Quando il passato torna a bussare alle porte del tuo cuore ∞

di DestinyandLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non arrendersi mai ***
Capitolo 2: *** Mai sottovalutare una donna ***
Capitolo 3: *** Enemies ***
Capitolo 4: *** Il dovere di una principessa ***
Capitolo 5: *** Un futuro incerto ***
Capitolo 6: *** Il dolore negli occhi di un innocente ***



Capitolo 1
*** Non arrendersi mai ***






1.  Never Back Down





 
 
Correva,disperata e con il cuore che le martellava nel petto,Kagome sfrecciava nella foresta in groppa al suo destriero:Furia ,un purosangue,dal manto nero,scuro almeno quanto il cielo notturno. Si trattava di un animale inarrestabile e fiero e, come suggeriva lo stesso nome,impossibile da sottomettere ai propri voleri e desideri. Il piu delle volte la ragazza,si era rispecchiata negli occhi cristallini dell’animale,rendendosi conto  di quanto in realtà  fossero entrambi molto simili.
Una volta un vecchio saggio le aveva svelato che l’unico modo per sottomettere e ottenere la fiducia e il rispetto  del cavallo, sarebbe stato quello di concedergli,amore e dolcezza,ciò a cui la stessa principessa anelava ardentemente .  Con il passare del tempo comunque Kagome si era affezionata  moltissimo a quel cavallo cosi superbo e regale ,dono che  il padre  le aveva regalato poco prima che la vita di lui giungesse prematuramente alla fine.
Tredici anni prima, infatti,la ragazza aveva perso il padre adottivo,colui che l’aveva accolta nella sua famiglia,amata e cresciuta come se Kagome,la piccola principessina ormai divenuta donna,fosse stata realmente  sua figlia,sangue del suo sangue. Era stato proprio lui ad averla strappata dal sangue,dalla morte,dal dolore, dandole l’opportunità di  rinascere,di risorgere dalle sue stesse ceneri,proprio come una fenice. Kagome non aveva mai dimenticato la bontà del padre,il suo abbraccio caldo e protettivo,le sue dolci parole di conforto.
 Inu- notaisho, era stato un  sovrano giusto, un re capace,portatore di giustizia e onore. Il popolo lo aveva sempre amato e rispettato. Mai nessuno aveva dubitato delle sue capacità di governo poiché il sovrano,di fronte alle varie difficoltà,che gli si erano presentate sul suo cammino, non si era mai rifugiato dietro il suo potere,ne dietro la sua condizione sociale .Egli aveva sempre partecipato attivamente a tutto quello che riguardava il suo popolo: era sempre stato il primo a scendere in battaglia e l’ultimo a ritirarsi dalle feste popolari. Ancora oggi, a distanza di tempo,il suo popolo ne rimpiangeva la morte.
Lo stesso non si poteva dire per i nemici di lui: assassini,vigliacchi e senza  scrupoli che temendo il potente sovrano,avevano deciso di stroncare la sua vita in un’imboscata,con inganni e tradimenti ,piuttosto che affrontarlo apertamente.
Kagome rammentava con nitidezza il dolore che le aveva mozzato il respiro,al giungere di quella nefasta notizia. Ricordava perfettamente  le lacrime della madre Izayoi ,le sue grida di dolore, le calde e confortevoli  braccia del migliore amico Inuyasha,pronto a mettere da parte il suo dolore,per  pensare a lei soltanto.
Il nome del ragazzo pulsò doloroso nella sua mente  e nel suo cuore. Sembrò quasi che qualcosa le scavasse una voragine nel petto mozzandole il respiro.
- Non è il momento adatto per lasciarsi andare ai ricordi. Stupida pensa a scappare- si rimproverò mentalmente la fanciulla stanca ed infreddolita.
Cavalcava da almeno un’ora. Era distrutta fisicamente e preoccupata la sua migliore amica Sango,nonché sua damigella personale. Poco prima si erano separate ad un bivio,con l’unico scopo di mandare in confusione i loro inseguitori,conosciuti con il nome di “ le belve della foresta”. Si trattava di un branco di tagliagole e ladri,che si erano arricchiti,rapinando,uccidendo e prendendo in ostaggio, membri appartenenti alle piu ricche ed elevate classi  sociali. Non che la cosa le desse particolarmente fastidio. Disprezzava tutti quegli uomini e quelle donne che si  presentavano a lei come “nobili”,che cercavano di ingraziarsela in tutte le maniere possibili ed immaginabili,non rendendosi conto che in realtà,la cosa infastidiva parecchio la principessa,stanca di essere continuamente circondata da quelli che lei si divertiva a definire “ avvoltoi”.
Effettivamente erano davvero simili a quegli uccellacci. Il loro animo non era puro,ma corrotto dal male e dal potere. Kagome lo sapeva bene. Lo dimostrava anche l’appoggio e la fiducia che davano all’attuale principe regnante,Sesshomaru,uomo,anzi demone maggiore,spietato e crudele,il cui unico obbiettivo era quello di ridurre il popolo alla fame,con lo scopo di arricchirsi sempre di piue  di sposare Kagome.
La giovane fanciulla si ritrovò a rabbrividire a quel pensiero. Era una reazione naturale per lei e di certo non affatto esagerata. Le bastava ricordare il loro ultimo incontro,per desiderare di scappare lontano da tutto e tutti e rifugiarsi in una landa desolata. Li almeno avrebbe potuto trovare un po’ di pace.
Piu volte quel semplice pensiero si era trasformato in una vera e propria tentazione,eppure la giovane donna,aveva sempre desistito dal portarla a compimento a causa del suo popolo. Lei era l’unica capace di assecondare i repentini cambiamenti di umore di Sesshomaru,l’unica in grado di limitare le sue azioni e i suoi folli piani . Come avrebbe potuto abbandonare il suo popolo,lasciandolo in balia di un tiranno?
Era qualcosa di inconcepibile per lei.
Persa nei suoi pensieri,si accorse troppo tardi di una radice robusta che spuntava minacciosa dal terreno. All’ultimo minuto tentò di scansarla,invitando Furia a saltarci di sopra. Eppure ciò che ottenne non fu di certo l’effetto desiderato. Inarcando il corpo,per accompagnare quello che  avrebbe dovuto essere il movimento dell’animale, Kagome volò letteralmente a terra,quando invece Furia,prese in pieno la robusta radice. Le zampe di lui,si scontrarono  contro il vegetale,mettendo fine a quella corsa disperata. Immediatamente l’animale si piegò dal dolore,cadendo per terra,mentre Kagome,sbalzata dalla sella,sbatté selvaggiamente contro il tronco di un albero perdendo i sensi.
 
### FlashBack ###
 
Due bambini, una femminuccia ed un maschietto,si rincorrevano felici in un prato colmo di fiorellini turchesi. Sorridenti e pieni di gioia, giocavano tra di loro accontentandosi di poco. Ad ognuno di loro bastava semplicemente la presenza dell’altro. Kagome se ne rese conto,fissando come un ebete quei dolci sorrisi che incurvavano le loro labbra. Il bambino,piu grande della bambina di al massimo tre anni, si divertiva ad acchiappare,quella che forse era sua sorella.
Quello che Kagome vedeva,come fluttuando nell’aria,invisibile agli occhi dei piccoli,le ricordava moltissimo un sogno. Ciò gli era forse suggerito dal fatto che le immagini che si susseguivano veloci davanti ai suoi occhi,apparivano sfocate ed  i loro suoni quasi ovattati e lontani.
- E’ tutto cosi strano- disse avvicinandosi ai due incuriosita. Quel luogo,quella scena infatti le erano estremamente famigliari.
Concentrandosi di piu,si accorse che a poco a poco,le immagini si facevano sempre piu nitide,i suoni piu chiari,facendola restare senza respiro.
 Quello che lei aveva banalmente confuso per un sogno,in reltà era un ricordo a lei caro,un ricordo che ancora oggi custodiva gelosamente nel cuore.
Si trovava nel giardino del castello con suo fratello,o meglio fratello adottivo: Inuyasha,quel bimbo di soli 8 anni che si divertiva a rincorrerla,acchiapparla ed infine sollevarla con le braccia,dandole l’impressione di poter toccare il cielo con un dito.
Inuyasha era sempre stato un bambino bellissimo. In quanto mezzo demone era sempre stato denigrato da tutti per la sua mezza natura. Eppure Kagome,di appena 5 anni,non riusciva a trovare dei difetti nel fratello. Adorava le sue orecchie canine,che di tanto in tanto,Inuyasha le faceva accarezzare. Amava i suoi occhi dorati come l’oro fuso e il bianco niveo dei suoi lunghi capelli. Gli ricordava moltissimo un cucciolo desideroso di amore e di attenzioni e Kagome di certo non mancava mai di farlo.
La fanciulla scosse la testa,riportando l’attenzione sui due bambini. La piccola Kagome sfrecciava veloce tra i fiori del giardino,saltando, ridendo,non prestando attenzione a dove metteva i piedi. E fu proprio quell’errore ad esserle fatale. Senza che avesse il tempo di accorgersene, il piedino di lei si incastrò in una radice,facendola cadere a terra.
-  Uff certo che io e le radici andiamo molto d’accordo eh?- sbuffò infastidita fluttuando vicino alla bambina. Grosse lacrime avevano iniziato a rigarle il viso. Inuyasha le si avvicinò preoccupato,inginocchiandosi vicino a lei.
- fammi vedere che ti sei fatta. Sei sempre la solita sbadata Kaggy-  la rimproverò lui preoccupato. La bambina gonfiò le guance indispettita e offesa,tuttavia non ebbe il coraggio di rispondergli male,consapevole che quello che il fratello le aveva detto,in realtà era la mera verità. Inuyasha le controllò meticoloso il ginocchio,constatando che fortunatamente la piccola Kagome non si era fatta niente.
- non hai niente dai,smettila di piangere- sussurò incapace di vederla in lacrime.
– lo sai che odio vederti piangere no?-  Kagome lo guardò dispiaciuta eppure,era come incapace di smettere. Inuyasha allora le si avvicinò e le disse:
- Facciamo cosi. Se smetti di piangere,domani ti insegnerò ad andare a cavallo- concluse soddisfatto ottenendo l’effetto desiderato.
Kagome smise di piangere e gli occhi le si illuminarono dalla gioia.
-Promesso?- sussurrò emozionata.
- Promesso-ribadì il bambino aggiungendo-  e poi lo faccio per evitare che tu cada da cavallo con la stessa facilità di quando cammini – scoppiò a ridere prendendola in giro. La piccolina indispettita gli tirò una ciocca di capelli,facendolo gridare dal dolore.
-cosi impari a prendermi in giro.- sbuffò dandogli le spalle.
-donne- ringhiò lui incapace di assecondare la volubile sorella.
- Inuyasha?- lo chiamò poco dopo,senza mai voltarsi.
-uhm? Dimmi.-
- Ecco…- sussurrò imbarazzata.- mi prometti che resterai sempre al mio fianco?- disse piano, ma il mezzo demone la sentì benissimo lo stesso. Le si avvicinò e l’abbracciò forte,un abbraccio tra fratelli,un abbraccio che racchiudeva mille emozioni,mille speranze,mille sogni,mille promesse.
- Certo piccola peste,per sempre- gli sussurrò in un orecchio il bambino.
 
 
### FINE FLASH-BACK ###
 Quando Kagome si ridestò, un dolore lancinante alla testa,le fece chiudere gli occhi.
- Maledetto albero,maledetta radice,maled…- si interruppe quando percepì qualcosa di caldo scorrerle sulla guancia.
Lentamente aprì gli occhi e con una mano tremante si toccò la fronte e il viso sporco di sangue e lacrime,lacrime che le fecero rimanere l’amaro in bocca.
La causa di quelle lacrime?
Inuyasha…
Aveva pianto cosi tanto per lui. Per molto tempo si era rifugiata nei suoi ricordi,desiderando ardentemente,trovare una scappatoia a quel dolore cosi straziante.
Aveva creduto di non avere piu lacrime da versare. Eppure eccole là,pronte a scappare birichine dai suoi occhi cioccolata.
Cercando di regolarizzare il respiro,provò a calmarsi. Doveva riacquistare subito lucidità se ci teneva a sopravvivere.
- Maledizione – ringhiò furiosa portando una mano sulla ferita dalla quale continuava a sgorgare copioso il suo stesso sangue. Si trattava di un lungo taglio che partiva dall’attaccatura dei capelli per terminare fino a metà guancia. Se avesse perso ancora tempo avrebbe sarebbe svenuta di nuovo. Stava perdendo troppo sangue e quella non era di certo una cosa buona.
Aggrappandosi alla corteccia dell’albero,a cui era appoggiata, richiamò a se tutte le sue forze e con molta fatica riuscì a rimettersi in piedi. Quando fu sicura di riuscire a camminare,si avvicinò a Furia.
Il povero animale si era rialzato ma camminava zoppicando a fatica. Non avrebbe mai potuto reggere il suo peso. Sarebbero caduti di nuovo.
Sfortunatamente sentì in lontananza il sopraggiungere di cavalli e grazie ai suoi poteri mistici,avvertì la presenza di molti demoni.  Se voleva sopravvivere,avrebbe dovuto abbandonare il sentiero principale e trovare rifugio nella foresta.
Afferrò le redini di Furia e dopo averlo accarezzato dolcemente,poggiò il suo viso su quello del cavallo,quasi come se volesse abbracciarlo.
-  ci rincontreremo presto amico mio- sussurrò dolcemente la principessa prima di lasciare le redini e scappare attraverso la fitta coltre di alberi che davano vita alla foresta.
Sempre piu stanca,affaticata e con la testa che le girava,correva velocemente tra gli alberi,agli occhi di un osservatore sarebbe potuta essere scambiata per una ninfa dei boschi,con gli abiti da cavallerizza che le aderivano al corpo,mettendo in evidenza tutte le forme generose e la lunga treccia,con la quale Kagome aveva raccolto i suoi chilometrici capelli..
Era la prima volta che si addentrava in quel bosco e di conseguenza non sapeva come muoversi e cosa principale,dove quel suo vagabondare,l’avrebbe condotta.
 Tuttavia di una cosa era certa.
Non si sarebbe mai arresa.
 Non sarebbe morta in quel luogo, né quel giorno. Non l’avrebbe data vinta ai suoi nemici.
Nelle sue vene scorreva il sangue di forti combattenti,i suoi antenati erano stati ricordati per le loro imprese eroiche,per il loro coraggio e per le loro gesta eroiche e lei di certo non ne sarebbe stata da meno.
Sebbene cercasse di rimanere calma,percepiva un numero notevole di demoni circondarla e sul punto di raggiungerla. Se avesse  provato ad affinare il suo udito,di sicuro si sarebbe accorta di quei demoni che si muovevano sopra gli alberi,osservandola dall’alto. Uno in particolare era rimasto fortemente colpito dalla caparbia di quella bellissima fanciulla. I suoi occhi non l’avevano mai abbandonata,seguendola passo dopo passo in quella sua disperata corsa verso una salvezza incerta.
Il giovane sollevò lo sguardo sorridendo malignamente. La fanciulla era in trappola.
 
Troppo tardi Kagome si accorse di essere giunta in una radura. Meravigliosa si,ma senza vie di uscita.
Si trattava di uno spazio erboso circolare e verdeggiante. Un anello di fitti arbusti,circondava la radura quasi abbracciandola,impedendo ad essere umano  di scappare. Per il resto la radura era bellissima. Un piccolo paradiso terrestre,colmo di tantissimi tipi di fiori… 
Ce ne erano di tutti i colori.
Il loro profumo poi era davvero incantevole. Sarebbe stato bellissimo perdersi per ore nella contemplazione di quello spettacolo della natura. Pensò Kagome rapita dalla bellezza del posto.
Presto,troppo presto si svegliò da quel sogno ad occhi aperti,constatando che che circondata.
-          Maledizione- sibilò furiosa con se stessa.
Si era messa a contemplare la radura e quei maledetti banditi l’avevano circondata. E lei non aveva percepito nulla. Nemmeno il minimo rumore. Presto capì il perché.
“quei maledetti hanno sfruttato gli alberi per raggiungermi “ penso scioccata, fissando male un componente di quella banda di malviventi che stringeva tra le mani una liana.
“avrà utilizzato quella per scendere?” si chiese mentalmente.
“ma che ti importa stupida pensa a scappare” Eccola là. La vocina della sua ragione,quella che si faceva sentire a squarciagola nei momenti di pericolo.
La fanciulla prese a guardarsi intorno.
“sono troppi” si morse il labbro dalla rabbia. Almeno una trentina di uomini la circondavano. Avrebbe potuto usare i suoi poteri,ma  ciò avrebbe significato perdere tutte le energie.
Era stanca,ferita…
La situazione non era delle migliori.
“ ne hai affrontate di peggio,forza” tentò di farsi coraggio riuscendoci.
“ ricorda chi sei,ricorda di cosa sei capace. Andrà bene” la incoraggiò ancora una vocina nella sua mente.
Si poteva,doveva farcela.
- Ehi voi. Vi sembra questo il modo di trattare una signora? Che maleducati-gridò rivolgendosi ai banditi. Li fissò uno a uno con odio e disprezzo.
Quelli sobbalzarono sorpresi. Non si aspettavano di certo una reazione del genere.
Si la fanciulla che  avevano davanti  era davvero strana. Uno di loro si fece avanti stringendo tra le braccia quella che Kagome riconobbe come Sango. La ragazza era pallida,tremava impaurita ed aveva un coltello puntato alla gola. Eppure i suoi occhi esprimevano sicurezza e tanto coraggio.
-  siete dei bruti. Lasciate la mia amica se tenete alla vostra vita maledetti- sibilò incenerendo con gli occhi  quegli uomini.
- Mia signora scappate,non pensate a me- le gridò Sango dimenandosi ed iniziando a scalciare.
Ciò infastidì i suoi aguzzini.
L’uomo che l’impringionava,innervosito per le moine della donna,strinse la presa su di lei. Nel farlo il coltello graffiò la gola di Sango ferendola appena. Un rivolo di sangue le macchiò l’abito verde pastello.
Sango smise di muoversi mentre un demone lupo basso e torchiato, si avvicinò a Kagome. pochi passi li separavano
-  fino ad un momento fa volevi ucciderci e adesso non parli piu piccola?- con una mano le sfiorò la guancia.
Kagome teneva lo sguardo basso,nascosto dalla frangia corvina. Una grandissima rabbia e repulsione per quegli essere,animava ogni suo pensiero. Poi accadde. Quando uno dei briganti la toccò,lei andò in escandescenza. Di scatto sollevò il viso
-non osare toccarmi lurido essere- ringhiò facendo spaventare il  demone che le stava di fronte e tutti gli spettatori.
-ve la siete cercata voi-
Richiamando a sé tutte le sue energie,focalizzò la sua attenzione sulla sfera che portava al collo,ben nascosta sotto la camicetta del suo completo. Si trattava della sfera dei quattro spiriti,il gioiello piu potente e letale che fosse mai stato creato da una sacerdotessa,un’arma capace di decidere le sorti del mondo,capace di realizzare qualsiasi desiderio. E lei,ne era la custode,l’unica in grado di utilizzare il suo immenso potere,l’unica in grado di tenerne a bada l’incredibile forza.
“ E’ giunto il momento “
Chiuse gli occhi e congiunse le mani,come se stesse pregando, concentrata al massimo. Ed è proprio nelle sue mani che indirizzò tutto il suo potere. Sentiva la  sua forza,le sue energie,la sua stessa essenza  fluire dal suo corpo,alla sfera dei quattro spiriti e dalla sfera all’ambiente che la circondava. Un alone rosa avvolse la sua figura,come un mantello.
Quando aprì gli occhi sprigionò una parte del suo potere,un’onda invisibile che fece cadere al suolo tutti i suoi avversari immobilizzandoli .
Incapaci di muoversi,questi fissarono scioccati la fanciulla.
Avevano davvero sottovalutato cosi tanto il loro avversario?
Chi era in realtà quella ragazza dalla bellezza divina che aveva incrociato le loro strade?
E cos’era quell’immenso potere?
Non ebbero il tempo di realizzare nulla che la fanciulla si avvicinò a loro liberando la compagna.
Subito dopo si appropriò di una spada e si mise in posizione di combattimento.
- Che il gioco abbia inizio – pronunciò divertita stringendo tra le mani l’elsa della sua spada. Sango dietro di lei tremava ancora impaurita. La quantità di potere che Kagome aveva usato era stata sufficiente a mandare al tappeto i suoi nemici e a permetterle di recuperare le forze piu velocemente.
- andrà tutto bene Sango- le sorrise rassicurante – sta tranquilla- disse poi dandole le spalle,pronta ad affrontare i suoi nemic,ritornati già all’attacco.
Di li a poco si sarebbe tenuto uno scontro che avrebbe cambiato per sempre la vita di kagome.











Angolino dell'autrice :
Salve sono DestinyandLove. Questa è la mia prima ff e quindi sono davvero emozionatissima XD non so nemmeno io cosa sto facendo di preciso. Comunque dopo tanto anzi tantissimo tempo ho deciso di voler provare a postare qualcosa di mio.  e quindi eccomi qui XD
BeH allora innanzitutto volevo darvi qualche chiarimento XD
Questa FF nasce da un sogno XD si io di notte sogno sempre cose cosi... credo che la mia fantasia funzioni meglio la notte che il giorno * scrolla le spalle*.
Ecco perchè non sono rese note l'ubicazione,il nome e la data del posto all'interno del quale i personaggi ( che tengo a precisare non mi appertengono XP ),sono collocati. Io l'ho immaginato o meglio sognato come un regno di tipo medievale, con qualche confort moderno  ( tipo la vasca da bagno o gli abiti da cavallerizza ). é anche per questo motivo che non ho precisato nessun tipo di data. Per quanto riguarda il luogo,l'ho pensato un pò come Nottingham e la foresta che vi descritto nel capitolo come quella di Sherwood,Robin Hood presente? XD
presto capirete il perchè XD appena capirò come si fa prometto di aggiungere delle immagini per mostrarvi quello che la mia testolina ha concepito... Volevo precisare che l'immagine che vedete all'inizio della storia ( se sono riuscita a postarla XD ) è diciamo la "copertina" di questa FF. L'ho realizzata con ps e firmata. Quindi vi pregherei di non prenderla e spacciarla per vostra.Beh che dire?
spero che questa ff vi piaccia.... sono all'inizio e quindi vorrei sapere davvero molto cosa ne pensate XD
Bacioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

                        DestinyandLove





ok forse ci riesco XD

Kagome e Inuyasha da piccoli <3
Ps : le fan art che postrò sono prese da una pagina fb : Kagome x Inuyasha Forever XD



Furia :



Vestito da cavallerizza di Kagome :

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Capitolo 2
*** Mai sottovalutare una donna ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

2° Capitolo : Mai sottovalutare una donna

 

 

 “ …” pensato

-… - parlato

 

 

 

Circa trenta paia di occhi la fissavano.

 

Paura, sgomento,incredulità,frustrazione,ammirazione.

 

Questi erano i molteplici sentimenti contrastanti che animavano gli occupanti di quella radura.

L’unica cosa che li accomunava?

 

Kagome ,la fanciulla che li aveva causati.

 

Ancora stralunati,tutti i bandati l’osservavano prestando particolare attenzione ad ogni suo movimento. Ancora indecisi sul da farsi,aspettavano di ricevere ordini precisi dal loro capo,ordini che comunque non tardarono ad arrivare.

 

- Hiten,Bankotsu ,attaccate la ragazza- i due chiamati in causa si scambiarono un’occhiata perplessi.

 

“Dovrei combattere con un ragazza?” pensavano entrambi sconcertati,sicuri che quel combattimento si sarebbe concluso nel giro di pochi secondi.

 

Sebbene contrari a quella che consideravano una farsa a tutti gli effetti, non ebbero il coraggio di contraddire gli ordini del loro capo,famoso ormai per la sua irascibilità.

 

Dopo aver annuito poco convinti,cominciarono ad avanzare,mostrandosi agli occhi della principessa.

 

 -non uccidetela,ci serve viva….Spaventatela soltanto- ordinò una voce pensando già a quanto avrebbe fruttato il riscatto di quella nobildonna.

 

Kagome si irrigidì ed improvvisamente sentì nascere in lei un grande odio per l’uomo,probabilmente il capo dei fuorilegge, che aveva ordinato ai due demoni di farsi avanti,addirittura raccomandando loro di non ucciderla.

 

“ Ma chi diavolo si crede di essere? Cos’è crede che sia una donzella in difficoltà?  Crede che mi faccia  impressionare da demoni di cosi basso livello? “

 

La rabbia animava ogni suo pensiero. L’astio e il rancore ogni suo gesto.

 

“Che ipocrita … Nemmeno si è mostrato a me … Continua a celare la sua presenza dietro a quella dei suoi uomini. Vigliacco” Si morse la lingua per evitare che insulti,non proprio adatti ad una signora del suo rango,gli sfuggissero dalle labbra.

 

“ gli farò vedere io con chi hanno a che fare “ si ripromise mentalmente decisa a far valere la propria posizione.

 

- Aspettate forse che cali la notte?-  disse Kagome,impaziente, rivolgendosi ai due avversari.

 

Prese ad esaminarli attentamente,notando come tratti simili accomunassero i due demoni: entrambi erano alti e slanciati,dalla corporatura muscolosa, avevano lunghi capelli corvini e occhi scarlatti. L’unica cosa che li differenziava,erano le loro armi. Mentre uno stringeva tra le mani una spada gigantesca,l’altro impugnava una lancia dal bordo frastagliato.

 

“sono entrambi demoni del fulmine … Che siano fratelli? ” le suggerì una vocina interiore.

 

Sorrise soddisfatta.

 

“Bene,molto bene”. In passato aveva già combattuto demoni del genere. Sapeva bene come doverli affrontare. Quando si lottava con avversari di quella specie,la cosa più importante da tenere a mente era quella di evitare l’acqua, ottimo conduttore per i fulmini.

Per sua fortuna, in quel preciso frangente, la radura non possedeva né laghi,cascate o quant’altro. Quindi avrebbero combattuto ad armi pari.

 

- Uff, mi dispiace dover rovinare questo bel faccino- disse uno dei due afferrando il volto di Kagome ed avvicinandolo al suo,quasi volesse baciarla.

 

“è bellissima” pensò il demone stupefatto “ i suoi occhi sono meravigliosi,chissà forse dopo potrei divertirmi con lei”



 

La fanciulla si staccò da lui con un brusco movimento.

Le labbra della ragazza si incurvarono in un sorriso sensuale capace di lasciare interdetti i presenti.

 

Si voltò indietro,rivolgendosi a Sango.

 

-Oh che gentiluomo … - con gesti teatrali si portò una mano sul cuore.- Qualcuno dovrebbe prendere esempio da lui non credi cara?- Sango non le rispose fissandola incapace di comprendere quali intenzioni avesse la sua signora.

 

Agli occhi di Sango, Kagome era sempre stata una ragazza pacata e tranquilla, aggraziata nei gesti,sensuale nei movimenti e dotata di un animo forte e puro. Era testarda,caparbia,coraggiosa e combattiva. Nulla riusciva a piegarla. Solo in poche occasioni aveva visto quel dolce sorriso,trasformarsi in una smorfia di dolore,poche volte aveva visto quegli occhi cosi limpidi e gioiosi,riempirsi di lacrime,a causa di un dolore antico, forte in passato tanto quanto adesso,un dolore che ancora ora distruggeva la felicità della sua signora,della sua migliore amica, di colei che l’aveva salvata. Sango ricordava ancora con chiarezza il giorno in cui Kagome,come un angelo misericordioso,le aveva teso la mano guidandola attraverso le tenebre,riportandola alla luce.

Amava Kagome come una sorella. Avrebbe dato la vita per lei e lo stesso avrebbe fatto la sua signora. Lo dimostrava la caparbia che l’aveva spinta ad affrontare un’orda di demoni,piuttosto che mettersi in salvo. Nemmeno in quel frangente Kagome l’aveva abbandonata.

 

Qualcuno si schiarì la voce riportando l’attenzione di Kagome ai suoi rivali.

Li fissò con odio.

 

Improvvisamente la lama della spada che Kagome stringeva tra le mani,si conficcò nel terreno.

Aprendo i bottoni della giacca nera,fece scivolare il tessuto pregiato dalle braccia. Poco dopo l’indumento giaceva a terra.

 

“ va molto meglio.” Scrollò le spalle riprendendo l’elsa della spada. “ adesso sarà molto più semplice muoversi”.

 

Solo la camicia di lino bianco,chiazzata qua e là da goccioline del suo stesso sangue,copriva le sue generose forme. I pantaloni stretti,le fasciavano  il corpo mettendone in evidenza le curve sensuali.

 

- cercherò di non farvi troppo male signori-sibilò furiosa,pronta a combattere.

 

Delle risate fragorose si sollevarono dal gruppo di fuorilegge.

 

“è solo una bambina”

 

 “ crede davvero di poterli battere? “

 

 “spero solo che ci vadano piano”

 

Mille pensieri fluivano nelle menti dei presenti.

 

”sarebbe davvero un peccato,rovinare quel viso incantevole. Se quei due tengono alla loro vita, è meglio che si attengano ai miei precisi ordini.” Nascosto nell’ombra,circondato dalle tenebre,colui che aveva ordinato l’attacco,contemplava divertito quella scena.

 

- quella femmina ha davvero un coraggio notevole e che caratterino.- la donna che era con lui,lo fissò curioso. Era la prima volta che un’umana attirava l’attenzione del suo capo.

 

- C’è qualcosa in quella ragazza…- sussurrò piano lei. Tuttavia il suo accompagnatore la sentì perfettamente e annuì

 

 – anche io percepisco qualcosa di strano… E’ come se dietro quegli occhi di cerbiatta celasse qualcosa di più pericoloso.- ancora la sua mente cercava di comprendere come prima avesse immobilizzato tutti i suoi uomini o come avesse recuperato cosi velocemente le forze.

 

- Eppure non riesco a capire cosa- la donna si concentrò sulla fanciulla. Sembrava una ragazza normale,eppure i suoi sensi la mettevano in allerta. Qualcosa di potente era celato dietro a quel viso d’angelo. I cuoi occhi non lasciavano mai la figura della ragazza.

 

Mentre tutti erano in procinto di schernirla per il suo avvertimento, Kagome era avanzata verso i suoi nemici,agile come un felino,letale come una leonessa,si era avventata su di loro.

 


Hiten e Bankotsu indietreggiarono presi in contro piede.
 
Non si aspettavano di certo che una ragazzina come quella possedesse una tale forza,una tale aggressività.
 
La spada di Kagome si scontrò con la lama del nemico dando vita ad un insopportabile stridio.
 
- che diamine- esordì uno dei due fratelli.
 
Kagome sorrise inevitabilmente per le loro espressioni.
 
"Così imparate a sottovalutarmi" soddisfatta fece roteare la spada tra le sue mani ripartendo all'attacco.
 
Sfortunatamente troppo tardi si accorse di non avere considerato un particolare molto importante.
 
Uno dei due,Kagome non lo capì con precisione,evocò un fulmine con la sua arma. Dal cielo una folgora argentea cadde,con una fortissima violenza d'impatto,sulla terra,proprio laddove,pochi istanti prima si trova la fanciulla.
 
Erano stati i suoi istinti ma anche i suoi poteri da sacerdotessa ad intimarle il pericolo.
Solo per un soffio aveva evitato quel dardo divino,spostandosi velocemente verso sinistra.
 
" Maledizione... Devo stare più attenta".
 
- Idioti vi ho ordinato di non ucciderla- imprecò qualcuno nascosto dalle ombre della foresta.- se tenete alla vostra vita obbedite- ringhiò furioso.
 
" è mai possibile che devo essere circondato solo da incapaci?" Pensò l'uomo,cercando in tutte le maniere di controllarsi.
 
 Una furia ceca lo aveva assalito quando i suoi sottoposti avevano quasi ucciso la ragazza. Aveva percepito come un forte istinto di protezione per quella strana donna. Qualcosa aveva agitato il suo animo,inquietandolo.
Il cuore aveva perso dei battiti quando la saetta di Bankotsu era caduta  vicino alla fanciulla.
 
" è solo perché la vita della ragazza ti frutterà una fortuna" tentò di giustificarsi.
 
Riportò l'attenzione sul "campo di battaglia" la ragazza era ripartita all'attacco,per nulla impaurita dai due demoni.
 
-è  pazza -sussurrò la donna al suo fianco.

 

"Non c'è altra spiegazione" incredula non riusciva a staccare gli occhi da quella fanciulla.
-Nessuna donna anzi nessuna nobildonna,agirebbe come lei. È troppo sicura e come se...-
 
-come se nascondesse qualcosa- continuò l'altro osservando rapito le movenze della donna.
Era un abile spadaccina. Riusciva a schivare e a prevedere le mosse di Hiten e Bankotsu,sebbene questi,in quanto demoni,fossero più forti e più veloci di lei.

I due fratelli presero a muoversi velocemente. Per un’umana come lei era a dir poco impossibile seguire i loro movimenti.

 

“ Maledizione cosi non so dove e quando colpirli” pensò irritata per quella situazione assurda.

 

“Quando ti è impossibile vedere il tuo avversario,chiudi gli occhi e affidati agli altri sensi…”
 una voce calda e famigliare si fece viva nella sua mente,quella stessa voce che cosi tante volte l’aveva affascinata e incantata con  racconti di draghi e antichi cavalieri .

 

“Padre”.

 

Proprio in quell’istante un ricordo si fece vivo in lei.

 

 

 

 

 

#### Inizio Flash-Back####

 

 

Una risata cristallina e contagiosa si diffuse in tutto l’ambiente circostante.

 

- Ehy  kaggy sei proprio negata- il bambino scosse divertito la testa argentea- imparerai mai a camminare e combattere nello stesso momento? Sembri una papera- continuò ad infierire imitando l’animale a cui la principessina era stata paragonata.

 

Il sovrano non riuscì a trattenere le risate mentre la bambina offesa gonfiava le guancie indispettita

 

- se io sembro una papera tu assomigli ad una scimmia- gridò

 

Inuyasha le si avvicinò – Una scimmia? E perché mai?-

 

Kagome lo guardò divertita e pronta a controbattere con la sua stessa moneta

-perché ti arrampichi sempre sugli alberi,ovvio- la piccolina scrollò le spalle - credi che la mamma sarà contenta di sapere come passi il tuo tempo quando lei non c’è?- Lo minacciò con un sorriso furbo sulle labbra.

 

Inuyasha impallidì immaginando come la madre l’avrebbe sgridato e punito. Più volte la regina aveva beccato il figlio a divertirsi tra le chiome di quegli alti arbusti. Aveva provato di tutto per farlo desistere da quel gioco che lei considerava pericoloso e fuori luogo per un principe . Alla fine la regina Izayoi,aveva capito che la cosa migliore da fare era minacciarlo con quella che il bambino considerava il peggiore dei castighi : privarlo della sua amata spada.

Sbarrando gli occhi il bambino gridò- non puoi farlo,hai promesso di mantenere il segreto-

 

-si che posso,sono una bambina piccola mi perdonerai- ribadì la principessina.

 

Inu- notaisho era scoppiato di nuovo a ridere.Sua figlia aveva davvero un bel caratterino. Nessuno poteva contraddirla,nemmeno il fratello. Per un momento provò pena per suo figlio. Quando la sua piccolina sarebbe cresciuta, Inuyasha avrebbe  dovuto affrontare molti problemi. Immaginava già le liti che sarebbero nate quando Kagome avrebbe raggiunto l’età di marito o si  sarebbe innamorata e Inuyasha,sempre cosi protettivo e geloso nei confronti della sorella,avrebbe avuto molte gatte da pelare, tipo tenere lontani i pretendenti di lei o sfidarli uno ad uno, per essere sicuri che fossero stati degni della sorella.

Ne era sicuro. Kagome da grande sarebbe diventata una donna capace di sottomettere anche gli uomini più difficili. In fondo era figlia di sua madre: Lady Igraine.Una donna che con la sua bellezza ed il suo animo,aveva incantato molti uomini,facendo cadere ai suoi piedi,anche il suo migliore amico,Lord Robert.

Dalla loro unione era nata Kagome,colei che possedeva la bellezza,la grazia e la bontà della madre, lo spirito combattivo e la sua testardaggine del padre …

L’aspetto di una dea,l’animo di una guerriera…

 

“sareste fieri di lei adesso “ pensò osservando i due bambini litigare tra di loro.

 

-Kagome forza riprendiamo il nostro allenamento- separò i due bambini e diede in mano alla figlia una spada di legno.- se non ti impegni non diventerai mai una brava spadaccina e lo sai quanto sia importante che…-

 

-che una principessa sia in grado di difendersi-la bambina interruppe il padre sorridendogli

-lo so padre non fate altro che ripetermelo-

 

La mano grande del sovrano si posò sulla testa della bambina con una dolce carezza

-e perché voglio che tu sia al sicuro piccola mia e…- Si fermò prima di parlare troppo e insospettire la figlia.

 

- e? – continuò kagome.

 

“e evitarti la fine di tua madre piccola mia” scosse la testa triste.

 

-ed è ora di iniziare- ordinò il sovrano posizionandole una benda sugli occhi.

 

-ma cosa?- Kagome non riusciva a vedere piu niente. La benda le oscurava la vista.

 

-Quando ti è impossibile vedere il tuo avversario,chiudi gli occhi e affidati agli altri sensi…-

Kagome fece come gli era stato ordinato. Tentò di concentrarsi,di affidarsi in modo particolare all’udito e all’olfatto. Percepiva la presenza del padre e di Inuyasha. Quest’ultimo le girava in tondo strisciando i piedi,il suo odore poi era inconfondibile.

-Concentrati su i suoni che ti circondano,libera la mente…- il re continuava a sussurrargli quelle parole,senza che la piccola ne capisse realmente il significato.

Quella giornata Kagome si allenò tantissimo ma tutto fu inutile,

Invano tentava di parere on la sua spada i colpi del padre,ma senza aver la possibilità di vederlo,la cosa non era di certo  facile. A peggiorare il tutto contribuivano le battute di Inuyasha che ogni volta le facevano perdere la concentrazione.

Insomma quell’allenamento era stato un vero e proprio falimento…

 

 

####Fine Flash-Back####

 

Le parole del padre le rimbombavano forte nella testa. Quel lontano giorno aveva appreso la potenza e la grandezza del suo sovrano. Dopo che lei aveva fallito più volte quell’allenamento,allora considerato inutile e di poco conto,il re aveva chiamato un suo alleato,uno dei demoni piu forti al suo comando,e le aveva mostrato cosa significasse realmente combattere.

 

Ricordava ancora con nitidezza i movimenti leggiadri e precisi del padre,la precisione dei suoi attacchi,l’attenzione che egli prestava al combattimento,degni del grande sovrano e demone maggiore che era.

 

 

Era stato proprio in quel momento che aveva promesso che un giorno sarebbe stata in grado di combattere proprio come il padre.

 

Dopo duri allenamenti,aveva raggiunto il suo obbiettivo e adesso a distanza di anni,ringraziava il sovrano per averle inculcato l’amore per il combattimento.

 

“devo tenere duro” pensò poco prima che un altro fulmine si abbattesse su di lei. Ancora una volta si era salvata per un pelo.

“ Kagome concentrati” continuava a ripetersi. Di quel passo sarebbe stata costretta ad usare nuovamente i suoi poteri di sacerdotessa e chissà forse ad usare anche la sfera.

“ se vedranno la sfera mi attaccheranno insieme…. Non ho abbastanza forze per affrontare trenta demoni …”

 

Eppure usare i suoi poteri sembrava la sua unica possibilità.

Scosse la testa facendo ondeggiare la lunga treccia.

 

“ non ho scelta” chiuse gli occhi e stringendo la spada tra le mani,portò la lama della spada davanti il proprio volto.

Con molta fatica cercò di seguire il consiglio che il padre gli aveva dato molto tempo prima.

 

“affidati agli altri sensi……”

 

“Concentrati su i suoni che ti circondano,libera la mente….”

 

Quelle parole non lasciavano mai i suoi pensieri.

Rappresentavano come un input per lei,qualcosa che la spingeva a seguire il suo istinto,ad affidarsi ai suoi poteri.

 

Come tanti anni prima,ancora una volta la vista non le permetteva di vedere i suoi nemici,il buio la circondava,eppure adesso riusciva a percepire qualcosa.

 

Due fiammelle azzurre sembravano la attorniavano, quasi avvolgendola a causa del loro flebile splendore…

 

“ le loro anime” pensò scioccata Kagome. Nei lunghi anni trascorsi a seguito di sacerdotesse esperte aveva appreso che alcune di loro erano in grado di percepire le essenze,di vedere le energie vitali di uomini e demoni. Si trattava di un’abilità rarissima e molto utile,capace di aiutare le sacerdotesse a svolgere al meglio i loro ruoli.

 

L’anima era l’essenza della vita,dello spirito di ogni uomo:era l’anima di un individuo a decretare ogni sua azione e pensiero,era l’anima che portava uomini e demoni ad intraprendere la strada del bene o quella del male. E proprio grazie a questo potere che le più grandi sacerdotesse del passato erano state in grado di decretare l’innocenza o la colpevolezza di coloro i quali si presentavano dinnanzi al loro cammino.

 

Fino a quel momento,la principessa non era mai riuscita a fare nulla del genere.

Aveva desiderato molte volte di esserne capace. Sarebbe stato più facile per lei capire realmente le persone che la circondavano,comprendere i loro pensieri ed i loro obbiettivi. Nella sua delicata posizione,non era di certo facile fidarsi di chiunque.

 

Adesso invece percepiva quelle fiammelle con chiarezza.

 

Studiando vari libri,aveva appreso che coloro i quali erano buoni di cuore,giusti e onesti,coloro i quali si battevano in nome dell’amore e della fratellanza,avevano l’anima di colore bianco splendente,accecante quanto i raggi del sole,proprio a voler ricordare il loro essere dediti alla luce,al bene.

 

Chi invece era dedito al male,all’oscurità,coloro i quali compivano azioni malvagie e orribili,avevano l’anima di colore nero,quasi a voler sottolineare la loro appartenenza alle tenebre.

 

“ le loro anime sono azzurre,quindi sono più buoni che malvagi?” pensò  Kagome non comprendendo ancora bene quella capacità.

“perché riesco a vederle? Forse perché sono la reincar..” non concluse il suo pensiero che percepì una fiammella avvicinarsi a lei.

 

Tutto in lei,le suggeriva il pericolo.

 

Senza pensarci due volte,mosse la sua spada,riuscendo,con sorpresa di tutti,sua compresa, a parere il fendente dell’avversario,che a grandissima velocità riprese ad attaccarla.

 

Se prima un minimo di paura aveva mosso i suoi pensieri,adesso l’eccitazione aveva preso il sopravvento. Continuando a tenere gli occhi chiusi,rimanendo concentrata su quelle fiammelle,Kagome parava e fendeva colpi,mettendo in difficoltà i due demoni.

 

-Che diavolo succede.?-gridò uno

 

-Come può parare i nostri colpi? Tiene gli occhi chiusi maledizione ! –

 

I fuorilegge erano a dir poco esterrefatti.

 

-Abbiamo sottovalutato quella mocciosa,forse ci conviene intervenire ed aiutare quei due … -

 

-Questa situazione non mi piace proprio-

 

-Fermi- ordinò imperioso la voce del loro capo-non azzardatevi ad intervenire -un sorriso divertito curvò le sue labbra –sono davvero curioso di vedere come va a finire- Dal momento in cui i suoi occhi si erano posati su quella fanciulla,aveva percepito qualcosa di diverso in lei e adesso la ragazza gli stava dimostrando di non essersi sbagliato neanche quella volta.

 

- E’ incredibile non trovi?- sussurrò alla donna al suo fianco che non poté fare altro che annuire.

 

Presto i due demoni decisero di attaccarla in contemporanea. Questo non si rivelò affatto un problema per Kagome. Ormai ci stava prendendo la mano: le piaceva più del dovuto affidarsi all’udito e a quel nuovo potere.

 

Per schivare una folgora,caduta a pochi centimetri da lei,la fanciulla fu costretta a gettarsi per terra.

Quando si rialzò,uno dei due demoni si posizionò dietro di lei. Una lama fredda le sfiorava la pelle delicata del collo.

 

-i giochi sono finiti puttanella- le sussurrò gelido nell’orecchio.

 

La sfera,nascosta  sotto la camicia,prese a brillare più forte,quasi a scottare a contatto con la sua pelle.

 

La sfera percepiva la presenza del demone e ne era inevitabilmente attratta.

 Era naturale.

In fondo il gioiello custodiva l’anima di uno dei demoni più malvagi che erano mai  esistiti, e quello di una grandissima sacerdotessa,Midoriko,della quale Kagome,era la reincarnazione.

 

Giorno dopo giorno,ora dopo ora,minuto dopo minuto, le due anime combattevano all’interno della sfera. La vittoria di uno avrebbe portato alla distruzione dell’altro e volto il potere del gioiello,rispettivamente al bene o al male.

 

Il compito di Kagome era quello di proteggere la sfera e di purificarla dal male che la circondava.

 

Grazie alla principessa le sorti di quell’eterno combattimento,volgevano sempre a favore della potente sacerdotessa. Eppure quando un demone le si avvicinava,l’oscurità che caratterizzava la sua natura,rendeva il gioiello impuro,corrotto,permettendo al potente avversario di Midoriko di prendere il sopravvento.

Lo stesso accadeva quando Kagome provava sentimenti negativi,come in quel preciso istante. Avrebbe voluto uccidere quel demone,eppure la voce della sua coscienza glielo impediva.

 

Prese un profondo respiro- non voglio farti del male,davvero. Lasciami andare, chiedimi scusa per avermi chiamata in quel modo e non ti farò un occhio nero- pronunciò decisa,determinata e sicura di sé.

 

Il demone invece sorrise divertito aumentando la stretta sulla fanciulla.

- non credo che tu sia nella posizione di darmi ordini mocciosa- rispose l’altro.

 

Kagome scrollò le spalle e divertita disse – io ti ho avvertito-

 

Senza pensarci due volte diede una testata al demone colpendolo proprio sul naso. Senti come un

 

“crack”.

 

“gli ho rotto il naso? ben gli sta”

 

Bankotsu lasciò la presa sulla spada e sulla fanciulla portandosi le mani sul naso sanguinante.

Una gomitata lo colpì in pieno stomaco,con una forza tale da fargli mozzare il respiro.

 

-Cazzo” gridò in preda al dolore.

 

Tuttavia Kagome non gli diede tregua. Era giunto il momento di mettere fine a quel combattimento. Aveva perso già troppo tempo. Con una lieve torsione del busto fece una lieve piroetta su se stessa,concentrando tutte le sue forze sulla gamba destra.

Un calcio,il suo,colpì in pieno volto il demone,facendolo cadere a terra privo di sensi.

 

-io ti avevo avvertito di non farmi arrabbiare.- prese la sua spada e si avvicinò al fratello,Hiten.

 

Questi la fissava con gli occhi sbarrati. In pochi erano riusciti a stendere il fratello e quella ragazza,che tutti avevano sottovalutato,beh ci era riuscita in poco più di due minuti.

 

-dimmi vuoi fare la fine di tuo fratello- disse seria la fanciulla indicando il demone che ancora giaceva a terra sanguinante- o ti arrendi?-

 

Infuriato,offeso per l’oltraggio subito,afferrò tra le mani la sua lancia,pronto a scagliarsi contro Kagome.Avrebbe zittito quella ragazzina e rivendicato l’onore del fratello,cosi facilmente sconfitto da quell’umana.

 

-Hiten ,fermati- gridò imperioso,un uomo,il capo dei banditi,intuì Kagome esaminandolo  attentamente. L’uomo,anzi il demone,alto e slanciato,si imponeva sui suoi sottoposti con forza e decisione. Indossava un completo che gli calzava a pennello,mettendo in evidenza tutti i muscoli. Un paio di pantaloni neri e aderenti,gli fasciavano le gambe muscolose; una casacca verde scuro,gli fasciava aderente l’addome. Il tutto poi era completato da un gilet marrone su cui pendevano due lunghi coltelli affilati. Il suo volto?

Questo era celato da un cappuccio che impediva a Kagome di vederne i tratti,di cogliere il colore dei suoi occhi o quello dei suoi capelli.

 

“ uhm interessante” pensò la principessa.

 

“ se è cosi interessato a proteggere la sua identità,deve essere qualcuno di pericolo,un ricercato forse” ipotizzò curiosa.

 

Non appena il suo capo aveva parlato , Hiten si era immobilizzato e fermato con la lancia ancora in posiziona di attacco.

 

-Ma,me ne voglio occupare io- ribadì –mio fratello …-

 

-tu e tuo fratello avete fatto già troppo- continuò l’altro scocciato dalla loro incapacità-vi siete dimostrati non all'altezza della situazione- scosse la testa sorridendo.-Nessuno vi ha mai insegnato che la cosa più pericolosa per un uomo è quella di sottovalutare una donna?- pronunciò tali parole fissando intensamente Kagome,ricordando la sorellina.

 

 Durante il corso della sua vita aveva più volte sperimentato sulla sua pelle,la rabbia furiosa delle donne. Sapevano essere davvero pericolose quando si ci mettevano. Sua sorella glielo aveva dimostrato un’infinità e in svariati modi:dai pianti isterici,ai ricatti e alle minaccie. Alla fine aveva capito una cosa importante: mai sottovalutare le donne,mai dare per scontato il loro comportamento,i loro pensieri. Ne facevano una ma ne pensavano un’altra,chiedevano una cosa ma in realtà ne volevano una completamente diversa.

 

Kagome  sollevò le delicate sopracciglia perplessa.

 

“mi sta prendendo in giro?”  pensò quando questi afferrò la sua spada e si mise in posizione di attacco.

 

- Prima ti nascondi come un vigliacco in mezzo ai cespugli,mandando in avanscoperta i tuoi uomini e adesso vuoi combattere?-Quelle parole le sfuggirono aspre dalle labbra. Le aveva pensate e senza che se ne rendesse conto,le aveva pronunciato ad alta voce.

 

“ Oh mamma,questa volta l’ho fatta grossa “

 

Non poteva vedere il volto dell’uomo che le stava dinnanzi,ma era sicura che fosse contratto dalla rabbia.

 

Tutto il suo corpo lo era. Lo riusciva a capire dai suoi muscoli,ora in allerta e pronti a scattare, dalla presa ferrea sulla sua spada,le nocche della sua mano erano diventate bianche, o dai ringhi che lasciavano le sue labbra.

 

Una forte aurea demoniaca la investì.

 

“ e’ lui? Pff non lo avrei mai detto” sussurrò sorpresa fissandolo.

 

“ha deciso di combattere? Combattiamo” pensò riafferrando l’elsa della spada,uno sguardo deciso animava i suoi occhi cioccolato.

 

-Fatti avanti- lo provocò sorridendo quando il suo nemico scattò agile verso di lei,pronto,tanto quanto lei, a dar inizio ad un nuovo scontro.

 

 

 


 

Angolino dell’autrice:

 

*si inginocchia chiedendo umilmente perdono* Sorry,sorry,sorry* si nasconde per evitare di ricevere pomodori in faccia* vi avevo promesso che avrei aggiornato nel giro di pochi giorni ed invece,vi ho fatto aspettare un’eternità T.T Scusatemi davvero… ho avuto molti problemi con la connessione internet  >___<  Comunque,eccomi qui…

Allora innanzitutto vorrei iniziare ringraziando tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo… Mi avete resa la ragazza più felice del mondo… i vostri complimenti mi hanno fatta davvero emozionare <3 Questa è la mia prima storia e beh ricevere un tale supporto fin dall’inizio,significa davvero tantissimo per me,quindi grazie di cuore <3

Ringrazio anche chi ha messo la storia nelle preferite,ricordate e seguite e tutti coloro che l’hanno semplicemente letta <3

Questo capitolo lo dedico a tutti voi <3 spero di non avervi deluso XD

 

Adesso passiamo ai chiarimenti XD

Come tutti avrete ben capito,la Kagome che la mia testolina malata ha concepito è una ragazza,anzi una donna testarda,combattiva,coraggiosa,che va contro corrente. Quale nobildonna oserebbe impugnare una spada e combattere? O meglio chi rischierebbe la propria vita per quella di una serva? Come spero avrete ben capito il rapporto che lega Sango e Kagome,è molto forte… non  si traduce ad un semplice rapporto tra padrona e schiava, tutt’altro. Nei prossimi capitoli,approfondirò di più questo legame,spiegando anche come le due ragazze si sono conosciute e allo stesso modo spiegherò qualcosa in più rispetto ai veri genitori di Kagome. Per ora dovrete accontentarvi di questi piccoli accenni XD

Per quanto riguarda questo capitolo cosa ne pensate? Sono riuscita a farvi capire qualcosa sul combattimento tra Kagome,Hiten e Bankotsu? ( Voglio precisare che sono consapevole che nel manga,così come nell'anime Hiten in realta' e' il fratello di Manten e non di Bankotsu,tuttavia mentre scirvevo ho preferito legare Hiten e Bankotsu,invece di Hiten e Manten XD i personaggi che descrivo sono tratta dall'anime/manga di Rumiko Takahashi,ma sono molto diversi da questi XD )Spero vivamente di si XD è il primo combattimento che descrivo in vita mia XD non so nemmeno se quello che ho scritto ha senso oppure no XD e cosa ne pensate del misterioso capo dei banditi?

 

 

Beh anche questa volta vi invito a farmi sapere cosa ne pensate del capitolo in generale, di situazioni o personaggi in particolare <3

 

 

 Qui le immagini XD :

 

 

Hiten e Bankotsu :

 

 

 

 

 


Il vestito del bandito XD ricorda molto quello di Robin Hood XD Il cappuccio però è piu lungo e cela tutto il volto XD

 

Grazie di cuore a tutti <3 Alla prossimaaaaaaaaaaa <3

 

 

Bacioni   

 

 

                DestinyandLove  ∞

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Capitolo 3
*** Enemies ***


 capitolo : Nemici
 

"....." Pensato

-....- Parlato

 

 

 

Una rabbia sovrumana aveva pervaso il suo corpo,portandolo a compiere ciò che aveva precedentemente proibito ai suoi uomini: essere

 

eccessivamente violenti con quella strana ragazza.
  Con la stessa ferocia di un leone in gabbia,con la brutalità di un assassino,si  era avventato sulla nobildonna che lo aveva chiamato codardo,dimenticandosi persino che il suo avversario questa volta era una fanciulla e non i "gentiluomini" con cui era abituato a trattare.
 
Fin da bambino,a causa  dell'educazione ricevuta, gli era stato insegnato a trattare le donne con un certo riguardo,in quanto esponenti del "gentil sesso" e quindi viste come creature deboli,fragili,emotivamente e fisicamente,rispetto agli uomini.
 
Sua madre gli diceva costantemente che ogni donna,sebbene appartenesse a ceti sociali differenti,dovesse essere trattata come una principessa,poiché era proprio la donna a celare al suo interno il mistero della vita stessa.
 
-L'amore di una madre non conosce limiti- gli ripeteva  la sua, quando era  ancora piccolo. All'inizio non aveva compreso bene le sue parole,tuttavia crescendo,si era reso conto di quanto potente e pericoloso,potesse essere l'amore che spinge una madre a proteggere il proprio figlio,a metterlo al mondo,rischiando anche la propria vita,senza timore né rancori.
 
Ogni donna,dunque, non doveva essere trattata con aggressività,ma con dolcezza,
non doveva essere picchiata,né aggredita,ma lodata,venerata,ammirata ed amata giorno dopo giorno.
La dolcezza,la tenerezza,l'amore,doveva spingere ogni uomo a rispettare quelle creature,talvolta fragili e bisognose di aiuto e protezione,talvolta fiere e forti come le antiche regine del passato,talmente belle da sottomettere al proprio volere,i più forti guerrieri,ma allo stesso tempo talmente coraggiose,da esserne la salvezza.
 
 
Fino a quel momento,aveva avuto sempre un certo riguardo per il genere femminile ed in particolare per le giovani fanciulle indifese.
 
Ora invece,ferito nell'orgoglio,portato ad agire in maniera irrazionale,aveva attaccato la donna.
 
" di certo lei non è indifesa,tutt'altro " tentò di giustificarsi.
 
"Io sarei un codardo?ma come si permette? Avermi chiamato così davanti ai miei uomini poi" la sua spada cozzò con quella della ragazza con una potenza tale che, se l'arma che la donna stringeva tra le mani,non fosse stata demoniaca,di sicuro si sarebbe spezzata sotto il peso di quella violenza.


Sebbene fosse riuscita a parere perfettamente il colpo che lui le aveva inferto,la violenza di impatto era stata tale che la donna era notevolmente indietreggiata a causa di quella potenza.
 
 
 
-caspita- si lasciò scappare la ragazza ridacchiando.-finalmente si fa sul serio-
 
" gli occhi le brillano dall'emozione"' pensò stranito l'uomo.
 
-Come facevate a sapere che mi stavo nascondendo al di là della radura?-  curioso voleva capire ciò che quella donna celava così caparbiamente.
 
Lei scrollò le spalle indifferente .
 
“come se fosse una cosa naturale" pensò l’uomo.
 
-Ho avvertito la vostra presenza-disse semplicemente Kagome avanzando verso di lui,pronta a ripartire all’attacco.
 
I loro colpi erano veloci,precisi,perfetti,quasi sincronizzati,come se quello non fosse stato il loro primo combattimento,come se non avessero fatto altro da tutta la vita.
 
Tutti e due riuscivano a prevedere con grandissima facilità le mosse dell’avversario.

 

 


 
“ E’ in gamba,non lo avrei mai detto” Kagome era rimasta particolarmente colpita dalla bravura di quel demone. Ad eccezione di suo padre, Inu-notaisho,non aveva mai conosciuto spadaccini cosi abili.
Eppure il suo avversario sembrava particolarmente portato per la scherma.
 
 I suoi movimenti,i suoi fendenti,erano pari a quelli dei più grandi maestri,pari a quelli di suo padre. Più volte le aveva richiamato alla mente l’immagine del defunto sovrano. La stessa grazia, la stessa precisione li accomunava.
 
“Per essere così bravo,deve aver ricevuto un’ottima educazione …. Tuttavia è solo un bandito” la principessa era a dir poco sconcertata.
 
Eppure ….

Eppure trovava estremamente eccitante quel combattimento.
Stava lottando per la sua vita,per quella della sua amica ma non riusciva a fare a meno di divertirsi.
 
Finalmente dopo molto tempo si sentiva viva,in pace con se stessa  e con il resto del mondo. Era come se avesse riconquistato la sua libertà. Si,finalmente si sentiva libera di vivere come realmente desiderava,libera di agire come voleva,senza regole o imposizioni.

 

Era sempre stato uno spirito indomito,una donna che non si lasciavamo mai sottomettere,eppure più volte era stata costretta a calare il capo,a distogliere lo sguardo a causa del ruolo di prestigio che ricopriva.

 

Adesso invece tutti i suoi problemi,tutti i pensieri e i ricordi che l’affliggevano giorno dopo giorno,sembravano essere stati spazzati via da una ventata d’aria fresca.


Non percepiva più una morsa dolorosa al petto,né cupi sentimenti affliggerla.
Era l’adrenalina ,l’eccitazione tipica del combattimento,a portarla ad agire in quella maniera?
 
Kagome non ne conosceva la risposta,ma per il momento sembrava non interessarle realmente.
 
La sua attenzione era tutta rivolta al suo nemico. Questi continuava a fissarla in maniera ostinata,irritandola molto.
 
- Cosa diavolo avete da fissarmi a quel modo? Non sono di certo un fenomeno da baraccone- scosse la testa infastidita,facendo ondeggiare la lunga treccia corvina.
 
- non mi sembra corretto nei miei confronti .Voi continuate a scrutarmi imperterrito mentre a me non è data nemmeno la possibilità di vedere il vostro volto.- un'insana curiosità la spingeva a voler conoscere i lineamenti di quel viso ancora celato.
 
Un senso di mistero avvolgeva quel demone,affascinando la ragazza che avrebbe voluto osservarlo,perdersi nel suo sguardo,scrutare la sua anima.
 
Non erano forse gli occhi lo specchio dell'anima?
Kagome ne era certa.
 
La giovane fanciulla avrebbe voluto utilizzare l'abilità scoperta da poco,capire se il demone era malvagio oppure no. Certo voleva rapirla,forse venderla come schiava o utilizzarla per ottenere un riscatto,ma in cuor suo percepiva qualcosa di buono in lui. Non riusciva a spiegarselo chiaramente.

 

Kagome era stata sempre molto a brava a capire le persone che gli stavano davanti. Quando aveva conosciuto Sesshomaru ad esempio,non si era fatta abbindolare dal suo sorriso sensuale o dalle sue movenze regali. Non appena i loro sguardi si erano incrociati la principessa aveva compreso che in realtà il demone maggiore non era chi fingeva di essere.

 

Freddo.

 

Si,nel preciso istante in cui il cioccolato dei suoi occhi,aveva incrociato l’oro di quelli di Sesshomaru,aveva percepito qualcosa di freddo,di gelido sfiorarle il cuore in una morsa di paura,di dolore.

In un primo momento non aveva dato particolare importanza a quelle sensazioni,pensando semplicemente che esse derivassero dall’incredibile somiglianza che accomunava Sesshomaru a suo cugino Inuyasha. Tuttavia più tempo passava al fianco dell’attuale principe reggente,più capiva quanto la malvagità muovesse ogni sua azione.

 

Adesso invece non riusciva a percepire nulla del genere.
Come un velo oscurava la sua vista,impedendole di conoscere l'anima di colui il quale gli stava di fronte.
Poco prima aveva avvertito così chiaramente le fiammelle che bruciavano nei petti dei suoi due nemici.
Adesso invece non era così.
 
Non riusciva a sentire o vedere nulla.
 
" che non abbia un'anima?" Scosse la testa. Era impossibile.
Tutti,buoni o cattivi che fossero,possedevano un'anima.
L'animo era l'alito di vita che faceva battere i cuori dei vivi.
 
" perché maledizione,perché ?"
 
-Non avrei più lo stesso fascino se vi svelassi la mia identità non credete?-
 
kagome lo fissò indignata e scocciata per quel suo continuo burlarsi di lei.

-siete uno sbruffone non v'è dubbio.-
 
-sono molto altro mia signora- continuò lui improvvisando un bizzarro inchino suscitando le risate dei suoi sottoposti.
 
Ciò fece infuriare maggiormente la ragazza che sbuffando sonoramente riprese ad attaccarlo.


Sfruttando la distrazione del fuorilegge,ancora chino su se stesso,riuscì a ferirlo alla spalla,prendendolo alla sprovvista.
Un semplice graffio agli occhi di tutti ad eccezione del demone che adesso sembrava più sconcertato di prima.
 

 

 

 

 

 


Ai suoi occhi,la fanciulla che si erigeva dinnanzi a lui, fiera ed indomita,rappresentava un vero pericolo.
 
All'apparenza poteva mostrarsi come una farfalla,delicata e graziosa,ma in realtà la sua natura selvaggia e combattiva ricordava moltissimo quella di un felino.
 
La spalla pulsava dolorosa.
 
Si portò una mano sulla ferita grondante di sangue,constatando che sarebbe guarita nel giro di pochi minuti. Anche in quell’occasione la sua natura demoniaca gli avrebbe salvato la vita,lo avrebbe aiutato a riprendersi più facilmente.
 
"Al diavolo le buone maniere" stringendo la presa sulla sua arma ripartì all'attacco. Se prima aveva provato a contenersi,adesso nulla lo tratteneva più.
Voleva punire la sfrontatezza di quella donna,umiliarla così come lei aveva fatto.
 
Le loro armi si scontrarono nuovamente.
 
I loro corpi erano protesi l'uno verso l'altro,così vicini che le loro gambe si sfioravano.
 
Il volto di lei le arrivava circa sotto il mento poiché più bassa di lui di parecchi centimetri.
 
Sebbene esteriormente apparisse una bambina,lo stesso non si poteva dire per il suo animo. Gli aveva tenuto testa senza particolari problemi e questo lasciava ad intendere che in realtà non la si poteva sottovalutare,ne peggio considerare una facile preda.
 
Le spade incrociate separavano i due corpi.
 
" è così vicina"
 
Era perfettamente consapevole che la cosa più giusta da fare in quel momento sarebbe stata allontanarla da sé con forza,eppure in quella stramba posizione,riusciva a perdersi nel suo dolce profumo,un mix di vaniglia,lilla e sole,un profumo che in quel frangente gli sembrò così famigliare,così come famigliari gli parvero i suoi occhi.


Quando la ragazza sollevò il volto per fissarlo,per la prima volta si immerse nella profondità del suo sguardo da cerbiatta.
 I suoi occhi castano scuro erano incorniciati da folte ciglia,che rendevano lo sguardo di lei più intenso di quanto già non fosse.
 
" un abisso senza fondo" si ritrovò  a pensare stregato,desiderando ardentemente di poterci annegare dentro,sprofondare in quella dolcezza,lasciandosi cullare da quella sensazione di pace che imperversava in lui.
 
"Sono così simili a quelli di..."
 
Si trattenne dal pensare al suo nome.
 
Gli faceva ancora così male ricordare il suo passato, ed in particolare quel dolce angelo che aveva abbandonato,per portare avanti la sua missione,per uccidere quel maledetto tiranno.
 
Non era stato in grado di mantenere la promessa che aveva fatto alla sua migliore amica,a colei che aveva sempre amato alla stregua di una sorella.
 
Lui l'aveva tradita, no peggio l'aveva abbandonata.
 
Ricordava ancora con estrema precisione il dolce volto della bambina. Corti capelli neri,sempre addobbati con fiori freschi e profumati,incorniciavano un viso paffuto. Guance rosse come pomodori maturi risaltavano sul volto pallido,occhi castano scuro,grandi e sempre giocosi,erano lo specchio perfetto del carattere della bambina.
Sempre sorridente,sempre pronta ad aiutare i più deboli,dolcissima ma anche testarda e cocciuta.
 
Era stata la sua ancora di salvezza,il suo porto sicuro.
Aveva desiderato ardentemente di poterle essere d'aiuto alla stessa maniera,eppure....
 
Scosse la testa rendendosi conto di quanto quel momento fosse inappropriato per lasciarsi andare ai ricordi,ricordi che di solito custodiva gelosamente nella sua mente,come protetti da una fredda gabbia di dolore e rimpianti,ricordi che adesso erano stati riportati a galla dallo sguardo cristallino della fanciulla.
 
" pensandoci bene si assomigliano molto...la stessa combattività,la stessa testardaggine,lo stesso sprezzo del pericolo"
 
Non avrebbe mai creduto di ritrovare tutte quelle caratteristiche in una sola donna,ancor peggio in una nobile. Per tutta la vita aveva considerato la sorella come l'unica capace di comportamenti simili,eppure a quanto sembrava si sbagliava di grosso.
 
- si può sapere perché continuate a fissarmi come un ebete?- la fanciulla riportò l'attenzione su di lei.
 
" Che caratterino,a quanto pare odia essere al centro dell’attenzione"
 
- allora vi decidete a combattere o devo presumere che non ne siete più in grado.- un sorriso sensuale incurvò le sue labbra,attirando l'attenzione dell'uomo su di esse.
 
E fu proprio in quel momento che il demone percepì l'impulso di sfiorare la pelle d'avorio della fanciulla,di lasciare che la sua mano vagasse sul suo viso accarezzandone ogni centimetro,perdendosi nella morbidezza di quella pelle vellutata,giungendo fin sulle sue labbra rosse come le fragole mature.
 
" chissà se ne hanno anche lo stesso sapore" 
 
All'improvviso desiderò ardentemente baciarla.
Avrebbe voluto scioglierle la lunga treccia corvina,sprofondare il viso nei suoi capelli,bearsi del suo odore,baciarle lentamente il collo risalendo su per il mento.
Avrebbe voluto lasciare una scia di baci sull'angolo della sua bocca e quando lei avrebbe iniziato a protestare,sicuro che lo avrebbe fatto,far tacere le sue lamentele con un bacio passionale.
 
Si con grandissimo stupore si accorse di come quella ragazza fosse in grado di accendere la passione in lui.

Da quando quella fanciulla aveva messo piede nella radura,lui non era stato in grado di volgere il suo sguardo altrove. La figura di lei lo attirava come una calamita,ipnotizzando la sua mente,le sue emozioni.
 
Deciso di metterla alla prova,le afferrò il polso,strappandole  velocemente la spada di mano,disarmandola senza che lei potesse realmente capire ciò che stava succedendo.
 
- ma cosa...?-la spada della fanciulla venne gettata lontana di qualche metro dal luogo in cui si trovavano i due.
 
" vedremo come se la caverà adesso" sorrise maligno intrappolandola tra le sue braccia,impedendole qualsiasi movimento.

 

Non aveva di certo dimenticato la facilità con la quale poco prima si era liberata dalla morsa di Bankotsu né tanto meno l’espressione dolorosa di lui.

 

La cosa che la rendeva cosi pericolosa? Il suo non arrendersi mai.

 

Anche adesso,stretta tra le sue braccia possenti,cercava di liberarsi,scalciando e dimenandosi come un’ossessa.

 

Le sue labbra si piegarono in un sorriso di vittoria.

 

Facendo attenzione a non ricevere una testata,avvicinò il volto all’orecchio della ragazza

 

-e ora cosa avete intenzione di fare mia signora? Vi arrendete?-

 

 

 

 

 

 

 

 

A quelle parole il cuore di Kagome prese a scalpitare furioso nel petto,non tanto per la sfrontatezza del demone ma più che altro per la vicinanza dei loro corpi.

 

Erano cosi vicini che la principessa riusciva perfettamente a percepire il calore del corpo mascolino che la teneva ferma,la sua potenza,i muscoli protesi delle braccia,l’odore:talmente forte e speziato da mandarla in confusione.

 

Menta,pini,miele …

 

Quella fragranza naturale la spingeva sempre di più verso di lui.

Avrebbe voluto affondare il volto nel suo collo ed inspirare a pieni polmoni quell’aroma che l’incantava.

 

“che diavolo sto pensando” scossa per quei pensieri riprese a dimenarsi.

“ devo allontanarmi da lui e devo farlo il prima possibile”.

 

-mai- la sua voce ferma sorprese il demone- ho affrontato pericoli ben maggiori e di certo non mi lascerò intimorire da voi,sarete voi ad arrendervi a me-

 

“non ho altra scelta” affranta si impose di concentrarsi

“ la utilizzerò un’ultima volta…”

 

 

 

 

 

 

 

“ di quali pericoli sta parlando?” il bandito avrebbe voluto saperne di più “cosa le da cosi tanta sicurezza?”.

Non ebbe il tempo di realizzare nulla che,come poco prima,una luce rosastra avvolse dapprima la figura della fanciulla tra le sue braccia e dopo la sua.

 

Tutto accadde cosi velocemente che a stento capì cosa stesse accadendo.

Percepì uno strano calore propagarsi in tutto il suo corpo,una sensazione di purezza stravolgergli l’animo ed una forza invisibile gettarlo a terra,quasi schiacciandolo.

 

Le braccia che poco prima stringevano contro il suo petto,l’esile corpo della ragazza,adesso abbracciavano la terra.

 

- Capooooo – sentì gridare dai suoi uomini.

 

 

 

 

 

In quel preciso momento tutto le fu chiaro.

Che sciocca che era stata…

 

“perché non ci ho pensato prima?”

 

Ancora stravolta osservava meravigliata quella giovane fanciulla,impavida e cosi caparbia,mentre la sfera dei quattro spiriti,il gioiello più potente mai esistito,brillava sul suo petto.

 

Una splendida luce accecante,avvolgeva il monile,un’aurea talmente pura da lasciare la donna senza fiato,rendendolo un oggetto inaccessibile a tutti,un oggetto tanto raro e potente quanto pericoloso.

 

“ora è tutto chiaro” il velo di nebbia che le aveva impedito di comprendere la precedente situazione,adesso si era completamente dissolto,permettendole di conoscere la verità.

 

Adesso riusciva a spiegarsi molte cose: la sicurezza della ragazza,la facilità con la quale aveva attecchito al suolo i componenti della banda,per non parlare del loro stesso capo.

 

“è cosi giovane eppure dispone di un tale potere “.

Da quando le era stato chiesto di trovare la sfera,si era data moltissimo da fare per non deludere il suo capo. Aveva fatto moltissime ricerche,molti studi,aveva seguito talmente tante piste,da giungere alla conclusione che la custode della sfera dovesse essere di certo una sacerdotessa dai grandissimi poteri.

Non avrebbe mai immaginato che in realtà si trattasse di una ragazzina.

Non le avrebbe dato più di diciotto anni …

 

Eppure non c’erano dubbi.

 

-Ha ciò che cerchiamo … La sfera dei quattro spiriti-

Quel semplice sussurrò tuttavia,giunse perfettamente alle orecchie dei banditi ed in particolare dell’uomo ancora riverso a terra.

 

 

 

 

 

 

 

Non era ancora in grado di sollevarsi. A stento riuscì ad alzare il volto. I suoi occhi incrociarono quelli cioccolato della donna che iniziò ad indietreggiare.

 

“non può essere”

 

La esaminò attentamente notando solo allora,qualcosa luccicare sul suo petto.

 

Laddove i primi bottoni della camicetta,sembravano essere stati strappati via, sulla pelle nivea della ragazza,spiccava qualcosa di piccolo e luminoso.

Mise a fuoco l’oggetto constatando,con grandissima felicità, che si trattasse di una piccola sfera rosata, la shikon no tama.

 

Nella sua mente c’era cosi tanta confusione che gli era impossibile pensare a qualcosa di logico,che gli era impossibile persino agire.

 

Aveva trascorso più di 7 anni alla ricerca di quel monile,aveva sacrificato se stesso,i suoi uomini,la sua felicità e quella delle persone che amava e adesso l’oggetto tanto agognato gli stava proprio davanti.

 

I suoi sentimenti erano un mix di felicità,emozione e angoscia …

Si angoscia,poiché il momento della sua vendetta era finalmente giunto,eppure percepiva un sentimento di inquietudine stringergli il cuore,frenare il suo entusiasmo.

 

I suoi occhi incrociarono quelli della fanciulla.

Con sorpresa notò come la stessa angoscia animava i suoi.

 

“che abbia paura?”

Effettivamente tutti i suoi uomini la fissavano o meglio,fissavano il gioiello che portava al collo.

Di certo la situazione non si stava mettendo bene per lei.

“non compatirla” si auto impose…

“ha ciò che ti serve”

 

-prendete la sfera- ordinò imperioso mettendo a tacere qualsiasi tipo di rimorso.

Doveva prendere quel gioiello.

Doveva farlo a qualunque costo.

Doveva fare in modo che i suoi sacrifici non fossero stati vani…

 

 

Nel giro di pochi istanti i suoi uomini partirono all’attacco,tutti decisi ad impossessarsi della sfera.

 

La ragazza con delle piroette all’indietro,degne delle più abili amazzoni,indietreggiò di molto giungendo laddove precedentemente la sua spada era stata lanciata. Velocemente afferrò l’arma,pronta a ripartire all’attacco,pronta ad affrontare l’orda di fuorilegge.

 

 

 

 

 

 

Il cuore le martellava furioso nel petto.

 

“ in questo momento sono troppo debole per affrontarli tutti.”

“cosa posso fare,cosa posso fare?”

 

ma la voce del demone bloccò tutti.

 

- Fermi- ordinò imperioso riuscendo finalmente a rimettersi in piedi.

 

“maledizione ho perso la concentrazione e l’incantesimo di immobilizzazione è stato spezzato” pensò sconcertata la ragazza. Aveva sperato di poter usufruire dell’immobilità del capo dei banditi,per trovare una via di fuga ed ora invece….

 

L’uomo iniziò ad avanzare verso di lei minaccioso,animato da una nuova determinazione. Giunse talmente tanto vicino a lei che la punta della spada della ragazza,sfiorava il suo petto.

 

- credo che ormai abbiate capito di non essere in un’ottima situazione.- per nulla intimorito si avvicinò a lei.

Sebbene la ragazza  lo avesse sotto tiro,lui continuava ad avanzare imperterrito.

 

“cosa diavolo sta facendo?”

Più lui avanzava,più lei indietreggiava temendo di squarciargli il petto con la sua lama.

 

“perché,perché? Dovrei ucciderlo senza timori. E’ un mio nemico…Perché non riesco a farlo?”

Qualcosa la bloccava,qualcosa le impediva di agire.

La sensazione che quella stramba situazione fosse sbagliata,si fece viva in lei.

 

-se tenete alla vostra vita e a quella della vostra amica- si voltò indietro fissando la dama di compagnia della donna,rimasta immobile e tremante per tutto quel tempo-allora datemi la sfera-una nota di divertimento incrinava la sua voce.

 

Kagome lo fissò sconcertata portando una mano sulla sfera,quasi a volerla proteggere da tutti quegli sguardi bramosi.

 

“non…non posso farlo….”

Una risata isterica abbandonò le sue labbra.

 

-io sono la custode della sfera- piegò il capo di lato lasciando che il suo sguardo vagasse su tutti i presenti – non permetterò mai che questo gioiello…-le sue dita sfiorarono la superficie del monile,mentre gli occhi degli ascoltatori non abbandonavano mai il la sfera né la fanciulla.

- …finisca nelle mani sbagliate- strinse più forte l’impugnatura della spada

-combatterò fino alla fine- pronunciò fiera mentre un vento misterioso circondava la sua figura,lasciando che alcune lunghe ciocche di capelli,sfuggite dalla treccia,si muovessero come se dotate di vita propria.

Lingue azzurre e bianche circondarono la sua figura proteggendola come uno scudo.

Esclamazioni di stupore vennero pronunciate dai presenti.

Quel potere risultava ai loro occhi come qualcosa di assolutamente straordinario.

Qualcuno provò ad avvicinarsi a lei,ma invano.

Era come se un muro invisibile si frapponesse tra la fanciulla e tutti gli altri,impedendo loro di avanzare.

 

 

“come fa ad essere cosi bella anche in questo condizioni?” il capo  dei banditi non riusciva a capire come la donna,che gli stava dinnanzi,sebbene ormai al limite delle sue forze,sebbene indossasse vestiti strappati,sporchi di terra e sangue,potesse attirarlo cosi tanto,non riusciva minimamente a comprendere come fosse in grado di conquistare il suo sguardo,i suoi pensieri,dando vita a sentimenti cosi diversi,cosi contrastanti.

Da una parte avvertiva l’esigenza di impossessarsi della sfera,dall’altra invece desiderava stringere a sé il corpo della donna,sorreggerlo,proteggerlo come il più prezioso dei gioielli.

Sembrava cosi fragile,cosi debole.

 

“è il tuo nemico… “ una vocina sembrò ridestarlo dai suoi pensieri.

 

-vi ucciderò se non mi darete la sfera… questo non è uno scherzo- non c’era tempo per i sotterfugi. La ragazza doveva capire quali erano le sue vere intenzioni.

Nonostante fosse così attratto da quella fanciulla,di certo non l’avrebbe risparmiata se solo avesse osato mettersi sulla sua strada. Aveva uno scopo ben preciso,un obbiettivo e avrebbe fatto di tutto per raggiungerlo. Non era mai stato un assassino,ma se ciò avesse significato ottenere la sfera,avrebbe messo da parte i suoi sentimenti e lo sarebbe diventato.

 

Tuttavia ancora una volta le parole e le azioni della ragazza lo sorpresero.

 

-e allora morirò portando a compimento la mia missione – il tono della sua voce si fece più basso e tremulo – so molto bene che questo è il mio destino… non mi tirerò indietro.- il cuore del demone perse inspiegabilmente un battito,mentre una tristezza infinita si faceva largo in lui. Sentiva lo sguardo della fanciulla su di lui. Era consapevole del fatto che lei non avrebbe mai potuto vederlo,eppure era come se quella strana ragazza fosse in grado di leggere il suo animo.

 

-come potete accettare cosi semplicemente la morte?-le disse  sconvolto da quelle terribili parole. Come poteva una ragazzina come quella non temere la morte? Era innaturale.

Tutti avevano paura di morire: uomini o demoni che fossero.

La morte non risparmiava nessuno…

-la morte non mi spaventa- la sua voce adesso era più forte e stabile- è un destino inevitabile. Qualcosa alla quale non si può sfuggire.- ancora una volta quelle parole lo sorpresero.- ognuno di noi prima o poi si trova faccia a faccia con essa. E’ solo una questione di tempo.A mio avviso è un modo per raggiungere la pace eterna. Il problema non è per chi se ne va…-un sorriso malinconico increspò le sue labbra scarlatte

 

Nessuno dei presenti riusciva a comprendere le sue parole.

 

– e chi resta,chi continua a vivere che soffre realmente. Comprendete le mie parole? Avete mai perso qualcuno che amavate? -

Quella domanda lo prese in contro  piede. Si. Sapeva di cosa la ragazza stesse parlando. Tuttavia perché parlare di questo in un momento del genere? Voleva forse impietosirlo?

 

-io si. La morte mi ha strappato cosi tante persone a me care che è come se allo stesso tempo,avesse portato con sé una parte del mio cuore,la mia felicità,la mia voglia di vivere…-

Avrebbe voluto fissarla negli occhi,capire se le sue parole fossero veritiere o meno,ma il capo di lei era chino e la frangia corvina,celava i suoi occhi.

 

-Conosco perfettamente il dolore che comporta la perdita di una persona che si ama. È per questo che ho promesso sulle tombe dei miei cari che avrei protetto questo mondo.-la fanciulla sollevò il capo permettendo a tutti di fissarla in volto. Sebbene i segni della stanchezza deturpassero il suo bellissimo viso,il suo sguardo riusciva a tenere testa a tutti- ho promesso che non avrei mai permesso che degli innocenti morissero,ho promesso che avrei fatto di tutto affinchè nessun altro provasse il dolore che comporta venir privati dall’affetto di chi si ama. Non posso combattere contro la morte,ma posso farlo contro la violenza,contro la brutalità che comporta l’uccisione di un innocente.- Fissò tutti,uno a uno,come a voler scrutare le loro anime,i loro pensieri più profondi.

 

- Io sono la custode della sfera ed in quanto reincarnazione della somma Midoriko,l’unica capace di utilizzarne i poteri correttamente. Se la sfera cadesse nelle mani sbagliate,il male prevarrebbe e l’oscurità,il dolore e la morte calerebbero sul nostro mondo come un manto eterno,silenzioso e letale…..-

 

 

La sorpresa era dipinta sui volti di tutti.

Ognuno dei presenti conosceva perfettamente la fama che circondava la somma sacerdotessa Midoriko,colei che secoli prima aveva salvato il mondo dalla distruzione,colei che ancora oggi combatteva all’interno della sfera per permettere al bene di prevalere.

Davvero la ragazza era chi diceva di essere?

 

 

“ è impossibile“ nessuno dei presenti riusciva a capacitarsi di come quella umana potesse essere davvero la reincarnazione della somma sacerdotessa.

 

- state mentendo- gridò il capo dei banditi- ciò che dite è impossibile. L’anima della sacerdotessa è dentro la sfera,come può essersi rincarnata in voi?-

 

 

 

 

 

Il fatto che quel bandito ne sapesse cosi molto sulla sfera,sorprese parecchio Kagome.

Ancora una volta si chiese come un fuorilegge come il demone,che si erigeva dinnanzi a lei,fosse cosi colto …

Conoscere particolari del genere non era cosa da tutti.

“deve aver letto parecchi libri,fatto molte ricerche non v’è dubbio”

- mi sorprende che siate così informato. Eppure ciò che dico è la verità. Solo una parte dell’anima della sacerdotessa si trova all’interno della sfera. Il resto si è incarnato in me o meglio si è unito alla mia anima. Comunque non sono qui per darvi spiegazioni o informazioni.- improvvisamente cambiò il tono della sua voce.

-non avrete mai la sfera da me- si sentiva stanca…. Debole….

Era come se qualcosa l’avesse privata di tutte le sue forze.

Era come se la sfera si nutrisse della sua stessa vitalità,delle sue energie. Non era abituata ad utilizzarne il grandissimo potere.Pochissime volte aveva usufruito delle capacità mistiche della sfera,ed ogni volta aveva perso i sensi nel giro di pochi minuti. Nonostante tutto l’allenamento fatto,il suo corpo umano non era ancora in grado di contrastare e convertire l’aurea maligna che caratterizzava la sfera.

Non avrebbe resistito a lungo,ne era perfettamente consapevole.

Ma non si sarebbe nemmeno arresa…

Avrebbe combattuto fino a che anche l’ultimo alito di vita avesse mosso il suo corpo.

Fissò Sango. Leggeva la paura nei suoi occhi.

Avrebbe voluto rassicurala,prometterle che tutto sarebbe andato per il meglio,ma nemmeno lei ne era certa. Tutta la sicurezza che aveva ostentato all’inizio,era svanita,spezzata via dalla stanchezza.

Percepiva il suo corpo farsi sempre più debole,sempre più pesante.

Sarebbe svenuta nel giro di pochi minuti?

Sicuramente.

Mentre il corpo  sembrava non voler più rispondere ai suoi comandi,la sua mente cercava di trovare una via di fuga.

“niente,niente…maledizione non riesco a pensare a niente….”

Improvvisamente percepì qualcosa o meglio qualcuno.

Un dolce sorriso curvò le sue labbra.

- Siamo salve – sussurrò appena prima di scivolare senza forze a terra.

 

 

 

 

Tutti si girarono contemporaneamente verso di lei,guardandola stralunata.

“cosa diavolo sta dicendo? È uscita fuori di senno?” il capo dei fuorilegge era confuso.

“come può considerasi salva se ormai è prossima allo svenimento? “

I suoi occhi non abbandonavano mai la figura accasciata a terra. Si teneva su solo grazie alla spada,opportunamente piantata nel terreno. Il suo volto poggiava sul manico dell’arma,mentre il corpo tremava affannato.

“ a momenti la sfera sarà mia” vittorioso osservava quella scena pregustando da una parte il sapore dell’imminente trionfo,dall’altra il sapore dell’inadeguatezza,scaturita dai molteplici sentimenti di protezione che provava per quella fanciulla.

Tuttavia proprio in quel preciso istante ogni suo pensiero venne messo a tacere da una serie di odori famigliari,cosi rivoltanti e disgustosi da fargli dolere la testa. Ma non solo. Un odore forte e allo stesso tempo sconosciuto giunse al suo naso. Chi diavolo è?

-le guardie di Sesshomaru- uno dei suoi uomini gridò squarciando quel silenzio innaturale.

Una mano si poggiò sul suo braccio- dobbiamo andarcene da qui- si girò fissando il suo interlocutore. Grandi occhi blu lo fissavano in attesa di una qualche risposta o di un comando.

-non possiamo,dobbiamo prendere la sfera- si allontanò dall’amico avvicinandosi alla ragazza.

Non c’era più tempo.Doveva agire ora.

-Datemi la sfera-

- mai- la ragazza sollevò il viso mostrandogli un sorriso presuntuoso.

“perché sorride a quel modo?”

-non avrò pietà di voi allora- Sollevò la spada sulla sua testa quasi a voler rendere veritiere le sue parole,ma fu costretto a fermarsi quando l’odore sconosciuto,poco prima percepito,divenne più forte,sempre più vicino.

Qualcosa si avvicinò a loro a grandissima velocità,frapponendosi tra lui e la sua preda.

- Kirara – esclamò sollevata la ragazza nascosta dal’enorme corpo di un demone gatto.

-cosa?-riuscì ad esclamare appena prima che la creatura demoniaca gli ringhiasse sporgendo i lunghi e affilati canini.

“protegge la ragazza?”

Provò ad avvicinarsi ma fu costretto ad arrestare la sua avanzata quando l’animale assunse una posizione di attacco.

-capo dobbiamo andare- le grida dei suoi uomini lo riportarono con i piedi per terra.

Le guardie di Sesshomaru erano troppo vicine.

“ maledizione dobbiamo scappare” non poteva permettere che queste trovassero il loro covo. Era troppo pericoloso.

Lentamente incominciò ad indietreggiare senza perdere mai di vista la fanciulla.

Appoggiandosi alla nekomata* si era rimessa in piedi e addirittura era riuscita pure a salirci in groppa.

La cosa che lo sorprese cosi tanto fu l’amore,la devozione che lesse negli occhi del demone gatto.

Era strano,quasi impensabile che un demone appartenente a quella specie,conosciuta per la loro natura selvaggia ed aggressiva,per la loro indomabilità ,fosse cosi attaccato e attento a quell’umana.

Inevitabilmente sbarrò gli occhi quando la Nekomata,Kirara, come l’aveva chiamata la nobildonna,saltò sulle loro teste,atterrando a pochi passi dalla dama della ragazza.

La fanciulla protese la mano verso la sua dama riuscendo a farla salire in groppa al demone gatto.

 Alcuni dei suoi uomini provarono a fermarle,ma la Nekomata riuscì a bloccarli e ad allontanarli a colpi di coda.

La custode della sfera si girò verso di lui, fissandolo intensamente.

Ancora una volta ebbe l’impressione che la donna volesse scrutargli l’animo. Quella sensazione non riusciva ad abbandonarlo.

- Addio – sussurò appena dandogli le spalle

– Kirara vai- ordinò al demone gatto che prese il volo allontanandosi velocemente da quel luogo.

-Nooooo….Maledizione fermateli- gridò infuriato provando lui stesso a seguirli. Veloce si muoveva sugli alberi,saltando da un ramo all’altro.

“ me li sono fatti scappare da sotto il naso”

Angoscia….

“no,no,no,non è possibile…”

Disperazione.

“devo rivederla. ”

Abbandono.

“devo riprendere la sfera,devo catturare quella donna”

Due possenti braccia fermarono la sua corsa.

- fermati stupido- un pugno lo colpì in pieno viso facendolo cadere rovinosamente a terra.

La caduta dall’albero era stata talmente forte che quando si rimise in piedi, quasi barcollava.

-sei pazzo? - fissò Bankotsu in viso.Gli aveva dato un pugno,lo aveva fatto cadere da un albero e il pazzo era lui?

- Come ti sei permesso imbecille!- gridò furioso pronto ad attaccarlo.

Doveva inseguire la ragazza,riprendersi il gioiello e adesso ne aveva perso le tracce.

-Imbecille io? Stavi andando incontro alle guardi di Sesshomaru. Vuoi forse morire cagnaccio?- ringhiò l’altro.

-io…io…- non si era nemmeno reso conto di ciò che stava facendo troppo concentrato a perseguire il suo obbiettivo.

Il suo migliore amico gli si avvicinò – ci sarà tempo per riprendere la sfera- gli sorrise rassicurante e fiducioso.

- Chi te lo assicura Miroku? E se non dovessimo mai più rivederla?-

- meno male che sono il tuo braccio destro. Saresti perso senza di me stupido mezzo demone- il ragazzo incrociò le braccia al petto e scuotendo il capo come rassegnato. Il sorrisino sfrontato tuttavia si trasformò in un rantolo quando il suo capo lo afferrò per la gola ringhiandogli contro.

- chiamami  ancora cosi e non vedrai mai più il sole sorgere o tramontare chiaro?-

L’uomo annui.

-Sei sempre cosi irascibile Inuyasha?- domandò portandosi le mani al collo,massaggiando la pelle ora livida.

La presa del mezzo demone era stata brutale,ma era consapevole di essersela cercata. Sapeva molto bene quanto il ragazzo odiasse essere additato come mezzo demone. Sebbene fosse quella la sua reale natura,il suo migliore amico non sopportava che glielo si ricordasse. Quella era una croce che si portava dietro da troppo tempo,qualcosa che apparteneva al suo oscuro passato tanto quanto al suo presente e a quello che sarebbe stato il suo futuro.

Chiamato in causa il capo dei banditi si tolse il cappuccio,a dir poco infastidito.

Una cascata di capelli argento gli ricaddero sulle spalle. Tenere orecchiette canine,simbolo della sua mezza natura, presero a muoversi in sincrono sul suo capo.Occhi grandi e dorati come il sole,fissarono con disprezzo il suo interlocutore.

- Non penso che questi siano affari tuoi Miroku. Dimmi come ritrovare la ragazza.- ogni suo pensiero era rivolto alla fanciulla dagli occhi profondi.Lo sguardo della ragazza era come impresso a fuoco nella sua mente.

Miroku scoppiò a ridere.

- Le guardie di Sesshomaru avrebbero già dovuto essere qui.- allargò le braccia indicando il luogo in cui si trovavano.

- sai cosa ha fermato la loro avanzata?-

Inuyasha scosse il capo incapace di rispondere.

-La ragazza- continuò Miroku.- era lei che cercavano.-

Il mezzo demone cosi come tutti gli altri sussultarono sorpresi.

Chi era in realtà quella donna?Cosa aveva spinto Sesshomaru ad ordinare alle sue guardie di addentrarsi nella foresta oscura? Perché cercava la fanciulla? Cosa rappresentava per lui?

-È impossibile- Inuyasha scosse la testa- cosa potrebbe mai volere da lei?

-questo non lo so- Miroku scrollò le spalle- la sfera forse?-

A quelle parole Inuyasha impallidì. Se suo cugino avesse ottenuto la sfera, tutto sarebbe stato vano. La loro fine sarebbe stata inevitabile.

-non penso che sia cosi- sussurrò una figura femminile facendosi largo tra gli altri demoni.

- non ho mai visto quella ragazza prima. Deve essere giunta qui da poco.-pensierosa si avvicinò ad Inuyasha.-sebbene sia una giovane donna,mi è sembrata piuttosto sveglia. Avrà sicuramente capito la vera natura di Sesshomaru. Non gli avrà rivelato nulla della sfera.Le sue parole,le sue intenzioni erano molto chiare. E’ perfettamente consapevole di ciò che accadrebbe se la Shiko no tama finisse nelle mani sbagliate. Non è stupida-

-Come fai ad esserne cosi sicura?- Miroku si intromise nella discussione non capendo dove la donna volesse andare a parare.

- poco fa ha avuto più volte l’occasione di ucciderti Inuyasha- lo fissò negli occhi facendolo sussultare- quella ragazza avrebbe potuto farlo senza problemi. Solo una sacerdotessa dalle grandi capacità può essere la custode della sfera. Riesci ad immaginare quanti vasti siano i suoi poteri?- il mezzo demone si perse nei suoi pensieri.

“ha ragione lei. Non per niente la sfera è il gioiello più potente e desiderato al mondo”

-Eppure non l’ha fatto.-

-Perché?- perché non aveva messo fine alla sua vita? Erano nemici. Lui voleva farle del male. L’avrebbe uccisa senza esitare.

“Bugiardo” sussurrò una voce nella sua mente “ non le avresti torto un capello”

schifato verso se stesso,verso quella sua mezza natura che lo rendeva cosi debole,volse il suo sguardo altrove.

-Credo che lei abbia percepito qualcosa di buono in te…- il suo sguardo si legò a quello sorpreso di  lui- tutte le sacerdotesse sono in grado di percepire il pericolo,la malvagità. Forse… forse lei è riuscita a leggere il tuo animo,ad andare oltre le circostanze e le apparenze.-

Che fosse realmente cosi?

Inuyasha non sapeva cosa pensare. Troppi avvenimenti,troppe informazioni,troppe domande.

Quella ragazza l’aveva davvero risparmiato? Era davvero l’unica in grado di utilizzare i poteri della sfera?Perchè Sesshomaru teneva cosi tanto a lei?Perchè non riusciva a togliersi il suo volto,il suo profumo,i suoi occhi dalla testa?

-Cosa faremo adesso?- stanco si portò una mano tra i lunghi capelli.

Una mano si poggiò sulla sua.

-Andrà tutto bene caro-la donne gli sorrise rassicurante- penserò io a tutto.-

Inuyasha annuì mentre i suoi pensieri volavano lontani da quel luogo.

-il nostro non è un addio.... A presto ragazzina-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Nekomata: Il nekomata (猫又? "gatto a due code") è uno yōkai, una creatura soprannaturale della mitologia giapponese evolutasi da un gatto e caratterizzata dalla presenza di una coda biforcuta o addirittura di una seconda coda e dalla capacità di camminare sulle zampe posteriori.

Fonte:Wikipedia

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Holaaaaaaa <3

Scusate per l’enorme ritardo ma ho avuto ancora problemi con la connessione T___T

E si io e il modem non andiamo molto d’accordo ultimamente.

By the way, eccomi qui  con il nuovo capitolo *___*

Devo ammettere che è stato davvero molto difficile scriverlo. Avevo in testa un sacco di idee e non riuscivo a collegarle tra di loro in maniera corretta. Alla fine però,dopo innumerevoli prove, sono soddisfatta del risultato ottenuto XD

Come avete notato il capitolo è molto più lungo dei precedenti XD spero che questo non sia un problema XD

Allora passiamo ai chiarimenti XD

Finalmente viene svelata l’identità del nostro misterioso fuorilegge XD

Nei commenti dello scorso capitolo già molti di voi ci erano arrivati XD

Eh si si tratta proprio del nostro Inuyasha XD da principe a fuorilegge XD bel salto di qualità eh? XD

Ok la smetto vah U___U il mio umorismo ultimamente fa davvero pena T___T

Bello luiiiiii *_____*

 

(l'immagina appartiene ad una pagina Fb : KagomexInuyasha Forever ^___^ )

Vi starete chiedendo perché Inuayasha non ha riconosciuto Kagome vero?

La risposta è semplicissima davvero ma sfortunatamente non potrò darvela adesso… Nei prossimi capitoli sarà tutto più chiaro really <3

Allora vorrei soffermarmi un po’ su Kagome XD

La nostra principessa è la protettrice della sfera,la reincarnazione di Midoriko,il suo potere è davvero grandissimo eppure perché sembra ancora cosi debole?

La Kagome della mia storia è molto particolare ( come ormai tutti avrete capito XD ) E’ forte,indipendente,non si fa mettere i piedi in faccia,vorrebbe salvare il mondo ma è pur sempre un’umana.

Per quanto potente possa essere il suo corpo è fatto di carne e sangue.

Il suo fisico non è ancora in grado di resistere a tutto questo potere. E’ come se la sfera per poter funzionare,si nutrisse delle sue energie. Questo comunque è un problema che si andrà a risolvere a poco a poco.

E Sango?

Beh nella mia storia l’ho immaginata semplicemente non come una cacciatrice di demoni,ma come una semplice dama di compagnia. Perché?

La storia di Sango è molto triste… Un oscuro passato,un dolore implacabile,la perdita delle persone che amava,l’hanno portata a rinnegare se stessa o meglio ciò che sarebbe potuta diventare. ( nei prossimi capitoli capirete meglio XD )

Bah anche qui troviamo la fidata Kirara ,la nostra salvatrice e Miroku il solito sbruffone XD

 Kirara---->

 


Curiosi di sapere chi sia la donna misteriosa? Sembra saperne molto non trovate? E poi la confidenza nei confronti di  Inuyasha ? XD

Scrivetemi nei commenti tutte le vostre idee,i vostri dubbi XD

Anche questa volta vi lascio ringraziandovi tutti. Davvero vi adoro <3

Grazie a tutti quelli che hanno recensito la mia storia, grazie a chi l’ha messa tra le preferite,tra le seguite e a chi semplicemente l’ha letta <3

Un grazie di cuore va a  Yasha 26  ( passate a leggere le sue storia sono bellissime *____*)

che cosi gentilmente mi ha spiegato come ridimensionare le immagini <3 ( spero di riuscire nell’ardua impresa XD ) e a Charly e Beky  che ha realizzato questo bellissimo disegno della nostra Kagome <3


 

 

 

aspetto con ansia le vostre recensioni <3

Bacioniiiiiiiiiiiiii

 

             DestinyandLove 

 

 

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Capitolo 4
*** Il dovere di una principessa ***


Capitolo quattro : Il dovere di una principessa
 
 
 
-......- parlato
"......" pensato
 
 
 
 
 
 
 
 
Arien, Castello di Eldar
 
 
 
 
 
L'acqua calda scivolava sul suo corpo stanco,lavando quei pochi residui di terra e sangue secco.
Tuttavia le ferite ,non ancora rimarginate,bruciavano ancora a contatto con il sapone,costringendola a stringere i denti per il dolore.
 
Eppure non le importava più di tanto.
Era salva.
Nonostante tutto era salva e la sfera al sicuro.
 
Portò una mano sul monile,stringendolo a sé,quasi a volersi assicurare che il gioiello,che stringeva tra le dita,fosse reale e non una mera illusione.
 
Erano passati due giorni dal suo salvataggio,due giorni durante i quali non aveva fatto altro che dormire e recuperare le forze perdute,due giorni trascorsi in bilico tra sogno e realtà.
 
Ripensando a ciò che era accaduto tremava ancora.
Rabbia? Paura?
Non avrebbe saputo dirlo con certezza. L'unica cosa di cui era sicura,era quel fastidioso tremolio che impediva alle sue mani di stare ferme.
 
Per un attimo aveva davvero temuto il peggio.
Nel giro di pochi istanti,l'uomo con il cappuccio,aveva messo in dubbio tutte le sue certezze.
 
Aveva sempre creduto di essere in grado di proteggere la sfera in qualunque situazione o circostanza,aveva sempre ritenuto di essere all'altezza di sua madre Igrenne ,la precedente custode della sfera,ed ancor di più di essere degna di questo titolo.
 
Fin dal primo istante in cui il potente gioiello si era presentato a lei ed il suo destino era stato rivelato,aveva fermamente creduto che sarebbe stata in grado di portare a compimento il suo compito: proteggere la sfera dei quattro spiriti.
 
Cosa le aveva dato quella sicurezza?
Ripensandoci si accorse di non conoscerne la risposta.
 
Forse era stata La consapevolezza che nonostante tutto non si sarebbe mai arresa,forse la certezza che avrebbe combattuto fino alla fine,forse il desiderio di custodire e preservare la purezza dei cuori buoni,di proteggere la vita di chi non era in grado di farlo da sé.
 
Ormai non riusciva a comprenderlo più.
 
-hai un animo forte piccola mia,il tuo sarà un grande destino-
Queste erano state le parole che qualcuno aveva sussurrato dolcemente al suo orecchio poco  prima che la sfera apparisse dinnanzi ai suoi occhi increduli.
 
E lei ci aveva creduto....
Ci aveva creduto con tutte le sue forze,con tutto il suo cuore....
Era la reincarnazione di Midoriko,i suoi poteri derivavano da quelli della grande sacerdotessa,sarebbe stata in grado di portare a compimento il suo compito...
 
Eppure adesso tutto aveva perso senso,tutto le pareva estremamente sbagliato.
 
Era stata sciocca... No peggio stolta...
Si aveva commesso l"errore che suo padre,fin da piccola,le aveva più volte raccomandato di non fare:sottovalutare il proprio nemico.
 
E lei lo aveva fatto...
Aveva sottovalutato quel bandito,aveva preso alla leggera quello scontro e alla fine aveva quasi rischiato di perdere il gioiello
La presa sul  monile si fece più salda.
 
"Qualora la sfera finisse nelle mani di un malvagio"
 
- l'apocalisse giungerebbe inarrestabile sul mondo,portando con se  morte e distruzione- concluse sussurrando con flebile voce quell'inevitabile condanna.
 
- sono stata così stupida-  sconsolata appoggiò l'elegante collo sul bordo della vasca da bagno.
 
- ormai è inutile piangere sul latte versato- cercò di riportare a galla il coraggio e la forza che ormai sembrava aver perso.
 
 Era sempre stata una ragazza forte,sempre pronta ad affrontare tutte le difficoltà con prontezza d'animo...
Ma questa volta non era così...
Un senso di inadeguatezza si era fatto vivo in lei,mandandola in confusione.
 
Che fosse colpa della stanchezza?
 
Per il momento decise semplicemente di rilassarsi e godersi quel bagno confortante,lasciandosi inebriare dal dolce profumo di vaniglia e rosa.
 
Un insieme di dolci odori circondava l'ambiente creando come una bolla di profumi.
 
Avrebbe voluto gettarsi a capofitto tra le coperte del suo morbido letto,circondata da una moltitudine di cuscini,eppure le era impossibile.
Sesshomaru l'attendeva nella sala del trono e lei non poteva mancare.
 
"Di sicuro vorrà che gli racconti la mia disavventura"
Pensò disturbata da tutte quelle eccessive  attenzioni.
" come se non lo sapesse già " scosse la testa perdendo si ancora una volta in una moltitudine di pensieri.
" eppure è grazie a lui se tutto si è concluso nel migliore dei modi."
 
Sebbene le costasse ammetterlo, lei e la sua migliore amica,si erano salvate solo grazie al repentino intervento di Sesshomaru e delle sue guardie.
Sebbene non sopportasse il grande demone,questa volta gli era riconoscente.
 
- sono qui solo per merito suo-
 
 
# INIZIO FLASHBACK #
 
 
 
 Con fatica stringeva tra le mani sporche il morbido pelo di Kirara.
La Kitsune procedeva velocemente fendendo con il corpo felino  l'aria,avanzando inarrestabile verso la loro salvezza.
 
Aveva sempre adorato volare sul dorso del piccolo demone.
Amava sentire il vento sferzarle i capelli,accarezzarle il volto e avvolgerla tra le sue tiepide braccia ma ancor di più amava osservare il mondo dall'alto,con occhi diversi,pieni di gioia e felicità,con occhi che si perdevano nella contemplazione di quell'intrico di colori sgargianti.
 
Cambiare la prospettiva di vista,l'aiutava ad immaginare una realtà,un mondo diverso,un luogo ed un posto dove l"infelicità era come bandita.
 
Questa volta invece tutto le appariva così cupo e offuscato
Non riusciva a percepire altro che le esili braccia di Sango,pronte a sorreggerla e ad impedirle di cadere nel vuoto, il calore di Kirara,la preoccupazione dell'amica.....
 
"Devo evocare l'incantesimo per celare la presenza della sfera."
Con le ultime forze che le restavano ,raggiunse la massima concentrazione.
Nella sua mente,libera ormai da ogni pensiero,il sortilegio apparve assumendo la forma di un antico disegno tribale: un occhio,finestra sul mondo,simbolo della vista e della conoscenza divina,avvolto da lingue di fuoco,simbolo della purificazione e della distruzione
 
" solo l'occhio divino può conoscere ciò che la magia cela" mentalmente pronunciò quelle profonde parole,lasciando che la sfera venisse avvolta da un mantello protettivo,capace di celarne la presenza al mondo estraneo.
 
-anche questa e' fatta- sussurrò sorridendo.
Subito dopo perse i sensi,cadendo in una dormiveglia senza sogni...
 
Sebbene non fosse in grado di muovere il proprio corpo o aprire gli occhi,riusciva a percepire perfettamente la presenza di moltissimi demoni,le guardi di Sesshomaru.
 
Poteva percepire l’aura di ogni componente di quel piccolo esercito.

Erano circondate.
 
- siamo salve mia signora- la voce commossa e rassicurante di Sango le giunse come ovattata.

 

- le pattuglie di Sesshomaru sono venute a salvarci....- le braccia,della sua migliore amica,la strinsero a se dolcemente,quasi a volerla rassicurare.
 
Una dolce sensazione si diffuse in tutte le sue membra affaticate.
 
" Sango,mia dolce amica" pensò desiderando poter ricambiare quella dolcezza.
 
Sollevata si lasciò cullare dall'amore dell'amica mentre le voci di quei demoni si facevano sempre più vicine...
 
- finalmente vi abbiamo trovato.-
 
"Ci stavano cercando? Questa allora non è stata una fortunata coincidenza ?"
 Aveva dato per costatato che la loro presenza lì fosse dettata dal fato.

- il principe Sesshomaru ci ha mandato a cercarvi-
 
" non lo avrei mai creduto possibile.... Beh per una volta ha fatto la cosa giusta"

Piu volte aveva creduto che Sesshomaru desiderasse sbarazzarsi di lei.

Con la sua morte infatti,tutti i problemi del demone sarebbero finiti.

Il trono sarebbe stato suo a tutti gli effetti.
 
- principessa! Principessa!..... Dicci cosa e' accaduto umana- una voce irritata si fece largo tra i suoi pensieri,facendola infuriare.
 
"Come osi rivolgerti così ad una ragazza?" Avrebbe voluto gridare a squarciagola e attaccare quel viscido essere che aveva osato trattare in quella maniera così brusca,Sango... Anche se non poteva vederla,Kagome era certa che l'amica stesse tremando per la paura e tenendo gli occhi bassi per la vergogna....
 
- sta bene? E' ferita maledizione....-
 
- a Sesshomaru non piacerà vederla ridotta in questo stato-
 

“come se gli importasse davvero…. “


" sono conciata così male?" Si ritrovò a pensare...
Avrebbe voluto sbuffare,incrociare le braccia e guardare male tutti i presenti. Eppure questo privilegio le era momentaneamente negato.
 
-basta perdere tempo- un demone le si fece più vicino e la strappò dalle braccia di Sango.
Percepì Kirara ringhiare e l'amica protestare.
 
-bisogna portarla a palazzo prima che sia troppo tardi.....- Kagome percepì le braccia del demone stringerla gentilmente.
 
"Almeno sa cosa significhi essere delicato"
 
- volete avere la vostra padrona sulla coscienza?- sbraitò verso Sango - continuando a perdere tempo così morirà dissanguata prima che il sole cali e la luna risplenda in cielo -
 
Se prima voleva semplicemente guardare male il demone che aveva trattato male,adesso invece avrebbe voluto farlo a pezzettini...
 
" delicatezza? Rozzo demone dei mie stivali,aspetta che mi svegli ti farò vedere io...."
 
- A...Avete ragione. Forse è meglio andare.... Vi prego salvatela.- dei singhiozzi sommessi si diffusero per l'ambiente circostante.
 
Ogni singhiozzo era una stilettata al cuore di Kagome.
Non sopportava che Sango soffrisse a causa sua.
Non lo sopportava affatto.
Se la sua amica soffriva,inevitabilmente soffriva anche lei.
 
Tuttavia i suoi pensieri cominciarono a farsi via via sempre più confusi,sempre più ovattati,fino a che anche la sua mente sembrò distaccarsi dalla realtà,non riuscendo a percepire altro che il nulla....
 
 
 
# FINE FLASHBACK #
 
 
- Kagome- la voce di Sango la riportò con i piedi per terra.- lo sai che non gli piace aspettare,per favore esci da la dentro-
 
" si sta facendo troppo tardi,devo sbrigarmi".
 
Portò le mani ai lati della vasca e facendosi forza riuscì ad alzarsi. Sebbene si sentisse come fatta a pezzi,riuscì a mettere i piedi per terra.
 
- ho dormito per due giorni interi e mi sento ancora così distrutta?-
Non riusciva minimamente a comprendere da cosa derivasse quell'assurda stanchezza.
 
Prese una lunga tovaglia e l'avvolse intorno il proprio corpo.
Con passo cadenzato si avviò nella sua camera,lasciando che i lunghi capelli bagnati,gocciolassero sul pavimento scuro.
 
Giunta ai piedi del letto osservò scettica l'abito che Sango aveva preparato per lei.
 
- Sangoooooo - gridò arrabbiata,mentre la risata cristallina della sua amica risuonava allegra per i corridoi del castello.
 
- se la prendo la strozzo- sospirò infastidita mentre con difficoltà indossava l'abito vaporoso...
 
- prima o poi lo faccio su serio...-
 
 
 
 
 
 
Castello di Eldar, porta ovest.
 
 
 
- allora come e' andata? Ha abboccato?- ansioso osservava la donna che gli stava difronte.
Un lungo mantello nero,celava la sua figura da occhi indiscreti e cosa principale dalle guardie di Sesshomaru .
 
Dopo molto tempo,aveva fatto ritorno a palazzo...
Eppure non rivestiva il ruolo che gli aspettava.
Il destino con lui  era stato così beffardo,così ingiusto....
Si nascondeva nell'ombra sebbene quella fosse casa sua.
Non era più principe o sovrano,ma un brigante,un fuorilegge.
 
"Cose da pazzi"
 
Per tutti quegli anni si era imposto di non mettere più piede all'interno di quelle mura, ed ora invece a causa di una stupida ragazzina,aveva infranto la sua promessa.
 
Eppure non avrebbe potuto fare altrimenti..
 
-la sfera deve essere mia,a qualunque costo.-
 
- lo so bene Inuyasha- la risata soffocata della donna,scaldò il suo cuore.
Era da tanto tempo che non vedeva il viso dell'amica così sorridente.
Che fosse dovuto al ritrovamento della sfera?
Non avrebbe saputo dirlo con certezza,eppure da quando quella stramba nobildonna era entrata nelle loro vite,la tensione,che aveva attanagliato i loro cuori,si era come allentata.
 
- Kaede per favore non tenermi sulle spine.- le sue labbra si piegarono in un dolce broncio che fece ridere anche ora di più la donna.
- e' andato tutto come avevamo previsto.-  la mano grinzosa di Kaede strinse quella di Inuyasha.
- Questa volta andrà bene,vedrai non falliremo- sebbene Kaede fosse molto in la con gli anni,conservava ancora una bellezza senza pari,una magnificenza che non derivava dal suo aspetto fisico,quanto dalla forza del suo animo.
 
Inuyasha l'aveva sempre apprezzata per questo.
Anche in quel folle piano,era ancora lei quella a gettarsi senza paure in prima fila.
 
Proprio in quel momento il mezzo demone pregò i Kami,affinché vegliassero
su colei che considerava alla stregua di una nonna.
Non avrebbe sopportato di perdere ancora una volta una persona a lui cara...
Non avrebbe retto al dolore che consegue la perdita di una persona che amava....
 
- vi prego... Fate che tutto vada bene.....-
 
 
 
 
 
 
Castello di Eldar, sala del trono.
 
 
 
 
Imperterrita continuava a fissare la porta chiusa,quella stessa porta che l'avrebbe condotta all'interno della sala del trono,laddove Sesshomaru l'aspettava ormai da parecchio.
 
Sebbene non si addicesse minimamente ad una donna del suo rango,negli ultimi
dieci minuti non aveva fatto altro che sbuffare e imprecare contro la sua dama di compagnia,nonché sua migliore amica.
 
-questa volta non la passerà liscia.....- scosse la testa cercando di sollevare il bordo del corpetto- non ti perdonerò così facilmente Sango-
Kagome era  furiosa. L'abito,che l'amica l'aveva costretto ad indossare,era a suo dire esagerato.
Di certo non rispecchiava i gusti più sobri della principessa.
 
Un pomposo vestito dorato fasciava il suo corpo snello,mettendone in evidenza le curve femminili.
Ciò che dava più fastidio alla ragazza,era l'eccessiva scollatura del corpetto che lasciava scoperto una buona parte del seno.
 
“ maledizione…. Cosa posso fare? “ sebbene di fronte il grande demone avesse sempre assunto un atteggiamento freddo e distaccato,adesso sentiva le guance ardere per l'imbarazzo,al solo pensiero del suo sguardo insistente su di lei.
 
“ormai non posso più tornare indietro” scosse la testa,facendo ondeggiare i morbidi boccoli,abilmente acconciati da Sango.

 

-ormai avrà avvertito di certo la mia presenza-


Poggiando le mani sul massiccio legno,lasciò che lunghe dita affusolate scivolassero su tutta la superficie della porta,giungendo sulle maniglie in oro.
“prima mi deciderò ad entrare,prima questa tortura finirà” con decisione aprì la porta,rivelando la sua presenza.
 
Gli occhi di tutti i partecipi a quello che avrebbe dovuto essere un incontro privato, si soffermarono su di lei...
 
“cosa significa tutto questo? Perché nessuno mi ha detto che sarebbero state tutte queste persone? E cosa principale perché non ho avvertito la loro presenza?”
 
Avanzando tra quella moltitudine di persone,Kagome si interrogava su molti quesiti. Una miriade di pensieri la mandavano in confusione,rendendola più nervosa di quanto già non fosse.
 
“i miei poteri si stanno affievolendo?”
 
“ che cosa vuole realmente da me? “
 
“Non dovevamo semplicemente parlare dell’accaduto?”
 
“perché mi sento così debole e confusa?”
 
“ Sango mi ha detto che voleva discutere del nostro incidente … Perché allora ha riunito tutti i suoi stupidi leccapiedi?”
 
“cosa c’è che non va in me? “
 
“perché?Maledizione….Perché?”
 
Mille domande…. Una sola certezza: la sensazione che qualcosa di sgradevole di li a poco sarebbe accaduto.
 
Contrariamente a quella confusione,a quel disordine,che scombussolavano il suo animo,agli occhi dei presenti Kagome appariva calma e quasi distaccata dalla realtà.
 
Una dea altera e superba,una donna da cui nessuno riusciva a distogliere il proprio sguardo.
Tuttavia,notevolmente contrastanti,erano i sentimenti che provava ognuno di loro.
 
C'era chi la guardava con timore,chi con curiosità,chi con indifferenza,chi con ammirazione,chi con sospetto e chi con desiderio.
 
La fanciulla ormai conosceva troppo bene quegli sguardi…
Uno in particolare la infastidì più del dovuto.
 
 
" Sesshomaru" pensò sconsolata percependo gli occhi del demone esaminarla con una malcelata insistenza.
 
" la finirà mai di essere così inopportuno?" Sebbene fosse una principessa,odiava essere al centro dell'attenzione e peggio essere l'oggetto di desiderio dell'attuale reggente.
Non sopportava tutta quella pressione addosso ed in particolare le risultava estremamente difficile ostentare gentilezza nei confronti di coloro i quali considerava assassini e ladri.
Sesshomaru era uno di questi,anzi il peggiore di questi.
 
" come fa a non capire che lo odio? Cosa devo fare per essere lasciata in pace?"
Durante il suo soggiorno,piuttosto movimentato,a palazzo,Kagome si era accorta di come il grande principe dei demoni, provasse qualcosa per lei.
Desiderio? Ossessione? Amore?
I sentimenti di Sesshomaru le facevano paura… Per quanto tempo avrebbe continuato cosi? Per quanto tempo si sarebbe accontentato solo di qualche scambio di battute? Per quanto tempo sarebbe stata in grado di fingere,di sopportare?
 
Anche se non ne conosceva la risposta,più volte aveva saputo sfruttare la debolezza del demone,per far del bene al suo popolo.Quello era l'unico vantaggio che aveva saputo trarre dalla sua attuale posizione.
 
Aveva salvato delle vite,aveva donato speranza e rassicurazioni alla sua gente…. Ma a quale prezzo?
Rinnegare se stessa,i propri desideri, i proprio voleri.
Fingere giorno dopo giorno,mentire,celarsi dietro una maschera…
 
“il mio cuore non è più puro?”
 
Quella domanda l’assillava continuamente. Era per questo motivo che ultimamente i suoi poteri,le sue abilità,sembravano essere state stravolte?
Potevano le bugie,le menzogne,il dolore,macchiato il suo cuore?
 
“ Cosa devo fare?”
 
Il senso di responsabilità nei confronti del suo popolo e di suo padre,la portavano ad agire in quella maniera.
Nonostante tutto lei non avrebbe mai abbandonato le persone che amava,non si sarebbe mai tirata indietro.
 
Anche se non nel sangue,nel suo cuore,lei era una NoTaishō.
Fiera di quel nome e dell’appartenenza a quella famiglia,non si sarebbe arresa a niente e a nessuno.
 
L’amore,l’affetto,l’educazione ricevuta dalla sua famiglia adottiva,le avrebbe dato la forza e il coraggio di andare avanti,di affrontare ogni tipo di situazione.
 
Sarebbe riuscita a fronteggiare anche Sesshomaru.
Disgusto.
Si un senso di disgusto si faceva strada in lei,ogni qualvolta Sesshomaru si faceva largo tra i suoi pensieri.
"Le sue mani sono sporche del sangue della mia gente" si giustificò mentalmente.
 
"Non potrei mai amare o semplicemente sopportare,colui che ha schiavizzato il popolo di mio padre,colui che ha gioito,se non addirittura assassinato......"
 
Immediatamente fermò il libero fluire dei suoi pensieri,capendo che quello non fosse il momento adatto per farsi sopraffare dai ricordi o peggio dall'odio e dal rancore.
 
" anche se è solo grazie a lui che sono salva,non riesco ad essergli minimamente riconoscente. Non posso....non ci riesco"
 
Sconsolata rimpianse con sofferenza quei tempi in cui,ancora fanciulla innocente, riusciva ad amare con semplicità tutti.... L'odio,il rancore,l'astio,la vendetta erano come banditi dal suo cuore.
Spesso si chiedeva dove fosse finita la Kagome di un tempo.Era ancora lei?
La sua era una maschera? O forse il suo animo si era veramente indurito a tal punto?
 
ancora una volta non era in grado di trovare una risposta.
 
Con la testa colma di tristi pensieri continuò a farsi strada tra i presenti.
"Nobili assassini specializzati nell'arte del furto" così si divertiva a chiamarli.
In fondo  le sue parole li rispecchiavano molto.
Ognuno di loro,senza eccezione alcuna,aveva ucciso,derubato e approfittato di poveri innocenti. Come se questo non fosse sufficiente,giorno dopo giorno,si presentavano a palazzo come se niente fosse,desiderosi di catturare l'attenzione di Sesshomaru e si anche la sua.
 
Peccato che ignorassero,quali fossero i reali sentimenti di Kagome.
 
Tutti i presenti si scostarono,aprendo un varco che le permise di giungere proprio di fronte i troni,su uno dei quali Sesshomaru sedeva composto,nel suo solito atteggiamento di regalità e superiorità.
 
"Crede di già che quel trono gli appartenga? Forse dovrei ricordargli quale sia il suo posto".
 
Trattenendosi dall'esclamare qualcosa di poco adatto a quella situazione,afferrò i lembi del vestito sollevandoli appena.
Fletté le gambe,chinò appena il capo e continuando a guardare il demone negli occhi,senza mai distogliere lo sguardo,realizzò un inchino elegante e assolutamente perfetto.
 
"china la schiena,ma non troppo....non distogliere mai lo sguardo,fissa sempre il tuo interlocutore negli occhi.... Se non lo farai, gli altri potrebbero mal interpretare il tuo gesto...L'inchino non assumerebbe il significato di "sono al tuo servizio" ma "sono il tuo schiavo", e di certo una futura regina non può essere la schiava di nessuno piccola mia."
 
Le parole della madre,risuonarono dolcemente nella sua testa,facendola sorridere.
Anche se a distanza di tanti anni,ricordava  perfettamente con quanta dedizione,sua madre si impegnava,giorno dopo giorno,con l'unico scopo di trasformarla in una perfetta principessa.
 
Ore e ore ad impartirle lezioni di galateo,di bon ton,di portamento.....
Da bambina non aveva mai capito l'importanza di tutte quelle regole,a volte aveva odiato la madre per averle impedito di trascorrere più tempo con il fratello,con il madre o più semplicemente fuori all'aperto.
 
Adesso invece a distanza di anni,le era eternamente grata poiché aveva capito quanto importante fosse curare le apparenze,non mostrarsi mai deboli o sconfitti,quanto fosse utile far credere di essere all'altezza di ogni situazione,quanto fosse fondamentale celare la paura e mostrare indifferenza e superbia.
 
- i nemici di una regina si celano dietro i sorrisi più calorosi- sua madre aveva ragione.
Dopo tutto ciò che aveva passato,aveva capito quanto fosse sbagliato aprire il proprio cuore a tutti. Quanto facesse male riporre la propria fiducia in persone sbagliate.
 A sue spese si era reso conto che il mondo era popolato da persone crudeli.
E forse era stata la crudeltà,che negli ultimi anni l'aveva circondata,a fai indurire il suo cuore,a farla chiudere in se stessa,ad eliminare il sorriso che in passato caratterizzava le sue giornata.
Il dolore l'aveva distrutta.
Ne era perfettamente consapevole.
 
 
- e' un piacere constatare che nonostante tutto quello che avete passato,siete bellissima come sempre,mia cara Kagome.- una mano sulla sua la fece balzare,presa alla sprovvista.
 
Il viso di Sesshomaru era troppo vicino al suo,le mani di lui erano intrecciate alle sue....
 
" mi sono persa qualcosa?"
Sorridendo appena e cercando di trattenere il disgusto,si sollevò allontanandosi dal demone.
 
- il piacere e' mio Sesshomaru- provò a staccare la sua mano da quella dell'uomo,ma fu tutto inutile.
 
" e' peggio di una piovra" constatò sconsolata.
 
-immagino che per voi sia stata una pessima esperienza. Mia cara e' uno strazio immaginarvi da sola e circondata da tutti quei banditi. Ultimamente non fanno altro che darci enormi problemi.-
 
 
Nei minuti successivi,iniziò a raccontare la sua disavventura. Con interesse ascoltò ciò che Sesshomaru,conosceva di quei banditi.
 
"il vigilante della notte" questo era il soprannome del demone con il quale Kagome si era scontrata,il capo di quei banditi che l’avevano assalita.

Gli abitanti del regno l’ avevano chiamato in quel modo poiché il fuorilegge,la cui identità era sconosciuta a tutti,era solito agire accompagnato dall’oscurità: compiva i suoi misfatti durante la notte,come avvolto da un manto di oscurità. Nessuno si accorgeva di lui,se non dopo che il crimine era stato portato a compimento.

 


Si trattava di un gruppo numeroso di demoni e umani noto a molti per aver derubato molte volte il denaro delle tasse,prima che questo avesse messo piede all'interno del castello e che a detta del demone maggiore,aveva portato scompiglio a numerosi nobili.
 
 
Kagome gioì interiormente nel non constatare come quella banda di ladruncoli,rappresentasse una spina nel fianco per Sesshomaru. La sua espressione crucciata e indignata la fecero sorridere.
 
 
Fu proprio in quel momento che apprese con sollievo che Furia,il suo fedele destriero,era a tornato a casa ferito,ma salvo e che era stato proprio grazie al suo repentino rientro che,notata l'assenza della principessa, Sesshomaru,aveva ordinato ai suoi uomini di andare a cercarla.
 
-vi sono debitrice mio signore- sebbene le costasse molto farlo,Kagome si inchinò nuovamente,ringraziando il demone maggiore.
 
Non aveva mai avuto paura di morire.
La sua unica preoccupazione era la sfera dei quattro spiriti e l’incolumità di Sango.
 
- avete salvato la mia vita e quella della mia amica. vi ringrazio-
 
-non avrei potuto fare altrimenti-
Kagome lo fissò in viso,non capendo le sue parole..
- sapete molto bene quanto io tenga a voi e poi siete una di famiglia- sorrise sensualmente.
 
Freddo.
Ancora una volta il cuore di Kagome venne attanagliato da una morsa glaciale.
Lui non era uno di famiglia.
Lui aveva distrutto la sua....
 
- ed è proprio perché siete così importante e preziosa per me che ho provveduto a chiamare una sacerdotessa,un'eccellente guaritrice che si occuperà di voi è del vostro cavallo- Kagome lo fissò sorpresa.+
 
Non si sarebbe mai aspettata nulla del genere. Non da lui.
 
- che la sacerdotessa Kaede,si faccia avanti prego.- con la lunga mano affusolata,Sesshomaru indicò qualcuno nella folla. Kagome si voltò curiosa di conoscere la misteriosa guaritrice.
Che ci faceva una sacerdotessa ad Arien?
Li erano pressoché inesistenti.
 
Il monastero più vicino si trovava a Yaana*,ad almeno tre giorni di cammino,ed anche in quel caso,lei conosceva perfettamente tutte le sacerdotesse.
Quella era la sua seconda casa e i suoi abitanti,la sua seconda famiglia.
 
" potrebbe essere una novizia" si ritrovò a pensare.
 
" impossibile... Matilde mi avrebbe avvisata,infondo e' mio il compito di accogliere le nuove arrivate...."
 
" e se dicesse a Sesshomaru della sfera? " una malsana paura si fece strada in lei.
Si guardò intorno,quasi a voler trovare una via di fuga.
 
" solo l'occhio divino può conoscere ciò che la magia cela"
 
Le parole dell’incantesimo da lei formulato,rimbombarono nella sua testa.
 
"Maledizione lei può percepirne la presenza...questa non ci voleva"
 
Il cuore prese a battere selvaggiamente,tanto velocemente che la testa iniziò a girarle.
 
Una mano,quella di Sesshomaru,sfiorò il suo braccio.
 
- state bene? Siete molto pallida-
 
Kagome lo fissò egli occhi cercando di riprendere un minimo della sua compostezza iniziale.
 
- si.... Si sto bene...- sussurrò senza riuscire a convincere il suo interlocutore.
- sono solo molto stanca.... Ultimamente non dormo molto bene....e poi sono ancora scosso per quanto è accaduto… - confessò.
 
Dietro quella scusa campata per aria,in realtà si nascondeva un fondo di verità.
Ultimamente Kagome era sempre stanca e affaticata,per non parlare del fatto che dormiva appena.
Ogni qualvolta chiudeva gli occhi e si abbandonava al sonno,terribili incubi,grida di terrore e sentore di morte,popolavano i suoi sogni.
 
- io so come aiutarvi- una volte dolce e quieta si fece largo tra i suoi pensieri.
Sbattendo le palpebre confusa,Kagome mise a fuoco l'immagine di un una donna,una vecchietta bassa e con il sorriso sulle labbra.
 
Kagome la guardò strabuzzando gli occhi.
"E' lei la sacerdotessa?"
 
- lasciate che mi presenti mia signora- fece un inchino ma a causa della sua età,ebbe difficoltà a raddrizzarsi.
- vi prego non è necessario- sorprendendo tutti,persino se stessa,Kagome ricambio' il dolce sorriso della donna,prendendola per mano.
 
" che meravigliosa sensazione di calore,di gentilezza,di armonia" era da tanto che la fanciulla non percepiva un animo così puro.
Essendo circondata da assassini,ormai aveva fatto quasi l'abitudine a quella continua e cupa morsa al cuore. Adesso invece,come una ventata di bontà,di bellezza,l'aveva avvolta. Stranamente adesso si sentiva più tranquilla.
 
 
-piacere di conoscervi io sono Kagome- sorrise ancora.
 
- il piacere e' tutto mio,mia signora.-
 
-no... Per favore chiamatemi semplicemente Kagome-
 
 
 
 
 
-mah…..mia signora....io..... Ecco il protocollo reale...- la donna era a dir poco sconcertata.
"Perché vuole rinunciare alle formalità? Gente del suo rango non lo avrebbero mai fatto. Anzi avrebbero goduto al solo sentire ribadire la loro posizione,il loro titolo. Lei invece.... Sembra diversa da ognuno di loro"
 
- Kagome andrà benissimo,non badate ad alcun tipo di protocollo- ribadì la principessa - e Voi invece? Qual è il vostro nome sacerdotessa?-
 
- il mio nome e' Kaede  e provengo da un piccolo villaggio dell'est: Idril,famoso per le strabilianti capacità guaritrici dei suoi dottori e delle sue sacerdotesse.-
 
" convincere lui è' stato facilissimo.... Speriamo che per lei sia lo stesso...."
Silenziosamente Kaede pregò i Kami affinché il suo piano giungesse a compimento nel migliore dei modi. Doveva farlo,per i suoi compagni,per Inuyasha.
 
- oh davvero? Ho sentito molte storie sul vostro villaggio,storie davvero strabilianti. Mi piacerebbe molto imparare qualcosa da voi.- kaede notò come gli occhi della ragazza brillassero eccitati quasi curiosi.
 
" sembra una bambina"
 
- mi prendo cura dell'orfanotrofio giù in città ed ora che giungerà l'inverno,sarà molto più difficile curare tutti quei bambini.- la donna le sorrise dolcemente.
 
" si prende cura di orfani? Interessante"
Kaede ascoltava con trepidazione le parole della principessa.
Il suo compito era quello di raccogliere  più informazioni possibili su di lei...
Avvicinarla,conquistare la sua fiducia.
 
- sarà davvero un grandissimo piacere per me-
 
 
 
 
 
 
- il piacere sarà mio- soddisfatta Kagome congedò la donna che lasciò velocemente la sala,come se…
 
“come se non fosse a suo agio” pensò  dispiaciuta,ma allo stesso tempo consapevole di quali potessero essere i reali sentimenti della sacerdotessa.
 
Quella donna le andava particolarmente a genio…
Percepiva qualcosa di buono,di puro in lei,qualcosa che aveva messo a tacere le sue precedenti preoccupazioni e l’aveva spinta a fidarsi.
Cosa che ormai sembrava aver dimenticato.
Eppure con quella simpatica vecchietta,tutto era stato cosi facile….
Era bastato un suo semplice sorriso per conquistare il cuore della ragazza.
 
 
- noto con piacere che quella donna vi ha fatto un'ottima impressione.- gli occhi di Sesshomaru non lasciarono i suoi- cosa alquanto rara- sottolineo' alludendo al carattere poco espansivo della ragazza. Ormai molti erano a conoscenza del particolare carattere della principessa,del suo essere così diversa.
 
-ma ditemi.... State davvero bene?- senza che lei potesse evitarlo,le labbra di lui si posarono sulla sua mano.
Un gesto elegante certo,ma che in Kagome suscitava solo repulsione.
 
" stammi lontano maledetto" avrebbe voluto gridare a squarciagola.
 
-Come ben sapete ho passato di peggio - sibilò fissandolo negli occhi e sorridendogli gelidamente.
Lui sussultò come preso in contro piede,lasciando finalmente la mano della ragazza,perfettamente consapevole di cosa alludesse la principessa.
 
 
- si avete ragione- gli occhi di Sesshomaru non riuscivano ad abbandonare il corpo della ragazza,il suo viso,le sue labbra.
Delicatamente le scostò alcune ciocche di capelli,lasciando che il suo collo da cigno,rimanesse scoperto.
Successivamente le si avvicinò e sussurrò al suo orecchio.
 
- ecco perché vi voglio al mio fianco,come mia sposa,come mia regina- Kagome tremò leggermente,un mix di paura e di odio,mentre il demone iniziò a sorridere come un ebete,quasi soddisfatto per la reazione della ragazza.
- insieme faremo grandi cose- lasciò un bacio sul suo collo,laddove una piccola ferita,deturpava la pelle perfetta.
 
 
 
" e' una tentazione continua" si ritrovò a pensare staccandosi immediatamente da lei.
"Sfortunatamente non siamo da soli" si rimproverò mentalmente,desiderando che tutti i presenti scomparissero alla velocità della luce.
 
"Voglio farla mia" scosse la testa" no.... Devo farla mia. "
 
Era da molto tempo che ormai si sentiva preda di quelle emozioni. Lui il grande Sesshomaru,conosciuto da tutti come il freddo principe dei demoni,ora era diventato un manichino nelle mani di quella bellissima umana.
 
“anche se è umana,farò di lei la mia signora”
L'attrazione che avvertiva per quella donna era letale.
Più volte si era chiesto cosa lo affascinasse o meglio cosa lo ossessionasse di lei.
Non desiderava solo il  suo corpo, voleva il suo cuore,il suo animo.
Tutto di lei doveva appartenergli.
 
Amava il suo coraggio,la sua determinazione,la sua forza.
Lei era semplicemente diversa,ormai lo sapeva molto bene.
Sorridendo ripensò a tutto quello che gli aveva fatto,a tutto quello che le aveva imposto.
Nessun altro avrebbe potuto affrontarlo con la stessa caparbia,con la stessa sfrontatezza,con lo stesso coraggio,di come aveva fatto lei.
 
Era proprio per questo motivo che la voleva al suo fianco...
Ultimamente non aveva fatto altro che pensare a quanto perfetta,sarebbe stata la loro unione.Insieme avrebbero fatto davvero grandi cose. Ne era certo.
 
 
 
Un inaspettato sorriso curvò le labbra di Kagome,un sorriso di circostanza che di certo non rispecchiava il reale stato d'animo della ragazza.
 
-come vossignoria saprà non e' mia intenzione sposarmi.... Non adesso almeno-
 un sussurro,nulla di più,che tuttavia giunse forte e chiaro alle orecchie di molti,comprese quelle del reggente.
Indietreggiando Kagome lo fissò negli occhi mentre il suo cuore batteva all'impazzata.
 
"E' pazzo? Crede davvero che potrei sposarlo? Dopo tutto quello che mi ha fatto?" stravolta per quella proposta inaspettata e di certo non gradita,la fanciulla non sapeva cosa fare,come comportarsi o più semplicemente cosa dire.
I suoi pensieri erano talmente confusi da renderla ancor più ansiosa.
 
 
“preferirei togliermi la vita piuttosto che sposarlo.”
Una morsa di repulsione,scosse le sue membra. Il solo immaginare quel mostro accanto a lei per il resto della sua vita,la faceva star male.
 
“non posso…. Io non voglio…”
 
Sesshomaru la fissò risentito,quasi adirato.
 
“forse ho esagerato a rifiutarlo cosi apertamente e davanti a tutti poi. Ma cosa si aspettava?Maledizione… E’ per questo motivo che tutti i suoi collaboratori sono qui…?”


Guardandosi intorno notò come molti demoni,gli unici ad aver sentito chiaramente quello scambio di battute, la fissassero a bocca aperta. Eppure nessuno osava fiatare,temendo forse di metter ancor più in imbarazzo i due reali.
 
“credevano che avrei accettato gettandomi strillante su di lui? E poi la sua non poteva considerarsi nemmeno una proposta” disgustata prese a fissare torva Sesshomaru.
 
“ come ha potuto mettermi in una situazione del genere?”
Ancora una volta l’odio prese il sopravvento in lei.
 
Spezzando quell’imbarazzante silenzio,Sesshomaru scoppiò a ridere.
Senza darle il tempo di replicare,veloce come un felino,si avvicinò a lei.
Afferrandola per il bacino,la strinse tra le sue braccia,nascondendo il volto nel suo collo,inspirandone il profumo.
Invano Kagome tentò di allontanarsi da quell’abbraccio forzato.
 
“non fare una scenata …. Trattieniti …. Non davanti a tutti ….”
 
-prima o poi sarete mia- Gelide quelle parole,come mille stilettate,pugnalarono il suo cuore,ferendola ancor di piu.
 
Quella che a molti sarebbe potuta sembrare,una semplice affermazione di sfida,per Kagome,rappresentava un’inevitabile condanna.
Un groppone le salì su per la gola.
“non piangere,non davanti a loro”
 
Non gli avrebbe dato quell’ulteriore soddisfazione. Non lo avrebbe mai fatto.
 
-vi volgo e vi avrò.... A qualunque costo-
 
“A qualunque costo..... A qualunque costo..... A qualunque costo" quelle parole si ripetevano all'infinito nella sua mente.
 
" a qualunque costo" Kagome fissò il demone negli occhi,sorpresa da quella sua determinazione.
 
"Se diventassi sua moglie,se diventassi regina,potrei fare molto più di quanto non possa fare adesso...
Forse potrei essere di maggior aiuto....
Quante vite potrei salvare?"
 
Ormai Kagome aveva perso il conto di quante vite Sesshomaru aveva brutalmente reciso,di quante volte si era rinchiusa nella sua stanza e sul suo letto aveva versato lacrime amare per tutte quelle poveri madri che avevano perso un figlio,un marito,per tutti quei bambini che non avrebbero più potuto godere dell'affetto dei propri genitori,per tutti coloro ai quali la giustizia era stata negata e la vita strappata.
 
Dopo tantissimi anni era ritornata a palazzo,in quel luogo colmo di ricordi così dolorosi,solo ed esclusivamente per rivendicare il regno appartenuto a suo padre,per strapparlo dalle mani di quell'assassino,per aiutare il suo popolo.
Ma durante quel suo breve soggiorno,cosa aveva fatto?
 
Nulla di concreto,nulla di utile....
 
Tutti le avevano voltato le spalle,affiancando Sesshomaru....
 
In quella lotta continua,avrebbe potuto fare affidamento solo su se stessa,solo sulle sue capacità.
 
" e se fosse questa la strada giusta da intraprendere? E se diventando sua moglie potessi cambiare le cose? Quante vite potrei salvare diventando regina?"
 
Ormai aveva perso le speranze.
 
Sotto le spinte della madre Izayoi,era ritornata ad Arien,credendo fermamente che avrebbe potuto governare ,succedere al trono,riportando speranza proprio in quel regno che ormai sembrava esserne privo.
 
Eppure non le era stato possibile.
 
Sebbene l'attuale regina l'avesse designata come sua erede,molti ministri,consiglieri e funzionari imperiali,l'avevano abbandonata,desiderando che al trono salisse un reale esponente della famiglia reale,Sesshomaru,nelle cui vene scorreva il sangue della dinastia dei No Tashio.
Lei era solo la figlia adottiva del defunto sovrano. Nessun legame diretto con la famiglia reale.


Così il regno era stato affidato al grande demone,divenuto attuale reggente.
" da sola non posso fare niente... Per quanto mi sforzi,non mi ascolteranno mai... Temono troppo Sesshomaru per tradirlo"
 
Ormai tutti conoscevano la malvagità e la cattiveria del principe.
Nessuno osava contraddirlo,figurarsi schierarsi contro di lui.
 
"Sposarlo sembra l'unica opzione possibile"
 
Kagome prese un respiro profondo.
 
"sono forte…. Posso,devo farcela”
 
Sorprendendo tutti,persino se stessa,abbracciò Sesshomaru,stringendosi contro di lui.
 
Trattenendo i conati di vomito,si sollevò sulle punte e baciò la guancia,perfettamente liscia del demone.
 
"Ho bisogno di tempo.... Devo riflettere,valutare ogni opzione..."
 
- vedremo alla fine chi l’avrà vinta,vedremo chi cadrà per primo nella trappola dell'altro- sorridendogli sensualmente si staccò da lui.
 
“Sfidandolo mi farò desiderare di più… mi sarà più semplice così farlo sottostare alle mie eventuali condizioni.”
 
-è incredibile come siate sempre premuroso e disponibile con me....siete sempre così premuroso nei miei riguardi...il tutto è' davvero così commovente
 
 
Con un finto tono adulatorio,si rivolse a tutti i presenti,la maggior parte dei quali,aveva capito poco o niente di quello che era accaduto.
Il tutto infatti era avvenuto in pochissimi istanti e nella massima riservatezza.
Più che di uno scambio di battute si trattava di uno scambio di sussurri.
 
- lasciatemi del tempo per riflettere alla vostra proposta...- ancora una volta lo sguardo cioccolato di lei incrociò quello dorato di lui- voglio che il tutto avvenga nella massima riservatezza- ancora sussurri a stento percepibili che tuttavia giunsero perfettamente al diretto interessato.
 Detto questo si staccò da lui,quel tanto che bastava per congedarsi con un lieve inchino.
 
-come desiderate- un sorriso di vittoria curvava le labbra del demone.
 
" non andrà come voi credete. Al mio fianco la vostra vita sarà un inferno" si ripromise la ragazza che senza dargli il tempo di fermarla a passo di carica si catapultò all'infuori della sala.
 
Sollevando di poco l'abito,iniziò a correre per i corridoi.
Una corsa disperata,una corsa liberatoria,una corsa che riportò a galla antichi ricordi.
 
 
 
# INIZIO   FLASHBACK#
 
 
-cosa stai facendo?- una voce squillante giunse alle orecchie di Kagome facendola sobbalzare.


-non lo vedi?- infastidita la bambina sollevò ciò che teneva in mano.
Inuyasha osservò sospettoso la sorella non riuscendo a capire con precisione quale fosse la forma di quell'intreccio di fiori.

 

- e' una ghirlanda stupido.-


- non mi sembra proprio una ghirlanda.... Assomiglia ad un cesto invece-


-e' una ghirlanda ti ho detto..... Stupido,stupido,stupido- Scocciata mise su un tenero broncio che fece sorridere il bambino.


- e va bene e' bellissima sei soddisfatta adesso?-


- ti piace davvero? Voglio regalarla a Stefan- Inuyasha si accorse di come gli occhi della sorella brillassero al solo pronunciare il nome del bambino,un essere umano che non gli andava a genio.


-Stefan? E perché mai dovresti regalarla a lui?- l'infastidiva parecchio pensare che la sorella potesse trovare minimamente interessante quel ragazzo.
 
- perché mi ha detto che quando sarò grande mi sposerà - un sorriso gigantesco curvava le sue labbra.
 
"Quel moccioso.... Come si permette"
Irritato e geloso della sorella le strappò di mano  il frutto del suo duro lavoro,gettandolo a terra.
-quel bamboccio non si avvicinerà a te mai più –


-Inuyasha- strillò a Kagome,mentre calde lacrime rigavano il suo volto paffuto.la bambina strinse forte i pugni iniziando a scalciare e a gridare esasperata.
 
-come hai potuto? Ti odio-
Quelle parole ferirono molto Inuyasha,il cui sguardo dorato,si adombro'. Dispiaciuto chinò il capo.


-mi dispiace-
Le orecchiette canine del bambino si abbassarono quasi a voler confermare le sue parole.
Quella scena fece molta tenerezza a Kagome che non poté fare a meno di abbracciarlo.
 
Anche se sorpreso Inuyasha ricambio' dolcemente l'abbraccio.
Amava Kagome,era la sua sorellina e di certo non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via.
 
"Lei è il mio angelo"
 
- quando saremo più grandi ti sposerò io- sussurrò il bambino sui capelli della piccola che sorrise.


- sono sicuro che sarai la sposa più bella del mondo- il piccolo mezzo demone lasciò un delicato bacio sulla fronte della principessina- non permetterò a nessuno di farti del male....Mai...
 
 
 
 
 
# FINE FLASHBACK #
 
Calde lacrime rigarono il volto di Kagome.
In preda a singhiozzi inarrestabili,si fermò improvvisamente,nascondendosi dietro ad una colonna.
La schiena poggiava sulla superficie fredda e liscia della colonna,mentre le sue mani tentava invano di trovare un appiglio al quale sorreggersi.
 
-bugiardo- incapace di dire o fare altro si abbandonò ad un pianto liberatorio.

-bugiardo…..bugiardo….bugiardo- come a volersi consolare,strinse le braccia al petto,continuando a sussurrare ininterrottamente quella nenia.

 

“non hai mantenuto le tue promesse”

 

“avresti dovuto proteggermi da tutto questo,essere al mio fianco”

 

“perché? Perché non mi sei accanto?”

 

Kagome si lasciò andare ai ricordi.

 

Rammentava perfettamente quando da bambina ,aveva sognato il suo matrimonio.

Come tutte le fanciulle della sua età aveva sognato di riceve una proposta romantica,di sposare un vero e proprio principe azzurro,un cavaliere dolce,premuroso e gentile,un uomo che l’avrebbe amata e venerata per tutta la vita,un marito che avrebbe riempito di gioia ogni istante,ogni momento della sua esistenza. Avrebbe semplicemente voluto avere quello stesso amore che legava i suoi genitori,quel dolce sentimento che li rendeva perfetti ai suoi occhi di bambina.

 

Da piccola aveva identificato la figura dell’uomo ideale in quella del fratello.

Inuyasha era semplicemente il suo tutto e sarebbe divenuto l’uomo più importante della sua vita.

Ne era sicura.

 

Queste sue convinzioni sfortunatamente erano state infrante brutalmente.

Troppo velocemente era stata strappata dai suoi dolci sogni e catapultata nella vita reale.

 

“ dovevi esserci tu al suo posto…perché?”

  

Vari minuti dopo,quando ormai le lacrime avevano smesso di scorrere sul suo viso pallido,Kagome riuscì ad alzarsi a fatica,incamminandosi verso la sua stanza.

La mente  era annebbiata dal dolore e dalla sofferenza,colma di un turbine di desideri e speranze vani ed irrealizzabili,tormentata da ricordi angosciosi.
 
 
 

 

 

 

Sango l'attendeva seduta sul bordo del suo letto con un sorriso genuino stampato in faccia.
 
- come e' andata? Scommetto che non appena ti ha vista e' rimasto senza parole-
Kagome le si avvicinò lentamente e giunta in prossimità del letto,vi si tuffo a peso morto,producendo un grande tonfo.
 
- mi ha chiesto di sposarlo- atona sussurrò quelle parole,che alle orecchie di Sango giunsero come un inevitabile condanna.
 
- Cosaaaaaaaaaa?- il grido della ragazza proruppe quel silenzio immane.

 

-Kagome si sollevò appena fissando l’amica negli occhi.-cosa devo fare? Ti prego dimmi cosa devo fare-

Esasperata si gettò tra le calde braccia dell’amica che prontamente la strinse a se,cullandola dolcemente,proprio come si faceva con i bambini.

 

-andrà tutto bene,vedrai…. Troveremo una soluzione… te lo prometto amica mia,tutto andrà per il meglio- tentò di consolarla mentre con le mani affusolate le carezzava tranquillamente i morbidi capelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arien, Foresta Oscura.

 

 

 

­-sei sicura che non ti abbia seguito nessuno?-

 

-oddio Inuyasha ma per chi mi hai preso? Credi che sia cosi sprovveduta?-

Offesa kaede mise su un tenero broncio che fece sorridere il mezzo demone.

 

-Tutt’altro… sono solo preoccupato lo sai-

 

-si,si lo so bene ormai…. Mi avrai raccomandato di stare attenta almeno cento volte… neanche fossi una bambina di cinque anni-

 

-scusami non volevo offenderti- dispiaciuto chinò il capo,nascondendo gli occhi sotto la frangia.

 

Kaede sorrise intenerita. Era raro vedere il “grande” mezzo demone,dispiaciuto o peggio in colpa per qualcosa.

In quel momento le ricordava moltissimo un cucciolo abbandonato a se stesso.

 

“in realtà lo è…” l’immagine di un bambino ferito ed infreddolito si fece viva in lei,di un piccolo Inuyasha che tremante si gettava tra le sue braccia cercando conforto.

 

-suvvia stavo scherzando…non hai niente di cui scusarti.- la sua mano sfiorò il volto di lui.avrebbe voluto accarezzargli le morbide orecchie canine, ma di sicuro non glielo avrebbe permesso.

 

-in realtà mi piace saperti cosi preoccupato per me… significa che ci tieni molto a questa vecchia signora.-

 

Sorprendendola Inuyasha l’abbracciò di slancio.

- Siete come una madre per me,non dimenticatelo mai-

 

Quelle parole commossero Kaede che ricambiò felice l’abbraccio.

 

-e tu sei il figlio che non ho mai avuto-

Le braccia di Inuyasha strinsero maggiormente la presa sul corpo della donna, perfettamente consapevole di cosa quest’ultima aveva dovuto sacrificare per il bene della loro missione,qualcosa che aveva negato ad una donna,la possibilità di essere felice,di essere amata.

 

-vuoi sapere cosa è successo?- Kaede tentò di sviare il discorso.

Inuyahsa capite le sue intenzioni annuì

 

-come ti è sembrata?-

 

Kaede sorrise ripensando all’incontro con la ragazza.

 

- È una ragazza forte e determinata. Nonostante la sua giovane età ha saputo tener testa a tutti i presenti,compresi Sesshomaru.Era come…._ si interruppe cercando di utilizzare le giuste parole per esprimere i suoi pensieri.

 

-era come se tutti l’adorassero ma la temessero allo stesso tempo.Nonostante sia solo un‘umana,nessuno,demoni compresi,osano mettersi sul suo cammnino.-

 

Inuyahsa rimase fortemente colpito da quelle parole.

“come può un’umana creare tanta soggezione? Chi è in realtà questa ragazza”

 

-mi sembri sorpreso-

-lo sono.non riesco a capire come sia possibile. È un’umana…-

 

-è molto di più… hai forse dimenticato che è la custode della sfera? E poi ti avevo già avvertito.-

 

Inuyasha ricordò quando Kaede,osservando al suo fianco, la ragazza combattere,l’aveva messo in guardia.

Entrambi si erano nascosti tra i folti alberi che circondavano la radura,per osservare meglio quello strambo combattimento.

Sebbene all’inizio avevano fermamente creduto che quello scontro si sarebbe concluso nel giro di pochi istanti,erano stati costretti a cambiare radicalmente idea quando la ragazza aveva mostrato capacità innate,doti che un’umana non avrebbe mai potuto possedere.

 

-non l’ho dimenticato,ma non riesco a capirlo lo stesso.-

 

-comunque sia sono riuscita a parlarle.- Il mezzo demone notò come kaede fosse pensierosa.

- e allora? Come ti è sembrata?-

 

La sacerdotessa lo osservò seria.

 

- mi ha ricordato molto te.-

Inuyasha sobbalzò sorpreso –che diavolo significa?-

 

- Aveva uno sguardo simile al tuo….-sospirò affranta-lo sguardo di una donna spezzata dal dolore,lo sguardo di chi sembra aver perso la speranza-

 

Come una lama affilata si conficcò nel cuore di inuyasha.

Sapeva cosa significassero quelle parole,sapeva cosa comportassero,sapeva quanto male facesse vivere in prima persona quel dolore.

Lui ne era la prova vivente.

Il desiderio di morire,di lasciarsi andare,di abbandonarsi a quell’agonia sperando di trovare la pace nella pace nella morte.

Questi pensieri erano stati suoi,cosi come probabilmente adesso appartenevano a quella ragazza.

 

Si sentì male per lei….

Proprio in quel momento il viso della donna gli apparve dinnanzi gli occhi,riscaldando il suo cuore.

 

“ è cosi strano…riesco a ricordare ogni particolare del suo volto” portò una mano sul cuore sentendolo battere furioso.

 

“ era cosi bizzarra… cosi spontanea quando ci siamo scontrati…”

 

Triste guardo Kaede

“ perché mi fa male immaginare quel volto perfetto contorto dal dolore?”

 

Non riuscendo piu a fissare la donna negli occhi abbassò il capo,nascondendo i suoi occhi dorati sotto la frangia argentea

 

-Non farti coinvolgere dai sentimenti Kaede… -bruscò pronunciò quelle parole,quasi a voler eliminare dalla sua mente,l’immagine di quella nobildonna

 

-dobbiamo portare a compimento la nostra missione… A qualunque costo-

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO DELL'AUTRICE:

  SORRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY

*si nasconde dietro le larghe spalle di Inuyasha*

Me: Inu difendemiiii…. Qui vogliono farmi la pelle T___T

Inu: ben ti sta… stupida autrice,li hai fatti aspettare una vita.. tsè

Me: ingratooo… non è colpa mia T___T  la mia connessione fa schifooo T___T * si inginocchia davanti la stuola inferocita di fan* perdonoooooo

 

 

 OKXD Hola tesoriiiiiiii…

Ho montato questo mini,moltoooo mini teatrino,per chiedervi scusa T___T

Ultimamente ho davvero scoperto quanto la mia connessione possa mettermi i bastoni tra le ruote,impedendomi di postarvi il nuovo capitolo…

Sfortunatamente sono in mezzo ad un trasferimento,ergo quelli della telecom,mi attaccano e staccano la connessione a loro piacimento…

Insomma sono alquanto disperata XD

La buona notizia è che in questo periodo di assenza ho avuto l’opportunità di elaborare al meglio i punti cardinali della storia XD finalmente ho trovato la giusta ambientazione XD Arien <3

Mi piace molto questo nome XD

 

Neh senza ulteriori indugi vi lascio alla lettura del capitolo XD

 

Ecco le spiegazioni più importanti XD

1.In questo capitolo entrano in scena tre nuovi personaggi XD

Igrenne (il cui nome viene solo accennato), madre naturale di  Kagome , Kaede,che se avete capito bene è quella stessa donna che nei capitoli precedenti avete scambiato per Kikyo XP

Delusi? State tranquilli XD la nostra “mummia” preferita sarà presente in questa storia…

Diciamo pure che svolgerà un ruolo fondamentale nelle vicende dei nostri protagosti.

E l’ultimo personaggio presentato è quello di Matilde. Matilde e' un personaggio secondario che per il momento accenno solamente,ma che conoscerete man mano che la storia procede. Comunque giusto per farmi capire meglio la situazione,Matilde e' una sacerdotessa che tiene in custodia in monastero di Yaana,di cui Kagome,in quanto custode della sfera, e' la somma sacerdotessa

2.Nel capitolo cominciano a essere rivelati particolare del passato di Kagome : un’anteprima di come ha ottenuto la sfera,la causa del suo soggiorno a palazzo, la sua frase misteriosa “Come ben sapete ho passato di peggio”,il suo rapporto con Sesshomaru.

Ed è proprio qui che voglio soffermarmi. Non vorrei che iniziaste a considerare kagome come un personaggio “falso” ( pensa una cosa e ne fa un’altra).

Kagome agisce cosi a causa della sua condizione: vorrebbe essere libera,forse essere altrove,vorrebbe vivere una vita semplice,una vita che rispecchi i suoi reali desideri,ma qualcosa la blocca.

Il senso di responsabilità nei confronti del suo popolo,le impedisce di essere felice.

Vorrebbe abbandonare quel castello colmo di ricordi,vorrebbe allontanarsi da sesshomaru,ma come potrebbe farlo se questo comportasse la morte di tante persone?

L’unica cosa certa è che Kagome non è una ragazza egoista che metto il suo bene,i suoi desideri,prima di quello degli altri. Sa quale sia il suo dovere ( da qui deriva il nome del capitolo) ed è pronta a tutto pur di realizzarlo. Un esempio è dato dall’abbraccio e dal bacio che da a Sesshomaru. Sebbene lo odi e lo consideri un assassino, è disposta a tutto per salvare le persone a lei care.

Allo stesso tempo desidera che la proposta di Sesshomaru rimanga per cosi dire segreta.Kagome odia stare al centro delle attenzioni e peggio dei pettegolezzi. Ha bisogno di tempo per riflettere XD

Inoltre ho voluto che Kaede non fosse presente a questo pseudo-dichiarazione?

Perché?

*strofina le mani mentre un sorriso diabolico ricurva le sue labbra* sarà un bella sorpresa XD tra due capitolo all’incirca ci sarà davvero da ridere XD

3.L'incantesimo che si crea nella mente di Kagome e' questo------>

 

 

 

 



L'occhio secondo molte credenze antiche sta ad indicare una conoscenza onnisciente,quasi divina.
Io l'ho interpretato come la facoltà o meglio la capacità di vedere o meno la sfera...
Fino a quando l'incantesimo è' posto sul monile,nessuno è' in grado di percepirne la presenza,tranne proprio sacerdotesse e monaci,la cui vita e' legata inevitabilmente a quella del divino.
Secondo l'interpretazione dei sogni il fuoco è uno dei quattro elementi principali, è distruttore, purificatore, portatore di luce e di calore. Già dall’antichità assume una certa importanza, viene sempre associato, molto comunemente, all’energia pura,alla passione.
E quindi ho associato queste lingue di fuoco all'esigenza di purificare costantemente la sfera.... Qualora la sfera diventasse completamente malvagia,la fine del mondo giungerebbe inevitabilmente. Quindi il fuoco ha due significati relativi alla sfera: quello della purificazione,come condizione necessaria per mantenere l'equilibrio tra bene e male e quello della distruzione qualora l'ago di questa bilancia propendesse per il male.
 

 

 eccovi lA NOSTRA BELLISSIMA kAGOME  <3

Leggenda :
 
1. Arien : nel linguaggio elfico viene tradotto come "luce del sole".
                Nella storia questo nome viene utilizzato per designare il regno di Kagome e Inuyasha,il regno che è sotto il dominio di   Sesshomaru.
 
2. Eldar : nel linguaggio elfico viene tradotto come "stelle".Nella storia questo sostantivo viene utilizzato per designare la  residenza della famiglia reale,il Castello di Eldar ovvero il castello delle stelle.

 
3.Yaana : nel linguaggio elfico viene tradotto come "santuario"
 
4.Idril significa curare


3. kitsune : demone gatto.
 
4. Shikon no Tama : sfera dei quattro spiriti
 
 

 

 

Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo tesoriii <3

Commentate in tanti facendomi sapere cosa ne pensate <3

Bacioniiiii

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Capitolo 5
*** Un futuro incerto ***


Capitolo cinque : Un futuro Incerto
 
 
 
 
-......- parlato
"......" pensato
 
 
 
 
 
 
 
 
Arien, Castello di Eldar
 
 
 
Una dolce melodia si diffuse nella stalla,una ninna nanna delicata,capace di placare anche la più selvaggia delle bestie.
La mano affusolata di Kagome sfiorava delicatamente il manto lucido di Furia,come se quelle carezze potessero placare il suo animo indomito,mentre le sue labbra intonavano quella bellissima nenia.
 
Quando il sole era sorto alto nel cielo,incapace di restare un minuto di più nel suo letto,facile preda di incubi mostruosi,si era velocemente vestita e si era recata nella scuderia,come tormentata da rumorose preoccupazioni.
Dopo l'incidente di una settimana prima, Kagome, a causa di tutti quegli eventi che avevano stravolto la sua vita,primo tra tutti la proposta di Sesshomaru,non aveva avuto minimamente il tempo di andare a trovare il suo cavallo,di constatare di persona se le rassicurazioni del demone e  di Kaede fossero vere o meno,di accertarsi delle sue condizioni.
 
Il che era qualcosa di inconcepibile per lei che considerava Furia come uno di famiglia,qualcosa o meglio qualcuno da proteggere e amare.
Questo suo attaccamento all'animale era dovuto probabilmente al fatto che il cavallo rappresentava l'ultimo regalo ricevuto dal padre,poco prima che questi morisse.
 
Stare vicino all'animale significava percepire al suo fianco la presenza del padre,come se questi non se ne fosse mai andato,come se questi non avesse mai lasciato un vuoto incolmabile nel suo cuore.
Ogni volta che montava a cavallo,il volto del padre si faceva largo tra i suoi pensieri : la voce di lui,le espressioni del suo viso,il suo sorriso amorevole,i suoi rimproveri,i suoi sbuffi esasperati,la sua risata gioiosa.
Una stilettata al cuore sarebbe stata meno dolorosa.
Eppure era qualcosa di cui non ne poteva far a meno.
 
" gli animali capiscono meglio dell'uomo l'amore e la lealtà. Tanto amore darai loro,tanto se non di più ne riceverai."
Il padre era solito ripeterle sempre quelle parole. Nonostante i dubbi della madre,sul buonsenso del marito,Kagome non aveva mai dubitato della grandezza del padre.
 
La fanciulla all'inizio non aveva compreso appieno il significato di quella raccomandazione,ma crescendo si era resa conto di come quelle parole fossero veritiere.
Furia rappresentava per lei un amico,un silenzioso ascoltatore capace di strapparle un sorriso,un battito di gioia,anche in quei momenti in cui lei non avrebbe mai pensato a farlo.Tante volte,quando in lei diventava sempre più insistente e forte il desiderio di scappare e abbandonare tutto,le scuderie erano divenute il suo rifugio,Furia,la sua ancora di salvezza. Più volte,rannicchiata tra quegli innumerevoli fili dorati di paglia,aveva trovato conforto sfogando il suo dolore, permettendo ad un'infinità di lacrime amare di sfregarle il volto,lasciando che l'affetto e l'amore del suo cavallo,il silenzio di quel luogo,curassero le ferite del suo cuore.
Il rapporto che aveva instaurato con Furia era di certo molto particolare e difficile da comprendere,tuttavia  non vi avrebbe mai rinunciato.
 
E così con l'animo colmo di angoscia si era recata li,pronta ancora una volta a cercare di placare il suo animo inquieto.
 
Quando aveva visto l'animale,il suo cuore aveva iniziato a pulsare dolorosamente.
Una lunga garza fasciava gli arti scuri celando agli occhi preoccupati di Kagome,le inevitabili lesioni. Tuttavia qualche goccia di sangue macchiava le garze bianche.
 
A causa di quella che era stata una cavalcata disperata tra radici e sentieri non agibili, Furia si era ferito gravemente.
 
" e' tutta colpa mia"
 
Kaede le aveva spiegato di come si stesse occupando della guarigione dell'animale.
L'anziana sacerdotessa aveva applicato sulle ferite ,degli unguenti di Achillea*, un'erba medicinale proveniente dal nord,utilizzata per facilitare la cicatrizzazione dei tagli e per evitare infezioni.
 
Kagome,constata la preparazione di Kaede,si era subito rassicurata.
Il suo destriero  sarebbe guarito nel giro di pochi giorni.
Eppure adesso,la vista di quel sangue,la faceva sentire quasi inutile.
 
" se non riesco a proteggere le persone che amo,come posso custodire la sfera?"
Quello ormai era divenuto in un pensiero fisso.
 
"Sango,Inuyasha,Furia.... Non sono stata in grado di proteggere nessuno di loro"
Come accadeva di frequente,la fanciulla sentì nascere dentro di se,un sentimento avverso: risentimento,nei suoi confronti,nei riguardi della sfera e del volere degli dei.
Ormai era divenuta un'abitudine incolpare se stessa,le sue debolezze,la sua umanità,per tutti quei terribili eventi che avevano stravolto la sua vita.
" e se fossi stata più forte?"
" e se non lo avessi lasciato solo?"
"e se solo fossi stata li?"
 
Tanti se,tanti quesiti che turbavano la sua già precaria tranquillità emotiva.
 
" Matilde l'ha chiamato atteggiamento auto distruttivo" penso' la ragazza sbuffando mentalmente,incapace di comprendere in prima persona ciò che le passava per la testa e cosa principale cosa avrebbe dovuto fare per mettere a tacere tutti quei pensieri.
 
Ben presto Kagome sposto' la sua attenzione sull'animale,fissandolo negli occhi.
Grandi e scuri,sembravano quasi volessero parlarle.
Le sue mani continuavano ad accarezzare il morbido manto.
Ad ogni carezza,l'animale sembrava quasi inarcarsi  verso di lei,come desideroso di maggiori attenzioni.
 
- sei sempre stato un  cucciolone - afferrando delicatamente la testa dell'animale,appoggiò la sua guancia sul suo morbido muso.
Un dolce abbraccio, una carezza che legava due cuori selvaggi ma desiderosi di affetto e amore.
In realtà Kagome e Furia si assomigliavano molto.
Entrambi apparivano agli occhi degli estranei come animi inquieti ed indomiti,ma in realtà erano solo alla ricerca di amore e attenzioni.
 
-mi dispiace tanto,avrei dovuto fare più attenzione-
 
Un groppone le si formò in gola,e il desiderio di piangere si fece più forte.
 
- che stupida... Non riesco a trattenere le lacrime- tirando su con il naso cercò di asciugarsi occhi umidi. Tuttavia le era impossibile.
 
-non crucciatevi in questa maniera- una voce bassa ma delicata la fece sobbalzare sorpresa.
Asciugandosi velocemente le guancia rigate,la fanciulla si volto' nella direzione dalla quale proveniva la voce.
Kaede avanzò lentamente verso di lei,con passo cadenzato e leggero nonostante la veneranda età.
- perché state piangendo?- l'espressione contraria e preoccupata dell'anziana sacerdotessa,fecero sorridere nonostante le lacrime, la principessa.
 
 - non è niente- tento' di rassicurala.
Quella vecchietta le stava simpatica,più di quanto desse a vedere.
 
- non si direbbe... Sembrate piuttosto angosciata- gentilmente le offrì un fazzoletto.
- asciugate le vostre lacrime.... Sono troppo preziose,non dovreste sprecarle così- le fece l'occhiolino,riuscendo persino a strapparle un sorriso.
 
Kagome era sempre più sorpresa.
" come fa a capire come realmente mi senta?"
La principessa non riusciva minimamente a capacitarsi di come l'anziana fosse in grado di capire i suoi sentimenti più intimi.
Si conoscevano da poco più di  5 giorni,eppure era come se si conoscessero da una vita.
Kaede riusciva perfettamente a comprenderla,a volte più di Sango.
Uno strano legame si era instaurato tra le due donne.
Forse il tutto era dettato dalla posizione che entrambe condividevano.
Entrambe sacerdotesse,entrambe al servizio dei più deboli,entrambi strumenti nelle mani degli dei.
 
- non riesco a farne a meno ultimamente - confessò Kagome amareggiata.
- e come se il mio corpo non volesse fare altro che piangere. E pensare che avevo creduto di avere terminato le lacrime tempo fa.... Invece mi sbagliavo-
 
Kaede fisso' sorpresa la fanciulla. Non conosceva molto del suo passato,però percepiva come un'ombra oscura,un antico dolore che le impediva di essere felice.
Aveva ragione. Quella ragazza le ricordava molto Inuyahsa.
Una sofferenza profonda accomunava i due.
" chissà cosa le e' successo?"
Sebbene quella fanciulla rappresentasse per lei una nemica,sebbene si fosse avvicinata a lei solo per sottrarle la sfera,vederla così fragile e piegata dal dolore,le fecero perdere un battito.
"Sei una calamita per i casi disperati" si rimproverò mentalmente continuando ad osservare quella fanciulla che nonostante le lacrime,nonostante la sofferenza che il suo cuore provava a celare a tutti,ricambiava il suo sguardo dispiegando le labbra rosee in un dolce sorriso.
 
- avete detto che non riuscite a dormire bene... Magari e' solo dovuto alla stanchezza.- la donna afferrò le mani di Kagome - la sonnolenza ha molti effetti negativi...uhm ho qualcosa che fa al caso vostro.-
"Forse così potrò alleviare almeno in parte il male che piega la forza del suo animo"
 
-di cosa si tratta? È un'altra erba medicinale?- se poco fa il suo viso era stravolto da una maschera di sofferenza,adesso una sincera curiosità sembrava animare la ragazza.
Durante il tempo che le due donne avevano trascorso insieme,Kagome aveva imparato a guardare il mondo con occhi diversi,era divenuta consapevole di quello che la natura offrisse giorno dopo giorno agli uomini,doni a volti sottovalutati o totalmente sconosciuti.
 
C'erano così tante erbe medicinali,che Kagome si chiedeva come Kaede facesse a ricordarle tutte e ad utilizzarle senza commettere pasticci.
 
"  sicuramente dipende tutto dall'esperienza e dalla pratica "
 
Kaede era davvero un'ottima guaritrice ed insegnante. Grazie a lei Kagome aveva appreso l'utilità di moltissime erbe,la loro applicazione,il modo corretto per creare diversi unguenti.
Eppure c'erano ancora moltissime altre cose da imparare e conoscere.
 
- si tratta di una tisana alla RODIOLA*, un fiore che cresce ad occidente,nelle lande di Ynir.
Questo bocciolo aumenta la resistenza alla fatica e aiuta l’organismo ad adattarsi alle situazioni difficoltose o ai cambiamenti-
 
Kagome ascoltava come rapita,cercando di memorizzare più informazioni possibili.
- e' perfetto per me - un grandissimo e sincero sorriso curvarono le sue labbra - mi insegnerai a prepararlo?-
Kaede divertita le promise che lo avrebbe fatto certamente.
 
" basta così poco per farla sorridere"  constatò pensierosa.
Sempre più colpita Kaede si rese conto di come quella ragazza la sorprendesse e affascinasse giorno dopo giorno. Non riusciva a capacitarsi di come un'aristocratica come lei,avesse un animo tanto puro e nobile,di come un'infinità dolcezza caratterizzasse la sua persona.Più volte Kaede aveva visto la principessa rivolgere teneri sorrisi ai suoi sudditi,più volte l'aveva vista aiutare chi ne aveva bisogno.
Durante la sua lunga vita Kaede non aveva mai conosciuto nessuno come lei.
A sue spese Kaede aveva compreso quanto  i nobili fossero persone avare e senza scrupoli,capaci di schiacciare  con brutalità e cattiveria i più deboli,chi non era in grado di difendersi da se.
Eppure,sebben appartenesse alla loro classe sociale,lei non somigliava affatto a quei mostri.
Tutt'altro.
Sembrava quasi un angelo sceso dal cielo per portare una ventata d'aria fresca e per spazzare tutta quella malvagità che caratterizzava la corte di Arien.
"Come posso continuare ad ingannarla così?Ce la farò a sottrarle la sfera?"
 
- se riuscissi ad aumentare la mia resistenza fisica,riuscirei ad utilizzare la sfera senza problemi. Dovrò pur far qualcosa per evitare che cada nelle mani sbagliate.-  pensierosa Kagome sussurrò quelle parole ad alta voce,parole che fecero sobbalzare impaurita Kaede.
 
Con gli occhi spalancati e impauriti,l'anziana donna iniziò ad indietreggiare,fino a che non andò a sbattere contro una colonna di marmo,imprecando dal dolore.
Alche' Kagome si volto' sorpresa verso la donna,incapace di comprendere cosa fosse accaduto.
 
 -state bene? Vi siete ferita?- preoccupata la fanciulla accorse al fianco della donna,aiutandola a raddrizzarsi
-cosa.... Cosa avete detto?- sussurrò spaventata Kaede,temendo di essere stata scoperta.
- che così potrò proteggere meglio la sfera.pensavo che foste al corrente che essa si trova sotto la mia custodia - come se niente fosse Kagome porto alla luce il gioiello che splendeva sotto gli abiti.
 
-io....io- le parole le vennero a mancare.
" se le dicessi che ero a conoscenza della sfera sospetterebbe di me?"
Gocce di sudore le imperlarono la fronte.
" cosa posso fare?"
Un senso di ansia ed inquietudine so impadronì del suo corpo,mentre la mente era preda dei suoi ricordi,di quanto per la prima volta aveva incontrato la fanciulla nel bosco,di come quella ragazza fosse stata in grado di tener testa ad un branco di demoni.
" la mia ora e forse giunta?"
 
-ho posto un incantesimo sulla sfera affinché nessuno possa percepirne la presenza.... Nessuno tranne chi possiede il dono della veggenza e voi di certo lo avete. Siete una sacerdotessa-  All'oscuro di quelli che erano i reali pensieri di Kaede,Kagome continuo' la sua spiegazione - solo l'occhio divino può conoscere ciò che la magia cela. Ogni sacerdotessa e' uno strumento nelle degli dei. I nostri occhi sono i loro-
 
-io.....io-
 
-non ho avuto modo di parlarvi prima di oggi. Le spie di Sesshomaru sono abilmente nascoste all'interno del castello,sempre pronte a rivelargli i più cupi segreti.-Kagome l'interruppe di nuovo desiderosa di esprimerle la sua gratitudine,i suoi pensieri.
- nonostante voi foste a conoscenza della presenza della sfera,non avete mai esitato o dato modo di farmi credere che avreste riferito al principe qualcosa al riguardo.- la sua mano strinse quella della sacerdotessa -avete la mia totale fiducia. Per mia sfortuna sono pochissime le persone su cui posso fare affidamento,ma voi senza ombra di dubbio siete una di queste.-
 
- io.... Io non so cosa dirvi mia signora- Kaede era a dir poco spiazzata. Non avrebbe mai creduto che conquistare la fiducia della ragazza sarebbe stato così facile.
Vedendola combattere durante il loro primo incontro,osservando la sua tenacia,la sua forza,si era preparata psicologicamente a dover affrontare mille difficoltà,a dover dare prova delle sue intenzioni, ed invece il tutto si era rivelato più semplice del previsto.
 
Le era semplicemente bastato tacere sulla presenza della sfera.
 
In realtà la donna si era comportata in quella maniera per motivi molto più profondi.
Non essendo sicura che Sesshomaru fosse o meno a conoscenza della shikonitama,aveva preferito non aprir bocca,timorosa di scatenare una guerra per la conquista del gioiello.
Ed ancor aveva preferito tacere, temendo di venire accusata di essere interessata alla sfera.
 
Insomma i motivi che l'avevano spinte ad agire erano stati tutti egoistici e volti al compimento della sua missione.
C'erano ancora troppe domande irrisolte che le frullavano nella mente senza che queste potessero trovare una risposta.
 
La principale era:
"Posso fidarmi di lei? E' un mio nemico o un possibile alleato?"
La vecchia sacerdotessa non riusciva ancora a capire cosa legasse Kagome a Sesshomaru.
"Perché una ragazza come lei si trova in un posto come questo?al fianco di un simile tiranno?"
E non solo.
" cosa lega Kagome a Sesshomaru? Se realmente c'è qualcosa tra i due perché lo ha tenuto all'oscuro della sfera?" le parole della giovane fanciulla non facevano altro che ripetersi all'infinito nella sua mente.
 
 
- Se la sfera cadesse nelle mani sbagliate,il male prevarrebbe e l’oscurità,il dolore e la morte calerebbero sul nostro mondo come un manto eterno,silenzioso e letale…..-
Quella terribile condanna le aveva fatto tremare il cuore.durante la sua lunga vita aveva consultato moltissimi testi sacri,moltissime pergamene,ma nessuna di queste aveva mai accennato ad una profezia del genere.
 
"Che la sua sia stata solo una mera finzione?" No. Non avrebbe mai potuto esserlo, Kaede ricordava la determinazione negli occhi della ragazza,la sua paura al solo pensiero di quello che sarebbe potuto accadere se il gioiello fosse caduto nelle mani del nemico.
" ha rischiato la sua vita per proteggere il gioiello"
Eppure ancora non riusciva a trovare una situazione a tutte quelle domande.
La ragazza che adesso la fissava dispiaciuta e preoccupata,rappresentava per lei un vero e proprio mistero.
 
- vi ringrazio per aver taciuto.... Come anche voi di certo saprete,la sfera e' un'arma troppo pericolosa.- Kagome abbassò gli occhi sul gioiello,perdendosi nelle sfumature rosate del pendente.
 
-una cosa così piccola- le sue dita sfiorarono la superficie della shikonitama.- può essere talmente distruttiva.-
Ed eccolo. L'incubo ricorrente che tormentava le sue notti.
Nella sue mente ritornarono a farsi vivide quelle stesse immagini che popolavano i suoi sogni,impedendole di dormire.
Campi di grano distrutti da lingue di fuoco,acque rosse come il sangue,case,palazzi,chiese e santuari completamente distrutti, strade affollate da mucchi di corpi privi di vita,occhi sbarrati dalla paura,grida di terrore,nell'aria odore di morte e malvagità.
Come accadeva ogni notte,Kagome si fece strada in quella realtà così spaventosa,camminando a piedi nudi sull'erba fredda.
Il gelo sembrava aver preso possesso del suo corpo,come sospinto da una forza invisibile.
Sapeva dove stava andando.....
Sapeva cosa avrebbe trovato....
Quella scena ormai era divenuta ricorrente.
Non voleva vedere ciò che avrebbe visto,non avrebbe voluto sentire ciò che avrebbe sentito....
Avrebbe voluto piantare i piedi per terra,smettere di procedere e scappare lontano...
Questo tuttavia le era impossibile.
Ecco.
I suoi piedi cominciarono a sfiorare l'acqua fredda.
Ecco.
Quella maledetta boa si faceva sempre più vicina.
Ecco.
Lacrime cristalline iniziarono a rigarle il viso pallido.
Ecco.
Le sue mani si tingevano di rosso.
Ecco.
Il sangue macchiava il candore della sua veste,della sua pelle.
Ecco.
Le sue grida di dolore si protendevano nell'aria unendosi a quelle di molti altri.
Ecco.
Finalmente i visi dei cadaveri venivano illuminati da un raggio di sole.
Sango. Kaede . Sua madre. Sesshomaru. Un bambino,il suo Inuyasha.
Occhi spalancati. Grida soffocate. Ferite grondanti di sangue.
 
 
- mia signora....mia signora- Kaede prese a scrollarla
- Kagome- grido' l'anziana impaurita.
Sbattendo le palpebre la giovane fanciulla ritorno' alla realtà,notando solo in quel momento la strana posizione che aveva assunto:si trovava inginocchiata a terra e con il corpo tremante e  scosso da singhiozzi.
Le mancava il respiro.
Gli occhi erano sbarrati,entrambe le mani coprivano le orecchie,quasi a voler allontanare dalla sua mente quelle grida di dolore.
 
-per tutti i Kami state bene?- Kaede si inginocchiò al suo fianco - mia signora state bene?- preoccupata afferrò i polsi della ragazza allontanando le mani dal volto.
-Kagome cosa vi succede ?- preoccupata Kaede accarezzò una guancia alla fanciulla.
 
"Cosa diamine le e' successo?" Ancora spaventata si chiedeva cosa avesse potuto stravolgere così tanto la ragazza.
Tutto era accaduto così velocemente....
Un minuto prima la stava ringraziando,poco dopo i suoi occhi si erano fatti vitrei,bianchi come se non avessero le pupille e come in preda a convulsioni,la fanciulla aveva iniziato a tremare e a rantolare suoni incomprensibili alle sue orecchie.
 
- avete avuto forse una visione?- chiese scioccata per quell'immediata ma sensata ipotesi.
"È mai possibile che abbia un tale dono?"
Kaede non aveva mia conosciuto una sacerdotessa che fosse in grado di prevedere gli eventi futuri,eppure solo questo poteva giustificare la reazione della ragazza.
Le grida di lei risuonavano ancora nella sua mente.
Da quel poco che ne sapeva si trattava di un'abilità innata,un dono che accompagnava fin dalla nascita chi lo possedeva,una dote che permetteva al suo possessore di vedere laddove l'occhio umano non riusciva a giungere,di scorgere il futuro.
 
-cosa avete visto?- l'espressione negli occhi della ragazza non presagiva nulla di buono.
"Sembra terrorizzata" come un macigno pesante si pose sul suo cuore.
Un bruttissima sensazione si fece strada in lei.
 
-vi prego... Voi..voi dovete aiutarmi- un rantolo soffocato uscì dalle labbra di Kagome facendo sobbalzare Kaede.
 
 
 
 
 
 
Tre ore dopo.....
 
 
 
La testa continuava a dolerle insistentemente.
Esasperata portò le mani alle tempie massaggiandole delicatamente,sperando in un qualche sollievo.
Tutto però era inutile.
Si sentiva senza forze,stanca,troppo debole.
" il mio sogno... Ciò che ho visto accadrà veramente?"
Un rantolo di dolore le sfuggì dalle labbra. Rievocare quelle immagini era troppo doloroso per lei: tutto quel sangue,quelle grida,quei corpi...
" corpi...i corpi delle persone che amo....non è possibile"
In quel momento nella mente di Kagome la verità si fece strada e sebbene derivasse da una riflessione per lei troppo dolorosa,non poté fare a meno di sospirare di sollievo.
" non ho visto il futuro,non può essere... Lui è già morto"
Gli occhi cominciarono a pizzicarle,il respiro a mancarle,la mente si annebbiò.
"Noooo" un grido esasperato si levo' dalla sua mente.
" non posso....non voglio ricordare...fa troppo male"
Con grandissima abilità la ragazza riuscì ad allontanare i suoi pensieri da ricordi per lei troppo dolorosi,ricordi che talvolta l'avevano fatta ansimare,gridare e disperare,ricordi che l'avevano spinta a desiderare di morire.
Tutto pur di non ricordare.
 
Cercando di riprendere il suo solito contegno,iniziò a muoversi,quasi incapace di restare ferma.
Sfortunatamente la serra era uno spazio molto angusto e stretto.
Kagome era perfettamente consapevole di quanto quel posto fosse poco adatto per ciò che lei e Kaede avrebbero dovuto fare,tuttavia non aveva trovato nulla di meglio.
 
La serra era l'unico luogo sconosciuto a Sesshomaru,l'unico luogo al sicuro da orecchie indiscrete.
 
Solo lei e i membri della sua famiglia erano a conoscenza dell'esistenza di quella località segreta e allo stesso tempo magica. Una vastissima varietà di fiori e colori,animavano la serra,illuminata dai tiepidi raggi di sole che filtravano dai vetri posti in alto. Giochi di luce si proiettavano su ogni superficie presente,creando un'atmosfera quasi fiabesca.
La serra,che era stata disegnata e progettata dalla madre,rappresentava uno dei luoghi preferiti da Kagome,
La fanciulla ricordava ancora quando da bambina,Izayoi,era solita spiegarle e mostrarle l'importanza e la bellezza di ogni specie vegetale li presente.
Kagome,curiosa fin da bambina,era sempre rimasta incantata dagli insegnamenti della madre,sempre desiderosa di apprendere altro,di conoscere il mondo e tutte le sue meraviglie.
Un tenero sorriso spuntava sulle sue labbra se ripensava alle intere giornate che lei e il fratello erano soliti trascorrere all'interno di quel piccolo mondo,desiderosi di cercare e scoprire nuove specie viventi,sicuri che quegli arbusti,quei bellissimi fiori colorati,celassero esseri mitologici,quali fate e folletti.
 
-che stupidi- sussurrò tra se,mentre un sorriso spontaneo curvava le sue labbra.
-siete molto più bella quando sorridete in quel modo- Kaede sbuco' all'improvviso all'interno della serra,riportandola con i piedi per terra.
-se oggi riesco ancora a sorridere e' solo grazie ai miei ricordi. Sono la cosa più cara che ho.La mia ancora di salvezza- Kagome sorrise amaramente immaginando la figura di un bambino dai capelli argentati e dagli occhi dorati,che correva per la serra,la fissava e le sorrideva muovendo le tenere orecchiette sulla testa.
 
Una morsa dolorosa strinse il cuore di Kagome,facendola ansimare.
Velocemente porto' una mano all'altezza del cuore,stringendo la stoffa dell'abito che le fasciava il busto.
 
"E' incredibile come dopo tutto questo tempo,io soffra ancora così tanto. Ogni volta e' come se ricevessi una stilettata al cuore"
 
Riportando la sua attenzione su Kaede le rivolse un sorriso di circostanza,un sorriso che a differenza di quello precedente,non arrivo' agli occhi ne' illumino' il suo viso.
 
-questa serra e' meravigliosa- l'anziana sacerdotessa tento' di rompere il ghiaccio.
-si lo è davvero. Io e mio fratello venivamo spesso qui a giocare da bambini.- La principessa fisso' Kaede e scrollando le spalle continuo'- adoravamo trascorrere giornate intere qui dentro. nostra madre era costretta a farci uscire con la forza - un triste sorriso curvo' di nuovo le labbra della ragazza. La sua famiglia,le persone che aveva così tanto amato,le mancavano troppo. Era come se ognuno di esse avesse una parte della sua anima,senza la quale Kagome si sentiva estremamente sola e infelice.
Abbandonata a se stessa.
 
"Quanto ancora riuscirai a sopportare cuore mio?"
 
- avete un fratello?- Kaede era a dir poco curiosa. Nel breve periodo in cui aveva soggiornato al castello,non aveva mai visto nessun uomo avvicinarsi alla ragazza,nessuno se non Sesshomaru.
Aveva giustificato ciò ritenendo che Sesshomaru,colui che ai suoi occhi si presentava come un usurpatore,avesse proibito a chiunque di avvicinarsi alla ragazza,geloso o forse terrorizzato,all'ipotesi che questa si potesse innamorare di qualcuno che non fosse il sottoscritto.
Effettivamente era impossibile resistere alla giovane fanciulla.
Anche se Kagome non se ne rendeva assolutamente conto,la ragazza possedeva una bellezza divina,talmente ultraterrena da non poter essere paragonata a quelle della altre nobildonne.
La cosa che più la rendeva affascinante era senza ombra di dubbio il suo carattere forte,il suo coraggio,la sua determinazione.
La conosceva da pochissimo,eppure lei per prima era incantata dalla sua presenza.
 
"Così giovane.... Così capace.... Così potente"
Kaede si era sempre chiesta come una singola ragazza potesse possedere tutte quelle capacità. La risposta le era ancora sconosciuta.
 
Ma adesso che Kagome si era fatta scappare quella piccola informazione sulla sua famiglia,Kaede si pose la domanda se il fratello della fanciulla fosse altrettanto capace e potente e cosa principale se avrebbe potuto rappresentare un pericolo per tutti loro.
 
- si.... Avevo- un tenue sussurro,due parole che fecero adombrare lo sguardo della ragazza,cancellando dal volto il dove sorriso di poco prima.
Il cuore dell'anziana sacerdotessa si strinse in una morsa di tristezza.
"Cosa le e' successo?"
Ancora una volta si fece viva in lei la certezza che quella giovane donna,avesse sofferto più di quanto desse a vedere.
L'eco di quel dolore impediva alla sua anima di essere felice.
" cela il suo dolore dietro una maschera di dolore"
Avrebbe voluto chiederle qualche informazione in più,sapere per poterla aiutare.
Infondo questo era il compito di ogni sacerdotessa.
A loro aspettava curare le anime di persone sofferenti e di certo Kagome era una di queste.
Senza alcuna difficoltà riusciva a percepire quel tormento che giorno dopo giorno l'annullava.
 
- perché avete utilizzato un verbo al passato? E' forse accaduto qualcosa?- mille opzioni sfiorarono velocemente la sua mente ma le sue infondo erano solo congetture.
- vi prego- Kagome la fissò in volto lasciandole presagire una parte del sul dolore - non voglio parlarne.... Non adesso- Kaede dispiaciuta chino' il capo assecondando il volere della ragazza.
- ma certo mi a signora, infondo siamo qui per altre motivazioni- sorridendole dolcemente tento' di rassicurarla. Kagome aveva ragione: quello non era il momento adatto per racconti o terribili ricordi.
Erano giunte sin li solo ed esclusivamente per poter potenziare le capacità di Kagome.
Kaede sapeva che il tutto era molto rischioso.
Aumentare le capacità del proprio nemico,avrebbe rappresentato uno svantaggio per lei eppure quando il volto terrorizzato di Kagome l'aveva supplicata in lacrime,non aveva potuto fare altro che acconsentire a quella richiesta.
" se lo sapesse Inuyasha mi ucciderebbe con le sue stesse mani"
Ormai non aveva altra scelta che portare a compimento la sua promessa
 
- mi avete detto che avete dei problemi con la sfera-
Kagome annui - il potere della sfera e' troppo grande- sospirando prese tra le mani il piccolo monile roseo -il mio corpo umano non riesce a tenere a bada una tale quantità di potere- fissando negli occhi Kaede continuò - e' come se la sfera si nutrisse delle mie forze vitali-
La fanciulla ricordò le innumerevoli volte in cui,dopo aver utilizzato il monile,si era sentita priva di forze,talmente debole da essere in procinto di svenire. L'ultima volta era accaduto quando nel bosco aveva affrontato quei banditi. Ancora una volta nella su a mente comparve l'immagine di quell'uomo il cui volto era rimasto celato al suo sguardo,ancora una volta le fu impossibile smettere di pensare a loro combattimento,alla famigliarità di quella situazione,alla libertà provata.
Si era sentita così viva,così fiduciosa in se stessa che non aveva minimamente tenuto conto di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze.
 
"Sono riuscita a salvarmi per un pelo". Sebbene la sua mente la invogliasse a combattere con più ferocia,il suo corpo si era ridotto allo stremo.
Era stata così presa da quell'uomo,dal desiderio di lasciar emergere la vera se stessa,quella combattiva e inflessibile, che aveva quasi dimenticato quanto fosse pericoloso per lui utilizzare tutto quel potere.
Si era fatta forte agli occhi di tutti. Ma lo era realmente?
Quella domanda l'assillava continuamente.
Giorno e notte,non riusciva a smettere di pensarci.
"Sono davvero la reincarnazione di Midoriko? Perché non riesco ad essere alla sua altezza?"
Ultimamente quel senso di inadeguatezza si era fatto più forte....
Ormai bastava un nonnulla per turbarla.
"Dove è finita la vecchia Kagome?"
 
- in effetti e' una cosa sensata.- Kaede prese a girare intorno alla principessa,esaminandola con attenzione,
- gli antichi testi ci tramandano che Midoriko fosse una sacerdotessa dagli innumerevoli poteri e sebbene le sue sembianze richiamassero molto quelle umane,gli avi ritenevano che fosse una semidea,nata dall'unione proibita di un dio ed un'umana. Creare un oggetto dotato di un simile potere,un oggetto da cui dipende il destino del nostro mondo,di così tante vite- gli occhi di Kaede si soffermarono sulla sfera- non è qualcosa di umanamente possibile.- l'anziana sacerdotessa incrociò il suo sguardo a quello della giovane donna - voi dall'altro canto siete umana. Per poter funzionare correttamente la sfera necessita una grande quantità di energia vitale.Ciò spiega perché il vostro corpo tende a rigettare il gioiello. -
 
Kagome fissò meravigliata Kaede,incapace di comprendere come la donna sapesse così tante cose sul monile e sulla sua creatrice.
Nemmeno lei era a conoscenza delle origini di Midoriko.
Le sacerdotesse che anni prima l'avevano accolta nel proprio tempio additandola come la nuova protettrice,le avevano semplicemente raccontato la storia che tutti conoscevano,quella di una donna forte e coraggiosa al punto tale da sacrificare se stessa per salvare le persone che amava.
Le sue mentori le avevano rivelato i segreti fondamentali della sfera,il modo per usarne i poteri,ma nessuno di queste l'aveva mai avvisata di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze.
Ora osservando Kaede aveva la netta sensazione che ci fosse dell'altro.
Qualcosa che la sacerdotessa non le aveva detto,qualcosa che la preoccupava.
I suoi occhi parlavano chiaro.
 
- cosa non mi avete ancora detto? -
Gli sguardi delle due donne si incrociarono per un millesimo di secondo,poco dopo Kaede distolse lo sguardo.
" nulla di buono dunque"
- credo...- Kaede era indecisa se rivelarle o meno ciò che sospettava.
" se ho ragione,come la prenderà lei?"
-credete...?.- la incitò Kagome
Schiarendosi la voce la donna espose quella che era la sua supposizione -credo che l'uso prolungato della sfera potrebbe portare alla vostra... - improvvisamente la voce le venne a mancare,le parole le si bloccarono in gola,incapace di continuare.
 
-Kaede - la fanciulla la richiamò dolcemente prendendole le mani e stringendole tra le sue.
- temi che la sfera possa portare alla mia morte?-
La sacerdotessa sbarro' occhi sorpresa.
"Perché è così calma? Al suo posto avrei iniziato a gridare,a piangere,a fare qualsiasi cosa. Non sarei rimasta li immobile e inflessibile. E' come se tutto le scivolasse addosso"
 
-voi... Voi come fate a rimanere così calma? Ne eravate già al corrente?-
 
Kagome le sorrise tristemente,annuendo mesta.
"So perfettamente quale sia il mio destino...." Incapace di restare ferma la ragazza prese a muoversi nervosa.
" se le rivelassi tutto,continuerebbe ad aiutarmi o proverebbe a dissuadermi?"
 
-non provate a mentirmi, mia signora-
La voce di Kaede giunse autoritaria alle orecchie di Kagome,facendola sorridere.
" nasconderle qualcosa e' più difficile del previsto dunque"
 
- nonostante sia ormai in la' con gli anni,riesco a capire perfettamente quando qualcuno mi stia mentendo o mi stia nascondendo qualcosa-
 
Kagome si fermò appoggiandosi ad una colonna.
- io so molto bene quale sia il mio destino- ripete' guardando con occhi fieri e privi di paura Kaede - come le precedenti custodi anche io morirò per proteggere la sfera.- un silenzio innaturale scese nella serra.
 
La calma che Kaede aveva fino a quel momento ostentato,venne sostituita da una grandissima tristezza.
 
- ognuno di noi ha un compito da portare a termine,un fine da perseguire.- abbandonando la posizione iniziale Kagome si avvicino' alla sacerdotessa e presale le mani continuo' - questa e' la strada che io devo percorre e per quanto erta di pericoli e difficoltà,per quanto dolorosa,non mi tirerò mai indietro ne lascerò che questo fardello - sussurrò sfiorando la sfera- pesi su qualcun'altro. E' il mio destino- ripete' ancora,quasi a volersi auto convincere.
In quel momento Kaede si rese conto di quanto fosse stato così avverso e maligno il fato nei confronti di quella fanciulla.
" Sa che prima o poi morirà,sa che la sfera sarà la sua rovina,eppure continua ancora a proteggerla.il suo senso del dovere e' così forte? "
 
 -ma state tranquilla- di nuovo un sorriso solco' le labbra della fanciulla-combatterò fino alla fine. Non mi arrenderò mai.-
 
"Il suo sguardo" Kaede si perse nel contemplare gli occhi cioccolata di Kagome,occhi che adesso l'osservavano indomiti ,occhi che sembravano celare speranza ed un incrollabile fede in un futuro migliore.
La fanciulla che le stava dinnanzi era la stessa che nella foresta aveva tenuto testa alla banda di Inuyasha,la stessa che si era battuta contro 15 demoni,con forza e fierezza.
Si...
Gli occhi di Kagome le trasmettevano fierezza,e coraggio.
 
-state tranquilla suvvia. Non morirò così facilmente - la ragazza fece a Kaede un occhiolino,riuscendo persino a strapparle un sorriso - che ne dite di iniziare il nostro allenamento? Sono sicura che mi sarà molto utile-
 
Nei minuti successivi Kaede aiutò Kagome a raggiungere uno stato di concentrazione tale da permetterle di isolare tutto ciò che la circondava: i suoni e gli odori della serra iniziarono ad essere percepiti da Kagome come lontani,come appartenenti ad un'altra dimensione.
Nelle ore che seguirono l'anziana sacerdotessa aiutò la principessa a concentrare il potere della sfera in parti specifiche del suo corpo come mani,gambe,occhi....
Il tutto volto renderla più forte e resistente al potere divoratore della sfera.
 
Fortificare il suo corpo avrebbe significato ottenere un maggior potere,ottenere più potere avrebbe significato avere una chance in più per portare a compito il suo termine,per sopravvivere.
Avrebbe fatto di tutto affinché il suo incubo non si tramutasse in realtà.
Tutto.
 
 
 
 
 
 
Arien, Castello di Eldar
 
Dopo parecchie ore di allenamento Kagome si era rifugiata nella sua stanza.
Stanca ma pienamente soddisfatta dei risultati ottenuti,si era concessa un lungo bagno rilassante ma era stata la  chiacchierata avuta con Sango che l'aveva messa di buon umore.
Ancora sorrideva se ripensava alla scenata di gelosia avuta dall'amica.
 
" solo lei puoi fare  o pensare cose del genere"
Kagome scosse la testa ridacchiando fra se.
Un'oretta prima Sango era piombata come una furia nella sua stanza e dopo averla rimproverata per essere scomparsa per un intero pomeriggio,l'aveva accusata di preferire la compagnia di Kaede alla sua,di non volerla più bene,di escluderla dalla sua vita.
Per tutta risposta Kagome le era saltala al collo abbracciandola forte. Dopo di che,abbandonando il suo solito atteggiamento composto,aveva dato inizio ad una battaglia di cuscini che si era conclusa tra respiri affannosi e risate.
 
-che sciocca.... Perché non capisce che voglio solo proteggerla?-
 
La fedeltà,la devozione,l'amore  che Sango provava nei suoi confronti era disarmante e talvolta pericolosa.
Così tante volte la ragazza aveva rischiato la propria vita solo standole accanto,così tante volte Kagome aveva temuto di essere sul punto di perderla,così tante volte si era vista costretta ad impedire alla paura di prendere il sopravvento su di lei.
 Troppe forze oscure minacciavano nell'ombra di incombere su di lei.
Se lei fosse caduta,lo stesso sarebbe accaduto a Sango e lei di certo non poteva permetterlo.
 
Sango era entrata nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, cambiando per sempre la sua vita.
Era stato proprio grazie alla ragazza che aveva ricominciato a vivere.
Da quando l'aveva conosciuta non aveva più "finto".
La maschera che nascondeva la vera se stessa,si era distrutta in mille e più frammenti. Sango era stata la sua ancora di salvezza,l'appiglio a cui aggrapparsi nei momenti bui.
" e' la mia migliore amica"
 
Per questo aveva deciso di tenerla all'oscuro di tutto ciò che le passava per la testa.
Voleva semplicemente proteggere la sua migliore amica,preservarla dal dolore che di li a poco si sarebbe abbattuto su di lei.
" se le accadesse qualcosa io ne morirei"
Di questo ne era fermamente convinta...
Non sarebbe riuscita a sopravvivere alla perdita di un'altra persona amata.
 
"Persona amata...." Il suo sguardo si adombrò appena pensando a quello che l'avrebbe aspettata domani. Tutti i preparativi era pronti ma lei non lo era ancora.
Era passata una vita dall'ultima volta in cui si era recata li...
Quattordici lunghi anni.
L'ultima volta era stato così doloroso,così angosciante.
Il suo cuore avrebbe retto a tutte quelle emozioni?
 
- ho paura- sussurrò con flebile voce mentre lasciava le sue stanze.
 
I piedi nudi sfiorarono il freddo marmo del pavimento,mentre il vento gelido animava i suoi lunghi capelli corvini,talmente scuri da far invidia al manto notturno.
 
Appoggiando le mani alla balaustra del balcone,Kagome si sporse in avanti per rimirare la bellezza di quel paesaggio serale.

 

In cielo la luna splendeva maestosa e bellissima,illuminando con i suoi raggi le sue compagne silenziose,quelle stesse stelle che dall'alto della loro magnificenza sembravano osservare Kagome,come rapite dalla bellezza,dall’animo di quella creatura così piccola e fragile rispetto alla loro grandezza,così cupa rispetto al loro splendore,abbandonata a se stessa e al suo dolore. Se solo avesse saputo la verità...
 
Da quando era tornata a casa Kagome non si era soffermata più di tanto a contemplare il cielo e i suoi splendenti astri.Questa cosa la intristiva parecchio e confermava ciò che aveva sempre saputo : lei non era più la stessa Kagome di un tempo,solo un brutto riflesso.
 
" e pensare che da bambina io e Inuyahsa trascorrevamo ore e ore a guardare le stelle,sdraiati su questo balcone,mano nella mano"
 
 
 
#INIZIO FLASHKABACK#
 
Nonostante il freddo le risate cristalline dei due bambini si diffusero per tutto l'ambiente.
Inuyasha e Kagome erano sdraiati per terra.
Morbide coperte avvolgevano i loro piccoli corpi impedendo al freddo di quella gelida serata di penetrare nelle loro ossa.
Nonostante entrambi si trovassero in una situazione piuttosto scomoda,a causa dell'impossibilità di muoversi,nonostante il buio e gli strani rumori che provenivano dai giardini circostanti,non avrebbero voluto essere in nessun altro posto.
I due bambini si era impegnati tanto per convincere la loro madre,piuttosto restia a concedere loro il permesso di dormire fuori. Il loro obbiettivo?
Vedere le stelle,quegli stessi astri che avevano imparato a conoscere e ad amare grazie agli insegnamenti del padre.
Avevano aspettato così a lungo quel momento.
 
- quando la neve si sarà sciolta e il cielo avrà cacciato le nuvole,le stelle compariranno alte e solenni nel firmamento,illuminando la via di viaggiatori solitari. Solo in quel momento potrete perdervi nella loro contemplazione - la madre aveva avuto ragione.
Durante il lungo e freddo inverno che si era abbattuto di Arien,il cielo era sempre stato coperto da folti e imponenti nubi,che avevano impedito loro di osservare le stelle. Durante quel lungo periodo i due bambini avevano temuto che per loro fosse impossibile osservare gli astri eppure il sopraggiungere della primavera aveva portato con se non solo la rinascita ma anche la speranza.
Quando i boccioli avevano iniziato a farsi strada tra la neve ed il sole aveva ripreso a battere incessantemente su tutti gli angoli del regno,Inuyasha e Kagome avevano convinto la madre a lasciarli dormire fuori.
La donna pazientemente e diligentemente aveva preparato il tutto assicurandosi che i due figli venissero tenuti sott'occhio dai membri della servitù.
 
Ed ora erano li,con gli occhi luccicanti di interesse e meraviglia per quelle luci così splendenti.
- Kagome guarda li- Inuyasha sollevò un piccolo dito per indicare alla sorella un gruppo di stelle- lì dove?- Inuyasha prese la mano della bambina e la indirizzò laddove precedentemente aveva indicato lui.
- quella è la costellazione di Pegaso- pronunciò solenne gonfiando il petto pieno di orgoglio.
Kagome lo guardò sorridendo - e chi è Pegaso?- domandò curiosa.
- Pegaso e' il cavallo alato degli dei e può essere cavalcato solo da un vero ero. Me lo ha detto papà- il bambino scrollò le spalle e ciò fece sorridere Kagome.
Amava suo fratello.Lo amava più di ogni altra cosa al mondo,senza eccezione.
Era il suo eroe.
- quando sarai grande sono sicura che lo cavalcherai inu chan -
Di questo Kagome ne era certa,sapeva che un grande destino attendeva il fratello .
 
-ovvio... Da grande sarò il più grande di tutti gli eroi- pronunciò facendo ridere la bambina

- anche io voglio essere un eroe -
- tu sei una femmina...non puoi essere un eroe,ma la donzella in difficoltà che io dovrò salvare -
- no. Ti ho detto che voglio essere un eroe- la bambina,per quanto la coperta glielo permettesse,prese a scalciare inviperita.
- ma se non sai nemmeno tenere una spada come vuoi combattere i cattivi? -
 
Kagome offesa gonfiò le guance indispettita.
- e poi non ho mai sentito parlare di un eroe femmina. Siete troppo deboli- non lo avesse mai detto.
Come una furia Kagome si liberò della coperta e armatasi di cuscino si gettò a peso morto su Inuyasha .
- tu sei un piccolo machilista- il cuscino che stringeva tra le piccole mani si scontrò con il volto del fratello,le cui risate riscaldarono il cuore della bambina.
 
- machilista?- Inuyasha ripeté quella bizzarra parola poco convinta della sua reale esistenza.
- si. Sei un prepotente machilista .Mamma lo dice pure a papà - la piccola incrociò le braccia e ricambiò il sorriso del fratello facendogli la linguaccia.
A quel punto per Inuyasha fu impossibile non scoppiare a ridere.
- Forse volevi dire maschilista- la corresse.
- si si quello. Maschilista -
Notando il broncio della sorella Inuyasha prese a farle il solletico.
Kagome iniziò a dimenarsi come un'ossessa,incapace di smettere di strillare e agitarsi.
Poco dopo,sotto il richiamo dei domestici,i due bambini ritornarono alle posizioni iniziali.
- Inuyasha -lo chiamò Kagome.
-uhm?-
- sai dove si trova la Chioma di Berenice?-
-la chioma di che?-
- la Chioma di Berenice - ripeté la bambina- e' una costellazione,dedicata ad una grande regina-
- una costellazione ha il nome di una femmina? Beh- fingendosi schifato continuò a scherzarci su- sicuramente non sapevano più che nomi usare-
- inu chan sei sempre il solito. Le hanno dato quel nome perché era un eroe-
 
Inuyasha la guardò scettico - ma davvero?-
- si me lo ha detto papà. Berenice  era la principessa di un regno molto lontano-
 
- non mi racconterai una favola vero Kagome? - la interruppe il bambino.
La principessina fece finta di non sentirlo e continuò il suo racconto- per volere della sua famiglia sposò suo fratello,Tolomeo. Berenice amava molto suo fratello e suo fratello amava lei. Sfortunatamente pochi giorni dopo il loro matrimonio scoppiò una guerra-
- almeno in questa storia di combatte- commentò sarcastico guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sorella.- stavo dicendo- riprese la bambina -
Berenice,temendo che il fratello potesse morire in battaglia, fece voto di tagliarsi i capelli in segno di gratitudine verso gli dèi se il marito fosse tornato vittorioso. Quando Tolomeo tornò sano e salvo, Berenice rasserenata mantenne la promessa e tagliando la sua bellissima chioma che si unì alle costellazioni quasi a voler simboleggiare e ricordare il coraggio e la lealtà di questa donna- gli occhi di Kagome luccicavano - io voglio essere come lei. Quando saremo grandi e ci sposeremo,donerò i miei capelli agli dei affinché ti proteggano sempre -
Quelle dolci parole riscaldarono il cuore di Inuyasha .
" lei è il mio angelo. Sarò io a proteggerti...qualunque cosa accada"
 Inuyasha  abbracciò d'impeto la sorella - ma se non ha nemmeno i capelli lunghi - per scherzare scompose il cascherò spettinato della sorella - sei un maschiaccio-
Prima che Kagome potesse ribattere le diede un bacio sulla guancia - ti sposerò solo se ti farai crescere i capelli e quando lo farai,troverò la costellazione della chioma di Berenice per te- Kagome annuì contenta - promesso inu chan- gli fece l'occhiolino- quando i miei capelli cresceranno tu mi sposerai -
 
 
 
 
 
 
#FINE FLASHBACK#
 
Le lacrime presero a rigarle il viso ed una profonda tristezza si fece largo nel suo cuore martoriato.
- che sciocca che sono- deboli singhiozzi presero a scuoterle il corpo - sembra che oggi sia una giornata destinata ai pianti- con la mano gelida si sfiorò il viso cancellando le lacrime,uniche prove esterne del suo dolore.
 Alzo' gli occhi al cielo,contemplando ancora una volta quel meraviglioso panorama.
La sua attenzione venne catturata da un gruppo di stelle.
 
- la chioma di Berenice. Inu chan riesci a vederla anche tu adesso?-
Come non detto. Le lacrime minacciarono nuovamente di rigarle il volto.
- i capelli sono cresciuti- con la mano piccola e tremante sfiorò delicatamente la lunga e morbida chioma corvina- perché dunque non sei al mio fianco?- ancora una volta sentì quel gelido vento penetrare la sua carne,ancora una volta percepì delle lame conficcarsi nel suo povero cuore.

Scosse la testa.

 

-questo dolore non finirà mai- sussurrò ritornando a contemplare quel cielo notturno cosi splendente.

-spero che almeno tu adesso sia felice-

 

 

 

 

Nascosto nell’ombra un uomo osservava con la stessa tristezza di Kagome,lo splendore di quella notte,anche lui facile preda di ricordi ed emozioni troppo difficili da contenere.


Quante volte si era imposto di non ricordare più nulla?

Quante volte aveva messo a tacere suoi pensieri,il suo cuore?

Quante volte aveva temuto che quel dolore potesse ucciderlo?

Troppe…

 

Ancora una volta osservare quel cielo,quella magnificenza richiamava in lui il viso del suo piccolo angelo,il suo meraviglioso sorriso,i suoi occhi splendidi a tal punto da far invidia alle stelle nel cielo,le loro promesse sussurrate al chiaro di luna,le loro risate,i battiti del loro cuore.

 

- Mi dispiace angelo mio – sussurrò mentre l’odore di Kaede giungeva al suo naso.

Sebbene la sacerdotessa si trovasse dietro di lui,Inuyasha non si voltò.

Imperterrito continuò a darle le spalle,quasi a volerle nascondere le forti emozioni che spiccavano sul suo volto.

 

- Perché mi hai chiamato? Sai quanto sia pericoloso per me addentrarmi cosi nel castello-

 

-la ragazza ha scoperto che ero a conoscenza della sfera- inuyasha sbarrò gli occhi e velocemente si voltò verso la donna – e ti ha lasciata andare?-

 

Kaede sorrise –ho temuto il peggio anch’io,ma le cose sono andate contro ogni mia previsione.-

-che intendi dire?- inuyasha era incredulo.

“l’ultima volta che l’ho vista quella ragazza ha difeso con le unghie e con i denti la sfera…Perché allora non ha fatto nulla a Kaede?”

 

- Lei mi ritiene una sua alleata. Oggi mi ha chiesto anche di allenarla e cosi ho fatto-

 

-cosa?ma sei pazza? Kaede-la rimproverò il mezzo demone furioso.

“non è già abbastanza potente da impedirmi di sottrarle il gioiello?”

-sei consapevole che tutto questo ci si ritorcerà contro? Noi siamo i suoi nemici.Noi dobbiamo sottrarle la sfera,non aiutarla a proteggerla-

 

Kaede chinò il capo mortificata-lo so ma quella ragazza…-si interruppe non sapendo se rivelargli o meno ciò che era accaduto. Sarebbe stato giusto dargli ulteriori preoccupazioni?

 

-quella ragazza cosa?-

- credo che quella ragazza abbia avuto una visione e se ciò che dico è giusto,beh c’è da preoccuparsi. Sono sicura che abbia scorto qualcosa di malvagio e oscuro. Non so come spiegarlo ma credo che sia caduta in uno stato di trance durante il quale non ha fatto altro che tremare,gridare e piangere e quando è ritornata alla realtà ho letto la paura nei suoi occhi-

Quelle parole calarono come un’ascia sul suo capo.

Davvero la ragazza aveva avuto una visione?

Probabile infondo era la reincarnazione di Midoriko.

Davvero aveva scorto qualcosa di terribile nel futuro?

Inuyasha non avrebbe saputo dirlo.

Di una cosa tuttavia era certo. La sfera sarebbe finita presto nelle sue mani.

Aveva sacrificato fin troppo per ottenerla e non avrebbe permesso a niente a nessuno di dissuaderlo dal suo piano.

-kaede quando potrò avvicinarmi alla ragazza?-

 

La sacerdotessa lo fissò confusa.

Aveva ascoltato o meno le sue parole?

Davvero era disposto a rischiare cosi tanto pur di ottenere la sfera?

Si. Lo avrebbe fatto. Lo leggeva nei suoi occhi. Quella determinazione lo avrebbe portato lontanto.

 

“lui è degno di possedere la sfera più di ogni altro”

Kaede mise a tacere qualsiasi ripensamento o rimorso nei confronti di kagome.

“ per il suo bene,per il bene di questo regno non posso fare altrimenti”.

 

-secondo voci di corridoio la ragazza lascerà il castello prima che il sole sorga in cielo. Non so dove si dirigerà,tuttavia ha avuto da sesshomaru il permesso di recarsi da sola,quindi presumo che si tratti di una zona nelle vicinanze.- kaede fissò gli occhi dorati di Inuyasha –io la seguirò di nascosto e lo stesso dovrai fare tu. Per questo motivo devi farti preparare da miroku una pergamena che possa celare la tua presenza. L’ultima volta è stato impossibile prenderla alla sprovvista.eravamo impreparati,ma questa volta andrà diversamente.-

Inuyasha fissò l’anziana donna,completamente d’accordo con lei.

Il giorno dopo avrebbe ottenuto la sfera.

 

- preparati ragazzina,domani la tua vita cambierà per sempre –

Sussurrò a se stesso inconsapevole in realtà che nell’esatto momento in cui avrebbe incrociato di nuovo quegli occhi di cerbiatta,anche il suo mondo sarebbe inevitabilmente mutato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice :

 

Sono pessima lo so T_____T

Questa volta non mi posso nascondere nemmeno dietro le muscolose spalle di Inuyasha *sbava al pensiero delle spalle nude del mezzo demone* quello sfaticato mi ha abbandonata XD o meglio io ho abbandonato lui e tutti voi T________T

*si sente in colpa*

Sono passati esattamente due mesi dall’ultimo aggiornamento T_____T

Tuttavia non ho davvero potuto aggiornare prima tra gli impegni universitari e quelli lavorativi * si inginocchia chiedendo perdono a tutti* questo ritardo è giustificato anche dal fatto che non sapevo piu come procede o meglio se raccontare parecchie cose in questo capitolo,rendendolo tipo un mini libro oppure separare gli argomenti…

Alla fine ho preferito la seconda opzione,prediligendo la continuità delle 15 pagine a quelle che magari sarebbero state 40 pagine. Cosi ho diviso il capitolo originario in due parti ( la seconda parte spero di riuscire a postarla prima di Natale… lo spero davvero T____T )

Per il resto beh non voglio dilungarmi più di tanto XD

Innanzitutto vorrei precisare che io non ho un cavallo e non ne ho mai visto uno XD quindi se la descrizione dell’affetto che kagome prova per furia vi sembra eccessiva,perdonatemi XD ho descritto la scena in maniera piuttosto personale,prendendo spunto dal meraviglioso rapporto che c’è tra me e la mia palla di pelo XD (Il mio cagnolone XD).

Finalmente Kagome è uscita allo scoperto rivelando a Kaede della sfera (anche se lei ne era già a conoscenza ).

Quella di kagome è stata una visione’? un ricordo? Un incubo?

Di certo è qualcosa che la terrorizza a tal punto da rischiare il tutto per tutto.

Non ho descritto l’allenamento che kaede sottopone a kagome perché spero di farlo nei capitoli successivi. ( parlarne qui avrebbe reso il capitolo troppo lungo e noioso).

La mia scena preferita è stata senza ombra di dubbio quella del balcone,dei ricordi di kagome e inuyasha.

L’immagine che vedete è una fanmade ( la prima che creo) e devo confessarvi che amo il risultato finale.

Questo passo mi ha davvero ispirata e spero di essere riuscita a trasmettervi le stesse emozioni <3

Dato che sono stock presi dai vari siti e poiché non so chi creditare vi posto le originali .

Balcone: http://i.imgur.com/vkwNrca.jpg

Modella: http://i.imgur.com/edLBjdL.jpg

Luna: http://i.imgur.com/LqmA4Zd.jpg

 

 

 l'immagine di inuyasha è presa dalla pagina FB ----> Kagome x Inuyahsa Forever

 

 

Un ringraziamento particolare va a love2000 <3 tesoro ti dedico questo capitolo sperando di non aver deluso le tue aspettative <3

 

Leggenda :
 
1. Arien : nel linguaggio elfico viene tradotto come "luce del sole".
                Nella storia questo nome viene utilizzato per designare il regno di Kagome e Inuyasha,il regno che è sotto il dominio di   Sesshomaru.
 
2. Eldar : nel linguaggio elfico viene tradotto come "stelle".Nella storia questo sostantivo viene utilizzato per designare la  residenza della famiglia reale,il Castello di Eldar ovvero il castello delle stelle.

 
3.Yaana : nel linguaggio elfico viene tradotto come "santuario"
 
4.Idril significa curare


3. kitsune : demone gatto.
 
4. Shikon no Tama : sfera dei quattro spiriti
 

 

 

 

Ok ho ufficialmente finito XD

Commentate in tantiiiii <3

Ci vediamo al prossimo capitolo <3

 

 

Kiss DestinyandLove

 

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Capitolo 6
*** Il dolore negli occhi di un innocente ***


Capitolo sei : il dolore negli occhi di un innocente.
 
 

 

 

 


-......- parlato
"......" pensato
 

 
E se un giorno me ne andassi,sappi che VIVO nelle quiete del tuo Cuore.
Stephanie Sorrel
***
 


 
 
Arien, castello di Eldar.
 

 


Un leggero ticchettio,quasi impercettibile all'orecchio umano,si diffuse per i corridoi bui del castello.
Il sole non era ancora sorto, eppure c'era già qualcuno al di fuori del proprio letto, un'ombra solitaria che silenziosa si aggirava per i lunghi corridoi, illuminati appena dalla fioca luce creata dalle candele ormai consunte ,come alla ricerca di pace, un'anima inquieta e tormentata.
 
Una mano pallida sbucò al di sotto del mantello, dello stesso colore della notte, sfiorando delicatamente il corrimano in marmo freddo e levigato dello scalone.
Il fruscio delle sue vesti,il martellare incessante del suo cuore accompagnarono la discesa di quella figura dal volto e dai lineamenti celati.
 
-Sono forte...Posso farcela- Kagome pronunciò quelle parole con una nota di malinconia e incertezza. Ormai non era più sicura di niente.
 
Sentiva come un peso all'altezza del cuore, un macigno di dolore e sofferenza.
Quanto ancora avrebbe dovuto sopportare?
Sarebbe mai scomparsa quell'angoscia?
Quella visita l'avrebbe aiutata a superare il tutto?
Nella mente di Kagome la risposta era solo una. No.
La ragazza era perfettamente consapevole del fatto che non sarebbe mai riuscita ad andare oltre, a guardarsi indietro senza provare rimpianti, senza incolparsi di tutto quello che era accaduto.
 
Mentre lesta si muoveva nell'ombra Kagome ricordò l'ultima volta in cui era recata in quel luogo. Era poco più di una bambina ed il dolore per le sue perdite era ancora troppo fresco,troppo forte. La principessa ricordò come fosse stata straziante quella visita : le lacrime di sua madre, le sue grida di dolore, il pulsare frenetico del suo cuore, il profumo stordente di crisantemi*.
Era stato terribile.
 
" sono davvero pronta ad affrontare tutto questo? Ce la farò da sola?"
 
Kagome scosse la testa rassegnata.
- di questo passo farò dietro fronte ancor prima di partire-
Facendosi coraggio si avviò verso il varco nelle mura di cinta che l'avrebbe condotta fuori dal castello.
Si trattava di un passaggio segreto che lei ed  Inuyasha avevano scoperto anni addietro,una breccia nella parete, nascosta agli occhi di tutti da una fitta siepe.
 
- nulla è cambiato- constatò tastando con la mano la superficie ruvida della pianta, alla ricerca dello spiraglio che avrebbe facilitato la sua fuga.
" eccolo" pensò sorridendo, lasciando che la sua mano attraversasse la siepe per poi percepire il vento sfiorarle le punte della dita.
 
Dopo aver appurato che nessuno la osservasse,la fanciulla si fece largo attraverso gli arbusti, facendo molta attenzione a non ferirsi.
Pochi minuti dopo riprese a camminare lasciandosi alle spalle l'imponente castello.
Seguendo il sentiero principale giunse al borgo dove il suo stalliere di fiducia l'attendeva.
 
-mi dispiace avervi fatto svegliare così presto Matt- sussurrò dispiaciuta. Il sole non era ancora sorto ed una fitta coltre di nebbia rendeva surreale l'ambiente circostante. L'ultima volta che Kagome aveva fatto visita al borgo, questo pullulava di persone, adesso invece le strade era completamente vuote e silenziose.
l'unico rumore che si poteva percepire era quello degli zoccoli del bellissimo purosangue che le stava davanti. Argo.
 
-non si preoccupi. Ecco.Come vossignoria ha richiesto- le sorrise Matt consegnandole le briglie di Argo.Kagome carezzò dolcemente il manto cioccolato dell'animale.
Senza ombra di dubbio si trattava di un bellissimo esemplare.
" peccato che non sia il mio" pensò scocciata Kagome. In quell'occasione avrebbe voluto avere un amico al suo fianco. Eppure era impossibile. Le ferite di Furia dovevano ancora cicatrizzarsi e sebbene la distanza da percorrere non fosse molta, era comunque rischioso permettere che l'animale intraprendesse un viaggio del genere.
 
" se non ricordo male il sentiero era particolarmente accidentato"
 
- a  differenza di Furia, Argo è molto docile.- Kagome annuì senza prestare realmente attenzione allo stalliere.- e molto veloce il che vi permetterà di percorrere grandi distanze in poco tempo e di scappare più facilmente in caso di pericolo-
 In quel momento nella mente di Kagome si susseguirono le immagini dell'inseguimento di una settimana prima , quello che l'aveva portata a scontrarsi con il bandito dal volto celato, la spina nel fianco di Lord Sesshomaru.
 
Una strana sensazione si fece largo in lei al solo ricordare quell'uomo.
Il suo profuma l'aveva stregata, la sua anima abbagliata , le sue movenze sedotta.
Più forte di un umano qualunque, ma non all'altezza di un demone.
Così presuntuoso, così sicuro di sé.
 
"Perché mi sento così?" Sussurrò portando una mano sul cuore.
Attraverso le pesanti vesti poteva percepire il suo scalpitare furioso.
Un calore sconosciuto si diffuse in tutto il suo corpo.
 
" perché desidero conoscere il suo volto così ardentemente?"
La fanciulla non riusciva minimamente a spiegarsi la strana attrazione che provava per quell'individuo. Era forse la curiosità a spingerla verso di lui?
 
- mia signora state bene?- ritornando con i piedi per terra, la principessa annuì celando il volto con il cappuccio del mantello. Non voleva che Matt notasse il suo turbamento.
 
Lo stalliere l’osservò poco convinto  ma restò in silenzio volendo evitare di inimicarsi la reale. Congiungendo le mani,si inginocchiò permettendo alla ragazza di montare a cavallo.
 
- fate attenzione mia signora e che i Kami possano proteggere il vostro viaggio-
 
- grazie Matt. Non temere sarò ritornerò prima del calar del sole -
 
Spronando il cavallo Kagome partì  al galoppo beandosi della solita sensazione di pace e benessere che provava quando cavalcava.
Si per quei pochi minuti avrebbe messo da parte le mille preoccupazioni ed i mille pensieri. Si sarebbe semplicemente goduta le carezze del vento sul viso e tra i capelli,la sensazione di libertà e di completezza .
Si per poco tempo avrebbe dimenticato tutto, avrebbe tenuto la sua mente sigillata ed estraniata da tutto il mondo circostante.
Durante quel viaggio ci sarebbero stati solo lei e Argo.
Tutto il resto non importava.
 
 
 
 
 
 
 
 
In realtà nell'ombra un mezzo demone si muoveva velocemente sugli alberi, saltando abilmente da un ramo all'altro,senza perdere mai d'occhio la nobildonna.
Sulle spalle portava l'anziana sacerdotessa che temendo di cadere nel vuoto, si aggrappava a lui con le esili braccia. Tanto forte era la presa della donna che se il mezzo demone fosse stato umano,sarebbe soffocato già da un pezzo.
 
" dove siamo ? Non credo di essere mai venuto qui, eppure mi sembra un posto famigliare"
 
Invisibile agli occhi della fanciulla, si muoveva sopra di lei attraverso la coltre erbosa, continuando insistentemente a fissarla.
 
Ecco.
Ancora una volta le era impossibile staccarle gli occhi di dosso.
Ancora una volta la sua figura l'attraeva catturando il suo sguardo magnetico.
 
Il volto di lei così come il suo corpo, erano celati dal mantello scuro.
Se non fosse stato un mezzo demone avrebbe senza ombra di dubbio avuto difficoltà a tener d'occhio la ragazza,anche a causa della nebbia che avvolgeva la sua figura rendendola quasi una creatura sovrannaturale.
 
" un bellissimo spettro della foresta" pensò sorridendo tra sé e desiderando per la prima volta dopo molti giorni, di rivedere il suo volto.
Quella donna era come impressa a fuoco nella sua mente.
Ricordava perfettamente i suoi occhi cioccolato,occhi talmente espressivi da mozzargli il respiro.
Lo stesso si poteva dire per la curva delle sue labbra scarlatte,per la linea delicata del collo di cigno,per le movenze sensuali e feline del suo corpo.
Inuyasha pensò come  fosse strano ricordare così tanti particolari di una donna che conosceva appena,una fanciulla che aveva incontrato o meglio con la quale si era scontrato  solo una volta.
 
Si infondo il loro primo incontro era stato uno scontro in piena regola.
Il cozzare delle loro lame,il battere furioso dei loro cuori,l'adrenalina nei loro corpi,le ferite della ragazza.....
Senza che potesse farne a meno Inuyasha evocò nella sua mente l'immagine della ragazza: il corpo fasciato da abiti stracciati e insanguinati,il  volto pallido,le ferite all'altezza della tempia e del fianco, il coraggio negli occhi, in ogni poro della sua pelle.
Era diventata la sua ossessione.
Scosse la testa quasi a voler riordinare i suoi pensieri.
 
" quella donna riesce a raggirare tutti, non devo farmi abbindolare così facilmente" si rimproverò ricordando la facilità con la quale era riuscita a conquistare Kaede.
Sebbene non lo desse a vedere, più volte il mezzo demone si era accorto di come la sacerdotessa cercasse di celargli il suo senso di colpa.
Il ripensamento era chiaramente leggibile sul suo volto.
Lo testimoniava il fatto che, poco prima di partire per quell'inseguimento, gli aveva fatto promettere che alla ragazza non sarebbe stato torto nemmeno un capello e cosa principale che dopo averle sottratto la sfera, sarebbe stata liberata.
- dovrà tornare a casa sana e salva- gli aveva detto.
Questa richiesta lo aveva infastidito molto.
 
Ai suoi occhi la ragazza rappresentava una minaccia.
Perché Kaede non lo capiva?
 
Chi gli assicurava che un giorno non avrebbe fatto di tutto pur di riprendersi la sfera?
Chi gli assicurava che non avrebbe fatto del male al suo popolo, che non avrebbe torturato ogni singolo cittadino, per farlo uscire allo scoperto?
Infondo non era la ragazza la compagnia di suo cugino?
Chi gli assicurava che la stessa crudeltà e lo stesso disprezzo per la vita altrui non macchiassero anche il suo animo?
Perché Kaede si ostentava a volerla proteggere?
Cosa aveva visto di buono in lei?
Perché ?
 
Kaede era stata piuttosto taciturna sulla relazione che aveva intrapreso con la nobildonna,quasi a volerla proteggere da lui.
" sono io adesso il cattivo ? "
Quel pensiero non aveva fatto altro che tormentarlo per giorni e giorni,portandolo addirittura a pensare che sarebbe stato lui stesso a mettere fine alla vita della ragazza.
Tutto per ristabilire l'equilibrio nella sua banda,un equilibrio che ormai sembrava precario e sul filo del rasoio.


Non era un assassino, difficilmente si macchiava le mani con il sangue altrui, eppure la sua esasperazione era stata tale da spingere la sua mente verso i pensieri più cupi.
Tuttavia qualcosa lo aveva fermato.
L'immagine di quella ragazza senza nome,il pensiero del suo corpo freddo, pallido,immobile,un pensiero che lo aveva fatto tremare e che gli aveva mozzato il respiro.
 
Perché il suo cuore,la sua mente,la sua anima sembra rigettare quell'immagine?
Inuyasha avrebbe dato di tutto per saperlo.
 
 
-Inuyasha - lo richiamò Kaede.- si è fermata in un campo di fiori- sussurrò la donna arrestando la sua corsa. Ritornando con i piedi per terra il mezzo demone si accorse che la ragazza li aveva condotti in una radura,un piccolo spazio verde colmo di fiori, di colore e profumo diverso.
Margherite, anemoni,fiordalisi,gardenie,tulipani,garofani e tante altre specie di cui non conosceva nemmeno il nome.
Inuyasha non aveva mai visto così tanti fiori, nemmeno la serra di sua madre,conteneva un numero così vasto ed elevato di esemplari.
 
-wow- sussurrò incredulo e meravigliato al tempo stesso.
Inginocchiandosi fece scendere dalle sue spalle Kaede che dopo aver sospirato di sollievo, ormai al sicuro e con i piedi piantati al suolo, richiamò la sua attenzione sulla ragazza.
Fu proprio in quel momento che all'immagine della ragazza morta se ne sostituì una più dolce,una che riscaldò il suo cuore aumentandone incomprensibilmente i battiti.
 
La fanciulla sedeva al centro della radura circondata da moltissimi boccioli,intenta a cogliere solo quelli più belli.
Le sue mani sfioravano delicatamente ogni singolo petalo...
" sembra così delicata e pura.... Uno spettro? No. Una ninfa della foresta" estasiato da quella visione angelica Inuyasha non riusciva a distogliere lo sguardo.
In quel momento odiò il mantello che le celava il volto.
Lui voleva perdersi nella contemplazione del suo viso.
Desiderava così ardentemente fissare le sue labbra dispiegarsi in quello che sarebbe stato di sicuro un dolce sorriso,avrebbe voluto vedere i suoi occhi illuminarsi di gioia.
In quell'istante capì come si era sentita la ragazza quando le aveva chiesto di mostrarle il suo volto.
 
" è così frustante non poterla osservare in viso."
Mosso da un irrefrenabile curiosità, iniziò a spingersi al di là della zona d'ombra in cui si nascondeva,per potersi avvicinare di più.
" voglio solo vederla in volto.... Voglio solo vederla sorridere"
Fece per avanzare verso di lei quando qualcosa lo bloccò.
 
La risata cristallina della ragazza si diffuse per l'ambiente circostante,giungendo a lui così violentemente da riuscire a penetrare la sua corazza di indifferenza.
 
- un suono così famigliare-
Quella risata,quel piccolo angelo immerso tra i fiori,il ricordo dei suoi occhi da cerbiatta,rievocarono in lui il ricordo della sorella.
Di nuovo.
 
La figura della sua principessina si sovrappose a quella della nobildonna.
Infondo entrambe erano molto simili: combattive,testarde ma in grado di conquistare tutti con un semplice sorriso.
Peccato che però una fosse sua sorella,l'altra la sua nemica.
 
Inuyasha ricordò come la piccola Kagome amasse trascorrere intere giornate nel giardino del castello curando e raccogliendo fiori che poi andava a distribuire in giro.
Agli occhi di Inuyasha era una piccola peste,capace di portare il sorriso a tutti.
Quando ti si presentava davanti e ti offriva un fiore in segno di saluto,era impossibile tenerle il broncio.
Nemmeno lui era mai riuscito a tenerle testa.
Bastava un suo semplice sorriso, un suo atto di dolcezza per farlo sciogliere come neve al sole.
Il mezzo demone non era mai riuscito a resisterle.
Era sempre lei che vinceva. Sempre
 
Sorridendo tristemente si rese conto di quanto le mancasse.
" se tutto fosse andato diversamente a quest'ora saresti al mio fianco" pensò continuando ad osservare sottecchi la fanciulla china sui fiori.
 
- così simili eppure così diverse- quelle parole si persero come nel vento.
Tuttavia dopo averle pronunciate la ragazza sollevò il volto e si girò nella sua direzione.
Fu un millesimo di secondo che tuttavia non sfuggì al ragazzo.
Gli occhi dorati avevano finalmente incrociato quelli castani di lei,occhi che a differenza della prima volta gli sembrarono così tristi,così spenti,così privi di vita.
Anche se le non poteva percepire la sua presenza,ne tanto meno vederlo,lui l'esaminò attentamente.
Sembrava così debole,così pallida dal loro ultimo incontro: profonde occhiaie solcavano il suo volto,un impercettibile velo di tristezza avvolgeva la sua figura rendendola malinconica.
 
Un senso di amarezza pervase il suo cuore.
 
- se tu mi abbandonassi Inu chan io starei davvero malissimo. Non sopporterei di perdere anche te.- la voce della piccola Kagome si fece largo nella sua testa facendolo sobbalzare.
Così chiara, così reale,come se le stesse accanto.
 
Quelle parole,sussurrate tanti anni prima al funerale del padre,calarono letali su di lui,aumentando il suo senso di colpa.
 
Quindici anni prima,mentre le sue braccia stringevano il corpo tremante della sorella , aveva promesso a se stesso che nessuno avrebbe fatto più del male a quella piccola creatura.
Avrebbe fatto di tutto per non vederla più in uno stato del genere.
A nessuno,nemmeno a lui era concesso farla piangere.
 
Sfortunatamente quella promessa l'aveva infranta molti anni addietro.
Si era macchiato del crimine più grave: abbandonare Kagome.
 
Il destino gli era stato avverso,i Kami erano stati crudeli con lui.
Un sorriso colmo di malinconia accompagnò i suoi ricordi d'infanzia.
Lui voleva solo essere in grado di proteggere la sua principessina,di poterle stare accanto,di renderla felice.
Ed invece non ci era riuscito.
Le circostanze l'avevano portato ad abbandonare la sorella a se stessa.
 
Per anni il rimorso lo aveva angustiato, per anni si era chiesto perché era stato costretto a fare tanto. L'unica risposta che era riuscito a darsi era strettamente legata alla sfera.
Impossessandosi della sfera avrebbe acquisito un grandissimo potere,finalmente sarebbe diventato un demone completo e nessuno,nemmeno Sesshomaru, avrebbe potuto allontanarlo dal trono.
 
- Inuyasha se ne sta andando- il mezzo demone riportò l'attenzione sulla ragazza.
 
" mi dispiace ma non posso più tirarmi indietro. Dovrò fare tutto il possibile affinché i miei sacrifici non siano stati vani" .
Sebbene il cuore gli dicesse di non lasciarsi accecare dall'odio e dalla sete di potere,sebbene lo spingesse quasi a proteggere quella fanciulla,Inuyasha promise a se stesso che avrebbe fatto di tutto per ottenere la sfera.
 
La tristezza della ragazza aveva ammorbidito il suo cuore, lo aveva indotto a pensare che forse anche lei fosse una vittima, in fondo , come precedentemente Kaede gli aveva detto, la ragazza aveva lo sguardo di una donna spezzata dal dolore, lo sguardo di chi aveva perso la speranza.
Eppure lui non avrebbe potuto fare altrimenti.
Non avrebbe mai potuto gettare al vento tutti i suoi sforzi per una donna.
Troppe persone avevano sofferto per le sue decisioni.
Troppo dolore aveva causato.
 
- seguila ... Mostrati a lei... Distraila e quando sarà il momento fa ciò che devi fare- ordinò perentorio.- io vi osserverò e ascolterò da lontano. Quando sarà il momento opportuno interverrò - senza lasciare a Kaede il tempo di ribattere si allontanò lesto.
 
- spero che tu mantenga la tua promessa Inuyasha - sussurrò l'anziana sacerdotessa riprendendo il suo cammino.
Il cuore le martellava nel petto mentre la sua mente era lontana, persa nell'oblio.

"Mi dispiace Kagome.... Non ho altra scelta".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arien,regione di Sírdhemon*

 


 
Tra le braccia reggeva due mazzi di fiori.
Li aveva appena raccolti,scegliendoli accuratamente tra vastissime specie ed esemplari.
Kaede le aveva detto che ogni fiore aveva un suo significato e lei avendone appreso i più importanti,aveva raccolto quei boccioli che in un certo qual modo rispecchiavano i suoi pensieri più intimi.
 
Lentamente procedeva facendosi strada tra quegli arbusti spogli.
L'ambiente circostante sembrava rispecchiare il suo stato d'animo.
Tristezza,rassegnazione,sofferenza.
 
 
 
Odiava quel luogo, odiava ciò che esso rappresentava.
" non credo che sia stata una buona idea venire qui."
Pensò quando giunse al centro di quella foresta oscura, li dove si stagliava in tutta la sua magnificenza il cimitero dei grandi sovrani del passato,il luogo sacro che custodiva le ossa dei suoi antenati,il ricordo dei suoi cari.
 
Senza poterne farne a meno,iniziò a tremare.
" Posso farcela.... Devo farcela...."
 
Sebbene la sua mente le dicesse di varcare il cancello, le sue gambe ed il suo corpo non ne volevano sapere di muoversi.
Qualcosa l' immobilizzava : la consapevolezza che una volta oltrepassata l'entrata, una parte di lei sarebbe morta sotto il peso dei ricordi e di un antico dolore.
 

Sollevò gli occhi in alto sorridendo tristemente all'iscrizione che spiccava al di sopra della cancellata, soffermandosi sulla parola "morti" ,una parola che continuava a ripetersi all'infinito nella sua mente.
 
" Devo... Devo entrare"
Chiuse gli occhi quasi a voler cercare dentro di se una parte del suo coraggio.
- Andrà tutto bene.... Andrà tutto bene- ripeté a se stessa mentre lentamente iniziava a muoversi.
- puoi farcela... Tu sei forte.... Puoi farcela- ripeté mentre il loro eco giungeva chiaramente all'orecchie del mezzo demone.
 

 


- c'è qualcosa che la terrorizza- tentando di capire di cosa si trattasse prese ad annusare l'aria, alla ricerca di un qualsiasi indizio.
" non è facile spaventare quell'umana. Deve esserci qualcosa sotto"
 
Eppure non riusciva a percepire nulla. Nel luogo che lo circondava non avvertiva nessun tipo di pericolo. Tutt'altro. Nessun rumore,nessun odore. Solo un silenzio innaturale.
 
"Un silenzio innaturale" pensò tra di sé mentre continuava a guardasi intorno.
Aumentando l'andatura, raggiunse Kaede dinnanzi il nero cancello.
 
- qualcosa spaventa la ragazza. Il suo cuore batteva troppo velocemente - ancora una volta si guardò intorno alla ricerca di un possibile nemico ma ancora una volta la ricerca fu deludente.
 
- si l'ho notato anch'io... E' stata qui fuori parecchi minuti continuando a fissare imperterrita il cancello.Come se fosse indecisa se entrare o meno-
 
" fissava il cancello?" Gli occhi dorati sfiorarono curiosi il varco spalancandosi quando si soffermarono su una scritta.
 
- Nessuno osi turbare il riposo dei morti...- sussurrò laconico - siamo in un cimitero - continuò senza staccare gli occhi dall'iscrizione.
 
- e' venuta a far visita a dei parenti? Perché allora ha svolto tutto in gran segreto? Perché non si è fatta accompagnare dalla sua dama. Quelle due non si separano mai- rifletté pensierosa Kaede.
 
- non lo so e non voglio nemmeno saperlo- rispose brusco facendo sobbalzare Kaede.
" che cosa gli prende adesso?" Anche se si conoscevano da tantissimi anni,l'anziana sacerdotessa non si era abituata ancora ai suoi sbalzi d'umore.
 
- voglio che tu isoli la zona affinché non possa sentire nulla di ciò che vi direte-
Quella richiesta sorprese molto la donna.
" perché si comporta così?'
 
- perché mai dovrei farlo?-
-non voglio sentire nulla di quello che ha da dirti- ribatté scontroso Inuyasha.
 
" non voglio sentire nulla....non voglio sapere nulla su di lei ne' sul suo passato."
 
-meno ne saprò,più facile sarà per me portare a termine la missione-
" non voglio che la compassione oscuri il mio giudizio,il mio obbiettivo...Tutti perdiamo le persone che amiamo "
 
-Il problema non è per chi se ne va... E chi resta...E' chi continua a vivere che soffre realmente. - la voce della ragazza si fece largo tra i suoi pensieri.
Era stata lei a pronunciarle,durante il loro primo incontro,mentre un triste sorriso piegava le sue labbra.
 
- La morte mi ha strappato cosi tante persone a me care che è come se allo stesso tempo,avesse portato con sé una parte del mio cuore,la mia felicità,la mia voglia di vivere…-
Ora comprendeva le sue parole.
Kaede aveva ragione
Qualcosa accomunava i due: il dolore derivato dal perdere la persona amata.
Lui capiva perfettamente come si sentiva la ragazza.
Gli stessi sentimenti li muovevano i loro cuori.
 
- fa ciò che ti dico... Per favore Kaede - sussurrò malinconico.
 
" è la cosa giusta da fare. Non posso permettermi errori. Per oggi dovrò smettere di ascoltare il mio cuore".
Fece per andarsene di nuovo quando però uno mano lo bloccò.
Kaede avendolo afferrato per il braccio, lo voltò verso di sé. Voleva capire cosa non andasse in lui, cosa lo tormentasse.
 
"Così tanta sofferenza"
Dolore.sofferenza. Rimorso.
Gli occhi del mezzo demone esprimevano tutti quei sentimenti.
In quel momento Kaede capì quanto tutta quella situazione fosse troppo pesante per quel ragazzo di nemmeno venticinque anni.
 
Fin da quando si erano conosciuti,Inuyasha era stato un ragazzo dolce e sempre attento alle esigenze degli altri.
La cattiveria non aveva mai corrotto i suoi pensieri, ne' la malvagità il suo cuore.
Con il passare degli anni,quando il bambino si era trasformato in uomo,nulla era cambiato: la stessa dolcezza,la stessa bontà,lo stesso desiderio di giustizia,muoveva i suoi passi.
 
In lui Kaede aveva riposto tutte le sue speranze.
Ora tutto era così difficile.
Lui che possedeva un cuore così puro, era costretto a commettere i crimini più atroci per perseguire ad un fine maggiore.
Sebbene non si fosse tirato indietro, qualcosa lo fermava.
Quella ragazza.
Kagome.
Entrambi erano così simili.
Così giovani eppure già consapevoli del reale volto del mondo,così stanchi e sofferenti eppure sempre pronti a sperare, fiduciosi nel futuro .
 
" lui si rivede negli occhi di lei" constatò amaramente.
" teme di deludere le persone che ama... Teme di non essere in grado di portare a termine questa missione"
 
-va bene... Sia fatto come tu vuoi. Quando sarà il momento annullerò l'incantesimo,affinché tu possa intervenire-
Detto ciò lasciò la presa sul mezzo demone e dandogli le spalle si inoltrò all'interno,mentre la fitta nebbia l'avvolgeva in una morsa glaciale.
 
 
 
 
 
Immobile fissava le due lapidi che si stagliavano dinnanzi a lei....
Entrambe così  maestose e magnifiche quasi a voler sottolineare quella che era stata la grandezza dei loro silenziosi ospiti.
 
Un grande cipresso  si stagliava sopra le due tombe, quasi a volerle proteggere dalle intemperie, quasi a voler rendere la morte più simile ad un dolce sonno,un sonno eterno ma senza via di scampo.
 
" è forse la morte meno dolorosa all'ombra di un cipresso?*"
Quel pensiero la fece sorridere.
" no... Certo che no"
 
Lentamente si avvicinò alle lapidi. Scostando appena il mantello nero,si inginocchiò a terra.
Non tenendo conto del tremore sulle sue mani, depose i mazzi di fiori ai piedi delle due lastre di marmo.
Non si soffermò sulle incisioni. No.
Sapeva perfettamente cosa vi era scritto.
Ormai conosceva a memoria ogni minimo particolare delle due lapidi.
Quante volte le aveva fissate come in attesa di un cambiamento?
Tante... Troppe. Si era fatta così male.
 
 
La sua mano carezzò la terra fredda.
 
- terra benedetta, culla del loro dolce riposo...- il respiro le si mozzò. La gola si fece secca- possiate voi proteggergli come io non ho saputo fare- le lacrime iniziarono a rigarle il volto.
 
L'ondata di dolore, che per tutti quegli anni aveva tenuto a bada,la travolse come un fiume in piena.-oh terra santa...- il corpo iniziò a tremare impercettibilmente- accoglietegli nel vostro grembo,proteggeteli-
 
Nella sua mente si rivide bambina,piccola dinnanzi quelle bare che contenevano i corpi di coloro che amava.
Si rivide mentre disperata aggrappandosi alla madre chiedeva di fermare quella pazzia.
" stanno solo dormendo" aveva pensato " ora si sveglieranno".
Ma così non era stato.
Mentre le due bare venivano ricoperte dalla terra e qualcuno pronunciava le parole, " nati dalla cenere,cenerete ritornerete", nessuno era saltato al di fuori delle bare precisando che si trattasse di uno scherzo,nessuno si era mosso,nessuno si era più svegliato da quel placido sonno.

Il vuoto.
Un grande ed incolmabile vuoto aveva catturato il suo cuore,rendendolo eterno prigioniero della sofferenza e del dolore.
 
- perché mi avete abbandonata?- portò una mano sulle labbra,quasi a voler mettere a tacere i suoi lamenti- perché mi avete lasciata sola?-gli occhi si riempirono di lacrime...
Tante, troppe.
La vista le si offuscò e la testa iniziò a farsi pesante.
Quasi incapace di reggere tutto quel dolore si piegò in avanti,sfiorando con la fronte la terra che custodiva i corpi dei suoi cari,sentendosi più vicina a loro di quanto non lo fosse mai stata negli ultimi quattordici anni.
 
- non riesco ad andare avanti senza di voi- le lacrime bagnarono il suolo- non riuscirò a continuare ancora a lungo così- sussurrò disperata,lasciando per la prima volta dopo tanti anni, che tutta la sua sofferenza venisse a galla.
 
" non riesco più a trattenere questo dolore"
 
 
 
 
 
Kaede era rimasta senza parole. Silenziosa osservava la ragazza china su se stessa,incapace di pensare o dire nulla di appropriato.
Dopo aver lasciato Inuyasha all’ingresso, aveva eseguito la sua richiesta.
Grazie ad un difficilissimo incantesimo era riuscita ad insonorizzare l'intera zona.
Tuttavia il sortilegio richiedeva una grande dose di concentrazione ed in quel momento la sua mente era come lontana da quella realtà,persa nei meandri dell’oscurità.


" non so per quanto durerà "
Inuyasha non avrebbe sentito niente fino a quando non l'avesse deciso lei.
 
Dopo essersi addentrata nel folto del cimitero aveva raggiunto Kagome, non si sarebbe mai aspettata di assistere a quella scena.
Le parole ,così cariche di dolore, della ragazza, i suoi singhiozzi,il tremore del suo corpo, avevano messo in evidenza quanto in realtà fosse fragile quella fanciulla.
 
" capisco il comportamento di Inuyasha. Vederla soffrire così tanto mi rende incapace di fare altro se non consolarla "
 
Badando a non fare rumore, volendo evitare perlomeno di spaventarla, si avvicinò a lei.
Kagome non si accorse di lei,troppo presa dal suo pianto.
Kaede si rese conto di come la fanciulla stringesse convulsamente la terra fra le mani.
Un nodo all'altezza della gola le impedì di parlare,mentre le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi.
 
" come riuscirò a portare a termine questa maledetta missione? Perché proprio lei? Perché ?"
 
Fu in quel momento che il suo sguardo si soffermò sui fiori che la fanciulla aveva precedentemente raccolto in quel bellissimo campo,fiori che rappresentavano probabilmente lo stato d'animo della principessa.
 
"Anemone: senso dell'abbandono,desolazione,amore tradito.
Camelia: sacrificio.
Ciclamino : rassegnazione, addio.
Crisantemo: dolore, cuore sconsolato.
Dalia : gratitudine.
Fior di pesco : amore immortale"
 
Velocemente ricordò i significati di quei magnifici esemplari.
" è questo ciò che tenta di celare dietro la sua maschera di indifferenza e forza? E' questo ciò che sente realmente?"
 
Ancora una volta il senso di colpa la stava tormentando.
 
- mia signora- la voce di Kaede sembrò atona  anche alle sue orecchie, tuttavia bastò per spaventare Kagome.
 
La fanciulla rialzandosi da terra si voltò nella sua direzione,fissandola stralunata.
 
- che ci fate voi qui?- sussurrò mentre imbarazzata si asciugava il volto e cercava di darsi un minimo di contegno.
" perché è qui?"
 
- vi ho seguita- confessò la sacerdotessa - vi ho visto uscire così presto dal castello...temevo che vi fosse successo qualcosa.... Eravate così pallida che ho creduto che la cosa più giusta da fare fosse seguirvi- inventò sul momento.
Il cuore batteva furioso nel petto.
Avrebbe creduto a quella bugia?
Kaede sperò con tutta se stessa di si.
 
- capisco- rispose la principessa - non avete nulla da temere.... Io sto bene- sussurrò più a se stessa che a Kaede.
- si io sto bene- continuò a ripetere.
 
La sacerdotessa si avvicinò a Kagome porgendole un fazzoletto che la fanciulla accettò di buon grado.
-vi ringrazio... Siete sempre così premurosa e gentile con me-
Una pugnalata sarebbe stata meno dolorosa della morsa al petto che sentì in quel momento.
Il senso di colpa la devastava.
" se solo lei sapesse la verità su di me.... Mi odierebbe"
Quel pensiero la turbava.
 
- senza volerlo ho ascoltato le vostre parole...- chinò il capo mortificata. - Se posso chiedervelo chi sono le persone qui seppellite... Dei parenti? E' per loro che piangevate? -
 
Kagome distolse lo sguardo da quello della sacerdotessa annuendo appena.
Con lente movenze si avvicinò alle due lapidi sfiorandone con una delicata carezza ,la liscia superficie.
 
-qui giacciono mio padre e mio fratello- sussurrò a voce talmente bassa che Kaede capì appena le sue parole eppure fu sufficiente per farle portare le mani alle labbra in un'espressione di stupore.
 
"Ecco perché non voleva parlare di suo fratello.... Povera bambina"
Fece per avvicinarsi a lei ma la principessa la bloccò.
 
 
- morirono che ero appena una bambina- le lacrime minacciarono di nuovo di uscire dai suoi occhi - entrambi uccisi in un'imboscata,entrambi traditi da coloro che amavano- anche se Kaede non poteva scorgerle il viso immaginò una linea dura incresparle le labbra e la rabbia sfregiare la dolcezza dei suoi lineamenti.
- entrambi mi avevano promesso grandi cose, un futuro pieno di gioia e di speranza,un futuro al mio fianco. Ed invece.....- la voce le venne a mancare.
- erano solo dei bugiardi. Dovrei odiarli per avermi abbandonata- si voltò verso Kaede che continuava a fissarla con occhi colmi di tristezza e malinconia.
" non l'ho mai vista così..... Sembra così fragile....così debole"
 
- non dovrei forse odiarli?- le gridò contro. - perché allora il mio cuore soffre così tanto? Perché continua a sanguinare? Perché non riesco a superare questo dolore? Perché mi sento così vuota?- le sue grida disperate si dispersero nel vento.
Il corpo stanco della principessa crollò al suolo come spezzato.
Si,spezzato come lo era il suo cuore,la sua anima.
" perché vi avete lasciato? "
 
-erano la mia luce,il mio tutto,il mio mondo....perché sono morti...perché ?- continuò a urlare mentre le sue mani stringevano la stessa terra che poco prima aveva definitivo sacra,mentre le sue piccole mani si chiudevano a pugno e sbattevano insistentemente sul suolo,immaginando forse di prendere a pugni,i petti dei suoi cari.
 
- bugiardi....bugiardi- Kaede l'osservava incapace di proferir parola,conscia che nessuna frase detta in quel momento avrebbe potuta aiutarla a star meglio.
 
- maledetti, perché mi avete lasciata,perché m avete abbandonata in balia di me stessa ?- ora era la rabbia che la spingeva a dire parole così dure che non sarebbero mai sfuggite dalle sue labbra in un momento di lucidità.
 
Kaede le si avvicinò e tentò di abbracciarla,ma la principessa si scostò da quell'abbraccio così caloroso.
- mia signora...calmatevi per favore-
 
- voi non capite- sussurrò tra i singhiozzi.
" nessuno capisce ciò che provo...come realmente mi senta"


- e' come se fossi spezzata dentro... Questo dolore mi distrugge.....giorno dopo giorno,per quanto tenti di tenere a bada i miei ricordi,i miei sentimenti... I loro volti,le loro voci,si susseguono all'infinito nella mia mente... Fa così male- sussurrò piegandosi su se stesse mentre portava le mani al petto e stringeva convulsamente la stoffa dell'abito.
 
" il mio povero cuore..."
 
-le vostre sono ferite così profonde che lasciano il segno- sussurrò l'anziana.
- non supererete mai questo dolore- Kagome sollevò lo sguardo.
Gli occhi cioccolata incrociarono quelli neri della sacerdotessa.
" so bene che non riuscirò mai a farlo. Sono passati quattordici maledetti anni ed io continuo a soffrire."
- è perché sono troppo debole… lo sono sempre stata… se forse fossi stata più forte,se solo quel maledetto giorno lo avessi seguito nel bosco… forse sarebbe ancora vivo-
Il cuore di Kaede si riempì di compassione per quella ragazza. Non comprendeva il significato di quelle parole,ma di certo
- no piccola mia,no - si avvicinò a lei e dopo essersi inginocchiata la prese tra le braccia cullandola dolcemente. Questa volta la ragazza non si ritrasse,anzi si strinse di più a lei desiderando che il calore di quel corpo penetrasse dentro di lei, riscaldando la sua anima
 - siete la donna più forte che io abbia mai conosciuto-
 
Kagome sussultò stringendosi in quell'amorevole abbraccio.
- perché allora non riesco a dimenticare? Perché ?-
 
- non dovete dimenticare le persone che avete amato,persone che continuate ancora ad amare...no - scosse la testa mentre con le mani prese ad accarezzarle dolcemente i capelli.
- dovete semplicemente imparare a convivere con Il vostro dolore.Per quanto difficile vi possa sembrare,per quanto arduo si rivelerà, sono sicura che voi ci riuscirete.- si staccò un po' da lei per fissarla negli occhi.
Con le dita raggrinzite del freddo,cancello le lacrime della fanciulla.
- è un grande coraggio ciò che giorno dopo giorno leggo nei vostri occhi... Una grande forza.... Uno spirito battagliero-
Le parole della sacerdotessa risuonarono nella mente della principessa.
Si. Lei avrebbe continuato a combattere e ad andare avanti per le persone che amava : Sango,sua madre,Kaede, il suo popolo.
Tutti aveva riposto le loro speranze in lei e Kagome avrebbe fatto di tutto per non deluderli.
Sarebbe diventata più forte.
Avrebbe imparato a convivere con quel dolore così opprimente.
Non avrebbe più permesso al rimpianto,alla sua sofferenza di prendere il sopravvento.
Da quel momento in poi si sarebbe impegnata per cercare la sua felicità, per ricominciare a vivere quella vita che in realtà non era mai stata sua.
Per così tanti anni si era sentita come una marionetta nelle mani del fato,per così tanto tempo aveva permesso agli altri di tirare i fili della vita,senza mai concedersi l'opportunità di decidere per se stessa.
Kagome osservò Kaede riconoscente.
 
- Grazie di tutto-
La sacerdotessa le sorrise dolcemente mentre riprendeva ad abbracciarla.
-prego piccola mia. Sono così fiera di te e sono sicura che lo saranno anche loro.- sussurrò indicando con la testa le due lapidi.
E fu proprio in quel momento,quando finalmente sollevò lo sguardo sulle due pietre sepolcrali che il respiro le si mozzò.
 
- per tutti i Kami - sussurrò mentre i suoi occhi ripercorrevano increduli le iscrizioni al di sopra della due lastre.
 
 
 
Inu no taisho.
Amato sovrano.
Amato marito.
Amato padre.
Vivere nei cuori di coloro che restano non è morire.
 
 
Inuyasha no taisho.
Amato principe.
Amato figlio.
Amato fratello.
Vivere nei cuori di coloro che restano non è morire.
 
" amato fratello.... Inuyasha.... Amato principe... Non può essere è impossibile."
Un ricordo si fece largo tra i suoi pensieri.
 
 
 
#INIZIO FLASHBACK#
 
 
Reggendo tra le mani una ciotola di zuppa calda,si avvicinò ad Inuyasha.
Il bambino stringeva tra le mani un ciondolo ,probabilmente qualcosa che apparteneva alla sua famiglia. Si trattava di un bellissimo monile in oro bianco,sulla cui superficie esterna si stagliava l'immagine di un elegante  cigno.
" povero piccolo" pensò a sedendosi al suo fianco.
 
- tieni... Qualcosa di caldo ti farà bene-
-grazie- le sue piccole mani artigliate afferrarono la ciotola, tuttavia non iniziò a mangiare.
Imperterrito continuava a fissare il gioiello con uno sguardo vacuo.
 
-E’ bellissimo.Apparteneva a tua madre?-
" se lo facessi parlare, se si sfogasse con me, probabilmente starebbe meglio...non posso placare la sua sofferenza,ma posso aiutarlo a fortificare il suo animo"
 
- state tranquillo principino. La vita di vostra madre non è in pericolo. Lei non rappresenta una minaccia per i vostri nemici. Vostra madre era consapevole di ciò che stavate facendo...lei appoggia ogni vostra decisione... Questo lo sapete anche….-
Prima che potesse continuare la voce del ragazzo la interruppe.
 
- appartiene a mia sorella- un triste sorriso curvò le sue labbra mentre  si perdeva nei ricordi - è un diavoletto di sei anni-
 
- come si chiama?- domandò curiosa la donna. Era stata via da Arien sette anni e l'ultima volta che aveva visto la regina,questa non era di certo in attesa.
- Kagome. Il suo nome è Kagome-
- è un nome bellissimo. -
- lei lo è – il tono di voce del bambino sorprese la donna.

Di solitoi fratelli non andavano molto d’accordo. Certo si volevano bene,ma c’era sempre qualcosa,una nota di gelosia o di risentimento che l’uno provava nei confronti dell’altro.

Nel caso del bambino non era assolutamente cosi.

Egli parlava della sorella con tono adorante e colmo d’amore.

“devono essere molto legati”.
- vuoi molto bene a tua sorella non è vero? E sei così triste perché sei stato costretto a lasciarla? -
 
- ad abbandonarla vorrai dire- rispose brusco lui.
-dopo la morte di nostro padre le avevo promesso che non l'avrei abbandonata mai...ho promesso che le sarei rimasto accanto ed invece- lacrime copiose rigarono il volto del bambino.
Kaede si sentì travolgere da un'ondata di malinconia e tristezza.
Delicatamente abbracciò il fanciullo che si lasciò andare ad un pianto di sfogo.
"Povero piccolo... Povero innocente..."
 
- andrà tutto bene...prima o poi vi rincontrerete ne sono sicura.-
 
- e se mi odiasse per averla abbandonata?-
 
- state tranquillo... Lei capirà...-
 
Il bambino continuò a piangere per almeno altri dieci minuti. Kaede,come una madre amorevole,cullò dolcemente il bambino.
 
-d'ora in avanti dovrai essere forte piccolo re... Forte per proteggere le persone che ami,forte per poterle rincontrare....Perché una cosa è certa... Quando i destini di due persone sono intrecciati l'un l'altro, per quanto vasta possa essere la distanza che li separa, prima o poi si rincontreranno. Niente è nessuno potrà separarli-
 
 
 
 
#FINE FLASHBACK#
 
 
" Kagome...." La voce del piccolo Inuyasha risuonò chiaramente nella sua mente.
Il volto della principessa apparve dinnanzi ai suoi occhi.
Nessuna somiglianza accomunava i due.
Uno era un mezzo demone, l'altra un'umana, la sacerdotessa protettrice della sfera.
 
" prima o poi si rincontreranno"
Anni addietro aveva pronunciato quelle parole solo per consolare il bambino.
Potevano quelle parole di circostanze essere in realtà veritiere?
Poteva essere la fanciulla che stringeva tra le braccia la Kagome di Inuyahsa?
Per lei la risposta era solo una.
Si.
Le lapidi ne erano la prova schiacciante.
" forse l'ho sempre saputo"
Ripensò a tutte quelle volte in cui  senza volerlo aveva paragonato i due trovandoli così simili.
 
-  devo dirglielo- velocemente si staccò da Kagome guardandola negli occhi.
- tu... Lui... Dovete sapere la verità.- Kagome la guardò non riuscendo a comprendere le parole di Kaede.
Cinque minuti prima la consolava,cinque minuti dopo la fissava come impazzita.
- alzatevi mia signora- afferrando le mani infreddolite della ragazza, la aiutò ad issarsi in piedi
 
- ma cosa ? -
 
" deve venire qui... Deve vederla" agitata annullò l'incantesimo sicura che il mezzo demone si sarebbe fatto avanti pochi minuti dopo.
 
- Inuyasha - sussurrò talmente piano da non farsi sentire da Kagome.
 
 
 
 
La voce di Kaede giunse forte e chiara alla sue orecchie canine.
 
- il momento è giunto-  sorridendo, strappò la pergamena, che Miroku gli aveva dato per celare alla ragazza la sua presenza, e si inoltrò nel cimitero.
L'odore delle due donne l'avrebbe condotto a loro.
 
Lilla,rose fresche,vaniglia.
Senza rendersene conto iniziò a correre,spinto da uno strano desiderio.
Voleva rivedere la ragazza. La sua era un'esigenza che nasceva dal profondo del cuore.
 
" desidero impossessarmi della sfera... Non desidero lei" tentò di giustificarsi.
Intanto i suoi piedi non ne volevano sapere di rallentare la loro andatura.
 
- Kaede non siamo sole.... Percepisco qualcuno- la voce spaventata della ragazza giunse alle sue orecchie. Ansia,paura,agitazione. L'ambiente circostante ne era pieno.
" fa bene a temermi. Questa volta non avrò pietà di lei... Non posso"
 
 
 
- Kaede ti ho detto che c'è qualcuno... Perché se poi così calma?-
Spaventata Kagome aprì appena il suo mantello. Alla vita teneva legato un coltello,l'unica arma che si era portata dietro.
 
Non riusciva ancora a capire se l'altra presenza nel cimitero fosse un nemico o un semplice visitatore.
Era troppo lontana per percepirne l'anima.
Agitata prese a guardarsi intorno quasi a voler scorgere qualcuno osservarla nell'ombra.
" forse dovrei scappare. Non so se in questo momento potrei sopportare uno scontro diretto"
La sfera, nascosta sotto le vesti,prese a brillare più intensamente.
- Kaede - sussurrò come in cerca d'aiuto,un aiuto che comunque non arrivò.
La sacerdotessa era paralizzata e l'osservava con uno sguardo vacuo.
 
- voi due dovete parlare...se lui sapesse la verità... Se tu la sapessi... Tutto cambierebbe-
 
- di cosa stai parlando? Quale verità? Lui chi?-
Sempre più confusa la nobildonna si avvicinò a Kaede scrollandola.
 
- Kaede lui chi? Maledizione dobbiamo andarcene di qui-
 
Una risata gioiosa,una risata estranea si diffuse nell'ambiente circostante.
La pelle le si accapponò dalla paura, il cuore iniziò a battere all'impazzata.
 
Qualcosa si mosse velocemente tra gli alberi, qualcosa o meglio qualcuno che Kagome non riusciva a scorgere ne a seguire con gli occhi. Veloce si muoveva intorno a lei in circolo,talmente veloce da darle l'impressione di essere dappertutto.
In quel momento si sentiva come una preda in gabbia.
 
 
" percepisco la sua presenza. Ma non la sua anima. Non riesco a vedere ne a sentire nulla".
 
- penso che stia parlando di me.- una voce giunse alle sue spalle facendola sobbalzare.
Velocemente si voltò ed istintivamente lo attaccò.
Tuttavia la sua mano si bloccò a mezz'aria o meglio qualcuno le afferrò con una presa salda il polso,impedendo alla lama del coltello di affondare nel suo petto,proprio li dove batteva il cuore.
 

“ che mira… questa ragazza è letale”


-mi dispiace ma non andrete da nessuna parte- sussurrò Inuyasha aumentando la presa sulla ragazza.
"Finalmente siete mia" pensò inebriato dal profumo di lei,una fragranza talmente dolce da confondergli i sensi.
 
- VOI - sussurrò presa in contro piede la principessa.
Tra tutti i probabili nemici,non si sarebbe mai aspettata di rivedere il bandito che una settimana prima l'aveva attaccata.
" lui... Lui" i suoi pensieri vennero messi a tacere da quello strano calore,scaturito dalla presa dell'uomo,un calore che inondò le sue membra infreddolite .
La pelle del polso, sfiorata dalla mano del bandito, sembrava andare a fuoco.
 
- siete felice di rivedermi mia signora? - un sorriso beffardo curvò le labbra di Inuyasha.
 
- rivedervi? Come se con questo stupido cappuccio potessi vedere il vostro volto.- si fece scappare la ragazza,pentendosi subito dopo della sfrontatezza delle sue parole.


- siete così curiosa di conoscere la mia identità? - sussurrò il mezzo demone avvicinando il suo volto a quello della ragazza.- se lo desiderate potrei mostrarvi il mio volto- pochi centimetri lo separavano dalle labbra di Kagome.
 
"Allontanati da lei prima che sia troppo tardi" gli suggeriva la voce della sua ragione,eppure Inuyasha era come stregato da quelle labbra scarlatte.
" che abbia gettato un incantesimo su di me?"
 
- lasciatemi- imbarazzata per quell'eccessiva vicinanza e cosa principale per lo squilibrio che aveva causato nel suo cuore,desiderosa di mettere maggiore distanza tra di loro,iniziò ad agitarsi.
Lasciò che il coltello cadesse al suolo e con la mano libera tentò di spingere il ragazzo.
Tuttavia nel momento in cui la sua mano aveva sfiorato il petto del bandito,come una scarica di piacere aveva scosso i corpi di entrambi.
Turbata Kagome sollevò gli occhi castano sul volto dell'uomo.
 
"Voglio vederlo.... Devo vederlo...."
Il suo unico desiderio era quello di immergersi negli occhi del suo nemico,sapere se il suo stesso turbamento era leggibile anche sul suo viso.
 
Dall'altro canto Inuyasha non riusciva a smettere di fissarla.
Come imbambolato cercava di riprendersi ancora dal mare di emozioni che quel semplice contatto aveva suscitato in lui.
" è un tuo nemico" continuava a ripetersi mentalmente imponendosi di non baciarla ma quegli occhi, le splendidi iridi della ragazza lo attiravano inevitabilmente.
" quegli occhi... Il suo splendido volto... Mi è mancato"
 
In quel momento qualcosa emerse dentro di sé : la consapevolezza che non sarebbe mai riuscito a far del male a quella ragazza,la certezza che quella fanciulla le fosse entrata dentro.
 
- tu non capisci.... Non possiamo farlo- Kaede si rivolse direttamente a lui.
La ragazza lasciò la presa su di lui,fissando stralunata la sacerdotessa.
 
" perché si rivolge a lui così direttamente?"
 
- lei è.....-
 
- non mi interessa chi sia- brusco il mezzo demone la interruppe- ha qualcosa che io voglio.. Che noi vogliamo...lo hai forse dimenticato Kaede?-
 
- cosa?- un senso di inquietudine dosi fece largo in lei.

“cosa significa… cosa vogliono da me?” ed in quel momento tutto le fu chiaro.

La sfera.

“no…no…”

Con le lacrime agli occhi si voltò verso Kaede,incapace di comprendere le parole dell'uomo, incapace di credere alle sue parole.

- Kaede cosa sta dicendo?-
 
La sacerdotessa non ebbe nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi.
 
- Kaede - gridò Kagome facendo sobbalzare persino Inuyasha.
- cosa non hai capito piccolina? - Inuyasha l'afferrò per le braccia e la voltò verso di se.
- lei si è avvicinata a te solo perché gliel'ho chiesto io....-
Kagome sentì qualcosa spezzarsi dentro di lei.
 
- no... Non ti credo- gridò contro Inuyasha.
 
" non è vero no.... Non può averlo fatto...lei è mia amica"
 
Come avendole letto nel pensiero Inuyasha continuò ad infierire su di lei.
- è diventata tua amica solo per riuscire più facilmente a sottrarti la sfera-
 
Eccola.
Una pugnalata sarebbe stata meno dolorosa.
- no... Non è possibile... Kaede- la voce le si spezzò a causa del pianto.
 
- digli che non è vero.... Diglielo - gridò in direzione della sacerdotessa,la quale continuava a non fissarla. Il capo chino,il cuore ferito.
 
- io mi fidavo di te-
Rabbia.
Una furia ceca permeava i pensieri di Kagome.
"Come ha potuto? Dopo tutto quello che le ho raccontato... Come ha potuto?"
 
- non dovreste concedere la vostra fiducia così semplicemente. Si ci rimette sempre principessina - Inuyasha la schernì.
la ragazza chinò il capo lasciando che alcune ciocche di capelli,sfuggite dall’acconciatura,celassero il suo volto.

- avete ragione voi….sono stata una sciocca ad aprire il mio cuore ad una donna del genere- quelle parole ferirono Kaede- non avrei mai dovuto lasciare che si avvicinasse a me- di scatto sollevò il viso verso il suo nemico e facendo leva su tutta la rabbia che possedeva in corpo concentrò tutte le sue energie sulla mano destra.Con forza diede ad Inuyahsa un pugno,talmente potente da lasciarla andare.
 


Ciò fu più che sufficiente per Kagome che si avventò su Kaede.
Presala per le braccia cominciò a scrollarla violentemente.
 
- perché l'hai fatto? Io ti ho dato il mio cuore... Perché?-
Kaede la fissava con gli occhi sbarrati.
- io...- non riusciva nemmeno a parlare come paralizzata dall'odio e dal rancore che leggeva negli occhi di Kagome.
Colei che fino a quel momento l'aveva sempre guardata con dolcezza e affatto,colei che si era aperta a lei confidandole i suoi segreti più intimi,adesso la disprezzava.
 
- io.... Io.... Mi dispiace- a quelle parole Kagome si immobilizzò.
 
Il rumore di uno schiaffo si diffuse nell'ambiente circostante.
La guancia di Kaede pulsava rossa.
La mano di Kagome era ancora sollevata a mezz'aria.
 
- vi odio- due parole che spezzarono il di cuore di Kaede. Calde lacrime le rigarono il volto solcato da rughe.
Inuyasha fissò stralunato le due donne. Il suo sguardo continuava a vagare dalla guancia arrossata di Kaede,dalle sue lacrime,alla mano della fanciulla,ai suoi occhi colmi lucidi,alle sue labbra strette in una linea dura.
 
Sentì un moto di rabbia pervadere il suo corpo.
" quella smorfiosa non avrebbe dovuto osare tanto"
Ai suoi occhi Kagome si era macchiata del più orribile dei crimini: aveva fatto piangere Kaede,quella che per lui era stata una nonna, un’amica.
 
-io vi odio- ripeté la ragazza.
Incapace di sopportare oltre il mezzo demone si portò dietro la fanciulla. Con un braccio avvicinò la ragazza a se.
Kagome iniziò ad agitarsi tra le sue braccia,desiderosa di liberarsi dalla sua presa,tuttavia non usò mai il potere della sfera,conscia di non esserne in grado.
Il suo cuore era corrotto dal risentimento,dall'odio in quel momento.
 
Ciò diede un certo vantaggio ad Inuyasha che comunque poteva contare sulla sua forza bruta.Infatti gli bastò davvero molto poco per calmare la ragazza.
 
Velocemente portò le dita fredde sul collo della fanciulla che smise di agitarsi,come se il suo tocco avesse il potere di placare il suo animo inquieto. Un sorriso di vittoria delineò le sue labbra.
Al suo tocco la pelle della ragazza sembrò prendere fuoco.
Un incendio divampò in tutto il suo corpo.
Qualcosa di così potente e inarrestabile che per qualche minuto sembrò quasi dissuaderlo dal suo intento originario.
 
Sotto le sue dita percepiva il pulsare frenetico del cuore della piccola dea abbandonata nel suo abbraccio.
 
- il vostro cuore batte così forte- sussurrò all'orecchio di lei,depositando un piccolo bacio in quella zona di pelle nuda.
 
Questa volta anche il suo cuore sembrò essere in procinto di esplodergli nel petto.Il profumo della ragazza,il dolce sapore della sua pelle,lo mandarono in confusione.

Voleva di più.
Desiderava di più.
I suoi desideri erano tali e quali a quelli di Kagome,come momentaneamente soggiogata da quelle carezze,come incapace di discostarsi da lui,dal calore del suo corpo.
 
- lasciatemi... Vi prego-
 
- non posso...-un dolce sussurrò prima che le labbra di Inuyasha assaggiassero

nuovamente la pelle della ragazza.
" è così dolce...così sensuale"
 
Lentamente le mani che la tenevano ferma conto di lui,raggiunsero il collo della ragazza,stringendosi intorno ad esso delicatamente. Non avrebbe fatto del male alla dea che stringeva tra le braccia,l’avrebbe solo momentaneamente zittita.

Aveva un piano ben chiaro per lei.

 
-Inuyasha no.- gridò spaventata Kaede temendo che fosse sul punto di strangolarla - hai promesso che non le avresti fatto del male...lei è...-

Le parole di Kaede morirono in gola quando vide il corpo di Kagome afflosciarsi tra le braccia del ragazzo. Gli occhi le si chiusero lentamente,come se fosse stata travolta dal sonno,le labbra si dispiegarono sorprese e le sue membra si abbandonarono al volere del ragazzo.
 
Inuyasha infatti, esercitando una forte pressione sulla vena del collo della fanciulla, impedendo l'afflusso del sangue al cervello, le aveva fatto perdere i sensi.
 
- non posso lasciarvi andare piccola dea... Voi mi servite viva- sussurrò prendendo in braccio la ragazza.
Provò uno strano piacere nel sentirla così vicino a lui,nel percepirne il dolce respiro sul suo collo,nello stringerla tra le braccia.
 
Aveva desiderato così a lungo farlo.
Quante volte nell'arco di quella lunga settimana aveva immaginato di sfiorarla? Di contemplarla? Di perdersi nella bellezza del suo viso?
Ora che la fanciulla dormiva placida tra le sue braccia,poteva farlo.
 
- Inuyasha cosa le hai fatto stupido- come una furia Kaede si avvicinò a lui inviperita.
- avevi promesso che non le avresti fatto del male-
 
-pff - sbuffò infastidito il mezzo demone.- sta bene è solo svenuta. Cos'altro avrei dovuto fare? Ricordi lei è una nostra nemica... Ci serve viva per far funzionare la sfera.- si giustificò.
 
Kaede lo guardò tristemente.
- no mio caro Inuyasha...lei non è una nostra nemica-
 
- Kaede per favore ne abbiamo già parlato...per quanto affascinante...-
"Bellissima.... Sensuale...."-coraggiosa....-"forte...determinata" - possa essere lei è pur sempre un nostra,una mia....-
 
- è tua sorella-
- si brava e' mia sorel....- le parole gli morirono in gola a causa di un groppo difficile da mandare giù.
- mia sorella ? -
Sussurrò laconico mentre ancora una volta contemplava il volto dormente della fanciulla.
 
- si la vostra Kagome... La vostra principessa-
La mente di Inuyasha si era sconnessa da tutto il resto del corpo.
- è impossibile... La mia… la miaa-

Il cervello si distacco dal resto del corpo,impedendogli di formulare pensieri coerenti.

“ è uno scherzo… lei sarebbe la mia….”

Le gambe crollarono sotto il peso di quelle parole.Le ginocchia sfiorarono il suolo.Gli occhi erano incapaci di staccarsi dalla ragazza.
- non può essere lei... Non può essere- la sua mente,il suo cuore scalpitavano.
 
Con la mano accarezzò delicatamente il volto della ragazza, badando a non graffiarla con gli artigli. La sua pelle era morbida e liscia come la seta.
"è davvero lei? La mia piccola sorellina …."
Inuyasha non voleva dare speranze al suo cuore.
Temeva ciò che sarebbe accaduto se le supposizioni di Kaede si fossero verificate false.

Cosa sarebbe accaduto se si fosse concesso il lusso di sperare? Cosa sarebbe accaduto se quella ragazz non fosse stata realmente sua sorella?
Di sicuro sarebbe caduto di nuovo nell'oblio di dolore e sofferenza che aveva caratterizzato la sua infanzia.
Questa volta cosa gli avrebbe impedito di toccare il fondo?
Nulla. Ormai di speranza ne aveva ben poca. Era stanco,troppo stanco anche solo per provare ad immaginare un futuro migliore.

Ma se kaede avesse avuto ragione?

Se quella ragazza fosse realmente sua sorella? Avrebbe potuto espiare le sue colpe? Avrebbe potuto starle accanto?
 
Kaede si avvicinò a lui.
Anche se con difficoltà la sacerdotessa si inginocchiò dinnanzi a lui.
Con la mano destra sfiorò delicatamente la guancia di Inuyasha.
- piccolo mio,non precluderti la possibilità di essere felice- la mano sinistra sfiorò la chioma corvina della principessa.
- lei è tua sorella....- gli occhi le si riempirono di lacrime- il suo dolore è un eco del tuo.-
Inuyasha la fissò desideroso di saperne di più.
- quando sono arrivata qui,l'ho trovata accasciata su queste due tombe,mentre piangeva,gridava,si disperava...come in preda all'agonia,una sofferenza causata dalla morte e dall'impossibilita' di andare avanti,di dimenticare... -
 
Inuyasha si sentì mancare al solo immaginare quella scena.

Davvero soffriva cosi tanto?

Nemmeno lei era riuscita ad andare avanti?

Tra i due Kagome era stata sempre la più forte,la più combattiva.

Lui l’aveva lasciata sicuro che prima o poi l’avrebbe dimenticato,sicuro che sarebbe riuscita a rifarsi una vita…

“ho sbagliato tutto… ho sbagliato tutto”


- oh mio dio- sussurrò quando il suo sguardo si posò sulle due lapidi.

Il suo nome,quello di suo padre spiccavano sulle due tombe.
Una frase in particolare colpì la sua attenzione.
- vivere ne cuori di coloro che restano non è morire- sussurrò malinconico mentre un triste sorriso curvava le sue labbra.

Lui aveva già sentito quella frase.

Ancora una volta lasciò una tenera carezza sul volto della fanciulla addormentata tra le sue braccia.

-è la stessa frase che ho pronunciato per consolarla alla notizia della morte di nostre padre… era cosi disperata- laconico ricordò quella piccola bambina aggrapparsi a lui,piangere,invocare il nome del padre.

Il volto della bambina si sovrappose a quello della donna.

Perchè ora scorgeva in lei una somiglianza che prima non era chiara?

Era forse la consapevolezza di averla ritrovata che lo rendeva cosi su di giri?

 

-Kagome- da quanti anni non pronunciava il nome di sua sorella?

Troppi…

-kagome – ripetè abbracciando la ragazza, avvicinandola al suo cuore

 

-Il mio piccolo angelo- calde lacrime rigarono i suoi occhi. Da quanto tempo non piangeva? Da quanto tempo non lasciava che il suo dolore salisse a galla allentando la presa intorno al suo cuore?

Troppo.

 

Ora che aveva dato un nome a quel volto così bello,ora che sapeva di aver ritrovato l’amata sorella, si sentiva completo.

“ si è lei…” pensò continuando a rimirarla stuipito” la mia Kagome”

Nessun nome calzava a quella ragazza,meglio di quello della sorella.

 

- Non permetterò a nessuno di separarci- le sue labbra sfiorarono delicatamente la sua fronte.

“metterò a tacere i mie demoni per te…”

- Questa volta manterrò la mia promessa- con uno sguardo fiero si rimise in piedi senza mai allentare la presa da Kagome.

 

-portiamola con noi… abbiamo tanto di cui parlare…- si girò verso Kaede.

- tanto di cui decidere.- osservò ancora una volta il volto di Kagome.

- il nostro destino dipende da questo piccolo angelo adesso- un dolce sorriso curvò le labbra del ragazzo.

- siamo nelle sue mani- dettò ciò prese a farsi strada tra la nebbia, Kaede alle sue spalle e sua sorella stretta tra le braccia.

Non sapeva ciò che gli avrebbe riservato il destino, non sapeva come sua sorella avrebbe preso tutta quella strana situazione,ma di una cosa era certa: Non l’avrebbe più lasciata andare,avrebbe fatto di tutto per restarle accanto.

 


 
 
 
 
 

 

 

 

ANGOLINO AUTRICE:

Giorno tesori e Buon Natale <3

Come vi avevo promesso sono riuscita a postare il nuovo capitolo il giorno di Natale o meglio il giorno della vigilia <3 Consideratelo un piccolo regalo per tutti voi miei cari lettori <3

Voi non lo sapete ma Natale è la festa che preferisco in assoluto.

Nell’aria si percepisce un’atmosfera magica <3

A mio avviso natale è non solo il giorno in cui Gesù nasce nei nostri cuori,ma anche un giorno in cui condividere se stessi con tutti gli altri,in cui ringraziare per ciò che si ha,per ciò che si è perso,per le persone che ci stanno accanto.

Ebbene dunque vorrei ringraziarvi dal profondo del mio cuore per tutto il sostegno e l’appoggio che mi avete mostrato fin a questo momento <3

Grazie <3

 

Detto questo vi faccio i miei migliori auguri e vi lascio alla lettura del capitolo <3

Spero che vi piaccia <3

 

 

 

 

 

 

 


 Leggenda :
 
1. Arien : nel linguaggio elfico viene tradotto come "luce del sole".
           Nella storia questo nome viene utilizzato per designare il regno
           di Kagome e Inuyasha,il regno che è sotto il dominio di Sesshomaru.
 
2. Eldar : nel linguaggio elfico viene tradotto come "stelle".Nella storia questo sostantivo viene utilizzato per designare la            residenza della famiglia reale,il Castello di Eldar ovvero il castello delle stelle.
  
4.Yaana : nel linguaggio elfico viene tradotto come "santuario"
 
5.Idril significa curare
6 kitsune : demone gatto.
 
7. Shikon no Tama : sfera dei quattro spiriti
 
8.Sírdhemon : nel linguaggio elfico significa fiume di tristezza.  Nella storia questo nome viene utilizzato per indicare la città in cui sono custodite le tombe dei re del passato,di conseguenza anche le tombe dei membri della famiglia reale.credo che il nome sia molto adatto così come anche il suo significato.infondo perdere le persone che si amano         significa essere travolti da un fiume in piena di tristezza e dolore.
 

 
Spiegazioni :
*la citazione appartiene all’opera di Foscolo I Sepolcri.

 

 

 vi posto due immagini XD

Kagome con il mantello :

 

le due lapidi:


 

Bene tesorini miei alla prossimaaaa <3

 

 

Merry Christmas & Happy New Year <3

 

 

DestinyandLove

 

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