che succede?”- chiede Zayn stupito dal comportamento del riccio.
- “Alexis! So che ti piace. Volevo solo farle capire che ci tengo a lei, ma mi ha respinto. Sappi che se non l’avesse fatto avrei passato la serata con lei e poi l’avrei lasciata andare per farla decidere su chi scegliere.”- Harry sputa quelle parole taglienti come la lama. Ho sbagliato tutto. Harry aveva utilizzato la sua corazza da duro per mandarmi via e io non l’avevo capito.
- “Harry avevamo detto niente più competizioni. Wendy ci ha portato alla rovina, vuoi devastare anche questo rapporto di ‘amicizia’ che si è creato fra noi, per Alexis?”- dice Zayn alzando anche lui il tono della voce.
- “Sai cosa provo per lei… però non ricambia i miei stessi sentimenti, perciò amico è tutta tua.”- dice Harry voltandosi per andare via.
- “Harry…”- si volta per guardarlo e poi Zayn continua - “mi dispiace.”

Cammino da circa un’ora senza una meta. Potevo parlare con Zayn ma non avevo avuto il coraggio.
Troppa confusione incombeva nella mia testa. Harry era riuscito a risanare il mio cuore, l’aveva anche distrutto con parole senza vero significato e poi l’aveva di nuovo ricostruito pezzo per pezzo con la sua dichiarazione. Lui voleva solo non rovinare la sua amicizia con Zayn… ci teneva a lui.
E poi  c’è Zayn, il ragazzo dall’animo libero che aveva portato in me tanta voglia di andare avanti e vivere.
Ho sbagliato sin dall’inizio con loro, non meritavano quello che stanno passando.

Dopo aver passato l’intera mattinata e gran parte del pomeriggio in giro decido di tornare a casa. Entro di nascosto e sento parlare Liam e Louis di me. Mi soffermo sulle loro parole e capisco quanto i ragazzi tengono alla mia sicurezza. Ma non hanno capito, proprio come me, che Harry non è pericoloso.
- “Alex è tanto buona… ho paura che possa avere una delusione. Sai come sono fatti Harry e Zayn.”- dice Liam cambiando canale senza soffermarsi a lungo.
- “Liam, Alex è grande. Non devi preoccuparti, non cadrà fra le braccia di quei due. Lei è forte proprio come te.”- Louis lo abbraccia forte e poi riprendono a guardare la televisione ridendo del presentatore di uno show.

Salgo in camera e mando un messaggio a Zayn spiegandogli che ho bisogno di tempo per capire cosa voglio davvero. Poi prendo l’orologio e ripenso alle parole del vecchietto “Stai attenta a quello che farai… tutto dipende da questo.” Tutto dipende non solo da questo oggetto ma anche da me, dalle mie scelte.
Entro in bagno e faccio una doccia fredda per scrollare via le incertezze e le lacrime. Quando esco vedo la mia gemella con delle buste in mano: i vestiti per la festa. Mi nascondo nella doccia osservandola prepararsi. Quando sento la porta chiudersi esco subito e corro fuori di casa uscendo dalla finestra. Cado a terra facendomi abbastanza male e corro per strada. Devo tornare subito nel presente.
Sento il mio nome pronunciato da qualcuno e vedo Harry in tutto il suo splendore che scende dalla macchina nera.
- “Harry… che ci fai qui?”- chiedo in imbarazzo.
- “Ecco, sono venuto solo a scusarmi. Hai ragione tu, noi non potremmo mai stare insieme.”- sforza un sorriso e mi abbraccia senza lasciarmi il tempo di rispondere.
- “Harry ti prego… lasciami andare.”- dico fra un singhiozzo e l’altro stringendolo forte a me per lasciarlo andare via.
- “Le tue mani che stringono la mia giacca non credo vogliano questo…”- dice Harry dandomi un bacio sui capelli. Sto di nuovo rovinando il futuro. Devo correre via, devo scappare dal passato.

Lascio la presa e mi allontano da lui solo per osservare i suoi occhi verdi e lucidi pronti a esplodere di lacrime.
Respiro profondamente e corro via, lontana da lui, lontana dal mio passato, lontana dal mio futuro.
Prendo l’orologio dalla tasca pronta per tornare nel presente, inserisco la data con le lacrime che mi bagnano il viso e spingo il solito tasto per scappare via da quel passato triste. Continuo a pigiare il pulsante ma niente, nessun vortice bianco né il silenzio assoluto. Le gambe iniziano a tremarmi e ho quasi paura a pensarlo ma è così… sono bloccata nel passato.


 

***
Hello peopleee :3
Ecco a voi un colpo di scena!!!
Boom D:
Alex è bloccata nel passato! E adesso cosa succederà??
Harry in realtà non voleva lasciarla andare via, l'ha fatto solo per non ferire Zayn!
E poi abbiamo un momento Lilo tanto dolcioso ahahahaah *-*
Tenetevi pronte perchè i prossimi capitoli saranno abbastanza movimentati!
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Siete meravigliose! *-*
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Capitolo 19
*** #Cosa nascondi? ***


 Chapter nineteen.



#Cosa nascondi?








 

Continuo a premere il pulsante, ma non vedo il vortice bianco che di solito mi riconduce nel presente, stringo gli occhi per concentrarmi sulla mia camera, sul presente, ma niente. Sono bloccata nel passato e non so come tornare nel presente. Le lacrime aumentano e il mio si trasforma in un pianto di disperazione.
Come faccio a tornare a casa? Non posso condividere la mia vita con un’altra me.
- “Alexis… aspetta ti prego.”- sento la voce di Harry alle mie spalle e senza voltarmi gli chiedo di lasciarmi sola, ma lui si avvicina e mi abbraccia forte.
- “Perdonami… ma io ti amo.”- mi volto lentamente e lo guardo con occhi increduli.
- “C-cosa?”- dico balbettando con le lacrime che mi rigano le guance.
- “Ti amo Alexis. Non posso tenerlo più per me. So che tu non ricambi, anche se il tuo pianto mi fa pensare il contrario, ma è così. Ti amo.”
- “Portami via…”- dico alzandomi in piedi tenendo l’orologio stretto nella mano.

In macchina nessuno dei due dice una parola. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e sento solo i miei singhiozzi e il respiro pesante di Harry che probabilmente non capisce cosa mi prende.
Arrivati nel posto segreto di Harry scendo dalla macchina e senza aspettarlo corro nella casetta sull’albero. Scendo la scala dall’albero e salgo su, continuando a piangere.
- “Come facevi a sapere della casa??”- chiede Harry una volta salito nella casetta.
- “Ti prego non fare domande…”- continuo a singhiozzare e Harry si siede a terra accanto a me, facendomi coricare sul suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.
- “Qualunque cosa stia succedendo, io sono qui con te.”- mi sussurra stringendomi più a lui.
- “Ho combinato un guaio… non posso tornare indietro, sono bloccata qui!”- dico alzandomi per sedermi accanto a lui e osservare la sua espressione.
- “Non capisco Alex, cos’è successo?”- chiede con perplessità.
- “Non posso dirti nulla… è un segreto e non capiresti.”- giro fra le mani l’orologio e noto che la scheggiatura è diventata una vera e propria fessura. L’orologio si è rotto e io sarò costretta a rimanere per sempre indietro, nel passato. Harry guarda verso le miei mani e prende l’orologio osservando ogni minimo particolare.
- “E’ molto bello e sembra antico… chi te l’ha regalato?”- chiede Harry osservando l’orologio. Asciugo le lacrime che continuano a scendere veloci sulle mie guance e glielo prendo dalle mani.
- “Questo orologio è la mia rovina. Devo ripararlo… Harry devi aiutarmi ti prego.”- Harry si avvicina e mi abbraccia sussurrandomi all’orecchio che avrebbe fatto qualunque cosa per me.
Sono stata così stupida a credere alle sue parole, lui ci tiene a me, non vuole lasciarmi andare, non è uno stupido gioco per far soffrire Liam. Lui sta soffrendo. Io sto soffrendo.

Dopo qualche ora ci addormentiamo l’uno nelle braccia dell’altro senza più dire una parola, lasciando spazio al silenzio che diventava sempre più sordo.
L’orologio mi ha portato via da tanti guai ma adesso si sta prendendo gioco di me, delle mie debolezze. Non dovevo giocarci troppo. Adesso bloccata nel passato solo Harry può intuire che qualcosa non va. Lui è la mia sola ed unica salvezza.

Il mattino seguente sentendo il cinguettio degli uccelli, mi sono svegliata fra le braccia di Harry. Prendo il cellulare dalla tasca e non trovo nessuna chiamata né messaggi. La mia gemella probabilmente è a scuola e sarà rimasta delusa dall’assenza di Harry ieri al party.
- “Riccio svegliati… devi andare a scuola.”- Harry scuote la testa in segno di disapprovazione. Mi avvicino a lui e gli do un bacio sulla guancia. Lui mi ferma e si volta. I nostri visi sono poco distanti e sento il suo respiro su di me.
- “Fermo Harry… non qui… non ora.”- non voglio che per Harry questo sia il primo bacio. Il nostro primo bacio è già avvenuto nel presente ed è stato spettacolare.
- “Cosa ti ferma Alex? Siamo tu ed io. Niente interruzioni, niente pensieri.”- afferma fissandomi negli occhi insistentemente. Oh, i suoi occhi verdi, mi ci perdo dentro ogni volta che li osservo.
- “Mi dispiace Harry… non possiamo. Non ora. Se mi ami, mi aspetterai.”- mi allontano sentendomi troppo vicina a lui e inizio a scendere dalla casetta.
- “Alex fermati… ti prego.”- mi ferma per un braccio appena scesa dall’ultimo gradino e subito salta per raggiungermi a terra.
- “Tu mi ami? Ti prego sto impazzendo, ho bisogno di risposte. Ti comporti in modo strano da ieri sera. Sento la mia testa scoppiare.”- Harry mi ferma contro l’albero diminuendo nuovamente la distanza fra i nostri visi.
- “Harry no… allontanati.”- cerco di dimenarmi dalla sua presa ma è molto più forte di me, così inizio a tirargli pugni sul petto.
- “Alex! Alex fermati! Dimmi che non mi ami e ti lascerò in pace.”- fermo i pugni e abbasso lo sguardo. Devo solo dire che non lo amo e potrò stare tranquilla. Non devo assolutamente cambiare il futuro.
- “Alex, guardami negli occhi! Dimmelo… altrimenti fermami.”- Harry mi solleva il viso e piano piano si avvicina. Non riesco ad allontanarmi, non riesco a dirgli che non lo amo. Zayn! Penso subito al moro. Se non posso fermalo io può farlo lui.
- “Harry pensa a Zayn.”- di colpo si allontana lasciandomi andare e da un calcio all’albero spaventandomi.

Si allontana velocemente e va verso l’automobile lasciandomi in bilico tra la paura e il disagio per aver nominato il suo miglior nemico. Tiro fuori dalla tasca l’orologio e cerco nuovamente di tornare al presente, ma niente. Mi lascio cadere a terra e inizio a piangere. Pianto che speravo mi avrebbe portata al presente.

Dopo circa un’ora vado verso la macchina di Harry, dove trovo il riccio sul sedile che gioca con le chiavi.
Mi avvicino e salgo in macchina senza dire una parola, allaccio la cintura e resto ferma a fissare un punto fuori dal finestrino. Harry mette in moto e partiamo per ritornare a casa.
Appena arrivati mi volto verso di lui che però non mi degna di uno sguardo e continua ad osservare la strada davanti. Sussurro un “mi dispiace” e scendo dall’auto fermandomi sul marciapiede per vedere la macchina di Harry fuggire via per sempre dalla mia vita.
Entro in casa e vado a fare una doccia trascinandomi su per scale con stanchezza. Arrivata in camera entro in bagno e lascio sul letto i miei vestiti con l’orologio.
Ad un tratto sento la porta principale sbattere e mi precipito a prendere i vestiti e rientrare in bagno. Cosa ci fa la mia sosia già a casa? Dovrebbe essere a scuola!

Sento che parla sola e poi prende il cellulare componendo un numero. Farfuglia qualcosa di incomprensibile, va avanti indietro e poi entra in bagno. Mi nascosto nella doccia con tutti i vestiti e l’asciugamano e ascolto in silenzio.
- “Ah… no, Zayn credimi è finita… non mi importa di Harry. Si, mi ha delusa… lo so che è tuo amico…”- la mia sosia esce dal bagno continuando a parlare al cellulare e mi nascondo dietro la porta del bagno per ascoltare come va avanti la conversazione.
- “Ok, ci vediamo a scuola.”- attacca e poi si siede sul letto sospirando - “Prima Harry, adesso tu Zayn. E poi noi ragazze siamo quelle complicate.”- afferma osservando il cellulare. Si alza dal letto e va via. Sento la porta di casa chiudersi e decido di vestirmi in fretta per seguirla.

Arrivata a scuola saluta Liam e Niall con gentilezza e poi si dirige dentro. La seguo di nascosto e mi blocco vedendola parlare con Harry.
- “Perché non sei venuto ieri?”- chiede la mia sosia. Harry la guarda in modo strano poi da un forte pugno a uno degli armadietti attirando l’attenzione di alcuni ragazzi.
- “Non ti basta avermi trattato così? Vuoi anche prendermi in giro? Bene Alexis, hai giocato con i miei sentimenti, ma da ora in poi non succederà più!”- Harry volta le spalle per andare via ma la mia gemella lo ferma.
- “Harry che ti prende? Volevo solo vederti al party di ieri sera, non ho chiesto molto.”- afferma dispiaciuta per l’atteggiamento del riccio.
- “Ma ti rendi conto di come mi stai trattando? Sei cambiata, non sei la ragazza di cui mi sono innamorato. Non ti riconosco…”- Harry cerca di trattenere le lacrime. Prima che la mia gemella possa parlare, pongo fine a questa sua lunga agonia e nascondendomi dietro di lui, lo tiro dalla maglietta dietro il muro.
- “Stai zitto. Non fare domande e cammina veloce!”- dico sottovoce guardando la sua espressione incredula.
Usciamo fuori nel cortile della scuola e attraverso una scappatoia che mi mostra Harry usciamo all’esterno e continuiamo a camminare fino a quando non mi fermo sentendo Harry pronunciare più volte il mio nome.
- “Alex… che cosa mi stai nascondendo?”- sento la voce calda di Harry alle mie spalle.
- “Parte della mia vita… “- dico senza voltarmi per non incontrare i suoi occhi.


 

***
Buonsalveeee :3
Ed ecco a voi un altro colpo di scena!!
Harry confessa di amare Alexis e la sua sosia per poco non combina un danno!
Ma secondo voi, adesso Alex dirà la verità ad Harry?
Bhe lo scoprirete nel prossimo capitolo!!!
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Siete meravigliose! *-*
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Capitolo 20
*** #Verità! ***


 Chapter twenty.



#Verità!






 

Sento gli occhi di Harry addosso ma non oso voltarmi per guardare gli smeraldi che si ritrova al posto degli occhi. Per quanto coraggio avessi, lui era il mio unico punto debole. Non potevo più nascondere la verità, non a lui.
La mano di Harry si poggia sul mio fianco e lentamente si avvicina a me dandomi un abbraccio. Mi stringe forte e io accarezzo le sue mani lasciando la testa indietro per assaporare ogni attimo di quel momento.
Sto sbagliando ancora, ma non importa più. Sarò condannata a restare nel passato, tanto vale vivere la mia vita anche qui.
Mi volto verso di lui rimanendo fra le sue braccia e lentamente mi avvicino al suo viso poggiando le mie labbra sulle sue. Mi mancavano i suoi baci. Sono come un vortice che ti trasporta fuori dal mondo, come una cura a tutti i malanni. Harry mi accarezza il viso senza lasciare la presa con l’altra mano dal mio fianco. Teme che possa andare via… ma lui non sa che resterò accanto a lui per sempre.

Con delicatezza si allontana a me mordendo il mio labbro inferiore. Sorrido e gli sposto un riccio dalla fronte, osservando i suoi meravigliosi occhi.
- “Ho sempre immaginato il nostro primo bacio così…”- afferma continuando ad accarezzarmi la guancia.
- “Peccato che non sia il primo!”- affermo sorridendo. Harry mi guarda incerto poi gli torna in mente quello che era successo poco prima e prendendomi per mano mi conduce verso una stradina stretta.

Dopo un paio di minuti arriviamo davanti ad un grande casa bianca. Oltrepassiamo il vialetto ed Harry inserisce nella serratura un paio di chiavi. Apre la porta facendomi passare per prima, poggia a terra la borsa con i libri e va in salotto. Mi sento molto imbarazzata ad essere a casa di Harry. E se c’è la madre? O il padre? Passerei per una ragazza poco di buono visto che ho trascinato via da scuola il loro figlio.
- “Sta tranquilla siamo soli!”- dice Harry sbucando dal nulla, probabilmente ha notato la mia espressione preoccupata.
- “Harry… volevo chiederti scusa. So che hai sofferto e io… ecco…”- Harry mi sorride e mi abbraccia senza lasciarmi finire la frase.
- “Hai fame? Preparo qualcosa da mangiare.”- dice il riccio allontanandosi da me per andare in cucina.
Lo seguo sorridente e spensierata, come se l’immenso guaio che ho combinato non fosse mai esistito.
Mangiamo un piatto di pasta fatto velocemente e torniamo in salotto distendendoci sul divano accoccolati a guardare la tv, proprio come una coppia.

Finito un film d’azione che piace molto ad Harry, mi stringe forte a lui facendo un respiro profondo.
- “Sono pronto a tutto! Forza dimmi cosa non so di te.”- dice Harry accarezzando i miei capelli.
- “Ok… ricordi quando mi hai parlato della ragazza misteriosa del parco? Il giorno in cui avevi litigato con i ragazzi per Wendy?”- sento il riccio annuire dietro di me mente continua a non capire.
- “Io ero quella ragazza… in quell’anno però ero a New York. Ti starai chiedendo com’è possibile?”- Harry si solleva per osservarmi in viso. Io gioco con una ciocca dei miei capelli mentre con grandi difficoltà cerco di sconvolgere il meno possibile Harry.
- “Tu sei quella ragazza? Lo sapevo! Ma com’è possibile? Centra la tua sosia che ho incontrato a scuola? E poi perché mi ha aggredito dicendomi di non essere venuto al party?”- mi alzo dal suo petto e mi metto a sedere di fronte a lui.
- “Fermo, fermo con le domande Styles!”- lo ammonisco iniziando a ridere. Harry mi guarda divertito e annuisce facendo un gesto di arresa con le mani.

Racconto tutta la storia da cima a fondo, mentre vedo le espressioni di Harry mutarsi in sorpresa, tristezza, dubbio. Gli mostro l’orologio, la scheggiatura e gli spiego che non posso tornare nel mio vero tempo.
- “Quindi tu sei bloccata nel passato?”- chiede Harry maneggiando l’oggetto fra le mani.
- “Purtroppo si… devo trovare un modo per sistemarlo.”- dico portando le mani sul viso per asciugare le lacrime che scendono dai miei occhi. Harry si sporge verso di me e mi abbraccia accarezzandomi la schiena.
- “Lascialo a me… cercherò di sistemarlo. Sai mio padre è un tuttofare e mi ha insegnato a riparare molte cose, magari potrei riuscirci.”- sorrido e annuisco sapendo che è impossibile aggiustarlo.
- “Forse è meglio se vado… non vorrei che i tuoi rientrassero e mi vedessero qui. Non posso sconvolgere anche il loro futuro.”- Harry annuisce consapevole che avevo già combinato abbastanza guai.
- “Ma dove starai? La tua sosia è a casa, fra poco i tuoi genitori torneranno…”- annuisco e penso a cosa posso fare per non farmi vedere da nessuno.
Un lampo di genio mi passa per la testa. Saluto Harry con un bacio sulla guancia e gli dico che lo avrei chiamato dopo. Esco fuori di casa e inizio a correre. La prima volta che ero stata faccia a faccia con la mia sosia, lei non mi aveva vista. Lei non può vedermi e così anche le persone quando sono accanto a lei. Quindi se io divento la sua ombra nessuno mi potrà vedere. A volte mi sorprendo da sola per le mie idee folli.

Arrivo a casa e apro il portone in silenzio. Vedo me sul divano accanto a Liam, così mi avvicino e mi metto davanti alla tv. Entrambi continuano a guardare verso la mia direzione ma nessuno si accorge di me.
Faccio un sospiro di sollievo e mi siedo accanto a loro. Mi manca stare accanto a Liam… vorrei solo che mio cugino capisse che in realtà io sono lì con lui. Ma ovviamente lo sa. Sa che la mia perfetta immagine è seduta accanto a lui.
Ad un tratto sentiamo la porta d’ingresso aprirsi per fare spazio ai nostri genitori. Sorrido e inizio a piangere. Sembra un’eternità che non li vedo. La mia gemella stringe in un caloroso abbraccio la mamma. Io non potrò più farlo… non potrò chiacchierare con la zia tranquillamente o guardare con mio padre e mio zio la partita della loro squadra preferita di calcio. Le mie non sono lacrime di gioia. Sono lacrime di nostalgia. Non potrò più avere quello che un tempo avevo e che vivevo con superficialità.

Durante la cena tutti sembrano su di giri e noto nello sguardo di papà qualcosa di diverso. Continua a fissare la mamma sorridente. Gli zii domandano a Liam e alla mia sosia come è andato il weekend ed entrambi sorridono inventandosi di tutto pur di non nominare il party. Mi mancherà la complicità con Liam.
- “Ragazzi vedo che siete molto affiatati! La nostra lontananza ha portato buoni frutti!”- dice lo zio addentando un pezzo di pizza.
- “Proprio adesso… è un peccato che dovremmo separarvi!”- ammise la mamma stringendo la mano di papà. La mia sosia li guardava sconcertati e anche io. Non intendono trasferirsi, vero? Non potrei sopportare la lontananza da Harry… solo lui conosce il mio segreto e sa della mia esistenza in questo tempo.
- “Io e tua madre abbiamo trovato casa! E’ a qualche isolato da qui… ti piacerà tantissimo!”- faccio un sospiro di sollievo e salgo in camera per chiamare Harry e lasciarli chiacchierare tranquillamente.

Harry purtroppo ancora non è riuscito ad aggiustare l’orologio e l’ansia inizia ad aumentare più del dovuto. Mi manca il respiro e sento la testa girare. Un attacco di panico mi mancava!
Mi distendo sul letto e inizio a respirare profondamente convincendomi che le cose sarebbero tornate a posto. Ma chi volevo prendere in giro! Non sarei più tornata nel presente.
- “Alex… ehi… psss!”- sento qualcuno chiamarmi dalla finestra. Mi alzo dal letto con fatica e mi sporgo per vedere chi fosse.
- “Zayn che ci fai qui?”- sussurro per non farmi sentire dagli altri.
- “Dobbiamo parlare… posso salire?”- dice indicandomi la scala dei vicini. Lo fermo giusto in tempo e scendo io. Cosa ha da dirmi? Non mi bastano gli immensi problemi che ho già? Zayn non cacciarti in un disastro grande quanto me!


 

***
Salve popolooo! :3

Scusate l'immenso ritardo ma ho avuto da fare!
Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
La povera Alex resterà nel passato o tornerà nel presente?
Finalmente ha raccontato la verità ad Harry, ma adesso è tornato Zayn in gioco!
Cosa succederà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo :D
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Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
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Capitolo 21
*** #Una corsa contro il tempo! ***


 Chapter twenty-one.



#Una corsa contro il tempo!









 

Dopo pochi minuti a guardarci senza dire nulla, decido di spezzare il silenzio con una battuta. Zayn mi guarda perplesso e con sguardo molto serio mi prende per mano e si avvicina pericolosamente a me.
- “So cosa è successo con Harry… mi dispiace che fra voi non sia andata bene.”- mi dispiace per te Zayn ma le cose fra noi vanno più che bene, ovviamente non prendendo in considerazione il fatto che mi trovo nel passato.
- “E’ tutto scritto nel destino, doveva andare così.”- non posso dire la verità perché secondo la mia sosia lei ed Harry sono semplici amici.
- “E se in questo destino ci fosse un noi?”- no, non ci potrà mai essere. Io amo Harry.
- “Zayn quello che c’è stato fra noi è passato. E’ stato meraviglioso e magico, ma al momento non voglio relazioni.”- più chiara di così non potevo essere. Zayn lascia la mia mano e sposta la sua sul mio viso.
- “Alex non ti lascio andare… sei importante per me. Dal primo giorno che ti ho vista non ho desiderato altro che starti accanto. Volevo condividere con te ogni minima gioia, volevo essere al tuo fianco nei momenti difficili e asciugare le tue lacrime, proprio come quella sera sotto la pioggia. Volevo assaporare le tue labbra, ma una serata non mi è bastata. Vorrei farlo sempre, anche adesso. Ma soprattutto vorrei fossi solo mia. Quindi Alexis Parker non ti lascerò mai andare via.”- le sue parole sono come lame che trafiggono il mio cuore stanco di soffrire, stanco di essere spezzato per essere passato mano per mano.
In quel preciso istante capisco che Zayn è davvero importante per me. La prima volta che lo avevo visto il mio cuore aveva iniziato a battere ad un ritmo accelerato, anche forse più del dovuto.
E poi quella serata con lui era stata a dir poco magnifica. Tutti i dolori con lui erano spariti. E se Harry non sarà in grado di accudirmi? Se mi lascerà per un’altra? Prima di conoscere me, prendeva in giro tutte le ragazze… sarebbe tornato l’essere che era prima?

Tutte le paure a cui non avevo mai pensato d’un tratto arrivano nella mia testa come missili sparati nello spazio. Guardo gli occhi di Zayn con attenzione, abbasso lo sguardo e stringo forte gli occhi per trattenere le lacrime. Devo rischiare con Harry o tenere Zayn con me?
- “Ei, va tutto bene?”- mi chiede il moro mentre accarezza con delicatezza la mia guancia.
- “Si… Zayn devo andare. Ne parliamo domani.”- poggio la mia mano sulla sua e poi sforzo un sorriso allontanandomi.
- “D’accordo… buonanotte Alexis.”- i suoi occhi mi osservano come per dirmi qualcosa e subito ricordo che l’indomani ci sarebbe stata scuola e lui avrebbe sicuramente parlato con la mia gemella.
- “Zayn… domani a scuola non ne parliamo per favore. Prendiamo un caffè pomeriggio. Ti mando un messaggio e ti faccio sapere a che ora dobbiamo vederci.”- sorride e va via lasciandomi in piena crisi.

Appena vedo Zayn allontanarsi da casa, decido di fare una passeggiata per riflettere su quello che avrei dovuto fare. Forse se fossi stata nel presente Liam mi avrebbe aiutata a risolvere questa situazione, ma adesso è tutto inutile. Inizio a piangere e mi siedo in una panchina isolata. Sono le undici di sera e nessuno si aggira per le strade di Londra. Non ho paura di essere sola in questo posto. La mia paura è perdere Harry e allo stesso tempo Zayn. Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, d’un tratto inizio ad avere paura ed elaboro nella mia testa un piano di fuga.
- “E tu che ci fai qui?”- sento una voce familiare, poi il ragazzo con il cappuccio in testa si siede accanto a me. Toglie quella copertura e sistema i capelli biondi prima di osservarmi con i suoi occhi azzurri.
- “Non dirlo a Liam o ai miei genitori. Per favore!”- dico continuando a piangere così tanto che inizio a sentire gli occhi bruciare. Niall mi guarda con compassione e annuisce abbracciandomi.
- “Sai che con me puoi parlare…”- dice accarezzandomi la schiena. Sento i brividi per il troppo freddo e mi stringo a lui piangendo.
- “Niall… ho un problema. Un grave problema. Non posso parlarne con te, ma potrei spiegarti una parte.”
- “Sono qui per te! Se vuoi andiamo a casa mia e parliamo al caldo.”- dice con premura il biondo.
- “No… so che tu e gli altri odiate Harry per quello che è successo, ma io sono innamorata di lui. Però c’è di mezzo anche Zayn. Lui mi piace ma non so cosa provo davvero.”- Niall annuisce e mi prende la mano per stringerla.
- “Andrà bene… tutto con il tempo si aggiusterà.”
- “Non parlarmi di tempo! Stupido orologio. Sono bloccata e nulla tornerà come prima!”- urlo tirando su con il naso.
- “Alex? Di che orologio parli?”- respiro profondo e asciugo le lacrime che ho sulle guance. Niall sa tenere un segreto. Forse con lui posso confidarmi senza preoccupazione. Ma se va a raccontarlo a Liam? Non possono sapere questa storia molte persone, altrimenti non so cosa potrebbe succedere alla mia gemella.
- “Ecco… io…”- Niall mi guarda aspettando la verità, ma il mio cellulare inizia a squillare. Segno del destino che non devo dire nulla. Chiedo scusa a Niall e mi allontano rispondendo alla chiamata.

- “Harry? Che succede?”- mi fermo vicino ad un albero ad osservare le macchine che sfrecciano nella strada.
- “Ce l’ho fatta! Ho aggiustato l’orologio, corri a casa mia.”- attacco la chiamata senza neppure rispondere e corro da Niall a salutarlo.
- “Ti prometto che ti racconterò tutto al più presto, adesso devo scappare!”- Niall mi guarda in modo strano e mi lascia andare dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
Inizio a correre come non mai. Una cosa contro il tempo. Il fiato inizia a mancarmi a metà strada ma non intendo fermarmi. Le gambe tremano e la testa pulsa per il troppo sforzo, mentre il cuore mi martella nel petto. Sorrido e piango allo stesso tempo per la felicità. Se Harry ha sistemato l’orologio potrò tornare nel presente e vivere finalmente la mia vita. La felicità è troppa, ho paura di illudermi che non tutto possa andare per il verso giusto, ma io mi fido di Harry e so che ha lavorato per un intero pomeriggio su quell’orologio.

Arrivo sul vialetto di casa di Harry ma decido di non suonare il campanello per evitare di svegliare i genitori. Chiamo Harry al cellulare per avvertirlo di essere sotto casa e in meno di un secondo apre il portone uscendo fuori. Mi guarda sorridendo e mi abbraccia forte. Una volta essersi allontanato prende la mia mano e poggia sopra l’orologio.
- “Pronta a tornare nel presente?”- sorrido e annuisco abbracciandolo nuovamente. Gli lascio un bacio delicato e veloce sulle labbra e mi allontano da lui di qualche passo.
- “A fra poco!”- urlo prima di impostare la vera data e spingere il pulsante.
Il vortice bianco mi avvolge e le immagini attorno a me svaniscono. Stringo forte gli occhi e tengo fra le mani l’orologio fino a quando i miei piedi toccano il suolo e sento dei suoni attorno a me. Lentamente apro gli occhi e mi ritrovo in camera mia.



 

***
Hello peopleeee!

Sono passate due settimane e ho messo il capitolo solo adesso,
mi vergogno di presentarmi qui!
*va a nascondersi in un angolino*
Sono stata fuori città e negli ultimi giorni avevo poche idee D:
Ma comunque eccomi qui con il nuovo capitolo.
Finalmente Alex è tornata nel presente :3
Ma cosa succederà con Harry e Zayn?
Stiamo arrivando alla fine di questa avventura!
Ma non temete ho in mente una nuova storia che vi piacerà sicuramente :3
Lasciate tante recensioni e ditemi cosa ne pensate! Accetto anche critiche :)

Ringrazio tutte coloro che hanno messo la storia nelle preferite, seguite e ricordate!
Siete meravigliose! *-*
Alla prossimaa!!

Su twitter: @_ehytommo

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