Age does not matter

di MisunderstoodGenius
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4( part 2) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 8: *** capitolo 6 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 11: *** Chapter 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 13: *** Chapter 11 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** Chapter 13 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


  Prologo



 

Lo faccio o no? è giusto o sbagliato?

Cosa dice la testa: é sbagliato, non lo fare, ci rimetti tu.

Cosa dice il cuore: Se non lo fai non saprai mai se era giusto o sbagliato. Rischia.Fallo.

Cosa dice il corpo: Cazzo fallo!!!

Testa.Cuore.Corpo.

Non sono mai d'accordo su nulla.

Eh allora che si fa? Niente. Non fare niente Trinity. Provvederà il destino.

Facile a dirsi. Il Destino è sempre in ritardo. Ci mette una vita a risolvere i problemi.

Eh allora che si fa? Niente. Non fare niente Trinity. Provvederà la fortuna.

Ah perfetto. Se devo aspettare quella, faccio in tempo a morire. Cioè, io e lei siamo amiche,...no aspetta, mi sto sbagliando, la mia amica ha la "S" davanti.

Eh allora che si fa? Niente. Non fare niente Trinity. Provvederà il tempo.

Si, ok, così a 40 anni sarà tutto risolto. Grande idea, davvero.

Daccordo: " macchinetta rossa rossa dove vuoi andare?" " da Jay". "Quanti chilometri vuoi fare'" "Zero...no aspetta zero non si può, allora 1." "1! Destino!"

Doh! destino no! e vabbè, E' destino, no?

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Chapter 1

-Triniiii!! Forza alza quelle chiappe, è ora!-

La donna che sta urlando come una pazza è mia madre Sue, che non ha ancora capito dell’esistenza della sveglia.

Odio questa sua abitudine di chiamarti ogni mattina 10 minuti prima del previsto, i miei 10 minuti di sonno.

Perché non è come tutte quelle mamme dei film che all’ora giusta entra in camera tua per svegliarti, alza leggermente la tapparella, ti dice :”Buongiorno Tesoro”, ti da un bacio, e tu apri gli occhi e senti quel meraviglioso odore di pancake e sciroppo d’acero, proveniente dalla cucina che sta al primo piano e quindi è impossibile che l’odore si senta così distintamente, ma tanto chissene importa è un film…perché?!

-Trini muoviti- Dice entrando in camera.

Apro un occhio e vedo che si dirige verso la persiana e spero, prego che ora aprirà piano piano la tapparella e dirà:” Buongiorno tesoro”.

Poi improvvisamente mi ricordo che la vita non è un film, e la mamma alza le persiane con tutta la forza che ha in corpo lasciando entrare l’abbagliante luce del sole.

-Datti.una.mossa.- dice scandendo parola per parola.

Controvoglia e ancora assonnata, mi dirigo in bagno per lavarmi, mi guardo allo specchio e:” Dio sono uno zombie” è la prima cosa che dico in quella mattina calda d’aprile.

Mi vesto e vado in cucina, sperando di trovare i pancake con lo sciroppo d’acero, mi accontenterei anche solo dello sciroppo, ma sul tavolo trovo solo un bicchiere di succo e una confezione vuota di muffin ai mirtilli”misura”, quelle che sanno da disinfettante.

-Sono finite le merendine, prova a guardare in dispensa, forse ce ne sono altre.

-No, passo, quando farai i pancake allora ne riparleremo.-

-Pancake? Non ho tempo per farli lo sai, dovrei alzarmi solo alle 4 per ripulire i pasticci di te e Tally.-

Tally è mia sorella, ha 7 anni ed è una vera peste.

-Va bè, io vado ciao.-

Arrivo in fermata, e mi accorgo di essere in anticipo di 10 minuti, cosa che sarebbe successo se mia mamma non mi avesse svegliato così presto.

Accendo l’ipod, mi metto le cuffie, e mi isolo dal mondo sulle note di “Mirrors”.

E poi mi ritorna in mente tutto quello che è successo in questo mese.

Papà che se ne è andato, la mamma che non c’è mai, Scott…e lui. Che ne è di lui? È da due settimane che non lo sento, inizio a sentire la sua mancanza, e mi chiedo perché, perché mi manca così tanto? Di solito ti mancano le persone importanti, le persone a cui tieni, ma io ci tengo a lui?

“Certo che ci tieni, hai visto che fisico?!”

Taci corpo.

“No. È solo attrazione, nient’altro,fattene una ragione.”

Sta zitta testa.

“Se non ci tenessi veramente, non ti staresti facendo tutte queste domande.”

Ma cuore, mi dici sempre le stesse cose!

E ad interrompere la mia conversazione interiore, e’ quel lombrico blu di metallo che si avvicina lentamente.

L’autobus è strapieno di gente, per lo più studenti di prima e seconda, gli altri hanno la fortuna di aver già preso la patente.

Io sono un caso a parte.

Anche se sono in terza.

Mi dirigo verso i posti in fondo, dove a tenermi il posto, c’è la mia migliore amica Summer.

Summer, bella e solare come il sole in estate, come il suo nome.

Summer, che con i suoi boccoli rossi, le lentiggini e gli occhi azzurri trasmette tutta quella bontà e dolcezza di una bambola.

-Ciao troiottola!-

Questa è Summer.

-Ciao.-

-Ma cos’è quel muso da depressa? Su con la vita! Oh già! Sto già organizzando la festa! Sarà uno sballo!—

-ne sono certa.-

-Rimarrà impressa fidati, tutti si ricorderanno di me e i miei 17 anni.-

-mmh mmh…-

-Puoi invitare chi ti pare, anche scott.-

-Scott?non penso proprio.-

-Perché no?-

-…Sei stupida?-

Ah già, per la storia di Lauren…

Scott è il mio ex, ci siamo lasciati e rimessi insieme tante volte, l’ho rilasciato 2 mesi fa, quando una notte stavo per fare il “grande passo” ma alla fine mi sono tirata indietro.Lui ha detto che non importava, avrebbe aspettato,(Se un ragazzo dice che aspetta o è gay, o ha problemi alla prostata, o ti tradisce.)e dopo avermi portata a casa, andò a “finire il lavoro” a casa di Lauren.

-Bè, non mi importa, e comunque mi sto frequentando con un altro.-

-davvero? Bene, e chi è? Lo conosco? Oh! È Lucas vero?! Lo sapevo! L’ho capito quando ti ha chiesto una gomma!-

-…Tu riesci a capire se un ragazzo ti corre dietro solo per una gomma?-

-Eh, ma dovevi vedere come ti guardava.-

-Va bè… comunque non è Lucas!-

-Speriamo almeno che sia un po’ più maturo di quello stupido di scott.-

-Fidati, lo è…-

 

Continua :)

Scusate se vi ho fatto aspettare, e' che per un periodo non ho avuto internet. Spero che vi piaccia, la storia ovviamente deve ancora iniziare, ma si capirà dal prossimo capitolo, che pubblicherò ovviamente se questo vi piacerà.
Ali XOXOXO .

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


                                                             Chapter 2

 

E poi ci ripenso.

Ripenso a lei, alle sue parole, al suo sorriso, quel corpo da bambina, ma da bambina cresciuta, ai suoi seni visibilmente sviluppati, alla sua pelle calda e profumata, la sua leggere peluria bionda sulle gambe lisce, ai suoi capelli castani chiari sbarazzini, ai suoi occhi eccitati, alla sua paura, al suo “Jay, non l’ho mai fatto.” Al suo imbarazzo tra le lenzuola, lenzuola che sanno d’amore.

Ripenso a lei che dorme, con un leggero respiro, tra le mie braccia, con una gamba tra le mie.

Ripenso al suo imbarazzo quando vide quella macchia rossa tra le lenzuola bianche.

Ripenso ai suoi gemiti, alla sua bocca rossa.

Eppure è una bambina, solo una bambina.

-Jay, a che stai pensando?-

Dio quanto odio questa domanda.

Ma potrò pensare a ciò che mi pare?

-A niente.-

-Ti conosco, dai a che pensi?-

Mi conosci?solo perché siamo andati a letto insieme, mi conosci?!

-Davvero, a niente.-

-Come vuoi.-

E si avvicina lentamente baciandomi il collo.

-Forse dovresti andare.-

.Come?-

-Ma sei sorda? Ho detto che dovresti andare, Kristen.-

-Mi chiamo Kirsten, ma che significa?-

-Ti chiamo eh?-

-Ma se non hai neanche il mio numero! Ma tu le tratti tutte così le donne?!-

E si alz, si infila velocemente la canotta e la gonna, e se ne va con le scarpe in mano.

-Ehi, hai dimenticato queste.- Dico porgendole le mutande dal letto.

-Te le puoi tenere.-

-Mmh… si così posso fare così.- Dico annusandole e ridendo.

-Che stronzo!- e se ne va.

Se ne è andata!

E rimango così, disteso fra le lenzuola azzurre con le nuvole, quelle che io odio, quelle che ha lavato Tom e che per colpa sua che non sa usare una maledettissima lavatrice, sono troppo ruvide.

Ma a cosa vado a pensare!? A le lenzuola? Jay stai impazzendo…eppure, qualsiasi cosa per non pensare a lei. A quella notte…

 

*

-Non può entrare signorina.-

-Che significa che non posso entrare?!-

-E’ troppo piccola, mi dispiace.-

-Ah, pure mi dispiace dice!! Ma guardi che ho 18 anni eh!-

-Allora mi faccia vedere un documento…VERO.-

-Pff! Che pignoli questi buttafuori! Ascolti…c’è la mia amica Blair la dentro, forse lei la conosce, quella alta, mora, tettona, con la bocca così- disse imitando un pesce.- Ha presente?-

-No e comunque sta bloccando la fila, si sposti per favore.-

-Ma che ingiustizia! Io non mi muovo da qui finché non mi fa entrare, mi stanno aspettando!-

Tutti ormai seguivano la discussione tra il buttafuori e la ragazza, sbuffando e lamentandosi per il tempo che stavano perdendo.Spensi la chiamata con Lucy, e mi diressi dai miei amici che stavano aspettando in fila.

-Ma ancora qui siete? pensavo di trovarvi dentro.-

-Eh,grazie al cazzo, anche io! Se non fosse per quella bambina che sta facendo i capricci all’entrata!- Disse Max.

-Siamo qui da un pezzo, fa un freddo cane, voglio entrare!- disse Nathan.

Lasciai i ragazzi alle loro lamentele, e mi diressi all’ingresso per vedere cosa stesse accadendo.

Una ragazza dai capelli molto lunghi,castani chiari, con un vestito nero e dei tacchi, stava litigando con il buttafuori.

-Ehi, che succede qui?-

-La minorenne non si vuole scansare.-

-Ma è lui che è ingiusto!!- disse guardandomi.

Aveva gli occhi grigi, dubitavo anche dell’esistenza di questo color ghiaccio, e mi guardava come un bambino guarda la mamma supplicando.

-Ok, ok calma. Quanti anni hai?-

-DICIOTTO!-

-Si, come no!- disse il buttafuori.

-Mi fai vedere il documento?-

Non so perché stavo facendo questo, forse solo perché volevo entrare e a quanto pare il buttafuori non sa fare bene il suo lavoro. Non capita mai che mi metto in mezzo negli affari altrui, soprattutto in situazioni come queste.

La ragazza mi diete la carta di identità, e subito alcuni dati mi lasciarono perplessi.

NOME: Mohini El Ahmad

ETA’: 18

NATA A: Bollywood

CAPELLI: Rossi

OCCHI: Neri

-…Tu lo sai vero che Bollywood non è una città…-

-ehm…Va bhè Bombay, Bollywood, siamo la.-

-Ahn…e tu saresti indiana?-

-No, vedi, tu non capisci…io sono nata in India ma da genitori Inglesi.-

-Si, in effetti”Mohini El Ahmad” è abbastanza diffuso qui.-

-Eh ma…mio papà! Cioè il papà di mio papà era Indiano, quindi io porto il suo cognome.-

-Ah…mi pare giusto…comunque il tuo è un rosso tendente al castano mi pare.-

-Eh ma quando ho fatto il documento avevo i capelli rossi.-

-e gli occhi neri.-

-Lenti a contatto.-

-Ok, stiamo davvero perdendo tempo, perché non te ne torni a casa?-

-E tu chi sei per dirmi dove devo andare?!-

-Vi muovete!?- disse una voce nella fila

-Davvero, stai bloccando tutta la fila, questo un è un posto per bambine, a quest’ora dovresti essere già a letto.-

La ragazza mi guardò in cagnesco, con i suoi occhi ghiacciali che di certo non aiutavano, Battè i piedi con forza e iniziò a gridare. Le persone iniziarono a ridere e lei, spazientita, se ne andò borbottando e fissandomi.

Probabilmente mi aveva lanciato la macumba.

Pian Piano la fila si mosse, e tutti ci ritrovammo dentro la discoteca.

-Grande Bro, l’hai fatta andare via!- disse felice Nathan.

Io e gli altri ragazzi, dopo aver bevuto qualche drink, andammo in pista a ballare, o a rimorchiare, ad essere precisi.

Fu proprio in quella pista che notai una ragazza, alta, bionda, formosa e che si sapeva muovere.

-Ehi…vuoi ballare?- Dissi abbracciandola da dietro.

Si girò, e dovetti ammettere che non era bella come speravo. Era leggermente( o forse tanto) strabica, aveva delle lunghe ciglia finte, ed era arancione.

Eppure…siamo in inverno.

Riuscivo a sentire l’odore dolciastro dell’autoabbronzante.

Nonostantè ciò, decisi di provarci, magari a letto era messa meglio che in faccia.

Iniziamo a ballare, Lei parlava, parlava, e io annuivo…annuivo, non ascoltavo.

Cercai di evitare al meglio il suo sguardo, sempre che stesse guardando me, non si capiva, e il mio sguardo cadde subito sui cubi, dove le ragazze volteggiavano sorridenti e semi nude intorno ai pali.

Fù proprio in quel istante che vidi una figura diversa dalle altre, una ragazza, vestita, con i tacchi in mano, che ballava, o meglio, provava a muoversi tra quelle ragazze che ridevano e la squadravano.

Solo dopo un po’ mi accorsi che era la ragazza di prima.

La “Bollywoodiana”.

Aveva tirato un bel po’ su il suo vestito, se si abbassava si sarebbe visto tutto, e le spalline le erano scivolate di lato.

Rideva e sembrava divertirsi, le cubiste invece no, dal momento che gli uomini stavano iniziano a guardarla e ad ignorarle.

Alcuni uomini eccitati, iniziarono a sganciare banconote dal loro portafogli, e a porgerle alla ragazza, che confusa, gli prese e…li lanciò in aria ridendo.

Ora le cubiste non ci vedevano più dalla rabbia, e se non fosse stato per il loro portamento, l’avrebbero spinta giù dal cubo.

Mi avvicinai, lasciando “Carot-woman” da sola, e vidi che tra la folla radunatasi per vedere la ragazza, c’era anche Max e Tom.

-Ahaha, ma non è la ragazza di prima?- mi chiese Max.

-Già…-

-Bhè…se li merita.- Disse Tom tirando fuori un banconota per porgerla alla ragazza.

-ma sei pazzo?!- Dissi fermandolo.

-Perché? E’ il suo lavoro!-

-Ma siete tutti impazziti, è solo una bambina cazzo.-

Non diedi il tempo a Tom di obiettare, che andai di fronte al cubo dove la ragazza continuava a lanciare i soldi in alto, e la presi in braccio, togliendola da quella massa di pervertiti.

-Ehi…ma che cazz?! Lasciami!!- Disse urlando e cercando di divincolarsi.

La misi in spalla, mentre lei mi tirava pugni sulla schiena, e la portai velocemente fuori dalla discoteca.

-Ma mi lasci! Dove mi porti?-

-Fuori.-

-Lasciami lasciami lasciami…oh, sto per vomitare…-

Solo a questa frase l’adagiai sul marciapiede.

Si sedette e lanciò le sue scarpe sulla strada.

-Ehi ma che fai?!-

-le ho lanciate così le vai a prendere e io rien…-

Non riuscì a finire la frase, che vomitò sul pavimento.

-Oddio…- Gli presi i capelli e gli accarezzai la schiena, mentre lei si “Svuotava”.

-Ma quanto hai bevuto, eh?-

-meno di te sicuramente.-

-mmh…non ne sarei così sicuro…ma come hai fatto ad entrare?-

-Io l’avevo detto che sarei riuscita…-

-Con chi sei?-

-Mmh…bho.-

-Eri da sola?-

-Più o meno.-

-O madonna.-

-Sei molto cristiano vedo…Dio, Madonna, anche io sono una santa…santa Trinity.-

-Non eri Mohini?-

-Cos’è Mohini?-

-d’accordo…ti riporto a casa.-

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


                                                

                                                           Chapter 3

-Dove abiti?.-

-Bho.-

-Potresti gentilmente togliere i piedi dal cruscotto?!-

-Mmh!...che pignolo!-

-Ascolta devi dirmi dove abiti…altrimenti giriamo a vuoto.-

-Ti ho detto che non ne ho idea…e comunque stasera dovevo dormire da Blair…non posso tornare a casa.-

-E dove abita Blair?-

-… Davvero pensi che io possa saperlo?!.-

-Già, chiedo troppo.-

-Io sono Trinity- disse porgendomi la mano. –E tu chi sei?-

-Jay.-

-Jay…Jay…sei Jayson?-

-James.-

-E allora dovresti essere Jam non Jay!!-

La ragazza al mio fianco era totalmente brilla, e continuava a parlare, cose senza senso, e a ridere.

-Jam Jam Jam! Jam Jam Jam! Ahahahah! Allora che si fa?!-

Non potevo lasciarla da sola.

-Dove siamo qui?- Chiese scendendo dall’auto.

-A casa mia.-

-Ah però! Niente male! Bella casuccia Jam!-

Entrammo, buio totale, evidentemente i ragazzi non erano ancora rientrati. La ragazza iniziò a ispezionare ( si, proprio ispezionare!) la casa, guardando incuriosita angolo per angolo.

-Eh proprio grande sai Jam?- disse avviandosi verso la cucina.-Hai del gelato?- disse aprendo il freezer.

-Tranquilla…sentiti a casa tua.-

-Mmh…a casa mia avrei il gela…oh! Eccolo! Vaniglia e nocciola, i miei gusti preferiti!-

Prese un cucchiaio e aprì la confezione di gelato e si diresse verso il salotto.

-Noooo! Non ci credo! Hai il puf! Posso dormire qua io, è comodissimo! –Disse butandosi di peso sul puf vicino al divano.

-D’accordo, se proprio vuoi, io vado di sopra, non fare danni eh?!-

-Ma per chi mi hai preso, una bambina?!-

Andai di sopra, mi misi il pigiama, e mi distesi sul letto.

Chissà cosa avrebbero pensato i ragazzi quando sarebbero tornati a casa e avessero trovato Trinity.

Ma si…tanto probabilmente non sarebbero nemmeno tornati.

Guardai il comodino, e non c’era la bottiglia d’acqua.

Scesi in cucina, e la vidi, distesa sul puf, che guardava…ma che guardava!?!?!-

-Trinity!! Ma che stai guardando!?-

-Eh che io senza tv non mi addormento…-

-Ah e tu di addormenteresti guardando porno?-

-Oh…io acceso e c’era questo…se poi il telecomando non va non è colpa mia.-

Gli presi il telecomando, ed effettivamente non funzionava, così andai vicino alla tv per spegnerla.

-Oh…non ci avevo pensato!-

-Immagino...ma ti sei mangiata tutto il gelato?-

-Si e me ne sto pentendo.-

Andai a bere il bicchiere d’acqua e prima che potessi risalire, mi fermò.-

-Jam?-

-Sono Jay!-

-Dovè il bagno?-

-Di sopra.-

Salimmo le scale, lei andò in bagno ed io in camera, dove, finalmente, spensi la luce e mi buttai sul letto.

-Jam?-

La voce era molto vicina.

-Jam, dormi?-

Molto molto vicina.

Accesi la luce, e mi ritrovai i suoi occhi grigi che mi fissavano.

-Che ci fai qui?!-

-Eh che non mi va di dormire sul puf, è scomodo!-

-D’accordo…allora vado io in salotto, e tu dormi qui ok?-

-Grazie Jam!-

-Jayyy!- dissi andando verso la porta.

-Aspetta…- dissi prendendomi la mano.

-Cosa c’è?-

-Io devo…ringraziarti…chissà dove sarei se non fosse per te.-

-Figurati.- Disse dirigendomi verso le scale.-

-Jay!-

-Jay?-Dissi tornando indietro.-Mi hai chiamato Jay, finalmente.-

-Devo sdebitarmi…-

-Ma figu…-

Le parole si persero nell’aria, rubate dall’ baci che mi spiazzò completamente.

Ma che fa, mi bacia?!

Ma che faccio, ricambio?!

Dal semplice bacio a stampo, si trasformò in un bacio passionale ma allo stesso tempo anche romantico.

Si staccò, dopo interminabili secondi.

-Trinity…ma che?!-

-Shh…- disse mettendomi un dito davanti alla bocca.

Mi prese la mano e mi condusse verso il letto, dove riniziò a baciarmi con foga.

Mi tolse la maglia, e pian piano dalla bocca iniziò a scendere…sul collo, sui pettorali…fino all’orlo dei pantaloni, dove sorridendomi maliziosamente,me li tolse.

-Trinity non posso farlo…-

-Ma vuoi farlo…- Disse guardandomi proprio li…-E anche io.-

Si tolse il vestito, rimanendo solo in intimo.

-Perché sei imbarazzato?! Rilassati James!-

Mio dio, ma che sto facendo!

-Spogliami Jay.-

Oh no, ti prego, non puoi farmi questo! Provocarmi non migliorerà la situazione!

Incominciò a baciarmi il collo, e crollai.

Era più forte di me.

Quella ragazza mi aveva completamente spiazzato.

Le tolsi il reggiseno, grigio con i cuori neri e una rana con un fiore in mano.

Scese sempre più in basso, arrivando alle mutande. Esitò per un istante, poi morse l’orlo e pian piano le tirò giù.

Portò la bocca sul mio membro e con fare simil-esperto fece scorrere le labbra.

Proprio quando stavo per venire, si tirò su, stendendosi sul materasso, invertendo le posizioni.

Senti la sua bocca di nuovo sulla mia premere vogliosa.

-Jay non l’ho mai fatto.-

Se ero sbalordito? Si lo ero eccome.

Sarà stata pure piccola, ma sembrava davvero una grande esperta.

Mi staccai da lei, prendendo il portafoglio dalla tasca dei jeans, da dove ritrassi il preservativo.

-Andrà tutto bene.- gli dissi tornado su di lei.

Sentivo il bisogno di rassicurarla.

-Hai un bellissimo sorriso.-

Questa frase mi sorprese.

Più di tutte quelle dette fin’ora.

La bacia, e poi…

Mugolò, inarcò la schiena, chiuse gli occhi e crollammo insieme.

Uscì da lei leccandogli piano il seno, ma lei mi attirò di nuovo a se, e con forza rientrai.

-Mi piace vederti così vogliosa!-

Le nostre labbra si unirono.

Una nuova spinta la fece quasi urlare.Si strinse a me.

Sentivo il mio corpo tremare, sentivò le nostre intimità pulsare.

La baciai, spingendo il bacino su di lei, lentamente.

-Ti prego..- Mormorò sulla mia spalla.

Sentivo il mio respiro affanoso che si mescolava con il suo, le nostre mani si intrecciavano, il nostro cuore batteva all’unisono.

Scoppia, Scoppiamo.

Insieme.

Uniti.

Uscì da lei, e mi distesi al suo fianco.

L’abbraccia, era calda, e sudata. Quanto me.

Ma il suo odore per me era il miglior profumo mai sentito.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Chapter 4 (Part 1)

Dio che schifo!
Ma che ho mangiato!? Aprò leggermente gli occhi. 
Ho un forte mal di testa e la bocca tutta impastata.
E sono...NUDA.
Guardo quelle lenzuola, a me sconosciute, azzurre con le nuvolette bianche, apparte una nuvola che è rossa...ROSSA?!?! ma che cazz?! Sento il rumore dell'acqua che scorre nella stanza affianco.
Ma dove sono?
E all'improviso riccollego tutti gli elementi...nuovola rossa, io nuda in un letto, qualcuno che si lava...O MIO DIO!
Mi metto seduta con le mani tra i capelli. Ma che ho fatto? con uno sconosciuto! sono una vera zocc...
-Ehi, ti sei svegliata.- Ad interrompere i miei pensieri è la voce di quel dio greco nell'uscio della porta, bagnato e con l'asciugamano sui fianchi.
Ok. pensa Trinity. Lui si aspetterà che tu lo conosca, penserà che ti ricordi. Ok, devo stare calma.
-Eh già!- mammina mia, la mia voce è più stridula del dovuto. 
Si avvicinà e si siede nell' letto, mi abbraccia da dietro e lentemante inizia a baciarmi il collo.
Cazzo! ed ora che faccio?! devo fare qualcosa.
-Mmh!- Doh! doveva sembrare un gemito di piacere, non un orgasmo!
Però...daltronte...NO! TRINITY! ricorda, ricorda...allora ricordo che è stato bello( bhè, come si fa a dimenticare una cosa del genere) e poi ricordo...ma si! lui è Jake!Bingo!
Daccordo Trinity basta pensare, basta sensi di colpa, goditi il momento!
Mi giro e inizio a baciarlo, distendolo sul letto, Accarezzando ogni parte di lui. OGNI PARTE.
-Lo sai, potrei andare in prigione per questo!- 
-Ma ne vale la pena, no Jake?-
-Come mi hai chiamato?-
Oddio. Cazzo. Non è Jake. però iniziava con la J, ne sono sicura.
Ok per sicurezza lo chiamerò J.
-Mmh...J, ti ho chiamato J, sai per farlo corto, così...-
-Ah, ok, aklmeno il mio nome te lo ricordi.-
Aspè...si chiama J?...Jay. certo che idiota.

:P scusate se lo interrompo qua, ma devo proprio andare! e non posso salvarlo quindi devo pubblicarlo per forza incompleta, domani pupplico il continuo ;)

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Capitolo 6
*** Capitolo 4( part 2) ***


Chapter 4(part 2)

 

-Oddio che fortuna sfacciata! Non ci posso credere che non sei più vergine!_
-Signorina Venery sarebbe molto gentile di non condividere le sue informazioni personali con tutta la classe? Grazie.- Disse il professore di matematica.
-Ma sei idiota?! Non serve raccontarlo a tutto il mondo!- Sussurrai a Summer.
-Scusa, è che sono eccitata per te capiscimi! E poi com’è andata a finire? L’avete rifatto?-
-Beh…si.-
-Awwwwwwwwwwww!-
-Signorina Venery!-
-Scusi prof.-
Per fortuna suonò la campanella, e mi precipitai fuori dall’aula seguita a ruota da Summer e le altre.
-Davvero eri vergine? Pensavo l’avessi già data a Scott…_ mi chiese Stefani, una pettegola di prima categoria.
-Ma com’è stato?!?- Mi chiese Lea.
-Ti ha fatto male?- Mi chiese Jessica.
-Ce l’aveva grosso?-Mi chiese Ruby.
-Smettetela! Non è successo nulla! Summer seguimi.
Ci dirigemmo velocemente nei bagni al primo piano, quello degli insegnanti, per noi era più una sala riunioni, perché in quel modo non c’era pericolo che le altre ragazze ascoltassero le nostre conversazioni.
-Hai visto che hai fatto!? Non ti si può dire nulla!-
-E va bè sai che roba, fregatene di quelle…dai racconta.-
-Non c’è più niente da raccontare.-
-Come no?-
-Mi ha portata a casa e basta.-
-E non vi siete scambiati il numero?-
-No! A malapena sapevo il suo nome!-
-Cazzo Trini! E ora come fai rintracciarlo?-
-E chi vuole rintracciarlo?!-
-Tu…ma soprattutto la tua patata :3-
-Summer -.-
-Sai dove vive?-
-Più o meno perché?-
-Potremmo andare a trovarlo!-
-…Devi smetterla con l’erba, te l’ho sempre detto.-
-Ma dai perché no? Anziiii! Andiamo a spiarlo!-
-Scusa e per quale ragione?-
-Bho, lo fanno sempre sui film.-
-Ahahahahh!-
Non rideva. Non sorrideva. Era SERIA.
-Ma sei fuori!?!?-
-Dai dai dai! Solo una sbirciatina!-
-Pff! Neanche se mi paghi!-
 
*
Vi posso assicurare che nascondersi dietro una siepe che si trova su un fosso, è la cosa più scomoda che vi possa mai capitare.
Inanzi tutto nell’ fosso c’è l’acqua rafferma con le rane presuppongo, e per non caderci dentro sono costretta a stare in una posizione alquanto  scomoda. I miei capelli sono piene di foglie, e poi non si vede nulla.
Summer ha distrutto mezza siepe per fare un buco minuscolo.
E io mi sto innervosendo.
-Non ci posso credere che lo sto facendo! Mi sento una stalker!-
-Cavolo, non vedo un caz…ooooooooooooo!!-
-Cosa urli! Ci sentiranno!-
-Eccolo eccolo eccolo! È appena uscito!-
Mi affaccio al buco per controllare meglio…ma tutto quel che vedo è una testa pelata.
-ma che dici! Quello è il suo amico! Ti ho detto che ha i capelli ricci!-
-Ah già.-
-Andiamocene, magari non sarà nemmeno a casa.-
-Oddio è lui! È lui! È lui!!-
-Non urlare stupida!-
-Guarda guarda!-
-Calmati!-
Velocemente si spostò, e mi spinse contro la siepe per farmi vedere meglio, ma l’unica cosa che riuscì a vedere fu Jay che usciva, perché caddi con uno tonfo alquanto rumoroso dentro il fosso.
….

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***


                                             

                                                            Chapter 5

-ahahhahaahah!!-
-Smettila di ridere e aiutami!- Dissi a Summer.
Non ci posso credere che sia successo veramente. 
Summer, continuando a ridere, mi prende la mano e cerca di tirarmi su, ma proprio quando ero orami quasi uscita, mi molla facendomi ricadere nuovamente.
-Porca puttana Summer! ma sei stupida!! E smettila di fare quella faccia da ebete!-
Summer sembrava incantata, stava guardando qualcosa alla nostra sinistra, o meglio qualcuno...
NOOOOOOOOOO!!!!!!! Perchè tutte a me!? Perchè jay doveva proprio uscire il quel dannato momento!?!? Sono una sfigata! L'ho detto io che la sfortuna mi perseguita!! Ok, tranquilla Trini, magari non ti ha riconosciuto, infondo sei completamente ricoperta di melma...non mi riconosce, ora devo solo andarmene prima che mi chieda qualcosa.
-Ciao.-
Perfetto. Mi ha riconosciuta.
-Ciao.- Dico uscendo dal fosso.
Odio i silenzi imbarazzanti.
Vorrei avere il potere di fermare il tempo, così da poter fuggire dai momenti come questi. ( e anche per poter copiare nelle veriche liberamente, ma questa è un'altra storia.)
-Tutto bene?-
Si Jay, magnificamente! E' come fare un bango alle terme!
-Benissimo.-
-Ascolta...non è che ti andrebbe di entrare? non credo che vorresti tornare a casa così...dovrei avere qualcosa da darti.-
Mi vuole imprestare qualcosa di suo?! Che razza di mente ha questo tipo?
-Ehm...ok.-
-Venite.- 
Lo seguiamo fino all'entrata, chiedendoci cosa mai vorrebbe farmi mettere.
-Ti metterai le sue mutande!- Mi sussurò Summer
-Ma che dici!-
-Entrate.-
Mi tolgo le scarpe, e entro seguita da Summer e Jay.
-Ahhh! Hulk!- Urla il ragazzo seduto sul divano vicino al pelato.
-Zitti idioti!- Dice Jay.- Non badarli. Vieni.-
Lo seguò fino al piano superiore.
Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata di nuovo in questa casa?! Cioè...per me è ancora uno sconosciuto -.-"
-Siva apri!- Dice jay bussando violentemante.
Dopo interminabili secondi, la porta si apre leggermente, facendo uscire un'altro ragazzo alto, moro, mezzo assonnato, con solo i boxer.
Ma in che casa sono finita?!
Questo è il paradisoooooooo!
-Che vuoi?- 
-Non è che avresti qualche vestito di Nareesha da imprestarmi?-
-Jay, perchè mi fai questa domanda? Non dirmi che sei gay!-
-...Devo imprestarli ad una ragazza.-
-Mmh...provo a vedere...ma...Jay, puzzi come una fogna! ma che hai fatto!?-
Ok.
E' il momento di entrare in scena.
lentamente mi sposto da dietro Jay, posto in cui ero nascosta fino a questo momento, e con uno dei miei migliori sorrisi tipo"mentadent" saluto il ragazzo di fronte a me.
-Oh...ok...- Dice guardandomi dall'altro in basso con un'espressione ripugnante.
Ecco Trinity. Questa è la punizione per aver ascolta Summer. te lo meriti.
Rientra in camera e velocemente lancia a Jay i vestiti.
-Ecco a te.- Disse porgendomeli.
-Grazie.- 
Mi dirigo in bagno, dove osservo i vestiti che mi sarei dovuta mettere.
Un Top attillato nero senza maniche glitterato, abbastanza corto, e dei pantaloncini jeans mini, ma mini, che più mini non si può.
E io che pensavo di dover indossare la roba di Jay!
*Summer's Pov
Ok. Sono sola. Con due uomini che giocano alla play. 
SOLA + UOMINI = Paradiseee!
-Siediti.- Mi dice il ragazzo con la cresta.
Sono all' limite dell'eccitazione.
-Allora...- Dico sedendomi sul puf.-Io sono Summer. Voi siete?-
-Nathan.- Dice cresta.
-Max.- Dice pelato.
-E voi siete gli amici di jay?-
-Amici e coinquilini.- Precisa Nathan.
-Allora...siete gay?-
-Cosa?!- Dicono entrambi.
-Non siamo gay!perchè dovremmo esserlo?-Dice Jay scendendo dalle scale.
-Oh...non so, forse perchè non si vede molto in giro tre ragazzi che vivono insieme.- E che non mi cagano di striscio, avrebbe voluto dire.
-Ti posso provare che non sono gay...- Dice Max avvicinandosi a lei e mettendogli una mano sulla coscia.
-No, ok, ci credo.- Dico spostandomi leggermente.
Ma cosa vado a pensare? Gay? pff!
-Pff! sono propia stupida!...e poi come potreste essere, Jay si scopa la mia best!-
O cazzo. 
Ho pensato ad alta voce. 
maledetta mente che non sa tacere.
E come se non bastasse, Trinity è scesa proprio nel momento giusto -.-"

*fa schifo, lo so, ma ero di fretta e non ho idee! il prossimo sarà migliore giuro!

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Capitolo 8
*** capitolo 6 ***


Chapter 6

 

Trinity’s pov

-Cosa hai detto Summer?!-

-Ehilà! Già fatto?! Wow! Sei uno schianto!-

Certo, se ignoriamo il fatto che sembro una battona, si sono proprio uno schianto -.-“

-Aspetta aspetta…lei è la stessa ragazza che è entrata da quella porta mezz’ora fa?!- Chiede sorpreso Max.

-Accidenti…”Hulk la trasformazione!”- Dice Nathan.

-Zitto!- Dice jay tirandogli un scappellotto dietro al collo.

-beh…noi dovremo andare. Grazie per i vestiti. Te li restituisco.-

-Tranquilla.- Dice Jay.

-Ok, ciao ragazzi, vi aspetto alla festa eh? Ci vediamo!- Dice Summer.

Salutiamo e ci dirigiamo fuori.

Che esperienza.

Solo a me può capitare una cosa del genere.

-WOW! Avevi ragione tu è proprio figo!-

-mmh mmh…-

-Cos’hai?-

-Cos’ho?!? Ho fatto una figura di merda, mi hanno preso per una stupida che cade sui fossi alti mezzo metro, in più Jay non mi caga, e mi chiedi cos’ho?!-

-Ehi ehi calmati…Ma non capisci? Grazie a questa figura di merda, lo rivedrai ancora! È stata una fortuna che tu sia caduta!-

-Certo, e se lui non mi volesse rivedere!? Non hai visto com’era freddo con me? Mi stava soltanto facendo un piacere, nient’altro.-

-Beh, questo lo scopriremo Sabato…-

-Cosa? Perché?-

-Ehm…sia dal caso che io abbia invitato Jay e i suoi amici al mio compleanno.-

-COSAAAAAAA!?!?!?!-

-Che c’è di male?-

-O mio dio, hai invitato…non ci posso credere!-

-Ma perché sei così negativa!-

-Summer, secondo te a loro interessa una festicciola di ragazzini!?!-

-Hanno detto che verranno, quindi suppongo di si!-

-Summer!! Perché ?!?!-

-Lo faccio per te, sai? Non ringraziarmi è?! E adesso smettila di lamentarti, devo toglierti quei vestiti prima che qualcuno di stupri!-

Prendiamo l’autobus alla fermata poco lontana di Jay, e Arriviamo a casa di Summer.

Ok, c’è una cosa che dovete sapere di Summer.

(In realtà ce ne sono molte, ma iniziamo dal principio)

Per” casa di Summer non intendo un attico puzzolente, un mini appartamento in periferia, un appartamento in centro, una casetta deliziosa, nemmeno una villa lussuosa. Intendo dire un castello.

Davvero.

E’ una sangue blu. Una nobile. Una principessa. Figlia di Lord dei conti di marchesi e tutti quelli li. Lei è l’ultima discendente della famiglia Venery. Vive in un castello enorme, molto vecchio a dir la verità, Con tutti quei quadri dei suoi eredi, 890745368 stanze, tutte grandissimi con vecchi letti elisabettiani.

Un vero museo direi.

Sembra proprio di vivere nel medioevo. E’ rimasto tutto come una volta. Stessi mobili antichi, stesso odore di muffa, persino la governante è una discendente della governante che c’era prima.

Tutto molto antico, tranne la camera di Summer.

Ha una camera ultra moderna, tutta viola con un televisore al plasma e un tapis roulant ( che detto fra noi è solo per bellezza, Summer non riesce nemmeno a fare un giro della palestra). Ha un Armadio gigantesco...vuoto. Già, perchè la maggior parte dei suoi vestiti sono sparsi per la camera, sulla scrivania, sopra e sotto il letto.

Ha dato l'ordine alla sua governante di non ordinare mai la sua camera, affermando che “il mio disordine è il mio ordine”. Ok, alquanto bizzarro.

Certo, sarà anche ricca, sarà anche una principessa( mi vengono sempre i brividi quando lo dico!) ma è la migliore amica del mondo.

Quasi nessuno sa della sua vita, almeno fino a sabato, quando ci sarà la festa.

Ma non pensiate che sia una ragazza come le solite riccone, no per niente, lei odia le persone con la puzza sotto il naso.

L'ho conosciuta alle elementari, non avrei mai potuto immaginare che fosse una nobile.

Era bassa e cicciottella, aveva i denti sporgenti coperti da quell'orrendo apparecchio colorato, un paio d'occhiali spessi, e quei capelli rossi tutti crespi, e già a sei anni aveva l'acne.

Il primo giorno indossava dei jeans di due taglie più grandi, un paio si scarpe tutte sporche, i suoi capelli erano raccolti in due codine storte, e aveva il grembiule blu passatogli dal fratello maggiore.

Non parlava mai, era molto timida e riservata, la prendevano in giro chiamandola “Bugs Bunny” per i suoi denti, o Ciccia brutta.

Chi può vivere una vita felice con un soprannome del genere!?

Poi un giorno, in seconda elementare, mi faceva pena e così iniziamo a parlare.

E da quel giorno siamo inseparabili.

A quei tempi nessuno poteva immaginare che lei fosse una sangue blu, poi, quando ormai lo sapevano quasi tutti, le persone stranamente iniziarono a voler interagire con “Ciccia brutta”...Strano, no?!

Poi, non so come, alle superiori le cose cambiarono.

Da Ciccia Brutta a Top Model Super Sexy.

Diventò decisamente alta, magra, i suoi capelli da ricci cresposi diventarono ricci setosi, la sua vista migliorò, la pelle divento liscia e morbida, e i suoi denti, grazie a quel “bellissimo” apparecchio multicolor, diventarono perfetti.

Niente chirurgia.

-Cosa ti metti per la festa?- mi chiede summer.

-Non lo so ancora...tu?-

Va verso la sedia, dove un'enorme massa di vestiti riposa tranquilla, butta tutto a terra, e finalmente dopo qualche minuto, riesce a trovare sotto il cuscino il vestito.

-Che ne pensi?-

-Wow, è meraviglioso! -

Summer aveva tra le mani un bellissimo vestito rossa salmone, con corpetto a metà busto e gonna di chiffon. Era un incanto.

-me la regalato mamma, il che è strano, visto i suoi gusti medievali...-

-Bhè, starai una favola...ora devo andare.-

-Ok...oh, ti accompagna Tomas.-

Tomas è il suo autista.

Adoro Summer.

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Capitolo 9
*** Capitolo 7 ***


Chapter 7

Ok.Champagne – fatto; cosi al formaggio – fatto; fiori – fatto; palloncini – fatto; stelle filanti – fatto; torta – fatto; candeline – fatto; oh dio, dio, e i porta candeline? Porca miseria, non ne ho 17, ne avrò 8 o 9. Porca, porca miseria. Dov’è la lista?Ah, eccola. Dov’ero rimasta? Ah si… porta candeline… salatini a bastoncino - fatto; stuzzichini tondi – fatto; cibo in genere – fatto.

Pure troppo. Voglio dire, come saremo sopravvissuti senza 500 toast al gambero, 400 cornetti salati, 600 wurstel da cocktail, 280 tartine al salmone affumicato, 300 minirustici con spinaci e formaggio e 199 bignè al cioccolato? Ho anche decorato appositamente il salone. Candelieri fatti a mano e carta da parati di Osbourne e Little.

Divanetti bianchi e orchidee dappertutto. Da “castello di Maria Antonietta a Discobar loft”.

Potrei fare l’organizzatrice.

-Che ore sono?! Dove cazzo è Lexi?! Devo ancora farmi i capelli!-

-Tranquilla! Sono le sette, ora chiamo Lexi e gli chiedo dovè.-

-Ok, ma dirgli di muoversi, li hai visti i miei capelli!? Ci vogliono 3 giorni per renderli aleno accettabili.

-Vedrai che Lexi è veloce.-

-Mm…e qua è tutto pronto? Perché cavolo devi ancora cambiarti?!-

-Ehm…io veramente sarei già pronta…-

-Cosa?!?!!?!?! Seguimi.-

Indossavo un paio di pantaloni bianchi e una maglia azzurra di seta con delle ballerine azzurrine. Trucco leggero e capelli naturali.-

-mettiti questo, poi vai in bagno, troverai la truccatrice. Oh…le scarpe le trovi in quella scarpiera, io vado da Lexi che è appena arrivata.-

Mmh…ok. Mi aveva dato un vestito verde di pizzo a mezza coscia, con le mezze maniche. Era molto bello. Molto meglio di quello che indossavo io!

Nella scarpiera trovai dei tacchi verdi da abbinarci e velocemente mi cambiai.

Andai in bagno, dove Tish, la truccatrice, stava sistemando i suoi trucchi.

-E’ occupato, non si vede?-

Stavo pensando di tornarmene indietro e truccarmi da sola, ma visto la mia bravura con i cosmetici, decisi di non perdermi questa opportunità. Infondo nei centri commerciali per farsi truccare da una professionista devi stare 3 ore in fila.

-Summer ha detto che mi avresti truccato.-

-Ah…uff…siediti sul water.-

Fu molto veloce, il che mi fece pensare che stava solo cercando si muoversi e quindi non importava se sembravo un pagliaccio o meno, però mi smenti guardando allo specchio.

Wow, che occhi grandi. Mi sento un diva, insomma ho avuto una truccatrice personale per 7 minuti!

-Wow, grazie mille.-

-mmh mmh.-

Uscimmo, andai in camera di Summer, dove Lexi, stava pettinando Summer.

-Oh, sei bellissima.- Le dissi.

-Grazie. Anche tu,sai quel vestito sta molto meglio a te che a me. Te lo puoi tenere.-

-Oh, no, non posso accetare.-

-Si che puoi!-

-Ehm…ok, grazie!-

-Ehi, non è un regalo è uno scarto che sto dando a te, come…un bidone.-

-Ok Summer.-

Fa sempre così. E’ una persona molto generosa (caratteristica non molto presente nei ricchi mi dicono) ti regala qualcosa, ma non vuole che sia un regalo. Non vuole passare per la fortunata e ricca ragazza che è.

-Ecco fatto Summer, finito.- Annuncia Lexi mettendo la piastra in borsa.

-woo…-Dice guardandosi allo specchio.- Sono stupendi. Come sto?-

-Sei bellissima.-

-Lexi, non è che potresti fare qualcosa di veloce anche a lei.-

-Oh, nono non serve, davvero.-

-Ma certo!- Dice lexi.- Siediti sul letto.

Summer scende, così rimaniamo solo io e la parrucchiera.

-Hai dei bellissimi capelli.-

-grazie.-

-Sono lunghissimi! Quanto ci hai messo per farli crescere?-

-Oh, non gli ho mai tagliati.-

-Wow…sono pesanti?-

-Un pochino.-

-Allora niente coda.-

Mi fa una treccia molle a spina di pesce di lato…molto raperonzolo.

-Ti piace?-

-Si, molto…grazie.-

-Figurati.-

Insieme scendiamo in salone, dove incontriamo Summer seduta su un sgabello al bar mentre beve un cocktail.

-Ehi, già inizi a sbronzarti?-

-Cavoli, sono le 9 e mezza. Dovevano essere qui alle 9. Ma dove sono tutti?!?!-

È Notevolmente nervosa.

-Pff! Se è una vera vesta, nessuno viene prima delle 10.-

-Ha ragione Lexi…non preoccuparti. Ti faccio compagnia?- Dico sedendomi e rubandogli il mojito.

-Ehi! Prenditene uno! Scusaaa!- Dice al barman. – uno per la mia amica.-

E così, mezz’ora passa in fretta, tra risate e racconti, scorgo dalla finestra un gruppo di gente che si avvicina al castello.

Molta gente.

Tutti insieme.

Ma da quando la gente arriva in massa?!?

-Ehm..Summer, girati…

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 ***


Chapter 8

La gente entrò, saranno state 50 persone, tra la folla riconobbi alcuni miei compagni di classe.
Il Dj fece partire la musica, e le persone si riunirono intorno al bar per ordinare da bere.
Pian piano la gente arrivava, Summer era felice, e mentre era impegnata a ricevere auguri e regali, qualcuno mi abbracciò da dietro.
-Ciao Trinii!-
Come non riconoscere la voce di stridula di Micheal?
La persona che mi ha abbracciata era lui, il mio compagni di classe gay, simpaticissimo.
Ogni mese cambiava colore dei capelli…questa volta ha optato per il verde-busta-di-plastica-della-spazzatura. Indossava degli occhiali dalle lenti grandi, dei jeans blu attillati, un paio di converse nere, e una giacchetta colorata.
Al suo fianco, c’era Cher, sua migliore amica e mia compagna di classe.
Lasciate che vi dica una cosa di Cher.
E’ bellissima.
Ha 18 anni, è 1.75 di ragazza, magra, con un fisico da urlo, lunghi capelli castani, occhi verdi smeraldo, labbra rosse carnose, e…fa la modella.
Ma dai.
-Come va Trini?- Mi chiese lei.
-Bene, tu?-
-Bene…però, sei uno schianto!-
-ha ragione sai, se fossi etero saresti già mia…dopo Cher.- Disse Micheal.
-Hahahah, ma certo Michael.- Disse Cher.
-Ahaha, grazie, anche voi state bene.-
-Scusate belle, ho visto Homer, vado a salutarlo.- Disse Micheal andandosene.
Io e Cher ci sedemmo su un divanetto, guardando la gente che continuava ad entrare e che ballava.
Un tipo alto, dai capelli neri e vestito decisamente male, si avvicinò a noi.
X: Ehi ragazze…Coca?- disse facendoci l’occhiolino.
-Oh! Si grazie per me una Diet.- Dissi io.
-Anche per me.- Disse Cher.
Il ragazzo ci fissò in un modo strano e se ne andò.
Mah.
-Ragazze venite, andiamo a bere qualcosa.-
Raggiungemmo il bar insieme a Micheal, ci sedemmo e sorseggiamo i nostri cocktail.
-Oh oh. Scott a ore 15.-
-Cosa?!?!-
-Ore 15…no! quello è ore 21! A destra!-
-ma non puoi dire 3!?-
-Ciao ragazzi!-
Merda.
-Ciao Scott.-Disse Michael.-Ti stai divertendo?-
-Oh si, molto. Ciao Trini.- Disse “Trini” in un modo strano.
-Ciao Scott.-Risposi fredda.
Ma perché era venuto?! Summer lo odiava, che ci faceva qui?
-Sei bellissima.- Disse “bellissima” sempre in quel modo strano.
-oh beh si in effetti mi sono accorta anche io che questo vestito mi risalta le tette.-
No,non dissi così-
-grazie.-
-beh…devo andare, scusate.-
Vai pure chi ti vuole?!
-Per fortuna se ne è andato!- Disse Cher.
-Già, e chi lo sopportava a quello?!-
-Oh…guardate la!- Disse Cher indicando con la testa la direzione dell’ingresso.
-Chi c’è?- Chiese Micheal.
-Sono appena entrati 5 adoni!-
Mi girai a vedere di chi stesse parlando.
Perché? Perché? Perché non sono rimasti a casa a giocare con la play, o non sono andati in qualche discoteca cool? Perché la sfiga mi perseguita?!?!?!
-Mmh…quello riccio è un bel bocconcino!io vado.- Disse finendo il suo mojito e andando da Jay.
Cher aveva iniziato subito a parlare con lui, sembravano andare d’accordo, ridevano e iniziarono a ballare.
Doh!
-Un altro perfavore.- Dissi indicando il bicchiere vuoto.
Mi diede un altro Daiquiri, che finì velocemente, e poi vidi Siva e Nathan che si avvicinavano al bancone.
Oh no, e adesso?
Mi presi il mio quarto cocktail e velocemente andai in terrazza.
Non c’era quasi nessuno, a parte qualche coppia che limonava, qualcuno che vomitava,o qualcuno sdraiato per ter…perché c’era un ragazzo per terra?
Mi andai a sedere sul bordo della piscina, immersi i piedi nell’acqua e guardai le stelle sorreggendo la mia caipiroska.
“Perché mai avrebbe dovuto preferire te a lei? Trini ma ti sei vista? Vicino a lei sembri uno scherzo della natura. Sei alta come le sue gambe, Ai la faccia come il suo culo…ah no aspetta, anche quello è stupendo.”
Ma Vaffanculo corpo!
“Lei sembra più grande, eh lo è, è matura,responsabile e indipendente. E tu? E tu cosa sei? Una bambina, immatura, irresponsabile e ingenua. Vedi un po’ tu…”
Che cattiva che sei testa!
“Lui vuole te, solo te”
Si, in un’altra vita cuore!
-Ehi! Che fai? Bevi per dimenticare?- Disse Michael sedendosi vicino a me.
-Giù i pensieri nei bicchieri!- Dissi finendo il mio cocktail con un lungo sorso.
-Ehi non esagerare! Ahaha!- Disse accendendosi la sigaretta.
Velocemente gli persi la sigaretta e feci un tiro lungo e profondo.
-Ehi! Tu da quando fumi?!- Disse riprendendosi la sigaretta.
-Ti è mai capitato di sentirti inferiori agli altri? Di sentirti così…piccolo e …insignificante.-Dissi ingorando la sua domanda.
-Non c’era il punto di domanda, ma ti rispondo lo stesso…SEMPRE.-
-E come fai a…-
-Ehi ragazzi ma siete qui!? Vi ho cercato a lungo!-Disse Cher.
Ci girammo e vicino a lei c’era… Jay!
Ci alzammo e ci avvicinammo a loro.
Cavolo, volevo morire.
Ecco, ora mi piacerebbe poter fermare il tempo.
-Jay, lui è Micheal, il mio migliore amico.-
-Piacere.-Disse stringendogli la mano.
Dio, la sua voce.
-E lei è Trinity, una mi amica.-
-Si…ci conosciamo già-disse lui guardandomi in un modo così…
SEXY.

 

Care lettrici, da domani non avrò più internet :( quindi mi sarà molto difficile continuare a pubblicare. Proverò a pubblicare nel fine settimana, che dovrei avere internet, o comunque in qualche modo continuerò. Solo che non molto frequentemente.

Domani se ci riesco ne pubblico un altro, altrimenti fra due settimane.

Scusate. Oh si, e spero che il capitolo e la storia in genere via sia piaciuta, se non vi piace vi prego di dirmelo.

Ali xoxoxo :)

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Capitolo 11
*** Chapter 9 ***


Chapter 9

Ultimamente sto perdendo colpi.

O almeno credo, insomma, non è molto normale andare a scuola in minigonna e senza reggiseno.

Ma prima di giudicare, dovete sapere.

Il fatto è che mia madre stamattina ha perso la cognizione del tempo, e mi ha svegliato solo 10 minuti prima dell' arrivo dell'autobus.

Ok, non sono una di quelle ragazze che per prepararsi ci mettono 2 ore, ma in 10 minuti a malapena piscio!

Quindi,non è colpa mia se ora sono costretta a stare seduta in quest'aula, coprendomi le tette, invece di passare l'intervallo in giardino come al solito.

-Ma spiegami, perchè non puoi venire fuori lo stesso?- mi chiese Summer.

-Hai visto la mia gonna?! Non posso nemmeno alzarmi che si vede tutto Sam.-

-Bhe...guarda il lato positivo!-

-Dove scusa, io non vedo nessun lato positivo!-

-Eh si invece...sei terribilmente sexy! Il professor Gordon non smetteva di fissartele! Dio sembrava ipnotizzato! Stava sudando freddo di fronte ai tuoi capezzoli”esposti”!-

-Non è una novità, quello è un pedofilo. Summer, devo almeno cambiarmi maglietta, non ne hai una un po' più larga?-

-Si, ce l'ho, ma non te l'ha do. Hai la possibilità di far cadere tutti ai tuoi piedi Trini! Sei stra maledettamente sexy, perchè non usare queste doti?-

-Lo sai,più cresci, più il tuo cervello rimbambisce.-

Le tre lezioni seguenti, per fortuna passarono velocemente, sotto gli sguardi dei professori-pedofili, e compagne-invidiose.

Non vedevo l'ora di uscire da li, mi sentivo terribilmente a disagio, con quella maglietta striminzita di quando avevo 12 anni, e quella specie di gonna jeans, più simile ad una fascia.

-Ehi Trini, ma quella non è l'auto di Jay?-

JAY? Non voglio più sentire nominare quel nome in vita mia! Quel bastardo che se ne è andato con Cher alla festa di Summer e non mi ha cagato di striscio!Cher mi ha detto che se la sono spassata alla grande. Che figli di...calmati Trini. Perchè ti interessa così tanto?

-Perchè volevi essere al posto di Cher, ammettilo.-

Non direi proprio corpo!

-sei attratta da lui. E' normale che...

No. Basta. Non voglio sentire altro. Jay può morire.

-sarà venuto per Cher. Io vado, tu non vieni?-

-No, mi passa a prende mia madre, abbiamo un noiosissimo pranzo nobile. Che seccatura!-

-AHHAAh, ok ci sentiamo dopo.-

Mi avvio insieme ad altri compagni verso la fermata non molto lontana da qui, ma prima di poter attraversare la strada, il finestrino di quella macchina guidata da quella persona tanto odiata da me, si apre, rivelando dei stupendi e ribelli ricci biondi.

-Ehi Trini!-

Che fare? Camminare e ignorare, camminare e ignorare, camminare e ignor...no! Non verso l'auto! Trini cosa fai!maledette gambe, maledetto corpo che fa tutto per conto suo!

-Che ci fai qui?-

-Oh, niente passavo per di qua e..-

-E ti sei fermato per vedere dei 15enni in piena fase ormonale...mmh...wow.-

-No, in realtà per vedere te.-

No,no,no,no Trini non fare così, non fissarlo, lo fa apposta, sa l'effetto che mi fa.

-Mmh...si, ok, bene...cioè ...ok.-

TRINIIII! Ma che cazzo stai facendo!

-Allora...vuoi un passaggio?-

Si.

-No.-

-Avanti...ti porto solo a casa, mica ti mangio!-

Ti prego mangiami.

-Ho detto no. Ho l'autobus fra un po'.-

-Perchè sei così acida?- mi chiede con quel sorrisetto malizioso.

No,no: il sorrisetto sexy no. E' illegale in questo stato.

-Non sono affari tuoi. Adesso scusami ma non voglio perdere l'autobus.-

Vi è mai capitato di prevedere il futuro? O semplicemente immaginare qualcosa, e subito dopo la cosa immaginata si avvera?

Ecco.

-Troppo tardi.-

Basta! Se non la smette di fare quel sorriso gli strappo quella bocca a morsi!

Mmh...si magari.

Contegno Trini!

-Uff...ok.-

salgo in quella fantastica auto dal profumo di pino e chiudo fortemente lo sportello-

-Piano!-

-Scusa.- rispondo distratta, adagiando i miei piedi sul cruscotto.

-Giù i piedi.-

-No.-

-Trini...-

-jay...- Dico con lo stesso tono accusatorio.

-fallo e basta.-

-E se non volessi?-

-sarei costretto a farlo io,e credimi, non sarei tanto delicato.-

-Perchè? Hai paura che ti sporchi l'auto?

-Anche, ma sto guidando e sarebbe meglio per entrambi che non venissi distratto.-

-Quale distrazione? Le mie ballerine rosse?-

-No. Le tue gambe nude.-

Oh merda.

Non mi ero accorta che la gonna era salita del tutto. Ma quanto posso essere idiota?

Velocemente tiro giù le gambe.Ma perchè riesce sempre a farmi imbarazzare così?

Sono così assorta nei miei pensieri...eh che pensieri...che non mi accorgo nemmeno nel posto in cui ci troviamo.

-Guarda che io non abito qua.-

-Lo so.- Mormora prima di scendere dalla macchina e dirigendosi verso...un ristorante.?

Scendo anche io, e lo raggiungo velocemente.

-Che ci facciamo qua?-

-Ti piace il cibo italiano?-

Potevi fermarti anche a cibo.

-Si...ma...-

-Bene, avrai fame no?-

-Si bhe, io ho sempre fame, ma devo andare a casa Jay.-

-Ormai siamo qua.- Disse con quel tono che non ammette repliche.

Grr …

Il posto in cui ci troviamo è piacevole. Una tipica trattoria italiana con le tovaglie a quadri rossi e bianche e mandolini e bandiere appese ai muri.

La Cameriera ci fa accomodare in un tavolo, senza ovviamente tralasciare gli sguardi di intesa che lancia a Jay.

Lui sembra non notarlo.

Muahahahaah!!

-Cosa vi porto da bere?-

-Per me una coca cola.-

-Lei signore?-

Che cazzo gli sorridi eh? Che cazzo gli sorridi!

-Anche per me.-

La cameriera se ne va lasciandoci i Menù.

-Coca cola? Perchè bevi coca cola?-

-Come perchè? I vecchi non bevono coca cola?-

-Nono...solo curiosità.-

-Non vorrei tentarti con una birra. Da quanto ho visto,non reggi molto bene l'alcool...-

Bastardo.

-Perchè siamo qui?-

-Non è evidente?!-

-Intendo...perchè non mi hai riportato semplicemente a casa?-

-Volevo pranzare con te, Trinity.-

-ti prego, ripetilo.-

-Cosa?-

Oh merda! Ho pensato a voce alta!?!? Stupida, stupida!

-ehm...no niente.Non avevo capito cosa avevi detto. Sai penso di aver qualche problema all'udi...-

-Avete scelto?-

grazie, cameriera zoccola,grazie.

-Io prendo le lasagne alla bolognese.- Disse Jay.

-Io...i cannelloni grazie.-

Non posso evitare di guardarlo.

Ma quanto è bello? Non riesco a smettere di guardare i suoi meravigliosi occhi, mi ci perdo ogni volta. E quei capelli... Che voglia assurda di passarci la mano, tra quei boccoli ribelli. Le sue labbre,leggermente dischiuse, appena aperte per farci entrare la mia lin...

-Perchè non hai il reggiseno Trinity?-

COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!!

-Cos..che, in che sens...-

-Eh non morderti il labbro.-Dice mangiando un fetta di lasagna.

Ma quando sono arrivati i piatti?!

-Sei diventata dello stesso colore della tua maglia!-

-Ma che domande sono Jay!- Dico coprendomi il seno.

-Perchè ti scandalizzi?! Ti ho già vista nuda.-

O dio. Quest'uomo mi fa impazzire. In tutti i sensi.

Mi è passata pure la fame, il che è strano, ma decido comunque di mangiare quel piatto fumante di cannelloni.

-Allora?-

-Cosa?- Dico bevendo un sorso di Coca cola.

-Il reggiseno...perchè non lo porti.-

Per poco non mi va di traverso.

-Non fraintendermi...mi va bene anche così, anzi...ma vorrei sapere il motivo di questa tua scelta.-

Di questa mia scelta? Ma come parla!

Bah, meglio che gli risponda, prima che continui ad assillarmi.

-Sta mattina ero di fretta e me lo sono scordata.-

Penso di essere diventata dello stesso colore della lasagna.

-Mmh...capisco, può capitare, infondo è come dimenticarsi di mettersi le mutande...quelle le hai messe vero?-

Vuoi controllare?

-E' davvero tardi...forse è meglio se andiamo.-

-Hai ragione. Scusi il conto.-

 

Non ci posso credere. Sono appena andata a pranzo con questo dio greco.La fortuna è dalla mia parte.

-Non abbiamo avuto possibilità di parlare alla festa,sbaglio o mi stavi evitando?-

-Forse eri troppo occupato.-

-In che senso? Non mi pare.-

CHERCHERCHERCHERCHERHCHERCHERCHERCHERCHERHCHERCHER!!

-Mmh...boh...forse mi sto sbagliando io. Ti sei divertito comunque?-

-mmh...direi di si...è brava la tua amica...- Disse con quel suo solito sorrisetto di merda.

Cosa?!?! e me lo dici anche? Che stronzo! Non me ne frega se quella troia è brava a letto o meno!

-...a organizzare feste.-

Oh.intendeva Summer ...certo.

-Si, bhe in realtà l'ho organizzata io.-

-Si?-

-mmh mmh.-

-Bhe...tu lo sapevo che eri brava.-

La sua mano scivolò velocemente dal volante alla mia coscia, salendo lentamente sempre più su,facendomi venire la pelle d'oca.

O cazzo, ma cos'hai Trinity? Controllati! Pensa a qualcos' altro, pensa a...oddio la sua mano...no! Pensa a...a Cher!

Scosto la mia gamba, girandomi verso il finestrino.

-Ora sai che anche lei lo è.-

-Cosa?- Chiede perplesso.

Trinity! Quante volte te lo devo dire di non pensare a voce alta?!

-No niente.-

-Lei chi Trinity.-

-Nessuno.-

-Trinity.-

-Jay.-

-Non ci sono andato a letto.-

-Bravo e chi te l'ha chie...cosa?-

COME CAZZO FACEVA A SAPERE CHE STAVO PENSANDO A QUELLO!?! OK, ORA HO PAURA.

-perchè mai avrei dovuto?-

-io...ehm...non lo so. Cioè me l'ha detto lei...quindi.-

-Perchè volevi saperlo?- Disse mettendomi quella sua bellissima mano nella mia coscia.-

-Ehm...sai come siamo noi ragazze...pettegole, vogliamo sapere sempre tutto sulla vita amorose delle amiche, è così.-

-mmh...si certo. Sei gelosa?-

La mano sale.

-Cosa..che?! Perchè mai dovrei? Ahahah, oddio.NO!-

La mano sale.

-Perchè...non hai motivo di esserlo.-

LIMITE RAGGIUNTO.

Non può essere davvero la sua mano quella che mi sta toccando...proprio li!

-togli quella maledetta mano da li.-

-Vuoi davvero che lo faccia?-

No.

-Si.-

-Sei arrivata, ci si vede.- Disse rimettendola sul volante.

Oh,che sensazione...

-Ehm...si...grazie per il passaggio e il pranzo.-

-Non c'è di che.-

Velocemente esco da quell'auto, dirigendomi verso il cancello, girandomi per un'ultima volta, giusto in tempo per vederlo sfrecciare via.

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***


Chapter 10

-Allora...a partire da ora...abbiamo ben tre ore di godimento totale dedicato allo shopping!- Pronunciò Summer trascinandomi fuori dall'auto.

Quel pomeriggio dopo scuola ero andata a mangiare a casa di Summer, ed ora ci stavamo dirigendo in uno dei più grandi centri commerciali della città.

Odio lo shopping. Soprattutto lo shopping con Summer. Non sa mai cosa prendere e sono sicura che tre ore non le sarebbero mai bastate.

-Devo assolutamente prendere quella camicetta da Zara.-

fare shopping con lei era assillante. Quando si trattava di vestiti diventava come una drogata. Doveva procurarsi la sua dose di Gucci e Stradivarius.

Entrammo da Zara, uno dei suoi negozi preferiti.

Anche se non so se si possa dire così perchè lei li ama tutti.

Dopo mezz'ora uscimmo, avevo fatto praticamente da appendi abito, ma mi va bene, è quello il mio ruolo.

Entrammo da Stradivarius, l'unico negozio che adoro davvero.

-Provati questo.- Disse Summer avvicinandosi con una specie di mini abito nero.

-Una vestaglia da notte? E che ci faccio?-

-Non è una vestaglia stupida! È un vestito stupendo!-

-Provatelo tu allora!-

-Ma sta meglio a te.-

-Sam...non uscirei mai con una cosa del genere.-

-Avanti...provalo e basta...ti prego!-

Quando fa la faccia da cucciolo, voglio vedere chi riesce a dirle di no.-

-aspettami qua fuori.-dissi entrando nel camerino.

Non ci credo che era un vestito. Assomigliava di più ad una maglia.

Era nero, stretto e di pizzo fino a metà busto, senza spalline, e con la gonna leggermente larga fino a metà coscia.

Anzi, forse sarebbe meglio dire metà culo.

-Summer! Sembro una mignotta! Mi fa le tette grandi!-

-Si,hai ragione.- Disse Jay entrando nel camerino.

-Infatti, io glielo detto ma...JAY!?!-

-però ti sta bene.- Disse cingendomi i fianchi.

-Che cazzo ci fai tu qui!?!?!-

-Quello che fai tu.-

-Esci subito.-

Non ci posso credere. Ma questo tipo mi perseguita?!

Incominciò a lasciarmi dei teneri baci partendo dall'orecchio e scendendo fino all'incavo dell'collo, mentre le sue mani mi accarezzavano le cosce salendo lentamente su tutto il corpo. Prese le mie braccia e le mise intorno al suo collo. Palpò il mio seno spostando leggermente il vestito e il reggiseno. Tirò leggermente il capezzolo facendomi sussultare, che si indurì sotto il suo tocco. Chiusi gli occhi per assaporare meglio quella stupenda tortura, mentre le mie mani giocavano con i suoi ricci.

Con una lentezza infinita la sua mano destra scese lungo il mio fianco,alzando piano il vestito e accarezzò il tessuto di pizzo delle mie mutandine, intrufolando due dita nella mia intimità,sussultando a quel tocco.

-Sei così bagnata.- Disse sussurrandomi .

Gemetti mentre muoveva la sua mano esperta dentro di me, mentre con l'altra mi accarezzava il seno.

Era una tortura.

Una piacevole tortura.

-Trini, hai fatto?-

la voce di Summer mi risvegliò completamente.

Jay tolse la mano, lasciandomi ancora spaesata dall'orgasmo appena avuto.

-Vuoi una mano?- Chiese Summer.

-No!no ho fatto, un secondo.-

Cercai di sistemarmi al meglio, mentre Jay mi guardava divertito per l'evidente situazione in cui mi trovavo.

-Va be, io esco.-Disse facendo per andarsene.

Lo fermai per la manica, e si riavvicinò nuovamente a me.

-Ma sei impazzito? Cosa penserà se ti vede qui! E parla piano.- Dissi sussurrando.-Ora ci penso io.-

-Ehm...Sam, questo vestito non è un granché, ma penso che ci starebbe meglio con un paio di tacchi alti...che ne dici di trovarmene un paio?-

-Sei geniale! Ci penso io!-

Aspettai qualche secondo, poi scostai la tendina per vedere se Summer era nelle vicinanze.

-Ok, via libera, ora vattene.-

-Come, mi cacci così?- Disse mettendomi le mani sui fianchi.

-VIA.-

Mi tirò verso di lui, non c'era nessuna distanza tra di noi, riuscivo a sentire il calore dei nostri corpi a stretto contatto.

-Oh Trinity, non sai cosa ti farei.- Disse sussurrando.

La sua mano scivolo sul mio sedere stringendomi ancora di più a lui, Mentre la sua erezione pulsava sul mio fianco.

-Prenditi il vestito. E mettilo Venerdì al Barbecue.-

Mi lasciò posandomi un leggero bacio nell'angolo della bocca.

Uscì dal camerino, lasciandomi così, spaesata e confusa, mentre mi chiedevo se quello che era appena accaduto era solo un sogno...o la bellissima realtà.

 

Angolo scrittrice :)

Ecco il capitolo :) Ok, è un po' “rosso” Eheheeh :) ma il problema è che ultimamente sto leggendo troppo cose +18 diciamo, maledetta quella volta che comprai 50 sfumature di grigio!

Ok,apparte ciò, scusate se ci sono errori, e sono sicura che ce ne sono soprattutto di tempo, ma non faccio in tempo a correggerlo,quindi, capitemi!

Bene, spero di pubblicare presto il prossimo, ma non ve lo assicuro perchè internet ce l'ho a intermittenza .-. spero che vi sia piaciuto, e vi prego, recensite!

 

Un Bacio, Ali XOXOXO.

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Capitolo 13
*** Chapter 11 ***


                                           
                     

                                                                 Chapter 11

Ancora una volta qui, in questa casa.
Non potevo credere di aver accettato.
L'autista di Summer, Thomas, mi aveva accompagnato, ed ero rimasta li sola, di fronte a quel cancello, indecisa se suonare o andarmene.
Sentivo l'odore di carne venire dall'retro della casa, accompagnto dal fumo.
Ovviamente, non avevo indossato QUEL vestito.
Era troppo.
Avevo optato invece per un vestito bianco di seta con i fiori, abbottonato davanti e delle ballerine nere borchiate.
Summer mi aveva severamente sgridato per non aver indossato il vestito nero, ma stavo andando al barbecue, non ad un night club!
Suonai, e una ragazza dai capelli neri e la carnagione olivastra mi venne incontro.
-Ciao! tu devi essere Trinity!- Disse baciandomi le guace.-Io sono Nareesha,la ragazza di Siva, l'hai conosciuto?-
-oh, ehm, si...piu' o meno...-
Siva,Siva,Siva...qual'era? ah gia'! quello dei vestiti! quindi i vestiti sono...
-Si,l'ho conosciuto, e devo ringraziarti per i vestiti che mi hai prestato.-dissi porgendole la busta con i suoi indumenti.-Scusa il ritardo.-
-Cosa? Ma tranquilla! i ragazzi mi hanno raccontato quello che è successo, e' il minimo che potesse fare!- disse sorridendomi.-Vediamo cosa ti ha prestato...Ma che?! oddio che imbecille!Di tutti i vestiti che ho lasciato qua, proprio questi doveva darti! che idiota!-
-Ahahaha! ma no, tranquilla, mi sono stati utili invece.grazie.-
-dai,andiamo di la.-
Mi prese per mano e mi condusse nel retro, dove si stava svolgendo la festa.
una ragazza e un ragazzo stavano preparando la tavola, mentre Max,Nathan e Jay stavano armeggiando con la griglia.
-Ma non vedi che così non si accendera' mai?! devi metterci l'alcool.-Disse Nathan
-Si, e spero proprio che ti ustioni.-rispose Max.
-Ragazzi?- li interrompe Nareesha.-E'arrivata Trinity.-
Silenzio.
Gli occhi di tutti i presenti,si voltarono per guardarmi, posso dire che mi sentivo...al centro dell'attenzione?!
Per fortuna, a rompere il ghiaccio, parlo' Nathan.
-Ehila' Hulk!-
-Ciao Nathan.-
-Hulk?- Chiese Nareesha.
-Storia lunga.-
-Ciao Trinity! stai davvero bene!- Disse Max baciandomi le guance.
-Grazie Max.-
-E lei chi e'?-
Il ragazzo che stava apparecchiando la tavola, ci raggiunse.
-Meno sgarbato la prossima volta Tom.-Disse rimproverandolo scherzosamente.- E' Trinity, un'amica di Jay.-
Un'amica di Jay. Un'amica di Jay. Un'amica di Jay.
Peccato che io "Jay" neanche lo conosco.
-Si certo Nareesha bella, hai ragione.iio sono Tom, l'amico di questi down che stanno cercando di cucinare una cavolo di salsiccia.-
-Ehi! se sei così bravo vieni tu qua!- Disse Nathan.
-Vado a vedere che fine ha fatto quell'altro.-Disse entrando in casa Nareesha.
Dire che mi sentivo un po' a disagio e' poco. Soprattutto per come ero vestita.
Nareesha e l'altra ragazza erano vestite veramente bene, con vestiti adeguati e tacchi alti, trucco e capelli perfetti. Insomma erano proprio il prototipo di bellezza.
mentre io, che ero la piu' piccola tra tutti, dimostravo al massimo dodici anni.
Mannaggia quella volta che non comprai il vestito.
-Ciao.-disse Jay avvicinandosi a me.
Eccolo. Quel ragazzo, di cui conosco poco e niente, che mi ha scombussolato la mente.
Quel ragazzo che mi sta facendo impazzire.
-Bel vestito.-Disse avvicinandosi di piu'.
-Si,come puoi vedere non ho messo quello nero.-
-Non fa niente...-mi mise le mani sui fianchi, e si avvicino al mio orecchio.-L'importante e' che sia facile da togliere.-
No Jay, non iniziare,o penso che crollerei qui,ora.
Ritorno' dagli altri,lasciandomi a bocca aperta.
-Ciao! io sono Lucy!- Disse l'altra ragazza porgendomi la mano.
-Trinity.-
Indossava degli short a vita alta con una camicia bianca scollata e degli stivaletti alti col tacco. Aveva dei bellissimi capelli castani ondulati e occhi verdi.
Era bella da mozzare il fiato.
-Jay mi ha parlato molto di te.-
-davvero?-
-Si! mi ha raccontato di come vi siete conosciuti.-
-Cos...te l'ha raccontato?! proprio tutto?!-
-Ehm...si, cioe' mi ha detto che vi siete conosciuti in discoteca, e che avevi un documento falso molto divertente!-
-Oh...e basta?-
-Mmh...si.Perchè?-
-No così.-
mammina mia che colpo.
Ma cosa vai a pensare Trinity! Secondo te lui va a condividere delle sue prestazioni sessuali ad altre donne!? soprattutto se si tratta di una sedicenne!? pff!
-Penso che abbiano finito con la carne, andiamo a mangiare?-
-Certo.-
I ragazzi stavano posizionando il cibo nel tavolo, mentre Nareesha e Siva avevano gia' preso posto.
Io mi sedetti vicino a Lucy,Mentre Jay stava arrivando per prendere posto alla mia destra, che gli fu' soffiato da Max che non noto' l'amico arrivare, o forse, lo ignoro'.
Jay rimase immbobile, e dopo qualche secondo, ando' a sedersi di fronte a me.
Ebbi l'opportunita' di conoscere meglio tutti, che si rivelarono gentili e simaptici con me, togliendomi subito dall'imbarazzo che avevo all'inizio.
Soprattutto con Lucy, che scoprì essere una persona simpaticissima e disponibile.
E Max.
E' un chiacchierone nato.
proprio come me.
Voglio vedere chi non riesce a ridere alle sue battute.
Penso di aver parlato solo con lui per tutta la sera,Mi ha fatto scoprire di avere la capacita' di intrattenere la gente grazie alle mie storie buffe.
-Dio! non ci posso credere che sei stato con una conigletta PlayBoy!-Dissi prendendolo in giro.
-Cos'hanno che non va le conigliette PlayBoy!?-
-Dai Max!ahahah! Sono tutte delle Barbie che usano delle ridicole tutine striminzite!-
-Ehi! non offendere le tutine! e poi,sono sicura che se ne vedessi una te la prenderesti subito!-
-AHAHA cosa?! io con una cosa del genere! no grazie! e da cosa lo deduci scusa?!-
-Ehm...Trinity,ti sei vista?-
-Ma Signor George, lei sta forse flirtando con me?!?-
-Non posso smentirlo, Signorina Bell.-
Jay se ne stava li, seduto a bere la sua birra, mentre gli altri ridevano e scherzavano. Sentivo il suo sguardo glaciale puntato su di me e Max, e cercavo di non ricambiarlo.
Non lo stavo ignorando, vero?
Si,lo stavo ignorando.
-Bene,chi mi aiuta a ripulire tutto questo?- Chiese Nareesha alzandosi e raccogliendo i piatti.
-Ti do una mano.- dissi aiutandola.
Insime agli altri raccogliemmo il tutto e andammo in cucina a riordinare.
-Dio! ma dov'e' quella troia a darci una mano?!- chiese Nareesha irritata.
-Smettila di chiamarla troia.-Disse Nathan.
-E perchè dovrei? è quello che è.-
-Cazzo Nareesha, ancora con quella storia?!-la rimprovero' Siva.
-Si,Siva,ancora. Non capisco perchè sia venuta.Siete tutti degli idioti a volerla qui.-
-Scusa Nareesha...-Dissi avvicinandomi a lei.- Non vorrei fare l'impicciona,ma stai parlando di Lucy?-
Maledetta curiosona che non sei altro! Ma non sai farti i cazzi tuoi per una buona volta Trinity!?!
Nareesha mi prese per mano e mi porto' nell'angolo della cucina.
-Trinity, Lucy non è quello che sembra.-
-Che intendi dire?-
-Se ti è sembrata tanto simpatica,dolce e bla bla bla...ti sbagli.E'una troia davvero. Fa sempre così. Lei e' l'ex di Jay, sono stai insieme per un mese, ma poi lui l'ha mollata, e lei ci è rimasta davvero male.Lo vuole ancora,e sta lottando per riaverlo, ma è troppo stupida per capire che a lui non interessa. Quando Jay ha detto che saresti venuta, e ti ha presentato come sua amica, pensavo davvero che volesse ucciderti. Sta giocando con te, non ti fidare.-
Sono finita in una telenovela, ditemi che è così.
Ma in che situazione mi sono cacciata? Perchè, perchè, perchè ho conosciuto quell'dannato McGuiness?!
-A proposito, dovè Jay?-Disse Tom entrando con una pila di bicchieri in mano.
-Penso sia di sopra con Lucy.- Disse Max.
Feci cadere tutti i piatti di plastica nel pavimento, colpita dallo stupore di quelle parole.
-Ehi,Trini, devi buttarli nel sacco, non per terra!- scherzo' Nathan.
Di sopra... con Lucy.
Jay's Pov*
Non avevo voglia di aiutarli.
Si sarebbero potuti arrangiare da soli.
Volevo solo stare da solo.
Ero venuto in camera per poter,appunto, stare da solo. Ma come posso pretendere di isolarmi in una casa affollata?
-Si puo'?-Chiese Lucy entrando timidamente.
-Se gia' dentro Lucy.-
-Oh...gia'.-Si apoggio'nello stitpite della porta fissandomi.
-che vuoi Lucy?!-
Non avevo proprio voglia di parlare con lei ora.Non avevo voglia di nessuno.
Bhe, proprio nessuno no.
-Niente, in relta', solo che ti vedo così triste. Stai bene?-
-Benone.-
-Sicuro? sai, non sei stato molto attivo prima. Eppure ci stavamo proprio divertendo. persino Trinity. Si,si stava divertedo.-
Feci una smorfia al sentire quel nome.
Trinity.
Ma cosa mi sta facendo quella ragazza?
-Stai così per lei?-
-Cosa?! Ma che dici Lucy!-
-Si. stai così per lei. -
-No.-
-Jay, se vuoi un consiglio, è meglio che la finisci qui con la ragazzina.-
-Ma che cazzo stai blaterando Lucy!?-
-Inanzittutto,come ben sai, In Inghilterra l'eta' per avere un rapporto sessuale tra adulto e minore è di 18 anni.-
-Di che rapporto stai parlando Lucy!-
-Me l'ha detto sai.-
-Cos...Come te l'ha detto...-
-E' proprio qui che voglio arrivare Jay. Si sta innamorando di te.-
-Ahahahaha! cosa dici! la conosco appena!-
-Gia', eppure è questo l'effetto che fai...Jay, e' troppo fragile e piccola per sopportare una rottura, soffrirebbe troppo, è ancora troppo ingenua per capire come funziona la vita qui fuori. Non rovinargliela.-
-No...non è così, lei sa che è soltanto una botta e via.-
-Sicuro?-
-Si.-
-E per te Jay? Per te è soltanto una botta e via?-
Si,certo che lo è, come tutte.
o no?
Jay, ma che cazzo di domande ti poni. Io non posso amare, non sono in grado.
Lucy se ne ando',senza ottenere nessuna risposta, lasciandomi solo con i miei pensieri.
E se avesse ragione? Le adolescenti sono le solite ragazze che si innamorano con una semplice occhiata...ma no, Trinity non puo' . Non deve innamorarsi di me.
Glielo devo dire.
Trinity's Pov*
La cucina per fortuna era quasi finita.
-Magari un giorno possiamo andarci insieme.- Disse Max
-Intendi andare a Londra? HAHAHAHA mi fai morire Max. A Londra ci vado ogni Natale!-
-No,intendevo andare a Londra dalla Regina.-
-Sei completamente andato lo sai vero.-
-Perchè? pensi che non ci facciano entrare?-
-No,tu che dici ?!-
-Te non so, ma appena mi vede Kate  mi sa che divorza con l'altro.-
-HAHAHAHAHAHA! Che modesto il tipino qui!!!-
-Trinity, puoi venire un'attimo?-
Jay era nelle scale,non so da quanto fosse la, e mi stava guardando con quel suo sguardo glaciale.
-Finisco qua e arrivo.- Dissi continuando a ridere con Max per la battuta precedente.
-Vieni.un.attimo.-
Mi pare di aver sentito mio padre.
-ha detto che arriva Jay, perche', invece, non ci dai una mano?- Disse Max
Jay non rispose, e, dopo aver fulminato Max con lo sguardo, se ne ando'.
Ma cosa aveva?
Finimmo di preparare, e raggiunsi Jay in camera sua.
Era seduto sul letto, fissava il pavimento, mentre io me ne  stavo li impedi a fissarmi le punte delle ballerine, in imarazzo(perchè ero sempre in imbarazzo con lui?!) e con un lieve senso di colpa.
E perchè mai poi?!
-Ti avevo chiesto di venire.- Disse con quel suo dannato tono che non ammetteva repliche
-Bhe ora sono qua.-
-Ti avevo chiesto di venire prima.-
-ma sono arrivata. Sono arrivata ora.-
-Cos'hai?-
-Cos'ho?!Cos'hai tu! Sembri così perplesso e...confuso.-
Jay's Pov
Non potevo dirglielo. Non potevo diglrgli che lei mi faceva stare. Non potevo ceeto dirgli che avevo voglia di lei.non potevo certo dirgli che avevo paura che se ne andasse.
-Mi fai stare bene, penso che te ne andrai, ed ho voglia di te.-
Trinity's Pov
14 parole.
Avevo le lacrime agli occhi.
per 14 parole.
Quel ragazzo di ghiaccio, mi ha appena detto che lo faccio stare bene.
Lo abbracciai e lo bacia, assalita da tutta la passione che mi travolse in quel momento.
Le nostre bocche, insazziabili, si cercavano l'una con l'altra.
Mi prese in braccio, e mi porto sul letto dove mi distese mettendosi sopra di me.
Inizio' a sbottonarmi il vestito, lentamente, e una volta arrivato alla fine, risalì piano con dei teneri baci dal collo fino all'incavo del seno.
Mi scosto' il reggiseno e succhio' il mio capezzolo, facendomi gemere.
fece la stessa cosa con l'altro, e, dopo quell'interminabile tortura, mi tolse il vestito e il reggiseno.
-Mi fai stare bene, non me ne andro', ed ho voglia di te.-
Uni' le sue labbra alle mie, e sfrego' il suo bacino contro il mio, facendomi sentire la sua evidente eccitazione.
Gli tolsi la camicia, accarezzando quei stupendi pettorali.
-Non morderti il labbro.-
Strinsi il labbro con piu' forza, sorridendo maliziosamente.
Sorrise a sua volta, e si slaccio la cintura,facendola cadere di lato, e tiro' giu' i suoi jeans insieme ai boxer.
Mi tolse gli slip,e incomincio' a lasciarmi dei teneri baci partendo dalla coscia,salendo...quando introdusse la sua lingua nella mia intimita', ebbi un fremito e inarcai la schiena gemendo.
Uscì da me, lasciandomi così insoddisfatta, sorrise vedendo la mia faccia delusa, e si sistemo' meglio fra le mie gambe,ed entro' facendomi urlare e tirare la testa indietro.
Si muoveva piano dentro di me, tenedomi per il bacino, mentre i miei fianchi gli andavano incontro per incontrare il piacere.
I colpi diventarono piu' intensi, chiusi gli occhi e urlai, venendo insieme a lui.
Uscì da me, e si stese al mio fianco. I nostri respiri erano stanchi e affanosi.
-Allora, il vestito era abbastanza facile da togliere?-

 

Angolo dell'autrice:
Eccomi,scusate il ritardo ma ho internet solo ora. Spero he non ci siano errori, perche' l'ho scritto di getto e non lo rivisto bene.
Sono entrati in scena due nuovi personaggi, Max e Lucy, che avranno un ruolo molto importante in questa storia.
Ah si, quando Lucy fa riferimento ai rapporti sessuali con minorenni , dice che l'eta' minima in Inghilterra è 18, in realta è sedici, ma questo è un riferimento che modifichera'l'andamento della storia.
Vi lascio immaginare perche' Lucy glielo abbia ricordato...ci saranno dei problemi?
E con MaX? Nascera' qualcosa?
Vi lascio ora, grazie a chi recensisce e mi da la soddisfazione e la voglia di continuare, e chi ha messo la storia tra i preferiti e seguite.
Un bacio, Ali.
PS:Recensite!

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ***


                                                  

Capitolo 12


Odio la matematica.
Con tutto il mio cuore.
Summer, che doveva essere qui a darmi una mano con queste cavolo di…non so nemmeno cosa sono! Se ne sta invece tranquilla con Daniel a godersi questo bellissimo pomeriggio primaverile.
Allora, capiterà una volta su mille che in questa regione spunti il sole, e,ovviamente, quando poteva capitare, se non il giorno in cui io sono rinchiusa in casa da sola a cercare di risolvere questi dannati compiti!?!?
Odio la matematica.
E come se non bastasse, mamma e Tally sono andate a spassarsela in qualche fiera paesana, lasciandomi qui, da sola, depressa, e  con la voglia di studiare pari a zero.
La suoneria del cellulare, mi risvegliò riportandomi alla realtà.
Lessi il nome nella schermata, e per poco non caddi dalla sedia.
Jay McGuiness mi stava chiamando. Stava chiamando me. Quindi molto probabilmente mi pensava. Mi cercava. Mi amava. Voleva sposarmi. Le gemelle le chiameremo Anne e Ashl…
 
Cazzo Trini, rispondi.
 
-Si?-
-Ciao.-
Morta.
Come è possibile che una persona riesca a scombussolarmi il cervello con una semplice parola? Come è possibile che una persona riesca ad eccitarmi solo con la sua splendida voce?
-Ciao jay.-
-Cosa stai facendo?-
-I compiti.-
-Oh…spero di non averti interrotto. Forse è meglio che riattacco e ti lascio finire.-
-No!-
Post it:”Smettila di pensare ad alta voce”.
-No?-
-No, ho già finito, non mi disturbi.-
-Oh…ok, meglio, volevo chiederti di uscire.-
-Ora?-
No guarda.
-Si.-
-Vorrei, ma mia madre mia madre mi ha praticamente recluso in casa e non posso uscire. Magari ci vediamo domani…-
-Il punto è Trinity, che io voglio vederti ora.-
O mammina mia, dammi la forza di non svenire qui, di non sbavare sui compiti.
-Oh…ok,cioè no. Davvero Jay, non posso. Mia madre mi ha messo in punizione, e ha dato l’ordine alla vicina di controllarmi.-
Ok, detto così può sembrare un balla.
Ma non lo è.
Quando al Barbecue non sono tornata a casa, si è arrabbiata un sacco, anche se le avevo detto che stavo da Summer.
Certo, Summer.
Per questo motivo non potevo uscire di casa, e se solo lo avessi fatto, la vicina, una vecchia scorbutica che non ha niente da fare, mi avrebbe controllato e avvertito mia madre.
Mia mamma fa paura,lo so.
-Di controllarti?- Chiese preplesso.
-Si.-
-D’accordo. Allora vengo io la.-
-AHAHAHAHAH!-
Non stava ridendo.
-Jay no!-
-Perché no?-
-Devo finire i compiti.-
-Ma non li avevi già finiti?-
Riuscì e percepire il suo sorriso divertito.
Merda, mi sono fregata da sola.
-Arrivo fra cinque minuti.-
-Non lo farai.-
-No?-
-Non lo farai.-
Non ricevetti nessuna risposta. Mi aveva riattaccato in faccia.
Ma si, non verrà mai.
O si?
 
E’ strano avere Jay McGuiness nella mia camera. E’ troppo piccola per lui.
Se solo avessi saputo che sarebbe DAVVERO venuto, avrei almeno riordinato un po’.
Chissà cosa penserà di me ora che conosce il posto in cui vivo.
Ma si, Trinity! Che vuoi che sia! Penserà”la camera di una perfetta…” adolescente? No, adolescente no. Bambina. Condivido la stanza con mi sorella, quindi la maggior parte degli oggetti presenti sono pupazzi infantili, Barbie senza testa, poster di cartoni animati, il tutto contornato da pareti rigorosamente rosa e lenzuola di paperino.
WOW.
Lo guardo, mentre passeggia per la stanza. Vederlo qui,nel mio spazio, è strano e…confortante.
Più che confortante.
-Bella camera.-dice
I suoi occhi glaciali si fermano su di me, fissandomi.
-Ehm…vuoi bere qualcosa?-
Mormoro, arrossendo nervosamente.
-No,grazie,Trinity.-
Perché sono così agitata?
-Che cosa vuoi fare,Trinity?- mi chiede dolcemente,muovendosi verso di me.-Io so cosa vorrei fare.-aggiunge a bassa voce.
Io indietreggio finchè non sbatto contro l’armadio.
-Vuoi mangiare qualcosa?- chiedo.
Lui annuisce lentamente.-Si,te.-
Tutto, al di sotto del mio girovita,si contrae.
Mi sta di fronte, senza quasi toccarmi, e mi guarda negli occhi. Lui si protende verso di me, e penso che stia per baciarmi, ma non lo fa.
-Vuoi che ti baci?-mi sussurra dolcemente all’orecchio.
-Si-sospiro.
-Dove?-
-Dapperttutto.-
Mi mordo il labbro mentre il desiderio per quest’uomo aumenta, accumulandosi nel basso ventre.
In un attimo Jay mi prende per i fianchi e mi attira a se.Le mie mani cercano i suoi capelli, le nostre bocche si reclamano. Mi spinge contro il muro, mentre la sua lingua trova la mia.
Senza togliere gli occhi da me inizia lentamente a sbottonarmi la camicetta. Quando ha finito,me la sfila, e io lascio che la faccia cadere a terra.
Mi scosta i capelli, e si china,lasciandomi dolci e teneri baci lungo il collo.
Infilando i pollici nei jeans, li fa scendere lungo le gambe, insieme alle mutandine. Mi libero dei vestiti, rimanendo solo in reggiseno.
-Sono ancora vestito.-
Lo fisso confusa.
Devo spogliarlo? Si, posso farcela.
Cado in ginocchi davanti a lui, e gli slaccio la cintura e i jeans, che poi tiro giù insieme ai boxer.
Alzo lo sguardo verso di lui, che mi sta fissando con malizia e sorpresa.
Sa quello che sto per fare.
Io no.
-Oh si.- geme lui.
-Trini, fermati.-
Lo ignoro, e non mi fermo.
-Non voglio venirti in bocca.-
Lui si china su di me, mi prende per le spalle, mi fa alzare in piedi e mi butta sul letto. Si sfila la maglia, poi si china sui jeans e tira fuori una bustina blu dalla tasca posteriore.
Mi toglie il reggiseno e mi fa sdraiare.
Lui mi guarda e si passa la lingua sulle labbra.
Si piega sul letto e lentamente si arrampica sopra di me, lasciandomi una lunga scia dal collo fino al seno mentre io gemo e mi contorco sotto di lui.
Guardandomi, mi allarga le gambe, poi, mi penetra con una lentezza deliziosa.
Chiudo gli occhi, mentre il mio bacino istintivamente gli va incontro, si muove piano dentro di me,poi inizia a muoversi sul serio.
Al culmine del piacere, esplodo e lui mi segue gridando forte il mio nome.
Crolla su di me, la testa contro il mio collo, riesco a sentire il sui respiro, lento e affannoso, e le sue braccia forti che mi circondano.
-Non dovevi finire i compiti?- Mi chiese guardandomi maliziosamente.
-Ed è così, anatomia non mi è mai sembrata più facile.-
Ride, abbracciandomi e lasciandomi un sonoro bacio sulle labbra.
Dio, la sua ristata.
Cosa non darei per  risentirla?
-Mi piace il tuo sorriso.-
-Lo so.Me lo hai detto la prima notte.-
Appoggia la sua testa nel mio seno, i suoi ricci mi solleticano, ed è così romantico.
-Davvero?-
-Si.”In vino Veritas”-
-Ahahaha! Dai! Guarda che era la mi prima sbronza! Se non fosse per quella serata, noi ci saremmo mai incontrati.
-Si.e io non me lo sarei mai perdonato.-
Le sue labbra si appoggiarono sulle mie,bocche che si saziano tra loro, lingue che si intrecciano…ma cosa mi stai facendo,Jay McGuiness?
-Come mai sei così romantico dopo il sesso?- Chiedo stuzzicandolo.
-Io sono sempre romantico.-
-Ahahah! Si come no!-
-Sta dubitando delle mie doti,Miss Bell?- Disse salendo cavalcioni su di me, e iniziando a farmi il solletico.
-Ahahahaahah!Jay! smettila!ahahahha! ti prego!-
Un Jay romantico e felice.
Lui è perfetto.
La perfezione non esiste! Ricordatelo Trinit…
E’ perfetto per me.
-No,hai dubitato dei miei talenti.-
-Allora fammi cambiare idea…-Dissi guarda nolo maliziosamente, mordendomi il labbro.
-Oh,Trinity,non finisci mai di stupirmi.-
Smette finalmente di farmi il solletico, e si china nella tasca dei jeans per prendere il preservativo, qualcosa, però, mi fa sbiancare.
-Che succede?-
Il rumore delle chiavi che girano sulla serratura e le risate di Tally,mi fanno strabuzzare gli occhi.
-Merda.- Diciamo all’unisono.
Velocemente si stacca da me e ci rivestiamo entrambi velocemente,impauriti per la situazione in cui ci troviamo.
Sento i passi avvicinarsi sempre di più, e il cuore in gola piano piano sale fino ad arrivarmi alla testa.
-Nasconditi.-
-Cosa?-
-Nell’armadio.-
-Stai scherzando vero?-
-Jay se mia madre ti vede qui,siamo morti! Lo capisci questo!?-
-No. Non puoi semplicemente spiegarle che sono…-
-No. Ora vai li dentro.-dico spingendolo contro l’armadio.
Sbuffa, e,appena in tempo, si chiude dentro.
-Trini!!!! Ti abbiamo portato le ciambelle della fiera!-Disse Tally entrando in camera accompagnata dalla mamma.
-Uh!grazie Tally!-
-Ma stavi dormendo?-Chiese la mamma guardando il letto sfatto.
-Ehm…si,ho studiato tanto e mi sono addormentata.-
-Oh…d’accordo. Bhè,fra un po’ andiamo a fare la spesa, vieni con noi?-
-Ehm…no, penso di no.-
-Come vuoi,andiamo Tally.-
Uscirono dalla staanza.
Uff, pericolo scampato.
Mi diressi verso l’armadio,aprendolo, ma non feci in tempo a vedere Jay,che la voce di Tally mi fece richiudere l’anta,facendomi sussultare.-
-Tally!che vuoi?!-
-Ti ho fatto prendere paura?-
-Si!-
-Oh…scusa.volevo solo rassicurarti.-
-Rassicurarmi?per cosa?-
-Non fare la finta tonta. So tutto.-
-Tutto?!?!-
-Mmh mmh.-
-No, oddio Tally, io…no so…io-
-Ma puoi stare tranquilla. Non dirò nulla alla mamma.-
-Oh grazie Tally! Non sai quanto ti amo!-
-Si lo so,anche io mi amerei. Non dirò nulla sul fatto che hai rubato i suoi cioccolatini Lindt dalla credenza proibita.-Disse indicando la bustina blu ai piedi del letto.
CHE?!
-O…ehm si certo, i cioccolatini di nonna, certo.-
-Mmh mmh…a patto che la prossima volta tu me ne dia uno!-disse cercando di fare l’occhiolino, che si rivelò invece una strana smorfia, e scendendo le scale ridendo tra se.
Tutte a me capitano.
 
Angolo autrice:
Eccolo qui! Ok, mi sono lasciata andare al “rosso” ehehe ;) ma sono ancora indecisa se cambiare ratings.Infondo, come avete notato, nella scena in cui lei si china e bla bla bla…ho tralasciato di scrivere i dettagli.
E’stato davvero difficile scrive questo capitolo, non perché non avessi ispirazione, ma perché ogni volta che scrivevo qualcosa di vermente rosso, cancellavo e dicevo”è arancione, ricordati che è arancione!” e così per tutto il capitolo!
Quindi per ora rimarrà di questo colore J Aspetto le vostre recensioni ;)
Ali XO.
 

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Capitolo 15
*** Chapter 13 ***


                                                

Chapter 13



-E quindi alla fine lo avete fatto?-
-Si Summer.-
-Mmh…ti sei accorta che ogni volta che vi vedete scopate?-
-Summer!-
-Cosa!-
-Non è vero!-
-…-
-Ok. Forse si. Ma non ogni volta.-
-Ah si? E dimmi quante volte è capitato che non l’avete fatto?-
-Mmh…4 o 5…Ma non è importante il numero.-
-Trini, vi conoscete da più di un mese e vi vedete quasi ogni giorno, e mi stai dicendo che non è importante il numero delle volte che NON lo fate?!?-
-Eh vabbè dai, che sarà mai?-
-Sei la sua scopa mica.-
-NO!-
-Si.-
-Non è solo questo.-
-La sua amica di letto.-
-Summer!-
-Scusami, ma è la verità Trinity. Mi dispiace, ma guarda il lato positivo.-
-Quale!?!-
-Non rischi di soffrirci.-
Aveva ragione. Dovevo ritenermi fortunata, mi divertivo e non ci rimanevo male.
Ma era davvero così?
-Uff,non lo so Summer, devo andare ora, Jay mi deve portare in un posto.-
-Uuu! D’accordo, ricordati di raccontarmi tutto poi! Anche i dettagli!-
-Certo Summer.-
Riattaccai la telefonata con Summer ed andai a cambiarmi, notando che mi era rimasto poco tempo e che fra un po’ sarebbe passato a prendermi.
Scopamici.
Non c’è niente di male in ciò.
Ma è solo questo? O almeno...
Voglio che sia solo questo?
 
***
 -Allora…hai intenzione di dirmi dove stiamo andando?-
-No.-
-Questo è rapimento di persona sai?-
-Lo so.-
-Potresti andare in prigione.-
-Lo so.-
-E’ illegale.-
-Lo so.- disse girandosi verso di me e fissandomi con quel sguardo curioso. Si girò nuovamente verso la strada.-Anche scoparti lo è.- disse sorridendo maliziosamente.
COSA?! Dio, ma un po’ di dolcezza no?!
Strabuzzai gli occhi e lo fissai a bocca aperta, sorpresa da quanto le sue volgarità pronunciate da lui potessero sembrare così…Sexy.
Mise la sua mano nella mia coscia, che scostai velocemente.
-Come se non lo sapessi.- risposi acida girandomi verso il finestrino.
-Eppure sei qua con me.-
Sorrisetto sexy che non lo abbandona mai.
Volsi lo sguardo verso la strada di fronte a me e incrociai le gambe sul sedile.-E’ vero…- dissi raccogliendo i capelli di un lato e cercando di imitare al meglio il sorrisetto di Jay.- Ma se lo venissero a sapere, andresti tu in prigione. Non io.- dissi osservandolo con sguardo furbo.
Un punto per me!
-Oh, che bambina cattiva.- disse fermandosi di fronte ad un’enorme casa vicino ad un lago.-Anzi no,sei una brava bambina.-Disse avvicinandosi.-Che è caduta nella trappola di un  cattivo ragazzo.-
-E che non si vuole liberare.- dissi, appena in tempo a finire la frase, prima che le mie labbra furono rapite da quella meravigliosa bocca.
 
La casa di vacanza di Jay era enorme.
Dopo due ore di macchina, eravamo finalmente arrivati in quel paradiso.
Una graziosa casa a due piani era affacciata ad un piccolo lago contornato da ringhiera.
Il tutto immerso nel verde.
Non era niente al confronto dell’interno.
Il soffitto era altissimo, e la casa sembrava ancora più grande che da fuori.
I mobili erano moderni, Il soggiorno era riempito da due grandi divani bianchi in pelle, un televisore al plasma, e una credenza con varie foto di famiglia.
Notai un foto di Jay da piccolo, che sorrideva all’obbiettivo.
La presi e la osservai meglio, non riuscendo a fare a meno di sorridere.
Due grandi braccia mi cinsero i fianchi.
-Ero bello vero?-
-Lo sei ancora.-
Appoggiai la foto e ne presi un’altra, che rappresentava,suppongo, la sua famiglia.
Jay era al centro,avrà avuto 10 anni, e teneva in braccio una dolce bambina dai lunghi capelli mori e occhi azzurri. Al suo fianco c’erano altri due bambini, il bambino alla sua destra assomigliava molto a Jay e e stava ridendo, mentre alla sua sinistra una bambina dai capelli biondi piangeva.
I suoi genitori, Sorridevano alla telecamera.
-Che bella famiglia.-
-Possibile che in ogni foto Tom doveva sempre ridere e Nelly non lo faceva mai?-Dissi osservando più attentamente la foto.
Stava parlando evidentemente dei suoi fratelli, i due bambini al suo fianco.
-Quanti anni hanno?-
-Io e Tom siamo gemelli, Nelly ne ha 21.-
-E la piccola?-
-Kat ne ha 12. In quella foto era appena nata.-
Rimisi apposto la foto.
Avrei voluto sapere di più, ma non sembrava molto interessato a parlarmene, mentre mi raccontava dei suoi fratelli era diventato più freddo, quindi decisi di lasciare stare.
Mi prese la mano e mi condusse fino alla cucina.
Dio che cucina, sarà stata grande come la mia casa.
-Questa casa è bellissima Jay.-
-I miei l’hanno presa molti anni fa, ci venivamo ogni estate.-
-Ora non più?-
-Diciamo che non siamo più la bella famiglia felice della foto.-
Si sedette nello sgabello accostato al isola centrale, e guardò in basso, sembrava triste,qualcosa, riguardo al suo passato, lo faceva stare male.
Era meglio cambiare discorso.
-Mangiamo?-
-Ordino le pizze.-
-Cioè…tu hai una  cucina degna da Gordon Ramsay, e vuoi mangiare pizza?!-
-Non so cucinare.E poi non so cosa ci sia in frigo, mia madre non so quando sia venuta l’ultima volta.-
-Ma io si.- Dissi aprendo il frigo.-C’è abbastanza roba, si può fare.-
-Non so se fidarmi.- Disse sorridendo.
-Ehi! Non dubitare delle mie doti culinari!-
-Mi chiedi se sto dubitando del tuo culo?-
-Jay!-
-Ahahaha!ok scusa, vuoi una mano?-
-Va bene.Taglia il peperone a cubetti.- Dissi porgendoli il tagliere.
Prese il coltello e guardò confuso il peperone.
-Lo sai fare?-
-te l’ho detto che non so cucinare.-
-Ti faccio vedere-
Gli presi il coltello e velocemente tagliai a cubetti un pezzo di peperone.
-Eh facile.- Dissi restituendoli il coltello e lasciandoli il posto.
-Sei brava.-
-Lavora.-
Lo lasciai al suo peperone, e andai a tagliare il pollo, dall’altra parte della cucina.
-Hai fatto?- Chiesi mettendo la carne in padella.
-Quasi.-
-Devi appoggiare la lama sul tagliere, così fai più veloce,così.- Mi posizionai dietro di lui e lentamente feci scivolare la mia mano lungo al suo braccio, fino ad arrivare alla sua mano.- Punta sul tagliere e taglia.-Sussurrai.
Feci risalire la mano lungo al suo braccio, lentamente, tracciando con il dito la linea dei suoi tatuaggi.
-So cosa stai facendo Trinity.-
-Ti sto solo insegnando Jay.-
Pregavo che la mia voce risultasse più sensuale possibile.
-Se non la smetti,ti prendo qui, sul banco della cucina.-
Mi morsi il labbro e lo fissai maliziosamente, e Jay,appoggiò il coltello sul tagliere.
 
***
 
-Merda! Il pollo!- Dissi scattandomi a sedere sul banco dell’isola.
Velocemente mi abbottonai i jeans e mi sistemai il reggiseno, e mi diressi verso i fornelli, dove, del pollo, era rimasto solo la voglia.
-Mi sa che ordino la pizza.- Disse jay sistemandosi i pantaloni.
-Mi sa di si.- dissi tristemente.
-Ehi, non preoccuparti,assaggerò il tuo pollo un’altra volta, intanto ho assaggiato l’antipasto.- Disse abbracciandomi da dietro e baciandomi una spalla.
-Sei un pervertito del cazzo.-
-Grazie tesoro.-
-Pff! Chiama la pizzeria va! Io Margherita!- mi staccai dal suo abbraccio e mi misi la maglia, poi riordinai il casino che avevamo fatto in cucina.
 
-Jay, perché mi hai portato qui?- Dissi mangiando una fetta della mia pizza.
-Non so dirtelo,Trinity.-
-Ci avrai portato chissà quante altre ragazze.-
Oh merda, non l’ho detto a voce alta vero?!
-In realtà, sei la prima.-
-Oh…beh, sono onorata.-
-Ma smettila!- disse tirandomi un pezzo di crosta.
-Ehi!-
Posai la pizza sul tavolino vicino al divano, e mi buttai su di lui, e incominciai la lotta.
-Alzi un po’ troppo le mani, eh, ragazzina?-disse sorridendomi e bloccandomi i polsi.
-Tu alzi un po’ troppo le croste!-
Non disse nulla, mi osservò soltanto  curioso.
-Ci sei?-
-Oh,si scusa, mi ero fermato a “Tu alzi un po’ troppo”.-
-Jay!! Fai schifo!-
-AHAHAHAHHAHAHA!-
-No! Non c’è niente da ridere.-
Feci per alzarmi ma le sue possenti braccia mi bloccarono, spingendomi verso il suo petto.
-Sto così bene con te Trinity. Non te ne andare.- disse accarezzandomi la testa
-Non me ne andrò,jay. Perché continui a ripeterlo?-
Non mi rispose, e le sue labbra si impossessarono delle mie.
-Vieni, ti faccio vedere una cosa.-
Mi prese per mano e mi condusse fuori.
Arrivammo al lago, e ci distendemmo per terra.
Intorno a noi comandava il silenzio.
L’unico rumore era quello delle rane e dei gufi in lontananza, di qualche grillo tra i cespugli, e lo scrosciare delle foglie sugli alberi.
Era così rilassante.
Milioni di stelle occupavano il cielo, e si riflettevano nell’acqua.
Era una cosa fantastica.
-E’ bellissimo Jay.-
-ogni sera, ci riunivamo qui,e non facevamo niente. Stavamo zitti e guardavamo il cielo.Il silenzio parlava per noi.- disse cingendomi le spalle.
-Poi?-
-Poi siamo cresciuti e non ci importava più se i grilli cantavano e le stelle si specchiavano.-
Mi strinse più forte a lui, così che potessi sentire meglio il suo odore, così buono e rassicurante.
-Eppure,tu li senti i grilli, no Jay?-
-Si, ora li sento.- Si girò e mi osservò attentamente.-Ora che sei con me li sento.-
Lo baciai, lo baciai ad occhi chiusi, lo baciai con tutta la passione che avevo. Lo baciai con le lacrime che bagnavano le nostre labbra.
-perché piangi?- chiese preoccupato staccandosi da me.
-Un moscerino…nell’occhio.-
-un po’ di gioia…sul mio cuore.-
-Oh…ok. Vuoi entrare?- Disse osservando che stavo tremando.
Avevo la pelle d’oca. Non per il freddo,Jay, non per quello.
-Ok.-
Mi prese per mano e tornammo in casa.
Il calore della casa mi fece stare subito meglio, e con Jay salì al piano superiore.
-Questa è la mia camera.- Disse aprendo la porta e facendomi entrare.
Un letto matrimoniale occupava la maggior parte della stanza, occupata da un ‘armadio e una scrivania.
-E’ la più piccola.-
-E semplice.-
-Come me.-disse sorridendomi.
-Oh no jay, tu sei moooolto complicato.-
-Ah si?-
Mi prese in braccio e mi buttò sul letto,dove incominciò a baciarmi ed ad accarezzarmi la schiena, che mi fece rabbrividire immediatamente.
Cercò la mia bocca, mi afferra la testa, mi tiene ferma mentre le nostre lingue si saziavano l’una dell’altra.
Si alzò in fretta e con un solo movimento si sbarazzò dei pantaloni e dei boxer, rimanendo splendidamente nudo, imponente e pronto sopra di me.
Si chinò e mi sfilò le mutandine, poi mi guardò.
Arretrò carponi sul letto e mi baciò la gamba destra… finché non arrivò all’attaccatura delle cosce. Me le allargò.
-Ah…- mormorò, poi la sua bocca è su di me. Chiusi gli occhi, mi abbandonai alla sua lingua esperta. Lo afferrai per i capelli e muovetti il bacino, schiava del suo ritmo, poi mi inarcai sul letto. Mi afferrò per i fianchi per tenermi ferma, ma non interrompe quella deliziosa tortura. Ci sono quasi, ci sono quasi…
-jay!- gemo.
-Non ancora- ansima e mi bacia l’ombelico, esplorandolo con la lingua.
-No! Maledizione!- Percepisco il suo sorriso sul mio ventre, mentre lui continua a risalire.
-Sei così impaziente,Trinity. Abbiamo tempo fino a domani.-
-Jay, ti voglio. Ti prego-.
Torreggia sopra di me, il suo corpo sul mio, appoggiato ai gomiti. Sfrega il suo naso contro il mio e io scendo con le mani lungo la sua schiena snella e muscolosa, fino al sedere, meraviglioso.
-Anche io ti voglio, Trinity, anche io.-
Gemo,mentre affonda dentro di me.
 
***
 
E’ steso affianco a me, respira affannosamente, con una mano appoggiata nel mio ventre.
-Jay, posso farti una domanda?-
-Mmh mmh.-
Mi giro verso di lui e mi appoggio sul gomito per guardarlo meglio.
-Hai mai amato?-
Lo vedo irrigidirsi immediatamente.
Cavoli, che ho fatto?!
-Si.-
-Oh. Ok. E comè? Perché penso di non aver mai amato, io. Non so come si fa.-
-E’ bello, è strano, è confuso. Non so spiegartelo. Non te ne accorgi subito. Anzi, ci vuole del tempo.-
-E tu te ne sei accorto tardi?-
-Si, e avrei voluto non accorgermi.-
Lo guardai interrogativa.
Che intendeva dire.
-Ho amato una sola volta, e quella volta, ho sofferto.-
Volevo sapere di più,madonna se volevo sapere di più. Ma non potevo obbligargli a parlare.
-Si chiamava Helena. L’ho amata così tanto, ci siamo amati così tanto. Eravamo la tipica coppia dei film. Felici e senza alcun tipo di problema. Stavamo insieme da un’anno, quando decisi di chiederle di sposarmi. Quel giorno, le se ne andò. Non mi disse nulla, un messaggio, una chiamata, niente. Qualche settimana dopo, mi chiamo dagli Stati Uniti. Era andata a New York a studiare recitazione. Quello era il suo grande sogno. Parlavamo sempre che un giorno, saremo andati a vivere la, lontano da tutto e da tutti, e avremmo avverato i nostri sogni. Il mio più grande sogno era lei. Ma questo non lo sapeva. Mi disse che sarebbe tornata presto, uno, due mesi, ed io aspettavo, e mi convincevo che sarebbe venuta a prendermi e riportato con lei. Ma lei non arrivò mai. E io smisi di aspettarla.-
Lo guardai triste.
Aveva sofferto così tanto, non riesco a immaginarmelo, e un’improvvisa voglia di abbracciarlo e cullarlo tra le mie braccia mi persuase.
Ma non lo feci.
Ecco perché mi chiede sempre se rimarrò.
-E la ami ancora?-
Restò in silenzio per alcuni secondi e fisso un punto nel letto non definito.
-No Trinity, non la amo.-
-Beh, io comunque non l’avrei fatto.-
-Fatto cosa?-
Merda! Un’altra volta! Devo smetterla di pensare ad alta voce!
-Non ti avrei mai lasciato. Non avrei mai sopportato il fatto che avresti potuto soffrire così. Non me ne sarei mai andata,sapendo che ci saresti rimasto male e dopo un’anno insieme. Non ti avrei mai illuso sulla nostra storia. Ti avrei amato bene e ti avrei messo al primo posto, e ti avrei portato con me a New York. Non avrei mai potuto fare come quella troia che non sa curare un cuore ferito. Non merita di essersi fatta aspettare per così tanto tempo, merita di rimanere sola per sempre, quella. Io non lo avrei mai fatto.-
Ma cosa ho fatto!!!Alla faccia del pensare ad alta voce! Non faccio mai un pensiero così completo, proprio ora dovevo farlo?!
Mi guardò  attentamente, rimanendo in silenzio per alcuni secondi interminabili.
Si era appena creato un silenzio imbarazzante.
Io che faccio imbarazzare JAY MACGUINESS?!
-Io non ti amo Trinity.-
-Nemmeno io!-
Silenzio.
Ma cosa ho fatto!!Perchè! Perché sono così idiota!
-Devo andare adesso.-dissi alzandomi e mettendomi i pantaloni.
-E’ mezzanotte Trinity.-
-Mia madre non lo sa che dormo fuori, se partiamo ora per le due siamo la. Mi puoi accompagnare per favore?- Dissi mettendomi la maglia e uscendo dalla stanza.
-Trinity..-
 
 

-Io non ti amo.-
-Nemmeno io!-

 
Eccolo qua!
E’ un po’ più lungo,o no?
Non sono molto convinta di questo capitolo, pensavo venisse meglio, ma non importa, mi serve come ispirazione per il prossimo capitolo che me lo vedo bellissimo!(ma come sono modesta ragazzi L)
Ringrazio ancora che recensisce, i lettori silenziosi, e chi ha messo la storia tra le preferite e seguiteJ
Baci,Ali.

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 14 ***


                                                       

Chapter 14

-Mamma dopo esco con Summer.-
-Ok.-
L’odore del curry mi inondò le narici, facendomi venire una fame pazzesca.
Era stata una brutta idea fare i compiti in cucina, ma la camera era occupata da Tally e le sue amichette che giocavano con le Barbie.
Non fu,però, l’odore del curry a distrarmi.
-Tesoro,posso farti una domanda?-
-Certo mamma.-
-Ok…beh, tu sei grande ormai, e non abbiamo mai parlato prima di queste cose, lo so, avrei dovuto, ma mi sembrava così normale che…-
-mamma,arriva al punto.-
-Tu fai sesso?-
Che mi prenda un colpo.
Per poco non cado dalla sedia.
-No!-
-Davvero?-
-Certo!-
-ok.-
Da quando sono così convincente?
Da quando sono così bugiarda?!
Prese il mestolo con quale molto probabilmente mi avrebbe colpita se le avessi detto di si, e ritornò ai fornelli.
Ma perché questa domanda?Perchè non chiedermi se avevo preso una nota, se avevo fumato uno spinello, se avevo rubato qualcosa o qualsiasi altra cazzata che mi avrebbe fatto evitare di mentirle!?!
-Neanche…ehm…che so…praticato sesso orale…o ana…-
-Mamma!-
-Cosa?-
-Dai!-
Presi i miei quaderni e mi diressi verso le scale. Avrei studiato tra le Barbie, se ciò mi avesse tolto dal imbarazzo di quel momento.
-E’ un no?- mi chiese dalla cucina.
-Mamma!!!!-
Dio mamma, se solo sapessi.
 
***
-Ahahaha! Io sarei morta al posto tuo!- Disse Summer mordendo il suo CBO.
-Stavo per sotterrarmi credimi!-
-Per fortuna mia madre lo sa, quindi mi evito queste domande.-
-Come lo sa?!?!?!-
-Eh certo, non ci vuole mica tanto a capirlo, ma lo hai visto che fisico che ho? Per forza che non sono vergine.-
-Poco modesta insomma.-
-amami.-
Dopo una lunghissima maratona di shopping al centro commerciale, ci eravamo prese una meritata pausa cena al McDonald.
Si,c’era il curry di mia madre che mi aspettava a casa, ma chi se ne importa, sono giovane, smaltisco.
-Fammi capire. Non vi sentite da una settimana?!-
-Si Summer.-
-E perché!?!?!?!-
-Non ne ho idea.-
-Ce l’ho io l’idea. E’ uno stronzo. Tu non sei mica la sua tromba amica di turno!-
-Ma se me lo hai detto tu che lo sono.-
-Ah si? Oh.- Disse osservando attentamente il suo panino perplessa.-Evidente mi ero appena fatta.Lo sai che non devi mai ascoltarmi quando vado in fame chimica.- Osservò con far ovvio.-Comunque, se prima lo pensavo, ora no. Sarà purè Mr.sesso in persona, ma non puoi essere trattata così.Se ha voglia di scopare che si compri una donna delle pulizie!-
-Questa era squallida.-
-Ahahaah! Oh mio dio!- Disse sputando mezzo panino nella mia maglia.
-Cosa?-
-Max è qui!dietro di te!-
-Cosa?! Davvero?-
-Mmh mmh.-
-Non guardarlo. Se non lo guardiamo non ci vede fidati. Non facciamoci…-
-Ehi Max!-
-Notare.-
-Ciao!- Disse Max avvicinandosi-Come state?-
La sua mano scivolò nella mia schiena, mentre le sue delicate labbra si posarono sulla mia guancia.
-Bene! E tu?- Chiese Summer.
-Tutto bene. Siete venute a fare compere?-
-Esatto. Tu? Oh, che maleducata, vuoi fermarti a mangiare con noi?-
Ammazzare Summer. Da ricordare.
-No grazie, devo finire delle faccende.-
-Che peccato.-risposi acida.
Spero che non sia sembrato più ironico del dovuto.
-E tu?-Chiese guardandomi .- E’ da tanto che non ti vedo in casa! Inizio a sentire la tua mancanza!-
-Oh…ehm…impegni scolastici…tanti…-
-Immagino.Con Jay tutto bene?E’ da un po’ che non vieni a trovarlo, E’ sempre così nervoso. L’aggettivo nervoso non gli si addice proprio.-
-Si.tutto bene.-
-D’accordo. Beh…io devo andare. Oh, ah proposito! Stasera aprono il nuovo locale in centro, il White club…che ne dite di venirci?-Chiese osservandomi.
-io non so se poss…-
-Ci saremo sicuramente!-Rispose Summer prontamente.
-Fantastico.Allora alle 9 la.-
-Perfetto!-
-A stasera.- Disse facendomi l’occhiolino e andandosene.
-Io ti ammazzo!-
-Che ho fatto?!-
-Non ci voglio uscire con lui!-
-Ma infatti esci con me!-
-Giuro che ti uccido!-
-Si ok, intanto andiamo se alle 9 vogliamo essere la!-
 
***
Finito di mangiare la seconda cena, io e Summer salimmo in camera per cambiarci.
Lei aveva optato per il nuovo vestito comprato prima, un tubino nero corto con tacchi più simili a dei trampoli.
Io invece, mi ero limitata ad un paio di jeans vecchi e una maglia bianca accompagnata dalle mie converse nere.
-No tu mi spieghi perché vuoi vestirti come se dovessi andare a scuola.-
-Non è vero!-
-Già.-Disse osservandomi meglio.-Quando vai a scuola ti vesti meglio.-
Il punto è che non avevo nessuna voglia di uscire con quella persona.Quella persona che mi ricorda intensamente Jay.
-Eh fammi un sorriso.- Disse Summer abbracciandomi.- Ci sono io con te. Visto che ti voglio bene, faccio lo grande sforzo di provarci con Max. Solo per te.-
-Immagino che sia uno sforzo pazzesco!-
-Esattamente. Andiamo,Tomas è arrivato.-
 
Il nuovo locale era piccolo e assolutamente mega affollato.
La gente ballava vicino al bancone del bar dove ragazzi e ragazzi cercavano di guadagnarsi qualche shottino gratis con la scusa dell’inaugurazione.
Mi chiesi come saremmo riuscite a trovare Max in mezzo a quella folla.
Non che fosse un problema in realtà.
-Eccovi!-
Ecco.
Ho pensato di cavarmela per mezzo secondo.
-Ciao Max!- Disse Summer salutandolo con due baci.
-Ciao.-Gli dissi acida
Non mi ero nemmeno lavata i capelli e truccata.
Se mi mettevo vicino a Summer passevamo per “prima e dopo l’operazione”.
E allora perché continuava a fissarmi!
-Cosa prendete?- Chiese facendoci accomodare ad un tavolo.
-Io una Guiness.-Disse Summer guardandomi.
Ok,vuole morire.
-Per me un kamikaze.-Dissi guardando Summer.
-Kamikaze? Però, iniziamo già con le cose forti eh?-Disse sorpreso Max.
Fammi bere e basta cazzo.
Max si allontanò lasciandoci al tavolo.
-Da quando bevi la Guiness eh?!-
-E cosa vuoi fare te con il Kamikaze?!-
-Tirartelo in faccia.-
-AHAHAHA! Dai! Non si può neanche scherzare un po’!-
-Non voglio più sentire il suo nome in vita mia.-
-Mmmh! Che palle! Vado a ballare, vieni?-
-No.-
 
Jay’s Pov*
-Allora ci sentiamo.-disse Carly avvicinandosi.
-Si…certo.-
Le sue labbra si poggiarono sulle mie, la voglia di staccarmi era tanta, ma chiusi gli occhi e la lasciai fare, senza metterci alcun impegno.
Si staccò finalmente, e mi guardò pensierosa, poi, senza aggiungere una parola, uscì dall’auto.
Mai più appuntamenti al buio fatti da Tom.
Presi la strada verso casa, avevo solo voglia di starmene chiuso in casa, a dormire e pensare.
Mi fermai al semaforo rosso, quando ricevetti un messaggio.
 
Da: Max
Sono al White. I ragazzi arrivano più tardi. Raggiungici con Carly se vuoi.
 
No.
Non voglio.
L’unica cosa che voglio ha dei lunghissimi capelli biondi e un sorriso fantastico.
Poi, all’improvviso mi ritornarono in mente le parole di Lucy dette qualche ora prima.
“Non puoi ridurti così per una bambina. Cazzo jay, reagisci! Esci un po’! hai 24 anni, non puoi stare chiuso in casa tutto il tempo. E ti sta crescendo la barba.”
 
Il parcheggio del locale era pienissimo.
Trovai posto qualche metro più in la, non molto distante.
Era un bel locale, molto meglio di quello che c’era prima.
C’era molta gente, la maggior parte occupava la piccola pista da ballo centrale.
Non provai nemmeno a cercare Max, mi diressi invece al bancone per ordinare una birra.
Per poco sputai la bevanda, quando vidi la massa di capelli biondi che si muoveva di fronte a me.
Trinity stava ballando con Max,visibilmente entusiasta.
E la mia mano si ritrovò inconsapevolmente a stringere quel bicchiere.
Quando la canzone finì Max mi vide e, prendendo per mano Trinity, mi raggiunse.
-Sei arrivato allora! Non mi è arrivato nessun messaggio e pensavo non venissi! E carly?non hai concluso niente alla fine?-
Trinity mi guardava con quel suo sguardo accusatorio che mi fece rabbrividire, quel colore così intenso che mi manda in estasi.
Ricambiai il suo sgaurdo, che si fece ancora più profondo.
-No.Niente.- Risposi mantenendo lo sguardo di Trinity.
I miei occhi si abbassarono inconsapevolmente sulla mano di Max, ancora legata a quella di Trinity, che lasciò subito.
-Ciao Trinity.-
-Ciao Jay.-
-Vado a cercare Summer.- Disse a Max.
Lui annui e si sedette vicino a me, rubandomi un sorso della mia birra.
-Non ti da fastidio vero?- Chiese visibilmente divertito continuando a bere.
-No no.-Dissi osservandolo.- Ormai ci sono abituato.-
Mi fissò perplesso appoggiando la birra al bancone.
-Tutto ciò che è mio devi prendermi.-
-Cosa?Non capisco…-
-Capisci benissimo invece Max.-
-No, invece,non capisco, visto che l’unica cosa tua qui è la birra.-Disse alzandosi dallo sgabello.-Quella è l’unica cosa tua,jay,solo quella.-
Trinity si avvicinò al bancone, reggendo Summer visibilmente brilla.
-Max, noi andiamo.Come vedi la situazione qui è grave.- Disse indicando l’amica.
-Ti accompagno.-
-Non serve, posso chiamare Tom.-
-Scherzi? Non c’è nessun problema, ti accompagno volentieri.-
-Se insisti.-
Insieme uscirono dal locale, lasciandomi li solo tra quella massa di ubriachi.
Perché non hai fatto nulla? L’avevi li, a pochi centimetri di distanza, non ha detto niente, aspettava solo un tuo gesto, e l’hai persa, quando il primo ad aver paura che se ne andasse eri tu.
Lasciai il bicchiere mezzo pieno al banco e mi diressi verso l’uscita.
Mi guardai intorno, e vidi finalmente max e Trinity che sistemavano Summer nei sedili posteriori.
Stava per salire in macchina, quando la fermai per un polso.
-Trinity…-
-Jay?-
-Dobbiamo parlare.-
-Non ora. Devo andare.-Disse strattonandosi il braccio così che potessi lasciarle il polso.
-Ti prego Trinity.-
I suoi occhi mi guardarono intensamente, e il suo volto durò si addolcì.
-Trini, dobbiamo andare.- disse Max
-Che cosa vuoi dirmi Jay.-
-Voglio dirti che ti amo. Voglio dirti che avrai un’amore tipico da film.Voglio dirti che vivrai la tua relazione seria. Voglio dirti che voglio amarti sempre. Ma mentirei. Non so amare,non posso farlo. Non sono in grado di darti quello che vuoi, non posso darti una relazione da film, non potrò amarti sempre Trinity. E mi dispiace. Mi dispiace di non poterti offrire tutto ciò. Eppure, non voglio che te ne vai. Ho più bisogno di te di quanto tu creda. E non capisco perché.-
-Jay,Lo so. Lo vedo. Ma non posso farci nulla io. Non posso stare con te solo perché in passato hai sofferto, non sono una psicologa e se devi risolvere i tuoi problemi, non sono la persona giusta. Non voglio essere solo la figa disponibile quando hai bisogno di scopare, e non voglio essere presentata come “la tua amica” perché non c’è un nome a ciò che siamo. Non capisco cosa tu mi stia facendo. A volte avrei voluto non averti mai incontrato.-
Aveva gli occhi lucidi, E mi fissava con quel suo sguardo smarrito che mi fece male al cuore.
-Si, è così. E’ tutto così complicato. Però Trinity, Alla fine siamo simili. Nemmeno io capisco cosa tu mia stia facendo. Non voglio che tu risolvi i miei problemi. Solo che non rimpiango il fatto di averti incontrato. Non so cosè, ma quando sto con te è tutto così strano. Non riesco a capire cosa provo. So solo che mi piace. E che vorrei provarlo ancora.Trinity, insegnami ad amarti.Insegnami ad essere amato. Insegnami a volerti bene. Mi dicesti che non hai mai amato, che non sai come si fa. Ma tu, Trinity, lo sai fare meglio di chiunque altro.-
Mi guardò profondamente, e improvvisamente, le nostre labbra si unirono.
Bocche che reclamano, lingue che si cercano.
Le sue lacrime che bagnavano le nostre guancie.
-Prometto che imparerò ad amarti.-
-Non è una promessa che si sente spesso.-Rise sulla mia bocca.
-No.Ma vale molto di più.-
-Prometto di insegnartelo.-
 

Questa è come mi immagino Summer,Bho non vi interessa ciao(?) :))

 
Eccolo qui :)
Ecco non è proprio bellissimo come avevo detto, però l’ispirazione se ne è andata via.Sorratemi(?)
Avevo detto che era bellissimo perché mi immaginavo già la dichiarazione di Jay…Dai però è stato dolce no?
Ma come sono autocritica ragazzi! Siete voi che dovete recensire, mica io! AHAHAHA! :)) ok, vi lascio.
Recensite plz!
Baci, Ali.

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Capitolo 17
*** Capitolo 15 ***


                                              
Chapter 15
 

La sua pelle era calda.
Il suo braccio mi avvolgeva, forte, quasi temesse che me ne andassi.
Il calore dei nostri corpi mi fecero sudare.
Scostai piano il suo braccio e la coperta, rimanendo solo con il lenzuolo.
Dormiva sereno, con il lenzuolo fino ai fianchi e un braccio sotto il cuscino.
Le sue labbra erano leggermente dischiuse, e il suo era un respiro lento e calmo.
I suoi ricci erano cresciuti recentemente, ed ora andavano a toccare quelle lunga ciglia nere.
Mi avvicinai alla sua guancia e gliela accarezzai piano, giocando con la sua leggera barba.
Mugugnò qualcosa, e ritrassi velocemente la mano.
-Buongiorno.- Sussurò
-Buongiorno.-
La sua mano mi cinse un fianco,stringendomi a se.
-Dormito bene?- Gli chiesi.
-Sempre con te.-
Le sue labbra si posarono sulle mie, lasciandomi un tenero bacio mattutino.
-Te l’ho già detto che sei dolce dopo il sesso?-
-Si…-
Il suo viso si nascose nel mio incavo del collo, lasciandomi dolci baci sulla spalla.
-Troppo dolce. La cosa è preoccupante.-
Rise, e le nostre bocche si incontrarono ancora.
-Dovresti essere felice di avere un ragazzo così dolce.-
-Mi fai venire il diabete.-
-Alla faccia della dolcezza!-
Quanto posso amare la sua dolcezza?
Mi baciò nuovamente. La sua lingua passò sul mio labbro inferiore,e schiusi le labbra per lasciarla entrare.
Passò la sua mano dietro la nuca, e la attirò sopra di se,facendole premere la sua intimità contro il suo inguine, e, a quel contatto, gemette.
-Meglio di no.- si staccò da lui, adagiandosi al suo fianco.-E’ mattina, e non posso arrivare in ritardo. Gia mi madre è arrabbiata perché dormo sempre “da Summer”,se arrivo ancora in ritardo non mi fa uscire più.-
-Ma sono la tua migliore amica!-
-Stupido!- dissi tirandogli un pugno leggero sul braccio.-Vado a farmi la doccia.-
Dissi alzandomi e mettendomi la maglia di Jay, dirigendomi verso la porta.
-Vuoi compagnia?-
-Mmh…non so sai, so lavarmi benissimo da sola.-
-Io no.-
-Scemo.-
-Arrivo fra un po’.-
-Non ti voglio.- Dissi aprendo la porta.
-3 minuti e sono la.-
-LALALA! Non ti sento!!- Dissi uscendo dalla stanza.
L’acqua calda scorreva sul mio corpo, rilassandomi completamente.
Senti la porta aprirsi, e sorrisi, all’idea di me e Jay.
Pensai a cosa potessi dirgli, e decisi di giocare un po’.
-Sai…in effetti ci sono delle parti che non arrivo a lavare.
-Ehm...-
La voce di Max per poco non mi fece scivolare.
Cercai con tutte le mie forze di non gridare, ma, da grande stupida, ero diventata automaticamente incazzata, misi la testa fuori dalla doccia.
-Non sono Nath,idiota!-
-Oddio!Scusami Trinity! Esco subito! Non immaginavo fossi tu!-
-E lo visto bene, esci subito!-
-Scusami, scusami tano!-
-Fuori!-
Potrei dire”ero diventata rossa come un peperone”. Ma no. Ero proprio diventata un peperone. Di quelli rossi maturi.
Quando Max aprì la porta, non poteva immaginarsi che Jay stava per entare.
Si, Jay stava per entrare.
Guardò verso la mia figura, per fortuna coperta dalla tendina, e rivolse nuovamente lo sguardo a Max.
-Che cazzo ci fai tu qui?-
Era calmo e tranquillo, il che, era molto peggio.
-I-io…ero entrato per prendere il phon pe…-
-Tu non hai capelli Max.-
-Per Lucy.-
-Ah…certo. E tu entri tranquillamente mentre una persona si fa la doccia…-
-Pensavo fosse uno di noi…non potevo saperlo che c’era lei in doccia.-
-Infatti jay! Non poteva mica saperlo che…-
-Zitta tu.- Disse puntandomi il dito contro.
Zitta a me?!
D’accordo, mi fa arrabbiare quando mi dicono di stare zitta, ma di fronte a me ho un dio greco in boxer, e , la situazione è un po’ complicata.
-D’accordo, prendi quel phon ed esci.-
Max lo prese, e se ne uscì come una furia.
Jay si avvicinò alla doccia, e mi fissò.
L’unico rumore era quello dell’acqua che scendeva.
-Cos’hai da guardare?-
-Sempre in mezzo ai coglioni deve stare…-
-Madonna! Ma mica abbiamo trombato eh!-
-Ehi! Non devi nemmeno immaginarlo una cosa del genere!-
-Stupido.-
Si tolse l’unico indumento che indossava e mi raggiunse nella doccia.
Mi abbracciò da dietro e lasciò una lunga scia di baci partendo dal collo scendendo fino alla spalla.
-Va via.- dissi allontanandomi
-Eh?-
-Mi hai detto di stare zitta prima, e nessuno me lo dice.-
-Aww…ti sei offesa?-chiese sorridendo.
-Smettila di fare il cretino.-
-Pensavo di farti ridere quando facevo il cretino.- Le sue mani mi attirarono a se e scesero lungo il sedere.
-Allora dovrei ridere in continuazione.-
-Ecco,ora mi sono offeso io.-
-Bene,puoi uscire.-
-Non c’è un modo…per fare la pace?-
-No.-
-Mmh…beh, hai ragione, ti ho offeso prima, in effetti conosco un modo migliore per zittirti.-
Le sue labbra si poggiarono sulle mie, che si aprirono per lasciar entrare la sua lingua.
Era impossibile tenere il broncio a McGuiness.
Mi spinse contro la parete e la sua meravigliosa bocca scese fino al collo,mentre il mio bacino spingeva spontaneamente verso il suo inguine.
E facemmo l’amore, ancora una volta.
 
Ci preparammo, e scendemmo per fare colazione.
Seduti al banco della cucina c’erano Nathan, Tom, Max e Lucy.
-Buongiorno.-dissero in coro.
-Buongiorno.-
-pancake Trinity?- chiese Lucy sorridendomi e porgendomi il piatto con le frittelle.
-Si grazie.-
Jay andò in cucina per prendere il caffè, e Max si avvicinò.
-Mi dispiace per prima.-
-Tranquillo Max, non potevi saperlo.-lo rassicurai.
-Vado a prendere altri biscotti.-Disse Lucy dirigendosi verso la cucina.
 
Jay’s pov*
 
Misi il caffè nel fornello e presi due tazze.
Due mani mi cinsero i fianchi, e sorrisi per la dolcezza Trinity.
Solo che non era Trinity.
-Che fai Lucy?- Dissi allontanandola.
-Sono venuta a prendere altri biscotti.-
La ignorai e tornai al caffè.
-Non sono riuscita a dormire stanotte. Avete tenuto sveglio tutto il vicinato.- disse sorridendo.
-Puoi anche andartene, allora.-
Mi fulminò con lo sguardo e prese i biscotti dalla credenza.
-Dai, è tanto per parlare…ti vedo felice con lei, Jay.-
La ignorai nuovamente e mi diressi con le tazze fumanti verso la porta.
-E anche lei…il problema e quando non lo sarà più.-
Mi fermai nell’uscio e spalancai.
Quando non lo sarà più…
Perché non dovrebbe esserlo più?
Mi girai verso di lei, che mi sorrise e andò dagli altri.
Quando non lo sarà più…
 
Questa è come mi immagino Lucy.Peace <3



PS:Non l'ho riletto, quindi scusate :
:)
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ***




Non importa quanto durerà, se farà male o meno.
L'importante è che lo vivo ora. Senza rimpianti, senza pensieri.

 

Capitolo 16

-Sai Jay, devi smetterla di costringermi a marinare.- Dissi stendendomi sul divano, appoggiando la testa sulle sue gambe.
-Aspetta, aspetta..sono io che ti costringerei?!-
-Esattamente.- Dissi mordendo un pezzo della brioche al cioccolato ancora calda.
-Ma se ho insistito sempre per accompagnarti a scuola,Trinity...-
-Si Jay, ma non puoi pretendere che io riesca ad affrontare una noiosissima lezione di storia nella fase post sesso. E poi sei così dolce al mattino, è così bello guardarti dormire. Quindi alla fine è come se mi costringessi a restare.-
Mi guardò attentamente bevendo un sorso di caffè, e la rimise nel tavolino.
-I tuoi ragionamenti sono così strani che mi risultano difficili da capire. E poi sei così sexy quando parli tanto.-
Mi prese il mento e avvicinò le sue labbra alle mie.
E io dovrei perdermi questo per 5 ore di lezioni?!
La sua mano si intrufolò sotto la mia maglia, accarezzandomi la schiena e crenado in me piacevoli brividi. Salì per tutta la spina dorsale, e arrivò al mio seno. Sfiorò con le dita il mio capezzolo, facendomi gemere piano.
Si sistemò meglio sopra di me, facendomi sentire la sua erezione. spingere contro il mio fianco.
Quando questa,coperta solo da un leggero strato di cotone, toccò la mi intimità, inarcai la schiena spingendomi e sfregandomi contro  esso, portando la testa all' indietro.
La suoneria del suo cellulare appoggiato sul tavolino, avvisò la chiamata di quella persona, che aveva avuto la grazia di interrompere quel fantastico momento.
Jay guardò il cellulare vibrare, scocciato, e continuò a sfregarsi,riportando le sue labbra sulla mia bocca, vogliosa e bramosa di lui.
Il cellulare continuò a vibrare, e, a quel punto, Jay e si alzò per prenderlo.
Non lesse nemmeno il nome, e rispose, visibilmente incazzato.
-Che vuoi?!-
Pochi secondi dopo spalancò gli occhi e si sedette nel divano.
-Oh, ciao mamma.-
Mi sentivo in imbarazzo per lui.
-Si,si tutto bene...no, sono da solo, i ragazzi sono usciti per la colazione,...no no, ovvio che non mi disturbi...si certo, anche voi mi mancate...lo so mamma, verrò più spesso, lo prometto.-
Mi guardò e alzò gli occhi visibilmente scocciato, facendomi sorridere.
-Cosa?...e c-come lo sai scusa?...Ma certo,mai un giorno che si faccia gli affari suoi...No, mamma, non te l'ho presentata perchè non ne ho avuto la possibilità...COSA!?! no mamma, è meglio di no...no no, ovvio che è una cosa seria, però...ma mamm...si, ho capito ma...d'accordo, ciao.-
Qui centro io.
Ho questa strana sensazione.
-Era mia madre...solita chiamata per sapere se sono vivo o no...- mi sorrise e mi accarezzò la coscia.- e per dirmi che siamo invitati a pranzo Domenica.-
-Tu e chi?-
-Tu ed io.-
Lo guardai attentamente, aspettando altre informazioni, che non arrivarono.
-IO?!-
-Già.-
-Perchè?!-
-Mio fratello Tom glielo ha detto, non so come faceva a saperlo, ed ora mia madre muore dalla voglia di conoscerti.-
-Non ci vengo.-
-Trinity! avanti, perchè no?-
-Non credi che sia...non so, un pò presto?-
-Si, ovvio che si, ma mia madre...ascolta, non lo so Trinity, Mia madre  ci tiene davvero che ci andiamo, e forse...anche io.-
Anche lui...
-Non so...e poi cosa penseranno? insomma sei sicura di voler presentare alla tua famiglia una stupida bambina?-
-Non presenterei mai ai miei una stupida bambina. Voglio presentare  te.-
Mi mise cavalcioni su di lui e incominciò a baciarmi dolcemente.
-Non mi importa di quello che pensano gli altri. So quello che penso io, ed è la cosa più importante.-
-D'accordo, ci verrò, ma non dovrai lasciarmi mai sola,ok?-
-Non ti lascerò mai sola.- Disse unendo le sue labbra alle mie.
 
La radio trasmetteva xo di Beyonce, il sole penetrava attraverso il finestro dell'auto accecandomi, era una giornata calda, per fortuna avevo scelto di indossare un semplice vestito bianco a fiori,abbinato con un cardigan grigio con delle ballerine turchesi.
Trucco leggero e capelli naturali. Dovevo sembrare una brava ragazza, ma più che altro dimostravo 13 anni.
Jay guidava sereno, era immerso nei suoi pensieri, non mi aveva parlato di come fossero i membri della sua famiglia, mi aveva solo detto che sarebbe stato un pranzo intimo con solo i genitori e i fratelli.
Cercavo di immaginarmi come potevano essere la mamma e il papà di Jay, ma soprattutto cosa avrebbero potuto pensare alla vista di una ragazza di 16 anni.
Anche Jay sembrava preoccupato, dal momento che non avevo aperto bocca da quando eravamo partiti.
Iniziai a cantare e ballare nelle note di work bitch,facendo ridere Jay e alzando il volume della radio.
-Sei una cantante nata.-
-You better work bitch!-
la sua risata.
 
Dopo un'ora di viaggio, finalmente arrivammo.
Non potete immaginare che razza di casa mi si era presentata davanti.
Non si poteva chiamare neanche casa.
Era una villa bellissima.
-Cazzo...- dissi uscendo dall'auto.
Mi prese la mano e mi condusse verso l'entrata.
-JAYYYYYYYYYYYYYYYY!!!-
Una bambina dai lunghi capelli castani correva nella nostra direzione e saltò addosso a Jay facendolo sbandare.
Jay le sorrise e le accarezzò i capelli, mentre la sorellina lo riempiva di baci.
-Che bello che sei venuto!mi sei mancato così tanto Jay! tu non immagini! non ci credevo quando mamma ha detto che saresti venuto...lo dice sempre, ma non vieni mai.-
-Beh, ora sono qui.- Disse abbracciandola più forta. -Kat, ti presento Trinity,la mia ragazza.-
-Piacere Kat.- Dissi sorridendole.
-Piacere Trinity, io sono Kat, la sorella di Jay...quella bella.-
Risi accompagnata da Jay e,proprio quando stavamo per entrare, una ragazza abbracciò da dietro Jay.
-Bentornato fratellino.-Disse la ragazza dai capelli neri.
-Ehi Nelly!-
Si abbracciarono forte, seguiti da Kat, che si intrufolò tra i due fratelli.
-Mi sei mancato così tanto!- Disse lei staccandosi.
-Anche tu peste.-
-Ehi! Non ho più 10 anni, odio quel sopranome!-
-Lo so!-
-Pff...lei chi è?- Chiese squadrandomi da capo a piedi.-Pensavo venissi con la tua nuova conquista...-
-E' la mia ragazza Nelly.-
La mora mi guardò stupita,riportando poi lo sguardo sul fratello e nuovamente su di me.
-Oh...bene, una compagnia di giochi per Kat.Kattt! tira fuori le barbie!- Disse entrando in casa.
-Te l'avevo detto.-Dissi dirigendomi verso il parcheggio.
-Trinity, no aspetta...-Mi prese per un polso e mi fermò- Non devi badare a Nelly, ha un carattere di merda, non sa nemmeno lei quello che dice.Non preoccuparti.-
-Jay cazzo, sono otto anni, e si notano!-
Restò in silenzio e mi guardò in un modo strano, abbassando il volto.
-Non mi pare che ci siamo posti il problema prima d'ora...-
-No Jay, lo abbiamo solo evitato.-
Mi guardò ferito e sospirò.
-Dai,entriamo.-dissi prendendogli la mano e dirigendomi verso l'ingesso.
-Pensavo volessi andartene...-Disse fermandosi.
-Jay.Ti prego.Non chiedermelo più.Non me ne vado via. Non ti lascerei solo per nulla al mondo.-
Posò le sue labbrà sulle mie,lasciandomi un tenero bacio.
 
Non vado via,Jay,non andrò via.
 
La casa era bella e accogliente, ben arredata e profumata.
Nella sala da pranzo era seduta la nonna materna di Jay, che stava parlando con Kat.
Entrò in sala la madre, una donna di mezz'età dai capelli raccolti e un lungo vestito  blu scuro.
-Jay!- Abbracciò il figlio e lo baciò, visibilmente entusiasta di rivederlo.
-Come stai?E' da così tanto che non ci vediamo...-
-bene mamma. Va tutto bene.-Disse accarezzandole la guancia.- Lei è Trinity.-
-Piacere.-Dissi porgendole la mano, che stinse leggermente.-
-Piacere mio Trinity, io sono Marie.-
-E io Matt.-
Un uomo di mezza età entrò nella stanza e mi porse la mano.
-Ciao Jay.- Disse abbracciandolo velocemente.
-Ciao papà.-
-Allora...tu sei Trinity? E' un piacere conoscerti.-
-Piacere mio signore.-
-Beh, accomodati Trinity, è quasi pronto.-
Mi sedetti vicino alla nonna di Jay.
-Oh,ciao piccola, tu sei la famosa ragazza di Jay?-
-Famosa?-
-Già, qua non si fa altro che parlare di te...Ahahaha, io sono Belle.-
-Piacere Belle.-
-Per fortuna sta volta una ragazza normale! mi aspettavo la solita ochetta da quattro soldi!-
-Belle!-La rimproverò Matt.
-Cosa...è vero, sono tutte troie ormai. -Disse versandosi un sorso di vino.- E menomale che è giovane! il sesso è migliore con una ragazza più giovane perchè le cellul...-
-Nonna!-
-Ma cosa!! cosa pensi che il merito di tua madre si forse di tuo nonno josh? è grazie a me e alla nostra differenza d'età che tua madre è bella!-
Risi e la donna mi versò del vino nel bicchiere.
-oh no no, io non bevo.-
Si fermò un istante guardandomi preoccupata e ricominciò e versare.
-Tesoro, dire "io non bevo" è come dire" io non piscio". Bevi che ti fa bene.-
I genitori di Jay erano molto simpatici, non ci si poteva annoiare.
-Allora come vi siete conosciuti ?- Mi chiese Nelly
Oh merda.
Ecco la fatidica domanda.
Non potevo certo dirle che ci eravamo conosciuti tramite un documento falso e che ballavo ubriaca su un cubo.
-In discoteca.-
-Molto romantico.-
-Si, bhe…-
-tesoro che dici di sparecchiare?- chiese la madre a Nelly.
-Ok,Jay vieni?-
Insieme raccolsero i piatti e andarono in cucina.
-Oddio!Trinity, potresti dire a Marie di prendermi le medicine? Ho mangiato così tanto che penso di essermi incastrata alla sedia.-
-Certo Belle.-
Mi diressi verso la cucina, ma mi fermai dietro la porta quando sentì pronunciare il mio nome.
-Ma una un pò più vecchia no?Cioè tu mi devi spiegare perché perdi tempo con una bambina !o sai vero che l’età del consenso è 18 no?-
-Nelly non uscirtene con queste cazzate.-
-Jay non sono cazzate. Probabilmente fra 3 ore vi lascerete e tu l’hai già presentata. Probabilmente sta con te perché ha visto i beni di cui sei a disposizione e non vuole perdere l’opportunità di avere un ragazzo ricco che si accontenta della sua vagina giovane e che le compra tutto ciò che vuole.-
-E’ meglio che stai zitta Nelly…-
-Jay,lei ha ragione. E’troppo piccola, non puoi aspettarti nulla per il futuro da lei, non ne vale la pena.-
-Scommetto che l’hai anche sverginata.-
-Nelly!-la rimproverò la madre.
-Perfetto. Ora è legata a te.-
-Non provare mai più a dire una cosa del genere su Trinity. Tu non la conosci e non hai il diritto di parlare così di lei. E’ molto di più di quella merda che hai appena detto.-
Cercai di reprimere la voglia di piangere e tornai a sedermi in sala da pranzo.
Jay ci raggiunse poco dopo, la mascella contratta, lo sguardo cupo, mi prese per mano e mi fece alzare.
-Noi ce ne andiamo.-
-Cosa? Perché?_-chiese il padre alzandosi.
-Abbiamo delle cose da fare…salutammo  mamma e Nelly.-
Salutammo i presenti e uscimmo dalla casa.
-Perché sei voluto andare via?-
-Sono stanco.-
-Sicuro.-
-Si.-
Era ancora incazzato. Guidava veloce ed era nervoso.
-Sicuro che non centrano tua madre e Nelly?-
-Cosa? E tu come lo…Trinity cazzo, hai origliato?!-
-Si scusa, non volevo, ma dovevo prendere le medicine per tua nonna e non potevo non sentire…-
-Non dovevi sentire quelle cose.
Ora sembrava più triste e deluso.
-Avevi ragione. Non avrei dovuto presentarti.-
-perché non vado bene.-
-perché la mia famiglia non va bene. Trinity, non mi importa se abbiamo otto anni di differenza, se ci criticano, se è illegale…perché l’unica cosa che mi importa è stare con te.-
E le nostre bocche si saziarono, e c’eravamo solo noi nel mondo, nell’universo, senza nessuno, senza problemi.
 
Eccomi,sono viva!
Scusate il ritardo ma l’ispirazione era andata in letargoJ
Ecco che il titolo della storia inizia ad avere un senso…che accadrà?
Ringrazio chi recensisce e mi sostiene:
AnaDarkLady97
Lou_voice
Baba_Taty_98
 
E I lettori silenziosi, che spero silenziosi non saranno più!
XOXOXO Ali
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17
 
-Mi può confermare ciò che ho detto, signorina Bell?-
Mi voltai verso la professoressa Hamilton, che mi guardava con sguardo accusatorio.
-…Si.-
-Ah si?-
Delle risate provenivano dal fondo dell’aula.
-Dovrebbe apprestare più attenzione nelle mie ore, signorina Bell.-
Sbuffai, e appoggiai la testa al banco, voltandomi per mirare gli alberi e il cielo azzurro.
La primavera stava per finire, si sarebbe portata via i fiori e le piogge, il caldo leggero e il freddo,…è strano no come questa stagione sia così diversa, così confusa…ogni cosa giusta è accompagnata da una cosa sbagliata…e’ una stagione pazza, senza senso.
Io sono primavera.
La campanella mi risvegliò dai pensieri.
Velocemente la  massa di studenti si precipitò fuori dall’aula, tagliandomi la strada varie volte e facendomi sbandare.
-Si può sapere che ti prende? E’ da stamattina che non parli. E il che è preoccupante.-Mi chiese Summer.
-Niente.-
-Non me la fai. Dimmi cos’hai. ORA.-
-Pff…non so.-
-Trini, davvero mi fai preoccupare. Hai il ciclo?-
-No.-
-Sei incinta!?!?-
-No!-
-Hai paura di essere incinta?!-
-Summer!-
-Eh oh…tu non mi aiuti…hai iniziato a drogarti?!-
-Summer no!-
-E allora cosa!!-
-Ma bho…solo…non so cosa regalare a Jay.-
-…Lo sai, potrei ucciderti per questo.-
-Oh, sei tu che pensi subito al peggio.-
-Mi hai fatta preoccupare stupida!-Disse tirandomi un leggero pugno sul braccio.- E tutto per un regalo. Io ti uccido!-
-AHAHA! Scusa, ma non so proprio cosa regalargli, sono disperata!-
-Ma smettila! La festa a sorpresa  non conta? E poi sei tu il suo regalo.-
-No Summer. Devo regalargli qualcos’altro.-
-Mmh bho, dai le solite cose, na maglia, un paio di mutande, scarpe…pff, che problemi ti poni amica.-
-Ecco vedi, è questo il punto, non voglio dargli qualcosa di scontato. Deve essere speciale.-
-Che pizza! Sei paranoica! Ci penseremo ok?-Disse Summer salendo in autobus.
No.Non era ok.
Avevo solo un giorno e io dovevo ancora comprargli il regalo di compleanno.
Ero in crisi totale.
Avevo messo due settimane per organizzare la festa, invitare gli amici, ordinare la torta, catering per il cibo, cercare di non far intendere nulla a Jay…e non mi ero nemmeno occupata del suo regalo!
-Non so ancora che vestito mettermi per domani…tu che dici? Quello color prugna scollato, o quello nero attillato?-
-E poi non sono sicura di sapere la sua taglia…-
-Si ciao-
-Cioè…non voglio sbagliare capisci?-
-Continua a non cagarmi eh!-
-Non vorrei che fosse troppo stretta poi…-
-Mio dio Trini quante paranoie ti fai! Ci fai sesso! Saprai se è dotato o no!-
-Sum! Intendevo la maglia!-
-Oh…-
-sei sempre la solita pervertita.-
 
-Dio! Non si chiude! Non posso credere di essere ingrassata così tanto in due settimane!-
-Non sei ingrassata scema!- Disse Summer cercando si alzare la cerniera del vestito.-Vedila così. Ti si sono ingrassate le tette.-
-Grazie Summer.-
-Ci sono quasi!-
-Non respiro più giuro!-
-Ci sono, ci sono!-
Zap.
Ci bloccammo entrambe.
Non può essere quello che penso.
Non era uno strappo, non lo era.
Mi girai, mostrando la schiena allo specchio, per poter vedermi dietro.
E non lo avessi mai fatto.
-SUMMER!!!-
-Ma cosa!-
-Oddio! Hai visto cosa hai fatto!?-
Un lungo taglio divideva in due la parte inferiore del vestito, formando così un grande spacco.
-E’ colpa mia se hai il culo grande!’-
-E ora che faccio?- Piagnucolai sedendomi nel letto e ignorando le sue parole.
Cavolo, quel vestito. Mi era costato una fortuna ed era stupendo.
Corto e attillato. Troppo attillato.
-Lo togli. Meno male che hai un’amica che si porta sempre dietro il ricambio!-
-Davvero?-
-Eh certo! Dai alzati!Abbiamo poco tempo.-
Mi alzai e ritornai davanti allo specchio, seguita da Summer che cercava di togliermi quella cosa di dosso.
-Non riesco a toglierlo.-
-Cosa!?!?!-
-La cerniera si è bloccata.-
-COOSA!!!?-
-Dio… non va Trini.-
-Che significa non va!? Non posso stare con questo vestito con cui non posso nemmeno muoversi e con un enorme spacco sul culo.-
-Ma ci sono i vestiti con lo spacco dietro.-
-Si ma nessuno di questi fa vedere le mutande Summer!-
-Ragazze? Siete pronte? Jay sta arrvando.- Disse Nareesha entrando in camera.
-Nare, aiutami a togliere sto coso.-
Insieme le ragazze provarono ad abbassare la cerniera, senza ottenere risultato.
-Non va.- Disse Nareesha.
-Lo vedo!-
-Ragazze? Il pasticcere ha avuto un contrattempo e ha iniziato poco fa ha fare la torta.- Disse Lucy disperata entrando in camera.-
-Cosa!?!?!-
-E’ qui!! È arrivato!- Disse Siva entrando.
-O merda! Non è possibile!-
Velocemente corremmo giù, si va be, io non è che correvo, sembravo più una papera imbalsamata, ma feci comunque in tempo ad arrivare dietro al divano quell’attimo prima che jay aprisse la porta.
3,2,1…
-Ragazzi? Io posso nascondermi in cucina? Non posso abbassarmi con questo vestito…-Disse Lucy entrando in salone e raggiungendoci dietro il divano.
Sorpresa.
-oh…merda.- Disse notando Jay  nell’uscio della porta,visibilmente confuso.
-Sorpresa.- Dicemmo tutti uscendo dal nascondiglio,senza metterci alcuni enfasi, e fulminando con lo sguardo Lucy.
Jay sorrise e si avvicinò a noi.-Oh ragazzi, è stupendo. Non dovevate.-
-Si invece! Sono stanco di festeggiare il tuo compleanno in divano con birra e porno amico!- Disse Nathan.
-AHAHA! Grazie ragazzi!-
-E’stata un’idea di Trinity!- Disse Nareesha Stampandogli un bacio sulla guancia.-Auguri comunque.-
-Grazie.-
Dopo aver salutato tutti i presenti,si avvicinò da dietro a me, e mi bacio il collo.
-Buon compleanno Jay.- Sussurai.
-Grazie. E’ fantastico quello che hai fatto,piccola.-
Le sue labbra si unirono alle mie, che lasciarono l’ingresso alla sua lingua.
-E tu sei fantastica.- Disse ammirando il mio corpo e leccandosi il labbro.
-Smettila, non è vero.-
-Oh,fidati, lo è.- Disse sorridendomi e portando le sue mani nel mio fondoschiena mezzo scoperto.
Jay lo notò, corrugò la fronte e mi fece girare.
-Perché hai il culo fuori Trinity?- Chiese visibilmente confuso.
-E’ una storia lunga… dai vieni ad assaggiare gli arancini.-
Lo condussi nel tavolo ricoperto da snack,muovendomi goffamente, e mi diressi verso le scale.
-Stai bene? Perché cammini così?-Chiese Jay mordendo una pizzetta.
-Oh ehm…si sto bene, mal di schiena, ecco.-
Presi sottobraccio Summer, e insieme andammo in camera.
-Devo toglierlo. Mi si vede il culo cazzo.-
-Pff…e allora?-
-Summer, aiutami!-
-Va bene va bene!- Andò verso l’armadio di Jay e tirò fuori una camicia scozzese.-Dio…che gusti di…-
-Summer! Glielo regalata io quella!-
-Ah ecco! Ora capisco!- Disse osservandola meglio.- Dai mettitela, è abbastanza lunga.-
-Ma che schifo! Non ci sta con il vestito!-
-O questa cosa orrenda, o culo al vento…scegli tu.-
-Uffa…-
Presi la maglia e la indossai, certo, non era uno degli abbinamenti migliori, ma almeno il mio fondoschiena era al sicuro.
-Cosa gli hai regalato?- Mi chiese Summer mentre scendevamo le scale.
-Eh…lo vedrai…tu?-
-Eh…lo vedrai.-
Perfida.
I ragazzi giocavano alla play, altri ballavano ubriachi, Lucy e nareesha chiacchieravano in cucina…la festa sembrava andare bene.
-Ora che l’hai usata tu non saprò starne lontano.- Disse Jay abbracciandomi da dietro.
-Mi sta malissimo…sembro una boscaiola.-
-Una boscaiola sexy.-
Feci una smorfia e lo baciai.
E io non riesco a stare lontano da te,Jay.
-Non vedo l’ora di aprire il mio regalo.-
-Sono la guarda.-Dissi indicando un paio di regali su una poltrona.- Fra un po’ li scarterai tutti.-
-Io intendevo te.-Disse sorridendo maliziosamente.
-Non puoi ottenere qualcosa che già hai.-
-Non sono sicurto di averti.-
-Jay,ti prego, smettila di dirlo. Mi hai, e mi avrai sempre.-
Unimmo le nostre bocche in un dolce bacio, lasciando che le nostre lingue giocassero insieme.
 
-E’ ora di aprire i regali!- Disse Tom avvicinandosi all’amico.
La torta, fortunatamente, era arrivata in tempo, ed era buonissima.
La gente si stava divertendo, il cibo era ottimo,  e il vestito ormai non stringeva più così tanto.
(ok, avevo sentito vari Zap  nel corso della serata, ma questo nessuno lo sa)
Alla fine, mi ero preoccupata per niente.
Jay aprì vari regali, tra cui alcuni molto strani, una traversa con il corpo di un uomo nudo, coperto lì da una torta, un lecca lecca ha forma di…va be, potete immaginarlo, ma nessuno superò quello di Summer.
Jay scartò la piccola scatolina azzurra con il ficco oro, e corrugò la fronte, alla vista di ciò che conteneva.
Lingerie di pizzo nera.
Ammazzo Summer.
Lo faccio davvero.
Guardammo straniti Sum, mentre lei cercava di trattenere le risate.
-Oh…ehm, molto bello, grazie Summer.-Disse Jay confuso.
-AHAHA! Aspetta! Lascia che ti spiega. Ovviamente Jay non lo dovrai usare tu, ma sono sicuro che sarà più che un regalo per te vederlo indosso a Trinity!-
Risero tutti, Jay incluso, le mie guancie invece diventarono rosse per la vergogna.
Jay finì di aprire gli altri regali, e alla fine, salutò i pochi invitati che andarono via.
-Dio, che disastro!-Disse Nareesha raccogliendo qualche bicchiere di plastica.
-Ti aiuto!- Dissi cercandomi di abbassare,impresa che mi risultò impossibile, e raccogliendo allora i resti di cibo su tavolo.
-No no no no no…-Disse Nareesha fermandomi.- Hai un regalo da consegnare no?- disse sorridendomi maliziosamente.
-Nareesha!-
-AHAHAHA! È di sopra. Muoviti!. Disse spingendomi verso le scale.
Jay era seduto sul suo letto, fissava un punto indefinito della stanza.
-Allora? Piaciuta la festa?-
-Mmh mmh. È stata molto bella.-
-Ne sono felice.- dissi sedendomi vicino a lui.-Tieni.- Dissi porgendogli una scatolina nera.
-No Trinity, non dovevi, hai già fatto abbastanza.-
-Shh! Aprilo!-
Scarto il regalo con cura e con una lentezza infinita.
-Oh, wow…- Prese il bracciale in argento e lo girò tra le mani, osservandolo attentamente.-E’ bellissimo piccola.- MI diede un piccolo bacio e ritornò ad ammirare il piccolo lucchetto sul braccialetto.
-Guarda dietro.-
Girò il lucchetto e osservò attentamente la parola incisa.
-“AMA”. Che lingua è?-
-Non lo so.-Mentì.-Ma so il significato.-
-Cioè?-
-…te lo dirò più avanti.-
Unì le mie labbra alle sue, e mi trascinò con lui sul letto.
-Lo sai il bello di questa parola?-
-No, qual è?-
-La puoi leggere anche al contrario, ma avrà sempre lo stesso significato. Perché non c’è nulla che riesce a cambiare quella forza.-

 
ECCOMI; SONO VIVA!E SI, HO AGGIORNATO !
Scusatemi tanto, ma ho avuto problemi con la connessione internet, e non ho potuto aggiornare.
Poi l’ispirazione ultimamente non va.
Scusate ancora!
Cercherò di aggiornare al più presto!
Grazie a chi recensisce, a chi segue e che l’ha messa tra le preferite, e hai lettori silenziosi.
XOXOX, Ali J
 
PS: NON mi convince, ve l’ho detto che l’ispirazione è andata a farsi fottere! E SCUSATE PER GLI ERRORI GRAMMATICALI, NON L’HO RILETTO.

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Capitolo 20
*** Capitolo 18 ***


                                                          
Capitolo 18

-Questo e' perfetto.- 
Summer adagio' il vestito nel suo enorme letto matrimoniale.
-Ora lo provo e mi dici   che pensi.- 
Mi fece voltare verso la porta e si cambio'.
Le avevo detto di non mettersi qualcosa di troppo provocante,visto che dovevamo andare a festeggiare il fidanzamento di Nareesha e Siva in un locale fuori citta'. Ma evidentemente per Summer "provocante" significa" normale."
E quelli che indossava non era per niente normale. Usci'.
-Allora? come mi sta?-
-Manca ancora per l' addio annubilato.-
-Dai! cos'ha che non va? andiamo all' Bitch Village cazzo! cosa c'e' di cosi' strano in questo vestito? lo sai per cosa e' famoso quel locale?-
-il fatto che tu dica "Bitch" al posto di "Beach" mi fa capire molte cose...-
-Dai dai...come mi sta?- Mi chiese passando le sue mani lungo il tessuto nero che le copriva a malapena il culo.
-Diciamo che se andassi in intimo sarebbe la stessa cosa.-
Mi fulmino` con lo sguardo e torno' nel suo armadio.
-Oh,ma cosa vuoi saperne tu di moda. Cosa ti metti tu?-
-Non lo so...penso il vestito che ho inossato al tuo compleanno.-
-Cosa!?!? quella tunica?!-
-Se per te quella e'una tunica...-
-Guarda qua...- usci' dalla cabina e mi porse un vestito bianco.
-A me non sta bene. tu hai il fisico adatto.-
il vestito in questione era corto e bianco, attillato e con le spalline intrecciate davanti color oro. Era qualcosa di meraviglioso.
-No.non possi metterlo.-
-Perche' no?-
-Ricordi? non e' un addio annubilato e non devo fare la spogliarellista ad un addio
accelibato!-
-Basta con questi addii! mi stai facendo scoppiare la testa. E molto piu' "normale" del mio, perche' non lo vuoi mettere?-
-Non ci penso nemmeno!-
-ma non sembri una spogliarellista! almeno provalo!- si avvicino' al mio viso facendo gli occhioni e sporgendo il labbro.- ti prego!-
cazzo.
Quando fa questa faccia mi frega sempre.
Mi arresi e andai nella cabina a cambiarmi.
allisciai il tessuto e usci'.
-Porca miseria! togliti quel coso!-
-perche'? te l'ho detto che non va!-
-Perche' potrei avere un attaco di lesbicita' tra meno di tre secondi. Sei una favola.-
-ok...mi preoccupi un pochino...comunque sia,non mi ci vedo bene.-
Mi voltai verso lo specchio.
Wow. 
sembravo una diva del red carpet.
era perfetto.
non troppo corto, e esaltava le quelle poche forme che sembravano prendere vita dentro quel vestito.
-Sicura di avere una terza? a malapena ci entrano!-
-E' bellissimo...-
-quindi lo metti?-
-Mmh...non lo so...-
-Ma come?!?!?-
-Vedro' che Fare..-

***

-Porta qualcosa di ricambio,ti prego!-Dissi guardandomi un'ultima volta nello specchio si Summer.
-Non se ne parla,stai benissimo,e poi non preoccuparti,non dovrai indossarlo per molto.- 
-Perche' no?-
-La persona che ci sta aspettando te lo strappera' di dosso- disse sporgendosi dalla finestra.
-Fai schifo Summer.-
-E' arrivato,andiamo.-
Prendemmo le nostre pochette e scendemmo le scale. I tacchi di Summer erano davvero altissimi, il che era un bene vista la mia statura da nano,certo, ma dubitavo che sarei arrivata fino all'auto di Jay.
Jay ci aspettava di fronte alla casa.
-Ciao.- dissi sedendomi al suo fianco e lasciandogli un leggero bacio a stampo.
Mi squadro' dalla testa ai piedi, con quegli occhi magnetici, e diventai improvvisamente rossa.
-Cazzo...-
-mmh...si grazie anche tu stai molto bene,Jay.- Dissi girandomi per salutare Nathan,o forse, solo per non mostrargli il mio colorito rosso fuoco.
-Jay riesce a esprimere tutto con  la parola cazzo. Quando e' arrabiato, quando e' felice, Quando e' emozionato, Quando e' triste...con una sola parola riesce a spiegare il suo stato d'animo.wow.-
Disse Nathan.
-Amico,ti stai innamorando?- Chiese Jay con il suo solito irritante sorrisetto.
-No cazzo!-
-ahahahaha, nah...non sei capace.-
-Partiamo?- Chiese Summer.
Doveva battere il suo record. "Scambi di saliva" con Piu' di 11 ragazzi in una notte. 
E prima iniziava,meglio era.
Jay mise in moti e partimmo verso Beach Village,la bella e famosa discoteca per ragazzi.
In parole povere un locale di tamarri e quindicenni in fase ormonale. Wow.
E cinquantenni pedofili,si, ci sono anche loro.
i due festeggiati,Max,Tom e Lucy, erano andati tutti con la macchina di Siva,e dovrebbero essere quasi arrivati.
Jay mi accarezzo' la coscia lentamente, e un brivido percorse la mia schiena nuda.
Lui lo noto', e sorrise maliziosamente.-Non si quanto potro' resistere,Trinity.- 
-Non capisco...-
-Sei cosi' sexy.- rimise la mano sul volante e mi guardo'.-Sara' un' impresa tenerti lontana dagli occhi indiscreti.-
Mi colorai di rosso nuovamente, e guaradai nello specchietto' retrovisore per controllare che nessuno abbia sentito nulla. Per mia fortuna,i due sembravano molto impegnati per occuparsi di noi. Summer si stacco' dalla bocca di Nathan,mentre lui le baciava il collo.
Incrocio' il mio sguardo e sorrise,mimando la parola "undici".
Bene,via alla sfida con se stessa.
Quando arrivammo, fu davvero un impresa trovare parcheggio. Dopo vari minuti e tanti metri,trovammo posto e ci incamminammo verso la discoteca, Jay mi teneva la mano, e fissava attentamente i ragazzi che uscivano dal locale.
Tze'.
La fila si muoveva velocemente,e in poco tempo fummo dentro.
La gente si muoveva controtempo in pista,alzando i pugni e bevendo un sorso di mojito ogni "tunz tunz". Le luci psichedeliche mi accecavano, e miracolosamente riuscimmo a trovare il tavolo degli altri in poco tempo.
-Eccovi finalmente!-disse Nare alzandosi e salutandoci.
-ciao ragazzi.-dissi sedendomi vicino a Summer e Jay.
-Ciao Trinity. Stai benissimo.-disse Max posandomi un bacio sulla guancia.
-Grazie.-
Il tavolo era pieno di bicchieri e caraffe mezze vuote,accompagnati da...cupcake e cheeseburger?
-Avevano fame...- Mi disse Nareesha notando il mio sguardo confuso.
-Ahahaha, strano!- 
Tom arrivo' dal bar con una caraffa di qualche strano alcolico arancione.
-Sei bellissima Trinity,davvero!-
-Grazie Nare,anche tu. Allora,come te l'ha chiesto?Mi devi ancora raccontare tutto!-
-Giusto! beh...ok. E' stata una cosa fantastica. Stavamo guardando
un film,il mio preferito,eravamo a casa mia, e al posto della mia scena preferita,dove il protagonista chiede alla ragazza di sposarlo,appare Siva nello schermo,e mi fa la proposta!!! -urla quasi. Le si illuminano gli occhi mentre racconta. E' felice e la invidio. L'amire che prova e' qualcosa di magnifico. Qualcosa da film. L' amore che tutte vorrebbero avere. 
-Sono felice per voi. Non vedo l'ora che vi sposiate,di vedere il vestito, la location,le bomboniere...-
-ahahaha ok calma, ci sara' tempo per tutti cio'.
-Quando vi sposate?-
-Non lo sappiamo ancora. Facciamo le cose con calma. In realta' io vorrei farlo subito!-
Ridemmo spensierate mentre Summer era in pista per vincere il suo record.Senza accorgermene ero gia' al secondo Malibu' cola. Lucy ballava con Summer, seguiti da Tom e Nathan.
Nareesha e Siva si erano spostati in uno dei divanetti poco distanti e si coccolavano dolcemente.
Mi girai verso Jay che chiaccerava debolmente con Max. 
Si giro' e mi sorrise. Passo il suo braccio sulla mi schiena scoperta, e la accarezzo' piano. La sua pelle calda nella mia fredda.
Mi guardava preoccupato, non aveva detto nulla da quando eravamo arrivati, aveva la mascella contratta e lo sguardo cupo. 
Faceva cosi' soli quando era arrabbiato. Ma non trasmetteva rabbia. 
Ma insicurezza.
E mi preoccupava capire da cosa potesse venire.
-Balliamo.- gli presi la mani e lo trascinai nella pista. Non sembrava dell'umore giusto per ballare,ma non gli lasciai il tempo di ribattere.
Agganciai le mie braccia al suo collo e iniziai a muovermi piano.
Jay poso' le sue mani calde sui miei fianchi e segui' il ritmo.
i suoi occhi,con quella strana luce,erano un qualcosa di spettacolare. Poggio' la sua fronte sulla mia e mi guardo' piu' attentamente. Mi spinse verso di lui,e ora non c'era piu' spazio tra i nostri corpi. Poso le sue labbra sulle mie es io lasciai l'accesso alla sua lingua.
Era un bacio dolce e delicato,di quelli da film, e restammo cosi'  a baciarci tra le centinaia di persone che si muovevano fuori tempo. Poi quel bacio divenne piu' forte,piu' passionale, un bacio agressivo,che lasciava capire tutta la rabbia che provava in quel momento. Jay si stava sfogando. E avrei tanto voluto capire il perche'.
Mi strinse ancora di piu', e ci muovemmo insieme tenendo il tempo, e non c'erano piu' le persone intorno a noi,le luci abbaglianti, la musica chiassosa. Eravami solo noi.
-Ehi,Il prive e' di sopra ragazzi!- Disse Tom interrompendoci.
Diede una pacca sulla spalla dell'amico e se ne ando'.
Non riesco a credere che Jay non mi abbia ancora rivolto la parola.
Summer e' seduta al tavolo, la raggiungo,lasciando Jay in mezzo alla pista.
-Ehila'! gia' finito di  ballare?-
-si...lascia stare va...e tu? come va con il record?-
-mmh...bene direi, sono a meta',ma la notte e' lunga no?-
-Gia'...- Guardai verso la pista,nel punto dove avevo lasciato Jay,ma non li vidi.
-Non ballate?- Chiese Max sedendosi al mio fianco.
-No...non ne ho voglia.-
-Cavoli Trini, tu ho vista in pista per soli 10 minuti,e certamente non stavi ballando.- Arrossi' di colpo e mi girai.
-ragazzi! andiamo a ballare tutti insieme?!noi tre?-
la guardai male,senza farmi notare da Max che sembrava entusiasta dall' idea di Summer.
-Ahn...ho capito. Pensi che a Jay non piaccia l'idea..- 
La fulminai con lo sguardo e mi voltai verso la pista per vedere se Mcguiness fosse ricomparso.
Nulla.
-Bhe,non si puo' sapere cosa pensa Jay,visto che e' andato via.- Disse Max
-Andato via? Cosa?-
-Si...non lo sapevi? pensavo te lo avesse detto...e' andato via da 5 minuti.-
-Perche'?!?-
-Non so...ha parlato di noia...non ne ho idea...-
Non possi crederci.
Mi ha lasciata qua. 
Non posso crederci.
-Questa volta lo uccidi,giuro.-
-Pff! come minimo!- disse Summer.
-Andiamo a ballare ragazzi.- dissi prendendo per mano Max e Summer.
Ero incazzata.
Mi muovevo fuori tempo,fissando un punto fisso nella sala. 
poi iniziai a muovermi piu' sensulamente,seguita da Summer.Qualcuno mi abbraccio` da dietro,e mi girai velocemente per scacciare uno dei soliti morti di figa, rimanendo colpito quando incontrai quegli occhi.
Max mi sorrideva dolcemente con una strana luce negli occhi.
Rimasi stupida dal suo gesti,ma non lo scacciai,rimasi ferma mentre lui si muoveva cingendomi i fianchi.
mi strinse di piu,facendo incontrare i nostri corpi.
Poi improvvisamente lo spinsi via,e lui mi guardo' confuso. Andai velocemente a sedermi nel nostro tavolo.
Mi misi le mani tra i capelli e mi poggiai contro lo schienale.
Ma che stai facendo Trinity?
Lucy si sedette vicino a me e prese un sorso del suo Pesca lemon.
-Tutto bene?- Disse porgendomi il suo bicchere.
-si.-
-Non sembrerebbe.-
-Sto bene.-
-okok...scusa. - 
Passarono molti minuti prima che Lucy mi rivolse la parola.
-Stai cosi' per Jay?-
Dio,mai una volta che si faccia i cazzi suoi.
-Beh, e' normale che vuole vedere come sta,dopo tutti quei anni.-
-Cosa?-
-oh,non ti ha detto dove andava?-
-No...-
A quante pare tutti sapevano dove fosse tranne la sua ragazza,fantastico.
-Da lei.- Si appoggio' sullo schienale e mi lancio' uno sguardo preoccupato.
-E'tornata.-


Eccomi qua,Sono tornata dopo tanto! scusate per l'attesa ma ho il blocco dello scrittore ultimamente, per questo motivo questo capitolo non mi convince molto.
Le cose stanno per cambiare...
Perchè Jay se ne è andato così?
Chi è che è tornata?
Il prossimo capitolo vi avverto sarà un pò...no, non dico niente!
Ringrazio i recensori e che segue questa storia,siete una grandissima soddisfazione :)
Mi fareste un grande piacere se deste un'occhiata alla m ia nuova storia romantica "La casa acida-Fivestars" (Non so come si fa a mettere il link, scusate xD) e ditemi cosa ne pensate.
XOXOXO Ali.

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Capitolo 21
*** Capitolo 19 ***


                                            

                                                                                                         Capitolo 19

Jay's Pov

Le strade erano stranamente affollate,nonostante fossero le due passate. 
Sfrecciai tra le auto velocemente,beccandomi gli insulti e i clacson delle altre macchine.
La strada che divideva il locale da casa era abbastanza lunga, ed avevo aspettato fin troppo.
Helena era tornata da poco piu' di un ora e mi stava aspettando.
Non dovrei farlo.
Non dovrei correrre come un pazzo per raggiungere la ragazza che mi ha abbandonato.
La ragazza che mi ha preso in giro.
La ragazza che appena arrivata in Inghilterra cerca me.
La ragazza che amavo.
So che e' sbagliato,forse me ne pentiro', ma ora non ci penso.
Non vado mai d'istinto.
Ascolto sempre la mia mente.
Ora,pero',non riesco a ragionare.
E il mio cuore,sta dicendo di andare.
Quando ricevetti quel messaggio,per poco non crollai.
Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che sia qui.

-Sono a Nottingham Jay,sotto casa tua. Quando vieni.-

Un messaggio cosi',semplice,come due fidanzati normali che si stanno aspettando.
Io l'ho aspettata.
Ed ora? Lei e' qui.
E' tutto quello che ho sempre desiderato,e' qua,a casa mia.
E cosa succedera' ora?
Parcheggiai l'auto frettolosamente facendo strisciare le gomme, e mi dirigo verso il mio palazzo.
Il lampione con la luce fioca,non illumina molto,ma abbastanza perche' possa vederla.
Helena.
E'seduta vicino al lampione,sulla sua valigia verde.
Verde.il colore dei suoi occhi.
Indossa una camicia semitrasparente,azzura con i fiori.
E dei jeans attillati accompagnatti da delle Converse bianche.
Ho sempre amato il suo modo di vestire.
Semplice,ma allo stesso tempo audace.
I suoi capelli ramati risplendono sotto la luce, con gli stessi boccoli e lo stesso volume,solo piu' lunghi.
Non e' cambiata per niente.
Eppure si dice"A New York la prima cosa che si fa e' il cambio di look".
Si guarda intorno spaesata,finche'  i nostri sguardi si incontrano.
Mi avvicino al cancello e lei  mi salta in braccio,mi stringe forte,e riesco a sentire quel profumo.
Il suo inconfondibile odore.
Una fragranza dolce,quel profumo che gli regalai al suo compleanno, Angel,usa sempre quello.
Cosi' diverso da quello di Trinity.
Trinity aveva un' odore naturale.
Usava poco il profumo,perche' copriva l'odore naturale della sua pelle.
Quell'odore cosi dolce.
Sapeva da latte.
Il tipico odore da latte caldo che hanno i bambini.
E' un profumo cosi' rilassante,baciare la sua pelle era un qualcosa di meraviglioso.
-Jay!Non posso crederci! E' cosi' bello abbracciarti dopo tanto!- la strinsi piu forti - Mi sei mancato cosi' tanto.-
-Anche tu Lena.-
-Mi hai chiamato Lena.. E' da cosi' tanto tempo che nessuno mi chiama cosi'- si stacco' dall' abbraccio e mi guardo'. 
Quegli occhi. Quello sguardo che ho aspettato per cosi' tanto tempo.E' qui. Per me.
Mi sorrise dolcemente e porto le braccia dietro il mio collo.
-Solo quando si perde una persona su capisce quanto e ' importante.- 
Poggio' le sue labbra sulle mie.
Quel labbra,quel sapore che ho desiderato per tanto tempo.
Non era un sogno.
Era qui davvero.
-Hai intenzione di restare a fissarmi per tutto la notte o vogliamo entrare?-
-si certo,e' che ancora non ci credo.- Dissi poggando la fronte alla sua.
-Sono qui Jay.-
Aprii il cancello e entrammo nel palazzo.
-Non e' cambiato proprio nulla qua!- Disse accostando la valigia al divano.-Ma dove eravate tutti? ero qui fuori da un bel po'.-
-Eravamo a festeggiare il fidanzamento di Siva e Nareesha. Potevi avvisarmi,sarei tornato prima.-
-Volevo farti una sorpresa.- si sedette sul divano accavallando le gambe.
-Come sei arrivata?- Dissi sedendomi al suo fianco.
-Sono arrivata in aereo oggi alle 6,a Londra. Poi ho preso per Birgham e ora eccomi.E` stato un viaggio lungo e stressante,devo ancora riprendermi dal jet leg. Mi ero promessa che appena arrivata a Londra avrei riposato. Ma poi ho rivisto il big bang e non ho potuto fare a meno di farmi un giro turistico.-
Non sapevo cosa dire.
Ero sicuro che da un momento all'altro mi sarei svegliato da questo sogno.
Non sapevo cosa dire. Avevo cosi' tante domande da farle che non sapevo da quale iniziare. 
-Allora,com'e' New York?-
-Dio Jay,e' stupenda, quella e' la mia citta', e' li che sarei dovuta nascere,e' giusta per me. Non ci sono parole per descriverla. Se non la vedi non puoi nemmeno immaginartela.-
-Perche' sei tornata Helena.- 
Questa non era una domanda.
Il tono di voce doveva essere risultato un po' burbero,perche' Lei smise di sorridere e mi guardo' attentamente.
-Per te Jay.-
-Perche' non sei tornata prima?-
Ora il mio tono era piu'
triste,piu' deluso,e Helena lo noto'.
-Jay, se non l'ho fatto e' solo perche' non potevo, te l'avevo detto che prima avrei dovuto sistemarmi e trovare me stessa  Ed e' successo solo ora. Mi dispiace.-
Rimanemmo in silenzio per molto.
Helena si guardava le punta delle scarpe,ed io ammiravo quel suo bellissimo profilo. Eravamo vicinissimi in quel divano, ma quella vicinanza non mi creava piu' quei brividi che provavo prima.
Eppure,lei e' tutto quello che volevo.
-E' tardi,andiamo a dormire.-
-Va bene.-
ci alzammo e andammo nella mia stanza.
Le feci sistemare le sue cose e andai a prendere la brandina un garage.
Quandi tornai in camera con la rete,mi fisso' confusa e si sedette nel mio letto.
-Pensavo che avresti voluto dormire con me...-
-Scusa Helena,ma non ne la sento ancora,e' passaro cosi' tanto tempo e io ancora non ci cred...-
-Va bene. Capisco. Non ci sono problemi.- Le sorrisi debolmente e lei ricambio' ,poi ando' in bagno a cambiarsi.
La brandina era vicina all' armadio,quindi non molto vicina a me, e prima di spegnere la luce e addormentarmi,Helena mi guardo' e sorrise tristemente.
-Jay,spero davvero che tra noi possa rinascere qualcosa.-
Ricambiai il suo sguardo e spensi la luce.

Trinity's Pov
Il sonno si stava impossessando di me.
Summer avra' sicuramente superato il suo record e sara' da qualche parte con un ragazzo.
Jay se ne e' andato e lo sto aspettando da troppo tempo. Tutti si stanno divertendo,come e' giusto che sia. Ma non riesci nemmeno a reggermi in piedi
Avevo passato la serata seduta sul divanetti,osservandi la gente che ballava e bevendo malibu' cola.
Max si avvicino' e si sedette al mio fianco.
-Ti annoi?-
-Tu dici?!-
-Vuoi ballare?-
-No ti prego...non ce la faccio piu'.-
-Vuoi che ti porti a casa?-
Cosa rispondere?
Jay non sarebbe tornato,era ovvio,e Summer l'ho persa.
-Non posso rovinarti la festa Max.-
-Ma non mi rovini proprio niente...avevo gia idea di andarmene.Ti accompagno volentieri.-
-Ma non sei venuti con Siva?-
-Alla fine ho deciso di prendere la mia macchina.-
-va bene. Allora accetto volentieri.-
-Perfetto. Vado a salutare gli altri.-
-Vengo anche io.-
Dopo aver salutato tutti i ragazzi sparsi per i locali,ci dirigemmo verso l'auto di Max.
Poggiai la testa contro il finestrino.
Non riesco ancora a crederci che mi ha lasciata qui. E se cio' che mi  hanno detto e' vero,l'ha fatto per la sua ex.
-E' tutto ok Trinity?- 
-Si Max. E' tutto ok.-
-Se vuoi vedere Jay possiamo andare a...-
-No.non voglio vederlo.-
Mi tremava la voce ed ero sicura che fra poco sarei scoppiata a piangere.
Ci fermammo in una strada buia tagliata dai binari.
-Che ci facciamo qui?-
Max mi sorrise e scese dall' auto.
Questo mi stupra.
Lo segui titubante,in quei tacchi vertiginosi.
Ci stavamo dirigendo verso la stazione ferroviaria,non molto lontana.
-Max,che vuoi fare?- 
Non mi rispose e si giro' per controllare a che punto ero. Camminava velocemente ed era difficile tenere il suo passo.
-Max mi fanno male i piedi,quanto manca?!-
-Poco.-
-Ma non potevamo andare in macchina?-
Max finalmente si fermo' e si appoggio alla balaustra di cemento,guardando intorno a se.
Lo raggiunsi e segui' il suo sguardo.
Da quell'altezza si poteva vedere tutti il magnifico panorama.
Un insieme di luci proveniente dalle case, dai grattaceli,dai negozi,macchine che guidavano lente,il tutto contornato dalla luminosa luna sopra le nostre teste.
-Ne e' valsa la pena arrivare fino a qui?-
-Direi di si.-
Mi sorrise e si giro' verso la strada.
- Vengo sempre qui per rilassarmi. Mi piace guardare tutto questo con in sottofondo il rumore del treno.-
-Sono un po'gli opposti.Il panorama silenzioso e il rumore forte del treno...proprio come io e lui...-
Non posso averlo detto davvero.
-Trinity...sappi solo  che una persona diventa veramente importante solo quando la si perde. Se ne accorgera'.-
Mise i miei capelli dietro l'orecchio in un gesto cosi' lento e sensuale.
Non mi dava piu' fastidio il suo tocco.Non mi dava piu' fastidio la sua presenza.  Le sue parole non mi mettevano a disagio.
Ci guardammo a lungo negli occhi,illuminati da tutte quelle luci che ci circondavano.
E lo abbracciai.
Perche' avevo bisogno di un abbraccio.
Avevo bisogno di sentire quelle parole.
E,forse,per evitare che accadesse qualcos'altro.
Rimanemmo stretti a lungo, la mia guancia contro il suo petto.Mi staccai da lui,e guardai in basso imbarazzata.
-devo andare ora -
-Si,andiamo.-
Camminammo vicino nel buio della notte e raggiungemmi la macchina.

Non parlammo per tutto il tragitto,se non per dargli indicazioni.
Mamma per fortuna non avrebbe detto nulla del mio coprifuoco violati,visto che aveva il turno di notte. Tally dormiva dalla babysitter, e io avevi tutta la notte,o potrei dire giorni,per poter rimuginare su quello che era successo questa notte.
-Allora ci vediamo.-
-Certo.Grazie per il passagio.- Dissi slacciandomi la cintura e posando la mano nella maniglia pronta per uscire.
-Figurati.-
Apri' lo sportello,ma la mano di Max la blocco'.Lo guardai confusa. 
Il suo viso era pericolosamente vicino al mio, i nostri respiri si confondevano,un'ondata di caldo  ni travolse. La sua mabo calda era sopra la mia,e di nuovo quella sensazione strana di quandi mi toccava. Solo piu' diversa. Piu' piacevole.
-Devo andare.-
-Ok.-
Lascio' la presa e si radrizzo' sul sedile.
-Allora ciao.-
-Ciao.-
Scesi velocemente dall'auto e mi diressi verso il cancello,evitando di girarmi nonostante sentissi il suo sguardo puntato sul mio corpo. Entrai velocemente e  solo quando senti' il veicolo muoversi,tirai un sospiro di sollievo.

Sono stata piu' veloce no? 
Allora,questo capitolo non mi piace perche' Jay e' uno stronzo. C'e' dai povera Trinity...
Ma perche' mi sto recensendo da sola?! Ahahaha no dai,seriamente. Qui le cose si fanno serie. E'tornata l'ex che pare aver colpito al cuore Jay. E per Max ovviamente, questo non e' solo che un punto in suo favore 
Che succedera'?

Vi presento Helena:




 

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Capitolo 22
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

 

Non mi aveva ancora chiamata.

Erano passate 15 ore e nemmeno un messaggio.

Che vergogna. Come minimo doveva scusarsi.

Ma questa non gliela perdono facilmente,certo che no!

Non ho intezione di stare qui a deprimermi per lui,se mi chiama rispondo,se no posso resistere senza sentire la sua voce.

Che faccio lo chiamo?

No! Che vai dicendo Trinity! Non sono io quella che deve farsi perdonare! Mi metto l'anima in pace. Sono tranquilla,guardo Arrow mangiando patatine e va tutto alla grande. Meraviglioso.

Ho ancora indosso il vestito di Summer,ho passato il resto della giornata in camera a mangiucchiare schifezze e guardare vecchie puntate di telenovele dal pc.

Mia madre e' a lavoro e Tally al doposcuola,e io ho la casa completamente libera per...Deprimermi.

Solo l'idea di dovermi alzare da questo letto per andare a prendere Tally a scuola mi fa stare male.

Il cellulare vibra nel comodino.

Mi butto su di esso per controllare il nome sul display.

Jay.Jay.Jay.Jay.Deve essere Jay.

E'Summer.

-Ciao Sum.-

-Ciao troiottola...come va?cosa stai facendo?-

-Bene niente.-

-Wowww...donna di poche parole...-

-mmh mmh.-

-Che succede?-

-Nulla.-

-Trinity...-

-E' il mio nome.-

-Dimmi subito cos`hai.Non dire niente perche' lo sai che mi incazzi.-

-uffa!...Jay non mi chiama.-

-Ah ah! lo sapevi che era per lui! Trini smettila di deprimerti per quello stronzo.-

-Non ci riesco Summer.-

-Chiamalo tu.-

-Non credo proprio.-

-Ah Trini Trini...L'orgoglio e' una brutta bestia.-

-Non era l'invidia?-

-E' uguale.Se non si fa sentire devi fare tu la prima mossa.-

-No.-

-Trinity! smettila! o lo chiami e fate la pace,o lo chiami e lo mandi a fanculo,comunque lo chiami!-

-Non lo so Sum...Vado a prendere Tally,ciao.-

-Chiamalo.-

-Si.-

No.

Mi alzo dal letto di malavoglia e mi dirigo verso l'armadio.

Non ho voglia di cambiarmi,ma suppongo che andare ad una scuola elementare vestita come una cubista non e' una buona idea.

Mi metto dei pantaloni della tuta grigi,e una canotta nera di mia madre,quella che usa per farsi la tinta. Quindi diciamo che non e' piu tanto nera.

Mi metto le scarpe da ginnastica e esco di casa senza nemmeno guardarmi allo specchio. Ignara del trucco sbavato della notte precedente.

Per fortuna la scuola di Tally e' vicina e in questo quartiere Non c'e' molta gente,solo qualche vecchietto a cui non interessa della mia maglia macchiata e dei miei capelli da leone.

Guardo l'ora sul telefono e mi accorgo che effettivamente manca ancora tanto prima della fine delle lezioni.

Non mi rendo nemmeno conto di dove sto andando,finche' non noto quella siepe e quel cancello tanto conosciuti.

Non posso crederci di essere arrivata fino a qua senza nemmeno accormgermene.

Ma che ci faccio qua?

Mi avvicino alla casa e mi siedo nel muretto. Ma cosa sto aspettando? che Jay esca con un mazzo di rose dicendomi"Ti amo,perdonami"?pff! Jay non dira' mai ti amo,nemmeno "anche io" o nemmeno "idem" come in ghost.

Al mio"Ti amo" ho sempre ricevuto in cambio un debole sorriso,o un bacio,per

cambiare argomento.

Meglio che non mi illudo.

Non so nemmeno che ci faccio qui.

Mi alzo e mi dirigo al citofono.

-Si?-

-Max,sono Trinity.-

-oh,ciao Trinity.-

Mi apre e salgo al secondo piano.

Non so davvero cosa ci sto facendo qui.

Se Jay avesse voluto vedermi,me lo avrebbe detto no?

-Ciao Trini.- Dice Max invitandomi ad entrare in casa.

-Ciao Max.-

-Come mai qui?non che mi dispiaccia,anzi...-

-Sono venuta a farvi un saluto.-

Qualcosa mi dice che ha perfettamente capito il motivo per cui sono qui.

Mi sorride debolmente.- E' di sopra.-

Gli sorrido e salgo le scale.

Busso piano alla porta.

Non sono nemmeno sicura che mi abbia sentito.

Ti prego fa che non mi abbia sentito,fa che non mi abbia sentito!

Ora Jay aprira' la porta e io mi scagliero' contro di lui dicendogli"Brutto stronzo di merda! esisto anche io sai?!Astinenza per due settimane!"

Dio,crudele da parte mia.

La porta si apre lentamente e faccio un lungo respiro pronta per la mia enorme scenata che si merita.

Qualcosa pero' va storto.

La persona davanti a me non e' Jay.

E' una donna.

Ha dei lunghi capelli rossi e indossa solo il reggiseno e dei pantaloni della tuta. come i miei. solo che a lei stanno meglio,ovviamente.

Ci guardiamo entrambe confuse e imbarazzate.

-Ciao.- dice lei corrugando la fronte.

-Ciao.-

Solo ora mi rendo conto della situazione.

-Lena,hai per caso..Trinity...-

Jay spunta alle mie spalle con attorno ai fianchi solo un asciugamano,i capelli bagnati e lo sguardo smarrito.

-Che ci fai qui?- La sua voce

 

trema leggermente.

E improvvisamente collego tutti gli elementi.

Una ragazza mezza nuda,in camera sua,Lena...Helena.

La sua ex.

-Niente.-

Scendo le scale velocemente,quasi correndo,e cerco di reprimere le lacrime che sarebbero uscite da li a poco.

-Trinity aspetta!-

Sento i suoi passi dietro i miei.

Non voglio che mi veda cosi,con lacrime per lui.

-Trinity aspetta!-

Mi prende il polso e cerca di girarmi verso di lui.

Ma non voglio che mi veda cosi'.

-Trini guardami.-

Mi prende il mento,e non ho piu' le forze per opporre resistenza.

Mi asciuga le lacrime che hanno bagnatole mie guance arrossate con i pollici.

-Trinity calmati.-

omiodio.

Non mi sono nemmeno accorta che ho cominciato a singhiozzare.

-Lasciami andare Jay.-

-Aspetta Trinity! fammi spiegare!-

-Vaffaculo Jay! che cosa vorresti spiegarmi eh?! vuoi spiegarmi quali posizioni del kamasutra avete usato tu e quella?!-

-Cosa? No Trinity! Non e' come pensi! Non abbiamo fatto nulla.-

-Ma lei e' qui.Per te. Non devi spiegare altro.- Mi mollo dalla presa ferrea di Jay e mi avvicino alla porta velocemete.

Jay mi prende per la vita e mi attira a se.

-Aspetta Trinity.-

-Lasciami!-

-Trini ti prego!-

-Non mi hai mai detto ti amo Jay...-

-Cosa?-

Jay lascia la presa e mi guarda smarrito.

Le mie lacrime non smettono di scendere e sono sicura che avro' un crollo emotivo fra meno di due secondi.

-Tu non mi ami Jay.Dovevo insegnarti a farlo,ma non sono stata abbastanza brava. Sai una cosa pero'? va bene cosi'. Posso dire

che io so farlo Jay. Io so amare.-

Apri' la porta e ho come la sensazione che questa volta sara' l'ultima.

-Ma tu non ami.-

Usci' velocemente da quella casa,Quasi correndo,e cercando di non voltarmi nemmeno una volta .

Piu' mi allontanavo piu' sentivo qualcosa mancarmi,una parte di me che si perdeva.

Solo quando mi trovai davanti al cancello della scuola smisi di piangere.

Ero notevolmente in ritardo,visto che Tally aspettava in cortile con la maestra.

Quando mi vide,mi corse incontro sorridente.

Beata lei,che non conosce ancora il significati di "adolescenza".

Non innamorarti mai,sorella.

Soprattutto di uno di otti anni piu'grande di te.

-Sei in ritardo.- Disse fingendo il broncio.

-Scusami.-

-Che cos'hai?-

Ci avviammo lungo la strada di casa.

-Niente,perche'?-

- hai tutti gli occhi rossi... hai pianto?-

-No...deve essere allergia...-sorrisi debolmente-Come e'andata a scuola?-

-Bene.Ho preso 10 in inglese!-

-Che brava!-

Cercai di mostrare più entusiasmo che potevo, Ma in quel momento non riuscivo a pensare ad altro.

Non posso credere chr sia successo veramente.

Quello stronzo e'tornato con la ex! Non ci vedo piu' dalla rabbia! Ho volgia di spaccare tutto.

Come la sua faccia,per esempio.

Stronzi,stronzo,stronzo.

Cristo quanto lo odio! Maledetta quella volta che lo incontrai!

-Trini siamo arrivate.-

-Cosa?- Ci troviamo davanti al cancello di casa mia,non so nemmeno da quanto.

-Oh...si entriamo.-

-Tu non stai bene.-

Disse Tally superandomi e entrando in casa.

No Tally, non sto bene.

Tutte le farfalle che avevo nello stomaco sono volate via,lasciandomi un vuoto dentro.

Vorrei poter tornare indietro,a quella notte,in discoteca. Non sarei mai dovuta entrare.

 

Jay's Pov*

 

Porca puttana.

Ma cosa ho fatto.

Sapevo a cosa andavo incontro con Helena,eppure lo avevo fatto comunque.

Non sono andato a letto con Lena,ma mi sento lo stesso come se l'avessi tradita.

Eppure,avevo fatto tutto sapendo cosa avrei scelto alla fine.

Avevo scelto lei.

Helena.

Ne sono sicuro.

O almeno lo ero fin quando Trinity e' entrata in questa casa,per l'ultima volta.

Perche' so che questa e' l'ultima volta.

-Tutto bene?-

Helena si avvicino a me e mi mise una mano sulla spalla.

Mi ricordo che la prima cosa che notai e' che aveva gli occhi piu' belli del mondo.

Qualcosa mi disse che non era piu' cosi'.

Gli occhi che mi avevano rapito,erano altri.

Grigi e cosi' profondi.

-Si.tutto bene.-

Mi abbraccio' e poggio' la sua testa nel mio petto.

-Sarei dovuta arrivare prima.-

Punto' i suoi occhi verdi con i miei. -Mi dispiace tanto,Jay.Ti amo cosi' tanto.-

Basta basta! Non voglio piu' sentire la parola amare! Non sono in grado di capirla.

Mi prese le mani e le nostre dita si incrociarono.

-E questo?- tocco' il braccialetto legato al mio polso.

Quel braccialetto.

Tutto cio' che mi rimaneva di lei.

-"AMA".- scandi' quelle lettere sconusciute e mi guardo'.-Capito Jay? ama.- Sorrise e porto' le sue delicate labbra sulle mie.

AMA.

Ama.

Non posso amarti,Trinity.

 

Eccomi qui.

Non odiatemi per questo capitolo.

Sono strata crudele, lo so.

E' finita. chiuso. per sempre.

O almeno così sembra.

Lui ha scelto Helena. e non può amare Trinity.

E' destino ragazze, eh oh, bisogna accettare che preferisce la ex, basta.

Ok,dai la smetto :D Non picchiatemi!

Grazie a chi segue la mia storia e continua a sostenermi:) Al prossimo capitolo!

Andate a leggere la mia nuova storia romantica" C'è un grosso vampiro cattivo qui fuori" e ditemi cosa ne pensate! :)
 

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Capitolo 23
*** Capitolo 21 ***


                                                     
Capitolo 21

Jay's Pov

-Dicono che il natale Newyorkese sia il più' bello del mondo.-
Disse mamma bevendo un sorso di vino.
Io e Lena eravamo stati invitati a pranzo dai miei.
Non che l'idea mi allettasse,ma mia madre mi aveva costretta.
Non li avevo più' sentiti dall'ultimo pranzo qualche mese fa.
Mia madre,e in generale tutta la mia famiglia,hanno sempre avuto un buon rapporto con lei,e quando mi lascio',pur notando la mia sofferenza,la hanno sempre giustificata.
-E' cosi' infatti! il natale a Manhattan e' favoloso! Prima di morire bisogna assolutamente vederlo!- Disse Lena addentando un pezzo si lasagna.
-E come e' stato vivere la? insomma,si dice che sia proprio una rivoluzione.- 
Il fatto che mia madre accennasse sorridendo al fatto che se ne fosse andata, mi irritava non poco.
-Infatti lo e' stata. Sono cambiata molto in questo periodo,ma mi ha fatto bene.-
-E hai intenzione di andartene ancora?- 
Eccola.
La mia sorellina preferita che non sta mai zitta.
Anche se sta volta non posso che darle ragione.
Quando Lena se ne andò' fu l'unica che mi sostenne.
Non e' che Nelly odia per quel motivo Lena.
Odia tutte le mie ragazze.
Quindi non me la prendo mai piu' di tanto,ci sono abituato.
Si,apparte quella volta con Tri...
-Si ho intenzione di ritornarci presto.- 
Mamma per poco non si strozza e tutti ora la fissano a bocca aperta.
-Con Jay.-
Cosa?!
-Cosa?!- Chiede Nelly.
-Pensavo che sarebbe una bella idea passare il natale nella grande mela,magari potreste venire anche voi!-
Mia madre tiro' un sospiro di sollievo e taglio' l'arrosto.
-Ma certo cara e' un idea fantastica!-
Per quanti ci sperassi,non c'era nessuna nota di ironia nella sua voce.
-Lena Lena Lena! sono cosi' felice che tu sia tornata!-Disse Tom tagliando un pezzo di carne.-Per Jay e' stato un periodo molto triste sai? Gli sei mancata cosi' tanto! Non ha avuto mai una distrazione!MAI! ti e' sempre rimasto fedele,SEMPRE! Detto fra noi...-Si avvicino' all'orecchio di Helena.-E' rimasto in astinenza per tutto il tempo che non c'eri,vero Jay?-
Brutto figlio...
Helena sorrise e mi guardo'.
Non aveva parlato abbastanza piano,visto che tutto il tavolo mi fissava perplesso.
Tom cercava a stento di trattenere le risate.
-Ehm...Vuoi un'altro pezzo di carne,tesoro?- Chiese mia madre a Helena.
Tesoro,tze'.
-No grazie,sono apposto cosi'.-
-Beh,a questo punto vado a prendere il dolce!-
-Allora Helena...- Disse Nelly quando mia madre raggiunse la cucina.-Ora vivi con Jay...-
-Eh gia'.Penso sia in modo ritrovare il legame che si era perso...-
-Mmh si molto dolce. E quand'è' che ti trovi un posto tutto tuo?-
-Nelly!- la rimprovero' papa'.
-Ehm...io...-
-Non risponderle Lena.-
-Da poter condividere con tutti i tuoi amanti Newyorkesi?-
-Nelly piantala!-
Devo aver urlato,visto che mia madre usci' dalla cucina senza dolce.
-Tutto bene qui?-
-Si mamma,tutto ok.- rispose Kat.
Torno' in cucina per finire di tagliare il dolce.
-Lo prenderò' presto.l'appartamento dico.- Disse Lena abbassando il volto.
-Ah bene,
Perche' come te,anche Jay dovrà' scoparsi donne della tua prestazione.-
Prima che Helena la prenda per i capelli,presi la mano di Nelly e la portai in soggiorno.
-Ma che cazzo di problemi hai?!-
-Che problemi hai tu! che razza di cervello hai per tornare con quella?! quasi  quasi preferivo la tredicenne!-
-Sedici,Nelly,ne ha sedici. E comunque non hai il diritto di immischiarti nelle mie relazioni! Se la odi tientelo per te!-
-Ma e' una puttana.-
-Finiscila Nelly,davvero.Smettila di immischiarti!-
Tornai in sala da pranzo,dove gli altri avevano già incominciato a mangiare lo strudel della mamma.
-Nelly dov'è'?- Chiese mamma servendomi.
-Non vuole il dolce.- mentii e mi sedetti accanto a Helena,ancora triste.
-Beh...credo che sia arrivato il momento di darvi la bella notizia.-Disse posando la forchetta nel piatto e guardando emozionata mio padre.
-Cosa intendi?- Chiesi perplesso.
-Io e tuo padre abbiamo deciso di regalarvi una vacanza per festeggiare la vostra unione!- Si alzo' e sbatte le mani.
O cristo.
"La vostra unione" ti prego!
-Stai scherzando?!- Chiesi a papa'.
-No!- Disse la mamma-il collega di vostro padre e' capo di un golf card negli Hamptons! ha aperto una nuova residenza turistica estiva e invernale, alloggerete nel residence e avrete tutti i comfort di una vacanza rilassante!-
-Oh Rose! Ma non dovevate disturbarvi!-
Disse Helena,mentendo spudoratamente.
-Si. Non dovevate.-
-Si invece! ci teniamo tanti davvero! Vi prego,accettate questo regalo!-Disse porgendo il
-Oh beh...allora grazie!-
Disse Helena.
-Di niente. questo e altro per voi!-
Basta.
Non sopporto piu' questa situazione di "pace e amore".
-Si.grazie.Di tutto. Ora andiamo.-
Presi la mani di Helena e mi alzai.
-Ma come? di gia?-
-Si mamma,grazie ancora.-
Salutammo tutti e ci dirigemmo verso l'auto.
Non desideravo altro che uscire da quella casa.
-Ehi tutto bene?- Disse Lena accarezzandomi una guancia.
-Si.- risposi freddamente mettendo in moto.
-Va tutto bene...-
Helena non smetteva di baciarmi il collo e solleticarmi l'orecchio. Era molto,molto difficile mantenere la concentrazione mentre guidavo per la strada verso casa.
-Se la mia ragazza vogliosa non la pianta,giuro che accosto e me la faccio.-
La avverti' mordicchiandole il labbro inferiore appena fu vicino alla mia bocca.
-Suona più' come una promessa che come una minaccia...-
Disse lei infilandomi una mano tra le cosce e chiudendola sulla mia erezione.
-Cazzo,Lena,tu mi farai impazzire.- dissi premendole contro il palmo.
-Se te lo succhio,pensi di riuscire lo stesso a concentrarti sulla guida?-
Chiese iniziando a sbottonarmi i jeans.
-Sicuramente mi schianterò' contro un albero,ma in questo momento non me ne può' fregar di meno.-
Dissi mentre a sua mano scivolava dentro i miei boxer.
Per fortuna non fummo costretti a tentare la fortuna,perché' imboccai il vialetto di casa nel momento esatto in cui Lena apri' del tutto i pantaloni.
Sentii il cellulare vibrare per la terza volta. Avevi impostato la modalità' "vibrazione"
Appena la vibrazione cesso', ne riparti' un'altra.
Maledizione.
Avevo solo due opzioni.
Spegnere oppure farmi coraggio.
Nel frattempo Trinity si era già' preso il mio uccello fra le mani, perciò' pensai che la prima opzione fosse la migliore.
Aspetta un secondo...Trinity?!? 
Non posso aver pensato a lei ora.
-Rispondi.Faro' la brava per qualche secondo.-
Abbassai lo sguardo verso lo schermo e lessi il nome di "Nareesha."
Ma che?!
-Pronto?-
-Ehi Jay!tutto bene?-
-Sisi...tutto bene. qualcosa non va?-
-oh no no! io e i ragazzi andiamo al White club,ti va di venire?-
-Non posso scusa.-
-Jay dai! ci divertiamo!-
-No davvero,sono molto impegnato ora.-
Helena mi sorrise e si appoggio allo schienale.
-Dai Jay vieni! e'importante.-
-No.-
-Si tratta di Trinity.-
-Cosa?!? cosa e' successo?!-
-Vieni.ora.-
Trinity.
Sbiancai velocemente e la terra sotto i miei piedi cadde.
-Cosa e' successo Jay?-
-Entra in casa Lena. Io devo andare. Nelly  ha avuto un incidente e io devo andare da lei.- Mentii.
-Si e' fatta male? vuoi che venga con te?-
-No!Non puoi venire con me. Come ti viene in mente solo di chiedermelo? mia sorella sta male e io devo andare da lei e tu devi scendere da questa cazzo di macchina!-
-Jay,ti prego,lasciami venire con te...-
-SCENDI DA QUESTA MACCHINA!-
Cerco' freneticamente la maniglia della portiera e prese la borsa.
Usci' lanciandomi un'ultima occhiata preoccupata.

Trinity's Pov.

Mars mangiati in due giorni:30. Kg presi: 3. Kg persi:2.78. Cibo sano ingurgitato:0.
risposte alle telefonate di Jay:0. Chiamate ricevuto da Jay:0.
Ok.
La situazione e' critica.
Sono diventata un tutt'uno con il letto.
Si sta cosi' bene al calduccio,sotto le coperte,con le persiane perennemente abbassate.
Sono stati cinque giorni davvero belli.
Non ho fatto altro che dormire,mangiare, guardare film,dormire,piangere e mangiare.
Sono riuscita a convincere mia mamma a non farmi andare a scuola per due giorni,gli altri tre ho dovuto marinare e andare a dormire in garage.
Non vedo la luce da chissà' quanto,a parte quella dello schermo del pc.
Talli si e' trasferita dalla mamma,la quale ha capito che sto passando un brutto periodo e non mi ha fatto molte domande.
Non sono mai stata cosi' depressa in vita mia.
Mi sta crescendo la barba.
Voglio passare il resto della mia vita cosi',in questo letto.
-Trini? Se qui dentro?-
La voce di Summer mi riporta alla vita reale.
-Summer?!-
-Perché' e' tutto buio? E perché' c'e' odore di pollo fritto?-
Sento i suoi passi avvicinarsi alla finestra.
-Cazzo Summer!- grido nascondendo la testa sotto le coperte.
-Abbassa le tapparelle!-
-Oddio...mi sembra di guardare "Sepolti in casa".-
-Non sono abituata alla luce!-
Lentamente scosto le coperte dal viso.
Mi sembra di essere un vampiro.
-Allora...Questa stanza e' un disastro.- Dice raccogliendo un cartone di pizza in mezzo alla camera.
-ma c'e' ancora una fetta qui! bleh!- Lascia cadere il cartone e si avvicina al letto.
-E anche tu lo sei...-
Mi toglie violentemente  le coperte e
Mi prende il braccio.
-Ora vieni con me.-
-Ma che...-
Mi conduce in bagno e apre l'acqua della vasca.
-Vai dentro.-
Mi spoglio velocemente.e entro in quell'acqua cosi' calda e profumata.
E' cosi' rilassante.
-Ascoltami bene.Ora ti lavi,ti prepari e poi usciamo.-
-Cosa?! No!non voglio uscire!-
-E io non voglio vedere la mia amica ridotta cosi' per un troglodita.Stasera si esce con Cher e Michael. Andiamo al White club.-
-Nooo! E poi mia mamma non vuole...-
-Glielo gia' chiesto. Ha detto che non ci sono problemi. Ha solo detto che prima devi sistemare la stanza...-
-Ecco vedi? Niente da fare.-
-Ora tu stai qui e ti rilassi,e io vado a sistemare la tua tana.-
Non mi lascia il tempo di ribattere e corre in camere.
Summer che riordina.
Perfetto.
Dopo vari minuti,esco dalla vasca e raggiungo Sum.
-Wow Sum...non posso credere che l'hai pulita tu!-
-Ovvio che l'ho fatto io! Per chi mi hai preso! Ora muoviti,dobbiamo prepararci.-
Raggiungo il cassetto dell'intimo e indosso la prima cosa che trovo.
-Aspetta aspetta...non vorrai metterti quella cosa vero?-
-Cos'ho che non va?-
-Cos'hai che non va?! Hai indosso delle mutande della nonna e un reggiseno color carne! Non sapevo nemmeno che li facessero ancora!-
-Non sono della nonna,sono culotte.-
-Perché' non metti i bermuda,già che ci sei.-
Inizia a frugare nel cassetto e tira fuori un completo nero in pizzo.
-Niente male.- mormora' lanciandomelo. -Stara' benissimo con il vestito che ti ho portato.-
-Cosa? Che vestito?!-
Summer raggiunge
La sua enorme Louise Vuitton, e prende un tubino nero corto di pizzo.
Semplice ma elegante.
Me lo lancia e lo guardo meglio.
E' molto bello,ma dubito che mi stia. Bisogna essere modelle per indossarli.
-Sum,non penso mi stia.-
-Provalo!-
Difficilmente faccio passare l'indumento,e Summer mi aiuta a chiuderlo.
-Cavoli! Ma tu stai bene con tutto!- dice battendo le mani.
-E' strettissimo! Non so se riuscirò' a respirare.-
-Sembra che sia incollato! Evidenzia perfettamente le tue forme!-
-Mmh...non so.-
-Dai piantala,sei bellissima. Ora muoviamoci,fra mezz'ora sono qua.
Finiamo di prepararci e raggiungiamo i nostri amici in auto.
-Ciao ragazze!- 
Cher e' seduta affianco a Michael,nel sedile del passeggero.
Io e Summer prendiamo posto nei sedili posteriori.
-Ciao cher,ciao Micheal.-
-Allora non sei morta?! Lo sai,cinque giorni senza di te sono alquanto noiosi.- Disse Micheal.
-Mi sono stati utili pero',davvero.-
-Lunedì' ci sei pero',vero?-
-Si,Cher.-
Proseguiamo il viaggio raccontandoci gli aneddoti più' divertenti della settimana,e per un solo istante, dimentico tutto.
Arriviamo velocemente al club,molto affollato,come sempre.
Riusciamo a trovare parcheggio abbastanza vicino ed entriamo.
Quelle luci,e quella musica...mi riportano a qurl giorno.
L'ultimo volta che sono stata qui...
Basta Trinity. 
Smettila di pensarci.
-Andiamo a ordinare.- Cher mi prende per mano e mi conduce al bancone,mentre gli altri su siedono al tavolo.
-Cosa prendete, bellezze?-
Cher ordina i drink,e il
Barista rivolge lo sguardo a me.
-E tu?-
-una coca cola,grazie.-
-Voleva dire Malibu' cola,Malibu'. Noi andiamo a sederci.-
Fa l'occhiolino al barman e mi conduce al tavolo.
-Volevo qualcosa di leggeri Cher!-
-Giù' i pensieri sui bicchieri!-
-Allora Summer,Hai ancora intenzione di battere il tuo record?-
-Nah...e' una cosa da bambini,io sono matura. Ci sono cose ben più' importanti che limonarsi 11 ragazzi.- Disse portandosi il suo cocktail alle labbra.
-Ahahahaha!-
-Perche' ridete?! sono seria!-
-Ahahahaha!-
-Fanculo.-
La pista e' affollata, e ciò' rende tutto più' stretto.
Troppi ricordi,qui dentro...
-Dai ragazze! Andiamo a  ballare!-
Micheal ci prende per mano e ci conduce al centro,tra tutte quelle persone scatenate e accaldate.
Non amo ballare,soprattutto se in mezzo a tutta questa gente.
Mentre Summer,Cher e Micheal si muovo sensualmente attirando l'attenzione e sguardi maliziosi,io sembro un palo.
Proprio nel momento in qui inizio a sciogliermi,qualcuno in fondo alla sala cattura la mia attenzione.
Nareesha.
E Nathan.
E tutti gli altri.
Merda.
-Tutto bene Trini?- 
Summer si avvicina e volge lo sguardo nella stessa direzione dove sto guardando.
-O cazzo...-
Mi prende il braccio e mi porta al nostro tavolo.
Non riesco più' a parlare. Molto probabilmente ho Jay a 15 metri e tutto quello che vorrei e' non essere qui ora.
-Vuoi che andiamo via?-
Si,ti prego.
-No, e' tutto ok.-
Mi trema la voce e devo cercare di trattenere le lacrime.
-Sicura?-
-Si.-
No. 
Ma non posso
Rovinare la festa ai miei amici,e di certo non posso continuare ad evitare Jay per tutta la vita,devo farmela passare,solo che non e' ancora il momento.
-Trinity?- 
Quella voce,cosi' familiare.
-Ciao Max.-
-Come va?-
"Sto bene".
-Sto bene.-
-Trinity! Che bello che sei qui!-
Nareesha e gli altri si avvicinano,salutano Summer e prendono posto vicino a noi.
Lui non c'e'.
Non e' qui.
Anche Summer lo ha notato, e mi sorride felice.
Micheal e Cher ritornano sudati e stanchi,e fanno conoscenza con i ragazzi.
Stare li,con quelle persone cosi' familiari ma sconosciuti, e' strano e triste.
Non sono ancora pronta per far finta di nulla, e continuare a ridere come se niente fosse.
Tutti sembrano divertirsi,mentre io non sento altro che leggero brusio.
-Ehi Trini,ti va di ballare.-
-No.-
-Tutto bene?-
-Si Max,tutto alla grande.-
-Ok...mi accompagni  prendere da bere?-
Ma cos'è, ha bisogno del guinzaglio?Non può' prenderlo da solo??
Decido di scacciare la Trinity acida e di far entrare in scena quella educata.
-ok.-
Raggiungiamo il bar e Max ordina il suo drink.
-Vuoi qualcosa?-
-No grazie.-
Trinity educata. Trinity educata.
-Avanti...ti faccio provare un cosa.-
-Vuoi farmi ubriacare?-
-Mmh...forse.- sorride e ordina il cocktail.
-Ecco a te.-
Mi porge un bicchiere con uno strano liquido azzurro chiaro.
-Buono?-
-Si...non e' male per niente.-
-Si devo ammettere che non e' niente male.- sorrise e il suo sguardo scivolo' su di me.
Chissà' perché' ho come l'impressione che non stesse parlando
Del drink.
-Allora,come te la passi? Non sono abituato a non vederti per casa.-
-Bene. Molto bene.-
-Ora che non ci sei più', non posso più' portarti a fare passeggiate notturne sui binari!-
-Ti prego! Pensavo volessi uccidermi!mi facevano malissimo i piedi e non vedevo nulla.-
-Ma ne e' valsa la pena no?-
-Si,direi di.-
-La prossima volta niente binari.promesso.-
-E niente notte fonda.-
-Niente notte fonda.-
Eravamo ancora al bancone,e io avevo già quasi finito il drink.
-Il fatto che tu abbia detto che ci sara' una prossima volta mi entusiasma molto.-
-Mmh...non montarti la testa George,prima mi stavi antipatico.-
-Ah si? E perché'?-
-Non lo so sinceramente...cioè' sei simpatico,ma mi stavi antipatico. Era una cosa cosi',naturale.-
-Wow. E ora?-
-Nah...ora non più'.-
Scoppiamo entrambi a ridere,decisamente più' rilassati.
-Ora posso dormire tranquillo.-
Entrambi finimmo il drink.
-Balliamo?-
Trinity educata,Trinity educ...
No.
Non mi serve.
Anche la Trinity acida lo vuole.
Raggiungiamo la pista.
Ci sono voluti pochi secondi di rigidezza per trovare il ritmo della canzone e sciogliere i muscoli che non avevo realmente,ma quando l'ho fatto,il ritmo della musica risuonava nella mia testa e poi nel mio corpo.
Ondeggiando al ritmo di musica, girai su me stessa e le mie spalle si muovevano con i miei fianchi. 
Il braccio di Max striscio' attorno alla mia vita,e senti il suo mento strofinarsi contro il mio collo.
Max mi giro' verso di lui,ed io ero in punta di piedi.
Abbasso' la
Sua testa,premendo la fronte contro la mia.
La sua mano scivolo' sopra la curva della mia schiena.
Riuscivo' a sentire il suo respiro,che usciva da quella labbra,cosi' vicino alle mie.
Chiusi gli occhi,e prima che Max potesse interpretare quel gesto in un altro senso, mi ritrassi velocemente.
-Ho bisogno di prendere aria.-
Ed era vero,faceva caldissimo,ma soprattutto stavo cercando di evitare qualcosa per qui mi sarei pentita.
-Ok.ti accompagno.-
Uscimmo,avvisando gli altri,che evidentemente avevano visto tutto,viste le loro facce contrariate.
Respirai affondo l'aria fresca e mi appoggiai al muro.
Avevo troppe cose per la mente,e dovevo riprendermi velocemente.
Max si avvicino' a me e mi guardo' preoccupato.
-stai bene?-
-Si.-
Di certo la mia voce diceva tutto il contrario.
-Ascolta Trinity,so quello che e' successo e si che stai cercando di  fare finta di niente,ma devi andare avanti Trinity. Lo so che e' difficile e che non vorresti sentire queste parole,ma e' cosi'.-
-Si...già' ...io,io non so ...cosa fare,i-io...-
-Non devi fare niente. Andrà' bene.-
Non seppi nemmeno perché',non sono tipa da gesti compulsivi,ma lo feci,perché' ne avevo bisogno.
Lo abbracciai e non desideravo altro.
Non avevo piu' lacrime da versare,o almeno era quello che credevo.
-Mi manchi Trinity.-
Ecco. 
Qual'era il senso di questo commento ora? Nessuna.
Non era utile.
Ma mi serviva cosi' tanto in questo momento.
Era la cosa più' sbagliata,e allo stesso tempo più' giusta da dire in questo momento.
-Grazie Max.-
-Di cosa?-
-Di esserci.-
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Mi stringeva tra le sue braccia,ed era un bene,perché' le mie gambe tremavano e non avrei resistito a lungo.
Le nostre labbra erano pericolosamente vicine,i nostri nasi si sfioravano,e prima che le nostre bocche si unissero,qualcosa o qualcuno scaravento' Max lontano da me.
Mi ci volle un po' per capire cosa fosse successo.
-Ma che diavolo?!-
Max era finito addosso al muro,e la sua camicia era tenuta dalla stretta ferrea di Jay.
-Non provare mai più' a toccarla.-
-Ma cosa ti prende?-
-Cosa cazzo prende a te! Tieni le tue mani a posto!-
Max lo spinse e si libero'.
Il volto di Jay era rosso e vedevo la vena del collo pulsare.
Non l'ho mai visto cosi' arrabbiato.
-Tu hai qualche problema serio! Non e' di tua proprietà'.-
-Sei tu che avrai dei problemi quando ti spaccherò quella lurida testa di cazzo.-
Si avvicino' a Max e lo prese per il colletto della camicia,intrappolandolo nel muro.
-Cosa pretendi? Ti sei stancato di scoparla e adesso ti sbatti Helena.l'hai scelto tu.-
Quelli che avvenne dopo accadde troppo velocemente.
Molta gente si era radunata a osservare la rissa.
Jay colpi' in pieno la faccia di Max,facendolo cadere a terra.
Jay si abbasso' e gli sussurro' qualcosa,poi si sposto' leggermente.
-Max!- 
Lo raggiunsi e mi accovacciai a terra.
Perdeva sangue dal naso e non sembrava capire molto.
-Ma che cazzo hai fatto?!-
Mi alzai e lo raggiunsi, dovendo trattenere la voglia di picchiarlo.
-Cio'
Che si meritava.-
-Tu sei pazzo Jay! Ma che ti passa per la testa?!-
Mi squadro' da capo a piedi e sorrise debolmente.
-Sei bellissima.-
-Jay...-
-Non so perché' lo sto facendo.-
Sentivo le lacrime.
Tra meno di due secondi scenderanno.
-ti prego...-
-io...-
Ora basta.
Non devo piangere.
Non devo lasciarmi abbindolare da lui,ancora.
Quelli che si merita e ' un pugno in faccia.
-Jay non sono più' la tua ragazza.-
Ecco,questo era peggio di un pugno in faccia.
-Lo so.-
Angolo autrice:
Sono tornata con un capitolo un pò più lungo :)
Devo ammettere che la parte finale non mi convince molto, sarà perchè l'ho scritta alle 23.00 guardando X Factor, quindi se notate parole come" Canzoni" e "Demi" o roba del genere, capitemi.
Dunque.
Sto odiando i miei personaggi tantissimo.
Tutti.
Mi fa incazzare questa storia! 
Max e Trinity?!?! io personalmente li odio insieme, voi che ne pensate?
Lasciate qualche recensioncina e fatemi sapere :))
 

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Capitolo 24
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22
 
Quella mattina mia madre mi accompagnò a scuola,siccome aveva il turno mattutino.
Ero tornata a scuola da una settimana ormai,e nonostante non lo dessi a vedere,la me depressa non se ne era ancora andata.
Salutai mia madre e mi diressi nel cortile della scuola,con i pochi studenti già arrivati.
Summer e Cher,essendo in autobus,dovevano ancora arrivare,così mi fermai con Michael.
-Sei così sciatta amica.-
-Buongiorno anche a te,Michael.-
-Un giorno di questi devo darti una sistematina sai.-
-Affare fatto.-
-Sono nella merda comunque.-
-Perchè?-
-ho dimenticato gli appunti di Mrs. Witson  a casa! E lo sai come la prende dopo varie dimenticanze! Non posso permettermi altre note sul registro.-
-Tieni i miei.- Dissi aprendo lo zaino 
-E tu come fai?-
-Faccio sega.A me non serve,ne ho altri.Prendili.-
Prese esitane i fogli spiegazzati e mi guardò incuriosito.
-Marini ancora?!Sei peggio di me tesoro!-
-Un giorno in più che vuoi che accada...Esco con Max.-
-Max? Quello pelato?-
-Esatto.Mi deve portare in un posto!-
-Mmh...interessante...-
-Non fare quella voce. Siamo soltanto amici.-
-Per ora.-
-Michael!-
-Ok ok,come vuoi.-
-Beh,io vado. Mi aspetta vicino al panifico qui dietro. Coprimi eh.-
-Come faccio a coprirti bene,se sei venuta a scuola tra tutti questi studenti?!-
-Non preoccuparti. Il cortile e' mezzo vuoto.  A domani!- Dico allontanandomi.
-A domani!-
Il panificio non è molto lontano da qui.
Mi avvicino alla panchina,e guardo l'orologio.
Effettivamente è ancora presto.
Una moto nera,accosta rumorosamente di fronte a me,facendomi sobbalzare.
Il ragazzo con la giacca di pelle, si toglie il casco rosso.
Max mi sorride calorosamente e mi porge un casco nero.
-Una moto?-
-Chiamala Shadow.-
-Hai dato un nome alla tua moto?!- Dico allacciandomi il casco.
-Certo.- Dice aiutandomi a chiuderlo.
-Allora...mi dici dove andiamo?- Chiedo salendo.
-No,è un segreto. Tieniti forte.-
Prende le mie braccia e le avvolge fortemente al suo torace.
Parte velocemente ed è bellissimo.
L'aria che sfreccia tra i capelli,quella sensazione di vuoto...Era da un sacco di tempo che non andavo in moto.
Almeno da quando stavo con Scott.
Chissà  perchè pensare a Scott e a tutto ciò che mi ha fatto non mi fa più nessuno effetto.
Sono cambiate così tante cose.
Spero di riuscire a dimenticare così velocemente anche Jay.
Dopo quasi un' ora,Max accosta di fronte ad un bar.
Scendo dalla moto e tolgo il casco.
Mi guardo intorno incuriosita e spaesata.
-Bello vero?- Chiese Max togliendomi il casco dalle mani.
Ciò che ci circonda è assolutamente fantastico.
Graziose case dai tetti triangolari e colorate,odore di pane e caffè,strade di sassi affollate solo da pedoni.
-Si cavoli,mi sembra di essere in uno di quei paesini in Irlanda.-
-E non hai ancora visto niente.-
Mi prende la mano e mi conduce dentro il bar.
E' piccolo e accogliente,colorato,come il resto del paese,e c'è un buonissimo odore di Cornetti.
-Hai già fatto colazione?- Mi chiede mentre ci sediamo in uno di quei
Graziosi tavolini rotondi.
-Mmh si.-
-Non importa.-
-Infatti.-
Mi sorride e fa un cenno alla signora dietro al bancone.
-Ditemi.- La donna,dai capelli neri raccolti e la pelle diafana,prende il blocchetto e ci sorride dolcemente.
-Cosa prendete?- Ha un marcato accento francese e le guance gonfie e rosse. E' robusta e sembra davvero affettuosa.
-Trini?- Mi chiede Max.
-Ehm...una brioche al cioccolato e un cappuccino.-
-Per me Waffels e caffè macchiato.-
-Perfetto. basta cosi'?-
-Oh...Portaci anche i tuoi deliziosi Macaron,Coco.- Dice Max sorridendole dolcemente.
-Ovvio,Maximilian.-
Ci sorride e torna in cucina.
-Sei già venuto qui?-
-E' la migliore caffetteria del paese. E Coco fa dei pasticcini Straordinari.-
-Quindi vieni spesso qui?-
-Qualche volta mi piace isolarmi dal mondo,e vengo qui,dove nessuno mi conosce,in questo posto bellissimo.-
-Come ti capisco.Io per isolarmi dal mondo devo usare il bagno.-
Ride e Coco torna con le nostre ordinazioni.
-Buon appetito.-
-Grazie.- Diciamo insieme.
L'odore è così buono.
Altri che i Muffin dietetici che ho mangiato stamattina.
Altro che i Macaron comprati da Tesco.
Tutto questo è un sogno.
-Allora? Ti piace?-
-Mmh...- Dico masticando avidamente il mio cornetto.- Delizioso.-
Ride vedendo la scena che gli si presenta davanti,una me affamata e impazzita.
-Cosa ridi?!- Dico continuando a masticare.
Alla faccia della femminilità.
-Sei buffa.- Disse sorridendomi dolcemente.
Gli faccio una smorfia e bevo un sorso di cappuccino.
-Ahahaha!-
-La smetti di prendermi in giro?-
-Scusa scusa...hai un po'...-
-Cosa.-
Prende un tovagliolo e mi pulisce delicatamente il contorno delle labbra.
-Ehm...g-grazie.-
-Prego.-
-Allora...come proseguiremo la giornata? -
-Te vuoi sapere troppo...-
-Ma sono curiosa! e ricordati che per le due devo essere a casa.-
-Non preoccuparti.-
Facile per lui.
Ci mancherebbe anche che mia madre venga a sapere che ho marinato.
Di nuovo.
-Andiamo?-
Annuisco e Max si reca alla casa per pagare.
Mi vengono le lacrime agli occhi a pensare che devo uscire e abbandonare questo delizioso odore dolciario.
Salutiamo Coco e usciamo.
In questa città,tutti sembrano più rilassati e sereni,nessuno sembra avere fretta di andare a lavoro o comprare il pane per il pasto.
Sarebbe bello vivere qui.
Saliamo in moto e proseguiamo per quella stretta stradina,evitando i pedoni che ci fulminano con lo sguardo.
Ci fermiamo poco più avanti,all'inizio di un mercato.
-So quello che stai pensando."Max mi ha portati così lontano per farmi vedere un mercato."-
-Sinceramente io stavo pensando ai Macaron di Coc...-
-Ma ti sbagli. Questo è il mercato delle cose perdute.-
-Il mercato delle cose perdute?-
-Gia. Tutte cose trovate,ma di una bellezza infinita.Vieni.- Mi prese la mano e insieme entrammo in quella piazza tanto affollata.
C'erano le solite bancarelle,del pesce,vestiti,borse...ma la maggior parte delle bancarelle erano particolari.
Orientali,Bambole di pezza,occidentali...Erano tutte cose piccole e rovinate...
eppure la gente si fermava e comprava.
Eppure erano così belle.
-Che ne pensi?-
-Io...non so...è così...non lo so.-
-Ti capisco! Non c'è un aggettivo per tutto questo.-
-Sai,è bello passare del tempo con te.Sei il mio compagno di avventure.-
-Sono onorato. Mi procurerò due paracadute.-
-Ritiro quello che ho detto!-
-Ahahahaha!-
Dopo aver comprato una bambola dal Messico e un flauto italiano,uscimmo dal mercato.
-Max! sono le 10 e mezza! Ma quanto siamo stati!-
-E non abbiamo nemmeno finito!-
-Come no...-
-Salta su.- Disse porgendomi il casco.
Obbedì e partimmo.
Il viaggio durò mezz'ora,ma ne valse davvero la pena.
un enorme distesa d'acqua copriva la nostra visuale,accompagnata da un letto d'erba appena tagliata.
Bambini giocavano tra gli alberi,i genitori chiacchieravano tra loro seduto sul prato...Era tutto così perfetto.
-Solo tu puoi trovare queste cose!-
-Ti piace?-
-Oh si!-
-Aspetta qua.- 
Max raggiunse la moto parcheggiata in un albero poco distante da noi,e io mi avvicinai di più al lago.
Mossa sbagliata,perchè la prima cosa che mi venne in mente non fu certo la migliore della giornata.

 
-E’ bellissimo Jay.-
-ogni sera, ci riunivamo qui,e non facevamo niente. Stavamo zitti e guardavamo il cielo.Il silenzio parlava per noi.- disse cingendomi le spalle.
-Poi?-
-Poi siamo cresciuti e non ci importava più se i grilli cantavano e le stelle si specchiavano.-
Mi strinse più forte a lui, così che potessi sentire meglio il suo odore,
 così che potessi sentire meglio il suo odore, così buono e rassicurante.
-Eppure,tu li senti i grilli, no Jay?-
-Si, ora li sento.- Si girò e mi osservò attentamente.-Ora che sei con me li sento.-

-Trinity?-
Mi girai velocemente notando Max che mi osservava preoccupato.
-Tutto bene? Hai gli occhi lucidi...-
-S-si tutto apposto. - Dissi asciugandomi gli occhi.
-Ok...Dai,aiutami a stendere la coperta.-
-Non dirmi che quello è un cestino da pic nic...-
-Potrebbe essere...-
-Max! è fantastico!-
Ci stendemmo sulla morbida coperta di linux,accompagnati dal rumore dei gabbiani,il sole cocente e il rumore dell'acqua.
Se è un sogno non svegliatemi.
-Voglio vivere sempre dei momenti così...-
-Io ci sarò.-
Mi voltai e lo guardai intensamente negli occhi.
Max era così...giusto.
Perfetto.
Forse,se avessi incontrato lui invece che Jay,Ora starei bene.
Sarei felice come un tempo.
Forse è lui il ragazzo giusto.
Eppure il mio cuore dice il contrario.
Vuole mandarmi nella via sbagliata.
-Lo so.Promettimi solo una cosa.- mi appoggiai sui gomiti per poterlo osservare meglio.
-Quello che vuoi.-
-Promettimi che qualsiasi cosa accadrà non rovineremo la nostra amicizia.-
-Va b...-
-Promettimi che non ti innamorerai di me.-
Max si zittì e guardò in basso,poi rivolse lo sguardo verso il lago.
-Max...-
Sospirò e continuò a guardare la distesa d'acqua,indifferente.
-Promettilo.-
Puntò il suo sguardo sui miei occhi,e dopo interminabili secondi parlò.
-Te lo prometto.-
Lo abbracciai forte,sentendomi accolta e al sicuro fra le sue braccia calde.
-Che ne dici di mangiare?- Chiese rompendo quel momento,che stranamente, si rivelò imbarazzante.
-Ma sono appena le 11 e un quarto!-
-C'è così tanto da mangiare che è meglio se cominciamo presto,fidati!-
Max rovistò nel cestino,e tirò fuori piatti e bicchieri di plastica.
-E questo...- Disse prendendo una bottiglia di Champagne.-E'  per festeggiare.-
-Devo tornare a casa lucida,ti avverto.-
-Non ti farò ubriacare.- Sorrise e verso a entrambi lo chamapagne.
-Festeggiare cosa?- Chiesi alzando il bicchiere per brindare.
-Ai the wanted.-
-Chi è ricercato?-
-Noi.-
-Io?!-
-Ahahaha! No! io e i ragazzi.-
-Cosa avete fatto?!-
-Niente! The Wanted è il no...-
-Oddio siete spacciatori!-
-No Trini! stiamo per...-
-Rubare una banca!-
-Ahahaaha! No! Mi lasci parlare?-
-Preferirei non sentire,ma fai pure...-
-Io e i ragazzi abbiamo formato una band,i "The Wanted", Abbiamo pubblicato il nostro primo singolo,e stiamo lavorando al nostro primo album!-
-Stai scherzando?-
-No!-
-Quindi non avete nessun problema con la legge?-
-No assolutamente!-
-Siete...una band?-
-Si Trini!-
-Ma è stupendo!- Mollai il bicchiere,rischiando di far rovesciare tutto,e saltai addosso a Max.
-Che bello Max  Sono felicissima per voi! Sarete famosi!-
-E' ancora tutto da vedere...-
-Oh lo sarete eccome...ma come è successo? Perchè non sapevo nulla di questo gruppo?-
-Era una sorpresa. Poi,siamo andati a cantare in un locale a Birmingham,e un signore,oggi il nostro manager,ci ha scoperti.
Non riesco ancora a crederci.-
-Non dirlo a me!-
-Ora brindiamo.-
-Giusto. Ai the wanted e ad un'amicizia infinita.-
-A una amicizia infinita...-
-E a i the wantes Max...-
-Certo,ai the wanted.-
Ero così felice che molto probabilmente mi sarei ubriacata.
-Ecco qua,serviti pure.-
Disse max disponendo gli alimenti sulla coperta.
-Cavoli quanta roba! Hai fatto tutto tu?-
Chiesi indicando i panini e le varie insalate.
-Tutta roba di Max!-
-Wow!-
-Max Beef,la rosticceria affianco a casa mia.-
-Ahahahaha! Max!Beh,bravo lo stesso!- Dissi mordendo un pezzo del mio panino prosciutto e mozzarella.
-Allora...come vanno i progetti per il disco?-
-Ora che Jay non c'è,ci siamo fermati un'attimo,ma riprenderemo appena tornerà.-
-Non c'è? Come mai?- Dissi cercando di nascondere al meglio la mia morbosa curiosità.
-E' andato in vacanza con Helena.-
In vacanza...
Con Helena.
Basta.Non devo pensarci. Non posso rovinarmi questa splendida giornata.
-O-ok...ehm...cantami qualcosa del cd.-
-Oh,nono!-
-Dai Max! Qualcosa in anteprima!Potrò dire di conoscere già le canzoni del cd ancora prima che esca!-
Rise e versò  a entrambi un' altro sorso di vino.
-D'accordo,ti accontento.

"The sun goes down the stars come out
And all that counts is here and now
My universe will never be the same 
I'm glad you came"


-Hai una voce bellissima Max.-
Mi sorrise e finì il suo piatto di insalata.
-Che dici,andiamo?-
-Si,è quasi ora.-
Raccogliemmo tutte le cose e ci dirigemmo verso il motorino.
In un'ora arrivammo dietro casa mia,per non farmi vedere da mia madre.
-Mi sono divertita molto.-
-Anche io.-
-Grazie di tutto.-
-Grazie a te...allora ci vediamo.-
-Certo.-
Gli diedi il casco e posai le mie labbra sulla sua guancia ruvida.
-Ciao Max.-
-Ciao Trinity.-


Salveeee!
Dopo aver quasi avuto un'infarto alla notizia che le mie storie,il mio account, e tutto EFP è stato cancellato, sono riuscita a pubblicare!
Ho un piccolo problema di ispirazione, ma spero di riuscire a farmela tornare al più presto!
Bene. Max e Trinity si stanno avvicinando sempre di più.
E' in arrivo una nuova band in paese. (Alla faccia di chi dice che si sono sciolti per sempre! io li riunisco >.<)
E Jay sembra felice con la sua nuova dolce metà.
Che accadrà?
Fatemi sapere le vostre opinioni!
Un Bacio,
Ali XOXOXO

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Capitolo 25
*** Capitolo 23 ***


                                                
Capitolo 23

-Lo sai,da quando esco con te sarò ingrassata di cinque chili.- Dissi prendendo un morso del mio doppio hamburger.
Quel giorno io e Max eravamo andati al centro commerciale,tanto per cambiare la nostra solita routine di avventure folli.
-Dovresti ringraziarmi,eri troppo magra. E lo sei ancora,dovresti mangiarne altri dieci di quelli.- Disse indicando il mio piatto ormai quasi vuoto.
-Esagerato...allora,shopping?-
-Mi sembrava che non ti piacesse il shopping.-
-Mmh...non molto. Ma muoio dalla voglia di farlo con te.-
-Cosa?!- Chiese Max sorridendomi maliziosamente.
-Lo shopping Max!-
-Mmh mmh certo!-
-Andiamo idiota!-
Presi il suo braccio e ci allontanammo dalla sala.
Entrammo in vari negozi,ma uscimmo velocemente,entrambi più interessati ai discorsi dell'altro.
Uscimmo da un negozio di abbigliamento,e ci dirigemmo verso l'uscita.
-Hanno aperto un nuovo ...cosè?- Disse Max indicando la vetrina affianco all'uscita.
Il negozio in questione era un salone di bellezza,con tanto di estetista e parrucchiera.
-Entriamo.-
-Oddio,cosa devi fare.-
-Aspetta e vedrai.-
Il salone profumava di shampoo e incenso, l'ambiente era grande e rilassante.
L'aria calda dei phon era confortante.
Una donna si avvicinò a noi.
-Ditemi pure.-
-Io dovrei...farmi i capelli.-
-Ok,vieni pure.-
La donna si allontanò.
-Cosa hai intenzione di fare?- Mi chiese Max visibilmente divertito.
-Aspettami fuori.-
-Come?-
-Vai fuori ok? Appena finito esco,dai vai.-Dissi spingendolo verso l'uscita.
Scosse la testa e scomparì.
-Allora...siediti pure.-
Mi sedetti nella sedia girevole e mi guardai allo specchio.
Cavoli.
Non mi riconoscevo più.
Il solito rossore naturale delle guance era sparito,sostituito da un bianco grigiastro pallido.
Il viso era smunto e gli occhi spenti scavati accompagnati da due grosse occhiaie.
I miei capelli biondi lunghi dalle onde morbide erano secchi e arruffati.
Sembravo un cadavere influenzato.
Ma che diavolo mi stava succedendo? 
Sta cambiando tutto.
Dalle ultime settimane non parlavo quasi più con Summer,con Cher,con tutti quanti.
La maggior parte del tempo lo passavo con Max, ormai ci incontrevamo ogni giorno.
La mia vita sociale era meno movimentata di quella di mia nonna.
-Cosa preferisci?- Chiese la donna accarezzandomi i capelli.
Alzai lo sguardo sopra lo specchio,dove un grande poster con un modella mi sorrideva allegramente.
Sorrideva a me.
-Quello.- Dissi indicando il poster.
-Oh...cambiamento drastico,eh?-
La donna si allontanò per recuperare il phon.
-Giá...cambiamento.-

-Grazie e arrivederci.-
Presi il resto e uscì dal salone.
Max era troppo concentrato per vedermi,così mi avvicinai lentamente e gli toccai la spalla.
Alzò lo sguardo di scatto e sussultò appena incontrò il mio viso.
-Oh mio dio...-
-Che c'è?-
-Tu...-
-Sto tanto male?-
-No,solo che sei così diversa...non me l'aspettavo.-
Si alzò e prese una mia ciocca bruna per esaminarla.
-Mora...- Disse ammirando i miei nuovi capelli color cioccolato,lisci e corti.
-È uno shock per
me...-
-Lo è anche per me.-
-Ero così abituato a Raperonzolo.-
-Beh,ora devi abituarti a Trinity.-
-Cosa diranno i tuoi?-
-Probabilmente mia madre tenterà un omicidio,ma le passerà,prima o poi.- Ridacchiai.
La sua mano che accarezzava i miei capelli,scese e mi sfiorò una guancia.
-Sei bellissima.-
Arrossì violentemente,distogliendo lo sguardo da quegli occhi grandi e penetranti.
-Andiamo?-
-Si certo,andiamo.- Mi sorrise e uscimmo dal centro commerciale.
-Farai prendere un colpo a tutti.-
Disse una volta entrati in auto.
-Si,suppongo di si.Summer adorava i miei capelli lunghissimi,mi ha minacciato varie volte raccomandandomi di non tagliarli.È arrivato il suo momento,dunque.-
Rise e imboccò la strada di casa mia.
-Mi dispiace per te.-
-Oh,se ne farà una ragione.-
-Allora,penso che sarebbe una buona idea inaugurare la nuova biancaneve con una cena,che dici?-
-Biancaneve?!-
-Oh si,assomigli più a biancaneve ora. Ti porto a cena,così la gente penserà che sono uno stupendo rubacuori che ha l'onore di uscire con le principesse dal livello di raperonzolo e biancaneve.-
-Ah si?! Mi stai usando per la tua fama!-
-Mmh...forse.-
Ridemmo insieme,ed era forse la prima e vera volta che lo facevo da...
-Esci con me?-
-Va bene.-
-Ti passo a prendere alle otto.-
-Perfetto.-
-E buona fortuna con tua madre.-
-Mi servirà!A dopo Max!-
Scesi dall'auto e mi avviai verso casa,pronta per affrontare la furia di mia madre.

Max's Pov

Quando bussai alla porta,Trinity l'aprì quasi immediatamente,e
appena posai gli occhi su di lei l'ansia si trasformò in qualcosa di totalmente diverso.
La camicetta senza maniche nera con i fiori colorati che indossava stava a meraviglia con la sua carnagione e i capelli mori.
Il mio sguardo scese lungo i jeans attillati infilati dentro gli stivaletti neri e poi risalì, indugiando nel punto in cui le morbide onde brune e corte si arricciavano intorno alla curva dei seni.
-Sei...davvero bellissima.-
-Grazie,anche tu.-
-Sei pronta?-
-Si,prendo la borsa.-
Si voltò di scatto e partì a razzo per il corridoio.
Torno con una giacca di pelle beige e una borsa nera e mi raggiunse.
-Pronta.-

La piccola candela guizzava al centro del tavolo bene apparecchiato. Avevamo ordinato la cena al cameriere e Trinity era passata da un argomento all'altro mentre sbocconcellava il pane.
Il cameriere arrivò coi nostri piatti.
-Cosa hanno detto i tuoi?-
-Diciamo che quando mia madre mi ha visto stava per avere un infarto,poi si è calmata e si è messa a piangere per i miei capelli.Non mi ha minacciato stranamente,era solo in lutto.-
-Ahahaha! E tuo padre che ha detto?-
-Non posso saperlo,dal momento che non c'è.-
-Non ti ha ancora vista?-
-No...- 
Le sue mani giocherellavano con il suo braccialetto e sembrava visibilmente agitata.
-Non mi ha ancora vista.E non mi vedrà mai.-
-Trinity...-
Abbassò lo sguardo e bevette un sorso d'acqua.
-Oh merda,mi dispiace,non sapevo...-
-Non è come pensi Max. Lui ci ha lasciate,ma per andare con la sua segretaria,non in cielo.-
-Ah...oh...-
-Gia...-
-Scusa,io non sape...-
-Come potevi saperlo?-
Mi strinsi nelle spalle e sospirai.
-Va tutti bene Max,davvero.-
Mi piaceva pensarlo.
-Allora,cosa fai per il compleanno?-
-E tu come lo sai?-
-Oh,mi sono informato.Fai una festa?-
Fece una smorfia.-No.-
-Non hai intenzione di festeggiarlo?-
Trinity finì il pollo.-Non festeggio più da tanto tempo.Non mi sembra una cosa così eccezionale.-
-Si che lo è invece.È nata una principessa,ricordi?-
-Pff! Mi fai venire il diabete.-
-Ahahaha!-
Arrivato il conto,uscimmo nell'aria fredda e le misi un braccio intorno alle spalle,tenendola stretta a me mentre attraversavamo il parcheggio buio.
Non oppose resistenza,anzi rimase appoggiata al mio fianco.
-Ti è piaciuta la cena?- Le chiesi una volta saliti in macchina.
-Si. E grazie per il cibo.Voglio dire,per la cena. Grazie.- 
Chiuse gli occhi e,anche se era troppo buio per notarlo,sapevo che era arrossita.
-Grazie.-
-Prego.- Sorrisi e misi in moto.
Mi rivolse un sorriso timido,e tra noi scese un piacevole silenzio,il che era bello. Continuavo a rimuginare sul fatto che per il compleanno non facesse niente.
Tornati a casa,ci fermammo davanti alla sua porta .
Stavamo per affrontare il momento più imbarazzante di qualunque appuntamento.
-Quindi...devo dirti la verità.-
-La verità su cosa?-
Con estrema cautela,per evitare che scappasse via urlando,feci scivolare le mani lungo la sua schiena.
-Sai quando ti ho detto che stavi bene vestita così? Non sono stato del tutto sincero.-
-Non pensi che stia bene?-
-No.- Con una mano risalii la sua schiena,fermandomi appena sotto i capelli mentre premevo la tempia contro la sua.-Non stai bene:Stai benissimo.-
Il suo respiro mi scaldò.-Grazie.-
Se l'avessi baciata,probabilmente avrei sfidato la sorte,ma era così vicina e non si tirava indietro.
Da un'eternità aspettavo di scoprire il sapore delle sue labbra. Il cuore martellava,pompandomi sangue bollente nelle vene.
Trinity si irrigidì quando le mie labbra passarono sull'incavo della sua guancia e poi le sue mani atterrarono sui miei bicipiti.Avvicinandomi,sentivo il suo profumo dolce.
-Trinity?-
-Che c'è?-
Il sangue mi pulsava forte in vari punti del corpo.
-Noi siamo amici,vero?-
-S-si.-
-Allora sappi,che questo non è un bacio.-
Prima che potesse parlare,sfiorai le sue labbra con le mie. Non era neanche un bacio,più una carezza,ma la scossa che percosse il mio corpo mi fece uscire tutta l'aria dai polmoni.
-Mi hai baciata.-Le dita di Trinity mi strinsero il braccio.
-No,questo è un bacio.-
La baciai per davvero,seguendo il disegno delle sue labbra,scoprendole per la prima volta. Erano morbide cone avevo immaginato che fossero,assolutamente perfette con le mie.
Quando si appoggiò a me,con un piccolo sospiro,una smania alimentata da qualcosa di molto più profondo mi travolse.
Aprì la bocca e io vi scivolai dentro,muovendo la lingua sopra la sua,rendendo più profondo il bacio.
Lei inarcò la schiena,e quando i suoi seni mi sfiorarono il petto dovetti pestare il freno.
Sollevare la testa fu la cosa più difficile che avessi mai fatto.
I miei occhi scrutavano il suo viso in cerca di segni che mostrassero che non le era piaciuto. Ciò che trovai era l'esatto opposto.
Aveva le guancie arrossate,gli occhi lucidi,e il petto si muoveva rapido su e giù.
Le sfiorai di nuovo le labbra,assorbendo il suo dolce respiro.
-Buonanotte Trinity.-

Parcheggiai l'auto in garage e mi avviai verso casa 
Le luci erano accese,il che non era strano,visto che i ragazzi erano abituati a stare svegli fino a tardi.
-Ciao Max.- Disse Nathan,seduto affianco a Tom a guardare la tv.
-Ciao ragazzi.-
-Come è andata?-
-Bene.- Mi avviai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Misi il bicchiere vuoti sul lavabo,e feci per uscire,quando la figura alta di Jay mi bloccò.
-Jay?!-
-Max.-
-Cosa ci fai qui?-
-Sono tornato.-
Il suo sguardo era freddo e cupo,il che non mi stupì,visto che da quella volta al locale non ci siamo piú parlati.
-È finita la vacanza,eh? Ti sei divertito?-
-Si,molto.E tu? Ti sei divertito?-
-Si.Mi appoggiai al lavandino.- Dovè Helena?-
-Ha affittato un monolocale qua vicino.-
-Oh,bene.-
-Non vorrei mai che succedesse di nuovo...-
-Succedesse cosa?-
-Niente...- Si avvio verso il salotto ma si fermò nel uscio.
-Come ci si sente ad accontentarsi dei miei avanzi?-
Mi avvicinai velocemente a lui,e dovetti trattenere il mio istinto per non tirargli un pugno.
-Lei non è un avanzo.- Dissi scandendo parola per parola.- È solo stata sfortunata ad aver incontrato te,lurido pezzo di merda.-
Mi fulminò con lo sguardo e si allontanò.
-Lo so.- Sussurrò debolmente dirigendosi al piano superiore.
Tornai in salotto e mi sedetti sulla poltrona.
-Tutto bene?- Chiese Tom.
-Si...Quando è tornato?-
-Qualche ora fa.-
-E gli avete detto che uscivo con Trinity?-
Tom esitò ub attimo e osservò Nathan.
-L'avrebbe comunque capito da solo Max.-
-Pff...già....e questa storia del monolocale?Perchè Helena non si è fermata stasera?-
-Ma come...non te l'ha detto?-
-Detto cosa?-
-L'ha mollata.-
-Che cosa?!-
-Si. Lei è tornata dai suoi proprio oggi,appena arrivati a Nottingham. L'ha lasciata poco prima di partire.-
-Merda.-
-Già.-
Non capivo.
Tutto quel casino per tornare con "l'amore della sua vita" e poi la lascia dopo neanche un mese?
Perchè?

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Capitolo 26
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 25

-Più a destra...ancora...no!meglio a sinistra...Ma sapete la differenza!- Sbraitò Summer gettando a terra gli schemi.
Le era stato assegnato il compito di organizzare il ballo,l'evento più importante della St. Lauraine school.
Quel giorno tutte le ragazze avevano le possibilità di mostrarsi al meglio con i loro abiti firmati,e soprattutto...diventare reginetta.
Questa cosa mi fa vomitare.
Troppo stile film americano,troppo surreale.
Per questo motivo non ci ho mai partecipato.
Almeno non dopo il primo anno.
Ero andata al ballo con Mike Rou, il nerd dirigente del club del libro o una cosa del genere, indossavvo un semplice vestito azzurro e la gente non faceva altro che prendere in giro me e il mio compagno.
Per questo motivo,ho accettato di aiutare Summer ad organizzare,ma non ho intenzione di parteciparvi.
-Trini,portami le decorazioni oro.-
Le porsi lo scatolone e la aiutai ad appenderle negli spaltici della palestra.
Possiamo fare una pausa Summer?- Chiese una ragazza del primo anno,visibilmente stanca e sudata.
-Ma certo tesoro...siediti pure,ora ti porto un cappuccino e una fetta di torta. A lavoro!-
La ragazza corse spaventata e tornò ad occuparsi delle decorazioni.
-Non credi che una pausa se la meriterebbero?Insomma,siamo qui da stamattina,Sum.-
-Dovrebbero ringraziarmi per avergli fatto saltare le ore della Dickens,altro che. Dai sediamoci.-
Ci sedemmo negli spaltichi,osservando gli altri studenti che correvano come soldatini.
-Domani dobbiamo occuparci
del vestito. Andiamo a fare shopping.-
-Quale vestito?-
-Secondo te Trinity? il vestito di halloween.Per il ballo!-
-Cosa? Davvero?!Sai che non ci vado.-
-Scusami?!Il mio primo ballo organizzato dalla sottoscritta,e tu non vuoi esserci?!guarda che ti rinnego come migliore amica.-
-Ma Summer,lo sai che non mi piace!-
-Ma questa volta sarà diverso! lo abbiamo organizzato tu ed io! È per Mike? nessuno si ricorda il primo anno Trini.-
-Non è solo per quello.  Non mi piace proprio. E poi non ho un partner.-
-Oh beh,nemmeno io. Andiamo al ballo con Cher e Michael.-
-Mi stai dicendo che nessuno ha chiesto a Cher di venire?-
-Si,ovvio che si. Ma a quanto pare preferisce la nostra,di compagnia.Allora?Ci vieni?-
-Non lo so...-
-Oddio Trini,mi fai innervosire.Dai,andiamo in mensa,c'è l'elezione!-
Ovviamente,per esserci una regina,deve esserci anche la principessa.
Che schifo.
Prendemmo posto vicino a Micheal e Cher.
-Trini non vuole venire al ballo.-
-Grazie Summer.-
-Sei pazza! Tu devi venire al ballo! ci andiamo insieme! Tu vieni.Fine della discussione.- Disse Michael.
-Ci penserò.-
Margaret,la capo cheerleader,si alzò sulla sedia e prese il microfono che l'amica le porgeva.
-Chiedo a tutti di fare silenzio.È ora dell'elezione.Come sapete anche quest'anno cinque ragazze avranni la possibilità di salire al trono.-
Si,come no,"trono"!
Summer osservava la ragazza emozionata e nervosa,incrociando le dita.
Ogni anno sognava di diventare regina.
O almeno essere eletta.
Il che è difficile,
visto che le favorite sono,ovviamente,le cheerleader.
-Allora...-
La ragazza aprì la busta e sorrise.
-Margater Bolton!-
Si applaudì da sola accompagnata dalla maggior parte della scuola.
Summer fece una smorfia seguita a ruota da Micheal.
-Sempre quella oca. Se vince anche sta volta la uccido.- Disse Summer.
La Bolton infatti,aveva vinto ben due volte.
-Cher Stonly!-
Un'altro applauso si susseguì nella vasta mensa.
Non era una novità. Cher veniva nominata quasi ogni anno,e aveva vinto una volta.
-Morgan Jonas!- 
La ragazza in questione si alzò.
Non l'avevo mai vista in vita mia,sarà stata del primo anno.
-Summer Venery.- Nessuna enfasi nel pronunciare il suo nome.
Un forte applauso si materializò.
Il suo sogno si era avverato.
Si alzò felice ringraziando i presenti.
-Hai visto? Ce l'hai fatta!-Dissi abbracciandola.
-Hai già il mio voto,scusa Cher.- Disse Michael.
-Non fa niente,ha anche il mio.-
Ci zittimmo tutti per sapere il nome dell'ultima prescelta. L'amica di Margaret era già in piedi al suo fianco,sorridendo felice.
-Trinity Bell?!-
Trinity Bell?!?!
Sono io Trinity Bell!
Cosa?!
I miei compagni applaudirono entusiasti,a differenza dell'amica di Margaret, verde di rabbia.
-Ma è fantastico! siamo tutte tre principesse!- Disse Summer abbracciandomi.
-Già...-
Non riuscivo ancora a crederci.
Non ho mai voluto partecipare a questo ballo.
Ed ora devo farlo per forza.
E come è possibile,solo le ragazze più conosciute e popolari hanno questa opportunità,e io non sono nessuna
delle due.
Princippessa.
-Non posso crederci,non solo andrò al ballo con una principessa,ma ben con tre! Quanto figo sono?!...Aspettate.. non è che adesso che siete famose accetterete la prima richiesta di uno stupido giocatore di basket,vero?-
-Mike,non ti scaricheremo mai per uno qualunque.- Disse Cher.- Verrai al ballo con le principesse più belle della St.Lauraine.-
È fatta.
Mi hanno incastrata.


Indossai il tubino nero corto che Cher mi aveva prestato per l'occasione.
Che poi,non era questa gran occasione.
Quella sera Max e il gruppo si esibivano al pub in centro,era la loro primissima esibizione,e non potevo mancare.
Ma quando mi specchiai,e mi resi conto del posto in cui stavo andando,e della persoba che avrei visto,avrei voluto sotterrarmi.
Non ero pronta per vederlo.
Certo,stavo cercando di andare avanti,ma era ancora troppo dura.
Avrei potuto chiamare Max e dirgli che stavo male.
Si avrei potuto farlo.
Ma era così che avrei dimenticato? Evitando il mio dolore? 
No.
Dovevo farlo,incontrarlo e fargli vedere che riuscivo a vivere anche senza di lui.
Perchè è così.
No?
-Tesoro,è arrivata la tua amica.- 
Presi la borsa e andai in salotto.
-Wow.- Disse mia madre squadrandomi.
-Cosa.-
-Sei bellissima.-
-Mmh.-
-Dimostri più dei tuoi sedici...-
-Ormai diciasette,mamma. Era un complimento vero?- 
Uscì di casa e scesi.
Nareesha mi aspettava nella sua auto grigia.
-Ciao.Sei uno schianto!-
-Nel senso che quando mi vedi ti schianti?-
-Ah ah. No.-
-Ahahahaha! Anche tu stai
Benissimo.-
-Allora che mi racconti? è da tanto che non ci vediamo.-
-Ma,niente di che. oh,sono diventata una principessa.-
-Cosa?-
-Sono stata eletta pricipessa. Per il ballo scolastico,sai.-
-Ah!! Da quanto tempo non partecipo ad una cosa del genere! Spero che tu vinca!-
-Io no!-
-Come no?!-
-Odio queste cose...così pacchiane...-
Passammo a prendere Lucy e arrivammo al pub.
Il locale era strapieno,e perfortuna avevamo il tavolo riservato.
-Quarda quanta gente! E sono qui per loro!-
-Prego voletw ordinare?-
Chiese il cameriere avvicinandosi.
-Tre birre,grazie.- Disse Lucy.
-Oddio c'è anche quella vipera!- Disse Nareesha.
-Chi?-
-Non tu Lucy.La sorella di Jay.-
JAY.
Ogni volta che sento il suo nome è come se una freccia mi colpisse al cuore.
Immediatamente mi tornano in mente tutti i nostri momenti.
Non posso andare avanti così.
-Ed ora...È arrivato il loro momento...un gruppo appena creato,poco conosciuto,e sono qui oggi per voi! I the Wanted!- 
L'uomo scese dal palco per lasciare il posto ai ragazzi.
E lo vidi.
Dopo tanto tempo,lo vidi.
Lui era li,con la sua bellezza unica e la sua voce dolce.
È come quando hai un cane,un cane che ami,ma non hai piú la possibilità di tenerlo.
E lo regali alla tua amica.
E un giorno vai da lei e vedi il tuo cane correre felice nel suo giardino. E lo osservi,perchè non puoi fare altro. Perchè non è più tuo e devi accettare il fatto che a trasmetterli gioia non sarai piú tu.
È proprio così,non è più mio e devo stare qui a guardarlo.
E non posso fare niente per cambiare le cose.
Perchè è giusto che sia così.
Prima che scoppi in lacrime,un forte applauso si estende per tutta la sala.
Non ho nemmeno seguito la canzone.
-Cavoli sono proprio bravi!- Dice Lucy applaudendo.
Non sarei dovuta venire.
Ma perchè sono così stupida?! Pensavo che rivederlo dopo solo un mese sarebbe stato normale? Sono così stupida...
-Eccoli i cantanti!- 
Nareesha si alzò e corse ad abbracciare il suo fidanzato.
-Siete stati bravissimi!- Disse Lucy abbracciando Jay e gli altri.
-Trinity! Fatti sentire solo quando facciamo i famosi eh!- Disse Tom cincendomi le le spalle.
-Ahahaha! Ovvio no!-
-Ehi sei venuta!-
Max si avvicinò e mi strinse forte.
-Te l'avevo promesso Max.-
-Grazie.-
-Ma di che. Siete stati magnifici.-
-Tu sei magnifica.-
Arrossì e ci sedemmo al tavolo.
E fu quando Lui si sedette di fronte a me,che per poco non svenni.
I suoi occhi.
Mi ero dimenticata dell'effetto che mi fanno.
Merda.
Continuava a fissarmi e non cercava neanche di nasconderlo.
Abbassai lo sguardo sul mio bicchiere quasi vuoto,e per fortuna il cameriere mi salvò.
-Allora,ti è piaciuta la canzone?- Mi chiese Max
-Si molto.- 
D'accordo,forse era troppo impegnata a pensare a quel ragazzo che in questo momento mi sta fissando,ma sono sicura  che la canzone era bellissima.
-A quando il prossimo concerto?-
-Qualr concerto! È gia tanto che ci siamo esibiti al pub del centro!-
-Ahahaha! Dai non essere così negativo! Siete bravi,ce la farete.-
-Se lo dici tu,sono
Sicuro che è così.-
Disse sorridendomi e poggió la sua mano nella mia coscia.
Rabbrividì a quel contatto e scostai la gamba.
Max sembrò rimarrerci male, e posso capirlo,dopotutto nel bacio dell'altra volta non c'era nulla di amichevole.
E poi,perchè l'ho baciato? 
Perchè lo volevo?
No ,non credo.
L'ho fatto perchè è normale farlo. Perchè sarebbe stato scortese non ricambiarlo.
E non è giusto per Max.
-Vado fuori un'attimo.- 
-Stai bene?- 
-Si Max,fra un po arrivo.-
Esco dal locale lasciandomi alle spalle l'odore forte di carne e il colore dei suoi occhi.
Mi appoggio al muro e chiudo gli occhi.
Non dovrei essere qui.
È stato un grande errore.
-Trinity...-
Sono così ossessionata che sento anche la sua voce.
-Stai bene?-
Oddio.
Non me lo sono immaginata.
Apro gli occhi e me ne pento subito.
Jay mi sta fissando con quei suoi occhi belli e indagatori.
Respira.
-S-si...-
Distolgo lo sguardo e mi avvio dall'altra parte,lontano dal pub e da lui.
-Aspetta...-  Disse prendendomi il polso.
-Lasciami.-
-Ti prego,devo parlarti.-
-No invece,non ricordi? Non devi mai più rivolgermi la parola!-
Mi molla il polso e mi guarda curioso e triste.
-Stai bene coi capelli così...-
Ricomincio a camminare velocemente,battendo forte le palbrebe per evitare di inziare a piangere ora.
-Dove vai?-
-A casa. Sono stanca,dillo anche agli altri.-
Sento i suoi passi avvicinarsi e me lo ritrovo davanti.
-Ti prego Trinity.Mi dispiace tanto,davvero. E so che le scuse ora non servono a nulla.Ma voglio dirti che..
.-
-Jay,lasciami andare,voglio andare a casa.-
-D'accordo,ti lascio andare a casa.-
-Finalmente!-
-Solo se prima vieni con me.-
-Cosa?-
-Ti ho fatto una promessa,quella volta al mio compleanno.-
-Quale promessa?-
-vieni con me.-
-No!-
-Ti prego Trinity,dopo ti lascio andare,se non mi vorrai più vedere ok,ma dammi la possibilitá si stare con te ancora una volta...-
-Jay...-
-Ti prego...-
Ritrovarsi in quell'auto,dopo tanto tempo,era incredibile.
Jay guidava serio e concentrato,e notai ip braccialetto che gli avevo regalato al compleanno agganciato al polso.
Non piangere,non piangere ,non piang...
-Ho lasciato Helena.-
Cosa?!Quando?! Perchè?!
-Ok.-
Il cellulare vibró nella borsa e lo estrassi per vedere il messaggio.
 
Max:
Dove sei????

Merda.
Mi eri dimenticata di avvisarsli.
Non posso certo dire che sono andata via con Jay.

Io:
Sto tornando a casa.

E magari fosse vero.
Non avevo idea di dove.questo pazzo del mio ex ragazzo mo stesse portando.
Finchè non raggiungemmo un grande palazzo verde.
Il Bowling?
Uscimmo dall'auto e ci avviammo all'entrata.
-Che ci facciamo qui? a quest'ora poi?-
-Ricordi? Ti avevo promesso che avresti buttato giù tutti i birilli prima dei diciasette anni.E ora siamo qui.-
La promessa.
Ma certo,come ho fatto a dimenticarla? Quando me lo disse quel giorno non lo avevo preso sul serio.
Ricacciai indietro le lacrime e lo seguì al bancone.
Ero venuta qui qualche giorno prima con Max,ma nonostante lo sforzo che ci aveva messo,non ero riuscita a buttarne
Giu neanche uno.
Indossammo le scarpe e Jay prese una palla.
Ci eravamo solo noi,il che non è strano visto che fra qualche minuto avrebbe chiuso.
La lanciò e mancò tre birilli.
Dopo aver mancato ancora una volta i birilli,era il mio turno e mi passò una palla viola.
-Non lo so fare.-
-Si invece.-
-No invece.-
Si posizionò dietro di me e mi aiutò e prendere la posizione.
-Si,invece. Sei riusciuta ad amare me,cosa sará mai lanciare una palla?-
Una lacrima mi bagnó la guancia,e tirai la palla,facendola uscire dalla pista.
-Non importa. Si inizia così.piano piano e poi tutto in una volta.-
-Jay...-
-Tieni.tira al posto mio.-
Si posizionò al mio fianco e mi aiutò a prendere la traiettoria.
Avvicinò la bocca al mio orecchio e rabbrividì.
-Lo so che ti ho fatto del male,che non ti merito,che non puoi perdonarmi,Ma Trinity,devi sapere che io...- 
Tirai forte la palla,e buttai giú quattro birilli.
Ormai le lacrime hanno preso il soppravento,e sentivo il bisogno di uscire sa li.
-Scusate,dobbiamo chiudere.- Disse il ragazzo dello staff avvicinandosi.
-Certo,andiamo subito.- Dissi appoggiando la palla.
Jay la prese e la rimise tra le mie mani.
-Un secondo eh?-
-No scusi,dobbiamo proprio chiudere.-
-Non puoi aspettare che finiamo la partit?!-
-No,non centro io,ma è mio dovere dirvelo.-
-Ed è mio dovere mantenere le promesse! La mia ragazza oggi butterà giú quei dannati birilli!-
La mia ragazza,la mia ragazza,la mia ragazza,la mia ragazza,la mia ragazza,la mia ragazza,la mia ragazza!
-Jay portami a casa.-
Mi tremava la voce e avevo gli occhi ofuscati dal pianto.
Jay si avvicino e poggiò le sue labbra morbide su quelle lacrime salate.
Il contatto con la mia guanci mi fece irrigidire ma non mi spostai.
-Mi dispiace di farti soffrire in continuazione.-
-Non avrei dovuto innamorarmi di te.- 
Lanciai la palla prima che potesse rispondere e buttai giù tutti i birilli.
Mi cambiai le scarpe velocemente mentre lui continuava a guardarmi tristemente.
-Andiamo ora?-
Annuì e uscimmo.
Non posso più continuare ad autodistruggermi.
La costa giusta sarebbe quella di cambiare continente.
E magari riuscirei a dimenticarlo.
Non doveva dirmi tutte quelle cose,è troppo per me.
Arrivammo di fronte a casa mia e mi affrettai ad uscire.
-Aspetta.-
-Che vuoi?!-
-so che mi odi ora,ma ti prego ascoltami,devo dirti una cosa importante.Una cosa che avrei dovuto dirti tanto tempo fa...-
-Jay non rivolgermi mai più la parola, cazzo! Quante volte te lo devo dire?! Non dire niente.-
Uscì dall'auto ma mi fermó prendendomi il polso.
-Ok.tieni.leggila perfavore.- 
Mi porse quella che sembrava una lettera.
La presi esitante e la strappai in tanti pezzi,mantenendo lo sguardo freddo nei suoi occhi.
Il suo sguardo diventò affranto e ferito, e lo fermai prima che parlasse.
-Tu hai deciso di andartene,ed io di non tornare.-

Salvee :')
E' tornato.
Povera Trinity, dev'essere proprio esaurita.
Sinceramente questo capitolo non mi convince molto, è una specie di capitolo di passaggio,quindi perdonatemi se fa schifo :( E scusate gli errori ma l'ho corretto molto frettolosamente :/
Siamo quasi giunti alla fine di questa storia...
Che succederà?
XOXOXO Ali.

PS: Lasciate un commentino :D

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Capitolo 27
*** Capitolo 25 ***




                                                                                    
                                                               Capitolo 25
Eravamo tutti pronti per il NNA:Not New Age,il titolo dell'evento di quella sera.
L'idea ovviamente è stata di Summer,che dopo aver cercato di mettere d'accordo le persone che favorivano gli anni cinquanta e quelli dei settanta,ha deciso di lasciare carta bianca a tutti,in modo che ognuno si vesta nel modo che più gli piace.
Per questo il tema sarà centrato negli anni dei nostri genitori,e perchè no,anche nonni.
Summer è agitatissima,mancano poche ore e sembra che non ci sia nulla al proprio posto.
L'ho accompagnata in palestra per aiutarla a finire gli ultimi ritocchi.
La settimana è stata piuttosto movimentata,tra le richieste di inviti al ballo,da ammiratori che non avrei mai pensato di interessare,la ricerca del vestito adatto e i preparativi.
Non vedo l'ora che questo ballo finisca al più presto.
-Il punch va a destra. esattamente.e tu devi stare dietro il banco,a controllare che tutto vada per il meglio.- Disse Summer ad uno dei suoi addetti di prima.
-Come controllare che non correggano il punch?-
-Oh,no. speriamo che lo correggano,altrochè.- Disse allontanandosi frettolosamente.
Il mio compito era quello di selezionare la musica,cosa che sarebbe spettata al dj,se solo si fosse fatto vedere.
Non ero una grande intenditrice di musiche anni ottanta, Quindi la tracklist è composta più che altro da JLo e Eminem.
Sono nati negli anni ottanta,no?
-Dove cavolo sono finiti quei due?!-
Summer si passò una mano tra i lunghi capelli rossi,esasperata.
"Quei due", erano Michael e
Cher,che avevano promesso che sarebbero arrivati prima per aiutarci con i preparativi.
Coniscendolì peró,si stavano già preparando per la festa.
È stata un' impresa ardua trovare l'abito giusto.
Summer indosserà un abito corto e dritto anni ottanta a quadri colorati e degli stivali fino al ginocchio bianchi,accompagnato da un trucco e pesante e una coda alta.
Cher ha scelto qualcosa di più leggero,in stile grease. Una gonna lunga a fiori bianchi e rosa e una camicetta abbinata.
Micheal non ha voluto rivelarci il suo outfit.
Il mio abito invece,è molto semplice.
Un vestito bianco a ruota con una scollatura profonda.
Alla Marylin Monroe diciamo.
L'idea è stata di Summer,che mi ha impedito di andare al ballo in jeans e maglietta.
-Bene,qui è apposto,potete andare.- Annunciò ai presenti.-Possiamo andare a prepararci noi due.-
-Ma mancano ancora quattro ore!-
-E con ciò? Lo hai visto il mio trucco?! Dobbiamo sbrigarci.-
Scrollai le spalle,sapendo di non poter contraddirla.
Uscimmo dalla scuola e ci avviammo verso casa mia.
L'idea di preparaci qui,non è stata ottima.
La casa è invasa dalle amichette viziate di mia sorella.
Riusciamo a cacciarle dalla camera e iniziamo a prepararci.
Alle otto Cher sarebbe venuta a prenderci con la sua auto.
-Cavoli,ti immagini che divento reginetta?Sarebbe stupendo!-Disse Summer togliendosi i vestiti e dirigendosi al bagno.
La seguì,più che altro per coprirla,nel caso qualche compagna di Tally fosse stata nei paraggi.
Ormai è abituata a girare nuda
per casa mia.
Siamo tutte donne e ci conosciamo da prima che Tally nascesse.
Non mi scandalizzo più.
-Lo sai,Margaret va al ballo con Scott.- Disse entrando nella doccia.
-Buon per loro.-
-Ma quanto tempo è passato,eh?-
-Si,non farmi ricordare.-
-Il tuo primo ragazzo,il tuo primo bacio,il tuo primo pomp...-
-Ehi,fermiamoci a bacio. Non c'è stato contatto più sotto della vita.-
-Schezi?! Quindi il tuo primo...si,insomma...è stato con...-
-Si,Sum. Come se non lo sapessi.-
-Eh no che non lo sapevo. Pensavo che avevi già provato i preliminari.-
-Possiamo parlare d'altro?-
Non che questi discorsi mi diano fastidio,ci sono abituata alla finezza della mia migliore amica.
Ma ritornare a parlare di lui non mi aiuta di certo.
Sto cercando di dimenticarlo con tutte le forze,ma è difficile eliminare dalla mente qualcosa che non vuol essere cancellato.
Uscí dalla doccia lasciando il posto a me.
Quando finì,tornai in camera, trovando Summer intenta a piastrarsi i suoi lunghi capelli rossi.
Ci aspettava un lungo pomeriggio.

Marylin Monroe è in me.
Se non fosse per il colore dei capelli,direi che il risultato è molto soddisfacente.
I tacchi neri sono troppo alti e leggermente scomodi,dubito che arriverò a fine serata.
Il suono di un clacson ci avvisò che Cher era arrivata.
Era bellissima,come sempre,con quel suo stile semplice e acqua e sapone.
-Ciao ragazze,siete stupende.-
-Grazie Cher,anche tu.-
-E Micheal?- Chiese Summer.
Cher mise in moto e partì.
-Ci aspetta la,da ciò che ho capito.-
Alzai il volume della radio e iniziai a cantare sulle note di Hideway,seguita a ruota dalle ragazze.
Il parcheggio della scuola era tutto occupato,e ci mettemmo molto tempo per trovare posto nei dintorni.
intravidi molte "Marylin" all'entrata.
Perfetto.
La palestra era stracolma di gente,molto più degli anni scorsi,quest'anno infatti erano ammessi anche gli esterni.
Summer tirò un sospiro di sollievo quando vide il dj dietro la sua consolle,e la gente che ballava.
Le decorazioni erano perfette per quell'evento,e sembrava di stare proprio in una discoteca anni ottanta.
Una Marylin bionda mi passò affianco,e, per quanto mi costasse ammetterlo,la somiglianza con la diva anni cinquanta era più reale della mia.
Posò due baci nelle guance di Cher che ricambiò nervosamente,e successivamente puntò gli occhi su di me e Summer.
-Bella festa,Sum.- Disse Margaret squadrandoci dalla testa ai piedi.
Un Elvis Presley le cinse la vita col suo braccio.
Scott alias Elvis.
Mi fissò attentamente e mi sorrise,con quelle sue labbra che una volta mi facevano impazzire.
Non mi sono mai spiegata il motivo per cui lui si sia messo con me.
È uno dei ragazzi più belli e popolari della scuola,tutte le ragazze cercano di farsi notare per fare colpo,eppure,anche se per poco,lui ha scelto me.
Perchè?
Perchè ha scelto una qualunque,Quando aveva tantissime ragazze della sua "Altezza"?
Evidentemente,ora si è svegliato e si è reso conto Che stare con una come Margaret ha più senso.
Infondo la formula è giocatore di basket + capo cheerleader.
E non: giocatore di basket+TrinitychicazzoèBell.
-Bel vestito Trinity.-
-Anche il tuo lo è,Margaret.-
Mi sorrise debolmente e prese la mano di Scott,allontanandosi velocemente.
-Se ha scelto quella,dev'essere caduto proprio in basso.- Sussurrò Summer.
-Ciao belle donzelle!-
Due forti braccia ci abbracciarono da dietro.
Degli occhi neri truccati pesantemente ci fissavano sorridenti.
Rimanemmo tutte senza parole.
Michael indossava una parrucca bionda arricciata,pantaloni di paillette argento a zampa di elefante con tanto di stivaloni tacco 15 blu elettrico.
Era quasi irriconoscibile,coperto da tutto quel trucco colorato.
-Oddio Mike,sembri...-
-Un divo dei settanta?-
-Ehm,non era ciò che volevo dir...-
-Volevo vestirmi da Hippie,ma mi sembrava così scontato e noioso.-
-Beh,questo di sicuro noioso non è.-
La festa stava andando alla grande.
C'era moltissima gente che si scatenava sulla pista, che correva da tutte le parti per essere fotografato, che faceva lunghe file al buffet.
Summer ci mollava ogni secondo per controllare qualcosa,nel timore che la festa dell'anno potesse diventare un fiasco totale.
-Punch per Mary,Per Oliva Newton John e per...chi cavolo sei tu?- porgendoci i bicchieri di plastica pieni di uni strani liquido rosso sicuramente corretto.
-Ehi,non criticare il mio vestito.E poi tu cosa saresti?!- Rispose afferrando il bicchiere e bevendo un lungo sorso.
-Un divo.-
-Si,certo.-
-Ragazzi,andiamo a ballare,c'è la mia
Canzone!- Disse Cher spingendoci tutti al centro della sala.
Partì la colonna sonora di "Grease" e tutti e tre imitammo i passi della nostra amica.
Non ci accorgemmo nemmeno del tempo che passò,scatenandoci come pazzi,ignorando gli sguardi straniti degli altri studenti.
E io che non volevo venire.
-Ragazze,bagno.- Summer ci prese per mano e ci condusse verso i bagni.
-Ho detto ragazze,Mike.-
Disse  ragazzo che ci seguiva.
-Gne gne! Non fare la smorfiosetta.-
Ridemmo ed entrammo in quello stanzino pieno di ragazze che si ritoccavano il trucco.

Pov Jay's
Girai varie volte i canali,in cerca di qualcosa di interessante,per poi tornare nuovamente alla partita di football americano.
Portai la seconda bottiglia di birra alla bocca,e ne bevvi un lungo sorso.
I ragazzi erano usciti a divertirsi,e stava ormai diventando un'abitudine passare il tempo da solo.
Non che ciò mi dispiacesse,anzi.
Il campanello suonò nuovamente,e mi alzai pesantemente dal morbido divano.
Evidentemente i ragazzi avranno dimenticato qualcosa.
Aprì la porta e fui subito invaso da quel profumo troppo forte femminile.
Lucy.
Entrò in casa ancor prima che di salutarmi e mi posò due baci sulle guance.
-Ancora con la barba barbone,McGuiness?-
Disse sedendosi nel divano.
-Cosa vuoi Lucy?-
Spensi il televisore e mi sedetti affianco a lei,non troppo vicino.
-Oh,niente di speciale.- Prese la birra e se la portò alle labbra.- Mi hanno detto che eri rimasto da solo e immaginavo che desiderassi un po di compagnia.-
Si lisciò la gonna nera a balze e punto i suoi occhi scuri sui miei.
-Immaginavi male.-
-Non fare l'antipatico ora. Avevo voglia di vederti,e scommetto che ti stavi annoiando a morte. Possiamo fare tutto ciò che vuoi...-
Accavallò le gambe e mi sorrise maliziosamente,prima di svuotare la mia birra.
-Fai proprio pena.- Mi alzai e presi le bottiglie vuote,dirigendomi in cucina.
-Su Jay,stavo scherzando! Voglio solo tirarti su il morale.-
-Se vuoi aiutarmi,il metodo migliore è andartene.- 
Dissi tornando in salone.
-Oh! Che fastidio quando fai il depresso! Che cosa ti turba?-
-Nulla.-
-Trinity?-
-Che?!-
-Jay,non sono ceca. Si sono accorti tutti del motivo del tuo improvviso nervoso post depressione. Perchè non vuoi ammettere che ti manca?-
-Perchè non è così.-
- Si invece! Sai,per quanto io possa odiarla,ha un qualche strano potere magico su di te. 
Jay,tu la rivuole,e lei rivuole te. Cosa c'è di più semplice?-
-Lei non mi vuole.-
-Ne sei proprio sicuro?-
-Si.-
-Ci hai provato almeno?-
-Si,tante volte.-
-E cosa costerebbe provarci ancora una volta?L'ultima. E se fosse la volta buona? Non ti pentiresti se sprecassi la tua ultima opportunità per scoprire ciò che prova veramente? E se questa volta andrasse bene?-
-La vita non è una film,Lucy. Non c'è mai l'ultima possibilità positiva.-
-D'accordo.Allora continua a deprimerti davanti alla tv,e a fare l'orgoglioso,e a sprecare la tua ultima chance. Tanto sarà negativa,no?-
Prese la sua borsa e uscì velocemente.
Ovvio che sarà
Negativa.
Non posso più rimediare.
E se avesse ragione lei?
Se per uno strano motivo dicesse si?
Non potrò mai saperlo, se resto qui a pensarci.
Aprì il messaggio appena arrivato.

"È al ballo studentesco.E ricordati di farti la barba".

Ah,Lucy.

Trinity's Pov

Summer era sparita nuovamente,stava dirigendo l'elezione che sarebbe avvenuto fra pochi minuti.
Insieme a Cher andammo al bar a prenderci da bere.
-Ti stai divertendo?-
-Si,molto. E tu?-
-Ovvio.Vieni,andiamo a votare.-
Prendemmo i nostri bicchieri e ci sedemmo in uno dei tavolini.
La migliore amica di Margaret ci consegnò la cartellina con i nomi, e se ne andò fulminandomi con gli occhi.
Rabbrividì quando lessi il mio nome sulla cartellina.
È così strano...
Sia io che Cher votammo Summer,infondo è lei quella che ci tiene di più. 
Mettiamo la cartella nella scatole e torniamo in pista insieme a Mike.
Balliamo nelle notte di "isla bonita",contenti e spensierati,quando delle forti braccia mi circondano i fianchi.
Mi volto e rimango stupita dalla figura che mi si presente.
Luke mi sorride,con la sua dentatura perfetta e gli occhi blu.
Mi stringe di più a se e avvicina la sua bocca al mio orecchio.
-Ciao.- 
Il modo in qui pronuncia queste quattro lettere è così sexy che la prima cosa che mi viene in mente...
è Jay.
Scuoto la testa cercando di cancellare quei pensieri inutili,e torno dal mio interlocutore.
Luke champing è uno dei ragazzi più belli della scuola.
E i ragazzi in questione sono due.
L'altro si chiama Scott,
Gia.
É il suo migliore amico,e quindi il co capitano della squadra.
E ex ragazzo di Margaret,ovviamente.
Mi chiedo come mai tutto questo sport unica le persone...
Lui,insieme a la maggior parte degli altri ragazzi,è una di quelle persone che reputava me e Scott una coppia.
Di merda.Non c'è altro aggettivo.
Mi ha sempre reputata una sfigata e l'idea che il suo migliore amico uscisse con "la Bell" non gli andava certo a genio.
Ho avuto una piccola cotta per lui in prima,che nemmeno sapeva della mia esistenza.
Ed ora,me lo ritrovo qui,tutto sexy ed eccitato(ok non posso sapere se è eccitato,ma se mi stringe ancora sono sicura che lo sarà).
-Ciao.- Rispondo in modo neutro.
-Sei la Marylin più bella.- 
Una frase così ridicola può sembrare sexy solo pronunciata dalla sua bocca.
Sorrido e distolgo lo sguardo,in cerca dei miei amici.
Ma chi trovai,non fu ne Cher e ne Mike.
Jay.
Era qui.
Sbatto gli occhi piú volte,ma lui continua ad essere li,a pochi metri di distanza,e scruta la sala attentamente,in cerca di qualcosa.
Poi,incontra il mio sguardo.
E dei brividi freddi mi attraversano il corpo,freddi come i suoi occhi azzurri.
-La premiazione avverrà fra cinque minuti.- Avvisa l voce di Summer,dal palcoscenico.
Luke sta farfugliando qualcosa,ma non capisco nulla,ciò che sento e quella strana sensazione allo stomaco ogni volta che lo vedo. Come un nodo che si stringe sempre di più.
È come se fossimo soltanto noi,tra questa marea di gente.
La musica è finita e mollo subito Luke per correre  al    bagno.
Le poche ragazze all'interno escono,lasciandomi sola.
Appoggio le mani sul lavabo e mi guardo allo specchio.
Non può essere qui.
Sono stata abbastanza chiara con lui,possibile che sia così testardo?!
In questo momento ho solo voglia di uscire e cacciarlo davanti a tutti.
Ma chi voglio prendere in giro. So già che appena incontrerò i suoi occhi il mio cervello andrà in tilt.
Potrei restare chiusa qui.
Certo,come no.
Tutta la sera.
Sarebbe capace di aspettarmi.
Faccio un lungo respiro ed esco.
Cher è seduta nel tavolino in fondo con Mike,aspettando l'elezione.
Decido di raggiungerli,ma quando sono in mezzo alla pista,vengo fermata.
Una mano.stringe il mio braccio, e ho quasi paura di voltarmi.
Mi giro lentamente, sciogliendomi alla vista dei suoi occhi.
Il suo sguardo è indescrivibile,triste e vuoto,ed ora vorrei soltanto prenderlo tra le mie braccia e coccolarlo.
I miei respiri aumentano,devo cercare di restare calma.
Strattono il braccio e faccio per andarmene, ma la sua figura mi si para davanti.
-Ti prego,devo parlarti.-
-Non è questo il momento adatto.-
-Per favore,devo sapere una cosa.-
-Jay,vai a casa,inizia una nuova vita,e dimenticami.-
-Come hai fatto tu?-
Rimango spiazzata dalle sue parole.
Vorrei tanto che fosse così,la verità è che mi torni in mente ogni minuto.
-Si,esatto.Ora ciao.-
-Aspetta,Trini, devo dirti una cosa che avrei...-
-Jay smettila! te l'ho già detto lasciami perdere! È meglio per entrambi! Abbiamo fatto un grosso errore ad incontrarci,
penso che la cosa migliore sia far finta che tutto ciò che c'è stato non sia mai esistito.-
Il suo sguardo è sorpreso,quasi addolorato.
Mi rendo conto che le ultime parole sono dolorose.
lo sono anche per me.
-Voglio farti una domanda.-
-Jay...-
-Tu mi ami?-
Cosa?? Perchè questa domanda?
-No.-
-Guardami negli occhi.-
Alzo lo sguardo e devo fare un enorme sforzo per non piangere.
-No.non ti amo più.-
Sento uno strani "crack",e potrei dire che è il rumore del suo cuore che viene spezzato.
O del mio.
-Ok.Buona fortuna con l'incoronazione.-
Si allontanò sempre piú velocemente sentivo che quella era l'ultima volta che l'avrei rivisto.
cercai di trattenere le lacrime al ricordo della sua voce tremante quando mi ha chiesto se l'amavo...
-Trini  andiamo! c'è la premiazione.- Cher mi prese la mano e mi trascinò di fronte al palco dove la professoressa Sant era pronta per dare l'esito finale.
Io,il mio esito finale,lo avevo già dato.

Jay's Pov
Uscì velocemente da quella palestra,Non volevo rimanere un minuto di più qui dentro.
Entrai in auto e misi in moto,allontanandomi il più possibile dalla cosa più bella che ho mai avuto.

"John Legend- All of me"

Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Non avrei mai pensato che avrei sofferto così tanto per qualcosa di così bello.
Dimenticare.
È possibile dimenticare tutti i nostri momenti? il mio passato.
Dimenticare noi.
La mia vista è offuscata dalle lacrime che sto cercando di trattenere.
Accelero,l'idea di essere ancora vicino
a lei mi deprime.

"Ed ora la premiazione!"

Grandi lacrime salate mi accarezzano il volto.
Non doveva andare così.

"Il re della St. Laurine del 2014 è...Travis delware!"

La vita non è una favola. Il lieto fine non esiste.
Do un forte pugno al volante.
Sto piangendo come un bambino.

"Ed ora la reginetta..."

Voglio solo tornare a casa e non pensare più a nulla.

"E la regina del Saint Loraine 2014 è..."

Sono arrivato ormai. Il semaforo è arancione, ma decido di passare comunque.
Una forte luce gialla mi acceca,e mi volto a destra per vedere da dove arriva.
Non vedo niente,gli occhi troppo bagnati e la mente troppo confusa per frenare.

"Morgan Bolton!

Sbam.
Il nulla.


Angolo autrice:
Sono viva!
Dovete scusarmi immensamente, è passato più di un mese, Lo so, sono proprio crudele.
Da quando ho iniziato la scuola non ho più internet e perciò sarà più complicato pubblicare frequentemente.
Ma siamo ormai giunti alla fine, il prossimo capitolo è l'ultimo.
Cosa sarà successo a Jay? Trinity davvero non lo ama? e cosa doveva dirgli lui di così importante?
Alla prossima ;)

PS:scusate eventuali errori.               
                                                                

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Capitolo 28
*** Capitolo 26 ***


                                                         
 
Capitolo 26

                                       "Chi non è disposto a sembrare stupido,non merita di amare"

-E la reginetta del Saint Loraine 2014 è...Morgan Bolton!-
Un forte applauso inonda la sala.
La Bolton sale sul palco,tutta rossa in viso e con gli occhi lucidi.
Raggiunge il suo compagno e sorride imbarazzata.
Non ho mai sentito parlare di questa Morgan,ma sono contenta per lei. Sempre meglio di Margaret.
Quest'anno,per la prima volta,due ragazzi di prima hanno vinto.
Il volto di Summer è qualcosa di indescrivibile.
Tristezza,delusione e soprattutto rabbia.
-Ehi,per noi la regina sei tu.- La rassicura Michael.
Ci prende per mano,e ci conduce al bar infondo alla sala.
-Ora come ora,ho solo voglia di colmare questo vuoto.Divertiamoci come non abbiamo mai fatto.-Ci sorride e si rivolge al ragazzo dietro il banco.-Rich,la mia riserva.- 
Il ragazzo si abbassa automaticamente e da sotto il tavolo tira fuori due bottiglie colorate.
-Alla nostra!-Dice Summer stringendo le due bottiglie di  Vodka.
Io e Cher ci guardiamo perplesse,ma meglio non contraddirla.
Ordina al dj di partire con la "vera musica" e dopo qualche secondo,la musica hardcore interrompe il ballo lento e romantico dei due vincitori,che ci osservano con rabbia.
Summer gli ignora e ci spinge al centro della pista,iniziando a muoversi fuori tempo e velocemente.
Presto la sala si riempe,e ci si scorda subito dei protagonisti della serata.
-avete ragione!- urla Sum bevendo un lungo sorso di quel liquido colorato. -la vera vincitrice sono io,e questa festa è una bomba!-
Ci passammo le bottiglie,ridendo e ballando
Senza pensare a nulla.
Ballammo per tanto tempo,con le bottiglie quasi vuote in mano e i piedi doloranti.
Era tutto perfetto.
O quasi.
Il momento in cui avevo incontrato quegli occhi azzurri non lo potrò cancellare con nessun goccio di alcool.
Avevo appena chiuso definitivamente con Jay e stavo cercando di dimenticare.
E gli ho detto che non lo amo più.
Ma quanto sono stupida!
-Ragazzi,usciamo da qui.- Seguiamo Summer all'esterno della palestra,ormai quasi vuota.
L'orologio del campanile segna le due.
Ho un forte mal di testa e fatico a stare in piedi,proprio come gli altri.
Ci avviamo nelle strade illuminate solo dai pochi lampioni accesi,barcollando e ridendo per il nulla.
Michael finisce la bottiglia e la lancia lontano.
Il rumore che essa provoca,è simile a quello che ha fatto il mio cuore poche ore prima.
Sono così confusa.
Non riesco a pensare.Non so se sto pensando e se sto pensando a lui.
La mia mente vaga da sola e non so nemmeno dove.
-Ti squilla il cellulare, Trini.- Biascica Cher.
Prendo il telefono dalla borsetto e guardo lo schermo,troppo illuminato per i miei occhi.
Osservo confusa il nome sul display.
Nareesha?
-Pronto?- Cerco di nascondere al meglio la mia voce impastata,fallendo miseramente.
-Trinity! Oh Trinity! Devi venire immediatamente!- i forti singhiozzi mi arrivano acuti alla testa.
Devo andare a casa,ecco dove.
-Che succede Nare?-
-Ohh Trinity,non si sa se è g-grave!-
-Nareesha ,calmati.spiegami che succede.-
-Devi venire...all'o-ospedale adesso!
J-jay sta male...Ha avuto un incidente...Oh Trinity!-
Il telefono mi scivola dalle mane provocando un forte schianto.
Jay.
Ospedale.
Incidente.
Respira Trinity.
-Che cosa c'è?- mi chiede Cher.
Improvvisamente intorno a me non c'è più niente.
Nessun lampione,nessun auto che corre,nessuno.
"Non ti amo più."
-Dobbiamo andare all'odspedale,subito.-
Inizio a correre,non so nemmeno se sto andando nella direzione giusta,non ascolto le voci dei miei amici alle mie spalle.
Ogni passo provoca un dolore lancinante alla testa,ma lo ignoro, continuando a correre più velocemente.
Incidente.
Ha avuto un incidente subito dopo che gli ho detto che non lo amo.
L'insegna al neon del ospedale mi acceca.
La sala d'aspetto è quasi vuota,e mi affretto a raggiungere l'infermiera allo sportello.
-Devi vedere Jay McGuiness,ha avuto un incidente poche ore fa.-
-Mi scusi,è una parente?-
-No...la prego,è molto importante!la supplico!-
-Senza il permesso dell'interessato non posso farla entrare. Non può ancora ricevere visite,se non da parenti.-
-La prego io devo vederlo! Sono la sua ragazza!-
La sensazione di pronunciare queste parole sono così piacevoli,che fatico a trattenere un sorriso in questa tragica situazione.
La sua ragazza.
-Mi dispiace,signorina.-
-Cazzo!voi non capite un...Nathan!-
-Trinity!-
Mi raggiunge velocemente,avvolgendomi in un caldo abbraccio.
-Come sta? Che è successo?-
-Ora ti spiego.Lei fa parte della famiglia,può venire.-
Non aspetta nemmeno la risposta dell'infermiera,
Trascinandomi per il lungo corridoio.
Saliamo al terzo piano,vuoti,se non fosse per la presenza dei ragazzi.
-Trinity!- Nareesha molla il suo caffè,e corre ad abbracciarmi.
Ha gli occhi rossi e gonfi e mi stringe forte.
-Per fortuna che sei arrivata!-
-Ho fatto il più presto possibile...Devo vederlo subito,Nareesha.-
-Non fanno entrare nessuno ora.- Dice Max
-Ma cosa gli è successo? Come sta ora?!-
Li infermiere mi fulminano con lo sguardo,infastidite dal tono alto.
-Una macchina ha preso la fiancata del guidatore.Era passato col rosso.Lo abbiamo visto prima...è ridotto male,Trinity. I medici devono ancora fare degli accertamenti.Non ci dicono nulla,Cazzo!- grida Tom.
Mi siedo pesantemente.nulla sedia affianco a Siva,portandomi le mani ai capelli.
Grosse lacrime amare iniziano a rigarmi le guance.
Ho sempre odiato gli ospedali.
Con quell'odore costante di disinfettante, il cibo insignificante,il colore bianco dei muri,dei letti...è qui dentro,che si decide il destino della persona.
E quando l'infermiere si avvicinò,per avvisarci,cercando di trovare le parole giuste,comprensibili,per dirci che era in fin di vita,capì che l'importanza di una persona la scopri solo quando la stai perdendo.
-Non si sveglierà ancora per molto. Dovreste tornare a casa,appena si sveglia vi avvisiamo.-
-È in coma?-
-non possiamo ancora accertarlo.-
-io da qui non mi muovo.- annuncio asciugandomi le lacrime.
-Trinity,sono le tre,hai bisogno di dormire.sarai la prima a sapere se si sveglierà.- Dice
Max cingendomi le spalle.
-NO!- mi scanso dalle sue braccia.
Le uniche in cui vorrei stare sono quelle di Jay.
-Trinity,Max ha ragione. Devi riposare.-
-Ho detto di no! Lasciatemi qua,andatevene via cazzo!-
Urlo tra le lacrime.
Nareesha si avvicina e mi abbraccia,trattenendo le lacrime.
-Ok Trinity.-
I ragazzi si allontanano,e mi stendo su quelle panche scomode.
La porta dove sta Jay è proprio di fronte a me.
Pochi metri che dividono tra la vita e la morte.
Di qua la vita,di la la morte.
Ma sono morta anche io.
Sono morta dentro da molto tempo e neanche me ne sono accorta.
"non avremmo mai dovuto incontrarci"
Sono così stupida.
Se potessi tornare indietro,farei qualsiasi cosa per migliorare le cose.

-Signorina?- una mano calda mi scuote leggermente la spalla.
Apro piano gli occhi,accecata dalle luci forti.
Un infermiere mi sorride leggermente.
-Che ore sono? -Il mal di testa è peggiorato, le ossa mi fanno male e per un istante mi scordo dove sono.
A casa mia,tra le morbide lenzuola rosa,senza pensieri timorosi.
Ma poi ritorno alla vita reale,dove ricordo di essere li per un motivo preciso.
-Le Sei. Dovrebbe andare a casa,ora.-
-No,devo prima parlare con Jay.Come sta?-
-non si è ancora svegliato. Ma la situazione non è peggiorata...-
-Ma neanche migliorata.-
Mi rivolge uno sguardo comprensivo e torna a fissare la sua cartellina.
-Appena sarà possibile potrà vederlo. Perchè ora non va a riposare.-
-No.-
Mi alzo da quella sedia scomoda,prima di aggredire l'infermiere.
Non mi
Muovo da qui finchè non lo vedo.
Prendo un caffè lungo alle macchinette e vado a sedermi in un altro reparto.
Non ne posso più di stare.nello stesso posto dove sta lui.
Mi avranno preso per pazza.
Una ragazza travestita da Marilyn Monroe,mezza sbronza che dorme nelle panche degli ospedali.
Rido,immaginandomi la faccia che farebbe Jay in questa situazione.
Probabilmente direbbe qualcosa tipo"Si, sembri una pazza,e gli infermieri non vedono l'ora di curarti,con quel vestitino che ti ritrovi. Mmh,sono il tuo infermiere,baby".
E non riesco a trattenermi,continuando a ridere forte,bagnandomi li guance di lacrime e sputando il caffè nel vestito bianco.
Ora si,che sembro pazza.
Oh Jay,come faccio senza di te? Tu sei il mio tutto. E anche se potrà sembrare una frase fatta,tu sei la mia ancora. Si,tu Sei la mia cazzo di ancora!
"Jay riesce a esprimere tutto con la parola cazzo".
Mi asciugo gli occhi bagnati, e prendo il telefono.
Lo accendo,sperando che funzioni ancora,visto la caduta di poche ore prima.
Per mia fortuna,la scritta samsung lampeggia sul display.
Tiro un sospiro di sollievo,interrotto subito dalle numerose notifiche.
Venti chiamate perse e dodici messaggi!
Mia mamma!
Apro con timore la cartella dei messaggi,di cui cinque sono di mia madre,che mi maledice per non essere tornata a casa,e.che avrebbe chiamato la polizia. Gli altri sono dei miei amici,anche loro preoccupati.
Invio un rapido messaggio a tutti dicendoli che sto bene e di non chiamare la polizia.
Mi trovo
Nel reparto oncologia.
Poche persone girano per la sala,perlopiù infermieri.
Una bambina dagli occhi azzurri e dal cranio raso si avvicina a me.
La sua pelle e grigiastra e ha gli occhi,così belli e profondi,infossati.
Mi sorride e si siede affianco a me.
-Ciao.-
-Ehi.-
Ricambio sorridendo,per quanto falso possa sembrare.
-Mi piace il tuo vestito.- 
Guardò il mio abito bianco ricoperto da macchie di caffè e...oddio,spero sia coca cola...
-Grazie. Come ti chiami?-
-Anastasia. Tu?-
-Trinity.-
-Perchè sei qui?-
-Sto aspettando una persona.-
-Quando arriva?-
Non so nemmeno se arriverá.
-È ricoverato. Sto aspettando che si svegli.-
-Ah.ma allora perchè sei triste?-
-Beh perchè...ho paura di perderlo.-
-È il tuo ragazzo?-
Il mio ragazzo.
-Beh...non proprio.-
-Ma tu lo ami?-
Si avvicina sorridendomi,puntando i suoi grandi occhi azzurri  sui miei,aspettandosi una risposta positiva.
-Si.ma ora non importa più.ho sbagliato.-
-Perchè?-
-Sono così stupida...-
Non piangere.Non piangere.Non ora.
-io penso che chi non è disposto a sembrare stupido non merita di innamorarsi.-
La guardo confusa e il suo sorriso si allarga.
-Buona fortuna con il tuo ragazzo. Ciao Trinity.-
Si alza e corre via.
Sono così stupida.
E così innamorata.
Mi incammino verso il reparto di Jay,vuoto e silenzioso.
Mi siedo su quella maledetta sedia che ormai ha preso la forma delle mie chiappe, e punto il mio sguardo sulla porta blu,sperando che da un momento all'altro esca un Jay sorridente,apra le braccia e urla 
"Ecco la mia piccola,è finita l'astinenza baby!"
Si,probabilmente direbbe qualcosa del genere.
Quanto mi manca.
-Eccola.la stavo cercando!-
L'infermiere che mi ha svegliato qualche ora prima,esce sorridente dalla camera di Jay.
-si è.svegliato?-
-non ancora. Ma può vederlo.-
Si! Non poteva darmi notizia migliore! O meglio...si poteva...ma chi se ne importa,devo andare da lui.
Spalanco la porta provocando un forte tonfo,ricevendo gli sguardi arrabbiati dal personale.
I suoi capelli ricci sono fasciati per metà dalla benda bianca.
Devo distogliere lo sguardo,quando vedo la parte tumefatta del suo viso.
L'impatto dev'essere stato proprio forte.
Mi siedo nella sedia affianco al suo letto e gli prendo la mano,grande e fredda.
Un brivido mi percorre la schiena.
Mi ero dimenticata dell'effetto che mi fa.
-Ascolta Jay...cioè,lo so che non puoi ascoltarmi,ma tu fai finta che è così.
Ascolta,senza giri di parole,tu non puoi morire.
Sei così giovane,hai una famiglia,tanti amici che ti vogliono bene,un futuro da cantante,tante esperienza da provare...e poi...hai me.-
Stringo più forte la sua mano e piccole gocce salate iniziano a bagnarmi le guance.
-Jay,sono così stupida...ma sai,penso che chi non è disposto a sembrare stupido non merita di innamorarsi. E si,sono così patetica che ho rubato la frase ha una bambina col cancro,che sicuramente ha copiato da qualche frase,visto che una bambina di sette anni non può sapere nulla dell'amore. Si,in realtà non so perchè te lo sto dicendo,
Sto divagando completamente...ti prego Jay,non lasciarmi! Scusa,scusami per tutto. Dimentica tutto!ti prego io ho bisogno di te!- 
Le mie urla non servono a nulla,se non a farmi arrabbiare ancora di più.
-Cazzo Jay,perchè sei passato col rosso?! No,scusa,scusa, non volevo sgridarti! Jay...non importa se non mi ami,l'amore che provo ci basta per entrambi. Non è vero che ti ho dimenticato,perchè cazzo,non si può dimenticare ciò che si ama!- Scatto in piedi,senza un motivo preciso,stringendo sempre più forte la sua mano.
-Puoi urlare più piano?-
-Urlare più piano? Si certo,scu...Jay!-
Faccio cadere la sedia,e lo stringo forte stendendomi affianco a lui.
-puoi soffocarmi più piano?-
Lacrime di gioia sostituiscono le precedenti.
-Oh Jay! Sei vivo!-
-Grazie eh!-
-Jay ti amo!ti amo! ti amo! Devo chiamare il dottore.-
-No aspetta.- 
La sua voce è fievole e bassa,quasi un sussurro,e fatica a tenere l'occhio destro aperto.
-Voglio prima parlare con te.-
-Ma Jay,devono subito control...-
-Ti prego...-
-Ok.Oddio sei vivo!-
-Si,e sono stupito dal fatto che rubi frasi d'amore ai bambini!-
-Cosa?!Hai sentito?-
-Tutto.-
Che figura di merda.
Non c'era un solo discorso logico in ciò che ho detto.
-Trinity,ti ricordi la promessa che ci siamo fatti?-
-Che avrei buttato giù tutti i birilli prima dei diciassette anni?-
-No Trinity. Che mi avresti insegnato ad amare.-
-ah...si.Le cose non sono andate per il verso giusto,eh?- rispondo amareggiata.
-Sono io a dovermi scusare,Trinity. Sono stato uno
Stronzo,ma già lo sai. Ma sappi che non dono fuggito perchè non mi piacevi più.-
-Ricordi? Mi dicevi sempre di non andarmene,quando il primo ad averlo fatto sei stato tu.-
Abbassa lo sguardo e noto il suo volto triste.
Stupida.stupida. stupida.
Ma perchè non me ne sto zitta?!
-cioè,non voglio dire nien...-
-No,hai ragione.sono scappato. Sono fuggito da ciò a cui tenevo di più. Perchè avevo paura.-
-di cosa?-
-Avevo paura da ciò che provavo,una cosa strana,che non avevo mai privato fino ad ora.Avevo paura Trinity,perchè tu hai mantenuto la tua promessa.-
Che?!Cosa?!
-Ti amo.-
Porca vacca.
Nah,non può averlo detto. Sarà la convalescenza.
Mi ama?!
-Ti amo da così tanto tempo,e l'ho sempre saputo...Ma non ho mai voluto ammetterlo.-
-Jay...-
Ma quante lacrime posso contenere?!
Mi indica con la testa il posto affianco a se,e si sposta difficilmente facendomi stendere.
È così belli averlo così vicino.
-Ti amo tanto-
Mi accarezza la guancia bagnata e mi sorride dolcemente.
-Anche io.-
-Vogliamo rifarlo?-
-Che cosa?-
-una promessa.-
-Beh...la nostra storia è una promessa.e fino ad ora le abbiamo mantenute.-
-Allora,prometto di imparare a vivere con te.
-Prometto di insegnartelo.-

THE END.

Lacrime.
Non per la storia, ma perchè è tutto finito.

E' più di un 'anno che vado avanti con questa storia, pensavo che non l'avrei mai finita, ma mi devo ricredere, ce l'ho fatta.
Rileggere tutta la storia dall'inizio è stato un colpo al cuore, non riuscivo a credere che sono stata io a farla.
Ma siamo giunti qui,al "THE END".
Anche se...proprio the end non è... sto già proggettando il sequel, che pubblicherò fra qualche mese.
Pensavate di liberarvi di me,eh? 
Apparte gli scherzi, è solo grazie a voi che ho potute mettere quel"the end" alla fine.
Senza di voi non avrei mai avuto lo stimolo di continuare, nonostante abbia avuto più volte dei ripensamente.
Quindi grazie mille a tutti voi, a chi ha recensito, a chi mi ha seguito fin dall'inizio, ai lettori silenziosi <3
Un bacio,
Alis XOXOXO.

 
Alla prossima!

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