Soul of Shadow

di _Ajin_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° - Ho paura che soffra ***
Capitolo 2: *** 2° - Ti devo due vite! ***
Capitolo 3: *** 3° - Voglio sdebitarmi! ***
Capitolo 4: *** 4°- Buongiorno Bella Addormentata! ***
Capitolo 5: *** 5°- Ma che cazzo ...? ***
Capitolo 6: *** 6° - Cambiamenti ***
Capitolo 7: *** 7° - Golden Diamond & Maschere Infrante ***
Capitolo 8: *** 8°-Il dolore degli Angeli Caduti ***



Capitolo 1
*** 1° - Ho paura che soffra ***


Jung Dae Hyun frequentava il terzo anno in una scuola superiore a Seoul,in periferia. Era alto e slanciato,il viso un po’ allungato,le labbra grandi e gli occhi scuri e affilati come quelli di un gatto,i capelli erano indecisi come lui,sopra di un biondo ramato che andava man mano scurendo fino a diventare quasi un moro chiaro. Tutte le mattine andava a scuola a piedi e una volta fuori sene andava in giro senza una vera e propria meta rischiando tante volte di perdersi visto il suo senso dell’orientamento non troppo sviluppato. Anche quella mattina difatti stava tranquillamente andando a scuola,percorreva la lunga strada con passo lento e trascinato come se gli costasse un enorme sforzo,il cappuccio della felpa tirato su a coprirlo dal vento gelido e da qualsiasi sguardo esterno,una mascherina a riscaldarli il respiro,lo zaino stretto su una spalla sola e  le cuffie ben posizionate a coprire le orecchie inondando la sua testa di musica ad alto volume. Voltò l’angolo stringendosi nel giacchetto che ben poco poteva contro quel freddo inverno,alzò gli occhi da terra per essere sicuro di non aver sbagliato la strada,magari ancora stordito dal sonno,e si sentì il cuore bruciare alla vista che gli si parò davanti. Era Yoo Young Jae,circondato come sempre dalla sua folla di amici che se lo contendevano scherzosi,rallentò ancora di più il passo,non voleva farsi vedere. Non che nessuno di loro,incluso Young Jae,lo conoscesse ma preferiva comunque rimanere nell’ombra. Prima di abbassare nuovamente lo sguardo sulle sue sniker guardò un ultima volta le spalle di quel ragazzo e nascose un sorriso sotto la maschera. Era la classica storia senza vie d’uscita,Yoo Young Jae era un ragazzo solare e pieno di energie che riusciva sempre a stringere amicizia con tutti,si insomma,il classico tipo popolare che però sarebbe stato contento e fiero di aiutare anche la persona più meschina del mondo al piccolo prezzo di una promessa di cambiamento. Era per questo che Dae Hyun non si era mai azzardato ad avvicinarlo,perché sapeva che lo avrebbe accettato come suo amico,ma questo lui non poteva permetterlo,gli avrebbe rovinato la fama,Dae sapeva benissimo che lo avrebbero guardato tutti con fastidio se si fosse azzardato a fare amicizia con uno sfigato come lui. E già. Dae Hyun sospirò,si era trasferito da Busan già da diversi anni ma la situazione non era minimamente cambiata,lì come qui lui era un reietto che tutti ignoravano,certo,non si era mai azzardato a lamentarsi visto che poteva andargli molto peggio,tutti si limitavano ad ignorarlo come se non esistesse e a trattarlo freddamente,altri invece venivano picchiati e presi in giro. Poteva andargli peggio,questo si ripeteva dal Lunedì al Venerdì per farsi forza,anche perché si dava la piena colpa per quella situazione,era lui che non era riuscito a stringere amicizia. Aveva un carattere abbastanza chiuso e introverso,non amava parlare di cose personali con gli altri,oltretutto aveva dei problemi in famiglia e questo lo aveva portato a chiudersi sempre di più,almeno un “pregio” però lo aveva,quelle rare volte che qualche bulletto si azzardava ad alzare le mani contro di lui quest’ultimo sapeva il fatto suo e finiva praticamente sempre per mettere al tappeto l’altro. Motivo in più che però gli era costato la nomina di cattiva persona,uno violento. Si era sentito sconsolato per tutto il primo anno,finché non aveva incontrato per caso Yoo Young Jae,Dae si trovava nell’ufficio del preside per uno scazzotta mento avvenuto con un ragazzo più grande e gli avevano mandato una persona che si occupasse delle medicazioni. Era venuta la bidella che prima glielo aveva chiesto gentilmente e poi lo aveva quasi preso a pizze perché si rifiutava di farsi medicare,trovava che fosse inutile così finì per cacciarla via di forza. Si era appena rimesso seduto sulla sedia quando sentì dei passi leggeri avvicinarsi alla porta,fermarsi qualche istante e poi entrare,era Jae. Dae in quel momento si era sentito il cuore morire,fino a quel momento nessuno gli aveva mai fatto quell’effetto,nessuno. Il ragazzo gli rivolse un sorriso per poi passarsi una mano fra i capelli in imbarazzo visto come lo fissava quello seduto che sembrava essere lì vicino al saltargli addosso. Dae x fortuna si era ripreso e si era dato un contegno rivolgendoli un sorriso imbarazzato a sua volta,l’altro si avvicinò a si piegò per medicarlo,lui non oppose resistenza,anzi,ringraziò aiutandolo nelle fasciature ai bracci pieni di tagli dovuti ad un coltello che il cretino che lo aveva aggredito gli aveva puntato a dosso. Quando toccò al volto Dae fece per alzarsi ma venne fermato da una mano gentile che gli si appoggiò sulla gamba facendoli segno di restare fermò lì seduto. Jae gli si infilò con un gesto secco in mezzo alle gambe allargandogliele col busto fino a trovarsi precisamente sotto al viso del ragazzo che si mise a disinfettare con un sorrisino. Dae si sentì avvampare e pregò dio che il suo cuore non battesse troppo forte da farsi sentire e che il suo rossore sparisse così come era arrivato. L’’altro per fortuna spezzò quell’imbarazzante silenzio dicendoli che lo aveva visto fuori scuola mentre faceva a botte e che sapeva benissimo che a dispetto di quello che avevano detto gli altri lui si era solamente difeso,per questo lo aveva seguito nella scuola e quando aveva sentito che la bidella che urlava perché non voleva farsi medicare si era proposto per l’impresa. Detto questo si era avvicinato ancora di più per mettere un cerotto su una ferita abbastanza difficile da raggiungere vicino all’orecchio,lui lo fece come un gesto innocente,o quasi visto il sorrisetto che aveva fatto,ma  l’altro si era sentito morire visto che quello aveva letteralmente appiccicato il suo busto contro il cavallo dei suoi pantaloni,andando a scoprire che loro due non erano gli unici svegli in quella stanza,il più grande pregò che “l’infermiere provetto” non sene accorgesse. Una volta posizionato il cerotto Jae si rialzò con aria rassegnata e recuperato il kit delle medicazioni lo salutò un ultima volta con un sorriso stupendo per poi uscire dalla porta richiudendosela alle spalle. In quel momento Dae Hyun aveva finalmente ripreso a respirare.
Il fiume di pensieri venne però interrotto da una folata di vento più forte del normale che lo riscosse dai suoi ricordi,era arrivato a scuola.
Entrò,raggiunse direttamente la sua aula e si sedette al suo banco che come si poteva immaginare era solitario,sotto la finestra,in fondo alla fila. Dopo pochi minuti arrivò il professore seguito da quasi tutto il resto degli alunni che andarono a sedersi svogliatamente,lui si tolse le cuffie e si mise a seguire la lezione tentando di togliersi quella sensazione di calore di dosso concentrandosi su dei problemi di genetica. Le ore passarono noiose e monotone senza che accadesse nulla di interessante,come sempre. Durante la pausa pranzo Dae Hyun si alzò e si avviò verso il giardino della scuola per sgranchirsi le gambe ma quando arrivò al piano terra si rese conto che non era stata una buona idea,per nulla,si stava consumando una litigata fenomenale una di quelle liti che attirano l’attenzione di tutto l’edificio. Si fece spazio tra la folla interessato a un evento fuori dall’ordinario ma quando arrivò tra le prime file rimase stupito da ciò che vide, due ragazzi si stavano urlando contro le cose peggiori e stavano per arrivare alle mani,tra di loro scorse un volto famigliare,Yoo Young Jae! Il suo cervello andò momentaneamente in panne,non aveva senso,lui andava d’accordo con tutti e non litigava mai con nessuno non ne aveva mai bisogno,bastava un avvertimento detto in tono tranquillo per placare gli animi di chi voleva litigarci. Eppure i suoi occhi non mentivano,proprio in quel momento erano volati un paio di cazzotti e i due avevano iniziato una rissa in piena regola coinvolgendo anche gli altri ragazzi che fino ad allora avevano tentato di fermarli. Dae si allontanò seguito da circa la metà o più della folla che non aveva intenzione di venir coinvolta nella situazione,fermò un ragazzo che avrà avuto all’incirca un anno meno di lui – Hey, tu lo sai perché quei due stanno litigando?- chiese fingendosi poco interessato,quello di risposta alzò le spalle – No,o almeno non di preciso. Io so solamente che quando sono arrivato stavano già litigando e si stavano urlando qualcosa che riguardava una ragazza del primo anno a cui uno dei due andava dietro ma lei lo aveva respinto e questo si era messo in testa di darle una lezione rendendole la vita impossibile fino a spingerla a lasciare la scuola,l’altro si è messo contro il primo dicendoli che era una cosa ingiusta e roba simile … non so altro.- disse il più piccolo per poi dargli le spalle e andarsene,lui di conseguenza fece per tornare indietro e fare “qualcosa”,non sapeva cosa ma doveva aiutare Young Jae. Venne però superato dal preside che li divise e li portò nel suo ufficio facendo segno alla folla di disperdersi e tornare nelle aule. Dae avrebbe voluto aiutare Jae ma doveva assolutamente tornare in classe per un importante test. Non riuscì però a seguire quasi nulla di quello che spiegò il professore e rischiò di non riuscire a capire il compito né a sentire la campanella che suonava segnando la fine della giornata scolastica. Prese lo zaino e si diresse verso il cancello principale iniziando a camminare verso casa,si rimise le cuffie e si tirò nuovamente il cappuccio sulla testa,faceva sempre la solita strada da anni e in poco tempo arrivò davanti all’edificio ma appena vide che nel vialetto c’era parcheggiata una macchina rossa fece marcia indietro e maledicendo tutto e tutti si diresse verso un bar per mangiare qualcosa,con suo disappunto erano quasi tutti chiusi per ferie,alla fine declinò su un bar sotto la scuola che però non aveva una gran nomina riguardo alla qualità del cibo. Prese un panino e uscì per sedersi a uno dei tavolini esterni,con sua curiosità vide Jae passare per andare verso casa,da solo,senza la sua classica corte di amici. Finì il panino e lo seguì,a debita distanza,fino a casa sua,di solito non andava da solo quindi sarebbe potuto succedergli qualcosa o il ragazzo con cui aveva litigato poteva aspettarlo sulla strada di casa per prendersi la rivincita,per fortuna però non successe nulla di tutto ciò e quello arrivò a casa sano e salvo,lo vide entrare in casa a testa bassa e prima di andarsene sentì delle urla di disapprovazione venire da dentro la casa,a quanto pareva i genitori avevano già saputo della rissa in cui era stato coinvolto loro figlio. Dae passò il resto della giornata in giro,facendo i compiti seduto su un muretto,ascoltando musica e curiosando nei negozi sperando che il tempo passasse velocemente. Quando si fece tardi,quasi notte fonda,si avviò verso casa sua e quando vide che l’auto non c’era più tirò un sospiro di sollievo,sene era andato finalmente. Entrò senza fare rumore e salì in camera sua,era l’unico a popolare quel posto ma non voleva comunque fare rumore,amava molto il silenzio,fece lo slalom fra gli oggetti buttati a terra e i cocci dei bicchieri,quello doveva aver bevuto di brutto,di nuovo. Si chiuse la porta della camera dietro le spalle e si distese sul letto. Un altro giorno era passato a suo discapito. Un giorno un po’ brutto visto che il suo “infermiere provetto” aveva appena litigato con il ragazzo più popolare della scuola e adesso rischiava di diventare un reietto sfigato come lui. Affondò la faccia nel cuscino,non doveva apostrofarlo come “suo” nemmeno nella sua testa,non doveva illudersi. Si diede dell’idiota e tentò di dormire,lo stomaco mugugnò visto che si era letteralmente dimenticato di cenare ma ormai era troppo tardi,era già nel mondo dei sogni.
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Eccomiiiiii!!! Questa è solo la seconda ff k scrivo (e la prima è solo al capitolo 4…..lol….) quindi siate gentili e umani nei miei confronti! È stata scritta di getto,tutta in un colpo e spero di non aver scritto male XD. Vi pregerei di recensire,mi basta anche un “Bello” o “Schifo”!(ßma vi pregooo,scrivete di più di quellooo!!! XD) Voglio che siate sinceri con me! Se c’è qualcosa k nn vi piace ditemelo,idem x gli errori e cose simili! *nel frattempo mangia patatine e beve coca-cola per farsi forza*. E adesso Fighting!! Mi metto subito a scrivere il 2° capitolooooo ^(o.o)^(Spero vi piaccia!!)

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Capitolo 2
*** 2° - Ti devo due vite! ***


Quando si svegliò colpì la svegli maledicendola e si alzò dal letto di scatto per non essere tentato di tornare a dormire,si fece una doccia veloce poi si infilò un paio di jeans stretti con una maglietta rossa e una felpa con una zip di color argento scuro,un paio di sniker bianche e le sue amate cuffie. Una volta sceso in cucina si rese conto per intero del casino che c’era,le sedie erano state gettate a terra così come tutto quello che si trovava su i mobili: cibo,piatti,bicchieri,cianfrusaglie varie,tutto. Camminò fino al frigorifero tentando di evitare di calpestare i cocci o i resti di cibo,sene sarebbe occupato quel pomeriggio ora doveva andare a scuola. Prese un succo di frutta dall’elettrodomestico e si avviò verso l’uscita chiudendosi la porta alle spalle. Guardò l’orologio e per poco non si strozzò col succo all’arancia che finì in un sorso per poi mettersi a correre,era tardissimo! Corse a perdifiato e arrivò appena in tempo,poco prima che chiudessero i cancelli,una volta dentro si appoggiò a un albero per riprendere fiato se si fosse presentato in aula in quelle condizioni il professore lo avrebbe cacciato in corridoio e lo avrebbe sgridato davanti a tutti.
 
 Quando ebbe ripreso a respirare normalmente fece per avviarsi verso l’entrata principale,ancora varcata da alunni che annoiati si avviavano verso le aule,in ritardo come lui,ma venne fermato dal suono di una voce,era Young Jae che salutava qualcuno. Si appiccicò alla corteccia dell’albero per non essere visto e pregò che passasse dritto,si tirò su il cappuccio della felpa per evitare qualunque possibilità di venir riconosciuto,l’altro per fortuna però fece come sperato,passò dritto.
 
 
 Dae gli rivolse uno sguardo intimorito,si aspettava di vederlo come sempre intento a spintonarsi con qualche ragazzo ma con suo enorme dispiacere era solo. Un giaccone lungo a incorniciargli le spalle larghe piegate sotto il peso dello zaino,la testa china come se sperasse che nessuno gli rivolgesse nemmeno uno sguardo,gli occhi ancorati al suolo come se fosse assorto in un mondo tutto suo,poi varcò la porta principale e sparì alla sua vista,fra la folla. Dae sospirò,era come temeva,era diventato un reietto,doveva inventarsi qualcosa per salvarlo.
 
 
 La prima metà della mattinata passò noiosa e monotona con il risultato dell’arrivo di un bruttissimo voto anche nell’ultimo test,si mise le mani tra i capelli,se non si sbrigava a rimettersi in riga avrebbe perso l’anno ma per quanto si sforzasse non riusciva a studiare,non in quel periodo in cui doveva fare attenzione anche quando tornava a casa sua.
 
 Scese al piano terra stando attento a non imbattersi nuovamente in una lite ma per sua fortuna era tutto tranquillo,per ora. Si inculcò il cappuccio sulla testa e si andò a sedere nel giardinetto,sotto un albero per godersi il tepore del sole invernale. Chiuse gli occhi per rilassarsi ma tutto ciò venne interrotto dopo un paio di minuti da un rumore sordo,come un qualcosa che cade a terra,spalancò gli occhi e li fissò sulla scena che andò a pararglisi davanti: c’erano un paio di ragazzi che stavano schernendo un terzo ragazzo,a terra. Si stava rialzando e dava le spalle a Dae che non riuscì a riconoscerlo,quello alzò le spalle e fece per andarsene ma i due non avevano ancora finito con lui,il più grosso gli sferrò un pugno allo stomaco facendolo piegare su se stesso,l’amico lo buttò nuovamente a terra.
 
Dae sussultò,quello a terra era il suo Jae! Dannazione! Si alzò di scatto strusciando addosso alla corteggia dell’albero ma rimase sul posto trattenendo i muscoli,se si fosse avvicinato avrebbe fatto peggio,avrebbero trattato Young Jae come un infetto venuto a contatto con il reietto della situazione. Sperò con tutto se stesso che qualcuno li fermasse,che qualcuno intervenisse ma nessuno si mosse,anzi,si misero tutti a guardare la scena preoccupati ma non abbastanza da aiutare il loro ex - migliore amico.
Quelli iniziarono a prenderlo a calci e per quanto quello si rialzasse erano comunque due contro uno per non parlare del fatto che erano entrambi dell’ultimo anno,quando Dae lo vide sputare sangue non riuscì più a resistere e intervenne mandando a farsi fottere il suo piano di rimanere nell’ombra. Fermò il polso del più piccolo che stava per colpire Jae con un pugno in faccia,quello quando lo vide rise e richiamò l’attenzione dell’altro che si voltò e scoppiò a ridere a sua volta
 
– E tu da dove usciresti fuori? Sparisci prima che mandiamo all’ospedale anche te! Non sono affari che ti riguardano!-
 lui si abbassò il cappuccio e si concesse un sorriso amaro
 
 – Mi spiace ma potreste essere voi a farvi male. Lasciatelo stare.-
 
 quello sfilò il polso dalla sua presa e lo spintonò
 
– Idiota,non sai contro chi ti metti!-
 
 poi fece per colpirlo ma lui era più che abituato a schivare e non gli rimase difficile evitare il colpo,si limitò a colpirlo allo stomaco con un calcio che fece finire a terra “il vero idiota” che si contrasse in un mugolio di dolore,l’altro gli si avventò contro ma lui evitò agilmente anche quel colpo e gli assestò un pugno in piena faccia,quello finì a terra con il naso sanguinante. Il minore si rialzò e lo colpì alle spalle facendolo finire a terra in ginocchio,lui però si rialzò subito schivando un altro colpo alle spalle e rigirando la situazione colpendo l’aggressore alle gambe con un calcio facendolo finire a terra,gli assestò un ultimo pugno facendoli perdere i sensi poi si voltò contro il più grosso che sene stava ancora piegato in ginocchio a terra tenendosi il naso sanguinante
 
 – Ti avevo avvertito!-
 
 gli urlò Dae prima di preparare un altro pugno che però venne fermato da una mano,morbida,gentile che gli abbassò il braccio. Si voltò,era Jae,un po’ pesto ma lo stesso Jae che lo aveva medicato l’altra volta,quello che lui proteggeva da lontano. In un attimo la sua rabbia scomparve lasciando il posto alla ragione
 
 – Io … -
 
 fu l’unica cosa che riuscì a mormorare davanti a quel sorriso così dolce,quello si passò una mano tra i capelli
 
 – Grazie.-
 
 arrossì leggermente
 
– Adesso però andiamocene prima che arrivi il preside,ok?Non voglio farti passare dei guai per colpa mia.-
 
poi lo prese per un braccio e lo portò via,verso l’infermeria,tra il mormorio della folla,lui si lasciò trasportare da quel tocco così caldo senza riuscire a opporre resistenza. Una volta dentro la stanza Jae si chiuse la porta alle spalle e gli fece segno di sedersi poi prese il kit delle medicazioni e si sedette a sua volta vicino all’altro. Aprì la mini-valiggetta con un espressione rammaricata ma poi d’improvviso rise,scoppiò a ridere così di punto in bianco contagiando anche l’amico che lo seguì con una leggera risatina senza nemmeno sapere il perché
 
– Grazie. Probabilmente mi avrebbero picchiato a sangue,li conosco bene … -
 
disse mentre alzava lo sguardo e smetteva di ridere,Dae si sentì riscaldare dall’interno da quegli occhioni che d’improvviso avevano preso ad osservarlo
 
 – Non voglio nessun ringraziamento,ho solo fatto una cosa normale.-
 
 disse tentando di distogliere lo sguardo,senza riuscirci. Quello si alzò e gli si parò davanti,il più grande alzò il viso per guardarlo in faccia
 
– Che c’è?-
 
l’altro si passò nuovamente una mano tra i capelli
 
– Mh? Niente,scusami,è solo che mi sembra di aver già vissuto una scena simile in passato … con te …. –
 
 rispose Jae fissandolo,Dae si sentì come se qualcuno gli avesse graffiato il cuore,non si ricordava nemmeno di quell’episodio che invece per lui era stato tanto importante? Abbassò il viso concentrandosi sulle proprie scarpe
 
 – Si … al primo anno,mi hai medicato perché la bidella non ci riusciva … -
 
 disse sfoggiando un sorriso tirato. L’altro per risposta si accovacciò sulle gambe per riuscire a guardarlo in viso,lo hyung alzò il viso di scatto come se lo avesse chiamato,ora erano alla stessa altezza e si guardavano negli occhi,separati da poche manciate di centimetri. Dae Hyun si maledisse,il suo cuore aveva ricominciato a farsi sentire
 
– Che cosa … -
 
 non riuscì a finire la frase che Young Jae si mosse posando una mano sulla sua guancia per poi scorrere delicato verso l’orecchio,l’interessato avvampò vistosamente,gli scostò i capelli e sorridendo disse
 
– Ecco la prova! –
 
 indicando una piccola ma profonda cicatrice vicino all’orecchio del ragazzo,ci passò un dito e riuscì a sentire il sangue pulsare più veloce del solito sotto quella morbida pelle. Si scostò mettendosi a sedere a terra fissandosi la mano con fare assorto
 
 – Mi ricordo benissimo di quel giorno … -
 
 disse poi tornando presente e puntando i suoi occhioni neri sul ragazzo seduto sulla sedia che lo fissava con una strana espressione,rosso come un peperone,lui gli regalò un sorriso andando solo a peggiorare la situazione
 
 – Avevi fatto a botte con un paio di cretini del terzo o quarto anno vero?-
 
 quello fece segno di sì con la testa
 
 – Mi ricordo ancora le urla della bidella!-
 
 aggiunse ridacchiando seguito a ruota dall’altro che finalmente si sbloccò
 
– Sei stato molto gentile quella volta.-
 
 disse Dae porgendo una mano a quello a terra per aiutarlo ad alzarsi
 
– Stavolta toccherà a me sdebitarmi –
 
 aggiunse,anche se in cuor suo sapeva già di essersi sdebitato un milione di volte di nascosto,aiutandolo quando finiva nei guai senza però farsi vedere,questo pensiero lo riportò alla decisione che aveva preso,doveva rimanere distaccato così che l’altro non diventasse suo amico,il sorriso gli si cancellò dal volto mentre lo faceva mettere seduto su un lettino,non era mica un impresa facile visto che quel tizio riusciva a toccargli l’anima con un solo sorriso. Prese il disinfettante e iniziò a passarlo sulle ferite,nulla di che,erano piccole e leggere in pochi giorni sarebbe stato come nuovo,certo che però era un peccato … l’avevano ferito al volto rovinando quel viso così bello … erano proprio due idioti! Mentre nella sua testa passava l’idea di picchiarli a sangue,mise troppa forza nella mano facendo mugugnare l’altro di dolore
 
 – Scusa!-
 
 esclamò appena sentì l’altro lasciarsi sfuggire un “Hai!” quello fece segno di nulla e continuò a fissarlo mentre gli metteva dei cerotti,doveva ammettere che era proprio cambiato. Quando lo aveva medicato un paio di anni addietro era molto più basso e più piccolo,adesso invece sembrava più …. “grande” …. per non parlare che i suoi capelli scuri che a quei tempi erano biondi platino! Gli occhi invece,quelli no,non erano cambiato per nulla si erano solamente induriti ma sotto sotto si vedeva ancora la sua enorme dolcezza,mentre pensava a queste cose Jae non si accorse che l’altro aveva finito di mettergli i cerotti e adesso lo guardava con la testa leggermente piegata di lato. Si riscosse e chiese facendo finta di nulla
 
 – Che c’è? Ho qualche altro taglio? –
 
 quello si avvicinò in modo felpato fino a trovarsi a pochissimi centimetri da lui e allungò una mano andando ad appoggiare un dito sul labbro inferiore dell’amico,quello si sentì stringere lo stomaco a quel contatto ma disse ugualmente fingendosi tranquillo
 
– Mh?-
 
 Dae si riscosse dalla vista di quelle labbra che una parte di lui era fortemente tentata di baciare
 
 – No,nulla,è solo che anche qui ti sei tagliato,è una cosa leggera per fortuna. Non ci posso di certo mettere un cerotto quindi fai attenzione quando mangi … o altro.-
 
 disse l’ultima parte con una voce più bassa poi si allontanò andando a sedersi su una sedia,Jae si toccò a sua volte il labbro
 
 – Niente cerotto? Mi dovrò accontentare di un bacino che mi faccia passare il dolore.-
 
 lo disse con un tono basso e serio unito a uno sguardo che ti scavava l’anima che fece trasalire quello sulla sedia che si sentì morire,come se gli stesse leggendo nella mante, tra i pensieri più privati
 
– Ma che … -
 
 fu l’unica cosa che riuscì a dire,Jae si alzò dal lettino e si avvicinò pericolosamente all’altro piegandoglisi davanti come aveva fatto tempo addietro per medicarlo,quella volta però le gambe di Dae erano serrate,allora si sporse in avanti e una volta vicino all’orecchio dell’altro disse
 
– Scherzavo. Per favore,riprendi a respirare non voglio averti sulla coscienza.-
 
 lo disse con lo stesso tono basso e serio di prima ottenendo solo il risultato di far serrare le gambe dell’altro con ancora più forza. Si allontanò e una volta fuori dalla porta si voltò regalandoli un sorriso stupendo,brillante,dolce,caldo e felice,lo salutò con la mano
 
– Ci si vede! Spero ci incontreremo di nuovo,magari però in una circostanza migliore! –
 
 poi ridendo aggiunse
 
 – Non preoccuparti,lo so che non sono il tuo tipo!-
 
 detto questo sorrise nuovamente stavolta però con un sorriso che sapeva di rassegnazione e amarezza,e si chiuse la porta alle spalle. Dae si lasciò cadere sullo schienale della sedia e chiuse gli occhi,era dello stesso colore del sole e gli tremavano le braccia,si passò una mano sul viso per scacciare l’immagine di quelle labbra poi si alzò e si sciacquò il viso nel lavandino del bagno per evitare di bollire vivo,una volta tornato normale si avviò nuovamente in classe dove per sua immensa fortuna il professore mancava e nessuno si era accorto della sua assenza.
 
A fine mattinata si avviò come sempre a casa e stavolta la trovò vuota,con soddisfazione mangiò un panino e si mise a riordinare sconsolato alla vista dell’enorme lavoro che lo aspettava. Riusciva a pensare solo a quella mattina,si ricordava di lui! Per non parlare di come era arrossito quando gli aveva sfiorato il labbro … poi c’era quella frase “Non preoccuparti,lo so che non sono il tuo tipo!” che voleva dire? Che ne sapeva se era il suo tipo o no? Alla fine si diede uno schiaffetto sulla fronte e si diede dello stupido,si stava facendo tutti quei viaggi mentali mentre sapeva benissimo che Yoo Young Jae stava solo scherzando! E anche se fosse stato,in un universo molto lontano,lui non poteva permettergli di avvicinarsi! Il suo scopo era farlo tornare popolare,felice e accettato da tutti,non certamente farlo finire con un reietto che portava solo guai!
 
Dettosi questo prese il sacco della spazzatura e si diresse fuori casa,avrebbe approfittato del bel tempo per una veloce passeggiata. Butto la spazzatura in un bidone poi si tirò su il cappuccio e si mise le cuffie,come suo solito. Era già pomeriggio inoltrato e faceva freddo,in giro c’era poca gente e tutti si sbrigavano a rintanarsi nei negozi o in casa per sfuggire al vento,a lui invece quel tempo non dispiaceva affatto,si diresse verso la vetrina del suo negozio preferito a testa bassa poi si fermò ad un incrocio aspettando di poter attraversare. Mentre era fermò lì si guardò intorno e scorse una figura suo malgrado famigliare,Young Jae. Probabilmente stava tornando a casa di ritorno da qualche ripetizione,lo seguì con lo sguardo,era solo anche quella volta. Quando stava per distogliere lo sguardo venne catturato da un paio di occhioni neri che si voltarono a guardarlo per poi far strada a un sorriso su quel viso di porcellana. Si sentì come se il cuore si fosse fermato,lo aveva visto.
 
 Lo stava salutando con una mano e lui ricambiò per poi attraversare,tra di loro c’erano un paio di strade,per sua disgrazia Jae li fece segno di fermarsi precisamente dove si trovava e si sbrigò ad attraversare. Quando si trovava all’ultimo incrocio,a metà strada,una macchina decise di non fermarsi e fece per andargli dritta contro,Jae si voltò ma le sue gambe divennero si piombo e fu sicuro di essere morto se non fosse stato per qualcuno che lo aveva tirati via appena in tempo. Dae Hyun si era subito precipitato verso di lui e lo aveva afferrato per il cappotto tirandolo a se,aveva però perso l’equilibrio sotto all’amico che sembrava pesare molto di più di quello che sembrava.
 
 Jae si rese conto di essere caduto addosso all’altro ragazzo e si appoggiò sui gomiti per non schiacciarlo,il cuore gli batteva come un martello pneumatico,un po’ per l’essere stato quasi investito,un po’ per il trovarsi addosso al ragazzo che gli provocava quelle strane sensazioni,vide quell’altro aprire gli occhi in una smorfia di dolore e poi fissarlo con un espressione imbarazzatissima. Lo sentì muoversi sotto al suo peso e mettere una mano sotto al suo busto per spostarlo leggermente in modo che non gli premesse contro la cassa toracica,lui assecondò il movimento inarcando la schiena,si sentì bruciare quando la mano strusciò casualmente contro l’interno della sua gamba sotto la quale era finita nella caduta,tentò di distogliere il pensiero da quella sensazione che si sentiva ancora addosso e tentò di capire la situazione,aveva le gambe incastrate tra quelle dell’amico e riusciva a stento a tenersi sulle ginocchia,non aveva la minima idea di come fare per rialzarsi e la situazione stava diventando abbastanza imbarazzante. Dae Hyun lo fissò rosso in viso mentre il cappotto dell’altro ragazzo gli solleticava una guancia e il suo respiro gli riscaldava il viso
 
 – Ce la fai ad alzarti? –
 
 chiese cercando di muoversi a sua volta scoprendo però di essere bloccato,quello fece segno di sì con la testa come se si fosse appena riscosso da un qualche pensiero
 
 – Ce la faccio.-
 
 detto questo si tirò su aiutato dall’amico e scastrò le gambe da quelle dell’amico che subito si mise seduto accanto a lui respirando a pieni polmoni l’aria fresca della sera. Stavolta fu Dae il primo a scoppiare a ridere seguito dall’amico che si buttò letteralmente a terra
 
– Ti rendi conto? Sono stato quasi investito! –
 
 Disse il più piccolo fra una risata e l’altra poi voltò la testa verso l’amico e aggiunse
 
– Grazie,di nuovo. Mi hai salvato dalle botte e da un idiota alla guida di una macchina.-
 
 quello di rimando si sdraio a sua volta
 
– Meriterei una statua … -
 
si stiracchiò e si tirò su il cappuccio
 
– Fa freddo.-
 
 Jae gli diede uno schiaffetto su un braccio
 
 – Che genio che sei,siamo in inverno se non lo sapessi … -
 
quello fece una nuvoletta col fiato caldo
 
 – Lo so,amo l’inverno ma non amo quando fa TROPPO freddo … -
 
 poi si alzò dando le spalle all’amico,ancora a terra che gli diede un calcetto alla gamba
 
– Che fai,te ne vai?Mi lasci così?-
 
 lo disse con una voce un po’ rattristata,Dae si voltò e lo fissò godendosi la scena di quello sciocco ragazzo sdraiato a terra con la braccia aperte a croce come aspettasse solo di venir attaccato
 
–Che dovrei fare,rimanere qui?-
 
 detto questo si sistemò il giacchetto e fece per andarsene seguito a ruota da Young Jae che si alzò di scatto e lo seguì facendo finta di nulla,l’altro si voltò a guardarlo
 
 – Che fai mi segui? I tuoi di sgrideranno se torni a casa tardi principessina.-
 
 L’amico gli si mise al fianco
 
– Haha,molto divertente. Voglio accompagnarti a casa,è un modo per ringraziare. –
 
 detto questo gli si parò davanti facendolo quasi inciampare
 
– Comunque … -
 
 disse dandoli un leggero spintone giocoso
 
– Dove è finito tutto il tuo rossore nei miei riguardi? Adesso hai tanta confidenza da darmi un orrendo,fastidioso e inappropriato soprannome solo perché mi hai salvato qualche volta e ti devo due vite?-
 
 chiese con un sorrisetto malizioso,Dae di risposta arrossì alla vista di quell’espressione e ripensò a quella mattina,alla morbidezza delle sue labbra,al calore del suo respiro che gli accarezzava il viso,al suo tocco gentile che gli sfiorava i capelli,al calore che aveva provato quando gli aveva appoggiato una mano sotto al busto,al suo respiro tranquillo,alla sua voce così vicina,alla strana sensazione che aveva provato quando aveva inavvertitamente strusciato le dita addosso alla sua gamba … soprattutto a quello … di colpo tutta la sua fermezza si dissolse come nebbia
 
 – Non ti fare strane illusioni.-
 
 rispose fissandolo tentando di nascondere il rossore sotto la felpa,lo scansò gentilmente di lato e ricominciò a camminare. Quello però non si arrese e gli si mise a camminare vicino mentre il silenzio della sera li circondava come una polvere sottile,erano gli unici a popolare quella strada.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
 
Salveeeeeee!! Lo so che è passato un sacco di tempo ma non è stata colpa mia,giuro! Ero andata in vacanza a Busan! (se come no … la verità è che mi si era suicidato il PC -.-“”) Chiedo perdono. Comunque,cambiando argomento,la vostra estate com’è stata? Spero meglio della mia,a casa senza PC e senza nemmeno vedere il mare o la piscina … sigh … E il nuovo capitolo? Vi piace? Fa schifo? Dovrei darmi all’ippica? Sono da Oscar? Allora? Siete ancora qui a leggere? Forzaaaaa!!! Recensite recensite recensite recensite!! * sclera senza un vero motivo … forse per la depressione post-niente mare * P.S: come vi è sembrato il pezzo del “quasi investimento”? Mi sa che a Jae non andava poi così tanto di rialzarsi O.O (sarà meno ingenuo di quello che sembra? @.@ … mistero … ) ^(*-*)^ Fighting!! *Bye* 

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Capitolo 3
*** 3° - Voglio sdebitarmi! ***


Dopo alcuni minuti di cammino silenzioso i due ragazzi imboccarono una stradina secondaria che dava su un vicolo cieco. Jae camminava in modo distratto guardandosi intorno nel tentativo di orientarsi,cosa che non era il suo forte,e per poco non andò a sbattere contro l’amico che si era fermato di punto in bianco a metà strada
 
– Hey! Mi hai fatto quasi cadere! –
 
esclamò infastidito mentre si rimetteva saldo sulle gambe,l’amico non rispose anzi gli fece segno di stare zitto. Certo che però era come dire a un cane di smettere di abbaiare a un gatto difatti dopo pochi secondi il ragazzo parlò nuovamente
 
 – Che hai? Perché ti sei fermato così d’improvviso?Mh?-
 
Dae li fece segno di star zitto per la seconda volta indicandoli una delle case da cui proveniva una luce soffusa,l’altro si avvicinò piano
 
– Aspetta un secondo,ok? E non ti azzardare a seguirmi!-
 
 disse il più grande facendo segno di no col dito,il maknae fece segno di aver inteso,fatto questo Dae spinse l’amico da parte e si avvicinò furtivo alla casa poi prese un paio di sassolini e li tirò contro uno dei vetri al piano terra,da dentro si sentì provenire un gran rumore. Jae fissava l’amico interdetto senza capire cosa diavolo stesse facendo,l’amico in questione tirò un secondo sassolino poi un terzo e un quarto per poi correre a raggiungerlo
 
 – Non fare quella faccia da ebete! Devo solo fare una prova … -
 
 disse poi dopo averlo raggiunto. Non fece nemmeno in tempo a riprendere fiato però,che tutto d’un tratto si sentì un gran rumore di cocci e la finestra su cui aveva tirato i sassolini si spalancò lasciando intravedere solamente i contorni di un uomo immerso completamente nell’oscurità (il rumore di cocci proveniva probabilmente del lampadario che ora si trovava riverso a terra) . Subito Dae trascinò l’amico dietro una macchina in modo che non li vedesse poi si sporse leggermente a controllare la situazione. Jae non capiva,quell’uomo adesso stava urlando cose senza senso dimostrazione del fatto che doveva essere decisamente ubriaco fradicio,allora perché mai l’altro aveva tirato dei sassi contro il suo vetro? Si voltò verso lo Hyung
 
–Che diavolo hai combinato? E perché hai tirato quei sassi?Sai almeno chi è quel tizio oppure … -
 
venne però interrotto dalla mano dell’altro che gli andò a tappare la bocca
 
– Sta zitto e muoviti ad andartene da qui,chiaro? Non sono affari che ti riguardano.-
 
 disse a voce bassa per poi togliere la mano e drizzare le orecchie per sentire se l’uomo era rientrato,ora difatti si udivano solo i loro due caldi respiri. Diede le spalle all’amico e fece per rialzarsi quando Jae lo afferrò per un polso,bloccandolo
 
– Dove vorresti andare? Quel tizio è pericoloso,potrebbe aggredirti!-
 
Disse leggermente isterico,l’altro gli rivolse uno sguardo sconcertato
 
– Da quando sei diventato una ragazzina isterica? Smettila immediatamente,se continui dovrò pentirmi di averti salvato! –
 
l’amico lo guardò di traverso e disse con il tono più “normale” che poté 
 
- Ok … forse ogni tanto sono isterico ma tu non hai ancora risposto alla mia domanda,dove credi di andare? –
 
intensificò la stretta come se temesse che gli sfuggisse di mano da un momento all’altro
 
– Intendo andare a casa. –
 
 rispose l’altro con fare serio
 
 – CASA? Tu vuoi dirmi che vivi lì,con quel “tizio”?-
 
 esclamò Jae sgranando gli occhi
 
– Non è che ci vivo! Quell’idiota ogni tanto passa la giornata lì dentro e di norma tendo a sparire per tutta la durata di quel periodo passando il tempo in giro ma oggi fa freddo e non posso di certo dormire su un albero!-
 
 fece di nuovo per andarsene ma la stretta ferrea sul suo braccio non intendeva diminuire
 
– Non preoccuparti,è solo sbronzo come al solito. Basterà che passi dalla porta sul retro e con molte probabilità nemmeno si accorgerà di me. –
 
 aggiunse all’ora Dae nel tentativo di tranquillizzarlo ma in cambio ricevette solo un Jae arrabbiato che si alzò e lo trascinò letteralmente fuori dalla stradina a passo di marcia. Una volta tornati nuovamente sulla strada principale si fermò e con ancora il polso dell’amico nella mano si voltò a guardarlo con un espressione  a dir poco seria
 
– Tu non entrerai in quell’edificio,sono stato chiaro?-
 
l’altro tentò inutilmente di liberare il braccio
                                                                                     
– Che? Adesso prendo ordini da te principessina? E lasciami andare il polso! –
 
 Jae li lasciò il polso ma lo afferrò per l’avambraccio
 
– Hey,non ti avevo detto di mollarmi?-
 
 esclamò irato il più grande
 
– No idiota,tu mi hai detto di lasciarti il polso non il braccio!-
 
 rispose Jae che si concesse un ghigno di vittoria nel vedere che l’altro non ribatteva
 
– Stasera e stanotte starai da me e se servirà anche fino al prossimo mese e oltre,chiaro? Diciamo così … prendilo come un modo per sdebitarmi del tutto … ok?–
 
 l’altro fece una smorfia di disappunto
 
– Non ne ho la più che minima intenzione. –
 
 l’altro strinse ancora la presa
 
– Allora intendi dormire per strada? Sappi che non hai altra scelta visto che non ti permetterò di tornare a casa anche a costo di passare tutta la notte sveglio a controllarti! –
 
 il più grande riuscì finalmente a liberarsi dalla presa
 
 – E i tuoi? Non puoi mica portargli uno sconosciuto a casa come se niente fosse! Ti metterebbero in punizione per un anno principessina.-
 
 disse con un tono leggermente più accondiscendente
 
– Non è un problema,sarò l’unico a popolare quella casa per ancora molti mesi,sono entrambi in viaggio per lavoro all’estero!-
 
 rispose prontamente l’altro come se sapesse già della domanda poi lo afferrò nuovamente per un braccio e ricominciò a trascinarlo,questa volta però Dae impuntò i piedi costringendolo a fermarsi
 
– Ho mai detto che avrei accettato?-
 
 quello fece una faccia sofferente
 
 – Non mi importa che tu accetti,l’importante e che tu mi segua anche contro la tua volontà! In questo caso non c’è spazio per la democrazia.-
 
 Dae si lasciò sfuggire una risatina beffarda
 
– E cosa vorresti fare? Obbligarmi con la forza per caso? Ma fammi il piacere.-
 
 poi si voltò e prese a camminare in direzione di casa sua mentre da lontano sentiva l’amico intimarli più volte di fermarsi poi il silenzio “Finalmente avrà capito e se ne starà andando! Grazie a dio … “ pensò Dae ma non riuscì a finire il pensiero che se lo ritrovò davanti
 
– Ancora tu?! Ti ho detto di sparire!-
 
 gli piangeva il cuore a trattarlo in quel modo,con quei toni aspri e duri quando invece avrebbe desiderato tutt’altro rapporto con quel babbeo ma non doveva permettergli di sfondare la barriera. Per sua s/fortuna invece il “babbeo” aveva deciso di cominciare sfondandoli le costole,difatti gli aveva tirato un cazzotto allo stomaco e uno al fianco,forze era mano babbeo di quello che pensava
 
 – MA CHE CAZZO FAI?-
 
 gli urlò Dae sconcertato
 
 – Ti ho detto che non mi importa il tuo parere.-
 
 rispose l’altro tranquillamente,il più grande per qualche secondo perse la pazienza ma subito si fermò dall’alzare a sua volta le mani,i suoi muscoli si rifiutavano di colpire quel faccino di porcellana che adesso lo fissava con un ghigno
 
- … dannazione … -
 
 fu l’unica cosa che disse prima di rialzarsi e spostare di lato il maknae per passare oltre e ignorarlo ma quest’ultimo non si arrese e lo atterrò con uno spintone unito a un colpo alle gambe che lo fecero finire schiena a terra,subito fece per rialzarsi deciso a picchiarlo sul serio questo volta ma Jae gli si buttò addosso bloccandoli il bacino con le gambe e le tenendoli i polsi con le mani,era nuovamente bloccato. Il minore vedette bene di tenersi il più lontano possibile dell’altro che aveva un espressione a dir poco infuriata che prometteva vendetta
 
 – Adesso tu mi seguirai,chiaro?-
 
 disse poi leggermente rosso in viso per la situazione “scomoda”,quello rispose con un ghigno
 
 –Giuro che quando meno te lo aspetti te la faccio pagare principessina! –
 
Jae strinse la presa con fare serio ma l’altro scoppiò a ridere
 
 – Pensi veramente di avermi bloccato?Hai già dimenticato come ti ho salvato questa mattina?-
 
 detto questo con un veloce gesto delle gambe e del busto ribaltò la situazione buttando l’altro a terra,in trappola. Jae perse la sua faccia seria e divenne un peperone
 
– Non ci provare mai più,chiaro?-
 
 detto questo Dae si avvicinò pericolosamente all’altro,il cuore stava per sfondargli lo sterno e a malapena riusciva a controllare il rossore e gli “strani” pensieri che gli stavano balenando nella testa
 
– Sono stato chiaro?-
 
 ripeté stavolta con una voce più minacciosa,l’altro fece segno di si con la testa e fissò gli occhi su un palo che si trovava sulla sua destra per evitare di incontrare il suo strano sguardo che lo faceva sentire “strano” come se stesse osservando ogni suo più piccolo particolare fino al battito cardiaco. Dae fu tentato di rimanere così a vita ma poi si rialzò di colpo e tirò su per un braccio l’amico,poi si mise a camminare
 
– Dove … dove stai andando?-
 
 chiese Jae tentando di dare un contegno al rossore e alle gambe molli
 
 – Come dove vado? Vado a casa tua. Visto che ci hai messo tanto impegno non posso rifiutare,giusto? –
 
rispose l’altro con aria di sfida fermandosi ad aspettarlo.
 
 
Dopo un paio di minuti arrivarono alla casa di Jae,una villetta con un giardino enorme che dava sul parco,il più piccolo fece strada
 
– Lì puoi lasciare il giacchetto aspetta un secondo che vado ad accendere il riscaldamento,intanto vai in cucina è la prima stanza sulla sinistra.-
 
 detto questo scomparve in corridoio,Dae si mosse lento verso la stanza osservando quel posto paurosamente ordinato. Una volta in cucina si appoggiò a una colonna chiedendosi il vero perché avesse accettato,avrebbe potuto tranquillamente lasciarlo lì a terra e andarsene per i fatti suoi eppure … i suoi pensieri vennero interrotti dall’amico già di ritorno
 
–Ok,la caldaia è accesa. –
 
disse Jae toccando un termosifone per assicurarsi che fosse caldo poi guardò l’amico
 
– Che vuoi mangiare? Hai a disposizione una grande scelta di cibo istantaneo! –
 
 disse il tutto come se stesse annunciando un suntuoso banchetto
 
 –Istantaneo? –
 
 ripeté l’altro dubbioso
 
–Non fare quella faccia! Visto che sei un arrogante scelgo io …. Vada per i Noodles.-
 
 detto questo prese un paio di confezioni e dopo aver scaldato dell’acqua la versò nei recipienti,soddisfatto
 
– Ta-da! Fra cinque minuti saranno pronti.-
 
 annunciò fissando l’amico che se ne stava impalato addosso alla colonna
 
–Hey … ci seiiiii … -
 
 aggiunse poi sventolando un pezzo di carta in faccia al maggiore che lo guardò torvo e dopo svariato tempo disse
 
– Che vuoi? –
 
quello posò il pezzo di carta
 
 – No,niente,è  solo che sembravi disperso nei tuoi pensieri,tutto qua.-
 
 lo disse con un espressione che fece squagliare il cuore di Dae che si concesse un sorriso divertito
 
– Sei proprio uno scemo … -
 
 disse a bassa voce dando un buffetto all’altro che arrossì e distolse lo sguardo andandolo a fissare la “cena istantanea” che secondo il timer era quasi pronta,difatti dopo pochi minuti scattò il tempo e Dae  spintonò l’amico fino al tavolo dove si sedettero a mangiare
 
 – E così i tuoi stanno fuori per lavoro? –
 
 chiese poi mentre iniziava a mangiare i noodles,l’altro aprì bene la sua confezione e ci infilò le bacchette
 
– Si. È così da quando ho iniziato il liceo,stanno via anche per un anno intero a volte. In questo caso torneranno fra svariati mesi. –
 
 disse poi alzando gli occhi verso l’amico che lo ascoltava attento
 
– Così almeno posso studiare tranquillamente.-
 
 aggiunse poi finendo con l’osservare l’amico che per poco non si strozzava
 
– Studiare? –
 
 ripeté quello dopo aver ripreso fiato
 
– Vuoi dirmi che hai casa tutta per te e passi il tempo a “studiare”?-
 
 disse l’ultima parola come se fosse un insulto
 
– Bhè? Che avresti da ridire? È per questo che ho la media alta! Mi servono buoni voti per entrare nell’università che voglio.-
 
 rispose Jae con fare serio
 
 – E che università vuoi prendere?-
 
chiese l’altro col cuore che stava impazzendo(lì vicino non c’erano poi tante università)
 
- Si trova a Tokyo … -
 
 rispose l’altro con lo sguardo basso,questa volta Dae andò d’avvero vicino al soffocamento
 
– Tok .. yo?-
 
disse col poco fiato che aveva
 
 – Ma si trova in Giappone!-
 
 aggiunse poi,l’altro si concesse un sorriso amaro
 
– Lontano il Giappone,non trovi? –
 
 disse finendo di mangiare
 
 – Ma … ma perché proprio quell’università? Qui ce ne sono tante buone!-
 
continuò Dae
 
 – Proprio perché è lontana.-
 
 l’amico posò le bacchette senza capire,il cuore gli bruciava all’idea di non poterlo più vedere
 
– Tempo fa ho fatto un patto a una persona a me cara,se avessi trovato qualcosa di veramente importante per me qui sarei dovuto rimanere,se non avessi trovato nulla me ne sarei dovuto andare il più lontano possibile. Per ora non ho trovato nulla di importante per cui rimanere. Devo ammettere che però l’idea di andarmene non è che mi piaccia molto … -
 
 continuò dopo essersi alzato inconsapevole del gelo che aveva attanagliato l’amico che si trovava ancora seduto,incapace di muoversi
 
– Ma che dici,e i tuoi amici? Loro sono importanti! E poi ci … ci …. –
 
voleva dirgli  “ci sono io! Non puoi lasciarmi così!” ma optò per
 
- Ci sarà qualche ragazza che ti interessa,no? –
 
 disse l’ultima parte con un groppo in gola al solo pensiero che qualche ragazzina avesse catturato quel cuore che lui tanto desiderava. In risposta ricevette una risatina amara
 
– Amici? Mi hanno voltato tutti le spalle,quelli non valgono assolutamente nulla,il resto lasciamolo proprio stare … -
 
disse girandosi a guardare l’amico
 
 - … Non è il mio genere … -
 
 aggiunse poi sottovoce,inutilmente,visto che l’altro era tanto teso che non gli sarebbe sfuggito nulla,nemmeno un accento. Dae si alzò a gli poggiò una mano sulla spalla
 
 – Sei un cretino,principessina. Giuro che ti aiuterò a trovare un qualcosa di importante,ok? E quando dico le cose poi stai sicuro che ci riesco!-
 
 detto questo gli diede un pizzicotto e stiracchiandosi guardò di sfuggita l’orologio
 
– Wow! Non pensavo fosse così tardi,adesso devo andare … -
 
 poi fece per avviarsi verso la porta ma una mano gelata gli afferrò il collo
 
– Dove credi di andare,idiota?-
 
chiese il proprietario della mano
 
 – Tu stanotte dormi qui.-
 
 detto questo Jae lo superò e gli indicò la porta
 
– La vedi? Non la varcherai fino a domani mattina.-
 
 Dae brontolò
 
– A si? Se la metti così allora vado a dormire! A proposito,dove dormo?-
 
chiese con un sorrisetto malizioso
 
 – Non fare quella faccia,dormi in camera con me. Non ci sono altre stanze e di sicuro non dormirai in quella dei miei.-
 
 in risposta ricevette una faccia di sconcerto
 
– Che? –
 
 stava per dire qualcos’altro ma venne interrotto dall’altro che lo stava tranquillamente ignorando come si fa con i bambini
 
– Muoviti se non vuoi dormire per terra.-
 
 disse poi Jae tirandolo per un braccio. La sua stanza era spaziosa e i mobili erano grandi,il letto doppio,l’armadio a muro che prendeva un intera parete ma che era per metà vuoto come apprese Dae curiosando,grandi mobiletti,una grande finestra,ecc … una volta dentro Jae rufolò nell’armadio e tirò fuori un paio di pigiami,ne tirò una all’amico
 
– Il bagno è dilla,vatti a cambiare.-
 
 disse con tono militare
 
–Si sergente!-
 
 scherzò l’altro mentre si avviava in bagno a passo di marcia. Dopo un paio di minuti tornò nella stanza ma schizzò subito fuori
 
– Scusa … -
 
 disse poi a un Jae che si stava ancora cambiando e che era diventato color pomodoro,di nuovo. Superato il rossore fece segno all’altro di rientrare e si infilò sotto le coperte,l’altro lo imitò. Si trovavano entrambi sdraiati ai limiti del letto dandosi la schiena
 
– Buonanotte … -
 
 esordì Jae prima di spengere la luce
 
 – ‘Notte.-
 
 rispose Dae con un filo di voce. Dopo pochi minuti entrambi si addormentarono.
Jae dormiva tranquillo al contrario dell’amico che mugugnava nel sonno,se di sonno di poteva parlare. Nella sua testa si erano fatti strada i vari pensieri e uno in particolare lo tormentava,che voleva dire quella frase di Jae?  “ … Non è il mio genere … “ si riferiva alle ragazze o a quegli amici che lo avevano messo da parte? Ma soprattutto,perché a lui interessava tanto capire il significato di quella frase? Nella sua mente balenò una risposta che però venne subito scacciata,no,non poteva essere così,non poteva essersi d’avvero “innamorato” di quell’idiota che dormiva lì vicino,era impossibile. Lui nemmeno sapeva come si fa ad amare,non sapeva nemmeno cosa vuol dire quella parola.
 Nella sua vita ne aveva sempre ricevuto molto poco e di conseguenza si era convinto che non fosse nel suo destino finire come nei Drama,felici e contenti,no,non faceva proprio per lui. Dopo che fu sicuro di aver ripulito completamente la mente da quel fastidioso pensiero tentò di dormire veramente e si mosse tra le coperte nel tentativo di stare più comodo ma finì solo per urtare l’amico che era finito completamente nel suo lato del letto e che adesso gli dava le spalle,Dae borbottò qualcosa infastidito e gli diede la schiena a sua volta. Per quanto voleva far finta di nulla,per quanto voleva rifiutare quel pensiero e quella risposta,doveva però ammettere che sentire il suo respiro calmo accanto a lui lo faceva star bene. Anche quella volta però chiuse il pensiero dicendosi che probabilmente si stava solo confondendo con un'altra cosa,probabilmente l’amicizia visto che Young Jae era il primo che lo trattava normalmente da diversi anni. A notte inoltrata,finalmente,anche la sua mente si concesse una pausa.
ANGOLO DELL’AUTORE:
Eccomiiiiii!!!!!!! Allora,come vi sembraaaaa?????’ O.O *impazziente* vi è piaciuto? Ma soprattutto,perché recensite solo in pochiiii??? Non voglio nemmeno pensare che sia perché lo leggete solo in due o tre, ù.ù mi rifiuto di pensarlo!! *adotta la tattica di Dae nel rifiutare i pensieri scomodi* XD XD Oltre agli scherzi,che ne dite? Devo ammettere che il cibo istantaneo sarà abbastanza presente ù.ù io per prima ne mangerei a vagonate … lol … anche se “qualcuno” potrebbe sempre insegnare a Jae a cucinare … lezioni “private” …. Muhahahahahha!! *Ok forse sono un P.O esaurita -.-“”avete capito il gioco di parole vero? P.O … i Block B e l’esaurimento …. no e? fa nulla* E di Tokyo k mi dite? Povero Dae adesso dovrà anche stare con la pura che se ne vada (anche se devo ammettere che sono stata gentile e gli ho dato tanto tempo per aiutare l’amato a trovare qualcosa di importante!! ù.ù) . Chissà se riuscirò a far capire a questo idiota k è quel pensiero scomodo è giusto …. Ma io dico! Il maknae è più convinto di lui! *pensa a un piano* trovato!! Potrei mandarlo in ospedale!! Magari in coma! No,no,questa storia è già stata usata fin troppo,dovrò inventarmi qualcos’altro … Comunque,recensite recensite recensite!! Ditemi se ho fatto qualche “orrore” ortografico o magari o toppato su qualcosa,ma ditemi anche che sono bravissima,stupenda e geniale!! XD XD XD ^(*-*)^ Fighting!! *Bye*

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Capitolo 4
*** 4°- Buongiorno Bella Addormentata! ***


Un suono a dir poco fastidioso irruppe nel sogno di Dae Hyun che si svegliò di mala voglia
 
– Ma cosa diavolo è?-
 
 biascicò ancora addormentato mentre a fatica apriva gli occhi,voltò la testa a destra da dove proveniva quell’odioso rumore,era la sveglia che da sopra il comodino trillava a tutto volume
 
 – La sveglia?-  
 
disse incredulo
 
-Ma sono le sei!! Cos’è,pazzo??!!-
 
 
aggiunse poi maledicendo l’amico a bassa voce. Fissò ancora un minuto il soffitto nella vana speranza che si spegnesse da sola ma alla fine,sconsolato,allungò un braccio nel tentativo di spengerla. Con un enorme sforzò riuscì a premere il pulsantino mettendo fine a quel suono che ancora gli rimbombava nella testa,ormai era sveglio e si stava lentamente riavviando. Chiuse gli occhi sperando di riuscire ad addormentarsi nuovamente ma li riaprì immediatamente,adesso che ci pensava,sentiva uno strano calore addosso,abbassò lo sguardo e per poco non ci rimase secco,Young Jae gli si era rannicchiato accanto e dal busto in su gli era salito addosso finendo con l’abbracciarlo.
 Poggiò la testa sul cuscino ricominciando a maledire l’amico in silenzio per non svegliarlo poi quello si mosse nel sonno spostandosi sempre più su verso il suo volto,Dae si sentì avvampare e temette d’avvero che l’altro stesse solamente fingendo di dormire poi tentò di spostarlo facendo attenzione a non destarlo ma quello si strinse ancora di più hai suoi fianchi facendolo andare in ebollizione
 
– Ehm …. Young Jae … -
 
disse con un filo di voce nel tentativo di fargli ammorbidire la presa
 
 – Hey … babbeo … potresti scollarti??-
 
 chiese avvicinandosi,quello mugugnò nel sonno
 
 – E perché? –
 
 l’amico non credete alle sue orecchie,gli aveva appena risposto quindi era abbastanza cosciente da staccarlisi di dosso
 
– Perché non sono un orsacchiotto e questa cosa sta diventando veramente … imbarazzante …. –
 
 
rispose tentando di darsi un tono serio mentre invece la voce gli tremava. In risposta ricevette solo un mugolio
 
 – A si? E perché sarebbe imbarazzante?-
 
 chiese ancora senza mollare la presa
 
– Perché mi stai abbracciando! Sai almeno CHI stai abbracciando? –
 
 disse con fare scorbutico
 
 – Sono Jung Dae Hyun e potrei ucciderti molto velocemente se non mi lasci subito!-
 
 aggiunse poi dando un pizzicotto all’altro
 
– … Dae … Hyun … -
 
 disse Jae
 
-  …. Jung Dae Hyun!??!!!-
 
 ripeté poi sgranando gli occhi e mollando subito la presa,in un attimo scese dal letto e si mise a fissare l’amico,da lontano,che lo guardava a sua volta ancora tutto stropicciato
 
– Io … -
 
 cominciò Jae diventando sempre più rosso man mano che realizzava ciò che era successo
 
– O Dannazione! Smettila di fissarmi “così”,non ti sono mica saltato addosso come un maniaco!-
 
aggiunse poi lanciandoli un cuscino in faccia,quello per risposta si mise a ridere e oltrepassò il letto per poi scendere e pararglisi di fronte
 
– No,è vero non l’hai fatto apposta,è stato un gesto … come dire …. “Innocente”? Dovrei forse crederti?–
 
disse fissandolo in modo malizioso
 
– Si,esatto!-
 
 disse Young Jae calcolando le vie di fuga a sua disposizione,involontariamente si era messo all’angolo da solo,tra l’armadio e il comodino e Dae Hyun si stava avvicinando sempre di più
 
– Facciamo finta che non sia successo nulla,ok? Siamo entrambi dei ragazzi grandi e grossi e sappiamo bene che è stato solo un caso,ok?-
 
 aggiunse sperando di convincerlo mentre dentro sapeva bene che quella notte lo aveva abbracciato ben sapendo chi fosse ma non lo avrebbe mai e poi mai ammesso a quell’arrogante. Ormai il più piccolo era completamente appiccicato al muro e lo fissava con degli occhi enormi come per pregarlo di stare alla larga così Dae decise di mettere fine a quel gioco e si limitò a dire
 
 – Bè,la prossima volta stai attento,per caso hai già dimenticato la mia brutta nomina? Se lo fai di nuovo sei morto,o peggio! Prega che io non mi metta mai a giocare con te come fai tu,chiaro?-
 
 poi gli passò una mano tra i capelli,scompigliandoli ancora di più, si girò e se ne andò chiudendosi la porta della stanza alle spalle. Una volta fuori si appoggiò al muro del corridoio e si portò una mano al petto,dannazione,era successo di nuovo! Anche questa volta si era sentito scoppiare il cuore a un suo solo e innocente gesto,di nuovo aveva sentito quella sensazione “strana” che gli dava alla testa come l’alcool,di nuovo aveva sentito quell’irrefrenabile voglia di abbracciarlo,stringerlo a se dopo che quel babbeo aveva fatto una di quelle sue espressioni da cucciolo che gli venivano naturali,di nuovo i suoi occhi ne avevano scrutato ogni minimo centimetro soffermandosi più volte sulle labbra. Appoggiò la testa al muro e riprese fiato mentre quel dolorino al petto andava via via scomparendo per lasciare spazio al solito buco nero,faceva sempre più fatica  a trattenere le sue emozioni ormai rispondere in modo brusco a quel tipo stava diventando un vero e proprio peso sul cuore,la sua maschera per quanto avrebbe retto ancora? Era veramente così  debole? Non lo conosceva che da un paio di giorni e quello già gli aveva rubato l’anima?
Alcuni minuti dopo rientrò nella stanza bruscamente con la sua solita (e finta) faccia da gradasso e trovò il maknae quasi completamente infilato nell’armadio alla ricerca di un qualcosa
 
– Hey,vuoi che ti ci chiuda dentro per caso?-
 
 disse poi sedendosi sul letto e prendendo il cellulare per controllare delle eventuali chiamate perse,Jae lo guardò di sfuggita mentre richiudeva le ante con in mano la maglietta che tanto aveva cercato
 
– Ha ha ….. spiritoso come sempre. E poi perché mai dovresti chiudermici dentro?-
 
chiese mentre si avviava a fare la doccia
 
– Semplice,da che mondo è mondo gli amanti si chiudono negli armadi per non farsi scoprire!-
 
rispose Dae contento dell’occasione che gli era capitata per sfottere l’amico
 
– Ma che cavolo … ? Dovrebbe essere una battuta? Come comico fai proprio pena lasciatelo dire. –
 
rispose l’altro dal bagno,poi prima di chiudere la porta aggiunse
 
–E comunque se è come dici tu,che “l’amante” si chiude nell’armadio dovresti anche sapere che da che mondo è mondo,quella che ce lo chiude è una donna. Sai,non ti facevo così “femminile”!-
 
 aggiunse poi colpendo l’amico che non si aspettava un contrattacco,per sua sfortuna però l’altro aveva già la risposta pronta
 
– A si? Tu dici che di norma è la donna … bè,vuol dire che hai molta esperienza con gli armadi. Non so perché,ma non mi eri sembrato uno da una botta e via!-
 
 gli urlò di rimando lo hyung mentre si godeva il suono delle imprecazioni dell’altro provenire dal bagno. Alla fine posò il cellulare senza aver controllato e si ributtò sul letto,aveva d’avvero sonno … si era svegliato molto prima della norma. Chiuse gli occhi,in poche ore gli erano successe tutte cose che non si sarebbe mai aspettato,aveva conosciuto e stretto amicizia col ragazzo che … avrebbe voluto dirsi “che amava” ma gli suonava ancora troppo strano …. Col ragazzo che “gli procurava strane sensazioni” …. Ecco,questo era più adatto …. E aveva finito col dormire a casa sua,nel suo letto …  a quel pensiero nella sua mente si formò uno strano pensiero … improvvisamente gli era tornato alla mente quel senso di calore che aveva provato pochi minuti prima,la pace che lo aveva avvolto quando aveva sentito il suo respiro caldo e calmo,il cuore che gli martellava il petto quando lo aveva stretto … e se d’avvero fosse stato … “amore”?
 Aveva il terrore anche solo di pronunciare quel pensiero a voce alta,non ne sapeva nulla quindi aveva paura di aver frainteso,oltretutto non aveva mai nemmeno pensato alla possibilità di essere gay anche perché ricordava che prima di trasferirsi gli piaceva una ragazza … no aspetta,adesso che ci pensava a distanza di tempo lui le andava dietro solo per poter parlare col fratello di quest’ultima … quindi già allora..? Possibile?
 E se anche fosse stato così le cose non sarebbero state diverse … aveva troppa paura che se fosse stato veramente così quel sentimento non sarebbe scomparso in qualche settimana ma lo avrebbe seguito per mesi,anni,forse anche per sempre. E di conseguenza cosa avrebbe fatto? Glielo avrebbe detto? E se Jae avesse rifiutato? Il suo cuore si sarebbe spezzato in mille pezzi e non sarebbero mai rimasti amici,non voleva perderlo … E se invece ricambiava? Questo pensiero lo intimoriva ancora di più. Lui non si considerava una brava persona e temeva che gli avrebbe fatto del male,forse involontariamente,e se il suo passato fosse venuto a galla e lui avesse finito per venir coinvolto? Se gli fosse successo qualcosa per colpa sua? Non si sarebbe mai e poi mai perdonato per questo ….
 
Immerso in questi pensieri,che per una volta non aveva evitato,ricadde nel sonno.
 
Jae aveva maledetto l’amico per svariato tempo poi finalmente era entrato sotto la doccia,l’acqua calda lo aveva calmato. Certo che quel ragazzo era proprio un idiota! Ma come si era convinto a ospitarlo a casa sua? Nemmeno lo conosceva! Aspetta,stava tralasciando che quell’ “idiota” in questione gli aveva salvato la vita ben due volte … e poi doveva ammettere che stare da solo non gli piaceva affatto.
 Si sarebbe sdebitato in quel modo e poi sarebbe stato nuovamente solo,quella storia andava avanti da quando era piccolo,tutti gli si fingevano vicini per un certo lasso di tempo poi sparivano come la nebbia. L’ultimo esempio erano stati coloro che reputava i suoi più grandi amici ma che alla fine lo avevano dimenticato in un batter d’occhio appena stargli accanto era diventato complicato. Era più che convinto che se in un primo momento gli si avvicinavano era solo “merito” della sua condizione economica …. Si,insomma i suoi guadagnavano bene e di conseguenza  a lui non mancavano mai i soldi in tasca,per questo molti lo avvicinavano,per sfruttarlo.
 Il suo ragionamento però includeva che anche Dae Hyun avrebbe fatto la stessa cosa,eppure …. Qualcosa in lui si rifiutava di pensarla così,quel ragazzo aveva un qualcosa di diverso. L’altra sera ad esempio lo aveva salvato senza pensarci due volte e poi … e poi la sua mente era ricaduta sul ricordo dell’avvenuto,i fari abbaglianti,la paura che gli aveva fermato i muscoli,poi il calore e l’idiota che riapriva gli occhi e lo fissava rosso in viso,la sensazione che gli aveva provocato il sentirlo così vicino,quel battito che il suo cuore aveva perso quando aveva sentito la sua mano strusciarsi involontariamente all’interno della sua gamba e poi premere contro il suo busto,quel gesto naturale che lui stesso aveva fatto nell’inarcare la schiena per permettere all’altro di non venir schiacciato sotto al suo peso … o forse per scappare da quel contatto fisico?
Jae interruppe quei pensieri girando involontariamente la manopola e aprendo l’acqua fredda. Due secondi dopo schizzo fuori dandosi del cretino da solo,doveva ammettere che però era stato un bene aver aperto l’acqua fredda … il suo cervello stava per bollire e l’acqua calda di certo non aiutava a fermare gli “strani pensieri” che avevano iniziato a vorticargli in mente assieme alla strana reazione che il suo corpo stava provando mentre ripensava a quell’incontro/scontro.
 Mentre si rivestiva e si sistemava i capelli la sua mente però venne nuovamente occupata da altri pensieri … uno in particolare aveva attirato la sua attenzione,perché diavolo quello gli faceva tanto effetto? Si insomma,lui sapeva già di essere dell’altra sponda ma nessuno era mai riuscito a fargli battere il cuore come aveva fatto lui,con una semplice carezza … quindi perché? Che aveva Dae più degli altri? Non riusciva proprio a spiegarselo … magari era solo dell’attrattiva fisica? No,impossibile,prima di tutto lui non era il tipo di ragazzo che si lasciava guidare da quel tipo di sentimento e poi Dae non era proprio del genere di quelli sempre super curati e vestiti sempre super cool … anzi …. Jung portava sempre felpe slargate e i suoi capelli non avevano un vero e proprio colore,oltretutto portava sempre quella mascherina che finiva col coprirli quasi del tutto il volto lasciando visibili solo gli occhi,degli occhi allungati con un qualcosa di sexy che lui non sapeva spiegarsi,sembravano quelli di un gatto.
 
Difatti proprio come un gatto quel ragazzo amava scrutare le persone da lontano,osservarle e farsi notare il meno possibile,come ad esempio quando per casualità lo incontrava per strada e abbassava lo sguardo per poi voltarsi a guardarlo andar via,Jae si era accorto già da un po’ di tempo di quella specie di angelo custode che lo tirava sempre fuori dai guai senza mai farsi scoprire,di quel ragazzo che ogni tanto si perdeva a guardarlo salvo poi scansare subito lo sguardo appena rischiava di venir scoperto,quel ragazzo sempre munito di cuffie,quel ragazzo che lui stesso ogni tanto si era fermato ad osservare fuori scuola mentre passava interi pomeriggi arrampicato da qualche parte ad osservare la gente passare. Forse era per questo che si era fidato fin da subito,perché era come se lo conoscesse da una vita intera. Eppure,nonostante la bella e concreta spiegazione che si era dato qualcosa dentro di lui continuava  a dirgli che quel qualcosa che sbatteva contro le porte delle sue emozioni non era gratitudine e nemmeno semplice amicizia.
 
 Jae si guardò un ultima volta allo specchio per assicurarsi di essere in ordine poi prese un grande respiro e uscì dal bagno
 
– Daeeeee … il bagno e libero vatti a fare la doccia!-
 
disse passando distrattamente davanti alla stanza aspettandosi una qualche risposta acida in arrivo ma quando non sentì nulla se non il suo stesso respiro tornò indietro a controllare. Entrò nella stanza e lo trovò addormentato sul letto con le gambe a penzoloni e le braccia aperte
 
 – Ma tu guarda,mentre aspettava si è addormentato! Non ci avrò messo più di dieci minuti e lui già crolla?Roba da matti … -
 
disse avvicinandosi all’amico e sedendosi sul letto accanto a lui. Si sporse per scuoterlo per un braccio ma si fermò prima di toccarlo,qualcosa aveva attirato la sua attenzione,di nuovo. Quel ragazzo portava sempre la maschera e quando a scuola era costretto a stare senza aveva sempre un espressione a metà tra l’arrabbiato e il triste,ora però stava dormendo un sonno pulito e il suo viso aveva un espressione tranquilla che gli donava in modo innaturale.
 Gli occhi di Jae ne percorsero ogni centimetro per poi soffermarsi prima su gli occhi dal taglio stretto e poi sulle labbra appena socchiuse di un rosso acceso,la tentazione fu più forte di lui e non riuscì a resistere,allungò una mano e gli fece una carezza poi scese con le dita fino agli angoli della bocca,la sua pelle era morbidissima,li si fermò diviso fra il desiderio enorme di andare oltre e un estrema paura che gli stava attanagliando il cuore. La sua mano decise per lui e continuò a spostarsi andando a lasciare un lieve tocco su quelle labbra leggermente schiuse,erano soffici. Ormai il cuore del ragazzo stava impazzendo,la cassa toracica gli doleva e ogni fibra del suo corpo era tesa ma la sua testa aveva già perso il comando lasciando tutto nelle mani di qualcun altro,qualcuno che se ne fotteva alla grande dei rischi e che lo spinse a fare quel gesto avventato.
 
 Fece forza sulle braccia e si sporse in avanti verso il viso addormentato di Dae,si fermò un attimo ad osservarlo,ad ascoltare il suo calmo respiro,poi si avvicinò ancora fino a far sfiorare i loro nasi,si lasciò sfuggire un sospiro poi fece coincidere le loro labbra. Quel bacio durò solo qualche secondo e fu di una castità quasi terrificante ma bastò a Jae per schiarirsi le idee. Appena ebbe sfiorato quella superficie morbida e liscia sentì un irrefrenabile voglia di lasciar scorrere le mani su quel corpo che si era accorto di bramare più di qualsiasi altra cosa ma si limitò ad accarezzargli il collo per non svegliarlo,si impresse bene nella mente quella stupenda sensazione dopodiché con suo enorme dispiacere si staccò.
 
 Si rialzò e scese piano dal letto poi si voltò a guardarlo mentre con un gesto involontario si passava la lingua sulle labbra e si sorprese nell’apprendere che quel cretino aveva piegato il suo viso in un sorriso di quelli sinceri,Jae si portò una mano al petto,per qualche istante il suo cuore si fermò,e se stava fingendo di non essersi accorto di nulla? I suoi dubbi però svanirono subito non appena lo vide rotolarsi tra le coperte ancora addormentato. Stavolta fu lui a lasciarsi sfuggire un sorrisetto compiaciuto,nel corpo gli scorreva una sensazione che non aveva mai provato prima. Tutta la sua felicità venne però smorzata quando gli occhi gli caddero sull’orologio,era tardi! Prese un cuscino e lo tirò all’amico,per non destare sospetti,quello di risposta si alzò come una molla e si stropicciò un occhio
 
 
– Hey,che modi! Non è mica colpa mia se tu ci metti una vita a farti la doccia,principessina!-
 
 disse prima di alzarsi e raccattare i panni che la sera prima aveva buttato qua e là,poi si diresse verso il bagno mentre l’amico si dirigeva in cucina con uno strano sorrisetto malizioso sulle labbra
 
 – Io sarò anche una principessina ma dovrei dirlo io a te buongiorno Bella Addormentata –
 
 rispose l’altro con tono divertito. Una volta dentro la doccia Dae aprì l’acqua gelata,l’unica cosa in grado di svegliarlo di prima mattina,una volta a contatto con l’acqua si morse involontariamente un labbro per via dello sbalzo termico. Subito chiuse l’acqua e si tirò i capelli indietro,che diavolo era successo? Sulle labbra aveva uno strano sapore,sapeva di buono e gli piaceva ma questo non toglieva il fatto che non era suo …. Che diavolo era successo da quando si era svegliato la prima volta a pochi minuti prima? Aveva dormito per tutto il tempo … scacciò via il pensiero e riaprì l’acqua.
 
Dopo pochi minuti uscì e dopo essersi rivestito e asciugato i capelli si guardò allo specchio e visto che aveva ancora un aspetto stropicciato affondò il viso sotto il getto dell’acqua del lavandino e fu allora che sentì nuovamente quella specie di profumo che si era ritrovato addosso. Alzò la testa e cercò nei dintorni la sua provenienza,veniva da una bottiglietta di profumo,che dedusse fosse di Jae,questo voleva per caso dire che quel tizio gli si era avvicinato prima di svegliarlo col cuscino? Tanto da lasciargli addosso il suo profumo? La mente di Dae andò nel pallone ma continuava a non ricordare nulla allora spostò la sua attenzione verso lo spazzolino che albergava solitario in una specie di bicchierino accanto a un dentifricio,non saprei dirvi di preciso il perché ma qualcosa dentro di lui lo porto ad annusare quel tubicino. Il suo cuore perse un battito e la sua mano corse a toccare le labbra che avevano assunto un colore rosso fiamma … che diavolo aveva combinato Jae? Mollò il dentifricio dove lo aveva trovato e schizzò fuori dal bagno,doveva escogitare qualcosa.
 
 Non poteva di certo entrare in cucina e dire “Hey Yoo Young Jae non è che per caso mi hai baciato mentre dormivo?” anche perché l’altro avrebbe negato tutto e lui avrebbe perso qualsiasi possibilità di avvicinarlo,no aspetta,che diavolo stava pensando? Si era già dimenticato del suo piano? Perché adesso nella sua mente vagavano liberi certi pensieri? Semplice,perché ormai aveva superato il limite oltre al quale il suo cuore non voleva più lasciarlo andare,ecco cosa si rispose raggiungendo finalmente la cucina. Jae era seduto sul tavolo con le gambe a spenzoloni e stava bevendo un succo di frutta con aria persa,come se il suo cervello fosse perso in pensieri complicati. Quando Jung entrò in cucina volse lo sguardo verso di lui e subito venne riportato alla realtà dal ricordo di ciò che aveva impulsivamente fatto solo poche manciate di minuti prima,abbassò lo sguardo tentando di darsi un contegno credibile e schiarendosi la voce chiese
 
– Hai già fatto?-
 
 l’altro annuì prendendo un succo a sua volta
 
- Meglio,così non faremo tardi.-
 
aggiunse allora alzandosi e buttando la bottiglietta vuota. Uscì fuori dalla porta e si appoggiò al muro,aspettando,dopo poco venne raggiunto dall’amico e insieme si avviarono a scuola.
Un silenzio di tomba costeggiava quelle due figure che strette nei cappotti si avviavano lungo una strada piena di nebbia,Jae non se la sentiva di fare lo sbruffone come sempre,non dopo ciò che aveva fatto,e Dae non aveva la più pallida idea di cosa dire,era abituato a passare la maggior parte del suo tempo da solo e quella compagnia in particolare lo metteva in imbarazzo visto il dubbio che gli assillava il cervello. Quel silenzio però venne interrotto da una terza figura che si aggiunse al gruppo,Dae Hyun si voltò e i suoi battiti diventarono irregolari,era una ragazza che era letteralmente saltata al collo di Jae,del SUO Young Jae!
 
 – Ma che diavolo …. ?-
 
esclamò guardando la scenetta impietrito ancora di più dell’amico che era diventato un blocco di cemento,poi la ragazza in questione si voltò e lo hyung riprese lentamente a respirare …. Era solo Xiu o come diavolo si chiamava,era della classe accanto alla sua e per un certo lasso di tempo l’anno passato era uscita con Jae …  no,aspetta … il suo respiro si mozzò nuovamente …. Quelle era una ex di Yoo?? Sinceramente non si era mai curato di vederla da vicino ma adesso che ne aveva la possibilità si era reso conto di quanto fosse incredibilmente bella … perfetta! I suo capelli erano di un nero corvino che si intonava a perfezione con la sua carnagione,i suoi occhioni erano di un azzurro stupendo che contrastava con i suoi tratti giapponesi … non sembrava nemmeno vera,se non l’avesse vista muoversi e ridere avrebbe giurato che era una bambola a grandezza naturale di una qualche attrice famosa.
 
 Jae se la staccò di dosso in un modo non proprio gentile e stampandosi un sorriso sul volto iniziò a chiacchierarci contento,un chiacchiericcio che però non giunse all’altro presente che osservava la scenetta come da dentro una bolla di vetro,in lui si era acceso uno strano sentimento di fastidio e odio che non aveva mai provato,”gelosia” si disse,e già quella era proprio gelosia. Poi ad un certo punto la bolla scoppiò e d’improvviso sentì l’amico che lo presentava
 
 – Xiu questo è Dae,un mio amico,Dae questa e Xiu una ragazza con cui uscivo alcuni mesi fa!-
 
 disse quello con fare da dongiovanni nei confronti della ragazza che si limitò a rivolgerli un falsissimo sorrisetto che nascondeva a dir poco una mare di odio,disgusto e fastidio nei suoi confronti,Dae difatti non fece nemmeno in tempo a salutarla con lo stesso sentimento che quella prese il suo Jae per un polso e lo trascinò via,verso la scuola. Quello tentò di liberarsi ma dopo poco si lasciò trascinare senza nemmeno salutare l’amico che aveva dimenticato in un batter d’occhio.
 Dae si tirò ancora più su la mascherina e alzò ancora di più la musica poi guardò l’orologio con fare rattristato,per colpa di quella maledettissima sveglia era arrivato in anticipo! Si voltò e si diresse verso il parco lì vicino dove entrò facendo attenzione a non destre il guardiano,addormentato su una sedia,e si stava per arrampicare su un albero quando per via della musica troppo alta o per via di tutti i pensieri che gli affollavano la mente,andò a sbattere contro un altro ragazzo buttandolo a terra
 
– Oddio,ti sei fatto male? Scusa non voleva e solo che ero distratto,tutto ok?-
 
 chiese togliendosi le cuffie e porgendo una mano al ragazzo che accettò volentieri l’aiuto e con un sorriso gli rispose
 
 –Non ti preoccupare non mi sono fatto nulla,anzi,scusami tu!-
 
era un ragazzo poco più basso di Dae e di poco più piccolo con i capelli di un fucsia tendente al violetto
 
–Aspetta,ma non sei Jung Dae Hyun?-
 
 chiese dopo qualche istante il bassetto fissandolo con le sopracciglia inarcate come se non ne fosse pienamente sicuro
 
-Si,sono io,perché?-
 
 chiese Dae abbassandosi il cappuccio e la mascherina
 
– Ma come perché? Già ti sei scordato di me infame? Sono Up! Moon Jong Up! –
 
 rispose l’altro dandoli una pacca sulla spalla
 
–Up?! Quell’ “Up”?!Quello che si era trasferito due città più giù?-
 
 chiese allora lo hyung incredulo
 
– Si! Sai i miei ci hanno ripensato da quando hanno divorziato,di nuovo,e adesso sto qui!-
 
 Dae non ci poteva crede,lui e quel ragazzino erano cresciuti insieme fin da quando viveva a Busan! Pensare che si erano trasferiti lo stesso giorno,uno verso Seoul e uno in periferia. Il guardiano però venne svegliato dalla loro conversazione e li cacciò fuori in malo modo così si avviarono entrambi verso l’edificio scolastico dato che ormai era quasi ora. Si misero a chiacchierare dei vecchi casini che avevano combinato insieme e si separarono solo una volta entrati,per sua sfortuna Jong Up si trovava proprio nel plesso di fronte al suo ma si diedero appuntamento fuori scuola e si scambiarono i numeri,per essere sicuri di non perdersi più di vista.
 
La giornata scolastica passò noiosa come sempre e a fine orario Dae se ne andava con un altro votaccio in matematica. Si sedette fuori dal cancello e aspettò che Up uscisse,per sua sfortuna però la prima persona che incontrò non fu Up ma Jae che lo raggiunse con un sorriso enorme che si spense subito appena incrociò lo sguardo furente dell’amico
 
 – Ciao. Che hai?Sembri arrabbiato … -
 
disse Jae sedendosi a distanza di sicurezza in caso di sfuriata e difatti rischiava alla grande,Dae stava tentando di darsi un contegno ma con difficoltà ci riusciva. Avrebbe voluto urlargli che era uno stronzo e che come tutti si era preso gioco di lui fino alla fine,che se intendeva coccolarsi la sua ex sarebbe stato meglio che quella mattina non lo avesse baciato! Ma qualcosa dentro di lui gli ordinava di tacere,gli diceva che non era un suo diritto arrabbiarsi se Yoo andava in giro abbracciato alla sua ex …. Questa cosa in particolare aveva fatto vacillare la sua tesi sul bacio,come poteva aver desiderato di baciarlo la stessa persona che fino all’anno prima usciva con una sventola del genere?!Ma per piacere,quella era un'altra conferma del fatto che prima di tutto lui non aveva la minima speranza di riuscita e in secondo luogo che doveva muoversi a far tornare quell’imbecille nel suo habitat naturale,fra i ragazzi apposto. Rispose con un distaccato
 
– Ti sbagli,non ho nulla.-
 
ma Jae non intendeva mollare l’osso
 
– E per via di Xiu? Guarda che noi siamo solo vecchi amici,ok prima uscivamo insieme ma fra di noi non c’è più nulla da … -
 
 venne però interrotto da Dae che si era alzato e scrutava con fare assorto la folla che usciva dal cancello
 
 – Non devi dirmi nulla. Perché mai dovrebbe fregarmene qualcosa se giri ancora con la tua ex o quello che diavolo è?-
 
 rispose rimettendosi a sedere,Jae abbassò lo sguardo,qualcosa gli diceva che quello che diceva l’amico non era vero e che quel suo comportamento quella mattina lo aveva d’avvero infastidito,lo capiva dai suoi occhi che adesso avevano un qualcosa di rabbioso. Stava per dire qualcosa ma venne interrotto dalla vista di Dae che abbracciava contento un'altra persona,un altro ragazzo,chi diavolo era? Si alzò e si avvicinò ai due che avevano iniziato subito a scherzare tra loro
 
- Ciao! Mi chiami Yoo Young Jae piacere di conoscerti!-
 
disse infilandosi letteralmente in mezzo ai due ragazzi,quello si voltò mostrandoli un sorriso sincero
 
 – Piacere mio,mi chiamo Moon Jong Up!-
 
 detto questo il ragazzo più piccolo fece un leggero inchino
 
– Sei un amico di Daehyunnie vero?-
 
chiese dopo essersi rimesso in posizione eretta
 
– Si,anche tu giusto?-
 
 rispose Jae per pura formalità visto che dentro si sentiva crescere una strana sensazione
 
– Siamo cresciuti insieme fino a quando ci siamo trasferiti entrambi. Pensare che ci siamo rincontrati proprio questa mattina per caso!-
 
 rispose poi Up facendo una faccia buffa
 
- Facciamo la strada insieme,giusto?-
 
chiese poi il maknae guardando Dae che rispose con un gesto della testa
 
–Mi spiace ma io devo passare a ritirare dei libri per delle ricerche. Spero di incontrarti di nuovo Moon Jong Up!-
 
 disse però Jae prima di andarsene senza nemmeno salutare Dae che lo fissò interdetto,che gli prendeva adesso? Jae si diresse con passo veloce verso la libreria e appena entrato si diresse subito verso lo scaffale interessato,lì prese due o tre volumi poi li pagò e uscì,incredibilmente era già buio visto che le nuvole di pioggia oscuravano il cielo così affrettò ancora di più il passo nel tentativo di non prendere un acquazzone. Il suo corpo si muoveva in modo fluido ma lo stesso non si poteva di certo dire del suo cervello che girava intorno sempre allo stesso gruppo di pensieri tra cui spiccava uno in particolare … doveva fidarsi di quel tizio,Up? E se ci avesse provato con Dae? Sembravano conoscersi molto bene visto che si erano abbracciati …. E se in realtà quello era il ragazzo di Jung? Se le sue fossero state tutte illusioni?Quel ragazzo sembrava una brava persona ma il suo nome metteva in gioco tutto …  “Moon Jong Up” voleva letteralmente dire “Luna Maliziosa” …. Era una specie di avvertimento? Mentre era perso in questi stupidi pensieri però,aveva rallentato il passo e le prime gocce avevano iniziato a cadere bagnandoli i capelli e facendolo mettere a correre.
 
Dae osservava la pioggia che cadeva da dentro la casa dell’amico,come aveva constatato tornando lì casa sua era ancora occupata,preoccupato ogni tanto guardava di sfuggita il grande orologio che era appeso in salotto,perché ci metteva tanto a tornare? In più pioveva a dirotto e per quanto ne sapeva quel cretino non aveva l’ombrello. Finalmente però sentì la porta aprirsi e poi chiudersi di scatto,corse in corridoio e si ritrovò davanti un Jae fradicio ma intero
 
–Stai bene? Mi hai fatto preoccupare di nuovo …. cerebroleso … -
 
 
 gli disse mentre gli toglieva lo zaino fradicio dalle mani e si dirigeva in bagno in cerca di un asciugamano che trovò velocemente e lanciò all’amico
 
– Asciugati o prenderai un malanno!-
 
 gli disse poi non troppo gentilmente,peccato per lui che il suo avvertimento fosse arrivato troppo tardi Jae infatti piombò a terra come una pera
 
 –Jae!-
 
 urlò Dae piegandosi a toccargli la fronte,scottava,doveva avere la febbre alta. Lo alzò di peso e lo portò in camera
 
 –Ma perché capitano tutte a me?-
 
 si mise a lagnarsi mentre fissava l’armadio indeciso,non poteva lasciarlo con i panni bagnati ma avrebbe trovato il coraggio di cambiarlo? Jae mugugnò qualcosa per colpa della febbre e lo hyung si decise a rovistare nell’armadio,prese un paio di jeans e una felpa poi diede un leggero schiaffetto all’amico che gli presto la poca attenzione di cui era ancora fornito
 
 – Adesso ti devo cambiare,ok?-
 
 quello fece segno di si con la testa. Il più grande prese un gran respiro poi gli sfilò il giacchetto e la sciarpa,gli tolse anche il cravattino e quando sbottonò il primo bottone la sue mani iniziarono a tremare,si diede del maledetto pervertito che con l’amico con la febbre altra si mette a pensare a strane cose,aprì anche l’ultimo bottone e con un gesto fluido gli sfilò la camicia che appoggiò a terra mentre prendeva velocemente la felpa da sopra il comodino e tentava di distrarre la vista dal busto di Jae che invece attirava la sua attenzione senza ritegno,la infilò velocemente stando attento a non toccarlo poi fissò la cinghia della cinta con uno sguardo disperato e la sfilò poi aprì il bottone e tirò giù la zip,Jae si mosse non proprio contrariato e questo andò solo ad aumentare il rossore di Dae che gli sfilò i pantaloni senza pensarci due volte e si bloccò un secondo,e i boxer? Anche quelli erano fradici …. No,no,se li sarebbe tenuti fradici!Non ne aveva la minima intenzione! Gli infilò i jeans poi si alzò e portò i panni bagnati in bagno.
 
 
 Per tutta la giornata rimase seduto sul pavimento fissando l’amico che dopo un paio d’ore  di temperatura alle stelle e svariate aspirine finalmente dormiva un sonno tranquillo,la febbre era scesa ed era già in via di guarigione. Non gli passò nemmeno per la mente di mangiare o fare qualsiasi azione che lo allontanasse da lui per più di cinque minuti,quando era crollato a terra il suo cuore si era fermato e non aveva intenzione di permettere che gli succedesse nulla di male,andando avanti così però verso sera si addormentò a sua volta,con la schiena appoggiata al muro.
 
Verso mezzanotte Jae si svegliò,ancora rimbambito dai postumi della febbre ma decisamente più lucido,si portò una mano alla fronte,la testa gli scoppiava. Si ricordava solamente di essere svenuto subito dopo aver messo piede in casa e visto che ora si trovava all’asciutto nel suo letto significava che Dae Hyun l’aveva aiutato. Si tirò su e si guardò intorno,la luce della stanza era spenta e regnava un silenzio compatto,controllò accanto a se ma non c’era nessuno,dov’era il suo hyung? Scese dal letto e per poco non inciampò in “qualcosa”,si sporse e accese una lampada,era Dae che era finito a dormire a terra. Si piegò e tentò di svegliarlo ma ottenne solo il suo stomaco che brontolava
 
 – Non vorrai dirmi che non hai mangiato per starmi vicino?-
 
Disse fissando il suo volto addormentato,lo stesso volto che quella mattina aveva baciato
 
–Grazie.-
 
 disse prima di far leva su tutte le sue forze e alzarlo da terra prendendolo in braccio e andando ad appoggiarlo delicatamente sul letto e sedendolisi accanto
 
 –E pensare che io mi ero fatto tutti quei viaggi mentali su quel Jong Up … dimenticavo che ho a che fare con uno come “te” … -
 
 disse sdraiandosi a sua volta,ogni osso o muscolo del corpo gli doleva segno che aveva ancora qualche linea di febbre,si lasciò scappare un leggero mugolio di dolore che non passò inosservato a Dae che ancora con gli occhi chiusi si mise a farfugliare nel sonno frasi senza senso rivolte a Jae come se si volesse svegliare x correre in aiuto. A quella vista al maknae sfuggì un sorrisetto soddisfatto e la sua mente si placò,ma quale “Luna Maliziosa” non avrebbe mai permesso a nessuno di avvicinarsi troppo al suo Dae … quella sensazione che aveva provato quella mattina quando lo aveva baciato,ormai ne era dipendente. Una sola,piccola,dose era bastata per assuefarlo a quel sapore,a quella sensazione,a quel calore,a quella voglia che gli aveva pervaso tutto il corpo lasciandoli addosso un senso di bisogno assoluto. Guardò la lampada che aveva acceso e la spense,la stanza adesso era illuminata solamente dalla fioca luce del cielo stellato che dominava oltre la finestra della camera. La sua luce andava a cadere proprio sullo hyung che se ne stava rannicchiato sotto alle coperte,al caldo. Jae maledisse quella luce che andava a illuminare quel viso e che lo faceva apparire ancora più bello (se era possibile) di quella mattina,si girò su un fianco,non riusciva a distogliere lo sguardo da lui,allungò una mano e gli accarezzò la fronte,era caldo segno che per colpa sua aveva preso l’influenza a sua volta,poi scese su una guancia,quello si mosse leggermente sotto il suo tocco.
 
La tentazione fu di nuovo forte e di nuovo Jae non riuscì a controllarsi,stavolta forse x colpa dei postumi del febbrone oppure x l’ora tardo o semplicemente perché da quella mattina aveva perso ogni paura di essere scoperto,fatto sta che si portò col busto sopra all’altro che dormiva sulla schiena,lo osservò mentre era inondato da quella chiara luce poi gli scostò i capelli scompigliati e lo baciò. Per la seconda volta provò quella scarica elettrica che gli strattonava il cuore,per la seconda volta si inebriò del suo profumo,della dolcezza di quelle labbra,per la seconda volta lasciò scorrere la mano sul suo collo,per la seconda volta fu tentato di andare oltre ma per la seconda volta si staccò appena in tempo
 
 –Ma si può sapere che diavolo mi piglia ultimamente? Non mi ero mai comportato così in vita mia … -
 
disse,più a se stesso che all’altro,poi si lasciò sfuggire un lieve sospiro e fece per ributtarsi sul letto ma venne bloccato  da una mano che lo afferrò per una spalla,trasalì e con il cuore in gola voltò il viso verso l’amico.
 Dae aveva gli occhi aperti e lo fissava con uno sguardo che aveva un qualcosa di penetrante,sul volto troneggiava un sorrisetto malizioso che andò a crescere quando vide l’altro diventare color pomodoro. Jae tentò di staccarsi dal corpo dell’altro per mettersi a sedere ma quello strinse ancora di più la presa sulla sua spalla e con un gesto veloce ribaltò la situazione,il minore finì bloccato sotto al corpo dell’altro che gli aveva bloccato i polsi con le mani e adesso lo fissava come un gatto fissa un canarino
 
– Io … cioè … -
 
cominciò allora a farneticare il maknae nel panico più totale,sentiva il corpo dell’altro che premeva contro il suo e il suo sguardo sembrava che lo stesso per divorare
 
– Oh Dannazione! Lasciami andare!-
 
 disse con l’intenzione di farlo sembrare un ordine ma bensì suonò come una supplica
 
 
– E perché mai? Dopotutto sei stato tu che mi hai provocato,no? Io ti avevo avvertito anche questa mattina di starmi alla larga … -
 
 rispose Dae piegando leggermente la testa di lato,l’altro deglutì rumorosamente
 
– Sai,oggi pomeriggio pensavo di essere diventato pazzo … avevo la sensazione che tu mi avessi “toccato” mentre dormivo poi però ti ho visto scappare via con “quella”
 
 disse l’ultima parola con un certo disappunto
 
– allora mi sono detto che la mia mente doveva avermi giocato un brutto scherzo … eppure sembra fosse tutto il contrario … -
 
 aggiunse avvicinandosi a Jae che stava sperimentando ogni possibile via di fuga
 
– G-Guarda che ti …  ti stai sbagliando … hai la febbre alta e probabilmente stai solo delirando … -
 
rispose mentre si rendeva conto che aveva anche le gambe bloccate
 
–Io stavo solo … ecco … stavo solo cercando il termometro per controllarti la temperatura!-
 
si inventò di sana pianta sperando che gli credesse
 
–A si?-
 
 rispose allora lo hyung passandosi la lingua sulle labbra
 
– Eppure questo sapore mi sembra alquanto famigliare … -
 
 mentre parlava si era avvicinato fino a sentire il suo affannato respiro scontrarsi col suo
 
 – Che … che diavolo vuoi fare hyung?-
 
 chiese il maknae che improvvisamente aveva smesso di divincolarsi sotto la presa ferrea dell’altro e lo guardava con il doppio della malizia che Dae Hyun avrebbe mai potuto avere
 
– Voglio essere sicuro che quel sapore appartenga a te … -
 
 rispose il maggiore mentre con un tuffo al cuore lo baciava. La presa ferrea diventò una leggera pressione e anche la presa che aveva sui suoi fianchi si ammorbidì mentre quel dolce incontro si trasformava in un bacio carico di passione,con sua sorpresa fu proprio Jae a farsi spazio tra le labbra di Dae e a stringere la sua lingua in un valzer mozzafiato,dopo essersi fatto spazio Jae sfilò i polsi da sotto le mani dell’altro e mentre con la destra gli teneva la testa con la sinistra andò a percorrere ogni centimetro del suo corpo infilandosi sotto la sua maglietta,poi dal petto scese fino all’elastico dei pantaloni con cui si mise a giocare mentre l’altro iniziava a ricoprire il suo collo di baci col fiato sempre più corto.
 Il corpo del minore non riusciva più a controllarsi ma la sua mente era ancora dibattuta … si insomma,quando gli aveva sfiorato la fronte era calda,e se avesse avuto la febbre? Nel frattempo però gemeva sotto le sue carezze incapace di decidere se fermarlo oppure no …
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Come si vuol dire chi non muore si rivede! Difatti eccomi qui! *si crede divertente* Lo so che vi ho fatto aspettare tanto tempo (e mi scuso x questo) ma almeno ne è valsa la pena (spero) visto che è abbastanza lungo e carico di nuovi avvenimenti! *si tira le rose da sola* Chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo….chissà se vincerà lo Young Jae malizioso e “bramante” oppure quello dolce e “amabile” muhahahhaha!! Sarete costretti ad aspettare il 5° capitolo!! *prende una torcia e fa una risata malvaggia* Nel frattempo ditemi che ve ne pare!! Fighting!!! Pretendo tante recensioniiii!!! Prima di aggiungere questo capitolo ho controllato quelli vecchi è mi è quasi preso un collasso cardiaco! Il 1° capitolo è stato visto ben 182 volte,il 2° 66 e il 3° 56!! Ma che facciamo,invece di aumentare diminuiamo?? *sta x scoppiare a piangere come un panda* Oltretutto ho solo 8 recensioni …. -.-“” Sorvoliamo….(anche se devo ammettere che anche se sono poche quelle che ho ricevuto sono state tutte meravigliose e utili x i capitoli seguenti!Grazie!) Che altro posso dirvi? Per ora ho inserito solo Up ma ho ancora tanto tempo (si spera!)! In questo caso sarà un Jonguppie buono oppure un bastardo che si finge buono?? Sinceramente non lo so nemmeno io ancora,quindi in un certo senso lo scopriremo insieme!
 
 Devo ammettere che però ho un po di paura … fra meno di una settimane comincia la scuola e io inizio il liceo….nella mia classe non conosco nessuno! Avete qualche consiglio da darmi? Ve ne sarei molto grata! Comunque però,anche se dovrò studiare state tranquilli che non trascurerò la FF! Ve lo giuro! Con questo vi saluto,alla prossima e mi raccomandi,recensite recensite recensite!! ^(*-*)^ Fighting! *Bye*

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Capitolo 5
*** 5°- Ma che cazzo ...? ***


Che doveva fare? Jae non riusciva a ragionare,ogni suo possibile pensiero veniva bloccato dai baci dell’altro che gli annebbiavano la mente come la Vodka. Una parte di lui gli diceva di fermarsi perché l’altro aveva la febbre e sicuramente,si disse,la sua reazione era dovuta solo a questo e di conseguenza sarebbe stato come violarlo senza trovare opposizione. Eppure in quel ragazzo dolce e gentile albergava una parte nascosta che gli gridava di andare oltre e fregarsene delle conseguenze,gli urlava di pensare solo a godersi il momento e il giorno dopo,bè il giorno dopo ci avrebbe pensato,gli urlava di fare ciò che bramava da giorni, gli urlava di fare suo quel ragazzo dagli occhi dolci e affilati,dopotutto non era l’unica cosa che gli importava?Non era per questo che lo aveva invitato a casa sua,a condividere il suo letto?
 
 Quest’ultimo pensiero lo fece fermare a riflettere,che diavolo gli passava per la testa adesso?Che diavolo gli era preso?
Sfilò subito la mano dai pantaloni dell’altro,che nel riflettere si era già apprestato a sbottonare,e assaporò quell’ultimo bacio,quel suo ultimo tocco dopodiché lo buttò di lato e senza mezzi termini uscì dalla stanza,senza proferire parola,seguito dalle imprecazioni dell’altro che finì col mandarlo a farsi fottere e sbatté la porta inferocito.
 Il maknae entrò in bagno e si infilò sotto la doccia ancora tutto vestito e questa volta preferì volontariamente l’acqua fredda che arrivò come una valanga di spilli a pungerli la pelle calda. Scivolò lungo la parete e finì seduto,a guardare il vuoto,mentre ancora tentava di capacitarsi dell’accaduto e di quello che gli aveva attraversato la mente. Ma che cazzo … ?? Lui era d’avvero così? A forza di essere solo stava d’avvero diventando una persona simile? Stava d’avvero diventando come quelle persone che derideva e odiava? Stava d’avvero diventando una di quelle persone che l’unica cosa che gli importa è portarsi qualcuno a letto senza pensare alle conseguenze? Scosse la testa mentre i capelli fradici schizzavano delle goccioline gelate da tutte le parti. No,lui non era mai stato così e non sarebbe mai diventato uno stronzo simile. Non era vero ciò che si era detto,si mentiva anche da solo adesso! Lui lo aveva invitato a casa sua perché Dae lo aveva aiutato,lo aveva fatto perché gli aveva salvato la vita e doveva ripagarlo,tutto qui … oppure no? Yoo tentò di essere sincero con se stesso,per la prima volta da tanti anni. Era anche perché per lui quel ragazzo era importante e non solo come amico,era molto di più per lui. Era l’unico motivo per cui riusciva a non perdere la calma,l’unico motivo per cui aveva ancora voglia di vivere in un sogno non suo,l’unico. Non avrebbe mai permesso a nessuno di fargli del male,nemmeno allo stesso Yoo Young Jae che pochi secondi prima stava per fare una cosa sbagliata che avrebbe segnato quel gatto per molto,molto tempo. Si alzò da terra,zuppo,e chiuse l’acqua dopodiché uscì dal bagno e si soffermò sulla porta della camera,poi prese coraggio ed entrò cercando di fare meno rumore possibile, come immaginava l’altro si era addormentato nel giro di pochi minuti “grazie” all’effetto della febbre.
Prese un cambio asciutto e dopo essersi cambiato uscì di casa senza dire nulla,si soffermò solo un attimo a contemplare il cielo pieno di stelle e privo di nuvole,lui la sua stella l’aveva già e l’avrebbe protetta da Tutti.
 
 
Passarono le ore e quando ancora il sole faceva fatica a salire in cielo la sveglia suonò riempiendo la casa col suo trillio insopportabile che non impiegò molto a svegliare il principe che più che azzurro sembrava grigio. Dae si mosse,debole per colpa della febbre,alla ricerca della sveglia e con un gesto secco la spense,o meglio,la catapultò fuori dalla porta semiaperta
 
– Che cazzo …. Ma oggi non è sabato? –
 
 ringhiò da sotto le coperte
 
–Jaeeeee … dannazione a te e alla tua sveglia! Giuro che un giorno di questi ti picchio a sangue se suona di nuovo nel week end!-
 
disse sbirciando da sotto le coperte alle ricerca dell’amico che però non trovò,con sua sorpresa.
Lo chiamò di nuovo e non ricevendo risposta si alzò dal letto,preoccupato,quell’idiota aveva avuto da poco un bel’attacco di febbre alta e doveva riguardarsi per bene,dove diavolo poteva essere finito? Appena fu sulle sue gambe però si sentì la testa come piena di ovatta e uno strano senso di stanchezza in tutto il corpo
 
–Vuoi vedere che ho preso la febbre anche io per star dietro a quello scemo che adesso è pure sparito?-
 
 si disse dirigendosi verso il salone,sul tavolo trovò un bigliettino
 
“Mi raccomando riguardati,stanotte hai avuto la febbre alta. Ti ho lasciato delle tachipirine nel caso risalisse. Mi raccomando fai attenzione. Oggi è probabile che non ci sia,non cercarmi. A presto,Yoo”
 
 che diavolo era? Per caso lo stava prendendo in giro? Era LUI a doversi riguardare adesso? Accartocciò il messaggio e fisso le compresse sul tavolo poi ne prese una e la buttò giù con un bicchiere d’acqua,doveva rimettersi il più velocemente possibile e andarlo a cercare anche se gli aveva scritto di non farlo.
Dae non era scemo come voleva far credere e conosceva quel babbeo meglio di chiunque altro,se era sparito così nel nulla doveva essere successo qualcosa di grave. E se fosse stata colpa sua? E se avesse combinato qualche guaio mentre aveva la febbre alta? Non ricordava assolutamente nulla e il terrore di aver detto qualche stronzata o aver fatto qualche idiozia a Jae lo stava facendo andare nel panico più totale.
Aspettò qualche minuto tentando di ricordare almeno degli stralci ma niente,la sua memoria era completamente vuota,andata. Si diresse verso la doccia giusto per svegliarsi un po’ costretto a una doccia calda visto il suo stato di salute,una volta dentro aprì il getto e con sua sorpresa sentì scorrere su i suoi muscoli indolenziti dell’acqua fredda.
 
 Fredda?
 
 Eppure le pareti erano ancora umide quindi anche l’altro aveva fatto la doccia,e per quanto ne aveva capito Yoo faceva sempre la doccia calda. Tutto questo lo fece agitare ancora di più,che era successo in  meno di qualche ora?
Dieci minuti dopo era davanti all’uscio della porta rinchiuso dentro un cappotto pesante e uno sciarpone,controllò il cellulare alla ricerca di una chiamata da parte dell’amico ma non trovò nulla così uscì di casa cercando di schiarirsi le idee.
 Avrebbe fatto una passeggiata,o meglio,avrebbe fatto il giro di tutti i posti che sapeva piacere all’amico alla sua ricerca,per chiedergli chiarimenti. La sua mente era annebbiata da molteplici pensieri,perché aveva lasciato solo quel messaggio così sintetico e freddo? Perché quella mattina aveva usato l’acqua fredda? Perché era sparito dalla circolazione e gli aveva detto di non cercarlo? Perché non rispondeva ne hai suoi messaggi ne alle sue chiamate?
 
Dove diavolo si era cacciato?
 
 Con queste domande a bruciargli la mente girò tutta la città e tutti i posti che conosceva senza trovare tracce del suo passaggio dopodiché fu costretto a fermarsi in un caffè a maledire la sua debolezza post febbre. Mentre beveva il liquido scuro sentì il cellulare squillare,era Jong Up. Rispose
 
“Buongiorno”
 
dall’altra parte della linea sentì un ragazzo sbadigliare
 
 “’Giorno! Che fai di interessante?”
 
 lui fissò la tazza
 
“Faccio colazione in un caffè,vuoi unirti?”
 
“Mh,mi spiace ma ho già fatto colazione se vuoi però possiamo farci un giro insieme. Sempre che Mister-NonMiFidoDiTeNemmenoMorto non abbia nulla da ridire”
 
 l’altro rise contagiando anche l’altro
 
 “Non preoccuparti,oggi non c’è … sono al Panda Caffè lo sai dove si trova,no?”
 
 l’altro restò in silenzio qualche istante
 
 “Si,si adesso ricordo. Al massimo se mi perdo in una bufera di neve saprai di essere il colpevole! Arrivo subito non ti muovere!”
 
esordì poi e senza aspettare la risposta dell’altro riattacco.
 Dae mise via l’apparecchio,certo che Up non era cambiato di una virgola in tutto quel tempo era ancora capace di farlo ridere anche nei momenti peggiori.
 
 Come promesso dopo nemmeno dieci minuti Jonguppie entrò dalla porta del caffè salutando a braccia aperte sia il pasticcere che l’amico poi si sedette al suo tavolo
 
-Di nuovo Buongiorno!-
 
 poi fece segno al ragazzo che aveva salutato poco prima di raggiungerli
 
 -Ma non avevi fatto già colazione?-
 
chiese il maggiore ridacchiando
 
 -Si ma non si può uscire da qui senza mangiare qualcosa,tu che hai preso?-
 
 l’altro indicò la tazza
 
-E basta? Solo un misero caffè? Ma se qui fanno i dolci più buoni di tutta la Korea,anzi,del mondo! Come puoi prendere solo il “caffè?”-
 
 
 chiese Up con un espressione sconvolta
 
-è solo che non ho molta fame,non sto molto bene oggi-
 
 rispose l’altro indicando lo sciarpone
 
-Meglio allora! DEVI mangiare qualcosa … febbre vero? Si vede dagli occhi … -
 
 aggiunse l’altro che come ricordava lo hyung non aveva perso la sua famosa parlantina.
 Il pasticcere arrivò al tavolo sorridente,era più grande di loro di qualche anno e aveva degli occhi scuri che sembravano volerti scavare l’anima per conoscerti bene
 
 -Allora che prendete?No,aspetta tu che cosa vuoi già lo so,prendi sempre la stessa cosa!-
 
 disse guardando Up che mise un finto broncio
 
-Donghae invece di fare tanto lo spiritoso perché non mi consigli qualcosa per Daehyunnie mentre pensi alla tua “pancia lievitata”?-
 
 rispose dopo aver fatto la linguaccia al ragazzo che ridacchiando guardò l’altro
 
-Dovrei dire che sei una faccia nuova ma non è così,non è la prima volta che vieni ma non hai mai preso nulla se non un caffè-
 
 disse regalandoli un enorme sorriso che sostituiva tranquillamente un abbraccio,poi gli poggiò una mano sulla fronte ricevendo uno sguardo interrogativo
 
-Postumi della febbre,vero? Allora so io che ci vuole,aspettate un attimo che torno subito-
 
 disse poco prima di sparire dietro una porta. Dae si voltò verso Up e notò che lo stava fissando
 
-Che c’è?-
 
 quello fece un sorrisetto malizioso
 
-Non è solo per la febbre che stai così,vero?-
 
 il maggiore lo guardò di sbieco
 
-Ma che ti inventi? È solo colpa della febbre!-
 
 ma il minore continuava a guardarlo con quella faccia da ebete
 
-Dillo a Jonguppie,cos’è che ti tormente tanto l’anima?-
 
 dopotutto fino a quando si erano separati avevano sempre parlato di tutto,fra di loro non c’erano stati segreti,ma era anche vero che era da un sacco di tempo che non si vedeva più e l’argomento era delicato. Vedendolo indeciso l’amico si sporse sopra al tavolino
 
-Facciamo così,parlo prima io,ok?Così magari ti fidi-
 
 disse guardandolo serio
 
-Ultimamente sto in “fissa” con un tipo che incontro tutte le mattine mentre vengo a scuola,è un ragazzo”-
 
disse tutto d’un fiato,l’altro lo fisso incerto,aveva sentito bene? Up aveva detto “un ragazzo”?
 
-Sai almeno come si chiama?-
 
 chiese spontaneo all’altro che arrossì vistosamente
 
 -Si,per caso.-
 
 Dae lo guardò divertito,uno che stava messo peggio di lui
 
-Che vuol dire “per caso”? Non te l’ha detto quando gli hai chiesto di uscire?-
 
 il maknae lo fulminò con lo sguardo
 
-No!-
 
poi aggiunse
 
-Non ne ho il coraggio … -
 
 l’amico gli arruffò i capelli
 
-Il famose Jongup,quello che ha avuto più ragazze lui in un anno di chiunque in tutta la vita,non ha il coraggio di chiedere a un ragazzo di uscire? Mi stai prendendo in giro?-
 
 
 
-Non è facile! Oltretutto è più grande di me quindi potrebbe facilmente considerarmi un marmocchio … -
 
la sua voce era calata su “più grande di me”
 
-Tu “un marmocchio”? Dimmi in che classe sta che ci vado a parlare io!-
 
 lo hyung vide Up abbassare ancora di più la testa e diventare dello stesso colore della tovaglia rossa per poi mormorare qualcosa a voce bassissima
 
-Che hai detto?-
 
 chiese l’altro avvicinandosi,quello ripeté ma ancora a voce troppo bassa
 
-Eh?-
 
 gli fece il verso Dae
 
-Ho detto che è inutile,la scuola non la frequenta più!-
 
 rispose Up che questa volta aveva quasi urlato
 
 -Che? Ma quanti anni ha?-
 
 chiese il gatto divertito da quella reazione
 
-Ne ha sette più di me e te-
 
 rispose l’altro fissando la porta che poco prima il pasticcere aveva attraversato,dopo pochi  secondi infatti si riaprì lasciando passare Donghae con i piattini in mano,una volta al tavolo mostrò un altro sorriso
 
-Per il sempre affamato Uppie abbiamo una fetta di Foresta Nera e una alla cioccolata fondente!-
 
 
 disse poggiando le prime due fette davanti al ragazzo
 
-E per il malaticcio ho portato un ottimo Cheesecake al lampone e limone e uno  alla nocciola e mandorle! Non c’è nulla di meglio contro la febbre!-
 
 detto questo li salutò e sparì di nuovo dietro la porta. Dae guardò l’amico già intento a mangiare e assaggiò il primo cheesecake,era buonissimo! Questo però non lo distolse dal discorso che stavano facendo
 
-Allora,io magari non sono un genio della matematica,ma sedici più sette fa ventitré!-
 
 l’altro per poco non si strozzò
 
-Ma bravo,adesso vai anche dietro ai maggiorenni?-
 
 aggiunse lo hyung con fare sarcastico
 
-Hey! Pensa ai fatti tuoi!-
 
 rispose velenoso l’altro
 
-Invece di perdere tempo dietro al ragazzo della fermata,pensiamo a Mister-NonMiFidoDiTeNemmenoMorto,che ha combinato per ridurti così? Non lo sa che se la notte non dormi la mattina dopo non riesci a studiare?-
 
 aggiunse pungente l’altro portandosi a distanza di sicurezza,Dae si limitò ad arrossire.
 
 
Venti minuti dopo i due ragazzi stavano camminando tranquilli accompagnati da un leggero sole invernale. Dae gli aveva raccontato ciò che era successo,o almeno ciò che ricordava, e l’altro gli aveva consigliati di aspettare che tornasse di sua iniziativa per poi chiedergli spiegazioni sullo strano comportamento,poi visto che avevano la mattinata libera il maggiore aveva acconsentito ad accompagnare l’amico a fare una visita a un suo amico che gli stava riverniciando il motorino.
 
 Le strade erano poco popolate e nell’aria si sentiva solo il forte odore della pioggia e del freddo,l’autunno sembrava così lontano eppure ogni tanto uno spiraglio di luce ricordava a tutti che la stagione fredda era solo all’inizio. Camminarono per un breve tratto su una strada secondaria per poi rimettersi nell’arteria principale della città,ad un certo punto Up si fermò e l’amico per poco non gli andò a sbattere contro visto che era completamente immerso nei suoi pensieri.
 
 Jongup fissò la serranda che aveva di fronte e senza pensarci due volte gli sferrò un calcio che fece piegare parte del metallo colpito,Dae incredulo lo fissò ma non incontrò il suo sguardo ancora poggiato addosso all’oggetto appena colpito. Dopo qualche secondo si sentirono dei passi e qualcuno che tirava su la serranda,Dae fissò la scena sicuro che l’amico sarebbe stato picchiato per quello che aveva fatto.
Quella si bloccò a metà a si sentì qualcuno imprecare poi un ragazzo scivolò sotto la serranda e li raggiunse.
 
Doveva essere più grande di loro,aveva delle spalle larghe ed era molto alto,almeno un metro e ottanta,i capelli rossi fuoco erano incatenati in un ciuffo che lasciava esposto un viso dai toni duri smorzato da dei grandi occhi scuri e da delle labbra carnose
 
– La prossima volta ti abbasso di altri cinque centimetri così almeno non hai bisogno che ti apra perché passi sotto lo stipite!-
 
 disse quello con una voce bassa che mise in agitazione Dae che temette lo abbassasse d’avvero di altri cinque centimetri,al contrario Up rise e rispose a tono
 
 –Meglio bassi che alti come te! Non lo sai come si dice? Come con la lettera L,se sei lungo in altezza allora sei corto all’altra estremità!-
 
 per poco riuscì a evitare uno scappellotto da parte del maggiore che con sua sorpresa vide l’altro ragazzo ridere e fargli segno di entrare.
 Sgusciarono sotto la serranda e sbucarono in una grande stanza,nell’aria un forte odore di tinta e benzina,erano in una specie d’officina con delle grandi finestre che lasciavano entrare molta luce,lo spazio era occupato per la maggior parte da vari veicoli,da motociclette ad automobili di varia cilindrata,e una marea di scaffali ricolmi di pezzi di ricambio
 
 –Pensavo ci avresti messo più tempo a venire,di solito sei sempre un ritardatario!-
 
disse il ragazzo dai capelli rossi facendoli strada fino a fermarsi davanti a un motorino coperto da un telone che tirò via rivelando una carrozzeria fresca di tinta blu elettrico con sopra disegnati un sacco di skull di vari colori che li davano un aria punk/metal,subito Jong Up ci si fiondò sopra accarezzandolo e osservandone tutti i particolari elogiando la bravura e la precisione dell’artefice che si voltò verso Dae ignorandolo
 
– Scusa se non ci siamo presentati ma volevo togliermi quella “rogna” dai piedi-
 
 disse indicando il maknae ridacchiando
 
–Mi chiamo Bang Yong Guk e preferirei che tu non mi chiamassi con appellativi tipo “Hyung” o simili,ok?-
 
aggiunse stringendo la mano all’altro ragazzo che sorridendo annuì con la testa
 
– Io sono Jung Dae Hyun –
 
 si strinsero la mano,Bang aveva una presa ferrea che involontariamente fece un po’ male a Dae,sembrava una persona simpatica e a posto
 
 –Hai finito di strusciarti al tuo pezzo di ferraglia? Non siamo mica in un Night Club dannazione!-
 
 esordì Guk scollando a viva forza Up dal suo motorino
 
–Non è colpa mia!-
 
 rispose l’altro guardandolo male
 
 –Hai fatto un lavoro stupendo anche questa volta!-
 
aggiunse addolcendo lo sguardo e facendo una voce da lecchino
 
 – è inutile,puoi provarci quanto vuoi,lo sconto te lo scordi! Ma sai almeno quanto ciò lavorato sopra? Guarda che quelli skull sono fatti tutti a mano!-
 
 gli rispose rossi capelli con aria decisa
 
–E va bene! Io almeno ciò provato,no?-
 
disse il maknae tirando fuori qualche banconota
 
–Domani ti porto l’altra metà,giuro!-
 
l’altro sospirò guardando in alto
 
–Mai una volta che mi paghi per bene,vero? Cos’è una filosofia di vita la tua? ”Chi paga a rate lo hyung meno nano resterà”?-
 
disse dopo aver preso il denaro. Dae ridacchiò guardando Up fare la linguaccia non appena quello si fu girato. Era già ora di pranzo così salutarono Bang che stava per chiudere e si diressero alle rispettive case,o meglio,Dae si diresse a casa di Jae pregando che fosse già tornato.
 
 Verso metà strada si divisero andando uno a est e uno a ovest,lo Hyung si lasciò cullare dal rumore delle foglie,adesso che non c’era più la parlantina dell’amico a riempirgli il cervello e tanti pensieri scomodi facevano capolino e riprendevano a tormentarlo.
 In pochi minuti arrivò a casa ed entrò senza nemmeno pulirsi le scarpe,speranzoso,ma le sue speranze morirono subito visto che l’abitazione era deserta.
 
 
Guk tirò giù la serranda che con non poca fatica era riuscito ad aggiustare e si diresse verso il bar più vicino alla ricerca di un panino. Certo che quel marmocchio lo faceva sempre penare! Non era la prima volta che aggiustava quel ferrovecchio che l’altro aveva ancora il coraggio di chiamare “motorino” e tutte le volte quello lo pagava in due “comode rate” come diceva lui. Si lasciò scappare un sorriso,un giorno di questi lo avrebbe picchiato a sangue giusto per vedere se anche i suoi globuli erano dei nanetti da giardino!
 
 Svoltò l’angolo e si ritrovò davanti un gruppo di ragazzi che stavano litigando di brutto,fece finta di nulla e dicendosi che non erano affari suoi tirò avanti,che gliene fregava a lui di un gruppo di marmocchi che litigava?
Questo pensiero,da prima stabile nella sua mente,vacillò quando sentì uno di quei ragazzi gridare di dolore e gli altri superarlo di corsa e scomparire fra i vari vicoli che si affacciavano sulla strada
 
 – Ma che cazzo … ?-
 
 si lasciò sfuggire Guk prima di decidersi a voltarsi per vedere cosa lì aveva fatti scappare così velocemente.
 
Il cuore gli salì in gola,il cervello diede le dimissioni e i muscoli si irrigidirono come pezzi di marmo,a terra c’era un ragazzo del gruppo,svenuto,sanguinante. Bastarono pochi secondi e la sua mente si riavviò mossa dal ricordo più atroce che aveva e lo spinse a correre sui suoi passi,a tornare indietro da dove era venuto pochi secondi prima.
Si chinò e con la mano cercò il respiro del ragazzino,perché di questo si trattava,di una ragazzino di sedici anni o poco più. Grazie a dio respirava ancora,male ma respirava,il cuore di Bang riprese a battere e gli diede la cognizione di cercare la provenienza di quel sangue.
 Era ferito,al fianco,qualcosa di profondo vista la gran quantità di liquido rosso che impregnava già i tre quarti della maglietta,doveva sbrigarsi e portarlo all’ospedale.
 Prese il cellulare dalla tasca e tentando di darsi più contegno possibile compose il primo numero che li venne in mente,quello del suo migliore amico
 
“Pronto?! Dove sei?!”
 
 esclamò tutto d’un fiato rincuorato poi dalla voce calda e mielosa che gli rispose dall’altra parte
 
“Vieni subito al locale,muoviti! Devi accompagnarmi all’ospedale! Di corsa!”
 
 
 l’altro non rispose nemmeno,mise giù e basta. Yong guardò quella nuvola di capelli rosa e ricci
 
–Ma tu guarda se proprio a me dovevi capitare!-
 
 disse mentre lo alzava da terra facendo attenzione a non toccare la zona dolorante,quello si lagnò leggermente e riprese piano i sensi
 
– Ma … ma … ma che …. –
 
 disse con un filo di voce
 
–Sta zitto e vedi di non lasciarci la pelle candyfloss!-
 
 lo zittì il maggiore che se lo stava caricando in spalla,cosa non facile visto che il “candyfloss” in questione  era anche più alto di lui. Dopo pochi minuti arrivarono,o meglio si dovrebbe dire che “arrivò” solo Guk visto che il marmocchio aveva a malapena la forza di tenere gli occhi aperti.
 Passarono pochi secondi e si sentì qualcuno sgommare da lontano,poi quel lontano divenne vicino e una macchina rossa li affianco,lo sportello si aprì lasciando scendere un ragazzo dalla figura slanciata e i capelli biondi che incorniciavano due occhioni scuri, “Da criceto fatto di LSD” avrebbe sarcasticamente aggiunto Bang se avesse avuto anche solo la minima voglia di enfatizzare la situazione.
 Il ragazzo gli andò incontro,preoccupato
 
-Che è successo stavolta? Chi diavolo è questo ragazzino?-
 
chiese a raffica guardando l’amico dai capelli rossi
 
–Ti spiego dopo adesso aiutami piuttosto di star lì a fissarmi! –
 
 rispose Bang indicando il marmocchio lamentoso con la testa. Nemmeno un minuto dopo avevano caricato il “candyfloss” in macchina e l’amico di Guk era partito  sgommando senza ritegno in direzione dell’ospedale.
 Il maggiore appoggiò la testa al finestrino guardando di sfuggita quella massa di zucchero filato che nemmeno entrava comoda sul sedile … aveva la strana sensazione che la cosa non si sarebbe conclusa così facilmente come sembrava.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Yeeeeee!!!! *fa suonare le trombe(?)* la regina degli aforismi è tornataaaa!!!!! *volano i coriandoli(?)* ^(*-*)^ Lo so che è passato una MAREA di tempo dall’ultimo capitolo e chiedo servilmente perdono *si inchina* ma non è stato un mio volere! ù.ù Purtroppo sono stata sommersa letteralmente dalla scuola,i nuovi orari di studio,i corsi di potenziamento (a mio parere un modo gentile per dire “sei un idiota e se non prendi ripetizioni sei fottuto”.),i nuovi compagni tra cui ho scoperto esserci una ragazza con cui condivido il mio essere “diversamente calma” e i film di Miyazaki (*---*) e una con cui condivido la passione x le FF (anche se le sue nn sono K-pop -.-“”) e un ragazzo più pazzo di me che è fissato con Katy Perry e k da quando ha scoperto k è amica dei BigBang mi assilla x avere News su di loro! (che botta di culo,ve????) *vomita arcobaleni* oltretutto,reggetevi sulla sedia o dovunque siate seduti(?) …. Nel mio liceo c’è un Koreano da violenza(?)!!!!! *------* *finisce a vagare senza meta in un mondo tutto suo* è un incrocio tra Gukkie e BusanWobin! Esempio: quando ride (quasi sempre x via delle mie figura di cartavetro(?)) ha un sorrisone stupendo come lo Hyung ma poi quando nn si sta scompisciando x colpa mia (-.-“”) ha degli occhi ddfudfbwdhvwhvc come Daehyunnie….. *stropiccia il gatto* :3 qualche volta chiacchieriamo e ci scambiamo qualche battutina … ultimamente mi saluta anche quando mi incontra x i corridoi….e fuori! Anche se mi sono arresa al fatto che nn si cagherebbe mai una marmocchia di primo quando è circondato da figone (ma poi xk stanno tt nella sua classe mi chiedo!) di terzo! *si consola con la coca-cola a litri*(mi sto leggermente prendendo una rivincita attraverso Uppie xD) :D comunque,nn sono qui x annoiarvi con la mia infinita parlantina/stendi gente (anche se l’ho già fatto) ma x chiedervi recensioni!! Tante tante recensioni!!!! Come già sapete mi basta anche solo un “Not Bad” o un “Fail!!!!” :D Ditemi ditemi! Che ve ne pare del nuovo capitolo? Avete dovuto aspettare ma vi ho dato un bel pezzo carico di nuovi personaggi!!! *voi nn potete,grazie al cielo,nemmeno lontanamente immaginare quello che si sta formando nella mia mente malata!* xD Da “candyfloss” è tutto(x ora)!! Quindi…recensite recensite recensite!! ^(*-*)^ FIGHTING!!! *Bye!* *corre indietro* SCUSATE! QUASI QUASI MI DIMENTICAVO! *ha il fiatone* una mia amica sta scrivendo una FF,è alle prime armi e ha poche poche recensioni! Potrei x favore,in ginocchio xD,chiedervi di leggerla? È molto bella e a me piace molto!(oltretutto collaboro nella parte “grammaticale” :D quindi è leggermente leggermente anche mia) si chiama “Mine” è sui BigBang!!!! È di Luna_Pazza !!! mi raccomando fan(?)!! Please!! *fa ciao ciao e ricorre via*

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Capitolo 6
*** 6° - Cambiamenti ***


Dae Hyun si lasciò scivolare contro la porta,era solo,ancora,di nuovo. Guardò l’orologio,era l’ora di pranzo ma il suo stomaco gli intimava la decisione di voler rimanere chiuso ancora per molto tempo. Buttò la testa all’indietro,dove diavolo si era cacciato quel deficiente? Prese il cellulare dalla tasca,compose il numero e lo fissò poi prese fiato e schiaccio,probabilmente per la ventesima volta in quella giornata,l’icona che fece scattare la telefonata. Lo accostò nuovamente a quell’orecchio che ormai gli faceva male per colpa dei continui contatti col telefono e chiuse gli occhi … 1 … 2 … 3 … 4 … 5 … continuava a squillare,a vuoto. La linea era libera,l’unico problema era che la persona dall’altra parte stava probabilmente fissando l’oggetto causa del trillio,lo fissava e basta senza nemmeno allungare la mano per prenderlo,sperando solo che si zittisse il prima possibile,che smettesse di infastidirlo. La telefonata si chiuse da sola e Dae,bestemmiando,lanciò il cellulare in fondo al corridoio,si mise una mano sopra al petto. Sentiva crescere dentro di lui un qualcosa di pericoloso,una miscela chimica formata da tristezza,odio,fastidio,ansia,rabbia,mischiati in ugual misura a un'altra sostanza che non riusciva a riconoscere,qualcosa che lo scaldava dentro,qualcosa che lo tormentava ma che lo faceva anche star bene un qualcosa che gli ordinava di rialzarsi e tornare immediatamente a cercare l’altro inquilino.
 
 Aprì gli occhi e si morse un labbro,perché? Perché mai avrebbe dovuto fare una cosa simile? Perché si stava preoccupando tanto e perché gli dava così fastidio non sapere dove si trovava l’altro,non averlo potuto vedere nemmeno una volta in tutta la mattinata? Dolore,un sapore metallico gli invase la bocca, aveva stretto tanto la presa da ferirsi. Si diede dell’idiota,aveva passato mesi su preziosi mesi della sua vita a guardare un ragazzo da lontano e tutto era andato bene,niente dolore,niente emozioni contrastanti e soprattutto nn dava così di matto se per qualche ora non lo vedeva,poi un bel giorno il suo cervello,quel maledettissimo cervello che si ritrovava,lo aveva portato ad avvicinarlo,a stringere amicizia con lui,ad andare a vivere con lui,con quel ragazzo che era tanto al centro dei suoi pensieri.
 
 Ed ecco che qualcosa aveva accesso la miccia,ecco che qualcosa aveva iniziato veramente a crescere in lui,ecco arrivare quel senso di beatitudine che provava nel sentire il suo respiro calmo colmare i suoi sogni,ma ecco arrivare anche quella miscela esplosiva che stava per far esplodere una bomba atomica nel suo petto … e per cosa poi? Perché Jae non lo aveva come sempre svegliato a cuscinate o perché non aveva avuto il modo di importunarlo per mezza giornata? Era una cosa da pazzi quella che stava facendo. Sospirò. Un sospiro che gli fece provare uno strano senso di gelo all’altezza dello sterno. Si alzò e recuperò il cellulare che con sua sorpresa non si era nemmeno scheggiato poi si voltò a guardare il corridoio
 
-Non sperare di trovarmi qui ad aspettarti come una stupida fidanzatina ansiosa … stronzo … -
 
Disse,più a se stesso che a chiunque altro,poi recuperò il giacchetto e uscì di casa sbattendo la porta,faceva freddo ma non gliene fregava assolutamente nulla.
Voleva sentire il vento freddo ferirgli il volto,il gelo attanagliarli le ossa,l’aria gelata di un autunno in crisi farlo rabbrividire sotto la felpa che,notò con disapprovazione,appartenere proprio all’amico/bastardo “disperso”.
 Le strade erano un po’ più popolose del solito,riempite da gente che attirata dal flebile sole che aveva fatto capolino qualche minuto,si era spinta ad uscire rimanendo poi in mezzo al freddo delle nuvole. Camminava senza una vera meta,stava cercando qualcosa da fare,qualcosa che lo distraesse da quella bomba H in costruzione nel suo petto. Si infilò in una stradina secondaria e senza farsi troppi problemi passò in mezzo a una coppietta di innamorati che stava “cinguettando” felice,quanto li trovava ridicoli,loro e i loro effimeri sogni di felicità. La ragazza per poco non cadde a terra e il ragazzo lo afferrò malamente per un braccio
 
-Hey,coglione,chiedi subito scusa alla mia ragazza!-
 
Dae si lasciò sfuggire un sorrisetto strafottente
 
-E perché mai dovrei farlo??EH?PERCHè?ALLORA? Togliti di mezzo che è meglio và … -
 
Aveva alzato la voce e poi lo aveva guardato con disprezzo,quello perse la calma e fece per rifilargli un cazzotto ma il gatto schivò tranquillamente e rispose al fuoco colpendolo a una gamba con un calcio e,una volta in ginocchio per conseguenza,lo stese con un solo,unico,semplice pugno in piena faccia. Sentì la ragazza strillare un qualcosa che non giunse nemmeno alle sue orecchie visto quanto poco gli interessava e se ne andò infastidito da quel suono “Nemmeno la tua ragazza ha abbastanza spina dorsale … anche solo per insultarmi … blea …” pensò riprendendo il suo cammino. Chi se ne fregava della cosa giusta,chi se ne fregava della sua vita,chi se ne fotteva se qualcuno oggi lo ammazzava,chi? “Nessuno” si rispose mentre adocchiava un Pub già aperto in fondo alla strada
 
-La felicità è effimera come il vento … l’unica cosa reale è questa pioggia che mi allaga l’anima …-
 
Si disse perché si,a migliorare il suo umore già nero come lo iodio ci si era messa anche una forte pioggia autunnale che,spuntata da chissà dove,lo aveva colpito in pieno mentre puntava il locale … “In così poco tempo mi ha già ridotto in questo modo? … WoW …. Sono caduto veramente in basso … sono diventato un fottuto coglione …” non poté fare a meno di dirsi dopo aver ordinato da bere tutto ciò che gli veniva in mente “Facciamo un piccolo ritorno al passato … divertiamoci!“.
 
 
Donghae si sporse dal laboratorio con in mano una mare di Sac a’ Phos riempite di glasse con decine di colori diversi,aveva sentito il campanellino sulla porta del locale trillare … eppure erano chiusi … che si fosse sbagliato? Rientrò nella sala ma dopo pochi secondi sentì qualcuno iniziare a suonare il cloche sulla cassa insistentemente,fastidiosamente,ininterrottamente
 
–Ma che diavolo …-
 
Esclamò uscendo per la seconda volta dal laboratorio,posò su un tavolincino a caso le Sac a’ Phos  e si diresse alla cassa. C’era un ragazzo e ne avrebbe scorto volentieri il volto se il cappuccio non glielo avesse impedito “Ma da dove diavolo esce fuori questo? E che diavolo vuole da me?” si chiese il pasticcere prima di schiarirsi la voce
 
-Salve,mi dispiace ma il locale sarà chiuso per un'altra ventina di minuti,se vorrà ripassare più tardi sarò felicissimo di servirla al meglio!-
 
Esclamò con un sorriso e una voce allegra,da bravo venditore,quello staccò gli occhi dal cellulare e mettendolo frettolosamente via tirò su la testa facendo così cadere il cappuccio all’indietro
 
-Salve! Mi dispiace,non volevo disturbarla ma quando il locale è aperto ce così tanta gente che giustamente non avrebbe avuto tempo da perdere con me! E no,non sono un cliente o almeno non in questo momento.-
 
Disse tutto d’un fiato il ragazzo,il desiderio di Donghae era stato esaudito,adesso lo vedeva bene in volto e non solo,il maggiore si era avvicinato alla cassa e lo stava osservando. Era un ragazzo alto quanto lui,gli occhi erano scuri come dei pozzi,la mascella non troppo segnata,un viso dall’aspetto perfetto,delle labbra rosse e non troppo grandi e dei capelli neri corvino che si alzavano in una morbida cresta. Fino a qui il pasticcere non avrebbe avuto nulla da ridire,il fatto che lo incuriosiva era il modo in cui quel “ragazzino” era vestito : dei jeans neri attillati “Anche troppo … “ si disse lo hyung con fare critico,una maglietta grigio metallico con un enorme scritta che recitava “Just Let Me Be Your Lover” e un giacchetto di pelle anch’esso nero con delle borchie e degli spuntoni. La mente di Lee non riusciva a capire cosa volesse da lui se non frequentare il suo caffè o rapinarlo
 
-Bè,allora cosa posso fare per lei?-
 
Chiese notando che il sorriso non voleva proprio saperne di scemare dal volto dell’altro
 
-E lei il proprietario?-
 
Chiese ancora il “ragazzino” tamburellando con de dita sulla cassa
 
-Si,sono io,perché?-
 
Rispose Donghae ancora più incuriosito
 
-Perfetto! Ho visto che sulla porta del locale c’è scritto che sta cercando un aiuto nel locale per servire i clienti.-
 
Lo Hyung corrucciò un sopracciglio e si portò una mano su un fianco
 
-E … ?-
 
-E … vorrei propormi per il posto!-
 
Rispose l’altro sorridendo ancora. Il pasticcere soffocò con molta classe una risata inopportuna e tornò serio
 
-Hai almeno un curriculum qui con te?-
 
Quello cominciò a giocherellare con l’elastico del giacchetto
 
-Io … cioè … no … in realtà …-
 
Aveva cominciato a balbettare frasi sconnesse assumendo un leggero colorito rossastro,questo dimostrava che non aveva nulla con se e doveva essere uno senza arte ne parte come già sospettava l’altro
 
-Hai mai lavorato in un caffè? Capisci niente di dolci? Che scuole hai frequentato? Qual è stato il tuo ultimo lavoro? E perché non ci lavori più? Qual è mai stato il tuo grado massimo nel campo di ricevimento e sala? Hai mai lavorato d’avvero?-
 
Donghae lo stava surclassando di domande senza un vero perché,così,giusto per vedere la sua reazione,ma quello non gli rispose,rimase zitto a guardare gli occhi scuri dell’altro
 
-Questo mi fa supporre che tu non abbia esperienza. Mi dispiace ragazzino,d’avvero,ma qui ho bisogno urgente di gente qualificata. Ripassa fra qualche anno,ok?-
 
Detto questo recuperò le Sach a’ Posh e fece per tornarsene in laboratorio. Non avrebbe voluto essere troppo scontroso ma non aveva voglia di perdere tempo,non poteva permetterselo soprattutto in quei giorni di puntuale pienone. Sospirò rassegnato al non avere ancora nessuno in sala e spinse la porta dell’altra sala quando sentì una voce provenire da dietro le sue spalle
 
“Mi spiace”? Non mi vuol dare nemmeno una misera possibilità?-
 
Si voltò,il ragazzo aveva oltrepassato la cassa e adesso era a pochi centimetri da lui,sul suo volto non c’era più traccia ne del sorriso ne del rossore che aveva lasciato il posto a un espressione a metà tra l’arrabbiato e il rattristato,i suoi occhi lo inquietavano e anche la sua postura era cambiata,sembrava stesse per attaccare da un momento all’altro. Donghae sospirò di nuovo e stavolta si lasciò sfuggire una risatina
 
-Vedi di non farmi arrabbiare e scompari subito,chiaro?-
 
Disse per poi rientrare nel laboratorio ignorando l’altro. Ci voleva molto di più per metterlo in soggezione,dopotutto aveva molti fratelli maggiori e aveva imparato che solo poche cose devono riuscire a impressionarti. Si rimise a preparare i Macaron che aveva lasciato a metà poco prima. Dopo pochi minuti sentì dei passi e ancora quella voce
 
-Facciamo così,non la lascio in pace finche non mi da un giorno di prova,solo uno.-
 
Piegò la testa di lato,appoggiato al bancone sul quale stava lavorando c’era Mister. Lover a braccia incrociate
 
-O la madonna,ma non vuoi proprio capire?Ho detto di no!-
 
Disse Lee mentre si ripuliva le mani e si dirigeva al frigo per controllare i cheesecake che aveva messo via da poco,dietro di lui un ombra che non gli apparteneva
 
-Non intendo darti retta. Il tuo e tutto fiato sprecato.-
 
Disse ancora,sperando di convincerlo per poter tornare a lavorare tranquillamente
 
-Senta,ho urgentemente bisogno di un lavoro e anche se non ho il curriculum dietro posso dimostrarle che sono capace di lavorare bene!-
 
Gli rispose il maknae avvicinandosi ancora,l’altro chiuse lo sportello e  si voltò guardandolo per sbieco
 
-Sono disposto a tutto … -
 
Aggiunse il moretto con un ghigno malizioso che provocò a Donghae un brivido lungo la schiena
 
-Torna nel Night Club da cui sei uscito prima che ti ci rimando io sotto forma di cubo.-
 
Rispose scansandolo in malo modo e avviandosi verso la sala,fra pochi minuti il locale sarebbe stato aperto e c’erano ancora da sistemare delle cose. Ma l’ombra non smetteva di seguirlo
 
-Ma che le costa vorrei sapere io! Che le cambia se oggi lavoro qui in prova?-
 
Si lagnò l’altro mentre lo osservava metter a posto i tavoli e le sedie
 
-Che mi costa ragazzino? Il tuo aspetto da spogliarellista non mi convince minimamente e tanto meno i tuoi jeans! Se i miei clienti ti vedono lavorare qui conciato in questo modo che figura ci faccio? E se combini qualche casino? In questi giorni gli studenti stanno a casa e vengono qui per ritrovarsi con gli amici,non posso permettermi che uno come te si metta a importunare le ragazze …. E guardandoti bene anche i ragazzi sarebbero in pericolo!-
 
Rispose Donghae che dopo aver sistemato l’ultimo tavolo era tornato al bancone per sistemare la vetrina dei dolci. Sul volto dell’altro si fece strada una strana espressione
 
-E così quello che ti preoccupa e il mio aspetto e il mio comportamento?-
 
Disse avvicinandosi all’altro che lo guardava con la coda dell’occhio
 
-Vedi? Non sei stupido come sembri!-
 
Rispose il maggiore leggermente preoccupato “Cha diavolo vuole adesso?” si disse mentre notava che quello non faceva altro che guardare l’orologio del bar e la porta,poi ogni tanto si avvicinava e lo studiava
 
-Cos’è? Devi andare a prendere la fidanzatina a scuola?-
 
Ghigno spostando una torta alle mele dietro a una ai frutti di bosco
 
-Non ti preoccupare,non ho una fidanzatina ad aspettarmi,più che altro stavo pensando al fatto che …-
 
Il moretto si interruppe un attimo ascoltando chissà cosa
 
- … stavo pensando che tu tieni tanto alle apparenze,no? E hai detto che fra poco qui sarà pieno di studenti dei liceo e delle scuole qui intorno,giusto?-
 
Prosegui mostrando un ghigno,Donghae si rimise a guardare i dolci con fare non curante
 
-E allora? Che vuoi fare spogliarti?-
 
Rispose ridacchiando. Stava per preparare un'altra battutaccia ma perse l’equilibrio e finì a terra di schiena fra una bestemmia e l’altra
 
-Ma che cazzo … ?-
 
Disse lo hyung riaprendo gli occhi,aveva anche sbattuto la testa e adesso la sentiva ovattata,sbatté le palpebre un paio di volte dopodiché fece per tirarsi su ma sentì qualcosa piombargli addosso,il ragazzo gli si era seduto addosso stringendoli il bacino fra le gambe e impedendoli così di rialzarsi da terra
 
-Togliti subito di dosso!-
 
Sbraitò Lee  digrignando i denti inferocito
 
-Bè,se lo chiedi così … NO!-
 
Rispose ridacchiando l’altro che lasciò scorrere una mano sul viso di Donghae che subito lo prese per un polso e tentò di spostarlo ma niente,quel bamboccio pesava molto più di quel che sembrava e il tentativo del maggiore andò miseramente a vuoto
 
-Ma io dico,perché devi fare tutte queste storie!-
 
Disse l’altro sfilando il polso con un gesto fluido
 
-In fondo non ti sto chiedendo tanto,no hyung?-
 
Gli sussurrò all’orecchio mentre con una mano aveva ricominciato ad accarezzarli il viso e con l’altra si insinuava sotto al camice da pasticcere,lo hyung prese colore ma soppresse qualsiasi emozione lo avesse potuto tradire. Sentì la mano smettere di accarezzargli il viso e scendere fino alla cintura,un brivido lo trapasso,lo sentì iniziare a sfilare la cinta così tentò di bloccarlo ma si ritrovò incastrato in un modo che non gli permetteva di muoversi di sua volontà,doveva inventarsi qualcosa e subito se non si voleva ritrovare in una situazione scomoda vista la flotta di ragazzi che stavano per raggrupparsi davanti alle vetrate del locale.
Lo guardò negli occhi cerando qualche appiglio e lo trovò,non era attento a ciò che faceva,il suo era un gesto meccanico dettato da chissà quale passato. Bastava riscuoterlo da quella specie di meccanismo,bastava fare qualcosa che non si aspettasse per far crollare quella maschera che indossava,che abitava. Sentì il bottone dei pantaloni aprirsi e agì istintivamente dicendo la prima cosa che gli passava per la mente
 
-Non vorrai fare sul serio? Lo sai che non dovresti infastidire gli adulti,vero?-
 
Chiese Lee muovendo il bacino per liberarsi ma ottenendo solo una presa ancora più ferrea a bloccarlo e una “strana” reazione di compiacimento da parte dell’altro
 
- Mi fai pena! Ti venderesti per lavorare al mio servizio? Non ti senti ridicolo?-
 
Aggiunse guardandolo con l’aria di uno che osserva qualcosa di preoccupante,l’altro piegò la testa di lato lasciando intravedere un Industrial sull’orecchio sinistro
 
-Ti ho mai chiesto cosa ne pensavi?-
 
Rispose l’altro in modo acido,ma il maggiore non smise di fissarlo
 
-Ho assolutamente bisogno di questo lavoro … -
 
Aggiunse dopo alcuni minuti con una voce leggermente più titubante di prima
 
-Bè,io questo l’ho capito! Il problema sei tu!-
 
Disse Lee mentre sfruttava l’attenzione ricevuta e sfilava le mani dalla presa del ragazzo,ormai solo una leggera pressione,e ribaltava con semplicità la situazione
 
- … Quello che tu non hai capito è che qui non siamo in un Night Club … -
 
Aggiunse fissando il ragazzo che aveva da poco intrappolato sotto di se, “Ora sembra così indifeso … “ pensò mentre si avvicinava lentamente a quel viso affusolato. Più si avvicinava e più l’altro tentava di scollarselo di dosso,vide tremare quegli occhioni scuri e non poté fare a meno di sorridere,quella maschera non era poi così resistente come pensava
 
-Dovresti smettere di fingere di essere ciò a cui nella realtà non ti avvicini neppure lontanamente,non ti dona,sai? Magari puoi ingannare qualche sprovveduto ma non me … ragazzino … -
 
Gli sussurrò a fior di labbra,lo vide arrossire a quel contatto e non poté far a meno di lasciarli un leggero bacio poi si rialzò lentamente,l’altro lo fissò con uno sguardo perso senza pronunciare una parola,era diventato rosso come una ciliegia
 
-Allora??? Intendi restartene lì per terra ancora a lungo? Come pretendi di prendere gli ordini da li?-
 
Sbraitò il maggiore mentre lo fissava spazientito,sembrava essere diventata un'altra persona
 
-Che … io … che vuol dire … -
 
Il maknae non poté finire la frase perché gli arrivò un grembiule in pieno volto
 
-Questo vuol dire che se non ti sbrighi ti licenzio ancora prima che tu abbia lavorato anche solo un secondo per me!-
 
Detto questo lo Hyung sparì dietro la porta del laboratorio,il minore si mise seduto e fissò il grembiule che aveva tra le mani
 
- Dannazione ... non mi aspettavo una reazione simile! Aish! Mi ha fregato! Giuro che lo ammaz …  no aspetta,non posso ammazzarlo,adesso lavoro per lui! –
 
Disse stampandosi un sorriso sul volto
 
-Lo ammazzerò in un secondo momento quel vecchio pervertito!-
 
Sentenziò poi alzandosi,piegò la stoffa a metà e stava per legarsela dietro la vita quando dall’altra stanza sentì sopraggiungere come un ruggito infuriato
 
-NON CI PENSARE NEMMENO EMERITO SPOGLIARELLISTA! METTI IL GRAMBIULE INTERO! NON VOGLIO CHE I MIEI CLIENTI VEDANO LA TUA STUPIDA MAGLIETTA E PENSINO CHE SONO UNA SPECIE DI PROTETTORE!!-
 
Dopodiché si sentì un rumore di cocci e svariate bestemmie,il maknae si legò velocemente il grembiule come gli era stato detto e corse nel laboratorio a vedere cosa era successo. Donghae aveva fatto cadere un insalatiera di vetro e adesso stava ripulendo mentre smadonnava sull’accaduto,si voltò verso il ragazzo appena entrato
 
-Tu,portami uno straccio pulito,veloce!-
 
Gli ordinò indicando lo sgabuzzino,quello fu di ritorno dopo poco con un paio di asciughini puliti in mano
 
-Tieni!-
 
Disse porgendoglieli. Pochi minuti dopo era tutto sistemato,Lee si alzò e lo guardò
 
-Mentre sei in sala non posso urlare “Faccia da Cubista vieni a prendere l’ordine!” e sul contratto dovrò pur scriverci qualcosa,no?-
 
Detto questo gli porse la mano
 
-Io sono Lee DongHae.-
 
Il minore allungo la mano a sua volta stringendo quella di Donghae
 
-Penso che ci sarà da divertirsi,io mi chiamo Lee SeungRi!-
 
Si presentò SeungRi mentre si godeva lo spettacolo di Donghae che sbiancava
 
-Tu … tu ti chiami “Lee”??-
 
-Si!-
 
Rispose sciogliendo la stretta di mano
 
-Adesso non sarà meglio aprire il locale però? Rischi che ti buttino giù la porta!-
 
Scherzo poi,avviandosi ad aprire il locale in cui aveva appena iniziato a lavorare.
 
 
 
A fine giornata,verso le nove e mezzo di sera,uscirono anche gli ultimi clienti che salutando a gran voce si avviarono da qualche parte,magari a casa o magari a festeggiare un esame passato. SeungRi si buttò distrutto su un divanetto e buttando la testa all’indietro esclamò
 
-Ma spiegami un po’,perché diavolo chiudi a quest’ora invece che alle otto come tutte le altre pasticcerie e caffè??-
 
Donghae lo guardò e mentre recuperava la giacca di pelle rispose con fare saccente
 
-Perché il mio locale non è ne una pasticcerei ne un caffè … è un po’ di tutto,e poi perché se non facessi così non porterei fede alla fama che mi sono guadagnato!-
 
Detto questo gli diede un calcetto ad una gamba
 
-Muoviti,posa il grembiule ed esci che devo chiudere.-
 
SeungRi posò il grembiule e si rinfilò la giacca poi seguì l’amico fuori dal locale,quello tirò giù la serranda e inserì l’allarme
 
-Domani ti voglio vedere qui davanti,alle cinque di mattina,chiaro? E lascia i tuoi vestiti da Night Club a casa! Pantaloni neri e NON attillati come quelli che stai indossando! E una maglietta bianca,ne avrai almeno una  a casa,no?-
 
Detto questo lo salutò con la mano e fece per andarsene ma l’altro lo fermò tirandolo per una spalla
 
-Hey! Aspetta!-
 
-Che c’è ancora ragazzino?-
 
Donghae lo guardò con aria stanca
 
-Prima di tutto che hai contro i miei pantaloni? E seconda cosa … bè … ho un problema.-
 
Lo hyung sbuffo e stringendosi nella giacca rispose
 
- Cos’hanno che non và? Sembri … sembri … sembri un preservativo gigante! –
 
L’altro arrossì vistosamente e gli diede un calcio negli stinchi,il maggiore si piegò in due dal dolore
 
-Ma come ti permetti vecchio pervertito che non sei altro??!!-
 
Esclamò il maknae furioso
 
-Io? Sarei io il pervertito?-
 
Disse a sua volta l’altro mentre ancora si massaggiava uno stinco,incredulo
 
-Bè,non sono mica stato io quello che ha subito pensato a un preservativo! Ci sono altre mille cose a cui avresti potuto paragonare i miei pantaloni! Magari ad un guanto!Ma no,tu hai subito pensato a un preservativo,da gran maniaco sessuale!-
 
Rispose l’altro con un sorrisetto malizioso stampato sul volto. Il maggiore arrossì e mandandolo a quel paese estrasse le chiavi di casa e si avviò verso una porta posta proprio accanto a quella del Panda Caffè,il minore lo seguì a ruota. Il meccanismo della serratura scattò e il proprietario delle chiavi si voltò a fissare l’altro ragazzo
 
-Che vuoi ancoraaaaa?-
 
Chiese esasperato
 
-Questo è l’altro problema di cui ti avevo parlato … dovrai ospitarmi finché non trovo casa per conto mio! Sono arrivato oggi in città è non ho ancora trovato dove abitare!-
 
Rispose Seungri mentre sorrideva malizioso all’amico che si lasciò sfuggire una altra bestemmia che sperò fosse anche l’ultima della giornata.
 
 
 
 
 
 
YongGuk camminava avanti e indietro nella sala d’attesa,si disse che avrebbe finito col consumare le maioliche,Himchan lo prese per un braccio e lo costrinse a sedersi,per la ventesima volta. Erano arrivati all’ospedale da più di due ore e i medici avevano subito portato il ragazzino in sala operatoria,d’urgenza,da quel momento non avevano più saputo nulla.
 
L’amico gli passò la borsa del ghiaccio e lo costrinse a rimetterla sul braccio,mentre si dirigevano all’ospedale un idiota aveva attraversato la strada di corsa e Kim per poco non lo aveva investito! Quello non si era accorto di nulla e se un altro ragazzo non lo avesse strattonato via a forza avrebbe continuato ad attraversare senza accorgersi dell’incidente che per poco non aveva causato. Himchan si era messo una paura matta anche perché aveva visto che il ragazzo era in lacrime e pensava fosse colpa sua poi l’amico gli aveva fatto notare che visti gli occhi tanto arrossati probabilmente piangeva già da svariato tempo. YongGuk aveva sbattuto e si era procurato un bell’ematoma,nulla di grave ma gli infermieri gli avevano consigliato di metterci del ghiaccio per far passare prima il dolore.
 
-Pensi che il ragazzo di prima stia bene?-
 
Gli chiese Himchan con aria preoccupata
 
-Secondo me sei troppo emotivo Kim! Quell’idiota ci ha quasi fatto ammazzare e abbiamo perso tempo prezioso!-
 
Gli rispose aspro come sempre l’amico
 
-E quello emotivo sarei io?-
 
Rispose inviperito l’altro che lo guardò torvo
 
-Non sono mica io quello che ha raccattato per strada un marmocchio che nemmeno conosce!-
 
Aggiunse alzandosi per sgranchirsi le lunghe gambe
 
-Io avevo un validissimo motivo! Quel “marmocchio” come dici tu,era stato accoltellato ad un fianco!-
 
Rispose lo hyung che si alzò a sua volta e ricomincio a camminare avanti e indietro.
 
Passò altro tempo,tempo che hai due amici sembrò infinito,poi un medico li raggiunse
 
-Salve,siete voi i due ragazzi che hanno portato qui il ragazzino con quella brutta ferita al fianco?-
 
Yongguk balzò in piedi seguito dall’altro
 
-Si! Siamo noi! Come sta? Si rimetterà? È grave?-
 
Chiese a raffica lo hyung,Kim lo bloccò con la mano in modo che il medico potesse rispondere,quello sorrise
 
-Tranquilli! Ha un corpo forte e si rimetterà presto! Già domani potrà tornare a casa.-
 
Entrambi i ragazzi ripresero a respirare e si guardarono sorridendo,Kim non aveva mai visto sorridere così l’amico
 
-A proposito,abbiamo cercato dei parenti del ragazzo ma non ne abbiamo trovato nessuno. Voi siete suoi amici?-
 
Chiese poi il medico interrompendo quell’attimo di felicità
 
-No … io … -
 
Rispose Bang che venne però interrotto nuovamente dall’amico
 
-Si! Siamo suoi grandi amici! Ormai e uno di famiglia,un fratellino!-
 
Kim guardò l’uomo sorridendo “Sono un grande attore potrei lavorare ad Hollywood!!” si disse mentre sputava bugie
 
-Ah! Bene! Allora potrà venir via con voi! Bene,bene. Adesso però vi devo lasciare,ho dei pazienti che mi aspettano. Arrivederci.-
 
Detto questo l’uomo li salutò e se ne andò. Bang si sedette e guardando incredulo l’amico gli chiese
 
-Perché hai mentito? Noi quel ragazzino non lo conosciamo nemmeno!-
 
Himchan gli diede uno schiaffetto dietro la testa
 
-Babo! Secondo te che fine avrebbe fatto se non avessi detto così? Sai dove lo avrebbero spedito? In una specie di collegio,o peggio! Parlo per esperienza personale.-
 
Gli disse apprensivo mentre si lasciava sfuggire un sorriso malinconico
 
-A … scusami Channie,non ci avevo pensato-
 
Disse Bang scusandosi.
 
-Ma dove lo metterai,e Kim?-
 
Aggiunse dopo un paio di minuti,l’amico lo guardò senza capire
 
-Io? Che centro io?-
 
Guk arricciò le sopracciglia
 
-Chi pensi che si occuperà del ragazzino?-
 
Chan sorrise malevolo
 
-Lo stesso idiota che lo ha salvato! Il mio appartamento è troppo piccolo e non sono mai in casa,tu invece abiti in una grande casa e le stanze non ti mancano! Oltretutto potrebbe aiutarti a lavoro così non sarei più costretto a venire da te ogni volta che sei sommerso dalle cose da fare!-
 
Bang sbiancò
 
-Ma … ma .. ma io odio i ragazzini!-
 
Ribatté con tono arrabbiato
 
-No Gukkie,tu non odi i ragazzini! Tu odi qualsiasi cosa appartenga alla specie umana tranne me e pochissimi altri “eletti”!-
 
Rispose sarcastico l’amico
 
-Magari questa volta riesco anche ad accasarti! Non lo sai che la rete del tuo letto sta facendo la ruggine?-
 
Proseguì portandosi a distanza di sicurezza da un calcio che lo colpi lo stesso
 
-Ma che cazzo vai dicendo!-
 
Bang era diventato di tutti i colori
 
-Prima di tutto fatti gli affari tuoi riguardo al mio letto e seconda cosa non sono mica un pervertito che se la fa con uno che ha a malapena sedici anni!-
 
Sbraitò mentre l’amico si piegava un po’ per il dolore provocato dal calcio e un po’ per le risate
 
-Ma su! Non lo sai che gallina vecchia fa buon brodo?-
 
Continuò l’amico che stavolta si alzò e si allontano,stava per soffocare dalle risate,YongGuk lo guardò torvo
 
-Hai parlato tu! Guarda che hai solo qualche mese meno di me!-
 
Rispose
 
-Si,ma io almeno non mi sto facendo venire il polso del tennista a forza di star da solo!-
 
Kim scappò veloce come un lampo seguito da quel colosso dell’amico che minacciandolo di morte lo rincorse finché non lo bloccò in un  vicolo cieco,ora Himchan era veramente nei guai
 
-Ma dai io scherzavo!-
 
Tentò di addolcirlo il maknae mentre si preparava alla vendetta.
 
 
 
Pochi minuti dopo erano di nuovo seduti tutti e due in quel corridoio in cui avevano passato l’intera giornata,Kim guardava torvo l’amico mentre si massaggiava un braccio,sicuro che sarebbe uscito un enorme livido, YongGuk ghignava cattivo mentre si godeva la faccia arrabbiata dell’altro che lo stava fulminando con lo sguardo,quattro sedie più in la.
 
L’unica cosa che potevano fare per adesso era aspettare che le ore passassero e che quel ragazzino di cui non conoscevano nemmeno il nome di svegliasse. YongGuk mandò la testa all’indietro e chiuse gli occhi,per tutto il tempo aveva avuto solo un immagine nella mente,gli occhioni grigi di candyfloss … la sua voce e lo strano sorriso rilassato che si era lasciato sfuggite quando YongGuk gli aveva detto di non lasciarci la pelle. Quel ragazzo aveva qualcosa di “particolare” che Bang non riusciva a spiegarsi,qualcosa che attirava lo hyung come una calamita.
 
 
 
 
Le lacrime gli annebbiavano la vista,il perché del suo pianto non lo ricordava nemmeno più. Le gambe gli dolevano ma non voleva fermarsi,voleva andare il più lontano possibile da casa,da lui. Non aveva fame,non aveva sete,non sentiva quasi per nulla la stanchezza,il mondo intorno a lui era ovattato e ogni passo che compieva,ogni passo che li allontanava,gli faceva cadere il cuore a pezzi. Ma non voleva,non poteva,permettersi di fargli del male. Doveva scomparire dalla sua vita,era meglio così.
 
La mattinata trascorse veloce e verso metà giornata decise di tornare a casa,non poteva resistere un solo momento in più senza abbracciarlo,aveva già perso la sua determinazione nella scelta di dimeticarlo. Tornò su i suoi passi,le lacrime che si erano calmate da qualche ora ripresero a scendere,senza un vero e proprio perché e non riuscì a fermarle “Che cazzo mi sta pigliando? Perché sto piangendo? Non ne ho motivo ….” Si disse,eppure qualcosa dentro di lui gli diceva che il motivo c’era e che era solo una sua scelta far finta che non esistesse. Si asciugò il viso con la manica del giubbetto e attraversò l’ennesima strada,quando arrivò a metà percorso di sentì chiamare,una voce familiare,poi qualcuno lo prese per un braccio e lo strattonò via. A quel punto si rese conto che c’era un auto rossa ferma a pochi centimetri da lui,a giudicare dalle facce dei due ragazzi seduti sui sedili anteriori aveva rischiato di venir investito. Appena si tolse di mezzo la macchina ripartì a tutta velocità,chissà dove andavano così di fretta. Si sentì chiamare di nuovo e la bolla che lo estraniava dal mondo scoppiò. Conosceva bene quella voce! Si voltò di scatto e se lo ritrovò d’avanti,una sua vecchia conoscenza
 
- Jae! Stai bene?! Mi hai fatto prendere un accidente!-
 
Young Jae si sentì stringere in un abbraccio caldissimo e non tentò nemmeno di liberarsi
 
-Grazie Jong-in.-
 
Fu l’unica cosa che riuscì a dire mentre sentiva l’altro che lo stringeva ancora più stretto
 
-Babo …. Non ci si vede da qualche tempo e già mi vuoi fare la pelle?-
 
Disse Kim sospirando e lasciando la presa sull’altro ragazzo, YoungJae si allontanò leggermente e asciugandosi il viso dalle ultime lacrime rimaste fissò sorpreso il moretto che si trovava davanti a lui,conosceva bene quel viso e quegli occhi profondi come buchi neri,conosceva anche quella buffa sensazione che provava ogni volta che quel ragazzo lo abbracciava,come una scossa elettrica che potava calore in tutto il suo corpo.
 
-Come mai da queste parti Kim?-
 
Chiese mostrando un falso sorriso,erano mesi che non lo vedeva più,da quando Kim si era trasferito dall’altra parte della nazione per via di una borsa di studio per un prestigioso liceo. L’altro gli scompigliò i capelli e sorridendo rispose
 
-Indovina un po’ biscottino!-
 
Jae assunse lo stesso colore del semaforo
 
-Ancora con questo nomignolo … scemo!-
 
Riabbatte distogliendo lo sguardo e arrossendo ancora di più
 
-Ma su! Eppure non ti dispiaceva così tanto che ti chiamassi in questo modo … anzi,a quanto ricordo ti piacevo molto …  -
 
Rispose Jong-in avvicinandosi pericolosamente all’altro che sgranò gli occhi e gli diede uno schiaffetto dietro la testa
 
-Ti ho detto di smetterla Kai!-
 
Sbottò mentre lo guardava con aria seria,in compenso Kai scoppiò a ridere come un matto e contagiò anche l’amico
 
-Senti,scusa,come mi hai chiamato?-
 
Disse dopo essersi calmato e aver ripreso fiato
 
-Che importanza ha?-
 
Disse Yoo facendo finta di nulla
 
-Non fare il finto tonto! Adesso mi chiami “Kai”?-
 
Il ragazzo fece un sorrisetto malizioso
 
-E allora?-
 
Rispose a tono l’altro mentre sentiva la tristezza sciogliersi e andare via
 
-Allora? Prima mi chiamavi Key,e mi piace molto molto di più,lo sai vero?Mi si addiceva molto,a detta tua … -
 
Sentì una mano cingergli un fianco ma non si mosse,Young sentì come una calamita tenerlo ancorato al suolo,non riusciva a smettere di fissare quegli occhi magnetici che lo studiavano curiosi,sentì l’altro stringerlo ancora di più a se,vide il suo viso avvicinarsi pericolosamente e il suo respiro caldo scontrarsi con quello dell’altro ragazzo. Kai si sporse per baciarlo ma Jae gli mise una mano sul petto e lo allontanò
 
-Non alzare troppo la cresta Kim! Che ti sei messo in testa?-
 
Gli disse mentre tentava di dimenticare quella strana sensazione che aveva provato quando guardando l’altro aveva rivisto nei suoi occhi quelli di Dae,Kim sbuffò e mettendo un finto broncio proclamò
 
-Dove credi di scappare piccolo agnellino? Prima o poi il lupo cattivo ti prenderà e ti mangerà …. –
 
Dopodiché si avvicinò all’orecchio di Jae e gli sussurrò
 
- … di nuovo. E stavolta questo lupo non ha voglia di scherzare,sai? –
 
Ridacchiò malizioso dopodiché aggiunse
 
- Facciamo una cosa,festeggiamo il mio ritorno,che ne dici? –
 
Kai si fermò per un eventuale obiezione ma Yoo non proferì parola così continuò
 
-Bene. Ci vediamo davanti al Tequila Bom Bom,quel locale accanto a casa tua,quello che ha aperto da poco,facciamo verso le nove … -
Detto questo lo salutò come se nulla fosse e se ne andò per la sua strada. Jae rimase lì impalato come se avesse calpestato un tubetto di attack
 
-Non mi ha detto perché è tornato …. –
 
Mugugnò prima di rimettersi a camminare
 
-E poi,perché ho accettato?é successo tutto troppo in fretta. So già in che guaio mi sto andando a infilare,eppure … -
 
Aggiunse senza riuscire a terminare la frase.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ed ecco tornare dopo un’assenza (fin troppo lunga per i miei gusti .-.) la stupenda,magnifica,fantastica,geniale (mo me sto ad allarga) …. ME!!!! xD xD Come state?? Spero che nel frattempo non mi abbiate dimenticata TT . TT anche perché sono tornata con un capitolo pieno di nuovi eventi! ^(*.*)^  Ho anche aggiunto un paio di nuovi personaggi! Allora? Vi piace la mia idea?? OwO Non so da dove sia partita l’idea (magari dalla mia mente supermalata? Naaaa) ma mi è venuta fuori la coppia Donghae-SeungRi e la “conoscenza” (diciamo così k senno spoilero xD) di YoungJae-Kai! Non saprei xk(?) ma penso che con la DongRi (nuova denominazione di mia invenzione ù.ù) ci sarà da scompisciarsi! E il lupacchiotto,che ne dite? OwO non voletemi male lettrici ( e fan! Xk sono sicura che ho qualche fan ù.ù *le mie crisi di protagonismo colpiscono ancora*) !!! A proposito … devo confessarvi una cosina …. *si nasconde sotto al mantello da redattore oscuro* la frase che dice Dae fuori dal Pub non l’ho inventata io …. L’ho presa da un personaggio famoso di un Anime (molto molto famoso)! Facciamo un gioco,vi va? ^(*.*)^ chi riesce a dirmi di quale personaggio è la frase di Dae (quella sulla felicità che è effimera,x intenderci) avrà un regalino (a cui penserò sul momento xD) !! –Love Love Love- Che altro dire? Volete un'altra piccola confessione? (e menomale che sono atea -.-“”) l’idea x la reazione di Dae mi è venuta ascoltando tante tante volte la stessa canzone … “Crooked” :D quando ho scritto quel pezzetto era arrabbiatissima x fatti che non vi sto a spiegare perché ci vorrebbe troppo tempo .-. *amatemi* Bè,che altro dire? Perché state ancora perdendo tempo così??? Recensite recensite recensite!!!!! ^(*.*)^ FIGHTING! CHE LA FORZA SIA CON VOI(?)! xD *Bye*
 
(Ecco il SeungRi che intendevo :D)
http://images4.fanpop.com/image/photos/23600000/Seungri-lee-seung-hyun-23679641-450-674.jpg
 
(Ed ecco il Donghae pasticcere <3)
http://cdn9.mixrmedia.com/wp-uploads/ningin/blog/2012/06/20120611_donghae2.jpg
 
(E il mio adorato Kai *^*)
http://images6.fanpop.com/image/photos/32400000/Kai-exo-k-32463673-440-652.jpg

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Capitolo 7
*** 7° - Golden Diamond & Maschere Infrante ***


Il vuoto allo stomaco,la testa leggera,la visione contorta del mondo circostante e la completa perdita di inibizione :
 
Ubriachezza.
 
Ecco a cosa era soggetto Jung DaeHyun da svariato tempo.
 
Da quel pomeriggio aveva già cambiato circa una decina di locali,pub,discoteche e qualsiasi posto offrisse la possibilità di bere alcolici,tutte le volte finiva per venir scacciato in malo modo magari perché innescava una rissa o magari perché si era già scolato metà piano bar del posto.
 
Prese a ridere senza senso mentre camminava su una strada buia e vuota,il freddo era ormai insopportabile e la luna era diventata la padrona indiscussa del cielo ma Jung non aveva la minima intenzione di fermarsi.
 
Un dolore acuto allo stomaco gli mozzò il respiro costringendolo a fermarsi un attimo,troppi alcolici tutti insieme per uno che non era più abituato.
 
Doveva ammettere che però la sua sopportazione in fatto di alcool non era affatto diminuito,aveva avuto bisogno di sette Birre Grandi e cinque Whisky per sentirsi anche solo alterato.
 
Il dolore si attenuò e Hyun riprese a camminare puntando un locale che gli sembrava di non aver ancora passato a rassegna quella sera,un enorme insegna al neon brillava sulla porta …
 
 
“Golden Diamond”
 
 
… una fila infinita di ragazzi si accalcava per riuscire a entrare,la musica era così forte che si sentiva bene anche dall’esterno.
 
Si avvicinò abbastanza da poter osservare come veniva effettuato l’ingresso e notò con un certo stupore che c’era una fila a parte che prima da lontano non aveva notato.
 Scorreva veloce e sembrava l’opzione migliore per uno che ha in testa l’idea di fare il più presto possibile,il ‘problema’ era solo uno :
 
Per passare su quella fila c’era bisogno di una tessera speciale.
 
Dae osservò la folla cercando di capire chi aveva la tessera e stava solo perdendo tempo con gli amici,era abbastanza complicato visto la sua mente annebbiata e la massa di ragazzi che si mischiava di continuo.
 
Dopo una decina di minuti trovò la sua vittima perfetta.
 
 
Era una ragazza non proprio alta con tanto che aveva dei tacchi da 10 cm,i capelli erano nerissimi e le scendevano morbidi sulle spalle,la carnagione chiara risaltava con il vestito blu scuro,strettissimo, e degli occhioni azzurri interrompevano i suoi tratti palesemente giapponesi.
 
Dae piegò la testa di lato
 
-Ma quella non e Xiu? La troia che è saltata al collo di Jae?-
 
Una fitta di dolore al petto nel pronunciare quel nome lo fece muovere verso di lei,si era la troia in questione e tutto ciò rendeva la cosa ancora più divertente e appagante.
 
Stava chiacchierando con un paio di sue amiche e si accorse del ragazzo solo quando le toccò gentilmente una spalla
 
-Ciao!-
 
Esordì lei sorridendo un po’ meno falsa della volta prima mentre lasciava correre gli occhi sulla figura slanciata del ragazzo che in pochi minuti si era sistemato e adesso sembrava appena uscito da casa.
 
Dae ghignò
 
-Ciao! Tu non sei Xiu HangJi? Ci siamo incontrati fuori scuola tempo fa.-
 
Rispose lui esponendo un sorriso che avrebbe steso anche la più cattiva e acida persona al mondo
 
-Si,mi ricordo. Sei un amico di Jae se non sbaglio!-
 
Rispose lei mandando occhiatine soddisfatte alle amiche
 
-Si,siamo molto amici … -
 
Rispose lui che avvicinandosi aggiunse
 
- … dormo nel suo letto.-
 
Ridacchiò vedendo un espressione sconvolta farsi strada sul volto perfetto di Xiu,dentro di se Hyun gongolò soddisfatto,sapeva che era una gran pettegola e non vedeva l’ora di vedere la faccia di Jae quando avrebbe sentito dire in giro certe cose!
 
 Dopo qualche istante si allontanò dalla ragazza
 
-Adesso scusami ma vado di fretta. Ci si vede a scuola!-
 
Esordì prima di infilarsi una mano in tasca
 
-A proposito … -
 
Aggiunse mentre si avvicinava di nuovo al suo orecchio
 
-Se ti avvicini di nuovo al mio Yoo,puttanella che non sei altro,giuro che ti faccio così male che dopo avrai bisogno di un vestito molto più stretto di questo per tenere ancora uniti i pezzi in cui ti ridurrò.-
 
Detto questo si allontanò disinvolto ignorando la reazione di Xiu o delle sue amiche,si infilò velocemente nella fila dei V.I.P.
 
Era meglio mettere in chiaro che considerava Jae un coglione e uno stronzo all’ennesima potenza ma non avrebbe permesso che una merdina simile gli girasse ancora attorno.
 
Una volta arrivato davanti al butta fuori estrasse dalla tasca la carta che aveva rubato e dopo poco fu dentro.
 
 
 Le luci al neon e la musica lo stordirono ancora più dell’alcool che aveva in corpo,la gran parte della folla era spremuta sulla pista da ballo o al piano bar,i divanetti erano sommersi da gruppi di ragazzi e ragazze.
 
C’era chi ballava/allungava le mani,chi rimorchiava,chi beveva,chi si faceva di qualcosa (pasticche,polverine e compagnia bella) e chi limonava/faceva letteralmente sesso in pubblico,insomma tutto nella norma visti i posti che aveva da sempre frequentato Dae.
 
Il colore dominante era l’oro,dai divanetti alle luci della pista alla divisa del barman tutto riportava a quel colore brillante,il ragazzo ammaliato da quella vista si avviò deciso verso il bar con la sola intenzione di bere fino allo sfinimento.
 
Sgomitò e saltò la presunta fila,o meglio una massa di persone già ubriache che chiedeva altro alcool,e si sporse alla ricerca del barman.
 
Dopo pochi secondi si ritrovò davanti un ragazzo molto,ma molto,più alto di lui,la carnagione chiara risaltava con i capelli corvini e gli occhi scuri come la notte,stava armeggiando con dei bicchieri che passavano velocissimi dal piano dove erano riposti al bancone,sembrava non essersi nemmeno accorto della presenza del ragazzo
 
-Hey-
 
Niente,nessun segno di attenzione
 
- Idiota dico a te dannazione!-
 
Esordì Dae allungando una mano per farsi notare,quello alzò gli occhi e guardandolo sogghignò
 
-Sei nuovo di qui,vero? Allora ti dico un segreto … -
 
Disse posando anche l’ultimo bicchiere e avvicinandosi velocemente,e pericolosamente,a Dae
 
- …. Se mi chiami di nuovo ‘Idiota’ passerai un brutto quarto d’ora!-
 
Aggiunse tornando a sistemare i bicchieri,Dae smadonnò per l’essere arrossito davanti a quegli occhi che sembravano volergli scavare l’anima
 
-Sei un rompi palle …. –
 
Rispose mentre si sforzava di leggere la targhetta che penzolava dalla tasca del ragazzo
 
- … Huang Zi Tao o come diavolo ti fai chiamare! –
 
Continuò fissandolo male,quello ghignò mentre alzava di nuovo lo sguardo e lo studiava,Jung sentì i brividi percorrergli la schiena sotto a quello sguardo che lo faceva sentire senza difese
 
-Così va meglio,vedi che impari in fretta idiota di cui non conosco il nome? –
 
Disse appoggiando entrambi i bracci al bancone,Dae quasi ringhiò
 
- Sta zitto e portami da bere la cosa più forte che hai! –
 
Quello si voltò sbuffando e iniziò a rovistare fra le varie bottiglie,dopo qualche minuto tornò con del Whisky ma lo sguardo di Jung gli disse che non era ancora abbastanza così provò con la Tequila ma nemmeno quella andava bene,tirò fuori anche con della Vodka Russa ma niente. Alla fine gli mise davanti dell’Essenzio
 
-E questo?-
 
Chiese spazientito da quel cliente difficile
 
-No,l’ho già bevuta …. Non sei capace di fare altro?-
 
Rispose l’altro scocciato,Tao si rigirò la mente poi ebbe l’illuminazione e tornò a rovistare tra le bottiglie alle sue spalle,dopo poco tornò con due bottiglie e un bicchiere dallo stelo fino che appoggiò accanto all’Essenzio
 
-Questo e il più forte che posso procurarti con gli alcolici che ho a disposizione!-
 
Disse mentre iniziava a mischiare Essenzio,Rum Bianco e Granatina. Alla fine il liquido assunse un colore rossastro e alquanto inquietante
 
-Che roba sarebbe?-
 
 chiese Dae dubbioso,nella sua vita non lo aveva mai visto prima
 
-Si chiama “Sangue di Vergine” ed è il più forte che potrai rimediare … -
 
Rispose Zi mentre si avvicinava fino a sfiorargli l’orecchio con le labbra morbide
 
- … non dirmi che hai fatto tanto lo spaccone e poi ti arregge l’idea di provarlo? –
 
Aggiunse,tentatore,mentre gli lasciava un morsetto sul lobo prima di tornare dietro al bancone. DaeHyun passò dal preoccupato all’imbarazzato in pochissimi secondi e assunse lo stesso colore del cocktail,guardò il cinese dall’altra parte dello spesso bancone di marmo e non poté far altro che buttarsi sul bicchiere e buttare giù tutto in un colpo.
 
Tao sorrise divertito,aveva trovato una preda interessante con cui divertirsi un po’.
 
 
 
Jae camminava nervosamente davanti all’entrata del locale dove lui e Kai si erano dati appuntamento,come sempre l’altro stava facendo tardi e come sempre la pazienza di Yoo stava per esaurirsi.
 
 Guardò la folla di ragazzi che si accalcava all’entrata,si era sempre ripromesso di andarci ma poi non ne aveva mai l’occasione.
 
Quel nome lo intrigava …
 
“Golden Diamond”
 
Si sedette su un muretto e fissò l’ora sul cellulare,o meglio,fissò le chiamate e i messaggi ma il numero rimaneva fisso a 0.
 
Quando era tornato a casa per cambiarsi non vedeva l’ora di riabbracciare DaeHyun per chiedergli scusa e riempirlo di baci ma aveva trovato l’edificio vuoto così aveva controllato il cellulare e aveva visto le decine di chiamate che l’amico gli aveva fatto durante tutta la mattina.
 
Aveva richiamato ma nessuno aveva risposto e nessuno lo aveva richiamato. Ma come poteva lamentarsi dopotutto? Era stato lui a sparire per quasi una giornata senza dare notizie di se e non poteva dire nulla se ‘l’amico’ era incazzato con lui e non gli rispondeva più.
 
Il suo filo di pensieri venne interrotto da una voce famigliare che lo fece sobbalzare
 
- Mi spiace per il ritardo biscottino,perdonami!-
 
Le orecchie di Young avvamparono mentre si voltava verso Kai che gli veniva incontro sorridendo
 
-Ti ho detto di smetterla di chiamarmi con quello stupido soprannome!-
 
Esordì minacciandolo con la mano,quello scoppiò a ridere e strattonandolo per un polso rispose
 
-Si,si certo …. Biscottino! Adesso però smettila di lamentarti e andiamo a festeggiare il ritorno del grande lupo in città!-
 
 
 
Dopo pochi minuti furono dentro,avevano preso un entrata secondaria per i possessori di una carta fedeltà.
 
Kai si insinuò sicuro tra la folla come se conoscesse il posto a memoria,al contrario Jae non riusciva a staccare gli occhi da tutto ciò che lo circondava,quel posto sembrava fatto di luce visto quanto brillava.
 
Ad un certo punto Kim si fermò e si voltò tirando l’altro ragazzo a se
 
-Ho un posto riservato,lontano da tossici e ‘pornostar’-
 
Disse alludendo alle coppiette che si davano da fare sui divanetti color oro del locale
 
-Ok … -
 
Rispose Jae mentre si staccava dall’altro
 
-Ti va qualcosa da bere?-
 
Chiese Jong mentre indicava il bar
 
-Se vuoi vado io e tu …. –
 
Tentò di aggiungere ma venne interrotto da Yoo
 
-No,no non ti preoccupare. Andiamo insieme.-
 
Detto questo si avviò deciso verso il piano bar.
 
Adocchiò quello che doveva essere il barman,intento in una ‘discussione privata’ con un cliente e sgomitando superò lo strato di ubriachi per raggiungere il bancone,Kai lo seguì a ruota.
 
Una volta raggiunto lo spesso marmo si sporse nel tentativo di attirare l’attenzione ma la folla i copriva la visuale.
 
Stava per tirare qualcosa al ragazzo con i capelli neri ma un altro barman lo fermò appena in tempo
 
-Scusalo ma ha finito il suo turno anche se sta ancora dietro al bancone!-
 
Esordì quello che sorrise per poi posare casualmente lo sguardo su Kai,lo salutò animatamente e l’altro rispose allo stesso modo
 
-Che vi porto?-
 
Chiese lanciando uno straccio in un punto non ben identificato del pavimento
 
-Anzi,tu che prendi?-
 
Disse mentre indicava Jae,quello aggrottò le sopracciglia
 
 - Kim cosa prende lo so già,e monotono e beve solo Rum Bianco!-
 
Aggiunse ridacchiando mentre Kai si buttava sul bancone allungando le braccia per indicare le bottiglie riposte ordinatamente
 
-Non sono monotono,e solo che ho dei gusti precisi,in tutti i campi!-
 
Esordì ridacchiando.
 
 
Jae lo guardò e sospirò leggermente,non aveva scordato cosa succedeva quando Kim beveva troppo,soprattutto troppo Rum Bianco
 
 
-Io prendo una Birra Grande,meglio andarci piano visto che temo che ti dovrò riportare a casa a spalla!-
 
Disse mentre il barista scoppiava a ridere e si avviava a prendere gli ordini
 
- Hey! Non penserai d’avvero che io sia un tale irresponsabile!-
 
Ribatté Kai mettendo su una finta faccia stupita,o meglio,stupida.
 
Passarono un paio di minuti ma il barista continuava a schizzare da una parte all’altra del pianale degli alcolici alla ricerca di qualcosa,ad un certo punto,esasperato,si fermò e voltandosi verso l’altro barman non più in servizio chiese
 
-Taoooooooo sai dove è stato messo il Rum Bianco?!?!-
 
Niente,nessuna risposta
 
-Taooo! Dannazione! Rispondimi! Lo sai o no?!?!-
 
Ancora nulla.
 
Il moretto perse la pazienza e sbuffando si avvicinò al corvino
 
-Potresti smettere di rimorchiare per dieci millisecondi e prestarmi attenzione?!?! –
 
Sbottò dandogli una leggera spintarella alla spalla
 
-Che cazzo vuoi?!!-
 
Rispose acido Tao che lo stava letteralmente fulminando con lo sguardo
 
-Sai dove sta il Ru … -
 
Il più basso si bloccò prima di finire la frase e ridacchiando indicò una bottiglia al lato dell’amico
 
-Sorry, non avevo visto!-
 
Disse,Tao si voltò e lo incenerì con uno sguardo che lo fece rabbrividire
 
-Idiota … perché devi starmi sempre in mezzo ai piedi?-
 
Gli disse acido,il maggiore sentì la rabbia crescergli dentro ma reprimendola lo spintonò per arrivare a prendere la bottiglia,i loro corpi si scontrarono,le loro gambe si legarono in un gioco di spinte e Min sfruttò la sua altezza per scivolare sotto al braccio dell’altro e afferrare la bottiglia dopodiché schizzò via mentre dentro gli esplodeva una guerra,una divisione fra rabbia e amore verso quell’idiota che anche oggi aveva trovato qualcuno da rimorchiare.
 
Seok bestemmiò fra se e se mentre si costringeva a dipingersi un falso sorriso mentre tornava dai clienti
 
-Ecco il Rum Bianco e la Birra!-
 
Esordì mentre si sporgeva e prendeva una Birra Grande dal piano alle sue spalle
 
-Posso portarvi altro?-
 
Chiese,i due scossero la testa e lui si diresse a occuparsi degli altri ordini.
 
Jae distolse a fatica lo sguardo da quello  magnetico del compagno e fissò la schiena dell’altro barista che si era stato da poco spostato dal moretto ….
 
-Ma …. Quello non è….-
 
Disse mentre si accorgeva per la prima volta della figura con cui stava parlando il corvino.
 
 
Era un ragazzo della sua stessa età con dei capelli che andavano dal biondo ramato al castano chiaro,i suoi occhi erano appuntiti e affilati,il viso fino e  le labbra grandi; più che seduto si sarebbe dovuto definire sdraiato sul bancone e da come si atteggiava,da come scrutava il corvino che aveva davanti sembrava quasi …
 
 
…. Quasi un gatto.
 
 
Yoo sgranò gli occhi e ignorando la voce mielosa dell’amico lo guardò meglio,sembrava proprio Dae …. Il suo Dae in un posto simile!
 
Si alzò e fece per avvicinarsi ma Kai lo afferrò per i fianchi e lo costrinse a voltarsi
 
-Hey! Perché mi ignori?-
 
Chiese infastidito,l’altro non rispose e sfilandosi dalla sua presa si voltò di nuovo puntando gli occhi nello stesso posto di prima ma erano spariti sia il barista dai capelli neri che quel ragazzo che somigliava tanto a Jung.
 
Bestemmiò sottovoce e per poco non caddè quando Kim lo trascinò a forza sulla pista
 
-Lo sai che sei un rompipalle,vero?-
 
Chiese mentre si costringeva a restare calmo,per colpa sua aveva perso di vista quel ragazzo
 
-Come sai bene le palle non sono l’unica cosa che rompo-
 
Lo seccò subito Jong mentre gli si strusciava malizioso,Jae lo maledisse e lo fulminò con lo sguardo.
 
 
 
 
Lui e Tao stavano parlando di cose a caso quando quell’altro ragazzo era venuto a chiedere della bottiglia. Lo spilungone lo aveva subito fulminato con lo sguardo,DaeHyun sapeva già a cosa voleva arrivare e temette che uccidesse l’altro barman per essersi intromesso nel suo piano.
 
Alla fine Hyun si era stancato di girarci intorno
 
-Intendi girarci intorno ancora a lungo? -
 
Disse con tono serio,quello fece una faccia angelica
 
-Intorno a cosa starei girando?-
 
Chiese arricciando le labbra
 
-Ma dai! Magari non sono un genio ma non sono nemmeno un idiota completo!-
 
Disse Dae ridacchiando ma quello continuava a far finta di nulla
 
-Spiegati meglio … -
 
Disse Huang piegando la testa di lato mentre si mordicchiava un labbro
 
-Sono un gran pezzo di fico lo dovrai ammettere ….-
 
Disse Dae ridacchiando,l’altro si limitò ad appoggiarsi sui gomiti per ascoltare meglio
 
- …. Sono così ubriaco che potrei vomitare bottiglie di Birra,ho perso completamente la testa e tu sei alto e bello da morire,hai una fame che ti sta consumando e dal primo momento che mi hai visto hai iniziato a pensare a come saltarmi addosso sennò non ti saresti sforzato tanto per prepararmi quel Cocktail super forte! Secondo te non ho capito cosa vuoi?-
 
Finì mentre si alzava dallo sgabello e allargava le braccia stiracchiandosi,Tao rise di gusto e togliendosi il grembiule che aveva legato all’altezza dei fianchi uscì da dietro il bancone e lo raggiunse
 
-Visto che hai fatto quel discorsetto intelligente … sei sicuro di essere ubriaco?-
 
Chiese fissandolo con una strana luce negli occhi
 
-Non rompere le palle … decido io quando sono ubriaco-
 
Rispose Dae ghignando,quello lo prese per un polso e lo trascinò via,dirigendosi verso l’uscita ma a Dae non fregava un cazzo del posto e senza preavviso prese il controllo e lo butto su un divanetto appartato dove gli saltò letteralmente addosso.
 
 
Voleva fare una stronzata,una di più in quella sua vita tutta sbagliata.
 
 
 
Il tempo passava e Jong si faceva sempre più insistente e Jae si sentiva sempre più oppresso sia dalla folla che dall’altro,tentava in tutti i modi di sciogliersi ma l’idea che li ci fosse Jung lo mandava fuori di testa,voleva trovarlo e abbracciarlo,baciarlo e chiedergli scusa per tutto dall’essergli quasi saltato addosso all’essere sparito nel nulla,ma Kai glielo impediva riacchiappandolo ogni volta che si allontanava troppo.
 
Ad un certo punto perse la pazienza e scacciandolo in malo modo si avviò verso i bagni per lavarsi la faccia e tornare presente alla situazione.
 
 
Ci mancò poco che infilasse l’intera testa sotto l’acqua gelata di quel bagno vuoto e piastrellato,dopo qualche minuto chiuse l’acqua e sentì aprirsi la porta,non prestò attenzione dicendosi che non era l’unico a popolare quel locale e quando si girò per poco non gli prese un colpo,c’era Kim appoggiato alla porta del bagno che lo guardava ridacchiando
 
-Non ti sembra di esagerare? Cos’è che temi? Che scappi da una finestra del bagno?-
 
Chiese Jae esasperato da quel comportamento ossessivo,si avvicinò per spostarlo dalla porta ma quando tirò la maniglia quella rimase ferma,era chiusa a chiave.
 
Rabbrividì sentendo un respiro caldo scontrarsi con la pelle del suo collo
 
-Dove credi di scappare biscottino?-
 
Disse un Kai che aveva già bevuto molto Rum visto l’odore del suo respiro.
 
 
Yoo rabbrividì una seconda volta ricordando quello che era successo l’ultima volta che si erano trovati in una situazione simile e rabbrividì una terza volta nel sentire le sua mani circondargli i fianchi e la sua erezione sfiorargli i pantaloni
 
-Aish Kim,scollati immediatamente di dosso e dammi la chiave!-
 
Sbraitò Young mentre tentava di scollarselo di dosso,si girò spingendolo via ma Jong non si arrese e lo spinse addosso al muro facendogli cozzare la schiena contro le piastrelle fredde e dure
 
-Quante storie che fai Babo … -
 
Disse mentre si avvicinava per baciarlo,Jae stava perdendo la pazienza ma sapeva bene che l’altro era a dir poco ubriaco e sperava in cuor suo che quel comportamento fosse dettato solo dall’Alcool che aveva in circolo
 
-Che cazzo fai?!?!-
 
Gli urlò contro mentre quello gli bloccava i polsi
 
-Shhh…-
 
Disse Kai prima di baciarlo con forza,con voglia,spezzandoli il respiro già alterato dalla rabbia,Yoo sentì una mano risalirgli su per l’interno gamba per poi iniziare a massaggiargli il cavallo dei pantaloni,stava d’avvero esagerando,un bacio da ubriaco poteva anche sopportarlo ma sapeva bene che se lo lasciava allungare le mani non se lo sarebbe più scollato di dosso,gli sarebbe bastato un calcio per scacciarlo ….
 
… Eppure ….
 
… Eppure aveva un bisogno enorme di qualcosa che gli facesse staccare la mente da quel suo pensiero fisso ….
 
… Qualcosa che lo distraesse da Dae e dal suo bacio.
 
Una mano gli aprì la zip e si infilò direttamente sotto i boxer,Jae sentì una scossa percorrergli la schiena,Kim aveva un tocco ‘particolare’ che lo mandava in estasi, “Perché resistergli?” si disse Yoo mentre cominciava  a rispondere al bacio con foga,doveva sfogarsi.
 
Ci mise un po’ troppa foga facendo cadere Kai che se lo trascinò dietro,Jung prese a baciare ogni singolo centimetro di quella pelle tanto perfetta quanto dolce mentre il respiro gli veniva mozzato sempre di più dal movimento rapido della mano dell’altro che non gli dava un attimo di tregua,lasciò scorrere le mani su quel corpo che gli era appartenuto fino ad arrivare alla zip dei pantaloni ma quando l’aprì il moretto rigirò la situazione schiacciandolo sotto al suo peso mentre continuava a masturbarlo senza tregua
 
-Non ci pensare nemmeno Biscottino,stavolta tocca a me divertirmi!-
 
Gli disse mentre gli allargava le gambe senza togliergli i pantaloni,così,per farlo penare un po’,Yoo si lasciò sfuggire qualche gemito soffocato mentre lo baciava chiedendogli di più
 
-Dannazione stupido masochista,vuoi uccidermi o cosa?-
 
Si lagnò Jae avvicinandosi al limite alla pazzia
 
-Ti giuro che se non ti muovi ti picchio! Allora?Vuoi fare prestooo?-
 
Si lagnò ancora vedendo che l’altro non gli mostrava l’attenzione dovuta
 
-E perché mai? Dopotutto sei stato tu che mi hai provocato,no?Si fa a modo mio e a tempo mio …-
 
Rispose l’altro stringendo ancora di più la presa sul membro dell’altro,che d’un tratto lo fermò con la mano.
 
Quella frase … “E perché mai? Dopotutto sei stato tu che mi hai provocato,no?” ….. nella sua mente si parò la scena della notte prima,Daehyunnie aveva detto la stessa identica cosa ….
 
 
…. Che cazzo stava facendo?
 
 
Si tirò su scacciando un Kai senza parole che lo guardò esterrefatto mentre si richiudeva la zip dei jeans e si dava una sistemata,lo aveva scacciato tutto d’un tratto,senza un motivo apparente!
 
Jae lo fissò con uno sguardo vitreo
 
-Dammi la chiave … ti prego Kim chiudiamo qui questo ‘incidente’,ok?-
 
Disse indicando la porta,quello si alzò e con un espressione confusa gli allungò la chiave
 
-Si può sapere che cazzo ti e preso pezzo di idiota che non sei altro?-
 
Chiese prima di lasciare andare la chiave.
 
Yoo fece scattare la serratura e prima di uscire si voltò
 
-Che cazzo mi è preso non lo so nemmeno io! Stavo per scoparmi il mio ex riapparso in città da nemmeno un paio di giorni che oltretutto e ubriaco fradicio! Non lo so nemmeno io che cazzo mi è preso!-
 
Disse prima di sbattersi la porta alle spalle.
 
 
 
Camminò veloce in mezzo alla folla,l’unica cosa che voleva fare era arrivare all’uscita e camminare in mezzo all’aria fredda,doveva schiarirsi quelle idee così confuse che aveva.
 
Smadonnò vedendo che c’era la coda anche per uscire,si mise in fila.
 
 
Che cazzo aveva nella testa?
 
Dei polli drogati?
 
Da dove era arrivata la brillante idea di scoparsi Kim Jong In???
 
Si era già dimenticato il motivo per cui lo aveva lasciato??
 
E poi perché non era riuscito ad andare fino in fondo?
 
Perché quella stupida frase lo aveva bloccato?
 
Perché il ricordo di quelle labbra morbide e calde lo aveva trascinato con così tanta violenza alla realtà?
 
Lasciò scorrere lo sguardo sulla folla nel tentativo di distrarsi ma i suoi occhi vennero attirati da una coppietta in particolare,erano seduti su un divanetto poco distante e stavano limonando alla grande o meglio,quello con i capelli neri era vicino allo scoparsi l’amichetto davanti a tutti.
 
Yoo sbuffò ”Come si fa ad essere tanto espliciti davanti a così tanta gente?” si disse mentre li guardava scazzato,poi però la sua attenzione venne rianimata da un ciuffo di capelli biondicci che era spuntato da dietro un bracciolo nei pochi istanti di respiro lasciatoli dall’altro ragazzo … nella sua mente tornò il ragazzo che aveva visto poco prima in compagnia del barista che rientrava alla perfezione nel ragazzo sul divanetto.
 
 
Lasciò la fila e si diresse a passo di marcia verso il divanetto senza nemmeno sapere con certezza cosa cercava,senza essere sicuro di voler vedere la verità che gli si sarebbe presentata dinanzi.
 
 
Rischiò di buttare a terra qualche persona vista la foga con cui solcava il pavimento dorato del locale nel tentativo di non perderli di vista per colpa della folla in continuo movimento,si avvicinava ad ogni passo,ad ogni passo sentiva la realtà diventare sempre più effimera … eccoli,era quasi arrivato,un ultimo passo lo separava dalla realtà,lo solcò.
 
 
Gelo.
 
 
Dolore.
 
 
Rabbia.
 
 
Paura.
 
 
Violenza.
 
 
Un rumore sordo,come qualcosa che si spezza.
 
 
Ancora tanto Dolore.
 
 
Incredulità.
 
 
Gelo.
 
 
Ecco quello che in meno di un secondo ha attraversato milioni di miliardi di volte il corpo di Yoo YoungJae nel preciso momento in cui è arrivato davanti al divanetto,ecco cosa lo tormenta senza fine,come un circolo eterno.
 
 
Una lacrima repressa a forza.
 
 
Un estrema Consapevolezza.
 
 
Dolore assoluto.
 
 
Terrore.
 
 
Paura.
 
 
 
Voglia di Morire.
 
 
Gelo.
 
 
Un rumore sordo che proviene dalla persona che ha di fronte.
 
 
Ancora Terrore e Paura.
 
 
Dolore.
 
 
Ecco quello che ha scosso il corpo di Jung DaeHyun quando ha visto il ragazzo che si era parato davanti al divanetto,in un circolo illimitato.
 
 
Huang Zi Tao li guardò senza capire,incazzato come una bestia con quel nanetto che aveva appena interrotto un occasione con i fiocchi
 
-Ma che cazzo … -
 
Disse poco prima che Dae se lo scollasse di dosso abbastanza violentemente e si sistemasse il più velocemente possibile,anzi,rivestisse il più velocemente possibile.
 
Gli occhi di Jae erano diventati enormi,increduli,vitrei e adesso lo fissavano come uno spettro
 
- M - Ma che …. -
 
Balbettò Yoo mentre faceva saettare lo sguardo da Dae a Tao e viceversa.
 
Qualcosa era appena morto dentro Jae,l’incredulità si trasformò in stupore,il dolore in rabbia e la paura in odio.
Dae lo fissò senza trovare parole adatte alla situazione,seguì il suo sguardo vitreo e si rese conto che stava fissando Tao con un miscuglio di sentimenti indecifrabile
 
-No! Non è come pensi Jae,te lo …. –
 
Dae venne interrottò a metà di quella frase fatta da un pugno nello stomaco
 
-STA ZITTO E FAMMI UN PIACERE!-
 
Gli urlò Jae prima di reprimere una lacrima a forza e dirigersi a passo svelto verso la porta di servizio.
 
Ignorò le minacce del buttafuori e uscì dalla porta di metallo facendo scattare l’allarme antincendio,per quanto gliene fotteva poteva anche picchiarlo a sangue.
 
 
Sentì il vento invernale sferzargli la pelle candida e scacciare quella lacrima solitaria che gli aveva appena solcato il viso corrucciato dalla rabbia.
 
Prese a calci tutto quello che riuscì a trovare alla sua portata,dopo una mezz’oretta di vagabondaggio decise di tornare a casa,disgustato dalle dolci coppiette che riempivano i vicoli e i locali.
 
Per poco non sfondò la porta di casa aprendola con un sonoro calcio che rimbombò per tutto l’immobile,lasciò cadere il giubbotto a terra e lanciando il cellulare decise di fare una doccia,giusto per togliersi di dosso l’odore di Kim che ancora lo perseguitava.
 
 
L’acqua fredda scorreva monotona sulle spalle del ragazzo che,incoerente del tempo,teneva gli occhi chiusi nella vana speranza di dimenticare quello che aveva visto nemmeno un ora prima … eppure quel ragazzo dai capelli corvini e lo sguardo magnetico continuavano a tornargli in mente assieme a i sommessi lamenti di Dae provocati dalle mani affusolate dell’altro.
 
Sentì un conato di vomito farsi strada ma riuscì a fermarsi appena in tempo,prese a tossire senza freno,come se anche l’anima volesse abbandonarlo,poi d’un tratto si costrinse a fermarsi,chiuse l’acqua e restò in silenzio cercando di capire se era tutto frutto della sua immaginazione oppure qualcuno era d’avvero entrato in casa.
 
 
 
DaeHyun sentì il vuoto farsi spazio nel suo sterno,schiacciandolo.
 
Guardò la figura slanciata di Jae allontanarsi veloce oltre la porta d’emergenza e scomparire nella notte. Si scosse dal torpore deciso a rincorrerlo ma una mano lo afferrò per un braccio,bloccandolo con una certa violenza
 
-Ma Porco Iddio! Intendi andartene così?!-
 
Si voltò e si ritrovò davanti un cinese di quasi 1.90 a dir poco incazzato che strinse ancor più violentemente la presa sul suo polso facendoli un gran male
 
-Ti sembra il momento per rompere? Ti rendi anche solo lontanamente conto della stronzata che ho combinato?? EH?? NON PENSO!VATTI A SCOPARE QUALCUN ALTRO,NON E LA SERATA GIUSTA!-
 
Non aveva la minima voglia di perdere tempo così,si ok,lo aveva mollato vicinissimo ad un orgasmo ma questo non voleva dire che dovesse finire ‘il lavoro ’ !
 
Gli rivolse uno sguardo a dir poco terrificante,qualcosa negli occhi di Tao vacillò leggermente e lui ne approfittò per liberarsi dalla presa e uscire dal locale,doveva sistemare le cose,definitivamente.
 
 
 
 
Huang rimase fermò per qualche istante mentre realizzava che la figura in allontanamento era DaeHyun dopodiché ringhiò imbufalito e raccogliendo tutta la rabbia che aveva in corpo partì all’inseguimento del biondino che aveva momentaneamente perso in mezzo alla folla,
 
-NESSUNO può azzardarsi a trattarmi cosi!-
 
Sbottò mentre si aggiudicava l’idea ritrovare quel nanetto e picchiarlo a sangue x insegnargli che quando Huang Zi Tao vuole qualcosa se la prende e basta e se gli e la si nega si va in contro a serie ‘punizioni’. Le sue lunghe gambe solcavano il pavimento brillante a grandi passi mentre la sua altezza finiva col dimostrarsi alquanto inutile in una folla disordinata come quella,poi però adocchiò un giubbotto rosso con una scritta in nero ‘Beat Absolute Perfection ’ era Dae! Si affrettò mentre lo vedeva varcare la soglia e spintonando una decina di ragazzi riuscì a saltare la fila. L’aria fredda lo scosse dal tepore del locale e solo a quel punto si rese conto di avere addosso solo una maglietta a maniche corte,scosse la testa ignorando i brividi e scrutò oltre le nuvolette prodotte dal suo fiato caldo,quel giubbotto era inconfondibile! Ghignò mentre si avvicinava silenzioso al ragazzo che teneva freneticamente il cellulare all’orecchio. Mancavano pochissimi passi,nei dintorni nn cera più nessuno e nessuno lo avrebbe visto  … era completamente fuori di se …
 
… Una mano calda lo afferrò per un polso costringendolo a fermarsi con uno presa ferrea,quel calore distrusse lo strato di gelo che ricopriva il ragazzo e la rabbia si affievolì un istante salvo poi tornare intatta. Tao si voltò,ancora più infuriato,davanti a lui c’era Seok chiuso in un giacchetto pesante. Il minore gli gettò un’occhiata indiavolata strattonando il braccio,l’altro non si oppose minimamente e lasciò subito la presa dopodiché gli porse il giacchetto che aveva in mano
 
-Non fare il Babo e mettiti il giubbetto! Fa un freddo boia stasera.-
 
Gli disse il moretto,Zi afferrò il giubbotto in malo modo e se lo infilò controvoglia mentre puntava il suo sguardo cattivo verso qualcos’altro ignorando gli occhi duri dell’amico che lo guardava con un espressione di rimprovero
 
-Si può sapere che cazzo vuoi?!?!-
 
Chiese mentre metteva su un ghigno cattivo
 
-Evitarti una denuncia.-
 
Rispose l’altro tranquillamente,lui lo odiava quando faceva così! Sembrava così calmo anche nei momenti peggiori! Era l’unico che non lo temeva nemmeno un po’ quando era arrabbiato ….
Tao si voltò ignorandolo e smadonnando alla grande aggiunse
 
-Ma i cazzi tua no? Ve?-
 
Lo sguardo di Kim non si smosse minimamente. Huang voleva una reazione,pretendeva una reazione,così lo spintonò con forza
 
-Stavolta mi hai stufato! Ogni volta che sto per divertirmi arrivi tu e rovini tutto! Stronzo!-
 
Gli urlò contro,l’altro per risposta scoppiò a ridere fino alle lacrime. La rabbia di Tao risalì tutto insieme e sboccò in un secondo spintone ancora più forte che fece sbattere lo hyung con la schiena addosso a un muro del retro del locale. Min smise di ridere solo per poterlo guardare e scoppiare di nuovo in una risata rumorosa.
 
-CHE CAZZO HAI DA RIDERE?-
 
Tao stava perdendo completamente la testa,probabilmente era colpa del fatto che era una cosa come due settimane che andava sempre in bianco e quasi tutte per colpa di un intervento dell’altro che arrivava nel momento meno adatto,o semplicemente era il troppo alcool.
 
-Vuoi sapere perché cazzo rido?-
 
Rispose finalmente mentre riprendeva fiato
 
-Perché sei ridicolo! Dopo le dieci di sera diventi un'altra persona! L’unica cosa che ti interessa e scoparti qualcuno per poi arrivare al giorno dopo e non ricordarti nemmeno come si chiamava o se hai ancora il suo numero scritto da qualche parte sulla schiena!-
 
Aggiunse mentre il suo sguardo cambiava,diventava sempre più serio e infuriato
 
-E Se Anche Fosse?!?! NN MI SEMBRA CHE è AFFAR TUO CHI MI SCOPO E SE OGNI SERA E UNA PERSONA DIVERSA O NO!-
 
Urlò Zi mentre lo spingeva per la seconda volta addosso al muro tenendolo fermo per le spalle,ogni tanto dimenticava quanto l’altro ragazzo fosse di molto più basso di lui nonostante avesse tre anni di più.
 
Incrociò finalmente gli occhi di Min che fino a quel momento aveva evitato e non vide altro che rabbia e frustrazione
 
-NON E AFFAR MIO!? TAO MA CHE CAZZO DICI?!-
 
Stavolta fu Seok ad urlare e la sua voce buco i timpani del maknae che alzò un labbro infastidito,non si aspettava una reazione simile
 
-QUANDO MI ARRIVI IN CASA IN PIENA NOTTE UBRIACO FRADICIO perché NON TI RICORDI NEMMENO DOVE ABITI,ALLORA E’ AFFARE MIO?
QUANDO TI BUTTI Giù perché DICI CHE L’UNICA COSA CHE FANNO TUTTI è USARTI PER DIVERTIRSI E IO MI INVENTO LE PEGGIO COSE PER FARTI TORNARE IL SORRISO,ALLORA E’ AFFAR MIO?
QUANDO TI HANNO DROGATO E TI HANNO QUASI VIOLENTATO E IO MI SONO FATTO ROMPERE LE COSTOLE PER DIFENDERTI,ALLORA ERA AFFAR MIO?-
 
Stavolta Min lo guardava senza lasciargli scampo … Zi si sentì privare dell’anima …
 
-Sai quanti altri casi potrei citare? Migliaia! Eppure a quanto dici tu non è affar mio se mandi la tua vita a puttane … -
 
Sbottò ancora lo hyung,stavolta xò il suo tono era tornato nella media e Huang avrebbe potuto giurare di aver visto qualcosa incrinarsi su quel viso perfetto …
 
 … nella sua mente venne alla luce un pensiero che lo fece ghignare.
 
Ignorò lo sguardo cupo dell’altro e lo spinse con ancora più forza contro il muro,quello fece per spingerlo via,aveva già capito cosa era passato nella mente incasinata dell’altro,ma aveva uno svantaggio fondamentale:l’altezza.
Zi lo bloccò con il proprio corpo bloccandoli i polsi dietro alla schiena
 
-NON CI PENSARE NEMMENO! NON INTENDO PERMETTERTI NIENTE DI SIMILE!-
 
Min era alquanto agitato e infuriato,lo avrebbe preso a calci fino alla morte se si fosse anche solo azzardato a toccarlo,strinse i denti quando sul viso dell’altro nacque un altro ghigno,solo una parola uscì da quelle labbra carnose
 
- …. Perché? …. –
 
Lo guardava,curioso e attento allo stesso modo,l’altro non sapeva che rispondere
 
-Che cazzo vuol dire ‘Perché?’ ci sono decine di migliaia di motivi!-
 
Disse di botto Kim mentre il viso dell’altro ragazzo si avvicinava pericolosamente al suo
 
- Fammi un esempio … -
 
Gli soffiò il corvino a pochi centimetri dalle labbra. Min si sentì avvampare e il corpo gli diventò di pietra,non sapeva nemmeno lui da dove ma riuscì a recuperare la voce
 
- …. In primis perché non voglio e … -
 
Venne bloccato a metà dalla risata scarlatta dell’altro
 
- Non è vero,pinocchio ….-
 
Rispose alludendo sarcasticamente alla differenza di altezza
 
- … Lo devo ammettere,la tua maschera e quasi perfetta ma ho notato quell’incrinatura nei tuoi occhi e nella tua voce …. –
 
Continuò mentre con la mano libera gli prendeva il viso
 
- …. Non puoi mentirmi.-
 
Concluse prima che il cervello di Seok andasse in tilt,sentì le labbra morbide e bollenti dell’altro forzare fin da subito le sue e non ci volle molto perché cedesse sotto a i suoi tocchi,famigliari quanto estranei,violenti quanto dolci,forti quanto sinuosi.
 
Lo sentì muoversi veloce e spostare entrambe le mani sul cavallo dei suoi pantaloni che prese a massaggiare senza tregua. Dopo poco Min iniziò a trattenere i primi gemiti mentre il bacio diventava sempre più intenso e le loro lingue si stringevano sempre di più in un gioco violento e dolce che sembrava non voler più finire.
 
D’improvviso lo hyung sciolse il bacio ma nn fece in tempo a riprendere aria che subito gli venne tolta dal gesto veloce dell’altro che senza preavviso gli aveva infilato una mano nei boxer e aveva cominciato a ‘giocare’ pesante,sentì il corpo bruciare sotto al suo tocco e non si risparmiò un gemito di piacere che mando in estasi l’altro che non aspettava altro per rifocillare la sua fame insaziabile.
 
Kim sentì l’eccitazione dell’altro strusciarsi contro il suo bacino e la mano stringere la presa,riprese a baciare avidamente il maknae.
 
Il mondo attorno a loro era di troppo,i loro respiri erano uniti come una catena,i loro corpi si cercavano spasmodicamente,senza tregua,le loro pelle si strusciava come se volesse innescare un fuoco,i loro muscoli si scontravano in una danza immortale,da soli avrebbero potuto illuminare l’intera città.
 
Seok si perse in quei baci affusolati che gli strappavano l’anima in un modo da cui era diventato dipendente.
 
Stacco le mani dai fianchi di Huang e iniziò ad  aprire quei pantaloni attillati che erano diventati decisamente troppo stretti,tirò giù la zip e sentì l’altro reagire mordicchiandoli vogliosamente il collo,andava in estasi quando lo faceva.
 
Infilò una mano direttamente sotto i boxer e andò subito a scontrarsi con il membro caldo e duro dell’altro,iniziò a muoversi su e giù alternando il ritmo in una sequenza che sapeva lo avrebbe mandato fuori di testa,e così fu.
 
Tao si tratteneva a malapena strugendosi le labbra nei morsi e nei baci,sentì la lingua calda dello hyung percorrergli il collo fino ad arrivare al lobo che prese a mordicchiare e a succhiare fino a che non lo costrinse a concedergli un mugolio,come un gatto che fa le fusa al padrone,dopodiché sentì quella dolce voce sussurrargli
 
-Adoro quando fai il gattino ubbidiente,amore … -
 
Zi si sentì andare in ebollizione e quella mano che non faceva altro che torturarlo non faceva che peggiorare la situazione,il respiro corto di Min,la sua voce,le sue mani,la sua pelle,il suo odore,il suo calore,ogni cosa di quel ragazzo lo mandava in estasi
 
-Il biondino se ne sarà anche andato ma al suo posto ho trovato un giocattolo migliore … -
 
Mugugnò a bassa voce,voce che però non era abbastanza bassa per l’orecchio di un padrone come Seok che stava attento ad ogni minima fusa del suo animaletti preferito.
La mano nei boxer di Tao si ritrasse bruscamente e le labbra si staccarono da quelle del compagno che adesso lo guardava con un aria corrucciata … anzi,siamo sinceri …. Incazzata
 
-Che … che cosa sarei io?-
 
Huang Zi Tao piegò la testa di lato
 
-Cosa ti prende adesso Kimmie?-
 
Gli occhi dell’altro si velarono di nero,si riempirono di rabbia,di nuovo, e la sua voce si fece brusca mentre spintonava l’altro lontano da se
 
-NON CHIAMARMI IN QUEL MODO RIDICOLO E RISPONDI CAZZO!-
 
Ma l’altro non proferì parola rendendosi conto dell’enorme cazzata che aveva detto
 
-Un ‘Giocattolo Migliore’?-
 
Ripete Kim tremando,forse per la rabbia forse per l’improvviso freddo venutosi a creare quando si era diviso dal corpo dell’altro
 
-Io … -
 
Zi non finì la frase perché un Kim Min Seok intaccato dalla rabbia gli mollò un calcio nelle parti basse e se ne andò stringendosi nel suo cappotto che poco poteva contro il gelo che si sentiva crescere,dentro lo sterno.
 
Il maknae cadde in ginocchio piegandosi in due per il dolore,che cazzata aveva combinato stavolta? Voltò la testa e vide la minuta figura dell’altro allontanarsi velocemente.
 
 
 
Bang camminava insistentemente avanti e indietro davanti alla porta dell’ospedale in attesa di Himchan … e candyfloss.
 
L’amico era entrato da più di venti minuti e ancora non dava segni di vita,stava aspettando da così tanto tempo che temeva di essere diventato dieci centimetri più basso. Le gambe gli dolevano e non voleva più sentirne di camminare sullo stesso punto.
 
Guk alla fine si appoggiò a una colonna e tentò di calmare la mente,alzò il volume delle cuffie e si concertò sulla canzone che stava ascoltando,No Limit di Zico. La musica gli entrò dentro,la voce del ragazzo gli perforò l’anima,il tempo passava,un'altra canzone,Cocks,e un'altra ancora,SAM,finche Yong non iniziò a preoccuparsi cosi mandò un messaggino all’amico
 
“Allora? Quanto tempo ci metti? Cos’è,ti hanno visto e ti hanno internato?!?!  .-. No perché se così fosse fammelo sapere che vengo a recuperare candyfloss e me ne vado,ti lascio qui volentieri …. -.-“”
P.S: Channie sappi che se non ti sbrighi mando uno che porta la moto ad aggiustare da me (un carabiniere) a farti una sorpresa al locale quando meno te lo aspetti <3”
 
Incredibilmente dopo solo un'altra mezza canzone,Very Good, vide l’amico uscire di gran carriera dall’edificio …. Da solo. YongGuk lo guardò con gli occhi sbarrati
 
- E candyfloss?!?!-
 
L’amico alzò le spalle e rispose semplicemente
 
-Ha detto che non ha la minima intenzione di seguirmi,allora gli ho detto che c’eri anche tu,quello che lo aveva salvato,e che lo vogliamo aiutare … alla fine mi ha fatto il terzo dito e ha detto che possiamo andarci a far fottere.-
 
Lo Hyung scosse la testa
 
-Vuoi dirmi che non sei riuscito nemmeno a importi con un bambino?!-
 
L’altro lo guardò male
 
-Prima di tutto il tuo messaggino mi ha messo ansia! Comunque …. non lo farai,vero?-
 
Ci mancò poco che Bang lo picchiasse
 
-Non sei riuscito a fare l’unica cosa che ti avevo chiesto : portare fuori dall’ospedale il ragazzino! Te lo meriteresti ma poi i tuoi dipendenti mi squarterebbero visto quanto li paghi … -
 
Mugugnò sbuffando
 
-Ma quello non è un ragazzino! E … E … E un gigante più alto di me! Come faccio a costringerlo se non vuole venire?-
 
Si lagnò Chan che venne bruscamente spostato di lato
 
-Che hai intenzione di fare?!?!-
 
Urlò dietro all’amico che si entrava nell’edificio
 
-Intendo farti vedere come si porta un bambino fuori da un ospedale!-
 
Rispose l’altro facendoli segno di seguirlo.
 
Salirono e scesero un sacco di scale,solcarono decine di corridoi e controllarono decine di numeri di stanza,dopo più di dieci minuti sorpassarono quel labirinto e giunsero nella camera della testa rosa.
 
HimChan entrò per primo bussando appena,Guk lo seguì a ruota,la stanza era grande e luminosa ma il bianco era così tanto da dar fastidio. In tutto quel bianco c’era una macchietta colorata che se ne stava appollaiata sul davanzale della finestra come un piccione alla ricerca di chissà che cosa nel tramonto colorato che inondava l’intera stanza di una luce calda e tranquilla.
 
Quando li sentì entrare la macchietta nemmeno si voltò,anzi,gli ignorò completamente come se non esistessero. Kim accennò una leggera tosse e il ragazzo gli indicò la porta senza degnarli di uno sguardo
 
-Certo che sei duro a capire! TI HO DETTO DI SPARIRE!-
 
Yong piegò la testa infastidito,odiava chi urlava senza motivo,poi vedendo che Kim non diceva nulla intervenne
 
-E così che si parla a chi è più grande di te marmocchio?!-
 
Finalmente il ragazzo si voltò,aveva dei tratti delicati e dei grandi occhi neri come la pece,le labbra rosse spiccavano su una carnagione chiarissima,i modi però avevano un qualcosa di sbagliato rispetto a quell’aspetto quasi angelico
 
-Ma fammi il piacere! E TU chi saresti?! I RINFORZI?!?!?!-
 
Fece una risatina sarcastica indicando la dimensione di massa fra i due ragazzi che aveva davanti
 
-No stupido bamboccio,sono quello che ti ha salvato la vita.-
 
Rispose freddamente Guk che a forza stava reprimendo l’idea di farcelo rimanere all’ospedale,ma stavolta con le ossa rotte. Candyfloss rise sarcastico
 
-Bell’affare hai fatto! Se ti facevi i cazzi tuoi era meglio …. –
 
Rispose mentre si metteva a sedere con le gambe a penzoloni,i panni che gli aveva portato HimChan gli stavano alla perfezione,giusto i jeans erano un po corti ma le scarpe a collo alto camuffavano bene
 
-Senti,prima che mi incazzo sul serio,mettiti in quella testa cotonata che verrai con me! Volente o nolente!-
 
Esordì  Yong mentre cominciava a perdere la pazienza
 
-E se dico di no che fai? Eh? Fai come quell’altro deficiente e vai a chiamare un'altra persona perché tenti di convincermi?-
 
Rispose l’altro alzandosi in piedi,Guk ghigno,quel ragazzo era d’avvero molto alto,anche più alto di lui nonostante la giovane età che doveva avere,ma l’altezza non è sempre un punto forte e lo hyung lo sapeva ….
 
-No! Non faccio come questo deficiente!-
 
HimChan lo guardò male
 
-Scommettiamo che mi seguirai anche se nn vuoi?-
 
Il ragazzino rise
 
-Voglio proprio vedere come farai!-
 
HimChan capì le intenzioni dell’amico e aprì la porta in anticipo
 
-Allora facciamo una scommessa,se riesco a portarti fuori di qui entro cinque minuti tu farai tutto quello che voglio io fino a domani! Senza lamentele ne rifiuti!-
 
Guk ghignò divertito mentre proponeva
 
-E se perdi ve ne andrete per sempre,entrambi,e il tuo amico mi darà la sua macchina,ok?-
 
Rispose chioma rosa,l’altro accettò e Kim fece partire il tempo senza fiatare.
Il ragazzino si puntò sulle gambe,probabilmente pensando che avrebbe provato a strattonarlo invece lo hyung andò a colpo sicuro e lo prese semplicemente per le gambe lunghe e strette nei jeans attillati e se lo caricò in spalla,quello prese a muoversi e a calciare rischiando di fargli perdere l’equilibrio più volte
 
- Dove credi di scappare candyfloss??-
 
Ghignò beffardo mentre con l’aiuto di Kim varcava la porta della stanza
 
- Co – COME CAZZO MI HAI CHIAMATO?!?!?!-
 
Sbottò il maknae mentre cominciava a prendere a pugni la schiena del maggiore
 
-METTIMI Giù CAZZO! METTIMI Giù HO DETTO!SEI UN COGLIONE! TI DO 5 MINUTI DOPODICHé …. –
 
- ‘Dopodiché’ cosa?-
 
Chiese Guk mentre si destreggiava nei corridoi,andare in giro con un ragazzo di quasi un metro e novanta caricato in spalla che scalcia e si dimena non è certo un impresa facile ed oltretutto aveva un tempo da rispettare
 
-CHE CAZZO VUOL DIRE ‘DOPODICHé COSA?’ –
 
Si incazzò ancora di più il ragazzino
 
-RISPONDI BAMBOCCIO! Se non ti metto giù entro cinque minuti cosa intendi farmi? Tsz …. –
 
Him trattenne a forza una risata mentre guardava frettoloso l’orologio,l’amico si stava arrabbiando molto più velocemente del solito. Capelli rosa si zittò ma non smise di dimenarsi ed urlare attirando l’attenzione  della gente nei corridoi che li guardava come dei matti.
I pianerottoli sembravano non finire più,le scale si susseguivano senza tregua per le gambe allenate di Bang che iniziava a sentire il peso del ragazzo,infermieri e dottori gli indicavano decine di strade diverse per trovare l’uscita principale e più di una volta si ritrovarono in dei vicoli ciechi
 
-Ma porca putty! Cos’è un labirinto o un ospedale?!?!?-
 
Stavolta era stato Chan a perdere la calma mentre dava un calcetto a una cartaccia a terra
 
-IDIOTI! IDIOTI! IDIOTI! SIETE DUE IDIOTI! IDIOTI! IDIOTI!-
 
Prese a cantilenare il minore mentre tranquillamente appoggiato alla spalla del maggiore guardava divertito il muro color neve che delineava la fine dell’ennesimo corridoio sbagliato
 
-Tappati la bocca o giuro che ti ci faccio rimanere a vita dentro quest’ospedale!-
 
Rispose acido Yong mentre  gli dava uno schiaffo su una gamba
 
-Guarda l’ora invece di rompere le palle a me! IDIOTA!-
 
Esordì candyfloss scalciando,lo hyung evitò per poco di prendere un calcio in faccia e strattonando l’amico indicò l’orologio,quello si limitò a sibbillarli “Non ce la faremo mai! Manca a malapena un minuto!”
 
-E ALLORA MUOVITI!-
 
Rispose urlando il ventitreenne mentre iniziava a correre per i corridoi che aveva già percorso,in un modo o in altro avrebbe portato fuori dall’edificio il ragazzo,Channie teneva il conto del tempo tipo Countdown mentre a fatica teneva il ritmo dell’amico che sfrecciava con estrema agilità su quelle mattonelle scivolose,come se d’un tratto non sentisse più ne il peso di   candyfloss ne la stanchezza
 
-NON FARETE IN TEMPOOOOO!!! E TU CON GLI OCCHI DA ALIENO,PREPARA LE CHIAVI DELLA MACCHINAAA!!! HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!-
 
Rise malignò il sacco di patate (?),’l’alieno’ lo ignorò e quasi urlò
 
-MERDA! Mancano solo 20 secondi Gukkie!-
 
Gukkie’ evitò per poco un gruppo di infermiere e dirigendosi verso una delle finestre esclamò
 
-ECCOCI!-
 
Dopodiché aprì la finestra centrale e scaricandosi il ragazzetto dalle spalle con un unico,fluido,veloce,flessibile gesto lo lasciò cadere letteralmente oltre il davanzale di marmo grigio
 
-Ma che cazzo … !!! –
 
Esclamò l’amico bloccandosi
 
-Ho fatto in tempo,no?-
 
Chiese l’altro sorridendo felice come un cane che riporta un osso (?) ,ChanChan fu solo capace di annuire con gli occhi sbarrati prima di precipitarsi a vedere dove fosse finito il maknae
 
-Tranquillo ChanChan!!-
 
esordì Bang mentre scavalcava il davanzale con agilità.
 
A terra dolorante c’era candyfloss che massaggiandosi il posteriore si stava rialzando fra una bestemmia e l’altra,vedendo che il maggiore stava per scoppiare a ridere divenne dello stesso colore dei suoi capelli
 
-CHE CAZZO HAI DA RIDERE?-
 
L’altro si limitò ad indicare i suoi pantaloni,neanche a farlo apposta (o magari era proprio fatto apposta uu) Guk lo aveva lasciato cadere proprio sopra una pozzanghere e adesso sembrava che se la fosse fatta sotto.
Quando gli occhi del ragazzino si posarono sul disastro che aveva addosso passò dal fuxia al rosso dopodiché spintonò il ragazzo dai capelli rosso fuoco dirigendosi verso il cancello
 
-Hey! Dove intendi andare?!?!-
 
Disse Kim fermandolo per un braccio
 
-Che caz … -
 
Il biondino mise su un ghigno
 
-Hai perso! IDIOTA! IDIOTA! IDIOTA!-
 
Quello lo guardò e corrucciando le sopracciglia esclamò
 
-QUI L’IDIOTA SEI TU! CHIARO?! CRETINO!-
 
Il maggiore però non intendeva smetterla e continuò
 
-PER CASO STAI ROSICANDO? EH? IDIOTAAAAAA!!!-
 
Guk guardava la scena da lontano e mentre si passava una mano sulla spalla dolorante si chiese quale dei due fosse più infantile,il ragazzino con i capelli fuxia o Kim HimChan che come un bambino si stava prendendo una fantomatica ‘rivincita morale’.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Yeeeee(?)!!! :D Dopo non so quanto tempo sono tornata alla città dei Vivi(?)!!!! *^* La scuola distrugge ogni mia fantasia/voglia di fare qualsiasi cosa (compreso respirare -.-“”) TT.TT sono arrivata al punto di ‘No More Dream’ – Ogni riferimento a BTS/Canzoni esistenti non è puramente casuale (xD)- Comunque,che mi dite? Ultimamente sono curiosa lol .-.  Come vi va? xD
 Si,Ok,Lo Ammetto,sto distogliendo il discorso dal percorso principale e cioè : Che cazzo mi è preso?!?!
Bè,vi annuncio che non ne ho la più pallida idea! *risatina isterica* :D Ecco l’arrivo dei miei amati personaggi che da tempo volevo inserire (e non saranno gli ultimi –Spam Moment- uu). Allora?!?!?!? Ditemi!!! Dite tutto All’Oscuro Redattore Capo!!!!! *risata satanica* (gli orrori ortografici segnalatemeli,è l’una di notte e domani ho una riunione scolastica importante lol quindi perdonatemi xD)
Per caso sta uscendo allo scoperto il vero Dae?? E Kai?Alla fine non ha detto il perché del suo ritorno in città! E la TaoMin?Sarà solo un clishe(presumo si scriva cosi uu xD) oppure c’è qualcosa di piu? E candyfloss?? Riuscirà Gukkie a insinuarsi nella sua vita?? Per non parlare dell’ Alieno! (modo spietato e insensibile in cui chiama il Mio Amato ChanChan quell’insensibile di mia sorella TT.TT) Secondo voi Channie dove cavolicchio e ricollegato?!?!? MISTERO MISTEROSOOOO!!! MUHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!  Che altro aggiungere,il pezzetto della ‘troia’ mi ha fatto sbellicare(?) xD xD xD xD
Adesso Recensite! Recensite! Recensite! *si sente un dio(?)* ^(*-*)^   *Bye*

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Capitolo 8
*** 8°-Il dolore degli Angeli Caduti ***


 
Jung Dae Hyun si precipitò fuori dal locale come una saetta,doveva trovare al più presto Jae e ….
 
… e ….
 
… E cosa?
Cosa intendeva fare una volta trovato l’altro ragazzo? Si sarebbe inventato una patetica scusa del tipo “Sono ubriaco” o “Non è come sembra,te lo giuro”?
 
No,non era per niente credibile e ciò che aveva fatto era stato fin troppo palese.
 
Recuperò il cellulare da una tasca e compose il numero dell’altro,chiamò.
 
Niente,
 
l’altro cellulare non dava segni di vita.
 
Bestemmiò,era inutile chiamarlo,non avrebbe mai risposto … doveva trovarlo di persona poi avrebbe pensato a cosa fare …..
 
 
 
….. Non voleva perdere anche Yoo ….
 
 
Sentì un rumore alle sue spalle ma non si girò e continuò a camminare,non sapeva nemmeno dove andare a cercare così si diresse direttamente verso casa del maknae,sarebbe dovuto tornare,prima o poi.
 
Le strade erano deserte e gelate,era come se un velo di tristezza si fosse disteso sull’intera città,come se anche il cielo sapesse cioè che era appena successo,come se anche il vento stesse piangendo per ciò che si era appena spezzato …..
 
…. Come se anche la volta celeste stesse imprecando per l’enorme,disumana,stupidità di quei due ragazzi che per un motivo o per un altro non riuscivano nemmeno a starsi vicino ….
 
…. Come se anche la più lontana Supernova sapesse che la Fissione Nucleare che condivideva con quei due idioti sarebbe potuta essere fermata da due semplici parole che però nessuno dei due intendeva pronunciare ….
 
…. Come se anche le stesse galassie sapessero che si rischiava che quel “Ti Amo” non arrivasse mai,non giungesse mai a destinazione,come se sapessero che avrebbero potuto ascoltare solo il suono freddo delle lacrime che si scontrano con la realtà e mai quello di un bacio schioccato senza preavviso,a meno che l’orgoglio senza senso di quei due fosse crollato del tutto …
 
 
I suoi passi riecheggiavano sull’asfalto gelato della strada,si strinse nella giacca e scuotendo la testa affrettò il passo.
 
 
Dopo pochi minuti la casa color amarena dei Yoo si stagliò davanti agli occhi del ragazzetto infreddolito che subito si infilò sotto la veranda nel tentativo di evitare il vento freddo che gli sferzava la carne.
 Si infilò le mani in tasca e frugando trovò le chiavi che gli aveva dato di sfuggita l’altro dopo aver esclamato “Non voglio che tu rimanga fuori casa ad aspettarmi per delle ore!”.  Jung sorrise a quel ricordo ed entrando dentro casa tentò di far finta che nulla fosse cambiato da quel momento,che Jae lo trattasse ancora in quel modo …..
 
….. ma appena mise piede in casa sentì una brutta sensazione graffiargli l’anima,chiuse la porta,il silenzio di quel posto era assoluto come se fosse circondato da una bolla di vetro. Le gambe gli diventarono di pietra come se qualcosa di lui non volesse accettare che quel luogo era vuoto,popolato solo dal suo spettro.
Iniziò a girargli la testa,sentì le gambe cedere,lo stomaco si contrasse in una fitta di dolore ….
 
 
…. Che succedeva adesso?
 
 
Si portò una mano al petto come se tutto l’alcool che aveva ingerito stesse prendendo fuoco,sentì il respiro mancargli,gli si strinse la gola come in una morsa,si appoggiò al muro mentre i respiri diventavano sempre più corti,scivolò sul pavimento.
 
La crisi durò una decina di minuti,minuti d’inferno puro,dopodiché tornò tutta alla normalità con la stessa velocità con cui era iniziato tutto.
 
Hyun riprese fiato e restò a fissare la parete che aveva di fronte per qualche minuto.
 
-Aish ….-
 
Aveva rischiato di rimanerci secco
 
-Troppo Alcool in una sola volta … -
 
Si disse mentre a fatica si rialzava da terra,la sua pelle era così fredda che nemmeno sembrava ci scorresse il sangue.
Aveva un freddo boia così si diresse verso la camera che divideva con l’altro alla ricerca di qualcosa di più pesante da infilarsi ….
 
…. Le gambe gli tremavano ancora ma almeno riusciva a stare dritto,più o meno.
 
Varcò la soglia della stanza,si passò una mano su gli occhi,era come se gli sfuggisse qualcosa ….
 
… ma cosa? Cos’era che non riusciva a ricordare?
 
Tentò di sforzare la memoria ma sentì un altro attacco come quello di prima prepararsi all’arrivo così si diresse velocemente verso il bagno,stavolta c’era anche il vomito a fargli compagnia.
 
Un quarto d’ora dopo uscì dalla stanza e si diresse verso la porta,aveva urgente bisogno di  una boccata d’aria fresca. Si chiuse la porta alle spalle e guardando l’ora si disse che aveva bisogno di schiarirsi le idee.
Il petto gli doleva ancora,quegli occhi disperati gli ferivano ancora l’anima,il leggero tremolio di quel corpo che tanto amava gli faceva ancora sanguinare il cuore ….
 
…. Erano bastati pochissimi secondi perché realizzasse ciò di cui era stato capace,ciò che aveva buttato via,ciò che aveva distrutto …
 
… Tutti i sentimenti di rabbia erano scomparsi lasciando posto alla malinconia ….
 
Camminò per non si sà nemmeno quanto tempo,non riusciva a trovare parole adatte per esprimere ciò che voleva,il suo corpo lo spingeva a prendere Jae per le spalle e baciarlo stringendolo a se,spiegandoli che non avrebbe mai voluto fare ciò che aveva fatto,che non avrebbe mai più permesso che quegli occhi che tanto aveva cercato fossero nuovamente immersi nell’oblio del dolore,che avrebbe preferito morire tutti i giorni piuttosto che vivere anche solo un altro minuto senza di lui,senza il suo calore,la sua risata,la sua voce.
 
Fece retrofront e raccogliendo tutte le forze che ancora aveva in corpo tornò velocemente a casa di Yoo.
 
Forse per via della sbornia o forse del freddo,si sentiva carico di coraggio.
 
 
 
 
Jae chiuse l’acqua e dopo aver aspettato qualche minuto uscì da sotto la doccia,afferrò un asciugamano e uscì dal bagno,possibile che qualcuno fosse entrato in casa?
 
Vide la luce del soggiorno accesa e la porta principale accostata …. Eppure era sicuro di averla chiusa ….
 
Sobbalzò.
 
Aveva sentito un rumore di passi provenire dalla sua stanza,ci si precipitò.
 
Entrò senza pensarci due volte ma la stanza era vuota come poco prima,si disse che stava solo esagerando e fece per girarsi ma sentì qualcuno prenderlo per un fianco e stringerlo.
 
 Si irrigidì.
 
Tentò di liberarsi sentendo il panico attraversarlo ma poi una voce famigliare gli ammaliò i timpani
 
- Stai buono cioccolatino … -
 
Young si fermò sentendo dei brividi percorrergli la schiena
 
-Cazzo vuoi?!?
Non ti aveva detto di sparire?!?!-
 
Esordì acido mentre il braccio dell’altro lo stringeva sempre di più e quel fiato bollente si avvicinava sempre più al suo collo bagnato
 
-Non intendo lasciarti più andare … mai più,chiaro?-
 
Rispose l’altro baciando la pelle bagnata di Jae che tremò sotto quel contatto
 
-Io non … -
 
Yoo non finì la frase,davanti i suoi occhi rivide ciò che era successo al Night e senza pensarci due volte si voltò e baciò quelle morbide labbra stringendo l’altro a se.
 
 
Voleva morire
 
 
Scomparire
 
 
Disintegrarsi
 
 
Sporcarsi
 
 
Odiarsi
 
 
Ma soprattutto voleva Dimenticare,
 
 
come sempre,
 
 
ciò che gli aveva provocato quell’immenso Dolore.
 
 
Aveva un estremo bisogno di sentire qualcosa SUO,
 
 
almeno per una volta …
 
 
L’altro percorse con le mani ogni singolo centimetro di quella pelle umida fino all’asciugamano,che slacciò con facilità,ghignò notando la ‘fame’dell’altro,indietreggiò leggermente buttandosi sul morbido letto dove trascinò anche Yoo …
 
 
adesso c’era da divertirsi.
 
 
 
 
 
Dae corse il più velocemente che poteva,non voleva perdere nemmeno un altro secondo di quell’effimero coraggio …
 
schivò un paio di persone e per poco evitò di venir investito
 
poi finalmente la vide,
 
illuminata dalla luce della luna e delle stelle in una notte che si era stranamente rasserenata,
 
la casa color Amarena.
 
 
Corse verso l’immobile poi si fermò,la porta era semi accostata e più di una luce era accesa,si sentì bruciare dentro dalla felicità,
 
 
Jae doveva essere rientrato!
 
 
Entrò senza far rumore e guardò nel salone,la luce era accesa ma non c’era nessuno,guardò in cucina ma stessa situazione di prima
 
 poi guardò anche nel bagno ma era vuoto.
 
 L’unica stanza rimasta era la camera da letto.
 
Ci si diresse a passo militare,la porta era accostata.
 
Si fermò prima di entrare sentendo dei rumori,si avvicinò piano e guardò dal poco spazio della porta accostata.
 
 
Il vuoto lo accolse.
 
 
Lo stomaco si svuotò.
 
 
La testa iniziò a scoppiare.
 
 
Gli occhi bruciarono.
 
 
Le gambe per poco non cedettero.
 
 
Le mani iniziarono a tremare.
 
 
La bocca si seccò
 
 
E
 
 
Qualcosa dentro Jung DaeHyun si spense.
 
 
Quella piccola,flebile luce che lo aveva portato a vivere fino a quel momento venne spazzata via da una folata di vento.
 
 
Tutto tornò al buio.
 
 
Qualcosa dentro di lui ricominciò a graffiarlo dall’interno,a lacerarne le carni,a bruciarlo,ucciderlo lentamente e dolorosamente.
 
 
Un freddo glaciale lo colpì in pieno.
 
 
Senza farsi sentire uscì velocemente dalla casa e corse via,il più lontano possibile.
 
 
Si spinse anche dove il suo corpo non voleva,si allontanò come se stesse scappando da un demone,svoltò in un vicolo e subito dopo sentì le ginocchia cedergli. Cadde in ginocchio,privo di forze,si appoggiò al muro,chiuse gli occhi …
 
 
… l’unica cosa che voleva fare era morire,
 
 
adesso,
 
 
 
in quel momento,
 
 
 
scomparire per sempre da quel mondo che sembrava volergli regalare solo dolore.
 
 
 
 
 
Yoo represse a forza un gemito di piacere che gli invadeva la gola,si sentiva bruciare ….
 
 Di goduria.
 
Incise la schiena dell’altro ragazzo con le unghie,stringendolo a se ancora di più,
 
se possibile,
 
sentì le morbide labbra di Kim torturargli le scapole mentre gemeva senza ritegno,una mano che scorreva senza intervalli sul membro già duro di Young che si apprestava a toccare il limite di resistenza ….
 
 L’aria era bollente,quasi incendiata da tizzoni eterni.

Le spinte di Kim diventarono più profonde,più forti,più affamate come se nulla al mondo potesse mai placare la sua fame da lupo,Jae buttò la testa all’indietro mordendosi un labbro,voleva che quella dolce tortura non avesse mai più fine,durasse in eterno e finalmente riuscisse a spegnare il vuoto che lo divorava da anni …. La mente di Yoo si crogiolò in quel calore,in quel momento,in quei respiri,in quei gemiti e nell’assurda idea che tutto potesse tornare come prima,come quando aveva il posto migliore nel cuore di Jong In prima che ….
 
Un rumore …. Un rumore spezzò il filo di pensieri di Yoo … un rumore esterno che,chissà per quale assurda ragione,Young aveva sentito nonostante i gemiti suoi e di Kai.
 
Voltò leggermente la testa verso la porta e intravide di sfuggita un ombra in movimento,stava quasi per chiedersi se non fosse dovuto andare a controllare quando una spinta particolarmente profonda di Kim lo riportò fuori dal contesto …..
 
…. Eppure la sua mente non riusciva a distogliere del tutto l’attenzione da ciò che aveva visto e sentito ….
 
…. Ma quando sentì il compagno venirgli dentro,il suo calore invaderlo,la sua mano stringersi ancora di più sul suo membro e le sue labbra strapparlo alla ragione …. Chiuse definitivamente la mente a quello scomodo pensiero e si lasciò sfuggire il primo e ultimo gemito nel mentre incurvava nuovamente la schiena e si lasciava andare venendo tra le mani dell’altro che,soddisfatto,lo baciò con una certa violenza dopodiché si butto sul materasso e guardandolo felice chiese
 
-Che hai? Non dirmi che le mie alte prestazioni ti hanno lasciato senza parola??? Hahahaha-
 
 
Jae si girò a guardarlo e sorridendo leggermente rispose
 
 
-Non pensarci nemmeno,illuso!-
 
 
Kim gli sorrise nuovamente dopodiché chiuse gli occhi rannicchiandosi sotto le coperte
 
 
-Devi smetterla di provocarmi Babo…-
 
 
La voce calda del ragazzo arrivò come lava bollente ai timpani dell’altro che per un attimo ebbe la sensazione di rivedere la scena della notte prima …..
 
 
…. Si maledisse ….
 
 
…. Per l’ennesima volta ….
 
 
….. Perché per l’ennesima volta la sua mente era tornata a soffermarsi sul ragazzo dagli occhi felini …..
 
 
….. E per l’ennesima volta il vuoto lo aveva accolto.
 
 
 
 
 
 
 
 
Moon si strinse fra le coperte sperando che quel suono fastidioso si zittisse al più presto e lo lasciasse finalmente dormire …
 
Ma nulla ….
 
Quel suono continuò finendo per svegliarlo del tutto.
 
 
Jong smadonnò qualche secondo dopodiché allungo il braccio fino al comodino e afferrando il cellulare se lo portò davanti al viso
 
-Chi cazzo è a quest’ora?!?!-
 
Mugugnò mentre tentava di mettere a fuoco il nome sullo schermo …
 
 
CHIAMATA IN ARRIVO :
Daehyunnie Babo :D
 
Appena riuscì a leggere il nome si tirò su e rispose
 
-Pronto? Dae?-
 
Dall’altra parte sentì la voce incrinata dell’amico
 
-Uppie? Disturbo … vero?-
 
JongUp si passò una mano tra i capelli,era da anni che non sentiva la voce dell’amico così …. Flebile
 
-Cosa?! Sono le due di notte, stavo dormendo  e avevo faticato a prendere sonno ma no,tu non mi disturbi mai! Lo sai bene Babo….-
 
Lo rassicurò il minore nella vana speranza di tirarlo su di morale
 
- A …. Ok …. Grazie Up …. –
 
Rispose l’altro schiarendosi la voce
 
-Ma dimmi,che c’è?-
 
Chiese Moon sbadigliando leggermente
 
-Lo so che è tardi e che i tuoi potrebbero farti delle lamentele quindi ti chiedo preventivamente scusa ma … -
 
S’interruppe,come se fosse a corto d’aria
 
- … ma potresti venirmi a prendere?-
 
Concluse in un solo fiato, Moon dall’altra parte del cellulare scese subito dal letto e accese la luce,allarmato
 
-Certo! Non preoccuparti per i miei tanto dormono come dei sassi.-
 
Rispose prontamente l’amico iniziando a infilarsi i jeans
 
-Dove sei?-
 
Chiese poi afferrando anche una felpa dall’armadio. L’altro ragazzo rimase in silenzio
 
-Allora?-
 
Insistette Up cercando le scarpe
 
-Non ne ho la più pallida idea …. –
 
Jong sbraitò dentro di se
 
-Almeno sai darmi qualche punto d’orientamento?-
 
DaeHyun si guardò attorno
 
-Sono in un vicolo … alquanto stretto e lurido …. Da qui si vede,si vede una serranda con una scritta rossa e blu … sembra un officina …-
 
Mugugnò a denti stretti mentre una fitta allo stomaco gli faceva annebbiare la vista,nel frattempo dall’altra parte Up si chiudeva la porta di casa alle spalle
 
-Ok,non ti preoccupare,sto arrivando a prenderti. Ho capito dove sei …. Ma vorrei sapere come ci sei arrivato fin lì … -
 
 
Sentito questo il maggiore lasciò cadere il cellulare che si spense con la batteria morta … alzò gli occhi a quel cielo sporco,contaminato dallo smog e dalla gente,a quelle stesse che così crudeli lo guardavano senza sentimenti come se volessero schiacciarlo,a quelle nuvole che finivano col coprire la luce della luna lasciandolo solo con le sue ombre,a quelle gocce di pioggia che devastanti ripresero a scendere in un concerto di ticchettii e boati.
 
 
Chiuse gli occhi.
 
Non si sarebbe lasciato spezzare così facilmente,non di nuovo.             
 
 
 
 
 
 
DaeHyun si tirò su respirando affannosamente come se fosse stato quasi affogato,si portò una mano alla fronte,scottava.
Chiuse gli occhi cercando di respirare con calma …. Aveva fatto un sogno …..  ‘strano’. Aveva sognato cose che non potevano essere successe realmente,si disse,scosse la testa. Una mano fresca gli si posò su una spalla,il contatto con la pelle bollente gli provocò un brivido lungo la schiena.
Voltò la testa e mise a fuoco JongUp che in ginocchio sul suo stesso letto lo guardava con un sorriso rassicurante
 
-Hey BusanWonbin calmati,va tutto bene.-
 
Dae si sentì meglio nel vedere che c’era l’amico con lui
 
-Grazie Uppie … -
 
Disse poi stropicciandosi gli occhi,l’altro ragazzo lo scavalcò e alzandosi gli allungò una mano
 
-Forza,è ora di alzarsi!-
 
Jung afferrò la mano dell’amico e si alzò. Una volta in piedi si guardò attorno,erano in una camera alquanto spaziosa,i mobili erano stracolmi di oggetti e vestiti e le pareti tappezzate da poster di svariati artisti,dal Kpop al Jrock,dal Blues al Rock,dal R&B all’Hip Hop,dal Rap al Jazz,dal Metal all’Electronic,dall’’ House al Soul …. Si,quella doveva essere decisamente la camera di Up.
Il maknae si stiracchiò poi sorridendo disse
 
-Quando ti ho trovato eri svenuto,avevi la febbre altissima,scottavi come il Sole.Hai avuto il sonno agitato per tutta la notte,non sono riuscito a dormire …. Avevo paura di doverti portare all’ospedale! –
 
L’altro contrasse la mascella
 
-Mi dispiace Jong …-
 
Disse poi passandosi una mano tra i capelli,l’altro gli fece segno di smetterla di scusarsi e si mise le mani su i fianchi
 
-Questa è la mia stanza,puoi restare quanto tempo vuoi! Per te deve essere come una seconda casa!-
 
-Gamsahamnida! Ma non voglio essere di disturbo … -
 
Rispose il maggiore abbozzando un sorrisetto tirato e abbassando leggermente la testa
 
-Cazzate!-
 
Ribatté semplicemente il maknae,detto questo indicò l’armadio e poi una porta su una parete della stanza
 
-Quello è l’armadio,prendi quello che vuoi e cambiati,di là c’è un bagno …. Ti consiglio una lunga doccia Babo …. Stanotte hai sudato come un cane,e non sono ancora riuscito a capire se per l’alcool,per la febbre …. o per altro …. –
 
Detto questo si diresse verso l’altra porta che dava su un corridoio
 
-Dove vai?-
 
Chiese Jung leggermente preoccupato
 
-Vado a preparare qualcosa da mangiare,i miei sono già a lavoro …. Durante il Week End lavorano anche la mattina.-
 
Rispose Moon sorridendo nuovamente
 
-Non ti preoccupare,non arriveranno gli alieni a rapirti mentre fai la doccia!! Kekekekeke….-
 
Aggiunse poi chiudendosi la porta alle spalle,Dae fu tentato di lanciargli qualcosa ma si trattenne da quell’istinto semi-omicida.
Dopo aver rovistato nell’armadio dell’amico e dopo aver scartato decine di magliette e felpe dai colori fosforescenti e disegni improbabili,si diresse finalmente nel bagno con i panni puliti in mano.
 
 
Poggiò il cambio su un mobiletto e si guardò un attimo allo specchio,
le occhiaie sembravano essergli state dipinte addosso,i suoi occhi sembravano essersi ingrigiti assieme alle sue labbra che sembravano aver dimenticato il color amarena che le aveva sempre caratterizzate,per non parlare poi della sua pelle che aveva un colorito tutt’altro che sano …
… Hyun si passò una mano tra i capelli smadonnando leggermente notato diversi segni rossi percorrergli il collo
 
- Maledetto cinese … tu e le tue perversioni …. Dovevi proprio mordermi?!?! –
 
Sospirò …. Di quello che era successo con quel ragazzo dagli occhi a mandorla ricordava ben poco,al contrario ricordava con una fausta lucidità la lite che lo aveva strappato alle mani di Huang.
 
Iniziò a spogliarsi con una lentezza che sapeva di vuoto,ogni singolo muscoli gli doleva,lo stomaco sembrava essersi accartocciato su se stesso,la testa essersi frantumata in mille pezzi come un fragile cristallo .... accartocciò i panni che aveva e li buttò con non curanza sul pavimento dopodiché entro sotto il getto d’acqua fredda.
 
Si sentì gelare dall’interno,come se un vento gelato l’avesse attraversato da parte a parte,chiuse gli occhi mentre il forte getto gli lambiva le ossa.
 
 Sentì qualcosa di bollente rigargli una guancia.
 
 
Una lacrima.
 
 
Un'altra.
 
-L’ultima … -
 
Si giurò il ragazzo poggiando la schiena contro le mattonelle fredde del muro
 
-L’ultima …. –
 
Si ripeté mentre scoppiava fra i singhiozzi ….
 
-Perché?? Perché finisco col rovinare sempre tutto ciò che ho??-
 
Ruggì mentre scivolava fino a toccare il pavimento.
 
 
 
I minuti passarono,non avrebbe saputo nemmeno dire per quanto tempo aveva pianto quella mattina,sapeva solo che a un certo punto aveva sentito Up bussare alla porta,preoccupato che dopo la nottataccia l’amico si fosse sentito nuovamente male.
 
Si vestì senza nemmeno asciugarsi,i capelli gocciolanti gli bagnarono la parte superiore  della felpa che aveva ben stretto attorno al collo nell’inutile tentativo di nascondere i morsetti che Zi gli aveva regalato la sera prima e che adesso lo disgustavano.
 
Trovò Moon appoggiato alla parete accanto alla porta,quello quasi lanciandolo di lato si chiuse  in bagno urlando
 
-ERA ORA DANNAZZIONE! MI STAVO PISCIANDO SOTTO!-
 
Jung ridacchiò leggermente all’idea
 
-Ma perché,è l’unico bagno?!?-
 
Dopo un paio di minuti sentì  l’amico scaricare e aprire l’acqua per lavarsi le mani
 
-No,in teoria, visto che però l’altro si è rotto ….. –
 
Disse poi Jong uscendo e chiudendosi la porta alle spalle,guardò l’amico e corrugando le sopracciglia esclamò
 
-TU.SEI.PAZZO!-
 
Il maggiore inclinò leggermente la testa di lato,il minore gli tirò una ciocca di capelli
 
-Siamo in pieno inverno! Stanotte ha nevicato! Fra poco e Natale e tu vai in giro ‘così’?????-
 
Dae alzò le spalle e l’altro scuotendo la testa lo lasciò andare dopodiché lo invitò a uscire dalla stanza
 
-Lasciamo perdere che è meglio …. Non è di certo questa la cosa più importante di cui parlare e oltretutto di sotto ce una colazione pronta e calda che ci aspetta … -
 
Disse guidandolo attraverso i corridoi di quella casetta a due piani
 
-Da quando sai cucinare?-
 
Chiese Hyun tentando di svicolare l’argomento
 
-Da quando i miei hanno cominciato a lasciarmi a casa da solo per lunghi periodi … le cose in scatola si possono mangiare fino a un certo punto dopodiché … tentano di ucciderti!-
 
Rispose l’altro passandosi una mano sullo stomaco.
 
 
 
Una volta scese le scale arrivarono in un piccolo salottino che dava direttamente sulla porta di ingresso e su un piccolo corridoio che portava alla cucina e al bagno difettoso.
La cucina era non troppo grande ma nemmeno troppo piccola da starci stretti,era semplicemente giusta per una famiglia come quella di Up che raramente riusciva a fare un pasto insieme.
Il minore lo fece sedere davanti a un piccolo tavolo di legno scuro dopodiché gli pose davanti un piatto con delle cialde ricoperte di una strana salsa rosa,probabilmente alle ciliegie a giudicare dall’odore,dopodiché prese un altro piatto e si posiziono davanti all’amico.
 
 
Dopo un paio di cialde contornate da un silenzio inquietante Up si decise a parlare
 
-Raccontami.-
 
DaeHyun alzò lo sguardo dal piatto che conteneva quasi ancora integro il suo originario contenuto,il suo stomaco aveva dichiarato sciopero
 
-Non ce n’è bisogno … -
 
Rispose allungandosi a recuperare un cartone di succo di frutta al mirtillo
 
-Che cazzo vuol dire ‘Non ce n’è bisogno’??-
 
Esclamò il minore spostandosi il piatto da sotto al naso,l’altro non rispose e si strinse nelle spalle abbassando lo sguardo
 
-Hey scemo …. Io sono e sarò per sempre tuo amico,a me puoi dire tutto.-
 
Disse dolcemente il maknae allungandosi per scompigliarli i capelli ancora bagnati
 
-Lo so Uppie,io mi fido di te …. Non è questo il punto … il fatto e che se te lo dico tu ti preoccuperai a causa mia!-
 
Rispose lo hyung stringendo gli occhi,l’altro ragazzo gli prese il volto con una mano alzandoglielo fino a riuscire a guardarlo negli occhi,occhi che non riconosceva più,velati di una sorta di estremo baratro
 
-Secondo te sarò più preoccupato una volta scoperta la verità oppure adesso,che so solamente che ti sono venuto a recuperare in piena notte in uno dei vicoli peggiori che conosca,ubriaco fradicio,in lacrime,con l’agonia pura negli occhi?-
 
Dae si sentì scaldare dagli occhi scuri dell’amico e facendosi forza riuscì a tirar fuori la voce che sembrava andarsene da un momento all’altro visto quanto aveva gridato la sera prima.
 
 
Balbettò,si conficcò le unghie nella carne per non versare nemmeno una lacrima e restare impassibile,ma alla fine riuscì a sputare il rospo,a dire tutto quello che era accaduto la sera prima o almeno le poche cose che si ricordava …
 
… Up dopo che il racconto era giunto al divanetto era ammutolito e solo quando il maggiore disse la parola ‘Fine’ si decise a scollare nuovamente le labbra
 
-Ok … -
 
Hyun lo guardò come terrorizzato dalla sua possibile reazione,aveva sentito un dolore indescrivibile mentre si costringeva a ricordare e anche la sola idea che l’amico lo respingesse o ancora peggio lo deridesse lo distruggeva. Ma al contrario di tutto ciò k aveva pensato Moon si alzò,fece il giro del tavolo,lo fece alzare e lo abbracciò forte,così forte che allo Hyung sembrò di soffocare
 
-Moon io … io …. –
 
Balbettò mentre sentiva gli occhi riempirsi di lacrime amare che a stento riusciva a trattenere
 
- Mi dispiace piccolo … -
 
Fu l’unica cosa che gli sussurrò l’amico prima di stringerlo ancora più forte,era la persona più importante della sua vita e non avrebbe sopportato ancora di vederlo soffrire.
 
 
 
Due ore dopo JongUp era sulla porta di casa con l’ombrello in mano
 
-Sei sicuro che non vuoi che venga con te Uppie?-
 
Chiese per l’ennesima volta l’amico che lo guardava con aria incerta
 
-No,No,tu per questo Week End non metterai il naso fuori di casa,chiaro? Devi ancora riprenderti da …. Tutto.-
 
Rispose Up sorridendo luminosamente
 
-Ma è da questa mattina che piove a dirotto e oltretutto ha anche gelato l’asfalto! -
 
Ribatté l’altro storcendo la mascella al solo pensiero del caos che si creava ogni anno quando pioveva tanto e faceva freddo
 
-Ma noooo! Non è poi così tanta pioggia e non fa nemmeno così tanto freddo,senza contare che mi assenterò solo poche ore,giusto il tempo di andare a pagare la rata del motorino da Guk e tornare.-
 
Ribatté nuovamente il minore stringendosi nel cappotto e aprendo l’ombrello,poi prima di chiudersi la porta alle spalle aggiunse
 
-Sta Tranquillo Queany*!-
*(Queany vuol dire ‘Gatto’ in Coreano [‘고양이’ in Hangul]^^)
 
Dae fece un sorriso tirato di rimando e si sentì placare l’anima da quelle semplici parole.
 
 
 
 
Una volta fuori casa Moon sospirò,doveva saperne di più,doveva sapere cose che l’amico non poteva dirgli e agire di conseguenza … conosceva il dolore vitreo che aveva visto negli occhi dello Hyung e avrebbe trovato un modo per aiutarlo a sistemare le cose.
 
Non imboccò la via che portava all’officina di Bang bensì si diresse verso una strada principale e seguendo dei cartelli arrivò fino al suo obbiettivo.
 
 
Che in quel momento aveva le serrande mezze abbassate.
 
Dae non aveva voluto dirgli in che locale fossero avvenuti i fatti e tantomeno chi era stato a dargli quel drink-spacca-vene ma l’amico se ne era già accertato la sera prima quando dopo averlo messo a letto si era accorto che sul dorso della mano aveva un marchio più recente degli altri che indicava un locale dal nome alquanto bizzarro,’Golden Diamond’,dopodiché gli era bastato fare qualche telefonata per sapere di che locale si trattasse e dove si trovasse.
 
 
Prese un ultima boccata d’aria fredda dopodiché si fece coraggio ed entrò.
 
 
Il locale con tutte le luci accese doveva essere un vero spettacolo ma adesso,quasi al buio e popolato esclusivamente dai dipendenti aveva un aria sinistra e ‘invitate’.
 
Jong fece qualche passo e cercò di attirare l’attenzione di qualcuno,ma niente,sembrava che nessuno si accorgesse della sua presenza nel locale.
 
 Sbuffò leggermente.
 
Quel posto era pieno di persone ‘alte’ che sembravano ignorarlo come si fa con i bambini al parco giochi(?).
 
Fece ancora qualche passo e si ritrovò al centro di quella che doveva essere la pista …
 
Era enorme,
 
no,
 
Gigantesca,
 
no,
 
Abnorme,
 
no,
 
Semplicemente Infinita.
 
 Gli occhi del ragazzo si illuminarono al solo pensiero dello spettacolo che doveva essere una volta che il locale era aperto …
 
 era così preso da quel’idilliaca visione che nemmeno si accorse che stava continuando a camminare.
 
 
 
Andò a sbattere contro un ragazzo dai capelli rosso fuoco,buttandolo a terra assieme a tutta l’abnorme fila di scatole che stava portando al Bar
 
-Scusami!-
 
Si affrettò subito a dire Moon allungando una mano per aiutarlo a rialzarsi da terra,quello lo incenerì con lo sguardo e rialzandosi senza il suo aiuto ringhio
 
-Che ci fai qui a quest’ora? Come mai non sei all’asilo oggi? è piccoletto … -
 
Up sentì il sangue salirgli alla testa ma fingendo di non aver sentito l’insulto rispose
 
-Sto cercando il responsabile di questo posto.-
 
Quello storse la mascella e con un gesto infastidito disse
 
-Il capo non ha tempo da perdere con i marmocchi!-
 
Jong fece schioccare i denti
 
-Come mai sei così acida? Hai le tue cose?-
 
L’altro ragazzo si fece scrocchiare le nocche,nell’aria si era creata una tensione visibilmente alta
 
-Hey nanetto,sai che se fossi alto quanto stupido batteresti tutti i record mondiali?
 
JongUp alzò un sopracciglio e ghignando rispose
 
-Non ti preoccupare,non ti toglierei mai il primo posto nella classifica.-
 
Il rosso gli si fece sotto
 
-Non tirare troppo la corda … non ti picchio solo perché i bambini non si toccano!-
 
Up gli si fece sotto a sua volta
 
-E io non ti tocco perché sulle ragazze non si alzano le mani!-
 
Il più alto digrignò i denti mentre l’altro serrava i pugni ….
 
 
 
Proprio nel momento in cui sembrava che stesse per scoppiare una rissa arrivò un urlo a riscuoterli dal loro battibecco
 
-JUNG TAEK WOON!!-
 
L’urlo proveniva da un ragazzo alto all’incirca quanto Taek,i capelli color argento risplendevano sotto la luce che filtrava dalle finestre
 
-Stai nuovamente infastidendo qualcuno,vero???-
 
Esordì quest’ultimo raggiungendoli, Woon sbuffò infastidito da quell’intromissione
 
-Che cazzo vuoi Cha?-
 
Cha indicò le scatole riverse a terra
 
-Voglio che tu finisca di portare quella roba a Seok prima che finisca con il perdere la testa! Lo sai che è da ieri sera che è velenoso come una tarantola … -
 
-Si si si … non ricominciare con questa storia,non sono affari miei!-
 
Rispose Taek Woon scansandolo in malo modo.
 
Recuperò le scatole e se ne andò borbottando qualcosa di poco gentile nei riguardi di Moon.
 
-Non farci caso,è un pollo da combattimento …. Piuttosto dimmi,cosa ti serve?-
 
Disse Hak Yeon sorridendo al più piccolo
 
-Dovrei vedere il responsabile di questo posto.-
 
Rispose Moon cercando di sbollire
 
-Non so se potrà riceverti,da quando abbiamo aperto questo locale è sempre pieno e il capo ha un sacco di cose da fare,ma ti porterò comunque al suo ufficio,ok?-
 
Rispose  Hak,l’altro si affrettò ad annuire prima di seguirlo attraverso il locale.
Schivarono decine di persone che affannate correvano da una parte all’altra,entrando in una porta per poi uscire da quella dopo
 
-Come mai c’è tutto questo macello? Pensavo che il locale fosse aperto solo la sera … -
 
Chiese Uppie
 
-Si,è vero,ma ogni due settimane organizziamo una specie di ‘spettacolo’ e il locale rimane aperto 24 h su 24 …. Tu sei capitato proprio nel giorno sbagliato!-
 
Rispose Cha ridendo leggermente.
 
 
Dopo qualche minuto arrivarono davanti ad una gigantesca porta che occupava metà parete,il legno era dipinto di nero e le profilature erano in argento,nel mezzo c’erano attaccate delle enormi lettere,anch’esse color argento,che formavano la scritta
 
THE BOSS
 
Moon rabbrividì leggermente,chissà che tipo era quello che dirigeva quel gigantesco locale ….
 
Magari era uno palestrato,uno di quelli capaci di spezzarti come un legnetto senza sforzo ….
 
Oppure era uno di quelli del brutto giro,che organizzava vendite di droga e organi umani ….
 
O forse ancora era un uomo di affari in giacca e cravatta,uno di quelli che conosceva i migliori avvocati,che pranzava con i magistrati?
 
Non fece in tempo a finire il pensiero che l’altro ragazzo lo riscosse dicendo
 
-Aspetta qui,vado a chiedergli se può riceverti.-
 
Il minore si limitò ad annuire con la testa dopodiché vide Cha scomparire dietro l’immensa porta di legno nero.
Dopo pochi secondi il ragazzo tornò
 
-Può riceverti.-
 
Jong lo ringraziò con un sorriso,l’altro prima di andarsene aggiunse
 
-Non preoccuparti scemo,non ti mangerà …. Sei troppo carino!-
 
Detto questo sparì fra la folla,Up arrossì leggermente a quel complimento dopodiché fece un respiro profondo ed entrò nell’ufficio.
 
Una volta dentro si guardò attorno,a differenza della porta che incuteva un certo terrore l’interno della stanza era colorato e allegro,le pareti erano di un color argento brillante,alle pareti c’erano appesi poster di artisti musicali e quadri astratti,ai muri liberi erano affiancate grandi librerie stracolme di libri di ogni genere,il pavimento,ricoperto di parquet,in certi punti era sovrastato da dei tappeti dalle strane forme e colori,al soffitto erano appesi centinaia di vecchi dischi e il lampadario era formato da dei bicchieri da cocktail di ogni genere ….
 
 Poi ….
 
 In mezzo alla stanza troneggiava un enorme scrivania in legno che ben stonava con il resto della stanza,ai suoi opposti si trovavano due poltrone rosso fuoco,su quella più grande sedeva una figura che se ne stava tranquillamente seduta con il cappuccio sulla testa mentre messaggiava con il cellulare.
 
Moon ingoiò a vuoto un paio di volte dopodiché si fece coraggio e schiarendosi la voce disse
 
-Mi scusi,è lei il direttore?-
 
La figura incappucciata sembrò tornare al mondo dei vivi,si infilò velocemente il cellulare in tasca e alzandosi dalla poltroncina si abbassò il cappuccio con un gesto del collo
 
-Scusami! Non volevo offenderti ma mi era arrivata una notizia … importante … accomodati pure.-
 
Up sgranò gli occhi,sentì il cuore bloccarsi,il sangue smettere di scorrergli nelle vene,i muscoli irrigidirsi,tutti,il respiro affannarsi,la bocca asciugarsi.
 
Non era possibile.
 
Non poteva essere lui.
 
Si avvicinò lentamente,giusto per non sembrare imbambolato,e si sedette.
Per la precisione ‘caddè’ sulla poltrona visto che le gambe gli cedettero.
 
Il ragazzo davanti a lui si sedette a sua volta poi sorridendogli allungò una mano
 
-Piacere,io sono Kim HimChan,il proprietario del Golden Diamond!-
 
Moon ingoiò e sentì le pareti della gola bruciargli,non poteva crederci.
 
Quel ragazzo ….
 
Kim HimChan ….
 
Era lui ….
 
Era il ragazzo che incontrava tutte le mattine ….
 
Era il ragazzo della fermata …
 
Era il ragazzo per cui aveva perso la testa.
 
 
http://media-cache-ec0.pinimg.com/236x/13/d1/84/13d18477b5e1f523a7c00b0c653eaf32.jpg(*A*)
 
 
http://data3.whicdn.com/images/101320478/large.jpg  (*Q*)
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Buongiorno,Buonasera e Buon pomeriggio(??????)
Come potete vedere e sentire *non fate domande,è meglio* L’Oscuro Redattore Capo è tornato dopo mesi e mesi di silenzio e depressione u.u *lancia arcobaleni Emo* Si,lo so,mi davate per dispersa ma no,nemmeno la criptonite può scalfirmi *^*
Ecco …… giusto la quantità abnorme di compiti e di corsi di recupero misti a ripetizioni può farlo xD
Perché si care lettrici e lettori (perché in cuor mio spero ce ne siano o che ce ne saranno) ho appena scoperto che secondo i tre quarti delle persone che mi circondano io non realizzerò MAI il mio sogno di fare l’Astrofisica…..*fa la linguaccia a i tre quarti* ma io puo tutto quindi me ne fotto alla stragrande e non mi arrendo *si Applousa da sola(?)* u.u *si lancia le rose e i coriandoli tipo carro allegorico(?)*
Comunque bando alle chiacchiere che sono meglio come dolci(?) ….. Voglio,Pretendo(?),Presumo(????) di sapere cosa ne pensate del mio capitolo! E già! Anche perché so bene che ben 170 persone (tolgo le sole due che mi hanno recensito) hanno letto ma non hanno detto nulla ;; *torna in depressione con gli unicorni Emo* ….. quindi di nuovo mi appello,Lo so che sarete sommersi come me dalla scuola e problemacci vari ma Santo Shisus…..Please,RECENSITE!
Tornando al capitolo ….. ditemi ditemi …… avete niente da dire?  e.e ewe vi è piaciuto il dolore di Dae??? E Jae? E Uppie? E Jong In? EEEEEEE???? Vogliamo parlare di Kai?? *meglio di no senno muoro sulla tastiera *A** xDDDDDDD Adesso però vi lascio u.u
Alla prossima fan(?).
Aspetto le Recensioni.
Spero il mio capitolo i piaccia.
Bye- :3
 
 http://xiahpop.com/wp-content/uploads/2013/06/Kai_xiahpop-12.jpg *io e gli unicorni Emo decediamo*
http://2.bp.blogspot.com/-HIwoLDlVS2g/UvL1di8KtHI/AAAAAAAAKdk/MV4VcrfJ08o/s1600/BAP_1004_Angel_Daehyun_3.jpg
(diciamoci la verità,sono stata l’unica a collassare sul posto quando ho visto questo MV??????? E semplicemente CVDJGRGRTYFNDMKSHS!!!!!)
http://2.bp.blogspot.com/-Io15AUhpoyw/UCInMaCG_cI/AAAAAAAAPn8/6iTP2n_u_lI/s1600/Youngjae%2B(2).jpg
(cioè cazzutissimo Brainboxe….VUOI CAPIRE CHE UN GIORNO DI QUESTI MI AMMAZZI SE CONTINUI COSI??? @.@ *fangirla*)
http://31.media.tumblr.com/tumblr_m7dmpyN9zM1rqfbyvo1_1280.jpg (*cade sul pavimento in piena crisi da Bias(?))
http://i.imgur.com/yrGPHZT.jpg (Ok adesso ditemi come si fa a non amarlo alla folliaaaaa!!!! *^*)
http://www.jpopasia.com/i1/celebrities/1/28411-jongup-lmpw.jpg (rega....se mi arriva uno così io mi faccio rapire(?)! anche se temo che sarebbe lui a scappare….e.e….)
http://i.imgur.com/mIYS31K.jpg (*corre in giro urlando UPPIE*)
http://www.kpop911.com/wp-content/uploads/2012/12/himchan__1_.jpg (adesso io voglio capire che te non ci pensi che quello che ti è appena entrato nello studio ti sbava dietro da settimane ma Shisus….ti orgasma sulla poltrona e te nemmeno te e rendi conto???*si incacchia per qualcosa che ha scritto lei*)

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