Destini Incrociati

di London_Soul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Lezioni Private ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Non può essere... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Come tutto accadde ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 : Ripetizioni ?!? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 : Un sabato speciale -1' parte- ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5: Un sabato speciale -2' Parte- ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: La Promessa ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Rosa Rossa per Te ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Delusioni ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: La serata ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Lezioni Private ***


CAPITOLO 1: LEZIONI PRIVATE

 

LEI:

 

“ Ho preso una B!?! Ho preso una B!”

Mi lamentai nei corridoi della scuola dopo essere uscita dall'aula senza aver avuto il coraggio di guardare il professor Ritter in faccia. Lo odiavo! Sapeva che mi serviva una A per poter recuperare l'assenza del test precedente invece mi aveva dato solo una misera B! Mi sento frustata e presa in giro.

Fortunatamente ho Sally la mia migliore amica, veramente è l'unica amica che ho, ma a me sta bene così. E' sempre pronta ad ascoltarmi, non mi giudica mai ed è sempre pronta a trovare soluzioni hai miei problemi. Ci conosciamo da sempre, siamo come sorelle, inseparabili.

 

“ Lo sai che ti stai lamentando con una che ha preso una C! Dovrei essere io quella che si lamenta e tu quella che saltella in giro esultando di non venire bocciata in matematica!”

“ Non sarai bocciata hai la sufficienza, no? E poi se ti va posso darti delle ripetizioni ...”

“ A proposito di ripetizioni....”

“ Che c'è? ”

“ A te servono dei crediti giusto?... forse ho qualcosa per te!”

Un sorriso beffardo comparve sul suo visino vispo.

“ La tua faccia non mi piace per niente!”

Odiavo quando faceva quella faccia perchè voleva dire che aveva in mente qualcosa che ha me proprio non piaceva. “Seguimi!”

 

 

“Segreteria. Vieni,siamo arrivate.”

“Perchè mi hai portato qui?” In segreteria? Non vorrà mica lamentarsi con il personale per il voto che ho preso?

“Sally... vuoi rispondermi?!?!”

 

“Mi scusi” si rivolse alla segretaria “ Dove sono i moduli per i Toutor?”

Moduli? Toutor? Ma cosa sta combinando??

“Eccoli cara” rispose la segretaria con gentilezza “Quando ha finito può riconsegnarli a me”.

“Grazie”sorrise e prese i moduli.

“Vieni”Mi prese per una mano e mi trascino sulle sedie lì vicino.

“Compila questi moduli!”mi disse con un tono che non ammetteva repliche.

La guardai sconcertata, ma che voleva da me??

“No se non mi dici a che cosa servono!”Non volevo assolutamente dargliela vinta!

Parve pensarci un po' su poi rispose con un sospiro “Ok. I moduli servono per iscriversi come toutor. Tu farai alcune ripetizioni a qualche studente imbranato per tre volte la settimana e in cambio la scuola ti offre dei crediti extra. Semplice no?”

“Cosa?... Assolutamente No!” risposi irritata “Quest'anno ci sono gli esami non posso perdere tempo con degli imbranati, devo studiare!”

“Ma smettila! Sono appena finite le vacanze di Natale che tu hai puntualmente passato sopra i libri. Sei avanti in tutte le materie!”

“Ma...” feci per rispondere, ma lei fu più veloce.

“Hai bisogno di quei crediti e questo è l'unico modo!”

Aveva ragione, avevo bisogno di quei crediti!

“Ok... dammi qua” Sul suo volto comparve un sorriso a trentadue denti. Era felice per me mentre io dentro morivo di rassegnazione.

 

 

Presi la penna dalla mia borsa e iniziai a completare.

 

Nome: Avelin

Cognome: Moore

Età: 18

Data di nascita: 2 Maggio 1993

Luogo Mullingar

Media Scolastica: A

 

Finii in breve tempo con le altre domande sulla mia famiglia e consegnai i moduli in segreteria.

“Entro domani saprà il nome dell'alunno o alunna che le è stato affidato. A presto signorina Moore”

“Grazie ancora, a domani” salutai gentilmente e mi diressi verso l'uscita.

 

 

LUI:

 

“Hey amico che faccia che hai!”

“Non è giornata” gli diedi un pugno sul braccio e mi diressi verso il bagno.

Sono arrabbiato? No, sono furioso! Quell'impicciona della professoressa di chimica mi aveva incastrato per bene.

 

Flashback:

 

Mi ritrovo come sempre a guardare fuori dalla finestra durante la noiosissima ora di chimica della signorina Smith.

“ Potete andare ragazzi. Mi raccomando,voglio la tesina di almeno mille parole”

“Si Signorina Smith” rispose in coro una classe alquanto frustrata per il compito assegnato.

“Horan può rimanere qui un attimo?”

e adesso questa che vuole da me?

“Che c'è?” chiedo il più gentilmente possibile.

“Vista la sua arroganza...” e mi guarda in modo minaccioso “...e alla sua poca voglia di studiare, io insieme ai suoi altri professori abbiamo deciso, di comune accordo, di iscriverla a dei recuperi pomeridiani dove sarà seguito da un suo coetaneo, così forse si impegnerà!”

Finì la frase con un sorrisetto beffardo disegnato sul volto.

“Cosa? Io non farò nessun recupero, non perderò tempo con questa sciocchezza!”

“Ed invece lo farà o sarà bocciato... ed io so che non puoi permetterti di essere bocciato, giusto??”

“Ok” è stata l'unica cosa che riuscii a dire.

 

Fine Flashback

 

E' vero, avevo bisogno di quel diploma per potermene andare e l'unico modo era passare l'anno e finire gli esami e se questo comportava sorbirsi un secchione per un paio di ore a settimana sarei sopravvissuto.

Spero solamente che nessuno venga mai a saperedi questo, in fondo ho una reputazione da difendere!

 

Nome: Niall Horan

Chi Sono: Il capitano della squadra di calcio

Hobby: Il padrone della scuola!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Non può essere... ***


CAPITOLO 2: NON PUO ESSERE...

 

LEI:

 

Cosa molto strana per me, ma questa mattina la mia voglia di andare a scuola si è sotterrata sotto metri e metri di terra. Chissà che caso pietoso mi avrebbero affibbiato per le ripetizioni ?? Tutta colpa di Sally!

Mi alzo di malavoglia a mi dirigo in bagno: di sicuro una doccia fredda mi avrebbe rimesso in moto le rotelle del mio povero e assonnato cervello.

 

Ad aspettarmi al piano di sotto c'è mio padre Philip con in mano un piatto fumante di frittelle appena cotte: il mio piatto preferito!

Buongiorno tesoro”

Buongiorno papà” lo salutai io lasciandogli un bacio sulla guancia.

Dormito bene??- mi chiede preoccupato prima di tornare dietro il bancone della cucina a prendere il suo caffè- Ti vedo un po' stanca.... non starai facendo di nuovo le due di notte per studiare vero??”

No papà tranquillo!- in verità avevo fatto le due e mezza – E' solo la scuola. Ho deciso di fare da toutor per poter prendere dei crediti extra.”

Sono contento.... ma non stancarti troppo ok??” Mi guardò con aria da genitore autoritario mentre sorseggiava il suo caffè

La smetti di preoccuparti troppo per me?”

Mai!” Mi sorrise e io non potevo fare altro che ricambiare quel gesto con un sorriso a trentadue denti e un evidente rossore sulle guance.

Finimmo in silenzio la colazione e mentre riponevo la mia tazza di succo nel lavandino mio padre mi chiamò.

Tesoro stasera farò tardi – mi informò mentre prendeva la sua pistola per riporla nella cintura – non aspettarmi alzata”

Problemi con il lavoro??” Chiesi un po' preoccupata.

Mio padre fa il poliziotto nella stazione di polizia della nostra città, Mullingar. E' il classico poliziotto che non infrange la legge e che tutti stimano e rispettano. Nessuno osa contraddirlo; chi si metterebbe mai contro Philip Moore ? Solo un suicida!

Già...” il suo tono di rassegnazione mi fece capire che il caso su cui stava lavorando non gli piaceva e che avrebbe preferito tornare a casa e godersi una birra di fronte alla tv.

Il suo lavoro lo ha portato ad avere alcune delusioni in passato,come la morte del suo migliore amico di cui lui si sente ancora responsabile.

D'accordo papà, ma stai attento!”

Come sempre piccola mia!”

 

Arrivata davanti l'entrata della scuola tolgo gli auricolari del mio i-pod, tiro un sospiro nervoso e poi a passo di lumaca mi dirigo in segreteria. Niente, oggi non è giornata!

Sono in anticipo e come previsto la scuola è deserta tranne per gli inservienti e le signore della segreteria.

Salve – mi rivolgo ad una signora bionda sulla quarantina con tono titubante stringendo a me il raccoglitore che avevo tra le braccia – sono qui per sapere il nome dell'alunno che mi è stato affidato”

Salve – mi saluta senza neanche degnarmi di uno sguardo e con aria superiore come se non esistessi- nome prego”

Avelin Moore”

Inizia a battere freneticamente sulla tastiera del computer di fronte a lei; avrei giurato che a momenti le si sarebbero annodate le dita per come le muoveva veloci!

 

Ad un certo punto si bloccò e sgranò gli occhi.

Prese il telefono e aspettò che qualcuno dall'altro capo rispondesse. Io non ci sto capendo più niente!

Signor preside – O mio Dio il preside... ma che cosa sta succedendo? - c'è qui la signorina Moore - allora è per me che sta chiamando.. ma che centro io?? - va bene”

chiuse la chiamata e per la prima volta si degnò di guardarmi negli occhi “Il preside la sta aspettando – si girò per indicarmi una porta – buona fortuna” mi disse con un sorrisino arrogante stampato in viso. Che donna odiosa!

Mi avvicino alla porta con passo lento e stringo sempre di più a me il mio amato raccoglitore, l'unica arma che possiedo per difendermi in questo momento. Chissà in che guaio mi sono cacciata!

Toc toc “Avanti”un respiro profondo e poi apro la porta.

Buongiorno Signorina Moore – mi saluta l'uomo di fronte a me sfoderando un sorriso rassicurante - prego si sieda” cominciamo bene.

So che lei ha chiesto di poter effettuare delle ripetizioni per ottenere crediti extra – Mi guardò aspettando una mia risposta, ma quando questa non venne continuò – ho parlato con i suoi professori e siamo giunti ad una conclusione vantaggiosa...”

Mi devo preoccupare?? perché non vorrei aggiungere terrorizzata alla lista di sentimenti che in questo momento sto provando.

Abbiamo trovato un alunno che fa al caso suo: svogliato nello studio e arrogante con i professori ma molto promettente, ha solo bisogno di qualcuno che gli ridefinisca le sue priorità e che gli dia quella spinta che gli serve per poter essere un esempio per gli altri e abbiamo pensato che lei con le sue qualità possa aiutarlo in tutto ciò”

Potrei sapere di chi si tratta?” Ma un ragazzo con meno problematiche non mi poteva capitare??

“”Ma veramente lei già lo conosce – Conoscere e chi?? Io non ho amici tranne Sally e Ben il suo ragazzo,ma lui ha una media alta quasi quanto la mia quindi è da escludere – il suo nome è...”

Driin Driin

Scusi un momento...” salvato dal telefono, tempismo perfetto!

Si... certo signorina... arrivo subito” Termina la chiamata e ripone il telefono. Ora dimmi il nome!

Venga con me signorina ” io voglio sapere quel nome! “Si – dissi prendendo la borsa che avevo appoggiato in terra e il mio raccoglitore - certo. Mi stava dicendo il nome del mio alunno...”

Non c'è bisogno signorina. E' qui”

Apri la porta feci un passo per superare il preside e .... Non può essere...

Tu??”

 

LUI: (mattina)

 

Driin Driin

Dannata sveglia!

Allungo una mano per poter andare a spegnere quell'aggeggio infernale, invece come al solito, l'urto accidentalmente facendola finire sul pavimento e come sempre non smette di suonare, al contrario, aumenta di tono.

Apro gli occhi svogliatamente e mi accingo ad allungarmi fuori dal letto per poterla andare a recuperare e gettarla fuori dalla finestra, ma vengo preceduto. Lucky, il mio cucciolo di Alaska Malamute prende in bocca la sveglia e 'sculettando' esce fuori dalla stanza senza degnarmi di uno sguardo.

Mi sdraio confuso chiudendo gli occhi: un terribile mal di testa mi assale e un senso di nausea parte dal mio stomaco. Faccio giusto in tempo ad arrivare in bagno.

Mi siedo per terra sperando di non dover rimettere ancora e solo allora i ricordi della sera precedente mi ritornano alla mente.

Jhon, il vice della mia squadra, mi aveva convinto ad andare con lui ad una festa fuori città ed io come sempre avevo accettato. Alcool musica e donne.. cos'altro avrei potuto desiderare?

Non ricordo l'ora cui sono tornato a casa, probabilmente ero troppo sbronzo; ricordo però una biondina... aveva un culo... chissà come si chiama?? non ricordo neanche se l'ho baciata...

 

Hey Niall sei sveglio??” La voce di mio fratello mi fece ritornare alla realtà.

Si – risposi – anche se avrei preferito dormire ancora un pò!”

Allora alza il tuo culo, vestiti e vieni a fare colazione o vengo su io e ti butto giù a calci in culo!” Signore e signori la finezza di mio fratello Greg di prima mattina.

 

Mi alzai, mi lavai,mi vestii e scesi di sotto.

Buongiorno”

Era ora mi sarebbe scocciato venire su e romperti le ossa per buttarti giù dal letto!”

Anch'io ti voglio bene fratello!”

 

Presi un toast,bevvi del latte e uscii di corsa. Se nessuno doveva sapere delle ripetizioni nessuno doveva vedermi andare in segreteria quindi decisi di andare direttamente a scuola senza incontrare gli altri al bar perchè sapevo che a quest'ora nessuno c'è.

 

Segreteria, finalmente sono arrivato.

Salve, voglio sapere il nome del secchione che mi è stato affibbiato” chiedo alla donna o furetto, sono indeciso, che mi ritrovo davanti.

Nome prego” “Niall Horan” Non feci neanche in tempo a finire che era già al telefono con il preside. Non avevo combinato nulla perché mi spediva già in presidenza??Mi voltai sentendo che la porta del preside si era aperta, ma non vidi lui uscire, ma.... lei.

Che ci faceva la Moore in presidenza?.... o no, assolutamente no! Non può essere...

Tu??”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Come tutto accadde ***


CAPITOLO 3: COME TUTTO ACCADDE

 

LEI:

 

“ Tu??”

Ero talmente sbigottita, allibita e stupita che non mi accorsi che il raccoglitore che avevo tra le ami mi era caduto rovesciando a terra tutto il suo contenuto.Anche Niall era rimasto a bocca aperta e non si era mosso di un centimetro dalla sua posizione. Fu il preside a riportarmi alla realtà.“Bene – disse con soddisfazione battendo insieme le mani – Avete ancora quindici minuti prima dell'inizio delle lezioni per mettervi d'accordo sui recuperi. Buon lavoro!” Sfoderò uno dei suoi sorrisi che si spense subito dopo l'occhiata da assassina che gli lancia.“
La prego signorina Moore di raccogliere le sue cose prima di andare” e detto ciò se ne ritornò nel suo ufficio chiudendo rumorosamente la porta dietro di se.Mi inginocchiai e inizia a raccogliere tutti i miei appunti e fogli vari sparsi su tutto il pavimento.
Ero talmente scioccata che non mi accorsi di un'altra figura inginocchiata di fronte a me fino a quando questa non mi porse i fogli che aveva tra le mani.
Lo guardai e subito i suoi occhi azzurro oceano mi catturarono. Amavo quegli occhi, li avevo sempre amati. Riuscii a riprendermi e farfugliai un semplice “Grazie”, presi i fogli e mi alzai in piedi.
“Senti neanche a me piace l'idea di dover studiare con te, ma sembra l'unica soluzione... - iniziò a parlare ma si capiva dal suo tono di voce e dalla mano che aveva portato tra i capelli che che si sentiva a disagio – quindi...”
“Quindi dobbiamo farlo” fui io a finire la frase per lui anche se quello che avevo detto andava contro tutto quello che pensavo e credevo. Non volevo fare ripetizioni proprio a lui ma, a quanto pare, non avevo scelta.
“Abbiamo poco tempo per decidere come organizzarci prop-” “ Nessuno deve saperlo!” Fui interrotta bruscamente dalla sua voce. E' una minaccia?? E' arrabbiato?? Perché se è così non voglio che si sfoghi con me. Sopporto già le critiche di tutti i ragazzi che frequentano la scuola, non voglio che anche lui cominci a darmi fastidio.
“Perché??” chiesi cercando di fare l'indifferente cosa che, vedendo la sua espressione, credo mi riuscì molto male.
“Semplice: ho una reputazione – disse gonfiando i suoi pettorali per apparire superiore,ma credo che la mia faccia da 'non me ne importa niente' lo abbia scoraggiato – e poi non voglio che mio fratello lo venga a sapere.”
Aveva ragione! Il fratello; non ci avevo pensato!
“ Sono d'accordo, neanche mio padre deve saperlo!”

 

PASSATO: (narratore esterno)

 

Philip e Bobby erano migliori amici fin dai tempi dell'asilo. Dico erano perché poco dopo finite le superiori i due ragazzi iniziarono ad allontanarsi.
Philip riuscì a trovare lavoro come archivista in comune mentre Bobby iniziò a frequentare gente poco raccomandabile conosciuta alle numerose feste a cui partecipava.
Entrambi i ragazzi erano fidanzati con delle ragazze conosciute a scuola e proprietarie di una pasticceria nel centro della cittadina: Margareth, fidanzata di Philip e Maura fidanzata di Bobby.
Fu Maura con il supporto di Philip ad aiutare Bobby ad uscire dai guai; questo li potrò a riavvicinarsi.
Poco dopo si scoprì che Maura era incinta e che aveva fatto di tutto per aiutare il suo Bobby perché non voleva lasciare suo figlio senza un padre.
Bobby riuscì a trovare un lavoro onesto come rivenditore di automobili e con i primi stipendi riuscì a trovare una casa dove vivere con la sua famiglia e a sposare Maura.
Anche Margareth e Philip seguirono le orme dei loro amici e si sposarono.
Alcuni anni dopo, precisamente nel 1993 entrambe le giovani donne diedero alla luce due bambini,Avelin e Niall. Purtroppo però Margareth morì dando alla luce la sua bambina.

Philip era distrutto: non mangiava più, si era licenziato non voleva più lavorare, passava il suo tempo a bere birra e fumare sigarette. Sembrava morto, ma lui lo era: era morto dentro. Fu Maura ad occuparsi della piccola Avelin nei primi mesi della sua vita.
Si scoprì poi che l'uomo che aveva assistito la sua amata Margareth era sotto effetto di sostanze stupefacenti; un duro colpo per Philip già distrutto dentro.
Prese una decisione: decise di entrare in polizia. Nessuno avrebbe più perso la persona che amava per uno stupido errore, lui poteva impedirlo o perlomeno poteva rendere giustizia a quelle persone.
Andò avanti non solo per lui ma anche per la sua piccolina che intanto cresceva e assomigliava sempre di più alla sua mamma. La famiglia Horan era sempre con lui, lo aiutava e lo sosteneva.
Passarono gli anni e tutto procedeva a gonfie vele: Philip era riuscito ad entrare in polizia,prima come semplice agente del traffico poi aveva ottenuto una promozione e ora si occupava di reati maggiori come rapine e furti, Avelin e Niall crescendo insieme erano diventati inseparabili e il matrimonio tra Maura e Bobby aveva i suoi alti e bassi ma stavano benissimo.
Philip non era più riuscito ad uscire con una donna: le paragonava tutte a Margareth e nessuna riusciva a reggere il confronto.
Poi arrivò quel fatidico giorno.
Bobby si presentò una tarda sera a casa di Philip e gli confessò di essere nei guai.
Aveva deciso di comprare un'auto a Maura per renderla più indipendente e aiutarla con il lavoro in pasticceria ma aveva bisogno di soldi: aveva chiesto un prestito ad un tizio conosciuto alla scuderia ma questo si è poi rivelato uno strozzino.
Il suo debito cresceva di giorno in giorno e non sapendo più cosa fare e dopo aver ricevuto minacce contro la sua famiglia decise di rivolgersi a dei suoi vecchi 'amici' che lo introdussero di nuovo in giri illegali. Ci sono volute alcune settimane per riuscire a sanare il debito con lo strozzino, ma ci era riuscito§; non aveva però potuto prevedere che una volta rientrato nel giro non ne sarebbe più uscito. E' stato a questo punto che si è rivolto al suo migliore amico, l'unico che abbia mai avuto e che lo avrebbe tirato fuori da questo pasticcio. Philip riuscì a convincerlo a costituirsi alla centrale dove lavorava lui la mattina successiva e a parlare con Maura quella stessa notte di quanto stesse succedendo.
Non arrivò mai a casa.

La mattina successiva Philip fu svegliato dal suono insistente del suo campanello. Alla porta era Maura: un sonoro e doloroso schiaffo gli arrivò in pieno viso. Quella fù l'ultima volta che i due si videro e si 'parlarono'.
La famiglia Horan aveva rotto i ponti con la famiglia Moore e quest'ultima,o meglio Philip, non aveva avuto il coraggio di andare a chiedere scusa perché infondo si sentiva colpevole; non era riuscito a proteggere il suo migliore amico.
Avelin e Niall non si salutano e parlano da allora, otto anni fa.

Fine Passato

 

LEI:

Mi siedo su una sedia lì vicino e tiro fuori la mia agenda.
“Quando hai gli allenamenti?” chiesi a Niall mentre sfogliavo l'agenda fino a trovare le date che mi interessavano.
Si sedette su una sedia lì vicino “Il martedì e il giovedì”
“Bene... possiamo mettere le lezioni di recupero gli altri giorni della settimana così abbiamo il weekend libero”
“Voglio anche il venerdì libero... - disse tranquillamente – devo pur passare un po' di tempo con i miei amici altrimenti addio reputazione!” Cercò di arrancare come scusa, tra l'altro pessima.
“Calma, neanche io posso il venerdì.” che caratterino!
“Ah si?!? perché?”
“Non sono affari che ti riguardano!” Sbotto allibita. Ma chi si crede di essere! Non ci parliamo da anni poi mi si presenta qui e vuole sapere vita morte e miracoli di me??? Al diavolo!
Butto l'agenda nella borsa e me ne vado. Prima di girare l'angolo mi volto “Ti aspetto alla pausa pranzo in biblioteca per definire gli ultimi dettagli, tanto a quell'ora non c'è mai nessuno!” e detto ciò me ne vado senza lasciargli il tempo di ribadire.

 

LUI:

Finalmente le quattro ore che mi dividevano dalla pausa pranzo erano finite: Ho una fame che mi mangerei anche un bisonte!
“Hey brò – Jhon mi raggiunge dandomi una forte e sonora pacca sulla spalla – Oggi a pranzo con noi ci saranno le cheerleaders – mi informa facendo spuntare un sorrisino avido sul suo viso – Ci sarà da divertirsi!”
“Mi dispiace ma non posso – Ricordandomi che ho un appuntamento con la Moore – Sai dove sta la biblioteca?”
Jhon si ferma di scatto “La biblioteca?? Che sei diventato un secchione tutto di un tratto??”
“No! Ma che sei scemo!!Quella bastarda della professoressa Smith mi ha incastrato con un compito. Devo assolutamente fare una tesina o mi boccia. - risposi scompigliandomi con una mano i capelli e sbuffando.
“Ah, allora sei nei guai amico...”
Sono davvero stanco di stare qui a perdere tempo e ho fame. Come se non bastasse devo incontrarmi con quella secchiona della Moore e la cosa non mi va proprio giù.
“Allora sai dov'è?”
“Dall'altra parte della scuola, vicino ai laboratori. Ci vediamo agli allenamenti!”
“Si, a dopo.”
Lo guardai allontanarsi. Volevo essere nei suoi panni?? Assolutamente si!
Non volevo per nulla al mondo incontrare quella ragazza. Avevamo rotto i ponti molti anni fa e avevo giurato a mia madre che non le avrei mai più parlato. Stavo infrangendo una promessa, non lo avevo mai fatto.
Varcai le porte che mi dividevano da quel posto pieno di libri e subito un odore inchiostro e di chiuso mi invase. Avevo sempre odiato i libri. Tutte quelle parole, tutto quel leggere mi faceva venire la nausea solo a pensarci.

Come aveva detto Avelin non c'era nessuno in giro. Notai sopra un tavolino lì vicino dei libri e una borsa che sicuramente appartenevano alla ragazza con la quale avevo appuntamento, ma di lei nessuna traccia. Appoggiai la mia roba e inizia a vagare alla ricerca della secchiona.
La trovai dietro uno scaffale intenta a recuperare un volume troppo in alto per la sua minuta altezza. Trattenni una risata; è davvero buffa e il bello è che non si è ancora accorta della mia presenza troppo concentrata ad allungarsi per prendere il libro.
Mi avvicino cautamente da dietro. Appoggio delicatamente una mano sul suo fianco in modo da non perdere l'equilibrio e con l'altra afferro il libro che suscitava in lei così tanto interesse. Da quella distanza potevo sentire bene il suo profumo: Vaniglia.
Si voltò verso di me. Si voltò verso di me così potei notare ogni piccolo dettagli del suo viso: Le sue labbra leggermente dischiuse come se volesse dire qualcosa ma non riusciva a parlare, le sue guance leggermente rosse forse dovute all'imbarazzo suscitato dalla poca distanza che ci divideva e poi i suoi occhi. Come dimenticarli? Quel verde smeraldo mi aveva sempre affascinato fin da bambino. Adoravo il modo in cui mi guardava.

Mi ripresi e le porsi il libro. Un flebile “Grazie” usci dalle sue labbra con un tono così basso che se fossi stato più lontano non lo avrei sentito.
Prese il volume e si diresse al tavolino dove aveva lasciato le sue cose e io non potei far altro che seguirla.
Ci sedemmo uno di fronte all'altro; lei tutta perfettina comodamente composta, io invece completamente sdraiato sulla sedia come se fossi al bar con gli amici.
“Possiamo iniziare domani con le ripetizioni – propose diventando ancora più rossa di prima e trafficando con tutti gli appunti che aveva davanti a se. Certo che non riesce proprio a stare ferma! - Hai qualche compito imminente da preparare?”
“Ho da fare una tesina di chimica per la professoressa Smith” sbuffai quando pronunciai il suo nome.
“Perfetto possiamo iniziare da chimica allora!” Sfodero un piccolo sorriso cercando ci allentare la tensione venutasi a creare prima. “Su quale argomento è la tesina?”
Ci pensai su. Passavo l'intera lezione a guardare fuori dalla finestra o a spedire bigliettini a Jhon per metterci d'accordo su una festa, che ne potevo sapere io che argomento doveva trattare la tesina!?!?! risposi come ero solito fare: “ Non ne ho la più pallida idea”
“Tranquillo, parlo con la Smith e ci penso io”
“Bene”
Il silenzio scese sovrano tra di noi. Mi venne in mente che avevamo deciso tutto tranne la cosa più importante: “Dove le facciamo le ripetizioni?”
Parve pensarci su poi un sorriso si allargò sul suo viso.
“Ho un'idea:che ne dici se facciamo a casa mia?”
“Ma sei pazza!?!? - mi tirai su dalla sedia e mi sporsi sopra il tavolino – se tuo padre ci vede io sono morto!”
“Tranquillo – si sporse anche lei sul tavolino avvicinandosi a me appoggiando la sua mano sulla mia cercando di tranquillizzarmi – mio padre lavora tutti i pomeriggi fino a tardi. Inoltre casa mia è lontana dai posti frequentati dai ragazzi di questa scuola. Saremo soli e nessuno ci vedrebbe.”
Aveva fatto delle considerazioni giuste e accettabili “Va bene – sospirai – a che ora?”
Sorrise. Che sorriso che aveva. “Facciamo subito dopo la scuola, verso le tre.... ok?”
“Ok”
Solo allora si accorse di aver appoggiato la sua mano sopra la mia e la ritrasse diventando tutta rossa. Anch'io ritrassi le mani portandole sulle ginocchia e distogliendo lo sguardo da lei e portandolo sulle mie mani. Allora notai l'orologio e l'ora che si era fatta. Scattai in piedi raccolsi le mie cose e mi avviai alle porte d'uscita. Mi voltai verso di lei un'ultima volta “Aspetta qualche minuto prima di uscire – le dissi sperando che mi desse retta e non facesse di testa sua. Il movimento quasi impercettibile mi fece capire la sua approvazione – A domani Moore”
“A domani Horan” fu l'ultima cosa che sentii prima di voltarmi e lasciarla da sola seduta su quella sedia a pensare a chissà cosa.

SPAZIO AUTRICE:

Mi dispiace e mi scuso per il mio enorme ritardo! Spero che con questo capitolo sia riuscita a farmi perdonare. So che non lo merito ma vorrei chiedervi un piccolissimo favore: potete lasciarmi una piccola recensione please??? Vorrei sapere che cosa ne pensate sia della storia che dei personaggi.
Se volete chiedermi informazioni sulla storia o per qualsiasi cosa potete contattarmi su twitter: @SASINA92
Ora vi lascio. Un bacione a tutte coloro che la seguono e grazie!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 : Ripetizioni ?!? ***


CAPITOLO 4: RIPETIZIONI ?!?


LEI:

Tik-Tak Tik-Tak Tik-Tak 14:03.
Ancora cinquantasette minuti e poi sarebbe arrivato.
Ancora cinquantasette minuti prima che Horan trasformi la mia oasi di pace e serenità in un inferno.
14:04
Adesso mancano cinquantasei minuti.

Mi alzo svogliatamente dal divano e con passo lento mi dirigo al tavolo. Prendo i piatti del pranzo e con molta cura li butto nel lavandino sotto il getto di acqua bollente per cercare di pulirli un po' prima di metterli nella lavastoviglie. Mi avvio in giardino con la tovaglia tra le mani e non appena apro le porte a vetro il vento gelido di febbraio mi arriva addosso procurando brividi per tutto il corpo. Sventolo la tovaglia buttando tutte le molliche o resti di cibo minuscoli tra l'erba contenta di aver donato a piccoli animaletti il loro pasto giornaliero.
Piego la tovaglia e la poso nel suo cassetto insieme a tutte le altre, prendo il vaso di fiori naturalmente finti e lo posiziono in mezzo al tavolo. Mi guardo intorno: non avevo mai pulito la cucina così bene neanche per i colleghi di mio padre quando venivano a trovarci. Horan mi stava mandando letteralmente fuori di testa!
Il mio sguardo finisce sull'orologio: 14:16. Avevo un po' di tempo da dedicare a me stessa così andai in camera, presi dei vestiti e mi precipito in doccia,lasciando che l'acqua bollente calmi i miei muscoli sempre più tesi.

LUI:

Come avevo previsto e supposto avevo dovuto inventarmi una scusa con mio fratello per poter uscire e andare alle ripetizioni; spero solo che Jhon non chiami a casa per sapere se stasera esco con lui visto che è lui la mia copertura!
Sto andando dalla Moore; non sono mai stato a casa sua. Dopo il litigio che c'è stato tra la nostra famiglia non le ho più parlato e così lei e il padre si sono trasferiti dalla casa a 10 minuti dalla nostra in un quartiere diverso per non doverci più incontrare neanche per sbaglio.
Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi accorsi di essere arrivato alla via giusta. Accostai l'auto da una parte e presi il foglietto con l'indirizzo che ieri la Moore mi aveva fatto trovare nell'armadietto; Sundays Well Road 6A.... Puntuale! -Avelin

Puntuale... si come no?!?! Guardai l'orologio al mio polso 15:13. Non sarei mai arrivato in orario non è da me. Rimetto in moto la macchina e proseguo sulla via cercando di trovare questo maledetto numero 6, finché non trovo una casetta tutta in azzurro cielo con decorazioni in bianco.
Sul portico di casa un dondolo anch'esso bianco con enormi cuscini colorati dall'aspetto molto morbido. Tutto intorno alla casa fiori colorati di qualsiasi genere, ma proprio affianco la porta un piccolo vaso con dentro delle margherite il fiore preferito di Margareth come mi aveva raccontato Avelin quando eravamo ancora amici. Amici. E' passato così tanto tempo, cosa siamo noi adesso?? estranei? Conoscenti?? più ci penso più un senso di vuoto si impossessa di me.
Mi stacco da questi pensieri opprimenti e mi concentro sulla casa di fronte a me. Non ho bisogno di leggere il numero per capire che questa è la casa di Avelin. Spengo la macchina,prendo la mia borsa e mi avvio verso la porta. Stavo per bussare quando la porta davanti a me si spalanca rivelando una ragazza molto molto arrabbiata.
“ Sei in ritardo!! ” Mi guarda per qualche secondo con aria minacciosa poi si gira su se stessa e comincia a camminare “ Entra e chiudi la porta”
Ma che razza di ragazza é??? non le chiederò scusa per essere arrivato in ritardo quindi può anche togliersi quell'atteggiamento arrogante da dosso.
Faccio come ha detto entro e chiudo la porta poi provo a sdrammatizzare un po' la situazione: “ Oh ciao Horan come stai?” “ Bene e tu Moore??” “Bene anch'io grazie” La guardo sperando di averle strappato un sorriso o almeno che la sua ira nei miei confronti si sia affievolita invece ottengo solo uno sguardo perforante di quelli che ti congelano il sangue nelle vene e un “ Meglio che iniziamo le ripetizioni ”.
Riesco a formulare un semplice “Ok” e la seguo nel salotto.
La stanza è molto bella, decorata con semplicità ma allo stesso tempo con eleganza. Un gigantesco divano in pelle bianca al centro della stanza la fa da padrone e di fronte un tavolino basso pieno di libri. Attaccata alla parete di fronte al divano una gigantesca televisione a schermo piatto perfetta per vedere le partite di pallone e alle pareti centinaia e centinaia di cornici con tante foto. Mi avvicino ad una delle foto e scopro con sorpresa che ritrae me e Avelin abbracciati al suo sesto compleanno. Che teneri che eravamo...
“ Che cosa è cambiato ?” Sento alle mie spalle la sua voce con un tono di tristezza che mi trafigge. Già che cosa è cambiato?? Come ci siamo arrivati da essere migliori amici inseparabili a essere toutor e studente imbranato??
“ Vieni Horan che cominciamo”
Mi stacco dai miei pensieri e mi siedo affianco a lei tirando fuori tutti i miei libri. Che la tortura abbia inizio!

LEI:

Non posso credere a quello che vedo e se qualcuno me lo chiede negherò fino alla morte di averlo pensato. Niall James Horan è vero genio della chimica! In meno di due ore da quando abbiamo iniziato ho spiegato quasi tutti gli argomenti della tesina che deve fare e li ha capiti in un batter d'occhio! Mi ascolta senza mai interrompere e se ha qualche domanda aspetta che finisco di spiegare prima di farmela. Questo di fronte a me non può essere il vero Niall: sicuramente è stato rapito dagli alieni r e rimpiazzato con un extraterrestre che si intende di scissioni molecolari....
“Allora così va bene?” Mi porge il quaderno e leggo il pezzo della tesina che aveva cominciato a scrivere. Rimango a bocca aperta. Scrittura perfetta, nessun errore grammaticale e la punteggiatura è apposto. Non ci creo che è bravo pure in letteratura! Ma dove diavolo è stato il Niall genio per tutto questo tempo????
“Si è perfetto!” gli rispondo porgendogli il quaderno facendogli un sorriso e ricevendone uno da lui.
“ Ti va se facciamo una pausa?? - propongo guardando la sua reazione – siamo qui da ore e tu apprendi in fretta possiamo concederci due minuti non credi??”
Lo vedo tirare un sospiro e chiudere i libri di fronte a lui.
“ Non vedevo l'ora che me lo chiedessi!”
Ci alzammo e ci dirigemmo in cucina. Il giorno prima avevo cucinato la mia favolosa torta di mele con zucchero a velo. Presi due piattini e due bicchieri dalla mensola, misi una fetta di torta in ogni piattino e poi andai in frigo a prendere del succo di frutta.
Nel frattempo Niall si era accomodato su uno sgabello del piano della cucina e mangiava con gli occhi il pezzo di torta che gli avevo messo davanti.
Mi sedetti di fronte a lui.
“ Buon appetito!”
“ Anche a te!”


Stavo per addentare l'ultimo pezzo della mia torta quando un rumore assordante proveniente dal piano di sopra mi spaventa a tal punto da fermare la forchetta a metà strada tra il piatto e la mia bocca spalancata. Sgranai gli occhi e un brivido di paura mi attraversò la schiena.
“ Che cosa è stato? ” sussurrai a Niall di fronte a me con tono spezzato dalla paura.
In casa non c'era nessuno; mio padre è a lavoro e noi viviamo soli. Niall deve aver capito qualcosa perché si porta un indice alla bocca dicendomi di fare silenzio, si avvicina ai numerosi cassetti della cucina e inizia ad aprirli tutti evitando di fare rumore finché non estrae un coltello.
“ Dove pensi di andare?” chiedo spaventata dalla sua possibile risposta.
“ Vuoi fare silenzio!?! ”
“ Non andare ti prego – lo supplico con le lacrime che minacciavano di uscire – Non mi lasciare da sola... Ho paura”
Mi guarda per un tempo che mi parve lunghissimo, poi si gira come se volesse ignorarmi o non vedere la mia faccia per paura di commuoversi. Mi ero dimenticata che il bullo Horan non teme niente e non soffre mai. Un senso di abbandono e malinconia mi assale allo stomaco. Non credevo che il mio vecchio amico d'infanzia fosse cambiato fino a questo punto.
“ Tieni – alzo lo sguardo e noto che Niall mi sta porgendo il... mattarello?? - Potrebbe servirti se vieni con me”
Un sorriso enorme si apre sul mio viso e quel peso allo stomaco scompare lasciando posto ad una calda sensazione di complicità e fiducia. Mi ricompongo e prendo il mattarello in mano.
“ Stammi dietro – mi sussurra con una certa nota di preoccupazione nella voce – e non fare rumore ok?” Annuisco e insieme ci dirigiamo al piano superiore.
Mentre saliamo le scale si sentono ancora strani rumori, ma solo quando arriviamo in cima ci accorgiamo che quei rumori provengono dalla mia stanza. La porta é socchiusa.
Terrorizzata?? Assolutamente no, sto solo morendo dalla paura. Già posso immaginare cosa accadrà. Un uomo incappucciato che rovista nella mia stanza alla ricerca di chissà cosa che non appena ci vede ci salta addosso. Posso anche vedere mio padre che piange sulla mia tomba. Povero papà,non ha che me al mondo non posso lasciarlo solo.
Tutti questi pensieri negativi non fanno altro che accrescere lamia ansia e il mio terrore così senza pensarci appoggio una mano sulla schiena di Niall e stringo forte quel tessuto di stoffa che non so il perché ma mi fa sentire sicura. Forse è proprio la presenza di Niall che mi fa sentire sicura. Quando eravamo piccoli giocavamo sempre al principe che doveva salvare la principessa dal mostro cattivo, e lui mi salvava, sempre. Forse non ho mai smesso di credere che quel principe coraggioso che veniva a salvarmi non è mai andato via e che ha sempre vegliato su di me in tutti questi anni nonostante io non lo vedessi.
Stringo sempre più forte il pezzo di stoffa tra le mie mani come se avessi paura che lasciandolo lui mi potesse abbandonare nella mia paura. Siamo giunti davanti alla porta socchiusa della mia stanza e il mio sguardo cade sul viso di Niall.
I suoi lineamenti sono induriti, tesi. E' Sempre stato un libro aperto per me e posso capire quanto sia teso e preoccupato per quello che potrebbe accadere nei prossimi secondi.
Si volta verso di, prende la mano che teneva la sua maglietta e la stringe nella sua. “ Non lasciarmi ok? ”
“ Mai ” gli rispondo puntando i miei occhi verdi nei suoi azzurri.
Torna di nuovo a guardare di fronte a se e alza il coltello di fronte a lui e io faccio lo stesso con il mio mattarello.
Eravamo uno di fianco all'altro pronti a rispondere ad un eventuale attacco: Niall alza la gamba e da un forte calcio alla porta spalancandola.
All'improvviso un enorme palla di pelo mi si fionda addosso. Dallo spavento lascio andare il mattarello facendolo cadere a terra e mi avvinghio alla prima cosa che mi capita a tiro.
Mi ritrovo così tra le braccia del mio piccolo principe ormai diventato un uomo con le mani che circondano il suo collo e le gambe intorno alla sua vita.

LUI:

Sbang!

Apro la porta con un poderoso calcio e mi ritrovo davanti una scena orribile. La stanza completamente sottosopra. Un enorme palla di pelo ci salta addosso e senza rendermene conto mi ritrovo Avelin addosso. Il principe a di nuovo salvato la sua principessa dal mostro cattivo o in questo caso dal gatto pestifero di casa.
La sento singhiozzare sulla mia spalla e stringersi sempre di più a me. Tutta questa tensione doveva davvero averla fatta soffrire molto. Succedeva sempre anche quando era piccola che se era troppo in ansia o terrorizzata si metteva spesso a piangere per allentare la tensione e sfogarsi. Non c'erano bisogno di parole per farla ritornare in se, bisognava solo aspettare e abbracciarla così da farla sentire al sicuro. Ed è quello che feci.
Lasciai cadere al suolo il coltello che tenevo sulle mani e la circondai con le mie braccia. Volevo farle sentire che io c'ero e che non l'avrei lasciata sola,mai più.
Si strinse di più a me e continuò a piangere. Non avrei resistito a lungo in quella posizione, così mi avviai verso il suo letto e con molta delicatezza mi sedetti con lei sopra di me.
Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo: lei continuava piangere e singhiozzare mentre io cercavo in tutti i modi di tranquillizzarla accarezzandole la schiena.
Quando sentii che il suo pianto si stava affievolendo e la sua stretta intorno a me si stava allentando cercai di scostarla un po' da me cercando di trovare i suoi occhi verdi che tanto mi piacciono.
Non riusciva guardarmi in viso, così fui io a alzarlo mettendole due dita sotto il mento mentre con l'altra mano le asciugavo le ultime lacrime che solcavano il suo perfetto viso. Perfetto?? Niall riprenditi! Ha un bel viso ma ora basta!
“ Scusa ” usci come un sussurro dalle sue labbra.
“ Tranquilla, ora so che hai un gatto – dissi cercando di farle spuntare un sorriso cosa che mi riuscì molto bene – stai meglio ora?”
“ Si grazie ”
“ Bene perché io ho ancora fame... che ne dici di andare a finire la nostra torta?”

Grazie a Niall ero riuscita a tranquillizzarmi e tornare a sorridere.
Tornammo di sotto e come ricompensa per avermi aiutata diedi al ragazzo di fronte a me una doppia razione di torta sorprendendomi del suo appetito insaziabile.
Tutto stava filando bene, ma come in tutte le belle storie che ti raccontano da bambina non ci può essere un bel lieto fine se la sfortuna non ci mette di mezzo la sua zampa. Biancaneve aveva la strega cattiva, Cenerentola la matrigna con le sue orrende sorellastre, Cappuccetto rosso aveva il lupo e io?? Non avevo un lupo,una matrigna e nemmeno una strega da cui difendermi, ma in compenso avevo un padre fin troppo possessivo.
Fu in un attimo che il mio sorriso sparì. Si spense nello stesso attimo in cui le mie orecchie udirono il rumore di una macchina che posteggiava nel vialetto di casa. I miei occhi finirono sulla figura prima sorridente del giovane di fronte a me ora diventato incredibilmente pallido.
Corse in salotto, raccolse le sue cose buttandole a casaccio nella sua tracolla poi mi guardò come se aspettasse che fossi io a trovare una soluzione. Ma che cosa si aspettava da me ??
Pensai:La porta principale è da escludere mio padre lo vedrebbe subito. Non posso lasciarlo uscire sul retro in giardino visto che ci sono le porte a vetro e nessun nascondiglio, poi dovrebbe passare davanti casa e mio padre lo vedrebbe. Allora che posso fare ?? Poi l'idea venne. Pazza, sconsiderata e sicuramente pericolosa, ma nei film funzionava sempre perché non provare ??
“ Vai sul terrazzo in camera mia. Affianco ad esso c'è un telaio in legno bianco per le piante dovresti riuscire a scendere senza difficoltà ”
Lo vidi prendere le scale e sparire, poi mi voltai verso la porta aspettando di veder spuntare la faccia di mio padre con una spiegazione plausibile del suo inaspettato anticipo.

SPAZIO A ME:
Grazie Grazie Grazie!!! Vi adoro!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e che possiate perdonarmi per il ritardo ma non ero sicura di una parte quindi ho voluto rivederla prima di pubblicarlo. Vi piacciono personaggi??La storia ?? lasciatemi una piccola recensione giusto per sapere che cosa ne pensate.Grazie ancora!! Vi regalo un mega abbraccio come ringraziamento!! Se mi cercate e avete domande sulla storia mi potete trovare qui @SASINA92 Se non vi seguo subito basta che chiedete il followback! ci sentiamo presto!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 : Un sabato speciale -1' parte- ***


CAPITOLO 5: UN SABATO SPECIALE -1' PARTE-

LEI:

 

Driin Driin
Dannata sveglia. Dannata me. Dannata la mia ostinazione nel volermi svegliare presto anche il fine settimana nonostante non abbia scuola. Basta!
Prendo quel telefono in mano e con tutta la mia pazienza cerco di zittirlo prima che svegli anche mio padre. Già papà. Chissà come si sentirà oggi??

Flashback

“ Papà come mai a casa così presto??” chiesi preoccupata. Non era mai successo in tutta la sua carriera da poliziotto che tornasse a casa prima anzi piuttosto non si faceva vedere e telefonava dicendo che avrebbe fatto molto tardi o che non tornava affatto.
“ Credo di non stare molto bene – rispose portandosi una mano tra i capelli e sbuffando un po' – andrò a riposarmi un pò”
Si toglie la giacca appoggiandola sull'appendiabiti accanto alla porta e poi si dirige quasi trascinandosi verso le scale al piano di sopra.
Mi ricordai che Niall era appena salito e che probabilmente era ancora intento a capire come scendere dal mio terrazzo nonostante le mie indicazioni.
“ Papà stenditi sul divano che ti preparo un thè caldo – cercai di distrarlo e convincerlo a non salire le scale nonostante fosse a metà salita – vedrai che dopo ti sentirai meglio”
Mi sorrise e fece come avevo detto io stendendosi sul divano e coprendosi con la coperta lì vicino.
Senza rendermene conto puntai gli occhi fuori dalla finestra notando un ragazzo biondo correre verso la macchina e partire subito dopo. Tutti i muscoli si rilassarono sapendo che oramai non sarei stata scoperta ed un sorriso spontaneo comparve sul mio viso nel ricordo di quelle ore precedenti passate in buona compagnia e che già mi mancavano.

Fine flashback

Scendo svogliatamente dal letto e mi dirigo in bagno.
Penso di non essere mai stata una persona normale. Di solito le persone entra in bagno si spogliano, si buttano in doccia e cantano a squarciagola senza preoccuparsi di niente e di nessuno invece io sono totalmente il contrario: vado in bagno e accendo tutte le luci possibili e prima di spogliarmi apro l'acqua facendola scorrere e bagnando tutto il box doccia poi inizio a spogliarmi piano piano.
Mi butto in doccia e come sempre rimango dentro minimo un'ora. Non mi accorgo del tempo che passa, inizio a pensare e perdo completamente la cognizione del tempo.
Ed è così che succede sempre tranne questa mattina perché a quanto pare il mio telefono a deciso che la mia doccia deve durare solo cinque minuti. Lo ignoro, richiamerò io più tardi. Squilla ancora e come previsto lo ignoro di nuovo. Alla terza chiamata sbuffo,mi copro con l'asciugamano e vado a rispondere a questo dannatissimo telefono.
“ Pronto?”
“Ciao tesoro sono Sally – che vuole adesso lo sa che la mattina sono impegnata?!?! - hai da fare per pranzo?”
“Non saprei.... dovrei stud -” “ Perfetto vengo a casa tua tra mezz'ora! Ciao!”
“ Cosa?!?! no! Sally?? Sally ci sei??” perfetto a riattaccato, che razza di ragazza!
Ritorno in bagno e finisco di prepararmi. Oggi non è molto freddo nonostante siamo ancora a gennaio quindi opto per un maglione color panna e dei jeans. Prendo la giacca e la borsa ricordandomi di infilarci il portafoglio con il telefonino e poi scendo di sotto ad aspettare Sally.

Come sempre Sally era in ritardo ma è riuscita a farsi perdonare offrendomi la colazione al bar del centro commerciale dove mi ha costretto ad accompagnarla.
“Devo dirti una cosa – pronuncia di punto in bianco poggiando metà della sua brioche sul piattino di fronte a lei e puntando i suoi occhioni marroni su di me – ma non voglio che tu commenti, devi solo ascoltarmi”
La guardo cercando di capire quali siano le sue intenzioni o che cosa possa essere successo di così grave da non avermelo potuto neanche accennare al telefono, ma da i suoi occhi non riesco a vedere altro che tanta tristezza ma allo stesso tempo tanta gioia.
“Dimmi tutto!”
Prende un lungo respiro e poi spara la bomba “ Io e Ben ci siamo lasciati”
Sta scherzando vero?? Sally e Ben... Ben e Sally... sono la coppia perfetta o perlomeno erano la coppia perfetta e adesso non esiste più?!?!?! Ecco perché io non credo nell'amore!
L'amore non riuscirò mai a capirlo: come fanno due persone perfette e complementari a lasciarsi così??
Sally e Ben si conoscono da quando facevano l'asilo insieme, sono stati sempre amici finché otto mesi fa non si sono dichiarati e si sono messi insieme. Erano perfetti: non era una semplice cotta era qualcosa di più e tutti oramai lo avevano notato, non riesco proprio a capire che cosa abbia portato a questa rottura.... sono curiosa, voglio sapere il motivo!
“E...” - fece per aggiungere qualcos'altro.
“E??” provai a spronarla nel continuare.
“ Esco con un altro ragazzo.” - Ora capisco il motivo: il terzo incomodo!
I suoi occhi si illuminarono e sulle guance comparve un leggero rossore al solo pensiero di quel nuovo ragazzo di cui io ignoravo l'esistenza e che volevo continuare ad ignorare perché so che a Sally da fastidio che le persone si impiccino della sua privacy, sarà lei a raccontarmi tutto quando si sentirà pronta. Sono contenta che sia felice almeno lei.
Così continuo a mangiare la colazione in silenzio portando lo sguardo tra la folla di passanti che riempiono il centro commerciale il sabato mattina pensando che forse anche loro hanno problemi di cuore, preoccupazioni per il lavoro e corrono cercando di ricavare tempo per far funzionare tutto al meglio. Schiavi del tempo è questo quello che siamo e saremo sempre.

 

“Ok... che ne pensi di questo??” Esce dal camerino con un elegante vestito monospalla color rosa pastello stretto in vita da una fascia di paillette argentate e la gonna gonfia che le arrivava fino al ginocchio. Aveva tirato su i capelli in un crocchio e con quel vestito sembrava una ballerina di danza classica. “ E' Perfetto!” fu l'unica cosa che riuscii a dirle.
Si volto per guardarsi allo specchio e sorrise. Era il primo sorriso sincero che ero riuscita a strapparle in tutta la giornata. Il suo sorriso si allargò ancora di più quando le portai delle scarpe alte con il tacco dello stesso colore del vestito. Indossò le scarpe e si voltò.
“Ti va di giocare?” Sapevo a che cosa stava alludendo.
Dopo la separazione da Niall otto anni fa iniziai a sentirmi molto sola,mangiavo poco e passavo notti insonni a causa degli incubi. L'unica che mi stette accanto in tutto questo periodo fu Sally. Inventò un gioco per farmi tornare a sorridere e soprattutto a mangiare; ci travestivamo.
A volte facevamo finta di essere principesse che governavano su un regno immaginario, altre volte delle streghe buone che usavano la magia per aiutare le persone e altre volte ancora indossavamo dei vestiti eleganti facendo finta di essere attrici o cantanti famose e ci mettevamo in posa per gli scatti dei paparazzi invisibili. Capii solo alcuni anni dopo caver smesso che quei giochi erano studiati apposta per non farmi sentire la mancanza di Niall e aiutarmi a tirarmi fuori dalla torre di cristallo che mi ero costruita.
'Le persone famose devono mantenersi in forma quindi devi mangiare!' oppure 'Se non dormi ti vengono le rughe e le principesse non hanno le rughe' e così ricomincia a mangiare e a dormire ma soprattutto iniziai ad abituarmi all'idea che da allora in poi non ci sarebbe stato Niall che mi preparava il panino imbottito come solo lui sapeva fare o che tutte le sere mi augurava la buonanotte.
“Va bene – risposi – quale gioco?”
“ Facciamo finta di essere delle celebrità! – rispose voltandosi verso di me – troviamo dei vestiti bellissimi e andiamo in giro con quelli per tutto il resto del giorno!”
“Perfetto, ma ad una condizione – la guardai dritta negli occhi sapendo che quello che le avrei detto le sarebbe piaciuto da morire – Non ti devi togliere quel vestito!
Mi corse incontro e mi stritolò in uno dei suoi mega-abbracci, uno di quelli dove senti veramente che quella persona ti vuole un mondo di bene e alla quale è riservato un posto speciale in fondo al cuore.
“Oh mio dio!” Sento Sally staccarsi dall'abbraccio e correre e poi sparire verso un punto imprecisato del negozio. “ Sally? - provo a chiamarla ma non ottengo risposta così decido di avventurarmi tra i vari vestiti, scarpe e accessori di qualsiasi genere alla ricerca di una chioma rossiccia.
La trovo intenta ad ammirare un abito stupendo color panna, senza maniche e che copriva bene la zona del seno, stretto in vita che scendeva delicato fino al ginocchio e una fascia nera all'altezza della vita che terminava sulla schiena con un grazioso fiocco. Quello è il mio vestito!

SALLY:

Più guardavo Avelin con quel vestito addosso e più mi convincevo che è una ragazza bellissima, un piccolo bocciolo che all'inizio tutti ignorano perché è timido e non vuole aprirsi ma che quando sboccia tutti invidiano e ammirano per la sua naturale meraviglia. La bellezza sta negli occhi di chi guarda e in quel momento tutti gli occhi maschili che ci circondano sono puntati su di noi, su di lei.
Come prevedibile lei non se ne accorge, non sa che tutti in questa sala da pranzo sperano in un suo sguardo,in un suo sorriso.
“ Lo sai che ti stanno guardando tutti – cerco di farle notare – sono un po' gelosa!”
“davvero?? - chiede quasi disperata. So che odia essere al centro dell'attenzione e che in questo momento dopo la mia affermazione vorrebbe che la terra si aprisse e la inghitisse. Non sa però che chiunque in questa sala sarebbe disposto a sacrificarsi per salvarla dal baratro. “ che imbarazzo!”
“Non devi sentirti in imbarazzo, sei stupenda!”
“ Ecco qui le vostre ordinazioni signorine” Il cameriere, tra l'altro molto carino, arriva con in mano i nostri piatti di pasta fumante,li mette di fronte a noi, ci sorride ( veramente sorride ad Avelin che diventa tutta rossa come un pomodoro!) e poi ci lascia sole augurandoci “Buon appetito”.
Stavo mangiando tranquillamente quando sento il mio telefono vibrare. Lo prendo e scopro con sorpresa un messaggio da Love <3.

Da: Love <3

ciao bellissima! Ti va di andare al cinema più tardi??xx J

E adesso che gli rispondo?? Avevo deciso di passare tutta la giornata con Avelin per farla riprendere dopo la batosta delle ripetizioni. Infatti mi aveva raccontato che le avevano affibbiato un novellino del primo anno che non faceva altro che provarci con lei e fare battutine allusive e che l'altro giorno durante le ripetizioni aveva provato anche a saltarle addosso. Volevo aiutarla e concederla un giorno di svago distraendola per qualche ora da tutti i suoi problemi. Non volevo che ricadesse in quel baratro in qui l'ho trovata otto anni fa per via di quello sconsiderato del suo ex-amico. Per fortuna si era trasferito!

Per: Love <3

Sono con una mia amica non posso abbandonarla :( mi perdoni ??? xx S

Inviai quel messaggio anche se mi costava un enorme fatica ma dovevo farlo per Avelin,lei c'è sempre stata per me e io ci sarei sempre stata per lei!

Da: Love <3

Deciso vorrà dire che porto un amico! Ci vediamo alle 16:00 davanti al cinema!
Mi manchi...<3 xx J

Sorrisi involontariamente all'arrivo del messaggio e questo non poté sfuggire alla persona di fronte a me. Già Avelin! Sapevo che non mi avrebbe detto di no però volevo dirglielo e fargli capire che ho bisogno di lei e delle sue opinioni per sentirmi più sicura. Ho bisogno dell'approvazione della mia migliore amica.
“ E' lui?” mi chiede conoscendo già la risposta.
“Si... mi ha chiesto se vado al cinema con lui – vedo il suo sorriso svanire di poco e abbassare lo sguardo verso il suo piatto di pasta ancora quasi del tutto intatto – Vorrei che tu venissi con me!”
Mi guarda con incredulità e prima che possa farsi idee strane decido di spiegarle la situazione.
“ Tranquilla non sarai sola porterà un amico anche lui... e poi voglio che tu lo conosci quindi vieni al cinema con le buone o ti ci trascino io!!”
Un semplice “Ok” uscì dalle sue labbra e un sorriso comparve sul suo viso. L'avevo convinta! Presi il telefono e comincia a digitare la risposta.

Per: Love <3

Ci saremo!! :) Mi manchi anche tu tantissimo <3<3 xx S

 

SPAZIO AUTRICE: leggete per favore!!

Ringrazio tutte coloro che leggono e recensiscono questa storia!!!
Mi dispiace immensamente per il ritardo e spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Niall non è uscito ma nel prossimo si farà sentire la sua presenza promesso!!
Ho voluto dedicare questo capitolo all'amicizia che lega Avelin e Sally, anche se basata su informazioni sbagliate e segreti non svelati.
Come trovate la storia fin qui?? Che succederà secondo voi nel prossimo capitolo??
Aspetto con ansia le vostre opinioni!!
Un bacione di ringraziamento a tutte voi!! Vi lovvo da morire!!
- Sara -

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5: Un sabato speciale -2' Parte- ***


LEGGERE SPAZIO AUTRICE IMPORTANTE!!!!

CAPITOLO 5: UN SABATO SPECIALE -2' PARTE-

AVELIN:

Avevamo finito da poco di pranzare e prima di dirigerci al cinema con la macchina di Sally lei è voluta per forza passare dalla parrucchiera per farsi 'aggiustare' i capelli. Aggiustare?? Sono esattamente come erano prima!!
Quando le ho chiesto se potevamo finirla qui con il nostro gioco e rimetterci gli indumenti che portavo questa mattina lei di tutta risposta ha preso le mie buste e le ha chiuse nel bagagliaio della sua auto togliendomi anche la possibilità di scappare in bagno e cambiarmi anche senza la sua autorizzazione.

Mi ritrovo quindi nel parcheggio del cinema con Sally che non smette un minuto di specchiarsi, un vestito con cui mi sento decisamente a disagio, un mal di pancia tremendo dovuto all'abbondante pranzo che Sally mi ha costretto a mangiare e l'ansia per l'arrivo della nuova fiamma della mia amica che mi fa stare ancora peggio.
“Comincio ad avere freddo” Sussurra ad un tratto Sally distogliendomi dai miei pensieri e riportandomi alla realtà. Mi volto verso di lei e la trovo avvolta nel suo cappotto grigio e con le mani che sfregano lungo le braccia per farsi calore.
“Andiamo “ le prendo la mano e la trascino all'interno del cinema prima che ad entrambe prenda una broncopolmonite per via di due ragazzi che arrivano in ritardo!. Dovrebbero essere loro ad aspettarci al freddo e non noi! Dov'è finito ' le ragazze sono sempre in ritardo'? Giuro che quando arrivano mi sentono!

Sto per aprire la porta quando sento un leggero gridolino e la mano di Sally lasciare la mia. Mi volto per guardare che cosa stia succedendo e l'immagine che vedo mi fa una tenerezza unica: Sally che corre incontro ad un ragazzo alto, capelli castani che gli ricadono sul davanti un un sorriso meraviglioso e le braccia aperte pronte a raccogliere la figura della mia migliore amica che come previsto gli salto addosso. Deve essere molto forte quel ragazzo per aver resistito in piedi senza neanche aver dato segni di squilibrio dopo l'attacco di Sally, forse pratica qualche sport...
A distogliermi da quella scena commovente un ragazzo affianco al castano che guarda la scena con tenerezza e giocosità.
I capelli biondi, gli occhi azzurri che riesco a vedere anche a chilometri di distanza, quel sorriso che riesce a scaldarti il cuore solo a guardarlo, e quell'aria da strafottente sotto la quale ho scoperto si nasconde ancora il bambino di tanti anni fa... Niall.
Ora venitemi a spiegare perché la sfortuna si diverte a venire a bussare alla mia porta?!?!? E' così spassoso vedermi contorcere dalla paura che qualcuno ci possa vedere e scoprire?? Beh io non mi sto divertendo!
Anche Niall sembra essersi accorto della mia presenza perché il bellissimo sorriso che rivolgeva al suo amico si è spento nello stesso istante in cui i suoi occhi hanno incrociato i miei.
A distrarmi da tutti i miei pensieri è Sally che mi chiama e mi fa segno di avvicinarmi. Ti prego Niall non rovinare tutto!

“Avelin ti presento Jhon... – Sposto il mio sguardo da Sally al ragazzo di fianco a lei che mi sorride dolcemente - ...Jhon ti presento Avelin”
Mi porge la mano in segno di saluto e uh po' titubante la stringo e lo saluto con un semplice “Piacere”. Sally al suo fianco è tutta elettrizzata, i suoi occhi che vagano dalla mia figura a quella del ragazzo che stringe a se e il suo viso illuminato da un grandissimo sorriso. Non l'avevo mai vista così felice!
“Sally, Avelin lui è il mio miglior amico, Niall” Dice Jhon indicando il ragazzo biondo poco distante da noi che fino a quel momento non aveva aperto bocca. Mi guarda in modo strano. Mi scruta coni suo i occhi azzurri oceano da capo a piedi con sguardo sorpreso. Io mi sento leggermente a disagio tanto che cerco di coprirmi il più possibile con il cappotto e la sciarpa che avevo con me. I miei occhi incontrano i suoi e per pochi secondi che sembrano interminabili affogo nel suo azzurro, poi distoglie lo sguardo ma posso notare un leggero rossore appena visibile sulle sue gote.
Si avvicina a Sally e le stringe la mano presentandosi come se nulla fosse, con un sorrisino sul volto che lasciava trasparire tutto il suo nervosismo.
Si avvicina a me e penso che tutto questo porterà enormi problemi, come se non ne avessi abbastanza!! Ti prego fai finta di non conoscermi,ti prego!!
“Piacere Niall” Si presenta allungando anche a me la mano. La guardo e poi la stringo cercando di non dare sospetti a Sally e Jhon li vicino “ Piacere”
“ Bene! Ora che ci conosciamo direi di andare dentro a vedere il film...che proponete??”
Jhon non ha detto nulla. Forse anche lui ha tenuto nascosta a tutti la verità; forse per evitare che tutti sapessero dei nostri problemi o semplicemente per non rovinare la sua reputazione a scuola. Restiamo al gioco e facciamo finta di nulla.
“Tutto tranne uno di quei film romantici da ragazzine!!” Annuncia a sorpresa Sally mentre ci avviamo alla biglietteria per fare il biglietto. Già, purtroppo lei sembra la classica ragazza dolce e responsabile, ma in verità è totalmente il contrario.
Avete presente le feste? Bene, non ne salta una! Finisce quasi sempre in punizione a casa il fine settimana, ma lei puntualmente si chiude in camera a chiave facendo finta di essere arrabbiata e poi scappa via dalla finestra e non torna mai prima delle cinque del mattino. Una volta le hanno sequestrato il telefono ma lei con i soldi che aveva da parte ne ha comprato un altro che usa tuttora quando i suoi le sequestrano l'altro. Adora andare in discoteca e bere fino a svenire. Mentre tutti pensano che i suoi generi musicali stiano su una musica soft lei adora il Metal, Rock e tutto quello che ti spacca i timpani a volume troppo alto. I suoi film preferiti?? Semplice; azione, avventura ma soprattutto Horror!
Io: sono totalmente il contrario di lei!
Come siamo diventate amiche ?? Non lo so, ma credo che il segreto sia che amando cose diverse non ci troviamo mai a litigare o discutere di futilità,ma accettiamo l'opinione dell'altra senza giudicare.
Siamo arrivati di fronte al bigliettaio e Jhon senza preavviso,ma soprattutto senza aver sentito lamia opinione che in questo momento ritengo importantissima , ordina i biglietti.
“ Quattro biglietti per 'Il risveglio dei morti' grazie” E ti pareva che non andava a scegliere un film Horror?!?!? Perché gli uomini sono fissati con questi film??
L'ansia sale e la mia carnagione inizia a diventare dello stesso colore del mio vestito, bianca!
Sally deve essersi accorta del mio stato d'animo tanto che mi prende a braccetto e mi trascina via verso non so dove chiedendo a Jhon di prendere i popcorn e di aspettarci all'entrata della sala.
Apre una porta e mi ci butta completamente dentro. Senza preavviso mi abbraccia.

SALLY:

Ma quanto sono stupida da 1 a 10 ??? Ah si, 11!
Quando ho visto Jhon mi sono completamente scordata di tutto e di tutti e non ho pensato che ad Avelin gli Horror impressionano davvero tanto. Ricordo l'ultima volta che l'ho convinta a vedere con me un dvd Horror che avevo comprato. Non erano passati neanche 30 minuti di film che subito era corsa in bagno a vomitare. E adesso come faccio?? chi mi aiuta ??
“ Tranquilla..- le sussurro all'orecchio poi istintivamente dico la prima cosa che mi viene in mente - ..ci sarà Niall con te”
Si stacca da me e sgrana gli occhi sorpresa
“ Ho visto come vi guardate... - infondo è vero! Quandosi sono visti al parcheggio non riuscivano a togliersi gli occhi di dosso. Lui la fissava come se avesse di fronte un angelo, e lei lo guardava imbarazzata ma allo stesso tempo potrei giurare che fosse felice nell'essere osservata così da lui. Per un attimo ho sentito come se io e Jhon fossimo superflui.- Stavi sbavando!” Le dico scherzosamente e lei di rimando diventa rossa come un pomodoro e inizia a balbettare “ N-Non è v-vero...”
Scoppio a ridere e lei insieme a me .

NIALL:

Le ragazze sono corse in bagno mentre io e Jhon siamo in fila a prendere i popcorn.
“Allora cosa ne pensi??” mi chiede Jhon con un leggero sorrisino.
“Sally sembra molto simpatica ed è molto carina” rispondo,ma questo suscita in lui una sonora risata.
“Non mi riferivo a lei – pronuncia voltandosi verso di me-dicevo di Avelin”
Super imbarazzato abbasso lo sguardo e ripenso a prima quando ho incontrato Avelin.
Sembrava un angelo. I suoi capelli castani boccolosi sciolti ai fianchi del viso, un cappottino semplice nero corto fino alla vita dove spuntava fuori una gonna panna elegante fino al ginocchio. Ai piedi delle semplici ballerine nere; ricordo ancora quando da piccola indossando le scarpe con il tacco di mia madre cadde e decise che non le avrebbe più messe.
“Sei diventato un pomodoro!” mi guarda sorridendo.
“Ma smettila...” gli do un pugno sulla spalla e inizio a ridere anch'io. All'improvviso si fa serio.
“Niall... lo sai... lei non è come noi... è diversa... e tale deve rimanere! Nessuno deve minare l'equilibrio che abbiamo creato a scuola e sulle strade. Ho visto come la guardavi... ho visto come i tuoi occhi si sono illuminati quando l'ho nominata pochi secondi fa... lei non centra con il nostro mondo, lasciala perdere.” poggia una mano sulla mia spalla stringendo un po'. Posso vedere nei suoi occhi tanta determinazione e sicurezza... mi odio per quello che sto per dire ma devo.
“ Tranquillo fratello!! Mi sono distratto solo perché è vestita diversamente dal solito, rimarrà sempre una secchiona e farò in modo che se lo ricordi!!” Sorrido,ma dentro una voragine senza fondo mi sta dilaniando.

Sono seduto di fianco a Avelin nel cinema le luci si sono appena spente e il film sta per cominciare.
Sally mi ha praticamente costretto a sedermi qui spiegandomi che ha qualche problema con il buio e quindi deve essere circondata per sentirsi sicura.
Io le ho creduto?? Assolutamente no! La conosco meglio di chiunque altro anche se sono anni che non ci parliamo, lei non ha paura del buio, ma del film che ha scelto Jhon!
La sento agitarsi sul sedile così mi volto per vedere come sta: i popcorn che le ho comprato sono sopra le sue gambe e non riesce a mangiarli, ogni tanto si copre il viso con la sciarpa che ha intorno al collo e vedo che trema come una foglia.
All'improvviso proiettano l'immagine di un uomo incappucciato che taglia di netto la testa ad un altro, vedo Avelin buttare a terra i suoi popcorn, prendere il cappotto e la borsa e passandomi sopra senza inciampare esce dalla sala senza voltarsi indietro. E adesso che faccio???
Mi volto verso Sally, forse tra amiche Avelin si riprenderà meglio, ma ci rinuncio subito vedendo che è molto impegnata con Jhon, meglio lasciarli soli e non disturbare.
Mi faccio coraggio e esco dalla sala alla ricerca di quella fifona.
“ Mi scusi – chiedo al commesso che serve i popcorn – ha visto per caso una ragazza mora che correva??”
“ Si, è corsa in bagno” e con la mano mi indica la direzione.
“Grazie” e mi avvio. Arrivato davanti i bagni decido di non entrare così mi appoggio al muro e tiro fuori il telefono e aspetto che esce.

AVELIN:

Niall è stato così gentile con me oggi. Dopo che sono corsa in bagno è venuto a vedere se stavo bene o se avevo bisogno di qualcosa. Senza rendermene conto gli ho confessato della mia fobia per gli horror e adesso eccoci qui a fare una passeggiata nel parco di fronte al cinema.
“ Perché non mi racconti qualcosa di te - propongo tutto ad un tratto – non so più niente di te dopo che ci siamo..” “ Separati..” Lo guardo a disagio “ Già..”
Guarda dritto di fronte a se e continua a passeggiare “ Dopo che ci siamo separati mia madre mi ha cambiato scuola sperando che io non ti cercassi, ho passato un periodo bruttissimo tanto che mia madre mi portò per un periodo dallo psicologo perché credeva che la morte di mio padre mi avesse distrutto, invece non capì che il vero motivo di quella depressione era la distanza da te”
A quel punto si girò posizionando i suoi occhi nei miei, dove potei notare una nota di tristezza e amarezza. Non riuscivo a parlare. Era la stessa cosa che avevo passato io.
Ritornò a guardare avanti e riprese con la storia “Nella nuova scuola avevo alcuni problemi ad approcciarmi con gli altri quindi rimanevo la maggior parte del tempo da solo, finché non arrivò Jhon. Non dissi mai niente di te a nessuno neanche a lui: eri e resti il mio piccolo segreto. Iniziammo a formare una banda e con il tempo diventammo quello che siamo ora: temuti da tutti e pieni di donne. Ho sempre odiato la piega che la mia vita ha preso ma è stata l'unica cosa che mi abbia fatto sentire bene dopo quello che è successo. Ho trovato qualcosa che potesse sostituirti anche se nessuno può sostituirti...”
Mi fermai di colpo e lo fissai negli occhi. Come poteva dirmi una cosa del genere?? Se davvero era successo tutto questo perché non era venuto a cercarmi?? Perché???
“Spostai lo sguardo su una panchina li vicino e andai a sedermi. Aspettai che si fosse seduto anche lui prima di iniziare.
“Quando tu mi dissi addio non tornai a casa. Scappai il più lontano possibile, non volevo vedere nessuno, non volevo sentire nessuno. Arrivai alla stazione dei treni, pensavo che se mi fossi allontanata da te il più possibile il dolore sarebbe diminuito, invece era sempre peggio. Mio padre mi trovò alla stazione in stato di shock, mi portò in ospedale. Rimasi lì cinque giorni. - Una lacrima rigò il mio viso. La lasciai scorrere lungo la guancia portando con se il dolore del ricordo. - Per i primi tre non parlai, non mangiai e mi chiusi in me stessa. Fu in ospedale che conobbi Sally. - a pronunciare il suo nome un leggero risolino comparve. Anche solo il suo nome riusciva a mettermi allegria - Sua madre era venuta per delle visite mediche, lei si era allontanata e poi persa.
Era e resta una ragazza molto diversa da me e credo sia questo che ci abbia unito fin da subito. Mio padre e la mamma di Sally ci trovarono a chiacchierare e ridere nella mia stanza dell'ospedale, da allora siamo inseparabili. E' stata lei a farmi superare il tuo abbandono."

Rimanemmo in silenzio per molto tempo. Nessuno dei due sapeva che cosa dire. Avevamo confessato tutto quello che ci era successo dopo la separazione, ma abbiamo anche capito che nessuno a sofferto come abbiamo sofferto noi, nessuno ci ha capiti.
Passarono minuti interminabili. A distoglierci da quel silenzio e dallo scorrere incessante dei nostri pensieri, piccole gocce d'acqua che scendevano a intermittenza dal cielo. Stava iniziando a piovere.
Niall mi prese la mano e iniziammo a correre verso il parcheggio del cinema. Il film non era finito e mancava ancora un bel po'. Il tempo stava diventando sempre più burrascoso e iniziava a tirare un aria decisamente fredda. Io e Niall non ci eravamo ancora detti nulla.
“ Ti riporto a casa, vieni” Mi prese di nuovo la mano. Prima non ci avevo fatto caso ma era così calda... La strinsi anch'io. Volevo anch'io trasmettergli il mio calore...
Una volta saliti in macchina ci accorgemmo di essere zuppi. Niall inizio a togliersi il cappotto e la sciarpa ormai grondanti d'acqua e poi mi guardò aspettando che lo facessi anch'io.
Delicatamente tolsi la sciarpa ma non volevo togliere il cappotto. Sotto avevo solo il vestito e ciò mi creava molto imbarazzo. Purtroppo fui costretta a toglierlo perché l'acqua fredda imprigionata nel cappotto mi stava facendo venire i brividi e se lo avessi indossato ancora avrei preso di sicuro la febbre.
“ Devi cambiarti, non puoi andare a casa così... ti porto da me che è più vicino,ti do qualcosa di asciutto e poi ti riporto a casa ok??
Mi chiese mentre accendeva la macchina e i riscaldamenti per non morire di freddo.
“ Se non disturbo... ma c'è qualcuno in casa??”
“No tranquilla. Mia madre è fuori città con una amica e non torna prima di giovedì. Mio fratello è andato a trovare un suo amico che non vede da tempo, tornerà molto tardi.”
Gli sorrisi e ci avviammo verso casa sua...

 

SPAZIO AUTRICE: leggete per favore!!

Ringrazio tutte coloro che leggono e recensiscono questa storia!!!
Purtroppo per cause di forza maggiore non sono riuscita ad aggiornare prima quindi mi scuso immensamente per il ritardo e spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Credo di non riuscire a mantenere un aggiornamento entro una settimana per questo ho deciso di
prolungarlo a 10 GIORNI!!!! (prometto di mantenerlo)
I
n questo capitolo finalmente si scopre che cosa è successo ai due protagonisti dopo la separazione.... che cosa ne pensate?? Riusciranno a dimenticare e tornare amici come prima??? Perché secondo voi Jhon a detto tutte quelle cose su Avelin?? Niall gli darà ascolto??
Che cosa succederà secondo voi nel prossimo capitolo??
Aspetto tante vostre recensioni e tante idee sullo svolgimento della storia... so già come andrà avanti ma chissà che non decida di includere qualche vostra “intuizione” (?)

Se avete domande mi trovate su twitter @Sasina92
Ora vi saluto alla prossima!!!!

- Sara -

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: La Promessa ***


SE RECENSITE MI FARESTE MOLTO CONTENTA E SAPREI CHE COSA NE PENSATE! GRAZIE!!
 
CAPITOLO 6 : La Promessa
 
LEI :
 
Sono a casa di Niall da circa mezzora. Gentilmente mi ha offerto dei vestiti asciutti e, dopo aver preso qualcosa anche per lui, mi ha lasciato da sola nella sua stanza in modo da potermi cambiare in tranquillità mentre lui è andato sicuramente nel bagno.
Slaccio delicatamente il vestito evitando di romperlo visto che con l’acqua il tessuto è diventato meno resistente, poi con precisione lo piego e lo lascio a terra così da evitare di bagnare qualcosa.
Le mie mutandine nere in pizzo sono miracolosamente sfuggite all’acqua, ma non posso dire lo stesso del mio reggiseno che è leggermente umido. Decido però di tenerlo ugualmente, sarei troppo imbarazzata se lui entrasse e lo vedesse!!
La felpa bianca di Niall è decisamente troppo grande per me tanto che devo arrotolare le maniche un paio di volte prima di veder sbucare le mie mani. Fortunatamente I pantaloni grigi della tuta hanno l’elastico e solo dopo averli avvolti una sola volta all’altezza dei fianchi stanno perfettamente su.
I capelli sono bagnati ma Niall si è dimenticato di darmi un asciugamano così prendo l’elastico che ho al polso e li lego in una crocchia alta in modo da non bagnare i vestiti e evitare di sgocciolare in giro.
Il mio sguardo finisce sullo specchio : il mio bellissimo verde acceso degli occhi è stato sostituito da un verde spento e scuro, occhiaie molto profonde e scure si fanno largo su una carnagione chiara quasi cadaverica e le labbra, una volta rosse e gonfie, sono ora opache e screpolate. Sono io quella riflessa?? Porto una mano all'altezza della guancia, e la figura riflessa nello specchio compie la mia stessa azione. Si, sono io!
Che cosa mi sta succedendo?? Sono sicura che è colpa di Sally perché stamattina ha interrotto la mia doccia ristoratrice!!
Distolgo lo sguardo dallo specchio e mi  guardo intorno cercando di distrarmi dall'immagine di quella figura orrenda che ho visto poco fa.
Un grande letto da una piazza e mezza con lenzuola azzurre, il mio colore preferito pensai, si trovava al centro della stanza, un piccolo comodino panna al fianco con sopra una piccola lampada e un portafoto. Una scrivania con un piccolo portatile  e qualche penna qua e là, sopra la sedia una serie di vestiti probabilmente sporchi. Un armadio bianco chiuso per celare, sicuramente, il caos dell’interno. La finestra che dà sul giardino è chiusa e leggermente coperta da tende bianche con ricami in pizzo, sicuramente opera di Maura. Alle pareti nessun poster di cantanti o attori  famosi, nessun quadro, nessuna cornice con le foto. L’unica cosa appesa era lo specchio. Chissà perché??
Senza pensarci molto mi sedetti sul letto e vinta dalla stanchezza mi ritrovai sdraiata e con gli occhi chiusi.
 
Muschio bianco. Il suo profumo. Il nostro profumo.
Diceva che lo indossava solo per me. Mi piaceva quando lo metteva. Mi ricordo ancora quel giorno in cui suo fratello Brad gli diede uno schiaffo perché lo aveva sorpreso a rubarlo. Già, il profumo era del fratello ma sapendo che a me piaceva lo rubava e lo metteva solo per vedermi felice.
Perché lo metteva ancora?? Gli mancavo davvero così tanto come lui era mancato a me??
 
‘ Ho trovato qualcosa che potesse sostituirti anche se nessuno può sostituirti…’
 
Non è riuscito a sostituirmi proprio come io non sono riuscita a sostituirlo.
 
Abbracciai il cuscino inspirando il più possibile il suo odore, ma le mie mani raggiunsero qualcosa di duro che si trovava proprio li sotto.
Un diario?? Segreto?? Niall?? Solo il pensiero mi fa ridere! Sono combattuta tra il farmi gli affari miei o no. Guardo il cuscino e mi mordo il labbro. Ma chi se ne importa! Niall è di la e per quanto ne so è potuto anche caderci dentro a quel bagno, poi potrei rimetterlo a apposto prima che arrivi.
Prendo l’oggetto e scopro che….  Se prendo Niall è morto!!
“ Niall!!!!!”
 
NIALL:
 
Sono in bagno oramai da parecchio tempo. Ho deciso di fare con calma lasciando il tempo ad Avelin di cambiarsi in tutta tranquillità.
Che giornata pazzesca!
 
Prima Jhon che mi annuncia di essersi innamorato, poi l’incontro al cinema di Avelin che ho scoperto essere l’amica della nuova fidanzata di quel pazzo del mio migliore amico, la passeggiata nel bosco dopo essere scappati dal cinema e quella strana chiacchierata con Avelin.
Perché le ho raccontato tutto?? Che cosa mi è preso??
Mi è mancata così tanto!
 
Passo un asciugamano tra i capelli asciugandoli il più possibile e fisso la mia immagine allo specchio. I miei capelli sono completamente scompigliati, gli occhi lucidi e le occhiaie profonde confermano la stanchezza che ho e le labbra screpolate sono dovute sicuramente al freddo.
Sistemo alla meglio i capelli con le mani, non ho voglia di mettere il gel.
Sto  ancora fissando l’orrenda immagine di fronte a me quando sento un urlo rabbioso che mi chiama.
“ Niall!!” è Avelin.
Esco dal bagno e mi precipito in camera senza neanche bussare.
“ Che è successo??” chiedo fermandomi poi sulla soglia notando una ragazza parecchio arrabbiata che batte un piede per terra dall’agitazione, una mano sul fianco mentre l’altra dietro la schiena e uno sguardo che uccide.
“ E questo??” mi chiede tirando fuori da dietro la schiena una specie di libro rosa. Ops!
 
 
Flashback
 
Proprio adesso che ci stavamo divertendo suo padre doveva tornare a casa??
Salgo velocemente le scale e mi intrufolo nella stanza di Avelin chiudendo la porta dietro di me. Quel gatto pestifero aveva ridotto la sua stanza in vero macello, neanche se ci fosse stata una festa sarebbe stata così in disordine!!
Mi dirigo verso la finestra, ma il mio sguardo finisce su un libro rosa che si trova proprio a terra di fronte ad essa. Lo prendo in mano e la scritta Album attira subito la mia attenzione.
Un rumore improvviso sulle scale mi fa rabbrividire così metto l’album nello zaino e scendo dalla finestra.
Raggiungo la macchina e solo allora tiro un sospiro di sollievo. Prendo l’album tra le mani e l’unica cosa a cui riesco a pensare è: perché l’ho preso??’
 
Fine flashback
 
 
“Sei la persona più odiosa del mondo!! - mi urla gettando l’album sul letto e puntandomi un dito contro – Come hai osato prendere quell’album??”
Non so che fare, cosa dire mi sento confuso. Perché l’ho preso??
“Allora??” continua avanzando verso di me finché non ci troviamo a pochi centimetri di distanza.
Posso notare la rabbia trasudare da ogni suo pro della pelle. Ma è strana... pallida, occhi lucidi, occhiaie molto evidenti nonostante il trucco…
Continuo a guardarla, ma l’unica cosa che posso dire è “ Non lo so”
Spalanca gli occhi incredula “ Non lo sai??”
“ No, non lo so – alzo la voce, per far capire meglio sia a lei, ma soprattutto a me stesso, che non esiste un motivo di quella bravata, l’ho fatto e basta – l’ho visto e quando ho sentito dei rumori l’ho messo nello zaino senza pensarci molto ok??”
“Ok” e sembra che la sua rabbia diminuisca.
Rimaniamo in silenzio per secondi, minuti a fissarci. Poi Avelin si avvicina al letto e si stende prendendo in mano l’album e iniziando a sfogliarlo.
So già cosa contiene l’album, spaginarlo è stata la prima cosa che ho fatto dopo averlo portato a casa. Quelle foto, le mie foto, le nostre foto.
Mi stendo a fianco a lei e in silenzio guardiamo quelle foto che ci rappresentano nel momento migliore della nostra vita.
 
Nelle prime pagine ci sono le foto di noi due da piccoli quando Avelin viveva con me e con la mia famiglia perché suo padre non era in grado di badare a lei. Non lo incolpo per questo, so cosa significa perdere una persona amata.
 
Ci siamo solo io e lei. Una nella culla mentre dormiamo, lei con la tutina rosa con disegnata una farfalla, io con la tutina azzurra con dei coniglietti, sembriamo gemelli.
Un’altra nella carrozzina che condividevamo perché se ci separavano piangevamo.
Poi la foto del suo primo compleanno, lei con un grazioso vestitino verde a fiori rossi e le ciuccette, io con una camicetta bianca e jeans mentre ci abbracciamo davanti alla torta
La foto del mio sesto compleaano quando mia madre ci portò al parco. Mi raccontò che dopo averla trascinata in tutte le attrazioni possibili ci addormentammo su una panchina per la stanchezza ma con un sorriso enorme sul volto.
Varie foto di compleanni, gite, ma anche foto di momenti della nostra vita quotidiana, allo zoo, al mare, in montagna, da soli, con i genitori, solo io e lei, immortalate per sempre.
“ Ti ricordi di questa??” mi chiede all’improvviso indicandomi una foto. La guardo e involontariamente sorrido. Come potrei dimenticarla??
Io e Avelin a nove anni il giorno di Halloween. Lei vestita da streghetta e io da vampiro. Quel giorno siamo andati in giro da soli di casa in casa raccogliendo centinaia di dolcetti, poi quando abbiamo finito ci siamo nascosti in camera mia e li abbiamo mangiati tutti. Da allora odio il giorno di Halloween!!
“ Che mal di pancia quel giorno!” risi al ricordo coinvolgendo anche lei.
“ Guarda questa!!” indicai una foto sulla pagina successiva. Eravamo noi due con un enorme cane. Quel giorno eravamo andati a fare una passeggiata verso il parco e per caso avevamo trovato un cane abbandonato e lo abbiamo preso con noi. Poche ore dopo si è presentato il padrone e per ringraziarci di averlo ritrovato ci ha offerto un gelato. Io e Avelin piangemmo per ore dopo che lo portarono via, ci eravamo affezionati veramente!
“ Piansi così tanto quel giorno… chissà come sta adesso quel cane??” disse triste.
 
NARRATORE:
 
Passarono l’intero pomeriggio tra ricordi e risate. Sembrava che il loro passato burrascoso fosse scomparso di fronte alla felicità rappresentata da due bambini felici nella fotografie.
Finalmente si sono riuniti!
Vinti dalla stanchezza si addormentarono, uno di fianco all’altro, con un sorriso stampato sulle labbra.
La fortuna però gira come una ruota e si sa che prima o poi arriverà sua sorella gemella la sfortuna!
Infondo si sa che la vita non può essere di sole gioie…
 
NIALL:
 
Mi svegliai di soprassalto per via di un rumore assordante. Mi voltai nel letto e fui sbalordito nel trovare Avelin tutta raggomitolata accanto a me. Un angelo non reggerebbe il confronto. La felpa che le avevo dato le sta enorme, ma riscalda molto per fortuna. Candide ciocche le ricadono sul viso dove un rossore sulle gote le regala quell’area eterea. E’ bellissima!!
Un altro rumore, poi qualcuno che sale le scale. Accidenti!!
Mi alzo delicatamente cercando di non svegliarla e la copro con una coperta.
Faccio giusto in tempo ad aprire la porta che mi ritrovo mio fratello di fronte.
“Ehi - dico imbarazzato uscendo e accostando la porta dietro di me – Come mai già a casa??”
“ Sono venuto a prendere delle cose… – risponde guardando insistentemente dietro le mie spalle per scorgere qualcosa – ma che succede lì dentro, mi stai nascondendo qualcosa??”
Arrossii di colpo e volevo rispondere in modo che non mi disturbasse più, ma le parole mi morirono in bocca.
“ Tranquillo, non farò la spia a mamma – Mia madre  non vuole che portiamo ragazze a casa solo per una notte, ma quando è fuori… - Io vado da alcuni amici per qualche giorno, tu fai il bravo e vai a scuola. Se hai bisogno di soldi li trovi nel cassetto della comò in sala capito??”
“Si, perfetto. Divertiti!” pronunciai, dipinsi un sorriso finto sul mio volto così da compiacerlo e poi ritornai in camera mia in modo da non trattenermi oltre. Un “ Divertiti” seguito da una risatina furba mi arrivo all’orecchio prima di chiudere la porta.
Divertirmi?? Si, come no!
 
Svegliai Avelin e siccome era ora di cena ordinai delle pizze e mangiammo a casa mia con un bel bicchierone di birra per me, coca-cola per lei e un divertente programma in tv.
Una volta finito di mangiare mi aiutò a sistemare la cucina e la sala, poi la riaccompagnai a casa.
Durante il viaggio in macchina restammo in silenzio, io guardavo la strada anche se ogni tanto la guardavo di sfuggita, lei fissava fuori dal finestrino come in trans e ogni tanto sorrideva senza motivo. Chissà a che cosa sta pensando??
Accostai la macchina un paio di case prima della sua così che il padre non ci potesse vedere.
“ Allora ci vediamo lunedì a scuola – mi guardò prima di aprire lo sportello, e poi aggiunse – Sempre che tu voglia farti vedere con me…”
“Potremmo lavorare su questo – proposi. Sapevo la sua reputazione mi avrebbe rovinato, ma è anche vero che la sua migliore amica, ovvero l’unica amica che ha, è Sally e adesso lei sta con Jhon, quindi non sorprenderà nessuno se anche lei ogni tanto si unirà a noi nel gruppo. – Ma non montarti la testa!” Mi sorrise di gusto e sorrisi anch’io.
“Tieni – mi porse un foglietto piegato – Questa è sempre stata la mia preferita – Afferrai il foglietto e la guardai stranito – A lunedì!” Mi sorrise e scese dalla macchina correndo verso casa.
Con molta confusione in testa per via dello strano comportamento di poco fa di Avelin aprii il foglietto. Non posso crederci!!
Nella foto siamo io e Avelin circa un mese prima della nostra separazione. Lei con un leggero vestitino bianco e una ghirlanda di margherite nei capelli, io con una camicia bianca e un paio di jeans neri.
E’ stato il giorno in cui stipulai la mia promessa.
Le promisi che l’avrei sposata.

SPAZIO AUTRICE

Ringrazio tutte quelle che hanno inserito la storia tra le preferite, chi tra le seguite e chi tra le ricordate, GRAZIE!!
Mi dispiace per il ritardo ma non ero convinta del capitolo e non lo sono nemmeno adesso ma va bene uguale, spero che almeno a voi piace!!
Grazie ancora di tutto!!  Sara

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Rosa Rossa per Te ***


VORREI CHE LE MI SCRIVESTE UNA PICCOLA RECENZIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE!! GRAZIE!!


CAPITOLO 7: Rosa rossa per te

LEI:

Finalmente è lunedì mattina. Ieri ho passato l'intera giornata a letto perché avevo i sintomi dell'influenza per colpa della pioggia che sabato mi sono presa.
Stacco la sveglia prima che questa inizi a suonare rumorosamente e svegli anche mio padre e prendendo l'intimo mi dirigo in bagno.
Di solito non faccio la doccia la mattina perché preferisco farla la sera prima di andare a dormire ma oggi ne ho proprio bisogno, sia per svegliarmi sia per togliermi da dosso quel senso di spossatezza che mi porto dietro da giorni.
Mi avvolgo in un asciugamano e mi osservo allo specchio: “ che faccia orribile!” è il primo pensiero logico che mi viene in mente osservandomi. Vorrei tanto essere in un film dove le ragazze la mattina si svegliano e sono perfette, senza occhiaie, alito fresco e soprattutto i capelli ordinati come se fossero appena uscite dal parrucchiere invece mi ritrovo come uno zombi senza tintarella con in testa un grumo di peli che assomigliano leggermente a dei capelli, solo che non hanno senso!

Esco dal bagno dopo aver indossato l'intimo e mi dirigo verso l'armadio, ma prima sbircio verso la finestra per vedere che tempo c'è fuori: nuvole grigie cariche di pioggia... si prospetta una giornata molto umida!
Tiro fuori un maglioncino grigio con qualche brillantino qua e là, un paio di pantaloni neri aderenti ma non troppo e indosso degli stivaletti bassi grigi. Prendo da sopra il comodino il mio telefono e noto un messaggio.

Da: Sally

Ti aspetto davanti a scuola :) non osare entrare senza di me!! S

Risi leggermente sapendo che sarei stata io a doverla aspettare e non il contrario, ma sapevo anche che se non l'avrei aspettata me l'avrebbe fatta pagare cara prima o poi.
Scesi al piano inferiore e notai che tutto era come lo avevo lasciato la sera prima e dedussi che mio padre non si era ancora accorto che era mattina. Mangiai un paio di fette biscottate con la marmellata alle fragole, un succo di frutta alla pesca e poi lasciai un biglietto a mio padre per quando si fosse svegliato.

Arrivata davanti alla scuola notai con mia grande sorpresa che Sally era davanti ai cancelli con Jhon. Con loro c'era anche Niall, un altro ragazzo moro che credo si chiami Jason e due ragazze dette “popolari” abbastanza 'scoperte' che, se non sbaglio, si chiamano Lizzy e Ashley.
Mi fermai un attimo a pensare se dovevo o no raggiungerli ma la faccia sorridente di Sally alla mia vista e il suo gesto con la mano che mi faceva segno di raggiungerla annullarono il mio pensiero precedente e le mie gambe iniziarono a muoversi in quella direzione. Appena fui abbastanza vicina da rovinare la reputazione di tutti in quel gruppo, Jason disse qualcosa ai due ragazzi e se ne andò mentre le due ragazze mi fissarono con sguardo disgustato.
“Avelin!!” Mi abbracciò una Sally raggiante “ Ti prego dimmi che mi aiuterai in lettere perché io non so dove sbattere la testa!”
Lo sapevo, ci risiamo!

“ Si, e prima che tu possa interrompermi di nuovo ti aiuterò durante la verifica...” finii la frase quasi con disperazione poiché La ragazza di fronte a me mi stava stritolando in un abbraccio e ripeteva in continuazione “Grazie!”
“ Poverina lasciala così la uccidi” sentii dire e poi finalmente fui libera di respirare. “ Grazie Niall” sussurrai mentre cercavo di riprendere fiato e sapevo che mi aveva sentito perché un piccolo sorriso comparve sul suo viso, ma sparì nello stesso istante in cui i suoi occhi si puntarono su qualcosa alle mie spalle.

“Ma guarda qui chi c'è... - pronunciò una voce roca che mi mise i brividi. Mi voltai e lui continuò - ...il capitano, il suo fedele cagnolino – e indicò prima Niall e poi Jhon – e le troiette di turno – e indicò le ragazze compresa Sally – che quadretto stupendo”
Non potevo vedere la faccia dei ragazzi o quelli di Sally perché si trovavano dietro di me ma potei sentire la tensione crescere ogni secondo che passava.
Il ragazzo che aveva parlato si chiama Mike, alto, moro e molto muscoloso nonché capitano della squadra di basket della nostra scuola. E' accompagnato da altri due ragazzi che non conosco ma sono sicura che anche loro fanno parte della sua squadra.
Non so perché ma in questa scuola c'è sempre stata un' accesa rivalità tra queste Squadre accentuata dal fatto che l'anno passato il preside ha usato dei fondi scolastici per comprare delle nuove divise ai giocatori di calcio e lasciando indietro i ragazzi del basket solo perché non erano riusciti a vincere alle regionali.
Mentre prima c'erano solo insulti e battibecchi adesso c'è una vera e propria guerra.

Non so se definirla fortuna o sfortuna il fatto che non mi abbia ancora insultato. Gia, ancora...
Nessuno lo sa tranne Sally ma sono anni che Mike mi rovina la vita. Ogni volta che mi insulta, mi spintona nei corridoi, butta a terra i miei libri o semplicemente mi rovina la giornata fa in modo che nessuno lo veda così da farsi vedere come un bravo ragazzo e purtroppo è considerato tale.

“ Che vuoi Mike??” è la voce di Niall che pronuncia questa frase ma allo stesso tempo sembra diversa, è arrabbiato.“ Niente... - sorride beffardo – non pensavo che cadeste così in basso – e fissò il suo sguardo su di me – da andare in giro con le secchione sfigate”
A sentire quelle parole abbassai lo sguardo e mi strinsi sempre di più nel cappotto.
“ Non è vero, stai zitto!” l'urlo di Sally mi fece sobbalzare e un senso di infinita amicizia e gratitudine mi fecero spuntare un piccolo sorriso e rialzare gli occhi da terra puntandoli su quelli della mia migliore amica che era adesso a fianco a me.
Una sonora risata mi trapassò i timpani. “ Parli proprio tu – continuò Mike con ancora un sorriso strafottente sul volto – la usi solo per i compiti in classe – e li si fece serio puntando i suoi occhi ghiaccio su di me – Per tutti lei è invisibile, se sparisse nessuno noterebbe la sua assenza
Detto ciò fece un gesto ai due scagnozzi dietro di lui e se ne andarono.

Il mio sguardo cadde a terra. Invisibile. I rumori attorno a me diventarono semplici fastidi acustici. Invisibile. Sentii brividi percorrere tutta la mia schiena. Invisibile. Gli occhi iniziarono ad appannarsi. Invisibile.
Alzai lo sguardo e mi guardai intorno notando che tutte le persone davanti alla scuola stavano fissando verso di me, stavano fissando me, e naturalmente ridevano.
Non so come ci riuscii, passai una mano sopra gli occhi asciugandoli, punzecchiai un po' le guance così da colorarle un po' e stampai sul mio volto il più falso dei sorrisi.
“Io vado che faccio tardi – dissi voltandomi verso gli altri dietro di me e sorridendo falsamente – ci vediamo”
Non lasciai il tempo a nessuno di rispondere che corsi dentro l'edificio e scomparendo tra gli altri studenti che entravano.
Le lacrime che prima avevo coraggiosamente trattenuto davanti agli altri ora minacciavano di uscire,ma non potevo certo recarmi nei bagni, sarebbe stato il primo posto dove Sally sarebbe venuta a cercarmi e di certo in questo momento volevo rimanere sola. Così decisi di recarmi sul tetto. In teoria è proibito andare fin lassù, ma avere come amico il bidello ha i suoi lati positivi. L'aria fresca mi sfiorò il viso rischiarandomi la mente ma riportò a galla gli avvenimenti appena trascorsi.

“la usi solo per i compiti in classe”

Impossibile!! E' vero che faccio copiare Sally a tutte le verifiche, ma lei è mia amica, mi ha aiutato, mi è stata vicino quando non c'era più nessuno, quando non c'era LUI. Non posso credere e non voglio credere che lo ha fatto solo per interesse.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la totale indifferenza di Niall. Non mi aspettavo certo che lo prendesse a pugni o che cercasse di difendermi a spada tratta di fronte a tutti, ma almeno una parola,un gesto o qualsiasi altra cosa che mi facesse capire che quello che Mike aveva detto lui non lo pensava veramente. Invece niente.

Rimasi sul tetto per una buona ora finché non constatai che era veramente troppo freddo per rimanere fuori e, dopo essermi data una sistematina coprendo i segni del pianto, tornai dentro e mi diressi all'armadietto.
La prima ora ancora non è suonata e i corridoi fortunatamente sono tutti vuoti, non avrei retto un altro incontro indesiderato.
Aprii l'armadietto e il mio cuore perse un battito.
Appoggiata tra i libri una rosa rossa appena fiorita e attaccato al gambo con una pinza rossa un bigliettino.
Mi guardai intorno dopo aver sentito qualcosa sbattere, ma notai che era soltanto la porta del bagno lasciata precedentemente aperta. Sono sola.
Presi la rosa tra le dita senza pungermi e la portai sotto il mio naso inspirando il suo odore. E' buonissimo.
Staccai delicatamente il biglietto e lo aprii.

Mi dispiace principessa per prima sono stato un imbecille!
Per me tu non sei invisibile, tu per me sei tutto!
Ti aspetto dopo la scuola sotto le gradinate degli spalti vicino agli spogliatoi.
Ti prego vieni, devo farmi perdonare.

Il tuo principe”

 

Il mio cuore iniziò ad accelerare, le guance andarono a fuoco e un sorriso enorme si dipinse sul mio volto. Sapevo chi era stato a scriverlo perché in fondo al mio cuore sapevo che gli importava di me.
Solo lui mi chiamava principessa e io lo chiamavo il mio principe, Niall.

Sono talmente persa nei miei pensieri che non mi accorgo di qualcuno alle mie spalle finché non sento circondarmi la vita.
“Dove sei stata Av – mi chiede una Sally alquanto terrorizzata – Mi hai fatto morire di paura!”
“ Stai calma. Sono andata in infermeria perché non mi sentivo molto bene – mentii – l'infermiera a detto che è stata di sicuro la colazione” Sorrisi falsamente e poi l'abbracciai.
La sentii irrigidirsi a primo impatto, ma poi si sciolse e ci abbracciammo come se non ci vedessimo da una vita.
“ Av – mi richiamò mentre eravamo ancora abbracciate – perché c'è una rosa nel tuo armadietto??”
Perché non posso avere una rosa nel mio armadietto??
Diventai tutta rossa e senza che me lo chiedesse gli porsi il bigliettino che mi strappò dalle mani e iniziò a leggere avaramente.
I suoi occhi si spalancarono dallo stupore e un sorriso divertito comparve sul suo volto. Le tappai la bocca prima che potesse urlare ai quattro venti quello che c'era scritto.
“vuoi stare zitta?!?!”
Le tolsi la mano dalla bocca ma appena lo feci me ne pentii subito.
“ Hai un idea di chi ti abbia mandato la rosa e il biglietto??”
Alzai gli occhi al cielo per la sua inesauribile curiosità, ma appena i miei occhi trovarono i suoi le mie guance si tinsero di rosso.
“ Allora??” chiese con insistenza.
“ Beh... - lo dico o non lo dico?? - io credo... - ok lo dico. Abbassai il tono della voce e mi avvicinai al suo orecchio – credo sia Niall”
Tappai giusto in tempo la sua bocca prima che un urlo uscisse e beccandomi sguardi disgustati dalle persone intorno.
“ Lo credo anch'io... sono così contenta per te!!!”

SALLY:

Sono a lezione di biologia, l'unica materia insieme a economia che non condivido con Avelin. Dire che la lezione è noiosa è decisamente dire poco. Questa baldracca che mi ritrovo davanti deve assolutamente trovarsi un fidanzato perché ogni giorno che passa diventa sempre più acida.
Mancano esattamente sette minuti alla fine della lezione, di conseguenza alla fine della giornata scolastica ma soprattutto mancano sette minuti all'appuntamento galante di Avelin con Niall.
Sapevo che quel ragazzo era rimasto ammaliato da lei dal modo in cui la guardava al cinema. Ci sono rimasta malissimo quando questa mattina non l'ha difesa di fronte a quel demente di Mike,lo facevo diverso. Mi sono stupita invece della rosa con il bigliettino. E' stato così dolce... perché Jhon non è come lui??
“ Ragazzi ci vediamo la prossima volta e mi raccomando ripassate il capitolo 5!” pronunciò la voce aspra della baldracca.
“ Finalmente!” pronuncia stando attenta a non farmi sentire ed evitando così compiti extra.
Uscii tutta emozionata e corsi verso l'armadietto di Avelin. Non aspettai nemmeno che proferisse una parola e la trascinai in bagno.
“ Non puoi presentarti così – le dissi mentre le sistemavo i capelli e le pizzicavo le guance rendendole un po' più colorate – devi essere super sexy per lui!!”
“ Non osare mettermi addosso quei prodotti che compri perché altrimenti non ci vado per niente all'appuntamento!” mi minacciò invano visto che due secondi dopo le stavo applicando una matita leggera sugli occhi mentre lei cercava di mettersi il lucidalabbra.

Si guardò allo specchio e rimase stupita.
“ Sei stupenda, farai un figurone!” le dissi sorridendo. La abbraccia e presi i suoi libri per portarli nel suo armadietto e uscimmo dal bagno.
“Buona fortuna!” le augurai e poi prendemmo direzioni opposte, lei per andare all' appuntamento con il suo principe ed io verso l'uscita della scuola dove sicuramente mi aspettava il mio.

Mi guardavo intorno mentre scendevo le scale della scuola alla ricerca di quel bel pezzo di gnocco del mio ragazzo, finché non lo vidi appoggiato al muretto intento a giocare con il telefonino.
“ Scusa amore – gli corsi incontro e lo abbracciai – ho avuto da fare – gli dissi cercando di assumere la mia faccia dispiaciuta. Di solito con Avelin funziona – ma ora sono tutta tua!!” E appena finii di parla re un sorriso comparve sul suo volto e io non potei fare altro che gettarmi su quelle labbra così perfette che in quelle sei ore di scuola mi erano mancate da morire.
“ Tranquilla amore – mi disse quando ci staccammo – devo aspettare anche un'altra persona”
Mi staccai da lui guardandolo strana “ Non è una ragazza vero??”
“ Ehi così mi offendi!!” disse una voce molto maschile dietro di me. Mi voltai e... che cosa ci fa lui qui??
“ Che ci fai tu qui??” chiesi involontariamente troppo presa dalla sorpresa. Non doveva essere all'appuntamento con Avelin??
“ Perché?? Dove dovrei essere??” chiese sorpreso.
Un dubbio si fece spazio tra i miei pensieri. E se non fosse stato Niall a scrivere quel biglietto??
Chi poteva averlo scritto?? Tutti in questa scuola 'odiano' Avelin. Nessuno studente si azzarderebbe mai a rivolgerle la parola figuriamoci invitarla ad un appuntamento. Se lo farebbero è solo per...per prenderla in giro.

Mike.

 

VORREI CHE LE MI SCRIVESTE UNA PICCOLA RECENZIONE PER SAPERE COSA NE PENSATE!! GRAZIE!!

SPAZIO AUTRICE

 

Mi dispiace molto per il ritardo ma purtroppo il mio pc è ufficialmente defunto e devo condividere quello fisso con le mie sorelle finché non lo ricompro nuovo quindi mi sarà difficile anche aggiornare più frequentemente... sorry :( ringrazio tutte coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate , vi voglio bene ragazze!!Un abbraccio forte e spero che la vostra pazienza sia stata ben ripagata! un bacio Sara

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Delusioni ***


CAPITOLO 8: Delusioni

NARRATORE:

" Mullingar, un parco enorme, una giornata primaverile e due bambini di appena otto anni che si divertono a rincorrere farfalle e raccogliere fiori. Una normale giornata
che presto diventerà la rovina di quei poveri innocenti bambini che non sanno cosa li aspetta.
Niall aspettami! - urlò imbronciata una bimba paffutella stretta in un vestitino azzurro mentre cercava di stare dietro ad un piccolo ometto biondo – non lasciarmi da sola!!”
Ma ormai era troppo tardi perché quel piccolo biondino era sparito dietro una siepe di fiori rossi e sembrava non essersi accorto che la sua amica era rimasta indietro.
Con il fiatone la piccola Avelin rallento il passo ma questo non bastò ad evitare di inciampare in una buca poco visibile a causa dell'erba.
Niall!! - gridò sperando che il suo amico sentendola in difficoltà ritornasse indietro da lei – Niall aiutami!!”
Niente, nessuno tornò indietro.
Un fruscio alle sue spalle attirò la sua attenzione e voltandosi si trovò di fronte un enorme cane dal muso spiaccicato che la guardava digrignando i denti.
Hey Bruto, che c'è bello??” e da dietro un cespuglio sbucò uno strano ragazzino, tarchiato con capelli arruffati e pieno di lentiggini. Avelin lo conosceva di vista, Niall le aveva accennato qualcosa su di lui, ma in quel momento le uniche parole che ricordava erano: ' Sta lontana da lui'
Mentre il terrore prende il sopravvento sulla bambina su volto del ragazzo si disegna un ghigno orribile.
Sei carina per essere una femmina – pronuncia aspramente – da oggi sei la mia nuova fidanzata!”
Una rabbia improvvisa si impadronì di Avelin tanto che si alzò di scatto e senza pensarci rispose:
Mike, Tu sei troppo brutto per essere il mio fidanzato – e il sorrisino dal viso del bambino sparì – poi ho già un ragazzo!” concluse mostrando anche la lingua, poi si
voltò e corse.
Corse corse e corse ma il ginocchio sbucciato dalla precedente caduta le faceva male e la rallentava tanto che ad un certo punto è costretta a fermarsi per riprendere fiato.
Quando si voltò per esaminare quanta distanza c'era tra lei e quel Mike si trovò di fronte il suo bruttissimo cane pronto a saltarle addosso in caso di fuga. Era in trappola!
Poco dopo dietro il cane sbucò anche il suo padrone.
Guarda un po' chi si rivede, dov'è il tuo fidanzato?? Se vuoi posso dimenticare quello che mi hai detto prima sempre che tu accetti di essere la mia ragazza”
“ Mai! ” pronunciò Avelin senza rimpianti e un “ Vai Bruto” uscì dalla bocca del ragazzino.
“ NO! ”
Tutto accadde in pochi secondi.
Un cane poco più che cucciolo andò addosso al bestione di Mike che per la sorpresa scivolò di lato sbattendo poi contro un albero, mentre un ragazzino biondo si parò davanti alla fanciulla indifesa brandendo un ramo trovato sicuramente lì intorno.
“ Vattene lei è la mia ragazza e se la vuoi dovrai batterti con me e con il mio cane Lucky!” il piccolo cucciolo si sposto da sopra l'altro cane, raggiunse il suo padrone fiero del lavoro che aveva fatto.
Mike si guardò intorno per un po'. Il suo cane era a terra ferito, lui era disarmato e solo, che cosa poteva fare??
Andò dal cane, lo prese in braccio, si rivolse ai due con “ Non finisce qui!” e poi se ne andò.

Avelin scoppiò in un pianto di misto tra gioia perché adesso era tutto passato e di rabbia perché se Niall l'avesse aspettata tutto questo non sarebbe mai successo.
Scusa mi dispiace – fu le prime parole che il ragazzino disse – è tutta colpa mia!”
Si, è tutta colpa tua!” accusò la ragazza prima di saltargli al collo “ Grazie per avermi salvata”
E' questo quello che fanno i fidanzati no??”
Ma noi non siamo fidanzati? ” Ribadì una Avelin visibilmente rossa.
Non ancora” rispose il ragazzo in un sorriso
Erano ancora abbracciati e imbarazzati tanto che nessuno dei due sapeva cosa dire. Fu Niall poi a spezzare la tensione.
Voglio presentarti qualcuno – disse staccandosi da Avelin e andando verso il cucciolo che poco prima lo aveva aiutato contro Mike – lui è Lucky!”
E' bellissimo, dove lo trovato??” “ L'ho trovato qui in giro, deve essersi perso” disse accarezzandolo.
Da allora quel cucciolo vive a casa Horan.''


AVELIN:

Respira, conta fino a dieci, respira.
E' normale che il cuore va così veloce?? Non credo!
Sto per avere una crisi! Ok calma e respira, inspira ed espira.
Guardo l'orologio sperando che questo mi calmi ma vedendo che l'ora si avvicina sempre di più mi prende ancora più panico. Il mio telefonino vibra segnalandomi l'arrivo di un messaggio, lo prendo e vedo che è di Sally, sicuramente vuole sapere come va così lo apro.
Principessa...
Sento chiamarmi da dietro le spalle. Il cuore inizia ad accelerare ancora di più e senza rendermene conto chiudo il telefono di scatto senza leggere niente e mi volto.
Al suo fianco non possono mancare i suoi scagnozzi che se la ridono di gusto.
“ Che c'è Mike??” riesco a pronunciare apparendo il più naturale possibile.
“ Ti disturbo?? Aspetti qualcuno? - comincia avvicinandosi sempre di più a me – Magari il tuo principe ??
Solo allora capisco.
Non è stato Niall a scrivere quel biglietto, non è stato nessun ragazzo a cui piaccio, è stato Mike a fare tutto questo. Come ha scoperto il mio soprannome?? Forse a molte ragazze piace essere chiamate principessa e lui ha tirato ad indovinare. Come sapeva del soprannome di Niall ?? Forse ci diceva con la lettera. Tante domande senza nessuna risposta logica.
Un dolore atroce al petto tant'è che devo portare una mano sopra il cuore per cercare di fermarlo, il respiro inizia a mancarmi, è forse questo che tutti chiamano delusione??

Niall dove sei??

Una lacrima solca il mio volto e l'unica cosa che riesco a pronunciare è un misero “ Perché?” così piano che penso che non lo abbia neanche sentito.
Si avvicina a me ridendo e cercando di non farsi sentire dai suoi amichetti e mi risponde:
“ Ti avevo detto che l'avresti pagata cara... - e sorrise - … la cosa buffa è che tutto questo è anche colpa tua”
Alzai il volto sconvolta. Come poteva essere colpa mia?? Davvero ho desiderato tutto questo dalla mia vita?? Allontanarmi da Niall, non avere amici, rintanarmi nei libri quando voglio, non uscire, non andare a divertirmi con gli amici al cinema o negli altri locali, essere sola... No! Gli altri mi hanno escluso! L'unica cosa di cui mi posso incolpare è di non aver fatto nulla per evitarlo. E' forse un crimine cercare di vivere la propria vita secondo i propri principi senza farsi condizionare dal resto del mondo??
“Mi sono stupito quando tu e quell'essere siete venuti in questa scuola e facevate finta di non conoscervi – continuò allontanandosi un po' da me – ma poi ho indagato e scoperto che non vi parlavate da anni, che è successo?? Si è accorto di quanto sei inutile?? o non voleva più farsi vedere in giro con una come te che gli rovinava l'immagine??” finì con una risata maligna seguita da quella dei suoi amichetti.
“ Tu non sai niente – dissi aspramente guardandolo negli occhi per la prima volta sicura di me – e non lo sarai mai!”
“ Infatti non so niente, l'unica cosa di cui sono sicuro è che per lui ora sei solo un imprevisto, un ostacolo che gli sta rovinando la sua reputazione. Quanto ci metterà a lasciarti sola ancora?? - disse in un sussurro - Quanto ci metterai tu a capirlo??”
“ Non è vero!” dissi più a me stessa che a lui “ Lui non è così!”
“ Se non è così perché invece di rimanere a guardare mentre ti insulto non viene qui a proteggerti??”
Mi voltai di scatto e i miei occhi finirono su una figura in piedi affianco al muretto della scuola che guardava la scena come divertito. Niall.
Niall aiutami. Perché non vieni ad aiutarmi?? Sono solo un peso per te?? Un caso pietoso??
Ha davvero ragione e per te solo solo un imprevisto, un ostacolo??
Un piccolo singhiozzo usci dalle mie labbra,impercettibile, ma Mike se ne accorse.
“ Non piangere Principessa infondo lo hai sempre saputo di essere inutile.”
E in quel momento rovesciò sopra la mia testa un bicchiere, che scoprii solo dopo, essere pieno di frullato freddo al caffè. Comincia a ridere così come gli altri due che sono con lui poi se ne va.
I miei capelli, di solito ricci e gonfi, sono adesso piatti e appiccicosi. I miei vestiti, il cappotto nero, il maglioncino e i pantaloni neri sono completamente ricoperti di panna e caffè.
La parte peggiore? Niall.
Sono rivolta ancora verso di lui o meglio fino a dove pochi istanti fa c'era lui. Mentre Mike mi rovesciava il frullato addosso ho chiuso gli occhi per pochi secondi ma quando li ho riaperti lui non c'era più. Sparito!

Sono davvero sola.
Non ho più nessuno.
Lacrime amare è tutto ciò che mi rimane.
Un vuoto nel petto.
Il mio cuore in frantumi.
Anche il sole è andato via.
La pioggia è la mia sola compagnia.

E così mentre piove e tutti gli altri studenti rimasti si dirigono in classe per le attività pomeridiane extrascolastiche io mi stringo forte nel mio giaccone e prendo la via del parco per tornare a casa cosciente di non incontrare nessuno che possa additarmi deridendomi ancora. Sola, come sono sempre stata.

 

4 giorni dopo


Sono distesa sul letto da oramai tre giorni, mi alzo solo per andare al bagno.
Ho smesso di mangiare, come prima.
Ho smesso di parlare, come prima.
Ho smesso di dormire, come prima.
Non ho smesso di pensare, come prima.
Anche le docce fredde della sera non riescono più a fermare il ronzio di pensieri che ho in testa.
Il caos regna sovrano. A volte devo concentrarmi anche sulle cose più semplici per ricordarle, per sicurezza ho fatto una lista delle cose che sono sicure nella mia vita e l'ho attaccata vicino al letto.
Le rileggo ancora ancora e ancora ma la mia mente è ancora troppo sottosopra per elaborare correttamente.
Una brezza leggera arriva alle mie spalle e mi volto. L'aria che entra dalla porta a vetri che da sul terrazzino ha spostato le tende e adesso posso scorgere uno specchio di cielo sereno.
Chissà che ore sono??


Un suono seguito da una vibrazione sotto il mio cuscino, allungo la mano e ne estraggo il mio telefonino. Un messaggio: Frank.
Frank?? Questo nome mi ricorda qualcosa.
Poi come se tutto ad un tratto l'uragano che mi sconquassava la mente si placa e tutto inizia ad avere un senso.
Frank, locale, serata del venerdì. Accidenti!
Apro velocemente il messaggio che cita:

Dimmi che ci sei!! Ho già dovuto cambiare il tuo accompagnatore e la scaletta della serata quindi non darmi buca!!! Ti aspetto mezzora prima del solito per farti incontrare quello nuovo puntuale! A presto Bellissima!! Frank

Oddio la serata!

Scendo dal letto come una furia, prendo dei vestiti e mi precipito in bagno. Doccia fredda, un toccasana per una persona appena uscita da una crisi, sempre che ne sia uscita.
Mi vesto di fretta senza dare troppo peso a ciò che indosso, prendo la borsa le chiavi ed esco senza dimenticare di lasciare un biglietto che avvisi che dormo da Sally per mio padre.
Naturalmente non andrò da lei, ma per sicurezza le invio un messaggio dicendole che stasera sono con mio padre. Non la sento da giorni.
Mi ha chiamata spesso ma non le ho mai voluto parlare, avevo bisogno di tempo. Tempo che mi ha fatto più male che bene. Ma adesso... adesso ho la serata del venerdì, la mia serata. Tutto cambia.
Sono quasi le quattro e questo significa che ho circa tre ore per me stessa. Vediamo... di cosa ho bisogno?? Per questa sera voglio essere perfetta quindi voglio un vestito nuovo poi passerò il resto del tempo in libreria, ho bisogno di nuovi libri, di nuove storie, di nuove realtà diverse dalla mia.

Questa sera è la mia sera!

 

Lo so sono un disastro! innanzitutto mi scuso per il ritardo e adesso che ho risolto alcuni dei miei problemi spero di poter aggiornare il prima possibile.
Ringrazio tutte coloro che pazientemente hanno aspettato che aggiornassi, grazie!

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e' stato un vero e proprio parto scriverlo. Del prossimo non vi anticipo nulla ma vi piacerà!

Se mi cercate mi trovate su twitter: @Sasina92
Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione grazie!

Sara

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: La serata ***


LA TRADUZIONE E' PRESA DAL SITO UFFICIALE DELLA TEAMWORLD.
Se non volete leggere la canzone va bene ma tra delle strofe ci sono dei pezzi, fate attenzione!
Buona Lettura!


Capitolo 9: La Serata

AVELIN:

19:30. Sono in ritardo. Sono in super ritardo, Frank mi ammazza!!
Scendo di corsa dall'autobus e con gli occhi raggiungo quell'insegna che ancora oggi è tra le poche cose che mi fa sentire me stessa e che mi fa sorridere.

Riders Pub

Lampeggia ad intermittenza e la s non si accende. Ho detto molte volte a Frank di aggiustarla ma lui mi ha sempre risposto “ Perché dovrei aggiustarla? Rende tutto più suggestivo e tradizionale”. Che matto!!
Attraverso la strada stringendomi nel cappotto. Adoro l'aria fresca di Londra in inverno ma oggi, come ieri e giorni fa, non riesco ad apprezzarla. Come si fa ad apprezzare il freddo quando tu stessa sei fredda come il ghiaccio??
Apro la porta e l'aria calda mista a fumo di sigaretta e odore di alcol mi arriva al naso. Non capisco perchè Frank si ostina a far fumare all'interno del locale, mi farà male ma non mi importa adesso. Ho solo bisogno della mia serata.

Cinque anni prima

Sto percorrendo Belvedere Hills perché quella matta di Sally ha deciso di cambiare aria e visitare posti nuovi, ma io so la verità. I suoi genitori hanno litigato per l'ennesima volta e lei non voleva essere nei paraggi. Mi dispiace molto per tutta questa situazione.
Le ho anche proposto di passare un po' di tempo da me per cercare di calmare un po' le acque ma non vuole lasciare sua madre da sola quando suo padre non torna a casa. Appare forte ma è più fragile di tutti.
Mentre passeggio noto l'insegna del locale, Riders Pub, dove mi aveva detto che si era fermata.
Respiro profondamente prima di aprire la porta ed immergermi all'interno.

I miei occhi faticano un po ad abituarsi all'oscurità del locale illuminato solo da piccole lampade a muro e alla visibilità ridotta dalla nuvola di fumo che c'è. Mi guardo un po' in giro, tutti mi fissano. Un uomo barbuto con una sigaretta a metà in una mano e un bicchiere quasi vuoto nell'altra accenna un sorriso sghembo nella mia direzione. Il barista li a fianco, un ometto di circa trentanni snello e ben vestito, guarda prima l'uomo, poi me e poi di nuovo l'uomo.
Alzando la voce di proposito per farsi sentire esclama: “ Non infastidire la ragazza, se ne vedono talmente poche nei paraggi – senza farsi vedere dall'umo arbuto mi indica un punto del locale più scuro ed appartato e mima – in fondo, nell'altra saletta”
Mi chiedo come una persona così possa lavorare in questo posto
Mi dirigo verso il punto indicatomi e mi ritrovo di fronte ad un tavolinetto pieno di bicchieri vuoti, ghiaccioli ovunque e un posacenere con una sigaretta spenta ma con la punta annerita.E' stata accesa e poi spenta subito credo.
Sulla sedia di fronte me un piccolo spettro pallido in un cappotto rosso. Che cavolo a combinato??

Alza di poco lo sguardo e un sorriso illumina di poco il suo volto.
Mi avvicino e le tolgo il bicchiere che tiene stretto tra le mani.
Ma che cosa fai?? Sei impazzita??” Le urlo contro. Mi guarda ancora ridendo e poi scoppia in una risata fragorosa. E' ufficialmente ubriaca.

Continua a ridere istericamente e porta le mani alla pancia per lo sforzo, non riesco a resisterle e inizio anch'io a ridere con lei. Sembriamo due pazze tant'è che dal corridoio che conduce alla nostra saletta si vedono sbucare facce incuriosite da tutto il nostro fracasso.
Anche il barista curioso si avvicina e dopo esserci calmate un po' decide di parlare.

Tranquilla non le ho dato nessun alcolico – mi informa indicandola – si nota che non ha l'età giusta. Quello che le ho portato è semplice thè ma è più quello che ha buttato in giro che quello che ha bevuto. E la sigaretta – continua indicandomi il posacenere – l'ho spenta appena me ne sono accorto e le ho sequestrato il pacchetto... - e toccandosi la tasca dei pantaloni aggiunge - … e non intendo ridarvelo!”

Sally scoppia ancora in un'altra risata e io la seguo a ruota.
Il barista si allontana agitando la testa incredulo a cosa si trova di fronte.
Mi siedo al tavolo con Sally.
Come stai??” Le chiedo tornando seria.
Bene” risponde guardando nel vuoto.
Non mentirmi” la richiamo.
Aiutami” e senza farmelo ripetere una seconda volta la abbraccio e lascio che pianga.
 

Non so per quanto tempo rimaniamo così: lei che piange e io che la stringo a me.
Vengo distratta solo dal barista che viene verso di noi. Non ci parla e non si degna neanche di guardarci. Comprende la situazione o semplicemente se ne frega??
Accende le luci anche in fondo alla saletta e adesso si può notare un piccolo palco per le esibizioni.
Microfoni, amplificatori che nonostante non siano il massimo della modernità sembrano in buono stato e pronti per l'uso.
Si avvicina ad un mobiletto li vicino prende qualcosa e poi lo richiude.
Viene da noi poggia quello che scopro dopo essere del cioccolato sopra il tavolo e ci sorride compassionevole.
Prendete, vi farà bene. - sorride – Tra poco ci sarà uno spettacolo canoro, perché non partecipate??”
Ma che è pazzo??
Credo che abbia capito dalla mia faccia il mio sgomento perché si allontana ridendo.

Facciamolo!” si alza Sally all'improvviso.

Non chiedetemi come fece a convincermi l'unica cosa che ricordo dopo è stato il sottofondo musicale che finisce, la gente che si alza in piedi per applaudire e Sally che mi raggiunge stritolandomi in un abbraccio.

Torno a casa stringendo il biglietto tra le mani e una frase che mi rimbomba nella mente:

Lei è brava signorina, perché non viene qualche volta a cantare per noi?? Mi faccia sapere”

 

“Finalmente! Credevo che ti fossi persa, è la prima volta che arrivi in ritardo” Mi raggiunge un ometto basso e tarchiato vestito di tutto punto ma dall'aria molto preoccupata.
“ Tranquillo Frank ho fatto spesa!” gli sorrido mostrandogli le due enormi buste che porto in mano e che iniziano a pesare.
“ Vatti a cambiare, io intanto avverto il chitarrista che sei arrivata”
“ Agli ordini capo!” e imito il gesto dei soldati. Lo vedo ridere prima di sparire nel retro del locale.
Lo seguo ma invece di svoltare a sinistra mi dirigo a destra nella zona ragazze, sempre se si può definire spogliatoi una stanza di due metri per due. Non è mai esistita una zona ragazze prima che arrivassi io, ma per evitare inconvenienti Frank ha deciso di cambiare posto al suo sgabuzzino e di cedermi la stanzetta.

A guardarlo si direbbe un omone grande e spaventoso ma di uomini con un cuore grande come il suo se ne trovano davvero pochi.

Mi cambio indossando i pantaloni di stoffa e pizzo bianchi, la camicetta senza maniche azzurra con un grande fiocco nero al collo, una semplice giacca bianca e delle ballerine azzurre con dei ricami in pizzo bianche. Fortunatamente ho trovato tutto in sconto e la commessa è stata così gentile che mi ha regalato un fermaglio per capelli a forma di fiocco bianco che si era leggermente sporcato e che non poteva più vendere.

Adoro questi nuovi abiti non vedo l'ora di farli vedere a Frank!

Dopo essermi data una sistematina veloce ai capelli e aggiunto una leggera linea di matita esco per raggiungere il mio capo dietro il palco.

 

Niall:

Finalmente un'opportunità anche per me! E' da anni che cerco qualcuno che crede in me e quell'uomo disperato alla ricerca di uno con le mie caratteristiche è stata una manna dal cielo.

 

Mi piace scaricare le tensioni e le preoccupazioni nella corsa, soprattutto da dopo quel casino che è successo con Avelin. Sono giorni che voglio parlarle ma non è mai venuta scuola e Sally dice che non riesce a sentirla da giorni e che il padre le ha detto che non sta molto bene. Ci mancava solo lei, ma non poteva rimanere tutto come era prima quando ci ignoravamo e basta??

Sto correndo lungo Belvedere Hills, per quanto me lo permette il traffico di persone sul marciapiede, e ascolto la musica finché un uomo alquanto arrabbiato mi taglia la strada. Da come è vestito, giacca e pantaloni molto eleganti, dalla stazza e dall'atteggiamento che mi ha dimostrato in questi pochi secondi mi fa pensare ad uno di quei boss della mafia. Mette davvero paura.
Tolgo le cuffie e mi accorgo che sta parlando al telefonino.
Che vuol dire che non vieni?? Hai trovato di meglio?? - aspetta un po' e diventa tutto rosso – Allora non degnarti di tornare più! Tu e quella tua stupida chitarra potete anche andare a vivere sotto un ponte e schiattare, con me hai chiuso!” Urla e poi chiude il telefono.
Si volta e mi ritrova li avanti a bloccagli il passaggio che lo riporta nel vicolo da cui è uscito.
E tu che vuoi? - mi urla contro serrando i pugni – Spostati!”
Mi spinge di lato quasi facendomi cadere e mi sorpassa.
Io so suonare la chitarra... - Ma da dove mi è saltata fuori??? Sono cretino?? Si, è la risposta più sensata. Mi schiaffeggio mentalmente e sono pronto ad andarmene quando quell'uomo si volta e mi guarda come a volermi uccidere.
Così hai ascoltato la mia telefonata eh??” - Ora sono ufficialmente morto. Questo mi uccide! Porta una mano sotto la giacca pronto ad estrarre qualcosa, presumo una pistola per farmi un bel buco in testa. Sto sudando freddo e faccio fatica a respirare.
Tira fuori la mano dalla giacca e solo allora tiro un sospiro di sollievo notando che quello che stringe è un grosso e orribile sigaro.
Da quanto tempo??”
Resto a fissarlo imbambolato “Eh?”
Ma sei scemo?? Ti ho chiesto da quanto tempo suoni??”
Porta la sigaro alla bocca e la accende. Quanto vorrei anche io una sigaretta in questo momento, ne ho davvero bisogno.
Mi scusi, suono da parecchi anni, ho imparato da autodidatta. Ho suonato in altri locali ma solo occasionalmente e ad alcune feste.”
Mi scruta con uno sguardo indagatore pronto a scoprire se mento oppure no. Cerco di sostenere il suo sguardo ma i suoi occhi così scuri non fanno altro che aumentare sempre di più la mia angoscia.
Ti prego dammi una possibilità, ti prego una sola!
Bene – Annuncia buttando fuori una quantità di fumo indescrivibile – Vai dal barista dentro e fatti dare lo spartito che dovrai suonare stasera. Digli che ti manda Frank. Ti aspetto alle sei così parliamo un po!”
Mi sorride, si porta il sigaro in bocca e si allontana scomparendo poi dietro una porta in ferro che presumo conduca nel retro del locale.

Sorrido raggiante pronto per una grande serata sperando che quell'uomo non appartenga veramente alla mafia e che non abbia intenzione di uccidermi.

 

“Quindi se questa serata va bene mi prendi qui ho capito bene??”
“ Si, ma devi andare a genio anche alla cantante e di solito a lei piacciono tutte le persone quindi sei fortunato.”
Sorrido.
“ Dovrebbe essere qui a minuti è andata a cambiarsi ma ora dovrebbe aver fatto spero.” Continua controllando ripetutamente l'orologio.
“ E' tardi!” gli sento dire.

“Eccomi Frank sono pronta!”
Una voce molto squillante e familiare mi giunge all'orecchio da dietro le spalle così mi volto con un gran sorriso pronto a conoscere la mia compagna di palco.

Avelin??
La mano che avevo alzato per stringere la sua rimane ferma a mezz'aria.
Indossa dei pantaloni con una giacca bianca e una camicetta azzurra, è bellissima.
La sua espressione cambia vorticosamente dall'essere felice ad un totale sgomento per poi finire sull'arrabbiata/ infuriato pronto a saltate in aria.

Questa serata va di bene in meglio...

“Finalmente!” Frank va verso di lei e la abbraccia “ Pensavo ci fossi cascata in quello sgabuzzino – Continuò l'omone per poi guardare il suo polso – E' tardissimo! Buona fortuna!!”
Prese Avelin per un braccio e poi me e ci buttò con poca grazia direttamente sul palco.
Un boato di applausi, fischi e grida si alzò dal pubblico davanti a noi.
Notai una sedia sulla mia sinistra e mi andai a sedere posizionando poi la chitarre sulle gambe pronto per iniziare a suonare.
Mi girai verso di lei abbozzando un piccolo sorriso.
Il suo viso ancora sconcertato fissava davanti a se e solo l'incitamento di Frank da dietro le quinte la fece destare dal suo stato di trans.
Andò verso il microfono al centro del palco, si voltò verso di me fulminandomi con lo sguardo e con un cenno della testa mi diede il consenso di iniziare e lei mi sarebbe venuta dietro.
Attaccai con la chitarra concentrandomi sulle note e sulla mia musica, dimenticandomi completamente del mondo che mi circonda finchè non sento una voce angelica cantare.

 

Another day, another life                                                                                                                Un altro giorno, un'altra vita
Passed by just like mine, it's no complicated                                                                                   trascorsa come la mia, non è complicato
Another mind, another soul,                                                                                                            Un'altra mente, un'altra anima
another body to grow old, it's no complicated                                                                                    un altro corpo da far invecchiare, non è complicato 
Do you ever wonder if the stars shine out for you?                                                                             Ti sei ma stupita se le stelle splendono per te?

 


Float down like autumn leaves                                                                                                         Fluttuano giù come foglie d'autunno
Hush now close your eyes before the sleep                                                                                      fai silenzio adesso chiudi gli occhi prima del sonno
And you're miles away                                                                                                                    e sei chilometri lontano
And yesterday you were here with me                                                                                              e ieri tu eri qui con me



Another day another life                                                                                                                  Un altro giorno un'altra vita
Passes by just like mine                                                                                                                 trascorsa come la mia
It's not complicated                              
                                                                                          Non è complicato

 

Io suonavo e lei cantava e senza rendermene conto sorridevo. Non è uno di quei soliti sorrisi, sorridevo come se finalmente avessi davvero trovato la mia felicità e volevo che tutti lo sapessero. Tutti, anche lei.

 

Another mind                                                                                                                                  Un'altra mente
Another soul                                                                                                                                   un'altra anima
Another body to grow old                                                                                                                 un altro corpo da far invecchiare
It's not complicated                                                                                                                         non è complicato.

 


Do you ever wonder if the stars shine out for you?                                                                             Ti sei mai stupita se le stelle brillano per te?
Float down                                                                                                                                     Fluttuano giù
Like autumn leaves                                                                                                                         come foglie d'autunno
Hush now                                                                                                                                       Fai silenzio adesso
Close your eyes before the sleep                                                                                                      chiudi gli occhi prima del sonno
And your miles away                                                                                                                       e sei chilometri lontano
And yesterday you were here with me                                                                                               e ieri tu eri qui con me

 


Another tear                                                                                                                                   Un'altra lacrima
Another cry                                                                                                                                    un altro pianto
Another place for us to die                                                                                                               un altro posto per noi per morire
Its not complicated
                                                                                                                         Non è complicato

 

Ero qui, sono sempre stato qui.
Non è complicato, non lo è mai stato, ma sono così. Che cosa vuoi pretendere??
Mi sei sempre mancata, e mi manchi ancora.

 

Another life that's gone to waste                                                                                                       Un'altra vita andata persa
Another light lost from your face                                                                                                       un'altra luce persa da sopra il tuo viso
It's complicated                                                                                                                               Non è complicato


Is it that it's over or the birds still sing for you?                                                                                   E' finita o gli uccelli cantano ancora per te?
Float down                                                                                                                                      Fluttuano giù
Like autumn leaves                                                                                                                          come foglie d'autunno
Hush now                                                                                                                                       Fai silenzio adesso
Close your eyes before the sleep                                                                                                     chiudi gli occhi prima del sonno
And your miles away                                                                                                                      e sei chilometri lontano
And yesterday you were here with me                                                                                              e ieri tu eri qui con me

 


Ooh how I miss you                                                                                                                      Ooh quanto mi manchi
My symphony play the song that carries you out                                                                             la mia sinfonia suona la canzone che è stata
                                                                                                                                                                        composta apposta per te

Ooh how I miss you                                                                                                                      Ooh mi manchi
I miss you and I wish you'd stay                                                                                                    mi manchi e vorrei che tu restassi

 

Mi manchi tanto anche tu. Mi manchi come l'aria, come il sole in una giornata fredda.
Questa volta non me ne vado, rimango. E' una promessa!!
Ma tu mi vorrai ancora?? Non vuoi spiegazioni, non vuoi sapere la verità.
Mi permetterai comunque di rimanere??

 

Do you ever wonder if the stars shine out for you?                                                                            Ti sei mai stupita se le stelle splendonoper te?
Float down                                                                                                                                    Fluttuano giù
Like autumn leaves                                                                                                                        come foglie d'autunno
Hush now                                                                                                                                      Fai silenzio adesso
Close your eyes before the sleep                                                                                                    chiudi gli occhi prima del sonno
And your miles away                                                                                                                     e sei chilometri lontano
And yesterday you were here with me                                                                                             e ieri tu eri qui con me

 

Float down                                                                                                                                    Fluttuano giù
Like autumn leaves                                                                                                                        come foglie d'autunno
Hush now                                                                                                                                      Fai silenzio adesso
Close your eyes before the sleep                                                                                                    chiudi gli occhi prima del sonno
And your miles away                                                                                                                     e sei chilometri lontano
And yesterday you were here with me                                                                                             e ieri eri qui con me

Ooh oh, ooh oh
Ooh oh, ooh oh

Touch down                                                                                                                                  Atterriamo
Like a seven four seven                                                                                                                  come un sette quattro sette
Stay out and we'll live forever now                                                                                                   rimaniamo fuori e vivremo per sempre adesso.

 

Pronunciò gli ultimi versi della canzone con voce leggermente roca che solo un orecchio esperto come il mio può cogliere. La vidi inchinarsi per ringraziare il pubblico di fronte a lei che per tutta l'esibizione era rimasto in silenzio e che ora applaudiva e lanciava rose sul palco.

Fatto l'inchino si diresse a passo svelto verso il retro del palco. Mi alzai e mi inchinai per poi correrle dietro.
“Avelin” la chiamai.
La vidi ferma davanti a me girata di spalle stringersi in un abbraccio da sola.
“Avelin” la chiamai di nuovo sussurrando e avvicinandomi di qualche passo.
“ Perchè mi perseguiti?? Che cosa ti ho fatto?? - disse con voce spezzata – Non mi hai parlato per anni, e poi nel giro di tre settimane mi sconvolgi la vita e mi fai soffrire più di quanto questi otto anni abbiano mai fatto – Si volta e dopo aver tirato su con il naso continua – Ti diverti così tanto a farmi soffrire?? Sei uno stronzo patetico!”
Si volta per andarsene ma le afferro il braccio.
“ Fammi spiegare” comincio, ma uno schiaffo mi blocca le parole che stavo per pronunciare.
Si libera dalla mia presa “ Vaffanculo Niall!!” mi urla contro con le lacrime agli occhi per poi correre via senza voltarsi.
Troppo scioccato sia per lo schiaffo che per le parole mi ritrovo immobile a fissare il vuoto.

Mi ha dato dello stronzo, mi ha mandato a quel paese senza problemi.
Ma la cosa peggiore l'ho fatta io.

L'ho fatta piangere, ancora.

“ Devi averla fatta veramente grossa – Sento Frank pronunciare dietro di me – non l'ho mai sentita pronunciare tutte quelle parolacce in una volta sola, veramente non le ho mai sentito pronunciare nulla di offensivo in generale.”
Conclude poggiandomi una mano sulla spalla per risollevarmi il morale. Ora mi uccide veramente!
“ Tu mi piaci – conclude dandomi qualche botta sulla schiena facendomi faticare molto nel respirare – La trovi al piano di sopra, ogni tanto il venerdì dorme qui.”
Lo guardo sbigottito non credendo alle mie orecchie.
“ Seconda porta sulla destra - mi dice prima di allontanarsi – Buona fortuna!”

 

 

Scusate, scusate scusate per l'enorme ritardo!
Mi dispiace ma ho avuto varie cose da fare ma spero di essermi fatta perdonare con un capitolo di ben 2 pagine più lungo!
Vi piace la canzone che ho scelto ?? Ho pensato che fosse perfetta per questo capitolo.
Ringrazio tutte coloro che hanno deciso di seguire la mia storia, GRAZIE!!
Grazie anche a coloro che o con una recensione o con un messaggio breve mi fanno gioire ogni volta.
Cercherò di aggiornare il più presto possibile ma, onestamente, non so quando.
Grazie ancora, alla prossima!!!

Sara

 

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