Another way of living

di Bianco e nero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** A new life. ***
Capitolo 3: *** First day of school. ***
Capitolo 4: *** Bad guy. ***
Capitolo 5: *** Nice to meet you ***
Capitolo 6: *** Shit. ***
Capitolo 7: *** Deception. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



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Mi chiamo Amy e da poco mi sono trasferita qui a Mullingar. Ho 16 anni, adoro mangiare e sono quel tipo di ragazza che non è né popolare, né sfigata. Devo iniziare un nuovo liceo, lasciando i miei amici in Italia. Abitavo ad Ancona. Sinceramente mi scoccia venire qua, ora dovrò sempre parlare in inglese, cosa molto difficile per me. Ah, e non chiedetemi perché non ho un nome italiano. Ditelo ai miei.

Saaalve, questo è il prologo c:
Spero vi piaccia.
Mi presento, sono @juveita1D su twitter.
Ora vado, ciaooo

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Capitolo 2
*** A new life. ***



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Stiamo per atterrare, vi preghiamo di allacciare le vostre cinture di sicurezza”

Quel cavolo di annuncio mi aveva appena svegliata. Erano due ore e mezza che stavo su quell’aereo e il sedere era dolorante come la mia schiena. I miei genitori erano vicino a me, ancora che dormivano. Forse era meglio svegliarli.

<< Babbo, mamma, siamo quasi arrivati! >> dissi con un tono molto alto.

Piano piano aprirono i loro occhi e nel frattempo l’aereo era atterrato in maniera brusca. ?come se non mi facesse già male la schiena’ pensai. “siamo appena atterrati qui a Dublino. La temperatura è di 5 gradi.”Perfetto. Era anche freddo, la mia giornata nella nuova città non poteva che iniziare in modo migliore.

<< Amy, la tua valigia. >>

<< Grazie Bà >>.

Dopo dieci minuti di attesa finalmente uscii da lì. Fuori era un freddo bestia. Avevo una giacchetta troppo leggera e sicuramente mi sarei beccata un bel raffreddore. Oltre a quella valigia, ne avevo altre due gigantesche da ritirare. Tutti e tre, con quel mucchio di valigie, andammo verso la fermata del bus. Ne arrivò subito uno il quale capolinea era proprio Mullingar. L’autista nel vederci con tutte quelle valigie, non sembrava molto felice. Nel bus eravamo solo noi tre. Allora Mullingar è una città molto interessante! Non ero per niente contenta di andare a vivere là e mio padre lo sapeva. Però era stato trasferito per lavoro e quindi la mia opinione non contava per niente. Misi le cuffiette sulle orecchie e premetti play sulla mia canzone preferita: Breakout. Mi addormentai ascoltandola. Dopo un’ora e mezza circa di viaggio, mia madre mi svegliò

<< Amy, siamo arrivati.. >>

<< Si, mamma altri 5 minuti… >>

<< No, alzati subito >>.

Mi alzai controvoglia, sembrava che mi tenessi in piedi a fatica. Tirammo fuori il mucchio di valigie e mi venne in mente una cosa

<< Babbo, quanto manca? >>

<< 30 minuti a piedi, quindi fermo il primo taxi >>.

Babbo lo fermò, ma ci disse che avevamo troppi bagagli.

<< Aspettiamo il primo autobus che va per Raithin Road, la nostra casa è in una via adiacente >> disse mio padre.

Il bus cittadino in cinque minuti arrivò e dopo altri 10 di viaggio finalmente eravamo nella nostra via.

<< Santa miseria, era ora! >> esclamai.

<< Forza, seguitemi… eccola! Questa è la nostra casa! >>

Mamma era accanto a me e non riuscii a trattenermi.

<< Porca tro.. >>

<< Amy, zittisciti cavolo! >> ribatté mia madre.

Era una villetta niente male, molto più grande rispetto alla nostra vecchia casa.

<< Entriamo e posiamo queste valige >> suggerì mio padre.

Fino a quel momento, solo la casa mi piaceva e dopo essere entrata me ne innamorai. Mio padre mi indicò la mia stanza. Non potevo chiedere di meglio, era la stanza adatta a me. Bastava solo attaccare qualche poster qua e là e sarebbe stata a posto. Lasciai la valigia a terra e mi gettai sul letto. Fissando il soffitto, pensai al mio primo giorno di scuola. Avevo paura e mi faceva schifo dover iniziare a comunicare in inglese. Mi rialzai dal letto per ordinare i miei vestiti. Svuotai completamente la valigia e mi misi all'opera. Dopo aver passato metà della giornata a piegare vestiti ed aprire cassetti, decisi di esplorare il territorio attorno alla casa. Ormai era sera e mentre uscivo dalla porta mia madre mi raccomandò qualcosa, ma io non la ascoltai per nulla. Camminai per circa due isolati e ad un certo punto saltò l'illuminazione cittadina. 'Già non mi oriento, salta pure l'illuminazione' pensai. Cercai di tirar fuori dalle tasche il mio Sony per far luce, ma avevo la batteria scarica 'quanta fortuna stasera!' Camminavo alla cieca, cercando di ritrovare la via di casa fino a quando mi scontrai con qualcuno.

<< S-Scusami >>

<< No, scusami tu. >>

Mi rialzai in piedi, chiedendomi come sarei tornata. Tutto d'un tratto l'illuminazione tornò a funzionare e mi accorsi che stavo proprio davanti casa. Rientrai, pensando che forse era meglio dormire.

<< Oh, sei tornata, ti va di mangiare? >>

<< No grazie mamma, è tardi, per stasera salto. >>

<< Fai un po'come vuoi. >>

Attaccai il mio telefono alla presa, mi preparai per poi andare sotto le calde coperte.

Salveeee ecco il primo capitolo tanto atteso (?)

I capitoli non riuscirò a pubblicarli sempre, quindi scusatemi, ma ho in corso anche l'altra storia.
Niente, spero vi piaccia.
Ora vi lascio che devo farmi un beeel bagno.
Ciao belle!!! :3
PS: mi ero accorta che non si vedevano i dialoghi, sorry!

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Capitolo 3
*** First day of school. ***



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Solo la mattina seguente realizzai che questo sarebbe stato il mio primo giorno di scuola. Inziai subito ad andare nel panico. Era anche tardi. Molto intelligente a non aver messo la sveglia. Mi infilai i vestiti, allacciai le mie blazer e staccai il telefono dalla presa. Ah, e afferrai anche il mio zaino. Era troppo pesante per i miei gusti. Mi precipitai in cucina, dove c'era mamma che mi aspettava.

<< Mamma, tu metti in moto la macchina, io arrivo subito. >>

Mia madre uscì di casa, io bevetti tutto il latte in un sorso bruciandomi la lingua e addentai un biscotto per poi correre verso l'auto.

<< Da domani però, vai a piedi a scuola, tanto è vicino. >>

<< Ok, mamma. >>

Arrivammo davanti la scuola. Sembrava una struttura ospedaliera.

<< Divertiti! >> urlò mia madre rassicurandomi.

<< Certo, dentro un ospedale. >> sbottai.

Mi avviai dentro quell'edificio con un'ansia tremenda. Sentii la campanella suonare e corsi velocemente in giro per la scuola alla ricerca della segreteria.Quell'ospedale era pure un labirinto! Finalmente la trovai.

<< Senta, sono nuova... sono Amy... >>

<< Si, Amy Casali... ecco il foglio con le lezioni, la tua classe è al secondo piano >>

Ma si, un'altra bella corsa su per le scale, visto che ero in ritardo.

<< La ringrazio >>

Mi precipitai fuori dalla segreteria e al terzo piano iniziai a cercare la mia classe.

<< Eccola! >> sussurai.

Bussai forte e una persona molto alta aprì la porta. Doveva essere il professore, anche se era giovane e sembrava più uno appena laureato.

<< Sei, quella nuova, giusto? >>

Quella nuova ha un nome, pensai.

<< Si, sono io >> dissi un po' imbarazzata.

<< Ti va di presentarti alla classe? >> disse il prof. sfoderando un gran sorriso.

<< Devo proprio? >>

<< Non essere timida! >>

Volevo vedere lui, al posto mio a parlare davanti a tutti quegli occhi che ti fissavano curiosamente. Iniziai a presentarmi e a parlare un po' di me, in quel lasso di tempo sentivo anche le mie guancie infuocarsi.

<< Ah, quindi sei italiana... di inglese, a che punto sei? >>

<< Ehm, quest'anno avrei dovuto iniziare la letteratura. >>

Il prof. mi guardò con aria stupita, come per dire 'ancora lì?'

<< ti puoi sedere là infondo, nel banco vicino a Lilian. Comunque io non mi sono presentato... >>

Si chiamava Robert Green, aveva 28 anni ed era il professore di inglese. Appoggiai lo zaino a terra e tirai fuori l'unica cosa che avevo lì dentro: il mio astuccio.

<< Piacere, sono Lilian, ma puoi chiamarmi Lily >> sussurrò la mia vicina di banco.

<< Molto piacere. >>

Le tre ore di inglese non furono così tanto pesanti. Suono la campanella e visto che non sapevo cosa dovevo fare, tirai fuori il foglio dell'orario dalle tasche. C'era una pausa di 10 minuti.

<< Allora Amy, vuoi venire con me? Dobbiamo cambiare classe, quindi ti aiuto a trovarla. >>

<< Grazie mille Lily >>

Fece cenno di seguirla ed io obbedì. Era difficile farsi strada in quel momento, visto che tutti stavano lì fuori a chiacchierare o mangiare.

<< Lily, aspetta! >>

<< Oh, si scusa! >>

Lily rallentò un po' il passo in modo che potessi starle dietro. Finalmente entrammo nella palestra. La professoressa era lì, quindi le spiegai tutto e quindi non avevo il materiale. Ero scusata e mi fece cenno di sedermi sulla panca. Lily mi fece compagnia fino a quando suonò la campanella ed andò a cambiarsi. Assistii alla lezione di educazione fisica, e fu molto noioso stare li a guardarli. L'ora passò velocemente, Lily non si cambiò, anzi mi prese per un braccio e mi tirò correndo verso un'altra stanza.

<< Dove stiamo andando? >>

<< A pranzo! >> disse Lily ansimando.

<< Eccoci, siamo arrivate! >>

<< C'era bisogno di correre? >> sbottai.

<< Si, perchè la palestra è dalla parte opposta della scuola >>

Lily mi trascinò ancora, stavolta verso il self service.

<< Posso scegliere quello che voglio? >> dissi entusiasta.

<< Certo che pensavi? >> rispose Lily con aria interrogativa.

<< Quando ci sediamo ti spiego >>

Dopo aver scelto il nostro tavolo, iniziai a spiegarle che io solo alle elementari mangiavo a scuola e il cibo non lo sceglievamo. Lei rimase stupita, sin da piccola sceglieva il suo cibo.

<< Ah, ma brava, io sono stata obbligata a mangiare schifezze! >> esclamai.

<< Dai, cosa ti avranno mai dato? >>

<< Pasta tutta incollata... ora so solo che ti odio >> dissi fingendomi offesa.

<< Ahahahah, mai dai! >>

Scoppiammo a ridere divertite. Dopo aver finito il mio pranzo, alzai gli occhi e il mio sguardo si incrociò con quello di un ragazzo di un gruppetto. Decisi di chiedere a Lily.

<< Ehi Lily, chi sono quei ragazzi laggiù? >>

<< Quelli? Dove c'è il biondo? >>

<< Si, quelli e il nome di quello col cappello? >> domandai incuriosita.

<< Pff, quelli sono i fighetti della scuola e quello col cappello rap è Sean. Perchè me lo chiedi? >>

<< Niente, mi stava fissando... >>

<> disse con tono preoccupato.

Dopo questa conversazione, erano quasi le due e Lily mi incitò ad alzarmi. La seconda e ultima ora di ginnastica, passò ancora più velocemente della prima. Suono la campanella e uscimmo. Lily mi fermò per scambiarci i numeri. Per un secondo aspettai lì in piedi mia madre, poi però mi ricordai di dover tornare a casa da sola. Mentre tornavo a casa avevo la strana sensazione di essere seguita. Arivvata, mio padre mi chiese come era andata e risposi bene.

<< Babbo, mamma? >>

<< E' andata al colloquio di lavoro >>

Sfoderai un gran sorriso e corsi di sopra. Restai tutto il pomeriggio al computer.


Saaalve a tutte!
Ecco il secondo capitolo! Mi sono fatta attendere, ma devo gestire due storie lol
Che devo dire, spero vi piaccia e spero anche che la leggerete in tanti c:
Ciaooooooo :3

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Capitolo 4
*** Bad guy. ***



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La mattina seguente andai a scuola a piedi e stavolta avevo anche tutti i libri necessari. Fuori dalla scuola incontrai Lily mentre parlava con una ragazza alta, mora che fumava un sigaretta.

<< Lily! >>

<< Ehilà, Amy! Ti presento Grace. >>

<< Piacere >>

<< Sei nuova? >> disse con aria di sufficenza.

Poteva anche dire 'il piacere è tutto mio' invece di dirmi 'sei nuova'.

<< Si, sono arrivata da due giorni. >>

<< Ah, comunque il piacere è tutto mio >> disse buttando fuori il fumo sulla mia faccia.

Io e Lily ce ne andammo sorridendo. Arrivate in classe ci sedemmo nei nostri posti.

<< Scusami Amy, ma Grace è fatta a modo suo, ma se la conosci è simpatica >>

<< Ok, ti credo >> sospirai.

Le prime due ore erano di matematica. Il professore mi fece un mucchio di domande che alla fine dell'interrogatorio tirai un sospiro di sollievo. Dopo quelle due noiose ore, la terza ora ci aspettava storia. Che bello!

<< Lily... >>

<< Si... >>

<< Storia è noiosa? >>

<< Peggio di matematica >>

<< E che cazzo >> esclamai indispettita.

Un'altra ora di interrogatorio ancora più noiosa. Finalmente suonò la campanella ed io e Lily uscimmo fuori dalla classe.

<< Amy, non hai fame? >>

<< Ho un po'di ciccia, meglio che non mangio >>

<< Mi prendi in giro? Hai un corpo perfetto... >>

<< Con due coscie gigantesche. >>

Finita la merenda c'era spagnolo, pranzammo, poi c'era l'ultima ora di scienze. Anche l'ultima campanella suonò.

<< Allora io vado, ciao Lil! >>

<< Aspetta! >>

<< Dimmi. >>

<< Stasera ti va di uscire? Magari andiamo in un locale. >>

<< Direi che è un'ottima idea, prima devo convincere mio padre >>

<< Se mi presento sotto casa tua con questo faccino innocuo, dici che lo convincerei? >>

<< Ti invio per messaggio l'indirizzo di casa, sei convincente. >> sorrisi contenta.

Tornai a casa velocemente per chiedere a babbo il permesso di uscire. Se avevo la sua approvazione, allora ero a posto. Tanto a mia madre andava bene sempre tutto.

<< Baaaaabboooo! >>

<< Che devi dirmi? >>

<< Posso uscire stasera?>> dissi con una vocina dolciosa.

<< Non lo so ancora, ma spiegherà tutto la mia amica Lily quando verrà qui >>

<< Aspetta signorina... >>

<< Fidati di lei >>

Corsi in camera tutta felice ed inviai un messaggio a Lily con il mio indirizzo. Decisi di farmi un bel bagno caldo,poi mi misi i miei leggins e il mio largo maglione a buchi con sotto una cannottiera. Naturalmente non potevano mancare le mie vans celesti. Sentii suonare il campanello e mi precipitai alla porta.

<< Lily! >>

<< Amy! Signor Casali... >>

Mi girai e vidi mio padre dietro di me che aspettava una descrizione dettagliata della serata. Lily iniziò a spiegare bene e nei dettagli e mio padre si convinse. Lo salutai e ringraziai Lily abbracciandola.

<< Si va veramente in un ristorante? >> chiesi con aria interrogativa.

<< No, è un locale per giovani. Non ti dico poi quanti bei ragazzi ci sono! >>

<< Ah, allora mi piace adesso >>

In realtà, mentre mi parlava di ragazzi, mi ricordai che in Italia mi piaceva un ragazzo e prima di partire mi ci stavo per mettere insieme, però la partenza rovinò tutto. Erano le sette di sera e quel locale, il 'Milk bar' se non sbaglio, era già pieno di giovani che ballavano. Entrammo dentro e dissi a Lily che non sapevo ballare, così ci sedemmo al bancone per ordinare qualcosa da bere.

<< Non ci danno gli alcolici, vero? >>

<< Cosa? >> urlò Lily con tutta la voce che aveva in corpo.

<< Non ci servono gli alcolici, vero? >>

<< Se vuoi, si >>

<< No, grazie >> esclamai.

Mi guardai attorno e riuscivo solo a vedere gente che ballava o pomiciava.

<< Ehi Amy io devo andare urgentemente in bagno, aspettami qui >> disse Lily

<< E chi si muove >> sorrisi.

Lily si precipitò in bagno e io rimasi lì, sola. Mi guardai un po' intorno, visto che non avevo di meglio da fare in quel momento, e vedevo ragazzini mezzi ubriachi. Non mi facevano per niente pena. Ad un certo punto vidi un gruppetto di ragazzi venire verso il bancone, anzi no, stavano venendo verso di me. Riconobbi un ragazzo, era quello che ieri mi fissava a pranzo, Lily mi aveva detto che si chiamava Sean.

<< Ehi, bellezza >> disse Sean con tono superiore.

<< Dici a me? >> ribattei scocciata.

<< Vedi qualcun altro qui vicino? >> rispose divertito.

<< No, però non ti conosco, quindi ciao >>

<< Ferma, ferma. Dove credi di andare? >>

Mi afferrò un braccio e mi tirò verso di lui. Cosa voleva da me?

<< Ehi guardami negli occhi. Come ti chiami? >>

<< E a te cosa importa? >> dissi duramente

<< Piacere, io sono Sean >>

<< Toglimi le tue manaccie di dosso >> dissi indispettita.

Rise divertito e invece di togliermi le mani da dosso, il suo palmo sinistro scese giù fino a toccarmi il sedere.

<< Lasciami, ti ho detto >>

<< Me lo dai un bacio? >>

<< Sean, dai, lasciala andare >> disse il ragazzo biondo.

<< No, Niall. Finchè non mi ha dato un bacio, rimane qui >>

<< Lasciami >> urlai, oramai arrabbiata.

Più gli dicevo di lasciarmi, più lui mi stringeva forte. Non sopportando più di essere trattata in quel modo, mi liberai da sola. Usai semplicemente l'unica parte libera del mio corpo: le mie gambe. Un calcio colpì in pieno la sua parte delicata, il suo punto debole. Lasciò la presa e si accasciò a terra per il dolore. Io corsi il più velocemente possibile verso il bagno. Incrociai Lily e la incitai a correre via dal locale.

<< Te l'avevo detto, Sean di lasciarla andare >> disse il biondo divertito.

<< Zitto tu >> ribattè ancora a terra dolorante.

<< Ti fai battere da una ragazza? >> disse un altro del gruppo.

Iniziarono tutti a ridere divertiti del loro amico.

<< Amy, perchè siamo uscite di corsa? Ora me lo spieghi? >>

<< Sean, i suoi amici, venuti verso di me, Sean voleva provarci, tirato calcio nelle palle >> dissi quasi senza fiato.

<< Ma non posso lasciarti per un attimo da sola che ti si appiccicano quelli. Gli hai tirato un calcio? >>

<< Proprio lì, centrato in pieno >>

Lily scoppiò a ridere divertita. Mi riaccompagnò a casa, cosa molto gentile da parte sua.

<< Domani mattina vengo qui e facciamo il tragitto insieme per andare a scuola >> disse Lily preoccupata.

<< Si, ma non sei mia madre e io non sono piccola >>

<< Se li incontri nuovamente e ti violentano... >>

<< Ok, vieni tu per carità. >>

Salutai Lily ed entrai in casa, i miei non c'erano decisi che forse era meglio riposarsi.

 

Salveee di nuovo. Ecco a grande (?) richiesta il terzo capitolo.
Bè, non ho niente da dire, ringrazio semplicemente chi legge e recensisce c: <3

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Capitolo 5
*** Nice to meet you ***



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Per due giorni di Sean e il suo gruppetto non ci fu neanche l'ombra. A scuola era tutto tranquillo, non avevo avuto problemi. Quel pomeriggio tornai a casa da scuola ancora più stanca del solito. 'La scuola irlandese è più pesante, cazzo!' pensai. Mia madre era li che riordinava e babbo al computer che sbrigava faccende per il lavoro. In camera mia mi butaai a peso morto sul letto e rimasi a fissare il soffitto, visto che non avevo voglia di alzare nemmeno un braccio. Chiusi gli occhi e mi immersi nei miei pensieri, ma il suono stridulo del campanello mi fece cadere dal letto per lo spavento. Chi cazzo aveva scelto quel cazzo di suono? Boh, sentii solo mia madre che mi chiamò per andare di là.

<< Mamma, non ho voglia! >>

<< Dai vieni, subito >> ribattè scocciata.

Mi alzai su da terra e andai di la trascinando i piedi. Di fronte a me vedevo altre quattro persone. Ahahah che brutto scherzo la stanchezza. Mi avvicinai a mia madre per vedere quel che cavolo voleva. Aspetta, aspetta quelle persone che mi sembrava aver immaginato erano davanti a me. Erano marito e moglie, credo. Una signora dall'aria molto affettuosa e un signore con degli occhi azzurri come il mare. C'era anche quello che sicuramente era il figlio sopra i vent'anni. Poi vidi un ragazzo biondo, quasi della mia stessa età... Oh cazzo! Era quello del gruppo di Sean! Istintivamente indietreggiai e mio padre mi fissò per un attimo.

<< Non essere timida! >> disse mio padre in maniera rassicurante.

Timida? Se solo sapessi che compagnie frequenta il biondo...

<< Siamo venuti qui per darvi il benvenuto a nome di tutto il quartiere >> disse la donna con un sorriso stampato in volto.

<< Grazie tante >> sorrise mia madre.

<< Piacere, io sono Stefano, lei è mia moglie Valentina e lei è mia figlia Amy. >>

<< Piacere >> rispondemmo io e mamma in coro.

<< Noi siamo la famiglia Horan. Lei è la mia adorata Maura, lui è mio figlio maggiore Greg, io sono Bob e lui è mio figlio minore Niall >>

Tutti e tre sorrisero alla presentazione del padre.

<< Tu ed Amy dovreste fare la stessa scuola giusto? >> domandò curiosamente Bob.

<< S-si, credo.. >> rispose timidamente Niall.

<< Vi abbiamo portato un dolce come benvenuto >> disse entusiasta Maura.

<< Come potremmo mai ringraziarvi? >>

<< Con niente, ora dobbiamo andare, ci si rivede! >>

La famiglia Horan salutò e Niall si avvicinò un po' di più a me.

<< Piacere di averti conosciuto >> sussurrò timidamente.

Poi anche lui se ne andò e io rimasi lì pietrificata. Il figlio dei vicini era uno degli amici di quello stronzo. Ero nella merda. E se avesse detto a Sean dove abitavo? Cazzo, in quel momento volevo tornarmene subito in Italia. Se fosse stato necessario, anche a nuoto e poi a piedi.

<< Che carini a portarci un regalo >>

<< Si, sono veramente carini e disponibili >> commentò mio padre.

Me ne tornai in camera, accesi il mio portatile e passai la maggior parte del pomeriggio a fare i compiti con Twitter sotto. A cena mangiai poco, non avevo tutto questo appetito. Dopo mi scaraventai (?) sul divano per guardarmi quei programmi scemi tipo 'Malattie Imbarazzanti'. Solo dopo dieci minuti spensi la TV disgustata da quello che avevo appena visto, mi veniva da vomitare. Erano le 22:30 di mercoledì 20 ottobre. La miglior cosa era andare a dormire, domani dopottutto avevo scuola. Durante la notte mi svegliai a causa di un incubo. Era lo stesso che feci qualche anno prima. Ero al tempo degli indiani (?) e stavo combattendo. Accanto a me c'erano tutte le persone che conoscevo che si battevano al mio fianco contro i nemici. Tenevo l'arco in mano e mi girai per guardare mio cugino. Quel momento di distrazione fu fatale. Il nemico mi colpì alla gamba e io piano piano mi accasciai per terra serrando gli occhi. Mi sembrava così reale. Per questo mi svegliai e mi accorsi anche che ero bagnata di sudore. Però mi ributtai all'indietro cercando di riprende sonno. Cosa che non mi fu così semplice, credo che dopo poco mi risveglia ed erano solo le quattro di mattina. Allora senza alcun indugio mi tirai su dal letto e mi infilai la tuta. Non riuscivo a dormire? Allora era la volta buona per tenermi in forma. Uscii di soppiatto da casa, sarei tornata poco prima delle sei. Corsi un po' nelle vie che conoscevo. Mi resi conto che ancora non avevo visto il centro. Quanto sono stupida, di solito è la prima cosa che mi piace vedere! Dopo nemmeno 40 minuti la milza mi faceva male e non riuscivo a stare in piedi, sembravo una vecchia. Anzi, le signore anziane sono più attive di me. Me ne tornai a casa stremata e usai le ultime energie per correre in bagno ed infilarmi sotto la doccia.



Buonasera a tutte/i :D
Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Ringrazio alle 24 persone che hanno recensito e a tutti coloro che l'hanno messa tra le preferite/seguite c:
Non sono molto contenta di questo capitolo, lascio giudicare a voi c:
Ora vado e proverò a dormire (ho paura delle scosse di terremoto lol)
Ciao :3

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Capitolo 6
*** Shit. ***



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Passò un'altra settimana e di Sean neanche l'ombra. Beh, ecco in realta avevo cercato in tutti i modi possibili di evitarlo: a scuola nei corridoi indossavo il capuccio e mi muovevo velocemente; a pranzo stavo con Lily in un tavolo in un angolino il più lontano possibile da lui. Prendetemi per pazza, ma non volevo che quel minchione ci provasse nuovamente con me.



Quel mercoledì mattina mi alzai controvoglia perchè la sera prima avevo studiato fino alle due di notte come una forsennata. Ero molto stanca, avevo a malapena voglia di vestirmi. In bagno mi tirai dell'acqua gelata in viso, magari mi avrebbe aiutato a svegliarmi. Salutai mia madre e mio padre e non mi fermai neanche a fare colazione con loro. Con lo zaino in spalla mi incamminai verso l'edificio che mi avrebbe rinchiuso 5 ore.

Io quella cazzo di verifica di algebra non la volevo fare. La matematica non serve a niente. Le cassiere per fare i conti non fanno un'espressione algebrica, usano la calcolatrice cacchio.

<< Lils, pronta per il test? >>

<< Ams, non mi ricordo più niente di quello che ho studiato >>

<< Io speravo nelle tue conoscenze >> sbottai.

<< Io speravo in te >> sospirò Lily.

La camapnellà suonò, e il professore entrò in classe.

<< Ragazzi separate i banchi >>

Il prof ci diede il foglio del test quando i banchi furono tutti separati.Lo guardai con attenzione e pansai che non era poi così difficile. Riuscì a finirlo in tempo, poi il prof. passò per i banchi a ritirare i fogli e andò via di fretta con un arrivederci.

Lily non parlò per quelle due ore d'inglese, ma immaginavo già che doveva lamentarsi di algebra.

Infatti, appena uscimmo dalla classe dopo il suono della campanella, iniziò aparlare come una macchinetta.

<< Allora Ams, prima cosa io uccido O'Donnell per quella cazzo di verifica, seconda cosa ho sbagliato tutto, cavolo!

<< Lily, calmati, ti andrà bene, non era poi così difficile.. Solo qualcosa, ma per il resto era accettabile! >>

<< Se lo dici tu.. >> sbottò.

 


Ci spostammo in mensa. Tornammo al nostro solito tavolo, non quello in culo al mondo. Lily si stava abbuffando e io non ero da meno. Ad un certo punto un odore sgradevole di fumo circondò il nostro tavolo.

<< Ehilà, Grace >> disse Lily allegramente.

I suoi capelli neri erano raccolti in una coda e sulle labbra aveva un filo di rossetto rosso.

<< Lilian, come butta? >>

<< Dai, tutto bene >>

<< E tu Amy? >> finalmente mi sorrise dopo una settimana.

<< Benissimo, grazie >> anch'io ricambiai il sorriso.

<< Vi disturbo se mangio qui, con voi? >>

<< No no, fai pure >> risposi contenta.

Grace si presentò meglio, raccontò un po' di se e io feci lo stesso. Non so perchè ma sentivo come se qualcuno mi stesse fissando, così mi girai e incrociai lo sguardo di Sean che mi mangiava con lo sguardo. Rientrai nella conversazione, ma quello iniziava veramente a stancarmi.

 


Dopo altre due ore di lezione, salutai Lily che se ne andò via verso casa. Io prima dovevo controllare di avere le chiavi nel mio zaino. Rimisi lo zaino e spalla e cercai di camminare. Cercai di camminare perchè qualcuno mi blocco contro il muro con violenza. Riapri gli occhi dopo quella botta e mi ritrovai davanti Sean. Ora mi aveva stancato.

<< Ehi, dolcezza >> ghignò con soddisfazione.

Si avvicinò ancora di più in modo da far aderire i nostri corpi e attaccarmi meglio al muro. Questa volta non sarei riucita a difendermi o a scappare. Ero in trappola e nel retro della scuola non c'era nessuno che poteva aiutarmi.

<< Allora, non si saluta più? >> disse divertito.

<< Non ti saluterei mai, caro mio >> sbottai

<< Non rispondermi così, piccola >>

<< Lasciami andare >>

<< Prima voglio un bacino.. >>

<< Tu non mi dici cosa devo fare, cazzo! >>

Cercò di baciarmi, ma io spostai la testa e lui sentì sulle sue labbra la mia guancia.

<< Allora puttanella, ti fai baciare o no? >>

<< Non chiamarmi mai più in quel modo e.. no! >> urlai seriamente incazzata

<< Ehi, stai calma. Rilassati. >>

<< Io non sono per niente calma. Lasciami cazzo! >>

<< Ti lascio ad una condizione.. >> disse con un sorriso malizioso.

Sentii le sue mani scendere giù per la schiena, fino ad arrivare al mi sedere. Sfilò qualcosa dalle mie tasche e ne approfittò anche per palparmi. Gemetti infastidita. Era fortunato che non riuscivo a muovermi. Il suo corpo mi teneva appiccicata al muro mentre vidi che in mano teneva il mio telefono. Scrisse qualcosa, poi tirò fuori il suo e sorrise soddisfatto.

<< Ora ho il tuo numero, dolcezza. Ci si rivede, anzi ci si risente >>

Si staccò finalmente da me e mi provò a rubare un altro bacio, ma io lo spinsi via con tutta la forza che avevo in corpo. Se ne andò sghignazzando mentre io ormai ero fottuta. Merda.



*spazio autrice*

Scusatemi per il ritardo pazzesco e per lo schifo di capitolo troppo corto! Giuro che mi farò perdonare! c:

Se volete, uccidetemi pure :c

Ringrazio le 27 persone che hanno recensito e coloro che hanno letto questo schifo di fanfiction.
Scusatemi ancora, ora mi dileguo, ho taaaaaaanto sonno
Good night! :3

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Capitolo 7
*** Deception. ***



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Lily non sapeva niente di quell'episodio e io per un settimana intera ricevetti messaggi di Sean che dicevano più o meno tutti la stessa cosa. A scuola mi mandava baci e mi guardava sempre maliziosamente. Non lo sopportavo più quel pallone gonfiato. All'ora di pranzo ci sedemmo sempre allo stesso posto. Si era aggiunta anche Grace e devo dire che è molto seimpatica.

<< Io devo andare in bagno. >>

<< Okay, però fai presto! >>

<< Perchè stai ancora qui? >> domandò Grace.

<< Ehm... dov'è il bagno? >>

<< Ancora non sai dov'è?! >>

<< Vedi, non ci sono stata mai... >> balbettai.

<< In fondo al corridoio a sinistra >> puntualizzò Lily.

La ringraziai e mi precipitai di corsa verso il bagno. Che schifo, il bagno era sia per i maschi che per le femmine. Cosa costava costruirne due separati? Dopo aver aperto circa dieci porte, solo uno era messo bene, diciamo che faceva vomitare un po' meno degli altri...

 

 


Niall's Point Of View

Stavamo mangiando quel buon pranzo quando Sean si alzò di scatto dalla sedia.

<< Devo andare in bagno >> spiegò frettolosamente.

Si diresse con passo deciso in bagno. Chissà che fretta aveva. Intanto io e i ragazzi stavamo scherzando e fantasticando su alcune ragazze che si trovavano nella sala da pranzo. Erano molto belle, non c'era dubbio. Era passato circa un quarto d'ora e ancora Sean non era tornato.

<< Che cazzo è cascato dentro il cesso? >> sbuffò John.

<< Vado a controllare che fine ha fatto? >> proposi.

Tutti annuirono con la testa per acconsentire. Andai verso il bagno, però mi fermai sulla porta perchè sentivo delle voci.

 

 

 


Mi lavai le mani, ero pronta a tornare a gustarmi il pranzo. Però due mani mi bloccarono le spalle al muro.

<< Dolcezza, non sei contenta di vedermi? >>

Ancora lui, cazzo. Mi stava premendo duramente contro il muro e già le mie spalle erano un po' doloranti. Mi teneva sotto tiro. Si avvicinò di più a me, premendo il suo corpo contro il mio. Potevo sentire il suo fiato sul mio collo.

<< Perchè non hai risposto ai miei messaggi? Sai quella sera quando eri andata a fare jogging eri molto sexy con il completino da corsa >>

Non volevo rispondergli. Mi disgustava il solo pensiero che lui mi aveva visto con il top e i pantaloncini.

<< Amy, hai perso la lingua? Te l'ha mangiata un cane? >>

Quanto mi faceva incazzare. Rimasi in silenzio.

<< Cazzo, rispondi! >> Sputò violentemente quelle due parole contro di me e mi strinse con forza i polsi. Bruciavano dal dolore.

<< Mi vuoi lasciare in pace? Sei contento ora? Ti ho risposto. >> sbottai irritata.

<< Allora ce l'hai ancora la lingua. >>

Cercai invanamente di liberarmi dalla sua stretta. Mi stava quasi soffocando con la sua presenza.

<< Oggi, me lo vuoi dare un bacio? >>

<< Neanche per sogno. >>

<< Su, non essere cattiva... >>

Si avvicinò pericolosamente alla mia bocca, io spostai la testa di lato e le sue labbra finirono sul mio collo. Iniziò a lasciare tutti baci fino a quando si fermò su un punto. Iniziò a mordicchiare la pelle, poi ad un certo punto iniziò a succhiare provocandomi un gemito di dolore e disgusto.

<< Questo proverà a chi appartieni. >>

<< Mi fai schifo! >> gli urlai contro.

Cercai di spingerlo via più volte, senza mai riuscire a liberarmi.

<< Ma come non ti è piaciuto? >>

<< No. >> risposi seccata.

Mi guardò maliziosamente e il suo sguardo mi spaventava. Voleva qualcosa. Infatti si avvicinò molto alle mie labbra e tentò di baciarmi, io lo respinsi. Ad un certo punto, stanco dei miei rifiuti, bloccò il mio viso con una mano e stampò un bacio sulle mie labbra. Io tentai di spingerlo vio, ma niente.

<< Adesso ti è piaciuto? >>

<< No! >> urlai.

<< Non ti accontenti mai, vero? >>

Non ottenne nessuna risposta da me.

<< Allora per oggi me ne vado, ma non star a credere che non ci rivedremo. Ah, rispondi ai miei messaggi. >>

<< Contaci >> dissi in modo sarcastico.

 

 


Niall's Point Of View

Sentivo due persone litigare, ero deciso ad entrare a vedere cosa stesse succedendo, ma fui preceduto da qualcuno che aprì la porta.

<< Che fai Niall, ora ti metti ad origliare? >>

<< Io ero venuto a cercare te >>

<< Questo non giustifica niente. Tu ti sei messo ad ascoltare >>

<< Cazzo, sono appena arrivato, stavo per entrare e tu hai aperto la porta! >>

<< Non raccontare cazzate, capito? >>

Sean non mi credeva ed ora era incazzato.

 



Ero rimasta ancora appoggiata al muro perchè scossa da quello che era appena accaduto. Ripensai atutto e sfiorai la parte del collo segnata da Sean. Faceva un po' male e provai disgusto al solo pensiero che mi avesse marcata. Ritornai alla realtà. Sentivo fuori qualcuno discutere animatamente. Mi staccai dalla parete e uscì dalla porta. Mi ritrovai davanti nuovamente Sean e il biondo, Niall. Si stavano urlando contro. Ma non erano amici? Aspetta, ma a me cosa importa di quei due? Niente. La discussione stava diventando sempre più intensa.


*spazio autrice*
Ehi, bellezze! Guardate chi si rivede dopo tanto tempo? No, ok, scusatemi tanto, non volevo pubblicarlo così tardi, ma ho avuto il blocco dello scrittore e sono stata a Parigi. Si, proprio a Parigi. Devo dire che è ahdavbjfvk *^* 
Tornando alla storia... certo che l'ho creato odioso il personaggio di Sean lol
Cosa succederà tra lui e Niall? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. (mi sembra di anticipare una soap opera lol) Vi lascio con i dubbi. Quando sono crudele MUAHAHAHAH. Vabbè, no. Spero che non lo pensiate veramente D:
Vi amo per le 33 recensioni :33
Vi avverto che dall'8 al 15 me ne vado a Barcellona. E ancora non ho scritto il 7°capitolo. Sono nella merda ç_ç
Fra un mese esatto This is Us al cinema. ODDIO DIO DIO, sto sclerando come una pazza.
Vi sto annoiando, ma dopo due settimane, devo sfogarmi lol
Forse questo capitolo è corto, vi fa schifo ed è banale. (non tiratemi i pomodori D: lol)
Mi odiate se vi chiedo almeno cinque recensioni? A 5 pubblico il prossimo c:
Ora... Spazio Pubblicità!
Per favore leggete la os della mia migliore amica...

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1966677&i=1 eccola. A me ha fatto piangere.
Ora me ne vado e tutte voi tirerete un bel sospiro di sollievo dopo che vi ho annoiato.
Arrivederci e buone vacanze a tutti! :3

PS: Best Song Ever è AHSVHGsvsakcbhacv *w*
ora me ne vado veramente,  Adios a todos me voy a Barça *-*

 ecco i miei regali per la mia lunga assenza: due gif di Niall, la perfezione in persona.

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