all things are possible if you really believe

di miriamverzellino
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questa Sono Io ***
Capitolo 2: *** Lei: l'unica che mi capisce ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo ***



Capitolo 1
*** Questa Sono Io ***


Ho tanti sogni da realizzare, tante passione da incrementare, ma una cosa è certa: riuscirò ad incontrarli. Chi? Gli One Direction. Loro sono una boy band anglo irlandese formata da Louis, Zayn, Liam, Niall e Harry. Loro sono “La band che ha perso X-Factor, ma che ha vinto il mondo”. Io invece sono una semplice Directioner. Il mio nome è Miriam, ho 17 anni e vivo in un piccolo paese sperduto nella regione Campania: persino Narnia è più conosciuta di esso. Sono una ragazza bassa, con le forme giuste, gli occhi verdi e i capelli castano scuro, con delle schiarite sul biondo verso le punte. La musica è la mia vita. Amo cantare e suono la chitarra. Non c’è molto da dire sul mio conto: io credo che bisogna vivere finchè se ne ha la possibilità e credo che tutto sia possibile, basta solo crederci davvero. Io so che un giorno riuscirò a cantare con i miei idoli, so che riuscirò ad abbracciarli e a ringraziarli di tutto quello che hanno fatto per me. Spero che quel giorno non tardi ad arrivare.

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Capitolo 2
*** Lei: l'unica che mi capisce ***



Oggi è il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie.
Nessuno vuole tornare a studiare, soprattutto ora che è iniziato un nuovo anno: spero di ricevere tante sorprese da questi lunghi e misteriosi 365 giorni.
Sono appena entrata nella mia classe, sempre la stessa, non posso confondermi: primo piano, infondo al corridoio sulla destra. È l’unica con dei grandi buchi nel muro: avendo dei compagni vivaci come i miei, non c’è altro di cui aspettarsi. Mi piacciono i miei compagni. Siamo 17, dieci femmine e sette maschi. Sapete quelle classi dove ci sono quei ragazzi fighi, che hanno sempre delle ragazze che gli sbavano appresso e che si fidanzano con le ragazze più belle del paese? Ecco, nella mia classe è tutto il contrario. Noi ragazze dobbiamo puntare a quelli più grandi, o addirittura ai ragazzi di altri paesi, perché nella nostra classe i ragazzi sono proprio brutti, nel vero senso della parola, ma almeno ci fanno fare le meglio risate e insieme passiamo i migliori guai. Ecco perché sono felice della mia classe: nonostante non ci piacciamo fisicamente, ci amiamo interiormente.
Oggi i professori correggono i compiti delle vacanze, a chi li ha fatti naturalmente e come al solito le uniche sono Alessandra e Giuseppina, le secchione della classe. Noi invece ce la caviamo con delle scuse tipo: “Prof ieri è morto lo zio di Vito e io insieme ad altri otto di noi siamo andati a sostenerlo, sa,gli amici servono a questo.” E loro se la bevevano sempre. Passo le cinque ore insieme a Vittoria, la mia migliore amica, a mettere lo smalto sulle unghie oppure a guardare qualche video diaries degli One Direction ai tempi di X-Factor. Non siamo abituate a seguire la lezione.
Finite le cinque ore di lezione, ognuno torna a casa a pranzare con le proprie famiglie ma io e Vittoria preferiamo pranzare insieme. Compriamo dei panini e qualche bibita e andiamo sul retro della scuola. C’è una grande area “proibita” agli studenti, ma per gli adolescenti come noi che amano l’avventura, nulla fa paura.
Parliamo di quello che abbiamo fatto durante le vacanze e io le dico che i miei mi hanno comprato il biglietto per il concerto degli One Direction a Verona. Lei, directioner,  scoppia a piangere perché i suoi non gliel’hanno permesso. Anche io piango per lei, ma le prometto che un giorno anch’essa realizzerà il suo sogno.

Vittoria: Miriam devi promettermi che piangerai, urlerai e canterai anche per me, quel giorno avrai anche la mia anima con te. Fa capire loro che ci sono Directioners a casa che li amano!
Miriam: Te lo prometto. Farò di tutto per renderti felice!
Vittoria: Ti voglio bene, Miriam
Miriam: Io di più.

E ci abbracciamo. Un abbraccio sincero, che mi ha fatto capire di non essere sola, di avere una persona che mi capisce, che crede in me e nei miei sogni.

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo ***


Quei quattro mesi passarono velocemente ed arrivò quel momento tanto atteso: Domenica 19 Maggio 2013. Il giorno prima di partire Vittoria mi disse che dovevo andare lì e godermi tutto il concerto, ogni singolo momento, ogni singolo respiro di chi partecipava a quella giornata che sarebbe rimasta impressa nel cuore di tutti coloro che ne avrebbero fatto esperienza. Io risposi un gran si e le promisi che avrei fatto tutto ciò che mi aveva detto.
Arrivo a Verona alle dieci del mattino. Un po’ tardi per chi vuole essere in prima fila, ma io mi trovo bene, né troppo avanti né troppo indietro. Insieme alle altre Directioners cantiamo, parliamo, facciamo amicizia e ognuno racconta come ha conosciuto i ragazzi: le ore, in qualche modo, devono passare. Tante ragazze stanno male, cerchiamo di fare spazio a chi ha bisogno d’aria e sentiamo tante ambulanze, ragazze che piangono perché non hanno il biglietto o altre perché glielo hanno rubato. Come sempre nella vita, c’è chi piange e c’è chi ride.
Sono le sette di sera. I cancelli si aprono e finalmente entriamo. Io sono con Nicole, un’altra mia amica Directioner, e insieme ci mettiamo sulla gradinata non numerata. Apre il concerto Camryn e tutti iniziano a ballare e a saltare. Un attimo prima ha piovuto ma ora ha smesso, ci sono tante nuvole oscure nel cielo,  ma si apre un varco e l’arena è l’unica area dove non c’è neanche l’ombra dell’oscurità: madre natura è una Directioner, penso tra me. Ma ecco che si sente l’arena tremare, ecco che le grida di noi Directioners si fanno sentire: eccoli, sono loro. Entrano gli One Direction e come prima canzone cantano Up All Night. Io e la mia amica ci abbracciamo e tutti insieme cantiamo con loro e chiamo Vittoria.
Io: Amore li senti? Sono loro!!! Stanno cantando per me, per te! Stanno cantando per noi!
Vittoria: Oddio oddio! Amore sono davvero loro!?!?! Grazie che mi hai chiamata - scoppia a piangere - grazie che mi hai pensata!
Io: Amore non piangere, un giorno tu li vedrai e li abbraccerai, te lo prometto!
Vittoria: Miriam adesso chiudi, goditi il concerto, fallo per me!
Io: Ok Vittoria. Grazie di tutto! Ti voglio bene!
Vittoria:Anche io!
Riattaco. Alla terza canzone, Heart Attack, mi sento male e inizio a piangere. Nicole mi abbraccia e con lei mi sento sicura, ma le lacrime non riescono a fermarsi, così io e lei, dalle gradinate scendiamo al parterre da una nostra amica che aveva il biglietto sotto al palco. Per fortuna che le guardie non ci hanno visto. Si chiama Francesca e mi dà subito un calmante, in modo tale da farmi riuscire a respirare. Mi calmo.
Subito dopo mi accorgo che siamo in prima fila. Si, esatto, ho gli One Direction a meno di cinquanta centimetri di distanza. Sono appena uscita da una crisi respiratoria, meglio che mantenga la calma se voglio arrivare a fine concerto.
In Little Things Niall è seduto proprio di fronte a me e nel suo assolo, mi guarda negli occhi. Io lo guardo. I nostri occhi si perdono gli uni negli altri, celeste e verde che si incontrano. Non posso crederci, ero lì davanti al sogno della mia vita, non potevo lasciarmi scappare quell’occasione ed ecco che..

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo ***


…mi faccio avanti e prima che si alzi gli parlo.
Io: Niall,posso cantare una canzone con voi?
Niall: Scusa non ho sentito, puoi ripetere?
Io: Posso cantare una canzone con voi?
Non capisce. C’è troppo casino. Lui reagisce. Chiama il body-guard e gli dice una cosa all’orecchio e subito dopo si avvicina a me.
Body-guard: Signorina, Niall mi ha detto di chiederle se può seguirmi dietro le quinte.
Io: Certo, vi seguo.
Lascio Nicole senza dirle niente. Seguo l’uomo dalle spalle enormi e dalla tenuta nera. Io sono un mostriciattolo vicino a lui.
Body-guard: Signorina, ha detto che deve aspettarlo qui, può assistere al concerto da questa prospettiva, se per lei non è un problema.
Io: Nessuno problema, aspetterò qui, grazie.
E senza replicare, ritorna alla sua postazione per continuare il suo lavoro. Merda, sono qui dietro le quinte ad assistere il concerto dei miei idoli. Da questa prospettiva è tutto diverso. Inizio a piangere, ma un pianto sopportabile. Finisce la prima parte del concerto. Arrivano da questa parte tutti e cinque. Mi tremano le gambe ma riesco a mantenere il controllo.
Liam: Ciaooo!
Louis: Ciao!
Zayn: Ciao Principessa!
Harry: Ciao bella! Cosa ci fai qui?
Niall: Tranquillo Harold, l’ho fatta chiamare io. Ciao! Piacere sono Niall. Beh il mio nome già lo conosci, tu sei?
Io: M-Miriam.
Accidenti mi trema la voce.
Niall: Ciao Miriam! Cosa mi stavi dicendo?
Io: Ti volevo chiedere..
Harry: (parlando a Zayn) Nialler ha trovato la sua italiana eheheh..
Arrossisco. Odio quando arrossisco, divento rossa come un peperone.
Niall: Zitto che la imbarazzi! Scusalo, stavi dicendo?
Io: Ti volevo chiedere se..
Paul: Ragazzi correte sul palco!
Niall: Scusami, aspetta qui, finisco il concerto e arrivo.
Non ho nemmeno il tempo di salutarlo che subito corre per andare ad esibirsi insieme ai suoi quattro migliori amici. Che cosa fantastica. Io ancora non riesco a crederci. Sono dietro le quinte del palco dei miei idoli, perché devo chiedere a Niall e ai ragazzi di poter cantare una canzone con loro. Mi prendo a schiaffi pensando di essere in un sogno. No, il dolore si sente. Perché sono così stupida? Voglio chiamare Vittoria, ma non lo faccio, devo godermi il concerto ed è quello che farò.
Nonostante tutto anche io sto cantando qui da dietro il palco, ed a un certo punto vedo Perrie avvicinarsi.
Perrie: Ciao tu sei?
Cavolo che le dico?
Io: Un’amica di Niall.
Si, fidanzata. Che scema che sono!
Perrie: Non sapevo che Niall avesse un’amica italiana!
Io: Piacere di conoscerti Perrie, mi chiamo Miriam!
Perrie: Piacere mio Miriam!
Io: Sto assistendo al concerto e dato che devo aspettare Niall, sono sola, ti va di restare con me?
Perrie: Beh, se cantare, urlare e piangere per te significa “assistere ad un concerto”, si ti farò compagnia. Non vorrei che ti venisse qualcosa.
Mi fa l’occhiolino. Oddio.
Io: Grazie Perrie.
E mi abbraccia. Ok posso morire felice. Non ci credo, sto abbracciando Perrie Edwards? Non posso darmi a schiaffi davanti a lei, quindi mi convinco che non è un sogno.

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Capitolo 5
*** 4° Capitolo ***


Nonostante la presenza di Perrie non riesco a non piangere, così ricevo molte volte dei suoi abbracci consolatori. Cavolo, quella ragazza è la dolcezza in persona. Mentre canto ad un certo punto mi ferma.
Perrie: Miriam hai una bella voce sai?
Io: Grazie Perrie, me lo dicono in tanti.
Modesta eh!
Perrie: Dovresti fare la cantante. Non ci hai mai pensato?
Io: Beh in effetti si, è uno dei miei sogni, ma per il momento mi concentro su un sogno che è già realizzato per metà adesso devo solo portarlo a termine, anche se i sogni non finiscono mai.
Perrie: Lo ami.
Io: Chi?
Perrie: Non far finta di non aver capito. Niall. Si è vero sei una Directioner, li ami tutti e cinque, ma quando parli è come se vedessi l’immagine di Niall nei tuoi occhi.
Arrossisco. Mannaggia perché arrossisco sempre?
Perrie: Non avere vergogna Miriam, è una cosa bellissima l’amore che provi per lui. Lo so è difficile, perché ci sono milioni di ragazze che amano Niall, ma credimi, l’amore impossibile non esiste.
Le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi. Sono troppo debole. Credo andrò qualche settimana a fare delle escursioni di notte in montagna, così da diventare più forte.
Io: Lo so Perrie e grazie del conforto che mi dai. È vero, lo amo più della mia stessa vita ma soffro, soffro perché so che non sarò mai sua.
Perrie: Tutto è possibile, basta solo crederci.
Io: Io ci credo ma …
Perrie: Se ci credi non esiste un ma. Devi solo aspettare e avrai ciò che vuoi.
Io: Grazie Perrie.
Perrie: Figurati Miriam.
Mi fa l’occhiolino. Una persona per farmi squagliare deve farmi l’occhiolino, è il “mio” punto debole.
Il concerto finisce. Finalmente riesco a vedere quell’inchino dal vivo. Tutti i ragazzi escono dal palco e Niall è l’ultimo ad entrare perché continua a correre e a saltare da una parte all’altra: si vede che si trova a suo agio sul palco, con le sue Crazy Mofos. Harry viene verso di me.
Harry: Ciao bela tu sei?
Io: M-Miriam.
Harry: Miriam! Che ci fai qui?
Io: Sto aspettando Niall perché devo chiedergli una cosa.
Harry: Puoi dire anche a me se vuoi.
Io: Certo! In realtà è una cosa che riguarda tutti e cinque, ma dato che avevo Niall di fronte lo stavo dicendo a lui. Dunque volevo chiedervi se…
Niall: Hey Miriam, eccomi! Allora cosa mi volevi chiedere?
Io: Lo stavo appunto accennando a Harry, dato che riguarda tutti e cinque.
Niall: Tutti e cinque? Ok allora aspetta che chiamo gli altri.
Mentre si allontana per chiamare gli altri, mi squilla il telefono, è Nicole.
Io: Nicole!!
Nicole: Miriam dove cavolo sei?
Io: Sono dietro le quinte con i ragazzi oddio non ci crederai ma è così! Ascoltami non credo di tornare a casa, quindi tu esci dall’arena va da mio padre e voi tornate a casa, non vi preoccupate per me.
Nicole: Ma come, ci lasci così?
Io: Amore quando mi ricapita un’occasione del genere?
Nicole: Hai ragione. Me la vedo io con tuo padre, basta che lo chiami e gli spieghi un po’ la situazione.
Io: Grazie mille Nicole! Ti prometto che appena ho risolto tutto, ti farò conoscere i ragazzi.
Nicole: Grazie Miriam! Ora divertiti ci sentiamo domani! Ti voglio bene!
Io: Anche io!
Riattacco. Mi giro e ci sono loro che mi stanno guardando, mi stanno aspettando.
Io: Scusate per l’attesa ragazzi.
Harry: Tranquilla, di cosa volevi parlarci?
Io: Volevo chiedervi se posso cantare una canzone con voi.
Niall: Tu canti?
Io: Non ho mai studiato canto, però amo farlo e me la cavo e uno dei miei sogni era questo.
Liam: Allora questo sogno si realizzerà.
Io: Davvero? Grazie mille ragazzi!
Zayn: Ok, quando vogliamo cantare?
Io: Ditemi voi, per me anche ora.
Niall: Ok ragazzi, aspettatemi, prendo la chitarra e arrivo.
Louis: Perché la tua voce trema Niall?
Niall: La mia voce non trema.
Louis: Ooh credo di aver capito (gli fa l’occhiolino)
Arrossisco. Devo togliermi questo maledetto vizio. Harry si avvicina, col suo viso a cinque centimetri dal mio.
Harry: Non avere vergogna piccola, ci siamo noi.
Mi abbraccia. Arriva Niall con la sua fidata chitarra.
Niall: Cosa vuoi cantare con noi?
Io: Mi piacerebbe One Thing.
Niall: Ok, pronti ragazzi?
Insieme: Pronti.
Niall inizia a suonare. Ognuno canta il proprio pezzo e io sono l’unica che canta tutta la canzone per intero, però con una tonalità più alta. Ok sono una femmina è normale che abbia un’altra tonalità, ma i ragazzi rimangono sbalorditi.
Liam: Oh mio Dio ma sei bravissima!
Zayn: Complimenti davvero, i tuoi acuti mi fanno venire i brividi.
Louis: Davvero molto brava!
Harry: Davvero non hai studiato canto? Sei bravissima
Niall: Sei bravissima davvero.
Io: Oddio ragazzi grazie mille! Avete realizzato il mio sogno! Grazie per tutto quello che avete fatto e che fate per me! Grazie delle emozioni che mi fate provare! Grazie per questa serata perfetta! Vi amo
Liam: Come sei dolce! Siamo noi a dover ringraziare le persone che come te ci sostengono sempre. Noi vi amiamo!
Harry: Ragazzi ho avuto un’idea.
Louis: Quale?
Zayn: Harold che ha un’idea.
Liam: Harry spara.
Niall non riesce a parlare, è immerso nei suoi pensieri.
Harry: Cosa ne pensate se facciamo cantare Miriam con noi a uno dei nostri concerti? Magari potrebbe aprirli insieme a Camryn dato che hanno la stessa età.
Zayn: Si potrebbe fare.
Louis: Dobbiamo chiedere a Paul.
Liam: Per una volta Harry ne hai sparata una giusta.
Harry: Spiritoso. Miriam a te farebbe piacere?
Io: Harry me lo chiedi pure? Certo che mi farebbe piacere! Sarebbe il sogno di una vita! Ma non potete chiedere così tanto a Paul. A me è bastato cantare con voi questa sera. Certo non voglio perdervi per nessuna ragione al mondo, anzi voglio che diventiamo migliori amici, ma questa è una cosa troppo grande e poi non vorrei rubare il posto a Camryn.
Harry: Tu non ruberesti il posto a nessuno! Se ti fai questi problemi allora faremo in modo che Paul ti senta cantare e vedrà lui cosa fare. Niall tu cosa ne pensi?
Niall era silenzioso. Sembrava incantato da qualcosa o da qualcuno.
Harry: Niall?!?!
Niall: Eh!? Scusami Harry, ero immerso nei miei pensieri… io credo che sia un’ottima idea! Dobbiamo farla cantare, voglio sentirla cantare.. cioè dobbiamo farla sentire a Paul!
Harry: Niall tu trami qualcosa.. Hai ragione! – rivolgendosi a me – Miriam quando vorresti cantare per Paul?
Io: Quando vuole Paul, sono sempre disponibile.
Louis: Buono a sapersi.
Liam: Ragazzi chiamo Paul e glielo chiedo.
Zayn: Sbrigati Mr Payne.
Mi fa l’occhiolino. Cavolo sono con i miei idoli, ancora non ci credo. Mi giro un attimo e…

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Capitolo 6
*** 6° Capitolo ***


6° Capitolo

È mattina. Sono in un letto enorme e comodissimo, in una stanza lussuosa. Credo siano le 10, mi giro dal lato del comodino e controllo dal telefono: no, sono le 11 e mezza. Certo che io e l’orario siamo una cosa sola! Ma come mi sono ritrovata qui? Non ricordo nulla. Sono sola e sono in pigiama. In pigiama? Chi mi ha cambiata? Merda. Mi alzo subito e mi faccio una bella doccia fresca per svegliarmi meglio, mi asciugo, indosso il pantaloncino e la maglietta di ieri e mi affretto a prendere la borsa e il telefono e ad uscire dalla camera per cercare Niall. Appena esco dalla porta mi ritrovo Harry.

Harry: Buon giorno! Ti sei appena svegliata?

Io: B-buon giorno! Si.

Balbetto ancora. È normale ho davanti il mio idolo.

Harry: Dove stavi andando?

Io: Sono uscita nella speranza di trovare Niall o qualcuno che mi dicesse cosa devo fare oggi, dove aspettarvi e tutto il resto.

Harry: Ed hai trovato me.

Io: Esatto. Gli altri dove sono?

Harry: Sono già tutti svegli e alcuni sono andati in giro. Io sono rimasto un po’ in camera e ho telefonato mia madre, avevo voglia di sentirla.

Io: Immagino. Tutto bene?

Harry: Si tutto bene grazie.

All’improvviso vedo Niall arrivare in fondo a quel lungo corridoio, pieno di quadri che rappresentano strani personaggi del passato. Ha una busta in mano.

Niall: Buon giorno Miriam! Ehii Harry!

Harry: Buon giorno Niall!

Io: Ciao Niall!

Ci mette un po’ per arrivare, data la lunghezza del corridoio, e appena arriva mi fa un sorriso a trenta due denti.

Niall: Dormito bene?

Io: Si, anche se non ricordo niente dal momento in cui ci siamo addormentati in macchina. E vorrei sapere chi mi ha cambiata e chi mi ha messo il pigiama.

Niall: Tranquilla, una cameriera dell’hotel è stata così gentile di farlo al posto mio.

Harry: Così gentile? Beh non direi, potevi farlo benissimo da solo.

Fa l’occhiolino.

Io: Harry!

Harry: Che c’è?

Io: Niente lasciamo stare.. Dunque Niall volevo ringraziarti di avermi portata in quest’hotel, quant’è la spesa?

Niall: La spesa? Non ci pensare proprio! Ascoltami, se ti faccio qualche regalo ti prego di accoglierli senza problemi, sono fatti con il cuore davvero. E poi sei una nostra fan, una Directioner, ciò che sto facendo con te lo farei a tutte le nostre fans, per ringraziarle dell’appoggio che ci danno tutti i giorni.

Harry: Ha ragione Niall, per una volta.

Ridiamo.

Io: Grazie ragazzi, grazie di tutto!

Niall: Nessun grazie! A proposito! Sono uscito e ti ho comprato questa maglietta e questo pantaloncino. Li ho comprati perché se fossi stato una femmina li avrei di sicuro indossati.

Io: Niall ma non dovevi!

Niall: Te ne ho già parlato prima, quindi ora accetta il regalo e stai tranquilla.

Gli sorrido. Non mi sono mai sentita così bene a fare un sorriso. Gli dico di aspettarmi e mi vado a cambiare. È una maglietta con su scritto “Are we friends or are we more?” di colore bianco e un pantaloncino di jeans con dei ricami sulle tasche. Come fa un ragazzo ad avere gusti così belli? Se fosse stato mio fratello mi avrebbe preso una di quelle maglie larghe e lunghe con dei pantaloni a zampa di elefante e credetemi, non esagero.

Esco dalla camera e Niall mi fissa. Di nuovo con lo stesso sguardo con cui mi ha guardata nel backstage del concerto.

Harry: Niall riprenditi.

Io: Hai dei gusti meravigliosi per quanto riguarda il vestire, complimenti Niall.

Harry: Ha buoni gusti anche per altro.

Niall: Harold! Grazie Miriam, sei fantastica!

Io: Grazie a te Niall! Allora dove si va?

Harry: Io devo scappare da Zayn, mi ha chiamato e non so cosa vuole. Ci vediamo all’ora di pranzo! Mi raccomando non fate danni!

Arrossisco, non riesco a togliermi il vizio. Ma cosa possiamo fare?

Niall: Non avere vergogna, stai tranquilla. A Harry piace scherzare.

Io: È un vizio quello che ho di arrossire e non riesco a togliermelo!

Niall: Non devi toglierlo. Per me sei bellissima quando arrossisci!

Oh My God.

Io: G-grazie Niall, tu sei meraviglioso.

Prima o poi gli dirò anche del vizio che ho di balbettare.

Niall: Basta con i complimenti! Allora dove andiamo?

Io: Non so dimmi tu.

Niall: Io sinceramente mi annoio di uscire, che ne dici se rimaniamo qui in hotel?

Io: Per me va bene!

Niall: Ok allora seguimi.

Lo seguo. Non ci posso credere, ora sto seguendo dal vivo Niall James Horan e non più da twitter. AHAHAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHA Ok la smetto.

Entriamo in una camera enorme, lussuosa quanto la mia e forse anche un po’ di più. C’è una chitarra sul letto.

Io: Niall questa è la tua stanza?

Niall: Si è la mia stanza.

Io: Forte. È tua?

Indicando la chitarra.

Niall: Si.

Io: Posso suonare?

Niall: Tu suoni anche?

Io: Si suono la chitarra e il pianoforte. Mio padre è maestro di musica.

Niall: Davvero? Ok voglio sentirti. Suona e canta per me, ti prego.

Come resistere a quegli occhi angelici fissi nei miei?

Io: È un onore.

Inizio. Suono What Makes You Beautiful e nella seconda strofa Niall mi segue a cantare. La sua voce. Dio è perfetta, mi fa venire i brividi. Appena finisco di cantare Niall mi parla.

Niall: Wau! Miriam sei bravissima e hai una voce stupenda.

Io: Sei tu a renderla stupenda, sei tu a rendermi bravissima, tutto ciò che io sono è grazie a te. Sono una Directioner ed io vivo grazie a te e grazie ai ragazzi.

Gli occhi di Niall sembrano volermi dire qualcosa, un qualcosa di profondo. È proprio vero che basta uno sguardo per capire le persone. Ci fissiamo e c’è un silenzio agghiacciante ma allo stesso tempo pieno di amore.

Io: Che ne dici se cantiamo e suoniamo un po’?

Niall: O-ok per me va bene.

Anche lui balbetta? Beh almeno ho qualcuno con cui condividere il mio vizio che si presenta solo nei casi in cui sono nervosa, come quando arrossisco.

Io: Ti prego Niall, suona e canta per me Little Things. È il mio sogno.

Niall: Lo faccio subito.  

Inizia a suonare e a cantare. Io sono qui immobile a fissarlo negli occhi e ad ascoltare la sua voce che penetra in me fino alla vena più nascosta del mio corpo, le note che intona riescono a far scaturire in me un’emozione pazzesca e all’improvviso il mio volto è coperto di calde e sincere lacrime d’amore. Oh si che lo amo. Darei la mia vita per lui. Ad un certo punto anche i suoi occhi diventano lucidi, ma riesce a trattenere le lacrime. Appena finisce di cantare, nessuno dei due spiccica una parola, ma entrambi siamo spinti dal desiderio di volere di più ma non chissà che, un semplice abbraccio. E in un nano secondo mi ritrovo tra le braccia del mio idolo e mi sento finalmente al sicuro.

 

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo ***


Bussano alla porta. Il nostro abbraccio si scioglie e Niall va ad aprire la porta.

Louis: Niall ti volevo dir… Ciao Miriam!

Io: Ciao Louis!!

Louis: Cosa ci fate voi due, da soli in questa stanza, con una giornata meravigliosa come questa?

Niall: Eravamo rimasti solo noi in hotel e dato che non avevamo voglia di uscire siamo rimasti qui e ci siamo messi a cantare e a suonare. Anche Miriam suona la chitarra.

Louis: Davvero?

Niall: E il pianoforte.

Io: Un po’ di pianoforte.

Louis: Wau Miriam, dovrai farti sentire allora. Comunque ero venuto per dirti che il pranzo è pronto. Miriam ti unisci a noi?

Io: No ragazzi non vi preoccupate andrò da qualche parte.

Niall: Tu da sola non vai da nessuna parte. O rimani a pranzo con noi o vengo anche io.

Io: Ma già sto creando troppo fastidio, ora anche il pranzo, non vi preoccupate ragazzi davvero.

Niall: Ok allora ti seguo.

Io: Non puoi venire da solo con me a Milano, le fans ti assalirebbero.

Niall: Lo so, però da sola non ti lascio andare.

Io: E va bene rimango.

Louis: Brava. Forza scendiamo.

Niall fa un sorriso soddisfatto. Com’è possibile che vinca sempre lui? D’altronde io pendo dalle sue labbra perciò qualsiasi cosa lui dica per me è oro.

Scendiamo con l’ascensore e arriviamo nella sala da pranzo. È enorme. I tavoli sono ricoperti da tovaglie di colore bianco, intonate alle pareti e ad ogni tavolo c’è un vaso pieno di rose rosse. Bicchieri di cristallo e circa dieci posate. C’è un tavolo riservato per tutti noi. Alla mia destra c’è Niall, alla mia sinistra Louis, di fronte c’è Harry e alla sua destra Zayn, alla sua sinistra Liam. Vicino a Zayn c’è anche Perrie e la vado a salutare con un caloroso abbraccio. A capo tavola c’è Paul e lungo il tavolo alcuni della crew.

Paul: Buon appetito a tutti!

Da queste parole, iniziano ad arrivare infinite portate, ognuna diversa dall’altra, ma io non le tengo tutte: su venti portate credo di averne mangiate cinque. Devo mantenermi. Durante il pranzo ognuno parla con le persone che ha accanto e io sto in silenzio, preferisco ascoltare, se mi fanno una domanda rispondo in modo educato. Al momento del dolce Niall cerca di far cadere l’attenzione su di me.

Niall: Paul allora quando dovrai sentire Miriam? Ha una voce pazzesca e suona il pianoforte e la chitarra.

Paul: Davvero? Ottimo. Domani pomeriggio alle 17.00 nello studio a Londra. Non credo sappia dove sia quindi qualcuno la dovrà accompagnare.

Niall: Tranquillo Paul, bado io a lei.

Io: Grazie Niall e grazie Paul.

Paul: Grazie di cosa?

Io: Grazie di tutto il lavoro che fai per i ragazzi e grazie dell’opportunità che mi stai dando. Ne sono davvero onorata.

Paul: Non c’è bisogno di ringraziarmi Miriam.

Mi sorride. Credo diventeremo ottimi amici.

Harry: Allora Miriam sei fidanzata?

Miriam: No, sono single.

Harry: Sei mai stata a Londra.

Miriam: No, purtroppo non ne ho mai avuto l’occasione.

Harry: No? Allora domani mattina appena ci svegliamo, si fa un bel giro turistico e ti mostriamo le zone più belle e importanti che ci sono.

Zayn: Tu Harold vuoi fare la guida turistica a Miriam? Sicuramente la porterai in uno di quei locali…

Harry: No, Zayn. È ancora presto.

Niall: Ancora?

Harry: Certo. E poi quello sarà compito tuo.

Io: Ragazzi?

Harry: Si?

Io: Stasera avete un concerto, finisce tardi e subito dopo dovete prendere l’aereo e partire per Londra. È stressante, soprattutto per voi che lo fate spesso. Domani mattina riposatevi, non è necessario che io debba vedere Londra domani. Avrò sicuramente altre occasioni per visitarla.

Niall: Miriam non devi farti problemi, te l’ho già detto che sono io a badare a te e so cosa devo fare, tu devi solo darmi la tua disponibilità.

Harry: Esatto.

Io: Va bene. Grazie mille.

Sorridono. Che meraviglia i loro sorrisi. Finito questo discorso loro continuano a parlare di altro. Louis ogni tanto lancia qualcosa addosso a Liam, lui fa lo stesso però sbaglia mira lanciando un po’ di cioccolato addosso a Harry, lui si vendica e in un attimo ci troviamo tutti in una battaglia col cibo a cui partecipa anche Paul! Chi lo avrebbe mai detto? Ad un certo punto la smettiamo e ognuno si dirige nelle proprie camere per lavarsi e vestirsi. Di certo non possiamo stare col cibo addosso.

Niall: Miriam appena hai finito di lavarti e di vestirti vieni da me. Questa è la chiave della mia stanza nel caso non ti sentissi va bene?

Io: Ok grazie mille a dopo.

E con un saluto con la mano entra nella sua stanza. Io ho la sua chiave in mano e anche io mi dirigo nella mia camera e mi faccio subito una bella doccia calda. Appena esco dal bagno mi asciugo e mi accorgo che c’è  un problema: quali vestiti metto? Quelli di oggi sono sporchi di cioccolato, frutta e bevande varie, quelli di ieri non so che fine abbiano fatto, credo che Niall li abbia portati in lavanderia. Accidenti. Sono scalza, con i capelli bagnati che mi scendono lungo le spalle e rimango con l’asciuga mano intorno al corpo, prendo le chiavi e mi dirigo verso la stanza di Niall nella speranza che mi presti i suoi vestiti. Appena entro nella sua camera, chiudo la porta mi giro e lui esce dal bagno. È tutto bagnato con solo un’asciuga mano che gli copre la parte del corpo inferiore. È così maledettamente attraente.

Io: Niall scusa se sono entrata qui in queste condizioni, ma c’è un problema.

Niall: No tranquilla. Dimmi che succede?

Io: Non ho i vestiti e pensavo che tu mi potresti prestare una tua maglia e un tuo pantalone.

Niall: Ma no aspetta che chiamo Bob e gli dico di andarti a comprare qualcosa.

Io: No, ti prego Niall. Preferisco indossare i tuoi vestiti se non ti dispiace.

Niall: Per me non ci sono problemi, però credo ti vadano un po’ larghi.

Io: Non fa niente.

Niall: Ok, quello è l’armadio apri e troverai dentro qualche maglia e dei pantaloni. Nella parte superiore ci sono anche le felpe, prendine una nel caso tu abbia freddo.

Io: Va bene.

Mi avvicino all’armadio e nel frattempo Niall rientra in bagno. Apro l’armadio e prendo un pantalone lungo nero, un paio di calzini e una maglia bianca con scritto “Crazy Mofos”. Apro la parte superiore e prendo una felpa stile college, bianca e nera. Chiudo l’armadio e mi ritrovo Niall dietro di me in boxer.

Niall: Ti serve aiuto?

Io: No grazie va bene così,ho preso questa maglia, questo pantalone, la felpa e un paio di calzini.

Niall: Va bene, ora vai ad asciugarti.

Io: Eseguo. Grazie mille Niall!

Niall: Figurati Miriam.

Ci sorridiamo. Prendo le chiavi esco, mi dirigo verso la mia stanza entro e corro ad asciugarmi. Ad un certo punto noto una busta sul letto. La apro e contiene un completo intimo. Non c’è scritto il destinatario ma credo di saperlo già. Lo indosso e mi vesto. Mi guardo allo specchio e ad essere sincera, questi vestiti così larghi mi piacciono, mi stanno bene. Hahahhaha ok se non fosse stato il mio idolo non avrei mai immaginato di aver fatto una cosa simile. Appena sono pronta esco e mi dirigo nella stanza di Niall. Questa volta busso perché c’è gente nel corridoio e non mi va che vedano che ho le chiavi della stanza di qualcun altro. Mi apre subito ed entro.

Niall: Wau stai davvero bene con quegli abiti sai?

Io: Ahahah si,sto davvero bene. Grazie ancora.

Niall: Ma figurati. Aspetta per concludere…

Si avvicina al divano e prende il suo cappello e me lo mette.

Niall: Ecco, adesso sei perfetta.

Io: Ci sai fare eh!? Grazie.

Niall: Abbastanza direi.

Ridiamo. Amo la sua risata.

Niall: Sono le cinque. Io devo andare a provare per il concerto di stasera e tu verrai con me, a meno che non preferisci rimanere nella tua stanza.

Io: Vengo volentieri.

Niall: Ok allora andiamo.

Usciamo dalla camera e ci avviamo verso l’ Hall dell’hotel. Ci sono anche gli altri, così andiamo in un’enorme macchina nera, tutti insieme.

Louis: Miriam devo farti conoscere Eleanor.

Io: Quando vuoi, a me farebbe molto piacere.

Louis: Domani a Londra.

Io: Perfetto.

Mentre loro parlano di cosa vogliono fare domani, io ascolto in silenzio. Ad un certo punto mi ricordo che non ho proprio sentito né mamma né papà, nemmeno Nicole e Vittoria. Li chiamerò dopo.

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