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di Folg_89_Franko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Training ***
Capitolo 2: *** Tournament ***
Capitolo 3: *** Start ***
Capitolo 4: *** Fight ***
Capitolo 5: *** Trunks vs Vegeta ***
Capitolo 6: *** Past ***
Capitolo 7: *** Revelation ***
Capitolo 8: *** Arrive ***
Capitolo 9: *** Level 1 ***
Capitolo 10: *** Level 2 ***
Capitolo 11: *** Level 3 ***
Capitolo 12: *** A new opponent ***
Capitolo 13: *** Majin power ***
Capitolo 14: *** Meeting ***
Capitolo 15: *** Rebirth of a monster ***
Capitolo 16: *** Stop ***
Capitolo 17: *** The power of Majin Bu ***
Capitolo 18: *** Rescue ***
Capitolo 19: *** Problem ***
Capitolo 20: *** Inside the mind ***
Capitolo 21: *** The real power of Vegeta ***
Capitolo 22: *** Final duel ***
Capitolo 23: *** Surprise ***
Capitolo 24: *** Father and son ***
Capitolo 25: *** Explanatory encounter ***



Capitolo 1
*** Training ***


Questa ff è il seguito di “Black light”, che consiglierei di leggere per meglio comprendere la storia.


Training


I due avversari si spostavano rapidamente, ma non troppo per lui.
Quello sulla destra seguiva delle traiettorie spezzate, mentre l’altro lo attaccava da sinistra percorrendo un ampia curva.
Gli furono accanto praticamente contemporaneamente, ma l’attaccante di destra aveva un leggero anticipo.
Fu lui il primo ad essere colpito, con un potente calcio al volto.
Contemporaneamente anche l’altro guerriero venne afferrato per il torace, finendo in un lungo ruzzolone con l’altro compagno di attacco.
“Basta così per oggi, se volete potete andare” disse seccamente Vegeta.
“Ok papà…” rispose un dolorante Trunks, che si rialzò seguito da un malconcio Gohan.

Ormai il ragazzo dai capelli color glicine aveva 16 anni, e fortunatamente non aveva mai veramente visto i pericolo in faccia.
Da quando il padre aveva eliminato gli androidi, la Terra era caduta in uno stato di pace.
Lui non aveva dovuto imparare necessariamente a combattere, anche se quando era più piccolo era parecchio interessato alle arti marziali.
Ma tuttavia la severa vita del padre, fatta principalmente di incessanti allenamenti per tutto il giorno, non faceva per lui.
Dalla madre aveva ereditato la spiccata intelligenza, ed era ormai sicuro che sarebbe diventato il presidente della Capsule Corporation.
Anche Gohan aveva preso la via degli studi, seguendo il volere della madre.

I due mezzi sayan avevano stretto un forte rapporto, Gohan era per Trunks una specie di fratello maggiore, e spesso i due svolgevano ricerche insieme.
Bulma e Chichi era diventate molto amiche, solo Vegeta rimaneva in fin dei conti solo, senza avversari veramente al suolo livello.

Per adesso.

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Capitolo 2
*** Tournament ***


Tournament


Il sayan continuò il suo allenamento fino a sera nella gravity room, per poi uscirne.
Si diresse verso la sua stanza dove si fece una bella doccia defaticante.
Scese poi le scale, diretto in sala da pranzo.
L’azzurra era dietro ai fornelli, intenta a preparare qualcosa.
“Tra quanto è pronto donna?”
“Tra 10 minuti, e dato che ci sei apparecchia”
“Io non apparecchierò mai una stupida tavola terrestre!”
In quel momento Trunks entrò in cucina.
“Tu! Apparecchia!”
“Ma…”
“Apparecchia!”
“Si papà…”

Vegeta si diresse sul divano e accese la televisione.
Quell’insulso apparecchio riusciva in qualche modo a rilassarlo, in particolare quando quegli stupidi esseri umani si insultavano tra di loro.
Cominciò a girare i canali, quando si trovò ad osservare un interessante combattimento, che scoprì poi era la reclame di un torneo di arti marziali.
Avrebbe potuto farci anche un pensierino, ma Lui non c’era più e quindi non avrebbe avuto senso.

Spense la tv e si diresse verso la tavola, dove gli altri due lo stavano aspettando.
Il pranzo fu silenzioso come al solito, fino a quando Trunks non porse una domanda al padre.
“Hai sentito papà, si terrà un torneo di arti marziali tra un paio di mesi…”
“E allora. È una stupida gara per incapaci”
“Si, ma io vorrei partecipare…”
“E perché?”
“Partecipa anche Gohan...”
“Ah giusto, quello che fa il figlio di Kakaroth lo fai anche tu…”
“Ma papà…”
Vegeta smise di mangiare e si alzò in piedi.
“Fai quello che vuoi, poi non venire a piangere da me” disse tagliente, per poi andarsene.

“Ma mamma, il papà è sempre stato così? Come hai potuto sposarlo?”
Bulma si incupì improvvisamente.
“Tuo padre è molto di più di quello che dimostra. Ma tu non sai cosa ha passato…”
“Intendi Goku? So solo che era il suo migliore amico, ma nient’altro…”
“Goku e tante altre cose. Tu non hai mai visto tuo padre come lo vidi io all’inizio”
“Beh magari se me lo diceste lo capirei! Ma qui nessuno mi dice mai niente!” e se ne andò in camera sua.
Bulma rimase alcuni secondi da sola, per poi sussurrare “Tra poco Trunks saprai… tra poco…”

Il figlio era intanto salito in camera sua, e prese il cellulare.
“Pronto Gohan?”
“Oh ciao Trunks, dimmi”
“Posso partecipare al torneo di arti marziali”
“Sei riuscito a convincere tuo padre?”
“Diciamo di sì…”
“Beh allora bene!
“Quando ci iscriviamo?”
“All’inizio del torneo”
“Ok”
“A presto!”
“Ciao…”

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Capitolo 3
*** Start ***


Start


Il torneo si sarebbe svolto in un isola dalle parti della Capitale del Sud.
La piazza antistante il palazzo del torneo era gremita di lottatori di ogni disciplina.
I due mezzi sayan avanzavano tra la calca.
Gohan aveva indosso una tuta arancio, identica a quella del padre, mentre Trunks portava pantaloni di tuta blu e una canotta nera.
Si diressero al banco iscrizioni, ci era seduto un bonzo.
“Buon giorno. Siamo qui per iscriverci”
“Prego, datemi i nomi”
“Io mi chiamo Son Gohan”
“E lei signore?”
“Trunks Brief”
“Per le eliminatorie andate in quella palestra. Buona fortuna”

I due entrarono nella palestra.
Chiesero a un altro bonzo in che gruppo erano destinati.
Trunks era nel gruppo A, Gohan nel gruppo F, e per affrontarsi avrebbero dovuto arrivare entrambi in finale.
“A quanto pare per affrontarti dovrò arrivare in finale!” esclamò Gohan.
“Beh io ti aspetto!” e scoppiarono a ridere.

“Fossi in voi non riderei” esclamò una voce gelida.
“Papà?”
Vegeta squadrava i due con aria seria.
“Non vi permetterò di ridurre questo torneo ad una stupida sfida personale. Nessuno di voi due ha preso seriamente gli altri concorrenti, e ciò potrebbe causarvi seri guai…”
“Ma dai papà… chi voi che ci sia tanto forte da competere con noi?”
“Beh ad esempio io”
“Eh?”
“Mi sono iscritto per vedere cosa siete realmente in grado di fare. E vi conviene impegnarvi se ci incontreremo, io non scherzo” e dettò ciò si allontanò, lasciando i due in stato confusionale.

Ovviamente i due passarono le prime fasi del torneo senza difficoltà, così come Vegeta, e si trovarono tutti in finale.
Anche Crilin, che i ragazzi scoprirono aveva preso parte al torneo, giunse alla fase finale.
Di tutti i combattenti che avevano preso parte al torneo solo 8 di loro rimanevano in lizza.
Gli incontri sarebbero stati ad eliminazione diretta, e il vincitore avrebbe potuto battersi con Mr Satan, uno sbruffone che era considerato da tutti l’uomo più forte del mondo.

Le griglie degli incontri prevedevano 4 match.
Il primo Trunks contro Rees, poi Vegeta contro Bokon, Baser contro Shin e Gohan contro Crilin.

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Capitolo 4
*** Fight ***


Fight


Ovviamente Trunks non ebbe problemi contro il suo avversario, ma non riuscì ad attirare l’attenzione del padre.
Venne poi il turno di Vegeta, che con un colpo secco spedì il suo avversario fuori dal quadrato.
Shin sconfisse abbastanza velocemente Baser e poi fu il turno di Gohan e Crilin.

La bilancia pendeva chiaramente dalla parte di Gohan.
I due partirono in un veloce corpo a corpo, ma era evidente la superiorità del figlio di Goku.
Dopo un colpo ben assestato allo stomaco fece ruzzolare il terrestre fuori dal ring.
“Con questo abbiamo i 4 semifinalisti signori! Le semifinali inizieranno tra un ora!” annunciò il commentatore

I contendenti si diressero verso il giardino retrostante il palazzo del torneo, dove li attendevano Chichi e Bulma, oltre a una ragazza di nome Videl.
Era la compagna di Gohan.
I due si erano conosciuti all’università, ed era figlia di un certo Mr Satan, un buffone che era considerato l’uomo più forte del mondo.

“Allora Vegeta, mi raccomando, non fare del male a Trunks, capito?!?”
“Farò quello che devo fare, donna”
“Si beh come al solito. Piuttosto Trunks stai attento e non fati male”
“Si mamma…”

Una voce risuonò nel giardino.
“Signori le semifinali inizieranno tra pochi minuti, i concorrenti sono pregati di avvicinarsi!”
Il gruppo si separò e si diresse verso il ring.
Padre e figlio erano affiancati.
Vegeta avanzava silenziosamente, immerso nei suoi pensieri, mentre Trunks appariva parecchio agitato e nervoso.
“S-senti papà…”
“Cosa vuoi?”
“Beh spero che ci divertiremo, sul ring, buona fortuna” e gli porse la mano.
Vegeta lo osservò un attimo.
“Non serve la fortuna” rispose secco, gelando il figlio.

“P-papà…”
Trunks era sconvolto, lui e suo padre tra poco si sarebbero affrontati e Vegeta non era stato propriamente cordiale.
Rimase alcuni istanti a fissare il vuoto, quando una mano gli scuoté la spalla.
Gohan lo osservava serio.
“Tranquillo Trunks, vai avanti e fai del tuo meglio. Il resto non conta”
“Ok…”


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Capitolo 5
*** Trunks vs Vegeta ***


Trunks vs Vegeta


Padre e figlio salirono sul ring.
Vegeta aveva la sua solita espressione severa, il che metteva in soggezione un già agitato Trunks.
“Bene signori, 3, 2, 1 e via!” gridò il commentatore.

Trunks si lanciò verso il padre, cercando di colpirlo con delle combinazioni di calci e pugni, ma senza riuscirci.
Il sayan continuava ad evitare gli attacchi del figlio, senza troppo sforzo.
Appena percepì che la guardia di Trunks era aperta, lo colpì con un violento diretto al viso, sbalzandolo in aria.
Il ragazzo si bloccò a mezz’aria, massaggiandosi il viso.
Quel colpo per poco non gli spezzava la mascella.
Possibile che suo padre volesse fargli del male?

“Beh se vuoi fare sul serio ti accontento papà!” disse il giovane, aumentando sensibilmente la propria aura.
In tutta risposta anche Vegeta comincio a levitare, fino a trovarsi ad un altezza pari alla sua.
Il ragazzo si scagliò verso il padre, che seguitò a evitare i colpi del ragazzo, quasi fossero per lui atti al rallentatore.
Gli spettatori seguivano l’incontro in completo silenzio.
Sembrava che fosse Trunks in vantaggio, ma nonostante ciò il padre continuava a evitare i colpi.

Poi un altro diretto al volto.
Trunks ruzzolò sul ring, quasi fino a cadere.
Vegeta ritirò lentamente il braccio, mettendosi in guardia, mentre riscendeva verso terra.
Il figlio intanto si rialzò lentamente, portandosi la mano alla bocca.
Un sapore aspro si spandeva sulla lingua.
Guardò il suo palmo, vermiglio del suo stesso sangue.
Con uno sguardo carico d’odio fisso il padre.
“Cosa significa questo?!?” gli gridò contro, ma il sayan non rispose, limitandosi a stare in posizione di attesa.

Scariche di adrenalina scuotevano il giovane, ormai accecato dalla rabbia, convinto che il padre lo odiasse profondamente.
L’odio si impadronì di lui, deciso ormai a usare i pieni poteri.
Gli occhi sbiancarono, il corpo venne avvolto da una fiamma giallastra, il tutto mentre dal petto del ragazzo esplodeva un ruggito feroce all’indirizzo del padre.
Pochi istanti e Trunks si bagnò nell’oro.

I capelli ritti e biondi si accoppiavano ai glaciali occhi cerulei dall’espressione feroce.
L’espressione di Vegeta non mutò di una virgola, solo un piccolo tic all’angolo sinistro della bocca.
“Ora la pagherai!” gridò Trunks scagliandosi contro il padre.
Lo scontro riprese serrato come prima, ma adesso Vegeta sembrava più in difficoltà a reggere i colpi del figlio, che cominciavano pian piano ad aprirsi un varco nella sua guardia.
Poi una veloce combinazione di Trunks riuscì ad aprire una breccia nelle difese di Vegeta, riuscendo a colpirlo al volto.
Il sayan venne sbalzato all’indietro, ma con un rapidissimo movimento Trunks si portò dietro di lui lo colpì all’altezza dei reni.

Il ragazzo tentò nuovamente la stessa manovra, cercando di colpire il padre allo stomaco, ma dopo essere comparso davanti a lui incrociò il suo sguardo.
Un attimo di esitazione e un improvvisa fitta allo stomaco.
Vegeta aveva approfittato della distrazione del figlio per piazzare un potente destro alla bocca dello stomaco del suo avversario.
Trunks si piegò per il dolore, venendo colpito da un calcio alla base della nuca, che lo fece schiantare violentemente sul ring, facendogli sfondare alcune mattonelle.

Vegeta scese lentamente verso terra, mentre il figlio si rialzava a stento.
Un altro paio di colpi e sarebbe finito l’incontro.
Il sayan si fermò ad un paio di metri da terra, fissando il figlio.
Gli istanti passarono lenti ed esasperati, interrotti d’improvviso dalla voce del guerriero.
“Nessuna esitazione in battaglia, ricordalo” furono le uniche parole proferite, per poi allontanarsi nel cielo azzurrastro.

Fu la voce del commentatore a sciogliere la cappa di silenzio che si era creata.
“Signore e signori, Vegeta abbandona l’incontro, Trunks passa in finale!”
Un boato esplose dagli spalti per accogliere il primo finalista.
Il ragazzo si era intanto rialzato, e si dirigeva lentamente verso il palazzo antistante il ring.

Si sedette su una panca, fissando il terreno con lo sguardo basso.
Una mano gli si poggiò sulla spalla, Gohan era accanto a lui.
“Bell’incontro Trunks…”
“Come no…”
“Non è da tutti combattere a quel livello con tuo padre”
“A sì e perché?”
“Ci sono tante ragioni…”
Il ragazzo dai capelli color glicine scattò in piedi con rabbia, fissando Gohan con un espressione fin troppo decisa.
“Sono stufo di sentire mio padre qui e mio padre là! Per me è uno che non fa altro che passare le giornate ad allenarsi, non capisco come mai tutta questa attenzione per lui!”
Lo schiocco di uno schiaffo riempì l’androne.
Gohan ritirò la mano e tornò a sedersi.
Con voce calma si rivolse a Trunks “siediti”
“Non voglio”
“Ti consiglio di sederti Trunks, ti racconterò una storia…”





Una menzione d'onore a Noemi per l'impegno e la fantasia, nelle ff come nel resto.
Non ti preoccupare che tra poco cominciamo a fare sul serio!

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Capitolo 6
*** Past ***


Past


Anni e anni or sono cadde dal cielo una stella, contente un piccolo guerriero.
Il bimbo crebbe, ebbe molte avventure a causa una sua amica.
Difendette il bene per anni, combattendo malvagi e perfino un potente mago.
Ma alla fine vinceva sempre, fino ad eliminare ogni pericolo.

Si sposò ed ebbe un figlio, e la pace sembrava durasse in eterno.
Tuttavia un giorno cadde un'altra stella, foriera di distruzione.
Suo fratello era venuto a prenderlo, per conquistare.
Il guerriero si oppose, e nel corso di una violenta battaglia riuscì a sconfiggere il fratello malvagio, ma a costo della vita.
Tuttavia un miracolo permise all’eroe di tornare in vita, in tempo per la caduta di due nuove stelle.

In una di essere risiedeva un Principe, il suo principe, principe del popolo a cui appartenevano, popolo ormai estinto.
Era un grande guerriero, ma anche uno sterminatore di popoli.
Vi fu una violenta battaglia, in cui molti valorosi guerrieri perirono.
Tuttavia lo scontro decisivo fu tra l’eroe e il principe, che alla fine si risolse con un pareggio.

Dopo essersi ripreso l’eroe partì con alcuni amici per un luogo lontano, alla ricerca di un miracolo per riportare in vita i suoi amici.
Solo che anche il Principe si era diretto sullo stesso luogo.
I due si incontrarono, e combatterono prima un e poi l’altro contro un demone bianco.
Lo stesso demone che aveva distrutto il loro popolo.

Il Principe morì, come molti altri innocenti.
Fu l’altro guerriero a eliminare il demone, assurgendo al ruolo di leggenda.
I guerrieri periti tornarono poi in vita, e con loro anche il Principe.
Per lui da allora non esistette altro scopo nella vita che superare il giovane guerriero che lo aveva surclassato e aveva sconfitto il demone.

Tutti tornarono alle loro case, e il Principe venne ospitato a casa di un amica del suo rivale.
I due si innamorarono e concepirono un figlio.
Tuttavia la pace non era destinata a durare, in quanto il demone bianco tornò, assieme al padre.
Il Principe e il guerriero combatterono una lunga battaglia e alla fine vinsero.

Ma tuttavia i problemi non erano finiti, in quanto il guerriero si ammalò e dopo tre anni dal suo ritorno a casa morì.
Poco dopo comparvero due mostri, esseri rigurgitati dall’Inferno stesso.
Compirono stragi tremende, uccisero e distrussero.
Solo una persona poteva fermarli, il Principe.

Dopo una violenta battaglia venne curato da un mago, e alla fine dopo un estenuante allenamento riuscì ad eliminare i due demoni.
Adesso era lui il protettore di quella gente e della sua famiglia.
Adesso era lui la leggenda.


Trunks fissò Gohan alcuni secondi.
“Perché mi hai raccontato questa storia?”
“Perché non è una storia…”
“Cioè?”
“Quello che ti ho raccontato è tutto vero Trunks. Non lo hai capito? Il Principe di cui parlo è tuo padre!”
“C-cosa?!?”

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Capitolo 7
*** Revelation ***


Revelation


“No, no è vero, non può essere vero!” gridò Trunks.
“Non ti sto prendendo in giro Trunks, è tutto vero…”
“Come potrei crederti, io figlio di un alieno?”
“Non solo tu, anche io…”
“E che prove avresti?”
“Basta che ti guardi intorno Trunks. Pensa, ti sei mai ammalato? Ti sei mai fatto veramente male, ad esempio rotto qualcosa? Ti sei mai chiesto da dove tuo padre prenda l’energia per allenarsi tutto il giorno?”
“Ma…”
“E prima ti ricordi cosa è successo sul ring?”
“…”
“Scusami Trunks, adesso devo andare, è il mio turno. Dopo potrai farmi tutte le domande che vuoi”

Il mezzo sayan più vecchio si diresse verso il ring, dove lo attendeva il suo avversario.
Shin non era molto alto, ma presentava un aspetto particolare.
Indossava strani abiti, la carnagione era di un indefiniti violette e portava una cresta bianca.
Dallo sguardo non prometteva niente di buono.

I due si osservarono per alcuni minuti, incuranti del gong che diede inizio allo scontro.
Fu lo sconosciuto a prendere la parola “tu sei Son Gohan giusto?”
“Sì”
“So che sei un guerriero molto potente, e vorrei per questo chiederti di mostrarmi i tuoi poteri”
“Cosa?”
“So che sei un sayan Gohan, e che sei un guerriero molto forte. Ti chiedo di mostrarmi subito i tuoi poteri, siamo tutti in grave pericolo”
Gohan era stupito da tale richiesta, ma lo sguardo dell’avversario appariva sincero.
Pian piano una fiamma dorata avvolse il ragazzo, come era avvenuto precedentemente con Trunks.
I capelli si tinsero d’oro e gli occhi divennero cerulei.

“Ecco Shin, questa è la mia massima potenza!”
L’avversario lo squadrò alcuni secondi, per poi complimentarsi con lui, battendo le mani.
“Complimenti Gohan, sei davvero forte, ma ora permettimi di testare le tua capacità”
“Accomodati”
I due scomparvero, ricomparendo poi nello spazio sopra il ring.
I colpi erano veloci e precisi, ma pochi andavano a segni, i più erano egregiamente parati dal soggetto bersagliato
Lo scontro era rapido e incessante.

Trunks osservava il combattimento meravigliato.
Forse Gohan aveva ragione, forse non erano del tutto umani.
Come avrebbero altrimenti fatto a compiere certe evoluzioni?
Ma erano interrogativi senza risposta, avrebbe dovuto aspettare la fine dell’incontro per chiedere spiegazioni a Gohan.
Per poco non aveva vomitato, tale era la tensione che aveva in corpo.
Tuttavia non c’era altro da fare che seguire il match.

I due contendenti continuavano a scambiarsi rapidi attacchi e a muoversi in maniera estremamente veloce e imprevedibile.
Lo scontro continuò per parecchi minuti, fino a quando i due non si allontanarono.
Entrambi risentivano leggermente della fatica, ma nessuno di loro sembrava prevalere.
“Complimenti Gohan, sei proprio il guerriero che cercavo. Fermiamoci qui, ho disperatamente bisogno di aiuto”
La richiesta stupì il mezzo sayan, ma l’espressione del suo avversario sembrava sincera.
“Va bene Shin, ti aiuterò”
“Bene, allora seguimi”
“Aspetta. Cosa dobbiamo fare?”
“Dobbiamo impedire il ritorno di un mostro”
“Allora credo che ci servirà anche l’aiuto di Trunks, è un mio amico e un valente guerriero”
Shin assunse un espressione pensieroso.
“D’accordo Gohan, chiamalo. Ma sappi che è una missione molto pericolosa” e schizzò verso l’azzurro.

Gohan guardò verso terra, incrociando lo sguardo di Trunks.
Il giovane capì immediatamente, levandosi in volo verso l’amico.
“Cosa succede Gohan?”
“Dobbiamo andare, Shin ha bisogno di una mano”
“Va bene”
I due volarono via, lasciando il pubblico stupito.
In poco tempo raggiunsero Shin, che volava ad una velocità non troppo elevata per fare in modo che lo raggiungessero.
“Bene ragazzi, grazie di essere venuti. Ho disperatamente bisogno di voi per fermare un mostro”
“Come fai a sapere che stai cercando noi?” chiese Trunks.
“Vedete un mago sta cercando di resuscitare un mostro, insieme ad alcuni alleati. Uno di loro ha ferito a morte un mio collaboratore, ma questi prima di morire mi ha detto di venire sulla Terra, dove avrei trovato due potenti guerrieri. Siete voi due”
“È una storia incredibile, come facciamo a sapere che è vera” domandò Trunks.

Shin lo fissò alcuni secondi, per poi poggiare la mano sulla sua fronte.
Una luce lo avvolse, riportandolo in piena forma, facendo scomparire gli ematomi che si era procurato combattendo con il padre.
“Adesso mi credi?”
“Non mi sembra possa fare altro…”
“Bene…”
“Allora andiamo” e fece per partire, ma Gohan lo bloccò per un braccio.
“Aspetta. Primo non sappiamo chi sei in realtà, Shin non è il tuo vero nome. E poi vogliamo saper che è il nemico”
“E sia. Io mi chiamo Kaiohshin”
I due mezzi sayan sbiancarono a sentire quel nome.
Si trovavano al cospetto del più importante essere di tutto l’universo.

Abbassarono lo sguardo, in segno di rispetto, ma Kaiohshin li sollevò.
“Non ragazzi. Adesso siamo compagni d’armi, alla pari. E ora partiamo”
I due lo seguirono a ruota, volando molto velocemente.
Gohan si spostò verso il dio, richiamando la sua attenzione.
“Dimmi Gohan”
“Non ci hai ancora detto chi è il nostro avversario”
“Il mago si chiama Babidi, ma non è lui il vero pericolo. Dobbiamo evitare che risvegli quella creatura…”
“Chi?”
A Kaiohshin venivano i brividi a pronunciare quel nome.
“Majin Bu”

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Capitolo 8
*** Arrive ***


Arrive


I tre volavano rapidamente, guidati da Kaioshin, verso il loro nuovo avversario.
Non sapevano bene cosa aspettarsi, tranne Kaiohshin ovviamente.
Gli altri due erano invece più pensierosi, in particolare Gohan.
Se il dio supremo aveva bisogno del loro aiuto la situazione non era per niente rosea.
Il paesaggio correva rapido sotto di loro, e ben presto l’oceano lasciò il posto ad un terreno, prima verde e poi desertico, fino a trovarsi al di sopra di una steppa brulla.

“Come fai a sapere che il nostro nemico si trova qui?” chiese Trunks.
“Ho già combattuto contro Majin Bu, migliaia di anni fa. Ormai è prossimo al risveglio, posso già avvertire flebilmente la sua aura malvagia”

Kaiohshin cominciò a scendere di quota, fino a posizionarsi dietro una grande roccia vicino a quello che sembrava essere una specie di altopiano artificiale.
Doveva esserci qualcosa prima, ma era come su fosse stato tutto appiattito.
Al centro una piccola struttura bianca spuntava dal terreno.

“Quella sarebbe il loro covo?” chiese Gohan.
“Solo l’entrata. Non facciamoci ingannare. Il nostro avversario è un mago dai grandi poteri”
“A proposito, cosa facciamo adesso?”
“Credo che dovremo aspettare…”
Improvvisamente i tre percepirono una potente aura avvicinarsi, e si posizionarono sotto una sporgenza della roccia, azzerando il loro livello di combattimento.

Dopo poco un potente essere arrivò davanti alla costruzione bianca.
Era vestito con un completo azzurrastro e un mantello chiaro.
La pelle era rosastra, ma quel tizio aveva qualcosa nel suo aspetto che si poteva tranquillamente definire demoniaco.

“Chissà che è quello…” disse Gohan rivolto a Kaioshin.
“Quello è Darbula, il Signore degli Inferi. È stato lui a eliminare il mio collaboratore. Era il Re della dimensione infernale, ma Babidi lo ha soggiogato e ora lo usa per i suoi scopi”
“…”
Intanto la porta si era aperta, e quello che doveva essere un soldato semplice ebbe un rapido discorso con Darbula, per poi farlo entrare.
“Mi piacerebbe sapere che cosa si sono detti…” mugugnò Trunks.
“Hanno detto che vi hanno notati” sibilò una voce cupa alle loro spalle.

Piccolo fissava i tre con sguardo serio, osservandoli attentamente.
Il suo sguardo incrociò quello di Kaiohshin, che non abbassò il cipiglio.
“Gohan, Trunks, questo è un vostro amico?” chiese il namecciano.
“Ah sì, lui è Kaiohshin!” rispose Trunks.
“Cosa?!?”
Il dio si alzò in piedi, porgendo la mano al guerriero.
“Piccolo giusto. Dalle mie informazioni tu una volta eri un essere solo con l’attuale dio della Terra. Avremo bisogno anche del tuo aiuto oggi”
“Sono onorato”
“Piuttosto hai detto che ci hanno notato. Ne sei sicuro?”
“Si, li ho sentiti. Il mio udito è molto più sensibile del vostro”
“Bene”
“Cosa facciamo adesso?”
“Credo che non resti altro che entrare”

I quattro si guardarono tra loro, indecisi le muoversi o meno.
“Ragazzi volevo avvertirvi che il resto del gruppo si trova al palazzo del Supremo. Li ho intercettati mentre venivano qui, state tranquilli”
“Anche papà?”
“No Trunks, non so dove sia tu padre. Non riesco a percepire la sua presenza”
“Il solito menefreghista…”
“Non è il momento di fare le femminucce adesso” intervenne Kaiohshin “muoviamoci” e si diresse verso la costruzione bianca, seguito dai due sayan e dal namecciano.

Arrivarono presto alla costruzione, di fronte alla quale si arrestarono.
Attesero alcuni istanti, poi una voce stridula cominciò a parlare.
“Ben arrivato Kaiohshin, a cosa dobbiamo la tua presenza?”
“Sono venuto a fermarti razza di pazzo!”
“Beh prima dovrai superare le mie prove, ti darò una guida per giungere da me attraverso i miei livelli. Se ce la farai potrai vedertela solo con me” e detto ciò la porta si aprì.
Dal buio apparvero due felini occhi giallastri.
Darbula era in fronte a loro, con un sorriso perfido.
“Ben venuti sciocchi, sarò io la vostra guida”

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Capitolo 9
*** Level 1 ***


Level 1


Il demone fece accomodare i guerrieri all’interno della base.
I quattro lo seguivano lentamente, attenti ad ogni sua possibile mossa, nel caso li attaccasse improvvisamente.
Tuttavia quest’eventualità non si verificò, e il gruppo continuò a camminare lentamente per alcuni minuti lungo un corridoio scuro.
Fu Kaiohshin a interrompere il silenzio opprimente, affiancandosi a Darbula.
“Perché stai facendo questo? Perché ci aiuti?”
“Io non vi sto assolutamente aiutando, vi sto solo facendo da guida verso la vostra fine” sogghignò il demone, gelando con un occhiata il dio.
Continuarono ancora a camminare, fino a quando non arrivarono ad un ampia stanza, con al centro quello che sembrava un grosso foro.
Il demone si diresse invece verso un porta, ordinando ai guerrieri di attenderlo lì.
La porta si aprì, e il demone entrò.
Davanti a lui solo buio, ma qualcuno attendeva ordini.
Il metodo per raggiungere la stanza di controllo era semplice.
Tre livelli, in ognuno un guerriero da battere, e l’ultimo di questi era proprio Darbula.

Babidi lo aveva scelto anche per la sua potenza.
Era appurato che il Signore degli inferi fosse potente almeno quanto Bojack, un demone che migliaia di anni prima aveva cercato di conquistare la galassia, e che solo il potere dei Re Kaioh lo aveva fermato.
Avere una tale potenza dalla propria parte, per poi sommarla a quella del redivivo Majin Bu, lo avrebbe reso certamente invincibile.
In verità neppure lui sapeva quali fossero i reali poteri di Majin Bu, ma se era riuscito da solo a sconfiggere quattro Kaioshin dovevano essere per forza inimmaginabili.

“Pui Pui, sconfiggi gli invasori” ordinò secco Darbula al sottoposto nell’ombra.
“Si signore”
I due si incamminarono verso l’uscita, per presentarsi agli avversari.
L’essere interpellato da Darbula era alto quanto un normale umano, fisico asciutto e strane protuberanze dietro la testa e sulle spalle.
Questi lasciò che il guerriero e i quattro si squadrassero per alcuni istanti, per poi parlare.
“Signori, questo è il primo combattente che dovrete affrontare” sentenziò il demone con voce tagliente.

I quattro si guardarono, poi Trunks si fece avanti.
“Sarò io il tuo avversario” disse il giovane.
“Non essere precipitoso Trunks” lo corresse Gohan, preoccupato.
“Tranquillo Gohan, faccio da solo”
Trunks era confuso in quel momento, ma sopratutto arrabbiato.
Con se stesso, con suo padre e con tutti gli altri.
Lui non era mai all’altezza delle aspettative di suo padre, il quale poi non era certamente presente nella sua vita quotidiano.
E gli altri, Gohan compreso, lo avevano tenuto all’oscuro di ciò che era, trattandolo come un moccioso, perché poi?
Una rabbia tremenda albergava in lui da quando si era trasformato contro suo padre, e adesso aveva ancora voglia di battersi, e quel tizio con gli spuntoni sembrava fare al caso suo.
Una luce dorata lo avvolse, mentre si sentiva pervadere di energia.
Quello stato le rendeva leggermente arrogante, ma gli piaceva terribilmente.
Fissò il suo avversario, per poi fare un movimento rapido con la mano.
“Fatti avanti sgorbio”

Pui Pui non si fece attendere, lanciandosi contro il mezzo sayan.
L’alieno mulinava rapidi fendenti e veloci calci, ma il ragazzo li evitava con noncuranza.
Kaiohshin lo osservava stupito, Gohan e Trunks leggermente preoccupati.
Il potere che Trunks emanava in quel momento era superiore a quello che Goku aveva quando era tornato sulla Terra.
Era certamente una forza più che sufficiente per eliminare Pui Pui, ma Trunks sarebbe stato abbastanza maturo da contenere quel potere.
A detta dello stesso Vegeta la trasformazione causava a volte violente scariche di adrenalina nel corpo, e occorreva un certa esperienza per domarla, senza correre il rischio di farsi prendere la mano e cominciare a distruggere insensatamente.
Trunks aveva quell’esperienza?

All’improvviso un sordo rumore.
Il mezzo sayan era passato al contrattacco, con un violento pugno allo stomaco del suo avversario.
Poi un calcio al fianco sinistro, al destro e per finire una violenta testata.
L’alieno si schiantò contro la parete, sotto lo sguardo impassibile di Darbula.
Sì, il ragazzo ci sapeva fare, ma non era certamente un problema.

“Allora alieno, ti muovi o la finiamo qui?” grignò Trunks.
Il suo avversario non rispose, ma si alzò a fatica, con il fiato corto.
Un rivolo di sangue usciva dalla bocca, il torace doleva per i colpi ricevuti.
Pui Pui fissò Trunks, per poi alzargli contro il dito medio in segno di scherno.

Fu un attimo.
Trunks scomparve, materializzandosi di fronte al suo avversario, rantolante.
Con un pugno gli aveva trapassato l’addome.
Il corpo dell’alieno cadde a terra, dove venne polverizzato da un ki blast di Darbula.

Passarono alcuni secondi di silenzio, interrotti dal demone che batteva le mani.
“Complimenti ragazzo, magnifica esecuzione”
“Il tuo uomo non era un granché...”
“Non essere troppo sicuro di te… comunque adesso seguitemi, scendiamo di livello” e si lasciò cadere in un apertura circolare al centro del pavimento.
Gohan e Piccolo fissavano ancora Trunks, in quel momento aveva la stessa espressione che aveva Vegeta il primo giorno sulla Terra.
Kaiohshin se ne stava invece in disparte a meditare.
Il figlio di Goku si avvicinò a Trunks “tutto bene?”
“A te cosa sembra?”
“…”

“Credo che dovremmo andare avanti” sentenziò Piccolo.
“Lo credo anch’io” rispose Kaiohshin.
“E allora muoviamoci” disse Trunks con tono poco cortese, saltando nel foro, seguito a ruota dagli altri tre.

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Capitolo 10
*** Level 2 ***


Level 2


Il gruppo atterrò in un'altra stanza, identica alla precedente.
Darbula aveva già selezionato il prossimo sgherro con cui voleva fermare i 4 guerrieri, si trattava di Yakon, un grosso essere verde con lunghe lame inserite nelle braccia.
La bava alla bocca del mostro era segno evidente delle poco pacifiche intenzioni del mostro.
Trunks si avvicinò all’essere verde, pronto a dare battaglia, ma venne trattenuto dalla mano di Gohan.

“Scusa Trunks, ma ora tocca a me”
Un espressione no troppo gentile si dipinse sul volto del super sayan, che però decise di far passare il figlio di Goku.
Questi si posizionò davanti al mostro, mettendosi in posizione di guardia.
“Stammi a sentire, non so chi tu sia ma noi non abbiamo niente contro di te, quindi facci passare”
“Ah ah ah! Stupido esserino, cosa credi di fare? Sarete voi a cedere il passo, così il grande Majin Bu sarà presto risvegliato, e noi otterremo la ricompensa eterna!”
Gli occhi dell’essere scintillavano di follia, non si sarebbe arreso.

“Chissà cosa lo spinge a tanta dedizione” mugugnò Piccolo.
“Il sigillo…” gli rispose il vicino Kaiohshin.
“Sarebbe?”
“Vedi la lettera M che Yakon e Darbula hanno in fronte? È la stessa che aveva Pui Pui”
“Sì la vedo, e credo stia a indicare che costarono sono discepoli atti alla rinascita del mostro di cui ci hai parlato, ma cosa centra?”
“Il sigillo non ha il solo scopo di indicare questo, ma conferisce grandi poteri a chi lo riceve. È una specie di potenziamento, che permette prestazioni incredibili in combattimento. Il prezzo è cadere anima e corpo sotto il controllo di Babidi”
“…”

Gohan scattò verso il suo avversari, fintando un attacco di pugno al ventre, per poi sferrare un calcio al capo dell’essere.
Questi riuscì tuttavia ad evitare il colpo, cercando poi di colpire il suo avversario con le lame inserite nella braccia.
Il mezzo sayan evitava tuttavia i colpi, scansandoli o deviandoli con le mani nel caso fossero troppo vicini a lui.
Lo scontro proseguì alcuni minuti, mantenendo lo stesso risultato.
Gohan appariva illeso, mentre Yakon sembrava avere il fiato corto.

“Allora ti vuoi arrendere? Ho dimostrato la mia superiorità, non serve combattere ancora”
“No, non posso deludere il grande Babidi…”
Improvvisamente un raggio di energia colpì in piena fronte yakon, trapassandolo e facendolo cadere a terra esanime.
Trunks ritirò il braccio e chiuse la mano, con un piccolo sorriso in volto.
I suoi tre compagni lo guardavano allibiti, in particolare Gohan, che dopo alcuni secondi lo afferrò perla canotta con espressione furiosa.
“Ma si può sapere cosa ti prende? Lo hai ucciso a sangue freddo!”
“Se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto lui” rispose calmo Trunks, indicando Darbula.
“Non importa! Tu non dovevi farlo! Ma si può sapere cosa ti prende?”
“A me?!? A te forse, io non sono mai stato meglio” gridò Trunks, liberandosi dalla presa di Gohan.

Darbula intanto osservava la scena divertito.
Ora era il suo turno, e gli avversari sembravano interessanti, più forti della feccia che incontrava di solito girando con Babidi.
Avevano energia sufficiente per risvegliare Majin Bu, ma aveva scoperta altre cose interessanti ed era ora di riferirle al mago.

Scese nel foro al centro della stanza, seguito da Trunks.
Poi anche gli altri 3 scesero all’interno del foro, trovandosi in un ambiente diverso dagli altri.
Erano stati catapultati in una vallata, con un fiume al centro e il cielo rossastro.
“Questa è opera del mago” risolse Kaiohshin.
Mentre il gruppo si guardava intorno Darbula si avvicinò a loro.
“Ora è il mio turno”
I quattro si misero in guardia prontamente.
“Fatti sotto!” grignò Piccolo.
“Tranquillo uomo verde, se non vi reca troppo disturbo preferirei fare una cosa prima di eliminarvi, quindi adesso devo andare” e scomparve.
“Ma dove …”
“Tranquillo Piccolo, al momento opportuno apparirà” lo fermò Kaiohshin.

Intanto in una stanza buia un piccolo essere grinzoso aveva smesso di osservare la sua sfera di cristallo e di era voltato alle proprie spalle.
Con voce stridula si rivolse al suo servitore.
“Dimmi Darbula, qualche problema?”
Il demone si inchinò al cospetto del mago, per poi parlare.
“Nessun problema, volevo solo riferirvi una cosa potente Babidi, credo possa velocizzare il risveglio di Majin Bu…”
“Ti ascolto Darbula…”

Trunks era seduto su una roccia, leggermente in disparte, con gli occhi chiusi.
Fino a quel momento era stata una giornata interessante.
Aveva scoperto di essere mezzo alieno, figlio di un principe e discendente di una razza guerriera.
Aveva scoperto che fino ad allora tutti i suoi conoscenti lo avevano tenuto all’oscuro una parte importante della sua storia.
Ma soprattutto aveva scoperto il potere.
Contro sua padre.
Non sapeva spiegarselo, ma adesso sentiva una potenza enorme scorrergli dentro le vene.
Poteva notare le scariche di adrenalina partire dalla zona dei reni e irradiarsi per tutto il corpo.
Presto avrebbe eliminato il demone rosaceo che li aveva accompagnati, poi avrebbe fatto i conti con gli altri due, suo padre e Gohan.
In particolare con Gohan.
Suo padre era un insensibile senza speranza, un maniaco della guerra, niente di più.
Ma Gohan lo aveva sempre considerato un fratello, qualcuno di cui fidarsi.
E lo aveva tradito.

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Capitolo 11
*** Level 3 ***


Level 3


I quattro attesero alcuni minuti, poi Darbula comparve davanti a loro.
Passarono istanti di silenzio, poi il demone invitò Gohan con un gesto della mano ad avvicinarsi.
“Partirò da te ragazzo”
“Non sottovalutarmi demone”

I due scattarono l’uno verso l’altro, ma il mezzo sayan ricevette un violento diretto in faccia.
Andò a schiantarsi velocemente contro una roccia, per poi venire investito da una raffica energetica.
Si alzò un gran polverone, dal quale partì una bordata di energia, che il demone non riuscì ad eludere a causa della sorpresa.
Tuttavia Darbula creò, poco prima dell’impatto, una barriera, riuscendo ad attutire buana parte dei danni inflitti dal colpo.
Intanto il polverone era sceso a terra e Gohan avanzava verso il suo avversario, levitando.
Adesso era però circondato da un leggero bagliore biancastro, segno che aveva aumentato il livello di combattimento, per meglio sopportare lo scontro.
I due si squadrarono alcuni secondi, per poi ricominciare un violento corpo a corpo.
La situazione era però diversa rispetto a prima.
Malgrado Gohan fosse comunque in svantaggio metteva a segno più colpi di prima.
Lo scontro prosegui per alcuni minuti, poi un violento gancio al volto fece ripiombare Gohan a terra, con un violento boato.

Intanto Kaiohshin e gli altri osservavano la scena.
La divinità era confusa dalla situazione.
Darbula era molto potente e sembrava avere la meglio, ma aveva avvertito in Gohan qualcosa che gli faceva sperare altro.
Piccolo dal canto suo osservava la scena con occhio analitico.
Darbula era più potente di Gohan, su questo non pioveva, ma sembrava meno fine nella tecnica e a volte peccava di superbia.
Se Gohan se ne fosse accorto avrebbe potuto forse ribaltare lo scontro.

Per ultimo Trunks, che continuava a mantenersi defilato dagli altri due.
A differenza di costoro non era per niente soddisfatto dell’incontro di Gohan.
Dannazione, a volte Darbula scopriva la guardia e lui non lo notava.
O meglio lo notava, ma non infieriva.
Possibile che avesse delle remore a colpire il suo avversario?
Probabilmente se ci fosse stato lui a combattere Darbula avrebbe riportato ferite più profonde.

Intanto la nube di polvere che si era sollevata dall'impatto di Gohan era tornata a terra, e solo un mucchio di pietre si trovava al centro di un profondo cratere.
Improvvisamente un urlo eruppe da sotto le macerie, sconvolte da un esplosione dorata.
Gohan raggiunse di nuovo il suo avversario, contornato da una aura giallastra.
I capelli era biondi e gli occhi cerulei fissavano il suo avversario.
Questi fece un sorriso di compiacimento, per poi scagliarsi contro di lui.
Il riscaldamento era finito.

Intanto gli altri 3 osservavano la scena.
A quanto pare un altro guerriero leggendario si trovava sulla Terra.
Piccolo era il meno stupito dei tre.
Per lui era ovvio che Gohan potesse diventarlo, come lo era diventato prima di lui suo padre.
Kaiohshin appariva invece più teso.
Non gli piaceva quella trasformazione.
L’altro ragazzo era diventato decisamente più aggressivo da quando si era trasformato, non voleva che anche a Gohan accadesse lo stesso, avrebbe potuto essere problematico.
Il namecciano capì i timori della divinità, e gli si avvicinò.
“Gohan non diventerà aggressivo come Trunks. Lui possiede un maggior autocontrollo, si sa trasformare da parecchio tempo, mentre per Trunks è la prima volta” sussurrò sotto voce.
“Spero tu abbia ragione, non vorrei avere problemi con loro” rispose malinconico il dio.

Trunks era invece scattato in piedi quando Gohan si era trasformato.
Allora anche lui aveva la sua stessa facoltà?
E allora perché non l’aveva mai usata contro suo padre negli allenamenti?
Forse perché suo padre non era in grado di farlo, e sarebbe stato colpito nell’orgoglio?
Eppure non gli sembrava che Vegeta trattasse Gohan meglio di come trattava lui, anzi, quindi non capiva tale gesto.
E poi perché non si era trasformato subito contro Darbula, avrebbero risparmiato tempo.
Gohan era un vero inetto!

Intanto i due avversari continuavano a combattere, e se Darbula aveva un vantaggio questo era molto esiguo, in qualsiasi campo.
Gohan caricò una raffica energetica contro il demone, che spezzò però i colpi con calci e colpi di taglio mirati.
Tuttavia perse per alcuni istanti Gohan di vista, dando tempo al sayan ci colpirlo con una violenta gomitata ai reni.
Darbula si schiantò contro una parete rocciosa, sfondandola.
Riemerse in un esplosione di luce, ma cominciando a dare segni di affaticamento.
Il mezzo sayan dal canto suo non era messo benissimo, portando sull’avambraccio sinistro e sulla spalla destra delle ferite non proprio superficiali.

Darbula intanto si era avvicinato, ma quando era a pochi metri di distanza si bloccò.
Fissò il ragazzo con un sorriso perfido, per poi spalancare le braccia.
Stava esponendo il petto al suo avversario, per farsi colpire.
Un attacco a segno lo avrebbe ferito molto gravemente, e in quelle situazioni avrebbe potuto chiudere l’incontro a favore di Gohan.
“Avanti ragazzo colpiscimi, eliminami”
“No”
“Cosa ti prende, non riesci ad eliminare il tuo avversario? Non mi odi?”
“Io ti odio, ma non posso uccidere un essere indifeso”
“Indifeso. Non ti ho forse dimostrato il mio potere?”
“Sì, ma adesso hai la guardia volontariamente aperta. Non posso farlo”
“Sarebbe da vigliacchi?”
“Esatto”
“Dai ragazzo colpiscimi, lo sapremmo solo io e te…”
“N-non posso…”
“Colpiscimi ho detto!”
“No!”
“Ho detto c…”
Darbula non finì la frase che il petto venne squarciato da un colpo energetico.
Il demone cadde a terra rapidamente, ma con un sorriso stampato in faccia.
La sua trappola era riuscita perfettamente.
Ora Majin Bu sarebbe rinato.

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Capitolo 12
*** A new opponent ***


A new opponent


Gohan era paralizzato.
Fissava il corpo di Darbula cadere verso il basso, per poi piombare nel fiume sottostante.
Il colpo era arrivato da sotto e da dietro di lui, quindi era stato uno dei suoi tre alleati a lanciarlo.
Tuttavia sapeva già a chi apparteneva quel colpo, ne aveva avvertito l’aura aumentare e gonfiarsi.
Aveva avvertito un ki ben conosciuto mutare e prepararsi all’attacco.
Si voltò e fissò il suo amico, colui che aveva lanciato il colpo.
Questi doveva ancora ritirare il braccio, anzi lo esibiva con altezzosità, sfidando Gohan con lo sguardo carico d’astio.
Trunks era ancora avvolto da una leggera luce dorata, mentre leggere scariche elettriche si riunivano attorno alla mano da cui aveva lanciato il colpo.
Un sorriso leggero si dipingeva sul suo volto.

Piccolo e Kaiohshin erano immobili, con espressione seria ma preoccupati alla stessa maniera.
Il dio si avvicinò al namecciano, dovevano parlare.
“Dimmi Piccolo, quanto è forte Trunks?”
“Abbastanza direi. Lo puoi constatare tu stesso”
“È più forte di Gohan?”
“Non lo so con certezza. Perchè?”
“Credo che ci troviamo in un mare di guai…”

Intanto Gohan era sceso a terra e si stava avvicinando a Trunks.
Quando fu di fronte a lui attese alcuni istanti, per poi colpirlo con un violentissimo manrovescio, gettandolo a terra.
“Ma si può sapere cosa ti prende? Sei impazzito?”
“Mpf… io faccio quello che mi pare. E poi così abbiamo sconfitto il nemico no?”
“No! no si colpisce una persona senza difese!”
Gohan era devastato dalla rabbia, quello che per lui era un fratello minore si stava comportando in maniera irrazionale e spietata.
Trunks non aveva mai visto l’altro mezzo sayan così alterato, ma invece di provare timore lo afferrò per il bavero della tuta.
“Stammi a sentire traditore! Se qui qualcuno ha avuto un comportamento scorretto non sono stato certo io, ma voi! Non ho fatto altro che darti una mano e vengo così ripagato? E poi perché non ti sei trasformato subito?”
“Volevo evitare di spargere sangue inutilmente”
“Era un nemico, non meritava la tua pietà!”
“Mollami Trunks. No ti riconosco più!”
“Non riconosci chi? Un povero idiota ingannato da tutti o qualcuno che ha finalmente visto le cose come stanno?”
“…”
“Ti odio!” e colpì Gohan con un violentissimo gancio al volto.
Mentre il mezzo sayan andava a schiantarsi contro le rocce una luce avvolse Trunks, che contemporaneamente cadde a terra in preda a delle convulsioni violente.

Kaiohshin assunse un espressione cupa e preoccupata, cosa che Piccolo notò immediatamente.
“Cosa succede?”
“Abbiamo un problema”
“E sarebbe?”
“Trunks non è più dei nostri”
“Cosa?”
“Guarda”

Trunks continuava a rantolare a terra, la luce intorno a lui era aumentata e folgori rosse avvolgevano la sua aura dorata.
Incominciò poi a urlare con tutto il fiato che aveva in corpo, tendendosi la testa con le mani.
Gli urli erano sempre più frenetici, per poi cominciare a calare, fino a fermarsi.
Trunks si mise a carponi, madido di sudore e con il fiatone.
Riuscì a rimettersi in piedi, ma tenendosi sollevato il tronco con le mani sulle ginocchia.
Gohan si era intanto risollevato, e malgrado avesse avuto la tentazione di scagliarsi contro Trunks si bloccò quando lo vide a terra.
Gli si avvicinò pian piano, aspettando che si rialzasse.

Trunks si risollevò poi in piedi, fissando Gohan.
L’aura intorno a lui era ancora intensa, e adesso si agitava convulsa.
“Tutto bene Trunks?”
“Mai stato meglio…”
“Sicuro?” chiese poggiandogli la mano sulla spalla, come faceva abitualmente.
“Sicuro…”
Gohan si piegò in due, mentre Trunks ritraeva il pugno.
Il mezzo sayan più vecchio impiegò alcuni secondi per riprendersi, per poi allontanarsi alcuni metri e osservare Trunks.
Gli occhi erano velati di lieve follia, più di una vena era in rilievo innaturalmente e una M nera campeggiava in mezzo alla fronte del suo amico.

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Capitolo 13
*** Majin power ***


Majin power


Il mezzo sayan più giovane scoppiò in una fragorosa risata.
“Che succede Gohan, provato sulla pelle quanto sono forte?”
“Che hai fatto Trunks?”
“Quello che avrei dovuto fare prima. Liberarmi delle stupide catene che mi avete imposto”
“Cosa?”
“Vedi adesso ho ottenuto il potere per vendicarmi di tutti voi che mi avete sempre ingannato”
“E come?”
“A quanto pare Babidi non ha colpito solo Darbula”
“Cosa?!?”
“Esatto Gohan. Il mago ha intuito il mio potenziale e mi ha dato i mezzi per usarlo”
“Ti sta usando!”
“Io so usando lui e i suoi trucchetti, non il contrario! E ora preparati Gohan, sei il primo della lista, poi toccherà a mio padre!” gridò il giovane mezzo sayan, prima di esplodere in un esplosione dorata di pura potenza.
“Ne sei sicuro Trunks?”
“Certo!”
“E allora non mi lasci alternativa che fermarti!”

I due si scagliarono l’uno contro l’altro con veemenza, scontrandosi a mezza via.
L’impatto fece crepare il terreno, mentre i due guerrieri si scambiavano violenti colpi ad elevata velocità, con precisione chirurgica.
Gohan era normalmente più forte di Trunks, vuoi per le esperienze giovanili, vuoi per la maggior età, ma la foga di Trunks e il condizionamento mentale cui era sottoposto lo elevava quasi il suo livello di potenza, rendendo tutto più complicato.

Un pugno di Trunks centrò in pieno il volto di Gohan, rompendogli il labbro e facendolo spostare parecchi metri in là, ma non prima che il mezzo sayan più anziano non lo colpisse allo stomaco con una violenta ginocchiata.
Mentre veniva sbalzato Gohan compì una piroetta all’indietro, e appena fu fermò si scagliò rapidamente sull’avversario con una violenta testata in fronte.
Malgrado il dolore Trunks riuscì ad afferrare la testa di Gohan prima che questi si spostasse, piazzandogli una violenta ginocchiata alla nuca.
Un colpo del genere avrebbe frantumato il cranio a più di un combattente, ma non al suo opponente, che grazia al sangue sayan poteva vantare incredibili doti fisiche.
Alcuni istanti di pausa, poi lo scontro riprese veloce e cruento sotto lo sguardo preoccupato di Piccolo e Kaiohshin, che assistevano immobili.

“È successo quello che temevo. Trunks è caduto sotto il controllo di Babidi, e il pericolo che Majin Bu si risvegli è sempre maggiore” disse il dio.
“Si ma non capisco come faccia Trunks a reggere il confronto con Gohan. Pur essendo un guerriero potente non dovrebbe essere al suo livello”
“È per via del sigillo…”
“Il sigillo riesce a conferire tali poteri?”
“Inizialmente lo credevo anch’io. Ma a quanto pare mi sbagliavo, in parte. I poteri aumentano solo con esseri deboli. Credo che la potenza di Trunks sia dovuta ad altro”
“Ovvero?”
“Da quello che so i sayan sono una razza legata ai combattimenti nella forma più pura. Ma Trunks è un mezzo sayan, quindi la sua indole guerriera è inibita dal suo sangue umano. Probabilmente il sigillo ha risvegliato parti latenti del suo carattere, che già la trasformazione in super sayan aveva smosso. Trunks ha rimosso dei limiti psicologici, non fisici”
“Quindi il sigillo risveglia istinti primordiali?”
“Sì”
“E se la vittima fosse un sayan puro?”
“Credo che la differenza tra i poteri di base sarebbe ancora maggiore di quella mostrata da Trunks. Se costui fosse potente anche solo la metà di Gohan quando è nello stato normale sarebbero problemi grossi, molto grossi”
“…”
“Perché?”
“No, niente. Solo una curiosità…”

Intanto i due avversari fendevano il cielo e ogni colpo era uno sprazzo di energia.
Pian piano i due cominciarono a riempirsi di ferite, pian piano sempre più gravi e gli attacchi andati a vuoto squassavano la zona.

Devo spostare quei due, stanno facendo troppo fracasso.
Potrebbero causare un risveglio anticipato.

Un attimo e al posto del paesaggio precedente comparve un grande deserto.
I due super sayan non si curarono troppo dell’accaduto, concentrati sul colpire il proprio avversario.
Con la stessa potenza e foga, ognuno combatteva per un ideale opposto.
Il primo per vendetta, l’altra per fermare un fratello.
Ma l’esito era lo stesso, una potenza immensa che andava a cozzare contro una a lei uguale, generando solamente distruzione.

“Cosa è successo?” chiese il namecciano.
“Babidi ci ha spostati in un luogo deserto, evidentemente il combattimento dei due potrebbe causare un risveglio anticipato di Majin Bu. E questo significa che al risveglio completo manca poco”
“E cosa facciamo?”
“Evidentemente non possiamo fermare Gohan e Trunks. Propongo di andare noi due e cercare di fermare Babidi. Dobbiamo avere fede in Gohan”
“Spero tu abbia ragione. Come facciamo ad andarcene?”
“Questo è pur sempre il terzo livello della base, basterà passare al successivo” disse, indicando l’ormai nota apertura che conduceva al piano inferiore, ora trasportata nella roccia.
“Allora andiamo” e i due saltarono nel foro, lasciando i due mezzi sayan al loro duello.

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Capitolo 14
*** Meeting ***


Meeting


Piccolo e Kaiohshin continuavano il loro cammino negli angusti cunicoli corridoi dell’astronave del mago Babidi.
Il percorso era leggermente in discesa, segno che si stavano avvicinando alla sala principale, dove era presumibilmente conservato l’oggetto contenente Majin Bu, e di conseguenza Babidi stesso.
I passi dei due risuonavano sordi, accompagnati dal fruscio degli abiti.
Ognuno dei due era concentrato sulla missione, da loro dipendeva gran parte dell’esito dell’operazione.
A Gohan l’ardua impresa di far ragionare Trunks, o più facilmente fermarlo, anche con la forza.

Arrivarono di fronte ad una grande porta, che come altre parti della struttura portava segnata una grande M, a simbolo di chi sostenevano gli occupanti del luogo.
Un attimo di pausa e poi il namecciano spinse con decisione una delle ante della porta, che si aprì con inaspettata facilità.
Una stanza buio si mostrò a loro.
Non si capivano le dimensioni, ma doveva essere vasta.
Verso il fondo, illuminata da una tenue luce violacea, un grosso bozzolo pulsante, ricoperto di vene.

“Eccolo. Quello è Majin Bu…”
“Quell’aggeggio emette un aura impressionante” commentò il namecciano.
“E questo è solo un briciolo del suo potere” aggiunse una voce stridula da dietro il contenitore.
Dal buio avanzò una piccola figura, il mago.
“Benvenuto nella mia umile dimora Kaiohshin, a cosa devo l’onore della tua visita?”
“Lo sai bene, non ti permetteremo di risvegliare Majin Bu!”
Un piccolo e sadico sorriso si fece strada tra le grinze del volto di Babidi.
“Qui ti sbaglio mio caro. Il risveglio è già cominciato!”
“Cosa?!?”
“Vedi io ho già raccolto in questi anni tutta l’energia di cui avevo bisogno per risvegliare Majin Bu. Un po’ alla volta ovviamente, per non creare sospetti. E ci sono riuscito”
“E allora perché Majin Bu non è ancora risorto?”
“Mmm come siamo curiosi… ma si te lo dirò, tanto tra poco morirai. Se ti ricordi Majin Bu ha subito vari metamorfosi durante il combattimento contro voi Kaioshin, in particolare dopo aver assorbito Dai Kaiohshin, perdendo molta della sua potenza iniziale. Continuando ad immettere energia ho trovato il modo per eliminare questo difetto riportando Majin Bu al suo aspetto originario prima dell’assorbimento del Dai Kaiohshin!”
“Cosa?!?”
“Ormai nessuno potrebbe fermarmi!”

Una cappa di silenzio scese nella stanza, interrotta solo dal riso isterico del mago.
Il namecciano fissò il dio, lo sguardo era eloquente, bisognava fare qualcosa.
Tuttavia Kaiohshin non fece tempo a rispondere, che Piccolo si lanciò sul mago, cercando di portare un affondo all’avversario.
Il colpo sembrò andare a segnò, ma giusto un attimo prima che Babidi fosse colpito riuscì a creare una barriera in grado di assorbire il colpo.
Pochi istanti di attrito e Piccolo venne sbalzato indietro.
“Eh eh muso verde cosa speravi di fare?”
“…”
“Comunque visto che siete tanto impazienti di morire vi darò un compagno di giochi…” ghignò il mago, indicando una figura imponente alle loro spalle.
I due si girarono repentinamente , accorgendosi troppo tardi del colpo energetico che li investì da distanza molto ravvicinata, sbalzandoli a diversi metri di distanza.

“Idiota!” tuonò il piccolo mago.
“Chiedo scusa ma ho cercato di eliminare il nemico…”
“Ti rendi conto che avresti potuto causare un risveglio anticipato del grande Majin Bu. Ma non importa, ormai manca poco, grazie all’energia sprigionata dai due tizi biondi il livello minimo è stato raggiunto e ormai Majin Bu si avvicina sempre di più alla sua massima potenza!”
“Quindi?”
“Quindi ci trasferiremo all’aperto, per far rinascere il possente Majin Bu! Andiamo Darbula” gridò rivolgendosi al demone che aveva curato e trasportato in quella stanza grazie ai suoi poteri.

Con un rapido gesto la stanza comparve, per sostituirsi con lo spazio aperto sovrastante la base.
Il cielo era terso e il sole splendeva forte, ignaro di cosa accadesse sotto di sé.
La sfera improvvisamente cominciò a pulsare più velocemente, mentre veniva avvolta da scariche di energia violastre.
“Ci siamo! Ci siamo!” esultò il mago come un bambino che trova un nuovo giocattolo, il momento tanto atteso era infine giunto.

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Capitolo 15
*** Rebirth of a monster ***


Rebirth of a monster


Il cielo cominciò all’improvviso ad incupirsi, prendendo tinte sempre più fosche.
Le folgori violastre scorrevano sempre più rapide intorno al bozzolo del mostro, mentre gli sguardi di Darbula e Babidi sembravano ipnotizzati da tale evento.
Il livello di energia richiesto era stato abbondantemente superato, e quindi il Majin Bu che si preparava a rinascere sarebbe stato molto più potente della sua ultima apparizione.
La sfera si disgiunse lentamente in due parti lungo l’asse d’unione delle due calotte che la componevano, emanando un fumo rosaceo.
Questi ascese pigramente al cielo, cominciando a condensarsi a svariati metri d’altezza.
La sfera si aprì completamente, facendo uscire un altra grossa quantità di fumo che si sommò con quello già presente in aria.
Pian piano la nuvola rosacea cominciò a condensarsi, sempre contornata da violente e rapide scariche di energia rosacea.

“Cosa succede grande mago?”
“M-Majin Bu… sta rinascendo! Niente può impedirlo ormai!”
Le scariche si fece sempre più potenti e violente, seguite da tuoni e rimbombi, in una sequela sempre più veloce e convulsa, fino a quando il tutto non collassò in una immane esplosione di luce accompagnato da una potente fragore.
Per alcuni istanti non si poté osservare niente fuorché una fortissima luce abbagliante.
Poi i due malvagi ricominciarono a vedere, osservando i frutti dei loro sforzi.

Un essere rosastro, con ampi pantaloni bianchi e una corporatura robusta, si ergeva di fronte a loro.
Una grossa appendice rosastra partiva da dietro la nuca, giungendo fino all’altezza dei reni, mentre serie di piccoli fori erano disposti ordinatamente sul corpo.
Un paio di occhi rossi fissavano i due esseri al suo cospetto.
Gli istanti passarono lenti e pesanti, interrotti proprio dalla voce del demone.
“Tu sei Babidi?” chiese al mago.
“S-si…”
Majin Bu si fissò il corpo con attenzione, osservandone ogni sfumatura e particolare.
“Io non ero così l’ultima volta”
“Per poterti risvegliare abbiamo usato una quantità di energia superiore a quella prevista, in modo da poterti riportare allo stato precedente all’assorbimento di Dai Kaiohshin…”
“Giusto il grassone…”
“P-Posso fare qualcosa per te?”
“Mi serve ancora energia, un poco soltanto per tornare al 100%”
“Non so come fare…”
“Non ti preoccupare, farò io da solo” disse mentre un ghigno satanico gli si allargava sul volto.
Scomparve un istante, per ricomparire alle spalle di Darbula.
Un violento calcio ai reni piegò il Signore degli Inferi in due, mentre un raggio azzurrastro lo investiva rapidamente.
Pochi istanti e al demone comparve una grossa caramella, che Majin Bu inghiottì in un sol boccone.
Brevi attimi di silenzio e poi il mostro fece esplodere violentemente la sua aura, aumentando non eccessivamente ma in maniera comunque vistosa la massa muscolare, mentre la forza spirituale cresceva esponenzialmente.

Babidi era invece esterrefatto.
Darbula era l’essere più potente che avesse mai visto, ed era stato sconfitto in pochi attimi.
Con Majin Bu al suo fianco l’Universo sarebbe presto caduto ai suoi piedi!
“Cosa facciamo adesso?” chiese con tono annoiato il mostro rosa.
“Se non ti dispiace direi di conquistare il pianeta”
Il demone ci pensò su alcuni secondi, per poi scuotere la testa in segno affermativo.
“Allora andiamo!” disse il mago, cominciando a levitare, seguito da uno svogliato Majin Bu.
Al demone non importava molto, per il momento decise di stare al gioco del mago, poi, chissà.

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Capitolo 16
*** Stop ***


Stop


La potenza scatenata da Majin Bu, per quanto fosse una misera rispetto al suo vero potere, era stata avvertita in tutta la galassia da chi sapesse minimamente avvertire la forza spirituale.
E ovviamente anche i due sayan l’avevano notato, anzi ne erano stati sorpresi in pieno durante il loro violento duello.

“Fermati Trunks!”
“Cosa c’è?”
“Lo avverti?”
“Si e allora?”
“Majin Bu si deve essere risvegliato a causa del nostro duello!”
“Quindi?”
“Quindi dobbiamo fermarlo!”
“E il nostro duello?”
“Ti prometto che lo continueremo dopo!”
“Menti!”
“Te lo giuro Trunks, fidati!”
“Perché dovrei farlo?”
“Perché se non lo fermiamo dubito che avrà valore duellare!”

Il mezzo sayan più giovane attese alcuni secondi, per poi sciogliere la posizione di guardia.
“Ti seguo, ma non provare a fregarmi”
“Grazie Trunks”
I due sfrecciarono verso in direzione del mostro, lasciando una lunga scia gialla nel cielo.
Con il passare dei chilometri Trunks si avvicinava in maniera impercettibile ma costante a Gohan.
I due si ritrovarono all’improvviso in una gola rocciosa, stretta e lunga.
Una violenta esplosione di luce, segno di uno scontro.
Poi ecco un corpo scendere a terra, tenuto in braccio da un altro personaggio.

Il biondo poggiò l’altro mezzo sayan a terra, dopo averlo tramortito sfruttando un attimo di disattenzione di quest’ultimo.
Prese uno dei senzu che avevano dietro, lasciando l’altro per quando l’amico si sarebbe svegliato.
Lo guardò con un espressione leggermente malinconica, era quasi certo che non lo avrebbe rivisto.
Aumentò la concentrazione dell’aura, raggiungendo i massimi poteri.

Un ultima occhiata all’amico di sempre, poi via, veloci, verso un avversario il cui potere appena accennato era immane.
Avrebbe combattuto la sua ultima battaglia, si sarebbe preso il peso delle sue azioni e suo padre sarebbe stato fiero di lui.
Il pensiero volò un attimo a sua madre, così protettiva verso di lui, avrebbe sofferto.
Ma non importava, era in ballo la salvezza della Terra.

Cercò di localizzare al meglio l’aura del mostro.
L’aveva sentita solo per poco ma quel potere gli era rimasto impresso nelle ossa, con una potenza incredibilmente elevata.
Si muoveva non troppo velocemente, accompagnato da un aura molto più debole.
Si stavano dirigendo verso un grosso centro abitato,non potevano scontrarsi lì, avrebbero causato troppe vittime tra la popolazione.
Trovato!
Sul percorso che il mostro e l’altra presenza dovevano affrontare c’era un grosso deserto roccioso, dove avrebbe potuto ingaggiare un duello senza troppi rischi.
Aumentò ancora l’aura, schizzando come un proiettile verso l’avversario.

“Allora Majin Bu, cosa pensi di fare adesso? Distruggiamo questo pianeta?”
“Non lo so, non…”
“Cosa?”
“Credo cha abbiamo compagnia”
“Cosa?”
“Guarda” ed indicò un puntino luminoso all’orizzonte.
Una piccola luce gialla si avvicinava a folle velocità, ed in pochi minuti li raggiunse.

“Ehi ma tu sei uno dei biondi!” esclamò il mago.
“Esatto. E sono qui per fermarvi diavoli!”
“Non potrai fare niente, adesso Majin Bu è risorto più forte che mai!”
“Vedremo…” rispose il mezzo sayan mettendosi in guardia.
“Piccolo guastaf…” gridò il mago, ma venne interrotto da Majin Bu.
“Ho voglia di fare un po’ di movimento, il ragazzo ci aiuterà”
“Come vuoi… ma sii celere”
“Ho i miei tempi. Tu sei d’accordo ragazzo?” chiese il demone.
“Non aspettavo altro…”
“Mago allontanati, potesti farti male”

Una nuova, tremenda battaglia era pronta a scatenarsi.
L’aria era carica di elettricità statica, mentre scariche di energia comparivano tra i due contendenti.
Majin Bu era pronto a mostrare il suo immenso potere.
E il suo avversario non sarebbe stato da meno.
Gohan era pronto a combattere per la salvezza del pianeta.

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Capitolo 17
*** The power of Majin Bu ***


The power of Majin Bu


I due contendenti si analizzavano vicendevolmente, ognuno pronto a scorgere nell’aura dell’altro il minimo mutamento, segno di attacco.
Deboli scariche elettriche si libravano in aria.
Improvvisamente Gohan scomparve, cercando di piazzare un colpo alle spalle di Majin Bu, ma fu facilmente evitato da quest’ultimo con un balzo in avanti.
Il biondo non si fece scoraggiare e cercò di colpire il mostro con un raggio di energia lanciato a breve distanza.
Il colpo trapassò il mostro da parte a parte, causandogli un grosso foro all’altezza dello stomaco.
L’entusiasmo di Gohan non durò, però a lungo, in quanto il mostro si rialzò senza accusare il danno.
Pochi istanti e lo squarcio nel corpo del mostro venne a sparire, ricomposto dalla materia rosastra che costituiva il demone.
“Ti conviene fare di meglio biondo” lo provocò Majin Bu.

Il combattimento riprese più violento di prima, ma con un Gohan sempre in attacco e l’avversario ad evitare senza troppo impegno i colpi.
“Senti biondino vedi di darti da fare che mi sto annoiando…”
“Ugh…”
Gohan cercò di colpire il mostro rosa con un diretto al volto, che questa volta venne invece bloccato che semplicemente schivato.
Majin Bu cominciò ad aumentare la pressione sulla mano del giovane, e ben presto si poté udire le ossa scricchiolare sotto l’immane pressione esercitata.
Una fitta di dolore arrivò a Gohan, se non si liberava al più presto avrebbe avuto una mano inutilizzabile in battaglia.
Il demone fu tempestato da una rapida raffica di calci e pugni, ed il corpo cominciò a cospargersi di rientranze causate dai colpi.
Ma invece di allentare la presa la pressione, e anche il dolore, aumentavano.
Il mezzo sayan concentrò la sua aura sul taglio della mano, colpendo con un rapido fendente l’avambraccio dell’avversario.

Pochi istanti di silenzio, e Gohan atterrò su una delle sporgenze rocciose sul terreno.
Con un rapido strattone si liberò dalla presa del moncone dell’avversario, che cadde a terra.
Il demone, dal canto suo, non sembrò dare molto peso all’amputazione del pezzo di braccio, che fece ricrescere nel giro di pochi istanti, sotto lo sguardo preoccupato di Gohan.
Un leggero aumento dell’aura e anche le deformazioni provocate dagli attacchi del super sayan scomparvero senza lasciare traccia.
“A quanto pare si rigenera molto velocemente, probabilmente i suoi poteri curativi superano quelli di Piccolo” pensò il biondo.
“Allora tutto qua?” chiese beffardo il mostro, ormai annoiato dal duello a senso unico.
“No! Vediamo se riesci a sopportare questo!” esclamò il mezzo sayan, portando le mani alla fronte e cominciando a richiamare energia nei palmi.
In tutta risposta il mostro si posizionò su una roccia a pochi metri dall’avversario, pronto a incassare il colpo nemico.
“Masenko!” proruppe Gohan, mentre un’immensa bordata di energia si scagliava contro il mostro, che si fece volontariamente colpire.
Un’immensa deflagrazione sconvolse la zona del combattimento.
Le formazioni rocciose, scosse dalla fortissima onda d’urto, si crepavano o esplodevano in tanti pezzi informi, riempiendo l’aria di polvere.

Passarono alcuni minuti prima che il trambusto si calmasse, lasciando intravedere una scena alquanto enigmatica.
Gohan era ormai esausto, nel colpo appena scagliato aveva riversato gran parte della sua energia, e boccheggiava vistosamente.
In fronte a lui un enorme squarcio nel terreno, e pezzi rosacei qua e là.
Gli istanti passarono lenti, illudendo il ragazzo di aver vinto.
Ma improvvisamente i brandelli rosacei cominciarono a vibrare e contorcersi, per poi avvicinarsi gli uni agli altri e assembrarsi in pezzi più grandi, che a loro volta si unirono.
Nel giro di poco tempo il mostro si ricompose, sotto lo sguardo esterrefatto di Gohan.
“Complimenti ragazzo, un colpo interessante, ma a quanto pare siamo ormai a secco di energie o mi sbaglio? È ora di chiuderla” e detto ciò scomparve.

Un fortissimo dolore spezzò il fiato a Gohan, il mostro lo aveva colpito alle spalle con un violento pugno all’altezza delle scapole.
Majin Bu lo afferrò per il collo, e ruotando lo mandò a schiantare contro una grossa roccia, per poi tempestarlo con una raffica di ki blast.
Il bersagliato dal canto suo non aveva tempo di reagire, troppi e troppo veloci erano i colpi del suo attuale avversario.
Dal canto suo il mostro si era ormai stufato di un avversario a lui nettamente inferiore, e aveva deciso di chiudere la pratica.
Caricò una sfera di medie dimensioni nella mano, sufficientemente per eliminare il ragazzo semi incosciente di fronte a lui.
Questi dal canto suo era conscio di ciò che stava accadendo, ma era ancora parzialmente stordito dall’attacco subito, e quindi inerme.
La sfera scattò rapida verso il suo bersaglio, e quando impattò esplose generando un’immensa deflagrazione che sconvolse il terreno circostante.
Un ennesimo polverone si librò in aria, impedendo la vista per alcuni minuti.
Terminati questi si poté osservare una grandissima voragine causata dal colpo di Majin Bu, che dal canto suo osservava un non precisato punto sopra di lui.

Gohan riaprì gli occhi, accorgendosi di essere svariate decine di metri da dove si trovava poco prima, evidentemente qualcuno lo aveva salvato e al momento lo sorreggeva.
Si liberò dalla presa, osservando il suo nuovo compagno di battaglia.
“Pronto Gohan?”
“A lasciarci la pelle? Direi di sì…”
“E allora muoviamoci che abbiamo un conto in sospeso…”

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Capitolo 18
*** Rescue ***


Rescue


I due mezzi-sayan scesero a terra, posizionandosi su una roccia ad un centinaio di metri dal nemico.
“Ma tu non eri sotto il controllo di Babidi?”
“Tsk! Malgrado io non sia fiero di mio padre sono pur sempre il figlio del Principe dei sayan, non sarà un maghetto da 4 soldi a controllarmi. Sono stato influenzato da lui a causa della rabbia che provavo prima, ma adesso sono sufficientemente autonomo…”
“Dovevo immaginarlo…”
“Da quello che posso notare è un osso duro…”
“Un po’? Al confronto lottare con te è stato rilassante…”
“Poche storie. Pensi che possiamo batterlo?”
“Sinceramente? Non lo so, ha subito in pieno un mio colpo molto ravvicinato e dopo essere esploso in migliaia di pezzi si è ricomposto…”
“Quindi è immortale?”
“Non lo credo, ma presumo che l’unico modo di batterlo sia quello di distruggerlo completamente in un solo colpo, senza lasciare pezzi…”
“E come? Non c’è riuscito il tuo Masenko, non credo ci riuscirà il mio Attacco Bruciante…”
“È questo il punto. L’unico attacco che potrebbe danneggiarlo sarebbe un’esplosione totale…”
“Ovvero?”
“L’accumulo di energia fino al massimale del corpo, che poi la rilascia automaticamente, devastando tutto…”
“Già, peccato che con una tecnica simile ci lasciamo la pelle…”
“Dettagli…”

Intanto Majin Bu osservava incuriosito i due mezzi sayan, in attesa della prossima mossa.
Il biondo appena arrivato era al livello dell’altro, e malgrado non avessero la forza per batterlo era comunque meglio di niente.
“Allora Trunks ecco il piano, dobbiamo riuscire a bloccarlo, poi useremo la tecnica. Torneremo in vita con le sfere del drago…”
“Sicuro?”
“Sì, Piccolo è ancora vivo, e poi abbiamo altre possibilità di fermarlo?”
“Direi di no…”
“E allora muoviamoci…”
I due scomparvero per un attimo alla vista, muovendosi ad elevata velocità verso il nemico.
Trunks partì cercando di colpire l’avversario con un diretto al volto, che venne però agevolmente schivato e contrattaccato con un diretto allo stomaco che lo colpì in pieno.
L’altro mezzo sayan cercò allora di sfruttare il varco che si era aperto nella guardia di Majin Bu, puntando con un calcio all’addome del mostro, che evitò il colpo con un rapido slancio in avanti, per poi fare perno sulla gamba destra e ottenere un ulteriore sbalzo, utile per colpire i due con una rapida raffica energetica a distanza ravvicinata.
I due riuscirono però a schivare il colpo, allontanandosi rapidamente, senza però riuscire a schivare il calcio a girare che il ostro portò loro alle spalle cogliendoli di sorpresa.
I due vennero violentemente schiantati verso terra, ma all’ultimo Trunks generò una sfera energetica, lanciandola verso terra e riuscendo ad utilizzare l’onda d’urto come mezzo per rallentare la caduta, fino a fermarsi insieme a Gohan a mezz’aria.

“Uh uh… allora in due siete un po’ meno incapaci di prima…” ghignò il mostro.
“Rettifico quello che ho detto prima. Non sembra, è un osso duro…” sospirò Trunks.
“Già… adesso provo a distrarlo. Tu tieniti pronto a bloccarlo”
“D’accordo…”
Il guerriero più anziano cominciò a intensificare la propria aura, per poi scagliare decine e decine di ki blast in direzione dell’avversario, senza però colpirlo.
“Ma che fai babbeo, non mi vedi?” lo schernì il mostro rosa.
“Certo che ti vedo!”
Le sfere si fermarono improvvisamente, per poi muoversi tutte insieme verso il mostro rosa.
Questi rimase leggermente spiazzato e solo all’ultimo riuscì a creare una barriera per fermare i ki blast, sparpagliandoli in tutte le direzioni.
Tuttavia non si occorse che Trunks era dietro di lui, e appena la barriera fu sciolta il mezzo sayan lo bloccò alle spalle, impedendogli di muoversi.
“Dovevo immaginarlo…” grignò il mostro a Trunks.
“Già…”
Intanto Gohan aveva raggiunto i due e si trovava di fronte a Majin Bu.
“Pronto Trunks?” chiese aumentando rapidamente l’intensità dell’aura.
“Certo” rispose l’altro facendo lo stesso.
“Ehi ma cosa volete fare?” chiese il mostro rosa.
“Ci autodistruggeremo in modo da non lasciare alcun pezzo di te… così non potrai rigenerarti!” gli sussurrò Trunks all’orecchio.
I corpi dei due mezzi sayan cominciarono ad essere avvolti da una luce dorata, sempre più intesa, poi un enorme esplosione squassò l’area.

“Majin Bu!” gridò il mago Babidi, che fino a quel momento era stato nascosto in disparte ad osservare la potenza della creatura plasmata da suo padre.
Il mago si avvicinò al luogo dell’esplosione, alla massima velocità che i suoi poteri gli consentivano.
Il polverone si calmò, lasciando spazio ad un immenso cratere.
“Majin Bu!” gridò ancora il mago.
“Dimmi Babidi…”
“Dove sei Majin Bu?”
“Sopra di te…”
Il mago alzò la testa, per osservare una strana polvere rosaceo sopra di sé, che si andava lentamente agglomerando in una forma solida.
Pochi minuti e il mostro era ricomposto sotto i suoi occhi increduli e stupiti.
“Allora i due non sono riusciti a distruggerti!”
“Ovvio che no. Non sono nemmeno riusciti a colpirmi…”
“Come?!?”
“L’esplosione l’ho scatenata io stesso, poco prima che loro facessero lo stesso. Li ho fatti avvicinare apposta per poterli colpire meglio…”

Intanto, a terra, le pietre furono lentamente spostate.
Trunks e Gohan si trascinarono lentamente all’aria aperta, seriamente feriti e debilitati.
Trunks aveva e costole incrinante e la gamba destra rotta, mentre Gohan aveva un fortissimo trauma toracico e il braccio sinistro in frantumi.
Entrambi respiravano a fatica, il colpo di Majin Bu li aveva presi in pieno.
Un attimo prima che si facessero esplodere il mostro si era autodistrutto, causando serissimi danni ai due, mentre lui si era poi rigenerato.
Nessuno dei due riusciva a reggersi in piedi, troppa era la perdita di energie, e si limitavano a fissare il mostro da seduti.
“Credo che sia finita Trunks…” sospirò Gohan.
“Lo credo anch’io Gohan…”

“Allora ragazzi, avete finito i trucchi. Allora chiudiamo l’incontro!” gridò il mostro, cominciando a caricare una grossa sfera di energia nel palmo.
Nessuno dei due mezzi sayan era in grado di contrastarla, non restava che attendere la fine.
La sfera rosa continuò ad ingrandirsi, fino a quando Majin Bu non la ritenne sufficientemente grande per spazzare via i due.
“Addio ragazzi!” gridò il mostro, mentre la sfera cominciò a muoversi verso i due, ad una velocità non eccessiva ma comunque troppo elevata perché i due mezzi sayan riuscissero ad evitarla nelle loro disastrose condizioni.
“È finita Gohan…”
“Già…”
La sfera era a poche decine di metri da loro, quando all’improvviso un'altra sfera di luce schizzò velocemente dalle loro spalle, schiantandosi contro la prima e deviandola, facendola esplodere distante dai due ragazzi.
“Sai Trunks, forse non è finita…”
“Cosa intendi dire?”
“Sono arrivati i rinforzi…” disse Gohan, poco prima che una figura si piazzasse davanti a loro.

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Capitolo 19
*** Problem ***


Problem


I due ragazzi erano ancora frastornati dal colpo subito da Majin Bu quando una figura conosciuta si parò loro dinanzi, ponendosi loro come scudo.
“Padre…” mormorò Trunks.
“Zitto tu. Hai già fatto abbastanza casino, ma di questo parleremo dopo. Piuttosto adesso prendete questi e cercatevi un posto riparato” e gettò a ciascuno un senzu.
I due presero i magici legumi, che diedero immediata dimostrazione delle loro virtù curative rimettendo in piedi i due sayan.
“Grazie Vegeta…” bisbigliò Gohan.
“Sì sì basta che ve ne andate”
“Va bene. Andiamo Trunks”
“Ma papà…”
“Fidati Trunks. Saremmo solo un intralcio per lui”
“Va beh…”
I due si allontanarono, lasciando a Vegeta campo libero per la battaglia.
Majin Bu era ansioso ormai vedere questo nuovo avversario, che prometteva maggior divertimento rispetto agli altri due affrontati in precedenza.

I due mezzi sayan si erano intanto posti su una sporgenza rocciosa, pronti ad osservare lo scontro.
“Sei sicuro che mio padre non abbia bisogno di aiuto?”
“Vegeta non si è mai posto in quella maniera ad un avversario a meno che non avesse un piano stabilito. Fidati, tuo padre in battaglia è un avversario terribile…”
“Parli come se lo avessi visto dal vivo…”
“Sì Trunks. Quando è venuto sulla Terra per la prima volta io e mio padre abbiamo combattuto contro Vegeta, e posso dire che è stato per miracolo che non ci abbiamo rimesso le penne. Poi anche su Namecc l’ho visto all’opera, questa volta nostro alleato. Era indescrivibile…”

Vegeta aumentò la propria aura, e in pochi secondi una fiamma dorata lo avvolse, tingendoli i capelli del colore dell’oro e mutando le sue iridi da nere e cerulee.
Trunks rimase impressionato, aveva già visto Gohan trasformarsi e lui aveva fatto lo stesso, ma vedere suo padre bagnarsi nell’oro aveva uno strano effetto.
Gohan era rimasto Gohan anche da trasformato, suo padre in quello stato aveva qualcosa di particolare, non sapeva se fosse l’aura o altro, ma era diverso.
“È sempre impressionante vedere un super sayan puro…” disse Gohan distraendolo dai suoi pensieri sul padre.
“Cosa?”
“Noi siamo mezzi sayan e possiamo trasformarci, ma non c’è paragone con lo splendore che emanano i super sayan di pura razza sayan. Anche per mio padre era lo stesso, lui e Vegeta avevano un aura diversa dalla nostra, più viva…”
“Già…”

“Quindi anche te puoi fare quella strana cosa coi capelli, ma sappi che non ti servirà!” lo schernì il mostro rosa, avvicinandosi lentamente a Vegeta.
“Tu non sai chi sono io…”
“E allora mostrami cosa sai fare…”
I due scomparvero alla vista di tutti, lasciando solo il vento a coprire il silenzio del deserto.
“Dove sono?” chiese Trunks.
“Sono intorno a noi, ma non riesco a vederli…” rispose Gohan.
I due affinarono i sensi, cominciando a percepire delle indistinte macchie che si muovevano ad altissima velocità intorno a loro.
Poi un improvviso boato li fece sussultare, seguito da una violenta onda d’urto.
Vegeta e Majin Bu avevano centrato entrambi il pugno dell’avversario, mettendosi in situazione di stallo, anche se per pochi secondi, per poi scomparire di nuovo.
I boati riecheggiavano nell’aria, segno che nessuno dei due contendenti aveva intenzione di cedere.
I movimenti erano rapidissimi ed era quasi impossibile riuscire a seguirli completamente.
Ad un certo punto i due comparvero e si allontanarono lentamente, posizionandosi ad un centinaio di metri di distanza, su due escrescenze rocciose.
I due si fissarono per qualche istante in silenzio, poi Majin Bu cominciò a battere le mani.
“Complimenti! Sei molto più forte di quei due messi assieme e anche del tizio che ho eliminato in precedenza. Complimenti davvero!”

Babidi era esterrefatto, Majin Bu si era complimentato personalmente con il suo avversario, il che significava che il nuovo tizio biondo doveva essere fortissimo.
Si avvicinò a Majin Bu, cercando di attirare la sua attenzione, sbracciandosi.
“Cosa vuoi Babidi?”
“Quanto hai detto che è forte il tizio là?”
“È finora il tipo più potente che ho affrontato, e credo che possa fare ancora di più di quello che ha mostrato fino ad ora…”
“Potrebbe essere un problema?”
“Non credo, ma di certo non sarebbe una cosa rapida…”
“Quindi sarebbe meglio se fosse nostro alleato?”
“Cosa vuoi dire?”
“Sta a guardare Majin Bu…” e allungò le braccia in direzione di Vegeta, cominciando a sussurrare arcane formule sconosciute ai presenti.

Vegeta cominciò a sentire uno strano calore intorno a se, mentre un leggero sussurro sconosciuto si incuneava nella sua mente.
Anche Gohan si accorse di quello che stava succedendo.
“Hai visto Trunks?”
“Sì, il mago sta provando a fare a mio padre lo stesso incantesimo che ha fatto a me…”
L’altro sayan sbiancò all’improvviso a quella prospettiva.
Vegeta si era negli anni leggermente calmato, ma se tornava ad essere la furia scatenata che era da giovane sarebbero stati guai per tutti.
“Speriamo che non ce la faccia” affermò una voce profonda e decisa alle loro spalle.
I due si voltarono di scatto, osservando Piccolo e Kaioshin decisamente malconci ma almeno vivi.
“Ragazzi!” gridò Gohan, avvicinandosi a loro.
“Tranquillo Gohan, stiamo bene. Piuttosto dimmi cosa sta succedendo adesso” disse Kaiohshin, avanzando di alcuni passi.
“Mio padre sta combattendo contro Majin Bu…” intervenne Trunks.
“Cosa?!? Dobbiamo fermarlo!”
“Non credo che mio padre necessiti di aiuto. Sta facendo meglio lui da solo che non noi due…”
“Non ci credo…”
“Il problema è che adesso Babidi sta cercando di corrompere la mente di mio padre… e se ci riuscisse sarebbe un gravissimo problema”
“Immagino…”

Intanto Vegeta rimaneva immobile nella sua posizione, contornato da lievi e rapide scariche di energia rossastre.
Una voce continuava a risuonare nella sua testa…

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Capitolo 20
*** Inside the mind ***


Inside the mind


Chi sei?
No, la domanda è chi sei tu…
Io sono Vegeta
Vegeta, vieni con me…
Perché?
Io ho visto nel tuo cuore, tu non sei debole come gli altri, tu sei forte…
Questo lo so
Vieni con me. Io, te e Majin Bu potremmo dominare tutto, anche il regno divino…
Non ho bisogno di te…
Sì invece, tu non sai cosa ti posso dare…
Cosa puoi darmi?
Io ho il potere di farti tornare quello che eri un tempo, il cinico e spietato principe dei sayan…
No…
Sì…
A cosa servirebbe?
A dimostrare che sei il migliore…
...

Le città erano deserte, nessuno era stato risparmiato. Il mostro rosa e Babidi non avevano concesso nessuna pietà.
La notizia si diffondeva man mano che la distruzione avanzava…
Si diceva che l’immortale Majin Bu avesse trovato alleanza con il migliore guerriero della razza eletta, Vegeta il super sayan.

Cosa sarebbe questo?
Sarebbe il futuro se tu ti alleassi con me e Majin Bu…

Saresti riconosciuto dai viventi come la leggenda che hai sempre agognato essere…

Un pianeta venne illuminato d’oro, poi un sole comparve su esso.
Ecco una scia luminosa partire da esso e raggiungere un altro pianeta, creando su esso un altro sole, per poi passare ad un altro.
Un grande lampo.
Decine di pianeti venivano spazzati via in un solo istante dalla forza devastatrice.
Una immensa distesa di cadaveri, trucidamene mutilati, sotto di loro si estendeva il lago di sangue.
Un essere nero dagli occhi bianchi, sporco del sangue d’innocenti, sedeva sulle rovine, signore del niente e di nessuno, sovrano del nulla assoluto.

Il mago ebbe uno sbalzo all’indietro.
Babidi tremava dalla paura, la seconda visione non era stata da lui evocata.
Aveva provato una paura immensa, quei corpi, quella distruzione, tutto sembrava compiuto per creare dolore e sofferenza alle vittime.
“Cosa significa questo!” gridò voltandosi vero Vegeta.
Il sayan sorrise beffardo, per poi congelare il mago con uno sguardo terribile, lo stesso che Babidi aveva visto al mostro distruttore.
“Ecco cosa succederebbe se tu risvegliassi il mio lato sopito…” ghignò truce.
“Cosa? Possibile che un essere apparentemente debole possa contenere dentro di sé tanta malvagità?”

Majin Bu, che aveva assisto alla scena in silenzio, si spostò verso il mago.
“Cosa succede Babidi?”
“Quello là non è normale, non sono riuscito a piegarlo al mio volere…”
“Quindi è troppo forte per i tuoi poteri?”
“Esatto, perch…”
Il mago non finì la frase che venne spazzato via da un lampo di energia lanciato da mostro rosa.
Contemporaneamente la M presente sulla fronte di Trunks scomparve, causando lo svenimento del ragazzo e lo stupore generale.

“Scusami per questo contrattempo” disse Majin Bu, rivolgendosi a Vegeta.
“Di niente… piuttosto ricominciamo?”
“Sì, direi che possiamo concludere il riscaldamento” rispose il sayan.


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Capitolo 21
*** The real power of Vegeta ***


The real power of Vegeta


Majin Bu si contornò di una intensa luce rosa, cominciando a sollevare con l’aura le rocce che erano intorno a sé, per poi sbriciolarle a mezz’aria.
Il cielo, che era in precedenza terso e pulito, cominciava a riempirsi di nubi cupe e nerastre, attraversate da violente scariche elettriche e squassate fa violenti boati.
L’aura del mostro continuava ad aumentare, diffondendosi sotto forma di pulsanti onde rosastre.
Il potere emanato dall’essere era abnorme, tanto da risvegliare Trunks dallo stato in cui era caduto dopo la scomparsa del segno.

“Cosa sta succedendo?” chiese preoccupato agli altri tre.
I quattro erano come schiacciati dalla potenza sprigionato dal mostro, solo Vegeta rimaneva fermo nella sua posizione.
Fu Piccolo a rispondere alla domanda di Trunks.
“Majin Bu ha eliminato Babidi dopo che questi non è riuscito a portare sotto il suo controllo tuo padre e adesso si prepara a sfoderare la sua piena potenza…”
Intervenne allora Kaiohshin “ragazzi siete siluri che dobbiamo lasciare quel Vegeta combattere da solo contro Majin Bu?”
“Sì tranquillizzi Kaiohshin, se Vegeta pensa di farcela non dobbiamo disturbarlo, ma restare a vedere cosa combinerà…”
“Mah…”
“Si fidi…”

Nel frattempo Majin Bu aveva continuato il suo percorso di potenziamento e aveva ormai raggiunto i pieni poteri.
Il mostro lanciò un urlo feroce, scatenando un violento terremoto e generando fortissime onde d’urto che squassarono la già martoriata zona.
Alcune di esse si andarono a schiantare sulla sporgenza rocciosa su cui si trovava Vegeta, che senza darsi troppo affanno cominciò a levitare, abbandonando le rocce distrutte.
Il terremoto durò alcuni istanti, per poi chetarsi progressivamente.
Majin Bu era al suo posto, contornato da un filo di luce molto intesa di colore rosa.
Il potere che emanava era immenso ed opprimente e come una cappa stagnava sulla zona.

Tutti erano impressionati e frastornati da quella dimostrazione di potere, ma il suo avversario non era dello stesso avviso degli altri.
“Allora Vegeta, pensi di darti una mossa?” chiese il mostro.
“Attendi un attimo…” rispose il sayan.
Il guerriero fletté leggermente le gambe e incrociò le braccia davanti a sé, facendosi avvolgere dalla fiamma dorata che aveva tanto agognato in passato.
La sua aura cominciò ad aumentare, prima lentamente poi sempre più velocemente.
Poi con un gesto improvviso spostò le braccia allargandole e facendo esplodere tutta la sua potenza.
Per un attimo un bagliore dorato accecò i presenti, mentre delle violente sferzate d’aura dorato segnavano il terreno circostante, malgrado il sayan stesse levitando a svariati metri dal suolo.

Trunks riaprì lentamente gli occhi, notando che il cielo era tornato di colpo terso e sereno.
Avanzò alcuni metri, per osservare il padre, contornato adesso da un aura dorata più fulgida e splendente che in precedenza.
La potenza che trasmetteva era enorme, colossale, senza nulla da invidiare al potere che Majin Bu aveva scatenato poco prima.
“Cosa è successo a papà?” chiese rivolgendosi a Piccolo, che nel frattempo gli si era avvicinato.
“Tuo padre ha sfoderato il suo vero potere. Ha superato il limite”
“Il limite?”
“Il limite del super sayan…”
“Possibile?”
“Tuo padre può fare questo e altro…”
Intanto anche Kaioshin si era uniti hai due, seguito da Gohan.
Fissò alcuni secondi Vegeta, per poi rivolgersi a Gohan con un espressione stupita.
“Scusa Gohan ma quello chi è veramente?”
“In che senso?”
“Come fa a possedere una tale forza, supera persino quella di noi esseri superiori…”
“Vegeta è l’ultimo sayan esistente, vedi lui non ha mai smesso di allenarsi per superare mio padre. E anche dopo che questi è venuto non ha mai allentato il ritmo degli allenamenti, anzi li ha probabilmente intensificati…”
“Incredibile… mi chiedo cosa potrà fare…”
“Non resta che guardare…”

Le piccole folgori che contornavano l’aura del sayan schizzavano rapide e violente, mentre la chioma bionda ondeggiava scossa dall’aura.
Majin Bu fissava il suo avversario con sguardo soddisfatto, c’erano tutte le premesse per un duello di quelli indimenticabili, da segnare negli annali.
I due si squadrarono attendi ad ogni possibile movimento dell’avversario.
Fu Vegeta a prendere l’iniziativa, bombardando l’avversario con una raffica energetica impressionante per potenza e velocità, che venne però evitata dal bersaglio, con un rapido movimento verticale.
Il sayan aveva previsto tale movimento, e deviò la raffica verso l’alto.
Majin Bu venne colto alla sprovvista, e mentre creava uno scudo energetico per evitare l’impatto, perse di vista per alcuni istanti il suo avversario.
Questi ne approfittò per portarsi rapidamente alle sue spalle, cercando di coglierlo di sorpresa.
Il demone rosa aveva però capito l’intento del sayan, e quando questi fu alle sue spalle lo colpì con violentemente al volto con l’antenna che aveva sul capo.
Il colpo centrò in pieno il volto del sayan, che però dopo un attimo di stordimento afferrò con ambo le mani la parte dell’avversario che lo aveva colpito, cominciando a roteare velocemente su sé stesso, per poi mandandolo a schiantare a terra violentemente.
Il sayan mantenne le braccia congiunte, facendo scaturire dai palmi una colonna d’energia dorata.
Il colpo impattò nel terreno, dando origine a una cupola giallastra, che cominciò a crescere rapidamente, per poi esplodere violentemente dall’interno, a causa della esplosione che Majin Bu aveva generato come barriera.

Passarono alcuni istanti, poi il mostro scattò verso il sayan, che fece lo stesso.
Tuttavia prima dello scontro l’essere rosa si mosso in maniera rapida ed inaspettata, riuscendo a colpire alle spalle Vegeta.
Questi cominciò a piombare rapido verso terra, ma grazie al lancio di un ki blast riuscì a rallentare la caduta e a girarsi verso il mostro, giusto in tempo per ricevere l’assalto di quest’ultimo.
Majin Bu arrivò portando un affondo con il pugno destro, diretto alla testa dell’avversario, che parò il diretto opponendogli l’avambraccio sinistro.
L’impatto generò una violentissima onda d’urto, che fece crepare il terreno sottostante.
Fu poi il turno di Vegeta, che centrò in pieno viso l’avversario con un calcio violento.
Il mostro malgrado il colpo riuscì però ad afferrare la gamba con cui era stato colpito e cominciò una rapidissima discesa verso terra, che culminò con lo schianto del sayan nel terreno, evento che creò una profonda voragine.

L’impatto fu violentissimo e scatenò un gigantesco polverone, che venne però rapidamente spazzato via da un tornado dorato.
Lo scontro era appena iniziato.

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Capitolo 22
*** Final duel ***


Final duel


Vegeta fece esplodere violentemente la sua potenza, cominciando caricare sull’indice e il medio destro due piccole e sfolgoranti sferette di energie.
Il mostro cominciò a osservare il suo avversario, incuriosito dalla tecnica che stava preparando.
Pochi secondi e le due minuscole sfere di energie create da Vegeta sfrecciarono verso il demone rosaceo, fermandosi ad alcuni metri da esso.
Un piccolo ghigno si fece strada verso il volto del sayan, che con un rapido gesto richiuse il palmo destro, facendo esplodere il colpo.
“Apocalypse’s implosion!” gridò con un ruggito.
Le due minuscole sfere deflagrarono in due violentissime esplosioni, tali da devastare l’area circostante, mentre le pietre erano sollevate e disintegrate.
Le dimensioni delle esplosioni erano enormi e ben presto cominciarono a lambire il terreno, distruggendolo violentemente.
Era lo stesso colpo che aveva usato anni prima per distruggere il laboratorio da cui provenivano gli androidi C17 e C18.
Gli effetti del colpo durarono una trentina di secondi, poi le esplosioni cominciarono a svanire senza lasciare traccia alcuna.
Le formazioni rocciose erano state in gran parte distrutte o seriamente danneggiante, un enorme cratere segnava il punto di contato con il colpo, mentre il cielo era completamente terso, in quanto le esplosioni avevano spazzato via tutte le nuvole.

Il gruppetto era allibito, la dimostrazione di potenza era andata aldilà di ogni loro aspettativa.
Vegeta aveva mostrato una potenza tale da contrastare un essere che nemmeno gli déi erano stati in grado anche solo di danneggiare.

Il sayan mantenne un espressione d’attesa, quando qualcosa cominciò a cadere dall’alto.
Pezzi di informe materiale molliccio e rosaceo cascavano dal cielo, ecco cosa doveva rimanere di Majin Bu, tanti pezzettini.
Chiunque si sarebbe sentito sollevato, ma il sayan percepiva ancora forte l’aura del nemico.
Scrutò la zona in cui aveva lanciato il colpo alla, ricerca di qualche indizio, e alla fine le trovò.
Il mostro era sospeso in aria, malgrado le gambe fossero state spazzate via dall’esplosione e anche il braccio destro fosse mancante, inoltre svariati graffi e bruciature segnavano il corpo.
L’espressione dell’avversario era però contraddittoria con il suo stato fisico.
In teoria doveva soffrire per le mutilazioni, invece Majin Bu esibiva un lampante sorriso.
Improvvisamente le ferite cominciarono a vibrare, mentre i pezzi caduti a terra si risollevavano e tornavano verso il mostro.

Vegeta ne trattenne solo uno, e dopo averlo osservato muoversi lo fece dissolvere grazie ad una intensa concentrazione d’aura.
Majin Bu aveva intanto cominciato a ricomporsi, i pezzi si ricongiungevano tra loro e nel giro di poco tempo il mostro era di nuovo ricomposto, malgrado i danni subiti precedentemente.
“Complimenti! Un colpo veramente potente!”
“Tsk! Sei disgustoso!”
“In effetti era un colpo potente, peccato che su di me non abbia effetto!” e detto ciò si lanciò verso il guerriero sayan.
“Già, peccato che abbia capito come eliminarti!” grido Vegeta, incrociando le braccia e piegando leggermente le gambe, pronto ad incassare il colpo.
Majin Bu dal canto suo schizzò verso l’avversario, colpendolo con un diretto all’avambraccio.
Il colpo sbalzò all’indietro Vegeta di svariati metri, facendolo capovolgere.
L’avversario approfittò dell’occasione, colpendolo con un calcio in mezzo alle scapole, facendo scricchiolare sinistramente le ossa e mandandolo a schiantare contro una roccia.
Il sayan riemerse poco dopo, facendo esplodere il masso.
Ormai l’incontro chiedeva pegno e il corpo di Vegeta era ricoperto da tagli ed escoriazioni, per non parlare del colpo ricevuto prima in cui ci aveva rimesso due costole.
Majin Bu era invece ancora integro, malgrado gli attacchi ricevuti dal sayan, grazie alle sue capacità di rigenerazione.

Vegeta si era ormai reso conto che per eliminare l’avversario serviva un unico, grandissimo colpo, talmente potente da spazzarlo via senza lasciare nemmeno un brandello.
E fortunatamente conosceva la tecnica adatta per farlo, ma era troppo rischioso con i ragazzi lì vicino, avrebbe potuto coinvolgerli.
“Voi! Andatevene via, veloci!” gridò il sayan.
“Cosa papà?” gli rispose Trunks.
“Ho detto via, tra poco qui salterà tutto, andate via!”
“Ma…”
“Via ho detto! Se hai un po’ di orgoglio sayan ubbidisci a tuo padre, veloce!”
“S-sì papà, buona fortuna…”
“…”
“E voi non avete sentito mio padre, via di qui!” disse al gruppo stupito, che prontamente schizzò lontano dalla zona del duello.

Vegeta attese che si fossero allontanati, poi un sorriso compiaciuto si fece largo sul suo volto.
“Ehi ammasso rosa, facciamo qualcosa o no?”
“Cosa?!?”
“Dai ammasso di poltiglia, fammi vedere cosa puoi fare!”
“Ma come ti permetti!” gridò il mostro, mentre fiotti di vapore schizzavano fuori da fori lungo il corpo del mostro.
“Vieni, ti aspetto!”
“Tu non puoi prenderti gioco del grane Majin Bu!” e si fiondò sul sayan, che non vide il colpo che gli arrivò allo stomaco.
Il sayan si piegò in due, poi una violenta gomitata alla nuca lo fece sprofondare a terra.
Majin Bu cominciò a infierire sulla schiena del sayan, con continui calci, facendolo sprofondare sempre di più.
I colpi erano veloci e incessanti, ma all’improvviso il mostro si fermò, aveva percepito l’aura del sayan precipitare rapidamente.

Indietreggiò allora di qualche metro, cominciando a caricare una sfera di energia.
“Addio incapace!”
“Idiota…”
Vegeta si spostò in un attimo alle spalle del mostro, bloccandogli completamente i movimenti con una presa alle braccia.
“Fregato!”
“Mollami, mollami ho detto! Cosa vuoi fare?”
“Spazzarti via…” sussurrò il sayan, aumentando improvvisamente l’aura intorno a se, come una grande fiamma dorata.
“Io sono immortale!”
“Sbagli, se vieni distrutto completamente in un singolo istante non riesci più a ricomporti… o no?” bisbigliò, mentre i lineamenti del sayan cominciavano a risplendere d’oro.
“Mollami!!!”
“No!!!” gridò Vegeta, prima che i due venissero avvolti da una grande sfera dorata, che in poco tempo spazzò via tutta la zona circostante.

Intanto Gohan, Trunks, Piccolo e Kaioshin osservavano la scena a distanza di sicurezza, ammutoliti.
Solo Trunks riuscì a parlare, dopo alcuni istanti di assoluti silenzio.
“P-papà!!!” gridò disperatamente.

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Capitolo 23
*** Surprise ***


Surprise


Il giovane mezzo sayan era sfigurato dal dolore, aveva capito il gesto di suo padre troppo tardi.
Il sayan aveva scatenato un esplosione immane, che aveva coinvolto anche il mostro, annichilendolo totalmente.
“Papà!” gridò ancora, svuotandosi il petto.
“Calmati Trunks…” disse Piccolo, per quanto allibito da gesto di Vegeta.
“P-perché?”
“Tuo padre ha sacrificato sé stesso per salvarci, cerca di non mostrarti debole, lui non lo avrebbe voluto…”
“Ng…”
“Comunque non credevo che Vegeta potesse fare una cosa del genere…” intervenne allora Gohan.
“Già…” gli rimandò Piccolo.
Intanto la sfera cominciava a ridursi, lasciando scoperta una gigantesca voragine, che divenne completamente visibile dopo pochi minuti.
Tutto intorno la distruzione più totale, il colpo di Vegeta aveva spazzato via tutto.

“Mi spiace fare il guastafeste, ma abbiamo un problema” si intromise Kaioshin.
“Cioè?” chiese il namecciano.
“Guardate bene là…”
Piccoli pezzi di materiale rosaceo erano disseminati ovunque.
“Il colpo del vostro amico non ha avuto l’effetto sperato…”
Purtroppo per loro era come aveva preannunciato il dio.
In pochi istanti i pezzi ricominciarono a vibrare e a riunirsi tra loro in una grossa massa rosacea.
E poi eccolo, di nuovo di fronte a loro, l’incrollabile Majin Bu, più arrabbiato che mai.
“Forse si sbaglia Kaioshin, il colpo di Vegeta ha avuto in parte effetto…” disse Piccolo, mentre come gli altri si metteva in posizione di guardia.
Effettivamente, malgrado l’espressione feroce, Majin Bu non era in uno stato invidiabile, nonostante si fosse ricomposto.
Non tutte le ferite erano richiuse e un grosso foro si trovava all’altezza della spalla sinistra.
Inoltre il mostro aveva un evidente fiatone, segno di affaticamento.
“A quanto pare Majin Bu ha un limite oltre il quale non riesce più a rigenerarsi con la facilità di prima e il colpo di Vegeta lo deve aver spinto oltre tale limite…” sentenziò Kaioshin.
“Quindi adesso è più debole di prima?” chiese il namecciano.
“Dovrebbe. Ma rimane comunque oltre le nostre possibilità… a noi non resta che cercare di ostacolarlo, ma se non ci è riuscito il vostro amico non credo possiamo farlo noi…”
“Beh almeno ci proveremo!” gridò Piccolo poco convinto.

Majin Bu avanzò verso il gruppo con una sguardo orribile, che trasudava odio.
“Come hai osato…” grignò con la bava alla bocca.
Il gruppetto si mise in guardia, ma il mostro continuò ad avanzare verso di loro.
“Spostatevi pidocchi, non mi interessate voi al momento…” schiumò il mostro.
I quattro lo lasciarono passare, mentre si dirigeva alle loro spalle.
E poi ecco lui, graffiato e con la tuta a brandelli, con un occhio chiuso e una un ferita alla fronte, ma vivo e vegeto.
Il sayan era seduto su una roccia, con braccia conserte e gambe incrociate.
“Guarda guarda, il nostro amico rosa è ancora vivo…”
“Come hai osato…”
“Ehi ehi, cosa succede? Ho fatto solo un bel botto…” sorrise il sayan.
“Hai osato ferirmi pidocchio!”
“”Allora non sono così scarso come immaginavi…”
“Basta io ti ammazzo!” gridò il mostro, prima di scagliarsi contro il sayan.
Il diretto al volto era a pochi centimetri da Vegeta, ma questi con un rapidissimo movimento si scansò, colpendo con un violentissimo calcio lo stomaco del mostro.
Questi rimase bloccato sul posto alcuni istanti, per poi venire scaraventato in aria con un violentissimo calcio al volto.

Il mostro si riprese in pochi secondi, giusto in tempo per accorgersi che sotto il naso c’era qualcosa.
Allungò la mano e la ritrasse, osservandola.
Il suo sangue macchiava le dita del mostro, il suo prezioso sangue.
Il vapore schizzò fuori dai fori seminati lungo il corpo del mostro, che ricominciò a grignare contro il suo avversario.
“Qualche problema?”
“M-maledetto! Ti disintegrerò!”
“E allora fallo” lo sfotté Vegeta, invitandolo con un gesto di mano.
“Esploderai insieme a questo pianeta!”
“Dimostralo…”
L’essere rosa levò le mani al cielo, creando sopra di sé una grossa sfera di energia rosacea molto luminosa e potente.
“Questa sfera è ricolma di tutto il mio potere, accumulato in migliaia di anni. Spazzerà via tutto in pochi istanti. Voglio proprio vedere come farai a fermarla!”
“Scagliala. Non aspetto altro” rispose strafottente il sayan, mentre stendeva le braccia, che venivano percorse da fulmini di energia.
“Eccola!”
La sfera, ormai di dimensioni gigantesche, cominciò a scendere verso terra spinta dal mostro.

“Presto dobbiamo scappare!” grido Kaioshin agli atri tre.
“No. Non servirebbe. E poi voglio vedere cosa combinerà Vegeta” rispose tranquillamente Piccolo.
“Già. Non possiamo abbandonare papà…”
Il dio li fissò sconsolato, poi senti una mano poggiarsi sulla spalla, era Gohan.
“Stia tranquillo. Dobbiamo fidarci di Vegeta. E poi scappare non servirebbe a niente…”

La sfera continuava intanto il suo percorso, fino a quando non si trovò a una cinquantina di metri dal guerriero sayan.
Questi unì allora le braccia, facendole aderire tra loro.
Sui palmi cominciò a concentrarsi un bagliore dorato, mentre tutto il corpo di ammantava dell’aura splendente del super sayan.
Questa continuò ad aumentare e aumentare, prima che Vegeta esplodesse in un ruggito feroce e potente “Final Flash!”.
Una gigantesca colonna di luce impattò contro la sfera, bloccandone la discesa.
I due colpi in poco tempo si stabilizzarono, cominciando a generare fortissime onde d’urto.
“Cosa stai cercando di fare sayan?”
“Di eliminarti…”
“Tutto è inutile, io sono il numero uno, io sono il migliore dell’universo. Io sono invincibile!” gridò Majin Bu, prima di scagliare anche lui una bordata di energia, con l’intento di spezzare la difesa di Vegeta e schiantare la sfera a terra.
Il sayan resse all’impatto, ma la sfera cominciò lentamente a scendere, sovrastando la colonna dorata di Vegeta.
Il colpo era sempre più vicino a terra, quando in mezzo a tutto riecheggiò una risata, un terribile risata che fece accapponare la pelle a tutti.
Vegeta stava ridendo sguaiatamente.
“Sei impazzito?” chiese il mostro.
“Complimenti Majin Bu, sei l’avversario più forte che abbia mai sfidato. Complimenti davvero!”
“Uhn? Beh fai bene a rendere omaggio al guerriero più forte dell’universo. Ma questo non ti salverà la vita né il pianeta!”
Vegeta smisi di ridere, prendendo un espressione seria sul volto.
“Non hai capito nulla…”
“Cosa vuoi dire?”
“Che qui finisce tutto Majin Bu. Questa è la fine”
“Ma cos…”
Majin Bu non fece in tempo a dire altro, tutto accadde in un istante.
Il sayan sprigionò una luce accecante, mentre il colpo da lui scagliato aumentava improvvisamente di potenza e dimensioni, scardinando le difese del mostro e investendolo in pieno.
Un attimo e nulla più, del mostro rosa non rimaneva traccia.
Tutto era calmo e sereno, Vegeta aveva vinto.

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Capitolo 24
*** Father and son ***


Father and son


Il sayan scese lentamente verso terra, facendo tornare i capelli dell’abituale colore corvino.
Atterrò silenziosamente al centro del cratere causato dal suo precedente colpo, dove venne rapidamente raggiunto dagli altri quattro guerrieri.
“Complimenti Vegeta, sei stato incredibile!” si complimentò Gohan.
Il principe lo fissò con uno dei suoi truci sguardi, per liquidarlo con un “se non hai altro da fare puoi anche andartene” molto seccato.
Il mezzo sayan non ci fece caso, rivolse un saluto di capo a Trunks e partì verso il Santuario di Dio.
Kaioshin avrebbe voluto intervenire o quantomeno complimentarsi con Vegeta, ma Piccolo lo bloccò.
“Credo che Vegeta abbia da parlare con suo figlio, non dobbiamo rubare loro tempo”
“Come vuoi Piccolo…”
Il namecciano si diresse verso il sayan con passo deciso, fermandosi a meno di un metro da lui.
“Vegeta, grazie di tutto”
“Sparisci muso verde”
“Con piacere…”
“Anzi, quando vedi la donna digli di venire qui. E vedi di essere veloce”
“Tsk! Sayan!” rispose il namecciano, prima di allontanarsi verso il Santuario, seguito da Kaioshin.

Padre e figlio erano rimasti soli e Trunks si avvicinò al padre.
“Papà, ecco…, io volevo chiederti scusa…”
Vegeta si girò verso il figlio, fissandolo alcuni istanti, per poi colpirlo con un gancio al volto che lo fece andare lungo disteso a terra.
“Hai già fatto abbastanza casini per oggi. Vedi di startene zitto finché non arriva tua madre, dobbiamo chiarire alcune cose. Per ogni parola in più ti arriverà un colpo, sono stato chiaro?”
“S-sì…” rispose lentamente Trunks che si era appena alzato da terra, prima di essere colpito da un altro gancio al volto.
“Anche la risposta era nel conteggio…”

Intanto Piccolo e Kaioshin volavano velocemente verso il Santuario, quando il dio si accostò al guerriero namecciano.
“Senti Piccolo, come è possibile che Vegeta abbia un tale potere? Ha resistito a Majin Bu e poi lo ha sconfitto da solo…”
“Mpf! Si vede che non conosce i sayan, possono fare questo e altro. Se vuole la verità, Vegeta aveva vinto da subito, ha deciso solo di giocare con Majin Bu per un po’, l’ho capito solo adesso”
“C-cosa? E perché si è fatto colpire?”
“Vegeta è l’ultimo vero sayan, fremeva da anni all’idea di trovare un guerriero con cui confrontarsi. Inoltre Trunks doveva vedere cos’è un vera battaglia, troppo tempo è stato protetto nella bambagia, credo sia stato una specie di patto tra Vegeta e Bulma, altro non so”
“Pazzesco…”
“Piuttosto muoviamoci, non mi fiderei a lasciare quei due da soli”
“D’accordo…”

I due in poco tempo raggiunsero il Santuario, dove li attendevano i compagni.
Piccolo fece un veloce giro delle presentazioni con Kaioshin, poi si rivolse a Bulma.
“Donna, tuo marito desidera parlare con te, alla svelta”
“E Trunks?”
“È con lui”
“Come sta?”
“Direi abbastanza bene considerando quello che abbiamo passato. O almeno lo era quando siamo partiti. Credo che Vegeta abbia da discutere con lui…”
“Perché dovrebbe?”
“Non essere sciocca Bulma! Tuo figlio ha risvegliato un mostro millenario che solo Vegeta è stato in grado di battere. E cosa più grave è che si è fatto controllare volontariamente. Trunks è insorto contro suo padre, questo è il vero problema”
“Credi gli farà del male?”
“Penso che un paio di schiaffi da parte di Vegeta non li eviterà…”
“Allora è meglio che mi muova!”

“Tsk! Finalmente è arrivata!” sbottò Vegeta, nella sua classica posa a braccia conserte.
Il veicolo volante giallo arrivò a gran velocità, atterrando su un piccolo spazio libero.
La donna scese di corsa in direzione del figlio, trovando seduto su una roccia.
“Piccolo mio, cosa è successo?” gridò alla vista delle condizioni del figlio, pieno di graffi ed escoriazioni e con i vestiti laceri.
“Ecco io mamma…”
“Trunks non ha niente donna! Non ancora”
“Cosa vuoi dire?”
“Che Trunks ha fatto una scelta e deve accettare le sue conseguenze. E tu ne sei in parte responsabile” sentenziò Vegeta, puntando il dito verso l’azzurra.
“Cosa vuoi dire?”
“Quello che penso! È ora che Trunks abbia il frutto delle sue azioni…”
“Lo vuoi picchiare?”
“Dobbiamo risolvere una cosa tra noi. Tu vedi di non interromperci…”
“Ma…”
“No mamma, papà ha ragione. È ora che io e lui sistemiamo le cose…” intervenne Trunks.
“Mpf! A quanto pare trasformarti ha risvegliato parte del suo sangue sayan. Metti in guardia e trasformati!”
Il giovane si tinse di biondo in pochi istanti, sotto lo sguardo incredulo della madre.
“Vedi Bulma, Trunks non è più un moccioso!” grignò Vegeta alla compagna, per poi fissare con determinazione il figlio.
“Adesso lui è un adulto, quindi dovrà scontare i suoi errori!”
“Ti aspetto papà!”

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Capitolo 25
*** Explanatory encounter ***


Explanatory encounter


Padre e figlio si librarono in aria, l’incontro chiarificato era all’inizio.
Si scagliarono rapidamente l’uno verso l’altro, con un violento corpo a corpo, ma la superiorità di Vegeta era evidente fin dall’inizio.
Un diretto al volto, seguito da un altro e un altro ancora, e in poco tempo Trunks sentì il sapore del sangue in bocca.
Doveva ammetterlo, suo padre menava come un fabbro, figurarci contro Majin Bu che forza aveva usato, doveva essere stato temendo.
Ma non poteva, non voleva chiedere al padre di fermarsi, lo avrebbe deluso e lo sapeva.
Non riuscì a scansare nemmeno il destro successivo, che lo colpì in pieno sulla mascella, facendola scricchiolare e causandogli un forte dolore.
Il mezzo sayan, si coprì il volto con le mani, lasciando completamente scoperta la zona addominale.
Il padre le colpì affondando la punta del piede della pancia del figlio, piegandolo in due, per poi afferrargli la testa con ambo le mani.
Una, due, tre, le testate sul volto di Trunks rimbombavano sonoramente sul luogo di battaglia, mentre il sangue cominciava a scendere dal naso del giovane, rotto da un colpo del padre.

Bulma fissava i due, sapeva, o almeno era convinta, che Vegeta non avrebbe ucciso il ragazzo, ma di certo Trunks non se la sarebbe cavata con poco.

Vegeta lasciò andare Trunks, che con respiro affannato si allontanò leggermente da lui.
“Attaccami Trunks, ti ho visto combattere, sai fare di meglio”
“Mpf…” borbottò il figlio, mentre si passava il dorso della mano sulla bocca.
Il giovane concentrò al massimo l’aura, per poi scattare verso il padre, cercando di colpirlo con delle combinazioni di calci e pugni.
Vegeta non ebbe problemi a schivarle, ma almeno il figlio non era più lento come prima.
Il sayan bloccò il pugno destro del figlio, stringendogli il polso.
Continuò ad aumentare la pressione fino a quando non raggiunse il punto critico, per poi lasciarlo andare improvvisamente.
Trunks non capì il gesto, se non quando il sayan lo colpì al volto con un calcio a girare.
Il figlio venne sbalzato di alcuni metri, ma appena riuscì a bloccarsi il padre gli comparve alle spalle, colpendolo con un colpo a mani giunte sulla nuca.

Il giovane si schiantò violentemente a terra, infossandosi nel terreno, ma il padre lo raggiunse velocemente alle spalle e lo sollevò tenendolo per i capelli.
“Avanti ragazzo, reagisci”
Il sayan cominciò a bersagliare il figlio con una gragnola di colpi alla schiena, che causarono al giovane un rigurgito di sangue.
Vegeta lo lasciò andare e il figlio si accasciò sulle ginocchia.
“Che succede Trunks? Hai liberato Majin Bu e sei vivo solo perché lo ha voluto lui…”
Il ragazzo si rialzò lentamente, ormai vedeva solo dall’occhio sinistro, ma riusciva ancora a vedere il padre di fronte a lui.
“Muoviti pivello, arrabbiati e fammi vedere cosa sai fare!”
Il ragazzo non rispose, limitandosi, seppur con gran sforzo, a concentrare il proprio potere.
Scattò verso il padre, cercando di colpirlo malgrado fosse parecchio debilitato.
“Più veloce Trunks, arrabbiati!”
I colpi aumentarono di velocità, così come il fulgore dell’aura.
“Più veloce, più rabbia, più rabbia!”
I colpi aumentarono ancora di velocità e potenza, fino a quando un disperato diretto destro colpì Vegeta in pieno volto.
Il suono sordo dell’impatto si propagò per il deserto, mentre il figlio si fermò all’istante, ormai troppo esausto per notare il piccolo sorriso comparso sul volto del padre.
Vegeta lo colpì violentemente con un calcio sinistro, spezzandogli l’omero e alcune costole, facendolo schiantare contro una roccia.
La trasformazione cessò subito, segno che aveva perso conoscenza.

Si voltò verso la compagna, che osservava con preoccupazione la scena.
“Ho finito, adesso puoi pensarci te…”
“Ma ti sembra il modo di ridurlo così, eh?”
“È stato fortunato, se fossimo ancora su Vegeta non se la sarebbe cavata con così poco…”
“Per cosa?”
“Per essersi opposto a suo padre prima di averne l’autorità…”
“E quando l’otterrà?”
Il sayan si passò il dorso sull’angolo destro della bocca, da dove scendeva un leggero rivolo di sangue, che fissò per alcuni secondi prima di allontanarsi con uno dei suoi classici “tsk!”.
La donna si avvicinò al figlio, osservando le condizioni in cui versava.
Il braccio destro era irregolarmente steso lungo il fianco, mentre il viso era pieno di lividi e grondava sangue, il naso storto.
Estrasse dalla tasca un fagiolo magico, gli era stato dato dal Supremo, in previsione di come sarebbe finita con Vegeta.
Il ragazzo si riprese in pochi secondi, le ferite e le fratture guarirono e i lividi scomparvero.
“M-mamma…”
“Oh Trunks come stai?”
“Credo che potrei stare meglio, papà mi ha suonato come una zampogna…”
“Ho visto tutto, ma non ho potuto fare niente, lo avevo promesso a tuo padre”
“Cosa?”
“Quando eri ancora piccolo tuo padre sconfisse dei mostri, ma ci quasi rimise la pelle. Io non potevo ignorare che anche il te scorreva il sangue guerriero della sua razza e l’amore per il combattimento. Gli chiesi allora una promessa, lui non ti avrebbe allenato e saresti cresciuto come volevo io. Ho visto cosa succede ai figli dei sayan, sono sempre coinvolti nelle lotte dei padri, e io non volevo perderti. Tuo padre accettò, ma a patto che se un giorno il tuo spirito si fosse risvegliato creando problemi, come accaduto oggi, lui avrebbe provveduto a fermarti”
“Quindi mi avete mentito per tutto questo tempo perché avevi paura che seguissi papà in qualche sua battaglia e non tornassi?”
“Esattamente…”
“E adesso?”
“Beh, credo che tu abbia capito i tuoi poteri e dubito li userai per creare problemi, soprattutto dopo aver testato sulla tua pelle quanto sia forte…”
“Già…”
“Probabilmente passerai più tempo con tuo padre adesso, facilmente ti comincerà ad allenare”
“Speriamo ci vada più leggero…”
Il ragazzo si alzò lentamente, appoggiandosi alla madre, notando in un secondo momento il padre seduto in disparte su una roccia.

“Papà… scusa”
“Non so cosa farmene delle tue scuse”
“Vieni a casa?”
“Mi arrangio, tu vai a casa”
“Mpf… sì papà…”
“…”
“Un ultima cosa papà, sono fiero di te. Fiero di essere tuo figlio”
“Ho detto vai a casa…”
Il giovane si allontanò verso il veicolo volante della madre, che intanto era rimasta accanto al padre.
“Dovresti imparare da tuo figlio…”
“Non rompere e vai a casa, sistemalo un po’…”
“Sì sì certo, ci vediamo dopo no?”
“No”
“Non sai dire le bugie…” gli rispose la donna, prima di dirigersi anche lei verso il veicolo volante, che partì di lì a poco.

Vegeta rimase solo con i suoi pensieri, ad ascoltare il vento e ad osservare il sole calare lentamente.
Passò così le ore, fino a quando decise di alzarsi.
Passò la lingua sulle labbra secche, soffermandosi su un piccolo grumo di sangue, residuo del colpo che Trunks gli aveva sferrato prima.
“Anch’io lo sono Trunks, anch'io…” disse al sordo vento, prima di volare verso casa.


Anche questa fic è finita e ringrazio tutti coloro che l'hanno seguita, in particolar modo i recensori e chi mi ha consigliato.
Alla prossima fic.

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