A World of Differences

di soontobebritish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 46 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


ATTENZIONE!!! LA STORIA NON è MIA MA UNA TRADUZIONE DELL’ ORIGINALE.

Autrice: soontobebritish

Permesso dell’ autrice: http://i44.tinypic.com/6s6i2r.jpg
 
 
 
 
CAPITOLO  1

Charlotte’s  POV

Omaha,  Nebraska.  Potrebbe vincere un premio come “posto più noioso al mondo”. La città con cinquecentomila abitanti è soprannominata “ il cuore d’America”, ma per me, è una noia mortale.

Non è che io odi la mia città natale. Me la sono fatta bastare per tutti i miei diciott’ anni, ma quando i miei genitori mi dissero che avrebbero pagato per farmi studiare in Inghilterra, ho subito accettato l’offerta.

Il mio nome è Charlotte McDermott e sto cappando dagli Stati Uniti.

Era Martedì mattina quando la  sveglia disturbò il mio sonno. Sbadigliando, colpii il bottone di spegnimento e andai in bagno. Dopo aver piastrato i miei capelli biondo sporco, presi i miei pantaloncini di jeans preferiti, una cintura e una canotta argento, che coprii con una maglietta bianca con un cuore nero sopra. Mi misi le mie infradito, e dopo essermi truccata leggermente, chiuso il mio beautycase, preso la mia borsa e la mia valigia, mi
diressi in cucina.

Erano le sette di mattina, la cucina di casa mia stava già vibrando di eccitazione. Le mie due sorelle più piccole stavano rincorrendo il mio fratellino, intorno al tavolo. Sul divano c’erano le mie due migliori amiche, Meghan e Sophia, che si alzarono per abbracciarmi appena mi videro entrare nella stanza. Dopo una meravigliosa colazione a base di Waffle, la mia famiglia andò in aeroporto con la loro macchina, mentre io e le mie amiche ci andammo con l’auto di Sophia.

All’ aeroporto di Omaha, prima di fare i controlli, affrontai il mio destino. Abbracciai i miei fratelli e gli dissi di comportarsi bene con la mamma. Quest’ultima mi abbracciò stretta e mi baciò. Dopo un lungo discorso di venti minuti sulla sicurezza e sul fare le scelte giuste, mio padre mi prese da parte e mi disse di divertirmi… ma non troppo. Ma di divertirmi. Poi, i miei si spostarono, lasciandomi salutare le mie amiche. Tra le lacrime, realizzai che non sarebbe stato facile trasferirmi a Londra. Avrei dovuto cominciare tutto da capo. Solo poche settimane prima avevo rotto con il mio ragazzo dopo un anno e mezzo. Ora stavo perdendo, beh non perdendo veramente, le mie due migliori amiche.

“Divertiti! Chiamami tutti i giorni!” Meghan mi abbracciò stretta. “Hey, magari sei fortunata e capiti vicina ad un figo inglese sull’aereo.”

Risi, “Meg, quando mai la fortuna è stata a mio favore?”

Rise a sua volta. “Stai realizzando il tuo sogno. La fortuna è stata a tuo favore dal momento in cui i tuoi ti hanno dato il permesso di trasferirti a Londra.”

Sorrisi grata per il suo ottimismo.

Sophia seguì l’esempio della prima e mi abbracciò, “Divertiti e portami a casa un bel ragazzo inglese. È tutto quello che voglio per Natale!”

Ricambiando il suo abbraccio, risi sulla sua spalla, provando a dimenticare che stavo partendo. “Non dirò a Jack quello che hai appena detto.”

Lei ammiccò. Sapevamo entrambe che il suo ragazzo non avrebbe fatto niente se non roteare gli occhi, di fronte all’ossessione di Sophie per gli accenti stranieri.

Li salutai un’ultima volta e prima che potessi battere ciglio, erano già scomparsi dietro la marea di gente.

Il volo per Chicago passò  velocemente. Però per colpa di problemi tecnici, l’aereo per New York era leggermente in ritardo. Sapevo che sarebbe stato difficile arrivare in tempo per prendere l’aereo per Londra ma non avevo nessuna intenzione di perderlo. Il volo partì da Chicago con quarantacinque minuti di ritardo. Arrivai a NYC all’ 1:45, che era esattamente quando il volo per Londra sarebbe partito. Fortunatamente, le hostess avevano chiamato gli assistenti del mio volo successivo per avvisare che stavo arrivando. Mi fecero uscire dall’aereo per prima e mi dissero che avrebbero portato loro le mie valige, che erano in stiva, al gate giusto. Corsi attraverso l’enorme aeroporto. Mentre correvo, notai un grande gruppo di persone con macchine fotografiche, che stavano andando via. Ci misi un po’ a realizzare che quelli fossero paparazzi.

Forte. Pensai. Non ci sono mai paparazzi a Omaha.

Quando raggiunsi il mio gate, l’area era completamente deserta, eccetto per la ragazza al banco del check in. Sorrise vedendomi arrivare.

“Charlotte McDermott?” chiese.

“Si” ansimai, a causa della lunga corsa.

“Biglietto?”

Le diedi il mio biglietto che, visto che era un regalo per la partenza, era in prima classe.

“Mi segua, per favore” mi condusse alla prima classe. Gli assistenti di volo chiusero le porte dell’aereo proprio dietro di me.

Mi feci strada nel corridoio, ammirando la prima classe. C’erano due comodi sedili reclinabili per ogni fila.

Trovai il mio posto, solo che c’era un ragazzo che lo stava occupando, stava ridendo con il ragazzo di fianco a lui. Tossii per attirare la loro attenzione, “Ehm, scusi, è questo il posto 12B?” chiesi.

“Oh si” mi rispose il ragazzo dai capelli biondi  con dei fantastici occhi azzurri. Il suo accento era diverso, non era inglese. Non sapevo quale fosse. “Questo è il tuo posto? Non è il mio. Stavo solo parlando con il mio amico. Io sono una fila avanti.”

“Si, questo è il mio posto…credo. Mi dispiace di avervi interrotto.” Mormorai, sorridendo.

“Oh, non ti preoccupare.”  Mi sorrise mentre mi lasciava il mio posto. “Hai bisogno di una mano con quella? Ti posso aiutare a metterla al suo posto?” chiese indicando la mia valigia.

“Oh,  certo, grazie!”

Perché i ragazzi di altri paesi sono sempre così gentili mentre quelli americani fanno schifo?  Sorrisi al mio pensiero, me ne stavo andando.

“Mi dispiace per prima” una voce mi distrasse dai miei pensieri, mentre mi stavo sedendo. Mi ero completamente dimenticata del ragazzo di fianco a me.

Mi girai e gli sorrisi educatamente “Non ti preoccupare.”

Il ragazzo aveva i capelli ricci biondo cenere e profondi occhi marroni. Il suo sorriso gli illuminava il volto. “Sono Liam” disse, rivelando il suo accento inglese.

“Charlotte” sorrisi, stringendomi la mano.

In quel momento la voce degli assistenti di volo ci informò che era ora di spegnere tutti gli apparecchi elettronici. Velocemente presi il mio telefono e mandai un messaggio a Meg e Sophia. “primi cinque minuti sull’aereo per Londra, ovvero parlare con un adorabile ragazzo e sedermi accanto ad un altro. Tutti e due hanno un accento straniero. Punto per me.” Poi spensi  l’iphone e lo misi nella borsa.

“Qui è il capitano che vi parla” una voce rimbombò in tutto l’aereo. “ siamo pronti per il decollo. Tornate ai vostri posti, rilassatevi e presentatevi al vostro vicino. Siete intrappolati vicino a loro per la durata di sei ore e cinquanta minuti.”

Le risate dei passeggeri vibrarono nell’aereo. Sette ore vicino al ragazzo inglese.

Magari la fortuna era dalla mia parte dopotutto.
 
 

DAN DAN DAAAAAAAN
Come ho detto prima, all’inizio, la storia è una traduzione. È la mia prima traduzione quindi mi scuso se ci sono eventuali errori. Che ve ne pare come primo capitolo? Allora, la nostra Charlotte vuole andare in Inghilterra. Come biasimarla. Certo, anche l’America è forte però il Regno Unito ha il suo fascino… Con la solita fortuna da fanfiction, sull’aereo, si ritrova di fianco Liam… a questo punto mi viene da chiedermi dove sono io quando gli One Direction prendono l’aereo. OK che magari prendono un aereo privato ma… oh, chissene importa, sono talmente sfigata che se mai dovessero prendere un aereo normale, non mi ritroverei sicuramente vicino a loro. Ah, poi c’è anche un biondino… chissà chi è… io di certo non lo so… Fatemi sapere che cosa ne pensate e per quanto riguarda il prossimo capitolo, penso di postarlo tra una settimana esatta.
CIAOOOO

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Charlotte’s POV

Mentre l’aereo decollava, diedi un’occhiata in giro. La prima classe era piena di uomini e donne d’affari, c’erano anche un po’ di famiglie in vacanza. Individuai  una ragazza che doveva avere quindici anni, seduta con i suoi genitori. Oltre a lei io ero l’unica teenager, in prima classe. C’erano anche cinque altri teenager, incluso Liam; il ragazzo con cui ho parlato, il suo vicino e altri due ragazzi sulla nostra stessa fila, dall’altra parte del corridoio.

“Odio essere seccante,” la voce di Liam interruppe il silenzio ancora una volta, non che mi disturbasse. Potrei stare ad ascoltare il suo accento tutto il giorno. “Ti dispiacerebbe, fare scambio di posto con me? Sto viaggiando con quei ragazzi” annuì in direzione dei ragazzi dall’altra parte del corridoio, “e quei due.” Concluse indicando i ragazzi davanti a noi, si girò, poi, verso di me, aspettando una risposta.

Personalmente, preferivo il posto vicino al finestrino. “Si, non c’è problema.” Mi alzai dalla mia poltrona prendendo la mia borsa. Mi fermai nel corridoio per lasciarlo uscire, si mise di fianco ai sedili della fila davanti.

“Dopo di te” si inchinò con un sorrisetto impertinente sulla sua faccia.

“Beh, grazie” risi contagiando anche lui.

Mentre si sedeva al mio posto, non potei non notare il modo in cui teneva i suoi jeans neri  a vita bassa e come la sua maglietta bianca mettesse in mostra i suoi addominali.

Scossi la testa, lasciando uscire tutti quei pensieri, considerando il fatto che non lo conoscevo neanche.

“Allora, cosa ti porta a Londra?” chiese, voltandosi verso di me.

“Scuola” risposi “è sempre stato il mio sogno, quello di studiare all’estero”

“Forte. Cosa studi?” sembrava veramente interessato visto che continuava a guardarmi negli occhi.

“Non lo so ancora. Non mi sono ancora inscritta a nessun corso.”

“Oh,” sembrava sorpreso dal fatto che non avessi un piano, ma se fosse stato nella mia posizione, avrebbe capito. “Cosa vorresti fare dopo il diploma?”

“Vorrei lavorare per qualche band famosa o cose del genere” alzai le spalle.

Distolse lo sguardo dal mio, apparentemente a disagio, ”Perché?”

“Non per la fama o altro, ma per l’ebrezza di andare in giro per il mondo con loro, gestire la stampa, fare cose diverse ogni giorno, lavorare tra riflettori e musica. È quello che voglio fare da quando avevo undici anni.”

Liam si rilassò sul sedile quando sentì la mia spiegazione, “è davvero interessante. Non molte persone vogliono entrare nel mondo della musica per puro divertimento. Molte persone lo fanno per soldi e per la fama.

“Quelle persone sono noiose. Non potrei mai lavorare per una band a cui non interessa né la musica né i loro fan. Voglio dire, perché entreresti in un mono dove la tua vita è sotto sopra se non per qualcosa che ami fare? La mia teoria sulle celebrità che prendono una cattiva strada è che non amano quello che stanno facendo.”

“è una bella teoria,” disse impressionato, “e ha completamente senso.”

“Oh, beh, grazie. E tu invece? Vivi a Londra?” chiesi, cercando di mantenere viva la conversazione.

“Più o meno; ho un appartamento con i miei amici, a Londra perché ci passo la maggior parte del tempo. Ma io sono di Wolverhampton, che molto probabilmente non hai mai sentito nominare.”

“No, mi dispiace, sono solo una vecchia ragazza americana. Non giudicare.”

“Tutto okay. Stavo considerando l’idea di chiederti di dove sei ma non avrei saputo nulla di cosa mi avresti detto.”

Risi, “Beh, sono di Omaha, Nebraska.”

“Esatto, mai sentita nominare.”

“Quello è proprio il motivo per cui io me ne sto andando. Comunque se hai voglia di vedere una bella partita di baseball, scegli Omaha. Il “College World Series” è la cosa migliore della città.

“Non so nemmeno cosa  sia quello…”sorrise, un sorriso mozzafiato.

“Sai almeno che cos’è il baseball?” inarcai il sopracciglio, scettica.

“Pff!” rise “ ho un sacco di berretti da Baseball!”

“Cappelli, si chiamano cappelli!”

“Come vuoi.” Rise.

“Che università frequenti?” chiesi.

“Oh no, non vado a scuola. Ho diciott’anni e sono libero,” scosse la testa. “Spero di andarci un giorno, ma non ora. Sono troppo impegnato.”

Ero felice di sapere che aveva diciott’anni, non volevo chiedergli che lavoro facesse per essere così occupato. Se non me lo aveva detto, non voleva che io lo sapessi. Eravamo estranei dopotutto.

“Oh, capito” sopirai.

In quel momento, gli assistenti di volo ci dissero che potevamo muoverci e utilizzare i congegni elettronici. Volevo tirare fuori il mio iPad, ma non volevo che Liam pensasse che fossi una sfacciata.

“Torno subito” disse, prima di alzarsi e dirigersi dai sue due amici al di là del corridoio. Uno aveva i capelli come Justin Bieber e l’altro aveva dei lunghi capelli ricci. Erano più lunghi, più ricci e più scuri di quelli di Liam e questo ragazzo aveva gli occhi verdi smeraldo.
 

Liam’s POV

“Hey amico,” mi salutò Louis mentre mi inginocchiavo  vicino al suo sedile.

“Hey Lou, hey Harry” feci un cenno con il capo.

“Com’è la bella ragazza, vicino a te?” ammiccò Harry. “è simpatica o una noia mortale?”

Scossi la testa, “Non le ho parlato molto, ma sembra carina.”

“Sembra piuttosto in forma,” sorrise, ammiccando a sua volta. “Quanti anni ha?”

“Diciotto” li informai. Era alta e carina. I suoi capelli biondi erano come la seta e i suoi occhi azzurri erano ancora più belli di quelli i Niall.

“Sei strano,” Louis inarcò un sopracciglio. “Non hai pensato a lei, vero?”

Per lei, sapevo che Louis non intendeva Charlotte. Stava parlando di Danielle. È stata la mia ragazza per quasi due anni e ci siamo mollati poche settimane fa. Lei era ancora nei miei pensieri ma visto che la rottura è stata reciproca, non è stato così tragico. I nostri orari erano diventati impossibili. In teoria, siamo in pausa; solo che, la nostra è una pausa dove si possono vedere altre persone. Ho visto una sua foto con un batterista che non avevo mai visto. Non mi aveva toccato per niente, finché non ho visto lei succhiargli la faccia. Non sono mai stato un tipo geloso o che serba rancore ma ad ogni modo, quello è stato come uno schiaffo in pieno viso.

Non risposi alla domanda di Louis, il che fece scuotere la testa a Harry. “Allora valle a parlare, sei bloccato vicino a lei per altre sette ore. Vai a conoscerla  e vedi se vale la pena lasciarle il tuo numero.”

“Glielo hai detto?” chiese Harry “è questo il problema?”

“No, no” mi alzai di scatto. “ Perché dovrei rovinare qualsiasi cosa con quello? Lei non sa chi sono e non ho intenzione di dirglielo, almeno non ora.”

“Bene, allora vai a conoscerla. Scopri se ha un fidanzato, ehm fidanzata… vedi che tipo di persona è!” Louis era piuttosto incoraggiante.

Scossi la testa davanti  a quei pazzoidi dei miei amici e mi diressi in bagno. Ancora non ero sicuro sul da farsi.
 

Charlotte’s  POV

Stavo ascoltando i Backstreet Boys, quando il ragazzo biondo di prima si sedette accanto a me. “Hey!” sorrise mostrando i suoi denti.

“Ciao” dissi, tirandomi via una cuffia dall’orecchio.

“Liam sta facendo il gentile?” chiese con una risata infantile.

“Oh si, tu devi essere quel noioso di suo padre. Mi aveva detto che saresti venuto a controllarlo.” Scherzai roteando li occhi. “Si, è un vero gentiluomo. Ci ho parlato per, ehm, ventitrè minuti.”

“Sto solo controllando. Non posso permettergli di essere maleducato con una ragazza carina. Comunque, io sono Niall.” Mi lanciò un altro sorriso sfacciato.

“Io sono Charlotte” dissi, stringendogli la mano. Proprio come avevo fatto con Liam. I ragazzi inglesi mi faranno morire. “Se non ti dispiace, posso chiederti da dove vieni? Il tuo accento non è Inglese.”

“Ahh” rise, “è perché io vengo dall’Irlanda. Sai il fatto tuo sugli accenti, eh?”

Risi, “No, è che il tuo è più forte rispetto a quello di Liam. Visto che mi sto trasferendo in Inghilterra, devo abituarmi  al vostro accento.”

“Oh no, se ti stai trasferendo in Inghilterra, noi non abbiamo un accento, tu diventi quella con l’accento. Vero Zayn?”

Una testa mi spuntò davanti. Lui aveva i capelli scuri e dei profondi occhi marroni. Il suo sorriso poteva uccidere. Santo cielo, lui era sexy.

“Giusto,” rise. “Sono Zayn.” Mi sorrise caldamente guardandomi negli occhi.

“Charlotte” feci un cenno.

Fino ad ora, questo volo si era dimostrato il migliore di sempre, ed erano passati solo quarantacinque minuti.
 
 

DAN DAN DAAAAAAAN

Rieccomi. Scusate il ritardo ma ho avuto un paio di problemi di connessione.
 Nuovo capitolo, nuove… nuove… ehm, amicizie?  Beh, nuovi amici per Charlotte. E che amici, oserei dire. Abbiamo un interessante conversazione tra la protagonista e il suo vicino…mmm, interessante.        Charlotte vorrebbe lavorare per una band famosa… ne conoscete una? Io lavorerei volentieri con gli One Direction. Viaggi per il mondo e sei con loro, 2 in 1.                                                                                                                                                                                 Ad un certo punto, Charlotte parla di College World Series… se non sapete di cosa si tratta non vi preoccupate perché ve lo dico io. Ho fatto le mie ricerche, visto che neanche io sapevo cosa fosse, e ho scoperto che è un torneo di Baseball tra squadre di studenti del college, che si svolge ogni anno a Omaha.                   Per quanto riguarda la storia del cappello/ berretto da Baseball, in Italiano, si può dire in entrambi i modi, mentre in Inglese si dice Baseball hat e non cap. Volevo chiarire questo passaggio perché nella traduzione non sapevo come fare, ma non ho potuto fare altrimenti.                                                                                         Cavolo, mi sono soffermata a parlare di queste cosacce e non ho detto che per la prima volta troviamo Harry, Louis e Zayn. Viene anche svelata l’identità segreta del biondino… sono sicura che nessuna di voi c’era arrivata. *fa l’occhiolino, ma non essendone capace finisce per chiudere stupidamente tutti e due gli occhi.

Vorrei ringraziare le due persone che hanno messo la storia tra le preferite :caraseyebrows e Loly 21

A venerdì prossimooooo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



CAPITOLO 3

Charlotte’s POV

Dopo circa quarantacinque minuti, decisi di ascoltare un po’ di musica e provare a dormire. Ero stanca perché mi ero alzata presto quella mattina e il jet lag mi avrebbe devastato una volta a Londra. Impostai il mio iPad sulla mia playlist di John Mayer, che mi avrebbe tenuto compagnia per più di un’ ora. Dopo quindici minuti, però rinunciai al mio intento di dormire e mi misi a guardare le foto dei miei amici.

Pensare al fatto di dovermi fare nuovi amici, mi fece stare male. Sapevo che non sarebbe stato difficile, ma non avevo voglia di affrontare la cosa.

Mentre scorrevo le foto, notai che Liam seguiva le immagini sullo schermo. Spostai lo sguardo su di lui; i suoi occhi incontrarono i miei. “Non è facile, vero?”

Togliendomi le cuffie, scossi la testa, “No.”

“Andrà bene, vedrai” mi guardava sincero. “Sembri gentile, intelligente e simpatica e determinata. Senza contare che sei carina.” Scrollò le spalle.

“Beh, grazie. È incoraggiante sentire queste cose da uno sconosciuto.” Risi. “No, davvero.”

“Stai lasciando a casa un fidanzato?- perché quella è, probabilmente, la cosa più difficile. Io viaggio di continuo- è la cosa che ha causato la rottura tra me e la mia
ex.” I suoi occhi mostrarono un velo di dolore, che fu subito nascosto.

“No, ho rotto con lui più di un mese fa.” Mormorai. Presi una foto di me e Chance e la mostrai a Liam.

“Aww, sembrate felici,” sorrise. “Com’era lui?”

Tornai a guardare lo schermo del mio iPad, tornai a guardare il ragazzo che mi fissava, attraverso lo schermo. I suoi  occhi verdi sembravano scuri e spaventosi e i suoi capelli biondi, facevano sembrare la sua pelle abbronzata. Un sorriso si allargava sul suo volto. “Beh, pensavo che fosse tutto. C’era sempre quando avevo bisogno di parlare e mi faceva ridere, ma più ci penso, più trovo dei buchi nella nostra relazione.”

Non potevo credere a me stessa. Stavo aprendo il mio cuore ad uno sconosciuto. Ancora meglio, Liam mi stava facendo domande, incoraggiandomi ad andare avanti e ascoltando le mie risposte. Neanche Megan e Sophia si erano comportate così quando avevo lasciato Chance. Pensavano che lo avessi fatto perché stavo per trasferirmi.

“Beh, se c’è un consiglio che posso darti, è di non accontentarti di qualsiasi cosa. Ti meriti quello che vuoi. Quindi, non farti bastare un ragazzo che è al di sotto delle tue aspettative… a meno che le tue aspettative siano troppo alte.”

“Grazie, Liam.”

“Nessun problema.” Mi sorrise… mi tolse il fiato. Si passò una mano tra i capelli e sospirò, sorridendomi un’ altra volta.

“E te invece? C’è per caso una ragazza, là fuori, che ha la fortuna di chiamarti il suo ragazzo?” ammiccai.

Rise. “Non più,” la sua voce si spezzò. “Noi, ehm abbiamo rotto, un po’ di tempo fa. Voglio dire, è stato reciproco ma fa comunque male, sono sicuro che tu  capisca.”

La sua mascella si irrigidì. Conoscevo quella sensazione. La conoscevo meglio delle mie tasche.

“è come, quando sai che è la cosa giusta da fare, ma non vuoi lasciartela alle spalle, beh, perché ti spaventa sapere che ancora una volta hai fatto la scelta sbagliata. Ma a quel punto, sai che sei più vicino a fare la scelta giusta.”

Liam sospirò profondamente. “Esatto. Non molte persone lo capiscono.”

“No, hai ragione. Nessuno lo fa,” risi anche se non era divertente. “Secondo le mie amiche, per superare la rottura dovevo pensare ai ragazzi inglesi che avrei incontrato. Certo, voglio dire…” scrollai le spalle e lui rise.

“è un inizio, ma non rende le cose più facili, vero?” sembrava capirmi. Era difficile pensare che lo avevo conosciuto solo poche ore prima.

“Vero.”

La nostra conversazione si interruppe ancora, e dopo un po’, tirai fuori l’iPad e iniziai a vedere il film che avevo noleggiato- I Guardiani del Destino.  Me lo avevano consigliato ed alla fine si è dimostrato bello. E così altre due ore di volo, passarono. Ne mancavano ancora due.

Liam si era addormentato. Il suo addome si alzava e si abbassava, lentamente. E questa volta, ero sicura che i miei occhi non mi stessero ingannando. I suoi addominali erano evidenti. Lasciai, i miei pensieri, soffermarsi sul suo corpo. I suoi capelli erano in disordine ed era una cosa adorabile. I suoi lineamenti  erano perfetti. E le sue spalle erano larghe e muscolose. Il suo busto era lungo e tonificato- tutto questo, osservandolo mentre indossava  la maglietta.

Velocemente, slacciai la cintura di sicurezza e superai Liam, facendo attenzione a non svegliarlo. mi diressi verso il bagno passando accanto a Niall e Zayn. Niall mi lanciò un sorriso incerto. Si stava per addormentare. Zayn invece ammiccò verso di me, lasciandomi senza fiato.

Dopo essere ritornata dal bagno, notai che Niall si era addormentato,  Zayn stava sentendo della musica e con una veloce occhiata, vidi Harry e Louis, occupati in una conversazione importante, stavano bisbigliando, quindi le loro facce erano vicine. L’aereo era silenzioso, perché molti passeggieri stavano dormendo. Non appena ritornai alla mia fila, il mio sguardo incontrò quello intontito di Liam.

“Potevi svegliarmi,” brontolò a voce bassa.

Aveva delle profonde occhiaie nere che prima non avevo notato. Chiaramente era stanco.

“No, è evidente che sei stanco. Mi dispiace di averti svegliato.”

Si stiracchiò e spostò le gambe sul corridoio, creandomi più spazio per passare. “Grazie.” Sussurrai. “Come mai così stanco?”

“Ho lavorato tutta la settimana. Costantemente viaggiando e lavorando, senza il tempo di abituarmi al fuso orario. Tutti e cinque, sempre sotto pressione. Abbiamo
schemi ed orari da seguire.  Sbadigliò. ”è seccante.”

“OK,” lo guardai con occhi inquisitori, “Ho evitato di chiedertelo prima, ma che lavoro fate?”

Sorrise, “Siamo una band.”

Improvvisamente, tutto aveva senso- cinque ragazzi carini di ritorno a casa.

“Ohhhhh!” esclamai. “Ora tutto ha un senso.”

Roteò gli occhi di fronte alla mia reazione. “siamo lo stereotipo di boy band, vero?”

“No, per niente,” dissi, guardando gli altri ragazzi, “Le boy band tradizionali, hanno almeno un membro brutto. Non vedo nessun brutto membro, a meno che non
ne stiate nascondendo uno.”

Liam mi guardò, divertito. “Allora, qual è il nome di questa band?” chiesi.

“One Direction” mi informò.

“Siete famosi nel Regno Unito?”

Scrollò le spalle. “Abbiamo i nostri fan…”

Il modo in cui lo disse, mi fece capire che non erano poi così famosi quindi lasciai perdere. Non volevo girare il coltello nella piaga.

“Forte. Mi piacerebbe sentirvi cantare.”

Sorrise. Ovviamente cantare era una sua passione. “Sarebbe bello.”

Il resto del volo passò più velocemente di quanto sperassi. Passai l’ ultima mezzora a ridere con gli One Direction. Stetti  seduta vicino a Liam. Ero consapevole del fatto che la sua spalla e la sua gamba, sfioravano le mie. Non lo stava facendo per flirtare, ma quando mi coglieva impreparata, mi faceva mancare  il respiro.

Non ci volle molto, prima che mancassero quindici minuti. Gli assistenti di volo ci dissero di ritornare ai nostri posti e di allacciare le cinture di sicurezza.

Mi sedetti al mio posto.

“è stato bello incontrarti,” sorrise dopo aver stretto la sua cintura. “Ti auguro tanta fortuna a Londra. A volte può sembrare pazza come città, ma ha molto da
offrire, compreso molto divertimento.” Ammiccò prima di scoppiare a ridere.

“Grazie, Liam. È stato bello parlare con te. Grazie anche per i consigli che mi hai dato.”

A quel punto mi mise una mano sulla spalla, il suo pollice mi accarezzava gentilmente. Era una piccola cosa che aveva  significato anche troppo per me.

Dopotutto, lui era ancora uno sconosciuto. “Non ti preoccupare, e hey, se hai bisogno di una guida…” si fermò, cercando qualcosa nella sua tasca. Tirò fuori un bigliettino con su scritti dei numeri. ”Davvero, se hai bisogno di una guida o hai qualche domanda, chiamami o mandami un messaggio.” Presi il biglietto dalla sua mano e gli sorrisi.

“Grazie” arrossii.

L’aereo atterrò e raggiungemmo il nostro gate. Una volta arrivati, le porte furono aperte e noi, passeggieri, potemmo muoverci nella cabina. Liam si alzò e mi aiutò a prendere la valigia, che posizionò sul suo sedile. Lo ringraziai. Presto, le persone iniziarono a uscire, io mi voltai per salutarlo  e ringraziarlo per tutto. Non aveva fatto molto ma la sua ospitalità era stata apprezzata molto.

“Liam, grazie di tutto. L’ho davvero apprezzato, considerando che non conosco nessuno, e la prima persona che ho incontrato è stata gentilissima con me.”

Potrei giurare di aver visto le sue guance colorarsi.

“Non c’è problema. Davvero…” sorrise allargando le braccia. Lo abbracciai, le sue braccia mi strinsero e le mie circondarono il suo busto goffamente. Quando ci staccammo, appoggiò entrambe le mani sulle mie spalle, lasciando che i suoi occhi cioccolato, incontrarono i miei.

“Davvero Charlotte, se hai bisogno di qualunque cosa, fammelo sapere. Sono qui per aiutare.”  Ammiccò “so che può essere difficile trasferirsi in un nuovo posto, soprattutto se non conosci nessuno. Ci sono passato anche io, e ora sono qui per aiutare.”

“Non hai idea di quanto sia importante per me.” Presi la mia valigia e salutai gli altri ragazzi. Sorrisi un’ ultima volta a Liam, prima di uscire dall’aereo.

Improvvisamente, mi sentii nervosa. Sapevo dove dovevo andare, ma il fatto che non conoscevo niente e nessuno,  era troppo per me. Ero talmente immersa nei miei pensieri che quasi non mi accorsi dell’ondata di paparazzi che mi stava travolgendo. Mi chiesi chi c’era di famoso, ma non me importava.

Nella mia testa , non realizzai che non era una coincidenza che ci fossero dei paparazzi sia lì che a NYC. Il mio cervello non stava funzionando. O semplicemente, non volevo credere all’idea che mi venne in mente.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAAN

Rieccomi in anticipo con il terzo capitolo…yeeeeeeaaaah.   Mmm un questo capitolo si scopre di più sui trascorsi amorosi di Charlotte con questo Chance… e sostanzialmente si parla di amore e di come ci si sente dopo un rottura. Si parla per la prima volta dei ragazzi, come gruppo. E poi chissà chi stanno inseguendo i paparazzi?  ;)

Ok allora, come al solito lasciatemi una recensione per dirmi se vi piace la storia perché poi io riferisco all’autrice originale. E poi mi fa piacere sapere che qualcuno legge la mia prima traduzione.

Ciaoooooo 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

Charlotte’s POV

Dopo aver preso le valigie, ero pronta ad andare a prendere un taxi. Provai a cercare Liam o uno dei ragazzi, tra la folla che circondava l’area per ritirare i bagagli. Non li vidi da nessuna parte, così uscii dall’aeroporto. Una volta in taxi, diedi al tassista l’indirizzo dell’hotel in cui avrei dormito fino a quando non mi fossi registrata al campus e poi mi sarei trasferita nel dormitorio per studenti.

Il viaggio fino all’hotel fu fantastico. A parte la pioggia e le nuvole, Londra era da perdere il fiato. La storia della città era rappresentata dagli edifici. Non era qualcosa che si vedeva in Nebraska, o negli Stati Uniti.

Quando raggiunsi il mio Hotel, feci il check-in. Ero esausta. Non avevo idea di che ora fosse, ma tirai fuori dalla valigia, un paio di pantaloni della tuta e la mia felpa preferita. Mi tolsi i jeans e mi mii comoda.

Prima di andare a letto, presi il mio telefono e risposi ai messaggi dei miei genitori e dei miei amici. L’ultima cosa che feci prima di abbandonarmi nel mondo dei sogni fu aggiungere un nuovo contatto alla mia rubrica. Liam Payne. Digitai e aggiunsi il suo numero, sorridendo mentre schiacciai “salva”. Misi l’iPhone in carica e mi addormentai velocemente.

Il mattino seguente mi svegliai, rinvigorita. La luce del sole passava attraverso le tende ed  illuminava la stanza. La pioggia aveva smesso e gli uccellini stavano cinguettando. Lasciai che il sole illuminasse completamente la camera, aprendo le tende, così da permettermi una visuale migliore.  Tirai fuori dalla valigia un paio di shorts neri della Nike  e una felpa della Creighton University. Andai in bagno e, dopo una doccia veloce, mi cambiai, mi sistemai i capelli e mi rifeci il trucco.

Anche se il mio abbigliamento non era esagerato, i miei capelli erano proprio come li volevo e il trucco era fatto bene. Ero pronta per il mio primo giorno a Londra.

Presi il mio telefono e la mia borsa. Gli diedi uno sguardo e mi accorsi di avere tante persone da richiamare a tante a cui rispondere per messaggio. Risposi a mia madre e a mia sorella che mi avevano scritto, ma decisi che gli altri potevano aspettare. Improvvisamente il pensiero di scrivere a qualcuno, mi ricordò che avevo qualcuno a cui scrivere. Liam. Decisi di non messaggiargli ancora. Non era che stavo facendo la preziosa, ma gli stavo dando spazio. Non volevo sembrare disperata e appiccicosa.

Prima di uscire per fare colazione, presi il mio laptop. Lo misi nella mia borsa di Vera Bradley. Avrei dovuto cercare un cafè dove fare colazione con il wifi, perché avevo una boy band da cercare. Mi feci strada attraverso la lobby ed ero, o almeno lo pensavo, pronta per affrontare la giornata.

Ero arrivata a Londra da dodici ore, e lì ebbi il primo grande shock. Ero su un taxi alla ricerca di un cafè e la radio era sintonizzata su BBC Radio 1. Sentii il presentatore dello show dire, “E ora la canzone più richiesta: gli One Direction con What Makes You Beautiful.”

Immediatamente realizzai quello che stava succedendo. Liam mi aveva detto che avevano i loro fan, il che lasciva pensare che fossero una piccola band; ma una piccola band non avrebbe una canzone più richiesta ad una radio che si può sentire, praticamente, ovunque nel mondo.

Tirai fuori il telefono dalla mia borsa e cercai tra i miei contatti, quello che avevo inserito poche ore prima.

Liam Payne.

Scelsi di inviargli un messaggio e lasciai che la mia rabbia si trasformasse in parole.

Hey Liam, sono Charlotte, quella dell’aereo. È una storia buffa. Una canzone della tua band è la più richiesta su BBC Radio 1. Avete i vostri fan, eh?

Inviai il messaggio senza pensarci due volte. Magari me ne sarei pentita quando,  se, avesse risposto, ma per ora ero soltanto seccata. Magari non ne avevo il diritto, perché non glielo avevo chiesto direttamente ma…

“Tutto a posto, signorina?” disse il tassista, guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore.

“È  una lunga storia.” sospirai.

“Beh, siamo bloccati nel traffico è mi hanno detto che sono una persona con cui ci si piò sfogare, quindi se hai bisogno di parlare con qualc…”

“OK, beh conosce la band che canta la canzone che c’è ora alla radio?” gli chiesi.

“Certo che la conosco. Non puoi vivere qui e non conoscerla.”

“Si beh, io sono Americana, quindi fino a quattordici ore fa, non sapevo chi fossero.” Sputai.

“Impari in fretta.”

“Questo è il punto. Ero seduta vicino a loro cinque sull’aereo. Beh OK , tecnicamente vicino a Liam, ma ho parlato con tutti loro. Mi hanno detto che la loro avevano i loro fan. Questo mi ha fatto pensare che fossero una piccola band. Liam mi ha dato il suo numero e beh, ora scopro che una loro canzone è la più richiesta e sono abbastanza sconvolta.” Dirlo ad alta voce lo faceva sembrare ridicolo.

“Lo vedo.” Il tassista scosse la testa. “Hai parlato con il Sig. Payne, durante il volo?”

Sorrisi. Il tassista, sessantenne, conosceva il cognome di Liam. Se mai mi avesse risposto al messaggio, lo avrei ammazzato.

“E, lui ha mai, ehm, mostrato interesse nei tuoi confronti…”

Il mio cuore perse un battito. Liam poteva non volere che io lo trattassi come se fosse famoso perché voleva che fossimo amici… per poi magari diventare più che amici. Ripensai al volo. Lui mi aveva, in un certo senso, domandato  se ero single. Mi aveva chiesto sulla mia scorsa relazione. Ha riso con me e mi ha fatto dei complimenti un paio di volte. Mi ha confortato e mi ha dato dei consigli. Mi ha abbracciato e mi ha accarezzato la schiena per darmi conforto.

“Si è comportato da teenager? Ti ha lanciato dei segnali che possono essere interpretati in modi diversi. Possono significare qualcosa o semplicemente che stava facendo il gentile.” Il tassista doveva aver letto l’espressione sul mio volto.

Annuii mentre continuava, “Lascia che te lo dica, beh prima voglio che tu sappia che ho una nipote di sedici anni. Parlo con lei ogni sera al telefono e lei  parla sempre di questi One Direction. In più loro sono ovunque… non pensare che io sia un vecchietto inquietante ossessionato da quei ragazzi.“ sorrisi, mostrandogli di aver capito.

“Ad ogni modo, Liam ha rotto con la sua ragazza, poche settimane fa. Si frequentava con Danielle Peazer. Lei è una ballerina abbastanza famosa, un po’ più grande di lui. Non molte persone pensavano che sarebbe durata tanto. Si sono lasciati più di un mese fa. Liam era a pezzi. Beh, non letteralmente, ma hai capito cosa intendo. Poi, solo quattro giorni dopo vennero pubblicate delle foto di lei con il batterista di una pop star Americana. Non so chi sia. Dopo una settimana uscirono altre foto di lei e il batterista che si baciavano in un  pub. Sono sicuro che Liam non gli diede molto peso. Questo è quello che ha detto nelle interviste. Ma lascia che te lo dica, niente fa più male di quello. Non puoi fare altro che pensare che lei non era veramente interessata a te. Quindi, quando questo ragazzo ti scriverà, presumo che fosse lui che stessi messaggiando un minuto fa, non essere troppo dura con lui. E non dirgli che ti ho detto questo. Non rinfacciargli niente. Non è giusto nei suoi confronti.”

Gli assicurai che non avrei detto niente di quello che mi era appena stato detto, ma ero scioccata dalle informazioni che mi aveva dato. Liam non mi aveva detto niente di tutto ciò. Sicuramente ne soffriva, io avrei sofferto se delle foto di Chance con un'altra fossero pubblicate poco dopo la nostra rottura. Sarei probabilmente sprofondata in un buco e non ne sarei più uscita.

Presto, arrivammo al cafè che mi era stato raccomandato. Ringraziai il tassista per il viaggio e per l’aiuto. La mancia che gli diedi era più del normale. Sorrise educatamente e mi augurò buona fortuna. Entrai  nel cafè e mi misi in fila. Ordinai un frullato e un piatto con uova e salsiccia. Trovai un tavolo mentre aspettavo che il mio ordine venisse preparato. Mi sedetti, tirai fuori il mio computer e aprii Google.

Cercai One Direction. 21,700,000 risultati. Scossi la testa. Scelsi una pagina di Tumblr, dedicata ai ragazzi. Scorrendo le foto, non potevo credere a quello che stavo vedendo. Il mio numero venne chiamato, mi alzai per andare a ritirare la mia colazione. Una volta ritornata al tavolo, mangiucchiai il mio cibo e guardai dei post su Tumblr. I ragazzi non erano famosi solo nel Regno Unito. Erano famosi in tutto il mondo- in certi posti più che in altri. Avevano molti fan in Irlanda- il che, pensavo, per via di Niall. Avevano anche un bel po’ di fan in America.

Proprio mentre entravo in un'altra fan-page, il mio telefono squillò. Lo schermo si accese con le parole Liam Payne. Presi un respiro profondo prima di controllare la sua risposta.

Mi dispiace Char. Non sapevo come dirtelo. Non volevo apparire snob e vanitoso. Se hai ancora voglia di parlare con me, lascia che ti spieghi. Vieni al nostro hotel tra 45 minuti. Ti porto in giro per Londra e ti spiego tutto.

Non sapevo cosa fare, ma c’era una cosa di cui ero preoccupata.

Paparazzi? Risposi.

Non volevo sembrare noiosa, ma non conoscevo bene Liam e non ero pronta ad apparire su una copertina di qualche famosa rivista inglese.

Gia. Ehm, vieni al nostro hotel allora? Faccio uscire gli altri ragazzi, così noi possiamo parlare. Non voglio essere odiato da te… e penso davvero quello che ho detto sull’aereo. Voglio esserti amico… La sua risposta fu quasi immediata.

Sospirai. Non era quello che mi aspettavo.

Gli scrissi, dicendogli  che sarei arrivata al loro hotel in mezz’ora. Lui mi inviò le indicazioni per raggiungerlo e mi disse di andare alla reception a lasciare il mio nome.

L’ hotel  era a dieci minuti dal cafè dove mi trovavo, quindi dopo aver messo via il mio computer e essere andata in bagno, mi diressi all’hotel. Non avevo idea di cosa aspettarmi.
 
 
DAN DAN DAAAAAN
Wow, news news news… a quanto pare gli One Direction sono famosi in tutto il mondo… mmm chi lo avrebbe mai detto? Comunque, questa “sfigatella” ha una conversazione con il tassista, sessantenne che sa più cose di me, sui ragazzi. È abbastanza inquietante… ma in qualche modo, lui le chiarisce le idee su come deve comportarsi con Liam. Secondo voi lo perdonerà? Insomma, voi cosa fareste, se un ragazzo carino vi nascondesse di essere in una band famosa in tutto il mondo perché vuole esservi amico e vuole che voi lo trattaste come una persona normale? Io probabilmente lo…mah, non lo dico neanche perché sono talmente sfigata che non mi capiterà mai. Lasciatemi sapere cosa fareste voi, lasciatemi un commentino/ recensione per farmi sapere che seguite la storia e che vi piace / fa cagare.

A prestooo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Liam’s POV

“OK, dovete andarvene, ragazzi,”  aprii la porta per trovarmi di fronte Louis e Harry, accoccolati sul divano a guardare la televisione. Mi guardarono infastiditi per averli richiamati. “Sono serio!” gridai.

“Woah, amico, che succede?” Zayn apparì dietro di me, spingendomi dentro alla camera di Harry e Louis.

“Nialler, vieni subito qui!” gridò, creando l’eco per tutto l’appartamento. “Riunione!”

La testa di Niall, spuntò nella camera, un secondo dopo, con del bacon in mano “Che succede?” chiese con la bocca piena di cibo.

“Non lo so, perché non ce lo dici, Liam?” Harry inarcò il sopracciglio. “Cosa succede, perché ci stai cacciando?”

“Woah, woah, woah,” Niall alzò le mai in segno di difesa. “Non puoi cacciarmi, Amalia sta arrivando…  le ho detto che ci saremmo incontrati qui!”

Zayn e Louis mimarono gli sbaciucchiamenti tra Niall e Amalia con la bocca. Quei due si frequentavano da tre mesi. Amalia era la figlia di una delle nostre costumiste per il tour. Di solito Niall era timido con le ragazze, ma lui e Amalia erano amici da più di un anno. Non fu una sorpresa, quando Zayn se li ritrovò di fronte mentre ehm… si stavano baciando. È stato scioccante perché Niall non è mai stato un tipo così, ma quando erano insieme, era impossibile non notare la
chimica che c’era tra di loro.

“Beh, puoi aspettarla qui e poi andare a prendere un’altra stanza.” Scrollai le spalle.

“Va bene,” disse Niall. “E, esattamente, perché vuoi che noi ce ne andiamo?”

“Charlotte mi ha scritto questa mattina…”

“La ragazza carina dell’ aereo?” chiese Harry.

“Ooww!” gridò Zayn. “Le piaciii!”

Scossi la testa con il cuore in gola, “Magari le piacevo, ma credo che ora, ogni possibilità sia sparita.”

“Cos è successo?” il tono divertente di Louis, si trasformò in serio.

“Era in un taxi, stava andando a colazione… stava ascoltando BBC Radio 1… e poi è partita la canzone più richiesta…” dissi sarcastico.

“Oh no,”Zayn realizzò.

“Non era…” Niall deglutì.

“LA NOSTRA CANZONE  È  ANCORA LA Più RICHIESTA! WHOOOHOOO!” gridò Harry. “Che c’è di male? Non è rimasta impressionata?!?!”

Zayn e Niall fulminarono Harry con lo sguardo.

“Aspetta un secondo… non glielo ha detto, vero? LIAM!” La voce di Louis, nascondeva disgusto.

Lasciai cadere la mia testa, scuotendola.

“Oh. Ohhhh…” L’atteggiamento di Harry cambiò, non appena realizzò cosa stava succedendo. “Pensavo che gliel’avessi detto…” Lui e Louis mi guardarono
completamente confusi.

“io, ehm, beh…” scrollai le spalle.

“Le ha semplicemente detto che noi eravamo un band…” Zayn chiarì le cose.

“Oh, santo cielo!” si lamentò Louis. “ Cosa intendi dire?”

“Non volevo apparire sbruffone…” borbottai.

“Si beh, adesso probabilmente ci avrà cercato su Google e oddio, Liam!” sputò Harry. “Dovresti essere grato che quella ragazza abbia ancora voglia di venire qui
a parlare con te.” Si alzò dal letto, indossava solo i pantaloni. “Andiamo, Louis, andiamo a prendere la colazione.”

“È  un appuntamento,” ammiccò Louis, prendendo dei pantaloni ed una maglietta.

“Terza ruota, ancora,” Sospirò Zayn , lasciando la stanza. “Ho bisogno di una ragazza…” sussurrò infine.

“Andiamo amico…” Niall camminò verso di me, posandomi una mano sulla spalla. Mi tenevo la testa tra e mani. Il mio cuore batteva all’impazzata. “Vatti a cambiare.” Effettivamente stavo indossando solo dei pantaloni da basket. Mi alzai sospirando. Niall mi portò nella nostra camera.

“Sai, se è davvero una brava ragazza, Liam, non darà troppo peso a questa storia.”

“Niall, non è proprio una cosa da poco. Mi ricordo di averle detto che abbiamo i nostri fan ci ho fatto apparire come una piccola band.” Sapevo che lei lo avrebbe scoperto, ma non pensavo che sarebbe successo così presto.

“Penso che sia una prova di carattere.” Niall mi passò una maglietta bianca e rossa e dei pantaloncini cachi. Mentre mi infilavo i miei vestiti, sentì la porta  aprirsi, poi chiudersi, poi aprirsi di nuovo, seguita dalla voce di Zayn.

“NIIIIIAAAAALLL!” gridò. “INDOVINA CHI C’è QUI!”

“Devo andare, ma buona fortuna.” E poi se ne andarono, mi lasciarono da solo con i miei pensieri.  Mentre mi sistemavo, pensavo al modo migliore per spiegare tutto a Charlotte, ma non mi venne in mente niente. Ero spacciato.

 
Charlotte’s POV

Il tragitto per l’hotel  è andato bene. L’aria era tiepida e il sole risplendeva nel cielo. Era una bella sensazione sapere che ero in un posto completamente nuovo, pieno di nuove opportunità. Proprio ora dovevo affrontare la prima- incontrare Liam. Ero talmente nervosa che non sapevo cosa gli avrei detto.

Sapevo di essere arrivata all’hotel, ancora prima di controllare l’indirizzo. Era davvero un bell’hotel, in più c’erano un sacco di ragazze urlanti, che lo circondavano. In realtà era dolce vedere delle fan vicino all’entrata. Non stavano dando fastidio, stavano aspettando speranzose.

Il portiere mi salutò con un cenno del cappello appena entrai nella lobby. Mi diressi vicino al bancone. La donna che si trovava seduta alla reception, mi chiese se poteva aiutarmi.

“Non sono sicura…” mi fermai. “Il mio, ehm, amico ha una camera qui. Mi ha detto che dovevo venire qui a lasciare il mio nome per poter salire.”

“Beh, dimmelo pure,” sorrise.

“Charlotte McDermott.”

Digitò il mio nome al computer e controllò quella che immaginavo fosse una lista. “Oh,” disse improvvisamente. “Devi incontrare…” si fermò. “Quei ragazzi,” scosse la testa sorridendo.

“Mi scusi?” chiesi.

“Devi incontrare Liam Payne, suppongo? Da quello che c’è scritto qui.”

Annuii e lei mi diede una tessera magnetica, la chiave. “Sono all’ultimo piano. Divertiti cara.”

Era fin troppo entusiasta, il che mi fece pensare a cosa le fosse passato per il cervello. Scrollai via tutti i pensieri sporchi che mi vennero in mente e mi diressi all’ascensore. L’uomo nell’ascensore, mi chiese la chiave per essere sicuro che io avessi il permesso per salire a quel piano, gliela mostrai e lui premette il bottone per l’ultimo piano, sorridendo.

Diciannove piani dopo, le porte si aprirono e io uscii per ritrovarmi in un lungo corridoio. La camera di fronte a me era la numero 1910, a me serviva la 1916. Mi feci strada nel corridoio, passando diverse camere. Passai infine la 1914 e pensai che la successiva sarebbe stata la 1916. Guardai di fronte a me, quando vidi due ragazzi, baciarsi, di fronte alla porta che avrei dovuto aprire.

Ero completamente confusa e non avevo idea di cosa fare. Poi, il ragazzo mi vide. Diede a chiunque fosse la ragazza, un ultimo bacio a fior di labbra prima di
girarsi verso di me. Realizzai che era Niall.

“Beh, è imbarazzante,” disse con il suo accento irlandese. “Hey Charlotte!” alzò la sua mano per salutarmi e invitarmi ad avvicinarmi. “Sono felice di rivederti.”

Sorrisi timida, “Uh, ciao Niall. Mi dispiace di avervi interrotto.”

“Non ti preoccupare, ce ne stavamo andando, ma lascia che ti presenti… la mia ragazza, Amalia.”

La ragazza, dai capelli biondi, mi sorrise. “Hey,” disse debolmente. ”Scusa, una cosa del genere è piuttosto imbarazzante da affrontare…”

“Non ti preoccupare,” ammiccai. “Immagino che non vi vediate da un sacco di tempo.”

Niall circondò i fianchi della sua ragazza, appoggiando il mento sulla sua spalla. “Troppo tempo,” sussurrò al suo orecchio, facendola arrossire.

“E allora andate! Andate a rimettervi in pari!” gli feci segno di andare. Risero e poi mi salutarono. Appena prima di lasciare il corridoio Niall mi chiamò di nuovo.

“Bussa. È dentro. Ma Char, per favore non essere troppo dura con lui.” Ammiccò, entrando nell’ascensore. Poi, ero sola.
 


DAN DAN DAAAAAAAN

Buenas nochessss. Allora, che dire…. Charlotte ha scoperto tutto e sta andando a parlare con Liam, che subito ha cacciato i ragazzi dalla camera. Preoccupato, Payne? Secondo voi, lei lo perdonerà? io lo farei, insomma, è Liam. Sfido a guardarlo negli occhi e dirgli che non lo perdonate! E alla fine, Niall? Che teeeeeenero. Okay, fin troppo miele per oggi. Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione/ commentino-ino-ino.

Ringrazio: SheLovesHerRomeo , justinswings_ e Thrushche hanno recentemente messo la storia tra le preferite. Grazieeeee.

a prestoooo.
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

Charlotte’s POV

Respirai profondamente. Dovevo ricordarmi di respirare. Ero in piedi di fronte alla sua porta, il mio cuore batteva all’impazzata. Potevo sentirlo. Il mio stomaco si stava ritorcendo. Non riuscivo a capire perché fossi così agitata. Io e Liam non eravamo amici da tanto tempo. Non ci conoscevamo bene- forse era quello il motivo per cui ero così nervosa. Aveva tutta l’aria di diventare una cosa imbarazzante.

Prendendo un altro respiro profondo, bussai alla porta. Anche se avevo la chiave, era più educato bussare, piuttosto che entrare senza preavviso. Trattenni il respiro mentre aspettavo che Liam venisse ad aprire. Quando la porta, finalmente, si aprì, ripresi a respirare e mi preparai a quello che poteva succedere.

La faccia di Liam apparve da dietro la porta. Il suo sorriso mi diede il benvenuto. Indossava una camicia a quadretti e dei pantaloncini cachi. Era adorabile.

“Hey Charlotte,” mi salutò. La sua voce era bassa e roca- sembrava stanco.

“Ciao Liam,” sorrisi timidamente.

“Vieni, entra.” mi fece entrare e poi chiuse la porta.

Entrai nella loro suite e rimasi stupefatta per quanto era grande. Non avrei mai detto che cinque ragazzi abitavano lì. Il posto era ordinato e profumava –anche se non sapevo di cosa. Il sole illuminava la stanza e le tende bianche si muovevano per colpa dell’aria condizionata, che rinfrescava l’ambiente. La camera principale consisteva in una mini cucina, due divani e la sala da pranzo.

Posai,  attentamente,  la sacca con il computer e la mia borsa sul tavolino. Poi mi girai a guardare Liam, aveva appena chiuso la porta e ora stava venendo verso di me. “Come stai?” chiese.

“Bene,” risposi sedendomi su uno dei divani. “Sono un po’ stanca per via del jet lag.”

Sorrise e si sedette, si girò verso di me in modo tale che il suo ginocchio sfiorasse il mio. Il suo volto non era molto distante dal mio. “Ci si mette un po’ ad abituarsi.”

Annuii, guardandolo, cercando di capire a cosa stava pensando.

Si passò una mano tra i suoi disordinati, capelli ricci.

Prendendo un respiro profondo, cominciò, “Voglio solo chiarire questa storia. Mi dispiace non avertelo detto. E mi dispiace anche di più averti fatto credere che eravamo una specie di band della scuola. Non sapevo come dirtelo… voglio dire, come dici ad una persona che fai parte di una band molto famosa- non che lo sia ma… beh…”

Era chiaramente frustrato. “Mi dispiace, davvero…” la sua voce si spezzò, mentre ripeteva le sue scuse.

Non dissi niente. Non riuscivo a pensare a qualsiasi cosa da dire. Voglio dire, onestamente, cosa si risponde ad una cosa del genere.

Quando non risposi, Liam posò una mano sul mio ginocchio, accarezzandomelo con il pollice. Mio Dio, sapeva come comportarsi con le ragazze e fare in modo che si sciogliessero. Non potei fare altro che pensare a tutto quello che aveva passato, e poi mi ricordai tutto quello che mi aveva detto il tassista, riguardo alla sua ragazza. Non mi era sembrato un playboy sull’aereo… non lo era sicuramente.

“Dimmi solo che non mi odi. Hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me ma per favore, non odiarmi.” I suoi occhi mi stavano pregando.

Sospirai. E mi rilassai sul divano. La sua mano era ancora sul mio ginocchio.

“Non riesco ad essere arrabbiata con te… forse è perché non ti conosco bene ma più probabilmente, perché continui a guardarmi con quegli occhi da cucciolo e
mi è molto difficile essere arrabbiata con te.” Arrossii, realizzando quello che avevo appena detto, ma non mi pentii di averlo fatto  perché era la verità.

Liam sorrise. “Beh… mi hanno detto che il mio sguardo uccide… mia madre me lo ha detto.”

Questa volta sorrisi io, e poi guardai la sua mano, ancora ferma sul mio ginocchio provocando fuoco al suo tocco. Ero così confusa, non sapevo se lo stava facendo per essere gentile o se significava qualcosa di più.

Mi beccò a guardare la sua mano e così, dopo avermi dato una pacca sul ginocchio, la spostò. Tornò a guardarmi negli occhi. Stava cercando di leggere i miei pensieri- il suo sguardo era così sincero che pensavo che mi avrebbe spezzato.

“Cosa stai cercando di fare?” risi.

“Sto cercando di capirti, Charlotte. Normalmente, la gente avrebbe dato di matto… tu, tu non hai detto niente.”

“Credo sia perché non so cosa dire… voglio dire sono senza parole. Ho visto le ragazze fuori dall’hotel, ho visto i post su Tumblr, i tweet su Twitter e tutto il resto.
Ho sentito la vostra canzone, che è la più richiesta su una radio internazionale… e sono stata seduta di fianco a te per sette ore e niente di tutto questo è mai stato nominato. Non ti odio. Non direi neanche che sono arrabbiata. Credo di essere solo, confusa. Confusa sul perché non me lo hai detto… confusa su come dovrei reagire… sono… confusa.”

“Avevi il diritto di sapere… avrei dovuto essere onesto con te. Di solito, non dire tutta la verità è un po’ come mentire. Ma, non avevo idea di cosa dirti… e l’ultima cosa che volevo era apparire pieno di me.  Sono rimasto impressionato da quello che mi hai detto su quello che vuoi fare da grande. Avevo paura di apparire un membro, montato, di una boy band- il tipo di persona che non piace a te. In più, dopo sette ore… beh, mi piacevi…” arrossì improvvisamente. “Ma sembri così genuina, è facile parlare con te. Sei sicura di te e estroversa. Diciottenne… trasferirsi in un nuovo paese.” Fece una pausa.

“Ti ammiro. Non avrei mai avuto il coraggio di farlo. Sono con quattro dei miei migliori amici e, ancora, ho nostalgia di casa. Non volevo rovinare tutto con questo- ma ora che non te l’ho detto, ho paura di averlo fatto. Non so a cosa stessi pensando. Sapevo che lo avresti scoperto prima o poi… non pensavo che sarebbe successo così presto. Avevo pensato che avrei potuto farti una serenata sul palco o una cosa del genere…” sorrise. “Credo che stessi fantasticando troppo, e sapevo che non sarebbe mai potuto succedere… spero almeno che tu voglia conoscermi e essermi amica… e poi volevo conoscere te. Spero che almeno tu capisca questo. Ho conosciuto molte persone false. Non voglio pietà. Volevo solo, beh, qualcuno che conoscesse me prima che conoscesse Liam Payne.

Questa volta fui io ad appoggiare la mano sul suo ginocchio.
 
“Lo capisco,” dissi. Irrigidì al mio tocco, per poi rilassarsi. “Non meriti di essere giudicato per quello. Sei comunque una persona normale. Credo che sia per quello che non mi sono arrabbiata… non volevi impressionarmi con la fama. Volevi che io conoscessi il vero te, giusto?”
 
Annuì.

“Beh, sai cosa, Liam; io sono ancora disposta a conoscere il vero te,” feci una pausa, prima di continuare, “Ad ogni modo, sono a Londra da mezza giornata. Non sono pronta per essere stalkerizzata dai paparazzi, ricattata da ragazzine arrabbiate, comparire su riviste inglesi, famose, solo per conoscere il vero te.” Gli diedi un colpetto sul ginocchio per fargli capire che ero sarcastica ma seria allo stesso tempo.

Un sorrisetto si impossessò del suo volto,” Fortunatamente, credo di potercela fare. Ti piacerebbe venire qua domani sera? Viene anche Amalia. È la ragazza di
Niall.”

“Oh, lo so,” risi. “L’ho incontrata prima in corridoio… erano occupati.”

“Imbarazzante…” canticchiò Liam. “Comunque, potresti venire per cena. Ordiniamo la pizza e guardiamo un film. E durante la serata, ti prometto, che risponderò a qualsiasi domanda tu voglia pormi.”

“Qualsiasi domanda?” alzai le sopracciglia.

“Qualsiasi domanda.” Affermò.

“Ok, ma ad una condizione,” feci la mia migliore imitazione di una faccia cattiva.

“Oh, e quale sarebbe?”

“Canti per me?” chiesi.

“Pensavo che avessi sentito la nostra canzone alla radio, questa mattina…”

“Oh, è vero. Era orecchiabile mi è rimasto in testa tutta mattina, ma vedi, non so chi era chi perché non vi ho mai sentito cantare singolarmente. In più, ieri,
sull’aereo, lo hai fatto sembrare qualcosa che amassi fare. Quindi, qual è il problema?”

“Ehm, non lo so.”

“Perfetto!” sorrisi.

“Okay, okay,” si arrese. “Cosa vuoi che canti?”

“Una cover… qual è la tua canzone preferita?”

Si schiarì la gola tre volte prima di cominciare. ”I thought I say a girl brought to life. She was warm, she came around, she was dignified. She showed me what it was to cry. You couldn’t be the girl I adore. You don’t seem to know or seem to care what your heart is for but I don’t know her anymore. There’s nothing left. I used to cry. My conversation has run dry. That’s what’s goin on. Nothings fine I’m torn.”

Aprì la bocca scioccata. Molti cantanti di adesso avevano una voce okay. Il più delle volete le tracce acustiche erano  crude e grezze. Non quella di Liam.

“Oh. Mio. Dio.” Fu tutto quello che riuscii a dire.

Liam sorrise. “ È la mia canzone preferita da cantare, ma è meglio con i ragazzi, ma,”

Lo interruppi, “ È  stato incredibile!”

“Grazie,” rise. “Sono contento che ti sia piaciuto.”

“Che mi sia piaciuto è sottovalutare. Sapete cantare tutti e cinque così bene? Mio Dio!”

Liam si lasciò scappare una risatina.

“Scusa, non volevo sembrare inquietante o invasata ma sei stato davvero davvero davvero bravo!”

Rise ancora. “Grazie Char.” Il soprannome che mi aveva dato mi fece ribaltare lo stomaco. Nessuno mi aveva mai chiamato così prima. Improvvisamente vengo a Londra e tutti iniziano a chiamarmi così. Lui. Niall. Sono quasi sicura che anche Zayn lo abbia fatto. Mi piaceva. Ma il modo in cui lo aveva detto Liam era speciale.

“Ho cantato per te. Vieni qua a cena domani?” insistette.

“Non sarà un problema per gli altri ragazzi?” chiesi.


“Non mi interessa se sarà un problema o no. Io voglio che tu venga e a loro andrà bene così."

“Sei proprio un grande amico,” lo presi in giro.

“Hey, hey hey,” ammiccò. “Ma seriamente?”

“Fortunatamente per te, tu sei l’unica persona che conosco in tutto il paese. Mangiare con te sembra più emozionante che mangiare da sola in un angolo buio di un ristorante. Ci stò.”

“Okay!” esclamò.

“Mi dispiace ma devo andare, devo andare all’università. È ora di scegliere che classi frequentare.”

“Oh, divertente.” Il sarcasmo di Liam era evidente. Mi passò la borsa e il computer e mi accompagnò alla porta.

“Grazie per avermi dato un’opportunità. Ti prometto che non mi comporterò da idiota ancora.”

“Tua mamma non ti ha insegnato a non fare promesse che non puoi mantenere?” ammiccai, abbracciandolo goffamente. “Ci vediamo domani, Liam. Grazie dell’ospitalità.”

“Grazie per essere venuta Charlotte. A domani.” Mi abbracciò, il mio volto era sul suo petto, stavo respirando il suo profumo.

Ci staccammo da quell’abbraccio allo stesso tempo e poi mi aprì la porta. Camminai verso l’ascensore e lo salutai con la mano. Mi salutò a sua volta con quel suo sorriso adorabile.

Entrai nell’ascensore e sospirai. Mi piaceva Liam. Non solo era uno straniero, ma uno straniero famoso. Che bella combinazione. Mi appoggiai al muro e scossi la testa. Ancora una volta, non sapevo che cosa avrei fatto.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAN
Eccovi qui un altro capitolo di questa storia. Il capitolo con la discussione tra Charlotte e Liam. Alla fine lei lo ha perdonato per quello che lui le ha nascosto. E alla fine? Era un appuntamento, quello che le ha chiesto Liam? Si, beh, con gli altri. Ma loro staranno insieme…  quindi io lo vedo come un appuntamento.
Ringrazio chi recensisce la storia. Mi piacciono le vostre recensioni, anche se piccole piccole.
Ringrazio le nuove che hanno messo la storia tra le preferite: IveGotThatOneThing (complimenti per il nick),   Lies_Of_My_Mind  e  _spencer_.
Grazie mille anche a chi ha messo la storia tra le ricordate o tra le seguite.
Lasciate una recensioncina se vi va!
Grazie ancora e a prestoo.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Liam’s POV

Salutai Charlotte prima che entrasse nell’ ascensore. Dopo che le porte si chiusero, io chiusi la porta del nostro appartamento e mi buttai sul divano. Sospirai, tirando fuori dalla tasca, il mio telefono.

Mandai un nuovo messaggio a tutti e quattro i ragazzi.

È  andata :/

Speravo che il messaggio non fosse frainteso, e così fu. Mi risposero tutti dopo pochi secondi.

Zayn aveva capito che a lei andava bene la mia situazione- cosa, in parte vera.

Harry mi rispose con l’emoticon di un bacio. Tipico di Harry.

La risposta di Louis fu un commento su come lei era molto meglio di me e che io dovevo diventare uno di quegli uomini di chiesa che
fanno il voto del silenzio e pregano tutto il tempo.


Quella di Niall invece era: fammi indovinare. Ti piace tanto, vero?

Risposi solo a lui.

Si. sarà un problema. NON LA CONOSCO NEMMENO DA TANTO TEMPO! Comunque, viene qua domani sera a vedere un film.

Rimasi sorpreso di come  la risposta di Niall arrivò subito. Speravo che almeno non stesse trascurando Amalia. Mi diceva di stare tranquillo e che tutto sarebbe andato bene.

Poggiai il mio telefono sul tavolino e presi il telecomando della televisione. Mentre passavo da un canale all’altro, “Torn” mormorai a me stesso. Mancavano solo ventisette ore alla prossima volta che avrei visto Charlotte, e il mio cuore, e la mia mente, non potevano aspettare così tanto.
 

Charlotte’s POV

Presi un taxi fino al campus, provando a non pensare troppo. Fu molto difficile. Tra poco più di ventiquattr’ore avrei dovuto mangiare con i cinque ragazzi (più Amalia) e stavo sclerando.

Provai a distrarmi, leggendo il foglio che mi avevano dato per il check-in, che avevo messo nella borsa del mio computer. Una volta al campus, mi ci vollero quindici minuti per trovare il posto dove sarei dovuta andare. Stetti in fila un’infinità di tempo solo per consegnare i moduli dell’iscrizione.

Mi divertii molto a guardare ed ascoltare le persone intorno a me. Molte persone si conoscevano già- ma molte ancora erano nella mia stessa barca. Gli accenti variavano. La maggior parte erano Inglesi. Ne sentii alcuni Americani. E riconobbi perfino alcuni Irlandesi, grazie a Niall. Sentire l’accento Irlandese mi fece pensare a Niall che mi fece pensare a Liam e il mio cervello tornò in sovraccarico.

Una volta consegnati i moduli per l’iscrizione, mi diressi ad iscrivermi ad alcune lezioni. Mi iscrissi a tutte le lezioni di base e riempii il resto del modulo con lezioni facoltative.

Dopo aver scelto le lezioni che avrei frequentato, dovevo fare un’altra fila per la mia stanza, nel dormitorio.  Dopo più di un ora, mi diedero un foglio con il numero del dormitorio e della stanza. Allegata, c’era una busta contenente le chiavi dell’appartamento e tre fogli con le istruzioni riguardo a cosa succedeva se si perdeva la chiave o se si rimaneva chiusi fuori. Mi diedero anche una mappa cosicché io potessi trovare il dormitorio. Fui molto grata a questa mappa. Per ultimo, mi diedero un foglio con il nome e il numero della mia compagna di stanza. Si chiamava Marisa Walker. Ero piuttosto emozionata di incontrarla, ma allo stesso tempo nervosa, pregando che saremmo andate d’accordo.

Mi feci strada nell’enorme campus e finalmente trovai il mio dormitorio in cui avrei vissuto per i prossimi dieci mesi. Tirai fuori la chiave e entrai nell’edificio, quasi completamente silenzioso. Si potevano sentire solo alcune voci attraverso i muri ma, a parte quello, ero sola. Salì le scale fino al mio piano, cercai il mio appartamento e aprii la porta.

La stanza era vuota. Faceva freddo, nonostante il bel tempo fuori. I muri erano spogli e i due letti ai due lati della camera non sembravano comodi.  C’erano due scrivanie e due armadi. Erano più grandi di quanto mi aspettassi ma avevano bisogno di essere sistemati. Speravo che Marisa avesse voglia di arredare, perché la nostra camera aveva bisogno di una ristrutturazione.

Presi un taxi per tornare all’hotel, ordinai il servizio in camera perché ero troppo stanca per uscire. Erano le otto di sera. Quindi a Omaha erano le due del mattino. Scrissi un messaggio a mia madre, sapendo che lo avrebbe letto quando si sarebbe svegliata. Poi scrissi a Megan e  Sophia dicendogli che dovevamo vederci su Skype il più presto possibile. Non gli dissi il motivo, però.

Mi risposero subito dopo, dicendomi che dormivano a casa di Sophia e che volevano fare la video chiamata subito.

A me andava bene. Dopo un giorno pieno di incontri con stranieri, avevo bisogno di parlare con qualcuno che conoscevo.

Feci l’accesso su Skype e inoltrai la videochiamata, selezionando il nome di Megan. Suonò per quattro volte prima che le facce delle mie amiche comparvero sullo schermo, sorridenti come sempre.

“HEEEEEY!” gridarono allo stesso tempo. “Com’è Londra?” sembravano stanche.

“ È davvero fantastica!” sorrisi.

“Ragazzi carini? Con accenti diversi? Vero?” gli occhi di Megan si illuminarono.

Iniziai a giocare con i miei capelli. “Questa è davvero una storia divertente…”

“SI?!” le loro facce si avvicinarono immediatamente allo schermo.

Presi un respiro profondo prima di dire loro tutta la storia. Le loro espressioni erano molto divertenti da guardare.

“Aspetta, aspetta e aspetta.” Megan agitò le mani di fronte alla telecamera. “Loro sono famosi? Tipo… famosi, famosi?”

“Ho sentito una loro canzone alla radio, questa mattina era la canzone più richiesta su BBC Radio 1.”

Sophia si mise a ridere. “Io lo avrei ammazzato.”

“Anche io.” La voce di Megan era piena di disgusto. “Gli hai fatto una sclerata?”

“NO!” esclamai. “Sono andata da lui, oggi pomeriggio, mi ha spiegato tutto e…” continuai raccontandogli tutta la conversazione che ho avuto con Liam.

“Come si chiama la band?” Sophia era a pronta a scrivere al computer.

“NON LI CERCARE SU GOOGLE!” gridai. “Ti mando io una foto. Quelle che trovi lì sono vecchie- sono cambiati moltissimo.”

Presi il file che avevo salvato da Tumblr e glielo inviai per E-mail. Nella foto c’erano i ragazzi ad un meet and greet. Erano veramente adorabili.

“PORCA PU… puzzola!” Sophia sgranò gli occhi.

Megan, che prima era impegnata, guardò lo schermo del computer. “Io vengo a Londra. Ora.”

Sorrisi alla loro reazione, “Lo so, okay?”

“Chi è chi?” Chiese schietta Sophia.

“Da sinistra, Zayn, Harry, Louis, Liam e Niall.”

“ASPETTA! Ripeti per favore.”

Ripetetti i nomi.

“Voglio Niall,” constatò Megan. “I suoi occhi sono del colore del… beh non lo so perché sono di un colore così bello.”

“Mi dispiace deluderti- ha una ragazza. Io, ehm, li ho beccati mentre si baciavano, oggi.”

“Beh, imbarazzante… quindi, quando rivedi Liam?”

Raccontai loro della sera dopo, quando sarei andata dai ragazzi a mangiare e a vedere un film e di come fossi nervosa.

“Awe sembra divertente…” affermò Sophia, digitano qualcosa al computer.

“Woah woah vai indietro,” Megan indicò lo schermo. “Clicca su quella.”

Sophia fece come detto e le loro bocche si aprirono scioccate.

“Char, erano  a X-Factor! Sono arrivati terzi a X-Factor! Oh mio Dio, sono davvero, davvero famosi.” Megan era completamente sotto
shock.

Scossi la testa,” Non voglio che me lo diciate voi. Voglio che me lo dica Liam. Grazie mille…”

“Non li hai cercati su internet?” Sophia scosse la testa. “Sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto.”

“Li ho cercati solo per vedere se avevano molti fan o no. Basta.”

“Ok, ok. Ma non riuscirai a fermare noi.”

“Come volete.” Risi. “Mi mancate, ragazze.”

“A noi no.” Mi fecero la linguaccia. “Ci hai mollate per andare a Londra e ti odiamo. È così che funziona.”

“Beh, allora penso che libererò i bei ragazzi che dovevo portare a casa per voi. Sono nascosti in bagno ma penso che posso lasciarli andare…”

“NO!” gridarono all’unisono, per poi scoppiare a ridere.

Mi faceva male al cuore, guardarle. Mi mancavano così tanto.

“Beh, devo andare. Sono ancora stanca per il jet lag. Vado a farmi una doccia e poi vado a letto!”

Dopo esserci salutate, misi via il computer e andai a farmi una bella doccia calda per schiarirmi le idee, dopo la lunga giornata stressante.

Mi infilai il pigiama e mi misi a letto. Feci un po’ di zapping in televisione e mi fermai su un vecchio film della Disney. Dopo mezz’ora, mi stavo addormentando, ma venni svegliata dalla vibrazione del mio telefono. Era un messaggio di Liam.

Hey Charlotte, grazie ancora per avermi dato l’occasione di spiegarmi. Non vedo l’ora di domani. Va bene per le sei?

Mi rallegrai subito a quel messaggio. Gli inviai velocemente la risposta, dicendogli che era perfetto. Lui rispose con una faccina sorridente e mi augurò buonanotte. Gli augurai buonanotte a mia volta, e quando finalmente mi addormentai, ero al settimo cielo.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAAN
Rieccomi qui!!! Allora, tralasciando tutte le stupidate che dico di solito, passiamo subito al capitolo. È un capitolo di passaggio. So che state aspettando l’appuntamento, ma arriverà presto. Davvero. La suspance  uccide persino me, che sono la traduttrice… lasciatemi un commentino per farmi sapere se la storia vi piace!! Mi piacciono un mondo le vostre recensioni!!! Mi tirano su il morale tantissimo.

Come al solito, ringrazio le nuove che hanno messo la storia tra le preferite : Sofy46.

Quiiindi, aspetto con ansia quello che avete da dirmi!!

A prestooo

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Charlotte’s POV

Quando mi svegliai, il giorno seguente, era l’una di pomeriggio. Avevo dormito troppo. Avevo programmato di andare in qualche negozio, per prendere quello che mi serviva per la scuola. Dovevo rientrare in hotel, alle tre e mezzo, per prepararmi per la serata da Liam.

LA SERATA DA LIAM! Il mio stomaco si rivoltò al pensiero che avrei rivisto Liam… e gli altri ragazzi, cinque ore dopo. Mi alzai e mi stiracchiai. Magari lo shopping poteva aspettare. Doveva aspettare.

Presi il mio computer e lo accesi. Scrissi e inviai una Mail alla mia coinquilina per chiederle se aveva qualche idea su come arredare la stanza. Le chiesi anche se voleva pranzare con me, un giorno di questi. Andai in bagno e mi legai i capelli in una coda di cavallo. Mi misi dei pantaloncini da ginnastica e un top sportivo. Mi infilai le mie Nike. Avevo bisogno di una bella corsetta. Ero riuscita a dormire, ma non ero ancora abituata al fuso orario. Avevo un sacco di energie da bruciare. Mi misi una maglietta sopra il reggiseno sportivo e uscii dall’hotel.

Una volta fuori, cominciai a correre. Non avevo idea di dove stavo andando ma il calore del sole riscaldava il mio volto. Corsi e corsi, consumando energie. Quando ritornai all’hotel, un ora dopo, mi sentivo rinata. Non ero stanca; piuttosto, ero pronta per la serata. Entrai in doccia e passai il mio shampoo preferito tra i capelli e tirai via tutto il sudore dal mio corpo, afferrai un asciugamano bianco e me lo avvolsi attorno.

Accesi la mia piastra e andai a mettermi un paio di pantaloncini e una maglietta. Mi asciugai i capelli e li piastrai. Guardando l’orologio, realizzai che erano solo le quattro. Mi buttai sul letto e decisi di guardare la televisione per una mezzoretta prima di finire di prepararmi.
 

Liam’s POV

Fui svegliato da quattro corpi che saltarono sopra al mio.

Tirai un pugno in aria e colpii, quello che sembrava lo stomaco di qualcuno.

Quel qualcuno cadde dai letto.

“Hey, quello non era necessario,” la voce di Harry era piena di dolore. Si alzò in piedi e si ributtò su di me, come gli altri ragazzi.

“Cosa volete!?!?” gemetti.

“ È  l’una, amico.” Niall mi punzecchiò un fianco. “Alza il tuo culo dal letto!”

“NO!” presi i due cuscini da dietro la mia testa, uno lo lanciai contro Niall e l’altro lo usai per coprirmi la faccia.

Zayn prese il cuscino cha aveva mancato, di poco, Niall e lo usò per colpire me. “Alzati Liam!”

“STA SERA HAI UN APPUNTAMENTO!” mi gridò Louis.

“MERDA!” mi alzai di scatto. Sapevo che Charlotte doveva venire qui, questa sera, ma mi era passato di mente.

“Devo andare,” disse Niall. ”Ciao!”

E se ne andò, lo seguii con lo sguardo.

“Appuntamento,” rise Zayn. Scossi la testa. Anche Amalia veniva qua questa sera, ma evidentemente non era abbastanza per la
coppia bisognosa. Tanto si sarebbero baciati durante tutto il film.

“Ce ne andiamo anche noi.” Louis tirò Harry fuori dal letto. “Andiamo a mangiare!” Lui e Harry se ne andarono, lasciandomi solo con
Zayn.

“Ehm Zayn, puoi toglierti da sopra di me…” era ancora a cavalcioni sulle mie gambe. “I miei piedi si stanno addormentando.”

Zayn mi schiaffeggiò il ginocchio prima di mettersi accanto a me.

“Sei nervoso?” chiese.

Ona delle cose su cui le perone si sbagliavano era che scambiavano Zayn per un rubacuori vanitoso. Certo, a volte aveva dei momenti di egocentrismo, ma chi non li ha? Ad essere onesti, lui tratta le ragazze come se non ci fosse nulla di più importante al mondo… oltre ai suoi migliori amici e a sé stesso, perché Zayn c’è sempre per te.

“Non penso di dover essere nervoso,” risposi onestamente. “Penso che andrà tutto bene. Farà le domande che deve farmi. Io risponderò. Se tutto va bene ci divertiremo questa sera.”

Ero un po’ nervoso… volevo solo che tutto andasse per il verso giusto. Stare con cinque ragazzi su un aereo è una cosa. Ci sono altre persone. Quando ci siamo noi cinque da soli, beh, ci comportiamo da adolescenti. Cos’altro ti aspetti?

“Andrà bene, vedrai. Sembra una ragazza a posto. Cosa ti metti?”

Lasciai a Zayn il compito di organizzare tutto, persino come mi sarei vestito. Si alzò dal mio letto e cercò nella mia valigia, che aveva vestiti sparsi ovunque. Infine, tirò fuori una felpa blu scuro, una maglietta bianca con lo scollo a v e un paio di jeans.

“Ecco qua,” mi passò i vestiti.

“ È questo che fanno le ragazze?” chiesi, infilandomi i jeans. Lasciai la maglietta e la felpa sul letto e andai in cucina a prepararmi una tazza di cereali. “Si scelgono i vestiti a vicenda?”

Zayn rise. “Immagino…”

Finimmo per guardare la televisione e controllare le menzioni su Twitter per passare il tempo. Non ci volle molto prima che realizzassi che Charlotte sarebbe arrivata in poco meno di un’ora. Chiesi a Zayn di ordinare la pizza e andai a vestirmi. Non mi ero ancora messo la maglietta, ma era meglio che lo facessi prima dell’ arrivo di Char.
Indossai maglietta e felpa e mi lavai i denti. Mi sistemai i capelli con le dita, togliendo i nodi ai riccioli. Ero improvvisamente nervoso- anche se non ce n’era motivo. Non era un appuntamento. Scossi la testa. Non era un appuntamento.
 

Charlotte’s POV

Dopo essermi distratta abbastanza, finii di sistemarmi i capelli e mi truccai. Dalla mia valigia, stesa sul letto, tirai fuori dei pantaloncini corti e una t-shirt a righe blu. Mi infilai un paio di Uggs color cioccolato e mi guardai allo specchio. Pantaloncini corti e Uggs- strano ma comodo. Io ero così.

Presi la mia borsa dalla sedia e scollegai il mio telefono dalla carica per infilarmelo in tasca. Presi l’ascensore e mi ritrovai nella lobby.

Camminai lentamente verso l’angolo e aspettai un taxi.

Una volta in taxi, dissi al conducente l’indirizzo dell’hotel di Liam.

“Stai davvero bene,” mi disse la tassista, era una ragazza giovane.

“Grazie,” le sorrisi. Non era molto vecchia, probabilmente aveva sui venticinque, o più, anni.

“Appuntamento?”

“No,” il mio cuore iniziò a battere più velocemente al pensiero di un appuntamento con Liam. “Esco con, ehm, degli amici.”

“Amici maschi- ho capito. Poco tempo fa, io avevo la tua età.” Ammiccò e sorrise.

Il viaggio fino all’hotel fu estremamente lento. C’era molto traffico e noi ci muovevamo a malapena.

Continuavo a guardare il telefono, controllando l’ora, non volevo arrivare in ritardo. Quando le sei, l’orario prestabilito, passarono, decisi che avrei mandato un messaggio a Liam per dirgli che c’era traffico. Non volevo che pensasse che gli stessi dando buca.

Hey Liam, sono per strada ma sono bloccata nel traffico. Probabilmente arriverò un po’ in ritardo. Mi dispiace.

Mi rispose dieci minuti dopo, dicendomi di non preoccuparmi. Harry e Louis erano usciti ed erano  stati bloccati dalle fan. Niall e Amalia erano andati al cinema ed ora erano bloccati nel traffico anche loro. Lui e Zayn erano gli unici in albergo, quindi mi disse di non preoccuparmi.

Mi rilassai sul sedile del taxi e poggiai la testa sul poggiatesta, ricordandomi di respirare. L’attesa mi fece pensare a come sarebbe potuta andare la serata. La mia mente immaginò diversi scenari che ogni volta finivano per agitarmi ancora di più.

Chiesi alla tassista se poteva accendere la radio. Sembrava aver capito il mio stato d’animo quindi accese la radio, California King Bed invase la macchina. Venti minuti dopo, quando arrivammo all’hotel, mi ero calmata un pochino.

Ancora una volta c’erano delle fan fuori dall’edificio. Avevano dei cartelloni e scritte in pennarello sulle braccia e sulla fronte. Volevo andare a prendere i ragazzi e farli uscire per incontrarle. Qualsiasi fan con quella dedizione, meritava di incontrarli.

Entrai e mi diressi all’ascensore. Dissi al signore che dovevo andare all’ultimo piano. Mi guardò come se fossi pazza.

“Sei una di quelle ragazze pazze che pensano di poter salire e vedere i ragazzi come se fossero state invitate?”

“Beh, vede, Harry e Louis sono al centro commerciale, bloccati dalle fan. Niall e la sua ragazza, Amalia, sono bloccati nel traffico, quindi tecnicamente solo Liam e Zayn sono in camera…”

Mi guardò severo. “Solo perché sai dove si trovano, non vuol dire che…”

Lo interruppi prima che potesse finire la frase. “Perché non mi chiede semplicemente se ho la chiave?” tirai fuori la chiave di ieri e gliela mostrai. “E per sua informazione, so dove sono i ragazzi perché Liam me lo ha scritto in un messaggio, dicendomi di non preoccuparmi per il ritardo. Ora però sono ancora più in ritardo perché lei mi sta accusando di cose di cui non sono responsabile.”

Mi dispiaceva gridargli contro, ma non potevo credere che si stesse comportando in quel modo.

“Mi scusi, signorina.”

L’ascensore si mosse in silenzio. Quando raggiungemmo l’ultimo piano, le porte si aprirono.

“Buona serata.”

“Grazie,” dissi educatamente, dirigendomi verso la porta della loro camera. Una volta raggiunta, il mio cuore si fermò. Improvvisamente
ero nervosa. Non ero così nervosa da parecchio tempo. Presi un respiro profondo e bussai. Era solo una serata tra amici. Quella fu l’ultima cosa che dissi a me stessa prima che la faccia di Liam mi comparisse di fronte.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAN

OK, scusatemi per questo finale… so che state aspettando il loro “appuntamento”, ma il capitolo, come del resto tutti gli altri, lasciano un po’ di suspance!! Quindi… per voi e solo per voi, domani… potrei postare il capitolo dell’appuntamento in via del tutto eccezionale. Vi piace come idea? Fatemelo sapere in una piccola recensione. Oh e fatemi sapere se che ne pensate della storia in generale… fino ad ora...
Ringrazio tutte quelle che mi recensiscono perché amo le vostre recensioni. Mi rallegrate la giornata!
Come al solito, ringrazio le nuove arrivate che hanno messo la storia tra le preferite: The_Apocalypse
visto che sono patetica vi faccio pubblicità della ff che sto scrivendo io, sul mio account come autrice:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1973677
boh passate e…. boh, leggete e se vi va recensite.
Grazie mille a tutte!
Aspetto con ansia una vostra recensione
A prestooooo

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Charlotte’s POV

“Hey,” Liam mi sorrise. “ È  bello rivederti.” Si spostò per lasciarmi entrare.

“Anche te.” Gli sorrisi di rimando. “Come sono andate le ultime… ventiquattro ore?”

“Oh, sai… dormire, dormire, guardare la TV e mangiare.”

“Divertente!” Liam prese la mia borsa e la appese all’attaccapanni, accanto alla porta. Mi portò al divano, dove vidi Zayn.

“Charlotte,” mi salutò. “ È bello rivederti.”

“Anche te, Zayn,” sorrisi dolcemente. Lui diede una pacca al posto vicino a lui, quindi mi sedetti accanto a lui.

“Come ti sta trattando Londra?”

“Bene, veramente. Quando vieni da un piccolo paesino degli Stati Uniti, questa città è davvero il massimo!”

Liam si avvicinò e si sedette vicino a me, “Come è andata all’univerità?”

“Bene!” mi spostai così da guardarlo in faccia. “ È così grande e bella.”

I ragazzi sorrisero. “C’è qualcosa qui, che non trovi grande e bello?”

“Si, la mia stanza al campus. È grande quanto l’armadio di casa mia.”

“Oh, povera piccola Char,” scherzò Liam colpendomi il braccio.

Risi con lui.

Guardammo un po’ di televisione, non parlando molto. Sarebbe dovuto essere imbarazzante, ma non lo fu.

Dopo circa venti minuti, Liam si alzò e si mise la giacca. “Devo andare a prendere le pizze, Charlotte. Il posto è in fondo alla strada.
Vuoi venire con me?” mi girai a guardarlo e vidi l’entusiasmo nei suoi occhi, ma era impossibile non notare la faccia che stava facendo Zayn.

Liam scrollò le spalle e sospirò, “Voglio dire, possiamo uscire dalla porta sul retro per evitare le fan ma non posso garantirti che i paparazzi non ci troveranno…”

Balzai in piedi e andai a prendere la sua borsa. Mi guardò come se fossi pazza. Questa volta fui io a scrollare le spalle. Se volevo conoscere Liam, dovevo anche conoscere il lato negativo dell’essere famoso. Ero abbastanza forte per affrontare tutto questo. Dovevo solo ricordarmi di accennarlo a mia madre, la prossima volta che le avrei parlato.

Salutammo Zayn che sembrava un po’ triste per essere stato lasciato da solo. Mi domando perché Liam non abbia chiesto anche a lui di venire. Speravo che lo avesse fatto per stare da solo con me. L’idea mi fece sorridere.

Mi portò all’ascensore. Una volta dentro schiacciò il pulsante per il terzo piano. Lo guardai confusa. Lui mi ammiccò. Quando ci fermammo, mi condusse attraverso un corridoio scuro. Aprì una porta e ci ritrovammo per strada. Risi alla sua uscita segreta.

Chiaramente erano già stati in quell’hotel.

Camminammo in silenzio per poco tempo, poi Liam mentì il bisogno di rompere la quiete.

“Hai mai giocato al gioco delle domande?” mi chiese.

“Mi stai chiedendo di giocare?”

Annuì.

“Vuoi cominciare per primo?”

Si portò un dito sulle labbra, pensando a quale domanda farmi. “Parlami della tua famiglia.”

“Non è una domanda,” gli diedi una gomitata, che lui ricambiò. “Beh, ci sono  mia madre, mio padre. Mia madre è una giornalista e lavora da casa e mio padre è un radiologo. Ho due sorelle e un fratello più piccoli. Mio fratello ha sette anni. Si chiama Grant. Talia ne ha nove e Anastasia undici.”

“ È tanta la differenza d’età!” osservo Liam. “Sette anni?”

“Ai miei genitori piace andare contro le statistiche. Mia mamma aveva diciannove anni quando mi ha avuta. Si sono fidanzati a diciott’anni e io sono nata tre mesi dopo il loro matrimonio.” Risi. “Mia madre odia le foto del suo matrimonio. Era incinta di sei mesi.
Comunque, si sono sposati e si sono trasferiti a Omaha, dove mio padre frequentava la scuola di medicina. Mia mamma portava i soldi a casa, lavorando per  la rivista Omaha World-Herald. Abbiamo vissuto in un piccolo appartamento, finché mio padre finì la scuola. Quando avevo sette anni, un anno dopo il diploma di mio padre, ci trasferimmo in una casa nuova. Anastasia aveva pochi mesi.”

“ È impressionante.” Liam sembrava davvero impressionato. Sapeva meglio di me che molte volte, delle situazioni del genere, non finivano così.

“Mi piace pensare che io sia un esperimento,” risi. “Apparentemente, ho fatto un buon lavoro.”

“Immagino. Okay, è il tuo turno.”

“Come vi siete incontrati e come siete diventati famosi?”

Liam si passò una mano tra i capelli, scompigliandoseli. Avevo voglia di sistemarglieli… o magari, cercavo una scusa per passargli una mano tra i capelli- perché non sarebbe inquietante… no.

“Immaginavo che me lo avresti chiesto. Beh, è una lunga storia. Nel 2008, partecipai alle audizioni per X-Factor. Sono arrivato alla casa di Simon, ma poi mi ha mandato a casa, dicendomi di tornare due anni dopo e io lo feci. Non ero abbastanza bravo per andare avanti da solo e non lo erano neanche gli altri. Quindi i giudici ci misero insieme e andavamo bene. Le nostre voci erano potenti, ma arrivammo terzi. In qualche modo, sarebbe stato bello vincere. Ma mi chiedo se saremmo arrivati dove siamo ora. Siamo ancora conosciuti come il gruppo di X-Factor ma siamo molto di più.”

“Davvero forte,” gli sorrisi. “Credo che stasera dovreste cantare per me e Amalia!”

“Vedremo.” Rise.

Continuammo con il gioco delle domande fino alla pizzeria. Una volta dentro, si scatenò l’inferno. C’era un gruppo formato da una dozzina di ragazze che stavano mangiano ad un tavolo del ristorante. Quando Liam mise piede nel locale, iniziarono a piangere di gioia, avvertendo anche le altre fan che erano lì.

Liam mi lanciò uno sguardo di scuse, prima di stringermi a se e passare oltre al tavolo di quelle ragazze.

“Questo è il motivo per cui, pianifico le cose aggiungendo del tempo extra,” il suo respiro caldo mi solleticò l’orecchio.

Ero contenta che mi avesse stretto a se. Non stava negando di essere uscito con me. Non come un appuntamento, ma mi fece contorcere lo stomaco.

Liam salutò le ragazze che erano ancora scioccate per averlo visto. Poche di loro furono capaci di tenere una conversazione con lui, ma a lui non importava. Fece delle foto con ognuna di loro e cantò tanti auguri a te alla ragazza che stava festeggiando il suo compleanno.

Poi, salutò un altro gruppo di ragazze che avevano gentilmente aspettato che lui finisse con le altre. Fece delle foto e parlò con loro.

Molte volte, si girò a guardarmi, come se si stesse assicurando che io non lo avessi abbandonato. Ogni volta mi sorrideva, ammiccava e mi volgeva  uno sguardo carico di scuse.

Le ragazze sembravano moltiplicarsi, ma dopo averlo incontrato, parlato con lui e fatto una foto, lo lasciarono da solo. Magari era perché dovevano finire la loro cena, ma mi sorpresero molto. In America, le persone assalgono le celebrità. Invece qui sono rispettose. Almeno, queste fan lo erano.

“Appuntamento con Liam Payne?” mi chiese una ragazza in piedi accanto a me.

Scioccata, negai che fosse un appuntamento.” Siamo solo amici. Siamo venuti qui a prendere la pizza per una serata con degli amici e poi, questo…” indicai la folla di ragazze.

Rise. “Ovunque vadano…”

Sorrisi. Essere famosi voleva dire questo ed  era assurdo.

Dopo mezz’ora, tutte le ragazze, furono soddisfatte con una foto. Alcune stavano ancora parlando con Liam. Lui, mi strinse al suo fianco ancora una volta e ci scusò. Andammo a prendere le nostre pizze.

Liam mi condusse fuori dalla porta sul retro della pizzeria in un vicolo debolmente illuminato.

“Wow.” Dissi sarcastica. Nascondendo un sorriso.

“Scusa. O uscivamo da qua, o altre fan ci avrebbero assalito.”

Annuii. “ È stato molto dolce da parte tua. Ti sei fermato a parlare con tutte loro. Una ragazzina di sette anni si è messa a piangere dopo averti incontrato.”

“Cos’è che mi hai detto sull’aereo?” i suoi grandi occhi castani incontrarono i miei. “A te piacciono le persone famose che sono nell’industria della musica perché amano la musica e i loro fan? Io amo i fan- loro ci anno portato dove siamo ora. Il minimo che possiamo fare per ripagarli è conoscerli.”

“Sei così umile.” Lo presi in giro.

“Grazie per aver aspettato. Non pensavo che sarebbe andata a finire così.”

“Non c’è problema.”

Camminammo fino all’hotel, la maggior parte del tempo in silenzio. Amavo questo aspetto di Liam. Non avevamo bisogno di parlare per tutto il tempo. Potevamo stare in silenzio e non sarebbe stato imbarazzante. Aprì la porta sul retro e mi fece entrare.

Mentre camminavamo verso l’ascensore, il mio cuore si mise a battere più velocemente. La serata non era ancora ufficialmente iniziata e io mi stavo già divertendo un mondo.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAAN
Ok, inizia l’ “appuntamento”… chi è agitato, come me? In questo capitolo, c’è una luuuuunga scena con Liam e Charlotte. Purtroppo, sono stati interrotti dalle fan… sappiamo anche altre cose sulla vita di Charlotte eeee niente…
Ringrazio tutte quelle che recensiscono la storia, vi amo alla follia.
Ringrazio tutte quelle che hanno messo la storia tra preferite/seguite/ ricordate.
Ringrazio le lettrici silenziose… so che ci siete anche voi!! :)
A prestooo (venerdì)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO  10

Charlotte’s POV

Presi le pizze dalle mani di Liam così lui poté aprire la porta.  Nel momento in cui entrai in casa, Louis mi strappò le pizze di mano e Harry mi prese in braccio, facendomi girare.

“CIIIIBOOO.” Esclamò Louis.

“Grazie a Dio, pensavo che saremmo morti di fame!” Harry mi rimise a terra.

Amalia e Niall si alzarono dal divano, seguiti da Zayn. Tutti riempirono il proprio piatto di pizza e si sedettero davanti alla TV.

Ero l’ultima a prendere da mangiare perché dovevo andare in bagno. Quando andai a sedermi, Liam mi indicò il posto vicino a lui, invitandomi a raggiungerlo.

Con quanta più eleganza potessi permettermi, camminai tra gli altri e mi sedetti.

Non iniziammo subito a vedere il film. Invece, ci sedemmo a parlare.

Harry e Louis stavano raccontando delle barzellette a caso. La risata di Niall, seguiva ognuna di queste.

Sorrisi, vedendo Amalia accoccolata a Niall.

“Devi abituarti!” mi disse, quando mi beccò a guardarla. “Questi cinque comandano tutto. Tutto quello che puoi fare è stare indietro e guardare. Ti giuro che questa non è ancora la parte noiosa.”

Louis fece una smorfia, “Si, è vero. Siamo anche le persone più simpatiche che tu abbia mai incontrato.”

Liam mi ammiccò.

Una volta finito di mangiare erano le dieci. Ero estremamente stanca, ma non volevo andarmene. Aiutai Liam e Amalia a sistemare tutti i piatti, prima di rimettermi seduta. Liam mi portò una coperta e un cuscino. Gli ero eternamente grata.

Zayn fece partire il film, mentre gli altri si preparavano. Harry e Louis condividevano un divano. Zayn era sull’altro. Niall e Amalia erano accoccolati sul pavimento, accanto a Liam che era seduto vicino a me.

Appoggiai la testa sul cuscino, sorretto dal divano, mentre il film iniziava. Non ne avevo mai sentito parlare, ma non mi andava molto di guardare un film. Visto che la gamba di Liam continuava a sfiorare la mia, era difficile concentrarsi. Quindici minuti dopo, le cose non erano cambiate, non riuscivo ancora a concentrarmi.  In più, Niall e Amalia erano, ehm, occupati. Poi finalmente Louis, colpì Niall sulla testa e i due fidanzatini, lasciarono la stanza.

Mentre il film continuava, si faceva sempre più difficile, restare sveglia. Anche quando Liam mi circondò le spalle con un braccio, mi stavo per addormentare. Sbadigliai coprendomi la bocca con la mano.

“Stanca?” mi chiese Liam a bassa voce, per non disturbare gli altri.

Finsi un altro sbadiglio e appoggiai la mia testa sul suo petto, facendo finta di dormire. Sorrisi alle mie stupide mosse da ragazzina ma
mi fermai quando Liam mi strinse di più a sé.

Mi rannicchiai accanto a Liam, avvicinai la mia testa all’incavo del suo collo e lasciai che i miei occhi si chiudessero lentamente. Non ci volle molto prima che mi addormentai completamente.
 

Liam’s POV

La strinsi ancora di più a me, sperando che si addormentasse. In più, era un altro motivo per averla vicino.

Zayn vide quello che avevo fatto e scosse la testa con un sorriso stampato in faccia. Non ero un playboy. Non andavo con le ragazze che non mi piacevano. Non ero il tipo da una botta e via. Tutti noi cinque ragazzi, avevamo dei valori. Noi avevamo genitori, nonni, familiari e amici che volevamo rendere orgogliosi.

Charlotte si avvicinò ancora di più avvicinando la testa al mio collo. Il suo profumo era dolce-sapeva di vaniglia e caramello. Accarezzai la sua spalla con il mio pollice. Ero sicuro che lei non se ne sarebbe ricordata, ma continuai comunque.

C’era una minima possibilità che lei se lo ricordasse- e c’era anche una minima possibilità che lei provasse quello che provavo io.
 

Charlotte’s POV

Aprii gli occhi e sapevo che era tardi- o presto. La luna era visibile attraverso le finestre. Poi, realizzai cosa stava succedendo. Ero sdraiata con la testa sul petto di Liam, che si alzava e abbassava regolarmente. Il suo respiro pesante era l’unica cosa che si poteva sentire nella stanza.

Il suo braccio mi teneva stretta a sé e io lo stavo abbracciando. Ci eravamo addormentati, guardando il film. L’ultima cosa che ricordo è che Liam mi ha stretto a sé. Rimossi attentamente il mio braccio da sopra il suo stomaco e mi sedetti. Mi passai una mano tra i capelli e mi resi conto che erano abbastanza spettinati. Decisi di sistemarli. Mentre mi tiravo via l’elastico dai capelli, una mano mi accarezzò la schiena. Mi spaventai a quel contatto.

“Scusa Char,” La voce di Liam era rauca- davvero rauca. La sua voce di mattina. “Non volevo spaventarti.”

“Non ti preoccupare,” sussurrai. “Scusami, mi sono addormentata ieri sera. Immagino di essere un po’ più stanca di quello che pensavo.”

Liam sorrise,”  È tutto a posto. Anche io ero stanco. Il fuso orario è abbastanza frustrante. Ma credo che ne abbiamo già parlato.”

“Si, lo so.” Incontrai i suoi occhi marroni nell’oscurità della stanza. “Credo che sia meglio che io me ne vada…”

Liam balzò in piedi, lanciando la coperta che ci aveva coperto, sul divano. “Hai due opzioni,” mi spiegò mentre mi aiutava ad alzarmi.

“O stai qui da noi per la notte, così io non mi preoccupo mentre torni al tuo Hotel.” Il mio stomaco si contorse alla sua proposta. “O, ti accompagno a casa. Scegli tu.”

“Penso che sia meglio che io vada,” sussurrai.

“Okay, da questa parte allora,” Liam lasciò un bigliettino ai ragazzi e scendemmo in ascensore. Notai che erano le tre di mattina.

“Ti dispiace se andiamo a piedi?” gli chiesi. “È a pochi isolati da qui…”

“Nessun problema,” rispose. “Vuoi giocare al gioco delle domande, mentre camminiamo?”

“Certo,” scrollai le spalle. “Inizio io. Com’è stata la tua ultima relazione?”

Si poteva vedere il dolore nei suoi occhi, ma lui lo nascose con un sorriso. “L’amavo,” era così sicuro si sé stesso. “Non lo posso negare. Siamo stati insieme per due anni. È una ballerina di X-Factor. I nostri orari erano sempre più complicati da far combaciare, siamo arrivati ad un punto in cui non ci vedevamo mai. Stando lontani si più capire quanto si ama una persona, ma c’è una linea sottile tra l’avere una relazione come quella e una relazione che non funziona.”

Giocherellava con la sua giacca, mentre continuava. “Comunque, ci siamo lasciati e due giorni dopo vennero pubblicate delle foto di lei che si baciava con un ragazzo, in un club. A pensarci, fa ancora male.”

L’amarezza nella sua voce era evidente. Come biasimarlo?

“Mi dispiace, Liam.” Lo abbracciai. “Sono sicuro che faccia schifo.”

“ È stata dura- so che devo andare avanti ma…” scrollò le spalle.

“Ho capito.”

“E tu invece?” i suoi occhi incontrarono i miei.

“Chance,” il suo nome era amaro nella mia bocca. “È stato l’unico ragazzo che ho frequentato al liceo. Non giudicare. So che è noioso, ma abbiamo iniziato a uscire insieme a metà del primo anno e poi è andata avanti. Onestamente non so perché sono rimasta con lui.
Eravamo più amici che altro…”

“Avete mai fatto qualcosa che di solito le coppie fanno?”

“Ci baciavamo ogni tanto. Uscivamo con gli amici- quelli erano i nostri appuntamenti. Si, quindi credo che non abbiamo fatto niente
come coppia…”

“Che sfigato,” rise Liam.

“Cosa?!” lo guardai scioccata.

“Usciva con una bella ragazza come te e ti trattava come un’amica,” lo disse come se fosse una cosa cattiva.

“Invece di?” Lo provocai.

“Trattarti come una principessa per esempio!” alzò le mani incredulo.

“In aereo, mica ti avevo detto che non devi accontentarti di niente?”

Risi. “Ah, già, lo sconosciuto che da consigli. Per niente inquietante.”

“Beh,” roteò gli occhi sarcastico. ”Sta notte ti sei addormentata sul petto di questo sconosciuto…”

Lo spinsi giù dal marciapiede. Fortunatamente, erano le tre di mattina e non c’era nessuna macchina in strada. Saltò sul marciapiede e mi spinse a sua volta.

Poi, mi strinse al suo fianco e mi circondò le spalle con un braccio. Eravamo fuori dall’hotel.

“Mi sono divertita sta sera,” lo ringraziai.

“Anche io,” mi sorrise. “Dovremmo uscire ancora insieme, presto.”

“Certo, magari per pranzo. Non posso continuare con addormentarsi con ragazzi a caso. Cosa succederebbe se i paparazzi lo scoprissero e io fossi etichettata per questo?”

Liam aprì la bocca, fingendosi scioccato. “Di certo non possiamo permetterci che accada!” disse in tono drammatico.

Io risi.

“No, dovremmo incontrarci a pranzo. Ti scrivo io.”

“D’accordo! Ciao Liam.”

Mi strinse in un abbraccio che io ricambiai. Era meno imbarazzante dell’ultima volta. Era dolce e accogliente. Prima di andare,  mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia.”

“Ciao Char,” sussurrò. Poi andò via.

Mentre andavo in camera mia, la guancia che aveva baciato, stava andando a fuoco e le mie gambe mi sembravano fatte di gelatina.

Per citare  Megan, “Un bacio sula guancia, è il primo passo verso la più grande relazione a lungo termine che tu possa mai avere.”

In silenzio, pregai che avesse ragione.
 

DAN DAN DAAAAAAAN
Okay everybody, ecco a voi la seconda e ultima parte dell’appuntamento!!  Che ve ne pare? A me è piaciuto molto questo capitolo, perché Char e Liam sono i più patatosi… e ho detto tutto.
Beeeene, fatemi sapere che ve ne pare della storia fino ad adesso. Perché, (preparatevi perché sto per dire la cazzata del secolo) se per un’autrice, una sua storia, è come un figlio, per una traduttrice, quella storia, è come un figlio adottivo (?). okay, ho detto la mia minchiata giornaliera, signore e signori!
No, seriamente, lasciatemi un commento. Vorrei sapere se vi piace la storia.
Grazie a chi recensisce e mette tra preferite/seguite/ricordate.
Detto questo…. Hasta la vista muchachas!! Okay, sta volta ho davvero finito con le stupidate :)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO  11

Liam’s POV

“Ci hai dato dentro ieri sera?” Louis mi colpì la testa, facendomi  strozzare con i cereali.

“Andiamo, Lou-Lou. Sai che Liam non è quel genere di ragazzo. Non l’ha neanche baciata, vero?” Niall mi guardò in cagnesco. Scossi la testa, causando i lamenti increduli dei ragazzi.

“Se ti piace, cosa ti trattiene?” Zayn scosse la testa.

“Cosa vi aspettavate che facessi, eh?” scossi la testa. “Sto impazzendo, ragazzi!”

“Riunione di gruppo numero due,” Harry girò la sedia, mettendosi poi a cavalcioni. “Qual è il problema?”

“Mi piace.” Cominciai.

“Non me lo dire, Sherlock,” rise Niall. “Lo sapevamo dal momento in cui vi siete salutati sull’aereo. Perché non le chiedi di uscire?”

“Ragazzi, non lo so. Niall, Amalia era abituata al fatto che tu fossi famoso. Zayn, Rebecca era famosa. Anche Eleanor, Lou. Poi, Hanna, accettava la cosa solo perché sapeva cosa sarebbe successo. Harry è da solo… Charlotte è diversa. Lei, lei è un’Americana che… non lo so…”

“Liam, ti ha detto di non preoccuparti! È ovvio che non le importa. Hai detto che ieri ha reagito bene quando ha visto le fan. Chiedile di uscire, qual è la cosa peggiore che possa dire?” Zayn alzò le mani.

“No, potrebbe dire di no.” Mi portai la testa tra le mani. “Non so se posso sopportare un rifiuto così, così presto. Non sono neanche sicuro di poter sopportare una relazione. Onestamente, non voglio che Char sia per dimenticare. Merita di più di quello, voglio che lei significhi più di quello. E non so ancora se posso passare sopra al fatto che lei non ci conosca come una band…”

“Idea!” Harry alzò l’indice al cielo. “Perché non le chiedi se vuole venire alle prove del tour, Sabato? Amalia sarà lì, potrebbero stare insieme e guardare le nostre prove, e poi le fai una serenata sul palco.”

“Per una volta, Harry ha avuto una bella idea. Non ci speravo più ormai!” Louis rise sotto i baffi.

“Hmmm” pensai all’idea di Harry. Era geniale. Voleva vedere la band e in questo modo, poteva. Le prove erano sempre divertenti.

“Immagino che io possa chiederle di venire…”

Louis mi colpì ancora. “Chiediglielo quando la vedi a pranzo. Zayn, tuo fai il terzo incomodo ancora, giusto? Assicurati che glielo chieda e se non lo fa, fallo tu. Ma Liam, non fare il codardo.”

Louis e Harry, uscirono dalla stanza facendo il verso del pollo, ricordandomi di non essere codardo, mentre Niall era a terra a ridere.

Come vivevo prima, senza di loro?
 

Charlotte’s POV

La mattina dopo, ero ancora al settimo cielo. La notte precedente era stata fantastica. Dovevo uscire a pranzo con Liam e probabilmente, con gli altri ragazzi domani, ma oggi era interamente dedicato allo shopping.

Entrai nel mio account di posta elettronica e trovai due nuove Mail. Una era da parte di Amalia e l’altra da parte di Marisa, la mia coinquilina.

Aprii il messaggio di Amalia, per primo.

Hey Char,

mi sono divertita molto, ieri sera! È stato così divertente! Mi chiedevo se ti andasse di uscire con me qualche volta. Sembra che io e te passeremo un bel po’ di giorni e appuntamenti ;) insieme. Fammi sapere.

A presto, Amalia.

Amalia sembrava una persona con cui sarei andata d’accordo.  In un certo senso, mi ricordava di molti amici che avevo lasciato ad Omaha. Risposi velocemente, dicendole che potevamo incontrarci quella sera a cena, se era libera. Le inviai il mio numero di telefono, chiedendole di messaggiarmi per una risposta.

Poi visualizzai l’e-mail di Marisa. La sua era abbastanza lunga. Mi spiegò che era appena arrivata dalla Francia e che in giornata, sarebbe andata all’università per registrarsi. Mi chiese se volevo incontrarla nella nostra camera , intorno alle undici e mezza. Poi potevamo andare  a pranzo insieme e a fare shopping per la camera. Mi aveva lasciato il suo numero di telefono quindi le scrissi che il suo piano per la giornata, andava bene. Mi rispose subito. Probabilmente non era molto che mi aveva scritto. Mi disse che era perfetto e che era felice di incontrarmi.

Dopo una doccia veloce, mi vestii, mi pettinai e mi truccai. Presi la mia borsa e andai al campus.

Ero seduta sul pavimento e stavo messaggiando con Liam, quando Marisa entrò in camera. Misi il telefono in tasca e mi alzai per salutarla.

“Ciao!” squittì entrando. Era alta e aveva dei bei capelli neri. Era in forma, si potevano vedere i suoi muscoli. I suoi profondi occhi castani, mi ricordarono quelli di Zayn. Erano quasi neri. Indossava una maglietta verde e bianca, dei pantaloncini di jeans e un paio di
alti stivali marroni.

“Sono Marisa,” sorrise.

“Charlotte,” dissi tendendole la mano. “È un piacere conoscerti!”

“Anche te,” rise. “Spero che tu sappia dove possiamo andare a comprare le cose. Questo posto ha bisogno di un restauro, ma non ho la minima idea su dove andare!”

“Non ti preoccupare,” la consolai. “Ho cercato alcuni posti, prima di venire qua, questa mattina.”

“Oh, grazie a Dio.” Io e lei saremmo sicuramente  andate d’accordo. Lei aprì la porta e mi lasciò passare. “Allora, stavo parlando con questo ragazzo inglese, mentre ti aspettavo e mi ha consigliato un ristorante che dovrebbe essere davvero buono. Vuoi andare lì? Ho l’indirizzo.”

“Perfetto! Ho una fame!”                                                      

Il pomeriggio passò velocemente. Ho scoperto che Marisa è cresciuta a Londra, prima di trasferirsi a Parigi, quando aveva tredici anni. Ha sempre voluto tornare qua. Ha sette fratelli e sorelle che vivono con sua madre e il suo patrigno. Suo padre lasciò la famiglia quando nacque sua sorella Avery.

I suoi genitori volevano che lei facesse economia. Le piaceva correre e amava il calcio. Le piaceva anche fare shopping e mangiare… si, saremmo andate d’accordo sicuramente.

Prendemmo un sacco di cose per decorare la camera. Prendemmo dei poster, delle foto, delle coperte abbinate rosa, gialle e arancioni. Comprammo degli appendiabiti e delle tende e un lungo specchio. Lei pagò per il frigorifero e io per il microonde.
Dividemmo il costo della macchina del caffè e del cibo. Quando tornammo nella nostra camera, erano le quattro. Avevamo comprato molta, troppa roba, ma la stanza sarebbe stata fantastica.

Decidemmo di spostare i nostri letti, in modo tale da far un letto a castello, così potevamo comprare un divano e una TV. Sistemammo i letti e svuotammo le borse con le nostre cose. Per le cinque, la nostra camera sembrava completamente nuova.

Mentre mi stavo sdraiando sul mio nuovo  letto, il cellulare, squillò. Era Amalia. Risposi e lei si scusò per il suo ritardo nel rispondermi ma le andava bene cenare con me, se ero ancora disponibile. Le dissi che lo ero e allora, mi diede le indicazioni per il suo ristorante preferito. Le dissi poi di incontrarci là alle sei meno un quarto.

“Chi era?” chiese Marisa, quando riattaccai.

“Oh, Amalia. È la ragazza di un amico di un mio amico. Ceniamo insieme, per conoscerci meglio. Vuoi venire?”

“Oh, non vorrei intromettermi,” disse.

Ci volle un po’, prima che la convincessi a venire con me.
 
“Allora, Amalia, come si chiama di congnome?”  chiese, mentre ci dirigevamo al ristorante.

“Sorin. Amalia Sorin.”

Rise. “Che coincidenza!”

La guardai divertita. “Credimi, la cosa non è affatto divertente.”

“Oh, non volevo essere scortese. Ma c’è una ragazza che si chiama Amalia Sorin che esce con un cantante famoso…”

“Niall Horan, vero?” la interruppi.

“Si, conosci gli One Direction?”

Scossi la testa. “Se sapessi come li conosco, non mi crederesti.”

Arrivammo al ristorante e uscimmo dal taxi. C’erano tre paparazzi che aspettavano fuori.

“PAPARAZZI!” Marisa si lasciò scappare una risatina. “Mi chiedo chi ci sia di famoso?”

“Sono qui per Amalia Sorin, la ragazza di Niall Horan.”  Le dissi. Onestamente non sapevo che i paparazzi seguissero Amalia. Che sfortuna.

“Divertente,” Marisa rise, pensando che stessi scherzando. “Hey, non pensi che sia divertente? Sorin e Horan? È divertente!”

Risi. “Non ci avevo mai pensato.”

Entrammo nel ristorante e vedemmo Amalia salutarci da lontano.

“Oh, mio Dio. Non stavi scherzando,” Marisa mi afferrò il braccio.

“Te lo avevo detto.” Bisbigliai, portandola al tavolo. “Amalia, questa è la mia coinquilina Marisa. Marisa, questa è Amalia Sorin.”

Si strinsero la mano, ma Marisa era ancora scioccata. “Non voglio sembrare scortese, ma, ehm, Charlotte, come conosci Amalia?”

“Ero seduta vicino a Liam sull’aereo, venendo qui. Ci siamo incontrati il giorno dopo e lì ho conosciuto Amalia. Abbiamo passato del tempo insieme ai ragazzi ieri sera.”

“Si, in un certo senso.” Amalia intervenne. “Charlotte si è addormentata sul petto di Liam. Chi lo sa per quanto hanno dormito insieme!”

“Oh, andiamo! La prima volta che ti ho incontrato,  eri avvinghiata a Niall! Non so neanche che cosa avete fatto ieri, quando ci avete lasciati!” scherzai. Poi mi girai verso Marisa. La sua bocca era aperta.

“Scusami Riss. Avrei dovuto dirtelo ma, beh, non sapevo come farlo e non sapevo se mi avresti creduto.”

D’ un tratto, mi resi conto di come si era sentito Liam sull’aereo. Ero contenta del fatto che non ero stata troppo dura con lui. Era una situazione abbastanza imbarazzante.

Lei scosse la testa. “È tutto a posto. Sono una loro fan, ma non sono ossessionata. Hanno delle belle voci e sono carini e divertenti. È solo strano da pensare.”

Si comportò benissimo di fronte a quella situazione.

Il resto della serata continuò come  una semplice serata tra ragazze. È stato divertente rilassarsi ed essere libera. Amalia, Marisa e io andammo molto d’accordo. Fu una serata fantastica.
 
Quando tornai in albergo, chiamai i miei genitori per la prima volta da quando ero a Londra. Ero sorpresa del fatto che non mi avessero ancora chiamato.

“Pronto?” una voce familiare rispose al telefono.

“Ciao Grant! Sono Char!”

Parlai con tutti i miei fratelli per poco tempo. Mi chiesero di tutto su Londra e mi dissero che volevano venire a trovarmi al più presto. 

Parlai con mio padre che mi chiese come mi ero sistemata.

Quando mi passarono mia madre, lei cominciò a farmi le tipiche domande che qualunque mamma farebbe: se mi ero fatta degli amici e cose così. Quando mi chiese come erano i ragazzi inglesi, io tacqui.

Capì subito cosa volesse dire.

“Racconta.” Potevo vedere il suo sguardo compiaciuto.

Le raccontai dei ragazzi che avevo conosciuto sull’aereo e del fatto che fossero in una band. Le dissi che Liam mi aveva dato il suo numero e che dopo avevo scoperto che erano molto famosi ma lui era molto gentile e che eravamo usciti insieme.

Lei era scioccata, ma mi diede un consiglio materno. Finché lui era gentile e rispettoso, lei approvava.

Quella notte, quando Liam mi scrisse, sentii le farfalle nello stomaco. Il fatto che mia madre approvasse, per me, significava molto di più di quanto avrebbe dovuto.

Liam mi chiese se volevo pranzare con lui e Zayn il giorno dopo.

Gli dissi che andava bene. Mi rispose che mi sarebbe venuto a prendere fuori dall’hotel.

Gli augurai la buonanotte e gli dissi che non vedevo l’ora di vederlo.

Amavo Londra sempre di più, giorno dopo giorno.
 
 
DAN DAN DAAAAAAN
Breve angolo traduttrice… waaaaaa il post appuntamento. Mi dispiace che no ci siano scene di Liam e Charlotte insieme, ma conosciamo Marisa. La famosa coinquilina. Le ragazze si sentono in vena di Extreme Makeover Dorm-room edition.  Mh, Liam ha un po’ di paranoie… secondo voi le supererà?
Fatemelo sapere in una recensione o in un commento!!
Ringrazio molto tutti quelli che recensiscono e mi supportano!! Ringrazio anche chi ha messo la storia tra preferite/ricordate/seguite, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!
Sono contenta che vi piaccia la mia figlia adottiva… chi ha letto la scorsa nota della traduttrice, può capire… quanto io sia idiota ;)
Ah, dimenticavo, ho visto This is Us… wow, mi è davvero piaciuto, ma non voglio dire niente per non fare spoiler a quelle che non lo hanno ancora visto!
Ora devo davvero andare, ho le prove di teatro…
A prestoooo
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Charlotte’s POV

“Avrete tutto il potenziale necessario per riuscire a sperare l’anno, finché dedicherete molto tempo ai vostri studi,” spiegò l’insegnante, alla classe.

Roteai gli occhi, facendo ridere Marisa. Eravamo all’orientamento per le matricole ed era una vera tortura.

“Sabato, si terrà un ballo di benvenuto per chi volesse conoscere i nuovi compagni. Ora, siete pregati di andare nelle vostre classi, per
maggiori informazioni.”

Le persone, iniziarono ad uscire, tutte insieme. Tutti erano impazienti di uscire dall’auditorium. Marisa ed io scappammo dalla porta sul retro e andammo nella nostra classe. Eravamo fortunate ad essere nella stessa classe.

Fummo tra i primi ad arrivare, così ci sedemmo nella penultima fila. Una ragazza castana entrò dopo di noi, seguita da un ragazzo. Ci sorrisero e si sedettero nei posti dietro di noi.

Mi sentivo abbastanza sicura di me, così mi girai a salutarli.

“Ciao,” gli sorrisi. “Sono Charlotte e lei è Marisa.” Marisa li salutò con un cenno della mano.

La ragazza sorrise, “Hey, io sono Madison e questo è il mio ragazzo, Ryan.” Ryan ci salutò.

Ci dissero che erano entrambi inglesi e che frequentavano la stessa scuola in un paese che non avevo mai sentito nominare.
Scoprimmo che Madison era nel nostro stesso dormitorio.

Alla fine dell’ incontro, noioso come quello precedente, ci salutammo, scambiandoci i numeri di telefono, sperando di incontrarci ancora.

“Vuoi andare a pranzo?” Mi chiese Marisa, mentre camminavamo per il campus. Il sole era nascosto dalle nuvole e faceva freschino.

“Beh, io avrei un impegno…” sussurrai.

“Meno di una settimana a Londra e hai una vita sociale più attiva di quella che avevo io in Francia.” Roteò gli occhi, “Appuntamento con un membro di una certa boy band?”

“Shh!” la zittii. “Non c’è solo Liam. Ci sarà anche Zayn. Dovresti venire!”

“Oh no, no, non voglio intromettermi.”

“È proprio quello che hai detto ieri,” cominciai. “Pensa a quanto ci siamo divertite io, te e Amalia!”

“Si, ma…”

“Ma cosa?”

“Ma sono,” abbassò la sua voce talmente tanto che mi risultò difficile sentirle, “Zayn Malik e Liam Payne!”

“Quindi?” alzai le mie mani esasperata. “Cosa c’entra?”

“Non lo so…”

“Solo, non fare l’ossessionata! Andrà bene!”

Mi ci volle meno del previsto per convincerla.
 

Ritornammo nella nostra camera per toglierci la tuta che avevamo indossato per tutta la mattina.

Marisa si mise un paio di jeans della Miss Me e una maglietta scozzese, viola e blu. Io invece, un paio di pantaloncini corti cachi e una maglietta bianca con una felpa grigia. Sembravamo proprio le tipiche collegiali.

Il viaggio al ristorante fu corto. Uscimmo dal taxi, io fui sorpresa di non trovare nessun paparazzo. Zayn  e Liam erano seduti in un
angolo sul retro del ristorante, vicino ad una finestra che dava sul giardino.

“Hey ragazzi,” sorrisi, avvicinandomi a loro. Zayn sorrise e Liam si alzò per abbracciarmi. “Questa e la mia amica, nonché coinquilina, Marisa.”

La accolsero caldamente, come sapevo che avrebbero fatto.  Mi sedetti vicino a Liam, lasciando che Marisa prendesse posto vicino a Zayn.

La prima parte del pranzo consistette in Zayn che faceva delle domande a Marisa che, domanda dopo domanda, si sentì  sempre più a suo agio e divenne la Marisa che conoscevo.

“Hai una pessima compagna di stanza.” Liam mi diede una gomitata debole.

“Oh lo so.” Rise Marisa, dando un morso al suo panino. “Ho pensato a dei modi per tormentarla mentre dorme.”

“Ti posso aiutare con quello,” Zayn la guardò. “quando vivi con quattro ragazzi…”

Marisa rise. “Oh, ne sono sicura!”
 

Il tempo con Liam passava sempre velocemente. Era frustrante quando c’erano gli altri intorno, perché non avevamo tempo per parlare- noi due da soli. Volevo davvero uscire con lui da soli.

Prima che me ne rendessi conto, erano le quattro del pomeriggio, dovevo tornare in hotel a prendere il resto delle mie cose e trasferirmi al campus prima della mia prima lezione delle sette.

“Posso accompagnarti?” mi chiese Liam.

Guardai Marisa per la sua approvazione. Lei mi fece segno di andare ma era troppo occupata a parlare con Zayn per importarsene di quello che stava succedendo realmente.

Liam mi portò fuori , camminando fianco a fianco.

“Zayn e la tua coinquilina…” ammiccò, “Credo che faremo meglio  prepararci.”

“È scattato qualcosa tra i due, vero?”

“Non ho visto Zayn parlare così tanto  con una ragazza, dopo la sua rottura con Rebecca. È abbastanza strano… ma lei sembra adorabile.”

Annuii. “Lei è fantastica.”

“Allora, sei emozionata per la tua prima lezione?” chiese, calciando un sassolino.

“Penso di si,” scrollai le spalle. “anche se sono a Londra, è pur sempre scuola.”

Sorrise. “Vero, vero. Hai conosciuto qualcun altro?”

“Ho parlato con una ragazza di nome Madison e il suo ragazzo, questa mattina… oltre a loro due, nessun altro.”

“Quindi, magari sei libera sabato?” mi guardò negli occhi.

“A meno che non decida di andare al ballo, ma, non penso perché non conosco nessuno. Non si può ballare con degli sconosciuti…”

“Mi chiedevo se avessi voglia di venire alle nostre prove. Cominciamo a farle per il tour che partirà a Dicembre.”

“Oh, sarebbe divertente!” mi misi a saltare. “Mi piacerebbe molto!”

“Bene.” Un sorriso scintillante si aprì sul suo volto.

“Liam, volevo, beh volevo ringraziarti. Sei il primo vero amico che ho qui a Londra e non penso che avrei potuto chiedere uno migliore…”

Il suo sorriso si trasformò da scintillante a dolce. “Sono felice che la pensi così. Sono onorato di essere tuo amico.” Mi strinse la mano prima di abbracciarmi.

Un gruppo di ragazze urlanti ci interruppe.

“Dovevo  andare comunque, “ sciolsi l’abbraccio. “Mi scrivi dopo?”

“Sempre. Ciao Char,” mi lasciò un veloce bacio sulla guancia.

Gli sorrisi, sperando che non si fosse accorto che una parte di me si era appena sciolta al suo tocco.
 

DAN DAN DAAAAAAAAN

Eccomi, puntuale, anzi… in anticipo di un’ora. Oggi ho cominciato la scuola… già non ho più voglia di andarci. Comunque, non potevo lasciarvi così. Quindi posto anche questa sera :)
Allora… ricapitolando, abbiamo il famoso pranzo di cui si parlava da parecchio… non è andato proprio come Charlotte si aspettava, ma, è successo qualcosa tra Marisa e Zayn. In seguito ci saranno più dettagli succosi!!!
Lo so, questa storia ci mette un po’ ad entrare nel vivo ed è proprio per questo che sto facendo l’impossibile per riuscire a postare tre volte a settimana. Così da arrivare al più presto alla parte più emozionante!
Comunque, la storia mi piace molto e questi capitoli “di passaggio” mi invogliavano a continuare a leggerla. Spero che sia lo stesso per voi…
Fatemelo sapere in una recensioncina-ina-ina.
Ringrazio come al solito chi ha messo la storia tra le preferite: ringostar1D.
Anche quelli che hanno messo la storia tra ricordate/ seguite.
E ovviamente chi recensisce la mia storia!! Vi amo alla follia!!
Alla prossima, se va tutto bene, venerdì.
Odio la scuolaaaaa.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

Liam’s POV


“Zayn, Zayn, Zayn,” lo spinsi sul letto. Harry, Niall e Louis mi guardarono confusi mentre Zayn imprecava in silenzio.

“Com’era Marisa?”

“Chi è Marisa?” Chiese Niall.

“Awe, si, chi è Marisa?” un sorrisetto furbo si illuminò sul volto di Louis.

“Marisa è la compagna di stanza di Charlotte,” affermò Harry, senza distogliere lo sguardo dal televisore.

“Ehm, si, come fai a saperlo?” chiesi.

Harry scrollò le spalle, “Fortuna, credo. È carina?”

Zayn stava cercando di trattenersi dal sorridere.

“OHHHH!” Louis gridò puntando il dito contro Zayn.

“Lei è davvero carina.” Zayn annuì.

“Avete parlato molto dopo che ce ne siamo andati?”

“Un bel po’.” Sorrise, illuminando il suo sguardo. “Mi ha detto che è una nostra fan e non poteva credere che stava mangiando con me.
Sembrava che a lei andasse bene la situazione. Come se sapesse che sono una persona normale. Abbiamo parlato di sport e Francia e cose a caso.”

“È meglio di Rebecca?” Harry arricciò il naso.

Sia Louis che Niall gli tirarono una sberla.

Era un sollievo sentire Zayn dire queste cose. Onestamente, essendo cinque adolescenti, abbiamo alle spalle delle relazioni finite male. Harry ha evitato qualsiasi situazione. Louis ha rotto con Eleanor. Niall e Amalia non erano ancora usciti dalla fase: voglio stare con te per sempre. Io facevo fatica a dimenticare Danielle, ma Zayn, Zayn  non ci provava neanche. Dopo Rebecca, aveva preferito evitare delle situazioni. Il sorriso sul suo volto, ci diceva che lo stava superando. E se non era ancora pronto, c’era molto vicino.”

“Con tutto il romanticismo inaspettato di Zayn, ci siamo dimenticati di interrogare te!” Louis spostò la sua attenzione su di me. “Come sta la piccola Charlotte?”

“Bene.”

“E?” chiese Harry.

“Cosa?”

“Sabato?”

“Oh, si, glielo ho chiesto. C’è un ballo a scuola, ma sembra che lei non sappia se ci va o no, quindi mi ha detto che mi farà sapere.”

“Perché non le scrivi di portare Marisa?”

“Ragazzi, andiamo. Sapete che non ci so fare con le ragazze! Mi piace, penso che sia una persona fantastica, ma vorrei provare a
conoscerla…”

“Okay, allora,” Harry corresse la sua precedente richiesta. “ Perché non scrivi a Char di portare Marisa così loro due possono conoscersi meglio?”

Zayn mugolò, buttandosi sul letto con la faccia sul cuscino.

“Siete fastidiosi!” gridò nel cuscino.

“E non potresti vivere senza di noi!” lo colpii sulla sua schiena nuda.

Mi alzai, per andare nella mia camera, presi il mio telefono e mi buttai sul letto.

Feci scorrere i miei messaggi, fino ad arrivare ad un certo nome. Iniziai a scrivere.

Niall venne in camera per cambiarsi i vestiti. Mi guardò scrivere il messaggio.

“Dì a Char che la saluto,” sorrise prima di andarsene.

Roteai gli occhi, ma passai il messaggio. Mi stavo innamorando velocemente; speravo sole che anche per lei fosse lo stesso.
 

Charlotte’s POV

“Grazie per essere rimasta con noi,” il direttore mi sorrise, mentre pagavo l’hotel. “Buona fortuna con la scuola!”

Lo ringraziai e poi presi le mie cose. Uscii e fermai un taxi per tornare al campus. Mentre mi sedevo nei sedili posteriori, il cellulare vibrò. Era Marisa.

Non posso credere di aver mangiato con Zayn e Liam. Sembra surreale. Zayn è così dolce! Abbiamo parlato un po’ dopo che voi ve
ne siete andati. Lui… non so. È dolce! È una persona normale, lo sapevi?!?


Risi, leggendo l’eccitazione di Marisa. Non mi è sembrata una persona che si ossessiona facilmente con un ragazzo, quindi ero
curiosa di vedere come andava a finire.

È un amore. Risposi.

Rimisi il cellulare in tasca e appoggiai la testa al finestrino. Ricapitolai il giorno nella mia testa, soprattutto i momenti che avevo passato con Liam.

Non potei fare altro che sorridere. Era una cosa così strana- il modo in cui mi sentivo quando ero vicino a lui. Era così calmo e spensierato facendomi sentire allo stesso modo. Non riuscivo neanche a descrivere quanto mi piaceva. Di solito ero un’imbranata con i ragazzi che mi piacevano. Per qualche motivo, Liam non mi faceva sentire così. Ero completamente a mio agio con lui.  Ogni volta che ero con lui, pensavo due volte prima di aprire bocca, e ogni qualvolta mi ritrovavo vicino ad uno specchio o a roba simile, mi guardavo per controllare che il mio aspetto fosse a posto. In molti modi, mi sentivo a mio agio con lui, ma questo non aveva fatto diminuire la voglia di stare con Liam.

Mi faceva sempre ridere. Era come se lo conoscessi da molto tempo- questo era quello che mi fermava. Volevo proteggere il mio cuore. Sapevo benissimo che tutti e due eravamo appena usciti da due relazioni difficili.

Lasciai che la mia mente vagasse, pensando a qualsiasi cosa.

Volevo davvero andare a vedere le prove dei ragazzi, ma Marisa mi aveva detto che voleva andare al ballo. Io volevo stare con Liam, ma avevamo passato tanto tempo insieme, e magari ci serviva un po’ di tempo per noi stessi. Magari mi avrebbe aiutato a capire cosa provavo, ma avevo comunque voglia di andare da lui. Ero così testarda.

Uscii dall’auto, ancora pensierosa. Presi le mie valige dal taxi.

“Posso aiutarti con quelle?”  una voce scosse i miei pensieri. Mi voltai e vidi il ragazzo con qui avevo parlato durante l’orientamento…era il ragazzo di Madison.

“Ryan,” disse, comprendendo la mia confusione. “Tu sei Charlotte, vero?”

Annuii, “Scusa. Lo sapevo, non riuscivo a ricordarmi il tuo nome.”

“Non ti preoccupare,” sorrise. “Lui è il mio compagno di stanza, Charlie,” indicò il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi, dietro di
lui.

“Hey,” sorrise. Aveva un sorriso simile a quello di Liam.

“Davvero, stiamo andando da Mads. Lei è nel tuo stesso dormitorio, vero? Possiamo aiutarti. No, dobbiamo aiutarti. Siamo gentiluomini. Non possiamo lasciarti portare tutte quelle cose.”

Risi alle sue parole. “Se insisti tanto...”

Mentre camminavamo per il college, chiesi a Charlie da dove veniva. Mi disse che era di Londra ma voleva trasferirsi negli Stati Uniti.

“Penso che tutti gli Americani dovrebbero potersi trasferire qui e chi vuole, di qui, può andare negli Stati Uniti. Questo farebbe tutti un po’ più felici.

“Oh, Char, non gli hai chiesto perché vuole andare in America.” Rise Ryan.

Guardai Charlie, che spostò lo sguardo da me.

“La mia ragazza, ehm, gioca a calcio per la Florida State. È sempre stato il nostro sogno di andare là. Lei ha vinto una borsa di studio sportiva e si è dovuta trasferire. Io invece, sono bloccato qui. I miei genitori hanno detto che se prendo dei voti alti, quest’anno, magari
lasciano che mi trasferisca.”

“Oh cavolo. La tua ragazza deve essere davvero brava! La Florida State è tra le prime dieci in classifica, vero?”

Sorrise, orgoglioso, “Lei è la migliore.”

Raggiungemmo la mia stanza, tirai fuori la chiave e aprii la porta. Ringraziai, poi, i ragazzi.

“A dopo. Se vuoi, puoi venire giù, nella sala comune. Sono sicuro che a Mads, farebbe piacere.”

“Ho lezione dopo, ma grazie per l’invito.”

Non ero neanche entrata in camera che Marisa esplose.

“Ti ha baciato? Zayn e io abbiamo fatto una scommessa. Cinque sterline, Char!”

“Woah, calmati.” La spinsi indietro e misi le mie cose, di fronte al mio letto. “Non ci siamo baciati.”

Mi sdraiai sul letto, esausta. Non avevo voglia di andare a lezione.

“Siamo solo amici,” dissi debolmente.

“Beh, non è quello che mi ha detto Zayn. Almeno da quello che mi ha detto di Liam, lui è cotto di te, Zayn mi ha detto di non averlo visto così felice da settimane.”

Roteai gli occhi. “Stava esagerando, Riss.”

“Non credo proprio… quando lo vedi, la prossima volta?”

“Beh, mi ha invitato a vedere le prove per il tour, Sabato, ma so che il ballo è quella sera e tu ci volevi andare.”

“STAI SCHERZANDO!” saltò giù dal suo letto. “DEVI ANDARCI!”

“No, mi sentirei male.” Guardai l’orologio. ”Questa conversazione dovrà aspettare perché ho lezione tra quindici minuti. Ci vediamo
dopo?”

Lei scosse la testa, salutandomi con la mano.

A metà strada tra la mia camera e la mia aula, il mio telefono vibrò.

Hey Char, ho parlato con Zayn. Non vorrei cercare di fare cupido… ma, pensi che a Marisa faccia piacere venire alle prove, Sabato? Xx Liam

Il mio cuore perse un battito dopo l’ Xx ma anche per l’invito. Sapevo che Marisa non avrebbe detto di no, e questo mi dava l’opportunità di passare del tempo con Liam. Magari questa volta, avremmo avuto tempo per stare da soli.
 
 
DAN DAN DAAAAAN
Eccomi qui… veloce spazio traduttrice.
Cosa ve ne pare del capitolo? Queste prove… non vedo l’ora di farvi leggere quel capitolo. Io amo la coppia Marisa-Zayn. Non li amate anche voi?
Vorrei ringraziare chi recensisce la storia e chi la mette tra le preferite/ricordate/seguite. In particolare: Chiara939 e piciu99.
Amo le vostre recensioni, quindi continuate a scrivere!!!
Scusate per la nota inutile e banale ma non è un bel momento :(
Grazie mille a voi che mi tirate su il morale.
a presto.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

Charlotte’s POV

“Non ci posso credere. Mi sto preparando per andare a vedere delle prove private- prove private degli One Direction.” Marisa scosse la testa, guardando il suo armadio, perplessa. “Non so neanche cosa mettermi!” alzò le mani, frustrata.

Mi avvicinai a lei, toccandomi il mento, pensierosa. “Beh, vuoi vestirti sexy o da scolaretta? Come vuoi attirare l’attenzione di Zayn?” ammiccai.

In risposta, mi colpì il braccio, “Non ho intenzione di andare a letto con Zayn stasera, l’ho appena conosciuto. Tu piuttosto, non sei stressata? Liam?” strizzò gli occhi e piegò la testa di lato.

“Non è come pensi tu, Rissa.” Canticchiai,  prendendo dei vestiti dal suo armadio. “Liam non è quel tipo di ragazzo. Almeno, non
credo.”

“Oh giusto, non è quello che ha detto Zayn.”

“Si, mi hai detto cosa ha detto Zayn e se, SE, è vero, solo perché piaccio a Liam non vuol dire che faremo qualcosa.” Le porsi una maglietta, che subito respinse.

“Non sto dicendo che farete qualcosa. Sto solo dicendo che se scegli il vestito giusto…”

“Ho capito.” La interruppi. “Grazie.”

Rise. “Oh rilassati, Char!”

Mi arresi, non riuscendo a trovare niente da mettere per lei, e andai al mio armadio.

“Sei nervosa, vero?” balzò giù dal letto, improvvisamente euforica.

“Nervosa non è la parola giusta, magari sarebbe meglio terrificata.”

“Perché?” si era seduta sul mio letto. “È solo Liam!”

“Lo so,” scossi la testa e mi sedetti accanto a lei. “Magari è per quello che sono preoccupata. Magari so che stasera potremmo fare un passo avanti. Sono passate tre settimane e non sembra neanche vero. In più, non lo vedo da una settimana.”

Le prove dei ragazzi furono posticipate di una settimana. Invece, i loro programmi erano pieni di interviste e cose del genere. Non vedevo Liam dal nostro pranzo, prima che iniziasse la scuola- quando mi salutò con un bacio sulla guancia, per la seconda volta.

Ci siamo messaggiati sempre. Mi aveva anche detto che era finito nei guai perché era sempre al telefono. Questo mi fece sentire importante e quindi mi rendeva più nervosa.

“Oh andiamo, Char, vi siete scritti per tutta la settimana. Sono più che sicura che ti abbia chiamato un paio di volte. Trovati dei vestiti da urlo e lascialo senza fiato!” mi fece ridere.

“Oh mio Dio,” mi alzai velocemente. “Mi ero completamente dimenticata di queste.” Mi avvicinai alle mie valigie. Una delle tre non era stata ancora aperta. Semplicemente perché ero troppo pigra.

Aprii la valigia e tirai fuori una borsa rosa, di un negozio in cui ero stata, uno dei primi giorni a Londra. Tirai fuori due minigonne. Una rossa e l’altra di jeans.

“Ecco qua,” passai a Marisa quella rossa. “Ti sta bene quel colore. Portiamo la stessa taglia, giusto?”

“Sei un genio.” Aprì la gonna.

Sopra alla gonna di jeans, misi una maglietta rossa e bianca con le maniche a tre quarti. Mi infilai un paio di orecchini oro e li abbinai alla mia collana preferita con la scritta “dream”. Mi misi un paio di sandali tipo gladiatore che arrivavano appena sopra alle caviglie.
I miei capelli erano mossi. Le mie guance leggermente rosa, grazie alle abilità da truccatrice di Marisa. I miei occhi sembravano grandi e blu.

A Marisa la mia gonna stava benissimo. Eravamo contente del fatto che portassimo la stessa taglia. Si mise un top rosso, che coprì con una maglietta bianca con la scritta “love” in rosso. La maglia le copriva a malapena tutta la pancia. Se avesse alzato le braccia, si sarebbero potuti vedere i suoi addominali da calciatrice. Le prestai un paio di orecchini argento e una collana con un cuore rosso.

Amavo il fatto di avere una coinquilina con cui condividere i vestiti. Questo rendeva la vita e la scelta dei vestiti, un po’ più semplice.

Dopo aver piastrato i capelli di Marisa, ci sistemammo il trucco. Improvvisamente, sentimmo qualcuno bussare alla porta. Lasciai Marisa, sistemarsi l’ eyeliner per andare ad aprire. Era Madison. Io e Marisa ci eravamo uscite insieme un po’ di volte durante quella settimana. Era simpatica ed era un piacere averla intorno.

La lasciai entrare, ma le dissi che stavamo per uscire.

“Wow, che belle che siete! Appuntamento romantico?” scherzò.

Marisa andò in panico, ma decisi di ignorarla. “Ci incontriamo con degli amici che ho conosciuto la prima settimana qui. Non vengono in questa scuola…”

Alzò le mani, “Non chiedere, non dire- ho capito.” Io e Marisa ridemmo. “Stavo andando da un amico di Ryan a guardare un film, volevo chiedervi se volevate aggregarvi ma è chiaro,” ci indicò, “avete di meglio da fare. Divertitevi ragazze.”

Camminammo con Mads fino all’ascensore, dove ci saremmo separate.

Marisa e io uscimmo dal campus e andammo all’ auto che i suoi genitori le avevano mandato.

“Dove si va?” chiese accendendo la macchina. Le diedi l’indirizzo e venti minuti dopo arrivammo.

Arrivammo a destinazione. La sicurezza ci fermò, dicendoci che dovevamo andarcene. Gli diedi il foglio che Liam mi aveva spedito per E-mail. Guardarono il foglio, poi me, poi ancora il foglio, poi Marisa e poi ancora il foglio. Me lo ridiedero, indicandoci dove parcheggiare.

“Non sta succedendo veramente,” sussurrò Marisa mentre entravamo nell’ edificio. “Char non conosci questo posto, vero? Questa è l’ O2. In genere non si può affittare questo posto. Questo è un sogno.”

Stava cercando di convincersi di non star  sognando.

“HEY ROBBIE!” gridò un ragazzo da dietro ad una porta chiusa. Apparentemente il nome della guardia di sicurezza era Robbie.

“Ciao Niall, conosci queste due ragazze?” ci indicò Robbie.

“Beh, questa è Charlotte. Mi sorprende che tu non abbia sentito Liam parlare di lei.” Mi sorrise e mi salutò. “E presumo che questa sia la sua coinquilina, Marisa, vero?”

Marisa annuì e salutò il biondo.

“Le porto io di là.” La guardia scrollò le spalle, lasciandoci con Niall.

“Come stai?” chiesi.

“Troppo tempo lontano dalle persone a cui tengo. E tu?”

Gli dissi che tutto andava bene e gli presentai ufficialmente, Marisa.

“Non voglio sembrare inquietante, ma i tuoi occhi sono ancora più belli di persona,” rise. “Non lo credevo possibile!”

“Beh grazie,” disse, facendo una faccia buffa, provocando le nostre risate.

“Quindi,” chiesi, mentre ci scortava nel backstage. “Voi potete affittare l’ O2 quando volete?”

“Liam te lo avrebbe detto oggi, me lo hai chiesto, te lo dirò io. Faremo un concerto di beneficienza per un’associazione che sosteniamo. L’ O2 ci ha offerto di venire qua a provare visto che guadagnerà  un bel po’ di soldi. Comunque, voi due verrete.”

“Magari,” scrollai le spalle e lo spinsi.

“Oh, finché non avrete di meglio da fare, verrete.” Scosse la testa e fece un’altra faccia buffa. “Okay, da questa parte.”

Niall spostò una tenda nera e ci portò su una piattaforma. Spostando un'altra tenda, io e Marisa c rendemmo conto di essere sul palco.
Eravamo in piedi sul palco all’ O2. Trattenemmo il respiro.

L’arena era completamente vuota ma era enorme. Guardammo i posti vuoti, c’erano delle persone che sistemavano le attrezzature e altre cose. Guardai il palco e vidi Harry e Louis ballare come, beh, come idioti su una canzone che proveniva dal cellulare di Harry.

Zayn e Liam seduti alla fine del palco, parlavano con Amalia e una ragazza  che sembrava più piccola di noi. Niall ci portò dove erano seduti i quattro. Harry urlò il mio nome, attirando l’attenzione degli altri, che si alzarono e ci vennero in contro.

“Hey,” mi salutò Liam con un sorriso e un abbraccio. Lo strinsi portando le mie braccia attorno al suo collo. Poggiai la mia guancia al suo petto.

“Hey,” risposi, sul suo petto.

Dopo esserci staccati, salutai Zayn e Amalia

“E questa è Marisa se vi ricordate.”

“Oh, ci ricordiamo.” Disse Liam, abbracciandola, Zayn lo imitò.

La ragazza che era seduta con loro, era in piedi dietro a Amalia.

“Oh si,” disse Zayn, ricordandosi della sua presenza, “Questa è Lauren, la sorella di Amalia. Ha sedici anni.”

Marisa e io la salutammo.

“Allora, possiamo cominciare la festa?” chiese Liam circondandomi i fianchi con un braccio.

Gli sorrisi. “Certo!”

Mentre camminavamo sul palco, Liam, lasciò passare tutti avanti a noi, prima di camminare accanto a me. Il suo braccio era ancora intorno ai miei fianchi, si avvicinò a me e disse, “Sei bellissima.”

Il suo respiro caldo, sul mio collo, mi provocò dei brividi lungo tutta la schiena.

Sarebbe stata una serata fantastica.
 

DAN DAN DAAAAAAAAN
Eccomiii. Ma quanto sono teneri Liam e Char da 1 a 2819478319647893678301674803721064738016743026?
Alloooora. Incontriamo un nuovo personaggio… Lauren, la sorella di Amalia. Questo personaggio ci accompagnerà fino alla fine dei tempi!
 Cosa pensate del capitolo? Cosa ne pensate della traduzione?
Fatemelo sapere in un commentino o in una recensioncina-ina-oh.
Come al solito, grazie alle nuove che hanno messo la storia tra le preferite: giuliamarra1 e Saranllzh1D.
INFORMAZIONE DI SERVIZIO.
Come sapevate, o alcune di voi sapevano, sospettavano, io postavo tre volte a settimana. Ecco, ora è iniziata la scuola, per me da ormai una settimana e non riesco più a starci dietro. Comunque, diminuiamo gradualmente, vi va? Pensavo di continuare con due volte alla settimana, vedere come andava e al massimo ridurre a una volta a settimana (che sarebbe la frequenza prevista all’inizio, ma siccome ho voglia di farvi arrivare ai pezzi più belli avevo deciso di velocizzare le cose.). che ve ne pare? Fatemi sapere anche questo.
Hasta la vista muchachassss… non si vede proprio che ho fatto spagnolo tutto il pomeriggio ;)
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Leggete quello che ho scritto sotto. Pretty pretty please :) URGENTE.

CAPITOLO 15

Charlotte’s POV

“Nervose?” chiese Amalia, comparendo dietro me e Marisa.

Liam ci aveva portato giù, in prima fila, così da poter assistere meglio alle prove. Ero in prima fila, proprio di fronte al palco. Il mio cuore batteva fortemente contro la gabbia toracica.

“Emozionata, direi.” Sorrisi.

“Gli hai mai sentiti cantare?” mi chiese Marisa.

“Liam ha cantato per me una volta. Poi ho sentito una loro canzone alla radio. Ma dal vivo sarà tutta un’ altra cosa.” Scrollai le spalle.

Non avevo sentito la necessità di andare a cercare le loro canzoni. Credevo  che quella fosse una delle cose che volevo che loro mi mostrassero, o che Liam mi mostrasse.

“Vuoi che ti faccia una serenata, sul palco, vero?” Amalia puntò gli occhi sul palco.

“No, no, posso tranquillamente vivere senza.”

“Tu sei matta.” Marisa e Amalia dissero all’unisono.

“Che c’è?” chiesi.

“Niall ti ha mai…?” cominciò Marisa.

Il viso di Amalia si aprì in un sorriso da un orecchio all’altro.

“Lo prendo come un si,” le dissi ammiccando.

“Mai sul palco, ma ha cantato tante volte per me. Lo ammetto, la sua voce è la mia droga.” Rise. “Ma seriamente, quando canta per
me… è come se il testo fossero le sue parole e il ritmo le accompagnasse come una melodia bellissima.”

“Romantico.” Sorrise Marisa.

“Incredibilmente, romantico.” Sospirò Amalia, evidentemente, ricordando un evento passato.

Fummo interrotte dall’abbassarsi delle luci.

“Woah,” mi appoggiai al palco. Non riuscivo a vedere niente.

Improvvisamente partirono i flash delle luci, la batteria tenne il ritmo. I fuochi d’artificio facevano eco, nello stadio vuoto.

Le parole One Direction comparirono sullo schermo. Alcune foto dei ragazzi circondarono la scritta. Poi, di nuovo tutto scuro.

La musica di una canzone, cominciò. Ma era ancora tutto buio.

Improvvisamente i riflettori si accesero, illuminando proprio di fronte a noi. La luce rivelò Liam che saltò sul palco, facendomi sussultare.

“AMO QUESTA CANZONE!” gridò Marisa, afferrandomi il braccio. Scossi la testa e mi appoggiai al palco, lasciando che i miei occhi
incontrassero quelli di Liam. E così fecero.

Mentre cantava, veniva verso di noi.
 

It's not me, it's not you
There's a reason
I'm just trying to read the signals I’m reciving
It's like a stone on fire can you feel it
I don't know about you girl but I belive that…
 

Niall comparì dietro di lui.
 

Words will be just words
Til you bring them to life
 

Gli altrì ragazzi lo seguirono e Harry attaccò con il ritornello.
 

I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
I’ll  build you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
Everyday, in every way
I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
 

Tre dei ragazzi indietreggiavano, lasciando Zayn in prima fila.
 

One for me, one for you
What you doing
Girl the music sounds so good
When you're moving
Let me take you higher
Let me prove  it
Cause  hey hey, pretty girl, i'll be leaving
 

Zayn raggiunse i ragazzi e Niall venne avanti.
 

Words will be just words
Till you bring them to life
 

“Sono grandi, vero?” Amalia posò una mano sulla mia spalla.

Scossi la testa, incredula. Non riuscivo neanche a dire wow.
 

I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
I’ll build you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
Everyday, in every way
I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world...
 

I ragazzi stavano ballando come degli idioti. Ero contenta di sapere che sul palco erano gli stessi ragazzi di sempre, a cui avevo imparato a voler bene.

Un riflettore si concentrò su Louis, mentre gli altri scomparivano alle sue spalle.
 

 Baby Let me find out  your secret
Just let me in, let me show that I'll keep it
Close to my heart ...
Just let me in and  let me show what I’m meaning
 

Harry entrò nel fascio di luce, stringendo le spalle di Louis con un braccio.
Gli altri tre li seguirono.
 

I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
I’ll build you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
Everyday, in every way
I’ll lift you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
 Take you to another world
You know I’ll take you to another world
I’ll build you up, i'll never stop
You know i'll take you to another world
Take you to another world
 

Zayn fece un passo avanti e i ragazzi lo circondarono.
 

I’ll lift you up, i'll never stop
 

Zayn intonò le ultime note della canzone. La musica si abbassò e le luci si riaccesero. Sorrisero tutti insieme.

“Allora, com’ era?” chiese Harry.

Amalia, Marisa, Lauren e un po’ di persone lì intorno, iniziarono a battere le mani.

Io ero troppo occupata a sorridere a Liam. E lui era troppo occupato a sorridere a me.
 

Chillaaaaax
Chiedo umilmente perdono… vi prego, scusatemi. Oggi, rileggendomi questo capitolo, mi sono resa conto di quando sia corto. Scusaaaateemi.
Comunque, dopo penseremo ad una soluzione.
Che ve ne pare di questo capitolo? So che non succede molto… solo una canzoncina-ina-ina. Si tratta di Another world  degli One Direction, by the way… si certo! Come se voi non lo sapeste :)
Allora grazie mille a tutti quelli che recensiscano la storia e spero che mi perdonerete per questa pugnalata alle spalle.
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite: Jawwaddina_Malik.
Allora, troviamo una soluzione. Visto che è “colpa” mia, perché non mi sono accorta in tempo che questo capitolo era corto e ho anche diminuito la frequenza di pubblicazione (?), voglio che siate voi a decidere la mia punizione: decidete voi quando posto il prossimo capitolo. Davvero. Lo faccio.
SCIVETEMELO IN UNA RECENSIONE/MESSAGGIO.
p.s. non oggi. Da domani in poi…
GRAZIE.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

Charlotte’s POV

Liam sbucò fuori da un lato del palco e si avvicinò a me.

“Quindi?” sussurrò.

“Sto, forse, sorridendo come un’ idiota?” risi.

“No, ma stai sorridendo con quel sorriso che mi sta facendo innamorare.” i suoi occhi brillavano.

Potei sentire il rossore sulle mie guance. ”È stato grande,” posai il mio braccio sul suo. “Onestamente, non so cosa dire.”

“Puoi chiedere di sentirne un’altra,” suggerì.

Liam mi prese per mano e mi portò sulle scale laterali che davano al palco. Tutti gli altri ci seguirono.

Liam iniziò a cantare la canzone che avevo sentito alla radio, solo che questa volta stava cantando per me.
 

You’re insecure.
Don’t know what for
You turn heads when you walk through the door
Don’t need make up to cover up
Being the way that you are is enough
 

Liam mi condusse sul palco, dove Harry stava cantando a Lauren.
 

Everyone else in the room can see it
Everyone else but you
 

I cinque ragazzi radunarono le quattro ragazze in un gruppo. Tutti loro camminarono verso di noi, ondeggiando e iniziando a cantare il ritornello.

La canzone non era una canzone d’amore; piuttosto, era una scusa per noi per ballare come, beh, come degli idioti.
Noi ragazze stavamo ballando mentre i ragazzi continuavano la canzone.
 

Right now i’m looking at you and i can’t belive
You don’t know
You don’t know you’re beautiful
You don’t know you’re beautiful
That’s what makes you beautiful
 

Quando la canzone finì, eravamo tutti sudati per aver saltato e ballato tanto.

“Pausa acqua!” esclamò Louis, guardando me e Liam, estremamente vicini, sorridendoci a vicenda.

“Da questa parte Signorina.” Liam mi prese la mano. Mi passò una bottiglietta d’acqua e incrociando le nostre dita, mi portò nel
backstage.

“È incredibile, tutto questo,” sospirai entrando in una stanza con dei divani e una televisione.

Mi sedetti vicino a lui, molto più del normale.

“Ti stai divertendo?” chiese.

“Molto,” sorrisi. “Voi ragazzi avete delle voci pazzesche.”

“Grazie.” Rise fiero. “Allora, Niall ti ha detto dello show?”

“Aww, si, lo show di beneficenza. Siete davvero dei bravi ragazzi, vero?” gli diedi una gomitata leggera. Rispose, circondando le mie
spalle con un braccio, avvicinandomi al suo petto e facendomi il solletico con l’altra mano.

“LIAM!” gridai.

“Tensione sessuale?” la testa di Louis comparve alla porta. Ammiccò e poi se ne andò.

“Tipico di Louis,” sorrise, Liam, scusandosi.

“Si, è divertente. Fa mai il serio?”

“Ho vissuto con lui per un anno e non l’ho mai visto, fare il serio,” rise.

“Lui e Harry… mettili insieme e causano dei problemi, vero?”

“Non puoi neanche immaginare!”

“Ehm, posso chiederti una cosa, potenzialmente imbarazzante?” mi voltai in modo da guardarlo in faccia. “Questa cosa mi sta tormentando.”

“Ci hai cercato su Google?” i suo profondi occhi marroni, non mostravano altro se non divertimento.

“Non ammetto niente,” risi. “Ma cos’è Larry Stylinson e è reale?”

Liam sorrise, “Vorrei saper rispondere alla seconda parte. È strano, ma loro non ammettono niente. Credo che il loro rapporto funzioni così. E se ci fai caso, alle fan piace immaginarci insieme in quel senso…”

Inarcai un sopracciglio alla sua risposta.

“No Char,” rise. “Non io.”

“Ok,” scrollai le spalle.

“Sono serio!” esclamò, continuando a farmi il solletico. Mi fece sdraiare sul divano e si mise sopra di me. “Perché non mi credi?”

Sorrisi, “Non ho mai detto questo. Non ti azzardare a mettermi in bocca parole che non ho detto, Payne!” lo colpii sullo stomaco.

“Si, va bene,” mi prese le mani e le portò sopra di me. “Allora, cosa ne pensi della nostra esibizione?  Era abbastanza emozionante?
Voglio il tuo parere professionale, considerando quello che vuoi fare da grande.”

“Sei sicuro di volere il mio parere professionale?” sorrisi. “Credo che tu stia cercando di impressionarmi.”

“Beh, ora che lo menzioni…” Liam lasciò le mie mani e si toccò il mento pensieroso.

“Oh, smettila,” risi. “ È stato grande- sia professionalmente che normalmente. Mi ha fatto venire i brividi.” Rabbrividii, ricordando la loro entrata.

“Bene,” sorrise fiero. “Quello è lo scopo.”

“Impressionare me o il pubblico?”

“Te,” si fermò, “Il pubblico è solo una conseguenza.”

“Non ti pensavo uno a cui piace flirtare.”

Mi lanciò un sorriso sgargiante, più umile che appariscente. “Normalmente non lo sono. Comunque, mi piace impressionare le ragazze che mi piacciono. È naturale.”

“Stai dicendo che ti piaccio?” lo stuzzicai.

Improvvisamente, diventò molto timido.

“Veramente, volevo dirtelo. Amalia e Niall hanno un appuntamento domani, dopo le prove. Mi stavo chiedendo se ti andasse di accompagnarmi…?” cercava in tutti i modi di non incontrare il mio sguardo.

“È un appuntamento?” chiesi, pensando che magari me lo stesse chiedendo da amici.

Nella mia mente però, pensavo a quello che mi aveva detto Marisa. Zayn aveva detto…

“Ehm, si, se…” balbettò.

“Mi piacerebbe tanto,” sorrisi. “Sembra fantastico.”

“Perfetto,” si alzò, offrendomi il suo aiuto. “Sfortunatamente, penso che la pausa acqua sia finita.”

Presi la sua mano, guardando l’orologio appeso al muro.

“Fate sempre mezz’ ora di pausa acqua? È tanto.” chiesi.

“Ehm, sai come sono gli amici…” scrollò le spalle.

“Quindi loro stanno provando a…”

Mi interruppe, “Mai sottovalutare il potere di questi ragazzi. Se lo fai, ti potresti trovare in situazioni alquanto strane.”

Risi. “Non mi riesce difficile crederti.”

Incrociò di nuovo le sue dita con le mie, facendomi sorridere.

“Sono fantastici.”

“Tutti e cinque siete fantastici.” sospirai.

Liam rise, “Lo siamo, vero?”
 
 

DAN DAN DAAAAAAAN
Allora…. Come cominciare? Non ho idea di cosa dire… Char e Liam… waaa un appuntamento vero!! Non vedo l’oraaaa.
Al momento manco di fantasia perché stavo giocando con il mio cane e mi ha morso… non l’ha fatto apposta, ma bruciaaaaaaaaa.
Vabbè, ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite: Allie1D_ e collinsfilm.
Grazie anche a chi recensisce sempre i capitoli : caraseyebrows e ErikaStyles1234.  Grazie amori miei <3
Okay me ne vado… anzi no, prima vi faccio un po’ di sana pubblicità:
-il mio account di autrice donothaveaperfectnickname, se vi va passate dalla mia storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1973677&i=1
-alla mia super-amica caraseyebrows, non so che storia consigliarvi, perché sono tutte fantastiche… però la mia preferita… per ora è questa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1854592&i=1
Detto questo, fatemi gli auguri, perché domani ho la prima di uno spettacolo teatrale e non mi ricordo le battute… #heeeeelp
Basta. Non vi importuno oltre ;)
Grazie mille. E se vi va di recensire… io non mi offendo ;)
Adiosss amigaaas. 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17

Liam’s POV

“Allora?” Niall posò una mano sulla mia schiena.

Noi cinque eravamo entrati nella nostra macchina, dopo aver salutato le ragazze. Zayn era dietro con Louis e Harry. Harry era praticamente in braccio a Louis. Questo mi fece ridere, ricordando la conversazione con Charlotte.

“Siamo a posto per domani?” chiese Niall.

“Per cosa siamo a posto? e perché non sono stato invitato?” Louis sembrava offeso.

“Trovati una ragazza e poi puoi venire.” Niall mi guardò divertito.

“Harry vuoi uscire con me?” disse Louis senza pensarci due volte, causando ilarità generale.

“Ehm, no.” Lo interruppe Niall.

“Beh, Liam non ha un appuntamento,” Zayn si fermò. “APETTA!” finalmente aveva capito.

“HAI UN APPUNTAMENTO?” esplosero tutti quanti.

“Possibile.” Sorrisi.

Tutti iniziarono a battere le mani.

“Aspetta. Stavate limonando nel backstage?”  Harry  mi guardò interrogativo. “Quello non è il Liam Payne romantico che conosciamo.”

“Nessuno a parlato di baci,” mi difesi. “Sapete che non sono il tipo.”

“Stavo solo controllando, ma congratulazioni,” Harry mi spettinò. “So che lei ti piace davvero.”

“E a me sembra che a lei piaccia tu.” Zayn ammiccò.

“Oh santo cielo,” Louis alzò le mani, colpendo la macchina. “Possiamo chiederti cosa è successo con Marisa?”

“Dio, Liam, loro ci pensano dei gigolò,” rise Zayn.

Sorrisi. “Cosa stai cercando di nasconderci?”

“Andiamo  Zayn…”Louis lo spettinò. “Sappiamo che ci stai nascondendo qualcosa!”

“Non è successo niente di fisico, quindi voi quattro, potete smetterla di guardarmi in quel modo!” esclamò.

“Allora cosa è successo?” chiese Niall.

“Mi ha dato il suo numero, dopo aver parlato per un po’. E probabilmente, domani esco con lei…”

Per la seconda volta, la macchina vibrò per colpa dei nostri applausi.

“Aspetta un secondo,” disse Harry, facendoci smettere. “Niall ha un appuntamento con Amalia. Niente di strano. Non chiedo neanche se uscite sta sera, so già la risposta. Liam ha un appuntamento con Charlotte…”

“Finalmente,” Louis tossì, guadagnandosi un occhiataccia da parte mia.

Harry continuò, “Zayn ha un…”

“Non è un appuntamento!” Negò Zayn.

“… uscita con Marisa.”

Ridemmo.

“Avresti dovuto lasciarlo dire che il vostro è un appuntamento,” rise Niall. “uscita suona peggio.”

“Mi arrendo,” sospirò Zayn

“I miei ragazzi stanno crescendo,” rise Louis.

“Forever alone, io e te, Lou?” disse Harry.

“Non direi,” Louis abbracciò goffamente Harry. “Io ho te e tu hai me, Haz.” Louis gli spettinò i capelli, facendolo ridere.

“A proposito, mi hanno chiesto che cos’è Larry Stylinson, questa sera,” sorrisi ai due ragazzi abbracciati.

“Oh?” Louis inarcò un sopracciglio, guardando Harry.

“Cosa le hai detto?” mi chiese quest’ultimo.

“Le ho detto che non avevo idea se fosse vero o no.”

“Voi ragazzi, siete davvero strani a riguardo,” Niall si scrollò le spalle. Lui e Zayn li guardarono, inquisitori, aspettandosi una risposta.

“Migliori amici per sempre, vero Lou?” sorrise Harry.

“Per sempre.” Rispose Louis.

Scossi la testa. Magari stavano dicendo la verità… ma magari Charlotte aveva ragione. Magari c’era dell’altro, sotto.
 

Charlotte’s POV

“Miglior serata di sempre!” gridò Marisa appena entrammo in camera.

“Sono d’accordo,” sussurrai, buttandomi sul letto.  La mia mente ritornò a quando Liam era steso sopra di me. Tutto quello che speravo
era che mi baciasse.

“Sembri giù di morale,” Marisa mi studiò attentamente.

“No,” sorrisi. “È  stato fantastico. Sono emozionata per…”

“Per domani,” concluse, ammiccando.

“Si.”

“Come è andata con…”

“Zayn,” sorrise. Ci conoscevamo da poco più di un mese e già ci completavamo le frasi a vicenda.

“Allora?” anticipai la sua risposta.

“Beh, abbiamo parlato. È davvero dolce. Non me lo sarei mai aspettato così, con i piedi per terra.” Sospirò.

“Non è lo Zayn vanitoso di cui parlano tutti?” sorrisi, conoscendo la risposta.

“No, i ragazzi se lo sono inventato, si stavano comportando da…” si fermò, cercando la parola adatta.

“Da ragazzi,” suggerii.

“Esattamente,” sorrise.” Sono fantastici vero?”

“Più di quanto mi aspettassi. Non sono playboy, montati…”

“Non sono tipici ragazzi di una boyband?”

“No,” risi. “Sono straordinari e unici.”

“Char,” Marisa mi guardò, “Me lo diresti se Liam… se Liam ti baciasse?” chiese.

“Certo che lo farei. È questo il tuo modo di chiedermi se lo ha fatto?”

Non rispose. Si limitò a guardarmi.

“No, non lo ha fatto,” scossi la testa.

“Ma è successo qualcosa, “ si fermò. “Posso sentirlo.”

Le raccontai di quello che era successo durante la pausa acqua. Sembrava delusa.

“Praticamente era sopra di te e non ha fatto nessuna mossa?”

Scrollai le spalle. “È  romantico.”

“Si, ma…”

“Penso che ci vorranno un po’ di giorni. Devi ricordarti, Riss, che tutti e due usciamo da due pessime relazioni. In più, è famoso.”

“Posso capire la prima parte,” ammise, “Ma cosa c’entra con il fatto che lui è famoso?”

“Beh, se fossi famosa, non me ne andrei in giro a baciare persone a caso. Specialmente se i paparazzi sono in giro…”

Liam e io siamo stati fortunati. Nessun paparazzo ci ha mai beccato. Un po’ di fan erano sospettose, da quello che avevo visto su
Twitter, ma nulla per cui dovessi preoccuparmi.

“Sai per cosa sono preoccupata…” mi sedetti sul letto, circondandomi le ginocchia con le braccia. “Cosa succederebbe se questo rovinasse tutto?”

“La fama?” chiese. “O i paparazzi?”

“Entrambi credo. Non lo so,” sospirai, risdraiandomi sul letto. “Cosa succederebbe se il pubblico rovinasse tutto ancor prima che accada?”

“Non posso aiutarti per quello. Magari puoi chiedere ad Amalia o ad un altro dei ragazzi, ma Char, se a Liam piaci sul serio, non succederà. Una parte di questo, perché dovrebbe avvertirti. Non dovrebbe pensare che tu sappia già quello che potrebbe succedere. E non dovrebbe dire niente in pubblico senza il tuo permesso.”

“Si…” mormorai, pensando a quello che mi aveva appena detto.

“Ma Char, Liam è un bravo ragazzo… non penso che…”

In quel momento, il suo cellulare vibrò.

Mi sedetti velocemente, iniziando mimare uno sbaciucchiamento con la bocca. Le sue guance, diventarono rosa.

“Zitta,” mi fece la linguaccia.

“Ti stai divertendo a scrivere al piccolo Zayn,” scherzai. “Vado a farmi una doccia.”

Presi il mio asciugamano e il mio pigiama e andai in bagno. Accesi l’acqua calda al massimo.

Al contatto con l’acqua bollente, la mia mente penso al giorno dopo. Domani, sarebbe potuto essere il giorno da cui dipendeva il mio futuro, e emozionata com’ero, iniziai a dare di matto.
 

Liam’s POV

“Avrei dovuto baciarla,” mi passai una mano tra i capelli, rigirandomi nel letto.

“Zitto, Liam,” brontolò Niall. “Non dovevi baciarla. Al primo a al secondo appuntamento, magari.”

“Ma avrei voluto baciarla,” mi lamentai.

“Lo so, amico. E probabilmente, anche lei avrebbe voluto baciarti. Quindi è stata una delusione da entrambe le parti.”

“Beh, grazie Niall! Mi fa sentire molto meglio,” gli tirai il mio cuscino in faccia.

“Liam, volevo dire che quando vi bacerete sarà più speciale.”

“Troppa pressione.”

Niall sbadigliò. “Non sei sicuro di essere un bravo baciatore?”

“Me ne vado a letto, ora.”

“Oh, andiamo. Ti stavo solo sfidando!”

“Buona notte, Niall.”

“Buona notte, ragazzo innamorato.”

Potei sentire Niall ridere sotto i baffi, mentre prendevo sonno.



DAN DAN DAAAAAAN
OWWW questo capitolo è lunghetto.  In pratica si parla delle opinioni dei personaggi. Che teneri Char e Liam <3
Ok, non so che dire, sono a corto di originalità. Allora…. Ehm… ah si, si parla di Larry Stylinson. Qualcuna delle lettrici di questa storia è una Larry Shipper?
Scrivetemelo in una recensioncina-ina-o.
Io sono pigra, quindi capisco perfettamente chi non recensisce, però… se mai vi venisse voglia di recensire… io non mi offenderei ;)
Bom, me ne vado perché non so che altro scrivere e sto delirando… probabilmente mi verrà la febbre, ma non frega niente a nessuno quindi non so perché lo sto scrivendo.
Ah già. GRAZIE a tutte quelle che hanno messo la storia tra le preferite in particolare: Kiss_you_1D.
Un ultimissima cosa. Buona fortuna a tutte per domani…. Sapete che mi sto riferendo ai biglietti. Buona fortuna davvero.
A presto. BUONA FORTUNA A TUTTE <3

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18

Liam’s POV

“Oggi in studio con noi abbiamo gli One Direction!” la presentatrice della radio ci sorrise. “Ciao, ragazzi. Come state?”

“Bene,” rispondemmo all’unisono.

“Grazie per averci invitato.” Aggiunse Zayn.

Erano le tre del pomeriggio. Avevamo un’intervista radio, un meet and greet con i fan, le prove e poi io avevo un appuntamento.

“Grazie a voi, per essere venuti. So che siete davvero, molto impegnati. Harry, perché non ci racconti cosa avete da fare in questo momento?”

Harry annuì. “Beh, abbiamo un concerto di beneficenza all’ O2, domani. Il ricavato andrà ad un paio di enti benefiche, votate dai nostri fan. Abbiamo fatto le prove ieri e le dobbiamo fare anche oggi. Poi abbiamo una settimana di pausa per fare quello che vogliamo. Alcuni di noi andranno dai genitori.” Ci guardò, ottenendo sguardi concordanti. “Poi inizieremo le prove e tutto per il prossimo tour.”

“Molto impegnati,” disse l’intervistatrice. “Zayn, cosa ti piace fare nel tempo libero?”

“Uhh, a me… piace fare cose che fanno tutti i teenager. Giocare ai video games, uscire con gli amici e guardare film. Cose normali.”

“Ora che siete famosi, in tutto il mondo, è difficile, mantenere i contatti con gli amici, Niall?”

“Si, decisamente,” Niall annuì. “ È difficile, ma cerchiamo di farlo funzionare. A volte, vuol dire anche, far volare i propri amici dove ti trovi.”

“Ma voi siete rock star, quindi potete farlo, giusto?”

Niall rise. “Si, e a loro sembra non importare.”

“Ora, sappiamo che voi ragazzi, state lasciando gli appartamenti dove vivete ora e state comprando una casa per tutti, ma il vostro affitto è scaduto prima che il pagamento per la casa fosse stato effettuato. Quindi, quanto starete in hotel?”

“Ancora per un po’,” sospirai. “ La casa è nostra, ma dobbiamo fare delle ristrutturazioni ci stiamo mettendo più a lungo del previsto.”

“È frustrante vivere in hotel, Louis? Siete ammassati uno sopra l’altro?”

“Siamo sempre uno sopra l’altro- letteralmente!”

Tutti risero.

“Quindi, non è troppo affollato?”

“No,” risposi. “Abbiamo una bella suite, con tre camere da letto, quindi se ce ne fosse il bisogno potremmo anche scomparire, lì
dentro.”

“Chi condivide la camera con chi?”

“Io sto da solo, perché sono stato il più veloce a dirlo.” Zayn alzò la mano.

“Quindi, lasciatemi indovinare,” disse la presentatrice, guardandoci. “Louis e Harry. Niall e Liam.”

“Esatto,” rispondemmo.

“Allora, come sono andate le prove ieri? Ho sentito che c’erano delle ragazze…” chiese, inquisitoria.

“Si,” disse Louis calmo. “Come ha detto Zayn, ci piace uscire con gli amici. Le abbiamo invitate alle prove per divertirci.”

“Quindi c’erano delle ragazze con voi?”

“Si, c’erano.” Ripose Niall.

“ È successo qualcosa che noi dovremmo sapere?”

“No, credo che tu abbia capito male,” sorrisi. “Erano delle prove. Dovevamo lavorare. Alcune nostre amiche sono venute a vederci e ci hanno dato dei consigli. In più potevamo stare insieme durante le pause.”

“C’era Amalia?” la domanda era rivolta a Niall.

“Si, c’era.” Sorrise.

“Come sta?”

“Bene, come sempre,” disse fiero.


“State andando forte voi due, eh?”

“Oh si,” rise Niall, “va bene.”

“Bene.” La presentatrice  ammiccò.

“E voi quattro?” chiese lei, rivolgendosi a me, Zayn, Louis e Harry.

“E noi quattro cosa?” chiese Louis.

“Nessuna amica speciale, ieri sera?”

“Si,” risposi fiduciosamente. “Sono davvero delle ottime amiche.”

“Potreste andare d’accordo con qualcuna in particolare?” suggerì.

“Non ieri sera.” Negò Zayn.

“Un’altra sera?”

“Come ho detto,” scrollai le spalle, “Sono delle ottime amiche.”

“E tu Louis?”

“E io cosa?” ripetette.

“C’era anche la sorella di Amalia, ieri sera?”

“Lauren? Si, c’era anche lei.”

“Sai, ci sono dei pettegolezzi su voi due.” Ammiccò.

Louis rise. “Si, li ho sentiti.”

“Confermi o smentisci?”

“Smentisco,” disse Louis. “Lauren e davvero una buona amica. Sua sorella esce con un mio migliore amico e beh, noi siamo solo amici. Onestamente, lei è come una sorella per me.”

“È proprio quello che Niall diceva di Amalia,” affermò.

“Si,” Louis si fermò, in imbarazzo. “è vero… ma non è così.”

“Okay,” disse, chiaramente non convinta. “Zayn? Amiche speciali?”

“Forse,” disse, “Ma niente di ufficiale.”

“Oh no, non ci puoi lasciare così. Come l’hai incontrata.”

“Le mie labbra sono sigillate.” Ammiccò.

“Voi ragazzi di solito siete così chiacchieroni, cosa sta succedendo?” esclamò, frustrata.

“Sai, anche se amiamo i nostri fan, non vogliamo che si immischino in una possibile relazione, troppo velocemente. Non voglio che le
cose si rovinino ancora prima di cominciare,” la informai.

“Allora, se vi richiamassimo  qui, tra un mese e vi chiedessimo le stesse domande?” ci guardò incuriosita.

“La risposta potrebbe cambiare,” Harry scrollò le spalle. “Non si sa mai.”

“Ok, beh, grazie per essere stati con noi, ragazzi. So che dovete andare ad un meet and greet, ora. Apprezzo molto che abbiate
inserito questa intervista nei vostri programmi!” sorrise.

“Grazie per averci ospitati.” Disse Harry.

“Volete chiudere voi il programma?” chiese.

“Sono Niall.”

“Sono Zayn.”

“Sono Louis.”

“Sono Liam.”

“Sono Harry.”

“E noi siamo gli One Direction!” dicemmo allo stesso tempo.

“Grazie per aver ascoltato questo programma e venite al nostro concerto di beneficenza, domani sera alle sette in punto. Spero di
vedervi lì.” Aggiunse Harry.

“Bell’ intervista ragazzi,” ci ringraziò la ragazza, una volta fuori onda. “E spero che le vostre possibili relazioni vadano a buon fine.”

Ammiccò. “Siete davvero un gruppo di bravi ragazzi.”

Ci scambiammo degli abbracci, ringraziammo e salutammo.

“Beh, ne siamo usciti vivi,” colpii Zayn sulla spalla, una volta in macchina.

Sospirò profondamente. “Non mi piace nascondere le cose alle fan.”

“Neanche a me,” concordai. “Ma non posso permettere che la gente se la prenda con Char, non ancora.”

“Lo stesso con Marisa…”

Eravamo in una situazione difficile. Dovevamo giocare le nostre carte, molto attentamente, se volevamo far funzionare le nostre
relazioni, prima che la stampa, lo sappia. Sia io che Zayn ne eravamo completamente consapevoli.
 

Charlotte’s POV

Presi i miei vestiti, che avevo sistemato sul letto. Li misi nella mia borsa e uscii nel corridoio, verso la stanza di Madison. Bussai alla
porta. Marisa venne ad aprire.

“Vai a vedere un film con,” abbassai la mia voce fino a sussurrare, “Zayn?”

Sorrise, “Si, perché?”

“Amalia mi ha invitato da lei per prepararci e voleva sapere se volevi venire anche tu. Zayn può venirti a prendere da lei…”

“Ma lei non va a scuola?” Marisa era confusa.

“Beh, la maggior parte del tempo, lo passa con sua mamma in tour, con i ragazzi. Vive a casa sua e sia lei che sua sorella fanno
scuola lì.” Scrollai le spalle, “Allora, vieni o no?”

“Si, si.” Io e Marisa salutammo Madison e altri amici che erano nella sua camera. Ci scusammo di doverle lasciare così, all’improvviso, ma loro non fecero domande.

Marisa, fortunatamente, aveva già scelto come vestirsi. Si capiva che era emozionata.

“Pronta?” diedi al tassista, l’indirizzo della casa di Amalia, prima di girarmi verso Marisa. “Ho questa strana sensazione…”

Mi interruppe, “Sarà una serata fantastica.”

Ridemmo, concordando.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAAN
Vi tengo sulle spineeeee muahahahhaha… mi sento una persona orribile!
Cooomunque, in questo capitolo abbiamo un’intervista… so che non è l’appuntamento che tutte state aspettando, ma è comunque una cosa bella :)
Grazie a chi recensisce sempre la storia e a chi l’ha messa tra preferite/seguite/ricordate, siete in tantissime e io lo apprezzo molto. Alla fine il mio lavoro serve a qualcosa.
Questa settimana, il capitolo successivo lo posterò giovedì, in quanto venerdì ho uno spettacolo da fare e non mi ricordo le mie battute… ok non ve ne frega niente.
Hey, anche io sono pigra, quindi vi capisco se non vi va di recensire, ma se ne avete voglia… io non mi offendo ;)
a giovedì… solo per questa settimana.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19

Charlotte’s POV

Io e Marisa eravamo di fronte alla casa dei Sorin, con la bocca spalancata. Non sapevo cosa ci aspettavamo, ma sicuramente questo lo superava di gran lunga. Era una mansione, non letteralmente- era una villa enorme.

“Woah,” provò a dire, Marisa.

Scossi la testa, salendo i gradini e bussando alla porta.

“Char?  Marisa? Siete voi?” La voce di Amalia, risuonò dall’entrata. “Arrivo subito.”

“Interfono,” pensò Marisa. “Forte.”

Alcuni secondi dopo, l’enorme porta di legno, rivelò Lauren e una donna.

“Hey, Charlotte,” sorrise. “Marisa! Che bello rivedervi tutte e due! Entrate.”

Entrammo nell’ ingresso.

“Questa è mia madre,” Lauren ci presentò.

“È un piacere conoscerla, signora Sorin. Grazie per lasciarci preparare qui da voi.” Le strinsi la mano e Marisa fece lo stesso.

“Siete le benvenute,” ci salutò. “Entrambe così lontane da casa; casa mia è casa vostra.”

“Sei proprio un’ospite eccezionale, mamma.” Rise Amalia, scendendo le scale a chiocciola, di fronte a noi. Ci abbracciò, prima di portarci nella sua camera. Lauren ci seguì.

“Questa casa è bellissima!” dissi, mentre salivamo le scale. Notai alcune foto sui muri.

“Oh mio Dio, Lauren, sei tu, questa?” Marisa si fermò davanti ad una foto del corridoio.

Lauren doveva aver capito a che foto si riferiva, perché quando si voltò stava ridendo.

“Sono io, okay?”

Marisa sembrava confusa, “Qua sei molto più giovane. E questo è Louis, vero?”

Finalmente, vidi la fotografia di cui stavano parlando. Chiaramente la ragazza era Lauren, solo sette anni più giovane. Sembrava
avesse nove anni; e c’era un ragazzo che le baciava la guancia. Realizzai che era Louis. Doveva avere dodici anni.

“Oh!” esclamai allontanandomi.

“Da  quanto tempo vi conoscete?”

“Venite in camera mia, vi spiegheremo tutto lì,” Amalia ci condusse attraverso una porta, in una stanza dipinta di viola. I mobili erano di
legno nero. C’era un morbido tappeto bianco sul pavimento e le pareti facevano risaltare l’intera stanza.

Io e Marisa ci sedemmo sul letto.

“Stiamo aspettando,” dicemmo allo stesso tempo.

Le due sorelle ci raggiunsero e si sedettero accanto a noi.

“Conosciamo Louis da… beh, da tutta la vita. Eravamo vicini di casa a Doncaster. Ci siamo trasferite a Londra quando Lauren aveva otto anni e io dieci, cosicché mia madre poté realizzare il suo sogno nel mondo della moda. Da allora, le nostre famiglie, rimasero in contatto. Ora, mia madre lavora per la band.”

“Quindi, Louis ti ha presentato  a Niall.”

Amalia sorrise. “Si. la cosa divertente è che non stava cercando di metterci insieme. Voleva soltanto che passassimo del tempo insieme per, magari, conoscerci meglio…”

“Che bello,” sorrisi.

“E tu e Louis? “ Marisa chiese a Lauren.

“Lui è il mio migliore amico,” scrollò le spalle. “Questo è quello che è sempre stato. Non penso di voler perdere la sua amicizia.”

“Allora, non ti piace in quel senso?” chiesi.

“Sono innamorata di lui,” sorrise timidamente,  “ma non credo di poterlo amare come si merita. In più, ho visto come la vita di Amalia è cambiata con il problema della fama. È solo che, io non sono abbastanza forte per sopportarlo. Mi farebbe diventare pazza… credo di essere contenta di essergli amica.”

Si percepiva il dolore nei suoi occhi. Mi chiedevo se lei e Louis avessero provato e fallito ad essere più che amici. C’erano solo tre anni di differenza- non era tanto.

La conversazione si interruppe, quando iniziammo a prepararci. La stanza era abbastanza grande per tutte e quattro. Quando finimmo, la stanza di Amalia era un disastro. Puzzava di lacca e di capelli bruciati. C’erano vestiti sparsi ovunque. Così, come i trucchi.

“A TAVOLA!” sentimmo la voce della signora Sorin, attraverso l’interfono.

Noi quattro andammo in cucina, si sentiva profumo di pizza fatta in casa.

“Nostra madre è una grande stilista,” disse Lauren, “ma anche una brava cuoca.”

Aveva ragione. Il cibo era delizioso.

“Sono piena,” sorrisi, dopo essermi rimpinzata di pizza.

“Era davvero buona, signora Sorin!” si complimentò Marisa.

“Grazie ragazze,” accettò i complimenti. “avrete bisogno di molte energie per gli appuntamenti di sta sera.” Ammiccò. “Ora, Charlotte,
se il ragazzo non si decide a baciarti sta sera, dimmelo così domani posso schiaffeggiarlo!”

Risi.

“Veramente,” Amalia mise le braccia sul tavolo. “Non posso credere che non ti abbia ancora baciato! Niall dice che è pazzo di te!”

“Te l’avevo detto!” disse Marisa. “Zayn mi aveva detto la stessa identica cosa!” spiegò.

“Sta cercando di andare sul sicuro,” Lauren scrollò le spalle. “Ha paura di star male ancora. Voi sapete come stava dopo aver rotto con
Danielle.” L’ultima parte era diretta a sua madre e a sua sorella, che annuirono.

“È vero,” sospirò la signora Sorin, guardandomi,” Non ho mai visto un ragazzo così triste. Promettimi che lo tratterai bene. Quei cinque ragazzi sono come figli per me.”

“Lo prometto.” Dissi sincera.

“Nessuna pressione,” rise Amalia. “Rilassati Char, so cosa stai pensando, ma per una volta, non pensare solo a lui, pensa anche a te
stessa. Dopo sta sera, i giornalisti, vi staranno dietro, a tutti e due. Le fan saranno coinvolte. Se vuoi sopravvivere, devi concentrarti su te e Liam e,” guardò Marisa. “Tu su Zayn. Certe volte può sembrare impossibile. Molte volte mi è capitato di voler lasciar perdere. La cosa più importante è far sapere ai ragazzi cosa non va. Loro vi aiuteranno, perché anche loro devono sopportare le stesse cose. Può diventare brutto, ma può essere fantastico.”

Amalia stava parlando con esperienza. Le sue parole scottavano. Erano quello di cui avevo bisogno. Sapevo cosa stava per succedere, ma apparentemente, non avevo fatto due più due.

“Andrà tutto bene.” Disse Marisa. Lei non era nervosa per il suo appuntamento con Zayn, allora, perché io lo ero per il mio con Liam?
Oh, giusto, perché il suo non è un appuntamento.

“So che andrà bene,” mi convinsi a sorridere. Non ero convincente, ma le altre non mi diedero peso.

Aiutammo a pulire, prima di ritornare in camera di Amalia. Non passò molto tempo, quando suonò il campanello. Dopo aver controllato
la nostra immagine allo specchio, più di una volta, scendemmo le scale.

Ero l’ultima. Nel momento in cui i miei occhi incontrarono quelli di Liam, il mio stomaco sobbalzò. Era perfetto. Indossava dei jeans scuri- non troppo larghi ne troppo attillati. Una cintura marrone, sosteneva i pantaloni, sui suoi fianchi. Aveva una maglietta bianca con il collo a V, che lasciava intravedere il suo petto abbronzato. Sopra la maglietta, aveva un maglione a bottoni. Era perfetto e adorabile- e era il ragazzo con cui dovevo uscire. Il pensiero mi fece sorridere.

Sentivo il suo sguardo su di me, mentre scendevo le scale. Potevo sentirlo.

“Come siamo belle sta sera.” Mi disse abbracciandomi.

“Grazie,” sussurrai. “Anche tu non sei niente male.” Ammiccai, facendolo ridere.

Abbracciai anche Niall e Zayn. Lui e Marisa dovevano andar via subito perché dovevano vedere un film.

“Divertiti,” sussurrai a Marisa, prima che se ne andasse. Mi sorrise mostrandosi a suo agio e non nervosa.

“Siamo pronti per andare?” chiese Niall.

Mentre parlava, realizzai che non sapevo dove saremmo andari. Avevo chiesto ad Amalia come si vestiva, per essere sicura di scegliere i vestiti adatti.

Liam mi prese per mano e mi portò alla macchina. Niall guidava e Amalia era seduta accanto a lui, quindi io e Liam eravamo seduti vicini nei sedili posteriori.

“Dove stiamo andando?” chiesi, una volta partiti.

“A ballare,” sorrise Niall.

“Cosa?” chiesi?

“Oh, piccola Americana, non pensare male. È un ristorante che ha una pista da ballo- buon cibo e buona musica.” Amalia alzò le braccia, ballando in modo imbarazzante.

Liam sorrise. “Pensavi che ti avrei portata in qualche discoteca per il nostro primo appuntamento? Io vado sul classico. Aspetterei
almeno fino al quarto appuntamento.” Scherzò.

Gli colpì il petto. “Per qualche strano motivo, non mi sembri un tipo da discoteca.”

“Nah, Harry lo è.” Le risa di tutti, risuonarono nella macchina. “Comunque mi piace ballare.”

“Davvero?” chiesi, sorpresa.

“No, lo odio,” sorrise. “è abbastanza imbarazzante.”

“Fortunatamente per te, anche io sono imbarazzante quando ballo.” Risi.

“Due ballerini imbarazzanti, faranno dei fantastici balli imbarazzanti!”

Risi di nuovo, sciogliendo la tensione. Era così facile stare con Liam.

Dopo pochi minuti, Niall parcheggiò in un parcheggio alquanto affollato.

“Pronti a cominciare?” Liam mi prese per mano, aiutandomi a scendere, e chiuse la portiera.

“Pronta,” sorrisi debolmente.

Mi prese al suo fianco, circondandomi le spalle con un braccio.

Era come se stesse dicendo a tutti che ero sua. Mi stava reclamando.

Il pensiero, portò indietro le farfalle nello stomaco, ma questa volta, non erano per il nervosismo.
 
 

DAN DAN DAAAAAAAN
APPUNTAMENTO APPUNTAMENTO APPUNTAMENTO!!!!! Waaaa è il giorno dell’appuntamentoooooo non vedevo l’oraaa… onestamente non vedo l’ora del prossimo capitolo. Ok, sto impazzendo, ma capitemi ;)
Spero che anche voi siate emozionate quanto lo sono io, voglio sapere quante siete, quindi ( mi rivolgo soprattutto a voi, lettrici silenzione) lasciatemi una recensioncina per dirmi che siete emozionate quanto me, per non lasciarmi sola :)
Bene, ora mi rivolgo direttamente a chi recensisce sempre la storia: caraseyebrows, la pezzaccia del mio <3 e ErikaStyles1234, la dolcezza fatta a persona. GRAZIE MILLEEEEE, SIETE FANTASTICHE!! <3 <3 <3
OK fine momento di sdolcinatezza. Dove eravamo?... ah si, giusto. All’emozioneeee waaaa è il giorno dell’appuntamento… ok devo darmi una calmata. E anche tanto. Bom, alla prossima.
Oh e se volete, (mi rivolgo ancora alle lettrici silenziose, ma anche a tutti), se volete, vi lascio il mio twitter!
@dimplessmiles_
Adiooooos amigassss (ormai sono fissata con lo spagnolo) ;)

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20

Liam’s POV

La strinsi più vicina a me quando i flash delle macchine fotografiche, iniziarono ad accecarci. La gente continuava a gridare il mio nome, chiedendomi chi fosse la ragazza. La scortai, attraverso l’ammasso di paparazzi, provai a guardare l’espressione sul suo volto.
Stava sorridendo lievemente, non essendo sicura di quello che stava succedendo. Stringendola ancora di più, come se fosse possibile, la portai all’interno del ristorante. La stanza in cui eravamo entrati era buia, c’erano soltanto poche luci.

“Mi dispiace Charlotte,” mi scusai, dopo aver trovato un tavolo. “Non pensavo che sarebbero venuti anche qui.”

“Non ti preoccupare,” posò una mano sulla mia. “Non possono entrare qui, giusto?”

Annuii, contento che a lei, la situazione andasse bene.

Non ci volle molto, prima che Niall e Amalia ci raggiungessero. Gli sorrisi, mentre si sedevano di fronte a noi.

“Sarà divertente.” Disse Niall con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

Una cameriera, venne da noi, chiedendoci cosa volevamo da bere.

La ragazza, ci portò le nostre bibite e il cibo che Niall aveva ordinato.  Mangiammo, parlando e ridendo.

La serata stava passando troppo, troppo velocemente.

Niall e Amalia si scusarono e andarono a ballare. Anche se morivo dalla voglia di chiedere a Charlotte di ballare con me, non avevamo
avuto molto tempo per parlare, solo noi due. È lo svantaggio di avere quattro migliori amici con te, ventiquattro ore su ventiquattro.

“Grazie per avermi portato qui, stasera.” Sorrise, illuminando i suoi occhi. Odiavo quando lo faceva. La rendeva così irresistibile.

“Grazie per essere venuta,” risposi.

Iniziò a giocare con le sue dita, “Ad essere onesti, ero molto nervosa per sta sera.”

“Perché?”

“Perché, sono a Londra da poche settimane e già, sento che questa è casa mia, molto più di quella che era Omaha.”

“Ed è una cosa cattiva?”

Sospirò, “No, è una cosa bellissima. Ma ieri sera, ero a letto e continuavo a pensare.  Non avevo realizzato di quante barriere avevo alzato, finché non ho iniziato ad abbatterle. Sono stanca di proteggermi. È per questo che sono venuto qui- a Londra. Sono sempre stata una che va sul sicuro. Un ragazzo. due migliori amiche. Un piccolo paese. È stata la stessa cosa per anni. Ora le cose stanno cambiando velocemente. E fa paura, pensarci. Ora ho un appuntamento con un ragazzo che mi piace, ma questo ragazzo è una rock star. Non è quello che sei per me. Tu sei solo Liam. Ma vedere i paparazzi… so che si spargeranno pettegolezzi.  Ma vedi, sono felice. Amalia mi ha detto che non mi deve importare di quello che dicono e fanno gli altri. È quello che sto cercando di fare e non potrei essere più felice. Tra Amalia e Marisa e gli altri amici che mi sono fatta a scuola, tu, i ragazzi. Londra è molto meglio di come me l’aspettassi. Ma è tutto così diverso.”

Aspettai, assicurandomi che avesse finito. Poi, le accarezzai la guancia. Lei apprezzò questo getto e i spostò leggermente verso il contatto.

“Charlotte,” dissi il suo nome con quanto più amore possibile. “Non sforzarti troppo, o ti stancherai. Non succede niente se tu non sei pronta a farlo succedere. Ad un certo punto, in qualsiasi aspetto della vita, bisogna fare un passo indietro e guardare tutto più oggettivamente. Prenditi il tuo tempo per capire le cose. Non c’è nessuna fretta.”

Il consiglio poteva essere inteso per diversi aspetti, ma sia io che lei, sapevamo che si riferiva alla nostra relazione.

Tirò fuori il suo braccio da sotto il tavolo e appoggiò la sua mano sulla mia, che era ancora sulla sua guancia.

“Non ho bisogno di fare un passo indietro, devo solo accettare il fatto che le cose stanno cambiando. Non sono mai stata brava con i cambiamenti,” si fermò, chiudendo gli occhi. Quando li riaprì, rivelò una scintilla. “Anche se il cambiamento è bello.”

“Sono considerato un cambiamento bello?” chiesi ammiccando.

“Possibile.” Sorrise.

“Bene, allora,” le sorrisi. “Andiamo a ballare?” mi alzai prendendole la mano.”

La tirai sulla pista da ballo, facendola girare in modo che mi guardasse.

Si spostò la frangetta dalla faccia. I suoi lunghi capelli biondi erano lisci. Incorniciandole il volto. La guardai meglio, aveva una minigonna nera attillata e un corto top color crema in pizzo. La gonna era tenuta su da una cintura nera. Indossava una collana argento con un ciondolo a forma di cuore, orecchini di diamanti, e tacchi argento. Anche con i tacchi era un po’ più bassa di me.

“Ti ho già detto che sei bellissima?” chiesi.

“Credo che tu abbia detto una cosa del genere.” Sorrise insicura.

“Beh, è la verità.”

“Grazie Liam.” Sbatté le ciglia.
 

Charlotte’s POV

Sorrisi al suo complimento prima di girarmi. Potevo sentire le mie guance andare a fuoco e dovevo distrarmi. Mi persi nella folla di persone, sapendo che Liam era dietro di me. Iniziai a ballare, seguendo la musica.

“Se vuoi ballare, devi ballare con me,” sussurrò Liam nel mio orecchio. Solo io potevo sentire la sua voce sopra la musica.

Eravamo al centro della pista da ballo e lui mi aveva circondato i fianchi.

We found love risuonava nel locale. Liam mi avvicinò a sé e incominciammo a muoverci. Il ritmo era perfetto e i nostri corpi si muovevano a tempo. Non potei nascondere il sorriso che mi affiorava sul volto.

We found love in a hopeless place.
We found love in a hopeless place.
We found love in a hopeless place.
We found love in a hopeless place.

Arrivò la parte strumentale della canzone e Liam mi voltò verso di sé. Ci stavamo comportando da idioti. Era incredibile. Ballare era una delle mie cose preferite da fare. Non mi importava di sembrare una pazza. Seguire il ritmo, mi diede un po’ di confidenza. Mi dimenticai di tutte le preoccupazioni che intasavano la mia mente, solo pochi minuti prima.

Il volume venne alzato dal DJ. C’cerano molte coppie sulla pista. Mentre la canzone si avvicinava alla fine, io mi avvicinavo di più a Liam.

Risi, notando Niall e Amalia, fare la stessa cosa, dall’altra parte della pista.  Tornai a guardare Liam. I suoi occhi incontrarono i miei e il suo sorriso mi fece sciogliere. Mi circondò i fianchi protettivamente. Dopo un po’, la canzone purtroppo finì.

Liam si avvicinò al mio orecchio.

“Sei davvero una brava ballerina.” Ammiccò.

Risi. “Sono contenta che la pensi così, in realtà sono terribile.”

“Non dirlo neanche per scherzo. Non ho mai ballato con nessuno in quel modo.”

Sorrisi. “Allora, ti andrebbe di ballare con me, ancora?”

“E ancora, e ancora e ancora… e magari, ancora!”

Ballammo canzone dopo canzone, tra la folla di gente che era arrivata. Passammo poco tempo con Niall e Amalia, prima di separarci ancora.

Fly iniziò e con le voci di Nicki Minaj e Rihanna, Liam mi prese i fianchi portandomi più vicino a sé, io intrecciai le braccia dietro al suo
collo.

L’aria nel locale era cambiata. Le cose avevano rallentato, mi chiesi che ore erano. Sicuramente, dopo le due. Non ebbi molto tempo per preoccuparmi di che ore fossero perché fui interrotta dalla voce di Liam.

Il suo viso era vicino al mio. Era poco più alto di me. Il suo respiro caldo, incontrò la mia pelle, facendomi venire i brividi sulle braccia.

“Sono davvero contento che tu sia venuta, Charlotte.” I suoi occhi brillavano, sotto le luci da discoteca.

“Non so di cosa essere più contenta: del fatto che tu mi abbia invitato, o del fatto che io sono venuta.” Risi. “Mi sono divertita tanto,

Liam. Grazie per avermi portato con te.”

“Prego,” sorrise, con quel sorriso che mi aveva fatto sciogliere fin troppe volte in quelle ultime settimane.

“Sai, ho un problema.” Sospirò.

“Oh? Qual è?” incatenai i suoi occhi con i miei, aspettando che si spiegasse.

“Penso che mi piaccia questa ragazza. Ma vedi, la conosco da poco tempo e all’inizio sono stato un deficiente. E non so se le piaccio.”
Interruppe il contatto visivo e guardò da un'altra parte.

“Hmmmm. Beh, se vuoi il parere di una ragazza, dovresti dirle come ti senti. Solo allora saprai se le piaci.” Incrociai le dita, dietro al
suo collo.

I came to win.
To fight.
To conquer.
To thrive.
I came to win.
To survive.
To prosper.
To rise.
To fly.
To fly.

Il ritornello della canzone arrivò e Liam, riconnetté i suoi occhi ai miei. Sbatté le palpebre e poi sorrise.

“Mi piaci Charlotte, e questo mi spaventa.”

“Perché? Perché ti spaventa?”

Scrollò le spalle, “E se tu non provi lo stesso? E se soffro come l’ultima volta? Questa cosa mi sta ossessionando. Credo che tu mi
importi, più di tutte le mie paure e anche questa cosa mi spaventa.”

“Liam,” sorrisi. “Prima di tutto, voglio che tu sappia che io non sono arrabbiata perché all’inizio, tu non mi hai detto della band e altre cose. Capisco perché lo hai fatto. E per il fatto che sei preoccupato perché non sai cosa provo…” potei sentire le mie guance andare a fuoco, un’altra volta. Mi sentivo come in un film, dove la ragazza è davvero grata alla stanza buia. “Non ti devi preoccupare neanche di quello.”

Questa volta fui io a rompere il contatto visivo.

Liam si era mostrato molto bravo a capire i sentimenti delle persone, perché tolse la mano dal mio fianco e la portò sul mio mento, sollevandolo.

“Cosa diresti se ti baciassi?” sussurrò sincero.

“Niente,” lo guardai. E poi sussurrai, “Sarei troppo occupata a baciarti.”

Sorrise, era tutto quello che aveva bisogno di sentirsi dire. Prese la mia testa con le mani e sfiorò le mie labbra con le sue. Era lento e gentile, ma abbastanza veloce da farmi sciogliere.

All’inizio, esitai, ma poi, lo feci. Lo baciai. Non era un bacio voglioso. Era lento e dolce. Pieno di passione. Sentii le mie ginocchia diventare sempre più deboli, ma non importava perché Liam mi stringeva al suo petto.

Mi avvicinai di più a lui  quando lasciò il mio volto e mi circondò con le sue braccia. Sorrisi nel bacio, così come Liam. Era la conclusione perfetta di una serata perfetta.
 


OHMIODIO OHMIODIO OHMIODIO


WAAAAAAAA. Non so se ve ne siete accorti, ma si sono baciati!! SI SONO BACIATIIIIIIIIII. Waaaaaaaaaa si sono baciati!! Si sono baciati. Finalmente. Si. sono. Baciati.
Bene, ricomponiamoci tutti e riprendiamo con la nota della traduttrice.
WAAAAAA MA VOGLIO DIRE, WAAAA SI SONO BACIATI.
Ok, ora ho davvero finito.
Questo è il ventesimo capitolo e da qui in poi la storia si fa più interessante, capitolo dopo capitolo. Non vedo l’ora di farvi leggere il seguitooooo. Non so che dire, Char e Liam si sono baciati… finalmente, oserei dire.
Bom. Passiamo alla parte ringraziamenti
-grazie a chi ha messo la storia tra le preferite in particolare grazie a: Kiss_you_1D e _gossipgirl.
-grazie a chi recensisce sempre
-grazie a chi legge la storia ma è troppo pigra per recensire… vi capisco… sono una di voi ;) vi chiederei però di dirmi cosa ne pensate di questo capitolo, insomma… CHAR E LIAM SI BACIANO. Meritano una recensione.
Mi sono rotta di ripetere le stesse cose… ah ve l’avevo detto che Char e Liam si baciano? ;)
Bene. Direi che ho finito.
Alla prossimaaaa. Giovedì  o venerdì?? Questo è il problema… ;) beh, allora stay tuned... scusate dovevo troppo scriverlo.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Da questo capitolo in poi, ci saranno anche POVs di altri personaggi per vedere anche come vanno le altre relazioni!

CAPITOLO 21

Marisa’ s POV

“Come va?” chiese Zayn, una volta entrati in macchina.

“Stressata per la scuola,” risposi onestamente. “Cosa pensi che succeda, se mollo tutto?”

“Potresti finire a lavorare al McDonald’s per il resto della tua vita,” sorrise.

“Magari, potrei fare la cantante… voi non andate a scuola,” scherzai.

“Sai cantare?” chiesi.

“La mia doccia crede che io sia formidabile,” ridemmo entrambi.

“Cosa studi?” chiese.

“Inglese, voglio diventare un’ insegnante. Potrei anche laurearmi in psicologia, ma per ora sono concentrata sull’inglese.”

“Sai, se non fossi diventato un cantante, sarei diventato un insegnante.” Mi informò.

“Come mai?”

“Mi piacciono i bambini. Penso che siano innocenti. A volte, quando dei bambini, vengono ad incontrarci, vorrei tornare ad avere la loro età.”

“L’età dove la cosa peggiore che può succedere è quando i tuoi genitori ti dicono che non puoi avere un'altra fetta di torta.”

“Esatto.” I suoi occhi scintillarono.

“Tutto era così semplice allora…”

“Lo era. Se i tuoi genitori dicevano che non potevi, aspettavi che si girassero e portavi la fetta di torta nella tua camera. Probabilmente,
ti sarebbe venuto il mal di stomaco. Ti sedevi sul letto, massaggiandoti la pancia, maledicendoti per non aver ascoltato i tuoi genitori. 
Ma poi due ore dopo, tutto era passato.”

“Beh, il dolore durava un po’ più di due ore.”

“Molto più di due ore,” sorrise, sinceramente.

“Sai, le persone pensano che tu abbia una cattiva reputazione.”

“Che vuoi dire?”

“Beh, lo Zayn vanitoso di cui tutti parlano, non è così tanto vanitoso, vero?”

Rise.

“Sono seria! Non mi sei apparso pieno di te!”

Scrollò le spalle,” Non voglio apparire pieno di me.”

“Beh, non lo sei. Non per me.”

“Grazie Riss. Allora, non so chi ci sarà davanti al cinema, ma ti prego, non spaventarti se ci sono delle fan on paparazzi.”

“Se le persone iniziano a scattare delle foto, prometto che inizierò a fare delle facce strane, così sembrerà che tu  stia uscendo con una pazza.”

“Sembra divertente. Le farò anche io. Allora sembreremo tutti e due pazzi!” il suo entusiasmo mi fece ridere. Non era la rockstar che pensavo che fosse.

Quando arrivammo al cinema, riuscimmo ad entrare senza problemi. Zayn si rilassò, quando  vide che non c’era nessuno ad aspettarlo. Sono sicura che faccia schifo non sapere se ci sarà qualcuno ad aspettarti, quando esci con gli amici. Poi, le foto girano per tutto il mondo. La tecnologia è stupida, se usata così.

Non avevo mai sentito parlare di questo film, ma era una commedia. Era divertente. Devo dar credito a Zayn per aver scelto un bel film.

Dopo mezz’ora dall’inizio, Zayn mise un braccio intorno alle mie spalle. Mi avvicinai di più a lui, facendolo sorridere.

Quando il film finì, andammo a buttare i pop corn e le caramelle.

“Che te ne pare, se andiamo a prendere un gelato? Vuoi un milkshake?”

“Mhh delizioso.” Sorrisi, leccandomi le labbra.

“Andiamo, allora!” aprì le porte del cinema per me, e lì, si scatenò l’inferno.

I flash delle macchine fotografiche ci abbagliarono. Mi coprii gli occhi con le mani, così da poter vedere. Il braccio di Zayn fu attorno al mio fianco in un secondo, mi avvicinò a lui. I paparazzi continuavano a chiamare Zayn e cercavano di capire chi fossi.

“Sorridi e cammina,” sussurrò al mio orecchio. “Mi dispiace tanto.”

Camminammo fino alla gelateria e una volta entrati, mollò la sua presa sul mio fianco.

“Mi dispiace Riss… non so cosa dire.”

“Oh, davvero Zayn. Pensi davvero che io sia uscita con te, non sapendo che ti avrebbero potuto riconoscere?” roteai gli occhi. “Smettila
di scusarti per una cosa che non puoi controllare.” Sorrisi. “Andiamo a prendere i nostri milkshakes!” esclamai, con fin troppo entusiasmo.

“SIIIII!” gridò.

Ordinammo e ci sedemmo in un angolo, lontano dalle finestre.

“Vuoi giocare a spara*?” chiesi, prendendo un sorso del mio milkshake al cioccolato.

“Si,” si sedette comodo sulla sedia. “Comincia tu.”

“Animale preferito?”

“Zebra. Mela o arancia?”

“Nessuna, uva. Film preferito?”

Hangover. Posto preferito per il primo appuntamento?”

“Shopping?”

Zayn mi guardò disgustato. “Vorresti davvero tormentare un ragazzo  al primo appuntamento, con lo shopping? Che razza di ragazza sei?”

“Stiamo giocando a spara, Zayn! Ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente. Io odio lo shopping! Ora vai! Tocca a te! Stai
sprecando del tempo prezioso!” agitai le mani.

“Okay, okay, okay. Qual è la cosa peggiore che tu abbia detto a qualcuno in faccia?”

“Ho detto ai miei genitori di andare… a cagare. Mi hanno messo in punizione per un mese. Non usare quelle parole quando hai tredici
anni.”

Zayn scoppiò a ridere.

“Se dovessi morire domani, quale sarebbe l’ultima cosa che vorresti fare oggi?”

“Saltare da un aereo!”

“Suicidio o con il paracadute?”

“Paracadute. Ma è un aspetto interessante che non avevo considerato. Qual è la cosa più pazza che tu abbia mai fatto?”

“Violare il coprifuoco.”

“Davvero?” chiese sorpreso.

“Non ne vado fiera, ed è successo solo una volta, il coprifuoco era alle due di mattina. Sono tornata a casa alle otto, completamente
ubriaca. Avevo sedici anni.”

“Mai e poi mai me lo sarei immaginato. Quanto sei stata messa in punizione per quello?”

“Due settimane.”

“Davvero? Un mese per una parolaccia e due settimane per essere arrivata a casa quattro ore dopo il coprifuoco, completamente
ubriaca?”

“I miei genitori hanno iniziato a perdere colpi quando sono andata al liceo. Hanno iniziato ad arrabbiarsi per diversi motivi, ma sono sicura che non glene importasse più di tanto. Fortunatamente per me, ero un’atleta e sapevo che dovevo prendermi cura di me stessa e mantenere i miei voti, alti.”

“Sport preferito?”

“Calcio.” Sorrisi.

“Sei brava?”

“Mi avevano offerto una borsa di studio per un college Americano.” Scrollai le spalle. “Ma non volevo seguire quella strada. Comunque, organizza una partita, e io sarò lì.”

“Amo giocare a calcio, anche i ragazzi. Potremo giocare insieme…” suggerì.

“Sarebbe fantastico,” annuii.

Finimmo il nostro dessert e corremmo alla macchina. La maggior parte di paparazzi se ne erano andati, le fan, però, no.

“Zayn possiamo fare una foto?!” gridò una bambina. Era vicino alla macchina. Stava, lentamente, scomparendo tra la folla di teenager.

Non aveva più di cinque anni.

Mi allontanai dalla presa di Zayn; il suo braccio, era intorno alle mie spalle. Presi la bambina sulle mie spalle, come facevo con le mie cuginette. Gridò quando la presi. Le dissi di non preoccuparsi  che ero l’amica di Zayn. Chiesi se voleva incontrarlo. I suoi occhi azzurri,
mi pregarono di farlo. Presi la bambina, con sua madre che ci seguiva, e mi feci strada verso Zayn. La misi a terra, vicino a lui.

Zayn si abbassò al suo livello.

“Ciao,” sorrise. “Come ti chiami?”

“Claire,” disse la bambina, timidamente.

Zayn la baciò sulla guancia, facendola ridere. “ È un piacere conoscerti Claire. Sono Zayn.”

“Lo so,” sorrise. “Ho un tuo poster sulla mia scrivania!”

“Davvero?”

Annuì fiera.

“Che ne dici se ci facciamo una foto e la sostituisci al tuo poster. Ti piace come piano?”

Sorrise, saltellando. “Possiamo davvero fare una foto?”

“Certo- tutto per te!”

La sua gentilezza verso la bambina era incredibile. Era davvero adorabile- il modo in cui la trattava.

Abbracciò la ragazzina, mentre la madre, faceva la foto. Zayn fece segno alla madre di farne un’altra. Girò la testa e diede un bacio sulla guancia alla bambina. Lei stava ridendo, quando la mamma scattò la foto. Un bellissimo momento.

“Hey Claire, posso fare una foto con te da mettere nella mia camera?” chiese.

“Vuoi fare una foto con me?” lei era scioccata.

“Perché non dovrei volere una foto con una bambina, bella come te?”

Si coprì la bocca con le mani, sotto shock.

Zayn mi passò il suo blackberry cosicché io potessi fare la foto.

“È stato bello conoscerti, Claire! Magari ci incontreremo di nuovo.”

“Grazie, Zayn!” lo abbracciò stretto.

“Ciao, tesoro!”

Salutò Zayn,  mentre lui mi prese per mano e mi portò in macchina.

“Sei stato adorabile,” sorrisi, “Hai realizzato il sogno di quella bambina.”

“Era davvero dolce.” Sorrise e prese il suo telefono. Mi avvicinai a lui, mentre  twittò la foto di lui e la bambina.

Ho appena incontrato la bambina migliore del mondo. Ti voglio bene, Claire.

Uscimmo dal parcheggio e ritornammo in campus. Mi lasciò scendere proprio fuori dal mio dormitorio. “Grazie per la serata, Zayn.” Lo abbracciai.

“Ti scrivo,” ammiccò. “Dovremmo rifarlo qualche volta. È un appuntamento.”

Quella fu l’ultima cosa che disse prima di sparire dietro l’angolo.
 
 

HEY EVERYONE
Bene, dopo il capitolo sull’appuntamento su quei due mattacchioni di Char e Liam, abbiamo un capitolo su quei mattacchioni di Marisa e Zayn. Che ve ne pare della coppia? Sono tenerissimiiii.
*ho tradotto così il gioco che sarebbe tipo botta e risposta. Sono che per questioni stilistiche (come sono raffinata!) ho deciso di tradurlo in questo modo.
Ho anche lasciato il titolo di Hangover in inglese, che sarebbe una notte da leoni in italiano, ma mi piaceva di più il nome inglese ;)
Bene, direi che posso andarmene, scusate l’orario ma stavo guardando Jennifer’s Body con alcuni amici, per la miglionesima volta e non riuscivo a smettere. Comunque… ah giusto i ringraziamenti!!
GRAZIE A:
-chi recensisce costantemente
-chi mette la storia tra preferite/seguite/ricordate, in particolare _Anonimouss. Congratulazioni, sei la ventesima che mette la storia tra le preferite… non ho un premio però… sono una persona orribile.
-chi legge e non recensisce perché non ha voglia… vi capisco… a volte io sono una di voi… se volete farmi sapere cosa ne pensate, però, non mi offendo… ;)
Bene, ho finito… alla prossima!!
                                                                                                                                

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


CAPITOLO 22

Charlotte’s POV

Fui svegliata dal rumore di pugni sulla porta. Mi rigirai nel letto, sbuffando. Era presto. Il sole non era ancora sorto del tutto. Guardando l’orologio, mi accorsi che erano le dieci. Le dieci potrebbero essere considerate un buon orario per alzarsi, ma non quando si è andati a letto alle quattro.

“Marisa?” mugolai. “Sei veglia?”

“Si, Char,” disse, mezza addormentata. “Vai a vedere chi è!”

“Vai tu. Sei tornata a casa prima di me.” Coprii la mia resta con il cuscino. “stavi già dormendo quando io sono arrivata.”

“Okay, okay,” la sentii camminare, avvolta ancora nelle coperte. La porta si aprì. Un corpo si fece strada nella camera, sbattendo la porta.

“Ho fatto prima che ho potuto. È meglio che sentiate questa cosa da me, piuttosto che dalle persone che vi troveranno,” la voce di Madison riempì la stanza. Sembrava impazzita.

Ci fu un rumore di giornali e poi Marisa ansimò.

“The Sun? Davvero?” Marisa mi colpì il braccio.

“Santo cielo, Riss, non ce n’era bisogno. Cosa c’è?” mi sedetti sul letto e mi ritrovai il The Sun a pochi millimetri dal mio viso.

Il titolo era gigante, non avevo bisogno di guardare le foto per capire di cosa si trattasse.

SERATA FUORI PER GLI ONE DIRECTION diceva.

Strappai il giornale dalle mani di Madison. Marisa si sedette accanto a me, mentre cercavo le pagine con l’articolo.

“La boy band One Direction è stata sorpresa, nella serata di ieri, durante un uscita, ma non tra amici. Niall Horan e la sua fidanzata, sono stati scoperti entrare in un locale abbastanza famoso tra i giovani. Il ristorante è conosciuto per il cibo e per la pista da ballo, con un’atmosfera da discoteca- il posto perfetto, per una pop star, per non essere riconosciuti. Horan ha una relazione confermata con la figlia della sua stilista, Lydia Sorin, da un po’ di tempo. La figlia della Sorin, Amalia, è spesso insieme ad i ragazzi, ovunque vadano.”

L’articolo continuava, “Ad ogni modo, ieri sera, la coppia Horan-Sorin non era sola. La coppia è uscita con un altro membro della band, Liam Payne e un adorabile ragazza, che potete vedere nella foto sopra.” Sicuramente c’era una foto mia e di Liam, nel tragitto dalla macchina al ristorante. “Il nome di questa giovane donna, rimane un mistero. Quando abbiamo chiesto a Liam, lui ha scelto di non rispondere. I due sono stati visti parlare, ballare e scambiarsi qualche bacio, prima della fine della serata.”

“TI HA BACIATO?” esclamò Marisa dopo aver letto. “Perché non me lo hai detto?”

“Aspetta, non ho finito,” sentii le mie guance, andare a fuoco.

Continuai a leggere, “Mentre Niall, Liam, Amalia e la nostra misteriosa ragazza, si stavano godendo il loro appuntamento, Zayn Malik è stato fotografato, fuori da un cinema, mentre andava a prendersi un gelato con un’altra ragazza. Loro due, sono stati scovati dalle fan, che hanno aspettato fuori da Milkshake City per poter incontrare il membro della band. Quando i due stavano ritornando alla loro macchina, la ragazza, ha preso una piccola fan e l’ha portata da Zayn. Più tardi, lui ha twittato una foto con la bambina. Adorabile.”

“State con noi per nuove informazioni riguardanti le nostre misteriose ragazze. Saranno al concerto di beneficenza dei ragazzi, questa sera? Vedremo. Una cosa è certa, solo due membri della band potrebbero essere single. Meglio muoversi, ragazze. Il tempo sta scadendo.”

“La fanno sembrare una gara. Quale membro degli One Direction riesci a prendere, prima che scada il tempo?” scherzai. “è stupido.”

Ripiegai il giornale e lo ridiedi a Madison.

“Tienilo…” disse. “Sarà il primo di molti. Conservalo.”

“Sei arrabbiata perché non te lo abbiamo detto…?” chiese Marisa.

“No,” disse Madison. “Comunque, è stato abbastanza strano vedere due persone che tu consideri tue amiche, su un giornale, perché sono uscite con delle superstar.”

Si sedette sul letto di Marisa.

“Sapete che i pettegolezzi si stanno spargendo attraverso il campus e ora come ora, penso che i giornalisti abbiano già i vostri nomi.
Le persone nel campus, sanno che siete voi. Potrebbero aver parlato con qualche reporter.”

Guardai Marisa, che era impallidita. Appoggiai la mia testa alla sua spalla, provando a fermare il mal di testa. “Ok, Riss, sapevamo che poteva succedere. Presto o tardi, sarebbe successo. Dobbiamo solo  stare calme. Ci rimettiamo in sesto e… e stasera, andiamo allo show.”

“Non credo di poterlo fare…” la sua faccia era bianca.

Guardai Madison, presa dal panico. Lei scrollò le palle, non sapendo cosa fare.

“Perché no- per Zayn. Sono sicura che vi lasceranno nel backstage finché le luci non si abbassano, così nessuno vi riconoscerà.”

Lei scosse la testa.

“Non ti sei divertita, ieri sera?” non avevamo avuto tempo di parlare delle nostre serate, perché io ero arrivata in campus, molto tardi.

“Si, è stato fantastico… ma Charlotte, se non ci riesco? Se non sono abbastanza forte per sopportare la stampa? Se poi ci lasciamo e io sembrerò un idiota e tutte le loro fan mi odieranno? E se…”

La interruppi, “Sai cosa, Marisa? Se tutte le decisioni del mondo fossero prese, pensando a cosa succederebbe se qualcosa andasse
storto, nessuno farebbe più dei rischi. Se ti piace Zayn, e so che ti piace, allora, provaci! Se non funziona, almeno saprai di aver
seguito il tuo cuore. Non andrai da nessuna parte se non fai dei rischi. Fattelo dire da una che non ha mai rischiato per quattro  anni e
poi se ne è pentita.”

“Non credo di poterlo fare.”

“Odio interrompere la vostra conversazione, ma come fanno due ragazze, una Americana e una Francese a uscire con due membri della boy band più famosa al mondo?” Madison ci interruppe.

“Ehm, beh mi sono seduta vicino a Liam sull’ aereo…” scrollai le spalle. “Poi abbiamo incominciato ad uscire.”

“E Marisa è la fortunata compagna di stanza?”

“No, beh si. è venuta a mangiare con me e Amalia e poi l’ho trascinata ad un pranzo con Liam e Zayn…”

“Come avete fatto ad evitare i paparazzi per più di un mese?”

“I ragazzi ci hanno aiutato…” fu tutto quello che potei dire.

“Woah, okay allora. Aspetta, hai baciato Liam ieri sera. Era il vostro primo bacio?”

La domanda di Madison, riportò Marisa alla realtà. “Già, racconta! Era la prima volta. È passato un mese e lui non aveva mai provato a baciarti. Non è un tipico membro di una boy band!”

Risi, “È quello che mi dicono tutti.”

“Allora?”

“Beh, stavamo ballando ed è successo…”

“È un bravo a baciare?” Chiesero le due ragazze allo stesso tempo.

Sorrisi, imbarazzata, “Si?”

All’improvviso la nostra porta si spalancò. La nostra amica Zara si catapultò nella camera. “Accendete la televisione, ora!” si avvicinò alla TV e la accese. Selezionò un canale di gossip.

“Oh no,” si lamentò Marisa. “No, no, no!”

La zittii, cercando di capire cosa stava succedendo. Comparve una donna dai capelli neri.

“One Direction,” disse la donna, quando una foto dei ragazzi comparve sullo schermo. “Non molto tempo fa, questi famosi ragazzi,
conquistarono X-Factor. Sebbene non abbiano vinto, la loro medaglia di bronzo e le loro fan gli anno permesso di continuare a fare quello che amano. Ora, i ragazzi, si stanno preparando a rilasciare il loro secondo album. Una settimana prima dell’uscita del disco, Niall, Louis, Zayn, Harry e Liam,  danno uno show di beneficenza. Hanno lanciato un sondaggio su twitter cosicché le fan potessero scegliere a quale ente benefico sarebbe andato il ricavato di questa serata.”

“I ragazzi sono dei rubacuori. La combinazione di cinque voci angeliche e il loro look gli ha, senza dubbio, portati lontano. In passato, i ragazzi sono stati collegati a ragazze come Caroline Flack, Rebecca Ferguson, Eleanor Calder  e Danielle Peazer. In più, pochi mesi fa, Niall Horan, ha reso pubblica la sua relazione con Amalia Sorin, figlia della loro stilista e amica di vecchia data di Louis Tomlinson."

“Tre mesi fa, Liam Payne, confermò in un’intervista di essere single. Fu uno shock per molte fan, perché significava che la lunga relazione con Danielle Peazer era terminata. Poi da ieri sera, abbiamo le nostre ragioni di credere che Niall non sia l’unico ragazzo della band ad avere una ragazza. Comunque, questa mattina delle foto dei ragazzi, in compagnia di alcune ragazze, sono comparse su varie copertine di giornali scandalistici.”

“Questa è una foto di Niall e Amalia, di ieri sera. Pochi minuti prima, un’ altra fotografia è stata scattata a Liam Payn e ad una misteriosa ragazza. Sembrano troppo intimi per essere solo amici. Sembra che Liam abbia molte domande a cui rispondere.  Nulla può essere confermato al cento per cento, ma, diverse fonti hanno identificato la ragazza come Charlotte McDermott. Lei sembra essere una studentessa, Americana, ad un’università locale.”

“Oh mio Dio,” trattenni il respiro.

“SHHHHH!” mi zittì Marisa.

“Questi quattro, però, non sono gli unici ad avere avuto un appuntamento, ieri sera. Possiamo confermare che Zayn Malik è uscito con Marisa Walker. La Walker è stata riconosciuta per i diversi trofei di calcio, vinti in Francia. Anche lei è qui nella stessa università di Charlotte McDermott, sembra che le due siano compagne di stanza. Sembra che Malik e Payne abbiano qualche domanda a cui rispondere. Nel frattempo Louis Tomlinson e Harry Styles potrebbero essere gli unici single. Un ultima cosa, se sta sera parteciperete al concerto di beneficenza, tenete gli occhi aperti e magari potrete trovare le adorabili ragazze. Speriamo di scovare dei dettagli succosi, presto.”

Madison afferrò il telecomando dalle mani di Zara, che stava ancora fissando la televisione. Spense la TV  e si voltò verso Marisa e me.

“Siete state scoperte. Io chiamerei i vostri ragazzi. Credo sia ora di attuare un piano strategico.”

Come se ci avessero sentito, il mio telefono iniziò a squillare.

“Pronto?” la mia voce era tremante.

“Mi dispiace tanto!” Liam era nel panico.

“C’è anche Zayn? Marisa è qui con me…”

“Mettimi in vivavoce e vado a prenderlo.”

Attivai il vivavoce e dissi alle altre di andarsene o di fare silenzio. Annuirono, ma capii che Zara stava cercando di trattenersi, per
quanto era emozionata.

“Char, sei ancora lì?”

“Si Liam, sono qui. Anche Marisa.”

“Zayn sta arrivando… hai visto i giornali?”

“I giornali non erano niente. Hanno appena rivelato i nostri nomi alla televisione,” provò a dire Marisa.

“Lo so,” arrivò Zayn. “Ci dispiace davvero tanto.”

Sospirai. “Non è colpa vostra; comunque è un problema che riguarda tutti.” Mi fermai prima di continuare. “Non in senso cattivo.”

“Capiamo. Capiremo anche se deciderete di non venire allo show, sta sera. Tutti si aspettano di vedervi.”

Marisa mi guardò nervosa. Non era sicura. Annuii. Chiuse gli occhi e si morse il labbro. Annuii anche lei. Sapevo che stava facendo un grande passo verso il rischio. La pubblicità era l’unica cosa che la spaventava.

“No, vogliamo venire.”

“Ok, allora ci saranno delle guardie di sicurezza per voi. Venite un po’ prima se non avete lezione, così potrete evitare un po’ di casini.”
Liam mi disse di scrivergli, non appena saremmo arrivate là, e ci saremmo incontrati nel parcheggio.

“Allora, ci vediamo sta sera?”

“Si, a sta sera.” Dissi, fingendo quanto più entusiasmo mi era possibile.

Guardai Marisa. Internamente, stavamo impazzendo.
 
 
DAN DAN DAAAAAAAN
WAAAA il post appuntamento. Sembra che qualcuno abbia scoperto chi siano le due ragazze misteriose. Che cosa faranno le due? Si lasceranno prendere dal panico?? Scopritelo nella prossima puntata di A World of Differences… ok sono penosa.
Bom.
Ma vi rendete conto che siete tantissime che avete messo la storia tra preferite/seguite/ricordate!! Via amo alla folliaaaa davvero, non potete capireeee! Ok, sono anche un’esaltata.
In particolare vorrei ringraziare AliceMarletta per aver messo la storia tra le preferite!
Grazie a chi recensisce sempre.
Grazie a chi è troppo pigro per recensire… andate fiere della vostra pigrizia, ragazze. Io sono una di voi. Certo se volete lasciarmi un commentino… io non mi offendo ;)
Ciaoooo alla prossimissima… venerdì se non erro (che gergo signore e signori!)

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23

Charlotte’s POV

Visto che lo show era stato rimandato di una settimana, io e Marisa avevamo avuto il tempo di tirare insieme i pezzi e prepararci decentemente.

“Char, sto impazzendo.” Marisa strinse il volante della macchina talmente tanto forte da far diventare bianche, le sue nocche.
“Prendi un respiro profondo, Riss. È solo Zayn. Ti ricordi, quel ragazzo con il quale hai avuto un fantastico appuntamento?”

Sospirò, “Si, giusto, lui.”

Erano le tre del pomeriggio. Lo show non iniziava prima delle sette, ma volevamo evitare un po’ di paparazzi. Mi sistemai la cintura. Nonostante il clima piovoso, era una soleggiata giornata di settembre. Avevo deciso di indossare dei pantaloncini di jeans e una maglietta a righe azzurre e bianche. All’ultimo minuto avevo preso una felpa grigia con la zip.

Avevo ricevuto dei complimenti, per il mio outfit, per il campus.

Dopo che le news si erano sparse, camminare per il campus  era strano. Io e Marisa avevamo il sospetto che ogni volta che qualcuno bisbigliava, stava parlando di noi. Ma questa volta, era vero. Persone che non sconoscevo mi sorridevano. Non è necessario dire che né io né Marisa eravamo in cerca di attenzioni, quindi camminavamo per il campus  a testa bassa.

Ora, mentre entravamo nel parcheggio, tutto quello che potevamo fare era sperare in bene.

“Pass o documento di identità,” ci chiese il capo del parcheggio.

“Siamo sulla lista…” Marisa indicò la cartella che l’uomo aveva in mano.

“Nomi?” scosse la testa, pensando che stessimo mentendo.

“Marisa Walker e Charlotte McDermott.”

“Oh cavolo. Scusate ragazze. Andate pure.” Non ebbe neanche bisogno di controllare la lista.

Scrissi a Liam dicendogli che eravamo nel parcheggio. Mi rispose subito, dicendo che ci saremmo incontrati all’entrata sul retro.

Camminammo attraverso il garage e giù dalle scale. Eravamo a metà strada, quando fummo riconosciute.

“Oh mio Dio, siete Marisa e Charlotte? Le ragazze che sono uscite con i ragazzi l’altra sera? Non ci posso credere che siate qua! Non
ci posso credere di avervi incontrato!”

Io sorrisi alla fan ma Marisa la guardò male- come biasimarla. Non eravamo famose, eppure venivamo fermate dalle fan.

“Come gli avete incontrati? Liam bacia bene? Uscite insieme? Zayn ha provato a baciarti?  Bacia bene? Possiamo fare una foto?” la
ragazza sembrava che stesse per andare in iperventilazione.

Guardai Marisa che scrollò le spalle.

“Faremo una foto, ma non potete twittarla fino a che lo show non sarà finito,” constatai, “Per favore?”

“va bene… OH MIO DIO!” gridò così forte da farmi bruciare le orecchie. “Li-Li-Liiiiiiiii-Liam Payne!!” le due ragazze stavano tremando.

“Ciao ragazze. Ciao Marisa, hey Char,” ammiccò. Abbracciò Marisa, fece lo stesso con me e mi diede anche un bacio sulla guancia-
facendo sospirare le ragazze.

“Voi non avete visto niente,” sorrise. “E se facciamo uno scambio? Un autografo per queste due ragazze?”

“Oh…oh…ooookay,” ora le ragazze stavano iperventilando.

Liam fece delle foto con le ragazze e fece un po’ di autografi.

Le salutammo e ci dirigemmo verso l’interno dell’arena. Liam ci portò alla porta sul retro.

“Siete abbastanza in anticipo. Siete venute prima per evitare dei casini o per un’altra ragione?” ammiccò Harry. “Non vorrei interrompere niente, ma non ci possono essere sbaciucchiamenti, fino alla fine delle prove.”

Liam lo colpì.

“Cosa?” esclamai. “Davvero? Allora me ne vado. Ciao Liam.”

I girai, facendo finta di andarmene, per poi scoppiare a ridere, seguita dagli altri tre.

“Allora dovremmo fare un sound check piuttosto veloce.” Ammiccò Zayn. Non mi ero neanche accorta che era arrivato.

“Comunque,” Louis e Niall si aggregarono. “Credo che sia opportuno fare una riunione del gruppo… più due.” Niall guardò me e
Marisa.

“Ehm,  che c’è?” chiese Marisa.

“Abbiamo due ragazzi a cui verranno fatte delle domande, sta sera, e si devono mettere d’accordo su cosa dire,” ci informò Louis.

“Comunque, voi due siete due personaggi principali in questa storia. Quindi, dovrete essere d’accordo con quello che verrà detto.”

Andammo, attraverso il backstage, nella stanza dove io e Liam eravamo stati durante la pausa acqua.

Louis, Harry e Niall si buttarono sul pavimento. Zayn si sedette sul divano e Marisa lo seguì, sedendosi vicino a lui facendolo sorridere.

Liam si sedette sul divano. Aprì le braccia, invitandomi a sedermi sulle sue ginocchia. Mi diede un buffetto sulla guancia e mi accarezzò le braccia. Iniziai a sentirmi a mio agio, in braccio a lui.

L’unica cosa che non mi piaceva della nostra relazione, era il contesto. Avevamo appena cominciato ad uscire, e non avevamo ancora riposto, tutta la fiducia, l’uno nell’altra. Poi, c’era il fattore della fama- se ci giocavamo bene le nostre carte, la stampa, non avrebbe influenzato il nostro rapporto, che era quello che volevo. Speravo davvero che le cose sarebbero andate bene, ma il fatto che non potevamo uscire liberamente in pubblico, era un po’ stressante.

“Va bene, la sessione è ora aperta,” annunciò Niall con la tipica voce da annunciatore.

Harry cominciò. “Ragazzi, questo è il piano. Decideremo cosa dire e cosa non dire, ma non possiamo mentire. Possiamo evitare di dire tutta la verità, ma non possiamo mentire alle fan.”

“Non ve lo chiederei mai,” aggiunsi velocemente.

Marisa scosse la testa. “Niente bugie.”

“Perfetto, ora che abbiamo stabilito questo, a che punto siamo in queste relazioni?” Provò Louis.

“Ehm, credo che dovremmo parlarne noi?” disse Zayn, imbarazzato.

“Okay, allora voi piccioncini o non piccioncini,” si fermò, “Imbarazzante… andate a capire quello che c’è da capire! Andiamo ragazzi, noi possiamo, ehm, incontrare qualche fan?” Louis prese Harry e Niall.

“Prima io,” gridò Niall, mentre i tre correvano per il backstage.

“Camminiamo?” Zayn tese la mano a Marisa, aiutandola ad alzarsi. Lasciarono la stanza, camminando nella direzione opposta dei
ragazzi.

Scesi dalle gambe di Liam, così da poterlo guardare in faccia.

“Che c’è?” fu la prima domanda che mi pose.

“Che intendi dire?” lo guardai innocentemente.

“Non sei te stessa…” sospirò. “Sapevo che sarebbe successo.”

Si abbandonò sul divano, scuotendo la testa. “ È la stessa storia, ogni volta.”

“Cosa è la stessa storia?” chiesi confusa.

“La stampa viene a conoscenza di alcune cose e improvvisamente, tutto diventa imbarazzante.”

Mi accigliai. “Liam, mi dispiace!” dissi onesta. “Mi piaci davvero tanto. Non mi pento di niente, ma ho paura! Io, solo, solo… non lo so.”
Presi il mio telefono dalla borsa e me lo misi sul grembo. “Questa mattina mia mamma mi ha scritto, dicendomi che ero su E News. Ho dovuto disattivare le mie notifiche di Facebook perché molta gente da casa, stava impazzendo. In più ho circa mille follower su twitter. Solo ieri, duecento!”

Si avvicinò a me, posando una sua mano sulla mia. “Non voglio che tu ci stia male.” Si riconosceva il dolore nei suoi occhi.

Provai a sorridere. Sapevo che aveva paura e che stava correndo un rischio, a cominciare la nostra relazione.” Liam, non voglio farti star male! È l’ultima cosa che voglio fare. Mi piaci, mi piaci davvero tanto. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per andare d’accordo con questa cosa.”

“Lo so,” sospirò, “è strano, vero?”

“Strano, pazzesco, un po’ da stalker…” sorrisi. “Credo che si possa descrivere così.”

Provò a sorridere.

“Sai che odio quando lo fai,” risi.

“Faccio cosa?” chiese fingendosi innocente.

“Sorridere  in quel modo, da perdere il fiato. Ti fa brillare gli occhi ed è  abbastanza adorabile.”

“Irresistibilmente adorabile?” flirtò.

“Oh, completamente,” sorrisi.

Mi accarezzò la guancia.

Chiusi gli occhi e mi abbandonai al suo tocco. Era bravo a farlo.

Pochi secondi dopo, il mio battito aumentò notevolmente, perché sentii il suo respiro caldo, sulla mia faccia. Sorrisi, mentre le sue labbra sfioravano le mie. Catturò le mie labbra in un bacio, sospirando. Portai le mie mani dietro al suo collo, avvicinandolo di più a me. Sorrise nel bacio.

“Allora, dove ci porterà questa storia?” chiese, senza muoversi. Strofinando le sue labbra sulle mie.

“Beh, non lo so…” provai a riprendere fiato. “Come lo definiresti questo?”

“Lo considererei un punto dove io vorrei che tu fossi la mia ragazza,” le sue labbra sfioravano ancora le mie.

“Mi stai chiedendo di essere la tua ragazza?” scherzai.

“Sai, mi piace questa stanza,” ammiccò. “Un sacco di cose belle sono successe, qua dentro.”

“Non ho mai detto si.”

“Stai dicendo no?”

“No.”

“Quindi si?”

“Sono confusa,” ammisi. “E così…” e con questo, riconnettei le mie labbra alle sue.

“Mmmhmmm,” provò.

Lo zittii, facendolo ridere. “Allora è un si?” chiese, allontanandosi.

Non gli risposi. Non ce n’era bisogno, perché le sue labbra erano ancora una volta, sulle mie.
 

DAN DAN DAAAAAAN

Ma vogliamo scherzare? Siete diventate moltissimeeeeeeee! Non davvero, non scherzo!
Cooomunque, Liam e Charlotte si sono fidanzatiiiiii waaaaaaaaaa. Finalmente, oserei dire.
Scusatemi per questo angolo traduttrice, ma ho un mal di testa pazzesco. Scusate davvero!
GRAZIE A:
-chi recensisce sempre.
-chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate. In particolare a: _Amely_ e  itshoranbabe.
-chi legge ma non recensisce perché è troppo pigra… non preoccupatevi, sono una di voi.
A presto e scusate il ritardo… a martedì!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24

Marisa’s POV

“Sei emozionato per lo show di sta sera?” presi l’iniziativa di iniziare la conversazione.

Zayn sorrise, “Sono stra eccitato, è un bel po’ che non ci esibiamo perché abbiamo girato il video musicale e poi avevamo una pausa.
Sono contento di ritornare sul palco.”

“Diventi nervoso ancora?”

Ci pensò per un secondo. “A volte. È più adrenalina, però. Il battito accelera e ti senti stordito.”

“È una cosa brutta?”

“No. È bellissimo. Un’altra cosa bella è sentire le urla delle fan, da dietro il palco.”

Sorrisi, “Quello mi farebbe spaventare.”

“Era terrificante, le prime volte. Tipo, quando eravamo ad X-Factor, ne ero terrorizzato. Dopo un po’, capisci che sono solo la dimostrazione dell’apprezzamento dei fan.”

“È vero. Le persone che urlano, sono le persone che ti hanno portato fino a qui.” Agitai le mani di fronte a me. “Fare un concerto di beneficenza all’ O2 non è una cosa da tutti.”

I suoi occhi brillarono, “Si. A volte mi sembra di sognare.”

Camminammo in silenzio, guardando quello che ci circondava.

“Tutto deve essere perfetto!” stava gridando una donna. Sembrava che si stesse per strappare i capelli.

“Chi è?” indicai la donna.

“È la nostra PR. Liza. È pazza. Lavora con noi, perché la nostra vera PR è in maternità ma, mio Dio, è seccante quando le cose non
vanno come dice lei.”

“Non guardare, ma sta venendo verso di noi,” mi coprii la faccia con le mani per nascondere la risata, provocata dal lamentarsi di Zayn.

“Zayn,” gridò la donna.

Zayn inarcò il sopracciglio, come per dire: sai con chi stai parlando?

La donna sembrava scioccata per quel affronto. “Scusa, mi è uscito male. Sono solo stressata. Comunque,” il suo carattere ritornò,
“Perché non sei a fare il sound check?” controllò il suo orologio. “Il tempo sta per scadere. E chi è questa?” mi guardò, incenerendomi con lo sguardo, io le sorrisi, beffarda.

Zayn tossì per nascondere le risate. “Lei è Marisa.”

“Ciao, è un piacere conoscerti.” Le tesi la mano.

Non mi considerò nemmeno.

“Ragazze? Al sound check? Davvero? Non posso permettere che voi ragazzi vi distraiate.” Sputò.

“Ma non mi dire. Amalia è sempre qui ai sound check! Non sei mai andata a rompere a lei e a Niall.”

“Non gli ho mai visti distratti dal loro lavoro!” wow. Lisa può diventare davvero scorbutica quando vuole- Zayn non stava mentendo.

“Chiaramente non li hai ma visti, sbaciucchiarsi…” Zayn scrollò le spalle e mi trascinò via con sé.

Una volta superata la donna irascibile, scoppiai a ridere.

“Pazza, vero?” sorrise. “Saremmo molto più gentili con lei se non ci trattasse come se avessimo quattro anni. In più, sono sicuro che
noi abbiamo più potere di lei. Tutto quello che dobbiamo fare è lamentarci con Simon e lei è licenziata.”

“Perché non lo avete fatto?”

“Perché è divertente prenderla in giro.”

Lo colpii. “ZAYN!”

“Sbagliato? Si. Vero? Si.”

Eravamo arrivati all’anello più alto dell’ arena. Entrammo nello stadio e ci sedemmo in ultima fila. Era il posto perfetto per parlare- per
avere una conversazione seria.

“Pensi che Liam e Charlotte…?” mi fermai, insicura su come continuare. Annunceranno la loro relazione? Erano in una relazione?

“Se dipendesse da Liam, direi di no.”

Rimasi scioccata dalla sua risposta. “Che vuoi dire? Pensavo che fosse pazzo di Char…?”

“Non è quello che intendevo. Lui è – completamente ossessionato, davvero- e questo lo spaventa. È stato male, Dio, Marisa, è stato
davvero male, dopo Danielle, che non voleva affrontare una cosa del genere, un’altra volta.”

“Vuole proteggersi dalla stampa, vero?” scossi la testa.

“Lui non pensa che Charlotte sappia in cosa si sta cacciando, vuole portare avanti la loro relazione, prima di dirlo alla stampa.”

“Lo aveva fatto anche con Danielle?”

“No, ma Danielle lavora nell’industria. Sapeva cosa sarebbe successo.” Si fermò. “Ma, personalmente, penso che Charlotte sia molto
più forte di quello che pensiamo.”

Scossi la testa. “Lei è un’attrice. Penso che possa fingere di stare bene, ma nel profondo…”

“Pensi che possa soffrire?”

“No, no, no. Non soffrirebbe. È davvero forte, ma penso che sia brava a mettere da parte le sue emozioni per far felici gli altri.”

Sospirò. “Liam lo saprà gestire. Penso solo che sarebbe meglio che lui le parlasse di tutta la situazione. Ha davvero paura di
spaventarla e di soffrire ancora che non se la sta vivendo.”

“Davvero? Sembra che loro stiano parlando molto. Penso che la cosa si stia facendo… qual è la parola… seria- come la loro
conversazione. Nascondendo gli argomenti difficili.”

“È un bene. Mi preoccupo per lui, a volte. Ci vuole un po’ a guarire da una delusione d’amore.”

“Parli per esperienza?” chiesi in imbarazzo.

Poggiò la testa al muro e chiuse gli occhi. “Si.”

“Mi dispiace.”

“Era reciproco. E più doloroso.”

Posai una mano sulla sua spalla.

“È stato un po’ di tempo fa, però. Secondo te ne parlerei così apertamente se non mi fosse passata.”

“Oh, Zayn, non ti preoccupare. Con il tempo, va meglio, ma non credo che il dolore scompaia del tutto.” Poggiai la mia testa al suo
braccio. Lui allungò il braccio per abbracciarmi, così mi ritrovai sul suo petto.

“Ora che abbiamo fallito nel capire quello che faranno Char e Li-Li,” disse, “Cosa ne facciamo di noi?”

“Per la cronaca, mi sono divertita molto, ieri sera.” Gli sorrisi.

“Anche io.”

“Non penso di essere pronta per una relazione, però Zayn. Non ti conosco. Voglio dire, si ti conosco… ma…”

Mi interruppe. “Non ti voglio forzare in qualcosa che non ti senti. Mi piaci. Non ti farò scappare, provando a farti avvicinare.”

“Grazie, lo apprezzo molto. Non molti ragazzi lo farebbero per me.”

“Allora hai bisogno di ragazzi migliori, Rissa, perché ho la sensazione che per te vale la pena aspettare.”
 

DAN DAN DAAAAAAAAAN

Ma non sono tenerissimi Marisa e Zayn?? Comunque, per il momento ancora niente… vedremo poi, magari in futuro… ;)
WAAAAA ma vi rendete conto che siete tantissime? Ma scherziamo? Vi amo alla follia?
GRAZIE A:
-chi recensisce!
-chi ha messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate (siete tantissime). In particolare, grazie a Iaia_schiavi e horan_01.
-chi legge la storia ma è troppo pigro per recensire… non vi preoccupate, sono una di voi ;) se però volete farmi sapere cosa ne pensate, fate pure… non mi offendo ;)

A prestoooo

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25

Charlotte’s POV

Vorrei solo dire che non sono il tipo da sbaciucchiamenti. Probabilmente, perché la mia relazione con Chance non era così. Ma dopo essere stata con Liam… beh, credo che Liam superi di gran lunga Chance.

È imbarazzante da pensare e da dire, ma Liam è bravo a baciare. Una parte del mio cervello, mi diceva che era perché aveva baciato tante ragazze , ma stavo provando a non pensarci. Non solo era inquietante, ma mi rendeva insicura. Io avevo baciato solo Chance, che ora sembrava una stupidata. Se ci pensavo troppo, potevo impazzire perché credevo di non essere brava abbastanza.

Comunque, anche se la mia mente si concentrava parecchio su questi pensieri, quando ero con Liam, cercavo di non pensarci, specialmente quando lo baciavo.

Liam si mise a sedere. Lo guardai, i suoi occhi brillavano.

“Stai rendendo tutto altamente impossibile,” si passò una mano tra i capelli.

“Di cosa stai parlando?” risi.

“Smettila di sedurmi in quel modo!”

Mi tenni lo stomaco, ridendo. “Non ti sto seducendo!”

“Davvero? Perché io descriverei proprio così la tua faccia, in questo momento!”

Gli colpii il braccio, “Non ho mai sedotto niente e nessuno, quindi credo che tu ti stia sbagliando.” Dopo averlo detto, realizzai quanto
imbarazzante potesse essere.

Fortunatamente, non se ne rese conto.

“Bene. Credo di essere io a non voler interrompere questo.”

“Cos’è che non vuoi interrompere?” chiesi.

Mi fece il solletico, “Vedi, ora stai flirtando.”

“Non ho mai negato di saper flirtare.”

“Oh Charlotte,” rise. Mi circondò i fianchi avvicinandomi a lui.

“Oh Liam,” lo presi in giro.

Mi diede un leggero bacio a fior di labbra, prima di abbracciarmi.

“Sai, è strano. Non mi sentivo così da tanto tempo.” Sussurrò nei miei capelli.

“Sentirti come?” chiesi contro il suo petto.

Si fermò prima di rispondere, “Felice.”

Sorrisi, mi allontanai e lo baciai.

Lui mi circondò i fianchi con le braccia. Io feci la stessa cosa.

“Mi piace molto quella stanza,” sussurrò, chiudendo la porta dopo di noi. Mi condusse all’entrata del palco.

“Anche a me,” ammiccai.

“Bene, bene, bene,” Louis comparve d’avanti a noi, mentre salivamo sul palco. Zayn e Marisa erano dall’altra parte del palco a ridere.
Niall e Amalia erano uno tra le braccia dell’altro. Harry stava parlano con Lauren e un’altra ragazza che non riconobbi.

“Se questo,” ci puntò il dito contro, “non significa sbaciucchiamenti, allora non so cosa sia.”

“Capito, Liam!” gridò Harry.

Marisa urlò felice e gli altri risero.

“Sono più che sicuro,” Louis continuò, “che Harry fosse stato chiaro quando aveva detto che tutte le sedute amorose, dovevano aspettare la fine del sound check.”

“Whoops,” sorrisi.

“Whoops, infatti!” si lamentò. “Ora dovrete affrontare le conseguenze!”

“Oh, Lou-Lou,” Harry comparve dietro di lui, circondandogli le spalle con un braccio, “Lascia che si divertano. Almeno Liam sembra felice, e ringrazia il Signore che abbia fatto la sua  mossa!”

Con la coda dell’occhio guardai Liam, le sue guance si stavano arrossendo.

“Andiamo ragazzi, dobbiamo fare il sound check.”

“OH, ADESSO VUOLE LAVORARE!” esclamò Louis. “Andiamo, ragazzo innamorato,” Liam fu tirato lontano da me, “vai a prendere il
tuo microfono così possiamo cominciare!”

Louis mi indicò di andare vicino alle altre ragazze. Gli feci la linguaccia, ma feci come mi aveva chiesto.

“Vi siete sbaciucchiati per bene?” Marisa inarcò il sopracciglio e Amalia mi guardò inquisitoria.

“Non ammetto niente,” ammiccai.

“Ma non smentisci, vero?” mi incoraggiò Lauren.

Risi, imbarazzata che per loro era come una conferma. Ricevetti delle pacche amichevoli sulla schiena.

“Ci ha messo un bel po’,” ci raggiunse la signora Sorin. “Comunque, distrarre quel ragazzo dal suo lavoro… pff, pff.”

Lauren rise. “Si, perché Amalia non ha mai distratto Niall…”

La signora Sorin interruppe la figlia, incenerendola con lo sguardo. “Non lo voglio sapere. Non dire un’altra parola. Tu invece, tesoro,” si
girò verso Marisa. “Con Zayn?”

Tutte la guardammo curiose. “Un amico. Un buon amico,” sorrise. “E a me va bene così.”

“Buon per te, tesoro.” La signora Sorin posò la sua mano sul braccio di Marisa. “Non lasciate che quei ragazzi vi spingano dove non siete pronte ad andare.” Disse, lanciando uno sguardo accusatorio a me e ad Amalia.

Tutte e due alzammo le mani in segno di difesa.

“Hey, io conosco Niall da due anni!”

“Gia, e io conosco Liam da… due mesi?”

“Non da così tanto. Voi due sapete fare amicizia velocemente,” Harry aveva ascoltato tutto.

Il suo commento, però, gli fece guadagnare una sberla da Liam, che ammiccò verso di me.

Gli sorrisi.

“Oh, ora vomito,” ci prese in giro Louis.

“Vuoi una sberla anche tu?” Lo avvertì Liam.

“RAGAZZI! SE NON VI MUOVETE A COMINCIARE IL SOUND CHECK, VI PROIBIRò DI PORTARE LE RAGAZZE!” una donna
bassa, camminò sul palco con le sue scarpe, tacco dodici.

“Chi è quella?” sussurrai alla signora Sorin.

“La strega cattiva  inglese,” sospirò.

“È la loro PR, o una cosa del genere,” Marisa scrollò le spalle. “È una stronza.”

“La loro sostituta PR. Quella vera è in maternità. Questa è cattiva. Noi la odiamo.” Sputò Lauren.

Guardai la donna che stava sgridando i ragazzi. Tutti la guardavano, fregandosene.

Liam disse qualcosa alla donna, facendola zittire. Lo guardò scioccata, ma poi si girò e scese dal palco.

“Chissà cosa gli ha detto,” Disse Lauren.

“Scopriamolo.” Amalia fece cenno a Niall di avvicinarsi. Ovviamente lui lo fece.

“Cosa è successo?” gli chiese.

Niall buttò indietro la testa, ridendo, ”La strega cattiva si stava lamentando di come siamo irresponsabili e maleducati.”

“Cosa ha detto Liam?” chiesi.

“Beh, si è fatto coraggio, non l’ho mai visto così. Ovviamente  era davvero stufo. In parte perché lei stava parlando male di te… comunque, Liam le ha detto che lei poteva andare e vedere il grafico, dove c’erano un bel po’ di nostre canzoni. Per farla breve,
aggiungici un po’ di parolacce.”

“Si!” rise la signora Sorin. “Buon per Liam, quella donna aveva bisogno di capire che lei non comanda, qui.”

“Credo che abbia ricevuto il messaggio,” sorrise Niall. “Ora, se volete scusarmi, signore, dobbiamo prepararci per uno show.”
Ammiccò prima di tornare dai ragazzi.

Zayn prese il microfono e parlò. “Questa canzone è dedicata a tutte le ragazze che sono qui oggi. Vi vogliamo bene e vi ringraziamo per essere qui.”

La canzone era dedicata a me, Lauren, Amalia e Marisa. Non sapevo che canzone era, ma quando le ragazze sentirono l’inizio, iniziarono a urlare.

Le zittii, perché volevo sentire la canzone.

Iniziò Liam.
 
I’ve tried playing it cool.
But when I’m looking at you
I can’t ever be brave
Cause you make my heart race
 
Harry camminò in avanti, fino al centro del palco.
 
Shot me outta the sky
You’re my kryptonite
You keep making me weak
Frozen and can’t breathe.
 
Gli altri ragazzi li raggiunsero, continuando la canzone. Quando finirono la canzone, avevo i brividi. Non sarei riuscita ad assistere a tutto lo show. Erano troppo bravi.
 
 
 DAN DAN DAAAAAAN
WOOOOAH. Il numero di voi lettrici è davvero alto!!! Mi fate venire le vertigini ;)
sarò breve questa sera, perché ho appena finito di studiare 4 materie per domani… inutile dire che mescolerò tutto come sempre e andrà male. Coomunque, cosa ne pensate del capitolo?
Fatemi sapere cosa ne pensate girlsssssss. Il mio obbiettivo è quello di portare le persone pigre come me che non recensiscono mai a recensire… scherzo! Non vi chiederei mai uno sforzo come quello… se però volete scrivermi qualcosa… io non mi offendo ;)
Bom. Adioooos. Si vede che ho fatto spagnolo oggi?

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


CAPITOLO 26

Charlotte’s POV

Dopo il sound check, Liam mi prese per il braccio e mi portò nel backstage, nel suo camerino. Mi sedetti sul divano in fondo alla stanza.

“Allora, ti piacciono la nostre canzoni?” Liam mi chiese, tirandosi via la maglietta.

Distolsi lo sguardo, improvvisamente nervosa. Lui lo notò.

Sorrise, “Nervosa Char? Davvero?” camminò verso di me, ancora senza maglietta. “Non avrei mai pensato che fossi timida.”

“Non lo sono,” gli dissi, senza incontrare il suo sguardo.

“Allora guardami,” ordinò. Potevo percepire il ghigno sul suo volto.

Infatti, quando incontrai i suoi occhi, lui stava ridendo.

Mi baciò ripetutamente la guancia, prima di sedersi di fianco a me. “Penso che mi piaccia questa Char timida,” mormorò, “Anche se non è facile da pensare.”

Risi.

Mi attirò a sé, facendomi appoggiare sul suo petto. Chiusi gli occhi sospirando.

“Mi piace questo,” sussurrai. “Stare qui con te… e nessun altro.”

“Lo so,” sussurrò a sua volta. “Avere quattro compagni, hai i suoi svantaggi.”

“Non direi…”

“Mi pace di più quando siamo io e te da soli, però.”

“Anche a me.”

Il silenzio calò nella stanza. Mi piaceva ascoltare il battito dei nostri cuori.

“Sai qual è la parte peggiore dell’essere famosi?” mi chiese.

“No, quale?” chiesi io.

“Il non essere capaci di godersi i momenti come questo. Quando sei giovane ed innocente, non ti importa di niente e hai una relazione… devi stare molto attento per tutto. Sembra che tu stia trattenendo il fiato perché una minima cosa può rovinare tutto.”

Mi strinse a sé, “Rovinare tutto potrebbe voler dire perdere tutto.”

Lo guardai. “Liam…” dissi. “E se ti dicessi che non mi importa più?”

Non avevo bisogno di dare altre spiegazioni, lui sapeva cosa volevo dire.

“Char, non…” iniziò. “Prima eri spaventatissima. Io, io non voglio forzarti. Mi sono ripromesso che non lo avrei fatto.”

Presi un respiro profondo e ripensai a tutto. Durante il sound check mi resi conto di quanto Niall e Amalia fossero felici. Non si poteva negare che ogni volta che Niall guardava Amalia, sorrideva, lei si scioglieva, sorrideva a sua volta e gli occhi di lui si illuminavano. Era adorabile.”

“Niall e Amalia…” mi fermai, non sapendo come spiegarmi.

“Charlotte, si conoscono da una vita.”

“Stai dicendo che…” mi interruppe prima che io potessi continuare.

“No, no non sto dicendo niente,” mi accarezzò i capelli, trasmettendomi sicurezza. “Non voglio che tu pensi che sia tutto semplice. Non
c’è nessuna garanzia che lo sia. È probabile il contrario.”

“Sai perché ho paura?” ritornai immediatamente seduta.

“Ehm no,” mi guardò, interessato.

“Letteralmente tre ore fa avevo paura perché sentivo che noi non ci conoscevamo così bene. Ora, sono qui seduta, pronta a buttare
tutto fuori dalla finestra perché penso che ne valga la pena. Penso di essere bipolare.”

Liam sorrise, tirandomi ancora tra le sue braccia. Appoggiai la mia testa sul suo petto. “Non sei bipolare,” mi disse. “Credo che tu sia
pazza, ma sono più che sicuro che tu non sia bipolare.”

“Non sono pazza,” negai.

“Davvero?” chiese. “Ne sei davvero sicura?” mi guardò divertito

“Beh…”

“Esattamente,” disse, baciandomi la fronte. Mi allontanò per alzarsi.

Ritornò ai suoi vestiti. Potevo vederlo solo dalle spalle in su, ma ero sicura che si stava preparando per andare sul palco. Prese un
paio di pantaloni cachi e se li infilò. Continuò, mettendosi una canottiera bianca, seguita da una camicia a quadri.

Mi sedetti più comodamente sul divano, “Quindi, fammi capire bene. Tu indossi le camicie a quadri. Louis indossa magliette a righe.
Zayn indossa felpe tipo da giocatori i football. Harry mette i blazer. E Niall magliette e golfini.”

Rise,” Non ci hai messo tanto ad accorgertene!”

Gli feci la linguaccia, “Non c’è tanto da capire. È la stessa cosa tutti i giorni.”

“Non tutti i giorni.”

“Quasi tutti i giorni.” Lo presi in giro.

“Si, ok,” si arrese. “Hai ragione.”

“Un punto per Charlotte!” alzai il pugno in segno di vittoria.

“Non fare la presuntuosa, ora,” sorrise.

Mi alzai dal divano e lo raggiunsi. “Non sono presuntuosa!”

“Se lo dici tu,” i suoi occhi luccicavano. “Sei pronta per lo spettacolo?”

“Avrò bisogno di medicarmi le orecchie, quando sarà finito, ho la netta sensazione che sarà così!”

“Si, dovresti chiamare tua madre e avvertirla che diventerai sorda prima della fine della serata,” disse sarcastico.

“Sei davvero cattivo,” lo colpii.

“Io?” accusò. “Sei tu quella che continua a picchiarmi! Sei solo una bulla.”

Finsi di offendermi e Liam ci cascò.

“Sto scherzando,” si avvicinò e mi abbracciò.

“Lo so,” gli feci il solletico. “Anche io!”

Mi spinse sul divano, sdraiandosi sopra di me. Incastrai le mie braccia dietro al suo collo, avvicinandolo di più a me.

I nostri nasi si sfiorarono, facendomi ridere.

“Ti fa il solletico?” continuò a tormentare il mio naso.

“Mmmhmm.”

Gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorriso, i suoi occhi scintillanti erano incollati ai miei.

“Credo che lo show stia per iniziare,” disse.

“Mmmhmm,” ripetetti.

“Non ho voglia di andare ad esibirmi,” sussurrò.

“Ma io voglio vederti,” mi lamentai.

“Beh, in questo caso…” ammiccò.

“Per me?”

“Per te.”

Mi prese il viso tra le mani e portò le sue labbra sulle mie. Lo baciai, chiudendo gli occhi. Quando li riaprii, venni accolta dagli occhi di
Liam. Mi diede un ultimo bacio.

“Buona fortuna.” Sussurrai.

“Grazie Charlotte.”

Mi aiutò ad alzarmi e mi condusse all’entrata del palco, dove incontrammo gli altri.

“Dio, Charlotte,” Louis mi guardò critico. “Le tue labbra sono ancora più rosse di quanto non lo erano prima. Cosa stavate facendo nel
backstage?”

Anche se ero sicura che stesse scherzando, mi portai le mani sulle labbra, imbarazzata. Tutti risero.

Liam mi circondò i fianchi con un braccio, abbracciandomi, prima di darmi un altro bacio. Tutti intorno a noi iniziarono a battere le mani.

Insieme, come un gruppo, camminammo verso l’entrata del palco. Augurammo ai ragazzi buona fortuna e Niall e Amalia si salutarono
con un bacio.

Potevo già sentire le fan urlanti- facevano vibrare l’arena con le loro urla.

“Pronte ragazze?” si avvicinò una guardia di sicurezza.

“Si,” dissero Amalia e Lauren allo stesso tempo.

Fortunatamente, lo stadio era nel buio e nessuno ci notò. La guardia ci portò in prima fila.

“Grazie,” lo ringraziammo, prima di sederci ai nostri posti.

Marisa affondò le sue unghie nel mio braccio, “Sono così emozionata,” sussurrò nel mio orecchio.

“Anche io,” le dissi.

“Hey Char,” Lauren si avvicinò a me. “Le tue labbra sono davvero più rosse di prima. Lou non stava scherzando.

Scrollai le spalle, in imbarazzo.

“Deve proprio essere un gran baciatore, Char,” mi prese in giro Amalia. “Non è da lui.”

La guardai divertita. Lei rise. “Non è da lui, non fa queste cose, a meno che non gli piccia veramen…”

Fu interrotta dalle urla e di flash delle luci. Another World  cominciò e Liam comparve da dietro le quinte. Prima di iniziare la canzone,
ammiccò nella mia direzione.

 
 
DAN DAN DAAAAAAN
Beeeene, siamo giunti al ventiseiesimo capitolo e io sono felicissima!! Sapete perché?
Perché siete tantissime a seguire la storia!! Davvero, tantissime. Io ne sono felicissima!!
GRAZIE A:
-chi recensisce tutte le volte!
-chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite! In particolare a BeaLove4
-chi legge semplicemente ma è troppo pigro per recensire… sono una di voi!! Però voglio sapere che ne pensate… non mi offendo se recensite ;)
Cosa ne pensate del capitolo?
A prestooooo

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


CAPITOLO 27

Liam’s POV

“Non ci posso credere, che ci abbiano dato buca,” si lamentò Niall, entrando nella nostra stanza in albergo.

Lo spettacolo era stato un successo. Avevamo raccolto più soldi del previsto. La folla era stata fantastica. Lo spettacolo era stato
perfetto- anche Haz era contento della sua performance. Dopo la fine dello show, avevamo incontrato le ragazze nel backstage.
Quando le avevamo invitate a cena, avevano rifiutato educatamente… tutte.

Niall era triste. Non c’era nessun dubbio che volesse stare un po’ con Amalia. Comunque, io avrei voluto passare del tempo con Char e
Zayn, molto probabilmente, avrebbe voluto che Marisa fosse con lui.

“Oh, andiamo Nialler,” Louis lo colpì, facendolo quasi cadere. “Non fare il bambino. Lascia che stiano tra ragazze e si divertano. Nel frattempo, potremmo occupare il nostro tempo in altro modo, perché a quanto mi ricordo…” Tutti i ragazzi si girarono verso di me,
”Dobbiamo picchiare Li-Li.”

Mi buttai sul divano, “Perché volete picchiarmi?” chiesi, portando le mie braccia dietro la testa. Ero esausto.

“Hey Haz,” disse Zayn, “Vero che le labbra di Liam sono ancora… arrossate?”

Harry sorrise, guardandomi, “Si Zayn. Ancora arrossate.”

“Oh ragazzi, finitela.” Borbottai, alzandomi dal divano. Provai ad andare via, ma venni fermato.

Non mi piaceva quando mi interrogavano sulla mia relazione. Dovrebbero essere cose private, tra me e lei. Voglio dire, certo, le condividerei con le fan, perché loro sono una parte importante della mia vita. Anche i ragazzi lo sono, ma sono talmente timido che inizierei ad arrossire- magari non arrossire, ma sorridere come un idiota.

“Harry,” Louis era in piedi con Zayn e Harry, Niall si sedette accanto a me. “Liam ti ha per caso detto che ieri sera, si stava sbaciucchiando con Char?”

Harry aprì gli occhi e spalancò la bocca. “No!” sospirò. “Zayn, a te lo aveva detto?”

“No,” Zayn scosse la testa. “Louis?”

“Hmmm. Neanche a me.”

Niall rise, “Li ho visti limonare.”

“Non stavamo limonando!”

“Nah, solo baciandovi. Ma oggi, backstage, è diverso, vero?” Louis ammiccò, suggerendo il peggio.

Scrollai le spalle, “No, in realtà.”

“Andiamo Liam!” i ragazzi sbuffarono frustrati.

“Perché diavolo no, Liam?” gridò Louis.

“Fammi capire bene,” mi avvicinai a Louis, che era seduto sul tavolino, “Prima, non ti andava bene che lo avessimo fatto, cosa non vera. Ora ti stai lamentando che non mi sono spinto oltre?”

“SI!” gridò nel mio orecchio.

“Woah, Lou, calmati,” disse Harry. “Liam?”

“Che c’è?” chiesi frustrato.

“Perché no?” continuò.

“Sapete cosa vorrei sapere? Vorrei sapere perché  non siete arrabbiati con Zayn. Guardate dove sono ora lui e Marisa! Da nessuna
parte.”

“Liam, è diverso…” anche Niall era contro di me.

“Beh, qualcuno può spiegarmi come è diverso?”

Zayn si sedette di fianco a me, dandomi delle pacche amichevoli sulla schiena. Potevamo essere degli adolescenti, ma una cosa era
certa, potevamo leggerci a vicenda come libri aperti.

“Sono passato di fianco al camerino oggi,” mi disse. Mi morsi il labbro, aspettando che continuasse. “Liam, eri felice, per la prima volta
dopo mesi!”

Sospirai. Aveva ragione. Da quando Danielle e io c’eravamo lasciati, non ero più lo stesso. Non mi ero accorto di quanto ero ridotto male, finché non avevo incominciato a passare più tempo con Charlotte. A quel punto avevo realizzato che non era Danielle che mi mancava. Mi mancava essere felice. Ovviamente  non mi ero accorto di come ero triste. Tutto quanto mi provocò il mal di testa.

“Ascolta,” disse Louis, serio. “Sappiamo tutti che tu sei stato, beh, sei stato depresso. Nessuno di noi ti ha detto niente perché pensavamo che avresti risolto la situazione da solo e noi non volevamo stressarti tanto. Ma ora, Liam, hai trovato una ragazza che ti piace. Non provare a negarlo, perché lo sappiamo. Quando sei con lei, sei… felice. Non lo si può negare!”

Harry continuò il pensiero di Louis, “Ma se continui a stare sul sicuro, potresti rovinare tutto!”

“Davvero sensibile, Haz,” lo rimproverò Louis.

Harry inarcò un sopracciglio, “Non volevo sembrare insensibile, Liam. Sto solo dicendo che Charlotte è una brava ragazza. Lei è divertente, socievole e a suo agio e un sacco di altre cose, ma non puoi respingerla solo per proteggere lei o te stesso!”

“Ha ragione, amico.” Si intromise Niall. “Se lei è pronta, e so che lo è. Lo ha detto ad Amalia e Amalia lo ha detto a me. Sai meglio di
noi che la gente comincerà ad odiarla, finché tu non dici che è la tua ragazza.”

“Ma non dovrebbe essere così!” mi lamentai, “Dovremmo essere liberi di iniziare la nostra relazione senza che si mettano di mezzo gli altri!”

“Lo so,” disse Louis con una punta di dolore negli occhi. “Ci siamo passati tutti, ma sai cosa fa ancora più schifo? Quando sei pronto
per sistemarti e sposarti, la tua futura moglie dovrà sopportare tutto questo. Se no, ti ritroverai in un brutto divorzio. È la fama. Allora,
perché non vedi come Charlotte reagisce a tutta la faccenda ora, visto che è pronta?”

“Perché potrebbe non esserlo. E se pensasse di esserlo e in realtà si spaventerà?” mi faceva male al pensiero. La paura di perdere
qualcosa che a malapena avevo era devastante.

“Liam devi accettarlo! Soprattutto per le minacce di morte e gli stalker!”

“Beh, se la metti così, allora cambio idea.” Sputai sarcastico.

“Come vuoi,” Louis scosse la testa, andando nella sua stanza. Harry lo seguì salutandoci con un cenno della mano.

Zayn si era arreso alla mia testardaggine e si alzò per andare in camera suo.

Feci lo stesso, sperando che Niall sarebbe andato a cercare da mangiare, guardato la tv e lasciatomi da solo.

Non fui così fortunato.

Mi tolsi la mia maglietta  e mi misi un paio di pantaloncini blu, da basket, che erano sul mio letto.

“Credo che quelli siano miei,” borbottò Niall, appoggiandosi allo stipite della porta. “Puoi pure metterli.”

Presi il mio iPod e feci partire la musica.

Niall, però si avvicinò e si sedette ai piedi del letto, fissandomi. I suoi occhi mi stavano penetrando.

“Perché mi guardi così?” mormorai.

Mi fece segno di togliermi le cuffie. Per Niall, lo feci. Per qualsiasi altro, non lo avrei fatto.

“Possiamo parlare… da ragazzo con una ragazza a ragazzo con una ragazza?” chiese.

Scrollai le spalle. Lo prese come un si e continuò, “Liam, ti piace Charlotte. Diretto, si o no?”

“Si,” un sorriso crebbe sulle mie labbra, per la prima volta dopo aver lasciato l’arena.

“E cosa ti piace di lei?”

Il sorriso si allargò, parlando di Charlotte. “Mi piace che sorrida sempre. Mi piace la sua risata e il modo in cui i suoi occhi si
trasformano in blu elettrico, quando ride. Amo il fatto che vada d’accordo con tutti. Amo che nessuno può odiarla. Amo il fatto che mi
faccia, mi faccia stare bene.” Risi alle mie parole. “Amo quando l’abbraccio e tutto quello che voglio fare è stringerla più forte. Amo che sia così innocente. Amo il fatto che quando ci baciamo, lei si scioglie.” Quando finii, il sorriso si era impossessato del mio volto. Niall mi guardò con uno sguardo vittorioso.

“Se ami praticamente tutto di lei, perché la nascondi da tutti?”

Per la prima volta, non avevo una risposta – neanche un commento ostile mi venne in mente.

Niall capì, “Pensaci, amico. È quello che cercavano di farti capire i ragazzi. Dormici su.”

Mi diede una pacca sulla schiena, prima di uscire dalla camera.

Mi rimisi le cuffie e alzai il volume della musica, ma non importava quanto il suono fosse alto, non era abbastanza potente da distrarmi
dai pensieri che affollavano la mia mente. Niall aveva ragione, e lo sapevo.



ciaaaaaao, scusate ma non ho proprio tempo di fare una nota, qua sotto! perdonatemi!
volevo però ringraziare tutti quantiiiii. siete tantissime ragazze, davvero, grazie. nel prossimo capitolo ringrazierò meglio tutti. promesso :)x

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


CAPITOLO 28

Charlotte’s POV

“Allora, il primo show è finito… cosa ne pensate?” chiese Lauren.

Dopo la fine dello show, eravamo andate a casa dei Sorin, per una serata tra ragazze. Avevamo pensato che passare del tempo tra di noi fosse meglio di uscire con i ragazzi. Perfino Amalia aveva resistito agli occhi da cucciolo di Niall ed era scappata tra la folla per arrivare a casa.

Sprofondai nel cuscino del letto di Amalia e presi un respiro profondo. “Non so cosa dire.”

“Si, anche io,” sorrise Marisa.

“Marisa,” Lauren la guardò attentamente, “Perché hai detto a Zayn di voler essere solo sua amica? Sono curiosa.”

“Cosa gli hai detto?” mi misi seduta.

Lei spostò lo sguardo imbarazzata, “Io…io beh okay, gli ho mentito. Certo che voglio essere più che una sua amica, ma sento che sia stupido iniziare ad uscire insieme ora. In Francia ho avuto delle relazioni terribili e voglio alzare i miei standard.”

Tutte la guardammo confuse, “Perché, un membro di una boyband non è abbastanza?”

Le scappò una lieve risata, “Non è quello che intendevo. Intendevo dire che, beh, non cerco qualcuno con qui passare il tempo quando mi annoio.”

Amalia e Lauren scoppiarono a ridere, “Credi che Zayn sia così?”

“Questo è il problema! Non lo so! Non lo conosco abbastanza! Ci conosciamo da poche settimane, ma non è come tra Charlotte e
Liam. Voglio dire, tu sei sempre lì a messaggiare con lui! Tra me e Zayn… voglio solo conoscerlo meglio, per essere sicura che non mi faccia soffrire.”

L’onestà di Marisa ci lasciò interdette, ma Lauren difese prontamente Zayn.

“Non è quel tipo di ragazzo, Riss, fidati.”

“Non penso che lo sia, comunque voglio scoprirlo da sola.”

“Plausibile,” le dissi, provando ad essere una buona amica.

“E tu invece?” Marisa iniziò a fare versi da sbaciucchiamento.

“Si, ti conviene sputare il rospo,” mi prese in giro Amalia.

Sorrisi istintivamente.

“Ora, se questo non significa…” interruppi Lauren prima che potesse finire.

“Se dici sbaciucchiamenti proprio come Louis, ti picchio.”

“Scusa,” scrollò le spalle. “è contagioso. Che posso dire?”

Amalia annuì, “Ma veramente, cosa è successo nel backstage?”

La mia mente ripercorse tutti gli eventi accaduti appena un’ora prima.

“Beh, vediamo. È iniziato tutto con lui che era preoccupato perché pensava che la stampa avrebbe rovinato tutto. Non sopporto di
vederlo così- diventa davvero nervoso perché pensa che io lo voglia lasciare. Mi ha detto che non voleva soffrire.” Presi un respiro
profondo, ”Gli ho detto che mi serviva tempo per abituarmi alla cosa perché mi faceva esplodere il cervello. Mi ha calmato e
confortato… poi abbiamo flirtato un po’… ci siamo baciati… le ho chiesto della sua ex ragazza e ci siamo baciati ancora.” Ricapitolai,
imbarazzata.

“Solo baciati?” Sputò Lauren.

Annuii.

“Va bene così,” Amalia guardò sua sorella. “Dagli tempo.”

“Imbarazzante,” tossì Marisa, rallegrandoci l’umore.

“Beh, poi mi ha accusato di provare a sedurlo… COSA CHE NON STAVO FACENDO!” mi guardarono scettiche, “poi ci siamo baciati ancora e ci siamo abbracciati. Mi ha detto che era felice…”

“Lo sapevo,” sorrise Amalia. ”Sembra davvero felice, ora. Prima era così…”

“Depresso,” Lauren finì la sua frase. “Allora, questo è successo prima del sound check,” si avvicinò di più a me, “dopo il sound check,
prima dello show, cosa è successo?”

“Beh, dopo il sound check… si stava cambiando per lo show…” mi colpii in faccia con la mano, “è così imbarazzante da raccontare…”

“Oh, vai avanti!” Marisa mi spinse a continuare.

“Comunque, quando si è tolto la maglietta, ho girato la testa… mi ha visto e mi ha accusato di essere timida”

“Poi ci avete dato dentro.” Mormorò Lauren.

“No… si è avvicinato e mi ha baciato la guancia, prima di sedersi accanto a me e stringermi a sé.”

“Contro il suo piccolo petto nudo.” canticchiò Amalia.

“Poi ci avete dato dentro,” ritentò Lauren.

“Non abbiamo fatto niente, quindi puoi smetterla di saltare a quella conclusione…” le dissi, facendola buttare per terra dalla
frustrazione.

“Poi abbiamo parlato… gli ho detto che andava bene se lui dicesse a tutti di noi e lui ha incominciato a farfugliare qualcosa su come la
fama potrebbe rovinare la nostra relazione. Poi l’umore è migliorato e abbiamo flirtato un po’, lui mi ha fatto il solletico… e poi ci siamo
baciati. Fine.”

“Ci sono un bel po’ di flirt e di baci,” ammiccò Marisa.

“Che carini che siete,” mi disse Amalia. “Siete adorabili.”

Sorrisi, “Grazie ragazze. Vorrei solo passare più tempo con lui. Mi stanno simpatici gli altri ragazzi, ma mi piace stare da sola con Liam.”

Quando finii la frase, sentii il mio telefono squillare.

“Non ti può lasciare un momento, eh?” sussurrò Marisa.

Presi il mio telefono e controllando il nome, mi accorsi che si trattava di Megan.

“Ciao Meg,” risposi, “Come stai?”

La sua voce arrivò, lasciando trasparire panico, “Santo cielo, Charlotte! Cosa stai combinando?”

“Di cosa stai parlando?” le chiesi.

“Te ne vai in giro a baciare un membro della boyband più figa al mondo e non ti preoccupi a dirmelo?”

Sospirai, “Non è stato confermato.”

“Beh, sicuro come l’oro, non è stato smentito. Vai ragazza!”

Ridendo, la ringraziai.

“Non è questo il motivo per cui ti ho chiamato. Voglio dire, ti ho vista su E News, l’altra sera ma oggi eri su Tumblr.”

“Ma che…”

“Sanno come ti chiami, quando sei nata, dove abiti… Dio, ti mando il link.” Mi disse di controllare le mie e-mail.

Spostai il telefono dalla bocca e chiamai Amalia, “Posso usare il tuo computer?”

“Chi c’è?” chiese Megan.

“La mia amica Amalia,” risposi.

“Tipo Amalia Sorin? Tipo la ragazza di Niall? È simpatica? Com’ è?”

“Meg, calmati, posso chiamarti quando arrivo a casa?”

“OH MIO DIO, C’è ANCHE LIAM?”   gridò.

Sentii qualcun altro gridare- probabilmente una delle sue amiche, che sapeva cosa stava succedendo.

“Megan, devo andare. Ti chiamo poi. Ciao.” Agganciai, senza aspettare una risposta.

Amalia mi passò il suo laptop. “Che succede?””

“Apparentemente, delle informazioni private che mi riguardano, sono su internet.” Dissi velocemente. Per loro fu difficile capire cosa
dissi.

Entrai nella mia mail e cliccai sul link che mi aveva spedito Megan. Mi portò ad un post di Tumblr che mi fece spalancare la bocca.

Il sito era pieno di mie foto di quando ero all’ultimo anno di scuola. Vidi il mio nome completo, compleanno, città di nascita, scuola
frequentata, informazioni dell’università, link di twitter, link di facebook, nomi di tutti i membri della famiglia, numero di casa e un bel po’
di foto di famiglia.

La quantità di commenti e post era impressionante.

“Credo di sentirmi male,” provai a sussurrare.

Marisa mi prese il computer dalle mani e controllò tutto.

“Il mio numero di casa? Foto di mio fratello e delle mie sorelle? Perché le persone fanno così?”

Lauren i avvicinò e si sedette affianco a me, “Shh,” mi accarezzò la schiena. “Va tutto bene. Passerà tutto. Vero Amalia?”

Amalia si sedette di fronte a me, posando una mano sul mio ginocchio.

“Sei nuova. Dagli qualcosa di cui parlare. Lascia passare un po’ di giorni. Ti lasceranno stare. Poi quando lo annuncerete, passerà
tutto. Te lo prometto. È andata così con me e Niall.”

“Pensi che sia meglio se lo annunciassero il prima possibile?” la domanda di Lauren era rivolta a sua sorella.

Prese un respiro profondo, “Farebbe fermare i pettegolezzi. Ma penso anche che se lasci passare pochi giorni, le cose si
sistemeranno. Credo che le persone siano eccitate, perché non sei famosa. Sei solo una persona normale. Probabilmente gli da la
speranza di finire con uno degli One Direction…”

Nonostante lo sforzo per consolari, nel mio stomaco, rimase un peso. La testa mi faceva male, mentre presi il mio telefono.

Aprii Twitter e controllai le mie menzioni.

 @CharMac26 è vero che stai uscendo con Liam?
 
Vorrei che @CharMac26 ammettesse che stava limonando con @Real_Liam_Payne nel suo tempo libero
 
Finché @CharMac26 non confermerà questi pettegolezzi, la odio
 
Penso che @CharMac26 sia bella, ma la odio perché sta uscendo con il MIO LIAM
 
Liam è mio, non di @CharMac26
 
Chi cazzo si crede di essere @CharMac26? Arriva e si prende gli 1D. Nessun americana li può avere.

I tweet continuavano ad arrivare, e quelli erano i più educati. Molti erano pieni di cose brutte che non mi meritavo. Non avevo fatto nulla di male. Comunque, il top tweet tra le mie menzioni, mi fece rabbrividire.
 
TOP TWEET: se @CharMac26 e @Real_Liam_Payne annunciassero ufficialmente che stanno insieme, il mondo sarebbe un posto migliore e tutti sarebbero più felici.
 
Il tweet aveva più di 100 retweet. Copiai il testo di quel tweet e lo inviai a Liam, insieme al messaggio:

dobbiamo parlare.

Mi scrisse dieci minuti dopo:

non riesco a dormire. Sai che il gelato è più buono all’ una di mattina?

Gli dissi di incontrarci al posto dove eravamo andati a prendere un gelato, delle settimane prima. Presi la mia borsa e Marisa prese le
sue chiavi. Ringraziammo le Sorin, prima di ritornare in città.

“Divertiti,” disse Marisa, facendomi scendere dalla sua auto. “Se hai bisogno di un passaggio a casa, chiamami.”

La salutai.

Stavo per entrare nel locale, quando due braccia mi circondarono i fianchi, mentre dei baci vennero lasciati sul mio collo.

“Ciao Liam,” sussurrai, “Scusami per averti svegliato.”

Il suo respiro sembrava  caldo sulla mia pelle, per colpa del freddo della notte.

“Va bene,” mormorò sul mio collo. “Andiamo dentro.”

 
MA BIEEEEEEN
Eccoci qui, scusate, so che dovevo postare ieri ma avevo un sacco di compiti da fare e non ho avuto davvero tempo. Cooomunque, Char scopre che delle informazioni su di lei sono state rese pubbliche… tipo che a momenti sapevano anche quanti capelli ha :)
Momento ringraziamenti:
-Grazie a chi recensisce sempre!
-Grazie a chi mette la storia tra preferite/seguite/ ricordate, siete davvero tantissime… in particolare voglio ringraziare: Rebeca_Lazar19, Dany_Payne , Hope_17  e Giger
-Grazie a chi legge ma è troppo pigro per recensire… daiiiii suuu fatelo per me #facciadacucciolomodeon
Bom, alla prossima. Ciaoooo 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


CAPITOLO 29

Liam’s POV

“Due milkshake con i kit kat, per favore,” ordinai per noi. Le mie braccia erano ancora attorno ai fianchi di Charlotte.

La signora che stava prendendo le nostre ordinazioni scosse la testa, “Non è una bella giornata se dovete fare un appuntamento all’ una di notte per evitare i paparazzi.”

Sorrisi, “Non volevamo evitare nessuno. Avevamo voglia di gelato.”

Lei non mi credette. Guardando Charlotte, disse, “Ci sono cose davvero brutte là fuori. Le loro fan sono pazze. Preparati.” Sorridendo
debolmente, Charlotte la ringraziò sia per i milkshake che per il consiglio. Ci avvicinammo ad un divanetto nell’angolo della gelateria.

Mi sedetti e trascinai Charlotte vicino a me. La strinsi a me. Lei si accoccolò volentieri.

“Come va?” chiesi, accarezzandole il braccio.

Il suo sorriso era incerto. “Bene.”

La strinsi, cercando di confortarla. “Ho sentito dei post su Tumblr. Char, mi dispiace. Sono sicuro che la maggior parte delle fan non
vuole essere cattiva. Sono solo curiose.”

Sospirò, “Lo so.” I suoi occhi erano grigi, non il normale blu elettrico. “Mi aggiunge un peso allo stomaco e mi pugnala al cuore e non so
come fare a stare meglio.”

“Credi che dicendo la verità, le cose si risolvano?” le chiesi.

Non mi rispose subito. Si allontanò da me, mantenendo comunque la testa sul mio petto.

“Mia mamma,” prese un respiro profondo, “lei mi dice sempre che non dire qualcosa è sbagliato proprio come mentire. Mentire fa
arrabbiare la gente. Ma anche la verità a volte. Questo mi confonde. Sento che anche se dicessimo la verità, le persone continueranno
ad odiarmi. E se non lo facciamo, le persone si arrabbierebbero con noi perché stiamo mentendo.”

Spostai la mia mano, sul suo fianco, così non sarebbe caduta. Usando il mio pollice, le accarezzai la pelle, lasciata scoperta dalla
maglietta che le si era alzata. Non ero sicuro ma la sentii sussultare quando la mia mano venne a contatto con la sua pelle.

“Ti capisco perfettamente,” mormorai. Presi un respiro profondo, facendo alzare e abbassare la mia pancia. “Stasera i ragazzi mi
hanno sgridato.” I suoi occhi esausti mi invitarono a continuare. “Mi hanno detto che sto cercando di proteggermi e che non posso
avere sempre paura di soffrire ancora, perché se no ti avrei perso. So che hanno ragione .” abbassai la testa, “Ma ho anche paura di
annunciare la nostra relazione, perché poi qualcosa potrebbe rovinare tutto. In ogni caso, io perdo. E poi mi ritrovo al punto di
partenza.”

Non disse niente, sentendo che avevo altro da dire. “Apparentemente, ero troppo testardo e abbiamo litigato. Poi, dopo che tutti se ne
erano andati nelle loro camere, Niall è venuto da me e mi ha parlato. Il bello di Niall è che sa quello che sto passando. Non mi ha detto
niente. Ha incominciato a farmi domande. Mi ha dato molto da pensare. Ecco perché ero sveglio quando mi hai scritto. Il mio cervello
continuava a pensare e pensare, e non la voleva smettere!”

Un sorriso crebbe sul suo volto, “Aspetta, di cosa hai paura?”

Alzai la testa per incontrare i suoi occhi, “Non voglio perderti Char. Non sarò il primo a dirti che con te sono molto felice.”

“Non vorrei rovinare i tuoi piani, ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte.”

“Lo dici adesso, ma pensa a come hai reagito ai post su Tumblr. Ho notato che eri nervosa.”

Rise, “Saresti stato più sorpreso se non lo fossi stata.”

Annuii, aveva ragione.

“Liam, sapevo che sarebbe stato difficile dal momento in cui sentii la vostra canzone alla radio, durante la prima settimana di Agosto. È
quasi Ottobre… avrei anche potuto smettere di scriverti o inventato scuse per non vederti, finché non ti saresti stancato e mi avresti
lasciato in pace. Ma indovina un po’?”

“Non lo hai fatto.” Gli angoli della bocca cominciarono a formare un sorriso.

“No, non l’ho fatto . ti ho mandato un messaggio. Ti ho incontrato al tuo hotel e ti ho lasciato spiegare. Avevi una legittima ragione e io
non ho sprecato il mio fiato per arrabbiarmi con te. Invece, ci siamo incontrati ancora e ancora e ancora. Non ho mai messaggiato così
tanto con qualcuno. Quindi sì, avevo capito che sarebbe stato difficile. Ma, non ricevo dei punti per aver deciso di andare avanti?” non
riuscivo a capire se era arrabbiata o frustrata.

Presi le sue mani nelle mie, “Si te li meriti. Hai ragione. Non dovevi per forza sopportarmi. Hai deciso di farlo e io sto facendo lo
stupido.”

Alzò le sopracciglia, “Ora, non è quello che intendevo. Liam,  capisco perfettamente che tu sia stato ferito. Ma non so perché ne come.
Tutti continuano a dire: Liam ha passato un brutto periodo. È bello vederlo felice ora. Il che mi fa sentire bene, perché mi piace
renderti felice. Ma mi fa anche stare male, perché non so cosa ti ha fatto soffrire così tanto!”

Schioccai la lingua sul palato. Sapevo che voleva sapere. Speravo che avrebbe lasciato stare- ma lei era più intelligente di così. Mi guardai intorno, eravamo soli nel locale, a parte la donna che ci aveva servito, ma lei era lontano da noi.

“Sai di Danielle?” le chiesi.

Lei scosse lievemente la testa, “Sì, ma no… in realtà.”

Era arrivato il momento di dire tutto. “Lei è una ballerina. Ci siamo incontrati quando lei ballava per X-Factor. Mi è piaciuta da subito,
perché era bellissima. Abbiamo iniziato a parlare e andava tutto bene. Comunque, io avevo diciassette anni e lei ventidue.” La vidi
inarcare un sopracciglio. “Non guardarmi così, lei è dolce. Non sarei uscito con lei se non lo fosse stata. Comunque, dopo un po’ di tempo, i sentimenti erano reciproci. Abbiamo iniziato a uscire e le cose andavano bene. Anche se avevamo degli orari incredibili da rispettare, siamo riusciti a far funzionare tutto. Provavo in tutti i modi a superare le sue aspettative. Voglio dire, lei ha cinque anni in più e… non importa. Abbiamo iniziato ad uscire e le cose si sono fatte più serie. Intanto la band aveva sempre più successo. Mi mancava e mi mancava avere qualcuno con cui stare. Non avevo mai neanche pensato di tradirla- onestamente, non c’era il tempo. Non avrei mai pensato che lei mi avrebbe tradito ma… ma penso che tu ti possa convincere di qualsiasi cosa.”

Nei suoi occhi vidi il dolore, quando realizzò cosa stavo per dirle. “Non l’ho neanche scoperto da lei. È stato Niall a scoprirlo. È amico di un amico del ragazzo con cui mi ha tradito. Lo sapevo che le relazioni a distanza erano difficili, ma non pensavo che lei sarebbe arrivata a tradirmi. Quando gliel’ho chiesto, ci stavo scherzando su… lei no. Mi ha detto che era vero e che era difficile stare con me e…” la mia voce si ruppe.

“Char, non sono emotivo. Sono sensibile e tutto ma… amavo veramente Danielle. Quello che mi ha fatto, mi ha distrutto. Mia madre mi ha detto che quello che era successo mi aveva fatto perdere fiducia nelle persone… il fatto che mi importava veramente di lei è il motivo per cui ho detto che la rottura è stata reciproca. È vero. Non potevo stare con lei dopo quello. L-lei, beh, lei mi ha tradito. So che le persone possono superare gli errori, ma il fatto è che lei mi ha detto che non era stato  un errore…” la mia voce si ruppe di nuovo.
Chiusi la bocca e mi schiarii la gola.

Finii quello che stavo dicendo, “Quando ci siamo incontrati ad una festa, poche settimane dopo, ci siamo confrontati. Mi ha detto che mi amava, ma che aveva fatto la scelta giusta per lei. Non posso odiarla.  Odio quello che ha fatto. Odio il ragazzo con cui l’ha fatto. Praticamente ho passato le settimane successive in uno stato di depressione. Nessuno ha fatto  niente, perché non volevano spingermi oltre ai miei limiti. Sembra che mi sia avvicinato anche ad un punto di rottura, diverse volte. Il sorriso che fingevo, convinceva tutto il mondo. Ma quando ero da solo o con  ragazzi, non potevo far altro che sentirmi dispiaciuto per me stesso.”

“Neanche un giorno è passato, senza che io mi sia chiesto cosa avessi fatto di sbagliato. Continuavo a dare la colpa a me stesso per quello che era successo. Ho iniziato a dirmi stupidaggini; come se fossi stato un ragazzo migliore e se avessi passato più tempo con lei, cosa sarebbe successo. Tutto questo, aveva cambiato il modo in cui io vedevo le relazioni. In pratica, le evitavo. Mi dicevo che non ne valeva la pena, dolore, sofferenza.”

Charlotte batté gli occhi. La mia storia l’aveva fatta svegliare del tutto. Il suo volto era nascosto da una maschera di inespressività.
“Potrà sembrare stupido, ma finché non sei arrivata tu e ti sei seduta vicino a me su quell’aereo, ho passato il tempo a stare male per me stesso. Poi sei arrivata tu. Non sapevi chi fossi. Eri pronta a cambiare la tua vita. Eri simpatica e onesta e per la prima volta dopo due mesi, ho avuto una conversazione che non consisteva in qualcuno che si lamentava di come la mia vita facesse schifo.”

“Quando ti ho dato il mio numero, non sapevo che sarebbe successo tutto questo. Ma devo dirti che non cambierei niente.” Mi fermai per un secondo. Le accarezzai la guancia, arrivando al mento. “Quando avevo dodici anni, ho avuto la mia prima delusione d’amore.
Mia madre mi ha detto che a volte, devi aumentare il dolore per trovare una grande felicità. Penso che sia applicabile anche in questo
contesto, ma non riesco a cancellare quello che è successo nel passato. Mi ha reso molto più cauto, sono più attento a tutto- tutto quello che dico o faccio. Ecco perché sono così spaventato da dirlo a tutti. Per due mesi, sono stato male. Sei arrivata tu e improvvisamente, non odiavo più la mia vita. So che sembra sdolcinato, Char, ma è vero. Non so se riuscirei a sopportare un dolore del genere così presto. Non penso di riuscire.”

Sbattei le palpebre velocemente, nascondendo le lacrime che stavano iniziando a formarsi agli angoli degli occhi.

“Liam,” la voce di Charlotte si interruppe. Posò una mano sulla mia, che stava accarezzando la sua guancia. “Mi dispiace che quella ragazza ti abbia fatto quello che ha fatto! Non te lo meritavi ed è chiaramente una sua perdita. Sicuramente è pazza a non volere una persona fantastica come te.” Chiusi gli occhi. Le ferite erano state riaperte. Il mio cuore stava battendo fortissimo. “Non mi aspetto che tu guarisca in fretta. È un tipo di dolore che dura un po’ di tempo, ma ti prometto che io sono qui e ti aiuterò.”

Si spostò in modo tale da guardarmi negli occhi. Mi strinse in un abbraccio. mi baciò la guancia, stringendomi forte.

“Mi dispiace…” sussurrai, provando a scusarmi per un po’ di cose.

“No,” disse contro il mio collo. “Non hai niente di cui scusarti.”

 
MA BIEEEEEEN
Eccoci qui, con la seconda parte della serata tra Char e Liam. Non sono dolcissimerrimi?
Lasciatemi una recensioncina/ commento per dirmi cosa ne pensate del capitolo.
Passiamo ai ringraziamenti, eh sì, perché siete delle persone fantastiche e siete in tantissimissimeeee!!
GRAZIE A:
-chi recensisce sempre
-chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate, in particolare: molly95, Free_wolf
-chi legge ma non recensisce perché non ha voglia/è tropo pigro…. Beh, se volete lasciarmi un commentino, io non mi offendo, eh ;)
Ciaooo chicaaaass alla prossimaaa

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


HEY TU, SO CHE MI STAI LEGGENDO, LEGGI LO SPAZIO AUTORE IN FONDO. C’è UN PICCOLO AVVISO! GRAZIE <3
CAPITOLO 30

Charlotte’s POV

Le mie braccia erano ancora avvolte intorno a lui. I suoi occhi erano freddi. Il loro calore naturale era sparito, per colpa del dolore che provava tutto il suo corpo. Sembrava ferito. Sapevo che non c’era molto che io potessi dire per farlo stare meglio. Non è una di quelle cose che si possono aggiustare- ci vuole tempo.

Lo strinsi di nuovo a me, prima di allontanarmi, ma le sue braccia erano attorno a me, impedendomi di farlo, quindi rimasi vicino a lui.

“Non volevo…” provò a scusarsi ancora.

“Liam,” soffiai sul suo collo, “non voglio che tu pensi che questo cambi qualcosa. Tutto quello che è successo mi ha soltanto fatto arrabbiare con lei per quello che ti ha fatto.”

“È come se parlare di queste cose, riportasse a galla tutto quello che ho provato…” la sua voce si ruppe ancora. Stavano arrivando le lacrime.

Lo fermai, dicendogli che non c’era bisogno di dare spiegazioni.

“Perché non parliamo di qualcos’altro?” suggerii.

“Ti va se camminiamo fino all’hotel? Magari camminare e parlare mi aiuteranno. Poi, ti posso accompagnare a casa in macchina.”

Mi alzai dal divanetto e presi il mio drink per buttarlo nel cestino. Dopo averlo buttato, tornai da Liam che mi stava aspettando vicino alla porta. Ringraziammo la signora che lavorava lì, che ci augurò buona fortuna. Che donna gentile. Pensai tra me e me, perché avevamo bisogno di tutta la fortuna possibile.

Liam mi prese per mano, incrociando le nostre dita. Faceva freddo, ma il mio cuore stava battendo molto forte e mi teneva al caldo.
Una cosa che avevo notato quando ero con Liam era che non ero più nervosa, ma era come se fossi contentissima tutto il tempo- e
molto emozionata.

Dopo aver realizzato questo, risi. Liam mi guardò scettico. “Stavo pensando che quando sono con te…” mi fermai. Era imbarazzante
ammetterlo, “Il mio cuore batte più forte.”

“Ti rendo nervosa?” chiese divertito.

“Non più,” scossi la testa.

“Ti rendo…”

“Felice.” Conclusi la sua frase.

Dopo aver parlato di cose a caso, raggiungemmo il parcheggio dell’hotel. Entrammo nella sua macchina e iniziò a guidare verso il campus. Devo ammettere che non mi piaceva l’idea di separarmi da lui. L’avrò detto molte volte, ma passare il tempo con Liam era bello. La nostra era una di quelle relazioni dove non bisognava per forza comportarsi da coppietta tutto il tempo. Uscivamo e basta.
Non che non ci baciassimo. Quello andava più che bene.

“Abbiamo un intervista con Alan Carr domani,” mi disse Liam. “Ci chiede sempre se siamo single o no.”

“Mmmhmm,” risposi, chiedendomi se ci fosse una domanda implicita.

Prese un respiro profondo, “Vuoi che dica che non sono single?”

Ero sconvolta dalla sua domanda, “Liam, lo capisco se non lo vuoi dire,” gli dissi. “Ma se sei pronto a dirlo, sono pronta anche io.” Mi costò molto dirlo, ma se non fossi stata pronta ora, non lo sarei mai stata.

Finalmente, sfortunatamente, arrivammo al campus. Baciai Liam sulla guancia, prima di uscire dalla macchina e camminare verso il
mio dormitorio. Non ero molto lontano dalla porta dell’edificio, quando sentii qualcuno correre dietro di me. Erano quasi le tre di
mattina. Le persone che ci sono in giro a quest’ora, di certo non vanno a correre… probabilmente barcollavano a casa dopo una lunga
nottata in discoteca. Mi girai per vedere chi fosse.

Era Liam.

“Mi hai fregato,” boccheggiò.

Lo guardai confusa.

Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia. “Quello era il più patetico bacio della buona notte che io abbia mai ricevuto. Perfino quelli di mia madre sono meglio.”

Sorrisi, mentre mi stringeva a se. Guardandomi negli occhi si avvicinò. Chiusi gli occhi, rompendo il contatto visivo. Sentii le sue labbra
sulle mie, mandavano brividi per tutto il mio corpo. Con le dita, afferrò i passanti della cintura dei miei pantaloni e avvicinò ancora di più. Le sue mani si spostarono sopra i miei fianchi, mantenendomi disperatamente in posizione. Avvolsi le mie braccia intorno al suo collo, passando le dita tra i riccioli dei suoi capelli. Le sue labbra si muovevano sulle mie- come se avesse già dimenticato le sue ferite aperte, solo poco tempo prima. Mi strinsi ancora di più a lui, che mi lasciò delusa. Mi baciò un’ ultima volta, succhiando leggermente il mio labbro inferiore.

“Ora, questo si che è un bacio della buona notte,” ammiccò allontanandosi.

Lo guardai andare via, sperando che non lo facesse. Dopo che uscì dalla mia visuale, io rimasi ferma immobile dove mi trovavo, solo
perché le mie labbra si erano trasformate in gelatina per colpa del bacio e non ero sicura di riuscire a muovermi.

“Da quanto tempo sei qua?” una voce mi risvegliò dai miei pensieri.

Mi girai per vedere Madison, appoggiata alla porta.

“Sei rimasta scioccata? Allora deve essere davvero un bravo baciatore,” indicò il punto in cui Liam era scomparso.

“Da… da quanto tempo sei li?”

“Ti ho vista quando stavi venendo verso il dormitorio. Marisa mi ha detto di dirti che lei andava a casa di una sua amica. Una certa
Amalia. Dovevo venire a cercarti per dirtelo. Ti ho visto quando tu e Mr. Superstar avete iniziato a limonare. Avrei dovuto filmarvi e vendere il video per guadagnarci qualcosa.”

Camminò verso di me. Mi spinse verso le porte dell’edificio. “Andiamo. Su. Non puoi stare qui fuori tutta notte.”

Camminai attraverso la sala comune, dove vidi una ragazza che sembrava avere uno o due anni in più di me. “Era Liam Payne,
quello?” chiese.

“Chi, era Liam Payne?” scrollai le spalle, prima i lasciarla sola.

Camminai verso la mia camera, ancora stordita. Chiesi a Madison se voleva stare un po’ con me. Si scusò e rifiutò.

Invece, io mi avvicinai alla scrivania, presi il mio laptop e mi sedetti sul letto, poggiando la schiena al muro.

Salii su Twitter.
 
Sono più che sicura di aver visto @CharMac26 e @Real_Liam_Payne, limonare fuori dal dormitorio.
 
@CharMac26 mi segui? Sei molto carina!
 
@CharMac26 e @Real_Liam_Payne erano a Milkshake City. Appuntamento romantico all’una di notte.
 
@Real_Liam_Payne è stato visto con la sua possibile ragazza @CharMac26. Cliccate qui per i dettagli piccanti!
 
Ce ne erano un sacco di questo tipo. Chiusi Twitter e salii su Facebook. Oltre alle innumerevoli richieste di amicizia, c’erano dei post che i miei amici avevano lasciato sul mio diario. Scorrendoli, molti mi fecero ridere.

Commentai un po’ di post, prima di decidere che era troppo lavoro. Andai avanti e accettai l’amicizia di alcune persone che avevo
conosciuto a scuola.

La mia mail, fu l’ultima cosa che controllai. Avevo due account. Uno per i social network e uno per le persone a cui lo davo. Avevo sette
nuove e-mail.

Una era da parte di mia madre:

Charlotte,
                Chiamami tesoro. Ho girato su E News e sono più che sicura di aver visto la tua faccia. Tutti, qui, stanno impazzendo! Per favore, scrivimi!
Ti voglio bene, Mamma.

Ce ne erano un po’ da parte di amici. L’ultima che lessi era da parte di Chance. Ero sorpresa di vederla.

Da: Chance
A: Charlotte
Oggetto: Hey CMac

L’oggetto mi fece ridere. Chance era l’unica persona a chiamarmi CMac. È grazie a questo che ho inventato il mio nome di Twitter e di Tumblr. Avevo poi aggiunto CHAR perché mi piaceva di più di C ma Chance era l’ispirazione. Aprii la mail e ne lessi il contenuto.

Hey CMac,
                Spero che tu stia bene nel magnifico mondo di Londra. Sono ancora geloso del fatto che tu sia là. Mi manchi. Praticamente Creighton  fa schifo perché tu non sei qui. Non ho nessuno con qui ridere quando Soph e Meg fanno le idiote (quindi tutto il tempo…). Comunque sono felice che tu stia vivendo il tuo sogno.  Spero che le lezioni vadano bene- mi piacerebbe sapere dei tuoi professori inglesi.
                Per favore, non pensare che io ti stia scrivendo per le circostanze. Mi manchi davvero… spero che la vita ti stia trattando bene. Ho visto tutte le notizie sul tuo conto. Non lasciare che questo abbia la meglio su di te, non cambiare chi sei. Mi manchi- sei la mia migliore amica. Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, chiamami. L’offerta che ti avevo fatto prima che partissi è ancora disponibile. Non pensare che potrebbe cambiare.
Il tuo migliore amico ;)

Chance

Rilessi il messaggio tre volte. Erano le prime parole che ricevetti da casa che onestamente si preoccupavano per me- non quello che
stava succedendo con il mio nuovo famoso ragazzo, ma per me. Mi ricordai di quello che era successo alla festa che Chance aveva organizzato per la mia partenza. Mi disse che voleva essermi amico. Mi aveva ammesso che non mi odiava né era arrabbiato. Sapeva che stavo facendo quello che era meglio per me, ma nonostante i nuovi amici che mi sarei fatta, ci sarebbe sempre stato per me.

Magari volevo lasciare Omaha perché era piccola e non succedeva mai niente di emozionante, ma la piccola cittadina, mi aveva regalato dei buoni amici. Solo perché ero amica di Chance da quando avevo undici anni, sapevo che stava dicendo la verità. Ecco perché presi il  mio telefono, cliccai il mio tasto di chiamata rapida e cliccai sul suo nome.

“Pronto?” la sua voce arrivò ovattata dal telefono. “Sei davvero l’unica ed inimitabile?”

“Hey, Chance.”

“Hey, migliore amica. Puoi aspettare un secondo?”

Sentii una porta aprirsi e chiudersi, seguita da delle urla- era nel corridoio. Poi un’altra porta si aprì e si chiuse.

“Scusa,” disse una volta che poté  parlare. “Come va la vita?”

Sospirai, “Possiamo parlare di altro, che non sia la mia vita?”

“Char, sembri sotto shock.”

“Lo sono, ma non in quel senso…”

“Baci da superstar…?” mi prese in giro.

“Possibile,” risi. “Ma seriamente. Come stai?” ho bisogno di parlare con qualcuno da casa che non mi rompa per quello che sta
succedendo adesso.”

“E Megan e Soph?” sembrava sorpreso di essere quello che avevo chiamato.

“Sono impazzite.”

“Oww, mi dispiace.”

“Non è un problema. È scioccante, lo so. Ma…”

“Non c’è bisogno che tu dica altro,” disse, “Sono sicuro di aver capito…”

“Si…”

Mi mise al corrente di quello che stava succedendo nella sua vita. Era come se tutto fosse tornato alla normalità. Si, eravamo usciti insieme per tre anni. C’eravamo lasciati, ma le cose non erano mai state imbarazzanti tra noi. Il rapporto che c’era tra di noi… era strano. Era l’unico modo in cui potevo descriverlo.

“Ho un appuntamento domani,” ridacchiò.

“Lei è brutta,” sentii il suo compagno di stanza, Josh, dire. Josh era un giocatore di basket  che aveva incontrato Chance ai corsi estivi.

“Stai zitto, Josh. È solo geloso.”

“È una nerd?” lo tormentai.

“No, veramente è una giocatrice di basket- e per essere chiari è più bassa di me. Non ti preoccupare.”

“Si, perché  tu non puoi assolutamente uscire con qualcuno più alto di te, vero piccolo ragazzino?”

Rise.

Dopo avergli parlato per un po’ di tempo, gli dissi che dovevo andare. Stavo per stare sveglia tutta notte e avevo lezione alle nove.

Avevo bisogno di dormire prima che la matematica si impossessasse del mio cervello.

“Chiama quando vuoi, CMac. È stato bello sentirti. E spero davvero che tutto vada a posto.”

“Grazie Chance.”

Stavo per addormentarmi, quando ricevetti un messaggio da Marisa.

Delle foto di te e Liam che limonate sono su Tumblr… vi baciavate di fronte al dormitorio?

Mi colpii la testa. Non c’era più via d’uscita.
 

MA BIEEEEN
Beh, non so che dire… siete tantissimerrime e aumentate ogni giorno di più :)
Mi rendete una ragazza feliiiiice!
Vorrei tanto scrivere qualcos’altro, che magari riguarda il capitolo, ma devo volare perché devo studiare inglese per la verifica di domani… eh sì, non basta dire alla prof che sto traducendo una ff… mannaggiolina!!
Passiamo velocemente ai ringraziamentiiiiiii!!
GRAZIE A:
-chi recensisce sempre :)
-chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. In particolare a 22carly_liam
-chi legge ma è troppo pigro per recensire… sono una di voi girlsss HIGH FIVE! Comunque, se volete lasciarmi un piccolo commentino, non mi offendo eh ;)
AVVISO IMPORTANTE
Purtroppo ragazze, devo fare una piccola pausetta… non durerà tanto una settimana e mezza, quindi non posterò questo venerdì ma venerdì prossimo… scusate, ma sono davvero presa con la scuola e anche se ho un bel po’ di capitoli pronti, voglio portarmi avanti e lasciarvi respirare… e respirare io ovviamente :) mi mancherete tantissimissimo!!
Bene, ora torno a fare inglese… ciaooooooo belleeeeeee!!

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


CAPITOLO 31

Charlotte’s POV

“Faccio dei pop-corn!” esclamò Harry saltando sopra al divano, quasi colpendo la testa di Liam.

“Troppo tardi,” gli porsi la ciotola di pop-corn. Lui l’afferrò  e se la portò via. Mi girai e presi una seconda ciotola dal bancone, “E questo
è il motivo per cui ne ho fatte due!”

Due giorni erano passati abbastanza velocemente. Le foto di noi due che ci baciavamo si erano sparse molto velocemente, facendomi
evitare Twitter e Tumblr. Non ho mai lasciato il campus. Continuavo però a messaggiare con Liam che non la smetteva di scusarsi per
quello che stava succedendo.

I ragazzi avevano invitato me, Amalia, Lauren e Marisa al loro hotel per vedere l’intervista. Dopo un pizza party, eravamo tutti pronti a guardare Alan Carr.

“Notizie scottanti.” Zayn ammiccò, “Chi è emozionato?”

Mi sedetti vicino a Liam. Sembrava nervoso, quindi mi avvicinai a lui e mi accoccolai, facendolo sorridere. Con una sola mossa, mise il suo braccio attorno alle mie spalle e posò in modo protettivo, la mano proprio sopra il mio fondoschiena . Sorrisi nell’incavo del suo collo, guadagnando un bacio in fronte.

“Manca un minuto,” Niall e Amalia entrarono nella stanza.

“Louis?” lo chiamai. Lui girò la testa verso di me, perché prima stava parlando con Lauren. Annuii in direzione di Niall e Amalia,
“Labbra rosse?”

Louis ammiccò a me, prima di continuare a fare i versi a Niall e Amalia.

Zayn che aveva il braccio intorno a Marisa- non in modo romantico ma nel modo in cui ti piace qualcuno e stai facendo una mossa,
senza in realtà fare una mossa- prese il telecomando e accese la televisione.

 

INTERVISTA

“Due anni fa, erano solo cinque ragazzi che non si conoscevano. Tutto quello che avevano in comune era la passione per il canto. Ora, sono la boy band più famosa di tutto il mondo! Date il benvenuto agli ONE DIRECTION!”

Il pubblico esplose in un applauso mentre Better with the Lights off riempiva lo studio. Cinque ragazzi perfetti scesero dalle scale. Harry
Styles arrivò per primo, indossando un blazer blu scuro, una maglietta bianca e dei pantaloni cachi. Louis Tomlinson lo seguì, indossando dei pantaloni rossi, una maglietta bianca a righe blu e un paio di bretelle. Liam Payne e Niall Horan entrarono insieme.
Liam era vestito con una camicia a quadri e dei jeans scuri. Per una volta la camicia era sbottonata, rivelando una maglietta bianca sotto. Niall stava indossando dei pantaloni cachi e una polo rossa. Zayn Malik arrivò per ultimo, ma di certo non per importanza.
Indossava dei pantaloni blu, una camicia abbottonata fino al collo e una giacchetta blu.

“Benvenuti, ragazzi, benvenuti!” Alan Carr esclamò, mentre i ragazzi si accomodavano sul divano. “Come state, oggi?”

“Bene!” i ragazzi risposero all’unisono.

“Tu come stai?” chiese Louis.

“Bene, bene grazie. Chi vuole da bere?” chiese. Spostando la sua attenzione su Harry, scosse la testa. “Guarda chi è grande abbastanza! Voglio saperlo, quante volte è tornato a casa completamente ubriaco, eh Louis?”

I ragazzi risero e Harry sorrise imbarazzato.

“Scherzi a parte… per ora… voi ragazzi siete un vero problema, ora, vero?”

Liam rispose alla domanda, “Non ci consideriamo un problema, ma è incredibile continuare a vedere il numero dei fan che cresce.”

“Ma voi avete questo tour mondiale, presto, vero?” continuò Alan. “Voglio dire, siete famosi anche in America! Significherà pur qualcosa!”

“Si, sai, amiamo le nostre fan e apprezziamo anche le fan americane. Sappiamo che ci sono molti artisti la e pensare che loro
supportano un gruppo di cinque ragazzi che vengono da un piccola città da molto lontano, è davvero speciale.”

“Sei nervoso ad andare là, Niall? Andrete in tutti i cinquanta stati? È impressionante.”

“Sarà molto divertente. Siamo tutti molto emozionati perché è una cosa fantastica. Allo stesso tempo siamo nervosi, perché non
sappiamo se faremo sold out ad ogni show.”

Alan Carr ridacchiò, “Queste fan americane amano il vostro accento. Sicuramente saranno in fila per molto più che un concerto!”

I ragazzi scoppiarono a ridere.

“Visto che farete un tour come questo , immagino che non vi importi di trovare una ragazza al momento. Vero Niall?”

“Aw, beh la mia ragazza viene con noi.” Niall annuì, fiero di sé stesso.

“Bus del tour. Posto imbarazzante per…” non ebbe la chance di finire la frase perché i ragazzi stavano ridendo molto forte.

“E tu Louis? Nessuna ragazza per te?”

“No,” rispose Louis.

“Aww, non va bene così. Alcune ragazze americane sono davvero sexy, puoi provare laggiù.”

Louis rise, “Vedremo. Si, vedremo.”

“Harry, come abbiamo accennato prima, hai diciott’anni ora, quindi quelle relazioni che prima erano illegali sono diventate legali. Sai l’altro giorno ero su Tumblr, perché cos’altro posso fare nel mio tempo libero? Ho letto un post che diceva: Harry Styles: la ragione per cui mia madre ha più possibilità di me, di uscire con gli One Direction. Cosa mi dici?” l’ultima frase era appena udibile per colpa delle sue risate.

Le guance di Harry diventarono rosse, mentre si copriva la bocca con la mano.

“Ehm. Non ne so nulla…”

“Si, okay, forse è la verità. Ma passiamo a quei casinisti laggiù.” Si spostò gli occhiali in giù, guardando Zayn e Liam.

I due ragazzi sorrisero in imbarazzo.

“Zayn Malik!”

“Si…?”

“Chi è Marisa?”

“È una buona amica.”

“Solo un’amica?”

“Si, solo un’amica. Vedremo come andranno le cose.”

“Ohhh! Stai facendo il filosofo con noi? Come l’hai incontrata?”

“È un’amica di un’altra amica.” Rispose Zayn.

“E per caso l’altra amica è la ragazza in questa foto?” Alan indicò lo schermo alle sue spalle, dove comparve una foto mia di Liam che
ci baciavamo di fronte al mio dormitorio.

Il pubblicò trattene il respiro.

“Liam, Liam, Liam,” i ragazzi stavano sorridendo al loro amico. “Cosa abbiamo qui?”

“Uhm…” Liam non sapeva cosa dire.

“È la signorina Charlotte?” gli venne chiesto?

“Si,” rispose Liam.

“Raccontaci un po’ di lei. Charlotte MacDermott, vero?”

“Si.”

“È qui per la scuola?”

“Si.”

“Come l’hai incontrata?”

“Era seduta vicino a me sull’aereo da New York.” Lo informò Liam.

“Un bel po’ di tempo fa, vero? Due mesi? Avete nascosto la vostra relazione per così tanto tempo?”

“No. Usciamo e basta.”

“Se quello lo consideri uscire e basta, sono curioso di sapere cosa intendi per sbaciucchiarsi.”

Ancora una volta la risata dei ragazzi riempì lo studio.

“È molto bella,” Alan Carr disse a Liam.

“È fantastica,” il sorriso di Liam era genuino.

“Cosa pensate di lei, ragazzi?”

“È davvero fantastica,” rispose Niall.

“E fa Li-Li felice- più felice di prima. Quindi è meravigliosa. Tutto noi andiamo molto d’accordo con lei.” Commentò Louis.

“Quindi lei è la tua ragazza? Dritto al punto. Si o no?”

“Si. Onestamente è incredibile.”

“Davvero adorabile. Beh, ecco a voi signore e signori. Confermato proprio qui. Andate a twittare le vostre congratulazioni a
@Real_Liam_Payne e @CharMac26. A tra poco con gli One Direction!”
 

Charlotte’s POV

“Awe, guardate la,” Zayn canticchiò indicandoci.”

Sorrisi a Liam che stava aspettando la mia reazione. Lo baciai.

Non avevo niente da dirgli- non c’era niente da dirgli. Invece, mi tirò sul suo petto, stringendomi tra le sue braccia.

Provai a tirare il mio telefono fuori dalla tasca. Aprii Twitter e scrissi un nuovo Tweet, per la prima volta dopo settimane.

A guardare Chatty Man con @Real_Liam_Payne <3

Lo twittai prima di cambiare idea.

Guardai Liam, sapevo che mi stava guardando. Sorrise. “Credo che sia arrivato il momento, eh?”

Mimò le mie azioni, tirando fuori dalla tasca il suo telefono. Prima di tutto mi seguì su Twitter e poi scrisse.

Pza prty cn @CharMac26 followatela <3

Mi misi a ridere. “Sei il peggior scrittore di Tweet del mondo!”

“Ho soltanto 150 caratteri!” si scusò.

“Beh, quelli erano poco più di trenta con una grammatica improponibile! Avevi altri 120 caratteri da usare!”

“Oh, ti è piaciuto!” rise.

“Mmm, no,” gli colpii il petto.

Intrappolò le mie dita e tirò le mie braccia dietro al suo collo. Mi sollevò, facendomi sedere sulle sue gambe. Poggiai la testa sul suo
petto. Era tardi. Ero stanca. E accoccolarsi non era una cattiva idea.


MA BIEEEEEEEEEN
Eccomi qui, come promesso, con il capitolo 31!! Non posso credere di aver tradotto così tanto!!
Beh, non  mi sono del tutto ripresa da questo studio intensivo, ma ho provato ad andare avanti!!
Allooooora, eccoci qua con l’intervista tanto attesa. Io personalmente l’attendevo tanto, non so voi… ;)
Sono teneri teneri quei due!! Beeeeeelli loooro.
Vi devo ringraziare di cuore perché siete bravissime e pazientissime!!
GRAZIE A:
-chi recensisce sempre
-chi ha messo la storia tra preferite/seguite/ricordate, in particolare a: marty12, ElectraElthanin_Slytherin e stew_
-chi legge ma è troppo pigro per recensire… go girls, sono una di voi… ma se avete voglia di lasciare una recensioncina/commento, non mi offendo, eh ;)
Alla prossimaaaaaaaaa

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


CAPITOLO 32

Charlotte’s POV

Guardammo il resto dell’intervista, anche se  risultò più difficile del previsto. Liam stava tracciando delle linee immaginarie sulle mie gambe. Provavo in tutti i modi a nascondere i brividi che mi causava. Con a coda dell’occhio, guardai Liam che stava ancora guardando la televisione. O non sapeva che mi stesse torturando con il suo tocco o lo sapeva ma fingeva di non saperlo- ad ogni modo, mi fece sorridere.

Girai la testa per vedere le altre persone nella stanza. Con grande stupore, notai che Niall e Amalia non si stavano baciando. Visto che erano insieme da due mesi, senza separarsi per lavoro, il loro bisogno l’uno dell’altra era lentamente diminuito. Ora, Amalia aveva la testa appoggiata al petto di Niall e lui stava giocando con i suoi capelli.

Mi voltai ancora per vedere Lauren in mezzo a Louis e Harry. Erano un trio inseparabile. La relazione di quei tre mi affascinava. Un minuto prima,
Lauren era sulle spalle di Louis, mentre lui correva in giro, gridando stupidaggini tipo “AL FUOCO, AL FUOCO.” Il secondo dopo Harry e Lauren si
prendevano gioco di Louis, provando a tirargli i gavettoni. Erano come tre piccoli immaturi di sette anni.

Mi girai e vidi Zayn e Marisa. Il braccio di Zayn si era spostato dal retro del divano alla spalla di Marisa. Lei mi beccò a guardarla. Ammiccai e lei sorrise. Si avvicinò di più a Zayn e lui la strinse di più a sé.

Risi lievemente, attirando l’attenzione di Liam.  Lui spostò il suo peso sotto di me.  Lo guardai sbattendo le ciglia. Il suo sorriso letale mi fece contorcere lo stomaco. I disegni che stava tracciando sulle mie gambe, stavano salendo sempre più su, facendomi sospirare. Non so se Liam potesse sentirmi o se lo sapesse, ma era completamente divertito dal modo con cui le sue azioni avevano effetto su di me.

“Smettila,” mormorai. “Ci sono altre persone nella stanza.”

“Quindi stai dicendo che se non ci fossimo, non gli diresti di fermarsi?” mi girai per vedere Louis che ci stava guardando.

“Oh, andiamo Lou, lascia la coppietta in pace. Sono solo felici che non devono più nascondere la loro relazione,” lo show era finito e Louis aveva
spostato l’attenzione su di noi. Harry era divertito tanto quanto Louis.

Liam sussurrò qualcosa che non riuscii a capire, ma non importava, perché improvvisamente si alzò sotto di me. Mi mise per terra e prese la mia mano, portandomi nel corridoio. Aprì una porta che portava ad una camera con due letti, un divano e una TV.

“A volte vorrei spingerli giù dalla finestra, così mi lascerebbero in pace, in momenti come questo.”

“Momenti come questo in che senso?” gli chiesi ammiccando.

“Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando.” La mia mano era ancora nella sua, mi trascinò sul divano e accese la TV.

Era un momento che sarebbe potuto diventare imbarazzante, ma con Liam, non c’era mani un momento imbarazzante.

“Allora, come va?” chiese, la televisione era da sfondo.

“Va bene. Meglio di come mi aspettassi.” Scrollai le spalle. Non avevo postato niente né su Facebook né su Twitter, prima di sta sera, ma avevo
controllato quello che le persone dicevano. Alcuni commenti mi facevano ridere. Mi ricordavo come ci si sentiva quando avevi una cotta per qualcuno di famoso e poi scoprivi che lui aveva una fidanzata. Voglio dire, Nick Jonas e Miley Cyrus. Ma era strano pensare che io fossi il bersaglio di tutto questo odio.

“A casa? Cosa pensano?”

Alzai le spalle, “Non parlo con mia mamma da un po’. Ogni volta che chiamo, finisco per parlare con una delle mie sorelle o con la loro babysitter. Mio
fratello non ha mai voglia di parlarmi. Gli impegni dei miei genitori sono molti e se aggiungi la differenza d’orario, è impossibile.”

“Oh,” poteva sentire il mio dolore. “Mi dispiace, so come è difficile.”

“È più facile quando sei circondata da persone fantastiche.”

“Grazie.” Sorrise.

Gli diedi una gomitata che lui ricambiò.

“I tuoi amici americani?” continuò a chiedermi.

“Beh…” mi fermai. “Megan e Sophia sono completamente ossessionate dagli One Direction.”

“Oh,” sapeva cosa intendevo. “brutto. Mi dispiace.”

“Non è colpa tua,” gli dissi. “Cinque ragazzi fantastici, inglesi e con voci da angelo, sono difficili da resistere.”

“Continua a fare complimenti; mi piacciono!”

“Oh, piantala.”

“Allora, quest’anno è il terzo anno che stiamo insieme, come gruppo. Andiamo a casa del patrigno di Harry, la prossima settimana, per una festa.”

Lo guardai sospettosa. “Dovrei preoccuparmi?”

“Ehm, no, perché noi, beh io, voglio che tu venga.” Mi guardò speranzoso.

“Non so. Non vorrei intromettermi.” Era vero, non volevo intromettermi, ma non volevo andare contro ai miei valori morali. Si, avevo diciott’anni, quasi
diciannove. Si, c’erano delle camere di ragazzi nel mio dormitorio, ma non ero quel tipo di ragazza.

“No, no. Amalia e Lauren vengono di sicuro. Vogliamo che anche tu e Marisa veniate! Sarà divertente. Si può fare il bagno in piscina, fare un falò,
giocare a attacca la coda su Harry…” disse, facendomi ridere.

“Va bene, parlerò con Riss.”

“Bene.” Sorrise.

Si stava facendo tardi, ma non volevo andarmene. Marisa non era venuta a chiamarmi, quindi ero contenta quando Liam prese la coperta dal suo letto
e ci mettemmo a guardare un film. Liam fece partire The Blind Side, che era uno dei miei film preferiti.

“Sai che piango, ogni volta che guardo questo film,” dissi a Liam.

“Davvero?”

“Si.”

“Che carina.”

Si distese e mise i suoi piedi sul tavolino di fronte al divano. Mi tirò a se e io poggiai la mia testa sul suo petto. Ci coprì con la coperta e mi strinse.

Mentre il film andava avanti, potevo sentire i miei occhi, chiudersi. Non potevo addormentarmi- non ancora. Non dormivo abbastanza. Ed ero anche
distratta.

Spostai lo sguardo dal televisore a Liam, lui mi stava guardando. Non pensavo che mi stesse guardando, ma poi realizzai che ero sdraiata su di lui.

“Annoiata?” chiese.

“Mmm,” mormorai.

“È un sì o un no…?”

“È un forse.” Il suo stomaco si mosse sotto di me. Stava ridendo. “Ma sono anche stanca.”

“Hai intenzione di addormentarti su di me ancora?”

“Non era programmato… ma se non ti piace l’idea, me ne vado a casa a dormire.”

Mi alzai e posai la coperta sul divano. Stavo trattenendo il respiro e pregavo che non mi lasciasse andare via.

“Um, no.” Le sue mani mi afferrarono i polsi facendomi girare. Questo mi fermò dall’aprire la porta ed andarmene.

“Che c’è?” chiesi innocentemente.

“Stai qua.” Le luci della stanza erano ancora spente da quando avevamo iniziato a guardare il film.

“Che razza di ragazza pensi che…”

“No! Non in quel senso!” negò prontamente Liam. “Non andartene.”

Mi fece girare completamente, mi strinse in un abbraccio e prima di lasciarmi andare. Spostò i miei capelli da davanti i miei occhi, spostando poi la mano
lungo la mia mandibola.

Prese le mie mani ancora una volta, posandosele sul petto, prima di avvolgermi con le sue braccia, le sue mani giocavano con il bordo della mia
maglietta.

“Questo mi ricorda di due sere fa…” sussurrai. Lui rabbrividì per il mio respiro caldo sul suo volto.

“Il vero bacio della buona notte…” sussurrò a sua volta.

“Mmhmm,” canticchiai.

“Solo che…”

“Solo che, cosa?”

“Solo che nessuno ci sta guardando, questa volta…”

“Vero.”

“E non deve per forza essere un bacio della buona notte.”

Lo guardai. I suoi occhi castani erano incollati ai miei. Le sue mani si fecero strada sulla mia schiena, stringendomi a sé. Le sue labbra si avvicinarono,
andando però a baciare il punto proprio sopra le mie labbra. Le mie mani erano ancora sul suo petto, potevo sentire battito del suo cuore, aumentare, mentre baciava il contorno delle mie labbra.

“Sei… un tentatore…” provai a dire.

Le mie labbra, sfiorarono la sua pelle, facendolo smettere. Delle labbra soffici incontrarono le mie. Lo baciai dolcemente, le nostre labbra si muovevano
insieme. Le mie braccia finirono intorno al suo collo, avvicinandomi di più a lui. Le mie dita erano tra i suoi capelli. Troppo presto, le sue labbra
lasciarono le mie, ma si attaccarono alla mia guancia.

“Allora,” disse tra un bacio e l’altro, “Starai… qui?”

“Mmm.”

“È un sì o un no? E non ti azzardare a dire che è un forse.”

Mantenne le sue braccia attorno ai miei fianchi. Camminando all’indietro, mi tirò sul divano. Si sdraiò e poi fece sdraiare me- la mia schiena era contro al suo petto. Mi concentrai sulla TV mentre lui mi stringeva a sé.

Spostò i miei capelli dal mio collo, cominciando a lasciare dei baci sulla mia pelle.  Si spostò sulla mia mandibola, prima di lasciare un bacio dolce sulle mie labbra.
 
 
MA BIEEEEEEEEEEN
Beh, direi che anche questa settimana ho fatto un casino… avrei dovuto postare anche martedì, ma la scuola mi sta tirando scema!! Non sono un robot!! Sono una persona! Ma loro, evidentemente non lo capiscono.
Cooomunque, vorrei ringraziarvi tutte quanteeeeeeeee, siete tantissime. Purtroppo per colpa della scuola non riesco a ringraziarvi come si deve… sono stravolta, ma dovevo postare per voi!! Perdonatemi se non vi ringrazio singolarmente, la prossima volta ringrazierò tutte, promesso.
Alloooora, cosa ne pensate del capitolo?? Fatemelo sapereee chicaaaaas!
Capite che la scuola mi sta facendo impazzire, vero? Bah, basta così. Mi ritiro nel mio antro magico a creare una pozione per eliminare la scuola ;)
Alla prossima (Martedì!)

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


CAPITOLO 33

Charlotte’s POV

Mi svegliai per colpa dei raggi del sole che illuminarono la stanza. Rotolando e stiracchiandomi, sbadigliai. La sera prima era stata fantastica. Guardai dall’altra parte della stanza per vedere Marisa ancora nel suo letto. Anche se coperta dalle lenzuola, potevo vedere la luce proveniente dal suo telefonino.

“Come sta Zayn, questa mattina?” borbottai con voce assonnata.

“Buon giorno raggio di sole,” sorrise voltandosi verso di me, mettendo il suo telefono in stand by. “Come hai dormito?”

“Come un bambino,” mormorai.

I ricordi della notte precedente riaffiorarono- l’intervista- il fatto che potevamo finalmente uscire in pubblico senza dover negare niente- essere andata in camera di Liam- alzarmi per tornare a casa… il ricordo seguente mi fece sorridere.

Mi aveva portato sul divano, dove mi ero addormentata tra le sue braccia. Marisa e Zayn ci trovarono così alle quattro di mattina. Marisa mi aveva
svegliato. Dovevo ancora chiederle cosa aveva fatto con Zayn per tutto il tempo, ed ero più che sicura che anche lei avesse qualche domande da fare.

“Sono molto stanca,” mormorai, riportando le coperte sul mio corpo.

“Oh, no. Non lo sei!” Marisa si alzò dal suo letto e venne vicino a me. “Svegliati!” cantò nel mio orecchio. “Voglio sapere quello che è successo ieri
sera!”

“Più tardi,” sorrisi. Ovviamente anche io volevo sapere quello che è successo tra lei e Zayn. Era la prima volta che gli scriveva così presto la mattina…
sempre ammesso che fosse ancora mattina. Ma non avevo voglia di darle tutti i dettagli della sera precedente.

“Andiamo Char! Alzati! Veramente non c’è neanche bisogno che tu ti alzi! Dimmi soltanto quello che è successo fino al momento in cui vi siete
addormentati insieme!”

“Marisa, lasciami dormire!”

“Bene… allora non ti dirò la grande notizia.”

Grugnii, “Che grande notizia?”

“Sono incinta.” La sua voce era a terra.

“COSA?” mi alzai di scatto trovandomi la sua faccia, poco distante dalla mia.

“Stavo scherzando.” Rise. “Allora, visto che ora sei sveglia…”

Presi  il mio cuscino e lo tirai in faccia a Marisa. “Puttana!”

“Magari lo sono, magari no,” ammiccò.

“No, no, no. Non è divertente.”

“Chi è che sta ridendo?”

“Non l’hai fatto…”

“È vero…” ci fu una lunga pausa che mi fece sussultare, “che non l’ho fatto.”

La colpii con il cuscino, ancora. “Non è divertente!”

“Invece lo è. Allora, come siete arrivati al punto in cui stavate… beh, dormendo abbracciati?” ammiccò.

“Non dirlo in quel modo,” sbottai.  “Lo fai sembrare peggio di quello che è stato.”

“Non posso sapere quanto è stato osé, perché TU NON ME LO DICI!”

Sorrisi, notando quanto sforzo stesse facendo per ottenere informazioni. Non era successo niente di eccitante- niente che gli altri potessero considerare
eccitante. È importato molto per me, però. È stata una serata fantastica ed ero triste che fosse finita.

“Ok, ok,” presi il mio cuscino e lo posai sul muro e mi ci appoggiai.

“Allora siamo andati in camera sua e abbiamo parlato. Poi abbiamo visto un film. Ero stanca così avevo deciso di andarmene, ma lui mi ha chiesto di
restare, baciandomi, poi mi ha tirato sul divano e ci siamo addormentati.” Scrollai le spalle. Sembrava molto più noioso detto a voce, che nella mia testa.

“Allora, quel bacio, deve essere stato abbastanza bello,” rise.

Questa volta, io ammiccai a lei.

“Lo sapevo!” alzò il pugno in aria.

“Quindi? Cosa è successo tra te e Zayn, ieri sera?”

I suoi occhi luccicarono, mentre le sue labbra si piegarono in un enorme sorriso.

 

La notte precedente- Marisa’s POV

Liam portò Charlotte fuori dalla stanza.

“Oh santo cielo,” Louis rise. “Dovremmo tenere d’occhio quei due.” Iniziò ad alzarsi. Non  credevo  che li avrebbe seguiti ma apparentemente lo avrebbe
fatto.

Zayn posò una mano sulla spalla di Louis, forzandolo a rimanere seduto. Lauren scosse la testa. “Lasciali stare, Lou.”

Louis piagnucolò. “Ma non ho niente di meglio da fare!”

“Certo che ce l’hai,” Lauren si alzò e gli tese una mano. “Sto morendo di fame. E voi non avete niente da mangiare. Vieni con me?”

Dopo un po’ di esitazione,  il ragazzo prese la mano della sedicenne e insieme si diressero alla porta.

“Hazza?” Lauren chiamò.

Harry accettò l’invito e li raggiunse alla porta, poi se ne andarono.

Niall e Amalia si scusarono, lasciandomi sola con Zayn.

“Spostiamoci su quel divano.” Annuì Zayn in direzione del divano di fronte alla televisione, quello su cui eravamo  era laterale. Il suo braccio si spostò da
attorno alle mie spalle e andò a sedersi sull’altro divano. Lo seguii prendendo una coperta da dietro il divano.  Stavo congelando. Quando mi misi in
piedi di fronte a Zayn, lui mi tirò a sé.

Posai la mia testa sul suo petto e tirai la coperta sopra di noi, così da coprirci.

“Hai freddo?” sussurrò al mio orecchio, scaricando una scia di brividi per  tutta la mia spina dorsale.

Non sono una romanticona e odiavo sentirmi vulnerabile, ma in quel momento non mi importava.

“Si,” scrollai le spalle. Non era il modo giusto di rispondere. La mia voce sarebbe dovuta essere dolce e sexy, invece era squittente e brusca.
Improvvisamente mi sentii insicura. Odiavo sentirmi in quel modo. non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Non mi ero mai sentita così con
qualcuno. Mai!

“Vieni qua,” mi avvolse tra le sue braccia, avvicinandomi al suo corpo, condividendo un po’ di calore corporeo. “Meglio?”

“Si,” provai a rilassarmi ma il mio stomaco era teso. Presi un respiro profondo e il suo profumo mi riempi le narici.

“Tutto bene?” chiese. Sembrava che sapesse che c’era qualcosa che non andava. “Va bene,” indicò il suo braccio attorno alle mie spalle, “se sto così?”

Mi sentivo in colpa per essere così imbarazzante. Non ero così di solito e non riuscivo  capire perché mi stessi comportando in quel modo.

 

Presente-Marisa’s POV

“ASPETTA!” Charlotte interruppe la mia storia. “Ti piace mooolto più che come amico!”

La zittii, facendola stare in silenzio per farmi continuare.

 

La notte precedente- Marisa’s POV

“No, no, va bene.” Lo rassicurai. “Sono solo nervosa- scusa. Non so perché mi sto comportando così.”

“È tutto ok,” mi tranquillizzò con lo sguardo. “Non metterti fretta. Lo capisco. Credo che io mio cuore stia battendo così forte che potrebbe cedere.
Grazie a Dio c’è la TV, se non sono sicuro che si sentirebbe dall’altra stanza.”

La sua frase mi fece calmare, perché mi confermò che anche lui era nervoso. Presi un altro respiro profondo, per poi rilassarmi contro di lui. Strinse la
stretta  sul mio braccio, dicendomi che andava tutto bene. Chiusi i miei occhi. Zayn era dietro di me a guardare la televisione. La sua mano iniziò a
giocare con i miei capelli. Lui non sapeva che mi piaceva un sacco quando le persone giocavano con i miei capelli. Mi fece  calmare. Senza saperlo, mi
stava facendo sentire meglio.

“Allora, com’è la scuola?” chiese, forzandomi a riaprire gli occhi.

“È bella. Molto più bella e piena divertente grazie a voi,” risi.

“Oh, di solito noi rendiamo la vita di tutti un po’ più movimentata. Ci piace divertirci.”

Sorrisi, “L’ho notato.”

“Com’è essere lontano dalla tua famiglia? scommetto che tu e Char siete nella stessa barca.”

“Si,” dissi con un sorriso. “Comunque, credo che a lei manchi la sua famiglia molto di più di quanto a me manchi la mia. Sembra triste quando parla con i
suoi fratelli al telefono.”

“È difficile essere lontani dalla famiglia, anche quando sei in grado di farlo funzionare. Credo che sia una cosa che abbiamo un comune.”

“Specialmente Niall, essere qui, molto lontano da Mullingar, scommetto che è molto difficile per lui.”

“Si, a volte. Credo che questo sia il motivo per qui Amalia è così importante per lui. So che sembra che loro non facciano altro che baciarsi, ma lui ci sta
molto male quando non sono insieme. Non è perché è appiccicoso. Più che altro è perché lei è l’unica parte della sua famiglia che lui ha qui. Il che non
ha senso, ma per la signora Sorin, Niall  come un figlio. Lauren è come una sorella. Beh, veramente la signora Sorin e Lauren sono la nostra famiglia. È
grazie a Louis che loro sono con noi.”

Scossi la testa sorridendo, “Ho visto la foto di Louis e Lauren di quando erano piccoli. Erano così carini. Non sapevamo che si conoscessero da
Doncaster.”

“Oh si, si conoscono da molto, molto tempo. È divertente perché Lauren e Louis sono sempre andati d’accordo, molto di più di Louis e Amalia- non che
litighino, è solo che Lauren e Louis sono più vicini. Sono anche molto distanti d’età. Louis farà ventun anni la vigilia di Natale e Lauren ne farà
diciassette una settimana dopo.

“Devo dire che il loro rapporto, anche con Harry è davvero incredibile.”

Zayn rise. “Si, si è vero.”

La conversazione si fermò e noi concentrammo la nostra attenzione sulla TV. Pochi minuti dopo, Zayn la riportò su di me.

“Quindi, io e i ragazzi, andremo in Irlanda Martedì per pubblicizzare il cd,” mi disse emozionato.

“È fantastico! Sono gelosa. Niall sarà contentissimo.”

“Si. sarà davvero divertente. Comunque, torneremo Giovedì notte. Venerdì andiamo a casa del patrigno di Harry per passare del tempo tutti insieme.

“Un party degli One D? scommeto che sono i party migliori di sempre.”

Sorrise. “Scommetto che hai ragione. Vogliamo che tu e Char veniate a passare il weekend con noi.”

“Davvero? Non vorrei intromettermi,” dissi.

“Oh, no. Lauren e Amalia vengono. Vogliamo che anche voi due veniate!”

“Ne parlerò con Char, ma sono sicura che andrà bene per lei.”

“Beh, voglio dire, anche se lei non venisse, tu verresti, vero?” improvvisamente era diventato nervoso. “Insomma, io vorrei che tu venissi…”

Anche se la stanza era buia, avevo paura che lui potesse notare l’arrossirsi delle mie guance.

Provai a sorridere timidamente, “Voglio venire, quindi, verrò.”

“Fantastico,” sussurrò. “è un appuntamento?”

“È un appuntamento.”

 

Presente- Charlotte’s POV

“Certo che vengo, ma non è questo il punto…  È UN APPUNTAMENTO?” esclamai.

La mia eccitazione la prese alla sprovvista. “Quindi non sei arrabbiata?”

“Perché dovrei esserlo?”

“Perché, beh, non so. Non volevo intromettermi nella faccenda di uscire con gli One Direction.”

“Marisa! È una cosa stupida! Non sto uscendo con gli One Direction, sto uscendo con Liam. Liam è amico di Zayn.  Quindi vuol dire doppio, no triplo
con Amalia, appuntamento. È così bello! Congratulazioni!”

La mia approvazione la rese felice.

“Sono così emozionata!” disse con un sorriso, difficile da nascondere.

“Sarà un weekend fantastico!” le dissi. E lo sarà.

  

 
MA BIEEEEEEEEEEEN

Okay, oggi non ho scuse, quindi devo ringraziare un bel po’ di gentaglia!!
Ma aspettate… è un appuntamento?? Yeeeeeah Zarissa power!!
Sono rientrata in me, possiamo passare ai ringraziamenti.
GRAZIE A:
-chi recensisce sempre!!
-chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, in particolare a (arriva il lungo elenco) : MyDirectionerLoveStory, tittigonzales, Cloe__, ELAPAYNE e QuinnB_
-chi legge la storia ma non recensisce perché non ha voglia… beh, ragazze… sono una di voi!! Però, se vi va di scrivermi cosa ne pensate… non mi offendo, eh!! ;)

Bien, credo di aver finito…. NO. ALT! Oggi una mia amica mi ha detto che recensiva la storia per la prima volta, quindi sono emozionatissima per la recensione della mia fan n. 1!! Ti ho fregato, ora devi recensire per forza!! Muaahahhahah :b

Beh, che dire, a venerdì, bagai!!

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


CAPITOLO 34

Lauren’s POV

“Gli diamo cinque minuti e se non la smettono di limonare noi… noi…” mi fermai, non sapendo cosa dire.

“Noi, cosa?” Louis inarcò un sopracciglio.

“Lo dico io,” cominciò Harry, “formiamo un cerchio attorno a loro e ci mettiamo a ballare come i nativi americani!”

“SI!” gridò Louis, battendo il cinque a Harry. Il rumore delle battito di mani dei due e le grida di Louis, fecero separare la coppietta,

togliendoci il peso di mettere in atto il piano di Harry.

Tutti e cinque i ragazzi erano arrivati a casa nostra, per preparare gli outfit per il viaggio. Mia mamma aveva portato Liam e Zayn  nelle
nostre segrete. Questo era il modo in cui io chiamavo l’enorme stanza dove c’erano i vestiti dei ragazzi. Mia madre non faceva tutti i
loro vestiti, ne faceva alcuni. Il suo compito era mettere insieme degli outfit nelle segrete. Infatti il piano di sotto, conteneva tutti i loro
vestiti, sia vecchi che nuovi. C’erano anche cinque manichini che mi facevano rabbrividire ogni volta che li vedevo.

“Mi annoio,” si lamentò Harry, buttandosi sul divano. Niall e Amalia si alzarono- probabilmente per andare nella camera di mia sorella. I
due erano sempre inseparabili, ma dovevano prepararsi per partire. Questo era il periodo in cui Niall e Amalia erano più bisognosi
l’uno dell’altra e diventavano disgustosi- magari era soltanto il punto di vista di una sorella ma… andiamo!

Mi buttai anche io sul divano dove c’era Harry, causando l’alzarsi del bordo inferiore della mia maglietta blu, rivelando il boro dei miei
pantaloncini. Poco dopo, il corpo di Louis mi fu sopra.

Mi lamentai dolorante. “LOU!” gridai, provando a prendere aria. Mi girai sulla schiena, facendolo cadere da me.  Si sedette, mi alzò le
gambe e me le fece posare sulle sue.

“Scusa, Lau-wren,” disse, dicendo male il mio nome. “Stai bene?”

Gli colpii la mano, quando provò ad avvicinarla per darmi conforto.

“Non… farlo… mai… più!”

Quando il mio respiro tornò normale, Harry rientrò nella conversazione. “Sono ancora annoiato.”

“Grazie Harry. Hai idea di cosa possiamo fare?”

“Io lo so!” sbottò Louis.

Mi colpii la faccia con la mano, “Fa che sia una buona idea.”

“Guidiamo all’indietro fino ad un drive-in e ordiniamo qualcosa che non è nel menu… IN UN'ALTRA LINGUA!”

Trattenendo le risate, Harry provò a chiedere a Louis se sapeva parlare un’altra lingua.

“So parlare Francia… aspetta, no!” il suo errore, fece crescere le risate.

Quando smettemmo di ridere, la conversazione diventò ancora più stupida.

“Sapevate che George W Bush era una cheerleader?” ci chiese Louis.

Tossii. “L’ex presidente americano?”

“Si,” sorrise fiero delle sue conoscenze.

“Sapevate che i gatti hanno 32 muscoli in ogni orecchio?” ammiccò Harry.

“Tu e i gatti…” scossi la testa.

Louis cambiò argomento, “Sapevate che la maggior parte dei lucidalabbra contengono squame di pesce?”

“Che schifo!” portai una mano alle mie labbra. “Non userò mai più un lucidalabbra!”

Il nostro giro di cavolate a caso fu interrotto da Liam e Zayn che entrarono nella stanza.

“Indovinate che ore sono?”

“L’ora di andare a correre nudi!” Harry si alzò di scatto.

Lo guardai e notai una faccia colma i speranza e ironia.

“SIII!” esclamò Zayn. “NO!”

“Siete desiderati di sotto. Anche Niall, ma non voglio andare lassù, ho paura di quello che potrei trovare.” Liam guardò oltre Zayn. “Oh e
Lauren, tua madre ha bisogno di una mano.”

Louis mi offrì la sua mano, facendomi alzare dal divano. Dopo che ebbi recuperato l’equilibrio, lui mi avvolse le spalle con un braccio e
mi tirò a sé- proprio come avevamo fatto tante volte. Era un’azione senza significato.

Noi tre andammo nel seminterrato.

Entrammo nella grande stanza illuminata. Le pareti erano dipinte di arancione, giallo, blu, verde a pois. I ragazzi, Amalia e io le
avevamo dipinte. Mia mamma era dall’altra parte della stanza, che era grande quanto metà di un campo da basket- forse più grande.

La camera aveva la forma di un pentagono. C’erano tre lati corti e due lunghi, uno dei due lati lunghi era diviso in cinque sezioni.
Ognuna delle quali aveva il nome di uno dei ragazzi disegnato sopra. C’era anche una sesta sezione dove c’erano dei vestiti che
nessuno metteva o che condividevano. Un lato corto era pieno di mensole che sostenevano scarpe, scarpe e ancora scarpe. C’erano
poi dei contenitori di bretelle e altri accessori. Gli altri due lati corti erano un area di lavoro per mia madre. Al centro c’era una specie di
palco rotondo con sopra cinque manichini.

L’ultimo muro, era interamente occupato da uno specchio enorme. In cima allo specchio avevamo scritto dei versi di una canzone.
Amalia e io avevamo deciso di scriverci what makes you beautiful , non solo perché era il loro primo singolo, ma anche perché era la
prima canzone che i ragazzi ci avevano dedicato ad un concerto.

Quando chiudemmo la porta  mia madre si girò e ci venne incontro. Con il metro da sarta intorno al collo e una penna in mano,
sembrava proprio una stilista.

“Venite, venite.” Ci indicò di raggiungerla al palco rotondo.

Camminai attorno all’ultimo gradino, esaminando i manichini. Nessuno di loro aveva un nome sopra, ma si poteva capire a chi
appartenevano quei vestiti.

Una polo blu e dei pantaloni cachi dovevano essere approvati da Niall. Una maglietta bianca con il collo a v, una giacca blu e dei
pantaloni blu, per Harry. Per Louis c’cerano una maglietta blu, dei pantaloni grici e le sue amate bretelle. Il manichino di Zayn era
decisamente quello con dei pantaloni cachi e una camicia blu notte col collo alto. L’ultimo era di Liam, quindi con una camicia a quadri.
Il loro stile era decisamente il loro stile.

“Andate a provarli,” mia mamma tirò ai ragazzi dei vestiti. “Devo controllare che vi vadano bene!”

“Sono nuovi?” chiesi. Normalmente i ragazzi dovevano solo approvare l’outfit.

“Si, stiamo provando ad aggiungere nuovi capi. A proposito,” prese la maglietta che avevo capito fosse di Zayn, dal manichino, “Puoi
andare a ricucire questo bottone?” tirò fuori un bottone bianco dalla sua tasca. “È venuto via dal polsino sinistro.”

Presi il bottone e la maglietta e andai dove c’era il kit da cucito, dove i ragazzi si stavano cambiando.

“Speri di vedere qualcosa che ti piaccia?” Iniziò a tormentarmi, Harry.

“Oddio, Harry. Sono passati due anni, se non ho visto niente che mi sia piaciuto fino ad adesso. Dubito che possa succedere ora.

“LAUREN!” mia madre gridò dall’altra parte della stanza, “Non dire certe cose!”

“Ma Harry…”

Mi interruppe, “Devi essere più grande, migliore, e più matura, signorina. Sappiamo tutti che Harry non lo sarà.”

Feci la linguaccia a Harry per avermi messo nei casini. La feci anche a Louis che non era riuscito a trattenere le risate. Trovai il kit da
cucito e cercai ago e filo.

Mi punsi con un ago. Mentre mi allontanavo dolorante dalla valigetta, andai a sbattere contro qualcuno. Mi girai per vedere Louis. Il suo
stomaco- con tanto di tartaruga-  era scoperto e le sue braccia erano sopra la sua testa. Le braccia erano attraverso i buchi della
maglietta, ma non riusciva a far passare la testa.

“Testa cicciona?” lo presi in giro.

“Ho un cervello grande. Che posso dire?”

“Un grande cervello, pieno di niente,” gli colpii lo stomaco, facendolo grugnire.

“Puoi aiutarmi? Per favore?” mi pregò.

“Dentro o fuori?” gli chiesi. “Non penso davvero che dovresti metterla. È troppo piccola.”

“Ma…”

“No, Louis, vai a cercarne una diversa. Sono sicura che ce ne siano altre.” Presi il bordo della sua maglietta e lo sollevai, sopra la sua
testa. Era alto poco più di me, ma dovetti alzarmi sulle punte dei piedi per rimuovere la maglietta completamente.

“MAMMA!” gridai. “Questa è troppo piccola per la sua testa enorme.” Aggiunsi. Lei mi guardò male.

“Vieni ad aiutarmi a prenderne un’altra?” chiese.

“Non posso, ho un bottone da ricucire.”

“Aww andiamo Lauren! Per favore?”

“Non sono la tua stilista…” gli dissi incerta.

“Um, veramente lo sei.”

“Giusto, beh…” non ebbi l’occasione di continuare la frase. Prese l’ago e il kit dalle mie mani e li mise dove non potevo raggiungerli,
poi mi sollevò sulla sua spalla. Scalciando e urlando, lo pregai di liberarmi. Ma non lo fece.

Finalmente mi mise di fronte ad una pila di vestiti, mantenendo le braccia attorno ai miei fianchi, così non potevo scappare. “Che
maglietta blu?”

“Santo cielo, ne hai cinquanta di quelle.” Provai a liberarmi dalla  sua presa e mi chinai sulla miriade di magliette blu. Posai la mia
attenzione su una maglietta blu reale. La presi e gliela porsi.

“Questa,” dissi, “ti risalta gli occhi.”

Sorrise, incrociando il mio sguardo. “E questa sia.”

 

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


CAPITOLO 35

Amalia’s POV

Aprii la porta della camera ed entrai. Il sole risplendeva attraverso le tende di color crema;  i raggi rimbalzavano contro le pareti viola
acceso. Mi lasciai cadere sul mio piumone bianco e poggiai la testa sui cuscini. Alzai lo sguardo e vidi Niall con le mani appoggiate
sullo stipite della porta.

I suoi occhi brillanti osservarono la stanza, prima di concentrarsi su di me. Gli sorrisi, mentre di avvicinava al letto. si sedette e si
sdraiò, le sue braccia erano incrociate, dietro la sua testa e i suoi piedi erano ancora a terra.

“Sei contento di andare a casa?” gli chiesi. I suoi occhi osservavano il soffitto- era distratto.

“Si,” sospirò. “Vorrei che venissi anche tu.”

“Anche io.”

Mia mamma andava ovunque con i ragazzi- doveva. Ma, dato che c’erano cinque ragazzi e lei era da sola, di solito portava anche me e
Lauren per aiutarla. Non andavamo con loro solo quando dovevano girare dei video musicali o per altre cose. In teoria dovevamo
andare con loro, questa volta, ma quando venne fuori la gita a Homes Chapel, mia mamma costrinse me e Lauren a scegliere dove
volevamo andare. Non ci furono ripensamenti su dove volevamo andare e io e Lauren sapevamo che provare ad andare da entrambe
le parti era senza senso.

La gita a Homes Chapel con tutti quanti sarebbe stata fantastica. Nove teenagers senza supervisione di un adulto, sarebbe stato divertente, ma sarebbe stato divertente andare in Irlanda.

“Ma sei contento di vedere la tua famiglia?”

“Non vengono.”

“Cosa? Perché no? Non sei spesso a casa- e questa sarà l’ultima volta prima dell’inizio del tour…” a quel punto realizzai perché era così triste. Non mi ero fermata in tempo. Sua mamma e sua nonna andavano sempre a Dublino, quando i ragazzi andavano lì. Era la sua parte preferita delle visite in Irlanda.

“Si. Non vengono lo stesso.”

“Oh, Nialler, mi dispiace.” Mi spostai sul letto e mi avvicinai a lui. Passai la mano sul suo viso e sui suoi capelli.

I suoi occhi mostravano il dolore che lui non riusciva a nascondere. Di solito era bravo a nascondere le proprie emozioni , ma io lo conoscevo molto bene. Potevo leggere le sue emozioni meglio di chiunque altro. Lo conoscevo meglio di tutti.

Avvolse le sue braccia intorno a me e mi attirò al suo petto. Cominciò ad accarezzarmi la schiena.

“No,” disse. “Non ti preoccupare per me, Amalia. Starò bene.”

“Ma,” prima che potessi finire la frase, mi posò un dito sulla labbra, per zittirmi.

“Per favore. Possiamo dimenticarci di quello che è successo?”

Lo guadai, disapprovando le sue parole e lui ricambiò con un sorriso incerto. Fortunatamente per lui, il suo sorriso era irresistibile,
anche se un po’ falso.

“Bene,”  rinunciai e mi appoggiai completamente su di lui. Il suo pollice continuava ad accarezzarmi la schiena.

“Non vedo l’ora di questo fine settimana,“ il Niall scherzoso era tornato, anche se era tranquillo.

“Anche io,” sorrisi contro la sua maglietta bianca. “Sarà divertente.”

“In più, tutti proveranno  a lasciarci da soli.”

Sorrisi al pensiero, ma non durò molto perché pensai a Harry, Louis e Lauren.

“Beh, non tutti…“

“Hey, hey,” mi toccò il naso, “Almeno quei tre avranno altre quattro persone da torturare.”

“Si, beh, vedremo come andranno le cose tra Zayn e Marisa, no?” sorrisi.

“Francamente, non me ne importa,” sussurrò contro le mie labbra.

“Oh, davvero?” lo presi in giro.

“Mmm,” mormorò. Mi mordicchiò l’orecchio, facendomi sorridere. “Ti amo.”

“Ti amo, anch’ io.”

 
Lauren’s POV

Presi una pila di vestiti dal tavolo e li portai dall’altra parte della stanza. La preparazione per il tour era più duro di quello che sembrava.
Ogni capo doveva essere controllato quattro volte,  sia da mia madre che dai ragazzi. Normalmente, solo un outfit per ragazzo
bisognava fare, ma questa volta dovevamo farne cinque. Uno per un meet and greet, tre per uno show e uno per un’intervista  televisiva, dopo lo show.

“Louis? Penso che la cattiva abitudine di Harry, ti stia contagiando!” gli dissi, oltrepassandolo per arrivare alla valigia di Zayn.

Mi guardò. “Sono sicuro di non sapere di cosa tu stia parlando.”

“Io lo so!” sorrise Harry. Stava andando alla sua valigia, facendo il lavoro che mia sorella, ossessionata dal suo ragazzo, avrebbe
dovuto fare. “Mettiti qualcosa addosso, Lou!”

Ammiccai a Harry che ricambiò. Louis era dietro di noi, le sue braccia erano incrociate sul suo petto- mostrando i bicipiti.

“Davvero?” Chiese Louis, inarcando un sopracciglio. “Penso che ti piaccia, Lauren.”

“Louis William Tomlinson,” mia mamma rientrò nella stanza, trasportando una pila di scarpe, “Maglietta. Ora.”

Louis scrollò le spalle, “Si mamma. Continua a pensare che ti piaccia, quello che vedi.”

“Ho visto di meglio,” gli dissi con sufficienza.

“Lauren!” mi ammonì mia madre.

“Beh, è vero! Gli addominali di Liam sono più belli!”

“NON è VERO!” Harry e Louis esclamarono all’unisono.

“Rimangiatelo,” ordinò Harry.

“Rimangiatelo cosa?” chiese Zayn, entrando. Liam con lui.

“Lauren pensa che gli addominali di Liam siano i migliori!” gridò Harry.

“Concordo,” Liam ammiccò. “È vero.” Mi diede il cinque e poi mi circondò le spalle con un braccio.

“Si, probabilmente è vero,” ammise anche Zayn.

Louis e Harry lo guardarono disgustati.

“Chi è il secondo, allora?” Harry chiese, alzandosi la maglietta.

“Me ne vado,” disse mia mamma, abbandonandoci. Era colpa sua se lavorava con un gruppo di teenager. Spostai la mia attenzione
sui ragazzi che non avevano cambiato argomento.

“Non vorrei che questo causasse la terza guerra mondiale,” tossii. “Ma Zayn.”

“Mi stai prendendo in giro?” Harry alzò le braccia. Così come Zayn, solo che lui lo fece per aver vinto.

“Si,” scrollai le spalle. “I tatuaggi aumentano il punteggio di venti. Sono estremamente sexy.”

“Allora, se mi facessi un tatuaggio…?” provò Louis.

“Meno venti. Sexy su Zayn, non su di te.”

“Non è giusto!” si lamentò Harry.

“Grazie Lauren,” Zayn mi sorrise, lasciandomi un bacio sulla guancia. Accettai anche l’abbraccio che seguì.

“Ora basta parlare di addominali, devo controllare i vostri vestiti. Voi quattro andate a provarvi i vestiti per l’intervista mentre io vado a
prendere i due innamorati.” Gli ordinai.

Uscii velocemente dalla stanza, salendo le scale a chiocciola. Bussai alla porta di mia sorella. Non mi sarei trovata niente di nuovo di fronte- dura verità. Fortunatamente, non si stavano neanche baciando.

“Di sotto, Mister, ora!” comandai.

Mi girai, sapendo che sarebbero venuti. Non erano stupidi, sapevano che c’era del lavoro da fare. Tornai nel seminterrato. Mi fermai di
fronte allo stereo, presi il telecomando per accendere l’ iPod,  che era permanentemente attaccato all’amplificatore.
Improvvisamente, il telecomando mi venne preso dalle mani. Venne lanciato - non so dove, ma sentii il rumore del contatto con il pavimento. Poi, due grandi mani erano intorno ai miei fianchi. Fui costretta sul divano di pelle. Alzai lo sguardo. Louis era sopra di me- le sue ginocchia erano ai lati delle mie cosce.

“Louis, cosa stai facendo?” gli chiesi.

“Mi hai insultato,” si lamentò.

“Ho insultato i tuoi addominali,” lo corressi.

“Ovvero, hai insultato me. Pensavo che dopo sedici anni, quasi diciassette, tu avresti imparato…” la sua voce si fermò.

“Imparato cosa?” gli chiesi di continuare.

“Imparato a che non l’avresti passata liscia.”

Si sedette sulle mie gambe, impedendomi di alzarmi. Poi cominciò a farmi il solletico sulla pancia. Io sono la persona che soffre il solletico, più di tutte al mondo. Subito, cominciai a ridere. In meno di un minuto, il mio stomaco mi faceva male, ma lui non di fermò. Improvvisamente delle cose, cominciarono a colpirmi. Girai la testa per vedere la testa di Harry da dietro l’angolo. Mi stava puntando addosso una pistola giocattolo.

“HARRRRRRYYY!! LOUIIIIIISSS!” gridai. “SMETTETELAAA!”

“Rimangiatelo!” ordinò Louis, le sue mani stavano torturando i miei fianchi.

“ORA!” disse Harry colpendomi con una pallina gialla.

“NO!” gridai. Delle lacrime stavano scendendo sulle mie guance perché stavo ridendo troppo. “NON… POSSO… STAREI…
MENTENDO!”

“Allora questa sarà una lunghissima notte d’inferno per te,” sorrise Louis, muovendosi più forte.

“BASTA! PER FAVORE BASTA!”

Niall e Amalia stavano andando nel seminterrato. Li vidi con la cosa dell’ occhio. Non si fermarono neanche per sapere cosa stava
succedendo.

“OK!” avevo bisogno di aria. “Ritiro tutto!”

“Di: Louis Tomlinson ha gli addominali migliori che io abbia mai visto in tutta la mia vita.”

Provai in qualche modo di dire quelle parole prima che Louis aggiunse, “E amo Louis più di qualsiasi altra cosa al mondo.”

“Cosa ha a che fare questo?” gli chiesi.

“Dillo e basta.” Ordinò minacciandomi con il suo dito indice.

“Amo Louis Tomlinson più di ogni altra cosa al mondo.”

Sorrise, “Avrei dovuto registrarlo.”

“Ma non lo hai fatto.” Lo spinsi giù da me, facendolo cadere a terra. Mi alzai dal divano lentamente, tenendomi lo stomaco dolorante.
Camminai fino alle segrete ma venni colpita da altre palline gialle.

Mi girai e fulminai Harry con lo sguardo.

“Non hai mai ritirato niente, per quanto riguarda me…” i suoi occhi smeraldo mostravano solo un piano malefico.

A quel punto corsi dentro alla stanza e mi nascosi dietro a Liam e Zayn. Era guerra.
 

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


CAPITOLO 36

Charlotte’s POV

“Assicuratevi di consegnare il compito prima di questa sera,” disse l’insegnante di inglese, alla classe. Guardai Madison che era seduta di fianco a me e roteai gli occhi. La professoressa  lo aveva ripetuto un migliaio di volte in meno di un’ora. “A parte quello, la lezione è finita.”

Presi i miei libri e li buttai nello zaino. La classe si stava rianimando piano piano. Era una lezione serale, quindi la maggior parte sarebbe uscita dopo, sempre che avesse  già consegnato il compito alla sig.ra Lenor.

“Hai un appuntamento sta sera?” chiese Madison. Era mercoledì sera, il che voleva dire che sarei rimasta in campus a portarmi avanti con i compiti, a meno che Liam non avesse impegni.

“No,” sorrisi.

“Perché sei così felice, se non hai un appuntamento?”

“Non sono nemmeno nel paese, Mads,” le dissi. “Lauren e Amalia vengono a vedere la loro intervista in televisione.”

“Ohhhh,” annuì. “Ho capito.”

La lezione era finita alle otto, quindi l’intervista sarebbe cominciata un’ora dopo.

“Vuoi venire a vederla?” le chiesi.

Si guardò nervosamente i piedi.

“Che c’è?”

Balbettò, “Non vorrei intromettermi…”

“Oddio, Maddie, vieni e basta!” le afferrai il braccio e la portai su per le scale fino alla mia camera. Maddie si sedette sul divano e prese una rivista dal tavolino, lì di fianco.

“Allora, ti piace comprare riviste, dove tu sei in copertina?” alzò la mia copia di People’s magazine  e mi guardò con sufficienza.

Sospirai e cominciai a riordinare un po’ la camera.

“Me lo ha inviato mia madre…”

“Come la stanno prendendo i tuoi genitori?” ripose il giornale.

Roteai gli occhi per coprire la scossa di dolore che percorse il mio corpo.

“Parlo con i miei fratelli solo poche volte a settimana.”

“E i tuoi genitori?” chiese. Sapeva che le stavo nascondendo qualcosa.  Era l’unica persona che non potevo ingannare.

“Ehm, non parlo con loro da tre settimane.”

“Perché no?” chiese sconcertata.

Scrollai le spalle, “Apparentemente per i miei, sto abusando del loro permesso di studiare qui.”

“Quindi non approvano?”

“Beh, un giorno vengo a Londra per studiare e il giorno dopo, sono sulla copertina di People’s magazine mentre sto limonando con un ragazzo che non hanno neanche conosciuto!” dissi. “Queste sono le parole di mia madre, non mie.”

“Oh,” fu tutto quello che disse.

“Si, non voglio neanche dirlo a Liam perché  non può  farci niente. Praticamente mi  hanno già pagato tutto quest’anno a scuola. Il peggio che possano fare sarebbe, non pagare il prossimo anno, che non sarebbe poi così grave. Sarei capace di trovarmi un lavoro e pagarmi la scuola. Anche loro sanno che potrei farlo. Quindi non mi parlano.”

“Ma sta arrivando Natale…”

“E tornerò a casa. Andrà tutto bene. Impareranno a conviverci. Devono.”

Scrollò le spalle.

“Mads, so che stai pensando che non sto facendo la scelta giusta, ma tutti a casa sono ossessionati da me. Non voglio sembrare una montata…”

Si alzò dal divano e venne verso di me, sul letto. “Capisco.”

“Davvero?”

“Certo che sì. Ti sei lasciata alle spalle, la tua vita perché era troppo poco per te, poi sei venuta qui e hai dovuto ricominciare da capo. Ma, quando hai cominciato, tutto è diventato troppo. Anche se non ti penti di quello che è successo, è difficile da controllare.”

“Esatto, quindi, per ora possiamo tenere questa cosa tra di noi?”

“Il tuo segreto è al sicuro con me, Char, e se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, sono qua.”

La ringraziai e l’abbracciai. Era bello parlare con qualcuno che fosse esterno alla situazione.

Mezz’ora dopo arrivò Marisa. Anche lei aveva lezione, quella sera. Quando il mio telefono squillò, poco dopo, sapevo che erano Amalia e Lauren, quindi uscii per incontrarle e farle entrare. Ci mettemmo comode e guardammo i ragazzi, in TV.

“Ecco a voi, per una performance esclusiva della loro canzone Everything About You … gli ONE DIRECTION!”

 

You know i’ve always got you back girl

So let me be the one you come running to running to ru-ru-running

You see it’s just matter of fact girl

You just call my name I’ll be coming through coming through co-co-coming

 

On the other side of the world

It don’t matter I’ll be there in two I’ll be there in two I’ll be there in two

I still feel it every time

It’s just something that you do

Now ask me why I want to

 

la canzone arrivò al ritornello e Amalia si alzò dal divano per ballare. Io alzai la braccia e cominciai a ballare, vedendo il mio ragazzo
sullo schermo di fronte a me.

Quando la faccia di Niall comparve sullo schermo Amalia si fermò.

 

Yes I like the way you smile with your eyes

Other guys see but don’t realize that it’s my-my loving

There’s something about your laugh that makes me wanna laugh too

There’s nothing funny so we laugh at n-n-nothing

 

Si capiva che il testo parlava di lei. Il luccichio nei suoi occhi dimostrava quanto fosse orgogliosa del suo ragazzo.

Louis prese il posto del suo compagno al centro del palco. Con la coda dell’occhio, vidi Lauren incantata dall’immagine in TV. Dovevo ancora capire cosa c’era tra di loro.

 

Every minute’s like the last so

Let’s just take it real slow

Forget about the clock that’s tick-tick-ticking

 

Quando intonarono di nuovo il ritornello, ci alzammo a ballare, anche Maddie, che prima ci aveva solo guardato.

La canzone terminò e lo show si interruppe, lasciando spazio alla pubblicità.

 

Liam’s POV

“And you have always been the only one I’ve  wanted…”  Zayn stava cantando la sua parte di canzone con tutta la sua voce. I miei pensieri si concentrarono sulle quattro ragazze che ci stavano guardando da casa. Speravo che le stavamo rendendo orgogliose.

“it’s everything about you!” finimmo la canzone e ci fermammo per sorridere in camera, prima che ci dessero il segnale di pubblicità.

Una volta fuori onda, ci sedemmo sul divano e aspettammo di essere intervistati.

“In cinque…quattro…tre…due…” il cameramen indicò l’uno con le dita ed eravamo in onda.

“Buona sera, io mio nome è Sandy Johnson e sono quei con cinque dei ragazzi più talentuosi e belli del mondo. Date il benvenuto a Louis, Harry, Zayn, Liam e Niall.” Una donna alta dai capelli castani ci sorrise.  Portava un rossetto rosso e un ombretto marrone scuro.

“Ciao ragazzi, come va?”

“Bene, grazie,” rispose Louis. “Te?”

“Sto bene,” sorrise. “È stata una performance eccezionale- sia questa che quella sul palco di prima. Come è, lavorare insieme e esibirsi come band da ormai due anni?”

“È bello.” Rispose Zayn. “Penso che siamo più a nostro agio quando siamo insieme. È  difficile stare sul palco da soli, quindi quando hai altri quattro amici con te, è più bello.”

“E sembra che vi troviate bene tra di voi- avete delle mosse che solo voi fate. Sapete cosa intendo?”

“Si,” Harry si schiarì la voce, “Questo sarebbe il nostro primo tour mondiale  ma l’anno scorso abbiamo girato l’Europa, l’America  e altri paesi. Aggiungici anche l’esperienza a X-Factor e molte altre esibizioni. Noi tutti sappiamo cosa vogliamo fare e come vogliamo apparire e sappiamo anche come reagiranno le fan.”

“Certo e sappiamo anche che l’anno scorso avete portato una ragazza sul palco e le avete fatto una serenata, avete intenzione di farlo anche quest’anno?”

“Certamente,” sorrise Niall. “A loro piace, e noi le amiamo. L’abbiamo detto molte volte e lo diremo altrettante: loro sono la ragione per cui possiamo fare tutto questo- quello che amiamo. Senza di loro non saremmo qui e questo significa molto per noi.”

“Pensereste mai di fare una serenata alla vostra ragazza? So che alcuni di voi hanno una ragazza, o una migliore amica che è una ragazza…”

“Canto sempre alla mia ragazza….” Il sorriso di Niall si allargò.

“Davvero?” Sandy sembrava curiosa. “A lei piace?”

“Penso di sì,” si scrollò le spalle lui. “Se entro nella stanza mentre lei sta ascoltando la musica, spegne l’iPod e mi fa finire la canzone.”

“Sembra un vostro gioco…” suggerì la donna.

“Penso… non lo so.”

“E tu Liam? Hai mai cantato a Charlotte?”

“Si, un po’ di volte. Non vorrei cominciare a cantarle sempre… se qualcuno lo facesse con me, sarebbe inquietante.”

“E sul palco?”

Louis si prese la libertà di rispondere a questa, “Ai sound check portiamo sempre delle amiche sul palco e balliamo insieme. È divertente.”

“Quindi nessuna serenata romantica per le vostre ragazze?”

“L’ho fatto una volta e non sono mai stato così nervoso…” disse Niall.

“Si, penso che impazzirei tanto da rovinare tutto.” Ammise Zayn.

“Ok allora. Si dice che andrete a vivere insieme. È vero?”

“Si,” Harry si schiarì la gola ancora una volta. “Ci trasferiamo in una bella casa, insieme. Sarà interessante vedere cosa succede.”

“Quindi ora siete in un hotel, quando  potrete trasferirvi?”

“La prossima settimana!” alzai le mani al cielo. “Sono contento di uscire da quell’hotel. È un po’ piccolo per tutti e cinque… non sei mai da solo.”

“Problematico con una ragazza immagino?” ammiccò.

“No, no non in quel senso. È solo che dopo una lunga giornata vuoi un po’ di tempo da solo…” mi fermai.

“Con la tua ragazza,” aggiunse Louis compiaciuto, facendo ridere tutti gli altri.

“Zayn?” Sandy Johnson  chiese.

“Si?”

“Una settimana è un po’ di tempo. Sei fidanzato?”

“Vedremo,” disse misteriosamente. Gli altri ragazzi fecero dei versi alla sua risposta.

“Quindi, qual è il prossimo passo per gli One Direction?”

“Beh, abbiamo un weekend libero che sarà fantastico. Usciremo con degli amici. Poi Lunedì riprendiamo con le prove e le conferenze.”Rispose Niall.

“Beh, grazie per essere venuti. So che avete avuto una lunga giornata quindi non vi trattengo oltre, ma grazie per essere venuti in
Irlanda. Buona fortuna per tutto!”

La ringraziammo mentre la telecamera si allontanava da noi e dalle nostre facce. Avevamo finito la gita. Era ora di tornare a casa- o a Homes Chapel. Era ora di divertirsi.

 

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


CAPITOLO 37

Charlotte’s POV

“Felpe?”

“Ci sono.”

“Pantaloni della tuta?”

“Ci sono.”

“Jeans?”

“Ci sono.”

“Magliette?”

“Ci sono.”

Lessi la lista che Amalia mi aveva spedito. Lei e Lauren erano già state al bungalow e ci avevano fatto una lista di cose che dovevamo
portare. Le nostre borse di Vera Bradley erano aperte sul letto e noi le stavamo riempiendo con i vestiti.

“Costume da bagno?”

“Cosa?” Marisa alzò lo sguardo dal suo armadio. “È metà ottobre! Fa freddo!”

“Sto solo leggendo, ciò che dice la lista… Liam mi aveva detto che forse avremmo fatto il bagno,” scrollai le spalle, presi il mio
costume dal mio armadio e lo misi nella borsa.

Non avevo lezioni quel venerdì- Marisa ne aveva una ma aveva intenzione di saltarla. Avevamo appena finito le lezioni del giovedì e ci eravamo fermate a fare le valige, prima di raggiungere Amalia e Lauren per cena. I ragazzi non erano ancora tornati e non sarebbero tornati nemmeno per cena. Le ragazze non avevano voglia di cucinare, così ci avevano invitato fuori a cena e poi ci chiesero di passare la notte da loro. Poi, saremmo andate a Holmes Chapel insieme. Erano tre ore di viaggio da Londra. Amalia e io avremmo fatto a turno. Un’ ora e mezza a testa, visto che Lauren non aveva ancora la patente.

Mi dispiaceva per i ragazzi- arriveranno tardi questa sera ma volevano vederci lo stesso.

Chiusi la mia borsa e me la misi in spalla. Presi il mio telefono dalla scrivania e riposi il carica batterie e l’iPad nella tasca laterale.

“Pronta Riss?”

“Pronta,” rispose, sorridendo.

Ci facemmo strada fino alla macchina di Marisa, ricevendo dei saluti da parte di gruppi di ragazze- mi stavo abituando alla fama che io e Marisa avevamo acquisito. Le fan erano sempre più rispettose, ora che ero in una relazione con Liam. Certo, c’erano ancora persone che mi odiavano, ma era quello che avevo accettato di sopportare. Liam mi diceva di non farci caso, ma io lo facevo lo stesso. Alcune erano davvero pesanti, ma altre facevano quasi ridere.

Marisa Walker era diventata la preferita delle fan. Le persone volevano che lei e Zayn si  mettessero insieme, che a volte era anche peggio delle minacce. Un po’ di volte era capitato che lei scoppiasse, sentendo la pressione sulle sue spalle. Una sera avevo menzionato la cosa a Liam, ma lui mi aveva detto che Zayn non vedeva l’ora del weekend al bungalow per poter passare un po’ di tempo con lei, lontano da tutto quanto. Era sorprendente, quanto una settimana potesse cambiare le emozioni tanto facilmente.

Almeno noi due avevamo avuto modo di pensare e passare del tempo tra di noi. Dopo aver raccontato a Madison dei miei genitori, Marisa aveva capito che qualcosa non andava. Glielo dissi e mi sentii subito meglio. Lei mi disse che dovevo dirlo a Liam, che magari
mi avrebbe aiutato.

Mentre eravamo in fase confessioni, Marisa si fece scappare che le piaceva molto Zayn. Risi, come se la cosa non fosse già ovvia.

“Emozionata?” Marisa mi chiese, dopo aver chiuso la sua portiera.

“Si,” sorrisi d’istinto. Era stata una lunga settimana. Avevo dovuto fare un sacco di compiti e progetti in poco tempo, in più avevo una stressante situazione familiare. Ero davvero pronta per andare a vedere Liam e uscire da tutti i problemi, almeno per un po’.

“Tu invece?” la stuzzicai. Il suo sorriso era surreale. I suoi occhi scuri erano pieni di eccitazione. “Lo prendo come un si. Hai parlato con
lui?”

“Non mi ha scritto oggi…”

“Hanno molto da fare e in più devono prendere un aereo…”

“Si ma la scorsa notte, sono rimasta sveglia fino a tardi per messaggiare con lui. Verso le tre gli ho detto che andavo a letto perché poi avevo lezione. Poi mi ha detto ‘buonanotte tesoro, non vedo l’ora di vederti questo weekend.’ Con una faccina sorridente…” la sua voce si fermò. “L’ho salvato, non potevo eliminarlo.” Sorrise.

“Che carini. In più ti ha chiamato tesoro.” Le sorrisi. “Awe.”

“Non vedo l’ora di vedere cosa succede. Sono speranzosa.”

“Dovresti esserlo… sembrate molto affiatati, voi due…”  avevo letto un po’ delle loro conversazioni  e gli argomenti cambiavano
drasticamente- il che era una cosa bella. Bisogna essere capaci di parlare di tutto, non solo di alcune cose.

Marisa giudò fino all’indirizzo del ristorante. Dopo aver trovato parcheggio, ci dirigemmo all’entrata del ristorante, ma fummo fermate da un gruppo di tre ragazze.

“Scusa,” una ragazza bassina di circa quindici anni, venne verso di me. “Sei Charlotte? Charlotte McDermott?”

“Si,” le risposi cordiale. Ero già stata fermata dalle fan, prima ed erano state molto gentili.

“Siete impegnate?”  chiese un’altra ragazza, avvicinandosi. “Possiamo fare una foto? Se no, non importa…”

“Tu sei Marisa Walker, vero?” la terza ragazza riconobbe Marisa.

“Si, sono io!” disse. “Come state, ragazze?”

“Bene,” la prima ragazza sorrise. “Dovete incontrare i ragazzi? Sono qui? Non possono già essere qua…”

“No, no. Dobbiamo vederci con delle amiche. I ragazzi non saranno a casa prima di sta sera. Ma per favore, non andate all’aeroporto… avete scuola domani.” Le dissi.

“Oh, mia madre non me lo permetterebbe comunque.” Aveva una macchina fotografica tra le mani.

Marisa e io ci posizionammo ai lati di due delle ragazze, la terza scattò la foto.

“È un bravo ragazzo, Liam?” chiese la seconda ragazza. “Sembra un ragazzo molto romantico.”

“È fantastico,” sorrisi.

“Anche bravo a baciare, scommetto.”

“Non sono una che racconta tutto. Scusa.” Ero diventata davvero brava ad evitare le domande personali, deludendo le aspettative delle
fan, ma normalmente non se ne curavano.

“Beh, dobbiamo andare. È stato bello conoscervi!” Marisa ci scusò.

Salutammo e entrammo nel ristorante. La cena fu fantastica. Il cibo era delizioso e il dessert ancora di più, ma era più speciale perché
era una normale cena tra amiche.

L’amicizia non è qualcosa che si costruisce in una notte. Non si costruisce neanche in due o tre settimane. Quando ho lasciato Omaha, ho lasciato i miei amici di quando avevo tre anni. Una parte di me era triste, perché ero cresciuta con loro, ma ora ho capito che la ragione per cui le persone hanno bisogno di cambiare aria e farsi nuovi amici è che loro stesse cambiano e crescono. Stare li seduta a parlare con Amalia, Lauren e Marisa mi ha fatto realizzare che anche io sono cambiata.

Quando uscimmo dal ristorante, quel giovedì sera, realizzai che avevo scoperto più barzellette quella sera, che in tutta la mia vita. Mi ero divertita, lasciando da parte i problemi familiari, stress da relazioni e scuola. Tutto sembrava incredibile, e sapevo che il weekend sarebbe stato ancora più bella.

“Ci vediamo tra dieci minuti,” disse Lauren, mentre lei e Amalia ci salutavano.

Appena nove minuti dopo, ci ritrovammo di fronte all’enorme casa.

“Inquietante!” sussurrò Marisa.

Presi la mia borsa dalla macchina e uscii. Salii i gradini davanti alla casa e bussai alla porta. Poco dopo, Amalia comparve alla porta,
facendoci entrare.

Una volta dentro, scendemmo nel seminterrato dove ci sistemammo. Lauren e Amalia stavano sempre lì. Praticamente le due erano molto ricche, anche se non si direbbe.

Posai la borsa a terra, accanto alla porta di quella stanza. Mi sedetti  sul divano sospirando.

“Chi vuole giocare a obbligo o verità?” Lauren chiese, cambiando canale in televisione.

“Prima a me.” Marisa alzò le braccia.

“No, giochiamo a Preferiresti, in gruppo,” sospirai. “È più divertente.”

“Come si gioca in gruppo?” chiese Amalia.

“Quando qualcuno fa una domanda, prima lui deve rispondere e poi tutti gli altri.”

“Va bene, ma niente lascia questa stanza. Okay?” Amalia ci fece promettere.

“Vado per prima. Preferiresti avere un negozio di cupcake o uno show di meloni?” rise Lauren.

“Che razza di domanda è?” chiesi tra le risate.

“Ok, sul serio, preferireste baciare Liam o Niall?”

“Liam,” risposi immediatamente, quasi velocemente come Amalia scelse Niall.

“Beh è imbarazzante,” Marisa disse. “Credo…Niall?”

“Liam.” Lauren scosse la testa, “Non posso baciare labbra che hanno toccato le sue.” Indicò sua sorella in disgusto.

“Prossima domanda!” Amalia la interruppe, cambiando argomento. “Preferireste non avere mai il ragazzo che amate, o non amare mai il ragazzo che avete?”

“Non è la stessa cosa?” chiesi in un momento di silenzio.

“No,” cominciò Lauren. “Credo che preferirei  non avere mai il ragazzo che amo. Fa male, ma almeno c’è l’amore. L’amore e un sentimento così importante che preferirei amare piuttosto che non sentire nulla?” sembrava insicura della sua risposta, ma aveva un
senso.

“No, hai ragione. Ha una sua logica.”

La sua brillante spiegazione fece concordare tutte sulla risposta.

Il gioco continuò per un po’ di tempo e le domande diventarono sempre più profonde- o erano divertenti, o a caso o super serie. I preferiresti cominciarono a mischiarsi con la verità. Non sono quel tipo di ragazza che si siede in cerchio e racconta i suoi sentimenti a tutti, ma le tre persone intorno a me, lo rendevano semplice.

E così, gli dissi tutto sulla mia situazione familiare.

“La cosa è peggiorata nelle ultime settimane,” spiegai. “andava tutto bene all’inizio, ma questo quando tutto era un segreto. Per me, è meglio ora che la cosa è pubblica.- è più facile. Ma per loro non è così.”

“Preferiresti stare qui con questa vita o tornare a casa e niente di tutto questo fosse successo?” chiese Amalia.

Per la prima volta, dovetti pensarci su. Sapevo che non potevo tornare indietro, ma se ne avessi la possibilità, lo farei?

Sembrava che stessero trattenendo il respiro, aspettando la mia risposta. Fu quando risposi, che realizzai che ero io quella che stava trattenendo il respiro.

“No,” presi un respiro profondo. “Mi piace qui. Mi piacciono gli amici che mi sono fatta. Posso essere chi voglio essere. Non cambierei mai il fatto di essere venuta qui a Londra e incontrato tutti voi. È un nuovo inizio…”

“E Liam? Ti sei pentita di avergli scritto, quel giorno sul taxi?” Marisa sembrava sospettosa.

Era facile rispondere,” So che non passo molto tempo con lui e non lo conosco tanto quanto vorrei, ma no. Non mi pento.”

“Voi sembrate andare davvero d’accordo…”sorrise Amalia.

“PROSSIMO ARGOMENTO! Preferireste…” Marisa si fermò. “Ok, sapete cosa? Non importa.”

“Beh, è imbarazzante,” sorrise Lauren, “ora devi dircelo.”

“Ehm no, va bene così.” Le guance di Marisa si stavano tingendo di rosso.

“Stai arrossendo, Riss? Qual’ era la domanda?”

“Niente. Non importa.”

“Inappropriata, eh?” la presi in giro.

“Non so. Di solito a casa parlo di queste cose, ma non voglio rendere le cose imbarazzanti. Non ancora. Dimenticatelo.”

Ci dimenticammo. Trovammo un film da guardare e presto tutte intorno a me si erano addormentate. Non io, però. Ero sveglia alle tre del mattino, quando sentii dei passi al piano di sopra. Pensavo fosse la signora Sorin.

Poi, sentii dei passi scendere le scale- probabilmente la signora Sorin stava scendendo a controllarci. Le ragazze avevano detto alla loro madre che io e Marisa avremmo passato la notte qui.

Sentii dei passi fuori dalla porta seguiti da una risata. Poi qualcuno ordinò di fare silenzio.

Chiusi i miei occhi quando la porta si aprì, illuminando la stanza.

“Stanno dormento,” una voce profonda sussurrò.

Anche se era un sussurro, sapevo che era la sua voce.

“Beh, le vediamo domani, allora. Andiamo ragazzi,” la voce di Harry era scossa.

Stiracchiai le braccia, sbadigliai e mi misi seduta lentamente. Mi sfregai gli occhi e mi concentrai sulla porta, poco lontano da me. Strizzai gli occhi, cercando di mettere a fuoco le figure di fronte a me, anche se sapevo chi erano.

“Char?” sussurrò.

“Liam?” chiesi contenta, ma allo stesso tempo attenta a non svegliare le altre tre ragazze.

Uscii dalla coperta, avvolta attorno a me e andai direttamente da lui. Mi strinse a sé, le sue braccia erano intorno alla mia schiena. Lo abbracciai stretto, rilassata dal suo profumo.

“Vi ho visto in TV,” dissi ai cinque. “Siete stati fantastici.”

“Grazie,” disse Harry, alzando un po’ il tono di voce, guadagnandosi una sberla da Zayn. Louis, Harry e Zayn se ne andarono. Niall si avvicinò ad Amalia  e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte se ne andò, lasciandomi con Liam.

“Come è andata questa settimana?” chiese, portandomi sul divano della stanza principale del seminterrato.

“Stressante, ma tutto okay.”

“Aww, mi dispiace,” sussurrò, spostando una ciocca di capelli, dietro al mio orecchio. “Perché stressante?”

“Per la scuola e altre cose che spero di lasciare qui a Londra, questo weekend.” Scrollai le spalle.

“Meglio per me,” sorrise. “Sei emozionata?”

“Tutti continuano a chiedermelo. Sono preoccupata di quello che potrebbe succedere.” Lo tormentai.

“Sai cosa dicono sempre i ragazzi?” chiese.

Io scossi la testa.

“Con Daddy Direction in carica, non c’è bisogno di preoccuparsi.”

“Quello è il motivo per cui sono preoccupata.” Sussurrai nel suo orecchio.

Portò le sue mani al mio volto, circondandomi le guance. Fissò i suoi occhi nei miei e posò la sua fronte sulla mia.

“Lo vedo,” sussurrò sulle mie labbra. “E perché?” il suo sorriso impertinente tornò.

“Nessun motivo,” sorrisi.

Poi, mi baciò, trasformando il mio sorriso in uno ancora più grande.

   

scusate il ritardo ragasssssuole
 

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


CAPITOLO 38

Charlotte’s POV

“SVEGLIA!” il piede di qualcuno mi colpì lo stomaco, facendomi grugnire.

“Avanti, Char! Perché sei così stanca?” Lauren sembrava irritata. Guardai l’ora sul telefono che mi stava porgendo. Erano le sette e
quarantacinque. Dovevamo partire mezz’ora dopo e io dovevo ancora farmi la doccia e vestirmi.

Mi lamentai, portando la coperta sopra la mia testa. “Altri dieci minuti!”

Qualcuno tirò via la coperta, lasciando che il freddo colpisse la mia pelle. Pregai di restituirmi la coperta. Mi alzai e rincorsi Marisa che
stava tenendo la mia coperta di lana.

“Perché sei così stanca?” mi prese in giro. “Sei rimasta sveglia a sognare il tuo amore…?”

“Stai zitta,” borbottai. Non ero molto mattiniera, anche se ero emozionata per il weekend. Mi allungai per la coperta, ma lei la portò via
da me, nella stanza principale del seminterrato. La rincorsi su per le scale fino alla cucina di casa Sorin. La casa profumava di bacon e
pancakes. Mi voltai e vidi la signora Sorin, Amalia e Lauren sorridermi.

“Guarda un po’ chi si è alzato finalmente,” mi salutò la signora Sorin. Lei era l’unica persona che sapeva che ero rimasta alzata fino alle
sei con Liam… non alzata veramente. Ho dormito con lui sul divano.

Camminai verso di loro e mi sedetti a tavola, strofinandomi gli occhi.

“Buongiorno Char.” Sorrise Amalia.

La signora Sorin mi mise di fronte un piatto di cibo e poi tornò al lavandino. Girai la testa per ringraziarla, ma fu un errore.

Sentii delle risatine dietro di me. Immediatamente la mia mano si chiuse sul mio collo.

“Ehm... Char?” ridacchiò Lauren. “Cosa c’è sul tuo collo?”

“Niente,” negai subito.

“Allora sposta la tua mano,” disse Marisa.

“Perché?”

“Perché la stai tenendo lì?” chiese Amalia.

“Oh, ragazze, lasciatela stare,” le rimproverò la signora Sorin.

Feci cadere la mia mano sul tavolo.

“Come cavolo c’è arrivato, quello, lì? È rimasto coperto o…” Amalia si fermò a metà della frase. “Non era un sogno. Quando ho
sognato che Niall è venuto a baciarmi la fronte; NON ERA UN SOGNO!”

“Vuoi dire che erano qui la scorsa notte,” spiegò Lauren.

“Sarebbe meglio dire che erano qui questa mattina,” la signora Sorin venne in mia difesa. “Charlotte era l’unica sveglia quando sono
venuti giù a salutarvi.”

“Quanto tempo sono stati qui?”

“Liam fino alle cinque. Harry era stanco e lui e gli altri sono andati via.”

“Ecco perché sei stanca. Sei rimasta sveglia con lui, vero.”

Sorrisi, “Forse.”

“Hai dormito con lui e ti ha lasciato un succhiotto,” canticchiò Amalia prendendomi in giro.

Lauren e Marisa risero.

“Hmm, vedi Amalia, credo che tu sia gelosa.” È vero che aveva visto molto di più lei, Niall che io, Liam. Beh, io non ho proprio visto
Liam, però Niall e Amalia erano abituati a stare insieme ventiquattro ore al giorno.

Amalia scrollò le spalle, non ammettendo niente, poi tornò a mangiare le sue uova.

Ero esausta. C’erano le occhiaie sotto i miei occhi. I miei capelli erano annodati e sporchi. Avevo disperatamente bisogno di una
doccia, ma la nottata era stata fantastica.

Non so se ha senso, ma per me sì. Liam mi aveva consolato inconsciamente. Era come se ogni problema svanisse quando ero tra le
sue braccia.

Dopo avermi baciato, mi strinse tra le sue braccia. Posò le sue gambe sul tavolino e poggiò la testa sul cuscino. Io posai le mie gambe
sul divano e sospirai. Sentivo le sue dita accarezzarmi il braccio. Quando cominciò a canticchiare, mi addormentai.

Quando mi baciò per svegliarmi, tre ore dopo, mi disse che doveva andare, ma che mi avrebbe rivisto presto. Non mi ero accorta che
aveva lasciato un segno sul mio collo.

Quando andai nel bagno degli ospiti, mi guardai allo specchio. La mia abbronzatura se ne era andata. La mia pelle era di colore avorio
chiaro. Le mie guance rosa e le mie labbra arrossate. Ridacchiai tra me e me, sapendo che se Louis fosse stato qui, mi avrebbe
tormentato per questo. I miei occhi azzurri erano molto stanchi.

Mi tolsi la maglietta, felpa e pantaloncini, prima di entrare nella doccia. Mentre l’acqua mi colpiva la schiena, passai le mani tra i miei
capelli, che bagnati, mi arrivavano a metà schiena. Misi lo shampoo  e il balsamo, che profumò i miei capelli di caramello. Mi lavai la
faccia e il resto del corpo, attenta a non sfregare tanto la parte delicata del mio collo.

Avvolsi un asciugamano attorno al mio corpo, asciugando la mia pelle umida. Dopo aver avvolto anche i miei capelli in un
asciugamano, mi misi un paio di pantaloncini verdi e neri della Nike. Sopra, mi infilai una maglietta verde e una felpa grigia. Non era
niente di speciale, ma io ero così. In più, erano comodi.

Presi il phon che Lauren mi aveva prestato e mi asciugai i capelli. Li lisciai e li legai in una coda di cavallo, lasciando che la frangia
cadesse sulla mia fronte. Applicai un po’ di fondotinta, un eyeliner marrone e del mascara, con un ombretto pesca.

Presi i vestiti sporchi dal pavimento e li misi in una borsa. Me la misi in spalla e salii le scale. Erano le otto e quarantacinque.
Salutammo la signora Sorin e andammo all’auto di Marisa. Ora, solo tre di noi sapevano guidare, così potevamo darci il cambio.

Prima di lasciare la città, ci fermammo a ChappyCakes Bakery per prendere del pane alla zucca per il viaggio. Ci fermammo ancora a
fare benzina e poi prendemmo la strada per Holmes Chapel.

“Cantiamo una canzone,” propose Amalia dal sedile posteriore.

“BABY YOU LIGHT UP MY WORLD LIKE NOBODY ELSE!” Lauren iniziò la canzone dei ragazzi e noi la seguimmo. “THE WAY THAT
YOU FLIP YOUR HAIR GETS ME OVERWHELMED! BUT WHEN YOU SMILE AT THE GROUND IT AIN’T HARD TO TELL, YOU
DON’T KNOW-OH-OH YOU DON’T KNOW YOU’RE BEAUTIFUL!”

Tutte e quattro passammo diverse canzoni, cantandole a squarciagola . Quando arrivammo alla settima o all’ottava canzone, la mia
voce era graffiata per aver urlato, quindi presi la mia bottiglietta d’acqua e ne bevvi un po’.

Dopo un’ora e mezza di viaggio, diedi il cambio a Marisa.

“Allora…” Amalia cominciò. “Cosa ci aspettiamo da questo weekend? Andiamo a turno. Marisa parti tu.”

“Beh,” Marisa prese una ciocca di capelli tra le dita e iniziò a giocarci, “Voglio baciare Zayn.”

“Dritta al punto,” sorrise Lauren.

“Si, dritta al punto, ma voglio davvero raggiungere questo… obbiettivo?”  non sapeva come esprimere i suoi pensieri a parole.

“Tu, Char?” chiese Lauren. “Un altro succhiotto?”

Le mie guance si arrossarono, lo sapevo. “Andiamo, sul serio?” avevo messo una felpa apposta per coprire quel segno. Sapevo che
nel momento in cui Louis lo avrebbe visto…

“No, ma seriamente,” insistette Amalia. “Cosa vuoi che succeda questo weekend?”

“Non lo so… solo, vorrei conoscerlo meglio, credo.”

“Quello potrebbe essere inteso in altri sensi…” rise sotto i baffi, Marisa.

“NO!” gridai. “Non in quel senso!”

“Okay, imbarazzante,” sussurrò Amalia. “Lauren?”

Lauren scrollò le spalle, ”Voglio solo passare del tempo con Louis.”

Continuavo a pensare che c’era qualcosa tra loro, ma non riuscivo a capire. Però non dissi niente.

“Amalia?” risi.

“Oh, stare con Niall.”

“Vago.” La prese in giro Marisa.

“NON chiedete i dettagli. NON volete saperli,” ci avvisò Lauren, facendoci ridere.

Il resto del viaggiò passò più in fretta del previsto. Quando mancavano quindici minuti, mi spostai per lasciare il posto alla guida ad
Amalia. Lei sapeva dove dovevamo andare, quindi avevamo pensato di lasciarla guidare per ultima. Verso le undici e mezza, Zayn
aveva scritto a Marisa che loro erano arrivati, così sapevamo che erano lì ad aspettarci.

Quando raggiungemmo il paese, il cielo era azzurro. Gli alberi stavano cambiando colore. Le foglie arancioni e gialle cadevano per le
strade, per colpa del venticello.

“È bellissimo,” dissi, guardando la finestra.

Guidammo per il paese, prima di arrivare al bangalow-casa. La macchina si fermò ad uno stop.

“Eccoci qua,” canticchiò Amalia, spegnendo il motore. Lanciò le chiavi dietro la testa, tirandole a Marisa.

Aprii la portiera e uscii per stiracchiare le gambe. Andai ad aprire il bagagliaio. Presi la mia borsa e me la misi a tracolla. Aiutai
Marisa a prendere il cibo che avevamo portato e mi avvicinai alla porta. Eravamo a metà strada, quando la porta di legno si aprì.

“Heilà,” Niall uscì sotto il portico. Ci salutò abbracciandoci. “Pronti per la festa?”

Avvolse le sue braccia attorno ai fianchi di Amalia, mentre noi annuivamo.

“Allora iniziamo,” sussultai, sentendo la voce di Liam vicino al mio orecchio. Sorrise e avvolse le braccia attorno ai miei fianchi.
Dondolammo dentro casa, pronti per il weekend. 


 

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


CAPITOLO 39

Charlotte’s POV

“È la terza porta sulla sinistra,” Mi istruì Liam. La casa era piccola, ma non era un problema.

Lasciai tutti nella stanza principale e mi feci strada per il corridoio. Aprii la terza porta a sinistra, che portava ad una stanza con due letti matrimoniali. Le pareti erano colorate con colori opachi ed erano piene di foto dei ragazzi. Posai la mia borsa sul letto vicino alla finestra. Dopo aver messo il mio telefono e l’iPad nella borsa, mi avvicinai alla finestra. Spostai leggermente le tende per guardare il cortile dietro casa. C’era una piscina e una casetta, poi uno spazio aperto dove c’era il posto per fare un falò.

Il mio cuore batteva all’impazzata. Stavo per passare il weekend con otto delle persone più fantastiche che io abbia mai conosciuto. Non avevo mai fatto una cosa del genere, prima. Non ero abituata ad essere così audace, ma volevo sperimentare cose nuove. Questa era decisamente una cosa nuova.

Presi un respiro profondo e lasciai che l’ossigeno entrasse nel mio corpo, sperando che mi avesse calmato, quando improvvisamente mi accorsi che c’era qualcuno nella stanza. Non avevo bisogno di voltarmi per capire chi era.

“Stai bene?”

“Si, tutto a posto.” Mantenni lo sguardo fisso sul panorama e le mie mani rimasero sulla cornice della finestra.

Sentii dei passi avvicinarsi e poi due braccia mi circondarono i fianchi.

“Stai bene?” ripeté, non essendo convinto la prima volta.

“Liam, sto bene,” sussurrai.

Poggiò la sua testa sulla mia spalla, ma le sue mani rimasero sui miei fianchi.

“Se lo dici tu,” mormorò.

Improvvisamente, mi voltai e avvolsi le mie braccia attorno al suo busto, rifugiando la mia testa nel suo petto.

“C’è qualcosa che non va,” la sua voce lo tradì. “Vuoi parlarne?”

“Non ora,” gli dissi. “Ho solo bisogno di un abbraccio.”

“Sono bravissimo a dare abbracci,” la sua voce sembrava triste ma si poteva capire che stava  sorridendo leggermente. Alzai la testa e il mio sospetto venne confermato. Un leggero sorriso si era formato sul suo volto. L’unica cosa che potei fare, fu sorridere.

Attentamente, posò le sue labbra sulle mie guance, avvicinandomi a sé.

“Qualsiasi cosa non vada, puoi dirmelo, okay? Puoi dirmi tutto quello che vuoi.”

“Dopo,” sussurrai, “Non voglio cominciare il fine settimana con una cosa brutta.”

“Con che cosa lo vuoi cominciare?” chiese.

“Una cosa bella, no?” sorrisi quando le sue labbra si congiunsero con le mie.

Mi alzai sulle punte dei piedi per incontrare le sue labbra. Le mie mani salirono fino a dietro al suo collo, dove potevano giocare con i capelli. Il bacio cominciò dolce e gentile, ma più tempo passava, più diventava voglioso. Le sue mani si spostarono dalla mia schiena ai miei fianchi, avvicinando i miei fianchi ai suoi. Sospirai, facendolo sorridere. Le sue labbra scesero dalla mia mascella fino al collo. Ridacchiai, sfortunatamente facendolo smettere.

“Cosa?” chiese confuso.

“Oh,” la mia bocca prese la forma di una “o”, ma poi si trasformò in un sorriso. Spostai il tessuto della mia felpa e inclinai la testa.”

“Mmm” le sue labbra vibrarono contro il segno sul mio collo. Mi lasciò un bacio sulla parte arrossata prima di ricoprirla con la felpa. “Louis…”

“Si, lo so,” lo fermai. “Per questo ho messo la felpa.”

“Capito,” ammiccò. Posò di nuovo le sue labbra sulle mie, ma tutta la brama di prima era svanita. Rimasi un po’ delusa, ma avevamo tutto il weekend. “Veramente sono venuto qui per dirti che il pranzo è pronto.”

“Cibo,” sussurrai sulle sue labbra, “una sfortunata necessità.”

“In momenti come questi, è davvero sfortunata.”

Prese la mia mano e mi portò dove erano tutti gli altri. Il mio cuore continuava a battere velocemente. Eravamo lì da appena cinque minuti. Cinque bellissimi minuti.
 

Marisa’s POV

“HEYYYY!” gridò Louis quando entrai nell’ingresso, seguita da Lauren. Lui mi ignorò completamente e andò ad abbracciare Lauren, sollevandola da terra e girando.

“Sono felice di vederti anche io, Louis,” gli dissi. Comunque, lui era troppo occupato a parlare con Lauren, per sentirmi.

“Io sono felice di vederti.” Mi girai per vedere l’alto ragazzo snello ma muscoloso, dai capelli neri, comparire dal corridoio. Zayn indossava dei jeans, una maglietta bianca e una felpa grigia.

“Hey,” sorrisi  aggiustandomi i pantaloncini. Improvvisamente ero a mio agio con i miei pantaloncini e la mia canottiera viola, scollata. In confronto a Char che aveva dei pantaloncini della Nike e una felpa, io ero vestita elegante.

“Sei carina,” sorrise, facendomi dimenticare il perché ero nervosa.

“Grazie, anche tu non sei male,” lo abbracciai più del dovuto, “e bellissima performance.”

“Ti è piaciuta?” chiese portandomi sul divano dove c’era la TV accesa.

“Certo che sì, era fantastica come al solito.”

Rise, “Beh, grazie, come è stata la tua settimana?”

“Non male. Noiosa, ma a volte noioso è meglio.”

“Meglio di stressante.”

“Vero. Praticamente era tutto scuola e scuola, compiti e ancora scuola. Poi, alla fine, uscire con gli amici.”

“Quindi la vita di una tipica studentessa universitaria?”

“Esatto!”

“Noiosa,” ridacchiò.

“Voglio dire, in confronto a volare in Irlanda con la tua band, che è famosa in tutto il mondo,  esibirsi di fronte a migliaia di persone e apparire sulla TV nazionale… sì, la mia settimana è stata noiosa.”

Scrollando le spalle, disse, “Credo che la mia vita sia meglio della tua.”

“Vero, vero.”

“Non rispondi? Non ti difendi?” mi provocò.

“Perché dovrei difendermi su una cosa ovvia? Andare a scuola o volare in Irlanda? Hmmm quale ti sembra più divertente?”

Era seduto sul divano di fianco a me. Le mie gambe erano incrociate. Era voltato verso di me e la sua gamba sfiorava la mia coscia. Strizzò i suoi occhi, considerando la domanda che gli avevo fatto.

“Se questo vuol dire che posso stare con te,” si avvicinò di più a me e abbassò la voce, “allora andare a scuola.”

“Davvero?” chiesi, la mia voce si bloccò in gola.

“Si.” disse fermamente, facendomi sorridere.

“Perché la prossima volta non mi porti con te in Irlanda?”

“Affare fatto.” Ora stava sussurrando. La sua faccia era vicinissima alla mia. Chiusi gli occhi. Li riaprii poco dopo. I suoi occhi stavano cercando i miei, anche se non sapevo perché. le farfalle mi esplosero nello stomaco. Era così adorabile.

“ORA DI PRANZO!” Harry entrò nella stanza indossando un grembiule. Zayn spostò lo sguardo da me e lanciò un occhiataccia a Harry, che presumo fosse brutta, perché lo fece uscire di fretta dalla camera.

Anche se, se ne era andato, Harry aveva ucciso l’atmosfera. Zayn si alzò e mi sorrise. Era un sorriso che voleva dire dopo. Mi aiutò ad alzarmi e mi portò in cucina, riservandomi un posto vicino a lui.

“Sandwich,” guardai i piatti di formaggio e affettati di fronte a me. Zayn mi passò due fette di pane. “Bel lavoro, Haz. Sembra buono.”

E mentre mettevo del prosciutto nel mio panino, mi pizzicai internamente. Ero lì, avevo quasi baciato Zayn e stavo mangiando con gli One Direction e tre delle migliori amiche che io abbia mai avuto. Era tutto così surreale.  


Lauren’s POV

Casa. Ecco che cos’era. Così tante vacanze erano state spese qui, negli ultimi anni. Così tanti ricordi. Presi  la mia borsa dal sedile posteriore centrale, di fianco a me e mi diressi verso il bangalow. Non potei contenere l’emozione.

Niente poteva  superare i momenti e i ricordi che portava questo posto. Era impossibile.

Niall ci venne in contro per accoglierci e Liam fece lo stesso. Sia mia sorella che Char scomparvero dentro la casa con i loro amati fidanzatini. Guardai Marisa che scrollò le spalle. Entrai in casa con lei al mio fianco. Posai la borsa sulla poltrona alla sinistra della
porta.

“HEEEEEEY!” sentii Louis, gridare, correndo verso di noi.

Superò Marisa e venne direttamente da me, facendomi battere forte il cuore.

Le sue braccia mi avvolsero.  Mi voltai per guardare Marisa, ma vidi Zayn con lei, così non mi sentivo in colpa.

Lui mi sollevò da terra. Sentii i suoi muscoli flettersi attorno a me.

“Louiiiiis!” gridai.

Mi fece appoggiare i piedi sul pavimento.

“Ciao, tesoro, come stai?”

“Molto bene, e tu?”

Ammiccò. “Benissimo ora che tu sei qui.”

Presi in giro la sua risposta sdolcinata, guadagnandomi una sberla sul braccio.

“HAAARR-RY!” mi lamentai, correndo verso la cucina “LOUIS MI HA COLPITO!”

Appena entrata in cucina, venni accolta da un enorme abbraccio che però non ebbe lo stesso effetto di quello di Louis.

“Vuoi che ti dia un bacino per fartelo passare?” chiese.”

“Si” misi il broncio e tesi il braccio verso di lui. Si poteva vedere il segno di una mano vicino alla mia spalla.

“Gesù, Lou,” rantolò Harry. “Le hai lasciato un bel segno! DAMMI IL CINQUE!”

I due si diedero il cinque, così feci ancora di più il broncio. Mi sentivo un’idiota, ma era così che funzionava la nostra amicizia.

“Sto solo scherzando, dolcezza,”  disse Harry dolcemente, prendendomi il braccio tra le mani. Diede un bacio alla mia parte dolorante
e mi abbracciò.

“Meglio?” chiese.

“Si,” storsi il naso. Mi voltai e vidi Louis appoggiato sul muro con le braccia incrociate su petto.

I suoi occhi mi guardavano attentamente prima di lasciare spazio ad un enorme sorriso.

“Idiota,” mormorai provando a fare l’offesa. Ma fallii, sorridendo come lui prima.

“Ti amo anche io.”

Le sue parole erano come fuoco per me.

 
 
Scusate il ritardo, non ho scuse… non odiatemi…. Vi preeeeeego *faccia da cucciolo*

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


CAPITOLO 40

Marisa’s POV

“HARRY!!!” gridò Lauren, mettendo a tacere la stanza.

Spostai la mia attenzione dalla mia conversazione con Niall a Harry e Louis che continuavano a ridere.

“Non è divertente,” provò a gridare, ma non riuscì a trattenere le risate.

“Ecco qua, Lou,” singhiozzò Harry. “Ti ho fatto un sandwich!”

“Non mi puoi mangiare!” disse Lauren facendo ridere ancora di più i due ragazzi.

A quel punto anche gli altri tre ragazzi stavano ridendo. Anche Amalia. Io guardai Char, che velocemente scrollò le spalle, ma anche lei stava sorridendo.

“Seriamente,” Lauren aveva smesso di ridere e si stava raccogliendo i capelli. “Ci sono dei pezzettini di formaggio incastrati nei miei capelli! Devo andare a lavarli!”

“Ti aiuto io.” Louis si ricompose.

Lauren lo squadrò con lo sguardo ma poi accettò il suo aiuto.

“Divertiti, Lou!” Gridò Harry ai due. La risposta di Louis fu una scossa del capo seguita da un’occhiataccia.

Imbarazzante. Pensai. Presi l’ultimo pezzo del mio panino e me lo misi in bocca.

“Chi vuole andare a nuotare?” chiese Zayn.

“Io,” dissi con la bocca piena. “Ma non fa freddo?”

“Si, si gela!” disse. “Questo è ciò che rende tutto più divertente!”

“Niall? Amalia?” chiesi loro.

“No, dobbiamo andare a vedere degli amici che non vivono molto lontano da qui.” Ci informò Niall. Amalia annuì, confermando.

“Char?” chiesi.

“Liam?” chiese Zayn.

I due si guardarono e poi, allo stesso tempo, scossero la testa.

“Harry?” chiese ancora Zayn.

“Neanche per sogno. Non farò da terzo incomodo.”

“Allora siamo solo noi due,” Zayn sembrava entusiasta all’idea.

“Ok,” scrollai le spalle. “Meglio per me.”

Presi il mio piatto e lo misi nel lavandino, lo sciacquai e lo misi nella lavastoviglie. Andando nella camera che condividevamo noi ragazze, sentii Charlotte scusarsi.  Poco dopo entrò in camera.

Si sedette sul letto, prima di dire qualsiasi cosa. Una volta seduta, ancora non disse niente. Mi fissava con le sopracciglia inarcate.

“Che c’è?” chiesi.

“Niente,” sorrise. “Mettiti il costume, dai.”

Presi la mia borsa dal pavimento e andai in bagno. Mi tolsi la maglietta e i pantaloncini, prima di cercare il costume nella borsa.

Mi sfilai la biancheria e indossai il mio bikini. Poi, mi guardai allo specchio.

Il mio costume multi-color rendeva la mia pelle ancora più scura del normale. La mia pancia era tonica, dopo anni e anni di calcio. L’arancione e il rosa facevano splendere i miei capelli.

Sorrisi al mio riflesso nello specchio per infondermi un po’ di autostima, prima di tornare in stanza.

Quando sentì aprire la porta, Charlotte spostò l’attenzione dal suo telefono a me. Sorrise.

“Mmhm,” mormorò. “Voltati.”

“Perché?” chiesi, facendo come indicato.

“Niente. Sei a posto,” ammiccò. “Vai a conquistarlo.”

Tornai in cucina e vidi Harry e Liam, mettere i resti del cibo, via. Charlotte, che aveva camminato dietro di me, andò da Liam. Avvolse le sue braccia ai suoi fianchi, da dietro, baciandogli il collo.

Anche se Charlotte aveva tutta l’attenzione di Liam, lui riuscì a dirmi dove fosse Zayn.

“Là fuori,” annuì in direzione della portafinestra di vetro, che portava sul retro. “Divertiti,” sorrise, prima di girarsi tra le braccia di Charlotte, prese le sue mani e se le mise dietro al collo, baciandole poi la bocca.

Mi voltai per andarmene. Proprio quando stavo per chiudere la porta, sentii Charlotte, gridare. Non volevo sapere.

Voltai l’angolo esterno della casa e vidi la piscina. Non vidi Zayn, però. Mi avvicinai alla piscina e pucciai i piedi.

“Brr,” rabbrividii. Tirai immediatamente, il piede fuori dall’acqua. Era pazzo se pensava che mi avrebbe fatto entrare in piscina.

Improvvisamente, due braccia mi circondarono le spalle trascinandomi con un corpo. Un corpo diretto in acqua. Gridai, poi chiusi la bocca per evitare di bere.

L’acqua fredda mi entrò in corpo. Le braccia mi lasciarono e mi sentii affogare.  L’acqua mi stava divorando.  Annaspai, ma non riuscii a risalire. Sapevo nuotare, ma il mio corpo era sotto shock per colpa del freddo.

Gridai, dimenticandomi di essere sott’acqua. L’acqua mi entrò nei polmoni e fui veloce a richiudere la bocca. Poi, due mani presero i miei fianchi. Sentii un corpo premere contro al mio, da dietro. Ero avvolta dalle sue braccia, stretta contro il suo petto mentre si spingeva dal fondo per arrivare in superficie.

Quando la mia testa uscì dall’acqua, cominciai subito a tossire.

“Questo… non…é…divertente….Zayn….” dissi, battendo i denti.

“Scusa Riss,” disse. “Ero troppo tentato.”

Mi lasciò andare e nuotò verso la parte bassa della piscina, dove entrambi potevamo stare in piedi.

Mi alzai in piedi e mi strizzai i capelli e strofinai gli occhi, così da poter vedere meglio. Zayn era poco lontano da me, camminando sulle ginocchia. Stava indossando un paio di pantaloncini da basket bianchi e verdi, invece di un costume. Il suo petto era nudo. Vidi due tatuaggi- uno sul suo petto e l’altro sul suo fianco. Il suo stomaco era scolpito. Le sue braccia erano scolpite. Personalmente, non mi sarei lamentata se lui non avesse mai più indossato una maglietta.

“Per favore, non farlo più,” lo pregai. “Si sta gelando, qua fuori!”

Mi abbassai anche io in piscina per stare sulle ginocchia.

“Scusa. Ma,” ammiccò, avvicinandosi a me. “Non voglio rendere le cose imbarazzanti, ma stai bene in costume da bagno.”

“Grazie,” sorrisi. Non era qualcosa che avevo già sentito.

Gli sorrisi timidamente.

“Pronta per un fantastico weekend?” chiese, avvicinandosi ancora di più.

“Si,” sussurrai. “Sarà grandioso.”

“Promette bene, sai.”

“Che vuoi dire?”

Scrollò le spalle. “Cosa succederebbe se ti dicessi che non voglio essere tuo amico, Marisa?”

Lo guardai perplessa.

“Cosa penseresti se volessi essere più di un tuo amico?”

La mia voce si bloccò in gola. “È questo ciò che vuoi?”

Si avvicinò ancora. Mise le sue mani sui miei fianchi, facendomi alzare e spingendomi più in la nella piscina, fino a che l’acqua ci arrivava alle spalle.

“È quello che voglio,” sospirò. Il mio cuore cominciò a battere più forte. Potevo sentire il sangue scorrere nelle vene.

“Marisa…” cominciò a dire, quando non risposi.

“No,” lo zittii. “Lo voglio anche io.”

“Sei sicura?” non sembrava completamente convinto.

Mi morsi il labbro inferiore e posai la mia fronte alla sua. Annuii.

“Mi piaci davvero tanto,” il suo mezzo sorriso era adorabile.

“Credo che anche tu mi piaccia tanto.” Sorrisi. Mi sentivo come una ragazzina, una ragazzina  che confessava la sua cotta al ragazzo
che le piaceva.

Innocente. Ma non durò tanto.

I suoi occhi scrutavano i miei, cercando qualcosa. Lentamente, spostò il suo volto vicino a me. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra. Mi mandava brividi attraverso il corpo. Chiusi gli occhi, quando le sue labbra sfiorarono le mie. Sospirai, facendogli connettere le sue labbra con le mie.

È stato il bacio più dolce che io abbia mai dato. Le sue labbra erano leggere sulle mie, muovendosi gentilmente. Quando la pressione aumentò, mi   avvolse tra le sue braccia, tirandomi a sé, facendomi legare le gambe dietro la sua schiena. Sospirai nel bacio, aprendo di più la bocca. Lui non perse l’occasione e prese il mio labbro inferiore tra i denti. Ci girò e mi fece scontrare con il bordo della piscina. Zayn era bravo a baciare e non avevo intenzione di fermarlo.

 

Ah-ah, quanti lo aspettavano? Eh, quanti? Waaaaa si sono baciati, ma ci credete?!?!?! Beh, credeteci perché si sono baciati gli
Zarisa esistono, ladies and gentlemen!!

Vi amo, perché siete tantissimissime… siete dolcissimissime… siete le migliori…issimissime ;) 

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


CAPITOLO 41

Charlotte’s POV

Seguii Marisa in cucina. Tenevo le dita incrociate per lei. Appena entrai nella stanza, mi diressi verso Liam che era occupato ad aiutare Harry a pulire la cucina.

Lo abbracciai da dietro, mentre si stava alzando, dopo aver messo il cibo nel frigorifero. Sfiorai il suo collo con le mie labbra, facendolo rabbrividire. La sua testa si voltò di lato, abbastanza per me per vedere il suo sorrisetto.

Sapevo di avere la sua attenzione, ma non voleva farmi sentire in potere.

“Lì fuori,” annuì verso la porta. Immaginai stesse parlando con Marisa. “Divertiti.”

Sentii la porta finestra, aprirsi.

All’improvviso, Liam si girò tra le mie braccia. Prese le mie mani, le tolse dai suoi fianchi e le mise dietro al suo collo. Posso giurare di averlo visto ammiccare, prima di prendere la mie labbra tra le sue. Le maniche della mia felpa furono alzate oltre ai miei gomiti. Approfittando di quel tratto di pelle nuda, Liam fece scorrere le sue mani sui miei avambracci facendomi rabbrividire. Si accorse dell’effetto che aveva su di me e scoppiò a ridere.

“Sei adorabile,” sorrise.

“Hai smesso di baciarmi,” mi lamentai.

I suoi occhi si soffermarono su di me, illuminati dal suo sorriso. Le sue braccia afferrarono il retro delle mie cosce e mi depositò sulla sua spalla- santo cielo, era forte. Mi lasciai scappare un grido, quando fece finta di farmi cadere.

“LIAM!”

“Oh andiamo, Char, non ti faccio cadere!” mi portò sul divano, facendomi cadere sui cuscini.

“Ugh,” mormorai cadendo.

“Mmm,” sussurrò,  posizionandosi sopra di me, a cavalcioni, sorridendo.

Spostai il mio sguardo fuori dalla finestra, “Cinque dollari che Zayn e Marisa stanno limonando proprio ora.”

“Cinque dollari che Louis, Harry e Lauren stanno facendo qualcosa di stupido, ora.”

Gli feci la linguaccia, “Cinque dollari che Niall e Amalia non sono andati veramente a trovare degli amici, ma stanno limonando, ora.”

“Cinque dollari che noi stiamo limonando, ora.”

“Oh, non fare lo sfacciato!” lo sgridai. “Comunque mi devi cinque dollari, perché non ci stiamo baciando ora.”

“Ah, no?” chiese, spostando la sua testa più vicina alla mia.

Il respiro mi si fermò in gola, quando iniziò a baciarmi il collo.

“Ma non dovevamo giocare ad attacca la coda su Harry?” provai a chiedere.

“Dopo,” sussurrò, prima di baciarmi.

 

Louis’POV

“Ti ammazzo,” sputò Lauren, chiaramente frustrata, passandosi un asciugamano sui capelli. Era seduta ai piedi del letto che io e Harry dividevamo, quando venivamo ad Holmes Chapel.

Aveva insistito per non farsi la doccia, quindi l’avevo aiutata a lavarsi i capelli nel lavandino. Si era dimostrato molto più difficile del previsto.

“Ora la mia maglietta è fradicia e ne ho portate a malapena abbastanza per il weekend,” si lamentò.

Camminai verso l’armadio dove avevo messo i miei vestiti. “Ecco,” le tirai una maglietta a righe bianche e blu.

“Grazie.” Posò l’asciugamano per terra. “Ha il tuo profumo,” sorrise.

“È una cosa brutta?”

“No. Profuma come te, e io ti voglio bene. Quindi mi piace anche il tuo odore.”

Risi, “Ti voglio bene anche io, Lo.”

Lo era il soprannome che le avevo dato molto tempo fa. Quando eravamo molto piccoli, creavamo degli spettacoli per i nostri genitori, dal titolo Lo-Lo show. Di solito andavamo nei guai perché escludevamo Amalia. Le dicevamo che era perché lei non aveva il nostro
stesso soprannome e quindi non poteva farli anche lei. Avevo chiamato Lauren, Lo, per quattordici anni e non avevo intenzione di
smettere.

 Si voltò di spalle, togliendosi la sua maglietta bagnata, rivelando il suo reggiseno nero. Era fin troppo a suo agio di fronte a me, ma non
mi importava. Spostai l’attenzione sul mio telefono, quando mi accorsi che la stavo fissando.

Poggiai la testa sui cuscini e salii su Twitter.

“Allora, quali sono i piani per il weekend?” chiese, salendo sul letto. si sdraio accanto a me.

“Sono sicuro che Harry abbia qualcosa di stupido in mente.”

Rise. “Non ce l’ ha forse  sempre?”

Avevo le mani incrociate dietro la mia testa. Lauren si avvicinò e prese il mio telefono da sopra il mio stomaco.

“Cosa dice il meraviglioso mondo di Twitter del fantastico  Louis Tomlinson, oggi?” mi prendeva sempre in giro, quando scorrevamo tra mie menzioni. La maggior parte erano offerte di matrimonio o proposte di appuntamento.

“Questa ragazza vuole sapere se la vuoi sposare in fondo al mare,” sorrise Lauren.

“No! Ti prego Lauren!” la pregai.

“Troppo tardi.” Sorrise, sventolandomi il cellulare davanti agli occhi. “Devi sposare @tiffanyosorio domani alle nove e diciassette. Spero
di essere invitata.”

“Tu piccola…” scossi la testa.

“Uh-uh-uh,” scosse la testa. “Hai appena detto che mi vuoi bene. Non dimenticartelo.”

“Lo rimangio. Ti odio.”


“Bugiardo,” disse.

“Lo so, lo so. Hai ragione.”

Aveva ragione. Non avrei mai potuto odiare Lauren. Lei era l’unica persona con cui non mi arrabbiavo mai. Era impossibile. Era proprio come me, almeno, questo è quello che dicevano tutti. Sorrideva sempre, rideva sempre, era sempre pronta per una battuta. Datele una bottiglia di Mountain Dew e sarebbe stata capace di sedersi per terra e ridere per niente per ore. La prendevamo in giro dicendole che non potevamo immaginare a cosa sarebbe successo quando avrebbe avuto l’età legale per bere, perché lei era quel tipo di persona che era capace di ubriacarsi sempre.

Il fatto che fosse così amica mia e di Harry, non giovava alla sua sanità. Noi tre facevamo sempre delle cose stupide. Il fatto che lei non si tirava mai indietro da una delle nostre sfide o da uno dei piani illegali di Harry, mi faceva volerle bene ancora di più. I quattro anni di differenza, sembravano quattro minuti. Lei è veramente la migliore amica che uno potrebbe mai desiderare.

“Louis?” interruppe i miei pensieri.

“Si, tesoro?”

“Domani dopo aver sposato Tiffany, hai un appuntamento.” Ammiccò.

“Un appuntamento con chi?” chiesi.

Mi avvicinò il telefono alla faccia. Lessi il tweet che appariva sullo schermo.

@leahfaceee tu + io domani da @Nandos vediamoci lì <3

“Sei morta,” la presi per il polso. Lei gridò e io mi sdraiai su di lei.

“LOUIS LEVATI!” gridò.

“Perché dovrei?” chiesi.

“Perché devo farti vedere un'altra cosa.” Le lasciai il polso e mi misi a cavalcioni su di lei.

Fece scorrere una pagina di Twitter sul cellulare.

“Dopo il tuo giorno pieni di impegni domani, vai allo zoo con questa ragazza…”

Per la terza volta lessi lo schermo di fronte a me.

@_bekascott vieni con me allo zoo, Domenica? Xx

“ASPETTA! Ce n’è un altro.” Mi porse di nuovo il telefono.

@_fettuccine ti amo di più!! ;)

“Non posso credere che tu abbia hackerato il mio Twitter… ANCORA!”

Afferrai il mio telefono dalle sue mani, prima di scrivere un nuovo Tweet.

Hey, @JustSorinLauren ha hackerato il mio Twitter!!! Andate a spammarla! <3

“Gli hai detto di spammarmi, vero?” chiese.

“Si,” le sorrisi.

“Puoi toglierti da sopra di me, ora?” scosse la testa.

“Perché? Non ti piace? Io penso che ti piaccia, proprio come ti piace che io non indossi una maglietta.”

Sorrise, “Penso che tu ti stia confondendo, mister.” Mi colpì lo stomaco. “Comunque, non  i sento più le gambe.”

“Oh,” mi tolsi da sopra di lei.

“Scherzavo,” sorrise e mi salì a cavalcioni. Velocemente le afferrai le mani che stavano per farmi il solletico.

“No,” la avvertii.

Le tolsi da sopra di me e mi sdraiai sopra di lei, facendole il solletico.

“Sai, Louis, per uno che ha quasi ventun’ anni, ti comporti come uno di dodici anni.” Voltai il capo per vedere Harry poggiato allo stipite della porta.

“È giovane dentro, Haz,” Lauren si tolse da sotto di me. “È questo che amo di lui.”  


 

Scusate per eventuali errori, anche se non è tanto tardi, sono stremata, vedrò di aggiustare meglio il capitolo!

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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


CAPITOLO 42

Charlotte’s POV

“Alzate i vostri deretani pigri da quel divano e venite ad aiutarmi ad apparecchiare!” gridò Niall dalla cucina.

Girai la testa per guardare Liam, su cui ero comodamente sdraiata.

“No, stiamo bene qui, ma grazie per aver chiesto!” Gli rispose Liam. Risi.

“Perché stai ridendo?” chiese. La sua voce era profonda. Portò le sue braccia attorno a me e mi strinse i fianchi.

“Smettila! Mi fai il solletico!”

“Ora fa ridere?” il suo respiro mi solleticava l’orecchio, mentre le sue mani continuavano imperterrite sui miei fianchi.

“SMETTILA!!”

“Santo Dio, apparentemente, la nuova moda è farsi il solletico a vicenda, quando si è sessualmente frustrati.” Non ci eravamo accorti di Harry.

“Di cosa stai parlando?” chiese Liam.

“Louis e Lauren stanno facendo la stessa cosa.”

“Dubito fortemente che loro siano sessualmente frustrati. No, non è possibile,” la faccia di Liam mostrava malcontento.

Harry scrollò le spalle, non così sicuro.

“Um, imbarazzante,” mi alzai da Liam, che piagnucolò.

“Torna qui,” mi tese la sua mano.

Scossi la testa. Seguii il mio sguardo fuori dalla finestra dove notammo Zayn e Marisa ridere, camminando verso la casa.

“Devo parlare con una mia amica.”

“Sono rimasti fuori per molto,” sorrise Harry.

Tornai il camera e mi buttai sul letto.

“Hey Lauren,” la salutai. Era sdraiata sul letto di fronte al mio.

“Hey Char,” mi sorrise. “Ti stai divertendo?”

“È bello allontanarsi da tutto.”

Annuii, capendo, prima che la nostra conversazione fu interrotta da Marisa, che entrò in camera. Chiuse la porta dietro di lei e ci si appoggiò contro, sorridendo.

“Bene, bene, bene.” Sorrisi.

Rise.

“Com’era la pisciiiiina?” la prese in giro, Lauren.

“Oh, era fantastica,” disse semplicemente, tormentandoci.

“E?” gridai, saltando sul letto.

Smise di sistemare i suoi vestiti e mi guardò dritto negli occhi.

“Non è male a baciare.”  Provò a sembrare indifferente ma fallì miseramente.

“NO!” gridò Lauren.

“Si,” sorrise.

“AWW!” entrambe corremmo ad abbracciarla. “è fantastico.”

“Non hai dovuto aspettare tanto, vero?” sorrisi.

“No, e sono felicissima.”

Marisa andò in bagno per vestirsi.

“Toc toc,” disse una voce profonda da fuori dalla porta.

Andai ad aprire e trovai Zayn a petto nudo.

“Ma voi ragazzi le indossate mai le magliette?” Lauren chiese da dietro di me.

“Hey, sono arrivato secondo, ricordi?”

Avevo chiaramente perso una conversazione.

“Posso esserti d’aiuto?” gli chiesi sorridendo.

“Immagino che te l’abbia detto,” chiaramente notò il mio sorriso.

“Si,” Lauren rise. “Vai così, Zayn.”

Le sue guance si tinsero leggermente di rosso. “Ehm, ok, beh, la cena è pronta.” Poi se ne andò.

 

La cena fu interessante, ogni momento passato con gli One Direction si era dimostrato interessante, niente di meno. Dopo aver mangiato, aiutammo tutti a sistemare. Per mia sorpresa, i cinque ragazzi erano molto bravi a cucinare e a mantenere la casa.

Ci sistemammo per vedere un film. Harry scelse Unstoppable , che avevo già visto. Era un bel film e mi andava bene, vederlo un’altra volta, quindi mi sedetti sulla poltrona grande, sulle gambe di Liam. Circa mezz’ora dopo, il film non attirava più la mia attenzione. Cominciai a toccarmi i capelli e scorrere tra le mie notifiche di Facebook.

“Vuoi andare fuori?” il respiro di Liam sul mio orecchio, mi distrasse dai post dei miei amici a casa. “Le stelle sono incredibili.”

Annuii, alzandomi da sopra di lui. Mi ero messa un paio di pantaloni della tuta, prima di iniziare il film, quindi con indosso una felpa, andava bene. Liam prese la sua felpa dal tavolo della cucina e una coperta.

“Andiamo,” sorrise, prendendomi la mano.

Mi portò fuori, nel giardino sul retro. Stese la coperta a terra. Feci la prima mossa e mi sdraiai, guardando il cielo.

“Wow,” dissi. “È incredibile.”

Sopra di me, c’erano milioni di stelle. Il cielo era scoperto, rivelando tutte le sue luci luminose. Brillavano. Era da togliere il fiato.

“Bello, vero?” sussurrò Liam, stendendosi di fianco a me.

Annuii in risposta.

“Mi piace uscire qua fuori e guardare il cielo. Mi fa sentire così piccolo. Mi ricorda che tutto, la fuori, è molto più grande di me. Mi ricorda anche che la vita può essere fantastica se si lascia da parte  la confusione.” Si fermò. “Charlotte, cosa c’è che non va?” spostai il mio sguardo dalle stelle a lui. “Per favore, non mentirmi né dirmi che stai bene, perché ti conosco. Ok, magari ti conosco da tre mesi, ma è molto tempo per me. Posso capire che c’è qualcosa che non va!”

Presi un respiro profondo, aggrottando le sopracciglia. “Non arrabbiarti con me, ok? È molto difficile per me, parlarne, e non ho bisogno di vederti impazzire.”

Mi promise che non lo avrebbe fatto, così continuai. “Liam, i miei genitori non sono d’accordo con questo.”

“Con questo, intendi questo o noi?” la sua voce trasmetteva dolore.

“Noi,” sussurrai.

I suoi occhi implorarono spiegazioni.

“Non sono molto orgogliosi della loro figlia sulla copertina di una rivista di gossip e soggetto di vari trend su Twitter. Pensano che non dovrei essere su E! News e cose del genere.”

“Allora, cosa ti hanno detto che avrebbero fatto?” era preoccupato.

“Beh, hanno minacciato di smettere di pagare la scuola.”

Spalancò gli occhi, “Ma, vuoi dire, cosa? NO!”

“Liam, avevi promesso che non saresti impazzito. Lasciami spiegare.”

Si sedette tranquillizzandosi, ma la sua espressione rimase dura. Mi veniva da sorridere al pensiero che a lui avrebbe dato fastidio se fossi partita.

“Quest’ anno è già pagato completamente, quindi sto qui tutto quest’anno. Legalmente, posso restare qui per sei anni, perché la mia università potrebbe durare tutto quel tempo. Ho una borsa di studio che paga la maggior parte per tutti i cinque anni, quindi se mai dovessero smettere di pagare, pagherei io il resto. Voglio dire, molti devono pagarsela da soli la scuola.”

“Allora, cos’è che ti preoccupa? Il fatto che siano crudeli con te? Charlotte non voglio separarti dalla tua familia… Magari…”

“Non dire un’altra parola, Liam James Payne.” Posai un dito sulla sua bocca. “Non dirlo. Liam, non ti hanno incontrato. Non ti odiano. Odiano cosa sono diventata con te, ed è un loro problema. Ho imparato ha convivere con questa cosa e loro possono farlo, vedendo la mia faccia sulle copertine delle riviste, quando vanno a fare la spesa.”

“Ma Charlotte…”

“No, niente ma, Liam. Non sono così felice da tanto tempo!”

“Se ti rende triste per la tua famiglia…”

“Imparerò a conviverci! Lo farò, te lo prometto!”

Non sembrava completamente sicuro.

Mi voltai, così da dargli le spalle. “Questo è il motivo per cui non volevo dirtelo. Sapevo che avresti reagito così- proprio così- e avrebbe rovinato il weekend,” mi lamentai.

“No… Char…” si spostò in modo tale che il suo petto fosse contro la mia schiena. “Non dire così. Sono solo preoccupato.” Mi abbracciò. “Se tua e la tua famiglia non andate d’accordo in questo momento, mi sento responsabile.”

“Ma ti sto dicendo che non è colpa tua!” mi girai verso di lui. “Liam, non ho iniziato ad uscire con te solo per passare il tempo o perché sei famoso. Mi piaci davvero tanto. Tu. Non Liam degli One Direction. Non Liam di X-Factor. Mi piaci tu. Al diavolo tutte quelle riviste e le fan che vogliono fare una foto con me. Non mi importa se c’è una stazione radio che continua a chiedermi di partecipare al loro show. E ok, mi importa se i miei genitori sono arrabbiati, ma se tu non significassi niente, non pensi che ti avrei lasciato e sarei tornata alla mia vecchia vita? Perché lo avrei fatto. Ma mi importa molto di te.”

Mi guardò senza dire una parola.

“E ho davvero bisogno che tu mi creda, perché penso ogni parola che ho detto.”

Portò una mano sulla mia guancia. “Ti credo,” sussurrò.

Si avvicinò sempre di più. Sfiorò la mia fronte con le sue labbra, prima di aggiungere più pressione. Mi fece sdraiare di schiena e si sdraiò sopra di me. I suoi gomiti erano appoggiati ai lati della mia testa, sulla coperta. Passai una mano tra i suoi capelli e l’altra lo portò a me, dalla schiena. Posso giurare di averlo sentito gemere nel bacio, ma provò in tutti i modi a nasconderlo. Il suo corpo era contro il mio, aumentando forza al bacio. Mentre i suoi baci scendevano sul mio collo, i suoi capelli mi solleticavano il viso.

Portai entrambe le mani ai lati del suo viso e lo baciai, pregandolo di non lasciarmi. Non lo fece.



scusate il ritardo, vi prego non odiatemi. è un brutto periodo :(

 

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Capitolo 43
*** Capitolo 43 ***


CAPITOLO 43
Charlotte’s POV

Mi rigirai nel letto per vedere l’orologio, vicino alla mia faccia. Erano le quattro del pomeriggio. Era impossibile che avevo dormito fino a quell’ora- ma era anche vero che non mi ricordavo come ero tronata in camera mia.

Guardai dall’altra parte della stanza, per vedere Marisa e Lauren sul letto. Stiracchiai le braccia e sbadigliai.

“Bene, bene, bene,” Marisa si voltò verso di me. “Guarda chi si è svegliata.”

“A che ora sei rientrata? Sono venuta a letto alle quattro e tu non c’eri.” Chiese Marisa.

“Ma, molto più importante, cosa hai fatto fino alle quattro?” Amalia entrò nella stanza. I suoi capelli erano avvolti nell’asciugamano.

“Oh, sai,” sorrise.

“No,” disse Lauren. “Spiegaci la situazione, per favore.”

“Uhm…”

“NO!” mi sedetti. “Niente situazione…”

Marisa rise. “Abbiamo solo passato del tempo assieme…”

“Passare tempo insieme vuol dire sbaciucchiarsi,” ridacchiò Amalia.

“E tu lo sai bene,” la voce di Lauren era piena di disgusto nei confronti della sorella. “Ma, seriamente, cosa hai fatto con Liam?”

“Siamo usciti a guardare le stelle,” sorrisi, ricordandomi della serata.

“Romantico,” sospirò Lauren.

“Avete guardato le stelle fino alle otto?”

“Oh…” ora mi ricordavo la nottata. Eravamo stati fuori a baciarci e a farci le coccole, ma poi ci eravamo addormentati. C’eravamo svegliati all’alba e abbiamo deciso di fermarci a guardarla insieme. Poi, apparentemente alle otto, circa, avevamo deciso di andare a dormire.

“Si, ti sei addormentata lì fuori,” ammiccò Lauren.

“Non è andata così.”

“Non voglio i dettagli, ma mi è sembrata una bella serata.”

“Lo è stata,” sorrisi.

Decisi che una doccia era necessaria dopo aver passato un bel po’ di tempo fuori. Dopo aver lavato il polline dal mio corpo, mi asciugai i capelli e mi feci una coda di lato. Indossai un paio di pantaloncini di jeans e una maglietta blu, con la schiena decorata in pizzo.

Poi, andai in cucina, per placare il mio stomaco affamato.

“Bene, bene, bene,” Louis era seduto a tavola. “Guarda chi è vivo.”

“Uhm, dovrei essere morta?”

Presi del succo d’arancia dal frigorifero e lo misi in un bicchiere.

“In Mean Girls, loro dicono ‘Non fare sesso, perché rimarrai incinta e morirai!’.”

Sputai il succo d’arancia nel lavandino, “LOUIS!”

Mi sorrideva perfidamente.

“Chi ha detto che abbiamo…”

Con le sue mani mi indicò di fermarmi. “No. Non c’è bisogno di spiegazioni.”

“Ma…”

“No, no. Va tutto bene. Ho capito. Il tuo segreto è al sicuro con me… forse.”

Prese il suo piatto e lasciò la stanza.

“Louis!” lo chiamai, ma se ne era andato.

“Buongiorno,” Liam entrò in cucina.

“È pomeriggio, Liam.”

“Giusto,” sorrise, baciandomi. “Cosa voleva Louis?” avvolte le braccia attorno ai miei fianchi.

Stava indossando un paio di pantaloni della tuta e una maglietta rossa. I suoi capelli erano scompigliati e la sua voce, roca.

“Beh, lui pensa che abbiamo fatto sesso, ieri sera.”

“Oh,” aprì la bocca. “capisco. Scusalo, è solo Lou-Lou.”

Scrollai le spalle. “Non importa.”

“Però,” cominciò, lo fermai subito.

“Non parleremo di questo.” Annuì. Liam non mi forzava. E gliene ero grata.

“Andiamo dagli altri. Volevo farmi un panino. Harry è stanco di cucinare, quindi dobbiamo farci noi da mangiare. Ne vuoi uno?”

“Ti aiuto.”

Dopo aver fatto due sandwich deliziosi, andammo in salotto.

Liam si sedette sul divano. Io mi sedetti contro un bracciolo, con le mie gambe sopra quelle di Liam.

Niall aveva la chitarra in mano e stava strimpellando degli  accordi di, quella che ora conosco come, One Thing. Li conoscevo da tre mesi, e mi ci erano voluti solo tre giorni per conoscere le loro canzoni e distinguere le loro voci.

“I’ve tried playing it cool. But when I’m looking at you… I can’t ever be brave, cause you make my heart race.” Liam cominciò la canzone. Opinione influenzata: la sua voce era la mia preferita. Era forte e profonda ma era perfetta con quelle dei ragazzi.

“Shot me out of the sky. You’re my kryptonite. You keep making me weak. Frozen and can’t breathe.” La voce di Harry era quella più profonda- rauca.

“Something’s gotta give now, cause I’m dying just to make you see, that I need you here with me now. Cause you’ve got that one thing.” Marisa e Zayn erano molto vicini. Il braccio di Zayn era attorno alle sue spalle e la sua testa era sul suo petto. La voce di Zayn, in teoria, era la più “debole”. Perché era  dolce. Lui aveva la voce più alta ed era fantastica. Era come il paradiso- mi faceva venire i brividi.

I ragazzi arrivarono al ritornello. Mi piaceva il fatto che la musica fosse parte di loro. Non era solo ciò che facevano per fare soldi o per conquistare ragazze. Potrebbero semplicemente sedersi in cerchio e cominciare a cantare.

Arrivò la parte di Niall. Il sorriso sul volto di Amalia era davvero grande.

Quando arrivò la parte di Louis, mi vennero i brividi. A parte il mio favoritismo incondizionato per Liam, mi piaceva tantissimo la voce di Louis. Era ruvida e adorabile.

La canzone finì, lasciando tutti con il sorriso sulle labbra.

Noi ragazze cominciammo ad applaudire, Louis e Harry si misero ad inchinarsi.

“Ci credete che domani torniamo a casa?” chiese Zayn. Tutti scossero la testa e alcuni mormorarono un lieve “no”.

“È stato un bel weekend.” Sorrisi.

“Dovremmo farlo ancora.” Sorrise Niall.

“Credo che dovremmo andare a casa con il botto,” Harry si toccò il mento. “Che ne dite di Non ho mai prima di andare a casa.”

Lauren e Amalia annuirono.

“YEAH BUDDY!” rise Niall.

“Ci sto,” sorrise Liam.

“Non me lo faccio ripetere due volte.” Rise Zayn.

“Non possiamo bere, però,” si lamentò Louis, guardando Lauren, facendola ridere.

“Va più che bene, visto che non possiamo avere il mal di testa, mentre guidiamo.” Liam era sempre il più responsabile.

“Comincio io,” disse Harry, una volta seduti in cerchio.

“Aspetta, aspetta.” Disse Marisa. “Volete giocare alla versione più divertente? Dove vivo io si chiama Non chiedere, non dire. È la stessa cosa ma non si può chiedere cosa è successo, quando è successo o perché. serve per avere risposte più oneste.”

“Meglio per me,” intervenne Niall.

“Okay, non ho mai scoreggiato  e dato la colpa ad un cane.”

Niall abbassò un dito.

“Non ho mai fumato,” disse Amalia.

Marisa e Zayn abbassarono un dito.

“Non ho mai baciato nessuno al primo appuntamento.” Disse Louis.

Sia io che Liam abbassammo un dito, guadagnando risatine dagli altri.

“Non ho mai saltato la scuola,” sorrise Lauren.

Zayn, Harry, Liam, Louis e Niall abbassarono tutti un dito. Immaginai che era per via di X-Factor.

“Non sono mai andato in chiesa e in un gay bar, lo stesso giorno.” Sorrise Harry.

Nessuno abbassò il dito, quindi Harry dovette abbassarne uno. Se l’era cercata.

“Non sono mai uscito con una persona solo due volte.” Parlò Liam.

Harry, Lauren, Marisa, Zayn e Niall abbassarono il dito.

“Non ho mai bevuto, prima di diventare maggiorenne.” Dissi.

Tutti abbassarono un dito, tranne Lauren.

“Non sono mai stato vittima di bullismo.” Marisa scrollò le spalle.

Liam abbassò un dito.

“Non ho mai vomitato sulle montagne russe.”

Io, Harry e Lauren abbassammo un dito.

Era ancora il turno di Harry, “Non ho mai dimenticato un anniversario.”

Niall abbassò un dito. Amalia sorrise debolmente.

“Non sono mai stato beccato a uscire di nascosto.”

Tutti abbassarono un dito, però, apparentemente Amalia era brava a non farsi beccare.

“Non sono mai stato tradito.”

Liam abbassò un dito, Niall abbassò un dito. Zayn abbassò un dito. Lauren abbassò un dito.

“Non sono mai stato licenziato.” Lauren non aveva più idee.

Harry abbassò un dito, così come Louis e Amalia.

“Non mi sono mai fatto eccitare da un amico.”

Io abbassai un dito assieme a Niall, Amalia, Lauren e Louis.

“Non ho mai baciato qualcuno e essermene pentita.” Sussurrai.

Lauren e Louis abbassarono un dito. Gli occhi di Louis erano freddi.

“Non ho mai respinto nessuno.” Disse Marisa.

Tutti e cinque i ragazzi abbassarono un dito, così come Lauren.

“Non ho mai tradito.” Zayn sorrise.

Amalia e Louis abbassarono un dito.

“Non ho mai limonato sotto le stelle.” Mormorò Harry.

Io e Liam abbassammo un dito.

“Non ho mai fatto il bagno nuda.” Disse Amalia.

Harry e Louis abbassarono un dito.

“Non sono mai stato baciato sotto la pioggia,” affermò Louis.

Lauren abbassò un dito, insieme a Amalia e Niall.

“Non ho mai indossato dei vestiti per coprire un succhiotto,” ridacchiò Lauren.

Abbassai un dito.

“Non ho mai pianto fino ad addormentarmi,” constatò Zayn. Liam stava pensando.

Lauren e Louis abbassarono un dito.

“Non ho mai baciato il mio migliore amico.”

Lauren e Louis abbassarono un dito. Entrambe le loro espressioni erano dure.

“Non gioco più,” disse Lauren. Si alzò uscendo di corsa dalla stanza.

“Neanche io,” Borbotto Louis, uscendo dalla casa.

Liam rimase immobile al mio fianco, come gli altri ragazzi. Il gioco era finito, e nessuno poteva capire cosa era appena successo.

 

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Capitolo 44
*** Capitolo 44 ***


CAPITOLO 44

Charlotte’s POV

“Stanno mentendo,” sospirò Zayn.

“Dici?” chiese Marisa.

Stavo facendo da terzo incomodo, ma non mi importava. Liam stava parlando al telefono con sua mamma.

“Spiegami ancora cosa è successo.”

Rispiegai a Zayn di quando eravamo andate da Lauren,  lei stava guardando la TV. Tutto quello che ci disse, fu che era stanca e che si arrabbiava facilmente, quando era stanca.

Né Lauren né Louis avevano detto che c’era qualcosa che non andava. Anche se era chiaro che era una bugia, nessuno aveva preteso spiegazioni. Qualsiasi cosa fosse o non fosse, era un argomento delicato. Visto che dovevamo fare tre ore di viaggio, non volevamo avere nessuno di cattivo umore.

“Buongiorno,” Niall camminò in cucina.

“Hey,” sorrisi. I suoi capelli erano in disordine. Erano all’insù, come quelli di Zayn.

“Qualcuno ha detto qualcosa?”

Noi tre scuotemmo la testa. Entrambi avevano inventato delle scuse, e quella mattina si stavano comportando come se nulla fosse. Fingevano. Si poteva capire che qualcosa non andava.

Niall si morse il labbro, concentrandosi. “Magari dovremmo lasciar perdere.”

“Come possiamo?” sussurrò Zayn. “Qualcosa è successo.”

“Ma non è successo questo weekend. Lo avremmo visto. Deve essere successo in passato, e se loro hanno deciso di lasciarselo alle spalle, allora dovremmo farlo anche noi.”

“Niall ha ragione,” ci voltammo a vedere Liam sulla porta. “Magari quello che è successo in passato è meglio lasciarlo nel passato.”

“Credo che dovremmo rispettare la loro decisione di non dircelo.” Sospirò Zayn.

Quando arrivammo ad un accordo, l’umore nella stanza era incerto.

“Ok,” sussurrai. “Beh, vado a prendere la mia roba.”

Tornai in camera mia. Nessuno mi seguì. Non importava. Nonostante quello che era successo ieri sera – tutto il romanticismo era stato spezzato- era stato un bellissimo weekend.

Cominciai a piegare i vestiti e a rimetterli nella borsa.

“Toc, toc.” Mi voltai e vidi Liam. “Ti dispiace se entro?”

“Si, vattene,” scherzai. Sorrise e venne a sedersi ai piedi del letto.

“Scusa per ieri sera. So che i ragazzi e io abbiamo rovinato l’umore. Amalia non era felice per come abbiamo passato la serata, dopo aver finito di giocare.”

Scrollai le spalle. “Non ti preoccupare.”

“Si, ora dici così, ma è stato brutto per tutti noi. Non volevamo che successe. Qualsiasi cosa fosse.”

“Davvero, Liam, è tutto ok. Mi sono divertita tanto.”

Chiusi la borsa e me la misi in spalla.

“Sei sicura?”

“Sono sicura di aver passato un bel weekend? Mi sono addormentata sotto le stelle con un ragazzo di cui sono completamente pazza e ho passato il resto del tempo senza preoccupazioni. È stato il miglior weekend da mesi.”

Lo presi per il braccio e lo portai in corridoio. “Voi ragazzi non vi annoiate mai, vero?”

Mi fermai sulla porta, notando Harry in ginocchio con la bocca aperta, provare a prendere l’uva in bocca. L’uva era tirata dall’altra parte della stanza. Sicuramente Louis e Lauren si stavano comportando come se niente fosse successo.

“No.” Sorrise Liam. “Non c’è mai un giorno noioso con noi.”

Mentre i magnifici tre continuavano con il loro gioco, noi altri, aiutammo a pulire la casa . verso le tre, tutto era stato preparato ed
eravamo pronti per partire.

“Pronte?” Marisa si girò le chiavi tra e dita.

“Si,” dissi, chiudendo il bagagliaio. “Vado a salutare.”

“Anche io,” si voltò e andò verso Zayn che era appoggiato sul muro esterno della casa. Non ci volle molto, prima che lui si alzò e la
abbracciò, baciandola. Sorrisi.

“Sono teneri.” Sorrise Liam, beccandomi a guardare.

“Si,” sorrisi. “Quindi, ehm, grazie per averci invitato. È stato divertente.”

“Prego. Allora, domani abbiamo le prove e un meet and greet, dopo. Mi chiedevo se volessi venire con me al meet and greet e poi potremmo andare a cena?” alzò le sopracciglia, anticipando la mia risposta.

“Va bene.” Non avevamo avuto molto tempo insieme da soli.

“Bene, ti scrivo, allora. Buon viaggio.”

“Buon viaggio.” Lo abbracciai.

“Ciao,” mi lasciò con un bacio sulle labbra.

Tutti entrarono nelle rispettive macchine. Il viaggio verso casa non fu divertente come quello di andata. Eravamo tutte esauste. Amalia e Marisa si divisero la guida, lasciandomi dormire. Quando arrivammo a casa Sorin, per lasciare giù le sorelle, eravamo distrutte.

“A presto, ragazze.” Ci gridarono, quando ripartimmo. Le salutammo con le mani.

 

“È stato divertente.” Sbadigliò Marisa, buttandosi sul letto. Erano le otto di sera quando arrivammo in campus. Ci eravamo fermate per cena.

“Si, lo è stato.”

Avevo problemi a tenere aperti gli occhi.

Presi il mio computer e salii su twitter. Scrissi un nuovo tweet.

Weekend fantastico tra amici. @Harry_Styles non riesce ad afferrare un chicco d’uva con la bocca.

Controllai quaranta secondi dopo, il tweet aveva più di cento retweet. Le loro fan erano incredibili.

Stavo per spegnere il computer, quando arrivò il segnale di videochiamata. Da parte di Sophia.

“Hey Shop,” la salutai con un sorriso. “Oh, Meg è lì con te. Ciao ragazze.”

“Hola, come va la vita? C’è Liam?” Gli occhi di Sophia si spostavano sullo schermo.

“Ehm, no, perché dovrebbe?”

“Hai passato il weekend con lui, no?”

“Si, ma come fate a saperlo?”

“Oh, tesoro, lo sa tutto twitter,” Megan disse nella sua famosa vocina dolce, sarcastica.

“Oh, capisco.”

“Beh, visto che Liam non c’è, noi andiamo.”

“Cosa?” chiesi confusa. “Avete chiamato solo per Liam? Non per me?”

“Abbiamo detto a questa ragazza che noi ti conosciamo e lei non ci ha creduto. Così le abbiamo chiesto come potevamo provarglielo, e lei ci ha detto di registrare una conversazione su Skype con Liam. Quindi, beh, CIAO!” Le sentii ridere e poi la chiamata si interruppe.

“Cosa c’è che non va, Char?” chiese Marisa.

“Mi stanno usando, Riss. Non solo sto perdendo i miei genitori, per questo, ma ho appena perso le mie migliori amiche.” E allora lasciai scendere le lacrime.

 

Ma che zozze le amiche di Charlotte! Sono delle zozze! Atteggiamento da prendere a sberle, proprio!
Cooomunque, ecco un nuevo capitolo. La settimana prossima non potrò postare, perché sono in germania… so che non ve ne frega niente, ma volevo rendervi partecipi della mia noiosa vita!
Ah, se vi va, passare dalla mia storia come autrice “Hidden”: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2318853&i=1
Alla prossimaaaaa

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Capitolo 45
*** Capitolo 45 ***


CAPITOLO 45

Charlotte’s POV

“Ma come siamo belle!” Madison ammiccò, entrando nella nostra camera. Ryan era proprio dietro di lei.

Mi spostai una ciocca di capelli dietro alle orecchie, sorridendo. Non riuscivo a arricciarmi i capelli, ma riuscivo a renderli mossi. Non sapendo cosa Liam avesse in mente per la serata, mi ero vestita con una gonna nera a vita alta e una maglietta a righe bianche e nere, con maniche a tre quarti. Mi ero messa un paio di stivaletti alla caviglia, con il tacco, rossi, che stavano bene con lo smalto rosso e il rossetto dello stesso colore.

“Wow stai davvero bene, Char,” ammiccò Ryan.

“Ehm, grazie?” chiesi.

Maddie lo colpì, facendolo ridere. “Voglio dire, stai bene. Gli farai mancare il fiato.”

Quello non era mia intenzione- non la prima, comunque. Volevo solo uscire con lui. Non necessariamente un appuntamento, solo io e lui.

“Hai bisogno della macchina?” Marisa spostò la sua attenzione dalla TV.

“No, Niall e Louis dovrebbero passarmi a prendere.”

“Nessun appuntamento con Malik?” Ryan chiese a Marisa.

“Nah-“

“Ho sentito che ci avete dato dentro, questo weekend!” Ryan la canzonò.

“RYAN!” lo sgridò Maddie. “Smettila!”

“Scusa mamma,” si lamentò. “Ma visto che i loro amati sono famosi e non escono mai con noi, non posso prenderli in giro davanti a loro, ma lo dovrò pur fare, qualche volta!”

“Si, ok,” scosse la testa e si sedette vicino a Marisa, sapendo che non c’era nessuna speranza di fargli cambiare idea.

“Ok, beh, devo andare, ma, come sto?”

“Sei bellissima,” disse una voce.

Ci voltammo tutti verso la porta, per vedere Charlie Moore.

“Hey,” gli sorrisi. “Grazie.”

“Nessun problema, ma tu sei sempre bellissima.” Entrò nella camera, andando a salutare Ryan. “Mads, Riss, che si dice?” diede a noi ragazze, un bacio sulla guancia.

Avevo conosciuto Charlie la prima settimana di scuola, quando Ryan si era offerto di portare le mie cose in camera mia. Non avevo passato tanto tempo con lui, perché la maggior parte del mio tempo libero, lo passavo con Liam e i ragazzi, comunque eravamo usciti un paio di volte. Era un amico di Maddie e di Marisa. Era un ragazzo davvero dolce.

“Appuntamento con Payne, vero?” si sedette sul pavimento, davanti al televisore. “Quel ragazzo non sa cosa fare senza di te.”

“Sarà sessualmente frustrato, stando lì seduto ad incontrare fan,” sorrise Ryan.”

“OK! Me ne vado. Ci vediamo dopo con voi due.” Indicai Marisa e Madison. “Non mi importerebbe non vedervi mai più a voi due.” Ryan mi fece la linguaccia. Io feci lo stesso.

“Oh no, se fai così non otterrai niente stanotte!”

“Piccolo immaturo…”

“TI AMO ANCHE IO!” Ryan mi interruppe, tirandomi la mia borsa. Con molta abilità, l’afferrai con una mano e me la misi a tracolla,
andando verso la porta.

Entrai nell’ascensore. Presi il telefono e vidi un messaggio di Niall. Erano qui. Uscendo, provai ad evitare tutti gli sguardi strani.

“Hey Charlotte,” mi salutò una ragazza.

“Ciao.” Le sorrisi, ma poi me ne andai subito.

Uscii nel parcheggio, dove avevo detto ai ragazzi di incontrarmi. Era il posto meno frequentato nel campus, quindi non sarebbero stati riconosciuti.

“Beh, come stiamo bene,” Louis mi sorrise, quando entrai nel sedile posteriore.

“Grazie.” Sorrisi. “Come state voi?”

“Bene. Abbiamo appena finito un’intensa sessione di prove. Così ora possiamo concentrarci sulla parte difficile della giornata.” Sospirò
Niall.

“Oh santo cielo,” li presi in giro.

“Si,” disse Louis. “Non ne ho voglia, ma sarà interessante.”

“Allora, qual è il programma?” chiesi.

“Abbiamo cinque concerti qui, poi andiamo in America per tre mesi. Queste sono le date già annunciate, ce ne saranno altre.”

Sentii un nodo alla bocca dello stomaco. Non avevo pensato a questo. Liam sarebbe stato via per un po’. Un bel po’. Tre mesi in America, poi in paesi che non ho mai sentito nominare.

“Non ti preoccupare, Char. Liam lo farà funzionare.” Niall doveva aver visto il panico nei miei occhi.

“No, lo so.” La mia voce tremava.

Non potevo farci niente, però. Soprattutto se era Niall a confortarmi. Amalia aveva già pronto il passaporto per andare con loro. Non doveva stare lontano da lei per più di poche ore. Marisa e io eravamo nella stessa barca. Bloccate a Londra. Chi avrebbe mai immaginato che avrei voluto ritornare in America, così tanto?

“Lo so, Char, so che sembra che non sarai in grado di farcela, ma se vuoi davvero, puoi.” Louis era molto più confortante di Niall. “Parlane con Liam. Sono sicuro che funzionerà.”

“Ok,” sospirai. Poi lasciai questi pensieri da parte, volevo divertirmi quella sera, non volevo preoccuparmi per il futuro.

Dieci minuti dopo arrivammo ad un parcheggio, pieno di agenti  della sicurezza che provavano a contenere le fan. L’edificio vicino a noi era grande e grigio.

“Stazione radio,” disse Louis quando mi beccò a guardare fuori dal finestrino. “Meet and greet e poi un’intervista.”

“Capito,” sussurrai. La strana sensazione quando c’erano le loro fan, era indescrivibile. Mi sentivo costantemente come se qualcuno volesse strangolarmi.

“Hey ragazzi,” uno della sicurezza, gridò quando Niall abbassò il finestrino. Un gruppo di ragazze videro la faccia di Niall e cominciarono< a gridare. La guardia ci indicò la strada e Niall raggiunse il parcheggio.

Slacciai la mia cintura.

“Aspetta un secondo Char.”

Louis e Niall uscirono dalla macchina e vennero davanti alla mia portiera. La macchina separava loro dalle fan, eppure loro
continuavano a gridare. Quattro uomini della sicurezza ci raggiunsero. Il più grande di loro stava parlando con i ragazzi, ma poi se ne andò, chiaramente scontento.

Louis scrollò le spalle e aprì la mia portiera. Mi offrì la mano e mi aiutò ad uscire dal SUV.

Sbattei le palpebre un paio di volte, per abituarmi al sole. Per essere ottobre inoltrato, c’era bel tempo fuori.

Mi sistemai la gonna e scostai una ciocca di capelli dai miei occhi.

“Pronta?” mi strinsi a Louis che mi tirò verso la porta. Fortunatamente dovevamo passare per un’area bloccata dalle transenne.

“Aspetta, ci sei.” Louis mi diceva.

Sorrisi, grata per quello che stava facendo. Non era Liam, ma andava bene. Era Louis e mi fidavo di lui, proprio come mi fidavo di Liam. Niall ci fece strada verso la porta, salutando le fan.

“CHARLOTTE!! CHARRR!” sentì il mio nome gridato ancora e ancora. Sapevo che dovevo essere gentile con loro se volevo che loro fossero gentili con me. Mi voltai verso la folla, sorrisi e salutai, guadagnando altre grida dalle ragazze.

“CHARLOTTE! QUESTO è PER TE!!” una ragazza, non molto distante da me mi porse un pacchetto. Guardai Louis che scrollò le spalle. Mi portò da quella ragazza e io presi la borsa.

“Grazie,” sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia.

La sentii gridare, quando mi allontanai. Non ero famosa, ma stava succedendo davvero. Wow.

“Cos’è?” chiese Niall, indicando il pacchetto che avevo in mano, quando gli passai davanti.

“Un regalo?”

“Allora vuol dire che gli piaci,” ammiccò.

“Come biasimarle?” la voce conosciuta mi provocò i brividi per tutta la schiena.

“Hey Char,” mi girai per vedere il suo sorriso. “Come stai?” mi abbracciò stretta.

“Ciao,” sussurrai. “Non riesco a respirare.”

“Non possiamo permetterlo,” Zayn prese Liam per il colletto e lo tirò indietro.

Liam soffocò, massaggiandosi il collo, dove la maglietta lo aveva strozzato.

“Hey, tesoro,” sorrise Zayn, abbracciandomi. “Stai benissimo.”

“Grazie Zayn,” sorrisi.

“ANDIAMO!” Harry voltò l’angolo, gridando. “Oh, ciao Char,” mi abbracciò. “Cominciamo tra cinque minuti, ragazzi. La folla è in delirio.”

Seguii i ragazzi per i corridoi dell’edificio. Anche se non sapevo dove stavamo andando, sapevo che ci stavamo avvicinando, perché le urla erano sempre più forti.

Mi avvicinai ad un tavolo e mi ci sedetti sopra, con le gambe a penzoloni.

“Non ti ci abitui mai,” Harry sorrise, quando Louis gli mise un braccio attorno alle spalle.

“Le urla?” chiesi confusa.

“Il fatto che le persone ti amino così tanto,” Zayn rabbrividì. “Ti rende nervoso, ma è incredibile.”

“Oh,”

“Beh, ragazzi, siete pronti?” chiese Louis. Tutti annuirono.

I quattro ragazzi si avvicinarono ai gradini.

“Allora, ho scritto a Lauren. Ci ha aiutato con le prove. Doveva sistemare delle cose e poi veniva qua, perché dopo deve uscire con Haz e Lou. Verrà qui per tenerti compagnia. Sei a posto?”

Liam, sempre così disponibile. “Vai,” sorrisi, spingendolo verso gli altri. “Starò bene.”

Ammiccò, “Ok.”

Cominciò a camminare, ma lo fermai per un braccio, attirandolo a me.

Era in mezzo alle mie gambe. Mi sorrise, mostrando la  brama, nei suoi occhi. Avevo una mano sul suo stomaco, e l’altra dietro al suo collo, attirandolo a me. Sorrise ancora e allora lo baciai.

Ero attenta e controllata, sapendo che sarebbe andato ad incontrare milioni di fan. Se qualcuno si dovesse accorgere delle sue labbra arrossate, sarebbero loro. Lo baciai dolcemente, prima di staccarmi; la sua fronte era ancora sulla mia.


“Okay, ora sto bene.”

Baciò la punta del mio naso, strinse la mia mano e mi sorrise, prima di raggiungere i ragazzi.

 

 

“Eccoci qua,” Lauren si sedette sul tavolo vicino a me.

Era arrivata da circa un’ora, e dopo aver parlato per un sacco di tempo, avevamo deciso di fare qualcosa di divertente. Cosa è più divertente di fare uno scherzo ai ragazzi?

Visto che Lauren era più conosciuta di me, era andata nella parte  principale dell’edificio. In qualche modo, aveva rubato il telefono di Harry e di Louis, dai loro giubbini. Non era riuscita a trovare gli altri tre, ma due andavano bene.

“Ok,” aveva un sorrisetto malefico stampato in faccia. “Perché non andiamo su Twitter?”

Mi passò il telefono di Harry.

“Cominciamo dicendo che siamo noi due. Cosi non andranno nei casini,” suggerii.

Cominciammo a scrivere un nuovo tweet .

Siamo Lauren e Charlotte, stiamo hackerando il telefono di Harry. Mwahahaha. È ora di fare dei danni. ;)

E…

Siamo Lauren e Charlotte, stiamo hackerando il telefono di Louis. Mwahahaha. È ora di fare dei danni. ;)

Andammo a vedere le loro menzioni e una valanga di tweet cominciarono a comparire. La maggior parte con richieste di follow e altre
domande a caso. Avevamo deciso di non seguire nessuno, perché sarebbe stato scorretto.

Trovai un tweet per Harry che diceva: @Harry_Styles ami di più le tue fan, o @Louis_Tomlinson

Decisi che era il tweet perfetto a cui rispondere, così scrissi: @jmm314 no, amo più te di @Louis_Tomlinson <3

“Questa ragazza vuole che le racconti una barzelletta,” Lauren mi fece vedere il telefono di Louis.

@emaloney100 cosa dice una pecora quando vede passare un montone affascinante? Beeeeeeello!!! AHAHAHA

“Lauren, questa era pessima,” risi comunque.

“Lo so,” sorrise.

“Ne hai un’altra? Anche questa ragazza ne vuole una.”

“Stai scherzando?” disse. “Sono cresciuto accanto a Louis Tomlinson e mi chiesi se so una barzelletta stupida o no? Andiamo, Char!”

“Giusto, giusto, giusto.” Le passai il telefono di Harry e la lasciai scrivere. Me lo mostrò prima di premere invio.

@1Derful_Dreams cosa fa una mucca con il fucile in mano? Vaccaccia! (Grazie Louis)

“Almeno è meglio di quella della pecora,” sorrisi.

A quel punto mi ricordai la barzelletta che mi aveva raccontato Harry, la prima volta che avevamo cenato tutti insieme.

 @madimcguck cos’è verde e ha le ruote?..... l’erba. Ho mentito riguardo alle ruote.

Lauren mi mostrò il suo nuovo tweet.

@richards_ il deserto del Sahara è in Africa, e su questo non ci piove. (Grazie Louis, anche per questa)

Continuammo a scrivere con i loro cellulare, principalmente, raccontando barzellette. Quando non ne avevamo più da dire, le cercammo su Google. In meno di quindici minuti eravamo tra le tendenze con #joketime.

“C’è Charlotte qui?” eravamo qui da due ore, e questa era la prima volta che sentivo il mio nome.

“Si,” sentii Liam dire alla fan.

“Ha preso il regalo che le ho portato.”

“È stato davvero gentile da parte tua. Apprezzo molto che tu sia così dolce. Come ti chiami tesoro?” la voce di Liam era bassa, ma la
potevo sentire attraverso al microfono.

“Lauren,” disse la ragazza, sovraeccitata.

“Aw, noi abbiamo un’amica che si chiama Lauren.”

“Lo so. Mi segue su Twitter!” sembrava che stava tremando.

“Fantastico. Beh, grazie per essere venuta.” Sentii una sedia strisciare sul pavimento, quindi immaginai Liam alzarsi per darle un bacio sulla guancia.

“Sono davvero gentili con le fan,” sussurrai.

“Sono dei bravi ragazzi,” Lauren posò il telefono. “Dovresti vederli quando ci sono dei bambini. È la cosa più bella che io abbia mai visto!”

“Aw, scommetto.”

Presi il telefono dalla mia borsa e guardai i messaggi che avevo ricevuto, quando fui riportata alla realtà.

“Dovresti far uscire Charlotte,” stava dicendo una ragazza.

“Tutti vogliono vedere Charlotte, oggi,” rise Harry.

“Ci piace- vogliamo incontrare anche lei,” la ragazza disse loro.

“Non so se sia una buona idea,” disse Liam.

“Promettiamo di essere gentili.”

“Credo che visto che abbiamo quasi finito, se vogliono, possiamo farle uscire.”

“Farle?” la ragazza chiese.

“Lauren è con lei,” Louis rispose.

“Oh, mi piace Lauren. È così divertente!”

“Vado a controllare.” Si poteva sentire l’esitazione nella sua voce.

“Ehm, ciao,” camminò giù dalle scale. Sia io che Lauren lo guardammo, mentre si avvicinava. “Allora, avete sentito?”

Annuimmo.

“Volete venire?” ci offrì la mano. Noi due ci guardammo, poi afferrammo la mano di Liam. Lui ci portò su per le scale fino a raggiungere il palco. Immediatamente le ragazze cominciarono a gridare.

Zayn le rimise al proprio posto, mentre noi ci sedavamo. “Ragazze, non gridate. A loro non piace che la gente gli gridi in faccia. Se gridate ancora, torneranno nel backstage.

“E se dite una cosa cattiva, sarete scortate fuori,” Louis sentì il bisogno di dire.

La stanza era enorme. Sembrava non avere fine. Anche se mancavano solo venti minuti, la sala era ancora piena di persone, e tante altre continuavano ad entrare. Le pareti erano dipinte con un orribile grigio. Fortunatamente il sole della sera entrava dalle finestre, rallegrando l’atmosfera.

Liam lasciò la mano di Lauren. Sembrava un cucciolo sperduto. Se lei, che era abituata a tutto questo, aveva quella faccia, io non volevo vedere la mia. Andò da Louis, senza pensarci due volte. Lui spostò indietro la sedia e la fece sedere sulle sue gambe. Avvolse le sue braccia intorno ai fianchi di lei, posando la testa sulla sua spalla. Liam mi trascinò verso la sua sedia, vicino a Niall. Niall posò
una mano su mio braccio, sorridendomi. Sorrisi a mia volta, prima che due mani mi tirarono indietro.

Lanciai un grido, cadendo sulle gambe di Liam.

“L’ho presa,” sorrise Liam al microfono. risate riempirono la stanza.

Le mie gambe erano sotto il tavolo. Poi, le fan cominciarono ad arrivare. Liam mantenne una mano sul mio fianco, e con l’altra firmava
gli autografi.

Lauren e io rimanemmo scioccate, quando una ragazza di nome Ella ci chiese un autografo. Subito cominciò questa moda , noi due firmammo un sacco di foto dei ragazzi, anche se non ne vedevo il motivo.

Dopo quarantacinque minuti, finimmo. Il meet and greet  era durato venticinque minuti in più del previsto.

“All’intervista,” Harry alzò un pugno, correndo in avanti.

Salimmo delle scale di cemento, fino allo studio.

Subito, ai ragazzi furono assegnati dei microfoni.  A me e Lauren ne venne dato uno da condividere su richiesta dei ragazzi.

“Finalmente, siamo qui con gli One Direction. Ma non solo abbiamo Liam, Harry, Zayn, Niall e Louis, ma anche Charlotte McDermott and Lauren Sorin, le protagoniste del meet and greet di questo pomeriggio. Ciao a tutti!”

Tutti noi salutammo.

“Ragazzi, avete davvero sue bellissime ragazze con voi,”

“È vero,” sorrise Harry, “Il meglio del meglio.”

“Ragazze, cosa si prova ad essere amiche di questi cinque? Immagino sia bello, vero?”

Lauren mi diede un colpetto con il piede, indicandomi di rispondere, “Sono fantastici. Non c’è mai un momento di noia. Sono sicura che la gente guardi le loro interviste e si chieda se siano così pazzi anche nella realtà, e io sono qui per dire che lo sono.” Ero abbastanza soddisfatta della mia risposta.

“Lauren, tu conosci uno dei ragazzi, da molto tempo? “

“si,” rispose.

“Chi?”

Louis alzò la mano.

“Oh, Lou,” disse l’intervistatore.

“Si, si, è vero.” Sorrise Louis.

“Allora, Louis, dimmi come vi siete conosciuti.”

“Non posso. Non me lo ricordo. Conosco Lauren da tutta la vita, lo stesso per  sua sorella Amalia.”

“Amalia è la ragazza di Niall giusto?”

“Si,” confermò Niall.

“Quindi è stato Louis a farvi mettere insieme?”

“No, siamo solo diventati buoni amici.” Niall scrollò le spalle.

“Louis, sei d’accordo, tu? Hai mai provato qualcosa per Amalia?”

Lauren si irrigidì accanto a me.

“No, Amalia e io siamo grandi amici.”

“Okay, beh, Liam ovviamente questa bella ragazza quaggiù è la tua ragazza. Quanto è incredibile?”

Liam mi guardò, i suoi occhi erano così dolci. “È fantastica. È davvero divertente e simpatica. E poi ovviamente è molto bella.”

Arrossì all’istante.

La conversazione si spostò su Zayn e Marisa e lui né confermo, né negò la loro relazione.

Harry confermò invece di essere ancora single e che gli andava bene soprattutto perché doveva partire per il tour.

Chiesero ai ragazzi alcune domande da Twitter e terminarono l’intervista.

“Grazie per essere venuti, ragazzi,” il presentatore radiofonico strinse loro la mano. “E grazie anche a voi ragazze per esservi fermate con noi.” Anche io e Lauren gli stringemmo la mano e andammo a prendere i nostri gubbini.

Mi misi il mio cappotto rosso e presi la mia borsa, Lauren mi imitò.

“LAUREN!!!” Louis gridò, entrando nella sala d’aspetto. “Hai rubato i nostri telefoni!”

“Cosa?” Lauren chiese innocentemente.

“Non ti azzardare a dirmi cosa!” Louis la prese per i fianchi e se la mise sulle spalle.

“LOUIS! Fammi scendere! Lo ha fatto anche CHAR!” Gridò Lauren, colpendo la schiena di Louis. Le sue grida diminuirono, quando Louis la portò giù per le scale.

“Sarà interessante vedere come andrà a finire la cosa.” Mormorò Harry, facendomi sussultare. “Divertiti con Liam, Char. Non fate niente di stupido.” Ammiccò, prima di scomparire, dietro a Louis e Lauren.

Lo guardai scendere le scale a chiocciola.

“Pronta?” Liam comparve dietro di me. Mi voltai, ritrovandomi tra le sue braccia.

“Dove sarei pronta ad andare?” chiesi.

“È un segreto.” Sorrise.

“Allora, come faccio a sapere se sono pronta?”

“Immagino che ti debba fidare di me.” Mi attirò a sé, unendo le nostre labbra. Sospirai nel bacio, facendolo allontanare.

“Più tardi,” promise, trascinandomi verso le scale.


scusate il ritardo maaaa... ecco a voi un capitolo lunghissimoooo!!

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Capitolo 46
*** Capitolo 46 ***


CAPITOLO 46

Liam’s POV

Ovviamente c’erano le fan fuori – in strada e sui marciapiedi. Appena uscimmo fummo accolti da diverse urla. D’istinto, attirai Charlotte verso di me, sentendo il bisogno di proteggerla. La guardai sorridere alla folla. Ok, non era qualcosa a cui ci si abituava facilmente, specialmente dopo soli tre mesi, ma era a suo agio ora, molto più di quanto lo fosse mai stata-probabilmente perché la maggior  parte delle minacce di morte si erano fermate.

“Eccoci qua,”  aprii la portiera per lei. Si sedette nel sedile anteriore e io chiusi la porta dopo di lei. Camminai attorno alla macchina per raggiungere il sedile del conducente e poi partii. Le sorrisi prima di fare la retro. Le guardie di sicurezza spingevano le fan, cosicché noi potemmo uscire dal parcheggio. Quando raggiungemmo la strada, alcune fan cominciarono a  rincorrerci, gridando.

“Davvero?” rise Char. “Cosa pensano di fare?”

Risi anche io, “Magari hanno la super- velocità.” Ma dopo un isolato e mezzo le avevamo seminate.

Non molto tempo dopo , parcheggiai la macchina di fronte ad un hotel.

Girai la chiave e mi alzai per aprirle la portiera. Quando uscì, mi sorrise, ma sapevo che stava impazzendo.

Le sue gambe erano deboli in quei tacchi e inciampò in avanti. La presi al volo.

“Oh  andiamo Char,” sorrisi e presi la sua mano. “È un appuntamento romantico, non ti farò mai fare un cosa per cui non sei pronta.”

Sorrise. “Sono così facile da capire?”

“Abbastanza,” sorrisi. “Non ti devi preoccupare di nulla.”

 

Charlotte’s POV

 

Liam mi condusse nell’hotel- era il posto più lussuoso che io avessi mai visto.

“Questo posto è… woah.” Alzai lo sguardo e vidi un candelabro di cristallo.

“È incredibile, vero?” sospirò Liam. “Non ci sono mai stato. Non lascerebbero mai cinque ragazzi da soli qui.” Ammiccò.

“Hmmm, chissà perché…”

“Niall mangerebbe tutto il loro cibo. Noi altri finiremmo per rompere qualcosa.”

“Molto più di qualcosa,” aggiunsi. “Conoscendovi, rompereste molto più di qualcosa.”

“Vero, vero.” Mi portò all’ascensore. Premette il pulsante per il tetto.

“Dove stiamo andando?”

“Lo vedrai.” Anche se non vedevo la sua faccia, sapevo che c’era un sorriso stampato.

Mi grattai il braccio nervosamente, mentre aspettavo che le porte si aprissero. Quando lo fecero, Liam mi trascinò nel lungo corridoio. Alla fine, aprì una porta che portava ad una rampa di scale. Non ero abbastanza sveglia per fare due più due.

Aprì l’ultima porta di fronte a me, lasciando il freddo di Ottobre, accarezzare la mia pelle.

Rabbrividii camminando sul tetto. Sentii uno strano rumore provenire da dietro di me. Liam mi indicò di voltarmi e indicò dall’altra parte del tetto. Lì, c’era un elicottero nero.

“Non hai visto Londra, finché non l’hai vista dall’alto.” Sussurrò facendomi rabbrividire come aveva fatto il freddo.

“Sei serio?” gridai.

“Ok, essere famosi ha i suoi vantaggi… tipo portare la tua fantastica ragazza su un elicottero.” Intrecciò le sue dita con le mie e mi portò verso l’elicottero.

“Signorina McDermott,” il pilota mi porse la mano, scuotendola. “è un piacere incontrarti.”

“Lui è David Sparks. Lui ci ha portato in giro, quando abbiamo partecipato a diversi show in radio. È grazie a lui che possiamo fare un giro su questo.” Lo presentò Liam.

“È  bello rivederti, ragazzo,” disse il signore, colpendo la spalla di Liam. “Che bella ragazza che ti sei fatto.”

“Lo so,” ammiccò. Liam mi portò verso le porte. Posò una mano sul mio fianco, per aiutarmi a salire. Mi sedetti, lasciando spazio per
Liam, ma non troppo spazio.

Il signor Sparks mi passò un paio di cuffie con il microfono. “Ci sarà molto rumore lassù. Usate questo per palare.”

Liam entrò  nell’elicottero e chiuse la portiera. Si mise le cuffie e mi circondò le spalle con un braccio. Casualmente, mi appoggiai a lui, facendogli stringere la presa.

“Pronta per vedere Londra come non l’hai mai vista prima?”

Sorrisi, quando l’elicottero partì. Più salivamo, più riuscivamo a vedere. La mia testa era appoggiata alla spalla di Liam, mentre guardavo fuori.

I palazzi brillavano nel cielo notturno. Le luci della città erano fantastiche viste dall’alto.

Era da perdere il fiato.

“È bellissimo,” sussurrai.

“Lo è, vero?” Liam mi strinse. “Che te ne pare, è l’appuntamento perfetto?”

“È incredibile e supera ogni mia aspettativa, ma la cosa bella è condividere questa esperienza con te.”

“Aww. Così romantica!” mormorò nel mio orecchio.

“Lo so,” risposi. “Ma è vero.”

“Beh, sono felice che tu stia passando del tempo con me.”

Volammo per la città. Rimanemmo in silenzio ad osservare la città.

“Sono già quattro mesi che sei in questa citta. Ti piace?”

Sorrisi, “Passerete a Omaha durante il tour, vero? Allora farai un giro e mi dirai cosa pensi. Questa città è fantastica. Mi stupisce sempre di più.”

Liam annuì e poi restammo in silenzio. Il suo braccio era attorno ai miei fianchi e la sua mano era ferma sulla mia coscia, facendomi rabbrividire. Il suo pollice mi accarezzava, da sopra la gonna. Io ero immobile, provando a stabilizzare il mio respiro, per non far notare cosa mi stava succedendo, dentro.

Pochi minuti dopo, il mio stomaco fece un rumore. Anche se non si poteva sentire, per via del rumore dell’elicottero, io lo sentivo abbastanza forte. Sobbalzai leggermente, tenendomi lo stomaco.

“Hai fame?” mi chiese Liam.

“Mmm, sì un pochino.”

Liam toccò la spalla del signor Sparks. Lui ci disse che saremmo atterrati presto e, dopo dieci minuti, scesi dall’elicottero, rischiando di cadere.

“Woah, attenta.” Liam mi prese in tempo, aiutandomi a recuperare l’equilibrio.

“Sono le scarpe, è colpa loro.”

“O il fatto che non sei mai stata su un elicottero prima.” Rise Liam. “Niall è caduto di faccia, la prima volta che ne abbiamo preso uno. Louis è caduto sopra di lui.”

“Fammi indovinare, Harry si è buttato sopra di loro per non sentirsi escluso.”

“Come fai a saperlo?” sorrisi, quando mi avvolse i fianchi con un braccio. Ringraziammo il signor Sparks e tornammo in hotel. “Ho pensato che prendere una stanza e cenare lì sarebbe stato meglio che uscire in pubblico.” Mi guardò, sperando che andasse bene. Annuii. “In più, possiamo guardare un film o fare qualcos’altro, senza essere disturbati da nessuno.”

“Va bene,” feci del mio meglio a sorridere anche se ero nervosa. Però, non ce n’era il motivo, era solo Liam. Liam. Andava tutto bene. Sì, certo; andava tutto bene. Mi continuai a ripetere questo, finché Liam si fermò davanti ad una porta. Togliendo il braccio dal mio fianco, si mise la mano in tasca e ne estrasse il portafoglio, da dove prese una chiave magnetica per aprire la porta. La aprì, tenendola aperta per me. Entrai nella stanza e sospirai.

Era solo una normale camera d’albergo. Sul tavolo c’erano due candele, ma niente di speciale. Non c’erano fiori o cose romantiche. Mi rilassai all’istante. Ringraziai mentalmente Liam per non aver fatto le cose in grande. Non ero il tipo di ragazza che voleva quello.

“Pensavi davvero che lo avrei fatto?” Liam era appoggiato alla porta.

“Fatto cosa?” mi avvicinai a lui.

“Prese le mie mani nelle sue e le accarezzò. “Fatto le cose in grande.  Volevi che lo facessi… perché ne ho parlato con Niall. Non
pensavamo che avresti voluto. Beh, io non pensavo, Niall era solo d’accordo con me.”

“No, è perfetto.” Strofinai le mie labbra sulle sue. Stavo per allontanarmi, quando lui mi prese le spalle. Mi irrigidii, prima che le sue labbra furono premuto sulle mie. Le mie mani erano sul suo petto; il suo cuore batteva forte, sotto la sua maglietta. Portai la mia mano tremante sulla sua guancia. L’altra finì dietro al suo collo, avvicinandolo a me. Gemette leggermente, facendomi sorridere. Le sue mani raggiunsero i bottoni della mia giacca e la sbottonarono, buttandola a lato.

“Pensavo avessi fame,” rise.

“Non più,” sussurrai sulle sue labbra. Lo baciai ancora, lui aprì la bocca per approfondire il bacio. I brividi mi scossero il corpo, quando le nostre lingue si scontrarono. Mi tirò a se, avvicinando ancora di più i nostri corpi. I nostri respiri erano pesanti. I nostri respiri e le nostre labbra che si incontravano, erano gli unici rumori che si sentivano nella stanza.

Portai entrambe le braccia dietro al suo collo, avvicinandolo il più possibile. Le mani di Liam mi accarezzarono la schiena, fino ad arrivare alle mie cosce, mi fece saltare e allacciare le mie gambe attorno alla sua vita. Il mio cuore stava esplodendo, ma un’improvvisa scossa di adrenalina, mi faceva continuare. Liam mi strinse per evitare che cadessi. Mentre mi baciava, camminava verso quello che immaginavo fosse il letto.

Infatti, pochi secondi dopo, Liam mi adagiò sul letto. Mi spostai, in modo tale da poggiare la testa sul cuscino. I miei occhi incontrarono quelli di liam. Lui sembrava nervoso o magari, più attento. Si passò una mano tra i capelli e mi sorrise debolmente. Mi appoggiai sui gomiti e gli afferrai il braccio, facendolo sedere di fianco a me.

“Non ti sto forzando.”

“Lo so,” dissi. “È solo che non sono pronta.”

“Lo capisco e lo rispetto.”

Cosa sarebbe dovuto essere imbarazzante, non lo era.

Intrecciai le nostre dita, tirando il suo volto al mio. Il bacio era molto meno voglioso dei precedenti. Era dolce e lento, ma mi fece aumentare il battito. Liam aprì la bocca, facendo scivolare la lingua tra le mie labbra.

Lo tirai, in modo tale che si posizionasse sopra di me. “Mmm,” dissi mentre lui lasciava una scia di baci sul mio collo.

Sorrise nell’incavo del mio collo. Ci fece rotolare di lato, riportando le sue labbra alle mie.

Il mio pollice accarezzò la sua guancia. I suoi occhi si connetterono con i miei, facendomi battere forte il cuore.

“Sei bellissima,” sussurrò, prima di baciarmi ancora.



 

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