Will You Marry Me?

di Hazzauee
(/viewuser.php?uid=258098)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - capitolo 1; ***
Capitolo 2: *** - capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** - capitolo 3; ***
Capitolo 4: *** - capitolo 4; ***
Capitolo 5: *** - chapter five; ***
Capitolo 6: *** - chapter 6; ***
Capitolo 7: *** - chapter 7; ***



Capitolo 1
*** - capitolo 1; ***


- 1.


Image and video hosting by TinyPic


X: "Amore, è tardi. Tra un'ora dobbiamo andare in radio." 

Sentii quella voce così calda e sicura, sussurrarmi quelle parole all'orecchio. Mugugnai qualcosa di incomprensibile, per poi girarmi verso la finestra, di quella stanza d'albergo. 

Harry: "Finalmente sveglia." 
Emily: "Buongiorno anche a te." 

Si stese al mio fianco e mi accarezzò la guancia. 

Harry: "Buongiorno amore mio." 

Ecco, io sono la fidanzata di Harry Edward Styles, il componente della band più famosa degli ultimi tempi, anglo-irlandese. Mi chiamo Emily Williams e fino a 6 mesi fa, ero una ragazza normale. Perché normale? Perché facevo il mio lavoro e non ero "famosa". Ero e sono tutt'ora, una stilista. Non so come, ma un anno fa circa, sono diventata la stilista dei One Direction; forse per il mio talento, o per la fortuna. Tornando a noi, sono una ragazza di diciassette anni e mezzo, il 5 gennaio ne farò 18. Sono alta 1.75 e sono magra, ma ho forme. Non mi reputo bellissima, ma non sono neanche brutta. Insomma, la mia è una bellezza semplice: occhi vedi, ma più nel marrone; bocca carnosa e scura, quasi bordeaux; naso alla francese, ma non troppo all'insù; viso con forme ben proporzionate; colorito scuro, quasi olivastro.
 
Harry: "Piccola, tra un'ora dobbiamo andare in radio." 

Voi direte: "Quanto sei fortunata, sei la ragazza di Harry!" Eppure è stressante. Io amo Harry, davvero tanto, ma è uno stress davvero stargli dietro. Dobbiamo fare giri per il mondo e spostarci almeno ogni settimana. Non oso immaginare quando inizieranno il tour! 

Emily: "Ma ho sonno." 

Mi stropicciai gli occhi, per poi sedermi al centro del letto.

Harry: "Oggi pomeriggio, ci chiudiamo in camera e stiamo un po' insieme, allora. Anch'io sono stanco." 

Mi sorrise ed io ricambiai. Dopo, ci alzammo dal letto e mi andai a preparare in bagno; lui già era pronto. Decisi d'indossare un semplice pantaloncino beige, con dentro una camicetta color panna. Misi dei gioielli in oro giallo e tacchi della stessa tinta del pantaloncino, se non più scuri.

Harry: "Emily, ti devi solo truccare?" 
Emily: "Si." 

Detto questo, presi una delle mie tanti trousse e misi giusto un filo di eye-liner e ombretto color panna. Infine, coprii le occhiaie - causate dalla stanchezza - con un po' di fard. 

Emily: "Cucciolo, sono pronta." 

Uscii dal bagno e lo raggiunsi sul letto. Aveva il cellulare in mano e sentivo una suoneria, sicuramente stava facendo qualche gioco. Mi misi in ginocchio sul letto e gli andai incontro. Lui, evidentemente, capì e posò il telefonino sul letto. Lo abbracciai da dietro e gli posai la testa sulla spalla. 

Harry: "Sai che adoro quando mi chiami 'cucciolo', vero?" 

Gli lasciai un bacio sulla guancia. 

Emily: "Si, per questo lo faccio." 

Lo sentì sorridere. 

Harry: "Sappi una cosa, oggi ti bacerò talmente tanto che, a stento, respirerai." 
Emily: "Mmh, carina come cosa. Aspetto solo questo." 

Mi alzai dal letto ed andai a spruzzare un po' di profumo in aria, per poi passarci dentro ed improfunarmi tutta. 

Harry: "Possiamo andare allora?" 
Emily: "Certo." 

Ci avvicinammo alla porta, poi lui mi prese per i polsi e mi buttò - non violentemente - vicino al muro. 

Harry: "Sai che mi fai impazzire con questo profumo?" 
Emily: "Tu mi fai impazzire a prescindere dal profumo." 

Ci baciammo, poi lui mi diede un morso sul labbro inferiore. 

Emily: "Tipo aggressivo, andiamo adesso..."

Uscimmo dall'albergo ed entrammo in macchina.

***
 

Harry: "Emily, no."
Emily: "Cosa no?"

Eravamo dietro le quinte di una radio, non ricordo adesso quale. Stavamo in piedi, aspettando che ci chiamassero. 

Harry: "Il rossetto. Stai bene senza."
Emily: "Ma che vuoi? A me piace." 

Harry è una persona bellissima, ma ha un grandissimo difetto: la gelosia. È geloso di tutto e di tutti, di quelle persone che sente sue. Io, solitamente, cercavo di ignorare questo suo lato e facevo finta di non capire. 

Harry: "E...abbassati i pantaloncini." 
Emily: "No Harry, si portano così. Vuoi insegnare la moda ad una stilista?" 

Lo presi per il colletto della camicia e lo avvicinai a me, lasciandogli un bacio a stampo sulla bocca. 

Harry: "La prossima volta jeans." 
Emily: "Perché?" 

Sapevo che era geloso, ma volevo che lo dicesse. Ci trovavo gusto. 

Harry: "Comodità..."
Emily: "Gelosia..."
Harry: "Cosa?! Io geloso? Ahahahah." 
Emily: "No, infatti." 

Mi si avvicinò pericolosamente,

Harry: "Si, ok? Sono geloso. Tu sei solo mia." 

Me lo sussurrò sulle labbra ed io - d'istinto- sorrisi.

Emily: "Tesoro, certo. Solo tua, per sempre."

 

***

 

Intervistatore: "Ed è con piacere che vi presento la band più famosa degli ultimi tempi. Idoli di ragazzi e ragazze, un band anglo-irlandese, formata da 5 ragazzi: Harry, Zayn, Louis, Liam e Niall. Loro sono i One Direction." 

I ragazzi iniziarono ad entrare, io li avrei seguiti dopo poco, con Eleanor e Danielle.
Iniziarono a parlare del loro successo, facendo, di tanto in tanto, battutine. Passarono circa 10 minuti.

Intervistatore: "Quindi avete portato anche le vostre ragazze?"
Harry: "Mmh...insomma...si...sono lì dietro..." 

Quello di parlare lentamente - nelle interviste - era una specie di vizio per Harry. Probabilmente causato dall'emozione. Certo, era abituato, ma comunque faceva uno strano effetto parlare a migliaia di persone. 

Intervistatore: "Allora facciamole entrare. Ecco Danielle, Eeleanor ed Emily."

Ci mettemmo in fila ed entrammo in studio. Non ci furono moltissimi applausi, d'altronde eravamo "invidiate", ma fa niente. 

Harry: "Emy, vieni qui."

Harry mi fece spazio vicino a lui e mi andai a sedere.

Intervistatore: "Allora vorrei parlare con Emily che diciamo è l'ultima fiamma di Harry..." 
Harry: "La prima e...l'ultima." 

Sorrisi imbarazzata. 

Intervistatore: "Uh, solo da noi queste confessioni dolci e romantiche." 

Mi mise una mano sul ginocchio, visto che ero seduta su un divanetto accanto la sua poltrona. 

Intervistatore: "Emily, vuoi raccontarci come vi siete conosciuti tu è Harry?" 

Harry abbassò lo sguardo e vide la mano dell'intervistatore, sul mio ginocchio. Fece uno sguardo che avrebbe fulminato chiunque e poi si morse il labbro inferiore. Capii la situazione e così accavallai la gamba, lui spostò la mano. 

Emily: "Si, certo..." 

Harry mise la sua mano sulla mia gamba, come per fargli capire che ero "roba" solo sua.

Emily: "Io sono una stilista e, fino a 5 mesi fa, abitavo con mia sorella più grande. Insomma, tra qualche mese farò 18 anni e, quindi, decisi di trovarmi un lavoro per contribuire alle spese. Feci una specie di provino e mi presero. Non sapevo che dovevo lavorare per i One Direction. Appena l'ho saputo non ero eccitata..." 
Louis: "No! Tu ci odiavi proprio!" 
Emily: "Non è che vi odiavo, ma per me siete persone normali. Non ero eccitata per il fatto di lavorare con voi, ma per aver trovato lavoro." 
Intervistatore: "E con Harry? Com'è nata la vostra storia?" 
Emily: "Diciamo che avevo un buon rapporto con tutti, ma con Harry alti e bassi. All'inizio, eravamo semplici conoscenti ed anche gentili, dopo un mesetto, ci mandavamo addirittura a quel paese. Un giorno, lui tipo si scusò e mi disse frasi fatte..."
Harry: "Emily?! Venivano dal profondo del mio cuore. Ahahah."

Tutto il pubblico iniziò a ridere ed io feci una faccia di disprezzo. 

Emily: "Comunque poi mi chiese di uscire. E niente...è una storia normale. Siamo due ragazzi normalissimi." 
Intervistatore: "Bene. Che dolci che siete. Pubblicità, a tra poco con i One Direction."

 

***

 

Emily: "Non ce la faccio più con questi tacchi." 

Mi sfilai le scarpe, per poi buttarmi a indietro nel letto. 

Harry: "Amore, sei stanca?" 
Emily: "Tanto." 

Si stese al mio fianco ed iniziò a baciarmi il collo. 

Harry: "Emily, mi ami ancora?"
Emily: "Da impazzire. Ogni giorno di più. Perché?" 
Harry: "Non voglio perderti, mai. Per niente e nessuno. Sei la mia unica felicità adesso e devi esserlo per sempre." 
Emily: "Amore, perché dici questo?" 
Harry: "Oggi...te la sei tenuta la mano dell'intervistatore sulla gamba."

Ma come dovevo fare con lui e quella sua fottutissima gelosia?

Emily: "Harry, io amo solo te. Voglio solo te. Non penso nessuno, oltre Harry Edward Styles. Ti amo davvero tanto e neanch'io voglio perderti, come hai detto tu, per niente e nessuno. Sicuramente non potevo cacciargli la mano, ma alla fine cosa fa? L'aveva posata sul ginocchio, per amicizia. Mi ritengo la ragazza più fortunata del mondo e non posso perderti, non me lo perdonerei mai. Sii meno geloso e fidati più di me." 

Harry non disse mezza parola, semplicemente mi baciò. Quelle sue labbra carnose e rosee, si avvicinarono alle mie. Erano morbidissime! Avevano il gusto più buono del mondo. Erano le labbra più morbide che avessi mai provato. Le uniche labbra che assaggerò per tutta la vita, perché io amo Harry. Dopo poco, chiese l'accesso con la lingua e glie lo diedi. Era un bacio dolcissimo, non mi sarei staccata mai e poi mai.



Spazio autrice:
Ciao ragazze, cosa ve ne pare? Ho voluto iniziare una cosa diversa, quindi ho scritto che già stanno insieme i due. Succederanno varie cose che ho già in mente, ma solo se la storia la seguirà qualcuno, e lo spero con tutta me stessa. Ho già il capitolo pronto, ma lo pubblico dopo qualche recensione. 
Per qualsiasi cosa, sono su Twitter: @harryes_juliet. Baci :) xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** - capitolo 2. ***


- 2.


Image and video hosting by TinyPic


Eravamo in quella posizione - stesi sul letto - ormai da un po' ed io, sentivo di stare bene. Accanto a lui, non avevo paura di nulla. Potrei trovarmi nel mezzo di una guerra, ma tra le sue braccia, starei sempre al sicuro.

Harry: "Amore, ci facciamo due coccole?"

Ma ditemi, come si fa a non amare una persona così dolce? Harry Styles, quello che appare in tv, non è lo stesso nella vita reale. Lui si, è scherzoso e riservato, ma quando ha fiducia, crede in una persona e ha confidenza, diventa il contrario. È tanto tenero!

Emily: "Ahw, si dai."

E così iniziò ad accarezzarmi i capelli.

Harry: "Fai qualcosa anche tu!"

Visto che lui è di qualche centimetro più alto di me, io mi trovavo più sotto e, così, decisi di baciargli il collo. Nei nostri gesti, non c'era malizia, per niente.

Harry: "Emily..."
Emily: "Dimmi, cucciolo."

Si scioglieva quando lo chiamavo così. Mi rivolse lo sguardo, poi sorrise sfoderando quelle sue tenerissime fossette sulle guance, che accennavano il sorriso più bello del mondo.

Harry: "Mmh, niente."

Odio quando le persone fanno così.

Emily: "No, adesso me lo dici."
Harry: "Sono rilassantissimi questi baci."

E così solo questo doveva dirmi? Mmh, non che gli credevo molto, ma dovevo fidarmi.
Continuai a baciarlo per un po', poi lui passò la mano dai miei capelli, alla mia pancia.

Emily: "Fammi il solletico e sei morto."

Massaggiò la pancia per un poco. Dopo, iniziò a fare dei cerchi immaginari con le dita ed io m'irrigidì. Soffrivo tantissimo il solletico.

Harry: "Cos'hai?"
Emily: "Togli subito quelle mani da sotto la mia pancia, muoviti."

Non che facesse freddo, anzi quella stanza era caldissima, ma odiavo essere sfiorata in quel modo.

Harry: "Altrimenti?"

Mi guardò con uno sguardo da sfida ed iniziò a farmi il solletico.

Emily: "Styles, sei morto."

Si mise a cavalcioni sulla mia pancia e mi fece il solletico. Io scalciavo e ridevo, quasi singhiozzando.

Harry: "Ma ti vuoi fermare un po'?"

Continuò a farmi il solletico per un poco. Poi, alleggerì la presa ed io riuscì a liberarmi. Avevo i capelli scombinati e la maglia un po' abbassata.

Harry: "Quanto sei bella!"

Arrossii, notando che avevo il reggiseno leggermente abbassato, sul seno sinistro.

Emily: "Harry, che guardi?"

Avevamo giocato per troppo tempo, lui era andato contro quello che avevo detto. Doveva pagarla. Cosa c'è di meglio di provocare un ragazzo, per poi illuderlo?!

Harry: "I-io...niente!"

Lo tirai a me e lo baciai con foga. Lui iniziò a mettermi una mano sul seno scoperto.

Emily: "Amore, potresti tenere calmo il tuo amichetto la giù?"

1 a 0 per me.
Dovevo assolutamente fargli desiderare qualcosa che, quel giorno, non ci sarebbe stato.
Si fece rosso in viso, ma continuò a toccarmi esplorando un po' tutto il corpo.

Harry: "Baby, be mine tonight."

Mi sussurrò le parole della canzone "Kiss You", quelle del pezzo cantato da Niall. Voleva fare la voce provocante, ma non doveva sforzarsi più di tanto, poiché aveva già di suo una voce calda. In più, affannava a causa della voglia di avermi.
Ormai, stavamo insieme da mesi, ma non avevamo ancora fatto l'amore. La mia relazione con Harry fu la più importante, non volevo proprio rovinarla! Quando sarebbe arrivato il momento, l'uno avrebbe concesso il corpo all'altro, e viceversa. Ma ciò non toglie il fatto che avevamo fatto cose minori.


Emily: "Harry, usciamo un po'?"

Mi guardò perplesso. Io cercai di alzarmi e sedermi.

Emily: "Quella faccia?!"
Harry: "Ma come, uscire?"

Avevo tanta voglia di ridere, ma dovevo reggere un altro po' il gioco.

Emily: "Perché no?"

Si mise anche lui seduto, di fronte a me.

Harry: "Emily, io ti odio. Sappi che per stanotte, abbiamo un conto in sospeso."
Emily: "Cucciolo mio, vai a calmare quell'essere che si trova tra le tue gambe e non fare pensieri strani per stanotte. Domani mattina presto, devo lavorare."

Mi guardò un po' deluso, probabilmente per lui era arrivato il momento e, sinceramente, non mi sarebbe dispiaciuto...ma meritava di essere illuso, sa che non sopporto il solletico.

***

 

Harry: "La smetti?"

Ero avanti lo specchio, aggiustandomi. Harry mi guardò con la bocca schiusa, passandosi una mano tra i capelli.

Emily: "Cosa cazzo sto facendo?"

Lo guardai tramite lo specchio, gesticolando.

Harry: "Mi provochi. Metti il jeans un po' più giù."
Emily: "No amore mio, sei tu che ti ecciti con poco."

Lo guardai con aria vincente, ero fiera di me.

Harry: "Emily, abbassa il jeans!"

Questa volta assunse un tono leggermente più serio ed anche lo sguardo.

Emily: "Ma cosa vuoi oggi da me? Io mi vesto come mi pare."

Chiusi velocemente la trousse, arrabbiata, e mi diressi verso la valigia, per posarla dentro.

Harry: "Emily, scusa...è che..avevo pensato di portarti in un centro commerciale! Volevo comprare un pigiama ridicolo per entrambi, visto che domani sera saremo in pullman, con tutti i ragazzi. Avevamo pensato di giocare a qualcosa, mangiando, bevendo ed indossando pigiami."
Emily: "Mi stai dicendo che a 18 anni devo fare un pigiama party?"

Sorrisi all'idea di indossare un pigiama largo, delle pantofole morbidissime, avanti tutti i ragazzi. E poi che cosa dolce ed infantile, quei ragazzi mi sorprendevano di giorno in giorno!

Harry: "Diciamo di si."

Sul suo viso si accennarono quelle adorabili fossette, io mi avvicinai a lui.

Harry: "Lì ci sono degli amici che devo salutare e...non mi va!"

Abbassò lo sguardo a terra, guardandosi le converse rosse.

Emily: "Non ti va, cosa?"

Gli presi la mano destra.

Harry: "Non sopporto l'idea che altri ragazzi ti guardino! Hai delle forme bellissime, ma che posso guardare e toccare solo io, non so se capisci. Io mi fido di te, ma a solo l'idea che qualche altro coglione possa guadarti...No cazzo, Emily! Tu sei mia, non devono proprio guardarti."

Si che capii. Harry, fortunatamente, si fidava di me, ma non sopportava che qualche altro ragazzo mi guardasse. Voleva tenermi tutta per lui, in poche parole.

Emily: "Harry, non possiamo far diventare tutti ciechi."

Ridemmo leggermente.

Emily: "È normale che i ragazzi, soprattutto di quest'età, guardano! Ma se sono tuoi amici, avranno rispetto...e poi non c'è niente da guardare, proprio in me."

Gli accarezzai la guancia e lui alzò lo sguardo, sorridendo. Man mano si avvicinò, prendendomi la mano e portandomi avanti un armadio. Lo aprì e dentro ci trovammo uno specchio. Si posizionò dietro di me, mettendo le sue mani sopra le mie, che avevo poggiato sulla pancia. Poi poggiò il suo viso, sulla mia spalla destra, spostandomi una ciocca di capelli dall'altro lato.

Harry: "Amore, in te c'è da guardare, invece."

Mi accarezzò dolcemente le dita, per poi incrociarle con le sue.

Harry: "Your hand fits in mine like it’s made just for me."

Iniziò a cantare quelle parole di "Little Things" con la sua calda, roca, voce. Un brivido percorse la mia schiena.

Harry: "And it al makes sense to me."

Dopo mi lasciò le mani, spostandole dalla mia pancia, e facendole cadere dolcemente sui miei fianchi. Poi mi alzò leggermente la maglia, toccandomi lo stomaco, facendo un breve massaggio.

Harry: "You’ve never loved your stomach or your thighs."

Dalla mia pancia, tirò le mani fino ad arrivare dietro la mia schiena, toccandomi sopra il sedere.

Harry: "The dimples in your back at the bottom of your spine, but i’ll love them endlessly."

Tolse le dita dalle fossette della mia schiena e mi sfiorò il sedere, senza malizia, solo infinita dolcezza. Da lì, passò alle mie cosce, toccando i jeans stretti e salendo alla zip, toccandola, mentre mi lasciava un leggero bacio sulla spalla.

Harry: "You never want to know how much you weight. You still have to squeeze into your jeans..."

Io mi girai, spontaneamente, con le lacrime che cadevano lentamente sulle mie guance.

Emily: "But, Harry, you're perfect to me!"

Mi lasciò un bacio sulle labbra, facendolo incontrare dolcemente, come non era quasi mai successo.

Harry: "You’ll never love yourself half as much as I love you!"

Per la seconda volta, gli rubai le parole di bocca e cantai l'ultimo pezzo.

Emily: "I'm in love with you...and all your little things."

Detto questo, mi avvicinai alle sue labbra, facendo prima scontrare i nostri nasi. La mia bocca cercava la sua, sfiorandola, boccheggiando.

Harry: "Emily, tu sei perfetta! Per questo metterò la gelosia da parte...perché tu sei perfetta per me, solo per me! Tu mi appartieni, sei mia."

Mi lasciò un bacio piccolo, innocente.

Harry: "E sai, devo ammettere che hai un fisico bellissimo! Sei magra, ma hai forme, anche se non lo accetti. Ma la cosa più bella sai qual è? Che dentro, sei speciale, diversa. Mi fai battere il cuore come mai nessuna ragazza aveva fatto...mi sento così stupido a dire queste cose. Sai, prima pensavo spesso al fisico, all'aspetto esteriore, ma da quando ti ho conosciuta..."

Mi toccò il seno, con fare sempre dolce e casto.

Harry: "Ho capito che non serve solo avere queste!"

Avvicinò i nostri corpi, per poi scendere al sedere, stringendolo leggermente.

Harry: "E neanche questo!"

Poi passò le mani su tutta la mia schiena, accarezzandomela. Io lo guardavo stupita, con la bocca schiusa, ed ogni tanto mi usciva qualche lacrima. Non so esattamente perchè piangevo, forse ero commossa o solo felice, ma fatto sta che stavo bene, nonostante le lacrime.

Harry: "Quello che serve in un rapporto..."

Mise le mani sul mio petto, al lato sinistro.

Harry: "È questo, il cuore..ed il tuo è immenso."

Non riuscivo più a trattenermi, così lo baciai. Questa volta, gli leccai le labbra, per poi far incontrare le nostre lingue che si desideravano come non mai.

Emily: "Harry, non ho parole! Tra tutti i punti interrogativi nella mia vita, ho un'unica certezza: tu. So che, nonostante tutto, tu ci sarai per me...o almeno lo spero. E quando sono con te, mi sento sempre una bimba, una di quelle cotte di un ragazzo, una di quelle che provano le cosiddette farfalle nello stomaco. È tutto così fantastico da quando ti ho accanto! Non mi permetterei mai di abbandonarti. E sai, il mio cuore..."

Misi una mano sulla sua, che era ancora poggiata sul mio petto.

Emily: "Batte così forte solo quando mi stai accanto, solo quando sto bene...ed io con te sto bene. Tu sei la mia felicità!"

Harry, incredulo, sorrise. Poi ci baciammo di nuovo, ancora, ancora ed ancora. Poggiati a quel l'armadio, sorridendo e continuando a darci 100, 1000 baci.


Eravamo restati in quella posizione - facendo coccole - per circa 10 minuti.


Emily: "Harry, possiamo andare, dai."

Uscii dal bagno, vedendo Harry seduto sul letto, col cellulare tra le mani. Poi andai verso la porta.

Harry: "Emily?!"
Emily: "Si?!"

Si avvicinò anche lui alla porta della camera, prendendo le chiavi.

Harry: "No, niente..ti amo!"

Sorridemmo insieme, per poi chiuderci la porta alle spalle. Quella porta che nascondeva una camera piena di ricordi. In tutti posti che andavamo, lasciavamo il segno, lasciavamo un ricordo. Un ricordo indelebile, uno di quei ricordi che non abbandoneranno mai la nostra mente, per niente al mondo.



Spazio autrice:
Ciaaaao figone! Allora, che ve ne pare? Spero tanto che vi piace, ci tengo tanto perchè...diciamo che io non immagino Harry come un puttaniere, come leggiamo spesso nelle ff, ma lo vedo dolce. Dolce e geloso, sisi, così lo immagino. Scrivendo alcune parti di questo capitolo ed immaginando, mi sono venuti i brividi ahahahaha. So che ho saltato alcuni pezzi di Little Things, ma non c'entravano molto. Spero davvero che vi piaccia, anche se non è il massimo vfrkgrergth.
Elemosino recensioni, lo so, ma leggerle mi rende troppo felice e poi per mettere altri capitoli, devo sapere che qualcuno mi caga.
Non so più cosa dire, solo che presto succederanno varie cose che ho in mente, Harry diventerà possessivo e...BASTA! Non posso dire più niente.
Grazie mille a chi sta seguendo e soprattutto a chi recensisce.
Per qualsiasi cosa, sono su Twitter: @harryes_juliet. Baci :) xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** - capitolo 3; ***


- 3.


Image and video hosting by TinyPic


Eravamo da un po' di tempo a girare in un centro commerciale del posto. Era abbastanza grande, ma non avevamo ancora trovato un negozio decente ed io, essendo una stilista, ero incontentabile. Harry indossava un cappuccio e fortunatamente pochissime fan l'avevano riconosciuto, infatti ci fermammo solo un paio di volte a fare foto. Ovviamente loro si mettevano in posa ed io scattavo la foto, poi dopo che l'avevo fatta, ricevevo guardate bruttissime e pulivano addirittura il cellulare, come se io avessi chissà quale malattia.

Emily: "Alcune fan non le capisco!"

Harry si limitò a guardarmi con un'espressione interrogativa.

Emily: "Si. Dopo che vi faccio qualche foto mi guardano come se volessero uccidermi e puliscono addirittura la macchina fotografica o il cellulare, ma fino a prova contraria, la lebbra non la ho ancora."

Harry rise, per poi mettermi un braccio intorno al collo e continuammo a camminare guardando le vetrine.

Emily: "Scemo, sono seria!" 
Harry: "Hai ragione, spesso alcune sono insopportabili, oppressive, ma non sono vere fan! Le vere fan ti accettano, accettano la mia felicità ed a me loro interessano, le amo."
Emily: "Ami più me o loro?"

Sorrisi e lui anche. Si guardò le scarpe poi alzò la faccia al cielo come se stesse pensando. 
La mia domanda era scherzosa, spero solo che lui l'avesse capito.

Harry: "Uhmmm..."
Emily: "Va bene, va bene. Loro." 

Finsi un'espressione dispiaciuta.

Harry: "Amo solo una certa Emily Williams, conosci?"

Non ebbi neanche il tempo di rispondere, che vedemmo un gruppetto di ragazze correrci incontro.

Harry: "Ti fidi di me, giusto?" 
Emily: "Ho quasi paura di dire di si, visto che l'ultima volta ho corso..."

Mi bloccò mentre parlavo, prendendomi la mano e correndo in un posto senza direzione. Un posto lontano da quelle ragazze. 
Harry era sempre disponibile con le fan, ma sapeva anche che quando se ne accumulavano troppe, sarebbero sempre aumentate e da lì non ne saremmo più usciti. 
Non riuscivo più a correre, ormai erano minuti che lo facevamo, con tutte quelle ragazzine dietro, che facevano voltare tutte le persone presenti in quel luogo.

Harry: "Piccola, seguimi."

Camminavamo a passo svelto, finché non entrammo in un bagno.

Emily: "Giuro che appena mi calmo, ti ammazzo."

Mi sedetti sul lavandino, affannando.

Harry: "Sei così maledettamente sexy."

Aveva un sorriso malizioso stampato in faccia ed anche lui respirava leggermente più forte, affannando. 
Io feci finta di non sentire, incrociai le gambe, per poi sistemarmi un po' la maglia, ormai sgualcita dopo la grande corsa.

Harry: "Almeno è stato divertente. Mentre correvi ho notato che hai davvero un bel seno."

Mi si avvicinò violentemente, leccandosi le labbra. Io mi sentì bruciare dentro. Mi faceva così eccitare vedendolo fare quei gesti e pronunciare quelle parole!

Harry: "Emily..."
Emily: "Mmh?!"

Mi poggiò una mano sul ginocchio, per poi salire alla zip dei miei jeans. Ci premette leggermente sopra, facendo salire ancora di più la mia voglia. 
Aveva ancora il respiro forte. Vedevo il suo petto alzarsi ed abbassarsi. Le sue mani sfioravano la mia intimità e la mia guancia. Le sue labbra si contorcevano insieme alla lingua e quei suoi occhi...quei suoi occhi erano di un verde così limpido, pulito. Mi ci sarei potuta specchiare dentro. Mentre i ricci gli cadevano dolcemente in fronte, su quella fronte leggermente sudata, che piaceva ancora di più.

Harry: "Ti voglio far stare così bene!"

Mi abbassò lentamente la zip, poi sfiorò l'elastico della mia brasiliana e ci passò l'indice sopra, sorridendomi. Con l'altra mano mi toccava il ginocchio ed ogni tanto ridevo leggermente, visto che soffrivo il solletico. Passò la sua mano destra sulla mia mutandina, facendomi bagnare leggermente. Solo guardarlo mi faceva provare infinite emozioni, poi sotto il suo tocco, mi scioglievo proprio. Sotto il suo tocco mi sentivo una bambola, ero immobile, incantata da quei suoi occhi verdi.

Harry: "Sei già così...bagnata."

Sorrise ed io anche, con un po' di rossore in faccia, dato l'imbarazzo. Dopo abbassò quel tessuto ed anche i jeans, mi sfiorò l'intimità, mi lasciò un leggero bacio sulle labbra ed iniziò a muovere il suo indice esperto dentro di me. Già avevamo fatto parecchie volte quel genere di cose, non avevo vergogna, ma ogni volta riusciva a farmi provare le stesse emozioni della prima. Mentre io ero immersa nei miei pensieri, aggiunse un altro dito ed io mi lasciai sfuggire un gemito di piacere. Continuava a muovere le dita, facendole roteare dentro di me, sorridendo sulla mia bocca, mentre mi lasciava dolci baci di tanto in tanto. Tornai - di nuovo - alla realtà, quando aggiunse un ultimo dito, che mi fece emettere un piccolo gemito di dolore. Ci baciammo con passione, ognuno voleva quel bacio aggressivo. Gli lasciai un morso sul labbro inferiore, quando mi accorsi che i miei muscoli si stringevano sempre di più. Si accorse che stavo per venire e mosse le dita più forte. Il mio liquido invase le sue dita ed il leggero tessuto. Si portò l'indice alla bocca e leccò avidamente, così come fece con le altre dita. Io lo guardai per pochi secondi, poi voltai lo sguardo, imbarazzata.

Harry: "Hai un sapore così buono."

Mi baciò e sentii leggermente quel sapore di cui mi stava parlando, visto che ne aveva ancora un po' sulla lingua. Probabilmente apposta non l'aveva ingoiato tutto.

Harry: "Allora? Sono riuscito a farti stare bene?" 
Emily: "Si, cucciolo. Benissimo."

Sul suo viso apparirono improvvisamente delle fossette ed io gli lasciai un bacio sulla sinistra, poi feci scontrare i nostri nasi, lui cercò la mia bocca e continuammo a baciarci.
 

***

 

Harry: "Finalmente abbiamo trovato il negozio e non dobbiamo correre."

Sorrisi, annuendo. 
Eravamo al piano di sopra, c'era molta più tranquillità. Da quando eravamo usciti dal bagno, avevamo visto pochissime fan, fortunatamente. In quel momento osservammo una vetrina di un negozio di intimo, pigiami e costumi. Decidemmo di entrarci, visto che non avremmo avuto più molta possibilità di tornarci o trovare altri negozi. Dopo poco Harry si sarebbe visto con gli amici.

Emily: "Vieni, su! Qui ci sono i pigiami."

Harry fece come gli avevo detto e demmo uno sguardo. 
Si avvicinò a noi una ragazza sui 18 anni, se non di meno. Fissò Harry incredula, con bocca ed occhi spalancati. Doveva essere una commessa, visto che indossava una felpa con scritto il nome del negozio ed un tesserino appeso al collo.

X: "Ciao Harry, sono una commessa di questo negozio. Mi chiamo Shally e sono qui per aiutarti."

Era carina. Bionda, occhi marroni, bocca fine, naso non molto grande e carnagione chiara. Aveva un seno enorme, ma non era molto in carne.

Harry: "Oh...ciao. Grazie mille, ci servirebbero dei pigiami ridicoli."

Io e lui ridemmo a quella sua richiesta.

Shally: "Per questa ragazza, vero? Visto che un tipo scopabile come te non indossa pigiami ridicoli."

Inarcai le sopracciglia e Harry lo notò, infatti mi prese la mano e la strinse.

Emily: "Harry, andiamo in un altro posto, qui ci sono ragazzine con le ovaie in subbuglio."

Harry mi guardò per qualche secondo, poi iniziò a ridere. La sua risata era la mia droga. Era così dolce, così da bimbo innocente. Rideva, rideva e rideva ancora.

Harry: "Dai, cerchiamo un pigiama ed andiamo via."

Quando si calmò, pronunciò quelle parole e girammo il negozio. La commessa era restata ancora avanti a quella mensola - piena di pigiami - con le mani in faccia, probabilmente per non far notare la sua espressione imbarazzata. 
Tornammo lì, dove c'era anche lei. Decisi di prendere un pigiama enorme e bianco, con dei panda disegnati sopra. Era di un tessuto leggero, poi amavo i panda...perfetto!

Shally: "Harry, ti va di chiacchierare un po'?"

Stavo per entrare in camerino, ma appena sentii quelle parole, mi girai verso Harry.

Emily: "Mmh...scusa! Ma il mio ragazzo deve darmi una mano a spogliarmi."

Le sorrisi, per tirare Harry per un braccio. Aveva un'espressione divertita, mentre io il contrario. Non ero gelosa, almeno non quanto lui, ma le zoccole le odiavo proprio.

Harry: "Devo spogliarti, gelosa?"
Emily: "Come? Io gelosa?"

Lui annuì e fece passare una mano lungo il mio corpo, mi abbassò il jeans, stringendo il sedere. Fece cadere ai miei piedi il pantalone ed io m'infilai quello del pigiama che, fortunatamente, mi andava.

Harry: "Si, direi che sei abbastanza ridicola...ma sempre troppo sexy!"

Gli diedi uno schiaffo leggero sotto la mascella e lui mi sorrise. La maglia, notai ad occhio, che mi sarebbe andata. Quindi presi velocemente il jeans da terra e lo indossai.

Shally: "Harry, a te cosa prendo?"

Lui la ignorò, andando verso uno scaffale con pigiami maschili. Ne prese uno blu, con le "S" di Superman sopra. Non lo provò, assicurandosi solo che fosse la sua taglia. Si avvicinò alla cassa, pagò velocemente.

Emily: "Perché tutta questa fretta?" 
Shally: "Infatti, come mai?"

Giuro che doveva dire altra mezza parola quella ragazza e sarebbe andata in ospedale.

Emily: "Senti bionda tinta, non rompere il cazzo. Che t'interessa del mio ragazzo? Poca confidenza, a mai più. E non dire mezza parola che ti metto le mani addosso."

Harry mi strinse la mano con una faccia sempre più divertita.

Harry: "Mmh...ciao Shally! Amore, andiamo."

Uscimmo da quel negozio e lui iniziò a ridere.

Emily: "Che cazzo ridi, coglione?" 
Harry: "Sei così carina quando ti arrabbi. E devo ammettere che il lato geloso di te, mi fa impazzire!" 
Emily: "Che dici? Io gelosa? Ma forse un po', giusto un pochino."
Harry: "Un pochino, ma comunque lo sei."

Mi fece un occhiolino che m'infastidii il doppio e gli lasciai la mano, sbuffando.

Harry: "Non facciamo anche le permalose."

Mi abbracciò da dietro e lo sentii sorridere. Sapevo riconoscere ogni sua mossa, in quel tempo l'avevo conosciuto benissimo, sentivo di averlo dentro di me.

Emily: "Quanto ho potuto odiare quella tizia? Tu sei mio." 
Harry: "Ahw, sto impazzendo! Sei carinissima quando fai così, ma tanto si sa che...che sono tuo."

Il suo tono divenne più insicuro, parlava più lentamente. 
Poi si fondò sulle mie labbra e non diedi più tanto peso a quello che era appena successo. Anzi, sorrisi e continuai a stare attaccata al suo petto e le sue labbra.

 

***

 

Harry: "Emily, eccoli. Sono quelli seduti al tavolino del bar difronte. Non permetterti di avvicinarti troppo, parlarci ed aggiustati i vestiti, stai troppo scollata!" 
Emily: "Questo perché mettevi la gelosia da parte, eh."

Ignorò quello che avevo appena detto, mi strinse la mano e c'incamminammo verso quei suoi vecchi amici.

X: "Ciao Harry!"

Un ragazzo, poco più grande di Harry, si alzò dal suo posto, stringendo la mano libera del mio ragazzo. Notai che somigliava tantissimo a Ne-Yo. Dietro di lui c'erano seduti due biondini, molto simili, solo con il colore degli occhi diversi: celesti e marroni.

X: "Io sono Chris e questi sono i gemelli, James e Paul."

Indicò i due ragazzi seduti al tavolino e poi mi strinse la mano ed io gli sorrisi.

Emily: "Piacere Emily." 
Chris: "Beh, accomodatevi."

Ci sedemmo io e Harry da un lato, difronte c'erano i gemelli e a capotavola Chris.

James: "Harry, trovi ragazze così e neanche ce lo dici?"

Quella domanda infastidì Harry, io me ne accorsi e gli presi la mano, accarezzandola.

Harry: "No. Lei è roba mia."

La sua mascella si tese e mi strinse la mano. Io, per tranquillizzarlo, gli sorrisi debolmente.

Paul: "Scusalo Harry, sai com'è fatto." 
James: "Styles, sei restato geloso a quanto vedo."

Restato? In che senso? Cosa era successo in passato tra i due?

Harry: "Forse è meglio andare via. Vieni Emily."

Lo notai particolarmente nervoso, così annuii. Ci alzammo dai nostri posti.

Chris: "Oh amico, resta qui. È tempo che non ci vediamo, raccontiamoci qualcosa come ai vecchi tempi."

Harry si mise di nuovo a sedere ed io lo imitai. 
Nessuno parlava ed io decisi di rompere il ghiaccio.

Emily: "Uhm...se do fastidio, tolgo il disturbo." 
Harry: "No amore, resta qui."

Fortunatamente l'aria si tranquillizzò, diventò tutto più calmo e si parlava tranquillamente, bevendo qualche leggero drink.

Harry: "Poi ho incontrato Emily e la mia vita è diventata più fantastica, più di quanto già lo fosse."

Sorrisi imbarazzata.

James: "Lo Styles dolce. D'altronde chi non lo sarebbe con una bomba così vicino?"

Nuovamente ci fu tantissima tensione nell'aria. Harry strinse di nuovo i pugni, le sue mascelle erano ancora più tese della volta precedente ed i denti mordicchiavano il labbro inferiore. Non risposte, si limitò ad alzarsi ed io cercai di evitare di far succedere qualcosa.

Emily: "Bene ragazzi, alla prossima. Amore, andiamo che è tardi."

Harry non reagì e mi seguì mano nella mano, mentre l'altra l'agitavo nell'aria salutando i ragazzi seduti ancora al tavolino.

Chris: "Harry, ci sentiamo. Ciao Emily."

Mi sorrise, come fecero anche gli altri, ma Chris mi sembrò il più gentile.
 

***
 

Harry: "Ora capisci la mia gelosia? James, lo ammazzerei."

Eravamo stesi sul letto della stanza d'albergo da un po' di tempo, con i cellulari in mano e c'ignoravamo. Infatti lui fece finire quel silenzio terrificante.

Emily: "Ma che fa! È un ragazzino...Va bene che non si è comportato da vero amico, ma ignoralo." 
Harry: "Emily, tu non sai." 
Emily: "Si...e cosa devo sapere?"

Harry scosse la testa, muovendo leggermente i capelli che gli cadevano sulle tempie. Si leccò le labbra e fissò il suo cellulare, senza muoversi.


Spazio autrice: 
Hi girlssss! Premetto che questo capitolo non mi fa impazzire, diciamo che è di passaggio per far capire molte cose sul passato di Harry, sulla sua gelosia. Comunque ci sono scene più "spinte". Spero tanto che vi piaccia, cerco di farli sempre più lunghi, ma la fantasia spesso manca e per questo mi scuso per il ritardo. 
Continuo ad elemosinare recensioni e se volete, posso anche ricambiare. Come al solito vi aggiorno quando metto il continuo e...niente. Ringrazio tantissimo chi mi sta seguendo. (: xx
Twitter: @harryes_juliet. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** - capitolo 4; ***


- 4.


Image and video hosting by TinyPic


Emily: "Allora?"

Harry non è un ragazzo scontroso. Geloso si, ma non ama trattare male le persone, quindi la cosa mi stava incuriosendo parecchio. Perché tutto quell'odio nei confronti di James?

Harry: "Niente."

Si alzò velocemente dal letto, uscendo dalla stanza, lasciandomi stupita ed arrabbiata. Una cosa è certa: non lo avrei cercato. Sono orgogliosa e correre dietro le persone non fa proprio parte del mio carattere.
Per essere così arrabbiato, tra Harry e James, in passato, doveva esserci stato qualcosa di veramente forte. E dovevo scoprirlo.
Mi aggiustai un po' i capelli, infilai le scarpe e corsi giù l'albergo. Vicino l'uscita, notai una sala con delle luci sul viola: musica alta, fumo, ragazze seminude, alcool...ma non ci diedi peso. Il mio unico obbiettivo, adesso, era scoprire qualcosa sul passato di Harry.
Camminavo velocemente verso un marciapiede, poi chiamai il taxi. Dissi a quel signore sui 50 anni di portarmi al centro e quando arrivai, pagai velocemente. Poi entrai, andando dalla parte opposta, quella che con Harry non avevo guardato. Il pomeriggio mi disse che se i suoi amici non erano al bar, di sicuro erano al loro negozio sportivo, quindi lo cercai.

X: "Emily?!"

Una voce poco familiare mi fece voltare e vidi Chris dietro di me.

Emily: "Oh Chris, cerco James!"

Gli sorrisi debolmente e lui ricambiò. Si avvicinò leggermente, mi toccò la spalla e così capii che dovevo seguirlo. Arrivammo fuori il negozio che, fortunatamente, aveva solo un cliente dentro, segno che stava per chiudere.

James: "Oh, guarda un po' chi c'è qui."

Mi sorrise maliziosamente ed io abbassai lo sguardo. No, non potevo mostrarmi debole avanti a lui.

James: "Sei venuta qui per me, vero? Ci hai ripensato?"

Mi accarezzò la guancia, io girai lo sguardo e vidi che Chris e Paul erano dietro uno stanzino del negozio.

Emily: "James, giù le mani. Sono qui per Harry."
James: "Che cazzo c'entro io con quel pezzo di merda del tuo ragazzo?"

"Pezzo di merda". Chi si credeva di essere? A quelle parole non riuscii più a trattenermi e gli diedi uno schiaffo, sulla guancia sinistra. Subito dopo mi pentii di quel gesto e schiusi le labbra, stupendomi del mio stesso gesto.

Chris: "Emily, accompagnami a prendere la macchina."

Io annuii ed andammo al parcheggio.

Chris: "Ora passiamo avanti il centro, entreranno James e Paul. Paul sta calmano James, visto che è un po' sclerotico. Tu non gli parlerai, in qualche modo uscirà fuori il discorso ed una volta arrivati fuori il tuo albergo, appunto dimmi il nome..."
Emily: "Oriental."
Chris: "Si. Comunque si chiuderà questa storia e...basta. Niente."

Sorrisi, vedendo che parlava velocemente e guidava la macchina con difficoltà. Evidentemente era agitato.

Emily: "Grazie..."
Chris: "James non è cattivo, ma è...strano! Io sono suo amico, ma spesso, quasi sempre, vorrei ucciderlo...è fastidioso, ti capisco! Ma mettere le mani addosso è l'ultima cosa da fare con persone come lui."

Da quelle sue parole, capii che non era Harry quello dalla parte del torto.

Emily: "Si, ma le mani addosso a me ed al mio ragazzo non deve metterle."
Chris: "Come se fosse la prima volta!"

Quelle sue parole mi fecero bloccare il respiro per un secondo. La situazione m'incuriosiva sempre di più. Tra i due cosa c'era stato prima?

Chris: "Non fare domande! Ne parlerai con James."

Arrivammo fuori l'uscita, vidi i due gemelli e James aveva un'espressione più...dolce di prima.
Entrarono e Chris mise in moto.
Erano passati circa 10 minuti e nessuno parlava.

James: "Emily, se hai pensato che potessi farlo...no, proprio non volevo metterti le mani addosso."

Fu proprio lui ad interrompere quel silenzio e la cosa mi stupì.

James: "Ma penso ancora quelle cose del tuo ragazzo! Chiedi a lui perché c'è questo odio tra noi, io proprio non voglio sprecare parole per parlare di un..."
Emily: "Si, ok."

Passarono altri 5 minuti e vidi che quella strada la conoscevo, tra poco ci sarebbe stato l'albergo.

Emily: "Mmh...James, puoi solo dirmi cosa hai fatto a Harry?"

A quelle parole i tre s'irrigidirono e l'aria fu di nuovo tesa.

James: "Ho...v-violentato...no. Ho scopato con sua sorella."

Violentato? Si era corretto, ma la prima cosa che disse mi sembrò molto più vera della seconda. E poi, perché Harry si sarebbe dovuto arrabbiare? SI, è vero che è geloso, ma non può impedire niente alla sorella ed i suoi sentimenti.
Io salutai Chris con un bacio sulla guancia, ringraziandolo. Non rivolsi mezzo sguardo si gemelli seduti dietro e poi entrai in albergo. Era notte, Harry sicuramente dormiva e così salii velocemente in camera. Mentre chiudevo la porta, una voce conosciuta mi fece saltare.

Harry: "Dove sei stata?"

Mentirgli o no? Non sapevo proprio mentire, ma lui avrebbe sicuramente fatto scenate di gelosia.

Harry: "Possibilmente vorrei sapere la verità, Emily."

Era seduto sul letto con solo i boxer era più lento nel parlare. Io abbassai lo sguardo e mi avvicinai a lui.

Emily: "Sono passata da...J-Jam..."
Harry: "Non da James, vero?"

Mi guardò con un sorriso strano, nervoso ed io annuii.
Vidi che dal suo viso sparì quel sorriso e si alzò dal letto, venendomi incontro. Puzzava di alcool, aveva bevuto sicuramente, anche parecchio. Ed io non sapevo cosa fare.

Emily: "Da James, mio cugino!"

Fu la prima cosa che mi passò per la testa e, visto che era ridotto un condizioni pessime, decisi che gli avrei parlato di tutto il giorno dopo.
Lo portai sul letto e mi stesi al suo fianco.


***


Non sapevo che ora fosse, ma sicuramente tardi. Quel giorno era libero per me ed i ragazzi, quindi non c'era bisogno di svegliarmi eccessivamente presto. Mi girai un po' per il letto, notando che accanto a me non c'era Harry. Chiusi gli occhi, pensando a come mi sarei dovuta comportare quel giorno con Harry. Dopo qualche minuto, sentii un peso dietro il letto, ma non mi girai.

Harry: "So che sei sveglia..."

Sentì accarezzarmi la guancia e mi girai verso l'altro lato del letto, dove era steso Harry.

Harry: "Emily, mi sa che dobbiamo chiarire."

Mi limitai ad annuire, visto che appena sveglia non avevo molta "forza" di parlare e discutere.

Harry: "Va bene, inizio a parlare io."

Prese un grande respiro e si grattò la nuca.

Harry: "Scusa che ieri...che ieri sono andato via, ignorandoti. Ti ho lasciato sola, qui, sul letto, senza dare spiegazioni né niente. In quel momento volevo solo andare da James, volevo fargliela pagare per tutto quello che ha fatto in questi anni, ma ho pensato che dopo le cose sarebbero solo peggiorate. Stavo per tornare sopra...si, insomma, in quel momento volevo solo stringerti fortissimo...ma poi ho visto giù una specie di discoteca, ho iniziato a bere..."
Emily: "Si, me ne sono accorta."

Mi tirò più vicina al suo corpo ed io non feci nulla per impedirglielo.

Harry: "Scusa."

Essendo più alto di me, dovetti alzare la testa per vedere quel suo viso dispiaciuto. Io gli sorrisi, ma lui ricambiò con un sorriso più...debole. Avremo continuato a parlare, quindi non gli feci domande.

Harry: "So che odi scusarti e sei orgogliosa, ma c'è qualcosa che devi dirmi?"

Annuii. Lui fece segno con la mano di farmi parlare.

Emily: "Ieri, quando sei andato via, ho pensato che dovevo fare qualcosa per scoprire tutto, per aiutarti, così...sono andata da James, al negozio!"

In quel momento rabbrividì. Si leggeva la parola "rabbia" nel suo sguardo.

Harry: "Da James? Dimmi che non ti ha fatto niente, dimmi che c'era qualcuno con voi. Ti prego."

Oltre la rabbia, in Harry, c'era tantissima preoccupazione e nella mia mente c'era solo una domanda: "perché?". Aveva troppa paura quando sentiva quel nome, dovevo assolutamente scoprire come mai. Volevo aiutarlo!

Emily: "Harry, fammi parlare. Non ti preoccupare, si è avvicinato, ma ho saputo difendermi e poi non eravamo soli. Mi ha accennato qualcosa su...tua sorella..."

Vidi Harry stringere i pugni.

Emily: "A me piacerebbe tanto che tra noi due non ci fossero segreti. Io mi fido di te e voglio che, man mano, tu scopra tutto del mio passato...così come io vorrei conoscere te più a fondo, ma tutto ciò, solo quando ti sentirai pronto. Devo chiederti scusa per aver insistito...scusa! È solo che mi sono preoccupata tantissimo, non mi piace vederti triste; non mi piace vedere che tu stai male e non poter fare niente per farti sorridere."

Ci fissammo per qualche secondo negli occhi e lui mi accarezzò la guancia destra, sorridendo appena.

Emily: "Mi perdoni?"
Harry: "Come potrei non perdonarti?"

Gli sorrisi, lasciandogli un bacio all'angolo della bocca. Dal pomeriggio del giorno prima le nostre labbra non si erano ancora sfiorate, ma già mi mancavano tantissimo. Per me era impossibile pensare un futuro senza Harry. Lui, semplicemente, era il mio tutto.

Harry: "E tu? Mi perdoni?"
Emily: "Sempre."

Lo vidi sospirare e poi mi accarezzò i capelli, facendomi rilassare.

Harry: "James era il mio vicino, a Holmes Chapel..."
Emily: "Non sentirsi obbligato..."

Mi interruppe.

Harry: "Shhh. Rilassati adesso...ed ascolta. È arrivato il momento."

Ci stendemmo meglio sul letto. Io poggiai la testa sul suo cuore e sentivo che iniziava a battere più velocemente, segno che era agitato. Cercai di tranquillizzarlo, disegnando cerchi immaginari con le unghia, sulla sua pancia scolpita.
Sembrava surreale quel ragazzo. Era magnificamente perfetto, non riuscivo a trovare mezzo difetto in lui ed anche se c'era, io non l'avrei mai notato. Lo guardavo con degli occhi diversi. Io ero innamorata di lui ed anche il suo più brutto difetto, l'avrei trasformato in un bellissimo pregio, che lo rendeva unico. Unico ai miei occhi, perché si, lui era l'unico che volevo accanto. Avevo occhi solo per lui, quegli occhi che mi pizzicavano quando pronunciava delle parole dolci, quando cantava, quando mi era lontano. Già, non avrei mai immaginato un giorno senza lui e quel suo sorriso. Ormai, era come droga.

Harry: "Avevo circa 14 anni, lui ha qualche anno in più a me. Veniva spesso a casa mia, gli volevo bene! Insomma, sai, passavamo molto tempo insieme, lo consideravo un amico..."

Una risata amara uscì dalla sua bocca, riferendosi al termine "amico".

Harry: "Un giorno lo invitai a casa, ma gli dissi che ci saremo visti più tardi, visto che avevo impegni con la scuola..."

Il respiro di Harry si fece più profondo ed affannava leggermente, così continuai con quei "grattini", per tranquillizzarlo.

Emily: "Amore, puoi anche fermarti qui. Non preoccuparti."
Harry: "No."

Io annuii e gli accarezzai il petto, sotto il collo e continuai, arrivando alle spalle.

Harry: "Arrivai a casa ed era tutto troppo silenzioso, così salii sopra ed andai verso la mia camera, ma sentii un rumore venire da quella di mia sorella. Bussai per un po' vicino la porta, ma nessuno aprii. Con quella poca forza che avevo, spinsi la porta e vidi mia sorella per terra. La scena fu bruttissima! Ricordo ancora mia...s-sorella..."

Strinse i denti ed una lacrima cadde sul suo viso. Io la bloccai con il mio pollice e gli accarezzai la guancia bagnata.

Harry: "Mia sorella per terra, con la testa contro la parete e le lacrime agli occhi. C'era sangue per terra, sangue sulle lenzuola e su qualche parte del suo corpo. Quella scena mi fa ancora male tutt'ora. Io non dovevo andarmene quel giorno! Dovevo restare a casa, così non sarebbe successo tutto quello! Ma che ne potevo sapere? Io mi fidavo di James, ma in cambio alla mia ingenuità e disponibilità, lui cosa fece? Violentò mia sorella. Lei cercò di difendersi, ma con un coltellino lui la fece spaventare e...poi lo usò anche, lasciando le graffi sparsi per il corpo. Mi feci raccontare tutto, bussai a casa sua e non aspettai neanche che mi aprisse, subito mi buttai su di lui. Da lì, tra noi, ci fu solo guerra."

Si alzò ed io lo guardai confusa.

Harry: "Vedi lì, sotto la scapola?"

Si girò ed io passai il dito sotto la scapola destra, dove c'era una cicatrice.

Harry: "Fece del male anche a me con quel fottutissimo coltellino, ma quel dolore passò. Quello che porto sempre dentro, ora, la cosa che mi fa più paura, sono le lacrime da parte delle persone che amo."

Si mise sul letto, seduto, ed iniziò a piangere. Io lo abbracciai da dietro. Con quell'abbraccio volevo dire più di 1000 parole. Con quell'abbraccio volevo fargli capire che io c'ero, che non l'avrei mai abbandonato, che lo amavo più della mia stessa vita, che cosa più importante di lui, per me, non esisteva. Con quell'abbraccio volevo farlo sentire al sicuro, come lui desiderava.
Si girò verso di me e - anche se era una posizione scomoda - ricambiò quell'abbraccio. Mise la testa nell'incavo del mio collo ed iniziò a piangere singhiozzando. Quando me ne accorsi, il mio cuore perse qualche battito, non sopportavo vederlo così. Sembrava un bambino appena caduto per terra, con un ginocchio sbucciato, ma magari un ginocchio sbucciato, non era niente vicino a quel dolore che portava dentro da anni.

Harry: "Scusa se sono così geloso e possessivo."

Pronunciò quelle parole, staccandosi dalla mia presa ed asciugandosi le lacrime.

Harry: "Ho paura che un giorno possa succederti qualcosa...e non sopporterei le tue lacrime. Tu sei mia, ed io per quanto possa avere un carattere di merda, proverò sempre a farti stare bene. Ora potrò sembrare infantile, un cretino..."
Emily: "Cucciolo, tu sei cretino, non lo sembri."

Rise leggermente.

Harry: "Emily, io ti amo. Non mi stancherò mai di farlo o di dirlo. Io voglio solo te accanto, e voglio che sorridi sempre. Giuro che ti proteggerò sempre da ogni male, a costo di dare la vita."

Emily: "La tua gelosia, già sai che a volte può dare fastidio, ma mi fa impazzire. Sei dolcissimo e, soprattutto ora che so queste cose, farò di tutto per farti superare ogni tipo di problema. Ogni ostacolo, sarà affrontato insieme. Ora devi solo rimuovere quelle brutte immagini dalla tua mente, devi solo pensare che James non merita quest'importanza, che tua sorella sta bene e che io sarò sempre qui con te. Sempre, Harry."
Harry:" Ah, questo è certo: sempre e per sempre uniti, fanculo tutto."

Le sue parole mi facevano sempre sentire protetta. Mi sentivo sempre una ragazzina innamorata, al primo appuntamento, quando ero con lui. Sentivo gli occhi pizzicarmi e non avevo parole. Tremavo anche, si, sembravo una foglia. Ed il bello qual è? Che non faceva freddo, ma quei brividi me li faceva provare lui, con un semplice sguardo.

Emily: "E comunque ti amo anch'io, cucciolo. Grazie di tutto. Ora preparati, che andiamo a fare un giro."


Pensai che era meglio farlo distrarre. Scesi dal letto e lui mi guardò, sorridendo. Andai verso la valigia, che preparai, visto che la sera saremo partiti e presi dei semplici jeans chiari, le vans rosse ed una maglia di Harry bianca.


***


Harry: "Emily, ora è cambiato qualcosa tra noi? Hai paura di me?"

Stavamo uscendo dalla stanza, ma lui mi prese per il polso. Come gli venne in mente di farmi questa domanda? No, no e no. Che perfetto idiota.

Emily: "Si."

Abbassò lo sguardo.

Emily: "È cambiato tantissimo! Ho capito come sei fatto realmente. Se prima avevo dei dubbi, ora non ne ho più. Sei la persona più...più perfetta che io avessi mai incontrato. Mi fido di te, Harry, e questa cosa è formidabile. Tra noi non ci saranno mai più segreti, ne sono sicura. Ti sei aperto con me, cosa che per te è difficile fare. Man mano ci conosceremo sempre meglio e tra noi non ci saranno problemi, ma solo sorrisi. Sei la mia felicità. E poi farmi paura? Ma che dici? Ti sei comportato come dovevi e quello a sbagliare, di certo non sei stato tu. Impara solo a tenere la calma il più possibile, lo dico per il tuo bene."

Lui si limitò ad abbracciarmi.

Emily: "Cucciolo, posso farti una domanda?"
Harry: "Quello che vuoi."
Emily: "Come mai ora tu e James siete...amici?"

Harry rise e ci staccammo, fissandoci.

Harry: "Non siamo amici. James non sta molto bene, deve stare sempre con il fratello, è l'unico che riesce a tranquillizzarlo. Hanno una casa insieme, con Chris, ed io lui volevo incontrare."
Emily: "Capisco. Infatti Chris è il migliore."

Inarcò le sopracciglia, con fare da geloso, ma in quel caso scherzava. Poi ci baciammo per...per tantissimo tempo. Ogni volta che le nostre labbra si staccavano, subito finivano per cercarsi di nuovo. Era tutto magico. Anzi, il mio rapporto con Harry era magico. Era come se facessimo parte di una favola, una favola che potesse finire con il "E vissero felici e contenti". Perché noi così eravamo insieme: felici e contenti. Eravamo l'icona dell'amore e dello stare bene, uniti, contro tutto e tutti. Forse troppo legati, ma l'uno avrebbe sempre fatto di tutto per l'altro, questo era certo.




Spazio autrice:
sciaaaao ragazze.
Stranamente mi piace come ho scritto questo capitolo. Harry ed Emily sono dolcissimi fhjskhfn. Probabilmente è un po' "pesante", ma questa è una delle pochissime cose che ci sono da scoprire. Veramente non potete immaginare di quante idee girano nella mia testa AHAHAHA.
Comunque ringrazio tutte per le recensioni e continuo ad elemosinarle AHAHAHA. Se chiedete, giuro che ricambio in qualche modo. Siete tutte carinissime e gentilissime fhjskg.
mi piace sapere cosa ne pensate, ma mi fanno piacere anche i consigli, le domande e qualsiasi cosa AHAHAHA.
non so più cosa dire...aaaah si, ho cercato di farlo ancora più lungo...e ci sono riuscita, yo!
i dialoghi penso che cambieranno dalla prossima volta, non so.
DEVO AMMETTERE CHE AMO QUESTA COPPIA, AHW!
vabbè, basta così, non scoccio più.
vi voglio bene girlsssss. e grazie ancora fjueit.
Twitter: @harryes_juliet :) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** - chapter five; ***


- 5.


Image and video hosting by TinyPic


"Ti sta benissimo la mia maglia, sai?"

Eravamo tornati da un pomeriggio tranquillo, in giro per il posto. Avevamo incontrato varie fan e - come sempre - ci eravamo fermati a fare foto e chiacchierare. Ogni volta che Harry si fermava a parlare con quelle ragazze, io mi scioglievo. Alcune erano acide, soprattutto nei miei confronti, ma in altre si leggeva la parola "felicità" negli occhi, quando vedevano i ragazzi. Non avevo mai provato emozioni del genere, ma potevo capirle, visto che anche a me venivano i brividi nel pensare "Si, io sono la ragazza di Harry". Tutto ciò non perché lui era un cantante famoso, ma perché era una persona fantastica, in tutti i sensi.

"Amore, cosa pensi?"

Mi fece tornare alla realtà, vedendo che eravamo arrivati già in albergo.

"Penso che sono fortunata ad averti accanto."

Gli sorrisi e mi diede la mano, entrando in un ascensore rossa.

"Si, lo so. Tutti vorrebbero stare con un cantante super scopabile, hot, sexy, figo...come me!"

Rise leggermente ed io lo guardai abbastanza male.

"Questa faccia? Vorresti dire che non è così?"

Pigiò il dito su un tasto in ascensore, probabilmente quello del nostro piano, e mi sorrise maliziosamente. Voleva provocarmi? No, non sarei ceduta. Magari il contrario.

"Quanti piani è questo albergo?"

Cambiai discorso e passai la mia mano sul bordo dei suoi pantaloni.

"Abbastanza..."

Si limitò a darmi quella risposta e mi baciò con foga. Io feci scendere la mia mano al cavallo dei suoi pantaloni e lo accarezzai leggermente. Sentì Harry sospirare pesantemente, mentre c'eravamo staccati da quel bacio, e decisi di abbassargli la cerniera del pantalone stretto e beige.

"Cazzo...Emily..."

Ansimava e ciò mi piaceva da morire. Poi buttò la testa all'indietro e toccò un pulsante. Improvvisamente l'ascensore si fermò e fece un rumore strano.

"Ops."

Mi guardò con un'espressione eccitata e preoccupata, ma anche abbastanza divertita. Così sorrisi d'istinto. Era tenerissimo!

"Che cazzo hai combinato?"

Tolsi le mani dai suoi pantaloni e mi aggiustai i lunghi e mossi capelli viola scuro. Il mio colore naturale era biondo nel castano, tipo oro, ma amavo tingerli continuamente, soprattutto con tinte strane.

"Niente. Mmh...penso solo che si è bloccata l'ascensore."

Disse come se non fosse successo niente ed io lo guardai parecchio arrabbiata ed impaurita.

"Adesso faccio suonare l'allarme e penso che tra qualche minuto saremo fuori. Tranquilla, amore."

Mi tranquillizzò, evidentemente notando la mia espressione poco serena.

"Aspetta!"

Mi guardò interrogativo ed io gli bloccai la mano.

"L'allarme fallo suonare tra un po'. Devo completare il mio lavoro."

Detto questo, mi sorrise e riprese a baciarmi. 
Mentre ci baciavamo con parecchia foga, più di prima, passai di nuovo la mia mano sui suoi pantaloni, notando la sua eccitazione. Devo ammettere che Harry era davvero messo bene! Smisi di fare pensieri poco casti, anche se in quel momento era difficile, e gli abbassai i pantaloni. Lui ansimò ancora è mugugnò qualcosa davvero difficile da capire. Sorrisi, mi piaceva vederlo così in ecstasy, mi piaceva davvero molto sapere che era in quelle condizioni per merito mio. Quelle condizioni poi, che lo rendevano comunque perfetto; la sua bocca rosea e morbida era socchiusa, formando una specie di "O"; i suoi occhi erano schiusi, si riuscivano a vedere leggermente; il respiro era irregolare, affannava; il suo corpo si muoveva avanti ed indietro pesantemente; aveva la testa buttata all'indietro ed era facile notare il suo "pomo d'Adamo". Lo stavo guardando intensamente, mi ero incantata ed avevo la mano poggiata sui suoi boxer.

"Ah...vai, Emily!"

La sua voce particolarmente roca m'incitò a continuare e così presi a massaggiare sulla stoffa dei boxer grigi. Gemeva sempre più forte ed io mi ricordai subito che uno dei suoi punti deboli, erano i succhiotti sotto al collo, quasi vicino alla spalla, al contrario del mio che si trovava sotto l'orecchio. Senza pensarci due volte, iniziai a succhiare in quel punto. Stetti lì per un po' di tempo, finché lui non mi strinse il sedere.

"Se continuiamo così, verrò nei boxer!"

Mi staccai dal suo collo, proprio per sorridere a quella sua esclamazione e vidi i capillari da fuori. Dopo poco, sicuramente, si sarebbe fatto un segno violaceo. Si, segno che lui era solo mio, non del tutto, ma lo era.

"Stai buono che tra poco finisce la tortura, cucciolo."

Strusciai la mia intimità - coperta dai jeans - con il suo membro e capì che stavo esagerando. Così abbassai il tessuto dei suoi boxer, gli accarezzao i testicoli ed iniziai a massaggiare la sua erezione, ormai grossa. Continuai con quel movimento "su e giù" per qualche minuto, ascoltando quella sua voce calda sussurrarmi cose incomprensibili all'orecchio.

"S-to...per ven-ni-ire..."

Il suo balbettare lo trovavo estremamente sexy e mi piaceva tantissimo, mi faceva eccitare, a dire il vero. Aumentai la velocità e lui, improvvisamente, si spostò. Venne, gemendo e lasciando il liquido bianco vicino una parete della grande ascensore. Quel gesto mi fece ridere con addirittura le lacrime agli occhi.

"Tu ridi, ma la gente che verrà qui dentro, toccherà inconsciamente lo sperma di Harry Styles."

A quella sua affermazione, risi ancora di più e lui fece lo stesso. Perché lui così era, e mi piaceva. 
Si sistemò i pantaloni, poi fece suonare l'allarme. 

 

***


Comunque grazie."

Mi guardò confuso.

"Per la maglia...prima hai detto che mi sta bene. Sei sicuro che non ti da fastidio che indosso le tue cose? Sono comode, profumano di te, mi piacciono tanto e..."

Mi bloccò.

"Calma, calma. Mi fa piacere che metti le mie maglie. Adoro quando lo fai, piccola."

Prese la valigia e mi si avvicinò. Mi iniziò ad accarezzare dolcemente la guancia, mentre io lo fissavo negli occhi, poi mi avvicinai alla sua bocca, ma lui si spostò.

"Harry?!"
"Emily, niente baci. Ma sei pazza? Non si fanno queste cose."

Lo guardai abbastanza confusa.

"Potresti restare incinta. Sai, quando ero più piccolo, pensavo che le ragazze si mettevano incinte con i baci."

Amavo anche questo suo lato. Senza quell'essere così fuori luogo e deficiente, non era lui. Ed io amavo lui per tutto quello che era.

"Allora io dovrei essere incinta da un po' di tempo di non so quanti gemelli." 
"Ovviamente miei."

Io gli alzai il dito medio, presi la valigia lilla e mi avviai fuori la hall.
Lui mi seguì con un sorriso dispiaciuto e mi mise il broncio.

"Non si fanno quei gesti. Fatti perdonare, stronza."

Mi prese la mano libera e lasciò un bacio, seguito da un morso, sul palmo.

"E comunque, ogni giorno, peggiori. Sei strano, cucciolo."
"Sono innamorato."

Confessò, ora con un sorriso dolce.

"Poverina questa ragazza che ami. Mi fa quasi pena! Non vorrei mai trovarmi nei suoi panni. "

Lui fece per andarsene, ma lo bloccai.

"Ecco i ragazzi. Andiamo, starà per arrivare il nostro autobus."

Non finì neanche di parlare, che si avvicinarono tutti, salutandoci. Per quanto riguarda le ragazze, c'era solo Danielle. Perrie era impegnata con le Little Mix ed Eleanor, credo, che era andata via prima, senza un motivo valido.

"Ciao ragazzi."

Li salutai, lasciando un bacio sulla guancia ad ognuno.

"Cos'ha quel depresso?"

Mi chiese Niall, indicando Harry seduto sulle scale del l'albergo, con la testa bassa.
Io risi e dissi di andarlo a prendere. Niall fece come gli dissi e si avvicinò a noi, che parlavamo del più e del meno, dopo due minuti.

"Lei non mi ama!"

Harry era con la testa nell'incavo del collo di Niall, con la voce spezzata, a causa del finto pianto. Scoppiammo tutti a ridere, sfottendolo.

"Povera Emily!"

Zayn mi mise un braccio intorno le spalle e mi diede qualche colpetto.

"Oh Harry! Ci sono io che ti amo!"

Si avvicinò Louis al riccio, facendo finta di baciarlo, con una mano avanti la bocca. Quei ragazzi 20 anni non li dimostravano proprio, ma mi rendevano felice ed a mio agio proprio per questo. Non potevo desiderare di meglio! 
Continuammo così, a parlare e scherzare per un altro po', finché non arrivò il bus dei ragazzi.




Spazio autrice: 
hi girlssss! Come va? Io sono abbastanza triste. Sono due mesi dal concerto...non potete immaginare di quanto mi mancano quei ragazzi. Ma vabbè, non mi sfogo con voi, non vi preoccupate. 
Allora, che ve ne pare? Aspetto qualche recensione per sapere cosa pensate di questo capitolo. Non succede niente di nuovo, ma visto che è anche di genere erotico, ho messo qualche parte "così". Spero che almeno un po' vi piaccia, anche se cose di questo genere non piacciono a tutti. Comunque non preoccupatevi, dal prossimo capitolo succederanno molte altre cose, che faranno prendere ancora più forma alla storia.
Giuro che sto ancora ridendo immaginando Harry dire quelle cose........oddio AHAHAHAHA. Ripeto che amo questa coppia dhjefd.
Non l'ho fatto molto lungo, scusate, è che ho do
vuto ingessare il braccio ed è un po' scomodo scrivere :(
Ah, come vedete, ho cambiato i dialoghi. Non c'è più "Harry:...", ma solo le virgolette. Mi è stato consigliato ed ammetto che mi trovo meglio. 
Mmmh...detto questo, vado. Continuo ad elemosinare recensioni AHAHAH scusate, ma sapete quanto mi rende felice leggerle. 
Vi lascio ammirare la foto di Harry sopra al capitolo fghwhfn. sciaaaaao bhcksf.
Un'ultima cosa: ho messo un piccolissimo momento "Larry". dio, quanto li amoooo fhksjf.
Twitter: @harryes_juliet (: xx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** - chapter 6; ***


OCCHI A ME: HO SCRITTO IL PRIMO CAPITOLO DI UNA NUOVA FF CHE VORREI PUBBLICARE, MA NON SO SE FARLO ADESSO O PIU' IN LA'. MI SERVE UN CONSIGLIO, NON SO PROPRIO CHE FARE. VORREI TANTO PUBBLICARE ALMENO IL PRIMO CAPITOLO, MA VORREI ESSERE SEGUITA DA QUALCUNA. PERCIO' RECENSITE E DITEMI COSA NE PENSATE. GRAZIE.


- 6.


Image and video hosting by TinyPic

 

"Vado a mettere il pigiama!"

Eravamo tutti seduti su un divanetto in pullman con quei pigiami al dire il poco ridicoli, mentre Harry era l'unico ancora vestito.

"Direi che è arrivata quasi l'ora!"
"Vuoi darmi una mano? Sai, mi devo spogliare."

Ignorò completamente la mia affermazione e mi rispose con una ancora più pesante. Io avevo le guance arrossate per l'imbarazzo, visto che - come sempre - lo disse avanti a tutti i ragazzi senza problemi.

"Harry, hai 19 anni. Vai, muoviti. Puoi farcela da solo."

Gli feci l'occhiolino - anzi, ci provai, visto che non lo sapevo fare - e tutti risero. Dopo poco uscì da quello stanzìno del pullman con il pigiama comprato pochi giorni prima insieme.

"Amico, ma sono io Superman!"

Gli andò Louis incontro, puntandogli il dito verso il pigiama.

"Non siamo più ai tempi di X Factor, mi dispiace."

Tutti risero, tranne me, non capivo.

"Mhmh...Louis, Harry, che state dicendo?"

I ragazzi si guardarono per un po' straniti.

"Allora?!"
"Davvero non sai dei nostri Video Diary?"

Zayn era tipo stupito. Io scossi la testa.

"Oh, allora devi farti una cultura."
"Piccola, anche a me l'hanno fatto fare. Mi fai quasi pena."

Mi disse Danielle dopo Niall, per poi ridere ed avere un colpetto sulle spalle da Liam, che mi porse il cellulare e lo presi. Vidi loro cinque seduti su delle scale, erano piccoli, minimo 2 o 3 anni prima. Non esitai a premere "Play".
Il mio sguardo si posò su Harry, poi lo fissai seduto avanti a me e mi accorsi di quanto era diverso, ma uguale. Il suo solito sguardo da bambino innocente, quegli occhi verdi, il sorriso dolce, i ricci...molto più ricci. Ma ora era decisamente più cresciuto, ora era il mio uomo. Vidi quel video che durò qualche minuto e capii il perché di tutta quella fama. Loro erano gli stessi di anni prima. Erano semplici adolescenti, con una passione da condividere e, appunto, facevano tutto quello per passione, senza arrendersi mai. Al primo "No", non si erano arresi e così avevano insegnato a tutti i loro fan di credere nei propri sogni. Loro erano dei ragazzi che cantavano, si divertivano e facevano stare bene altri ragazzi e ragazze con dei sorrisi, proprio l'effetto che aveva Harry su di me. Io con quei ragazzi si può dire che ci vivevo e dopo 6 mesi li conoscevo bene, quindi pensai subito che non erano cambiati, era come se non volevano crescere. E questa cosa mi faceva impazzire; era fantastico!

"Io pensavo che l'essere famosi vi aveva fatti diventare così, invece lo siete da sempre. Mh, bene."

Restammo a parlare di quei tempi per più di mezz'ora, poi Louis cambiò discorso.

"Niall, vai a prendere le cose da mangiare."

Niall non esitò ad alzarsi e dopo qualche minuto venne con pizza, birre e patatine. Ci sedemmo a terra, proprio come vecchi amici a pigiama party e, anche se stavamo in un pullman, iniziammo a mangiare e bere.

"No. Emily, questa è mia!"

Harry m'indicò la terza birra che avevo in mano. Erano solo birre, le bevevo da tempo, ne ero abituata ed era difficile che non la reggevo.

"Facciamo a metà."

Lui annuii ed io bevvi, per poi lasciargliene meno della metà.

"Stronza."

Disse tra i denti e mi misi a ridere. Poi si sentì uno strano rumore e ci girammo tutti verso Zayn.

"Oh, ma che schifo! Lo sai che non li sopporto, Zayn."

Danielle lo guardava schifata ed io risi a quella sua espressione.

"Vai. Ora giochiamo."
"Si Louis, come vuoi tu."

Mettemmo un po' in ordine e poi mi sistemai tra le gambe di Harry.

"E che palle! Qua ci stanno due coppie. Dobbiamo giocare ad un semplice obbligo e verità? Niente baci, preliminari e sesso. Giusto?"

Lo guardai ed annuii.

"Si, Niall. Giusto."
"Che palle, non c'è sfizio."

Piagnucolò.

"Horan, ammettilo che mi vuoi baciare."
"Oh si, certo."

Ridemmo e Harry mi strinse la coscia. C'era aria tranquilla, scherzosa, come amici delle medie...eppure Harry non capì che si scherzava, visto che aveva un'espressione un po' dura.

"Mmh...Zayn, obbligo o verità?"

Louis, migliore amico di Harry, capì quel pizzico di tensione e cambiò discorso.

"Visto che siete dei grandissimi stronzi, scelgo verità."

Ci guardammo intorno e Danielle decise di fare lei la domanda.

"Quante volte hai tradito Perrie? È un gioco tra noi e se te lo stai chiedendo, no, non lo dirò a lei, resterà tra di noi."

Zayn sospirò, sembrando più tranquillo.

"Due...o tre."

Lo fissai incredula. Due o tre? Insomma, stavano insieme da veramente tanto tempo, sembravano innamorati e lui l'aveva tradita? Una volta ci può anche stare, magari all'inizio, ma tre? Povera Perrie. Per qualche secondo mi passò per la testa che magari anche Harry era così, anche a Harry era capitato, ma mi stropicciai gli occhi e cercai di togliere quei brutti pensieri dalla testa.

"Emily, non mi guardare così. Non la vedevo da mesi, avevo bisogno di fare...ehm. Si, hai capito. Poi altre volte ero ubriaco."
"Oh...certo."

Alzai lo sguardo, fissando Harry, che mi lasciò un bacio sulla guancia, come per tranquillizzarmi.

"Danielle!"
"Si?!"
"Cosa scegli?"

La ragazza ci pensò un po' su prima di rispondere.

"Obbligo."
"Tocca Liam."

Un Niall steso a pancia in su, fu fin troppo sfacciato.

"Niall, ma da quanto non scopi? Cazzo, sembri un ragazzino che si eccita avanti il computer."

Chiese Harry, facendo ridere tutti. Ma da che pulpito! Anche io e lui ancora non l'avevamo fatto. "Avevo bisogno di fare...ehm. Si, hai capito." Per un momento quelle parole di Zayn m'invasero i pensieri.

"Non è ancora il mio turno e non sceglierò verità."
"Comunque, Dani, metti una mano nei pantaloni a Liam."

Disse Louis divertito. Sentì Liam dire a bassa voce "La prossima volta si sceglie verità" e poi Danielle si posizionò più vicina a lui. Con la mano destra abbassò la zip dei pantaloni di Liam e poi...poi niente. Una grande mano si posizionò avanti ai miei occhi. Profumava di lui, di Harry, era la sua mano. Era lui, il solito geloso. Ma che sia chiaro, non volevo vedere tutta la scena, però era sempre esagerato.

"Non scegliere obbligo, mi raccomando."

Mi sussurrò all'orecchio ed io sbuffai. Era un semplice gioco, perché doveva sempre esagerare? Passarono due minuti, con urla, incoraggiamenti e risate. Poi Harry tolse la mano dai miei occhi.

"Ah, la luce."
"Ah, the light!"

Ripeté Louis con una voce strana. Tutti risero, tranne me.

"Sempre una cosa di X Factor."

Mi spiego Harry all'orecchio ed io gli sorrisi, mentre gli altri parlavano ancora di quel 2010.

"Tocca a te, Emily!"

Louis mi puntò il dito contro con una faccia minacciosa. Io risi e poi risposi decisa, visto che volevo sfidare Harry.

"Obbligo!"

Ricevetti un lamento scocciato da parte di Harry ed anche uno sbuffo, ma lo ignorai.

"Visto che ti voglio bene e non voglio farti imbarazzare quanto me, faccio io la domanda. Devi..."

Non fecero finire di parlare Danielle, che Zayn la bloccò.

"Devi raccontare l'ultima cosa che hai fatto con Harry."

Oh, meno male. Probabilmente capivano la gelosia del mio ragazzo. Era imbarazzante, ma niente di che. Risi con un po' di rossore in faccia e poi risposi ridendo e raccontando quello successo il pomeriggio in ascensore, evitando i dettagli.

"Mi stai dicendo che hai lasciato il tuo...cioè...in ascensore?"

Sputò il resto della birra per terra Niall, ridendo.

"Si, ma non c'era bisogno di sputare tutto per terra."
"Comunque, Emily, fai bei succhiotti."

Zayn indicò quello che avevo lasciato il pomeriggio a Harry, che se lo toccò sorridendo.

"Harry, tu?"
"Io cosa?"

"Buonanotte Harry!" disse Louis, mettendosi una mano in faccia "Cosa scegli?"

"Boh."

Tutti ridemmo ed io gli diedi un morso, probabilmente il decimo della sera. Aveva delle guance tenerissime.

"Basta morsi." mi rimproverò, facendo il labbruccio "Comunque obbligo, dai."

Lo accarezzai e Louis fece finta di pensarci un po' su, ma dalla faccia si notava che già sapeva cosa dire.

"Cosa provavi per Taylor? Lo provi ancora?"

Ne approfittai io, visto che Louis non parlava e, appena parlai, sbiancarono entrambi.

"Ah-ah, gelosa la ragazza. Ed io pensavo che solo Harry era così."

Liam gesticolò facendo un'espressione dura. Sapeva la risposta ed era negativa?

"Allora, Harry?!" "Si...allora..."

Iniziò a parlare lentamente e a gesticolare. La cosa mi spaventava.

"Le volevo molto bene. Inizialmente era amicizia...scherzavamo..."

Era evidente che era agitato. La sua voce era più bassa e parlava troppo lentamente.

"Fino a qualche mese fa c'era qualcosa. Prima bene, poi odio, poi troppo bene. Ma da 5 mesi...si....da 5 mesi ho chiuso."

Io annuii, notando che non aveva risposto alla seconda domanda. Il che mi fece preoccupare di più.

"Ti amo, Emily."

Mi sussurrò all'orecchio ed io annuii per una seconda volta. Mi dava così fastidio la presenza di quella ragazza! Dopo quel poco di tensione, decidemmo di finire il giro e continuammo a parlare semplicemente. Mi trovavo così bene con loro!

"Eleanor è brava a letto?"
"Niall, ma la smetti? Si, è brava a dormire."

Risi per poi sentire vibrare qualcosa sotto la coscia e mi girai, notando che Harry aveva il cellulare che gli squillava. Misi la mano nella tasca e glie lo presi, leggendo il nome "Taylor". Gli porsi il telefono, alzandomi.

"Scusate ragazzi, ho sonno. Buon proseguimento di serata." Risi lievemente "A domani, notte."

Tutti mi salutarono, tranne Harry, che m'ignorò. Mi alzai dal mio posto ed andai verso il letto dove stavamo io e Harry. Mentre mi allontanai, vidi Harry che fissava lo schermo con un'espressione preoccupata e rispose velocemente.
"Avevo bisogno di fare...ehm. Si, hai capito." queste parole mi rimbombavano nella testa.



Spazio autrice: 
Ciao ragazze! Innanzitutto perdonatemi per il ritardo, ma ho un braccio ingessato e pesa quando scrivo troppo.
Tornando a noi, che ve ne pare? Ho iniziato a scrivere questo capitolo il 23 luglio e diciamo che l'ho fatto proprio in "onore" dei loro 3 anni. Oddio, non ci posso ancora credere che già è passato tutto questo tempo. Comunque scusatemi se non ho scritto molto della nostra coppia, ma veramente ho voluto dedicare questo capitolo, o almeno la prima parte, ai ragazzi, facendovi vedere che sono sempre gli stessi ed immaginando le sere che passano insieme. 
Poi avete visto BSE? E' qualcosa di perfetto, vi giuro. Quando è uscita, tremavo e sorridevo come un'ebete, ma appena ho visto Verona non sono riuscita a trattenere le lacrime. Vabbè, sono solo dettagli. Con quel video ci hanno fatto capire che loro lottano ogni giorno perché non vogliono apparire diversi da quel che sono. Sono sempre quelli, sempre gli stessi e non hanno dimenicato niente di questi 3 anni, neanche i balli. 
Comunque Harry continua ad essere geloso, ma Emily non scherza e ha i suoi motivi. Diciamo che ora entra anche Taylor in scena e...no, niente. Non posso dire più niente!
Ah, ditemi cosa ne pensate di mettere una nuova FF, ci tengo tantissimo. E nelle recensioni, dite anche cosa ne pensate del capitolo. Più ne sono, prima aggiorno. 
Detto questo vi lascio alla foto di Harry sopra. Ceh, è perfetto, ma questo già lo sapete vhfikjgh. 
Al prossimo capitolo, un bacio. E grazie a tutte per le recensioni vjkijhj. 
Twitter: @harryes_juliet :) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** - chapter 7; ***


- 7.


Image and video hosting by TinyPic


"Amore, sei sveglia?"

Dopo meno di mezz'ora, sentì Harry avvicinarsi al letto e sedersi sopra. Cosa fare? Rispondere e chiedere spiegazioni o fare finta di dormire? Optai per la seconda cosa, non avevo voglia di litigare con lui in quel momento. No, in realtà odiavo litigare con lui sempre, ma quella sera avevo troppo sonno ed il cervello non connetteva.

"Beh, pare che stai dormendo. Sei così bella..."

Musica per le mie orecchie. Mi stavo sciogliendo seriamente. E così, d'istinto, sorrisi.

"Emily, io ti amo così tanto. Scusa per tutto. Scusa che sono un cretino, non era mia intenzione fare quello che ho fatto. Io..."

Cosa aveva fatto? Non finì neanche di parlare per farmi capire meglio la situazione, che iniziò a piangere. Dacché era musica per le mie orecchie, ora era un rumore assordante. Un rumore che odiavo. I singhiozzi di Harry durante un pianto li odiavo con tutta me stessa. Ma in quel momento non lo abbracciai come sempre, no, la curiosità vinse su di me.

"Buonanotte piccola mia. Anche se magari questa è l'ultima notte che passiamo insieme. Sappi che ti amo."

Quelle parole? Non capivo niente. Cazzo stava succedendo? Oh Emily, basta pensarci, ora dormi. Così mi girai a pancia in giù e chiusi gli occhi, finché non sentì Harry stendersi vicino a me ed accarezzarmi dolcemente - come non aveva mai fatto - il braccio.
 

***


La notte passò. Fu lunga, piena di pensieri, insonne, ma, fortunatamente, passò. Quanto dormì? Massimo due ore, credo. Ogni volta che cercavo di chiudere occhio, le parole di Harry mi rimbombavano nella testa. Così mi giravo, lo guardavo e sorridevo. Aveva la bocca schiusa ed anche gli occhi. Un'espressione dolcissima, sembrava quella di un bambino. E poi i ricci...quei ricci che gli cadevano disordinati sulla fronte, ne vogliamo parlare? Aveva il respiro leggermente più forte ed il suo petto nudo faceva su e giù più velocemente del solito. Era agitato anche lui. Lo conoscevo abbastanza ed ero sicura che era così.

"Buongiorno piccola!"

Ero stesa sul fianco e la testa di Harry si posizionò nell'incavo del mio collo. Probabilmente si era accorto che ero sveglia dato che, quando mi muovevo, ero peggio di un elefante. Ed ora? Come comportarmi? Cosa fare? Chiedere spiegazioni o assecondarlo? Mentre che pensavo, era passato qualche secondo, e lui interruppe il silenzio.

"Hey piccola, so che odi parlare appena sveglia, ma almeno il buongiorno, dammelo."
"Buongiorno."

 

Dissi con la voce bassa, impastata dal sonno.

"Siamo fredde oggi."

Mi accarezzò il braccio sinistro.

"Eh già."

Mi limitai a rispondere in quel modo e poi mi alzai, andando verso l'armadietto che dividevo con lui.

"Ma quanto sei sexy con questo pigiama?"

Aveva capito che c'era qualcosa che non andava e, infatti, puntò sull'ironia, come per “sdrammatizzare”. Io, in risposta, sorrisi e mi abbassai il pantalone molto lentamente. Non volevo dargli soddisfazioni, per niente. E così, puntai sullo stuzzicarlo e lanciare frecciatine. Se voleva parlare, soprattutto dopo le parole della sera precedente, l'avrebbe dovuto fare lui.

"Ma forse sei più sexy così."

Si alzò anche lui dal letto e mi venne in contro.

"Si Harry, scusa un attimo che siamo quasi arrivati. Mi devo cambiare."

Gli chiusi la porta di un mini-bagno in faccia e presi dei vestiti adatti alla temperatura di Londra. Jeans, canotta bianca ed una camicetta con varie tonalità del rosso. Sotto abbinai le mie amatissime Converse bordeaux e come trucco misi solo del mascara ed un po' di contorno occhi, visto che la notte l'avevo passata sveglia, ed avevo delle occhiaie bruttissime.
Uscì dal bagno dopo una mezz'oretta e trovai Harry già vestito seduto sul letto, con il cellulare in mano.

"Amore, oggi stiamo insieme? A casa?"

Ero sul punto di dire "Si, amore mio". Ma l'orgoglio? Può essere un grandissimo difetto, ma a volte serve.

"No. Oggi voglio passare del tempo con dei vecchi amici."

Improvvisai, ma, effettivamente, non mi dispiaceva rivedere Jack e George, nonché vicini di casa di mia sorella e, un tempo, anche mia.

"Vecchi amici? E chi sarebbero questi?"

Gli sorrisi ed andai verso una specie di cucina. Già erano tutti in piedi, vestiti, ed avevano dei cornetti tra le mani. Ne presi uno anch'io, al cioccolato, poi scherzai e parlai un po' con tutti, finché non arrivò Harry.

"Amore, prima scherzavo. Puoi fare quello che vuoi. Anzi, penso proprio che ti accompagnerò io a casa di tua sorella."

Sensi di colpa, Styles? La curiosità mi divorava, ma dovevo resistere.

"No."

Mi fissò con un'espressione interrogativa.

"Mi faccio fermare con il pullman fuori lo Starbucks, mi passa a prendere mia sorella con la macchina ed andiamo a casa. Già mi sono messa d'accordo."
 

Bugia. Non era vero, non sapevo neanche se mia sorella era a casa, ma quella era la cosa migliore da fare. Poi a piedi ci avrei messo giusto 15 minuti, non mi sembrava neanche il caso di chiamarla. E l'idea di farle una sorpresa non mi sembrava male.

"Oh...ok. Vado ad avvisare che tu scendi tra un po', allora."

Mi fissò negli occhi, poi rivolse lo sguardo alle scarpe e si avviò verso il posto del guidatore. Passarono circa 10 minuti. Nel frattempo i ragazzi - come sempre - scherzavano tra loro, ma uno no. Uno era completamente assente e con lo sguardo preoccupato. Chi era quel qualcuno? Certo, Harry. Ma perché? Volevo delle spiegazioni, cazzo. Ma il mio carattere m'impediva di avvicinarsi. Chissà, magari una parte di me aveva già capito che era tutto perso...ed aveva paura di capire di più. Paura di andare oltre.

"Io allora scendo, ragazzi."

Annunciai, prendendo la valigia. Feci il giro di baci - sulla guancia, ovvio - e sorrisi ad ognuno.

"Oh, ci mancherai."

Louis finse un pianto.

"Louis, non preoccuparti. Sono la vostra stilista. Domani mi avrete di nuovo avanti ai coglioni."
 

Niall mimò un "Oh no!" scherzoso ed io gli diedi un colpetto dietro la schiena. Arrivai a Harry e lui mi strinse tra le sue braccia in un modo...unico. Non aveva mai fatto quel gesto. Di solito ci baciavamo con dolcezza o appassionatamente. Ci stringevamo nel letto e ci davamo piccoli abbracci, ma mai così. In quel momento era come se lui voleva dire "Resta qui con me!" e, senza accorgermene, il mio cuore iniziò a battere più velocemente. Gli rivolsi uno sguardo, sperando in un suo sorriso, quel sorriso che mi faceva capire "Hey, io sono qui con te. Va tutto bene." Ma niente. Anzi, al posto di quel sorriso, c'era una cattiva lacrima. Sembrava un addio, ma perché?

"Harry...cosa succede?"

Non finì neanche di rispondere che il pullman si fermò e, visto che era per strada, dovevo sbrigarmi a scendere. Lui si asciugò la lacrima e mi sorrise. Ma non era uno di quei suoi solito sorrisi sinceri. Per niente.

"Oh niente. Sappi solo che ti amo come non ho mai amato."

Sorrisi a quelle parole.

"Anch'io."
 

Mi lasciò un leggerissimo bacio a stampo sulla bocca e mi staccai da lui, dicendo uno "Ciao" generale. Poi scesi dal pullman e lo fissai mentre si allontanava. Cercai di non pensare a quello che era successo e m'infilai le cuffie nelle orecchie. Solitamente ascoltavo un po' di tutto, ma quel giorno avevo uno strano bisogno di ascoltare la voce di Harry, così misi il loro album. Little Things partì e la mia testa fu inondata di ricordi. Quel giorno, avanti lo specchio, in albergo. Era stata una scena dolcissima e ad ogni parola, mi venivano i brividi. Camminavo velocemente e dopo Over Again e Summer Love, arrivai avanti il bar della zia di una mia amica, Katy. Perché non salutare? Pensai tra me e me, così spensi la musica e mi diressi verso l'ingresso.

"Emily?!"

La solita voce squillante di Katy mi fece saltare e così mi girai. C'era la solita ragazzina bassa e bionda con quel mega-sorriso stampato sulle labbra.

"Quanto sei bella!"

Schiuse la bocca e mi venne incontro, abbracciandomi. Effettivamente anche lei si era fatta più carina, togliendo l'apparecchio per i denti. Non era una bellezza esagerata, ma era rara perché era diversa dal solito. Occhioni blu, labbra sottili e naso leggermente a patata. Era la ragazza con la faccia più simpatica di questo mondo. Sempre sorridente ed iperattiva.

"Tu sei cresciuta tantissimo! Sei così bella...e hai anche tolto l'apparecchio, che bello!"
 

Dissi una volta sciolto l'abbraccio. Lei mi fissava incantata. Effettivamente noi due eravamo cresciute insieme, anche se lei aveva due anni in meno a me, e non ci vedevamo da parecchi mesi. Restammo a parlare per un po', prendendo un caffè ed improvvisamente arrivò anche sua zia Linda: donna dai capelli lunghi biondi tinti - che racchiudeva sempre in uno chignon - magra e con una voce più squillante di quella della nipote. Mi venne incontro incredula e ci abbracciamo per un paio di minuti.

"Allora? Come va? Mi dispiace così tanto che ti sei lasciata con quel cantante. Sembrava dolce..."

Katy diede un calcio - che non passò inosservato ai miei occhi - alla zia.

"Cosa?"

Mi limitai a dire quella parole, ridendo nervosamente.

"Zia, se non lo sapeva? Devi chiudere la bocca ogni tanto."
"Non ci sto capendo niente! Spiegatemi qualcosa! Harry stamattina mi ha detto che mi amava e ieri sera..."

Mi bloccai, riflettendo alle parole di Harry della sera precedente. Loro sapevano qualcosa e dovevano dirmelo. Non mi ero neanche accorta che Katy si era alzata ed era tornata con una rivista in mano.

"Tieni Emily..."
 

Mi porse quel giornale rosso che aveva in mano e mi bastò vedere la copertina per iniziare a piangere. Gli occhi si fecero pieni d'acqua, ma non riuscivo a farla uscire, le trattenevo dentro. Dovevo essere forte.
Taylor e Harry. Lui aveva le braccia poggiate ad una ringhiera del l'albergo e lei lo abbracciava, lasciandogli un bacio al l'angolo della bocca. La foto era fatta benissimo per essere una cosa dei paparazzi, ma non ci diedi peso. Non salutai neanche, presi la rivista, la misi nella borsa e corsi fuori dal bar. Non avevo una meta, volevo solo sedermi da qualche parte e riflettere. Dopo un po', le mie gambe non ce la fecero più ed iniziai a camminare. Non piangevo, ero semplicemente scioccata. Vidi in lontananza un parco, quello in cui giocavo sempre da bambina, e mi ci precipitai dentro. Il mio albero, quanto mi era mancato. Lì sotto c'era tutta la mia vita. Era sotterrato il bracciale che mi regalò mia madre prima di morire, era il luogo del mio primo bacio, il luogo dove piangevo, ridevo o mi stavo semplicemente zitta, riflettendo.

"Perché mi hai fatto questo, Harry?"
 

Dissi con la voce spezzata dalle lacrime, sedendomi per terra. Si, ero ceduta. Il mio cuore era in mille pezzi. Non mi sentivo così male da quando mia madre morì, forse. Può sembrare esagerato, è vero, ma con Harry avevo trovato la felicità dopo alcuni anni. Presi il giornale e lessi l'articolo “Ed ora? La stilista cosa dirà?”. Eh, cosa dovevo dire? Che ero delusa, triste, afflitta, distrutta e quant'altro, noh?! Non esitai ad aprire la rivista ed inizia a leggere quell'articolo. Si, ero masochista al massimo, ma avevo bisogno di capire di più. Anche se, dopo aver guardato quella foto, non c'era molto da capire. Dopo cinque minuti la pagina divenne quasi invisibile, visto che la inzuppai di lacrime, e così decisi di chiudere tutto. Gettai il giornale in un cestino vicino e mi buttai di nuovo a terra all'albero.

"Mamma, io amavo Harry. Io lo amo ancora. Lui è la cosa più bella che mi è capitata. Io come faccio a stare senza di lui? Chi mi farà sentire bella? Per chi sarò importante? Chi mi farà sentire amata almeno la metà di quello che faceva lui? Io per Harry darei la vita. Non voglio perderlo come ho perso te. Io non riesco ad andare avanti, mamma. Aiutami tu, ti prego. Non mi sentivo così dalla tua morte. E se morissi anch'io? Magari poi staremo insieme per tutta la vita, non credi? Con Harry ero rinata, ma lui è andato via. Mia sorella ha una sua vita. Mio padre, se proprio devo chiamarlo così, mi odia e ha una nuova famiglia. Chi mi è rimasto? Gli amici vanno e vengono a cazzi loro. Devo solo trovare un modo per raggiungerti il più presto possibile."
 

Quando mi sentivo male, parlavo sempre con l'albero, che interpretavo come mia madre. Era l'unico ad esserci sempre per me. Conosceva qualsiasi sfumatura di me e della mia vita. Mi faceva bene parlare con lui, mi sfogavo come non facevo con nessuno. Una volta più tranquilla, presi il telefono con le mani che mi tremavano. Menzioni su Twitter, telefonate da Katy e...messaggio da Harry. Twitter non lo calcolai minimamente, visto che la prima cosa che notai fu “Quanto aspettavo questo giorno! Finalmente ti ha tradita!” da una bimbetta arrapata che si chiamava "Harry69Styles". Katy l'avrei chiamata una volta a casa. Quindi aprì il messaggio di Harry.

Harry: "Non voglio neanche immaginare ora in che condizioni stai, ma giuro che c'è una spiegazione. A domani e sappi che ti amo più di tutto, piccola MIA."

Ma chi voleva prendere per culo? Ridicolo, stronzo ed è meglio che non continuo. Al solo leggere il “Ti amo” proprio vicino al suo nome, gli occhi mi pizzicarono, di nuovo. Cosa fare? Orgoglio, vattene a fanculo.

Me: "Con te avevo trovato la felicità, ma non hai fatto altro che ferirmi ancora di più. Grazie Harry, ti amo anch'io, purtroppo."

“Gli insulti?” vi chiederete. Avevo messo l'orgoglio da parte, ma le soddisfazioni non sapevo darle. Spensi il cellulare, misi tutto a posto e mi stesi sotto l'albero, iniziando a ricordare tutti i nostri momenti. E per tutti, dico dal primo all'ultimo. Proprio tutti. Li conoscevo tutti a memoria, non mi sfuggiva niente di quei sei bellissimi mesi, proprio niente.


Spazio autrice:
Ragazze, scusatemi. Lo so, ho messo il continuo dopo più di 10 giorni, lo so che mi state odiando. Scusatemi ancora, ma ho avuto vari problemi (braccio ingessato, caldo, tristezza...). Ma comunque ho cercato di farmi perdonare facendo questo più lungo del solito, credo. Ci sono riuscita? Ahww, spero di si. Martedì toglierò il gesso, quindi in settimana metto già il continuo. Sia di questo che dell'altra FF (I'll Be Your Force).
Bene, detto questo...che altro dire? Ah si, cosa ve ne pare del capitolo? Per ben 6 capitoli tra i due è andato tutto fin troppo bene, e qui la storia ha preso una svolta. Poi Emily in che brutto modo ha scoperto tutto, vero? Beh, se avete domande, consigli e cose varie, ditemi tutto in una recensione. Grazie, sapete quanto le amo cjhijecokf.
E' un capitolo molto "triste", lo so, ma ora che Emily dovrà andare a lavorare dai ragazzi, cosa succederà? Già ho parecchie idee che mi girano per la testa.
Poi, avendo la lacrima facile, quando ho scritto alcune cosa...boh, mi sono emozionata. Spero davvero che riesca a farvi provare qualche emozione, a farvi immedesimare nel personaggio.
La foto la trovo bellissima e ho immaginato Harry con quell'espressione quando Emily gli dice di non voler stare con lui il pomeriggio. Eh già, entrambi avevano proprio trovato l'amore.
Ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo, siete fantastici cfirgjh e vi mando un bacio.
A presto,
@harryes_juliet.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1942664